Credo che dovremmo lasciarci

di ElfaFelpata
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Credo che dovremmo lasciarci ***
Capitolo 2: *** Condividiamo la notizia-Malandrini ***
Capitolo 3: *** Condividiamo la notizia-Le ragazze ***
Capitolo 4: *** Severus ***



Capitolo 1
*** Credo che dovremmo lasciarci ***


Lily scese dalle scale del dormitorio femminile praticamente correndo, inciampando nei suoi stessi piedi. Era da un paio di giorni che rifletteva sulla sua relazione con James e si era resa conto di non poter andare avanti così. Si fermò affannando quando lo vide comodamente seduto sulla poltrona alla destra del caminetto di pietra. Lui e Sirius lottavano sempre per occupare quel posto, considerandola ‘la poltrona del potere’, ed evidentemente quel giorno aveva vinto James perché Black era seduto per terra davanti a lui. Remus leggeva tranquillo, mentre Peter e Frank facevano una partita a scacchi. 

“Potter, ti posso parlare un attimo?” chiese avvicinandosi. Il ragazzo stupito alzò lo sguardo su di lei e sorrise. Mostrò il suo splendente sorriso che faceva sobbalzare il cuore di Lily. E questo non era di aiuto. Era dannatamente bello.

“Certamente” rispose, alzandosi.

“Grazie Evans, potrei amarti per questo!” sogghignò Sirius, lanciandosi nella poltrona calda.

“Abbassa la cresta, Felpato” lo rimproverò James “E quando torno la rivoglio”

“Sogna. Lily com’è il detto Babbano?”

Chi va via perde il posto all’osteria” 

“Ecco”

“Si, ma dice anche ‘Ora il padrone è tornato ed il posto va ridato’

“Remus! Dovresti stare dalla mia parte” lo richiamò Sirius.

“Grazie Lunastorta” rise James.

Prese per mano Lily e disse, guidandola verso l’uscita “Andiamo, hai l’aria sconvolta”

“Ciao mon amooooour” le gridò dietro Black, lanciandole un bacio.

“A dopo, tesoro mio” stette al gioco lei, fingendo di prendere al volo il bacio e di metterlo in tasca.

“Dopo me la paghi, cagnaccio. Mi hai dato un motivo in più per picchiarti e riprendermi la poltrona” giurò Potter.

Sentirono la risata dell’amico accompagnarli fuori dalla Sala Comune.

“Dimmi, Lils”

“Credo che dovremmo lasciarci”

James aprì la bocca una volta. Due volte. Tre volte. Spalancò gli occhi e iniziò a respirare freneticamente.

“C-Come?”

“Io... credo che... dovremmo lasciarci”

“E perché mai?! Credevo andasse tutto bene”

“Va TROPPO bene” corresse lei.

“Sei scema?”

“James, ascoltami” gli prese le mani tremanti tra le sue “Sono stata benissimo con te in questi mesi, davvero. Anzi, sto ancora bene, ma...”

“Qual è il problema allora?” la interruppe lui.

“Fammi parlare” lo rimproverò Lily, prese coraggio e gli disse quello che non aveva mai detto prima a nessuno “Il problema è che io credo di essere innamorata di te. Penso di amarti”

“Anche io ti amo” rispose James, felice di sentire quelle parole.

“Jamie, io non ti amo come si amano due ragazzini, io ti amo in modo serio. Vorrei fare seriamente con te e so che non posso chiedertelo. Non posso perché siamo due ragazzi di soli diciassette anni, non posso perché... É un casino. Là fuori è un casino. La guerra, Voldemort, i Mangiamorte. Io voglio combattere Voldemort, ma se sto ancora con te ti metterei in pericolo. Sai che sono presa di mira perché sono una Nata Babbana. Non posso perché ci tengo troppo per permetterti di rischiare per me e non posso perché sarei più vulnerabile e potrei soffrire dannatamente se tu dovessi non sopportare il peso di una relazione seria. E io non ne ho la forza. Non ho la forza di affrontare questa ipotetica situazione” concluse, con le lacrime agli occhi.

“Questa situazione in questo modo la stai anticipando e la stai rendendo reale” le fece notare James.

“Si, ma potrei prevenire...”

“Smettila, Evans. Non puoi dirmi come vivere la mia vita, io voglio stare al tuo fianco. Per sempre. Fidati, io non provo solo una cotterella per te. Io ti amo. E so il significato di ‘amare’. Chi se ne frega quanti anni abbiamo? É vero, siamo solo ragazzi. Ma due ragazzi che si amano e io, Lily, ti amo alla follia. Non ti lascerei mai, non ti abbandonerei mai, non ti farei mai stare male. Voglio vivere la mia vita con te. Tu lo vuoi? Non pensare a Voldemort e alla cazzata della ‘Nata Babbana’, lo sai che non è mai stato un problema”

“Io... beh... si, vorrei stare con te, ma...”

“Allora risolto” concluse lui.

“James!”

“Lils, cosa devo fare per convincerti?” allargò le braccia in un gesto esasperato “Devo chiederti di sposarmi? Lo faccio. Qui, ora. Senza anello, ma con la promessa di stare con te il resto della mia vita” chiese, inginocchiandosi davanti alla ragazza.

“Non ce n’è bisogno, non essere impulsivo. Alzati” cercò di spronarlo lei, imbarazzata.

“Vuoi sposarmi Lily Evans?”
“Potter, dai...”
“Sono serio. Non complicarti di più la vita, rendiamola semplice insieme. Ti prometto che non ti farò soffrire”

Lily si guardò intorno e vide una piccola folla che li circondava. Alcune ragazzine le lanciavano sguardi assassini, mentre altre la guardavano sognanti. I ragazzi scuotevano la testa increduli e sconcertati.

“Non curarti di loro. Non rispondere con la testa e la razionalità, perché l’amore non è razionale. Rispondimi con il cuore e se mi rifiuterai ti lascerò in pace. Ma solo se mi rifiuti con il cuore, non con il cervello” James richiamò la sua attenzione.

Lily prese un profondo respiro, chiuse gli occhi e provò ad ascoltare la riposta urlata dal cuore. Mentre le sue labbra si muovevano e le sue corde vocali pronunciavano “Si”, una piccola lacrima scivolò sulla guancia sinistra e un sorriso le spuntò sul viso. La bocca di James cercò quella di Lily e i due promessi sposi si baciarono, trasmettendosi l’amore reciproco.

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Capitolo 2
*** Condividiamo la notizia-Malandrini ***


Un ragazzo con lunghi capelli scuri ed occhi glaciali spalancò con vigore la porta del dormitorio ed annunciò: “Pensavo che potremmo andare a Mielandia stasera.. Ho una gran voglia di dolci”

“Non dirlo a me..” sussurrò l’amico castano, pregustando già quelle prelibatezze.
“Peter.. Da quando tu non hai voglia di abbuffarti?” rise il terzo, alto e con il viso stanco, scompigliando i capelli del ragazzo tarchiato.

“James? Approvi? Andiamo?” chiese Sirius, guardando fiducioso il quarto ragazzo presente nella stanza. 

“Si si.. Ci sto.. Ehm ragazzi.. Devo dirvi una cosa” rispose lui, pensieroso.

“Non dirmi che non trovi più il tuo mantello, ti prego. Non ho nessuna voglia di mettere sottosopra il dormitorio” lo implorò Remus.

“Ho chiesto a Lily di sposarmi” 

Un silenzio pesante aleggiò nella stanza. Le folte sopracciglia scure di Sirius si incurvarono in un’espressione sorpresa ed incredula, gli occhi castani di Remus si spalancarono, come se avessero appena visto un ragno ballare il tango, e la bocca di Peter si socchiuse, lasciando dello spazio tra le labbra.

“Cosa sono quelle facce?”
Felpato fu il primo a mormorare, in tono cupo: “Jamie… Hai... Hai fatto cosa?” 

“Sirius non metterla giù così dura” 

“T-Tu hai... Oh Merlino!” imprecò l’altro in risposta, schiacciandosi il palmo della mano sulla fronte, provocando un suono sgradevole.

“Dai era inevitabile” commentò James, sottolineando la logica del suo gesto.
“Si, ma non a 17 anni!” Lunastorta diede manforte all’amico ancora scandalizzato.

“Rem mi aspettavo un tuo appoggio”
“Un mio appoggio? Certo che ti appoggio! Ma perchè hai dovuto saltare venti passi e fare quello più importante così, dal nulla?”
“Voleva lasciarmi” rispose James, guardandosi le mani.

Sirius aprì tre volte la bocca senza parlare e poi, con un tono forzatamente calmo, puntualizzò “Cioè, caro Ramoso, tu hai pensato bene di chiederle di sp-sp-sposarti, oddio mi viene l’eritema solo a dirlo, mentre lei ti stava LASCIANDO????”

“Beh messa così è da psicopatici”
“Perchè lo è!” urlò Felpato, contento che il suo migliore amico avesse capito la gravità della situazione.

“No ma non capite.. Lei voleva lasciarmi perchè aveva paura per il futuro, aveva paura che io la abbandonassi. Che potevo fare per farle capire che è la donna della mia vita?” cercò di spiegare James.

“Ci sono mille modi per farle capire che la ami” fece notare Remus.
Sirius alzò la mano in alto e la sventolò urlando “Quoto Lunastorta” 

“Oh dai mi è venuto così. Non è che io ci abbia pensato molto” ammise Potter.

“Non avevo alcun dubbio” lo schernì Sirius.
James lo guardò in sottecchi e borbottò “Parla Mr impulsività” 

“Io sono contento” disse Peter, in modo flebile. Non aveva ancora proferito parola fino a quel momento.

“Grazie Coda!”

“Tu sei.. Contento?” chiese perplesso Lupin.

“Ma cosa vi siete bevuti stamattina voi due?” 

“No, sul serio. Sirius, Remus.. Pensateci: perchè aspettare di essere in guerra, lontani dalle mura sicure di Hogwarts, senza avere una prospettiva di un futuro quando ci si può godere la vita già ora? Ha fatto bene, ha colto l’occasione” fece riflettere Codaliscia.

“Devo dire che non l’avevo pensata così drastica…” ammise James, colpito.

“E io non avevo mai sentito un discorso con così tante parole venire dalla bocca di Peter” aggiunse Sirius, sconvolto.

“Si ma Coda bisogna pensare anche alle conseguenze di un gesto così..” iniziò Remus, ma fu interrotto da James: “Io e Lily siamo la coppia perfetta!”
“Non stavo dicendo il contrario..” riprese l’amico “Ma devi pensare che, oltre all’amore, ci sono una serie di problematiche pratiche. Non so, ad esempio: i soldi per il matrimonio, trovarvi una casa voi due, i figli.. Penso che vorrete averne. Garantirete loro un futuro? Sarete abbastanza forti da fare i genitori insieme? Non è una questione solo d’amore”

“Ehm... Non ci avevo pensato” 

“Eh certo!” commentò Black.

“Ciò non vuol dire che non siano cose risolvibili. Allora.. I soldi li ho io per il matrimonio. Per la casa penseremo a qualcosa.. I miei hanno una casa vacanze a Godric’s Hollow, potremmo andare lì per un po’ mentre facciamo dei lavoretti per tirare su qualche soldo. I figli... Oh Merlino non ne ho idea! Vorrei tanto una squadra di Potter-Evans, ma insomma.. Vedremo. Non ne ho mai parlato con Lils. Ogni cosa a suo tempo”

“E questo sarebbe il tempo per una proposta di matrimonio?” 

“Si Sirius, era il momento giusto. Smettila di essere lo scapolo anti-matrimonio per un momento e sii felice per me”

Felpato tacque per un secondo e poi chiese “Ti ha detto ‘si’?” 

“Certo, ha accettato”

“Che coppia di pazzi!”

“Probabile” ammise James con un sorriso. 

“Sono felice per te” disse Sirius.

“Davvero?”
“Attimo passato”

“Dai, stupido”

“Ma certo Ramoso che sono felice per te! Se è ciò che vuoi davvero sono contento che tu l’abbia ottenuto, ma ciò non toglie che io non sia privo di dubbi... E che sono contro al matrimonio. Perchè sbandierare al mondo il vostro ‘amore eterno’ se già state bene insieme? Poi si finisce con il tempo a prosciugarsi l’un l’altro” rispose Sirius, ragionando a voce alta ed esprimendo i suoi pensieri.

“Che visione ottimista e romantica”

“Avete sempre saputo come la penso” borbottò.
“Certo, con i signori Black come simbolo dell’amore e del matrimonio non ti biasimo per avere questa visione” rifletté James.

“Per favore la smettiamo di parlare di matrimonio? Sto iniziando a grattarmi. Il mio limite per oggi è stato superato” supplicò Sirius, mentre le sue unghie iniziavano a scavare nei solchi nel suo braccio destro.

“Solo per oggi?” chiese Remus, ridendo.
“No, direi per un mese” rispose Felpato, scatenando le risate negli amici.

“Pensate che preferisco addirittura parlare di esami.. Giusto per farvi capire il mio livello di sofferenza” aggiunse.

“Oh bene, approfittiamo di questa situazione!” prese al balzo l’occasione Remus, tirando fuori dalla sua borsa il libro di Pozioni.

“Ti odio” sussurrò James a Sirius.

“Mai quanto io odio te” rispose l’altro, tirando un pugno sulla spalla dell’amico.

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Capitolo 3
*** Condividiamo la notizia-Le ragazze ***


Lily era ancora scossa e non riusciva a capacitarsi di quello che le era appena capitato. Era appena scesa in sala comune per lasciare il suo ragazzo e si è invece ritrovata promessa sposa? Come cavolo era possibile?
James non era mai stato un ragazzo ordinario, questo è vero. Quasi sempre riusciva a sorprenderla, ma così non era mai successo. Aveva completamente ribaltato la situazione a suo favore.
Le sue amiche sapevano ciò che aveva intenzione di fare e la stavano sicuramente aspettando ansiose in dormitorio con una gran scorta di fazzoletti e di dolci presi in cucina. Cosa avrebbe potuto dire? Aveva fatto bene ad accettare o era solo stata presa dall’emozione del momento?

Mentre questi dubbi si instauravano nella sua mente aprì la porta del dormitorio e vide esattamente la scena che si aspettava: Mary ed Alice parlottavano tra loro davanti ad una montagna di caramelle e di torte mentre Marlene, sdraiata sul letto, leggeva un libro dalla copertina scarlatta. 

Appena sentirono la porta aprirsi le tre amiche alzarono gli occhi e si trovarono davanti la ragazza rossa con un’area sconvolta. 

“Com’è andata?” chiese Mary balzando in piedi.

“Come l’ha presa?” domandò Alice, preoccupata per il suo migliore amico.

“Come stai?” rincarò la dose Marlene, chiudendo il libro.

Lily rimase in silenzio per un attimo non riuscendo a capire di cosa stessero parlando. Aveva la testa ovattata.

Quel silenzio fu preso come un segno di allarme da parte di Mary che guardò con occhi spaventati le due amiche.

“Lily… Vieni a sederti qui sul letto” disse, prendendola per mano e portandola sul materasso.

“Io…” iniziò la rossa “Io non ce l’ho fatta”

“Non vi siete lasciati?” sorrise Alice.

“No non ci siamo lasciati”

“Oh che meraviglia!” esclamò entusiasta Marlene.

“Allora possiamo mettere via questi dolci anti depressivi!”
“Aspetta Alice, penso che quelli potrebbero servire.. Perché hai questa faccia sconvolta? É successo altro?” chiese Mary, scrutando il viso dell’amica.

“Si”

“Eddai Lily muoviti! Racconta che ci stai spaventando”

“Ali, lasciale il suo tempo”
“Non sei curiosa Mar?”

“Ovvio che si! Ma guardala.. Sembra che abbia appena ucciso qualcuno”

“Non sono tranquilla per niente.. Nè per Lily né per Jamie”
“Pensi che io lo sia?”

“La volete smettere voi due?” le riprese Mary “Vi state comportando da…”

“Ci sposiamo” la interruppe Lily.

“Chi?” chiese Alice, sperando di non aver capito.

“Cosa fate?”

Lily scoppiò a ridere e realizzò in pieno ciò che aveva detto. Lo ripeté con un sorriso smagliante “Io e James ci sposiamo, sarò la signora Potter”

“Oh santo Merlino”

“Penso che Marlene abbia detto ad alta voce l’unico pensiero che stia passando nelle nostre menti”
“Io in realtà stavo pensando che ammazzerò James”

“Perché?” chiese preoccupata Lily, guardando Alice.

“Perché non me l’ha detto!”

“Non era programmato”
“No aspetta però, sono un po’ confusa… Come avete fatto a decidere di sposarvi dopo una rottura? Non ha senso” chiese Mary.

“Questa è una cosa che non ho ancora capito” rise Lily.
“Non hai intenzione di raccontarci altro?”

“Prendi i dolci, vi racconto per filo e per segno tutto”

“Inizio a prendere anche la rivista di abiti da sposa che tengo nel baule da quando ho dieci anni”

“Così mi spaventi, Mary” 

“Sapete quanto amo queste cose!”

“Sarà la tua wedding planner, sarai spacciata futura signora Potter” rise Alice, dando un bacio sulla guancia alla ragazza.

“Comunque Lily… Congratulazioni” la abbracciò Marlene. Non era una persona molto fisica ed espansiva e per Lily quell’abbraccio fu rassicurante: aveva fatto la scelta giusta, se ne rese conto in quel momento.

“Oh per Morgana, non ti ho ancora abbracciato come si deve” ululò Mary. Lanciò ad Alice il tomo recuperato in fondo al baule.

“La mia migliore amica si sposaaaaaaaa!!!” urlò, saltando su Lily in un abbraccio soffocante e schiacciandola sul letto, in mezzo alle risate delle amiche.

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Capitolo 4
*** Severus ***


Lily stava studiando in riva al lago il suo tomo di Rune Antiche. Sulla pergamena scriveva la traduzione con la sua calligrafa precisa ed obliqua. Il calamaio era in bilico sul prato davanti a lei e il vento le muoveva i ciuffi rossi nell’aria.

‘I resti delle antiche dimore furono ritrovati nelle alte colline in Romania alla fine della I guerra magica e..’ 

“É vero?” la sua lettura fu interrotta da una voce arrabbiata alle sue spalle.

“Come scusa?” si girò la ragazza.
Si ritrovò davanti un ragazzo che conosceva fin troppo bene: Severus. Avvolto nel suo mantello nero la osservava con aria di rimprovero e di paura.

“É vero ciò che si dice in giro di te e Potter?” chiese con viso pallido.

“E cioè?” rispose lei, acida.

“Che ti ha chiesto di sposarlo…” la voce gli si spezzò.

“Si”

“… E che tu hai accettato”

“Si”

“Non puoi farlo!” urlò furibondo.

“E perché mai?” lo sfidò Lily.

“Perché… Perché… É Potter!” rispose, come se fosse la risposta più ovvia del mondo.

“Questo lo so” 

“É un imbecille! Non puoi farlo”
“Senti, piano con le parole. Tu hai perso il diritto di darmi tuoi consigli due anni fa. Sono solo affari miei. Ti devo ricordare che non siamo più amici?” l’attaccò lei, alzandosi. Ormai quasi la sovrastava di una spanna in altezza, ma nonostante questo rimpicciolì.
“Me lo ricordo bene”
“Ottimo, discorso chiuso. Non capisco nemmeno perché tu sia qui a parlare con me e sopratutto perché io ti rispondo ancora” 

La ragazza si chinò a raccogliere i suoi quaderni.

“Lily, ti prego…” la supplicò Severus.

“Lily?! Non sono più una mezzosangue ora? Non sono più feccia?” gridò di rimando lei, lasciando cadere tutto ciò che aveva appena impilato.

“Non ricominciare, ti ho chiesto scusa mille volte”
“Comunque non capisco perché tu sia tanto sorpreso, sono fidanzata con lui già da tempo”

“Pensavo fosse un passatempo. Una conquista. Non so, tipo un oggetto da consumare e usare” disse lui, che si era convinto che fosse così per non guardare in faccia alla realtà.
“Un OGGETTO? Ma per chi diavolo mi hai presa? Dovresti conoscermi meglio di così, ma come ti è venuto in mente? Non sono mica una sgualdrina!”
“Non volevo dire…”

Lily prese in mano tutte le sue cose in fretta. Era rossa di collera e sentiva il nodo avvicinarsi in modo pericoloso alla gola.
“Ah no? Beh non mi interessa. Io mi sposerò con James e sarò felice perché io lo amo. Sentimento che tu probabilmente non sai più provare” concluse in fretta la ragazza, prima di rischiare di mettersi a piangere dalla vergogna e dalla rabbia.
“Ti sbagli, io…” iniziò Severus, ma Lily se ne andò e lo lasciò lì solo vicino al lago.

“… Amo te. Non puoi essere sua” sussurrò lui con voce disperata. 

 

***

 

“Potter!!”

Una voce raggiunse le orecchie dei due ragazzi alti che camminavano, chiacchierando tra loro.

“Hai per caso sentito qualcuno parlare?” chiese il primo.

“Mmm… C’è uno strano ronzio” rispose il secondo, avendo riconosciuto la voce. 

Un ragazzo con lunghi capelli unti e un naso ingombrante si fermò davanti a loro, chiudendo la strada.

“Devo parlare da solo con Potter, a meno che non sappia reggere una conversazione o non sappia affrontarmi senza il suo cagnolino preferito” disse Severus Piton, guardando i due giovani.

“Lavati la bocca Mocciosus, prima di parlare con me” rispose il ragazzo, riducendo a due fessure i suoi occhi grigi.

“Sirius lascia stare”

“Oh mi sembra di aver già vissuto questa scena di un vostro litigio per me, sono quasi onorato” li canzonò Piton, alludendo alla giornata del Platano Picchiatore e di Remus.

“Non ti azzardare…” iniziò Sirius, toccando la bacchetta nella sua divisa.

“Di cosa devi parlarmi?” lo interruppe James, rivolgendosi a Mocciosus.
“Lily” 

“Felpato, vai via. É una cosa tra noi”

“Sicuro Jamie?” chiese il secondo, deluso.

“Si si, davvero. Ti raggiungo dopo, va tutto bene” lo rassicurò Potter, guardandolo fisso negli occhi.

“Questo si che è un addio straziante tra due amanti”
Sirius provò una seconda volta a tirare fuori la bacchetta, ma James gli bloccò la mano.
“Dacci un taglio, sto già avendo troppa pazienza con te” lo zittì Potter.

Severus fece una smorfia, sopprimendo l’acida risposta che aveva sulle labbra. 

“A dopo Ramoso” salutò Sirius, guardando con odio Piton. Si allontanò lungo il corridoio e svoltò l’angolo per dirigersi verso la Sala Grande.

Solo a quel punto James si rivolse a Severus: “Cosa vuoi?”
“Non la devi sposare”
Una risata scoppiò sulle labbra del ragazzo con gli occhiali.

“E chi saresti tu per impedirmelo?”

“La persona che ci tiene di più a lei”
“Di questo ti sbagli”

“No non mi sbaglio”

Per una manciata di secondi si guardarono in cagnesco senza proferire parola. Gli occhi color nocciola si scontrarono con quelli nero pece in una lotta gelida. Il primo ad abbassarli fu Piton, che si guardò le mani. Preferiva scagliarsi da solo la maledizione Cruciatus piuttosto che rendersi debole davanti a Potter, ma disse ugualmente, con voce strozzata: “Non puoi sposarla”

“Certo che posso e lo farò. Cos’è? Sei geloso?” lo punzecchiò James.

Il tono canzonatorio e impertinente del ragazzo fece ribollire la rabbia in Severus che prese la bacchetta di slancio.

“Everte Statim!” urlò, in direzione di James. Lo colpì in pieno petto e lo scaraventò a diversi metri di distanza. Un sordo rumore accompagnò la caduta del ragazzo sul pavimento duro.
Si alzò velocemente con tutti i nervi tesi, l’adrenalina che investiva tutto il suo corpo. Il cuore iniziò ad accelerare i suoi battiti e il sangue pulsò nella testa. La mano scivolò sulla superficie liscia della bacchetta che, in un attimo, fu attraversata da una conosciuta energia e scagliò il suo incantesimo.

La fattura Gambemolli colpì in pieno le esili gambe di Piton, che rotolò in terra senza controllo.

James si avvicinò all’avversario e parlò con voce gelida che non ammetteva repliche “Sono stato già troppo buono con te. Tutto questo solo perché so che Lily tiene ancora a te per qualche strano motivo. Non ti azzardare mai più a parlarmi così, ad attaccarmi o a credere di sapere cosa sia meglio per lei. Sono il suo ragazzo, la amo e lei ha scelto di stare con me. Questione chiusa, spero te ne farai una ragione”

“So che tu la farai soffrire” ringhiò Severus, ancora a terra, con la bacchetta a un metro da lui.

James si abbassò ed arrivò a due centimetri dal lungo naso del ragazzo.

“Io non la farò mai stare male. La proteggerò sempre con tutta la forza che ho. La proteggerò in primo luogo da te che l’hai già delusa. Non sei nemmeno riuscito a tenere l’amicizia con lei e l’hai distrutta, le hai fatto passare un periodo infernale. Tu non hai mai avuto influenza su di me e non ti ascolterò mai sulla questione Lily. Non hai diritto nemmeno di nominarla con le tue labbra sporche”

Uno sputo arrivò dritto sulla guancia destra di James. Il ragazzo strinse i pugni e chiuse gli occhi. Vide davanti a sé il viso di Lily e respirò, pulendosi dalla saliva.
Aprì gli occhi e concluse, gelido: “Non mi abbasserò mai ai tuoi livelli. Non ti avvicinare più a me e a lei o te ne pentirai”

Si alzò e si allontanò. L’ultima cosa che sentì fu la promessa di Piton, urlata in modo straziante e minaccioso “Te la farò pagare, lurido maiale! Lo giuro, fosse l’ultima cosa che faccio!”

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