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di KLMN
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** †mORTE† ***
Capitolo 2: *** †cORPO† ***
Capitolo 3: *** †fUOCO† ***
Capitolo 4: *** †sOGNO† ***
Capitolo 5: *** †pIANO† ***



Capitolo 1
*** †mORTE† ***


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Sentiva quello che diceva la radio, ma non ascoltava una sola parola: non poteva credere alle sue orecchie!
La prima parte del servizio l'aveva seguita con attenzione, ma poi  tutto si era perso in un ronzio confuso.

<< Ancora sconosciuta l'identità del misterioso rapitore di Kiyomi Takada, portavoce ufficiale di Kira. La sua scorta armata sta intanto inseguendo il suo complice, che sembra essere un ragazzo dai capelli rossi. Vi daremo altre informazioni, non appena... Oh, aspettate! I nostri inviati hanno delle novità. Sembra che il veicolo su cui viaggiava il ragazzo sia stato bloccato... Mi dicono che il sospettato sta scendendo... Oh Dio! La scorta della signorina Kiyomi ha appena aperto il fuoco sul povero ragazzo, che è caduto a terra abbattuto da decine di proiettili! Che scena di atroce crudeltà! Ciò dimostra ancora una volta che Kira non perdona! >>

Il suo cervello aveva smesso di funzionare molto prima.
Guidò meccanicamente verso la chiesa che avrebbe dovuto essere il suo punto di ritrovo con Matt e fermò il furgone.
Sentì il cuore stretto da una morsa, ma l'idea dell'infarto nemmeno lo sfiorò.
In altri casi avrebbe subito pensato di essere spacciato, che Kira lo avesse scoperto.
Invece no. L'unica cosa che sentiva in quel momento era il dolore.
Un dolore insopportabile al petto, e una furia che, cieca, lo invadeva.
Per un attimo pregò Dio di ucciderlo.
Pregò inconsciamente Kira, come fosse davvero un dio.
Poi si rese conto della sua stupidità.
Riaccese il motore, voleva andare da lui, da Matt, benché non ci fosse nulla da fare per aiutarlo, ormai.
Si fermò, pensando che Takada era nel furgone.
Portarla via avrebbe reso vano il sacrificio di Matt.
Scese dalla macchina e iniziò a correre, fegandosene del fatto che avrebbe dovuto comunque sorvegliarla.
Una corsa disperata, verso di lui, a ben più di un chilometro di distanza.
Improvvisamente si rese conto che l'ombra davanti a se era più lunga e scura di pochi istanti prima, e sentiva anche un gran calore alle spalle.
Non ebbe bisogno di girarsi per capire che la chiesa stava andando in fiamme.
E non gliene importava niente.

***

Era arrivato, finalmente.
Sentiva i polmoni bruciare, gridando pietà.
La gola che si dilatava a ogni suo ansito, reclamando aria.
I suoi muscoli che minacciavano di cedere ad ogni passo che faceva.
E il suo cuore straziato che batteva irregolarmente e troppo velocemente, per i suoi standard.
Mello sperò di morire, in quell'istante.
C'era il nastro giallo della polizia a bloccare la strada, ma lui vi passò sotto senza farsi problemi.
Per terra, in mezzo alla strada, un cimitero di bossoli e proiettili.
Al centro della carreggiata una macchina rossa, vuota.
Si avvicinò.
-Matt?- chiamò con voce spezzata -Dove sei? Avanti, non fare scherzi! Vieni fuori, o io...-
"O tu cosa? Mi ammazzi? Ormai questa minacce non funzionano, Mel".
La voce del suo amico lo colpì alle orecchie come se fosse stata uno schiaffo.
-Matt...?!- disse voltandosi, cercandolo con lo sguardo a destra e sinistra.
Tornò a volgere il suo sguardo alla macchina.
Al suo posto c'era il suo amico, in piedi in mezzo alla strada.
"Non puoi più minacciarmi, Mel. Non puoi ammazzare un morto, no?"
-Cosa dici, Matt? Non dire cazzate! Come fai a essere morto, se sei qui davanti a me?-
L'altro non rispose: si limitò a fissarlo, da sotto quegli occhialoni arancioni, con sguardo freddo.
"Proprio non capisci, Mello?" disse accendendosi una sigaretta "Ormai è tardi. Se io sono qui è perché stai impazzendo. Non puoi più catturare Kira. Non sei più idoneo. Lascia questo compito a Near."
Near.
Un nome che lo colpì come un pugno.
Near.
Improvvisamente sentì la rabbia rimontare dentro lui.
Chiuse gli occhi, sentendoli riempirsi di lacrime.
-Mai!- urlò rivolto al suo amico.
L'altro non rispose. Si voltò e fece per andarsene.
"Fa' come vuoi, Mel. Io ti ho avvertito. Uomo avvisato, mezzo salvato" disse andandosene.
-Aspetta, dove vai?!- chiese a quella figura che si sbiadiva pian piano.
"Non lo so, Mel. Addio"
-MATT, TORNA QUI!- urlò ancora Mello.
Sentì le lacrime scendere piano, tracciando strade ormai dimenticate.
In strada ora non c'era più nulla.
Solo una pozza di sangue scuro e raggrumato.
Mello si avvicinò a quella macchia irregolare.
-Matt...-
Le sue lacrime caddero sull'afalto, sciogliendo l'impasto scuro che vi era sopra.
Mello cadde carponi, come se sentisse solo ora la stanchezza della corsa.
-MATT!- urlò al cielo, che gli rispose con un tuono terribile e con un fulmine, che cadde poco lontano.
Posò le mani sul sangue del suo migliore amico, l'unica traccia rimanente di lui al mondo.
Poi vide un minuscolo cilindro bianco.
Mezza sigaretta, che era sfuggita alla polizia.
Mello allungò una mano in direzione di quell'ultima prova tangibile dell'esistenza di Matt.
Si, perché ora gli veniva il dubbio: era mai esistito quell'essere umano che si ostinava a chiamare "Matt"?
Strinse la sigaretta macchiata di sangue nel palmo della mano, attento a non distruggerla, e la portò vicino al cuore.
"Matt... Ti vendicherò!" giurò a se stesso.


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Beh, diciamo che più avanti vi dirò da cosa è nata questa ff! Per ora vi dico solo che è nata da una cazzata! Incredibile, eh? Dirvelo ora costituirebbe il reato di spoileraggio, perseguibile per legge. Eh già.
Chiedo subito scusa a tutti per il ritardo OSCENO e IMPROPONIBILE a cui condanno "Goodbye Memories" e non solo. PERDONO!!! Un giorno, forse, aggiornerò! Se non mi lincerete prima... Ma, capitemi, è un capitolo impegnativo! >_<
Ora vi saluto. Vado subito a scrivere il prossimo cap! A presto, giuro!


Kisses dalla vostra  KLMN

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Capitolo 2
*** †cORPO† ***


†]mAD[† cap 2
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"Ti vendicherò! Ti vendicherò! Ti vendicherò!"
Quell'urlo riecheggiava ancora nella testa di Mello, in piedi su quel sangue, incurante della pioggia che cadeva scrosciante su di lui, nascondendo il fiume di lacrime che cadeva dai suoi occhi.
Guardava i resti del suo amico sciogliersi in rivoli che tracciavano disegni confusi sull'asfalto.
Il suo cervello, lucido nonostante lo straziante dolore, rifletteva e riordinava i pensieri.
Alzò lo sguardo dalla strada, determinato.
Aveva in mente un piano per vendicare il suo amico, e lo avrebbe messo in atto, a costo di sfidare il mondo, a costo di sfidare quella giustizia che ora gli sembrava tanto sbagliata.
La giustizia, nel nome del quale aveva immolato il suo migliore amico.
Perché era solo colpa sua se Matt era morto.
Il piano era semplice, avrebbe dovuto consentire la fuga a Matt.
Ma c'era una pecca: non credeva che la scorta di Takada avrebbe reagito così prontamente.
O forse confidava troppo nelle abilità di pilota di Matt...
NO!
Non poteva dare la colpa di tutto a lui, non anche ora che era morto!
Quell'orgoglio che lo spingeva a dare la colpa agli altri, sempre, che gli faceva credere di essere il migliore e che aveva ucciso Matt...
-Se credi che ti lascerò andare così facilmente, ti sbagli- disse.
Nemmeno lui sapeva a chi, se allo spettro di Matt, che era già sparito alla sua vista, o se alla sua razionalità.
S'incamminò.
Non sapeva dove andare con esattezza.
Sapeva solo che l'avrebbe fatta pagare a tutti i responsabili della morte di Matt, anche quelli indiretti.
Decise che, per cominciare, sarebbe andato a far visita al suo amico.

***

Non ci mise molto per raggiungere la sua prima destinazione, ma nel tragitto ebbe modo di riflettere ancora per perfezionare quel piano alquanto precario.
Ora la sua idea lo soddisfaceva: era un piano che avrebbe definito "ben ideato".
Gli restava solo da metterlo in pratica.
Arrivato davanti alla stazione di polizia si soffermò ad osservare la palazzina.
Individuò subito l'uscita del garage dove venivano tenute le auto e le moto che costituivano prove di crimini.
Infine entrò.
Subito un'agente da dietro un bancone gli chiese: -Posso esserle utile?-
Mello non rispose.
Nemmeno guardò in faccia l'uomo.
-Mi scusi, vuole fare una denuncia?-
-No- rispose infine con lo sguardo basso -Vorrei identificare un cadavere. Credo che un mio amico sia stato ucciso-
-Oh... Mi dispiace molto. Spero che si sbagli- disse gentilmente la guardia. -Prego, mi segua-
L'uomo si diresse in un corridoio, seguito da Mello.
Il corridoio non era molto lungo, ma a Mello sembrò infinito.
Un tremore incontrollabile s'impossessò dei suoi organi, in particolare del suo stomaco, ma non c'entrava niente il freddo.
Il corridoio era ben riscaldato e lui, benché indossasse i soliti abiti di pelle senza maniche bagnati dalla pioggia gelata, non sentiva nulla.
Aveva solo letto la scritta sopra la porta in fondo al corridoio: "遺体安置所 - Morgue"
"Camera mortuaria"
Obitorio.
Stava già pregando Dio da prima, con insistenza, per far si che Matt non fosse li.
Né in nessun altro obitorio del paese, o del mondo.
Pregava perché non fosse davvero morto.
Perché la sua vita fosse presa al posto di quella del suo migliore amico.
Sperava che, almeno Dio, ci tenesse a quei gesti, a quei pensieri.
Quando entrò nella stanza non avvertì il cambio di temperatura dovuta alle celle frigorifere che conservavano i cadaveri.
-Mi scusi- chiese il poliziotto -Saprebbe dirmi quando dovrebbe essere arrivato il suo amico?-
-Stasera- rispose vagamente Mello.
L'agente annuì e aprì con sicurezza una cella, tirandone fuori un cadavere coperto da un telo, sopra una lastra di acciaio.
Mello non si accorse che il suo tremore era aumentato quando il corpo aveva fatto la sua comparsa.
-Se è pronto...- disse timidamente l'agente -...io... ecco...-
Il biondo annuì per far capire che era pronto.
L'altro scoprì il corpo, togliendo il lenzuolo.
Matt.

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Capitolo cortino, ma non sapevo come concluderlo, altrimenti... Che ci volete fare! Ma tranquilli, sto già lavorando al prossimo! ^_^ Ora risponderò alle NUMEROSSISSIME recensioni:
A_DaRk_FeNnErTI RINGRAZIO!!!!!!!!! La prima recensione a questa fic... Non vedendone nessuna mi stavo preoccupando... *Sigh* Ma torniamo alla recensione: grazie, sono felice che ti sia piaciuta! *_* E spero che continuerà a farlo! ^_^
Anche perché ora le cose si fanno interessanti, e Mello inizierà a dar problemi a coloro che deve far fuori per vendicare Matt... Muahahahahah!!!
Ehm... Scusate. ^_^
Poi... Beh, son finite qua... =.=
Speriamo che la fic acquisti successo, prima o poi!
Ok, vaaaaaado!!! See you next chapter! Bye!!!

Kisses dalla vostra  KLMN

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Capitolo 3
*** †fUOCO† ***


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"Matt..."
Quel nome era l'unico pensiero nella mente di Mello.
Alla vista del suo migliore amico su quella lastra di acciaio gelido, sbarrò gli occhi involontariamente.
Lo guardò con attenzione: i capelli erano del solito rosso vivo; gli occhialoni e i soliti vestiti erano ancora al loro posto, segno che l'autopsia non era ancora stata fatta; le labbra erano piegate in modo strano: erano piegate in un debole sorriso e sembravano tenere stretta una sigaretta.
Probabilmente quella che Mello aveva in tasca in quel momento.
-Ehm... Si tratta del suo amico?- chiese l'agente, preoccupato per la reazione di Mello che neanche respirava.
Il biondo non rispose.
Continuava a fissare Matt, e non poteva far a meno di pensare che sembrasse addormentato.
Quante volte gli era capitato di trovarlo sul divano addormentato in quella posizione, il game boy acceso in grembo, meravigliato che la musichetta irritante non lo svegliasse?
Con quella faccia soddisfatta per aver completato chissà quale livello complicato, e una sigaretta che, scivolatagli dalle labbra, creava l'ennesima bruciatura circolare sul tessuto rovinato del divano o sul tappeto consunto ai suoi piedi.
In quei momenti lo odiava, così come odiava dover condividere con lui quell'appartamento.
"Svegliati!" gli urlava sferrando calci sul divano.
Lui semplicemente sobbalzava, spegnendo la console e preoccupandosi per la batteria.
Neanche lo sfiorava l'idea di un incendio.
Ora invece ripensava a quei momenti con nostalgia, pentendosi di non avere molti ricordi migliori di quelli da condividere col suo migliore amico.
-Signore...- disse la guardia scuotendolo per una spalla.
Mello ricominciò a respirare e batté le palpebre, facendo sobbalzare l'agente.
-Mi scusi...- disse il biondo tirando fuori qualcosa da sotto il tessuto bagnato del gilet.
Smise di tremare e con mano ferma puntò la sua pistola contro l'uomo e fece fuoco.


Più tardi stava sfrecciando in strada con un'ambulanza che aveva rubato all'obitorio.
Gli dispiaceva per quel che aveva fatto.
Sperava che Dio lo perdonasse, anche se ormai le sue azioni non erano più guidate da Dio, se non dal suo dolore che lo rendeva folle.
Ad un tratto fermò l'ambulanza in un vicolo e si cambiò i vestiti bagnati con un abito da infermiere.
Poi ripartì, diretto al crematorio più vicino.
Quando arrivò scese in silenzio e si avvicinò al portellone del retro.
Lo aprì e fece scendere il corpo del suo migliore amico su una barella, coperto ancora una volta da un lenzuolo.
Gli sarebbe piaciuto seppellirlo in Inghilterra, magari alla Wammy's House, dove si erano conosciuti, ma non poteva viaggiare fino in Inghilterra con un cadavere sulle spalle.
Allora aveva deciso di farlo cremare, e di spargere le sue ceneri.
"Fermati, Mello, sei ancora in tempo" gli diceva la voce di Matt nella testa "Non voglio che tu venga arrestato o peggio a causa mia."
"Ma tu sei morto a causa mia. Il minimo che posso fare è morire per te." gli rispose Mello.
"Ma io non voglio. Smettila con questa cazzata Mel, ti conviene fermarti finché sei in tempo. Hai già ucciso un uomo innocente! Credi che io voglia essere vendicato a questo prezzo? Non credi che così facendo tu ti stia rendendo come Kira, spinto dalla rabbia?! Mel, io..."
" ZITTO!" urlò nella sua mente "Ti prego, stai zitto... Non sopporto quando mi fai la predica, lo sai. Io ho sempre agito di testa mia, non ti ho mai ascoltato. Perché questa volta dovrebbe essere diverso?"
"Perché si tratta della tua vita."
"Si tratta sempre della mia vita. O della tua."
"Non più, ora. Ma se non vuoi ascoltarmi Mel, fa' come vuoi. Io me ne vado."
"Matt! Aspetta io...!" disse, ma ormai la voce del rosso si era spenta.
-Maledizione...- imprecò tra sé, sottovoce.
Ormai era arrivato, senza accorgersene, all'ingresso del crematorio.
Aprì la porta e vide un uomo seduto dietro a una scrivania, di fronte a dei forni, che leggeva un giornale.
Quel posto non gli piaceva, puzzava  di fumo e di morte.
Quando l'uomo abbassò il giornale e si guardò intorno, si rese conto che c'era qualcun altro nella stanza.
Ripiegò il giornale e si avvicinò a Mello.
-Buonasera- disse.
Poi, senza dire niente si avvicinò alla barella e la spostò, fino a metterla davanti a una delle bocche di fuoco pronte a inghiottire il suo amico.
Quando vide gli occhi sconvolti di Mello, l'uomo gli disse: -Tu devi essere nuovo. Tranquillo, le prime volte è dura, ma poi ci si fa l'abitudine e non si fa più caso né all'odore, né ai corpi che bruciano.-
Lui non rispose.
Rimase in silenzio a guardare l'uomo che sollevava senza sforzo il corpo di Matt, e lo adagiava nel forno.
Gli tolse gli occhialoni e li porse a Mello, dicendo: -Questi non bruciano bene. Tienili tu.-
Il biondo porse automaticamente la mano e prese gli occhiali.
Fissò le lenti arancioni, e gli sembrò di vedervi ancora gli occhi di Matt dietro.
Quando rialzò lo sguardo, vide l'uomo che chiudeva il portellone del forno e lo accendeva.
-Le ceneri sono per la famiglia?-
Mello annuì debolmente, e vide l'addetto ai forni che prendeva una delle tante anonime giare da uno scaffale, pronto a riempirla col suo migliore amico.
Il ragazzo fissò la fessura coperta di vetro che permetteva di vedere nella fornace, e vide il corpo del suo migliore amico che prendeva fuoco e bruciava.
Vide la sua pelle infiammarsi come carta, i capelli, dello stesso colore delle fiamme, divorati da quell'incendio che divampava attorno a lui.
Gli ricordò l'incendio in cui si era procurato l'orribile ustione che gli deturpava metà volto, e sentì dentro di sé il violento impulso di aprire il forno per tirare fuori il suo amico, come aveva fatto lui salvandolo tempo prima.
Ormai però, era tardi.
La pelle era bruciata completamente, scoprendo i muscoli che prendevano fuoco a loro volta, lasciando intravedere in alcuni punti le ossa bianche.
Il nauseante odore di bruciato e la vista del suo migliore amico che diventava cenere gli davano il voltastomaco.
Poco dopo infatti fu costretto a distogliere lo sguardo e ad appoggiarsi alla parete dietro di lui per non cadere.
Diede un ultimo, rapido sguardo alla fornace e poi si voltò disgustato.
Fissò la parete ruvida e ingrigita dal fumo di fronte a lui, riflettendo sulla sua prossima mossa.
Le parole di Matt gli volteggiavano ancora nella mente, disordinate: "Hai già ucciso un uomo innocente!"
Strizzò gli occhi: avrebbe dovuto uccidere anche quell'uomo?
Stinse gli occhiali di Matt in una mano: "Chissà... Forse..."
-Ecco fatto.-
Proprio in quel momento la fornace era stata spenta e l'uomo stava mettendo nella piccola giara quel che restava del suo migliore amico.
Mello guardò con sconforto il vasetto che l'uomo gli porgeva e sentì le lacrime che si avvicinavano pericolosamente all'orlo dei suoi occhi.
Lo prese e si voltò per andarsene, spingendo la barella vuota fuori dalla porta, quando l'uomo gli disse: -Ah, dimenticavo. Nel corpo c'erano questi.-
Aprì il pugno guantato e mostrò a Mello un mucchietto di proiettili.
-Crede che la famiglia li voglia tenere?-
Mello rifletté un po', poi disse: -No, ma possono servire alla scientifica.-
L'uomo sussultò un po', nel sentire la voce di un giovane di quell'età così ferma e fredda.
Se ne sentì intimorito, e la cosa non gli piaceva.
Mise i proiettili in un guanto di lattice, non avendo sacchetti a disposizione, e li porse al biondo.
Mello tese la mano libera e prese i proiettili.
-Arrivederci!- gli disse l'uomo con un sorriso tirato, tentando di allentare la tensione.
Il ragazzo non gli rispose.
Uscì dal crematorio e sussurrò debolmente.
"Addio..."

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Ecco fatto! Scusate il ritardo, ma la scuola è sempre più dura! Spero che questo capitolo, un po' più lungo del solito, vi sia piaciuto! Il momento della vendetta si avvicina, per Mello... Continuate a seguire per sapere chi sarà il primo su cui si vendicherà!
E ora rispondo alle recensioni, che sono aumentate! ^_^

Alynna: Grazie! Sono felice che la fiction ti piaccia tanto! Matt sta per essere vendicato, e Mello non si farà scrupoli... Continua a leggere per sapere come continua! Ma sappi che i miei aggiornamenti sono un po' lentini... Spero non me ne vorrai male! ç_ç Al prossimo capitolo, ciao!

Soleya
: Grazie! Mello vendicherà a breve Matt, certo che ce la può fare! XD Credo che quando scoprirai come è nata questa fiction, morirai dalle risate! XD È nata proprio da una cavolata! ^_^ Continua a seguirmi! Alla prossima, ciao!

patri_lawliet
: Grazie! Beh, dato che Mello non è tipo da mettersi a piangere, nemmeno alla vista del cadavere di Matt, l'unica opzione plausibile è... VENDETTA!!! Ovvero: a morte tutti! ^_^' Sono contenta che la fiction ti piaccia! Continua a seguirmi! Alla prossima, ci vediamo!

anxieroxiemuxie_chan
: Grazie! Si, Mellino è rimasto un po' scosso alla vista di Matt, tipo: "OoO", ma poi s'è ripreso! ^_^ Mi dispiace ricordarti che i miei aggiornamenti sono rari ma buoni! XD Ma vedrò di fare il possibile per aggiornare presto! Al prossimo capitolo, ciao!

Lolly
: Grazie! Sono felice che ti piaccia la mia fic, davvero! E poi è difficile scrivere cose melodrammatiche, quindi sono ancora più felice! Ho allungato un po' questo capitolo, spero che così vada bene! ^_^  Spero che gradirai anche questo aggiornamento! Alla prossima, ciao!

Grazie di cuore a tutti, anche a chi si limita a leggere! Al prossimo capitolo, ciao!

Kisses dalla vostra  KLMN

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Capitolo 4
*** †sOGNO† ***


†]mAD[† cap 4
†]mAD[†


"Matt... Chissà se mi parlerai ancora..." pensò Mello.
Stava guidando verso l'ospedale più vicino, il suo migliore amico accanto a sé.
Riordinava le idee, programmava le sue prossime mosse.
Pianificava la sua vendetta.
Gli serviva un piano a dir poco perfetto per mettere in atto quel che aveva in mente.
Un piano e un po' di tempo.
Guardò fuori dal finestrino e vide che iniziava ad albeggiare alla sua destra.
"È già mattino..." pensò. Che fine aveva fatto la notte?
Aveva perso il senso del tempo?
Tornò a guardare le strade di Tokyo, che iniziavano lentamente a riempirsi di macchine.
Certo che i giapponesi sono proprio degli ottimi lavoratori.
Lui non avrebbe mai accettato un lavoro che lo avesse costretto ad alzarsi così presto.
Improvvisamente sentì le palpebre farsi più pesanti, e si ricordò a che ora si era svegliato il giorno prima.
Non dormiva da circa 24 ore, e ciò non andava bene: aveva bisogno di restare lucido, altrimenti sarebbe andato tutto a rotoli, ancor prima di iniziare.
Si sbrigò a raggiungere l'ospedale, dove lasciò l'ambulanza e i vestiti da infermiere, esattamente come li aveva trovati.
Prese solo una borsa, dove mise Matt, i proiettili e gli occhiali dell'amico.
Si guardò intorno, cercando di trovare un posto dove riposare, un hotel magari.
Ci mise poco a notare l'enorme costruzione che recava la scritta "Kissu hotel": era chiaramente un love-hotel, di quelli in cui si prenotano le camere semplicemente per fare sesso.
Era perfetto: nessuno gli avrebbe chiesto cosa ci facesse li un ragazzo della sua età, dato che intorno a lui c'erano ragazzi ben più giovani di lui, e non avrebbe avuto bisogno di mostrare un documento.
Entrò e si diresse verso la reception, dove un uomo di mezza età stava dando le chiavi di una stanza a una coppia che riusciva a stento a contenere i suoi istinti.
I due si allontanarono dal bancone, permettendo a Mello di avvicinarsi.
L'uomo mise via il contante sganciato dalla coppietta e si dedicò al ragazzo appena entrato.
-Salve- gli disse con falsa benevolenza -Cosa posso fare per lei?-
-Vorrei una stanza. Non importa che sia lussuosa, basta che ci sia un letto- rispose lui.
-Oh, bene, bene. Vuole restare per un paio d'ore o per l'equivalente di una notte?-
-Mi bastano quattro o cinque ore-
-Allora fanno 7.000 yen-
Mello, senza dire nulla, tirò fuori dalle tasche la somma richiesta e la diede al receptionist.
Poi vi aggiunse 1.500 yen, dicendogli: -Questi sono per lei. Sa, mia madre mi sta cercando e vorrei riservatezza; insomma, lei non mi ha mai visto. E non si preoccupi se vede arrivare la polizia, mia madre avrà sicuramente denunciato la mia scomparsa- sorrise lievemente, assumendo un'aria complice.
L'uomo sorrise a sua volta e assunse un'aria ingenua.
-Ma certo! Si figuri, io non ho mai avuto clienti biondi! Non li sopporto proprio, i biondi...-
Mello fece un cenno con la testa per fargli capire che era più che sufficiente.
Prese la chiave che l'uomo gli porgeva e si avviò verso le scale.
Stanza 119: primo piano, quindi.
Arrivò in un lungo corridoio e lo percorse fino a trovare la sua stanza.
Aprì la porta. Come richiesto, la stanza era essenziale.
C'era un letto matrimoniale al centro, con dei comodini ai lati. In un angolo della stanza c'era una poltrona, mentre dal lato opposto c'era un tavolino, sopra il quale stava un televisore dotato di videoregistratore e DVD player. Sopra uno dei comodini c'era un telefono.
Mello non si curò di questi dettagli; si distese sul letto e guardò il soffitto, tentando di dormire.
Chiuse gli occhi, rigirandosi più volte.
Quando alla fine la stanchezza lo vinse, cadde in un sonno cupo e agitato.

Era tutto buio.
"Dove sono? Matt... Matt, ci sei? Sei qui, non è vero? Rispondimi!"
Silenzio.
Si sentì un sospiro echeggiare nell'aria.
"Matt!" urlò Mello al vuoto.
"Mello... Calmati. Sono qui, con te, come sempre"
"Non è vero. Te ne sei andato"
"Ma ora sono qui"
"Com'è possibile? Io ti ho ucciso..."
"Non dire sciocchezze, Mello. Potevo fermarmi quando volevo: tu stesso mi hai detto più volte che potevo tirarmi indietro quando volevo"
"Lo so, ma mi sento... Come se... Come se fossi stato io, a spararti tutti quei proiettili... E poi, ho cremato il tuo corpo..."
"Ma ora sono qui" ripeté la voce, che si era avvicinata.
Mello non riusciva a capire da dove provenisse, gli echeggiava intorno.
Sentì Matt sbuffare e gli arrivò un forte odore di fumo al naso.
Anche l'odore lo circondava.
Era come se Matt fosse ovunque e in nessun posto insieme.
"Mi dispiace, Matt... Io ti ho ucciso... È colpa mia se sei morto... Se non siamo più insieme... Se non sei più con me... È tutta colpa mia, e solo mia..."
"Parli come se volessi convincermene"
"E tu mi difendi anche ora che non devi! Perché vuoi convincermi del contrario?"
L'altro soffiò ancora fumo.
"Sai, Mel? C'è qualcosa di positivo a essere nella mia condizione. Ora posso fumare tutte le sigarette che voglio, senza il rischio che mi uccidano"
"Ma dove sei?"
"Che intendi? Sono qui"
"Ma... Sei riuscito a... Dio ti ha accolto in Paradiso? Ti ha perdonato per tutti i peccati commessi a causa mia?"
"Non credo che sia il Paradiso, dato che quei peccati li ho fatti di testa mia. Ma ci sono tutti i videogiochi del mondo, insieme a tutte le console possibili: GameBoy, PlayStation...Sai, mi piacerebbe mostrartelo. Ma sei ancora vivo, e non puoi vedere né me, né questo luogo. Quindi la mia risposta è: quasi. Sono quasi in Paradiso"
"Q... Quasi? Ma non c'è tutto quello che hai sempre sognato?"
"Si, è vero, ci sono molte cose che mi piacciono, ma... Sono solo. Non ci sei tu, Mel, a dirmi di staccarmi dal computer per mangiare, non ci sei per dirmi di non fumare dentro casa... Semplicemente, non sei qui"
"... Tranquillo... Ti raggiungerò... Presto..."
"Non farlo, Mel. Il suicidio è un peccato, e finiresti all'Inferno"
"Il mondo è già il mio Inferno. E credo che, ormai, ci finirei comunque"
"No, sei ancora in tempo. Puoi ancora fermarti"
"Ma non voglio farlo"
Matt sospirò.
Silenzio.
"Sai quanto tempo è passato? Quattro ore. Ti devi svegliare"
"Ma non voglio farlo"
"Fallo, finché puoi; un giorno pagheresti pur di svegliarti"
La sua voce si affievolì.
"MATT!" il suo grido riecheggiò, rimbombando in quell'enorme spazio nero e vuoto "Ti vendicherò! Quei bastardi..."


-... MORIRANNO TUTTI!- urlò aprendo gli occhi.
Batté le palpebre, frastornato.
Si mise a sedere sul letto e guardò fuori dalla piccola finestra della sua stanza.
Dovevano essere più o meno le dieci e mezzo, ma non poteva dirlo con certezza, dato che non aveva un orologio e il cielo era coperto dalle nuvole.

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Si, lo so: questo capitolo potrebbe fare di più.
È solo che ho promesso a Lolly un regalo di compleanno, e non vorrei che pensasse che mi sono scordata di lei! ç_ç
Lolly, ricordi i piani che avevo per questo capitolo, vero?
Beh, sono slittati di un capitolo, perché non è questo che ti dedico, ma il prossimo! >:3
Mi spiace che il cap non sia granché, ma volevo pubblicare... Ero molto indecisa, ma alla fine l'ho fatto.
Mi raccomando, se avrò ispirazione degna di questo nome, aspettate con ansia il prossimo capitolo!
Intanto auguri Lolly, e scusa il ritardo! Il prossimo capitolo sarà tutto per te! :3
E ora rispondo a un po' di recensioni! ^0^

KeR: Oh, grazie mille! ^///^ Stai pur certa che Mello si vendicherà... Molto presto... Muahahah! >XD Continua a seguirmi! ;-)

Alynna: Eccomi qua! Come ho già detto, Mellino nostro vendicherà Mattino altrettanto nostro, e ci saranno spargimenti di sangue... Almeno una volta ogni due mesi! XD Non perdere di vista gli aggiornamenti! ^_^

Lolly: Ehm... In effetti ho aggiornato prima del previsto... XD Sono felicissima che il capitolo ti sia piaciuto, my deaV! Spero che anche questo, nonostante le azioni più calme di Mello, sia di tuo gradimento! ^_^ E spero mi perdonerai per aver cambiato il destino di questo cap, ma... Lo faccio per te, Lolly! v_v Quindi pazienta ancora un po'! E aspettati grandi cose dal prossimo capitolo... Ku ku ku... XD Alla prossima!

anxieroxiemuxie_chan: Oh, cara! Ecco un'altra fan che ho deluso facendo slittare la vendetta... Uffa... Aspetta, manca solo un capitolo all'inizio del piano di Mello! X3 Ti assicuro che sarà sul prossimo capitolo: DEVE esserci... TT_TT Piè che altro devo riuscirci... E va beh, aspetta e spera! XD Ciao!

Soleya: Che bello, sono felice che ti piaccia! ^_^ In effetti mi ero accorta che mancavi... Hai letto tutto? XD Se la fic migliora, spero che continui su questa lunghezza d'onda: voglio che sia magnifica! *_*

Grazie a tutti i lettori e le lettrici, a chi recensisce e a chi aggiunge la fic ai preferiti! Grazie mille, alla prossima!!!

Kisses dalla vostra KLMN

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Capitolo 5
*** †pIANO† ***


†]mAD[† cap 5

†]mAD[†

 
Si alzò dal letto con tutta la calma che riuscì a trovare.
Guardò le sue mani, accorgendosi che tremavano lievemente.
Strinse i pugni, tentando di fermare il tremore che lo invadeva; prese le chiavi e la borsa, che aveva abbandonato sul tavolino, e uscì dalla stanza.
Attraversò il corridoio, fino alle scale, ripensando a quel suo dialogo con Matt: si sentiva meglio, sapendo che era in un bel posto, ma ciò non toglieva che doveva vendicarlo.
Gliel'aveva detto lui stesso, che si sentiva solo, che soffriva: come poteva rinunciare alla sua vendetta, sapendo questo?
Voleva farla pagare a quelli che lo avevano separato dal suo migliore amico.
Non poteva perdonarli, e non lo avrebbe fatto.
Nessuno di loro poteva sperare nella salvezza: era il momento di mettere in atto il suo piano.
Quando passò davanti alla reception, l'uomo dietro al bancone lo salutò con un cordiale: "Torni presto!", ricevendo in cambio un'occhiata obliqua e fredda che lo lasciò sconcertato.
Mello non se ne curò oltre, e se ne andò dall'hotel.
La strada, ora affollata, brulicava di vita, di uomini e donne che si recavano a lavoro, a fare compere o che accompagnavano i bambini a scuola, correndo per l'evidente ritardo.
Il ragazzo rimase per un po' fermo sulla soglia dell'hotel, incerto sul da farsi.
Era come ipnotizzato da quel flusso costante di vita: non seppe bene perché, ma tutto quel movimento gli fece venire in mente la corcolazione sanguigna.
Le persone erano i globuli rossi e bianchi; e poi c'erano i virus, i germi e gli altri corpi maligni.
Sono li, in mezzo al flusso, da qualche parte, ma i globuli non se ne accorgono finché le cellule non vengono attaccate.
E, in genere, allora è troppo tardi.
Iniziò a camminare sul marciapiede, in cerca di un certo luogo, mentre rifletteva: è così che aveva visto la vera faccia del mondo per la prima volta, quando era piccolo e credeva che la vita fosse facile, all'improvviso.
Allora le era stata portata via la sua famiglia, ora gli toglievano il suo migliore amico... Non poteva tollerarlo.
Esigeva vendetta.
Si bloccò di colpo di fronte a un Internet-café, quello che cercava.
Entrò.
Si avvicinò a un computer senza badare a chi gli era intorno, bramante informazioni.
Si sedette sulla scomoda sedia di plastica con cuscino, in plastica anch'esso, accendendo il monitor.
Non appena vide la schermata principale di Google poggiò le mani guantate sulla tastiera, senza sapere bene cosa cercare.
Provò a digitare Kiyomi Takada, speranzoso.
Non appena ebbe scritto "kiyom" si allungò una barra sotto quella di ricerca, dove era scritto: "Kiyomi Takada - 29.200 risultati".
"Bene" pensò Mello.
Finì il nome e diede "ricerca", trovando più di quaranta pagine di risultati.
Scartò subito siti come: "We Love Takki! Kiyomi Takada Official Fan's Club! Join Us", che erano i primi nell'elenco.
Scese più in basso nella pagina, fino a giungere di fronte a qualcosa di promettete: "Kiyomi Takada's Office".
Cliccò.
Davanti a lui si aprì la pagina: sullo sfondo c'era una foto dello studio televisivo dove lavorava Takada.
Al centro c'era scritto qualcosa che non gli interessava, e in un angolo c'era un elenco delle sezioni del sito.
Cliccò su: "Ufficio di collocamento".
Scoprì con disappunto che si trattava solo di annunci pubblicitari e offerte per lavori come cameraman e simili.
Rinunciò.
Si alzò e uscì dall'Internet-café, nervoso.
Ricominciò a camminare finché non si trovò a un incrocio.
Si guardò intorno, cercando di capire dove fosse.
Notò che tutti avevano lo sguardo puntato in alto.
Lui non alzò lo sguardo, disinteressato.
Se lo avesse fatto avrebbe visto che stavano tutti fissando uno schermo fissato a un grattacielo.
Stavano trasmettendo il telegiornale.
Era appena iniziato.
Mello sentì solo una voce riecheggiargli intorno.
"Apriamo con una notizia drammatica: è stato ritrovato il corpo senza vita di Kiyomi Takada, portavoce ufficiale di Kira. La signorina era stata rapita ieri sera mentre si recava allo studio televisivo dove lavorava e, secondo l'autopsia, è morta poco dopo. Il corpo carbonizzato, riconosciuto grazie alle impronte dentali, è stato trovato in una chiesa che era stata data alle fiamme. Secondo la ricostruzione delle autorità, la signorina è morta bruciata viva, probabilmente uccisa dal suo rapitore. C'è anche la possibilità che la signorina sia stata lasciata sola dal suo rapitore mentre andava a richiedere un riscatto, e una fatalità avrebbe incendiato il furgone in cui era reclusa. In ogni caso, l'assenza del rapitore e del suo corpo indicano che la signorina potrebbe essere stata uccisa. Vi informeremo non appena avremo ulteriori notizie."
A questo punto Mello perse il già poco interesse per la voce che rimbombava tutt'intorno a lui.
Non aveva bisogno di sapere quel che era successo: Kira si era sbarazzato del suo portavoce.
Punto.
"Bene, hanno trovato il corpo", pensò "Magari ora si lasceranno sfuggire qualche informazione utile per...".
Ma i suoi pensieri furono interrotti bruscamente dalla voce del giornalista, le cui parole si insinuarono nella sua testa: "Attenzione, ci hanno appena comunicato che è stato ritrovato un uomo morto nell'obitorio dell'ospedale dov'era tenuto il cadavere del secondo rapitore della signorina Takada, ucciso ieri durante una sparatoria! Il ragazzo, sulla ventina, è stato bloccato dalle guardie del corpo di Takada; una di loro ci ha testimoniato di aver sentito lo sparo di un collega e di aver reagito a sua volta per riflesso. Forse, se quell'uomo non si fosse lasciato sfuggire un colpo l'avrebbero interrogato, avrebbero trovato la signorina e tre vite si sarebbero salvate."
A quelle parole Mello iniziò a fremere di rabbia.
Quelle guardie del corpo non avevano sparato a caso, loro avevano deliberatamente ucciso Matt!
Aveva visto il suo corpo trivellato di colpi, cosa credevano?
Quei fori di proiettile non potevano essere tutti casuali.
Non tutti e sessantacinque.
"Inoltre", continuò la voce del giornalista "è stata rubata un'ambulanza dall'ospedale, che secondo la polizia è stata usata per la fuga dell'assassino. Sulla scena del delitto non erano presenti tracce dell'assassino, ma si pensa che possa essere il rapitore della signorina Takada o un suo complice. < Le indagini continueranno al più presto >>, ha dichiarato la polizia, << non appena avremo scoperto qualcosa sul rapitore. Ma se le due indagini sono veramente collegate, arriveremo al più presto alla soluzione del caso. >"
Quindi l'avevano scoperto.
Se l'aspettava.
Dopo tutto, la morte di un agente non passa mai inosservata, anche se era stata "rimandata" a causa della morte di Takada.
"Ci informano ora che i parenti della vittima hanno deciso di celebrare privatamente il rito funebre in onore di Takada domani pomeriggio, in compagnia degli ex-collaboratori della signorina e delle sue guardie, che sono state pubblicamente ringraziate dalla famiglia per aver tentato di salvare l'amata Takada."
Eccola.
Finalmente un'informazione che gli tornava utile.
Ma doveva modificare un po' il suo piano, e aveva poco tempo per agire.
Si voltò e si allontanò.

 

***


"...che sono state pubblicamente ringraziate dalla famiglia per aver tentato di salvare l'amata Takada."
Non disse nulla, ma la sua mente lavorava.
Era stato lui a rapire Takada, e su questo non aveva dubbi.
Sicuramente era stato sempre lui a prendere il corpo di Matt.
Ma avrebbe ucciso davvero un innocente per lui?
...
Che domande.
Certo che si.
"I funerali di Takada sono domani, il 28 gennaio... Lo farà domani. Maledizione."
-Rester-
-Dimmi, Near-
-Chiama L-
-Subito-
L'uomo prese il telefono e compose rapidamente un numero.
Pochi secondi dopo rispose il secondo L.
-L-, disse Near -Dobbiamo rimandare il nostro incontro.-


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Salve a tutti, ben trovati!
Vi prego di non uccidermi per non aver mantenuto la mia promessa, ma il capitolo m'è sfuggito di mano... Perdono!!!
Lolly, direi che ormai è tardi per il regalo... Che ne dici se ti regalo la fic? Auguri! ^_^'
Beh, il prossimo capitolo è quello della strage degli innocenti (presunti)! Almeno spero...
Continuate comunque a seguirmi!
Rispostine ai commentini! ^_^ :

Lolly: Ehm... Perdono! ^_^' Come ho appena detto, il prossimo capitolo è quello decisivo! O almeno spero che il mio cervello non trovi altri modi per rimandare... Anche perché anch'io non vedo l'ora che quei bastardoni muoiano!!! XD Sono felice che il cap ti sia piaciuto, e spero che per questo sia altrettanto! ^_^ E prego per gli auguri, mi pare il minimo! Non ho nemmeno fatto il cap come volevi... =3= Spero ti piaccia comunque! :3 Alla prossima caVa! Tvttb!

_ ISA _: Gggggina!!! Finalmente hai letto 'sta fic, eccheccavolo! T'ho dovuto costringere, ti sembra normale? >_< Va beh, spero che il cap ti piaccia... Quel che ha in mente Mello sono affari suoi, ma presto lo scoprirai! E il tuo Near... Beh, eccolo! E poi... Ku ku ku... Beh, lo sai! U_U Alla prossima gina, ciao! Tvttb!

Grazie per la lettura, recensite plz!
Ci vediamo alla prossima, ciao a tutti!

 

Kisses dalla vostra KLMN

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