star trek assemble : ep 75 : Addio Spock di batuffoloki (/viewuser.php?uid=860255)
Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.
Lista capitoli:
Capitolo 1: *** romulus ***
Capitolo 2: *** l'enterprise ***
Capitolo 3: *** addio spock ***
Capitolo 4: *** sonnambulismo ***
Capitolo 5: *** fusione mentale ***
Capitolo 6: *** Tajeet ***
Capitolo 7: *** inganno ***
Capitolo 8: *** il funerale ***
Capitolo 1 *** romulus ***
Le tenebre stavano finalmente calando. Era quello che stava attendendo con impazienza: la notte. Si avvolse nel morbido mantello di lana grigia e tirò su il cappuccio. Doveva raggiungere il giardino e da li la rimessa. I corridoi della grande villa, fortunatamente, erano deserti. Il suo ospite, il senatore Thokax e la sua consorte erano a letto. Ma anche la servitù aveva terminato i suoi compiti giornalieri e si era ritirata. Le luci spente e l'assoluto silenzio rendevano quella casa enorme, ridondante di statue, quadri e tappeti, decisamente inquietante. Si mosse con circospezione cercando di evitare che i suoi passi echeggiassero sui pavimenti di marmo e potessero svegliare qualcuno. Certo l'eta era quella che era e lui non era più agile come una volt. Raggiunse l'ampio giardino. Ora , camminando sull'erba poteva accelerare il passo senza più timore di essere udito. Si strinse ancora di più nel suo mantello: l'aria era frizzante e gli dolevano le giunture. La rimessa era a 100 metri di distanza , da lì aveva buone speranze di riuscire ad andarsene.
"Maestro."
La voce alle sue spalle lo colpì come un pugno allo stomaco. Si voltò lentamente a guardare il suo allievo prediletto: Il figlio diciottenne del senatore Thokax. Il ragazzo l'aveva ascoltato con estremo interesse in quei due mesi che aveva passato ospite di suo padre. Aveva assorbito i suoi insegnamenti come una spugna e abbracciato la sua filosofia. Era davvero promettente. Ma ora non aveva tempo per i rimpianti, per pensare a come aveva potuto istruirlo e plasmarlo. Ora era tempo di andare.
"Dove vai maestro?" Chiese Tajeet curioso.
"A fare quattro passi in solitudine, ho bisogno di meditare." Mentì Spock .
I vulcaniani non mentono. Ma lui non era del tutto vulcaniano. E comunque non si trovava più su Vulcano. Era su Romulus....
|
Ritorna all'indice
Capitolo 2 *** l'enterprise ***
Quando si era conclusa la vicenda di Khan Spock si era chiesto cosa fare di se stesso. Era anziano ...e solo. I suoi amici si trovavano addirittura in un altro universo. Aveva cercato di stabilire un rapporto con le loro controparti in questo universo, ma erano solo dei ragazzi, che non sapevano cosa farsene di un residuato bellico come lui. Aveva anche cercato di farsi assumere come consulente dalla federazione. In fondo, lui, di cose da raccontare e di consigli da dare ne aveva. Ma la cosa alla fine non si era concretizzata. Certo poteva limitarsi a godersi gli ultimi anni della sua vita in tranquillità , ma non era nella sua natura. Dopo aver solcato i cieli, per anni, sull'enterprise, incappando in situazioni al limite dell'incredibile , tutto il resto gli pareva noioso, inutile e grigio. Poi un giorno l'aveva colto l'ispirazione. Se nel suo mondo non era riuscito a riportare alla ragione i romulani, e riunificarli con i loro lontani cugini vulcaniani, perchè non poteva riuscirci in questo? Aveva lavorato parecchio per cercare dei contatti diplomatici su Romulus, ad un certo punto aveva pensato anche di rivolgersi a Sarek, ma poi aveva desistito. Questo Sarek non era suo padre , ma glielo ricordava parecchio. Alla fine si era fatto avanti il senatore Thokax. Filosofo, filantropo, collezionista d'arte, illuminato nel pensiero, pronto ad ascoltare le sue teorie e ad accoglierlo, come amico, nella sua dimora. Erano state giornate produttive, in cui aveva incontrato gent, spiegato il suo punto di vista e guadagnato consensi e seguaci. Giornate serene e memorabili ....fino a quel momento in cui la verità gli si era presentata davanti in tutta la sua crudeltà.
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
Ora giaceva per terra sul pavimento della navetta. Ogni respiro gli procurava un dolore indicibile che lui tentava di tenere a bada con le tecniche di meditazione vulcaniana. Ma era troppo tardi, un pezzo di lamiera, della consolle esplosa, gli aveva trafitto la gola. Sentiva il sangue gorgogliare ad ogni respiro. Quanto gli rimaneva ? Non aveva importanza , ormai la sua vita era giunta al termine e non era riuscito a compiere la sua ultima missione. La più importante. Quella da cui sarebbero dipese migliaia di vite e il futuro della federazione. Lo consolava il fatto che forse avrebbe rivisto i suoi amici. Perchè ultimamente aveva maturato una convinzione. Che il katra ,(cioè l'anima , l'essenza di ciò che era stata una persona in vita) ,disgiuntosi dalle spoglie mortali che lo imprigionavano, raggiungesse un luogo dove incontrare l'anima delle persone con cui era stato affine in vita. Non importa in quale universo si trovassero queste persone. Alla fine tutte si riunivano in un luogo comune. Questo perchè era la cosa più logica da fare!
|
Ritorna all'indice
Capitolo 3 *** addio spock ***
"Capitano ricevo un sos automatico, poco innanzi a noi." Uhura si era voltata di scatto verso Kirk appena il segnale le era arrivato nell'auricolare.
"Spock ?" Il capitano si voltò a sua volta verso il suo ufficiale scientifico per sapere se i sensori segnalavano qualcosa.
"Un conflitto a fuoco. Rilevo radiazioni tipiche di colpi di phaser."
"Signor Sulu, massima velocità e armi pronte all'uso." Ordino Kirk sistemandosi più saldamente sulla poltrona.
Ma quando arrivarono era già tutto finito. Lo spazio sarebbe stato vuoto e immobile se non fosse stato per il relitto di una navetta che galleggiava come un uccello moribondo sul pelo dell'acqua. Chi aveva compiuto quello scempio si era già dileguato.
"Rilevo un segno di vita a bordo , ma debole."Riferì Spock.
"Raggio traente, portiamola nell'hangar. Uhura avverti McCoy di correre lì , forse può ancora fare qualcosa per l’occupante di quella navetta."Ordinò Kirk .
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
Loki aveva afferrato un fucile phaser e aveva cercato di precedere McCoy, perchè , che il segno vitale fosse debole non era una garanzia che non fosse ostile. Fece cenno al medico di stare dietro di lui mentre apriva lo sportello della navetta. Era davvero messa male. Lo scafo presentava parecchi segni di esplosioni da phaser. La cosa strana è che i nemici non l'avevano finita. Perchè non le avevano dato il colpo di grazia? Forse erano stati disturbati dal'arrivo dell'enterprise. L'atmosfera all'interno era impregnata di fumo. La consolle di navigazione era esplosa. La sua attenzione fu attirata da un uomo steso al suolo. Fece cenno a McCoy che poteva entrare. Era solo un vecchio. Un vulcaniano per la precisione. Ed era messo proprio male. Aveva i vestiti bruciacchiati, segno che aveva patito delle ustioni. E la gola squarciata, da cui fuoriuscivano fiotti di sangue verde. Era veramente anziano e fragile, l'aggettivo che meglio lo descriveva era consunto, pensò Loki. Mccoy si era inginocchiato accanto a lui e aveva cominciato a far scorrere il tricorder sul suo corpo.
"E' in condizioni critiche, aiutami." Gridò a Loki .
Lui abbassò il fucile e si inginocchio accanto al dottore chiedendosi cosa fare per aiutarlo. McCoy gli allungò un paio di guanti e una garza con cui pulire la ferita dal sangue. Loki cercò di detergere disperatamente la ferita, ma più sangue toglieva più ne usciva. Poi si accorse con stupore che il dottore si era bloccato e guardava il ferito senza fare più nulla.
"Spock ....." Mormorò McCoy sbiancando.
Loki ci mise qualche secondo a capire. Non era a bordo durante il periodo in cui Nero, il criminale romulano, aveva attaccato vulcano. E Jim aveva conosciuto il vecchio Spock, transfuga da un altro universo.Il vecchietto moribondo , su cui si stavano prodigando, doveva essere prorpio lui. Non riusciva a vedere una somiglianza col suo amico in quel volto scarno e rugoso, ma non c’erano dubbi sulla sua identità. Vide il vulcaniano alzare una mano verso il volto di McCoy.Forse in un estremo gesto di saluto. Parve quasi artigliargli il volto con le sue dita nodose e ossute. Poi ebbe un ultimo sussulto. La sua mano ricadde priva di vita lungo il corpo inerte. McCoy rimase impietrito. Stava forse valutando il da farsi? Stava decidendo se rianimarlo o lasciarlo andare definitivamente? Loki lo scosse leggermente e il dottore parve afflosciarsi come un palloncino sgonfiato.
"E' andato?" Chiese.
McCoy annuì. "Si , non ci provo neppure ....." Confermò sconsolato.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 4 *** sonnambulismo ***
Spock osservava il corpo da dietro il vetro. Era stato pietosamente ricomposto ma non aveva riacquistato la sua dignità. Pareva una statua di cera che si stava lentamente sciogliendo. Il giovane se ne stava li immobile a osservare se stesso. Era strano, era assolutamente illogico .
"Vado a recuperare i diari della navetta. " Lo informò Loki fermo dietro di lui . Spock si voltò di scatto.
"Vado io ."
" Ma forse vuoi star qui ....." Tentò di obbiettare Loki.
"A contemplare la mia morte?"
"Non sei tu ....te lo garantisco io che ho vissuto un'esperienza simile alla sua. Tu sei tu, lui è lui, i vostri destini si sono separati da tempo, la vostra vita non sarà mai la stessa e neppure la vostra morte."
"Ciò che dici è logico, ma in un simile circostanza, la mia logica vacilla. Se vuoi fare qualcosa per me, ti prego, contatta l'ambasciata vulcaniana e chiedi chi si occuperà dei funerali. E' parecchio che non lo sento, quasi 4 anni. Magari in questi anni si era sposato o aveva lasciato scritte le sue ultime volontà....insomma è inutile che io dia dei suggerimenti proprio a te, non ne hai bisogno." Concluse il giovane vulcaniano allontanandosi.
Loki sospirò. Il povero Spock era già sotto pressione per altre cose. L'aveva visto cambiato in questo periodo sapeva che gli nascondeva qualcosa. Aveva anche provato a farlo parlare ma senza alcun successo. Sapeva di essere l'unica persona a bordo con cui si sarebbe confidato. Qualunque cosa fosse non ne avrebbe parlato neppure con sua moglie , ma con lui si,perchè erano menti affini, intelligenze superiori. Alla fine decise che aspettare l'evolversi degli eventi fosse la cosa più saggia.
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
C'era qualcosa che squittiva. Loki aprì un occhio per guardare la sveglia. Il suo cervello gli diceva, chiaramente, che non era ancora ora di alzarsi .Infatti la sveglia segnava le cinque del mattino e non era lei a produrre quel suono fastidioso. Era il campanello. Loki rotolò fuori dal letto. Ovviamente Jim continuava a russare tranquillo. Solo l'allarme rosso avrebbe potuto scuoterlo e farlo tornare dal mondo dei sogni. Fuori dalla porta c'era Sulu e sembrava piuttosto in difficoltà.
"Non ti avrei svegliato ....ma non so proprio che fare." Borbottò mentre gli faceva segno di seguirlo.
Ora , che Sulu non fosse in grado di risolvere un problema da solo, qualunque fosse, suonava strano alle orecchie di Loki .
"E’ in cucina." Spiegò Sulu sibillino.
Che tipo di problema poteva esserci in cucina? Il cuoco aveva bruciato tutti i toast? Quando arrivarono finalmente comprese quello che l'altro non aveva il coraggio di rivelargli. C'era acqua sul pavimento, proveniva dai rubinetti che erano stati aperti e traboccava giù dai lavandini. Il vero problema era che il dottor McCoy ci stava zampettando dentro.Tutto allegro e felice canticchiava una sciocca canzoncina . Indossava il più ridicolo pigiama che Loki avesse mai visto in vita sua. Era viola decorato con degli orsetti. Inoltre teneva in mano un grosso vaso di burro di noccioline e con un dito stava tracciando dei disegni sul muro. Il cuoco boliano era sul punto di esplodere.
"Portate via questo ubriacone dalla mia cucina ." Sbraitò fuori di se."Come pensate che possa rimettere in ordine e preparare la colazione per gli ufficiali in tempo?"
Loki tuttavia aveva dei dubbi sul fatto che il dottore fosse ubriaco . A prima vista sembrava più sonnambulo.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 5 *** fusione mentale ***
Jim Kirk non riusciva a prendere la cosa seriamente. Si tratteneva a stento dal ridere in faccia al dottore che cercava di ricomporsi nella sua divisa e far sparire l'infame pigiama.
"Non avevo bevuto ...ma non ho mai sofferto di sonnambulismo, chiederò al dottor M'Benga di farmi degli esami di routine per scoprire cosa mi sia successo!"
"Cosa ricordi ?" Gli chiese il capitano cercando di tornare serio.
"Ero su Risa. Sulla spiaggia con Susie , te la ricordi quella brunettta...vabbè lascia perdere, comunque stavamo sulla spiaggia, con le onde che ci lambivano i piedi , io cantavo una canzone e tracciavo per lei romantici disegni sulla sabbia."
Kirk a questo punto non riusci più a contenersi e scoppio a ridere. Loki invece era serio e fissava , sul suo tablet , la foto della parete su cui McCoy aveva "disegnato " col burro di noccioline.
"Questi segni sembrano numeri ...." Commentò perplesso.
In quel momento Spock fece il suo ingresso in infermeria.
" La navetta di ....Spock, veniva da Romulus ."
Kirk ritornò serio di colpo. "Romulus....era prigioniero dei romulani?"
"Sono riuscito a contattare alcune persone su vulcano, del'ambasciata,non mio padre ovviamente ." Ci tenne subito a putualizzare Spock .
"Era andato su Romulus volontariamente, per ragioni culturali ."
"Il vecchio era andato fuori di testa!" Sbottò il capitano scuotendo il capo. Spock emise un lieve grugnito , dopotutto Kirk stava insultando lui ....Si certo Loki sosteneva che quello Spock non era lui, ma questo Spock non riusciva ad accettare pienamente l'idea.
"Credo che dello stato mentale di ...Spock dovremo preoccuparci più tardi. Questi numeri hanno tutta l'aria di un set di coordinate, ma sono incompleti ." Intervenne Loki all’improvviso . Spock si chinò a guardare il suo tablet.
"Hai ragione ...dove li hai presi ?"
"Li ha scritti McCoy e io forse so perchè... " Loki cambio l'immagine sul suo tablet. "E' il filmato delle telecamere interne della navetta del vecchio Spock. Riprende l’attimo in cui McCoy e io lo soccorrevamo. Guarda qui. Mentre stava morendo cercava di comunicare, ma non poteva parlare perchè aveva le corde vocali tranciate. Quindi ha afferrato il volto dell'unica persona che aveva vicino."
" Una fusione mentale!" Esclamò Spock, capendo finalmente cosa Loki intendesse.
"COOOOOOOOOOOOOSA?Quel vecchio rimbambito ha piazzato qualcosa nel mio cervello? E ora chi me lo tirerà fuori ?" Il dottore era diventato rosso per la rabbia.
"Credo ci sia un 'unica soluzione." Sospirò Loki.
McCoy ci mise un attimo a capire che avrebbe dovuto subire un 'altra fusione mentale."Fantastico, lo sport preferito da voi Spock ,giovani o vecchi che siate, è fare casino col mio cervello" Commentò acido! |
Ritorna all'indice
Capitolo 6 *** Tajeet ***
"Quindi abbiamo un set di coordinate spaziali e temporali ."L'ammiraglio Foster era in teleconferenza con loro e stava consultando il rapporto dei vari ufficiali sugli incredibili avvenimenti capitati a bordo dell'enterprise.
Aveva subito afferrato la gravità di quella rivelazione." La navetta proveniva da Romulus e le bruciature sullo scafo sono tipiche di armi romulane. Ne deduco che i romulani non volevano che Spock ci comunicasse quelle informazioni. Potrebbero essere coordinate di un'attacco.”L’amiraglio continuò a riflettere.
"E' la prima cosa a cui ho pensato." Concordò Kirk .
"Però se così fosse, perchè non l'hanno finito. Potevano ...una navetta così piccola in così misere condizioni...." Obiettò subito Loki che non era del tutto convinto.
Kirk non aveva una risposta ai dubbi del suo ragazzo, fortunatamente Uhura comparve sul monitor della sala tattica a distrarlo. "Capitano una navetta ci chiama."
E ora che altro succede, pensò Kirk esasperato."Chi è?" Chiese,quindi.
"Un mercante di spazie ferengi, dice che viene da Romulus e ha un passeggero che chiede asilo politico alla federazione e vuole essere accolto specificatamente sul'enterprise. "
"Questa è bella...." Sbottò l'ammiraglio Foster che aveva sentito tutto."Sono proprio curioso di sapere chi è, capitano , attendo un suo rapporto per il momento rifletterò sulla questione dei riomulani. Chiudo "Si congedò sparendo dal video.
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
Le sorprese non finivano mai sull’enterprise. Dopo aver analizzato la navetta in lungo e in largo con i sensori per accertarsi che non contenesse armi o esplosivi, il passeggero del ferengi fu accolto a bordo. Con grande sorpresa di tutti era un 'adolescente romulano. Pareva spaventato e preoccupato ma nello stesso tempo ansioso di rivelare qualcosa.
"Cerco il mio maestro, Spock di vulcano, lui diceva che eravate suoi amici. Lui è in pericolo! " Aveva gli occhi di una volpe braccata da una muta di cani da caccia. Dopo una breve visita medica lo condussero in sala conferenze insieme a Loki. Kirk osservava la scena sul monitor della sua sala tattica in compagnia del giovane Spock che scalpitava per andare a parlare col romulano.
"Non capisco perchè non posso essere io a interrogarlo!"
Kirk lo fissò con aria di rimprovero."Si che lo sai! Solo che non vuoi accettarlo.Mi serve che ci parli Loki perchè è l'unico che può stabilire con certezza se l'incredibile storia che ci ha raccontato è vera. Inoltre non gli abbiamo ancora detto che il suo "maestro " è morto. E non sono sicuro che riuscirebbe a capire che tu e il vecchio eravate in qualche modo ...legati!"
Spock si lasciò cadere sulla poltrona mentre la confessione di Tajeet continuava.
"Quindi era un imbroglio fin dall'inizio?" lo incalzò Loki.
"Si è così ,mio padre è realmente appassionato di filosofia , ma l'idea di una riunificazione tra romulani e vulcaniani non ha mai sfiorato la sua mente .Ho trovato strano sin dall'inizio la generosità con cui a accolto il maestro e alla fine ho capito che gli stava tendendo una trappola. Ha fatto in modo che lui vi portasse quelle coordinate perchè concentraste la vostra flotta in quel punto , ma l'attacco avverrà sicuramente altrove."
|
Ritorna all'indice
Capitolo 7 *** inganno ***
"Aspettami un attimo qui Tajeet."Gli suggerì Loki alzandosi.
I suoi sospetti avevano finalmente trovato una conferma. Ormai aveva tutti gli elementi che gli servivano ed sarebbe stato semplice per chiunque trarne le debite conclusioni. Ma il ragazzo, era ancora in ansia .Si alzò e gli afferrò una manica.
"Come sta Spock ? Devo vederlo e spiegargli che io ho sempre creduto nelle sue parole e che ho tradito mio padre per seguirlo e diventare suo discepolo.”
Loki sospirò. Perchè dovevano toccare sempre a lui certe incombenze. Era la legge del contrappasso .Aveva sbagliato, nella sua vita passata, e ora doveva espiare i suoi peccati.Tuttavia anche le pene hanno fine, prima o poi, pensò.
"Ti mando il dottor McCoy lui ....ti porterà da Spock." Sussurrò infine, poi si diresse in sala tattica per raggiungere Kirk e Spock .
"Dice la verità ?" Gli chiese il capitano.
"Lui è profondamente convinto di ciò che dice, dove stia però la verità non posso saperlo.Forse è stato il vecchio Spock ad essere ingannato o forse Tajeet....non c'è modo di saperlo con certezza.La risposta può darcela solo l’evoluzione degli avvenimenti.."
"Qualunque sia , quei diabolici romulani hanno ideato un piano veramente perfetto. Se l'ammiraglio Foster fa concentrare le forze in un unico punto , i romulani attaccheranno dall’altro.”Rimuginò Kirk
.”Hanno sfruttato la buona fede, e anche l’ingenuità del povero .....vecchio.” Commentò Loki .
Spock non muoveva un sopracciglio. Probabilmente si sentiva responsabile delle azioni di quel vecchio con cui divideva almeno il dna se non le esperienze di vita.
”Chiamo l’ammiraglio e cerco di spiegargli la situazione. Lo chiamerò e gli dirò di disporre le nave in ogni punto da cui è possibile attaccare sia coperto."Concluse Kirk.
"E' l’unica cosa da fare." Concordò Loki .
”Hai contattato vulcano per il funerale?”Chiese finalmente Spock come ridestandosi dal suo letargo.
”Si , nessuno sapeva che fare, alla fine....perdonami , ma ho chiamato tuo padre e si è offerto di pensarci lui. Appena l’emergenza sarà conclusa faremo rotta su vulcano e troveremo tutto pronto per le esequie.”
”Molto generoso da parte di Sarek.”Commentò Spock e per la prima volta a Loki parve di udire un cenno di disprezzo nel tono della sua voce. |
Ritorna all'indice
Capitolo 8 *** il funerale ***
Pioveva. Era un 'evento eccezionale, la pioggia su vulcano di questa stagione. Uhura trovò la cosa incredibilmente poetica : era il cielo che piangeva la morte dell'anziano Spock. C'erano tutti gli ufficiali dell'enterprise al suo funerale. Venivano a rappresentare i suoi amici di un altro universo .C'erano anche Sarek e Amanda. La cerimonia era carica di simbolismo, come ogni cosa su vulcano. Le ceneri , del corpo cremato di Spock, erano state raccolte in un urna. I parenti e gli amici passavano davanti all'urna e ciascuno disperdeva al vento un pizzico di cenere che si andava ad unire alla sabbia rossa del deserto diventandone parte per l’eternità. Spock tuttavia non riusciva a concentrarsi sulla cerimonia. Da quando aveva appreso dell'esistenza di un fratello,le emozioni, che aveva cercato a lungo di reprimere, erano tornate prepotentemente a galla e non avevano intenzione di andarsene. Era tormentato in continuazione da sensazioni che non riusciva a definire. Ad esempio ora fissava suo padre, che disperdeva al vento le ceneri del vecchio Spock, e provava qualcosa di intenso: odio o forse disprezzo ...ci stava riflettendo sopra ma non riusciva a capirlo! Alla fine della cerimonia si tenne un rinfresco. Kirk si avvicinò al giovane vulcaniano che se ne stava in disparte offrendogli un bicchiere di un disgustoso tè alle erbe vulcaniano.
"Vuoi prenderti qualche giorno di licenza?" Gli chiese.
Spock lo fissò con entrambe le sopracciglia inarcate ."Pensi che mi serva?" Ribatte con un tono vagamente più scontroso del solito.
"Credo che la vicenda ti abbia scosso.Ti vedo meno impassibile del solito."
"Certo , sapere che in vecchiaia potrei perdere la testa ,al punto di andarmene in giro, a tentare di convertire alla logica, dei romulani , non mi lascia indifferente."
"Sai che non sarà così. La tua vita si è ormai talmente distanziata dalla sua che non avete più niente in comune." Gli ricordò Kirk .
"Lo dice anche Loki."Gli confermò Spock.
"E' lui la discriminante."
"Come ?" Spock ora era confuso .
"La linea temporale ha deviato in modo deciso quando Loki è comparso nelle nostre vite ." Gli spiegò Kirk ."Nel suo universo Spock era diventato amico fraterno di Kirk , ma nel nostro è comparso Loki . E ci ha divisi. Entrambi abbiamo trovato ciò che cercavamo in lui. Io la stabilità sentimentale. Tu una persona intellettualmente affine con cui confidarti. E nessuno di noi due ha ritenuto di dover approfondire il nostro rapporto ."
Spock annuì." Forse ti ho mal giudicato , ogni tanto anche tu sei capace di riflessioni profonde."
Kirk ridacchiò, per nulla offeso dal commento poco carino, poi vide Amanda che si avvicinava e decise di defilarsi. La donna teneva sottobraccio Tajeet. "Abbiamo deciso di ospitare questo ragazzo finchè la federazione non gli troverà un posto sicuro dove stare." Gli spiegò la madre.
Spock sentì montargli dentro un 'altra sensazione che aveva dimenticato : la gelosia. Così suo padre rinchiudeva un figlio in manicomio , disprezzava l'altro, ma il piccolo profugo romulano si sentiva in dovere di aiutarlo .
"Bene mi pare logico ." Si limitò a commentare e si voltò per andarsene prima di sbottare in modo indecoroso in pubblico.
Ma Tajeet lo inseguì.
"Aspetti signore.....io vorrei parlarle . Insomma il comandante Loki mi ha spiegato la situazione , anche se a me sembra ancora incredibile. Che lei sia il mio maestro da giovane......"
Spock si impose di contare fino a tre prima di rispondere , non voleva dire cose di cui si sarebbe pentito.
"Ascoltami bene ragazzo , io non sono lui e non lo sarò mai. Non condivido nessun genere di pensiero o convinzione con lui , quindi non cercare aiuto o spiegazioni da me. Non c'è nulla che io possa dirti ."
Sperò di essere stato chiaro e si allontanò con decisione. Tajeet aprì la bocca per protestare ma ormai il vulcaniano si era allontanato.Il romulano lo fissò perplesso .Non capiva. E forse neppure gli interessava .Sapeva solo una cosa. Che finchè lui fosse stato in vita gli insegnamenti del suo maestro non sarebbero andati perduti .Aveva un a missione da compiere.E l ‘avrebbe compiuta. |
Ritorna all'indice
Questa storia è archiviata su: EFP /viewstory.php?sid=3336048
|