star trek assemble : ep 75 : Addio Spock

di batuffoloki
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** romulus ***
Capitolo 2: *** l'enterprise ***
Capitolo 3: *** addio spock ***
Capitolo 4: *** sonnambulismo ***
Capitolo 5: *** fusione mentale ***
Capitolo 6: *** Tajeet ***
Capitolo 7: *** inganno ***
Capitolo 8: *** il funerale ***



Capitolo 1
*** romulus ***


Le tenebre stavano  finalmente calando. Era  quello  che stava attendendo  con impazienza: la  notte. Si avvolse  nel morbido mantello di  lana grigia   e  tirò su  il  cappuccio. Doveva raggiungere  il  giardino  e da  li  la rimessa. I  corridoi della  grande villa, fortunatamente, erano  deserti. Il  suo  ospite, il  senatore Thokax e  la sua consorte erano  a letto. Ma anche la servitù  aveva terminato i  suoi  compiti  giornalieri  e si  era  ritirata. Le luci  spente  e l'assoluto  silenzio rendevano  quella casa  enorme, ridondante di statue, quadri  e tappeti,  decisamente  inquietante. Si  mosse  con  circospezione cercando  di  evitare che  i  suoi  passi  echeggiassero sui pavimenti  di  marmo e potessero  svegliare  qualcuno. Certo  l'eta era  quella che era  e  lui  non era  più  agile  come  una volt. Raggiunse l'ampio  giardino. Ora  , camminando  sull'erba poteva accelerare il passo  senza  più  timore di  essere  udito. Si  strinse ancora di  più nel  suo  mantello: l'aria era frizzante   e gli  dolevano  le giunture. La rimessa era a 100 metri  di  distanza , da  lì aveva  buone speranze  di  riuscire ad andarsene.
"Maestro."
La voce alle sue spalle lo  colpì come  un pugno  allo  stomaco. Si  voltò  lentamente a guardare  il suo allievo prediletto: Il  figlio  diciottenne del  senatore Thokax. Il  ragazzo  l'aveva ascoltato  con estremo interesse  in quei  due mesi  che aveva passato  ospite  di  suo padre. Aveva assorbito i  suoi  insegnamenti  come  una spugna e abbracciato  la sua filosofia. Era  davvero promettente. Ma  ora  non aveva tempo  per  i  rimpianti, per  pensare  a  come aveva potuto  istruirlo  e plasmarlo. Ora era tempo  di  andare.
"Dove vai  maestro?" Chiese Tajeet curioso.
"A fare quattro passi in solitudine, ho  bisogno  di  meditare." Mentì  Spock .
I  vulcaniani  non mentono. Ma lui  non era  del  tutto  vulcaniano. E  comunque non si  trovava più  su  Vulcano. Era su  Romulus.... 

 

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Capitolo 2
*** l'enterprise ***


Quando  si  era conclusa la vicenda di  Khan  Spock  si  era chiesto  cosa fare di se stesso. Era  anziano  ...e solo. I  suoi  amici  si  trovavano  addirittura  in un  altro universo. Aveva cercato  di  stabilire  un rapporto  con  le loro  controparti in questo universo, ma erano  solo  dei  ragazzi, che  non sapevano  cosa farsene di un residuato  bellico  come  lui. Aveva anche cercato  di farsi  assumere  come  consulente dalla federazione. In fondo,  lui,  di  cose da raccontare e di  consigli  da dare ne aveva. Ma la cosa  alla fine  non si  era concretizzata. Certo poteva limitarsi  a godersi  gli ultimi  anni  della sua vita in tranquillità , ma  non era  nella sua natura. Dopo  aver solcato i  cieli,  per anni, sull'enterprise, incappando in situazioni al  limite dell'incredibile  , tutto il  resto  gli  pareva  noioso, inutile e grigio. Poi un giorno  l'aveva colto l'ispirazione. Se  nel  suo  mondo  non era riuscito  a  riportare alla ragione  i  romulani,  e  riunificarli  con  i loro lontani  cugini  vulcaniani,  perchè  non poteva riuscirci  in questo? Aveva lavorato  parecchio per  cercare dei  contatti diplomatici  su  Romulus, ad  un certo punto  aveva pensato  anche  di  rivolgersi  a Sarek, ma poi  aveva desistito. Questo  Sarek  non era suo padre  , ma glielo  ricordava parecchio. Alla fine si  era fatto  avanti il  senatore Thokax. Filosofo, filantropo, collezionista  d'arte, illuminato  nel  pensiero, pronto  ad  ascoltare le sue teorie e ad accoglierlo, come amico, nella sua dimora. Erano  state  giornate produttive, in cui  aveva  incontrato  gent, spiegato il  suo  punto  di  vista  e  guadagnato  consensi  e seguaci. Giornate serene e memorabili ....fino  a quel momento  in cui  la  verità  gli  si  era  presentata davanti in tutta la sua crudeltà. 

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Ora giaceva per terra sul  pavimento  della navetta. Ogni respiro  gli  procurava  un dolore  indicibile che  lui  tentava di  tenere a bada con le tecniche di  meditazione vulcaniana. Ma era troppo  tardi, un pezzo  di lamiera, della consolle esplosa, gli  aveva trafitto  la gola. Sentiva  il  sangue gorgogliare ad ogni respiro. Quanto gli  rimaneva ? Non aveva importanza , ormai  la sua vita era giunta al termine e  non era riuscito  a  compiere la sua ultima missione. La più importante. Quella da cui sarebbero  dipese  migliaia di  vite e il  futuro  della federazione. Lo  consolava il  fatto  che forse  avrebbe rivisto i  suoi  amici. Perchè ultimamente  aveva maturato  una convinzione. Che  il  katra ,(cioè  l'anima  , l'essenza di  ciò  che era stata una persona  in vita) ,disgiuntosi  dalle spoglie mortali che  lo imprigionavano, raggiungesse  un luogo dove  incontrare  l'anima delle persone con cui  era stato  affine  in vita. Non importa in quale  universo  si  trovassero  queste persone. Alla fine tutte si  riunivano in un luogo  comune. Questo perchè  era la cosa più logica da fare!

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Capitolo 3
*** addio spock ***


"Capitano  ricevo un sos automatico, poco  innanzi  a noi." Uhura si  era voltata di  scatto  verso  Kirk  appena  il  segnale le era  arrivato  nell'auricolare.
"Spock ?" Il  capitano  si  voltò  a sua volta verso  il  suo  ufficiale scientifico per sapere se  i  sensori  segnalavano qualcosa.
"Un conflitto  a fuoco. Rilevo  radiazioni tipiche  di colpi  di phaser."
"Signor Sulu, massima velocità e armi  pronte all'uso." Ordino  Kirk  sistemandosi più saldamente sulla poltrona.
Ma quando  arrivarono era già tutto finito. Lo spazio  sarebbe stato vuoto e  immobile se  non fosse stato per  il relitto  di una navetta che galleggiava come  un uccello moribondo  sul pelo  dell'acqua. Chi  aveva compiuto  quello  scempio  si  era già dileguato.
"Rilevo un segno di  vita a bordo , ma debole."Riferì Spock.
"Raggio traente, portiamola nell'hangar. Uhura avverti  McCoy di  correre lì , forse  può ancora fare qualcosa per  l’occupante di  quella navetta."Ordinò Kirk . 

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Loki  aveva afferrato un fucile phaser e aveva cercato  di precedere McCoy, perchè , che il  segno  vitale fosse debole  non era  una garanzia che non fosse  ostile. Fece cenno  al  medico  di  stare dietro  di lui  mentre apriva lo  sportello  della navetta. Era davvero  messa male. Lo  scafo  presentava parecchi  segni  di  esplosioni da phaser. La cosa strana è  che  i  nemici  non l'avevano  finita. Perchè non le avevano  dato  il  colpo  di grazia? Forse erano  stati  disturbati  dal'arrivo  dell'enterprise. L'atmosfera all'interno  era  impregnata di  fumo. La consolle di  navigazione era esplosa. La sua attenzione fu  attirata da un uomo  steso  al  suolo. Fece cenno  a McCoy  che poteva  entrare. Era solo un vecchio. Un vulcaniano  per la precisione. Ed era messo  proprio  male. Aveva i  vestiti  bruciacchiati, segno  che aveva patito  delle ustioni. E la gola squarciata, da cui fuoriuscivano  fiotti  di  sangue verde. Era veramente anziano  e fragile, l'aggettivo  che  meglio  lo  descriveva era  consunto, pensò  Loki. Mccoy  si  era  inginocchiato  accanto  a lui  e aveva cominciato  a far scorrere  il tricorder sul suo  corpo.
"E' in condizioni critiche, aiutami." Gridò  a Loki .
Lui  abbassò il fucile  e si inginocchio  accanto  al  dottore  chiedendosi  cosa fare per aiutarlo. McCoy  gli  allungò un paio  di  guanti e  una garza con  cui  pulire  la ferita dal  sangue. Loki  cercò di  detergere  disperatamente  la ferita, ma  più  sangue toglieva più  ne usciva. Poi  si  accorse con  stupore che  il  dottore si  era bloccato e guardava il  ferito  senza fare  più  nulla.
"Spock ....." Mormorò McCoy  sbiancando.
Loki  ci  mise qualche secondo  a capire. Non  era a bordo  durante  il periodo in cui  Nero,  il  criminale romulano,  aveva attaccato  vulcano.  E Jim  aveva conosciuto  il  vecchio  Spock, transfuga da  un altro universo.Il  vecchietto  moribondo , su  cui  si  stavano prodigando,  doveva essere prorpio  lui. Non  riusciva a vedere  una somiglianza col  suo  amico in quel  volto scarno  e rugoso, ma non c’erano  dubbi sulla sua identità. Vide  il  vulcaniano  alzare  una mano verso il  volto di  McCoy.Forse  in un estremo  gesto  di  saluto. Parve quasi  artigliargli il  volto  con  le sue dita  nodose e ossute. Poi  ebbe  un ultimo  sussulto. La sua mano  ricadde priva di  vita lungo il  corpo  inerte. McCoy  rimase  impietrito. Stava forse valutando il  da farsi? Stava decidendo  se rianimarlo  o  lasciarlo  andare definitivamente? Loki lo  scosse leggermente e  il  dottore parve afflosciarsi  come  un palloncino  sgonfiato.
"E'  andato?" Chiese.
McCoy  annuì. "Si , non ci provo  neppure ....." Confermò sconsolato. 

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Capitolo 4
*** sonnambulismo ***


Spock  osservava il  corpo  da dietro il  vetro. Era stato pietosamente ricomposto ma  non aveva riacquistato la sua dignità. Pareva  una statua di  cera che si  stava lentamente sciogliendo. Il  giovane se ne stava li  immobile a osservare  se stesso. Era  strano, era  assolutamente  illogico .
 "Vado  a recuperare  i  diari  della navetta. " Lo informò Loki fermo dietro  di lui . Spock  si  voltò  di  scatto.
"Vado io ."
" Ma forse vuoi  star qui ....." Tentò  di obbiettare Loki.
"A contemplare  la mia morte?"
"Non  sei  tu ....te  lo  garantisco io  che ho  vissuto un'esperienza simile alla sua. Tu  sei  tu, lui  è  lui, i  vostri  destini  si  sono  separati da tempo, la vostra vita  non sarà mai   la stessa e neppure  la vostra morte."
"Ciò  che  dici  è  logico, ma  in un simile circostanza, la  mia logica vacilla. Se vuoi  fare qualcosa per  me, ti prego, contatta l'ambasciata vulcaniana e chiedi  chi si  occuperà  dei  funerali. E'  parecchio  che  non lo  sento, quasi  4 anni. Magari in questi  anni  si  era sposato  o  aveva lasciato  scritte le sue ultime volontà....insomma  è inutile che  io  dia dei  suggerimenti  proprio  a te, non ne hai  bisogno." Concluse  il  giovane vulcaniano  allontanandosi.
Loki  sospirò. Il povero  Spock  era già  sotto pressione per  altre  cose. L'aveva visto  cambiato in questo periodo  sapeva che gli  nascondeva qualcosa. Aveva anche provato  a farlo parlare  ma senza alcun  successo. Sapeva di  essere  l'unica persona a bordo  con  cui  si  sarebbe confidato. Qualunque cosa fosse  non ne avrebbe parlato neppure con  sua moglie , ma  con  lui  si,perchè  erano  menti  affini, intelligenze superiori. Alla fine decise che aspettare  l'evolversi  degli  eventi  fosse la cosa più  saggia. 

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C'era qualcosa che squittiva. Loki  aprì un occhio per  guardare la sveglia. Il  suo  cervello  gli diceva, chiaramente,  che  non era  ancora  ora di  alzarsi .Infatti la sveglia segnava le cinque del  mattino e  non era lei  a produrre  quel  suono  fastidioso. Era  il  campanello. Loki rotolò fuori dal  letto. Ovviamente Jim  continuava a russare tranquillo. Solo  l'allarme rosso  avrebbe potuto  scuoterlo  e  farlo  tornare dal  mondo  dei  sogni. Fuori  dalla porta c'era Sulu e sembrava piuttosto in difficoltà.
"Non  ti  avrei  svegliato ....ma  non so  proprio  che fare." Borbottò mentre gli  faceva segno  di  seguirlo.
Ora , che Sulu  non fosse in grado di  risolvere  un problema da solo, qualunque fosse,  suonava strano  alle orecchie di Loki .
"E’ in cucina." Spiegò Sulu  sibillino.
Che tipo  di problema poteva esserci in cucina? Il  cuoco  aveva bruciato  tutti  i  toast? Quando  arrivarono  finalmente comprese quello  che l'altro  non aveva il  coraggio  di  rivelargli. C'era acqua sul  pavimento, proveniva dai  rubinetti  che erano  stati aperti e traboccava  giù  dai  lavandini. Il vero problema era che il  dottor McCoy  ci  stava zampettando  dentro.Tutto  allegro  e felice canticchiava  una sciocca canzoncina . Indossava  il più ridicolo  pigiama che Loki  avesse mai  visto in vita sua. Era viola decorato con  degli orsetti. Inoltre  teneva  in mano  un grosso  vaso  di  burro  di  noccioline e con un dito  stava tracciando  dei  disegni  sul  muro. Il cuoco  boliano  era  sul  punto  di  esplodere.
"Portate via questo ubriacone dalla mia cucina ." Sbraitò  fuori  di  se."Come pensate che possa rimettere  in ordine  e preparare  la colazione per  gli ufficiali  in tempo?"
Loki  tuttavia aveva dei  dubbi  sul  fatto  che  il  dottore fosse  ubriaco . A  prima vista sembrava più sonnambulo. 

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Capitolo 5
*** fusione mentale ***


Jim  Kirk  non riusciva a prendere la cosa seriamente. Si  tratteneva a stento  dal  ridere in faccia al  dottore  che cercava di  ricomporsi  nella sua divisa e far sparire  l'infame  pigiama.
"Non  avevo  bevuto ...ma  non ho  mai  sofferto  di  sonnambulismo, chiederò  al  dottor M'Benga di  farmi  degli  esami  di  routine per scoprire cosa  mi  sia successo!"
"Cosa ricordi  ?" Gli  chiese  il  capitano cercando  di tornare serio.
"Ero  su  Risa. Sulla spiaggia  con Susie  , te la ricordi  quella brunettta...vabbè lascia perdere, comunque stavamo  sulla spiaggia, con le  onde che ci  lambivano i  piedi , io  cantavo una canzone e tracciavo per lei  romantici  disegni  sulla sabbia."
Kirk  a questo punto  non riusci  più  a contenersi  e scoppio  a ridere. Loki  invece era serio e fissava , sul  suo  tablet , la  foto  della parete  su  cui  McCoy  aveva "disegnato " col  burro  di  noccioline.
"Questi  segni  sembrano  numeri  ...." Commentò perplesso.
In quel  momento  Spock  fece il suo  ingresso in infermeria.
" La  navetta di ....Spock, veniva da Romulus ."
Kirk ritornò  serio di  colpo. "Romulus....era prigioniero  dei  romulani?"
"Sono  riuscito  a contattare alcune persone su  vulcano, del'ambasciata,non mio  padre ovviamente ." Ci  tenne subito  a putualizzare Spock .
"Era andato  su  Romulus  volontariamente, per ragioni  culturali ."
"Il  vecchio  era andato  fuori  di  testa!" Sbottò il  capitano  scuotendo il  capo. Spock  emise  un lieve grugnito , dopotutto  Kirk  stava insultando  lui ....Si  certo  Loki  sosteneva che quello  Spock  non era  lui, ma   questo Spock  non riusciva ad accettare pienamente l'idea.
"Credo  che dello  stato  mentale di ...Spock  dovremo  preoccuparci  più  tardi. Questi  numeri  hanno  tutta l'aria di  un set di  coordinate, ma sono incompleti ." Intervenne Loki all’improvviso . Spock  si  chinò  a guardare  il  suo  tablet.
"Hai  ragione  ...dove  li  hai  presi ?"
"Li  ha scritti  McCoy  e  io  forse so  perchè... " Loki  cambio  l'immagine sul  suo  tablet.  "E' il  filmato  delle telecamere interne della navetta del  vecchio  Spock. Riprende l’attimo  in cui  McCoy  e io  lo  soccorrevamo. Guarda qui. Mentre stava morendo cercava di  comunicare, ma  non poteva parlare perchè  aveva le corde vocali  tranciate. Quindi  ha afferrato il  volto  dell'unica persona che aveva vicino."
" Una fusione mentale!" Esclamò  Spock, capendo  finalmente cosa  Loki  intendesse.
"COOOOOOOOOOOOOSA?Quel  vecchio  rimbambito  ha piazzato  qualcosa nel mio  cervello? E ora chi me  lo tirerà  fuori ?" Il  dottore era diventato  rosso per  la rabbia.
"Credo ci  sia  un 'unica soluzione." Sospirò Loki.
McCoy  ci  mise un attimo  a capire che avrebbe dovuto subire  un 'altra fusione mentale."Fantastico, lo sport preferito  da  voi  Spock  ,giovani  o  vecchi  che siate, è fare casino  col mio cervello" Commentò  acido! 

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Capitolo 6
*** Tajeet ***


 "Quindi  abbiamo un set di  coordinate spaziali  e temporali ."L'ammiraglio  Foster era  in teleconferenza con loro e stava consultando il  rapporto  dei  vari ufficiali sugli incredibili  avvenimenti  capitati a bordo  dell'enterprise.
Aveva subito  afferrato  la gravità  di  quella rivelazione." La navetta proveniva da Romulus  e le bruciature sullo  scafo  sono  tipiche  di  armi  romulane. Ne deduco  che  i  romulani  non volevano  che  Spock  ci  comunicasse quelle  informazioni. Potrebbero  essere coordinate di un'attacco.”L’amiraglio  continuò  a riflettere.
"E' la prima cosa a cui  ho  pensato." Concordò  Kirk .
"Però  se così  fosse, perchè  non l'hanno  finito. Potevano ...una navetta così  piccola  in così  misere  condizioni...." Obiettò subito Loki che  non era  del  tutto  convinto.
Kirk non aveva  una risposta ai dubbi  del  suo  ragazzo, fortunatamente  Uhura comparve  sul  monitor  della sala tattica a distrarlo. "Capitano  una navetta ci  chiama."
E ora che altro  succede, pensò  Kirk  esasperato."Chi  è?" Chiese,quindi.
"Un mercante di  spazie ferengi, dice  che viene da Romulus e  ha  un passeggero  che chiede asilo  politico  alla federazione e vuole essere accolto  specificatamente sul'enterprise. "
"Questa  è  bella...." Sbottò  l'ammiraglio  Foster che aveva sentito  tutto."Sono proprio  curioso  di  sapere chi  è, capitano  , attendo  un suo  rapporto  per  il  momento  rifletterò  sulla questione dei  riomulani. Chiudo "Si  congedò  sparendo dal  video.  

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Le sorprese  non finivano  mai sull’enterprise. Dopo  aver analizzato  la navetta in lungo e  in largo  con  i  sensori per accertarsi  che  non contenesse armi   o esplosivi, il  passeggero  del  ferengi  fu  accolto  a bordo. Con  grande sorpresa di  tutti  era  un 'adolescente romulano. Pareva spaventato e preoccupato ma  nello  stesso  tempo ansioso  di  rivelare qualcosa.
"Cerco il mio  maestro, Spock di  vulcano, lui  diceva che eravate suoi  amici. Lui è in pericolo! " Aveva gli  occhi  di una volpe braccata da  una muta di  cani da caccia. Dopo una breve visita medica lo condussero  in sala conferenze  insieme a Loki. Kirk  osservava la scena  sul monitor della sua sala tattica in compagnia del  giovane Spock  che scalpitava per  andare   a parlare col  romulano.
"Non  capisco perchè non posso  essere  io  a interrogarlo!"
Kirk lo  fissò  con aria di  rimprovero."Si  che  lo  sai! Solo  che  non vuoi  accettarlo.Mi  serve che  ci parli  Loki  perchè  è l'unico  che può  stabilire con certezza se  l'incredibile storia che ci  ha raccontato  è  vera. Inoltre  non gli abbiamo  ancora detto  che  il  suo  "maestro  " è  morto. E non sono  sicuro  che riuscirebbe a  capire che tu  e  il  vecchio eravate  in qualche  modo ...legati!"
Spock  si  lasciò  cadere sulla poltrona mentre  la confessione di  Tajeet continuava.
"Quindi  era  un  imbroglio  fin dall'inizio?" lo incalzò  Loki.
"Si è così ,mio  padre è realmente appassionato di  filosofia , ma l'idea di una riunificazione tra romulani  e  vulcaniani  non ha mai sfiorato la sua mente .Ho  trovato  strano  sin  dall'inizio la generosità con cui  a accolto il  maestro e  alla fine ho  capito  che gli  stava tendendo una trappola. Ha fatto in modo  che  lui  vi portasse quelle coordinate perchè concentraste la vostra flotta  in quel punto , ma l'attacco  avverrà sicuramente altrove."

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Capitolo 7
*** inganno ***


"Aspettami un attimo  qui  Tajeet."Gli  suggerì Loki  alzandosi.
I  suoi  sospetti  avevano  finalmente trovato una conferma. Ormai  aveva tutti gli elementi  che gli servivano ed sarebbe stato  semplice per chiunque trarne le debite conclusioni. Ma  il  ragazzo, era ancora  in ansia .Si  alzò e  gli  afferrò una manica.
"Come sta Spock ? Devo vederlo e spiegargli che io  ho  sempre creduto  nelle sue parole e che ho  tradito mio padre per seguirlo e diventare suo  discepolo.”
Loki sospirò. Perchè  dovevano  toccare sempre  a lui  certe  incombenze. Era  la legge del  contrappasso .Aveva sbagliato,  nella sua vita passata, e  ora doveva espiare i  suoi  peccati.Tuttavia anche le pene  hanno  fine, prima  o poi, pensò.
"Ti  mando il  dottor McCoy  lui ....ti porterà da Spock." Sussurrò infine, poi si  diresse  in sala tattica per raggiungere Kirk  e Spock .
"Dice  la verità ?" Gli  chiese il  capitano.
"Lui  è  profondamente convinto  di  ciò  che dice, dove stia però  la verità non posso  saperlo.Forse  è  stato il  vecchio  Spock  ad essere ingannato  o  forse Tajeet....non c'è modo  di  saperlo con certezza.La risposta può  darcela solo  l’evoluzione degli  avvenimenti.."
"Qualunque sia , quei diabolici  romulani hanno ideato  un  piano veramente   perfetto. Se l'ammiraglio  Foster fa concentrare le forze  in un unico punto , i  romulani  attaccheranno  dall’altro.”Rimuginò Kirk
.”Hanno  sfruttato  la  buona fede, e anche  l’ingenuità  del povero .....vecchio.” Commentò  Loki .
Spock  non muoveva un sopracciglio. Probabilmente si  sentiva  responsabile delle azioni  di  quel  vecchio  con  cui  divideva  almeno il  dna   se  non le esperienze di  vita.
”Chiamo  l’ammiraglio  e cerco  di  spiegargli  la situazione. Lo  chiamerò  e gli  dirò  di  disporre le nave  in ogni  punto  da cui è possibile attaccare  sia coperto."Concluse Kirk.
"E' l’unica cosa da fare." Concordò  Loki .
”Hai  contattato  vulcano per  il  funerale?”Chiese finalmente Spock  come ridestandosi dal  suo  letargo.
”Si , nessuno  sapeva che fare, alla fine....perdonami , ma  ho  chiamato  tuo  padre e si  è  offerto  di  pensarci  lui. Appena l’emergenza sarà  conclusa faremo  rotta su  vulcano  e  troveremo  tutto  pronto per le esequie.”
”Molto  generoso da parte di  Sarek.”Commentò  Spock  e per la prima volta a Loki  parve di udire  un cenno  di  disprezzo  nel  tono  della sua voce.

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Capitolo 8
*** il funerale ***


 Pioveva. Era  un 'evento  eccezionale, la  pioggia su  vulcano  di  questa stagione. Uhura trovò  la cosa  incredibilmente poetica : era  il  cielo  che piangeva la morte  dell'anziano Spock. C'erano  tutti gli  ufficiali dell'enterprise  al  suo  funerale. Venivano  a rappresentare i  suoi  amici  di un altro universo .C'erano  anche Sarek  e Amanda. La cerimonia  era carica di  simbolismo, come ogni  cosa su  vulcano. Le ceneri , del   corpo  cremato  di  Spock, erano  state raccolte  in un urna. I  parenti e gli  amici  passavano  davanti  all'urna e ciascuno  disperdeva al  vento un pizzico  di  cenere che si  andava ad unire  alla sabbia rossa del  deserto diventandone parte  per l’eternità. Spock  tuttavia  non riusciva a concentrarsi  sulla cerimonia. Da quando  aveva appreso  dell'esistenza di un fratello,le  emozioni,  che aveva cercato  a lungo  di  reprimere,  erano  tornate prepotentemente a galla e  non avevano  intenzione di  andarsene. Era tormentato  in continuazione da sensazioni  che  non riusciva a definire. Ad  esempio  ora fissava suo  padre, che disperdeva al  vento  le ceneri  del  vecchio  Spock,  e provava qualcosa di  intenso: odio  o  forse  disprezzo ...ci  stava riflettendo  sopra  ma non riusciva a capirlo! Alla fine della cerimonia si  tenne  un rinfresco. Kirk si  avvicinò  al giovane vulcaniano  che se ne stava  in disparte offrendogli un bicchiere di un disgustoso tè  alle erbe vulcaniano.
"Vuoi prenderti  qualche giorno  di licenza?" Gli  chiese.
Spock lo  fissò  con entrambe le sopracciglia  inarcate ."Pensi  che  mi  serva?" Ribatte  con  un tono  vagamente più  scontroso  del  solito.
"Credo  che la vicenda ti  abbia scosso.Ti  vedo  meno  impassibile del  solito."
"Certo , sapere che  in vecchiaia potrei  perdere  la testa ,al  punto  di  andarmene in giro,  a tentare di  convertire alla logica, dei  romulani  , non mi  lascia  indifferente."
"Sai  che  non sarà  così. La tua vita si  è ormai  talmente distanziata dalla sua che  non avete più  niente  in comune." Gli  ricordò  Kirk .
"Lo  dice anche Loki."Gli  confermò  Spock.
"E'  lui  la discriminante."
"Come ?" Spock  ora era  confuso .
"La linea temporale  ha deviato in modo  deciso  quando  Loki  è  comparso  nelle nostre vite ." Gli  spiegò  Kirk ."Nel  suo universo  Spock  era diventato  amico  fraterno  di Kirk , ma  nel  nostro  è  comparso  Loki . E ci  ha divisi. Entrambi  abbiamo  trovato  ciò  che cercavamo in lui. Io  la stabilità  sentimentale. Tu  una persona intellettualmente affine con  cui  confidarti. E nessuno  di noi  due  ha ritenuto  di  dover approfondire  il  nostro  rapporto ."
Spock  annuì." Forse ti ho  mal  giudicato , ogni tanto  anche tu  sei  capace di  riflessioni  profonde."
Kirk  ridacchiò, per  nulla offeso  dal  commento  poco  carino, poi  vide Amanda  che si  avvicinava  e decise di  defilarsi. La donna teneva sottobraccio Tajeet. "Abbiamo   deciso  di  ospitare questo  ragazzo finchè  la federazione  non gli  troverà un posto  sicuro  dove stare." Gli  spiegò  la madre.
Spock  sentì montargli dentro un 'altra sensazione che aveva dimenticato : la  gelosia. Così  suo  padre  rinchiudeva un figlio in manicomio , disprezzava l'altro, ma  il piccolo  profugo romulano  si  sentiva  in dovere di  aiutarlo .
"Bene  mi  pare  logico ." Si  limitò  a  commentare e si  voltò  per andarsene prima di  sbottare  in modo indecoroso in pubblico.
Ma  Tajeet  lo  inseguì.
"Aspetti  signore.....io  vorrei  parlarle . Insomma  il comandante  Loki  mi ha spiegato  la situazione , anche se a me sembra ancora  incredibile. Che  lei  sia  il  mio  maestro da giovane......"
Spock  si  impose di  contare fino  a tre prima di  rispondere  , non voleva dire cose  di  cui  si  sarebbe pentito.
"Ascoltami  bene ragazzo , io  non sono  lui e  non lo  sarò  mai. Non condivido  nessun  genere di  pensiero o  convinzione  con lui , quindi  non cercare  aiuto  o  spiegazioni  da  me. Non c'è  nulla che  io  possa dirti ."
Sperò  di  essere stato  chiaro  e si  allontanò  con  decisione. Tajeet aprì  la bocca per  protestare  ma  ormai  il  vulcaniano  si  era allontanato.Il  romulano  lo  fissò  perplesso .Non capiva. E  forse neppure gli interessava .Sapeva solo una cosa. Che finchè lui  fosse stato in vita gli insegnamenti  del  suo  maestro non sarebbero  andati  perduti .Aveva un a missione da compiere.E l ‘avrebbe compiuta. 

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