Quando meno te lo aspetti

di marple92
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Desideri ***
Capitolo 2: *** Ad occhi aperti ***
Capitolo 3: *** Mani in alto ... polizia! ***



Capitolo 1
*** Desideri ***



CAPITOLO 1. DESIDERI.        

E’ una bellissima giornata di sole a Torino e nonostante l’aria frizzantina che si insinua tra gli spiragli della sciarpa si riesce a sentire sulla pelle un piacevole tepore. E’ una giornata talmente bella che non vale la pena passarla chiusi in casa e lo sa bene una coppia che  ne ha approfittato per portare la nipotina a fare una passeggiata e adesso sta girando tra i vari scaffali del supermercato senza perdere l’occasione per stuzzicarsi come adolescenti provocando le risatine della piccola ospite che, seduta dentro il carrello, si diverte a farsi trasportare tra i vari reparti dal vicequestore Berardi che in borghese sembra aver perso la sua aria da poliziotto autoritario. Da quando la sua vita si è riempita del pacchetto Baudino sembra un altro uomo e incarna il perfetto esempio di uomo che cambia per amore. La sua famiglia che prima era composta da lui e Tommy si era ritrovata improvvisamente allargata comprendendo una nuova figlia, un genero e una nipotina e come se non bastasse anche un cagnolino che scodinzola per casa alla ricerca di coccole. Ma quella che senza dubbio ha dato una svolta positiva al comportamento del vicequestore Berardi è proprio la piccola Camilla che in breve tempo ha portato il pubblico ufficiale ad una nuova veste che lo vede spesso con le mani sporche di colori a tempera, con bambole a cui dare da mangiare e ninne nanne da cantare, con buona pace del suo primogenito che ne approfitta per godersi una inedita visione del suo papà che non si era potuto godere da più piccolo.  
“Possiamo inseguire il ladro?” chiede la piccola Camilla con gli occhietti vispi e a quello sguardo l’uomo non riesce a resistere rivedendo in quegli occhi lo stesso cipiglio e la stessa vivacità della donna che adesso da qualche mese è diventata alla luce del sole la sua compagna.  
“Agli ordini principessa... tieniti forte” le sussurra posizionando le mani della piccola sulla parte superiore del carrello, poi indica con fare circospetto una donna intenta a cercare tra i surgelati e si rivolge ancora alla bambina “Sospettato a ore dieci, non lasciamola scappare” esclama prima di iniziare una folle corsa con il carrello che termina proprio a un passo del fianco della professoressa che li guarda con un sopracciglio inarcato perché non sa se sia più piccolo l’uomo o la sua nipotina e il cuore le scoppia di gioia al pensiero che non è solo un sogno.
“Forza Cami, blocchiamo la ladra” urla il commissario prendendo la piccola dal carello che subito si lancia contro la nonna decisa a riempirla di baci e la donna si ritrova stretta in un abbraccio che le impedisce la fuga. Gaetano le avvolge le braccia intorno ai fianchi mentre la piccola Cami stretta tra i due si aggrappa al suo collo posando timidi bacini umidi sulla sua guancia “Nonna ti abbiamo plesa” urla felice di quel gioco “Sono stata blava?” aggiunge poi rivolgendosi questa volta al suo capo improvvisato.
“Bravissima piccola ispettrice Cami” dice l’uomo in tono formale e non può fare a meno di notare lo sguardo fiero della piccola che torna a rivolgersi alla sua nonna “Nonna nonna, da grande sarò commissario anche io e arresterò i bambini cattivi”

La donna sorride e incrocia il suo sguardo con quello dell’uomo, entrambi stanno pensando la stessa cosa anche se non se lo dicono, lei riesce a vedere nei suoi occhi la voglia che ha di una nuova paternità e pensa che non le dispiacerebbe vederlo alle prese con un bambino tutto loro che gira per casa. La piccola Camilla pende dalle sue labbra e quando è con loro passano tutto il tempo a giocare a guardia e ladri, non ha ancora ben capito perché la parte della ladra tocchi sempre a lei, fatto sta che ogni singola volta si ritrova schiacciata sul lettone o sul divano preda di una punizione a base di solletico che vede il vicequestore e la sua nipotina parti decisamente attive e vincenti.  La situazione si ribalta quando alle loro battaglie partecipa anche Tommy che, in qualità di suo complice, riesce a tenere a bada il padre per qualche secondo prima di finire anche lui schiacciato da quelle che diventano subito coccole.
“Cosa dici a tua difesa nonna?” chiede la piccola in tono sicuramente formale, suscitando l’ammirazione del nonno acquisito
“dico a mia difesa che stavo solo prendendo la cena per questa sera, se mi arresterete sarete costretti al digiuno forzato, anzi tu –sibila indicando l’uomo- sarai costretto al digiuno forzato, perché la signorinella qui presente stasera cena con mamma e papà che tornano da Londra e hanno tanta voglia di stare con lei”e sa bene che la sua frase in realtà contiene un messaggio in codice che l’uomo recepirà.  
“Non divagare professoressa” replica l’uomo “so leggere tra le righe” sibila alludendo al fatto che avranno finalmente una serata per loro.      
Ha capito, non c’erano dubbi. Era sempre molto solerte quando l’argomento erano dei momenti tutti per loro, anche se a dire la verità, da quando erano andati a vivere insieme riuscivano a rubare molti attimi per loro, soprattutto la mattina quando il primo dei due che si svegliava prima anticipava la sveglia per iniziare la giornata nel modo migliore e poco importava se finivano per fare tardi al lavoro,arrivando di corsa ma con un sorriso sulle labbra che non lasciava alcun dubbio.
Il giro tra i vari reparti prosegue tranquillo con Gaetano che spinge il carrello e Camilla che cammina al suo fianco tenendo la piccola tra le braccia che se ne sta in silenzio a lasciarsi cullare dalle carezze della nonna sulla schiena pronta a ricaricare le batterie per dare il bentornato ai suoi genitori. Sul pianerottolo infatti, dopo questo tour per supermercati, trovano i due ragazzi che non vedono l’ora di riabbracciare la loro primogenita. La piccola saluta la sua mamma con la manina, ma prima di correre da lei si rivolge al suo superpoliziotto preferito e lo abbraccia all’altezza delle gambe “ Glazie, tu fai fare il sorriso alla nonna” sussurra dolcemente portandosi il pollice in bocca, poi imbarazzata, scappa verso la sua mamma e infine dentro casa lasciando il poliziotto inebetito e con gli occhi lucidi.
“Che fai ti commuovi?” chiede la donna beffandosi di lui, esce dalla borsa le chiavi e si affretta ad aprire quella che da qualche mese è diventata la sua nuova casa.
E per Gaetano è un altro colpo all’altezza del cuore, non credeva potesse essere cosi bello stabilire quella piacevole routine con lei e invece si perdeva sempre in quei rituali che la donna faceva una volta entrati in casa. Si toglie le scarpe lasciandole vicino alla porta e scalza avanza verso il divano dove lancia la borsa e la sciarpa, poi si dirige in cucina a lasciare le borse e li deposita il suo cappotto suscitando le ire del suo compagno sicuramente più metodico e ordinato di lei.
“Camilla, esiste l’attaccapanni per quello” le dice ogni volta sentendosi rispondere “Mi hai voluto qui?! Hai accettato il pacchetto completo: professoressa, disordine e guai”. Ma questa volta no, questa volta non  c’è alcuna recriminazione  e alcun appunto da fare perché il collo della donna, lasciato scoperto dalla sciarpa, diventa la sua principale attrattiva, hanno un discorso da fare e sa bene che la sua professoressa va ammorbidita a dovere.         
La donna incurante dei propositi audaci del suo uomo sta abilmente riponendo i surgelati nel congelatore quando due bracci possenti le circondano la vita e le labbra si posano sul suo collo.
“Posali dai.. li sistemiamo dopo! ” prova a corromperla l’uomo passando la lingua sul suo collo ma lei è più abile di lui, si gira rimanendo stretta nel suo abbraccio e circonda il suo collo con le braccia “aspetta” sussurra posando un bacio sulle sue labbra “prima devo mettere un po’ d’ordine” aggiunge indicandogli con lo sguardo la spesa appena comprata da sistemare  ma concedendogli comunque un lungo bacio consolatore “avremo tempo stasera, promesso” sibila quindi al suo orecchio prima di liberarsi
“Mi ucciderai professoressa” le replica l’uomo dirigendosi verso il tavolinetto degli alcolici, riempie due bicchieri di vermut e si siede sul divano perdendosi comunque ad osservarla.
Da quando vivono insieme quella casa profuma di novità e in ogni angolo riesce a cogliere il tocco femminile di Camilla ma si rende conto che quella donna ha portato una ventata di novità non solo in quella casa ma anche nella sua vita. Hanno dovuto lottare per arrivare a quel punto, ha dovuto lottare contro la paura di Camilla di fidarsi ancora una volta, ha temuto di perderla quando dal passato è tornato il suo primo amore ma quando tutto sembrava perduto lei ha bussato alla sua porta, era ubriaca fradicia e chiedeva di lui. Tra singhiozzi e risate gli ha confessato che amava solo lui ed è crollata addormentata tra le sue braccia, senza avere la forza di arrivare al letto. Ricorda che lui l’ha adagiata sul divano e si è steso al suo fianco vegliandola per tutta la notte e quando alle prime luci dell’alba stava per prendere sonno è finalmente arrivata quella dichiarazione che aspettava da dieci anni: “amo te” gli aveva sussurrato mentre lui guardava i suoi occhi alla ricerca del più piccolo segnale che la donna fosse ancora ubriaca ma lei era sobrissima e pronta finalmente a superare ogni paura perché quella che provava si era rafforzato talmente tanto da essere più forte di qualsiasi dubbio.

“Ho finalmente finito” esclama la donna riportandolo alla realtà, si stende sul divano appoggiando la testa sulle sue gambe, lo guarda negli occhi e alza di poco la testa per reclamare un bacio “a che pensavi?” gli chiede stringendosi meglio a lui alla ricerca di calore.
“Pensavo alla giornata di oggi- inizia a dire l’uomo sperando di trovare le parole giuste- sarò sincero e diretto, oggi mentre osservavo tua nipote mi sono chiesto come sarebbe stato un bambino tutto nostro e ho pensato che vorrei vederti con il pancione mentre aspetti nostra figlia, vorrei accarezzarti la pancia per calmare i suoi calci, vorrei correre in giro alle ore più disperate dalla notte perché tu hai voglia di cocomero o gelato al peperoncino,vorrei essere al tuo fianco quando sentiremo il suo primo pianto, vorrei avesse i tuoi occhi, il tuo naso –sussurra disegnandone il profilo sul volto della donna- il tuo cuore –aggiunge facendo vagare la mano sul suo corpo- e vorrei fosse meno ficcanaso di te” scherza ridendo per evitare di finire quella discussione tra le lacrime e il suo intento sembra riscuotere successo perchè suscita la risata rilassata di Camilla che blocca la sua mano e intreccia le loro dita “Ma noi abbiamo già due figli, Livietta è grande ma Tommy è ancora piccolo e non voglio pensi che voglio portargli via il suo papà, io gli voglio bene come se fosse figlio mio” confessa sincera e le labbra dell’uomo si avvicinano di nuovo alle sue non lasciando più spazio a parole perché in fondo tutti i momenti più importanti tra di loro si sviluppano così, con le parole che improvvisamente vengono meno e lasciano parlare i loro corpi che si cercano e i loro sguardi che comunicano silenziosi.
Un bacio e un altro ancora prima di finire a sorridersi occhi negli occhi.
“Prima o poi ti convincerò professoressa” sibila quasi minaccioso rubandole ancora un bacio “voglio vederti incinta di nostra figlia” aggiunge malizioso allontanando il volto quando la donna si avvicina per baciarlo.      
E sorride beffardo perchè il destino è sempre stato dalla sua parte.   
Perché mai dovrebbe abbandonarlo proprio adesso?                



Angolino per me:
Beh se siete arrivati qui è perché avete finito di leggere questo capitolo! Questa volta sono tornata con una storia a capitoli, non so ancora quanti saranno ma so che è piena di dolcezza e romanticherie varie ( ahimè ingurgito troppi zuccheri durante la giornata XD) 
Andiamo ad un piccolo riassunto: Gaetano vuole un bambino da Camilla...
ma riuscirà a convincerla? E soprattutto... la loro storia sarà sempre il più dolce degli idilli ?!
Seguitemi e lo scoprirete ;)
Ne approfitto per ringraziare tutti quelli che hanno aggiunto ai preferiti e hanno seguito la mia shot “Cura di te”.  
Le recensioni sono ben accette e mi riempiono il cuore di gioia. 
Intanto vi mando il mio solito abbraccione! 
R.

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Capitolo 2
*** Ad occhi aperti ***


CAPITOLO 2.  AD OCCHI APERTI

A casa Berardi- Baudino la sveglia suona già da un po’, anzi per essere precisi suona già per la quinta volta, ma l’uomo e la donna placidamente sdraiati e accoccolati sotto le coperte non hanno alcuna intenzione di alzarsi e infatti la mano del vicequestore abbandona la pelle della sua professoressa preferita e si dirige sul comodino staccando definitivamente quella dannata invenzione infernale che distrugge i loro attimi di quiete.
Avevano preso l’abitudine di svegliarsi sempre un’oretta prima della sveglia per avere del tempo per loro, per coccolarsi e potersi godere il piacevole tepore delle coperte che di prima mattina rappresentano quasi una droga.

“Dovremmo alzarci” sibila la donna sapendo che anche quella mattina arriverà in ritardo a scuola e non ha proprio voglia di sentire le lamentele del preside, non che non fosse abituata, anche Mazzeo , quando era a Roma, la aspettava al cancello ticchettando con l’indice sull’orologio, ma Pellegrini è tutta un’altra storia purtroppo, decisamente poco piacevole.

“ e dai... altri cinque minuti” le sussurra il suo uomo come fosse un bambino e sa esattamente come tentarla , infatti inizia la sua opera di convincimento con  una scia di baci poco casti che dal collo scendono lungo la sua schiena, lasciata nuda dalle coperte che il vicequestore ha provveduto ad abbassare per consentire libero accesso alle sue labbra. Diavolo tentatore!!  E questo è più che sufficiente per provocare un brivido in Camilla che soffoca una risata nel cuscino e si lascia tentare da lui, esattamente come ogni mattina. E in fondo il bello è proprio questo, quell’uomo riesce a scombinare ogni sua abitudine, riesce a rendere piacevole ogni infrazione alle regole a tal punto da renderla criminale, dovrebbero arrestarli entrambi e magari chiuderli in una cella. Insieme. Da soli. Possibilmente senza sveglie e senza telefoni che suonano.            
Dopo un primo attimo di passività la donna riesce ad afferrare un suo braccio e lo tira contro di se catturando le sue labbra, afferra il suo volto tra le mani e dopo avergli stampato un altro casto bacio apre gli occhi alla ricerca dei suoi.                

“Buongiorno amore “ sussurra con la voce ancora camuffata dal sonno e provoca un sorriso involontario del vicequestore che non è esattamente abituato a sentirsi chiamare così . Anche lei in quanto a colpi bassi non è decisamente da meno.

“Se continui a chiamarmi amore non ti lascio scappare via”  sibila infatti con uno sguardo che tradisce tutta la sua eccitazione e la poca voglia che ha di lasciar andare via la sua compagna “perché non prendi un giorno di ferie?” le chiede usando ancora una volta i suoi modi per corromperla .

“Non sai quanto mi piacerebbe ... ma..” risponde la donna che non disdegna affatto una mattinata di coccole sotto quelle coperte calde con il suo uomo ma non fa in tempo a dare un seguito al suo “ma” che l’uomo le ha già passato il telefono, con uno sguardo che la dice lunga su quello che succederà dopo quella telefonata.    

Camilla ripensa al buon Oscar Wilde e alla sua massima “l’unico modo per resistere alle tentazioni è cedervi”  e tutto diventa più chiaro, non vede altra soluzione possibile, compone il numero della segreteria e chiama.

Chiama mentre le labbra del vicequestore si impossessano della sua spalla, del suo collo, della sua guancia e le mani scivolano sotto le coperte alla ricerca del suo corpo.
In breve tempo il telefono viene lanciato via e Camilla si sente una ragazzina che invece di andare a scuola, approfitta dell’assenza dei genitori per passare l’intera mattinata nel lettone con il suo fidanzatino. Peccato che lei da ragazza non abbia mai saltato la scuola, chissà quante cose si è persa, questa è la seconda volta che le capita, ma è del tutto diverso dal periodo Marco. Non vorrebbe essere in nessun altro posto se non in quello, non vorrebbe essere tra delle braccia e dei muscoli diversi da quelli che adesso la stanno stringendo. Il corpo di Gaetano sul suo interrompe i suoi pensieri reclamando le sue attenzioni e finalmente lei abbandona tutto quel divagare di pensieri e si dedica al suo uomo.     

E da  li è pura poesia, è la più bella prosa d’amore mai scritta :

Unghia che si conficcano nella schiena.             

Mani che si intrecciano immobilizzate ai lati della testa.          

Cuscini lanciati via.      

Muscoli che si tendono.              .

Occhi negli occhi e sorrisi che si fondano.        

Corpo che diventano una sola anima. 

E Gaetano sa che quello è il momento giusto “ voglio un bambino Camilla” sussurra l’uomo al suo orecchio percorrendo l’incavo del collo della donna con la punta del naso, soffia sulla sua pelle e le lascia teneri baci. “Ti prego” sussurra e la donna lo abbraccia in modo materno, non è ancora convinta che quella sia la scelta giusta, non è più una ragazzina e nonostante la vitalità non le manchi sa che il suo corpo segue la rigida scansione dell’orologio biologico.
Non risponde a quel lieto richiamo del suo uomo ma gli posa un tenero bacio sul naso e lui sa che per quella volta il discorso si è concluso.                
“Ti convincerò. Ci volessero altri dieci anni, ti convincerò” le sussurra mentre la risata cristallina della donna riempie la loro camera prima di essere sostituita da una nuova sessione di baci frenetici perché sa che quella oltre che la più rigida delle minacce è la più dolce delle promesse.

Quando parecchie ore dopo si chiudono la porta di casa di spalla hanno entrambi un sorriso rilassato e complice. Gaetano scende le scale per primo seguito dalla donna che protetta dai suoi occhiali da sole non disdegna un’occhiata al fondoschiena del suo vicequestore, ringrazia il giubbotto di pelle dell’uomo che copre fino alla cintura e si perde ad osservare quella forma che fino a poco prima è stata sotto il controllo delle sue mani.           
Persa nei suoi pensieri non si rende conto di essersi fatta beccare in pieno dall’uomo che le rivolge un sorrisetto compiaciuto “ti piace quel che vedi eh” sibila divertito rendendo le guance di Camilla di un colorito decisamente rossastro. “Cammina..” replica allora spingendolo verso la macchina. E continuano a lasciarsi beare da quella atmosfera anche se il traffico regna sovrano, e durante il tragitto lei ne approfitta per posare la mano sulla gamba del suo uomo, sulla mano posata sul cambio o sulla sua nuca dove lascia un piacevole massaggio, per la gioia di Gaetano che non sa bene se frenare di botto, fermare la macchina e ammanettarla o rimanere relativamente tranquillo provando a condurli senza incidenti a destinazione. Quella donna mette a dura prova il suo controllo, non è facile per lui resistere a quei tocchi, li ha desiderati per dieci lunghissimi anni e non riesce ancora a credere che quella donna sia diventata finalmente la sua donna, ha sempre paura che qualcuno gliela porti via, che lei si penta e torni indietro e a volte si chiede se rispetto al passato di Camilla lui non sia inadeguato.
Arrivano al grande supermercato miracolosamente vivi e quando parcheggia  e tira finalmente il freno a mano  afferra quasi con brutalità il volto della sua donna e la bacia per niente sazio delle ultime ore che hanno condiviso, non ne ha mai abbastanza di lei . Riceve in cambio una timida carezza sulla barba appena spuntata e si perde nei suoi occhi. Mano nella mano si avviano per comprare tutto l’occorrente per la festa di compleanno di Tommy, il bambino vuole una festa in stile far west e hanno davvero poco tempo per organizzare il tutto, soprattutto perché il bambino vuole che anche loro due si travestano. Ed è proprio al reparto costumi che sono diretti.

“Tu cosa metterai?” le chiede Gaetano curioso guardando tra le taglie dei costumi alla ricerca di quella giusta per Tommy             
               
“Non lo so ancora , troverò qualcosa nell’armadio” risponde la donna prendendo un cappello da cowboy per la nipotina.                               

“avrei un’idea” sussurra l’uomo avvicinandosi a lei “potresti vestirti da criminale, così ti arresto” sibila al suo orecchio posandole un bacio sul lobo dell’orecchio  “per esempio Eva Kant?”

“Troppo sexy! Potrei essere più una Julia Kendall, insegnante alla Hollyhock University che collabora come consulente con il tenente Alan Webb e soprattutto  dotata di straordinaria umanità e sensibilità”

“Potresti, ma mi eccita di più pensarti come criminale” confessa l’uomo cingendo il suo corpo con le braccia.

“Non mi sembra una saggia idea, potresti fare tu il criminale e io la spietata sceriffa” propone allora liberandosi dalla sua stretta, ma l’uomo scuote la testa con fare sornione.

“Non mi perderei mai e poi l’occasione di ammanettarti” replica guadagnandosi un’occhiataccia da Camilla che si allontana sapendo dove portano quei battibecchi tra di loro.

Cammina lungo il corridoio del reparto e si perde ad osservare l’immensa varietà dei costumi fino a quando il suo sguardo non viene catturato da un costume da coniglio, per bambini da 6 ai 12 mesi. Era un costume di peluche grigio, con una macchia sulla pancia e un codino bianchi. Le orecchie sono lunghe e il coniglio raffigurato sulla confezione tiene in mano una carota, lo osserva attentamente e si perde per un attimo a fantasticare.

“Andrea dove scappi? Fermo! Devo cambiarti il pannolino” un bambino dai capelli ricci castani e gli occhi verdi gattona per il grande salone cercando di fuggire al borotalco mentre il suo papà lo insegue disperato.
“Dai che tra poco torna la mamma e mi fai fare brutta figura” aggiunge l’uomo mentre il piccolo cucciolo si nasconde sotto il tavolo, si porta il piedino alla bocca e sorride divertito prima di essere afferrato dal suo papà che, mettendolo a  cavalluccio sulle sue spalle,  lo riporta in camera per cambiarlo. E quando lei arriva, ferma allo stipite della porta, trova il bambino vestito da coniglietto che agita il culetto per mostrare al papà il suo codino bianco.       

“Sei bellissimo amore di papà” dice l’uomo prima di sentire un colpo di tosse che serve per richiamare la loro attenzione.        “Guarda chi c’è?! ” aggiunge e subito il piccoletto gattona verso la mamma che lo accoglie tra le sue braccia.             

“Bello il coniglietto di mamma” sussurra la donna al suo piccolo primo di riempirlo di coccole.

“Camilla... Camilla”        ripete l’uomo per l’ennesima volta vedendola bloccata davanti ad un costume con un sorriso ebete in volto e con la mente lontana anni luce da li. Quando si ridesta dai suoi pensieri e guarda il suo uomo sorride e posa il costume al suo posto .  

“Tutto bene?”   chiede l’uomo 

“Meravigliosamente, guardavo i costumi. Tu hai trovato qualcosa?” chiede provando a cambiare argomento prima che l’uomo la interroghi.    

“No ho solo preso dei festoni e dei palloncini a tema per la festa, per il resto non dovrebbe mancare nulla, possiamo andare a pagare”           

Lui continua a parlare ma la donna non lo ascolta, cammina verso la cassa e non può fare a meno di pensare a quel sogno ad occhi aperti, alza gli occhi al cielo e pensa che se continua così l’avrà davvero vinta lui, riuscirà nel suo intento e forse senza dover aspettare altri dieci anni.

“facciamo progressi” sussurra tra se  e se.        


Marple’s corner:
Ed eccoci qui con un secondo capitolo! L’inconscio di Camilla inizia a cedere, ma sarà cosi semplice come sembra?!
Lo vedremo nel prossimo capitolo!
Volevo ringraziarvi per le vostre recensioni, volevo emozionarvi e invece ogni volta che leggo quello che scrivete mi emoziono io!


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Capitolo 3
*** Mani in alto ... polizia! ***


MANI IN ALTO ... POLIZIA

Alla fine, come era prevedibile, era riuscito a convincerla.
La festa per il compleanno di Tommi era stata un successo, vederlo giocare insieme a tutti quei bambini le ha fatto venire voglia di averne uno tutto loro e quando la sera, dopo aver messo a letto il bambino, se ne stava seduto sul divano con la piccola Camilla in braccio, è stato inevitabile, per lei, comunicarlo anche a lui.
Gli ha semplicemente detto che voleva un bambino, che nonostante l'età era pronta a rimettersi in gioco con pappe, pannolini e notti insonni.
“Dobbiamo darci una mossa vicequestore, il tempo passa” ha sussurrato al suo orecchio.
E da li ogni momento era buono.
Le notti non erano più fatte per dormire.
Le ricreazioni a scuola, chiusi nei bagni dei professori.
L'ascensore del palazzo.
La macchina durante gli appostamenti.
Il tetto condominiale e addirittura la scrivania del suo ufficio.
Peccato che niente. Quel bambino non aveva intenzione di arrivare e lei era sempre pià distante da lui.

Non riuscivano più a fare l'amore per il piacere di farlo e lui più che uomo si sentiva un gallo da riproduzione e questo non riusciva a migliorare le cose, forse dovevano solo rilassarsi un po', prendersi una pausa, smettere di pensarci.

Perchè le cose accadono quando meno te lo aspetti, quando non ci pensi più e inizi ad essere felice di quello che hai.
Proprio come è successo a loro.


* * *

“Baudino lei difende quel ragazzo perché le vuole bene come se fosse suo figlio” dice Pellegrini quando la donna seduta in presidenza difende il suo allievo dalle accuse del preside davanti a te che sei in quella scuola nelle vesti di commissario ma guardi la donna con l'apprensione di un uomo innamorato

“ma no che centra ... io l'istinto materno l'ho perso da un po', al massimo posso avere l'istinto da nonna” dice seria e tu non puoi fare a meno che guardarla, perché sai che sta fingendo; sai che quella è la sua maggiore fissazione, e il fatto che il bambino non arrivi la sta logorando dentro, sei certo che si sente in colpa perchè vorrebbe darti un figlio e teme di non poterlo più fare e quei dieci anni che avete passato a rincorrervi stanno iniziando a pesarle come un macigno. Tu riesci comunque a starle accanto nel modo giusto, perché sei innamorato e ti basta lei, ma lei no ... lei non si accontenta. E quando le senti dire quella frase capisci che sta mentendo e avresti voglia di prenderle la mano e stringergliela forte per farle coraggio.

Quando il preside vi congeda la vedi scappare via verso il bagno dei professori e sai già cosa farà ... appoggerà le mani al lavandino e proverà a non pensare. Torre ti chiama, ma tu non hai tempo per le indagini, adesso è lei che ha bisogno di te, anche se è troppo testarda per dirtelo.

Apri la porta del bagno e lei fa finta di niente, come se stesse bene ... la abbracci da dietro, guardando i suoi occhi nello specchio e appoggi una tua mano sul suo ventre cercando di trovare le parole giuste per iniziare un discorso, ma è lei che ti precede.

“prendo un permesso, andiamo a casa?” ti chiede e tu ti rendi conto che forse casa vostra è l’unico posto dove potete parlare tranquillamente, così la assecondi ... in macchina è silenziosa, e anche tu, che ogni tanto ti volti a guardare dalla sua parte, non sai cosa dire ... apri la porta di casa e lei va subito in cucina a bere un bicchiere d’acqua, tu la segui, la prendi per un braccio e la fai voltare verso di te per poi accoglierla tra le tue braccia nel più dolce degli abbracci, dove lei subito si perde

“ti va di parlarne un po’?” le dici poi facendo un esplicito riferimento a quell’argomento che tanto vi fa star male ... lei annuisce semplicemente, si siede su una sedia e ti guarda triste mentre tu inizi a parlare

“l’ho capito oggi che stavi fingendo quando hai detto che non sei un tipo da istinto materno, però amore mio ...”dici accarezzandole i capelli facendo una pausa “non puoi lasciare che questa cosa ti distrugga dentro ... insieme stiamo bene ... se un bambino arriverà noi lo accoglieremo, altrimenti a me basta avere te, Tommi e Livietta “ le dici serio mentre lei ti sorride, anche se sai che l’idea di non darti un figlio la fa impazzire ... ma il tuo sorriso ancora una volta riesce a darle un po’ di serenità.

“vado a farmi un bel bagno caldo, così mi rilasso un po’” ti dice poi tranquilla mentre tu la guardi con un sorrisetto dipinto sul volto e la lasci andare.

Ha già riempito tutta la vasca di schiuma e messo i sali dentro quando tu bussi alla porta del bagno ed entri dirigendoti verso di lei minacciosamente con lo stesso sorriso di prima.

“Gaetano che ...”

“mi dispiace signora, ho un mandato di perquisizione... “ dici iniziando a toglierle l’accappatoio mentre lei cerca di opporre fintamente resistenza “ la invito a lasciarmi fare il mio lavoro, o dovrò arrestarla per intralcio alle indagini”

“Signora cosa c’è dentro la vasca? Siamo sicuri che è sapone?” le dici con un aria da finto serio mentre lei entra dentro la vasca guardandoti maliziosamente

“venga a controllare” ti dice allora mentre con una gamba alza una folata di schiuma  e ti toglie i pantaloni

“questa è reticenza, intralcio alle indagini e corruzione di pubblico ufficiale, 10 anni non glieli toglie nessuno” le dici entrando nella grande vasca

“così pochi ? Spero almeno che lei mi faccia compagnia” ti risponde lei eliminando la distanza tra di voi

... quando due ore dopo uscite dalla vasca con le dita raggrinzite le  posi sulle labbra un ultimo bacio ...

“naturalmente deve tenersi a disposizione” dici facendo l’aria da duro, ma tutti e due scoppiate a ridere mentre lei ti abbraccia felice perchè finalmente dopo tempo vi siete ritrovate. Non eravate un uomo e una donna che stavano insieme con l'unico scopo di procreare. Dopo tempo siete stati capaci di amarvi senza fretta e senza urgenza, avete ascoltato i bisogni dei vostri corpi senza un fine diverso dal vostro piacere.

“sei stato fantastico ... “ ti dice in un sussurro posandoti un bacio sulla guancia e andandosi a rivestire

* * *

Eh già, a volte le cose accadono quando meno te le aspetti!
Stai li a programmare, pianificare, stressarti e poi basta solo smettere di pensarci e lasciare che la natura faccia il suo corso …


***


“Mamma mamma ... io da grande farò il poliziotto “ urla Andrea entrando in camera da letto con il cappello da poliziotto del suo papà... ha solo tre anni, ma quando gira per casa in pannolino è capace di demolirla

“ne sono sicura” dici semplicemente tu  per poi ripensare al modo in cui è stato concepito e sorridere tra te e te.

La porta di casa si apre e il piccolo terremoto corre verso Gaetano che lo prende il braccio e lo fa volare

“vola vola vola... non è vero che da grande tu diventerai un pilota di aerei e farai fare a papà tanti viaggi? “ dice al vostro piccolo mentre tu li raggiungi

“no caro ... nostro figlio ha altre aspirazioni ... è la colpa è solo tua” dici sorridendo

“voglio fare il poliziotto papà, come te!” dice tutto contento correndo tra i divani e facendo il verso della macchina della polizia

Gaetano ti mette le braccia intorno ai fianchi e ti attira a se baciandoti

con questa crisi che c’è ... la prossima volta mi fingo rapinatore “ ti sussurra all’orecchio mentre tu gli dai una leggera pacca sulla spalla. Sorridi anche tu e ti volti a guardare il vostro piccolo che, seduto sul tappeto, si è portato un piedino alla bocca e sorride soddisfatto verso di voi .

Marple's corner: 

Ed eccoci qui! Alla fine.
Mi scuso per il ritardo mostruoso e imperdonabile.
In realtà avevo altre idee, ma causa studio rischierei di farvi aspettare troppo e non mi sembra corretto! Quindi ho pensato una cosa: questa storia finisce qui, ma ci saranno delle shot collegate a questa storia che approfondiranno il tutto ... anche perchè sono proprio curiosa di vedere all'opera il piccolo Andrea... non so voi  ma l'idea di questo piccolo pannolone, bello come il papà e mina vagante come la mamma, che gira per casa non mi dispiace per niente ...
Quindi preparatevi... perchè le avventure del piccolo Andrea non sono finite qua!
A presto!
Un ringraziamento particolare alle ragazze del gruppo fb e soprattutto a Marta, possibilmente senza la sua recensione questa storia sarebbe rimasta incompleta!
vi abbraccio.
R.

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