Soul Eater 2 (seconda serie)

di neve_20
(/viewuser.php?uid=864040)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Risonanza dell'anima: Soddisfazioni o Delusioni? ***
Capitolo 2: *** Introduzione delle due ragazze nuove: le accetteranno? ***
Capitolo 3: *** Il ritorno di medusa: la fine sarà un nuovo inizio? ***



Capitolo 1
*** Risonanza dell'anima: Soddisfazioni o Delusioni? ***


Secondo episodio:

UN ANIMA FORTE

RISEDE IN UN CORPO FORTE

E IN UNA MENTE FORTE
 

Tazsuia pov

Corsi verso la porta in ferro mezza arrugginita e la buttai giù con un calcio ben assestato; se lei era lì, la dovevo assolutamente trovare ed uccidere una volta per tutte. L'interno, spoglio, lasciava a vista il soffitto di cemento mentre le pareti erano coperte da una carta da parati stracciata in più punti e sul pavimento c'era una specie di moquette rossa sangue; sentivo un cattivo odore, come quello di marcio e ferroso, e mi cominciai a preoccupare quando, pestando la moquette, sentii un suono fradicio, come quando si finisce con un piede in una pozzanghera.

Abbassai lo sguardo sulle mie scarpe il tempo necessario a vedere un liquido rosso inzupparmi la stoffa facendo scurire il colore e dandomi la sgradevole sensazione di bagnato sui piedi; mi venne da vomitare realizzando che era sangue e che ce n'era troppo; quante persone dovevano aver ucciso per far diventare tutta quella moquette rossa? Provai molta più rabbia di quanta non ne sentissi prima per quei due bastardi di demoni.

Strinsi l'elsa delle daghe mentre sentivo la presenza di quei due farsi lievemente più lontana; stavano scappando! << accidenti >> dissi tra me e me mentre tre demoni mi piombavano addosso. Parai il colpo del primo con una daga, usando l'altra per tagliare di netto in due lo sfortunato demone; feci una pressione più forte, lasciando che poi la daga proseguisse il suo percorso fino ad arrivare alla gamba del demone che mi voleva prendere alle spalle. Un grosso taglio cominciò a colare sangue copiosamente e mentre lui sibilava dal dolore, gli feci uno sgambetto, atterrandolo per poi trafiggerlo al cuore con l'altra daga .

Il terzo demone ebbe la brillante idea di cercare di scappare; lanciai in aria la daga bianca afferrandola in punta per poi lanciarla come si potrebbe fare con un coltello. La spada lo raggiunse alla spalla e, conficcandosi nel muro lo bloccò; il demone urlò forte mentre mi avvicinavo e svelavo la daga e lasciandolo accasciare a terra puntandogli poi la punta sporca del suo stesso sangue alla gola << come si chiamano i demoni che erano a capo della tua piccola combriccola? >> chiesi, la voce fredda come il metallo. Lui mi guardò negli occhi il terrore di morire si leggeva fin troppo facilmente; gli alzai di poco il volto con la punta della daga << rispondi e potrei anche lasciarti andare >> proposi e non mentivo: era un demone di bassissimo livello, persino una matricola della Shibusen sarebbe stata in grado di ucciderlo con una facilità assoluta. Vidi la sua paura tramutarsi in odio << Non te lo dirò mai! >> urlò; lo guardai un attimo << risposta sbagliata >> commentai prima di calare un fendente che lo uccise.

Ricominciai a correre cercando di raggiungere quei due maledetti demoni che comandavano questa branca di idioti; nel tragitto trovai altri due demoni che uccisi senza troppi preamboli. Raggiunta la parte opposta del palazzo dove si trovavano I due demoni, cominciai a frugare ovunque e setacciare ogni singolo angolo; aprii una porta trovandomi di fronte uno dei due demoni che stavo cercando. La sua presenza opprimente mi costrinse a rallentare il passo fino ad una camminata veloce.

<< chi sei tu, piccolina? >> chiese lui, non uno sguardo dolce, nessun sorriso; mi chiesi il perché di quel vezzeggiativo se non aveva intensione di fingersi un innocuo e caro demone domestico.

Lo guardai: aveva lunghi capelli bianchi, un kimono di epoca probabilmente sengoku e portava due spade al fianco sinistro, mentre sul destro portava una grossa pelliccia sempre bianca che partiva dalla spalla per poi arrivare fino a terra. Gli occhi gialli dalla pupilla verticale la osservavano attenti << mi puoi rispondere ? >> chiese ancora lui; notai che sulle guance aveva due segni viola e sulla fronte, nel mezzo esatto, ci stava una luna viola.

Sbuffò all'ennesimo richiamo << e allora ragazzina! Si può sapere come ti chiami? >> chiese spazientito << Io sono Tazsuia, e sono qui per ucciderti >> dissi, mettendomi in posizione di attacco; lui rimase impassibile, non un emozione << oh, così la Shibusen alla fine ha mandato qualcuno per eliminarmi mh? Mi aspettavo qualcuno più... beh, di più! >> commentò poi velenoso.

Strinsi l'elsa delle daghe nel tentativo di non attaccarlo per prima; mi stava provocando e io non dovevo rispondere << oh, mi spiace molto signor “io posso e tu no” - commentai io gesticolando con una daga – la prossima volta se vuoi ti porto qui il caro Shini, così forse saresti più soddisfatto! >> lo irritai non poco, facendogli alzare gli occhi<< ma sta zitta! >> si lanciò in avanti, le unghie erano diventate verdi e si erano allungate; parai il colpo con la daga bianca e la sentii sfrigolare al contatto con quello strano attacco. Feci un salto indietro accorgendomi quattro linee nere sul piatto della lama << ehi Shi, tutto ok? >> chiesi notando che erano stranamente lenti a curarsi << si, credo... ma bruciano da morire! >> mi rispose lei.

Guardai quel tizio: no, non potevo usare le daghe, almeno non mentre usa quelle unghie verdi; lo guardai storto << non mi hai ancora detto come ti chiami demone >>

lui sorrise appena << il mio nome è Sesshomaru >> fece un mezzo inchino << è un piacere incontrarti Tazsuia >> sorrise ancora mentre tornava all'attacco. Cercai di schivare tutti i colpi, ma andava troppo veloce anche per me; finì per arrivare al braccio con un fendente. Sentii la pelle spaccarsi e la carne ribollire come se contenesse... veleno.

<< ti consiglio di arrenderti – mi suggerì mentre la daga bianca cadeva a terra – non ce la farai ad uccidermi bambina >> continuò avvicinandosi e accarezzandomi la guancia con il dorso della mano dalle unghie verdi; trattenni il respiro mentre mi preparavo alla più grande follia di sempre. Chiusi gli occhi un attimo, presi un bel respiro e... << Shido, Trasformazione! >> vidi la daga bianca tornare ad essere il corpo della mia arma e le lanciai la daga azzurra. Quel Sesshomaru si voltò per rimanere stupito e immobile di fronte a Shido, la bocca lievemente aperta; ne approfittai per tirargli un calcio potente al centro della schiena. Lui si lasciò cadere a terra dopo aver sentito il sonoro crack di un osso che si rompeva o almeno slogava; Shido tornò da me, trasformandosi di nuovo in daghe e sorrisi cattiva << ora sta buono che devo ucciderti ok? >> alzai la daga azzurra per colpire, ma percepii il movimento di qualcun altro e mi abbassai giusto in tempo per vedere una spada passarmi sopra le testa. Non feci domande ma mi limitai ad intercettare l'attacco successivo con la daga bianca per tirare un fendente mortale con l'altra .

Mi accorsi solo dopo che quello era l'altro demone che mi ero giurata di uccidere e che la sua aura non era ancora riapparsa da quando avevo cominciato il combattimento con Sesshomaru; mi voltai di nuovo verso di lui, ma tre demoni stavano tra me e lui, permettendogli di alzarsi e dirigersi verso la finestra << scusa cara Tazsuia, ma io, per ora, tolgo il disturbo >> commentò salutandomi con la mano mentre infilzavo il terzo demone e correvo verso di lui << non ti azzardare a fuggire Sesshomaru! >> urlai scagliandogli contro una daga come avevo fatto con il demone appena entrata; lui fu più veloce di me e si buttò dalla finestra e volò via in groppa ad un altro demone << dannazione! >> esclamai mentre mi buttavo con metà busto fuori dalla finestra nel tentativo di riacciuffarlo, ma un altro demone mi conficcò gli artigli nella schiena tirandomi indietro e facendo in modo che almeno Sesshomaru scappasse; urlai sia per il dolore che per la rabbia e tagliai di netto la testa al demone.

I capelli sporchi di sangue e in disordine mi finirono in faccia e ancora con il fiatone li spostai con una mano tirandoli indietro; feci due conti: avevo ucciso tre demoni poco dopo essere entrata, due lungo il percorso, un demone superiore e poi altri quattro demoni; in totale ne avevo uccisi 10. Non male come media, ma il fatto che Sesshomaru mi fosse fuggito per colpa di quei quattro demoni non mi andava proprio giù.

Avevo detto agli altri di non starmi tra i piedi, non di stare fermi immobili a non fare nulla, che diavolo!

Mi allontanai dalla stanza dirigendomi verso il punto poco distante da li in cui sentivo due presenze di master e tre presenze di armi; c'erano cinque demoni all'interno, moltissime anime umane.

Guardai dentro e vidi cinque demoni combattere contro Maka e Kid; due giacevano morti di fronte a Black*Star che se ne stava immobile di fronte alle persone umane; un kusarigama formava un'enorme stella collegata alle pareti, immobile.

Non percepii il respiro di Black*Star e non seppi se esserne felice o preoccupata; scelsi di fregarmene osservando Kid e Maka combattere; Kid era bloccato in un angolo, con due demoni di fronte che lo fissavano mentre evocavano strani tentacoli di ombra; lui non poteva fare altro che sparare ai tentacoli sperando di trovare uno spazio per arrivare ai due demoni. Maka invece era tutta un'altra storia: maneggiava perfettamente Soul e combatteva con foga, ma colpiva per ferire, non per uccidere; mi chiesi da quanto stava combattendo contro quei tre. Decisi di farla finita: come sospettavo, erano degli incompetenti; aiutai Kid, uccidendo quei due demoni tentacolari e decapitai i tre demoni che combattevano contro Maka.

Feci un fischio basso e Black*Star aprì un occhio << puoi anche togliere la barriera ora, lascia che gli umani tornino da dove sono venuti >> commentai aspra; ero arrabbiata e loro avrebbero subito una bella sfuriata.

Aspettai che gli umani uscissero dall'edificio prima di voltarmi verso il gruppo; Shido si trasformò nuovamente in umana e mi osservò camminare avanti e indietro per la stanza, nel tentativo di placare un minimo la mia rabbia, ma fu tutto inutile.

Tirai un pugno al muro, ma nemmeno quello ebbe effetto; sentii vagamente Maka dire una cosa come << ma sei impazzita?! >> e Shido risponderle a tono << se non stai zitta o ti uccide lei o lo faccio io >> ne tirai un altro e un altro ancora e continuai finché non sentii una mano sulla spalla. Fermai il pugno a metà tra me e il muro per osservare con la coda dell'occhio Black*Star tenere una mano sulla mia spalla << se continui così, ti ucciderai le mani e non ti potrai allenare per settimane >> mi fece notare. No, me le sarei fatte curare da Shido, ma non era ancora il momento per dire a tutti del suo potere; << hai ragione >> concordai con lui << chi ha ucciso quei due demoni? >> chiesi indicando gli unici due che non avevo ucciso io << oh ecco... li ho uccisi io mentre loro si occupavano degli altri quattro e... >> << sta zitto ora! Adesso voglio parlare con voi due! >> lo interruppi indicando Kid e Maka << mi avevano detto che siete i master più in gamba della scuola ma a me non sembra affatto! Posso giustificare Kid, quei demoni a tentacoli erano decisamente più complicati da uccidere ma tu Maka tu... non hai proprio scusanti! - mi arrabbiai ancora di più vedendo che alzava gli occhi al cielo – e non fare la bambina! Se non fosse stato per ME sarebbero ancora qui tutti e due a tenere su quella barriera e a cercare di uccidere quello schifo di demoni! >> urlai alla fine e vidi i suoi occhi riempirsi di rabbia << ah, e quindi tu saresti tanto brava eh?! Se non fosse stato per me, quegli umani non sarebbero vivi! >> urlò lei di rimando al che persi definitivamente la calma: caricai la spalla e le tirai un pugno dritto in faccia << svegliati cretina! Se non fosse stato per te sarebbero vivi lo stesso perché li ha protetti Black*Star e non te! E poi chi vuoi prendere in giro?! Ti ho visto, non combattevi per loro ma per intrattenerli! Li stavi combattendo per FERIRLI ma senza UCCIDERLI! Cosa pensavi di fare mh? Ho ucciso la bellezza di 10 demoni e tu nemmeno uno >> le urlai contro. La sua faccia divenne la rappresentazione della vergogna << e allora perché li hai uccisi? >> soffiò. La guardai male << perché ho promesso a Lord Shinigami che vi avrei portati indietro tutti integri e senza un graffio >> le risposi mentre lei annuiva; << probabilmente resterò con voi ancora una missione e, se sarà un disastro come oggi, chiederò di avere un ulteriore trasferimento>> .

Lei abbassò il capo, per dirmi che aveva capito.

<< bene, ora torniamo alla scuola; dovremmo lavorare sulla coordinazione degli attacchi e sul lavoro di gruppo, per cui Maka togliti quell'espressione dalla faccia e torniamo da Shinigami-kun ok? >> parlai ancora con il tono più calmo e gentile che potei; in fondo, molto in fondo, molto molto in fondo mi era dispiaciuto prendermela solo con lei.

 

Appena arrivati alla stazione di Death City, lasciai che gli altri andassero più avanti e tenendo Shido vicino a me << Tazsuia, che c'è? Ti fanno male i graffi? >> << no, ma... dovremmo dirglielo agli altri? >> le chiesi; lei mi guardò << non so, in fondo se poi cambieremo squadra... non ne vale la pena! E poi, sinceramente non so se fidarmi o meno ancora! >>

Feci un'alzata di spalle, indifferente << vedremo Shido se possiamo fidarci, vedremo >> sussurrai poi lasciando che le mie parole si perdessero nella lieve brezza della sera continuando a camminare una affianco all'altra.

 

La mattina dopo fummo convocati dallo Shinigami, sicuramente voleva farci la ramanzina per colpa di quell'incompetente che non aveva fatto altro che ferire quei demoni. Noi non combattiamo per ferire, ma per uccidere.

Arrivammo piuttosto in fretta e infatti dovemmo aspettare tutti gli altri, tranne Black*Star e Tsubaki. Poco dopo vidi arrivare Kid e le Thompson e infine codino biondo e Soul.

Appena arrivammo nella stanza della morte non c'era neanche l'ombra dello Shinigami, ma solo un uomo che pareva un dottore.

 

No one pov

Lo specchio davanti ai ragazzi brillò e poco dopo rifletté la figura di uno Shinigami un po' contrariato. << Ho saputo che ci sono state delle divergenze, cos'è successo ? >>

Nessuno volle parlare, erano tutti frustrati, ma poco dopo si sentì una voce spiegare l'intera faccenda << Beh, vedi Shini, io e la mia master abbiamo ucciso 10 demoni e quando siamo andate a controllare come se la stavano cavando gli altri, li abbiamo visti un po' in difficoltà così abbiamo dato un piccolo aiuto >> spiegò Shido sempre con il suo solito sorriso. In quel momento, Soul, era incuriosito, non riusciva a capire la personalità di quella ragazza, si vedeva chiaramente che era un pochino bipolare, ma la cosa che lo attirava di più era che riusciva ad essere spietata e dolce allo stesso momento.

Venne riportato alla realtà quando lo Shinigami cominciò a parlare << Bene, allora credo sia giusto che vi alleniate un po', per questo ho fatto venire qui il miglior maestro d'armi nella storia della Shibusen, il dottor Franken Stein, che vi aiuterà a migliorare la coordinazione degli attacchi e il lavoro di gruppo, buon allenamento ragazzi >> detto questo lo Shinigami sparì lasciando i ragazzi nelle mani di Stein.

Il dottore conosceva bene tutti tranne le due ragazze che aveva di fronte, iniziò ad osservarle, una tutta sorridente e l'altra seria, ma allo stesso tempo piena di forza.

Si avvicinò piano piano alle due che furono costrette ad indietreggiare di qualche passo. Stein allora, per studiarle meglio, osservo le loro anime e subito un brivido molto familiare percorse Tazsuia e la sensazione di fastidio che aveva provato poco tempo prima con Maka si manifestò in Shido. << C'è qualcun altro che sa vedere le anime? No perché sono stufa della gente che cerca di spiarmi >> Tazsuia si girò verso la sua arma e notò che il colore degli occhi stava pian piano scurendo e sapeva che questo non era un buon segno << Hai finito? No perché se vuoi ti do una foto, ma non credo che potresti vedere molto visto che la mia anima non è visibile, ora che lo sai, per favore smettila altrimenti ti ritrovi una daga conficcata nel collo >>

Stein sorrise, quelle due avevano carattere, gli piacevano, erano determinate, ma allo stesso tempo molto affiatate.

<< Bene, dopo le lezioni fatevi trovare qui che andremo ad allenarci >> tutti annuirono e si incamminarono verso l'uscita.

Soul si mise a pensare a quello che aveva detto Shido pochi minuti fa, cosa voleva dire il fatto che la sua anima non era visibile? Adesso che ci pensava Soul non aveva ancora visto Shido trasformata, perciò non poteva ancora sapere che tipo di arma era. Smise di pensare quando la sua master lo incitò a camminare più velocemente per non arrivare in ritardo alle lezioni.

 

*** *** *** *** *** *** *** *** *** *** *** *** *** *** *** *** *** *** *** *** ***

 

Come d'accordo i ragazzi si ritrovarono nella stanza della morte e insieme al dottor Stein arrivarono in un bosco, non lontano dalla Shibusen, dove potevano allenarsi liberamente. Sembrava che fosse calato il silenzio tra di loro, nessuno proferiva parola se non con il proprio partner. Da un lato vi erano Shido e Tazsuia che stavano ridendo per qualche scemenza, dall'altra tutti i ragazzi che erano seri, tranne Black*Star e Soul che sfoggiavano un ghigno, tanto per far vedere che erano pronti ad ogni sfida.

Dopo quel silenzio quasi infernale Stein iniziò a parlare spiegando il metodo che avrebbe usato. << Allora, oggi impareremo a fare una risonanza dell'anima a 9, ogni coppia di partner farà la propria risonanza e poi le uniremo per formare una risonanza unica. Questo vi servirà per lavorare meglio in gruppo e farvi entrare più in sintonia – si fermò un secondo per vedere se era tutto chiaro – bene adesso trasformatevi >>

Tutte le armi si trasformarono, compresa Shido che agli occhi di tutti risultò diversa e strana, di solito una persona costituiva un'unica arma e non due.

Sentendosi gli occhi puntati addosso Shido si affrettò a commentare << Che c'è?! Sembra che non abbiate mai visto un'arma, ora per piacere girate lo sguardo altrove >> << Bene possiamo cominciare.. - indicò Maka e Soul – voi due, iniziate con la risonanza dell'anima, dopo Black*Star e Tsubaki, poi a seguire Kid, Liz e Patty e infine Tazsuia e Shido >> detto questo di iniziò a sentire il suono di un pianoforte, segno che Maka e Soul si erano collegati, poco dopo si iniziò ad intravedere la forma di un'anima che circondava Maka e Soul. Lo stesso successe a Kid che riuscì facilmente ad unirsi ai due, ci volle un po' più di tempo per Black*Star, ma anche lui riuscì ad unirsi; arrivati a Shido però, Soul non la trovò, riprovò varie volte, ma invano.

<< Lo sapevo! Siete degli incompetenti; manco una risonanza dell'anima fatta bene sapete fare >> commentò Tazsuia andandosene.

<< Dove pensi di andare scusa ? >> chiese Maka << Non ti deve fregare quello che faccio codino >> a questa risposta Maka sbuffò e tornò accanto a Soul che intanto sorrideva; adorava quelle due, riuscivano a tenere testa a chiunque. Quando si girò verso Maka, vide che Shido era vicina a lei, ma riuscì a sentire solo una frase << Vedi di non impicciarti più, o per te saranno guai – poi sorrise – ci vediamo dopo >> e dopo la vide seguire la sua master. Okay quella ragazza era bipolare al 100%.

Black*Star era molto incuriosito da Tazsuia, aveva un comportamento simile al suo, ma allo stesso tempo era molto più cattiva, anche con i compagni; questo lo intrigava molto, era attratto da quella ragazza, ma allo stesso tempo avrebbe voluto allenarsi e combattere insieme a lei. Invece l'altra per lui era un vero mistero, non riusciva a capire che cazzo di carattere avesse, ma gli piaceva il fatto che quando si trattava di combattere non si tirava indietro..

 

Tazsuia e Shido si incamminarono all'interno del bosco e iniziarono a parlare delle loro scemenze fino a quando entrambe non sentirono un brivido.. qualcuno le stava osservando e di certo non aveva buone intenzioni.

<< Shido, pensi sia.. >> << Non lo so, ma meglio stare in guardia, ho paura che non sarà l'ultima volta che sentiremo questa sensazione >> disse con un velo di paura.

Di certo erano forti, ma avevano comunque bisogno di aiuto..

 

Una volta tutti riuniti; Stein capì che l'unico modo per vedere l'anima di Shido era quando si trasformava in arma ed era questo piccolo particolare che scombinava i piani; lei era un'arma diversa, in grado di dividere anima e corpo per formare due armi, quindi bisognava considerare solo la daga bianca, dov'era situato il corpo dell'arma, se avessero considerato l'anima, non avrebbero concluso la risonanza..

Ma anche prendendo il corpo, non si concludeva, c'era qualcosa che bloccava la connessione tra loro. Stein, per capire come fare, cominciò ad osservare le anime dei presenti, mentre, come ogni volta, si girava la vite che aveva in testa osservò che quella di Tazsuia era simile alla sua, era molto più grande di tutte le altre; possibile che una ragazza così giovane potesse sprigionare un'anima così potente?

<< ancora? Ma non vi stancate mai di spiare gli altri? >> << Sta calma, era per vedere una cosa; adesso so esattamente come fare >> cercò di giustificarsi Stein << Ah si? Buon per te.. >> ribatté Tazsuia con indifferenza.

<< Infatti ho capito; la risonanza deve partire da voi due – indicò Tazsuia e Shido – poi passare a Soul e Maka, andare da Black*Star e Tsubaki e infine arrivare a Kid, Liz e Patty. In questo modo dovremmo riuscire ad unire tutti quanti >> in quel momento calò il silenzio, nessuno parlò, si limitarono solo ad eseguire il “comando” che era stato dato loro.

 

Così Soul si mise a sedere davanti al piano con un movimento secco; non era solo sentiva un'altra aura, ma era una presenza diversa da quella del demone che solitamente albergava dentro di lui. Iniziò a guardarsi intorno, ma in un primo momento non vide nessuno, apparentemente sembrava solo.

Fu allora che la figura di una ragazza si manifestò nella stanza; Soul non capendo chi fosse, cercò di avvicinarsi e osservò con sorpresa che si trattava di Shido, la ragazza che lui non riusciva a capire.

<< Cos? Che ci fai tu qui? >> chiese Soul avvicinandosi ancora << Beh, diciamo che mi ci sono un po' ritrovata, ma credo che serva per la risonanza >> sorrise

Soul non disse nulla, si avvicinò lentamente al pianoforte. << Anche tu suoni il piano? - lui si voltò verso di lei e annuì – mi fai sentire qualcosa? >> rimase spiazzato da quella domanda, per la prima volta dopo tanto tempo, qualcuno, senza neanche conoscerlo, era curioso di sapere come suonava. Prese a suonare con tocco leggero un brano scelto a caso dal suo leggio; le dita scorrevano fiduciose ed esperte sui tasti, lasciando alle orecchie di Shido la sensazione di essere cullata da quella stessa melodia. Nel mentre che Soul suonava, Shido si avvicinò al piano e iniziò a suonare quel pezzo con lui; da fuori si sentiva questa meravigliosa melodia, che unì le anime di Soul, Shido, Tazsuia e Maka in una sola volta. Quella sinfonia aveva il potere di unire tutte le anime dei ragazzi, facendo così una risonanza dell'anima a dir poco perfetta.

Appena finito erano seduti tutti a terra sfiniti, la risonanza con quelle due era stata molto più impegnativa di quello che si aspettavano; Tazsuia appoggiata all'albero alle sue spalle, per un momento soltanto, sorrise pensando che forse non erano poi così male. << Adesso Shini sarà contento.. >> commentò Shido

 

* dopo l'allenamento *

<< io propongo di andare a festeggiare! >> commentò Soul indicando un bar vicino alla scuola per avere subito l'approvazione di Black*Star; << finalmente siamo riusciti a fare una risonanza con i contro fiocchi! >> commentò invece Maka, parlando con Tsubaki che annuì felice << già! Black*Star ne sarà sicuramente molto felice! >> sorrise ancora lei guardando nella direzione del suo master che, a braccetto con Soul si stava dirigendo all'entrata del bar che appena un attimo prima avevano indicato. Stavano per raggiungerli, quando arrivò la voce imperiosa di Tazsuia alle loro spalle << dove pensate di andare voi? >> fu come sentire un tuono a ciel sereno.

I due ragazzi ormai vicini al bar, si voltarono piano, sospirando e borbottando tra loro; il primo a rispondere fu, al contrario dei pensieri di tutti, Kid << cosa c'è ancora Tazsuia? >> sospirò lui stropicciandosi gli occhi come avrebbe fatto un bambino con i pugni chiusi.

<< come sarebbe a dire “ cosa c'è ancora”? Lo dovresti sapere meglio di me che TUO PADRE ci tiene a sapere certe cose >> ricalcò lei, alzando un sopracciglio come a sfidarlo a dire il contrario; lui assottigliò un attimo gli occhi, ma poi si trovò costretto a darle ragione: suo padre si sarebbe arrabbiato se non gli avessero detto che avevano fatto quel grosso progresso.

Maka annuì quasi all'istante; ligia al dovere com'era, le sembrava quasi un obbligo andare subito da Lord Shinigami per aggiornalo sugli sviluppi della situazione.

Liz e Patty si dissero d'accordo con il loro master, ovvio; Tsubaki aspettò la risposta di Black*Star, ma lui non disse nulla, rimanendo in silenzio a fissare quella Tazsuia. La guardò anche lei, cercando di capire cosa stava guardando con così tanto interesse il suo master; era una bella ragazza, certo, ma cosa poteva mai avere quella ragazza che lei non aveva per attirare così tanto l'attenzione di Black*Star?

Per la prima volta, Tsubaki si rese conto di essere gelosa di qualcuno; era una sensazione strana che le prendeva la bocca dello stomaco e le riempiva tutto il corpo di una strana rabbia.

<< e chi ti dice che noi siamo d'accordo? >> commentò Soul, ricevendo l'immediato supporto di Black*Star; Tazsuia li guardò appena, storcendo di nuovo la bocca guardandoli << non ho mai chiesto il vostro parere infatti >> commentò acida prima di voltarsi ed essere seguita da Shido, Kid, Maka e le sorelle Thompson.

Soul e Black*Star guardarono il piccolo gruppetto allontanarsi sconcertati dal comportamento della master, mentre Tsubaki gioiva internamente: continuando di quel passo, Tazsuia sarebbe presto diventata molto meno interessante per il suo Black*Star e lei lo avrebbe avuto di nuovo solo per se! Sorrise appena al pensiero cercando di non farsi notare dai suoi amici; oh si, il suo master sarebbe sempre rimasto con lei!

Mentre l'arma ninja gioiva, Soul non sapeva veramente che fare; o seguiva la sua master o si sarebbe divertito con il suo migliore amico. Sarebbe stata la scelta più facile del mondo se non avesse dovuto fare i conti con Maka, più tardi, a casa. Sbuffò sonoramente prima di fare un cenno a Black*Star e Tsubaki << andiamo, altrimenti ce lo rinfacceranno fino alla morte >> concluse con un sospiro, mentre il master sbuffava spazientito e la sua arma lo guardava quasi male.

ma cosa diavolo hanno tutti” pensò dentro di se Soul mentre camminava; dalla mattina prima, quando erano arrivate quelle due, sembrava che tutti stessero impazzendo a modo loro.

Black*Star non ci poteva credere: stava dando ascolto a Tazsuia alla fine; aveva capito fin da subito che sarebbe stata una spina nel fianco quella ragazza, ma non pensava che sarebbe stata una così GRANDE spina!

Inseguirono il piccolo gruppetto, e appena raggiunto, Black*Star non poté fare a meno di commentare acido << e così abbandoni i componenti della squadra? >>; vide la schiena della ragazza irrigidirsi, fu un attimo e se la vide di fronte, la mano che gli stringeva il colletto della maglia avvicinandolo al suo viso.

Aveva gli occhi strani, uno lievemente più scuro e l'altro lievemente più chiaro e mentre lo fissava sembrava stringere abbastanza forte i denti da poterli sentire scricchiolare; << che ti sia chiaro fin da subito “ stellina “ - fece le virgolette con l'altra mano mentre sibilava le parole – la mia squadra è solo Shido, e se lei è con me, io non ho lasciato indietro proprio un cazzo di nessuno >> lo spintonò indietro << non è stata una mia scelta venire qui ne tanto mento essere in squadra con te o con chiunque altro di loro – indicò il gruppetto di amici – ma mi sto impegnando al massimo per vedere di migliorarvi abbastanza da farvi andare avanti da soli per andarmene il prima possibile da questo posto; per cui tu – lo spintonò fino a farlo cadere a terra di culo - vedi di rompere il meno possibile e di fare quello che ti dico senza discutere troppo >> gli occhi color cielo di lei cercarono gli occhi di lui e fu come uno scontro tra due enti allo stesso livello.

Shido guardò la scena quasi stupita: la sua master era solita discutere con gli altri ma mai e poi mai avrebbe detto una cosa quasi dolce ad un soggetto come Black*Star; quasi le venne un infarto quando, sorridendo, Tazsuia gli tese la mano << sei un ragazzo in gamba, vedi di non fare stronzate come sfidarmi ! In fondo sono meglio di una dea! >> rise lei mentre lui rimaneva sconcertato: che avesse trovato qualcuno potente quanto lui? Ridacchio anche lui, levandosi quei pensieri di testa: ovvio che nessuno fosse potente come lo era lui! Nessuno poteva essere al suo livello, nemmeno lei che diceva che avrebbe superato una dea. Accettò la mano che gli offriva e si ritrovò in piedi, accanto all'altra master; ripresero a camminare verso la scuola.

Shido era doppiamente stupefatta: Tazsuia, l'enorme pezzo di ghiaccio e stronzaggine che è la sua master con gli sconosciuti che si complimentava con quel botolo ringhioso e dal super ego di Black*Star? Cos'è, dovevano cominciare a piovere pezzi di grandine grossi come camioncini da un momento all'altro? La terra stava per ribaltarsi da sopra a sotto? Shini stava per dichiarasi omosessuale?

Ridacchiò pensando all'ultima domanda che si era fatta e Dio solo sa quanto ci avrebbero riso sia lei che Tazsuia se fosse successo veramente; probabilmente sarebbero andate all'altro mondo a forza di ridere!

Continuarono a camminare tranquilli, Tazsuia con un leggero sorriso a fior di labbra e con le risate di Shido di sottofondo ai loro passi.

 

Erano appena entrati nella camera della morte, ma potettero sentire fin da subito le grida di qualcuno che non era affatto lord Shinigami; Maka riconobbe subito la voce del padre e disse agli altri di non allarmarsi troppo, perché probabilmente stava strepitando per qualche cavolata.

Si avvicinarono tranquillamente quando, di nuovo, sentirono un urlo, ma questa volta le parole erano comprensibili << Io non voglio lasciare che mia figlia sia con quelle due! >>. Tutti avevano capito a chi si riferivano, ma nessuno osò fiatare; Shido si voltò appena per vedere il viso della sua master diventare duro e spigoloso come quello di una statua di marmo. Se quell'uomo avesse detto una sola cattiveria contro una di loro due ancora una volta, probabilmente sarebbe morto per mano di Tazsuia; Shido ne era sicura al 100%.

prese la mano della master e la strinse forte per darle la forza di trattenersi; continuarono ad avanzare e si trovavano a meno di 50 metri quando sentirono l'ennesimo urlo << non me ne frega nulla Shinigami! Io mia figlia la voglio sapere al sicuro non con due... >> Spirit non fece in tempo a finire la frase che la voce di Tazsuia si fece sentire << fammi indovinare, “ due mostri come loro ”? - rivolse alla death scythe uno sguardo di sufficienza – mi hanno detto di molto peggio persone che di te ne farebbero giusto uno zerbino! >> ridacchiò volgendo lo sguardo allo Shinigami << e allora? Abbiamo fatto questa benedetta risonanza a 9 anime, che si fa ora? >> chiese, sempre con un tono annoiato; lo Shinigami lanciò un occhiataccia alla sua arma << bene Tazsuia, sono felice che siate riusciti in così poco tempo! >> rispose poi tutto felice alla master che adesso lo guardava con un sopracciglio alzato << credevo di aver chiesto cosa dovremmo fare ora, non cosa ne pensavi di quello che abbiamo fatto oggi pomeriggio >> lo riprese Tazsuia, acida come sempre; lo sguardo di Spirit si fece di fuoco << e le lasci anche parlare così! Sei tu il capo non loro! >> esclamò poi contrariato. La master lo guardò un secondo con uno sguardo di ghiaccio ma quell'unico istante bastò alla death scythe per sentirsi il sangue prendere a scorrere più lentamente e le gambe intorpidirsi e cominciare a tremare; quella ragazzina aveva un' aura così grande che le bastava un momento soltanto per farlo tremare come una femminuccia << non credo che la faccenda ti riguardi Spirit, per cui sta al tuo posto o ti ci rimettiamo noi >> commentò glaciale la ragazza accanto a lei, quella di nome Shido se non ricordava male; non si chiese nemmeno come facesse a sapere il suo nome, gli era bastato essere guardato dalla master e un commento della sua arma per sentirsi come un bambino di fronte a qualcuno di gran lunga più forte di lui.

Inghiottì la paura, doveva proteggere la sua bambina da quelle due; si fece coraggio e le rispose con la voce più ferma possibile << cosa vuoi che mi possano mai fare due bambine come voi! >> per poi lanciarsi all'attacco delle due con un braccio trasfigurato nella lama ricurva di una falce; vide appena Tazsuia alzare gli occhi al cielo e chiedere alla sua arma << tu o io? >>; l'arma la guardò un attimo prima di sorridere e rispondere << faccio io >>.

un attimo dopo i suoi occhi diventarono neri e in mano la stessa daga azzurra dai riflessi blu e ghiaccio che gli altri avevano visto durante gli allenamenti; ghignò cattiva mentre con un colpo dall'alto faceva perdere l'equilibrio alla falce della morte e poi lo colpiva con il piatto della lama, facendolo finire con il culo a terra << forza forza! Mica ti arrendi vero? >> commentò acida Shido, lo stesso sorriso di uno squalo in faccia mentre si poggiava la daga alla spalla. Spirit si rialzò continuando a combattere contro quella ragazza di cui, lo ammetteva, aveva una paura fottuta.

Tazsuia fece un mezzo sorriso e, lasciando che l'arma continuasse a combattere, si rivolse di nuovo allo Shinigami << E... che s'ha a fa? Mi vuoi rispondere? No, che magari me ne torno a casa anche ora sai! >> sbuffò poi mettendosi le mani in tasca; Lord Shinigami la guardò un secondo per poi seguire il combattimento di Shido e Spirit mentre passavano tra lui e Tazsuia; li guardò un secondo ancora prima di parlare << beh, a te va bene andare in un giro di ricognizione? Mi è sembrato di avvertire una strana presenza questo pomeriggio... starei più tranquillo se prima di andare a casa voi deste uno sguardo in giro >> Tazsuia e Shido si irrigidirono un attimo pensando alla stessa presenza che avevano avvertito quel pomeriggio durante gli allenamenti.

La master annuì brevemente rivolgendosi poi agli altri << andiamo forza – si voltò verso Shido – e tu donna, lascia stare quel poveretto, o finirai con l'ammazzarlo! >> rise mentre la sua arma alzava le spalle con ancora il solito sorriso da squalo << e lasciami divertire di tanto in tanto no? >> commentò poi l'arma, facendo scomparire la daga e tornare gli occhi del loro colore; sorrise alla death scythe prima di fare un cenno della mano a lui e lo Shinigami << ci vediamo domani Shiniiii! >> lo salutarono a gran voce Shido e Tazsuia, la prima sbracciandosi e la seconda alzando appena la mano in un movimento secco.

Appena usciti dalla scuola si divisero in due squadre, in modo da fare prima; sicuramente non avrebbero incontrato nessuno se non uno o due demoni a caccia di anime. Kid sarebbe andato con Tazsuia, mentre Black*Star e Maka sarebbero andati dall'altra parte.

Si avviarono per le strade ciottolate di Death City nel silenzio più totale, Shido e le sorelle Thompson subito dietro di loro, pronte alla trasformazione; nell'aria c'era una strana tensione.

Qualcosa non andava e tutti lo sentivano, persino Patty restava in silenzio, lei che solitamente era più attiva e quella più allegra di tutti i componenti della squadra messi insieme.

Ed era l'unica che sapeva costruire una perfetto cucciolo di giraffa a grandezza naturale con un semplice compito di una pagina... non che poi c'entrasse molto con la situazione, ma Kid si ritrovò a ridere al pensiero di Patty che costruiva una giraffa e poi la puntava contro qualcun altro urlando “ ahhhhh la mia giraffa ti uccideràààà! “ in pieno stile Thompson.

Liz invece stava attenta a qualsiasi movimento, e si teneva le mani strette tra loro in modo da fermare il tremore che le scuoteva; Shido le appoggiò una mano sulla spalla, sorridendole << non ti preoccupare, non accadrà nulla di così grave da doverti spaventare tanto da passeggiare tremando come una foglia >> Liz le sorrise di rimando ringraziandola del suo modo per rincuorarla; ma in fondo non era la situazione a spaventarla, ma bensì il momento! Aveva sempre pensato che death city fosse anche troppo caotica ed inquietante di giorno, ma di notte la spaventava letteralmente a morte; sarebbe bastato anche che Negaimasu fosse saltato fuori da un angolo e probabilmente lei sarebbe morta all'istante.

Shido era tranquilla, a differenza degli altri; sapeva che se ci fosse stato anche il minimo movimento, ma la sua master lo avrebbe percepito ancora prima che chiunque avesse fatto quel rumore potesse finire la propria azione; per cui le camminava vicino, in modo da potersi trasformare il più velocemente possibile.

Tazsuia era attenta a tutto, dai rumori che la circondavano a quelli che portava il vento fino a lei; si accorse subito di una folata che puzzava di sangue e il lieve rumore che qualcuno produce schiacciando e spezzando qualcosa, come quando Shido sgranocchiava quegli strani biscotti al cioccolato che le piacevano tanto.

Le bastò un cenno del capo per fare in modo che la sua arma si trasformasse; fece appena in tempo a prendere le else delle daghe prima di partire a corsa, come se avesse l'inferno alle calcagna.

Avvertì finalmente la presenza di qualcuno e un'altra umana che si stava affievolendo pian piano; accelerò ancora il passo finché non sentì i muscoli delle gambe pulsare in un modo allucinante. Saltò su un cassonetto della spazzatura, arrivando fino ad una scala antincendio per appoggiare l'altro piede e arrivare fino al tetto del palazzo per poi cominciare a saltare di tetto in tetto; Tazsuia avvertì anche un'altra presenza, poco distante dalla prima: per un momento, avverti anche la SUA presenza.

Sbuffò chiedendo alle gambe un ulteriore sforzo mentre Shido, guardava il viso della sua master indurire i tratti dallo sforzo e dalla rabbia; fu in quel momento, guardandola dalla daga bianca, che si ripromise che avrebbe protetto Tazsuia da qualsiasi cosa come aveva sempre fatto lei.

 

* Fine secondo capitolo * 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Introduzione delle due ragazze nuove: le accetteranno? ***


Primo episodio:

UN ANIMA FORTE

RISEDE IN UN CORPO FORTE

E IN UNA MENTE FORTE

 

Maka prese una grossa boccata d'aria, respirando forte e riempendo i polmoni di ossigeno; finalmente la brutta sensazione della follia che le strisciava lungo la spina dorsale se n'era andata. Soul, ancora in forma di falce, rimase in silenzio, lasciando a Maka il tempo di riprendersi un minimo dallo sforzo degli ultimi mesi... ne aveva bisogno tanto quanto lui.

La master guardò la sua arma con un sorriso appena accennato sulle labbra sottili << ancora non ci credo Soul... è finita, finita veramente >>

Soul le sorrise di rimando, tornando alla sua forma umana; per un momento pensò di abbracciarla e sdrammatizzare con una delle sue solite battute squallide e vederla ridere ancora e ancora.

Nell'ultimo periodo gli piaceva da impazzire vederla ridere o anche solo sorridere per qualsiasi suo commento; non si soffermò nemmeno per un attimo sul fatto che non gli era mai piaciuto, probabilmente tutta l'ansia e la stanchezza dell'ultimo periodo lo stavano facendo impazzire. Zittì i suoi pensieri e la coscienza che parlottava nella testa cose senza senso come “abbracciala e sta zitto!”; sbuffò: parlava con se stesso, si, era impazzito in modo molto poco cool!

Le mise un braccio attorno alle spalle stringendola appena più stretta a se << Finalmente è finita oserei dire >> sospirò ancora facendola voltare per dirigersi verso la scuola << andiamo, Lord Shinigami si arrabbierà se arriviamo in ritardo alla riunione anche questa volta! >> ridacchiarono per poi avviarsi verso la Shibusen sempre stretti in un abbraccio che poi tanto abbraccio non era! La portò sotto braccio per un discreto lasso di tempo, prima di rendersi conto che averla così vicina gli faceva stirare le labbra in un sorriso da ebete, ma che allo stesso tempo era il più sincero che avesse fatto.

 

*** *** *** *** *** *** *** *** *** *** *** *** *** *** *** *** *** *** *** *** ***

 

Black*Star lasciò cadere a terra i pesi mentre tirava un sospiro stanco e si stropicciava gli occhi; da quanto non si faceva una bella dormita come si deve?

Sospirò ancora alzandosi dalla panca per dirigersi verso la cucina per mangiare qualcosa e poi andarsene a dormire.

Scostò la porta scorrevole trovando Tsubaki con tanto di grembiule da cucina che mescolava qualcosa in una pentola e ne controllava un'altra che conteneva del riso bianco.

<< Tsubaki, cosa stai facendo? >> le chiese aggrottando le sopracciglia; lei si voltò e sorrise << ti sto preparando una bella cena! Ti sei allenato tanto, avrai bisogno di energie, no? >> rispose lei mantenendo il sorriso sulla faccia.

<< oh, grazie Tsubaki, mi ci voleva proprio una cena degna di un dio! ahahah >> rise a gran voce Black*Star prima di aiutare Tsubaki e mangiare riso e pollo al curry.

Si alzarono per sparecchiare e, dopo aver messo a posto, si diressero verso le loro camere; prima di entrare nella stanza fermò la sua arma richiamandola << ehi Tsubaki... posso dirti una cosa? >> lei lo guardò un attimo << certo! >> era felice che il suo master condividesse qualcosa con lei.

<< Tsubaki... ecco, io volevo dirti solamente che ci tengo a te >> disse facendo imporporare le guance dell'arma << Durante la battaglia ero preoccupato, sai? Mi chiedevo se ce l'avremmo mai fatta – sospirò facendo un sorriso amaro – se non fosse stato per Maka non so se saremmo qui ora.. >> si girò a guardarlo negli occhi << Promettimi che non mi lascerai mai solo, per favore >>

L'arma non sapeva se essere più stupita per le parole di Black*Star o del suo 'per favore', ma si limitò a sorridere scacciando quei pensieri poco carini << Starò al tuo fianco fino alla fine Black*Star >> lui le sorrise di rimando << Grazie Tsubaki.. sei importante, come potrebbe essere mia sorella e non potrei perderti per nessun motivo al mondo >> la guardò un attimo ancora prima di augurarle la buona notte ed entrare nella sua stanza per chiudersi subito la porta alle spalle; Tsubaki, invece rimase sulla soglia della camera, ripensando alle parole del suo master.

Aveva detto di avere paura di non farcela, di perderla; sospirò girando la maniglia e aprendo la porta, richiudendola piano alle sue spalle.

Si stese sul letto sospirando, non sapeva come sentirsi: era felice, perché Black*Star le aveva detto che ci teneva a lei; ma era anche triste, perché per lui, lei era solamente “la sorella che aveva sempre voluto” e non “la ragazza che amava”.

Si addormentò poco dopo, con le parole del suo master che le ronzavano ancora in testa.

 

Kid aveva una brutta sensazione alla bocca dello stomaco. Era sicuro che eliminando suo fratello, finalmente quella sgradevole pressione allo sterno gli sarebbe scomparsa; invece, continuava a sentirla, sempre presente, che schiacciava i polmoni verso l'alto e la costante sensazione di stare per rigettare il pranzo.

Pensò per un momento al motivo che poteva avere tutto ciò : suo padre era ferito e si, era preoccupato per lui (chi non lo sarebbe!), ma gli avevano assicurato che nel giro di qualche mese sarebbe tornato perfettamente in forma, come prima della battaglia; era anche nervoso negli ultimi tempi, ma per quello dava la colpa allo stress degli ultimi mesi, e al dover sopportare quell'egocentrico di Black*Star tutti i giorni.

Adesso che ci pensava, però, Black*Star lo aveva aiutato tanto, nel momento del bisogno, lui c'era; certo, nel suo modo stravagante e da megalomane, ma beh... Black*Star era pur sempre Black*Star!

Kid si chiese a cosa puntasse veramente quel ragazzo dagli assurdi capelli irrimediabilmente asimmetrici: aveva notato una certa titubanza durante la battaglia, forse anche lui non si sentiva in piena forma come lui... scosse la testa:come mai così all'improvviso gli importava tanto? Black*Star era sempre stato bravo a prendersi cura di se stesso da solo e non aveva certo bisogno che qualcuno gli stesse troppo appiccicato in stile mamma chioccia.

Kid ridacchiò immaginandosi come una gallina che si prendeva cura di un Black*Star versione pulcino azzurro con una Maka e un Soul che pigolavano l'uno contro l'altro come se discutessero; probabilmente era impazzito se si immaginava cose simili.

Scosse ancora la testa, prendendo lo skate e avviandosi verso la porta, gli serviva una bella boccata d'aria fresca, si sarebbero calmate le follie a cui pensava, forse. O meglio, sperava che si placassero!

Chiuse la porta di casa, lasciando che lo skate lo portasse dove capitava, senza pensare per una volta a qualsiasi cosa; continuò a fuggire da tutti i problemi che aveva, lasciandoli scorrere indietro con il vento che gli scompigliava i capelli e che gli faceva agitare la felpa che indossava.

Si fermò poco dopo ad un bar; possibile che si scordasse tutte le volte la sua bottiglietta d'acqua a casa? Entrò per comprarne una, ricordandosi di rimettere le bottigliette a posto in modo simmetricamente perfetto. Uscì bevendo un sorso d'acqua fresca; gli ci voleva proprio una bella girata da solo per Death City.

Stava per tornare a casa, ma appena poggiato lo skate a terra, sentì degli urletti concitati e il miagolio così tenue da poter essere appena udito.

Kid si voltò verso il vicolo li affianco e vide due ragazzi con un bastone che stavano tartassando una gattino grigiastro che restava fermo in un angolo a subire quei soprusi da quei due; si avvicino alla coppia, apparendogli alle spalle << si può sapere cosa state facendo voi due? >> chiese poi, un sopracciglio alzato in segno di disapprovazione; i ragazzini si voltarono << stiamo giocando con questo gatto! >> esclamò uno; << se continuate così lo ucciderete... >> gli fece notare Kid, indicando il gattino ancora appallottolato nell'angolo. << e allora? Tanto è solo un randagio, non lo vuole nessuno, che differenza può fare? >> rispose l'altro ragazzino, con fare ovvio.

Kid ebbe uno spasmo al sopracciglio alzato ed ebbe, per un momento, l'immane voglia di tirare uno Shinigami Chop a quei due abbastanza forte da fracassargli il capo. << Come sarebbe a dire “e allora?” >> sbuffò Kid, guardando male entrambi; li scansò malamente e prese il micio in braccio tenendoselo stretto al petto: era veramente piccolino.

Guardò ancora i due bambini, che a loro volta lo guardavano male << e adesso sparite piccoli teppisti, prima che io cambi idea e vi prenda a calci in culo >> i suoi occhi si scurirono appena e i due si diedero alla fuga immediata; non volevano avere problemi con il figlio dello Shinigami.

Kid li guardò andare via con la coda tra le gambe: se la prendevano con un gattino indifeso ma appena arrivava qualcuno che avrebbe potuto fare del male a loro se la davano a gambe subito. Abbassò lo sguardo sull'esserino che tremava nel suo abbraccio; aveva paura anche di lui. Molto più che comprensibile.

Si avviò a casa con quell'esserino tremante tra le braccia stando attento a non fargli ulteriormente male stringendolo troppo a se; appena tornato, vide Liz e Patty sul divano, intente a mettersi lo smalto.

Si girarono a guardarlo e aggrottarono le sopracciglia accorgendosi che non era solo << e lui chi è? >> chiese Liz, alzandosi per vedere meglio il piccolo ospite; << OHHHH che carino che sei!! >> urlò invece Patty, saltando sul divano.

Il gattino si strinse di più a Kid, mentre lui sorrideva; delle volte faceva paura anche a lui Patty. Si congedò senza rispondere avviandosi verso il bagno; fece scorrere l'acqua finché non divenne tiepida per poi bagnare un asciugamano e togliere un po' dello sporco che aveva il gattino sul pelo. Stette attento ai taglietti e lo lavò con cura, sciacquando il panno più e più volte, finché il pelo del gatto non tornò del suo colore; rimase stupito nel vedere che era tutto bianco, senza una macchia a parte i taglietti che ora erano puliti e disinfettati. Lo asciugò con molta delicatezza e lo portò di nuovo giù in salotto, poggiandolo sul divano nero, dove il piccoletto si mise a sedere, gli occhioni enormi e gialli-verdi che lo fissavano spalancati e le orecchie tirate su a captare qualsiasi rumore; Kid si mise seduto di fronte al gattino, osservandolo: era magro e il pelo bianchissimo, ora pulito, era perfetto, anche se in alcuni punti dei ciuffetti mancavano. Probabilmente quei due ragazzini gli dovevano aver tirato il pelo fino a staccarlo.

<< Ho deciso, ti chiamerò Negaimasu >> disse poi fissando la reazione del gattino, che miagolò piano, inclinando la piccola testolina pelosa. Si, gli piaceva.

Lo prese di nuovo in braccio, portandolo in cucina; aprì un scatoletta di tonno, mettendola al cento di un piattino e mettendola a terra; il gatto si avvicinò piano al piatto e prese cauto un morso di tonno. Prese poi a mangiarlo con gusto mentre Kid lo osservava e gli accarezzava la schiena con delicatezza.

Quella notte, sul letto di Kid, una palla di pelo bianca era esattamente al fianco alla testa del futuro Shinigami.

 

*** *** *** *** *** *** *** *** *** *** *** *** *** *** *** *** *** *** *** *** ***

 

La mattina seguente si ritrovarono tutti alla scuola di armi e maestri d'armi Shibusen; era troppo che non tornavano nella loro amata classe e non ne vedevano veramente l'ora, compresi Black*Star e Soul.

Riuscirono a vedere la “gloriosa” entrata del professor Stein sulla solita sedia con le rotelle e il suo solito, misero, fallimento. Fecero appena due ore di lezione prima che Lord Shinigami li convocasse e qualcosa, nel cuore di tutti, pensò che non fosse esattamente per dare una buona notizia.

 

Maka si voltò all'improvviso, ancora di fronte a Lord Shinigami; qualcosa le dava fastidio. Qualcuno li seguiva.

Ma dietro di lei e i suoi amici non c'era proprio nessuno; avvertiva la presenza di.. qualcosa, ma non riusciva a vederla. Si strinse appena nelle spalle cercando di scacciare l'orrida sensazione di essere osservata, ma nulla, continuava a sentire il peso di quello sguardo così persistente.

Decise di ignorarlo senza darlo a vedere agli altri.

Passò avanti tranquillamente, o almeno, per quanto possibile.

 

Black*Star fece molti meno complimenti e si mise a guardare e frugare in giro come se cercasse di trovare qualcosa che li stava fissando, ma senza avere nessun risultato. Si arrese alla fine quasi urlando << ma che diavolo! Aiutatemi a trovare questo qualsiasi cosa o coso o persona che mi sta dando sui nervi! >> cominciò a guardare di nuovo in giro come se si fosse fumato una specie di super droga o se stesse impazzendo; beh, per essere uno che ama essere al centro dell'attenzione, non sa davvero sopportare il fatto di essere osservato!

<< su su ragazzi, come mai siete così nervosi? >> chiese Shinigami, ridacchiando del loro nervosismo << chi c'è nella stanza della morte con noi? >> chiese Kid guardando appena il padre troppo concentrato a cercare l'intruso; lo percepiva ovunque, come se li circondasse totalmente.

<< oh! Allora sentite anche voi la presenza delle nuove alunne vero? >> domandò ancora Shinigami, continuando a ridacchiare << Andiamo ragazze! Uscite prima che voi facciate impazzire i miei poveri ragazzi! >> continuò a ridacchiare ancora.

Si sentirono altre due risatine provenire alle spalle del gruppo. Si voltarono trovandosi praticamente a meno di 20 cm due ragazze a braccetto che se la ridevano alla grande di loro.

La più bassa, aveva un gran sorriso stampato in faccia, e stava guardando la piccola compagnia con gli enormi occhi color ghiaccio riscaldati da una felicità inspiegabile; si teneva tra le dita una ciocca di capelli biondi platinati e una delle meches blu avvolgendoli attorno alle dita e facendo piccoli riccioli. La frangetta era tenuta indietro da una pinzetta e il resto dei capelli erano lasciati sciolti sulle spalle. Aveva un paio di pantaloni della tuta neri e una felpa dello stesso colore con ai piedi delle DVS; la poca pelle scoperta risultava abbastanza bianca da sembrare quasi impalpabile.

L'altra invece teneva i capelli legati con una coda alta, biondi fino a metà schiena per poi sfumare in un viola chiaro sulle punte arricciandosi appena; portava una maglia larga che lasciava vedere la pelle della spalla sinistra, con il davanti bianco candido e il dietro di un bel color lapislazzulo e degli shorts neri che le arrivavano giusto a metà coscia, mentre ai piedi aveva delle NYI color cobalto e bianche. La pelle chiara che era lasciata scoperta era costellata da cicatrici biancastre sparse un po' ovunque che incidevano quasi una trama sulla sua pelle.

<< bene ragazzi, loro sono le ragazze... >> << si si, siamo quelle nuove yey! >> commentò la platinata sorridendo a tutti, mentre l'altra alzava gli occhi al cielo << Scusatela, deve aver battuto la testa da piccola >> disse dandogli una pacca sulle spalle guardando l'altra che intanto metteva il broncio.

<< Si ehm.. ecco loro sono – indicò le due – le vostre nuove compagne di team >> disse nervosamente Lord Shinigami.

<< non ti preoccupare Shini, ci pensiamo noi a questi bravi ragazzi >> spiegò quasi acida quella con i capelli biondi e viola << Io sono Tazsuia e sono la master ho 17 anni e non vi servirà sapere altro >> si presentò scontrosa infilando le mani in tasca e squadrando più o meno tutti, soffermandosi un attimo o poco più su ognuno dei presenti. Fece una smorfia guardando Soul e Black*Star, uno di fianco all'altro mentre la platinata si presentava << Io sono Shido, sono l'arma e anche io, come la mia master, ho 17 anni. Confido che aver fatto così tanta strada per stare qua con voi non sia stato solo tempo sprecato >> sorrise ancora a 32 denti.

Lord Shinigami posò una grossa mano sulle spalle delle due << la vostra casa è affianco a quella di mio figlio, quindi dopo le lezioni vi farete accompagnare da lui se non vi spiace! >> Tazsuia si irrigidì sotto la mano di Shinigami e voltò piano la testa per guardarlo dritto negli occhi della maschera << e posso sapere esattamente come mai dovremmo stare accanto a suo.. figlio? >> chiese alzando un sopracciglio

Lord Shinigami ridacchiò nervosamente prima di rispondere con un secco “non so” molto poco persuasivo.

Kid guardò un attimo il padre; sembrava essersi particolarmente innervosito da quando le due ragazze erano entrate.

Quella che si chiamava Tazsuia non la conosceva, c'era qualcosa di fermo in lei, qualcosa che non lo convinceva affatto; si aspettava quasi di vederla saltare al collo di uno dei presenti e provare ad ucciderlo anche con una scusa come “ lo facevo per vedere se era reattivo/a ma a quanto pare no! “.

L'altra invece gli dava come l'impressione di dejavù; come se la conoscesse da sempre, ma allo stesso tempo non se la ricordava affatto.

Era come vedere qualcuno di sfuggita, ma ricordarsi perfettamente la sua faccia.

Sentendosi osservata la ragazza si girò e per una frazione di secondo i due si guardarono dritti negli occhi; lei aveva sempre quel sorriso stampato sulle labbra e per lui fu come svegliarsi da un sogno fatto ad occhi aperti: avrebbe potuto essere anche una perfetta sconosciuta, ma quel sorriso lo avrebbe riconosciuto tra mille. Era veramente.. << Siamo entrambe italiane, il caro Lord Shinigami ci ha convocate qui come sorveglianza, sapete, con tutti i fatti accaduti poco fa, voleva stare tranquillo almeno nella convalescenza >> riprese Shido ignorando bellamente Kid che per tutto questo tempo la stava fissando.

Lei sapeva esattamente chi era, le era bastato quella frazione di secondo per riconoscerlo, per rivedere in quel ragazzo così strano lo stesso bambino di quei lontani anni ormai passati. Le sembrò che tra l'ultima volta che era stato in Italia e quel giorno ci fossero stati abbastanza anni per essere definiti “ ere geologiche “.

 

Maka non sapeva che pensare di quelle due; l'arma le sembrava così affidabile che le concedesse la sua amicizia incondizionata, ma quella master... beh diciamo solo che se non le avesse creato problemi sarebbe stata ben contenta di non averci a che fare.

Non seppe nemmeno come, ma gli venne in mente di vedere l'anima della master, sperando di trovare qualche risposta ai punti interrogativi che la ragazza le suscitava.

Chiuse appena gli occhi e li riaprì quasi subito; riusciva a vedere chiaramente l'anima dei suoi amici. Quella di Tazsuia invece appariva quasi sfumata, o meglio, in attuale movimento: l'anima di colore nero come la pece l'avvolgeva completamente, era come se un turbine di sabbia completamente nero le vorticasse attorno, impedendo la vista dell'anima vera e propria.

Maka arrivò alla conclusione che quella ragazza aveva un'anima grande almeno quanto quella del professor Stein e questo si che la spaventava a morte.

 

Tazsuia ebbe un fremito e si voltò verso Maka << Shinigami potevi anche dirmelo che la cara “ codino biondo “ sa vedere le anime >> osservò con tono indifferente la ragazza, continuando a fissare l'altra master << e tu la vuoi smettere di guardarmi l'anima o devo farti smettere io per caso? >> sbuffò ancora accorgendosi che Maka continuava a spiare dalla sua posizione.

Maka batté gli occhi e tornò a vedere normalmente mentre un altro brivido lasciava la schiena di Tazsuia.

No, quella squadra non le piaceva affatto. Quella Maka che la fissava con così tanta intensità non le piaceva, ne tanto meno il tizio con le tre linee in testa bianche; per non parlare di quei due strani individui che aveva di fronte! Quello con i capelli bianchi le dava la strana sensazione di essere costantemente sotto osservazione ma allo stesso tempo sentiva di potersi fidare; era come quando si ha un'arma in mano e sei sicuro di saperla usare bene ma che l'altro potrebbe usarla meglio di te. Era un controsenso unico!

L'altro invece, il tizio dai capelli blu veramente non lo poteva vedere. La sua anima era un concentrato di ego e sicurezza in se stesso e solo Dio le avrebbe impedito di ucciderlo, o forse, nemmeno lui; in fondo, lei avrebbe superato anche gli dei!

Shido invece era tranquilla; sapeva che probabilmente la sua master ci avrebbe messo moooolto tempo prima di accettare tutti quei nuovi compagni di squadra, ma lei invece si sarebbe adattata in fretta; e sarebbe stata anche più veloce se Kid non la distraesse ogni tre per due!

<< beh, ora vorremmo sapere di voi! >> esclamò Shido contenta e con il solito sorriso ancora in faccia; il primo a farsi avanti fu quello strano ragazzo dai capelli bianchi, le mani in tasca e la schiena curva << Io sono Soul, sono l'arma di Maka – disse indicando la ragazza con i codini biondi affianco a lui – e ho 18 anni appena compiuti >> sorrise appena e Shido notò che aveva i denti appuntiti, come quelli di uno squalo.

Fu il turno di “codino biondo”; stava rigidamente dritta con le braccia lungo i fianchi e parlava con voce rigorosa << Io sono Maka, maestra d'armi specializzata nell'utilizzo di falci; come ha già notato la tua master sono in grado di vedere le anime >>.

Shido alzò un sopracciglio alla serietà della ragazza: si stavano presentando tra coetanei mica era di fronte ad un generale! Le sorrise comunque.

<< Io invece sono Liz e lei è mia sorella Patty – si presentò una ragazza alta indicando quella di fianco a lei vestita nello stesso modo – e noi due siamo le armi di Kid >> concluse lasciando il posto al ragazzo che conosceva già << Io sono Kid, figlio dello Shinigami e sono specializzato nell'uso di armi da fuoco >> le sorrise e lei si sentì arrossire mentre però rimaneva un minimo delusa; che non l'avesse riconosciuta come aveva fatto lei?

<< Io sono Tsubaki e sono l'arma di... >> provò a presentarsi l'ultima ragazza del gruppo, dai lunghi capelli neri ma il ragazzo che a logica doveva essere il suo master la interruppe gridando << lei è l'arma DEL GRANDE BLACK*STAR! Yoooo-uhhhh! >> continuò ad urlare cose come “sono meglio anche di un Dio” e cose simili mentre quella tipa che si chiamava Tsubaki sorrideva appena alla reazione del suo master; si voltò un attimo verso Tazsuia che osservava la scena con un sopracciglio alzato. Probabilmente, se quel Black*Star avesse detto qualcosa di idiota alla sua master, non si sarebbe più trovato la testa sulle spalle in meno di tre secondi; ridacchiò all'idea non così tanto improbabile visto il modo con cui Tazsuia lo guardava in quel momento.

Stava per richiamare tutti all'ordine quando sentì qualcosa che non andava; qualcuno le guardava l'anima, o almeno ci provava. Si voltò verso Maka, la testa inclinata e gli occhi spalancati a fissare la master << cosa staresti cercando di fare codino? >> le chiese Shido, la voce abbassata di un paio di ottave; Maka sbatté gli occhi. Non aveva visto nulla, niente di niente.

L'arma fece un passo verso la master sporgendosi in avanti, per avere la faccia più vicina alla sua e gli occhi annebbiati dalla rabbia << rispondi ragazzina: cosa stra cazzo stavi facendo dentro di me?! >>

Maka si trovò costretta ad indietreggiare; quella ragazza era come trasformata, da dolce e sorridente a piccolo diavolo incazzato. Shido si avvicinò ancora << che c'è Maka-kun, ti hanno tagliato la lingua per caso? Non fai più la so tutto io adesso? >> la stuzzicò ancora.

Tazsuia si mise a ridacchiare << UOOOOOOO BIPOLARISMO IN ATTOOOO>> Shido si voltò verso la sua master ridendo di gusto e andandole vicino per battere il cinque; << ci stava troppissimo! >> risero ancora insieme mentre Maka e gli altri le guardavano come avrebbe fatto un topo con il gatto dopo che aveva cercato di ucciderlo.

Shido si voltò verso gli altri per vederli fissare lei e la sua master in modo guardingo << E dai Maka... stavo solo scherzando ahahah ma azzardati a rifarlo e sei morta >> rise ancora prima che Lord Shinigami la interrompesse << A-a-a-a-a-a-a-allora ragazzi, oggi ho organizzato per voi un bell'allenamento di gruppo – disse Lord Shinigami, guardando il gruppetto di fronte a lui – sono stati avvistati dei demoni nel centro di Singapore; erano un bel gruppetto, perciò ho colto la cosiddetta “palla al baldo” e ho deciso di mandare voi; così riuscirete a fare un buon esercizio di coordinamento e potrete vedere le vostre nuove compagne in azione! >> esclamò poi, con il solito tono di voce spensierato.

Tazsuia fece un mezzo sorriso, guardando il resto del gruppo; avrebbero sicuramente combinato un casino; guardò la sua arma e Shido ricambiò lo sguardo con un mezzo ghigno. La master alzò lo sguardo su Lord Shinigami e sorrise come avrebbe potuto fare un lupo appena prima di uccidere la preda << allora Shini, quando si parte? >>

 

Attraversarono lo specchio, ritrovandosi difronte alla vetrina di un negozio di abiti da sposa; Tazsuia guardò il riflesso della sua arma sulla vetrina: sembrava indossasse un vestito grosso e pomposo pieno di brillanti grandi quanto una mano chiusa a pugno. Era ridicola, non ce la vedeva affatto; quel vestito le sembrava una gigantesca meringa.

Ridacchiò attirando l'attenzione di quest'ultima. Non parlò nemmeno indicando all'arma la vetrina; per un attimo Shido aggrottò le sopracciglia per poi scoppiare a ridere andando dalla master per tirarle una piccola spinta contro la spalla.

 

Maka le guardò male; scherzavano in un momento delicato come quello? Ma che diavolo, un minimo serie non sapevano esserlo anche loro?! Le fissò divertirsi a prendersi in giro mentre camminavano verso il punto in cui erano stati avvistati i demoni di cui aveva parlato lo Shinigami. Sbuffò quando Soul guardò le due nuove con uno strano sguardo, come se le volesse studiare.

Dal canto suo, Soul era incuriosito da quelle ragazze così strampalate: quella Shido le sembrava molto dolce e allo stesso tempo come una bomba a mano che sta per esplodere; mentre l'altra, Tazsuia se non aveva sbagliato, era più come un concentrato di stronzaggine. Almeno queste erano le prime cose che aveva pensato su di loro; ma sapeva, per un motivo non del tutto chiaro, che nascondevano molto più rispetto a quello che davano a vedere. Sorrise: sarebbe stato divertente averle nel team!

 

Camminarono fino all'incrocio dove Lord Shinigami aveva detto che erano stati avvistati l'ultima volta; videro Tazsuia avere un brivido come se avesse freddo e la pelle delle braccia tremare. I suoi occhi scattarono verso destra << lei è stata qui... >> e quando cominciò a correre, solamente la sua arma fu in grado di scattare subito dietro di lei;

<< potevi almeno avvertire eh! >> la riprese Maka continuando a correre appena la raggiunse. Tazsuia si voltò, il viso sfigurato da una smorfia << se sei un'incompetente e non sai stare al mio passo, torna da dove sei venuta >> le rispose acida prima di riprendere a correre ancora più velocemente.

Maka ci rimase quasi male per la risposta di Tazsuia, ma scosse la testa, scacciando quel pensiero: avrebbe ucciso più demoni possibile per dimostrarle di che pasta era fatta!

Corsero per cinque minuti, e quando Tazsuia si fermò all'improvviso, quasi si scontrarono l'uno contro l'altro.

Avevano tutti il fiatone mentre Tazsuia, Shido e Black*Star avevano solamente il respiro leggermente accelerato; dovevano ancora riprendersi dalla corsa quando Tazsuia parlò << Ci sono 17 demoni in questo edificio, di cui tre sono prossimi a diventare kishin; saranno una spina nel fianco, per cui lasciate fare a me e Shido con quei due, abbiamo un conto in sospeso con qualcuno di loro conoscenza – si voltò verso gli altri, il viso marmoreo – vedete di non starmi tra i piedi mentre siamo la dentro >>.

diede un ultimo sguardo gelido a tutta la compagnia prima di ordinare << Shido, trasformazione >>; l'arma sorrise << aye! >> ed obbedì alla propria maestra.

Due daghe, una bianca e una azzurra dai riflessi cobalto e color ghiaccio si materializzarono nelle mani di Tazsuia che ghignò <<bed ora andiamo a prendere a calci qualche culo demoniaco! >> disse prima di buttarsi correndo all'interno dell'edificio.

 

** fine primo capitolo**

 

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Il ritorno di medusa: la fine sarà un nuovo inizio? ***


 

Terzo episodio:

UN ANIMA FORTE

RISEDE IN UN CORPO FORTE

E IN UNA MENTE FORTE



Tazsuia pov

Era la seconda volta in due giorni che sentivo quella presenza; e questa volta non sarebbe riuscito a scappare, ne lui ne la sua compare. Ero proprio sopra di loro quando la presenza di lei scomparve; mi buttai nel vicolo già pronta al combattimento.

Appena toccai terra, mi venne un conato di vomito: le mattonelle del vicolo erano completamente rosse; poco più indietro c'erano due cadaveri, completamente sventrati. Un altro conato mi venne in gola, ma lo ributtai giù a forza: non era quello né il momento né il luogo per vomitare; mi voltai verso l'unica anima umana ancora percepibile.

<< vorrei dire che è un piacere Tazsuia cara, ma non sarebbe vero >> commentò Sesshomaru, fissandomi con quegli strani occhi giallo-verdi e squadrandomi da capo a piedi << tu non fossi così ostinata a tenerti la tua umanità stretta saresti la demone perfetta sai? Potente abbastanza da poter conquistare tutto ciò che vuole.. mi chiedo cosa ti spinga ad essere ancora così umana! >> cercò di mettere su conversazione adulandomi; o per farmi perdere tempo, dipende dai punti di vista.

Strinsi di più l'elsa delle daghe fino a sentire le nocche scricchiolare, e la pelle diventare ancora più bianca << Io sarei una demone perfetta eh? Pensa un po' che io da maestra d'armi sono meglio di una dea, per cui mi basta il potere che ho già! >> sbuffai partendo all'attacco, già pronta a colpire il più gravemente possibile; vidi diventare le unghie verdi e allungate a mo di artigli. Aprii poco di più gli occhi, saltando e quando lo vidi sorridere, sorrisi anche io: c'era cascato.

Fece un arco di fronte a se con gli artigli mentre io calavo con tutta la forza possibile Shido contro la sua mano; sentii la lama entrare nella carne tra il pollice e l'indice di Sesshomaru e tagliare tendini e muscoli mentre l'urlo del demone mi graffiava i timpani. Poggiai il piede sulla sua faccia, usandola come appoggio per saltare nuovamente a debita distanza mentre metà della sua mano cadeva con un bel pezzo del polso a terra, dove si contorse ancora un attimo prima di afflosciarsi; Sesshomaru continuò ad urlare mentre tornavo all'attacco: incrociai le daghe davanti al suo collo nel tentativo di decapitarlo, ma si spostò abbastanza velocemente da farsi solo due graffi, mentre mi conficcava le unghie avvelenate dell'altra mano nel braccio e mi mordeva la spalla lacerando la pelle e arrivato all'osso cominciò a scuotere il capo aprendo la ferita e sfracellandomi la carne; tirai un urlo di dolore mentre gli conficcavo una daga nello stomaco trapassandolo da parte a parte.

Mi lasciò andare per portarsi la mano e il moncherino alla ferita; io invece mi presi la spalla che faceva un male cane. Vidi Shido riprendere forma umana e mettere una mano sulla mia spalla cercando di curarla, mentre teneva con l'altra la daga blu di fronte a se; feci un sospiro di sollievo mentre lei curava la ferita, e la chiudeva abbastanza da non farmi sentire le ossa al vento. Abbassai lo sguardo notando una grossa macchia nera sul suo stomaco che si stava pian piano rimpicciolendo << che diavolo ti è successo Shido? >> quasi urlai << deve essere il suo sangue – rispose lei – credo che abbia veleno anche li e non solo sulle unghie >> mi rispose.

Non ci credevo: lei era tornata in forma umana per curare me anche se lei aveva fatto un bagno nel veleno e aveva per prima bisogno di curarsi; le presi la daga blu dalle mani << va bene così Shido, torna arma e facciamola finita con questo schifoso >> commentai prima di sentire una risata da Sesshomaru << oh, così mi vuoi uccidere mh? - ridacchiò lui mentre ci guardava, gli occhi divenuti rossi – e come farai a saper dov'è Medusa se mi uccidi ora? >> chiese e lì persi un battito: era davvero lei.

Mi sentii le mani tremare da quanto stringevo Shido << tu che ne sai di lei? >> chiesi, la voce ridotta ad un ringhio << molto più di quanto ne sappia tu ora, in fondo, è lei che mi ha creato >> ridacchiò mentre guardava in alto e fu a quel punto che percepii la presenza di Maka, Kid, e Black*Star arrivare a gran velocità verso di noi.

Dovevo sbrigarmi ad uccidere questo demone o farà una strage!

Lo cariai di nuovo ma venni spinta indietro da una vento improvviso << che diavolo! >> urlai mentre mi rialzavo e correvo di nuovo verso di lui; ma era diverso: sorrideva e gli occhi erano tornati normali. Sentii in ritardo il battito di ali e mi voltai capendo cosa stava facendo; chiesi un ultimo sforzo alle gambe per correre verso quegli incoscienti che mi erano toccati in squadra. Saltai addosso al primo demone che vidi di fronte a me e sentii le gambe bruciare; riuscii almeno a sbilanciarlo abbastanza da mandarlo a sbattere contro un palo con la testa: quanto meno lo avevo messo a nanna uno.

Mi guardai le gambe, ora piene di vesciche << ma che cosa diavolo... >> sentii dire da Maka mentre mi fissava le gambe; ricambiai lo sguardo perso, non sapevo nemmeno io che diavolo era quel bestione che mi aveva ustionato le gambe.

<< tornate indietro e avvertite Shini che qui c'è cattiva compagnia e uno di voi resti con lui finché uno degli altri non torna a prenderlo! >> guardai ancora Maka che annuì prima di correre via urlando << dateci sotto anche per me! >>; si, mi stava più simpatica di ora in ora.

Mi voltai per vedere tre demoni sorvolare in cerchio le nostre teste << Kid, pensi di riuscire a colpirli a distanza? >> lui annuì cominciando a sparare mentre Black*Star lo aiutava a modo tutto suo: attirando l'attenzione su di se.

Alzai un sopracciglio scettica mentre vedevo un Black*Star tutto concentrato a prendere in giro i demoni che lo guardavano straniti almeno quanto me; beh, quanto meno li distraeva abbastanza per fare in modo che Kid li riuscisse a colpire.

Guardai da dove ero venuta, probabilmente Sesshomaru se ne era già andato da un pezzo, ma sentivo ancora una presenza umana, la stessa che avevo avvertito inizialmente, affievolirsi; tornai indietro, le gambe mi tremavano ma feci un ultimo sforzo, dovevo arrivare abbastanza vicino per controllare che l'umana o l'umano stesse bene.

Ma, al contrario di quello che mi aspettavo, Sesshomaru era ancora lì; mi guardò con un ghigno cattivo << dimmi Tazsuia, come ci si sente a non essere quasi in grado di respirare? Sai, Medusa mi aveva detto che con te ci sarebbe voluta una dose massiccia di veleno, ma non mi aspettavo certo che tu stessi ancora in piedi dopo tutto quello che ti ho dato! - scosse la testa – tutta colpa della tua stupida arma ... >> non lo lasciai finire: nessuno a parte me poteva dare della stupida a Shido.

Mi lanciai su di lui, la mia espressione doveva essere folle, ma riuscii comunque a fargli un grosso taglio sul braccio sano; usò il moncherino per tirarmi una botta allo stomaco abbastanza forte da mandarmi a terra e rotolare fino a sbattere la schiena contro la parete di mattoni.

Vidi tutto sfocarsi un attimo ma riconobbi subito la sagoma di Shido di fronte a me, per la seconda volta in una sera, la vidi proteggermi.

<< e tu cosa vorresti fare sentiamo, proteggerla? Davvero credi di esser alla mia altezza? >> la prese in giro mentre cercavo di rialzarmi: non potevo permettergli di farle ancora del male.

Non feci in tempo a dire nulla quando Sesshomaru bisbigliò << sciocca >> e le si lanciò contro; lei parò il colpo con la daga, ma quella le volò via dalle mani quando Sesshomaru le tirò una botta al piatto della lama << ed ora – alzò la mano, gli artigli verdi già pronti a colpire – muori >> sorrise cattivo, abbassando il braccio in un arco perfetto.

Fui in grado solo di urlare un “no” secco prima che gli artigli colpissero; chiusi gli occhi e per la prima volta pregai: non lei, ti prego, fa che non l'abbia uccisa!

Aprii gli occhi vedendo uno schizzo di sangue accanto al mio viso; Shido, contro il muro, respirava affannosamente.

Sentii un corpo cadere e voltai lo sguardo: Kid era in ginocchio di fronte a Shido e del sangue gocciolava dal suo petto, finendo in piccole macchie a terra.

<< tu l'hai protetta... >> sussurrai appena mentre lui faceva uno sbuffo << già... >> poi cadde indietro, contro le gambe della mia arma. << Shido.. stai bene... ? >> domandai, ma non ricevetti risposta; era sotto shock.

Mi voltai contro Sesshomaru, l'espressione folle << tu.. >> sibilai appena rimettendomi in piedi con una forza che non ricordavo di avere << non avresti dovuto prendertela... >> sibilai ancora prima di guardarlo dritto negli occhi << ... con lei! >> mi scagliai in avanti affondando il pugno nella ferita che gli avevo fatto nello stomaco poco prima e scagliai dentro di lui le onde della mia anima.

Lo sentii urlare e io con lui: quel maledetto veleno mi stava bruciando la pelle; continuai ad affondare la mano dentro di lui scagliando ancora e ancora le onde della mia anima: se io fossi morta per quel maledetto veleno, me lo sarei portato all'inferno con me!

Mi sentii afferrare per le spalle e essere tirata indietro mentre uno scarponcino nero e argento con una stella sulla punta colpiva Sesshomaru in pieno viso e lo faceva volare indietro; mi chiesi per un momento di chi fosse quello scarponcino, ma lasciai star per voltarmi verso Shido, gli occhi spalancati. Le presi una mano e la strinsi forte << lo ucciderò anche per quello che ti ha fatto, ma ora tranquilla, è tutto finito >> la avvicinai per abbracciarla forte. Ricordo che le ferite bruciavano da morire mentre la stringevo e probabilmente il veleno mi avrebbe uccisa; mi ricordo anche qualcuno che cercava di staccarmi da Shido e io che opponevo resistenza. No, se dovevo morire, volevo almeno averla vicina. Poi mi ricordo solo il buio più nero che avessi mai visto.

 

No one pov

La principale causa del risveglio di Tazsuia fu, oltre alla confusione, sentire qualcosa sotto di lei abbassarsi di lato. Spalancò gli occhi pentendosene subito dopo per la luce bianca abbastanza forte da costringerla a sbattere varie volte le palpebre mentre gli occhi pizzicavano e lacrimavano; cercò di portarsi una mano alla testa che sembrava stesse per esplodere, ma finì per picchiarsi la fronte con il gesso che non si ricordava di avere e farsi ancora più male.

Le scappò un mugolio di dolore mentre con le dita si massaggiava, per quanto possibile, la zona lesa.

Sentì una risatina accanto a lei prima di vedere la sagoma affianco a se allungare una mano per toccarle piano la fronte; << certo che devi sempre essere così maldestra tu eh? >> la sfotté poi la sagoma in questione.

Tazsuia sbatté di nuovo le palpebre mettendo a fuoco dei capelli neri e un completo color panna; riconobbe la figura slanciata di Tsubaki solamente quando le fece un sorriso; che poi che era più falso quel sorriso di una borsa di Prada comprata sulla spiaggia da un vucumprà erano dettagli che potevano essere omessi!

La master, ancora sdraiata sul lettino fece un verso disgustato mentre le cacciava via la mano dalla fronte con uno schiaffo e sbuffava << meglio me maldestra che tu e il tuo master messi insieme >> replicò tranquilla facendo appassire il sorrisetto dell'arma.

Fece anche lei per replicare quando il suo master, seduto a dormire sulla scomoda poltroncina accanto al letto fino ad un attimo prima, commentò << acida sin dal risveglio tu eh? >> sbadigliò sonoramente mentre l'arma ridacchiava alla battuta del master; Tazsuia si irrigidì << nessuno ti ha chiesto di rimanere qui fino al mio risveglio >> rispose fredda mentre alzava un po' il sopracciglio mentre guardava Black*Star aggrottare le sopracciglia confuso; a Tsubaki ribolliva il sangue nelle vene: come si permetteva quella ragazzina!

<< sono rimasto qui per 14 ore ad aspettare che tu ti svegliassi e tu dici che non avrei dovuto? >> chiese un po' arrabbiato e offeso il master << già... - confermò Tazsuia – io di certo non te lo posso aver chiesto >> chiudendo la questione come fosse nulla di così importante.

<< è tutto ciò che hai da dire? >> chiese di nuovo lui, che ci era rimasto un po' male: di certo non si aspettava nulla di che, ma almeno un ringraziamento...

Si mise seduto meglio sulla sedia, appoggiando i gomiti sulle cosce per poggiarsi e poter stare inclinato in avanti e sentire bene la risposta che la master avrebbe dato di li a poco; Tazsuia sembrò pensarci un attimo prima di annuire brevemente, le labbra serrate in una linea retta.

Black*Star schioccò la lingua sul palato, non si aspettava quella risposta così secca e silenziosa; fu un attimo e la sua bocca fece uscire le parole che quel bruciore allo stomaco gli avevano provocato << sai che? Hai proprio ragione, la prossima volta non darò ascolto a Shido e ti lascerò svegliare da sola mentre io dormirò sul mio bel letto comodo e morbido al posto di stare su questa scomoda poltroncina ad aspettare che i tuoi occhi si aprano e passando la notte in bianco solo e soltanto per te senza ricevere nemmeno un grazie dopo! - le puntò contro il dito indice, tenendo l'altra mano stretta a pugno – io non mi stupirei tanto che nessuno ti voglia bene visto che non sai apprezzare questi gesti! >> le sputò contro velenoso.

Vide i lineamenti di lei irrigidirsi lievemente << come ho già detto, non importava che tu restassi qui >> rispose prima che anche Tsubaki perdesse la calma che la caratterizzava in tutto << ma insomma! - gridò – cosa ti costa dire un semplice grazie per una volta e non fare la maleducata?! Tu e la dannata amichetta del cuore che ti sta sempre dietro! >> esplose guardandola in cagnesco.

Si accorse che le aveva tirato un pugno solo quando Tazsuia la spedì dritta contro il muro bianco della stanza; sentì il fiato della master spezzarsi in più punti mentre Black*Star accorreva nella direzione di Tsubaki.

Negli occhi della master c'era una strana luce mentre rispondeva << sta zitta tu ARMA – marcò bene l'ultima parola, quasi schifata – e vedi di portare rispetto se non vuoi passare a vita migliore >> la sottile minaccia di Tazsuia colpì l'arma come altri mille pugni: quella era tutta matta!

<< ma sei per caso impazzita Tazs-.... >> non finì la frase quando, voltandosi a guardarla vide le condizioni in cui era ridotta: il braccio sinistro era stretto nel gesso che teneva piegato contro il plesso solare mentre la spalla destra e tutto il busto erano stretti in delle bende spesse e bianche; le gambe, anche quelle fasciate, lasciavano intravedere delle grosse vesciche che si era procurata combattendo mentre i muscoli di tutto il suo corpo si contraevano e rilassavano in continuazione; fu un attimo e vide per un momento i suoi occhi pieni di dolore mentre si stringeva con la mano la spalla destra dove Black*Star riuscì ad intravedere del liquido scuro macchiare il candido colore bianco delle bende. La treccia su una spalla che Shido poche ore prima si era impegnata a fare era semi-distrutta e alcuni lunghi ciuffi fuggivano dall'elastico finendo attorno alla sua figura.

Pur essendo preoccupato a morte per la sua arma, Black*Star non potè non rabbrividire guardando l'altra maestra d'armi; qualcosa in quegli occhi lo catturava e non lasciava che il suo sguardo andasse da altre parti.

La sentì sibilare di dolore prima che la porta si spalancasse lasciando la via libera ad un furioso Lord Shinigami; Black*Star cercò gli occhi dell'altra master, che notò essere tornati i due soliti pozzi di ghiaccio.

<< Ehi Shini, sei venuto a farmi visita? >> chiese Tazsuia, ma lo Shinigami non rispose, anzi si limitò a lanciare uno sguardo scocciato alla ragazza.

<< Ew, penso di no >> commentò la master dopo aver visto la sua faccia; solo a quel punto Lord Shinigami si decise a parlare, affermando laconico << Tutti fuori >>.

Il ragazzo passò un attimo lo sguardo tra quei due: sembravano pronti a sbranarsi. Se ne infischiò; in ogni caso, la cosa non lo toccava personalmente e se avevano dei problemi, avrebbero dovuto risolverseli.

Aiutò la sua arma ad alzarsi, dirigendosi verso il corridoio; lo Shinigami non si sprecò per chiudere la porta, lasciandola bellamente aperta. <> << sono qui per la faccenda di Kid: se non sbaglio la vostra missione era quella di proteggere i miei alunni e a quanto pare non lo avete fatto. Mio figlio è rimasto gravemente ferito durante lo scontro >> le rispose scorbutico il preside lanciandole un’altra occhiataccia.

La ragazza si irrigidì all’istante: non era certo stato lei a chiedere al figlio di Lord Shinigami di proteggere Shido, ma allo stesso tempo, se non l’avesse fatto, a quest’ora ci sarebbe la sua arma al suo posto su quel lettino d’ ospedale e probabilmente in fin di vita.

<< Beh, se proprio vuole essere preciso, la mia missione sarebbe tenere al sicuro lei e la mia arma dato che è il compito di una qualsiasi maestra d'armi >> lo riprese lei, alzando un sopracciglio e lasciando andare la spalla sanguinante << e se suo figlio non si fosse messo nel mezzo, nè lui nè la mia Shido sarebbero vivi in questo momento - Tazsuia sorrise, cattiva - pechè lo sappiamo entrambi che lei lo ha curato o sarebbe morto davvero, giusto? >>.

Il preside la guardò, forse male o forse come qualcuno che la sa un po' troppo lunga << ciò non toglie che abbiate fallito >> continuò lui piccato.

 

Nel mentre

Shido era appoggiata alla porta della stanza di Kid; aveva fatto il possibile, ed il ragazzo si sarebbe salvato, se pure con qualche difficoltà.

Era distrutta: tra Kid e Tazsuia, si sentiva completamente prosciugata.

Si avviò con calma alla stanza di quest'ultima, lasciando il giovane Shinigami alle amorevoli cure di Liz e Patty.

Fu la voce del preside quella che sentì provenire dalla stanza della sua maestra e, appena fuori dalla porta, Tsubaki si teneva un ghiacciolo sul viso mentre l'egocentrico stellato, stava in piedi di fronte all'arma, guardandola come se non la vedesse realmente; Shido li degnò appena di uno sguardo, entrando nella stanza di Tazsuia mentre lo Shinigami la accusava di aver fallito la missione.

<< Adesso mi stia a sentire signor "voi fate solo cazzate ed io posso criticarvi", siamo venute qua per un motivo ben diverso da quello di cui ci sta accusando ora lei; la situazione si sta facendo critica ed è giusto che i suoi alunni adesso ne vengano a conoscenza >>.

Shinigami si voltò verso l'arma, scocciato all'inverosimile << ora che farete? Di voi non mi fido e non voglio che mio figlio sia di nuovo messo in pericolo come lo è stato ieri notte >> poi spostò lo sguardo sulla maestra d'armi << e che ti sia chiaro Tazsuia: se continui così raccoglierò la tua sfida e ti disintegrerò, chiaro? >>. I due si guardarono a lungo, in silenzio.

Tazsuia annuì, e per un momento, Lord Shinigami pensò di averla avuta finalmente vinta << Hai ragione Shido, dobbiamo cominciare a valutare la possibilità di parlarne agli altri - lanciò uno sguardo allo Shinigami, ora infuriato - ti chiederei di aspettare che mi sia rimessa, ma non importa; se vuoi sfidarmi, sai dove abito >> gli sorrise, sarcastica, imboccando la porta.

Chiusero la porta alle loro spalle, lasciando lo Shinigami da solo con la sua rabbia a pensare: debole com'era in quel momento, persino suo figlio lo avrebbe messo al tappeto come nulla fosse, figurarsi quelle due che lo avevano appena affrontato a parole.

Il fatto di sapere che non avrebbe più recuperato del tutto la sua forza, poi, lo mangiava vivo; suo figlio non era pronto, tantomeno ora che si trovava con appena qualche amico e pochi che si metterebbero tra lui ed un potenziale pericolo.

No, non poteva lasciare, non ora.

Dando le spalle alla porta, Tazsuia guardò i due che erano rimasti tutto il tempo lì fuori; si scambiò una fulminata con Tsubaki, che guardò a sua volta il proprio Master, sicura che lo avrebbe trovato pronto a scannare quella ragazzina.

Lui, invece, era impassibile.

Black*Star cercò gli occhi dell'altra maestra d'armi e due pozze di ghiaccio avvolsero il suo sguardo; per una manciata di attimi, si perse al loro interno, fu riportato alla realtà quando, con una tranquillità disarmante, Tazsuia gli chiese << non ho avuto il tempo di girare da sola per la città; dov'è una palestra decente da queste parti? >>.

Il ragazzò aggrottò le sopracciglia << Una palestra? >> << beh si, una palestra - fece un mezzo sorriso, guardando il ragazzo accigliata - pensavo tu lo sapessi dove trovarla, dato che sembra tu sia uno che va spesso ad allenarsi... >>.

Lui la guardò spaesato << beh, ultimamente mi alleno alla LAB, è tra casa mia e casa di Kid, quindi è abbastanza vicina pure alla vostra... >>.

La ragazza fece un piccolo inchino, ridacchiando insieme alla compagna << Beh, allora ci vedremo presto >>; si avviò verso l'uscita, Shido poco dietro di lei.

<< Oh Tsubaki - comentò quest'ultima, voltando appena la testa per far intravedere il sorriso smagliante - tu non ti allenavi con il tuo Master, vero? >> rise, prendendo a braccetto l'amica.

Tsubaki era semplicemente furiosa: quelle due maledette si prendevano gioco di lei! Ed il suo Master non stava dicendo nulla!

Anzi, voltandosi pronta a dire a Black*Star quanto quelle due ragazze le stavano dando sui nervi, lo trovò con un mezzo sorriso e lo sgardo confuso, completamente affascinato da quella coppia; di nuovo la sensazione allo stomaco che gli divorava le budella.

Si voltò a guardare dove quelle erano sparite ed un pensiero le attraversò la mente "Non lascerò che mi abbandoni per quella gatta morta di Tazsuia".

Il fatto che avesse insistito tanto per aspettare il risveglio della ragazza già l'aveva fatta agitare ed ora... vederlo con quello sguardo, pure dopo quello che le aveva fatto al viso, proprio non riusciva a buttarlo giù.

Black*Star si voltò verso Tsubaki, trovandola con lo sguardo perso, forse nervoso, rivolto al corridoio; non ci voleva un genio per capire che non le piacevano affatto.

Le sorrise << dai Tsubaki, torniamo a casa >>; la ragazza scosse appena la testa, tornando a sorridere tranquilla come sempre << certo Black*Star, è tardi in effetti >>.

I due si avviarono verso la loro abitazione, nel più completo silenzio.

 

****** ****** ******

 

La mattina seguente, non vi furono lezioni alla Shibusen, un'altra domenica era arrivata a Death City; una Maka, come sempre, mattiniera quasi a livelli illegali, sorseggiava una tazza di té caldo, ancora in pigiama e con i codini sfatti.

Era stata l'unica a non avere uno scontro con i demoni che avevano aggredito la città due sere precedenti; era passata a trovare Kid, trovandolo però praticamente di nuovo in forma. Non si era ancora spiegata come aveva fatto, ma la cosa la consolava: non era in pericolo di vita e glielo aveva assicurato Liz, con le lacrime agli occhi: Shido lo aveva guarito.

Non sapeva di una dote così particolare, nemmeno con la risonanza dell'anima avrebbero potuto fare una cosa simile lei ed il suo gruppo.

Si era data da fare, con una ricerca approondita sulle possibili spiegazioni, ma a parte quelle di aver utilizzato l'incantesimo di una strega, nessun'altro tipo di medicazione avrebbe potuto reggere un tale confronto.

Si era interrogata su chi fossero allora quelle due nuove alunne, non trovandoo una risposta nemmeno a quel quesito.

L'unica cosa che le veniva in mente era cercare di cavare un ragno dal buco tendendo un'agguato alle stesse ragazze; ma anche quella era una cosa da valutare: cosa sarebbe successo se le cose non fossero andate come previsto? "Quelle sarebbero capacissime di staccarti la testa dal collo per una parola fuori posto" pensò tra sé e sé Maka prima di essere interrotta da Soul che, ancora mezzo addormentato ed a petto nudo usciva dalla camera; uno sbadiglio he avrebbe fatto invidia all'apertura mascellare di un leone, lo accompagnò nel tragitto fino alla caffettiera.

<< Possibile che devi farmi alzare alle 7 pure la domenica per andare a fare la spesa? Non potremmo andare il pomeriggio?>> chiese ancora assonnato l'albino, buttando giù subito dopo un sorso di caffè, nella vana speranza che si svegliasse un po' il suo cervellino.

La maestra d'armi si limitò a sbuffare, dirigendosi in bagno e poi in camera per potersi preparare.

Una volta arrivati al supermercato, Maka lasciò Soul alla guida del carrello mentre lei prendeva le cose sulla lista che si era precedentemente scritta; stava prendendo un pacco di biscotti per Soul quando, dalla vetrina, vide passare Tazsuia e Shido, in completo da maratonete e le cuffie nelle orecchie.

Sbattè gli occhi e quasi svenne nel vederle entrare tranquillamente a comprare quelle che si rivelarono essere due bottigliette d'acqua fortificate*.

Se ne andarono ancora prima che Maka potesse anche solo dire loro un "ciao".

" Ma che diamine... " pensò la master << Tutto bene? >> la voce di Soul non la sfiorò nemmeno, tanto era concentrata; " ieri l'ho vista sul lettino, non poteva nemmeno muoversi... " rimuginò ancora, il pacco di biscotti ancora in mano " Com'è possibile che riesca ad allenarsi oggi? Che Shido sia una strega per davvero? " sgranò gli occhi entre Soul le strappava di mano la confezione << mi hai fatto alzare fin troppo presto e poi tu sei quella che si mette a sognare ad occhi aperti?! Muoviti senzatette, dobbiamo tornare a casa a prepararci che oggi siamo da Black*Star a pranzo >> le impose il compagno, sorridendo al nomignolo che ormai la contradistingueva << e non fissare il vuoto, sembri folle >> osservò, riniziando a girare alla ricerca della farina.

Maka, però, si trovò a dare ragione al compagno: se avesse continuato a pensare alle due nuove studentesse, sarebbe diventata pazza.

 

NOTE AUTORE

*Acqua fortificata: è una tipologia di acqua arricchita con i micronutrienti ( aka vitamine idrosolubili e sali minerali ); essi, infatti, si perdono durante la sudorazione; spesso gli atleti usano drink appositi o queste tipologie di acque per mantenere stabili i livelli dei sali minerali e delle vitamine

EEEE siamo tornate si, abbiamo avuto taanto da fare negi ultimi anni, tra la maturità, gli esami universitari, non ci siamo messe più a scrivere, ma dopo un po' ci siamo date l'obbiettivo di finire una volta per tutte questa storia, nata da una mia idea 4 anni fa.
E quindi nulla, buona lettura a tutti e ci rivediamo ad un prossimo capitolo.

xxBianca e Chiara

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3325048