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di Madworld916
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Fiamme ***
Capitolo 2: *** Vento ***
Capitolo 3: *** Fumo ***
Capitolo 4: *** Macerie ***
Capitolo 5: *** Verità ***
Capitolo 6: *** Lacrime ***
Capitolo 7: *** Incubo ***
Capitolo 8: *** sentimenti ***
Capitolo 9: *** solitudine ***
Capitolo 10: *** Duello ***
Capitolo 11: *** Ritorno ***
Capitolo 12: *** Anima perduta ***



Capitolo 1
*** Fiamme ***


Personalmente non apprezzavo il fuoco.
Per mia natura non lo avevo mai associato a qualcosa di positivo , o di gradito.
E in quel momento più che mai ne dava l'impressione. Il mio villaggio, in cui avevo passato piu di 6 anni da quando la minaccia di naraku era stata sconfitta, era ormai ridotto a uno spettaccolo a dir poco spaventoso : le fiamme avvolgevano le piccole abitazioni , rubando qualsiasi residuo di affetto e tramutandolo in cenere. La gente correva a destra e sinistra , in cerca propri familiari , di volti conosciuti . Sulle loro facce erano dipinte espressioni di terrore. Ed era quello che sentivo io in quel preciso momento : terrore , e paura. Non ricordavo cosa fosse successo, sapevo soltanto di essere inciampata lungo la corsa verso la capanna di Inuyasha. ero consapevole di non vantare una   smisurata capacita di equilibrio ma ero piuttosto convinta che non fosse stato a causa della mia goffaggine : qualcuno aveva voluto che io cadessi di proposito. Kaede mi aveva incitata a recarmi da loro , perchè aveva affermato con estrema risolutezza che kagome , sango , miroku e lo stesso mezzo demone erano gli unici in grado respingere e controllare una situazione del genere. Li per li non avevo ben compreso cosa volessero significare quelle parole. Ma solo in quel momento, forse , avevo raggiunto la conclusione che piu si avvicinava alla realtà: qualcosa o qualcuno aveva appiccato l'incendio che si era propagato per il villaggio , facendo razzia di tutto quello che vi era all'interno. Eppure , in mezzo a quella ressa e fuga di disperazione , l'unico pensiero che avevo avuto il coraggio di accettare ,era l'idea ,o meglio la supplica che il signor sesshomaru arrivasse. Non importava da dove , il come , o il perchè.
Avevo superato il livello massimo di sopportazione della paura e della sottomissione . E fu proprio in quel momento , che mi accorsi che una figura , dall' ombra della notte , era arrivata strisciando e mi aveva afferrato. Nell'attimo stesso in cui percepii il contatto , capii che si doveva per forza trattare di un demone , ma la sua morsa era talmente feroce da non permettermi di opporre un qualsiasi tipo di resistenza. Mi prese per le spalle , esercitando una pressione tale da bloccare il flusso sanguigno all'interno delle mie vene.Tra le fiamme , il fumo e l'odore nauseante di cadaveri brucati , intravedi il suo volto e la sua conformazione fisica : era ,stranamente ,di statura media , ma compensava in portamento fisico e potenza muscolare , del tutto spropositati. Il volto non era sgradevole alla vista , a differenza della maggior parte di demoni che avevo avuto la sfortuna di incontrare , semplici occhi gialli , contornati da lunghe e folte sopracciglia , sovrastate da una ampia fronte nel cui centro posava una perla di elevata bellezza. Sembrava avere un importante valore , perchè il demone , ogni qualvolta che mi soffermavo ad osservarla , come rapita dalla sua purezza,mi costringeva a concerntrare la mia attenzione sui suoi occhi. Non capivo il perchè , sapevo soltanto di essere fatalmente intrappolata . Cosa ne sarebbe stato di me? Non ne avevo idea . Le certezze ormai non erano piu in gioco. Avrei detto tristemente addio alla mia esistenza , che seppur breve , era stata ricca di fortissime emozioni. Un'immagine si manifesto nella mia mente : ero ancora bambina e giocavo nel fiume con Jaken, facendo a gara a chi afferrava piu pesci. Sesshomaru , disteso ai piedi di una grande quercia , ci osservava con occhio vigile e allo stesso trasportato dal suono delle nostre risate. Non ne compresi il motivo , sapevo soltanto che quella situazione rifletteva nella mia anima una condizione di tranquillità E in punto di morte era davvero l'unica cosa che avrei voluto vedere. Nessuno avevo avuto tanto peso nella mia vita come sesshomaru , e se dovevo davvero andarmene , lo avrei fatto pensando a lui , che era davvero una delle poche persone importanti per me .
Ero pronta , mi dissi , avrei lasciato al demone la possibilità di mettere la parola fine a tutto quello. Un attimo. Un solo , lungo , interminabile attimo. Ma non accadde nulla. La stretta in cui ero intrappolata cominció ad affievolirsi . Il volto del demone non era piu sfacciato e sicuro come poco prima. Aveva assunto un'espressione terrorizzata e allo stesso tempo sconcertata. La lama di una spada lo aveva trafitto, trapassandolo da parte a parte. Il suo corpo cadde senza vita al suolo , e con esso anche io.
Dalle fiamme e il fumo , procedeva a lunghi passi una figura , che avrei riconosciuto tra mille

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Capitolo 2
*** Vento ***


La figura si fece avanti tra il fumo e le fiamme.
Aveva un'andatura lenta ma allo stesso tempo risoluta.
Nonostante fossi ancora molto scossa e destabilizzata per il rischio che avevo da poco corso , riuscii , con un considerevole sforzo, ad associare al volto un nome e a fare chiarezza nella mia mente : era stato Inuyasha a sferrare il colpo fatale al demone , e non Sesshomaru.
Provai un senso di riconoscenza nei confronti del mezzo demone per il quale nutrivo  un affetto sincero e fraterno ; infatti , nel corso di quei lunghi anni trascorsi al villaggio, lui , Kagome , Sango e Miroku , insieme a Kaede , erano stati una sorta di famiglia e mi avevano aiutato nel mio percorso di crescita , aiutandomi ad affrontare le mie paure e difficioltà e  diventare una persona più responsabile . Ma non potevo nascondere anche il sentimento di delusione dovuto all'assenza di Sesshomaru. In Fondo che cosa mi aspettavo ? Che il potente principe dei demoni sarebbe corso ad aiutare una sciocca ragazzina imbranata? sebbene avessi ormai 17 anni , ero ancora legata alle fantasie della tipica ragazzina immatura.Del resto era anche comprensibile.
Venni bruscamente riportata a galla dalle grida di inuyasha : " stupida! Cosa fai lì impalata?Devi Correre da kagome e dirle che da questa parte ci peno io ! Non fartelo ripetere , hai capito? ". Lo guardai con un'espressione sorpresa e risposi :" Stupido tu! Pensi davvero che dopo quello che hai fatto ti lascerei quì da solo ? non ci pensare proprio! Lo sai che posso diventare  anche più cocciuta di  te se mi impegno! ". Detto ciò , Inuyasha non potè far altro che acconsentire , anche se non vi nascondo qualche imprecazione iniziale su quanto fossi testarda e inopportuna , ma era consapevole che non avrei cambiato facilmente idea , in  particolare in una situazione del genere. Ci preparammo perciò all'imminente arrivo di nuove possibili minacce , ma così non fu.
Rimanemmo in attesa di un suono, un movimento , qualcosa che potesse indurci a stare in allerta e ad attendere un nuovo attacco. Ma evidentemente l'artefice di quella maligna opera si voleva tenere all'oscuro, oramai che era arrivato un mezzo demone di considerevoli capacità. Infatti Inuyasha poteva anche dare l'impressione di essere un ragazzino arrogante e saccente , ma nessuno sapeva adoperare le armi come lui .
Nella mia mente si manifestò l'immagine di Sesshomaru e mi corressi immediatamente , come imbarazzata del mio pensiero.
Improvvisamente Iuyasha ruppe quel  silenzio assordante :" Rin , ascoltami bene , sono abbastanza convinto che non ci siano pericoli in questa zona , non percepisco alcuna aura demoniaca , perciò corri da sango e miroku , i loro bambini sono rimasti da soli e entrambi i genitori erano molto preocupati . Non fare sciocchezze e non obbiettare , intesi ? ". Lo guardai comprensiva e capii che era il momento di darmi da fare e rendermi utile in qualcosa che sapevo di poter tenere al sicuro. Avevo accudito spesso i figli di sango e di miroku , e loro mi conoscevano , non avrebbero provato paura con una figura amica accanto. Convinta di ciò che avrei fatto annuii al mezzo demone che ricambiò il mio gesto con uno sguardo di profonda gratitudine.
Ero sul punto di voltarmi non appena una improvvisa sferzata di vento investì entrambi.
Fu talmente violenta e al tempo stessa inaspettata che rotolai sul terreno , mentre Inuyasha,dal canto suo , riuscì  a mantenere l'equilibrio e la lucidità necessaria per affrontare con coraggio quel nuovo pericolo. Sfortunatamante nella caduta , mi ero procurata delle pericolose ferite all'altezza del gomito e delle ginocchia. Il sangue misto a terra cadeva copioso dal taglio  fresco , ormai infettato dal fango , e il dolore divenne anche più insopportabile e fastidioso.  Mi voltai spaventata , ma allo stesso tempo confusa : qualcosa non tornava nei miei calcoli, come era possibile che una folata di vento si potesse materializzare dal nulla ?
 Non era dovuto ad una questione metereologica , sembrava pilotato da qualcuno , come se ...  Ma non feci in tempo a controbbatere che una profonda voce proruppe senza preavviso , una voce decisa e seducente , la stessa  che avevo atteso con impazienza per più di un mese: "Vedo che sei tornata , kagura , signora del vento.

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Capitolo 3
*** Fumo ***


:" Se-ssho-maru!" esclamarono all'unisono kagura e inuyasha.
Come biasimarli, io ero ancora più incredula. Mi sentivo una stupida bambina : stavo lì a fissarlo senza proferire parola , senza emettere qualche verso che accertasse il fatto che ero viva e felice come mai.
Lo avevo aspettato per un mese , 30 giorni interminabili , dove aveva popolato i miei sogni e le mie fantasie. E adesso , me lo ritrovavo davanti , bellissimo e glaciale ,inaspettato come una secchiata di acqua gelida : qualcosa per la quale non ti prepari , che arriva spontanea , senza alcun preavviso.Un pò come uno schiaffo, con la ferita ancora fresca e il palmo rosso e dolorante.
Era esattamente come lo avevo lasciato qualche tempo prima, i lunghi capelli argentei ricadevano morbidi oltre le spalle, le stesse  spalle solide e forti , che mi avevano sorretta a lungo nel corso della mia infanzia ,ogni volta che mi ero cacciata in qualche stupido guaio. L'aspetto che però mi era maggiormente mancato era il suo sguardo: i perfetti occhi ambrati che non perdevano niente, sempre in allerta , sempre vigili , e che adesso si posavano su di me. Era uno sguardo tra il divertito e il preoccupato , forse dovuto alle ferite che mi ero procurata a causa di kagura. "KAGURA!" Come avevo potuto non accorgermi che a pochi metri da noi , si sospendeva in aria la stessa creatura che ci aveva ingenumente utilizzati per i suoi egoisti piani. Perchè era così che ritenevo kagura : un'egoista, ma pur sempre costretta a diventarlo. Infatti non era stata altro che l'emanazione di naraku per lungo tempo , e non aveva avuto la possibilita di fuggire , perchè il suo cuore era proprietà del demone , e questo significava anche facoltà decisionale sul porre la parola fine alla sua vita.Eppure non capivo come potesse essere ancora viva. A quanto mi aveva rccontato sesshomaru non era sopravvissuta a causa della pericolosa quanto fatale quantità miasma che aveva assunto il suo corpo dopo il meschino attacco di Naraku. Ma adesso era viva , e il suo aspetto era rimasto immutato nel tempo. Come era mai possibile? . :"Che cosa hai da guardare , ragazzina? ". Avrei voluto rsponderle che non ero una ragazzina , ma venni distratta dal rumore dei passi di sesshomaru, diretti nella mia direzione. Non mi spostai , forse perchè paralizzata dal forte desiderio di poterlo vedere e toccare.
Anticipò le mie mosse.
:" Sei ferita" disse impassibile.
Furono le uniche parole che mi rivolse , nonostante ciò erano colme di preoccupazione e ansia, anche se lui non lo avrebbe mai dimostrato in maniera esplcitia. Afferò un lembo del mio kimono, che tra l'atro era uno dei miei preferiti : era rivestito da una fantasia afiori colorati ,molto suggestiva e gradevole. Ne strappò una piccola striscia e la utilizzò per fasciarmi le ferite :"dovrebbe bastare almeno per il momento". Il contatto con la sua pelle mi dimostrò quanto fosse reale quella stuazione , e scatenò dentro di me la contentezza per il suo ritorno , e la speranza dovuta a quel suo improvviso gesto .
Era stato premuroso , perchè era realmente turbato. In fin dei conti , gliene avevo fatte passare di tutti colori , mettendolo sempre emotivamente alla prova. E questo episodio era l'ennesima segno di quanto fosse cambiato. I nostri occhi si incrociarono , e il mio sguardo era ricco di riconoscenza e felicità , dovuta al nostro ritrovamento.Mi persi , solo per un attimo nell'immensità e profondita dei suoi occhi:anche da bambina mi era capitato più volte di   fissarlo , incredula della sua bellezza , e lo stesso si stava verificando in que preciso momento. Arrosii per l'imbarazzo dovuto a quel contatto così inaspettato. Non disse nulla , ma sapevo cosa provasse , ero consapevole e convinta che anche lui fosse felice di avermi rivista. Lo sapevo. E lo speravo. :"Shessomaru non mi importa cosa sei venuto a fare , per il momento mi sto occupando io di questa situazone , quindi levati di torno!" . Era stato Inuyasha ad infrangere il silenzio. Ci mancava poco che mi dimenticassi della sua presenza.:"Avanti Inuyasha, tuo fratello fa ritorno dopo un lungo viaggio e hai la sfacciataggine di accoglierlo in questo modo ? Nessuno ti ha insegnato le regole di buona educazione".Mi sembrava di essere tornata ai vecchi tempi, quando quei due si uccidevano a vicenda per l'eredità di una stupida spada. E adesso facevano dell'ironia l'un l'altro. Ma le cose erano drasticamente cambiate. La situazione non era distesa e semplice come mi poteva sembrare da bambina. Adesso ero più responsabile e consapevole del fatto che mezzo villaggio era andato distrutto e che kagura era coinvolta. Lo percepivo , era come se avessi avuto un sesto senso. Quella donna non mi trasmetteva fiducia , però allo stesso tempo ero curiosa di sapere cosa stesse succedendo. :"Sesshomaru non mi aspettavo una tua visita, comunque la tua presenza potrebbe rivelarsi utile. Premetto che non sono io la persona che state cercando. Infatti non è causa mia se l'incendio è stato appiccato , ma non mi aspetto certo che mi crediate , sciocchi come siete. :" Come osi ingrata! Ero disposto a sacrificare i miei scopi personali per offrirti la possibilità di essere libera.E poi come pretendi davvero che ti creda? Hai cercato di attaccarci , e lohai fatto di proposito !". Ero rimasta impassibile ad ascoltare quello scambio di battute , ma mi riconoscevo nelle parole di Inuyasha. Aveva ragione. Sia lui che kagome , Sango e Miroku avevano rischiato molto per aiutarla , e lei adesso non stava dimostrando il minimo segno di riconoscimento.
Intanto osservavo di sottecchi Sesshomaru, anche la sua espressione non lasciava trapelare alcuna emozione , eppure sapevo per certo che stesse pensando a qualcosa. Forse era rimasto sorpreso per la presenza di kagura. O forse chissà , semplicemenete non se lo aspettava , anche se devo ammettere che era particolarmenete difficile lasciarlo a bocca aperta , e anche in quella situazione avevo assunto una condizione distaccata e preparata a qualsiasi evenienza. Stavo ancora ripensando al suo gesto di prima, quando mi aveva bendato le ferite. Mi era mancata quella presenza premurosa ma orgogliosa di ammetterlo allo stesso tempo. Mi sentivo come quando si torna a casa dopo un lungo periodo di assenza e non sei più abituato ai piaceri e alle belle sensazioni di un tempo. Ed era esattamente così con Sesshomaru, una continua ricerca alla scoperta dei lati più sconosciuti e imprevedibili della sua personalità.
L'unica cosa che mi aveva davvero lasciata senza parole , fu il fatto che non disse davvero nulla. Era strano anche per un tipo taciturno e riflessivo come lui. :"Sesshomaru tu non hai da dirmi niente?" La mia attenzione si spostò su kagura. Tra loro due scorreva una situazione carica di tensione. Lo sguardo di lei era cambiato: un momento prima fermo e risoluto contro inuyasha , e adesso che stava parlando con sesshomaru era improvvisamente cambiata. sembrava un cucciolo spogliato qualsiasi protezione.Riuscivo a intravedere il suo  nervosismo e agitazione.
A cosa era dovuta quella modifica ?
Che cosa era successo in passato tra quei due di cui io non  ero a conoscenza ?
"Non mi dire che..." , ma non riuscii a dare forma al mio pensiero , che  iniziò a girarmi la testa all'istante.
Non mi ero accorta che le nubi difumo che fino a poco prima avevano avvolto il villaggio , si erano diradate e spostate anche ai margini del borgo. Loro , essendo demoni , non erano condizionati da quel cambiamento , ma io , pur sempre umana, mantenevo una certa sofferenza , dovuta alla debolezza fisica  .Vanto con presunzione di essere forte abbastanza da resistere. Ma la verita era che mentivo a me stessa. Caddi precipitosamente  a terra, e l'ultima mmagine che riuscii a catturare fu lo sguardo di sesshomaru e la sua stretta decisa intorno alla mia vita.



Mi svegliai di soprassalto, la fronte imperlata da un caldo sudore.
Evidentemente avevo avuto gli incubi.
D'altronde , non capitava tutti i giorni di rischiare la vita , ed essere frettolosamente salvata , eppure per me quelle situazioni non costituivano una novità.
Ero sempre stata abituata a vivere in circostanze del genere e a rischiare perennemente di soffrire. Non guardavo in faccia la raltà , ma la mia vita era stata per davvero un'altalena , sempre pericolosamente rivolta verso il basso. E anche a distanza di anni non lo volevo ammettere. Al fiano del letto su cui ero stata distesa , dormiva kagome. Sul suo volto riconoscevo i sengi della stanchezza dovuti ad una spiacevole quanto faticosa nottata. Accanto a lei vi era kaede, per fortuna sveglia. Il mio cuore fece un tuffo: stava bene, grazie al cielo. Ero stata in pensiero ache se non volevo ammetterlo. Con lei mi atteggiavo a svolgere la parte della ragazza forte e capace d sostenere episodi critici , ma era l'unica che riusciva davvero a capire che mentivo a me prima che agli altri. Prorprio a causa delle esperienze trascorse nella mia vita , ero più incline rispetto agli altri al dolore. E Kaede lo riconosceva meglio di chiunque altro.
Tra di noi intercorreva un rapporto speciale, e le ero motlo affezionata. Con sollievo constatai che non aveva ferite , ecceto un piccolo taglio appena sotto l'occhio destro. :" Ti sei svegiata finalmente. come ti senti?" . :"un pò meglio, ma come sono arrivata fin qui?" chiesi con immenso sforzo. :" Sesshomaru ti ha portata qui dicendo che avevi perso i sensi. Non appena lo abbiamo accertato che stavi meglio è fuggito a cercare Inuyasha. " e così te ne sei andato un'altra volta." Pensai con tristezza tra me e me. Improvvisamente anche kagome si destò dal suo riposo :" Rin , che gioia , stai bene! Eravamo tutti così in pensiero. Non ti preccupare per gli altri , stanno tutti bene anche tasaki e koimo." Con gioia accolsi la notizia che anche i figli di Sago e Miroku erano sani e salvi. Ma questo non mi impedì certo di trattenere le lacrime :"scusatemi , è che sono successe troppe cose , e ...è comparsa quella donna" . :"quale donna?" chiese preoccupata Kagome , anticipando l'intenzione di Kaede. E così raccontai tutto d'un fiato quello che era successo , senza tralaciare alcun minimo dettaglio rigurado le parole di kagura e tutti gli avvenimenti collegati al suo arrivo. Non potevo lasciarmi intimorire dai miei sentimenti, sarei andata fino in fondo a quella storia e avrei fatto luce riguardo alla sopravvivenza della donna. La mia unica perplessità era collegata al momento prima di perdre i sensi; tra Kagura e Sesshomaru vi era stato un momento molto intenso , e mi ero sentita tagliata fuori da quella situazione , come se fossi stata di troppo . Non sapevo davero come interpretare le mie emozioni.Kaede da bambina mi ripeteva che se avessi davvero voluto capire me stessa e diventre una persona responsabile e matura avrei dovuto prima fare i conti con i miei sentimenti e dubbi. Ero un miscuglio di rabbia, paura e frustrazione dovuta alla fuga del demone. Se ne era andato senza dire nulla, senza avvertire , o lasciare un qualche minimo messaggio riguardo alle sue intenzioni. Dovevo rimanere lucida e valutare con equilibrio gli avvenimenti, del resto Sesshomaru era stato anche preoccupato per la mia sorte, mi aveva fasciato le ferite ..."Le ferite!" esclamai tra me e me. Le profonde lacerazioni sulle ginocchia erano scomparse , vi erano rimaste solo alcuni deboli ciccatrici. Ma come diavolo..? :" Abbiamo utilizzato le erbe curative di ginengi" rispose kagome interpretando la mia espressione :"per fortuna è riuscito a salvarne qualcuna , lo stretto indispensabile , sufficiente almeno a curare i feriti gravi." :" Kagome ma non era necessario , immagino debbano esserci persone messe molto peggio di me , in questo momento" . Il volto delle due donne si fece improvvisamente cupo e affranto. Mi ero lasciata sfuggire qualcosa di sbagliato? :" Kaede, kagome , che succede? che cosa sono quelle facce?". :" oh bambina mia, non preoccuparti , devi riposare adesso è meglio se..." intervenne kaede , decisamente più diplomatica di kagome. Ma la conoscevo e sapevo che doveva per forza essere successo qualcosa di grave.
 Erano improvvisamete diventate restie a parlare , perciò iniziai a fare qualche riflessione tra me e me e ...:" No , non ditemi queto ,vi prego!" afferrai il lenzuolo , e con forza lo tirai via. Mi alzai ancora barcollante , ma pur sempre decisa . Afferrai la maniglia  , e con incredibile volontà spinsi via il muro che si presentava davanti. Spalncai la porta della capanna,ma mi pentii amaramente della mia azione.

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Capitolo 4
*** Macerie ***


Il villaggio era ridotto ad un agglumerato di macerie. Le abitazioni erano state distrutte a causa dell'incendio , i tetti rovesciati e totalmente bruciati , le fondamenta delle capanne si eregevano solitarie in mezzo alle rovine .Non riuscivo a credere ai miei occhi , speravo con tutto il cuore che quello fosse solo un brutto sogno , che presto mi sarei svegliata , avrei aperto gli occhi e tirato un sospiro di sollievo. Ma così non fu. Le speranze , le preghiere , si sarebbero dimostrate vane in quel momento. Qulsiasi tentativo di rifiutare la realtà non mi avrebbe facilitato la sopportazione di qull'incubo. Uscìì di corsa dal vialetto della capanna di kagome , e mi incamminai a passo svelto tra le case: i pochi abitanti rimasti mi rivolgevano sguardi cupi e sofferenti , chissà quanto dolore dovevano provare .

Immagginai che molti di loro avessero perso buona parte dei loro cari quella notte, eppure non si erano lasciati affatto scoraggiare e con grandissima sofferenza li osservavo impacchettare e sistemare gli ultimi beni rimasti. Io , meglio di chiunque altro , conoscevo la sensazione che  stavano sopportando : un senso di inadeguatezza , e di appartenenza ad un qualcosa che senti estraneo. Quando rimani solo , al buio , sommerso dalle difficoltà di una vita che non ti guarda in faccia , e non ti chiede scusa se ti calpesta , al massimo ti oltrepassa , ti lascia indietro , privo di protezione , di felicità , di amore. Da bambina , dopo la morte dei miei genitori , dei soprusi che ero stata costretta a subire , e delle mille difficoltà che avevo patito , avevo attraversato un momento particolarmente faticoso e problematico. Parlavo a stento , e avevo a malapena la forza di alzarmi ogni mattina. Mi sentivo abbandonata a me stessa , convinta di essere destinata ad un'esistenza solitaria e triste. E con amarezza , mi rivedevo in loro. Li guardavo e mi sentivo impotente. Le mie mani forse erano troppo piccole , troppo inesperte ed estranee per intrommettersi
. Ero immobilizzata. Avevo paura. Una di quelle che ti attanaglia la notte e ti tiene avvighiata nella sua morsa , talmente spaventosa che aspetti con pazienza che ti liberi. :"RIN!" Mi voltai. Sango , Miroku , e Inuyasha , erano diretti verso di me.

Arrivarono affannati , e capii che probabilmente non si erano fermati nemmeno un minuto. Avrei voluto essere forte come loro, e coraggiosa abbastanza da sopportare quello che affrontavano ogni giorno. :"abbiamo saputo quello che è successo. Vedo che Kagome si è occupata delle tue ferite , sono contenta che tu stia bene ". Li guardavo e non capivo : come potevano essere così ingenui ed egoisti? Una tragedia si era appena abbattuta contro il villaggio e loro ostinavano a preoccuparsi per me ? "Come è potuta succedere una cosa del genere ? Perche non avete fatto nulla? Io mi fidavo di voi , e  invece non avete saputo fare altro che stare fermi! SONO MORTE DELLE PERSONE". Mi guardavano sconvolti ma allo stesso tempo consapevoli che quella mia reazione era dettata dalla stanchezza e paura. Miroku mi afferrò un braccio :"Rin , adesso devi calmarti , so che è difficile ma...". :"No, non lo sai ! Credi di saperlo, ma non lo sai!" Iniziai ad urlare.

Non capivo cosa mi fosse preso, avevo caldo e freddo allo stesso tempo , sentivo le tempie pulsarmi con più insistenza del normale. Mi liberai dalla stretta di Miroku e corsi via. Non avevo immaginato una meta o un traguardo particolare. Erano state le gambe a precedere qualsiasi mia volontà, iniziando a muoversi con sempre maggiore insistenza. Calpestai il terreno , non curante di dove stessi andando. Fu come una liberazione , ad ogni passo percepivo le fibra del mio corpo distendersi e rilassarsi .

Senza rendermene minimamene conto, mi ritrovai al fiume, lo stesso in cui per anni avevo accompagnato Kaede a sciacquare i panni , e i miei abiti. Immortalai quell'immagine nella mia mente e iniziai a piangere , ma non un pianto triste o sofferto , bensì distaccato e allo stesso tempo inaspettato. Non mi ero mai comportata in un simile modo . Per tutto il villaggio ero sempre stata lo spirito allegro e l'anima spensierata . Ma quale villaggio? Ormai non esisteva più niente. Per la seconda volta , ero stata spogliata delle mie protezioni e sicurezze , e qualcuno mi aveva privata del luogo che ormai ero libera di poter definire casa. Avevo vissuto tante di quelle esperienze , che ne avevo ormai perso il conto:  I lavori che Kaede mi assegnava per rendermi più responsabile , la nascita dei figli di Sango e Miroku , le storie che inuyasha mi raccontava intorno al fuoco per tenermi sveglia e badare ai bambini. Quella era la mia casa , la mia famiglia.In quel momento , avrei voluto vedere Sesshomaru. Soltanto lui avrebe capito , anche nel suo muto silenzio.

Improvvisamente avverti un movimento alle mie spalle . Tra i cespugli , si stava muovendo qualcosa. Ma cosa? Sperai fosse Inuyasha , il solito scherzo a cui  ero abituata assItere , ma la creautra che si materilizzò , era l'ultima che avrei mai potuto pensare di incontrare .



Sesshomaru:

Seguii la scia che avevo percepito poco prima. Era diversa dalle ultime volte, avevo assunto una forma sconosciuta al mio olfatto. Non mi sarei mai aspettato di incontrare Kagura, non quella sera. Dopo quello che era successo , le avevo consigliato di tenersi alla larga dai guai. E invece quella sciocca aveva avuto la presunzione di presentarsi al villaggio dove viveva Inuyasha. Ma cosa credeva di fare? Decisi di cercarla , e questa volta avrei preteso delle risposte.



Rin:

:"JAKEN!!" Il piccolo demone dai grandi occhi gialli era goffamente inciampato  dal cespuglio. Corsi ad abbracciarlo. Era la prima volta , in due giorni che mi sentivo davvero felice e con il cuore gonfio di sperana. :"Rin stupida così mi strozzi! Non respiro , lasciami andare !". Lo guardai e sorrisi. Un sorriso sincero , spontaneo . Dovevo ammettere che mi era mancato .  A discapito di quanto fossimo diversi , era uno dei miei più grandi amici , e non avrei potuto immaginare la mia vita senza un rompiscatole simile. :"Oh jaken , quanto mi sei mancato! Finalmente siete tornati , vi ho aspettato a lungo ." .
:"Beh cosa credi ragazzina , il  sommo padron Sesshomaru è alla continua ricerca di accrescimento del proprio potere! Lui un giorno diventerà re dei demoni! Ma cosa ne sai tu. Piuttosto , stavi piangendo per caso?" Ma come aveva fatto? vabene che era un demone , ma non lo facevo così sveglio. Malgrado ciò , non potei far altro che raccontare tutto. Porbabilmente ne era già a conoscenza , ma sapevo che Sesshomaru era un tipo taciturno e non particolarmente ben disposto a farsi quattro chiacchere. Il pensiero del demone mi fece sobbalzare: ero ancora molto arrabbiata con lui , benchè sapessi che faceva parte del suo carattere. Tuttavia non riuscivo a giutificarlo. Intanto però ebbi la possibilità di raccontare tutto a jaken , il quale ascoltò stranamente in silenzio tutta la storia. Quando finimmo di parlare il sole stava ormai tramontando , oltre le montagne. :"Cavolo deve essere tardi! Non mi sono resa conto che fossero passate tutte queste ore." Mi voltai versp e Jaeken e lo colsi mentre dormiva molto profondamente." Ecco perchè non parlava" pensai. Piccolo furbone. Afferrai il bastone e glielo sbattei con violenza sul capo. Si svegliò di soprassalto , convinto che fosse stato Sesshomaru e quando capì che invece era tutta opera mia , iniziò a farneticare sul quanto fossi maleducata e irrispettosa. Scoppiai in una fragorosa risata , una di quelle che ti riempe la cassa toracica, che ti fa sentire colmo di contentezza. :"Jaken , non cambi mai! Comunque si è fatto buio , credo sia meglio tornare al villaggio , accompagnami. ". :"Ehi ragzzina , non sono mica al tuo servizio! Io mi occupo solo del signor sesshomaru che come tu ben sai....EHI! M a dove pensi di andare da sola a quest'ora?!?" Ridacchiai tra me me . "Chissà come saranno preoccupati in questo momento gli altri " pensai .

Accidenti mi ero comportata davvero da ragazzina immatura , non ero stata in grado di mantenere la lucidità necessaria per gestire le mie emozioni. Mi ero lasciata travolgere. Dovevo imparare a controllarmi e a darmi una regolata , altrimenti....Vento. Una sferzata tanto violenta che avrei riconosciuto anche ad occhi chiusi. Kagura era vicina . Iniziai una corsa affannosa e jaken accanto a me brontolava ignaro del mio improvviso scatto. Raggiunsi una radura e li vidi: Sesshomaru e kagura erano uno di fronte all'altro e stavano parlando. Il mio cuore ebbe un tuffo . Vederli così vicini , mi rendeva nervosa, anche perchè Sesshomaru non era tipo da far avviccinare con faicilità le persone , lo conoscevo. Eppure , era così regale e maestoso. Le mie guance presero fuoco. " controllati stupida".

Avrei tanto voluto sentire che cosa avessero di così importante da dirsi. Lei lo guardava con occhi colmi di ammirazione . Non ero una sciocca ,anche se la maggior parte delle volte ne davo l'impressione , ma avevo interpretato bene il suo sguardo. E anche quello della notte precedente. Lei provava una stima profondissima per lui , chissà se ...

Improvvisamente Kagura volò via. Mi chiesi se si fosse accorta che io ero rimasta in disparte ad osservare. Shessomaru si era fermato ad osservare il cielo , e io lui. Era ancora più magnetico . :"Rin , cosa ci fai nascosta?2 Lo disse con una naturalezza tale da farla sembrare una frase come tante. Tipico di lui. Mi scostai con timore dal mio nascondiglio , e titubante uscii. Lo raggiunsi con passo tremante , ma ben consapevole che avrei dovuto mantenere un comportamento distaccato e arrabbiato. Doveva rendersene conto. E lo avrebbe fatto. Non mi stava guardando , era ancora rivolto verso il cielo. :"Sei arrabbiata . Lo percepisco. Che cosa ti turba?" Il suo sguardo adesso mi scrutava attento. Mi sentii più vulnerabile, il che non era un buon sengo. Eppure , mi feci coraggio , e parlai, Voleva che mi sfogassi? Lo avrei fatto.:"Tu non puoi arrivare dal nulla , e sparire , senza dire una parola. Io ti ho aspettato , e anche a lungo , ho avuto pazienza che facessi ritorno , e ora che sei qui , sei , sei.. sei più preoccupato di quella donna che di me!" Ma cosa stavo dicendo ? Dovevo essere impazzita , forse era stato il sole . Maledizione a me e alla mia bocca larga. La sua espressione non mi incraggiò. Non sto nemmeno a descriverlo : imperturbabile e freddo come sempre. Avrei pagato oro per entrare nella sua dannata testa . Rimanemmo in silenzio per diversi istanti , io con i pugni chiusi e la mscella serrata per la rabbia e l'agitazione e lui dal canto suo rilassato e tranquillo. :"Non dovresti mostrare le tue debolezze , ti rende una preda facile ". Ma cosa stava dicendo? :"Io non sono debole ! Insomma lo vuoi capire che ho bisogno di te!" E per la seconda volta di fila rimasi smarrita delle mie parole. Ma la cosa che mi sorprese ancor di più fu la sua reazione. Qualcosa lo aveva mosso . Ero riuscita a colpirlo , finalmente. Quindi avevo una qualche minima influenza su di lui" pensai. Se fossi rimasta qualche istante di più , non avrei risposto di me . Mi voltai sconvolta ma qualcosami trattenne.

La sua mano si saldò ben stretta sul mio braccio , immobilizzandomi. Fu il contatto più strano e allo stesso tempo piacevole della mia vita. Il gesto mi fece arrossire con violenza , e per lo stupore mi passai una mano sulla guancia : ma cosa mi stava succedendo? :"Sto facendo tutto questo per proteggerti" Rimasi sconvolta , e sbldordita. Sapevo che non doveva essere facile per uno come lui , esternare le proprie emozioni, ma proprio per questo avvampai ancor più di prima. Lui teneva a me .  E io ne ero profondamente felice. Finalmente , dopo tanto tempo , mi sentivo appartenere a qualcosa.  A lui forse? In quel momento non avevo risposte sufficienti per fare un quadro organizzativo della situazione , ma improvvisamente tutto si fece chiaro e evidente , e con coraggio , presi la mia decisionee non sarei tornata indietro facilmente.

















NOTA DELL'AUTORE:

Allora , diciamo che non ho avuto ancora la possibilità di presentarmi , però in breve , quello che siete riusciti a trarre dalla mia storia descrve il tipo di persona che sono. Volevo ringraziare tutti coloro che stanno avendo la pazienza di seguire me e il percorso di quetsa ff alla quale tengo molto e sto dando davvero tanta importanza. Da questo momento le cose inizieranno a farsi più chiare , e scopriremo chi si cela dietro all'attacco. Sarei felice di sentire cosa ne pensate in merito , perche in questo momento più che mai le critiche sono accolte volentieri. Un saluto e  a prestissimo!!


PS: Allora vi chiedo scusa ma ho avuto dei problemi con la stesura in quanto aveva tagliato tutte le vonversazioni. Sono riuscita a risolvere , spero non ve la siate presa e vi ringrazio ancora 

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Capitolo 5
*** Verità ***


:" Io verrò con te".

Camminavo di ritorno da quella giornata. La luna splendeva impavida in mezzo a un cielo colmo di stelle. Ripensai alla mia decisione , e alla convinzione con cui avevo appena pronunciato quelle parole. Sapevo perfettamente che si trattava di una via senza ritorno alcuno , eppure "chissene importa" , avevo pensato. D'altronde ogni signolo essere vivente rischia di giorno in giorno di morire , di perdere quanto ha più caro al mondo , e io non avrei vissuto con il rimpianto per tutta la mia vita. Avrei seguito Sesshomaru in capo al mondo , anche se ciò avebbe comportato sacrifici e dolore. Infatti in quel momento avevo agito da egoista , e una parte di me , per quanto piccola , non si era lasciata travolgere dal turbinio di emozioni positive che stavo vivendo ,bensì le contrastava e rifiutava. Che cosa avrebbero pensato gli altri di quel mio gesto? Avrebbero mai capito , o si sarebbero limitati a lasciarmi andare per poi dimenticarmi ?
Se c'era una cosa cherconoscevo con estrema certezza , era che non avrei mai sopportato l'idea di sbiadire tra i ricordi del passato . Le decisioni costavano caro prezzo , è vero, ma i sentimenti e l'affetto non conoscevano distanze o mezze misure. Malgrado questi pensieri però , con un tuffo al cuore , ripensai al volto di Sesshomaru. La sua espressione non avevo lasciato intravedere il minimo segno di cedimento o sorpresa ,  ma non avrebbe potuto mentire ancora per molto , ero convinta di averlo sorpreso in un certo senso. Lui stesso aveva acconsentitò affinchè rimanessi al villaggio , moltissimi anni prima , e lo aveva fatto proprio per offrirmi la possibilità di decidere di libero arbitrio cosa avrei fatto della mia vita,e anche se in un primo momento non avevo a pieno accettato quella sua imposizione , nel corso del tempo avevo imparato a dare un peso diverso alle circostanze e a capire quanta libertà mi stava donando. Era stata una facoltà enrome , quella che mi aveva garantito , ma la mia decisione era già scritta da tempo . Dal primo momento che lo conobbi , seppi per certo che il mio destino sarebbe stato quello di viaggiare con lui attraverso terre ignote e allo stesso tempo incredibili ,circondati dalla possibilità di vivere  avventure coinvolgenti e uniche. Non avrei potuto chiedere di meglio da una vita che mi aveva sempre penalizzata. Ora era finalmente arrivato il mio momento , e lo avrei colto a pieno.

:"Rin , dannazione ma che fine hai fatto!". Inuyasha si guardava intorno smarrito. Ormai era da più di sei ore che la cercavano , e non era riuscito ancora a darsi pace. Lei era come una sorella per lui , non avrebbe permesso a nessuno di farle del male. Allo stesso tempo era impensierito da Kagura e dalla tremenda quanto inverosimile storia che gli aveva raccontato. Ma cosa ancor più grave era caratterizzata dalla violenta rivelazione che sesshomaru aveva ammesso duranteil loro incontro , poco dopo l'incendio. Non riusciva a capacitarsi delle azioni del fratellastro , che cosa lo aveva spinto a compiere un così estremo gesto? Rin sarebbe rimasta sconvolta da quella verità , ma non spettava certo a lui informarla. Lo avrebbe fatto quel cane , pensò. ;"Inuyasha , novità?" . Il mezzo demone si voltò di scatto , e incontrò gli occhi della sua amata Kagome. Non aveva avuto ancora la possibiltà di accertarsi se stava davvero bene. :" No , ancora niente. Sango e Miroku?".  :" Sono andati a portare i bambini da Kaede , hanno intenzione di passare tutta la notte fuori , per aiutarci. " I due sposi avevano anteposto il bene di Rin alla possibiltà di passare del tempo con i loro figli , e questo gli faceva davvero onore. 
:" Quel dannato di un Sesshomaru , ancora non si decide a riportarla indietro!" .  :" Immagino avranno molte cose da dirsi , devi essere comprensivo , d'altra parte Rin lo ha aspettato così tanto ultimamente. Si vedeva che era spenta , glielo si leggeva negli occhi che le mancava terribilmenete la presenza di tuo fratello ".  :" Fratellastro. Ci tengo a precisare , non confondere quel bastardo con me ". :"Inuyasha ma cosa dici..." Nel frattempo , da direzione opposte , apparvero Sango e Miroku . :"Ragazzi scusateci , ma i bambini non smettevano di piangere , come procede la situazione , novità?" .  :" Non lo so , chiedetelo voi a mister oggi sono nervoso! Il signorino qui presente è molto su di giri con Sesshomaru , ma a dirla tutta non riesco a capirne il motivo."  :"che succede Inuyasha , che cosa ti ha detto di così rilevante ?" . Ascoltarono con attenzione il resoconto di Inuyasha , e rimasero sconvolti dalle sue parole. 

Avevo raggiunto ormai i marigini del villaggio , o comunque di quello che era un tempo un villaggio. Le luci delle abitazioni ormai decimate erano sempre più fioche e deboli , segno che i pochi abitanti erano già andati a riposare. Non doveva essere stata una giornata facile , e io da stupida ero fuggita senza nemmeno dare una mano , quando in raltà avrei voluto davvero rendermi disponibile. Il viottolo di entrata si confondeva ormai con le sterpaccie laterali , e la cenere. La notte era davvero silenziosa , riuscivo a sentire solo i miei passi rumorosi e pesanti. Nonostante il buio mi feci coraggio , e aumentai alla svelta la mia andantura , alernandola ai battiti sempre più frenetici del mio cuore. Qualosa non andava , perchè ero così in ansia ? Il mio corpo aveva assunto una condizione di massima allerta , dovuta forse a qualcosa che io non riuscivo a comprendere. Mi fermai di colpo , le recchie tese , in attesa di un suono , un sengale , di qualsiasi cosa , purchè non quell'orribile quanto terrificante mutismo che aveva avvolto improvvisamente tutta la vallata. Si dice che quando sei in pericolo , i tuoi sensi lo avvertano ancora prima della tua mente. E forse non si sbagliavano. Tessaiga scaglie di drago si era lanciata insieme al suo padrone addosso a Kagura del vento , che mi osservava dall'alto. Come avevo fatto a non rendermene conto? Mi aveva seguita dal primo momento che avevo lasciato Sesshomaru. Perchè tutto quel mistero , da chi si stava forse nascondendo ? Da me ? Venni raggiunta da Sango , Miroku e Kagome .
Avevano il fiato corto per la corsa. Mi abbraccarono tutti e tre e venni riscaldata dl quel contatto . Ma ero molto preoccupata , Inuyasha attaccava Kagura , la quale non si opponeva , ma allostesso tempo si lasciava certo scalfire o penetrare dagli incontenibili attacchi del mezzo demone. :" Maledetta , cosa pensavi di fare? " . Il volto di Kagura aveva assunto l'espressione di una persona ormai esapserata. :" INUYASHA! Adesso smettila , mi hai davvero seccata ! devi credere a quello che ti ho detto la scorsa notte , altrimenti la tua ingenuità ti porterà a perdere coloro che ami! " .  :" Smettila di raccontare idiozie , e sopratutto menzogne ! Credi davvero che possa crederti? ". Sembrava davvero furioso. Li guardavo e non capivo , di cosa stavano parlando ? Improvvisamente , una voce sovrastò le altre, e pose fine a quel confronto verbale . La mia. :" Inuyasha , ma a cosa ti riferisci , ci stai nascondendo qualcosa ?" Gli occhi dei presenti si voltarono nella mia direzione, come sorpresi della mia presenza. Kagome e gli altri mi guardavano comprensivi , e intuii che l'unica ad essere all'oscuro di qualcosa , ero soltanto io . L'aria divenne tesa . In particolare tra me e Kagura. La guardavo e speravo con tutta me stessa che parlasse , e tirasse fuori un pò di verita dalla sua bocca. Era arrivato il momento di capire . E non mi sraei fatta sfuggire l'opportunità di sapere tutta la verità. :" La verità è che qualcuno mira alla vostra morte. " Lo disse senza pensarci due volte. Ci spiattellò la verità dura e cruda in faccia , come in attesa di vedere la nostra reazone di totale disperazione. :"Che cosa vuoi dire? Chi sarebbe questa persona , avanti Kagura , ce lo devi!" Era stata Kagome ad intervenire.  :"Io non vi devo un bel niente , comunque se vuoi la vrità eccoti accontentata. Colui che desidera ciò , si fa chiamare Shakenda. Un tempo era un uomo comune , una molgie , e due figli che lo rendevano fiero e orgoglioso . Ma una malattia si portò via prematuramente la moglie , che si spense nel giro di pochi mesi. Rimase da solo , con a carico due figli da crescre. Era un mercante , trafficante d'armi , molto esperto nel settore delle battaglie. Pur essendo oltremodo modesto , discendeva da un grande guerriero di nome Katasai , una leggenda vera e ropria a quei tempi. Si raccontava che fosse un grande guerriero , capace di battersi da solo contro un esercito intero. Da lui aveva ricevuto in eredità una spada , che però custodiva gelosamente . Si ripeteva che non l'avrebbe mai utilizzata eppure le circostanze glielo imposero. Bisogna sapere che un giorno , circa 500 anni fa , un giovane demone si imbattè per caso nel villaggio umano, accecato dalla volontà di ucciderne gli abitanti. Egli provava un forte senso di repulsione contro il genere umano e pur essendo molto giovane  , godeva di grandi doti combattive , e adoperava le armi con eleganza e regalità. A poco a poco uccise tutta la popolazione del villaggio , fino a raggiungere la capanna di Shakenda , il quale impaurito aveva preso con se i figli e aveva promesso loro che sarebbero rimasti al sicuro . Ma il demone fece irruzione , e si preprò a porre fine anche alle insulse vite di quei miseri umani , eppure era rimasto attirto dalla spada che impugnava  l'adulto.Garantì che in cambio della spada non avrebbe ucciso nessuno , ma Shakenda si rifiutò di accontentarlo, e lo insultò.
Allora i sue due figli ne pagarono amaramente le consudeguenze. Il demone lo avvertì che si era giocato la possibilità di uscirne vivo , e con un semplice gesto , strangolò brutalmente il primo ragazzino , e accoltellò a morte il secondo. Il padre scovoltò lasciò cadere la spada , per gettarsi a soccorrere i corpi ormai senza vita dei bambini. Ma il demone non se ne impossessò , bensi volò via , seccato , e lasciò Shakenda crogioarsi nel proprio dolore. Non conosciamo il perchè di quel gesto. Si sa solo che Shakenda da allora , iniziò a covare un odio ceco per la specie demoniaca e che si sarebbe un giorno vendicato. Ma sapeva che la sua forza non era nemmeno lontanamente comparabile con quella del misterioso demone ,e allora decise di allenarsi e incrementare le proprie capacità. Per mantenere fede alla sua promessa si recò da un antico shamano di nome Barakache lo sottopose a un lungo rito in grado di renderlo invincibile anche al cospetto di una potenza superiore. Ora Shakenda si è risvegliato dal suo lungo periodo di limbo, ed ha ottenuto un potere smisurato , in grado di estirpare per sempre da qualsiasi angolo di questo mondo la razza demoniaca" .
Kagura terminò il suo racconto , e per un attimmo rimanemmo strabiliati da quella storia. Come era possibile che noi tutti fossimo coinvolti in qualcosa che non avevamo minimamente sfiorato? . Inuyasha aveva uno sguardo cupo , ero certa che lui fosse già al corrente di quello che di li a poco Kagura ci avrebbe svelato. Allora mi feci avanti per prima , e con coraggio domandai ciò che stava ormai frullando nelle menti di tutti i presenti. :"Kagura , chi era questo demone di cui Shakenda si vuole vendicare , e che cos c'entriamo noi in tutta quetsa storia?". La guardai. Ci fissammo per un tempo che parve lunghissimo.E poi arrivò anche il colpo di grazia . Per la seconda volta , fui sorpresa da una quarta voce , che era evidentemente rimasta in disparte per tutta la durata del racconto. Il mio cuore fece un tuffo vertiginoso.  
:" Sono stato io".

Sesshomaru si fece coraggiosamente avanti tra il buio della notte. Non ebbi la possibilità di rendermene conto , che si mi materializzò di fianco. Non avevo paura, riconoscevo infatti meglio di chiunque , che prima del mio arrivo nella sua vita , fosse stato sempre avverso e poco incline a capire il genere umano. Lui lo disprezzava , e lo compativa come essere inferiore. Quell'odio ,annidatosi dentro di lui , era dovuto alla decisione del padre di intrattenere rapporti con quella che lui avrebbe definito un'insulsa umana. Ma con il tempo , le circostanze lo avevano costretto ad assumere un comportamento diverso , ed era riuscito ache ad interagire con alcuni esseri della razza umana , sempre sempre nei limiti e nel rispetto della sua natura distacata. Solo con me aveva deciso di riservare degli attegiamenti molto diversi dalla sua controversa e fredda personalità. E questo , devo ammetterlo , mi aveva riscaldato il cuore. Sapere che sei importante per qualcuno è un aspetto davvero appagante della vita. Sopratutto se appartieni a Sesshomaru. Arrossìì; io non appartenvo a nessuno.
Mi resi conto che accanto al demone era fedelmente nascosto Jaken , sempre presente al fianco del suo padrone. Resistetti all'impulso di picchiarlo per la sua vigliaccheria. 
Non nascondo lo sguardo truce che Inuyasha stava riservando nei confronti di Sesshomaru, il quale risondeva con la sua solita aria imperturbabile. Kagura rimase interdetta per qualche secondo , ma lasciò a Sesshomaru la possibilità di spiegarsi. :" Se quello sciocco di un umano pensa anche solo di poter attaccarmi , morirà all'istante. " sentenziò lapidario. Tipico di Sesshomaru. il suo motto d'altronde era " l'orgoglio prima di tutto"! . Ormai ci avevo tristemente fatto i conti. Anche Miroku , Sango e Kagome , erano abituati al carattere scontroso e glaciale di Sesshomaru , e lo riconoscevano capace di uccidere senza pietà esseri  innocenti , anche se si trattava di bambini. 
Io dal mio canto , mi rassicurai , ripetendomi che ormai quell'aspetto faceva parte del passato , e della sua gioventù. Probabilmenete era dovuto ad un periodo di transizione , un pò come l'adolescenza. Mi pentii del mio inutile pensiero. Sango intervenne :" Ma che cosa c'entriamo noi, la colpa è solo di Sesshomaru. !" .
Il demone non si sforzò nemmeno di guardarla, e non nascose una smorfia di totale disinteresse. Ma non rispose . Al suo posto si interpose Kagura :" Shakenda non vuole solo la morte di Sesshomaru , bensì di tutti i demoni superiori come lui.  E vuole che tutti soffrano , e che provino la stesa disperazione che lui ha patito, per questo ha appiccato l'incendio al villaggio , in modo da causare la morte di Rin e di tutti voi. Shakenda era convinto che sareste morti , e così avrebbe potuto rendere vulnerabili non solo Sesshomaru , ma anche Inuyasha , che conosceva come il fratello" . Tutto d'un tratto , i pezzi iniziarono a quadrare , e compresi ogni sngolo avvenimento da quella sera in avanti : l'incendio , la corsa, l'attacco del demone che veva cercato di stritolarmi fino a uccidermi , l'intervento di Inuyasha e l'arrivo di Sesshomaru. L'unica perplessità che mi attanagliava era dovuta a Kagura. Perchè lei era ricomparsa senza preavviso , e cosa aveva a che fare in quel tremendo piano ? . :"Se ti stai chiedendo il mio arrivo al villaggio , te lo spiego subito ragazzina : sono incappata in Shakenda poco dopo il mio risveglio , e quel bastardo mi ha minacciata di uccidermi se non gli avessi rivelato la posizine del vostro villaggio. Ho mentito , e sono immediatamente corsa ad avvertirvi del pericolo che stavate per correre , quando quel maledetto in realtà mi aveva fatta seguire da uno dei suoi scagnozzi .In questo modo qualcuno ha fatto il lavoro sporco per lui. Per questo , quando vi ho colpito con il mio vento , non era un attacco intenzionale, miravo a centrare il servo. Ma il bastardo è riuscito a scappare e per questo ho provato a seguirlo , finchè le sue tracce non hanno iniziato a sbiadire e a confondersi con il fumo". Mi aveva per caso letta nel pensiero? Ma non era l'unico dubbio che mi tartassava , volevo capire come avesse fatto a sopravvivere. Avevo bisogno di capre. Ma anche questa volta , qualcuno anticipò quasiasi mia volontà di parlare . :" Semplice, l'ho riportata in vita utilizzando tenseiga. "
Ed ecco che le mie gambe iniziarono a tremare pericolosamente , tanto che mi venne il sospetto che di lì a poco sarei anche potuta cadere  terra , vinta dal terrore. Fu come un pugno nello stomaco , un dolore indescrivibile e allo stesso tempo insopportbile. Sesshomaru mi guardava e io rispondevo con uno sguardo colmo di interrogativi. Tutti quanti , compresa la stessa Kagura rimasero sconvolti dalla sua spontanea rivelazione. Nessuno , nemmeno un genio come Jaken avrebbe potuto credere ad una simile assurdità. I suoi occhi ambrati mi scrutavano da capo a piedi. Evidentemente era in attesa di una risposta che non avrei saputo fornire. Tentennai per un lunghissimo momento , e fui sommersa dai miei pensieri. Perchè lo aveva fatto? Cosa lo aveva spinto a compiere un gesto così profondo? Davvero provava qualcosa per kagura come avevo sospettato dall'inizio di quel terribile incubo? E se tutto fosse stato un incubo ? Di certo lo avrei preferito. Come avremmo potuto far fronte a quella nuova minaccia?E come sarei riuscita a confrontarmi con i miei sentimenti? Kaede mi ripeteva spesso che tutto si scopre vivendo.
Ma la vera domanda era:  noi saremmo riusciti a sopravvivere? 



NOTA DELL'AUTORE:
Allora , salve a tutti! In primis volevo cusarmi ancora per il disastro che ho combinato con il precedente capitolo , e sono terribilmente consapevole di non aver superato molto le aspettative. In effetti non convinceva troppo nemmeno me , per questo mi sono impegnata al massimo nella stesura di questa nuova frazione della storia. Spero che vi stia piacendo e che sopratutto stiate apprezzando le innumerevoli rivelazioni a cui siamo purtroppo costretti ad assistere. Secondo voi che cosa avrà spinto Sesshomaru a riportare in vita Kagura? E come si organizzeranno per repignere questa nuova minaccia? Lo scopriremo nel prossimo aggiornamento, ossia molto presto!!

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Capitolo 6
*** Lacrime ***


Lo guardavo incerta anche solo di dire una parola. Lui faceva lo stesso con me , con l’unica differenza di sembrare totalmente lontano  da quella situazione.
 Effettivamente , se avessi potuto , sarei scappata. Qualsiasi luogo sperduto nei meandri sconosciuti della terra , sarebbe stato migliore . Invece ero li, a pochi passi dal villaggio , circondata da alcune delle persone più importanti della mia vita, in una delle situazioni più inverosimili e allo stesso tempo incredibili.
Kagome , Inuyasha, Sango , Miroku e persino Kagura , fissavano increduli e sbalorditi Sesshomaru. Il demone che avevo deciso di seguire. Ma per andare dove ? A questo punto saremmo stati costretti ad una vita di reclusione , come fuggitivi , come topi. Ma lui non si sarebbe certo lasciato coinvolgere da quella prospettiva. Avrebbe affrontato con coraggio e orgoglio l’ennesimo problema che sbarrava  la nostra strada. Perché lui era fatto così. Non si tirava indietro a nulla, nemmeno alla morte.
Anche solo sfiorare quel pensiero mi fece accapponare la pelle. Noi non saremmo morti , o almeno io, dalla mia parte, non lo avrei permesso.
:”Tu , stupido cane! Se fossi stato meno presuntuoso ed egoista adesso noi non ci saremmo ritrovati in una situazione del genere!” . Inuyasha era furioso , glielo si leggeva in faccia. Del resto  , come avrei anche solo potuto pensare di biasimarlo? Dopo tutte le sofferenze e i pericoli che avevamo dovuto affrontare ,non aveva ancora colto l’opportunità di godere di un po’ di pace meritata.
:” Inuyasha , rimangiati le tue insulse accuse o sarò costretto a sbarazzarmi di te una volta per tutte”.
Anche Sesshomaru sembrava particolarmente nervoso , e l’aspetto che più mi colpì , fu il mutismo e l’ostinato silenzio di Jaken. Solitamente era il primo ad atteggiarsi come un pallone gonfiato su quanto il suo padrone fosse invincibile. E adesso se ne stava nascosto nella penombra, senza proferire alcuna parola.
:”Sei solo un maledetto cane ! Questa volta sono io ad essere stufo di te e della tua presunzione!”.
:”Inuyasha , adesso mi hai davvero seccato , la mia pazienza ha un limite , oggi incontrerai il tuo destino!”.
Feci appena in tempo a sentirlo pronunciare la sentenza , che subito si fiondò inarrestabile contro il fratello. Sesshomaru sfoderò fiero Bakusaiga , e Inuyasha era pronto a riceverlo , nella mano ben salda Tessaiga. In passato i loro duelli erano moto frequenti , ma io non avevo mai assistito in prima persona , era sempre stato Jaken a raccontarmeli.
Sembravano due Dei scesi dal proprio trono per scontrarsi. Entrambi forti e regali , Sesshomaru ancor più di Inuyasha. Probabilmente era dovuto alla sua natura di demone completo , ma qualsiasi suo avversario avrebbe potuto tremare di fronte a tanta glacialità. Era un parare fendenti a destra e sinistra ,ma nessuno dei due sembrava intenzionato a fare sul serio. Quello era il loro modo personale di ricongiungersi e ritrovarsi. Non c’era affetto tra di loro , e non lo nascondo , ma intercorreva comunque un rapporto , per quanto nascosto e sepolto.
Vederli , li, combattere a pochi centimetri da noi mi fece sentire ancora più inutile. Che intenzioni aveva Sesshomaru? Il suo nervosismo a che cosa era dovuto? Di fianco a me kagome e gli altri urlavano disperati affichè cessassero quella follia, mentre Kagura sembrava compiaciuta di vedere il demone combattere.
“Non penserà mica che lo stia facendo per lei?”
 Improvvisamente fui avvolta dalle tenebre. I dubbi da cui ero stata tormentata minacciavano di riemergere. “ Non adesso “ mi dissi. Non era quello il momento di agitarsi. Quello era il momento di agire. Di fare qualcosa , qualsiasi , anche la più stupida.
E lo feci , non curante di niente , focalizzata solo sul portare a termine quanto mi ero prefissata.
E urlai.
 :” Adesso basta ! Smettetela , avete davvero stancato con questi inutili giochi da bambini . Siete infantili , e a me e a tutti gli altri non interessa assolutamente un bel niente delle vostre azzuffate. Abbiamo un problema ben più grave e non porterà a niente questo vostro atteggiamento. Shessomaru ha gito come più preferiva , ormai fa parte del passato , ma oggi rischiamo di essere tutti coinvolti , e in questo modo mettiamo in pericolo anche tutti coloro che amiamo , per quanto questo possa essere doloroso e faticoso. Quindi adesso cercate di essere ragionevoli , sempre che ci sia un briciolo di buon senso nelle vostre teste.” . Rimasi totalmente e inesorabilmente sconvolta da quanto avevo appena detto.
 Con quale sfacciataggine avevo cercato di intromettermi e frappormi tra di loro? Chi ero io per fare una simile azione. L’unico aspetto positivo fu che smisero di combattere in corrispondenza alle mie urla. E kagome e tutti gli altri mi fissarono increduli.
 Del resto io non ero il tipo da alzare la voce. Anzi , quando si presentava un momento di panico , cercavo sempre di assumere un atteggiamento pacato e controllato. Ma adesso ero stata spinta da emozioni contrastanti , che mi avevano indotta ad esplodere . Mi sentivo come un bicchiere  colmo di troppa acqua  , che spinto dalla forte pressione non ha altre possibilità se non di scoppiare. Ero letteralmente esplosa.
Ma quelle sensazioni così violente e impulsive mi avevano fatta sentire appagata , e allo stesso tempo gratificata. E la cosa ancora migliore fu proprio lo sguardo di Sesshomaru. Non sembrava infastidito, evidentemente non aveva voglia di combattere nemmeno lui. Mi stava fissando e in cuor mio sperai che avesse capito che finalmente ero cresciuta , ed ero diventata una donna.
 
 
 
Un urlo cessò il combattimento. Inuyasha e Sesshomaru si voltarono in direzione del suono che li aveva spinti a fermarsi.
Era stata Rin.
 Il grande demone la guardò per quello che parve un attimo eterno.
Era davvero cambiata dall’ultima volta che era andato a farle visita.
I fianchi appena accennati si affacciavano morbidi dalla veste , e l’ombra di un seno delicato e leggero traspariva timidamente dal kimono che le aveva donato qualche tempo prima. La folta chioma corvina ricadeva fluida sulle esili spalle. Gli occhi , così profondi e sinceri , ora restituivano con coraggio il suo sguardo inquisitorio. La sua Rin , la bambina minuta e innocente , dalla voce stridula e acuta e il sorriso sdentato, era stata sostituita da una donna di estrema bellezza. Non che prima non  lo fosse , ma gli occhi di Sesshomaru non erano riusciti a scalfire la corazza del suo cuore , lo stesso che per anni lo aveva impedito di provare calore.
Ora la sua barriera era stata infranta , benchè in minima parte.
Valoroso e impavido come era , per troppi anni aveva patito le sofferenze di un animo spento e privo di contatto, come un fantoccio esamine , sull’orlo di un baratro senza via di gufa alcuna.
Lei , con la semplicità di un sorriso , lo aveva penetrato , e in parte avvolto nel calore e nell’affetto di un così banale quanto profondo gesto.
La sua Rin.
 
 
Respiravo a fatica.
Il freddo , e il vento sferzavano il mio volto senza il minimo riguardo.
Ero stata schietta , per la prima volta nella mia vita. Ed ero riuscita ad assumere un minimo peso , almeno in quella situazione.
Li , in quello spiazzo , nella notte , gli occhi di alcune tra le persone più importanti della mia vita , mi scrutavano orgogliosi.
Tranne quelli di Sesshomaru.
Lui era rimasto immobile, come una statua di sale, a osservarmi , dalla testa ai piedi. Se in un primo momento mi ero sentita imbarazzata e intimorita , adesso ero orgogliosa di poter rivelare quanto fossi cresciuta. La mia vita mi aveva costretta a diventare una persona matura , e per una volta , ne fui davvero grata.
Tentennai per un secondo , solo uno ,e poi , con la stessa spavalderia di qualche momento prima  afferrai la palla al balzo.
:” Io credo che non avremo altre occasioni , ma ho deciso di seguire Sesshomaru. So che non è il momento migliore ma io ..”
Kagome mi abbracciò di slancio , un gesto ricco di affetto e amore. Le parole mi morirono in gola , trattenute dalle lacrime che minacciavano di solcare le mie guance.
Le liberai , perché nessuna lacrima era un male.
Mi strinsi in quel contatto , e Sango e Miroku si aggiunsero , come a ricoprire il ruolo dei genitori che non avevo mai avuto la possibilità di abbracciare davvero.
Fu uno degli attimi più intensi tra quei giorni di dolore , sofferenza , e malinconia di un qualcosa che rischiava di sbiadire tra i ricordi della disperazione.
Sulle mie guance le lacrime non cessavano di scendere come fiumi per quanto mi volessi imporre di essere forte, e così mi abbandonai a quelle sensazioni.
Dalla parte opposta del campo , Inuyasha ci osservava nostalgico.
 Lasciò cadere la sua spada , e si avvicinò a noi. Io mi sciolsi dal nostro affetto , e lo guardai. Lui era mio fratello. E io lo avevo sempre considerato tale. Una  di quelle figure che ti guidano e ti insegnano cosa è giusto e cosa è sbagliato, e ti dimostrano a  non avere paura del buio perché ognuno vive di luce propria anche nei momenti di maggiore sconforto.
 Era stato come un faro per me. E lo strinsi forte e con decisione. Non sarebbe stato un addio , ma chissà quanto tempo avremmo trascorso divisi. Approfittai di quegli ultimi istanti. Ma lui non ricambiò la mia volontà. Mi guardava cupo e affranto . “Inuyasha cosa …?” .
:” Rin , vedi , questo non è un addio . E nemmeno un arrivederci.”
Che cosa voleva dire? Non capivo , io sarei partita , non avrebbe potuto trattenermi ulteriormente al villaggio.
Eppure , mi guardò , sorrise, e si limitò a dire.:
:”Anche noi partiremo”.
La notizia mi travolse come una secchiata d’acqua gelida.
 
 
 
Qualche ora prima della partenza mi trovavo nella stanza di kaede.
La nostra casa non aveva subito danni irreparabili , solo alcune lacerazioni del tetto , ma eravamo riuscite a ricoprirlo quanto bastava per fronteggiare la pioggia che minacciava di cadere dalle nuvole avvolte in cielo. Avrei tanto voluto volare via in quel momento. Ma sarei stata ancor di più una vigliacca , e non mi si addiceva di certo un atteggiamento simile .Kaede mi aveva accolta in lacrime , consapevole della mia decisione . Tra di noi c’era stato un momento di grande tenerezza , e il suo amore così puro e sincero mi aveva fatta vergognare di aver preso quella decisione. Io la stavo lasciando da sola, ma da una parte , era l’unico modo per tenerla al sicuro e non coinvolgerla ulteriormente in quel piano folle .
Era stata così premurosa , mi aveva addirittura fatto dono di uno dei kimoni che lei stessa aveva indossato in gioventù: era diverso da qualsiasi abitio che avessi mai portato, infatti non si trattava di un vestito ma di un completo , con una veste a casacca molto pesante , e un paio di pantaloni larghi e comodi a sufficienza per facilitare gli spostamenti e i movimenti che avrebbe implicato il viaggio. Erano estremamente comodi , dovevo ammetterlo , e anche molto femminili , nonostante non fossero un modello classico. Mi sentivo onorata di ricever un simile privilegio , in particolare se un tempo era stato una sua proprietà.
Intanto avevo raccolto e organizzato dei beni di primi necessità, tutti racchiusi dentro una borsa abbastanza capiente. Dopo aver ricevuto la notizia della partenza degli altri , avevo deciso di raggiungere Sesshomaru con loro , nel punto in cui ci eravamo lasciati la sera precedente. Ripensando a quella nottata, ebbi un fremito. Mi ritornò alla mente l’espressione totalmente estranea di Sesshomaru poco dopo l’affermazione di Inuyasha , e la sua volontà di incontrarci il mattino seguente in quello stesso posto. Poi , senza aggiungere alcuna parola, si era alzato in volo , seguito da un Jaken urlante e da Kagura. Quell’immagine mi provocò una fitta al cuore.
Perché quella donna si ostinava a seguirlo ovunque , e perché lui non le si opponeva? Il Sesshomaru che avevo conosciuto in passato , non avrebbe accettato facilmente le lusinghe di una donna.
Ma cosa andavo a pensare. Non c’era niente tra di loro , avrei fatto meglio a mettermi l’anima in pace.
 Kagome mi destò dai miei pensieri. La guardai e improvvisamente capii che era giunto il momento. Sango e Miroku erano intenti a salutare con tristezza i propri bambini , chissà quanto dolore dovessero soffrire , ma allo stesso tempo era l’unica possibilità di tenerli al sicuro e lontani da qualsiasi genere di pericolo. Sango indossava la tenuta da sterminatrice , con al fianco kirara e Hiraikotsu in mano, mentre miroku portava le vesti abituali. Dietro di loro , un triste Inuyasha si faceva largo , tra gli sguardi perplessi degli abitanti.
Era giunto il momento di andare. Mi girai , e incontrai lo sguardo materno di Kaede. Senza dire una sola parola, la strinsi in un abbraccio carico di tenerezza e i nostalgia. Non l’avrei mai dimenticata , mai. Lei sarebbe stata sempre nel mio cure. Mi sciolsi dal nostro avvicinamento e mi fermai a guardarla. :”Kaede io..” .  :” Rin , non ti devi giustificare. Dal primo momento che arrivasti al fianco di quel demone , fui consapevole del forte legame che intercorreva tra di voi. Ma non devi assolutamente pensare che io sia scoraggiata dalla tua partenza. Sono felice della tua nuova vita , perché so che è ciò che hai deisiderato fin dal primo momento. Io , nonostante tutta la distanza che saremo costrette ad affrontare , ti vorrò bene per sempre”.
Sentendo quelle parole così profonde mi commossi, mentre lei dal canto suo , mi riservò un tenero bacio sulla fronte.
Accettai con coraggio le sue parole , e mi voltai .
Di fronte a noi si estendeva infinita la pianura. Guardai i miei compagni .
Ora , ero davvero pronta per partire.
 
 
 
Inuyasha si fece carico dei miei “bagagli” anche se in realtà erano soltanto le prime cose che ero riuscita a trovare in casa : alcune erbe curative che avevo raccolto nel campo di Ginengi , abiti di ricambio, e un po’ di pane e formaggio. Nonostante fossi stata abituata fin da piccola ad arrangiarmi quanto più possibile ,  le riserve facevano sempre bene , anche perché avremo affrontato paesaggi in continuo mutamento , e questo non sempre garantiva la possibilità di trovare del cibo commestibile. Fosse stato per me , avrei portato l’intera casa con noi , forse anche il villaggio. Ma ovviamente non era sufficientemente comodo per gli spostamenti , e quindi mi rassegnai all’amara consapevolezza di dover viaggiare leggeri.
Poco prima di oltrepassare la montagna , Sango rivolse un ultimo fugace sguardo indietro , in direzione delle abitazioni ormai lontane. Miroku la strinse a se , per farle coraggio e rassicurarla che sarebbero tornati. Si cambiarono un tenero bacio , e nessuno avrebbe voluto interromperli.
Li ammiravo , e invidiavo il loro amore.
Si sorreggevano a vicenda , e se uno cadeva l’altro lo rialzava.
Era un rapporto basato sul reciproco affetto.
Il cuore si fermò , anche se per un attimo. Ripensai al volto di Kaede poco prima del nostro saluto, i suoi occhi carichi di tristezza , e quel volto segnato dalla prematura consapevolezza del nostro distacco.
Sarei tornata a tutti costi.
Dipendeva solo come.
Camminammo per svariate ore , e il sole era ormai tramontato quando raggiungemmo lo spiazzo della notte precedente.
Sesshomaru era fermo , immobile , evidentemente aveva percepito il nostro odore.
Jaken sedeva sfiancato ai suoi piedi .
Ma la presenza che urtò maggiormente il mio umore , fu Kagura.
Se ne stava ferma , accanto al demone.
E per un attimo , pensai che era davvero bellissima , e che anche un demone taciturno e schivo come Sesshomaru avrebbe potuto notarla.
Improvvisamente mi feci piccola di fronte a quei pensieri.
:”Rin , dobbiamo andare.”
Non disse nulla che quelle parole. Sperai con tutta me stessa che anche lui fosse felice anche solo  la metà di quanto io lo ero.
Mi resi conto che in quel momento avrei dovuto salutare per davvero i miei compagni di sventura , e che chissà quando ci saremmo mai rivisti.
:” Sesshomaru , concedimi solo un momento “.
Non si oppose , e approfittati di quegli ultimi istanti per dire definitivamente addio. Abbracciai uno per uno , e mi persi nel calore del nostro contatto. Frenai le lacrime quanto più possibile , e con sommo dolore , mi voltai in direzione di Ah Un e del suo padrone. Jaken mi accolse caloroso , mentre Sesshomaru non mi rivolse particolari attenzioni , ma non mi sarei certo aspettata un comportamento diverso.
Kagura invece , mi osservò per un momento , e poi con un cenno del capo si dileguò dal cospetto del demone e volò via , lontana dai nostri sguardi.
E da me.
:” Andiamo”.
:”Sesshomaru aspetta!”
Inuyasha ci bloccò qualche istante di troppo.
:”Se le dovesse mai accadere qualcosa , giuro che riterrò te il diretto responsabile , e la tua testa pagherà il prezzo del tuo egoismo!”.
Gli angoli della bocca del grande demone si piegarono in una smorfia beffarda .
:”Puoi star certo che non ti dovrai minimamente preoccupare di una simile sciocchezza. Se Rin viene con me è soltanto perchè ho ritenuto sicuro condurla al mio fianco. Ma non devo delle giustificazioni ad un insulso mezzo demone come te. E faresti meglio a tacere e rimangiarti le tue stupide minacce , o sarà la tua lingua ad essere staccata”.
Quel finale mi lasciò vagamente perplessa , e un sorriso impercettibile affiorò sulle mie labbra.
Questa volta ci addentrammo indisturbati nelle profondità della foresta , risucchiati dal nostro stesso destino.

L'avventura aveva inizio.




NOTA DELL'AUTORE:
Con mio sommo dispiacere mi ritrovo a pubblicare dopo ben una settimana. Vi chiedo principalmente scusa per questa fase di stallo , ma ho subito un lutto in famiglia che mi ha spiazzata e non poco , e quindi ho preferito prendermi qualche giorno per scrivere un capitolo che potesse piacere per davvero , a voi ma sopratutto a me. Ci tengo moltissimo a quesa storia e ho tutto l'interesse nel portarla avanti , quindi prometto di non essere così lenta per il prossimo aggiornamento. Però ho davvero bisogno di sentire da parte vostra cosa ne pensate del capitolo e della struttura in generale, perchè ripeto , sto investendo tanto su queta ff e quindi gradirei con tutto il cuore ricevere commenti , negativi o positivi che siano. Ringrazio tutte le persone che spendono un pò del loro tempo per leggere di volta in volta i capitoli,  è sempre un grande conforto vedere che qualcuno segue il tuo impegno. Quindi vi ripeto di farvi sentire perchè sono aperta a qualsiasi tipo di consiglio/critica! Detto questo chiudo altrimenti scrivo un poema e vi addormentate! ahah 
A prestissimo e grazie ancora!

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Capitolo 7
*** Incubo ***


La foresta si estendeva infinita ai nostri occhi.
Erano ormai tre giorni che viaggiavamo senza sosta , nemmeno per il tempo di riposare qualche ora.
Qualcosa tormentava Sesshomaru , e il suo umore si rifletteva nella condizione del nostro cammino.
Evidentemente qualcuno ci stava alle calcagna e lui non aveva voluto rivelarcelo.
Però prima o poi avremmo dovuto fermarci, anche perché eravamo tutti distrutti: Jaken aveva i piedi doloranti ,  e si lamentava di non aver mai sostenuto un viaggio così difficile  durante i suoi lunghi anni di servizio. Anche Ahn-Uhn era molto affaticato, perché il più delle volte ero io a montarlo ,e nonostante fosse forte e possente , le condizioni in cui vertevamo avrebbero sfiancato chiunque.
Era ormai ora di cena, e il mio stomaco brontolava per l’impossibilità di addentare qualcosa. Cercavo di mantenere inalterata la quantità di cibo che mi ero portata, ma la morsa della fame era incontenibile , e il più delle volte non riuscivo a resisterle.
Il problema era che non avrei potuto continuare all’infinito , e prima o poi ci saremmo dovuti riposare.

:”Sesshomaru ti prego fermiamoci stanotte. Siamo distrutti non lo vedi? “.

Il demone si voltò sentendo le mie suppliche e mi riservò uno sguardo abbastanza distaccato.

:”Va bene, per questa notte possiamo fermarci. Sistematevi sotto questi alberi e non accendete nessun fuoco. “

Detto ciò , si alzò in volo e scomparì tra le ombre notturne.
Rimasi ferma ad osservare il cielo e ad ipotizzare dove potesse essersene andato. In quei giorni non avevamo parlato molto , io ero giustamente ancora molto sofferente per la partenza e lui dal canto suo non aveva provato a rompere il ghiaccio iniziale.
Kagura invece si faceva vedere poco, preferiva che fosse lui a raggiungerla per aggiornarlo di eventuali novità o spostamenti di Shakenda.
Infatti anche durante il cammino lui si assentava e ci lasciava procedere da soli.
Forse anche adesso erano insieme, e magari lui la guardava con desidero e… “STUPIDA! Ma cosa vai a pensare? Sesshomaru non farebbe mai una cosa del genere , non in un momento simile almeno“.
Ultimamente quelle immagini di loro due insieme mi tormentavano più del dovuto. Ero molto preoccupata non solo di Kagura che nutriva indubbiamente dei forti sentimenti , ma anche della reazione del demone al riguardo. Di certo Sesshomaru non era uno sciocco , e conosceva perfettamente cosa comportasse quel determinato atteggiamento.

:”Rin avanti muoviti , hai sentito il padrone , ci accamperemo qui per questa nottata. Sei sempre la solita impertinente , lo sai che il sommo Sesshomaru non aveva alcuna intenzione di fermarsi eppure tu lo hai distratto e disturbato e…”

:”Avanti Jaken , so che sei contento di fermarti quindi vedi di non lamentarti troppo “

Il piccolo demone sospirò con fare enigmatico al mio rimprovero , ma ormai ci ero abituata. Del resto , Jaken era l’unico compagno e amico che avessi in quel viaggio , e gli volevo bene , nonostante tutti i suoi difetti.

:”Che hai da guardare con tanta insolenza?”.

Sorrisi automaticamente

:”niente”.

Scesi dal dorso di Ah Uhn , il quale con grande felicità si accoccolò su se stesso per riposare il tempo necessario di riacquistare le forze , e cadde in un placido sonno.
Sesshomaru ci aveva ammonito dal non accendere alcun fuoco, ma il freddo era davvero insopportabile , e l’unico mezzo che avrei avuto per riscaldarmi sarebbe stata la coperta.
Del resto però , c’era da dire che non avevo alcuna intenzione di trasgredire un suo ordine , men che meno dal momento che ci trovavamo in una condizione di pericolo.
Così afferrai i lembi della coperta e li avvolsi intorno al mio corpo affaticato. Jaken senza proferire alcuna parola era scivolato in un quieto sonno , mentre io faticavo a dormire nonostante fossi distrutta.
Continuavo a pensare a Sesshomaru e a cosa stesse facendo in quel momento.
La sua immagine mi perseguitò per qualche minuto , per poi lasciarmi cullare dalle dolci note del sopore.
 


L’acqua del fiume rifletteva la mia immagine come uno specchio.
Notai del sangue sul terreno.
Ne seguii la scia con gli occhi , fino ad accorgermi che erano stati i miei piedi feriti a provocarla.
Avevo delle profonde vesciche all’altezza delle caviglie , e sulle mani.
Segno che avevo corso molto.
Segno che ero fuggita , forse da qualcuno.
L’immagine virò improvvisamente e mi ritrovai coinvolta nello stesso incendio che avevo vissuto qualche giorno prima.
Mi guardai intorno terrorizzata , aspettando l’arrivo di qualcuno , forse quello di Inuyasha , che mi stava sicuramente cercando.
Ma non arrivò nessuno.
Rimasi da sola e inerme ad osservare il fuoco , circondata dalle urla di disperazione degli abitanti.
Volti noti e conosciuti cercavano di destarmi dalla mia assenza , ma le mie gambe , le mani , e il mi corpo non mi rispondevano più.
Mi sentivo appartenere ad una persona che non riconoscevo.
All’improvviso una frustata, quasi invisibile agli occhi umani , afferrò con forza e decisione la caviglia sinistra , costringendomi a voltarmi in direzione del responsabile.
Delle risate striduli si levarono alte dal cielo , e riconobbi Kagura, adagiata sul suo morbido giaciglio di piuma.
Rideva compiaciuta nel vedermi disarmata e immobilizzata.
La frusta che mi stringeva nella morsa del dolore mi abbandonò, e tra il fumo , si fece avanti il demone dagli occhi ambrati.
Sesshomaru si ergeva alto e maestoso , e torreggiava sulla mia esile figura.
Lo guardai terrorizzata , ma sempre immobilizzata da qualcosa che non riuscivo a interpretare.
E iniziò a ridere , leggendo sul mio volto la paura e la frustrazione.
Un suono rauco , agghiacciante.
Sarei potuta morire solo sentendolo.
E  poi pronunciò poche parole, semplici , fredde, distaccate e crudeli.
:”Kagura lascia fare a me , la ucciderò con le mie stesse mani!”
Riuscii a cogliere la sua figura scagliarsi con forza contro di me.
Poi il vuoto.
 
 
 

Mi svegliai d soprassalto.
Avevo il respiro affannoso , e la fronte imperlata di un madido sudore.
Lanciai un sguardo ai miei compagni , e notai che dormivano beatamente , motivo per cui non dovevano essere passate troppe ore.
Decisi di andare sulle sponde del fiume a rinfrescarmi .
Quel caldo , e il senso di terrore mi circondavano anche adesso che camminavo.
Sesshomaru aveva pronunciato quella sentenza con una tale decisione , da farmi credere che quella potesse essere la realtà.
Non mi ero mai sentita così vulnerabile e indifesa.
Sapevo che si trattava solo di un incubo , eppure il pensiero di Kagura e Sesshomaru insieme , mi strinse in una morsa dolente e spaventosa.
Da una parte ero influenzata dai miei sentimenti , gli stessi che avevo cercato di reprimere con forza , convinta che ignorandoli avrei potuto dimenticare le sensazione che provavo ogni qual volta mi trovavo in presenza del demone.
Lui rappresentava un’ancora di salvezza per me , ma allora perché ero stata tormentata dal quello spaventoso incubo?
La sua immagine così violenta mi aveva privata delle poche certezze della mia vita.
Mentre congetturavo sul da farsi , uscii dalla radura e raggiunsi i piedi del fiume.
Nonostante fosse notte fonda , l’acqua non era troppo fredda , e immersi con piacere le mani dentro quel letto così soffice e rinfrescante.
Mi bagnai il viso con premura , lavando ogni tipo di emozione da cui ero stata turbata.
Mi sentii subito rinata.
Decisi che avrei parlato con Sesshomaru degli avvenimenti di quella nottata , ma forse lo avrei fatto prima di quanto avessi creduto.
Una presenza si materializzò improvvisamente.
Il demone si avvicinò con delicatezza alle mie spalle , scrutandomi dalla testa ai piedi , con quel suo splendido paio di occhi ambrati.
Non parlammo per un lungo momento , studiandoci come due esseri che si incontrano dopo un lungo periodo di separazione.
Quello era il nostro modo di ritrovarci.
Era un momento così intimo e personale , che pensai non avremmo detto nessuna parola .
Ma la mia curiosità mi portò a rompere quella bolla così perfetta.

:”Sesshomaru…non pensavo saresti tornato prima di mattina”.

Nella mia voce avvertii una nota titubante.
Non rispose subito , aspettò qualche momento , come se avesse avuto il bisogno di rifletterci sopra.

:”Ho avvertito un pericolo in questa zona , e sono venuto a controllare cosa fosse. Io e Kagura non abbiamo incontrato nemici nelle zone a est rispetto a questa terra.”

io e Kagura”
Sentirlo pronunciare il suo nome mi distrusse.
Sesshomaru , prima di essere un demone , era un uomo.
E come tale , nonostante la sua spessa e dura corazza , ero profondamente convinta che fosse capace di provare emozione.
Ne aveva dato prova , accogliendomi e prendendomi più volte sotto la sua ala protettiva.
Forse ,tra lui e quella donna stava nascendo qualcosa , e io sarei stata di troppo.
Il mio voltò tradì il turbinio di emozioni che provavo.
Sesshomaru lo intuì e con estrema soavità, si avvicinò a me , dimezzando con una sola falcata  la distanza tra di noi.

:”Rin , avanti parla: cosa ti turba a tal punto da portarti al fiume nel cuore della notte?”

Alzai lo sguardo , sorpresa dal tono interessato che aveva assunto la sua voce.
Che sia preoccupato per me ?
Mi sentii incoraggiata dal pensiero che fosse realmente preoccupato.

:”ehm , no avevo soltanto caldo”

“Stupida , non potevi trovare una scusa più convincente? Siamo in pieno inverno dannazione”.

Ovviamente non si lasciò certo convincere , ma si avvicinò ancora di più , rendendo pericoloso lo spazio che intercorreva tra i nostri corpi.
Alzò una mano , e mi accarezzò una guancia con delicatezza.
Mi mancò il fiato per circa un minuto.

:”Respira”

Lo disse con un distacco tale che avrei potuto morire.
Arrossii imbarazzata del nostro contatto.
La sua mano era fredda contro la mia guancia.
Alzai lo sguardo e incontrai i suoi occhi , perdendomi in quel colore così profondo e perfetto.
Era di una bellezza sconvolgente , gli zigomi così ben definiti , quel naso sottile , e le labbra piene e morbide.

“Chissà toccarle che sensazione provochi”.

Sorrisi come un ebete di fronte all’immagine di noi due così pericolosamente vicini.
Anche lui mi studiò attento , e non lo nascose. Si soffermò sui particolari del mio volto ormai del tutto alterato , cresciuto , e maturo.
Non ero più una bambina ormai .
Riconoscevo il sentimento puro dell’amore , che lega indissolubilmente il destino di due persone.
Lo stesso amore che stringeva Sango e Miroku , e che avevo colto nei gesti premurosi di Kagome per Inuyasha.
Il mio corpo si riscaldò nello sfiorare il kimono di Sesshmaru , ormai a un palmo dal mio naso. Lui continuava ad accarezzare la mia pelle con una delicatezza così gentile , da dare l’impressione che avesse paura di farmi del male.
Ma come avrebbe potuto?
Il Sesshomaru del sogno , non era la stessa persona che adesso mi ritrovavo d’avanti.
Lui mi voleva con se.
Dipendeva solo da me scalfire la sua corazza, che lo stringeva ancora nella morsa del distacco emotivo .
Ma per lui lo avrei fatto, avrei dato tutta me stessa per ricevere ancora una volta quello sguardo così ricco di attenzione ai diversi particolare del mio corpo.
E se in un primo momento mi ero sentita spogliata dai suoi occhi così inquisitori , adesso mostravo con fierezza la persona che ero diventata.
Ma Sesshomaru ritirò la sua mano nel momento stesso in cui fummo investiti dall’ondata di vento di Kagura.
Imprecai dentro di me .
Come faceva a essere ovunque?
Non le perdonai il fatto che ci avesse così bruscamente interrotti.
Lo sguardo di Sesshomaru ritornò freddo e distaccato , e la fugace speranza che avevo vissuto pochi attimi prima , mi aveva ormai abbandonata , spogliandomi di qualsiasi certezza.
Sesshomaru mi rivolse un ultimo sguardo e poi si voltò in direzione della demone.

:”kagura cosa ci fai qui? Ti avevo detto di rimanere a sorvegliare le zone oltre il bosco”.

La donna spostò lo sguardo da me a lui , e la sua espressione virò totalmente. Si fece improvvisamente titubante , incerta , e nervosa.
Sesshomaru la privava di qualsiasi tipo ditranquillità, le faceva provare sensazioni appaganti e contrastanti.
Ne era forse innamorata?
Non riuscii ad interpretare diversamente quel mutamento nella sua postura , lo sguardo che vacillava , e la nota di incertezza e frettolosità nella sua voce.

:”è proprio per questo che sono qui. Ho incontrato un demone abbastanza potente , potrebbe essere uno degli alleati di Shakenda , ma ho preferito avvisarti prima di fare qualsiasi cosa. “

Rimasi in attesa ad osservare quello scambio di battute.
Sesshomaru la ascoltò senza battere ciglio , poi si volse  in mia direzione.

:”Rin , tra poco sorgerà il sole. Torna da Jaken e proseguite per alcune miglia in direzione nord-ovest. Ci incontreremo quando il sole tramonterà , intesi?”

Annuii convinta . Poi si alzò in cielo , ma prima di andarsene mi lanciò uno sguardo di avvertimento.
Lo interpretai come un“sta attenta”.
 
 

Kagura osservava Sesshomaru e quella ragazzina da dietro il tronco di un albero.
Lui le aveva posato una mano sulla guancia , e la guardava con intensità.
Lei ricambiava , estasiata dai suoi occhi.
Anche Kagura si emozionava davanti al suo sguardo , e la sua presenza la metteva profondamente a disagio.
Conosceva meglio di chiunque altro i suoi sentimenti.
Fin dal primo incontro , il suo cuore era stato tormentato dall’immagine di quel demone , che giorno dopo giorno aveva iniziato a popolare i suoi sogni.
Si era ritrovata come una ragazzina a fare i conti con un sentimento che non avrebbe mai potuto vivere per davvero.
Ma aprire gli occhi alla realtà non era sempre facile. La sua presenza l’aveva tormentata di continuo , e il gesto che li aveva uniti , le aveva fatto sperare che attraverso quel legame avrebbero potuto vivere insieme le stesse emozioni.
Ma lui era rimasto freddo , distaccato , e non era andato a trovarla più dopo il suo risveglio da demone.
Kagura era rimasta sola , e infine la sua unica possibilità di incontrarlo di nuovo si era unita insieme al destino della ragazza che lui proteggeva con tanta dedizione.
Non sapeva quale tipo di rapporto intercorresse tra il demone e la debole umana , ma riconosceva la luce negli occhi di Rin quando lo guardava e  (quando) si perdeva nella contemplazione del suo corpo così fiero e maestoso.
Anche kagura viveva quelle emozioni , consapevole però ,di non essere ricambiata.
Rimase in silenzio a osservarli per qualche momento , con la paura di dover assistere a qualcosa di troppo grande e difficile anche per lei.
Poi , con un sospiro , si librò in aria , dirigendosi verso di loro.
 
 

Raggiunsi Jaken e lo svegliai. Non ne sembrava molto felice ma si rassegnò alla volontà del suo padrone e con un grandissimo sforzo , mi aiutò a sistemare le coperte sul dorso di Ah Uhn.

:”Rin ma che hai? Sei tutta rossa . Non mi dire che ti sei di nuovo cacciata in qualche guaio”

Mi destai al suono della voce del piccolo demone.
In effetti non aveva tutti i torti , non smettevo di rievocare l’immagine di me e Sesshomaru , stretti in un quel gesto così intimo e profondo.
Non c’erano state parole. Solo sguardi che mi avevano saziata della sua presenza.
Rivolsi la mia attenzione a jaken , intenta a rispondere.

:”Jaken ma cosa dici! Hai un’immaginazione troppo forte lo sai?”

:”Come osi! E comunque devi crederci , sembra che ti hanno spremuto un pomodoro in faccia “

Scoppiai in una sonora risata , riempendomi i polmoni di quel fragore.

:”Ma cosa hai tanto da ridere? Non sarai mica innamorata , vero Rin?”

Mi fermai di colpo.

:”Cosa ne sai tu Jaken?”

Non c’era malizia nella mia voce , solo una sincera curiosità.
La verità era che nemmeno io sapevo davvero cosa fosse l’amore , e cosa ne implicasse.
Certo lo conoscevo come sentimento , ma non lo avevo mai vissuto in prima persona.

:”Beh , quando venivamo a trovarti da piccola col padrone , un giorno ho assistito alla conversazione di due ragazze della tua attuale età , che discutevano tra di loro di un giovane. Una delle due aveva uno sguardo trasognante , proprio come il tuo adesso, e parlando di lui il suo volto aveva assunto una strana colorazione, improvvisamente tutto rosso”

:”Bravo Jaken , ti metti a origliare eh!”

Il mio tono divertito lo indispettì.
:”Ma come ti permetti fannullona! Io non ci volevo nemmeno venire al villaggio , era il padrone a costringermi!”

Iniziammo a litigare amorevolmente come i vecchi tempi.
Io ripetei “jaken maleducato” cantilenando , e lui mi inseguì col suo bastone in mano ,e due occhi da furia.
Ridemmo e ci prendemmo in giro fino al tramonto , quando , una volta seguita con attenzione la rotta indicata da Sesshomaru , arrivammo in una radura grandissima, al cui centro scorreva un fiume.

:”Jaken , potresti farmi un favore?”

:”dipende”

Sorrisi , sapevo che non avrebbe potuto rinunciare.

:”Vorrei farmi un bagno , e a meno che tu non voglia vedermi nuda , preferirei che mi lasciassi sola qualche momento. Al massimo girati”

Jaken arrossì violentemente e si voltò imbarazzato.
Divertita , lasciai cadere il completo di Kaede , e rimasi completamente nuda.
Ammirai per un momento il mio corpo : ero pericolosamente dimagrita , e se non avessi mangiato , chissà cosa mi sarei ritrovata ad affrontare.
Mi immersi , e lasciai che il fresco tepore dell’acqua avvolgesse il mio corpo bisognoso di purificarsi.
Bagnai anche i capelli e fluttuai beata controllando di tanto in tanto se Jaken manteneva ben saldo la sua posizione.
Ogni tanto mi chiamava per accertarsi che fossi ancora presente , e io rispondevo affermativa di volta in volta.
Mi alzai di scatto , decisa che fosse stato sufficiente , ma una mano alle mia spalle afferrò con violenza la mia nuca , spingendola verso l’acqua.
Fui trascinata dentro con violenza, e la mia debole volontà di oppormi si rivelò vana contro quella forza così opprimente.
Esercitava una pressione tale da impossibilitarmi qualsiasi tipo di movimento.
Rimasi immersa , urlando con tutta la forza che avevo contro il mio assalitore, finchè i miei polmoni non iniziarono a bruciare per lo sforzo.
Pregai che Jaken si voltasse , che arrivasse Sesshomaru.
Improvvisamente la paura mi assalì e caddi in un vortice di terrore.




NOTA DELL'AUTORE:
Eccoci di nuovo qui ragazzi!
Allora come vedete siamo partiti , ma Sesshomaru è disturbato da una strana presenza , chi sarà mai? 
E chi è che sta attentando alla vita di Rin? 
E Kagura invece? Cosa ne pensate del suo cuore diviso a metà?
Per questo capitolo ho deciso di concentrarmi un pochino di più sulla coppia centrale , secondo voi perchè Sesshomaru ha accarezzato Rin con così tanta dolcezza ?
Nel prossimo capitolo risponderò a tutte queste domande , e daremo uno sguardo anche al gruppo di Inuyasha.
Spero che vi sia piaiuto il capitolo e fatemi sapere cosa ne pensate!
A presto!!

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Capitolo 8
*** sentimenti ***


Bruciare .
I miei polmoni bruciavano in quel momento come fuoco rovente, istigati da quella pressione così violenta sul mio collo.
Il senso di panico e terrore avvolsero il mio corpo , stringendomi nella morsa della paura.
L’assalitore non aveva alcuna intenzione di mollare la presa , e a mano a mano che i secondi trascorrevano , le mie volontà iniziarono a confermarsi futili.
Fui vinta dalla consapevolezza che la mia vita sarebbe di li a poco finita.
Non era la prima volta che dicevo addio a un qualcosa che poi ritornava puntualmente, del resto avevo rischiato diverse volte di andarmene, di scivolare con lentezza in quel vortice così buio e sconosciuto , con il quale avevo però assunto una discreta confidenza.
Da bambina fino a quel momento , la morte era stata la mia compagna di avventura , una figura che mi aveva sempre avvertito riguardo il suo arrivo , ma io da sciocca e ingenua ragazzina non potevo minimamente immaginare quali rischi comportasse.
Anzi , ero sempre convinta che il signor Sesshomaru avrebbe potuto salvarmi da qualsiasi genere di pericolo , eppure ,adesso, quelle certezze iniziarono a rivelarsi inutili.
Il mio corpo si afflosciò sotto quel contatto così prepotente.
La vista mi si annebbiò all’istante .
Poi la stretta scomparve improvvisamente.
La mano aveva mollato la presa.
 
 


Sesshomaru aveva percepito l’odore nauseabondo di sangue già da una discreta distanza.
Non era troppo sicuro che appartenesse a Rin , ma non avrebbe certo rischiato la sua vita per un’incertezza.
Kagura si trovava accanto a lui, ignara del pericolo imminente.
Il grande demone bianco si voltò in corrispondenza dell’odore , affinò lo sguardo , e rimase in allerta , a scrutare con attenzione i particolari di quell’aroma così pericoloso.

:”Sesshomaru cosa ti prende?”

Kagura restò in attesa di una qualsiasi risposta , ma il demone cane non le rivolse nemmeno una parola , si alzò semplicemente in volo senza proferire una frase e con risoluta velocità corse via facendosi, strada attraverso quel sentiero di morte.
Kagura lo seguì , incoraggiata dalla volontà di poterlo aiutare in qualche modo.
Si rese conto che doveva essere stata coinvolta quell’umana , altrimenti lui non avrebbe reagito così prontamente.
La donna aveva notato negli occhi di Sesshomaru una sfumatura di preoccupazione e ansia.
Rin lo aveva reso vulnerabile.
Era lei il suo punto debole.
 
 
 

Un braccio mi afferrò per la vita e mi trascinò fuori dall’acqua .
Era una stretta molto più morbida e delicata rispetto a quella che avevo provato qualche attimo prima.
Mi abbandonai a quel contatto così protettivo  , inconsapevole di chi fosse il mio salvatore.
Ma nonostante i miei  occhi fossero ancora annebbiati e avvolti dalla paura e incoscienza , scorsi tra quelle ombre ,il volto della signora del vento.
Kagura mi aveva  aiutata a uscire dall’acqua.
La mezzo demone mi avvolse con il completo che avevo portato per il viaggio , aiutandomi a rivestirmi.
Barcollai ancora incerta , ma le rivolsi uno sguardo carico di riconoscenza.

:”ka-gu-ra , gra-zie”.

Balbettati quel ringraziamento benchè fossi molto provata.
Lei non ne sembrava troppo convinta , eppure non rispose,  si limitò soltanto ad annuire.
Dall’altro lato della radura , raggiunsi con lo sguardo la figure del piccolo demone , che con espressione ansiosa stava correndo verso di noi, ci superò con non curanza , rivolgendo le sue attenzioni al proprio padrone.
Non mi ero minimamente resa conto che il grande demone ci avesse raggiunti .
Mi dava le spalle.
Avvertii il suono affannato e adirato del suo respiro così pesante.
Era furioso , chiunque avrebbe potuto percepirlo.
Il suo sentimento così marcato , mi diede la forza necessaria per rivestirmi.
Mi liberai dalle mani di Kagura che mi stringevano ancora preoccupate, afferrai i lembi del kimono , e mi rivestii in fretta e furia.
Corsi verso il demone bianco , e mi posizionai davanti a lui.
La vista del suo volto mi terrorizzò.
I suoi occhi ambrati ,di cui ero tanto innamorata, avevano assunto una colorazione rossa molto accesa, e la sua bocca adesso era sbarrata in un ghigno di collera e rabbia.
Il suo corpo teso come la corda di un violino , i muscoli in risalto per lo sforzo della trasformazione.
Lo guardai allarmata , e impaurita che potesse fare qualcosa di avventato.
Non pensai a me , ma solo ed esclusivamente a lui.
E lo abbracciai.
Fu il contatto più intimo che avessimo mai stretto.
Lo spinsi con forza contro il mio corpo , avvolgendolo con entrambe le braccia.
Sfiorai con delicatezza la sua schiena così muscolosa e le spalle larghe.
Lui dal canto suo ricadde come un fantoccio contro di me , le braccia abbandonate contro i miei fianchi.
Lo strinsi così forte che sarei potuta morire.
Le lacrime iniziarono a sgorgare violente sulle mie guance accaldate e imbarazzate.

:”Sesshomaru ti prego calmati , sto bene , guardami!”

Le parole mi uscirono di bocca come un sussurro , inclinai il volto e lo guardai dritto negli occhi , gli stessi che adesso stavano tornando al loro stato naturale.
Il suo respiro si stabilizzò, e il battito dei nostri cuori adesso marciava all’unisono in un ritmo frenetico , spinto non dalla rabbia , ma dalla nostra vicinanza.
Il grande demone mi studiò un momento .
Non riuscii ad interpretare quello sguardo così improvvisamente freddo.
Non riconobbi più alcuna traccia della sua ira.
Mi spinse via , e se ne andò.
 
 
 
 
Sesshomaru guardò Rin per un lungo momento.
Lei era riuscita a scaldarlo , a scioglierlo e a placare la sua violenza e volontà improvvisa di uccidere.
Ma questo avrebbe potuto renderlo vulnerabile di fronte ai suoi nemici.
Il demone percepii il calore del corpo della fragile umana , la stessa che avrebbe voluto proteggere e tenere lontano da qualsiasi pericolo.
Le sue braccia così morbide e esili adesso stringevano il suo corpo teso, avvolgendolo nel contatto di un amore troppo puro e innocente , un sentimento che lui non avrebbe mai potuto vivere senza averla incontrata.
Era arrivata nella sua vita con prepotenza e lo aveva strappato dal freddo .
Studiò il suo viso , rigato ora da lacrime di paura e terrore.
Era stata colpa sua , l’aveva lasciata da sola e indifesa.
Lui , sesshomaru , il grande demone , non era riuscito a vincere contro se stesso , abbandonandola in balia di quel patetico demone , seguace di quel maledetto di Shakenda.
Aveva rischiato di morire per colpa sua .
Non se lo perdonò , e con delicatezza la sospinse via e si allontanò nella notte .
 Poi , nel buio ,un’imprecazione gli uscì dalle labbra serrate.
 
 
 
 

Lo guardai preoccupata scivolare via da noi , da me.

:”SESSHOMARU!”.

Urlai a pieni polmoni quella preghiera e richiesta.
Se ne stava andando senza dire nemmeno una parola.
Restai qualche momento titubante.
“è arrabbiato con me , che stupida che sono , non avrei dovuto abbracciarlo!”

:”Rin ma che cosa hai fatto?”

Kagura mi osservò .
I suoi occhi adesso non erano più delicati e comprensivi , bensì distanti e distaccati.
La guardai di traverso , incredula.

:”Che cosa vuoi dire? Non lo hai visto? Era fuori di se , io dovevo fare qualcosa…altrimenti lui…”

Singhiozzai impaurita quell’affermazione così poco credibile.
Nemmeno io sapevo cosa avessi fatto , eppure un calore all’altezza del mio cuore , mi aveva detto di farlo , di avvicinarmi a quel corpo così in preda al furore , e di stringerlo a me ,per calmare la sua collera.
Lei non avrebbe potuto capire , nessuno avrebbe potuto afferrare le mie intenzioni.

:”Lui è un demone e tu una semplice umana! Ma cosa ti sei messa in testa? Non potrebbe esserci niente tra di voi , nemmeno l’ombra del sentimento che senti così forte dentro di te!”

Sbarrai gli occhi dopo la sua accusa così prepotente.
Ma cosa le prendeva?
Non le avrei permesso di giudicare ciò che sentivo.
Si avvicinò fiera , squadrandomi dalla testa ai piedi con quell’aria sfrontata.

:” ma guardati , non lo capisci? Lui prova solo pietà per te , dovresti imparare ad accettarlo. Asciugati le lacrime e allontanati da lui finchè sei in tempo!”

Alzai lo sguardo , e in preda all’ansia e rabbia le risposi di getto senza pensare.

:”Adesso smettila Kagura! Se qui c’è qualcuno che dovrebbe imparare a fare i conti con i propri sentimenti , quella sei soltanto tu! Non riesci ad accettare il suo distacco nei tuoi confronti e pretendi di prenderla con me! Sai una cosa , sarò anche una semplice umana come
dici tu , ma ho anche io una dignità e non ti lascerò distruggere l’unica cosa che ho cara a questo mondo!”

Detto ciò mi lasciai ad un sospiro di liberazione , e mantenni il contatto tra i nostri occhi , dimostrandole che ero coraggiosa abbastanza da dirle tutta la verità.
Lei rimase interdetta qualche momento , le guance rosse di imbarazzo e rabbia.
Mi superò a grandi passi e  volò via seguendo le tracce di Sesshomaru.
Quando fu lontana , caddi sulle ginocchia e mi abbandonai ad un pianto liberatorio.
 
 
 


Il corpo di kagura era  stato stretto nella morsa della rabbia.
Non avrebbe voluto ferire Rin , ma i suoi sentimenti le avevano comandato con impellenza di allontanarla dal demone che lei amava.
Perché lei era innamorata di Sesshomaru , e solo adesso se ne era finalmente resa conto.
Lui probabilmente non avrebbe mai accolto quelle emozioni , perché sotto quella dura corazza , faticava ad uscire l’uomo che stava aspettando.
Si spinse oltre la radura per diversi chilometri , inseguendo le tracce ancora fresche dal passaggio del demone.
Quando lo raggiunse , lo ritrovò ai piedi di una grande quercia, intento ad osservare con distacco il cielo.
La mezzo demone si perse qualche istante di troppo a studiare quel corpo così modellato e perfetto.
Il mento appuntito , il collo così slanciato , e un fisico asciutto e plasmato dai lunghi anni di allenamento e combattimenti.
Kagura si riscaldò a quella visione così delicata.
Non c’era più alcuna traccia della sua rabbia e ira, solo un’ incosciente consapevolezza .
Si appoggiò con morbidezza sul terreno , dirigendosi verso di lui.
Camminò titubante in sua direzione , il cuore le batteva frenetico nel petto.
Il grande demone si voltò , come ad indicare che la stesse aspettando.
La donna , spogliata di qualsiasi razionalità, lo raggiunse .
Adesso erano l’uno davanti all’altra.
Kagura posò una mano sulla sua guancia , e senza pensarci nemmeno un secondo di più, posò le sue labbra vogliose contro quelle di lui.
Durò meno di un secondo , perché Sesshomaru non rispose a quel gesto , e la respinse di slancio.
Il freddo pungente dei suoi occhi la circondarono.
Si sentì una stupida.

:”Perdonami , io…non so cosa…mi sia preso...”

Lo guardò incerta anche solo di terminare la sua frase.
Lui non parlò per qualche minuto , e solo dopo un lungo momento , la superò con un’aria di superiorità .
Poco prima di librarsi in volo e abbandonarla a crogiolarsi nel suo dolore , le rivolse un amaro avvertimento.

:”non farlo mai più”.

Commentò lapidario la sua intraprendenza , e andò via.
 
 
 


Jaken , che era rimasto incerto ad osservarmi , si avvicinò inesperto , provando a consolarmi.

:”Rin..avanti non piangere…vedrai che…”

Il mio pianto si era ormai prosciugato , e un triste sorriso mi increspava le labbra troppo stanche per parlare.
Mi aiutò a rialzarmi , e con estrema delicatezza , mi trascinò in direzione di Ah Uhn.
Afferrò qualche coperta e me la porse titubante.
Le agguantai inconsapevole di cosa stessi facendo , e mi sdraiai sul terreno ancora impaurita.
Il terrore e la preoccupazione per tutto quello che era successo mi attorcigliarono e sprofondai un sonno inquieto e agitato.
 
 
 
 


In un campo a diverse miglia dalla radura , dormivano Inuyasha e i suoi compagni.
Il mezzo demone era stato tormentato tutto il giorno da uno strano presentimento , e si era alzato da qualche ora , impensierito dal forte odore di Sesshomaru e Kagura.
Il fatto che fossero così vicini lo preoccupava e non poco.
Kagome dormiva nel proprio giaciglio , ma aveva percepito l’assenza del suo compagno.
Si sedette strofinandosi assonata gli occhi , rendendosi conto che Inuyasha era in piedi , impegnato a scrutare con attenzione il cielo sopra di loro.
Lo raggiunse , stringendolo a se stessa.
Lui la guardò , destandosi dai propri pensieri.

:”Inuyasha , cosa ti prende? Sembri ansioso”

Il mezzo demone sorrise di fronte alle osservazioni della sua amata.

:”poco fa ho percepito un odore di sangue molto forte , e subito dopo la scia di Sehssomaru e kagura. Non so cosa possa significare , ma ho paura che Rin fosse in pericolo”

La ragazza ascoltò con attenzione la descrizione di Inuyasha , e dopo poco pensò che fosse necessario muoversi e agire .

:”Allora non abbiamo nemmeno un minuto da perdere.”

Inuyasha la guardò confuso.

:”Cosa vorresti dire Kagome?”

:”Svegliamo Sango e Miroku e andiamo a cercarli immediatamente”

Il mezzo demone le sorrise , e le restituì uno sguardo riconoscente.
Dopo poche ore , partirono verso gli altri.
 
 
 
 


I raggi del sole colpirono con insistenza il mio viso.
Mi curvai , sedendomi.
La testa mi faceva ancora molto male , e la notte precedente era stata talmente ricca di episodi , che persino il mio sonno non aveva trovato pace.
L’immagine di quel demone che mi stringeva , Kagura che mi accusava , e di Sesshomaru così adirato mi avevano tormentata per tutta la durata del mio riposo.
Quando aprii gli occhi però , Jaken non c’era.
Mi alzai di scatto impaurita , scostandomi dal mio giaciglio.
Nel mentre pensavo cosa potesse essere successo , mi affacciai oltre la radura , finchè un braccio non mi afferrò con delicatezza il polso.
Mi voltai e incontrai gli occhi di Sesshomaru.
Non riuscii a dire una parola per quanto ero incredula.

:”come stai?”

Rimasi ancora più sbalordita nel sentire la sua voce così calda e seducente avvolgermi.

:”meglio…ma tu dove eri?”

Il grande demone mi guardò qualche secondo e poi si avvicinò ancora di più , accorciando nuovamente la distanza tra i nostri corpi.
Mi ritornò in mente l’immagine di noi due , qualche sera precedente.

:”Non ha importanza dove sono stato. Rin io non posso proteggerti per sempre , dovrai imparare a difenderti da sola.”

Il suo tono era atono e distaccato.
Lo guardai incapace di credere che stesse dicendo la verità.

:”Ma perché, io pensavo …”

:”è tutta colpa mia se ieri sera hai rischiato di morire, e non me lo potrei perdonare se accadesse di nuovo.”

:”Non succederà più vedrai”

Cercai di rassicurarlo , nonostante l’idea di imparare a combattere non mi dispiacesse affatto.
Un sorriso amaro gli increspò le labbra.
Mi posò una mano sulla guancia.
Questa volta mi avvicinai a lui , ricercando un avvicinamento più intimo.
Lo guardai dritta negli occhi , e posai le mie labbra sulle sue, senza pensarci un minuto di più.
Chiusi gli occhi , speranzosa che rispondesse.
Ricambiò il nostro contatto , nonostante fosse molto preoccupato di potermi fare del male.
Gli feci dono della mia inesperienza , e ne fu contento.
Affondò la sua mano tra i miei capelli , mentre con l’altra mi accarezzava dolcemente la schiena.
Le mie guance si arrossarono improvvisamente , ma fui felice che potesse conoscere quel lato di me che nemmeno io avevo mai incontrato.
Mi abbandonai a tutte quelle sensazioni così profonde e forti , rienpendomi i polmoni del suo odore , delle sue mani così audaci esplorare il mio corpo e del suo sapore così dolce e sconosciuto.
Ci staccammo con dolcezza dal nostro contatto , e abbassai improvvisamente lo sguardo , avvampando.
Percepii il suono della sua risata , così roca e seducente.
Mi afferrò il mento con il pollice , costringendomi a guardarlo.
Arrossii con violenza , ancora stretta contro il suo corpo e il suo petto scultoreo.
Sorrisi , incerta di dire qualcosa che magari avrebbe potuto rompere quel momento così speciale.
:”Domani inizierai ad allenarti con me. Adesso riposati , tra poco ripartiremo.”
Si allontanò da me , e rimasi ancora sconvolta guardarlo , mentre si alzava in volo per pattugliare le zone circostanti.
Restai in piedi , imbambolata e stordita da quel gesto così inaspettato.
Mi passai un dito sulle labbra, tastando e ricercando il sapore di Sesshomaru ancora fresco .
Sorrisi come un ebete , e poi un urlo squarciò l’aria.

:”RIN!”

Mi voltai di scatto .
Inuyasha e gli altri erano di fronte a me.
Si trascinavano dietro una lunga scia di sangue.
Il panico mi assalì.
Miroku e Sango , tenevano in braccio una donna gravemente ferita.
Mi avvicinai di scatto , esaminandone il volto.
Era l’ultima persona che avrei voluto vedere in quel momento.
Si trattava di Kagura, la signora del vento.






NOTA DELL'AUTORE:
io spero con tutto il cuore che non mi stiate odiando! ahaha
Allora ragazzi , eccoi qui con un nuovo capitolo!
come al solito ringrazio tutte le persone che lasciano delle recensioni, vi assicuro che mi rendete profondamente felice!
Allora , adesso voglio sapere se vi potrebbe interessare la piega che hanno preso gli eventi!
Cosa ne pensate del tanto atteso bacio? Vi è piaciuto? Io avevo ipotzzato che rin non avesse mai baciato nessuno , per questo ho scritto " inesperienza ".
E invece chi avrà ferito Kagura? Qualche ipotesi? 
Infine spero che il capitolo vi piaccia e come al solito fatemi sapere cosa ne pensate!
Un bacio a presto!!

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Capitolo 9
*** solitudine ***


Mi soffermai qualche secondo ad osservare quel corpo marotriato: kagura riportava diversi tagli lungo entrambe le gambe e braccia , e una ferita profonda all’altezza del fianco destro.
Il mio sguardo si posò sulla lunga scia di sangue alle loro spalle.
Se non avessi agito prontamente avrei rischiato.
Avrebbe rischiato.
Corsi alle loro spalle come una furia , agguantai la sacca contenente le erbe medicinali e gli svariati prodotti che mi ero portata dietro nella speranza di farne un buon uso.

:”Miroku , Inuyasha , dobbiamo portarla al fiume e lavarle via il sangue infetto , la ferita è profonda””

Il mezzo demone e il monaco si scambiarono uno sguardo preoccupato , ma reagirono istintivamente e accolsero ben volentieri la mia richiesta.

:”Sango , Kagome , avrò bisogno anche del vostro aiuto”

Senza perdere nemmeno un momento, ci precipitammo tutti al fiume nel minor tempo possibile.
Le mie gambe si muovevano ritmicamente , spinte da un’emozione sconosciuta e pericolosa.
Con il fiato corto , e un’agitazione palpabile , squarciai in due il kimono di Kagura , lasciando intravedere le curve morbide e prosperose.
Non pensai a quanto potesse essere invidiabile quel corpo , e mi concentrai sulla lacerazione: si estendeva dal basso ventre fino alla spalla destra , attraversando in pieno il fianco.
Il panico mi investì: l’escoriazione aveva tutta l’aria di essere infetta , sebbene non irreparabilmente.
Estrassi dalla sacca il necessario , tra cui un mazzetto di erbe medicinali che lo stesso Ginengi mi aveva raccomandato di utilizzare nel caso avessi mai avuto a che fare con una ferita già contaminata e rovinata.

:”Kagura , so che puoi sentirmi , non devi muoverti mi hai capito ?”

Non ci pensai due volte di più e inserii all’interno del taglio il rimedio curativo.
Il corpo di Kagura sussultò in preda al dolore sotto le mie mani tremanti.
Il suo dolore e la sua frustrazione mi travolsero di colpo , trascinandomi con lei in quel giogo così doloroso.
Fui tentata di alleviarne le pene , ma se avessi ceduto lei sarebbe morta dissanguata.
Dalla sacca , sotto lo sguardo impensierito dei miei compagni , compreso Jaken che ci aveva da poco raggiunti , estrassi l’olio che Kaede aveva ricreato in casa.
Si trattava di una soluzione molto particolare , in grado di diminuire in minima parte le sofferenze del paziente e capace di rimarginare le ferite più brevemente.
Mi unsi le mani e ne spalmai una buona parte sulla palle devastata di kagura.
Lei , in risposta a quel contatto , imprecò contro di me.

“resisti ti prego”

Lanciai uno sguardo a Kagome e capì: se avessi voluto davvero evitarle qualsiasi tipo di problema , sarebbe stato necessario richiudere la ferita.
Presi l’ago dall’attrezzatura , e iniziai a ricucire con premura la lacerazione.
Kagura urlò così forte che mi spaventai .
Kagome le tappò una bocca di slancio , Sango le afferrò i polsi , immobilizzandola , mentre la mezzo demone , con gli occhi sbarrati e sofferenti mi osservava in uno sguardo ricco di rabbia e angoscia.
Non le diedi troppe attenzioni , e mi focalizzai sull’ultimo punto .
Estrassi senza troppa fatica l’ago dalla pelle ancora arrossata della donna.

:”brava Rin , hai fatto un ottimo lavoro”

Alzai lo sguardo in direzione di kagome .
In quel momento mi ricordò molto la figura di Kaede , materna e orgogliosa.
Le sorrisi compiaciuta e sollevata di aver superato quell’ennesima prova.
Mi chinai sul corpo di Kagura e la spogliai completamente .
Mentre inuyasha , Jaken e Miroku sorvegliavano voltati la zona , insieme a Sango lavai i residui di pelle e sangue ancora presenti sul corpo della mezzo demone .

:”mi dispiace per ieri…non volevo ferirti…”

Focalizzai su di lei la mia attenzione: non pensavo avrei mai sentito quelle parole fuoriuscire dalle labbra di una creatura che avevo sempre considerato forte e orgogliosa.
Le sue scuse mi arrivarono inaspettate.
Spostai il mio sguardo sul suo volto triste e affranto.
In quel momento , capii la sofferenza di chi non può amare colui che desidera.
La sofferenza di chi sente un cuore incompleto nel petto , di chi è costretto a fare i conti con una realtà che lo imprigiona , che lo tiene talmente stretto da non lasciarlo respirare.
Gli occhi di kagura , che avevo sempre immaginato duri e inflessibili ,adesso erano vuoti , nostalgici, colmi di una tristezza che mi consumò dall’interno.

:”pensa a riposare , ne parleremo al tuo risveglio”

:”devi dire a Sesshomaru che mi dispiace”

Le sue labbra si contrassero in una smorfia di dolore.

:”glielo dirai tu Kagura , appena tornerà gliene parlerai , te lo prometto”

Provai a rassicurarla di un qualcosa che nemmeno io conoscevo con certezza.
Sesshomaru avrebbe respinto la sua richiesta?
E come avrebbe reagito il suo cuore freddo di fronte a quella dimostrazione?

:”Rin?”

:”dimmi”

:”avresti dovuto vedere la sua espressione una volta capito che ti trovavi in pericolo”.

Un amaro sorriso le increspò le labbra , poi il suo sguardò vacillò e cadde in un profondo sonno.
Non disse niente più che quelle parole.
Sapevo che io e lei non saremmo mai state amiche , o alleate o non avremmo intrattenuto qualsiasi altro tipo di relazione.
Ma il rispetto , avrebbe potuto sancire accordi anche tra due nemici , e questo non lo avrei mai dimenticato.
Sango che intanto aveva assistito , non mi fece troppe domande , ma si limitò ad aiutarmi.
Afferrai il kimono ormai slabbrato e sporco di Kagura , e lo sostituii con uno di quelli di Kagome che lo aveva gentilmente messo a disposizione.
La rivestii con attenzione , evitando di invidiarle nuovamente quel corpo così completo e pieno di forme di cui ero totalmente sprovvista.

:”Miroku , potresti portarla se non ti dispiace? Immagino che vogliate parlare con Sesshomaru. Tra poco dovrebbe fare ritorno”

Jaken mi affiancò durante il cammino

:”Rin , padron Sesshomaru non ne sarà affatto contento lo sai!”

:”Cosa devo fare allora? Non potevo e ne volevo lasciarla morente sul ciglio della strada”

:”scommetto che se la prenderà a morte con me”

Alzai gli occhi al cielo , vinta dal carattere testardo e ostinato del piccolo demone.
Quando ci fermammo in attesa dell’arrivo di Sesshomaru , Kagura dormiva già da svariate ore , e il cielo era plumbeo e sgombro da nuvole , increspato dalle sfumature rosee del sole appena calato.
Un’altra giornata si era conclusa , e noi non avevamo ancora finito di vivere.
I miei amici non fiatarono , sopraffatti dall’inaspettatezza di quegli avvenimenti.
Pensai istintivamente a Sehssomaru , forse lontano , a controllare terre desolate , a miglia e miglia da tutti noi.
Il mio cure , il mio corpo , le mie mani , ritornarono al nostro bacio , quel contatto così violento , inatteso , ma allo stesso tempo voluto , da me , da lui , che non avremmo mai smesso di ricercarci.
IO non avrei mai smesso di arrossire sotto il suo sguardo , di rimanere intimorita dal suono della sua voce , di vergognarmi di ogni mia singola parola , con la paura di dire qualcosa di sbagliato o inappropriato.
Non avrei smesso di provare emozioni con il rischio di sembrare una sciocca ragazzina.

:”Rin , ieri sera Shakenda vi ha attccati , non è  così?”

Tutti ci voltammo in direzione di Inuyasha , che solo adesso dopo così tante ore aveva finalmente deciso di parlare.
I suoi occhi mi scrutavano attenti

:”Uno dei suoi alleati , ma sto bene non devi preoccuparti davvero…”

Non disse niente in risposta alle mie deboli affermazioni , si limitò solo a serrare i pugni e la mascella con violenza in un ghigno di disgusto e collera.
Kagome si avvicinò delicatamente al corpo del mezzo demone e posò una mano sulle sue , nel tentativo di placare e sminuire quell’ira funesta.
E ci riuscì.
Strabuzzai gli occhi sorpresa
Kagome aveva affievolito con un solo tocco la rabbia di Inuyasha.
Sorrisi estasiata e sconvolta , ripensando a quanto riuscissero a completarsi.
Inuyasha la guardò dritto negli occhi , ringraziandola del suo intervento.
Invidiai il loro rapporto così intimo e personale , indissolubile.
Dopo qualche tempo però mi sistemai ai piedi di un albero , vinta ormai dalla stanchezza.
Erano passate diverse ore , e di Sesshomaru non v’era alcuna traccia.
Che fosse stato arrabbiato ? ma per quale motivo avrebbe dovuto? Dopo il nostro contatto , non mi aveva dato quella impressione , al contrario , mi era sembrato lo stesso di sempre.
Lo stesso di sempre.
Ma certo.
Un demone glaciale e inflessibile , che riservava un odio acerbo e primordiale contro la razza umana , si era lasciato travolgere da sensazioni sconosciute con una donna.
E a maggior ragione nel caso di Sesshomaru , che non era mai stato un essere avvezzo dal provare sentimenti .
Un rumore di passi mi riportò alla realtà.
Kagome procedeva silenziosamente , e si accoccolò accanto a me.
Anche gli altri si stavano preparando per riposare: miroku e sango era distesi l’uno di fianco all’altra , mentre Inuyasha era in piedi in mezzo alla radura , impegnato a scrutare il cielo e a cercare di riconoscere tra milioni di aromi , quello di Sesshomaru.
Anche Jaken e Ah Uhn dormivano profondamente ormai da qualche minuto , e la stessa kagura non aveva dato segno di volersi destare dal proprio riposo.

:”posso stare un po’ con te?”

Kagome mi rivolse uno dei suoi caldi e affettuosi sorrisi , e io le risposi di rimando, conquistata dalla sua bontà.

:”ma certo , basta che non fai gli occhi da cerbiatta”

Sorrise divertita.

:”gli occhi da cerbiatta? Che storia è questa?”

Scoppiai a ridere per la prima volta in quella giornata.
Al villaggio mi avevano sempre ricordata come l’anima allegra tra gli abitanti.
E invece in quel viaggio , dopo poche settimane , ne avevamo passate di tutti i colori , e in particolare io avevo iniziato a conoscere diversi lati di me stessa , e a confrontarmi con prove emotive non di poco conto.

:”che hai Rin?”

Kagome interpretò il mio viso incupito.

:”pensavo , che questo viaggio mi sta cambiando. Dopo così poco tempo , qualcosa dentro di me sta mutando, e mi fa paura da un lato.
Ci sono aspetti della mia personalità che mi spaventano.”

Mi strinsi le ginocchia al petto , mentre Kagome rimase qualche minuto in silenzio , ad osservarmi.
Poi , posò una mano sulla mia.

:” è normale. Come credi che mi sia sentita io alla tua età, catapultata in un mondo che non conoscevo ,in compagnia soltanto di
Inuyasha che non mi sopportava tra l’altro? M quell’esperienza mi ha fatta crescere , e anche io ho iniziato a cambiare. Ma non è la tua personalità o il tuo carattere a risentirne, bensì il tuo modo di guardare le cose.”

Si fermò un attimo , e una sfumatura rosata le colorò le guance.

:”però è questo il bello , il momento in cui sai di essere qualcuno , e di essere importante per qualcosa. Se non avessi mai vissuto quell’esperienza , non avrei mai incontrato Inuyasha , e non me ne sarei mai innamorata. O non avrei mai potuto conoscere Sango e Miroku , che sono diventati come fratelli per me. Vedi Rin , la vita cambia continuamente , conoscerai tante persone , e visiterai tanti luoghi , ma la persona che vive dentro di te , beh lei non cambierà mai.”

Ascoltai tutto d’un fiato il consiglio di Kagome , e le lacrime inumidirono i miei occhi.
La abbracciai di slancio , e lei restituì quel gesto , cingendomi le spalle.

:”posso piangere vero? Anche se sono una donna?”

Kagome reclinò il volto , in modo da poter guardare il mio , e sorrise .

:”ma certo che puoi , nessuna lacrima è un male”

Rimanemmo strette qualche momento , e poi decisi in cuor mio , che forse avrei avuto bisogno di aprirmi , di sfogarmi.

:”Kagome , posso farti una domanda?”

:”certo , chiedi pure”

Titubai qualche momento , un po’ imbarazzata.

:” ecco vedi…sai…io volevo chiederti…beh come si fa a sapere se sei davvero innamorato di qualcuno?”

Abbassai violentemente lo sguardo , imbarazzata.
Kagome strabuzzò gli occhi , incredula.

:”Cosa vuoi dire Rin? È succ-successo qualcosa?”

Deglutii a fatica .
Cavolo , mi ha scoperta!

:”Ma n-no cosa dici , n-niente”

:”Rin avanti , sputa il rospo…Sesshomaru h-ha fatto qualcosa?”

Sospirai , ormai vinta dalla sua insistenza.

:”si , ecco , lui mi ha baciata. O meglio io l’ho fatto , ma lui ha risposto ben volentieri al mio gesto , o almeno così credevo , solo che non è ancora ritornato , e questo mi fa capire che forse di me non gliene importa assolutamente nulla. Io non so cosa pensare, e… Kagome! Ti avevo chiesto di non farmi gli occhi da cerbiatta!”

La ragazza di fianco a me scoppiò a ridere , e anche io mi lasciai coinvolgere dalla semplicità della sua allegria.

Kagome sospirò a lungo e dopo mi restituì uno sguardo ricco della consapevolezza che forse ero ormai cresciuta.

:”Io lo sapevo”

Spalancai la bocca.

:”cosa? E come facevi a saperlo io…”

:”Vedi Rin , fin da quando eri piccola , seppi per certo che un giorno Sesshomaru avrebbe aperto il suo cuore , ma solo conte. Lui ti scelse ancor prima che tu entrasti nella sua vita , e questo è stato un bene. Prima di te , nessuno aveva mai provato a scalfire quella dura corazza , ma sotto di essa allo stesso tempo vi era un cuore , che forse oggi , dopo tanto tempo , sta ritrovando il coraggio di vivere emozioni. E le sta scoprendo insieme a te.”

Nella mia mente , Sesshomaru era sempre stato un demone dall’aria inflessibile e rigida, che fosse stato vero ciò che Kagome difendeva?

:”avrà bisogno di tempo solo con se stesso per metabolizzare la propria scelta. Abbi pazienza, e fidati di me”

Mi lasciai cullare dall’inconsapevolezza che forse tutto quello fosse stato vero , e decisi che sarebbe tornato.
Biascicai un grazie stentato , ma anche la ragazza era già profondamente addormentata.
Focalizzai il volto del demone nella mia mente , e pregai.
 
 
 



Un bacio.
Un gesto semplice , profondo , che palesa un rapporto intimo tra due persone.
Ma questo Sesshomaru non riusciva a riconoscerlo.
A miglia e miglia di distanza dalla radura , si era lasciato travolgere da interrogativi e dubbi che lo avevano tormentato fin dal momento stesso della sua unione con la ragazza.
In volo , lontano dallo sguardo del mondo , aveva cercato di scavare dentro se stesso , nella speranza di cogliere qualcosa.
Ma non era riuscito a riconoscere nient’altro che un freddo glaciale e arido .
Ripensò a quel momento , e al contatto tra le loro labbra , quelle di Rin calde e inesperte , le sue distanti e combattute dalle emozioni contrastanti estese lungo tutta la sua essenza.
Si passò un paio di dita sulle labbra , e percepì ancora il sapore delicato e fragile della giovane.
Rin si era abbandonata a dei sentimenti così profondi e solenni , che lo stesso Sesshomaru , dall’alto della sua esperienza , non avrebbe mai compreso.
Aveva intrattenuto spesso rapporti con donne , ma solo per il bisogno primordiale di soddisfare le proprie necessità personali , in quanto uomo.
Ma con lei , l’istino di predatore aveva fatto un passo indietro , e una figura sconosciuta si era fatta padrone di una situazione a lui del tutto oscura.
L’amore, che cosa era?
Sesshomaru non trovò risposte dentro di se, ma l’immagine di Rin , allegra e spensierata lo riscaldò , avvolgendolo nella stretta di un’emozione mai vissuta prima.
Se lei non avesse più fatto parte della sua vita , lui come avrebbe reagito?
L’eventualità non era programmata , eppure…
Un odore.
Il demone percepì un’essenza familiare , a pochi passi da lui.
Sollevò lo sguardo , e riconobbe la figura slanciata e formosa di una donna .
Lunghi capelli aregentei , raccolti in un morbido chignon , due zanne violacee lungo le guance e una mezzaluna blu , in pieno volto.
Sua madre lo squadrò dalla testa ai piedi , una smorfia beffarda sul volto.

:”Sesshomaru , che sorpresa”.

Il grande demone non si lasciò scalfire dalla falsità di quelle parole.

:”che cosa fate qui?”

La donna sorrise maliziosa.

:”Oh avanti Sesshomaru , dopo tanto tempo è questo il modo in cui accogli tua madre? Ne sono profondamente offesa”.

L’ostentata enfasi espressiva non lo ingannò.

:”smettetela con questi giochi infantili. Vi ho fatto una domanda!”

La demone cane non si scompose di fronte all’avversità del figlio, limitandosi ad una smorfia di disappunto.

:”ti accontenterò. Ho percepito il tuo odore carico di una sensazione che non ti avevo mai visto provare. Sembrava simile a rabbia e frustrazione , e questo mi ha spinto a cercarti, perché come madre ho il diritto di farti consiglio, non trovi?”

Le labbra del demone si curvarono in un’espressione di disgusto .

:”La falsità nelle tue parole è vergognosa , pensi davvero che io possa crederti?”

Sesshomaru si voltò , intendo ad andarsene e convinto che la loro conversazione potesse terminare.

:”Aspetta Sesshomaru! Non osare dare le spalle a tua madre! Ciò  che ti dissi qualche anno fa si sta verificando. Tu sei come tuo padre , e non potrai sottrarti dal nutrire emozioni , che queste siano rabbia o amore. Proverai sulla tua pelle il dolore e la paura , ma dovrai anche essere in grado di affrontarle e di subirne le conseguenze. Pensi che non sappia che ti accompagni alla stessa umana che un tempo incontrai quando non era altro che una bambina? Mi fai davvero così ingenua? Io , so molte più cose di quante tu non possa immaginare , e ti conosco anche da molto più tempo.”

Sesshomaru fece per andarsene.

:”Io ti osservo”

Furono le ultime parole che riuscì a captare , poi si dissolse come vento.
 
 
 




I giorni trascorsero monotoni , e l’assenza di Sesshomaru iniziò a pesare sul gruppo.
Cercai di non pensarvi , tenendomi occupata nelle diverse attività collettive.
Mi preoccupavo di andare a caccia con Miroku e Inuyasha , e cucinavo insieme a Sango e Kagome.
Ero anche molto presa dalle cure di Kagura : la ferita era in via di guarigione , e si era quasi del tutto rimarginata.
La mezzo demone ed io non parlammo molto , ma fu visibilmente più be disposta ad accettare la mia presenza.
Quel giorno avevamo deciso che la fasciatura non fosse più così necessaria, e sotto la mia supervisione , Kagome era intenta a scioglierla.
Un pensiero mi aveva tormentata tutto il giorno , perché non avevo la benche minima idea di dove sarebbe andata Kagura.

:”ascolta Kagura , io volevo chiederti…insomma cosa farai adesso?”

La mezzo demone sollevò il volto , rivolgendomi un’occhiata breve ma piuttosto intensa.

:”ho deciso che proseguirò da sola il viaggio. Credo sia meglio così , in fondo sono stata d’intralcio per troppo tempo. “

Sgranai gli occhi.

:”ma cosa dici! Tu mi hai salvata , e dopo tutto senza di te non sappiamo dove si trova il castello di Shakenda , abbiamo bisogno del tuo aiuto, adesso più che mai!”

Kagura sussultò , sorpresa dalle mie parole.
Effettivamente anche io ne rimasi stranamente sorpresa , ma era la verità.
Kagome aveva ragione : quel viaggio mi stava aiutando a variare la mia prospettiva , e a rendermi conto che forse , i nemici sono amici il più delle volte.

:”T-ti rngrazio. Ma è la mia decisione , e poi , Sesshomaru è perfettamente in grado di guidarvi. Ora è meglio che vada”

Detto ciò si mise in piedi , inizialmente barcollando.
Era rimasta stesa a lungo , per più di tre giorni da quando l’avevo curata.

:”kagura , ne sei veramente sicura?”

Kagome sembrò vivere la mia stessa incredulità.
La mezzo demone si limitò ad annuire affermativa , poi senza aggiungere parola , si alzò in volo  , allontanandosi dai nostri sguardi.
Rimasi ad osservare il cielo , pregando qualcuno che restasse in vita.

:”vieni Rin , andiamo”

Anche quella giornata terminò esattamente come le altre , ma il mio cuore in tumulto , non mi lasciò stare.
Troppi pensieri si accavallavano nella mia testa , e il volto di Sesshomaru andava orai sbiadendo , sommerso da dubbi e incertezze.
Ormai , nemmeno le parole potevano più consolare e trattenere il dolore che si stava annidando con ferocia tra le profondità del mio animo già consumato dalla tristezza.
La sua assenza divenne come un vuoto.
Trascorse una settimana , ma ancora niente.
Quella mattina mi svegliai molto presto , ma Kagome e gli altri non erano accanto a me.
Jaken dormiva profondamente , e un vociare insistente non lontano attirò la mia attenzione.
Dietro ad un albero , Inuyasha e gli altri erano presi da una discussione .

:”Inuyasha ,in quanti erano?”

Dal mio nascondiglio, intravidi lo sguardo preoccupato del monaco , e dello stesso Inuyasha.

:”quindici , forse anche di più. Miroku , se dovessero arrivare non so per quanto tempo sarò in grado di trattenerli. Dobbiamo partire al più presto!”

Provai a fare qualche passo in avanti per cercare di sentire meglio, ma calpestai un ramo , e il suono dello scricchiolio mi tradì.
Gli altri si girarono nella mia direzione , preoccupati che avessi potuto ascoltare qualcosa di troppo.

:”dobbiamo partire giusto?”

il tremolio nella mia voce palesò le mie paure.
Sango si protese a differenza degli altri verso di me , anticipando le mie mosse.

:”Rin purtroppo non lontano da qui gli alleati di Shakenda si stanno organizzando per un’imboscata ma inuyasha è riuscito a intercettarli . Se oggi partissimo, forse potremmo evitare uno scontro di massa”.

Sospirai sommessamente.

:”Ma sesshomaru…lui tornerà io lo so…”

Inuyasha mi cinse le spalle in un gesto fraterno.

:”Rin , so che vorresti aspettarlo ma vedi…”

Il mezzo demone sollevò lo sguardo , distaccandosi gentilmente dal nostro contatto.
Lo guardai interrogativa , ma la sua attenzione era focalizzata al di là della radura.
Osservai i muscoli tesi , lo sguardo affinato in direzione di un qualcosa che noi non saremmo riusciti a percepire.
Kagome si fece avanti .

:”Inuyasha , qualcosa non va?”

Una nota stridula nella sua intonazione mi fece capire quanto fosse preoccupata.

:”qualcuno ci sta osservando”

Poi un rumore di passi attirò anche le nostre attenzioni.
Subito dopo una lancia fu scagliata dal nulla contro lo stesso Inuyasha.
Il mezzo demone si spostò senza troppo sforzo e la evito prontamente.

:”Presto , Sango , Rin , Kagome nascondetevi oltre la radura , non c’è un minuto da perdere!”

:”e voi cosa farete? Sono troppi, non riuscirete a respingerli tutti quanti!”

Il mezzo demone rivolse uno sguardo assorto alla compagna.

:”Non lo so”

Afferrai kagome per il lembo del Kimono , strappandola dalla voce di Inuyasha.
Non si oppose più di tanto , e insieme a Sango ci precipitammo a sistemare i beni di maggiore occorrenza.
Svegliai Jaken di soprassalto.

:”Jaken presto svegliati , ci stanno attaccando , dobbiamo andare via!”

Il piccolo demone mi osservò ancora assonnato e confuso.

:”ma cosa faremo con il  padron Sesshomaru?”

Mi bloccai un momento , sopraffatta dall’effetto che quel nome instillava dentro di me.

:”Lui non tornerà”

Dissi poche parole , ma sembravano descrivere una realtà non solo per Jaken , ma soprattutto per me.

:”Prepara Ah Uhn presto!”

Sistemai le ultime cose, e buttai frettolosamente le erbe medicinali nella sacca.
Sarei morta pur di salvarle.

:”Rin muoviti dobbiamo andarcene”

Kagome mi richiamò , preoccupata ed ansiosa di fuggire il prima possibile da quel luogo.
Anuii , ed affrettammo una corsa antica come il tempo , dando forza e comandando alle nostre gambe di non fermarsi.
Se avessimo indugiato troppo , i demoni ci avrebbero raggiunte.
Al di là della radura , percepimmo le urla di battaglia di Inuyasha , e la potenza distruttiva di Tessaiga: lo scontro si stava svolgendo.
Nel mezzo della corsa inciampai contro una roccia , Sango mi afferrò prontamente , aiutandomi a rialzarmi.
Poi , una freccia la colpì alla gamba destra , trapassandola da parte a parte.
Il sangue iniziò a sgorgare copioso dalla ferita fresca.

:”SANGO!”

Il volto della sterminatrice di demoni fu un contorcersi dal dolore.
Kagome si precipitò senza pensarci un minuto di più.

:”sto bene , non preoccupatevi , dobbiamo andarcene forza”

:”In queste condizioni non vai da nessuna parte. Jaken aiutami , la carichiamo su Ah Uhn.”

Ma non feci in tempo nemmeno a parlare.
Una risata compiaciuta e beffarda proruppe alle nostre spalle.
Mi fece accapponare la pelle
Io e Kagome ci voltammo , tenendo saldamente stretta Sango.
Una figura  esattamente dietro di noi si era improvvisamente materializzata.
Aveva tutta l’aria di sembrare un demone , ma di certo non al suo stato naturale.
Era un uomo , numerosi capelli rossi , un volto pressochè anonimo , non fosse stato per un paio di zanne sporgenti.
Portava un kimono classico , di colore rosso acesso e una fantasia spenta.
Sulla vita era stretta una cintura , dalla quale pendevano un paio di spade affilate.

:”tu chi sei?”

Pronunciai inorridita quella domanda, sapendo per certo che non sarebbe stato facile evitare lo scontro.

:”AHAHAHAHA”

Scoppiò in una successiva e fragorosa risata.
Kagome intervenne al posto mio .

:”che hai da ridere insolente! Sei un alleato di Shakenda per caso?”

Il demone ci guardò con disgusto , poi , senza nemmeno rendermene conto , con uno scatto fulmineo si materializzò esattamente di fronte noi , a pochi centimetri dal corpo di Kagome.
Con una mano accarezzò una ciocca di capelli dei suoi capelli, e per tutta risposta gli riservò un sonoro schiaffo .
La mossa non generò alcuna minima reazione nel demone , questo si limitò solo a sorridere soddisfatto e a scaraventarla con un violento colpo nel ventre a diversa distanza tra noi.

:”KAGOME!!”

Urlai a pieni polmoni , e mi fiondai istintivamente contro quell’essere rivoltante.

:”Rin!”

Questa volta era stato Jaken a strepitare impaurito , mentre Sango si era accasciata con impotenza su se stessa, conquistata dal dolore.
Il piccolo demone tentò di frapporsi tra di no.

:”fermo”

L’essere pronunciò quella minaccia , e con uno sguardo immobilizzò temporaneamente Jaken.
Il kappa tentò di ribellarsi , ma un sortilegio lo strinse.
Il demone ora rivolse tutte le sue attenzioni esclusivamente a me.
Si avvicinò pericolosamente , e con una mano iniziò ad accarezzarmi la guancia con fare possessivo.

:”finalmente soli , mia cara Rin”

Tentai di oppormi , ma  afferrò con entrambe le mani i polsi , costringendomi a guardarlo.

:” Sei sola adesso , arrenditi a me , e non te ne pentirai”

Avvicinò il volto all’incavo del mio collo , tastando con le labbra la pelle delicata.
Un mugugno di terrore e protesta mi fuoriuscirono dalle labbra serrate per il pianto.

:”shh, non renderlo così doloroso”

Fshh.

Un fruscio quasi impercettibile mi destò.
Un rumore di passi alternato e regolare, accompagnato da un odore familiare.

:”lasciala andare”

Il suono di quella voce roca e profonda.

:”Sei qui finalmente. E dimmi , perché mai dovrei lasciarla andare ?”

:”perché stai toccando qualcosa che mi appartiene”

Spalancai gli occhi , il volto ancora immobilizzato dal tocco prepotente e sfacciato del demone.

Sesshomru era tornato.







NOTA DELL'AUTORE:
Finalmente sono ritornata ragazzi! allora non vi nascondo che scrivere questo capitolo non è stato proprio facile.
Le idee si accavallavano l'una sull'altra , e mi sono ritrovata a cancellare innumerevoli bozze. 
Spero di aver pubblicato quella giusta ahah , sinceramente è l'unica che mi abbia convinto un minimo , e quindi spero vi possa piacere!
Fatemi sapere cosa ne pensate e le vostre teorie riguardo questo misterioso personaggio!
A presto!!



 

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Capitolo 10
*** Duello ***


Quelle viscide e disgustose mani , strette ancora con prepotenza ai miei polsi.
I muscoli del demone che avevo di fronte erano tesi , spinti dall’inconsapevole istinto di respingere il nemico.
Sperai con tutta me stessa che Sesshomaru intervenisse , e mi sottraesse a quel tocco così violento.

:”lo senti anche tu , non è così Sesshomaru? Il cuore di questa debole ragazzina batte come una mandria inferocita. Quanto può essere
fragile e misera la razza umana , assolutamente insignificante”

Ritrassi il volto , per osservare con maggiore attenzione l’ignobile.

:”Tu non hai il diritto di dire una simil…AH!”

Il demone rafforzò la brusca presa , interrompendo qualsiasi mia volontà di rivolta.

:”Io presterei attenzione ,Rin, ai termini che utilizzi in mia presenza.”

Mugugnai contro quell’insolente quanto veritiera minaccia : come semplice umana , non mi sarei mai potuta oppore fisicamente alla sua decisione.

:”cosa non ti è chiaro delle parole , lasciala andare?”

La voce atona e glaciale di Sesshomaru mi riscosse da quel tormento , come fosse stata rugiada preziosa e inestimata.

:”S-sesshomaru”

Biascicai con difficoltà quel nome , intriso di dolore e paura.

:”Sono qui”

Trasalii .
Semplici parole .
Per molti sarebbero potute risultare inutili , banali.
Ma per me , assumevano un significato ben diverso.
Molto più solenne.
Molto più profondo.
Suonava come una promessa , alle mie orecchie.
La garantita , che non mi avrebbe lasciata.
Che mi avrebbe difesa , e protetta dal male.
Quella voce calda e suadente mi avvolse , facendomi dono di forza e coraggio.

:”Patetici!”

Lo stridere acuto del demone rieccheggiò nelle mie orecchie.
Il suo voltò assunse un’espressione sadica e maniaca , pericolosa .
Con un fluido gesto , mi afferrò per le spalle , spingendomi a terra.
Fui costretta ad inginocchiarmi , impotente.
Con la stessa rapidità , ruotò il mio fragile e abbandonato corpo , indirizzandomi ai piedi del demone cane.
Incontrai gli occhi di Sesshomaru , circondati dall’alone di una sensazione che non vi avevo mai letto , perduta e sconosciuta.
Paura.
Mi lasciai travolgere dall’intensità del suo sguardo , saziandomi della sua presenza.
Per troppi giorni avevo sofferto la sua mancanza , come un corpo privo di vita , spento.
Il demone mi afferrò il mento tra due dita , avvicinandolo al suo.

:”Osservalo bene Rin , perché sarà l’ultima volta. Di addio al tuo amato Sesshomaru”

Con un calcio e un’agilità sorprendete , mi spinse lontano da entrambi.
Rotolai sul terreno , finchè non mi fermai a carponi sull’erba fresca , passandomi una mano tra i capelli , ancora  frastornata.

:”Ti avevo detto di lasciarla andare”

Il demone proruppe in un’agghiacciante risata.

:”Mio caro Sesshomaru , ma io ti ho accontentato! Vedrai , non appena ti avrò spedito all’altro mondo saprò prendermi cura della tua preziosa fanciulla!”

Sesshomaru , al solo sentire quelle parole , rimase impassibile , ma dentro di lui qualcosa si spezzò.
Lo notai dal modo in cui stringeva impaziente Bakusaiga , bramoso di sguainarla e mettere a tacere una volta per tutte le pungenti provocazioni di quell’insulso essere.
Lo sta facendo per me?

:”parli troppo per i miei gusti. Divertiamoci un po”

Rimase un momento in silenzio , i capelli mossi morbidamente dal tocco leggero e delicato di una fresca brezza .
Poi si volse in mia direzione.

:”Rin , allontanati , non voglio essere distratto”

Accennai un gesto del capo , ferita dalla sua freddezza inaspettata.
Nel mentre , raggiunsi il corpo di Sango , riverso sul terreno umido , e poi quello del kappa ancora stordito dall’effetto dell’incantesimo
Non mi voltai.
Non lo degnai di uno sguardo , consumata nel profondo dal dolore di quelle solenni affermazioni.
Io ero una distrazione.
Lasciai a quelle sensazioni , la possibilità di stringermi con maggiore violenza e ardore.
Poi , con un tuffo al cuore , percepii sulla mia pelle , la sferzata d’aria provocata dallo spostamento di entrambi , e un secondo dopo il tininnare agghiacciante e metallico delle spade.
Mi allontanai il più possibile dalla zona di duello , e tentai di non prestare attenzione alle urla animalesche.
Se mi fossi voltata , molto probabilmente avrei cercato di fermarlo , con la paura di perderlo.
Sesshomaru , non era tipo da manifestazioni in pubblico dei propri sentimenti , ma d’altronde era comprensibile , essendo lui un demone.
Io ero umana , due mondi totalmente diversi.
Scacciai infastidita quegli stupidi pensieri , e mi concentrai sui miei compagni .
Trascinai con forza il corpo privo di sensi della sterminatrice , sul quale riposava Jaken.
Lanciai d’istinto una fugace occhiata alla lacerazione , dalla quale scorreva ancora sangue , seppure in minore quantità.
Con un enorme sforzo , riuscii a raggiungere i margini della radura , dove era stato scaraventato lo stesso corpo di Kagome.
Mi guardai intorno , speranzosa che spuntasse .
Ma così non fu .
Della ragazza non v’era neppure la minima traccia.
Rin sta calma e concentrati su Sango.
Spostai il corpo del kappa , e rivolsi le mie attenzioni alla ferita :come avevo potuto constatare in precedenza , non era profonda.
Estrassi dalla sacca la stessa soluzione che avevo applicato per kagura , e la spalmai intorno alla zona interessata, dove era ancora presente la freccia.
Inserii alcune erbe necessarie a rallentare la fuoriuscita eccessiva di sangue , e mi preparai a togliere definitivamente quel corpo estraneo dalla gamba arrossata di Sango.
Uno sbadiglio mi spaventò.

:”R-rin ,dove sono?”

Il piccolo demone si era finalmente risvegliato dal suo stato di trance.

:”Jaken per l’amor del cielo , sei impazzito? Mi hai fatto prendere un colpo. Piuttosto , invece di startene fermo come una statua , aiutami. Tappa la bocca a Sango , non vorrei che ci sentissero”

:”Rin m-ma che stai dicendo? E poi quante Sango ci sono? Perché ne vedo tre?”

Sospirai affranta.

:”Jaken ti prego concentrati , siamo nel bezzo di un agguato , lei è ferita , Kagome scomparsa , e Sesshomaru…”

L’immagine del demone mi provocò una fitta dolorosa.

:”COSA? Padron Sesshomaru è qui? Dove , devo vederlo!”

Jaken fece per andarsene , ma lo trattenni per la collottola.

:”Non se ne parla , adesso mi darai una mano , quant’è vero che mi chiamo Rin”

:”e va bene,cosa devo fare di preciso?”

:”tappale la bocca , per lei sarà doloroso , e cercherà in tutti i modi di resistere , ma tu dovrai impedirglielo , intesi?”

Mi preparai per la seconda volta in una settimana , ad attuare un processo delicato sul corpo di un ferito.
Afferrai l’estremità dell’arma appuntita , e senza pensarci un minuto di più , la tirai con forza dalla parte opposta , nel tentativo di asportarla mentre la stessa Sango si trovava sotto l’effetto soporifero.
Il suo corpo si rianimò al mio tocco , contraendosi per il dolore.
Tentò di urlare , per dare sfogo di quell’insopportabile fastidio , ma l’intervento di Jaken le impossibilitò qualsiasi volontà di opporre resistenza.
Non appena la freccia fu liberata, fasciai con cura la ferita , stringendola talmente tanto da impedire la perdita di sangue.

:”Brava Sango “

La sterminatrice di demoni , per tutta risposta mi afferrò di slancio un braccio , in modo da attirare la mia attenzione.
Lo sguardo velato dal dolore , assente.

:”M-miroku , M-i-ro-ku”

Con uno sforzo incredibile si accasciò al suolo , tormentata dall’immagine del monaco.

:”pensa a riposare , vedrai che tra poco tornerà , sta tranquilla”

Pregai in cuor mio che fosse vero.
 
 







Intanto , dalla parte opposta rispetto a Rin , Inuyasha e Miroku si erano ritrovati a fare i conti con un gruppo di demoni di quarta categoria , molto inferiori rispetto alle aspettative.
Entrambi cercarono di dimezzarne il numero , ma questi sembravano moltiplicarsi colpo dopo colpo , fendente dopo fendente.
Il monaco si voltò , sfiancato e affaticato da quell’interminabile giostra.

:”Inuyasha così non andremo da nessuna parte! Sono troppi , finiremo per essere sopraffatti dalla stanchezza”.

Il mezzo demone si concentrò sulle parole del monaco , tentando allo stesso tempo di controllare la zona circostante , nella speranza di percepire l’emanazione del fratello .

:”Inuyasha , che facciamo?”

Il monaco lo destò dalle proprie riflessioni.
Improvvisamente un aroma fresco e candido lo investì con la stessa violenza di una secchiata d’acqua gelida.
Era delicato e deciso allo stesso tempo ,maestoso: si trattava di Sesshomaru.
L’aura demoniaca confermò i timori di Inuyasha.

:”Miroku , dobbiamo andarcene!”

Il monaco gli riservò uno sguardo interrogativo.

:”Cosa vuoi dire? Se anche solo provassimo a muoverci ci seguirebbero all’istante!”

:”Sesshomaru è qui , il che significa che deve essere successo qualcosa”

:”Che cosa te lo fa pensare Inuyasha?”

Inuyasha tentennò qualche secondo.
Non rivelò a Miroku che in realtà , in contemporanea a quella di Sesshomaru , aveva percepito un’aura demoniaca sconosciuta e pericolosa.
Chiunque avesse provato ad attaccare Sesshomaru avrebbe potuto incontrare il proprio destino.

:”Andiamo!”

E corsero via , facendosi strada tra le fronde degli alberi , inseguiti da un’orda implacabile di demoni.

 
 
 
 




 
:”Rin , l’umana dorme”

Era passta circa un’ora.
Il vento scuoteva impetuoso la zona circostante , circondando il mio corpo ormai infreddolito.
Mi soffermai sul volto della bella sterminatrice , quasi del tutto avvolto dalla dolce nota di un placido sonno.
Non era stato facile mettere a tacere i continui richiami al marito , simili a urla disperate in una notte buia e desolata.
Solo in quel momento , forse , capii il dolore che stringeva Sango.
Trovarsi lontana dalla persona che ami , ti fa sentire vulnerabile , e inesorabilmente solo.
Sesshomaru.
La sua immagine , nitida e perfetta , si fece largo attraverso i miei ragionamenti contorti , sgombrando quella cofnusione.
Perché mi sentivo così inutile in sua assenza?
Non era tanto una questione di protezione , quanto più di completezza .
La mia anima , il mio corpo , si riempivano della sua essenza , quei capelli ambrati , splendenti come il chiarore di cento lucciole.
Le sue mani , affusolate e snelle , che per anni avevano impugnato armi , affrontato nemici , ucciso uomini.
Quel pensiero , anche se solo per un secondo , mi terrorizzò.
Agli occhi del mondo , lui era un mostro.
Ma ai miei , come sarebbe potuto esserlo?
Ripensai a quella frase , quelle parole , ancora chiare alle mie orecchie.
Stai toccando qualcosa che mi appartiene.
Che significato avrebbero potuto assumere?
Nemmeno io stessa ero riuscita ad interpretarle , Sesshomaru era pur sempre un uomo enigmatico , combattuto tra due identità opposte , quasi nemiche.
La paura di perdermi lo aveva spinto a dichiarare quello che non era mai riuscito ad esprimere?
Ma quello stesso timore , lo aveva indotto a vivere nella preclusione dei propri sentimenti.
Quanti pensieri si formarono , e quanti si dissolsero.
 Intanto, le ombre di un sole caldo e piacevole andavo mischiandosi con il terreno morbido e umido.
Un calore , all’altezza del petto , mi spinse .
Io devo andare da lui.
Mi alzai , spinta da non so quale tipo di sentimento.

“Rin ma cosa fai?”

La voce gracchiante di Jaken risuonò lontana alle mie orecchie.
Scostai con gentilezza il corpo di Sango dalle mie ginocchia , adagiandola con quanta più delicatezza possibile ai piedi di un albero.

:”perdonami Sango , io …devo andare da lui”

Osservai i lineamenti severi e allo stesso tempo dolci di quel viso così materno.
Il respiro regolare e cadenzato del riposo.
Mi alzai , più decisa che mai .
Non ebbi nemmeno il tempo di avanzare di qualche passo , che un urlo lacerante squarciò l’aria.

:”RIN ,NON MUOVERTI”

Una voce familiare.
Poi il fragore di una spada contro qualcosa.
O qualcuno.
Inuyasha aveva fatto appena in tempo ad estrarre Tesseiga, difendendomi dal meschino attacco di un demone.
Contemplai quel corpo martoriato afflosciarsi esamine e privo di vita sul terreno.
Poi le sembianze fittizie dell’essere si dispersero nell’aria come bollicine.

:”Inuyasha ma c-osa”

Il mezzo demone mi scrutò preoccupato .

:”Per fortuna stai bene”

Mi passo amorevolmente una mano sul volto , le dita calde e sottili mi ristorarono da quel freddo intenso.
 Intanto alle nostre spalle Miroku seguitava di gran carriera , preceduto da una ragazza .
Socchiusi entrambi gli occhi , nel tentativo di riconoscerne l’identità.
Lunghi capelli corvini , occhi nitidi e profondi , uno sguardo pieno di sincerità .

:”Kagome ! “

Corsi di slancio , gettandomi d’impulso contro le sue braccia .

:”Che gioia rivederti , sei ferita?”

Mi scostai dalla sua presa , ricercando sul suo volto i segni di un possibile attacco, quando in fondo sembrava stare piuttosto bene.

:”Rin sta tranquilla , sto bene , solo un brutto spavento … piuttosto Sango!”

La giovane mi superò allarmata , sotto lo sguardo attonito e impreparato di Miroku , che aveva da poco appreso le condizioni della moglie.
Il monaco si fece largo , inginocchiandosi ai piedi dell’amata , e scostandole dal volto una ciocca di capelli.

:”Oh Sango , amore mio , ma cosa ti è successo?”

Cercai di parlare , ma ogni volontà di alleviare il dolore di Miroku , mi morì in gola , atterrita da quel momento così intimo e personale.
Inuyasha intanto , tastò la ferita della sterminatrice , mentre Kagome si limitò a farsi da parte , ammutolita.

:”Non si tratta di una ferita troppo profonda , si riprenderà presto vedrai. Rin , hai fatto un ottimo bendaggio, non fosse stato per te probabilmente non sarebbe qui”

Le rassicurazioni di Inuyasha travolsero sia me che lo stesso Miroku .
Questi in particolare , mi riservò un’occhiata di profonda gratitudine , per poi ritornare allertato e preoccupato a contemplare il corpo della compagna.
Mi persi un momento ad ammirare il loro amore così assoluto e essenziale.
E pensai , che forse ne sarebbe valsa la pena .
Che forse Sesshomaru avrebbe potuto imparare ad apprezzare l’ombra di quel sentimento acerbo che stava ormai prendendo forma all’interno del suo cuore.
Dentro di me , avevo da tempo iniziato a confrontarmi con tali emozioni , ma per lui non era una questione di pari misura.
Per tutta una vita non si era lasciato piegare dai sentimenti , lui che come principe aveva sempre ripudiato e rifiutato il contatto con questo genere di aspetti dell’esistenza umana.
Io stessa ero umana , eppure il destino ci aveva fatti incontrare quel giorno in cui la mia intera vita era cambiata radicalmente.
La mia vita.
che senso avrebbe assunto , se lui non ne avesse fatto parte?
Non riuscii nemmeno a sfiorare un simile pensiero , che un vuoto all’altezza dello stomaco si impadronì di me.

:”è stato anche merito di Sesshomaru”

Inuyasha si scostò da Sango , improvvisamente attirato come una falena dalle mie affermazioni.

:”Rin , che cosa è successo?”

Feci un bel respiro , e ricercai un minimo di coraggio.

:”Qualcuno ci ha attaccati , proprio mentre stavamo tentando di fuggire. Io , non ho mai visto un essere simile. All’apparenza mi sarebbe potuto sembrare un demone , ma le sue capacità superano di gran lunga l’impressione iniziale. Io n-non…”

Il mezzo demone tentò di seguire il mio discorso frammentato.

:”non cosa ? Rin avanti parla!”

Deglutii amaramente quel boccone così duro da mandare giù.

:”Non sono del tutto certa … che Sesshomaru possa batterlo!”

Ricacciai fuori quell’aspra considerazione , che aveva da poco preso coscienza dentro di me.
Kagome si portò una mano sulle labbra.
Lo stesso Jaken , rimase qualche momento fermo , come una statua di sale.
Anche lui sospettava quell’eventualità.

:”Rin , devi guidarmi da lui , se come dici tu si tratta di un nemico troppo forte per Sesshomaru ,spetterà a me assumerne il controllo. ”

Inuyasha era riemerso dall’incertezza , uno sguardo deciso e pronto.
Annuii.

:”fate attenzione , vi prego”

Kagome abbracciò Inuyasha , sussurandoli qualcosa che non avrei mai potuto cogliere , frasi di un legame troppo esclusivo e privato.
Si separarono mal volentieri , e proseguimmo soltanto io e lo stesso mezzo demone , seguiti a ruota dal piccolo Kappa .

:”Jaken stai bene?”

:”S-si , sono certo che padron Sesshomaru darà prova di grandi capacità! Sei solo tu la mal fidata!”

La nota tremolante nella sua voce confermò i miei sospetti sul quanto fosse anch’egli preoccupato e realmente dubbioso.
Intanto , salii in groppa ad Inuyasha , circondandoli il collo con le braccia e stringendomi timorosa e spaventata alla sua schiena marmorea.

:”Sesshomaru è il miglior guerriero che abbia mai affrontato. Nessuno potrà piegarlo , mi hai capito? NESSUNO”

Sussurrò felbilmente.
Le mie orecchie si riempirono di quell’affermazioni così profonde e veritiere , ripetendo al lato vigliacco e debole della mia persona di non arrendersi , e di portare fede.
Senza perdere nemmeno un minuto , Inuyasha ingranò una corsa rapida e leggera , e sfrecciammo tra le fronde degli alberi , accarezzando appena le foglie e la rigogliosa vegetazione.
Il battito del mio cuore si propagò su tutta la mia essenza , annebbiando qualsiasi tipo di volontà.
L’’unico obbiettivo era sesshomaru.
I passi del mezzo demone si fecero più frenetici e incalzanti .
La paura aveva ormai avvolto entrambi.
 
 
 
 
 
 




Il respiro corto , lo sguardo annebbiato e vacuo.
Sesshomaru impugnava deciso Bakusaiga , ma la spavalderia che lo aveva sempre caratterizzato , questa volta era andata via via spegnendosi.
Di fronte a lui , si ergeva maestoso e fiero il nemico.
L’essere non aveva proferito parola , limitandosi a qualche sporadica smorfia o risata di disappunto.
Si prendeva gioco di lui , tentando di ferirlo nell’unico punto che avrebbe potuto davvero colpirlo
Il suo unico tallone d’Achille.
L’orgoglio.
Era stata più che altro una lotta di sguardi , un’insistente ricerca su chi fosse il migliore .
Il principe dei demoni era ormai stanco ed annoiato da quell’inutile duello.

:”Chi sei?”

Per la quinta volta da quando si erano incontrati Sesshomaru propose l’invito a rispondere.
E per la quinta volta , il misterioso personaggio si rifiutò di rivelare la propria identità.
Scoppiò a ridere.
Il demone cane si lasciò sfuggire un grugnito di disappunto.
Era davvero snervante come quell’insulso essere provasse in tutti i modi di soggiogarlo.

:”Sesshomaru , come sei noioso! Avanti , quand’è che mi renderai partecipe della tua smisurata forza? Ti facevo più capace!”

Sesshomaru non si fece attendere un minuto di più e ritornò lapidario contro il demone , riprendendo una rincorsa a senso unico.
Perché il maledetto si limitava solo a parere i fendenti di Sesshomaru che sfiancato non aveva mostrato però il minimo segno di cedimento.
Le loro spade risuonavano nel silenzio di una notte ormai calata da qualche minuto.
I loro respiri , affannati e corti , colmavano il vuoto e laceravano lo spazio intorno ai corpi scultorei.
La landa desolata faceva da anticamera a quel concerto così violento e implacabile.
Il demone dalla folta chioma rossa dimostrò di essere un abile spadaccino , ma proprio quando pensò che fosse giunto il momento di porre fine alla vita del demone cane, questi lo immobilizzò da dietro , utilizzando l’effetto sorpresa ottenuto grazie al teletrasporto.
Sesshomaru infatti aveva cercato di non sfruttare tutte le carte a suo vantaggio , limitandosi a fornire una figura di se del tutto alterata rispetto alla normale condizione.
Aveva deciso di ripagare con la stessa moneta lo stolto.
E forse non aveva perso del tutto , nonostante fosse anch’egli profondamente stordito dal duro combattimento.
Adesso lo teneva stretto dalle spalle , minacciando con la propria Bakusaiga di recidere la gola.

:”Adesso che ne dici di parlare?”

Il tono malizioso e provocatorio di Sesshomaru non intimorì il nemico , le cui labbra furono curvate da un arrogante e presuntuoso sorriso.
Con il braccio libero dalla presa sferrò una poderosa gomitata nelle costole del demone cane , che per tutta risposta rilanciò d’impulso la propria spada nel tentativo di colpirlo , e gli procurò un leggero taglio all’altezza dell’avambraccio sinistro , scucendo di poco la stoffa del kimono.
Il demone dal suo canto ebbe una smorfia di disappunto.

:”Questa non me la dovevi fare sciocco!”

Si scagliò sadico contro la figura di Sesshomaru , pronto a riceverlo.
Lo scontro si protrasse qualche minuto , un continuo e ripetitivo scambio di fendenti e colpi .
Ma la furia del nemico stava diventando implacabile per Sesshomaru , che era deciso a concludere  quell’inutile giostra.
Poi una voce alle sue spalle , lo tradì.

:”Sesshomaru attento!”

Rin.
Il suo odore delicato e innocente gli riempì i polmoni , inducendolo all’esitazione.
Questo gli costò moltissimo.
Il demone approfittò della momentanea distrazione di Sesshomaru , e lo colpì alla gamba destra, seppur lievemente, poichè il ferito si ritrasse fulmineo dall’attacco feroce , scagliando contro il responsabile uno sei artigli , i quali provocarono sulla pelle del demone profonde e bollenti lacerazioni
Ma non si arrestò , e per la seconda volta si avvicinò tempestivo contro Sesshomaru , il quale non se lo fece ripetere due volte e dopo aver curato la ferita , sorprese il demone attirandolo a se con una frustata.
Questi cadde nel tranello e si ritrovò faccia a faccia conlo stesso Sesshomaru, pochi centimetri separavano la sua spada dal trapassargli il petto.

:”Sei un debole e pagherai il prezzo della tua insolenza. Vuoi sapere chi sono? Sono il tuo peggiore incubo , non ti libererai mai di me , e la ragazzina che ti porti dietro , che nascondi con tanta premura ma che alla fine non sei in grado di difendere , sarà la prossima della lista. Vedrai , me la porterò via in un attimo e tu non la rivedrai mai più. Il mio nome è Baraka , stregone più potente della terra dell’ovest , colui che ha reso invincibile il famigerato Shakenda , e lo stesso che ti toglierà ciò che hai di più caro al mondo!”

Sesshomaru , accecato dalla rabbia e collera , trafisse il petto dello scellerato, il cui corposi dissolse nell’aria come polvere , senza lasciare traccia.
Il principe rimase un lungo momento , assorto nei propri pensieri.
Poi , con andatura regolare e pacata , ripiombò sul terreno , in direzione della fanciulla e del fratello , che gli aveva  da poco raggiunti .
Ai loro piedi un Jaken commosso osservava con ammirazione il proprio padrone.
 Poi Gli occhi di Sesshomaru incontrarono quelli di Rin.
 
 
 
Ambra.
Era vivo , e in ottima forma.
Nonostante avesse subito un duro colpo inferto alla gamba , era riuscito a risanarlo in poco tempo.
Una prova di grande capacità fisica e demoniaca.
Mi soffermai a scrutare quel corpo così lineare e slanciato , i muscoli in risalto per lo sforzo del duello.
Per il resto tutto era rimasto inalterato , il kimono perfettamente pulito e la chioma in ordine .
Il mio cuore ebbe un fremito , le gambe iniziarono a tremare violentemente.
Alcune lacrime minacciarono di scendere , ma le ricacciai dietro.
Feci un passo in avanti , poi due , e automaticamente mi ritrovai a pochi centimetri dal suo ampio petto.
Lui non si ritrasse ne dal mio sguardo , ne dal tocco della mia mano sulla sua guancia.

:”Tu s-sei vivo”

Rimase stranamente sorpreso dalle mie convinzioni.

:”Eri per caso convinta del contrario?”

Il tono atono ma allo stesso tempo malizioso , mi fece arrossire violentemente , e fui colta alla sprovvista.
In preda a non so quale tipo di sentimento mi ritrassi , spaventata di poter fare qualcosa di tremendamente sbagliato , e iniziai a piangere , contro qualsiasi aspettativa.
Sesshomaru , con una dolcezza mia conosciuta , mi asciugò una guancia , tastando con mano la mia pelle infuocata.
Il suo tocco mi rigenerò , e schiusi gli occhi , sazianndomi di quel gesto , di quel momento , di quei  secondi interminabili.

:”Non piangere”

Sorrisi istintivamente , ricordandomi che quella era un’espressione che aveva utilizzato anche in precedenza , nel tentativo puro e sincero di alleviare i miei tormenti , anche se solo per un secondo.
Quella sera , la paura di perderlo aveva avuto la meglio.
Ma allo stesso tempo , la gioia di rivederlo , mi aveva travolta in pieno.
Dei passi alle nostre spalle si fecero avanti.
Inuyasha si fermò ad osservare il fratello.

:”sono sorpreso che tu lo abbia sconfitto”

Una smofia beffarda si propagò sul volto di Sesshomaru.

:”Non l’ho sconfitto , è fuggito.”

:”Chi era?”

Inuyasha tentennò qualche secondo prima di porre quella domanda.
Il fratellastro dal canto suo , rispose mal volentieri , riservando sia a me che allo stesso Inuyasha una smorfia di disgusto.

:”Lo stregone , autore dell’evoluzione di Shakenda. Vuoi un consiglio? Proteggi ciò che hai caro , perché lui te lo porterà via”

Detto ciò si voltò dall’altra parte , e prese a camminare.

.”Aspetta Sesshomaru , dove stai andando?”

:”Rin vieni , dobbiamo proseguire il cammino , Jaken va a prenere Ah Uhn , abbiamo indugiato troppo a lungo in questi luoghi”

Deglutii a fatica , rivolgendo un nostalgico sguardo ad Inuyasha , il quale non cercò di opporre resistenza alla decisione di Sesshomaru.
Lo abbracciai , e lui rispose malinconico.

:”Saluta Kagome e gli altri da parte mia , e perdonami per avervi coinvolto in quest’odissea infinta i-io…”

:”Rin”

Il tono autoritario di Sesshomaru non ammetteva repliche .

:”Devo andare”

Mi ritrassi dalle braccia di Inuyasha, il quale mi riservò un sonoro bacio sulla fronte .
:
”Fa attenzione Rin , te ne prego”

Mi allontanai con una flemma calcolata dalla radura , raggiungendo Sesshomaru.
Decisi di non voltarmi , perché se lo avessi fatto , il pianto mi avrebbe consumato.
Camminai lenta e silenziosa , avvolta dall’ombra statuaria di Sesshomaru.
Li , nel silenzio , nascosta agli occhi del mondo , le lacrime per i miei compagni , furono libere di scendere , e di solcare quelle guance ormai abituate al loro fresco e turgido contatto.
Pregai per Sango affinchè si rimettesse presto , e per Miroku che l’amava in un modo così solenne e fedele , da destare l’ammirazione di chiunque.
Pregai per Kagome ed Inuyasha , così che potessero uscire da quel viaggio di tormenti e dolore.
Pregai per l’anima di Sesshomaru , e per il mio ormai palesato amore.
Pregai affinchè rimanesse vivo e caldo nell’anima che dentro di me stava prendendo conoscenza di colei che sarei diventata .
O che forse già ero.

:”Ti avevo detto d non piangere”

Mi passai una mano sul volto d’impulso.

:”Perdonami Sesshomaru , vedilo come il mio personale saluto ai miei compagni di avventura”

Lui , dall’alto della sua esperienza , fermò il passo , e per poco non andai a sbattere contro la sua schiena.

:”Ho detto qualcosa di sbagliato?”

Tentennai qulche secondo in attesa di una qualche risposta.

:”non volevo lasciarti sola”

Gettò tutto d’un fiato fuori quelle emozioni represse nel profondo del suo cuore.
Sgranai gli occhi , tant’era l’incredulità.
Il battito del mio cuore accellerò pericolosamente , e il coraggio scappò via , terrorizzato più di me.
Mai nella mia vita , avrei pensato che un uomo glaciale e taciturno come lui avrebbe potuto pronunciarle.
Riprese il cammino , non curandosi dei miei tormenti e delle mie indecisioni.

:”Sesshomaru , posso fare una domanda?”

Esitò qualche istante.

:”parla”

Accettai di buon grado il suo invito.

:”Ecco vedi , nella radura non ho potuto fare a meno di chiedermi cosa ti avesse detto lo stregone poco prima di fuggire”

Sesshomaru non si scompose di fronte alla mia inesauribile curiosità .

:”Mi ha detto che avrei perso ciò che ho più caro al mondo”

Rimasi qualche secondo delusa della risposta , ma non mi diedi per vita.

:”E per caso l’hai persa davvero?”

Ancora una volta non si rifiutò dal rispondere , ma impiegò qualche secondo in più , come ad indicare che avesse avuto bisogno di un momento per riflettere.

:” No , e non se la prenderanno mai”

Sorrisi ignara di cosa fosse , ma limitandomi a non insistere oltre , e proseguire con serenità il nostro cammino , davanti a noi ancora un infinito numero di pericoli da affrontare.
L’avventura proseguiva.









NOTA DELL'AUTORE:
Allora ragazzi sono tornata yee! Dopo ben 2 settimane di assenza , rieccomi qui a rompervi ahah! No , apprte gli scherzi , vi chiedo scusa dal profondo del cuore , riconosco di non essere stata del tutto onesta , ma ultimamente ho avuto davvero poco tempo e quindi tra una cosa e l'altra anche l'ispirazione è andata a poco a poco scemando , ma basta con le chiacchere , sono di nuovo qui e questo è l'importante!
Voglio ringraziare tutte quelle persone che lasciando rencesioni , siete meravigliosi! E anche tutti gli altri che spendono un po del loro tempo per leggere i miei capitoli!
Che dire , abbiamo scoperto l'identità del misterioso personaggio , quante complicazioni per Rin e i suoi amici , non trovate? 
Chissà cosa vedremo nel prossimo!!
Un bacione e a prestissimoooo!!

 

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Capitolo 11
*** Ritorno ***


Il fuoco scoppiettava incalzante.
Il cielo aveva ormai perso le rosee sfumature di un pallido tramonto.
La notte era calata silenziosa sui nostri corpi affaticati.
Jaken riposava accanto a me , Ah Uhn dormiva , mentre io osservavo con fare nostalgico le stelle da poco apparse.
Sesshomaru  invece era ancora in perlustrazione , un’abitudine ormai quotidiana .
Da quando aveva affrontato quello stregone era diventato particolarmente taciturno e solitario, e per due settimane di viaggio non aveva proferito parola , ne con me , ne tanto meno con Jaken.
Il suo essere così vigile e in allerta mi aveva spaventata inizialmente , si ostinava a non rivelare il proprio tormento, e a chiudersi in un sommesso e sigillato silenzio , dentro il quale veniva consumato da un dolore e una paura che non avevo mai riconosciuto.
E mentre lui si lasciava rosicchiare dall’interno , io mi richiudevo in me stessa , con l’unica e amara consolazione che forse un giorno  avrei potuto redimere e abbattere quella barriera invalicabile.
Le stelle apparivano lontane e un rumore di passi felpati e leggeri sul terreno mi destò dalla mia momentanea assenza.
Il kimono bianco si fece strada attraverso il buio ormai sceso sulla vallata.
Gli stivaletti neri risuonavano nitidi e chiari alle mie orecchie.
Finalmente la flebile luce del fuoco mi permise di osservare con maggiore attenzione i lineamenti di Sesshomaru.
Non mi degnò di particolari attenzioni , limitandosi a sistemarsi con delicatezza e grazia ai piedi dell’albero di fronte al mio.
I nostri occhi si incontrarono , ed entrarono in una dimensione esclusiva.

:”Buonasera Sesshomaru , hai notato qualcosa nei dintorni?”

Esaminai la sua espressione del tutto lontana.
Non rispose , riducendosi  semplicemente ad osservarmi statuario e indifferente , estraneo.
Il suo sguardo si soffermò a lungo sulle curve ormai evidenti del mio corpo , il che mi fece arrossire violentemente , anche se in cuor mio sperai non lo avesse notato.
I tratti marcati e severi non lasciarono trapelare alcun tipo di emozione.

:”Sei ancora sveglia”

La sua voce , atona e profonda , mi colse alla sprovvista , rubandomi da quel velato mutismo.

:”ecco io volevo aspettarti , perdonami”

Ferita da quella ostinata freddezza , non mi curai della sua presenza, e con una superbia e superiorità alquanto effimera, gli voltai le spalle .

:”Rin”

Non mi lasciai condizionare dal tono spazientito della sua voce.
Il suo respiro divenne percettibile .

:”Rispondi”

Per la seconda volta , non risposi.
Mi feci scudo con lo stesso silenzio che anche lui aveva indossato per tutti quei giorni.
Poi una mano mi afferrò di slancio il volto , e il mio sguardo riconobbe la sua alta e possente figura a pochi centimetri dalla mia.
Con un balzo felino aveva oltrepassato e dimezzato la distanza tra noi.

:”Che cosa ti prende?”

Il mio viso , ad una vicinanza pericolosa dal suo.
La sua mano , stringeva morbidamente il mio mento , e i suoi occhi ambrati scrutavano indagatori lo stupore nei miei occhi.
L’agitazione , il nervosismo e la stanchezza mi fecero scoppiare definitivamente .

:”cosa prende a te! Sono giorni che ti ostini a non rispondermi , dopo l’attacco di Baraka , dopo la tua fuga , dopo quel bacio…!”

Il ricordo ancora fresco nella mia memoria ebbe lo stesso effetto di uno schiaffo.
La sua indecifrabile espressione si rivelò un enigma.
Quei lineamenti così perfetti non avevano intenzione alcuna di lasciar emergere ciò che realmente si nascondeva dentro il suo cuore.
La mia reazione però lo colpì , ne fui certa.
La presa della sua mano si fece più prepotente , poi , senza nemmeno accorgermene , le sue labbra furono sulle mie .
Rimasi interdetta , colta alla sprovvista.
Erano fredde e pungenti , cariche di un sapore forte e delicato allo stesso tempo , di cui le mie papille gustative si saziarono.
In un attimo le sue mani valicarono il confine , intraprendendo un sensuale viaggio lungo tutto il mio corpo .
Le dita affusolate si annidarono con grazia e gentilezza a studiare le mie curve , e il contatto divenne più caldo e focoso.
Un bollore si propagò su tutta la mia essenza , riempendomi di un’intraprendenza mia conosciuta.
Trasportati da quella dimensione così ultraterrena , fui trascinata con forza in un giogo pericoloso e invitante.
Sesshomaru mi cinse la vita con una mano , mentre con l’altra tastò delicatamente i lineamenti del mio volto , quasi impaurito di potermi fare del male.
Mi ricordò moltissimo il nostro primo vero contatto , così inesperto e allo stesso tempo inaspettato.
Ma questa volta era diverso , ogni sensazione , odore o percezione risultava amplificata , e quell’emozione così travolgente e misteriosa cullò i nostri i corpi in balia della passione.
Liberai inesperta una mano , e la lasciai goffamente scorrere lungo la simmetrica e perfetta linea dello zigomo , tentando di catturare ogni centimetro della sua pelle.
Col respiro e il fiato corto , mi staccai a malincuore , e ricercai negli occhi di lui , un indizio , un barlume che mi dimostrasse un ripensamento o pentimento.

:”Io…p-perdonami , non so cosa mi sia preso , i-io”

Si scostò impercettibilmente , e studiò per un momento l’espressione del mio volto.

:”Rin , non scappare.”

Scappare.
Una parola ambigua per certi versi , dal momento che di mia spontanea volontà avevo intrapreso quell’avventura , con l’unico scopo di poter guadagnarmi un po’ da pace da condividere con la sola  persona che avrei mai potuto amare.
 Ma forse stavo davvero fuggendo da qualcosa , da quel sentimento così sconosciuto e spaventoso.
 
:”Non farlo nemmeno tu.”

Per tutta risposta mi rivolse un’occhiata particolarmente nostalgica e timorosa.
Non parlò , ma riconobbi sul suo volto , la volontà di chi ha qualcosa troppo importante da difendere.
Mi strinse protettivo sul proprio petto.
Sgranai gli occhi contro i muscoli scultorei , sbalordita dalla sua iniziativa .
Dopo qualche minuto di silenzio e quiete assoluta, mi trascinò accanto a se ai piedi della quercia dove poco prima avevamo suggellato quel contatto unicamente nostro.
Tentai con tuta me stessa di oppormi al sonno che minacciava di piombare, in modo da godere fino all’ultimo istante della nostra vicinanza.
Ma a poco a poco , la stanchezza mi colse , e presa alla sprovvista , decisi di addormentarmi contro il corpo marmoreo di Sesshomaru , mentre le sue braccia mi cingevano ancora timorose.
Pregai con tutto il cuore che quel momento non terminasse mai.
 
 
 
 
 






I raggi del sole illuminavano in parte il mio viso , nascosto nella penombra.
Schiusi pian piano gli occhi , nel tentativo di abituarmi gradualmente a quel bagliore accecante.
Poi un volto familiare invase il mio campo visivo.

:”Finalmente ti sei svegliata! Alzati pigrona , dobbiamo rimetterci in marcia”

Sbadigliai sommessamente.
Notai Ah Uhn a pochi metri , proto per la partenza.
Di Sesshomaru nemmeno l’ombra.

:”Jaken ma …”

Il kappa mi interruppe con un gesto annoiato della mano.

:”Il padrone sta controllando la zona , non appena sarà qui potremo riprendere il cammino”

Mi alzai , e aiutai il demone a raccogliere le ultime necessità.
Osservai il piccolo Kappa , e mi ritornarono alla mente numerosi battibecchi di quando ero ancora molto piccola.
Nonostante tutte le nostre divergenze , avevamo imparato ad accettarci vicendevolmente , e per me era diventato una figura fondamentale.

:”Ma lo sai che russi la notte Jaken? Non pensavo che un demonietto piccolo come te potesse fare  un frastuono del genere!”

Sorrisi compiaciuta della mia pungente provocazione , in attesa della sua replica.

:”Ma come ti permetti ragazzina! Io sono Jaken , gran vassallo di padron Sesshomaru da anni , e nessuno si è mai lamentato di come dormo e poi faresti meglio a tacere o giuro che…”

:”Jaken”

Un avvertimento atono e avverso proruppe dalle profondità della foresta.
Poi la figura riemerse dall’oscurità.
A Jaken basto percepire la presenza del padrone per ammutolirsi.
Sesshomaru si fece avanti .

:”Procura della legna da portare nel viaggio”

Il Kappa si inchinò ai piedi del venerato padrone.

:”Ma certo padrone , non tarderò”

Quando fu abbastanza lontano , gli occhi di Sesshomaru si confusero nei miei.
Fece un passo in avanti , poi , con una grazia ineguagliabile e senza interrompere nemmeno per un momento il nostro contatto visivo, mi sfilò dalle mani la coperta e la ripiegò lui stesso nella sacca al collo di Ah Uhn.
Arrossii in risposta a quel gesto così gentile e premuroso.
Chiunque non avrebbe badato agli aspetti così semplici , ma con Sesshomaru , anche il minimo cenno del capo sarebbe potuto valere oro.
Qualche minuto più tardi Jaken fece ritorno , carico come un mulo , e insieme riprendemmo il nostro viaggio.
Dopo qualche ora di cammino , il sole era ormai alto nel cielo , e il caldo divenne quasi insopportabile.

:”Sesshomaru , posso chiederti una cosa?”

Il principe dei demoni mi dava le spalle , in quando proseguiva in testa.

:”Chiedi”

:”Dove siamo diretti di preciso? Adesso che Kagura agisce da sola , e che Inuyasha e gli altri sono lontani da noi , come faremo a raggiungere Shakenda?”

Sesshomaru si prese qualche secondo per rispondere.

:”Grazie al mio olfatto ho la possibilità di percepire un elevato numero di emanazioni , e in base quanto detto da Kagura , Shakenda dimora al di là delle montagne rocciose , una zona molto pericolosa e irraggiungibile secondo alcune leggende”

Si fermò un momento , poi proseguì il discorso.

:”Ma sono solo ridicole storie , scritte da coloro che non sono riusciti laddove io , Sesshomaru , trionferò.”

La sua sicurezza e pacatezza mi conferirono un coraggio inaspettato.
Lui era perfettamente conscio delle proprie capacità e non se ne vergognava affatto.
Contemplai la sua figura così elegante , muoversi a passo lento e misurato.

:”Hai altro da chiedermi?”

Mi riscossi .

:” No , grazie”

Proseguimmo per diverse ore , durante le quali avevo approfittato della presenza ben gradita di Ah Uhn.
Un placido e sincero silenzio aveva travolto l’intera compagnia , e così dopo un consistente numero di miglia avevamo deciso di sostare per la nottata.
La boscaglia aveva ormai lasciato posto ad una zona molto più arida e meno umida , a tratti desertica.
Le rocce della vallata facevano da sfondo a quell’immagine così diversa.
Io e Jaken stabilimmo un confortevole punto per riprendere le forze e riposare , non distante da un fresca e limpida sorgente .
Intanto Sesshomaru si preoccupò di controllare i dintorni , quell’alone di paura ancora evidente nei suoi occhi e gesti.
Mangiai in abbondanza , colmando il vuoto nel mio stomaco che per un’intera giornata mi aveva perseguitata.
Poi , un manto stellato fece da coperta sia a me che al piccolo Kappa , il quale era sprofondato in un quieto dormire , lasciando a metà un’avvincente aneddoto riguardo la passata avventura che avevano vissuto in giovinezza lui e lo stesso Sesshomaru.
Sorrisi immaginando come potesse essere stato il principe dei demoni da ragazzo.
Nonostante l’aspetto ingannasse la sua reale età , non riuscii a formare con chiarezza i contorni della persona che un tempo era stata.
Nella mia mente , si concretizzò un paffuto bambino dall’aspetto severo e rigido diventare poi un uomo di pari carattere.
Arrossii con imbarazzo di fronte alle mie formulazioni , e mi concentrai su un punto indefinito di fronte a me.
Poi , un accecante bagliore catturò la mia attenzione.
Sembrava una stella , una luce ad intermittenza poco oltre circa due rocce.
Mi alzai spaventata , e afferrai il pugnale che Sesshomaru mi aveva predisposto in caso di necessità.
Non mi preoccupai di chiamare Jaken , perché probabilmente avrebbe alzato un polverone inutilmente.
Mi avvicinai timorosa e con passo felpato , accompagnata solo dall’assordante e imperterrito battito del mio cuore.
Quella fioca e delicata luce era ormai vicina , mi sarebbe bastato poco .
Con il pugnale stretto nella mano destra , mi feci coraggio.
Poi , d’improvviso fui travolta da una figura contro il mio esile corpo.
La luce era scomparsa .
Una trappola.
Il corpo dell’aggressore tentò di trattenermi per il kimono , e di disarmarmi in qualche modo , ma fui abbastanza svelta da sgusciare via da quella minacciosa presa.
Nell’agitarmi però , caddi all’indietro , tradita da una sporgenza ai miei piedi.
Rantolai nel buio in cerca di una via di fuga.
Solo dopo qualche secondo , ormai terrorizzata e convinta di cosa sarebbe successo , il suono di una voce familiare mi coccolò.

:”Mai voltare le spalle al tuo nemico”

Con un’agilità e forza fisica incomparabile , Sesshomaru riuscì a sollevarmi dalla mia posizione inesperta , sistemandosi esattamente di fronte a me.
Fui combattuta dall’impulso di urlargli addosso quanto fosse stato imprudente e sciocco , ma riuscii in qualche modo a trattenermi.
Mugugnai un’imprecazione a denti stretti , e attraverso il buio , riuscii comunque a percepire il suono della sua roca risata.
Era divertito dalla mia indisposizione.
Ma guarda che sconsiderato.

:”Mi hai spaventata , io credevo che fosse Baraka”

Mi afferrò una mano , e ne libero dall’impugnatura il pugnale.

:”Baraka ti avrebbe ucciso senza pietà.

Ammutolii .

“Però sei stata ugualmente coraggiosa”

Sorrisi flebilmente , imbarazzata.

:”Grazie , anche se temo di non essere stata poi così brava.  A proposito , quella luce , era davvero agghiacciante , come sei riuscito a riprodurla?”

Il respiro di Sesshomaru si fece corto .

:”Quale luce?”

Il tuono della sua voce rivelò quanto fosse ignaro delle mie parole.

:”Ma come , non eri tu , io credevo di aver visto una luce , proprio qui …io…”

Ripercorsi inorridita ogni singolo evento precedente allo scontro con Sesshomaru.
Se non era stato lui , ciò poteva significare una sola cosa : qualcuno aveva voluto che io fossi manipolata e attirata dal maleficio , e forse quel qualcuno in quel preciso istante stava assistendo al nostro stupore.

:”Andiamo”

Sesshomaru mi afferrò con forza un braccio , trascinandomi dall’altra parte , in direzione del nostro giaciglio.
La preoccupazione e il timore dei suoi comportamenti simboleggiarono la gravità dell’accaduto.

:”Jaken , in piedi avanti.”

Il Kappa fu risvegliato dalla volontà del padrone.
Lo osservai frastornato e confuso rivolgermi uno sguardo interrogatorio .
Dal canto mio , ero troppo spaventata per poter rispondere , o dare forma a un qualsiasi tipo di pensiero o rassicurazione.
Sesshomaru anticipò le mosse di entrambi e scalciò lontano Ah Uhn , ordinandogli di tenere una quota di volo alta e di aspettarlo a qualche miglio non lontano da lì.
Nel mentre io e Jaken assistevamo impauriti e sconcertati quel susseguirsi di azioni , fin quando Sesshomaru con una prontezza e lucidità ammirevoli , non mi cinse la vita , trascinandomi con lui al di sopra di quel pericolo.
Letteralmente.
Jaken fece appena in tempo ad accaparrarsi un posticino ai margini della morbida coda.
Mi strinsi sempre più sconvolta contro il suo fisico statuario , ricercando al di sotto della nostra elevatura , il minimo segnale o indizio , che mi rivelasse qualcosa riguardo quanto accaduto.
Ma l’orrore e la paura annebbiarono i miei pensieri, e le mie volontà.
Nella mia mente , si ripetè meccanicamente una ricostruzione degli eventi , e la tragica realizzazione e consapevolezza di questi.
Un nostro nemico , forse un demone , o magari lo stesso Baraka o Shakenda , aveva meramente tentato di avvicinarmi con un espediente , nel tentativo di…cosa?
Rapirmi?
O forse anche…uccidermi.
Quella condizione mi fece gelare il sangue nelle vene.
Quanto stupida ero stata , e mal fidata a gettarmi con una tale sconsideratezza in un pericolo del genere.
La mia ingenuità superava il limite del normale.
Sesshomaru intanto non proferì parola , ne tanto meno cercò in qualche modo di fornire una spiegazione , o una personale teoria in merito.
Ma probabilmente quel frammentato mutismo era la causa di una profonda delusione nei confronti di se stesso.
Non si era minimamente reso conto della presenza di una figura nemica , e ciò aveva di certo ferito nel profondo il proprio orgoglio.
Sorvolammo con agitazione snervante un paesaggio in continuo mutamento , e una profonda sonnolenza mi aveva ormai conquistata.
Ero ancora stretta contro Sesshomaru quando ad un trattò , la paura mista a stanchezza si fece padrona di ogni mia volontà.
 
 
 
 
 
 





Il gruppo di Inuyasha proseguì per un paio di giorni in direzione ovest rispetto alla radura , ma la difficile condizione di Sango aveva ostacolato il cammino.
La sterminatrice aveva potuto beneficiare della medicazione repentina di Rin , ma la ferita era ugualmente profonda , e sarebbero stato necessari ulteriori giorni per una definitiva ripresa.
Quella sera , i quattro sostarono non lontani da un villaggio umano , in parte distrutto e abbandonato.
I restanti abitanti non avevano posto troppe domande riguardo il loro arrivo , ne tantomeno sulle loro identità , il che si rivelò un bene , in quanto fosse necessario mantenere un profilo basso.
In particolare tra questi , un’anziana signora si offrì di predisporgli una comoda abitazione , il minimo indispensabile per poter trascorrere in tranquillità la nottata.
All’interno della stanza vi era un fuoco e della legna , un paio di letti ed un piano di lavoro dove poter preparare qualcosa da mangiare.
Il pavimento in legno rivelava una sostanziale differenza con le capanne del villaggio di Kaede.
Quelle erano molto più strutturate , e probabilmente sicure.
Il tetto difatti non era rivestito in paglia , bensì con comode tegole interamente di quercia , robuste e solide.
Intanto la misteriosa paesana si era allontanata qualche secondo , con la promessa di tornare con un pasto decente.
Inuyasha osservava pensieroso il fuoco , Miroku era intento a cambiare il bendaggio alla moglie , e Kagome nel mentre aveva preparato una tavolata di formaggi e del pane come accompagnamento.
Si avvicinò silenziosa al compagno.

:”Cosa ti turba Inuyasha?”

Il mezzo demone fu risvegliato dal dolce e soave tocco dell’amata.
Sospirò amareggiato.

:”Pensavo che questo viaggio si sta rivelando un fallimento sotto ogni punto di vista. Il nemico è sempre un passo davanti a noi , costantemente. In più è circondato da un’orda di valorosi demoni , per non parlare di quello stregone. Sesshomaru è convinto che molto presto reclamerà la propria rivincita contro di lui. Se solo non fosse partito , forse avremmo avuto qualche possibilità in più ….”

Inuyasha serrò la mascella in preda alla collera e al rimorso.
Kagome accarezzò teneramente i muscoli tesi , riservandogli un sonoro bacio a fior di labbra.

:”Noi ne usciremo vivi , ne sono certa. Fidati di tuo fratello , si prenderà cura di Rin , e saprà fronteggiare qualsiasi minaccia, vedrai. "

Inuyasha si lasciò coccolare dalle parole della sua amata Kagome , restituendole un gesto d’affetto.
Poi un imprevisto bussare alla porta riscosse entrambe le coppie.
Il mezzo demone si distaccò con gentilezza dalla presa di Kagome , e andò alla porta.

:”Deve essere la vecchia , finalmente”

Girò la maniglia , e tirò i battenti contro di se , nel tentativo di spalancarla.
Ma la figura che ne apparve , lo sconcertò.

:”Mi dispiace deluderti , ma temo che la cena dovrà aspettare”

Una donna di invidiabile bellezza aveva prepotentemente fatto irruzione nell’umile dimora , sotto lo sguardo sconcertato dei quattro.

:”Kagura!”

La mezzo demone sorrise beffarda.

:”Vi sono mancata?”
 
 
 
 
 
 
 





Alle prime luci dell’alba raggiungemmo una successiva foresta , con alberi molto più alti e una vegetazione decisamente più vasta e ampia.
Sesshomaru mi aiutò a discendere sul terreno , e la sua mano accompagnò i miei movimenti fin quando non fu certo che fossi abbastanza in grado da tenermi in piedi da sola.
Jaken mi raggiunse distrutto e affaticato quanto me.
Lo stesso Ah Uhn  sembrava aver sofferto il lungo tratto di volo.
Mi accasciai atterrita al suolo , portandomi una mano sulla tempia e regolando il ritmo del mio respiro.
Non ebbi il coraggio di rivolgere un’occhiata a Sesshomaru , anche se dovetti ammettere di essere stata molto curiosa riguardo cosa temesse il suo istinto.

:”Sesshomaru , dove siamo di preciso?”

Non rispose istantaneamente , ma cercò in qualche modo di ascoltarmi.
Controllai i suoi gesti pacati e meccanici , all’apparenza innocui e indifferenti.

:”Ci troviamo a diverse leghe dal nostro precedente accampamento.”

Sospirai sollevata.

:”Questa è una zona protetta dallo spirito di una sacerdotessa , le sue barriere non possono essere valicate o infrante da nessun tipo di demone”

Corrucciai il volto.

:”Allora come puoi tu , in quanto demone superiore , superarle?”

Sesshomaru mi riservò uno sguardo indecifrabile.

:”Non ho ancora oltrepassato quella zona infatti , perché vi entrerai soltanto tu”

Ammutolii sconvolta.

:”C-cosa vuoi dire Sesshomaru? Intendi abbandonarmi qui? Perché io i-io credevo che avremmo viaggiato insieme …”

La sua espressione inflessibile torreggiò come un ombra sul mio cuore.

:”Non lontano da qui vi è un villaggio umano , sarai al sicuro per qualche giorno. Poi tornerò a prenderti.”

Boccheggiai , sommersa dalla realtà di quelle parole.
Si sarebbe trattato di pochi giorni , ma io non lo avrei lasciato andare facilmente.
Anche Jaken intanto assisteva incredulo le volontà del proprio padrone.

:”Padrone , mi perdoni se mi intrometto , ma dove andremo di preciso?”

Sesshomaru non degnò di uno sguardo l’umile servitore , limitandosi ad una smorfia contrariata.

:”Jaken , tu resterai con lei”

Il Kappa rimase di sasso di fronte all’ordine rigido e senza repliche dell’amato padrone.
Io stessa faticai a credere a tutte quelle assurdità.

:”Tu non capisci , i-io ho …ho bisogno di te nella mia vita , non posso permettere che tu vada via un’altra volta , non lo sopporterei mi capisci? Se questo è un tuo modo per liberarti di me , perché sono un’umana , avresti fatto molto prima a dirlo apertamente! Io non ho la forza di continuare la mia vita , se tu non ne farai parte!”

Biascicai a stento quell’amara accusa , contornata dal sapore dolce e saturo delle mie stesse lacrime.
Sesshomaru non si lasciò piegare da quella visione , e rimase indifferente di fronte alla mia aperta dichiarazione.
Si avvicinò di qualche passo , ma non ebbi abbastanza coraggio dal mantenere il contatto visivo.
Abbassai il volto , abbandonando le braccia sui fianchi.

:”Non hai capito niente”

Sgranai gli occhi.
Poi , il frastuono assordante del vento mi circondò , lasciando soli sia me che Jaken.
Se ne era andato.
 
 
 
 
 
 




Kagura addocchiò con superiorità l’abitazione.

:”E io che pensavo avreste scelto un posto di classe”

Inuyasha la osservò infuriato , più che sbalordito.

:”Ma dove sei stata si può sapere? Sei andata via senza dire farci sapere nulla, e adesso ripiombi qui come se niente fosse? Hai
una gran faccia tosta lo sai?”

Kagura sorrise maliziosa , scrutandolo dall’alto in basso.
Poi , alle spalle del mezzo demone , comparve l’anziana signora.

:”Spostati ragazzo. Kagura , sei arrivata finalmente”

Kagome e gli altri restarono di sasso .

:”V-voi due vi conoscete? “

:”Si ragazzina , e adesso fareste meglio a sedervi e a cucire quelle bocche”

La stessa Sango dimenticò per un attimo il proprio diliro , e si concentrò sulle nuove figure.
Inuyasha e Kagome si sistemarono su un paio di sedie insieme all’anziana , mentre Kagura preferì rimanere in piedi vicino al fuoco.
La vecchia osservò i compagni di viaggio per un momento , studiandone le espressioni.
Poi , con flemma e delicatezza , si decise a parlare.

:”Temo sia giunto il momento delle presentazioni. Il mio nome è Iyuma , e sono una strega.”

Per poco Kagome non rotolò giù dalla sedia.
Gli altri rimasero attoniti dalle affermazioni della vecchia.

:”U-una strega? Ma cos stai dicendo è i-imposs”

Iyuma non le lasciò il tempo di protestare.

:”Cosa ti credi ragazzina , che in questo mondo esistano soltanto sacerdotesse e demoni? Beh ti sbagli. Proprio come Baraka , anche io sono una strega , e per la precisione , l’ultima.”

:”che vuoi dire ?”

L’anziana donna sospirò flebilmente , riportando alla memoria le vicende di quella vita.

:”Un tempo , vi erano quattro stregoni , rispettivamente dell’Ovest , Est , Sud , e Nord. Io , sono la strega dell’Ovest , e il mio compito è di respingere tutte le influenze del male che possano minacciare la scurezza delle mie terre , ed era il dovere a cui noi tutti dovevamo adempiere. Ma le cose sono drasticamente cambiate dall’arrivo di Shakenda. Egli , accecato dall’odio , si recò inizialmente dallo stregone del Nord , Itzumi , il quale rifiutò di prestarsi ai suoi malvagi scopi. Infuriato Shakenda , ripose le sue ultime speranze in  Baraka , il quale accettò meschino il volere di quel rancoroso uomo , e lo rese un essere micidiale e potentissimo. Una volta diventato tale , andò a riscuotere vendetta anche contro  coloro che non avevano partecipato alla sua trasformazione , e uccise sia Itsumi che Nata , strega del Sud, .Affrontò anche me , rendendomi schiava di questo corpo raggrinzito , e privandomi in parte delle mie capacità magiche.”

Miroku alzò un sopracciglio , con fare interrogativo.

:”Mi scusi Iyuma , ma perché non ha provato a dissuadere Baraka dalle proprie scelte?”

La donna sorrise amaramente.

:”Baraka è sempre stato un uomo ambizioso , egli desiderava più di ogni altra cosa l’immortalità , e aiutando Shakenda è riuscito ad ottenerla , ma questo gli costa  tutt’oggi moltissima fatica. I suoi poteri risentono grandemente dello sforzo che egli subisce giorno dopo giorno per rigenerare il proprio fisico.”

Questa volta le perplessità furono sollevate da Kagome , che ancora non capiva quale tipo di legame intercorresse tra quella donna e Kagura.

:”Ma questo cosa c’entra con Kagura? Insomma come vi conoscete?”

La mezzo demone anticipò Iyuma , rubandole la parola.

:”Tempo fa , una volta compreso i piani malefici di Shakenda , è stata la stessa strega a ricercarmi.”

:”Perché l’avete cercata signora?”

Iyuma la osservò di sottecchi.

:”Ragazzina non chiamarmi signora , non sono mica così vecchia! Comunque la verità è che ho cercato Kagura poiché in principio era l’unica che conoscesse direttamente voi , e il fratello di Inuyasha , Sesshomaru. Egli corre un grave pericolo , e così facendo mette  a repentaglio la vita della ragazza che viaggia con lui.”

Al solo sentire il nome del demone , Kagura fu riscossa da un piacevole fremito.

:”Ma v-voi come fate  sapere di Rin?”

Kagome si stupì delle capacità dell’anziana.

Iyuma dal canto suo , sorrise compiaciuta.

:”Io posso vedere esattamente il percorso di vita di una persona , e ho studiato a lungo quello di Sesshomaru. In questo momento ha lasciato l’umana in un villaggio nel tentativo di andare alla ricerca di qualcosa. Purtroppo però non ne sono ancora a conoscenza , temo che ciò implicherà più tempo del previsto.”

Inuyasha intanto aveva assistito silenzioso alla discussione , senza interrompere il racconto più del dovuto.
Una volta terminata la spontanea rivelazione delle due , prese parola.

:”Vecchia parli sinceramente : lei sa come potremmo sconfiggere Shakenda , non è così?”
Iyuma ascoltò la domanda del ragazzo , ma rimase impassibile di fronte al quel suo tono minaccioso.

:”Io sono l’unica a saperlo.”

Inuyasha strabuzzò maggiormente gli occhi , battendo con violenza un pugno sul tavolo.

:”Allora ce lo deve dire!”

:”Inuyasha…”

Kagome tentò di affievolire la sua ira , e di riscuoterlo dalla collera da cui era ormai stato raggirato.
Il compagno si ricompose , ma continuò imperterrito ad osservare truce Iyuma.
Questa scambiò una fugace occhiata con Kagura , la quale rispose affermativa.

:”L’unico modo per uccidere Shakenda , è distruggere il cuore di Baraka , all’interno del quale alleggia il suo spirito corrotto dal male. Ma per farlo , è necessario riunire entrambi i cuori , che purtroppo non si trovano nei loro carnali corpi. Da diversi anni sto tentando di rintracciarli , ma è un lavoro complicato e richiede un lasso di tempo di cui purtroppo non disponiamo più”

Kagura avanzò , richiamando l’attenzione dei presenti.

:”Sentite , so che può suonare assurda come affermazione , ma dovete continuare questo viaggio , e dirigervi il più in fretta possibile al castello di Shakenda. Da qui , dista circa due settimane di cammino , prendete questa”

Così dicendo porse a Kagome una mappa illustrativa del percorso , e una successiva esplicativa dell’interno del castello , con annesse informazioni aggiuntive riguardo punti ciechi e strategici.

:”Kagura , tu cosa farai?”

La mezzo demone voltò le spalle ai propri commensali.

:”Raggiungerò nuovamente Sesshomaru , e con lui cercheremo di arrivare quanto prima al palazzo. Tra quindici giorni esatti ci incontreremo li, intesi?”

Inuyasha rimase perplesso qualche secondo , poi , con un cenno del capo , acconsentì e si rivolse nuovamente all’anziana.

:”Vecchia , intendi venire con noi?”

Iyuma si trattenne dallo scoppiargli a ridere in faccia.

:”Ragazzo mio , sono l’unica in grado di affrontare Baraka , e poi muoio dalla voglia di vederlo implorarmi umilmente perdono per tutto il male causatomi!”

Uno strano barlume contornava gli scuri occhi di Iyume , che aveva ormai preso la propria decisione.

:”Molto bene , allora riprenderemo il cammino alle prime luci dell’alba”

Kagome sorrise divertita , rivolgendo uno sguardo incoraggiante al compagno , il quale le cinse la vita con un bracciò e l’attirò a se.
Iyuma intanto si ritirò nella propria abitazione , congedandosi dalla compagnia.
Sarebbero partiti la mattina successiva.
Anche Kagura lasciò l’umile dimora , e si prese qualche momento per riflettere sul da farsi.
Camminò a lungo nella notte , avvolta dalla cupa ombra del buio.
Un unico chiodo fisso tormentava i suoi pensieri : trovare Sesshomaru.
L’avventura continuava.
 
 
 
 
 NOTA DELL'AUTORE:
Allora ragazzi , la storia continua , e assistiamo a continui colpi di scena , personaggi che ritornano e nuove figure che si riveleranno fondamentali per il proseguimento della storia. Spero ancora una volta che possa piacervi , e interessarvi e che inoltre stiate apprezzando la piega che hanno preso gli eventi. Cosa ne pensate di questo lato di Sesshomaru? Prima la bacia e poi la lascia , Rin tormenata , e Kagura che si fa avanti nel momento del bisogno. Cosa succederà nel prossimo capitolo? Vi posso soltanto anticipare che un atteso personaggio tornerà , indovinate chi?
Un bacione e se non dovessi pubblicare prima di Domenica , auguro buona Pasqua a voi e a tutte le vostre famigilie. Un bacione!

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Capitolo 12
*** Anima perduta ***


“non fermarti , continua a camminare , non pensare”
Per più di due ore continuai a ripetermi di stare calma , di non farmi prendere dal panico. 
“sei sola , continua a camminare , non pensare”
Il rumore dei miei piedi a contatto con il fogliame mi rassicurava , non mi faceva sentire del tutto persa.
“lui non c’è , continua a camminare , sei sola”
Andai avanti , ignara della meta. forse lo avrei capito da sola , o forse avrei vagato nel nulla in eterno ; fatto sta che muovendomi non ero costretta a riflettere. 
Dovevo soltanto concentrarmi sui miei passi.
“sei sola , sei sola , resterai sola”
Jaken alle mie spalle , si era rassegnato a seguirmi senza insistere troppo riguardo il mio comportamento , ma apprezzavo davvero la sua compagnia in un luogo così sperduto e decisamente terrificante.
Dopo la partenza di Sesshomaru non avevo aperto bocca . 
Il silenzio si stava rivelando uno scrupoloso amico dopotutto.
“raggiungi la barriera , continua a camminare , non pensare”
Quello ero il mio scopo , superare quel tetro bosco e sperare nel repentino intervento di qualche divinità.
Era come se ogni fibra , cellula ,del mio corpo fosse rimasta distaccata dal turbinio di eventi accaduti : Shakenda , l’agguato , l’abbandono di Sesshomaru , e la solitudine.
Già , non sembra l’inizio di una vicenda straordinaria o quantomeno interessante , ma si , fatto sta che in meno di due settimane la mia vita era completamente cambiata.
Io stessa non mi riconoscevo più, perchè la vecchia Rin , quella infantile e ingenua , sarebbe rimasta accovacciata sul terreno , in attesa del ritorno del proprio signore. 
Ma la donna che ero diventata , mi imponeva di guardare in faccia la realtà , di reagire , di svegliarmi.
Per questo camminai , senza rotta , senza meta , completamente alla cieca , e solo quando andai a sbattere contro qualcosa mi accorsi di aver commesso un terribile errore.
 
 
 
Kagura partì alle prime luci del giorno , senza salutare i compagni ne tantomeno Iyume.
La vecchia aveva ricoperto un ruolo fondamentale per scoprire i reali piani da Baraka. 
Probabilmente non sarebbero riusciti nemmeno a raggiungere la sua dimora se non avessero seguito le indicazioni della stregona.
Ma Kagura non gradiva le inutili esternazioni di affetto , perchè per lei un legame si basava su valori molto più profondi e solenni , quali la fiducia , il rispetto e talvolta anche la compassione.
Il sole , pallido e ancora tenue , le permise di mantenere un basso profilo , e di focalizzarsi maggiormente sulla scia da seguire : il suo unico scopo era ritrovare Sesshomaru , unirsi a lui e proseguire la missione.
“Sesshomaru”
una fitta. 
Quel nome pesava sul suo cuore come una lama conficcata nel fianco.
La costante sensazione di solitudine non l’avrebbe abbandonata mai , nessuno avrebbe colmato quella mancanza.
Eppure il demone cane suonava come un salvatore per lei , quell’alone di protezione la rincuorava , e le faceva sperare in un futuro migliore.
Ma Sesshomaru aveva una personalità tutta sua , e un modo di concepire i sentimenti molto personale e intimo.
Per questo si sentiva così legata a lui , proprio per questa evidente somiglianza.
Anche lui era un’anima in pena , un’amica sola , costretta a convivere con i propri peccati per l’eternità.
Così Kagura non si fermò, non cessò mai la propria corsa e perseguitò l’emanazione di Sesshomaru all’infinito.
Attraversò molte terre , le une diverse dalle altre ,  e in ognuna di queste ritrovò le loro tracce: legna bruciata , le orme ancora visibili dell’umana , poi uno stato di indizi piuttosto confusionale , dopo nulla.
“Che il nemico li abbia seguiti?”
Ripercorse a ritroso la scia di Sesshomaru , stavolta molto più tenue e distante , segno che il demone aveva tutte le intenzioni di non farsi trovare.
Al crepuscolo , le tracce la ricondussero ad una radura boschiva fitta e umida.
Si convinse a proseguire , ma la stanchezza era pesante anche per una mezzo demone del suo calibro , perciò decise di sostare qualche ora e poi riprendere la caccia.
Si acquattò sopra un albero , invisibile al nemico , e chiuse gli occhi.
I pensieri si accavallarono nella sua mente , poi il sonno prese il sopravvento.
Si risvegliò diverse ore dopo , la foresta ancora immersa nell0socurità della notte.
Ricomciò dal punto in cui si era interrotta , e percepì forte e chiara la scia del demone.
La attraversò a lungo , molte volte tratta in inganno da emanazioni esterne che la condussero in zone del tutto distanti dalla partenza.
“Astuto , cerca di seminare i demoni”
Ma Kagura non si scoraggiò , e dopo aver testato tutte le vie secondarie , ritrovò il flusso principale.
Continuò a vagare , nella speranza che si trattasse della corrente giusta.
Si librò in aria per tutta una giornata , e al tramonto continuò indisturbata il cammino.
Raggiunse una valle pianeggiante e decisamente esposta ; non era sicuro andare avanti , ma lui l’emanazione di Sesshomaru si intensificava maggiormente che in qualsiasi altro luogo.
Fu allora che lo vide.
Solo , nel centro esatto della pianura , sospeso a diversi metri dal terreno.
Bellissimo e dannato , agli occhi di Kagura , sembrava un’anima perduta.
 
 
 
 
“non riesco a vivere senza di te”
Sesshomaru , sospeso nel bel mezzo di una valle di cui non ricordava nemmeno il nome , era annegato nei suoi pensieri.
L’unica cosa che ricordava era lo sguardo supplichevole di Rin ; gli occhi gonfi di lacrime , la voce rotta dal pianto . 
La paura.
Poi la fuga.
Continuava a ripetersi che fosse necessario per tenerla al sicuro , ma forse voleva soltanto proteggere se stesso dai suoi veri sentimenti.
Si riteneva uno sciocco anche solo fermarsi a pensare ad una semplice umana , una figura insignificante al suo confronto , eppure perché ormai non ne era più così sorpreso?
Rin era cambiata , e forse anche il demone cane , inconsciamente , si era abbandonato a sensazioni ed emozioni mai conosciute.
Perché altrimenti nulla avrebbe avuto più senso.
Ogni volta che si ritrovava a pensare a Rin , la sua essenza vibrava , la sua anima veniva investita da una sensazione quasi piacevole , come di somma beatitudine. 
Immaginava il suo sorriso , i suoi occhi , il profilo del naso , il suo corpo morbidamente fasciato da tutti i kimoni di cui le aveva fatto dono.
Ma era una distrazione.
Se non fosse stato per quelle strane sensazioni che provava , forse la sua mente non sarebbe stata annebbiata , e avrebbe potuto respingere Shakenda , o capire la fonte dell’agguato la notte precedente.
Anche adesso , era distratto , talmente assorto nelle sue considerazioni da non accorgersi che nascosta in mezzo al fogliame di un albero , vi era Kagura , la signora del vento.
Sesshomaru.
Atterrò con grazia , inclinò il viso in sua direzione e pronunciò poche parole , ben scandite.
:”Kagura , che sei venuta a fare ?”
La mezzo demone non si scompose , conosceva fin troppo bene le capacità di Sesshomaru.
Al contrario uscì allo scoperto , e lo raggiunse placidamente.
Si avvicinò quel tanto necessario ad apprezzare maggiormente i suoi lineamenti , la sua figura statuaria e regale.
:”Sai bene che sarei tornata , non farmi credere che non fossi a conoscenza di tutto questo già da tempo”
Sesshomaru non accennò a rispondere , piuttosto la studiò attentamente.
:”Avanti Sesshomaru , non ti sono mancata?”
Gli angoli della bocca del demone cane si curvarono in un amaro sorriso.
:”Se ti deciderai a parlare forse allora prenderò in considerazione l’idea di ascoltarti , ma se sei qui per giocare , allora farai meglio a tornartene da dove sei venuta”
Così fece per girarsi , e Kagura rimase particolarmente ferita dalle sue fredde dichiarazioni.
:”Cosa mi dici dell’umana invece?”
Sesshomaru non si fermò , ma la mezzo demone percepì un lieve turbamento nel sentir nominare Rin.
La cosa la infastidì , ma aveva tutta l’intenzione di continuare.
:”Da quanto sono riuscita a capire , non sei stato molto attento in questi giorni. Ti sei lasciato distrarre facilmente , e io che credevo che un demone del tuo calibro non si lasciasse piegare dalle emozioni , evidentemente mi sono sbaglia…”
Sesshomaru fu fulmineo.
Roteò il corpo di 360 gradi e afferrò per la gola Kagura , sollevandola da terra.
La mezzo demone trasalì , incredula di come avesse potuto reagire con tanta prontezza.
Il volto di Sesshomaru non lasciava trapelare alcuna emozione , era composto e distaccato come se niente avrebbe potuto mai scalfirlo davvero.
:”Prova a ripetere un’altra volta una cosa del genere e giuro che la prossima volta non avrò alcuno scrupolo nel tagliarti la gola ,perchè io non conosco le emozioni.”
Kagura non si lasciò sorprendere dal tono lapidario , e Sesshomaru la lasciò andare.
Attese qualche minuto , le diede le spalle , e aggiunse
:”Ti ho convinta a parlare?”
 
 
 
 
 
Andai a sbattere contro qualcosa di duro e freddo.
Il colpo mi aveva spinto per terra , lasciandomi ruzzolare sul terreno.
“Rin!”
Jaken fu su di me in un secondo.
Lo osservai ancora intontita e lessi nella sua espressione una reale preoccupazione.
Sorrisi con amarezza , perchè conoscevo bene il suo attaccamento nei confronti di Sesshomaru , e di certo in questo momento avrebbe preferito starsene con lui.
“Quanto ti capisco”
Invece mi limitai a rispondere
:”Si Jaken , almeno credo , piuttosto fai attenzione”
L’esile kappa si avvicinò con cautela alla zona , tastando con il bastone ogni appezzamento di terra.
Poi andò a contatto con uno strato di barriera quasi impercettibile.
“eccola finalmente!”
Sospirai sollevata , finalmente ero giunta a destinazione.
Poi mi tornò in mente l’avvertimento di Sesshomaru “la barriera respingerà qualsiasi genere di demone”
Ma io non ero un demone , allora perchè non ero riuscita ad attraversarla?
Osservai il mio piccolo amico e capii.
La sacerdotessa ,custode di quei luoghi , non lo avrebbe mai lasciato passare.
:”Sacerdotessa ti supplico , permettici di entrare , non abbiamo dove andare , lui ci ha lasciati a te , capisci ? Ci ha abbandonati senza renderci partecipi delle sue intenzioni  , se ne è andato e io sono sola , sono sola !”
Cominciai a picchiare e battere violentemente contro il muro della barriera , come se qualcuno avrebbe mai ascoltato il mio delirio.
Non mi resi nemmeno conto delle lacrime , lasciai solo che quello sfogo sordo e senza nome mi liberasse dal dolore , dalla paura.
“sei sola , lui non c’è , lui non tornerà”
Continuai a strepitare e urlare , maledicendo me stessa , i miei sentimenti , maledicendo anche Sesshomaru, sotto lo sguardo attonito e impreparato di Jaken.
Mi accasciai per terra , le mani protese verso il cielo , gli occhi chiusi , bagnati di lacrime.
Quello fu il momento in cui smisi di parlare , non risposi nemmeno quando Jaken provò ad offrirmi del cibo e un po' d’acqua.
Allora alzai lievemente la testa , quel tanto basta per studiare il cielo , e mi accorsi che il sole non filtrava più attraverso le foglie , producendo quella piacevole luminosità dorata.
Adesso l’oscurità era abbastanza densa da non farmi distinguere Jaken da un cespuglio , il che mi convinse a chiudere gli occhi , e forse solo così sarei riuscita ad addormentarmi.
“sei sola , lui non c’è , dormi”
Poi una mano mi coprì la bocca.
Urlai.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
“sei sola , ti hanno presa , lui non c’è”
Mi dimenai , perchè secondo la mia memoria qualcuno mi aveva sorpresa nel bel mezzo della notte.
Quando aprii gli occhi , convinta di essere stata rinchiusa in una sottospecie di cella o qualcosa simile , mi sorpresi.
Ero in un letto per la prima volta dopo settimane, ricoperta da  morbide lenzuola di cotone. 
Mi trovavo in una capanna di modeste dimensioni : la porta d’ingresso era in legno ben tagliato , così come il pavimento e il tavolo , rivestito da una tovaglia bianca merlettata.
Alle spalle del letto vi era una sedia alquanto trasandata , sopra la quale poggiavano due kimoni con fantasie chiaroscurali , un po' cupi a mio avviso , ma di ottima lavorazione.
Mi alzai , ma la testa mi girava ancora molto , necessitai di qualche minuto per mettere di nuovo a fuoco l’ambiente circostante.
Proprio quando cercai di alzarmi , una ragazza si materializzò all’entrata.
A prima vista sembrava avere qualche anno più di me , lunghi capelli rossicci raccolti in una morbida treccia , e un viso cosparso da una miriade di lentiggini.
Era molto bella , e mi ritrovai ad invidiare quella perfetta sconosciuta che con aria sognante se ne stava ferma sulla soglia a studiare la mia espressione.
Poi scoppiò a ridere fragorosamente , rivelando due fossette simmetriche.
:”Finalmente ti sei svegliata , eri ridotta piuttosto male , ma grazie alla sacerdotessa vedo che stai meglio”
La osservai confusa , e con voce roca risposi.
:”Dove mi trovo ? Qualcuno mi ha attaccata , ma non ricordo nulla”
La giovane parve divertita di fronte al mio evidente stato confusionale , e si avvicinò al mio letto.
:”Quegli uomini sono le guardie del nostro villaggio , rispondono solo ed esclusivamente alla sacerdotessa. Lei ha visto il tuo cuore , e ha letto la tua purezza d’animo e bontà di spirito , per questo sono venuti a prenderti.”
“bel modo di prendere qualcuno” pensai tra me e me.
:”E Jaken?!?Cosa ne avete fatto del mio amico?”
La ragazza sorrise sotto i baffi.
:”Sta tranquilla , la sacerdotessa gli ha permesso di entrare però è vigilato sotto stretta sorveglianza perchè si tratta pur sempre di un demone , e non bisognerebbe fidarsi di quegli esseri maligni”
La fulminai con lo sguardo , ma lei non spense il suo raggiante sorriso.
Io meglio di chiunque altro sapevo che non tutti i demoni erano creature dal cuore di pietra.
“tranne Sesshomaru”
Scacciai quell’immagine e tornai a parlare con la ragazza.
:”Credo sia necessario passare alle presentazioni , io sono Rin e tu invece sei::?”
:”RIN!”
Una voce maschile pronunciò i mio nome , e un ragazzo alto e dai capelli corvini si fece avanti a grandi passi nella stanza.
In quel momento pensai a quanto piccolo fosse il mondo.
:”Kohaku!”







SPAZIO AUTRICE:

Non so con che faccia tosta io abbia il coraggio di tornare dopo un'assenza durata diversi mesi. Chiedo immensamente scusa , dal profodno del cuore a tutti voi che avete riposto la vostra fiducia in questa storia. Ho deluso voi , ma soprattutto me stessa , perchè l'unica cosa che avrei voluto evitare era lasciare in sospeso qualcosa , qualsiasi essa sia. Poi questa storia , che per me ha un valore importantissimo , non meritava di essere gettata nel dimenticatoio. Ho pensato molto e oggi dopo tanto tempo ho finalmente ripreso in mano il computer e scritto. Per me , per voi , e per i protagonisti . Ho tutta l'intenzione di portarla avanti , vi prometto il ritmo precedente e capitoli coinvolgenti , perchè senza il vostro supporto non mi ritroverei qui. Scusate ancora , e grazie per la pazienza. 

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