Memories

di Starnie
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** PROMPT| Kagari Shuusei: Monster dei Skillet ***
Capitolo 2: *** PROMPT| Shinya/Akane: Tocco ***



Capitolo 1
*** PROMPT| Kagari Shuusei: Monster dei Skillet ***


Mostro.

Criminale.

Feccia.

Questi e altri appellativi gli erano stati attribuiti e, come un marchio a fuoco, bruciavano sulla sua pelle lacerandolo lentamente e facendolo sentire sporco.
Ogni volta che vedeva il suo riflesso nello specchio non riusciva a non restarne turbato.
Era un ragazzo come tutti gli altri, eppure Sibyl non faceva che ricordargli ogni giorno come in realtà lui fosse sporco.
Sapeva di non essere un puro, ma alla fine la colpa non era sua, ma solo di Sibyl che lo aveva condannato, esiliato e incatenato.
Dentro di sé provava tanta rabbia e rancore ed era conscio che prima o poi sarebbe esploso se non fosse stato per LORO, la sua famiglia adottiva.

*****
Questo prompt è stato al quanto doloroso.
Ho cercato attravero la punteggiatura di ricreare il turbamento di Shuusei, anche avvalendomi dell'uso di un finale "brutale".
Spero che il mio fill per la PSYCHO-PASS WEEK organizzata da Sibyl is watching you|| Psycho-pass Italian Group sia stato di vostro gradimento. ~

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Capitolo 2
*** PROMPT| Shinya/Akane: Tocco ***


Missing moment ambientanto nel film, perciò ATTENZIONE!
 
*****
Il suo odore.
Il suo respiro.
I suoi occhi blu.
La sua voce profonda e sensuale.
Si perse nell'osservarlo, seguendo ogni parola che usciva dalle sue labbra, non facendo trasparire minimamente la sensazione di euforia che provava.
Era così nostalgico e strano allo stesso tempo averlo al suo fianco.
Così strano che quando lo vide dare le spalle per rientrare, istintivamente gli prese una mano.
Shinya si fermò immediatamente, voltandosi verso di lei e limitandosi a fissarla in silenzio, invitandola tacitamente a parlare.
Akane si fece avvolgere per un attimo dal calore di quella grande mano, per poi ritrarla velocemente -Scusa.-
-Rilassati ispettore, non fuggo mica.- replicò con un sorriso, per poi sfiorarle dolcemente il capo come era solito fare quando erano ancora colleghi e rientrare all'interno del suo alloggio.
La donna si limitò a sorridergli, per poi portarsi la mano con cui l'aveva sfiorato sulla fronte.
Poteva ancora sentirne il calore e solo in quel modo sembrò capacitarsi che non era l'ennesima allucinazione.
La persona con cui aveva parlato e che aveva appena sfiorato era proprio Kougami Shinya.
E per quanto quel tocco e la carezza ricevuta sulla testa fossero state fugaci, era conscia che doveva farseli bastare.
Chiedere un'altra carezza o impadronirsi di prepotenza di quella mano sarebbe stato letale, vista la dipendenza che provava nei confronti di quell'uomo.

 
 
Il respiro dell'ispettore riempì la stanza.
Poteva sentirla mentre dormiva o, conoscendola, fingeva di dormire mentre era nel letto che lui, da gentleman, aveva deciso di cederle accontentandosi di dormire su due sedie.
Peccato che la sistemazione al quanto scomoda e la presenza della ragazza nella camera resero il tutto più difficile.
Il suo cuore gli diceva di alzarsi e andare da Akane, abbracciarla, scusarsi per tutto ciò che le aveva fatto e, magari, nella più rosea delle aspettative, provare a baciarla.
La desiderava, l'aveva e l'ha desiderata per anni.
Aveva paura di toccarla, di infliggerle ancora più dolore di quanto le avesse provocato.
Eppure non aveva esitato a portarla con lui, nonostante il cervello gli avesse detto di non farlo.
"La proteggerò e quando sarà salva la lascerò andare via" si ripeteva, come per giustificarsi.
Pensava anche che avrebbe potuto aiutarlo per la sua casa, come per rendere ancora più giusta la sua decisione.
Peccato che nel momento in cui lei gli aveva sfiorato la mano e l'aveva guardato con i suoi grandi occhi castani era quasi arrivato sul punto di distruggere ogni sua difesa.
Doveva far tacere i suoi istinti, non poteva fare diversamente.
Un bacio, un abbraccio o altri tocchi decisamente meno casti erano proibiti.
L'avrebbe protetta ad ogni costo.
Avrebbe protetto quel sorriso timido di quella ragazza cresciuta troppo velocemente ad ogni costo e l'avrebbe custodito gelosamente nel suo cuore.

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