Tell
me, we both matter, don't we?
C'era
silenzio attorno a lui, ma era come se ci fosse il caos più
completo. La sua voce gli rimbombava nella testa, sempre, sempre più
forte. Si guardava le mani tremanti attraverso gli occhi offuscati
dalle lacrime che copiose gli colavano lungo il viso arrivando poi a
terra con un impercettibile stillicidio. Aveva ottenuto ciò
che da troppo tempo aspettava di riottenere, ma ora senza Rie niente
aveva più senso.
Avrebbe
preferito restare un'armatura per tutta la vita piuttosto.
Un'armatura...
si avvicinò all'armatura che aveva ospitato la sua anima per
tutti quegli anni. Quanto la aveva odiata...
Si
leccò il dito indice della mano destra, e, tolta la testa
dell'armatura, lo passò sul sigillo di sangue di suo fratello,
cancellandolo.
Si
morse il dito, il dolore gli fece uno stranissimo effetto. Lo sentì
molto più forte di quanto non avrebbe fatto un'altra persona.
Poi qualcosa di bagnato, caldo, che scorreva, lento lungo il dito e
ancor più lentamente si diramava lungo la mano e poi a terra.
Il suo sangue.
Con
quello disegnò un nuovo sigillo, e pianse, pianse sapendo che
non c'era altra maniera per riaverla indietro.
Senza
pensarci su, batté le mani fra di loro, il leggero rumore
quasi non si sentì, ma lui lo percepì rimbombare
ovunque dentro di sé, nella sua mente, nella sua anima.
Potente come un'esplosione.
Al
poggiare le mani sull'armatura, la luce si sprigionò di nuovo.
-A..alphon..se...?-
La
voce rotta da un pianto che non avrebbe potuto liberare.
Lo
vide, a pochi metri da lei. In un lago rosso che lentamente si
spandeva attorno a lui.
Sentì
gridare. E non si accorse di essere stata lei a farlo.
Corse
disperata a soccorrerlo, lo abbracciò e solo in quel momento
notò due cose; entrambe la fecero sussultare.
Vide
le mani che sorreggevano il ragazzo, le conosceva fin troppo bene.
Tante volte le aveva accarezzate, molte di più le aveva
baciate.
Le
mani dell'armatura di Alphonse.
La
seconda, non meno scioccante per lei, era vedere che al ragazzo
mancava un braccio. Era visibilmente stato strappato con violenza, il
sangue sgorgava copioso dalla spalla...
-R..ie...-
riuscì a sillabare Alphonse prima di perdere i sensi.
Corse,
corse più veloce che poté, fuori dallo scantinato, su
per le scale di casa Elric.
-Edward..EDWARD!!!!-
gridò a squarciagola. La voce rimbombava nell'armatura vuota.
Il
ragazzo biondo corse da loro allarmato.
-Che
cos....- sgranò gli occhi nel vedere l'armatura tenere in
braccio il corpo di suo fratello -Al!! Ci sei riuscito??- continuò
al limite dell'incredulità, ma poi notò, con un tuffo
al cuore, che al corpo di suo fratello mancava il braccio sinistro.
-No
Ed, sono Rie!!-
Alphonse
si svegliò in un luogo che riconobbe subito.
Stava
in un lettino, dalla finestra si scorgeva un paesaggio di campagna,
illuminato dalla luce del tramonto, fin troppo conosciuto.
Resembool.
Alzò
il braccio destro e lo fissò, l'altro non lo aveva più.
Non
sentiva più nemmeno le gambe, però.
Scoprì
che però quest'ultima sensazione derivava da tutt'altra
ragione. Le gambe gli si erano addormentate perché qualcosa di
pesante bloccava la circolazione. Rie, nella grande armatura, stava
con le braccia e la testa appoggiate su di esse.
-Rie..-
-Alphonse!!-
l'armatura si alzò di scatto -sei sveglio...-
-Rie....-
Nonostante
il dolore alla spalla, il ragazzo si sedette di scatto e la
abbracciò, nonostante avesse un solo braccio.
Pianse
lacrime calde e amare. Pianse rendendosi conto ancora una volta di
più di ciò che Rie aveva sacrificato per lui.
Del
dolore a cui aveva voluto far fronte al suo posto.
Per
uno sbaglio di cui non aveva la minima colpa.
Di
quanto dovesse amarlo per aver fatto un sacrificio simile.
E
di quanto lui stesso la amava.
Baciò
il freddo metallo, bagnato di calde lacrime.
*
* *
E
anche questo chap è andato ^^ spero vi sia piaciuto...
ringrazio Ebony per aver recensito ^_^ Ho provato a seguire il tuo
consiglio...devo dire, un po' ha funzionato, ma devo fare più
pratica ^^''' grazie mille.
Recensite
in tantii *___*
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