Siamo cuori sul vetro

di Biggi2001
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il vento dell'inizio ***
Capitolo 2: *** Colpi di fulmine e colori fortunati-Lydia ***
Capitolo 3: *** Un amore non corrisposto-Zoe ***
Capitolo 4: *** L'inizio della fine-Sarah ***
Capitolo 5: *** Cuori sul vetro e giornate devastanti-Zoe ***
Capitolo 6: *** Una vita da telenovela-John ***
Capitolo 7: *** Cotte e sorprese- Lydia ***
Capitolo 8: *** Inviti e gelosie parte 1 ***
Capitolo 9: *** Inviti e gelosie parte 2 ***
Capitolo 10: *** Una lezione un po' speciale- Lydia ***
Capitolo 11: *** Il ballo di inverno parte 1-Lydia ***
Capitolo 12: *** Il ballo di inverno parte 2-Lydia ***
Capitolo 13: *** Ricordi felici d'inverno- Lydia ***
Capitolo 14: *** 13.Nebbia e lacrime- Lydia ***
Capitolo 15: *** Cuori sul vetro- Zoe ***
Capitolo 16: *** AVVISO ***



Capitolo 1
*** Il vento dell'inizio ***


Il vento soffiava sulle cime degli alberi di Selville, una piccola cittadina di campagna americana .Era la tipica giornata di fine estate,vento frizzantino e sole alto nel cielo. Alle sette di mattina, il cortile della St John Acedemy è immerso nel silenzio,ma non per molto ancora.
Perchè il 13 settembre non era un giorno normale.Era il primo giorno di scuola,il momento in cui si riuniscono i ragazzi e si rintrecciano le loro vite.Era un giorno davvero importantissimo per la seconda B.E quel giorno, inizia questa storia.

ANGOLO AUTRICE
Eccomi con una nuova storia.Lo s che ho già 2 long da finire,ma non ci posso fare niente,devo scrivere.Spero che questa storia vi piaccia,questo è solo il prologo.Selville è una città inventata da me,ma la storia è un po' tratta dalla mia esperienza personale.Per favore recensite,ci tengo a sapere cosa ne pensate.
Giuly

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Capitolo 2
*** Colpi di fulmine e colori fortunati-Lydia ***


Colpi di fulmine e colori fortunati
                    Lydia

Suonò la sveglia e Lydia si sveglio di soprassalto.Si strofinò gli occhi sulle mani,e cerco di metabolizzare dove era.Dopo aver riconosciuto la sua camera rimase per un paio di minuti a fissare il soffitto arancione.Aveva scelto quel colore insieme a Sarah,Zoe e Diane,e non aveva tenuto conto delle proteste del padre,che voleva dipingerlo di un sobrio grigio.Il grigio non faceva per lei.Lei era allegra,ottimista e creativa come quell’arancione del suo soffitto.
Un urlo la riscosse dai suoi pensieri.-Lydiaaa!!!Svegliati, è il primo giorno di scuolaaa!!!-gridò sua madre. Si battè una mano sulla fronte.Il primo giorno di scuola!!Come aveva fatto a dimenticarlo?!
Balzò giù dal letto e corse a vestirsi. Per l’occasione si mise la sua maglietta preferita: leggera, a maniche corte, arancione, come il soffitto.Si preparò in tutta fretta e un quarto d’ora dopo era fuori casa.
Fuori dal cortile si fermò a guardare l’imponente costruzione davanti a lei. Avevano cambiato l’intonaco da rosso ad azzurro. Sorrise. Le era mancata la St John Academy. Corse dentro e cercò dei volti famigliari tra la folla, finchè un –Lyddyyyy!!-non la fece girare. Sarah si sbracciava dall’altra parte e accanto a lei Diana e Zoe ridevano.Lydia corse verso di loro e le abbracciò. Era fantastico avere delle amiche così.-Non indovinerai mai cos’è successo-urlò Sarah.-Che cosa?—Poco fa ho incontrato Edward e mi ha detto che avevo un bel braccialetto adorabile!A-D-O-R-A-B-I-L-E capisci!!—Complimenti Sassa,stai facendo progressi!- “A Sarah non passerà mai questa folle cotta per Eddy” pensò Lydia.
-Devo andare in bagno-disse timidamente Diane.-Anch’io-concordò Zoe e Sarah le accompagnò.-Vi aspetto sulle panchine-Lydia stava andando verso le panchine,quando qualcuno si scontrò con lei.-Scusami,scusami-Davanti a lei c’era un ragazzo della sua età,non molto alto,con i capelli castano chiaro e gli occhi verdi.Aveva l’espressione preoccupata e dei lineamenti molto belli.-Stai bene?-
Lydia sentiva una strana emozione che non capiva e arrossì-Non preoccuparti,sto benissimo.-
-Per fortuna,sai sono nuovo qui e non so dove deve trovarsi la mia classe, la stavo cercando.-
-Di che classe sei?- -Seconda b, sai dove si trova?-
Lydia sorrise-Ma certo!Io sono della seconda b,seguimi.A proposito,io mi chiamo Lydia e tu?-
Gli tese la mano e lui la prese-Leo e vivevo in Messico fino a quest’estate,quando mi sono trasferito.-
Camminarono per un po’ parlando del più e del meno,finchè non giunsero al dormitorio.Lydia glielo indicò-Quello è il dormitorio,io sono nella stanza 112.-Lui rise-Io nella 114!Siamo vicini di stanza.-
Suono una campanella.Lydia sussultò-Cavolo!Vieni siamo in ritardo!-Lo trascinò fino al punto di ritrovo ed arrivarono appena i tempo,la prof. Colins era già arrivata.Sarah e le altre la tirarono  da parte-Che ci facevi da sola con il nuovo?E’ carino,non sarà mica che…- Lydia doveva essere rossa come un pomodoro-Sei fuori strada,gli stavo solo mostrando la scuola!-E fu interrotta dalla prof che le invitò ad entrare in classe.
La Colins presentò Leo alla classe,e lo mandò nel banco accanto a Lydia.Inutile dire che lei non ascoltò una parola,tanto che chiacchierava con il suo nuovo compagno di banco.
La sera,nel letto,Lydia si addormentò capendo di essersi presa una cotta colossale e ringraziò la sua maglietta arancione,che le aveva portato fortuna.

ANGOLO AUTRICE
Spero che il capitolo vi piaccia e vi prego recensite.
Giuly


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Capitolo 3
*** Un amore non corrisposto-Zoe ***


Un amore non corrisposto
                         Zoe
 
“ Si dice che il tredici sia un giorno sfortunato, ma per Lydia non lo è stato: è chiaro che tra lei e il nuovo è nato qualcosa, ma non è così per tutti.” pensò Zoe. Infatti per lei non era così.Era innamorata di John da quando lo aveva visto, un anno prima, in classe con lei. Nonostante non fosse molto alto, aveva un sorriso che la faceva sciogliere, era divertente, gentile e intelligente. Insomma il ragazzo perfetto. Aveva passato mesi a gioire di ogni saluto che le rivolgeva, di ogni volta che le chiedeva in prestito una penna o un temperino finché non aveva ascoltato nascosta una conversazione tra Thomas e Richard:
Erano  nell’atrio e Thomas chiese: “Rick, sei sicuro che John abbia detto di essere innamorato di Abby?”. L’altro annuì: “Certo ne sono sicuro al conto per cento, ha proprio detto così”
“Eppure pensavo gli piacesse Zoe” ”Ma va’, dai, si vede lontano un miglio che non gli piace” A quel punto Zoe scappò in bagno con gl’occhi che bruciavano.
Anche se erano passati mesi, lei era ancora innamorata di John. Pensava di essere riuscita a farcela, ma poi lui si avvicinava e le parlava, e il cuore mancava un battito. Lui era perfetto, perfetto per lei, non trovava mai un difetto. Ne aveva parlato a Diane, che la capiva sempre, che le aveva consigliato di “dare tempo al tempo” e di aspettare il ragazzo davvero per lei.
Pensando questo, si sedette al banco e inizio a scrivere una lettera per John in cui gli rivelava i suoi sentimenti e la sua situazione. Ci scrisse sopra “per John” e decise che l’avrebbe strappata. Era stato liberatorio scrivere tutto, ma non poteva permettersi di fargliela leggere, sarebbe stato imbarazzantissimo.-Zoe, devi andare al colloquio con la Colins-le ricordò Diane.Si battè una mano sulla fronte e corse subito giù per le scale,lasciando lì la lettera inerme, che non sapeva avrebbe causato molti casini tra lei e le amiche.
ANGOLO AUTRICE
Spero che il capitolo vi sia piaciuto,è dedicato a una mia amica,che ha vissuto una storia simile.Per favore recensite,please.
Giuly


 
 
 
 
 
 
 
 
                                                             

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Capitolo 4
*** L'inizio della fine-Sarah ***


L’inizio della fine
                 Sarah    
Eccomi qui, dopo due settimane.Scusatemi se il capitolo è un po' corto,ma mi serviva per dare un via alla storia.Spero sul serio che vi piaccia. Vorrei ringraziare Lu_15_TVD che ha recensito gli altri capitoli. Buona lettura!
Giuly

Sarah sbadigliò.La lezione era veramente noiosa e Diane come compagna di banco non le dava molta corda per le chiacchiere.Era per questo che la Colins gliel’aveva messa accanto.“Chissà che lo stare vicino ad una persona tranquilla renda tranquilla pure te“.
Ma tanto Sarah non sarebbe mai potuta diventare tranquilla: era uno spirito indomito,una pazza completa come si definiva con le amiche.
Si guardò intorno alla ricerca di qualcosa da osservare. Lydia non faceva altro che parlare con il nuovo, era ovvio che era cotta dai lui. Era felice che Lyddi avesse finalmente dimenticato Rick, non erano fatti l’uno per l’altra. E poi avrebbe avuto una coppia in più su cui spettegolare con Zoe. Quest’ultima stava scrivendo qualcosa e non sembravano degli appunti dalla sua espressione. Sarah decise che doveva chiederglielo all’intervallo corto.
La prof. li salutò e se ne andò: era iniziato l’intervallo. Invece di uscire subito, rimase un po’ a contemplare Eddy che parlava con Rick e Tommy.Era assolutamente adorabile con il suo ciuffo ribelle. Zoe uscì per il colloquio con la Colins, lasciando sul banco ciò che aveva scritto. Sarah non potè resistere alla curiosità e corse a controllare che cosa era. Sulla busta c’era scritto “ per John”.
“ Magari doveva dargliela dopo, sono sicura che non si arrabbierà se gliela porto adesso”pensò. Prese in mano la busta. Era una bella busta lillà, di quelle che amava Zoe, e la scrittura era bella ed elegante.
Sarah si avviò verso la porta, da dove John era appena uscito.
Uscì e gli urlò “ Hey Johnny!!””Che vuoi Sassa, non puoi dirmalo dopo?”” Ti devo dare una cosa,è da parte di Zoe” Lui sbuffò “ E va bene, dà qua”. Aprì la busta e la lesse attentamente. Poi domando: “Sassa?””Sì?””Mi chiami Zoe per favore,dille che devo perlarle a proposito della lettera. Mi troverà in cortile, alle panchine.”
Sarah si stupì che fosse così serio. Comunque corse da Zoe e le raccontò tutto. Ci mancò poco che svenisse tra le braccia di Diane.
Quando si fu ripresa si mise ad urlare “Sassa,io quella lettera non la dovevo dare a John. Oh cavolo, sono rovinata, sono rovinata”
Sassa era allibita. “Cosa c’era scritto in quella lettera di così imbarazzante?” A quelle parole Zoe andò su tutte le furie. “ Come hai potuto dargli la lettera, che razza di buona a nulla che sei!!”
Diane disse a Sarah “ Ti conviene stare un attimo lontano, ci pensiamo io e Lydia a calmarla un pochino.
Sarah si allontanò con un senso di colpa incredibile e maledicendo la sua curiosità.     

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Capitolo 5
*** Cuori sul vetro e giornate devastanti-Zoe ***


Cuori sul vetro e giornate devastanti
    Zoe

Zoe era nascosta dietro una delle macchine parcheggiate in cortile.
Da quando Sarah aveva dato la lettera a John si sentiva a pezzi e  pensava che non sarebbe mai  più riuscita a guardarlo in faccia. Non era più molto arrabbiata con Sarah, ma si domandava ancora perché non le aveva chiesto il permesso prima di fare tutto di sua iniziativa. Diane era andata a parlare con John e Lydia era andata a prendere un bicchier d’acqua. Quel giorno faceva molto freddo, e il finestrino della macchina era un po’ appannato. Sul vetro lei disegnò un cuore e ci scrisse dentro, promettendosi che fosse l’ultima volta se lui non le rispondeva di sì, Z+J.
Non s aspettava un sì da parte di John, ma una parte di lei non poteva non sperarci, per quanto si ripetesse “Mi dirà di no, mi dirà di no”.
Rimase per minuti che le sembrarono ore a guardare il disegno che scompariva lentamente. Quando ormai non era più visibile senti una voce che la chiamava piano: “Zoe”. Era Diane, tornata con notizie sul da farsi. “Che c’è?” Zoe non si era nemmeno girata, aveva visto solo il riflesso dell’amica. “Ho parlato con John… e mi ha detto che per lui sei solo una grande amica.”
Zoe si girò. Aveva gli occhi che le bruciavano e non guardava in faccia l’amica. Anche se si era preparata mentalmente, sentirsi dire quel no, le distruggeva anche la piccola speranza che le cose fossero cambiate dalla conversazione che aveva origliato.
Sospirò. Disse a Diane che doveva andare in bagno e si chiuse in un gabinetto a piangere. Dopo un po’, sentì suonare la campanella: doveva tornare in classe. Si lavò la faccia e ricacciò indietro le lacrime, perché voleva mostrarsi forte.
Arrivò in classe in ritardo e mentre si sedeva, incrociò lo sguardo di John. Per un attimo le sembrò quasi che avesse gli occhi rossi, ma l’istante dopo lui distolse lo sguardo.
La sera non si unì alle chiacchiere di Diane e Lydia sul nuovo arrivato. Si distese e versò qualche lacrima bagnando il cuscino prima di addormentarsi in un gelido sonno senza sogni. Era stato un degno  tredici, una giornata devastante. Lei non sapeva però che anche qualcun altro piangeva quella notte, per il motivo opposto. E che forse la parola fine non andava ancora usata.
      
ANGOLO AUTRICE

Sono tornata con un nuovo capitolo. E' un po' triste, lo so, ma vi annuncio che il prossimo sarà più interessante. Per ora vi dico solo che il punto di vista sarà quello di John. Per favore, recensitemi, ci tengo molto a sapere come migliorarmi e cosa ne pensate della mia storia.
Giuly

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Capitolo 6
*** Una vita da telenovela-John ***


Una vita da telenovela
    John

John si svegliò la mattina del quattordici con un forte mal di testa e nessuna voglia di vedere la sua fidanzata, Abby. Perché, anche se non molti lo sapevano, quell’estate lui ed Abby si erano messi insieme. Si erano incontrati al mare ed a una festa in discoteca, lui le aveva chiesto di fidanzarsi e lei aveva accettato. Solo che ora iniziava a rendersi conto che ormai la cotta per lei gli era passata.
Continuava a paragonarla a Zoe e a trovare quest’ultima sempre più simpatica e gentile. Zoe non era particolarmente bella: non aveva i capelli biondi e lunghi di Abby, ma solo un caschetto castano, non aveva occhi blu come Abby, ma occhi neri dallo sguardo profondo e, da quest’anno, un po’ malinconico.
Con la scusa del sentirsi male rimase a letto a decidere cosa fare.
Guardò la foto di classe dell’anno scorso, vedendo Zoe sorridere ancora felice.
La sua lettera lo aveva davvero sorpreso: non si aspettava proprio di piacerle e si era reso conto che voleva davvero risponderle di sì. Ma non poteva, perché non aveva ancora lasciato Abby e non trovava il coraggio di farlo, non voleva ferire i suoi sentimenti.
Ormai il mal di testa era completamente sparito e decise di tornare in classe per l’intervallo. Doveva affrontare Abby.
Era una giornata molto calda, il sole splendeva ed illuminava il prato ancora pieno di rugiada. Si diresse verso il suo posto preferito, una piccola panchina con la vernice scrostata, all’ombra di  due faggi giganteschi, che erano lì da centinaia di anni. L’anno scorso era stato il pittoresco punto di ritrovo di lui e i suoi amici.
Questa volta però non lo trovò vuoto: Zoe era seduta a leggere un piccolo libro dalla copertina lillà e non si era accorta del suo arrivo.
John notò che aveva gl’occhi rossi e le occhiaie e ,sapendone il motivo, si sentì in colpa ed in imbarazzo. Fece per andarsene quando sentì una voce dire: “Non preoccuparti John, me ne avdo subito.”. Si girò e vide che lei aveva alzato gli occhi dal libro. “ Sei diventato muto? “ Silenzio. “ Ciao John” Era arrivata anche Abby.
John deglutì. “Ciao Abby, ehm…come va?” Zoe si alzò “Tolgo il disturbo, piccioncini”  Corse dalle sua amiche alle panchine dall’altra parte del campo. 
Abby si sedette” Vieni?” e gli indicò il posto accanto a lei.
John rimase in piedi imbarazzato “ Senti Abby…devo dirti una cosa” Lei lo esortò a continuare.” Volevo  dire che … penso sarebbe meglio per tutti e due se… ci lasciassimo.” Mormorò le ultime due parole sottovoce, ma la ragazza le sentì bene. “Quindi tu mi stai lasciando? Ho capito bene? “ Lui annuì piano. “Beh ma possiamo rimanere amici…” “ Posso dire solo che te ne pentirai, quando la tua adorata Zoe ti farà soffrire. Non fare quella faccia, lo so che ti piace tantissimo, non sono stupida come credi. Ora vai, su corri da lei, a chiarire tutto, che cosa aspetti? “ Lui se ne andò e lei rimase sotto ai faggi. Un paio da lacrime le solcarono il viso, ma non erano lacrime di tristezza: mentre piangeva mormorò “Mi vendicherò Zoe, non credere che vi lascerò in pace.” 

John entrò nell’aula di scienze in ritardo. Quel giorno c’era il laboratorio di biologia. Mr. White, il professore, gli intimò di sedersi immediatamente, ma c’era un unico posto libero: quello accanto a Zoe. Un po’ imbarazzato, si sedette e iniziò a tirare fuori il quaderno degli appunti. Zoe non lo degnò di uno sguardo e continuò a prendere appunti in silenzio. Poi si girò “ Come va con Abby?” Lo disse in modo ironico e sprezzante. Lui la guardò negli occhi “ Ci siamo lasciati “ “Ah” Gli sembrò di vedere speranza nei suoi occhi, ma l’istante dopo tornò ad ignorarlo.
John capì che doveva chiarire i malintesi una volta per tutte. “Senti Zoe…io ed Abby ci siamo lasciati…” Lei lo ignorò “Me lo hai già detto.” “ Sì, lo so, ma…”.Prima che potesse finire la frase il professore lo sgridò e fu costretto a seguire. 
Quando suonò la campanella John la aspettò fuori dalla classe. “ John vuoi lasciarmi in pace?” sbottò lei infastidita.” Si può sapere cosa vuoi? “ John esitò un attimo “ Volevo dirti una cosa a proposito della lettera di ieri…” Lei lo fulminò con lo sguardo. “ Mi sembra che sia tutto chiaro riguardo alla lettera di ieri. Ora scusa ma mi aspettano le mie amiche.” Lo spinse da una parte e se ne andò.
John rimase immobile, stordito e confuso, finché Mr. White non chiuse la porta. “ Hei John che ci fai ancora qui? Dai, vai dai tuoi amici e dì, per favore , a Rick che dire i compiti agli assenti, o se ne dimenticherà quello sbadato di un capoclasse.” A John sembrò più bonario del solito, forse aveva sentito tutto. Ancora un po’  scese dalle scale. Non capiva la reazione di Zoe: è vero che non era stato il massimo della gentilezza con lei, ma almeno avrebbe dovuto lasciargli finire la frase. Decise di chiedere aiuto a Diane e Zoe, erano imbattibili nel dare consigli d’amore. 

Le trovò sedute alle panchine, come sempre. “Ragazze, ho bisogno di un consiglio, posso parlarvi?” Diane annuì e Lydia rispose con entusiasmo “Certo! Su che cosa?” “Su Zoe. Lei mi piace, ma ieri non ho potuto dirglielo, non ero ancora riuscito a lasciare Abby, però oggi…” “ …Tu vuoi chiarire con lei e lei non ti ascolta ed è arrabbiata con te vero?” Dissero quasi in coro le ragazze. John sorrise. Quelle due non avrebbero mai finito di stupirlo. “ Avete ragione, che cosa posso fare?” Ci pensarono un po’ su e poi Diane trovò un soluzione: “ Aspetta un po’, in modo che le sia passata la rabbia e poi sii gentile con lei, mostrale che di te si può fidare”
“ Ma attento a non ferirla, o te la vedrai con noi, chiaro?? Noi nel frattempo cercheremo di farla ragionare.” concluse Lydia. “ Grazie ragazze, siete le migliori. Ci proverò. Ciao. “ John le salutò grato.
Mentre attraversava il campo da basket per arrivare a quello in sintetico da calcio pensò che la sua vita era davvero strana, da telenovela.

ANGOLO AUTRICE

Questo capitolo è un po' più lungo degli altri e spero vi sia piaciuto. Dal prossimo capitolo però, tornerò a concentrarmi su Lydia e Leo. 
Mi piacerebbe molto sapere cosa ne pensate e cosa ho sbagliato, quindi recensite, please!
Giuly

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Capitolo 7
*** Cotte e sorprese- Lydia ***


Cotte e sorprese
    Lydia

Il mese di Settembre cedette il passo ad ottobre, i compiti si fecero più difficili e le giornate più fresche. “Maledettamente più fresche” pensò Lydia la mattina del 15 ottobre, avvolta nella sua sciarpa marrone dorato.
Si era svegliata presto quella mattina e stava facendo una passeggiata. Si era chinata a raccogliere una margherita superstite al freddo quando una voce la aveva fatta sobbalzare: “ Hei, Lydia! Non sono l’unico ad avere impostato la sveglia alle sei allora!!” Leo era dietro di lei sorridente. “Hai impostato la sveglia alle sei?! Altro che Messico, tu vieni da Marte!!!!” Si voltò ridendo a guardarlo in faccia.
Indossava una camicia ed una felpa aperta e non sembrava nemmeno infreddolito. Le sorrise: “ Parliamo di te allora… sembri un eschimese, ma come ti sei conciata???””  Al contrario di lui lei Lydia fece finta di essersi offesa e girò la testa dall’altra parte. “ Ho solamente un po’ di freddo, qualche problema?” 
“Ho solamente un po’ di freddo, e gne, gne gne!” scimmiottò facendole il verso. 
 Ridendo e scherzando suonò la campanella delle sette e un quarto. Si iniziavano a sentire rumori dai dormitori.
“ Che ne dici di andare al bar? Ormai non manca molto alla lezione di Geografia, e tra poco ci sarà la colazione.” La sua proposta la fece sentire sollevata, stava veramente congelando.
“ Ok, ma devo prendere il libro di scienze o Mr White mi uccide.”
Si allontanò pensando a quanto si sentisse bene con lui. Da quando lo aveva incontrato erano diventati amici, sempre insieme. La faceva ridere con le sue battute ed i suoi modi un po’ impacciati, si fidava di lui e non conosceva nessuno, a parte le sue amiche, con cui poteva aprirsi tanto facilmente. 
Aprì l’armadietto e recupero il pesantissimo volume, che le cadde sul piede. Sospirò, mentre lo raccoglieva e pensava che se al talent show della scuola si fosse presentata come la persona più imbranata del mondo, avrebbe vinto.
Entrò nella sala dove veniva servita la colazione e trovò Leo ad aspettarla al tavolo con John, Sarah, Diane, Thomas e Richard.

Si sedette con il vassoio pieno di brioche e biscotti. Zoe fece per avvicinarsi, ma quando vide John si allontanò ed andò a sedersi con Sophie e Hannah, due ragazze della A.
La conversazione non interessò molto Lydia. Guardava fuori dalla finestra con aria un po’ annoiata. “ E’ tutto ok, Lydia?” Leo aveva una faccia un po’ preoccupata.
“Sì,sì sto bene. Stavo pensando se andare al ballo di inizio anno. E’ improbabile che trovi un cavaliere.”
Lui si schiarì la voce “ Se vuoi possiamo andarci insieme, come amici ovviamente…” Sorrise “ Ma certo!!!” Gli arruffò i capelli.
Era al settimo cielo.

Un ora dopo Lydia e Leo stavano parlando in corridoio.
“ Secondo te Diane andrà con Ricky?” “ E’ possibile, ma penso che David, quello della C, la inviterà. E secondo te Sarah verrà invitata da Eddy?”
“ Non lo so, spero di sì per lei. “ Lydia annuì “Già. E non credo che Zoe vorrà andare con John.” “ Già.”
Ad un tratto dagli altoparlanti si sentì la voce del preside “ Tutti gli studenti sono tenuti a presentarsi in teatro. Adesso”
Leo la prese per mano e la trascinò “ Su dai, corriamo!!!”
Come il primo giorno arrivarono in ritardo e con il fiatone.
Alunni ed insegnanti erano tutti sorpresi: cosa poteva mai volere il preside a malapena ad un mese di scuola? Le gare d’istituto erano a maggio e sarebbe stato stupido parlarne subito, e gli esami erano solo per le terze.
Le luci si abbassarono e il preside Snow comparve sul palco.
“ Bene, ragazzi, insegnanti e bidelli devo darvi una notizia importante. L’istituto St Ignatius di San Francisco è venuto in visita al vulcano di Firerock, e la preside, la signora Vivian Hunter, ha chiesto se potevamo ospitare la loro scuola per un gemellaggio. Le terze medie si scambieranno. I vostri genitori ne sono già informati e hanno aderito unanime. Quindi i ragazzi e le ragazze di terze partiranno fra una settimana. Intanto vi prego di prepararvi per accogliere i nuovi venuti.”
“Mitico!” esclamò Leo.
Tutti erano entusiasti dell’idea, e rimasero di stucco quando una tenda si aprì e mostrò  trecento ragazzi.
Suonò la campanella e il preside chiese agli alunni della St John di mostrare la scuola ai nuovi arrivati.
Sarah, Lydia e Leo si stavano allontanando verso l’aula di informatica quando due ragazzi li salutarono. Si presentarono e scoprirono che erano due gemelli, James e Henry che avevano in realtà la loro età, ed erano un anno avanti.
“ Ragazze!!” Zoe le stava chiamando.
Si avvicinò imbarazzata quando si accorse de due ragazzi. Tese la mano a James “Ciao, io sono Zoe!” “ Io James, ma puoi chiamarmi Jamie” Lydia li osservò trattenendo un risolino. “John avrà molto da fare!!” sussurrò a Leo. “Hai ragione! Lasciamoli soli con Henry e Sarah.” E poi ad alta voce “ Noi due andiamo un attimo a…” “ …recuperare un libro che sto sbadato ha dimenticato!” concluse Lydia. 
Si allontanarono parlando. “ Certo che Henry è molto carino” disse lei. “ A me sembra un idiota” Lydia lo osservò. “ Non sarai geloso!!” 
“ Che scemate, non è assolutamente vero. Ora scusa ma devo andare in bagno.” Era tutto rosso in volto.
Appena fu lontano sorrise “ Grande, era geloso!!” mormorò tra se e se.

ANGOLO AUTRICE
Il gemellaggio non ve lo aspettavate, vero? 
Spero di avervi preso di sorpresa e che vi sia piaciuto.
Giuly

Ps. Potete lasciare una recensione? Una piccola recensione, cosa vi costa!!!














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Capitolo 8
*** Inviti e gelosie parte 1 ***


Inviti e gelosie parte 1
    Zoe

-E’ bella la vostra scuola. La nostra non ha un cortile così grande.-
disse Jamie.- Da noi però c’è una chiesa che è della scuola e un campo da rugby.-
- Forte!- Henry era a vedere le aule con Diane e Sarah stava cercando Eddy, mentre Zoe e James passeggiavano per il parco.
- Guarda, lì ci sono le panchine, noi ragazze passiamo sempre lì gli intervalli.-  Zoe indicò una angolo nascosto con due panchine azzurre. - Andiamo a sederci? Sembra davvero un bel posto!- Jamie la trascinò fino alla panchina più lontana dal campo e si sedette. - Non ti siedi?- - Certo!-
Dopo qualche attimo di silenzio imbarazzante lui le disse: - E’ proprio bello qui da voi. Sono tutti gentili e simpatici e le ragazze sono tutte molto carine e simpatiche. - Guardò Zoe, che si senti arrossire. - Be non proprio tutte… c’è quella ragazza della e, credo, che sembra davvero odiosa.- - Abby Stanley. Non ti sbagli, è una snob prepotente, con la puzza sotto il naso e vanitosa.- - Siete amicone, eh?- Zoe lo guardò e vide che soffocava un sorriso.
- Pensa che si stava vantando di aver rubato il diario ad una ragazza e scritto su Facebook di chi era innamorata!!-
Zoe trasalì -Angelica Evans.- -Era questa Angelica Evans?- Zoe annuì. - Dopo quell’episodio Angelica ha cambiato scuola. Era simpatica, ma un po’ timida, così il gruppo delle “popolari”- mimò delle virgolette alte - l’ha presa di mira.-
“”  Anche da noi c’era una ragazza così, ma era talmente antipatica che dopo un po’ tutti hanno smesso di considerarla. Alla fine è cambiata e si è rivelata simpatica.”
- Dubito che Abby possa diventare simpatica. E’ insopportabile. Eppure scommetto che un mucchio di ragazzi vorranno andare al ballo con lei. -
-Solo un pazzo potrebbe invitarla.- Jamie le sorrise - A proposito di inviti… ti va di venire al ballo con me? Solo come amici.- 
Zoe ci pensò un attimo su: capiva che Jamie non le piaceva veramente tanto, ma l’idea di far ingelosire John non le dispiaceva.
-D’accordo, ma ora devo andare, ho promesso a Lydia e Diane che le avrei insegnato a fare la verticale per la lezione di ginnastica. -

Zoe si allontanò calpestando l’erba ormai secca e senza fiori. Non le piaceva tantissimo Jamie, ma le piaceva credere che ci fosse qualcuno in grado di prendere il posto di John. L’unico pensiero che la assillava erano le parole che le aveva rivolto John a biologia il giorno prima. -Devo dirti qualcosa a proposito della lettera di ieri…-
Cosa poteva voler dire? Che lui le aveva detto di no perché stava con Abby, ma lei gli piaceva? Scacciò quel pensiero dalla mente: era improbabile e non aveva assolutamente senso.

    Sarah
Sarah stava cercando  Eddy per discutere del gemellaggio, quando le cadde la borsa e i libri si sparsero sul pavimento. – Ti si è rotta la borsa? Vieni ti aiuto. –
Eddy si chinò e recupero alcuni quaderni. Lei lo aiutò. – Ti stavo proprio cercando per chiederti che cosa ne pensi del gemellaggio. E poi con chi andrai al ballo.-
Lui la guardò negli occhi- Alla prima domanda posso risponderti che mi sembra fantastico e la seconda dipende- -Da cosa?- - Dipende da te se vorrai venirci con me- Sarah ci mise un attimo a realizzare –Certo che vengo con te!!- - Allora hai avuto la risposta alla seconda domanda- sorrise lui. – Devo andare ora, a dopo- Sarah si allontanò sprizzando gioia da tutti i pori per riferire subito tutto alle amiche.
Da dietro un angolo qualcuno aveva ascoltato tutto e tramava nell’ombra per rovinare quella bella coppia. – Per colpire qualcuno, inizia dai suoi amici- sussurrò tra sé e sé Abby.

ANGOLO AUTRICE
Questo capitolo è molto corto, ma è solo la prima parte di un capitolo molto più lungo. Spero davvero che vi piaccia il paragrafo su Sarah e Eddy, a me è piaciuto molto scriverlo.

Giuly

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Capitolo 9
*** Inviti e gelosie parte 2 ***


Inviti e gelosie parte 2
    Diane

Diane si era sempre sentita sola, incompresa e incapace di fare amicizia. Passava gli intervalli seduta a guardare il cielo o a parlare con Hannah, la sua unica amica delle elementari a New York. Non si trovava bene insieme alle altre ragazze che la trattavano male, finchè un giorno il padre, che  veterinario, era tornato a casa dicendo: - Preparate le valigie che tra un mese andiamo a vivere in campagna- e la sua vita era cambiata.
Il primo giorno della terza elementare conobbe Lydia, la sua nuova vicina di banco, che la capiva e la fece sentire, per la prima volta, vicina a una persona. Da allora erano passati cinque anni e Diane aveva imparato a socializzare e era diventata una persona diversa, socievole, simpatica e più estroversa, con molti amici.
L’anno prima si erano aggiunte al gruppo anche Zoe e Sarah, e le quattro amiche erano diventate inseparabili.
Ora stava camminando alla ricerca di Lydia per comunicarle una grande notizia: David la aveva invitata al ballo di inizio anno. Ne era talmente contenta che, passando nel corridoio principale, le sembrò che il quadro della fondatrice, una vecchia donna arcigna con dietro una foto del cortile le sorridesse. Stava proprio contemplando quel particolare quando fu urtata da un ragazzo. – Ma chi cavolo… Brian!- Aiutò l’amico a rialzarsi. Brian era il suo migliore amico dell’ asilo, che si era appena trasferito a Selville.
-Hei Brian! Che succede? Perché stavi correndo?- Gli disse con gli occhi a punto interrogativo.
Brian sorrise e gli si illuminò il viso.- Volevo dire a Rick e Thomas che quelli di San Francisco hanno organizzato una partita e bisogna allenarsi. Pare che il capitano, James, sia davvero bravo. Ma tu a cosa pensavi, che sorridevi al quadro di VM?- VM stava per Vipera Morta e era il nome che i ragazzi avevano dato alla fondatrice, ormai morta e decrepita.
-    Sono troppo felice!!!!! David mi ha invitata al ballo!!-  Per poco Diane non si mise a ballare. Brian era abbastanza allibito
- Tu e David????? Ma per favore!!! E’ un completo idiota!! Ti conveniva dirgli di no, è un piagnone e un imbroglione!!
Lei rimase di stucco a questa affermazione. Si era aspettata gioia e complimenti dal suo migliore amico, e si ritrovava un amico contrariato e disgustato da quell’invito. Comunque di sicuro se lo era inventato Brian: non poteva essere vero quello che aveva detto su David, Diane era sicura di conoscerlo davvero.
-    Non ti credo Brian, non è vero, sei solamente geloso!- 
-    Fai come ti pare, ma se ti dico che è un idiota forse dovresti credermi. A dopo- Si allontanò dalla parte opposta. 
 Il vento entrava dalla finestra semiaperta e il sole venne un attimo oscurato da una nuvola.
Diane era confusa e incerta più che mai.

    Lydia e Zoe

-    Quindi Zoe mi stai dicendo che andrai al ballo con James? Zoe ma sei impazzita, lo conosci appena!!!!!- Lydia non ci poteva credere.
Certo James era carino, simpatico e aveva l’aria di non essere un completo idiota, ma era da pazzi che Zoe si fosse messa con lui dopo averlo conosciuto appena quella mattina. Glielo disse e l’amica scoppiò a ridere- Ma cos’hai capito! Non mi sono messa con Jamie, andiamo solo al ballo insieme. E poi è veramente gentile non come John...Lydia perché  mi fai quei gesti strani…-
-    Andrai davvero al ballo con quel tipo di San Francisco???- Una voce irritata la vece voltare di scatto. John era dietro di lei e la guardava con un misto di rabbia e stupore. – John, stavi origliando!!!!-
-    Sei davvero pazza ad andare al ballo con quel tipo, sai?-
-    Beh sono affari miei con chi vado al ballo! Ciao Lyddi-
Si allontano acida e impettita. John rimase lì un attimo confuso e stupito dalla reazione di Zoe, prima di allontanarsi verso il suo armadietto.
-    Oh mio Dio, dove andremo a finire di questo passo!!- Disse Lydia a Leo, che si era avvicinato. Lui scosse la testa- Qui la parola normalità non la conoscete, eh?- Lydia annuì- Già. Andiamo a cena ho fame- E si allontanarono.
Il sole tramontava e un'altra giornata alla st John Academy era finito.

ANGOLO AUTRICE

Lo so che dopo un ritardo colossale sta schifezza non ha senso, ma è il meglio che sono riuscita a tirare fuori da questo capitolo.
Vi prego, per favore, di lasciare una recensione, anche per dirmi che sono penosa.
Baci

Giuly:)

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Capitolo 10
*** Una lezione un po' speciale- Lydia ***


Una lezione un po’ speciale
    Lydia

Quando Lydia arrivò nella mensa per colazione, c’era un gran trambusto. Il rumore delle chiacchiere invadeva la sala e neppure un cannone si sarebbe sentito lì. Lydia rimase un po’ perplessa prima di ricordarsi: quel giorno ci sarebbe stata una lezione di ballo! I ricordi dell’anno scorso iniziarono a irrompere nella sua mente: John e Eugene che ballavano il tango dello scoiattolo e Sarah che inciampava addosso a Zoe.
Sorridendo si riempì il piatto di uova strapazzate e si sedette al tavolo di “ proprietà” della seconda B. 
C’aveva azzeccato: l’argomento della conversazione era proprio la lezione di quel pomeriggio. Eugene discuteva del suo tango dello scoiattolo 2 la vendetta, le ragazze ridevano e Francis si ingozzava di ciambelle.
“ Ho la classe più simpatica del mondo” pensò. E probabilmente non si sbagliava.
    …

Si ritrovarono tutti in un’ ampia sala, con degli specchi e una sbarra sulla parete destra. Dal soffitto scendeva un candelabro di cristallo e, in fondo alla sala, troneggiava un pianoforte a coda.
Lydia vide che anche Zoe e Diane si erano presentate con una tutina un po’ bucherellata. Smise infine di sentirsi impresentabile, quando vide che anche Sunny, soprannominata così per i suoi capelli dorati, indossava un paio di pantaloni larghi grigi e una maglietta viola, invece di qualcosa di scintillante, cosa molto molto strana.
Insieme a loro c’era Mr White, il prof di matematica e scienze, che minacciava di fare gli sgambetti in giro, tra le risate generali.
La Colins, di lettere, stava mostrando come ballare un lento con il prof di arte, Mr Dare, scatenando i commenti e le risatine. di Sunny e Martine.
Poi il prof di ginnastica formò le coppie, e Lydia ebbe la fortuna di trovarsi con Leo.
- Non so ballare- le confessò Leo, imbarazzato.
- Benvenuto nel club! Qui nessuno sa ballare è questo il bello!!!-
Il ragazzo sorrise più tranquillo, era almeno sicuro di non fare una figuraccia davanti a tutti.
Lydia sbirciò le altre coppie: Diane con Brian, Isabella, dagli occhiali viola, con Eugene, Sarah con Eddy e Zoe con Richard. John era rimasto senza compagna, così fece a turno con Francis per ballare con Sunny.
La musica iniziò e il caos prese il sopravvento.
-Ahia! Leo mi hai pestato il piede!- esclamò Lydia per la milionesima volta. – Scusa, te lo avevo detto che non so ballare- Non solo Lydia però aveva un cavaliere imbranato.
 Sunny era stata talmente tanto sballottata da Francis, che si era categoricamente rifiutata di ballare con lui. – Samantha! Non puoi rifiutarti di ballare con il tuo compagno!!- urlò la Colins, in versione pazza-assassina-assetata-di-sangue. Sunny si infuriò ancora di più: odiava essere chiamata con il suo vero nome.
Leo pestò, di nuovo, il piede a Lydia che tornò a prestare attenzione al suo goffissimo partner. – Leo prova a seguire il tempo, 123 123… non è così difficile!- - Sarà facile per te.- mormorò tra i denti il ragazzo tentando di non spaccare i piedi della compagna a forza di pestarglieli.
- Stop!- la tanto attesa fine di quel supplizio era finalmente arrivata. – Bravo Brian, puoi venire al centro insieme a Samantha per mostrare ai tuoi compagni come si balla?-
Brian e Sunny andarono al centro della pista e la musica ripartì. Si muovevano rapidi e a tempo, leggeri come se volassero. I passi erano precisissimi, cosa che nessuno degli altri ragazzi, che li guardavano a bocca aperta, sarebbe riuscito ad imitare.
Il ballo finì e il candelabro sul soffitto tremò dal fragore degli applausi e dei “bravi!” provenienti dal piccolo, ma rumoroso, pubblico.
-Stop!! – urlò la Colins – Ci sono!- rispose Michael Stop tra le risate generali. – Non è il momento di scherzare Stop, fuori dalla porta, e voi piantatela di urlare!- l’urlo della Colins fu seguito dal silenzio assoluto, mentre un mesto Michael usciva dalla sala. – Oh-oh, sei nei guai Mike- mormorò Lydia mentre le passava accanto.
Decisamente la Colins non era la miglior prof da prendere in giro, in particolare quando era arrabbiata.
La campanella suonò e gli alunni si precipitarono negli spogliatoi, sollevati che fosse finalmente finita.
    …
 -Dai piantala Sarah!- urlò spazientita Diane. La ragazza in questione stava spruzzano deodorante ovunque, anche sullo specchio. Diane tossì – Davvero Sassa, vuoi farci morire intossicate? Io vado via da questa camera a gas, peggio di sedere accanto a Francis- Si mise la sacca del cambio in spalla e fece per uscire. – No, aspetta Diane, arrivo!- Lydia si infilo il golf azzurro, storta, e in un attimo aveva raggiunto l’amica sulla porta. Diane era bellissima con una maglietta a righe bianche e blu e un paio di semplici jeans. Lydia invece si sentiva assolutamente fuori moda: indossava una camicetta panna con disegnati dei fiori, dei pantaloni lillà e un golf azzurro. Ovviamente qui vestiti non li aveva scelti lei, ma sua madre, però Sarah le aveva fatto notare che erano assolutamente fuori moda.
- Lydia!! Ci sei?- Scosse la testa riscuotendosi dai suoi pensieri- Sì, sì- L’amica la guardò – Ti era incantata…non è che stavi pensando a Leo?- - Scordatelo…ma sei impazzita- Lydia si sentì le guance in fiamme, doveva essere rossa come un pomodoro, e Diane rise- Sei troppo buffa quando sei arrabbiata…dai andiamo, c’è il compito in classe di matematica, te ne eri forse dimenticata?- Si battè una mano sulla testa – E’ vero, non ci avevo pensato!- -Già troppo occupata a pensare al suo ragazzo. Stavo scherzando, tranquilla- aggiunse vedendo lo sguardo assassino dell’amica.- Su dai corriamo, che siamo in ritardo-.
Salirono le scale in fretta ed arrivarono in classe che il prof era appena entrato in classe. – Buongiorno prof!- Diane sorrise e si sedette. – Buongiorno- un’ansimante Lydia si unì al saluto, prima di sedersi accanto ad Leo. – MI presti un foglio?- bisbigliò al compagno di banco.- Tieni-.
- Bene ragazzi intestate nel solito modo… Francis fai la bionda- Mr White consegnò i le schede mimando la camminata di una modella. 
- Mi raccomando, non dimenticate il logo- disegnò sulla lavagna un impiccato- e se vi serve qualcuno a cui chiedere la grazia di un sei oggi è San Eugene. Se prendete un brutto voto arrabbiatevi con Eugene- concluse guardando il diretto interessato.
Lydia prese la scheda e lesse il primo esercizio “ In una rotazione di centro O e ampiezza di 90o, qual è l’elemento unito? “ 
“ Facile” pensò Lydia e iniziò a scrivere la risposta.
    …
- Consegnate- la voce del prof era udibile nonostante il suono della campanella. 
Lydia sorrise mentre tutti intorno a lei parlavano del compito. Per lei matematica era una banalità, suo padre le aveva già spiegato quelle cose d’estate. Era sicura di prendere un altro dieci.
-    Com’è andata?- Leo si sedette accanto a lei. – Bene, tu sempre da dieci vero?- Rispose l’amico sorridendo. – Spero di sì, ma mai dire mai-. 
-    Vabbe, ma tu sei un genio- La ragazza sorrise- Beh, modestamente…- e giù a ridere tutti e due.
Li interruppe Isabella, che chiedeva a Lydia di mangiare con lei a cena. – Ok, andiamo se vogliamo che nessuno finisca il pollo prima di noi. Ciao Leo!- La ragazza si alzò, stiracchiandosi e le due amiche si avviarono verso la mensa.
Leo rimase per un attimo a contemplare Lydia che rideva, quando un –Leo!- proveniente dall’altra parte della classe lo fece sobbalzare.
Raggiunse i ragazzi, dandosi prima un rapido sguardo indietro.
    
ANGOLO AUTRICE

Per questo capitolo mi sono davvero impegnata. Lo dedico alla mia classe, che mi ha ispirato questa storia, in particolare a Francesco e alla sua mania per le ciambelle!
Qualsiasi recensione è ben accetta, tanto per ricordarvelo,.
Biggi2001

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Capitolo 11
*** Il ballo di inverno parte 1-Lydia ***


Il ballo d’inverno 
    Parte 1
    Lydia

Lydia si risistemò per la millesima volta la pettinatura. Era super eccitata. L’anno prima era malata, quindi quello era il suo primo ballo d’inverno.
Guardò il risultato ed uscì dal bagno. –Ragazze, come sto?- chiese.
Zoe spense la tv, Sarah appoggiò il rossetto e lo specchio e Diane alzò gli occhi dal libro. Tutte rimasero a bocca aperta.
-Lydia, sei bellissima.-
- Fantastica- 
- Che vuoi essere più bella di me?- domandò Sarah minacciosa.
Indossava un abito rosso, Zoe una verde smeraldo e Diane un abitino rosa antico stretto in vita da una cintura bianca.
Tutte e tre erano bellissime, ma Lydia era davvero sbalorditiva.
Aveva un abito azzurro cielo, lungo fino ai piedi, e delle scarpe col tacco prese in prestito dalla madre. I capelli erano raccolti in uno chignon abbellito con alcune perline di vetro. Non era truccata.
Qualcuno bussò alla porta e Lydia corse ad aprire: erano i ragazzi.
- Lydia sei…wow- Leo era rimasto senza parole. Lydia arrossì e cambiò rapidamente discorso - Andiamo, va- il ragazzo annuì.
Raggiunsero la sala in mezzora, perdendosi tra i corridoi ( -Bisogna andare di là- -No, è dall’altra parte—Ma che stai dicendo? Bisogna passare davanti all’aula di chimica-); ma arrivarono a destinazione in tempo.
Fuori dalla sala incrociarono Sophie, con Brian, e Hannah, insieme a John. – Bel vestito Lydia!- esclamarono le amiche.- Grazie. Avete visto Isabella ed Eugene? E’ da un po’ che li cerco.-
-Saranno dentro. A proposito, devi proprio vedere la sala, ti piacerà da matti.-
 Si salutarono e Lydia e Leo si avviarono verso la sala grande. Il portone di mogano massiccio incuteva rispetto e timore, ed era quasi impossibile da aprire. Solo con molta fatica riuscirono ad aprirlo e ad entrare. 
Rimasero a bocca aperta: la sala principale, severa e sobria, era stata completamente trasformata.
C’erano immensi tavoli dalle tovaglie azzurre, pieni di prelibatezze, su ogni lato della stanza. Agli angoli delle statue di vetro, che sembravano sculture di ghiccio brillavano illuminate da un colossale lampadario di cristallo che pendeva dal soffitto.
Sul lato corto c’era un bar dalla fila infinita e al centro la pista da ballo era già super affollata. 
Lydia iniziò a muoversi a tempo: la canzone era Popular song di Mika, e lei la adorava.
Trascinò Leo in pista e iniziò a ballare.
Quando vide che il ragazzo era immobile lo spronò a muoversi- Dai Leo! E’ una festa questa, non stare lì impalato!- finché alla fine non cedette e si mise a ballare. Era abbastanza comico ed impacciato, ma Lydia non glielo disse.
Dopo un po’ di canzoni si sedettero su una sedia a mangiare bignè alla crema e patatine, guardando le coppie volteggiare.
Vide Sarah e Eddie esibirsi in una specie di ballo del qua  qua.
- E’ veramente fuori di testa quella- mormorò Leo. – E te ne accorgi ora?-
- Ciao Leo, ciao Lyddy- - Ciao!- Isabella si sedette accanto a loro.
- Dov’è Eugene?- - E andato a prendere da bere. Eccolo che arriva!-
Il ragazzo si stava indirizzando verso di loro con due bicchieri in mano.
- Eccomi, ciao Lydia, ciao Leo!!- l’amico li raggiunse ridendo.- Non ballate?-
Si guardarono – Forse è meglio di no, abbiamo già dato per adesso.- rispose Lydia, mentre Leo arrossiva.

    …
Era ormai da un po’ che la festa andava avanti ed era arrivato il momento del lento. Le amiche con cui Lydia stava parlando fino ad un attimo prima andarono a ballare con il loro partner. La ragazza rimase da sola a guardare le coppie che volteggiavano. Era così assorta nei suoi pensieri che non si accorse di che qualcuno si avvicinava alle sue spalle, finché non le prese la mano e non la trascinò verso la pista.- Ma chi?..Leo!! Cosa fai??- Il ragazzo la zittì e iniziò a ballare. Era del tutto diverso che alla lezione di ballo. Era a tempo, coordinato e non le aveva pestato il piede neanche una volta. 
Dopo un po’ Lydia chiese: - Chi ti ha insegnato a ballare così?- 
Leo sorrise -Brian, ieri sera…cioè tutta la notte. Sono diventato bravo, vero?- 
- Sì, certo è anche modesto!!- scoppiarono a ridere.
Alla fine della canzone Leo portò Lydia fuori nel cortile.
Faceva freddo, ma non lo sentivano. Raggiunsero la panchina sotto ai faggi e si sedettero. Era notte e nel cielo limpido si vedevano le stelle brillare. Oltre a loro non c’era nessun altro.
-    Una bella serata, vero?- domandò Lydia un po’ imbarazzata.
-Già. E’ ancora più bella se ci sei tu-
Quel complimento inatteso sorprese molto Lydia, che ringraziò mentalmente di essere al buio e che Leo non la avrebbe vista rossa in faccia.
-Dici davvero?- Lui annuì – Da quando ti ho incontrata è come se… fosse cambiata la mia forza di gravità, la mia percezione del mondo, in poche parole volevo dirti che io…ehm, cioè io…ti amo-
Lydia rimase senza parole e senza respiro per un attimo. Aveva sognato quel momento migliaia di volte, ma viverlo davvero era un'altra cosa. Ma non era il tipo che si faceva prendere dall’imbarazzo, così, dopo un attimo di esitazione, si girò e baciò Leo. Fu un bacio cortissimo, ma indimenticabile, come è sempre il primo bacio.
Quando si staccò gli disse – Anch’io-.
Lui la abbracciò e rimasero così, in silenzio per qualche minuto, finché Lydia chiese- Dopo tutto ciò… possiamo considerarci fidanzati?- - Se a te va bene, per me è perfetto-
Lydia guardò le stelle. – Wow, il mio primo fidanzato-.

ANGOLO AUTRICE
 
Eccoci arrivati al fatidico ballo! Leo si è dichiarato e i due sono una vera doppietta felice.
Ho dovuto dividere il capitolo in parti perché altrimenti aggiornavo forse ad Agosto… insomma è un capitolo importante e non solo per Lydia.
Spero che vi piaccia e vi prego di lasciare una recensione, anche critiche per migliorare la storia.
Biggi       

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Capitolo 12
*** Il ballo di inverno parte 2-Lydia ***


l ballo d’Inverno
    Parte 2
    Lydia

Lydia e Leo entrarono nella sala e la ragazza non poté fare a meno di notare due gruppi di ragazzi di seconda: le femmine da una parte e i ragazzi da un'altra. Tra le ragazze, Diane era rossa in volto e stava raccontando qualcosa alle amiche. Leo chiese -Ma cosa cavolo sta succedendo laggiù?- probabilmente a voce troppo alta: un gruppetto di cinque o sei ragazze si girò verso di loro. Katie, la mora della C, si avvicino e chiese a Lydia - Siete fidanzati?- Lydia divenne di una nuova, mai scoperta, gradazione di rosso pomodoro.
“ Ma come cavolo l’ha scoperto? Cos’è quella, sensitiva ?”si chiese prima di accorgersi che la sua mano e quella di Leo erano ancora saldamente allacciate. Imbarazzata lasciò la sua mano e salutò frettolosamente gli altri due per andare a raggiungere Diane.
- Cos’è successo?- domandò all’amica, facendosi strada tra le ragazze
Diane prese un bel respiro poi buttò giù d’un fiato – Mi sono fidanzata con David.-
- Cosaa?? Ma non … Dobbiamo parlare- Lydia non aspettò neanche la risposta di Didì, ma la prese per un braccio e la trascinò fuori, tra le proteste generali. Camminarono in silenzio fino alle panchine. A quel punto si girò e le disse – Ti sei fidanzata con lui, ma non ti piace. Lo lascerai presto, ma non hai avuto di dirgli che non ti piaceva- Diane abbassò lo sguardo – Già- sapeva di non poter nascondere quasi niente all’amica. Era veramente pentita di avergli detto di sì. Ma in fondo David era carino e molto tenero. Le aveva chiesto di mettersi con lei e non aveva saputo dire di no. 
Lydia notò il suo imbarazzo e si affrettò a cambiare discorso. – Anch’io devo dirti qualcosa…- disse arricciandosi i capelli e guardando un albero alla sua destra- Mi sono fidanzata con Leo!- ammise con finta riluttanza. Diane la strinse fino a spezzarle le costole. – Sono così felice Lyddiiiii!!!!! Devi raccontarmi tutto nei minimi particolari. Evvai, la mia Lyddii si fidanza!!!-
Lydia raccontò del ballo e di quanto si fossero divertiti. Quando arrivò alla dichiarazione Diane esclamò – Che tenero!!- e l’abbracciò forte quando arrivò a parlare del bacio.
- E questo è tutto.- concluse. Diane incominciò a parlare e parlare su quanto Lydia e Leo fossero la coppia perfetta, meglio di William e Kate e bla bla bla.
Le due amiche passarono una serata incredibilmente felice.
Troppo bello per essere vero.
- Lyd, Diane- Leo stava correndo per raggiungerle. Quando smise di ansimare esclamò – Non sapete cos’è successo.- -
- Cosa??- esclamarono in coro le ragazze.
- Zoe si è messa con James e John ha fatto una scenata incredibile.- prese e fiato prima di continuare – E Sarah è in lacrime, perché Eddy si è messo con Sonia. Ci è rimasta malissimo e Zoe sta cercando di consolarla.- Diane corse subito verso la scuola. Lydia invece camminò insieme al suo ragazzo ( adorava essere la sua ragazza).
Quando arrivarono ormai Sarah era quasi del tutto calma, se non fosse stato per gl’occhi rossi di pianto sarebbe sembrata quasi normale.
Lydia si congratulò con Zoe e aiutò Sarah a calmarsi del tutto.
Stava portandole un bicchiere di Coca quando suonò la campanella.
Il ballo d’inverno era finito.
Leo le aveva chiesto di fidanzarsi.
Lei aveva risposto di sì.
Aveva dato a Leo il suo primo bacio.
Solo in quel momento Lydia si era rese conto che non era un sogno.
Lydia guardava il soffitto della sua stanza e prima di cedere al sonno mormorò una sola parola- Grazie.-

ANGOLO AUTRICE
Dedico questo capitolo a Viola e Giulia, che mi hanno ispirato per Diane.
Dovete ammettere che un po' vi ho stupito però. Anche solo un pochino.
Se mi mandaste una recensione per dirmi cosa va e cosa non va, mi fareste felice.
Grazie
Biggi2001

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Capitolo 13
*** Ricordi felici d'inverno- Lydia ***


Ricordi felici d’inverno
    Lydia
I mesi che andarono da Dicembre a Febbraio furono tra i più felici della vita di Lydia.
Appoggiata al cuscino domenica 13 Febbraio Lydia si mise a ripensare ai momenti più belli passati insieme a Leo. Il suo Leo.
Il suo pensiero volò a Gennaio, quando era andata a guardarlo alla finale di calcio.
Mentre gli urlava “Vai Leo!” lui si era distratto e la palla lo aveva colpito dritto in fronte, facendolo cadere. Per fortuna non si era fatto niente e aveva potuto ricominciare a giocare. 
Ma mentre ritornava in campo disse a Lydia “Che ne dici se la prossima volta eviti di farmi quasi ammazzare?”. Poi aveva riso e le aveva dato un rapido bacio prima di andare.
Vinsero la partita.
Oppure quando lo aveva invitato a casa da lei il weekend per farlo conoscere ai suoi genitori.
Appena entrato in casa suo padre gli aveva fatto un interrogatorio da polizia: Chi sei? Da dove vieni? Che intenzioni hai con mia figlia? Che liceo farai dopo le medie? E via così, finchè Edith, la madre di Lydia, non lo aveva salvato.
Dopo la cena, e dopo che Leo era stato giudicato ok da tutta la famiglia, avevano giocato una partita “non t’arrabbiare” (Ludo) 
Nota dell’autore: non ti arrabbiare è come noi chiamiamo (la mia famiglia) il gioco Ludo.
La classifica finale era Lydia Moss, Frank Moss (padre), Leo e George Moss (fratellino).
Una serata davvero divertente.
Lydia si decise finalmente ad alzarsi e a raggiungere le altre a colazione. Quel giorno però aveva deciso di mettersi qualcosa di speciale: un gilet che apperteneva a sua madre, nei lontani anni ottanta, decorato a motivi orientali, rosso e arancio, un po’ sbiaditi.
Decisamente non un capo alla moda, ma Diane, a cui Lydia aveva chiesto consiglio, era d’accordo. Non le piaceva, ma per Lydia era perfetto.
Così Lydia lo abbinò a una polo bianca e dei jeans lunghi.
Entrò nella mensa, con i suoi toast al burro, e rimase a bocca aperta: tre ragazze, o ancora peggio Sarah, Hannah e Jane, erano vestite con un abito blu. In testa tre parruche blu, lunga per Sarah e Jane, e corta per Hanne; e una corona di fiori.
- Ragazze come vi siete conciate?- mormorò allibita Sophie.
- Ciao io sono Sonia- si avvicinò Sarah atteggiandosi come una modella, o meglio come una scema.
- E io sono Abby- si unì a lei Hanne.
- E io sono Lisa- le tre ragazze imitarono il gruppo della e da loro tanto odiato.
Fu una colazione pazzesca: i ragazzi e tutti quelli che passarono risero dei costumi e della loro “esibizione”.
I loro vestiti, a parte le parrucche, erano infatti un imitazione di abiti veramente indossati dal trio, al ballo.
E tutti risero tranne le tre interessate e Eddy.
- L’idea è stata tua vero? Siete veramente sciocche, cosa vi hanno fatto Sonny, Abby e Lisa?- Rimproverò duramente Sarah, lasciando la ragazza allibita. Cos’era successo al ragazzo dolce che la aveva invitata al ballo?
Lydia si promise mentalmente di indagare.
Così iniziò la sua indagine.
    …
-Martine, davvero non ne sai niente? Non ci credo, dai ti prego dimmi la verità!- le suppliche di Lydia non furono vane
- Non dirai a nessuno che sono stata io a dirtelo vero?-
- Giuro!-
Martine prese un bel respiro: - E’ stata Abby. Ha scommesso dieci euro con Eddy perché lui invitasse al ballo Sarah. Mi dispiace, ma nessuna di noi pensava che lei ci sarebbe rimasta così male-
Il pentimento di Martine era sincero. Lydia non capiva come ragazze come Sunny e Martine potessero frequentare Abby e compagnie del genere.
Era assurdo, ma vero.
Lydia era rimasta completamente scioccata da ciò che aveva sentito.
Ringraziò frettolosamente l’amica e si allontanò.
Doveva dirgliene quattro a quel traditore.
    …
Lo trovò che giocava a obbligo e verità con un gruppo di ragazze, tra cui Sonia.
Lo chiamò e appena furono soli    gli tirò uno schiaffo.
- Come hai potuto? So tutto della scommessa. Sei un idiota. Vado a dire tutto a Sarah.-.
E lo lasciò implorante e sconvoltò tra le grinfie della sua ragazza mentre si allontanava correndo.

ANGOLO AUTRICE
Ecco il nuovo capitolo. Abby ha già iniziato la sua vendetta che come vedremo nel prossimo capitolo, arriverà a separare perfino Leo e Lydia.
Ma adesso basta, ho spoilerato troppo.
Prossimo aggiornamento tra tre settimane causa partenza e viaggio in sicilia (Evvai!).
Baci
Biggi2001

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Capitolo 14
*** 13.Nebbia e lacrime- Lydia ***


Nebbia e lacrime
    Lydia

Il giorno di San Valentino accolse Lydia con una spessa coltre di nebbia, oltre cui la scuola aveva un aspetto quasi spiritato.
La stessa finestra dava sulla stessa collina di sempre, ma agl’occhi di Lydia, oltre il vetro leggermente appannato si stagliava un’immensa prateria desolata, grigia, deserta. 
Sperava che il primo San Valentino con un ragazzo fosse migliore, ma, anche se non era romantico, era comunque interessante.
Si alzò di malavoglia e corse a vestirsi. Un paio di leggins, un abito grigio al ginocchio e un cardigan a righe bianche e blu.
Passò davanti allo specchio e vide una massa informe di capelli color caramello sotto a cui spuntavano due occhi neri circondati da ancora più nere occhiaie.
“Didì” sussurrò scuotendo leggermente l’amica per il braccio.
“Sì?” “Hai del correttore?”
Diane aprì finalmente gli occhi e si mise a sedere. “ Nel beauty, tasca davanti” e ricadde addormentata.
“ Grazie”
Pettinata, con i capelli che le ricadevano in morbide onde sulle spalle, e senza occhiaie Lydia si sentiva decisamente più accettabile.
Di solito se ne fregava di queste cose, ma… era San Valentino!
Il primo in cui non si sarebbe annoiata a guardare coppiette diabetiche che si sbaciucchiavano e oche che si risistemavano il trucco ogni due secondi.

Uscì dal dormitorio e si avviò verso la mensa per la colazione. Mangiò toast al burro, aranciata, thè e un paio di quei cupcakes rosa di San Valentino ( decorazioni sdolcinate, ma sapore ottimo).
Non vide Leo, da nessuna parte. Ma forse, pensò, aveva già fatto colazione, visto che si alzava così presto.
Così prima delle lezioni salì in camera a prendere il suo regalo di San Valentino: un album di fotografie, con tutti i bigliettini che si erano mandati durante quei tre mesi di fidanzamento.
E non erano pochi.
Così decise di scendere verso l’armadietto di Leo per dargli il regalo.

    …
Nel frattempo Abby mise in atto la seconda parte della sua vendetta.
Vide Lydia ferma ad un armadietto a recuperare dei libri. Perfetto.
“Hey Leo” disse Abby avvicinandosi all’armadietto.
“ Che vuoi?” sbotto il ragazzo con aria tutt’altro cordiale.
Lydia doveva avergli parlato di Abby.
Lydia e Abby si odiavano dai tempi delle elementari. La causa della loro prima lite fu un ruolo da solista nella recita di Natale. Fu dato a Lydia. L’altra le rovesciò addosso un secchio d’acqua a dicembre, facendole prendere un raffreddore e impedendole di cantare.
Ma come sostituta fu scelta Angelica Evans, e Abby aspetto fino alla prima media per vendicarsi.
Quindi ora aveva un doppio motivo: Zoe e la vendetta personale.
Lydia si stava girando, era il momento di agire.
“Questo” e lo baciò.
Un baciò che durò neanche un millesimo di secondo perché il ragazzo si tirò indietro all’istante, urlandole “Ma sei impazzita?”
Ma quel poco tempo era stato più che sufficiente. La faccia sconvolta di Lydia era meglio di quanto Abby si sarebbe mai potuta immaginare.
    …
Lydia era sconvolta, inorridita, stupita, incazzata e triste.  Tutto nello stesso momento.
Leo stava baciando Abby.
Il SUO Leo stava baciando la sua peggior nemica.
Non ci vide più dalla rabbia.
-Ti odio!- gli urlò- Vaffanculo!-
Lo spinse e corse via.
Ricky, migliore amico di Lydia, la insegui, fermandola a metà strada verso il bagno. La ragazza l’abbracciò piangendo, mentre lui cercava di consolarla.
Thomas e Eugene, erano negli armadietti vicino a Leo, lo fermarono per impedirgli di inseguire la fidanzata.
Ex-fidanzata si corresse mentalmente. 
Lo aveva appena lasciato.
Tutto per colpa di Abby.
Sentì prima tristezza poi rabbia, montargli dentro.
Strinse i pugni e gli amici se ne accorsero.
- Sappiamo tutti che non è colpa tua, Leo.- disse Eugene.
Thomas aggiunse- Abbiamo visto tutti la scena. Ma Lydia si deve un attimo calmare. Poi cercheremo di farla ragionare.-
-E la faremo pagare alla mia ex- arrivò pure John, sorridente, ma dall’espressione scura.
Leo si asciugò una lacrima traditrice che era comparsa, -Grazie ragazzi. Siete i migliori amici del mondo.-
    …
- Non ci posso credere.- singhiozzò Lydia, intorno a lei Diane, Zoe e Ricky. Sarah stava piangendo in bagno per Eddy.
-Lydia!! Lydia!- due voci familiari: Thomas e Eugene correvano verso di lei urlando.
Quando si fermarono ancora col fiatone- Lydia, ok, abbiamo visto tutto… non è stata colpa di Leo. E’ stata Abby a baciarlo-
Ma avevano sottovalutato l’orgoglio della ragazza che, piuttosto che credergli, li mandò a quel paese con la grande delicatezza di un elefante in una cristalleria.
Ma i due non se la presero. Avevano capito che la solitamente solare ragazza era un pochino  incazz  sconvolta.
La lasciarono così buttarsi tra le braccia di Didì piangendole sulla spalla. Ma le avrebbero parlato più tardi.
    …John…
La verità si stendeva chiara davanti a John. Era un piano di Abby, un piano talmente perfetto e efficiente che si chiese da quanto la ragazza lo stesse progettando. 
Anche la data era perfetta. La rabbia lo stava davvero uccidendo mentre camminava in direzione del dormitorio coi pugni chiusi e il volto arrossato. Lydia era una sua amica, come aveva potuto Abby arrivare così a rovinarle la vita, il giorno di San Valentino?
Gli venne improvvisamente un pensiero. Appoggiò lievemente il dito alla tasca dei pantaloni  e lo trovò ancora lì. Il suo regalo per Zoe.
Sapeva perfettamente che era fidanzata ma aveva la percezione che quella luce nello sguardo non se la fosse immaginata. Era reale e l’attrazione tra loro era vera e toccabile ogni volta che i loro occhi si incrociavano. Lo stava evitando solo perché l’orgoglio non le permetteva di perdonarlo. 
Se solo gli avesse lasciato il tempo di spiegare!

Immerso in questi pensieri si trovò davanti alla camera della ex. La porta era socchiusa. Entrò.
Ignorò lo sguardo di Lisa che usciva in quel momento dalla doccia e si avviò verso una delle due camere comunicanti, quella di Abby. 
Invece trovò Eddy e Sonia che si baciavano. 
- Ehm…Scusate- mormorò imbarazzato mentre l’ex amico lo guardava male.
Da quando si era messo con una popolare i rapporti tra loro erano un po’ tesi. E poi Sonia era sì sexy, ma stupida e neanche di un volto particolarmente bello con quel naso così lungo.
Potè anche notare che la maglietta della ragazza le arrivava appena sotto l’ombelico. Davvero disgustoso.
Richiuse la porta e aprì la stanza davanti.
Trovo Abby che parlava con Kara, la sua compagna di stanza.
-    Possiamo parlare Abby?- chiese e Kara si dileguò all’istante.
- Allora?-
- E’ davvero meschino quello che hai fatto oggi a Lydia, Abigail. Non credevo saresti caduta così in basso.-
Lo sguardo era fermo e serio, ma la ragazza lo ignorò e scoppiò a ridere.
- Sei proprio sciocco sai? Non credere che un ragazzo possa lasciarmi così. Io e Lydia Ross avevamo un conto in sospeso che ora ho risolto. Inoltre era troppo sfigata per un ragazzo come Leo.-
John dovette usare tutta la sua forza di volontà per non ucciderla a forza di pugni.
-    Lydia è una mia amica. E adesso basta giocare, Abigail Ray Stanley. Dimmi cosa vuoi.-
Lei sorrise – Non credere che sia tutto perchè ti amo o scemate del genere. Hai detto di non mentirti e non lo farò. Non me ne importa nulla di te, Lydia o Zoe. Ma tu mi hai lasciato e non permetto a tutti di lasciarmi così. E non permetto a te di lasciarmi per Zoe.
Ora sai che il fatto che sia colpa mia non cambia la storia e che Lydia Ross e Leo Perez non si rimetteranno insieme neanche se lo volessi. E non lo voglio.
Comunque tranquillo non c’è niente che tu possa fare per me. E ora ciao John.-
Indicò la porta e il ragazzo si avviò verso di essa. Ma prima di uscire fu travolto  da un pensiero improvviso.
Si avvicinò al volto di Abby e le tirò un sonoro schiaffo.
Poi uscì sbattendosi la porta alle spalle.
La ragazza guardava la porta chiusa allibita.

ANGOLO AUTRICE 
Questo non è un capitolo. Questo è il capitolo, il mio personale capolavoro. Quindi per favore recensite almeno questo  capitolo che preparo da due mesi. Please.
Grazie a tutti quelli che leggono e a Lydia e Leo, che m piace torturare.
Biggi

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Capitolo 15
*** Cuori sul vetro- Zoe ***


Cuori sul vetro
    Zoe

Che San Valentino del cavolo!
Jamie non si era fatto vedere per tutto il giorno, Diane aveva appena lasciato David, che si era offeso da morire e ora diceva a tutti che lei era una stronza, Sarah aveva ancora il cuore spezzato e Leo e Lydia si erano lasciati. Quasi tutto per colpa di Abby.
Zoe era sempre stata la vendicativa del gruppo. Non era ingenua come Lydia, buona come Didì o impulsiva come Sassa.
Lei era quella che non si faceva mettere i piedi in testa. Ma non ci aveva messo molto a capire che Abby era un avversaria troppo grande persino per lei.
Agiva astutamente, per creare malintesi e rovinare rapporti.
Era furba. Zoe aveva un po’ di timore per ciò che sarebbe toccato a lei.
Ma ne aveva già un idea.
Assorta nei suoi pensieri, camminò fino ai campi da calcio. Erano vuoti, il vento sollevava la terra in piccoli mulinelli e gli alberi spogli. Era sera.
Si avvicinò a una delle porte. Solo una struttura in piombo conficcata nel terreno.
Sorrise tra se e sé. Era tardi e nessuno l’avrebbe beccata.
Saltò e si appese con le braccia al palo. E cominciò a girare e a tenersi con le braccia. Sei anni di ginnastica servivano a qualcosa. 
Vorticava, i muscoli tutti contratti. Il sudore si congelava sulla sua pelle, un freddo pungente, quasi piacevole.
Quando l’esercizio finì, atterrò in piedi, con le braccia aperte e una goccia di sudore che le scendeva dalla fronte.
Respirò profondamente un paio di volte. E sentì degli applausi da dietro di lei.
- Brava!- Si voltò di scatto. John sorrideva, appoggiato alla rete che delimitava la fine del campo, come vedeva fare da un sacco di attori nei film. Solo che era vero.
- Cosa ci fai qui?- chiese Zoe non senza una punta di disprezzo nella voce. Si era ripromessa di essere fredda con lui.
- Passeggiavo e ho visto uno scoiattolo volante attaccato alla porta da calcio e mi sono fermato a vedere.-
Zoey rise e al diavolo le sue idee. Davanti a lei c’era John, il suo John, accaldato ( veniva probabilmente da un allenamento di calcio), un sorriso un po’ beffardo e gli occhi blu più luminosi di sempre.

E iniziarono a parlare come se non fosse successo niente degli ultimi cinque mesi. Ridevano, scherzavano e a Zoe sembrò che pure la nebbia sparisse, lentamente.
Capì che con James non avrebbe mai provato quelle sensazioni. Un brivido ogni volta che la guardava, o le sfiorava il braccio con il gomito. Nonostante tutto era ancora innamorata di lui.
Ad un certo punto cadde uno strano silenzio su di loro.
John si fermò e la guardò dritto negli occhi. Non era mai sembrato così serio.
- Zoe.- disse. Cosa stava per dirle? Stava per rovinare tutto di nuovo?
- Tieni- le passò un pacchetto. – Buon San Valentino.- e si allontanò.
Zoe aprì il pacchetto e trovò un disco e un biglietto. 

Scusami. Sono stato un idiota.
So che è sciocco dirlo a tredici anni ma ti amo.
John 

- John!- urlò. 
E correndo lo raggiunse. 
- John- questa volta mormorò.
Lui la guardò interrogativo.
- John io sono fidanzata, non posso stare con te.- e mentre lo diceva non ne era più così convinta.
- Io ho lasciato Abby.- Poteva lasciare James adesso?
No, lo conosceva e gli aveva spezzato il cuore. Doveva aspettare la fine del gemellaggio, cioè Marzo. 
- John, tra noi non potrebbe durare. Siamo come dei cuori disegnati su un vetro appannato. Una sola goccia di pioggia li cancella.- gli appoggiò una mano sulla spalla.- Soffriremmo entrambi.- lui non  le lasciò finire la frase, appoggiò le labbra sulle sue.
Non era il primo bacio di Zoe. Lei aveva baciato James milioni di volte, ma si rese conto che non era la stessa cosa.
Quel bacio sapeva di proibito, di pioggia e di inverno. Era il bacio più bello della sua vita.

AVVISO
Ok, a parte che amo questo capitolo e amo Zoe e John volevo dare alcuni avvisi importanti su questa storia.
Ho iniziato a scrivere questa storia un anno fa e nel frattempo ho migliorato il mio modo di scrivere. E visto che vorrei che questa storia diventi un vero libro devo rivederla e un po' riscriverla quasi completamente. Quindi non aggiornerò per qualche mese. 
Era per avvertirvi.
Giulia

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Capitolo 16
*** AVVISO ***


Salve mondo,
 non aggiorno da forse un anno e volevo avvisare chiunque avesse seguito la mia storia ( se c'era qualcuno) che il motivo è che la sto rivedendo, mantenendo la trama ma facendo anche modifiche abbastanza drastiche. Il fatto è che l'ho iniziata alla fine della prima media, sono in quarta ginnasio e direi che più di qualcosa è cambiato nel mio modo di scrivere, così ho deciso di risistemarla e riorganizzare la trama, ampliandola magari un pochino. Pensavo anche, ma non sono del tutto sicura, di trasportarla dalle medie al liceo, in modo da renderla più vicina alla mia esperienza personale.
In pratica, ciò che sto cercando di dire con questo soliloquio è che in un mesetto dovrei tornare a farmi viva riportando i primi due capitoli della storia.
Grazie a chiunque si sia sorbito questo avviso chilometrico dalla prima all'ultima riga!
Giulia 

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