Sii l'arcobaleno nella nuvola del prossimo.

di bluelilies
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo - L'inizio della fine. ***
Capitolo 2: *** Capitolo I - Le giornate più semplici sono le più curiose. ***
Capitolo 3: *** Capitolo II - Ma non dovevo pensare positivamente? ***
Capitolo 4: *** Capitolo III - Mettiamoci alla prova, competiamo, allora. ***
Capitolo 5: *** Capitolo IV - La complessità degli eventi mi ferisce, non mi fa inginocchiare. ***
Capitolo 6: *** Capitolo V - L'amore è come un fiore; quando nasce, te ne devi prendere cura. ***
Capitolo 7: *** Capitolo VI - Anche con la pioggia, il sole non si dimentica di splendere. ***
Capitolo 8: *** Capitolo VII - La curiosa e ambigua verità è saltata fuori. ***
Capitolo 9: *** Capitolo VIII - Impegni e pensieri: positività e negatività. {Prima parte} ***
Capitolo 10: *** Capitolo IX - Impegni e pensieri: positività e negatività. {Seconda parte} ***
Capitolo 11: *** Capitolo X - Che il mio destino faccia Miller di cognome? ***
Capitolo 12: *** Capitolo XI - Perseveranza e ostinazione non sono sinonimi. {Updated relationships!} ***
Capitolo 13: *** Capitolo XII - E' sempre la solita storia, ma mi piace. ***
Capitolo 14: *** Capitolo XIII - Il male di un figlio è il male di un genitore. ***
Capitolo 15: *** Capitolo XIV - In direzione di un qualcosa di assolutamente nuovo. ***
Capitolo 16: *** Capitolo XV - A casa c'è qualcuno in più. ***
Capitolo 17: *** Capitolo XVI - Tra le questioni di famiglia e quelle d'amore c'è un sottile filo. ***
Capitolo 18: *** Capitolo XVII - Rosa, cuore, dolore... Ecco lo strano ciclo dell'amore. ***



Capitolo 1
*** Prologo - L'inizio della fine. ***


Prologue {Premessa; se non hai letto "Come i colori dell'arcobaleno." potresti non capire bene la storia, potrebbero verificarsi dei flashback o avvenimenti dovuti a scelte del passato.}




1 Settembre 2013

                                                                                                                                                                                                                                                                                                     #
Ore: 5.34 p.m. 


Apro gli occhi: sono steso sul divanetto del salotto. La tv è accesa, ed è sintonizzata su uno di quei canali dove fanno quotidianamente dei quiz shows.
Devo essermi addormentato mentre leggevo.
Mi alzo, spengo la tv e mi dirigo in cucina.
Piove. Trovo un post-it attaccato al tavolo che dice: Io e Will siamo in ospedale. Abbiamo un altro controllo, tranquillo!

Eh, già... Gli ultimi controlli. Tra un bel po' di settimane avrò un cuginetto o una cuginetta, ahahah, il solo pensiero mi diverte. Spero davvero che sia una piccolina: ho sempre desiderato avere una sorella... Beh, se nascesse una bimba, non solo agirò da cugino, ma anche da fratello maggiore.

Certo, però, che è straziante non sapere il sesso del nascituro. Mia zia segue la tradizione della famiglia Stoner, secondo la quale per sapere il sesso del feto, è giusto attendere la sua nascita. Anche mia madre ha seguito la tradizione. Intanto bisogna acquistare tutte quelle cose da neonati: il problema viene risolto comprando ogni tipo di cosa unisex. 
Sì, esatto. Insomma, useranno colori come l'arancio, il giallo, il rosso e il verde. Will ha già cominciato a dipingere la stanzetta di un giallo-arancio chiaro. Si è parlato molto di passeggini, pannolini, bavaglini, piattini, posatine, borsoni, completini, seggiolini, e di altre cose che mi stanno facendo impazzire. Diventare genitori dev'essere stressante e impegnativo.

Sebbene maggiorenne, sono ancora adolescente, quindi lascerò lo stress a quei due: anche avere un ragazzo richiede impegno, ahahah.
A proposito di questo, la mia storia con Andrew va alla grande: stiamo insieme da otto mesi circa. Certo che, per arrivare a questo punto, di cose ne sono successe. Devo essere onesto; nonostante si sia arrivati fin qui, non ho mai chiesto ad Andrew cosa lo abbia fatto innamorare di me e, ancor prima, cosa lo abbia fatto interessare... Beh, l'amore è inspiegabile, però vorrei capire. 

In fondo, in questi otto mesi, non ha mai detto di essere gay: non abbiamo più parlato del topic 'orientamento sessuale'. E' come se tutto venisse dato per scontato... Aaaah, il problema sono io! Non faccio altro che pensare negativo, pensare che un giorno mi lascerà per qualcun altro... Che paranoico, cavolo. Se lo penso così intensamente, prima o poi, accadrà. 

Domani riprenderà la scuola o, meglio, comincerà il primo giorno del nostro ultimo anno. Il tempo è passato velocemente, così velocemente, che mi sembra ieri il giorno in cui misi piede lì per la prima volta. Quest'anno, dovrò concentrarmi per i test universitari. 


La fitta pioggia continua a bagnare il suolo: mi dirigo in camera e mi stendo sul letto. Dopo pochi secondi sento il cellulare vibrare. E' un messaggio: 

-Ehi, sono davanti casa tua... Potresti scendere?-

Andrew? E' qui? Davvero è venuto qui con questo tempo? 

Scendo velocemente le scale, raggiungo la porta e apro. E' lì. Proprio sotto la pioggia, senza ombrello o abito particolarmente pesante. Mi guarda, sembra perso, si gratta nervosamente la testa. 

«Andrew... Che stai facendo qui?» gli vado incontro 

«Ecco... Volevo vederti.» 

«Ehi, entriamo dentro. Ci ammaleremo, se rimaniamo qui!» lo afferro per un braccio

Lo porto dentro, e recupero rapidamente un asciugamano. 

«Miller, così mi fai arrabbiare. Sei un anti-ombrello o cosa? Perché sei rimasto lontano dalla porta? Non hai neanche suonato.»

«Hai ragione, non ci ho pensato.» 

E' davvero strano. E' possibile che... 

«Avevo bisogno di evadere da quel caos e da quella confusione~!» farfuglia 

Esattamente, era quello che pensavo. Ultimamente i genitori di Andrew litigano spesso: mettono di mezzo anche lui e questo lo fa stare molto male... A quanto pare la cosa peggiora giorno per giorno.

«Mia madre continua a dubitare di mio padre... Continua a pensare che lui abbia una relazione con la sua segretaria. Io so che papà non lo farebbe mai: pensa solo alla famiglia e al lavoro, non c'è alcuna possibilità che abbia un'amante!» urla scettico

«... Mi spiace davvero. Se vuoi stare un po' qui, non esitare, ok? Lo sai che ci sono sempre per te!» gli stringo la mano

«Sì, lo so e te ne sono grato. Distraimi un po'...»

«Ti va se ci mettiamo sotto le coperte e, mangiando qualcosa, guardiamo la tv?» 

«Ahahahah, sei il migliore, Chris!»

«Ah, davvero...?» sussurro, baciandogli le labbra.



 
                                                                                                                                                                                                                                                                                                   #
Ore: 6:20 p.m.

«Aaah, questo piumone è il massimo.» dice, coprendosi ancora di più 

«T-Tiene davvero molto calore... E' vero.»

«Non mi dire che ti imbarazza ancora stare a letto con me! Chris, abbiamo fatto di peggio, ahahahah~!»

«M-Ma che dici! E' che... Mi piace quando stiamo così. Ti amo.» dico, senza nemmeno guardarlo in faccia

«Ti amo anche io, mia principessa.» mi bacia dolcemente, prendendomi il viso tra le mani.

«Ancora?! Ti ho detto non so quante volte che non voglio sentire più quel 'principessa'...»

«Lo sai benissimo che continuerò a chiamarti così, principessa~!»

«Umph... Comunque, sei pronto per domani?»

«Ah, non me lo ricordare! Voglio altri mesi di vacanza, non sono pronto per tornare a scuola. Ti rendi conto del fatto che siamo gli unici a rientrare a scuola tra l'uno, il due e il tre Settembre?! Altri studenti europei entrano nella seconda o, addirittura, nella terza settimana del mese. Questa è un'ingiustizia.» dice, continuando a sbuffare

«Ahahahah, ma dai! Gli altri sono gli altri e noi siamo noi, Andrew... In parte dovresti essere contento, rivedrai gli amici che non senti da tutta un'estate.»

«Ah, non importa! Non voglio tornare lì. Non è successo nulla di particolare, tralasciando la festa dei tuoi diciotto anni. Pfff, sono cresciuto di sette centimetri e poi?! Niente.»

«Beh, cresci davvero velocemente, apprezzalo, ahahah! E poi, wow: sono davvero sette? Io sono cresciuto di sei centimetri, mi sento un mito.» dico ironico

«Sono sempre più alto di te, ahahahah. Anzi, se ci fai caso, la distanza tra di noi è aumentata di un centimetro. Adesso sei più basso di me di cinque centimetri.»

«Ah-ah, che simpatico. Abbiamo nature diverse, tutto qui.»

«Lo so bene, principessa. Basta parlare, voglio le coccole.» dice, posizionandosi sopra di me

«Che sdolcinatezza, Miller!»

Consideriamo questo come l'inizio della fine. N-Non la fine del mondo... La fine dell'anno. La fine della vita da liceale. Cercherò di godermi ogni singolo giorno, così da ricordare. Provo paura, ma provo anche curiosità; voglio crescere. Forza, Chris!













Atashi no space.

Ciaaaao! E' passato così tanto tempo che non so davvero cosa scrivere... Eeeh, ecco! Prima di tutto, vorrei ringraziare -per l'ennesima volta- tutti coloro che hanno letto "Come i colori dell'arcobaleno."! Spero che questo sequel, dal titolo assai poetico(?), possa esserne all'altezza! Oggi "Come i colori dell'arcobaleno." ha compiuto un anno~! Sono davvero felice! Da qui riprenderà la storia amorosa di Chris ed Andrew, approfondirò i personaggi che più vi hanno colpito e che avete amato, come Lea e Bunny~~!
Bene, vi lascio! Spero di fare meglio nel primo capitolo... Ditemi cosa ne pensate, lo sapete che ci tengo~! ... Ah, gli errori! Ricordate di segnalarmeli c':
A presto, picciotti(?)!

KuroiYumi





*REVISIONATA 24/07/14*

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Capitolo 2
*** Capitolo I - Le giornate più semplici sono le più curiose. ***


CapitoloI

2 Settembre 2013

                                                                                                                                                                                                                                                                                  #Ore: 7.46 a.m. 





Mi sono addormentato verso mezzanotte, perché ero emozionato al pensiero di fare ritorno a scuola: penso che succeda a tutti, nonostante si parli di questa. Ho finito di prepararmi già da dieci minuti circa... E sono solo le otto meno un quarto. Ogni pasto è diventato una sorta di inferno, dal momento che zia Abby si lamenta sempre del cibo che trova sulla tavola. Cambia preferenza nel giro di poco tempo e la cosa mette  Will e me in agitazione.


«Ancora? Ancora mele?! Ma non si può variare frutto in questa casa? Quando facevo la spesa, avevamo una gran scorta di frutti. Perché anche oggi le mele?!»

«Ma, Abigail... Ci sono anche le pere, ci sono altri frutti, non ti sto costringendo, ahahah!»

«Ma perché stai ridendo, Will?! Non mi piacciono quelli che ci sono... Voglio le pesche. Dove sono? Non ci sono. Comprale.»

«Ziiiiiia... Le pesche sono fuori stagione. Perché non mangi quello che c'è e basta?» mi intrometto

«Tu, proprio tu! Non sai quanto sei fortunato. Sei giovane e fai tanto sesso quanto ti pare. Non puoi capire affatto la mia situazione!»

«Credo che andrò a scuola. A p-più tardi.» dico imbarazzato


Mi chiudo alle spalle la porta; inizio a percorrere la via che è solita portami a scuola. Dato che è ancora presto per entrare, mando un messaggio all'idiota, chiedendogli di incontrarci al breakfast bar vicino. Raggiunto il luogo, entro per poi sedermi al primo tavolino libero: mi osservo intorno e mi godo il calduccio della sala.
Dopo circa dieci minuti, vedo arrivare Andrew. Si siede dall'altra parte del tavolino, dandomi il 'buongiorno'.


«"Buongiorno"?» farfuglio scettico

«Scusami, ahahahah! Buongiooorno!» mi afferra il volto; mi lecca per qualche secondo le labbra e mi bacia a stampo

«C-Cosa era? S-Siamo in un luogo pubblico, idiota.»

«Eeeh, ma non sei mai contento, principessa~! Comunque... Oggi ho gli allenamenti, non possiamo stare insieme.»

«Ok, fa nulla... Magari mi vedo con Charlotte, le devo parlare, quindi mi sembra perfetto.»

E' da Maggio che Andrew frequenta una sorta di accademia del calcio: sono felicissimo per lui, perché è il suo hobby... Quello che ama fare. Ah, beh, anche il sottoscritto ha capito cosa realmente ama fare. Ho una gran passione per la fotografia... Che condivido con Charlotte. Immagino che questo anno sarà del tutto diverso da quello scorso. Sarà meglio andare a scuola.  



# Ore: 8.21 a.m.



Varchiamo le ingenti porte dell'istituto come seniors di quest'ultimo: mano nella mano. Mi guardo attorno e vedo studenti in ogni direzione... Alcuni li riconosco e li saluto, altri sono matricole incerte che stanno per iniziare il loro percorso come studenti di liceo. Andrew inizia a sbuffare, vedendo arrivare Lea, Charlotte e Melissa nella nostra direzione:

«Guarda un po' chi c'è! Il trio delle impiccione!» esclama lui ironicamente

«Che simpatico, Andrew! E' così che saluti le tue compagne di scuola?» chiede Melissa con tono minaccioso

«Dai miei diciotto anni è passato del tempo... Mi siete mancate, confesso! ... Charlotte, ti va se ci vediamo più tardi?» mi intrometto

«Più tardi...? Certamente!»

«Mamma mia, Miller! Siamo appena rientrati e il tuo ragazzo ci sta provando con Charlotte!» replica Melissa

Ultimamente Melissa ed Andrew si provocano... Non so, li trovo come un duo comico che è sempre in conflitto. Immagino che queste provocazioni siano fatte per farci divertire tutti insieme e non per offendere.

«Silenzio, silenzio, cara Allen. Io il ragazzo ce l'ho, ahahahahah!»

«Aaah, ragazzi, davvero. Anche i juniors sono più maturi di voi!» si intromette Lea, facendo ridere Charlotte

In quell'esatto momento, tra le risate, gli abbracci e i saluti, emerge un volto a me, sfortunatamente, familiare. Smettiamo di parlare come per incanto: Tiffany percorre il corridoio, sorridendo ad Andrew, che invece devia lo sguardo. L'estate le ha schiarito i capelli, la carnagione le si è scurita lievemente e ha cambiato "circolo" di amiche.

«Guardate chi c'è, miss padrona-della-scuola». dice Lea, interrompendo il silenzio creatosi prima

«... Sarà meglio andare in classe» cerco di cambiare argomento «A più tardi, Charlotte!» ci separiamo da lei e ci dirigiamo in aula.

#Ore: 3.34 a.m.





Io e Charlotte siamo al parco e abbiamo finito di pranzare da un po' di tempo: non piove e la temperatura è più alta rispetto a ieri. Questa stagione è particolare, talvolta la trovo intrigante, altre volte non la sopporto. I momenti quieti come questi mi piacciono.



«Non ho ancora capito perché mi hai chiesto di uscire, ahaha!» dice imbarazzata

«B-Beh, così... Per parlare. Siamo amici e non ci siamo visti per un po' di tempo... Ecco.» che motivazione sto dando?!

«Ah, sì... Giusto! Mmmh, come hai passato le vacanze?»

«Oh, bene! Ho trascorso quasi ogni giorno con Andrew... Siamo andati in qualche località marittima e abbiamo fatto il bagno. Mi sono divertito abbastanza! Tu, invece?»

«Ohw, sono andata a Berlino con mio padre! E' stata un'esperienza entusiasmante... La cultura tedesca è affascinante. Penso che anche per Natale dovrei tornarci... Ho fatto vari scatti! Anzi, dovrei farteli vedere!»

«Mi farebbe piacere vederli... Eeehm, a proposito degli scatti: sai, mi piacerebbe sviluppare questo mio interesse per la fotografia, ma, per prima cosa, dovrei migliorare...»

«Vorresti migliorarti e portare avanti questa passione, giusto? ... Mi è venuta una cosa in mente! C'è una redazione, vicino la fumetteria che frequento, che produce un giornalino sulla natura: la redazione cerca dei fotografi che siano disposti a fare degli scatti naturalistici dietro compenso! Cosa te ne pare?»

«Lavorare per un giornalino? Ma non sono così bravo con le foto... Dovrei prima imparare!» dico, sembrando contrario all'idea

«Dai, dai! Le basi te le posso insegnare io, non è un problema! Proviamo a lavorare per questo giornalino, sembra davvero interessante! E' anche un modo per migliorare!»

«Dici? Mmmh... O-Ok, proviamo. Mi sto fidando di te...»





Provare a lavorare per un giornalino? Non ci avrei mai pensato. Beh, se, come dice Charlotte, è un modo per migliorarsi, allora vale la pena farlo. Non so il perché, ma credo che, quando lo racconterò a Miller, si farà due risate.
Dopo aver camminato a lungo per il parco, troviamo un chiosco e ci fermiamo a prendere uno snack:



«Ah, Chris! Lo sai che c'è una ragazza giapponese adesso? Anche lei è del quarto anno e siamo insieme al corso di Letteratura
»

«Davvero? Beh, adesso hai qualcun altro con cui condividere la tua passione per i manga, ahahahah!» la prendo in giro

«C-Cosa?... Ci sono tante persone a cui piacciono i manga! Comunque lei non li legge. Le piacciono i libri.»

«Una giapponese che non legge manga? Wow, questo è raro... Come si chiama?»

«Ehm, se non ricordo male, si chiama Outa Kaede.» pronuncia con precisione «Sembra molto riservata... Ed è... c-cavolo!» esclama, coprendosi il volto

«Cosa ti prende? S-Stai male? Charlotte?!» si nasconde dietro di me, usandomi come una sorta di palo

«C'è C-Chase! Non voglio che mi veda! Stai fermo, ti prego...»

«... Ok. Ma non è che quel ragazzo ti piace? I tuoi capelli e il tuo viso sono diventati una cosa unica, ahahahah!»

«Probabilmente mi piace. Cioè, mi piace... A-Ah, faccio sempre brutte figure davanti a lui! Penserà che sono una scema.»

«Ma che stai dicendo? Capita... Credimi.» affermo con tono amaro «Se ne è andato, puoi smettere di nasconderti»

«Ah, ecco...» sospira «Di cosa parlavamo?»

«Eh, no, Charlotte! Ora mi parli di questo Chase, ahahah.»

«No, Chris, ti prego!» esclama imbarazzata



 



                                                                                                                               













Atashi no space.

Ciaaao~! Perdonate il mio ritardo, ma dovevo finire di sistemare lo storyboard per questi capitoli iniziali... Ringrazio chi ha subito inserito tra le seguite/preferite questa storia, chi ha recensito e chi ha visualizzato. Sono state raggiunte le 124 visualizzazioni entro il 18/12/13~! \(^3^)/
Beh, visto che siamo solo all'inizio, ancora non c'è nulla di speciale o, meglio, gli elementi letti oggi bisognerà ricordarli per i capitoli futuri. In questo sequel cercherò di inserire un po' di misteri... Voglio vedere se siete attenti quando leggete *perfidaYumi*~! Allora, fatemi sapere se nel testo sono presenti errori grammaticali! Alla prossima!

KuroiYumi





*REVISIONATA 24/07/14*

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Capitolo 3
*** Capitolo II - Ma non dovevo pensare positivamente? ***


CapitoloII

9 Settembre 2013


 #Ore: 5.16 p.m.




                                                                                                                                                                                                                                                                                                    

Charlotte è un'ottima insegnante per quanto riguarda la fotografia. Ho imparato molte cose che non sapevo fare, quindi sono riuscito a migliorarmi. Mercoledì pomeriggio inizieremo a lavorare come fotografi per il giornalino naturalistico. 
Andrew mi ha chiamato e mi ha chiesto di venire a casa sua, perché dobbiamo parlare di qualcosa di importante. Detto così, sembra che... Ah, no. Paranoico, paranoico, paranoico. Uhm... A scuola girano voci su una probabile cotta per l'idiota da parte di quella giapponesina... Come si chiamava? Ka... Kaede! Spero che rimangano dicerie, perché... Poverina, non avrebbe speranze.

Suono il campanello e, dopo pochi secondi, Andrew apre il portoncino di casa Miller;

«Sei lento, Chris...» ha un accappatoio addosso e tiene in mano un asciugamano con il quale si sta asciugando i capelli

«C-Credo di essermi innamorato di nuovo.»

«Beh, mi fa piacere~! Entra dentro, ahahah!»

«Andrew... Ci sono i tuoi?»

«No, sono entrambi a lavorare... Aspettami qui, mi vesto e torno.»

Mi siedo sul divanetto e, pensando tra me e me, mi chiedo di cosa mi voglia parlare. Non sembra diverso dal solito, quindi non capisco proprio. Stupidi complessi... Ah.
Dopo poco mi alzo e mi sposto verso i mobiletti sui quali vi sono le foto di famiglia. Ho sempre visto i Miller come una famiglia inseparabile... Elizabeth è l'elemento dolce, Paul quello severo. La severità serve anche per l'educazione... Magari Andrew non sta crescendo come loro vorrebbero, ma continuano ad amarlo. E' il loro unicogenito, è comprensibile che gli dedichino tantissime attenzioni. Sembra che abbiano trascorso bei momenti! Andrew da bambino era adorabile. Adesso è il re degli idioti.

«... Ahahah, re degli idioti, questa è bella.» 

«Mi offendi anche quando non ci sono, assurdo!» afferma, abbracciandomi da dietro

«M-Mi hai fatto prendere un colpo... Sei veloce. Ok, dai, parliamo.» torno al divanetto

«Bene!» si siede «Voglio parlarne con te, dato che sei il mio migliore amico e il mio-»

«Sì, ho capito! Arriva al punto!»

«D'accordo... Come sai, tra undici giorni, compierò diciotto anni e volevo dei consigli.»

«Eh? Come, scusa? M-Mi hai fatto venire fin qui per darti dei consigli che potevo benissimo darti al telefono?» domando scettico

«No, ok... Ecco, volevo parlarti più che altro degli invitati.» tiene in mano un foglietto

«C-Cosa? Invita i tuoi amici, non so...»

«B-Beh, avevo pensato di invitare varie persone della nostra scuola, che te ne pare?»

«Che intendi con "varie persone"? Andrew, solitamente, sei diretto, adesso ci stai girando intorno e lo sai che mi dà fastidio.» sbuffo, prendendogli il foglietto.
Do una veloce lettura, fino a notare un nome che mi fa sorridere amaramente.

«Adesso ho capito cosa intendevi... Vuoi invitare Tiffany? Seriamente?»

«Andiamo, Chris! Non è più nulla per me. E' solo un invito, tutto qui!»

«Bene. Se hai già deciso di invitarla, perché ne volevi parlare con me? E ancora, sai che "nulla" può diventare "qualcosa" e viceversa? Sia io che lei eravamo nulla, lei è diventata qualcosa e io sono rimasto nulla. Quando sono diventato io quel qualcosa, lei è ritornata ad essere nulla. Questo può capovolgersi ancora, lo sai?»

«Ma che stai dicendo, principessa?» si avvicina

«Andrew, non scherzo. Ti ho detto mille volte che non mi devi chiamare in quel modo... Sai una cosa? Hai fatto bene a farmi venire qui, se ne avessimo parlato al telefono, sono sicuro che ti avrei chiuso in faccia senza esitare.»

«Andiamo, sul serio. Ti incazzi così tanto per un invito? Ho invitato tante altre persone e tra queste c'è lei... Ecco tutto. Ho invitato anche la ragazza giapponese che si è trasferita... Varie persone!» 

«Sembra che tu lo faccia di proposito. Si dice che quella abbia una cotta per te, lo sai?»

«Lo so, si è confessata due giorni fa in mensa.»

«Due giorni... Fa? Quindi è vero che ha una cotta per te. E non mi hai detto niente, per fortuna che sono il tuo ragazzo... Quello che viene sempre informato per primo.» ironizzo

«Non te l'ho detto perché non mi sembrava importante. L'ho rifiutata, le ho chiaramente detto che sto con te e la storia è finita!» mi abbraccia

«Non mi sembra finita, dato che se ne parla ancora. Voglio andare via, basta.» sciolgo l'abbraccio

«Ehi, rimani... Voglio stare un po' con te!» 

«Oggi no... Non sono neanche dell'umore. Ciao!» dico, uscendo dalla casa


E' ovvio che non sa ancora ciò che vuole. Se c'è una cosa certa, è che ci lasceremo.
A scuola evita quell'oca e poi ha il coraggio di invitarla alla sua festa. Disgustosamente divertente.




#Ore: 5.42 p.m.      

 


Mentre percorro le affollate vie londinesi, noto la colorata vetrina di un piccolo bar. Un ragazzo abbastanza familiare, seduto al tavolino più vicino a questa stessa vetrina, sembra dormire indisturbato. Decido di entrare e di sedermi allo stesso tavolino.
Mi metto ad osservarlo per un po', per poi chiamarlo:

«Bunny...  Sei in un luogo pubblico, dormi sul serio?
»

«
N-No, non stavo... Riposavo... Gli occhi!» farfuglia, mettendosi a sedere meglio

«... Che ci fai qui? Ti è venuta un'improvvisa voglia di venirmi a trovare?» chiedo ironicamente

«Eeeh, no. Ieri c'è stato un concerto... Ero con i miei amici... Poi i miei amici sono spariti e... Il tavolino era comodo per dormire.»

«Hai detto che non stavi-... Lasciamo stare. Che concerto? Quale gruppo o artista si è esibito?»

«Aaah, i BTOB. Li amo. Ho urlato così tanto che pensavo sarei rimasto senza voce... E' stato sensazionale, voglio un'altro concerto, aaaah!»

«Ma certo...! I BTOB... Li conosco... Ehm... Sono il gruppo americano-»

«Arrrrrrr, errore!» esclama, interrompendomi

«... Il gruppo inglese più-»

«Arrrrrrr, secondo letale errore.»

«Ah, beh. E' vero, tu ascolti quella cosa!»

«Q-Quella cosa?? E' un genere musicale e, a quanto pare, non ti ricordi nemmeno il nome. KPOP. K-P-O-P. KEEEEIPOPPP.»

«Giusto... Scusami, avrei dovuto ricordarlo...»

«Ehi... Ma che hai? Sembri giù.»

«Oh... No, nulla di grave, tranquillo. Ho solo discusso con quell'idi-- con Andrew...»

«Ah, davvero?
Cosa è successo?»

«Mmh, per farla breve, lui ha deciso di invitare alla festa dei suoi diciotto anni la sua ex ragazza. Io, quella, non la voglio vedere neanche disegnata... Non so se capisci. E se provasse a portarmi via Andrew? Non hanno più contatti da quando ci siamo messi insieme e adesso vuole invitarla... A che scopo?»

«Beh, questo è strano... Però non devi dubitare dei sentimenti di Andrew. Sono sicuro che ti ama e che non accadrà nulla. Devi stare tranquillo!»

«L-Lo so... Penso sempre negativamente, che scemo!» sbuffo un po'

«Ahi, cugino! Dai, ho fame, portami fuori a mangiare qualcosa!»

«Potevi dormire da noi, comunque!» gli dico, mentre usciamo dal bar

«Sapessi dove vivete...»

«Ahahah, Bunny!»
















Atashi no space.

Ok, ok, sono cattiva... Non mi faccio sentire da metà Dicembre e sono davvero dispiaciuta per questo. La scuola mi ha bloccata un po' e non riuscivo a trovare il tempo giusto per scrivere. Poooi, le vacanze! Beh, ho studiato anche a Natale... Comunque sia, mi spiace di avervi fatto aspettare, spero che il capitolo vi sia piaciuuuuto~ fate bene attenzione alle situazioni, vi servirà per i capitoli a venire! Ringrazio Miki (vi ricordate, no? La mia "Bunny"~) che mi ha dato le parole chiave per scrivere il suo dialogo! La prossima volta userò le tue parole e non ti puoi sottrarre(?) <3
Allora, vi faccio i miei più sinceri auguri di buon anno nuovo -stilosamente in ritardo- spero che siate felici! Sia voi, che le vostre famiglie! Vi amo!
Ricordate di segnalarmi eventuali errori grammaticali :'3
Alla prossima!

KuroiYumi




Post scriptum per le kpoppers--- N-Non cercate eventuali concerti dei BTOB per il 9 Settembre 2013 a Londra, LAL. E' una situazione inventata. x°




*REVISIONATA 24/07/14*

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Capitolo 4
*** Capitolo III - Mettiamoci alla prova, competiamo, allora. ***


17 Settembre 2013
#Ore: 8.10 a.m.      
 
 
 
 
 
Ah, che noia... Ci sono giornate in cui starei a casa a guardare la tv, ma zia Abby rompe, quindi preferisco andare a scuola. Inoltre mi ha diminuito la paghetta... Tra non molto inizierò a lavorare, quindi...
Oggi ho tante cose da fare, tra le tante, la più importante; il regalo di compleanno per Andrew. Ho pensato a cosa potergli regalare, ma non sono giunto a una conclusione, quindi Lea e Melissa mi accompagneranno al Centro Commerciale. Mmh, mancano solo tre giorni ad una festa importante con persone indesiderate... Ugh, non voglio vedere quell'oca. Spero davvero che le venga qualcosa prima di allora. Ma che sto pensando?
Recupero cappotto e tracolla, per poi dirigermi verso la porta:

«Io vado a scuola!»
«Sto uscendo, ti accompagno...» dice Will
«Ohw, grazie.»

Saliamo in macchina e, dopo essere usciti dal vialetto, prendiamo la via per la scuola. Will è ancora mezzo addormentato, ahahah! La zia lo ha tormentato tutta la notte con le sue voglie improvvise... Pasta, verdure, frutti di vario tipo! Lo ammiro molto, sembra paziente come padre... Penso che i piccioncini, dopo la nascita, vogliano sposarsi. Eh, beh... Sono felice per loro, creeranno una fantastica famiglia.

«Mi dispiace che tu non abbia dormito tanto, ahahah...»
«Ah-ah, figurati... Fa parte dell'addestramento 'padre/marito'...»
«Wow, c'è qualcos'altro che dovrei sapere? Ahahah!»
«Sì. Forse non te ne sei accorto, ma sto cercando di farti da padre. Non fraintendere, non sto sostituendo la figura di tuo padre, è che... Ti voglio bene. Sei un bravo ragazzo, hai bisogno di figure di riferimento. Ahhh, mi piacerebbe che il tuo futuro cugino o la tua futura cugina diventasse come te.» dice, sbadigliando sull'ultima parola
«… Eh?»
«Sono troppo stanco per ripetere, cerca di capirmi...»
«Oh, ehm, no, ho capito... Grazie del pensiero. Sarai un bravo padre, ne sono sicuro!»
Tenendo sia lo sguardo che il braccio destro attenti alla guida, con il sinistro, mi carezza la testa, facendomi arrossire.
«La situazione è un po' imbarazzante...»
«Hai ragione, ahahah. Ecco, siamo arrivati. Allora, buona giornata!»
«Grazie... Anche a t-te!»
scendo dal veicolo e attraverso gli enormi cancelli neri dell'istituto.
 
 
 #Ore: 11.03 a.m.  
 
 
Finalmente l'intervallo... Non aspettavo altro.
Percorro il corridoio che porta al cortile, quando vengo attenzionato dalle stupide parole del bulletto del corso di storia... Un ripetente:

«Aaah, il finocchio. Attenzione, ragazzi. Questo, con una mezza scusa, vi porta a letto, ahaha!»
«Ahahah, sul serio sono così? Devi conoscermi davvero bene per dirlo.» mi intrometto
«Ma che vuoi? Torna a fare le tue cose da finocchi, finocchio.»
«Incredibile, (s)parli di me e dovrei starne fuori? Comunque va bene. Ah... Mi sono divertito tantissimo a farmi tuo padre, mi ha fatto tante cose da finocchi, come dici tu... Mi deve ancora pagare, potresti riferirglielo?»
le mie parole lo spingono ad afferrarmi per il colletto e spingermi al muro
«Te la sei presa? Divertente... È vero che le parole, se usate bene, feriscono più di ogni altra violenza. Non importa se mi farai male, le mie parole ti daranno più dolore.» sorrido
«Vuoi che ti uccida di cazzotti qui davanti a tutti?»
«Wow, sembra che tu voglia andare a trovare tuo padre per sempre... In galera.» lo provoco
«Ti ammazzo!»
«Se lo ammazzi, io ammazzo te. Vedi di sparire.» si intromette Andrew, spingendolo via
«Certo, che finocchi...» farfuglia il bulletto, andando via
«Che fai, provochi gli idioti?» mi domanda il biondino
«L'unico idiota sei tu... E' stato divertente: chissà quante volte ha ripetuto la parola 'finocchio'...»
«È diverso, io sono il tuo idiota~! Comunque... Non rispondere a quelli come lui, non porta a niente.» mi cinge la vita 
«… Sono ancora arrabbiato con te, guarda!» esclamo
«Dai, principessa, lo sai che ti amo~!»
«Miller, dammi una mano con queste scatole!» esclama la professoressa Addie, interrompendoci
«Vai dalla professoressa, adesso vado in cortile...» lo bacio e mi dirigo sul posto.
 
 
 
 
 #Ore: 5.22 p.m.  
 
 
 
 
Il riscaldamento del centro commerciale è la cosa che sto amando di più al momento. Fuori fa freddo e piove. 
Lea, Melissa ed io stiamo passeggiando allegramente in cerca dei possibili regali per i diciotto anni di Andrew. Dobbiamo scegliere bene, è un evento importante. Bisogna entrare nella testa di quell'idiota per capire cosa desideri, ma è più facile agire d'istinto.

«Da dove dovremmo cominciare?» chiede Lea
«Non ne ho idea... Tu!» mi giro verso Melissa «Visto che conosci meglio di noi questo posto, che ne diresti di proporci un primo negozio con cui iniziare?»
«Ok, ok! Andiamo al secondo piano e cominciamo con l'abbigliamento!»

Dopo aver girato circa nove negozi del piano, Lea riesce a trovare un buon regalo e lo acquista: prima di procedere con le compere, ci fermiamo alla caffetteria del terzo piano per un tè caldo:

«Ci voleva, ragazzi! Adoro l'autunno anche per questo.» afferma Lea
«Beh, in inverno diventa più piacevole, Lea... Poi questo inverno sarà speciale. Io e il biondino compiremo un anno insieme... C-Come coppia...»
«Che piccioncini! Poi è anche un record; la relazione più lunga di Andrew... Wow, tra tutte quelle ragazze, chi avrebbe detto che sarebbe riuscito a trovare la sintonia con un ragazzo?» Melissa ridacchia sull'ultima parola
«Mel, non dire così, offendi Chris!»
«Simpatica come una tortura...»
«Ahahah, scusami! Comunque, oggi, mentre pranzavo in mensa, ho sentito una discussione di Tiffany con le sue amiche. Parlavano della festa di Miller.»
«Cosa?» domando «Che dicevano?»
«Quell'oca vuole comprarsi un abito scollato e seducente... Parlavano di riconquiste. Sta cercando di sedurlo nuovamente.»
«La uccido... E uccido anche Andrew. Non doveva invitarla.» sbuffo
«Stai tranquillo, non succederà niente! Dai, proseguiamo prima che si faccia tardi!»

Così, uscendo dalla caffetteria, continuiamo ad andare in cerca di regali, salendo e scendendo scalini. 
Finiamo per entrare anche in gioielleria:

«Ragazze... Dovremmo cercare dei regali...»
«Beh, anche qui si possono comprare!» esclama Lea

Melissa, dopo venti minuti di ricerca, trova un bellissimo orologio degno di marca.

«Anche questo può essere un ottimo regalo.» dice il gioielliere, tirando fuori un ciondolo argentato
«... È davvero molto bello» confesso
«Sapete, ragazzi, il suo nome è OMNIed è un ciondolo di natura tribale che ha come come messaggi: 'Amore' e 'Fortuna'! Piace molto.»
«Infatti mi piace... Non credo molto a queste dicerie, comunque mi ha colpito. È bello alla vista, leggero al tatto.»
«Chris, che aspetti? Ad Andrew piacerà tanto!» dice Lea
«Hai ragione... Lo prendo...»
«Bene, bene, bene! Il ciondolo ha il costo di quarantanove sterline e novantanove centesimi; aggiungendo la catena per l'assemblaggio, si ottiene un totale di sessantanove sterline e novantanove centesimi!» fa lo scontrino, per poi darmi un pacchetto regalo ben preparato.
Pago e usciamo definitivamente dall'immenso centro commerciale.

«Bene! È stata una bella giornata, devo ammettere che mi sono divertito.»
«Dovremmo uscire altre volte, ahahah!» pare che Melissa sia stata bene
«E' vero... Adesso, però, devo andare. Ci vediamo domani!»
«Ciao, Chris!» esclamano
 
 
 
 #Ore: 6.54 p.m.  
 
Si è fatto buio, sono arrivato a casa... Ho sonno, ho fame, ho bisogno di sedermi sulla tazza del cesso. Ho fatto bene ad anticiparmi tutti i compiti. L'idea di cominciare a studiare tardi mi mette ansia. Piuttosto, spero che non me ne metta zia Abby... Finiremmo per discutere e sono troppo stanco anche per quello, ahahah:
 
«Bentornato, piccolo...» zia Abby mi accoglie
«Ciao, zia... Sono stanchissimo!»
«Ahahah, cosa gli hai preso? Beh, sono già sicura che non è qualcosa da leggere~!»
«Sei in modalità 'miss simpatia', vedo... Comunque una cosina significativa. Significativamente costosa.»
«Hai speso tanto?? Quanto, Chris?» chiede insistentemente
«Ho acquistato un ciondolo maori in gioielleria e ne ho fatto una collana. Ho speso settanta sterline.»
«Mmmh... Capisco!» ride
«Che c'è da ridere?...»
«... Niente! Ah, sai, oggi ho incontrato Elizabeth! Stava facendo compere in una boutique molto carina!»
«Quindi...?» domando, cercando di capire il punto
«Mentre parlavamo di te ed Andrew, ha detto che siete una bella coppia... Elizabeth sa che state insieme?»
«Cosa...? Non credo, Andrew me l'avrebbe detto. M-Magari si riferiva al fatto che siamo amici da tanto...? Tu che hai risposto?»
«Ho solo annuito alla sue parole» si siede sul divanetto, sbuffando
«Ok... Ok. Vado in camera...» 
 
 

 













Atashi no space.

Ciaaao~! Lo so che sono cattiva, mi dispiace... C':
In realtà, il capitolo doveva essere il doppio di questo, solo che ancora non ho finito l'ultima parte... Cioè, ho scritto i 3/4 di ciò che volevo pubblicare, ma mi ci sarebbe voluto troppo tempo pubblicare un capitolo così lungo, quindi l'ho diviso a metà. ;c;
Il lato positivo è che ho un mezzo del capitolo successivo già pronto, quindi dovrei metterci meno di una settimana ad aggiornare... Dovrei! <3
Spero che il capitolo vi sia piaciuto...! Con il prossimo mi farò perdonare del tutto u3u ... Ricordatevi gli error!i c:
Vi voglio tanto bene! <3 Alla prossima!

KuroiYumi





*REVISIONATA 24/07/14*

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Capitolo 5
*** Capitolo IV - La complessità degli eventi mi ferisce, non mi fa inginocchiare. ***


20 Settembre 2013

 #Ore: 8.35 p.m.          

 

 

 

Londra, di notte, è bellissima. Le luci dei negozi e dei ristoranti le danno un tocco che la abbellisce ancora di più. Will sta portando me e Charlotte alla festa di Andrew. È stata una bella idea organizzare un dopo cena per celebrare; Elizabeth ha dedicato tutto il suo tempo a rendere la festa impeccabile, ahahah. 

 

«Chris, ti vedo pensieroso! C'è qualcosa che non va?» domanda Charlotte

«No, no, tranquilla!»

«Ok, siamo arrivati a destinazione!» esclama Will

Io e Charlotte scendiamo dall'auto, recuperando i regali;

«Chris, a che ora ti devo venire a prendere?» 

«Non ne ho idea, ti chiamerò...»

«Va bene. Charlotte, tu?»

«Oh, non si preoccupi, verrà a prendermi mio padre!»

«Capisco! ... Chris, ricordati di coprirti bene, se senti freddo. Ah, non bere troppo! E non mangiare troppi dolci, poi potresti sentirti male. Ah, non mischiare cibo e alcol in maniera sconsiderata... Non seguire persone estranee... Se qualcuno ti offrisse qualcosa, non accettare. Se ti sentissi minacciato, parla con Elizabeth o con Andrew... O chiama me. Va bene?»

«Sì, mammina. Ora, però, devi tornare a casa! Non lasciare gli altri duecentosessantatre fratellini da soli» dico ironicamente, facendolo ridere

«Ahahah, vado!»

 

Vedendo Will andare via, io e Charlotte entriamo nella sfarzosa villetta dove si tiene la festa. Incontriamo una gentile signora che ci indica il tavolo dei regali, sul quale mettiamo anche i nostri.

«Siete arrivati!» esclama Elizabeth, sorprendendoci

«E-Elizabeth! Buona sera!» 

«Buona sera, signora!» dice Charlotte 

«Buona sera, ragazzi! Siete davvero eleganti! Andrew si trova nella saletta al primo piano, godetevi la festa!» 

«Grazie!» ci mostriamo più che grati

 

Charlotte si dirige in direzione di Lea e Melissa, mentre io salgo il primo piano con l'intento di raggiungere il biondino. Lo trovo al telefono; mi avvicino e lo abbraccio, facendo silenzio. Lui ricambia l'abbraccio e mi bacia la fronte.

«Dovresti essere qui... Dove sei?» dice, riferendosi alla persona con cui è al telefono; cerco di lasciargli la privacy di parlare, ma Andrew non scioglie l'abbraccio e continua la conversazione:

«La famiglia non era al primo posto? Sono i miei diciotto anni, hai intenzione di perderteli?» continua «Papà, cosa stai dicendo?! Spiegami dove diavolo sei! ... Certo che ho il diritto di arrabbiarmi! ... Come?! Ok. Fai come vuoi.» chiude la chiamata «Stronzo...» 

«Andrew... Che è successo?» 

«Mio padre non verrà. È rimasto bloccato per 'lavoro'. Lavoro... Che presa per il culo è quella? Luiii, lui che metteva la famiglia al primo posto!»

«M-Mi dispiace... Penso che si farà perdonare. Dai, giù ci sono varie persone, goditi la tua festa!»

«Mmh... Prima voglio il mio regalo personale.»

«Il tuo regalo è sul tavolino al piano di sotto, insieme agli altri...»

«Non hai capito, Campbell...» mi prende per mano e mi porta nel bagno della saletta; chiude a chiave. 

«A-Andrew, no... Ti prego.» 

«Vuoi negarmelo anche il giorno del mio compleanno?»

 

 

 

#Ore: 8.56 p.m.  

 

 

Sono davvero stupido. Quando lo guardo in viso, non riesco a negargli nulla;

«Aaah, fai piano! C-Ci p-possono... Sentire...» farfuglio, pieno di vergogna

«Scusa, s-scusa... È che farlo... Farlo in piedi è scomodo!» 

«Sei imbarazzante, Andrew!!» gli do una manata sulla faccia 

«Ahia, mi fai male-» 

«Andrew, sei in bagno?» Elizabeth bussa più volte

 

 Merda. Merda. Merda. Lo sapevo che non dovevamo. 

«Sì, mamma! A-Arrivo!» esclama lui

 

---------

 

«Sei sempre più stupido...» sussurro «Potevamo essere scoperti...»


Sbuffa. Siamo riusciti ad uscire senza farci scoprire. Andrew si è risistemato ed è andato giù per primo, io sono uscito dopo. La villetta è piena di persone... Tiffany sta parlando con le sue amichette... Ha un volgarissimo vestito scollato.

«Guarda un po'. Sei diventato grande, Andrew!» ci viene incontro una ragazza 

È-È bellissima. Ha un viso paffuto e lentigginoso che si contrappone all'esser snello del suo corpo. Indossa un elegante vestito blu che esalta la sua lunga capigliatura castana. Castani anche i suoi occhi... Ma non di quel castano comune... È un castano diverso. E il suo sorriso? Ne vogliamo parlare? Wow.

 

«... Chris, sei tra noi, giusto?» dice Andrew, richiamando la mia attenzione 

«Sì, sì! Scusa...» mi imbarazzo 

«Jamie, lui è il mio migliore amico, Chris... Chris, lei è Jamie, la mi prima cotta, ahahah~!»
La sua prima che? 

«Che stupido! Quindi sei cresciuto solo fisicamente!» ironizza

«Ahahah, ma no! Sai, penso anche!» le poggia una mano sulla spalla 

«Certo, ci sto credendo! Ahahah, vado a salutare gli altri, scemo, ahaha!» si allontana 

«Ehi, fidanzato.» si gira verso di me «Perché guardavi Jamie in quel modo?»

«Noi non siamo fidanzati. E poi... Quale modo? È che ho notato quanto sia bella... Niente di più, niente di meno.» 

«Ricordati che sei mio. Dai, raggiungiamo il trio delle impiccione!» cambia spudoratamente discorso 

 

Nel muoverci, un'altra figura ci viene incontro: quella di Kaede.

«Ciao, Kaede!» Andrew saluta 

«Buona sera, Senpai! È-È una bella festa... Uhm... Ancora auguri!» si allontana, dopo aver fatto un piccolo cenno con il capo 

Sen---che? Cerca di fare anche lei la preziosa... Non bastava Tiffany. Poi, non mi è ancora chiara la 'posizione' di Jamie.

 

 

#Ore: 10.57 p.m.    

 

 

Io e il mio biondino siamo seduti alla postazione bar. Afferro il terzo bicchiere di champagne, sbuffando. Andrew ha serenamente spento le candeline: certo, è rimasto dispiaciuto dall'assenza di suo padre, però si sta divertendo. Io, invece di godermi la festa con il mio ragazzo, la passo più che altro, a tener d'occhio quella vipera tentatrice. Ugh... Ad un tratto, viene verso di noi e, ignorando del tutto la mia esistenza, dice:

«Ehi, Andrew... Possiamo parlare?»

«Ora? Perché?» replica lui

«Parliamo in privato... Vieni con me al piano di sopra, dai...»

«... Sto arrivando, Chris, non preoccuparti.»

Non dico nulla, lo guardo scettico e torno a sorseggiare dal bicchiere. Raggiungo Charlotte, Melissa e Lea e le aggiorno sulla situazione:

 

«Quella stronza. Che cosa vuole ancora da Andrew? Ci sono tantissimi ragazzi lì fuori...» dico, innervosendomi ancora di più «Stanno parlando da un quarto d'ora. Dovrei andare lì, giusto? Devo, non 'dovrei'...» 

«Chris... Andrew è un ragazzo abbastanza forte, deciso e sicuro della vostra relazione. Non si farà abbindolare ancora da lei...» Melissa cerca di rassicurarmi 

«Melissa ha ragione!» aggiunge Lea 

«Non c'è bisogno di preoccuparsi!»

«Preoccuparsi? Hai paura di perdere qualcosa o qualcuno? O hai solo paura di perdere?» si intromette una delle amichette dell'oca «Andrew e Tiffany sono una bella coppia, non c'è posto per te... Lascia perdere e trovatene un altro.» 

«Ah... Che palle. Tu, quell'oca e le altre tue amichette senza cervello... Inutili!» 

«Tsk. Ti senti solo messo alle strette. Mi farò delle belle risate, vedendo una vera coppia tornare insieme!» se ne va 

 

Finisco il quinto bicchiere di alcol per poi decidere di salire sopra, ignorando le ragazze.

Lo sapevo. Fa decisamente male. Avevo ragione. Quell'oca, che ammetto detestare, ha nuovamente incontrato le labbra del mio ragazzo. Perché lui non reagisce? ... Andrew?

«Tiff, smettila. Io sto con Chris, la nostra storia è finita, basta.»

«Mi chiami ancora 'Tiff'... Quella non è una motivazione per non rimetterti con me. Ci hai messo un po' a staccarti... Ti piacciono ancora i miei baci, vero?» 

«In effetti ha ragione!» mi intrometto «Ci hai messo un po' a staccarti, Andrew!» 

«C-Chris... N-Non è come pensi...»

«Continuate pure a parlare. Parlare, eh!» torno alla postazione bar

 

 

#Ore: 11.10 p.m.

 

 

Incredibile. Incredibile. Otto mesi di menzogne? Dice 'ti amo' e poi si lascia baciare dalla sua ex. Voleva questo? Voleva una scusa per tornare con lei? Perché non dirmelo? Perché farmi soffrire così? E sono ancora insieme, quei due. Dovrebbe essere qui con me. Ed io, il vero stupido di tutta la situazione, sto qui a ubriacarmi. La forte musica copre i miei lamenti. Ormai, solo lo champagne e il pavimento della villetta sono rimasti miei amici.

«Dovresti smettere, Chris...» dice Charlotte, sedendosi accanto a me 

«Voglio bere... P-Posso fare almeno questo??»

«... Chris! Anche Will ha detto che non dovevi bere troppo!» 

«Sono maggiorenne e non ho bisogno della babysitter, vai via.»

 

Nonostante le parole usate, Charlotte mi rimane accanto. Vedo Andrew in lontananza, che, dopo aver farfugliato qualcosa a sua madre, viene verso di me e mi tira su:

«Basta alcol per oggi. Forza, vieni qui.»

«Che vuoi? Non hai 'parlato' abbastanza con quella stronza? Ah, scusa... Che sono scemo! In realtà, lo sapevo che sarebbe finita così! Adesso tua madre sarà felice di sapere che non sei più 'single', giuuuuuusto?»

Non curandosi degli sguardi altrui, mi trascina di peso fuori; fuori dalla villetta, fuori dal giardino a cui essa appartiene. Percorriamo una stradina che porta alle strade principali e prendiamo un taxi.

«Perché s-siamo su un t-taxi?»

Non risponde... Il taxi percorre varie vie fino a fermarsi davanti casa di Andrew; pagato il taxi, scendiamo.

«Andrew... Devo usa-» neanche ho il tempo di finire la frase, che mi vomito addosso 

«Cavolo. Entriamo dentro, ti devi togliere queste cose.» dice scettico

«... P-Perché siamo qui? Dimmelo!»

«Se alzi la voce, cosa che non dovresti proprio fare, disturbi i vicini. Stai zitto.» mi porta in camera sua con la forza 

«Dal momento che hai vomitato, dovresti farti un bagno, togliti ogni cosa e lasciala sul pavimento, così posso caricare la lavatrice.»

Non proferisco parola. Mi limito a fare come dice. Oscillando ancora un po', arrivo alla doccia e mi lavo.

 

 

#Ore: 11.42 p.m.

 

 

Ho addosso uno dei pigiami di Andrew e sono seduto sul suo lettone. Sono decisamente più lucido di prima. Che situazione assurda:

«Andrew...» 

«Parliamo.» mi interrompe «Cosa credi di aver risolto questa sera?» domanda, mettendosi a sedere sul pouf accanto al lettone

«Che stai dicendo? Dovrei fartela io questa domanda. T-Ti sei divertito a dare spazio alle tue 'ammiratrici'? Non capisco neanche perché sono q-qui. Perché siamo qui...?»

«Christopher, hai presente quando dicevo che eri egoista? Bene, lo affermo ancora. Sei un egoista. Sputi sentenza senza conoscere le mie parole e i miei pensieri.» ascoltando quelle parole, inizio a torturarmi le mani 

«Tu... Volevi per caso mettermi alla prova? "Vediamo quanto resiste Chris con loro". Divertente, no?» inizio a singhiozzare 

«Cosa? Se non ti sai controllare, non darmi la colpa. Non sei perfetto, sai?» 

«H-Hai ragione...» mi asciugo qualche lacrima «Voglio andare a casa mia...» 

«Non vai da nessuna parte. Stanotte dormi qui. Fino a quando non risolviamo questo problema, starai qui... Questo è il colmo; hai rovinato la mia festa dei diciotto anni per dare spazio al tuo egoismo e piangi pure? Dovrei essere io quello in lacrime. Il mio ragazzo non si fida di me!» esclama 

«Andrew... Tu-»

«'Tu' cosa? È questa la tua soluzione? Sono sempre io il problema? O sei tu che stai cercando di farmi impazzire? Ascoltami bene: Tiffany non conta più niente per me. Sei tu il mio mondo! Sei il mondo che non lascerò mai. Mi sono... Innamorato di te, è questo che me l'ha fatto capire.»

«Perché l'hai invitata?... E perché hai invitato Kaede?» dico, tenendo lo sguardo basso 

«Ho invitato Tiffany perché volevo farlo: non avevo intenzione di trovarmi in quella situazione. Kaede? È mia amica, semplice!» 

«Ma ha una cotta per te!»

«E tu? Non sei da sempre innamorato di me? Non mi stavi vicino anche mentre frequentavo delle ragazze?» 

«È-È del tutto diverso...» 

«Chris, qual è il tuo problema? Sei geloso?» si avvicina 

«P-Perché dovrei? S-Sto solo cercando di non perderti.» 

«Sembra il contrario. Sei incerto della nostra relazione? Non è la prima volta che discutiamo di questo...» 

«Cosa? Non è così! Piuttosto... Ti sei stancato d-di me? Tiffany ti ha baciato e non sembravi d-disgustato... Affatto, non lo eri, n-no...» mi gratto nervosamente la testa 

«Io non- quel bacio non è significato nulla. È stato come baciare una delle pareti di questa stanza, te lo giuro. Credimi.» 

«... Sai benissimo che non la sopporto.» mi metto in piedi 

«Ah, dai, Chris. Tu... Sai benissimo che ti amo.» mi bacia «Mi fa male pensare che tu possa dubitare di me.» si mette in piedi anche lui e mi viene incontro, abbracciandomi 

«... Mi dispiace tanto. Ho rovinato tutto. Che stupido...» 

«Le candele le ho spente, in fondo. La cosa più importante è questa: abbiamo parlato... Bisogna parlare sempre all'interno di una coppia; se non c'è dialogo, non c'è futuro. Io il mio futuro lo voglio con te.»

C-Che dolce. Anche io voglio che sia il mio futuro.

«Ma...» abbasso lo sguardo «Che ne sarà del resto della festa?» 

«Ho chiesto a mia madre di occuparsi di tutto...» sorride «I regali li apriremo insieme, domani mattina!»

«D-Domani mattina? Abbiamo scuola...» 

«Errore, Campbell. Passeremo la giornata insieme. Questo è il debito che hai con me~!» 

«Come?! E-Ehm... Ok. Devo avvertire z-zia Abby. E anche Will...» 

«Tranquillo, ho già sistemato tutto con loro!» mi prende per mano «Mettiamoci sotto le coperte, dai~!» 

«Sotto le-... Va bene.» arrossisco 

 

Questo lettone rende tutto così vero. Quello che all'esterno pare un sogno, viene quasi reso reale. I suoi baci, le sue carezze, il suo amore... Sono la mia forza: perché perdere la propria forza? Perché soffrire inutilmente? Sono i complessi che la mia stupida mente si fa. Non do fiducia alle persone che tentano di portarmi via Andrew, ma perché non devo avere fiducia in lui? Perché non dovrei? Sempre opera della mia stupida mente. Se non cambio, distruggerò tutto ciò che ho. L'amore sarà anche un'amicizia complessa... Ma è così complessa da mettermi in ginocchio? Direi di no.

 













Atashi no space.

Buonsalve~ come al solito sono in ritardo, ma non così tanto, questa volta! *ottimista*
Spero che vada tutto bene... Sapete, il clima sta facendo danni... E che danni! ;c; ... Ad ogni modo, il capitolo è venuto più lungo a causa dei dialoghi e, proprio per la presenza dei numerosi dialoghi in esso contenuti, ho inserito meno descrizioni... *dispiaciuta*! Allora; la festa di Andrew sembra aver preso una piega tristissima, ma, alla fine, abbiamo ottenuto un riappacificamento da parte dei piccioncini, sebbene vari misteri non siano stati ancora svelati. Misteri che verranno svelati il prossimo capitolo! E' apparsa la figura di Kaede, anche se per breve... Si mostrerà meglio molto presto, don't worry! Poi è apparsa Jamie, ma non prestate molta attenzione a questa figura... E' di passaggio! Spero che, comunque, il capitolo sia stato di vostro gradimento! Grazie mille a tutti coloro che seguono la mia storia (siete già numerosi! ;///;) e a coloro che la recensiscono! Segnalatemi eventuali errori! >3<
Alla prossima!

KuroiYumi





*REVISIONATA 24/07/14*

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Capitolo 6
*** Capitolo V - L'amore è come un fiore; quando nasce, te ne devi prendere cura. ***


Capitolo V

21 Settembre 2013

#Ore: 9.34 a.m.







Mmh. L'esame.
Apro gli occhi, privandomi della protezione delle coperte. Non sono in camera mia; questa è la stanza del mio ragazzo. Mi metto a sedere, sbadiglio più volte e mi stiracchio. Ho dormito davvero bene, però ho un mal di testa tremendo.

«Buongiorno, principessa!» esclama, facendomi sussultare
«A-Aiuto. Mi hai spaventato, Andrew...»
«Scusami~! Sai, mentre dormivi, dicevi cose come: "Bisogna allacciare la cintura", "Le mani sempre sul volante", "Gli specchietti e il sedile vanno regolati"...»
Ugh. Parlo nel sonno? Sul serio?
«Ah, davvero? Ahah...»
«Mi devi dire qualcosa? Qualcosa che non so, magari.»
«Ah, qualcosa che non sai? Ahah... Ah, dimenticavo!»
«Perché non me lo hai detto? Sosterrai un esame di guida, non è così?»
«Mmh... Sì, Andrew. Scusa... Volevo che fosse una sorpresa!» dico, sbuffando
«Che carino... Va bene, ti perdono! Però non ci dovranno essere più segreti tra di noi, ok? Non infrangere più questa regola.» mi sussurra all'orecchio
«S-Sì...»
«Ecco, bravo. Mia madre è andata a lavoro, ci ha lasciato la colazione. Lavati e scendi, ti aspetto~!»
«Va bene, va bene»





#Ore: 10.26 a.m.





Abbiamo appena finito di fare colazione; Andrew ha portato i suoi regali in salotto. Direi che c'è di tutto qui. Vi sono grandi, medi e piccoli pacchetti che riempiono il luogo.

«Sono tanti... Da dove comincerai?» domando, fissando ininterrottamente i regali
«Credo che comincerò da quelli grandi. Apriamo questo!» recupera un enorme pacco rivestito di carta rossa «Ah... C'è un bigliettino: "Auguri, caro nipote! Spero che tu possa continuare a crescere sano e forte. Baci, la nonna". Sono... Vestiti.»
«Non ti piacciono? È un bel pensiero da parte di tua nonna, non trovi?»
«Mmh, è vero. Passiamo al prossimo. Il pacco blu mi piace. C'è un altro bigliettino! Pfff, e io che pensavo che non li scrivesse più nessuno...» scarta il pacco, rivelando altri vestiti «Ok, ma solo vestiti mi hanno regalato?»
«La prossima volta ti regaleremo dei giocattoli, ok?» ironizzo
«Ahah, che simpatico. Il bigliettino dice: "Bene, Andrew! Hai finalmente raggiunto la maggiore età, devi diventare più responsabile. Ti voglio bene, cugino! Da Jamie".»
Come? Ha letto bene? Cugino...?
«C-Cugino? Che significa?» chiedo sbalordito
«Jamie è mia cugina di secondo grado... Che c'è di strano?»
«Non me l'avevi detto...»
«Davvero? Mi sarà sfuggito.» adocchia un altro pacco
«... Andrew, ma ti piaceva tua cugina di secondo?»
«Cosa? No, no!»
«Allora perché ieri... Hai detto che è stata la tua prima cotta?» inizio a torturarmi le mani
«Scherzavo, Chris... L'ho detto tanto per dire. Ti sei ingelosito?» domanda, sorridendomi
«Io? N-No. Stavo solo chiedendo!»
«Ceeerto!» mi bacia «Apriamo questo» prende un pacco più piccolo
«Hanno deciso tutti di mettere bigliettini?» faccio una smorfia
«A quanto pare! Ahahah, ecco qui: "Andreeeew! Auguri di buon compleanno! Vedi di superare l'e-"…» si ferma
«"L'e-"? Che stavi dicendo?»
«Eh... L' esame di maturità!»
«L'anno è appena iniziato... Che senso ha augurare buona fortuna per gli esami?»
«Già... Che strano, ahah!»
«Dammi quel biglietto, Andrew...» dico dubbioso
«Perché? C'è scritto esame... Ahah... Apriamone un altro!»
«Dammi il biglietto!» gli salto di sopra, riuscendo a recuperarlo «... "Vedi di superare l'esame! Quando avrai la patente, gireremo Londra insieme! John". 'Patente'? E poi non dobbiamo avere segreti?!»
«Scusa, anche io volevo che fosse una sorpresa! Stiamo entrambi cercando di prendere la patente... È il destino, principessa!»
«Ma quale destino?! Non cambiare discorso, sai? Mi fai la predica e sei il primo a infrangere le regole.» metto il muso
«Hai ragione... Ho sbagliato. Prometto che non ti nasconderò più nulla, prometto davvero!»
«Tanto per sapere... Quando sosterrai l'esame?»
«Mmmh... Tra tre settimane circa. Tu?»
«La prossima settimana...» farfuglio




#Ore: 12.14 a.m.





Andrew ha finito di aprire tutti i regali... O quasi. Non ha ancora aperto il mio, la cosa mi innervosisce. Siamo stesi sul suo lettone da dieci minuti, eppure tiene la scatoletta in mano senza proferire parola:

«Amore...? Quando aprirai il m-mio regalo?» chiedo
«Dopo, tranquillo! Adesso dobbiamo fare una cosa importante... Non che il regalo non lo sia, è che... È più importante!»
«Mmh...» mi metto a sedere «Cosa dobbiamo fare?»
«Dobbiamo parlare, Chris... Ci sono cose che dobbiamo risolvere.»
«Pensavo avessimo risolto ieri...»
«Lo sai che non è così... Ci sono cose di cui non hai una risposta, lo capisco. Voglio che tu non abbia più dubbi!» parla seriamente
«D-Dubbi? Ahahah, ma che dici?»
«Per me sei come un libro aperto ad una pagina qualsiasi. Chiedimi, ti risponderò sinceramente.»

Abbasso lo sguardo e sospiro profondamente.
Andrew è più sveglio di quanto si creda... Sembra stupido, però capisce meglio di tutti.

«Avanti, chiedi!» insiste
«Ok, ok! Q-Quando hai iniziato a provare interesse per me?» chiedo imbarazzato
«Mmh. Mi sei sempre piaciuto come amico... Ti ricordi quando mi hai invitato a casa tua? Prima del viaggio a Leeds... Se ricordi, quel giorno ho visto per la prima volta una fotografia di tua madre. Siamo caduti uno sull'altro dopo averti fatto il solletico... Ehm, è stato quello il momento. Devo ammettere che... Mi ero anche eccitato.»

Imbarazzato, nascondo il viso tra le mani, creando un momento di silenzio.

«Andrew... C-Che dovrei... Dire?»
«Nulla, riesco a intendere...» mi carezza
«... E... Noi... Ecco... La prima... La nostra prima volta ti è piaciuta?»
«Tantissimo. Sono andato a letto con chissà quante ragazze, eppure fare l'amore con te è stata un'altra cosa, davvero. Quella notte mi sono sentito il ragazzo più felice del mondo.»
«Dici cose imbarazzanti...» evito il suo sguardo
«Sono sincero, principessa~!»
«O-Ok. Ecco... Ehm... Dato che sai da sempre che sono innamorato di te, hai mai approfittato della situazione per ottenere cose a tuo vantaggio? Mi hai mai provocato intenzionalmente...?»

«Sì e sì: devo essere sincero... Per la maggior parte delle situazioni si trattava di compiti... Poi ti ho sempre provocato. Ti ricordi quando, a quindici anni, siamo andati in biblioteca e ci siamo rimasti per via di un temporale?»
«Mi ricordo... Che strana situazione, ahahah...»
«Beh, ecco: non riuscivi a prendere un libro messo in alto, così mi hai chiesto di prendertelo.»
«Ricordo... E capisco bene di cosa parli. Parli del fatto che ti sei avvicinato troppo. Ero con le spalle contro la libreria... Tu mi stavi prendendo il libro; i nostri corpi sono venuti a contatto in modo strano! Continuavi a strisciarti contro di me!»
«L'ho fatto di proposito. Volevo vedere il tuo viso, volevo vedere se ti saresti eccitato o meno» mi bacia
«… Sei crudele.»
«Lo so, lo so. Probabilmente mi divertivo con poco, comunque ero-»
«Sei davvero crudele!» lo interrompo «Perché... Quel pomeriggio... Q-Quel pomeriggio mi sono... Mmh, è stata la prima volta che...» arrossisco
«Wow. Non riesci ancora a dirmi chiaramente che ti masturbavi, pensando a me.»
«Non e-essere così diretto!»
«E fu così che iniziarono le avventure del giovane waaaanker!»
«Andrew! S-Smettila, dai!» mi copro con le coperte
«Ahahah, che carino!»
«Apri il mio regalo!» mi avvicino a lui, implorandolo come un cucciolo «Daaai...»
«Sto aspettando una domanda...»
Ancora? È vero, avevo dei dubbi, forse li ho ancora, ma voglio che apra il mio regalo! Voglio vedere la sua reazione!
«Quale domanda? Cosa dovrei chiederti, Andrew?»
«Pensaci bene...» mi carezza, facendomi arrossire
«... Mmh. Ok»
Qualcosa che davvero voglio sapere da lui... Ma cosa? Ieri mi ha assicurato più volte di amarmi, di aver definitivamente chiuso con Tiffany... N-Non è che intende il suo... Il suo orientamento sessuale?
Lo guardo perplesso

«Sembra che tu ci sia arrivato...» farfuglia
Mi legge forse il pensiero?
«Tranquillo, non leggo il pensiero...»
«M-Ma... Come hai fatto?»
«Era quello che stavi pensando? Ahahah, sei davvero un libro aperto~!»
«... Che idiota.»
«Forza, chiedimelo!»
«Ma perché devo chiedertelo, se già sai la domanda...?»
«Giusto, conosciamo entrambi la domanda, quella che non sai è la risposta. Chris, sono bisessuale. Io... Non posso certamente dire di essere gay e non posso dire di essere etero. Ammetto che ci sono dei ragazzi davvero, ma davvero, carini. Ammetto anche che ci sono davvero delle belle ragazze in giro. Ecco... Spero di non averti deluso con questa risposta.»

Dovevo aspettarmelo... Sarebbe stato assurdo sentirgli dire: "Sono gay". Mi sento stranissimo...

«T-Ti amo. Mi hai dato una risposta, grazie.» lo abbraccio
«Ti amo anch'io. Sei il migliore, principessa...» mi bacia ancora «Voglio farlo...»
«C-Cosa? No, non ora... A-Apri il mio regalo!»
«Ok, va bene~! Hai ragione.»

Apre la scatoletta e tira fuori il ciondolo
«Wow. È bellissimo. Ti penso sempre... Con questo ti penserò ancora più intensamente.»
«È un ciondolo maori... Ti piace sul serio?» arrossisco
«Certo! Lo adoro, è il regalo più bello tra tutti!» mi stringe forte
«S-Sono contento che ti piaccia...! Il gioielliere mi ha detto che ha dei significati molto belli. Amore e... Fortuna»
«Non potevi scegliere di meglio, principessa!»

Lo aiuto a indossarlo.
Andrew sembra entusiasta del regalo. Voglio farmi perdonare per tutto il casino di ieri... Per il mio atteggiamento, per le parole che ho usato. L'ho fatto soffrire, ho sbagliato. Devo smetterla di essere negativo, davvero. Devo difendere il mio amore.

«Ehi, principessa... Da grande voglio renderti la mia regina!»
«C-Che stai dicendo?! N-Non dire cose strane...»
«Non sono cose strane... È il mio amore, accettalo!» dice, sbottonandomi la camicia
«Che vuoi... Fare? C'è una così bella g-giornata...!»
«Ssh, dobbiamo finire quello che abbiamo iniziato ieri nel bagno della villetta» si sbottona i pantaloni
«No! Ehm... Non vorresti uscire un po'? È... Soleggiato, p-possiamo andare al parco...»
«Magari più tardi, Chris...»
«A-A-Almeno mettiti il preservativo!»
«Ho diciotto anni, se la mia principessa dovesse rimanere incinta, mi prenderei le mie responsabilità, tranquillo!»
«Smettila- di- dire- cose- stupideee!»
«Ahahaha~! Concedimelo...» mi tocca senza pensiero
«S-Sei... Un perver- pervertito...»
«Tu... Sei adorabile.»















Atashi no space.

Buonsalve~! Sono fin troppo in ritardo e mi spiace parecchio... Ho avuto momenti di blocco, momenti di noia e momenti, come sempre, occupati dallo studio. Duuunque! Vari dubbi sono stati risolti al piccolo Chris e anche al lettore; Andrew, dopo mesi di relazione con la sua 'principessa', ha finalmente capito e confessato il suo orientamento sessuale. Entrambi, a quanto pare, sosterranno l'esame di guidaaa, piccini ;//3//;
Mi spiace di aver scritto un testo ancora pieno di dialoghi...Spero di farmi perdonare con un bel capitolo con il rapporto descrizioni-dialoghi pari al 50%-50%! Vi voglio bene! Questa settimana mi dedicherò alla revisione della storia (Grandezza del logo, frasi scorrette, html errato..), ovvero di tutti e sei i testi pubblicati fin'ora! Grazie di tutto, alla prossima!

KuroiYumi





*REVISIONATA 24/07/14*

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Capitolo 7
*** Capitolo VI - Anche con la pioggia, il sole non si dimentica di splendere. ***


Capitolo VI



5 Ottobre 2013

 #Ore: 5.07 p.m.      




A Londra fa davvero molto freddo, ma le mie giornate pensa a scaldarle il mio ragazzo. E' passato già un mese dal rientro a scuola; le cose vanno bene. Ho notato un cambiamento nel biondino... Si sta impegnando molto per avere una buona media scolastica, che carino. Ho superato l'esame di guida! Sono andato abbastanza bene, quindi sono soddisfatto. Mi posso  permettere di aiutare Andrew, ahahah: il suo esame è tra una settimana esatta. Will e zia Abby mi hanno chiesto quale modello di automobile preferissi... Ho detto loro che mi piace l'Alfa Romeo Mito. E-E se me la comprassero? Sono già indaffarati con le spese per il bambino, sarebbe troppo pensare anche a me; ad ogni modo vorrei guidare al più presto.
I capelli mi sono cresciuti rapidamente durante la settimana, quindi ieri sono andato dal parrucchiere e li ho fatti accorciare. Ah, quel parrucchiere. Voleva convincermi a fare uno dei tagli odierni più famosi: tsk, non glielo avrei mai permesso.


«Principessa?» Andrew mi riporta sulla terra
«... Scusa, pensavo. E se uscissimo a prenderci qualcosa?»
«Perché no? Ho voglia di cioccolata calda!»

Siamo mano nella mano a passeggio per Great Marlborough Street alla ricerca di qualcosa di dolce e caldo. Ricevuto qualche consiglio, entriamo in uno dei numerosi negozietti di pasticceria londinese: prendiamo due tazze di cioccolata calda e qualche biscotto. Il luogo è piccolo, ma confortevole: mi piace. Sembra il nostro luogo ideale.
Andrew porta sempre con sé il ciondolo che gli ho regalato, credo ci dorma anche... Ahahah! 

«Sei molto pensieroso ultimamente, sai?» mi bacia
«Davvero? Scusami. Questo luogo è davvero carino, non credi?»
«Lo è davvero! Dovremmo tornarci! Aaah, principessa, sarà il nostro nido della dolcezza!» esclama scherzoso
«Sei idiota come pochi, Andrew. Dio, quanto ti amo.» bevo un sorso
«Ami Dio o ami me?» si avvicina, leccandomi le labbra «Sai, sono geloso... E goloso»

Dai soffici e semplici bacetti, si passa a baci complessi in cui lo scambio di saliva è frequente, detto in altri... Termini.
«Ahaha, Andrew! Dei bambini ci guardano, smettila...»
«I bambini di oggi sanno tante cose, un po' di educazione sessuale non guasta.» mi carezza
«Che scemo, ahahah! Andiamo da qualche altra parte, dai!» lo trascino fuori dal negozietto





 #Ore: 6.10 p.m.  





Andrew è decisamente più serio nei miei confronti! Se fa qualcosa che non mi piace, glielo dico liberamente e lui smette! Non mi tengo più nulla dentro... Come facevo prima. Il dialogo è importante, devo ricordarmelo!
Mentre camminiamo, ci imbattiamo in un negozio di giocattoli di legno intagliati a mano: entriamo come due fanciulli in cerca di qualcosa con cui tornare a casa contenti.
Ci sono trenini, statuette, marionette e tanto altro...

«Questo è in assoluto il paradiso dei bambini!» esclama Andrew
«Hai visto, Andrew? Hai trovato il tuo paradiso terreno!»
«Ahahaha! Non importa crescere, dentro di noi c'è sempre un bambino.» dice il negoziante
«Ha ragione il negoziante! E poi il mio paradiso è nelle tue mutande...»
«Andrew!» esclamo imbarazzato, guardando il negoziante che ride «Smettila di dire cose... Stupide e inopportune.»
«Senpai!»

Kaede entra nel negozio e saluta Andrew calorosamente.
Mmh, mi sta ignorando. Bene, non che io voglia essere suo amico. Tsk, è addirittura più sfacciata dell'oca.

«E' una coincidenza incontrarci qui! Cosa facevi di bello?» continua
«Oh, beh, io e Chris stavamo passeggiando e siamo entrati in questo mitico negozio di giocattoli! Tu, che mi dici?»
«Sono venuta a cercare un regalino per il mio cuginetto! Mi... Aiuteresti a scegliere? Sembra che ti piacciano molto queste cose, senpai!» si passa una mano tra i capelli
«Ehm...» mi intrometto «Magari... Mentre voi cercate, io faccio un salto alla biblioteca qui vicino! Volevo prendere un libro, quindi...»
«Chris, aspettami. Ci andiamo insieme, no?» sussurra
«Va bene così, ci metto qualche minuto... A dopo.»

Esco dal negozio di giocattoli prima di ricevere un suo saluto.
Spero che Kaede prenda questa possibilità per parlare con Andrew e non per provarci. In fondo, fino a circa nove mesi fa mi trovavo nella sua stessa situazione: ciò che ci distingue è l'atteggiamento. Lei continua a sperare di avere una relazione con lui, mentre io volevo solo fargli capire il mio amore... E' un caso che poi si sia innamorato di me. Certo che la vita è strana, eh.




 #Ore: 6.32 p.m.  





Passeggio per gli ingenti marciapiedi, ascoltando qualche brano degli Hoobastank. Ammetto che le loro canzoni si ricolegano a vari episodi della mia vita.
A causa della mia disattenzione, vado a sbattere più volte con la gente.
Dopo aver vagato un po', entro in una biblioteca: la prima cosa che noto è il forte odore di libri... Mi piace così tanto. Mi muovo tra gli scaffali fino a trovare il testo che cercavo. Sfortunatamente le mie mani sfiorano quelle di un altro ragazzo: immagino che anche lui voglia quel libro.

«Scusami...» farfuglio
«P-Puoi prenderlo tu, non preoccuparti!» ribatte lui

Mamma mia, quant'è carino. Carino e colto: wow, ce ne sono pochi così. Eeeh, il libro! Che faccio adesso?
«Ehm... Non c'è bisogno, posso prenderlo da un'altra parte!»
«Ti assicuro che ho letto il De profundis due volte, quindi puoi leggerlo tu.» il suo sorriso mi distrae per un secondo
«E-Eh... Ma... Non c'è due senza tre! Davvero, non è un problema!»
«Mi offendo, se non lo prendi!» insiste
«M-Ma... Ehm... Ok, grazie.»
«E' davvero un bel testo, spero possa piacerti.»
«Sono sicuro che mi piacerà! D'altronde Wilde è il mio scrittore preferito.»
«Wow, abbiamo una cosa in comune. Sai, ho letto quasi tutti i suoi testi; non c'è testo che non sia stato di mio gradimento.»
«... Davvero? Oscar Wilde aveva sicuramente una bella personalità e un vasto talento.»
«Lo credo anch'io! Se fossi vissuto al suo tempo, probabilmente, ci sarei uscito insieme... Però non ti avrei mai potuto incontrare, quindi... E' meglio così.» dice, facendomi arrossire
Ci sta provando? Con me? N-Non è possibile...
«Oh... Eh...» farfuglio
«Perdonami, ti ho messo in imbarazzo, ahahah! Penso che qualche ragazzo più fortunato di me ti abbia già rubato il cuore!»
Leggere Oscar Wilde significa automaticamente essere gay? Seriamente? Forse sono proprio io... Non sembro etero, quindi.
«Beh, sì... Ho un ragazzo. Immagino che l'abbia anche tu...»
«E' un argomento complesso... Se accetti l'invito a ber qualcosa con me ora, te lo racconto volentieri.» propone timidamente
«... Certo che mi va!»

Usciti dalla biblioteca, ci dirigiamo nella caffetteria all'angolo:
«Due tè al limone, grazie!» esclama il ragazzo ancora a me poco noto
«Grazie mille per il tuo invito... Ecco, potrei sapere il tuo nome?»
«Che maleducato! Mi chiamo Virgil. E tu?»
«Puoi chiamarmi Chris! Piacere di conoscerti.»
«Piacere mio. Sei un tipo interessante, devo ammetterlo.»
«Oh, lo sei anche tu, ahahah... Allora? Mi parlerai del ragazzo che ti piace?» domando improvvisamente
«Certo! Vedi... Sono innamorato di un mio compagnetto d'asilo: ti sembrerà assurdo, ma provo dei vivi sentimenti d'amore fin da quando eravamo tra le braccia delle maestre.»
«Non lo trovo affatto ambiguo! Sai, il mio ragazzo è il mio primo amore. Mi sono innamorato di lui, quando avevo circa dodici anni... Amore a prima vista!»
«Che storia curiosa! Vorrei anche io poter avere una relazione con il mio amato Cicì
«Qual è il problema? Ha una ragazza-ostacolo? Non è gay? Ancor peggio, è omofobo?» chiedo, mostrandomi coinvolto nella storia
«Nessuno di questi è il problema principale... Prima dovrei... Ecco... Trovarlo.»
Arrivano le calde tazze fumanti di tè;
«Grazie! 'Trovarlo'? E' scomparso?»
«Grazie mille! Ma no, ahahah! E' che... Non lo vedo dall'asilo.»
C-Come? Ho sentito bene?! Non lo vede dall'asilo e lo sta cercando perché è innamorato di lui? E' normale questo ragazzo?
«Non mi guardare così, Chris! Sono innamorato! ... Sicuramente adesso è un bellissimo ragazzo. Quanto vorrei vederlo...» sospira profondamente
«E-Ehm... Capisco... No. No, non capisco.»
«Non è che io lo stia cercando da quando eravamo piccoli! Forse è meglio se ti racconto dall'inizio! Allora... Quando andavo all'asilo, giocavo sempre con un bambino che avevo soprannominato Cicì. Facevamo finta di essere sposati... E' una cosa fuori dall'ordinario, ma era così, ahahah! A causa del lavoro di mio padre dovetti trasferirmi in Germania, quindi persi di vista il mio Cicì. Durante la mia permanenza lì non mi sono mai dimenticato di lui: ho iniziato a provare dei strani sentimenti... Insomma, crescendo in Germania, avevo capito di essermi innamorato. Ora che sono a Londra voglio cercarlo per bene. Voglio vederlo e dirgli che lo amo!»
Questa storia è decisamente surreale. Deve avere una gran memoria per ricordarsi di un bimbo dai tempi dell'asilo. Cazzo, se deve averla. Non è che sto parlando con uno psicopatico, vero?              
«W-Wow, Virgil. E' una storia molto... Wow, ahahah... Mmh...»
«Beh, l'ho trovato... Almeno penso che sia lui. Presto andrò a fargli visita! Chissà se si ricorda di me...»
«Ah, quindi l'hai trovato... Pensavo lo stessi ancora cercando...»
«Non sono sicuro che sia lui... Ci spero solo!»
«C-Capisco... Senti, io adesso devo davvero andare! Credo che il mio ragazzo mi stia cercando.»
«Oh, davvero? Mi ha fatto piacere parlare con te, Chris... Mmh, probabilmente chiedo troppo, ma... Ti posso dare il mio numero?»
Che carino. Dovrei dargli anche io il mio numero? E' strano, ma davvero interessante. Ma sì, dai!
«Certamente! E... Prendi il mio!» 
 
Dopo esserci scambiati i numeri di cellulare, ci salutiamo: incontro Andrew qualche metro più avanti e insieme ci dirigiamo verso casa sua.





 #Ore: 7.15 p.m.  





Mi siedo sul divanetto del salotto, prendendo fiato;
«Ti sei messo a leggere in biblioteca? Ci hai messo un po' a tornare.» dice Andrew, affiancandomi
«Mmh, non proprio. Ho conosciuto un ragazzo davvero interessante! Ci siamo fermati a parlare, per questo motivo ho tardato.»
«Un ragazzo? Chi? Perché?»
Perché? In che senso...?
«Volevamo entrambi lo stesso libro. Alla fine me l'ha ceduto, poi, però, abbiamo iniziato una conversazione.»
«E di che avete parlato?» insiste
«Oh, nulla. La prossima volta faremo sesso selvaggio e scoperto in camera sua, perché ci amiamo. Andrew... Che ti prende?»
«... Voglio solo sapere di che avete parlato, semplice!»  poggia la testa sulle mie ginocchia
«Abbiamo parlato dei nostri innamorati, biondino. Mi ha raccontato una storia inquietante: dice che sta cercando un suo compagno d'asilo di cui si è innamorato... E non lo vede dall'asilo.»
«Cosa?! Non credo di aver... Capito.»
«Ah, lascia stare... E' una storia alquanto ambigua.» lo carezzo
«Va bene, va bene. Voglio baciarti... Voglio fare l'amore.» mi bacia il collo e si posiziona sopra di me
«Tu pensi solo a quello... Non possiamo, è quasi ora di cena, devo andare. Tua madre potrebbe-»
«... Tornare da un momento all'altro! Ed eccomi qui, infatti!» esclama Elizabeth, entrando in salotto

Il suo ingresso ci lascia spiazzati. E se avesse sentito le parole di Andrew? Da quanto tempo è qui?
Io ed Andrew teniamo lo sguardo fisso su di lei, sbiancando a vista d'occhio. Quella situazione è decisamente scomoda: Andrew è steso sopra di me. Cosa starà pensando lei? 
«M-Mamma... Ti posso spiegare.» dice Andrew, ricomponendosi
«Ragazzi miei, dobbiamo parlare davvero.»

Quelle parole mi fermano il cuore per un secondo; la situazione diviene decisamente più imbarazzante. Perché? Perché lei sapeva. Ci aveva visti baciare il 24 dicembre, la Vigilia: fu quello il giorno in cui io ed Andrew facemmo l'amore per la prima volta, fu quello il giorno in cui mi chiese di essere il suo ragazzo. Mi ricordo che ci baciammo sotto il vischio del portone di casa sua. Pensavamo d'essere al sicuro, ma siamo stati visti e scoperti fin da subito.

«Sono... Sono imbarazzato. Dovrei andare a casa, si è fatto tardi.» farfuglio
«Non devi imbarazzarti, Chris! Permettimi di accompagnarti, anzi.»
«Ti chiamo dopo...» borbotta Andrew, vedendomi uscire dall'abitazione

Elizabeth mi fa accomodare nella sua automobile e, avendo fatto retromarcia, si dirige verso casa mia:
«Mi dispiace, Elizabeth...»
«Perché ti stai scusando? Cosa hai fatto di male?» replica lei
«Amo Andrew. E' tutto per me. E' sicuramente colpa mia se siamo in questa situazione... Scusa. Se fossi normale, saremmo rimasti solo grandi amici... Gli amici che eravamo prima.»
«Oh, Chris. Andrew ha ragione quando mi dice che fai discorsi insensati, qualche volta. Ti stai scusando per un motivo diverso da quello a cui sto pensando io, lo sai?» sorride
«... Non capisco. Cosa ho sbagliato?»
«Cosa hai sbagliato? Cosa avete sbagliato? -Perché sì, c'entra anche quel simpaticone di Andrew- Il vostro errore è stato tenervi per voi questa relazione. Ammetto di aver sbagliato anch'io nel nascondervi che sapevo, ma voi avreste dovuto parlarne!»
«Ci dispiace...» abbasso lo sguardo; le parole di Elizabeth mi ricordano molto quelle di zia Abby
«Io non... Non impedirò ad Andrew di amare. Lui è mio figlio, il mio unico figlio: gli ho sempre lasciato scelta libera riguardo le sue relazioni, gli ho comprato il 'lettone', ho acconsentito e taciuto. Deve essere felice.»
Per qualche secondo nessuno dei due proferisce parola;
«Immagino che Andrew ti abbia detto che con Paul le cose non vanno bene.» riprende
«Mmh...» annuisco «Mi ha detto.»
«So che sta soffrendo molto a causa dei nostri continui litigi. Io amo Paul, ma... Credo che lui non ami più me.» confessa
«Andrew sperava che tornaste la coppia di prima, lui lo spera ancora, ci crede!»
«Non penso che si potrà tornare come prima. Ti prego di non dirgli nulla di quello che ti sto riferendo... Voglio essere io a farlo.»
«N-Non dirò nulla, assolutamente!»
«Chris... Rendilo felice, so che puoi...»

Sentendo quelle parole, il mio battito cardiaco accelera notevolmente. Il silenzio riprende il posto delle parole.
L'autovettura si ferma davanti casa mia:
«Grazie... Mille del passaggio, Elizabeth.» scendo
«Grazie a te, Chris!» mi sorride e riparte





#Ore: 9.23 p.m. 





Sono al caldo sotto il piumone, nella mia stanza. Sto parlando al telefono con il biondino: a quanto pare, Elizabeth gli ha detto che stiamo bene insieme... Mi fa piacere che lo pensi. Starò vicinissimo ad Andrew! Sono il suo ragazzo, è un mio dovere.

{Principessa? Ci sei?}
Ah, mi sono distratto ancora!
«Sì, sì, Andrew... Domani voglio uscire ancora con te.»
{Per me va benissimo! Però staremo insieme ogni secondo della giornata! Non voglio che qualcuno ci provi con te!}
«Ahahah, va bene... Ti amo...»
{Anche io ti amo... Tanto.}
«Buona notte, amore.»
{Buona notte, mia principessa.}

Niente di più bello dell'addormentarsi con la voce del proprio... Principe. Ti amo, mio principe.













*Cicì è un nome che va letto all'inglese, miei cari(?)... (=Sisì)











Atashi no space.

Eeeeeh, ormai sono famosa per i miei orrendi ritardi... Scusaaaaatemi. Ho avuto una sorta di blocco dello scrittore(?). Ho cercato di rendere equo il rapporto narrazione/dialogo... Spero di esserci riuscita ;c;
Ecco qui risolto un altro mistero! Elizabeth è una buona osservatrice *carezza Liz(??)*. Aaaah, questo Virgil, che tipo strano! Spero che tutto sia stato di vostro gradimento: ho una brutta notizia da darvi... Prima i miei tempi standard di aggiornamento erano 8-10 giorni... Adesso c'è un cambiamento che forse vi dispiacerà ancora di più... Passo a 10-14 giorni. Ho bisogno di più tempo per scrivere, correggere, sistemare... Vivere, studiare, avere tempo(??!)... Mi capite un pochino? Spero di sì ;;
Grazie a tutti coloro che seguono la mia storia! Vi amo troppo, ragazzi. Detto ciò, alla prossima!

KuroiYumi





*REVISIONATA 24/07/14*

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Capitolo 8
*** Capitolo VII - La curiosa e ambigua verità è saltata fuori. ***


Capitolo VII





16 Ottobre 2013
 #Ore: 5.07 p.m.  






Ah, che giornata! Il sole splende e il fatto è raro. La professoressa ha avuto la brillante idea di farci fare educazione fisica al campo esterno: io e il biondino, dopo aver corso intensamente,
ci siamo stesi sul prato. Questo 2013 è stravagante, davvero. Andrew continua a stupirmi! Si concentra nello studio più del sottoscritto e ottiene validi risultati; che voglia forse entrare in una buona università? Mistero. Inoltre ha preso la patente con un punteggio maggiore del mio. Andrew... Andrew che ottiene risultati migliori dei miei. Il fatto che io sia il suo ragazzo e il suo migliore amico mi crea una scissione interiore: sono felice che stia avendo ottimi risultati, ma sono anche un po' invidioso della sua ambizione... Mmh.

«Ehi, principessa, c'è l'intervallo...» sussurra
«È vero!» lo bacio  «Forza, andiamo!»

Lo prendo per mano e lo guido all'interno dell'edificio, tra gli studenti diretti in mensa, verso lo spogliatoio maschile: giunti dentro, assistendo all'uscita degli altri, iniziamo a spogliarci.
«Chriiis, facciamo la doccia insieme!» mi cinge la vita
«A-Andrew, no... Tu vai nel box di destra, io andrò a sinistra.»
«Ma perché? Voglio stare in intimità con te~!» mi porta dentro un box nel quale entra anche lui
«Ah, va bene. Però non dobbiamo stare molto... Non fare cose di cui potresti pentirti, ok?»
«Tranquillo, principessa!»

Iniziamo a baciarci, dando sfogo alle emozioni. Sembriamo due amanti che temono di essere separati; la forza che uso per cingergli il collo e pari a quella che lui usa per stringermi la vita. Quando, però, va oltre i patti prestabiliti, cercando di mettere il dito in un mio punto alquanto delicato, lo allontano, dandogli pugni non troppo forti:
«Sei uno schifoso pervertito!» continuo a colpirlo
«Ahahahah, scusami! Ahi, ahahah!»
«N-Non hai rispettato i patti... E' possibile che tu reagisca sempre così?»
«Ti dimostro il mio amore! Ti dimostro che mi appartieni, piccolo!» mi bacia
«N-Non mi chiamare 'piccolo'...»
«Non vuoi essere chiamato 'piccolo'? Torno al vecchio e caro 'principessa'!» ironizza
«Sei un idiota. U-Usciamo, dai.»



 #Ore: 3.35 p.m.  



Le lezioni si sono finalmente concluse. Io ed Andrew decidiamo di pranzare assieme. Mi mancheranno molto queste passeggiate mano nella mano, quando avremo dei veicoli con cui spostarci... Emerge un certo romanticismo che non so spiegare.
Mi arriva un messaggio: -Oggi andrò a trovarlo... Augurami buona fortuna!!-
È Virgil. Beh, spero per lui che non abbia delusioni, sembra un bravo ragazzo, dopo tutto.

«Perché non mangiamo fuori? C'è una così bella giornata di sole!» esclama il biondino
«Beh, hai ragione, Andrew. Aspetta, avverto zia Abby...»
«Fai con calma. Almeno le risparmiamo la fatica di cucinare in più! Entro dentro e ordino qualcosa.»
Vedendo Andrew avviarsi dentro, faccio una breve chiamata alla zia e lo raggiungo.


Finito di pranzare, percorriamo le ingenti vie londinesi fino a un punto di divisione: ci scambiamo qualche bacio e ci separiamo.
Dieci metri. Avrò percorso dieci metri circa prima di ricevere il suo messaggio:
-Non riesco a crederci, sei così speciale che già mi manchi. Ti amo.-
Quel messaggio mi fa sorridere come un imbecille per tutto il tragitto.

«Sono tornato!» esclamo, chiudendo la porta
«Ehi, Chris! Come va? Com'è andata a scuola?» interviene Will dalla cucina
«Bene, però sono decisamente stanco... Dov'è zia Abby?»
«Sta riposando un po'; ha avuto una giornata impegnativa, inoltre è molto stressata... D'ora in poi ti consiglio di non contraddirla più. Credimi, sa essere spaventosa...»
«Wow, ahahaha, farò del mio meglio, allora! Senti, Will, vado a fare anche io un riposino... Ho un sonno che mi sta uccidendo!»
«Buon riposo!» mi dà una pacca sulle spalle




 #Ore: 4.43 p.m.  



Vengo svegliato dolcemente da zia Abby, che guarda divertita la mia faccia assonnata e confusa: per un secondo l'ho odiata. Stavo sognando la mamma... Mi chiedeva come stavo, cosa facevo. Mi manca tantissimo. Ritornando a zia Abby, le metto su il broncio, per farle capire di avermi rovinato un bel sogno.
«Scusami per aver interrotto il tuo sonnellino, ma hai visite!»
«Visite? E chi è?»
Non può essere Andrew, sarebbe normalmente salito in camera mia... Senza zia Abigail. Beh, fanno così tutti i miei amici. 
«Ti sta aspettando giù, vai a vedere, Chris!»

Mi alzo amareggiato da quel caldo lettuccio, mi lavo la faccia e, sbuffando come un bambino, scendo in salotto. Entrando, noto una figura a me familiare:
«… Virgil?» chiedo sbalordito
«Chris?» replica lui
«Come fai a sapere che vivo... Qui?»
«Tu vivi qui? Non lo sapevo.» 
«Virgil... Pensavo dovessi andare a trovare il ragazzo 'smarrito'... Non lo hai trovato?»
«Ok. Tutto questo è un casino... Io pensavo... Ti chiami Christopher?» domanda confuso
«Sì... Perché?» rispondo timoroso
«Christopher Campbell?» 
«Sì, è il mio nome, perché? Non sto capendo niente...»
«... Quindi sei tu il mio Cicì...» 
Ma cosa sta dicendo? Forse è davvero psicopatico.
«Credo che tu abbia sbagliato, Virgil... Non sono mai stato chiamato con questo nomignolo e non ti ho mai visto prima della volta in biblioteca, ok? ... Ad ogni modo, posso offrirti qualcosa?»
«No, grazie. Tutto porta a te, Chris! Abbiamo frequentato lo stesso nido, abbiamo foto in comune e poi l'età coincide!»
«Ci sono infiniti 'Christopher Campbell' nel mondo... Sono coincidenze!» insisto
«Sì, certo, ma non tutti hanno gli stessi genitori ... Catherine e John, giusto?»
Con quelle parole mi pietrifica. La storia si fa strana: come fa a sapere queste cose? 
«Sì... Come fai a saperlo?» chiedo, non guardandolo neanche
«Mi è bastato tornare al nido che abbiamo frequentato... Sai, la maggior parte delle nostre maestre non è più lì. Ho ottenuto qualche informazione e, partendo da queste, ho approfondito! Sai, quando tua zia mi ha aperto la porta, pensavo fosse tua madre... Poi mi sono ricordato che i tuoi... Mi dispiace.»
«Si assomigliano... Sono passati già più di otto anni dalla loro scomparsa, ahahah... Tanto tempo.» mi siedo
«Certo che Londra sembra molto più piccola di quello che è. Potrebbe averci fatto incontrare il destino!» farfuglia
Il destino? Io ho già trovato l'amore. Se le cose stanno davvero così, allora Virgil è innamorato di me; dunque mi ha davvero conosciuto. Beh, io non me lo ricordo... Non-... Ah. Zia Abby! Una volta mi ha detto che giocavo con un bambino e che facevamo finta di essere... Mmh. Si riferiva a lui? Se è realmente così, tutto torna. 
«Ehi, Chris...» richiama l'attenzione
«Scusami. Ecco, pensando a tutto quello che mi hai raccontato, mi imbarazza un po' parlare con te...»
«Imbarazza anche me, ma avrei comunque confessato i miei sentimenti. Che peccato, sono in ritardo...» il suo tono di voce si irrigidisce 
«Virgil, mi dispiace... Sei davvero una brava persona, ma... Io ho un ragazzo che amo, capisci?»
«Lo so... Avrei comunque un favore da chiederti.»
«Certamente, dimmi!» mi mostro in qualche modo disponibile
«Rimaniamo in contatto. Voglio conoscerti meglio, per favore, concedimelo.»
Vuole conoscermi meglio? Già, rifiutandolo, gli ho spezzato il cuore... Se rimaniamo in contatto, lo ferirò ancora di più. Ad ogni modo non posso negarglielo... E' un suo desiderio, se soffrirà, sarà colpa sua... Esatto.
«Rimarremo in contatto; anche io voglio conoscerti meglio... Avrò finalmente qualcuno con cui parlare di Oscar Wilde!» esclamo, facendolo ridere
«Contaci, ahahahah!»
«… Me la spieghi una cosa? Perché Cicì? Cosa significa?» chiedo curioso
«Aaah, beh... Sta per doppia C: Christopher Campbell!»
«Wow! Questo sì che è un nomignolo...» rimango sbalordito
«Tu mi chiamavi... Vivì. Ovviamente per lo stesso fatto: mi chiamo Virgil Venable.»
«Oh... Capito. Beh, mistero risolto...»
«Già... Ahahah. Ad ogni modo ti avevo immaginato più femminile, sai? Da piccolo sembravi una bambina!» esclama, facendomi arrossire
«M-Ma sono comunque un ragazzo! Anche se sono gay, rimango un uomo, no? V-Virile...»
«Ahahah, non so perché, ma ti vedo ancora molto indifeso»
«Ho diciotto anni, sono vaccinato e so difendermi!»
«Lo so, ahahah!» si imbarazza
«Q-Quanti anni hai...?» 
«Ho vent'anni. Sono al primo anno di giornalismo. Tu sei ancora al liceo, no?»
«Esattamente... È il mio ultimo anno. Sai, anche io vorrei fare giornalismo! Attualmente lavoro come fotografo con una mia amica in una redazione che dirige un giornalino naturalistico... Mi piacerebbe scrivere, più che altro, ma è per fare esperienza...»
«Interessante. Se poi mi dici il nome del giornalino, potrò acquistarlo e leggerlo.»
«Va bene...»
Cala il silenzio per qualche secondo, paiamo ambo imbarazzati.
«Devo andare, Chris...» dice poi
«Di già? Beh, va bene... Spero di poterti rivedere presto, Virgil. È stato interessante parlare...» lo accompagno alla porta
«Vorrei tanto poter baciare le tue labbra rosee come i petali d'un fiore d'amore.» sussurra, imbarazzandoni
«Virgil, sai bene che è impossibile...»
«L'uomo può credere all'impossibile, non crederà mai all'improbabile.» replica
«Oscar Wilde...» aggiungo
«Ciao, Chris! Spero di rivederti presto.» mi bacia una guancia e corre via prima di poter ricevere le mie parole.




 #Ore: 5.39 p.m.




Chiudo il portone e torno in cucina:
«Chi era quel ragazzo, Chris?» domanda zia Abby, sbucciandosi una mela
«Il caro compagnetto di giochi con cui avevo una relazione al nido...» dico con nonchalance
«Come? Davvero? Come fai a dirlo? Non ricordo neanche il nome... Come ha fatto a sapere che viviamo qui?!»
«... Zia, è innamorato di me» mi limito a farfugliare
«Innamorato? Di te?» replica scioccata
Racconto a zia Abby tutta la situazione con Virgil: ascolta ogni piccolo dettaglio, anche quelli più imbarazzanti. Voglio sapere cosa pensa... Potrebbe consigliarmi cosa fare. Voglio solo che Virgil non ottenga delusioni da questa nuova amicizia che sta sviluppando con me. So come si sente una persona non amata.
«Non stargli troppo vicino... Lo illuderai e sarà più doloroso per lui.
» borbotta zia Abby
«Mmh... E se fosse lui quello ad avvicinarsi?»
«Oh, piccolo... In quel caso dovrai fare in modo che non abbia più interesse in te... Dovrai renderti scortese e distante!»
«Capisco... Spero solo che si arrenda, non voglio ferirlo troppo, sai...» le carezzo il pancione
«Ti preoccupi per lui, è normale!» poggia una mano sulla mia 
«Ti andrebbe di accompagnarmi alla prossima visita? Dovresti vedere anche tu quanto sta crescendo il piccolino...»
«Hai ragione, zia Abby... La prossima volta sarò con te!» le bacio la guancia
«Molte celebrità baciano sulle labbra i propri genitori... Voglio anch'io un bacino!»
«Zia... Non sono una celebrità e non sei mia madre...» sbuffo
«Maaaa voglio un bacino dal mio bel nipote! Dai, uno solo!» insiste
«Sei strana, zia! C'è Will per quello, no? Bacia lui...» inizio a sentirmi in imbarazzo
«Ma io Will lo bacio quando voglio... I bacini tra familiari sono una cosa dolcissima! Accrescono il rapporto tra questi.»
«Beh, zia... Io bacio anche Andrew. Poi sai bene che io ed Andrew siamo molto intimi... Ecco, quando passiamo del tempo insieeeme... Mmh, quando siamo poco vestiti...»
«Ok, ok, Chris! Ho capito e, onestamente, non ci tengo più. Vado a farmi baciare da Will!» a quella affermazione, scoppio a ridere
«Brava zia, ahahah! Vai!»


















Atashi no space.

Mamma mia... E' più di un mese che non aggiorno e sono terribilmente dispiaciuta! Trovo maggiori difficoltà e frustrazioni nello scrivere, perdonatemi. Farò del mio meglio d'ora in poi per mantenere le scadenze dei 10-14 giorni! Spero, comunque, che questo capitolo sia stato di vostro gradimento! Grazie molte anche per il formidabile supporto, siete grandi! ;3; <3
Dato che è mezzanotte passata, vado a coricarmi *like a grandma*! Buona lettura, non dimenticatevi di segnalarmi gli errori c:

KuroiYumi





*REVISIONATA 25/07/14*

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Capitolo 9
*** Capitolo VIII - Impegni e pensieri: positività e negatività. {Prima parte} ***


Capitolo VIII




26 Ottobre 2013
 #Ore: 9.37 a.m. 





Oggi non piove, ma non c'è neanche il sole; una giornata nuvolosa ci sta, ma è anche così tetra. Non so neanche io perché mi soffermo così tanto sul tempo: è come se, a seconda del tempo, scegliessi il mio umore. Mettendo da parte questo argomento, oggi, sabato, accompagnerò zia Abby a fare una visita ginecologica, come le avevo promesso qualche giorno fa. Per fare ciò, ho ovviamente saltato un giorno di lezioni, cosa che dovrei evitare di fare, dato che sono un maturando. Spero che il mio adorato ragazzo prenda buoni appunti per me, ahahah!
A proposito di Andrew: non mi ha ancora messaggiato, deve essere concentrato. Il vecchio Andrew mi avrebbe scritto "mi annoio", "voglio andare a casa" e "la scuola fa invecchiare", ahahahah.
«Chris, hai finito di prepararti??» domanda zia Abby dal primo piano
«Zia, sono in salotto, aspetto te!» ribatto
Deve solo fare una visita ginecologica, non sta andando a sposarsi, perché ci mette così tanto? Ah, le donne! Come se non bastasse, Will non verrà con noi, ha una lezione.
«Sono pronta, eccomi!» scende le scale e apre il portoncino
«Ok, andiamo... Guido io
«Scusa?» ribatte sbalordita «Non puoi guidare, Chris... E' ancora presto!»
«Presto? Ho preso la patente, so come si fa. Zia, tu hai la gravidanza, non dovresti metterti al volante... Sai, i tuoi dolori.»
«... Hai ragione. Andiamo.»

Faccio retromarcia, imposto il navigatore e procedo in direzione della clinica.
In macchina c'è un silenzio imbarazzante: magari zia Abby vuole tenermi concentrato! Forse mi sta mettendo alla prova, ma, per sua sfortuna, so che non si dovrebbe parlare durante la guida. No, un momento... Solitamente con Will parla.
«Zia? C'è qualcosa che non va?» chiedo, cercando di capire il punto
«Pensavo a quanto sei cresciuto velocemente... Non sei più il bambino di una volta.»
«Beh, zia... E' la vita; prima o poi, tutti crescono, ahahah!»
«Sì, ma... E' triste. Il nostro rapporto cambia man mano che cresci. Prima avevi una paghetta, adesso lavori!» sbuffa
«Puoi continuare a darmi la paghetta, se vuoi, ahahaha!»
«Prima eri così innocente...» ignora le mie parole, proseguendo il suo discorso «Da quando hai iniziato la tua relazione con Andrew, sei cambiato, piccolo mio.»
La zia sta facendo dei discorsi alquanto ambigui...  Il cambiare, mutare, fa parte della vita, perché essere scettici?
«Non parliamo più come prima, questo mi rende molto triste! Lo sai benissimo che puoi sempre venirmi a parlare, però... Non lo fai più come prima, è come se non ti fidassi di me!» esclama
«Zia, che stai dicendo? Io mi fido di te. Magari, se non ti racconto tutto, è perché non trovo la necessità... Ecco.»
«Adesso non trovi la necessità? Che significa?»
«B-Beh, certe cose potrebbero annoiarti, per questo non te le racconto! Devi vivere la tua vita, non è necessario che tu mi segua in ogni cosa. Non succede nulla di strano, sto solo diventando adulto!»
«Quindi ti dà fastidio che io sappia i tuoi fatti personali?»
«Zia Abby, smettila... Stai dicendo cose insensate. La gravidanza ti ha resa fin troppo sensibile.» confesso





#Ore: 9.57 a.m. 





Giunti davanti la clinica, parcheggio, spengo il navigatore e il motore dell'auto.
Da quando ho risposto bruscamente a zia Abigail, è calato il silenzio in macchina: probabilmente mi sono espresso male, quindi l'ho fatta arrabbiare. Sento che continua a tirare su con il naso... Immagino stia piangendo.

«Ma perché piangi?» le asciugo le lacrime con un fazzoletto
«P-Per nessun motivo, dai andiamo.»
«Ehi, sei stata tu a dirmi che non si piange senza motivazione!» insisto «... Mi dispiace di aver detto quelle cose. Non devi prendertela così, zia.»
«Mmh... Hai ragione.»
«Forza, torna a sorridere! Oggi potrai usarmi come schiavetto personale!»
«Ahahah, davvero? Farai tutto ciò che chiederò?» sorride apertamente
«Tutto!»
«Tutto, ma proprio tutto, senza lamenti e occhiatacce?»
«Tutto, tutto, tutto! Senza lamenti e occhiatacce.»
«Ah, bene, ci sto! Ahahaha.»
«Ahahahah, ecco!»


Scesi dalla vettura, usciamo dal parcheggio, procedendo lentamente verso le porte della clinica; tengo salda la mano della zia.
Entrati dentro la stanza della ginecologa, la prima cosa che noto sono le foto sul muro; queste rappresentano diversi stadi della gravidanza. E' incredibile e affascinante vedere  la crescita e lo sviluppo di un bambino nel pancione della propria madre.
Mentre zia Abby e la sua ginecologa, la signorina Barlow, proseguono la loro conversazione, io continuo ad esplorare lo studio e i suoi oggetti. Difatti, oltre alle interessanti fotografie, vi sono due enormi modelli in 3D: uno rappresenta un singolo feto, l'altro rappresenta due feti gemelli. Immagino che far nascere due bambini sia più impegnativo di farne venire fuori uno solo, ahahahah! Non che non mi piacciano i gemelli, ma per fortuna zia Abby non sta avendo una gravidanza gemellare.
«Ma dico io, Christopher Campbell, per quanto tempo ancora ti guarderai intorno? Non vuoi vedere il tuo cuginetto o la tua cuginetta?» domanda, seccata, zia Abby
«Certo che voglio vedere!»

Non mi ero accorto che zia Abby si fosse spostata sul lettino, che spensierato. In vari film ho visto come le ecografie vengono fatte, ma mai di persona; la cosa, in qualche modo, mi rende nervoso. La ginecologa mi spiega che vi sono due vie per fare un'ecografia; la via transvaginale e la via sovrappubica. Ovviamente, dal momento che non ho intenzione di vedere le parti intime di mia zia, la ginecologa seguirà la via sovrappubica. Dopo aver applicato del gel sulla sua pancia, passa la sonda, permettendoci di vedere sullo schermo dell'ecografo le immagini dell'esserino che abita dentro la zia.

«W-Wow... Quella è mia cugina!» esclamo soddisfatto
«Ahahah, vuoi avere una cuginetta? Solitamente gli uomini vogliono dei maschietti!» lascio incredula la signorina Barlow
«Farebbe comodo anche a me avere una femminuccia, sono circondata dai ragazzi!»
«Giusto, zia, ahahaha! Con un'altra donna in famiglia, ci sarebbe equilibrio.»
«Siete fermamente convinti che sia una piccolina?» si intromette la ginecologa «E se nascesse un maschietto?»
«Non mi dispiacerò di certo... Sono ancora giovane e bella, farò altri figli!»
«Zia... Giovane e bella? L'età avanza.»
«E tu diventi sempre più crudele, Chris.»
«Ahahah, scherzavo!»




#Ore: 11.23 a.m. 





Siamo fuori dallo studio da circa dieci minuti.
Salgo in automobile con entusiasmo; il bambino sta crescendo più che bene, non posso non essere felice. A quanto pare la zietta è stata brava in questi mesi. 
«Andiamo al centro commerciale!» propone ad un tratto
«Centro cosa? Non puoi stare in piedi per troppo tempo...»
«Ma... Avevi detto che non avresti obiettato. E poi devo anche fare la spesa!»
«Ah, capisco.» faccio partire l'auto in direzione del centro commerciale «Va bene!»

Ottobre sta per finire e mancano circa due mesi alla nascita.
Mi sento nervoso; una piccola creaturina girerà per casa nostra, ci darà emozioni nuove e ricordi da conservare. Sono felice di poter vivere tutto questo ora. Probabilmente non avrò mai figli... Mmh. Ma a cosa sto pensando?! Ho solo diciotto anni, è presto per questi discorsi.

«Dai, tesoro, scendiamo!» esclama la zia
«'Scendiamo'? Tu rimani qui, zia.»
«Come? Vuoi lasciare la tua povera zia incinta in macchina da sola? Con tutti i pervertiti che girano? Sul serio? Potres-»
«Aaaah, ho capito! Andiamo e basta.» dico, interrompendola

Passiamo circa due ore al centro commerciale. Tra spesa per la casa e vestitini adocchiati dalla zia, torniamo alla macchina con diverse buste piene. 





#Ore: 1.57 p.m. 





«Cosa vorresti mangiare, piccolo?» domanda la zia gettandosi sul divanetto del salone
«Ehm... Non ti preoccupare, mi faccio mezzo panino, tanto non ho fame.»
«'Mezzo panino'? Tesoro, siamo stati fuori un'intera mattinata, devi essere affamato... Dai, preparo il pranzo!»
«Zia, dai! Ho detto che mi farò mezzo panino... Più che fame, ho un sonno pazzesco. Più tardi passerà Andrew.»
«Andrew? Dovete studiare insieme?» prende una rivista
«Mi deve portare gli appunti delle lezioni di oggi... »
«Oh... D'accordo. Cosa farete poi?» si mostra curiosa
«Mmh, non so... Immagino che staremo un po' insieme, perché?»
«Nulla! Chiedevo solo.»
 
Mentre mi preparo il panino, zia Abby continua a guardare la fotografia del feto. Will fa rientro da lavoro.
Finito di pranzare con il mio mezzo panino con lattuga, pomodoro e tonno, corro subito a dormire.




#Ore: 4.02 p.m. 




Uhm, mi sono svegliato. C'è caldo.
Le coperte... Sono così calde e pesanti... Un secondo; perché sono pesanti? Sto soffocando, adesso. Dovrei toglierle? Ah, ma che diavolo?!
«Chi diavolo c'è?!» esclamo impaurito
«Ehi, che ti prende? Sono io.» Andrew mi scopre, dandomi un bacino
«Ma sei scemo? Mi stavi soffocando... Sei pesante.»
«Perdonami, principessa, volevo sono stringerti. Ti ho portato gli appunti di oggi e li ho scritti anche in modo sistemato: amami!»
«Lo faccio già...» gli bacio le labbra «Ma... Che hai fatto ai capelli?!»
«Ah, giusto~! Ieri pomeriggio ho fatto un salto dal parrucchiere, che dici? Sto bene, vero?» si vanta
«Stai molto bene, devo ammetterlo. Dovrei chiamarti Tate? Ahahahah, hai il suo stesso taglio di capelli!»
«Tate? Chi sarebbe?» mi fa sedere
«Non hai mai visto American Horror Story? Tate Langdon è uno dei personaggi di questa serie tv, ecco...»
«Ah-ah, capisco... Però io sono più bello, giusto?» mi fissa dritto negli occhi
«Ovviamente.» lo bacio «Ora dammi gli appunti, tesoro caro.»
«Ehi, dai! Sembra una risposta forzata! Per punizione mi metterò sotto le coperte insieme a te.»
«F-Fai pure, t-tanto ho intenzione di andare in cucina; prendo degli snacks, ok? Aspetta qui.»


«Sai, dato che zia Abby è in stato di gravidanza, non teniamo cibi troppo salati o troppo dolci, quindi... Tutto quello che posso offrirti è una scatola di biscotti e della macedonia...» borbotto imbarazzato
«Ahahah, sei adorabile, Chris.»
«Ehi... Che fai, leggi? Posalo!» cerco di togliergli il mio diario dalle mani
«Perché scrivi cose strane?» si fa serio «Non ricordavo neanche così tanti dettagli su questo Virgil.»
«Cose strane? Quanto hai letto? D-Della storia di Virgil ti avrei parlato prima o poi!»
«Mettendo da parte per un secondo questo Virgil...» sospira nervosamente «Spiegami questo:

"Cosa c'è peggio del non avere amici? Scoprire di non averne. Il mondo continua a ruotare e procedere verso ciò che è il futuro. L'uomo esiste per lasciare una traccia di sé, per dimostrare al futuro che è immortale. Il corpo è mortale, temporaneo: perché avere amici? Perché si ha bisogno di un tale 'affetto' temporaneo? Perché non siamo capaci di vivere senza contatti? Perché c'è questo immenso bisogno della comunicazione? Forse che gli amici servano a realizzare i nostri intenti? Sono forse degli 'aiuti' che ci permettono di raggiungere lo scopo della vita? Se è così, allora, c'è bisogno di amici. E se non se ne ha? Cosa accade? Si fallisce? Questo dipende dal singolo umano. Se il limite di sopportazione della solitudine è basso, allora l'uomo crederà di aver fallito e riterrà che la sua esistenza sia nulla. Allora, penserà, perché vivere? A cosa serve vivere, se non si hanno 'aiuti'? Cosa si può fare da soli? E se invece il limite di sopportazione della solitudine fosse alto? Cosa si farebbe? È ovvio. Si andrebbe avanti. Si combatterebbe per ciò che si vuole, senza paure, senza mancanze... O forse no. Perché anche il più forte ha bisogno di quell'affetto temporaneo... È solo che è bravo a non farlo vedere agli altri. Mentire significherebbe ripudiare l'anima, odiarsi. In entrambi i casi l'uomo proverà comunque infelicità, l'unico sentimento a cui non si può sfuggire. Perché se si è 'felici', non si è totalmente liberi da quello che è il dolore. Sì è solo meno infelici: non esiste la 'felicità', è un'invenzione umana. Siamo solo più infelici o meno infelici. Perché non importa chi sei, come vivi, dove vivi o cosa fai: sei infelice. Speriamo in un meno infelice futuro, dunque. Svelato il mistero: sono gli amici che lo renderanno meno infelice."»

«Ah... Beh...» mi gratto il collo «Sono solo delle riflessioni che ho fatto e che un giorno ho trascritto, nulla di che.»
«Un po' tristi come riflessioni, non credi?»
«Probabilmente... Adesso, però, ridammi il diario!»
«Non mi piacciono queste tue riflessioni... Non farle più, per favore.»
«V-Va bene... Non pensavo ti dessero così tanto fastidio.» mi riprendo il diario
«Ehi... Fino a quando saranno riflessioni tristi, sarò triste anche io!» mi prende per mano, baciandomi la fronte

Che dolce.


















Atashi no space.

Oh, my God. E' un mese esatto che non aggiorno, mi dispiace anche questa volta... Non faccio che scusarmi ;w;
Ho cercato di allungare il capitolo il più possibile per farmi perdonare; dal momento che lo storyboard è stato cambiato, ho dovuto trovare un differente svolgimento della storia. Chris durante il capitolo ha maturato due pensieri che lo hanno fatto essere a disagio con se stesso... Nella seconda parte ne parlerò meglio. Spero che la giornata di Chris e zia Abby non vi abbia annoiato! Spero anche di poter aggiornare presto, sapete, rimanendo nei limiti... ;; -sob sob-
Ringrazio, come sempre, tutti coloro che continuano a seguire la storia, siete importanti per me! c: Segnalatemi eventuali errori! Alla prossima!

KuroiYumi





*REVISIONATA 25/07/14*

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Capitolo 10
*** Capitolo IX - Impegni e pensieri: positività e negatività. {Seconda parte} ***


Capitolo IX




26 Ottobre 2013
 #Ore: 5.32 p.m.





La mia testa giace sul suo petto. Lo sento respirare dolcemente, sento anche il suo battito. Come fa ad essere così tranquillo, quando siamo così vicini?  Si è forse... Adattato alla situazione? Io sono così imbarazzato: lo stomaco mi fa male e il cuore batte rapidamente.
Quanto vorrei che Andrew restasse qui stasera... Sarebbe perfetto. Non voglio comunque chiederglielo, perché so che rifiuterebbe. Non rinuncerebbe all'idea di stare insieme, ma da quando Paul ha lasciato la casa, ha deciso di prendersi cura di sua madre. Elizabeth stessa non è in forze, quindi è giusto che suo figlio le stia accanto.
Lei lo aveva detto che sarebbe andata così; quel giorno in auto mi si è impresso nella mente.

«Che c'è?» domanda ad un tratto
«N-Niente...»
«Ah-ah... Certo. Sembri a disagio, sai?»
«Non sono a disagio! Stavo solo pen-»
«Ti sentiresti meglio, se qui ci fosse Virgil?» domanda senza cambiare tono, rimanendo calmo
«Eh?» mi metto a sedere «Potresti ripetere?»
«No, non ripeterò. Hai capito benissimo.»
«Vuoi forse litigare? Vuoi continuare a provocarmi?»
«Forse hai ragione, forse voglio litigare.»
A quella frase rimango di stucco. Prima diceva paroline dolci, ora dice tutt'altro. È impazzito.
«Sì, sei impazzito, Andrew... Decisamente.»
«Io sarò anche impazzito, ma tu non hai risposto.»
«A cosa dovrei rispondere? A quella stupida provocazione? Lo sai meglio di me che ti amo.»
«Perché continui a vederlo, se ci prova con te?»
«Oh, bene. Adesso mi fai le domande che fino a poco tempo fa ti facevo io. Quando le facevo io erano stupide, adesso hanno magicamente trovato un senso?» mi alzo dal letto
«Perché ho dovuto sapere da un diario che in realtà gli piaci? Tu vuoi sempre essere a conoscenza di ciò che capita a me, però queste cose le tieni segregate in delle pagine.»
«Ok, basta. Facciamo ordine. Prima di tutto, anche se gli piaccio, io non provo sentimenti per lui. Cioè, andiamo, è impossibile che accada qualcosa! Mi ha chiesto lui di potermi conoscere meglio e gliel'ho concesso.»
«Non dirmi bugie. Ormai so come vanno le cose; vai in giro vantandoti di amarmi e poi lasci che un altro ti tocchi?» insiste
«M-Ma Andrew!»
«No, fai silenzio. Non hai diritto di parola. Lasciamoci.» si alza dal letto anche lui
«... Cosa? M-Ma...»
I discorsi che fa non hanno senso...  Non mi dà neanche il tempo di rispondere!
«Sarà meglio smettere, non voglio vederti piangere per così poco...» mi carezza il viso

C'è qualcosa che non va. Fino a qualche secondo fa Andrew voleva rompere, adesso mi tocca? Mi bacia? Mi abbraccia? Perché? Perché diceva quelle cose?

«Immagino che tu sia confuso... E' normale, dopo tutto.»
«Mi- potresti- spiegare?» tremo
«Recitavo. Quello sei tu, quando vedi che qualcuno si avvicina a me. Sei finito per trovarti nella mia stessa situazione. Non sapevi cosa fare, perché ti sentivi messo alle strette, giusto? Ora mi capisci?»
«Che bisogno... Che bisogno c'era di- io- il mio cuore stava cedendo.» mi appoggio a lui
«Sì. Adesso sai perfettamente come mi sento. Qualche volta la teoria non basta per capire la lezione.»
«Ah, quindi hai usato questa storia per farmi imparare la lezione? Quindi di Virgil non ti importa?» tocca a me provocarlo
«E-Eh?»
«Quindi, se continua a starmi vicino, va bene.»
«N-Non ho detto questo.»
«Mi hai soltanto dato una lezione, non hai detto nient'altro relativamente alla faccenda.» parlo con nonchalance
«M-Ma cosa?» si sente messo alle strette «E' ovvio che non può starti vicino! Insomma, s-sei il mio ragazzo.»
«Non ti fidi di me?»
«N-No, non è così! E' che non mi fido di lui. Non lo  conosco, non so cosa potrebbe farti. Giuro che se vengo a sapere che ti tocca ancora, lo massacro.»
«Ma smettila! Vuoi diventare violento e geloso per un ragazzo che conosco a malapena?»
«Beh, se serve a tenere sottochiave il tuo cuore, allora lo diventerò.» mi bacia delicatamente

Andrew continua a sorprendermi... Giorno per giorno imparo a conoscerlo e mi piace; non me lo merito neanche un ragazzo tale. Vorrei fermare il tempo in questo istante.
Allo stesso tempo, sono sicuro che la faccenda non finirà qui, anzi, temo che possa succedere qualcosa di spiacevole. Quando Andrew si arrabbia seriamente, non lo ferma nessuno. E se arrivasse a litigare con Virgil? Aaah, non voglio pensarci, spero solo che la storia non arrivi a tal punto. Devo anche mettere in chiaro delle cose con Virgil, di certo non approfitterà di me in questo modo.





 #Ore: 7.19 p.m.





«Ehi, Andrew...» lo chiamo, mentre guardiamo una commedia
«Cosa c'è?»
«Secondo te cosa è il futuro?»
«Il... Futuro? Fammici pensare. Mmmh, domani?»
«"Domani"? In che senso?» mi metto a sedere
«Beh, oggi è oggi, ieri era ieri e domani sarà il futuro.»
«Capisco molto bene che quest'anno ti stai impegnando al massimo, ma potresti, per un secondo, mettere da parte la filosofia?»
«Ma non stavo facendo un discorso filosofico, è quello che credo. Davvero!» insiste «Tu cosa pensi, quando immagini il futuro?»
«Il diventare adulti, l'avere una famiglia, il lavorare per comprare una casa... Non so, penso che questo sia il futuro.»
«Capito. Se pensi che il futuro sia così, allora non vedo l'ora di avere un futuro con te, principessa!» mi abbraccia da dietro
Un futuro con me? Non penso sarà un buon futuro per lui.
«Ahah, ma tu... Li vorresti dei bambini?» domando
«Certamente!» mi bacia «Tu? Vorresti averli?»
«Mmh... Non lo so esattamente. Ognuno vorrebbe dei figli. Però, essendo quello che sono, non ci ho mai prestato molta attenzione. La visita della zia mi ha fatto riflettere molto su questo argomento.»
«"Essendo quello che sono"? Quando ci sposeremo, avremo tanti bambini per casa. Possiamo prendere anche degli animali, se ti piacciono!»
«Andrew, non scherzo... Sono serissimo. Un giorno... Avremo delle famiglie. Beh, tu sicuramente!» farfuglio
«Ehi, io non scherzavo. Ci amiamo, giusto? Allora, tra qualche anno andremo a vivere insieme. Poi ci sposeremo e penseremo a gestire la nostra famiglia, che te ne pare?»
«Andrew, hai forse un utero?» domando ironico
«Scusa, ma tu credi che quello sia l'unico modo per avere figli?»
«Quale altro metodo proponi?»
«Mai sentito parlare di "adozione"? Cos'è, gli orfani non ti piacciono? Non credi che sia meglio prendersi cura di bambini che non hanno i genitori, piuttosto che procreare?»
Ha ragione...  Perché non ci ho pensato? Devo essere sembrato insensibile. Io, che ho perso i miei, dovrei capirlo meglio di lui.
«Scusami... Non riflettevo.»
Che discorso complicato. Ho tanto sonno, non riesco a sembrare davvero concentrato.

«Non ci pensare. Intanto siamo ancora giovani per quella vita. Direi che possiamo goderci ancora quella che abbiamo.»
«Hai ragione, Andrew. Siamo ancora studenti!»
«Sì... Studenti, sì, certo, ma siamo principalmente giovani!» insiste
«Ho capito. Giovani.»
«... E cosa fanno i giovani? Si divertono, no?»
«Sì, giusto. Quindi?»
«Quindi voglio fare l'amore, ok? E' così difficile da capire? I giovani fanno sesso sfrenato, protetto, non protetto, in tutte le posizioni, in tutti i luoghi, con più persone, con sconosciuti, con amici, con conoscenti. Facciamolo.» esclama esasperato, posizionandosi sopra di me
«Che hai? E' ora di cena, devi andare a casa.»
«Ma... Oggi ho fatto il bravo. Ho scritto degli appunti ordinati per te, perché ti amo. Me le merito un po' di coccole, non credi?»
«Hai ragione, però... Non è il momento. Ti prometto che avremo il nostro momento speciale.» gli sussurro all'orecchio
«A-Ah... Va bene, va bene!» si alza dal letto, prendendo le sue cose «Allora a domani, principessa.»
«A domani, Andrew.»

Vedendo scomparire la sua figura, tiro un sospiro di sollievo. Ad essere onesto, mi è dispiaciuto mandarlo via, ma... Sono davvero stanco, non reggo più. Non volevo addormentarmi di fronte a lui, non volevo addormentarmi mentre lo facevamo... Avrebbe potuto pensare che mi annoiava, cosa non vera! Ah... Non ho neanche le forze per scendere giù a cenare.
Proprio mentre cerco di chiudere gli occhi, vedo Will entrare in camera. Non dice nulla, si siede di fianco a me e mi guarda, sorridendo. Non so, è come se capisse che sono troppo stanco per parlare e, allo stesso tempo, volesse tenermi compagnia.
«
Ho visto Andrew andare via un po' seccato; pensavo aveste litigato, ma in realtà il motivo era un altro, ahahah! Stai tranquillo, potrai cenare più tardi. Devi essere proprio senza energie... Dormi bene.» mi carezza la testa, spegne le luci per poi uscire.

Mmh... Buona notte.













Atashi no space.

Ormai è diventata una tradizione(?!) scusarmi con tutti voi... Lo so che vi deludo, mi dispiace. Spero, anzi, che l'estate vi abbia un po' distolto dalla mia storia, così da odiarmi meno ;;
Volevo pubblicare la settimana scorsa, ma, da dopo il mio compleanno, ho avuto dei momenti di totale ozio. Totale, vi dico! Ho fatto riposare per benino il cervello, così ho ripreso a scrivere. Aaah, domani avrò i risultati della pagella! So che non sono andata male, ma sono comunque nervosa. Ma basta parlare di me! Parliamo di questo capitolo, invece! Qui, come avrete letto, con questo capitolo, termina l'anticipazione(?) di quella che, dal prossimo capitolo, sarà la VERA STORIA. Lavorerò meglio con i personaggi e le descrizioni, lo prometto! E spero SERIAMENTE di poter aggiornare in tempo, anche perché sono molto ispirata (Sì, comincerò già da stasera a scriveresdjsdj). Allora, Chris ha avuto modo di incontrare Virgil qualche volta, così da arrivare al punto di ricevere provocazioni sessuali da parte del new character -ovviamente tutto verrà spiegato in modo adeguato nei capitoli successivi, quindi, do not worry-: è emersa anche la storia del "futuro", che ha portato i due giovani testoni, la nostra Andhris (Ringrazio amorevolmente Miki, la mia best frienda(?)/Bunny, per aver inventato questo lovelyssimo nome di coppia), coppia di innamorati, a riflettere... Accidenti, rileggendo, trovo Andrew decisamente adorabile. Sembra un piccino che decide cosa fare da grande, aw. Queste riflessioni continueranno "in secula seculorum, amen"(??). Mi dispiace solo di aver scritto un capitolo breve e con descrizioni inesistenti... Spero, comunque, che vi sia piaciuto! Grazie per la vostra pazienza, a pressssto! <3

KuroiYumi





*REVISIONATA 25/07/14*

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Capitolo 11
*** Capitolo X - Che il mio destino faccia Miller di cognome? ***


Capitolo IX

28 Ottobre 2013
 #Ore: 8.02 p.m.



Ma perché deve esserci così tanto freddo di prima mattina? Non è neanche inverno. Avrei dovuto indossare abiti più pesanti. Ah, voglio tornare a casa. Se Will non fosse venuto a svegliarmi, avrei dormito fino a tardi, saltando le lezioni. Ugh... Non posso permettermi certe assenze durante l'anno scolastico. Studiare dagli appunti non è stato facile, quindi devo darmi da fare.
Davanti al cancello della sede vi sono diversi adolescenti; c'è chi parla, c'è chi entra, ripassando dal libro e c'è chi... Beh, chi, puntualmente, si prende gioco degli altri. Una ragazza è stata presa di mira da quattro ragazzini che, al massimo frequentano il terzo anno. Mi avvicino, cercando di capire la situazione, quando... Noto che la ragazza è quell'oca.
Ma... Un secondo. Perché dovrei difenderla? Lei cosa ha mai fatto, se non prendersi gioco di me? Basta solo ignorare la situazione.
Faccio per andarmene, ma, notando che Tiffany viene spinta, automaticamente, mi dirigo verso il gruppo di bulletti.

«Lasciatela... Stare.»
«Non sono affari tuoi, vattene.» risponde uno di loro
«Ho detto che dovete lasciarla stare, è così difficile da capire?»
«Ehi.» parla un altro di loro «Questa è la ragazza che si è presa gioco di te l'anno scorso... Perché la difendi?»
Già. Perché la difendo? Mi detesta e io detesto lei. È un fatto chiaro e ovvio.
«Già. Non ho motivo di difenderla.» la guardo dritto negli occhi «Però è sempre una ragazza; le ragazze non si toccano.»
«Si è permessa di insultare la mia ragazza, non la passerà liscia.» replica lo stesso ragazzo
«Credo che tu l'abbia spaventata abbastanza... Non solo trema, ma ha anche la... Pelle d'oca. Sprecheresti tempo, standole intorno.»
Questa volta il ragazzo non risponde, si limita a guardare un'ultima volta la sua preda, per poi entrare a scuola insieme ai suoi amici.
Poverina, fa pena. Continua a fare la stronza e a non capire i suoi errori.
La guardo un'ultima volta anche io, per poi entrare in sede e raggiungere il mio armadietto.

«Iiindovina chi sono!» qualcuno, da dietro, mi copre la visuale, esclamando quelle parole
«Andrew, smettila!»
«Sono così facile da indovinare? Che delusione.»
«Dammelo.» pronuncio con tono fermo
«E-Ehm? C-Cosa esattamente?» ragazzino malizioso
Lo prendo per un braccio e lo porto in bagno, ripetendo l'espressione precedente.
«Ma Chris! Io non capisco cosa ti devo dare. Dimmelo tu, no?» domanda con voce mielosa
«Ok, bene. Dammi il-
«Ehi, ehi, ehi!» mi interrompe bruscamente «Vuoi davvero dirlo così? Aspetta, potrebbe esserci qualcun altro in bagno... Fammi controllare.»

Ha ragione. Dato che è una cosa personale, sarebbe meglio se non ci fosse nessuno. Non voglio che gli altri sappiano di ciò.

«B-Bene, adesso puoi chiedermi quella cosa. Sono qui per te, lo sarò sempre, quindi non vergognarti a farmi queste richieste, anche se di mattina, anche se a scuola, va bene?» domanda, sembrando imbarazzato
«Mmh, ok. Dammi il mio diario.»
«Eh? Diario? Ma non volevi... Io... Oh.»
«Forza, restituiscimi il diario, so che l'hai preso tu!» insisto
«Non ne so niente, principessa.»
«Andiamo! Non mentirmi! Quel giorno ero assonnato, hai approfittato del fatto per prendere il mio diario, giusto?!»
«Mmh, forse...»
«Dai, Andrew! Restituiscimi il diario.»
«Sembri una ragazza con il ciclo.» mi sorride
«Non ci trovo niente da ridere. Restituiscimi quel dannato diario.»
«Ma che state facendo? È suonata la campana, in classe!» ci interrompe un professore

Approfittando dell'intrusione del professore, Andrew scappa in classe.
Tranquillo, Miller, ti disturberò tra i cambi d'ora e l'intervallo.



 #Ore: 11.02 a.m.



Finalmente l'intervallo! Due ore consecutive di letteratura inglese hanno il loro effetto, eh. 
Mi alzo dalla postazione, notando di essere rimasto solo in aula. Esco, osservando le masse di studenti in movimento.

«Ehi... Ciao.» Tiffany si avvicina
«Parli con me? Sai che sono Christopher, giusto?»
«Che esagerazione...»
«'Esagerazione'? Ti do fastidio. Non mi parli mai... Però, la cosa è reciproca.»
«Allora perché hai fatto il buono?»
«Non ho intenzione di farti favori in futuro, dovresti, comunque, ringraziarmi.» la fulmino
In quel preciso istante arriva Andrew:
«Principessa, che fai qui?» guarda Tiffany per poco, poi riprende: «Andiamo a pranzo!»
«Sì, andiamo... È meglio.»

Allontanandoci da quella serpe, percorriamo il corridoio. Andrew tiene stretta la mia mano; sapesse quanto sono agitato adesso. Tu-tum, tu-tum, tu-tum: smettila, cuore.
«Perché parlavate? Ti ha detto qualcosa di brutto?» domanda il biondino con tono seccato
«Niente di che... Meglio lasciare perdere.»
«Poi sono in torto io che leggo il tuo diario.» scuote la testa
«Aaaah, ridammi il diario!»
«Ahahahah, non ne ho voglia al momento.» mi sussurra all'orecchio
«Secondo te scrivo un diario per fare la ragazzina? Mi serve, razza di-
«Idiota. Lo so~!»
«No, razza di cretino. Ridammelo, forza.»
«Se a pranzo vieni da me, ti restituisco il tuo amato diario...»
«Non puoi semplicemente darmelo ora?» mi innervosisco
«Ahahahaha! Cosa dovrei darti esattamente?»
«Andrew, ti sto odiando.»
«No, impossibile! Non sarai mai capace di odiarmi! Dai, accetta il mio invito.»
Sospiro pesantemente. Perché deve fare così? Quel diario mi serve davvero, non è un normale diario... Non per me.
«Oggi devo lavorare, Andrew...»
«Io ho gli allenamenti. Non cercare scuse, oggi sei con me.»
«Come ti pare...» sbuffo
Faccio per andarmene, ma lui mi riprende, mi abbraccia e mi bacia delicatamente.
«Ma che f-fai?!»
«Bacio il mio ragazzo... Sbaglio anche in questo?»
È arrabbiato? Forse ho esagerato...
«Scusa, Andrew.» farfuglio
Non mi risponde, si limita a scombinarmi la frangia, sorridendomi.

L'intervallo è finito da qualche minuto,  sono ancora all'armadietto a prendere i libri; farò tardi, accidenti.
Mentre mi dirigo in aula di scienze, incontro Charlotte:
«Ehi, Charlotte!» esclamo
«Chris! Meno male che ti sto incontrando... Oggi pomeriggio non possiamo pranzare insieme, ho... Un impegno! Ritarderò anche mezz'ora al lavoro.»
«Oh, non preoccuparti! Stavo per dirti una cosa simile. Oggi pranzerò con Andrew!»
«Ah, che sollievo! Adesso vado in aula, a più tardi!»
«A più tardi, Charlotte!»


 #Ore: 3.10 p.m.

Uscendo da scuola, vedo Charlotte che tiene per mano un ragazzo. Mi pare familiare quel volto. Ahahah, sta frequentando qualcuno quella piccoletta! Poteva dirmelo apertamente. 

«Andiamo, biondino...»
«Biondino'...? Preferisco 'idiota'.»
«Ci sarà un motivo, se lo preferisci.»
«Ho il motivo migliore di sempre; vuoi sapere qual è?» mi abbraccia
«Q-Quale sarebbe?»
«Ti amo.» mi bacia meno castamente rispetto a prima
«Andiamo, s-su...»
«Ah, mi piace quando cerchi di fare il duro e l'insensibile: il fatto che arrossisci costantemente, ti rende una contraddizione vivente.»
«Sai, Andrew... Parli molto ultimamente.»
«Ahahahahah, che faccia!»

-


«Siamo soli soletti!» esulta
«Quindi? Ti disturba pranzare davanti a tua madre? Che cattivo...»
«Sì, pranzare... Certo.» fa una pausa «Sono comunque sicuro che sia insieme alle sue amiche, quindi non mi preoccupo.»
«Mmh... Capisco.»

Mi stupisce quanto forte sia Andrew. Devo ammettere che è maturato molto. Al momento, quella tra Elizabeth e Paul, è una separazione non effettiva. Lui ormai non vive più con loro e torna lì solo per portare con sé degli oggetti. Credo che Paul sia davvero un insensibile stronzo. So che non dovrei pensarlo, però... E' quello che dimostra d'essere. Di certo io non mi sono mai intromesso tra di loro, però è fin troppo crudele. Andrew mi ha detto di averlo visto più volte in atteggiamenti intimi con la sua segretaria. Andiamo, con la sua segretaria! Sembra quasi un film.

«Ehi, a che pensi? Non hai toccato cibo. Il pranzo l'ha preparato in anticipo mia madre, quindi non è avvelenato, ahahahah.» richiama l'attenzione
«Oh? Nulla. Tranquillo, adesso mangio. A che ora hai gli allenamenti?»
«Alle quattro e mezza. Che palle, eh.» sbuffa
«Ahahah, che scemo! Non pensavo ti potessi stancare del calcio, eppure...»
«Ma non mi sono mica stancato del calcio, è che oggi non mi va.»
«Beh, se non te la senti, stai a casa!»
«Non c'è nulla di divertente da fare a casa, quindi diventa automatico andare agli allenamenti.»
«Rimarrei con te, ma ho un'importante scadenza, quindi devo lavorare.»
«Che cattivo, anche tu anteponi il lavoro a me?»

Quella... Quella frase mi dà fastidio. Mi sta forse paragonando ai suoi genitori? Mi ferisce. I-Io non sono i suoi genitori, però, mettendolo in secondo piano, gli servo lo stesso trattamento. Ha pure bisogno di me. M-Magari... Insomma, mi sono assentato una o due volte, mi hanno sempre perfettamente sostituito, quindi non dovrebbe essere un problema. Anche se Andrew dimostra d'avere un'armatura di ferro, ho promesso ad Elizabeth che gli sarei stato vicino.

«L-Lascia che sparecchi io!» esclamo
«Perché mai? Non mi dire che...»
«Andrew, no... Non è come-!»
«Ti stai forse...» mi interrompe «Allenando per diventare la mia regina?! Sei davvero grazioso, principessa!»
«Eh? F-Forse non hai... Ah, lasciamo stare!» continuo a sparecchiare


 #Ore: 4.33 p.m.



Alla fine è andata così; io e il biondino, stesi sul lettone, osserviamo il soffitto senza apparente motivo. Questo silenzio mi riporta a quando... Quando non stavamo insieme. Capitava che ci fossero momenti simili. Spesso lui usava il cellulare per tenersi in contatto con le sue ex ragazze. Mi ricordo che odiavo quel cellulare. Ahahah, lo odiavo così tanto da averglielo distrutto a Leeds, quando... Gli ho confessato il mio amore. Ne è davvero passato di tempo da allora!

«A-Andrew... So che mi potresti detestarmi per il fatto che sto per chiederti questa cosa, ma devi capire che sono davvero curioso.»
«Eh? D-Dimmi...»
«E-Ehm... E' davvero difficile. Ecco... T-Ti ricordi il viaggio a Leeds, no?»
«Sì, lo ricordo.» sbuffa «Pensavo non ne avremmo più parlato... Chiedi pure.»
«Scusami. Ecco, perché dopo... Averti confessato i miei sentimenti hai avuto quella strana reazione in albergo?» esito
«Reazione? Ah. Non è nulla di che! Ero solo sorpreso, stavo cercando di sistemare i miei dubbi e i miei pensieri.»
«Dubbi e pensieri?»
«Già... All'inizio pensavo: "Wow, l'ha fatto davvero... Perché ora? Perché qui? Mi sento nervoso. Che devo fare? Si è forse sentito messo alle strette?", questo genere di cose.»
«Sul serio? Oh, devo davvero averti disturbato.» farfuglio
«Sì, mi hai disturbato. Ero davvero incerto sui miei sentimenti per te, quindi provavo un misto di sensazioni. Felicità, rabbia, confusione, tradimento.»
«Tradimento? Chi avrei tradito?!»
«Me. Ho pensato che mi avessi confessato il tuo amore solo perché la mia domanda sul tuo orientamento sessuale ti aveva messo alle strette. Me l'hai confessato dopo averlo negato, questo mi ha reso triste. Ti avevo dato l'opportunità di rivelare la tua vera natura, ma non l'hai colta, mi hai mentito e poi, dopo avermi ferito, hai confessato la verità.»
«Ti scordi qualcosa, Miller! Anche tu hai tradito me.»
«E' una vecchia storia, sinceramente non mi va di riprenderla. Quello che importa è che adesso stiamo insieme e che ci amiamo, no?»
«G-Giusto... E' quello l'essenziale.» mi alzo dal lettone e mi affaccio alla finestra
«Che stai facendo, principessa?» mi raggiunge e abbraccia da dietro

Non rispondo. Gli carezzo la mano: quel gesto, improvvisamente, diventa motivo per lui di togliermi il cardigan di dosso.
Tento di fermarlo, ma mi lascio sopraffare, venendo scaraventato nuovamente sul lettone.

«Ahahah, sei debole! E' questo il motivo per cui stai sotto.»
«Smettila, Andrew. Sto sotto solo perché quel giorno...!»
«Già! Eri davvero stretto, però è stata la scopata più bella di sempre!»
«'Scopata'?! Smettila...» comincio ad irritarmi
«Dovrei? Ho saputo dal tuo diario che ti piace quando faccio lo stronzo antipatico...»
«Cosa? Allora non sai leggere. Odio quando sei così... Mi fai sentire inutile.»
«Ma come? Menti pure al tuo diario? O, forse, stai mentendo a me?» si stende su di me
«E-Eh? N-Non ti capisco! A proposito, ridammi il diario...»
«Va bene, hai ragione. L'ho letto tutto e ho scoperto tante nuove cose di te.»
«Stronzo. P-Per quale motivo riesco a sopportarti?»
«Mi ami. Non nascondi i miei difetti, ma li sopporti. Sei davvero innamorato di me... Comunque sono sicuro che il mio lato da stronzo ti piaccia!»
«M-Ma cosa vuoi?! Ridammi subito il diario. Non è un diario dei segreti, mi serve...»
«A cosa ti serve? A me sembra davvero un diario dei segreti!»
«Ti sbagli, forza, ridammelo.»
«Perché non me ne vuoi parlare? Non dovremmo avere segreti tra di noi, capisci? Voglio aiutarti.»
«Quel diario mi aiuta, non ho bisogno di nessun altro aiuto, Andrew!» alzo la voce

N-Non volevo urlargli contro. E' che non voglio che sappia troppo sul significato di questo diario. Spero che non se la sia presa.

«Divertente... Dici di amarmi, ma non riesci ad aprirti totalmente con me. Non credo di trovare il senso.» borbotta
«Andrew, questi fatti non hanno molta importanza, per questo non te ne parlo...»
«Bugiardo e contraddittorio. Se non avessero importanza, te ne fregheresti del diario. Ti prego, parliamone. Ho bisogno di capire!»
«T-Tu...!» sospiro «Va bene, come vuoi.»
«Forza, parlamente... Non tralasciare nulla!» insiste
«Ok, ok. Ecco... Tu sai che più di nove anni fa persi i miei genitori. Ero un bambino, non sapevo nulla, il mondo era un mistero da svelare per me. Ahahah, quando morirono i miei, mi sentii abbandonato e perso. Due giorni dopo l'incidente, smisi di parlare a zia Abby: non le parlai per circa un mese. Non ero arrabbiato con lei, è che mi ero rifiutato di continuare a comunicare. Iniziai a trattare male i miei amici e tutta la gente che mi stava intorno... Mi disgustava che provassero pena per me. Non volevo che la gente provasse pena per me, volevo solo smettere di vivere una vita sociale. Volevo stare solo. Quando persi tutti i miei amici, capii di non voler stare da solo.»
«Non credo di capire a pieno i tuoi sentimenti...»
«Lo so. Sono felice che tu non possa capire. Non auguro a nessuno l'inferno di quel mese. La zia, ad un certo punto, decise di portarmi da una psicologa. Inizialmente si supponeva che dovessi andarci per due o tre settimane per dare sfogo alle mie emozioni, però... Dicevo così tante cose strane, che la psicologa mi impose più sedute. Poi nacque l'idea del diario. La mia natura tende ad accumulare le vicende per poi esplodere. Scrivendo i miei pensieri sul diario, mi sfogavo, evitando un accumulo. Vedi, tutto questo, anche dopo averti conosciuto, ha funzionato alla perfezione. Sai cosa l'ha reso meno, ma molto meno, efficace?»
«N-No... Cosa? E' forse... Colpa mia? Ti ho fatto qualcosa che...»
«No. Non mi hai fatto nulla. Quando Tiffany mi ha fatto capire di non essere al sicuro, le mie paure hanno ripreso ad accumularsi nonostante scrivessi il diario. Era venuta a conoscenza della mia omosessualità fin dall'inizio, lo sospettavo, lo sapevo. Il suo atteggiamento mi ricattava. Ero terrorizzato dalla reazione che gli altri avrebbero potuto avere, venendo a conoscenza della mia preferenza sessuale. Ti ricordi quando mi avevi chiesto se fossi gay, no? Quella è stata la goccia che ha riempito il vaso delle mie paure, così a Leeds ti ho confessato i miei sentimenti. Se Tiffany non si fosse mai presentata, probabilmente, saremmo ancora amici... Solo amici.»
«Allora, in parte, la sua presenza è stata un bene.» mi abbraccia
«Pft... Se lo dici tu. Ci sono modi migliori di uscire allo scoperto. Comunque, ridammi il diario.»
«Ah, che testardo! Prenditelo...» mi porge il diario
«Finalmente...»
«Mmh, senti, andrò a comprare qualcosa alla farmacia qui vicino, non scappare, ok?»
«Ok, Andrew.»



 #Ore: 5.05 p.m.



Andrew è ancora fuori, chissà cosa aveva la necessità di comprare. Mi sembra che la dispensa fosse piena, quindi non capisco. E' possibile che...?
Mi avvicino al suo comodino, aprendone i cassetti: vuoti. Non hanno nulla al loro interno... Lì, di solito, ci mette i preservativi. Che sia uscito per comprarli? Dio mio, quel ragazzo ha solo il sesso in testa. Ma perché fa così?!
Richiudendo i cassetti, noto che il display del mio cellulare si illumina: Virgil mi sta chiamando.

«P-Pronto?» rispondo
«Ciao, Chris... Come va?»
«Ciao, Virgil. Sto bene, grazie. Tu?»
«Bene! Mi chiedevo cosa stessi facendo.»
« Ehm... Sono a casa di Andrew... Lui è uscito un attimo, così non faccio nulla di particolare. Tu?»
«Ti pensavo... Mi piacerebbe vederti.»
«Ah. Ecco, magari, un bel giorno, usciamo in tre, così ti presento Andrew!»
«Mmh, no. Voglio uscire da solo con te.»
Mi sta mettendo in una posizione ancora più difficile di quella attuale. Perché continua ad insistere?! Non posso andare oltre.
«Davvero, Chris.» continua «Voglio poter uscire un po' con te.»
«N-Non possiamo uscire insieme, se intendi in un altro modo, Virgil.»
«Uscire con il mio ragazzo? Sognatelo.» Andrew mi ha tolto il cellulare di mano
«Andrew... No!»
«Non hai ancora capito che lui ha me? Pensavo di non dovermi preoccupare per uno come te, invece mi stai facendo arrabbiare. Lascia il mio ragazzo in pace, ok?!» urla, per poi chiudere la chiamata e riporre sul comodino il cellulare
«Ma che hai fatto...? Non dovevi essere così scontroso con lui.»
«Si sta prendendo un po' troppe libertà. Adesso è guerra.»
«... Cosa hai comprato?» domando, guardando la busta
«Cerotti medicati.»
«Cerotti medicati? Non ci credo...»
«Sono dei cerotti medicati, Christopher.» mi mostra la scatola
A cosa gli servono i cerotti medicati? Pensavo fosse a corto di preservativi, ma... Mi sbagliavo.
«Senti dolore da qualche parte?»
«Sì... Ho forti dolori ad un muscolo, non ce la facevo più a sopportare, così, ricordandomi che la farmacia avrebbe chiuso prima, sono andato a prenderli.»
«Davvero? Non dovresti fare sforzi! Dai, ti aiuto a mettere il cerotto.»

Andrew sembra più in forma... Il suo corpo è cambiato in poco tempo.
Senza accorgermene, inizio a carezzargli le spalle:
«Che stai facendo?»
«Eh?... Ah, no, nulla! D-Dove va messo il cerotto?»
Mi mostra il punto, dandomi le spalle. Applico con cautela il cerotto, per poi perdermi di nuovo nel suo corpo.
Si gira e mi bacia. Lo bacio. Mi bacia ancora. Mi fa stendere sul letto. E' diventata tutta un'intesa data dagli sguardi. Adesso il gioco lo conduce lui.
«A-Aspetta... Non abbiamo preservativi!» lo blocco
«Come no? Li ho comprati ieri, ci dovrebbero essere.»
«Nei cassetti del comodino non c'è nulla...»
«Ah, no, li ho spostati nel cassettone dell'armadio.» dice, raggiungendolo
«Perché li hai messi lì? I preservativi non prendono così tanto spazio...»
«E-Ecco, diciamo che ho fatto un'enorme scorta...» ne prende uno
«Andrew... Sei davvero strano.»
«Sei strano tu, che hai controllato i cassetti, ahahah!»

Torniamo a quell'atmosfera di prima. Le parole spariscono definitivamente, subentrano espressioni di piacere e di desiderio. Gridolini, urla, respiri profondi, ansimi: tutto, ma non discorsi. 
«A-Ah... Ah... Ah...» mi copro il volto con le mani
«N-Non nasconderti! Voglio vedere la tua espressione, Chris...»
S-Sono al limite, dannazione... Non può provocarmi a-adesso...
«N-No... Pervertito, l-lasciami... Ah... Ah... Ah!»
«C-Che carino... Seducente.» si butta sull'altra piazza del letto
Non voglio rispondergli. Non mi piace il fatto che mi veda in faccia, mentre... Lo facciamo. Ho paura che mi possa vedere fare espressioni disgustosamente imbarazzanti. Mi prenderebbe in giro, se diventassi troppo imbarazzante. Cerco sempre di contenermi, ma... E' tutto così bello ed eccitante che mi risulta difficile.
«La prossima volta ti farò piangere di più... Ti farò urlare il mio nome, ti farò desiderare di volerne ancora.» mi sussurra all'orecchio
«Andrew, s-smettila...»
«Ahahahah! Perdonami, principessa. Mi piace provocarti perché sei facilmente eccitabile.»
«... Ho bisogno di una doccia.»
«Va bene~!»



 #Ore: 7.13 p.m.



Mi dà fastidio. Mi dà fastidio. Mi dà fastidio. Mi dai fastidio quando fai così, Andrew.
«Vuoi che ti accompagno a casa? Sta facendo buio, non voglio lasciarti da solo...» propone
«No, grazie. Non è importante. Probabilmente dovrei passare in agenzia, devo almeno scusarmi per essermi assentato oggi. Magari riesco pure a fare qualcosa.»
«Non è meglio se lo fai un'altra volta? Adesso è tardi. E' ora di cena.»
«Non importa, qualcuno c'è sempre...» faccio per andarmene
«Ehi. Ho detto qualcosa di sbagliato? Sembri di cattivo umore... O sbaglio?»
«Ci vediamo domani, Andrew.»
Esco dalla sua stanza, scendo le scale; trovo Elizabeth in cucina. Dopo averla salutata, esco da casa Miller.
Se evitasse di dire quelle frasi, usandomi come una bambola gonfiabile, non sarei di cattivo umore. Pensavo di essere un libro aperto per lui... Che stronzate, prova solo ad indovinare. Quelle frasi sono certamente inopportune, eppure...! Meglio lasciare perdere. Ha letto tutto il diario, eh? Che noia. Certe cose vorrei tenermele per me.

Mentre percorro un sentiero poco illuminato, incontro Virgil:
«Virgil? Che fai qui?» domando curioso
«Ciao, Chris. Ero venuto qui per pensare... Pensavo a te, lo sai?»
«E-Ehm, capisco. Mi dispiace per quello che Andrew ha detto al telefono.»
«Fa nulla. Dev'essersi ingelosito. Insomma, il suo ragazzo parla con un altro, mentre si trova a casa sua... Mi sarei infuriato anche io.»
«Mmh...» mi sento davvero a disagio
«Ti va, se andiamo a bere qualcosa?» mi carezza
«Ecco, Virgil... Ho già un impegno, non posso.»
«Esattamente. Io, il suo ragazzo, devo accompagnarlo a casa. Sua zia lo aspetta.» Andrew sbuca da nulla
«Ma che ci fai qui?!»
«Non ti posso lasciare da solo... Intuito.» mi prende per mano
«Piacere di conoscerti, Andrew...» farfuglia Virgil
«E quale piacere avresti? Pensavo che avessi dato importanza alle mie parole, ma non è così. Sei un coglione. Fai schifo. Continui ad inquietare il mio Chris e osi ignorare i miei avvertimenti? Folle.»
«Andrew, smettila di parlargli così... Andiamo!»
«Mamma mia. Non puoi lasciare Chris da solo? Intuito?! Se pensi così, è perché non ti fidi di lui. Hai paura che il tuo ragazzo possa divenire il mio?»
«Tornatene all'inferno da cui sei venuto.» dice Andrew, per poi portarmi via

«Andrew... Sei esagerato.»
«Esagerato? Ti stava carezzando. Avrebbe potuto farti qualcosa!»
«Siamo amici, non è affatto così!»
«Stupido... Ingenuo. Credi che farà la vittima tutto il tempo? Il suo unico pensiero è quello di poterti portare a letto, capisci?»
«Lui non vuole costringermi...»
«Ancora non l'hai capito? Non lo vedi come ti guarda? Ti vede come una preda. Sono sicuro che non avrebbe esitato a violentarti tra quei cespugli.»
«... Lui mi ama!» ribatto, fermandomi
«Cosa stai dicendo? Come puoi giustificarlo? Lui ti ama? E io? Io non ti amo?!»
«Io non... Non dubito...» sono confuso
«... E non devi mai dubitare del fatto che ti amo, stupido! Nessuna delle cose che faccio o dico ha il fine di ferirti. Mi dispiace, se la pensi così. Tengo tantissimo a te.» mi stringe a sé
«Anche io, Andrew... Mi dispiace di averti fatto arrabbiare.»
«Dai, andiamo, principessa. Ti porto a casa.»
«Va bene, p-principe.»
«Ahahah, che carino~!» mi bacia
«N-Non dirlo...»
«Ah, giusto... Oggi non avevo gli allenamenti. Scusa per averti mentito, principessa!»
«Eh...? Tu... ANDREW














Atashi no space.

No, non ero morta, tranquilli. Sono successe mille cose tutte in una volta, quindi non posso fare altro che scusarmi... Non sto qui a raccontarvele, perché vi annoierei, comunque! Questo capitolo, oltre ad essere decisamente più lungo degli altri, ci ha mostrato il primo e vero incontro tra Andrew e Virgil. A quanto ho capito, ad alcuni piace Virgil, ahahaha! Scusate, ma... Team Idiota forevah(?). Ho messo qualche frasetta dhkshfj. Magari per voi non è nulla di che, ma io non sono proprio capace di descrivere quel tipo di situaziooooni amorose. Ecco perché scrivo un'orange rating e non una red, eheh. Btw, anche se è passato molto tempo da quando ho pubblicato l'ultimo capitolo, spero possa farmi perdonare con questo! Ah, giusto! Ho anche revisionato tutta la serie ("Come i colori dell'arcobaleno." e "Sii l'arcobaleno nella nuvola del prossimo."). C'erano degli errori o, meglio, orrori inguardabili. Detto ciò, spero vi stiate godendo le vacanze! Cercherò di non tardare come ho fatto per il prossimo capitolo! A presto!

KuroiYumi

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Capitolo 12
*** Capitolo XI - Perseveranza e ostinazione non sono sinonimi. {Updated relationships!} ***


Capitolo XI
7 Novembre 2013
 #Ore: 3.04 p.m.





Che giornata impegnativa. E' davvero strano, so di aver passato una giornata a usare le mie forze, ma... Ho ancora energia: h
o pure preso dei buoni appunti per il biondino. Quanto vorrei sentirmi così anche nei giorni in cui lavoro! Devo sbrigarmi a tornare a casa, altrimenti farò tardi all'accademia. Oggi pomeriggio Andrew ha una partita di allenamento e mi ha chiesto di andare a vederlo giocare. Quello che non sa è che mi porterò dietro Charlotte... Mi sentirei a disagio a stare seduto da solo in un luogo che non conosco, quindi penso che non si arrabbierà.
Solitamente io ed Andrew percorriamo una strada più lunga per passare un po' più di tempo insieme e poi separarci in un punto favorevole per entrambi, ma, oggi, dato che sono solo, prenderò la scorciatoia attraverso il parco.
Pensavo che a quest'ora nessuno venisse qui, ma, a quanto pare, mi sbagliavo. Chissà perché la gente ha tutta questa voglia di andare al parco alle tre del pomeriggio.

«Ehi, Chris!» Virgil mi abbraccia
Ma cosa? Ci incontriamo un po' troppo spesso in questi giorni...
«Ciao, Virgil. Che fai qui?»
«Non vedi? Jogging! Quando ho tempo libero, vengo qui a fare le mie corse. Sei appena uscito da scuola, vero?»
«Sì. Ecco, non ho tempo libero, dovrei andare a casa.» cerco di interrompere la conversazione
«Ah, davvero? Ti accompagno!»
«Non ce n'è bisogno, sono davvero di fretta, Virgil.»
«Dai, lascia che ti accompagni! Così, nel frattempo, mi alleno!»
Che fastidio. Mi sta troppo addosso. Ah, che ci posso fare?
«D'accordo. Andiamo.» farfuglio


Cuore ostinato, eh? Nonostante l'aggressività delle parole e dei gesti di Andrew, continua a starmi accanto. Chissà se la mia è stata perseveranza od ostinazione. Ho sopportato più di cinque anni tutti i dolori che mi si sono presentati. Cosa cambia tra me e Virgil? Io non ho mai voluto costringere Andrew, non gli sono mai andato addosso in questo modo. Probabilmente spera che io ricambi i suoi sentimenti, spera che io possa sentirmi attratto dal suo essere. Le persone così sono le peggiori. Tutto questo mi ricorda quella giapponesina... Kaede. E' ancora convinta di poter rovesciare la situazione... Pft.

«Lascia andare la mano...» gli dico, vedendo la mia mano stretta alla sua
«Perché? Da piccoli ci tenevamo per mano in questo modo.»
«Già, da piccoli.» libero la mano «Il passato è passato.»
«"In questo mondo ci sono solo due tragedie. Una, non ottenere ciò che si desidera..."»
«"... L'altra, ottenerla." Continuerai a citare Wilde, sperando di farmi avvicinare a te?»
«Ehi, è il nostro scrittore preferito, non possiamo nemmeno condividere le sue frasi?»
Questo ragazzo è davvero cocciuto.
«
Comunque... Posso farti una domanda, Chris?» continua
«Cosa vuoi chiedermi?»
«Se... Se non avessi mai conosciuto Andrew, mi avresti dato una possibilità?»
«Mmh? Sono sicuro che lo avrei comunque conosciuto.»
«Cosa?! E... E se Andrew non fosse mai esistito?» insiste
«Penso che, se Andrew non fosse mai esistito, sarei già dentro una cassa sotto terra. Ahahahahah.»
«... Come?»
«Nulla, dimenticalo.»
Ops, ho riso ancora.
Cala il silenzio.





 #Ore: 3.35 p.m.





«Di solito non tornate a casa insieme? Non ti accompagna?» domanda Virgil, rompendo il silenzio
«Eh? Oh, Andrew? Oggi... Doveva fare altro, non è venuto a scuola.»
«... Meglio. Almeno non dovrò ascoltare le sue lamentele da moccioso.»
Le sue non sono lamentele! Andrew... Lui mi ama e non vuole perdermi. Come può parlare male di lui davanti a me? Come si permette?!
«Andrew non è un moccioso... Le sue non sono lamentele. Pensavo capissi che si preoccupa per me.»
«A me ha solo dato l'impressione che ti possedesse. E' forse il tuo padrone?» mi guarda negli occhi
«Le cose che dici non hanno un senso. Io ed Andrew ci amiamo, lui non è il mio padrone! Si prende cura di me, così come io lo faccio per lui.»
«Che colpa ho, se ti amo? Mi vieta anche di starti accanto. Perché dovrebbe? E' forse mia madre? Ahahahah.»
«Virgil... Se ti vieta di starmi accanto, è perché sei insistente!» urlo «Smettila di pensare di potermi conquistare...»

Si blocca per un momento, poi mi prende la mano, risale al braccio e mi stringe a sé. Sento il suo cuore battere velocemente.
Perché mi fa questo? Il suo amore per me è solo un problema.
«Non sono io ad essere insistente, è il mio cuore che comanda. Sai cosa sta suggerendo di fare il mio cuoricino ribelle?»
«... C-Cosa?»
Mi bacia. Mi prende alla sprovvista. Sono stordito, non riesco a concentrarmi bene. Perché crede che, baciandomi, mi farà innamorare di lui?
«... Non funzionerà. Il mio cuore batte solo per Andrew. Non smetterà mai di battere per lui.» dico, riprendendo le distanze
«Ah, sì? Allora insisterò fino a farti smettere. Ti farò innamorare di me; sono sicuro di essere quello giusto per te, Chris.»
«No, non lo farai. Quello giusto per me è il mio... Principe. Il mio Andrew.»
«Non esserne così certo. Così come non si decide di iniziare ad amare, non si decide di smettere. Cerca di capire.»
«Vattene. Tornerò a casa da solo.» lo spintono
«... Ok. Ci vediamo.»
Ma anche no. Non voglio vederti più, sparisci! Sei solo un ostacolo che devo superare.
Mi tocco le labbra: è già la terza volta che mi bacia. D-Deve smetterla immediatamente. Sono davvero stato bravo ad evitare di scrivere questo sul diario. Se Andrew scoprisse che mi bacia, Virgil finirebbe per crepare. Per evitare chissà quale gran catastrofe, è meglio che sia io a mettere un punto a questa storia.


Finalmente sono a casa. Ho bisogno di una doccia, devo sbrigarmi.
Zia Abby e Will stanno pranzando in cucina, non li voglio disturbare, li raggiungerò dopo.
Assurdo. "Se Andrew non fosse mai esistito?". La prossima volta che mi chiederà una cosa simile, gli spaccherò la faccia.






 #Ore: 4.25 p.m.





Il tempo continua ad essere misterioso, sia io che Charlotte siamo dotati di ombrello in caso di pioggia. Spero che non piova, anche perché l'allenamento potrebbe interrompersi, cosa che non voglio. Charlotte non sa molto di calcio, però, portandosi la macchina digitale, ha deciso di immortalare qualche giocatore dell'accademia. Ogni qual volta che ne ha l'occasione, Charlotte Knox non si tira indietro per fotografare.
«Sai, Chris...» Charlotte mi distoglie dai pensieri «Per il 5 novembre* sono riuscita a fare davvero tanti scatti!»
«Sul serio? Sei stata fuori con quel buio? Da sola? Che piccoletta coraggiosa...»
«Ovviamente non ero da sola!»
"Ovviamente"? Ahahah, è vero, c'è ancora qualcosa che non so...
«Ma chi era il ragazzo di qualche giorno fa? Hai presente il giorno in cui non sono venuto in agenzia? Quel giorno, all'uscita da scuola, ti ho vista con un ragazzo... Vi tenevate per mano, sembravate intimi, ahahah.»
«A-Ah, davvero? Non era nessuno di importante, immagino...»
«"Immagino"? ... Charlotte, mi deludi. Sai praticamente tutto di me, perché non ammetti che hai un ragazzo e basta? E' ovvio questo fatto... Voglio solo sapere chi è. E' forse il tizio per cui avevi una cotta? ... Come si chiamava?» cerco di sforzarmi per ricordare
«... Chase. Comunque, no. Non è Chase! N-Non mi piace più.»
«Forza, andiamo, perché esiti ancora? Dimmelo...» faccio il finto offeso
«Ah, va bene! Te lo dico, contento?! Ho iniziato a vedermi con un ragazzo di un'altra scuola!»
«... La novità per me è che è di un'altra scuola. Dove studia? Come si chiama?»
«Mamma mia! Si chiama Tanner. Studia all'accademia C, non c-capisco perché ti interessi...»
«Ah... Un'accademia maschile. Era per esserne certo. Non l'avevo mai visto, poteva anche essere un nuovo studente da noi al liceo T*. Di cognome come fa? Quanti anni ha?»
«Chris!» esclama imbarazzata «Sembri mio padre!»
«Ahahah, davvero? E' che sei piccolina, sei una ragazza e sei indifesa: è normale preoccuparsi per te. Forza, rispondi...»
«Ah, seriamente! Shaw, Tanner Shaw! Ha diciotto anni, è un maturando.»
«... Ti piace? Da quanto state insieme?» chiedo ancora
«B-Beh, mi piace! E' carino, spiritoso e romantico. Tanto che l'altro giorno mi è venuto a prendere. C-Ci frequentiamo da due settimane. Non fare altre domande! Se vuoi sapere cosa facciamo, quando siamo soli, la risposta è: nulla! Non ci siamo nemmeno baciati.»
«Sul serio? Che strano. Solitamente i ragazzi amano andare al sodo.» sospiro
«Ehi, Chris... Non sono tutti come Andrew, ahahahah!»
«N-Non ridere.»
«Ahahahah! A proposito... Come va con quel tizio?»
Già, Virgil. Con Charlie, Lea e Mel mi apro un po' di più... Lo faccio solo perché ho bisogno di consigli! Se avessi voluto urla e violenza, avrei direttamente parlato con l'idiota, eh.
«Quanto vorrei che sparisse. Non lo sopporto più. Se ti dico una cosa, non la dirai a nessuno, giusto? Se lo farai, sedurrò Tanner.»
«Ehi!» mi pizzica la spalla «Dev'essere una cosa davvero segreta...»
«Lo è! Prometti che non ne farai mai parola. Mai!» insisto
«Ok, va bene! Ho promesso, adesso dimmi!»
«... Mi ha baciato. Non è la prima volta. Che faccio? La situazione mi sta sfuggendo di mano.»
«D-Davvero? Andrew lo sa?» chiede preoccupata
«No! Non deve saperlo. Per evitare problemi, devo risolvere la faccenda da solo... Ma come?!»
«Ah, sembra proprio fissato! Vedrai, ci sarà la soluzione!»
«Spero di trovarla... Forza, sbrighiamoci ad entrare...»

Entriamo all'interno dell'accademia. Dato che è la prima volta per entrambi, non sappiamo come muoverci all'interno dell'ufficio. Fortunatamente troviamo una bacheca con affissa la pianta del luogo. Ci andiamo a sedere negli appositi spazi. Dalla nostra posizione vediamo molto bene il campo. Vedo Andrew... Che carino.
«Chris, è lì!» esclama Charlotte
«L-L'ho visto...»
Charlotte tira fuori la reflex e fa qualche scatto, sia al biondino che ai suoi compagni.
Andrew è davvero bravo... Chissà quanto si è allenato!
Ad un certo punto, Andrew nota la nostra presenza ed esclama:
«Principessa~!»
Devio lo sguardo, facendo ridere Charlotte.
Sono felice che sia venuta con me. Almeno i suoi compagni penseranno che quel "principessa" sia riferito a lei.


Il tempo passa, questa partita si è rivelata essere un po' diversa dalle altre, quindi mi sono annoiato un po'
Siamo davanti agli spogliatoi. Io sono un ragazzo, potrei entrare tranquillamente, ma non posso, perché non voglio lasciare da sola Charlotte.
«Aah, saresti più felice, se non fossi qui...» borbotta lei
«Come? Perché dici così?»
«Ci sono tanti bei ragazzi nudi dietro quella porta... E tu non li vedrai mai. Ahahah, che cattiva che sono!»
«Ma pfft. Ho un ragazzo, i corpi... Nudi degli altri non... Non mi riguardano!» sbuffo
«Ahahahah!»
In quell'istante Andrew esce dallo spogliatoio con un borsone sulla spalla: immagino che lì dentro abbia i vestiti sporchi.
«Principessa! Perché mi hai ignorato durante l'allenamento?» fa l'offeso «Il tuo principe si è sentito triste triste...»
«Andrew! S-Smettila... Andiamo.»
Dallo spogliatoio esce un altro ragazzo: Andrew lo saluta calorosamente.
«Ehi, capitano! La prossima volta ci servirà un allenamento più duro, ahahah!»
«Ahahaha, bene!» si avvicina a Charlotte «E' la tua ragazza?»
Anche se mentisse, non importerebbe... Tutti sanno che stiamo insieme, però l'ambiente sportivo è un po' diverso. Andrebbe bene mentire, questa volta. Non ne s-sarei ferito. Già.
«No, affatto!» sorride
«Non mentire, ahahah! Ho sentito bene, quando le hai urlato "principessa"!»
«Non era diretto a lei... Io e Charlotte siamo semplicemente amici, capitano!»
Ma cosa sta dicendo?!
Gli occhi del capitano incontrano i miei.
L'ha capito... ?
«A-Ah... Adesso capisco. Però, Andrew... C'è un problema. Lui è un ragazzo.»
P-Problema? Che cosa sta cercando di dire?
«Quale sarebbe il problema?» domanda Andrew
«Non puoi chiamare un ragazzo "principessa"... Quello è un termine femminile, lo sai, no?»
Rido. Rido tanto. Chissà cosa mi aspettavo che dicesse, ahahahah!
«Ad ogni modo...» riprende a parlare «Mio padre direbbe che non ho maniere, dato che non mi sono presentato. Mi chiamo Gerrard Hill e sono il capitano della squadra. Piacere di conoscervi!»
Andrew mi prende per mano: sorride. E' la prima volta che mi trovo in una situazione simile... Divertente.

Dopo aver chiaccherato un po' con Gerrard, usciamo dall'accademia in direzione della fumetteria. Entrati dentro, Charlotte corre in direzione degli scaffali indicati con "Yaoi": quella ragazza è fissata.
Andrew osserva qualche fumetto, io osservo cauto le azioni di entrambi. Sembrano due bambini, ahahahah.
Usciti dalla fumetteria, facciamo un salto in agenzia: consegno le foto per il prossimo articolo al caporedattore.
E' tutto molto confuso, si fa buio... Riusciamo ad accompagnare Charlotte a casa.





#Ore: 7.44 p.m.





Ma perché ci siamo messi a passeggiare? Andrew dev'essere stanco. Ormai è ora di cena, però siamo ancora qui. Pochi metri e sono a casa. Sarebbe stato meglio se l'avessi accompagnato io a casa sua.

«E-Eccoci qui...» farfuglio
«Già...»
«A-Andrew... Vuoi entrare un po'? O, magari, vuoi cenare qui? Sembri stanco e non voglio farti camminare ancora...»
«Ahwn, che carino...» mi carezza «E' tutto ok! Qualche metro in più non mi ucciderà! Non voglio che mia madre si preoccupi.»
«Hai ragione. Beh, a-allora...»
«Aah, sembrerò stanco, ma ho ancora energie per una determinata cosa.» mi interrompe
«... Andrew, è ora di cena già da un pezzo, zia Abby e Will sono in casa, tu sei stanco e hai bisogno davvero di riposare! E poi... L'abbiamo già fatto i-ieri. A-Alla festa di James. Ricordi quel bagno? E-Ecco.»
«C-Cosa? Ma dai... Quella di ieri non conta! Eravamo piuttosto ubriachi... Ti prego, mezz'ora.» facendo gli occhi dolci, mi supplica
«Ma... No! Cinque minuti.»
«Cosa? E che diavolo facciamo in cinque minuti? Dai, mezz'ora!»
«Assolutamente no! ... Dieci minuti!» esclamo imbarazzato
«Ma perché mi fai questo? Dai, non concluderemo nulla! Minimo venti minuti!»
«Sto impazzendo... Perché non te ne vai e basta?!»
«Dai, ti prego... Venti minuti. E' una buona tempistica, non credi?» mi bacia
«V-Venti? M-Minuti? Ecco... N-No.»
«"N-No"?... Quindici minuti, è la mia ultima offerta. Davvero. Se rifiuterai, me ne andrò come desideri.»
Non voglio che se ne vada... Ma non voglio andare oltre, sapendo che zia Abby e Will sono in casa.
«O-Ok, quindici minuti, però dobbiamo fare piano... Intesi?»
«Ahahah! Non ti preoccupare, principessa~!» mi prende per mano

Accidenti a me. Accidenti al mio corpo. Accidenti ad Andrew.










♦ 5 novembre ♦ E' il giorno della congiura delle polveri. In quel giorno del 1605 fu scoperto e sventato il complotto di Guy Fawkes, uomo che aveva intenzione di assassinare il re e i parlamentari. Dal momento che la congiura era stata sventata, i londinesi festeggiarono. Da allora, la notte di quel giorno viene festeggiata come un giorno di ringraziamento con mangiate, fuochi d'artificio e recitazioni di poesie.

♦ Accademia C. e liceo T. ♦ Ho deciso di indicare i licei/le accademie con le lettere, per evitare di scrivere gli originali nomi inglesi.









Updated relationships!


♂Christopher Campbell - Anni 18. 20/07/95. Studente e fotografo. Capelli neri, occhi neri.
Attuale relazione con: Andrew Miller.

♂Andrew Miller - Anni 18. 20/09/95. Studente e atleta. Capelli biondi, occhi verdi.
Attuale relazione con: Christopher Campbell.

♀Abigail Stoner - Anni 36. 02/10/77. Professoressa. Capelli originariamente castani (tinti in rosso/arancio), occhi castani.
Attuale relazione con: William Lambert.

♂William Lambert - Anni 38. 28/02/75. Professore. Capelli neri, occhi castani.
Attuale relazione con: Abigail Stoner.

♀Lea Harper Rogers - Anni 17. 16/12/95. Studentessa. Capelli biondi, occhi nocciola.
Attuale relazione con: X

♀Melissa Allen - Anni 18. 22/03/95. Studentessa. Capelli originariamente castani (tinti di rosso scarlatto), occhi verde scuro.
Attuale relazione con: X

♀Charlotte Knox - Anni 17. 12/02/96. Studentessa e fotografa. Capelli biondo ramato dorato, occhi neri.
Attuale relazione con: Tanner Shaw.

♂Virgil Venable - Anni 20. 11/04/93. Studente universitario in Giornalismo. Capelli castani, occhi azzurri.
Attuale relazione con: X
Innamorato di: Christopher Campbell.

♀Tiffany Mc. Jones - Anni 17. 30/05/96. Studentessa e modella. Capelli castani, occhi blu.
Attuale relazione con: X
Attrazione verso: Andrew Miller.

♂Barnaby Campbell - Anni 20. 19/04/93. Disoccupato; Kpopper. Capelli originariamente castani (tinti di biondo, alternanza di tinte), occhi castani.
Attuale relazione con: Lay ???
Gemello di: Kimberly Campbell.

♀Kimberly Campbell - Anni 20. 19/04/93. Studentessa universitaria. Capelli castani, occhi castani.
Attuale relazione con: Chad ???
Gemella di: Barnaby Campbell.

♀Kaede Outa - Anni 17. 08/01/96. Studentessa. Capelli neri, occhi neri.
Attuale relazione con: X
Attrazione verso: Andrew Miller.













Atashi no space.

Ehi, ehi, ehi! Questa volta ci ho messo molto meno tempo, sto migliorando, no? Ohohoh(??). Ad ogni modo, prima di commentare il capitolo, volevo spiegarvi il perché degli updates circa le relazioni. Fate conto che le date e gli anni sono relativi al 2013, perché nel 2014 Chris avrebbe 19 anni. Chi segue la mia storia dall'inizio, sa che all'inizio avevo inserito delle "Little biographies" su alcuni dei personaggi del momento. Adesso, essendo arrivati altri personaggi, ho deciso di aggiornare quelle biographies, trasformandole in aggiornamenti. Come vedete, non ci sono gli stessi personaggi delle biographies in "Come i colori dell'arcobaleno.", proprio perché ho messo in primo piano i personaggi importanti della storia. Penso che prima della fine l'aggiornerò una seconda volta. Adesso passiamo ad altro: come vedete, succedono varie cose. Quel testone di Chris non sa come affrontare il tema "Virgil"... Intanto si comincia a conoscere sempre di più l'identità di questi. Secondo voi c'è una soluzione? Cosa pensate adesso di Virgil? Come pensate si stia comportando Chris? Fatemi sapere! Spero che il capitolo sia stato di gradimento *con tanto di noticina storica, eheheh(?)*! Spero di migliorare ancora i tempi di aggiornamento... Grazie di tutto, alla prossima~! C:

KuroiYumi

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Capitolo 13
*** Capitolo XII - E' sempre la solita storia, ma mi piace. ***


Capitolo XII(2)
22 Novembre 2013
 #Ore: 6.04 p.m.





Sto bene così? Forse dovrei mettermi qualcos'altro. Ma cosa? Non ho abbastanza tempo per cambiarmi, inoltre Andrew, annoiato, mi fissa.
Proprio così: è seduto sul mio letto e sembra che quasi giunto al limite della pazienza. Beh, dopo tutto, sono certo che questo mio strambo lato gli sia ancora nuovo, non ho motivo di biasimarlo, non lo farò. Cosa posso farci? Ogni volta che pronuncia la parola "appuntamento", vado letteralmente in tilt. Ci conosciamo da sei anni e stiamo insieme da circa undici mesi.
Siamo usciti insieme innumerevoli volte, eppure... Quella parola mi blocca.

«Ehm, Chris...» sbuffa
«Sì, lo so... D-Dovremmo andare, giusto?»
«Dovremmo.»

Stasera faremo un po' più i piccioncini. Approffittando della mia assenza, zia Abby e Will potranno stare da soli e potranno sentirsi più a loro agio. Poverini, mi hanno sempre tra i piedi, mi sembra giusto che anche loro abbiano qualche momento romantico.
Tornando a me ed Andrew: andremo al cinema... Poi ceneremo insieme...  E poi immagino che mi accompagnerà a casa... No? S-Sarà questo il piano della serata.

«Andiamo, principessa, basta sognare!» mi prende per mano; lasciamo la casa

Saliamo su un taxi dalla via principale, per poi muoverci in direzione di uno dei cinema più grandi di Londra. Oltre a questo sono ufficialmente nervoso. Che schifo.
«... Chris. N-Non abbiamo parlato molto e ti stai comportando ancora in quello strano modo.»
«S-Scusa. Sono...»
«Sei nervoso. Lo capisco, ma non devi esserlo. Non è mica la prima volta che usciamo insieme... Soli. L'abbiamo fatto tante volte, lo sai meglio di me.» mi carezza
«A-Abbiamo fatto cosa?» per un attimo perdo il filo del discorso
«Wow, che pervertito. Non abbiamo nemmeno visto il film e già tu pensi a quello?» mi bacia
«A-Andrew... Non siamo soli!»
«Era solo un bacino... Ahi, ahi. Comunque, come dicevo prima, non preoccuparti. Non mi piaci quando sei così teso...»

Eh?
«... Ah, ahahah.»
Credo di essermi offeso. Beh, certo che mi sono offeso. E' normale offendersi dopo una affermazione del genere.





 #Ore: 6.44 p.m.





Eccoci qui. Siamo riusciti ad arrivare in tempo per l'inizio. A quanto pare ad Andrew andava di vedere un horror movie... Contento lui! Ovviamente non manca mai il cibo... Andrew mangia in grandi quantità: è capace di finire una maxi busta di snacks misti da solo. E' un atleta, dovrebbe fare attenzione a ciò che mangia.
Questo film mi dà i brividi. Il  biondino è totalmente preso. Mangia e beve senza curarsi di me. Che razza di... A-Appuntamento è questo?
«
Cvhrish, ne buoi iun puoco?» mi domanda, masticando rumorosamente
«... N-No. Non voglio rovinarmi l'appetito.»
«Buarda! Gli sta apurendo ul corupo!» esclama, sembrando coinvolto
Ma cosa-- no. Perché fa così? Ah. Immagino che per lui questa sia davvero una normale uscita... Bah. Devo davvero seguire questo film? Ah, davvero.





 #
Ore: 7.45 p.m.






Le luci della sala si accendono improvvisamente: il film si ferma. La prima parte dev'essere terminata. Mi sono davvero stancato di questo film. La gente non fa che morire: ma che problema mentale hanno gli scrittori? E' già passata più di un'ora dall'inizio... Spero che la seconda parte duri poco.
Gli altri spettatori si alzano e si direggono in direzione dei servizi che il cinema offre. Tra questi spettatori anche Andrew.

«Dove hai intenzione di andare?» domando perplesso
«A prendere da mangiare... Ho fame!»
F-Fame? Non ci voglio credere.
«A-Andrew, lascia stare. Vado io, ok? Ho bisogno di uscire per un po' di qui. So cosa prenderti, non preoccuparti.»
«Va bene! Mi fido di te, principessa!» si mette a sedere
«Solo una cosa... Quanto dura il film?»
«Oh, sul volantino c'è scritto... Due ore e mezza. Abbiamo visto solo settantacinque dei centocinquanta minuti!»
«Eh? Non è possibile. La metà? Dobbiamo stare qui ancora un'ora e quindici minuti?!»
«Non ti piace il film? Non ti va di stare qui con me?» il suo tono di voce cambia
«Ma no! Non è questo! Vado a prenderti qualcos'altro, va bene?»
«... Ok.»

Sono stato un po' scortese.
Ah, questi snacks! Sta mandando la salute a farsi benedire... Stupido. Almeno sono uscito di lì... Respirare un'aria diversa da quella della sala può solo farmi bene.
Il bar ha una coda lunghissima... Ce la farò a tornare indietro prima che finisca la pausa? Beh. Ne approfitterò per prendere qualcosa da bere al bancone accanto.

«Oh- mi scusi...» mi imbatto in qualcuno
«Chris?»

Quella sensazione. Quella voce.
Londra è grande e varia, perché di tutti i posti devo proprio incontrarlo qui? Mi ha seguito? Potrei pensarlo. Cosa dovrei fare? Respingerlo? Ignorarlo? Perché proprio oggi, perché ora? Vorrei tanto che sparisse.

«Ciao, Virgil... Che fai qui?»
«Sono venuto a guardare un film con qualche amico dell'università! Che bello vederti qui! Cosa stai guardando?»
«U-Un film horror.» non mi curo delle sue parole
«Ah, davvero? Non pensavo ti piacessero! Sei solo? Puoi unirti a noi!»
Sta conducendo da solo questa discussione. Non parlarmi, vattene. Ti prego.
«Non posso. Devo tornare in sala da Andrew... Siamo insieme.»
«Perché fai il duro con me? Lo sai che ti amo, mi feriscono queste parole...» si avvicina un po' troppo
«Virgil, smettila.»
Come può dirlo in quel modo?
«Ehi, dai. Io sono serio nei tuoi confronti, non ignorarmi.»
«Ho detto che devi smetterla. Cosa non capisci?» faccio un passo indietro
«Ahah, cos'è? Telepatia?»

Non comprendo le ultime parole di Virgil. Il suo sguardo non è più su di me, ma sullo scenario alle mie spalle. Cosa ho dietro?
Voltandomi, noto a pochi metri da noi Andrew: sta fulminando Virgil. La situazione si è fatta strana.
In pochi passi si ritrova accanto a me e con un gesto mi tira a sé.

«Gli hai messo un GPS o cosa?» domanda in seguito Virgil
«Sei uno stalker o cosa?» ribatte Andrew
Non voglio che comincino una discussione. Voglio solo tornare al mio appuntamento con il biondino.
«Sono un essere umano. Vado al cinema come ogni essere umano.»
«Ah, davvero? Allora vai, non soffermarti sulla roba altrui.»
"Roba"? ... Andrew, che dici?
«Quindi per te il tuo ragazzo è un oggetto su cui hai dei diritti? Pensavo che steste insieme per amore, non per subordinazione.»
«E infatti stiamo insieme perché ci amiamo. Lui ama me e io amo lui. Cosa ancora non ti è chiaro?» Andrew alza la voce
«Non fai paura a nessuno, moccioso. Stavo solo parlando con Chris: parlare è una cosa normale.»
«Forse non hai capito che non hai proprio il diritto di parlare con Chris.»
«Scusa?! Sei forse sua madre? Non puoi ordinarmi nulla, mocciooooso.» ribatte Virgil
«Londra è vasta, cercati qualcun altro. Non voglio sporcarmi le mani con uno come te.»
«Andrew... Ti prego, torniamo in sala.» cerco di convincerlo
«Ma Chris. Mi deludi. Non gli hai mai detto dei nostri bacini?» Virgil sogghigna
N-Non... Cosa diavolo sta dicendo?!
«Che vai blaterando? Come se Chris possa aver voglia di baciarti. A pensarci mi viene da vomitare, tsk.» Andrew ironizza
«No, no, no. Non va bene, Chris. Queste cose non si nascondono. Il tuo ragazzo ha il diritto di sapere cosa facciamo quando siamo soli.»
Inizio a impallidire. Vuole forse scatenare una rissa? Noi non-- è lui che... Che continua a molestarmi! 
Andrew mi fissa perplesso e, vedendomi pallido, inizia a cambiare espressione
«Di che cazzo sta parlando?»
«N-Non... Non è come credi, Andrew.»
«Non è come credo? Ah, davvero? Dovrei incazzarmi qui? Adesso? Dovrei fare casino, Chris? Dovrei?»
Andrew non ragiona. Devo spiegargli come stanno i fatti...
«Ah, queste liti sono davvero come quelle delle coppie in-» mentre Virgil parla, Andrew lo afferra per il colletto della camicia
«Ma perché non sparisci? Sei come un incubo. Non lo realizzi? Chris non ti ama, è inutile fargli il filo. Datti all'altra sponda, se nessuno vuole darti il culo, no?»
indietreggia; mi prende per mano e mi riporta in sala. Il film è già ripreso da un po'.
Torniamo a sederci ai nostri posti, ma Andrew smette di parlarmi, di guardarmi, di considerarmi.





 #Ore: 9.03 p.m.





Il film è finalmente finito. La sala è quasi vuota. Ho paura di rivolgere la parola ad Andrew: ha le braccia conserte da prima e fissa un punto indeterminato del luogo. E' ovviamente furioso. Le parole di Virgil gli avranno fatto pensare chissà cosa. Devo... No, voglio chiarire! Ma... Perché questa paura mi blocca? Devo solo tirare fuori la verità!
«Andrew...» mi alzo
«Andiamo.»
«C-Come? Non essere arrabbiato, parliamone, ti prego!»
«Andiamo.» ripete

Saliamo su un taxi dalla via principale. A quanto pare Andrew non ha la minima voglia di ascoltare le mie parole. "Discutere e confrontarsi migliora i rapporti": al diavolo.  Al diavolo tutto, non ha senso. I minuti passano e il silenzio permane.
«Scendi.» borbotta
«Eh? P-Perché?»
«Siamo davanti casa tua.»
«... Capisco. Però dovremmo parlare.»
«Forza, muoviti. Il tassametro corre.» non mi guarda nemmeno
«Certo, come vuoi. Più tardi ti chiamo, va bene?»
«Non farlo. Starò probabilmente dormendo. Non vorrai svegliarmi, vero? Bene. Signore, proceda pure.»

E così il taxi riparte.
Non gli ho potuto dare la buona notte, non ha nemmeno ascoltato ciò che avevo da dire e non ha voglia di ascoltare. Fanculo.
Rientro in casa: zia Abby e Will stanno guardando qualcosa in tv.

«U-Un documentario? C-Certo che siete noiosi, ahahahah...» la mia voce trema
«Chris? Cosa fai qui? Pensavo restassi con Miller fino a tardi.» zia Abby si sorprende
«Ah, no... E' che ci siamo stancati prima del previsto. Ho già cenato, tranquilli!»

Senza stare a dire troppo, prima di non riuscire più a parlare, riesco ad arrivare in camera.
Adesso posso smettere di mentire. Le lacrime iniziano ad uscire da sole. Seriamente, non riesco a smettere di piangere... Ahahah. Che schifo.





#Ore: 10.21 p.m.





Sono sotto le coperte a leggere un buon libro: probabilmente questo mi farà calmare un po'. Domani riproverò a parlare con Andrew. Sono sicuro che ha bisogno di stare da solo per un po'.
Mentre mi dedico alle righe del libro, il mio cellulare comincia a vibrare: sul display compaiono il nome e il numero di Bunny.
Cosa significa questo? Perché mi sta chiamando a quest'ora?
«
B-Bunny?» rispondo titubante
-Ehi, Chris! Come stai?-
«B-Bene.» la voce mi trema «Tu?»
-Bene, grazie! Scusa per l'ora... Possiamo parlare?-
«Oh... 'Parlare'? E' successo qualcosa?»  mi metto a sedere
-Sì! Ecco... Sai, Chris, sono fuori con amici.-
«
Capisco. Ti stai divertendo?»
-Mmh, sì, però uno dei miei amici sembra davvero stare male... Qui siamo tutti preoccupati, hai qualche consiglio da darmi?-
Cosa? Perché Bunny mi sta chiedendo dei consigli? Ma poi... Cosa dovrei consigliare?
«S-Sta male fisicamente?» mi preoccupo
-Oh, no, no! Sembra che abbia una qualche delusione: tu che pensi?-
Sta forse parlando di sé? Probabilmente ha litigato con Lay.
«... Amore?» sospiro
-Credi che abbia litigato con la sua ragazza?-
«E' possibile... Capita di litigare. Solo che ogni volta diventa più doloroso.»
-Ah, davvero? Tu come ti sentiresti dopo un litigio?-
«... M-Male. Frustrato. Triste. Arrabbiato. Stanco.» singhiozzo leggermente
-Capisco... Secondo te quale potrebbe essere la causa del litigio?-
«
Al primo posto c'è la gelosia.»
-La gelosia? Credi che il mio amico abbia litigato con la sua ragazza perché è geloso?-
«Che ne puoi sapere, magari quella gelosa è la sua ragazza. Magari lei si è ingelosita di qualcun'altra e non gli dà l'opportunità di spiegare.» sbuffo
-... Capisco, ahaha. Grazie mille! Se è come dici tu, allora non posso non consigliargli di non arrabbiarsi, di capire lo stato della sua ragazza e di non disperarsi.-
«Non ho fatto nulla! Hai ragione... Dovresti dirglielo.»
-Mi ha fatto piacere discutere con il mio cuginetto! Mi dispiace di averti disturbato a quest'ora della notte, dormi bene!-
«Buona notte, Bunny!» riattacco





#Ore: 11.22 p.m.





Il continuo vibrare del cellulare mi sveglia: perché diamine vibra? Ero finalmente riuscito ad addormentarmi.
Sbloccando il display, noto una decina di chiamate perse da parte di Andrew e cinque messaggi non letti. Cosa è successo? Non è particolamente tardi, ma sono stanco e ho bisogno di dormire, perché mi cerca?
Mi metto a sedere e decido di chiamarlo.

-Chris! Finalmente hai rispooosto! Ti ho chiamato tante volte, principeeeessa! Aaah, dovevo sentirti!-
Ma che ha la sua voce?
«Andrew... Stai bene?»
-Sì! Mai stato meglio... Sono davvero felice! E sono anche tanto triste. La mia principessaaaa, ah, voglio vederti!-
«E' davvero tardi... E poi...»
Non avevamo litigato?
-Ma principeeessa! Mi manchiiii! Cosa faccio senza di te? Per favore, raggiungimiii!-
«... Sei ubriaco?»
-Cosa?! Ho bevuto qualcosa, ma io non mi ubriaco così facilmente, saaai? Daaai, incontrami! Solo per un po', ok?! Sono qui, sotto casa tua!-
«Stai lì...» sbuffo «Dammi qualche minuto.»

Mi vesto velocemente, porto con me solo il telefono: senza fare rumore, lascio la casa.
Vedo il biondino seduto su una panchina illuminata da un lampione. Barcolla un po', immagino che sia ubriaco per davvero.

«Che stai facendo, idiota?» mi siedo accanto a lui
«Mi mancava la mia principessina! Dammi un bacino!»
«Puzzi, idiota. Perché sei ubriaco?»
«Oh, questa è una storia piuttosto divertenteee! Quando sono tornato a casa, ero così furioso, ma così furioso, che ho deciso di bermi qualcosa!»
Eh?
«Avevamo discusso, no? Ero coooosì abbattuto!» prosegue «C'era una confezione di birra... Guardando la data di scadenza, ho iniziato a sbuffare! Sai quando quella costosa birra sarebbe dovuta scadere? Domani! Domaaani! Quella birra è di una buona marca! Non potevo di certo lasciarla andare a male!»
«... Andrew, la birra non scade così facilmente.»
«Ma comeeee?! C'era scritto "Data di scadenza: 23/11/14"!»
Ma è stupido? Siamo nel 2013.
«Andrew... E' meglio se ti riporto a casa. Elizabeth non c'è?»
«Mmh- la mamma non c'è! Sarà fuori a divertirsi con le sue amiche! Se lo meritaaa! Tanto quello stronzo di mio padre se ne è andato! Che fortuna!!» 
«Abbassa la voce, disturbi il vicinato! Vieni, ti accompagno...»

Aiutandolo a camminare, inizio a pensare:
Si è forse ubriacato per il nostro litigio? Sembra uno stupido motivo per farlo, d'altronde non mi ha dato il tempo di spiegare e non abbiamo discusso propriamente, quindi dubito. Che abbia litigato con suo padre? Visto che ne parla così, potrebbe essere lui il motivo.

Arriviamo davanti casa Miller e, recuperando le chiavi da Andrew, apro la porta.
«Forza, entra.» lo spintono
«Principeeessa, mi aiuti a m-mettermi a letto?» mi stringe forte
«Andrew, non posso! Devo rientrare prima che si accorgano della mia assenza...»
«Ma, se sei con me, non si arrabbierannooo! Ti preeego, non voglio stare solo!»
Ah, dannazione. E' ubriaco, non ci metterà molto ad addormentarsi. Appena lo farà, tornerò a casa.
«Ok! Basta urlare...»





#Ore: 11.54 p.m.





E' praticamente mezzanotte. L'ho aiutato a lavarsi, a cercare di smaltire la sbornia e a mettersi il pigiama. Perché è più sveglio di me?
«... Ma tu non hai sonno?» domando tra uno sbadiglio e l'altro
«Ancora no... Che strano. Questo mal di testa mi sta annoiando.»
«Mmh.» sbuffo
«Scusa. Ho sbagliato.»
Cosa?
«In che senso? Cosa hai sbagliato?»
«Prima... Al cinema. Ho sbagliato. Mi dispiace.»
Wow... Lo sta ammettendo? Certo che è strano. Non ho ancora spiegato le cose e già si sta scusando.
«Hai solo sbagliato a non ascoltare ciò che avevo da dirti... Tutto qui.»
«Mi dispiace, sono stato davvero stronzo. Perdonami.» mi carezza
«Beh, non fa nulla.» lo bacio «Adesso sarà meglio dormire.»
«Resterai qui con me?»
«Sì, sì... E' tardi, ho un po' paura di... Uscire da solo.»
«Aaah, la mia principessa! Dormiamo qui insieme.» carezza il letto
«D-Dovremmo?» borbotto
«Sì, assolutamente.»
«P-Però non posso dormire con questi vestiti... Non ho un pigiama, capisci?»
«Ah, davvero? Beh, puoi dormire con questo.» mi passa un suo pigiamone
«E' troppo grande per me...»
«Ahahahah... Scusa, scusa, pensavo male! Lo devi solo mettere per dormire, siamo solo noi due su questo lettone... E poi saresti carinissimo.» arrossisce
Che diamine sta pensando? Pervertito.
«Ah, tu sei davvero... Ah, che noia!»

Ci ritroviamo abbracciati sul lettone. Andrew mi sta scaldando moltissimo, si sta davvero bene qui. S-Sembriamo una coppia di novelli sposi... Tsk! Ma che penso?! Ogni volta finisce in questo modo. Litigando, scopro sempre di più Andrew, lo studio, lo conosco, lo accetto e lo amo. Che relazione strana. La più strana e la più bella.
«B-Buona notte...»
«Buona notte, principessa. Ti amo.» mi bacia












Atashi no space.

Sì, ok. Dato che gli asini volano, sarà Chris a giustificarmi(??)! *fuggfugg*









Ok, no, dai. Mi dispiace molto di essere stata assente durante tutto questo tempo... Ho avuto diverse cose da fare e diversi problemi a cui tenere testa. So che sembrano scuse, ma è la verità. Tra le attività del gruppo di ballo, la scuola, i momenti di depressione acuta(?), la noia, la voglia di coreani(???), la casa e la salute mi sono un po' persa... E, ribadisco, mi dispiace. Dovrei anche smetterla di promettervi cose come "Scriverò più velocemente", "aggiornerò in tot giorni", perché è ovvio che faccio schifo in queste cose... Non so regolarmi con i tempi, sono in alto mare. Comunque, tralasciando tutte queste cose deprimenti, sappiate che quest'anno ho creato una tabella con la gestione dei miei orari... Da lunedì a venerdì dedicherò 10 minuti alla storia, mentre tra il sabato e la domenica dedicherò 25-30 minuti. Sono sicura che con questi tempi riuscirò ad aggiornare più velocemente. Inizierò ufficialmente a seguire questa tabella di orari da giorno 29 settembre. Così, facendo conto che scriverò tutti i giorni, potrei anche aggiornare in meno di 10-14 giorni, che è la mia tempistica (quasi mai rispettata) di aggiornamento. Scritto ciò, vi saluto. Farò del mio meglio! Vi ringrazio molto per il costante supporto! Non ho avuto molto tempo per correggere questo capitolo, quiiiindi... Se ci fossero errori, gradirei che me lo segnalaste. Alla prossima! <3

Kuroi-disperatamente-Yumi

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Capitolo 14
*** Capitolo XIII - Il male di un figlio è il male di un genitore. ***


Capitolo XIII
25 Novembre 2013
 #Ore: 11.04 a.m.





La giornata è un po' così... Magari mi sta solo mancando quella sottospecie di idiota: è il secondo giorno di scuola che salta. Quando provo a chiamarlo, sembra davvero distante, stanco, stufo: dovrei andare a trovarlo?
«Andiamo, Chris!» Lea mi prende per mano
«Cosa c'è in mensa oggi?»
«Ah, non so... Mi hanno detto che c'è la pasta primavera! Voglio assaggiarla, andiamo!»
«Mmh... Ma dov'è Melissa?» mi guardo intorno
«Ha detto che aveva una cosa da fare... Sono sicura che ci raggiungerà subito dopo! Andiamo!»

«Ok, va bene!»

Dopo aver riempito i nostri vassoi, prendiamo posto presso uno dei tavoli liberi in mensa.
«Compiti in classe: ciò che odio di più in assoluto!» esclama Lea, battendo i pugni sul tavolo
«Ah, davvero? Ma non vai male... C'è gente a cui piacerebbe avere i tuoi voti, non lamentarti!»
«Ah, ma non mi importa! E non vado nemmeno tanto bene... Comunque, tralasciando i voti, studiare è davvero una noia.»
«Ma che dici? Sei nella media, scema. E' vero che è una noia studiare, ma siamo studenti... Dobbiamo studiare.» le sorrido
«Ah, certe volte mi viene voglia di picchiarvi!»
«"Picchiarvi"? Chi altro condivide il mio pensiero?»
«Probabilmente parla di me.» Mel prende posto
«Finalmente! Cosa dovevi fare?! Melissa Allen, non dirmi che hai un ragazzo. Sono la tua migliore amica, dovresti dirmi queste-»
«... Ma lasciala parlare!» le metto una mano davanti la bocca, iniziando a ridacchiare
«Grazie, Campbell. Tranquilla, snooper. Non ho un ragazzo, ero solo impegnata nel recuperare alcuni appunti scritti male!»
Wow, sempre lei. Se è quasi sempre la prima nei compiti in classe, c'è un motivo.
«Ma non ti secca?!» Lea si libera della mia mano «Ti aspettavamo per pranzare! La pausa è breve, Mel! E poi non abbiamo ancora deciso dove andare oggi!»
«Sì, hai ragione... A me va comunque bene tutto, non preoccuparti e non urlare.»
Ah, queste ragazze! Sono uniche, ahahah.
«Dovremmo sbrigarci, il tempo corre...» mi intrometto
«Giusto! Dato che a Mel va bene qualsiasi posto, io propongo ancora il centro commerciale!»
«Wow, sei sempre attiva... Devi capire che sto invecchiando, fare lunghi percorsi mi stanca... Comunque sia, va bene. Oggi sono buono.»
«Ecco, bravo! Cerca di dedicare più tempo alle tue amiche e meno al tuo ragazzo. Vi vedete spesso...» borbotta la biondina
«Rimane sempre il mio ragazzo... Ahahah, sei forse gelosa?»
«... I-Io? Gelosa? Di chi dovrei esserlo?!» arrossisce
E' ovviamente un imbarazzamento che non fraintendo... So benissimo che sta arrossendo perché si trova a disagio. In fondo è da tempo che so cosa provava per me... B-Beh.
«Pft. Siete così in sintonia, voi due, perché non provate a frequentarvi, già che ci siete?» Mel sbuffa, notando che la pausa è terminata
«Mel, ma che dici?! Ah, che noia! Non voglio tornare in classe.»
«Melissa, d-davvero. Forza, Lea. Si torna tra i banchi...» mi massaggio le tempie





 #Ore: 3.40 p.m 





Una leggera pioggiarella comincia a bagnare il suolo londinese: anche se fa freddo, il rumore derivante dal contatto della pioggia con il suolo è gradevole... E' decisamente rilassante. Mentre percorro la strada insieme alle ragazze, stanti sotto lo stesso ombrello, noto la stravagante associazione di colori di quest'ultimo: scommetto che l'ombrello appartiene a Lea.
«
Ma... Quanti anni hai?» domando, guardandola in volto
«... Eh? Che domanda sarebbe?»
«Cuoricini e stelline sull'ombrello di una maturanda: credi che abbia senso?» continuo ad ironizzare
«Aaah, fai silenzio! Non ti voglio ascoltare!»
Ahahah, che bambina. Prenderla in giro mi diverte tantissimo. Oggi proprio non riesco a farne a meno.
«Ragazze... Potete scusarmi un secondo? Devo chiamare il biondino.»
«Visto?» replica Lea «Pensi sempre a lui!»

Ignorando le sue parole e continuando a camminare, compongo il numero: il cellulare squilla.
-Ehi...-
«Ehi, Miller? Come va?»
-Mi manchi.-
«A-Anche tu. Stai bene? Mi sembri strano...»
-Sto bene, sto bene.-
Mi blocco improvvisamente, lasciando perplesse le due amiche
«C-Capisco.»

Ma perché la conversazione appare così strana? Mi lascio sempre influenzare dal suo umore; quando è contento e felice, anche se non gliedo do a vedere, sono contento anche io. In questo caso l'atmosfera è difficile e fredda, non può stare bene. Dev'essere successo qualcosa.
«Ehm... Capisco.» ripeto «Dato che stai bene, ti lascio stare... Ci sentiamo dopo!»
-... Sì, d'accordo.-
«... Cosa è successo?» domanda Mel
«Ah... Ehm... Credo di non poter venire con voi al centro commerciale.»
«Perché? Uffa... Doveva essere la nostra giornata.» replica Lea
«Lo so, lo so e mi dispiace. Ho bisogno di vedere Andrew, c'è qualcosa che non va.»





 #Ore: 3.56 p.m





Mi precipito verso il portone di casa Miller.
Non so neanche perché mi sono messo a correre... Correvo così veloce da far pensare a qualcuno che stessi scappando da qualcuno... O che fossi in ritardo per chissà quale evento. Sono solo venuto a trovare Andrew... Allora perché sono così preoccupato? Ho sbagliato a venire qui?
Improvvisamente la porta si apre:

«Forza, entra.» 
«A-Andrew... Come sapevi che-» 
«Ti ho visto correre qui dalla finestra di camera mia. Eri davvero grazioso.» mi tira dentro
«Eh? N-Non...»

«Perché sei qui? Ci siamo sentiti poco fa al telefono. Ti mancavo?» mi ha interrotto ancora
Come posso dirglielo? "Sembri tu, ma non sembri tu?"... Cavolo, perché sei così impacciato, Chris? Parlagli chiaramente, non puoi fare la figura del cretino in questo modo. Forza, smuoviti! Tu oggi sistemerai questa situazione una volta per tutte, perché tu puoi, Christopher Campbell! Sii uomo!
«Perché stai annuendo in quel modo?» domanda Andrew preoccupato

Dannati discorsi mentali.
«A-Ah, nulla. Certo che mi sei mancato. Possiamo parlare?»
«... Andiamo in cucina.»
«Ma che hai? E' successo qualcosa? Sai che io per te ci sono, no? Di solito mi parli, non iniziare a pensare di darmi fastidio o di essere solo.»
«... Ah, dovrei?» sorride amaramente «Sai, penso con tutto il cuore che mio padre sia uno stronzo e che non meriti l'amore di mia madre. E' quello che penso, no? Allora perché mi fa male il fatto che stiano divorziando?»

Cosa? B-Beh... Elizabeth mi aveva già detto che questo sarebbe accaduto, ma sentirlo... E' strano anche per me.
«Perché è la tua famiglia, Andrew... Ecco perché. Non importa quanto rancore, odio, insoddisfazione o indifferenza vi siano... Loro sono i tuoi genitori.»
«Perché i miei stessi genitori devono ferirmi?!» alza la voce «Se avessi saputo che avrei sofferto così tanto, avrei preferito non averne!»
Lo schiaffeggio.
«Che diavolo fai?!» sembra furioso
«Non credi di esagerare? Non credi di essere un po' egoista? Che ne sai tu? Che ne sai tu di cosa significhi non avere dei genitori? Parli proprio perché non sai niente. Credi che per loro sia una passeggiata la pratica di divorzio? Sai benissimo che tua madre sta soffrendo molto a causa di questa situazione, ma le uniche parole che escono dalla tua bocca soddisfano solo la tua esistenza. Pensa anche a loro. Pensa anche a tua madre. Sostienila. Così non farai altro che deprimerla ancora di più. N-Non è abbastanza che stia così male?!» faccio per andarmene, ma...
«... Scusa. Non volevo... Dire quelle cose! Per favore, non andartene. Rimani con me. Ti sto p-pregando.»
Mi tira a sé, abbracciandomi forte.
Che scemo. Io, non Andrew. Avrei dovuto parlargli meglio, ma... Mi ha davvero fatto innervosire. Ha esagerato con le parole, ecco.
«Andiamo in camera.» aggiunge

Lo seguo senza dire nulla, quasi come se gli dovessi un favore.
Inizia a baciarmi con energia, mi tiene saldo a sé e mi tocca in diverse punti del corpo. Sento calore in ogni punto che tocca, quasi come se mi controllasse, quasi come se mi avesse reso una sua vittima, una sua marionetta. N-Non facciamo l'amore da parecchio tempo. So che è strano da pensare, ma vorrei che me lo chiedesse.
«... A-Andrew, voglio-»
«C-Credo di averlo capito...»

Bruciare così tanto di passione è forse sbagliato? Strano? In un momento simile lo è davvero. Stavamo discutendo pesantemente fino ad un minuto fa e ora... Ora siamo in procinto di fare l'amore. Perché? Non riesco a capire.
«Tu hai sempre voglia per questo...» farfuglio, sorridendo
«"La lussuria è  vizio naturale, al quale la natura incita ciascun animale."»

«Andrew... Tu sei un idiota, non puoi dire cose intelligenti.» ironizzo
«Ehi, è vero! Io sono un idiota! Dato che me lo hai fatto notare, continuerò ad esserlo, principessa.»
«Ci risiamo.»
Molto meglio di prima. Il sorridente Andrew è tornato tra le mie braccia.





#Ore: 5.31 p.m





Dopo aver pienamente soddisfatto i nostri bisogni, io ed Andrew siamo usciti a pranzare. Con mia gran sorpresa, siamo finiti al mercato londinese.
Probabilmente è più interessante mangiare all'aperto tra vari chioschi che stare seduti ad un tavolo di un ristobar.

«Ti stai divertendo?» domanda il biondino
«Molto! Qui possiamo passeggiare liberamente, mangiare, fare la spesa! Il mercato è fantastico.»
«Sembri proprio un bambino.» mi scombina i capelli
«Pfft! Ti ricordo che tra i due sono io quello che usa il cervello.»
«Sicuro?»
«... Non tanto ormai. Qualche volta mi immagino che rivelerai al mondo di essere una sorta di genio sotto copertura.»
«Genio? Non ho mai detto di esserlo...»
Sì, ma ultimamente mi fai paura!
«Beh, chissà?» lo fisso
Inizia a sembrare nervoso, mette le mani nelle tasche e sbuffa.
«E' successo qualcosa, Andrew?»
«Credo di aver lasciato il cellulare sul banco del chiosco in cui ci siamo fermati all'inizio.»
Come non detto.
«
Ho capito. Forza, andiamo!»
«No, no... Tu aspettami qui, mi faccio una corsa e torno subito. Non ti allontanare, principessa!»
mi bacia la guancia e va

Mentre cerco di raggiungere il chiosco vicino al punto in cui io e il biondino ci siamo separati, incontro qualcuno di alquanto familiare... E no. Non è Virgil.
«S-Signor Miller... Salve.»
Dopo ciò che è successo, mi sono allontanato parecchio da lui, quindi sembriamo semplici conoscenti.
Sembra davvero pensieroso. Mi fissa... Senza ricambiare il saluto. Che strano vederlo qui... Non era un "uomo di città"? Un "business man"? E che ci fa tra i chioschetti del mercato cittadino di Londra? Non gli si addice. E poi perché continua a fissarmi? Gli ho fatto qualcosa?!
«E' colpa tua.» farfuglia
«... Scusi?»

«Cosa hai fatto ad Andrew? Perché adesso è così?»
Ma di che diavolo parla? E' ubriaco?
«Perché hai reso mio figlio in quel modo?!» urla, attirando l'attenzione di qualche passante
«Non capisco cosa stia dicendo! Non ho fatto nulla ad Andrew! Sta benissimo!»
«Lui aveva una ragazza. Perché adesso è così? Cosa gli hai fatto?» insiste
... F-Forse intende- lui- si è accorto della nostra relazione?
«S-Si riferisce a poco fa? Non era nulla! Tra me ed Andrew non c'è nulla di quel genere!» negare è la cosa giusta da fare al momento
«Già. Se non avessi visto ciò che ho visto, mi sarei bevuto la tua scusa.»
«"Visto ciò che ho visto"? ...»
«Cosa direbbero i tuoi genitori di quello che sei diventato?! Si vergognerebbero!»
Come? Cosa ha visto per poter parlare così? Non capisco. Sto sudando freddo, non so cosa dirgli.
«La pregherei di parlarmi direttamente, così che io possa intendere ciò che sta cercando di dirmi.»
«Sei un invertito, ecco cosa sto dicendo!»
"Invertito"? Eh? Questo è davvero imbarazzante. Cosa significa "invertito"?
«N-Non... So cosa sia un invertito.»
«Stai cercando di prendermi in giro? Sei un finocchio!»
Quindi l'ha davvero capito.
«... Mi dispiace.» farfuglio
«"Mi dispiace"? Non devi dirlo a me. Devi dirlo ai tuoi poveri genitori. Io voglio solo che mio figlio torni quello di prima.»
«Mi dispiace molto.»
«Non me ne faccio nulla delle tue scuse, alla fin fine non mi importa come vivi, non sono io a prendermi cura di te. Lascia solo mio figlio in pace. Quello che fai sta solo rovinando la nostra famiglia!»
Come?
«Forse non ha capito. A me dispiace per lei, che non ha più valori morali. Ormai non ha più dignità, tanto che accusa me della rovina della vostra famiglia. E poi... Ha il coraggio di parlare di famiglia? Non sono stato io a tradire sua moglie, facendola soffrire. Non sono stato io ad abbandonare Andrew nei momenti difficili. Anzi, dovrebbe essermi grato: mi sto prendendo cura delle persone che lei sta abbandonando. Mi dispiace che non lo capisca e che si limiti a darmi del finocchio.»
«Come puoi rivolgerti a me in questo modo?! Ti ho visto crescere insieme ad Andrew, ma mi sembri un estraneo proprio ora.»
«La cosa è reciproca. Io amo Andrew.»
«E io amo Chris.» Andrew mi affianca, fulminando suo padre
«Tu non sai quello che dici. Dove è la tua ragazza? Hai una ragazza, no?»
«Sì, ce l'ho. Si chiama Christopher Campbell!» attira l'attenzione di un gruppo di passanti
... Che idiota.
«Torna in te, Andrew! Questo mi farà vergognare, smettila.»
«Ti farà vergognare? Il fatto che amo un ragazzo, anzi, una persona ti farà vergognare? Interessante. Io già mi vergogno di te, quindi suppongo che saremmo pari.»
«Smettila, te lo chiedo pazientemente!»
«Hai idea di quante lacrime la mamma continui a versare a causa tua? Hai idea di quanto si senta ferita da te? No, non lo sai. Adesso basta. Adesso sarò io a prendermi cura di lei. Sparisci. Non voglio più vederti.» guarda un'ultima volta suo padre, per poi portarmi via da lui
Cosa ha detto?
«A-Andrew... Andrew! Andrew, mi fai male!»
Si ferma di punto in bianco... Non mi guarda, non riesco a capire che espressione abbia. Tra le tante persone del mercato mi sento come se fossimo soli. Che strana sensazione.
«... S-Scusa.» borbotta
«Andrew, stai...?»
Sta piangendo? Sta davvero piangendo? Odio vederlo così.
Lo abbraccio istintivamente, asciugandogli le lacrime con un fazzolettino.
«Non dovrei piangere davanti alla mia principessa... Così non sembro forte.»
«B-Beh, anche i principi piangono! E tu per me sei davvero fortissimo, quindi lasciati abbracciare.»
«Dovrei?» abbassa lo sguardo
«Dovresti, biondino...»

Miller, ogni tanto anche tu ti trasformi in una principessa, rendendomi un principe, lo sai?












Atashi no space.

Zaaalve. Ok, sono un mostro. Sono quasi due mesi che non aggiorno, lo so... Sono stata impegnata con varie cose, come al solito(?). Ho una buona notizia, però! Ho già scritto ben tre capitoli -questo incluso-! Il problema è che non avevo tempo di controllarli, posticipavo di giorno in giorno fino ad essere arrivata ad oggi. Mi dispiace tanto. Sul seriodnjk. Almeno fra 10-14 giorni troverete un nuovo capitolo senza dubbi, dato che mi basta ricontrollarlo! Siate felici, miei cari lettori(?)! Vi ringrazio anche perché a volte mi mandate dei messaggini che io, djksdkasl, mi sciolgo. Siete degli amorini, vi adoro troppo! ;u;)/
Mi raccomando, se ci sono errori, ditemelo! Ora, dopo questa bella(seh) lettura, vi chiedo un favorino... Dato che sono la leader di un gruppo di ballo, mi fareste il favore di visitare la nostra pagina Faccialibro(?) e il nostro sito web? Ve ne sarei moooolto grata! Dunque, dato che devo scappare di nuovo, vi saluto! Spero che il capitolo vi sia piaciuto in qualche modo... Mi sarebbe piaciuto farlo più lungo, ma fa nulla, vuol dire che scriverò più capitoli! \(^v^)/
La vostra Yumi vi saluta e vi manda tanti baci, alla prossima~! C:

KuroiYumi




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Grazie ancora! <3

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Capitolo 15
*** Capitolo XIV - In direzione di un qualcosa di assolutamente nuovo. ***


Capitolo XIV
30 Novembre 2013
 #Ore: 4.22 p.m





«E poi come è andata?» domanda Charlotte, scattando una foto
«Ah, beh... Ho dormito a casa sua. Non volevo lasciarlo da solo, capisci?»
La mite giornata di oggi ci sta permettendo di lavorare senza problematiche, il che è positivo.
«Giusto, hai fatto bene! Ma... Come ha fatto il padre di Andrew a capire effettivamente della vostra relazione?»
«... Questo non lo so. Diceva cose strane, non lo capivo, sta di fatto che ci è arrivato.» sbuffo
«Capisco. Spero davvero che non faccia nulla contro voi due... Sai a volte si sentono storie crudeli.»
«Sta' tranquilla! Non ci succederà nulla.»
Il cellulare prende a vibrare, mi è arrivato un messaggio
«Sente già la tua mancanza? Ahahah, povero Andrew!»
«Magari fosse lui. Non reggo più questa situazione, sono stanco di averlo fra i piedi, qualcuno mi salvi.»
«Non è lui? Chi ti cerca?» domanda Charlotte perplessa
«Secondo te? E' ancora Virgil. Non ce la faccio più, sono al limite. M-Mi messaggia almeno due volte al giorno e, se non rispondo, mi manda messaggi fino ad indurmi a rispondergli. E' ossessionato, questo non è amore.»
«Dovresti denunciarlo... Guarda che puoi farlo! Denuncialo prima che faccia qualcosa di strano anche lui!»
«Ahahah, Charlie, sei molto positiva oggi! Non preoccuparti, mi sembra eccessivo denunciarlo, dovrei farlo ragionare, ma sembra un'impresa impossibile.»
«Ma quale ragionare?! Ti molesta, ti disturba, è reato! Ti consiglierei di denunciarlo, tanto le prove le hai! Chiamate e messaggi possono essere compromettenti.»
Mi avvicino a lei, poggiando le mani sulle sue spalle
«Charlie, basta. Basta programmi polizieschi, ok? Ti faranno diventare paranoica...»
«Ahahah, ok, la smetto!»






#Ore: 5.53 p.m





Seduti al tavolino di un piccolo bar, dopo aver terminato il lavoro, io e Charlotte attendiamo due cioccolate calde
«Pronto?» risponde improvvisamente al telefono «S-Sì... Tutto bene, perché? ... Lavoravo, ecco perché non rispondevo, Tanner.»
Tanner? Mi pare di averlo già sentito questo nome...
«Non sono da sola, sono insieme a un mio amico.» continua «Christopher, si chiama Christopher. Te ne ho già parlato, non ricordi? ... Come "no"? Andiamo! ... Sono in un bar adesso. Sì, quel bar... O-Ok. Va bene, Tanner!» mette giù
«Chi è Tanner?» domando cauto
«Te ne ho già parlato! Certo che entrambi avete proprio una bella memoria!»
E' vero! Era il ragazzo con cui l'ho vista un giorno all'uscita da scuola...
«
Ah, ricordo, ricordo. Sono un pessimo amico, non ti ho più chiesto della tua vita sentimentale da allora, mi dispiace.»
«La tua vita amorosa sembra più interessante, quindi non fa nulla, ahahah!»
«... Ma che dici. Dai, rimediamo, dimmi qualcosa!» sorseggio la cioccolata
«Stiamo insieme ormai da più di un mese... E non ci siamo ancora baciati. C-Cioè, non che mi importi baciarlo, è che è strano, non credi? Magari non gli piaccio.»
«Ammetto che è davvero strano, ma, se non provasse interesse per te, non avreste una relazione, non pensi?»
«... Hai ragione. In compenso è molto affettuoso, mi è sempre vicino e si preoccupa sempre. A-Ah, dimenticavo, ahahah, sta venendo qui.»
Wow.
«Sul serio? Come mai?»
«Penso che voglia stare un po' come me...»
«E' una bella cosa! Magari dovrei lasciarvi da soli.» faccio per alzarmi, ma Charlie mi blocca
«Ma no, figurati! Rimani, così te lo presento!»

Trascorsa una decina di minuti, noto un ragazzo entrare nel bar con il fiatone, per poi dirigersi nella nostra direzione
«Tanner!» Charlie gli corre incontro e lo abbraccia
Mi alzo e mi presento a questa "nuova figura"
«Piacere di conoscerti, il mio nome è Christopher Campbell, puoi chiamarmi Chris.» tendo la mano
Sembra un ragazzo strano, ma voglio essere cordiale e gentile, dato che è il ragazzo di Charlie. Purtroppo in risposta al mio cordiale saluto ricevo una fredda occhiataccia dall'alto verso il basso.
«Scusa? Ti ho salutato in modo civile, potresti fare altrettanto?» domando, imbarazzando Charlie
«Perché dovrei? Non so chi tu sia.» risponde, ricevendo un colpo dalla più piccola
Che maleducato, tsk.
«Proprio perché non mi conosci dovresti presentarti.
»
«Sono Tanner Shaw.»
Che simpatico. Mi sembra di parlare con la versione femminile di Tiffany. Tanner, Tiffany, entrambi nomi con la T.
«E quindi...» continua «Sei un amico della mia Charlie? Non è che ti interessa, giusto? Per lei ci sono già io.»
«Tanner, cosa stai dicendo?! Ti ho già parlato di Chris, perché ti comporti così?» interviene lei
«... Sono amico di Charlotte, le voglio bene, è un'importante amica per me. E' carina, simpatica, estroversa, intelligente...»
«Ti ho chiesto se ti interessa!»
«Perché dovrebbe? Sono gay.»
«... G-Gay?» si guarda intorno
Uh? Perché adesso fa così?
«Ah, quindi... Quindi sei dell'altra sponda. Quindi ti piacciono i ragazzi? A-Ah, allora... Beh, allora va bene.»
«Tsk. Questa poi è-»
Mi fermo. Non voglio imbarazzare Charlotte ulteriormente, ci ha già pensato Tanner.
«Sei davvero stupido, Tanner! Ti ho già parlato di Chris, dovresti smetterla di fare così... Lo sai che io vedo solo te.»
«Mi dispiace, Charlie, ho sbagliato...»

Tanto skinship ma neanche un bacetto casto. Che strano atteggiamento... Anche io ed Andrew ci siamo baciati subito.
«Charlotte, vi lascio da soli, devo scappare.»
«Come mai? Andrew ti cerca?»
«Pft... Non è lui a cercarmi, sono io che voglio vederlo... Ecco.» sbuffo
«Ahahah, va bene! Un giorno dovremmo organizzare un appuntamen-»
«NO, grazie. Scappo. Ci vediamo a scuola!»





#Ore: 7.30 p.m





E' proprio durante l'inverno che ricordo quanto sia utile avere un grande camino in salotto... Quello di Andrew.
Sia il lettone che il divano sono luoghi particolarmente intimi... Forse lo sono perché c'è sempre Andrew accanto a me. In fondo le sue possenti braccia mi hanno sempre tenuto stretto a lui... Anche prima della nostra relazione. Quando avevamo quattordici anni, abbracciarsi era normale, comune, semplice. A sedici anni era diventato strano per me, mi sentivo troppo in imbarazzo, avevo da poco fatto un passo avanti nel mondo della sessualità, quindi gli abbracci mi crearono problemi... Questo fino a qualche mese fa. Adesso è quasi diventato naturale, abitudinario.
«
Mi stavi raccontando di Tanner!»  esclama il biondino
«... Hai ragione. E' alto, magro, ha capelli e occhi scuri. Non ti piacerebbe conoscerlo, ne sono sicuro. Almeno è carino con Charlie... L'importante è questo.»
«Capisco... Non dovresti giudicarlo alla prima impressione. Mi ricorda tanto me quando eravamo a Leeds. Trattavo male Charlie, perché ero geloso, ma solo un po', di lei.»
«Ahahah, non avevi motivo di essere geloso di lei.»
«L-Lo so, è che il solo fatto che parlassi più con una ragazza appena conosciuta che con me mi mandava in bestia. Capiscimi, principessa.»
«Che scemo...» lo bacio
«... Che principessa tentatrice. La prossima settimana inizierò a fare gli addobbi, li farai con me?»
«In effetti siete in ritardo con gli addobbi quest'anno... Ci sarò.»
«Fantastico! Non vero l'ora! Io e la mia principessa a fare l'albero di Natale~!»
«Smettila di chiamarmi così! Ogni volta che lo fai in pubblico la gente si mette a ridere. E sai perché?»
«... No, non lo so, perché?» mi chiede seriamente
«Perché "principessa" è un sostantivo riferito ad una fanciulla, sostantivo di sesso femminile. E' ovvio, nel mio caso, che io sia un ragazzo, quindi con questo sostantivo la gente capirà che a letto sto sotto.»
«... Ma è vero.» sorride
C-Cosa?! Questo idiota proprio non vuole capire...
«Andrew... Perché dovrei esplicitare il mio ruolo sotto le coperte? E non si tratta solo di questo! Mi sminuisci. Mi fai sembrare delicato e piccolo. Io non lo sono!»
«Ok... Però ti lamenti esattamente come una donna.» mi bacia «Non smettere, mi piace.»
«T-Ti ecciti per così poco? Pervertito.»
«Ahahah, senti chi parla! Sei tu che arrossisci per ogni cosa.»
«Arrossisco perché mi metti in imbarazzo e perché sono timido!» esclamo
«E cosa ne posso sapere io della tua timidezza?»
«Ma che dici, lo sai benissimo! Ho bisogno di essere trattato in modo delicato, altrimenti sarò in imbarazzo!»
«Meno male che ti sminuivo...» mi stringe a sé e prende a baciarmi il collo, facendo passare una mano sotto la mia maglia
«C-Che fai?!»
«Dato che sei delicato e timido, ti tratterò come una principessa. Ti sei contraddetto, lo hai capito?»
«... G-Gnn... I-Io non... F-Fermati.»
«Sei troppo carino, Chris.» si ferma
«C-Cosa? ... Perché hai smesso?» sono rosso in viso, ho caldo
«Ahahah, andiamo! Sei stato tu a chiedermi di smettere. E a quanto pare era tutta una sceneggiata. Molto probabilmente volevi che io continuassi perché ti sei eccitato.»
«Come potevo non eccitarmi?! Sono sicuro che anche tu sei eccitato.» sbuffo esasperato
«Non lo sono. Potevi non eccitarti... Ma non ci sei riuscito perché sei un piccolo pervertito.»
«... Ti odio. Almeno accompagnami a casa.» tengo lo sguardo per terra
Cosa diamine è? C-Come ha potuto dire e f-fare quelle cose?! Vuole forse fare lo psicologo? Tsk.
«Va bene, principessa, ahahahah~












Atashi no space.

Eccomi, eccomi! Sono in ritardo di quattro giorni (e quando maaaai)! Sono sfinita e ho bisogno di dormire, quindi non mi dilungherò particolarmente! Questa è la prima e ufficiale apparizione di Tanner, personaggio che mi sembra ancora distante... Devo ancora lavorarci, lo ammetto. Vi anticipo che il prossimo capitolo sarà speciale! Djsjdkadkj, non vedo l'ora di pubblicarlo. Dunque, buona lettura, alla prossima, miei prodi(?)! Yumi vi ama. <3


KuroiYumi

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Capitolo 16
*** Capitolo XV - A casa c'è qualcuno in più. ***


Capitolo XV
8 Dicembre 2013
 #Ore: 5.03 p.m






Il freddo è sempre più forte, inoltre oggi piove. Non vedo l'ora che arrivino le vacanze, ho proprio bisogno di riposare. In compenso fare l'albero a casa Miller è decisamente divertente: anche Elizabeth è con noi, ci sta aiutando a scegliere gli angioletti e le palline più belle da appendere, dal momento che hanno troppe decorazioni e che non possono essere messe tutte. Di certo questo albero è davvero imbattibile in magnificenza, probabilmente è l'albero più bello del quartiere... Beh, non che io abbia visitato tutte le case del vicinato, è solo una sensazione.
«Sta davvero venendo bene!» Elizabeth inizia a scattare foto
«Mamma! Ancora non è completo, falle dopo le foto...»
«Non vedi che l'albero è già pieno? Non possiamo mettere altre decorazioni...»
«Forse, se ne metto ancora una decina, sarà più bello.»
Andrew è davvero fissato con le decorazioni... Più colori vede sull'albero, più è contento.
«... Ho dimenticato un progetto importante in ufficio. Scusate, se vi lascio soli, ma quel progetto è importante quanto il mio lavoro!»
«Mamma, di che parli? Quale progetto? Sta facendo buio, puoi recuperarlo anche domani, no?»
«Faccio prima a recuperarlo adesso: già che ci sono prendo la cena.» fa un cenno per poi uscire dal portoncino
«Credo che sia una scusa la sua...» farfuglia Andrew
«Ahahah, perché mai dovrebbe esserlo? Magari quel progetto è davvero importante, cosa ne sai?»
«Già... Cosa ne so? Beh, almeno posso farti le coccole.»
«Mmh... Coccole?» mi sto eccitando, non va bene
Scoccano differenti baci a fior di labbra, tante carezze, tanta saliva sulla pelle... Si sta facendo pericoloso.
«Non dovremmo, Andrew... Tua madre potrebbe soprenderci, se andassimo oltre...»
«Mia madre non è Flash... Per raggiungere il suo ufficio ci vogliono circa trenta minuti. Andata e ritorno sono già un'oretta... Abbiamo tempo.»

Il mio cellulare prende a vibrare, rovinando l'intensa atmosfera: da un lato, Deo gratias.
«Pronto?»
-Chris? Ci sei?!-
«S-Sì... Will, cosa c'è?»
Perché ha quel tono di voce? C'è confusione, non sento bene...
-Ascoltami, sono in ospedale! ... S-Siamo in ospedale! Tua zia...-
«... "Tua zia" cosa? Cosa è successo?» automaticamente mi ricompongo
-E' in sala! Rotte! Si sono... Le acque! Si sono rotte!-
«C-Cosa? Sta uscendo? C-Cioè, sta spingendo? I-Il bambino? La zia?! Ok, ok! Dove siete? ... Perfetto, sto arrivando, sto arrivando!»
«T-Tua zia è in ospedale?» domanda Andrew, sembrando pallido
«E' arrivato il momento! D-Devo correre in ospedale, devo essere lì.»
«Ti accompagno io! Prendiamo un taxi, andiamo!»






 #Ore: 11.24 p.m






Siamo seduti sulla panchina dell'ospedale da ore. Anche se Andrew mi sta stringendo a sé, dorme come un bambino. Non lo biasimo, non abbiamo fatto altro che attendere che Will uscisse da quella sala per aggiornarci sulla situazione, ma è lì da tempo... Che la zia abbia paura di lasciarlo andare? Aveva detto qualcosa di simile qualche mese fa, ma non riesco a ricordare.
«
Chris, vuoi andare a casa? Sai, per farti una doccia, mangiare qualcosa di caldo, dormire un po'...» domanda Elizabeth
«N-No, sto bene... Aspetterò qui Will... Solo allora mi tranquillizzerò.»
«Capisco... Sarà dura. Questo è il primo parto per tua zia, no? Allora ci vorrà ancora tempo per vedere il tuo cuginetto o la tua cuginetta.»
«Ah, sì? Sai, sono molto ignorante riguardo questo argomento... Ho creduto che in poche ore sarebbe finito tutto.»
«Il parto è un evento complesso che richiede tempo. Sai, quando ho avuto Andrew, sono rimasta così tanto tempo in sala parto che credevo di non uscirne più.»
«Ahaha, davvero? Dev'essere stato difficile.»
«Lo è stato, però è andato tutto bene! Andrà tutto bene anche con Abigail, ne sono certa! Basta solo attendere...»
«... Grazie.»
«E di cosa?» mi guarda confusa
«Grazie di essere la mamma di Andrew, grazie per confortarmi...»
Mi sorride, mi carezza e riprende posto

Chissà cosa sta provando la zia. Spero che non stia soffrendo, spero che il parto sia il meno doloroso possibile.
Sono davvero al limite... Chiuderò gli occhi... Solo per un po'...






9 Dicembre 2013
 #Ore: 2.18 a.m






... Fa freddo. Ho fame. Certo che Andrew dorme davvero bene su queste gelide e scomode panche. Beh, beato lui! Sarà meglio andare a prendersi un qualcosa di caldo alla macchinetta. Elizabeth non c'è, probabilmente è tornata a casa. Sono arrivate nonna Kate e nonna Anne, leggermente arrabbiate di essere state avvertite in ritardo, inoltre noto la presenza di un'altra signora... Forse è la madre di Will.
Sul cellulare noto un messaggio da parte di Elizabeth, il messaggio è di un'ora fa circa. C'è scritto che ha parlato con Will; lui le ha detto che il corpo della zia non è ancora pronto per il parto vero e proprio, che prenderà ancora un po' di tempo, che dovrò aspettare ancora. C'è scritto che è tornata a casa per potersi riposare meglio, più tardi tornerà con la colazione... Che non mi devo preoccupare troppo.
«Chris, sembri stanco!» esclama nonne Anne
«Sto bene, sto bene!»
Sarei dovuto svegliarmi prima! Voglio vedere la zia, voglio sapere di più. Tutto questo è davvero stressante. Anche mia madre si sarà sentita così con me? Quando la zia uscirà, le chiederò anche questo.
«Voglio vedere la mia bambina... Chissà come sta!» continua
«Sono curioso quanto te, nonna... Andrà tutto bene.»
La donna misteriosa si intromette, presentandosi:
«Sono la mamma di William, piacere.»
Già, "piacere". La storia tra zia Abby e Will è così strana che i genitori dei futuri genitori si stanno conoscendo ora. A quanto pare la madre di Will non aveva mandato giù la relazione tra suo figlio e una sconosciuta collega. Dico che un po' la capisco. Ad ogni modo la mamma è sempre la mamma, quindi non poteva non venire.
La mamma di Will, la signora Dena, è una nobildonna di grande età, che si mostra essere conservatrice sotto determinati aspetti. Durante la sua conversazione con le mie nonne, salta fuori un particolare fatto che non mi astengo dal sentire.
«Il mio Will dev'essere emozionato... Sta per diventare padre per la seconda volta.»
«Oh, lo deve essere certamente!» commenta nonna Kate
Seconda. Volta. Seconda volta? Ha un altro figlio? Cioè, non pensavo che... Non mi ha mai detto nulla.
Mi allontano da tutti, tornando alla panchina su cui giace il piccolo Andrew. Balbetta incomprensibili parole... Nel sonno? Ahahah, che carino.
Prendo a carezzarlo: è morbido e adorabile, proprio come un cucciolo. A causa del mio tocco, però, si sveglia.
«N-Non volevo svegliarti. Puoi riprendere a dormire...»
«Mmh? Fa nulla. Devo aver dormito abbastanza.» dice tra uno sbadiglio e l'altro
«C-Cosa sognavi?»
«... Non ricordo molto. Ad ogni modo tu c'eri~!»
«A-Ah, davvero?» arrossisco «Interessante...»
«Ma tua zia? Will? Sono ancora lì dentro? ... Che ora è? E mia madre?» sembra confuso, è comprensibile
«Uh, ehm, ok... Dunque, zia Abby non è ancora nella vera e propria fase di parto. Essendo la sua prima gravidanza, ogni cosa richiede più tempo. Will è ancora con lei, ma è stato lui stesso a dire queste cose a tua madre, che è andata a casa. Tornerà più tardi con la colazione. Ah, sono le due passate.»
«Wow. Quindi cosa dovremmo fare?» si guarda intorno
«B-Beh, se vuoi tornare a dormire a casa, sei libero di farlo... Io starò qui.»
«Scherzi? Come potrei lasciarti qui da solo?»
«Non sono solo! Non devi sentirti obbligato!»
«Infatti non lo sono! E' un piacere porterti stare vicino in un momento come questo.»
Andrew è proprio figlio di sua madre.
«... Grazie mille.»
«Ma di cosa?! Anzi, non appena il bambino nascerà, ti aiuterò!»
«Ma dai. Se ne prenderanno cura la zia e Will... Forse me lo cederanno nei momenti in cui andranno al bagno!»
«Non credo... Magari nei primi mesi sarà come dici tu, ma le cose potrebbero cambiare, ahahah!»
«Sembri esperto in questo campo.» lo carezzo
«Sono esperto in diversi campi, sai...»
«Ah, davvero? Allora uno di questi giorni fammi sapere quali sono.»
«Non ti preoccupare, lo farò.» mi bacia





 #Ore: 8.48 a.m





Hollis Lambert.
Nato il 9 dicembre 2013 a Londra alle ore 6.42 del mattino.
Maschio, sano.
Peso: 3,3 kg.

"Il bambino sta benissimo: è un maschietto davvero forte. Ci sono state complicazioni durante il parto, ma tua zia è stata bravissima, quindi tutto è andato per il meglio". Questo è quello che mi ha detto Will un paio di minuti fa, venendo fuori dalla sala parto.
Hollis è davvero stupendo. E' così adorabile che non riesco a smettere di guardarlo! E' come se stessi guarando il mio primo amore. Ha due guance rosse... Le ha indubbiamente prese dalla sua mamma. Ha delle manine adorabilmente piccine. Ha due occhioni assonnati e tanto amorevoli.
«I bambini sono dei piccoli miracoli.» continuo ad osservare la creaturina
«Eh, già.»
«... Tutto bene?»
«Sì, certo! E' solo che sono un po' provato, ma nulla di che! Ho ancora abbastanza energie per giocare con Hollis, ahahah.»
«Giocare? Al massimo gli puoi tenere la manina. E' meglio se vai a casa! Ti sono grato di tutto, ma è il momento che tu vada a riposarti, perciò prendi con te tua madre e tornate a casa. Tanto in non molto torneremo a casa anche noi. I medici hanno detto che non c'è nessun problema, non hai sentito? La zia potrà riposare comodamente a casa. Ci vedremo lì poi...»
«Dovrei andare?» mette su il broncio
«Dovresti, amore.» lo bacio
«B-Beh, dato che insisti, andrò a casa... Ci sentiamo più tardi, va bene?»
«Certo! Buon riposo e grazie ancora...»













Atashi no space.

No, non sono morta. Sì, sono una cattiva persona. Sì, vi deludo sempre. Come al solito sono davvero dispiaciuta di questo lungo periodo di assenza, ma i miei impegni si sono triplicati, per cui la mia stanchezza è aumentata e i miei momenti di relax post dovere sono aumentati, per cui la mia voglia di far altro è diminuita. Ma, lasciando stare queste mie solite scuse, passiamo al capitolo! Alla fine il tanto atteso bimbo è nato! Avevate la sensazione che sarebbe nato maschio? Sfortunatamente per Chris è arrivato un cuginetto, con cui, però, sembra subito relazionarsi. Hollis è un nome carino, vero? E' raro, quindi ho voluto usarlo! Fate conto che la maggior parte dei personaggi nella storia ha nomi comuni, abbastanza comuni (es. Christopher, Andrew, William, Abigail...)! Ad ogni modo SPERO di poter tornare tra due settimane con il nuovo capitolo, che riparte da un punto rimasto aperto in questo capitolo (spero che, come al solito, capirete). Inoltre spero che il capitolo sia stato di vostro gradimento e di non aver fatto chissà quali errori. Vi faccio gli auguri di Buon Anno Nuovo, dato che non ci si sente dall'inizio di dicembre, e spero che non siate troppo arrabbiati con me, ahahahahah! Grazie mille, bacini!


KuroiYumi

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Capitolo 17
*** Capitolo XVI - Tra le questioni di famiglia e quelle d'amore c'è un sottile filo. ***


Capitolo XVI
10 Dicembre 2013
#Ore: 4.10 p.m





E finalmente anche l'ultimo palloncino ha trovato il suo posto.
Sono passati due giorni dalla nascita di Hollis e dalla sua venuta in casa. Zia Abigail ha deciso di organizzare una festa per celebrare la presenza del piccolo.
I parenti erano presenti già da stamattina, quindi è stato un po' difficile aiutare Will ad addobare la casa. In compenso, anche se gli ospiti sono qui da una decina di minuti, è tutto venuto di bell'aspetto. Posso finalmente riposarmi un secondo.
C'è anche la madre di Will, la signora Dena, che si guarda intorno da quando ha messo piede in casa. La trovo antipatica, decisamente. Fino ad oggi non ha ancora preso in braccio Hollis: è sua nonna e non mostra affetto. Povero Hollis... Eppure lei partecipa, quando la si chiama. Qual è il suo problema?

 
«Christopher!» parli del diavolo e...
«Salve, signora...»
«Vieni, parliamo un po', mentre tua zia si intrattiene con le sue amiche.»
«C-Certo, certo.»
«Allora... Dato che in un certo senso saremo imparentati, è giusto che sappia qualcosa anche di te, non credi? Vivi con mio figlio, quindi lo ritengo necessario.»
«Capisco, ha ragione... Di cosa dovremmo parlare?»
«Non saprei, dimmi di te, della tua vita, non mi sento di farti specifiche domande. Qualora io trovi il bisogno di porgertene qualcuna, non esiterò, ma, prego, prosegui pure, caro.»
Che pressione.
«N-Non saprei... Il mio nome lo sa. Sa anche che ho diciotto anni e che vado bene a scuola... Non saprei cos'altro dire, ecco.»
«Mmh, va bene. In questo caso ti farò una domanda diretta.»
Che cosa è? Un interrogatorio?!
«... Allora,» riprende «è vero che hai un interesse differente da quello della comune gente? Sai, Will me lo ha accennato, ma io non ho capito molto.»
«Quale interesse? Mi scusi, ma temo proprio di non capire ciò a cui si riferisce.»
«L'oggetto della tua attenzione non sono le donne, non è così?» sembra seria
«... Beh, no: le donne non mi interessano. Se voleva chiedermi se sono gay o meno, poteva farlo senza sotterfugi, non mi offendo mica. Sono gay.»
«Capisco. Però non si addice ad un ragazzo come te... Sei così bravo, non ti ci vedo.»
«Non mi ci deve vedere lei, è la mia vita. Inoltre non esistono standard per essere gay o no. Temo di non trovare il senso di questa discussione.»
«Sì, sì. Ad ogni modo oggi tra i giovani va di moda, quindi immagino che sia lo stesso per te... Non ti offendere, non era mia intenzione. Sai, una mia amica ha una figlia della tua età che è davvero carina... Dovresti conoscerla!»
«Non è... Una moda per me. Non mi interessa conoscere alcuna ragazza. Adesso credo che possa bastare, tornerò in salotto.»
Mi alzo e me ne vado. Invece di fare ritorno in salotto, mi chiudo in camera, lontano da tutti.
Cercava di farmi "pentire" di essere ciò che sono o cosa? Perché la gente si immischia troppo in faccende che non la riguardano minimamente? Famiglia o no, lei non conta nulla.
Decido di dimenticare la conversazione e di scrivere un messaggio al biondino.

-Ehi, Andrew... Tua madre è qui, tu dove sei?-
-Ho gli allenamenti... Verrò più tardi. Non ti arrabbi, vero?-
Ha gli allenamenti? Oggi non è giornata di allenamenti secondo il suo calendario.
-Sicuro? Come mai oggi vi allenate? Comunque va bene.-
-Per una partita importante in vista! A più tardi, amore!-
-A più tardi, buon allenamento!-

Ho decisamente voglia di Andrew... Ho bisogno di stare un po' con lui, che palle. Sembro pure egoista in questo modo.
Vedo Will entrare in camera, chiudendo la porta dietro di sé:
«Ehi! Che fai qui tutto solo? Ci sono un sacco di persone giù con cui dialogare...»
«Anche troppe per i miei gusti... Preferisco stare qui da solo.»
«Come mai Andrew non è qui? Immagino che sia lui la causa per cui vuoi stare da solo.» si siede sul letto
«Allenamenti. Beh, non c'è nulla che io possa dire, gli allenamenti sono importanti per lui. E, comunque, Andrew o no, camera mia mi fa stare meglio.»
«Ho capito. Poco fa ho visto te e mia madre parlare... Cosa ti ha detto?» si fa serio
«... Cose.»
«Come "cose"? Non sembra che lei ti vada molto a genio.»
«In effetti non è proprio una persona con la quale trascorrerei le mie giornate.»
«Forza, dimmi cosa ti ha detto... Lo sai che con me puoi parlare!»
«Nulla di importante. Cose, soltanto cose. Perché dovresti saperlo? Non sei mio padre.»
«Già, non sono tuo padre, ma ciò che dice MIA madre su di te mi riguarda, Chris. Quelle potrebbero essere parole simili a quelle che hanno ferito me in passato.»
«E quindi? Cosa c'entro io?»
«Quindi stanno ferendo te in questo momento. Penso di sapere anche di che cosa avete parlato, adesso ne sono certo. Quindi parlami.»
«Ha detto cose sul mio modo di essere che non mi si addicono, quasi come se mi stesse vietando di essere ciò che sono. Non mi piace.»
«Ha parlato del tuo orientamento sessuale, giusto?»
«... Sì, lo ha fatto.»
«Ti prego di ignorare le sue parole. Parla così perché è una donna molto tradizionalista. Ha una mentalità abbastanza chiusa, quindi non accetta nessun'altra realtà che sia differente in qualsiasi senso dalla sua. Lasciala blaterare, non dare conto alle sue parole.»
«Questo l'ho notato anche io, durante la chiacchierata. F-Fa nulla, dimenticherò queste parole.»
«Grazie. Hai bisogno di qualcosa da mangiare o da bere? Te la posso portare.»
«No, no... Sto bene così, però... Posso farti una domanda?» prendo coraggio
«Certamente, chiedimi!»
Farò bene a chiedergli questo? In fondo è un suo problema quello di avere un altro figlio... D'altra parte questa storia coinvolge la zia...
«Mi hai detto di essere già stato sposato... Ora sei chiaramente divorziato. Non mi hai mai detto se dal precedente matrimonio hai avuto figli o no...»
«...» fa un sospiro «Come mai me lo chiedi? Qualcosa mi dice che c'è ancora lo zampino di mia madre.»
«La mia è una domanda semplice... Voglio sapere se Hollis è il secondo figlio che hai o se è il primogenito in assoluto.»
«... No.» si gratta il collo
«"No" cosa? Spiegati, Will...»
«Hollis non è il mio primo figlio in assoluto. Dal precedente matrimonio ho avuto un figlio.»
«... Ah. Capisco.»
Allora è vero. E perché non mi ha mai detto nulla? Perché nasconde l'identità di questo suo figlio?
«Lui... Ha più o meno la tua età adesso.»
Wow. Questo vuol dire che è un mio coetaneo. Che strana sensazione.
«Dicevi... Dicevi che cercavi di farmi da padre. Non puoi semplicemente farlo per tuo figlio?»
Chissà perché, tutta questa situazione mi ricorda Andrew. Il risultato dei matrimoni è simile, ma sono certo che gli eventi determinanti sono differenti.
«Chris... E' difficile da spiegare. Non è che io non voglia, è che è meglio stargli lontano. Lui mi odia per aver lasciato sua madre, non vuole vedermi. Lo capisco...»
«Non è una motivazione. S-Se io mi trovassi nell'esatta situazione di tuo figlio, anche senza dimostrarlo, vorrei che tu mi cercassi e mi facessi capire che mi ami e che tieni a me.»
«E' carina la tua spiegazione, ma io lo intendo davvero. Lui mi odia. A causa di questo comportamento il giudice ha preso dei provvedimenti nei miei confronti, facendomi allontanare. Sono suo padre, non è estremo?»
Ok, credo di essermi sbagliato. Mi dispiace tanto per Will... E' sempre stato buono con me e con la zia, non posso credere che suo figlio lo odi.
«Scusa... Ho fatto il presuntuoso.» prendo a torturami le mani
«No, per nulla. Lo avrei ipotizzato anche io al posto tuo! Magari fosse così.»
«Posso chiederti almeno come si chiama questo disgraziato?»
«... Ehi! Si chiama Chase. E' tutto sua madre: devi sapere che anche il nome lo ha deciso lei
«Da come parli della tua ex moglie sembra che sia una stronza di primissima categoria.»
«Beh, su questo non ho nulla da obiettare.» sorride
«Ahahah, bingo.»
«Torno giù, tua zia mi starà cercando. Se hai voglia di scendere, scendi; non farti condizionare da nulla.»
«Va bene, grazie...»

"Chase", eh?





#Ore: 4.50 p.m





Lea, Mel e Charlie hanno deciso di raggiungermi in casa. Stravedono per il piccolo Hollis. Lea in particolare è decisamente concentrata su di lui.
«Questo bambino è la cosina più adorabile del mondo!»
«Snooper, non urlare, lo svegli...»
«Ma Chris! Sono proprio i bambini così che ti fanno amare la vita!»
«Perché continui ad urlare?» interviene Mel
«Scusatemi... Non urlo più. Anche se ho così tanti sentimenti, non urlerò!»
«Lea... Devi smetterla davvero, ahahah.» Charlotte le carezza la spalla «A proposito, Chris: abbiamo visto Andrew a Brompton Road con Kaede.»
... Kaede? Andrew?
«
Insieme? Quando? Cosa facevano?»
«Circa mezz'ora fa, no? Stavano entrando da Harrods. Li abbiamo visti di sfuggita, quindi non abbiamo potuto parlare con loro.»
Ma non aveva gli allenamenti?
«Penso che avrà un motivo. Ha sicuramente un motivo. Mi ha detto che aveva gli allenamenti, però deve essere successo qualcosa... E deve essere finito ad Harrods. Con Kaede.»
«Sembra molto surreale quello che hai detto, Chris...» commenta Mel
«Già. Dovrei chiamarlo? Insomma... Mi ha mentito. Dovrebbe essere qui. E anche se non avesse avuto l'intenzione di venire qui, me l'avrebbe detto. Non mi avrebbe mentito, giusto?»
«Ehi... Non ti fare prendere da qualche attacco di panico. Calmati... Poi spiegherà lui.»
Esattamente. Poi dovrà spiegarmi tutto. Ogni cosa.












Atashi no space.

Ok, non è come sembra. In realtà è proprio come sembra. Farei copia e incolla di ciò che ho scritto alla fine del precedente capitolo, ma... Nulla. E' giusto che io mi scusi a dovere ogni volta che faccio queste mega figure di cacca. Però ho una buona notizia! Ho finito il periodo delle interrogazioni e dei recuperi, quindi la mia estate -non ufficialmente dichiarata- sta per cominciare! Questo significa: riprendere a scrivere decentemente! Inoltre pensavo di cominciare in contemporanea un'altra storia... Una storia del tutto differente da questa in merito alla nazionalità, ma con lo stesso splendido tema dell'amore omosessuale. A proposito! Ieri è stata la Giornata Internazionale contro l'omofobia! Spero che molti ne fossero a conoscenza... E' importante ricordare date come questa e, comunque, vivere ogni giorno con la consapevolezza che l'amore tra esseri umani non ha limiti, proprio perché siamo tutti esseri umani. Dunque, tornando a ciò che volevo dire prima, vi stavo dicendo che ho intenzione di scrivere una nuova storia! Vi espongo le idee, poi voi fatemi sapere se vi piace o meno. Contrariamente alla Londra di cui parlo in questa storia, nella nuova storia vorrei spostarmi in oriente, precisamente a Seul, in Corea del Sud: differentemente da Andrew e Chris, adolescenti cresciuti insieme, vorrei trattare di J e M -iniziali dei nomi dei protagonisti maschili-, giovani adulti che si incontrano dopo diversi anni sotto i ruoli di dipendente e presidente. La storia di certo non ha questi miseri particolari, anzi la trama che ho scritto è abbastanza complessa, comunque non vi voglio spoilerare nulla... Anche perché non so se piacerà. Di sicuro consiglierei la storia a coloro che amano l'Asia, dato che mi piacerebbe introdurre qualche termine in lingua originale all'interno della storia stessa. Per esempio la parola mamma in coreano è "Eomma/Umma". E quindi mi piacerebbe poter scrivere "Eomma" al posto di mamma, ma sapendo che il lettore sa cosa significhi. (A proposito di questo mi piacerebbe aggiungere un nuovo termine con la sua traduzione per capitolo) Può anche essere divertente! Ok, basta. Ho scritto tantissime cose, adesso stacco. Mi scuso ancora per essermi ridotta a questa situazione, ma, davvero, è stato un periodo durissimo. Alla prossima -speriamo che sia presto-!


KuroiYumi

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Capitolo 18
*** Capitolo XVII - Rosa, cuore, dolore... Ecco lo strano ciclo dell'amore. ***


Capitolo XVII
17 Dicembre 2013
 #Ore: 6.42 p.m





Penso davvero che l'inverno sia la mia stagione preferita. Differentemente dalla calda estate piena di insetti, dal triste autunno dalle foglie secche e dalla primavera portatrice di virus, l'inverno crea l'atmosfera che mi piace di più. Piumoni, maglioni, tazze di liquido bollente: cosa c'è di meglio? E poi... Quella sensazione. L'estatica sensazione che si prova, stando a letto, dopo aver fatto l'amore, è la più bella.
«
Principessa, basta fantasticare! Ci aspettano in centro...»
«Lo so, amore... Rimaniamo così solo per altri cinque minuti. Ti prego...»
«L'hai detto anche dieci minuti fa... Dai, alzati, altrimenti mi viene di nuovo voglia.»
«Allora fattela rivenire quella voglia.» gli sussurro all'orecchio
«Christopher Campbell... Certo che te la stai cercando, eh.»
«Voglio che stai solo con me... Ti amo. Restiamo ancora un po'.»
«Anche io ti amo. Tantissimo. Andiamo, alzati.»
Che antipatico. Adesso dovrò uscire dalle calde coperte del letto solo per andare a pattinare alla pista di pattinaggio.
«Non odiarmi!» mi bacia dolcemente «Sei mio.»
«Ma smettila. Andiamo.»
«Non fare l'innocente, mi stavi ricattando con il mio punto debole. Sai che sono vulnerabile.»
Sì, già, certo, ok.
«Dai...» riprende «Non arrabbiarti. Mi faccio perdonare.»
«... Ho capito: non è necessario.»
Mi stringe a sé, stampandomi un bacio in fronte. 
Ultimamente lo fa spesso... Ecco, baciarmi in fronte, intendo. Mi piace, mi fa sentire protetto.





#Ore: 7.21 p.m





Arriviamo finalmente ad una delle più prestigiose piste di pattinaggio di Londra. Le decorazioni sono magnifiche; le lucine di Natale lampeggiano lentamente e, incrociate a suggestive ghirlande ed effetti tipici, segnano l'intero perimetro della pista. Luci a forma di fiocco di neve decorano il ghiaccio su cui stiamo per pattinare. Uno sfarzoso albero occupa un lato della pista. Anche quest'anno è stato addobbato più che bene; qualche turista ci si sofferma e scatta foto di esso... Come se fosse un monumento. La musica certamente non manca, sebbene si tratti delle solite canzoncine e carole natalizie che a Londra siamo soliti ascoltare da tempo. C'è molta gente, spero di non perdere Andrew di vista.
Questo è l'ultimo Natale che festeggeremo con la nostra classe, dato che siamo all'ultimo anno. Sì, sì, lo so. Oggi non è Natale, ovvio. Il fatto è che per quel giorno siamo tutti impegnati, per cui abbiamo avuto l'idea di incontrarci qui per festeggiare insieme: penso che sia una cosa carina...
O almeno sarà una cosa carina fino a quando non vedrò Tiffany e Kaede. Perché, davvero, non voglio vederle... Anche se so che verranno.
Riusciamo ad aggregarci alla nostra classe. Dopo aver fatto una serie di foto insieme, alcuni a destra, altri a sinistra: ognuno pattina e scherza per i fatti suoi.
«... Vorrei sapere chi ha fatto girare la voce. Doveva essere una cosa nostra.
» borbotto a Lea
«Non ti so dire! E' una pista di pattinaggio, chiunque può venire, non l'abbiamo mica prenotata. Basterà ignorarle, non farti così tanti problemi.»
«Magari fosse così facile. E poi non posso nemmeno provare a ignorarle. Quelle due sono come sanguisughe, si attaccano... E poi non si staccano più.»
«A cosa si attaccano?» chiede, sorridendo
«Beh, secondo te? A cosa potrebbero attaccarsi?»
«E che ne so? Non ho mai avuto esperienze d'amore, non posso saperlo.»
«Non ti serve avere un'esperienza d'amore per saperlo, ahahah.»
«Ero convinta che ne avrei avuta una, ma le cose non sono andate come speravo, ahahah...»
«Come mai? ... Non mi hai mai parlato di questo ragazzo, eh.»
«... Non eravamo destinati a stare insieme. Lui ha trovato la sua anima gemella. Almeno, comunque, adesso abbiamo un buon rapporto, Chris.»
Giusto... Che stupido.
«S-Scusa.» che dovrei dire?
«Ma non ti scusare! Ormai è storia passata. E poi è pieno di ragazzi fighi in giro. Magari combino qualcosa stasera, ahahah!»
«Ma combinare cosa? Non fare pazzie. E poi so che cercare un ragazzo all'università è molto meglio che cercarlo al liceo.»
«Pensi che dovrei aspettare di andare all'università? ... In effetti non avrei il tempo di frequentare qualcuno: devo studiare.» sbuffa
«E' il pensiero che abbiamo tutti. Ma la sai una cosa? Il bello di avere un ragazzo al tuo stesso anno è quello di poter studiare insieme.»
«Ehi, hai ragione. Nella nostra classe non c'è nessuno di passabile. E nelle altre classi sono tutti scemi, strani o già impegnati. In questa scuola non c'è niente!»
«Allora studia con Mel, ahahah! Con lei non avrai mai problemi.»
«In effetti Mel è l'unica persona che mi sopporta da tempo... Dovrei sposarla per tutto quello che fa per me.»
Dovresti, accidenti.
«Credo che lei sia già felicemente sposata allo studio e alla scuola. Mi sa che avrai una seconda delusione.» dico ironico
«Che stronzo! Prima chiedi scusa e poi mi prendi in giro. Chissà che vedevo in te, pft.»
Mi limito a sorriderle e a carezzarle la testa.
 Lea, o cara Lea. Qualcuno come te non esiste.

Dopo aver recuperato il mio principe, ci avviamo verso uno dei lati meno affollati della pista e iniziamo a baciarci dolcemente. Lentamente, gradualmente; piccoli baci sulle labbra, sul viso, sul collo. Man mano che la musica si fa più forte, l'intensità dei baci aumenta e il piacere si fa sempre più percepibile.
Da lontano a un certo punto, inizialmente insicuro per la luce fioca, noto la presenza di una ragazza che ci fissa. Tiene lo sguardo proprio fisso nella nostra direzione. No, no: ci fissa proprio in volto. Un lampo di luce la illumina: è Kaede.
«Cos'è? Un film dell'orrore?» sussurro
«Cosa?» Andrew smette di baciarmi il collo «A che ti riferisci?»
«C'è Kaede che ci fissa. Fa impressione.»
«... Ignorala.» sbuffa
«Come posso ignorarla? Ci sta fissando. Mi rende nervoso.»
«Ho capito. Andiamo da qualche altra parte.»





#Ore: 8.03 p.m





Tenendomi stretto per mano, mi porta all'esterno della pista di pattinaggio. Non so dove voglia andare, ma spero solo di non ritrovarmi quella ragazzina svitata davanti. Deve avere qualche problema al cervello... E' peggio di Tiffany.
Iniziamo ad allontanarci seriamente dalla pista; percorriamo qualche scorciatoia poco illuminata per poi ritrovarci in un bagno pubblico dalle modeste dimensioni.
Non so come Andrew conosca questi posti, ma mi intriga.
«
... Che facciamo qui?» domando divertito
«Tu cosa vorresti fare?»
«N-Non saprei... Mi sto affidando a te, Miller. Sei tu l'esperto.»
Non dice nulla, entriamo in una delle quattro toilette del bagno e ci chiudiamo dentro.
«Vuoi farlo ancora? Sarebbe la mia seconda volta.»
«In un bagno pubblico? L'abbiamo già fatto in un bagno pubblico?»
«... No. Intendevo dire che sarebbe la mia -la nostra- seconda volta in un bagno. Sai, quello della villetta del tuo compleanno me lo ricordo ancora.»
«Ah. Ahahahah, hai ragione. Comunque adesso ho soddisfatto le tue esigenze?»
Esigenze?
«Come, scusa? In che senso?»
«Beh, insistevi e continuavi a dire che ti dava fastidio che Kaede ci guardasse.»
«Insistevo? Ti ho forse dato fastidio?»
«Non dico questo, è che potevamo evitare di spostarci per lei. La consideri troppo.»
"La consideri troppo"?
«Non ho mai chiesto di venire qui.
» inizio ad innervosirmi
«Lo so, ma era ovvio che dovessimo spostarci. Se avessimo semplicemente cambiato parte di pista, avrebbe continuato a guardarci; tu ti saresti lamentato ancora e così via. Era l'unica soluzione.»
«... Ah, quindi è colpa mia. Ok.» apro la porta del bagno ed esco
«Dove vai?»
«Torno lì. Hai intenzione di venire anche tu o resti qui?»
«... Ma che ti prende?»
«Che mi prende? Che prende a te! Vuoi semplicemente fare sesso, giusto? Basta che io stia zitto.»
«Che stai dicendo? Non è così.»
«Vaffanculo.» rido amaramente
«Chris, non voglio litigare. Ti prego, non è il momento.»
«"Non è il momento"? Perché? C'è un momento per cui litigare? ... Incredibile. Sai che c'è? Io voglio litigare.»
Non dice più nulla. Abbassa lo sguardo.

Abbandono il bagno pubblico e torno alla pista di pattinaggio. Lea mi viene incontro curiosa:
«Ma dove eri? Ti ho cercato per tutta la pista...»
«... Ero fuori, scusa.»
«E' successo qualcosa con Andrew? Perché sembri triste?»
«Non è successo nulla, lascia stare.» mi passo una mano tra i capelli
«Si vede che sei infastidito da qualcosa!» poggia le mani sulle mie spalle
«Voglio andare a casa.»











Atashi no space.

Insomma. Ho fatto un record davvero cattivo. Non aggiornavo da maggio... Ammetto di aver tralasciato EFP per diverso tempo fino ad agosto. Intanto ho pronto questo capitolo, anche se non è completo, ma lo pubblico, sperando di rimediare con un seguito. Penso che il mio modo di scrivere sia un pochino cambiato, ma manderò avanti questa storia! Poi la valanga di visualizzazioni all'ultimo capitolo mi hanno fatto disperare, quindi dovevo proprio aggiornare, AHAHAHHAHA. Mi scuso per essere stata così tanto assente e per aver abbandonato la storia. in particolare mi scuso con una ragazza, che mi aveva contattata, chiedendomi di aggiornare. Le avevo promesso che avrei aggiornato al massimo entro settembre... Ma siamo a dicembre, cavolo. Ho fatto numerosi corsi di scrittura, per cui mi sento pronta a poter scrivere! Non appena finirò questa storia, voglio scriverne un'altra, come ho già evidenziato nel capitolo precedente. Solo che le linee guida sono cambiate. Facciamo che prima mi dedico a questa e che poi parlo d'altro, va! Ahahahahah! Mi scusa ancora una volta... Davvero, mi dispiace davvero tanto. Considerate che sono di maturità, quindi tra corsi e altro sarò abbastanza impegnata, ma spero ogni domenica/due domeniche di poter aggiornare. Non lo dico tanto per dire, ma intendo seriamente! Poi a breve avremo qualche giorno di vacanza, così approfitterò per scrivere il seguito di questo brevissimo capitolo! Vi voglio bene. Grazie per il vostro supporto, nonostante le mie bravate! A presto, si spera!


KuroiYumi

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