Fuck, I'm in love with you!

di __BIGIA__
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Introduzione ***
Capitolo 2: *** AZKABAN ***
Capitolo 3: *** The Lawsuit ***
Capitolo 4: *** The Verdict ***
Capitolo 5: *** Welcome Back! ***
Capitolo 6: *** Fear ***
Capitolo 7: *** Home, ***
Capitolo 8: *** In Castigation! ***
Capitolo 9: *** Please! ***
Capitolo 10: *** Everybody to Hogsmeade! ***
Capitolo 11: *** In The Snake's Lair ***
Capitolo 12: *** Let's Start The Party! ***
Capitolo 13: *** Streap Truth ***
Capitolo 14: *** Only Guys... ***
Capitolo 15: *** Falling ***
Capitolo 16: *** Somebody Save Me ***
Capitolo 17: *** Relief ***
Capitolo 18: *** Halloween ***
Capitolo 19: *** Lust ***
Capitolo 20: *** The Sun's Island ***
Capitolo 21: *** Surprise! ***
Capitolo 22: *** My Happy Ending ***
Capitolo 23: *** Far Away ***
Capitolo 24: *** Good Bye, My Almost Lover ***
Capitolo 25: *** When You'r Gone ***
Capitolo 26: *** I'm With You ***
Capitolo 27: *** Take Me Away ***
Capitolo 28: *** Jealousy ***
Capitolo 29: *** Can't Take My Eyes Off You ***
Capitolo 30: *** Welcome To My Life ***
Capitolo 31: *** Fighter ***
Capitolo 32: *** Yesterday ***
Capitolo 33: *** Keep Holding On ***
Capitolo 34: *** Family Portrait ***
Capitolo 35: *** Mad World ***



Capitolo 1
*** Introduzione ***


INTRODUZIONE

- Tu sei un mago,Harry.-
-E tu Kim, sei una strega.-
E BOOM!! Cambia tutto!
Poteri magici, nuova scuola, nuovi amici, nuove responsabilità, nuove verità.  E poi la profezia, gli Horcrux, la ricerca disperata di un modo per uccidere Voldemort,la battaglia finale….tutte quelle grida, quei lampi, quei cadaveri.
I Bambini-che-sono-sopravvissuti , I Prescelti, i Salvatori del Mondo Magico.
Wao! Ho impiegato più tempo a farle queste cose che a ricordarle.
Ok, non esageriamo.
Mi presento, mi chiamo Kimberly Lilian Potter. Sicuramente mi conoscete già, sempre che  non siate Babbani o che negli ultimi 17 anni non abbiate vissuto in un isola deserta, soli soletti ,stile Robinson Crouse, senza alcun contatto con il mondo esterno.
A ripensarci mi gira la testa. Cioè IO, ragazzina maltrattata dalla nascita da una giraffa, un maiale con la parrucca, e un ciccione ebete senza collo, mi ritrovo non solo una strega (ben dotata direi, e fanculo alla modestia), ma anche una delle streghe più famose del Mondo Magico.
Come l’altro giorno. Mi è stata  offerta una cifra esorbitante dalla Gazzetta del Profeta per un’intervista dettagliata su “L’anno di vagabondaggio e la sconfitta del Signore Oscuro”.
Come no. Naturalmente ho rifiutato.
 1.perchè i soldi non mi interessano, o meglio ne ho abbastanza perché non mi interessino più di tanto.
2.perchè la suddetta Gazzetta del Profeta è l’incarnazione cartacea dell’ipocrisia. È stato facile al 5^ anno buttare merda su dei ragazzini, e poi ritornare ad idolatrarli, per non voler ammettere di avere il dovere di tirare fuori le palle e le bacchette e porsi anche loro contro Voldemort.
Anche se devo ammettere che le fughe di notizie che si stanno avendo in questo periodo sono sempre più imbarazzanti.
Un giornalista mi ha persino data sposata con un tritone marino, conosciuto nell’anno di vagabondaggio a cui ho accennato prima, durante il quale, sempre secondo il giornalista demente, io, Harry, Ron ed Hermione stavamo cercando il Mistico Potere degli Elementi.
E non è l’unico spara cazzate. Mi sono rifiutata,per principio, di leggere l’articolo di Rita Skeeter. A quanto pare quello scarafaggio è tornata sul campo del giornalismo,ma se pensa di ricominciare a rompermi le palle inventandosi tresche tra me e mezza Hogwarts…ha fatto male i suoi calcoli.
Quindi ricapitolando.
Ho detto che sono cresciuta con i miei zii, quindi sono orfana sin da piccola (colpa di quell’idiota di Voldy-non-ho-un-cazzo-da-fare-quindi-ammazzo-gente).
Ho scoperto di essere sempre appartenuta al più figo dei Mondi solo dopo 11 anni passati in quella merda di casa al Privet Drive n^ 4.
Sempre dopo 11 anni sono venuta a conoscenza dell’  esistenza di un pazzoide armato di bacchetta che voleva fare  fuori me e mio fratello Harry, per “Conquistare il mondo”, stile Kim Possibile o altri cartoni animati.
Ho rischiato l’osso del collo (sempre per colpa di Voldy) minimo una volta l’anno. Sai per ammazzare il tempo.
Mi sono ritrovata sbattuta in una battaglia contro il più grande Mago Oscuro di tutti i tempi. E non è la trama di un film porno.
Come ha fatto una povera e fragile 17enne a sopportare tutto questo? Innanzitutto non sono fragile, e poi….Basta un nome. Harry Potter.
Il fratello più stramitico del mondo. Non so cosa avrei fatto senza di lui. Le sue povere camicie erano sempre pronte a farsi inzuppare dalle mie rare lacrime, la sua bacchetta ed il suo corpo sempre pronti a difendermi.
I suoi occhi sempre a confortarmi nei momenti in cui credevo di non farcela. In cui credevo di crollare.
E poi occorre aggiungerne altri 2, di nomi.
Ronald Weasley ed Hermione Granger.
Senza dimenticare Ginny Weasley. La ragazza di mio fratello.
Loro 4 sono i miei migliori amici.
Nonché, per il momento, le uniche certezze della mia vita, gli unici punti di luce nell’oscuro cammino che la gente chiama “vita”.

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Capitolo 2
*** AZKABAN ***


AZKABAN

-Non è giusto!-
- Cosa, Ronald?-
-Non possono annullare l’anno passato ad Hogwarts. Adesso mamma avrà una buona scusa per convincermi a ritornare tra i libri. Siamo i Salvatori del Mondo Magico, conterà qualcosa per un fottutissimo lavoro, no?.-
-Ron l’istruzione è importante. Il sapere richiede più di 7 anni in una scuola per essere…..- Ciao, abbiamo perso Herm.
Si è lanciata in una filippica sull’importanza dello studio. Le voglio un bene dell’anima ma non ce la faccio ad ascoltarla.
Solo Ron ci si mette d’impegno, ma lui è il suo ragazzo, rientra nei doveri di coppia ascoltare il partner quando parla. L’ho letto su Strega Moderna.
Siamo alla Tana, come al solito.
Io ed Harry momentaneamente abitiamo a Grimmauld Palace, ma la signora Weasley ci invita a pranzo e a cena un giorno si e l’altro pure.
Invita sempre anche Herm, che è ritornata dai suoi e gli ha tolto l’incantesimo, ma con lei non sarebbe necessario. In fondo è la futura signora Weasley.
Dicevo, siamo alla Tana, e Ron ha appena scoperto, (un po’ in ritardo direi. Tutti quanti lo sappiamo da 2 giorni circa) sulla Gazzetta del Profeta, l’annullamento del vecchio anno ad Hogwarts.
Diciamo che è come se avessero bocciato tutti gli studenti che l’anno scorso hanno frequentato.
Ginny, per esempio, a settembre sarebbe dovuta partire per il suo settimo ed ultimo anno, ma invece rifarà il sesto.
Il che implica anche le porte aperte per chi, come noi, il settimo anno aveva deciso di non frequentarlo affatto, e che adesso, in teoria, sarebbero stati troppo grandi e troppo in ritardo per recuperarlo.
Bè, infondo hanno ragione. Insomma, la popolazione studentesca ad Hogwarts si è abbassata molto, con la persecuzione dei Nati Babbani, o altro. E poi, per quelli che hanno frequentato…bè non dev’essere stato piacevole vedere Hogwarts trasformata in una Scuola PER le Arti Oscure.
-E così…potremmo tornare ad Hogwarts, no?-dice una voce alle mie spalle.
-Già, pare di si fratellino- rispondo, mentre prendo una sigaretta dal pacchetto che mi porge. Magari non lo porgeva proprio a me,stava solo per fumarsene una tutta per lui, ma siamo fratelli: ciò che è suo, è anche mio.
-Che ne pensi? Un lavoro ce l’abbiamo già, non ci servono i M.A.G.O. per ottenerlo.-
Già il nostro lavoro.
Noi 5 siamo diventati Cacciatori.
Diamo la caccia ai vecchi seguaci di Voldemort, Creature Oscure, elementi pericolosi e cose così. L’obiettivo sarebbe quello di portarli ad Azkaban, ma non siamo sempre così magnanimi.
Quei bastardi ci temono più dei semplici Auror.
Perché portiamo ancora le ferite nel corpo e nell’anima della Guerra.
Rivediamo negli occhi delle nostre vittime, la Maledizione Senza Perdono da loro lanciata contro un nostro caro. Ed è allora, che un Mangiamorte, vede tutto verde, prima di chiudere gli occhi per sempre.
Magari è per questo che ci vengono affidati i casi più pericolosi.
Con un aggiunta di zeri nella paga, molto comoda.
Accendo la sigaretta con la bacchetta, tiro una boccata di fumo, e mi volto ad osservare mio fratello.
.Non so, Harry. Cioè…Hogwarts…tornarci sarebbe un sogno…ma..-
.Ma cosa? Ti mancherebbe la mamma di Sirius?.-
Dolore al petto per quel nome. Cazzo, se mi manca…( e non parlo della dolce donna isterica del ritratto in Grimmauld Palace)
-No, quella vecchia isterica, mi mancherebbe meno dei Dursley. Solo che tornare lì, mangiare in Sala Grande, dove tutta quella gente è morta. Vedere letti vuoti e capire che lì doveva esserci quel compagno che hai conosciuto ad Erbologia al terzo anno…
Vedere tutti che ci osservano come i più grandi eroi dell’universo, quando non siamo riusciti nemmeno a salvare la nostra civetta…non so se potrei sopportarlo.-
- Ancora con questi discorsi?- esclama una voce arrabbiata dietro Harry.
Lui si gira, ed io mi sporgo più a sinistra…per vedere Ginny scendere le scale ancora un po’ assonnata, che, lanciata un’occhiata esasperata a Ron ed Hermione, che stanno ancora discutendo (cioè Herm discute, Ron…bè fa finta di ascoltare), ci raggiunge, prendendo la mano che mio fratello le porge.
-Kiki, avete fatto un ottimo lavoro. Voldemort è morto, e questo è l’importante. Non siete Dio, non potete salvare tutti. Io dico di tornare ad Hogwarts, dopo un anno come quello che avete appena trascorso, ci vorrebbe proprio un tuffo nello spaventoso e normale mondo degli adolescenti. Poi nel week-end potremmo continuare ad andare in giro ad ammazzare qualche ex- Mangiamorte.- conclude la rossa con un sorrisone, quello che sfodera quando vuole convincere Harry ad accompagnarci a fare shopping.
-Io sono d’accordo con Ginny.- e ti pareva…quando mai quel pollo di mio fratello, non è d’accordo con la sua ragazza.
-Ehi, voi due…- dico rivolgendomi a Ron ed Hermione
-…che intendete fare?-
-Io, a dire il vero, volevo spedirvi da qualche parte per passare un po’ di tempo solo io, Hermione e la mia stanza…- fraintende Ron, facendo arrossire Herm, e irritare me.
-Dicevo per la scuola, sorta di scemo! E, per la cronaca, stamattina c’è il processo dei Malfoy, ergo…addio giornata di ses…giornatina romantica..!-
-Ah…- la delusione sul volto del mio migliore amico è palese…muahahah.
Hermione, superato l’imbarazzo per la delicatezza del suo ragazzo degno di un Troll, esclama:
- E’ un po’ che non vado in una buona biblioteca…penso che Madama Pince dovrà sopportarmi anche quest’anno.-
Oddio povera donna. Secondo me davanti all’entrata della biblioteca dovrebbero metterci un cartello con su scritto: Vietato l’ingresso a Creature Magiche ed Hermione Jane Granger.
- Bè…per quanto l’idea di studiare mi faccia venir voglia di una gita ad Azkaban…ci sto!-
Ed anche Ron ha deciso per Hogwarts. E io?
- Bè visto che insistete…Hogwarts, preparati…stiamo arrivando!-

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-Ma, per caso hanno lanciato un Incantesimo Tempo-di-Merda su questo posto?- sussurra Ron, rabbrividendo.
E infatti questo posto da i brividi.
Coperto da una fitta e minacciosa coltre di nubi, attorniato da un mare profondo e nero, circondato da un alone di terrore tipico di film horror babbani, ed evitato come la peste da qualsiasi razza di Mago mentalmente sano, c’è Azkaban.
Il vento è gelido, di quella freddezza che ti penetra la carne e la pelle e  raggiunge le ossa, ma non è eccessivamente forte.
È quel tipo di vento che ti scompiglia leggermente i capelli, ma che con quel suo soffio delicato, ma- l’ho già detto gelido?- arriva a scombussolarti anche i globuli rossi.
Il suo soffiare, unito al rombo del mare in tempesta, creano un’ inquietante canto di morte. Non mi stupirebbe se davanti alle grandi e nere porte ci fosse Lucifero, che ti sussurra “Perdete ogni speranza voi ch’entrate”.
Adesso so come dev’essere l’Inferno. Con i suoi tremendi carcerieri.
Dissennatori…
Non avevo mai visto Azkaban di persona, finora me l’ero sempre scampata. Per questo, quando stamattina una lettera del Ministero ci ha comunicato (o meglio ordinato) di scortare i Malfoy da Azkaban al Tribunale del Ministero, non ho potuto nascondere il senso d’ansia che mi ha preso lo stomaco.
Soprattutto per il compito. Dobbiamo scortare tutti i Malfoy dinanzi alla Corte del Wizengamont, ed anche testimoniare per la loro condanna. Soprattutto il mio voto e quello di Harry hanno  gran peso nelle condanne o assoluzioni di qualcuno. In fondo siamo noi ad essere riusciti ad uccidere Voldemort…chi meglio di noi può conoscerne i seguaci e i loro crimini? Senza contare le visitine nella sua mente poco piacevoli ma maledettamente utili.
Dicevo…il nostro compito…
L’idea di puntare liberamente una bacchetta contro Draco Lucius Malfoy, obbligarlo ad eseguire i tuoi ordini anche se in un piccolo lasso di tempo, vederlo incatenato ad una sedia, e poi tra le sbarre della sua prigione, riempie di sadica soddisfazione gli altri (soprattutto Harry e Ron), ma me no.
Per niente.
“Dopotutto quello che ci ha fatto passare, è il minimo.”     Oppure
“…così quel bastardo impara a diventare uno schifosissimo Mangiamorte.”
Così hanno cercato di risollevarmi  Harry e Ron, dal mio astio per il nuovo compito affidatoci.
So perfettamente che hanno ragione. Ha voluto prendere il Marchio Nero?…questo è quello che merita!
Ha voluto prendere la via del male…? È questa la fine che gli spetta!
Ma non ci riesco. Non ce la faccio ad osservare un mio coetaneo finire a marcire ad Azkaban per i prossimi anni, e sorriderne. Non mi va di osservare ed essere complice di come a 17 anni si può mandare a puttane tutta una vita futura, e compiacermene. Anche se la vita in questione è quella del mio storico peggior  nemico. Dopo Voldemort, si intende.
Non mi era mai capitato di provare pena per qualcuno che avesse quel tatuaggio sul braccio sinistro. Mi sono scoperta a sorridere compiaciuta e orgogliosa della signora Weasley, sul corpo senza vita di Bellatrix Lestrange.
Oppure a congratularmi con me stessa per aver contribuito alla morte di Macnair. Lurido figlio di puttana, che trattava il suo lavoro di boia come innocente passatempo paragonabile agli scacchi magici.
Sono orgogliosa dei miei abiti scolastici rosso-oro, ma adesso capisco perché il Cappello, al primo anno, prese in considerazione l’idea di spedirmi a Serpeverde.
Come un cancro, come un veleno ti scorre dentro inevitabile, così inizia a radicarsi in me l’indifferenza.
Indifferenza vero la morte.
Non di tutti, si intende. Se dovesse accadere qualcosa ai miei amici, sarei la prima a raggiungerli.
Ma quando scoprii del mio destino di assassina di Voldemort, l’idea di scagliare l’Avada Kedavra contro qualcuno mi preoccupava.
Adesso no.
Davanti, come ho detto prima, a Lestrange e Macnair, ne sono stata addirittura felice.
Anche se, come dice Herm, non sappiamo quanto quella gente possa essere considerata come esseri umani. Sono solo Mangiamorte.
Ecco perchè, questo strano sentimento di pietà verso un seguace di quell’ animale che, per quanto possa essere giovane e mio compagno di classe, mi è sempre stato tremendamente sulle palle, mi spaventa. E non poco.
Mi sa che mi sto rammollendo.
Fatto sta che ho esplicitamente chiesto di non essere io la sua “aguzzina”…nemmeno per quei pochi istanti.
Toccherà a ‘Mione e Ginny. Che si prendano loro Malfoy Junior. Io voglio il Senior.  Io voglio il brutto bastardo.
Naturalmente mio fratello e Ron si sono impuntati:quello spetta a loro.
E, poiché non potevo sperare di ottenere ciò che volevo per la seconda volta in 20 secondi, a me spetta Mrs Malfoy. Bello.

Appena le enormi e spesse porte di pietra nera si aprono, un gelo, innaturale anche per questo orrendo luogo, mi colpisce dritta al petto.
Ed una nuova malinconia mi colpisce. Anzi più che malinconia, direi vera e propria tristezza. La tipica sensazione alla tutta-la-felicità-del-mondo-è-stata-risucchiata  si abbatte violenta su di me, e la mia mente volge verso pensieri per niente allegri.
I visi dei miei genitori, a cui io e mio fratello fummo strappati sin dalla nascita, privandoci del calore del loro affetto, si riaffacciano nel mio cervello, e con loro anche:
Sirius                           quanto mi manca                            
Lupin                          saggio e affettuoso
Tonks                          da poco mamma e moglie la pazza Tonks
Fred                           il mitico gemello
Silente                        fuori di testa e sorprendente
Piton                          chi l’avrebbe mai detto che gli sarei stata tanto grata?
Dobby                        fedele e affezionato
Moody                        sempre all’erta…è morto difendendoci tutti
Colin Canon               un po’ rompipalle, ma non meritava la morte
Edvige                        indispensabile e fidata
E tutte le altre vittime, della pazzia di un solo bastardo.
So perfettamente che questo è l’effetto di quelle schifosissime creature chiamate Dissennatori…ma non posso negare l’effettiva e fottutamente reale morte di tutte quelle persone, che hanno osato frapporsi tra me e mio fratello, e Voldemort, in una lunga battaglia, Bene contro Male. Abbiamo vinto, ma il prezzo da pagare è stato altissimo.
Per farmi forza stringo maggiormente la mano di Harry. Mi volto a guardarlo.
È più pallido del solito, e i suoi profondissimi occhi verdi sono stracolmi di tristezza. Un’angoscia che traspare dalle labbra tirate in una parvenza di tranquillità, nei capelli più flosci (o forse è solo la mia impressione),ed anche nelle sopracciglia corrugate nelle sua tipica espressione quando vuole mostrare sicurezza, anziché la malinconia ed agitazione che prova.
Anche gli altri emanano la stessa sensazione : rasentano tranquillità, ma l’orgoglio Grifondoro non maschera completamente la tristezza e l’ansia.
Dall’effetto dei Dissennatori non si fugge.
Due disgustose figure nere si avvicinano a noi. Il freddo che sento arriva sino al cuore, aumentando i suoi battiti, ma non indietreggio: non ci attaccheranno. Mi fa schifo pensarlo, ma siamo dalla stessa parte. Magari con motivazioni diverse però.
Quello a destra mi guarda, o almeno rivolge il lungo mantello verso di me, e mi fa segno con una mano avvizzita e vomitevole verso destra.
Colei che mi spetta è da quella parte.
Do un’ultima occhiata agli altri, come se dovessi vederli per l’ultima volta, e prendo la direzione che mi è stata indicata.
Azkaban è, essenzialmente, una torre. Si sviluppa più in lunghezza che in larghezza.
È formata solo da celle. Fredde e buie celle, contenenti solo un letto striminzito, e,se sei fortunato, una minuscola finestra.
Tutta la costruzione è fatta in pietra, illuminata da candelabri galleggianti a mezz’aria vicino le pareti.
L’incantesimo è come quello applicato alle candele di Hogwarts, ma l’effetto è completamente diverso.
Proseguo per un po’ di metri sempre dritto, accompagnata dalle urla dei detenuti.
Alcune sono volgarmente di apprezzamento.
Ad esempio, le più fini:
-Ehi bella, hai un culo che parla!-
-Carina perché non fai un salto nella mia cella….due trombate e via!-
-Ma che bella signorina ci hanno mandato dal Ministero…oppure sono morto e tu sei un angelo? Ho pagato il mio pegno qui all’inferno, quindi mi porti in Paradiso per buona condotta?.-
Ma non tutte sono così “piacevoli” per il mio ego. O almeno non quelle delle persone che io stessa ho fatto in modo di spedire qui. Coloro cui ho risparmiato la vita, per mandarle dritte dritte nell’inferno che noi umani abbiamo creato, troppo impazienti di morire per provare quello vero. In poche parole mi augurano tutti una morte lenta e dolorosa. Illusi! Spero.
Noto comunque che in questa ala della prigione ci sono i prigionieri più recenti: lo capisco, sia perché alcuni sono mie “vittime” e so quando le ho catturate, ma soprattutto, dalle loro urla, vedo che sono ancora in grado di parlare: la presenza dei Dissennatori non li ha fatti impazzire del tutto.
Dopo una dozzina di celle, mi stufo di percorrere Azkaban alla cieca. Non posso mica camminare per tutti i corridoi alla ricerca di Narcissa Malfoy. Idiota di un Dissennatore, non poteva darmi indicazioni più precise?
Escludendo subito l’idea di chiedere gentilmente alla fine gente dietro queste sbarre, estraggo la bacchetta, e mormoro un Incantesimo Direzionale, sussurrando il nome di Mrs Malfoy.
Una luce si stacca dalla punta della mia bacchetta di Fenice (perfettamente riparata dalla Bacchetta di Sambuco,ed esattamente identica a quella di mio fratello), e si dirige alla mia sinistra.
Lo sapevo che facevo bene ad usare la magia. D'altronde potevo farlo sin da subito, ma l’incontro ravvicinato con i Dissennatori mi aveva privata di non poca lucidità.
Dopo qualche metro, la luce si ferma, e rientra dalla punta della mia bacchetta sfoderata.
Con un lumos non verbale illumino la cella, che dovrebbe interessarmi.
Dentro, accovacciata sul pavimento con le braccia strette intorno alle gambe e la testa china, c’è Narcissa Malfoy.





Bon soir! Questa è la prima storia che pubblico…!
Penso che in questo primo capitolo si capiscano meglio quelli che saranno i protagonisti della storia, (anche se manca ancora un certo Serpeverde…)
Ho messo come nota OOC, perché i caratteri dei personaggi, sebbene abbia cercato di farli diversi il meno possibile, non rispecchiano perfettamente quelli della Rowling (per esempio Harry e gli altri non fumano nei 7 libri).
I Pairing e gli eventi antecedenti alla ff, sono, invece, identici alla saga.
Anche se, per le coppie, credo ci saranno stravolgimenti.
Grazie mille ad Alice Brandon Cullen, per la sua recensione sull’Introduzione: sono contenta che ti abbia incuriosito, spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto.
Grazie anche a quelli che leggono e basta.
Credo sia tutto…semplicemente “recensite”!
L’ho detto, è la mia prima storia, consigli per migliorarmi saranno ben accetti.
BIGIA

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Capitolo 3
*** The Lawsuit ***


THE LAWSUIT

I capelli, in passato sempre perfettamente lucidi e pettinati, adesso le ricadono ad incorniciare il viso, flosci e sporchi.
La “veste”, per quello che la sua posizione ne concede la vista, è logora, sporca e di qualche taglia in più.
Mi schiarisco la gola per attirare la sua attenzione.
Alza la testa di scatto. Mi aspettava.
Il viso, sebbene l’abbia visto solamente una manciata di mesi prima, nella battaglia di Hogwarts, lo trovo molto invecchiato.
Gli occhi spenti sono circondati da grosse occhiaie,ma c’è qualcosa nella disperazione del suo aspetto, che ne ricorda un’antica bellezza, ormai un po’ appassita.
Ah bè, è stata ad Azkaban nelle ultime settimane, non in una beauty-farm.
Le sue labbra, di un rosa pallido ormai secco, si distendono in un ghigno alla mia vista.
Il tipico ghigno Malfoy, visto un centinaio di volte sul viso di suo figlio. Anche se nel caso di quest’ultimo, l’ho sempre  trovato più sexy. Bah lasciamo perdere.
-Potter, Potter, Potter….scesa dal castello incantato, nelle celle sotterranee?-. Mormora  con tono maligno. La voce è roca, di chi non ha parlato spesso nell’ultimo periodo.
-Se se se…nel castello dove i monti sorridono e le caprette fanno ciao.
Poche chiacchiere Malfoy, non ho tutta la giornata- rispondo fredda, mentre con la Chiave magica, datami dal Capo del Dipartimento Auror in persona, apro la cella.
-Ti avverto Malfoy, se provi a scappare ti scaglio L’Avada Kedavra in piena schiena e ti ammazzo. Parlo sul serio.-
Ma lei resta lì ferma ed immobile, come se non avessi parlato. Ed una delle cose che più mi fa girare le palle è proprio essere ignorata.
E non le conviene farmi incazzare adesso, non sono di buon umore.
-Ho saputo dell’annullamento dello scorso anno alla scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. Tu e i tuoi amichetti ci tornerete saltellando, adesso che vi si ripresenta occasione, non è vero?-
Ma quali sono i cazzi suoi??
-Certo, magari non saltellando, ma ballando break dance. E comunque non sono cazzi tuoi…mica ti offendi se ti do del “tu”?...
Comunque adesso muoviti, non sono di buon umore.-
Ma niente, come se io non ci fossi. Distoglie lo sguardo da me, e lo dirige verso un punto indefinito della cella, continuando a mormorare. Sembra che parli da sola.
-Lui non avrà la possibilità di tornarci. Tutti i marmocchi del Mondo Magico l’avranno,ma lui no.
 Ha sprecato un anno,e con esso tutta la vita. Marcirà qui in prigione,come un qualsiasi criminale…chissà come starà il mio bambino?-
Credo di aver capito di chi parla. Sto per scoppiare a ridere sentendo Draco Malfoy chiamato il mio bambino,ma c’è qualcosa nell’espressione di questa donna che mi fa troppa pena.
Ecco cosa mi trattiene dallo Schiantarla e portarla al processo di peso, dopo la mia ennesima sollecitazione.
Chissà, magari dopo un’oretta di assenza i miei amici mi verranno a cercare. Mi sa che sulla cara Narcissa la presenza dei Dissennatori ha avuto più peso di quanto pensassi.  Sembra pazza. O forse lo è.
-Potter devi aiutarmi- esclama tutt’ad un tratto decisa. La sua voce non è più un sussurro, ma è quasi…supplichevole.
Si, è DECISAMENTE pazza!
- Ceeeeeerto. Come no. Aspetta,che prima devo andare a versare lacrime sulla tomba del tuo Signore, la cui morte mi ha letteralmente straziata!-
-Non scherzo Potter. Aiutami,ti prego. Ti supplico!- Oddio! Narcissa Malfoy, sposata con il Re delle Serpi, ex-Mangiamorte, e una delle donne più fiere e schifosamente orgogliose che abbia mai incontrato,mi sta supplicando. Se adesso suo marito si mette a distribuire caramelle, proclamando la pace del mondo…bè signore e signori, posso anche morire adesso, perché le ho davvero viste tutte!
-Non ho intenzione di lasciarti fuggire Narcissa, se è questo che vuoi. Piuttosto mi rinchiudo in cella con te per il resto dei miei giorni!- le rispondo, in un attimo di lucidità, acquattandomi leggermente e sfoderando minacciosa la bacchetta. Se vuole scappare, gliel’ho già detto, non mi farò scrupoli ad ucciderla, andrà ad aggiungere il proprio nome nella lista dei Mangiamorte da me mandati all’altro mondo.
Anche lei si alza in piedi, cercando di nascondere la sua debolezza fisica, e mostrando un corpo decisamente dimagrito, smunto e quasi…consumato. Delle catene le legano i polsi, sicuramente arrossati da lividi.
Ma nonostante adesso sia il relitto della donna imponente che è stata un tempo, una luce di determinazione le illumina i grigi occhi.
Una luce affatto minacciosa. Alza le braccai in segno di resa: vuole farmi notare che non vuole combattere, anche perché è naturalmente senza bacchetta.
-Non voglio la mia fuga. Non stiamo parlando della mia salvezza, ma di quella di mio figlio.
Leggo i giornali, Potter,è una nuova immensa concessione fattaci qui dentro, e so quanto il Mondo Magico adori i Salvatori. Ti sto chiedendo di testimoniare a favore di Draco…- al pronunciare il nome del figlio la sua voce, prima dura, si fa dolce e carezzevole…
-…se non vuoi mentire, se non vuoi negare che ha marchiato la sua pelle con il simbolo dell’alleanza con il Signore Oscuro, dì la verità al Wizengamont: è diventato un Mangiamorte su esplicito ordine del Signore Oscuro, e non ci si può opporre al suo volere. Difendilo,ricordando che non ha mai alzato bacchetta su essere umano.
Dì che i suoi genitori sono stati minacciati di morte,affinché prendesse il Marchio Nero, …tu e tuo fratello più di tutti sapete quanto sia difficile vivere senza i genitori…-
Le avevo detto che non ero di buon umore, e quando non sono di buon umore, ricordarmi e fare finta di dispiacersi del fatto che io sia orfana, per ottenere un ignobile favore, non è il modo migliore per farmi stare calma.
Dalla mia bacchetta iniziano a fuoriuscire scintille rosse e verdi. Stendo le braccia lungo i fianchi, rigide come pezzi di legno, e stringo spasmodicamente la bacchetta nel pugno.
-Non.Osare.Paragonare.La.MIA.Situazione.Con.Quellla.Di.TUO.Figlio!
Molta gente è morta, opponendosi al volere di Voldemort…- al suono di quel nome rabbrividisce…puah!
-…ed io per prima ho rischiato la pelle, pur di vendicare tutte le vittime di quel bastardo! Non mi interessa perché il caro Dracuccio ha preso il Marchio, io al suo posto sarei morta,mi sarei tagliata il braccio, lo avrei ammazzato, piuttosto che servire un lurido figlio di puttana come Lord Voldemort!-
-E se ci fossero stati i tuoi genitori come posta in palio?
E se tu fossi cresciuta con ideali ben diversi? Se tuo padre ti avesse sempre insegnato a storcere il naso verso Mezzosangue e creature magiche che non fossero maghi? Se anche i tuoi fossero stati dei Mangiamorte? Non li avresti presi come esempio?-
Ma questa sta cercando la morte per caso?
Ha voglia di vedere l’Inferno di Satana, perché questo dove sta marcendo adesso non è abbastanza per lei?
NON VOGLIO NEMMENO IMMAGINARE I MIEI GENITORI COME LURIDI E SCHIFOSI MANGIAMORTE! Sono morti per combattere CONTRO Voldemort, Cristo Santo!
          
             E se ci fossero stati i tuoi genitori come posta in palio?

Riprendendo la calma……
La pazzoide non mi sta chiedendo di fare giustizia a lei…il fatto che sia stata una seguace di Voldemort fino all’ultimo, e che meriti di marcire qui non si discute,per me….ma Draco?
Resterà sempre lo stesso odioso, borioso, viziato figlio di papà e bastardo di sempre…ma per questo merita di sprecare la sua vita qui dentro?
È stato un’ idiota a diventare un Mangiamorte…ma non ha mai ucciso nessuno, quindi non può vantarsi di essere un bravo Mangiamorte.
Quanti servigi ha reso a Voldemort, per considerarsi suo servo?
Per quanto ne so io,e sono molto ben informata, solo il tentato omicidio di Silente, che tra l’altro non ha nemmeno portato a termine…di persona. Punto a suo favore.
Da un punto di vista esterno, tutto ciò che lo lega alla figura di Mangiamorte, è solo quel tatuaggio sul braccio sinistro.
E in genere non si manda la gente in galera per un tatuaggio, per quanto a te possa fare schifo.
Il problema, è che è richiesto il mio punto di vista, che non è oggettivo. Non mi risulta che lui ci abbia aiutati, quando siamo stati presi prigionieri a Malfoy Manor…non credo che abbia fatto qualcosa per salvare Hermione, quando quella fottuta cagna che lui chiamava zia la stava torturando.
              Ma non li ha nemmeno aiutati.
Zitta vocina saggia e misericordiosa!
In conclusione…l’imputato non ha né aiutato, né combattuto Voldemort, anche se tecnicamente doveva servirlo.
AAAAAAAAAAAAAAH CHE PALLE!!
Mi sta andando in fumo il cervello!
-Muoviti Narcissa, o ti Schianto e ti ci porto di peso all’udienza…è un po’ che penso di farlo-
Ecco brava Kim, non sai che decidere: prendi tempo!
La donna mi si avvicina, con un rinnovato disprezzo negli occhi, ma ancora quella vena di supplica.
Quando si trova abbastanza vicina, da potersi far sentire, sussurra pianissimo:
-Mi devi la vita…-
Decido di ignorarla, ricordandosi improvvisamente di essere in debito con una sporca Mangiamorte…mannaggia!
Forzandola, puntandole la bacchetta al centro esatto della schiena, usciamo finalmente dalla cella, e ripercorriamo a ritroso i corridoi fatti da me.
Ignorando le urla dei detenuti.
Procediamo in silenzio, io ancora immersa nei miei pensieri:
testimoniare a favore o contro Malfoy junior?
Anche perché, è inutile prenderci in giro, dalle nostre testimonianze dipende il verdetto finale.
Il problema, è soltanto decidere cosa fare…

Appena uscite dalle porte di Azkaban, sia io che Narcissa, tiriamo un forte respiro dal naso.
Se per me respirare quell’aria per pochi minuti è stato asfissiante, figuriamoci a lei che effetto dovrà fare l’aria pura dopo mesi di reclusione.
Mi guardo intorno, alla ricerca di Harry e gli altri, ma non li vedo: ovvio, gli accordi erano di Smaterializzarsi subito usciti, senza aspettare.
Ed è la stessa cosa che farò io.
Lancio un “Pietrificus Totalus” non verbale alla mia carcerata, le afferro forte il braccio, e ci Smaterializziamo.

Dopo la tipica e brutta sensazione di essere infilati in un tubo, riapro gli occhi nei sotterranei, dove anni fa ho temuto per la mia bacchetta.
Incredibile, all’epoca ero io l’imputata, e adesso sono qui, a testimoniare contro dei Mangiamorte, nella stessa sala dove si tenne il mio processo di banale Magia Minorile….tzè!
Tolgo l’incantesimo a Narcissa, e con la bacchetta faccio spalancare le porte dell’aula di tribunale, notando che tutte le teste si girano verso di me.
Ci sono molte persone in vista, oltre ai Pezzi Grossi della giuria, compreso il Ministro Shakebolt…ah ah ah è strano chiamarlo così il vecchio Kingsley!
Evitando accuratamente di guardare gli altri due imputati (questa pazzoide, mi ha fatto perdere tempo ed arrivare per ultima), spingo Narcissa sulla sedia Incantata, le cui catene subito si avvolgono intorno ai suoi polsi.
Comunque avevo ragione: sono pieni di lividi violacei, che sembrano due identici braccialetti.
Poi mi vado a sedere accanto a Ginny, sulle poltrone dedicate ai testimoni.
Ron, sporgendosi oltre la spalla della sorella (siamo io, Harry e Ginny in prima fila, e lui ed Herm dietro), mi domanda con un sussurro, se va tutto bene.
-Sei pallida come un vampiro, Kiki….- si giustifica.
Trasfiguro il bracciolo della poltrona, senza farmi vedere né sentire da nessuno, in uno specchio,e mi ci rifletto.
I capelli neri e lunghi, reggono ancora nella coda alta che avevo fatto stamattina, il leggero trucco sugli occhi copre ancora le occhiaie, ma Ron ha ragione: sono pallidissima, e dal verde dei miei occhi, traspare una grande agitazione. Sto per chiedere alla me stessa riflessa, cosa c’è che non va, prima di darmi dell’idiota, e far sparire lo specchio.
Alzando lo sguardo,incontro quello di mio fratello (gemello, se non l’avessi già detto….si mi sa che non l’avevo detto!).
Avete mai sentito parlare di “telepatia tra gemelli”?
Bè io si.
Ma è una cazzata. O meglio, l’ho scoperto da poco.
Da quando siamo nati, io ed Harry abbiamo sempre potuto leggerci nella mente. Figo eh?
Prima di scoprire di essere maghi non l’abbiamo mai detto a nessuno,poi entrati nel Mondo magico, abbiamo scoperto, che la letture della mente, così come facevamo noi, a piacimento (anche se a volte i pensieri i più sconvolgenti, che causavano le emozioni più forti erano impossibili da nascondere), era molto raro, se non impossibile.
Il tutto si è spiegato quando abbiamo scoperto la presenza del frammento dell’anima di Voldemort dentro di noi. Non I frammenti,ma IL frammento.
Uno stesso pezzo di anima di Voldemort, giacente non si sa come in entrambi i corpi.
Ecco perché le nostre saluti erano sempre state legate.
Ecco perché la letture nel pensiero.
Ma con la distruzione dell’ Horcrux dentro di noi, tutto questo è sparito.
E questo è uno di quei momenti in cui più lo rimpiango.
Vorrei condividere tutta i miei pensieri schifosamente compassionevoli verso queste merde umane, ed avere il giudizio di mio fratello su questo mio strano “rammollimento”.
Ma non posso, per il momento. Però provo almeno a condividere il fardello che quella spostata della Malfoy mi ha caricato sulle spalle.
Mi sporgo verso Ginny, così da avvicinare la mia testa in una posizione più centrale per tutti, che muovono a loro volta i volti verso il mio, e spiego la richiesta di Narcissa in un sussurro, mentre il processo inizia, giudicando per primo Lucius.
-Narcissa Malfoy mi ha chiesto di fare in modo che il figlio venga scagionato e che torni ad Hogwarts- sussurro in un fiato.
-COSAAAA??-
Cazzo, Ron, lo so che la cosa possa averti stupito, ma evita di urlare!
Quasi tutta la sala si gira verso il punto da cui è arrivato il grido: noi 5.
Merda!
Sfoderiamo tutti quanti un sorrisone a 32 denti, prima che Harry si giustifichi con un:
- E’ sbagliata l’età…! Avete detto 45 anni, anziché 44!-
Primo premio ad Harry James Potter, per la cazzata più idiota del secolo!
E poi che ne sa lui dell’età di Lucius Malfoy? Bah…
Comunque piano piano, smaltito lo stupore per la nostra idiozia, l’attenzione della gente presente si sposta altrove.
-Sorta di scemo, vuoi abbassare la voce? - lo rimprovera ‘Mione ricevendo la solita alzatina di spalle dal suo ragazzo, che nel gergo Ronesco vuol dire “scusatemi,non l’ho fatto a posta”
- Allora Kiki…- continua Herm, rivolgendosi a me
-…che vuoi fare?-
-Iooo? No no no no…perché la decisione spetta a me?…escluso Ron siete tutti più saggi di me- ribatto io, ricevendo un’occhiata fintamente infuriata dal rosso dietro di me.
Cioè scusate, io mi rivolgo ad Hermione Jane Granger, la ragazza più intelligente e saggia che io conosca, e la gente si aspetta che una qualsiasi decisioni spetti a me? L’irresponsabile Kim?
-Nessuna decisione…a me Malfoy è sempre stato sulle palle…ha preso il Marchio, maledizione! E stava anche per consegnarci a Voldemort, durante la battaglia di Hogwarts, quando quell’idiota di Tiger stava per ammazzarci tutti…e noi dovremmo scagionarlo? Piuttosto vado a letto con Madama Pince e adotto Mrs Purr…- esclama Harry, sempre a bassa voce, piuttosto contrariato.
-Scusa con chi andresti a letto, tu?- risponde Ginny, con la tipica luce gelosa negli occhi, che farebbe indietreggiare un Dissennatore…
-Era solo una battuta, amore…lo sai che non ti tradirei mai…con Madama Pince, poi…- cerca di giustificarsi mio fratello…
Mentre Ginny sta per ribattere interrompo i due piccioncini.
-Vi sembra il momento? Le litigate da sposini le fate a casa…possibilmente a Grimmauld Palace, mentre io non ci sono, perché lo sanno tutti come vanno a finire le vostre liti…o meglio le vostre riappacificazioni…la questione, adesso, non è quanto sia scopabile Madama Pince, ma quello che dovremmo fare con Malfoy…-
-Io direi di scagionarlo…ma solo per poi ucciderlo con le nostre mani, dopo una lenta e dolorosa tortura…- propone Ron, con la stessa espressione che aveva prima la sorella, quando Harry aveva fatto quella battuta idiota.
Ok,due ASSOLUTAMENTE contrari alla difesa di Malfoy.
Rivolgo lo sguardo verso Hermione, che si sta arrotolando una ciocca di capelli tra le dita, tipico gesto che fa mentre si concentra.
Dopo un po’ alza lo sguardo,e lo punta su ognuno di noi a turno, per poi soffermarsi su di me.
-Io, invece, sono dell’idea di farlo liberare; non ha compiuto, tecnicamente, nessun crimine…sarebbe ingiusto fargli sprecare tutte le opportunità di una vita in questo modo, per quanto sia odioso.-
- Hermione, per caso hai mandato il tuo cervello a farsi un viaggio,dopo 17 anni di lavoro perfetto??...- ribatte Harry, alquanto irritato dalla riposta dell’amica
-…è di Malfoy che prende il Marchio che stiamo parlando,non di una brava persone, che in un brutto periodo, ha fatto un piccolo sbaglio!-
-Harry ha ragione..- concorda Ron -…chi se ne fotte se sprecherà la sua vita ad Azkaban,la sua esistenza è GIA’ uno spreco!!! E poi mica glielo abbiamo imposto noi di diventare un Mangiamorte, l’ha deciso da solo di sua…-
-Bè fratellino, ti sbagli. Non siamo stati NOI ad obbligarlo, ma qualcun altro si…-
L’ultima affermazione di Ginny, interrompe la nostra conversazione sussurrata, finchè Hermione non rompe il silenzio, dicendo:
-Noi non dobbiamo far altro che dire la verità…che ci è stato costretto a prendere il Marchio. Anche se poi se ne è vantato. Ma infondo è sempre stato un idiota. Avete ragione, non è S.Draco Malfoy dal Mondo Magico, ma mesi interi con i Dissennatori penso siano stati una punizione sufficiente.
Insomma guardatelo, sembra un fantasma.-
Dopo questa frase, mi convinco a rivolgergli lo sguardo, cosa che ,non so perché, mi ero prefissata di NON fare da quando avevo messo piede qui dentro.
Giro leggermente la testa verso destra, verso il centro della sala, mentre il processo si è spostato su Narcissa, e lo vedo.
Siede in modo stanco e spossato sulla sedia.
Il corpo, sempre stato perfetto, adesso è troppo magro, e, come quello della madre, quasi consumato.
Lo stesso effetto fa il viso. Le guance sono leggermente scavate,e la pelle, sebbene sia sempre stata pallida, adesso raggiunge una tonalità candida quasi inquietante.
Ma la cosa più triste, sono gli occhi.
Quegli occhi, capace di legarti a loro in una battaglia di sguardi infinita, sempre stati pieni di arroganza e strafottenza, adesso fissano un punto indefinito delle catene che gli legano i polsi.
Normalmente i folti capelli biondissimi, glieli avrebbero coperti, con quei loro ciuffi perennemente ribelli, sicuramente con l’aiuto di un po’ di gel, mentre adesso sono tirati tutti indietro; ma non in una forma di distinto ordine, bensì in uno stato di trasandatezza rassegnata.
Giusto rassegnato è l’aggettivo che più si addice all’ombra dell’arrogante ed odioso Draco Malfoy di un tempo.
Aveva ragione ‘Mione. Di bene, non stava bene.


Salve a tutti! Visto che era pronto, posto subito il 2^ capitolo.
Molte saranno preoccupate per la sorte di uno sei Sex-Symbol di Hogwarts…ma non preoccupatevi! Deve ancora farsi esasperare dalla Potter, prima di sparire dalla circolazione. Cosa che, comunque, non credo che nessuno voglia!
Per finire, vi informo che i prossimi capitoli sono già pronti (ho scritto parecchio, prima di decidermi a pubblicarla) quindi aggiornerò molto spesso.

alice brendon cullen: Grazie mille per i complimenti! Per Malfoy non preoccuparti, le ragazze di Hogwarts non possono stare senza il Bastardo per eccellenza. Baci!
ladystorm94: Thanks! Spero che anche questo capitolo ti piaccia!
_Niki_: Ti ringrazio! Wao,addirittura tra i preferiti! Non me lo sarei ami aspettato. Comunque qui Kim lo specifica: lei ed Harry sono gemelli. Al prossimo capitolo
Pervinca Potter 97: Grazie mille anche a te per averla messa tra i preferiti! Come vedi, il seguito non si è fatto molto attendere^^

E ringrazio molto anche quelli che leggono soltanto, e chi ha messo la mia storia, inaspettatamente, tra i preferiti!
BIGIA

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Capitolo 4
*** The Verdict ***


THE VERDICT
Merda. Merda. Merda.
Io,dopo aver raccontato la richiesta della signora Malfoy ai miei amici, credevo di essermi tolta il peso della decisione dalle spalle.
E invece no.
Perché gli stronzetti hanno avuto la splendida idea, di mettere la cosa ai voti.
Risultato? Harry e Ron sono a favore della condanna di Draco Malfoy, Hermione e Ginny, a favore dell’ assoluzione.
Secondo risultato? L’ultimo e decisivo voto spetta a me.
Cazzo!
Mio fratello e Ron hanno ragione. Perfettamente ragione.
Draco Lucius Malfoy è un grande bastardo. Ha preso il Marchio. Non si sarebbe fatto scrupoli a consegnarci a Voldemort. Forse.
Però,come dicono Herm e Ginny, questo basta a condannarlo a passare un po’ di tempo con i Dissennatori?
La risposta dei ragazzi è stata un sadico e malvagio –Si-.
Se gli avesse visti Voldemort, si sarebbe congratulato per la luce cattiva negli occhi, degna di lui. Puah!
Dopo le nostre dichiarazioni Lucius e Narcissa Malfoy sono stati condannati. Bene!
Il problema adesso sta in quel piccolo ometto, che sta parlando in piedi di fronte agli “imputati”, che fra un po’ mi porrà quella domanda che potrebbe cambiare la vita di quel biondino seduto a pochi metri da me…
Ma dico io! Perché, perché, perché,perché devo decidere io??!! Che palle!
-Draco Lucius Malfoy, nato il 5 giugno 1980, anni 18, sarà giudicato dinanzi a codesto tribunale per i seguenti crimini:
-Tentato omicidio di Albus Percival Wulfric Brian Silente.
-Presa del Marchio Nero.-
Però la lista è corta…non come quelle dei suoi genitori. Specialmente quella di suo padre, per il quale c’è voluto un quarto d’ora solo per elencare tutte le merdate del brutto bastardo.
Però hanno saltato “Tentata consegna dei Salvatori a Lord Voldemort”…
-Si chiamano a testimoniare : Hermione Jane Granger,Harry James Potter, Kimberly Lilian Potter, Ginevra Molly Weasley, Ronald Bilius Weasley.-
Ecco ci siamo….adesso l’attenzione di tutti è rivolta a noi, insomma più del solito…
E quando dico tutti, intendo davvero tutti.
Sposto lo sguardo verso le 3 sedie incantate al centro della sala.
Incontro gli occhi di Narcissa Malfoy, incredibilmente imploranti e supplicanti.
Incontro gli occhi di Lucius Malfoy, sprezzanti e carichi di odio per la nostra testimonianza, che avrebbe fatto condannare persino Dio all’ergastolo.
E poi incontro i suoi occhi.
Grigi come una mattina in tempesta, carichi di triste rassegnazione, si incatenato ai miei e non li lasciano più.
Freddo grigio, contro caldo e avvolgente verde, in una battaglia, a chi riesce a guardare nell’anima dell’altro per primo e più profondamente.
Mi è sempre stato antipatico. Anzi ho persino detto che lo odio, ma in fondo è una cazzata. Quello è un sentimento riservato solo per Voldemort e pochi eletti, come Bellatrix Lestrange, l’assassina del mio padrino.
Ha sbagliato, e probabilmente anche se dovesse tornare ad Hogwarts solo grazie a noi, i nostri rapporti non migliorerebbero di certo.
Non possono nemmeno peggiorare, perché più di così…
Gli altri aspettano che io mi decida…non so il motivo, ma tutti hanno dato per implicito che l’ultimo e decisivo verdetto debba darlo io…boh.
Malfoy mi sta ancora scrutando l’anima, quando prendo una decisione.
-La nostra testimonianza è: innocente- proclamo con la tonalità di voce che uso nelle occasioni importanti o delicate. Tipo quando ho confessato di quella volta che seguii la lezione di Storia della Magia. Per circa 15 minuti, poi mi arresi,ma fu comunque da ritenere un evento storico.
Uno stupore e un dubbio generale si diffonde nell’aula.
Narcissa sorride, più tranquilla e felice.
Lucius sposta lo sguardo da me ai miei amici, confuso.
Invece Draco ha occhi solo per me.
Mentre Harry, con una voce carica di disprezzo e tristezza per le sue stesse parole, sta spiegando i motivi che porterebbero alla scagione, io e Malfoy continuiamo a fissarci.
In realtà questo cosa inizia a mettermi a disagio, ma i miei occhi sono divenuti schiavi dei suoi e non riesco a spostarli da un’altra parte.
E poi, anche se potessi non lo farei: con un orgoglio che farebbe gongolare soddisfatto Godric Grifondoro, Kim Potter non abbassa mai lo sguardo davanti a nessuno.
Avete presente il detto “mi piego, ma non mi spezzo”?
Bè, io non mi inclino nemmeno leggermente.
La nostra lotta grigio/verde si interrompe quando il Ministro della Magia si alza,per proclamare il verdetto finale, deciso dalla giuria.
Draco sposta allora il suo sguardo verso quell’uomo che, con una parola, sta per rivelargli il suo futuro, liberando i miei occhi dai suoi.
-Draco Lucius Malfoy, questa giuria ti dichiara:
INNOCENTE-
Mentre lui non fa un cenno, sua madre gli rivolge un sorriso caloroso carico d’affetto, sospirando di sollievo.
Lucius invece è palesemente irritato: un Malfoy, per di più suo figlio, è in debito con gli assassini di Voldemort, con una Mezzosangue e due traditori del loro sangue.
Wao che umiliazione, eh Lucius?
Adesso il biondo sarà scortato nuovamente il prigione, per prendere i suoi “effetti” e poi rilasciato.
Ed è una cosa molto rara, che chiunque accusato di essere un Mangiamorte,ed incarcerato precedentemente per questo, venga poi liberato.
Anche perché si nota chi obbedì a Voldemort, semplicemente con una rapida occhiata al braccio sinistro.
-Io non ho nessuna intenzione di accompagnarlo gentilmente ad Azkaban per poi liberarlo. A voi questa patata bollente.- dice Ron furente alle mie spalle,rivolgendosi a noi 4.
-Non guardate me, perché potrei ammazzarlo nel tragitto.- si tira fuori mio fratello,evitando accuratamente di guardarmi. Che palle!
-Oh, bè non mi mettete in mezzo, perché io ho già dato la mia dose di bontà oggi, votando per farlo liberare-
Anche Hermione se ne lava le mani…va bene ho capito!
Interrompo Ginny, che stava certamente per concordare con Herm, allarmata, dicendo:
-Okay okay….Capito ci vado io!-
A queste parole mio fratello si decide a guardarmi, preoccupato:
<
E per come è abituato Malfoy, sarà affamato di sesso!-
-Infatti, non possiamo consegnargli un bel corpicino come il tuo su un piatto d’argento!-
Ok, è ufficiale mio fratello e il mio migliore amico sono completamente rincoglioniti!
- D’accordo, va bene…ci vado io!- si rassegna Hermione.
-ASSOLUTAMENTE NO!!-
Oddio,ma questi due che hanno fumato stamattina?? Senza avvertirmi poi…
-TU non provare nemmeno ad aprire bocca- si rivolge minaccioso Harry alla sua ragazza, che sicuramente stava per proporsi per il compito.
-Ma che, vi siete rincoglioniti del tutto voi 2??- sbotto io, spazientita
-….Malfoy non sarà una brava persona, ma non è un pazzo stupratore!!- anche perché le tipe con cui andava a letto ad Hogwarts erano tutt’altro che in disaccordo…e vorrei vedere!
Prima che Harry o Ron possano ribattere qualunque cosa, mi allontano con un:
-Me la vedo io. Ci vediamo a casa-, dirigendomi verso Draco Malfoy.


Eccoci qui. Davanti alle porte di Azkaban.
Da quando ho sciolto le catene della sua Sedia Incantata non abbiamo spiccicato parola.
E io ODIO stare in silenzio, con chicchessia.
Quando mi trovo in uno di quei silenzi imbarazzanti, mi affanno alla ricerca di qualcosa da dire, e molto spesso faccio figure di merda, sparando cazzate.
Non mi ha nemmeno detto grazie, lo stronzetto! Tzè! Quasi quasi adesso smentisco tutto ciò che Harry ha detto a sua difesa!
Ma insomma, tipo, nessuno ti ha insegnato l’educazione a casa??
Il padre non credo proprio. La madre…boh
Mentre lui è ancora in contemplazione delle stupende e accoglienti pareti della prigione, sentiamo il tipico suono della Materializzazione alle nostre spalle.
Ci voltiamo, per vedere i suoi genitori in manette, che vengono scortati nuovamente nelle loro celle da due Auror ciascuno.
Lucius e Draco si rivolgono un unico sguardo, perché l’attenzione del ragazzo è incentrata sulla madre.
La stessa madre che lo guarda rassegnata a non rivederlo per molto tempo.
La stessa madre che ha mandato a fare in culo la sua dignità di Malfoy, per supplicare me,pur di far scagionare il figlio.
La stessa madre, che adesso ha spostato gli occhi su di me, sussurrando:
<>
<> rispondo io di rimando.
Effettivamente una cosa buona dall’aver salvato Draco dalla galera c’è, l’ha ammesso anche Harry: io e lui non siamo più in debito con sua madre. Meno male!
Mentre madre e figlio si stanno ancora fissando (ma cos’è una mania della famiglia Malfoy?) io mi rivolgo ai due Auror che accompagnano Narcissa, che conosco solo di vista.
-Potreste accompagnarlo voi in cella, a prendere le sue cose, per favore?-chiedo, riferendomi a Draco.
La verità è che non ho nessuna intenzione di entrare a contatto di nuovo con i Dissennatori. Con l’umore nero che mi ritrovo, potrei anche tentare il suicidio. Vabbè non esageriamo.
-Certo, signorina Potter. Non si preoccupi- mi risponde un tipo dai folti ricci neri.
Wao, però…sentirmi dare del lei, mi fa ancora uno strano effetto!
Detto ciò, i due Auror accompagnano madre e figlio verso le porte di Azkaban.
E a me tocca aspettare. E già, perché non possiamo mica permettere che il signorino entri senza manette in prigione, e con la sua bacchetta in tasca.
Potrebbe fare scappare qualcuno.
Ecco perché la sua bacchetta di biancospino, consegnatami da un altro Auror, quando eravamo ancora al Ministero, è sotterrata tra le mille altre cose, nella mia tracolla.
A me il compito di aspettare che esca da quelle inquietanti porte nere e riconsegnargli la bacchetta.
Harry e Ron, paragonano tutte le mie borse a quella di Mary Poppins.
Perché,senza usare nessun incantesimo, ci si può veramente trovare di tutto.
Ed è tutto in un tale disordine, che adesso,per esempio, per prendere un fottutissimo pacco di sigarette, ricorro all’incantesimo di Appello.
Lo so, è patetico, ma sono sempre stata disordinata, che ci vogliamo fare?
Poiché cercare un accendino qui dentro è inutile, accendo la mia Marlboro con la bacchetta e aspiro la prima boccata di fumo.
In genere fumare mi rilassa, ma adesso il leggero tremore che ho alle mani, non si placa.
Il cuore non rallenta la sua corsa.
Il freddo che mi arriva sino in fondo all’anima non diminuisce.
Colpa di un cattivo umore, e dell’aura di infelicità dovuta ai Dissennatori, che circonda questo luogo.
Mentre osservo l’ennesima nuvola di fumo che fuoriesce dalle mie labbra, capisco il motivo principale che mi ha portato a chiedere al tipo riccio e al suo collega di scortare Draco al posto mio.
Non volevo incontrare i Dissennatori, certo, ma non volevo nemmeno assistere all’addio tra madre e figlio.
Deve essere molto triste.
Sia per una madre, affidare il figlio al mondo esterno,senza potere essere presente nella sua vita, consapevole di quanto tutta la colpa sia tua.
E anche per un figlio, salutare la madre e lasciarla in balia dei Dissennatori, mentre tu ti godi la vita fuori da qui.
Ed io oggi non ho davvero più voglia di provare compassione verso chi non se la merita. Non se la merita per niente.
Tempo fa Kingsley mi aveva detto di essere deciso a togliere i Dissennatori da Azkaban. “Troppo crudele.”
“Però per queste cose ci vuole tempo” aveva detto.
“Affari burocratici, e scartoffie”.
Sinceramente non so se sono d’accordo a questa magnanimità nei confronti di certa gente…so perfettamente che effetto fanno i Dissennatori. Ed è anche per questo che non riesco a decidermi se considerare il futuro provvedimento giusto o sbagliato. In fondo, i Mangiamorte non si sono fatti scrupoli ad ordinare ai loro alleati incappucciati di mandare Baci a destra e a manca.
Stronzi.
-Posso fregartene una?- dice all’improvviso una voce alle mie spalle.
Una voce, che per quanto sia roca e triste, è inconfondibile.
A quanto pare Malfoy ha finito di raccattare i suoi averi.
Meno male che avevo messo il pacchetto in tasca.
Non ho nessuna voglia di essere presa per il culo da lui, per il disordine della mia borsa.
Voltandomi però, per porgergli la sigaretta, mi rendo conto dalla sua espressione sconvolta che non sarebbe in vena nemmeno di prendere in giro Gazza in perizoma da donna, che canta e balla con Mrs Purr.
Lui afferra la sigaretta, mentre io mi avvicino al suo viso, per permettere alla sua (a dire il vero mia) Marlboro, di accendersi a contatto con la mia.
Questa strana e nuova vicinanza, mi causa un piccolo brivido lungo la schiena,così quando la sigaretta si è finalmente accesa, mi allontano repentinamente, un po’ sconcertata.
Restiamo ancora in silenzio, il tempo di permettermi di fare gli ultimi tiri all’oggettino che stringo tra l’indice e il medio,e di accendermene un'altra.
Di solito non fumo così tanto, ma oggi sono nervosa.
Okay,cazzata, fumo sempre tanto, soprattutto dopo la battaglia di Hogwarts.
-Grazie- esclama all’improvviso Malfoy accanto a me, evitando accuratamente di rivolgermi lo sguardo.
Piuttosto sembra che quelle nuvole all’orizzonte siano per lui più affascinanti del mio viso.
Ma non per me.
Al suono della sua voce, mi giro verso di lui e, approfittando del fatto che non mi sta guardando, inizio ad analizzarlo.
Per quanto tristezza e trasandatezza siano evidenti in tutta la sua persona, il giudizio finale è: bello.
L’unica cosa su cui nemmeno Ron ed Harry possono avere qualcosa da ridire in Draco Malfoy è l’aspetto fisico.
Non che non ci abbiano provato, ma il risultato è stato solo l’aumento del loro odio verso di lui, quando persino le ragazze Grifondoro, hanno dovuto schierarsi a sua difesa.
E quando, poi, hanno sentito persino me,Herm e Ginny, dichiararlo bello, a momenti gli usciva il fumo dalle orecchie, stile cartone animato.
Da quel giorno, semplicemente evitano commenti.
Eppure entrambi non hanno niente da invidiargli.
Mio fratello è uno dei sogni erotici di quasi tutta Hogwarts.
Parte femminile si intende…e in alcuni casi, anche un po’ di quella maschile.
E anche Ron, non scherza, specialmente negli ultimi anni, con la crescita e il resto.
Ah ah…che scemi!
Dopo un po’ di tempo trascorso nelle mie riflessioni e nella contemplazione del viso di Malfoy, mi ricordo che gli devo una risposta; e anche che, se non mi sbrigo a fare qualche tiro, la mia sigaretta sarà fumata dal vento.
-Prego-
Wao, 2 sillabe…non si sarà mica annoiato del mio logorroico discorso??
Per spezzare l’inquietante silenzio che segue aggiungo:
-Ti riferisci a quello che abbiamo detto in tribunale, oppure alla sigaretta?-
Dopo un po’ di silenzio, si decide a guardarmi, accennando un piccolo sorrisetto.
-Diciamo tutt’e due. Anche se, naturalmente, la sigaretta è un favore più grande che non dimenticherò mai.-
Oddio! Io e Draco Malfoy abbiamo articolato intere farsi, senza metterci insulti o cose del genere. Wao!
-Ti rendi conto che stiamo articolando una conversazione civile? La prima in 7 anni e mezzo?-
-“Articolando una conversazione civile”?
Potter, ma come parli? L’amicizia con la Mezzosangue ti fa male….-
Rieccolo,l’odioso e rompi palle Malfoy di sempre. Ritiro tutto quello che ho detto prima.
-1^: Scusa se non ho detto “E’ la prima volta che non ci mandiamo a farci fottere in 7 anni e mezzo”
2^: Chiama così Hermione un’altra volta e ti Crucio.-
-Dovrei aver paura?- sussurra con voce da stupro, e con la familiare e vecchia luce arrogante negli occhi.
Vedo che piano piano sta tornando il bastardo di sempre.
-Sinceramente? Si,dovresti tremare dal terrore, impallidire peggio che davanti ad un Infero, fuggire più veloce di una Firebolt, implorandomi di risparmiarti in ginocchio, se osi un’altra volta usare quell’aggettivo in mia presenza.- sibilo io minacciosa.
La luce negli occhi malvagia e degna di Voldemort, apparsa prima nel verde profondo di mio fratello? Bè eccone una copia.
Nessuno insulta i miei amici, e la passa liscia, senza nemmeno una minaccia.
Troppo tardi mi accorgo della rinnovata vicinanza tra me e Malfoy, che con una strana espressione sussurra:
-Mmmh…lo sai che mi ecciti quando mi minacci?-
Lo sai che mi ecciti quando mi dici che ti eccito?
I nostri visi sono talmente vicini che posso sentire il suo respiro fresco sulla mia pelle…dovrei allontanarlo ma i miei arti non rispondo ai comandi del cervello…e pian piano anche lui sta affogando nel grigio fitto dei suoi occhi.
Riesco a malapena a sillabare:
-Allora abituatici Malfoy, perché quest’anno ad Hogwarts non devi assolutamente aspettarti caramelle e baci da noi.-
Quando finisco di pronunciare l’ultima sillaba dell’ultima parola, si scosta violentemente, buttando a terra la sigaretta, ormai finita, e pestandola con un piede.
Mentre lui ritorna ad osservare l’orizzonte, io cerco di capire che cosa mi sia preso.
Se mi avessero visto Harry e Ron, così, a pochi centimetri, anziché chilometri, da Malfoy, sarebbero morti di infarto.
Mi rendo conto anche io che la mia sigaretta è ormai finita.
Stronzetto di un vento, piaciuto fumare gratis?
Rinuncio, per principi salutari, ad accendermi la terza Marlboro in 15 minuti, e sto per intimare a Malfoy di muoversi, quando lui dice, con un sussurro incerto:
-Non so se tornerò ad Hogwarts.-
Aah,ecco perché si è allontanato subito. Mannaggia!
Cioè….meno male, altrimenti gli avrei dato un calcio così forte lì sotto da farlo rimanere sterile.
Sono ancora un po’ rincoglionita dall’inaspettata, strana, eccessiva e nuova vicinanza con il suo viso, così mi ci vuole un po’ di tempo per recepire le sue parole.
Poi esplodo:
-COSAAAAA??? Ma che cazzo ti dice il cervello??
Secondo te perché ti abbiamo fatto scagionare?? Per permetterti di tornare ad Hogwarts, prendere i M.A.G.O. ed ottenere un lavoro decente!
È questo che voleva tua madre! Se scopre che non ci sei andato, quella è capace di evadere da Azkaban,e venirmi a cercare!
SORTA DI SCEMO!!-
-Ma si può sapere che cazzo ti gridi?? Sono accanto a te, ci sento!- mi interrompe irritato
-…e poi non ho capito:
1. Che cazzo te ne frega quello che farò d’ora in poi,
2. Che cosa ne sapresti tu di quello che vuole mia madre per me,
3. Se non ci torno a scuola, non saranno cazzi tuoi, mia madre non ti cacherebbe proprio!>>
Okay, d’accordo non era necessario urlare.
Ma,scusate, la madre mi ha implorato di farlo scagionare, mi subirò una filippica di Harry e Ron su quanto sia odioso Malfoy, mi sono uccisa di dubbi e sensi di colpa fino a pochi minuti fa…e tutto per niente?
-Okay, non urlo più. Ma si da il caso, che il motivo per cui abbiamo testimoniato a suo favore, sia tua madre. È lei che me lo ha chiesto, anzi mi ha pregato in ginocchio. Il suo obiettivo è quello di farti rifare una vita, ed Hogwarts è il luogo migliore per farlo.-
-Certo, come no. Scommetto che ai professori sto già sulle palle…più del solito. Motivo? Sono figlio di un Mangiamorte, lo sono anche io, ho attentato più volte alla vita del loro amato preside, rischiando di fare fuori mezza Hogwarts,e nella battaglia finale di certo non vi ho aiutati.
Ho dimenticato qualcosa? Oppure hai bisogno di altri motivi per capire che non mi faranno una statua quando metterò piede a scuola?
Il mio cognome non è mica Potter.-
Tutto questo, lo ha confessato senza guardare né me né le sua amate nuvole.
Il suo nuovo obiettivo è stata la polvere ai nostri piedi.
Non avevo mai parlato con Malfoy, senza la corazza che si è costruito in quasi 8 anni che ci conosciamo, senza lo strato di superiorità che lo ha sempre protetto e nascosto dalle sue stesse emozioni.
Rimango un po’ in silenzio, ripensando alla notte in cui morì Silente,a come i miei occhi si rifiutavano di credere che quello fosse lui: per quanto l’avessi sempre trovato odioso, non avevo mai creduto che arrivasse a prendere il Marchio.
Ripensando alla sera in cui fummo portati a Malfoy Manor: ci riconobbe, ma non ci aiutò.
Ripensando alla terribile battaglia finale. Stava per consegnarci a Voldemort. Stronzo.
Non so se la madre ha ragione a pensare che tutti gli errori che ha fatto sono stati per la salvezza dei genitori, ma in ogni caso, smetto di rimuginarci su, altrimenti inizierei a pentirmi di averlo difeso.
-Si è vero, hai ragione…- esclamo dopo un po’ con voce seria
-….sei un Malfoy, non hai una buona fama, dopo la caduta di Voldemort.
Sei un Mangiamorte, hai una pessima fama, dopo la caduta di Voldemort.
E sei anche un bastardo. Ovviamente non sarai accolto a braccia aperte.
Ma se c’è una cosa che potrebbe farti cadere ancora più in basso, sarebbe quella di diventare anche un vigliacco. Più di quanto tu non lo sia.-
3….2….1.
Adesso mi picchia! L’ho insultato e chiamato vigliacco.
Per l’orgoglio maschile è un duro colpo.
Figuriamoci per il vanitoso Draco Malfoy.
Tecnicamente sono una donna, e lui non potrebbe alzare le mani su di me.
Ma si sa, il ragazzo non è tipo da bon-ton e buone maniere.
State pensando che io sia spaventata?
Puah, vi sbagliate di grosso!
Stringo la presa intorno alla bacchetta che ho nella tasca della giacca, e aspetto immobile, pronta a difendermi.
Ma lui resta ancora più immobile di me.
Non parla, non mi guarda, non si muove, non fa un cenno…né tantomeno da segno di volermi menare.
Ma che cazzo succede alla famiglia Malfoy?
Non è che, per caso, la galera li ha fatti diventare buoni e generosi, stile Ned Flounders? Buoni, buonini, buonucci?
Nah…
-Hai ragione.-
Ok,ritiro tutto. Si,il carcere li ha rimbecilliti del tutto.
-Cosa?? Cioè…certo che ho ragione. Come sempre.- rispondo, accennando un sorriso, mentre lui è ancora in fase di “fissamento” della terra bruna sotto le sue scarpe firmate.
Dopo circa un altro minuto di silenzio (iniziano a farmi saltare i nervi, tutte queste pause!!), si decide a guardarmi negli occhi.
E ritrovo il vecchio Malfoy, quello conosciuto a scuola, arrogante e pieno di se.
-Allora Potter, ci rivedremo a scuola. Non aspettatevi nessun tipo di ringraziamento. Continuerò ad odiarvi e tormentarvi come ho sempre fatto.- finalmente parla! Con voce irritante e strafottente (ma non meno arrapante), ma almeno mi da un segno di vita!
-Non chiedevo altro, Malfoy. Lo stesso varrà per noi.
Ma ricordati, adesso siamo i tesorini del Mondo Magico, non ti conviene metterti contro di noi.-
La mia voce è altrettanto sarcastica. Le nostre conversazioni sono tornate il tipico scambio di minacce e insulti. Wao…
-Come dimostrerò…non sono un vigliacco.-
-Vedremo- dico, prima di Appellare la sua bacchetta nella mia borsa, e Smaterializzarmi prima che possa iniziare a prendermi per il culo.



-Come è andata?-
-Che vi siete detti?-
-Ci ha provato?-
-Ti ha messo le mani addosso?-
-Ti ha portata in un vicolo buio?-
-Ti sei difesa?-
- L’hai reso impotente,quando ha cercato di violentarti?-
Woh! Mi sono appena Materializzata nel cortile della Tana,e non ho fatto nemmeno in tempo a mettere a fuoco l’edificio, che i miei amici hanno iniziato a tempestarmi.
Naturalmente le domande alla “Malfoy-è-un-depravato-malato-di-sesso-pazzo-stupratore” sono da Harry e Ron.
-Calma calma…- li interrompo io -…è andata benissimo,non abbiamo parlato più di tanto. Siamo finiti a fare sesso sfrenato, non in un vicolo buio, ma nel bagno di un locale a luci rosse. Non mi sono difesa, perché ero consenziente,e ovviamente non l’ho reso impotente, perché sarebbe un affronto alla comunità femminile del mondo.-
Le mie parole zittiscono tutti in un secondo, rendendoli, soprattutto i ragazzi, pallidi quanto un vampiro.
Mio fratello e Ron, ingoiano saliva a vuoto, mentre le orecchie del rosso si fanno di una pericolosa tonalità bordeaux, e le nocche di Harry di un’inquietante bianco, a furia di stringere i pugni.
Me che sono, idioti? Ci hanno creduto?
-Sorta di scemi,stavo scherzando!-
Mentre Herm e Ginny si rilassano immediatamente, i ragazzi no.
Harry inizia a studiarmi attentamente, girandomi intorno, e Ron analizza la pelle che il mio abbigliamento scopre.
Partendo dal collo, alla ricerca di eventuali succhiotti, passando per le braccia e la parte di polpacci che i miei strettissimi pinocchietti di jeans coprono, cercando ipotetici lividi.
-Ragazzi, stavo sul serio scherzando…- esclamo,preoccupata dalla loro idiozia.
Finalmente tirano un sospiro di sollievo.
Brutti idioti, non mi avete creduto eh?
Appello, non verbalmente, la mia Firebolt, prima di aggiungere:
-Già, purtroppo scherzavo…peccato!- e iniziare a correre per tutto il cortile della Tana, a cavallo della mia scopa che mi ha appena raggiunta, seguita dalle urla incazzate dei ragazzi e dalle risate di Herm e Ginny.
Hogwarts,Malfoy preparatevi : i Fantastici 5 stanno tornando!




Salve!
Ecco a voi Draco Malfoy! Non so voi, ma io fossi stata in Kim, gli sarei saltata addosso già dal Primo Anno. Bah…
Comunque, dal prossimo capitolo…tutti ad Hogwarts! Inizia la vita scolastica dei tipetti!
Per i Pairing…come vedete ho conservato quelli della Rowling, per quanto riguarda i protagonisti.
Ma non mi convincono molto. Voi che ne pensate? Io, soprattutto per quello Herm/Ron, non sono molto convinta…ditemi il vostro parere!
ladystorm94,Wao, grazie mille per i complimenti! Potrei montarmi la testa! Comunque, per i personaggi…ho messo come nota OOC, per piccoli particolati, per il fatto del fumo, o delle future feste. Non sono, effettivamente molto divesi dalla saga, ma per quei piccoli particolari, ho voluto avvisare qualcuno, a cui, al contrario di me, non potrebbe piacere un Harry un po’ più casinista. Alla prossima!
SoReLLiNaMaLfoY: Fantastico, fa sempre piacere avere una nuova lettrice! Grazie mille per i complimenti! Al prossimo capitolo, spero!

Per concludere…ca**o, 10 preferiti! Sono commossa….per essere la prima storia non è male come inizio!
Grazie a tutti, anche quelli che leggono soltanto.
BIGIA

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Capitolo 5
*** Welcome Back! ***


WELCOME BACK
<< Mi raccomando ragazzi! Fate attenzione, studiate, fate i bravi, e soprattutto, cercate di non superare il record storico di punizioni in un anno! >>
<< Mamma, ma che scherzi? E quando mai siamo finiti in punizione? Siamo degli angioletti, noi! >>
<< Si, Ron, come no! Se non vuoi un’altra Strillettera quest’anno ti conviene rigare dritto…! >>
Eccoci qui.
Stazione di Londra, di fronte ad un’enorme colonna che divide il binario 9 da quello 10.
Almeno per i Babbani.
Per i maghi, siamo di fronte ad un’enorme colonna che funge da accesso al binario 9 e ¾.
La signora Weasley si sta scervellando, nella speranza di non dimenticare nessuna raccomandazione di routine.
Ginny e Ron mi hanno confessato che ogni anno, dice le stesse e identiche cose, dall’epoca in cui Charlie e Bill frequentavano la scuola.
Bè, in fondo è dal mio secondo anno che mi accompagnano alla stazione. Ormai lo so anche io il “discorsetto” a memoria.
Adesso sto avendo una sorta di deja-vou.
Ricordo perfettamente, in ogni minimo dettaglio, la prima volta che misi piede in questa stazione, alla ricerca del binario per raggiungere Hogwarts.
Quel giorno è sempre rimasto ben impresso nella mia mente, come inizio ufficiale della mia vera vita da strega, ma in questo momento potrei dirvi perfettamente chi mi passò dinanzi quel giorno, cosa indossavano, il tempo, la puzza del vapore dei treni.
Ma la cosa che saprei descrivere meglio, in ogni più piccola sfaccettatura, è la sensazione che provavo.
Ansia,paura per quello che mi aspettava, timore di non saper reggere la situazione….
Ma anche eccitazione, adrenalina e felicità, per quello a cui andavo incontro, sicuramente migliore di quello che lasciavo alle spalle.
Motivo? Perché sono esattamente le stesse sensazioni che provo adesso.
Non so come sarà la reazione di tutti a scuola, a questa fama esagerata che ricopre me ed i miei amici.
Non so nemmeno come sarà la scuola senza Silente.
E, ancora, non ho la più pallida idea di come mi sentirò a ricalpestare i luoghi dove tutto è finito…o iniziato.
Ma, alla fin fine sono una Grifondoro no?
Il coraggio non mi manca. E poi non sarò sola. Ci saranno i miei amici a sorreggermi. Come sempre.
Sirius diceva sempre che Harry sarà il mio bastone della vecchiaia, ed io per lui. Prima di scoppiare a ridere, immaginandoci vecchi, con i capelli bianchi e senza denti. Diceva sempre:
“Il mio campione e la mia principessa…voi e i vostri amici mi ricordate tanto i vecchi Malandrini!”
Dio se mi manca…
Waaaaaaaaaaaaaaah, basta! Mi sto deprimendo!
<< E tu, Kimberly Potter, stai attenta! Mi raccomando fai attenzione,studia, fai la brava… >>
E, fatemi indovinare? “Cerca di non superare….”
<< ….il record storico di punizioni in un anno! >>
Che vi avevo detto?
<< Non si preoccupi, signora Weasley, la sa che io, i guai non so nemmeno cosa siano >> rispondo sarcastica, prima di abbracciarla.
Mia madre resterà sempre insostituibile, ma devo davvero tanto alla mamma dei miei amici “pel di carota”…è stata davvero come una madre per me e mio fratello.
<< Molly cara, adesso me la consumi! Non è giusto,falla abbracciare un po’ anche a me! >> dice, ridendo, il signor Weasley, alle spalle di sua moglie.
La quale mi lascia, per permettere al trasandato uomo dai capelli rossi, di abbracciarmi,e sussurrarmi:
<< Fate attenzione >>
So perfettamente che non si riferisce alla scuola. Il massimo che ci può succedere è essere attaccati da Pix.
Quel “fate attenzione” era a proposito del nostro lavoro.
D’accordo, siamo diventati i migliori cacciatori di criminali sulla piazza, ma in fondo cerchiamo di catturare i peggiori criminali del Mondo Magico (alias peggiori Mangiamorte del Mondo magico): tutta gente senza scrupoli, che non si farebbe problemi ad uccidere o torturare dei 17enni. Andrebbero solo a raggiungere gli altri nomi sulla Hit-killate.
Ogni volta che usciamo dalla soglia della Tana, alla ricerca di una nuova preda, i signori Weasley rischiano un infarto, dovuto all’ansia.
Tutte le volte cercano di farci cambiare idea, di farci mollare il nostro lavoro.
Ma io ed Harry ci sentiamo in dovere di farlo. E poi abbiamo ancora tanti conti in sospeso, contro quei bastardi assassini.
E Ron è della stessa idea.
Hermione e Ginny sono le più restie a tutto questo, ma solo perché non saltano di gioia all’idea di macchiarsi le mani con il sangue.
Ma in fondo è sangue di Mangiamorte, non ha molto valore. E poi loro due non ci lascerebbero mai andare a combattere da soli.
A volte qualcuno di noi si ferisce, ma dare la giusta punizione ad un assassino, è un ottima gratificazione.
<< Kiki, pronta? >> domanda Herm all’improvviso alle mie spalle.
<< Si,arrivo >> rispondo, interrompendo i miei pensieri.
Con indifferenza ci avviciniamo alla colonna,e, appena si presenta l’occasione, la attraversiamo, nascoste agli occhi di Babbani.
Come feci al mio primo anno, chiudo gli occhi.
Dopo un piccolo passetto, mi giunge alle orecchie il tipico suono delle civette degli studenti, il fischio acuto che riconoscerei tra mille dell’Espresso per Hogwarts, la confusione dei passeggeri che si salutano,sia con “Ciao! Da quanto tempo” sia con “Arrivederci, fai il bravo”.
Sento la voce di Ron, dietro di me che sussurra:
<< Ehilà, da quanto tempo! >>, il fischio di Harry e la risatina di Ginny.
Gli altri ci hanno raggiunte.
Solo quando sento la stretta della piccola mano di Herm sul mio braccio mi decido ad aprire gli occhi.

È tutto come me lo ricordavo. Tutto identico. Tutto maledettamente identico.
L’Espresso per Hogwarts è sempre lì, rosso scarlatto,che sbuffa vapore.
Vapore che ha un odore diverso dai treni Babbani. Direi quasi buono.
O forse è solo la familiarità che mi lega a quel treno che mi fa sparare cazzate.
La gente corre a destra e sinistra, nella familiare confusione che precede ogni partenza. Chi ha già preso posto, saluta i familiari dai finestrini.
Un sorriso mi si allarga sul volto.
Dopo tutte queste novità da capogiro, una cosa e un luogo familiare creano una sensazione rassicurante.
Ed è bello.
<< Brutti bastardi, pezzi di merda. Guardali i V.I.P….ormai sono spariti dalla circolazione! >>
<< Già, chissà se ci parleranno ancora quest’anno?! >>
Al suono di quelle voci familiari, io e gli altri ci voltiamo, con dei sorrisi che arrivano dall’orecchio destro a quello sinistro.
<< Bah, non so.. ragazzi che ne dite? Li rivolgiamo ancora la parola quest’anno a questa plebaglia? >> chiede Harry sarcastico.
<< Non so…magari di nascosto dal resto della scuola…sai abbiamo una reputazione da difendere! >> ribatte ‘Mione.
<< Ma tu guarda questi…! >>
Dice il nostro ex-imbranato amico Neville Paciock.
Ed eccoli tutti qui. Compagni Grifondoro, e non.
Oltre a Neville, ci sono Seamus e Dean, che ci avevano sfottuti all’inizio.
Mano nella mano con Dean, c’è Luna, con la stessa aria sognante di sempre, ma, almeno, senza i suoi amati Rapanelli penzolanti dai lobi delle orecchie.
Dietro di loro, c’è la squadra di Quidditch di mio fratello al completo, tranne Katie Bell, ormai diplomata; vedo anche Calì e Lavanda Brown.
E poi anche Ernie Mcmillian, Justin Finch-Fletchey, Hannah Abbott.
Non sono cambiati poi molto. Li vedo tutti cresciuti in altezza, e le loro fattezza sono più adulte,ma nessuno è mutato più di tanto.
A parte Luna, un po’ meno stravagante, ma sempre lei, e Neville.
Lui, eccome se è cambiato. La crescita in altezza lo ha snellito molto, ma non troppo da cancellare quel gonfiore buffo e simpatico del viso.
L’espressione, prima sempre timida e incerta, adesso è più sicura e determinata. Wao! Un altro Neville…
E lui, come tutti gli altri,sono qui per noi.
Posso commuovermi?
Dopo l’ultima frase di Neville, scoppiamo tutti a ridere di gusto.
Dopo di che, iniziano gli abbracci strappa lacrime. Io salto, letteralmente tra le braccia aperte di Seamus.
<< Kiki! Allora siete tornati davvero a scuola! >> mi dice, abbracciandomi a sua volta.
<< Già.. >> concorda Luna, mentre passo a salutare lei
<< …su Strega Moderna c’era scritto che eravate alle Hawaii in vacanza. Ma papà lo sapeva che era una cazzata! >>
<< Oddio… >> chiedo io, abbracciando tutti i miei compagni di scuola a turno  << …che diceva Strega Moderna? >>
A rispondermi, sono, ovviamente Calì e Lavanda:
<< Appunto, che eravate alle Hawaii. Ma hai davvero trescato con un surfista di lì? Ed Hermione, hai davvero tradito Ron, per un barista strafigo e sposato? Ginny, tesoro su di te non ci sono notizie certe, ma pare che Harry ti abbia messa in cinta! >>
<< Oddio, ma è  vero? >> chiede conferma Calì, delle parole dell’amica.
A queste notizie sconcertanti, io, mio fratello, Ron, Ginny e ‘Mione, spalanchiamo la bocca, stile cartone animato.
MA CHE CAZZO DICONO IN GIRO??!!
<> smentisce Ron immediatamente, appoggiato dalle nostre teste dondolanti, che annuiscono.
Noi confermiamo subito, a parte Harry che sussurra a Ginny:
<< Non sei incinta, vero? >> prima di ricevere un pugno sulla spalla.
<< Hannah, te l’avevo detto che erano tutte bugie… >> ammonisce Ernie la sua migliore amica, appoggiato da Justin, che dice:
<< Compresa la storia del matrimonio con il tritone marino!    
Giusto Kiki?! >>
Okay, credo che brucerò qualsiasi penna e pezzo di carta presente sulla faccia del pianeta!
<< Ovviamente si! >>
<< Anche perché il suo cuore ormai appartiene a me! >> ci interrompe una voce antipatica, alle mie spalle.
Subito gli abbracci e i saluti commossi si interrompono, per fronteggiare un gruppo di Serpeverde, naturalmente capeggiato da Draco Malfoy. Dietro di lui, camminano Blaise Zabini, bono come sempre, Theodore Nott, Pansy Parkinson che trotta come un cagnolino al fianco di Malfoy, Daphne Greengrass e la minacciosa Bulstrode.
Avete presente, nei telefilm, quando il tipico bonazzo della situazione entra in scena, ed in sotto fondo parte una coro di “uuuuuuuuh!”?
Bè questo è uno di quei casi. Anche perché l’aggettivo “bonazzo” è quello che più si addice alla persona, che adesso si è fermata di fronte a noi.
Se il mio giudizio, il giorno del processo, era stato “bello” adesso sarebbe “da stupro”.
Insomma, guardatelo!
I capelli gli ricadono di nuovo leggermente sugli occhi, e sono ritornati di quel biondo chiaro, anziché biondo sporco.
Il fisico, prima un po’ troppo dimagrito, adesso, magari dopo un po’ di palestra e pasti decenti, è davvero impossibile da commentare, senza usare aggettivi a lui rosse.
La maglietta, con le maniche tirate su all’altezza del ginocchio mette  in risalto i muscoli del petto, sotto la scritta “Sex, Drugs, and Rock ‘n Roll”
E poi i pantaloni strettissimi e a vita bassissima non aiutano a scacciare i pensieri erotici dalla mia testa, che vedono sempre lui come protagonista.
Mi prefisso nella mente bene chi sia in realtà, per permettere al mio cervello di trattenere i miei arti dal saltargli addosso, e imporre alle mie labbra di far uscire una risposta decente.
<< Si, amore mio, come no! >>
Ma se la sua battuta e la sua presenza, ha causato a me solo un sorriso irritato, altro effetto ha fatto agli altri.
Harry e Ron mandano fuoco dagli occhi, cercando di ammazzare le serpi con lo sguardo. Lo stesso facevano gli altri, ragazze comprese, magari dopo essersi riprese dalla vista di quella sorta di figliolo.
<< Malfoy, per piacere non ci rovinare l’anno che deve ancora iniziare, con le tue battute penose! >> esclama Ginny, lanciando maledizioni mentali, sicuramente, al gruppo di Purosangue qui di fronte a noi.
<< Senti, Fiammetta, non rompere le palle, non sono certo qui per te, o per la Mezzosangue, la pazza, la Tasso tonta, e le finte giocatrici di Quidditch… >>
<< Fantastico Malfoy… >> lo interrompe mio fratello
<< …oltre ad essere un idiota bastardo, sei diventato anche finocchio! >>
Tutti gli sguardi vanno da mio fratello al biondo.
Le serpi iniziano a mettere le mani in tasca, dove sicuramente avranno le bacchette, i 3 tassi presenti, estranei all’odio epocale tra le nostre due case, cercano il modo di far calmare gli animi, mentre i Grifoni, continuano a spostare lo sguardo da Harry a Malfoy, ridendo di gusto.
Se l’odio tra Grifondoro e Serpeverde è ormai storico, altrettanto lo è quello tra noi e Malfoy. Specialmente tra il biondo e mio fratello.
<< Gay? Draco GAY? Scusa chi meglio di me potrebbe dirlo? E credimi, Sfregiato, non lo è affatto! >> lo difende la Parkinson, con la stessa espressione che avrebbe una cagna in calore, che ripensa alla sua ultima, antica e gloriosa scopata. Oddio!
Quando io scoppio a ridere,nella mia più falsa risata, tutte le teste si girano verso di me. Quando smetto, la mia espressione diventa immediatamente sprezzante. La Parkinson mi è sempre stata tremendamente sulle palle.
<< Pansy, per piacere, okay che sei una troia, ma non sputtanarlo ai quattro venti. Forse nessuno te l’ha mai detto, ma darla a tutti non è una buona cosa. >>
La mia battuta, causa altre risate dei miei amici, ed anche di Malfoy, Zabini e Nott, che però cercano di trattenersi.
Al contrario le ragazze serpi mi guardano con aria assassina. Beh,cosa ho detto di male? Solo la verità!
<< Sentite, care e amate Serpi…spiegateci che cazzo volete, e poi andate a rompere i coglioni a qualcun altro! >> taglia corto Ron, fine come solo lui sa essere.
<< Ron… >> interrompe tutti Luna, con la solita voce stralunata, anche se un po’ meno aliena.
<< …credo che Malfoy voglia qualcosa da Kiki…stando a quello che ha detto a Ginny prima, andando per esclusione … >>
Cosa? E che vuole da me?
<< Wao, Lunatica, non sei scema come sembri. >> le risponde Malfoy con il solito ghigno, facendo innervosire Dean, che però viene trattenuto per un braccio da Seamus.
<< Ok, Malfoy, che vuoi da mia sorella? >> si intromette Harry.
<< Bè…tante cose…una in particolare… >> ma questo è proprio idiota?
Eccitante,arrapante, ma pur sempre idiota!
Vuole per forza che Harry e Ron lo massacrino?
<< Ah ah ah… >> ride sarcastico Seamus..
<< …Malfoy, vedi che una come Kiki, a una serpe come te, non gliela darà MAI! >>
Wao, molto stile “Notte prima degli esami”!
Comunque, adesso basta parlare di me e di chi mi dovrei portare a letto, come se io non ci fossi!
<< Insomma basta! Malfoy che vuoi da me? >> sbotto arrabbiata.
<< Nulla bambolina. Solo ripagarti di un debito. >> risponde, porgendomi una Philip Morris appena estratta da un pacchetto, preso dalla tasca del pantalone.
Porgendomi la sigaretta mi si avvicina, quel tanto da farmi sentire il suo sussurrato:
<< …e dimostrarti che non sono un vigliacco… >>
Detto ciò ritorna dalla sua banda Serpeverde, per poi allontanarsi verso il treno, con un:
<< Ci si vede tra i corridoi, idioti! >>

Non posso crederci.
Non.ci.posso.credere!
Stiamo davvero tornando ad Hogwarts!
Quando Malfoy e la sua banda di serpi si sono allontanati (concedendomi una visione alquanto mozzafiato del suo fondoschiena), l’allegria e il piacere del ritrovarsi, cancellati alla vista dei nostri storici rivali, sono tornati immediatamente.
Le risate sono ricominciate, abbracci e baci anche, compresi i racconti.
Solo quando Seamus ci ha fatto notare che il treno stava per partire, e che la maggior parte dei passeggeri era lì a fissarci, con i nasi schiacciati sui finestrini, ci siamo decisi a prendere posto sullo scarlatto Espresso per Hogwarts.
E adesso eccomi qui, in uno scompartimento del treno, insieme al mio fratellino, Ginny, Herm, Ron, Seamus,Neville, Dean e Luna.
Luna,Seamus, Neville e Ron stanno parlando della nuova stagione di Quidditch, in cui la squadra del cuore di Ron, i Cannoni di Qualcosa, stanno perdendo come non mai.
Non sapevo che Luna si interessasse al Quidditch. In realtà non sapevo nemmeno che gli piacesse Dean, né il contrario.
Dean è sempre stato un casanova, è sempre andato dietro alle ragazze più gettonate della scuola.
Mentre Luna…bè è Luna.
Non si può dire che sia la tipica ragazza sexy che rientra nelle fantasie erotiche della popolazione maschile di mezza Hogwarts. Ergo non rientra nella lista delle ragazze-tipo di Dean.
O meglio, non rientrava. Perché se il ragazzo ha oltrepassato i suoi pregiudizi sulla stranezza di Luna, e i suoi ricorrenti gusti in fatto di ragazze, vuol dire che alla mia amica ci tiene sul serio.
Comunque, sono contenta per entrambi.
Per quanto riguarda gli altri, invece, Harry e Ginny stanno raccontando a Seamus della nostra ultima avventura, a caccia di Dolohov, sfuggito miracolosamente agli Auror nella battaglia di Hogwarts, dopo essere stato sconfitto da Vitious.
Ci è voluto qualche mese alle spie del Ministero per ritrovarlo, ma alla fine, l’abbiamo raggiunto tra le foreste irlandesi e spedito ad Azkaban.
Invece, Hermione, ha un libro tra le mani.
Pazzesco, vi chiederete, non è ancora iniziata la scuola, e lei già studia? E, gli amici, non provvedono alla sua salute mentale,scagliando suddetto libro dal finestrino?
Bè, innanzitutto, per Hermione Granger e lo studio, niente è impossibile.
E poi, comunque, quello che ha tra le mani, non è un semplice libro da secchioni. No no no…è IL libro:
SLASH:The Autobiography…
Questo libro è di mio fratello, e se qualcuno osa gettarglielo giù dal treno, rischia seriamente la morte.
Anche perché, un nuovo passatempo che abbiamo trovato in questi mesi senza compiti e preoccupazioni,o quasi, è stata la musica.
Non il semplice ascolto: suonare musica.
Quando io e mio fratello eravamo ancora a Privet Drive, la nostro chitarra era il nostro rifugio preferito dai Dursley.
Ne avevamo solo una, comprata con un lungo accumulo di soldi, da parte mia e di Harry.
E poi, io ho ereditato la voce di mia madre.
Sono brava a cantare. Diceva Sirius, che quando mia madre canticchiava qualcosa, le nuvole si diradavano,il Platano Picchiatore smetteva di rompere le palle, i fiori sbocciavano e gli uccellini volavano felici…
“Compreso quello di James”…aggiungeva, per mettere me ed Harry in imbarazzo,e per eliminare l’atmosfera seria, poetica e anche un po’ triste che si veniva a creare.
Dicono, che succede lo stesso anche quando canto io. Bah!
Comunque, io ed Harry ci siamo messi d’impegno questi mesi, e abbiamo insegnato anche agli altri a suonare.
Abbiamo rispolverato i nostri vecchi libri di musica (anch’essi comprati, naturalmente, con i nostri risparmi), così dopo un po’ ognuno degli altri 3 sapeva suonare uno strumento babbano.
Con Herm è stato più facile. Aveva studiato chitarra da piccola, quindi padroneggiare un buon basso non ha richiesto molta fatica.
A Ron e Ginny, abbiamo prima dovuto spiegare cosa facevano “questi strani aggeggi”, poi i loro nomi, ed infine a suonarlo.
Ginny alla chitarra se la cava abbastanza bene, e Ron con la batteria è un mago…ironia della sorte!
Mentre io sono ancora in contemplazione del paesaggio fuori dal finestrino, la porta dello scompartimento si apre, per far entrare nel nostro sovraffollato scompartimento Romilda Vane, accompagnata dal suo gruppo di oche.
Sebbene sia Hermione la più vicina alla porta scorrevole, gli occhi della bruna vagano alla ricerca di mio fratello.
<< Ciao Harry! Passate buone vacanze? >>
<< Mmmh…si grazie. >> risponde evasivo Harry, cercando di non dare confidenza alla sua fan,dopo un’occhiata di fuoco di Ginny.
Mentre le amiche alle sue spalle continuano a ridacchiare come delle ebeti, Romilda continua:
<< Devo darti una cosa… >> pausa volontaria, e occhiatina maliziosa, prima di continuare a parlare, porgendogli una lettera arrotolata e chiusa da un nastrino verde.
<< …da parte del professor Lumacorno. >>
Al cenno di ringraziamento di mio fratello, questa tipetta arrapata e le sue amiche idiote se ne vanno.
Tutti quanti voltiamo lo sguardo verso Harry, per poi scoppiare a ridere di gusto.
Tutti tranne Ginny, che non ci trova niente da ridere.
<< Oddio…devo darti una cosa… >> sillaba Herm tra le risate.
<< Oouuuh, Harry quanto sei sexy… >> infierisce Seamus,appoggiato dalle risate del suo migliore amico, di Luna e di noialtri.
<< Fratellino, mi sa che devi stare molto attento quest’anno. Vane ha scoperto cos’è il sesso, dalla sua battutina di poco prima. Mi sa che cercherà di stuprarti.! >>
<< Ci provasse! Brutta puttana depravata! >> esclama Ginny incazzata.
Però dopo un po’ si unisce anche lei alle nostre risa,trascinando con se anche Harry, tranquillizzato da una mancata scenata della sua ragazza.
Ma il sorriso sparisce dal volto di mio fratello,quando apre la busta, per lasciar spazio ad un’espressione di orrore.
<< No…un incontro del “Lumaclub”….no!! >>
Appena spiega il contenuto della lettera, anche io, Herm, Ginny e Neville ci accodiamo ad Harry nella nostra migliore espressione scocciata.
<< Che palle! >> esclama ‘Mione, sistemando con cura il libro nella sua tracolla.
<< Aaah bè…buon divertimento! >> ci augura Luna, sarcastica e sognante come sempre.
Accompagnata da ulteriori sghignazzi dei nostri compagni.
<< Ron, tu non ridere tanto… >> dice Harry con un ghigno di trionfo sul viso
<< …l’invito è anche per te. >>
L’ennesima risata si gela sul nascere, sulle labbra del rosso.
<< Cosa? Ma io non faccio parte di quell’idiotissimo club! >>
<< Ma come, Ronnie…hai rotto le palle tutto il sesto anno, con questo fatto che noi eravamo invitati ai festini di Lumacorno e tu no…e adesso? >> lo sfotte la sorella.
<< E già, amore… >> dice Herm << …tocca anche a te! >>
Ron,trovandosi solo contro 4, afferra l’invito dalle mani di Harry, quasi strappandolo, e se lo porta sotto il naso.
<< E sì, amico… >> conferma Dean,sporgendosi sulla spalla di Ron per leggere meglio << …quello è proprio il tuo nome! >>.
<< Dai ragazzi, non sarà tanto male! >> cerca di consolarci Luna, ricevendo,però, in cambio, le nostre occhiate assassine.
Uff…bentornata a scuola Kiki!
<< Dai, su, facciamo in fretta. Prima andiamo, prima ce ne torniamo! >> ci esorta Ginny, alzandosi dal sedile.
Noi 4 la imitiamo, dirigendoci verso il corridoio del treno, con passo da funerale.
Tutti quanti a testa china, veniamo salutati dagli altri.
Seamus, per sfottere la nostra camminata da processione, urla dallo scompartimento:
<< Andate in pace fratelli! Amen! >>
Per risposta, Ron inizia a recitare, seguito da noi:
<< Lode a te, nell’alto dei cieli! >>
<< Aaaameeeen! >>


Arrivati davanti allo scompartimento di Lumacorno, non facciamo in tempo a bussare, che ce lo ritroviamo davanti, il bottone del panciotto sempre a rischio di esplosione, la calvizie scoprente una parte sempre più larga di testa, e un sorriso da un orecchio all’altro.
<< Ragazzi miei! I Salvatori! >>
Scoppia in una risata teatrale di gioia, prima di aggiungere:
<< Accomodatevi! E voialtri, prego un grande applauso ai nostri eroi! >>
Così i presenti si scorticano le mani,in un’ applauso, che io definirei da leccaculo. Ne saremo circondati quest’anno.
Oltre ai vecchi componenti del “LumaClub”, ci sono delle facce nuove, che non riconosco. Anzi, magari il biondino nell’angolo, si.
Dovrebbe essere un Corvonero, 2 o 3 anni più piccolo di noi.
Ma non mi ricordo come si chiama.
Lui sembra quello le cui mani, battono tra loro il più forte di tutti.
Mentre l’unico che non cerca di farsi notare con un sorriso ebete da leccapiedi è Zabini, che continua a guardarci male, senza sfiorare nemmeno le punta delle dita delle mani.
Ci sono anche Belby e McLaggen, insieme agli altri tipi sconosciuti.
Oddio, se non la smettono di applaudire li ammazzo tutti!
Io e gli altri, ci guardiamo in faccia imbarazzati.
Neville,non abituato a tanta attenzione, è rosso pomodoro, e dà l’impressione di uno che vorrebbe trovarsi ovunque, tranne che qui.
<< Accomodatevi! E adesso, raccontateci tutto. Ormai se prima eravate famosi, adesso siete leggenda! >> dice Lumacorno, rivolgendosi a me ed Harry.
Già lo immagino, tra qualche anno, a vantarsi di essere stato il professore dei Potter. Wao, che onore!
Magari si inventerà chissà quale stretto rapporto di amicizia tra noi. Puah!
Mentre tutti ci stanno ancora fissando, ci decidiamo a prendere posto.
<< Allora… >> continua il professore << …diteci, che cosa avete combinato in tutto questo tempo? >>
<< Ammazzato Mangiamorte. >> risponde secco Ron.
Non ha mai stimato molto Lumacorno, e questo cambio di riguardo nei suoi confronti da parte del professore, non credo cambi molto il suo giudizio.
<< Wao, che eroi! >> esclama un ragazzino, uno di quelli che non conosco.
<< Oh! Che sbadato!... >> sbotta Lumacorno << …non vi ho presentati! >>
<< Loro li conoscete già… >> inizia indicando i vecchi componenti di questo club idiota,
<< Mentre loro sono: Kyle Dwoyle >> facendo un cenno della mano verso il ragazzo di Corvonero che mi era parso di conoscere. Avevo azzeccato comunque.
Continua, facendo segno verso il ragazzino dai capelli neri, che ci aveva appena definito “eroi” e un altro,accanto a lui, che ci fissava con occhi sgranati:
<< Loro sono Mark e Peter Ogden >> a quel nome io e mio fratello, ci voltiamo l’uno verso l’altro: quei due ragazzini sono, probabilmente nipoti dell’Ogden che andò a casa dei Gaunt. Che vide e conobbe la madre di Voldemort.
<< Un vostro discendente si chiamava Bob, per caso? >> chiedo a Mark e Peter.
Il primo mi guarda un po’ timoroso, mentre l’altro un po’ più spavaldo, fa cenno di si con la testa. Credo che abbia anche aggiunto la parola “bis-nonno”.
Ma, per caso, faccio paura?
Lumacorno, che ha assistito alla scena alquanto patetica, irrompe in una grassa risata, prima di commentare:
<< Non fatevi ingannare da queste faccette timorose. Sono tutti grandi maghi, come i loro parenti. È solo che voi mettete in soggezione. >>
<< E, già… >> lo interrompe Zabini sarcastico << …come si fa a restare indifferenti ai Re dei Grifoni?! >>
Mentre Lumacorno si gira verso di lui, Harry risponde alla battuta alzando il dito medio, approfittando delle spalle di Lumacorno.
In riposta riceve un ghigno perfido.
Come quello del suo amichetto biondo. Anche se quello di Malfoy, è unico nel suo genere. Bah,sarà un rito Serpeverde ghignare ad ogni mandata a fare in culo.


Basta, non ce la faccio più! Ma che palle! È un sacco di tempo che siamo qui dentro! Basta!
Ormai il sole è tramontato,e il buio nasconde quasi completamente la visuale fuori dal finestrino.
Quando, però, sentiamo un sussulto, capiamo che il treno si è fermato.
Noi 6 scattiamo immediatamente in piedi, e liquidiamo Lumacorno con un semplice “Arrivederci e grazie”.
Come quando, in un film, mandi le immagini avanti veloce, così noi ci dirigiamo verso lo scompartimento a prendere i bagagli, scendiamo dal treno e saliamo sulle carrozze trainate dei Threstal.
<< Oddio! >> è il commento di Ron alla vista di questi incroci tra cavalli e draghi. Lui non gli ha mai potuti vedere, ma nella battaglia di Hogwarts ce ne è morta di gente sotto il naso. Come,ad esempio, Voldemort.
<< Non so se mi piacciono o meno… >> aggiunge Ginny.
Mentre Neville, tra la folla, è finito in carrozza con Hannah Abbott, Ernie e Justin, noi 5 saliamo su questa che ci si para dinanzi.
Mentre i Threstal cominciano a trainarla verso Hogwarts, il cuore prende a battermi furiosamente nel petto.
Come un martello.
Tum.tum.tum.
Hogwarts. Hogwarts. Hogwarts.
E poi, finalmente eccolo: il castello della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts.
I danni subiti alla struttura dalla battaglia finale, sono stati riparati.
E lei è lì, con la sua solita imponenza e magnificenza. Con le sue torri e torrette, e con la base scura del Lago Nero.
Hogwarts.
<< Bentornati a casa >> sussurra Harry accanto a me.
Già,ciao casa.



Oddio, che scema!
Non me ne ero proprio accorta! Imbranata!
Comunque, l’ho ripostato! Sperando che, stavolta si vedano i dialoghi!
Grazie mille a chi me l’ha fatto notare, risponderò ai commenti nel prossimo capitolo! ^^
BIGIA

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Capitolo 6
*** Fear ***


FEAR

 

Tu-tum. Tu-tum.

Respira.

Inspira, espira, inspira, espira.

Andrà tutto bene.

Inspira,espira,inspira, espira.

Siamo davanti alle imponenti porte, del  luogo che per molto tempo ho considerato come una casa.

E continuo a farlo.

Ho paura. Non so di cosa precisamente. Ma ho paura.

Per la prima volta, potrò godermi quest’anno come una normale adolescente, e non come una ragazzina con un peso troppo grande sulle spalle esili.

Questo dovrebbe rassicurarmi.

Ma non lo fa. Non ne capisco il motivo.

Paura per la reazione degli studenti alla fama fuori luogo che ci ricopre? Paura di scoprire che in una anno sono cambiate troppe cose, e che ormai non c’entro più niente io, con questo luogo? Paura che i fantasmi della battaglia finale mi perseguitino? Paura di avere a carico troppe aspettative, e alla fine di deludere tutti?

Non lo so. Forse la 1^, o l’ultima, o la 2^, forse tutte quante contemporaneamente.

Fatto sta che il cuore mi martella così forte nel petto, che sembra voler uscirne.

Come fa la gente a non chiedersi cos’è questo martellare assordante?

<< Kiki,va tutto bene! >> mi dice Ron all’orecchio per tranquillizzarmi.

Ma riceve solo un’occhiata spaventata.

Davvero, non so a cosa è dovuto tutto questo. So solo che sono spaventata.

E non sono l’unica.

Ron è il più tranquillo, ma anche lui ha la fronte leggermente corrugata.

Herm,stringe forte il braccio di Ron,mentre lui le abbraccia la vita.

Ginny si tormenta le dita delle mani, come fa sempre quando qualcosa la turba.

Mentre mio fratello, accarezzando i capelli rossi della sua ragazza, cerca di non mostrare il suo timore di entrare lì dentro.

Forse non è Hogwarts in se, che ci preoccupa.

Ma i ricordi di cui è impregnata. Magari il sorriso di Fred è inciso indelebile sulle pareti, i corpi di Lupin e Tonks giacciono ancora su quel pavimento, le urla della lotta riecheggiano ancora tra la confusione degli studenti, il discorso pazzo di Silente di inizio anno resterà, attraverso le labbra della Mcgranitt, nuova Preside.

Nel momento in cui mio fratello mi stringe la mano nella sua, le porte si spalancano, rivelandoci la leggendaria Scuola di Maghi migliore dell’Inghilterra.

 

Come nel Binario 9 ¾ ,la scuola è perfettamente coma la ricordavo.

Nemmeno un tassello, un candelabro, un mattone, un quadro è stato spostato da quando calpestavo felice questo pavimento.

Il cuore non diminuisce la sua corsa folle, anzi la aumenta.

Ma insieme alla paura di prima, si va aggiungendo anche un altro sentimento: felicità.

Cioè, sono ad Hogwarts!

Cazzo, sono ad Hogwarts!

Insieme agli studenti degli altri anni (escluso quelli del primo anno. O meglio quelli per cui quest’anno è il primo), camminiamo tra i familiari corridoi, diretti in Sala Grande.

Io, Harry, Ron, Herm e Ginny, ci siamo un po’ allontanati dalla folla.

Dalle facce che ci spiavano dai finestrini del treno, e da quelle dei ragazzi del Lumaclub,abbiamo notato che il numero dei nostri fan si è alzato di molto.

Che bello! (naturalmente questo è sarcasmo)

Avanti a noi abbiamo Seamus, Dean e gli altri,mentre dietro un gruppo di Serpi.

Ma il pericolo che possano iniziare a chiedere autografi e fissarci in modo imbarazzane, è assolutamente impossibile.

Se c’è una cosa che non cambierà mai è l’odio tra Grifondoro e Serpeverde.

Man mano che ci avviciniamo alla Sala Grande, la confusione aumenta.

Insieme alla mia ansia e alla mia eccitazione.

Solo pochi metri ci separano dalle porte nere.

E io continua a guardarmi intorno: soffitto, pareti, pavimento.

Come se vedessi tutto la prima volta.

Come la prima volta.

5 metri.

Harry aumenta la presa tra le nostre mani.

3 metri.

Ron sussurra: << Si magia! >> facendoci ridere sommessamente.

2 metri.

Preso un respiro profondo,mi sposto alle spalle di Harry, per problemi di spazio, e iniziamo a mettere piede in Sala Grande.

 

I primi ad entrare sono Ron ed Hermione, seguiti da Harry e Ginny.

Io resto un po’ a lato, indietro, per far godere i miei occhi della vista della mia vera casa, nascosta dall’ombra delle porte di legno.

Il cielo stellato tiene i miei occhi incatenati al soffitto incantato per un bel po’, prima che mi decida a spostare lo sguardo altrove.

Le 4 panche sono già gremite di gente, che ride e scherza.

Il tavolo degli insegnanti è maestoso come sempre. Al centro fa capolino la Mcgranitt, al posto un tempo occupato da Silente.

Non mi soffermo molto sui volti dei professori. Non mi interessano, per il momento.

Le candele oscillanti a mezz’aria creano un effetto, insieme bello e inquietante con le figure candide dei fantasmi.

Poi, dopo il primo momento di tranquillità, dovuto alla bellezza della mia scuola, iniziano i ricordi.

Ricordo le urla.

Ricordo i pianti disperati.

Ricordo i lampi.

Ricordo le esplosioni.

Ricordo i morti.

Ricordo tutto il dolore.

Il mio sguardo si dirige verso il centro della Sala.

 

Voldemort, io, Harry.

Dopo parecchi e silenziosi istanti, Voldemort si decide ad alzare la bacchetta contro di noi.

<< Avada Kedavra >>

<< Expelliarmus >> urliamo io e mio fratello contemporaneamente.

I nostri incantesimi si incontrano a mezz’aria.

Fa che Harry si salvi, Fa che Harry si salvi, Fa che Harry si salvi! Continuo a ripetermi.

Sento il mio corpo indietreggiare, spinto dal peso dell’incantesimo.

Sono esausta, non ce la faccio più.

Sento che anche mio fratello al mio fianco sta cedendo.

Ma non possiamo arrenderci.

Non voglio morire, e non voglio che nemmeno Harry lo faccia.

O meglio, non voglio morire di nuovo.

Voldemort DEVE MORIRE. Una volta per tutte.

Per Lily e James, per Sirius,per Lupin, per Tonks, per Fred, per Dobby, per Colin Canon,e per tutti quelli che hanno perso la vita a causa di questo bastardo.

E anche per me e mio fratello. Ce l’ha messa tutta per rovinarci la vita, ma adesso è arrivato il momento della resa dei conti.

Raccolgo tutte le forze che mi sono rimaste, e con uno sguardo tra me ed Harry, mettiamo tutte le nostre energie nell’incantesimo.

<< VAI ALL’INFERNO, BRUTTO FIGLIO DI PUTTANA! >> urlo.

E poi…stop. Sento il peso dell’incantesimo venir meno, l’urlo terribile  di rabbia di Voldemort, e poi mio fratello, che sussurra con il disprezzo che sbocca dalla voce:

<< Muori, lurido bastardo! >>

 

Non volevo ricordarlo.

Non volevo che la mia mente riportasse l’immagine di quella notte.

Che palle!

Sento il cuore martellare, il respiro farsi irregolare,e le lacrime tentare di scendere, al ricordo delle vittime di quella notte.

Ma io non piango. Una Grifondoro non piange mai davanti agli altri, non si mostra mai debole davanti agli altri.

Figuriamoci, la Regina Grifondoro.

Figuriamoci Kimberly Potter.

<< Ehi, calma bambolina! >> sussurra una voce alle mie spalle.

È, insieme conosciuta e sconosciuta.

La conosco,sono 8 anni che mi irrita.

Non la riconosco, perché ha un timbro rassicurante e caldo, senza il solito sfondo arrogante.

Mi giro.

Draco Malfoy, in tutta la sua bellezza, è a pochi centimetri da me.

Non so come sia il mio aspetto al momento, ma la paura che si è trasformata adesso in tristezza, deve essere evidente in me.

Non mi piace essere spaventata, tanto meno darlo a vedere.

Ma al suo sguardo di ghiaccio, imperscrutabile e profondo come sempre, mi sciolgo.

Mi si avvicina, e mi sussurra, a pochi millimetri dal mio orecchio.

<< Va tutto bene. Io non sono un vigliacco. E tu? >>

 

Credo di aver smesso di respirare.

La sua vicinanza mi ha creato un chiaro brivido lungo la schiena.

Una scarica elettrica si diffonde ovunque sul mio corpo, a partire dal punto del mio orecchio, in cui il suo fiato mi ha sfiorato.

Resto immobile e scioccata. Solo quando pronuncia la parola “vigliacco” mi riscuoto.

Già. Sono una vigliacca? Una codarda? Mi faccio sconfiggere dai ricordi?

No. Kimberly Potter non può essere piegata da nessuno.

Mi allontano da lui. Lo guardo nuovamente negli occhi, adesso con una determinazione e un orgoglio nei miei, che prima erano andati in vacanza.

<< Vigliacca? Io? Stai scherzando vero? >> rispondo, con una punta di sarcasmo.

<< E allora esci dall’ombra, bambolina. Mostra a tutti chi è la Regina Grifondoro. >>

Sorrido. Per la prima volta sorrido di fronte al Principe delle Serpi.

Non so come mai si è disturbato a venire fin qui, né perché non mi ha insultato, anziché consolarmi.

Sicuramente si sente in debito per la ramanzina che gli ho fatto il giorno del processo. In fondo l’ho convinto io a tornare ad Hogwarts.

<< Hai ragione. Incredibilmente,non hai detto una cazzata. >> esclamo muovendo qualche passo, aldilà dell’ombra delle porte nere, in cui mi ero nascosta.

Sto per raggiungere i miei amici, che all’inizio del grande “corridoio” tra le panche mi stanno aspettando, quando mi afferra il polso.

Ha una mano grande e calda. E una presa ferrea.

<< Mi raccomando, Potter. Non farti più sgamare triste. Non è divertente irritarti, se poi non mi rispondi nemmeno a tono.>>

<< Contaci, Principe delle Serpi. >>

Detto questo, mi lascia il polso, e si avvia verso il tavolo verde e argento, seguito da non poche occhiate.

In fondo, resta sempre un ragazzo molto bello, e poi lo sanno tutti del suo “nuovo tatuaggio”.

Raggiungo i miei amici, nel momento in cui le prime teste si girano verso di noi, richiamando l’attenzione degli amici accanto a loro, in una catene di sguardi e teste girate.

<< Fantastico, ci guardano tutti >> dice Ron, tra le labbra.

<< Davvero? >> risponde Herm, sarcastica.

<< Bè, diamogli qualcosa da vedere. Ammirassero come i Salvatori camminano e mangiano! >> esclamo io.

<< Naaaah?! Davvero tutto questo spettacolo vogliamo dare? È ancora il primo giorno, poi cosa mostro alle mie fan?! >> sta al gioco mio fratello, prima di essere trascinato da una divertita Ginny.

<< Bè… >> si rivolge a me ed Herm, Ron << …posso avere il piacere di essere scortato al tavolo, dalle mie donne? >> propone, porgendoci le braccia.

<< Con piacere >> rispondiamo io e ‘Mione, prendendo il rosso a braccetto, e raggiungendo al tavolo gli altri.

Naturalmente, ancora sotto gli occhi di tutti.

Quando intercetto un certo sguardo d’argento, mi apro in un sorriso vanitoso, alla “te-l’-avevo-detto-che-non-ero-una-vigliacca”.

Malfoy mi risponde facendomi l’occhiolino.

Mamma santa, però quanto è bono!

Cioè…volevo dire…vabbè dai, fanculo, pensiamo ad altro!

Le teste sono ancora girate verso di noi (ma che cazzo hanno da guardare?!), quando viene portato il Cappello Parlante da Vitious, e messo sul solito sgabello.

Allora le porte nere si spalancano,e ne entra in gruppo di piccoli e spaventati bambini del primo anno.

Quest’anno le prime classi saranno sovraffollate: ci saranno gli studenti arrivati quest’anno, e quelli che avrebbero dovuto fare il 2^ anno, ma a causa dell’Annullamento ripeteranno il 1^.

Quando Vitious inizia a chiamare i nuovi studenti in elenco, anche l’ultimo impiccione si decide a distogliere lo sguardo da noi.

Ah, se!

Lo Smistamento è iniziato.

Ogni volta che qualcuno era assegnato alla nostra Casa, Harry, Ron, Seamus, Dean e Neville, applaudivano e urlavano come dei pazzi.

Dopo un po’ di nomi hanno addirittura iniziato a fare la ola.

Prima che un’occhiata omicida della Preside li facesse smettere.

Che scemi!

I nuovi Serpeverde erano salutati da altrettanti casini, anche se non da tutto il tavolo.

Malfoy e il suo seguito si limitavano in applausi nelle norma e piccoli sorrisi.

Nel caso di Malfoy, ghigni, ovviamente.

Delle persone importanti come loro, non possono mica sprecarsi in applausi scortica-mani e urla a squarcia gola, per dei semplici primini!

Idioti!

Quando ogni marmocchietto è stato affidato alla sua Casa, la Mcgranitt si alza, facendo tacere tutti in uno sguardo.

Deve fare il discorsetto pre-inizio, in qualità di Preside.

<< Bentornati e benvenuti. Dopo un periodo buio per tutto il Mondo Magico, è bello poter vedere che qualcosa non è cambiato.

Hogwarts, nonostante tutto resta in piedi.

Sappiamo tutti a chi dobbiamo tutto questo… >>

No! Oddio! Per favore, no! Non dirlo, non dirlo, non dirlo, non dirlo…

<< …è solo per merito del coraggio e delle doti magiche dei fratelli Potter che Colui-che-non-deve-essere-nominato è stato sconfitto una volta per tutte.

Propongo un applauso a Kimbelry ed Harry Potter. >>

Cazzo,lo sapevo l’ha detto!

Alle parole della Preside si scatena il macello.

Urla, fischi e applausi esplodono nella Sala Grande.

Io ed Harry ci guardiamo imbarazzati.

Io mi abbasso lungo la panca, tentando di nascondermi sotto il tavolo, ma quegli stronzi dei miei amici non me lo permettono.

I ragazzi, capeggiati da quell’idiota di Ron, iniziano a cantare:

<< Ce li abbiamo solo noi, Potter, Potter.

Ce li abbiamo solo noi, Potter, Potter >>

Herm e Ginny, urlano come delle pazze. Le due traditrici, intercettano la mia tentata fuga, e mi fanno alzare in piedi.

Poi tutto si sussegue come nel mio incubo peggiore.

Mi prendono in braccio. Mi issano sulle spalle.

Cazzo! Io ed Harry siamo rossi di vergogna, mentre quei bastardi continuano a cantare e non danno segno di volerci far scendere.

<< Brutti idioti, fateci scendere! >> continuo ad urlare.

<< Quando scendo, rimpiangerete di essere nati, per tutte le torture che vi scaglierò! >> minaccia Harry.

Anche i professori iniziano ad innervosirsi, comunque.

La Preside aveva chiesto un’ applauso nei limiti del civile.

“Civile” non è affatto l’aggettivo migliore da collegare a questo macello.

Solo le Serpi non si uniscono alle ovazioni.

O meglio, non tutte.

Insomma, non cantano ma applaudono.

In fondo abbiamo salvato anche le loro chiappette serpentose.

Invece, Malfoy e gli altri compari, come si poteva immaginare non fanno un cenno. Idioti! Quando il mio sguardo cade in quella parte del Tavolo,la Parkinson alza il dito medio nella mia direzione, e Malfoy rivolge gli occhi al cielo, esasperato e schifato dalla situazione. Puttana gelosa, e arrapante Serpe piena di sé.

<< Insomma smettetela! >> urla la Mcgranitt da sopra il chiasso che si è creato.

Finalmente gli idioti si decidono a farci scendere, e una volta a terra, iniziano le bestemmie da parte mia e di Harry.

Quando il silenzio è tornato sovrano, una esasperata Mcgranitt, continua:

<< Ritenetevi fortunati che l’anno non è ancora ufficialmente iniziato, altrimenti quelle clessidre sarebbero già vuote.

Quella di Grifondoro avrebbe avuto addirittura punti sotto lo 0!!

Comunque: Incipit >>

All’incantesimo della Preside tutti i patti si riempiono immediatamente, e finalmente anche il mio stomaco può festeggiare.

 

 

Le lenzuola del mio vecchio letto a baldacchino profumano di buono.

Un misto di sole e fiori.

<< Kiki… >> dice ‘Mione dal letto accanto al mio, a bassa voce << …io non ho visto professori nuovi. Chissà chi insegnerà Trasfigurazione e Difesa… >>

Già,non ci avevo pensato.

<< E’ vero. Magari non sono venuti a cena, ma domani si. >>

<< Speriamo che siano bravi. >> dice Hermione, prima di augurarmi la buona notte.

Dopo un po’ di silenzio, sussurrando al buio il suo nome, per non svegliare Calì e Lavanda, richiamo la sua attenzione.

Con voce un po’ assonnata, la mia migliore amica risponde con un mugugno.

<< Sai… >> dico io << …qui,adesso, con voi, finalmente mi sento a casa! >>

<< Già. Bentornata a casa amica mia! >> mi risponde, prima che entrambe fossimo accolte da Morfeo.

L’ultima immagine nella mie mente, prima di addormentarmi, è l’occhiolino di Malfoy e il suo ghigno sexy.

Calma, bambolina.

 

Ah, se!

Dopo il casino del capitolo precedente, rieccomi!

Ehm…comunque…la mia imbranataggine ha colpito ancora: ho cancellato il capitolo vecchio, ovviamente recensioni comprese. -.-

Lo so è patetico, ma non mi ricordo chi aveva recensito! -.-

Grazie mille a tutti quelli che l’avevano fatto, e scusatemi per la mia pateticità. ^^

Davvero, nel prossimo aggiornamento risponderò a tutti!

Ringrazio, come sempre, chi ha messo la storia tra i preferiti, e chi legge soltanto!

Alla prossima

BIGIA

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Capitolo 7
*** Home, ***


HOME, “SWEET” HOME
Da quando, quella mattina del 2 settembre, aprii gli occhi, iniziò la mia vita da studentessa.
Studentessa normale e spensierata, preoccupata solo dai futili,quanto drammatici, problemi adolescenziali.
Dal Ministero si erano fatti sentire solo una volta, circa il 5^ giorno di scuola.
L’ordine era di catturare un ex-Mangiamorte. Nott,il padre di Theodore Nott di Serpeverde.
Non è stato difficile, portarlo ad Azkaban. Non è molto giovane e, appena ha visto di essere da solo contro 5, si è arreso.
Non ha detto una parola, a parte “Come sta mio figlio?”.
Gli abbiamo risposto che stava bene, e poi portato in cella. Punto.
Quello che ci ha stupiti maggiormente è stata la reazione del figlio.
Ci ha insultati, presi in giro, irritati, ma nella norma.
Noi pensavamo in una sorta di vendetta da parte sua. E invece niente. Bah.
Per quanto riguarda le lezioni, invece, procedono abbastanza bene.
I professori nuovi sono stata un’autentica sorpresa.
Il primo giorno di scuola, ancora mezzi addormentati, ci venne consegnato il foglio con i nostri orari: dopo una pallosissima prima ora di Storia della Magia con i Corvi, ci aspettava una lezione di Trasfigurazione, con le Serpi.
Nessuno sapeva chi avrebbe insegnato quella materia, dopo la Mcgranitt.
Salutata Ginny, che ci aveva raggiunti per i corridoi per un veloce saluto, tutti e 4 ci avviammo nell’aula di Trasfigurazione, per la seconda ora della giornata.
La professoressa era una donna.
La professoressa era una bellissima donna.
Aveva circa una 40ina d’anni, ma portati bene.
I capelli biondi e lunghi, le ricadevano lungo le spalle liscissimi.
Aveva una pelle abbastanza scura, e gli occhi di un profondissimo color ghiaccio. Persino il corpo, nonostante l’età, sembrava quello di una ragazzina. Proporzionato e perfetto.
Al fischio ammirato della parte maschile della classe, alzò gli occhi dal libro che stava leggendo, e ci guardò con un sorriso.
La mia prima impressione fu di simpatia. Non mi sbagliavo, ma mi aspettavano 10 imbarazzanti minuti.
Quando iniziò a fare l’appello, arrivata al cognome Potter, si fermò.
Dopo averci squadrato a fondo, eruppe in una risata cristallina.
Io e mio fratello ci guardammo: e questa che voleva adesso?
<< Potter eh?…alias Ragazzi Sopravvissuti, Prescelti e Salvatori? >>
<< Ehm…una cosa del genere >> rispose mio fratello imbarazzato, ignorando le occhiatacce e tossi sarcastiche delle Serpi.
<< Potter… >> ripeté << …Come James Potter? >>
<< Si…perché? Lo conoscevate? >> stavolta fui io a rispondere alla nuova professoressa.
<< Diciamo di si. E anche abbastanza bene. Sono stata la sua ragazza, durante il sesto anno. E anche del suo migliore amico, Sirius Black. Ma con lui ci sono stai solo rapporti occasionali, prima di mettermi con James. >>
Silenzio.
Fantastico. Mio padre e il mio padrino si scopavano la mia attuale professoressa di Trasfigurazione.
Ti prego, dimmi che è finita bene!
<< Ehm…ah! Non lo sapevo! >> risposi ancora io.
Harry era ancora in fase di imbarazzamento.
<< Non andò a finire bene tra di noi. Soprattutto con Black. >> appunto.
Cazzo!
<< Comunque sorvoliamo…non vi prenderò in antipatia per questo! >> ci rassicurò lei, prima di ridere di nuovo, e continuare a fare l’appello.
Professoressa di Trasfigurazione: Elisabeth Margareth Kensington.
Ex-ragazza di mio padre, e vecchia occasionale scopata di Sirius. Wao!
Un altro colpo fu il professore di Difesa.
Quando entrammo in classe, a me ed ai miei amici per poco non caddero i libri di mano.
<< Bè, che c’è? Non si può diventare da barista a professore? >> abbaiò niente di meno che Aberforth Silente.
<< Certo che si…professore >> risposi io con un sorriso.
Prima di iniziare la lezione.
La cosa buona di entrambi i professori è che sono molto bravi.
E divertenti. Non la fanno pesare la lezione.
La professoressa di Trasfigurazione, riesce molto bene a tenere la classe.
Con uno sguardo impone silenzio, senza però essere severa come lo era la Mcgranitt. Con lei si può parlare di tutto. Ed è anche una strega molto capace.
Aberforth, invece è un po’ più scorbutico, ma sotto la corazza ha un grande cuore. Come suo fratello, che, però, il suo affetto, non lo nascondeva tanto bene.
E, anche lui, è un mago davvero capace. Certo non arriva allo straordinario genio di Albus Silente,ma anche lui ha le sue doti.
Quest’anno è iniziato nel migliore dei modi.
La vita ad Hogwarts non è mai stata così spensierata e felice.
Mi è davvero mancato questo posto,e tutte le persone che vi ho conosciuto.
Ancora non lo sapevo, ma quell’anno mi avrebbe davvero cambiato la vita.


<< Oddio, che cosa le regalo? >>
<< Amico, non ne ho la più pallida idea! Siamo sulla stessa scopa! >>
Siamo in Sala Comune, seduti alle nostre poltrone preferite, vicine al camino.
Sebbene non faccia ancora tanto freddo, è piacevole il calore emanato dal fuoco, sul corpo.
Harry e Ron stanno discutendo del regalo per il compleanno di Hermione.
Oggi è 17 settembre. Fortunatamente non venerdì,ma giovedì.
Mancano solo 2 giorni al 19, ovvero 18^ compleanno di Hermione Granger.
Dovremmo organizzarle qualcosa di speciale, oltre alla Mega festa in programma.
Il 31 luglio, giorno del compleanno mio e di Harry, i nostri amici ci hanno regalato una serata stupenda.
Siamo andati, con una Passaporta, fino a Las Vegas.
Abbiamo ballato, bevuto e riso fino all’alba, per poi andare a dormire in un famoso albergo di lì. Non mi ricordo come si chiama, ricordo solo una immensa hall, con la riproduzione in miniatura di Venezia.
Anche per il compleanno di Ginny, l’11 agosto, abbiamo fatto un viaggio.
Siamo andati nelle città più belle d’Italia.
Venezia, Roma, Firenze. E per finire al Diabolika, di Milano.
Ecco una delle cose più belle di avere poteri magici, e tanti soldi nei sotterranei della Gringott.
    

Adesso ci tocca avere abbastanza inventiva per riprodurre il divertimento delle nostre feste, restando nei limiti delle mura di Hogwarts.
Fortunatamente il suo compleanno è di sabato. Il che vuol dire che possiamo stare svegli fino all’alba tranquillamente.
Oddio, l’avremmo fatto lo stesso, ma il fatto di avere la domenica per riposare, aiuta.
<< Scusate… >> propongo io << …io direi di farle, otre alla festa un festino per pochi intimi. Con regali e biglietti strappa lacrime. >>
<< Non è male come idea. Anche perché sicuramente si imbucheranno anche le Serpi., nella Stanza delle Necessità. >> si mostra d’accordo mio fratello.
<< Che idea, non sarebbe male? >> dice Ginny, avvicinandosi alle nostre poltrone, e sistemandosi in braccio ad Harry.
<< Kiki ha proposto, e un festino prima della mega-festa tutta la scuola, per pochi intimi >> le risponde il fratello.
<< Ah, Ginny… >> interrompo io << …dov’è Herm? Non era con te? >>
<< E’ in biblioteca, ne avrà per molto >> mi tranquillizza la mia amica.
Faremmo una figura di merda se lei ascoltasse i nostri programmi, per quella che dovrebbe essere una sorpresa.
<< Vado a parlarne con Seamus e Dean… >> si propone Harry, facendo scendere la sua ragazza dalle sue gambe e portandola con se.
<< ….loro si stanno occupando della musica. Poi per il cibo e le bevande ci stiamo facendo aiutare da Kreacher. >>
Già il nostro elfo domestico, da poco divenuto fedele e affezionato.
Quando i nostri rispettivi fratelli si sono allontanati, Ron mi guarda con aria da cucciolo bastonato.
<< Kiki, ti prego, aiutami! Che cazzo le regaliamo? >> già, il primo compleanno di Herm, che passeranno come fidanzati. Povero Ronnie, si vede che non ha nemmeno uno straccio di idea.
<< Ehi, Ron; non preoccuparti. Domani Herm è particolarmente piena di compiti. Lo saremmo anche noi, ma chi se ne fotte. In più lei ha anche Aritmanzia e Antiche Runa. Passerà tutto il giorno in biblioteca. Sgattaioliamo ad Hogsmeade e le compriamo qualcosa di carino. >>
<< Grazie Kiki… >> dice con un sorriso, prima di scoccarmi un bacio sulla guancia. << ..come farei senza di te? >>
<< Eh lo so, lo so… >>


Hogwarts a quest’ora è stranamente silenziosa.
Il corridoio dei sotterranei è deserto adesso. Perfetto per fumarsi una bella sigaretta in santa pace.
In genere non attraverso 7 piani di scale per una fottutissima sigaretta, ma in Sala Comune mi stavo innervosendo.
Seamus era non so dove con una tipa di cui adesso non ricordo il nome.
Dean era con Luna non so dove.
Neville studiava non so cosa, in biblioteca, con non so chi.
Harry e Ginny erano all’ombra di un divanetto in atteggiamenti intimi; sicuramente tra poco si trasferiranno in camera.
Herm e Ron lo erano già. In camera, intendo.
La cosa bella, è che mi è venuta una grande voglia di fumare, che mi ha portata addirittura sulla Torre di Astronomia. Quello è il mio posto preferito per fumare, pensare e ascoltare musica.
Anche perché, grazie al grande genio di ‘Mione, abbiamo trovato un
contro-incantesimo all’aura di repulsione per gli oggetti elettronici, che ricopre Hogwarts.
È un incantesimo molto complicato e difficile, ma alla fine siamo riusciti ad applicarlo alla piccola superficie del mio mp3.
Dicevo…la Torre di Astronomia. Era occupata.
Da Calì e un ragazzo proprio bono del nostro anno.
Dovrebbe essere di Tassorosso.
Ma che cazzo, lo sanno tutti che quello è il mio posto…perché ci vanno?
Che palle!
Anche Lavanda era fuori…credo che sia andata a trovare Ernie nella loro sala Comune, vicino alle cucine.
Mi sa che dovrei trovare anche io un tipo da sbaciucchiare e…altro.
Ma non ne ho voglia.
Sono stanca di innamorarmi.
Oddio, “innamorarmi”… ho detto la cazzata della giornata.
Non lo sono mai stata. Pensavo di si, ma facendo 2 +2 mi sono accorta di non esserlo stata.
O magari si, ma adesso è passato.
Volete sapere a chi, l’indipendente Kim Potter, ha donato il suo cuore?
Kevin Donald.
Era un ragazzo Grifondoro bellissimo.
Simpatico, dolce, figo, divertente.
Tutto quello che una ragazza possa desiderare.
È con lui che ho fatto l’amore per la prima volta.
A lui ho donato la mia verginità, al sesto anno.
Poi,a causa dell’anno di vagabondaggio, ci siamo lasciati.
E al mio ritorno lui non c’era più. Mi ha spedito una lettera, dove mi diceva di amarmi ancora, ma di dover trasferirsi a Durmstrang, a causa dei suoi e della Guerra.
Ho versato milioni di lacrime per quel moretto dagli occhi castani.
Ma, tutto sommato, di lui conservo un bellissimo ricordo.
Non ho nessunissimi rimpianti, e adesso, posso dire di averlo dimenticato.
A volta il suo ricordo bussa nella mia mente, e fa un po’ male, ma, davvero, l’ho dimenticato.
Ecco perché dico di non esserne stata completamente innamorata.
Perché il vero amore, non si dimentica.
Quella con la A maiuscola, non si ferma neanche davanti ad una grande distanza.
E io, questo amore con la A maiuscola, non l’ho ancora trovato.
E non voglio farlo.
Sono perfette semplici storie, poco durature e poco dolorose.
Come quella con Seamus. Non lo sapevate?
Siamo stati insieme, al 5^ anno.
Non mi ricordo il motivo, ma ci siamo lasciati, e adesso continuiamo ad essere ottimi amici.
Perché lui è come me. Non crede tanto nell’amore.
O, meglio, entrambi ci crediamo, perché lo vediamo negli occhi dei nostri amici, ma non pensiamo di poterlo trovare.
Non c’è una spiegazione logica.
Semplicemente ci stanno bene le piccole storielle, come quella che sta vivendo lui adesso, e come la mia della scorsa settimana con Mark di Corvonero.

Accendo la mia amata sigaretta, e tiro una bella boccata.
Il fumo mi invade la gola, ed è piacevole.
Se c’è una cosa che mi piace del fumare, a parte la sensazione di tranquillità che ne segue, è vedere le nuvolette di fumo, fuoriuscire dalle mie labbra.
Non so come mai, ma mi è sempre piaciuto.
Mentre sono ancora a metà della sigaretta, sento dei passi.
Ma chi cazzo è che rompe in questo corridoio sperduto, alle 10 di sera??
Mi affretto a nascondere la sigaretta, e ad appiattirmi contro la colonna, nel caso sia un professore.
Ma un colpo secco, seguito da una bestemmia e una risata, mi convince che non è nessuno di cui preoccuparmi.
Un insegnante non urlerebbe mai “Puttana, troia di una mattonella, vai a farti fottere!” dopo averci battuto il piede.
Magari Aberforth…
Ripensando, però alla risata e alla frase, mi tornano in mente due persone.
Oddio…ti prego, no!
<< Chi si vede…la Regina dei Grifoni è scesa nei sotterranei a farci visita! >>
Cazzo, lo sapevo!
Hanno appena svoltato l’angolo, Draco Malfoy e Blaise Zabini, che si tiene ancora il piede dolorante tra le mani, saltellando su una gamba sola.
La posizione del Serpeverde dovrebbe risultare patetica e ridicola, ma il tutto è cancellato dal fascino del ragazzo.
I capelli scuri gli ricadono un po’ sugli occhi;
i pantaloni neri di pelle gli fasciano le gambe come una seconda pelle, e la camicia bianca, con la cravatta allentata danno il tocco finale.
Wao…
Ma Malfoy è un’altra storia.
Anche i suoi pantaloni sono strettissimi e a vita bassissima.
La sua camicia verde è semi-coperta dalla giacca di pelle nera non abbottonata.
I capelli sono in uno stato di finto disordine, e il solito ghigno sulle labbra perfette mi fa trattenere il fiato per un istante.
Sexy…
<< Non rompete le palle. Andatevi a fare un giro da un’altra parte. Qui ci sono io. >> rispondo seccata.
Ma che cazzo, cosa deve fare una persona per fumarsi in pace una santissima sigaretta?
<< Potter, non facciamo parte della schiera dei tuoi lecca culo… >> ribatte Zabini irritato << …non ti obbediamo come cagnolini. >>
Non glielo dico, ovviamente, ma se c’è una cosa che apprezzo in loro è proprio quella di non baciarmi i piedi quando mi vedono.
Siamo sempre stati famosi, io e mio fratello,ma quest’anno è troppo.
Persone di cui nemmeno conosci il nome, si offrono per portarci i libri, offrirti sigarette o altro…
Quando parliamo la gente pende dalle nostre labbra.
Potremmo anche dire che Silente era un ritardato mentale, e che Voldemort il capo dell’Associazione-W-Potter, loro ci darebbero ragione.
Se c’è una cosa che non è cambiata, infatti è l’astio tra i nostri “gruppi”.
E, sinceramente, preferisco che le persone mi odino, ma con la loro testa, piuttosto che si comportino come burattini nelle mie mani.
Però, come ho già detto prima, questo non glielo dico.
<< Okay, come volete. Allora trascorriamo un po’ di tempo tutti insieme appassionatamente. >>
<< Potter, ci stai proponendo un’orgia? >> mi chiede Malfoy, con la malizia stampata in faccia, e nell’onnipresente ghigno.
<< No. Preferirei uno alla volta. >> ribatto, ovviamente sarcastica. Credo.
<< Ah, bè…per me va bene. >> accetta Zabini, facendo cenno di slacciarsi la cravatta.
Okay,in fondo Harry e Ron hanno ragione: questi sono un ammasso di animali arrapati.
<< Ma sei idiota? Non dicevo sul serio! >> lo fermo io, mentre stava per tirarla via dal collo.
Malfoy, alza gli occhi al cielo, quando l’amico fa spallucce e si risistema la cravatta.
<< Sono beneducato, io. Non rifiuto mai una proposta da una signorina. >>
<< Si, come no. Ho sentito il tuo fine urlo, prima. >>
<< Vabbè… >> taglia corto Malfoy << …dobbiamo montarci una canna in santa pace. Quindi, smamma. >>
Mi sta dando ordini? No,cioè, OSA DARMI ORDINI?!
Hai sbagliato persona, caro. Quelli li dai alle troiette che ti porti a letto.
Ma non a Kimberly Lilian Potter.
<< Come no. Aspetta e spera. Quando prenderò ordini da te, la Parkinson si farà suora. >>
Pansy Parkinson che rinuncia al sesso? Mai.
Io che prendo ordini da Draco Malfoy? Mai e poi mai.
<< Bè, come vuoi. >>
Insieme si avviano nella parte finale del corridoio, che è comunque a pochi metri da me.
Non ho nessuna intenzione di andarmene. Anche a costo di fumarmi tutto il pacchetto di sigarette che ho in mano.
E io, che volevo stare un po’ per fatti miei.
<< Scusate, ma nella Sala Comune, o nella vostra stanza, no eh? >>
Hanno tanta comodità a disposizione…e invece no! Devono venire qui a rompere.
<< Anche se non sarebbero cazzi tuoi, nella nostra stanza ci sono Nott e Parkinson che scopano, e in Sala Comune ragazzini rompi coglioni, che andrebbero a dire tutto a Lumacorno. >> risponde sbuffando Malfoy.
<< Tu, invece… >> chiede Zabini << …i Grifoni non sopportano il fumo, poveri, peverini poverucci? >>.
<< Non è quello. Diciamo che volevo stare per fatti miei. >> rispondo secca, prima di aggiungere, curiosa:
<< Per caso, vedi i Simpson? >>
Lo so che è impossibile. Zabini è un Purosangue, quindi non sa cosa sia la TV e i cartoni. Ma ha usato l’espressione alla Ned Flounders!
<< E che cazzo sarebbero? >> domanda, con una punta di curiosità, suo malgrado, mentre il compare gli passa la cartina per montare la canna.
<< Niente…cose Babbane. >>
Mentre loro continuano a montarsi la canna, io mi godo gli ultimi tiri della mia sigaretta. Sto per accendermene un’altra, quando l’odore di erba mi colpisce.
Dall’ultima volta in cui io e i miei amici abbiamo fumato marijuana è passata circa una settimana. Ne ho voglia.
<< Se vi chiedo qualche tiro, non me lo fate fare, vero? >> chiedo all’improvviso.
Le due Serpi si guardano, un po’ stupiti. Non sapevano che fumassi, e non credono alle loro orecchie; io gli ho chiesto un favore.
<< Ovviamente no. >> risponde il generoso Zabini.
Grazie mille.
Malfoy, invece, con il suo tipico ghigno sexy, mi guarda.
Come al solito inizia la danza verde/ grigio, instancabile.
E, come sempre non riesco a distogliere lo sguardo del suo.
È incatenante, inesorabile, senza via d’uscita.
I suoi occhi mi attirano come calamita, senza lasciarmi via di fuga.
Il mio cervello blocca il suo lavoro, come anche il mio corpo.
Tutto resta immobile in me, ipnotizzato dal suo sguardo.
E questo mi fa sentire vulnerabile.
E sentirmi vulnerabile mi da alle palle.
Malfoy, con studiata lentezza mi si avvicina.
Non so come mai, quell’idiota del mio cuore, comincia ad aumentare i suoi battiti.
È a 10 passi da me.
Tu-tum
7 passi. E ancora mi fissa.
Tu-tum.
5 passi. Il suo amico, lo guarda curioso e infastidito. È Malfoy ad avere la canna tra le dita.
Tu-tum
4 passi. Tira una forte boccata all’oggetino bianco tra le sue dita, posandovi lentamente le labbra perfette.
Tu-tum
Adesso è, come altre volte ultimamente, a pochi centimetri da me.
Ed espira.
Espira il suo fumo, misto al suo fiato, sul mio viso.
<< Ti accontenti del fumo passivo? >> mi sussurra sensuale.
<< No. >> ribatto io, altrettanto provocatoria, prendendo la canna dalle sue dita,e facendo qualche tiro.
La gola mi brucia, più di quando tiro boccate alla sigaretta.
Ma il sapore è più buono.
Dopo 3-4 tiri, gliela riconsegno, e lui si allontana.
I suoi occhi abbandonano i miei, e finalmente mi rilasso.
Zabini è molto confuso. Guarda l’amico, che gli passa la canna, come se vedesse un alieno.
In effetti, il rapporto tra me e Malfoy è sempre stato così.
In fondo, lo devo ammettere, lo desidero. Molto
E anche lui. Forse.
Ma, per il fatto che ci stiamo sulle palle, per il fatto che i nostri amici ci ucciderebbero, per il semplice fatto che io sono Potter e lui è Malfoy, questo desiderio è rimasto sempre inappagato.
E mi va benissimo così.
Nonostante sia sexy, non andrei mai a letto con Draco Malfoy, anche a costo di non fare mai più sesso in vita mia.
Credo che per lui sia la stessa cosa.
Segue un silenzio imbarazzato, in cui io, più per dispetto che per reale voglia, mi accendo la seconda sigaretta.
Non gliela do vinta, cedendoli il posto.
Silenzio, che viene rotto dalla voce di Zabini:
<< Potter, ma hai un tatuaggio sul collo? >>
<< Si. Io e i miei amici. >>
È vero. Sulla parte destra del collo, abbiamo tatuata una bacchetta, dalla cui punta vengono sprigionate scintille rosso e oro. Colori di Grifondoro.
Al centro della bacchetta-tatuaggio mia e di mio fratello c’è una saetta, per richiamare la nostra Cicatrice.
Per gli altri una Spada piccolina, simbolo di forza.
Ce li siamo fatti quando siamo diventati Cacciatori.
<< Già… >> risponde Malfoy con una risata sarcastica soffocata
<< …è il simbolo del loro “lavoro”. Fate tanto i paladini della giustizia, ma poi siete anche voi degli assassini. >>
Cosa? Ma come cazzo si permette?
<< Cosa? Malfoy, ma che cazzo dici? L’erba ti ha già dato al cervello? >>
Alza di scatto la testa. Nei suoi occhi, adesso c’è cattiveria e rancore.
Non mi incatenano più.
<< La verità Potter. Tutto il Mondo Magico vi venera. Ma siete solamente degli assassini. Quanta gente hai ucciso? Quanti hai mandato a marcire ad Azkaban, con i Dissennatori, che sono peggio della morte, come i miei e il padre di Theo? >>
Le sue parole sono cattive. Fatte per ferire, peggio che delle spade.
Ma non mi scalfiscono, perché straparla.
Rido. Rido senza allegria, perché, ancora una volta mi ha delusa. Non credevo fosse così idiota.
<< Certo, Malfoy. Ovvio, siamo noi gli assassini, non loro. Anzi voi. >>
In quel “voi” metto tutto il disprezzo che mi è possibile.
<< Ho ucciso tante persone, è vero. E sono contenta di averlo fatto.
Oddio, chiamale persone…erano dei fottutissimi e schifosissimi Mangiamorte. Sai Macnair, quanta gente aveva ucciso?
Sai il padre di Nott a quante famiglie aveva strappato figli e genitori?
E anche quel bastardo di tuo padre, ha torturato e ammazzato tantissime persone! E secondo te questi individui sono degni di pietà?
Sono solo dei Mangiamorte del cazzo, luridi assassini che non meritano niente. E,a quanto pare tu sei tra questi! >>
Se le sue parole erano cattive, le mie sono perfide.
Stronzo, ciò cha ha detto è stato un insulto a tutti coloro che sono morti per mano dei suoi amichetti…
Dillo a Neville, i cui genitori hanno perso la ragione a furia di essere torturati, se bisogna aver pietà di quei bastardi.
Dillo alla famiglia Weasley che ha perso un figlio per mano di Rookwood, che è ancora in libertà.
Dillo ad Andromeda Tonks e Ted Lupin, che hanno perso marito, cognato e figlia, per l’una, e nonno, madre e padre per l’altro.
Dillo a me e mio fratello che abbiamo perso tra le persone più importanti della nostra vita, per mano di qualche stronzo.
Dopo la mia sfuriata, le due Serpi mi guardano, Zabini serio e con espressione indecifrabile,e Malfoy più incazzato che mai.
Fino a che il biondo, inizia a battere le mani, con ghigno malefico.
<< Complimenti Potter. Qui siete tutti bravi a giudicare, a parlare, a sparare sentenze sulla pace nel mondo. Ma la verità è che non sapete un cazzo.
Non sapete niente di niente. >>
Come me, non ha urlato, ma le sua parole sussurrate traboccano disprezzo.
<< Dimmi, Malfoy…cosa non so? Come è bello farsi fare un bel tatuaggio? Come è piacevole sentirlo caldo e pulsante quando il padrone chiama? Come è bello vedere la gente morire sotto i tuoi occhi?
QUANTO CAZZO E’ BELLO VEDERE UNA TUA COMPAGNA DI CLASSE TORTURATA E STARTENE LI’ A GUARDARE COME UN VIGLIACC…? >>
Alla fine non ce l’ho fatta. Sono esplosa. Ho urlato.
Al ricordo delle grida di dolore di Herm, mentre veniva torturata a Malfoy Manor , e al pensiero di lui lì, fermo a guardare una ragazza sotto Cruciatus, come si guarda una stupida sit-com in tv.
Non faccio nemmeno in tempo a finire l’ultimo insulto, che mi ritrovo schiacciata contro il muro, con la sua mano intorno al collo.
Mi fa male.
Stronzo.
Ma se crede che basta a fermarmi, si sbaglia.
Ho combattuto e vinto contro maghi molto più forti di lui.
Prendo la bacchetta dalla tasca della mia felpa, e gli scaglio uno Schiantesimo non verbale, così velocemente, che né lui, né Zabini se ne accorgono.
O meglio lo fanno,ma dopo che il biondo si ritrova scagliato contro la parete opposta.
Appena la Serpe si rende conto di quello che gli ho fatto, prende la bacchetta dalla tasca, e fa per scagliarmi addosso un incantesimo, ma io sono troppo veloce.
Con un Sortilegio Scudo, l’incantesimo di Malfoy gli ritorna indietro.
Ancora una volta punta la bacchetta contro di me, ma un “Impedimenta” lo ferma.
Ma non l’ho scagliato io.
Mi giro verso Zabini, che ha la bacchetta puntata contro il suo amico, anziché contro di me.
Ma non guarda nessuno dei due. Ma un punto in fondo al corridoio.
Mi volto, seguendo il suo sguardo, e un “cazzo!” mi esce sussurrato dalle labbra.
Adesso capisco cosa ha cercato di fare Zabini. Non voleva proteggere me, ma l’amico, da una punizione, o peggio.
Perché lì c’è la professoressa di Trasfigurazione. La Kensington.







Ehilà bella gente!

Eccomi tornata con un capitolo abbastanza lunghetto!
Ed ecco che il profondo amore tra Malfoy e Kiki, si dimostra, in un romanticissimo quasi- strozzamento, più uno Schianto.
Troppo smielata?

alice brendon cullen: Grazie ancora per i complimenti, che non abbandonano le tue recensioni! Sono commossa! Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto. Kiss!
Ninive Shyal: sono contenta che anche a te il personaggio di Kim. Speravo davvero che avesse successo come personaggio! Questo è un capitolo molto importante, perché scatenerà tutti i loro “guai”. Alla prossima
DiNozzo323: nuovi lettori! ^^ sono contenta che la storia ti diverta. Anche io ridevo mentre scrivevo dello Smistamento o dei festeggiamenti ad Harry e Kim. Per quanto riguarda Harry e Draco…credo che prima o poi affronteranno un bel discorsetto…ma c’è ancora tempo, per il momento goditi i loro battibecchi! Al prossimo capitolo!
_Niki_,: Herm e un Serpeverde? Perché no…anche se, ti dirò,stavo pensando alla coppia Harry/Hermione, se dovessi stravolgere un po’ i Pairing dell’inizio. Non ho niente contro Ron, ma Herm è Herm…si merita un Re degno di questo nome. Il Principe delle Serpi è occupato, allora perché non quello dei Grifoni? Comunque è ancora tutto da vedere. Kiss!

 
BIGIA

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Capitolo 8
*** In Castigation! ***


IN CASTIGATION!

Alle mie spalle Blaise fa Evanescere immediatamente la canna, mentre io e Malfoy abbassiamo le bacchette.

Merda. Cazzo. Sono fottuta. Addio Hogwarts, M.A.G.O, amici miei cari, compleanno di Herm.

Vabbè, magari non mi espelle. Si limita solo a togliere tutti i punti di Grifondoro…..

Okay, i miei compagni mi ammazzeranno. Preferisco venire espulsa.

<< Voi 3. Nel mio ufficio. Subito. >>

Okay, mi espelle.

Le due Serpi si guardano, con espressione indecifrabile sul volto, mentre con la testa china e la bacchetta di nuovo in tasca, mi affretto a seguire la professoressa.

Che poi, che cazzo ci faceva nei sotterranei non lo so…ma tutte a me le sfighe?! Mannaggia alla mia testa calda e al mio stupido vizio del fumo.

E anche ai miei amici arrapati, che devono strusciarsi ovunque dandomi tremendamente fastidio.

 

Dopo aver camminato e salito qualche piano, la professoressa si ferma davanti alla porta del suo ufficio.

L’ ho visto arredato da tutti i professori che le erano preceduti.

A parte Carrow. Bleah, sicuramente un Mangiamorte doveva avere un gusto lugubre e nero. Affatto bello da vedere.

Basta prendere come esempio il Marchio Nero…cioè, che schifo, un scheletro che sputa un serpente. Puah!

Fatto sta, che sono davvero curiosa di vederlo.

E, appena apre la porta, la mia curiosità viene appagata.

Se non temessi per la mia espulsione da qui, emetterei un fischio ammirato.

Devo dire che la prof. ha gusto.

La scrivania è illuminata da un lucernario, sicuramente antico e certamente Babbano.

Solo che, al posto della lampadina ci sono delle candele, ed esso fluttua per incantesimo sopra il centro esatto del mobile.

Non è l’unico pezzo da mobilio.

C’è un comodino pieno di fotografie, una libreria piena zeppa di libri, ed anche un comò con uno specchio enorme, dove sono posizionate  altre cornici.

Ma la cosa per cui avrei voglia di baciarla sono i poster.

Come Piton aveva quei barattoli fluttuanti con schifezze non identificabili all’interno, e quella cozza della Umbridge tutti quegli orrendi piattini con i gatti, lei ha poster su poster di gruppi Babbani.

Ce ne  sono dei Guns ‘n Roses, specialmente di Slash e Axl,  dei Queen, dei Sex Pistols, dei Led Zeppelin, dei Muse e dei Paramore.

Credo di poter dire con sicurezza che la prof è Nata Babbana, o al massimo Mezzosangue.

<< Sedetevi >> mormora, indicando tre sedie, che si sono appena avvicinate a noi, mentre lei si accomoda sulla sua poltrona, dietro la scrivania.

Mi sento come in quei film Babbani, di genere poliziesco, quando i poliziotti interrogano il criminale.

Mai metafora è stata più giusta.

<< Non voglio sentire spiegazioni. Perché lo so che poi partirebbe la fase alla “è-stata-lei-no-lui” e non mi va di ascoltarvi.

Zabini, non preoccuparti so che non facevi parte della mischia. >>

La sua voce è molto severa. Cazzo, mi espelle.

Vabbè, almeno andrò via con onore. Posso dire di aver alzato bacchetta contro Draco Malfoy. E che stavo vincendo.

Harry e gli altri mi faranno una statua in Sala Comune.

<< Piuttosto voi 2… >> continua rivolgendosi a me e Malfoy << …vi odiate fino a questo punto? Sapevo che tra le vostre Case c’era antipatia, ma pensavo restasse nei limiti del civile. Potevate farvi male. >>

Il problema non sono solo le Case. È l’appartenenza a due schieramenti diversi.

E non stiamo parlando delle 4 mura di Hogwarts. Abbiamo fedeltà e principi completamenti diversi, a proposito della vita e di ciò che è giusto o è sbagliato.

<< Diciamo che abbiamo “tatuaggi” diversi. >> dice Malfoy.

La sua voce è come quella che sentii il giorno dell’Udienza.

Ha perso l’arroganza che mi ha fatto saltare i nervi prima.

La professoressa ci guarda in modo curioso. Sicuramente non ha capito la battuta della Serpe. Meglio così.

Dopo un attimo di silenzio, la Kensington continua:

<< Comunque, ho deciso che non vi punirò, né toglierò punti alle vostre Case. >>

 

Canta questo è l’inno alla gioia, canta insieme a noooooi!

 

Appena queste parole abbandonano le labbra della professoressa, alzo la testa di scatto, distogliendo la sguardo dai lacci delle mie Converse, per incontrare l’espressione imperscrutabile della donna di fronte a me.

Anche gli altri due la guardano stupiti.

Okay, chi di loro due si è scopato la professoressa?

Insomma, abbiamo scambiato la scuola per un ring di Wrestling Magico…e lei cosa fa? Non ci punisce?

Nonostante l’assurdità della cosa, decido di crederci e allargo le labbra in un sorriso.

Alla cui vista la Kensington aggiunge:

<< Non cantate vittoria troppo presto.

Non vi punisco perché credo che non imparereste nulla comunque.

E non vi tolgo 300 punti a testa, solo perché ve li aggiungereste subito. Della Granger mi fido, ma di Weasley e di lei, signor Malfoy, per niente. >>

Fa bene a non fidarsi. Ron mi darebbe 100 punti solo per aver mandato male Malfoy…figuriamoci quando gli dirò che l’ho attaccato.

<< Insomma…non ci punisce ma non ci lascia nemmeno andare via così facilmente? >> domanda Malfoy un po’ irritato.

<< Complimenti signor Malfoy, vedo che siete anche intelligente, oltre ad essere un bel ragazzo. >>

Alle parole della professoressa trattengo a stento una risata.

Sul fatto che sia un bel ragazzo, non ci piove.

Ma, dai, intelligente è una parola grossa….okay, è anche quello, ma non posso restare impassibile di fronte a qualcuno che fa i complimenti a Malfoy.

Un insegnante, per di più. Adesso ne sono certa.

Malfoy si è portato a letto la Kensington.

<< Che caz…cavolo ti ridi Potter? >> domanda il biondo scocciato accanto a me, fissandomi arrabbiato.

<< Ah no…niente niente, Sex-Simbol. >> ribatto io, sempre ridendo sotto i baffi.

<< Ma tu guarda questa… >> cerca di obiettare, prima di essere interrotto dalla prof:

<< E’ proprio questo che voglio eliminare…il vostro rancore reciproco.

Magari non diventerete mai amici, ma almeno vorrei portare il vostro rapporto nei limiti della decenza. >>

Okay, è pazza.

E non sono l’unica pensarlo, dato che Zabini scoppia a ridere, e Malfoy la guarda stupito.

Sul viso dell’insegnante si allarga un sorrisetto cospiratore, quando improvvisamente si sporge dal bracciolo della sedia, per prendere qualcosa da uno dei cassetti della scrivania.

Quando si risistema, ci rivela il motivo del suo sorrisetto.

Apre il palmo della mano, mostrandoci due braccialetti identici.

Sono sottili e bianchi. Brutti, sembrano quei braccialetti che si consegnano alle mamme e ai neonati in ospedale.

<< Ehm…vuole farci un regalo? >> scherza Malfoy, con il suo solito ghigno sarcastico.

<< In un certo senso. A partire da oggi, sino a nuovo ordine, voi 2… >> dice guardando la sottoscritta e il biondo con sguardo severo << …passerete i pomeriggi in reciproca compagnia. Non mi interessa dove. Sala Comune, bagno, biblioteca, Lago Nero. Ovunque va bene. Ma vorrei che imparaste a conoscervi prima di giudicarvi.

Magari non diventerete amici, come ho detto prima, ma potrebbe essere un modo per mettere fine ai vostri duelli. >>

…………

……………..

………………..

……………………….

……………………………..

COSAAAAAA??

Trascorrere del tempo con Malfoy? A che scopo poi?

<< I braccialetti a che servono? >> domanda la Serpe. Ma cos’è pazzo? Le da corda? Da retta a questa pazzia?

<< Servono a farmi sapere se avete rispettato il mio “Piano Educativo” trascorrendo insieme TUTTI i pomeriggi, salvo emergenze . È intrisa di Veritaserum…ve lo chiederò ogni giorno, il tempo passato in reciproca compagnia. Se mi mentite lo scoprirò.

Non cercate di incantarlo, meglio per voi. Se scopro che state cercando di prendermi in giro…si passa a punizioni pesanti. >> conclude minacciosa.

Oddio…mi ha incastrata. Dovrei mettere piede nella squallida Sala Comune delle Serpi…sprecare i miei preziosi pomeriggi con Malfoy…mettere a serio pericolo i miei nervi…tutto per una maledettissima sigaretta.

Da oggi smetto! Che palle!

<< Professoressa… >> cerco di farla ragionare io << …se io e codesto individuo, ci dovessimo trovare nella stessa stanza per più di 15 minuti, non so quanto l’aggettivo “civile” si potrà adattare a noi. >>

<< Concordo. >> si mette in mezzo Zabini.

Okay, adesso Malfoy, amante della professoressa, dirà qualche cosa cattiva verso di me,le  manderà un occhiata da stupro, e la suddetta donna ritirerà la punizione.

Aveva detto di non volerci punire…ma questo impegno che ci ha accollato cosa sarebbe? Il Premio Nobel per la più grande storia d’amore della storia?

Ma quell’idiota non parla. Tace. Non spiccica parola.

Non emette un suono, nemmeno quando la bacchetta della Kensington, con un incantesimo, ci lega al polso i braccialetti.

Appena viene a contatto con la mia pelle, l’oggettino prende il passionale coloro del rosso.

Nel caso di Malfoy diventa argento. Come i suoi occhi e il suo animo indifferente verso il mondo.

<< A partire da domani… >> ci ammonisce ancora una volta la donna autoritaria di fronte a noi, prima di congedarci con un cenno.

Tutti e 3 ci alziamo dalla sedia, e stiamo per uscire dalla stanza, quando ci arriva la sua voce nuovamente alle orecchie:

<< Per la cronaca…ho sentito puzza di fumo in quel corridoio. Se per caso sapete chi sia stato potete dirgli di non farsi più beccare? >>

<< Ehm…va bene. Sarà fatto. >> le rispondo, con l’ aria colpevole, prima di richiudermi la porta alle spalle.

In silenzio ci dirigiamo verso le scale, io per salire verso la mia Torre e loro nei loro freddi sotterranei.

Appena voltato l’angolo, sommergo Malfoy di insulti.

<< Brutto idiota! Cretino che non sei altro, cos’hai, il cervello di un Troll? Come cazzo ti è venuto in mente di farci cacciare in una situazione del genere? Pezzo di scemo! >>

L’oggetto dei miei insulti sbuffa sonoramente, scambia un’occhiata esasperata con il suo amico, prima di rispondere:

<< Che palle Potter! Ma deve essere sempre colpa mia? Quella pazza ci punisce, ed è colpa mia…piove e non si può giocare a Quidditch, ed è colpa mia…cade un albero, ed è colpa mia…c’è la fame nel mondo, ed è colpa mia! Hai rotto i coglioni! >>

Ma tu guarda questo…

<< Allora con la fame nel mondo non c’entri niente…ma l’albero l’hai fatto cadere tu con uno Schiantesimo, la pioggia l’hai causata con un Incantesimo Temporale, e, se la memoria non mi inganna…TU hai alzato le mani per primo si di me, che sono anche una signora.

Ergo, la mia è stata legittima difesa, ergo è tutta colpa tua. >>

Che intellettuale che sono!

<< Senti, bambolina, con tutti i tuoi “Ergo”, “per l’appunto” e i “perdincibacco!” non andiamo a finire da nessuna parte.

Passiamo qualche fottutissima ora nelle nostre Sale Comuni a giorni alterni, ci facciamo i sorrisini davanti alla Kensington e addio punizione. >>

Ma io non le voglio passare insieme quelle ore!

<< Ho un’idea migliore…uno di voi 2 maniaci, inizia una bella relazione con la professoressa, così addio punizione! >>

Sono un genio!

Alla mia proposta, Zabini fa una faccia da arrapato mentale, che poi è quello che è, mentre Malfoy assume un’espressione finta offesa.

<< Secondo te…. >> dice il biondo << …noi ci offriamo così, a tutti? Per chi ci hai presi, per dei prostituti? >>.

Blaise,sceso dalle sue fantasie erotiche sulla nostra insegnante, si mostra d’accordo con l’amico, con aria abbattuta:

<< Già, secondo te, ci diamo a tutte…e non ci abbiamo già provato? Ma, a quanto pare la signorina è di “sani principi” e non andrebbe mai a letto con un suo alunno. >>

Alle sua parole smetto di camminare.

Ma io stavo solo scherzando! Ma questi sono pazzi!?

Quando, accortosi della mia brusca fermata, si voltano verso di me esclamo:

<< Oddio! Ci avete sul serio provato con la professoressa?! Ma siete matti? Con cosa ragionate, il cervello o solo con l’amichetto lì sotto? >>

<< Amichetto lì sotto. >> rispondono in contemporanea.

Deficienti.

<< Ma vaffanculo…depravati mentali. >> rispondo io, trattenendo a stento un sorriso divertito.

Riprendendo a camminare raggiungiamo le scale.

<<   Mica ci stai per chiedere di accompagnarti nella tua Sala Comune, vero?  >> domanda preoccupato Zabini.

Ma che scherza? Sono le ultime persone che potrebbero proteggermi, visto che solo pochi minuti prima Malfoy stava per strozzarmi.

<< Certo che no. So difendermi da sola, come avete potuto notare. >> ribatto con sorriso arrogante.

<< Fantastico, anche perché non ti avremo mai accompagnata. >> sottolinea Malfoy. Che gentile.

<< Grazie, tesori miei. Buona notte e sogni d’oro. >> auguro loro. Con il mio amichetto sarcasmo.

<< Ah, bè…i miei sogni saranno popolati dalla Kensington che mi insegna il Kamasutra. Non credo che saranno dorati…direi più a luci rosse. >>

E naturalmente, chi poteva sparare questa cazzata, se non Blaise Zabini, il Re degli Arrapati?

Con un’ultima occhiataccia verso le Serpi, inizio a salire le scale, con l’eco della risata di Malfoy nelle orecchie.

 

 

Appena entro in Sala Comune, vengo assalita dai miei amici.

<< Ma si può sapere dove cazzo sei stata? >>

<< 1 ora e mezza per una sigaretta? >>

<< Stai bene? >>

<< Hai incontrato qualcuno di losco? >>

Che carini, mia hanno aspettata alzati fino ad adesso…poveri, erano in ansia!

<< Calma, calma…ho un po’ di cose da raccontarvi. Sedetevi. >>

Harry, Ginny, Herm, Ron, Seamus, Dean e Neville, prendono posto sulle poltrone vuote intorno al camino.

Tanto sono sempre libere quelle poltrone.

Sia perché alle 23.30 non c’è quasi nessuno in Sala Comune, sia perché lo sanno tutti che queste sono le nostre poltrone preferite, e, da bravi lecca culo, ce le lasciano sempre a disposizione.

<< Sono andata nei sotterranei a fumare. >> inizio. Mi fermo un attimo, perché adesso so che qualcuno inserirà il suo commento. Lo facciamo sempre: ogni volta che qualcuno di noi racconta un episodio che ci è accaduto, o anche la lezione, o una qualsiasi cazzata, ogni periodo deve essere commentato.

<< Questo lo sapevamo >> dice Ginny. Appunto.

<< Ad un certo punto sono arrivati Zabini e Malfoy >>

<< Quei bastardi. >> commenta Ron a denti stretti.

<< Volevano farsi una canna, perché da loro non potevano. Naturalmente mi hanno detto di andarmene. >>

<< Egoisti! >> esclama Herm.

<< Ma io non me ne sono andata. Ovviamente! >>

<< Brava sorellina >> gongola orgoglioso mio fratello.

Salto il pezzo in cui ho poggiato le labbra sullo stesso filtro che prima era stretto tra quelle del Principe delle Serpi. Mi manderebbero a disinfettarmi.

<< Zabini ha notato il tatuaggio da Cacciatori. E Malfoy ci ha dato degli assassini. >>

<< COSAAA? Figlio di puttana! >> urla Seamus. Hanno tutti una faccia incazzata, ma la regola è chiara: uno alla volta, un commento per volta.

È davvero scemo come gioco, ma mi diverte.

È un’invenzione di Ron, quando stava “fatto”.

<< Io ho iniziato ad insultarlo, e lui stava per strozzarmi. >>

<< MA COME CAZZO SI PERMETTE?! >> Dean….

Non oso guardare mio fratello…deve avere gli occhi iniettati di sangue.

<< Ma io mi sono difesa. E vincevo. >>

<< Kiki sei un mito. >> dice Neville,  precedendo l’applauso che ne segue.

Staremo svegliando mezza Casa Grifondoro.

<< Il problema è che mi hanno sgamata. >>

<< Oh cazzo… >> Ron.

<< Non mi hanno espulsa. >>

<< Raccomandata >> fa Seamus, finto arrabbiato.

<< Però la Kensington mi ha costretta a passare i miei prossimi pomeriggi con Malfoy…a tempo indeterminato. A partire da domani. >>

<< …. >>

Tacciono tutti…e per togliere la parola a questi rompi palle ce ne vuole.

<< Bè, che c’è? Nessuno commenta le mie sventure? >>

<< Sorellina…solo…mi dispiace tanto. >> dice mio fratello, prima di scoppiare in un pianto finto sulla mia spalla.

Mentre io alzo gli occhi al cielo, Seamus, Dean e Neville, annuiscono alle parole di Harry con aria da funerale, mentre Ron completa la scenetta, dando pacche consolatorie sulle spalle mie e di Harry.

Idioti.

<< Idioti. >> da luce ai miei pensieri Herm. Per poi continuare:

<< Vabbè, Kiki è sana e salva ed io sono assonnata. Vado a letto. ‘Notte a tutti. >>

<< ’Notte >> rispondiamo in coro.

Quando ‘Mione si è allontanata, mio fratello alza la testa dalla mia spalla, e mi da un piccolo schiaffo sulla testa.  Ovviamente non mi fa male, ma io dico lo stesso:

<< Ahia! Ma, sei scemo? >>

<< Kiki, Harry ha ragione… >> dice Ron, con voce incazzata << …domani dovevamo andare insieme ad Hogsmeade, per il regalo ad Herm…te l’eri dimenticata? >>

Cazzo è vero. E adesso…?

<< Merda. >> è l’unica cosa che riesco a dire.

Cala il silenzio. Ognuno preso dalle sue possibili soluzioni. Le uniche parole che vengono dette sono “Buona notte a tutti” quando Seamus, Dean e Neville vanno a dormire.

Loro hanno comprato alla nostra amica, con Calì e Lavanda, un vestito che vedemmo un po’ di tempo fa a Londra.

Prima di partire per il nostro sesto anno, noi ragazze andammo il 30 agosto a fare una piccola vacanza nella capitale.

E vedemmo un vestito bellissimo, che ad Herm piacque tanto.

Ma non avevamo soldi, e con la Guerra e tutto il resto ci è passato di mente.

Voldemort in persona ci voleva morti, il tempo per andare a fare shopping era poco.

Ma poi, a Calì è tornato in mente, così hanno spedito una richiesta al negozio Londinese, che ha provveduto a farselo mandare dal magazzino.

Stamattina quel magnifico vestito è stato consegnato nella stanza dei ragazzi.

Invece noi dovevamo andare ad Hogsmeade, domani per comprarle qualcosa di decente.

Ma c’è il problema di Malfoy.

Una soluzione, però, ci sarebbe…

<< Bè…potremmo…portareMalfoyconnoi…. >> propongo tutto d’un fiato.

I miei amici alzano la testa e puntano lo sguardo su di me.

<< Scusa Kiki…non ho capito. >> dice Ginny.

<< Dicevo… >> ripeto io << …l’unica soluzione sarebbe quella di far venire Malfoy con noi. >>

Silenzio.

<< Eeeeeeh? Ma sei pazza? >> esclama Harry, dopo avermi guardata bene, per capire se stessi scherzando o meno.

<< Assolutamente no. >> concorda Ron.

Ma Ginny è d’accordo con me. In fondo è l’unica soluzione.

<< Ragazzi…ha ragione Kiki…è l’unica soluzione. >>

<< Amore, è di Malfoy che si parla. Non ho nessuna intenzione di passare con lui il mio pomeriggio! >>

<< Harry, per favore smettetela con questa storia. Non è mica un mostro a tre teste. >> mi lamento io. Okay,antipatia quanto vuoi, ma adesso si rasenta il ridicolo.

Rasenta? Ma da dove mi è uscito? Bah…

Comunque non dovevo dirlo. Perché Ron esplode.

<< Come non è un mostro? E certo che non lo è! È MALFOY! È pure peggio! Preferisco andare a farmi una Burrobirra con Fuffi o Aragog, piuttosto che con lui! >>

<< Okay, lo so che è un idiota… >> cerco di farlo ragionare io << …ma l’unica alternativa è che voi andiate senza di me. >>

Mi dispiacerebbe, ma possono prendere i miei soldi, e scegliere il regalo al posto mio.

Con la mia ultima frase zittisco i ragazzi, mentre Ginny si mostra perfettamente d’accordo con me.

<< Ufff… vabbè, e pomeriggio con Malfoy sia. >> conferma mio fratello, prima di alzarsi, augurarci la buona notte e andarsene a dormire.

Dopo pochi istanti anche Ron lo segue, dopo averci avvisate:

<< Se quell’idiota comincia a rompere le palle, non rispondo più di me e della mia bacchetta. >> puntandoci contro il dito, ammonitore.

Appena il suono dei passi strascicati di Ron ed Harry sparisce in lontananza, io e la mia migliore amica ci guardiamo, per poi scoppiare a ridere.

Certe volte esagerano davvero.

<< Oddio…che scemi! >> commenta Ginny, tra le risate.

<< Mi sa che domani ce li dobbiamo sorbire tutto il giorno con il muso lungo! >> dico io.

Quando smettiamo di sghignazzare, Ginny inizia a fissarmi con espressione seria.

<< Anche perché Malfoy non è tanto male. >>

Perché mi guarda così? Con quello sguardo carico di significati, di cui non riesco a coglierne nemmeno uno?

<< Dico bene, Kiki? >> continua.

Ma dove vuole andare a finire? Che cosa vuole dire?

<< Ginny…davvero, non capisco a cosa ti riferisci >> le rispondo, sincera.

<< Ma smettila….ogni volta che vi vedete vi spogliate con gli occhi. Non mi sfuggono i vostri scambi di sguardi, sai? E nemmeno ad Herm. Ringrazia il cielo, del fatto che i Cavalieri al piano di sopra sono un po’ tonti in queste cose… >>

Bingo. Centrata in pieno.

Ma, lo stesso non capisco dove voglia andare a parare.

In fondo, il fatto che ogni volta che vedo Malfoy ho una voglia matta di fare sesso con lui, non è un segreto. Per loro 2.

Il fatto che sia ricambiato il desiderio, era in dubbio, ma comunque non impossibile.

Ma, nonostante tutto, fedeli all’antipatia reciproca, non ci siamo mai nemmeno sfiorati.

<< Ginny, che io trovi Malfoy eccitante lo sapevate. E non è difficile nemmeno spiegarselo. È un dato di fatto che sia uno dei più bei ragazzi di Hogwarts. Ma non capisco che centra adesso…in fondo non abbiamo fatto mai niente, e mai lo faremo… >>

<< Dai Kiki, ma hai visto come ti guarda? Ti mangia con lo sguardo,come non ha mai fatto con nessun’altra. Poi, questa punizione non vi aiuterà a tenere a posto le mani. Finirai a fare sesso con Malfoy. >>

Conclude sussurrando cospiratoria, con un sorriso malizioso in volto.

Oddio!! Ma è impazzita?

<<  Ginny, ma stai scherzando? Lui è Malfoy, io Potter. Lui la Serpe, io il Grifone. Lui il Mangiamorte, io la Cacciatrice. Non potremo mai finire a letto insieme. E poi, se dovesse succedere, Harry e Ron darebbero di matto.  >>

Davvero, non oso immaginare la loro reazione se io e Malfoy dovessimo…

Povera me!

Alle mie parole, la mia amica lancia un’occhiataccia nel punto in cui i due ragazzi sono spariti prima.

<< Quei due lasciali stare. Si tratta di te e della tua vita privata. Mica devono portarselo loro Malfoy a letto. E poi…è vero siete opposti, ma io ti sto parlando di due bottarelle e via, mica di un matrimonio. E poi ho sentito dire in giro che il Principino è davvero un asso in certe cose… >>

Lascia la frase in sospeso, concludendo il discorsetto con l’ennesima occhiatina maliziosa.

<<  “Due bottarelle e via…” ,“Un asso in certe cose…”

Ginny, che fine ha fatto la rossa timida e casta che conoscevo? >>

Chiedo io, per sviare il discorso, con un sorriso.

<< Ah bè…è andata in vacanza, da quando ha conosciuto un certo Salvatore. Che poi, tra l’altro, è davvero bravo sotto le lenzuola. Fa cert…. >>

<< Uooooh…. >> la interrompo io << …con me si può parlare di tutto, tranne delle doti amatorie di mio fratello. Mi imbarazza! >>

Ginny scoppia a ridere, seguita da me. Quando la smettiamo, si alza e dice:

<< Io vado a letto. Comunque non credere di aver evitato il discorso, tesoro mio… >> prima di sparire oltre la scalinata del dormitorio femminile.

Resto un po’ incantata a fissare le fiamme del camino, ormai quasi spente, poi mi decido anche io ad alzarmi dalla mia calda poltrona, per trascinarmi in camera.

 

Che bel calduccio. Si sta proprio bene sotto le coperte.

Mi raggomitolo ancora di più in posizione fetale, per riscaldarmi, abbracciando il cuscino.

Ginny è ufficialmente impazzita. Ma cosa le viene in mente?

Okay, Malfoy mi desidera, ed io lui, ma cosa le fa pensare che dovremmo soddisfare questo capriccio?

Perché di capriccio si tratta… lei ha detto che “Mi mangia con lo sguardo,come non ha mai fatto con nessun’ altra” ma alla fine lo so che non è così. Mi considera bella, forse anche sexy, ma così come accade con tutte le puttane che gli riscaldano le lenzuola.

Ecco un altro motivo per cui mi rifiuto di cedere ai miei “istinti animali”…non ho nessuna intenzione di entrare a far parte della lista delle sue scopate.

Va bene, è carino e,  a volte, sotto dose di alcool, fumo, droga e marijuana, può anche strapparti un vago sorriso divertito…

Vabbè carino…diciamo bello, affascinante, arrapante, sexy, con due occhi che ti fanno dimenticare di che colore sono i tuoi, con una voce così sensuale, che dopo un po’ non sai nemmeno come ti chiami, con un fisico scolpito, che ti fa credere che il padre sia Michelangelo anziché quel bastardo, e con un profumo tanto invitante quanto la tua fragranze preferita.

La mia, per la cronaca, è quella della pioggia.

Non mi piace come agente atmosferico, ma l’odore che lascia si. Ed anche guardare tutto il resto del mondo inzupparsi, dalla finestra della Sala Comune. Trovarmi sotto la pioggia, o camminare su superfici da essa bagnate, mi irrita. Ma l’odore che lascia, e lo scroscio delle sue gocce che si abbattono sul mondo come lacrime, mi affascina molto.

Ecco, Malfoy, per me, è come la pioggia. Mi piace il profumo, mi piace guardarlo, ma non stare con lui. È contraddittorio, lo so.

Ma non sono mai stata una ragazza semplice.

Poi mi ritornano in mente le sue parole cattive:

“…siete anche voi degli assassini…”

“….qui siete tutti bravi a giudicare…”  

“…ma la verità è che non sapete un cazzo…”

Stronzo. E comunque, preferisco la neve.

 

Weilà!

Con un po’ di ritardo, eccomi  con il settimo capitolo!

La punizione della Kensington può sembrare troppo finta, ma c’è una spiegazione alla sua reazione, che si scoprirà più in là.

Adesso le cose iniziano a complicarsi.

Diciamo che i due ragazzi saranno costretti a conoscersi!

 

Ninive Shyal: rieccomi! Eh, già, la ragazza fuma tanto. Ma è lo stress a causarle tutta quella volgia di sigarette. In fondo, si sa, non ha mica una vita tanto facile1 comunque dai guai che una misera sigaretta le ha causato, credo che brucerà tutti i filtri e le scorte di tabacco a sua disposizione! Kiss

_Niki_: svelata la reazione della professoressa! Credo che i due la ringrazieranno…molto molto molto tempo dopo! Sono contenta che anche a te piacciano Harry e Herm insieme. Ma, come ho già detto, non so se stravolgerò le coppie! Kiss..

 

Al prossimo aggiornamento! E, mi raccomando, recensite!

BIGIA

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Capitolo 9
*** Please! ***


PLEASE!

La mattina dopo mi svegliai con lo scrosciare della pioggia nelle orecchie.

Aprii gli occhi, che subito corsero alla finestra: c’era il sole. Bah.

Devo averla sognata. Si adesso ricordo.

In genere alla pioggia associo sempre qualcosa di triste. Ma il sogno che ho fatto non era sicuramente non era uno dei miei incubi.

Ovviamente, protagonista assoluto delle mie sudate e urlate notturne, è sempre lui. Voldemort.

Comunque, stanotte, quella sua faccia orrenda e senza naso, non ha popolato affatto i miei divaghi mentali. Solo pioggia. Tanta pioggia.

E, la cosa bella, era che io stavo lì, sorridevo felice all’acqua che mi inzuppava. Io che detesto bagnarmi, quando piove.

Godevo appieno della sensazione di freschezza delle gocce di pioggia che mi lambivano il viso, le palpebre, le labbra, i capelli, le vesti.

Bah. Che cazzo di sogno.

 

<< Buongiorno, arzilli Grifoni! >> esclamo avvicinandomi al tavolo Rosso-Oro, e prendendo posto accanto a Neville.

Oddio, magari arzilli è una parola grossa. Sono tutti mezzi addormentati, e tengono a mala pena aperte le palpebre.

Harry, con la forchetta, sta infilzando qualcosa nel suo piatto, senza rendersi conto che è vuoto.

Ron, ha il cucchiaio in bocca da circa un quarto d’ora, e gli occhi semi chiusi.

Seamus addirittura russa sulla spalle di Dean, che è anche lui, talmente rintontito, che nemmeno se ne accorge.

Ginny e Neville tra un po’ si ritroveranno con la faccia spiaccicata nel bacon.

Decisamente, “arzilli” è una parola grossa.

Sono tutti quanti, con le loro menti, ancora nei caldi letti dalle trapunte rosse. Tutti tranne Herm, l’unica a rispondere al mio saluto, che è sempre stata molto mattiniera.

Di solito anche io, come i miei amici, ho una faccia sconvolta, che spaventerebbe un Infero la mattina.

Ma oggi no. Non so come mai.

Inizio a servirmi con la prima pietanza che mi capita sotto mano, quando le porte della Sala Grande si spalancano, permettendo al Principe delle Serpi di fare la sua grande entrata in scena.

Al suo fianco trotta contenta come una Pasqua la Parkinson, seguiti da Zabini e la Greengrass, e da Nott e un altro ragazzo Serpe, di cui mi sfugge il nome.

Ecco a voi, popolo di Hogwarts, la banda Serpeverde.

Ma questi cha fanno, le prove per come devono entrare in scena la mattina? Che cazzo, si aspettano a vicenda, e poi si dispongono a piramide?

Non appena i miei occhi si concentrano sulla sua slanciata figura, ecco che gli occhi grigi e magnetici di Malfoy si puntano nei miei.

Ecco, di nuovo, la lotta verde/ grigio.

Ed ecco che, di nuovo, mi dimentico come mi chiamo, ed anche dove mi trovo. Solo quando distoglie lo sguardo dal mio, con il suo immancabile ghigno, mi rendo conto che, probabilmente quel “Kiki” sia rivolto a me.

È il mio nome giusto? Ehm…si…è vero.

Mi volto verso Ginny alla mia sinistra, che si sta scambiando un’occhiatina eloquente con la riccia di fronte a noi.

Poi, tutt’ e due si girano verso di me, dedicandomi la loro migliore occhiata alla “sei stata sgamata, cara.. pappapero pappapapà”.

Ignorando i loro messaggi in codice, mi rivolgo a Ginny, che mi chiamava prima, imitando molto la Mcgranitt e il suo modo severo di parlare:

<< Dimmi Ginevra. >> 

<< Oh, nulla Kimberly…. >> mi risponde con il mio stesso tono canzonatorio << …volevo solo intimarti di porre attenzione al rivolo di bava che stava per colare dalle tue labbra. >>

Sia Herm, che Ginny scoppiano a ridere.

Devono ringraziare il cielo che i ragazzi sono, al momento, troppo rincoglioniti per capire qualcosa dalle loro battutine idiote.

Faccio una risata finta e sarcastica, prima di aggiungere:

<< Ma che divertente. Ho davvero delle comiche come migliori amiche. >>

Loro, semplicemente, fanno spallucce con aria innocente.

 

<< L’incantesimo “Duro” viene usato per tramutare gli oggetti in pietra. Non è come per il “Pietrificus Totalus”, che causa una immobilità totale alla vittima dell’incantesimo, dando una rassomiglianza con una statua.

Quest’incantesimo trasmuta ciò contro cui viene scagliato in pietra vera.

Organi,tessuti interni, pelle e sangue…tutto diventa una pietra.

La formula è “Duro”, prego colpite il canarino immobilizzato davanti a voi, con l’incantesimo. Presto passeremo ad animali più complessi, e poi ad essere umani. >>

Una cazzata. Già lo conosco questo incantesimo. L’ho scagliato più volte.

E infatti, al primo tentativo l’uccellino di fronte a me diventa una ammasso di sassi. Un po’ mi dispiace, ma caro il mio uccellino, io devo fare il mio dovere. Chi la sente poi la Kensington se non lo faccio?

<< Dobbiamo rendere un uccello, un sasso? Poteva dirlo prima. Conosco dei buoni trucchetti… >> bisbiglia la Parkinson alle mie spalle.

Okay, Kiki stai calma. Non parlava con te, ma con la Greengrass, quindi non attaccare litigi inutili.

Anche Harry, accanto a me, ha sentito la battuta squallida della Serpe, ed entrambi ridiamo sotto i baffi.

Scrivo la frase origliata su un foglio, con un mio personale commento:

La troiaggine della Parkinson colpisce ancora…sembra una ninfomane! K&H”, e incanto il pezzo di carta, così che , prese le sembianze di un omino, possa correre verso il banco di Herm e Ron.

In genere ci sediamo sempre nei banchi a 2, uno dietro l’altro, ma oggi la Kensington non ce l’ha permesso.

Forse perché, quando è entrata, ha sgamato Harry e Ron, che ci facevano Levitare a mezz’aria. Meno male che entrambe abbiamo avuto i riflessi pronti di chiudere immediatamente le gambe.

Altrimenti la minigonna della divisa non ci avrebbe certo aiutate a non dare spettacolo indecente.

Fatto sta che ha posizionato me e mio fratello, circondati da Serpi. Dietro di noi ci sono la Greengrass e la Parkinson, che è dall’inizio della lezione che stanno parlando delle doti sessuali di Stronzo 1, e Stronzo 2.

I quali si trovano esattamente davanti a noi. Naturalmente parlo di Zabini e Malfoy.

Mentre il mio omino di carta, sta saltando il banco delle Serpi, correndo verso la coppia dell’anno, una mano bianca lo afferra.

Malfoy ha intercettato il bigliettino, e adesso lo sta spudoratamente leggendo. I cazzi suoi no?

Mentre lui e il suo amichetto bruno stanno ancora ridendo, sferro un calcio alla sedia di Malfoy, per attirare la sua attenzione.

Quando si gira, noto con disappunto che, sia lui che Zabini, sono riusciti a fare correttamente l’incantesimo. Che nervi!

<< Malfoy, mai sentito il detto che“Chi si fa i cazzi suoi campa 100 anni? >> domando irritata.

Harry accanto a me ghigna, strafottente.

Eh no, fratellino! Anche tu con questa storia del ghignare ogni 5 secondi, per piacere no!

<< Bè, dovrebbero essere anche cazzi miei…avete dato della troia alla mia ragazza. >>

…………

…………..

La….Sua…Ragazza…? Oddio, da quando?

Fortunatamente è Harry a rispondere per me:

<< Senti Furetto…tua ragazza o meno, resta una buona puttana. >>

Zabini e Malfoy si guardano, per poi fare spallucce. Wao, hanno dato ragione ad Harry. Evento storico, gente!

<< Ma, l’altra sera…non avevi detto che stava con Nott? >>

Ecco, appunto! Mi ricordo perfettamente che non potevano stare nella loro stanza a farsi una canna, proprio perchè Nott e la Parkinson se la stavano spassando. Ah ah! E adesso come la giustifichi questa?

<< Si, ma siamo amici in fondo… >> risponde per lui Zabini << …condividiamo tutto! >>

Wao, bella spiegazione. Complimenti per la sensibilità e la considerazione delle donne da parte delle Serpi!!

<< Mi fate schifo. >> ribatto io, disgustata.

<< Potter, fatti un po’ di cazzi tuoi. Così va il mondo. >>

<< Questa è la più grande stronzata che abbia mai sentito. >> commenta Harry, prima di Appellare il bigliettino e spedirlo a Ron ed Herm.

Malfoy e Zabini,si girano con aria scocciata, giusto in tempo per intercettare la risata dei nostri amici.

La Kensington passa tra i banchi. Appena si avvicina ai nostri, dedica un sorriso orgoglioso, sia a me e mio fratello, sia alle Serpi davanti a noi.

Quando prosegue, dirigendosi verso i banchi delle ultime file, le teste di Malfoy e Zabini, ruotano nella sua direzione. O meglio, quella del suo sedere.

Alzo gli occhi al cielo, disgustata.

Mi giro verso mio fratello, solo per notare come anche i suoi occhi sono in direzione del fondoschiena della nostra insegnante.

<< Harry! >> lo rimprovero.

<< Che c’è? Guardo ma non tocco! >> si giustifica con espressione innocente.

Va bene che guardare non costa nulla, non è mica un reato…però…

<< Harry, è una nostra insegnante! E poi, qualcosa mi dice che tu sia fidanzato… >>

<< Vabbè, ma resto pur sempre un ragazzo. Non è che posso coprirmi gli occhi quando cammino… >>

Vabbè, è inutile. Lo ignoro anche quando sussurra:

“Che idoli papà e Sirius”

Meglio cambiare discorso.

<< Fratello depravato…come facciamo per oggi? >>

All’idea di trascorrere un pomeriggio con Malfoy, la serenità sul suo viso sparisce, per lasciare spazio ad un’espressione irritata.

Andiamo bene, non è nemmeno iniziata l’uscita e lui già inizia ad irritarsi.

<< Quando finisce la lezione convinci la testa di cazzo a venire con noi. >>

Se non sapessi che non è così, direi, dalla sua voce, che è morto qualcuno.

Solo che mio fratello, probabilmente, non conosce il verbo “parlare dei cazzi tuoi a bassa voce”, perché la sua frase viene sentita dalle Serpi avanti a noi, che, purtroppo si girano di nuovo verso di noi.

<< Anche io ti voglio bene Sfregiato. >> scherza Malfoy, con il suo inseparabile ghigno. Aggiungerei Sexy…

Zabini ride sotto i baffi.

<< Furetto, che ti fa pensare che stessimo parlando di te? >> ribatte Harry, irritato. Già si prospetta un pomeriggio di merda, se poi vogliamo aggiungere altri momenti in compagnia di Malfoy, faccio causa alla Kensington e alla sua “Operazione Educativa” del cazzo.

<< Bè, sua Maestà, hai un modo particolare in cui mi insulti. So riconoscere quando un tuo “Testa di cazzo” è rivolto a me. Lo dici con più sentimento. >>

Già è vero. Per la prima volta sono perfettamente d’accordo con Malfoy.

Harry annuisce, anche lui d’accordo con la Serpe, per poi aggiungere:

<< Comunque non sono io che devo chiederti qualcosa, ma Kiki. >>

Cosa? Oddio! No! Non può lasciarmi pregare Malfoy da sola. Non può abbandonarmi, mentre lancio al vento 7 anni di perfetta dignità femminile, davanti al Principe delle Serpi.

Vabbè, okay, sto esagerando. Ma il concetto è quello.

Sto per aprire bocca, quando suona la campanella. Approfitto della situazione per raccattare immediatamente i miei libri, metterli alla rinfusa nella tracolla e sgattaiolare via.

Sicuramente Malfoy non sarà affatto interessato a farmi un favore. Dovrò pregarlo, e dargli qualcosa in cambio. Dovrò andare contro i miei principi “mai-pregare-e-farsi-ricattare-da-qualcuno-meno-che-mai-da-una-Serpe”.

E non ci tengo.

 

<< Kiki, muoviti! Devi andare! >> sussurra Ginny accanto a me.

Siamo in Sala Grande, a pranzo. Sono riuscita ad evitare la Serpe tutta la mattinata. Non mi andava proprio di pregarlo.

<< Kiki, se non ti muovi, mi spieghi come facciamo ad andare ad Hogsmeade? Il compleanno di Herm è domani! >>

<< Ginny, hai ragione! Ma quel bastardo mi costringerà a chiederglielo in ginocchio! >> sussurro a mia volta. Tanto Herm sta parlando con Calì e Lavanda di non so cosa.

Ma perché mi dovevo cacciare in una situazione del genere? Perché proprio con Malfoy, poi?

<< Lo so che non sarà affatto piacevole! Ma fallo per ‘Mione… >>

Lo sapeva perfettamente che con quelle 4  parole mi avrebbe incastrata.

Guardo la mia migliore amica. La mia amica storica.

Mi è sempre stata accanto. Quando lasciai Kevin, alla ricerca degli Horcrux, nella battaglia contro Voldemort.

Questo è il minimo che le devo.

Determinata, mi alzo dalla panca, e mi dirigo verso il tavolo delle Serpi.

Intercetto lo sguardo di Harry e Ron. Il primo mi fa l’occhiolino, l’altro alza i pollici in aria. Sorrido.

Mentre sono a metà strada verso il mio obiettivo, mi accorgo che mi guardano tutti.

Cazzo! L’ora di pranzo, magari non era il momento più discreto per parlare con Malfoy.

Sono normalmente sotto i riflettori, ma alzandomi e dirigendomi a passo spedito verso i Serpeverde non aiuta a distogliere l’attenzione da me. Perfetto! Così imparo a non tirare fuori il coraggio Grifondoro prima.

Ho voluto prendere tempo? Supplichiamo Malfoy davanti a tutti!

Mi dirigo con passo spedito verso Malfoy e la sua banda.

Okay, che sto per pregarlo, ma l’orgoglio non mi impedisce di camminare a testa alta e senza timore.

Arrivata esattamente di fronte a lui, Nott mi vede e, con la bocca spalancata, da una leggera gomitata a Malfoy.

<< Theo, cazzo vuoi? >>

<< Draco, credo che questa signorina sia qui per te. >>

Parole magiche per l’amichetto sottostante.

Lentamente Malfoy si gira verso di me.

Per poco non gli cade la forchetta di mano. Non si aspettava di vedermi proprio qui.

Oddio, il Principe non è l’unico che si gira nella mia direzione, ma anche tutta la sua corte.

Pansy Parkinson mi fissa con sguardo omicida, la Bulstrode anche, mentre gli altri semplicemente molto stupiti.

Okay, non è affatto il posto migliore per parlare. Considerato che mezza scuola ci sta fissando.

<< Malfoy, devo parlarti. Potrei avere l’onore di farlo in privato, senza le facce di mezza Hogwarts che ci fissa? >> domando, infastidita.

Ma questi non hanno fame? Che cavolo, guardassero nel loro piatto, anziché me.

O, come nel caso di Nott, il mio seno.

Lo sapevo che dovevo mettere una maglietta a collo alto!

<< Uuuh…vedo che neanche la Potter è riuscita a resistere al fascino del nostro amico! >> commenta maliziosa la Greengrass.

Al che gli occhi della Parkinson sputano saette, gli amiconi Serpeverde scoppiano a ridere, e Malfoy ghigna compiaciuto.

Io? sto per uccidere qualcuno.

<< Bè, Daphne, come biasimarla… >> si vanta il biondo davanti a me.

<< Malfoy, iniziano a prudermi la mani. Se non vuoi perdere la possibilità di vantarti, ti conviene seguirmi. >>

<< Cosa faresti? Un attentato al mio viso perfetto? >>

Sorrido maligna.

<< No, all’amichetto lì sotto. >> rispondo riprendendo le parole con cui sgridai lui e Zabini la sera della punizione.

<< Amico, non credo che scherzi… >> lo mette in avviso Zabini.

Almeno uno, con un pizzico di cervello.

Quando Malfoy si alza con la faccia scocciata, Pansy sta per scoppiare a piangere, e gli altri cani arrapati dei suoi compari iniziano a fischiare.

Sto per girarmi e mostrare a tutti lo splendore del mio dito medio, ma mi contengo. Sono pur sempre una signora.

Usciamo dalla Sala Grande, con gli occhi di tutti puntati addosso.

Proseguo a passo spedito verso i corridoi che portano alle scale, fino a che non arrivo davanti ad un arazzo, che nasconde un corridoio segreto.

Lo stesso in cui al sesto anno sgamammo Ginny e Dean a pomiciare, e lo stesso che uso le mattine, quando sono in ritardo, per correre a colazione.

Cioè lo stesso che uso ogni mattina.

Lui non ha ancora detto una parola.

Quando mi giro me lo ritrovo più vicino del solito, con il ghigno tipico stampato sulla faccia arrogante.

Dio, com’è bello…

Scacciando certi pensieri dalla testa, mi accendo una sigaretta, senza indietreggiare a questa vicinanza.

Lui me ne ruba una dal pacchetto e mi guarda. Come sempre, con quello sguardo argenteo che sembra trapassarti l’anima.

Ispiro il fumo, e lo osservo quando fuoriesce dalle mie labbra, giusto per non essere costretta a guardare i suoi occhi.

Malfoy ha gli occhi fissi sul filtro arancio della mia sigaretta, o sulle mie labbra, non lo capisco.

Sono quasi a ¾ della mia Marlboro, quando si decide ad aprire bocca:

<< Se sei venuta qui per sedurmi, ci vuole molto più di uno scambio di sguardi. Anche se, lo devo ammettere, il luogo è azzeccato. >>

Conclude sfoggiando la versione più attraente del suo ghigno.

Sto per sciogliermi. Ma perché, il tuo peggior nemico, deve essere per forza così sexy? Non poteva avere qualche chiletto in più, occhiali da sfigato e uno o due brufoli?

Noooo…mi devo andare a cercare uno dei più bei ragazzi della scuola!

<< Malfoy hai fatto male i tuoi calcoli, se credi che sia quello il mio scopo. >>

Perché mi è uscita così bassa e roca la voce?

Quello è il mio tono da seduttrice. Funziona sempre.

Nel suo caso, però, non fa un cenno.

Okay, non voglio mica sedurlo, quel tono mi è uscito spontaneo, però il fatto che lui non abbia reagito mi ferisce nell’orgoglio.

Cazzo, la Parkinson lo eccita e io no? Oddio, devo andare in un corso per aumentare la mia autostima, dopo questo duro colpo.

Siamo ancora vicini. Troppo. E io mi sto innervosendo. Faccio un altro tiro alla mia sigaretta, sentendo il sapore acre del fumo scendere nella gola.

Una parte la espiro con il naso, l’altra con la bocca, dirigendo il fumo verso l’alto, alzando leggermente la testa verso il soffitto.

Quando la riabbasso trovo il suo viso ancora più vicino.

<< Vuoi farmi credere di avermi portato in questo posto appartato, solo per fumarci una bella sigaretta insieme? >>

Sussurra. No, cazzo non sussurrare così!

In quel modo arrapante, seducente, attraente.

Non ce la faccio più. Se non si allontana non riuscirò a frenare le mie labbra.

Ma lui non da segno di cedimento.

Si avvicina, mentre il cuore inizia a galoppare furioso.

Ancora più vicino.

Ed io ho la gola secca, e le mani tremanti.

Adesso le nostre labbra si sfiorano.

Restiamo fermi così per qualche secondo.

Con le labbra a piccolo contatto. Riesco a sentire il suo profumo, che mi fa perdere la testa. Sa davvero di pioggia.

Dovrei scansarmi, ma il suo viso, i suoi occhi, le sue labbra, il suo respiro sulla mia pelle, il suo profumo, mi ipnotizzano.

All’improvviso sento una voce nella mia testa, con lo stesso timbro di rimprovero di Harry:

Che cazzo stai facendo? È Draco Malfoy, diamine!”

Quasi contemporaneamente ci scostiamo l’uno dall’altra.

Io mi giro di spalle, cercando di riprendere fiato, e portando febbrilmente la sigaretta alle labbra.

Quando, ormai finita, la spengo e la faccio Evanescere, noto che il filtro era ridotto una sottiletta, schiacciato dalla troppa forza del dito medio e indice.

Quando la sua voce, nuovamente sarcastica mi giunge alle orecchie, decido a girarmi:

<< Dicevi, sul non volermi sedurre >>

Okay, sul suo viso è tornata quell’espressione arrogante e strafottente.

Momento strano: ufficialmente concluso.

<< IO sedurre TE? E secondo te, a quest’ora eravamo ancora qui, se quello fosse stato il mio obiettivo? >> ribatto, anch’io con sarcasmo.

Ma si, vantiamoci un po’ con il signor-cadete-tutte-ai-miei-piedi.

Anche perché, mi devo assolutamente distrarre da quello che stava per succedere pochi istanti prima.

<< Uohohoh….credi di riuscire a sedurre uno stallone come me, in così poco tempo? >> mi sfida, ghigno e compagnia bella al seguito.

<< Non è che credo…lo so. >>

Un sorriso sarcastico degno del suo mi si apre sul volto.

<< E allora, dimostralo. >>

Una sfida? Sbaglio o mi sta sfidando?

Un attimo…Kiki la tua resistenza dal non saltargli addosso e già minima, se poi ti metti a fare questi giochetti scemi…siamo fritti.

<< Non ci tengo. Perché poi so che mi metteresti le mani addosso. Dovrei scaraventarti di nuovo da qualche parte, e mi metterebbero di nuovo in punizione. >> mi paro il fondoschiena.

Quando pronuncio la parola “punizione” mi ricordo il motivo che mi ha condotta qui.

Mentre lui sta ancora ridacchiando, mi decido a fare ciò che era mio dovere da stamattina.

<< Ehm…Malfoy…a…a proposito della punizione…devochiedertiunfavore. >>

Sussurro tutto d’un fiato.

Ma tanto non mi ha capita, perché sul suo viso appare un’espressione confusa.

Prima che possa chiedermi spiegazioni, scandisco bene ciò che ho detto.

<< Devo.Chiederti.Un.Favore! >>

Mi guarda. Ghigna. Cerca di trattenere una risata.

Esplode.

<< Si…come no…TU un favore…a ME! >>

Commenta tra le risa. Mmmh,che nervi!

<< Hai capito bene Serpe. Ho bisogno del tuo aiuto. >>

Quando capisce che non sto scherzando, smette di ridere e prende a fissarmi, senza, però, abbandonare il suo sorriso divertito.

<< E cosa può volere la Regina dei Grifoni, da me? >>

Inizia a fare il sarcastico? Inizia a prendere per il culo? Wao…mi sa che dovrò persino mettermi in ginocchio.

<< Vedi…ehm…domani c’è il compleanno di ‘Mione e noi… >>

<< Fate una festa, e avete esaurito la vostra scorta di erba, e ne volete un po’ da me? >> propone, con la tipica espressione alla “Non avrete proprio niente”.

<< No. Harry e Ron hanno i loro contatti. Non è quello il problema. È che…dovremmo…dobbiamo andare a prenderle un regalo…oggi…ad Hogsmeade…quindi… >> inizio a porgerli il problema farfugliando.

<< Cosa vuoi, una cosa di soldi? >> wao, sembra molto un di quei boss della mafia. Comunque, lo credevo un po’ più sveglio.

<< Ehm….Malfoy… anche io dovrei andare con loro oggi pomeriggio. Ma c’è la punizione. Quindi…dovresti venire con noi! >>

Ecco, detto. Un po’ balbettando, mangiandomi la lingua per il disgusto delle mie parole, guardando il pavimento, ma l’ho fatto.

<< Cioè, mi stai chiedendo di venire con voi, a prendere il regalo alla Mezzosangue? >> domanda, come se non credesse alle proprio orecchie.

<< Esattamente. >> confermo alzando lo sguardo.

Ha un’espressione confusa, e stupita, che man mano diventa divertita, per poi farlo esplodere di nuovo in una risata.

<< Cioè, dovrei passare il mio pomeriggio, con te, Lenticchia, Potty e Fiammetta, per di più per fare il regalo alla Mezzosangue? Oddio, tu sei matta! >>

Ah. Ah. Ah. Che ridere. Ma come mai io non mi diverto affatto?

<< Dai, per favore! Che ti costa? Solo un pomeriggio! Ti prego! >>

Giuro che avrei preferito mangiarmi la lingua, piuttosto che supplicare Malfoy.

Ma Herm è Herm…è solo per questo che adesso sto ricorrendo all’artiglieria pesante: faccia da convincitrice (che uso con ‘Mione per farmi copiare i compiti) e…signori e signori…addirittura mani giunte! Davanti al Principe delle Serpi!

<< Potter, sbaglio o mi stai supplicando? >> domanda, curioso. E stupito aggiungerei anche. Sono riuscita a stupirlo circa tre volte in mezz’ora…

<< Si. Non sbagli affatto! Ti prego! L’idea non riempie di gioia nemmeno me…ma altrimenti non posso andare con loro…per favore, vieni con noi! >>

<< E secondo te, dovrei farlo, perchè…? >>

Effettivamente non ci sarebbe nessun motivo che lo spingerebbe a farlo.

Oddio, uno ci sarebbe, il cuore, un pizzico di gentilezza e compassione e la ricetta “accontentiamo Kiki” è pronta…ma Malfoy non ha nessuno di questi ingredienti.

Va bene…sono caduta proprio in basso, però! La sua stronzaggine mi costringe a farlo…

<< Ti prego! Farò tutto quello che vorrai! >> continuo la mia supplica, sempre con le mani in preghiera e con il tono supplicante.

Ottimo, ricattata da Malfoy…

<< Davvero tutto? >> chiede. Con malizia? Assolutamente si.

Un cartello luminescente alle sue spalle con la scritta “Battuta a doppio senso” sarebbe meno ovvio della sua faccia arrapata e del suo sorrisino da seduttore. Notare: sorrisino, non ghigno. Anzi, no, adesso è un ghigno.

Prendo un bel respiro, espiro e rispondo:

<< Si. Tutto. Basta che, per oggi, mi accontenti. E non ci rendi l’uscita troppo insopportabile. >>

Inizia a far finta di pensare. Si porta indice e pollice intorno al mento, e inizia a camminare avanti e indietro per il corridoio.

Non credo che mi chiederà sul serio di fare qualcosa di losco. Non è così squallido.

Però l’idea di potermi far fare qualsiasi cosa lui voglia, deve allettarlo molto.

Almeno,nel mio caso sarebbe così!

Dopo un po’ di minuti di questa scenetta patetica, si gira verso di me, e naturalmente, incatena il mio sguardo al suo.

E, di nuovo, mi dimentico come mi chiamo, dove sono, chi è lui, e che probabilmente dovrei volgere gli occhi altrove.

Come in un film a rallentatore mi si avvicina di nuovo.

Quando il suo viso è a pochi centimetri di distanza dal mio, mi afferra la vita, con le mani ferme e calde. O magari, sono gelide e sono io ad essere un fuoco.

Non c’è uno specchi qui, ma credo che il colore della mia pelle ricordi vagamente i capelli Weasley. O le orecchie di Ron quando si incazza.

Colore identico.

Dalla vita mi attira la suo corpo.

Adesso il mio seno poggia sul suo petto marmoreo.

Anch’esso lo sento caldo, ma, come ho già detto, potrei essere io in fiamme.

Avvicina le sue labbra al mio orecchio, e, solleticandomelo con i fiato, mi sussurra roco:

<< Davvero…tutto? >>

Oddio, mi sto sciogliendo. Chiamate i Maghi del Fuoco, mi sto bruciando.

Senza più fiato, annuisco e basta.

Lui, alla mia risposta, struscia le labbra contro il mio collo, e mi attira dalla vita, ancora di più verso si se.

Mentre la sua bocca sta esplorano delicatamente ogni centimetro del mio collo, sussurra di nuovo:

<< Sicura? Tutto, tutto? >>

Annuisco, di nuovo. Poi, chiamando a rapporto tutto l’ossigeno che mi è rimasto nei polmoni, aggiungo:

<< Vieni con noi .>>

Quello era di nuovo il mio tono basso da seduttrice. E stavolta ha avuto effetto su di lui. Se prima le sue labbra si contenevano nel semplice sfiorarmi il collo, adesso lo sento irrigidirsi, trattenendosi dal posarmici un bacio vero e proprio.

All’improvviso si stacca da me, mettendo una manciata di metri tra di noi.

Finalmente posso respirare. Quando lui è nei dintorni, e soprattutto quando si comporta così, davvero tutto il mio corpo non percepisce altro che lui.

Che palle!

L’ho sempre ammesso di desiderarlo, ma quest’anno la situazione è peggiorata.

Mentre gli altri anni, la distanza minima in cui ci siamo trovati è stata io in banco avanti e lui in quello dietro, quest’anno il suo atteggiamento nei miei confronti è cambiato.

Si è fatto più attraente. Si comporta come se, davvero, mi volesse sedurre.

Magari fisicamente lo attraggo anche io, ma ha sempre rifiutato, come me, quest’attrazione. Forse, quest’anno non ha intenzione di farlo.

E questo sarebbe un problema anche per me.

Perché, una cosa è resistergli mentre insulta me ed i miei amici, mentre ci urliamo a 5 metri l’uno dall’altra…un’altra cosa è trattenersi dal saltargli addosso mentre mi sussurra battutine a sfondo erotico nell’orecchio, mi sfiora con le labbra e mi tiene stretta a se.

Sto ancora cercando di riprendere fiato, quando, sempre di spalle, mi dice:

<< Okay, verrò con voi. Però tu dovrai scontare tutta la punizione nella MIA Sala Comune, senza costringermi a venire sulla Torre degli Idioti. Chiaro? >>

Cosa? Passare i miei pomeriggi tra le Serpi? Almeno prima potevo sperare in un appoggio dei miei amici a giorni alterni, adesso neppure quello!

Però, per ‘Mione…

Con un sospiro rispondo:

<< Va bene, stronzo. Ore 17.00, statua della Strega Orba. Puntuale. >>

Dopo aver ascoltato l’appuntamento, se ne va senza dire una parola.

Io mi accascio per terra, strisciando contro il muro a cui mi sono appena appoggiata.

Non si è più girato a guardarmi. Non so cosa voglia fare con me, ma se vorrà combinare qualcosa, mi uccide ammetterlo, sarei in suo potere.

Non mi va affatto. In genere con i ragazzi sono io a condurre il gioco.

Scelgo io chi, come, cosa e quando.

Anche con Kevin, iniziò così.

Poi iniziò a piacermi davvero, ed io a lui, e si creò una certa parità.

Non capisco perché con Malfoy mi comporti così.

Anche Kevin mi mandava in palla il cervello, ma con lui sapevo di non dovermi trattenere. Mi lasciavo andare.

Mentre con lui, non mi abbandono per niente. Cerco di trattenermi, di scansarmi, di evitare contatti. Ma, nonostante tutto,mi ritrovo persa nel suo profumo, ad assaporarlo come una cocainomane sniffa la sua dose giornaliera. Persa nei suoi occhi, come un devoto legge il Libro Sacro.

Persa nelle sue carezze sfiorate, come la Cappella Sistina, nelle delicate spennellate di Michelangelo.

Oddio, non so se la Cappelle Sistina socchiudeva gli occhi e respirava a fatica quando il pennello di Michelangelo la sfiorava, ma, insomma, la stava facendo stupenda, un po’ di gratitudine…

“Merda, se continua così andrò davvero a letto con Malfoy.”

Penso affranta, mentre sono ancora seduta per terra, con la testa tra le mani.

 

Coglione. Sono un emerito coglione.

Ma come cazzo mi è saltato in testa di avvicinarmi così?

Idiota che non sono altro.

Mentre cammino a passo svelto per i corridoi, diretto in Sala Grande, l’immagine del suo viso completamente abbandonato mi si affaccia continuamente nella mente.

Cazzo, sono sette anni che resisto dallo scoparmela, e adesso, che faccio?

Crollo all’ultimo?

No. Draco Lucius Malfoy non è mica un debole.

Non sarà certo una donna, per quanto bella, a farmi capitolare.

Entro in Sala Grande, con il solito passo regale, ignoro i sospiri di qualche ragazzina insulsa,e mi dirigo vero il mio tavolo, accanto a Blaise.

Appena mi siedo, Nott mi assale:

<< Te la sei scopata? Ammettilo, stronzo! >> fa finta di minacciarmi con la forchetta.

<< 1^ Fatti i cazzi tuoi. 2^ Ti pare che mi scopo la Potter? >>

Lui e Zabini si guardano per pochi istanti, per poi volgere lo sguardo verso la figura perfetta della Salvatrice del Mondo Magico, che sta facendo il suo ingresso in Sala Grande.

<< Si >> rispondono in coro.

<< Ragazzi ma siete matti?... >> inizia Pansy irritata << …Draco non si farebbe mai una Grifondoro del genere. Resta sempre la Pottere poi, può anche essere carina, ma lui ha qualcosa di meglio. >>

Sarebbe lei il “qualcosa di meglio”?

Ma non fatemi ridere! Va bene, è una bella ragazza, di buona famiglia, magari anche simpatica a volte…ma è solo sesso!

È lei che urla ai 4 venti che stiamo insieme! E allora, accontentiamola!

Chiamarci amanti, o fidanzati non cambia il menefreghismo che ho nei suoi confronti!

Comunque, capisco che sia gelosa, ma definire Kimberly Qualcosa Potter semplicemente carina è una bestemmia.

Magari fosse solo carina, sarebbe molto più facile trattenermi dal portarmela a letto.

È semplicemente bellissima. È l’orgoglio della fauna femminile di Hogwarts.

Il sogno erotico della maggior parte dei ragazzi, qui. Anzi diciamo tutti.

Anche i Serpeverde se la scoperebbero volentieri, io compreso.

Ha un corpo che è una favola. Seno, né troppo grande né troppo piccolo.

Gambe perfette, pancia piatta e un culo che urla al mondo “Toccami”.

Per non parlare del viso. Gli occhi sono di un verde sconvolgente, non puoi non affogarvici. Ti attraggono a loro come una spirale mortale, verde come la pelle più lucente del più inesorabile serpente.

Pelle liscia “come il culo di un bambino”, labbra piene e rosee dal quale qualsiasi bocca implorerebbe un bacio ,e capelli lunghi e neri come la notte più buia, in cui lo sguardo si perde, osservando le oscillazioni della luce con essi. Le ragazze dicono che anche lo Sfregiato è bello…non sono molto d’accordo,ma se è così, complimenti a quella gnoccona della mamma.

E anche al padre, che, per essersi scopato la Kensington, doveva essere davvero un idolo. Dopo questo punto a suo favore, credo che avrebbe anche potuto starmi simpatico.

Peccato che i figli no.

<< Draco, scusa, ma allora che voleva la Potter da te? >> mi domanda Daphne, con la sua voce cristallina e la sua solita eleganza.

Anche lei è stupenda,una sana notte di sesso con lei ci starebbe benissimo, ma sta con Blaise.

Per quanto mi riguarda la mia “ragazza” possono scoparsela anche i miei compagni. Chi se ne fotte, l’importante è che sia io a dare il permesso…non vorrei mica diventare cornuto.

Ma Blaise non vuole che si tocchi la sua fidanzatina…e allora “ammirare ma non toccare”.

<< Voleva chiedermi un favore. >>

Appena pronuncio le paroline magiche, Zabini quasi si strozza con il Succo di Zucca, Nott fa cadere la forchetta con cui mi aveva minacciato e le ragazze spalancano la bocca.

<< Oggi andrò con lei e i suoi amichetti sfigati ad Hogsmeade. >>

<< COSA? >> esclama Pansy incazzata.

Ma questa cosa crede, che non possa fare cosa cazzo voglia?

<< Malfoy, ma che cazzo ti è preso? >> domanda fine come al solito, la Bulstrode.

<< Se mi fate finire la frase, forse arriveremo a fine pranzo, senza che io vi Cruci. Mica lo faccio senza niente in cambio. A causa di quella punizione del cazzo rischiavo di dover passare un po’ di tempo nella Torre dei Coglioni. In cambio di un pomeriggio con lo Sfregiato e i Babbanofili, non dovrò nemmeno vederla da lontano. Verrà sempre lei da noi. >>

La notizia porta reazioni diverse ai miei compagni di Casa.

Pansy e Millicent fanno delle facce da funerale, incazzate per essere costrette a invidiare il corpo della Potter anche nella loro Sala Comune.

Daphne non fa una piega, Zabini nemmeno, e Nott fa un ululato. Da allupato, appunto.

<< Theo, me sei coglione?... >> si lamenta Pansy << …davvero ti scoperesti la Potter? Insomma, la Sfregiata? La Regina di quegli idioti dei Grifondoro? >>

<< Mica me la devo sposare. Una notte di sesso, mica ci sta male… >> risponde Theo, come se spiegasse quanto fa 2 + 2.

Alla faccia ancora dubbiosa di Pansy, prosegue.

<< …si, Pansy, mi farei la Potter, la Bambolina Sexy, la Regina delle Gnocche! >>

Giusto, non me la devo mica sposare! Insomma, ho passato 7 anni ad andare a letto con altre persone, sognando come sarebbe stato il sesso con lei.

Questo fatto, poi, del Proibito, mi ha sempre eccitato maggiormente. Magari andandoci a letto, resterei deluso, e quest’attrazione assurda tra noi finirebbe, una volta per tutte.

Alzo lo sguardo dal piatto, e la vedo ridere con Finnigan.

No, non credo passerebbe.

<< Nott, parli tu che sei perennemente affamato di donne…ma, insomma, la Potter è insopportabile! Crede di essere la regina del Mondo…lei e i suoi amichetti idioti. Vogliono che tutti li venerino! >> commenta sguaiata Millicent.

Veramente quelli siamo noi. Però,in fondo, apparteniamo alle famiglie Purosangue più nobili del Mondo Magico, è ovvio che dovremmo avere la scuola ai nostri piedi!

E invece no. Arrivano loro, Grifoni Mezzosangue e Babbanofili…credono di essere superiori a noi, solo perché i loro idoli hanno, per puro culo, sconfitto il Signore Oscuro.

 

<< Uccidi Silente. Ultima barriera che separa i Potter dalla Morte. Uccidilo,e i tuoi genitori vivranno! >>

Poi dolore. Dolore al braccio sinistro, dove il pazzoide spostato assassino stava posando al bacchetta.

Cerco di non urlare, ma qualche gemito di dolore fuoriesce dalle labbra.

Poi, all’improvviso, il dolore cessa. Al suo posto, sul mio braccio, qualcosa di peggio: il Marchio Nero.

 

Scaccio dalla mente certi ricordi. Non ci tengo a rivedere quella faccia orrenda e spaventosa.

<< Sentite, non rompete i coglioni. Non ho nessuna intenzione di avvicinarmi alla Torre dei Grifoni. Ergo, la Potter starà nella nostra Sala Comune nei prossimi pomeriggi. >> proclamo alzandomi da tavola, e dirigendomi verso l’uscita della Sala Grande

<< Ehi, Draco! Adesso abbiamo Pozioni, che fai la salti? >> mi urla dietro Blaise. Senza rispondergli mi dirigo vero la mia stanza, nei sotterranei.

 

Ma, perché? Perché, dico io? Come cazzo ho fatto a cacciarmi in questa situazione? Punizione “educativa” del cazzo. Fanculo a questa cosa e alla Kensington!

Sdraiato sul letto, con un braccio dietro la testa e uno in movimento, per portare la sigaretta ripetutamente alle labbra, cerco di mettere in moto il cervello, alla ricerca di tutte le bestemmie che conosco. E in tutte le lingue.

Quando sento bussare alla porta.

<< Ma che cazzo deve fare un ragazzo per fumare in pace? >> urlo arrabbiato. Lo sanno tutti che, quando fumo sdraiato in camera mia, voglio stare da solo, senza rompipalle intorno.

La porta, nonostante tutto si apre, per fare entrare una bellissima ragazza dai capelli rossicci nella mia stanza.

No, non è la Weasley. Ma non so nemmeno il suo nome.

Dai colori della divisa è Serpeverde, dai lineamenti del viso deve essere poco più piccola di me, e dal sorrisino malizioso deve essere alla ricerca di qualcosa in particolare.

<< Oh, scusami. Mi hanno detto che eri in camera, e che potevo venire. >>

Theo e Blaise…traditori di merda!

<< Che vuoi? >> lo so, non sono molto educato. Ma chi se ne fotte.

<< Oh, nulla. Volevo solo presentarmi al Principe delle Serpi. Sono Marie Dumont, da poco trasferitami da Beauxbatons. Ho sentito molto parlare di te. >> continua la sua presentazione con tono sensuale.

Come se me ne fregasse qualcosa del suo nome, o da dove viene.

La guardo meglio. È molto bella. Un corpo longilineo, formoso e perfetto.

Capelli bronzei e lunghi, occhi castani né troppo grandi né troppo piccoli. Per non parlare del modo in cui porta la divisa. La cravatta non c’è, per permettere ai primi bottoni sbottonati, di far intravedere la linea dei seni ben compressi nella camicetta, certamente di qualche taglia più piccola.

La gonna è più corta della regolamentale lunghezze.

Seduttrice.

Decisamente bella. Non al livello della Potter o della Greengrass.

Ma è decisamente scopabile.

Mi alzo dal letto,le espiro il fumo sul viso, e le porgo la mano.

<< Piacere… >> mi presento in un sussurro << …Draco Malfoy >>

Prima di poggiare maleducatamente le mie labbra sulle sue, e spingerla sul letto, iniziando a spogliarla.

Mmh,carne nuova. Però, continuo a credere che anche quella che ammiri da 8 anni non sia male.

 

Salve a tutti!

Lo so che tutti si aspettavano la gita ad Hogsmeade, ma il capitolo sarebbe stato troppo lungo!

Adesso, però, gli animi iniziano a riscaldarsi!

Comunque passiamo ai ringraziamenti.

 

alice brendon cullen: Figurati, non fa niente se non recensisci un capitolo! Non tutti passano la loro vita nel più schifoso ozio come me! finisco i compiti sempre “casualmente” molto presto! kiss

DiNozzo323: ed ecco la reazione di Draco! Povera Kim, pomeriggi con la Parkinson…ma credo che le farà fare una brutta fine prima o poi! Muahaha! Grazie mille per i complimenti! kiss

Ninive Shyal: bah, considerato l’aspetto fisico del ragazzo con cui sconterà la punizione…già,nemmeno io credo che smetterà di fumare! Grazie ancora! Kiss

_Niki_: la gita si avvicina!si è vero, Zabini è un po’ pervertito, ma in fondo in fondo è un bravo ragazzo! Ti ringrazio per i complimenti! Kiss

 

E grazie mille, anche a chi ha messo la storia tra i preferiti, e chi legge soltanto! Al prossimo capitolo!

BIGIA

 

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Capitolo 10
*** Everybody to Hogsmeade! ***


EVERYBODY TO HOGSMEADE!

Lo sapevo. Lo sapevo che doveva fare tardi.
Brutto idiota di una Serpe!
<< Kiki, se questo idiota non arriva tra 5 secondi, giuro che lo vado a prendere dalla Sala Comune, lo Crucio, lo Schianto e lo trascino di peso fin qui. >>esclama Ron, furente.
Sono le 17.20 e Malfoy ancora non si vede. Di questo passo ci faremo scoprire. Ron è circa un quarto d’ora che mi ripete minacce su Malfoy.
Ginny ha creato una bambola Vu-doo con la faccia della Serpe e la sta infilzando con la bacchetta.
Harry, invece, è stranamente silenzioso. È poggiato all’ombra di un muro, con una gamba piegata per far poggiare la pianta del piede alla fredda parete,e l’altra ben dritta sul pavimento.
Non ha proferito insulto, lamento, minaccia, sbuffi sul ritardo di Malfoy.
Si limita a fumare la sua sigaretta tranquillamente. In teoria sarebbe rischioso, ma abbiamo la Mappa del Malandrino con noi.
I professori difficilmente bazzicano i corridoi il pomeriggio, ma Gazza e quella palla di pelo che lui considera una gatta, si.
Ma abbiamo messo una Pasticca Febbricitante nella ciotola di Mrs Purr…adesso Gazza starà certamente finendo di fare impacchi freddi alla sua gatta. Puah!
Finalmente sentiamo dei passi in lontananza. Mi affretto a controllare sulla Mappa: è Malfoy.
<< E’ lui. >> informo i miei amici.
Ginny, con un’ultima infilzata particolarmente forte dritta nel petto di vu doo-Malfoy, fa Evanescere la bambola, e si alza dal gradino su cui era elegantemente seduta.
Ron, impreca:
<< Era ora, grandissima testa di cazzo! >>
Mentre Harry si limita a staccarsi dal muro, senza alzare gli occhi dalle sue scarpe. Ginny,con una occhiata eloquente, mi domanda silenziosamente cosa abbia mio fratello. Io alzo le spalle, informandola che non ne ho idea.
Bah, il pomeriggio con Malfoy deve averlo proprio rattristato.
Dopo pochi secondi, la figura slanciata di Draco Malfoy, svolta l’angolo, continuando tranquillamente a camminare verso di noi.
Cioè, questo è in ritardo di circa mezz’ora, e passeggia tranquillo?
<< Malfoy, sei in ritardo. >> lo rimprovero io, fredda.
Già, fredda. Perché, dopo oggi nel corridoio, ho capito che devo prendere le distanze, se non voglio ritrovarmi legata in qualsiasi modo a lui.
<< Dovrei scusarmi? >> risponde sarcastico.
<< Si, dovresti. Ma sei solo una Serpe, non possiamo pretendere troppo da te.> > afferma mio fratello, pungente come un lama.
Mi si avvicina, mi circonda la vita con un braccio e, con un ultimo sguardo di ghiaccio a Malfoy, getta la sigaretta e mi trascina con se nel passaggio segreto della Strega Orba.
Ginny, fa Evanescere la sigaretta di mio fratello (guai se qualche professore dovesse trovare cicche e cose varie) e si limita a seguirci con Ron alle spalle, con sguardo dubbioso verso Harry.
Anche Ron lo guarda stranito.
Non perché abbia insultato Malfoy, ma il modo in cui l’ha fatto. Con più freddezza del solito, cattiveria…odio.
<< Harry, che hai? >> sussurro piano, senza farmi sentire dagli altri.
Di risposta rafforza la presa tra le nostre mani.
Come se avesse paura che la presa potesse sciogliersi.
In questo momento vorrei tanto leggergli nel pensiero. Ha uno sguardo preoccupato che non mi piace affatto.

Ma che cazzo vuole oggi, Potter?
Potter Maschio, intendo.
Mi ha guardato con uno sguardo più glaciale del solito, e ha trascinato la sorella con se, guardandomi sempre peggio.
Come se dicesse: lei è mia.
Ma tienitela! Insomma, va bene che è un po’ pazzo, ma adesso davvero non riesco a comprenderlo. Che cazzo vuole?
Sospiro, mentre, camminando per questo buio corridoio, mi avvio vero un pomeriggio che, probabilmente sarà uno dei più orrendi della mia vita.
Dopo non so quanto tempo, il passaggio, inizia a svilupparsi in salita, sino a che Potter Maschio e Potter Femmina, si fermano.
Lui con la bacchetta apre una botola sopra le nostre teste, e con un salto, aiutandosi con le braccia, sparisce verso l’alto.
Magari sparisse davvero.
Ma le sue braccia sbucano dal “soffitto” aiutando la sorellina cara a raggiungerlo.
Devo dire che i movimenti della Potter mi ricordano tanto i felini. Direi gatti, ma sono troppo docili per essere paragonati a lei. Meglio puma.
Dopo di lei, è il turno di Fiammetta di farsi aiutare dalla braccia del ragazzo a salire. Anche lei ha una certa eleganza nei movimenti, e anche un culo niente male.
Dopo Lenticchia, mi isso anche io sulla botola. Appena sbuco dal pavimento-soffitto, Potter Maschio chiude la piattaforma di legno. Qualcosa dal suo sguardo mi dice che solo un Intervento Divino l’ha trattenuto dallo sbattermela in testa.
Ghigno soddisfatto. Più Potter è incazzato, più mi sento realizzato.
Mi guardo intorno, per notare che siamo in un magazzino. Dalla merce direi di Mielandia. Se mi frego qualche dolce,mica i Grifoni mi portano in galera? Al pensiero di quelle celle tremende e dei carcerieri, rabbrividisco, scacciando immediatamente quel pensiero dalla testa.
<< Ma i proprietari non si spaventeranno vedendoci sbucare dal loro magazzino? >>
Oppure potrebbero denunciarci alla scuola. Non che me ne freghi tanto,ma per Serpeverde sarebbe un’umiliazione dover perdere Punti per una Mezzosangue. Ce li raggiungeremmo,ma lo smacco resterebbe.
Oppure la Kensington potrebbe uscirsene con un’altra punizione del cazzo delle sue…magari mi costringe a diventare pappa e ciccia con lo Sfregiato. Che schifo!
Alla mia domanda risponde Fiammetta, con un sorrisino:
<< Dimentichi con chi hai l’onore di camminare! >>
Prima di seguire gli altri vero l’uscita dal magazzino.
“Si bell’ onore!” sussurro io, ma nessuno riesce a sentirmi.


<< Signori Potter, ma che piacere! >>
<< Signori Weasley anche voi! >>
<< Volete favorire qualcosa? Offre la casa! >>
Che accoglienza. Fiammetta aveva ragione a non essere preoccupata. Dimentico che adesso il Mondo si è popolato dei lecca culo dei “Cacciatori”.
Non li denuncerebbero mai alla scuola. I proprietari di Mielandia, soffermano pochi istanti l’attenzione su di me, (la signora un po’ di più) per poi cercare di regalare qualcosa ai “Grandi Salvatori del Mondo Magico”
Puah! Di questo passo arriveranno a dire: << Prego sue signorie, volete prenderci anche le mutande? >>.
<< No, grazie. Siamo solo venuti a ritirare i dolci prenotati. >> dice Lenticchia alla donna.
Comunque dopo vari inchini, spargimenti di tappeti rossi e devoti saluti, una scorta enorme di dolciumi, appositamente rimpicciolita, è posta ordinatamente nella borsa della Potter.
Oddio, da come Appellò la mia bacchetta dalla sua borsa il giorno del processo, non credo proprio che “ordinatamente” sia il termine più adatto.
I due piccioncini, Sfregiato e Fiammetta, abbracciati, sono andati un po’ più avanti. Meglio, così magari Potter con qualche bacetto dalla sua ragazza si raddolcisce un po’.
<< Che carini! >> sussurra l’altra Potter alla mia destra.
Accanto a lei Weasley sorride convinto, dicendo:
<< Già. Non credevo che la miglior sistemazione per mia sorella fosse il mio migliore amico >>
Ma che schifo! Ma dico io, nel DNA dei Grifoni, chi cazzo ci ha messo lo zucchero? Bleah!
<< Tanto lo so Potter, che quel “che carini” era un chiaro invito a comportarci come loro 2. >> la sfotto, per evitare di sentire altre frasi zuccherose.
Lei ride, con una risata che per un po’ mi stordisce per quanto è delicata, per poi aggiungere:
<< Sai Malfoy, hai ragione! >>
E prende Weasley sotto braccio, che le scocca un sonoro bacio sulla guancia. Per un istante sento lo stomaco attorcigliarsi, ma è solo un momento.

Camminiamo abbracciati da un po’ io e Ron, quando Malfoy sbotta irritato:
<< Si può sapere dove cazzo stiamo andando? >>    
<< Mai sentito parlare di Scrivenshaft? Ecco, lì ci stiamo dirigendo. >>
Non abbiamo la più pallida idea di cosa prendere ad Herm, così, per andare sul sicuro andiamo lì. Dove possiamo trovare davvero di tutto.
<< Ehi! Non è possibile, sempre in giro voi! >> esclama una voce burbera alle nostre spalle. So perfettamente chi è. Per questo un sorriso enorme mi si allarga sul viso.
<< Lo sai Hagrid, se non infrangiamo qualche regola ogni tanto, ci sentiamo in colpa! >> ribatte Ron sorridendo al nostro “professore”.
Ci giriamo contemporaneamente, ed io corro ad abbracciare l’omone barbuto di fronte a noi.
Una risata gli fa vibrare la barba, mentre con un braccio ricambia il mio saluto,e con l’altro afferra Ron, facendo uscire dalle labbra del rosso un gemito di dolore.
Ah,bè non è un Mezzo Gigante a caso!
Malfoy fa una smorfia infastidita, certamente contrario a queste “effusioni in pubblico”                                       
Hagrid alza lo sguardo e lo punta su di lui.
<< Ehi, tu! Che ci fai qui? >>
<< Io? No,niente. Sono qui solo per comprare il regalo alla Mezzosangue. Sono con i miei nuovi amici! >>
Risponde con la sua solita arroganza e superiorità, accompagnando il tutto con il solito ghigno.
<< Ma piantala. Tornatene a suola! >> abbaia Hagrid,che, naturalmente non ha creduto alle parole assurde di Malfoy.
<< No, amico. È vero. Per una punizione di Kiki adesso abbiamo quest’idiota tra i piedi! >>
Il nostro amico guardiacaccia scrolla le spalle enormi, per poi domandarci:
<< Dove sta Harry? Non ce lo vedo con voi! >>
Io e Ron ci guardiamo, per poi scoppiare a ridere:
<< Sicuramente in qualche vicolo con Ginny a questo punto! >>

Credo davvero che quello scemo di Potter si sia appartato con la Weasley. Insomma, non si trovano!
Comunque io l’avevo detto che doveva essere una merda questo pomeriggio!
Non bastano gli sfigati, adesso anche il Gigante mezzo scemo? E che palle!
Fortuna che se ne è andato. Doveva prendere una passaporta per Nocturn Alley, “per comprare del cibo speciale per quel mangione di Fierobecco. Ci piacciano tanto i furetti!” .
Sorta di babbeo, animalista! Furetti per Fierobecco, quell’insulso Ippogrifo che a momenti mi staccava il braccio a morsi?
Okay, non esageriamo.
<< Kiki, puoi per favore chiamare quello scemo di tuo fratello? >>dice Lenticchia. Un altro babbeo. Come dovrebbe fare scusa? Urlando?
“Ehi fratello Sfregiato, in quale vicolo ti stai scopando Fiammettaaa?”
Straordinariamente Kimberly fa cenno d’assenso con la testa.
Fantastico, siamo già sotto gli occhi di tutti.
Ormai la gente non fa nemmeno più finta di non guardare. Fissa spudoratamente i Salvatori! Poi se questa sclerotica si mette ad urlare, siamo davvero messi bene.
Ma non urla. Prende uno specchietto dalla borsa, e sussurra, sulla superficie ghiacciata “Harry!”
Dopo un attimo, la faccia da culo dello Sfregiato appare nel frammento di specchio. Figo, anche io ne voglio uno!
Lo specchio, mica la faccia da culo dello Sfregiato. La mia va benissimo così.
“Dimmi”
“Si può sapere dove cazzo siete finiti?” uooooh…incazzata la bambolina.
“Abbiamo incontrato Kingsley.”
Chi? Il Ministro della Magia?
Ah, già dimenticavo che anche quello scemo è amico loro. Tra un po’ non saremo più “Il Mondo Magico” ma il “Mondo dei Potter”
“Ah…” domanda allo specchio Lenticchia “…e cosa ha detto?”
“Nulla. Al momento nessun nuovo incarico….”
Poi, con voce da funerale, continua “…Ma ha detto che ha tolto i Dissennatori da Azkaban.”

….Ma ha detto che ha tolto i Dissennatori da Azkaban….
Mi giro verso Malfoy. È impassibile, come se gli avessero comunicato notizie sul tempo. Ma lo so che ne è davvero sollevato.
Io non so se esserlo davvero. Magari passare anni e anni con i Dissennatori è quello che davvero si meritavano quegli assassini.
Con Harry biascichiamo un appuntamenti davanti a Scrivenshaft, per poi trascinare Ron per un braccio verso il negozio.

Troviamo Ginny ed Harry abbracciati, appoggiati al muro, già ad aspettarci. Mio fratello è ritornato tranquillo. Brava Ginny!
<< Allora, pronto il portafoglio? >> scherza Ron. In fondo i soldi, ultimamente, non ci mancano.
Ridiamo tutti, tranne Malfoy, ovviamente, e io dico:
<< Abbiamo incontrato Hagrid. Alla ricerca di furetti per Fierobecco. >>
Harry tira un sospiro, fintamente innamorato:
<< Aah…Fierobecco. Il mio primo amore. Colui che mi ha preso il cuore, quasi “prendendo” anche il braccio di Malfoy >>
<< Wao… >> è il commento sarcastico di Ginny << …superata da un Ippogrifo! >>
Mentre noi ridiamo alla battuta di mio fratello, il diretto interessato biascica un unico “fanculo” prima di accendersi una sigaretta ed iniziare a fumarla in silenzio.

Kimberly Potter e Ginny Weasley sono pazze.
Sono malate.
Hanno comprato per la loro amica Sanguesporco, un completo intimo estremamente sexy, che io vorrei tanto vederle addosso, un Pensatoio nuovo di zecca, e pure costoso, e una specie di album musicale in cui inserire foto e musiche.
E tutto per una Mezzosangue!
E poi, tutti questi soldi, da dove cazzo li hanno tirati fuori?
<< Weasley, sbaglio o fino all’anno scorso giravi con le pezze al culo? Cos’è, hai svaligiato la Gringott per poterti permettere tutto questo? >>
<< No, Malfoy. Il lavoro da “Assassini”, come ci definisci tu, è molto ben pagato >> risponde lo Sfregiato.
Che cazzo, ma lui che centra adesso? Ma chi lo stava cacando? Volevo umiliare il suo amico per bene, e invece no! Deve rompere!
Comunque sono troppo di buonumore per ribattere.

I Dissennatori sono via da Azkaban…
I Dissennatori sono via da Azkaban…..
I Dissennatori sono via da Azkaban……!!

Questo pomeriggio non è stato completamente inutile. Mi ha tolto un peso dallo stomaco. Sono meno preoccupato per mia madre.
Anche se stavo per uccidere gli sfigati, e le loro facce contrarie alla novità.
Perché, sono stato ad Azkaban con quelle creature disgustose, e so che è davvero un inferno.
<< Allora, dove andiamo adesso Gin? >> sento dire la Potter alla sua amica.
Mi volto, spaventato.
<< Cosa? Ma non sono finiti i regali per la Mezzosangue? >>
Lenticchia e Potty stanno per prendere le bacchette al suono di quel dispregiativo, ma le ragazze li fermano. “Siamo in un luogo pubblico. A scuola potete stregarlo quanto volete”.
Grazie mille.
<< Per tua informazione, Serpe, adesso siamo noi a dover fare shopping >> risponde la Weasley.
Perché mi suona come una minaccia?
Lenticchia e Potty hanno facce lugubri, mentre Fiammetta e Potter Femmina, per niente. Sono allegrissime.                                                                                                                                  
Oh no. Ditemi che non mi tocca accompagnarle a fare shopping!
<< Che? No no no…adesso voi e quelle stupide buste per la Mezzosangue, vi girate, e tutti quanti felici e amici come non mai si torna a scuola! >> cerco di convincerle io. Ma loro, in risposta, allargano maggiormente il sorriso, peggiorando di molto il mio umore.
Io,Draco Lucius Malfoy, sono fiero di poter affermare di non aver MAI accompagnato una donna a fare shopping.
Né mia madre, né una mia ragazza, né una mia parente.
E adesso dovrei mandare a puttane questa “tradizione” per la Weasley e la Potter? Non se ne parla proprio.
<< Furetto, ci dispiace molto, ma ti tocca! >>
Adesso ne sono certo. Questa frase della Weasley è una minaccia.
Mi giro verso il castello, in lontana. Come è bello, caldo, senza Grifoni impazziti, senza braccialetti di merda che mi costringono a passare pomeriggi di merda…
<< Allora… >> esclama Kim << …pronti a vederci provare tutti i vestiti di tutti i negozi del villaggio? >>
<< Yuppi! >> le rispondono Lenticchia e Potty, con la faccia da funerale.
Io? Sto ancora cercando un modo per scapparmene.
Ma è troppo tardi. La Potter e la Weasley, iniziano a camminare con passo veloce, verso non so quale merda di negozio.
Stupide donne.


<< Secondo me mi ingrassa i fianchi! >>
<< No, Gin che dici? È perfetto! E poi da quando il nero ingrassa? >>
<< BASTA! >> sbotta all’improvviso Lenticchia.
Non credevo che l’avrei mai detto, ma il pezzente ha ragione.
Mi sono assolutamente rotto i coglioni.
Queste pazze sono 2 ore che provano tutti i fottutissimi vestiti messi in mercato.
Non credevo nemmeno che Hogsmeade avesse così tanti negozi.
<< Ron ha ragione, basta! Avete provato tutti i vestiti possibili! La tua borsa, Kiki, è piena di buste, e sono tutte rimpicciolite! >>
Mi giro verso i Re degli Sfigati.
Hanno delle facce sconvolte, sono stravaccati su un pouf che il negozio mette a disposizione a dei poveri disgraziati come me, che vengono costretti ad assistere a tutte queste sfilate.
Se non fossi nella loro identica situazione, li prenderei per il culo fino alla morte. Ma sono nella loro stessa situazione.
<< Uffa e va bene… >> concede la mora << …quest’ultimo e poi ci andiamo a prendere qualcosa da bere >>
Ottimo! Mi ci vorrebbe una bella bottiglia da 6 litri di Whisky Incendiario, per smaltire questo pomeriggio.
Mentre Fiammetta va alla cassa a pagare il suo nuovo vestito nero, Potter torna nel camerino e inizia a cambiarsi.
<< Harry! Vieni, guarda questi bracciali! >> urla Fiammetta in lontananza.
Lo Sfregiato con una faccia lugubre si alza dal suo comodo pouf, e raggiunge la sua ragazza.
Fantastico,io e Lenticchia da soli. Bella compagnia.
Ovviamente restiamo in silenzio, finchè una voce dall’interno di una tracolla nera chiama “Kiki!”
Credo di riconoscerla questa voce…
<< Oh cazzo! >> esclama Weasley, prima di afferrare la borsa della sua amichetta e di dirigersi fuori dal negozio. Da lontano lo sento rispondere:
“Herm, amore, ciao!” certamente staranno parlando con quegli strani specchi.
<< Ron mi aiuti per favore? >> domanda Kim uscendo dal camerino, con le mani indaffarate dietro la schiena, cercando di tirare su una cerniera.
Resto a bocca aperta. In senso figurato, ovvio. Mica posso mostrare alla diretta interessata quanto sia bella con quel vestito.
È rosso. Senza spalline, le comprime il seno abbastanza bene, senza però scoprirlo eccessivamente, creando quell’effetto vedo-non vedo, che farebbe impazzire anche un Prete.
Le stringe la vita, con una fasciatura dorata, lasciando le gambe stupende bene in mostra, poco più su del ginocchio.
Anche se, secondo me quel vestito è stato fatto da uno stilista ex-Grifondoro,devo ammettere che le sta benissimo.
E poi quella cerniera ancora aperta,le lascia intravedere tutta la schiena, compreso il gancetto del reggiseno.
Ne ho tolti molti, posso affermare con sicurezza che quello è un reggiseno di pizzo nero.
Mmh, non sapevo che portasse biancheria intima sexy.
Guardandola meglio, mi rendo conto che ecciterebbe anche un Elfo domestico, pur portando i mutandoni della nonna
Quando si rende conto che ci sono solo io, resta per un attimo perplessa, poi mi chiede:
<< Dove sono gli altri? >>
<< Gli ho trasformati in topolini e gli ho cacciati con una trappola per topi >>
Mi piace provocarla. Anche sfottere i suoi amici davanti a lei.
Perché arrabbiata è ancora più sexy. E poi fa delle espressioni talmente buffe e affascinanti allo stesso tempo, che non posso fare a meno di restare a fissarla.
<< Dai seriamente! >>
Sbagliavo. Anche quando si lamenta è sexy.
Sbuffando mi alzo anche io dal pouf e la raggiungo.
Le metto le mani sulle braccia, e la giro di spalle a me.
<< Che fai? >> chiede, con voce tremante.
<< Insomma, Lenticchia dovrebbe  saper alzare una cerniera, e io, Principe delle Serpi, no? >>
Con grande lentezza faccio scivolare la mano dal suo collo lungo tutta la schiena, fino ad arrivare alla zip della cerniera.
Sempre molto lentamente la faccio scorrere verso l’alto, fino a chiudere del tutto la visuale della sua schiena.
Un brivido corre lungo la mia schiena, fermandosi al basso ventre, e lo stesso accade in lei.
Rimetto le mani sulle spalle, e la giro verso di me bruscamente.
I nostri occhi si incontrano di nuovo, come sempre.
E, come sempre, ho l’impressione di affogare in quel verde inesorabile.
È la prima volta dal quasi-bacio in corridoio che sono da solo con lei.
Come prima, sento una forte scarica elettrica percorrere tutto il corpo e una vocina all’orecchio… “Baciala e poi scopatela”
Effettivamente i camerini sono eccitanti…
<< Lasciami >> sussurra poco convinta. Un ordine? Nessuno può credere di darmi ordini, e sperare che li segua. Sono io quello che ordina.
<< Kiki, che culo…mi ha chiamato Herm, ha creduto alla storia della Burrobirra da Madama Rosmerta> >
Al suono della voce di Lenticchia, l’avvicinarsi inesorabile delle nostre labbra si interrompe.
Con un passo mi scanso da lei, così, quando il pezzente sbuca tra gli scaffali assumiamo facce indifferenti e innocenti.
<< Ehm…co-cosa ha detto Herm? >> chiede Potter con voce un po’ bassa e rauca. Non credo di essere da meno.
Devo far calmare l’amichetto qui sotto. Non può ballare la conga ogni volta che mi avvicino a lei.
<< Niente, che tra un po’ ci raggiunge. >> le risponde il rosso, prima di osservarla meglio e lanciare un fischio.
<< Wao Kiki…devi comprarlo! Ti sta benissimo! >>
Già lo credo anche io.
<< Scommetto che anche un furetto come lui… >> continua, indicandomi con un cenno della testa << …ammetterebbe che stai un incanto >>
Eccome,è la creatura più bella che abbia mai visto. E io sono amico della Greengrass.
Lei si gira lentamente a guardarmi. Mi fissa con le labbra leggermente dischiuse, che lei potrebbe identificare come “innocente espressione curiosa”, ma io ho altri aggettivi in mente.
<< Non è male. Preferivo il verde. >> che si aspettava? Un complimento?
“Ti scoperei adesso, sedutastante, in questo momento, anche in camerino, con Potty e Lenticchia che tengono il tempo”?
Bè, cara, hai sbagliato persona.
Con un piccolo sorrisetto, Potter si gira, si guarda allo specchio in tutte le angolazioni possibili concesse al corpo umano, e poi dichiara:
<< Lo compro! >>
Con un piccolo saltello si dirige di nuovo in camerino, e si cambia alla velocità della luce.
Uscita, si dirige verso il fratellino caro e Fiammetta, che sta ancora ammirando i braccialetti.
Mentre la figura slanciata della Regina dei Grifoni si allontana da me e Lenticchia, intercetto uno sguardo languido, accompagnato da sorriso ebete, di quest’ ultimo.
Ma non era innamorato della sua Mezzosangue? Allora cosa guarda, con quella faccia da coglione?
<< Sai Lenticchia…la tua ragazza ha già la sfiga di essere una Mezzosangue, figuriamoci cornuta. >>
Mi guarda con un lampo di rabbia negli occhi, misto ad una certa curiosità.
Ti pareva, non ha capito la frecciatina. Ritardato mentale…
Sbuffando mi spiego meglio:
<< Ho visto come guardi Sua maestà la Principessa Potter…mi sa che tra un po’ tra quel cespuglio della Mezzosangue sbucherà un bel paio di corna. >>
Mi guarda un po’ perplesso, per poi scoppiare a ridere.
<< Malfoy, il tuo cervellino da furetto è proprio a senso unico. Certo che Kiki è una bellissima ragazza, ma mica mi piace in quel senso. Credo che a te fugga il concetto di “amore fraterno” o “amicizia” >>
Ma guarda questo idiota! So benissimo che non sembra, ma anche io tengo ai miei amici. Soprattutto Blaise e Theo.
Il fatto che non ci mandiamo bacini volanti e bigliettini con scritto “Ti voglio un bene immenso” non vuol dire che non…non…non….gli voglio bene.
Ovviamente non glielo dico, e mi limito a ghignare tranquillo.
<< Poi, se non ti conoscessi bene… >> continua << …direi che sei geloso. >>
Appunto, Lenticchia. Non mi conosci affatto.

<< Un altro, per favore! >>
<< Ancora? Ma poi come farete e tornare al castello con le vostre gambe? >>
<< Dai, Rosmy…lo sai che l’alcool lo reggiamo bene! >> le rispondo, usando il tono languido, e il labbro inferiore in fuori.
Con un sospiro e un’occhiata di rimprovero, che poi si trasforma in un sorriso divertito e esasperato allo stesso tempo, Madama Rosmerta ci porta altri sei bicchieri di Whisky Incendiario.
<< Lo sapevamo che sei la migliore! >> esclama Harry, diretto alla proprietaria dei Tre Manici di Scopa.
<< Smettila, Harry, tanto il conto non ve lo sconto! >>
Ridiamo tutti. Addirittura Malfoy, sicuramente spinto dall’alcool, accenna un sorrisetto.
Davanti al nostro pub preferito, abbiamo incontrato Herm che ci aspettava.
Siamo entrati e abbiamo iniziato ad ordinare qualche bicchierino di questo, qualcuno di quello. Solo che adesso ho perso il conto.
Avevo molta sete, dopo la sfacchinata pomeridiana, e ancora lo sguardo affascinante di Malfoy nella mente. E anche il suo profumo addosso.
Quindi, mi sono fiondata sul bicchiere senza tanti convenevoli.
Devo dire, che il fatto di reggere l’alcool alla perfezione, è una cazzata.
In genere non bevo molto, anche perché non è che mi ci voglia poco per perdere qualsiasi connessione con la realtà.
Reggo molto meglio il fumo. Ma questo liquido marroncino riesce per un po’ a farmi dimenticare la mia brama del ragazzo di fronte a me.
Non è possibile che perda la testa ogni volta che mi sfiori!
Mentre Ginny ha iniziato a mostrare ad Herm tutti i nostri acquisti, intercetto un altro sguardo di fuoco di Malfoy.
Deve essere ubriaco fradicio, perché mi lancia un ghigno seduttore talmente sexy che mi trattengo dall’alzarmi subito dal tavolo e trascinarmelo in bagno.
Dopo un’occhiata all’orologio, Ron propone:
<< Ragazzi, sarà meglio andarcene. Sono le 20.00 tra un po’ si cena. >>
Anche perché abbiamo deciso di fare la festa a sorpresa per Herm a mezzanotte. È più figo, no?
<< Nooo…restiamo ancora un po’! Ho passato così tanto tempo in biblioteca, che mi ci vuole un po’ si svago! >> si lamenta ‘Mione. Sicuramente anche lei ha alzato un po’ il gomito, perché una Hermione Granger sobria non si sarebbe mai lamentata di aver “studiato troppo”.
Guardo Harry. Dobbiamo organizzare la festa, ma se insistiamo per andarcene potrebbe insospettirsi.
<< Bè, scusate, ma noi andiamo via! >> ci informa mio fratello, prendendo Ginny per mano. Salutano tutti, per poi uscire dal locale.
Noi restiamo a parlare. Herm ci racconta che una ragazzina Corvonero l’ha raggiunta in biblioteca perché voleva l’autografo di Harry, e magari addirittura una sua foto. L’ha supplicata a lungo, prima ci capire che non era a scuola davvero.
Quando la mia amica smette di raccontare, Malfoy, alzando gli occhi al cielo, commenta,con espressione disgustata:
<< Incredibile. Addirittura foto autografate! >>
Noi 3 ci limitiamo a ridere.
Dopo circa 20 minuti di risate, e frecciatine di Malfoy, sento la voce di Harry chiamarmi dalla borsa.
Intuendo che volesse parlarmi della festa, mi allontano dal tavolo e mi dirigo fuori dal locale.
“Dimmi” rispondo, parlando dallo specchio appena estratto dalla borsa. Appena Appellato dalla borsa.
“Mi spieghi come facciamo per riempire il diario, senza la musica dall’ i-pod, che hai TU?”
Cazzo, è vero! Che scemi!
“Senti, il tempo di un altro bicchiere e arrivo, con regali, dolci e tutto!”
“Noi prepariamo il resto. Neville e Dean sono già andati nelle cucine.”
“Ci vediamo dopo”
Rimetto in borsa lo specchio, e mi risiedo al tavolo, dove ‘Mione e Ron mi chiedono:
<< Che voleva Harry? >>
<< Niente. Mi voleva chiedere se avevo io l’i-pod. >> rispondo, sperando che Ron abbia capito. Dalla sua occhiata eloquente credo di si.
<< E cos’è questa cosa? Ai-coso? >> domanda Malfoy.
Scoppiamo a ridere tutti e tre. Bè, Ron dovrebbe tacere. È stato circa una settimana per capirne il funzionamento.
<< E’ un aggeggio Babbano, per ascoltare musica. >> spiega Herm, ridendo.
<< Comunque… >> interrompo le cattiverie che stavano certamente per uscire dalla labbra (perfette) di Malfoy << …gli ho detto che un altro bicchiere e sarei tornata al castello >>.
Ma non fu solo uno, il bicchiere.


<< Andiamo? >>
<< Si, come no. Non ti reggi nemmeno in piedi! >>
<< Non sono ubriaca! >>
Certo, e io adoro i Grifondoro, e distribuisco cibi ai poveri.
Ma lei, testarda, si alza dalla sedia, afferra la tracolla e, barcollando si dirige verso l’uscita del locale, salutando tutti.
Fantastico, mi tocca seguirla!
Che me ne frega, penserete voi. Infatti, niente, ma passare altro tempo con Lenticchia e la Mezzosangue non è propriamente il mio sogno nel cassetto.
Meno male che lo reggeva bene l’alcool la principessa…
Senza nemmeno salutare i due sfigati, la raggiungo fuori dal locale.
Ma lei non c’è.
Mi guardo intorno, e d’un tratto la vedo, chiacchierare con un pezzente, di quelli che biascicano 4 parole stonate cantando come maiali che scopano, e vogliono soldi in cambio.
<< Mi suoni “We are the champions”? >> sta domandando.
Quello, con la faccia da allupato, le risponde:
<< Io ti suonerei un’altra cosa… >>
Mi avvicino al tipo, che le sta spudoratamente fissando le tette, e trascino Potter per un braccio, dicendo:
<< Andiamo bambolina >>
<< Uffaaaa…volevo mi cantasse la canzone! >> si lamenta, ubriaca fino al midollo.
Mmh…magari potrei…
Naah…che cazzo mi vado a pensare. Sono Draco Malfoy io, le ragazze posso averle tutte ai miei piedi, benissimo da sobrie.
<< Dove andiamo? >> mi domanda.
<< Si torna la castello, bambolina >>
Poi, finalmente, dopo 3 ore di tortura, si decide a chiudere quella boccaccia.
La trascino per qualche metro dal braccio, poi mi decido a farla camminare da sola.
Brutta mossa, perché barcolla più volte,e più volte mi cade tra le braccia.
E più volte una scarica elettrica mi percorre il corpo.
Dopo qualche metro, si ferma di botto. Si guarda intorno, fa apparire una poltrona, e si siede, dicendo:
<< Sono stanca! >>
Fantastico, già da sobria è al limite del sopportabile, da ubriaca è anche peggio.
<< Ascolta bambolina, tu adesso alzi quel culo da favola che ti ritrovi e mi segui vero il castello, perché mi sono rotto i coglioni di questo pomeriggio, e voglio tornarmene nella MIA Sala Comune! >>
Tace per un po’. Poi domanda, improvvisamente:
<< Ho davvero un bel culo? >>
Okay, credo che Schianterò la Salvatrice del Mondo Magico.
<< Nooo…perché tu non ti accorgi degli sguardi famelici di mezza Hogwarts, fissi su di te! Perché tu non sai di essere bellissima! >>
Che…? Che cazzo ho detto? Come mi è saltato in testa?
Va bene, sono un po’ brillo, ma dire queste cose….fare complimenti…
Ho passato troppo tempo con questi zuccherosi di merda.
In risposta al mio ASSOLUTAMENTE INVOLONTARIO “complimento” Potter mi regala un sorriso smagliante, che mi lascia rincoglionito per un po’. Poi aggiunge:
<< Lo sai, vero, che anche tu sei estremamente sexy? >>
Grazie, grazie!    
Va bene che è sbronza, ma la Regina dei Grifoni che mi fa un complimento, è un evento da segnare.
<< Si, lo so. Me l’hanno detto le numerose ragazze con cui ho fatto sesso >>
<< Attento, che potrei ingelosirmi! >> mi minaccia, puntandomi contro un dito accusatore.
<< Ci conto, bambolina >>
E poi restiamo in silenzio. Un silenzio in cui la solita lotta verde/ grigio ricomincia. Silenzio, che viene nuovamente interrotto da lei:
<< Mi canti una canzone? >>
Eeeh? Cosa? Chi?
Alla sua richiesta scoppio a ridere.
<< Oddio, sei assurda! >>
Lei fa un broncio da marmocchia e si lamenta:
<< Daaaai…solo una! >>
<< Si certo, tu chiudi gli occhi e vedi che inizio a cantare! >> la prendo in giro.
Ma lei sembra non accorgersene, perché abbassa seriamente le palpebre.
Oddio…non sapevo che da ubriaca diventasse anche scema!
Resto un po’ attonito, con il sopracciglio destro leggermente alzato, sperando che si accorgesse della presa per il culo.
Ma le mie speranza vengono vanificate, quando sento il suo respiro farsi più pesante e regolare. Oh cazzo!
Si è addormentata.
Irritato,sconcertato e alquanto scocciato, mi avvicino al suo viso per svegliarla.
<< Potter…Potter….POTTER! Sveglia! >>
<< Harry, lasciami dormire per favore! >> sussurra in risposta.
Dopo varie scrollate e urla del suo nome, mi convinco che cercare di svegliarla è inutile. E adesso?
Faccio scorrere il mio sguardo su tutto il suo corpo, rannicchiato in posizione fetale sulla poltrona che ha fatto apparire.
Il corpo è, come al solito, perfetto.
Il viso è leggermente arrossato per i troppi bicchieri, qualche ciuffo le ricade scomposto sul viso, e le labbra leggermente dischiuse completano la ragazza più eccitante che abbia mai visto.
Il suo alito è fresco, misto all’alcool, e crea con il profumo di fragola dei suoi capelli, un essenza particolare.
Le mani piccole corrono alla mia gamba, afferrandone il ginocchio.
Una fitta al bassoventre mi colpisce: se non mi decido ad andarcene finirò per violentarla mentre dorme.
Con un sospiro irritato e stufato, la prendo in braccio, e ne inspiro forte l’odore.
Faccio Evanescere la poltrona e mi dirigo verso il castello.
Non è affatto pesante. Sembra una piuma.
Eppure ho visto che non si trattiene affatto dal mangiare. Magari sarò io, con il mio fisico da macho, ad essere molto forte.
Cazzo,sono 8 fottutissimi anni che bramo questo corpo tra le mie braccia.
8 anni che popola prepotentemente i miei sogni erotici.
8 anni che, caparbio,allontano da me quest’attrazione nociva per entrambi.
Io sono il Principe delle Serpi, lei la Regina dei Grifoni.
Due mondi diversi. Stop.
Ma oggi, a pranzo, Nott mi ha fatto riflettere.
Insomma, alla fine sarebbe solo una scopata.
Non è la ragazza più simpatica delle scuola,ma non è che deve parlare molto, se dovessimo arrivare dove dico io.
Infondo, quanta potrebbe irritarmi una persona che geme e urla il mio nome? Per niente, appunto.
Così magari, con la fine di questa stupida storia del “Proibito” da stupide storie d’amore strappalacrime, l’attrazione si arresterebbe un po’.
So perfettamente che lei resterebbe una bellissima ragazza,e io un uomo dotato di occhi e ormoni…ma almeno, magari,smetterò di ansimare per un semplice sfioramento di labbra.
Mi fa sentire vulnerabile. E io ODIO esserlo.
Arrivati davanti a Mielandia,biascico un “si è addormentata” ai proprietari, e dal magazzino risalgo il passaggio segreto per tornare a scuola.
Comunque ho scoperto un’altra cosa della Potter che non sapevo.
Parla nel sonno.
Da quando abbiamo iniziato a percorrere il passaggio segreto per ritornare ad Hogwarts, ha iniziato a biascicare parole senza senso.
“Pioggia” “Bella” “Buon profumo” “Mi piace”
Bah. Sarà impazzita.
Arrivati alla fine del buio corridoio, la appoggio sul pavimento, apro leggermente il passaggio e, constatato che non s’è nessuno, la riprendo in braccio e la porto fuori dalla Strega Orba.
E adesso? Alla Torre degli Idioti non mi ci avvicino.
Potrebbe essere un luogo ad alto rischio per una Serpe. Ma non posso nemmeno lasciarla qui. Non so cosa mi spinge a NON andarmene.
Ma le mie gambe si rifiutano di muoversi.
Illuminato da un’idea, cerco nella sua borsa lo specchietto stregato, per chiamare quello scemo dello Sfregiato.
Ma qui dentro è un delirio. C’è di tutto. A momenti perdo addirittura la mia mano. Decido di Appellarlo.
“Ehm…Sfregiato?” mi sento un idiota, a parlare con lo specchio.
“Malfoy? Dov’è Kiki? Cosa le hai fatto?”
“Mmmh…niente. Solo de bottarelle in un vicolo, che l’hanno talmente sfiancata che mi si è addormentata tra le braccia!”
A Potty sta per venire un infarto. Ghigno soddisfatto.
“Si è addormentata per la sbronza. Vienitela a prendere, davanti alla Strega Orba” chiarisco. Magari lo torturerò un po’ più tardi.
Sento una mano afferrami il braccio, mentre metto a posto lo specchio nella borsa. Ah, adesso si decide a svegliarsi!
<< Lo sai che non si fruga nella borsa delle signorine? >> sussurra con la voce impastata dalla dormitina appena fatta e dalla sbornia.
<< Lo sai che non ci si addormenta tra le braccia delle persone, per poi farsi portare a scuola in braccio? >> ribatto io.
Lei  prende a fissarmi in modo strano.
Il suo verde si accende, sembra ardere. Con la bocca semi dischiusa continua a guardarmi come per rendersi conto che ciò che ho detto sia vero.
<< Davvero? >> sussurra impercettibilmente.
No, è una cazzata. Me lo sono inventato, per giustificare il fatto che cercavo il mascara nuovo di Coco Morgana nella tua borsa!
Però al suo strano sguardo, tutti gli insulti mi muoiono in gola e mi limito a dire:
<< Si >>
Lei, di risposta mi bacia.
Rimango un attimo fermo, ma al contatto con le sue labbra morbide e lisce, qualcosa nel mio corpo si accende.
E rispondo al bacio. Dischiudo le labbra, permettendo alle nostre lingue di iniziare quella danza, agognata da 8 anni.
Le sue dita tra i miei capelli mi fanno sentire in Paradiso.
La sua schiena sembra fatta apposta per essere accarezzata dalla mia mano, e il suo fianco è un riparo sicuro per l’altra.
Dopo pochi secondi i nostri respiri iniziano a farsi più irregolari. Mi ritrovo a baciarla come un disperato, ansimando come se stessimo facendo altro.
Ma quando un gemito minuscolo le sfugge dalle labbra, credo di impazzire.
Non ricordo più niente. Chi sono, dove sono, che sto facendo.
Esiste solo il suo corpo.
La spingo, sempre da seduti, contro il muro, iniziando ad accarezzarle la pelle sotto la maglietta.
Pelle liscia e calda.
I respiri sono sempre più pesanti, e i jeans stringono.
Sto seriamente pensando di strapparle questa cazzo di maglietta di dosso, quando dei passi affrettati ci fanno staccare.
Mi allontano immediatamente da lei, e prendo a camminare tranquillamente verso la mia Sala Comune.
Ma “tranquillo” è il termine meno adatto a me, adesso.
Ho ancora il suo sapore sulla lingua, il suo profumo addosso, il suo viso nella testa e il desiderio di lei…bè…sapete dove.
Ma, soprattutto, ho una gran confusione in mente.
Mi serve aiuto. Da uno bravo.

Resto con il fiato corto per un po’, cercando di interrompere la corsa pazzesca del mio cuore.
Mi sistemo la maglietta e i capelli alla meglio, in tempo per vedere Harry svoltare l’angolo.
<< Kiki! >> esclama appena mi vede.
Quando mi ha raggiunta, mi domanda se sto bene, bestemmiando Malfoy una parola si e l’altra anche.
Quel poveraccio, che mi ha portata in braccio tutto il tempo…
E io l’ho ringraziato abbastanza bene
Non capendo quasi niente,lascio che le braccia di mio fratello mi avvolgano e mi conducano in braccio in Sala Comune.
Inspirando il suo profumo, e nascondendo il viso nell’incavo della sua spalla, cerco di scacciare quelle immagini dalla mia mente.
Cazzo, ho baciato Draco Malfoy! E mi è anche piaciuto…

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Capitolo 11
*** In The Snake's Lair ***


IN THE SNAKE’S LAIR 

 

La festa a sorpresa per Herm è stata bellissima.
L’abbiamo fatta sulla Torre di Astronomia. Le è piaciuta molto.
Ron l’ha condotta lassù con una scusa, ma appena è arrivata all’ultimo gradino, ci ha visti tutti lì.
Harry, con un incantesimo, aveva sparato in cielo dei numeri, corrispondenti all’ora.
Quando è scoccata la mezzanotte gli siamo tutti saltati addosso.
Seamus, Dean, Luna, Neville, Harry, Ginny, Ron ed io.
Fortunatamente abbiamo una scorta, che basterebbe per i prossimi 2 anni, di Pozione Anti-sbornia, preparata da Hermione Jane Granger in persona. Quindi potevo dire di capire perfettamente tutto quello che mi accadeva intorno.
I regali le sono piaciuti moltissimo. Ha mandato un gridolino di gioia alla vista del vestito di Londra e abbracciato di slancio tutti loro.
Al momento di aprire il completo intimo, i ragazzi erano in prima fila con la bava alla bocca. Dopo averlo visto, Seamus ha detto “Ma questo sarebbe più un regalo per Ron, che per ‘Mione”, facendo arrossire i due, e ridere tutti noi.
È stata entusiasta anche del Pensatoio, e quando ha letto il bigliettino, aveva gli occhi lucidi.
Quando diventerai la più grande strega che il Mondo Magico abbia mai visto, almeno potrai ricordati di noi,e delle cazzate fatte insieme. Ti volgiamo bene.”
Ma il clou delle lacrimazioni, è stato raggiunto quando ha aperto il diario. C’erano tante foto, e tante musiche.
Le foto fatte dal 1^ al 7^ anno, in Sala Comune. Con i ragazzi ubriachi, o un po’ fumati, con noi che alzavamo il dito medio alle spalle della Umbridge, a cavallo di scope a rincorrerci per i cieli. Insomma, appunto tutte le cazzate fatte insieme. Accompagnate da “Welcome to the Jungle”.
Quando poi lo scenario mutava, riprendendo alcune nostre coppie appiccicate in pose eloquenti, oppure con sigarette o canne in bocca, ecco che il ritmo rock dei Guns ‘N Roses, mutava in “Bad Boys” di zio Bob.
Bob Marley.
Non poteva , ovviamente, mancare la parte strappa lacrime. Le foto più affettuose, con abbracci e baci, erano accompagnate dalla mitica voce di Freddy Mercury, in “Friends will be friends”.
Alla fine, sue foto singole, in cui la bellezza della mia amica saltava maggiormente agli occhi, con sottofondo musicale di un cantante italiano. “Alba chiara” di Vasco Rossi.
In fondo, Herm conosce la traduzione. E sa che “ti piace studiare, non te ne devi vergognare” oppure “ti vesti svogliatamente, non metti mai niente che possa attirare attenzione” “e quando guardi con quegli occhi grandi…forse un po’ troppo sinceri…” sono frasi che le calzano a pennello.
Magari Vasco si è ispirato a lei.
Nella copertina di dietro del diario, c’erano le nostre facce, disegnate da Ron in caricatura, con una semplice scritta “Ti Vogliamo Bene” ruggita dal leone Grifondoro.
Ecco la tipica serata che le Serpi commenterebbero:“Patetica!”.
Ma noi siamo rosso-oro. Fieramente.

<< Kiki! >>
<< Tesoro, svegliati! >>
<< Dai, è ora di pranzo, ormai! >>
<< KIKI! >>
Questa voce…chi mi chiama?
Sto ancora sognando?
Non credo, nei miei sogni nessuno mi urla nell’orecchio all’alba.
Ad un certo punto, dopo 345 “Kiki!” la voce incorporea è affiancata da due mani fluttuanti. Che prendono a scuotermi il corpo, per poi allontanarsi da me e spalancare le tende del mio baldacchino.
Come se non bastasse,queste mani malvagie, danno l’ennesima dimostrazione della loro malignità: mi tolgono le coperte di dosso, in cui mi ero avvolta comodamente e al calduccio.
Socchiudendo gli occhi leggermente, mi rendo conto che la voce incorporea erano, in realtà, due voci diverse che si alternavano nell’urlarmi nelle orecchie e che formano,con le mani maligne, i corpi delle mie migliori amiche.
Le quali hanno dei sorrisi allo stesso tempo di rimprovero e soddisfatti, quando i miei occhi finalmente si aprono.
Resto immobile per qualche secondo, per riprendermi dallo shock del risveglio, e poi salto addosso ad Herm, urlando:
<< AUGURI! >>
Sia lei che Ginny, ridono, mentre la festeggiata commenta:
<< Certo che per svegliarti bisogna scatenare un’altra Guerra! Però quando ti svegli inizi subito ad urlare e saltare! >>
Io rispondo con un sorriso, iniziando a cercare i miei vestiti in questo delirio,che nessuno osa chiamare “Stanza”.
Superato definitivamente il risveglio, posso affermare di essere di un ottimo umore. Stasera c’è la festa di Herm! Quindi, divertimento assicurato.
Ma le 3 parole seguenti di Ginny, bastarono a farmi crollare addosso tutta l’aura di allegria che mi si era creata:
<< Allora…passata la sbornia di ieri? >>

Magari voi non prendete Eccellente in Pozioni, oppure non avete un amica bravissima nella materia che vi spiega ciò che non sapete.
Perciò bisognerebbe spiegarvi gli effetti della Pozione Anti-Sbornia.
Tutta la confusione, la pazzia, il non capire niente, dovuti ai troppi bicchieri, sparisce immediatamente, evitandoti anche il terribile mal di testa del giorno dopo e il senso di nausea. Ma, in compenso, dimentichi tutto ciò che hai fatto durante la sbronza. Fino a che un po’ di riposo e tranquillità porta alla luce tutte le cazzate che l’alcool ti ha spinto a compiere.
È per questo che le immagini della prima serata di ieri mi tornano alla mente solo adesso.
Dopo il 4^ o 5^ bicchiere di Whisky Incendiario, nella mia testa era tutto confuso. Adesso, no.
Le immagini si ridefiniscono, la consapevolezza ritorna, ad anche le sensazioni.
Ricordi.
E con essi, l’immagine più sconvolgente: quella del bacio con Malfoy.
Oh, merda!

Silenzio.
Non parlano.
Ho tolto la parola a Ginny Weasley ed Hermione Granger.
Non appena il ricordo di me e Malfoy si è prepotentemente riaffacciato nel mio cervello, li ho raccontato tutto.
Ed è da allora che non spiccicano sillaba.
Ma, quella più shockata sono IO.
E la cosa che più mi fa incazzare, è il fatto che sia stata io la prima ad avvicinare le mie labbra alle sue.
Io ho baciato lui.
Io ho baciato il Principe delle Serpi.
Non è possibile.
Accettare il fatto di desiderarlo è stato molto difficile.
Da quando il mio corpo ha iniziato a crescere e a comprendere certe cose, Malfoy ha costituito l’irraggiungibile e impossibile sogno erotico della Regina dei Grifoni.
Il primo periodo ho fatto finta di nulla, ma poi, confidatami con le mie amiche si è arrivate alla conclusione “Guardare ma non toccare”.
Andava benissimo…fino a ieri.
Quando per colpa di quei fottutissimi bicchieri di troppo, mi sono ritrovata a baciare Malfoy.
Insomma…lui…è… Malfoy, Cristo Santo!
Un Mangiamorte! Dovrei desiderare di ucciderlo, o spedirlo in prigione, non di scoparmelo!
E  poi, il fatto che sia stata io a fare la prima mossa,è un duro colpo al mio orgoglio di Grifondoro e di donna.
Mi sono piegata. Piegata ad un desiderio carnale, per di più verso il Principe delle Serpi.
Io,nel cui sangue scorrono i colori rosso e oro, simboli di coraggio e orgoglio!
Finalmente, dopo qualche minuto di silenzio, Ginny si decide ad aprire bocca:
<< Vi ha visti qualcuno? >>
<< Dio, spero di no! Non credo, comunque. Oggi saremmo già sulla bocca di tutti! >>
Se questa voce dovesse spargersi in giro, sarebbero giorni d’Inferno!
<< Ehm…ma…ma…> > balbetta ‘Mione, prima di prendere un respiro profondo, e continuare << …Ti è piaciuto? >>
Sia lei che Ginny mi guardano, trattenendo il respiro.
In fondo, ero sbronza, non l’ho mica fatto a posta a baciarlo.
E poi, non ci ha visti nessuno, questa storia verrà dimenticata facilmente, come se non fosse successo nulla.
Il problema è un altro…
<< Si. Mi è piaciuto. Da morire >> confesso.
Perché Malfoy ha un modo tutto suo di baciare una ragazza, di far danzare la sua lingua con la tua, di incatenare le labbra alle tue.
Ed è proprio questa la cosa che più mi disgusta!
Non solo ho baciato la più grande Serpe presente a scuola, ma mi ha anche affascinata, stregata, ammaliata. Povera me!
Alzo lo sguardo dai miei piedi ancora nudi, per puntarlo sulle espressioni delle mie migliori amiche.
Herm è impassibile. Ginny stupita, ed anche un po’ preoccupata.
Quest’ultima mi chiede:
<< Kiki…ma…tu adesso, che intenzioni hai? >>
Al che Herm esplode.
<< Che intenzioni vuoi che abbia? Cazzo, è Draco Malfoy, il più grande stronzo sulla faccia della terra!... >>
Poi, continua, rivolgendosi a me << …Kiki, ti prego, dimmi che non hai intenzione di continuare la cosa! Per favore! >>
A queste insinuazioni indurisco lo sguardo,e rispondo:
<< Certo che no! So perfettamente come Malfoy tratta le ragazze e non sono disposta a farmi considerare da lui come le sue puttane! Per me la “Storia” con Malfoy, è iniziata e terminata ieri, a causa di una fottutissima sbronza! >>
Queste parole, quasi urlate, calmano gli animi delle mie amiche, che sospirano, rassicurate.
Ginny, con la sua solita risolutezza, conclude:
<< Vabbè Kiki, perdonata per quest’atto di violenza alla comunità femminile rosso-oro. Eri sbronza, non capivi molto. Però…ehm…ti sconsiglio di farne parola con Harry e Ron! >>
Io ed Hermione ci mostriamo subito d’accordo, dicendo contemporaneamente << Ovvio! >> come se ci avessero chiesto se davvero Grifondoro fosse la Casa migliore.
Mentre tutte e 3 stiamo per scendere nella Sala Comune, un lampo di genio colpisce Hermione, che pronuncia la seconda frase nella giornata, capace di rovinarmela del tutto:
<< Ma oggi non c’è la punizione con Malfoy? Non devi andare nelle loro Sala Comune? >>
Fantastico, se il buongiorno si vede dal mattino, oggi potrebbe anche resuscitare Voldemort.


<< Kiki, sei sicura di farcela? >> sussurra Seamus.
Frase sbagliata. Perché la Regina dei Grifoni si volta a guardarlo. Anzi meglio incenerirlo. Con un lampo iroso negli occhi, che farebbe tremare di terrore anche Lord Voldemort, se la sua faccia orrenda e color farina potesse considerarsi ancora su questa terra.
Perché Kimberly Potter può tutto, se ci si impegna con caparbietà.
Magari non legare strette amicizie con le Serpi, ma sopravvivervi si.
Nemmeno Voldemort in persona è riuscita a piegarla, figurarsi un mucchio di odiosi Serpeverde incapaci.
Tutto questo Finnigan lo capisce da un unico sguardo. Perché, ormai, sono tutti cresciuti insieme, e si conoscono talmente bene, che, in alcuni casi, le parole non servono.
Ma nessuno conosce la fiera e bellissima Regina dei Grifoni, come colui che, dei Grifoni, può considerarsi il Re incontrastato.
Harry James Potter aveva capito che qualcosa, nella sorella, non andava.
Era preoccupata da qualcosa che lui non sapeva.
Lo stesso qualcosa che, ne era certo, era riconducibile alla Casata di Salazar Serpeverde. Ma se la sorella, questo qualcosa, glielo aveva taciuto un motivo doveva esserci, quindi si limitò a salutare tutti con un cenno della mano, ed accompagnare Kim nell’unica Sala Comune in cui non l’ avrebbe mai voluta vedere.

È da un po’ che camminiamo in silenzio, Harry non ha ancora aperto bocca.
Solo quando ,dopo 7 piani di scale, raggiungiamo i sotterranei, mi decido io a sparare la prima cosa che mi salta in mente:
<< Non c’era bisogno che mi accompagnassi. >>
Lui di risposta mi lancia un’occhiata omicida, e fa schioccare la lingua contro il palato.
<< E, secondo te, ti avrei mai permesso di entrare in quella fogna da sola? >>
Al suono delle sue parole, dette come se fosse la cosa più ovvia in questo mondo, mi apro in un sorriso, di quelli che dedico solo a lui.
<< Comunque… >> continua << …se qualche Serpe si fa troppo rompi palle… >>
<< Si si, lo so… >> lo interrompo << …bacchetta alla mano, e Maledizioni Senza Perdono in testa! >>
<< Veramente volevo anche aggiungere di chiamarci…non puoi mica giocare ad “Acchiappa la Serpe” senza di noi! >>
Come due bambini scoppiamo a ridere, consapevoli della falsità delle nostre parole.
Molte volte i Serpeverde ci hanno urlato frasi come “Un giorno o l’altro andrete a fare compagnia ai vostri cari genitori!” oppure “Ma il Signore Oscuro non poteva prenderla meglio quella cazzo di mira?” o “Attenti, perché appena studiamo le Maledizioni Senza Perdono, sarete le mie cavie per l’Anatema che uccide!”, ma loro non sanno davvero ciò che dicono.
Un conto è minacciare di morte, un altro uccidere.
E noi lo sappiamo bene. Perché abbiamo provato entrambi.
<< Oh, chi ci ha onorati della loro presenza, il Re e la Regina dei Grifoni! >> esclama Malfoy, appena io ed Harry giriamo l’angolo.
Mentre Harry risponde << Ricordati Malfoy, che noi siamo Re e Regina, tu un più semplice Principe…delle Serpi poi >> i miei occhi vengono attratti dalle iridi argentate di Malfoy.
Le immagini del bacio tornano a confondermi la mente, il corpo, l’anima.
Restiamo immobili a guardarci, mentre lo sguardo di Harry fisso su Malfoy si indurisce sempre di più.
Il cuore prende a battermi frenetico, più per la vergogna dell’averlo baciato che per altro. Credo.
Supplicando Godric, Merlino, Dio e tutti i Santi, che la Serpe abbia deciso, anche lui, di ignorare la situazione, mi volto di spalle a Malfoy, e saluto Harry.
Che mi sussurra “Lo specchio…un fischio e sono qui”.
Lo so. So perfettamente che basterebbe un richiamo flebile per far correre i miei amici da me, a rotta di collo. Per fargli lasciare qualsiasi attività stiano facendo, solo per rispondere il prima possibile al mio richiamo.
Lo so, perché io farei lo stesso per loro.
Mentre osservo mio fratello andarsene con le mani in tasca e la sigaretta in bocca, rischiando di far svenire delle povere ragazzine investite dalla scia del suo sguardo, Malfoy fischia per attirare la mia attenzione:
<< Sua Maestà, si vuole muovere, per Merlino? Non abbiamo tutta la giornata! >>
Mentre mi giro, lui pronuncia la Parola d’Ordine, in modo da non farmela udire.
Riesce nell’intento, perché senza captare nessun suono uscir dalle sue labbra, se non un ronzio indistinto, il ritratto si sposta, rivelandomi la Sala Comune delle Serpi.

Lussuria,
Regalità,
Sfarzo.

Ecco gli aggettivi che mi vengono in mente, alla vista delle tende di pregiata seta, i divanetti di pelle di drago, i tavolini del più prezioso legno,gli oggettini del più fragile cristallo.
Inutile dirlo, il colore dominante è il verde.
Un angolo intorno al camino, sul cui centro troneggia il simbolo di Salazar Serpeverde, è completamente vuoto.
Eppure molte altre poltroncine, più lontane dal calore del fuoco, sono occupate.
Ma quei divanetti e quel tavolino no.
La gente che passa, alla ricerca di un posto a sedere, neanche li guarda o li prende in considerazione. Credo di conoscerne il motivo.
<< Potter… >> dice Malfoy, voltandosi di fronte a me.
Io lo precedo immediatamente: << Lo so, lo so…ieri ti ho baciato. Ma non l’ho fatto a posta! Ero sbronza! Potresti per favore, evitare di urlarlo alle quattro Case? >> perfetto…chiara e concisa. Dritta la punto.
Lui, alla mia richiesta, resta un po’ pensieroso, guardando verso il basso, poi, alzato lo sguardo, ghigna, per poi rispondermi sarcastico:
<< E secondo te vorrei divulgare la cosa? Scherzi? Sarebbe un duro colpo alla mia reputazione Serpeverde. Comunque, stavo solo per dirti di andarti a sedere lì…. >> indica i divanetti, misteriosamente, vuoti << ...mentre vado a prendere i libri. >>
Detto questo si allontana , diretto verso la scalinata, su cui, su una superficie dorata, è inciso finemente “Dormitorio Maschile” .
“Un insulto alla mia reputazione Serpeverde”?!
Ma vaffanculo!
Con un sospiro mi dirigo verso i divanetti, che, a quanto pare, sono indirettamente riservati ai V.I.P delle Serpi.
Più che V.I.P., per essere in tema qui dentro, direi regali.
Mi siedo, e cerco di non pensare che in fondo questi cosini non sono poi tanto scomodi.
Comunque, fortunatamente, anche Malfoy è dell’idea di ignorare la storia del bacio. Meglio così. Credo.
<< Potter. >> sento salutarmi una voce alle mie spalle. So chi è.
<< Greengrass. >> le rispondo di rimando.
Bella ed eterea, nonché di famiglia Purosangue, quasi reale, Daphne Greengrass è certamente la figura femminile portante delle Serpi.
Un po’ come Malfoy. Lui Principe, lei Principessa.
Sempre non all’altezza del Re e della Regina.
Comunque, anche se è una Serpe, con le sue ideologie un po’ contorte, è una delle poche verde-argento, che può vantare il mio rispetto.
Non è scema come la Bulstrode, o troia come la Parkinson.
Ecc
o perché è ancora più pericolosa, in un certo senso.
Ma, in fondo, siamo a scuola, non nella vita reale.
<< Allora… >> continua, sedendosi con grazia, sulla poltroncina di fianco al divanetto sul quale siedo io << …dalla Torre, ai Sotterranei? >>
<< Già… >> affermo, iniziando a tirare fuori, come lei, i libri dalla mia tracolla << …penso che il tuo amichetto biondo te l’abbia detto il motivo. >>
Lei si limita ad annuire.
Restiamo in silenzio, mentre io, a disagio per il luogo così diverso dalla mia Sala Comune, fisso le fiamme del fuoco, che scoppiettano spensierate nel camino.
Anche loro sembrano avere una certa regalità nelle loro spirali rosse.
Rosse…sembra stupido, ma ho sempre immaginato che fossero verdi.
Poi sento dei passi venire verso di me.
Mi volto,e riesco a malapena a mantenere un contegno decente, alla vista di quello che mi si para dinanzi, mentre quasi mi strozzo con la saliva.
Zabini e Malfoy vengono verso di noi.
Il primo, affascinante nella sua camicia verde, sbottonata per metà, e il secondo, semplicemente molto sexy nella sua camicie bianca della divisa completamente sbottonata.
Si siedono, Zabini sull’ultimo divanetto rimasto libero, e Malfoy accanto a me.
<< Abbottonarsi la camicia, come le persone normali, no eh? >> li rimprovero, cercando di palesare il mio fastidio alla loro vista…fastidio che sto ancora cercando dentro di me.
Malfoy si limita a sbuffare, mentre Zabini ribatte:
<< Bè…siamo a casa, si vuole stare comodi. >>
Effettivamente anche i miei compagni di Casa, si sbizzarriscono a chi si spoglia di più quando si sta in panciolle in Sala Comune.
Un giorno estivo, vidi Harry e Dean addirittura camminare in boxer.
Per la gioia di molte ragazzine, che cerarono di strappargli anche quell’ultimo indumento.
Dopo ancora altro silenzio, la Greengrass esclama:
<< Non penso che gli altri si liberino, quindi iniziamo dal Tema di Ruf? >>


<< …e così i Goblin, o più comunemente chiamati Folletti, arrivarono alla fondazione della Gringott, luogo di sicurezza inespugnabile, mai derubato… >>
<< Non esattamente… >> interrompo le parole di Zabini.
La Greengrass alza gli occhi dalla pergamena, su cui stava facendo scorrere la sua piuma di alta classe, per puntare i suoi occhi verdi nei miei.
Stesso colore, eppure completamente diversi.
Con una risatina sarcastica, domanda: << Certo, e tu chi conosceresti, che abbia rubato dalla Gringott, per poi uscirne vivo? >>
Ghigno. Sarà l’atmosfera Serpeverde, ma ghigno. Arrogante.
<< Me. Harry, Hermione e Ron >>
Le tre Serpi mi guardano stupiti, poi i due ragazzi si mettono a ridere, mentre Daphne no. Continua a fissarmi, come se potesse carpire la verità con uno sguardo.
<< Spero che voi stiate ridendo per la Potter… >> sento, all’improvviso alle mie spalle, una voce tanto familiare, quanto gracchiante.
Pansy Parkinson si avvicina al nostro divanetto, e si posiziona malamente sulle gambe di Malfoy, a cui strappa subito un bacio.
Mentre i due cominciano a limonare tranquilli, io, lanciatali un’occhiata di puro disgusto, ignorando la stretta allo stomaco, continuo a scrivere.
Dopo un po’ che la coppia del secolo si è spostata in camera di non so chi, Zabini alza la testa dalla sua pergamena e mi chiede:
<< Davvero avete derubato la Gringott? >>
<< Si. Precisamente la Stanza di sicurezza Lestrange. >> affermo soddisfatta, al ricordo dell’impresa titanica, e del volo sulle scaglie del drago.
Lui e la Greengrass si guardano, per poi tornare ai loro compiti.
Cosa che faccio anche io, dopo un piccolo sorrisetto: è ora che queste Serpi imparino con chi stanno parlando.

<< Basta, io vado a fumarmi una sigaretta! Non ce la faccio più! >> afferma la Principessa Serpeverde, alzandosi leggiadra dal suo trono, e dirigendosi verso la sua stanza.
Zabini la segue con uno sguardo strano.
Assomiglia a quello di Ron, quando gli piaceva Herm, all’insaputa di lei. Sospira e torna a scrivere. Adesso siamo passati a Pozioni.
E Malfoy ancora non è tornato…
Scaccio dalla testa l’immagine del suo corpo attaccato a quello della Parkinson, e mi rivolgo a Zabini:
<< Sai, se ti piace dovresti dirglielo. >>
Lui si guarda alle spalle, strappandomi un sorrisino, per accertarsi che stessi parlando proprio con lui. Poi mi domanda:
<< Scusa, a chi ti riferisci? >>
<< Alla Bulstrode…a chi vuoi che mi riferisca? Alla Greengrass, no? Ho visto come la guardi. >>
<< Come mai questo interessamento? E poi perché dovrei venirlo a dire proprio a te? >>
<< Primo:Mi sto interessando alla tua vita “sentimentale” perché nel mio sangue scorre il cromosoma “Cupido” e perché, se scrivo un altro ingrediente su questa cazzo di Pozione di merda, impazzisco! >>
Sul suo viso si allarga un sorrisetto.
<< E Secondo… >> continuo << …puoi benissimo non fidarti. Ma il rischio che io mi metta a ciarlare  dei fatti tuoi con mezza Serpeverde e con la diretta interessata, è pressoché nullo, visto i rapporti che ci sono. E poi, potresti dirmelo perché sono una ragazza, e, in fondo, in questo specifico e unico lato…non sono poi tanto diversa da Greengrass. >>
Fissa i fogli con aria esausta, per poi rivolgere a me la sua attenzione.
<< Lo so che sono uno dei ragazzi più fighi della scuola… >> sorvolo sull’umiltà e modestia del ragazzo…ma in fondo è risaputo l’alta considerazione di se delle Serpi << …ma lei è…lei. Insomma non è considerata la Principessa delle Serpi per niente. >>
Oddio! Mi sa che al tipino, una certa ragazza piace sul serio!
Non sapevo che le Serpi avessero un cuore…
<< La Greengrass non è affatto una ragazza facile, è vero…è una ragazza molto orgogliosa, non cede facilmente alle lusinghe dell’altro sesso…difficilmente farà lei il primo passo, sempre per il suo orgoglio… e poi avrà una schiera di ammiratori ai suoi piedi, magari non Serpi, quindi migliori di te… >>
<<  Sai Potter, così non mi aiuti. E poi, se non te ne sei accorta, stai descrivendo te stessa. >>
<< Perché, non corrisponde anche lei a questa descrizione? >>
Tace.
Chi tace acconsente. Mi repella l’idea di assomigliare ad una Serpe, ma sono curiosa di vedere un rapporto tra due ragazzi della loro Casa, che non ruoti solo e unicamente intorno al sesso.
<< Okay, Zabini. Seducimi. >>
<< Eeeh? >> esclama confuso.
Non so nemmeno io perché lo sto facendo. Non ho nessuna intenzione verso Zabini, ma magari, cercare di far finta che mi piaccia, nel piccolo lasso di tempo della nostra piccola recita, mi distrarrà dal far saettare il mio sguardo verso i dormitori ogni 4 secondi.
<< Hai capito bene. Seducimi. >> ripeto io, alzandomi e sedendomi lentamente accanto a lui << …fa finta che io sia la Greengrass. >>
Mi guarda stranito, come se fossi impazzita.
Forse lo sono davvero, ma lo sarò ancora di più se non mi distraggo.
<< Dai, Zabini, non sei considerato uno degli Stalloni di Hogwarts per niente! Non dirmi che non conosci nessuna tecnica di seduzione? >>
Alla mia insinuazione fa schioccare la lingua la palato, e mi guarda come se gli avessi appena bestemmiato la famiglia.
<< Si da il caso, Potter, che molte tecniche di seduzione siano state inventate dal sottoscritto. Il mio letto è sempre molto popolato. >>
<< Allora, Zabini, dimostramelo. >>
Mi guarda ancora irritato per la frase di prima, poi, sbuffando esasperato, se ne va. Mette qualche metro di distanza tra il divanetto dove sono seduta io, , per poi girarsi, con un bel ghigno seduttore stampato in faccia.
Con fare regale, mi si avvicina, prende la mia mano, e la sfiora con le labbra.
<< Posso sedermi, bambolina? >>

Bambolina…
“Ehi, calma bambolina!”
“Ascolta bambolina-…- non andremo da nessuna parte”
“Ci conto, bambolina”


Scaccio prepotentemente quegli stupidi ricordi senza senso dalla mia testa, e rispondo a Zabini, stando al gioco.
<< Certo. >>
Mi rivolge un sorriso talmente bello, che per poco ci casco sul serio, in questo gioco di seduzione.
<< Sigaretta? >> dice, porgendomi un pacchetto di Lucky Strike rosse.
Io rispondo semplicemente con un sorriso, prendendone una dal pacchetto che offre alla “Greengrass”
Con un rapido gesto di bacchetta accende la sua sigaretta, per poi avvicinarsi a me, permettendo anche alla mia di catturare quelle scintille che già stanno consumando il suo tabacco.

Come facemmo il giorno del processo…

Dopo avermi fatto casualmente arrivare sensualmente il suo fumo sul viso, mi chiede:
<< Che cos’hai? Successo qualcosa di bello? >>
<< Niente. Come mai? >>
<< I tuoi occhi sono ancora più belli del solito, oggi, il che è tutto dire. Deve esserci un motivo particolare, perché il tuo verde risplende. >>
Okay, sto cercando di trattenermi…giuro che ci sto provando.
Poi, non ce la faccio più…
E scoppio a ridere.
<< Oddio…dovresti applicarti di più nella sezione “Complimenti”! >> riesco a sillabare tra le risa. Lui, inizialmente mi guardo scocciato, poi si fa prendere dalla situazione alquanto strana, e scoppia a ridere anche lui.
Dopo qualche minuto buono di sghignazzamento, ritorniamo seri.
<< Allora, Regina dei Grifoni… >> domanda lui, tirando dal filtro arancione della sigaretta <<…com’è essere sedotti da un Serpeverde?>>
Tra gli ultimi rimasugli di risa, e aspirando anche io una boccata di fumo, rispondo:
<< Non male. Nell’approccio “Scopami” ci siamo, ma in quello “Rapporto più serio” bisogna lavorarci un po’. >>
Zabini scrolla le spalle.
<< Non ci sono molto abituato. È la prima volta. >>
<< Cosa è la prima volta? >> domanda una voce profonda dietro di me.
Mi giro, per notare Malfoy, con capelli più scarmigliati del solito, e un’aria più colorita, che si avvicina lentamente e strascicando i piedi al nostro divanetto.
Ha la tipica aria “Post-orgasmo”.
<< Nulla. Dov’è Pansy? >> domanda Zabini.
Io non riesco ancora a distogliere lo sguardo dai suoi addominali, che la camicia, ancora aperta, mette in mostra. E nemmeno dal suo viso.
So perfettamente a cosa è dovuta quell’espressione, ma non posso fare a meno di trovarla sexy.
<< Di sopra. Si sta ancora vestendo. >>
<< Indovina quanto sono bravo? Potrei anche sedurre Potter! >>
Informa orgoglioso Blaise, l’amico.
Che mi lancia uno sguardo imperscrutabile, seguito dal solito ghigno.
<< Capirai. Che sfida! >>
Fermi tutti.
Un attimo.
Silenzio in aula.
Che.Cosa.Vuole.Dire.Con.Questa.Frase?
<< Malfoy, non ho capito bene. Mi stai per caso dando della facile? >> domando furiosa lanciandogli uno sguardo talmente iroso, che mi stupisco del fatto che nessun uragano si sia scatenato nella Sala Comune Serpeverde.
Si limita ad allargare il ghigno, e a dire, strafottente
<< Si. >>
………….
…………….
……………..
Sono.Furiosa.
Potrei seriamente uccidere qualcuno in questo momento.
La mia mano scatta come un fulmine alla bacchetta, ma mi trattengo, per evitare altre punizioni, e per non abbassarmi al suo livello.
Nessuno può osare parlare così alla sottoscritta, e uscirne illeso, psicologicamente e fisicamente.
Zabini scocca un’occhiata curiosa all’amico biondo, che mi sta ancora scrutando un malo modo, per poi rivolgersi a me.
<< Oddio, non scoppierai mica in lacrime adesso, vero? >>
Mi volto a guardare anche lui in faccia, che indietreggia leggermente alla vista del mio sguardo da Esorcista.
Poi mi metto a ridere, esclamando:
<< Avrò pianto si e no, 4 volte in vita mia. E dovrei mostrare a delle Serpi come voi le mie lacrime, solo perché un coglione come Malfoy, si mette a sparare cazzate su di me? >>
Ed è vero.
Da quando sono bambina, io e le lacrime ci siamo viste pochissime volte.
Ma in quei rari incontri, tutto il pianto che non ho versato nella mia vita, si è abbattuto su di me senza pietà.
Ho pianto 4 volte in vita mia, ma quelle volte avrei potuto riempire il Lago Nero con le mie lacrime, che mi hanno, poi lasciata distrutta.
Volete sapere a chi ho dedicato tutta la mia tristezza?
Alla morte di Sirius.
Alla separazione con Kevin.
Al funerale di Silente.
Alla fine della Battaglia.
Me lo ricordo ancora, quell’ultimo pianto.
Per tutto quello che io e mio fratello avevamo dovuto subire, per lo stress, la paura di morire,per tutte le vittime, io ed Harry ci recammo sulla Torre di Astronomia, e dopo un urlo liberatorio, versammo lacrime su lacrime.
<< Magari coglione lo dici a quello Sfregiato di tuo fratello… >> ribatte Malfoy, pieno di sdegno.
Non so come mai, ma questo battibecco mi ferisce. Pensavo avessimo superato la fase “Insulti Pesanti”…invece per lui non è mai finita.
<< Ti ricordo che è grazie a lui che il tuo culo Serpentoso è salvo. E poi, chiamalo Coglione quanto vuoi, ma non è un caso se tu sei solo una schifosissima Serpe, e lui ha il Mondo Magico ai suoi piedi >>
Tutto questo l’ho sussurrato, in un modo talmente malvagio da non riconoscermi più nemmeno io. Malfoy scatta in piedi, e io anche.
<< Ripeti un po’ se hai il coraggio, troia. >>
<< Io sono una Grifondoro. A ME non manca il coraggio, Mangiamorte. >>
Se ci fossimo colpiti con la Maledizione Cruciatus, ci saremmo fatti meno male a vicenda. Stiamo per arrivare alle bacchette, quando Zabini ci separa.
<< Ma siete impazziti!? E basta! Volete un’altra punizione? >>
<< Non so loro due, ma io vorrei tanto un bel duello! >> esclama improvvisamente Millicent Bulstrode avvicinatasi alla scena del litigio.
Girandomi verso di lei, mi accorgo che mezza Serpeverde ha gli occhi fissi su me e Malfoy, alcuni con ghigni soddisfatti stampati in faccia, altri curiosi, altri semplicemente annoiati.
Anche la Parkinson ci ha raggiunti dai dormitori, nuovamente infilata in quella divisa striminzita, che starebbe bene ad una delle Barbie babbane.
<< Una bella sfida…! Tanto lo sappiamo tutti che il mio Dracuccio le farebbe il culo alla Potter! >> esclama con la sua vocetta da oca.
<< Si, Dracuccio. Ascolta la tua puttana. Sfidami, se pensi di riuscire a starmi dietro. >> sussurro maligna, mentre le distanze tra noi diminuiscono.
<< Non è che penso di riuscire a starti al passo. Io lo sono. >> ribatte, velenoso come solo una Serpe sa essere.
<< Un attimo. Che succede qui? >> esclama la voce autoritaria della Greengrass.
A quanto pare la Principessa è scesa dalle sue stanze.
<< Nulla… >> rispondo io << …il vostro “Dracuccio” qui presente, mi ha scambiata per la Parkinson. E crede di poter reggere un duello contro di me! >>
Daphne sposta lo sguardo ripetutamente da me a Malfoy, che ci stiamo ancora guardando in cagnesco, per poi dire:
<< Abbassate le bacchette. >>
Questa è pazza.
Un conto è rispettarla come persona, un altro prendere ordine da lei.
IO non prendo ordino da NESSUNO.
Malfoy continua a guardarmi male, per poi abbassare lentamente la bacchetta fino a riporla nuovamente in tasca.
Ovviamente io non faccio lo stesso, anche perché sento una voce stridula alle mie spalle sussurrare “Stupeficium”.
Non do alla Parkinson nemmeno in tempo a finire la pronuncia dell’Incantesimo, che una Sortilegio Scudo non verbale da me scagliato, mi protegge quando il suo Schiantesimo si dirige verso di me.
Ma non mi colpisce. Ritorna al mittente, mandando la stronza a cozzare contro la parete.
Ghigno, soddisfatta alle facce stupite delle Serpi, e, rivolgendomi alla Parkinson dico:
<< Non ti hanno mai insegnata che attaccare alle spalle la gente è da vigliacchi? >>
Lei, di riposta, alza lo sguardo inferocito su di me, e sussurra:
<< Non è vigliaccheria, Potter. Mai sentito parlare di furbizia? Voi Grifoni vi fareste ammazzare pur di non giocare sporco, e tener test al vostro coraggio del cazzo. Sai che ne penso io? Secondo me è solo idiozia… >>.
Mentre la Bulstrode l’aiuta ad alzarsi, ancora con tutti gli occhi di Serpeverde puntati addosso, le rispondo:
<< Sai, hai ragione. È vero, basta poco per passare dal coraggio alla sciocchezza. NOI conosciamo questo piccolo confine. E, comunque, preferisco morire a testa alta, che vivere come una Serpe. E, per inciso, per me questo è un insulto. >>
Raccattando tutti i miei libri e la tracolla con un Incantesimo di Appello, lancio un’occhiata furiosa a Malfoy, ed esco dalla Sala Comune delle Serpi.
Sarà qui che passerò i miei prossimi pomeriggi. Non posso Schiantare ogni giorno qualcuno, anche se a detta di mio fratello dovrei farlo.
Ma se qualcun altro osa oltraggiarmi un’altra volta…oh, scopriranno che non sono solo le Serpi a saper essere vendicativi.

Sala Comune di Serpeverde.
Putiferio.
<< Ma che cazzo vi è saltato in mente? Volete farci punire tutti? >>
Daphne Greengrass, Principessa incontrastata delle Serpi, sta rimproverando due suoi Compagni di Casa da circa 15 minuti.
La cosa più terribile, è che non urla. No…si limita ad assumere un tono sibilante, che ricorda il perché sia stata smistata a Serpeverde, minaccioso quanto il più silenzioso sibilo di un Boa.
Le vittime della sua rabbia, sono Draco Malfoy e Pansy Parkinson.
Il primo sta semplicemente facendo finta di ascoltare, la seconda cerca di trattenere le lacrime di rabbia.
Odia essere ripresa dalla Greengrass. In fondo stava solo per Schiantare la Potter…
<< Kimberly Potter passerà qui i prossimi pomeriggi, a causa tua, Malfoy…quindi smettetela di comportarvi come dei primini, perché la prossima volta che vedrò anche un solo incantesimo di Duello, nella MIA Sala Comune, vi dimostrerò come la Scuola può diventare l’Inferno! >>
Dopo aver prestato alla Greengrass più attenzione di quanta ne ponga ad una normale persona, Draco Malfoy si alza dal divanetto sul quale era seduto, e, con aria di sufficienza, chiede:
<< Non capisco come mai ti scaldi tanto Daphne. In fondo è solo la Potter…non sarà che hai…paura della Regina dei Grifoni? >>
Un normale essere umano, dotato di senso di sopravvivenza, sarebbe fuggito, o per lo meno avrebbe sudato freddo di fronte allo sguardo che la Principessa delle Serpi gli rivolge.
Ma lui non fa piega, nemmeno al sibilo minaccioso, che gli intima di non sparare cazzate, altrimenti avrebbe semplicemente taciuto per sempre.
<< Non si tratta di…paura! Secondo te, in un Duello regolamentare tra Pansy e Potter, chi credi vincerebbe? Mi sto solo preoccupando per la salute fisica dei miei Compagni di Casa. >>
Detto questo lasciò i suoi compagni a guardarsi in faccia come ebeti, mentre lei si dirigeva, con passo regale, fuori dalla Sala Comune.
Draco Malfoy era l’unico, sulla cui pelle non scorrevano ancora brividi freddi per la sfuriata delle Principessa Serpeverde.
Tutta la piccola folla che si era radunata intorno a loro, si era lentamente dispersa, sino a lasciare Zabini, Pansy, la Bulstrode e Malfoy da soli, nel loro solito angolo “Regale”.
Quando le due ragazze si recano in camera per medicare il livido della Parkinson, Blaise si rivolge al suo amico:
<< Non ho ancora capito la tua uscita. Potter non sarà una suora con la cinta di castità, e meno male, ma non è una squallida puttana. Lo sai anche tu. >>
Voleva sapere perché le aveva dato della facile?
Non lo sapeva nemmeno lui.
Magari, perché nessuno ha mai osato ignorare un bacio con lui.
Non che gliene freghi molto della Potter, ma il fatto che in un certo senso, lei abbia rimosso un  SUO  bacio, come se lo avesse dato a uno come Paciock…bè lo faceva incazzare.
Perché lui era Draco Lucius Malfoy, cazzo.
Molte ragazze si sarebbero vendute per scambiare un semplice bacino a stampo con lui…e lei? Per poco non scopavano in corridoio, e lei faceva finta di nulla.
Lui aveva fatto ripetutamente sesso con Pansy per dimenticare il suo sapore sulle labbra. E lei invece aveva semplicemente ignorato la faccenda.
Non che volesse un continuo con lei, sia chiaro.
Ma un conto è scaricare. Un altro essere scaricato.
E questo a Draco Lucius Malfoy, sex simbol di Hogwarts non era mai accaduto.
Tutto ciò, però non lo disse a Blaise. Si limitò ad un’alzata di spalle e ad accendersi una sigaretta.

Idiota.
Stronzo.
Pezzo di merda.
Vai a farti fottere. Anzi no, a quello già ci pensa la Parkinson.
Va
i all’Inferno. E, già che ci vai, porgi i miei saluti alla tua zietta cara e al tuo padroncino Tom Ridde.
Fortunatamente oggi, la Torre di Astronomia è vuota. Posso fumare in santa pace, scagliando maledizione mentali a tutte le generazioni di Serpi che hanno insozzato questo mondo, che lo insozzano, e che, purtroppo, lo insozzeranno nei giorni avvenire.
Faccio l’ennesimo tiro nervoso alla mia Marlboro, quando una voce alle mie spalle interrompe la mia quiete.
<< Nervosette eh, Potter? >> che palle, ci mancava solo lei, e le sue perle di saggezza.
<< No, Greengrass…direi incazzata nera >>
<< Non sono qui per farti le mie scuse da parte dei miei compagni. Non è nel nostro stile domandare perdono. >>
<< Non è nel mio stile accettare le vostre scuse. In fondo essere stronzi è la vostra natura. E poi, quella stupida della Parkinson spiaccicata al muro come una mosca è una grande consolazione. >> rispondo, accompagnando l’ultima frase con un sorrisetto perfido.
<< Sai… >> continua, sedendosi accanto a me, ed accendendosi a sua volta una sigaretta << …hai insultato la mia Casa, e una delle mie amiche. Dovrei scagliarti contro una bella Fatture per questo. Ma, devo ammetterlo, Malfoy ha sbagliato, e Pansy è stata sciocca. >>
<< Wao, mi stai dando ragione Greengrass? >> domando stupita, tirando alla sigaretta ed espirando il fumo verso l’alto.
Dopo aver osservato l’ennesima nuvoletta di fumo che fuoriesce dalle sue labbra, la Principessa delle Serpi, ignorando la mia domanda, riprende a parlare:
<< Non avrebbe dovuto attaccarti alle spalle. O meglio, non avrebbe dovuto attaccare TE alle spalle. Sai difenderti e attaccare meglio di quanto sappia fare lei, questo te lo concedo. Ma non voglio più pseudo Duelli nella mia Casa. Altrimenti, la prossima volta, sarà la mia bacchetta ad attaccarti. >>
Getta la sigaretta, non ancora del tutto finita, giù dalla Torre, e si alza in piedi, ancora fissandomi.
<< Sai perfettamente di non potermi dare ordini e che nemmeno tu riusciresti a battermi, vero? >>
<< Si. >> si limita a rispondermi, dirigendosi con passo lento ma deciso verso le scale.
Prima di scendere il primo gradino, senza voltarsi a guardarmi, esclama:
<< Malfoy lo conosco vecchio. Non le pensava davvero quelle cose. >>
Se, come no.
Non le rispondo nemmeno, quando lacrime di frustrazione (solo quella?) minacciano di scendermi dagli occhi.
Ma, ovviamente, non mi concedo il lusso di piangere.
Perché io sono Kimberly Lilian Potter, Salvatrice del Mondo Magico, Regina dei Grifoni…io non posso piangere.

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Capitolo 12
*** Let's Start The Party! ***


LET’S START THE PARTY

 

Cammino da circa un quarto d’ora per i corridoi della mia amata scuola.

Sono già le 18.00.

Le mie amiche mi staranno aspettando per la prova-vestiti. Abbiamo solo 3 ore prima dell’inizio della festa.

Non sono molto in vena di ballare e altro, ma è un sacco di tempo che organizziamo questo evento.

Seamus e Dean hanno rischiato di farsi sgamare dai professori un sacco di volte, con tutte le loro gite ad Hogsmeade alla ricerca di CD Babbani, e “materiale per le canne”.

Calì e Lavanda, insieme a me e Ginny, hanno chiamato al fronte tutte le persone di lieta conoscenza (ciò esclude dalla lista le Serpi, quindi), per farci aiutare ad allestire la Stanza delle Necessità.

Da quando la presenza della Stanza è stata resa pubblica, dalla Battaglia di Hogwarts, quel posto è il Nido di Sesso di molte coppie.

Ma è da una settimana che nessuno osa più avvicinarsi.

Perché i Settimi li ammazzerebbero.

O meglio, perché i Potter hanno detto alla scuola di non farlo.

Essere circondati da lecca culo ha i suoi vantaggi, ogni tanto.

Per il cibo, alias alcolici, ci hanno pensato Harry e Ron, dando una lista di cose da mangiare da preparare a Kreacher, e un mucchio di soldi a Mundungus per una fornitura di “Liquidi Fatati”, come li chiama il nostro amico contrabbandiere.  

Arrivata davanti al ritratto della Signora Grassa, quella si scansa senza nemmeno farmi dire la parola d’ordine rivolgendomi un saluto fin troppo gentile. Fantastico, anche i ritratti chinano il capo davanti ai MITICI FRATELLI POTTER! Yee…

Ignorando la Signora Grassa, tiro un respiro profondo ed entro nella mia Sala Comune.

 

Sbagliato.

Ho sbagliato ritratto e sono finita nella giungla.

Ditemi che è così, altrimenti le mie compagne Grifondoro avranno vita breve a partire  da adesso.

Scarpe spaiate sparse per la Sala, calze e leggins appoggiate sui divanetti e sulle poltroncine, pantaloni e magliette che fungono da nuovi tappeti, ragazze mezze svestite che corrono da una stanza all’altra, spazzole e trucchi che volano da una parte all’altra, e, soprattutto, nemmeno l’ombra di un ragazzo.

Etero.

Perché Jule del sesto anno fa parte della gente che cammina mezza svestita per la MIA Sala Comune urlacchiando.

Sto per scoppiare ad urlare, quando vengo intercettata da Lavanda, che mi afferra il polso e mi trascina, senza tanti complimenti, nella camera che io e lei dividiamo con Hermione e Calì.

<< Kiki! Allora, come è andata con le Serpi? >> mi domanda Patil, appena la sua migliore amica mi obbliga a sedermi sulla prima sedia che trova nella nostra stanza.

Mentre lei e Lavanda iniziano, senza che io gliel’abbia chiesto, ad armeggiare sul mio viso, le rispondo:

<< Come vuoi che sia andata? Una merda. Anzi, non del tutto…ho Schiantato la Parkinson! >>

Mi rivolgono dei gridolino orgogliosi e degli sguardi ammirati, al pensiero di quella stronza contro il muro.

Mi rilasso un po’, sotto le mani esperte delle mie amiche, che mi truccano come se lo facessero per mestiere da secoli.

Poi, dopo un po’, chiedo:

<< Herm e Ginny? E i ragazzi? Non ne ho visto nemmeno l’ombra, giù nella Comune. >>

Mentre Calì mi sta ridefinendo le sopracciglia,è Lavanda a rispondermi:

<< ’Mione è nella stanza di Ginny, per aiutarla a scegliere cosa indossare, e tra un po’ ritornano qui. Mentre i ragazzi credo che si siano barricati in camera. Ho solo sentito Ron che urlava “Questa è un’altra Guerra Magica!” >>

Ridacchiando del tono simile alla voce del rosso che Lavanda ha usato, Calì risponde: << Non capiscono, che questa E’ una Guerra. A suon di tacchi a spillo e bei vestiti. >>

Mentre rido nuovamente, mi ritrovo a pensare che le parole di Calì siano,in fondo, veritiere.

Queste feste sono l’occasione migliore per dimostrare quale Casa abbia le ragazze più belle e con più classe. E,soprattutto tra la fauna femminile di Grifondoro e Serpeverde, questa è una GRANDE sfida.

<< Kiki! >> sento qualcuno, all’improvviso, chiamarmi alle spalle.

Non ho bisogno di girarmi per sapere che Hermione e Ginny hanno appena messo piede nella camera.

Da quel momento, la nostra totale attenzione passò ai vestiti.

Vestitini? Gonne? Pantaloni? Tacchi? Stivali? Maglietta nera? Maglia lunga? Borsa? Rossetto rosso o altro? Che smalto? Capelli sciolti o raccolti?

Tra un tacco a spillo a destra, una gonna fluttuante a sinistra e pennellini da smalto che ci coloravano da soli le unghia, avemmo giusto 5 minuti scarsi per sparlare della Parkinson, e per ridere maligne del suo incontro ravvicinato contro il muro.

Pensai a Malfoy e alle sue parole cattive, solo una volta.

 

<< Si può sapere quando cazzo scendono? >> si lamenta Dean per l’ennesima volta. È a dir poco furioso.

Sono le 22.00 e le ragazze ancora non arrivano.

La sua Luna si è presentata nella Torre di Grifondoro alle 21.30, ed è mezz’ora che è scomparsa nella camera delle ragazze.

Insomma, cazzo, sono già bellissime, quanto diavolo ci mettono ad infilarsi in un fottutissimo vestito? Santo Merlino!

<< Amico, perché te la prendi tanto? Sono 8 anni che le aspettiamo prima di uscire. Ad una festa se non hanno minimo un’ora di ritardo, non entrano! >> cerca di farlo calmare Seamus, mentre fuma tranquillamente stravaccato sul divano delle loro Sala Comune, quasi completamente vuota.

Tanto è sempre la stessa storia. Le ragazze fanno tardi, i ragazzi le aspettano.

Ron e Dean sbuffano ogni frammento di secondo, lanciando bestemmie ai poveri maghi che hanno, ormai, tirato le cuoia, e Harry e Seamus li fanno incazzare ancora di più, mentre cercano, invano, di farli tacere nell’attesa.

Poi arriva il solito Neville, buonista come sempre, che addirittura cerca di difendere le ragazze per il loro ritardo, scatenando, ancora di più, le ire di Thomas e Weasley.

Poi le ragazze scendono, i ragazzi restano con la bava alla bocca e pensieri poco casti in testa, così da dimenticare la ramanzina che si erano preparati.

E, infatti, come da manuale, mentre Dean e Ron inseguono Neville, che ha osato dire “Bè, capitele, lo smalto per unghia ci mette tanto ad asciugare!”, dei rumori di passi e risatine, fanno voltare tutti verso l’entrata del dormitorio femminile di Grifondoro.

Ed eccole, tutte lì. 

Solo un cieco non le definirebbe stupende.

Lavanda e Calì, nei loro corti vestitini l’uno bianco,  l’altro blu notte, sembrano gridare al mondo “SESSO!”.

Luna, nella sua minigonna, è molto carina, anche considerati li strani ferretti, che le mantengono i capelli, adesso lucidi e setosi, che però danno un tocco simpatico alla sua figura.

Hermione, Ginny e Kim sono bellissime nella loro semplicità.

Jeans strettissimi per tutte e tre, stivaletti per Ginny, tacchi per Kim e stivali lunghi per Hermione.

La piccola Weasley, ormai non più tanto piccola, sfoggia una camicetta che le mette in risalto il seno, leggermente coperto da un gilet nero.

La maglietta verde di ‘Mione, invece, le lascia scoperta la schiena, agganciata dietro solo con dei laccetti neri, e la scollature non troppo volgare farebbe girare la testa persino a Voldemort, che, secondo opinione comune, era ancora vergine.

La Regina dei Grifoni, invece, indossa un corpetto senza spalline, rosso, colore abbinato alle scarpe, che ne risalta i fianchi e le figure tipicamente femminili. Al contrario di Hermione, i cui capelli ricadono liscissimi sulle spalle, Kim porta i capelli legati in un tuppetto, che lascia, però cadere alcune ciocche davanti sul bellissimo viso, leggermente truccato.

<< Calma, Ugo! >> esclama Seamus, che ha lanciato chissà dove la sua sigaretta, e adesso sta letteralmente mangiando con gli occhi le sue amiche.

<< E chi sarebbe Ugo, scusa? >> domanda Lavanda, rimettendo nella borsa uno specchietto nel quale ha appena finito di specchiarsi.

I ragazzi scoppiano a ridere, mentre il Grifondoro indica le sue parti basse.

 

<< Sei bellissima. >>

<< Grazie fratellino. >>

Harry posiziona un braccio attorno alle mie spalle, e allarga le labbra perfette in un enorme sorriso,mentre solo i suoni dei nostri passi ci accompagnano per i corridoi deserti di Hogwarts.

<< Anche tu non sei male, comunque. Devo avvertire Ginny di tenerti d’occhio. Le tue fans saranno assatanate. >>

Ed effettivamente, posso dire orgogliosa di avere un gran pezzo di figo come fratello.

Fisico perfetto, scolpito dal Quidditch, pantaloni di pelle nera a vita bassa, camicia rossa e Vans a scacchi degli stessi colori del suo abbigliamento.

Non oso immaginare quanta bava verserà Romilda Vane alla sua vista.

Ridacchiamo un po’ alla mia battuta, mentre lui sposta lo sguardo verso Ginny, che sta amabilmente chiacchierando con Neville e Seamus.

Il suo sorriso piano piano si affievolisce,mentre un’espressione serissima ne prende il posto sul volto di mio fratello.

<< Sai…con Ginny…non so, ma…ma…non è più tutto come prima. >> mi confessa esitante, evitando di guardarmi negli occhi.

Cosa? Che sta dicendo?

<< Harry, non ti seguo. Non era tutto rose e fiori, tra di voi? >>

Lui continua a non rivolgermi direttamente lo sguardo. Dopo un po’, risponde lentamente, come se stesse accuratamente scegliendo le parole giuste.

<< Non so cosa sia cambiato di preciso. Solo che, anche quando facciamo sesso…è come se dovessimo farlo. Quando ci baciamo è come se fosse nostro dovere. Come se noi DOBBIAMO stare insieme…non so se mi hai capito… >>

<< Cioè…ti senti come se fosse tutto scontato? Come se, ormai, steste insieme, più per abitudine che per altro? >>

<< Esatto. >>

Io e mio fratello ci capiamo al volo.

Sempre.

Però adesso abbiamo un bel problema.

Non voglio rovinare l’amicizia,né con lei, né con Ron, e certamente nemmeno Harry.

Però, se dovessero lasciarsi…non so quanto i Fantastici 5 potrebbero restare ancora 5…o Fantastici.

<< Ne hai parlato con qualcuno? >>

<< Solo con Herm e con te…lei mi ha detto di prendere tempo, magari passa. Potrebbe anche essere una cosa passeggera. >>

Come al solito, ‘Mione ha ragione. È l’unica soluzione possibile.

Non può lasciare una ragazza che gli piace da due anni, magari per un piccolo periodo di confusione, che poi rimpiangerebbe a vita.

Sto per dirgli a voce tutto questo, quando una voce strascicata e odiosa, giunge dalle mie spalle.

Tutti quanti ci giriamo, al suono della voce di Draco Malfoy.

<< Chi si vede. Gli scarti di Hogwarts al completo! >>

<< Cos’è Malfoy? Hai uno specchio davanti agli occhi? >> ribatte Neville.

<< Paciock, taci. Noi siamo qui solo per festeggiare la nostra amata Mezzosangue! >>

<< Grazie, Zabini, tesoro mio…senza di voi, immagino che palle di serata che mi aspettava. >> risponde sarcastica Herm, accennando un sorrisetto disgustato, mentre Ron rafforza la presa sulla sua mano.

<< Senti Mezzosangue… >> si intromette Nott << …non ti mandiamo a fare in culo, soltanto perché oggi sei particolarmente sexy…e poi per non rischiare di non entrare alle Festa dell’Anno. >>

<< Infatti, vi conviene non rompere…ho già Schiantato due Serpi, se c’è qualcun altro che vuole avere questo privilegio... >> esclamo io, orgogliosa della mia velocissima bacchetta.

<< Chi hai Schiantato tu, oltre al Furetto? >> domanda mio fratello, mentre le mie amiche mi rivolgono sorrisoni, e i ragazzi sguardi curiosi.

<< Oltre a lui, la Papera per eccellenza. La Parkinson! >> rispondo io ridendo, consapevole degli sguardi omicidi delle Serpi fissi su di me.

Mentre gli altri mandano fischi di ammirazione, mio fratello inizia a fare l’idiota, inginocchiandosi, e iniziando a recitare:

<< Cantami, o Dea, della mitica Kiki, la bacchetta lampo, che infiniti addusse Schiantesimi alle Serpi! >>

<< Potter, se hai finito di fare “In ginocchio da te”, noi andremmo a divertirci >> esclama minacciosa la Principessa delle Serpi.

Mio fratello la maledice con uno sguardo sprezzante per un lungo istante, prima di esclamare:

<< Non ho un sedere enorme come quello del vostro caro amico Goyle, potete passare tranquillamente, c’è spazio. >>

Nessuno fa un cenno di tristezza, al nome del loro Compagno Serpeverde, che ha deciso di non tornare più a scuola. Tanto sarebbe stato inutile, scemo era al primo anno, e scemo è rimasto al settimo.

Dopo l’ennesima occhiata omicida della Parkinson, e dello sguardo allupato di Nott, la Compagnia della Serpe si allontana, e mio fratello si rialza dal pavimento.

<< Idioti! >> è il commento di Luna allo sguardo di Pansy,

<< Cafoni. >> quello di Calì alle attenzioni di Nott e

<< Che gran bel culo! >> quello di Lavanda, riferito al sedere di Malfoy.

Concordo. Con tutt’e tre.

Noi ragazze, incliniamo leggermente la testa e assottigliamo le palpebre, per verificare meglio l’affermazione di Lavanda.

Dopo un po’, diciamo insieme:

<< Già! >> ricevendo le occhiate maligne dei nostri amici.

E con il “Ma vaffanculo!” di Seamus, ci affrettiamo alla festa, lasciando in corridoio l’eco delle nostre risate.

 

 

WELCOME TO THE  JUNGLE

 

La scritta che accoglie i partecipanti alla festa della Mezzosangue.

Non credo che lo dirò mai ad alta voce, ma quell’idiota di Potty e dei suoi amici, organizzano sempre ottime feste. Al livello delle nostre,per intenderci.

Ma non lo ammetterò mai davanti a loro, come ho già detto. Ci mancherebbe. Complimenti ai Grifoni? Non sia mai. A proposito…

<< Theo… >> cerco di farmi sentire dal ragazzo scatenato davanti a me << ..sei un coglione! >>

Lui, dopo averlo tirato per la giacca e averlo costretto ad ascoltare il mio commento, mi guarda stupito e chiede:

<< Perché? Che ho fatto? >>

<< Come “perché”? Hai fatto un complimento alla Mezzosangue, pezzo di idiota che non sei altro! >>

Lui, una volta capito, scoppia a ridere, e mi dice:

<< Perché?Non dirmi che non l’hai notato anche tu quanto stava bene! Era al livello della Potter! >>

Effettivamente…ma non doveva dirlo ad alta voce! È pur sempre una Mezzosangue! Cazzo, io il mio unico complimento fatto alla Potter, è stato sotto effetto di alcool, la sera ad Hogsmeade…ed IO sogno di scoparmela dal 3^ anno, quando ho fatto sesso per la prima volta!

Se davvero le avessi detto che gran bel culo avesse, che gambe da favola, che seno da capogiro, che viso bellissimo e che corpo da stupro, adesso avrei la Regina dei Grifoni che mi aspetta a letto.

Ma i Malfoy non fanno complimenti.

Sento le mani di Pansy circondarmi la vita, mentre iniziamo a ballare al suono martellante di non so quale gruppo.

Più che ballare, lei si sta strusciando su di me, spingendo i nostri bacini sempre a più stretto contatto, permettendomi di toccarle il sedere, e di fissarle spudoratamente la scollatura vertiginosa.

Con Pansy è tutto talmente facile, da risultare noioso.

Non sono il tipo che ama correre dietro alle ragazze all’infinito, anche perché sono sempre cadute facilmente ai miei piedi, ma con lei è…insomma, cazzo, schiocco le dita e me lo tira fuori dai pantaloni! Non devo nemmeno fare finta di tentare di meritarmela, la notte di sesso.

Mentre anche le nostre lingue hanno iniziato a danzare, la musica si interrompe. Mi stacco da Pansy, e mi giro per mandare a fare in culo chiunque abbia osato spegnere la musica.

Ma le parole mi muoiono in gola, quando noto la Potter su una specie di palchetto improvvisato, con un sorriso da sturbo.

Prima al buio mi era sembrata stupenda…adesso mi sto trattenendo dal non scoparmela sul palco.

<< Salve a tutti! Benvenuti alla festa della mia amica Hermione. La facciamo salire sul palco? >>

Mentre tutti rispondono in coro “Si!”, la mia risposta sarebbe “Basta che tu scendi e vieni con me nel primo sgabuzzino disponibile…”

La Mezzosangue, salita sul palchetto è accolta da fischi ammirati e di apprezzamento.

Okay, è molto bella, va bene?

Ma, cazzo, la Potter non si può guardare per quanto è…è…wao.

Dopo le solite frasi fatte, tipo “Grazie di essere qui” “Regali bellissimi!” “Vi adoro”, le ragazze ridanno il via alla musica, cantando con il Vocalist della canzone:

Marijuana…ma, ma marijuana…ma ma marijuana…ma ma marijuana…ma ma marijuana… cocaina, eroina,crack… hashish, fumo, chetamina, anfetamina…bombe!”

All’urlo di approvazione degli invitati, scendono dal palco e si dirigono verso quegli sfigati, che loro classificano sotto il nome di “amici”.

Bah.

Io torno ballare con Pansy, riprendendo a baciarci con molta irruenza, e poco vero interesse.

Comunque, la Potter bacia meglio.

 

Luci. Anzi, no…buio.

Alcool.

Musica.

Confusione.

Braccia.

Corpi.

Ragazzi che ballano.

Ragazze che si strusciano.

Persone che si ubriacano.

Gente che fuma erba.

Alcuni che fanno entrambe le cose.

Dopo aver scoperto posti come la Camera dei Segreti, la Stanza dai Mille Nascondigli, la cuccia di Fuffi, la Foresta Proibita e i passaggi segreti, molte persone credevano di aver scovato il lato “Nero” di Hogwarts.

Ma quelle persone non erano mai stati ad una festa organizzata dai Settimi di Grifondoro. Al loro livello sono solo le feste delle Serpi.

Se qualcuno vedesse i Salvatori del Mondo Magico adesso non li giudicherebbe più i Ragazzi Modello della Scuola.

Se qualcuno vedesse gli studenti della Scuola di Magia e Stregoneria migliore della Gran Bretagna in questo momento capirebbe.

Capirebbe che questo è il Lato Oscuro di Hogwarts.

La vista di una Hermione Granger così disinibita, che balla appiccicata al suo migliore amico Harry Potter, farebbe spalancare la bocca a molti insegnanti.

Ronald Weasley sarebbe capace di far venire un infarto a sua madre, se lo vedesse così intento a montare la migliore Canna mai Fumata.

Ginny Weasley contribuirebbe al malore della madre, mentre fuma spensierata l’ultimo capolavoro di Dean Thomas.

Mentre Kim Potter, così sensualmente attaccata a Seamus Finnigan, sta causando molte invidie femminili, e speranze spezzate maschili.

E quale ragazza non sta guardando invidiosa Pansy Parkinson, che a momenti toglie anche la mutande all’affascinante Draco Malfoy?

 

È da un po’ che io e Seam stiamo ballando appiccicati.

Mi viene da ridere alla vista degli sguardi irosi di molte ragazze.

Chissà che staranno pensando…

“Ecco, adesso si mette con la Potter, e non potrò avere la mia occasione!”

Ma si sbagliano.

Non siamo fidanzati, e nemmeno lo saremo mai.

Tra di noi è sempre stato così. A volte scappa il bacio, camminiamo abbracciati, o a mano a mano per i corridoi, e la gente ha sempre la stessa domanda sulle labbra “State insieme?”.

Dopo la storia al quinto anno, ci siamo resi conto che siamo troppo amici per essere una vera e propria coppia.

E ci va benissimo così.

Finita l’ennesima canzone, ci dirigiamo verso i nostri amici, che, a parte Herm ed Harry che stanno ancora ballando con Terry Steeval e Hannah Abbott , si sono dati all’erba.

Seduti sui nostri divanetti, o meglio Privè, sto per afferrare una cartina, quando un’immagine arriva ad infastidirmi.

Malfoy e la Parkinson stanno praticamente scopando sulla pista.

E la cosa più sconvolgente è lui con la camicia quasi completamente aperta.

Ed ha un fisico talmente bello, che sono costretta a distogliere lo sguardo,per evitare di stare male.

Però non sempre ciò che logico viene ascoltato.

Perché il mio sguardo saetta sempre verso di loro, e alla vista della sua mano sul seno di quella, non posso fare a meno di alzarmi e andarmene.

<< Ehi, piccola, dove vai? >> mi chiede Dean.

<< Sigaretta >> mi giustifico io.

La Stanza delle Necessità è ufficialmente considerata la parte più figa del castello.

Insomma, sala per una mega festa anti-sgamo dai professori? Eccola.

Stanza per nascondere un libro compromettente? Eccola.

Nido di Sesso per le coppie? Eccolo.

Stanza dotata di balcone con vista sulla Foresta e sul Lago Nero? Eccolo.

Una volta fuori bestemmio tutti i Mangiamorte, i Gaunt e Salazar, perché ho dimenticato di portare un maglioncino.

Siamo all’inizi di Settembre, ma l’aria alle 2.00 di notte non è certamente calda.

Accendo la sigaretta con la bacchetta e tiro una bella boccata, restando a guardare la Foresta Proibita. Le cime degli alberi ondeggiano piano, come il movimento continuo di un’onda marina. Ma il colore è del nero più buio.

Chissà come dev’essere vivere lì.

Mentre tiro ancora una volta, un brivido mi sale lungo la schiena, al pensiero di quel luogo lugubre.

<< Freddo, bambolina? >> domanda all’improvviso una voce alle mie spalle.

L’inquietudine dovuta alla vista della Foresta Proibita, se ne va subito, lasciando dietro di se un certo fastidio.

Mi giro a guardare Draco Malfoy, che mi sta fissando con il suo solito sguardo penetrante, con la camicia adesso abbottonata, una sigaretta quasi finita penzolante tra le labbra, e il solito ghigno a renderlo ancora più attraente.

Mannaggia a Lucius e Narcissa! Ma proprio tanto bono dovevano fare il loro erede?

<< No. >> rispondo secca e fredda, girandomi subito di spalle, e continuando a fumare come se niente fosse.

Alle mie spalle il tipico suono strascicato di chi calpesta al suolo la cicca di sigaretta, poi sento il suo petto venire all’improvviso a contatto con la mia schiena.

Le sue mani sui miei fianchi, e le sue labbra che mi sfiorano delicatamente l’orecchio, solleticandolo con il suo respiro.

<< Strano… >> sussurra piano << …ti ho vista tremare. Era per il freddo o per me? >>

Prima, per il freddo.

Adesso, la mano destra che a malapena riesce a tenere la sigaretta e le gambe che stanno per cedere…cerco di convincermi che anche tutto questo sia causato dal vento.

Ma non ne sono poi tanto sicura.

Il suo tipico profumo fresco, è intaccato dall’alcool.

Lo sento perfettamente nel suo alito, e poi, il fatto che sia così disinibito nei miei confronti, me lo conferma: ubriaco.

<< Naturalmente per il freddo. E adesso lasciami. La tua puttana in calore ti starà cercando. >> ribatto secca. Anche abbastanza sprezzante aggiungerei.

Non posso vederlo in faccia, ma le sue labbra sono ormai quasi completamente poggiate sulla mia tempia, quindi posso avvertire sulla pelle il ghigno che le ha mosse.

<< Gelosette… >> insinua, sempre mantenendo un tono di voce basso ed estremamente eccitante, accompagnato da un irritante tono di divertimento.

Io? Gelosa? Quando mai?

Semplicemente, prima, il suo balletto porno con la Parkinson, ha infastidito i miei occhi puri e casti.

Poi di lui! Non ce n’è assolutamente motivo!

Di risposta mi apro anche io in un ghigno sarcastico.

<< Di te? Stai scherzando? Sarei più gelosa di Gazza! >> ribatto tagliente, cercando di trattenere i miei piccoli sghignazzi diffidenti.

Sento il suo ghigno allargarsi ancora di più, mentre scandisce lentamente:

<< Siamo più acide del solito. Sei gelosa! >>

Ma questo che cazzo va dicendo? Ma è pazzo? IO gelosa di LUI?!

Cerco di girarmi di fronte a lui, per prenderlo a schiaffi, ma la presa ferrea delle sue braccia me lo impedisce.

Mi divincolo un po’, prima di capire che è inutile.

Quindi passo ad armi più taglienti. Parole.

<< Io.Non.Sono.Gelosa! Poi di te e della Parkinson…stupide e boriose Serpi! Andate a farvi fottere! >>

<< Uohohoh…capito, bambolina, non scaldarti tanto… >> esclama sempre più divertito << …poi per il “andate a farvi fottere”…grazie, ma lo facciamo già abbastanza spesso.>>

Una stretta mi colpisce lo stomaco.

Ehm….Mannaggia a quelle tartine di zucca!

<< Chiarito che, per quanto mi riguarda, la Parkinson te la puoi anche sposare…mi lasceresti tornare dai miei amici? >>

In risposta, mi accarezza il ventre con le mani, arrivando a stringermi la vita con entrambe le braccia.

Inspira forte dal naso, e la sigaretta, ormai quasi finita, mi cade dalla mano già tremante. quando lui mi sussurra.

<< No. Stasera…Tu sei mia. >>

Vorrei rispondergli che io non appartengo a  nessuno, meno che mai a lui.

Vorrei continuare il discorso sulla Parkinson.

Vorrei farlo inginocchiare e chiedermi perdono, per ciò che mi ha detto oggi pomeriggio.

Vorrei voltarmi e schiaffeggiarlo per tutta la confidenza che si sta prendendo.

Vorrei prenderlo a calci in culo, perché se la prende solo da ubriaco.

Ma ogni movimento dentro di me si blocca.

Non so nemmeno se stia ancora respirando, o se il sangue scorra ancora in me, tanto resto immobile.

Le sue labbra, dalla mia tempia, scendono all’orecchio, dove mi mordicchiano leggermente il lobo prima di continuare la loro discesa fino al mio collo, dove inizia a lasciare dei baci roventi, che mi fanno sospirare piano, e chiudere gli occhi per un attimo.

La sua presa sulla mia vita aumenta sempre di più.

Sei mia…”

Mi appoggio con il capo alla sua spalla, mentre i baci si fanno sempre più passionali. Credo che mi abbia anche lasciato un succhiotto. Merda!

Non ho davvero la forza di replicare niente, sebbene il mio cervello urli di scappare alla svelta.

Il mio corpo, al contrario, non vuole altro che lui.

Sembra dire: solo sesso…

No! È Draco Malfoy!

Dai cervello! Solo una notte di sesso…solo una!

Vogliamo aggiungerci alla lista delle sue puttane?

Ma chi se ne fotte, signor cervello!

Tu ti farai fottere! Dal più grande stronzo presente ad Hogwarts!

No no no…dal più grande figo presente ad Hogwarts!

Fanculo corpo…!

Fanculo cervello…!

Oddio…che sto facendo?

Credo che nel mio stomaco ci sia una colonia di farfalle, che svolazzano allegre e contente per il mio stomaco.

Lui mi gira bruscamente, e passa a baciarmi come Dio comanda sulle labbra.

Morde, succhia, tormenta, accarezza.

Io? Io non capisco più un cazzo.

So perfettamente che non dovrei, ma mi sono rotta le palle di fare sempre la “cosa giusta”.

Cazzo, ho passato 17 anni della mia vita a farmi seghe mentali su come giovare sempre prima agli altri.

Non mi sono portata Draco Malfoy a letto perché…perchè? Ah, già!

Perché lui è lui ed io sono io.

E adesso, chi se ne fotte se lui è ubriaco, e io perfettamente cosciente delle mie azioni, chi se ne fotte se lui è il Principe delle Serpi e io la Regina Grifondoro, chi se fotte se lui è un Mangiamorte e io la Cacciatrice.

È sesso, porca puttana! Non è mica matrimonio.

Quindi, gli porto le braccia al collo e ricambio il suo bacio con la stessa passione che ci sta mettendo lui, permettendo alla sua lingua di entrare a contatto con la mia.

Ed è il Paradiso.

Non capisco più niente, come sempre quando c’è lui, del resto.

Iniziamo la più antica e bella delle danze, muovendo le labbra e le lingue a tempo di una musica inesistente.

Le sue mani mi stringono in fianchi, accarezzando la pelle che è riuscito a raggiungere facendosi largo tra la stoffa del corpetto.

La mia mano destra è invece infilata con forza tra i suoi capelli,mentre avvicino il suo viso maggiormente al mio, quando nemmeno un filo potrebbe passarvi, di già.

All’improvviso si stacca,e mi conduce in una parte del balcone più appartata.

Seamus si è imposto affinché fossero sistemati dei Privè anche sul balcone.

E se ti viene voglia di sesso all’aria aperta?” si era giustificato.

Prendiamo posto su un piccolo divanetto coperto da tendine rosse, che nascondono chiunque alla vista di chiunque.

Mi siedo cavalcioni su di lui, mentre riprende a torturarmi le labbra e il palato.

Poi, mi decido.

Inizio a sbottonarli la camicia.

Quando tutti i bottoni sono stati tolti dalla loro asola dalle mie mani inspiegabilmente tremanti, le sue labbra lasciano le mie, per distendersi in un ghigno soddisfatto, e per rivolgermi un’occhiata alquanto maliziosa.

Approfitto per chiedere, senza imbarazzo:

<< Ce l’hai? Sono giovane per partorire un piccolo e rompipalle Malfoy! >>

Il suo ghigno si allarga ancora di più, quando risponde:

<< Incantesimo Anti-Fecondante, bambolina… >>

Alzo il sopracciglio, sorpresa.

Non è molto facile come incantesimo, pochi riescono a farlo da sobri…figuriamoci da ubriachi!

Fantastico…Malfoy è bravo anche con la bacchetta! Che nervi!

Comunque, quando lui riprende a baciarmi il collo, mando a fare in culo tutti questi quesiti idioti, preoccupandomi soltanto delle sue abili e morbidi labbra, e di questa merda di camicia che non vuole saperne di sfilarsi.

Mi vede in difficoltà, così, mentre è il mio turno di lasciargli sensuali baci sotto il mento, si toglie di dosso il suo indumento velocemente.

Le mie mani corrono possessive sul suo petto, quando lo vedo.

E mi blocco.

Perché, in un attimo in cui le nostre labbra si sono staccate per riprendere fiato, ho riaperto gli occhi.

E ho visto quel coso.

Ho visto il Marchio Nero.

Presa dall’istinto mi alzo dalle sue gambe, come scottata, lanciando un piccolo gridolino, che esce strozzato dalla mia gola.

Con i capelli scompigliati, il fisico scultoreo, le labbra un po’ arrossate e gonfie e con un po’ più di colore in viso, lui mi fissa confuso, cercando di comprendere il mio repentino cambio di umore.

Quando nota il mio sguardo spaventato fisso sul suo braccio sinistro, un lampo di comprensione passa nei suoi occhi argentei, che da quel momento fanno in modo di non incontrare più i miei.

Mi porto la mano tremante alle labbra ancora leggermente dischiuse, quando inizio a sentirmi pizzicare gli occhi.

Perché ho paura.

La vista del Marchio Nero mi ha scossa.

Sapevo che fosse stato un Mangiamorte, sapevo cosa avrei trovato sul suo avambraccio, sapevo che in passato si era inchinato rispettoso davanti a Voldemort…ma un conto era saperle, un altro vedere con i miei occhi quella…quella…quella merda incisa indelebile sulla sua bianca pelle.

Mentre il pizzicore agli occhi va via via aumentando, corro via.

Scappo.

IO sto scappando, davanti ad un fottuto tatuaggio.

Ne ho affrontati molti, di gente con il Marchio Nero.

E li ho vinti. Uccisi o imprigionati.

Ho tenuto testa persino all’artefice di quel simbolo di Morte.

E adesso? Adesso scappo. Come una vigliacca.

Ma non sarei riuscita a sopportare oltre la vista del Marchio Nero sul braccio di Draco Malfoy.

 

 

Ehilà!

Piaciuto il capitolo?

Probabilmente la maggior parte di voi avrebbe voluto che i due andassero fino in fondo, ma la vista del Marchio Nero non poteva essere una  cosa da niente…soprattutto da parte di Kim, che è rimasta scottata da tutta la vicenda Voldemort-Mangiamorte-Guerra.

Adesso la situazione è un po’ bloccata tra i due, ma si risolverà presto!

Ringrazio i 25 preferiti, e anche quelli che leggono solamente! Grazie mille!

 

Gemellina Dolly: grazie per i complimenti! Spero che più in là Kim possa piacerti come piace a me. Anche io adoro Daphne ed Hermione, e Kim, credo mi sai riuscita con  un carattere che ne è il miscuglio. Mi sa proprio che ci hai azzeccato: Zabini e Kim potrebbero davvero diventare amici…! Spero che il capitolo ti sia piaciuto! Alla prossima! Kiss…

 

PrincessMarauders: Weei! Felice che ti sia piaciuta la mia idea, ed anche l’immagine di Dean ed Harry in boxer…magari studiassi ad Hogwarts! :p. Anche a me piace molto il personaggio di Daphne, mi dispiace che la Rowling ne abbia dato solo il nome! Al prossimo capitolo! Kiss…

 

_Niki_,: benvenuta nel Fan Club di Daphne Greengrass! Comunque, se per caso tu abbia voglia di far del male a Pansy, penso che Kim sarebbe dalla tua parte! Spero che ti sia piaciuto il capitolo! Alla prossima! Kiss…

 

alice brendon cullen: Allora auguri passati! Non preoccuparti, Malfoy non le pensava sul serio quelle cose, penso si sia capito. Per la stronzaggine…bè se non lo fosse non sarebbe lui! Alla prossima! Kiss…

 

Ninive Shyal: Riscrivere tutte e 7 i libri non credo mi riuscirebbe (Non arriverei mai al livello della Rowling), ma credo che in qualche capitolo sarà rivista la vita di Kim…magari attraverso un viaggetto nel Pensatoio! Contentissima che il personaggio ti piaccia, ti saluto! Al prossimo capitolo! Kiss…

 

BIGIA

 

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Capitolo 13
*** Streap Truth ***


SREAP TRUTH

Merda.

Da quando l’immagine del Marchio Nero sul braccio di Malfoy, si è scontrata con il mio campo visivo, non riesco più a togliermela dalla testa.

Il cuore non la smette di battere…(spavento o altro?)

Adesso avrei solo voglia di andarmene in stanza, prendere la Pozione Buonanotte, e crollare in un sonno senza sogni fino alla prossima ora di pranzo.

Ma, purtroppo, vengo intercettata da Herm, che si sbraccia tra la folla per attirare la mia attenzione.

Guardo la porta della Stanza delle Necessità dubbiosa, mordicchiandomi le labbra, indecisa se andarmene o fare uno sforzo per restare.

Poi intercetto il sorrisone enorme della festeggiata, e, con un sospiro, mi decido a raggiungere quei pazzi dei miei amici.

‘Mione mi corre incontro, staccandosi da Ron, con cui stava ballando, e mi abbraccia.

<< Grazie Kiki! È una festa fantastica! >>

Mi apro in un sorriso affettuoso, per l’entusiasmo un po’ da bambina della mia migliore amica.

<< Figurati! Ci voleva proprio una mega festa stile Grifondoro! >>

Però, quando si stacca, l’allegria che aveva prima dipinta sul volto, cede il posto alla confusione, e un pizzico di irritazione.

<< Chi è stato? >> mi urla nell’orecchio per farsi sentire, sopra il fracasso della musica.

<< A fare cosa? >> ti prego dimmi che non ha visto…

<< Questo succhiotto. >> Certo, come non detto.

Abbasso lo sguardo, e inizio di nuovo a tormentarmi il labbro inferiore con i denti, nella mia tipica espressione di quando sono indecisa. Dirle la verità, e subire i suoi rimproveri, o raccontare una cazzata, mentendo alla mia migliore amica?

Decisamente la prima.

Mi avvicino di più al suo orecchio,e rispondo:

<< Ehm…Ma-Malfoy. >>

<< COSAAA? >> urla più del dovuto, tanto che molte teste di girano verso di noi.

Mi afferra il braccio, e mi conduce nel bagno.

Sono state Lavanda e Ginny ad imporsi sul suo allestimento.

E secondo voi, non mi devo rifare il trucco nemmeno una volta, in tutta la serata?” by Lavanda Brown.

<< Spiegati. >> mi dice, concisa, con un’espressione che non preannuncia nulla di buono.

<> inizio, senza però continuare.

Cosa c’è da dire? Non ho più la scusante dell’alcool, e nemmeno posso inventarmi chissà quale ricatto e/o Incantesimo.

Stavo per fare sesso con Malfoy, punto.

Stavo per fare sesso con Malfoy, perché volevo farlo.

<< Lui…vedi…lui… mi-mi si è avvicinato e…e.. >>non riuscendo più a sostenere il suo sguardo, abbasso il mio sui miei tacchi rossi, e proseguo, meno balbuziente:

<< Semplicemente mi ha baciata. E poi…ecco… mi- mi ha portata nel Privè e… >>

<< Non dirmi che ci ha fatto sesso!? >> esclama improvvisamente, la calma e pacata Hermione Granger.

La ex- calma e pacata Hermione Granger.

<< No…ma…stavo per farlo. >> ammetto, sempre con lo sguardo basso.

<< Poi? Come mai non siete andati fino in fondo? >> incalza ancora, con un po’ di freddezza, che ho sentito pochissime volte nella sua voce.

<< Perché…perché…ho visto il…il Marchio Nero. E sono scappata. >>

Se c’è qualcosa che mi piace meno della tentata scopata con Malfoy, è proprio il fatto di essere fuggita. Di essermi comportata da vigliacca.

Che schifo!

Improvvisamente, sento le braccia della mia amica circondarmi in un abbraccio che sembra sussurrare: “Perdonata, sciocca irresponsabile che non sei altro!”

Ricambio la stretta, chiedendo:

<< Perdonata, signorina Granger? >>

<< Più o meno, signora Potter, in Malfoy! >>

Mi stacco all’improvviso, guardandola come se mi avesse dato della Mangiamorte, e sibilo, offesa:

<< Ehi, io stavo solo per farci sesso con il biondastro, mica stavo per sposarmelo! >>

Mi risponde con un sorriso, che ha anche un che di minaccioso:

<< Spero per te. Perché se OSI sposare un simile idiota, giuro che impedirò ai miei pargoli di giocare con i vostri. E neanche verrò al matrimonio! >>

Poi, come due perfette idiote, scoppiamo a ridere, prima di ributtarci nella mischia.

Ecco uno dei motivi per cui adoro tanto Hermione.

Perché con una piccola parola, o un piccolo gesto, riesce a tranquillizzarti, a farti dimenticare tutte le tue inquietudini.

E, infatti, non cercai più Malfoy con lo sguardo, per tutta la sera, mentre venivo sballottolata tra le braccia sicure di mio fratello e dei nostri amici.

Vabbè, magari solo una volta o due.

 

 

I postumi di una festa, soprattutto organizzata dai Grifoni, sono sempre stati molto traumatici.

E soprattutto da quando due certi Bambini Sopravvissuti sono usciti dal mondo della fanciullezza, e hanno messo le loro manine, allora piccole ed inesperte, su ciò che viene considerato “Il Mondo degli Adolescenti”.

Quale professore non aveva salutato i Malandrini con un sorriso nostalgico e sollevato, insieme? E adesso, si metterebbero le mani nei Cappelli a punta alla vista dei loro degni Eredi.

Molta gente crede che la Scuola di Magi e Stregoneria di Hogwarts sia divisa in 4 Case. Hanno ragione, ma non del tutto.

Perché in realtà, la nostra amata Scuola si può, più semplicemente, dividere in 2 gruppi.

Coloro che possono essere considerati i V.I.P, e coloro che non vantano questo privilegio.

A meno che tu non sia uno sfigato cronico (e non aggiungo “con gli occhiali” perché Potter li portava, ed è sempre stato un gran figo, comunque) tutti coloro che sono, ormai, al Settimo Anno, possono rientrare in quella categoria dei fortunati.

Perché, sottolineo “a meno che tu non sia uno sfigato cronico”, in Sette anni di punizioni, feste, sbornie e duelli clandestini, una reputazione degna di questo nome se la sono fatta tutti.

Sono anni che esaspero la Mcgranitt, per farmi concedere il permesso di scrivere questo Giornalino Scolastico, e, finalmente, la Preside me l’ha concesso. Più per evitare di finire nel Reparto Psichiatrico del San Mungo, che per altro.

Dicevo? Ah, si.

La divisione della marmaglia che si affanna in queste mura.

Partiamo dai Grifondoro.

Alzi la mano chi di voi, ragazze, non ha sognato, almeno una volta di scoparsi Harry Potter. Non ne vedo nemmeno una.

E adesso facciano lo stesso i ragazzi, che non hanno mai avuto un pensiero che di casto non ha proprio un cazzo, su Kimberly Potter. Vuoto totale.

Il Re e la Regina Grifondoro, senza dubbio, sono le nostre star.

Schioccando le dita potrebbero avere qualunque cosa.

Non solo perché sono, oggettivamente, estremamente affascinanti entrambi, o per le loro feste, o perché possono tirar fuori la bacchetta dalla cartella, Schiantarti, torturarti, cucinare la cena del giorno dopo, combattere un Dissennatore, e poi mandarti al San Mungo, così velocemente che te ne accorgeresti solo quando trovi un’infermiera (sexy, o grassa come un Troll, a seconda delle fortune) che sorride accanto al tuo letto d’ospedale.

No. Perché, ragazzi e ragazze, le nostre chiappe ancora giovani e senza molta esperienza, sono salve grazie a loro. E alla loro dimostrazione di avere abbastanza palle, da bastare per tutto il Mondo Magico.

Ma le redini della loro Casa rosso-oro, o il merito della nostra salvezza,non è tutta nelle loro mani.

Stavate, per caso, osando dimenticare Hermione Granger, la studentessa più brillante che la Scuola abbia mai visto?

Non credo passi molto tempo davanti allo specchio, ma il fatto che la fauna maschile di Hogwarts sbavi al suo passaggio, fa meritare una standing ovation ai suoi genitori.

E i fratelli Weasley? Ron, il nostro “The King”, che, nei giorni sereni, mostra una straordinaria bravura nel Quidditch.

Ma, attente ragazze, credo proprio che sia occupato. Da Hermione Granger, non potete competere.

Non credo di essere stata l’unica ad aver notato come, da piccolo e buffo ragazzino, si sia trasformato in un gran pezzo di figliolo.

E poi, mi risulta che la coppia dell’anno abbia affiancato gli amiconi tutto l’anno scorso, nella Battaglia contro lo Stronzo numero 1.

A proposito di “Coppie dell’Anno”…molte ragazze stanno ancora piangendo il tuo fidanzamento, Harry.

Con la Weasley, poi. Come nel caso della Granger…non c’è competizione.

Anche perché, anche la più piccola della nostra famiglia pel di carota, è una scheggia con la bacchetta. Oltre ad essere motivo di molte…eccessive salivazioni maschili.

Ovviamente, i Fantastici 5, frequentano gente di un certo livello.

Finnigan, uno dei più famosi Play Boy (la odio come parola, ma non trovo una similitudine figa) che Hogwarts vanti. Famoso per le sue uscite pazzoidi alle feste, e per essere l’idolo di molti.

Oppure Thomas, le cui mani e le loro abilità sono rinomate in tutti gli angoli del castello. Sia in campo “cartine, filtri e filtrini” sia in quello a cui tuttE state pensando.

Ma, ahimè, anche lui è occupato. Con Luna Lovegood.

Molti la ritengono una ragazza strana e un po’ pazzoide. Bè, secondo me è tutto stile!

E poi si passa alla Patil e alla Brown. Pappa e ciccia come Potter e Potter.

Sono le nostre Guru dello stile. Mai viste struccate? O, nel complesso, con un minimo di capello fuori posto? Io, mai.

E poi…sorpresa delle sorprese. Chi prese il posto dei Potter, durante il loro anno Sabbatico, nell’Operazione Facciamo Casini? Neville Paciock.

Qui ci vorrebbe un applauso, per il nostro decapitatore di teste di Serpenti, o, come minimo, un ruggito di Leone. Perché, gente, il nostro Paciock ha dimostrato un vero coraggio in stile Grifondoro.

Terminati i nostri eroi rosso-oro, si passa alle loro nemesi.

Le Serpi.

Nel giuramento di un Grifone, o di un Serpeverde, c’è chiaramente decantato “Giuro solennemente di odiare i nostri rivali, e fare del mio meglio per rompergli i coglioni dal Primo al Settimo anno”.

Abbiamo eletto i Regnanti Grifondoro, perché non farlo delle Serpi?

Vincono, senza ombra di dubbio, Draco Malfoy e Daphne Greengrass.

Non hanno bisogno di commenti.

I loro nomi, bastano come garanzia, per far strappare i capelli alle ragazze, e far iniziare ai ragazzi le loro…attività sessuali individuali. Non so se mi sono spiegata.

Se i Grifoni, nel loro gruppetto, sono tutti personaggi in vista nella Scuola, gli amici del Principe e della Principessa delle Serpi, sono, anche loro, tutti quanti tra i primi posti nella classifica “Chi Vorresti Scoparti”, ed hanno, tutti, casualmente, un conto in banca niente male.

La Casa di Salazar Serpeverde è sempre stata avvolta da quell’aura di pericolo, e fascino allo stesso tempo.

Purosangue, eleganti, stronzi, furbi, e anche, a volte, un po’ pericolosi, le Serpi sono il lato opposto dei Grifoni, ma riscuotono molto successo nella gente che è molto affascinata dai “Cattivi Ragazzi”. O ragazze.

Blaise Zabini e Theodore Nott, completano il gruppo degli Stalloni della nostra scuola, senza i quali molte ragazze cadrebbero in Depressione Sessuale, visto e considerato il fatto che alle 3 Serpi, piace cambiare.

Fonti attendibili, mi informano che Malfoy sia tuttora fidanzato con la Parkinson, anche lei personaggio in vista nella Sala verde-argento.

Ma non preoccupatevi, il biondino sa cosa sono “le corna”.

Se aggiungiamo Millicent Bulstrode, famosa per la sua lingua biforcuta, completiamo la Compagnia della Serpe ( che non centra un cazzo con il Signore degli Anelli).

Grifoni e Serpi. Sono loro ad avere le redini della scuola.

Non so a voi, ma a me piacerebbe da matti vedere un duello:

Draco Malfoy Vs Harry Potter,

Daphne Greengrass Vs Kimberly Potter.

Anzi, no.

Non saprete mai il mio nome, ma una cosa posso farla trapelare: sono una ragazza.

Ergo, ho una cotta sia per Potter che per Malfoy, come la maggior parte delle ragazze dotate di occhi e ormoni.

Senza nulla togliere alla mia Serpe preferita, ma, cazzo, Potter ha sconfitto il Signore Oscuro…con la bacchetta dovrà essere davvero un mito.

E nessuno vuole che il bel faccino di Draco Malfoy venga rovinato.

 

E poi, scoppio a ridere.

Rido a crepapelle, con le lacrime agli occhi.

Appoggio la schiena al divano di pelle di drago nera della Sala Comune Serpeverde.

Dopo aver dormito fino a mezzogiorno, e aver mangiato tante di quelle cose, che il mio piatto era pieno quanto quello di Ron, mi sono avviata nella Comune verde-argento, per passare, per mia immensa gioia, la mia domenica pomeriggio con le Serpi.

Alla fine, come successe per il bacio dopo Hogsmeade, io e Malfoy abbiamo deciso di ignorare la faccenda del quasi-sesso.

Cioè, l’ho deciso io. Perché lui non credo se ne ricordi.

I suoi amici, ho scoperto, sono andati a prendere Malfoy stamattina dal Privè dove stava con me, prima che scappassi.

Per la sbronza, dopo la mai fuga, si era addormentato.

Patetico.

<< Che cazzo ridi? >> mi chiede un irritato biondastro, fonte di miei molti guai.

Tra le risa cerco di sillabare:

<< Bel…bel faccino! Rovinato!.....bel faccino! >>

No dai, è troppo.

Potete dirmi che è sexy, arrapante, figo….ma bel faccino!

Se al sentirlo chiamare “il mio bambino” non sono scoppiata a ridere per la situazione deprimente  in cui mi trovavo, in cui da ridere non c’era proprio niente, adesso non mi trattengo.

I suoi amici, cercano di non scoppiargli anche loro a ridere in faccia, ma quando Theodore Nott, che aveva continuato a leggere da solo, si rotola sul tappeto Indiano, i suoi sghignazzi raggiungono anche Blaise e la Greengrass.

Mi alzo dal divano e prendo dalle mani di Nott il nuovo Giornale, che, a quanto pare, uscirà ogni qual volta l’autrice misteriosa avrà qualcosa da scrivere.

Una volta che “Hogwarts, dietro le quinte” è nelle mie mani, individuo subito la parte che ha fatto tanto sbellicare Theo.

La posta delle fan, che, nonostante sia soltanto il primo numero, sono tantissime. Ed una lettera è proprio dedicata a Malfoy.

Inizio a leggere ad alta voce, con una voce fintamente commossa:

 

“Draco Malfoy, uno dei ragazzi più belli e speciali che abbia mai visto.

Capelli biondi come un campo di grano, occhi grigi come il metallo, e quelle labbra perfette da baciare.

Ogni volta che lo vedo mi batte forte il cuore, non capisco più nulla.

Credo di essermi innamorata di lui.

Vorrei tanto che ci sposassimo.

I nostri bambini li chiamerei Draco junior, e Stella, perché lui è il mio Astro.

Vorrei comprare una villa al mare con lui, dove vedere il tramonto abbracciati, mentre mi imbocca chicchi d’uva.

Ma so che non è possibile, perché lui è troppo irraggiungibile.

Comunque, mia Stella, continuerò a sognarti.

IO E TE, TRE METRI SOPRA IL CIEL…”

 

Non finisco nemmeno la frase, che un nuovo attacco di risa mi colpisce, così forte che mi devo mantenere la pancia, che mi duole.

Oddio! Tre metri sopra il cielo!

I suoi amici, adesso non fanno nemmeno la finta di trattenersi dal ridere.

Come me, non riescono a trattenersi, mentre lui è sempre più incazzato.

<< Mia stella! >> sghignazza Zabini.

<< Imboccare chicchi d’uva! >> infierisce la Greengrass, mentre Theo è troppo sconvolto per parlare.

Quando, dopo un quarto d’ora, smettiamo di prenderlo per il culo, Nott domanda:

<< Che vuol dire “Io e te, tre metri sopra il cielo”? >>

Cercando di non sghignazzare di nuovo, rispondo:

<< E’ un libro Babbano. Romantico, e un po’ cozzino**… >> poi, fissando uno sguardo fintamente innamorato su Malfoy, sussurro teatrale:

<< Tre metri sopra il cielo…dove vivono gli innamorati! >>

<< Il posto giusto per voi due, quindi! >> commenta sarcastica una voce minacciosa alle mie spalle.

Millicent Bulstrode, con la sua inseparabile amica Pansy Parkinson, si stanno avvicinando ai divanetti.

La Bulstrode, imponente come sempre, dopo la sua mitica battuta che non ha fatto ridere nessuno, continua a guardarmi in cagnesco, prima di sedersi sulla poltroncina di fronte al mio posticino sul divano, accanto a Zabini.

Oddio…accanto…diciamo che i posti erano finiti, e stiamo restringendo le chiappe per non toccarci. Che schifo!

La Parkinson si va a posizionare sul suo adorato fidanzatino, cavalcioni, iniziando ad armeggiare con le sue labbra.

Cancello dalla mente il piccolo flash-back che vedeva me ieri sera nella stessa posizione, per infilare la mani nella borsa ed estrarre un pacco di sigarette.

Sono passata da Marlboro a Luckie Strike.

Dopo un’occhiata esasperata a Malfoy e Pansy, la Greengrass sbuffa sonoramente, accavallando lentamente le gambe, e con aria scocciata dice:

<< Che palle! Che si fa adesso? >>

Zabini deve ancora riprendersi dalla vista dell’ accavallamento delle gambe della bionda, che gli ha concesso una vista più dettagliata delle sue cosce, prima coperte un po’ di più dalla gonna.

Mi avvicino un po’ al suo orecchio, e sussurro, in modo da non farci sentire dagli altri:

<< Vedi che stai sbavando! >>

Mi lancia un’occhiata in tralice, a cui rispondo con un’espressione divertita, prima di rivolgermi alla comitiva migliore che potessi aspettarmi. (Ricordate sempre il mio amore per il sarcasmo, vero?)

<< Bè…in genere che fate da queste parti?... >> poi, guardando il biondastro con la sua puttana, aggiungo:

<< … a parte sesso, si intende. >>

È Nott a rispondermi:

<< A Grifondoro conoscete il gioco “Streap Verità”? >>

Eccome, una volta fecero restare Neville completamente nudo, a furia di fargli domanda imbarazzanti. Povero. Però, giuro, che non guardai.

Non faccio nemmeno in tempo a rispondere, che la risata della Bulstrode, mi fa morire la risposta in gola.

<< Non credo che Sua Maestà abbia abbastanza palle per mettersi a nudo davanti a noi. In tutti e due i sensi. >>

Risposta sbagliata.

Un suono di risucchio mi fa capire che Malfoy e Pansy si sono staccati, e tutti gli sguardi sono rivolti verso di me, che alzo combattiva e scettica un sopracciglio.

<< E’ una sfida, Bulstrode? >>

<< Si, Potter >>

Quando mi alzo in piedi, Nott fischia, ridacchiando:

<< E’ dal Primo Anno che ti immagino senza vestiti, Potter…sarai sommersa da domande imbarazzantissime! >>

Vedremo, brutte Serpi.

 

Sapete come si gioca a “Streap Verità”?

Molto semplice.

Una persona a turno fa una domanda ad una vittima, che deve scegliere se rispondere o spogliarsi di un indumento.

Sembrerebbe facile.

In fondo, se non vuoi né rispondere o spogliarti ci sono due scappatoie.

1. Menti,

2. Inizi col toglierti una scarpa, un calzino, la cinta…finchè si arriva a dover scoprire qualcosa di imbarazzante, la gente si sarà rotta di questo gioco stupido.

Ma non è così. Perché, prima di rispondere devi bere un piccolo sorsetto di Veritaserum, e prima di iniziare a giocare, scarpe calzini, cinte e tripli maglioni vanno tutti a finire su un cumulo di vestiario che, credetemi, vi mancherà molto.

<< Allora… >> inizia Malfoy << …le regole le sapete, se fate finta di bere la pozioni, per non essere costretti a dire la verità, vi infilo la bacchetta so-io-dove, e poi non vi venite a lamentare con il sottoscritto. Chiaro, signorina Potter? >>

<< Come i suoi capelli color del grano, signor Malfoy >> ribatto, scatenando le risatine di Zabini e Nott, che però, le nascondono in tossi occasionali.

<< Iniziamo dagli ospiti, allora… >> propone lo stronzetto.

Mentre le Serpi iniziano a pensare ad una domanda abbastanza imbarazzante, io mando a fare in culo me stessa e il mio orgoglio del cazzo.

E la mia competitività.

<< Trovato! >> esclama Nott.

<< Molto semplice. Il tuo sogno erotico. >>

Tutti gli altri alzano gli occhi al cielo, per la domanda, che, in teoria, non sarebbe così tragica, se non fosse che l’oggetto del mio desiderio si trova a pochi metri da me.

Di risposta mi tolgo la maglietta.

 

Si è tolta la maglietta.

Ma è pazza? Vuole davvero che la stupri davanti a tutti?

Mi ritrovo a fissarla, mentre se la sfila dalle braccia, come un undicenne arrapato che non ha mai visto una donna nuda in vita sua.

Ma, andiamo, lo sanno tutti che la Potter non è una donna.

È la donna.

In un coro di “uuuh” la Regina dei Grifoni si mostra in tutto il suo splendore, in reggiseno.

Mentre metto meglio a fuoco la sua pelle, mi rendo conto della presenza di numerosi graffi, lividi e cicatrici sul suo corpo.

Sappiamo tutti perfettamente come mai la sua pelle è così tumefatta.

Maledizione Cruciatus, Schiantesimi, Sectumsepra, Incantesimi di Attacco.

Ecco cosa si ottiene a fare sempre gli eroi al cazzo.

E a combattere Mangiamorte.

 

Come me…

 

Mentre cerca di non sbavare, Theo domanda:

<< Altro tatuaggio? >>

Che?

Sposto, con mio rammarico, il mio sguardo dal suo reggiseno di pizzo rosso, al suo fianco destro, per notare una Fenice, che spicca il volo tra una fiammata rossa.

Il disegno è piccolo, ma molto colorato.

Sappiamo tutti a cosa si riferisce, e solo Daphne lo domanda ad alta voce:

<< Ordine della Fenice? >>

Sposta lo sguardo con disprezzo verso tutti noi, prima di annuire orgogliosa.

Ci ritiene dei vigliacchi, per non essere rimasti a Scuola nella Battaglia Finale.

Bè, io sono rimasto.

Forse è per questo che a me rivolge lo sguardo più duro.

E, non so perché, il saettare dei suoi occhi sul mio avambraccio sinistro mi ferisce.

 

Dopo il moneto serio e un po’ teso dopo la scoperta del mio tatuaggio, Zabini ha fatto ruotare la bacchetta, che si è fermata in direzione della Bulstrode.

Ha subito attaccato con la domanda:

<< La tua prima cotta? >>

Non so perché l’ha fatto, forse per non mostrarci i suoi rotoli di ciccia sgorgare dai fianchi, ma Millicent ha bevuto riluttante un sorso di Veritaserum, per poi rispondere:

<< Jule di Grifondoro >>

Al che, scoppiamo tutti a ridere, dato i gusti omosessuali della “prima cotta” di Millicent Bulstrode.

Daphne Greengrass non ha voluto rispondere alla mia domanda “Innamorata?”, così lei è rimasta senza la gonna, causando, probabilmente, un’erezione a Zabini, a cui era dedicata la domanda.

Nemmeno Pansy ha risposta alla domanda di Nott “La persona più fuori luogo con cui hai fatto sesso” restando anche lei senza maglietta.

Reggiseno push-up della Play Whizard. Che schifo!

Al turno di Zabini, è stato Malfoy a fargli una domanda.

La Serpe, a “Mai depilato, e dove?”, ha dovuto togliersi la maglietta, mettendo in mostra il suo fisico perfetto, e scatenando le nostre risate.

Non sapevo si facesse la ceretta.

Spero non avanti, altrimenti mi cala un mito.

Poi tocca a Malfoy e me. Devo fargli una domanda.

<< Sesso con più persone? >>

Mi guarda con aria di sfida, prima di bere un po’ della Pozione e rispondere:

<< Si. >>

<< Oddio, spero solo donne! >> ribatto io, un po’ schifata.

Zabini e Nott lo guardano orgogliosi, come un padre guarda suo figlio, neo- campione di Quidditch.

Patetici pervertiti!

Poi Malfoy ricomincia il giro, iniziando lui a fare a me la domanda:

<< Il professore che più ti sta antipatico? >>

Lo guardo un po’ scettica. Questa non è una domanda imbarazzante. Per niente.

Mentre bevo la Pozione, la Bulstrode accanto a me, mi colpisce il gomito con la mano, facendomi ingurgitare più Veritaserum del necessario.

<< Lumacorno. >> rispondo concisa, capendo che né la domanda apparentemente tranquilla, né lo scherzetto di Millicent sono casuali.

Cosa vogliono sapere?

<< Strano… >> continua il biondastro << …credevo fosse Piton. Perché?  Ha sempre odiato te e lo Sfregiato. >>

Probabilmente il fatto che io e mio fratello abbiamo tanto insistito per far posizionare il ritratto di Piton accanto a quelli degli altri presidi, deve avere incuriosito molti.

Volgliono sapere il motivo di un così radicale cambiamento di opinione.

Ma io non voglio dirlo.

Non voglio rivelare tutti i segreti del mio ex- professore, ma le mie labbra e la mia lingua di muovono da sole, articolando frasi che non avrei mai voluto dire.

<< E’ vero che ci ha sempre odiati. Ma, a modo suo, ci proteggeva.>> mi mordo la lingua per non continuare, ma all’ennesimo “Perché?” di Malfoy, sono costretta a raccontare.

<< Era innamorato di mia madre, ma odiava mio padre. Ci proteggeva per amor suo, e ci tormentava perché siamo troppo simili a papà. >>

Un nodo mi si stringe in gola, al ricordo delle storia tormentata di Severus Piton. E anche al nominare i miei genitori.

Le Serpi tacciono, mentre, sentendo gli effetti del Veritaserum svanire, rivolgo una domanda tagliente e vendicativa al Principe delle Serpi.

<< Come l’hai trascorsa l’estate? >>

Ah ah. Beccati questo.

Non può rispondere e ricordare di essere stato ad Azkaban, così si toglie i pantaloni.

Non la maglietta.

Braccia da nascondere, eh?

Sto per esprimere i miei pensieri maligni ad alta voce, quando una voce mi chiama dalla borsa.

<< Kiki! Cazzo, perché non rispondi? Le Serpi ti hanno imprigionata? >>

<< KIKI! >>

Mentre, con un balzo, raggiungo la tracolla che avevo lasciato sul divano, Nott commenta:

<< Ma tuo fratello, come diavolo ci considera? Dei pazzi sequestratori? >> appoggiato dai suoi Compagni di Casa.

Li ignoro, mentre ricambio il sorriso di mio fratello dallo specchietto Magico.

<< Dimmi Harry. >>

<< Non ci crederai mai. Indovina chi ci ha appena mandato una lettera? >>

Una lettera? Non abbiamo nessuno fuori dalle mura del Castello.

A parte la famiglia Weasley, la cui lettera non sarebbe una novità

<< Ehm…non ne ho idea. Odio gli indovinelli! Dimmelo! >>

Ignorando la battutina di Malfoy “Perché sei troppo scema per risolverli” pendo dalle labbra riflesse di mio fratello.

E quando rivela il Mistero della Lettera Inviata, mi strozzo con la saliva.

 

 

Harry, dai portamela! Io sono bloccata qui!”

“Entrare nella Tana del Serpente? Mai! Scusa sorellina, ma quando torni te la analizzi quanto vuoi!”

“Dai, ma sono curiosa! Per favore!”

“Senti, ho fatto un giuramento. Dopo quella notte, non ci avrei mai più messo piede lì dentro!”

“Quale notte?”

Cazz…Notte? Chi ha detto Notte? Niente lascia perdere! Adesso devo andare. Addio!”

 

Stronzo di un fratello!

Non può rivelarmi una cosa del genere, per poi lasciarmi sulle spine!

E poi di che notte stava parlando?

<< Oddio! Che schifo, Potter è stato qui dentro, per una INTERA notte! >> esclama orripilata Millicent Bulstrode.

<< Va bene. Chi si è scopato Potter? >> domanda Nott, con la solita finezza degna di Ronald Weasley.

A queste parole, rischio per la seconda volta in 5 minuti di strozzarmi con la mia stessa saliva.

Zabini, elegantemente come al solito, si alza dal tappeto Indiano su cui eravamo tutti seduti per fare questo stupido gioco, per stravaccarsi sulla poltrona, e Appellare un alcolico da non so dove.

Alcolico che, ovviamente, non offre a nessuno.

Maleducato di una Serpe.

Mentre iniziamo tutti a scervellarci sul mistero della Notte di Harry a Serpeverde, una voce familiare mi giunge alle orecchie.

<< Certo che, chi ha arredato questa Comune aveva soldi da spendere! >>

Alzo gli occhi, come il resto della mia strana compagnia, per puntarli sulla figura snella e slanciata della mia migliore amica, Hermione Granger.

Noto con molto piacere che ha una lettera in una mano, e nell’altra la bacchetta, con la quale sta facendo Lievitare verso di noi, 2 bottiglie di Burrobirra.

<< ‘Mione! Che ci fai qui? >>

<< Kiki! Ti ho portato la lettera no? >> risponde con un sorriso.

<< Un attimo, Mezzosangue…>> si intromette la Parkinson <<…come hai fatto ad entrare? >>

Hermione le rivolge un sorriso malefico, pieno di disprezzo, e le risponde:

<< Con una minigonna particolarmente corta, e un Primino Serpe con un cervello non del tutto andato, nella causa “Abbasso i Mezzosangue”, si possono ottenere molte Parole d’Ordine! >>

Che idolo Hermione!

<< Fantastico!... >> è il commento di Malfoy <<…sua Maestà la Regina Potter, e una Mezzosangue nella mia Sala Comune, nello stesso momento! Perché non avete portato anche la Piattola, lo Sfregiato e Lenticchia? >>

Io ed Herm lo ignoriamo, mentre lei mi porge una lettera scritta su carta Babbana.

 

Mittente: Dudley Dursley. 4, Privet Drive. Little Whinging. Surrey

 

Cugini,

Come va? Siete ancora vivi?

Avrei scritto “Cari cugini”, ma lo sappiamo benissimo che quel “cari” non avrebbe rispecchiato molto bene i nostri rapporti.

Stavo andando a scuola, per il primo giorno dell’anno, quando ho visto uno di quegli orrendi uccellaci che voi…ehm…insomma voi, usate come postini.

Non so chi diavolo l’ha mandato, ma quel gufo ha continuato a seguirmi nei giorni seguenti.

Più volte papà ha cercato di scacciarlo, ma lui ha sempre scansato le sue pallottole.

Finché,mi sono deciso a scrivervi.

Sono certo, che, presa la lettera dal mio davanzale non tornerà più.

Non so nemmeno io perché vi sto scrivendo.

Credo per sapere se siete ancora vivi.

Avete sconfitto Lord Qualcosa? Spero di si, perché io, con quelle orrende Creature Invisibili non voglio più avere niente a che fare.

Mi sono ripreso la vostra Cameretta, sapete? Adesso posso metterci benissimo tutte le mie cose, visto che, nella mia stanza attuale non c’è più spazio, dopo aver messo la nuovo Play Station 3,e il biliardino.

Nei giorni neri, la consolazione di papà, è quella di non avervi più in casa a rompere, mentre, quando ci sono troppi servizi da fare, ripete sempre “Quei 2 pagliacci! Non ci sono mai quando servono!”

Non mi mancate, e credo che sia lo stesso per voi.

L’unico che rimpiange, soprattutto Kim, è Malcom.

“Avrei tanto voluto farmela tua cugina, Dud. Anche se era strana” mi ripete sempre.

Dopo quello strano trasloco, siamo tornati a casa, dopo circa un anno.

Era distrutta, ma abbiamo trovato dei tipi strani, con dei mantelli blu, che, con quei maledetti pezzi di legno che vi portate sempre dietro, ce l’hanno subito ricostruita, per poi iniziare a brontolare una cosa come “Oblivius…obbivion…” verso i vicini.

I miei erano lividi.

La casa è più tranquilla senza di voi, ma anche più silenziosa.

Se siete ancora vivi, rispondete, altrimenti…boh, chiunque abbia letto questa lettera, mi comunicasse, almeno, la data della morte dei miei cugini.

Dudley

 

Ho la bocca asciutta. E sono scioccata.

Mio cugino, ci ha scritto una lettera.

Mio cugino sa scrivere,e usare i congiuntivi.

Qualcuno ha mandato un gufo da mio cugino, affinché ci scrivesse.

Hermione mi sta ancora fissando preoccupata, mentre due mani, con le unghie perfettamente curate, mi sfilano repentinamente la lettera dalle mani.

Sono talmente scioccata, che non tento nemmeno di replicare, quando Daphne Greengrass inizia a leggerla ad alta voce.

Il senso della privacy nella Casa di Salazar Serpeverde, è pressoché assente, dato l’attenzione e il silenzio che accompagnano la voce melodica della Principessa delle Serpi.

Quando ha finito di leggere, Zabini, espirando il fumo della sua sigaretta Black Devil, domanda:

<< Chi è costui? >>

Ho ancora la bocca troppo secca per rispondere, così è ‘Mione a farlo per me:

<< Suo cugino. È un Babbano. >>

Mentre dalle Serpi si leva un coro di schifo, io riacchiappo la lettera dalle mani della Greengrass,e la rileggo per la seconda volta.

Non mi sembra vero.

<< Va bene. Un tuo parente ha la capacità di scrivere. E con questo? >> domanda all’improvviso Malfoy, alzandosi dalla sua postazione sul tappeto e sedendosi accanto a me sul divano.

Dopo l’ennesimo momento in cui resto in silenzio, mi decido a rispondergli:

<< Forse tu non sai dei nostri rapporti. Ci hanno sempre trattati da cani. Non so come gli viene a questo tipo, di scrivermi! >>

<< Ah bè!... >> è il suo commento << …allora non sono l’unico a non sopportarvi! >>

<< Se vi trattavano tanto male, perché tu ed Harry non siete scappati di casa? >>

Alzo la testa stupita, rivolgendo lo sguardo verso la Greengrass.

Non solo chiama mio fratello per nome, senza nomignoli scemi, ma si interessa anche dei fatti miei.

Bah.

<< Fatto lungo e complicato, Greengrass. Non potevamo, e basta. >>

Prosegue un altro silenzio soffocante, durante il quale io continuo a fissarmi le scarpe, scioccata.

Poi Hermione rompe il silenzio:

<< Scusa Kiki, ma io non ho rubato queste bottiglie dalla scorta segreta di Seamus per niente. Adesso le Serpi mi invitano educatamente ad accomodarmi, e insieme beviamo alla salute del maiale con la parrucca! >>

Vi ho mai detto che adoro Hermione Granger?

<< Scusa, ma nessuno ti sta invitando a sederti! >> protesta Nott, che viene prontamente ignorato dalla mia amica, che stappa le bottiglie con un colpo di bacchetta, porgendomene una, e iniziando a tirare un lungo sorso, dopo aver fatto tintinnare le nostre bottiglie.

<< Non si offre nemmeno? >> si indigna Malfoy, ignorando la Bulstrode e la sua ipotetica ragazza allontanarsi, lanciando occhiate piene di disprezzo verso me e la mia amica.

Scoccando un’occhiata allusiva al bicchiere di Zabini, che non ha condiviso precedentemente con nessuno, lecco accuratamente l’orlo della bottiglia, porgendolo poi a Malfoy, con aria di sfida.

Sussurrando “Motivo in più per berlo”, mi strappa dalle mani la mia Burrobirra, posandovi lentamente le labbra, e bevendo un lungo sorso.

<< Mmmh…che buon sapore! >> mi provoca, con il suo solito ghigno arrogante, e quell’aria da odioso ragazzo da stupro.

<< Che schifo! Io la butterei nel Lago Nero quella bottiglia! >> dice Hermione, rivolgendosi a me, mentre stavo per riportarmela alle labbra, dopo averla Appellata da Malfoy.

<< Capirai, ormai! >> sghignazza Nott, seguito dalle risate maligne della Greengrass e di Zabini.

Hermione mi scocca un’occhiataccia, mentre io domando a Theo:

<< A cosa ti riferisci? >>

Aria da finta tonta, tono da innocente, nasino all’insù da indignata…potrei fare l’attrice.

<< Non mi sembrava che ti dispiacessero le labbra di Draco l’ultima volta! >> sfotte Zabini, dando il via allo sport “Prendiamo tutti per il culo Kiki!” by Toys Serpentre.

Mi giro lentamente verso Malfoy, che ha appena iniziato a fumare tranquillamente, come se i suoi amici non ci stanno al momento prendendo per il culo, per un episodio che doveva restare segreto.

<< Che.Cosa.Hai.Osato.Raccontare? >> domando più che furiosa.

Lui si limita ad alzare le spalle e a difendersi:

<< Legilimanzia. Mi hanno costretto! >>

<< Punto primo… >> riprendo <<…ero ubriaca IO. Secondo: sono fatti miei, non avete diritto di intromettervi… >> occhiataccia a Zabini, Nott e la Greengrass <<…Terzo: TU, Draco Lucius Malfoy, è meglio per te che inizi a correre, signor Sono-un-asso-nell’-Occlumanzia-solo-quando-non-serve! >>

E iniziamo a correre per tutta la Sala Comune Serpeverde, con i ragazzi che fanno scommesse su chi vincerà, Herm che mi incita a Schiantarlo, e Daphne Greengrass che fuma sul divanetto, come se fosse da sola in camera sua e nel più assoluto silenzio.

 

 

 

** Chiedo scusa se a qualcuno possa piacere quel libro, ma Kim è un mio personaggio, un po’ mi rispecchia! Ripeto, scusate se a qualcuno piace quel libro, quella è solamente la mia opinione personale! ^^

 

 

Salve a tutti!

Il capitolo, non so a voi, ma a me non da di nulla.

Non avevo molta fantasia quando l’ho scritto.

L’articolo di giornale l’ho voluto inserire per far capire meglio la “Gerarchia” di Hogwarts.

Comunque, come sempre, grazie mille ai preferiti e a chi legge solamente!

 

PrincessMarauders: ecco qui l’aggiornamento! Non succedono molte cose, è un capitolo di transizione. Ma dal prossimo ci saranno cambiamenti. Non voglio anticiparti molto, ma penso proprio che non terrò la coppia Harry/Ginny. Mi dispiace, ma ho dei progetti, e mi serve single il nostro Harry! Spero tanto che non abbandonerai la storia! Kiss…

 

_Niki_: Ehilà! Anche io all’inizio stavo per farli andare fino in fondo, ma poi ho pensato che non mi andava che lui il giorno dopo se ne sarebbe dimenticato, e poi c’era sempre la questione del Marchio Nero…perciò…è andata come è andata! In questo capitolo non fanno molti progressi, ma dai prossimi la situazione inizierà a sbloccarsi! Kiss…

 

LaBabi: Altro che Avada Kedavra…penso più Crucio! Harry non la prenderebbe molto bene, soprattutto scoprendoli in quel modo. Sono contenta che la storia ti piaccia, come anche il personaggio di Kim…alla prossima! Kiss…

 

Gemellina Dolly: infatti, hai ragione, la gente si piace perché è diversa! Chiarita questo piccola incomprensione, che, alla fine, non mi ha dato fastidio. In fondo, le recensioni servono anche per delle critiche costruttive, e poi, se anche avessi ODIATO Kim, avrei accettato il tuo parere! ^^

Anche a me piace molto il rapporto tra Seamus e Kiki, ma penso che a Malfoy piacerà meno! Alla prossima! Kiss…

BIGIA

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Capitolo 14
*** Only Guys... ***


ONLY GUYS

Fa freddo.
Le dita serrate strettamente intorno alla bacchetta sono intorpidite dal gelo.
Delle piccole nuvolette ghiacciate fuoriescono dalle mie labbra rosse, create dal respiro irregolare.
Siamo a più di metà Ottobre, ormai, ma non si dovrebbe tremare così tanto.
Invece, in questa Buia Foresta nella zona più Settentrionale della Gran Bretagna, sembriamo già a Gennaio.
<< Stiamo girando a vuoto. >> sussurra Harry dopo un po’.
Credo che abbia ragione, è dalle otto di sera che non facciamo altro che girare invano in questa boscaglia dimenticata anche da Dio.
<< Ci conviene tornare a casa. Qui non c’è traccia di Greyback. >> propone Ron.
Tutti quanti facciamo un cenno di assenso.
Non sento più le gambe, mi fanno troppo male per aver camminato per circa 3 ore ininterrottamente.
Le dita della mano e dei piedi non riesco più a muoverle, per il freddo.
Sicuramente avrò il naso rossissimo e gli occhi lucidi.

Quando, in Sala Comune, è arrivato il Patronus di Kingsley, capirono già che non avrebbe portato belle notizie.
Oggi c’è la Luna Piena.
Il ricercato Fenrir Greyback, avvistato dalle parti settentrionali della Gran Bretagna tempo addietro e mai fattosi scovare, stasera sarebbe dovuto venir fuori allo scoperto per forza.
Lupo Mannaro.
Figlio della Luna.
La sua furbizia lo aveva sempre portato a scampare la cattura.
Ma stasera, è la notte in cui quelli come lui, si abbandonano completamente all’istinto, uscendo dai loro nascondigli, e mostrando a tutti le loro letali fauci.
Anche a coloro che hanno il potere di distruggerle.
Sebbene la notte di Luna Piena sia stata considerata come la più idonea per la cattura del famigerato e ricercatissimo latitante, ci sono anche altri aspetti da considerare.
Il pericolo.
L’aggressività di un Lupo Mannaro di quei livelli.
I luoghi freddi.
Il buio ingannevole delle notte.
Risultato?
Vengono chiamati in causa i Cacciatori.
I più veloci, puliti, aggressivi, abili e, allo stesso tempo, più giovani, persecutori della Giustizia.
Chiamateli Auror Specializzati, Cacciatori, Assassini…come preferite.
Ma se siete dei Mangiamorte fareste meglio ad iniziare a scappare.
O tremare.

<< Non ce la faccio più! >> si lamenta Ginny, consolata dai nostri sguardi altrettanto esausti.
Ci siamo persi.
Non troviamo più la Passaporta che ci ha portati in queste Foresta Maledetta.
Non possiamo Materializzarci, non sapremmo su quale luogo concentrarci.
Tutti i posti a noi più familiari sono troppo lontani.
Non possiamo creare un’altra Passaporta.
Adesso serve l’autorizzazione del Ministero per crearne una.
Non possiamo chiamare aiuto.
Chi? Chi ci vedrebbe in questo posto desolato?
L’unica cosa che possiamo fare, è quella di girare intorno, cercando di orientarci in questo buio fitto, rischiarato dalla luce magica delle nostre bacchette.

<< Quest’ albero l’abbiamo già passato! >> ci informa Herm, mentre indica con il dito affusolato un X rossa, lasciata precedentemente dalla sua bacchetta.
Controllo il mio orologio magico.
00.53
Siamo fuori Casa da circa 4  ore.
Ed io inizio a perdere le forze.
Appoggio la schiena al legno ruvido dell’albero di fronte a me, e, quasi senza accorgermene, mi ritrovo a scivolarvi lentamente, sino ad appoggiare il sedere sulle umida e fredda terra.
Osservo i miei amici.
Ginny è seduta, come me, per terra, appoggiata alle gambe tremanti del fratello.
Harry ha la schiena appoggiata ad un enorme Quercia, e l’aria preoccupata;
Herm si sta avvicinando a mio fratello, mentre inclina leggermente la testa, posandola, esausta, sulla sua spalla.
Questo, dopo quel maledetto 5 Ottobre, è il primo momento in cui ci ritroviamo, di nuovo, tutti e 5 insieme.
Perché, da quando Ron ha lasciato Hermione, i Fantastici 5, si sono dovuti dividere.
Herm, troppo scossa dal litigio con il suo, ormai, ex-ragazzo, non sopportava di starne in compagnia troppo a lungo,e Ron, in memoria del grande affetto che, comunque, nutre per lei, ha rispettato i suoi tempi.
Se pensate a litigi di gelosia, tradimenti, torti, vi sbagliate.
Semplicemente hanno iniziato a perdere attrazione tra loro.
Allontanamento della passione, dell’intesa di coppia, del feeling tipico dei fidanzati, e, alla fine, dell’amore.
Hermione credeva fosse una crisi passeggera, ma Ron no.
E così… ciao futuro matrimonio da me immaginato.
Lui vuole restare ancora amici, lei anche.
Ma ha bisogno di tempo.
Tutto si sistemerebbe, quindi, con un “Tempo un mese, e si ritorna tutti insieme come prima”, se i litigi tra Harry e Ginny non fossero così frequenti, oramai.
Una volta ne origliai uno, per sbaglio:
Harry passavo troppo tempo con Hermione, invece che con la sua ragazza.
Ginny doveva farsi i fatti suoi, e lasciare che il suo ragazzo consolasse in pace la sua migliore amica.
Altro che “Tempo un mese, e si ritorna tutti insieme come prima”…
Tempo una settimana, e anche questi due si lasciano.
E io?
Stranamente, passo molto tempo nella Sala Comune delle Serpi.
Non mi va di sentire le litigate di Harry e Ginny, di vedere Ron ed Hermione mantenere le distanze,e gli sguardi di tutti gli altri pieni di tristezza e con la stessa frase in mente “I Fantastici 5 si stanno dividendo”.
Di certo quel giornaletto scemo non mi aiuta.
“Hogwarts, Dietro le Quinte”.
Puah.
Tutti motivi della mia tristezza, delle mie paure, delle mie ansie, delle lotte interiori che faccio per non fare scendere le lacrime, sbattute sotto gli occhi di tutti.
Fantastico.
Passo sempre meno tempo nella mia Sala Comune.
Se posso evito tutti.
Così, quando non sono a lezione, nel mio letto e ronfare, da Hagrid, o in giro per il castello, sono nella Sala Comune dei Serpeverde.
Ormai tutti loro ci hanno fatto l’abitudine alla mia presenza.
Riesco anche ad ignorare, quasi sempre, la stretta allo stomaco che mi prende quando vedo Malfoy e la Parkinson fuggire in uno dei dormitori, riesco anche a non Schiantare più nessuno (a parte la Bulstrode, in un giorno in cui ero particolarmente nervosa, dopo aver origliato quella conversazione tra Harry e Ginny), riesco, a volte, anche quasi a…a… divertirmi quando Zabini, Nott e Malfoy iniziano a lanciarsi frecciatine e fare battute, quando la Greengrass non tenta di sottomettermi ai suoi ordini, e quando Pansy e Millicent spariscono per un po’.
Tutti quanti sanno quanto questo sia un brutto periodo per me.
E invece di approfittarne per fare battute, ignorano l’argomento.
Stranamente.
Ovviamente non mi consolano, non sentirò mia frasi del tipo “Stai per perdere i tuoi amici…non preoccuparti, ci siamo noi!”, ma il fatto che proprio loro non mi diano addosso è un evento storico.
Che apprezzo.
Solo che non riesce a risollevarmi.
Perché, mio fratello, Ron, Ginny ed Herm, sono le uniche cose che ho.
Teoricamente io non perderò il rapporto proprio con nessuno, ma in pratica, tra tutti noi si sta creando un grande muro, che ci impedisce di essere amici come prima.
Ron ed Hermione si sono lasciati, Ginny ed Harry litigano sempre, portando delle crepe nel rapporto tra lui e Ron.
Ginny, non so perché, accusa mio fratello di preferire Herm a lei.
Uguale: allontanamento di ‘Mione sia da Harry che dalla rossa.
E io non posso far altro che osservare i miei amici nervosi e depressi, che non hanno più tempo per gli altri.
Compresa me.
E quando anche mio fratello e Ginny troveranno il coraggio di lasciarsi, allora la situazione peggiorerà ulteriormente.
Mai fidanzarsi tra amici.

Il filo dei miei pensieri è interrotto dalla voce nervosa di Harry:
<< Dovremmo muoverci a trovare questa stupida Passaporta! Più il tempo passa e più rischiamo! >>
Ha ragione.
Ma cosa dovremmo fare? Girare intorno all’infinito, finchè non troviamo la vecchia sedia arrugginita?
Sto per dirglielo ad alta voce, quando le mie orecchie colgono un suono che mi fa gelare il sangue nelle vene.
Ululati…
Scattiamo in piedi e dritti nel giro di pochi secondi, bacchette pronte alla mano e 5 sensi all’erta.
Sento Hermione sussurrare “Pluris Audeo”, e tendere l’udito, in ascolto di suoni che le nostre orecchie non Incantate non potrebbero mai cogliere.
Poi informa:
<< Viene da questa parte! >>
Nessuno muove un muscolo.
Nessuno fa un cenno.
Nessuno indietreggia.
Nessuno fugge.
Tutti sono spaventati.
Siamo i migliori cacciatori di criminali sulla piazza, ma siamo pur sempre mortali, feribili, dotati di sentimenti, e, soprattutto possiamo sbagliare.
In situazioni del genere in cui ogni frazione di secondo è fatale, una minima esitazione, un tentennamento, un riflesso non abbastanza pronto, potrebbe portarti alla morte.
In una battaglia, in cui non puoi fare il minimo errore, ti potrebbe anche succedere.
I rumori di zampe si fanno sempre più udibili, più vicini, più affrettati…e, soprattutto, più chiari.
Spalanco gli occhi dalla paura, quando capisco.
<< Cazzo, sono un branco! >>
Il mio tremore, il mio battito accelerato, il mio sudore freddo è riflesso nei volti dei miei amici.
Un conto è affrontare UN Lupo Mannaro…un altro affrontarne un branco.
Siamo spacciati.
Quando, dai suoni delle zampe che si abbattono inesorabili sulla terra bruna, capiamo che ormai sono vicini, smettiamo di respirare, mentre, acquattai leggermente e con le bacchette ben dritte davanti a noi… aspettiamo.
<< Preparatevi a combattere! >> esclama Ron, alla vista di varie paia di occhio rossi che si stagliano tra il buio inesorabile della boscaglia intorno a noi.
Con gli ennesimi ululati i Lupi escono dal loro nascondiglio.
Sono tantissimi.
Più di dieci.
Non so riconoscere chi dei tanti sia Greyback, ma quando cadranno tutti sconfitti ai nostri piedi lo scopriremo.
Le labbra di mio fratello ci aprono in un ghigno perfido: è il via.
<< Ascendio! >> recito, prima di essere scagliata in aria, e lanciare un “Bombarda!” contro l’albero vicino ad uno dei Lupi più scuri, il quale esplodendo mette KO la prima vittima.
Gli altri iniziano a scagliare ininterrottamente Incantesimi, più o meno mortali, ai nostri nemici.
Con “Planeo” riesco ad atterrare delicatamente sulla terra, ma un Lupo si scaglia immediatamente su di me.
Sento appena l’urlo di Harry “Non farti mordere!”, che sta combattendo con uno dei Lupi che, dal colore grigio potrebbe anche essere la nostra preda principale.
Greyback.
Grido, non riuscendo in tempo a scansare gli artigli che mi colpiscono la gamba… come a rallentatore vedo le sue fauci spalancate avvicinarsi al mio viso, quando 4 urla “AVADA KEDAVRA!” mi salvano per un soffio.
Scagliando il Lupo che stava per uccidermi addosso ad un alto suo compagno rossiccio, mi alzo, tenendomi la gamba ferita con un braccio.
Un altro nemico mi si sta avvicinando correndo, mentre vedo due bestie attaccare contemporaneamente  Hermione.
“Imperio!” urlo contro il mio assalitore, per poi ordinargli di dirigere la sua violenza contro i suoi compagni che stanno attaccando la mia amica.
‘Mione mi rivolge un sorriso stanco e grato, tamponandosi un taglio sanguinante sulla guancia destra.
E poi si riprende.
“Stupeficium!”
“Bombarda!”
“Reducto!”
“Avada Kedavra!”
“Bombarda Maxima!”
“Flameo!”
“Sectumsepra!”
“TerraDominus!”
“Oscuro!”

Tra Fatture, Schiantesimi, e Maledizioni Senza Perdono stiamo vincendo.
Siamo feriti, stanchi, spaventati, un po’ sanguinanti, ma stiamo vincendo.
Scaglio un altro Avada Kedavra contro un Mannaro che stava per mordere Ginny, quando la paura di essere uccisa o trasformata o che, peggio, accadesse ad uno dei miei amici, raggiunge il puro terrore.
Perché inizio a sentirlo.
Il freddo.
Ma non un freddo normale.
Uno troppo gelido da farti credere che sia soltanto fuori, e non nella tua anima.
Come se un Dio Oscuro avesse gettato un velo di odio e infelicità sul Mondo, come se avesse “Spento le stelle”.
Inizio a tremare davvero, perché arrivano.
Dissennatori.
Harry scaglia un “Incarceramus” su gli ultimi 3 Mannari in grado di combattere, quando punta gli occhi nei miei.

Paura…

<< CAZZO! >>
Alzo gli occhi verso il cielo, come i miei amici, e rischio di morire di infarto.
Perché non riesco a vederlo.
Il Tetto del Mondo è coperto ai miei occhi, da orrende creature dalle mantelle nere.
Sono tantissimi.
E si dirigono in picchiata verso di noi.
Indietreggiando terrorizzati, ci ritroviamo tutti quanti schiena contro schiena, mentre i Dissennatori volano intorno alle nostre teste, scendendo di quota sempre più.

Come la Danza di Morte degli avvoltoi prima di divorare lo loro prede.

<< Al tre, lanciate l’Incanto Patronus più forte che vi riesce, o qui finiamo come spuntino di mezzanotte di queste merde! >> esclama Harry accanto a me, con la bacchetta puntata verso l’alto.
<< Uno… >>
Chiudo gli occhi, cercando di concentrarmi su bei ricordi. Ricordi Felici.
La mia feste e quella di Harry a Las Vegas.
La lettera di Hogwarts.
Il sorriso di mio padre richiamato dalla Pietra della Resurrezione.
Lo sguardo caloroso di mia madre che mi rivolse nella stessa occasione.
Le risate nella Sala Comune.
Gli abbracci affettuosi.
Le notti insonni con le mie amiche, a parlare di ragazzi.
Harry.
<< Due… >>
Ma poi, la consapevolezza che i miei genitori non potranno più rivolgermi i loro sorrisi e il loro sguardi affettuosi mi colpisce.
Il ricordo del raffreddamento dei rapporti con i miei amici mi ferisce.
Il fatto che negli occhi di Seam, Dean, Neville, Lavanda, Calì e Luna ci siano le mie stesse devastanti conclusioni, mi uccide.
Cerco di concentrarmi su altro, ma tutti i bei ricordi che non riguardano i Fantastici 5, sono legate a persone che la Morte mi ha portato via.
<< TRE! >>

Ehi, calma bambolina!
Esci dall’ombra, bambolina. Mostra a tutti chi è la Regina Grifondoro.
Le sue labbra che mi si avvicinano.
Il suo fumo che mi lambisce sensualmente il viso.
Il suo ghigno sexy.
La sua camicia che finisce per terra.
Le sue braccia intorno alla mia vita.

E allora tutti i “Ti voglio Bene!”, i baci, gli abbracci, i sorrisi, le risate con i miei amici perdono il loro retrogusto di tristezza,ed urlo, con quanto fiato ho in corpo:
<< EXPECTO PATRONUM! >>
Con un po’ di ritardo la mia cerva argentea raggiunge il cervo di mio fratello, la lontra di Hermione, il cane di Ron e il cavallo di Ginny, nella cacciata dei Dissennatori.

Ce l’hai fatta bambolina!
Sono stata brava?
Bravissima, bambolina!
Grazie, Principe delle Serpi.
Figurati. Adesso dormi.

E, con ancora il sorriso sulle labbra, chiudo le palpebre e poi… buio.


<< Kiki? >>
Chi mi chiama?
Chi mi sta accarezzando?
Chi mi tiene stretto a sé?
Sto riprendendo pian piano connessione con la realtà.
Ricomincia a sentire i suoni della notte.
Gli odori della foresta.
La terra umide sotto le gambe.
Il freddo sulla pelle.
E ancora.
Le voci dei miei amici.
I loro profumi.
Delle braccia forti dietro la schiena, che mi tengono leggermente sollevata.
Il calore della sua persona.
<< Harry… >> biascico.
<< Sono qui. >> sussurra.
Inizio piano ad aprire le palpebre.
Quando la loro ascesa è completa, distinguo il viso di mio fratello vicino al mio, le braccia intorno al mio torso, gli occhi preoccupati.
Hermione alla mia destra tira un sospiro di sollievo, Ginny quasi scoppia in lacrime per l’allontanamento della preoccupazione, e Ron esplode in una risata liberatoria.
<< Non osare mai più farci prendere uno spavento simile! >> mi rimprovera una ‘Mione con gli occhi lucidi.
Mio fratello mi stringe maggiormente a se, mentre si calma.
Dopo un po’ domando:
<< Che è successo? >>
È Ron a rispondermi:
<< Stavamo giusto festeggiando la fuga di quegli stronzi di Dissennatori, e il Tocco Divino che ci ha fatto vincere sui Mannari, e tenere cara la pelle, quando sei svenuta. E ci è preso un colpo! >>
Sorrido al modo unico che ha Ron di sdrammatizzare.
Non mi capitava da un po’ di svenire davanti ad un Dissennatore…da quando al terzo anno Lupin insegnò a me ed Harry a combatterli, non mi avevano più trovata impreparata.
Ma non credo sia stata la loro presenza a vincermi.
Quanto il peso dell’Incanto Patronus.
Si alimenta di bei ricordi e di felicità…ne è composto da essi.
Ecco perché è stato particolarmente difficile attaccare i Dissennatori oggi.
Perché, ora come ora, non sono felice.
Se allo sforzo immane che ho fatto per tirar fuori questo sentimento positivo dal più profondo di me, ci si aggiunge il dolore che affligge la mia gamba destra, ecco spiegato lo svenimento.
Quello che non mi so spiegare sia il perché mi sia venuto in mente proprio Malfoy, in quel momento di disperazione.
Bah.
Dopo qualche minuto di silenzio, Ginny esclama:
<< E adesso? Come facciamo a tornare a casa? >>
Tutti ci guardiamo afflitti.
Siamo ancora dispersi qui dentro.
Poi, Hermione propone:
<< I Lupi sono arrivati da quella parte… >> indica la boscaglia scura dalla quale sono sbucate le bestie <<…e noi non li abbiamo incrociati prima,quindi ci basta seguire la direzione opposta. Lanciamo Incantesimi di Appello ogni qualche metro, così, una volta abbastanza vicini, sarà la Passaporta a farsi trovare! >>
Vi ho mai detto che Hermione Granger è una delle più brillanti streghe che abbia mai conosciuto?
I ragazzi camminando con le loro gambe, ed io e i Mannari fluttuando ci dirigiamo verso la direzione suggerita da Hermione, ripetendo a turno “Accio Passaporta!”.
Per quanto evitare di sforzare i piedi camminando, e muovendomi fluttuante sia rilassante,non posso fare a meno di pensar male della mia gamba infortunata.
Se non guarisce presto non potrò scatenarmi nella festa di Halloween!
Poi, senza che io l’abbai revocato volontariamente, mi raggiunge il ricordo di cosa successe con Malfoy all’ultima festa…
No no no…io DEVO andare al Party di Halloween!
Anche con le stampelle!

<< Dovresti andare da Madama Chips! >>
<< Ho già detto che non ci andrò! Non fa tanto male, sta guarendo! >>
<< Kiki, non mi fare arrabbiare, è profonda la ferita! >>
Io Seam e Dean siamo nella mia stanza.
Mi ci sono rinchiusa non appena, grazie all’Incantesimo di Appello di Ron che ci ha fatto trovare la Passaporta, siamo tornati ad Hogwarts.
Ovviamente ciò che abbiamo fatto nella Foresta del Nord è un segreto.
Quindi, come disse Silente, “naturalmente tutta la scuola ne è al corrente!”.
Ed è da quando Harry e Ron hanno confessato agli altri della mia gamba, che ricevo visite continue.
Verso l’ora di pranzo, finite le lezioni mattutine che io e gli altri 4 abbiamo saltato per riposare, hanno iniziato in molti a bussare alle nostre porte.
Gli altri hanno riportato solo piccoli graffi, quindi con un po’ di Pozione Curante, è stato semplice ritornare alla vita normale.
Per me no.
Perché la ferita è profonda, e mi fa molto male.
Per curarla Hermione sta preparando una Pozione, ma, come per tutte le Pozioni complicate e potenti che si rispettino, ci vuole tempo.
Solo 5 minuti fa sono andate via Lavanda e Calì, per la lezione di Divinazione con Fiorenzo.
Quindi solo 5 minuti fa due vocine fastidiose hanno smesso ci ripetermi “Vai da Madama Chips!
Quando poi, a cavallo delle loro scope, sono saliti Dean e Seamus, credevo che fosse per portarmi una bella Burrobirra, o una santa sigaretta.
E invece no.
Anche loro con la storia “Devi-andare-in-Infermeria”.
<< Per l’ultima volta… >> sbotto irritata << …non ho nessuna intenzione di andare in Infermeria! Madama Chips mi terrebbe per anni a letto, così non potrei venire alla festa di Halloween, che stanno organizzando le Serpi! >>
Quando Dean riapre la bocca per ribattere, lo interrompo:
<< Herm se la cava a medicarla, e con la Pozione color vomito che mi ha dato prima non sento nemmeno più il dolore. La Pozione, invece, che me la farò guarire del tutto sarà pronta a giorni, quindi non c’è motivo per assillarmi! >>
Zittiti.
Finalmente!
I due amici si guardano in faccia, prima di fare spallucce, e infilare le mani in tasca.
Ne tirano fuori tre oggettini minuscoli, che poi, ingranditi a forma normale, si rivelano tre Bottiglie di Burrobirra.
<< Buona guarigione, piccola! >> esclamano insieme.
Rido, mentre afferro la bottiglia che Seamus mi porge, per poi iniziare a bere con loro.

<< Tesoro, sicura di volerci andare? Puoi sempre trovare la scusa della gamba! >> propone Luna, dolcemente.
Le sorrido di rimando, negando con il capo.
<< No, Luna. È meglio che vada. Più tempo sto con Malfoy, e prima la Kensington mi toglierà questa punizione. E poi, voglio scoprire dove faranno la festa di Halloween…mi ha detto Nott che non la vogliono organizzare nella Stanza delle Necessità. >>
Sghignazzando iniziamo a camminare verso la Sala Comune Serpeverde, mentre mi permette di aggrapparmi alla sua spalla, per non far sforzare troppo la gamba, che, comunque, non sopporterebbe il peso del mio corpo.
Dopo un po’ di miei zoppicamenti, arrivate nei Sotterranei, d’improvviso Luna domanda:
<< Allora, come stai? >>
Guardandola un po’ dubbiosa, le rispondo:
<< Bè, non fa più tanto male…il dolore è quasi sparito. L’unico problema è che zop… >>
<< Non la gamba… >> mi interrompe << …ma tu? In questa situazione che si è venuta a creare. >>
In un lampo di comprensione abbasso il capo.
Oggi Harry e Ginny hanno litigato di nuovo, una volta scesi nella Comune, dopo la dormita mattutina.
Non chiedetemi il motivo, perché non ne ho idea.
Lavanda me l’ha accennato, poco prima di uscire dalla stanza, quando mi ha lasciata da sola a riflettere.
Da come ci siamo comportati stanotte nella foresta,ho capito che l’affetto che nutriamo nei nostri confronti non è sbiadito, andato via, o sparito.
È sempre lì.
Ma questo non è mai stato messo in dubbio.
La capacità di dimostrarci l’affetto che ci lega, e non soltanto perché da un momento all’altro potresti vedere il tuo amico morire, quella è a rischio.
<< Male, Luna. È una situazione di merda. >>
Lei non commenta più.
Sta zitta.
Finché una voce strascicata, interrompe il nostro silenzio depresso:
<< Lunatica! Ehilà! Non sapevo odiassi la Potter! Avete fatto a botte e l’hai resa zoppa? >>
Scoppiando in una risata finta e sarcastica, io e Luna alziamo gli occhi al cielo.
Malfoy e le sue battute sceme non cambieranno mai.
Poi Luna mi tradisce.
Perché mi lascia tra le braccia di Malfoy, il quale, per non farmi cadere, a causa della gamba dolorante, mi afferra dalla schiena.
Io mi aggrappo alle sue spalle forti, mentre mi ritrovo con la sua mano destra un po’ più su del mio sedere, e il suo viso a una spanna dal mio.
Ed ecco che, come sempre, i suoi occhi mi incatenano.
Non avevo mai notato che il suo grigio avesse così tante sfumature.
È un po’ più scuro andando vero la pupilla, da sembrare le tipiche gradazioni di colore fatte dal miglior pittore, per finire del nero più buio della piccola circonferenza centrale.
Il suo ghigno è ormai andato in vacanza, lasciando sul viso un’espressione pensierosa, che si affanna a scomparire, dietro la sua tipica faccia imperscrutabile.
Mi sono completamente dimenticata di Luna, mentre il cuore ha preso a battere all’impazzata, dei piccoli brividi mi hanno scossa, e i miei occhi saettavano rapiti dai suoi occhi alle sue labbra.
Me ne ricordo solo quando, con la sua voce sognante, esclama:
<< Che carini che siete insieme! >>
Io e Malfoy facciamo saettare il nostro sguardo indignato verso la mia amica.
Ma, mentre lui ribatte << Come no! Come un centauro e un tritone! >>, io, non so perché, mi ritrovo a pensare alle nostre figure da fidanzati.
Camminare con il suo braccio intorno alle spalle, baciarci davanti alla mia Sala Comune, quando la sera mi accompagna, fare l’amore in un letto enorme nella Stanza delle Necessità…
Concentrandomi maggiormente su questo aspetto delle mie fantasticherie sceme, divento rossa in volto, e mi decido a scacciar via la sua immagine senza vestiti.
Però, che spettacolo!
<< Potter, per quanto la panoramica sul tuo seno sia molto piacevole in questo momento, la mia schiena inizia a lamentarsi dei tuoi chiletti di troppo! Che ne dici di muoverci? >>
Raddrizzandomi, noto come, effettivamente, la camicetta viola che porto si sia troppo sbottonata.
<< Pervertito! >> lo rimprovero dandogli un leggero pugno sulla spalla.
Salutiamo Luna, io con un “Ciao, a dopo!” e lui con “Buona ricerca dei Ricciocosi, Lunatica!” ed entriamo nella Comune Serpeverde.
Mi reggo zoppicante alla sua spalla, mentre ci dirigiamo verso i soliti divanetti.
<< Ah, comunque… >> lo chiamo io << …non ho nessun chilo di troppo! >>
Ride, mostrandomi i suoi bianchi e perfetti denti.
<< Credi tu, bambolina! >>
L’ho mai detto che mi sciolgo quando mi chiama bambolina?
Ed infatti, al suono della sua voce e di quella parola che, ormai, per lui, è diventato il mio soprannome, la frecciatina acida, al suo insulto mi muore in gola.
Santa pazienza, come farò?!
<< Ogni scusa è buona, per voi, per mettervi le mani addosso, eh? >>
Mentre Malfoy toglie il braccio che aveva sistemato sulla mia schiena, io faccio lo stesso con il mio che si aggrappava al suo collo,ignorando la frecciatina delle Principessa delle Serpi.
Alla fine, cosa avrei dovuta risponderle?
Si, è vero, mentre lui mi aiutava semplicemente a camminare, io tremavo?
Piuttosto fondo il fan Club “W Lo Zio Voldy”…
Ok, non esageriamo!
<< Ehilà, Sua Maestà! >> mi salutano due voci alle mie spalle, in perfetta sincronia.
<< Nott, Zabini… Avete fatto le prove, per far venire il saluto in contemporanea? >> ribatto, mentre le due Serpi, ridendo, prendono posto accanto alla Greengrass, adagiata elegantemente sul divanetto di fronte a quello dove sediamo io e Malfoy.
Per mia immensa gioia non vedo né la Parkinson, né la Bulstrode.
<< Ditemi che le altre due papere sono in infermeria per il prossimo trimestre?! >> domando speranzosa a nessun Serpeverde in particolare.
A rispondermi, però, è Malfoy.
O meglio il suo ghigno sexy.
<< Non credo verranno. Credo sia per colpa tua. Ti detestano! >>
Oh, no! Le mie più care amiche, mi odiano a mia insaputa! 
Come farò a vivere adesso?
Come, senza le battute esclusivamente sul sesso (battute, tra l’altro penose) di Pansy, e la finezza regale di Milly?
Tutto il mio dispiacere, credo, si rifletti nel sorriso maligno e soddisfatto, perché Malfoy, sempre ghignando, mi domanda:
<< Non sarai mica gelosa? Ti vedo troppo soddisfatta della loro assenza… non preoccuparti sono tutto tuo oggi! >>
Nascondendo al mio viso le capriole che ha fatto il mio stomaco al “Sono tutto tuo”, mi limito a scoccargli un’occhiata omicida.
Sono anche sul punto di aggiungere “Mi sembra di avertelo già detto che non sono gelosa” prima di ricordarmi che, in teoria, al compleanno di ‘Mione non ero io la misteriosa ragazza con cui stava per fare sesso, prima di lasciarlo nel Privè a ronfare.
<< Che stai facendo? >> sbotta indignato Nott, mentre io mi piego leggermente per prendere i libri dalla cartella.
<< Ehm… >> inizio io, un po’ scioccata dalla domanda estremamente idiota << …prendo i libri? Per studiare? >>
Al che, mentre la Greengrass si accende una sigaretta in completa indifferenza verso di noi, i tre ragazzi Serpeverde erompono in uno sbuffo indignato.
<< Mancano una decina di giorni alla festa del secolo… >> dice Zabini, con un tono accusatorio << e TU vorresti studiare? Di Lunedì, poi! >>
Senza farmelo ripetere due volte, ricaccio nella borsa i libri in malo modo, rivolgendo un sorriso alle Serpi da Fancazzista, uno di quelli che avrebbe fatto piangere di gioia Felpato e Ramoso.
Risposto dai soliti ghigni da Serpeverde (tra cui quello di Malfoy è il più sexy, ovviamente, ma anche quelli di Nott e Zabini non scherzano), il mio sorrisone si allarga ancora di più, quando la Greengrass nomina la Festa di Halloween.
Ad Hogwarts ci sono delle regole molto precise riguardo alle feste, che, al contrario del legale regolamento scolastico, vengono perfettamente rispettate.
Oltre ad essere Anti Sgamo dai professori, escluse delle feste personali, queste devono essere organizzate a turno dalle varie Case.
Mentre a noi Grifoni è toccata la Festa di Inaugurazione il 2 settembre, alle Serpi quella di Halloween.
I Tassi faranno quella di Natale, i Corvi quella di Capodanno, per coloro che resteranno ancora a scuola.
Naturalmente, quando si dice “devono essere organizzate a turno dalle varie Case” non si intende che ogni ragazzo verde argento nei prossimi giorni debba mettersi a lavoro per trovare un posto adatto, musica, cibo e alcool.
Solo le persone più capaci di quella Casata, ovvero, per lo più i Settimi.
Quindi mi pare ovvio che siano loro 4 i Capi Organizzatori dell’ Halloween’s Party.
<< Mi rifiuto di farla nella Stanza delle Necessità… >> si lamenta Zabini, appoggiato da Nott:
<< Abbiamo fatto lì tutte le ultime Feste… ci vuole originalità! >>
<< E poi… >> commenta Malfoy << …ci vuole un luogo spaventoso, se volgiamo restare nel tema di Halloween. >>
<< Stamberga Strillante? >> propone annoiata Daphne Greengrass, espirando il fumo dalle labbra rosse.
Poteva essere un buonissima idea, se non fosse per la difficoltà di far trasferire tutta la Scuola nel passaggio sotto il Platano Picchiatore, senza che i professori se ne accorgano.
Vogliono un posto spaventoso? Dove i professori non ci verrebbero mai a scoprire? Facile da accedervi?
Credo di sapere quello che fa per loro.
E mi apro anche io in un ghigno molto Serpeverde.


<< Mi spigheresti chi cazzo ti ha martoriato la gamba in questo modo, bambolina? >> mi domanda irritato per l’ennesima volta.
Siamo nella sua Stanza, io seduta sul letto che cerco di trattenere gemiti di dolore, e lui che mi sta lentamente togliendo i pantaloni.
No, non stiamo per fare sesso.
Tutt’altro.
Stavo per esprimere ad alta voce la mia ideona per la festa di Halloween, quando lo sguardo della Greengrass è caduto sulla mia coscia destra.
Il tessuto del pantalone era tutto sporco di sangue.
Mi ero dimenticata di cambiare la fasciatura prima di andarmene dalla mia Sala Comune, così la garza aveva finito il suo Incantesimo Bloccante, permettendo al sangue di riprendere a scorrere, imbrattando i miei jeans.
Ed ecco perché Malfoy è in ginocchio di fronte a me, mentre mi sfila lentamente i pantaloni, ed io cerco di non mostrare il mio dolore allo strascico del jeans contro la ferita.
Lui alza lo sguardo sul mio, e deve notare il mio tentativo di reprimere tutti li “ahia!” che vorrei urlare, perché commenta:
<< Perché non ti lamenti ad alta voce della tua sofferenza? >>
Dopo uno sbuffo sarcastico, mentre la stoffa dei pantaloni è a più di metà gamba rispondo:
<< Ti mostrasti debole davanti a me? >>
<< No. >>
<< Appunto >>
Nel silenzio che ne segue, mi aiuta ad alzarmi, e mi sfila completamente i miei Levi’s, che raggiungono il pavimento.
I suoi occhi passano ai Raggi X le mie gambe, non permettendomi, però, di interpretare nulla dalla sua espressione.
Ghignando, però, mi mostra il suo giudizio:
“Belle gambe, bambolina” sembra commentare.
Un po’ imbarazzata sul suo sguardo alquanto famelico, mi risiedo sul letto, guardandolo dubbiosa.
<< Ti muovi o no? >> vorrei dirgli, ma ho la bocca secca, e tra un po’ finirò tutta la saliva a mia disposizione a furia di ingoiare il nulla, se non la smette di guardarmi con quegli occhi.
Ripresosi dal suo momento strano, sparisce in una porta di legno, per poi ricomparire subito dopo con delle boccette azzurrine, una fasciatura e dei panni disinfettati.
Mentre la mia ferita continua a sanguinare copiosamente, ignoro le circa 7 domande tutte uguali che mi rivolge in seguito. “Chi è stato?”
Dopo quelle 7, però, credo che si arrenda, perché continua a pulire il sangue dalla gamba in silenzio.
Lui è tutto concentrato sulle sue mani mediche, mentre io su di lui.
Serio è ancora più bello.
Con i capelli che ricadono davanti agli occhi, e la bocca un po’ dischiusa, con la punta nella lingua stretta tra i denti, nella sua tipica espressione che ormai ho imparato a riconoscere come quella che mostra quando si concentra.
Le sue mani sulla mia gamba mi stanno provocando dei brividi sempre più intensi, credo che tra un po’ mi porterà da Madama Chips, dichiarandomi malata epilettica.
Come facevo prima, serro la mascella per non far uscire nemmeno il più piccolo gemito dalle mie labbra, quando quel corpo estraneo che è un panno imbevuto di quella Pozione azzurrina che aveva prima in mano, si posa sul graffio.
Mentre riesco a trattenere anche la fitta acutissima che mi ha colpito in questo momento, mi ritornano in mente le sue parole di prima:
Perché non ti lamenti ad alta voce della tua sofferenza?
In un primo momento ho creduto si trattasse della ferita sanguinante, ma adesso, mi si insinua il dubbio che stesse parlando, più in generale.
Della mia vita, del brutto periodo che sto passando ultimamente con i miei amici.
<< Prima… >> inizio, catturando la sua attenzione, che, però, non lo porta a spostare il suo sguardo nel mio << …quando parlavi di dover mostrare la mia sofferenza…a cosa ti riferivi? Solo al graffio? >>
<< No, bambolina. Sai, lo so che non vorresti, ma ho notato il tuo sguardo triste ultimamente. E, purtroppo per me, Daphne legge ogni numero di “Hogwarts. Dietro le Quinte”, quindi so tutti i cazzi tuoi e dei tuoi amici sfigati. >>
Avevo indovinato.
Anche se non ce ne sarebbe bisogno, perché non mi sta guardando negli occhi, abbasso lo sguardo.
Ha perfettamente ragione.
Ho subito gravi perdite, ho portato sulle spalle responsabilità più grandi di me,e, adesso, tutto ciò per cui ho lottato sta andando in frantumi.
E non mi lamento.
Non voglio essere consolata, non l’ho mai chiesto e credo che mai lo farò.
Mi sono sempre ripetuta che non avevo tempo per piangermi addosso, che dovevo essere forte, che non potevo permettermi debolezze infantili come le lacrime, o momenti di sconforto.
E, in effetti, era vero.
Non potevo piangermi addosso, aspettando che Voldemort mi trovasse e mi scoprisse senza la forza necessaria a battermi con lui.
Ma adesso la Guerra è finita.
Devo ancora metabolizzare tutto questo, anche se sono passati tanti mesi.
Solo che… Cacciatori, Idoli, Salvatori del Mondo Magico, Regina Grifondoro… insomma Potter.

Sento ancora il peso del mio cognome sulle spalle.

<<  Sai… >> inizio esitante. Non salto di gioia nel dovermi confidare con Draco Malfoy, ma lui non mi considera come la “Grande Kimberly Potter”.
Per lui sono solo una “bambolina” come le altre.
Potrebbe darmi una risposta oggettiva, senza dirsi tra se e se “Tanto lei è Potter. Se la sa cavare
Ed è per questo che continuo.
<< Hai mai sentito il peso del tuo nome soffocarti? Come se, ormai, la gente ha di te una certa opinione e non puoi fare nulla per cambiarla? Io sono KIMBERLY POTTER!... >> esclamo sghignazzando sprezzante <<… io sono quella forte, quella indipendente, quella che non ha bisogno di essere consolata, quella che non piange, quella che aiuta tutti e per ultima se stessa… >>
<< Quella che soffre in silenzio alla vista dei suoi amici che si dividono e si allontanano da lei? >> suggerisce, alzando lo sguardo e puntandolo nel mio.
E poi, quando dice << Si, comunque. Ogni giorno >> capisco a cosa si riferisce.
Perché anche lui vive all’ombra della sua famiglia.
Sangue Black- Malfoy in un’unica persona.
Anche lui sente il peso del SUO nome soffocarlo-
Mentre ci continuiamo a fissare in silenzio, mi accorgo che il dolore alla gamba è cessato, e che adesso la ferita è ben avvolta da candida garza.
Non riuscendo più a trovare quella tipica arroganza nei suoi occhi, quella che l’ha sempre contraddistinto, mi faccio coraggio e, sperando che non mi butti fuori a calci nel sedere, domando:
<< Perché? Insomma, perché sei… sei…diventato…? >>
Non completo la frase, ma dal rabbuiarsi dei suoi occhi, comprendo che ha capito perfettamente.
Perché è diventato un Mangiamorte?
Molti dicono che sia successo su ricatto di Voldemort, altri che sia stato un suo volere, altri ancora credono in tutt’e due le ipotesi.
Ma io voglio sentire la verità.
Se vorrà dirmela.
Abbassa lo sguardo.
Un’improvvisa voglia di abbracciarlo si impossessa di me, mentre tengo a stento ferme le braccia dall’avvolgere l’affascinante ragazzo ancora inginocchiato davanti a me.
Poi prende fiato e dice, esitante:
<< Come hai detto prima…il peso del tuo stesso nome. Non volevo quel destino per me…almeno non io. Non mi sarei nemmeno MAI unito all’Ordine della Fenice, ma non volevo essere un… un…Mangiamorte…>> sussurra << …ma lui mi aveva minacciato di uccidere mia madre… >> non menziona il padre << …le Arti Oscure mi hanno sempre attratto, ma… non credo sarei mai arrivato fino a quel punto. >>
Il tremore causatomi dal suo tocco, non mi ha lasciato.
Lo guardo stupita, mentre, per la prima volta dopo il processo in cui riuscii a formare qualche piccola crepa, io e Malfoy stiamo parlando senza i muri di indifferenza e disprezzo che ci hanno sempre divisi.
Per la prima volta, provo a capirlo.
Magari io non sarei mai divenuta Mangiamorte, ma è per questo che siamo Potter e Malfoy.
Però nella sua situazione… non so sinceramente cosa avrei fatto.
<< Non avresti mai ucciso Silente. E non ci avresti mai consegnato a Voldemort. >>
Non è una domanda.
È un’affermazione.
Di cui sono fermamente convinta. Adesso
Alla quale lui alza lo sguardo finalmente su di me.
Mi incatena al suo.
E io non so più dove sono.
Ci siamo solo io e lui.
Il suo grigio intenso, e il mio verde profondo.
Le sue labbra rosee, e le mie rosse.
Il suo viso bianco, ed il mio che prende via via più colore.
La sua mano sul mio ginocchio ancora nudo, e la mia che stringe il lenzuolo del suo letto.
Non siamo più Potter e Malfoy, ma Draco e Kiki.
Niente più Serpeverde e Grifondoro.
Semplicemente due ragazzi.
Di cui uno estremamente bello, aggiungerei.
Piano piano i nostri visi si avvicinano.
Tu.tum.
Dio, ma come cazzo fa ad avere questi occhi di ghiaccio?
Tu.tum.
Ha davvero un buon profumo.
Tu.tum.
Dio, se bacia bene!


Muahahahah!
Ho interrotto nel punto clou della storia! Muahahah…
Allora che ve ne è parso?
In questo capitolo la figura tanto descritta dei Cacciatori, finalmente viene dimostrata.
Si combatte!
E poi…con Malfoy.
Finalmente i due hanno un po’ parlato e si sono aperti. Adesso iniziano ad avvicinarsi. Yuuuh!
Comunque volevo dirvi….i capitoli già pronti sono finiti, quindi il resto li devo ancora scrivere.
Perciò credo di non riuscire più ad aggiornare tutti i giorni…L
Però non credo che il prossimo capitolo si farà attendere molto!^^
Per la festa…secondo voi quale sarà l’ideona che ha avuto Kim?

PrincessMarauders: Già, anche io credo che Hermione Granger sia un mito. Per i Pairing… anche io avevo pensato a Daphne/Harry, ma poi sarebbe stato troppo da tipici film americani, visto che anche Kim e Malfoy inciuceranno presto. Però come coppia mi piace! Kiss…
_Niki_,: di Gossip Girl avrò visto una o due puntate con una mia amica…però è proprio da lì che ho preso l’idea! Grazie mille per i complimenti! Alla prossima… kiss
LaBabi: wao, sono contenta che ti sia piaciuto il capitolo! Per la parte pervert… dovrai aspettare il prossimo, ma non ti aspettare chissà che, perché nelle scene più hot non sono molto brava…quindi non credo andrò mai fino in fondo con le descrizioni…
Gemellina Dolly: Sono contenta che quelle parti ti siano piaciute. L’autrice non è Romilda Vane…non credo sappia scrivere XD ed è stata troppo buona con le ragazze Grifone. Lei ODIA chiunque possa avvicinarsi liberamente al suo Harry! XD
Herm e Daphne sono personaggi che mi attirano molto, tra i miei preferiti! Per la gelosia…non preoccuparti, Seam e Kim lo faranno incazzare molto Dracuccio più in là…muahahahah. Grazie per i complimenti…alla prossima! Kiss…


BIGIA

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Capitolo 15
*** Falling ***


FALLING

<< Potter, non sembrava, ma sei una vero genio! >>
<< Complimenti! Guarda, ti bacerei, ma non voglio entrare in competizione con nessuno! >>
Ecco come Nott e Zabini hanno accolto la mia idea, per la festa di Halloween.
La mia trovata, per non fare il party nella solita Stanza delle Necessità, è piaciuta molto.
Ed ecco perché, dopo la battuta scema sulla competizione, Zabini vanterà molto presto un grosso livido sulla spalla destra, dove il pugno di Malfoy l’ha colpito.
Ed è per tutto questo che adesso mi ritrovo zoppicante, aggrappata alle spalle di Malfoy e Zabini, mentre precediamo Nott e la Greengrass, verso il luogo che ospiterà LA Festa di Halloween.
Sono un genio!

Quando finalmente le sue labbra poggiano sulle mie, mi sento sollevata.
Come se, se lui non mi avesse più baciata, ne avrei sofferto fisicamente.
Perché, ora come ora, ad occhi chiusi, completamente abbandonata a lui, con le dita tra i suoi capelli, le mie labbra sulle sue, la mia lingua che danza con la sua, credo davvero che baciarlo sia un bisogno fisico.
Si alza dalla sua scomoda posa in ginocchio, e mi spinge più in alto sul suo letto, verso il suo cuscino, su cui mi fa poggiare la testa.
Si sdraia su di me, senza però pesarmi eccessivamente addosso, mentre continuiamo a baciarci con una tale passione che potrebbe mandare a fuoco la Foresta Proibita, riscaldare persino il cuore di Voldemort.
Infila la mano sotto la mia camicetta, accarezzandomi possessivo la pancia piatta e i fianchi, mentre io gli sbottono la camicia.
Con le labbra e la lingua, prende ad accarezzarmi il collo, facendosi sfuggire un piccolo sospiro, tra un bacio e l’altro.
A quel suono delicato e devastante insieme, mi accendo ancora di più, e, dimentica dell’ultima volta che ci trovammo in una situazione del genere, gli tolgo la camicia di dosso con un’irruenza che mi stupisce non gliel’abbia strappata.
O forse l’ho fatto, ma adesso non mi accorgerei nemmeno del Bacio di un Dissennatore.
Solo il suo Bacio, conta.
Poi, però, in un lampo, mi ricordo cosa vidi alla festa di Herm, dopo avergli tolto la camicia.
E sposto, quasi senza pensarci, lo sguardo sul suo braccio sinistro.
E non vedo niente.
O meglio si, vedo qualcosa, ma non il Marchio Nero.
Una benda verde copre completamente l’avambraccio sinistro di Draco Malfoy.
Lo guardo dubbiosa, e lui ghigna.
<< Io imparo sempre dai miei errori, bambolina. Quando ne faccio. >>
Per poi posare un’altra volta le labbra sulle mie.
Sto per chiedergli come diavolo fa a ricordarsi di quella sera, ma la zona del mio cervello che non deve controllare i movimenti del mio corpo, sembra spegnersi al suo ennesimo bacio.
Facendosi più audace, passa ad accarezzarmi il seno, facendomi sospirare un po’più forte di prima.
Stringe maggiormente il seno sinistro tra la sua mano fredda, strappandomi un vero e proprio gemito.
Sta per togliermi la camicetta, quando qualcuno bussa alla porta.
Facciamo a mala pena in tempo a staccarci, e darci un contegno, che quello stronzo rompipalle di Blaise Muori! Zabini, entra nella stanza.
Posa lo sguardo sulle mie gambe nude, sulla mia camicetta slacciata (che mi affanno ad abbottonare al suo lampo malizioso negli occhi), sui capelli arruffati e sulle gote rosse.
Poi passa ad analizzare il suo amico, con i capelli in disordine, la camicia sbottonata, la pelle rosea, ed una inequivocabile protuberanza sul cavallo dei pantaloni.
E ghigna, il bastardo.
Con un colpo di bacchetta i miei vestiti finiscono di sistemarsi su di me, appena in tempo per evitare di fare la stessa figura di merda con la Greengrass e Nott.
<< Allora Potter… >> dice la Principessa delle Serpi << …dicevi quell’idea sulla Festa? >>
Mandare al rogo tutte le Serpi impiccione di questo mondo, e inventare serrature automatiche!

<< Potter!... >> mi chiama all’improvviso, quando ormai siamo arrivati, la voce di Nott << come facciamo ad aprirla? >>
Mi limito a ghignare, mentre, ignorando, come sempre in 7 anni, la scritta “GUASTO”, entriamo nel bagno di Mirtilla Malcontenta.
La suddetta fantasma, ufficiale addetta alle lagne e ai vari rompimenti di palle per le povere anime che si fanno coraggio ad entrare qui dentro, esce dal suo cubicolo nel quale stava, ovviamente, piangendo.
<< Draco! Kim! >>
Wao, ho visto la parvenza di un sorriso sul volto trasparente della fantasma, o ho le allucinazioni?
Malfoy irrigidisce la mascella.
Ho imparato che lui odia essere chiamato per nome.
Solo la sua stretta cerchia di amici lo fa.
E poi, che io sappia, Mirtilla è l’unico essere (e non aggiungo vivente) che abbia visto piangere Il Principe delle Serpi.
Quanto alla simpatia che nutre verso di me, è facile spiegarne il motivo:
<< Kiki! Allora, tuo fratello? Come sta?... >> poi aggiunge, con un sorriso che va da un orecchio fantasmoso all’altro << …è vero che sta per lasciare la Weasley? >>
<< Fanculo. Vattene. >> sbotta irritato Zabini.
Così la Lagna fatta Fantasma scoppia in lacrime, e si getta nello scarico del Water, ululando il suo disprezzo verso i ragazzi.
Alzando gli occhi al cielo,mi volto vero i lavandini rotti, e sibilo.
In Serpentese.
Non sono più in grado di parlarlo, ma, i pomeriggi in cui sono annoiata, tendo a farmi un giro tra i miei ricordi.
Così, rivedendo la mia avventura del secondo anno, ho immagazzinato qualche sibilo.
Il Serpentese non è una lingua insegnabile.
Perché lo stesso Rettilofono non l’ha imparato da nessuna parte, è un dono naturale.
Però qualche parola si può sempre tentare di ripetere.
Ed infatti funziona.
Sotto gli sguardi attoniti delle Serpi, sussurro, in lingua umana:
<< Ecco a voi…la Camera dei Segreti. >>


<< Che schifo! È normale che puzzi così tanto? >>
<< Sai, Daphne…è per colpa di una cosa chiamata “putrefazione”…succede ai corpi senza vita! >>
<< Lo so, cretino! Era una domanda retorica! >>
Basta, se non la smettono quei due scemi di bisticciare, giuro che strappo una zanna al Basilisco morto e gliela conficco dritto nel petto!
Prima Blaise è stato maleducato a non farla passare avanti nel tunnel, poi Daphne gli è andata addosso strappandogli la camicia, poi lui le ha pestato le scarpe, e lei gli ha dato un pugno… oddio, basta!
Sembrano molto Ron ed Hermione ai tempi dei loro litigi tra ragazzi che si piacciono.
Mentre il sorriso al ricordo dei bei tempi andati si spegne (appunto perché sono andati) interrompo la loro litigata da sposini.
<< E basta! Dio, sembrate due fidanzatini gelosi! >>
<< Da quale pulpito viene la predica! Sbaglio, o tu e Draco non fate altro che litigare? >> si difende la Greengrass.
Malfoy mi si avvicina, e mi posiziona un braccio intorno alle spalle, dicendo:
<< Che centra? Io e lei nutriamo un sincero sentimento di antipatia reciproco! >>
Con una scrollata, tolgo il suo braccio dalla mia spalla, ignorando lo sguardo allusivo di Zabini, memore dell’ ultimo stato in cui ci ha trovato, e la sensazione di freddo che mi colpisce non appena il calore del suo corpo viene a mancare.
<< Allora… >> dice Nott, guardando un po’ timoroso il Basilisco << …dici che siete stati proprio voi a fare fuori il bestione? >>
Avvicinandomi al serpente, rievoco le immagini del mio incontro ravvicinato con un frammento dell’anima di Lord Voldemort, della figura semi morta di Ginny, e, infine della morte del Basilisco quando io ed Harry gli abbiamo conficcato la spada sul palato.
<< Credo proprio di si. Con la Spada di Godric Grifondoro. >>
Resto a fissare il corpo in via di tumefazione del mostro,persa nei miei ricordi, quando avverto una presenza accanto a me.
Daphne Greengrass.
<< Tu ed Harry avete manie di eroismo? Insomma ogni volta ve ne capita una! >>
Un giorno mi spiegherà perché chiama Harry per nome… bah.
<< Bè se il più grande Mago Oscuro di tutti i tempi ha deciso di farti crepare…bè te ne succedono di cose! >>
<< Idea!... >> esclama Zabini, con la stessa faccia che aveva quando propose di mettere delle caccole di Troll nel piatto di Cho Chang << …perché un pomeriggio, invece di studiare, non ci facciamo un giro nei ricordi della Potter? >>
<< Si, perché no? Io porto Gelatine Tuttigusti + 1 e Cioccorane! >> lo appoggia Nott, con l’aria di un marmocchio.
<< Si, come no… >> ribatto io, sarcastica << …facciamoci tutti i cazzi miei! La mia vita, come un film d’azione! Fantastico! >>
Al nome “film” tutti alzano un sopracciglio, ignorandone il significato.
<< Vabbè… >> taglia corto la Principessa delle Serpi << diamoci una mossa! Come lo sistemiamo questo posto? >>



Oh no!
Ditemi che non è vero!
Ditemi che Seam se l’è inventato!
Busso piano alla porta del dormitorio maschile.
Un grugnito, che riconosco appartenere a mio fratello, credo mi inviti ad entrare.
Poco male, anche se mi avesse cacciata l’avrei fatto lo stesso.
<< Fratellino? Come va? >>
Una testa dai capelli neri e disordinati rispunta dal cuscino sotto il quale era nascosta.
Mio fratello si gira, e posa i suoi occhi verdi e tristi su di me.
<< Kiki! Da dove vieni? >>
<< Dalla Camera dei Segreti. Ero con le Serpi. >>
All’accostamento di “Camera dei Segreti” e “Serpi” qualcosa in Harry sembra scattare, perché balza subito seduto e attento, con sguardo preoccupato.
<< Perché eri lì? Perché con le Serpi? Che ci facevate? Perché con le Serpi? Cosa ti hanno fatto? Perché con le Serpi? Ti sei difesa? Perché con le Serpi? >>
Sospiro pesantemente, esasperata.
<< Harry, la punizione ricordi? E poi ci siamo andati, perché credo proprio si terrà lì la Festa di Halloween. Bella idea, no? >> concludo con un sorriso.
Rassicurato ormai delle mia incolumità, mio fratello ritorna a ricoprirsi del velo malinconico in cui l’ho trovato prima, accennando un sorriso falso e triste.
<< Mi dici che è successo? >> domando irritata, sperando,anche se invano, che le parole di Seam siano false.
<< Gin mi ha lasciato. >> riassume spiccio.
Non chiedo il motivo, né come ha reagito alle sue parole, né i fatti come sono andati precisamente… mi limito ad abbracciarlo, e a domandargli di nuovo:
<< Come stai? >>
Sempre aggrappato alla mia schiena, risponde:
<< Era da un po’ che le cose andavano male. Però adesso mi ci vuole un po’ per riprendermi. In fondo, siamo stati insieme per tanto tempo. >>
Mi limito ad annuire.
E così, anche loro due si sono lasciati.
Adesso le cose andranno anche peggio.
All’improvviso si stacca da me, e mi guarda, con gli occhi talmente pieni di serietà, che il cuore inizia a martellarmi in petto come l’incudine di un muratore.
Poi, quando abbassa lo sguardo, sento perdere un battito per l’ansia.
Perché conosco mio fratello meglio di quanto lui conosca se stesso, e so per certo che qualcosa non va.
Qualcosa, oltre alla rottura con Ginny, lo preoccupa.
<< Sai… >> inizia esitante << di…quel…quella Squadra di Quidditch che… che… mi voleva con se? >>
<< Erano i Ballycastle Bats, vero? >>
Annuisce, e continua sotto mio incitamento.
<< Bè…proprio la settimana scorsa si sono fatti risentire…ovviamente ho detto di no, allora. Ma…ma…adesso, con tutti questi macelli! Non ce la faccio più a litigare sempre! Poi adesso io e Ginny ci siamo anche lasciati! Non so…che cazzo…non ce la faccio più…servirebbe!...ma no… >>
Mentre lui continua per circa una manciata di minuti farfugliando frasi senza connessione logica tra loro, il mio cervello, per mia sfortuna, inizia ad immagazzinare le parole dette da mio fratello, e a capire.

Harry vuole andarsene.
Harry vuole lasciare Hogwarts.
Harry vuole lasciare i Grifondoro.
Harry vuole lasciare i Cacciatori.
Harry vuole lasciare me.

Interrompendo i suoi bisbigli, chiedo:
<< Cosa ti ferma, allora? Sei bravissimo a Quidditch, come papà! >>
E sorrido.
Sorrido come una sorella che incita il fratello ad abbandonarla per inseguire i suoi sogni, pur sapendo che piangerà per giorni.
<< Tu. Hermione. Ron. Anche Ginny, perché le voglio comunque molto bene. Hogwarts. >>
Non andare, allora!” vorrei urlare.
Ma non lo faccio.
Perché è sempre stato il suo sogno giocare a Quidditch, e non posso frenarlo.
Siamo una famiglia, per quanto piccola e disastrata, dobbiamo sempre appoggiarci.
E allora dico, mangiandomi la lingua per le mie parole:
<< Vai, se è davvero ciò che vuoi. Noi saremo qui. >>
<< Devo pensarci. Aspettano la mia risposta definitiva la prossima settimana. >>
Per fortuna una nocca che si adagia contro la porta del dormitorio, in un bussare delicato, mi salva dal dover dare una risposta.
Quando Harry dice “Avanti”, la figura esile di Hermione appare dalla porta socchiusa, che, con la faccia un po’ rossa e un’espressione leggermente imbarazzata, chiede silenziosamente di entrare.
Non capisco il motivo del suo rossore, finchè non studio maggiormente mio fratello, il cui corpo è coperto solamente da degli short.
Ah, ecco perché.
Io sono abituata a vederlo svestito,e lui di me, ormai non ci faccio più nemmeno caso.
Ma per Hermione è diverso, considerato che non condividono una parte del DNA.
Troppo scossa dalle parole di Harry, approfitto dell’entrata di Herm, per augurare a tutti una buona serata, prima di uscire dalla stanza dei ragazzi, e dalla Sala Comune di Grifondoro.
Sono circa le 18.00, dovrei stare ancora con le Serpi adesso, ma quel biglietto di Seam che, trasfigurato in Fenice, è volato fino alla Camera dei Segreti, con quelle poche parole è bastato a farmi scapicollare fuori dalla Camera e dirigermi a rotta di collo da Harry.
“Si sono lasciati. Vieni subito. Seam.”


Una bambina dalle codine nere come la pece sta giocando nel giardino di una villetta squadrata di Privet Drive, con la sua palla rossa.
La lancia contro il muro, e poi la riprende.
Tante volte.
E si sta anche divertendo, finchè un bambino grassoccio e biondo le si avvicina, e le ruba la palla, per il semplice gusto di irritarla.
<< Dudley! Ridammi la palla! >>
Il bambino ride, dispettoso, e inizia a canticchiare:
<< Mia, mia.. la palla è mia, mia, mia! >>
Per poi correre in casa dalla mamma, ancora ridendo.
La piccola Kim, inizia a fissare rabbiosa la parte della porta in cui è sparito il cugino.
Non accorgendosi delle lacrime che le rigano il bel volto fanciullesco.
Non accorgendosi di un altro bambino molto simile a lei che le si sta avvicinando.
Non accorgendosi di un cespuglio alla sua sinistra che sta prendendo fuoco, probabilmente per colpa sua.
E nemmeno si accorge che, suddetto cespuglio, termina la sua bruciacchiata, quando le manine di suo fratello Harry la avvolgono in un caldo abbraccio.
<< Harry! Dud, mi ha rubato la palla! >> si lamenta tra i singhiozzi.
<< Kiki, lo sai che Dudley è monellissimo. Non piangere! >>
Dopo vari singhiozzi,carezze e consolazioni, la piccola Kim riesce a smettere di piangere.
Si stacca dal fratellino, e lo guarda negli occhini verdi, per poi ricambiare il sorriso che le sta rivolgendo.
<< Non preoccuparti, Kiki, giochiamo con la mia di palla! >>
E ridendo, i due bambini iniziano a correre verso il cespuglio di rose della zia Petunia, ufficiale nascondiglio dei pochi e mezzi consumati giocattoli dei fratelli Potter.
La manina di Kim, afferra il polso del fratello, bloccandolo a metà strada.
<< Harry, io e te non ci lasceremo mai. Vero? Sarai sempre il mio amico del cuore? >>
<< Certo, sorellina! Te lo prometto! Staremo insieme per sempre! >>

Per sempre.
Parola grossa da dire.
Promessa enorme da mantenere.
Ma in fondo, cosa credevo?
Davvero che saremmo rimasti sempre culo a culo, i mitici ed inseparabili fratelli Potter?
“…Nothing lasts forever…” cantava Axl Rose.                                                                                          [ Niente Dura Per Sempre]
Ed aveva ragione.
Lascio che il vento mi colpisca forte il viso, per lavare dai miei occhi le lacrime che minacciano di scendere.
Lascio che mi scompigli i capelli, che volino al vento, come tutte le mie certezze.
Lascio che il mio corpo sfoghi la sua rabbia cavalcando la mia Firebolt il più velocemente possibile, abbattendomi contro l’aria, come vorrei abbattermi su quella squadra di Quidditch di merda.
Irlanda del Nord.
Non è lontanissima, ma nemmeno dietro l’angolo.
Con le Passaporte, la Polvere Volante e le scope non sarebbe difficile vederci.
Ma, per il momento, io resto ad Hogwarts.
Siamo ancora ad Ottobre, passeranno molti mesi prima che possa stare ancora con mio fratello, se decide di partire.
Aveva detto che non ci sarebbe andato, aveva detto che avrebbe rifiutato.
 
<< Ne sei sicuro? È una grande opportunità…insomma stiamo parlando dei Ballycastle Bats, mica di una squadretta da 4 soldi… >>
<< Kiki, te l’ho già detto. Non ci andrò! Insomma…lo so che sarebbe figo, ma dopo un po’…sempre in viaggio, sempre in movimento…e a voi chi vi lascia? >> e sorrisi.

E adesso?
Cosa è cambiato?
Sapete che vi dico, tutti quanti?
Vaffanculo…

Draco Malfoy era arrabbiato.
Ed era stanco.
Stavano lavorando da circa un’ora in quella Camera di Merda.
Aveva la fronte imperlata di sudore, ed era stufo marcio di fare un lavoro che avrebbe potuto fare un qualsiasi altra persona per suo conto.
La Potter poi… quella pigra! Con la scusa di un misero pezzo di carta era corsa fuori zoppicante dalla Camera!
Come no… non le andava di lavorare!
Mentre Daphne e Blaise ancora bisticciavano per il colore dei pipistrelli-addobbi, la voce fredda e musicale, che faceva sospirare così tante ragazze, di Draco Malfoy li raggiunse.
<< Mi sono rotto. Vado via. Addio! >>
Ignorando l’occhiata gelida di rimprovero della Principessa delle Serpi, il biondino si girò e stava per oltrepassare l’oblò di quel luogo umido, quando la voce di Blaise Zabini lo interruppe.
<< Vengo con te. Devo prendere la Polvere Luminosa che sta nel mio cassetto. >>
E il Principe delle Serpi sapeva che l’amico mentiva, perché lui, nel cassetto del comodino, non aveva nessuna Polvere.
Per lo più c’erano preservativi, per quelle volte che non aveva con se la bacchetta.
Perciò, Malfoy, sbuffò: Zabini gli avrebbe fatto un interrogatorio lunghissimo sulla Potter,e lui odiava raccontare i cazzi suoi alla gente.

Ma con LEI l’aveva fatto…

Erano usciti dalla Camera e dal bagno in silenzio.
Avevano percorso il secondo piano, in silenzio.
Avevano sceso le scale, che adesso li avevano portati al primo piano, in silenzio.
Non mancava molto allo scoppio della curiosità di Blaise.
Infatti:
<< Allora? >>
<< Allora che? >>
<< Allora con la Potter? >>
“Appunto” pensò Malfoy.
<< Allora niente. >>
<< Allora vi ho visti mezzi nudi nella nostra camera, non vale un cazzo? >>
<< Allora se non la finisci con questi “allora” ti ammazzo? >>
<< Dio, come sei violento! >>
Stavano camminando per i corridoi del primo piano, quando intercettano due ragazzine del quarto anno, che, ridacchiando e sospirando, li stavano guardando da quando avevano svoltato l’angolo.
Entrambi se ne accorsero, ed esibirono il loro tipico ghigno Serpeverde, giusto per vantarsi un po’ e mostrarsi più affascinanti.
Ed infatti i sospiri e le risatine sceme aumentarono, man mano che la distanza del corridoio tra i ragazzi e le loro ammiratrici diminuiva.
<< Senti… >> continuò Zabini, sottovoce << …vi ho visti. Appena sono entrato vi siete allontanati, ma avevate tutt’e due la camicia sbottonata. Stavi per scopartela! >>
<< Va bene!... >> sbottò rabbioso Malfoy, mantenendo però un tono di voce basso << …okay, è vero. Stavamo per fare sesso! E ci saremmo anche riusciti se tu, brutto idiota senza cervello e rispetto per i tuoi amici, non fossi entrato! >>
Il ghigno di vittoria che si aprì sul viso di Blaise Zabini fece quasi svenire una delle due ragazzine, che si dovette appoggiare alla colonna dietro di lei, per non provocarsi un bel livido dietro la testa.
<< E adesso? Non la vai a cercare? >> chiese Zabini, fermandosi a pochi metri dalle ragazzine, e accendendosi una sigaretta all’ombra di un arco.
Malfoy, non sentendo più i passi dell’amico accompagnarlo, girò la testa nella sua direzione, e, raggiuntolo, gli rubò una sigaretta.
<< Certo. La chiamo urlando per tutto il castello. E poi, perché la dovrei andare a cercare? >>
Roba da Lovegood. Ci manca soltanto che la inseguo per mezzo castello, per una scopata.” Pensò indignato il biondo.
<< Bè…devo ammettere di sentirmi in colpa. Una bella ragazza come la Potter, non te la puoi scopare tutti i giorni. Magari era sotto effetto di alcool quando stava per dartela, oggi pomeriggio. >>
Le parti basse di Zabini si salvarono da un forte calcio del Principe delle Serpi, solo grazie alla prontezza che ebbe la Serpe di chiudere le gambe.
E dovette ringraziare il fatto di esserne il migliore amico, perché un Malfoy è l’ultima persona a cui ferire l’orgoglio.
Ringraziando l’Incantesimo di Memoria che gli aveva fatto ricordare quella notte al Privè con la Potter, cancellata altrimenti dall’alcool, Malfoy ribattè:
<< Alla festa della Mezzosangue non sembrava molto ubriaca quando stava per venire a letto con me… >>
<< Bah… come vuoi tu… secondo me dovresti cercarla. >>
<< E per quale banale motivo dovrei farlo, di grazia? >> domandò il biondo, con un tono fintamente educato, che nascondeva un forte senso di irritazione.
<< Perché ti piace. >>
Semplice.
Conciso.
Ad effetto.
Devastante.
Mendace.
Perché a lui non piaceva la Potter, no?
Cioè, si gli piaceva, ma solo fisicamente, giusto?
Eppure non seppe ribattere a Zabini, che, con l’ennesimo ghigno, lanciò a terra la cicca di sigaretta,e si avvicinò alle ragazzine sospiranti.
<< Scusate signorine… posso chiedervi un’informazione? >>
Tono basso, sorriso seduttore, parole educate, camminata lenta… si, Blaise Zabini era davvero una macchina spietata di seduzione.
Quelle, ripresesi dallo stupore, risposero, in coro:
<< Certo! >>
Allargando il sorriso educato, il moro soddisfò la curiosità delle sua fans, mentre anche il suo amico si avvicinava, curioso di cosa quell’idiota di Serpeverde stesse combinando.
E quando sentì la domanda, stava per scagliare una Cruciatus sul suo ex-amico, e solo un intervento Divino lo trattenne.
<< Avete per caso visto Kimberly Potter? >>
Ridacchiando in perfetta imitazione della Parkinson, capo-oca della scuola, una delle due ragazzine, quella più alta e scura, rispose:
<< No, ci dispiace. Ma non deve essere una bella giornata per lei. Harry Potter e Ginny Weasley si sono lasciati. >>
<< E lo sanno tutti… >> continuò la sua amica << …quanto sia già brutta la situazione tra loro 5. E Kimberly Potter ne soffrirà non poco. >>
Un moto di rabbia si impossessò di Draco Malfoy, che aveva sempre odiato i pettegolezzi.
<< Chi ve l’ha detto? >>
Decisamente lo sguardo e il viso di Malfoy non erano educati e fintamente gentili come quelli del suo amico.
Infatti le pettegole si limitarono a porgergli il giornale “Hogwarts. Dietro le Quinte”, senza riuscire a mantenere il peso del suo sguardo di ghiaccio.

Solo lei era in grado di farlo…

HARRY POTTER E GINNY WEASLEY SI LASCIANO

Ebbene si, cari lettori.
O meglio, dovrei dire “Care Lettrici”, dato il numero spropositato di ragazze che faranno i salti di gioia alla notizia.
Lo so, lo so, ragazzi, anche voi ne sarete molto felici, ma non sarebbe da veri machi saltellare per la scuola, tirandosi capelli e urlacchiando, considerato che adesso più che mai, dovete farvi belli.
Perché, tirando le somme, le ragazze più richieste, belle ed affascinati sono libere e sulla piazza.
A partire dalla neo-single Ginny Weasley, per passare alla nostra amata
Hermione Granger, reduce dalla rottura con The King Weasley, alla Mitica
Kimberly Potter, stranamente ancora NON fidanzata, e terminare con la
Principessa delle Serpi, Daphne Greengrass, al cui cuore,per il momento
non è ancora arrivato nessuno.
E voi ragazze, che aspettate? Harry Potter è di nuovo single!
Però non tutti sono felici di questa rottura,perché credo che sia l’ennesima crepa che porterà alla separazione dei Fantastici 5.
Adesso, l’elenco delle cose preferite da Harry Potter, con le maniere migliori per sedurlo:

Gettando il giornale per terra, Draco Malfoy iniziò ad avviarsi verso una meta imprecisata del castello.
Ed era arrabbiato.
Non sapeva nemmeno lui il motivo, con chi lo era… boh, sapeva solo di essere incazzato.
Capì che Blaise l’aveva affiancato, solo quando avvertì la sua presenza al suo fianco, mentre lo seguiva verso… verso?
Non lo sapeva nemmeno lui dove.
O meglio, il suo inconscio si.
Perché le parole delle Regina dei Grifoni gli erano tornate in mente.

<< Signorina Potter, questo è per lei da parte del professor Lumacorno. >>
Un bambinetto Serpeverde, circa del terzo anno, si era avvicinato alla Grifona, porgendole una pergamena con un nastrino verde che la teneva ben arrotolata.
Alla vista del piccolo pezzo di carta,il volto della ragazza divenne una maschera di noia e irritazione, mentre prendeva dalle mani tremanti del bambino l’ennesimo invito ad una festicciola del Lumaclub.
<< Che palle! >> si lamentò.
<< Trova una scusa no? >>
<< Fosse facile, Malfoy. Lumacorno sa essere molto insistente.
Alzò le spalle, Malfoy,perché, alla fin fine non gli importava poi molto di quello stupido club.
E ritornò al suo tema di Trasfigurazione
Dal quale fu presto obbligato ad alzare gli occhi, quando la voce della regina dei Grifoni disse:
<< Io vado al Campo di Quidditch. >>
Eh?
<< Scusa, a fare che? >> le domandò, sotto lo sguardo stupito di Theo e Blaise.
<< Niente. Volare. Lo faccio sempre quando sono nervosa, triste, e incazzata. >>
<< Quando sei leggermente malinconica, pensierosa, e con una spruzzatina di depressione dove vai? >> la prese in giro Blaise.
<< Sulla Torre di Astronomia, a fumare. >> tagliò corto lei, voltandosi vero l’uscita della Sala Comune, concedendo alle Serpi una bella panoramica del suo bel sedere.

Già.
La Potter doveva per forza essere lì.


<< Che cazzo ci stiamo andando a fare al Campo da Quidditch? >> mi chiede Blaise, per l’ennesima volta.
Giuro che se lo ripete un’altra volta lo faccio crepare prima dei 72 anni e mezzo da lui previsti.
E poi, cosa dovrei rispondergli?
Che non so nemmeno perché ci stiamo andando?
So solo che il mio… istinto, chiamatelo così, mi dice di andare da lei.
Ed infatti, una volta arrivati al Campo, una figura snella e adagiata a terra colpisce la mia attenzione.
Perché?
Perché, avvicinandosi, si riesce a distinguere la scopa gettata a metri di distanza dal suo corpo, la sua smorfia di dolore che le increspa il viso e le lebbra, e le mani che tengono stretta tra le dita la gamba, quella infortunata.
Quella grazie al quale stavo per ottenere il suo meraviglioso corpo, agognato da 8 anni.
<< Ehi, Potter! Che ti è successo? >>
Al suono della voce di Blaise, alza lo sguardo su di noi, cercando di far sparire il dolore dal suo viso.
Ma non ci riesce molto bene.
Ormai ho imparato a leggerla, i suoi occhi sono come dei libri con lettere stampate a caratteri cubitali.
Per questo sono certo di poter affermare che nell’Occlumanzia non se la deve cavare per niente.
<< Niente! Perché cosa deve essere successo? >>
Mente.
Ce lo ha scritto in faccia.
E poi, non credesse che la mia vista è come quella del fratello-talpa sfigato che si ritrova.
L’ho vista la smorfia di dolore, prima.
È caduta.
Mi avvicino velocemente a lei, seguito da Blaise, e, una volta raggiunta, mi inginocchio accanto al suo corpo.
<< Non dire stronzate, bambolina. Sei caduta, vero? >>
Duro colpo per un Grifondoro ammettere di non essere il migliore in qualcosa.
Lo sarebbe anche per un Serpeverde, se dovesse essere in condizione di farlo. Ma, poiché le Serpi, sono i migliori in tutto, non c’è da preoccuparsi.
<< Uff… e va bene, sono caduta, contento? Ma non è il massimo cavalcare una scopa con questo vento, e con una gamba rotta! >>
Orgogliosa fino al midollo…
<< Togliti i pantaloni. >> ordino
<< Ehi, ehi, ehi, ehi! Se volevi fare qualcosa a tre, potevi dirmelo prima! Devo fare almeno 5 minuti di stretching! E poi, amico, tra me e te non voglio contatti fisici, comprendi? Ho una reputazione da difendere! >>
Avada… Kedavra!
<< Taci, sorta di scemo! Era solo per vedere cosa si è fatta! >> ribatto, mentre un certo rossore invade la guance della Potter che, suo malgrado, si lascia scappare un sorrisino.
<< Se se se…come oggi, no? >>
Okay, adesso la Crucio.
Se prima la pelle del viso della Regina dei Grifoni era di un rosa acceso, adesso è decisamente rosso capelli Weasley.
<< Blaise…se non taci in questo istante, giuro che ti Schianto, e ti lascio una settimana chiuso nel bagno di Mirtilla Malcontenta che ci prova con te spudoratamente. >>
Al suono della terribile minaccia, finalmente si decide a starsi zitto.
Sia lodato Salazar!
<< Pronto? Ci sarei anche io qui!... >> reclama attenzione Potter << e non ho nessuna intenzione di fare lo spogliarello davanti a tutti! >>
Sul viso di Blaise si apre una smorfia di delusione, quando ribatte:
<< Tutti… siamo solo in due. Considerato che uno ti ha già visto mezza nuda, resto solo io. Quindi, siamo a quota 1. >>
Matematico.
Ma lei non sembra vederla allo stesso modo, perché alza il sopracciglio, sarcastica.
Sta per ribattere qualcosa di tagliente, sicuramente, ma dalla sua tasca arriva una voce odiosa e stupida, che chiama il suo nome ad alta voce.
<< KIKI! >>
Cercando di non sforzare troppo la gamba,fruga nella tasca di dietro dei pantaloni e ne estrae il suo specchietto.
<< Potevo prenderglielo io… >> sussurra Zabini, causando una vampata di rabbia dentro di me.
Bah.
<< Dimmi, Harry. >>
<< C’è il Patronus di Kingsley. A quanto pare ha trovato .....qualcun altro.>>
<< Arrivo subito. >>
E poi, messo a posto nella tasca quella diavoleria, alza lo sguardo su di noi, e sorride.
<< Per favore! >>




<< Per favore che? >>
<< Per favore, mi accompagnate nella mia Sala Comune? >>
Lui e Zabini si guardano, per poi scoppiare a ridere.
<< Si…come no! Nella Sala Comune degli sfigati… Noi! >>
<< E dai! >>
Ma loro continuano a ridere imperterriti.
Irritata mi alzo, e mi dirigo zoppicante verso la scopa, cercando di ignorare le fitte alla gamba.
Ma Porca Parkinson! Già faceva male, con quella geniata della caduta, me ne fa ancora di più!
Sto per montarvi lentamente, stringendo la mandibola all’ennesimo gemito di dolore che minacciava di uscirmi dalle labbra, quando due mani fredde mi afferrano per i fianchi, facendomi sobbalzare per lo spavento.
E non solo.
<< Dove credi di andare? >>
<< Ehm…aspetta… fammici pensare… magari nella Sala Comune dove non volete accompagnarmi? >>
Malfoy, con mani esperte e veloci, mi fa scendere dalla scopa sulla quale ero appena riuscita a montare, per portarmi di fronte a lui, e obbligarmi a fissarlo negli occhi imperscrutabili.
<< E come ci vorresti andare? Con la scopa? Così rischi di cadere dal Settimo Piano, e raggiungi l’altro mondo? >>
Mmmh… Malfoy che si preoccupa per me…
Questa mi è nuova.
Mentre io lo sto ancora fissando in silenzio, non sapendo che dire, la voce di Zabini mi raggiunge:
<< Dai, muoviti. Ti accompagniamo noi! >>
Sposto lo sguardo stupito dall’una, all’altra Serpe, per chiedere:
<< Davvero? >>
Malfoy alza gli occhi al cielo.
<< No, guarda. Su bambolina, salta su, prima che cambiamo idea. >>
Su dove?
Vedendo che non mi muovo, Malfoy mi afferra da se, posizionando un braccio all’altezza delle ginocchia, ed un altro dietro la schiena.
Mi ha presa in braccio?
<< Ehi, ehi, ehi! Giù le mani! >>
Mi scocca un’occhiata irritata.
Non basta che mia aiuta, adesso devo anche lamentarmi?
<< Va bene. Grazie. Ma non lamentarti se peso tanto. Perché non è vero. >>
Ride, mandandomi in pappa il cervello per un po’.
Però, si sta comodi tra le sue braccia!
Iniziamo a camminare, con Zabini accanto che ci lancia sguardi e ghigni eloquenti.
Uuuh…che palle!
Poi, scoppia a ridere da solo, causando le occhiate curiose mie e del suo amico biondo.
<< Ehi, Draco. Te la immagini la faccia di Potter, quando vedrà la sua sorellina adorata tra le tue braccia? >>
Sto per rimproverarlo, ma Malfoy ghigna.
E, allora, devo usare tutta la concentrazione del mio cervello per non baciarlo adesso.
Ma Porca Parkinson!

<< Oddio! Oh, che schifo! Oh, Santo Salazar! Oh, cazzo! >>
Okay, credo proprio che adesso ammazzerò Blaise Zabini.
È da quando abbiamo messo piede nel Settimo Piano che non la smette di ripetere questa litania insopportabile!
Va bene, magari non sarà la sua ambizione più grande entrare nella Comune Grifondoro, ma adesso esagera!
<< Zabini, smettila, per l’amor di Godric! >>
<< Fantastico, invochiamolo pure! Come se non fosse già abbastanza difficile! >>
Io e Malfoy ci guardiamo e alziamo gli occhi al cielo in contemporanea.
Lui è stranamente tranquillo.
Non fa un cenno di repulsione, nervosismo, riluttanza per quello che stanno per fare.
Ma si sa, lui è uno dei ragazzi più difficile da leggere nel profondo.
Gli unici maghi a cui, probabilmente, Draco Malfoy non saprebbe tenersi per se i suoi pensieri, sarebbero Voldemort e Silente.
Quindi, ora come ora, diciamo nessuno.
Comunque è più forte di quanto pensassi.
Non credevo che gli allenamenti di Quidditch fortificassero così tanto un giocatore.
Ha un po’ il fiato corto, ma considerato che ha portato una persona per 7 piani di scale e tutto il cortile di Hogwarts…bè una standing ovation per i suoi bicipiti e tricipiti.
Arrivati davanti al ritratto della Signora Grassa, pronuncio la parola d’ordine.
<< Caput Leonis >>
<< Spiacente, tesoro, non è quella. >>
<< Cosa? >>
<< Potter, che cazzo, peggio di Paciock! Nemmeno la tua Parola d’ Ordine ricordi! >> commenta sarcastico Malfoy.
La Signora Grassa, lanciata un’occhiata di fuoco a Malfoy e Zabini, e in particolare a me che sono ben accoccolata beatamente tra le braccia del Principe delle Serpi, in un lampo di memoria, si ricorda bene chi sono diventata l’anno scorso, e che deve leccarmi il culo come si deve, perciò dice:
<< Solo perché sei tu. La Parola d’Ordine dovresti conoscerla. È il tuo nome, sciocchina! >>
<< Potter? >>
<< Esatto! >> esulta aprendosi.
<< Oh. Mio. Salazar. È patetica la venerazione che certa gente ha nei tuoi confronti! >> commenta Zabini, scioccato quanto me,e appoggiato dallo sguardo di Malfoy, che è un misto tra lo schifato e lo sconcertato.
Non glielo dico, ma ha ragione.
<< Bè, in fondo… >> cerco di difendermi,ma un silenzio innaturale nella mia Sala Comune mi blocca.
Ci stanno fissando tutti.
A partire da Harry e Ron che mandano Maledizioni Senza Perdono dagli occhi, Herm e Ginny che non sanno se mettersi a ridere per la scena comica o urlare per la situazione tragica.
Per passare poi da Seam e Dean, che stavano chiacchierando il primo con delle ragazze del sesto anno e il secondo con Neville, che fanno cadere dalle loro labbra le sigarette che stavano fumando in tranquillità.
Poi ci sono Calì e Lavanda, la cui attenzione è tutta incentrata sul bel fisico e il bel viso delle due Serpi.
E infine, c’è tutta Grifondoro che ci fissa, in un misto tra lo sconvolto e il furioso.
<< Ehilà, carissimi! >> scherza Zabini, scatenando lo sghignazzo di Malfoy.
Entrambi si comportano come se tutta la Casa di Godric Grifondoro non ci stesse guardando male.
Sembrano perfettamente a loro agio.
<< Malfoy. Giù. Le. Mani. Da. Mia. Sorella. >>
Voce fredda, carica di disprezzo, di odio.
Harry ha uno sguardo iroso, come se potrebbe uccidere Malfoy, in questo momento.
Ma non credete che il biondino in questione stia tremando nell’angolino.
Ricambia il suo odio, il suo disprezzo, ghignando arrogante e strafottente, e mettendomi giù con studiata lentezza.
Prima fa poggiare le mie gambe sul tappeto rosso, poi mi permette di raddrizzarmi facendo scivolare la mano che era prima appoggiata un po’ più su del mio sedere, lungo tutta la schiena, fino a sfiorarmi il collo.
Tutto ciò sempre guardando mio fratello con aria di sfida, e con il solito ghigno.
<< Ai suoi ordini, Vostra Altezza. >> conclude.
Harry credo che stia per ucciderlo.
Tutte le teste dei miei compagni Rosso- Oro si spostano velocemente da Malfoy a mio fratello, lasciando che si insultino con lo sguardo, mentre tutti intorno a loro tacciono.
Poi la voce di Hermione fa sobbalzare tutti quanti.
<< Bè, che c’è da guardare? Smamma tutti, o vi metto in punizione! Sciò! >>
Mitica.
Perché, infatti, a partire dai più timorosi primini, per finire anche ad alcuni del Settimo Anno, tutti quanti distolgono il loro sguardo dalla scena, la maggior parte andandosene direttamente dalla Comune.
Solo qualche curioso più grande, che fingerà di fare altro, mentre ascolterà ogni parola, resta, insieme ai miei amici.
Seam e Dean si avvicinano ad Harry e Ron, nel caso scoppi una rissa, e ci fosse bisogno di man forte.
Mentre Calì e Lavanda, raggiunte Hermione e Ginny, intercettando un mio sguardo, mi fanno un occhiolino eloquente.
Bah, pervertite!
<< Ehm…allora…dicevamo? >> inizio a disagio, cercando con lo sguardo di calmare mio fratello.
Smettendo di Maledire Malfoy con gli occhi, li sposta su di me, raddolcendo subito il suo verde.
<< Ci ha chiamati Kingsley. Ha detto che dobbiamo andare da… >>
Poi, come se si ricordasse sul momento delle due Serpi, si interrompe.
<< Ehm…sarebbe una cosa privata. Sciò. >>
Zabini e Malfoy si guardano, prima di ghignare, e sedersi, per tutta risposta su uno dei divani a loro più vicini.
Più che sedersi, stravaccarsi in modo maleducato, accendendosi una sigaretta a testa, in barba a chi non sopporta il fumo.
È lo stesso comportamento che assumono i ragazzi, ma fatto da due Serpi nella loro Sala Comune, fa incazzare molto i miei Compagni.
Tanto che, con Harry in testa, stanno per picchiarli, se non fosse per noi ragazze che li fermiamo.
<< Harry, basta! Lasciali perdere! >>
Più la rabbia dei Grifoni aumentava, più le due Serpi sembravano divertirsi.
Finché afferrato mio fratello per un polso, appoggiandomi alla sua spalla, lo porto vicino all’entrata del dormitorio femminile, girandolo di spalle ai suoi cari Serpeverde.
<< Si può sapere perché cazzo eri in braccio a Malfoy? >>
Ecco lo sapevo.
<< Sono caduta mentre volavo. E la gamba è peggiorata, quindi mi sono fatta portare in braccio qui, dove tu mi avevi detto di raggiungerti subito. >>
Sentendo della caduta, dimentica completamente il problema Malfoy, per dedicare tutta la sua attenzione alla mia gamba.
<< ‘Mione, potresti venire un attimo? >> la chiama.
La mia migliore amica si gira, e si avvicina a noi, lasciando la maglietta di Seamus, che stava trattenendo dal saltare addosso ai due idioti, che, nel frattempo,se la ridevano.
<< Potresti controllarle la gamba? >>
Senza dire una parola, ‘Mione sussurra “Diffindo” strappandomi i jeans, e prende ad analizzare la mia ferita.
È lunga, va da metà coscia fino al ginocchio, e molto profonda.
Più di quanto ricordavo.
Stupida che non sono altro, proprio in queste condizioni mi doveva venire di fare un giretto tra i cieli?
Dopo una manciata di minuti passati a sussurrare Incantesimi, Hermione prende dalla sua pochette incantata una boccettina piena di una pozione Rosa confetto, per poi applicarla sul graffio con della garza (sempre presa dalla sua mitica borsetta).
Poi alza la testa.
<< Fatto. Non dovrebbe farti più male, ma non dovresti sforzarla molto. >>
<< Va bene. Quando torniamo andrò sempre in giro sulla scopa! >>
Lei ed Harry si scambiano un’occhiata serissima.
Poi mio fratello dice:
<< No. Tu non vieni in queste condizioni. >>
<< COSA? >>
Ho urlato.
Tanto che tutti gli altri, compresi Malfoy e Zabini, si sono voltati verso di noi.
<< Kiki.. >> dice Hermione << …non puoi venire con noi, con questa gamba. È pericoloso. >>
<< Non mi interessa. Non vi lascio andare da un mostro, senza di me. >>
<< ‘Mione… >> la chiama Ginny. Il che è strano, dato che, per tutti questi casini, sono giorni che non si parlano poi tanto. << …davvero non può camminare? >>
La riccia annuisce.
<< Allora è fuori discussione Kiki. Resti qui. >>
Fantastico, anche Neville dalla parte del male.
Guardo i miei Compagni uno ad uno, cercandone almeno uno che sia dalla mia parte, ma non ne trovo.
<< Mi dite cho dovremmo andare ad arrestare? >>
<< Rookwood. >> risponde Ron, con una voce talmente gelida da poter gelare il centro delle Terra.

Rookwood.
L’assassino di Fred.
Maledetto.

<< Cosa? E io non dovrei venirci? Ma siete pazzi? No…esigo di venire con voi! Io verrò con voi! Non potete lasciarmi qui! Devo combatterlo! Rookwood! No no no…verrò con voi! No.. no! Non potete! Come osate! Non posso restare qui, mentre voi rischiate! Io non… >>
<< Basta! >>
Al suono di quella voce fredda e ferma, blocco il mio farfugliare confuso.
Perché Draco Malfoy mi sta fissando.
<< Cos’hai, manie suicide? Non puoi andare con loro. Punto. Moriresti o saresti d’intralcio, non potendo camminare. Saresti solo un peso, quindi… Resti qui! >>
E rimango zitta.
Perché so che ha ragione, ma non poso nemmeno lasciare che i miei amici vadano senza di me.
E non soltanto perché vorrei vedere con i miei occhi quel verme assassino vinto, ma perché morirei dall’ansia sapendoli a combattere senza di me.
Ma non posso fare niente.
Perché ormai hanno già deciso.
Posso soltanto lasciarmi scivolare sul pavimento, mentre vedo le persone più importanti della mia vita uscire dalla finestra della Comune a cavallo dello loro scope.
Senza sapere quando torneranno.
Senza sapere se torneranno.






Mmmh…adesso le cose si fanno più drammatiche…
Oltre al racconto del bacio non ci sono grandi risvolti nella situazione tra i due…ma il capitolo mi serviva, per farli riavvicinare.
E per far notare, anche, che iniziano a conoscersi…
Comunque…grazie mille ai 33 preferiti! E anche a chi legge soltanto!

_Niki_: spero che non si sia fatto attendere molto! Mi dispiace che non siano andati fino in fondo…ma prima o poi succederà! Grazie! Alla prossima!

Ninive Shyal: aggiornato! Non subito subito, ma non credo che abbia tardato molto! Che ne pensi, invece, di questo capitolo?

LaBabi: Grazie per la fiducia, e per i complimenti! Non sono andati fino in fondo, ma qualcosa di più dei loro baci rubati l’hanno ottenuta! Che te ne è parso?

PrincessMarauders: Non è entrata proprio la Parkinson…ma, non so tu, o ADORO Blaise, quindi a lui credo di poterlo perdonare! Incredibile, hai azzeccato il luogo della festa! Non mi sembrava affatto male come idea! Per la futura fiamma di Harry…non posso anticiparti molto, perché non è chiaro nemmeno nella mia testa… e poi, non vale fare anticipazioni!
 

Kisses…

BIGIA


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Capitolo 16
*** Somebody Save Me ***


SOMEBODY SAVE ME

Qualcuno mi salvi…

Perché sto cadendo.

Precipitando senza via di salvezza.

Senza nessuno che mi porga una mano, come ancora di salvezza.

Sto sparendo in una caduta inesorabile, verso la pazzia.

Come uno spietato buco nero richiama a sé i meteoriti nello spazio, senza che quelli possano opporsi, così la mia ansia mi sta distruggendo.

Qualcuno mi salvi…

Perché sono 3 giorni che non si hanno notizie su Harry, Gin, Herm e Ron.

 

<< Il Veritaserum ha proprietà simili al cosiddetto Siero della verità, come è conosciuto dai Babbani. Tre gocce sono sufficienti per costringere chi la beve a svelare i suoi più intimi segreti. È incolore e inodore. Gli ingredienti sono: Sciroppo di elleboro, Sangue di Salamandra, Mandragola, Zanne di Serpente, Asfodelo e Artemisia. So che molti di voi la conosce già… >> si interrompe Lumacorno, per lanciare uno sguardo complice alle Serpi, e me, la sua pupilla << …ma bisogna rispettare il programma. Quindi, mescolare prego! >>

Fantastico. Ci voleva soltanto il buonumore falso di Lumacorno, per migliorarmi la giornata.

Prendo dalla tracolla il libro del Principe Mezzosangue, alias Piton, e inizio ad alzarmi per andare verso gli armadietti degli ingredienti, seguita da Seamus.

<< Vieni. Appoggiati. >> si offre con un sorriso.

In questi giorni mi è stato molto vicino, insieme a tutti gli altri.

Cerchiamo di consolarci a vicenda, dato che, sebbene sia io quella più depressa, sono tutti molto preoccupati per loro.

Siamo davanti all’armadio, insieme a mezza classe che spintona per sbrigarsi il prima possibile, quando si sente bussare alla porta.

Nemmeno il tempo di concedere l’ingresso, che quella si spalanca, ed entra in classe la Kensington.

<< Horace? Dovrebbero venire con me Malfoy e Potter…li richiede la Preside. >>

Alla notizia il cuore mi balza in petto alla velocità della luce, tanto che è solo grazie ai riflessi di Seam che non cadiamo tutti e due stesi sul pavimento.

Perché c’è solo un motivo che spingerebbe la Preside a convocarmi:

ci sono notizie sui Cacciatori.

Anche se non capisco che diavolo centri Malfoy.

Il biondo in questione si volta verso di me, inchiodando i nostri sguardi, come sempre.

Ogni volta ho l’impressione che lui abbia una vista a raggi X come Superman, ma che la usi per guardare le persone al loro interno, per captarne pensieri e sensazioni.

Ho la sensazione, anche adesso, che mi stia analizzando e leggendo nel pensiero, senza, però, che io possa fare lo stesso, attraverso quegli occhi di ghiaccio.

<< Ehm… certo, Margareth. Potter, Malfoy, uscite pure…poi recupererete. >> concede Lumacorno.

Al che Malfoy si avvicina a me e a Seamus, che ancora mi tiene in piedi, e, con aria irritata, stacca le mie braccia dal corpo del mio amico, per prendermi nuovamente in braccio.

Imbarazzata al massimo, mi lascio trasportate da lui fuori dall’aula, con la Kensington che ci precede.

Tra le braccia di Malfoy cerco di calmare il battito del mio cuore, che scalpita furioso per l’ansia verso la sorte dei miei amici, e, lo devo ammettere, per la vicinanza con lui.

“Ti prego, chiunque ci sia Lassù…fa che siano belle notizie!”

Ma, nei minuti che seguirono, mi ritrovai ad avere la certezza che, Lassù, non c’è davvero un cazzo di nessuno.

 

<< Silente. >>

Parola d’Ordine per entrare nell’Ufficio della nuova preside.

Non avevo mai visto l’Ufficio da Capo d’Istituto della Mcgranitt, e, sinceramente, non perdevo niente di che.

L’Ufficio non era poi così diverso da come me lo ricordavo ai tempi in cui era occupato da Silente.

C’erano soltanto molte meno diavolerie strampalate, e più grigio.

Ah, e anche due ritratti in più.

Entrati nella stanza circolare, io ancora in braccio a Malfoy, due ritratti colpirono subito la nostra attenzione, quella mia e dell’affascinate biondino.

Le sigle recitavano:

 

Albus Percival Wulfric Brian Silente-         Preside: 1955-1997

Severus Tobias Piton-                                      Preside: 1997-1998

 

Il primo ci salutò con un sorriso e un occhiolino, cercando di mascherare la sua preoccupazione; il secondo non accennò a nessun convenevole.

Semplicemente ci guardò, posando i suoi occhi neri e senza fondo su di noi.

Ma non potetti rispondere a nessuno dei due, alla vista del Ministro della Magia in persona, che si alzava dalla sedia su cui era seduto, rivolgendoci uno sguardo preoccupato.

Mentre Malfoy mi fa poggiare per terra, sto per scoppiare ad urlare.

<< Signor Malfoy… >> saluta professionale Kingsley, evitando accuratamente di guardarmi << …le volevamo comunicare che suo padre è fuggito dalla Prigione di Azkaban. Non sappiamo con precisione quando, ce ne siamo accorti soltanto 2 giorni fa. >>

Mi giro verso Malfoy, per cercare di captare qualche sensazione dal suo viso.

Speranza vana, ovviamente, perché si limita ad annuire senza che nessun tipo di sentimento trapeli dal suo bel viso.

Il silenzio che ne segue, però, mi distrae completamente dalla contemplazione dei suoi occhi, perché sento l’aria farsi più pesante, la tensione spargersi intorno a noi come veleno, e il mio ossigeno venirmi meno.
<< E…ce ne siamo accorti.. >> sposta lo sguardo su di me << …grazie ai Cacciatori. Erano nella Palude di Noxington, alla ricerca di Rookwood. Localizzato l’ex-Mangiamorte, dalle nostre ricostruzioni, pare ne siano apparsi altri. Tra cui Lucius Malfoy. Non sappiamo chi siano gli altri nemici che hanno attaccato i Cacciatori, avevano la Maschera. Sono riusciti ad identificare solo Malfoy Senior, al quale Granger ha tolto la maschera, anche se non ci spieghiamo come abbia fatto a fuggire e raggiungere i compagni in così poco tem… >>

<< Dove sono? >> lo interrompo io << Dove sono i miei amici? >>

E fu proprio quando vidi tutti abbassare il capo, con aria abbattuta, che iniziai a sentirmi mancare la terra sotto i piedi.

Sentii l’ossigeno abbandonarmi completamente, ed anche la gamba buona cedere sotto il mio peso.

Non avvertii alcun suono, quando sentii il freddo pavimento in pietra sotto di me, oltre al sussurrato “Bambolina!”.

Solo una parola mi vorticava nel cervello, spingendomi verso l’oblio.

<< Dispersi. >>

 

 

 

 

 

6 giorni dopo

 

Porto la sigaretta alle labbra, per l’ennesima volta.

Non so quante ne abbia fumate nell’ultima mezz’ora che sono qui.

Oddio, mezz’ora…si fa per dire…

In realtà non conosco l’esatto lasso di tempo in cui mi trovo qui, sulla Torre di Astronomia, a scrutare il cielo.

Potrebbero essere 2 giorni, 3 ore, 40 minuti…non fa differenza.

Sono 6 stramaledetti giorni che non riceviamo una cazzo di notizia.

Dal Ministero sono partite decine e decine di spedizioni e Gruppi di Ricerca, a cui ho fatto parte anche io per la maggior parte delle volte.

Squadre anti-criminali, il cui obiettivo è da molti giorni quello di ritrovare i Cacciatori, sparpagliati in giro per il Paese anche da prima che mi fosse comunicata la brutta notizia.

Avvisi con le loro facce distribuiti ovunque.

Patronus e Ricercatori a lavoro da giorni.

Ma niente.

Non abbiamo trovato un emerito cazzo.

Uno straccio di messaggio, un Patronus, un lembo dei pantaloni, un capello… niente.

Assolutamente nulla che mi dia la speranza di ritrovare i miei amici VIVI…

Sono 6 giorni che non parlo con nessuno, che non esco dalla mia stanza, se non per andare ogni tanto a lezione, che non sconto la mia punizione nella Comune Serpeverde… non esco nemmeno per mangiare, azione che, se fosse per me, non farei affatto, ma, puntualmente, ad ogni pranzo e cena, la porta della mia stanza si apre per far entrare qualche anima buona, che, armandosi di pazienza, mi obbliga a mangiare e bere qualcosa.

 

Vegetale….

Ecco cosa sto diventando.

E sapete la verità?

Non me ne frega un cazzo.

 

Ho origliato i discorsi di Lavanda e Calì, l’altra notte, mentre credevano che dormissi.

La cosa più brutta della mia reazione, ha detto Lavanda, è che non c’è stata.

Non ho reagito, chiudendomi in me stessa, senza piangere o urlare, o sfogarmi con qualcuno.

È solo che non ne ho la forza.

Non trovo un motivo valido in nulla, in nessuna azione.

Lo stesso fatto dello sfogarmi…a cosa servirebbe?

Non me li riporterebbe indietro.

E quella è l’unica cosa che voglio.

A volte mi chiedo se ci sia davvero qualcuno lassù…

Insomma se c’è, deve odiarmi davvero tanto, per accanirsi con così tanta cattiveria su di me.

Dicono che la morte aiuta a far crescere una persona, a farla maturare, a non farla più essere una ragazzina…

Bè io non lo sono mai stata.

Nemmeno a 6 anni, quando lottavo ogni giorno con mio cugino per essere lasciata in pace, oppure ad 11, catapultata in un Mondo completamente nuovo, oppure negli anni seguenti, mentre cercavo di non morire, combattendo Voldemort con la poca esperienza nella magia che avevo accumulato, scontrandomi contro un essere che, di magia, ne sapeva una più di Satana.

E non mi sono mai lamentata.

Pochissime volte mi sono mostrata debole, o triste, pur avendo subito perdite su perdite, che lentamente mi hanno lacerata.

E sapete perché?

Perché, mi dicevo, almeno avevo Harry.

Ed Herm, Ron e Ginny.

E adesso?

Adesso potrei perdere anche loro, restando, così, completamente da sola.

Sono sempre stata contraria all’idea del suicidio, l’ho sempre considerato un atto di vigliaccheria, per color che erano troppo deboli per affrontare i problemi della vita.

Ma nella mia situazione attuale…non è che voglia morire…è solo che non trovo la forza, il motivo, il senso, di continuare a vivere.

Se adesso, per esempio, sparissi, da un momento all’altro, la Sorte mi farebbe un gran favore.

Dopo l’ennesimo tiro, mi accorgo che il tabacco contenuto nella mia sigaretta è finito, e che se non mi muovo a buttare la cicca mi fumerò anche il filtro.

Poco male.

Quando un’altra brezza di vento si abbatte su di me, scompigliandomi i capelli, alle mie narici arriva un profumo tanto conosciuto quanto seducente.

 

Mi ha trovata.

 

So perfettamente chi è, anche se lui non si degna di aprire bocca, o informarmi della sua presenza con un saluto o un cenno.

Si limita a sedersi accanto a me, e accendersi a sua volta una sigaretta.

Non volto il capo verso Draco Malfoy, ma continuo a fissare l’orizzonte, senza aprire bocca.

<< Sono giorni… >> dice, dopo un po’ << …che non ti fai vedere nei sotterranei. Pansy e Millicent sentono molto la tua mancanza! >> sussurra sarcastico.

Non rispondo, non mi volto a guardarlo, nemmeno annuisco.

<< Bah, sinceramente non me ne frega poi molto. Si sta meglio nella Comune, senza la tua presenza irritante e sempre allegra. >>

Dovrei arrabbiarmi, in fondo mi ha insultata.

Cerco davvero di trovare la forza per mandarlo a fare in culo, ci sto provando a reagire….

Ma non ci riesco.

 

Rispondergli male non me li riporterà qui.

 

<< Stiamo allestendo la Camera dei Segreti al meglio. Dopo le prime 2 volte in cui abbiamo sudato noi, abbiamo deciso di ricattare dei primini, per fargli fare il lavoro pesante al posto nostro. Adesso noi ordiniamo e loro sgobbano…altrimenti non avranno il permesso  di entrarci. >>

Questo è opportunismo allo stato puro.

Lo sa benissimo che non lo sopporto.

 

Ma arrabbiarmi a che servirebbe?

Difendere i primini, non salverà loro…

 

Lo sento sbuffare sonoramente, mentre butta la sigaretta fumata a metà dai cornicioni della Torre.

<< Lo sai che sono andato a letto con la Brown? >>

Qualcosa scatta.

Perché non può permettersi di usare le mie amiche.

Ed è infatti allora che mi volto a guardarlo, incenerendolo con lo sguardo.

Al suo ghigno, i miei occhi diventano ancora più minacciosi.

<< Gelose, eh? >>

Neanche nego.

 

Sarebbe la verità?

 

<< Comunque…quando stava per andarsene,mi ha parlato di te…come se, alla fin fine, me ne importasse qualcosa…insomma ha detto che non parli da giorni, che mangi a momenti solo sotto Imperio, e che stai diventando apatica…. >>

E con ciò?

Dovrei reagire…ma per chi? Per fare cosa?

Lo sto ancora fissando, quando sul suo viso appare palese un’ombra di forte irritazione.

<< Senti, bambolina, non mi va di vederti in queste condizioni, come un Infero, solo per quei 4 idioti… >>

Li sta insultando,per caso?

Vedendo che, comunque, non parlo, continua:

<< Per come la vedo io…insomma tuo fratello è sempre stato un coglione, la Granger è solo una lurida Sanguesporco, e i fratelli Weasley, sono degli insulti alle famiglie Purosangue dell’Intero Mondo Magico…insomma, se non tornano è meglio, no? >>

Questo non doveva dirlo…

 << Come osi, brutto bastardo? Non ti permetto di insultarli! >>

Ghigna soddisfatto.

<< Hai visto che parli? E comunque…ho solo detto ciò che penso…speriamo che non tornano.>>

Questo è troppo.

Perché mi scaglio su di lui con tutta la forza che ho, prendendo a pugni ogni angolo del suo petto che riesco a raggiungere.

Sfogo su di lui tutta la rabbia che ho dentro accumulata, cercando, in qualche modo, di trovare un colpevole a tutta questa faccenda, giusto  per allontanare dalla mia mente il senso di colpa, che mi ripete giorno e notte: “Dovevi essere con loro…e invece li hai abbandonati!”

 

Malfoy non mi ferma, non cerca di scansare i colpi, né di attutire il dolore.

Quando mi fermo, stanca, mi fa alzare il viso verso il suo, prendendomi il mento con il pollice e l’indice.

<< Incazzata, vero? >>

Mi limito solo a guardarlo male.

Finita la rabbia, il mio corpo sta di nuovo cadendo in quel torpore apatico di prima.

Ma, a quanto pare, non sono l’unica ad essere incazzata, perché anche lui prende un respiro per calmare i bollori, palesando irritazione.

<< Senti, non puoi stare così per sempre. Reagisci, parla, fa qualcosa, Maledizione! >>

Silenzio.

<< Come cazzo bisogna dirtelo che devi reagire? Non puoi abbandonarti in questo modo, porca troia! >>

Silenzio.

E allora fa una cosa che MAI mi sarei aspettata che facesse.

Mi da uno schiaffo.

Non troppo forte, ma pieno, nel centro della guancia.

Lo guardo sconvolta, ma continuo a restare in silenzio.

E lui non gradisce affatto.

Perché si alza, trascinando in piedi anche me, tirandomi dalle spalle, e inizia ad alzare la voce.

<< SMETTILA! Cazzo, ti ho schiaffeggiata, insultata, ho sparlato dei tuoi amichetti…REAGISCI! >>

Niente.

I suoi occhi di ghiaccio si fanno ancora più gelidi, mentre mostra il suo ennesimo ghigno.

<< Sai che c’è? Si sta meglio senza di loro, te lo ripeto… >>

<< Basta! Non osare! >> strillo

Il suo ghigno si allarga ancora di più.

<< Ammettilo. Non torneranno più >>

<< NO NO ! Smettila! >>

Sono sulla via di una crisi isterica.

Perché sentire le mie paure più grandi dette ad alta voce, mi atterrisce ancora di più.

<< Devi accettare la realtà. Sono morti! >>

<< NO! Non è vero…! Io…io li troverò! Non sono morti! Non possono essere morti! NO no…NO! >>

<< Cosa no? Che cosa? Non pensare a quell’idioti…pensa a te stessa, tanto loro non tornano più. PENSA A TE PER UNA VOLTA!

Tu come stai? >>

Mi calmo.

Il respiro si fa meno affannoso, la vista meno sfocata, la rabbia e la disperazione meno cieca.

Perché non sopporto quella cazzo di domanda.

Me la sento ripetere in continuazione.

Da tutti.

In qualsiasi momento.

Ogni giorno.

<< Vuoi davvero sapere come sto? È questo che volete sapere tutti? COME CAZZO VOLETE CHE STIA? >>

E allora urlo.

Grido come non ho mai fatto in vita mia.

Grido con tutto il fiato che ho in corpo.

Grido in urlo di rabbia.

Un urlo di tristezza.

Un urlo di disperazione.

Un urlo di paura.

Un urlo di angoscia.

Un urlo di stanchezza.

E continuo a gridare “Basta!”.

Perché, davvero, non ce la faccio più.

Sono stufa di soffrire, di combattere ogni giorno, per ottenere quella felicità quotidiana che per molti è scontata.

 

Kimberly Lilian Potter si è rotta le palle!

 

Piano piano le urla divengono più lievi, più deboli, e si trasformano in singhiozzi.

Le lacrime minacciano di scendere dai miei occhi, e stavolta non le blocco.

Non me ne frega niente se è da deboli, se non me lo posso permettere, se devo cercare di fare forza ai miei amici, oppure se devo armarmi di bacchetta e astuzia e mettere a soqquadro l’intero pianeta per cercarli.

Adesso sono io quella che ha bisogno d’aiuto, non il contrario.

Ho tolto il costume da Superman, adesso voglio essere Lois Lane per un po’.

Non mi interessa nemmeno che Malfoy mi sta guardando, nel mio momento di debolezza.

Che mettesse i manifesti.

Adesso voglio solo piangere.

Tra le sue braccia che mi accolgono, inaspettatamente, in un incerto abbraccio.

 

 

Un calore sconosciuto mi avvolge, come anche un profumo di pulito e rose, stranamente familiare.

Riprendendo coscienza, inizio a sentire il calore di coperte di lino intorno a me, insieme alla morbidezza di un comodo materasso che accoglie il mio corpo.

Quanto al profumo…ci sono stata così tante volte qui dentro in 7 anni, che non potrei non riconoscerlo.

Sono in Infermeria.

Che palle!

Chiamate a raccolta le forze, mi decido ad aprire lentamente le palpebre.

Una visione un po’ offuscata, e poi via via più nitida, dell’Infermeria della scuola si impossessa del mio campo visivo, confermando la mia tesi.

<< Ah, bene. Ti sei svegliata, tesoro! >>

Non fatevi mai ingannare dalla voce e dal sorriso dolce e affettuoso di Madama Chips.

Sotto l’aspetto di dolce e premurosa infermiera, si nasconde un caratterino tutto pepe, con una fermezza ed una severità degne della Mcgranitt.

Mi si avvicina cauta, tastando il mio viso con le mani delicate, e mormorando incantesimi a me sconosciuti con la bacchetta.

Finita la sua analisi, mi sorride.

<< Allora? Come stai? Mal di testa? Spostamento? Indolenzimento? >>

Adesso che mi ci fa pensare, mi sento senza forze.

<< Solo un po’ debole, niente di che. >>

Allarga il suo sorriso, sentendomi parlare, finalmente, dopo giorni, e mi porge un bicchiere pieno di una pozione dal colore rosso acceso.

La conosco questa Pozione, l’ho presa tante volte, utilissima per rimettere in forze chi non ne ha.

Mi osserva berlo tutta d’un fiato, e poi riprende a controllarmi la temperatura con le mani.

Soddisfatta mi sorride ancora.

<< Non hai niente. Puoi anche andare, hai dormito moltissimo, circa un giorno intero. >>

Cosa? Oddio…

<< Un giorno intero? O caz…cavolo! >>

Ripresami del tutto, scatto a sedere immediatamente sul letto, iniziando, non so nemmeno io il motivo, a guardarmi intorno come una forsennata.

<< Co...come ho fatto a dormire per un giorno intero? Come sono arrivata fin qui? Non… non mi ricordo niente… >>

L’ultima cosa che ricordo siamo io e Malfoy abbracciati sulla Torre di Astronomia, mentre io urlavo e piangevo.

A quell’immagine, le mie guance iniziano a colorarsi di rosso.

Alzo lo sguardo sull’Infermiera, preoccupata.

Sarebbe capace di tenermi qui dentro per i prossimi 3 giorni, con la scusa “rossore = febbre”.

Ma lei si limita a rispondermi:

<< E’ stato il signor Malfoy a portarti qui, circa 24 ore fa. Eri debole, così ti ho dato un bel calmante. La gamba l’ho visitata un’altra volta…ma sembra che sia tutto a posto! >>

Già…è stato Dean ad occuparsi della Pozione iniziata da…vabbè, avete capito chi., non fatemi pensare troppo a quel nome, o scoppio di nuovo in lacrime.

Esattamente tre giorni fa il procedimento era terminato, ed è stato possibile far guarire la mia gamba del tutto.

<< Adesso…puoi decidere se restare o andar via. >>

 

 

Uscita dall’Infermeria, prendo a camminare per i corridoi, pensando.

Dovrei ringraziare Malfoy.

Decisamente.

Erano giorni che mi tenevo tutto quello schifo dentro, ed è solo grazie a lui che sono riuscita a tirarlo fuori.

La tecnica dell’ “Insultiamo per bene i suoi amici” ha funzionato, soprattutto se utilizzata da lui, un vero Mago nel deridere le persone.

Va bene che molti insulti che li ha rivolto li pensava davvero, ma non credo che in questi giorni sia arrivato a sperare sulla loro…morte.

Di certo da oggi non salterò allegra e felice per i corridoi della scuola, ma almeno ho ritrovato la forza necessaria ad andare avanti.

Perché credo…anzi ne sono certa, che i miei amici torneranno prima o poi.

Torneranno da me.

E, ad aspettarli, ci sarò io, non l’ombra di me stessa.

Anche perché…mamma, papà, Sirius, Lupin…non mi vorrebbero di certo vedere in quelle condizioni.

Mentre camminavo, senza accorgermene mi ritrovo nei sotterranei.

Sono circa le 11 di sera, è buio, dovrei tornarmene nel Dormitorio.

Ma, sinceramente non ho voglia di essere assalita dalle ansie e dalle preoccupazioni che attendono la me sotto le lenzuola con la mente che,disoccupata da altre preoccupazioni quotidiane, vagherebbe in area “Dove sono, porca miseria?”.

Ah bè…visto che ci sono…andiamo a ringraziare il biondastro.

Strano, non credevo l’avrei mai detto in vita mia.

 

Arrivata davanti al ritratto Serpeverde, però, mi rendo conto di non avere la parola d’ordine.

Tutte le volte che ci sono venuta, infatti, c’era sempre Malfoy che mi aspettava fuori, ed io non ho mai prestato molta attenzione alle parole bisbigliate che scambiava con il ritratto.

Porca Parkinson!

Non mi resta che aspettare che passi qualcuno,se succederà, per poi farmi dire la Parola d’Ordine con la forza.

O, peggio, con l’arte della seduzione.

 

Dopo all’incirca 15  minuti che sono qui davanti come una scema, sento finalmente dei passi avvicinarsi.

Sperando che non siano di nuovo 2 studenti Corvonero, le ragazzine idiote, che speravano di incontrare Malfoy o Zabini, o, sempre peggio, Aberforth, che ti schiaccia l’occhiolino e manda occhiate eloquenti e maliziose riferite a te e ad un ipotetico Serpeverde, anziché punirti per essere fuori Comune a quest’ora, aspetto.

Fortunatamente noto la divisa da brava Serpe, sulla mia prossima vittima.

Mi avvicino con un sorrisone, e mi presento a questo ragazzo dai ricci castani e il fisico di un Battitore.

Cioè enorme.

<< Ciao, mi chiamo Kim. Non è che potresti dirmi la vostra Parola d’Ordine? Sai, dovrei parlare con un tuo compagno di Casa e… >>

Lascio in sospeso la frase, sperando che il tipo capisca al volo.

Ma così non è, perché continua a fissarmi con un sorriso ed uno sguardo che non mi piacciono per niente.

<< Ehm…quindi? Credi ti sia possibile darmi una risposta entro la prossima Eclissi Lunare? >>

<< Io ti darei un’altra cosa…molto meglio di una manciata inutile di sillabe. >>

Fantastico, il solito idiota con il cervello nelle parti basse.

Esasperata, vedendo un gruppo di terzini Serpeverde avvicinarsi, cerco di liquidarlo.

Almeno con quei 4 nanerottoli credo di poter trattare senza che mi rivolgano battute penose a sfondo erotico.

<< Va bene, se proprio non me la vuoi dire, fa niente. Ciaooo >>

Faccio per voltarmi verso i terzini, quando sento una mano forte afferrarmi per il polso.

D’istinto infilo la mano in tasca, dove si trova la mia bacchetta.

O meglio trovava.

Perché mentre questo tipo mi costringe a cozzare contro il suo petto, l’immagine di me che esco dalla stanza lasciando la bacchetta sul comodino mi ritorna alla mente.

Cerco di agire di forza bruta, alzando il ginocchio destro verso l’alto, puntato vero il suo affare, ma quello, prontamente, chiude le gambe, incatenandole alle mie.

Mi afferra le braccia con le sue manone grandi come una torta della signora Weasley, completando il mio immobilizzamento.

Fantastico.

Volto la testa, per vedere se almeno i ragazzi del terzo che ho visto prima possono aiutarmi, ma faccio solo in tempo a vedere l’ultimo lembo di mantello sparire nel ritratto, che il bestione mi costringe a girare la testa, con la mano che non è impegnata nel bloccarmi le braccia.

<< Dicevamo, piccola? >>

<< Dicevamo che se non mi lasci IMMEDIATAMENTE ti lancio una Fattura talmente potente che dovrai passare gli ultimi mesi di scuola al San Mungo. >>

In risposta esplode in una risata sguaiata, molto simile a quella della Bulstrode, ricordandomi perché i rinoceronti non mi sono mai piaciuti come animali.

Spinge i nostri corpi, e soprattutto i bacini, sempre più a stretto contatto, dicendo:

<< Scusa, e con quale bacchetta? Sbaglio o non la trovi? >>

Cazzo, sgamata.

Ma perché diavolo i sotterranei di questa scuola sono talmente deserti?

E perché i mocciosi di terzo così stronzi?

<< Senti…adesso tu mi lasci andare, così magari non ti ammazzerò, non appena riprenderò la mia bacchetta! >>

<< No, bella. È qui che ti sbagli. Sei troppo sexy per lasciar perdere un’occasione del genere. >>

E spinge le labbra prepotentemente sulle mie, posando la sua mano sul mio sedere, stringendo e accarezzando in modo maleducato.

Cerco di divincolarmi con tutte le mie forze, senza concedere alla sua lingua l’accesso alla mia bocca, ma mi rendo conto che è molto più forte di me.

Ma tu guarda un po’ che sfiga!

E che schifo!

Però, l’irritazione e lo sdegno, si trasformano in puro terrore, quando il tipo inizia ad alzarmi il maglioncino della divisa, e mi rendo conto che alle 23.00 è molti difficile che passi qualcuno per questi corridoi.

Mi spinge violentemente verso il muro, bloccandomi la gamba sinistra a terra con la sua, e alzando la destra lungo il fianco, stringendola con la sua mano enorme.

Le braccia incatenate verso l’alto da un Incantesimo scaturito dalla sua bacchetta, posso solo urlare:

<< Lasciami! Lasciami, stronzo! AIUTO! >> mentre questo animale mi si struscia addosso e passa a baciarmi il collo.

Sto per vomitare dal disgusto e dalla paura, perciò chiudo gli occhi, continuando sempre a divincolarmi, e cercando di assentarmi con la mente, mentre la mia maglietta cade per terra, lasciandomi in reggiseno.

<< Che schifo! Lasciami, brutto lurido figlio di puttana! Lasciami! >>

<< Credo davvero che ti divertirai, bella! Adesso basta urlare… >>

Sono ancora ad occhi chiusi, quando lui sussurra “Silencio!” togliendomi la capacità di gridare, oltre che di difendermi.

Con una sua mano che accarezza velocemente la natica e la coscia, tenendola sempre alzata, la sua lingua che cerca di incontrare la mia, e l’altra sua mano posizionata sul mio seno, sento che il peggio deve ancora arrivare.

Chiudo gli occhi, cercando di non pensare che queste carezza siano di questo animale ma di Kevin, quando il viso di Malfoy e le sue labbra sulle mie si affaccia nei miei pensieri, scacciando quelle precedenti.

Ricordando quella volta in camera sua, mi rendo conto che pagherei oro, per far rimpiazzare queste mani violente dalle sue.

<< Sai, Doug, credo che la signorina non gradisca il tuo modo di fare. Quindi, per favore, abbassa e rinfodera il tuo uccello, se non vuoi perdere per sempre la capacità di farlo. >>

Apro gli occhi di scatto, ricacciando indietro le lacrime, quando la voce di Zabini mi arriva alle orecchie.

Il maiale di turno, Doug, mi lascia andare di scatto, facendomi crollare per terra, con ancora le braccia costrette vero l’alto dal suo Incantesimo.

Accanto alla Serpe, ci sono tutti.

La Greengrass, Nott e…Malfoy.

Quest’ultimo ha uno sguardo pieno di odio e ribrezzo, gelido come solo il più freddo iceberg potrebbe essere.

Fa paura.

Nott sussurra “Finite Incantatem” così che io possa di nuovo parlare e abbassare le braccia.

<< Doug, Doug, Doug… non hai ancora imparato che per fare sesso devi avere il consenso delle ragazze? >> sussurra maligna la Greengrass, mentre il bestione stronzo, prima tanto spavaldo, adesso guarda atterrito tutti quanti, come farebbe un primino davanti al Preside che lo sta per espellere.

Malfoy si avvicina con passo lento al Serpeverde incriminato, lo prende per il colletto della camicia della divisa, e ghigna, sussurrando:

<< Se lo rifai… giuro su Salazar che sei un verme morto >>

Il suo sussurro è talmente pieno di rabbia che se avesse urlato, lo avesse attaccato e preso a calci, credo che Doug si sarebbe spaventato meno.

Ed è per questo che il pugno che gli sferza dopo non fa sobbalzare nessuno.

Non fa nessun effetto.

Vabbè, a parte a Doug, che avrà il naso rotto per un bel po’ di tempo.

Da bravo vigliacco, mantenendosi il sangue che cola dal naso con la mano, scappa.

Così tutti e 4 si rivolgono verso di me.

Dopo qualche momento di silenzio imbarazzato, dico:

<< Okay, avete visto abbastanza. Lo ammetto, spaccio la mia terza semplice di reggiseno per terza abbondante, contenti? Adesso chi mi può passare il maglioncino? >>

Ghignano, rilassati dalla mia reazione.

Fantastico, devo ringraziare Malfoy ben due volte oggi, oltre che i suoi amici.

Adesso Voldemort potrebbe mandarmi un bigliettino di saluti dall’oltretomba, e non mi stupirei più di tanto.

<< Ma come dobbiamo fare con te? Cosa sei, un’attira- disgrazie? >> commenta Nott.

<< Forse… >> gli rispondo alzandomi e infilandomi la maglietta che mi porge la Greengrass << …oppure è colpa del mio Sex- Appeal altissimo! >>

<< Se se…montiamoci poco la testa, signorina! Non possiamo venire a salvarti ogni volta che ecciti qualcuno semplicemente respirando! >> prende in giro Zabini.

Mentre sorrido, complice, domando:

<< A proposito…sono io che, per la prima volta in 18 anni ho avuto culo, o non è un caso che siete passati proprio di qui? >>

<< No. Dei marmocchi di 2^ o 3^ ci hanno avvisato. È un po’ che teniamo d’occhio quel tipo. Ha la mania di scoparsi la gente senza che loro glielo consentano. >> spiega la Greengrass, con un lampo d’ira negli occhi.

Brutto bastardo, porco, pezzo di merda!

Cioè, non sarei la sua prima vittima?

Non voglio nemmeno immaginare cosa sarebbe successo se non mi avessero salvato loro.

E devo anche dire grazie ai ragazzini che ho visto prima.

Ottimo.

Qualche altro Serpeverde vuole che li sia debitrice?

<< Tu piuttosto…. >> sbotta Malfoy, ancora leggermente irritato << …che ci facevi a quest’ora, a 7 piani di distanza dalla tua Sala Comune? Comincio a pensare seriamente che tu abbai davvero manie suicide… >>

No, niente di che.

Ero qui solo per cercare te.

Per ringraziarti.

Ho rischiato di essere espulsa e violentata, per ringraziare la persona che dovrei odiare più di tutte.

Perfettamente normale.

<< Passeggiavo. Facevo un giretto. >>

Tutti e 4 alzano il sopracciglio in contemporanea.

<< Ah, capisco. Anche io molto spesso rischio l’espulsione per fare 4 passi >> dice, sarcastico, Zabini.

Per poi lanciare un’occhiata furtiva al suo amico biondo, che mi sta ancora guardando scettico, e strizzare l’occhio al mio indirizzo.

Muove le labbra, sillabando “Capito”, e mi sorride, complice.

Sorride, notate bene, non ghigna.

No, bugia, adesso si, quello è un ghigno.

<< Allora, chi vuole fare una partita a scacchi? >>

Tutti e 3 le Serpi si girano verso di lui, con la stessa espressione scettica che avevano al mio “Passeggiavo”.

<< Scacchi?... >> domanda Nott << …ma se tu odi gli scacchi? E perdi anche con i primini di Tassorosso! >>

<< Mi conosci male Theo. Io non li odio gli scacchi. E non perdo con i primini di nessuna Casa… >>

<< Certo. In un’altra vita. Comunque andiamo, ho proprio voglia di vederlo stracciato… >> propone la Greengrass che, chissà come mai, si è appena scambiata un sorrisetto con Zabini.

Ottimo, non vedevo l’ora che delle Serpi si facessero delle idee sbagliate su me e Malfoy.

Mentre i due amici prendono Nott a braccetto che continua a ripetere << Ma questo amore per gli scacchi da dove vi è uscito a tutti quanti? >>, Malfoy riamane in silenzio a fissarmi.

Ormai soli, chiusosi il Ritratto della loro Sala Comune, si gira verso di me.

<< Io ho fame. Tu? >>

Fame? Alle undici e mezza di notte?

Ovvio.

<< Certo che ho fame!... >> rispondo con un sbuffo << …gli spuntini di mezzanotte sono la mia passione! >>

E ghigna, più sexy che mai.

 

 

 

 

 

<< E tu vorresti qui, circa una volta a settimana? >>

<< Certo. Qui c’è anche un mio elfo domestico, non potrebbe mai denunciarmi alla Preside. >>

<< Non ho mai mangiato seduto solo su un cuscino, e solo del banale gelato… >>

<< Viziato! Abituato ad altro, vero? >>

<< Già… >> dice, abbassando lo sguardo.

Siamo nelle cucine degli elfi, seduti, come ha detto lui, su degli enormi cuscini dal colore sbiadito, nella stanzetta che gli elfi domestici hanno, molto gentilmente, liberato per me circa l’anno scorso.

Prima qui c’era una terza grande dispensa, ma, prima sotto incitamento di Dobby, adesso di Kreacher, la stanza è sempre tenuta libera.

Harry ha lanciato un Incantesimo Capiente su una delle altre due camere, così da non dover lasciare il cibo troppo compresso.

Ci piace venire qui, lo facciamo spesso.

Cibo e privacy.

Io ed Herm abbiamo passato qui intere notti, a parlare di Ron o Kevin, ed anche con Ginny cercando il modo migliore per farsi notare da mio fratello.

Dio, quante risate ci siamo fatti io e Ron, mentre prendevamo per il culo Cho, vedendo mio fratello che la difendeva.

Queste pareti hanno assistito a tantissime discussioni, lacrime, abbracci e risate.

<< Mi piace il gelato, sai… >> confessa Malfoy, dopo un po’ di silenzio, e rialzando lo sguardo << …ma non ne ho mai mangiato molto. Mio padre ha sempre detto che non era abbastanza di classe, per un Malfoy. E allora…viva le abbuffate di “Crêpes à la crème de citrouille”. >>

<< Ho capito quali…quelle che gli elfi fanno solo a Natale e a Pasqua, perché costa un macello prepararle con tutti gli ingredienti. Cazzo, avete un conto in banca niente male. >>

<< Già… >> ripete per la seconda volta, distogliendo di nuovo lo sguardo dal mio.

Prendendo un’altra cucchiaiata di gelato alla crema, erompo in una risatina- sbuffo.

<< Curioso. Mentre tu ti facevi viziare nel tuo imponente castello, con balli e incontri regali, io ed Harry cenavamo fuori casa, seduti su delle altalene, mangiando hot dog e patatine. >>

Mi guarda, di nuovo, e ghigna.

<< Ancora più curioso. Mentre io, quando uscirò di qui, sarò un ex-ricco sfondato, senza casa e un lavoro dignitoso, tu e lo Sfregiato avrete soldi a palate, 44 case, 56 ville in montagna, 34 al mare e 12 in campagna, con statue e feste in vostro onore sparse per il Mondo Magico. >>

<< Bè, in realtà, di statua in nostro onore c’è n’è solo una, a Godric’s Hollow…per i soldi ti do ragione, credo, ma di case ne abbiamo solo una, che fa pure cagare… >>

<< Si, e dove sarebbe? A Malibù, una schifezza di 800 metri quadrati, giardino escluso? >>

<< No. È a Londra, precisamente in Grimmauld Palace, numero 12. Dovresti conoscerla, visto che, in teoria, dovrebbe essere in parte tua. >>

Si zittisce, per poi mandarmi un’occhiata fintamente arrabbiata.

<< Cioè, mi avete fottuto la casa? Ladri di merda! >>

Scoppio in una risata, realizzando di quanto mi senta, stranamente, a mio agio, in compagnia del Principe delle Serpi.

<< Se vuoi, quando usciamo di qui, potremmo ospitarti. In fondo è anche, un po’, casa tua. E poi non credo di volermici fermare troppo a lungo. >>

<< Si, come no. Così il tuo caro fratellino fa preparare tappeti rossi e trombe per l’accoglienza. >>

Sentendo nominare Harry, la nostalgia si fa sentire ancora più forte di prima, inumidendomi gli occhi, tanto che, con la scusa si prendere l’ennesima cucchiaiata di gelato, abbasso lo sguardo.

Probabilmente, però, il mio gesto non passa inosservato.

<< Ti mancano, eh? >>

Sempre rimanendo con gli occhi fissi nel mio gelato, rispondo.

<< Già. >>

E su di noi cala un silenzio carico di tristezza.

La mia, perchè i ricordi pieni di risate e scherzi con i miei amici bruciano più del veleno di un Basilisco.

La sua…boh, non ne ho idea.

<< A che pensi? >> chiedo, infatti.

<< Mio padre. Chissà dove cazzo sarà finito. E mia madre. Chissà come mai quello stronzo non l’ha liberata. >>

Alzo lo sguardo su di lui, e vedo che mi sta fissando, senza però vedermi realmente.

Perché il suo sguardo è altrove, in una cella di Azkaban, dove la madre sta marcendo, anche un po’ per colpa mia.

Ma ciò non crea in me quel leggero senso di colpa che dovrebbe portarmi ad essere d’accordo con lui, nella sua speranza di una fuga da parte della donna.

<< Lo sai, vero, che non sono d’accordo? Che dovrebbero restare entrambi in prigione? >>

Il suo divago mentale termina alla mia frase, e torna a puntare il suo sguardo nel mio, con una punta di freddezza in più.

<< Lo so che sono i tuoi genitori, lo capisco. Ma non puoi negare che se c’è qualcuno che si merita di stare lì,sono loro. Soprattutto tuo padre. >>

Molti staranno pensando “Ma questa è proprio scema? Cosa fa, provoca un Malfoy, pur sapendo di non avere la bacchetta con se?”

Ma io sono stranamente tranquilla.

Infatti non faccio un cenno quando serra il pugno talmente forte da far diventare le nocche bianche.

<< Sai, sei la prima che me lo dice in faccia, senza peli sulla lingua. In genere la gente mi lecca il culo, per paura. >>

Al suo ghigno, segue il mio sorriso abbattuto.

<< So perfettamente che vuol dire essere circondati da lecca culo. Adesso persino il ritratto della Signora Grassa si è messa ad adularmi! Ecco perché sono talmente importanti i miei amici: sono le uniche persone che mi giudicano per quello che sono davvero, e non per il mio nome. >>

<< Ah, bè. Ci sono io, che adulare te e lo Sfregiato, è l’ultima cosa che voglio fare! >>

<< Lo stesso vale per me. >>

Cala un altro silenzio, stavolta senza imbarazzo o sentimento di alcun genere.

Semplicemente è un silenzio.

Rilassante, aggiungerei.

<< Comunque, stasera… >> inizio io << …ero venuta nei sotterranei, non per fare un giro. Per cercare te… >> alza il sopracciglio stupito << …Volevo ringraziarti per avermi fatta sfogare, sulla Torre. Sei stato molto…ehm…gentile. Perciò…mmmh…Grazie. >>

Dopo un fischio prolungato, risponde:

<< Sai, non avrei mai creduto in 7 anni di sentire quella parola dalle tue labbra. >>

<< E io non avrei mai creduto di dirtela. >>

Altro silenzio.

Abbassiamo entrambi la testa, pensierosi.

Lui non so dove stia rivolgendo i suoi pensieri, mai i miei sono tutti dedicati ai cambiamenti.

Già, quelli dell’ultimo periodo.

Per esempio, un mesetto fa scarso non avrei mai pensato di potermi trovare in una stanza sola con Malfoy, a scambiare 4 chiacchiere pacifiche, parlando dei cazzi nostri, confidandoci.

Oppure non mi sarei mai sognata che sarebbe stata la sua una delle poche spalle su cui versare le mie lacrime.

O, ancora, che dovessi la mia gratitudine alle Serpi per avermi salvato, quando fino a poche settimane fa ci scagliavamo Incantesimi per i corridoi.

E non avrei mai preso in considerazione la possibilità di perdere i miei migliori amici, e di andare in cerca di consolazione da Malfoy.

Cambiamenti da capogiro.

<< Qui sta cambiando tutto… >> sussurro, dopo un po’, sempre tenendo lo sguardo basso.

Sguardo che, però, sono costretta ad alzare, sentendo i suoi occhi su di me.

<< Potter…che ci succede? >>

Non ne ho idea.

So solo che, per uno strano scherzo del destino….

Credo che…

Oddio!

Nooo…impossibile.

Però poi mi ritornano in mente le battute di Nott, le chiacchiere impacciate con la Greengrass, gli occhiolini di Zabini e…. Malfoy, semplicemente nei suoi modi di fare.

E la verità mi sconvolge.

Perché mi sto affezionando alle Serpi.

Soprattutto ad una….

 

 

 

 

 

Finalmente sono tornata!

Lo ammetto, abbastanza in ritardo…

Ma tra i virus che adorano il mio computer, e le idee che volano al vento, non p stato davvero possibili aggiornare prima.

Mi dispiace molto!

Devo ringraziare tutti quelli che hanno recensito, ma purtroppo non posso farlo di persona, altrimenti rischio di non aggiornare affatto….

Il prossimo capitolo l’ho solamente iniziato, ma non credo ci vorrà molto tempo, come per questo.

Detto ciò, vi saluto e vi mando tanti bacioni…..!

BIGIA

 

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Capitolo 17
*** Relief ***


RELIEF

 

<< Allora? Come è andata? >>

<< Andata cosa? >>

<< Come cosa? Con la Potter, no? Ci sei stato a letto, ammettilo! >>

<< No, ti sbagli. >>

<< Bugiardo. Ma se avevi un sorriso ebete quando sei entrato in stanza! >>

<< Non avevo nessun sorriso, tanto meno ebete. E adesso, smettila. Ti ho già detto che non è successo niente! >>

<< Bah. Io continuo a non crederti. >>

Sto per uccidere Blaise.

Deve ringraziare che la mia bacchetta sia ancora nella tasca del mantello, adesso appeso all’attaccapanni della nostra stanza, se non l’abbia, come minimo, Schiantato.

Appena sono entrato, deciso a buttarmi sul letto e addormentarmi completamente vestito, ho trovato il mio comodo materasso occupato dal corpo di Daphne, che se ne stava comodamente seduta a fumarsi una sigaretta, con accanto Theo, con i guantoni da Battitore, che giocava a passarsi la Pluffa con Blaise, seduto sul suo letto dall’altra parte della stanza.

Quest’ultimo ha iniziato a farmi domande su me e la Potter, mentre gli altri 2 mi fissavano, avidi di particolari.

Anche se, questi particolari non li ho visti nemmeno io.

Quando gli stronzi ci hanno lasciati soli, la mia consolazione era che, almeno, finalmente me la sarei scopata,senza interruzioni, o fughe.

Invece no.

Siamo rimasti semplicemente seduti su quel cuscino bitorzoluto, a chiacchierare.

E la cosa più assurda è che, in quel momento, mi andava bene così.

Per una volta, il sesso non era il mio interesse principale.

All’inizio, per la strana rabbia cieca che mi ha colpito alla vista di Doug e le sue manacce addosso a lei, poi per un ancora più strano senso di tranquillità, che mi ha preso quando eravamo insieme nella cucine.

Forse stasera ho fumato troppo.

Generalmente una canna non mi provoca molti effetti di sballo, che, tra l’altro, mi durano poco.

Magari stasera mi ha colpito in modo brusco il cervello, allungando il suo effetto.

Comunque, inizio a togliermi la camicia della divisa, ignorando la presenza di Daphne.

Sono talmente abituato a lei, che spogliarmi davanti ai suoi occhi non mi imbarazza per niente.

Vabbè, diciamo che spogliarmi davanti alle donne in generale non mi fa, ormai, né caldo, né freddo.

Sfilandomi i pantaloni, noto lo sguardo indagatore di Theo su di me.

<< Theo, so di essere estremamente affascinante. Ma, ti prego, le tue inclinazioni omosessuali mi creano un certo fastidio. >>

Mi guardo scettico.

<< Stavo solo cercando qualche segno…che ne so…graffi, succhiotti, lividi. Ma non hai davvero niente. >>

In quel momento le labbra di Daphne si aprono in un ghigno di divertimento, e strafottenza.

<< Le opzioni sono 2. O avete fatto sesso, ma non le è piaciuto e ci ha messo poca passione, oppure non avete davvero fatto niente. >>

<< Scusa, Daphne… >> interviene Blaise << …stiamo parlando di Draco. Nel suo vocabolario, non esiste trascorrere una serata con una bella ragazza, senza farci sesso. Non è nel suo DNA. >>

<< In effetti. Oppure lui ci ha provato, e lei non gliel’ha data. >> suggerisce Theo.

<< Premesso di star parlando con tre depravati mentali, io non ci vedrei niente di male a trascorrere una tranquilla serata con una ragazza, senza doppi fini. Però, effettivamente, non è da Draco. E nemmeno da voi due, a dirla tutta… >>

Okay, mi hanno fatto innervosire.

<< La smettete di parlare di me, come se non ci fossi? Per l’amor di Salazar, fatevi un po’ i cazzi vostri! >>

Tutti e tre mi guardano, senza nemmeno l’ombra di un qualche vago pentimento, per poi fare spallucce, e tornare alle loro attività precedenti.

Daphne porta di nuovo la sua sigaretta alle labbra, Blaise rilancia la Pluffa a Theo, che la prende in uno scatto del braccio, ed io finisco di mettermi in pigiama, composto soltanto da dei pantaloncini.

Va bene che siamo ad Ottobre, ma odio dormire vestito, perciò la nostra camera è sempre molto riscaldata,ed io potrei dormire anche nudo, senza avvertire alcun brivido.

Cosa che, praticamente, faccio quasi ogni notte, con un corpo caldo tra le braccia.

Dormire nudo intendo.

Mi faccio posto tra Theo e Daphne, e mi sono appena sistemato come si deve, accendendomi una sigaretta, che la Principessa Serpeverde apre bocca:

<< Secondo voi sono ancora vivi? I Cacciatori, intendo… >>

Ci scambiamo delle occhiate pensierose.

<< Pensavo di si. Ma sono passati 8 giorni… è strano che non tornano, no? >> dice Theo.

<< In effetti. Devo ammettere che un po’ mi dispiace, se non tornano. Insomma, sono stati dei bravi avversari. >>

<< Ti dispiace? Non è che avresti avuto una tresca con la Mezzosangue, o con Fiammetta, Blaise? >> lo provoco, avvertendo vagamente l’irrigidirsi di Daphne accanto a me.

Ho sempre ritenuto che tutti e due fossero gente degna di un Malfoy, e lo credo ancora, ma quando fanno queste scenette da fidanzatini gelosi, mi sembrano un ammasso di imbranati Tassorosso.

Insomma, cazzo, si piacciono tutti e due, e non si danno una mossa!

Non ho mai visto Blaise così imbranato con una ragazza, sembra Lenticchia!

<< No, io non mi faccio le Grifone. IO >> ribatte, con una punta di irritazione, scatenando le risate di Theo, e i suoi “Che schifo! Le Grifone no!”

Che fa, accusa?  

È una mia impressione, o c’era un riferimento al sottoscritto nella sua risposta?

<< Stronzo. Che cazzo te ne fo… >>

<< Smettetela di fare i bambini, tutti quanti! … >> mi interrompe Daphne, alzandosi di scatto dal mio letto, e fissando tutti e 3 con aria astiosa,

<< …state qui a parlare male dei Grifoni, soltanto per la loro Casa,e per una stupida tradizione, quando nemmeno 3 ore fa siete corsi ad aiutarne la Regina. >>

Sposta lo sguardo su Blaise e Nott, e continua.

<< E voi due…non venitemi a dire che, volere o no, non vi siete affezionati alla Potter! E TU…! >> dice, puntandomi il dito affusolato contro il petto

<< …quando ti innamorerai di Kim, poi ne riparleremo… Non sono nata ieri, me ne accorgo se tra 2 persone c’è feeling o no. E tra voi c’è pura elettricità, ogni volta che vi guardate, o toccate….sbaglio o è anche lei una Grifondoro? Abbiamo passato 7 anni ad odiare persone che nemmeno conosciamo, senza motivo. Prima avevamo la scusante dell’età. Adesso, quale scusa usate? La vostra idiozia? >>

Ed esce a grandi falcate dalla stanza, chiudendosi la porta alle spalle.

Anzi, sbattendosi la porta alle spalle.

<< Okay, chi si è scopato il ragazzo che le piace? >> domanda Theo, dopo una manciata di minuti trascorsi nel più assoluto silenzio.

Zabini gli manda un’occhiata omicida.

Non vuole sentire parlare di, anche inventati, ragazzi che piacciono a Daphne.

<< Non sarà mica innamorata dello Sfregiato? O di qualche Grifondoro? >> continua Nott, ricevendo il cuscino di Blaise dritto in faccia.

Quando finalmente sposta il culacchione dal mio letto, posso infilarmi tra le coperte,e tentare di dormire.

Tentare…. Invano.

Perché le parole di Daphne mi continuano a balenare nella testa.

 

…quando ti innamorerai di Kim, poi ne riparleremo…

 

… tra voi c’è pura elettricità, ogni volta che vi guardate, o toccate…

 

… ti innamorerai di Kim….

 

… ti innamorerai….

 

Pazza!

Insomma, io non mi innamorerò proprio di nessuno!

Né in questa vita, né mai.

“Innamorarsi”!

Che cazzata.

È soltanto un motivo in più per spendere soldi alle feste, per farti rompere le palle da una ragazza che vuole controllare tutto della tua vita, perdere tempo nelle sue scenate di gelosia… innamorarsi non ha senso, è da idioti.

E poi non potrei mai innamorarmi della Potter!

Okay, lo ammetto, la voglio.

Ma sono certo di non potermene mai innamorare.

Credo.

 

 

 

<< Ragazzi, chi si fa il bagno con me? >>

<< Amore, siamo ad Ottobre…il Lago sarà pieno di Gorgosprizzi. >>

<< Si possono sempre scacciare… >> commenta sarcastico Dean con un sorriso, prima di sorridere, afferrare Luna dalla vita e baciarla.

Automaticamente tutti distogliamo lo sguardo, per lasciare alla coppia un po’ di intimità.

<< Ehi! Cenesventola! >> mi sento chiamare.

Direte voi “Ma che egocentrica! Non deve essere per forza a lei!”…

E invece ne ho la certezza, perché quello è il nuovo nomignolo che mi hanno affibbiato Seamus e Dean.

 

Tutti ti trattano come la Principessa del Mondo Magico…e sei davvero una sventola! Quindi è azzeccato, come soprannome, no Seam?”

 

<< Seam… quando la smetterai di chiamarmi così?! >>

Mentre lui mi sorride e mi saluta con un sonoro bacio sulla fronte, Dean riemerge dalla sua pomiciata con Luna e, raggiuntoci, dice:

<< Giammai! “Cenesventola non tramonterà mai! >>

Fantastico…

Il vento di Ottobre è molto piacevole, né troppo caldo, né troppo freddo.

Viste le ultime nuvolose giornate che abbiamo avuto, appena, verso le 5 di pomeriggio, il cielo ha iniziato ad aprirsi, nessuno di noi ce l’ha fatta a restare nella Comune a studiare.

Così, io Dean, Seamus, Neville, Lavanda e Calì,a cui si è poi aggregata Luna, armati di sigarette e gelati abbiamo sceso le imponenti scale, e abbiamo raggiunto la riva del Lago Nero, anche se nessuno ha osato avvicinarsi al ciliegio.

Sto parlando di quel ciliegio, la cui ombra ha ospitato molte volte me e…e… i Cacciatori… nei numerosi pomeriggi che abbiamo trascorso lì.

Ecco perché nessuno ci si vuole avvicinare: troppi ricordi.

E finchè non tornano, i ricordi sono possono trafiggere come 1000 lame.

<< Kiki… >> dice Calì << …so che non ti piace come nomignolo, ma non sarebbe giusto abolirlo! Insomma, Malfoy può chiamarti come gli pare, e noi, che siamo i tuoi amici, non potremmo? >>

Adesso l’ha ammazzo.

Perché Neville fa cadere il suo gelato sul prato, Dean si volta a fissarmi, Seamus smette di spolpare con lo sguardo una rossa più in là,e Lavanda arrossisce.

<< N- non è colpa mia. È lui che prende confidenza come niente… >> bugiarda << …io nemmeno la voglio!.. >> bugiarda << …e poi quel soprannome lo odio… >> bugiarda << …non sopporto quando lo usa! >>

Bugiarda

<< Mi sa che quella punizione della Kensington è stata proprio orrenda…e continua ad esserlo! >> commenta Seamus, passandomi un braccio intorno alle spalle.

Sedendoci, sempre abbracciati, annuisco.

 

Falsa

 

<< Comunque, fino a prova contraria… >> interviene Luna, sedendosi anche lei con Dean << …non è Kiki ad essere andata a letto con Malfoy. O sbaglio, Lavanda? >>

Lei fa un mezzo sorrisino, mentre tutti gli sguardi si puntano su di lei.

<< Scusatemi tanto, ma non sono mica cieca. Serpeverde o no, resta lo stesso un figo da paura. Ed è un asso in certe cose… >> dice, con aria sognante.

Uno strano blocco mi ostruisce lo stomaco, mentre, quasi senza accorgermene, prendo a strappare freneticamente fili d’erba con la mano, sistemata tra le gambe di Seamus.

<< Lavanda, posso anche capire che ti senti…attr…attratta (bleah!) da Malfoy… >> spiega Neville lentamente << …ma è anche una questione di principio…insomma…ti sei fatta usare… >>

Un altro moto di rabbia si impossessa di me, e aumento la ferocia con cui sto strappando l’erba circostante.

Insomma, anche io stavo per farci sesso!

E poi non è mica un mostro, adesso esagerano!

<< In effetti… >> dicono un po’ tutti in coro.

<< Primo. Malfoy non è un tipo a cui puoi dire di no, perché attrae le ragazze come il miele e le api… >> si difende Lavanda << …Secondo. Si è trattata solo di una notte, mica me lo sono sposato! >>

Appunto!

Dico io, solo una notte!

Poi intercetto uno sguardo complice tra lei e Calì, che subito prendono a fissarmi con strani sorrisetti.

<< Ehm, ragazze…che volete? >> domando.

<< Niente… >> risponde Calì << …stavamo pensando al “mica me lo sono sposato” visto che, anche volendo Lavanda non avrebbe potuto…il suo cuore, se ne ha uno, appartiene ad un’altra… >>

Chi?

Non ditemi la Parkinson!

Mentre continuano a scambiarsi occhiate eloquenti e sorrisi ebeti, io e Seamus ci scambiamo un’occhiata esasperata, finchè lui non chiede:

<< Si può sapere cosa cazzo vorreste dire? >>

<< Bè, diciamo che Malfoy difficilmente mostra segni di godimento o altro, anche mentre fa sesso… >>

Già, lui nasconde sempre ciò che sente”,penso, mentre, nervosa dal tono languido che sta usando Lavanda per descriverlo, strappo, sempre più numerosi, poveri fili d’erba.

<< …però, nel pieno dell’orgasmo…dovrei aver sentito un nome.. >>

<< Lavanda, che schifo! Mi stai facendo vomitare il pranzo! >> si lamenta Dean, disgustato dall’immagine di Malfoy, mentre è a letto con qualcuna.

<< Scusa, piccola.. >> interrompe Neville << …Malfoy ha detto il tuo nome, mentre…vabbè, lo abbiamo capito. Che c’è di strano? >>

Altra risatina scema, altri sguardi eloquenti, e di nuovo l’attenzione si sposta su di me, nuova Erba-Killer.

<< La parte strana, sta proprio nel fatto che non ha pronunciato il mio nome… Ma quello di Kiki. >>

Cosa?

<< Okay. Complimenti per la cazzata. Ci stavo quasi per credere… >> farfuglio, con la testa leggermente in confusione.

Tutti quanti si guardano seri, prima di iniziare a ridere a crepapelle.

Tutti, tranne Lavanda, fermamente convinta di ciò che ha detto, e Calì.

Visto che sono l’unica ad essere rimasta a fissare un punto indefinito del prato, somigliando ad un pesce lesso, inizio a ridere anche io, forzatamente.

Ed infatti, la mia risata che doveva essere come al solito cristallina e vera, diventa uno sghignazzo isterico.

Non ci credo a ciò che ha detto Lavanda.

È impossibile!

Insomma, non mi chiama mai per nome, figuriamoci durante un orgasmo!

E poi, insomma… è assurda come cosa!

Magari avrà detto “Pansy” e lei l’ha scambiato per “Kim”…

Al solo pensiero mi si annodano le budella.

Budella che stringono maggiormente la loro morsa, quando, invece, penso all’opzione “Ha nominato proprio me”.

Quindi, per evitare di andare in iper – ventilazione, scaccio, con molta fatica l’argomento dal mio cervello.

Stupida Lavanda!

Non poteva evitare di andarci a letto?

Ecco, quella sarebbe stata ottima come cosa!

Se ci fosse stato Ron, l’avrebbe uccisa.

Già odia Malfoy, e poi da quando si è lasciato con Herm, ho notato come un certo “ritorno di fiamma” tra i due…

Sorrido, al pensiero della collana che “LavLav” gli regalò per Natale, quando il dolore post-ricordi mi colpisce.

Il solo pensare i loro nomi mi fa stare male.

E d’un tratto, la giornata di sole che mi era apparsa prima si trasforma in una tempesta.

Cioè, non succede mica davvero, ma ai miei occhi si.

Insomma, perché non tornano?

 

 

<< Ma…Preside! Insomma, io ho tutto il diritto di cercarli! Stiamo parlando dei miei amici! Di mio fratello! Sono ben 3 giorni che mi impedite di partecipare alle ricerche! Credo che sia un mio pieno diritto! >>

<< Signorina Potter, non ricominci! È troppo pericoloso, e lei ha solo 18 anni. Lasci che siano Maghi più esperti di lei a fare del loro meglio! >>

<< Del loro meglio? Del loro meglio? Sono stati talmente bravi, che non hanno ancora trovato niente! Io questo non lo chiamo “Fare del proprio meglio”! Esigo di andare a cercare i Cacciatori di persona! >>

La Mcgranitt alza lo sguardo dai suoi libri, e lo punta su di me.

Siamo nel corridoio che porta al suo Ufficio, lo intercettata prima che vi si rifugiasse.

Sono giorni che non mi fanno sapere più nulla, che mi impediscono di partire.

Appena mi ha vista, ha cercato di andarsene subito nella sua stanza, ma l’ho bloccata prima.

Insomma, che cazzo succede?

<< Signorina Potter, non le permetto di parlarmi in questo modo. Per quanto testarda e coraggiosa, rimane sempre una ragazzina.

Lasci fare gli adulti, a coloro che lo sono davvero. >>

Quando abbasso lo sguardo, vedo di sfuggita la linea rigida delle sue labbra diventare meno sottile, segno di un qualche addolcimento.

Ed  infatti, è con voce meno severa che mi parla.

<< Kim… per una volta, non ti caricare tutti i pesi del Mondo Magico sulle spalle. Il Ministero sta, per una volta, facendo il suo dovere. Fa la ragazzina per una volta. Buona notte. >>

E con questo se ne va.

Il lato più ribelle di me inizia a farsi sentire, quando la rabbia si impossessa di me.

Vorrei urlare dietro alla Mcgranitt tutto il mio disaccordo sulle sue parole, vorrei lanciare in aria tutto.

Non osassero mai più considerarmi come una ragazzina!

Quando eravamo io ed Harry a dover sconfiggere Voldemort, allora eravamo maghi capaci e fortissimi, in grado di compiere quel duro compito, che, altrimenti, avrebbe messo nella merda qualcun altro.

Adesso, invece, che non serviamo più, allora siamo dei bambini!

Dov’era la nostra fanciullezza, quando, anche dopo la caduta di Voldemort, il Ministero ci affidava i più pericolosi compiti?

Dov’era, quando i miei amici sono partiti, quel fatale giorno, ultimo in cui ho potuto vederli?

Qui non si tratta della nostra età, perché quella non ha mai contato granché.

Qui c’è qualcosa che nessuno vuole dirci, qualcosa che MI nascondono.

E finchè mi tengono ancorata qui, a scuola, non posso scoprirlo.

Vaffanculo!

 

Ottimo, ci mancava soltanto la scampagnata nei corridoi, dopo gli allenamenti estenuanti di Quidditch.

Il campionato inizierà tra poco, e quest’anno ho tutta l’intenzione di vincere la Coppa, e non di farmela fregare dallo Sfregiato.

Se ritorna.

E poi la Kensington…mi sembrava a posto come donna, anche molto sexy aggiungerei, invece si è rivelata una grande rompi coglioni.

Insomma, io e la Potter è da più di un mese che passiamo ogni santo pomeriggio insieme, cazzo, uno strappo alla regola potrebbe anche lasciarcelo passare!

Oggi avevo gli allenamenti, non mi andava che vedesse tutti i nostri schemi.

Quando stavo tornando al castello,poi, lei era sulla Riva del Lago Nero, con Finnigan & company.

Poi, quel Finnigan…chi cazzo si crede di essere?

Le stava appiccicato come la stessa Piovra del Lago non saprebbe fare.

Brutto idiota…

Dicevo, eravamo “Impossibilitati a rispettare la punizione”, come ho tentato di spiegare alla Kensington, ma quella stronza non mi ha voluto credere.

O meglio l’ha fatto, ma questo non le ha impedito di urlami contro “La vada a cercare! E trascorrete minimo 2 ore insieme!”.

Okay, posso capire che la gente sia stressata, ma qui si rasenta la pazzia.

Che cazzo le cambiamo 2 ore di merda?

Però, a causa della minaccia di farmi pulire il bagno di Mirtilla Malcontenta come punizione, mi sono precipitato per i corridoi a cercare quell’impiastro.

Fortunatamente mi sono ricordato quell’Incantesimo, più utile di una Mappa per cercare qualcuno, che mi ha portato in un Corridoio del secondo piano.

La luce grigia, alla fine, si infila in una classe vuota.

O meglio, non completamente vuota.

Perché una figura rannicchiata in un angolo, alza la testa di scatto verso di me, rivelandone gli occhi splendidamente verdi, velati da uno stato di lacrime.

Ho sempre immaginato come fosse il viso della Potter rigato dalle lacrime, in 8 anni, non avendolo mai visto.

Però… 2 volte in una settimana!

Resta, però, comunque molto bella.

Mi avvicino a lei lentamente, mentre rimette la testa tra le gambe, come stavano prima, e mi siedo per terra, accanto e lei.

<< Non mi starai diventando come la Chang? Una piagnona? >>

Continua a restare nella stessa posizione di prima, ma riesco ad intravedere un sorriso, al ricordo della ex- ragazza dello Sfregiato.

Non so proprio come abbiano fatto tutt’e due a stare insieme…

Insomma, ci sono stato una volta a letto, credo, e non è stato molto divertente.

Cioè, è una bella ragazza, ma è una palla!

Vabbè, nemmeno lo Sfregiato è questo grande spasso, quindi credo che andassero d’accordo.

Si passavano i fazzoletti a vicenda.

Comunque, quando all’inizio dell’anno, più o meno,alla festa di compleanno di Steeval, ci ha provato, mi sono rifiutato.

Avevo messo gli occhi sua una moretta di Tassorosso, e poi non mi volevo far venire la depressione.

Credo che abbia pianto, quella sera.

Bah…

In fondo lei nemmeno dovrebbe essere ancora qui!

Ha avuto l’occasione di restare un altro anno in questa scuola, come aiutante di Madama Chips, prima di frequentare l’ Accademia Per Guaritori, ma non le dà il permesso di starmi tra i piedi.

Nel frattempo la Potter ha alzato lentamente il viso dal suo nascondiglio, asciugandosi frettolosamente gli occhi.

<< Sono stata nella cucine, e stavano facendo la Zuppa di Cipolle…non sto piangendo!... >> mente, e lo sa che non la berrò mai questa cazzata << …tu piuttosto? Sei diventato il mio nuovo consolatore personale? >>

Inorridisco al solo pensiero di dover andare in giro con un fazzoletto gigante in tasca, asciugando ogni minuscola lacrima.

<< No, affatto. È che la Kensington ci ha sgamati, per oggi. Ho provato a dirle degli allenamenti, ma non mi ha cagato proprio. Insomma, la stronza vuole che passiamo le prossime 2 ore insieme, assolutamente. Mi ha minacciato di farmi pulire il bagno di Mirtilla Malcontenta. >>

<< Adesso? Ma sono le  nove! >>

Mi alzo, e le porgo la mano, per aiutarla ad alzarsi.

<< Dai, bambolina, alzati, perché, non so tu, ma io non ho alcuna intenzione di lavare anche una mattonella in quel bagno. >>

Si mordicchia il labbro, in maniera così innocentemente sexy, che, quando afferra la mia mano, devo trattenermi con tutte le mie forze dall’attirarla a me e baciarla.

Ormai in piedi, le nostre dita rimangono intrecciate quasi agendo di vita propria.

Restiamo per un lungo istante a fissarci, mentre cerco di leggerla dentro, attraverso i suoi occhi.

Sono sempre stato bravo a capire le persone, a leggerle, ad intuire ciò che pensano semplicemente dai loro occhi.

E sono sempre stato ancora più bravo ad impedire che capissero me.

Ad esempio, io posso notare quanto le manchino quei 4, lei, invece, non riuscirebbe mai a capire i miei pensieri.

Ho anni e anni di esercizio.

Sono un Malfoy, e mio padre mi ha sempre insegnato a non mostrare mai i miei sentimenti.

Perché rendono deboli.

All’improvviso stacca la mano dalla mia, e dice:

<< Andiamo? >>

 

 

Sto volando.

E no, non sono su una scopa.

Sono proprio io che volo, come un uccello.

L’aria mi accarezza il viso, e i capelli volano al vento come seta.

Mi sento leggera, senza problemi… libera.

All’ improvviso sento delle mani scuotermi il corpo, e una voce calda e sensuale chiamarmi per cognome.

“Potter!”

Odio che la gente mi chiami per il cognome!

Io sono Kim, solo Kim!

Al massimo Kiki, ma Potter…Potter no!

<< Mi chiamo Kim, cazzo, Kim! Basta questo maledetto cognome! >> farfuglio.

Ma ormai la voce mi ha riportato la mondo reale, e mi accorgo di non stare affatto volando.

Che palle, mi sarebbe piaciuto…

I miei sensi iniziano a risvegliarsi, aiutandomi a percepire qualcosa di morbido sotto il mio corpo, e un tessuto caldo e liscio avvolgermi.

È talmente piacevole il contatto tra il lenzuolo e la mia pelle che allungo la mano, per toccarne ancora di più.

Ma non sento nessuno lenzuolo.

Ma un corpo.

Maschile direi, ed anche ben fornito, visto la durezza dei pettorali.

Ha una pelle morbida e liscia, ma fredda.

Mi perdo nelle mie considerazioni, quando la consapevolezza si fa strada nel mio cervello:

Sono nello stesso letto con un ragazzo

Assimilato tutto questo, mi alzo di scatto.

Oh cazzo!

Volgendo lo sguardo intorno a me, noto come le lenzuola, i drappeggi, i tappeti siano tutti…rigorosamente…verdi.

Sono nello stesso letto con un ragazzo Serpeverde

Doppio “Oh cazzo!”

E quando il mio sguardo cade sulle fotografie, sui poster, sui posacenere di cristallo, e sui due ragazzi che mi stanno fissando, capisco tutto ancora meglio.

Perché io questa stanza e quelle due persone le conosco.

E, considerato che suddetta stanza è divisa da sole tre Serpi, e due di queste sono qui davanti a me, non occorre girare lo sguardo per capire con chi ho diviso il materasso, stanotte.

Sono nello stesso letto con Draco Malfoy.

Appena i suoi capelli biondissimi, il suo corpo scolpito scoperto dai qualsiasi indumento,tranne per il lenzuolo che ne copre a mala pena le gambe, la sua bocca semidischiusa, e le palpebre abbassate a celare due splendidi occhi arrivano nel mio campo visivo, scatto.

<< Oh Merda! >>

Scendo velocemente dal letto, seguita dagli sguardi divertiti di Theodore Nott e Blaise Zabini.

Dicevo, scendo dal letto con la stessa velocità di “Piton davanti ad un flacone di shampoo” come disse George una volta, accorgendomi solo in quel momento di avere addosso ancora i miei jeans e la mia canotta.

Solo la felpa giace, appoggiata su una poltroncina al lato sinistro del letto.

Quindi, io e Malfoy….non…abbiamo….

Le risate di Zabini e Nott, mi distolgono dai miei pensieri e dalle mie deduzioni.

Nel frattempo Malfoy si rigira nel letto, completamente addormentato, distendendosi verso il lato del letto, precedentemente occupato da me.

<< Ehi Potter! Fatte le ore piccole stanotte, eh? >>

<< Già, hai un culo niente male! >>

Cosa?

Impossibile!

Io e Malfoy non possiamo aver fatto sesso!

Ho ancora indosso tutti i vestiti….e poi…poi…non posso non ricordarmi niente!

Ed è ancora più impossibile che lo abbiamo fatto in presenza di quei due!

Che cazzo, un po’ di pudore…

E poi ieri non ho nemmeno bevuto o fumato…insomma ero nelle mie piene facoltà mentali!

Mi ricordo di essere stata tutta la sera nella loro Sala Comune, solo io e Malfoy.

 

<< Sigaretta? >> mi offre.

Stranamente generoso….

<< No grazie. Avrò un cancro ai polmoni se continuo così… >>

Se la porta alle labbra, e penso di non aver mai desiderato di essere un oggetto arancione in questo modo, nella mia vita.

<< Allora….la zuppa di cipolle era buona, giù nelle cucine, o non l’hai assaggiata per niente? >>

Sgamata.

Ma sapevo in partenza che non ci avrebbe creduto.

<< Era amara. Le cipolle…erano andate giù, nel fondo… e non riuscivo a trovarle. Per quanto mi sforzassi, per quanto rigirassi con il cucchiaio, non tornavano mai. >>

Quando torna mio fratello mi ammazzerà per averlo paragonato ad una cipolla davanti a Malfoy.

“Se torna” penso in un momento di disperazione.

Dio…dove sono?

<< Bè, dipende da quali cipolle hai scelto per la tua zuppa. Se erano di qualità…belle…forti, nemmeno due litri di zuppa riuscirà a squagliarle. Che cipolle erano? >> risponde.

Gli sorrido, quasi inconsapevolmente.

<< Della migliore qualità. >>

<< E allora, magari scavando un altro po’ nella zuppa, vedrai che saliranno a galla. >>

“Speriamo…”

Abbassando lo sguardo sento gli angoli degli occhi pizzicare, perciò capisco che è meglio cambiare argomento

<< Ehm…allora…quel tipo, Doug… >> pronuncio il nome in un misto di schifo e odio, ricordando quella sera del suo tentato…ehm…stupro << …lo denunciate a Lumacorno? >>

<< No. In genere è meglio se ce la vediamo noi. E infatti era quello che stavamo per fare, ma Daphne si è opposta. Ha detto che sarebbe meglio se te ne occupassi tu. In fondo, ha detto, è un tuo diritto. >>

Resto in silenzio per un po’, a valutare le informazioni.

Dovrei ringraziare la Greengrass, in effetti.

Nell’ultimo periodo sta dimostrando più sensibilità di quella che mi aspettassi.

Bah, valle a capire le Serpi.

Per la giusta punizione, verso quel verme…

Non credo di esserne in vena, non nel pieno delle mie forze.

Finché non potrò riabbracciare i miei amici, non credo che lo sarò mai.

E poi, ho deciso di scappare da scuola.

Se mi impediscono di cercarli con il Ministero, li cercherò da sola, anche senza il loro permesso,anche  rischiando l’espulsione.

<< Sai…adesso non è periodo per vendicarmi proprio di nessuno. Non sono abbastanza stronza. In genere posso esserlo molto, se mi ci metto, ma questi giorni…ma giuro sulla mia bacchetta che quel bastardo avrà la punizione che si merita. >>

Ghigna compiaciuto, ed io perdo un battito.

Come fa ad essere talmente affascinante?

<< Bè… >> continuo dopo un po’ << …la Festa? Come procedono i preparativi? >>

<< Abbastanza bene, abbiamo quasi tutto… >> poi aggiunge pensieroso << …vabbè a parte le cubiste. >>

Ottimo, credo che purezza e castità saranno il tema principale della festa.

<< Puoi sempre chiedere alla tua ragazza…insomma come ballerina porno va benissimo… >>

Alza un sopracciglio.

Merda non dirmi che…

<< Saresti geloso nel vederla così disinibita con gli altri? >>

Il sopracciglio raggiunge altezza record, precedendo una grassa risata.

<< Geloso? Io? >>

Ripreso fiato, risponde.

<< Non è più la mia ragazza. Almeno credo. Ha fatto tutto lei, sia per l’inizio della nostra storia, sia per la fine. >>

Le mie labbra hanno l’impulso dal cervello di aprirsi in un sorriso, ma le riesco a bloccare in tempo, mettendo su la migliore faccia da poker che la mia emotività mi permette.

<< Ah. E come mai? >>

<< Boh, mi ha fatto una scenata assurda. Non l’ho seguita molto, non ne ho capito il motivo… >>

<< Mmmh…magari per il fatto che ti interessi di lei come farebbe un Troll ad un esercizio di Aritmanzia? >>

<< Forse. >>

Cerco di essere triste per lui, o per lei, ma non ci riesco.

La mia mente produce sempre la stessa frase, che io cerco costantemente e con tutte le mie forze di scacciare.

“Via libera!”

 

<< Sentite voi due… non sono completamente andata, me le ricordo le cose. Io e Malfoy non abbiamo affatto fatto sesso. >>

Ridono ancora un po’, poi mi danno contemporaneamente una pacca sulla spalla.

<< Era solo per prenderti un po’ in giro. >> afferma Nott.

Quando stanno per uscire dalla stanza, Zabini aggiunge.

<< Cara… ti tocca svegliare il biondastro… >> abbassa lo sguardo, verso il mio fondoschiena << …e comunque hai davvero un culo niente male! >> per poi scappare dalla stanza, prima che il cuscino che gli ho lanciato colpisse lui e non la porta, come in effetti fa.

Perché mai lo dovrei svegliare?

Io ho delle cose da fare oggi, come ad esempio fuggire da scuola alla ricerca di mio fratello e dei miei migliori amici.

Non posso mica perdere tempo!

Poi lo sguardo mi ricade sul suo viso.

Quando dorme sembra un angelo.

Senza quella lingua biforcuta sempre pronta a sputare veleno.

È talmente bello, con i capelli che gli ricadono sulle palpebre chiuse, con il corpo perfetto che si alza e si abbassa al ritmo del suo respiro, che non posso fare altro che fermarmi a fissarlo, prima di raggiungerlo al bordo del letto.

Metto lentamente le mani curate sul suo petto, appoggiandole come in una carezza.

Scopro di andare matta per il contatto tra le nostre pelli, mentre prendo a scuoterlo piano.

<< Ehi! Malfoy! Sveglia! >>

Niente.

Lo scuoto un po’ più forte.

<< Malfoy! Dai, alzati! >>

Niente.

<< Insomma, Malfoy, vuoi svegliarti?! >>

Ma niente di niente. Non si decide ad alzarsi.

Anzi si gira dall’altro lato, dandomi la schiena, e un’ottima visione del suo bellissimo sedere.

Mi sto innervosendo.

Mi decido a togliergli improvvisamente di dosso il lenzuolo che lo avvolgeva per una parte.

Ma la sorpresa non sono io a farla a lui, ma Malfoy a me.

Perché resto come una stupida a fissare il suo meraviglioso corpo come imbambolata.

Come fa ad essere così perfetto?

Come cazzo fa un essere umano ad avere un corpo di un Adone?

A partire dalle gambe toniche, passando per il fondoschiena mitico, per poi finire ai suoi pettorali e tricipiti, da far girare la testa anche alla più casta suora.

Quasi mi strozzo con la saliva, notando la fasciatura verde intorno all’avambraccio sinistro, che copre il Marchio.

 

<< Io imparo sempre dai miei errori, bambolina. Quando ne faccio. >>

Credo che l’abbia messo subito dopo la sera della mia fuga alla festa di Hermione.

Credo che l’abbia messa per me.

Naaah…impossibile.

Sarebbe troppo assurdo.

Altamente improbabile.

Mi avvicino nuovamente a lui, stavolta ancora più lentamente.

Mi accuccio accanto al suo corpo sul materasso,con le gambe sotto il sedere, mentre lui mi da ancora le spalle.

La mia pancia è attaccata alla sua schiena, quando inizio di nuovo a chiamarlo.

<< Ehi! È mattino! Alzati! >>

Ma che palle!

Peggio di un Troll in letargo!

<< Malfoy! Sveglia! >>

Cacamento: 0.

<< E svegliati! Su! Devi alzarti! Draco! >>

Appena pronuncio quella parola, mi zittisco, anche perché la lingua mi si attacca al palato, e quasi mi strozzo con la mia stessa saliva, per lo stupore di ciò che ho appena detto.

L’ho chiamato per nome…

Io sono pazza!

Inizia a muoversi leggermente, girandosi dall’altra parte, finendomi con la maggior parte del busto sulle gambe

Il contatto con qualcosa che non sia il materasso deve aver richiamato i suoi sensi, perché inizia ad aprire le palpebre lentamente.

Io sono come congelata.

Non riesco a spingere il suo corpo lontano dal mio, non riesco a privarmi del suo calore.

Non trovo nessuno motivo valido che mi spinga a farlo.

Ed infatti, quando apre gli occhi argentei sul mondo, si ritrova con metà corpo sul mio, e con me che lo fissa con la bava alla bocca.

Ovviamente questa è una metafora, non posso mica mostrargli quanto mi ecciti il suo bel corpicino.

Dopo un attimo, riprende lucidità ed esclama.

<< Buongiorno. >>

<< Ehm… ‘Giorno. >> rispondo impacciata.

Restiamo immobili, in una posizione di semi abbraccio per pochi secondi che mi sembrano secoli, quando domando:

<< Mi spieghi come mai ho dormito qui stanotte? >>

Lui ghigna, alzandosi, e rompendo la magia che si era creata.

Si dirige, in boxer, verso la porta nera che dovrebbe essere il loro bagno, spiegandomi:

<< Ti sei addormentata sul divano ieri sera, così ti ho portata qui. >>

Chiudendosi la porta alle spalle, inizio a sentire lo scorrere dell’acqua.

Cioè, ci sono io nella stanza, e lui si prende tutti i comodi?

Io che dovrei fare, nell’attesa? La calzamaglia?

Sbuffando mi lascio cadere sul letto di peso, iniziando ad architettare il mio piano di fuga.

Scarto l’ipotesi di usare il Portone Principale, oppure i passaggi che portano ad Hogsmeade.

Potrei sempre arrivare sulla Torre di Astronomia e spiccare il volo con la scopa….

Però mi potrebbero vedere.

O magari andare con il Mantello dell’Invisibilità attraverso il passaggio del Platano Picchiatore, tanto, è vero che esce ad Hogsmeade, ma abbastanza lontano da qualsiasi negozio, o passante che possa intercettarmi.

Ridefinendo i particolari della fuga, non mi accorgo del cigolio della porta che si apre, e del rumore di passi che mi si avvicinano.

Alzo lo sguardo, per incontrare la visione celestiale di Malfoy tutto bagnato, coperto solo da un asciugamano.

Chiudo la bocca immediatamente.

<< Bambolina, mi dovrei cambiare. Per me non ci sono problemi se vuoi assistere, ma se, in caso contrario, la visione dei gioielli di famiglia Malfoy ti imbarazza, ti consiglio di darti una lavata nel frattempo, per evitare di appuzzonirmi la Sala Comune. >>

Mi alzo con un sorriso strafottente, e mi dirigo verso il bagno.

Prima, però, mi fermo accanto a lui, alzandomi in punta di piedi, e gli sussurro nell’orecchio:

<< Sei davvero bello quando dormi. >>

Non faccio in tempo a chiudermi la porta alle spalle, ed impedire il suo “Anche da sveglio, bambolina”, di trovare piena approvazione nel mio cervello.

 

 

 << Non potevi evitare di dormire nel mio stesso letto? >>

<< E perché? Per passare un’appassionante nottata sul divano? Ma siamo pazzi! >>

<< Si, come no. Ammettilo che ci hai approfittato, stanotte. >>

<< No, bambolina, quella sei stata tu. Non ero io ad avere la mano sul tuo sedere, o ad essermi appiccicato a te come un polipo. Dove le classifichi queste azioni? >>

<< Nella categoria “Dormivo, non l’ho fatto a posta, ma è tutta colpa tua che mi hai messo nel tuo stesso letto!” >>

<< La prossima volta ti lascio dormire sul divano, oppure addirittura sul tappeto! >>

Sbuffando mi lascio cadere sulla poltroncina della loro Sala Comune.

Una volta vestiti e lavati, siamo scesi dal dormitorio, sotto gli occhi di tutta Serpeverde.

C’era la Parkinson che mi fissava come se volesse Cruciarmi (cosa che, molto probabilmente vuole fare davvero), la maggior parte delle ragazze Verde-Argento stavano per scoppiare in lacrime, mentre il resto semplicemente spalancava la bocca così tanto che il labbro inferiore sembrava arrivare a terra.

Anche perché, ovviamente, hanno tutti frainteso, e domani su quel giornale di merda, sarà annunciata una nostra ipotetica scopata, a caratteri cubitali.

Entro il primo morso della colazione, poi, tutti mi fisseranno ancora più spudoratamente, e sarò sulla bocca di tutti per un ulteriore motivo.

Fantastico!

Fortuna che tutto questo non me lo vivrò a lungo.

Il mio piano diabolico è quello di fare colazione, per non destare sospetti, per poi dire ai miei amici che vado nella Sala Comune Serpeverde per la punizione, recuperando nella nostra ora mattutina di buco, le ore perse ieri.

Poi Appellare la mia scopa, calarmi dalla finestra, indossare il Mantello dell’Invisibilità che metterò appunto nella borsa, per poi dirigermi furtivamente vero il Platano Picchiatore.

Una volta fuori dalla Stamberga Strillante, spicco il volo con la mia Firebolt, e do il via alle ricerche.

Sono un genio del male!

Muahahah….

<< Potter! Dormito bene oggi? >> mi sfotte Zabini.

<< E certo che ha dormito bene! Insomma era con me, no? >> risponde per me Malfoy, mentre si sediamo tutti e due sui soliti divanetti, dove Nott e Zabini si stanno sbellicando, e dove la Greengrass ci ha appena raggiunti.

<< Come mai tante risate a prima mattina? >> chiede la Principessa Serpeverde.

<< Oh, nulla… >> sghignazza Nott, tentando di usare un tono abbastanza serio << …stavamo solo prendendo per il culo questi due, che stanotte hanno fatto tutto fuorché dormire. >>

La bionda si gira verso i diretti interessati, con un sopracciglio alzato.

<< Davvero? >>

Sospiro.

<< No. È solo che questo galantuomo qui… >> indico Malfoy, casualmente con il dito medio << …non voleva dormire sulla poltrona, così abbiamo dovuto condividere il materasso. >>

Poi aggiungo, vero quei due idioti, prossimi ad un mega Schiantesimo

<< …ed abbiamo semplicemente dormito. Anche perché non l’ho mica fatto a posta ad addormentarmi ieri sera. Semplice abbiocco improvviso… >>

<< Fantastico. >> commenta lei semplicemente, mandando un’occhiata eloquente verso Malfoy, che si limita a spostare lo sguardo altrove, con aria scocciata e irritata.

Bah, valle a capire le Serpi.

<< Vabbè… >> annuncio, alzandomi << …io vado. Ehm…ci si vede. >>

Sto per uscire dal Ritratto, quando la voce di Zabini attira la mia attenzione.

<< Ehi, Potter! Aspetta! >>

E così mi ritrovo a camminare fianco a fianco con una delle ultime persone da cui me lo sarei aspettata.

 

<< Allora…tra te e Draco…va tutto bene, no? Insomma, niente più duelli, per lo meno… >>

L’imbarazzo è molto evidente, soprattutto il mio.

Non capisco dove voglia arrivare.

Svoltando a destra, le due coppie che ci vedono, smettono di baciarsi immediatamente, per fissarci sbalorditi.

Li ignoro.

In fondo sempre meglio di Dennis Canon, caduto da una rampa intera di scale, alla nostra vista.

<< Già, si può dire che abbiamo abbassato le bacchette… >>

<< Sai, da un lato mi dispiace. Era bello vederlo perdere a duello con una ragazza. La cosa non gli piaceva molto. >>

Sorrido, orgogliosa di me stessa.

Draco Malfoy ha sempre avuto la fama di grande duellante, e lo è sul serio.

Ha battuto molti dei più bravi combattenti, tra i quali Seamus, e la cosa non ha fatto che accrescere il suo odio verso la Serpe.

Ma, chissà come mai, non ha mia osato sfidare Harry.

Avrebbe perso sicuramente, considerata la nostra esperienza accumulata nell’arco del tempo.

Di certo essere Schiantato da una ragazza, per di più me, deve averlo fatto incazzare parecchio.

<< Infatti, lui odia perdere. >>

<< Non sai quanto… >> concorda Zabini, prima di lasciar cadere su di noi un pesante silenzio.

Mentre continuiamo a camminare, mi accordo di non essere pronta e troppo nervosa, per sopportare tutti gli occhi della Sala Grande su di me, a causa di una dormitina accidentale.

Il mio piano, per non destare sospetti su una mia fuga, va a farsi fottere.

Mi espellano pure!

Tanto prima o poi mi scopriranno, tanto vale fare colazione da sola.

O meglio, con Zabini.

<< Ti va se non andiamo in Sala Grande? >>

 

 

<< Allora...fammi capire bene. Tu mi avresti raggiunta, prima, solo per parlare di Malfoy? Su cui, tra l’altro, non c’è niente da dire? >>

Siamo nella Stanza delle Necessità., da circa un’oretta.

Io posso prendermela con calma, stamattina.+

La prima lezione ce l’ho alle 10.00, e in qualsiasi caso, comunque non ci sarei andata visto il mio prossimo impegno.

Lui non ne ho idea.

La Stanza ha preso le sembianze di un piccolo salotto con un tavolo, una sedia lussuosa e verde per Zabini, e un’amaca affiancata al tavolo per me.

Senza dimenticare il cunicolo che collega la Stanza alle Cucine, attraverso il quale Kreacher ci ha portato la colazione.

Vi ho mai detto quanto amo questa stanza?

<< Certo. >> afferma la Serpe, però con poca convinzione.

Non lo conosco da molto, ma nel tempo, con Harry e Ron, ed anche con Dudley, ho imparato a capire, più o meno, la complicata mente maschile.

<< Capito. Vuoi il mio aiuto con la Greengrass. >> affermo convinta.

Lui fa una faccia alla “Sgamato”, per poi annuire, cercando di celare il suo imbarazzo.

<< Secondo me lei è già sulla buona strada per… >>

Ma non riesco a finire la frase, perché un Patronus a forma di serpente entra nella Stanza, attraverso una parete.

La voce di Malfoy si espande in tutta la stanza.

“Blaise, dove cazzo sei? Sei con la Potter?”

<< Cos…? >> cerco di domandare io, ma all’improvviso la porta della Stanza delle Necessità si spalanca, permettendo al Principe delle Serpi, di fare la sua entrata in scena.

<< Che cazzo! Per trovarvi, che fatica! Fortuna che ho evocato il Patronus, ed ero qui vicino… >> poi, rivolgendosi verso di me << …Potter, ti conviene uscire di qui, e vedere che sta succedendo. >>

E dall’occhiolino che mi rivolge dopo, capisco che è una bella notizia.

E una bella notizia, in questo momento, può essere solo una:

I Cacciatori sono tornati…

 

 

Oltre ai Cacciatori sono tornata anche io!

Stavolta ci ho messo tanto per scrivere un capitolo, non solo corto, ma anche senza grandi risvolti,a parte il ritorno di Harry e gli altri.

Dovete scusarmi, ma l’ispirazione viene a mancare sempre più spesso in questo periodo!

Ancora una volta non posso ringraziarvi di persona, scusatemi tanto, ma se perdo ancora altro tempo, rischio di essere lasciata qui dai miei!

Infatti, stiamo per partire!

Torno il 3, quindi fino ad allora non credo riuscirò a scrivere molto..:(

Vabbè, semplicemente vi ringrazio di cuore, tutti color che hano recensito anche gli scorsi capitoli!

Recensite!

BIGIA

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Capitolo 18
*** Halloween ***


HALLOWEEN

Corro.
Corro come una pazza.
Prendo tutti i passaggi che conosco, tutte le scorciatoie che la Scuola possa offrire.
Mi faccio largo tra la folla, che, sempre più numerosa man mano che mi avvicino al grande Portone, cerca di rallentare la mia folle corsa.
Ma non hanno capito niente.
Appena Malfoy mi ha dato la notizia, mi sono precipitata fuori dalla Stanza delle Necessità, percorrendo 7 piani di scale, con la stessa velocità di un giaguaro.
Scivolando dai cornicioni delle scale, per risparmiare tempo, infilandomi tra gli arazzi, non fermandomi a domandare scusa alle minino 6 persone che ho fatto cadere, un solo pensiero mi si affaccia nella mente.
Sono tornati”.
Ed in questo momento, sento di poter addirittura vincere a braccio di ferro con Grop.
C’è un via vai pazzesco.
Professori che corrono, la Chang e Madama Chips che Appellano medicinali da ogni dove, studenti che spingono a destra e sinistra, per poter curiosare meglio.
Dall’alto dell’ultima scalinata noto che non si possono spostare più aventi del confine del portone…sicuramente ci sarà una barriera messa dalla Mcgranitt, per non far catapultare tutta la Scuola addosso ai miei amici.
Arrivata alla fine delle scale, in un catena di mormorii, tutti quanti si girano verso di me, lasciandomi un varco tra la folla per passare.
Lecca culo…
Percorro gli ultimi metri sempre correndo, andando a rotta di collo verso il giardino, dove intravedo delle sagome.
La barriera, non so come, non mi impedisce di passare.
Sicuramente sarà opera della Mcgranitt.
Ed allora ricomincia la mia corsa pazza, finchè, dopo qualche metro, metto a fuoco meglio la figura di mio fratello.
Ha i capelli scompigliati, alcuni graffi sul viso, pantaloni strappati, e una fasciatura sul braccio destro, che Cho Chang sta finendo di medicargli, trattenendo a stento la bava.
Appena alza gli occhi, incontra il mio sguardo.
E sorride.
Io?
Io ricomincio a correre, saltandogli al collo, come una bambina, stringendolo in una presa strangolatrice.
Lui ricambia il mio abbraccio, e per una buona manciata di minuti restiamo così, semplicemente abbracciati.
Vorrei urlargli che è un’ idiota, che mi aveva promesso che sarebbe tornato presto, che invece mi ha fatto preoccupare come una matta, che mi è mancato da morire, che la prossima volta andrò con loro anche completamente ingessata, che gli voglio bene, che sono contenta che è finalmente tornato.
E invece resto zitta.
Rimango aggrappata alle sue spalle con quanto forza ho in corpo, ritrovando la mia ancora di salvezza.
<< Ehi! E a noi? Nessuna accoglienza particolare? >>
Quella voce.
Dio, se mi è mancata.
Mi stacco da mio fratello, per gettarmi tra le braccia della mia migliore amica, Hermione.
I capelli ricci mi inondano la faccia, ed io ne approfitto per far asciugare gli occhi lucidi.
Tengo stretta anche lei, finchè una sua tosse sarcastica, mi avverte che la sto strozzando.
E mentre corro ad abbracciare anche Ginny e Ron, sento che finalmente Hogwarts ha riacquistato l’atmosfera di “Casa”, che l’ha sempre contraddistinta,e che in questi ultimi giorni era volata via con loro.



<< E’ stato davvero orrendo. Non credo di aver temuto così tanto per la mia vita, dopo l’anno scorso, come in questa occasione. Ovviamente non dirlo a nessuno, specialmente Harry. Non gli ho mai detto quanto ero realmente spaventata; già la situazione faceva schifo, non occorreva che l’Eroe del Mondo Magico si facesse prendere da un attacco d’ansia. >>
Io ed Herm siamo comodamente sedute sotto il nostro amato ciliegio.
Sono passate circa 24 ore dal loro ritorno, che ci ha fatto ottenete un giorno di vacanza fuori programma.
La Preside è stata così sollevata di vederli ancora una volta sani e salvi, che ha concesso a tutti la possibilità di astenersi dalle lezioni, solo per un giorno, e per darci la possibilità di riabbracciare i nostri compagni.
Ovviamente con questo, le Serpi dovevano essere esonerate dal giorno- vacanza, viste le facce per niente commosse al ritorno dei Cacciatori.
Ma si sa, per saltare le lezioni si farebbe di tutto, ed è per questo che Zabini, Nott e Malfoy, si sono presentati al tavolo Grifondoro verso colazione, in modo da farsi vedere da tutti i professori, con sorrisi altamente finti, e pacche sulla schiena che sembravano più dei pugni.
“ Amici cari! Che gioia immensa riavervi qui con noi!”
Proclamata ufficialmente la frase più falsa dell’anno.
Tutti sanno dei nostri dissapori, ma, a quanto pare, si è apprezzata la prima conversazione tra mio fratello e Malfoy senza insulti gravi, così anche loro adesso staranno cazzeggiando per i corridoi del castello.
<< Quando ho visto tutte quelle figure incappucciate piombare su di noi, ho pensato “Addio Mondo!”.
Ma poi, non chiedermi come, siamo riusciti a scappare, ed io ho anche tolto la maschera a quel bastardo di Lucius Malfoy. Ci siamo rifugiati nella palude, abbiamo trovato una grotta, ma sentivamo che ci cercavano ancora. In realtà, in questi giorni, non hanno mai smesso. Non potevamo affrontarli tutti quanti, erano almeno una 40ina, e noi solo in 4.
Non potevamo né uscire allo scoperto per Materializzarci, né chiamare aiuto, né provare spostarci, né informare almeno te della nostra situazione.
Quegli stronzi avevano fatto le cose per bene, ce ne siamo accorti appena il primo tentativo di Materializzazione è fallito, come anche quello di evocare un Patronus.
Ci avevano chiusi in trappola come topi. Avevamo applicato intorno alla grotta gli Incantesimi soliti, quelli per non farci trovare, quelli che usammo tutto l’anno scorso…ma sapevamo che era questione di tempo prima che riuscissero a scovarci. Non sapevamo più che fare, stavamo per disperarci, quando ci scoprirono. Non so come cazzo fecero, ma dall’apertura della grotta spuntò un cappuccio nero.
Fortunatamente erano solo 3 quei tizi,ed è stato facile sconfiggerli.
Ci avevano preso le scope, ma quei bastardi avevano 3 belle Firebolt, che ci hanno permesso di andarcene.
Per un pezzo abbiamo dovuto portare quei pesi morti con noi, a causa della barriera che avevano messo intorno al perimetro della palude. Ricordi, quella puoi attraversare solo se hai il Marcio? Comunque grazie al loro bel tatuaggio siamo fuggiti. >>
<< E quei tre, che fine hanno fatto? >>
<< Morti. >>
Lo dice abbassando la testa,ed accendendosi una sigaretta, cosa che faccio anche io.
Hermione non ha mai fumato molto, soltanto alle feste, o quando è stressata.
Ed in questo caso lo è.
Perché essere attaccati da 40 Mangiamorte, termine che lei non ha voluto usare, non è un buon segno.
Solo Voldemort può controllarli, ma lui è morto, per la miseria!
E se, in ogni caso, fosse riuscito, Dio solo sa come, a rinascere, cazzo, la cicatrice avrebbe dato qualche segno, no?
Perciò escludo un suo ritorno.
Ma questo, in un certo senso, non fa che accrescere la mia preoccupazione.
Perché non sapere chi è il tuo nemico, non fa che accrescere la tua inferiorità nei suoi confronti.
<< Allora Kiki… >> interrompe Herm i miei pensieri, con voce di nuovo allegra come sempre, con una punta di malizia << … Ho saputo che te la sei spassata con Malfoy, nella nostra assenza! >>
Merda!
Le lancio un’occhiataccia esasperata.
Ieri sera abbiamo fatto una piccola festa nella nostra Sala Comune, per festeggiare il loro ritorno, e solo un intervento divino di Godric ha impedito ad Harry e Ron di ammazzarmi, quando hanno letto il titolo di pagina di quel giornaletto insulso.

LA REGINA GRIFONDORO TRASCORRE LA NOTTE CON IL PRINCIPE DELLE SERPI.
Nuovo amore tra le stelle della Sala Grande? O solo una bottarella e via?

<< Uffa, per l’ennesima volta! Non l’ho fatto a posta ad addormentarmi nella loro Sala Comune! È stata tutta colpa della Kensington! E giuro sulla mia becchetta che, appena scopro l’autrice di quel giornale di merda, la ammazzo! >>
Mentre la risata di Hermione fa sbollire la mia rabbia, un’altra voce fa fare al mio stomaco almeno 4 capriole.
<< Sempre manie assassine tu,eh? >>
Oddio!
Malfoy, Zabini e Nott sono qui davanti a noi, con i soliti ghigni sexy, e la tipica aria strafottente.
Inutile dire che Malfoy è, come dico sempre, da stupro.
<< Forever and ever. E poi sei tu che coltivi certe mie manie… >>
Mi accorgo troppo tardi che la mia frase potrebbe essere mal interpretata.
Prego Godric che nessuno se ne accorga, ma le risate di tutti i presenti, compresa quella traditrice di Hermione, mandando a puttane le mie speranze.
<< Wao, bambolina, non lo sapevo…Grazie del complimento! >>
Ottimo. Prima figura di merda della giornata.
<< Intendevo…cioè… non volevo dire…dicevo delle manie assassine! >> cerco di spiegarmi alzando la voce, per far si che si senta chiara e tonda al di sopra delle loro risate.
Fatica inutile, visto che devo aspettare 15 minuti buoni, per smettere di sentire battute sceme, e sghignazzi.
<< Allora, anche se so che non mi inviterete, ma tanto mi imbucherò comunque, come vanno i preparativi della festa? >> domanda Herm, rivolta alle Serpi qui di fronte.
<< Bè… diciamo che non riusciamo a trovare le cubiste, ed abbiamo tempo solo fino a domani. Se vuoi proporti Mezzosangue… >> risponde Nott, con un ghigno depravato in viso.
<< Potter, l’invito si stende anche a te… >> aggiunge Zabini, mentre io e la mia amica ce la ridiamo, al pensiero di noi 2 vestite in maniera succinta, che sbattiamo le tette in faccia la primo maiale che capita.
<< Si, come no. La scuola è piena di puttane, cercate da qualche altra parte. >> ribatto io.
<< Provvederemo. Tanto nessuna ragazza mi dice di no, qualunque cosa le chieda. >>
Modesto il biondastro…
<< Anche se… >> aggiunge prima di andarsene << …con te si voleva fare un salto di qualità. >>
Per poi rubarmi la sigaretta dalle labbra, e andarsene con i suoi amici, lasciando me e ‘Mione a bocca aperta.


<< Non ci sarai andata troppo pesante? >> mi domanda Cho Chang.
Una dozzina si secchi e irati “NO!” le chiariscono le idee.
La festa è stasera, ed i miei amici sono tornati.
Che momento migliore per me, per attuare la mia vendetta su Doug?
E quale momento migliore, se non a colazione, sotto gli occhi di tutti, per lanciargli il mio Incantesimo?
Nessuno mi denuncerà, non dopo aver saputo quello che voleva farmi, e dopo aver visto il mio sguardo assassino, in aggiunta a quello di Harry, e mezzo tavolo Grifondoro.
Credo proprio che Doug non parteciperà alla festa.
Anche perché Madama Chips e la Chang, troveranno la cura in minimo 3 settimane, considerata la natura dell’Incantesimo, ed il fatto che quasi nessuno lo conosce.
In effetti siamo circa 7 ad esserne a conoscenza,in tutto il Mondo Magico, primi fra tutti Fred e George, inventori della Fattura, e del suo Contro Incantesimo.

Fred…

Scaccio l’immagine del suo sorriso dalla testa, e l’idea che, adesso, siamo in 6 a poter usare la Formula.
Volete sapere cosa il povero Doug ha subito per aver messo le mani addosso alla Regina Grifondoro?
Si chiama “Crescita del Pene”.
Il suo affare avrà la bellezza di 2 metri di lunghezza, a tempo indeterminato.
Non può mica andare in giro con questo coso che esce dai pantaloni, e sarà un grande imbarazza farselo curare da due infermiere.
Donne.
È stata tutta colpa del suo affare se stava per violentarmi l’altra sera…e sarà il suo affare a pagarne le conseguenze.
Uuh… guardatelo, non può nemmeno camminare.
Quanto mi dispiace.
E mi apro in un ghigno alla Voldemort.


<< Mancano solo 2 ore alla festa. Quindi, calcolando la solita oretta di ritardo, tra circa 15 minuti, Lavanda e Calì inizieranno ad urlare e correre per la stanza, trattandoci come delle bambole. >> commenta Ginny sarcastica, mentre siamo tutte e tre sedute sul letto della rossa.
Hermione legge un libro, Ginny si sta mettendo lo smalto per unghie, ed io…boh, io non sto facendo un cazzo.
La riccia alza la testa dalle pagine, per ridere della battuta di Ginny.
Adesso tra di noi va di nuovo tutto a gonfie vele.
Gli 8 giorni di pericolo, hanno aiutato i miei amici a superare la fase di orrendo imbarazzo, dopo una rottura.
Ginny ha persino già messo gli occhi su Terry Steeval.
Considerato che lui le va dietro dal terzo anno, la vedo bene come coppia.
Spero soltanto che mio fratello non la prenda male.
Anche lui e Ron sono tornati amici come prima, considerato che tra i due non c’era un vero e proprio motivo di litigio.
Insomma, tutti felici e contenti.
Chissà se durerà…
<< Ragazze! Agli armadi! >> proclama Lavanda ad alta voce, facendoci ridere per aver confermato alla perfezione la teoria di Ginny.
Come sempre prima di qualsiasi festa, la nostra stanza, da allora, si trasforma in un campo di concentramento.
Vestiti sparsi ovunque, scarpe fluttuanti, trucchi Appellati disordinatamente… insomma, come sempre.
E l’argomento di dialogo principale sono, sfortunatamente, sempre i ragazzi.
E quando Lavanda parla, per l’ennesima volta della sua scopata con Malfoy, mi cresce un certo nervosismo.
Tanto che la boccetta di smalto che stavo Appellando dal bagno, esplode.
Poi si passa a Calì, che, pare, si sia presa una bella cotta per Seamus.
Ma lui non credo ricambi.
Ginny impiega circa mezz’ora a farsi dare consigli su come rompere il ghiaccio con Terry, facendo Calì e Lavanda felici, e rendendo me ed Herm le uniche annoiate.
Quando tocca alla riccia, le liquida, semplicemente spiegando di non essere più innamorata di Ron, ma non avere già puntato altri.
Ma i minuti peggiori sono quando l’attenzione si sposta su di me.
<< Vabbè, Lav, è inutile chiediamo qualcosa a Kiki. Tanto sappiamo già che ha una tresca con Malfoy. >>
Hermione, che si stava infilando una gonna, cade sul letto, mentre Ginny si causa una bella scia di rossetto sulla guancia.
<< In fondo, non è un caso che dica il tuo nome quando ha un orgasmo. >>
Il rossetto cade completamente dalle mani della rossa, e la gonna rischia di scucirsi.
<< Cosa??!! >> domandano in coro.
<< Niente… >> tento di difendermi << …è solo Lavanda che inventa stronzate. Non c’è nessuna tresca tra me e Malfoy, né ci sarà mai. >>
A quel punto mi prende la paura che mi possa crescere il naso, prima di darmi dell’idiota e continuare a vestirmi.
Dovrei scrivere un libro.
Perché avere due pettegole in stanza fa cagare”.

<< Ehi, voi due. Stasera è la vostra prima festa da molto tempo, da single! Preso preservativi? >> scherza Seamus, rivolto ad Harry e Ron.
Tutti quanti si mettono a ridere, comprese Hermione e Ginny.
Le opzioni sono 2: o tutte e due hanno completamente dimenticato i loro ragazzi, oppure meritano un Oscar per la recitazione.
<< Seam! Ma il tuo è davvero un chiodo fisso! >> ribatto, sempre ridendo, mentre con tutti gli altri ci dirigiamo furtivamente alla Festa di Halloween, nel bagno di Mirtilla.
<< Ovvio che lo è! Ho una amica come te! >>
E di nuovo scoppiamo a ridere, stavolta tutti, tranne Calì che mi manda un’occhiataccia.
Che palle!
<< Ehi, Harry! Attento a Mirtilla, adesso. Scommetto che cercherà di metterti le mani addosso! >> commenta Herm, facendo sghignazzare tutti noi, e impallidire mio fratello.
Infatti, come la mia amica aveva predetto, l’accoglienza che la fantasma dedica a mio fratello è più che calorosa.
Tra complimenti, battutine maliziose, ed inviti scandalosi, io ed i miei amici Grifoni raggiungiamo la Camera dei Segreti piegati in due dalle risate, seguiti da un Harry molto poco divertito.
<< Smettetela! Che cazzo, non è colpa mia se Mirtilla vuole scoparmi! >>
<< E’ perché sei troppo sexy, Harry! >> sillaba tra le risa Calì, appoggiata alla colonna con la faccia di Serpente.
Appena mi asciugo le lacrime agli occhi che le troppe ridacchiate mi avevano causato, do un’occhiata alla Sala.
Non me la ricordavo così grande.
E nemmeno tanto intrigante.
Ma si sa, le serpi hanno la sensualità nel DNA, era ovvio che una loro creazione sarebbe stata talmente…affascinante.
Per riprendere la nostra scritta “Welcome to the Jungle”, che mettemmo all’entrata della Stanza delle Necessità alla festa di Herm, delle lettere di fuoco sono posizionate alla fine del cubicolo che porta alla Camera.

Welcome to Hell


Benvenuti all’Inferno
Un po’ macabro, ma dà un tocco di stile e sensualità in più.
D’altronde siamo ad Halloween.
Ogni serpente-colonna ha una serie di zucche stregate che li avvolgono il busto di serpente, ed ogni bocca è stata trasformata in Privè, grazie probabilmente ad un Incantesimo di Spazio.
Dove, ai tempi del Basilisco, c’erano quelle parti di pavimento affondate nell’acquetta putrida e grigia, adesso ci sono i tavoli per i cibi e gli alcolici.
L’acqua resta, ma di un più decente colore blu e, da come galleggiano i baristi, i chioschi con le bibite, e quelli che si stanno prendendo un drink, vi è stato fatto un incantesimo per “Camminare sulle Acque”.
La pista è stata allargata, ed è già gremita di gente che balla in modo più, o meno sexy.
Dalla “cuccia” del Basilisco, alias la statua di Salazar Serpeverde, è stato ricavato lo spazio privato delle Serpi, e sulle sporgenze dei capelli da pazzoide del Mago,sono stati arrangiati i piedistallo per le cubiste.
Sono in tutto 4, vestite da Vampire, con il sangue finto che cola dai lati delle labbra, sicuramente con dei bianchissimi quanto falsi canini appuntiti, dei perizomi e dei reggiseni molto poco coprenti, e dei mantelli di colore Verde, Rosso, Nero e Giallo, per richiamare le 4 Case.
Ovviamente quella con il mantello Verde è di gran lunga la più bella.
Egocentrici e vanitosi Serpeverde.
Pipistrelli, non si sa se veri o meno, che volano per la Sala, accompagnati addirittura dal corpo defunto del Basilisco, la cui decomposizione è stata sicuramente interrotta da qualche Incantesimo, completano l’atmosfera da brivido della Festa.
Più la musica spacca timpano di un qualche gruppo Magico, la voglia di divertirsi prenderebbe anche una vecchia 60enne in menopausa.
<< Buon Halloween, sorellina! >> proclama Harry al mio orecchio, prima di trascinarmi nella danze.
Tutti quanti ci raggiungono in men che non si dica, e subita mi ritrovo sballottolata tra le braccia dei miei compagni.
Una giravolta con Dean, un Caschè con Seamus, un giro con Ron, un abbraccio con Harry, una catena di braccia con le ragazze.
 Ci avviciniamo anche ad Ernie, Terry Steeval, che viene subito rapito da Ginny, Hannah e Justin, insieme ad altri ragazzi Corvonero.
Mi sto divertendo un mondo, ma non posso non impedire ai miei occhi di vagare per la Sala, alla ricerca di una testa bionda e due occhi fottutamente grigi.

Comunque non devo aspettare molto per vederlo.
Perché ad un certo punto il Dee - Jay abbassa di colpo la musica, facendone solo da sottofondo, e la porta del cunicolo si spalanca, per far entrare le Serpi.
Che cazzata teatrale.
Draco Malfoy, sexy più che mai nei suoi pantaloni strettissimi di pelle, la camicia blu con scritto “Rape me*”, e il gilet sbottonato nero, precede la Compagnia della Serpe, composta da un Blaise Zabini da togliere il fiato, con uno dei cappelli più fighi che abbia mai visto, un Theodore Nott più affascinante che mai, e le ragazze.
Daphne Greengrass, come al solito pari ad una Dea in bellezza e grazia, con un vestito stupendo che arriva al massimo a metà coscia, di colore bianco, come la purezza che lei non rappresenta.
Millicent Bulstrode, mascolina come al solito.
Pansy Parkinson, che trotterella accanto a Malfoy con un sorriso da ebete, cercando di prendergli la mano che lui le nega, e compressa come una sardina in un vestito cortissimo, con una scollatura che non lascia proprio un cazzo all’immaginazione.
Hermione lo definirebbe “Vestito a Giro Cozza”, perché effettivamente quella è l’unica parte che tiene coperta.
A malapena.
<< Uh, che palle! Si può rimettere la musica?! >> si lamenta Dean.
Ma le Serpi non sentono.
Perché continuano a camminare verso il centro della Pista, facendosi spazio facilmente tra la folla visto che essa si apre come le gambe della Parkinson, al loro passaggio.
Ma poi c’è qualcuno che non si sposta.
Indovinate chi?
<< Potter. Togliti. >>
<< Avete fatto la vostra sfilata. Adesso si può rimettere la musica. E tu, puoi benissimo fare il giro, Malfoy >>
Gli occhi di mio fratello e Malfoy mandano maledizioni.
Si stanno Cruciando con lo sguardo.
<< Hai dimenticato le paroline Magiche, Potter. >>
<< Avada Kedavra? >>
<< Ah-ah. Sbagliato. >>
Le mani scattano contemporaneamente alle Bacchette.
Okay, questi due non sono normali.
Ih Gesù! Va bene che si stanno sulle palle a vicenda, ma è esagerato arrivare alle Bacchette per non spostarsi di 3 cm!
Una mano corre subito alla Bacchetta di Malfoy, come una a quella di Harry.
Daphne Greengrass e me medesima fulminiamo con lo sguardo i nostri rispettivi migliori amici.
<< Basta. C’è tanto spazio qui. >> conclude Herm, con uno sguardo che raggelerebbe persino il cuore di Hagrid.
Insomma che succede qui?
Mentre io tiro mio fratello più a destra, la Principessa delle Serpi spinge il biondastro più a sinistra, così da continuare il loro teatrino.
Una volta arrivati alla Bocca di Salazar, la musica può riprendere e la folla silenziosa e attenta che si era radunata intorno a noi riprende piano piano le sue danze.
Io resto immobile come congelata nella mia posizione.
Perché nell’attimo in cui Malfoy mi è passato accanto, mentre un fulmineo braccio di Harry mi stringeva la vita in un abbraccio possessivo, i suoi occhi mi hanno nuovamente incatenata.
E stavolta c’era qualcosa di diverso nel suo sguardo.
Non so dirvi cosa.
Ma di sicuro c’era.
Un qualcosa che mi ha sia spaventata, che affascinata.
Ancora adesso non riesco a distogliere lo sguardo dalla sua schiena.

Da allora la Regina Grifondoro si sentì sempre osservata.
Costantemente.
Da sue occhi affilate come lame.
E in effetti aveva ragione.
Perché Draco Malfoy la stava tenendo d’occhio.
Perché, anche se non lo aveva dato a vedere, la vista di Kimberly Potter, quella sera talmente bella, da far passare un omosessuale all’altra sponda, lo aveva turbato.
La visita del fratello coglione, quel pomeriggio, nei suoi Sotterranei, non era riuscito a turbarlo così tanto.
La litigata che ne era seguita, nemmeno quella era riuscita a turbarlo così tanto.
Figuriamoci la comparsa della Mezzosangue, che li aveva divisi quando stavano per picchiarsi, e la sua strana dolcezza nel calmare lo Sfregiato.
Okay, doveva ammetterlo, la frase carica di un odio insolito anche per loro 2 :“Stà.Lontano.Da.Kim.” lo aveva un po’ mosso dentro, ma niente in confronto a quella visione deliziosa.
Quei pantaloni strettissimi e a vita bassa, quella maglietta blu notte che le lascia scoperta praticamente tutta la schiena, la scollatura modesta ma meravigliosa, i capelli acconciati in morbidi boccoli, neri come i bracciali che porta.
Gli occhi, circondati dal nero intenso della matita, che però non perdono quel loro colore bellissimo, le labbra, così carnose e rosse, sicuramente morbide e lisce.
Era bella.
Ecco perché la sta ancora osservando, da sopra la spalla della ragazza Serpeverde con cui sta ballando in modo molto poco casto.
Ecco perché il bacino della stessa ragazza a stretto contatto con il suo, le sua mani piccole tra i suoi capelli biondissimi, le sue labbra morbide sul suo collo bianco, e la sua stessa mano sul sedere della fanciulla, non gli provocano il solito effetto.
La Regina Grifondoro si sente sempre osservata.
Costantemente.
Da sue occhi affilate come lame.
E in effetti aveva ragione.
Perché Draco Malfoy la stava tenendo d’occhio.
Perché Draco Malfoy aveva scelto la sua prossima preda.

<< Ragazzi, vado a prendere da bere! >> urlo nell’orecchio di Ron, talmente appiccicato a Lavanda, che non credo possa fare passare nemmeno un alito di vento.
Bah, non credo mi abbiano sentito.
Prima di allontanarmi dalla pista, vengo intercettata da una giravolta di Seamus, che mi lascia un bacio a stampo, per poi dirigermi verso i lati della Camera, dove, sull’acqua, sono stati posti i chioschetti.
Ho sempre desiderato camminare sulle acque, e devo ammettere che farlo è davvero una figata.
<< Un Colpo della Strega, per favore. >> ordino al barista, che mi fa l’occhiolino ed annuisce.
<< Andiamo sul pesante stasera, eh? >> dice una voce alle mie spalle.
Non mi giro a guardarlo, so già chi è.
Aspetto che mi affianchi e che ordini il suo Champagne, Annata 1961, delle migliori vigne dei Goblin.
<< Io forse. Ma tu, Zabini, vai certamente sul costoso. >>
<< Resto comunque un Serpeverde. Ed sono un ragazzo di un certo rango. Sai come si dice…le cose di classe vanno con le cose di classe. >>
Trattengo una risatina, e ribatto.
<< Modesto. >>
<< Sempre. Cin cin..? >>
Facciamo un piccolo brindisi, lui con il suo pregiatissimo drink, io con il mio buonissimo alcolico.
<< Allora… >> inizio, dopo il primo piccolo sorsetto << …come va con la bionda? Progressi? >>
Appena il suo cervello elabora di chi sto parlando, il sorso si spumeggiante liquido rischia di andargli di traverso, e si esibisce in piccole tossi che cerca di nascondere dietro l’orlo del bicchiere, facendomi ridere.
<< Ehm…bè…ecco…diciamo che… >>
<< Sei ad un punto morto vero? >> deduco, alzando il sopracciglio, e sorridendo divertita del suo imbarazzo.
Blaise Zabini è sempre stato il soluto bastardo terribilmente sexy.
Ha sempre usato le ragazze di mezza scuola per soddisfare i suoi piaceri personali, per poi mandarle via a calci in culo.
Insomma, un tipo alla Malfoy.
Ma quando ci va di mezzo il cuore, o i sentimenti veri, anche una Serpe può cambiare, a quanto pare.
E il fatto che, dal 1^ Settembre, codesto individuo davanti a me non si sia scopato nessuna sciacquetta, la dice lunga sul suo intestardirsi su Daphne Greengrass.
Ovviamente, essendone il primo interessato, è uno dei pochi a non sapere che la donzella lo ricambia.
Oddio! Sto iniziando a parlare come l’autrice di quel giornale pettegolo!
Alzo gli occhi, sempre sorridendo, e noto degli occhi verdi chiarissimi fissarmi dall’alto degli occhi della statua di Salazar Serpeverde, alias privè delle Serpi più importanti.
Mentre io ghigno, cogliendo la gelosia negli occhi della Principessa Serpeverde, e Zabini si passa la mano tra i capelli imbarazzato, le mie iridi catturano un’altra immagine molto meno piacevole.
Draco Malfoy, al centro della pista, mi sta fissando.
Spudoratamente.
Ma non è quello che mi turba.
Ma il cosa sta facendo nel frattempo.
Perché il suo bacino è completamente appiccicato ad una moretta, con cui si sta appassionatamente baciando, o meglio divorando la faccia.
Le tiene la mano sul sedere, stringendo forte.
L’altra posizionata tra i capelli avvicina il viso della troia ancora più al suo, come se fosse possibile.
E nonostante tutto questo mi guarda.
Con quegli occhi tanto maledetti quanto ipnotici.
Una fitta mi fa accartocciare lo stomaco, e mentre il mio sguardo saetta nuovamente verso la Greengrass, mi decido.
Torno a guardare Zabini, con sguardo determinato.
Non so cosa voglia ottenere da tutto questo alla fine, ma adesso sento di dover far fidanzare i due Serpeverde.
Forse perché mi piace come coppia, forse perché ho semplicemente voglia di avere il merito di un sorriso.
 [ …oppure perché ho bisogno di avere le prove che anche le Serpi più stronze possono cambiare… ]
<< Ti va di conquistarla una volta per tutte? >>
<< Ovvio. >>
<< Sei disposto a fare qualunque cosa? >>
Pausa.
<< Si. Potter, mi devo spaventare? >>
<< Forse. >>
E lo bacio.
[ …oppure perché ci godo a vedere di sfuggita il suo sguardo accendersi di rabbia… ]
Non credevo che sapesse baciare così bene, Zabini.
Wao…
Dopo un attimo di esitazione, mi guarda negli occhi, e deve trovarci qualcosa di positivo, perché prende anche lui a baciarmi.
È bravo.
Sa come far eccitare una donna, anche con un semplice bacio.
Sa come essere né troppo irruento, né troppo lascivo.
Sa come far danzare due lingue.
Sa dove mettere le mani e dove no.
Sa che la sua mano un po’ più su del mio sedere è un ottimo punto dal quale scendere qualora la ragazza lo consente.
Ma…
Un altro bacio, ad un’altra festa, con un’altra Serpe… bè, non c’è paragone.

Mi stacco da lui, e mi guardo intorno, per accertarmi che i miei amici non ci abbiano visti.
Loro no, ma a giudicare dalle facce sconvolte di molta gente, direi che altri si.
Poco male, poi spiegherò.
Piuttosto, controllo che le persone giuste ci abbiano visti.
Ed infatti dalla finestra-occhio del Privè Serpeverde di vede guizzare una ciocca di capelli biondi, ed una moretta puttana, viene allontanata dal corpo di qualcuno nel centro della pista.
Torno a guardare Zabini, che mi sta fissando dubbioso.
<< La gelosia nelle ragazze apre molte stanze chiuse. Vai dalla Greengrass, e ti prego non fare il coglione. Sfrutta la carta della sua gelosia, che è alquanto evidente adesso, ed affonda il colpo finale. >>
Ghigna.
<< Potter, Potter, Potter… non ti facevo tanto stronza. E nemmeno tanto Serpe. >>
<< In teoria dovrebbe essere un insulto… >> sorrido << …ma stavolta lo prenderò come un complimento. In bocca al lupo. >>
<< Crepi. >> risponde prima di salutarmi facendo sbattere i nostri pugni l’uno contro l’altro, e allontanarsi verso una della Stanze prima adibite a condutture.
Adesso dovrebbero essere camere da letto.
E torno dai miei amici, che mi accolgono come niente fosse.


Ma la sensazione di essere osservata non se ne va, per tutta la sera.
Anche adesso, a distanza di un’oretta e mezza dal bacio con Zabini, sento ancora due paia di occhi seguirmi.
E la cosa, invece di irritarmi…mi fa stranamente piacere.
Mentre Ron ed Harry sono spariti, il primo con Lavanda e il secondo con una ragazza Tassorosso del nostro anno, Dean e Luna si sono prenotati una della camere da letto, Ginny chiacchiera in modo molto intimo con Terry, io ed Herm torniamo a prenderci da bere.
Stavolta mi limito ad una Burrobirra, non mi va di trascorrere il resto della festa sbronza.
Ma non restiamo sole per molto.
Perché veniamo raggiunte da Seamus.
<< Eccole qui, le mie donne! >> esclama prima di metterci le braccia intorno alle spalle di entrambe.
<< Senti, Herm… >> dice dopo, con tono supplichevole << …ti prego, dì a Corner cosa pensi di lui una volta per tutte. Il tuo ex mi sta facendo girare le palle! >>
Io scoppio a ridere, al pensiero di quel poveraccio di Michael, che, da quando Hermione lo lasciò dopo circa 2 settimane, continua a stressare tutti noi, per mettere una buona parola per lui, con ‘Mione.
<< Ma non si arrende mai, questo? Che palle! >> si lamenta irritata la mia amica, prima di dirigersi a passo svelto verso Corner.
Il vestito azzurro svolazza intorno alle cosce, e molti ragazzi si girano a guadarla in modo molto depravati, cosa che li fa guadagnare lo sguardo assassino di Seam.
<< Allora piccola… nessuna nuova preda stasera? >>
Fammici pensare… le Serpi non valgono?
<< No… >>
<< Come mai? Insomma, non dico che devi essere la nuova puttana di Hogwarts, ma dopo quella storiella con Mark di Corvonero all’inizio dell’anno…non ti piace più nessuno? >>
Non mi piace davvero più nessuno?
Credetemi, non lo so nemmeno io…
<< A-ah! Ho capito! Quel qualcuno sono io, e non vuoi dirmelo! Ammettilo! >>
Scoppiamo a ridere tutti e due, prima che la scia di profumo lasciata da una ragazza, passata accanto a noi, non distrae il mio amico.
<< Ehi, Seam! Quella tipa ti stava guardando il didietro… perché non di provi? >>
E dopo un sonoro bacio sulla guancia, il didietro di Seamus, tanto sospirato da quella ragazza, fa in modo di raggiungerla.
Il sorriso che ne segue, però mi muore in gola, quando una strana sensazione mi coglie lo stomaco.
Mi giro di scatto, e noto le iridi grigie di Malfoy fisse su di me, ancora.
Non ne posso più.
Non so spinta da quale forza Divina, inizio a camminare verso l’entrata del Tunnel, quello che porta o fa uscire dalla Camera dei Segreti.
Mi faccio largo tra la folla lentamente, conscia di avere il suo sguardo ancora addosso.
Arrivo al cunicolo, e lo percorro completamente, esco definitivamente dalla Festa e dal Bagno di Mirtilla, mi lascio alle spalle la musica e la confusione, grazie ai soliti Incantesimi anti-sgamo, sempre con la stessa sensazione addosso.
Lui mi sta seguendo.
Ed infatti, arrivati a metà corridoio del secondo piano, sento afferrarmi il polso.
Qualcuno mi fa voltare bruscamente verso di lui, e mi basta il profumo per riconoscerlo.
Ma la visione del suo viso, arrabbiato come mai l’avevo visto, mi chiarisce tutti i dubbi.
<< Buonasera Malfoy. >>
<< Buonasera bambolina. O dovrei chiamarti la nuova concubina di Hogwarts? >>
Ahia.
Questa ha fatto male.
<< Non so a cosa ti riferisci. E adesso, per l’amor di Godric, lasciami. >>
<< No. E non fare la finta tonta con me. Non ti basta essere scopata da Finnigan? Devi anche provarci con il mio migliore amico? >>
E a lui che cazzo gliene frega?
<< Punto primo. Io non mi faccio sbattere da Seamus, né da altri. Secondo, il bacio con Zabini è stato solo per far ingelosire la Greengrass. Terzo, io posso anche scoparmi tutta Hogwarts. Non.Sono.Cazzi.Tuoi.
Vogliamo parlare della moretta con cui stavi scopando in mezzo alla pista, o della biondina che ti ha praticamente fatto una sega in mezzo a tutti? Oppure aggiungiamo anche la Grifondoro idiota con cui stavi allegramente pomiciando? >>
Insomma, lui può fare ciò che vuole, e io no?
E poi, chi sarebbe per venire a fare lo stronzo con me, e darmi della puttana?
<< Vedi qualche segno di rabbia nelle tue parole… >> mi si avvicina e mi sussurra sensualmente all’orecchio << …Gelosa, bambolina? >>
Si.
<< No, affatto. >>
Cerco di spostarmi da lui, ma non ci riesco.
E non perché non sia abbastanza forte, ma perché non riesco a trovare la forza di volontà per farlo.
<< Piuttosto tu. Sei tu ad essere geloso. o sbaglio? >> rispondo, tanto per irritarlo.
<< Non sbagli, bambolina. >>
Il mio cervello ci mette un po’ ad assimilare la sua frase, complice il suo sguardo ipnotico che adesso ha incatenato il mio, e che mi impedisce di ragionare coerentemente.
Capisco il significato di quelle 3 fottute sillabe, solo quando sento le sue labbra sulle mie.
E non capisco più niente.
Sento solo che qualcosa, dentro di me, si muove.
Ed allora rispondo al bacio con quanta passione ho in corpo.
Sono così presa dal momento, che mi accorgo solo all’ultimo momento di essere stata sbattuta al muro con forza, e che la mi gamba destra è sollevata all’altezza del suo fianco, mantenuta dalla sua mano.
Quando passa a baciarmi il collo, lasciando scie incandescenti con la lingua, un flash mi colpisce.
Il ricordo di questa stessa posizione, ma con un amante diverso, rievoca in me una certa inquietudine.
Stranamente non sono rimasta molto scossa da quell’episodio, ma adesso sentirmi delle mani addosso rievoca quei momenti, e le sensazioni di panico che hanno scatenato.
Istintivamente cerco di staccarmi dal contatto con la pelle di Malfoy, ma la sua mano sulla mia gamba ed il suo torso completamente addossato al mio me lo impediscono, aumentando la mia irrazionale paura.
Quando inizio a divincolarmi, smette di esplorarmi il collo, e prende a sussurrarmi nell’orecchio.
<< Calma, bambolina. >>
Il suo tono, il suo respiro così vicino, il suo profumo, il rimettersi in moto del mio cervello, mi fanno pian piano calmare.
Lo guardo negli occhi impenetrabili.
È davvero lui.
Non è quel maledetto maiale.
È solo Malfoy.
E con questa frase, che fino a pochi mesi fa mi avrebbe fatto subito mettere mano alla bacchetta, mi abbandono a lui completamente.

Ben presto le nostre labbra si rincontrano, nella più bella e passionale danza di lingue che abbia mai intrapreso.
Inizia ad accarezzarmi la gamba sempre in modo più frenetico, ed anche il nostro modo di baciarci si fa più violento.
I respiri si fanno affannati, i toraci si alzano e si abbassano freneticamente, pensieri che di casto non hanno davvero un cazzo si affacciano veloci nella mia mente, e l’eccitazione di entrambi cresce ad ogni secondo che passa.
La sua è la più…visibile.
Senza staccarsi di un centimetro da me, mi tira qualche metro più a destra, dove apre una porta di legno e ci fa entrare in un’aula, generalmente in disuso.
Mentre si gira, bacchetta alla mano, per sigillare la stanza, ho modo di riflettere su quello che sto facendo.
È sbagliato.
Non dovrei farlo.
Dovrei assolutamente andarmene.
Dovrei tornare dai miei amici.
Non avrei nemmeno dovuto lasciarmi seguire, né toccare, né baciare.
Decido di dar retta alla giustizia, alla mia immagine di Regina Grifondoro, alle mie responsabilità di non far venire infarti a mio fratello, se dovesse scoprirci.
E, vi giuro, sto per andarmene, è quella la mia intenzione, ma poi lui si gira.
E mi guarda, con quegli occhi che mi hanno sempre avuto in loro potere.
Qual viso da Angelo Dannato.
Quel corpo di Demone Incantatore.
Ed allora mi getto ancora tra le sue braccia, riprendendo a baciarlo con più foga, se possibile, di prima.
E smetto di pensare.
Semplicemente chiudo i contatti con il mio cervello, e mi abbandono ai miei istinti animali.
Ed allora tutto perde senso.
Tutto tranne i nostri corpi che si cercano, si vogliono, si incontrano.
Ben presto i vestiti formano un cumulo disordinato sul pavimento, e Dio solo sa se c’è qualcosa di più bello di Draco Malfoy, senza vestiti.
Le nostre sono carezza passionali, violente, di chi ha aspettato troppo, rudi, ma allo stesso tempo non c’è fretta in ciò che facciamo.
Quando mi slaccia il reggiseno, resta un lungo istante a fissarmi, in modo come al solito impassibile, ma un ghigno d’ammirazione sfugge dalle sue labbra perfette, che si tuffano nelle mie curve, facendomi quasi arrivare all’apice del piacere.
Mi spinge contro un banco, quando, ormai stufi, sia le mie mutandine che i suoi boxer raggiungono il pavimento.
E diventiamo un solo corpo.
Averlo dentro di me…non credevo fosse stato tanto appagante, eccitante,intrigante, seducente, passionale…insomma bello.
Da un ritmo lento e irregolare, dopo poche spinte troviamo subito la nostra armonia, come se fosse una vita intera che facciamo sesso.
Ed è infatti questa la sensazione che provo, quando con poche carezza, riesce a trovare i punti a me più sensibili, ad accarezzarmi nel modo giusto.
Sempre.
I nostri gemiti si fanno sempre più alti di volume, sino a che entrambi non raggiungiamo l’orgasmo.
Ci accasciamo a terra, esausti.
Fa apparire un specie di materasso, prendendo la bacchetta qualche metro più in là.

Ma non finì lì.
Lo facemmo più volte, tutta la notte.
Ed ogni volte era diversa.
Ogni volta era più bella.
E fu così che la notte tra il 31 Ottobre e l’1 Novembre trascorse.
Tra gemiti, urla soffocate, respiri affannati, corpi, baci, carezza audaci.
Due delle persone più distanti che si possano mai incontrare ad Hogwarts, quella note si ritrovarono più uniti di quanto, persino loro stessi, immaginano.



* Stuprami

Sia lodato il Signore!

Sia per il mio aggiornamento, dopo10 giorni di assenza.
E va bè…che ci volete fare.
Scusatemi ma la mia ispirazione ultimamente va e viene.
Ma una Lode al Tizio Lassù ci vorrebbe anche per questi due…finalmente hanno esaurito il loro (e credo un po’ di tutti) desiderio.
Non so ancora bene come procederà la faccenda, ma credo che proprio da adesso le cose si complicheranno.
Muahahah!
E adesso i ringraziamenti:
LaBabi: Grazie mille! Eh già, finalmente i Cacciatori sono a casa! Spero che questo capitolo ti piaccia!
_Niki_,: Ti ringrazio, e mi scuso se ogni volta faccio aspettare! Allora, che ne pensi di questi pezzi un po’ più hot?! Alla prossima…!
Dabuz: Wao, un nuovo lettore! Ottimo! Sono contenta che la mia ff  ti piaccia! Per il continuo…non preoccuparti. Salvo catastrofi naturali, ho tutta l’intenzione di portarla a termine! XD

Recensite!

BIGIA

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Capitolo 19
*** Lust ***


LUST

<< E’ una mia impressione, oppure oggi Terry era più bono del solito? >>
<< Dio, Ginny! L’avrai detto almeno 45 volte! Per favore basta! >>
Guardo Herm con un sorriso esasperato.
<< Dai, Herm! Lo sappiamo come è fatta! Adesso che non ho più la scusa di un imbarazzo fraterno mi parla del suo ragazzo ogni secondo…anche di certi particolare che potrebbe tenersi per se…. >>
<< Insomma…siete o non siete le mie migliori amiche? Se non con voi con chi ne parlo? >>
Segue un silenzio di rassegnazione.
<< A proposito…voi due che mi dite? >> domanda Ginny con la sua vocetta maliziosa e le sopracciglia che fanno su e giù dagli occhi, in un chiaro segno di chi è in vena di parlare dei cazzi tuoi.
Io ed Herm ci guardiamo, e magicamente si riprende a ciarlare di Terry Steeval, nuovo ragazzo di Ginny Weasley.
Stranamente anche Hermione è silenziosa.
Non la si può certo paragonare alla Parkinson, oppure anche a Lavanda e Calì che non passano nemmeno una settimana senza tentare di rimorchiare qualcuno, ma anche lei è una ragazza, ed è sempre stata abbastanza interessata al mondo maschile.
Insomma, non al livello dei suoi libri, ma finchè non le mettessero i bastoni tra le ruote per quanto riguarda lo studio, Hermione ha sempre analizzato l’altro sesso con sguardo critico, per poi scegliere le sue fiamme.
Ron, Krum, Michael Corner, Cedric Diggory, Dean, McLaggen, ed altre storie meno importanti che non ricordo…
Insomma, si può dire che non sia affatto la verginella acida che potevano considerarla tutti al primo anno.
Ed il fatto che non sia affatto interessata a nessuno, ultimamente, mi fa pensare che stia ancora male per Ron.
E questa sarebbe davvero una brutta notizia, vista la situazione di rosa, fiori e sesso sfrenato che c’è di nuovo tra Ron e Lavanda.
Insomma,ci siamo sempre dette tutto, non credo mi nasconderebbe una cosa del genere, ma non riesco a trovare altre risposte ai miei dubbi sulla nuova e alquanto strana depressione della mia amica.
Ogni volta da la colpa al troppo studio, ma so che non è così.
Chissà perché non me ne vuole parlare…

Da quale pulpito viene la predica….

Va bene, okay, la mia coscienza ha ragione.
Sorvoliamo.
<< Ehi ragazze!.. >> sentiamo chiamarci alle spalle da una voce conosciuta.
Infatti, una volta girateci, la chioma svolazzante di Calì ci raggiunge, sventolando nelle due mani curatissime e coperte da raffinato smalto rosa (bleah!) un conosciuto giornaletto.
<< …ho appena trovato il nuovo numero sotto il banco! Silenzio che lo leggiamo! >>
Io ed Hermione stiamo per andarcene,ma il braccio di Ginny, e quello di Lavanda appena spuntata dal nulla ci trattengono.
Mentre Calì inizia ad aprire la copertina, un capannello di ragazze si è appena radunato intorno a noi.

NUOVA CONQUISTA DEL NOSTRO EROE
Harry Potter colpisce ancora: Romilda Vane
Bello.
Coraggioso
Forte.
Dolce.
Romantico.
Affascinante.
Aggettivi che descrivono alla perfezione l’Eroe del Mondo Magico più sexy che ci sia.
E adesso si aggiunge anche: Disponibile.
Da quando si è lasciato con Ginny Weasley, il nostro Harry si sta dando al classico stile di vita “Sex, Drugs, and Rock ‘n Roll”.
È trascorso circa un mese e mezzo dalla festa di Halloween, e da allora il numero della amanti del Re Grifondoro si può quasi paragonare a quello di Draco Malfoy.
O meglio, ad un vecchio record che il biondo portava avanti.
Chi ha gettato un Incantesimo Incasinante sulla nostra Scuola?
Perché è da quella fatidica festa che il mondo di Hogwarts, come l’abbiamo sempre conosciuto sta andando a rotoli.
Harry Potter si da alla pazza gioia con le donne, in dubbio se lo fa per dimenticare la Weasley, adesso fidanzata con Terry Steeval, oppure perché vuole semplicemente divertirsi.
Il nome di Draco Malfoy non lo si può affiancare a quello di una ragazza, per la solita bottarella e via, da quella fatidica festa.
Il nostro biondino sembra non avere più a che fare con l’altro sesso, cosa alquanto strana e sospettosa.
Ma non preoccupatevi. Scoprirò cosa c’è sotto.
Kimberly Potter bacia Blaise Zabini alla festa, scandalo che si rivela una semplice spintarella per la coppia Zabini-Greengrass, gesto d’amicizia inaspettato da due persone tanto diverse.
Blaise Zabini ormai non rientra più nelle classifica dei “Playboy” della nostra scuola, talmente preso dalla sua nuova e, ammettiamolo, bellissima ragazza, Daphne Greengrass.
Ginny Weasley finalmente cede alla corte spietata di Terry Steeval, dimostrandosi davvero pazza di lui, dopo circa 45 giorni di fidanzamento, e superando una volta per tutte la cotta per il Ragazzo Sopravvissuto, caratteristica che rientrava persino nella Carta d’Identità della rossa.
Hermione Granger e Kimberly Potter sembrano aver rinunciato ai contatti con l’altro sesso, anche loro.
Le spiegazioni sono 2: o entrambe sono segretamente innamorate, oppure hanno fatto un voto di castità al Signore, ed in quel caso, ragazzi, sono cazzi amari.
Delle ragazze più ambite di Hogwarts, di questo passo, resterà solo Madama Chips.
Perché tra fidanzamenti vari, scioperi di rapporti con il sesso opposto dai motivi inspiegabili, cambi di personalità, qui non si capisce più nulla.
Solo una notizia nuovissima di origliata:
Tutti gli alunni dovranno tornare a Scuola subito dopo Natale, per motivi al momento sconosciuti.
Parola della Mcgranitt.
Insomma, tutti i nodi vengono al pettine, e la stessa cosa accadrà con questi , ma lancio un S.O.S:
“Cercasi Spazzola più grande del Mondo.”

Seguono interminabili test per scoprire se la tua matita per occhi è davvero buona come credi, oppure liste di tecniche di seduzione, ed altre cazzate varie.
Mi giro alla mia destra, per proporre ad Hermione di andare a prendere una boccata d’intelligenza da qualche parte, ma non c’è.
Sbuffando, e domandandomi come diavolo abbia fatto ad andarsene senza che io me accorgessi, mi districo dal gruppetto di ragazze pettegole, e mi avvio da sola verso una meta non ben definita.
Comunque quel giornale almeno su una cosa aveva ragione.
Qui è cambiato tutto.
Precisamente dalla festa di Halloween.
Sono felice che mio fratello non stia male alla notizia del fidanzamento di Ginny, al contrario di quello che suppone la Rivista, ma ammetto che a volte esagera.
Insomma, Romilda Vane!
Va bene che a volte le bottarelle e via possono accadere, ma lui ne sta facendo il suo nuovo stile di vita.
Vabbè, contento lui.
Ma non è il solo ad avere qualcosa di strano.
Anche Hermione.
Come ho detto prima, e come ha sottolineato il giornale, sono settimane che non si dedica all’altro sesso.
Ma alla fine non sarebbe niente di così eclatante e scandaloso se il tutto non fosse accompagnato da occhiaie profonde e momenti tristi sul viso della mia amica.
È solo che tutti questi secondi sintomi ci sono eccome, aggiunti al suo essere sempre pensierosa.
All’improvviso però, una mano sul mio polso interrompe il filo dei miei pensieri, e solo un’altra mano sulla bocca mi impedisce di urlare, per lo spavento.
Mi sento trascinare verso un angolo del corridoio, ed è solo quando sento la mia schiena cozzare contro un petto maschile, mi tranquillizzo.
Perché ho subito riconosciuto il profumo.
È lui.
Mi giro di scatto non appena la sua mano si abbassa delicatamente dal mio viso, prima di arrivare a sfiorarmi il collo con lunghe dita bianche.
<< Dio! Ti sembra il caso di farmi venire un infarto?! Devi sempre farmi incazzare?! >>
<< Ovvio, bambolina. Incazzata sei ancora più eccitante… >> risponde semplicemente.
Dopo un ultimo sguardo irato mi fiondo sulle sue labbra come un assetato su una caraffa di acqua fresca.
Lui appoggia la schiena al muro, trascinando il mio corpo addosso al suo, prendendomi dal sedere.
Le mie mani passano subito ai suoi capelli.
Sa che mi piace accarezzarglieli, e dopo le prime volte di opposizione si è ormai arreso.
Il nostro bacio si fa sempre più acceso, finchè, sempre con le mani sul mio sedere, mi alza sempre più su sul suo corpo, fino a sentire la sua eccitazione su di me.
<< Non vorrai mica fare sesso nel corridoio, Malfoy? >>
<< Io lo farei ovunque, Potter, è lei che ha i tipici attacchi puritani, che,mi creda, non le si addicono affatto… >>
Mi stacco dalla nostre labbra che, mentre parlavamo continuavano a sfiorarsi, per guardarlo meglio in viso.
<< Mi dai del “lei” adesso? >>
Senza degnarmi di una risposta, riprende a baciarmi.
Penso che ormai lo avete capito.
Sono stata a letto (o meglio su un banco) con Draco Malfoy,la notte di Halloween,  e da allora non abbiamo mai smesso.
Ogni buco tra i nostri impegni è ottimo per i nostri incontri clandestini, ogni scusa, ogni punizione, si trascorre tra baci roventi e carezze incandescenti.
Ovviamente, tutto questo è assolutamente segreto.
Solo Zabini, Nott e la Greengrass ne sono al corrente, dopo averci sorpresi nel suo letto mezzi svestiti, durante un ipotetico ripasso di Pozioni.
Ma, ovviamente, anche loro mantengono il segreto.
So perfettamente che sbaglio, facendo tutto questo, ma non riesco a rinunciarci.
Eppure sono costretta a mentire ai miei amici giorno dopo giorno, a mentire a me stessa, ad ignorare la mia coscienza.
La sera della festa di Halloween è stata l’inizio delle mie bugie.
Secondo i miei amici ero andata sulla Torre di Astronomia, e per i troppi drink mi ero addormentata lì.
Mi hanno creduta, in fondo che motivo avevo per mentire?
Poi è arrivato il Lunedì, e con esso la punizione.
Avevo bisogno di parlare con Malfoy di quello che era successo la notte prima, di mettere le cose bene in chiaro, ma, non chiedetemi come, siamo finiti a rotolarci tra le lenzuola.
E quella è stata la seconda volta, di una lunga serie di… vabbè avete capito.
All’inizio erano solo piccoli incidenti di percorso, momenti di sesso avvenuti solo per la forte attrazione fisica che c’è tra noi, e che ci portava a tuffarci sul suo letto dopo nemmeno 10 minuti di solitudine nella sua stanza.
Ma poi si sono fatti sempre meno casuali, sino a che non abbiamo addirittura iniziato a darci appuntamento.
Quando uno dei due vuole l’altro, chiama.
Adesso, però, è davvero un caso che l’abbia incontrato.
Una mano, dalle mie natiche, prende a salire verso la schiena, sino a fermarsi sul bordo della maglietta e provare a sfilarla.
Ma la mia mano glielo impedisce.
<< Ma sei scemo?! E se passa qualcuno? >>
Si rimpossessa delle mie labbra, ghignando.
Dopo un giro di lingue, riprende a parlare a fior di labbra.
<< Lo facciamo unire a noi, che ne dici? >>
Intanto la sua mano si è completamente infilata sotto la mia maglietta, e adesso è subito corsa al gancetto del reggiseno, quando mi allontano da lui.
<< Oh certo! Allora perché non andiamo a scopare davanti a mio fratello? Perché non facciamo un’orgia tutti insieme appassionatamente? >>
Inizio ad innervosirmi, non so nemmeno io il motivo.
So solo che la mia voce si è alzata di qualche ottava.
<< A me starebbe anche bene. La Mezzosangue ha delle gambe da favola e Fiammetta ha due tette niente male. Per lo Sfregiato e Lenticchia…preferirei non ci fossero… >>
La rabbia irrazionale che sento crescermi dentro raggiunge il culmine, quando nomina i miei migliori amici, specie quegli apprezzamenti che poteva benissimo evitare su Herm e Ginny.
<< Ma perché devi sempre fare lo stronzo?! >>
La mia faccia è serissima, e quella frase mi è quasi uscita urlata.
Forse è da questo che si accorge che non sto affatto scherzando, che sono incazzata sul serio.
Di conseguenza il ghigno sparisce dal suo viso, per fare spazio ad un’espressione fra l’irritato e l’incredulo.
Magari lui non capisce proprio il motivo della mia sfuriata improvvisa, ma io inizio a farlo.
Il mese e mezzo di bugie ai miei amici inizia a pesare.
I sensi colpa sono diventati insopportabili.
E la coscienza urla di lasciar perdere questo circolo vizioso.
<< Bambolina, non è che hai preso qualche pasticca? Si può sapere che cazzo hai? >>
<< Non ce la faccio più, ok? Sono stanca di mentire sempre ai miei migliori amici…a mio fratello! Ad Harry, cazzo! Sto raccontando una marea di puttanate ad Harry! E tutto questo solo per…. >>
La rabbia sul suo volto si fa sempre più accesa.
Si stacca dal muro sul quale era ancora appoggiato, e mi si avvicina minaccioso.
Nonostante questo, però, non riesco ad avere paura di lui.
Mi afferra il mento con le dita, e mi costringe a guardarlo negli occhi.
<< Ascoltami bene. A me dei tuoi amichetti idioti non me fotte un cazzo. Se vuoi spassartela con me, anziché sprecare il tuo tempo con quei 4 sfigati, sai dove trovarmi. Altrimenti saprò benissimo come rimpiazzarti… >>
E con queste parole, più dolorose di uno schiaffo in piena faccia,si allontana, lasciandomi da sola in corridoio, mentre mi accascio sul pavimento, scivolando lungo la parete.


<< Insomma, io dico che è strano. Cioè, Malfoy che non lo da a nessuna da un mesetto abbondante. Io dico che non è normale. >>
<< Lav, sono d’accordo con me, ma non mi spiego il motivo… >>
Siamo nella Sala Comune, e sono circa le sei del pomeriggio.
Quando sono tornata nella mia Comune, con la stessa faccia che avevo quando assistetti al ritorno di Voldemort, avevo solo voglia di distrarmi, per evitare che i miei pensieri prendessero la forma di un certo Serpeverde.
E le opzioni erano due: o gettarmi a capofitto sui miei compiti, oppure individuare qualcuno capace di farmi pensare a tutto, fuorché avesse occhi grigi, capelli biondi e corpo da stupro.
Ovviamente ho scelto la seconda opzione, ovvero ascoltare le mie amiche spettegolare.
Lavanda, Calì, Ginny e Luna stavano animatamente discutendo delle nuove news sui cazzi degli altri, tutte quante stravaccate sul divano con una bella sigaretta tra le labbra.
Quale occasione migliore per non pensare alla mia ennesima litigata con Malfoy?
È stato questo il mio pensiero, non appena mi sono seduta accanto a Lavanda sul mio divano preferito.
Ma il mio piano si è rivelato un fiasco assurdo, quando l’argomento dei loro pettegolezzi si è spostato sulla fonte dei miei ultimi e numerosi guai.
Quando anche Hermione si è unita a noi, l’ho trovata con una faccia più sconvolta della mia, e non ho avuto il cuore di dirle di venire con me ad Hogsmeade.
Tutt’ora fissa le fiamme del camino con aria pensierosa.
<< Secondo me un motivo al suo strano comportamento c’è… >> commenta Luna ad alta voce.
Tutte le teste si girano di scatto verso di lei, tranne quella di Herm.
Okay, lo ammetto, anche la mia attenzione è incentrata, mio malgrado, su di lei.
<< …secondo me ha trovato una ragazza che gli interessa sul serio… >>
<< Naaa…impossibile! >> è la risposta di Ginny.
Ma non sono d’accordo Calì e Lavanda.
Perché quest’ultima, abbassando la voce con fare cospiratorio, confessa.
<< La Hamilton di Serpeverde, che ogni tanto si trova a parlare con il gruppo di Malfoy, mi ha detto che ha molto spesso succhiotti o macchie di rossetto sulle camicie. Una volta, quando, entrando nella sua stanza senza bussare, lo ha trovato a torso nudo, ha notato dei graffi sulla schiena…. >>
La cosa sconvolge molto le altre, ma me, ovviamente, no dato che ne sono l’autrice.
La cosa che mi turba è questa tipa stronza che non ha ancora imparato a bussare! La prossima volta che la incontro per i corridoi le darò una lezione di educazione che non si dimenticherà mai!
Stupida troia, scommetto che l’ha fatto a posta.
Voleva solo vedere Malfoy in una mise più sexy della divisa, per poi urlacchiare e saltellare con le sue amichette oche!
Stronza!
Ma la parte più interessante fuoriesce dalle labbra di Calì.
<< Il fatto che “La Ragazza del Giornale” non ne sappia niente, vuol dire che la sua ipotetica relazione la tiene segreta, e per tenerla segreta vuol dire che è sempre la stessa persona con cui si incontra. E, conoscendo Malfoy, il fatto che faccia sesso con la stessa persona da un mese e mezzo, vuol dire…. >>
<< Che per la prima volta Draco Lucius Malfoy si sta affezionando sul serio ad una ragazza… >> conclude Ginny per lei.
Davvero?
Non è possibile…che cosa vanno blaterando queste pazzoidi?
<< Ovvio… >> aggiunge Luna.

Draco Lucius Malfoy si sta affezionando sul serio ad una ragazza

Draco Lucius Malfoy si sta affezionando sul serio ad una ragazza

Draco Lucius Malfoy si sta affezionando sul serio ad una ragazza

Draco Lucius Malfoy si sta affezionando sul serio ad una ragazza

<< Ehm, ragazze…ho… dimenticato la mia borsa in biblioteca. Ci vediamo dom…dopo! >>
E con questa frase le liquido, e corro fuori dal Ritratto.
Una volta superato il settimo piano, inizio a rallentare il passo, e a pensare.
Non è possibile che qualcuno come Malfoy si affezioni davvero ad una ragazza.
Vabbè che poi sarei io.
Insomma, per lui è solo sesso!
Anche oggi, me l’ha ribadito con quelle parole taglienti, tra cui “Saprò benissimo come rimpiazzarti” e “Se vuoi spassartela con me
Però c’è da dire che, dopo la festa, mi sarei aspettata che non mi guardasse più nemmeno in faccia.
Davvero, da quella notte non mi sarei aspettata proprio niente.
Anche io ero convinta, per quanto possa essere stata bene, che sarebbe stato un episodio isolato.
Non so nemmeno io come diavolo ho fatto a cacciarmi in questo casino.
Mannaggia a lui, che deve sempre essere così sexy!
E questo rischiava di essere il mio ultimo pensiero, perché, girando l’angolo ed infilandomi in un passaggio segreto per risparmiarmi almeno un centinaio di scale, la persona che vedo seduta all’angolo, mi fa quasi prendere un infarto.
Pansy Parkinson, con una sigaretta tra le dita, si volta verso di me, e ghigna, nel tipico e ormai conosciuto, stile Serpeverde.
<< Wao, chi si vede! La Regina Grifondoro in persona! >>
<< Ehilà! La ragazza che sussurrava agli uccelli! >>
Alla mia battuta alza il dito medio, per poi riabbassare subito gli occhi, e dire l’ultima frase che mi sarei mai aspettata di sentire da lei.
<< Sigaretta? Siediti, speravo proprio di trovarti. >>
Eh?
No, dico, ma è impazzita anche lei?
Che cosa ha bevuto stamattina, al posto del succo di zucca, Whisky Incendiario?
<< Okay, hai fumato. Oppure questo è uno stupido trucchetto organizzato da te e dalla Bulstrode per ammazzarmi… >> affermo, convinta che, né in questa vita, né mai, Pansy Parkinson possa voler parlare con me, offrendomi anche una sigaretta.
<< Ma ti pare che ti offro anche una sigaretta, se il mio intento è quello? E poi, Potter, ti prego, non sono mica una ragazzina che ricorre ancora a certi trucchetti. >>
Oh, certo che no.
Lei si limita agli attacchi alle spalle…
Comunque, non so perché, decido di fidarmi, e mi siedo accanto a lei su un gradone, afferrando la sigaretta che mi offre.
L’accendo con la bacchetta, ed espiro il fumo.
Resto un po’ con il viso rivolto verso l’alto, per poi abbassare lo sguardo, e notare come il suo sia fisso sul mio viso.
<< Ehi, Parkinson…che fai guardi? >>
<< Esattamente. >>
Oddio, non sarà che….?
<< Uohohoho…mi devo per caso preoccupare? La tua attrazione per me, sappi, che non potrebbe assolutamente essere corrisposta… >>
Mi lancia un’occhiataccia schifata ed incredula, con una spruzzatina di disprezzo.
Vabbè si sa che mi adora, come io adoro lei.
<< La verità è che stavo cercando di capire cosa ci fosse di tanto bello in te, da farmi rinunciare al ragazzo che voglio. >>
La fisso stupita,e per poco la mia mascella non tocca il pavimento.
Ho capito bene?
Dovrei lavarmi le orecchie più spesso?
<< Ehm… n-non so a…cosa…ti riferisci…n-non capisco…io… >>
<< Smettila di fingere. Lo so di te e Draco, me l’ha detto Daphne per farmi mettere l’anima in pace. Al contrario di ciò che pensa l’opinione pubblica, a me interessa davvero di lui. E volevo appunto capire cosa hai tu, che a me manca. >>
Okay, adesso ho davvero visto tutto nella mia vita.
Pansy Parkinson che non fa la papera puttana, e che parla civilmente con me, senza ammazzarmi di botte, dato il motivo del nostro incontro.
<< Senti, adesso la state facendo tutti troppo grande di ciò che è, questa storia. Per lui è solo sesso, ne sono sicura. Tempo qualche settimana, e gli passerà anche questo vizio… >>
Mentre io faccio un altro tiro alla mia sigaretta, lei butta la sua e la fa Evanescere, alzandosi e piazzandosi di fronte a me.
<< Quindi considerate i vostri…come dire? Incontri clandestini…solo un peccato di lussuria? >>
Se lo dice così mi fa venire ancora più voglia di lui…
<< Si. Malfoy li considera tali, credo. >>
La Serpe ghigna, e mi si avvicina, in modo da darmi la possibilità di sentire il suo sussurro.
<< Credimi, se ti dico che conosco Draco da molto tempo. E che il suo vizio più lungo sono stata io, e non ho mai avuto il diritto assoluto sui suoi boxer, per più di una settimana… >>
Mi allontano, mi alzo e la fisso negli occhi con aria dubbiosa.
<< Non ha mai smesso si frequentare altre ragazze? Anche quando stavate insieme? >>
<< No. >> è la sua laconica risposta.
Non deve fargli molto piacere…
E mentre cerco di essere dispiaciuta per lei, un pensiero si affaccia nella mia mente:
“Con me l’ha fatto…!”
Dopo qualche istante di imbarazzante silenzio, fa per andarsene, ma dopo aver percorso qualche metro si rigira verso di me, e aggiunge:
<< Ah, Potter. Hai detto che per Draco è solo sesso, solo un vizio momentaneo, solo una voglia passeggera…E per te? È la stessa cosa? >>
Sto per dirle che, ovviamente, le stesse cose che ho detto prima su di lui valgono anche per me, ma non so cosa, mi fa semplicemente stare zitta.
E vedendo la sua sagoma allontanarsi, mi domando se avrei davvero detto la verità, considerando quello che c’è tra me e Malfoy come del semplice sesso.
Finisco la sigaretta lentamente, cercando di fare mente locale.
Nello stesso momento in cui faccio Evanescere il filtro, un illuminazione mi colpisce come un fulmine a ciel sereno.
Ed i miei piedi prendono a muoversi, quasi animati da vita propria, verso i sotterranei.
Comincio a correre verso la Sala Comune Serpeverde.

<< Ehi Nott! Ehi! >>
Lo raggiungo, mentre stava per girare l’angolo, con una sigaretta penzolante dalle labbra, e mi fermo un attimo a riprendere fiato.
Insomma, fare tutte quelle scale di corsa non è di certo piacevole!
<< Potter! Che ci fai qui? >> chiede, con una punta di sarcasmo.
Tanto lo sa perché, o meglio per chi, sono giunta fin quaggiù..
<< Mi…mi serve… >> ansimo << …la vostra Parola d’Ordine. Oppure fammi entrare tu. Devo parlargli. >>
Non c’è bisogno di specificare di chi dovrei catturare l’attenzione.
<< Mannaggia a voi. Scommetto che avete litigato di nuovo? >>
Annuisco semplicemente, mentre facciamo dietro-front verso il Ritratto del Serpente, Ingresso della loro Sala Comune.
Comunque Nott ha ragione: io e Malfoy litighiamo molto spesso.
A volte per colpa dei miei momenti di pazzia, spesso causati dai miei sensi di colpa, per le enormi cazzate che sto raccontando ai miei amici.
A volte per delle sue uscite da vero bastardo, tipo quando insulta i Mezzosangue.
E altre volte per le sue, o le mie, scenate di gelosie.
Per quanto non mi piaccia litigare con lui, devo ammettere che quando si lamenta di Seamus e delle sue mani lunghe, una certa sensazione di compiacimento si impossessa di me.
Anche se devo ammettere che queste uscite gelose sono recenti.
Nott pronuncia la Parola d’Ordine, che non riesco a sentire, ed entra insieme a me nella sua Comune.
Mi afferra dal braccio, e mi trascina verso i loro soliti divanetti, dove Zabini e la Greengrass stanno chiacchierando, lei sdraiata sulle sue gambe, e dove Pansy Parkinson sta facendo la gatta morta con un ragazzo bruno,che, dalla divisa che porta, sembra un Serpeverde.
<< Ragazzi… >> chiama Nott << …avete visto Draco? La Potter dice che la Kensington li cerca per la punizione… >>
Altra bugia, ma alla fine è solo scena, per non destare sospetti verso le Serpi più pettegole.
La Parkinson alza lo sguardo dalla bocca del brunetto, che era appena venuta a contatto con la sua, per ghignare e rifilarmi uno sguardo indecifrabile.
Anche se posso leggervi le parole “Avada Kedavra” dentro.
<< E’ in camera nostra. Theo perché non resti con noi? Alla fine la Potter se la sbriga da sola, certe faccende scolastiche… >> recita Zabini, facendomi l’occhiolino quando quella ragazza del quarto anno distoglie lo sguardo dalla scena.
Sorrido e, senza dire una parola, salgo verso il Dormitorio Maschile.
Un momento…cosa ci fa in camera da solo?
Sarà davvero solo?
D’un tratto tutti i miei sospetti che mi hanno mossa fino a qui, mi fanno alzare il passo, e, alla fine, entrare nella sua stanza come una furia.
Però tanta rabbia non è necessaria, considerato il fatto che è da solo.
È semplicemente seduto sul letto, con la camicia delle divisa e i pantaloni di jeans che i suoi amici gli regalarono al compleanno, e una sigaretta tra le labbra.
Dio quanto è bello…
<< Ciao bambolina. >> saluta, senza abbandonare quell’espressione apatica, lasciandosi, però, sfuggire un ghigno.
<< Dimmi la verità. E deve essere davvero la verità, non costringermi ad usare il Veritaserum…sei stato con altre ragazze nelle ultime settimane? >>
Ecco l’ho detto.
Il dubbio che mi ha assalito da quando ho letto l’articolo, e che si è fatto più prepotente alla conversazione con la Parkinson.
Se non era mai stato fedele a nessuna, lo è anche con me?
Alla mia domanda si alza dal letto, espira il fumo sul mio viso, e getta la sigaretta nel posacenere d’argento che Levita intorno a lui.
Mi guarda negli occhi, con un’intensità tale che non so cosa mi trattenga dal baciarlo adesso, ora, subito.
<< No. >>
Semplice e conciso.
Dovrei dubitarne, visto il tipo, ma non riesco a non fidarmi di lui.
<< Tu piuttosto, bambolina…lo sai vero che quel Finnigan mi fa girare le palle? Per favore digli, che se allunga un’altra volta le mani, giuro che gliele taglio… >>
Dovrei arrabbiarmi per questa minaccia macabra, ma riesce solo il contrario.
Lo voglio…
Ed infatti sorrido semplicemente e lo bacio.
E devo ammettere che è davvero un bel bacio, come sempre d’altronde.
Ci mettiamo sempre molta passione, e ben presto mi ritrovo a sbottonargli freneticamente la camicia, e senza i miei pantaloni.
Mi afferra dalle braccia, e mi spinge sul letto, per poi venirmi sopra, senza però pesarmi addosso.
Inizia a sfilarmi la camicia, e quando una sua mano si stringe su un mio seno, mi lascio sfuggire un gemito.
Ma all’improvviso si stacca da me, appena in tempo per farmi raddrizzare all’entrata di Zabini nella stanza.
<< Okay, adesso ti uccido, stronzo! >> lo minaccia Malfoy, con la faccia più irritata che abbia mai visto.
In effetti, però,che cazzo!
Non è la prima volta che viene a rompere le palle, quando dovrebbe invece starsene a 100 km di distanza.
<< Ah, mi uccidi pure adesso!? Ero solo venuto qui per dire alla tua ragazza che c’è la Mezzosangue giù in Sala Comune.
È entrata, non so come, e adesso Daphne la sta trattenendo, ma non penso ne abbiano ancora per molto. Un consiglio: vestitevi ninfomani! >>
Ma alla parola “la tua ragazza” ammetto di non averci capito più un cazzo.
Insomma…lo sono o no?
Lui come mi vede?
Come “Quella con cui faccio sesso”, oppure come, appunto, qualcosa di più?
E soprattutto, per me, tutto questo casino che significa?
È davvero solo sesso?
Ma pian piano le parole di Zabini mi raggiungono il cervello, e metabolizzo che la mia migliore amica è proprio qui giù.
Oh cazzo!
Inizio a vestirmi velocemente, come una matta, all’improvviso, mentre Zabini si chiude la porta alle spalle e ci lascia soli, e Malfoy mi imita, infilandosi la camicia.
<< Si può sapere cosa cazzo ci fa la Mezzosangue qui?! >> domanda irritato.
<< Non lo so! Non sapeva nemmeno che ero qui! >>
Dopo circa 20 secondi siamo tutti e due vestiti in modo impeccabile.
<< Scendo prima io. Poi vieni anche tu. Okay? >>
Annuisce e basta, mentre io mi volto verso la porta della sua camera, pronta per la mia ennesima recita.
Merda, questo casino deve risolversi!
Ma all’improvviso sento tirarmi dal polso, ed il mio corpo va immediatamente a cozzare contro il suo, mentre mi cattura subito le labbra, con un bacio mozzafiato.
Restiamo nella nostra danza di lingue per un po’, finchè lui si stacca da me e dice:
<< Non si saluta? >>
Gli tiro un piccolo pugno sulla spalla, ridendo, e inizio a scendere le scale fino ad arrivare nel salottino delle Serpi.
Noto molte facce contrarie alla presenza di due delle Grifondoro che più odiano, nel loro territorio.
Sento un ragazzino del 5^ anno bisbigliare “Non bastava la Potter!? Adesso si aggiunge anche la Mezzosangue!”, per ottenere il mio peggiore sguardo assassino, che lo fa indietreggiare di un passo.
Comunque decido di ignorarlo, e mi appresto a salutare la mia migliore amica:
<< Herm! Che ci fai qui? >>
La vedo alzare lo sguardo dalla conversazione con Zabini, Nott e la Greengrass, per poi alzarsi e venirmi a salutare.
<< Ehi Kiki! Ti stavo cercando dappertutto! Sono aumentate le ora di punizione? Sei sempre qui! >>
Oh certo…è la Kensington che mi obbliga a fare sesso con Malfoy, mica lo faccio di mia iniziativa, cosa crede?
<< Ehi Granger! Abbiamo saputo che sei ancora single! Anche io lo sono…se vuoi farti un giretto… >> esclama Nott con aria maliziosa.
Io mi metto a ridere, ed Hermione abbozza un sorriso.
<< Theo, non sapevo ci provassi con le Mezzosangue… >> commenta irritata una voce alle mie spalle.
Mi giro, anche se so perfettamente chi è, ed anche se l’ho visto pochi secondi fa, in una mise ben più arrapante, non posso fare a meno di mangiarmelo con gli occhi.
Mannaggia a me!
<< Mezzosangue! È sempre un piacere vederti! >> saluta Hermione, in maniera sarcastica, lasciandosi cadere di peso sul divano, accanto a Nott.
<< Furetto! Lo sai che per me è lo stesso! >>
C’è proprio bisogno di insultarlo?
E lui la deve per forza chiamare in quel dannatissimo modo?
<< Okay, adesso che vi siete fatti i soliti complimenti…Herm, dimmi, perché mi cercavi? >>
Alla mia domanda il suo sguardo si fa improvvisamente cupo, ed abbassa gli occhi.
Qui c’è qualcosa di serio…
<< Okay, ci vediamo domani! >> dico, rivolgendomi alle Serpi, per poi afferrare la mia migliore amica per un braccio, e trascinarla fuori dal Ritratto.
Iniziamo a camminare senza proferire parola, ma non si può dire che il nostro sia uno di quei silenzi imbarazzanti, in cui ti affanni per cercare qualcosa da dire.
Semplicemente non ci sentiamo ancora pronte per parlare.
Camminando siamo giunte fino alla Torre d’Astronomia, così ci sediamo su dei cuscini, che lei ha appena ricavato dalla Trasfigurazione di due sassolini, e ci accendiamo entrambe una sigaretta.
Dopo il primo tiro, mentre espiro il fumo dalle labbra, la voce di Hermione mi raggiunge le orecchie, chiara e seria come non l’avevo quasi mai sentita.
<< Sai quando mi chiedete se mi interessa qualcuno, ultimamente? Ed io vi rispondo sempre di no? >>
<< Si… >> rispondo incerta, affannandomi per capire cosa diavolo voglia dirmi.
<< Bè, vi ho mentito. Perché mi interessa qualcuno, seriamente. >>
Resto un po’ in silenzio, a metabolizzare le sue parole.
Perché se non ce l’ha mai detto, di questa sua nuova fiamma, vuol dire che non dovrebbe piacergli.
Non ce ne sono molti, a cui non deve nemmeno avvicinarsi, secondo stupide regole di vecchie antipatia, primi fra tutti Malfoy.
Oddio!
No, dimmi di no!
Dimmi che non è lui!
<< C-chi? >>
Mi si è improvvisamente formato un groppo alla gola, che mi crea difficoltà a parlare.
Tutte le fibre del mio corpo urlano “Non lui!”, e spero davvero che qualcuno Lassù le ascolti.
Hermione fa un altro tiro alla sua sigaretta, espira il fumo, e si volta a guardarmi, con una determinazione negli occhi, che le ho scorto solo quando combatte.
<< Harry. >>
Dentro di me si fanno strada due sensazioni contrastanti.
Sollievo, per la mia stupida e infondata paura.
Stupore per la notizia shock.
Ed è probabilmente per quest’ultima che la sigaretta mi cade dalle labbra, ed io nemmeno me ne accorgo.
<< Mio…mio fratello?! >>
<< Si, Kiki…tuo fratello… >> ammette di nuovo, abbassando per la seconda volta in pochi minuti lo sguardo, lasciando che i suoi boccoli marroni le ricoprano il volto, mentre poggia con la testa sulle sue ginocchia, che abbraccia con le braccia.
<< Ma…ma da quando? Come? Insomma…vi conoscete da una vita…come mai proprio adesso inizia a piacerti? >>
Non si muove, resta nella stessa posizione, ma la sua voce stanca raggiunge lo stesso le mie orecchie.
<< Non so precisamente da quanto tempo mi piaccia. Forse da un anno, 4 mesi, da sempre. So solo che da quando ho iniziato a vederlo sotto aspetti diversi che quelli di un semplice amico…bè non me lo sono più tolto dalla testa. Guarda..! >>
E con la bacchetta fa uscire dalla borsa il Pensatoio che le abbiamo regalato al compleanno, appositamente rimpicciolito, che adesso sta pian piano riprendendo la sua normale dimensione.
<< E’ successo tutto dopo la festa di Halloween. Erano le 6.00, e volevamo aspettare l’alba, anche se ormai la festa era finita, così siamo andati nella nostra Sala Comune, e nell’attesa io ed Harry abbiamo proposto il gioco della bottiglia, sai per provare un gioco Babbano. Tu non c’eri, quindi…vedi… >>
Sposto il mio sguardo incredulo dal suo corpo al Pensatoio ai miei piedi, dove iniziano a prendere forma delle immagini.
Senza farmelo ripetere due volte mi “tuffo” con il viso nella sostanza dei ricordi, per ritrovarmi in Sala Comune quella fatidica sera.

Seduti sui divanetti vicino al camino ci sono Hermione, Harry, Seamus, Calì, Ginny e Terry.
Questi ultimi si tengono per mano, e siedono affianco, segno che si sono già baciati e messi insieme.
Ron e Lavanda mancano, perché probabilmente erano in qualche letto a fare sesso, dato che fu proprio da quella festa che iniziarono a vedersi e uscire insieme.
Mentre anche Neville non c’è, perché quella sera la trascorse nella Comune Corvonero, con Hannah, Ernie e Justin.
Ah, e ovviamente manco io.
E lo sappiamo tutti dov’ero…
<< E quindi adesso dovrei girarla, no? >> chiede Seamus, un po’ imbranato in questo gioco prettamente Babbano.
<< Si, Seam! È il terzo giro che facciamo, come cazzo fai a non averlo ancora capito!? >> gli risponde mio fratello esasperato, scatenando le risa dei presenti.
<< La Mcgranitt lo sosteneva sempre che sei tardone! >> aggiunge Terry, ottenendo in cambio pacche sulla spalla da mio fratello, ed occhiatacce da Seamus.
<< Va bene, va bene, adesso la giro ‘sta merda! >>
Afferra la bottiglia e la fa ruotare, finchè non finisce con la testa voltata verso di lui, e la parte di dietro verso Herm.
<< Dimmi. >> afferma Hermione, con un gran sorriso.
<< Niente. Che dovrei dirti scusa? >>
Gli altri ridono, più per non uccidere il loro amico, che per altro, mentre Harry sta per alzarsi e picchiarlo.
<< Devi dirle una qualsiasi cosa, sorta di deficiente, fa parte del gioco! Un “ciao”, un “Ti voglio bene”, “Usciamo insieme”…quello che vuoi! >> gli spiega.
<< Aaaaah…okay, allora… >> fa una piccola pausa per pensare, e poi dice:
<< Mi fai copiare il tema di Incantesimi? >>
Ancora risate, a parte quella di Seamus quando Hermione fa un secco cenno negativo con il capo.
<< Scordatelo. Dammi. >>
<< Oddio, Herm…qui davanti a tutti?! >>
Segue un silenzio dubbioso, seguito da sospiri esasperati, quando tutti quanti capiscono a cosa si riferiva Seamus.
Certo che da sbronzo è più idiota di Tiger e Goyle…
<< Posso picchiarlo? Dico…posso picchiarlo? Insomma, amico, il tuo cervello è tutto a senso unico?! >>
<< Harry, non venirmi proprio tu a farmi la paternale…chi era che a momenti si scopava la brunetta Tassorosso sulla pista prima? >>
<< Dai ragazzi, basta… >> li interrompe Terry << …continuiamo. Seam, Hermione diceva “Dammi”, sempre perché fa parte del gioco…però giuro sulla mia Bacchetta che se non riesci a capire ancora i meccanismi, aiuto Harry nel tuo pestaggio! >>
Seamus, borbottando parole tipo “Vedremo…Tutta colpa dell’alcool…io tardone?” si alza e schiocca ad Herm un bacio a stampo.
Lui è sempre stato molto espansivo con noi ragazze, a parte quando siamo fidanzate.
<< Comandami. >> continua la mia amica, quando lui si è seduto.
In risposta, ecco il suo comando, preceduto da un ghigno Serpeverde.
<< Visto che il nostro amico Harry ha tanto da criticare il mio cervello, stasera…teniamolo impegnato…Herm, bacio con lingua prego! >>
Ginny, che stava allegramente limonando con Terry, si stacca improvvisamente, e prende a fissare i due miei migliori amici, che a loro volta stanno mandando sguardi di fuoco a Seamus.
<< Seam, non posso baciare Harry! È come un fratello per me! >>
<< Concordo con lei… >>
<< Non mi interessa! Il gioco idiota e Babbano l’avete scelto voi! Bacio prego… >>
Entrambi si girano verso l’altro lentamente, e prendono a fissarsi.
Finché mio fratello non scuote le spalle con aria rassegnata, si avvicina ad Hermione e la bacia.
Pian piano gli occhi di tutti e due si chiudono, e, si vede anche dall’esterno, si lasciano trasportare dalle emozioni.
Il bacio si fa sempre più intenso, non credevo che da loro due potesse scaturire così tanta passione.
Sembrano…sembrano…me e Malfoy.
La cosa più strana e bella allo stesso tempo è che non si staccano.
Non la smettono di far danzare le loro lingue.
Non impediscono alle loro labbra di approfondire questa nuova conoscenza.
Solo quando dai miei amici partono fischi ed ovazioni, allora rompono quest’idillio, guardandosi in maniera indagatoria.
Iniziano a lanciarsi sguardi sempre più intensi.
Sguardi che non sfuggono nemmeno all’attenzione di Ginny…

All’improvviso mi sento risucchiata indietro, come se una forza Divina mi stesse afferrando per i fianchi, e mi stesse tirando verso l’alto…
Così mi ritrovo nuovamente sulla Torre di Astronomia, con accanto Hermione, nella stessa posizione di prima.
Resto comunque in silenzio, per metabolizzare la nuova notizia.
Ammetto di aver sempre visto un feeling molto speciale tra mio fratello ed Hermione, e di aver sempre pensato ad una futura relazione tra i due.
Ma, alla fine, vedendo come la loro amicizia continuava senza alcun cambiamento, ho capito che erano, e sarebbero sempre rimasti, solo amici.
Di quegli amici di cui non puoi fare a meno, amici che sembrano più fratelli per te, amici con cui condividi tutto, amici con cui certi scambi d’affetto sono così intrisi d’amore che la gente potrebbe scambiarli per qualcos’ altro…ma pur sempre solo amici.
Se fossimo stati in un’altra situazione mi sarei messa a saltare di gioia.
Ma siamo in questa situazione.
Ovvero, c’è il problema di Ginny, a cui mio fratello, al momento, non è ancora completamente indifferente.
Insomma, è innamorata di lui da quando aveva 6 anni, ci vuole un po’ di tempo per dimenticarlo del tutto.
E soprattutto, vederlo dopo pochi mesi dalla loro rottura, sbaciucchiarsi con la sua migliore amica, non dovrebbe essere il massimo, per il rapporto tra Ginny ed Hermione.
<< Sai… >> inizia a parlare improvvisamente << ..tuo fratello bacia veramente da Dio, lo sapevi? E quel bacio…non me lo sono ancora tolto dalla testa. È da quella sera che ho iniziato ad immaginarmelo come qualcosa in più che un amico. Non l’ho fatto a posta, ma quasi di riflesso involontario… insomma ci eravamo appena scambiati un bacio di 5 minuti buoni tutti di fila, era ovvio che mi facessi qualche “film”. E da allora ho iniziato ad accorgermi sul serio di quanto sia attraente, bello, figo…insomma…Wao! Per non parlare di quanto stia bene con lui, del fatto che mi faccia sempre ridere, che mi consola sempre, che c’è sempre stato per me, che ha sempre voglia di divertirsi…insomma, non posso più negarlo, nemmeno a me stessa. Mi piace. Tanto. >>
Allora alza la testa, e mi guarda, aspettando la mia reazione.
Ma non so che dirle, così sparo la prima frase che mi viene in mente.
<< Anche io vi ho mentito. In questi giorni non sono sempre con voi, non per le varie scuse che vi ho detto. Ma perché mi vedo con un ragazzo. >>
<< Cosa? Hai messo su una tresca? >>
Nel linguaggio di Hermione, ci sono 5 tipi di rapporti tra un uomo e una donna.
1.    Storia = semplice bacio, o insieme di essi, che si possono protrarre per una sera.
2.    Occasionale Scopata = e il nome spiega tutto. Sempre valido per una sera.
3.    Tresca = ripetersi di storie o di scopate per lunghi periodi. Quando eravamo più piccole erano solo formate da baci, adesso…vabbè avete capito.
4.    Fidanzamento = Rapporto stabile.
5.     Innamoramento = e qui, come dice sempre “Sei fottuta, senza via di salvezza.”
<< Si, Herm. Una tresca. >>
<< Con…con chi? >>
A questo punto mi lascio scappare una risata sarcastica.
<< Oh, non credo che tu lo voglia sapere… >>
<< Invece si. Kiki, sei la mia migliore amica, è ovvio che mi interessa con chi vai a letto… >>
Mi giro a guardarla.
Effettivamente è una delle persone a cui tengo di più al mondo.
Mi è sempre stata accanto, e ci siamo sempre dette tutto.
Per questo in questo periodo, lei con il suo piccolo segreto, ed io con il mio, non eravamo più le vecchie Kiki ed Herm di una volta.
E mi è mancata, davvero.
Perciò, anche vedendo la determinazione sfavillare nei suoi occhi, mi decido.
<< Draco Malfoy. >>
…….
…….
……..
………
………
……..
Apre la bocca.
Non esce alcuno suono.
La richiude.
Riapre la bocca.
Ancora non pronuncia parola.
Abbassa lo sguardo.
Si guarda le mani.
Si tormenta i capelli.
Si mordicchia le labbra.
Alza lo sguardo.
Ride.
Si si, avete capito bene.
Ride!
Cioè, io le sparo la notizia del secolo…e lei che fa? Se la ride?
<< Ehm…Herm…che c’è da ridere? Sei impazzita? >>
Ma lei non accenna a smettere, ed io inizio a preoccuparmi.
<< ‘Mione…hai per caso bevuto stasera? >>
Ma lei mi fa cenno di aspettare con la mano, e così faccio.
Quando placa la sua ridarella, dice:
<< Certo che ce li scegliamo proprio bene, io e te, i ragazzi, eh? Se Harry e Ron scoprono con chi condividi le lenzuola….bè sei morta. Se io ed Harry dovessimo metterci insieme, addio amicizia con Ginny, e, chissà, nel peggiore dei casi, anche con Ron. Siamo due idiote! >>
Non posso che darle ragione.
<< Eh, già. Siamo nella merda! >>
E, pur trovandoci in due brutte situazioni, pur dovendo deprimerci, piangere, attaccarci alla bottiglia, pur dovendo urlare…noi ridiamo.
Ed è per questo che Hermione Granger è la mia migliore amica.



<< Io l’ho sempre sostenuto. Cupido è un gran bastardo. Ti colpisce quando meno te lo aspetti, e soprattutto con CHI meno te lo aspetti. >>
<< Già, Herm, hai ragione. Perfettamente. >>
Siamo ancora sulla Torre, adesso sdraiate su un mega cuscino dai colori di Grifondoro, con un’altra sigaretta tra le labbra, mentre guardiamo le stelle.
Parlare con lei mi ha davvero fatto bene.
Mi sono liberata da un peso insopportabile.
So perfettamente che gli altri la prenderebbero peggio di come è accaduto con lei, complice anche il fatto che anche ‘Mione mi aveva tenuto qualcosa nascosto, ma con questa carica di positivismo che mi ha dato, sento che tra qualche tempo sarò pronta a confessare tutto, anche ad Harry.
Sempre che ci sarà ancora qualcosa su cui sputare il rospo.
<< Me lo sono sempre chiesta… >> mi domanda, dopo qualche secondo di silenzio << …le leggende su quanto sia bravo Malfoy a letto…sono tutte vere? >>
<< Vere? Oddio, verissime! Giuro, Herm, non ho mai sentito tanta attrazione per qualcuno in tutta la mia vita. Ma la cosa bella è che non dovrei provarla! Io ero anche convinta che, dopo averci fatto sesso la notte di Halloween, questa pazzia sarebbe conclusa…il mio copro avrebbe smesso si impazzire per lui…invece, non è cambiato proprio un cazzo! >>
Soffoca una risatina, per poi farsi improvvisamente seria.
<< Scusa, hai detto che non sei mai stata attratta da un ragazzo, come da lui…vale anche per Kevin? >>
D’istinto il suo bel viso mi si riaffaccia nella mente, e con lui, tutte le notti passate insieme, tutte le risate, le parole dolci, le serate romantiche, il batticuore che mi prendeva alla sua vista…
<< Ero davvero innamorata di Kevin. Però non….non lo desideravo, dal punto di vista fisico, come desidero Malfoy. Insomma…quando lui mi bacia…Dio, sembra di poter volare. E quel corpo…mamma mia, è da favola! Per non parlare poi di quando mi accarezza…insomma, potrebbe anche risorgere Voldemort, non me ne accorgerei nemmeno! E poi quando mi prende… >>
Ma mi interrompo, perché Hermione si è alzata su un braccio, e mi sta fissando pensierosa, facendo tiri alla sua Lucky Strike, più lunghi del suo solito.
<< Sei proprio cotta. >> afferma dopo un po’, decisa come lo è solo alle interrogazioni.
<< Cosa? No…ma che dici? Te l’ho detto, facciamo solo sesso, perché…devi ammetterlo, è un gran bel pezzo di figo. >>
<< Oh, avanti Kiki…smettila di mentire a te stessa! Ma non ti ascolti quando parli? Ti conosco meglio di quanto potrai mai fare tu, e credimi quando ti dico che sei davvero cotta di Draco Malfoy. >>
N-no…non può essere!
Insomma…cazzo è solo sesso!
Oddio, non può essere!
<< No, Herm…insomma, ti stai sbagliando! Non è possibile, e soprattutto non DEVE essere possibile… >>
Restiamo per un po’ tutt’e due in silenzio, finchè lei si sdraia di nuovo accanto a me, e riprende a guardare le stelle.
<< Saranno i nostri piccoli segreti, no Kiki? Non dire a nessuno quello che ti ho confessato su Harry, come io non dirò a nessuno di te e Malfoy. >>
<< Certamente. A quanto pare sappiamo essere delle brave bugiarde, quando vogliamo. >>
E non so quanto questo sia un complimento per entrambe.
<< Sai, Herm, io ed Harry, quando eravamo ancora a Privet Drive e non riuscivamo a dormire, da piccoli andavamo sempre in giardino, ci sdraiavamo sulla sdraio preferita di zio Vernon, e cercavamo in cielo quali stelle potessero essere i nostri genitori… >>
<< Che carini! Vi immagino, due nanetti minuscoli, con magliette di due taglie più grandi, scarpe enormi, e pantaloni tenuti su per Opera Divina… >>
Al ricordo della maniera buffa in cui quelli stronzi ci facevano vestire, riprendiamo tutte e due a ridere, finchè una voce che chiama il mio nome, non attira la nostra attenzione.
Estraggo lo Specchietto Magico dalla tasca dei pantaloni, per ammirare il viso annoiato di mio fratello.
<< Ehi Kiki! Dove sei? Ti va una Burrobirra da Rosmerta? >>
<< Non so… >>
<< Dai! Sai dov’è Herm? Vengono anche Calì e Seamus… >>
La mia amica si sporge oltre la mia spalla, per comparire nel piccolo spazio vetrato dello specchio, in modo da farsi vedere da Harry.
<< Ehi, sono qui! A me andrebbe davvero un bel giretto! >>
E si sorridono.
Ed è un sorriso talmente…wao!... che non posso fare a meno di esultare all’idea di loro due insieme.
Sarebbe davvero stupendo…
<< Dai, voi andate… >> propongo io << …magari più tardi vi raggiungo. >>
Dopo essersi dati appuntamento, posso rimettere a posto lo Specchietto.
Hermione si alza, e cerca di convincermi ad andare con loro, ma invano.
Non sono in vena di uscire, non so come mai.
Forse ho davvero bisogno di pensare a tutto questo casino in cui mi sono cacciata, alle conseguenza che mi sta arrecando.
E per farlo devo restare da sola.
Quando Hermione se ne va, con un “Ti voglio bene”, mi faccio cadere sul grande cuscino, e, chiudendo gli occhi, cerco di mettere un po’ d’ordine a questa Guerra dei Mondi che mi ritrovo in testa.
Ma sarà per lo stress, per l’ora, oppure perché mi sono rotta le palle di alzarmi presto la mattina, mi addormento.
Non so per quanto tempo, né in quale momento vengo accolta da Morfeo, so solo chi, poi, mi sveglia.
Quando apro gli occhi, la prima cosa che scorgo, sono due iridi grigie che mi fissano.
<< Ciao. >> lo saluto, alzandomi, facendo peso sulle braccia.
Lo ritrovo seduto contro una guglia della Torre, con una gamba stesa dritta, ed una piegata.
La testa appoggiata alla pietra, ed un sigaretta penzolante dalle labbra,curvate in un ghigno.
<< Ben svegliata, bambolina. Stanca ultimamente? >>
Mi passo una mano tra i capelli, scompigliandoli, e lasciando cadere una cascata di nero,dove meglio desidera.
<< Eh già. Troppo stress… >>
<< In effetti, non deve essere facile stare al passo delle mie eccellenti doti sessuali… >> stuzzica, con l’ aria maliziosa più sexy che abbia mai usato.
In risposta alzo il sopracciglio, in segno sarcastico.
<< Eccellenti…adesso non esagerare. Io direi discreti. E poi, caro, sarei più che in grado di stare al passo di chiunque. >>
<< Stiamo offendendo il mio amichetto sottostante, Potter? >>
<< Certo, Malfoy. >>
Si avvicina gattoni verso di me con un sorriso talmente da stupro, che solo Godric in persona mi sta trattenendo dal saltargli addosso.
<< Dovresti rinfrescarti un po’ la memoria allora…da come urli quando facciamo l’amore, non mi sembri molto insoddisfatta… >>
Si trova a pochi centimetri dal mio viso, e alzo la mano, per tirargli uno schiaffo per la sua sfacciataggine.
Ma mi blocca con un gesto fermo della sua, di mano, e inizia a baciarmi con molta irruenza.
Tutti i miei propositi di insulti se ne vanno ai funghi, quando il contatto tra le nostre lingue inizia.
E, come sempre, non capisco più niente.
Mentre mi spoglia, tutto intorno a me perde consistenza, anche il freddo pungente di Dicembre, che mi causerà certamente un raffreddore, di quelli che si ricordano tutta la vita.
Le nostre urla, i gemiti e i sospiri si confondono con il canto degli uccelli, con il minaccioso suono dell’ondeggiare degli alberi della Foresta Proibita, con i versi lugubri di alcuni animali dello stesso luogo.
Trasfigura il suo maglione in una calda coperta verde, che ci mette addosso, quando, sdraiati uno sopra l’altro, iniziamo le danze.
Preferisco sempre stare sotto di lui, avvolta dal suo corpo, ma stavolta scambiamo i ruoli.
Mi ritrovo io a sovrastarlo, mentre entra in me.
Getto il capo all’indietro mentre ci muoviamo tutti e due su e giù, mentre le sue mani scorrono possessive sui miei seni, e mentre le nostre urla sono attutite all’esterno, spero, dai soliti Incantesimi che ci proteggono dagli occhi indiscreti degli altri, quando classi in disuso e bagni sono gli unici testimoni dei nostri peccati di Lussuria.
Già…Lussuria.
Se dovessi dare un nome a tutto questo, sarebbe proprio “Lussuria”.
Dei sette peccati capitali, quello è sempre stato quello che mi ha attirato di più.
Anche se lui, praticamente, li incarna tutti e 7.
Raggiungendo l’orgasmo, però, tutte queste mie riflessioni vengono sostituite dal suo viso.

<< Freddo? >>
<< No. >>
Non posso mica dirgli che il brivido che ho appena avuto, era perché avevo fissato troppo a lungo i suoi occhi.
E li ho trovati talmente imperscrutabili,e affascinanti allo stesso tempo, che non ho saputo contenere un brivido.
Anche perché, va bene che siamo nudi, ma il suo Incantesimo gli è venuto talmente bene, che la coperta che adesso mi tiene al caldo, lo farebbe anche se qui fuori ci fossero -10°.
Non capita spesso che, dopo aver fatto l’amore, ci fermiamo distesi, semplicemente a rilassarci.
Diciamo quasi mai.
Però adesso, non l’abbiamo deciso, ma ci è sembrato ovvio restare qui, sotto il suo ex-maglione, completamente nudi, con il suo braccio a circondarmi le spalle e la mia testa sul suo petto.
<< Posso…posso farti una domanda? >> chiedo, un po’ titubante.
In genere non è nel mio stile chiedere il permesso, né con lui, né con altri, ma voglio fargli una domanda un po’ delicata.
Quando annuisce, prendo un bel respiro e chiedo:
<< Hai… hai avuto notizie di…di tuo padre? >>
Spero solo che non si arrabbi, perché per oggi sono stanca di litigare.
Ma lui non fa un cenno.
Come al solito, indossa sempre quella maschera imperscrutabile.
<< No. Non so davvero dove sia, né cosa stia facendo. Il Ministero vi ha dato notizie, dopo quell’episodio? >>
Si riferisce di certo all’attacco dei “Mangiamorte” ai miei amici, quando si seppe delle fuga di Lucius Malfoy da Azkaban.
<< Zero. Anche loro, brancolano nel buio. Chissà che succede là fuori…? >>
Restiamo un po’ in silenzio, dopo di che lui si gira a guardarmi, con il solito ghigno, e mi risponde:
<< Non ne ho idea. Ma qualunque cosa stia facendo mio padre, se vede con chi condivido le mie notti, mi ammazza. >>
<< Non preoccuparti… >> sussurro, avvicinandomi a lui << …se lo viene a sapere Harry, ti verrò a fare compagnia. >>
<< Io credo di andare all’Inferno, sai? >>
<< Ho ucciso tanta gente, ricordi? Penso che dovrai sopportami anche lì. >> ribatto, prima di annullare le distanze tra noi e baciarlo.

Sdraiata sotto le coperte del mio letto, ascolto il rumore del respiro sommesso ed addormentato delle mie compagne.
Sono tornata alle quattro e mezza in Camera, e subito dopo le mie compagne mi hanno raggiunta, salvo Ginny che, probabilmente, dorme da Terry stanotte.
Io ed Hermione ci siamo scambiate un occhiolino, ma non so come sia andata a lei la serata, non abbiamo avuto modo di parlarne.
Io invece, sono sempre più confusa.
Non so cosa desidero.
Non so cosa voglio dal rapporto con Malfoy, e non so nemmeno cosa provo.
Ma perché, perché…perché mi dovevo cacciare in un simile casino?
E la cosa più bella, è che potrei uscirne in un modo talmente semplice, da risultare banale: Chiudere i rapporti con lui.
Dire che le nostre scopate clandestine sono finite, di non cercarmi più, e di vederci solo nelle ore della punizione.
Però non voglio.
Non voglio farlo.
E non ne ho la forza, dato che ogni volta che lo vedo riesco solo a pensare a quanto sia sexy, e quanto mi piacerebbe passarci ancora un’altra notte…
All’ improvviso,sento un picchiettare acuto e ripetuto alla finestra,e mi alzo immediatamente, per evitare che il rumore svegli le altre.
Aprendo le ante, mi ritrovo un bellissimo ed altezzoso Gufo Reale, che plana nella mi stanza, con arrotolato alla zampa un piccolo pacchetto, con un biglietto.
Mi porge la zampa destra, quindi dovrei essere io il destinatario.
Srotolando la carta verde di velluto, avvolta intorno al misterioso pacco, mi ricade sulla mano il mio reggiseno rosso, quello che Malfoy dimostrò più di una volta di apprezzare particolarmente.
Oddio, chi ha ordinato al gufo si consegnarmelo?
Leggendo sul biglietto, capisco tutto, e mi tranquillizzo.

Ciao bambolina.
Indovina cosa ha trovato Daphne vicino al letto di Blaise?
Il tuo bellissimo reggiseno.
Stavi per farli litigare sai?
Fortuna che sono arrivato io, ed ho spiegato come mai un così bel capo intimo era nella nostra stanza.
Ti consiglio di non lasciarne molti in giro, se vogliamo mantenere il segreto,e sfuggire alla morte ancora per un po’.
 Buonanotte
Ci vediamo all’Inferno, bambolina
Draco Malfoy

La sua calligrafia lo rispecchia molto: elegante, sottile, precisa.
Non come la mia, che è un Miracolo quando la riesco a decifrare io.
Conservando il biglietto nel mio cassetto (appositamente sigillato), ritorno a letto, con un sorriso inspiegabile sul volto che, per quanto mi sforzi, non riesco a mandarlo via.
E così mi addormento, con l’eco delle sue parole, sussurrate dalla sua voce sexy:
Ci vediamo all’Inferno, bambolina



Ehilà, come va?
Finalmente ho finito anche questo capitolo!
Le scene tra Malfoy e Kim sono poche, lo ammetto, ma volevo da tabto un confronto con la Parkinson, ed anche la conversazione con Hermione, mi serviva per la coppia secondaria.
Comunque tutti pensano che Malfoy si sia affezionato sul serio alla Grifona, sarà vero? E lei, cosa prova?
Lo scoprirete nel prossimo capitolo!
Oddio, sembra la voce incorporea di uno dei cartoni della Televisione…quindi passiamo ai ringraziamenti:


Blackpanter: wao, “Estasiata”…mi fa mooolto piacere! Anche a me l’idea dei ragazzi più trasgressivi e vogliosi di feste mi sempre affascinato di più della figura del bravo ragazzo… alla prossima!

Dabuz: la migliore?! Waoooo…ne sono lusingata! Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto!

_Niki_, figurati, se non riesci a recensire qualche capitolo posso capirti! Uhauhuah… le cose, comunque, a quanto pare SEMBRANO tornate alla normalità, ma, come ha sottolineato il giornale, non lo sono affatto! Alla prossima!
ValyBrick: che bello sono davvero contenta che la mia storia sia addirittura la trua preferita! E anche che apprezzi il mio modo di scrivere! Spero che anche questo capitolo ti abbia soddisfatta! Alla prossima!
LaBabi: credimi, Harry sarà uno dei problemi che i due avranno, ma non sarà l’unico! Muahahah… che ne dici, che te ne pare di questo capitolo? Fammi sapere!

Comunque domani arriverà una ragazza Russa, per il gemellaggio.
Quindi, fino al 30 finchè andrà via, non credo di poter scrivere molto!
Mi dispiace, ma non posso fare altrimenti.
Semplicemente cercherò si postare e scrivere il capitolo il prima possibile!

BIGIA

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Capitolo 20
*** The Sun's Island ***


THE SUN’S ISLAND

<< Quindi è deciso…domani sarai al Nascondiglio? >>
<< Nascondiglio? Alla Tana, semmai. Si, comunque…la mamma di Ron ci ospita tutti per Natale. Però a Capodanno dovremmo essere tutti qui, dato l’annuncio della Preside. Tu che farai questa vacanze? >>
Siamo nel suo letto, nudi.
Sono le 2.00 di notte passate, ma dato che Nott è nella Stanza delle Necessità con non so chi, e Zabini e la Greengrass sono nella stanza della bionda, abbiamo deciso si approfittarne.
Resterò qui, stanotte, complice un’Hermione che passerà la nottata in biblioteca, e dirà di essere in mia compagnia.
Qualche giorno fa, a pranzo, la Preside si è alzata dalla sedia dorata, per fare un annuncio, già spettegolato da “Hogwarts. Dietro le Quinte”.
Dopo la notte del 26, tutti gli alunni sono tenuti a rientrare a Scuola, in un limite massimo del 30 Dicembre.
Non sappiamo il motivo preciso, ma obbediamo alla condizione.
Non so perché, ma, comunque non mi dispiace stare meno tempo lontana da…”questo luogo.”
Alla mia domanda, alza il busto, facendo peso sul braccio destro, e mi fissa alzando un sopracciglio.
<< Secondo te che dovrei fare? Tornare a casa, e festeggiare con i topi il mio Natale? Ovviamente resterò qui. >>
<< Anche gli altri, non tornano a casa per le vacanze? >>
<< No. >>
Lo dice, come al solito, in una maniera talmente neutra da farmi pensare che non gliene freghi più di tanto.
Ma sto imparando a conoscerlo, e so che la cosa gli fa molto piacere.
<< Chissà come farai in questa scuola senza di me? >> dico, scherzosa.
<< Già…devo trovare qualcuno che ti rimpiazzi sotto le coperte… >>
Spalanco  gli occhi dalla rabbia, e sto per bestemmiarlo e picchiarlo, quando si tuffa sulle mie labbra, con il solito impeto violento.
<< Attento… >> sillabo appena le sue labbra me lo consento << …i fratelli di Ron non sono affatto male… >>
<< Potrei sempre dare fuoco alla loro catapecchia… >>
E con quest’ultima minaccia, ricominciamo a dare sfogo ai nostri istinti passionali.

Sono sul treno.
Quello che mi riporterà alla Tana.
Sento una strana malinconia addosso.
Sono stata ad aspettare almeno un quarto d’ora vicino al cancello, nascosta dal muretto, con la scusa di una sigaretta, sperando che venisse a salutarmi di nascosto.
Che stupida che sono!
Cosa stavo aspettando?
Ero lì a girarmi i pollici, rischiando di perdere il treno, per una cosa a cui, alla fine, nemmeno tenevo tanto.
Credo.
Fatto sta che il biondino mi sentirà, appena torno.
Oh, certo che mi sentirà!
<< Oddio, ma quelli sono davvero idioti?! >> esclama improvvisamente Ron.
Alzando lo sguardo dalle mie mani, noto come tutti nel mio scompartimento abbiano la testa voltata verso il finestrino, che Lavanda sta prontamente abbassando.
Faccio in tempo ad affacciarmi da esso, per vedere la scopa di Malfoy sfrecciare accanto al lato del treno, così vicino, che per un momento ho avuto paura che vi si schiantasse.
Ma non è l’unico ad inseguire il treno, a cavallo di una scopa.
Con lui ci sono molti giocatori della squadra Serpeverde, più Nott e Zabini.
Fanno capriole, giri della morte, giravolte.
Quando lui passa accanto al nostro finestrino, spingendo la scopa alla stessa velocità del treno, esclama.
<< Ehilà! Sapete che ci mancherete? Sfregiato, ci vediamo alla prossima partita! >>
Harry ghigna in risposta.
Dopo la vittoria dei Serpeverde sui Tassorosso, adesso tocca all’epocale scontro tra noi e loro.
Ed è quando tutti distolgono la sguardo verso mio fratello, per vedere la sua reazione, che Malfoy mi fa un occhiolino ed il sorriso più sexy che gli abbia mai visto.
Il suo modo di salutarmi.
Subito dopo però, ritorna nel gruppo, che dopo altre giravolte ed acrobazie da superbi, voltano la sommità del manico di nuovo verso Hogwarts.
Mentre io mi lascio cadere sul sedile con un sorrisetto ebete e idiota sul viso.

Non so perché tutto questo mi è tornato alla mente.
Oddio, diciamo che lo fa spesso ultimamente.
Il rientro a Scuola è previsto il 30 preciso, per passare il maggior tempo possibile con la famiglia Weasley.
Oggi è 27 Dicembre.
Devo dire che abbiamo passato un bellissimo Natale.
Ci siamo scambiati regali e auguri, abbiamo mangiato come i maiali tutte le leccornie della signora Weasley, riso e scherzato con tutti i fratelli pel-di-carota, e chiacchierato molto con i genitori di Hermione, che la madre e il padre di Ron hanno gentilmente ospitato per qualche giorno.
Ma la strana malinconia che mi ha assalita appena ho messo piede sull’Espresso di Hogwarts, non mi ha più abbandonata.
E posso darmi una sola spiegazione.
Mi manca.
Avanti, avete capito tutti chi.
E non capisco come possa essermi successa una cosa del genere.
Insomma, un compagno di scopate non ti manca più di tanto, no?
Oddio…non sarà che…mi piace sul serio?
No!
Per favore no!
Ma una voce interrompe i miei pensieri suicidi.
<< Che hai Kiki? Ti vedo un po’ giù di morale… >>
<< Herm ha ragione, tesoro. Che hai? >>
Hermione e Ginny.
Ah, lo sapevate che ho detto tutto anche alla rossa?
Come tutto che?!
Tutto, di me e Malfoy…
L’ha presa peggio di Hermione.
È esplosa in un “COSA?”, che anche i pinguini dell’Antartide avranno sentito.
Poi ha voluto che le raccontassi tutti i particolari, come diavolo mi è saltato in testa, cosa combiniamo, come è potuto accadere, e bla bla bla.
Ma alla fine mi ha tenuto il muso per soli 5 minuti e mezzo.
E adesso è l’amica di sempre.
Mentre io sono seduta a gambe incrociate sul tappeto di fronte al camino, Hermione si posiziona sul bracciolo della poltrona di fronte a me, e Ginny si sdraia sul divano, facendo si che la testa sporga sul lato destro, in modo da parlare comodamente.
<< Secondo me… >> ipotizza la riccia << …la nostra Kiki ha un problema. E questo problema ha stupendi occhi grigi e capelli biondi. >>
<< Senza nulla togliere al culo da favola che “il problema” si ritrova… >> ribatte la Weasley.
<< Noooo, ma che dite? Non ho nemmeno capito a cosa vi riferite… >>
Io faccio finta di niente.
Anche se possono risparmiarsi gli apprezzamenti…
Le mie amiche si guardano con scetticismo, per poi spostare i loro occhi accusatori verso di me, che faccio finta di essere molto interessata all’ardere affascinante dei ceppi di legna.
<< Kiki… >> questa è Hermione << …smettila di mentire a te stessa. Lo sappiamo tutt’e tre che ti manca. Per quanto io debba ancora capire come cazzo tu abbia fatto…ma, a quanto pare, ti piace davvero. >>
Alla sua affermazione, alzo di scatto la testa dal mio assorto e alquanto finto interessamento sulle fiamme del camino, e la punto con occhi spalancati verso la mia migliore amica.
<< Oh, insomma, Herm! Come puoi pensare una cosa del genere?! >>
<< No, Kiki…’Mione ha ragione. Ti piace sul serio. >>

Ti piace sul serio …

Ti piace sul serio …

Ti piace sul serio …

Ti piace sul serio …

Non rispondo.
Perché non ne sono in vena.
O forse perché non so nemmeno io come farle capire che hanno torto.
O forse perché non so nemmeno io come farmi capire che hanno ragione.




Non so più come dirglielo.
Kim sa essere molto testarda, quando vuole.
Ed in questo caso lo vuole.
Sono giorni che preferisce stare da sola, che non parla tanto, che appena la famiglia Weasley distoglie lo sguardo da lei, ne approfitta per far uscire la tristezza che sente dentro.
Ormai ne sono sicura.
Le manca Draco Malfoy.
Non chiedetemi come sia possibile che ad una come lei, possa piacere uno come lui, ma è successo.
Io non riuscirei mai ad immaginarmi con una Serpe del genere.
Per quanto sia affascinante e bello come ragazzo, il carattere conta molto.
Bah, chi lo capisce questo Mondo?
Eppure io ho sempre capito tutto.
Sono la tipica tipa razionale, che ragiona molto e agisce meno, che si ferma a pensare a lungo su una cosa, prima di mettere in moto il corpo.
Insomma, capisco molto bene la gente, e ciò che succede intorno a me.
Difficilmente qualcosa mi sorprende, qualcosa che non abbia prima già ipotizzato.
Insomma, lo sanno tutti che Hermione Granger, è una che riflette molto.
Ma su certi argomenti, come l’amore, non sono più la prima della classe.
Forse perché come sentimento è totalmente irrazionale.
Illogico.
Senza un chiaro filo conduttore.
Senza ragione.
Senza riflessione.
Puro istinto.
Ed infatti, Hermione Granger di chi si va ad innamorare?
Del suo migliore amico.
Non il rosso, vecchia fiamma.
L’altro.
E, pur sapendo che a Ginny non è ancora del tutto indifferente, che potrei rovinare l’amicizia con lei, e forse anche con Ron, il mio cuore non la vuole smettere di arrivarmi allo stomaco, quando lo vedo.
Da una piccola cotta, sono arrivata ad una vera e propria ossessione.
È che lo voglio così tanto, che non posso fare a meno di notare quanto sia sexy, in ogni fottutissima mossa che fa.
Ogni fottutissimo gesto.
Ogni fottutissimo sorriso.
Ogni fottutissima risata.
Ogni fottutissimo abbraccio.
Ogni fottutissimo bacio (sulla guancia, purtroppo).
27 Dicembre: Hermione Jane Granger rischia la pazzia.
<< Ragazzi…che ne dite di una bella Passaporta in un luogo caldo e tropicale? Mi sono rotto i coglioni di questo freddo… >>
Ron.
Sempre pronto a divertirsi e fare cazzate.
Mentre io sono appollaiata sul divano, avvolta da una coperta, e sorseggiando una cioccolata calda con Ginny, ecco che lui arriva da noi, si lascia cadere sulla poltrona di fronte, e inizia a proporre una delle sua pazzie.
<< Oh, certo… >> risponde sarcastica Ginny << …perché non ce ne andiamo in un’Isola Tropicale deserta, a farci un bel bagno in pieno Dicembre?! >>
<< Ehi, Gin, questa si che è un’idea! >> commenta una voce dietro di noi.
Kiki.
Mi giro per sorriderle, e quasi mi strozzo con la saliva, vedendo con chi è.
Con Harry, ovviamente.
Che mi rivolge un sorriso talmente bello e sexy, che decido di aspettare almeno una manciata di secondi, prima di bere un altro sorso della mia cioccolata, evitando soffocamenti.
Tutti e due i fratelli Potter si accomodano sul piccolo divanetto accanto alla poltrona di Ron.
<< Oh, brava Kiki! Entusiasmo perfetto! >> commenta il rosso.
<< Secondo te tua madre ci lascerebbe andare davvero? Insomma, se vogliamo il caldo dovremmo attraversare mezzo mondo… >> faccio notare a Ron.
Anche se l’idea del mare a Dicembre mi affascina molto.
<< Ron…non so se mamma vorrebbe! Sai com’è rompipalle quando vuole… >>
In effetti Ginny non ha tutti i torti…
<< Dai! Secondo me si può convincere! Il mio costume da bagno si sente solo soletto, lì , sotto il mio baule… >> esclama Harry, entusiasta.
Un’idea maliziosa mi si affaccia alla mente.
Harry in costume?
Tutti quanti a supplicare mamma Weasley!


<< Bè, lo ammetto: essere gli Eroi del Mondo Magico è una figata! >>
<< In effetti… non credevo che la mamma avrebbe subito detto di si! >>
<< Secondo te quale costume mi porto? Questo bianco, o questo verde? >>
<< Bianco…ed io? Copricostume nero o quello giallo girasole? >>
<< Giallo. Ciabatte? Queste qui, o quelle laggiù? >>
<< Quelle laggiù. Hai visto il mio telo? >>
<< Si, è lì. Io porto quello solito, oppure quello nuovo? >>
Basta!
Non ne posso più!
Perché Hermione e Ginny hanno deciso proprio oggi di rimpiazzare Lavanda e Calì?
Insomma, il primo costume che afferri, indossi, no?
Ginny ha sempre voluto vestirsi abbinando anche le mutande al colore dei lacci delle scarpe, mentre Herm è sempre stata molto più strafottente.
Io?
Un misto.
Direi più vicino all’ Hermione’s Style.
Sto cercando di capire come mai questo nuovo e del tutto insolito interesse di Hermione per i vestiti, e riesco a darmi solo una risposta.
Harry.
Certo che, lo devo ammettere, la mia situazione con Malfoy è una merda, ma il problema di Herm quasi lo raggiunge.
E mi dispiace molto.
Mi dispiace vederla triste.
Per lo più quando la sgamo sorridere in maniera ebete, fissando il sedere di mio fratello, ecco che rabbuia lo sguardo,consapevole che tutti i pensieri maliziosi che avrà certamente avuto non le sono concessi.
Non voglio che stia male quanto me, consapevole di sbagliare ogni qual volta bacio quelle labbra di ghiaccio ed infilo le dita in quei setosi capelli biondi, e nello stesso tempo non riuscire a smettere.
Ma non so cosa fare per aiutarla.
Ginny…insomma è la sua migliore amica, non potrebbe farle un torto del genere.
E poi resta sempre da vedere se Harry la ricambia…
Aaah, che palle tutti questi casini!
All’improvviso sento bussare alla porta, e il mio ingarbugliato filo di pensieri si interrompe.
Senza che nessuna voce abbia concesso loro il permesso di entrare in camera, Harry e Ron aprono quella dannata porta, trovando Ginny senza maglietta, me, fortunatamente, ancora vestita, ed Hermione addirittura in intimo.
Ron non fa nessun salto a tutto ciò.
Hermione l’ha vista ben più svestita, e Ginny è semplicemente sua sorella.
Ma a chi prende un colpo,…bè quello è Harry.
No, non per Ginny.
Come ho già detto per Ron, non si scandalizza se vede la sua ex ragazza, con cui ha fatto ripetutamente sesso, in reggiseno.
Ma per Herm.
Si ferma di colpo sulla porta, e il sorriso che aveva appena entrato, svanisce come le leccornie della signora Weasley.
Il suo sguardo vaga per il corpo della riccia, come se fosse la prima volta che vede una ragazza in quelle condizioni di vestiario.
Hermione non fa nessun cenno per coprirsi, troppo stupita dalla sua entrata improvvisa.
I fratelli Weasley spostano lo sguardo da mio fratello alla nostra amica, mentre io mi accodo a loro.
Se fossimo in un film, questa sarebbe la tipica scena in cui tutto si ferma, suoni e urla vengono attutiti, sostituiti dal suono dei battutiti dei cuori, e dei respiri.
Ma dopo qualche minuto di silenzio, tutti ci riprendiamo dallo stupore, ed io e Ginny cacciamo a male parole i ragazzi.
<< Si bussa, quando si vuole entrare nelle stanze delle donne, idioti! >>
<< Ringraziate che la mia Bacchetta non è a portata di mano! >>
Quando mi giro, noto come il colore della pelle del viso di Hermione sia molto simile a quello dei capelli di Ginny.
Prima figura di merda della giornata per Hermione Jane Granger.

<< I’M WALKING ON SUNSHINE! UOHOOH! >>
<< I’m walking on sunshine! Uohooh! >>
<< I’m walking on sunshine! Uohooh! >>
<< Kiki, cambia canzone! È la terza volta che metti questa! >>
Io ed Hermione ci guardiamo, con aria fintamente abbattuta, e, per accontentare Ron, sposto la mia mano destra dal manico di scopa al mio
i-pod, fluttuante per magia intorno a me.
Finite di preparare le borse, le abbiamo appositamente rimpicciolite ed infilate in tasca.
Dopo la grandissima figura di merda, Harry e Ron per farsi ripagare di aver fatto irruzione in camera nostra all’improvviso, sono andati personalmente, e senza il nostro appoggio, da Kingsley, chiedendo il permesso del Ministero per la creazione di una nuova Passaporta.
Anzi almeno 3, vista la distanza che volevamo percorrere.
Hanno insistito tanto, ma alla fine, dopo l’oretta buona che noi ragazze abbiamo impiegato a scegliere tutte le creme per la nostra pelle, uscite dalla camera abbiamo trovato i due baldi giovani con un enorme sorrisone sulle labbra, ed un vecchio calzino tra le mani.
Ovvero una Passaporta.
Dopo essere stati trasportati anche da un lattina di Birra vuota, e una scarpa logora, eccoci nelle prossimità dell’isola del Sole.
È un isolotto minuscolo, e disabitato.
Lo scoprì Hermione sul suo Atlante Magico, circa al sesto anno, ed è da allora che vogliamo venirci.
Ma con la Guerra ed il resto, non avevamo certo tempo per abbronzarci.
Si trova vicino il Brasile, per questo a Dicembre inoltrato, il mio maglione è stato sostituito da un copricostume verde, di lino, allacciato dietro il collo, e aperto dietro la schiena.
Non vogliamo che qualcuno venga a conoscenza di questo posto, perciò l’ultima Passaporta ci ha Trasportati qualche chilometro più a Sud della nostra effettiva meta.
In fondo a cosa servono le scope?
E poi di certo un giretto tra i cieli non ci fa male…
Non sono allo stesso livello di mio fratello nel Quidditch, e le mie giravolte non possono certo essere paragonate alle sue, ma anche io adoro volare.
A maggior ragione se con la musica del mio i-pod messa ad alto volume, e con il permesso di cantare a squarciagola.
Dopo la richiesta di Ron, io Hermione e Ginny, interrompiamo il nostro canto sublime, per poter scegliere un’altra canzone.
<< Harry…cosa ti va di sentire? >> urlo
Il viso di mio fratello si contrae in una espressione pensierosa.
Poi esclama:
<< All Summer Long…visto che siamo a Natale…! >>
Ridendo, metto la canzone che ha chiesto.
<< Ehi, Herm! >> sento dire alla mia sinistra.
Lei si gira verso mio fratello, con un sorriso.
<< Vediamo chi arriva prima? >>
<< Come vuoi, Signor Campione nel Quidditch… >>
E sfrecciano più avanti, come razzi, ben consapevoli che tanto, alla fine, sarà Harry a vincere, come sempre.
Noi tre?
<< SINGING “SWEET HOME ALABAMA” ALL SUMMER LONG! >>
Finchè non avvistiamo l’Isola del Sole, circondata dal mare più cristallino che abbia mai visto, e piena di alberi e palme.
Mi lascio sfuggire un “Wao!”, prima di partire in picchiata con i fratelli Weasley.
Alziamo la punta della scopa verso l’alto a pochi millimetri dal suolo, tanto che si alza un po’ di sabbia, ma restiamo incolumi ad un atterraggio perfetto.
<< Ehi Harry… >> lo chiama Ron << …l’hai fatta vincere stavolta, o no? >>
<< Ovviamente no! >> risponde mio fratello, guadagnandosi un’occhiata di rimprovero da Hermione.
Finalmente liberi dai soliti 8 strati di vestiti, iniziamo a metter su una piccola capanna, fatta di palme e legna degli alberi.
Ovviamente l’ingegnere è Hermione, mentre la forza bruta ce la danno le nostre bacchette.
Dopo risate, cadute, prese in giro, e sudate, ecco che una piccola capanna sorge accanto al primo albero, prima della sabbia.
<< Chissà come mai non arriva ancora nessuno…. >> si domanda ad alta voce Ron.
Tutti quanti, escluso mio fratello, gli facciamo la stessa domanda.
<< Chi dovrebbe arrivare? >> per scoprire che non saremo i soli oggi.
Ron ha mandato una lettera a Lavanda, per farsi raggiungere da coloro che sono rimasti ad Hogwarts,e possono scappare per un po’.
Non ho la minima idea di come possano fare.
Con la Metro Polvere non si può, dato che qui non si vede ombra di camini, la Materializzazione è esclusa, considerate le distanze, e con le scope impiegherebbero almeno mezza giornata per raggiungerci.
Bah, chissà come gli è saltato in testa a Ron.
<< Ragazzi chi ha portato qualcosa da bere? >> domanda Ginny, interrompendo le mie riflessioni tecniche per la fuga.
Quattro voci rispondono contemporaneamente << Io! >>, facendomi capire che, con le scorte che ognuno ha portato da casa, potremmo campare almeno un mese di sbornie.
Perfetto!
<< E cosa aspettavate ad offrirmi una Burrobirra? >> esclama, fintamente scandalizzata la ex-piccola Weasley.
<< Alle tre del pomeriggio? >>
Domanda suo fratello, prima di seguire Harry, Hermione e Ginny, che, impazienti di mettere fine alla sete, sono già seduti intorno al tavolo di legno che la Bacchetta di Ron ha tanto perfettamente levigato per noi da un grande tronco.
Io resto fuori, per sistemare un attimo la fiancata destra, dove una foglia sta per venirsene.
Ed intanto canticchio.
<< I’ve found a reason for me…to change who I used to be…a reason to start over new, and the reason is… >>
<< Complimenti, bambolina…non sapevo cantassi così bene! >>
Per poco non mi viene un infarto, al suono della sua voce.
Mi giro così velocemente che rischio di spezzarmi il collo, per trovarmi di fronte un Draco Malfoy più sexy che mai, in costume da bagno.
Oddio, che sarebbe questo, un miraggio?
Adesso inizio anche ad immaginarmelo davanti?
Però dietro di lui vedo tutta la sua inseparabile Compagnia.
O meglio, non tutta.
Perché mancano i loro sudditi.
Qui ci sono solo i Re.
Lui, prima di tutto, Daphne Greengrass, Blaise Zabini e Theodore Nott.
Le sue concubine e i suoi Body-Guard li avrà lasciati ad Hogwarts.
<< Che…che ci fate qui? >>
<< Sono con noi, purtroppo! >> mi risponde una voce, dietro Nott.
Mi sporgo leggermente, per notare Lavanda, Seamus e Dean che, già in costume da bagno, mandano occhiatacce alle Serpi.
Loro tre, che io sappia, sono gli unici dei miei amici ad essere rimasti ad Hogwarts.
<< Kiki, che stai  fac…? >>
La domanda di Ginny le muore sulle labbra, alla vista di tutti i nuovi arrivati.
Identica è la faccia degli altri tre che spuntano poco dopo dalla capanna, con una cattiveria maggiore verso le Serpi, però, nei visi di Harry e Ron.
<< Gli impediti non sapevano come raggiungervi… >> inizia a spiegare Nott
<< …così hanno dovuto chiedere a me. Finnigan era ben informato: avevo trovato una Ferraglia Incantata nella Foresta Proibita, e l’avevo modificata. Così li abbiamo dato un passaggio, ma ci siamo accodati alla vostra combriccola di Grifoni...anche perché ad Hogwarts non c’è un cazzo da fare ultimamente… >>
<< Parli della macchina di mio padre? >> domanda Ron alla Serpe, volgendo lo sguardo verso un punto più lontano, a me coperto dalla testa di Lavanda.
Spostandomi a sinistra noto a cosa si riferisca Ron: la Macchina Incantata del Signor Weasley, che dal secondo anno, quando non riuscimmo a prendere il treno, vaga per la Foresta Proibita tutta sola.
Anche se faccio fatica a riconoscerla, data la tintura non più blu, ma verde e i serpenti disegnati con una ricchezza di particolari impressionante che si attorcigliano intorno alla ruote.
E penso che anche il motore sia modificato, data la velocità con cui li ha condotti dall’altra parte del Mondo.
Wao…non credevo che un tipo come Nott si mettesse a giocherellare con gli aggeggi Babbani…e con risultati più che ottimi, vedo…
<< Non ho capito bene…siete venuti fin qui per litigare, o cosa? Se era una rissa che cercavate, siete venuti nel posto giusto! >> esclama minaccioso mio fratello, avvicinandosi pericolosamente….vabbè che ve lo dico a fare, tanto si sa che il suo obiettivo è Malfoy.
Il quale, come da copione, ghigna, e muove qualche passo verso di lui con l’aria di chi non vede l’ora di spaccarti la faccia.
<< Harry, per favore… >>
Una mano piccola e gentile si posa sul suo braccio, nello stesso momento in cui la supplica sussurrata arriva alle nostre orecchie.
No, non sono io.
È Hermione.
Harry si gira a guardarla, subito pronto ad alzare i pugni contro Malfoy, che, altrettanto, iniziava già a sgranchirsi le nocche.
Ma l’aria di tensione, da parte del Grifondoro, svanisce subito, non appena la preghiera di Hermione, unita a quella dei suoi occhi, arriva al cervello di Harry.
Le obbedisce.
Subito.
Dopo un’ultima occhiata in tralice a Malfoy, arretra di qualche passo.
<< Wao, Sfregiato, non credevo prendessi ordini dalle donne. Specie se sono delle Mezzosangue…. >> lo attacca il Principe delle Serpi.
La ritirata di Harry si arresta immediatamente.
<< Come l’hai chiamata? >>
I piedi della Serpe si muovono lentamente verso il suo nemico storico, con la sua solita camminata calma e minacciosa insieme.
<< Che c’è Potter? Non ci senti? L’ho chiamata Mezzosangue…. >>
Okay, adesso si ammazzano.
Perché cazzo non possono stare nella stessa area senza insultarsi e tentare di creparsi a vicenda?
<< Va bene, adesso basta! >>
<< Smettetela! >>
Stavolta sono stata io.
Ma non solo.
Anche la Greengrass si è messa in mezzo a quei due, dividendoli.
Quando erano a pochi centimetri l’uno dall’altro, le mie braccia hanno provveduto a separarli.
E devo ammettere che posizionare la mano destra sugli addominali perfetti di Malfoy, mio malgrado, mi ha provocato una forte scossa elettrica.
Ovviamente figurata.
Ma subito dopo anche la Principessa delle Serpi mi ha raggiunta.
<< Draco, Harry, finitela. Non fate i bambini. Non siamo amici, di certo, ma non possiamo abbassare le Bacchette per una volta? >>
La Greengrass mi deve ancora spiegare come mai chiama mio fratello per nome….comunque ha ragione.
Mi sono rotta di questi conflitti con i Serpeverde.
Complice anche il fatto che vado a letto con il loro Principe.
Prese in giro vanno bene, frecciatine e piccoli dispetti anche, ma qui si rischia di scatenare spargimenti di sangue ogni volta che i due giovanotti si vedono…
Malfoy sta per aprire bocca, ma lo precedo.
<< Per favore… >>
La frase lascia a bocca aperta e occhi spalancati anche me, ma la cosa più assurda di questa situazione folle, è che lui mi da retta.
Richiude le sue labbra perfette, lasciando tutti in un silenzio imbarazzante,mentre i due Re delle rispettive Case ostili continuano a lanciarsi Maledizioni con lo sguardo.
<< Allora… >> esclama Zabini dopo qualche secondo << …chi viene a farsi il bagno? >>

<< Possibile che dovete sempre essere sul punto di un duello? >> sussurro arrabbiata.
<< Senti, bambolina, è più forte di me. Tuo fratello mi sta decisamente sul cazzo, non posso farci niente…e di certo lui non mi ritiene il suo migliore amico! >>
<< Però…evita almeno di chiamare Hermione in quel modo idiota! >>
<< Scusa, ma se è quello che è?! >>
Mi giro verso di lui, e sono pronta a dargli un ceffone, se non fosse per l’arrivo di Zabini e la Greengrass.
Siamo nella capannina improvvisata, mentre sono tutti fuori a farsi il bagno.
Quando è uscito dall’acqua ho colto al volo l’occasione di incazzarmi.
Lo sa che odio quando prende in giro i miei amici… e lui che fa?
Puntualmente li offende!
<< Non fate troppo gli sdolcinati eh? >> commenta la Principessa Serpeverde, con sarcasmo, riferita al mio tentato schiaffo.
Okay, lo ammetto, mi è mancato, ma non mi piace quando si comporta in questo modo.
Il primo impulso che ho avuto alla sua vista è stato la strana e fortissima voglia di saltargli addosso, ma dopo quel litigio con Harry…
No bugia, è rimasta.
Ma devo trattenermi, se voglio evitare un attacco di cuore a mio fratello.
<< Comunque… >> interviene la Greengrass << …Kim ha ragione. Puoi smetterla di attaccare Harry ogni volta che vi vedete? >>
<< Harry? Potter, prego… E poi la voglia di picchiarlo fa parte del mio DNA, e di certo lui non mi aiuta, facendo lo spavaldo… se non fosse stato per Kim, a quest’ora sarebbe a farsi mettere i cerottini dalla sua amata Mezz…Granger… >>
E mentre Zabini e Malfoy iniziano a parlare male dei Grifondoro, io mi fermo un secondo a pensare alle parole del biondo.
Mi ha chiamata per nome.
Mi ha chiamata per nome.
Lo so che per molti può non sembrare un granché…ma per due che si sono sempre appellati con brutti nomignoli, pur di non pronunciare l’odiato nome dell’altro, è un passo avanti.
E poi il “se non fosse stato per Kim”…insomma si è davvero trattenuto per me?
Per farmi un favore?
Non ci posso credere…
E poi ancora…cazzo in una stessa frase ci sono molte cose che mi hanno sorpresa.
Ha chiamato Herm, non più con l’insulto “Mezzosangue”, ma con il cognome.
Sempre perché c’ero io con lui, ed avevo appena finito di arrabbiarmi per il suo disprezzo verso i non Purosangue.
Non ci capisco più niente…
Cosa sono tutte questa attenzioni nei miei confronti?
Alzo lo sguardo sul suo viso, e, lo ammetto, rimango in contemplazione di ogni sfaccettatura della sua pelle, come incantata.
La cosa che più mi affascina sono gli occhi.
Hanno un colore insolito: grigi.
Chi ha gli occhi così?
Solo lui, e suo padre.
E poi sono talmente impenetrabili, che mi sembrano ogni volta dei baratri senza fine.
Non sono mai riuscita a vederne il fondo.
E comunque anche le labbra sono molto sexy.
Né troppo sottili, né troppo carnose.
Le muove in un modo particolare, anche adesso, mentre sta semplicemente parlando con i suoi amici, spiccano regalità da tutti i pori.
E poi quando si piegano nel suo tipico ghigno…bè non sono come io faccia a non morire sul momento.
Sono ancora nella sua contemplazione, quando noto un piccolo taglietto sul labbro superiore.
È piccolo, e sicuramente vecchio data la colorazione rosa opaco,ma, se guardi attentamente, si vede.
<< Che ti sei fatto al labbro? >> chiedo all’improvviso.
Tutti e tre i Serpeverde si girano nella mia direzione.
<< Niente. >> mi liquida.
Mi nasconde qualcosa.
Dopo circa una dozzina di “Dimmelo!”, 24 “Dai!”, e 15 “Per favore”, ancora non si pronuncia.
Incazzata, lo afferro dal polso e lo porto fuori dalla capanna, passando da un piccolo spiraglio laterale, per non farmi vedere da mio fratello e i miei amici.
Sempre tenendo il suo polso ben serrato nella mia ferrea presa, inizio ad incamminarmi verso l’interno della foresta.
Finchè non arriviamo vicino ad un albero che mi sembra abbastanza ombroso e lontano da certi particolari occhi verdi.
<< Potresti, cortesemente, informarmi su cosa cazzo ti sei fatto al labbro? >>
<< Senti bambolina, quando ti dico “Fatti i cazzi tuoi”, intendo che NON devi impicciarti. Chiaro il concetto? >>
<< Idiota! Adesso mi racconti tutto! >>
<< E’ un ordine? >>
<< Si! Precisamente! >>
Okay, mi stanno per saltare i nervi!
Il fatto che non voglia dirmi come si è procurato quel taglio, può significare solo una cosa: non mi piacerà.
La causa di quella piccola ferita sul suo labbro non mi piacerà.
<< Bambolina, io non prendo ordini proprio da nessuno! >>
<< Ti avverto, mi sto per incazzare sul serio. Cosa sarà di tanto grave?! >>
<< Niente, ma non te lo voglio dire! Saranno anche cazzi miei, o no? >>
<< No! Dimmelo! >>
Adesso iniziamo ad alzare la voce.
<< Smettila! >>
<< Dai! Dimmelo!  >>
<< Ho detto di no! >>
<< Sei uno stronzo! Adesso me lo dici! >>
<< Non ci penso nemmeno! >>
Non avrà per caso osato farsi mettere le mani addosso da qualche troietta Serpeverde?
Okay, adesso stiamo veramente urlando…
<< Uffa, che palle! DIMMELO! >>
<< Sei la più grande rompi coglioni della storia! Ho fatto a botte, contenta? >>
….
……
……..
…….
E ci voleva tanto per dirmelo?
Cosa crede, che mi scandalizzo per una rissa, quando il mio mestiere è proprio quello di combattere?
Magari il  problema sta nel motivo.
Abbasso lo sguardo, per riflettere, ma non mi viene in mente alcun motivo per cui avrebbe dovuto picchiare qualcuno, scatenando la mia rabbia.
Le opzioni sono due: o la persona con cui ha fatto a botte è qualcuno a cui tengo, oppure il motivo della rissa, magari, è una lotta contro i Grifondoro, o i Mezzosangue, o comunque qualcosa che scatenerebbe la mia ira.
Di scatto alzo la testa verso di lui, pronta per una nuova sfuriata.
Ma non ce la faccio.
Perché mi è talmente vicino, che la forza di volontà di litigare ancora con lui decide anche lei di andarsene al mare.
In effetti sono giorni che non ci vediamo, dobbiamo per forza perdere tempo a litigare?
<< Hai finito di urlare? >> mi domanda.
Non gli rispondo, ma porto le mie dita al suo labbro superiore, sfiorandogli la piccola cicatrice.
<< Adesso ce l’hai anche tu una cicatrice. Attenzione, potresti diventare il prossimo Prescelto… >> sussurro, sempre accarezzando la piccola striscia rosa chiaro.
<< Tra qualche giorno sparirà. E comunque…non ci penso nemmeno a diventare il nuovo Ragazzo d’Oro del Mondo Magico! >>
La sua risposta è seguita da un ghigno alquanto sexy.
E mi fiondo sulle sue labbra, finalmente.
Dopo giorni senza poterle baciare, ne abbiamo di tempo da recuperare.
Le sua mani corrono subito verso il mio corpo, afferrandomi dal sedere, e attirandomi sempre più verso di lui, mentre la stoffa verde che copre il suo avambraccio sinistro accarezza la pelle del mio fianco destro.
Le mie mani, invece, si aggrappano ai suoi capelli.
È bello sentirli scivolare di nuovo tra le mie dita.
Cazzo…!
Draco Malfoy mi è mancato, dopo nemmeno una settimana di lontananza.


Corre.
Ride.
Scherza.
Schizza.
Si diverte.
Mi guarda. Di nascosto.
E di nuovo, ritorno a ridere con gli altri.
Come se niente fosse.
Io?
Io la osservo.
Non riesco a distogliere lo sguardo da lei.
Se a Scuola è bellissima, vi lascio immaginare in costume.
Anche se, ormai, per me, il suo corpo non dovrebbe più essere un mistero.
I miei amici mi hanno fatto notare che non sono più andato a letto con nessuno, oltre lei.
Io, che ho sempre avuto una vasta scelta, ho deciso di frequentare solo lei.
La cosa mi lasciava stupito all’inizio, ma adesso mi viene quasi naturale.
Rifiutare le avance delle solite ammiratrici, non è mai stato così semplice.
Forse perché nessuna arriva alla sua altezza.
Blaise e Theo mi ripetono sempre che mi sto rammollendo.
Anzi, Blaise dice che sto finendo come lui: legato ad una sola ragazza.
Non credevo fosse possibile, ma mi ha confessato di essersi innamorato di Daphne.
Ed è felice come una Pasqua.
Innamorarsi…che cosa stupida.
Però contento lui…
Anche se, purtroppo, devo ammettere che…la Potter…Kim…mi è mancata.
Credetemi, mi mangerei la lingua o il cervello, anziché dire e pensare una cosa del genere, ma è inutile mentire a me stesso.
Oppure ai miei amici.
Ecco perché Daphne, dopo la richiesta di Finnigan a Theo, ha insistito tanto per venire qui.
Io ero contrario, ma dentro di me, sono stato contento di rivederla.
Anche litigarci.
Ha un caratterino tutto pepe, la Potter.
E la cosa mi affascina molto.
Anche se sa essere molto stressante, quando vuole.
Non volevo dirle il motivo del taglio sul labbro…e invece eccola che mi stressa.
Almeno la causa della rissa non l’ha scoperta.
Non sarebbe niente di grave, ma non voglio che lo sappia.
Potrebbe restarci male.
Anche perché se ripenso a quel tizio di Corvonero…quel Mark…mi prudono ancora le mani.
Come osava vantarsi di essere stato a letto con lei , e descrivere le loro scopate con una tale dovizia di particolari?
Vedere quella massa di animali arrapati, a spararsi seghe mentali e non su di lei mi ha alquanto mandato in bestia.
E non ho potuto fare a meno di  picchiarli, primo tra tutti quel Mark.
Blaise e Theo mi hanno aiutato.
Anche loro si stanno rammollendo, comunque.
Iniziano ad affezionarsi alla Regina Dei Grifoni.
Ed anche Daphne.
Se me lo avessero detto qualche mese fa mi sarei fatto gigantesche risate.
Incredibile.
Kimberly Potter, ha mandato in confusione Mezza Casa Serpeverde.
<< Se non la smetti di fissarla, Harry se ne accorgerà… >> consiglia qualcuno dietro di me.
Non  faccio nemmeno in tempo a metabolizzare a chi appartenga la voce, che la Mezzosangue si siede sulla sabbia, accanto a me.
<< So di voi due. >> aggiunge, semplicemente.
Se pensa di sconvolgermi, ha sbagliato di grosso.
Sapevo che Ki…la Potter, glielo avrebbe detto un giorno.
E se osa iniziare la solita ramanzina alla “Non-Toccare-La-Mia-Migliore-Amica”, giuro che le affogo la testa nella sabbia.
Appello un pacchetto di sigarette, lasciato in quella cosa, chiamata tipo “Miccana”, “Mecchina” “Macchina”, e ne tiro fuori una.
Lanciando un’occhiataccia alla Granger, perché me ne ha appena fregata una.
Dopo che entrambi abbiamo acceso il tabacco delle mie due Philip Morris, ecco che la sua vocina odiosa mi raggiunge di nuovo.
<< Sai, è strano vederti così. Proprio tu, poi… >>
<< Così come, Mezzosangue? >>
<< Cotto. Preso da una ragazza. In questo caso la mia Kiki. >>
Non ribatto nemmeno.
<< Chi tace acconsente. >>
A quanto pare la Grifondoro ha voglia di chiacchierare, oggi.
Io me ne sto zitto zitto, e lei continua a ciarlare.
Che palle.
<< Sai, Malfoy, non credo che noi due saremo mai amici, ma non ti odio. Tra noi due non c’è tutto l’astio che c’è tra te ed Harry. Ma se la fai soffrire, giuro che ti cercherò in capo al mondo, ed allora rimpiangerai di essere nato. >>
Minacciosa la ragazza…
<< Non ho intenzione di farla soffrire. >> è la mia semplice risposta, che stupisce anche me.
In questi giorni mi sento strano, non so nemmeno io come, né perché.
Dicono tutti che sia colpa della Potter….ma può una donna avere un tale ascendente su di me?
Ma poi incrocio il suo sguardo, mentre scansa ridendo una schizzo di Blaise.
E mi sorride.
No, una donna non può influenzarmi così tanto.
Ma lei si.

Sono sconcertata.
E molto.
Parlando con Malfoy ho capito cha anche lui tiene veramente a Kiki.
Esattamente come lei
Si piacciono sul serio, ed è evidente anche da un semplice incrocio di sguardi, tra il grigio di Malfoy e il verde di Kim.
È possibile che due persone tanto diverse, possano, poi, finire insieme?
Insomma, l’ultima persona che Hogwarts avrebbe visto accanto al Principe delle Serpi, era la Regina Grifondoro.
Ma a quanto pare, se le cose tra loro due continuano in questo modo strano e sconvolgente, lo vedrà presto.
Ma non è la reazione della Scuola da temere, certamente.
Ma quella di Harry.
E Ron.
Ma anche di Dean, e Seamus.
Adorano Kiki, e lo sanno tutti quanto sono possessivi nei nostri confronti.
Ovviamente possiamo fare tutto ciò che vogliamo, ma se dovessimo fidanzarci con delle Serpi…bè si arrabbierebbero parecchio.
Soprattutto Harry.
Vedere tua sorella con il tuo peggior nemico non sarebbe certamente piacevole.
Quei due si cacceranno in tanti di quei guari che nemmeno immaginano, parola di Hermione Granger.
<< Principessa a cosa pensi? >>
Quanto è bella la sua voce…
<< Nulla di che, Harry. Solo al fatto che dovreste smetterla di chiamarmi “Principessa”… >> gli rispondo sorridendo, e voltandomi a guardarlo.
Mentre si siede accanto a me sul tronco d’albero caduto che crea una perfetta panchina naturale, non posso evitare di far cadere il mio sguardo sui suoi perfetti addominali.
Dio, come ho fatto a non vedere prima quanto fosse sexy il mio migliore amico?
Da quando ci siamo scambiati quel bacio il giorno di Halloween, è da allora che ho iniziato a vederlo seriamente.
Insomma, ho sempre saputo che era un bel ragazzo, ma prima per me era Harry e basta.
Il mio migliore amico.
Quasi un fratello.
Adesso, invece, lo guardo con occhi diversi.
E non so quanto questo possa considerarlo positivo, o salutare per me.
<< Sigaretta? >> mi offre.
No, grazie, ne ho appena fumata una con Draco Malfoy, parlando della relazione segreta tra lui e la tua stessa sorella.
<< No, grazie. Appena spenta. >>
<< Allora… >> riprende lui, accendendosi la sua Lucky Strike << …che ne pensi della piccola vacanza? >>
<< Il mare a Natale? Una figata! >>
Sorriso allegro, voce spensierata, occhi contenti.
Quanto sono falsa.
Sono qui a parlare con lui come due bravi ottimi amici, quando l’unica cosa che vorrei è baciare quella labbra stupende.
E mentre recito la parte dell’allegra Hermione di sempre davanti a tutti, con Kiki e con il mio cuscino, mi danno l’anima, per quest’attrazione che mi spinge verso colui che dovrei vedere semplicemente come un fratello, e, cosa più importante, come l’ex ragazzo della mia migliore amica.
<< Già. Peccato per le Serpi… >>
<< Sinceramente non mi danno fastidio. >>
Frase sbagliata da dire.
Perché mi guarda con una tale rabbia, che sento qualcosa spezzarsi dentro di me.
Tira, ed espira il fumo con una lentezza esasperante e sensuale allo stesso tempo.
<< Giusto, ti ho vista prima parlare amorevolmente con Malfoy. Cosa avete fatto, fissato il vostro prossimo appuntamento? >>
<< Non sono io quella che saluta la Principessa delle Serpi con i sorrisini e i cenni delle mani. E nemmeno vado in giro urlando ai quattro venti “Ciao Draco”! >>
Era da molto che volevo mettere in chiaro una cosa con lui.
Chiama sempre la Greengrass per nome.
Si salutano nei corridoi, non gli ho mai sentito insultarsi negli ultimi anni, ed hanno una sorta di rispetto nei reciproci confronti che a volte mi lascia stupita.
<< Vabbè ma Daphne è diversa… >>
Ecco! Continua a chiamarla per nome!
Continua a difenderla!
Una sorta di rabbia irrazionale si impossessa di me, rabbia che molti esseri umani chiamano “Gelosia”.
Come mai questo rapporto civile?
<< In cosa? Insomma, potresti, cortesemente spiegarti? >>
<< Niente…solo…ho avuto modo di conoscerla meglio…e non è tanto male come i suoi amici, o il suo ragazzo… >>
Non è tanto male?
Non è tanto male????
<< Può darsi. E comunque anche Malfoy è un tipo abbastanza tranquillo. Oltre ad essere molto bello. >>
Se mi sente Kim mi ammazza.
Se non lo fa prima suo fratello, visto lo sguardo che mi dedica, e la forza con cui butta la sigaretta, non ancora del tutto finita, per terra.
Pari, caro il mio Harry.
<< Bello? Bello? Ma dove la vedete questa bellezza voi donne? Ma cos’avete della banane agli occhi? >>
<< No, affatto. Solo immagini poco caste, quando ti appare quella sorta di figliolo davanti agli occhi, mentre ti rechi rassegnata ad una pallosissima lezione di Pozioni. >>
Altro sguardo maligno.
Okay, lo ammetto, sto esagerando.
Alla fine non posso certo considerare Malfoy come il mio sogno erotico.
È una Serpe da cui bisogna stare lontani, ed io ci riesco benissimo, senza sforzi.
Però provo una sorta di perverso piacere, nel vedere gli occhi stupendamente verdi di Harry riempirsi di rabbia, che, nei miei sogni più sfrenati potrebbe essere gelosia.
Solo nei miei sogni più sfrenati, però.
<< Bah, che pervertite. Insomma, Daphne è bella, non Malfoy! >>
Daphne è bella????
Lo so da sola, che è una ragazza stupenda, ma cazzo, me lo deve per forza dire?
Proprio lui, poi?
Mentre sento la rabbia di prima, aumentare la sua intensità ed attorcigliarmi lo stomaco, cerco di non darlo a vedere, ma non riesco ad impedire al mio sguardo di rabbuiarsi, e fissarsi sullo smalto rosso abbinato al costume della mie unghia dei piedi.
Ma ad un certo punto sento il suo alito fresco solleticarmi l’orecchio, e le sue labbra parlare, mentre mi sfiorano delicatamente il lobo.
<< Però… preferisco le brune. >>
Mi lascia di stucco, immobile con gli occhi spalancati e la bocca aperta in un mosto di eccitazione e sorpresa, mentre si alza e si allontana.
Un ultimo sguardo al suo fondoschiena da favola, e mi decido a raggiungerlo.
Lo afferro dal polso e lo faccio girare verso di me.
Ci troviamo in una vicinanza inaspettata, sbagliata, e allo stesso tempo, molto eccitante.
<< Sai, nemmeno a me piacciono tanto i biondi. Trovo che i mori siano più attraenti. >>
E mi allontano.
E stavolta sono io ad averlo lasciato a bocca aperta.

<< Ragazzi si sta facendo buio…io direi di tornare a Scuola, prima che qualcuno ci scopra…e in quel caso sarebbero cazzi amari! >>
No!
Andarsene?
Perché?
Sposto lo sguardo verso il cielo, per notare un bellissimo tramonto, che sparge la sua luce rossa e arancione sulle onde dell’acqua, che tramutano il loro celeste nei medesimi colori.
Che spettacolo…
Ma, se da una parte un tramonto del genere mette una sensazione di pace indescrivibile, dall’altra vuol dire una cosa sola: devono tornare ad Hogwarts.
Deve tornare ad Hogwarts.
Alla proposta di Seamus alzano tutti la testa verso di lui, chi indifferenti, chi un po’ scocciati.
Lavanda si getta tra le braccia di Ron, urlacchiando che il suo “Ronnie” le mancherà da matti, scatenando i gemiti di disgusto delle Serpi, e i sopraccigli alzati ad altezze storiche dei Grifoni.
<< Ma voi Grifondoro dovete per forze essere così espansivi? >> domanda Nott, ancora con una smorfia di indignazione disegnata sul volto.
<< Non fare di tutta l’erba un fascio, per favore…io non l’ho mai chiamata “Ronnie” quando stavamo insieme! >> ribatte Hermione, scatenando le risatine di tutti.
<< Ragazzi… >> interviene Dean << …per la festa di Capodanno ci sarete? >>
Spostando lo sguardo furtivamente alla mia sinistra, punto i miei occhi in quelli di Malfoy, e con un sorrisino provocatore, rispondo:
<< Ovvio! Le feste non funzionano senza di noi! >>
Le Serpi esplodono in un coro di “Uohohoh” molto sarcastico, guadagnandosi le mie occhiatacce.
<< Comunque Potter… >> dice Zabini, riferendosi alla sottoscritta << …ti conviene tornare presto nella nostra Sala Comune. I primini ci stanno alquanto rompendo le palle, perché vogliono il tuo autografo! E anche qualche foto, se ce li hai… >>
Cosa?
Primini Serpeverde?
<< Io ho provato a spiegargli che non si chiede l’autografo dei Grifondoro, e nemmeno si tengono le loro foto in camera da letto…ma non mi ascoltano… >> commenta la voce del Principe delle Serpi << …Non sapete che colpo al cuore entrare nella stanza di Harper Vaisey, e vedere lo Sfregiato che ti lancia occhiate sexy da ogni angolo di parete! >>
Io e mio fratello ci guardiamo, con aria fintamente spaventata.
Se abbiamo fans anche tra le Serpi…bè meritiamo una standing ovation.
<< Nelle loro stanze? Non mi dire che te la fai che le primine? >> domanda stupita Lavanda Brown.
Cosa?
Sposto lo sguardo verso il biondo incriminato, con un lampo di luce verde già impresso negli occhi.
<< Io? Con le primine? Che schifo, non sono mica un pedofilo! Ero a fare la ronda notturna! >>
Ci devo credere?
<< Chissà perché, proprio nell’ala dei dormitori femminili, però! >> scherza la Greengrass.
Okay, la vogliamo finire?
Anche lei ci si mette!
Dopo un ghigno colpevole alla Serpeverde, Malfoy decide di non ribattere più.
Ma bravo!
Non neghiamo nemmeno allora!
Appena resteremo cinque minuti da soli, mi sentirà!
E mentre gli altri, persino Harry che accenna un sorrisetto, ridono, io mi rendo conto della mia pateticità.
Oddio, sto diventando peggio di una mogliettina gelosa!
Che schifo!
<< Dai, mettiamoci in macchina >> propone Nott.
Una rinnovata malinconia si impossessa del mio stomaco, ma, ovviamente, non lo do affatto a vedere.
Ci salutiamo tutti (chi con maggiore affetto, chi con meno), e noi Cacciatori decolliamo sulle nostre scope, mentre gli altri ancora stanno raccattando i loro averi.
Ma una volta salita a sfiorare le nuvole, mi accorgo di non aver preso la borsa.
Okay, lo ammetto, l’ha fatto a posta, per poterlo salutare come di deve, lontano dagli sguardi di Harry e Ron.
Avviso gli altri di proseguire, senza però correre troppo, e torno indietro.
<< Ah, comunque…bello il colore del copricostume! >> sorride Zabini in mia direzione, non appena poggio i piedi per terra.
Già.
Verde.
Poi, con un cenno del capo, mi indica la Capannina improvvisata.
Lui è lì dentro.
Come, casualmente, anche la mia borsa.
Accertandomi che Dean, Seamus e Lavanda siano fuori portata d’occhi, mi incammino verso quella direzione.
Lavanda è persino già in macchina.
Silenziosamente lo raggiungo.
Entrata nella nostra meraviglia architettonica, inizialmente non vedo nessuno, ma dopo pochi secondi, sento qualcuno afferrarmi per il polso, ed attirarmi verso la parete.
Le sue labbra si avventano subito sulle mie, e le nostre lingue si rincontrano.
Finalmente.
Dopo quel bacio vicino all’albero, non abbiamo avuto nemmeno un’ altra occasione di stare da soli.
Una sua mano va sulla mia schiena, per attirarmi vicino al suo copro oltre il limite del possibile, l’altra ai miei capelli.
Io gli getto le braccia al collo.
Vi ho già detto che ogni nostro bacio emana fuoco?
Credo di si, ma ve lo ripeto.
Ho paura che la Capanna possa ardere, tanta è la passione che ci mettiamo nella danza di lingue e labbra.
Il mio corpo urla di andare avanti, di sentirlo dentro di me, di fare di nuovo l’amore con lui.
Ma non posso, e lo so bene.
Fuori ci sono tutti quanti che ci aspettano,ed i miei amici tra le nuvole mi attendono tra pochi minuti.
In fondo, quanto tempo ci vuole per “prendere una borsa”?
Un ultimo piccolo valzer, e mi stacco da lui, incastrando la testa tra il suo collo e la spalla.
<< Ho dimenticato la borsa! >> lo informo.
<< E l’hai trovata? >>
Mi guardo intorno, al di là delle sue spalle, e la individuo sul tavolino.
Verde e nera e grande, è proprio lì.
<< Si. Una grande “dimenticanza” >>
Sento le sue labbra, appoggiate ai miei capelli, aprirsi in un ghigno.
<< Devo andare. >> sussurro, prima che una sensazione di freddo si impossessi di me, al distacco con il suo corpo.
Ma che cazzo mi succede?
<< Allora… >> lo saluto << …ci vediamo a Scuola tra tre giorni! >>
Perché tutt’a un tratto il numero 3 mi sembra così alta come cifra?
Afferro la Borsa e sto per uscire, quando mi afferra di nuovo dalla vita, e mi attira verso la sua schiena.
Appoggia le labbra sul mio collo, e mi sta lasciando dei baci talmente eccitanti che sono tentata di strappargli il costume di dosso, e portarmelo lontano da qui…
<< Ricordati bambolina…io e te abbiamo un appuntamento all’Inferno >>
E una sensazione di piacere mi colpisce il basso ventre, e il mio organo vitale.
Quello che pulsa sangue.
Quello che si trova vicino ai seni.
Quello che Batte.
Quello sempre legato ai sentimenti.
Il cuore.

<< Allora, Kiki…com’è andata? >>
<< Mica l’avete fatto? >>
Hermione e Ginny.
Aver detto loro il mio piccolo segreto mi è di grande aiuto.
Sia per i sensi di colpa, sia per la voglia di parlare di lui che ogni volta mi scoppiava dentro.
Ci siamo sempre dette tutto, e nascondere proprio a loro una cosa del genere mi stava facendo impazzire.
Inizio a raccontarle dei nostri baci, e della solita litigata.
Quella non poteva mancare, considerato che discutiamo sempre.
<< Non ti ha voluto dire il motivo della sua rissa? >> domanda Hermione.
<< No…chissà cosa avrà combinato…? >>
<< Io lo so. Me lo ha detto la Greengrass. >>
Sia io che ‘Mione ci giriamo repentinamente verso Ginny.
In una richiesta muta e alquanto impaziente della verità.
<< A quanto pare Malfoy, Zabini e Nott le hanno suonate a qualche Corvonero, tra cui Mark. Questo stronzo stava parlando di te, e delle vostre scopate con una tale ricchezza di particolari, che Malfoy non ci ha visto più. E la Greengrass ha detto che i suoi amici sono subito corsi ad aiutarlo. >>
…..
……
…….
…….
Davvero era questo il motivo?
<< Si sono comportati esattamente come avrebbero fatto Harry, Ron e gli altri…chi l’avrebbe mai detto! >> commenta Herm.
Incredibile.
Sono stupita.
Incredula.
Sotto shock.
Lusingata.
Impressionata.
Sbalordita.
E vabbè altri sinonimi che non mi vengono adesso.
Ma soprattutto contenta.
Dopo un’ultima silenziosa sigaretta, di nascosto dai genitori di Ginny, in cui l’argomento principale sono due occhi grigi e uno stemma Serpeverde, andiamo a dormire.
E mi rendo conto di dover ringraziare, per la seconda volta, le Serpi.
Ma la cosa non mi lasca indignata come prima.
Anzi.
Ed è con il sorriso sulle labbra, mi addormento.
E mi accorgo che ho ancora il suo profumo addosso.



Salve a tutti!
Da quanto tempo!
Finalmente sono riuscita ad aggiornare!
Allora…in questo capitolo non ci sono grandi risvolti, ma la lontananza ha fatto capire ai due ragazzi molto cose.
Ho voluto inserire anche il POV di Hermione, sia perché come personaggio mi è sempre piaciuto, sia perché anche la sua situazione sentimentale non è delle migliori, e volevo far capire cosa pensasse.
Penso che prima o poi inserirò anche quello di Harry, pur facendo restare Kim la narrante principale.
Il prossimo capitolo sarà più movimentato, credetemi.
Adesso passiamo ai ringraziamenti:

LaBabi:  i problemini già ci sono, visto che litigano un giorno si a l’altro pure. Ma non potevo non metterli. Sia perché movimentano il loro rapporto, e poi perché sarebbe irreale che non ci fossero, considerati i caratteri opposti. Gli opposti si attraggono, ma litigano! XD

Dabuz:  Grazie mille…”perfetto”…suona bene come aggettivo!

puffolettaHP:  Ti ringrazio. Anche a me piacciono molto le H/Hr, ma è vero, le fic su di loro sono molto poche. Ma rimedio io! Spero che questo capitolo ti sia piaciuto, anche la parte Harry/Hermione!

BIGIA


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Capitolo 21
*** Surprise! ***


SURPRISE!

<< How can you see into my eyes like open doors? Leading you down into my core where I've… >>
Vedo le labbra di Harry muoversi per sillabare il mio nome, e mi decido a togliermi le cuffie delle orecchie, interrompendo il mio canto.
<< Kiki. Credo che siamo arrivati. >>
Volto la testa verso il finestrino del nostro scompartimento, e, sotto la coltre fitta di gocce di pioggia, riesco ad intravederla, bella più che mai.
Hogwarts.
Ma il mio pensiero si sofferma molto poco sulla struttura antica ed imponente della mia Scuola.
Perché corre quasi subito nei sotterranei della stessa, in particolare ad un abitante di questi.
Ad una Serpe.
No, non una serpe qualsiasi.
Il Principe delle Serpi.
Il mio compagno di notti di passioni, il mio peccato, l’incarnazione della mia Lussuria, il mio segreto.
Sono passati pochi giorni da quando ci siamo rivisti, ma mi sono sembrati secoli.
Alla fine, direte voi, 3 giorni cosa vuoi che siano stati?
E l’avrei pensato anche io, prima di provare quelle labbra maledette, prima di accarezzare quel corpo peccatore, prima di essere toccata da quelle mani abili come quelle di Satana.
Ma non so quante volte ancora mi concederà tutto questo.
Ed ecco il motivo del mio pessimo umore in questi giorni.
Da quando siamo tornati dall’Isola del Sole è stato un susseguirsi di disgrazie.
Oddio, la disgrazia più grande è stata una sola, ma un servizio fotografico obbligato non può essere considerato da meno.
Direte voi: quale servizio fotografico?
Quello che io ed Harry siamo stati costretti a fare per via di una fottutissima partita al lancio degli Gnomi, persa.
Ronald Weasley e sua sorella Ginny sono dei maestri nel lanciare quelle creaturine lontano oltre ogni immaginazione.
Complici anche anni e anni di Disinfestazioni nel proprio giardino.
Persa quella stupida gara, i due fratelli hanno tirato fuori dalla spazzatura una tra le tante lettere di richieste di interviste, testimonial, apparizioni in pubblico, che il Mondo Magico ci invia, ed io e mio fratello ci siamo presto trovati davanti ad una macchia fotografica, in pose sexy.
Mentre io Maledicevo tutti i maghi che hanno tirato le cuoia, Ron, Herm e Ginny si saranno uccisi di risate.
Ma non è questo che mette in discussione il mio rapporto futuro con il Principe delle Serpi.
Ma un nuovo attacco dei Mangiamorte.
Dopo mesi di assenza dal Mondo Magico, eccoli che si avventano contro la Gringott senza un particolare motivo.
Forse per testare cosa i nemici sono in grado di fare.
Erano tutti incappucciati, tranne uno.
L’unico dei tanti che abbiamo già riconosciuto.
Lucius Malfoy.
Non so per quale banale scherzo del destino, mi sono ritrovata io la sua combattente.
Rivedere le stesse labbra di suo figlio, quelle che ho tante volte baciato, sul suo viso mi ha distratta.
Osservare come i suoi occhi mi analizzavano, gli stessi occhi con cui il mio corpo nudo veniva apprezzato dal figlio, mi ha disorientata.
E un’altra cosa che hanno in comune è la voce.
Stesso timbro, stesso stampo regale, stesso tono di superiorità.
Quella di Lucius è più adulta, ma alla fine non cambia molto.
La tonalità con cui urlò “Crucio!” su di me, non era molto diversa da quella con cui lui urla quando raggiunge l’orgasmo.
Ma la mia reazione non è stata impassibile.
Dopo i primi attimi di confusione mi sono decisa.
E l’ho scagliato così lontano che non posso dire con certezza che sia rimasto vivo.
I Mangiamorte sono andati via dopo poco, anche se ancora non si capiva chi vinceva o perdeva, e tra loro c’era anche il corpo mezzo tramortito di Lucius Malfoy.
Harry dice che potrei averlo ucciso.
E la cosa non mi scalfisce.
Non è quello che mi preoccupa.
Ma la reazione del figlio nei miei confronti.
Ma anche il ritorno dei Mangiamorte: cosa vorrà significare?
Cosa vogliono ancora?
Chi li giuda?
Sperano in un ritorno di Voldemort?
E Lui se dovesse scatenarsi un’altra battaglia, da che parte si schiererebbe stavolta?
Ma un sussulto del treno interrompe i miei pensieri, e mi appresto a prendere le mie valigie.
Le rimpicciolisco talmente tanto che riescono comodamente and entrarmi in tasca.
E mentre con un Incantesimo ci creiamo una bolla Anti pioggia, ripercorriamo il vialetto che conduce, dall’enorme cancello, all’imponente Portone.
Gli studenti che tornano oggi non sono tantissimi, comunque, ma tutti non hanno occhi che per noi.
La notizia di un nuovo attacco dai Mangiamorte ha suscitato molti stupori.
E tutti sanno contro chi si sono schierati quegli esseri.
Lasciamo i bagagli agli Elfi domestici, e noi 5 con tutti gli altri studenti appena arrivati ci dirigiamo in Sala Grande.
Cerchiamo di mischiarci tra la folla, ma appena le porte nere si spalancano, non passa poco tempo al che tutti gli occhi di Hogwarts ci scovino tra gli altri studenti, e si puntino subito ed esclusivamente su di noi.
Azzardo uno sguardo al Tavolo Serpeverde, ma non vedo ancora nessuno.
Né lui né i suoi amici fidati.
Ma la cosa che più mi fa male è il suo non rivolgermi nemmeno uno sguardo, mentre, dopo poco tempo, la Compagnia della Serpe fa la sua entrata a cena.
Mentre i miei occhi scattano periodicamente verso la sua direzione, lui non cerca mai questo contatto.
Non mi degna nemmeno di uno sguardo casuale.
Brutto segno.


<< …La mia amicizia influente con il signor Kingsley potrebbe aiutarla molto, signor Nott. Infondo, credo che le sue capacità di Pozionista l’aiuterebbero molto ad entrare nelle grazie dei più importanti Medimaghi. E poi al Ministero avrebbe l’appoggio dei suoi compagni, i nostri Cacciatori! …ma signorina Potter, cos’ha? Non si sente bene? >>
Al suono del mio nome alzo lentamente la testa, per puntarla negli occhi porcini del professor Lumacorno.
Cos’ha detto?
Mi ha fatto una domanda, su una qualche Pozione?
<< Si sente male? La vedo assente! >>
Male?
Una merda sarebbe più appropriato come termine.
Per una cosa, poi, di cui non mi sento nemmeno responsabile.
<< Ehm…sono solo un po’ stanca. Non ho dormito molto stanotte. >>
Alla mia scusa patetica Lumacorno scoppia a ridere, nelle sue classiche movenza teatrali, di mettere le mani sul panciotto e gettare la testa quasi pelata all’indietro.
<< Uno dei tanti ammiratori, a cui la nostra Eroina ha ceduto le sue grazie? >>
No, non riuscivo a dormire, per colpa di un unico e grande stronzo.
Sono 3 maledettissimi  giorni che non mi parla.
Non mi guarda nemmeno.
Fa finta che non esisto, anche quando ci incrociamo per caso nei corridoi.
È riuscito a rovinarmi anche la festa di Capodanno.
Per fortuna avevo i miei amici, che l’hanno saputa rendere molto divertente lo stesso.
Lui non ha scopato con nessuna troietta da festa quella sera, mi risulta, e questo risollevò leggermente il mio umore.
Credevo che dopo il conto alla rovescia sarebbe venuto da me, di nascosto, e ci saremmo fatti gli auguri come si deve.
Ma niente.
Anche adesso, ad un inutile festino del Lumaclub, per inaugurare l’anno (Il 2 si inaugura l’anno nuovo?), non mi guarda nemmeno.
Zabini, Nott e la Greengrass, anche loro mi stanno lontano, ma solo per non scatenare le ire del loro amico.
Anche perché ogni qualvolta lui si distrae, mi rivolgono i loro cenni di saluto.
La battuta di Lumacorno causa le risatine maliziose di quasi tutti gli invitati, che non appena hanno sentito odore di gossip hanno subito rivolto l’attenzione al vecchio professore.
Ma la cosa che più mi tocca sono due occhi grigi che, improvvisamente, si puntano su di me.
Ghigno.
<< Esattamente! >>
Il Professore esplode in un’altra risata delle sue, come anche la marmaglia circostante, il cui numero di battutine, risatine maliziose, gomitate allusive e cori di “uuuh!” aumenta.
Ma quello che più mi interessa, è la palese irritazione negli occhi di Draco Malfoy.
Stringe i pugni sul banco talmente forte, da far diventare le sue nocche ancora più candide.
Grazie alle loro abilità in Pozioni e Duelli vari (che, ovviamente sono segreti, ma di cui Lumacorno è a conoscenza) anche la Compagnia della Serpe è entrata a far parte del Lumaclub.
<< Complimenti signorina! Faremo finta che lei abbia accumulato grandi stanchezza in seguito allo studio, va bene? Le concedo di uscire a riposarsi. E mi raccomando, chiuda prima i libri la sera! >>
Ecco la frase che volevo sentire.
Lanciando un sorriso grato a Lumacorno, anche per aver involontariamente scatenato la rabbia di una certa Serpe, esco dalla festa più pallosa a cui abbia mai partecipato, intercettando non pochi battiti di mani, e pacche sulla spalla.
In particolare l’occhiolino di Zabini mi colpisce.
Ma soprattutto lo sguardo serio e pensieroso di mio fratello.
Sicuramente lui ha capito quanto false fossero le mie parole.
E poi…un suo sguardo.
Dopo giorni di ignoramento, il mio verde ed il suo grigio si rincontrano.
Il suo sguardo è talmente freddo e pieno di rabbia, che rispecchia perfettamente quello di suo padre.
Perciò, con orgoglio fiero e Grifondoro, distolgo lo sguardo.
Non mi pento di aver attaccato suo padre.
Mi stava torturando, e comunque non è una delle persone maggiormente degne di pietà in questo mondo.
Non so se l’ho ucciso o meno, ma se Draco Malfoy vuole stare con Kimberly Potter…bè deve schierarsi dalla parte giusta.
Contro la sua famiglia.
Non è facile, ma è da qui che si vede il valore e il cuore di una persona.
Sirius è morto combattendo contro la sua famiglia, per salvare coloro che realmente amava. Ciò dimostra che non è impossibile ragionare con la propria testa, anche se questi pensieri vanno contro quelli di tuo padre.
Camminando verso la Torre di Astronomia mi ripeto sempre lo stesso discorso, concludendo ogni volta che, tra i due, quella ad aver ragione sono io.
Ma alla fine cosa importa?
Per quanto possa dirmi da sola di essere dalla parte della ragione, per quanto possano confermarmelo Ginny ed Herm, questo non me lo riporterà indietro.
Incredibile quanto mi sia legata ad una persona tanto sbagliata, quando improbabile.
È chiaro ormai: non era solo sesso.
Forse non lo è mai stato, o forse solo all’inizio, fatto sta che mi piace sul serio Draco Malfoy.
Il più grande stronzo presente a Scuola.
Arrivata sulla Torre di Astronomia, mi posiziono per terra, e mi accendo una sigaretta.
Fu proprio qui che mi consolò, dopo la partenza dei miei migliori amici.
Sembrava un gesto carino, invece forse era tutto un piano per, alla fine, portarmi a letto.
Tiro una malinconica e rabbiosa boccata di fumo.
Lo sapevo che non dovevo cadere nelle sue spire mortali, eppure l’ho fatto.
Non dovevo cedere al suo fascino maledetto, eppure l’ho fatto.
Non dovevo farmi incantare dai suoi occhi ammaliatori, eppure l’ho fatto.
Non dovevo diventare schiava delle sue labbra demoniache, eppure l’ho fatto.
Non dovevo concedermi ad una Serpe maligna, eppure l’ho fatto.
Ma è stato più forte di me.
Perché un eroinomane inizia il circolo vizioso delle droga? Perché lo affascina, e non resiste.
Perché un eroinomane non smette di bucare la propria pelle con quella sostanza Infernale? Perché non riesce. Non può.
E perché alla fine ne rimane distrutto? Effetti collaterali dei prodotti del Diavolo.
Ecco la mia situazione.
Ho iniziato a drogarmi del sesso con lui.
Non sono più riuscita a smettere, costretta ad aumentare le dosi, e facendomi prendere da lui sempre più.
E, adesso, obbligata a smettere, quella ad esserne uscita ferita sono io.
Certamente sarà stato uno spasso per lui scoparsi la Regina Grifondoro, il Frutto Proibito.
E lo sarà ancora adesso, mentre vede cosa i suoi occhi perfidi posso fare ad una donna.
Stronzo.
Sai che ti dico?
All’inferno, vacci da solo.
<< Disturbiamo? >>
Quasi mi strozzo con il fumo, che, tirato dalla sigaretta, mi era appena entrato in gola.
Perché, persa nelle mie considerazione rabbiose, non avevo sentito i passi di Harry e Ron avvicinarsi.
<< Sorellina, che hai? >>
Già…cos’ho?
Sto davvero soffrendo per Draco Malfoy?
A quanto pare, nella vita tutto è possibile….
<< Io? Ma va, niente. Sono soltanto un po’ assonnata… >>
Bugiarda.
<< Cazzata. Sei triste, da qualche giorno. Possiamo sapere il motivo? >> domanda Ron.
Sposto lo sguardo dall’uno all’altro, indecisa.
Sono i miei migliori amici.
La mia famiglia.
Il mio Mondo.
Devo tutto ciò che sono adesso,e ciò che sarò in futuro, a loro.
Mi hanno sempre aiutata, sostenuta, appoggiata, difesa.
Posso concederli la verità?
La risposta è, ovviamente si.
Ma non è questo che mi frena.
È la loro reazione.
Potrebbero arrabbiarsi molto, o, addirittura, potrei perderli.
Li ho mentito a lungo, sono stata a letto con il nemico alle loro spalle.
Mi perdoneranno, oppure mi volteranno le spalle?
Non sono per niente in vena di perdere anche loro, ma, mentre entrambi mi sorridono, capisco che, almeno i miei migliori amici, non li perderò mai.
Al massimo saranno arrabbiati per un po’, ma ci vogliamo troppo bene per chiudere i rapporti.
Sospiro.
<< Accendetevi una sigaretta. Non vi piacerà molto. >>

Fissano il pavimento lastricato senza dire una parola.
Non hanno fatto commenti al mio racconto.
Solo Ron ha rischiato di strozzarsi quando ho detto con chi ho condiviso le lenzuola.
Ma Harry…bè lui aveva una faccia talmente impassibile, da poter riuscire a superare anche Malfoy, in quanto ad inespressività.
Li ho detto tutto.
Tutto.
Per filo e per segno.
Ma adesso, mentre io sono con il fiato sospeso, spetta a loro il verdetto finale.
<< Tu…tu… >> farfuglia Ron, puntandomi contro l’indice accusatore.
Richiude la bocca, tira un bel respiro e ci riprova.
<< Tu… ringrazia che ormai ti voglio troppo bene…altrimenti saresti già un cadavere! >>
Dovrebbe spaventarmi la frase, ma la faccia con cui la pronuncia è talmente buffa e ridicola, in un misto tra l’arrabbiato e lo sforza di trattenersi, che scoppio a ridere.
Trascinando anche loro due con me.
<< Ron sei un pollo. Non sai nemmeno minacciare! >> esclama Harry, ottenendo le solite spallucce innocenti dall’amico come risposta.
Mi volto verso mio fratello.
Ad un tratto ritorniamo tutti e due seri.
<< Malfoy hai detto? Ne sei proprio sicura? >>
<< Purtroppo si. >>
Silenzio.
Guarda il pavimento.
Guarda me.
Guarda Ron.
Guarda le nuvole.
Guarda me.
<< Dici che, ormai è finita? >>
<< Si. >>
E non aggiungo il “purtroppo”, altrimenti mi rinnega come sorella.
<< Potete spiegarmi voi donne cosa ci trovate di tanto bello in una testa di cazzo del genere? >> domanda, prima di sorridere, e abbracciarmi.
Ci sarebbe una lista lunga un chilometro, per spiegare alcuni dei motivi per cui una donna si fa sedurre da Malfoy.
Ma per la mia salute, evito anche solo di pensarli.
Anche Ron si unisce all’abbraccio, ed io mi aggrappo alle spalle dei miei migliori amici con tutta la forza che ho in corpo.
Mi aggrappo, come se a momenti dovessi cadere in un baratro.
E forse potrei farlo sul serio.
Cadere in quello della tristezza.
Ma per fortuna ho loro.
Le mie ancora di salvezza.

Sferro un potente calcio al mio baule.
L’ennesimo.
Credo di aver anche rotto il comodino, e il lampadario.
E anche le boccette d’inchiostro di Seamus e Dean.
Poco male, a cosa serve la magia altrimenti?
A riparare ciò che rompi, quando sei incazzato.
Ed io lo sono.
Oh, eccome se lo sono.
Appena becco quell’insulso Furetto maledetto, che ha osato mettere le sue ridicole e serpentose mani su mia sorella, rimpiangerà di non essere stato ucciso da Lord Voldemort, quando era il suo fedele lecca culo.
Parola di Harry James Potter.
E Kiki…Santo Godric, come ha fatto a cedere a quella Serpe maledetta?!
Tutta la rabbia che non ho dimostrato davanti a lei, la sto sfogando nella mia stanza, sferrando calci a tutto ciò che mi capita a tiro.
Non potevo prendermela con lei.
Lo so che, alla fine, è tutta colpa di Malfoy.
E poi…insomma, magari voi non l’avete vista!
Non è proprio al picco della forma.
E non me la sento di farla cadere ancora più in depressione.
Non abbiamo mai litigato seriamente, e, un momento triste per lei non è l’occasione migliore per cominciare.
Ma ogni volta che i suoi occhi tristi incontrano i miei, ogni volta che volge lo sguardo depresso verso le nuvole grigie, quando abbassa il capo in segno di resa,e quando le sue iridi verdi si fanno lucide….oh, allora giuro che sarei anche capace di ucciderlo quel maledetto bastardo!
Se solo penso alle sue mani viscide su di lei, rischio di mandare a fuoco la stanza.
Avevo capito che centrava qualche ragazzo nella tristezza di mia sorella…ma sentire il nome del mio peggior nemico uscire dalle sue labbra, è stato quanto di più scioccante abbia mai udito.
Mia sorella e Malfoy.
Mia sorella e una Serpe.
Mia sorella e un Mangiamorte!
Afferro il primo libro che mi capita a tiro, e scaglio dall’altra parte della parete.
<< Fottiti! >>
<< E’ un invito, Potter? >>
Tutta la rabbia in eccesso, tutta la violenza che mi riempiva l’animo, tutta la luce verde che popolava i miei pensieri, vanno loro a farsi fottere, al suono della sua voce.
Mi giro, per notare il corpo perfetto e arrapante della mia migliore amica, appoggiata allo stipite della porta, con le braccia incrociate sotto i seni.
I capelli le ricadono in boccoli ribelli sulle spalle e sul petto, facendo da cornice al suo fantastico viso.
Occhi dorati, altamente espressivi, affascinanti, furbi, dolci, decisi.
Le labbra rosee, sensuali, taglienti, consolatorie.
Il naso piccolo e grazioso che si intona con il mondo.
La pelle leggermente abbronzata e liscia del viso prosegue sul mento morbido, poi a formare il collo, fino ad allargarsi nelle piccole spalle.
I seni tondi e perfetti sono quasi del tutto nascosti dalla camicetta della divisa.
Ma i primi bottoni fuori dalle asole, spiegano quel “quasi”.
La pancia piatta e liscia si alza e si abbassa al suono del sue respiro, mandandomi in confusione.
Per non parlare delle gambe perfette, belle e sexy come quelle di una modella, coperte per poco dalla gonnellina a pieghe.
Anche se, ahimé, quell’indumento non è mai corto al punto giusto.
Ma è proprio questo il bello di lei.
Che riesce a far eccitare un ragazzo, senza usare abiti troppo succinti o provocanti.
Anche vestita da suora, basterebbe uno sguardo con quegli occhi dorati, per mandarti in pappa il cervello.
Penso che avete capito chi sto mangiando con gli occhi.
Hermione Granger.
<< Non ti facevo così spudorata Granger! Mi scandalizzi! >>
Bugia.
Vorrei tanto che me lo dicesse seriamente, e che poi lo rispettassimo davvero.
Si si lo so cosa starete pensando.
Non ti sarai mica preso una cotta per la tua migliore amica?
No.
“Preso una cotta” è un termine che mi sta sulle palle.
Anche perché mi sono semplicemente innamorato della mia migliore amica.
Da quando?
Da molto tempo.
Da prima che io e Ginny ci lasciassimo, e da prima che lei e Ron si lasciassero.
Quando c’era quel brutto periodo tra di noi.
Quando lei mi parlava piangendo dei suoi problemi con Ron.
Quando io mi sfogavo con lei dei miei problemi con Ginny.
Quando mi ha confidato dei loro problemi sul sesso.
Quando mi parlava dei dettagli, senza notare le mie guance che si coloravano, e quello che mi provocava sentirle descrivere certe cose su di lei.
Okay, chiamatemi pervertito, ma quando una ragazza, per di più molto bella, ti dice che quando Ron la accarezzava il seno non sentiva alcuna reazione nei suoi…capezzoli….
Bè un po’ di immagini mentali te ne fai!
E poi, Herm, insomma, per chi mi avevi preso?
Per il tuo migliore amico gay?
Se mi dici certe cose è ovvio che il collega là sotto reagisce.
Ed è da quando abbiamo rotto con Ginny che mi sono dato alla pazza gioia con le donne.
Per dimenticare lei.
Insomma, sarò anche un depravato, ma non posso certo fare una cosa del genere a Ron!
O meglio, non a lui, ma a Ginny, credo…
Ron ha detto che si è completamente scordato di Hermione.
Non ne è più innamorato.
Ma a Ginny, mi ha confessato Kiki, non gli sono ancora del tutto indifferente.
E non posso provarci con la sua migliore amica!
Sarei uno stronzo!
Anzi peggio…un Malfoy.
<< Io sarò anche spudorata, ma tu? Perché lanci le cose dappertutto? Sei diventato pazzo? >>
Ad un tratto una rinnovata rabbia si impossessa di me, al pensiero di quel bastardo che ha osato mettere le mani addosso a mia sorella.
Devo assumere uno sguardo più che iroso, visto come mi guarda preoccupata.
<< Kiki…. >> sillabo rabbioso << …mi ha detto…che lei…e…Malfoy… >>
Mi interrompe.
<< Lo so. Me lo aveva già detto qualche tempo fa. >>
COSA?
Alzo lo sguardo su di lei, e stavolta devo avere degli occhi degni di Voldemort, perché mi guarda spaventata.
<< Tu…tu…lo sapevi? E non mi dici UN CAZZO? >>
Sono furioso.
Non solo mia sorella mi ha mentito.
Ma anche la ragazza che amo.
Oppure la mia migliore amica.
Kiki era stata soggiogata da quella Serpe maledetta, ma Hermione?
Come ha potuto nascondermi una cosa del genere?
Non vedeva quanto si stesse facendo del male Kim?
Lo sapeva e non l’ha fermata?
<< Harry…io…io… >>
<< Io cosa? Sapevi che mia sorella si scopava Draco Malfoy e non mi hai detto niente? Non potevi fermarla, SANTO GODRIC?! >>
<< N-non me l’ha detto subito…lei…lei… >>
Non mi riesco più a controllare.
Sono furioso.
Non so nemmeno io il motivo preciso.
Mi sono sentito tradito.
Da mia sorella, e dalla ragazza di cui sono innamorato da mesi.
La ragazza per cui mi sto scopando mezza Hogwarts, pur di non farla litigare con la sua migliore amica.
La ragazza che dice di essere la mia migliore amica.
La ragazza che non ha impedito che la mia Kim restasse avvelenata dalle spire mortali di una Serpe.
<< Lei che? O forse hai pensato “Ha il privilegio di scoparsi quel figo di Draco Malfoy, perché dovrei negarglielo?” >>
Hermione si è ormai staccata dalla porta, e viene sempre più avanti per fronteggiarmi.
Nonostante sia più bassa di me, sembra volermi sovrastare.
<< Non ho pensato niente di tutto ciò. Ma a Kiki, Malfoy piaceva sul serio. Ho sbagliato dovevo avvertirla che poteva farsi male, ma comunque era troppo tardi per dissuaderla. Sai che è testarda…! >>
<< Okay, allora permettiamo che mezza Serpeverde si sbatta mia sorella, tanto poi alla fine lei è forte, se la caverà! Dovevi avvertirmi! >>
<< E cosa avresti fatto? Picchiato Malfoy, finchè non finivate tutti e due in ospedale? Lei è libera di fare ciò che vuole. Anche Malfoy ci teneva sul serio a lei, non so cosa sia successo adesso. Quando ci ho parlato mi ha detto… >>
Parlato?
Parlato???
Malfoy non è il tipo che parla e basta con le ragazze.
<< Parlato? O meglio scopato… >>
Okay, lo ammetto, la sto accusando di cose che non posso provare.
Probabilmente la sto anche ferendo, ma sono troppo furioso.
All’immagine di lei e del mio peggior nemico a meno di 2 chilometri di distanza, la vista si offusca di rabbia cieca.
<< Mi hai preso per la Parkinson? E Malfoy cosa credi che sia, un maniaco? È una Serpe stronza, tra le peggiori presenti qui, ma non è un mostro! >>
Frase sbagliata da dire, per i miei nervi.
Perché la rabbia esplode dentro di me più forte che mai, al sentirla difendere quel maledetto.
Le afferro le spalle, e la sbatto contro il muro.
Non l’ho mai vista spaventata di fronte a me, ma adesso si.
La cosa mi ferisce, ma niente può essere raggiunto dalla mia rabbia momentanea.
O meglio, gelosia.
<< E allora visto che è tanto un bravo ed arrapante ragazzo perché non vai da lui, e TI FAI SBATTERE AL MURO DA QUELLA SERPE? >>
<< POTREI FARLO SAI? >>
Anche lei urla adesso.
Non cerca di divincolarsi dalla mia presa ferrea, che probabilmente le starà facendo male.
Vuole per forza che uccida qualcuno, oggi?
<< E allora VAI! Apri le gambe solo per lui, e fatti trombare sul suo comodo letto! >>
<< NO! >>
<< Perché no, maledizione? >>
<< Perché lui non è te, stronzo! >>
….
..….
……..
……….
La guardo.
La scruto.
Il mio verde con il suo dorato si fondono.
Passano una manciata di minuti prima che io capisca quello che ha detto.
Ma appena il mio cervello si aziona a dovere, la bacio.

<< Ti amo. >> sussurro roco, raggiungendo l’orgasmo.
Daphne si accascia su di me, mentre tutti e due riprendiamo fiato.
<< Da…davvero? >>
Sposto lo sguardo nei suoi splendidi occhi, e la fisso talmente seriamente, che non potrebbe mai non credermi.
<< Si. >>
Come suonano strane queste parole dette da me.
Non avrei mai pensato di innamorarmi di qualcuno.
Io, Draco e Theo non abbiamo mai creduto molto nell’amore.
L’abbiamo sempre disprezzato come “Roba da Grifoni”.
Ma da quando ha iniziato a piacermi Daphne…non me la sono più tolta dalla testa.
Mia madre, cambiando marito praticamente ogni settimana, non ha mai saputo darmi un padre vero, né un minimo esempio di quanto due persone, per l’amore che provano nei reciproci confronti, possono restare insieme tutta una vita.
Ma vi sareste mai immaginati Blaise Zabini, alias me, quello che ha avuto, come relazione più lunga, una tresca di una settimana con…non mi ricordo chi, innamorato?
Io no.
E nemmeno Daphne.
Ma, come dice sempre la Potter, Cupido è un gran bastardo.
Ti colpisce quando meno te lo aspetti.
E, alla fine, non risparmia MAI nessuno.
Ma voi pensate che io mi stia lamentando?
Affatto!
Perché, insomma….sono innamorato, mica malato!
Okay, la parola “Amore”, per me, prima, sembrava il nome di una malattia.
Ma adesso, con Daphne accanto, sento di poter affrontare qualsiasi cosa.
Non ho mai potuto contare su mia madre, né tantomeno su un padre, che nemmeno la signora Zabini ha ancora individuato per bene tra i tanti.
Ma avere sempre avuto con me Draco, Theo, Pansy e lei come amici, mi è sempre bastato a farmi sentire un leone.
No, un leone meglio di no.
Diciamo un…Pitone.
Aggiungici le scopate occasionali, feste, canne, divertimento, e la vita perfetta del più figo ragazzo di Hogwarts è completa.
Ma adesso, con Daphne…insomma è più che perfetta.
È mitica.
Indescrivibile.
Adesso mi sento veramente completo.
<< Anch’io ti amo. >> mi sussurra in risposta imbarazzata.
Non è mai stato facile per noi esprimere i nostri sentimenti ad alta voce.
Per noi Serpeverde, intendo.
Ma quando senti il tuo cuore scoppiare per una persona, così tanto che non riesci nemmeno a respirare bene….bè ecco che esprimi i tuoi sentimenti.
Quasi quanto un Tassorosso.
Okay, questo sembrava un insulto.
Stiamo per approfondire un bel bacio, quando la porta si spalanca, e ne entra un Draco alquanto furioso, seguito da un Theodore irritato.
<< Dove cazzo mi hai messo le cartine? Che cazzo deve fare una persona per farsi una fottutissima canna?! >>
Daphne si copre quel poco di pelle nuda che aveva scoperto dalle lenzuola, mentre io non mi faccio problemi.
Sono solo i miei due migliori amici scassa coglioni, non si scandalizzano al mio torace (e aggiungerei perfetto) nudo.
<< Oh, prego…fate come se due vostri amici non fossero nudi nel letto, e li avesse appena interrotti! >> esclama irritata Daphne.
Mitica.
<< Scusate, ragazzi. Ma lo Stronzo ha iniziato a sbraitare per mezza Sala Comune alla ricerca di una cartina del cazzo! Se andava da Lumacorno chiedendogli un po’ di erba, faceva prima a farsi sgamare! >>
<< Draco…potresti  cortesemente calmarti? >> esclamo.
<< No che non mi calmo! Mi da al cazzo quando spariscono le mie cose! >>
Allungo il braccio nudo, e afferro la maniglia del comodino, aprendolo con un sospiro.
Prendo una bustina di cartine, e la lancio al biondo sclerotico qui davanti.
Il quale le afferra, ne prende una, e inizia a montarsi la sua sigaretta magica.
È sempre così da quando abbiamo letto la notizia sul duello tra la Potter e suo padre.
Non l’ha digerito il suo probabile assassinio,e ha deciso di tagliare i ponti con la Grifondoro.
Ma ciò non ha fatto altro che causare notti insonne, cattivo umore, e livello di acidità e irascibilità massimo.
Gli manca, la bella Regina Grifondoro.
Da morire.
Ma non lo vuole ammettere il testardo.
<< Draco… >> lo chiama Daphne.
Non alza la testa, ma sta ascoltando, mentre le sue dita esperte hanno già iniziato a rollare.
<< …ci vuoi spiegare cos’hai? >>
Lo sappiamo tutti, ma come diceva mia nonna, “Ammettere di avere un problema, è il primo passo per affrontarlo.”
Cazzata, non conosco nessuna nonna, e la frase l’avrò sentita da qualche parte, ma mi sembrava d’effetto dire “Diceva mia nonna”…
<< Io? Non ho niente. Solo voglia di una canna. >>
Lo osserviamo mentre finisce la sua opera, e l’accende con un colpo di bacchetta.
L’odore acre di marijuana di diffonde nell’aria.
<< Bugiardo… >> la voce di Theo è molto decisa << …sei insopportabile in questi giorni, più del solito intendo. Lo sappiamo tutti il motivo, solo tu non ti decidi a ficcartelo in quella fottuta testa dura che ti ritrovi! >>
Non vuole rispondere, e non vorrebbe nemmeno ascoltare, ma non può impedire alle sue orecchie di captare i suoni.
Dopo un silenzio pesante, mi decido a parlare.
<< Kimberly Potter. >>
Semplice, conciso e ad effetto.
Al suo nome cerca di restare impassibile, ma la presa intorno al filtro della canna si rafforza, e un’ombra scura gli attraversa gli occhi.
<< Parli della troia di Grifondoro? Quella che mi scopavo fino a qualche tempo fa? >>
Fa anche il finto tonto.
<< No. Blaise parla della Regina di Grifondoro, quella che vorresti scoparti anche adesso, e non solo. Quella da cui hai deciso di allontanarti, perché sei un idiota! >>
Deciso oggi il signor Nott…
Draco fa un altro tiro alla canna, che non ha ancora condiviso con nessuno, e questo è segno di grande malumore.
La spegne, e l’appoggia nel posacenere d’argento, per poi alzare gli occhi a fronteggiare quelli arrabbiati di Theo.
<< Magari ho deciso di allontanarmi da lei, perché ha probabilmente ucciso mio padre, cazzo! Non è la solita puttanata! Se quella massa di stronzi incappucciati vuole scatenare un’altra Guerra, la Potter sarà in prima fila per ucciderli uno ad uno…che dovrei fare? Sposare la ragazza che ha ucciso i miei genitori? >>
Silenzio.
Anche perché non ha tutti i torti.
La Potter è completamente schierata contro i Mangiamorte, e Draco…bè i suoi ne fanno parte.
E purtroppo anche lui.
<< E allora che farai? Appena il paparino ti viene a chiamare ti unisci a loro? Punti la Bacchetta contro Kim, e… Le ordini di uccidere i suoi amici? La torturi? La uccidi? >>
Guardo Daphne, che ha ancora gli occhi pieni di rabbia per le ultime frasi dette da lei.
Arrabbiata è ancora più bella…
Ma ha centrato il punto.
Draco avrebbe mai il coraggio di uccidere quella ragazza?
Lo ammetto, anche io mi sono affezionato alla Regina Grifondoro…e scagliarle un “Avada Kedavra” addosso non sarebbe affatto nei miei desideri.
Ma io non me la sono portata a letto, né sono diventato pazzo di lei.
Insomma, punterei io mai la Bacchetta contro Daphne?
Neanche se mi uccidono.
E la stessa cosa dovrebbe essere per lui.
Il biondastro si prende la testa tra le mani, e l’abbassa, appoggiando i gomiti sulle ginocchia.
Sta male.
Soffre.
Ma la colpa è della sue testardaggine e del suo orgoglio del cazzo.
<< Draco…anche mio padre è un…un…Mangiamorte. Ti capisco. Ma, fossi in te…mi schiererei con lei. >>
<< E che faresti allora…uccidi il tuo stesso padre? >> sussurra, con l’espressione piena di sarcasmo.
Nemmeno Theo sa rispondere a questa domanda.
<< Ragazzi… >> li richiama Daphne << …giratevi. Mi devo alzare. >>
Draco non si muove nemmeno, con la testa china in contemplazione del pavimento non ce ne è bisogno, mentre Theo le obbedisce.
Esce dalle coperte, dandomi un’ultima idilliaca visione del suo splendido e perfetto corpo Divino, prima di Appellasi addosso i suoi vestiti.
Gonna e maglietta a coprire la sua pelle, esce dalla porta della nostra stanza e lancia un Incantesimo non Verbale, non so a cosa.
Ma dopo poco, una piccola bottiglietta di cristallo, piena di una sostanza bianca né liquida, né gassosa, atterra nelle sue piccole mani, e lei rientra nella Stanza.
Perché ha Appellato un Ricordo?
E di cosa poi?
Sempre sotto gli occhi di tutti e due ( a Draco interessa più il pavimento, a quanto pare), si sporge sul mio comodino, afferra il mio Pensatoio Antico, e ci versa il ricordo.
<< Questo me l’ha dato Harry. Dovresti vederlo. >>
Ma perché cazzo chiama lo Sfregiato per nome, porco Godric?!
Mi ha spiegato che hanno creato una sorta di grande rispetto, conoscendosi meglio, ma ancora non mi tornano i tempi di questa “conoscenza”.
Insomma fino al 5^ anno si odiavano, dal sesto in poi “Caro Harry! Cara Daphne!”.
Però se lei mi dice che non devo essere geloso…appello a me tutte le forze di Salazar, e non lo sarò.
L’invito a vedere il ricordo era esteso principalmente a Draco, ma la mia ragazza mi ha incuriosito.
Ergo mi alzo dal letto, afferro i primi boxer che mi capitano sotto mano, e con Theo ci avviciniamo al nostro tavolino di vetro, dove la mia Principessa Serpeverde ha appena poggiato il Pensatoio.
Draco, però, ancora non si muove.
Lo raggiungo, e lo costringo ad alzarsi.
In genere non sopporta che qualcuno lo tocchi, ma questo non vale per i suoi migliori amici.
Però questo non lo fate sapere in giro.
Tirandolo, finalmente riusciamo a gettare la testa nel ricordo.

Una sensazione di risucchio si impossessa della mia vita, e mi ritrovo catapultato a Diagon Alley.
Precisamente sotto la Gringott.
Ma non è il luogo di pace che tutti si aspetterebbero.
Perché il cielo è oscurato da Mangiamorte, che lanciano Incantesimi ovunque.
E l’unico a non avere il Cappuccio è proprio Lucius, il padre di Draco.
Molti Auror sono già qui, e stanno combattendo.
Ma all’improvviso il rumore della Materializzazione avverte tutti quanti che i Cacciatori sono appena arrivati.
I due ragazzi, Potter e Weasley, ghignano.
<< Voi tre. Dietro di noi. Non fate le coraggiose al cazzo come sempre. >>
<< Non ci penso nemmeno fratellino. >> risponde la Potter, prima di correre verso i Mangiamorte, seguita dai suoi amichetti.
Ben presto iniziano tutti quanti a combattere.
E devo ammettere che  hanno stile.
Cazzo, ricordatemi di non sfidare mai lo Sfregiato a duello.
Ha appena messo KO due Mangiamorte, in meno di un secondo.
Il ricordo deve essere di Harry Potter, visto che il protagonista sembra essere lui.
Ogni tanto si gira a controllare la sorella, e la Mezzosangue, mentre scaglia Incantesimi per aiutare Fiammetta.
Ronald  Weasley gli è alle spalle.
Ma, mentre lo sguardo apprensivo di Potter si punta per l’ennesima volta sulla Mezzosangue, un urlo straziante squarcia l’aria circostante.
Potter, e noi, ci giriamo, per vedere la Regina Grifondoro piegata a terra dal dolore della Maledizione Cruciatus.
Mentre Lucius Malfoy se la ride.
A quanto pare, dopo che la ragazza aveva Schiantato un Mangiamorte particolarmente grosso, è venuto il turno di Lucius, di affrontarla a duello.
I suoi amici cercano di aiutarla, ma tutti i Mangiamorte li bloccano.
La cosa strana è che non cercano di ammazzarli, ma semplicemente di impedire che salvino la loro amica.
Devono vederla soffrire.
All’ennesimo urlo, sento Draco irrigidirsi accanto a me, e un suo ringhio soffocato è coperto dall’urlo dello Sfregiato.
<< LASCIALA STRONZO! >>
<< Non credo, Potter! >>
E Kimberly Potter continua ad urlare, contorcendosi per il dolore.
<< Così l’ammazza…. >> sussurra Theo, istintivamente.
Questo è un ricordo, ma l’istinto di andare da Lucius e spaccargli la faccia è molto forte.
Anche se so come andrà a finire.
E credo che le nocche color fantasma di Draco, i suoi muscoli irrigiditi, e la mascella più contratta che gli abbia mai visto, siano sintomi della mia stessa preoccupazione, ma amplificata.
<< Lasciala! >>
<< Smettila! >>
<< Bastardo! >>
Fiammetta.
Il Pezzente.
Lo Sfregiato.
<< VIGLIACCO! >>
E questa era la Mezzosangue.
A questa accusa, Lucius Malfoy si volta verso di lei, per incenerirla.
Mossa sbagliata.
Perché la Potter, in quel frammento in cui la Maledizione Cruciatus è venuta meno, si alza, e con un non so quale Incantesimo non Verbale, scaglia il corpo di Lucius a metri e metri di distanza.
La Battaglia, dopo, non dura molto.
Perché stranamente i Mangiamorte si ritirano, anche se ancora potevano vincere.
Portando con loro il corpo senza sensi del padre di Draco.
Senza sensi…o senza vita?
Quando si sono tutti Smaterializzati, la Potter si accascia a terra, e viene subito raggiunta da Auror e Cacciatori.
La Mezzosangue e il Pezzente sono i primi a raggiungerla.
<< Come stai, Kiki? >>
<< Una meraviglia… >> sussurra lei sarcastica.
E la cosa che più mi tocca, è la sua voce.
Flebile e debole, come non l’avevo mai sentita.
Da quelle labbra erano usciti toni autoritari, sprezzanti, incazzati, allegri, sarcastici, stanchi.
Ma non avevo mai udito, né visto, la Regina Grifondoro così debole.
E mentre Draco sta per scagliare qualche Incantesimo per la rabbia, una nuova sensazione di risucchio ci riporta nella nostra stanza.

<< L’ha…tor…tu…ra…ta! >> sillaba il mio amico, in preda alla rabbia.
<< L’ha torturata! >>
Credo che, adesso, il caro Draco non sia più tanto restio a puntare la Bacchetta contro il padre.
Abbraccio da dietro la mia ragazza, e le sussurro nell’orecchio:
<< Bravissima! >>
Lei gira il viso verso di me, e mi lascia un bacio a stampo.
<< Lo so. >>
In fondo è anche merito della Potter se adesso posso stringere Daphne tra le braccia…devo aiutarla, come lei ha fatto con me.


Devo assolutamente trovare Kiki.
Anche a costo di mettere a soqquadro l’intera Scuola, le devo parlare.
Ma dove si sarà cacciata quella pazza di mia sorella?
Conoscendola, mi dirigo a passo spedito verso la Torre di Astronomia.
E mentre i miei passi riecheggiano per i corridoi serali di Hogwarts, nella mia testa riecheggiano i ricordi.

<< Perché no, maledizione? >>
<< Perché lui non è te, stronzo! >>
E la bacio.
Spingo le mie labbra prepotentemente sulle sue, facendomi largo nella sua bocca.
Non ho minimamente pensato al fatto che lei non voglia questo contatto, ma da quando ci scambiammo quel bacio al gioco della Bottiglia, ogni volta che la vedo non capisco più niente.
Più del solito, è ovvio.
Sono pronto a ricevere uno schiaffo in pieno viso, ma lei, invece, mi concede l’accesso alla sua bocca, ed inizia a far danzare le nostre lingue.
Mi afferra dal colletto della camicia e mi attira a lei ancora di più.
Sono così stupito ed eccitato insieme di questa sua reazione, che inizio a baciarla ancora più ardentemente, afferrando la sua stupenda gamba destra, e alzandola intorno al mio fianco.
Le porto l’altra mano sul fianco, e mi afferro alla pelle sotto la sua camicia, pronto a restare aggrappato al suo copro, qualora qualcuno tentasse di strapparmi via da qui.
Una sua mano, dal mio colletto, passa ai miei capelli, e Godric solo sa quanto sia bello sentirli tirare e afferrare dalle sue mani piccole.
I nostri bacini sono a stretto contatto, e credo che lei stia capendo quanto mi sta facendo impazzire.
Anche perché non lo potrei nascondere.
Mi afferra una mano dal fianco e se la porta al seno.
E credo, allora, di perdere la cognizione della realtà.
Come immaginavo, i suoi seni né troppo piccoli né troppo grandi sono perfetti per le mie mani.
Entrambi ci lasciamo sfuggire un lamento di piacere.
Lascio la sua gamba con la mano, continuando ad accarezzarle il seno, per arrivare alla gonna, ma la sua mano mi ferma.
<< Harry…cosa…non…non possiamo… >>
La sua voce ansimante e persa mi eccita ancora di più, ma l’ascolto.
Cazzo, ha ragione…che stavo facendo?
Mi stacco un po’ dal suo corpo, e appoggio la mia fronte alla sua, senza smettere di guardarla.
È bellissima…
E non potrà mai essere mia.
<< Scusa Herm, non volevo…solo che…che… >>
<< Lascia perdere…è stata anche colpa mia. >>
Restiamo in silenzio per un po’, fronte contro fronte, e occhi negli occhi.
Poi mi decido a confessarle tutto.
<< La verità è che mi sono innamorato di te, come un ragazzino. Non l’ho fatto a posta…ma è successo. Però…ho resistito fino ad adesso, posso continuare a considerarti solo la mia migliore amica. Non c’è problema. >>
E invece il problema ci sarebbe, ovvero il prolungarsi del mio dolore.
E poi…questo bacio come diavolo faccio a dimenticarlo?
Ma non glielo dico.
Non voglio accorparle anche le mie sofferenze.
<< Sono d’accordo con te. Dobbiamo essere solo amici. Anche se non è quello che vorrei. >>
Eh?
Che sta dicendo?
<< Come hai detto tu…non si fanno a posta certe cose. Succedono. Non puoi impedirle. E alla fine anche io mi sono innamorata di te. >>
Resto in silenzio.
Sento il cuore esplodermi di felicità.
Cioè, cazzo, anche lei mi ricambia!
Siiiiiii!
Ma dopo un attimo di assoluta euforia e gioia, arriva la consapevolezza.
Quella di non poterla vedere come MIA, in qualunque caso.
Oltre al fattore Ron…c’è Ginny.
E, nonostante siamo sue persone che si amano, nonostante tutto quello che vorrei adesso è stare con Hermione, nonostante anche lei lo vorrebbe…
Semplicemente non possiamo.
E basta.
<< Siamo due idioti, eh? >> dice lei
<< Assolutamente. Ma solo amici, ok? >>
Si stacca da me, e mi rivolge un sorriso rassegnato, indietreggiando di qualche passo.
<< Solo. Amici. >>
Sono le ultime due parole, prima che ci ritroviamo, nuovamente, con le lingue impegnate.

E stavamo anche per fare l’amore, se non fosse stato per le risate di Seamus e Dean che, entrando in camera, ci hanno trovati normalmente seduti sul mio letto a chiacchierare, con le nostre camicie di nuovo addosso.
È scesa con loro, ed io mi sono ritrovato da solo in camera, con mille idee e pensieri in testa.
E quando c’è qualcosa di me che non capisco, c’è solo una persona che può farlo.
Kiki.
D’altronde, come dice lei, noi due  sappiamo comprendere l’altro meglio di noi stessi.
Arrivato sulla Torre la vedo seduta su un cuscino, certamente fatto Evanescere da lei, con una sigaretta in bocca e un’aria triste sul viso.
Ogni volta che incontro il suo sguardo così malinconico mi prudono le mani dalla rabbia.
Se penso che è tutta colpa di quel Furetto maledetto…lo ucciderei a suon di pugni.
<< Principessa, posso sedermi? >>
<< Ovvio. >> mi risponde con un sorriso.
Direi anche un po’ forzato, visto il suo malumore.
Ho sempre pensato che tra lei e Malfoy ci fosse un’attrazione fisica, ed ho sempre cercato di allontanarlo da lei.
La sera della festa di Halloween mi sono anche presentato da lui, per intimargli di lasciar perdere mia sorella, e se non fosse stato per l’arrivo di Herm saremmo ancora in Infermeria tutti e due, vista la rissa che stavamo per scatenare.
Ma non credevo che la cosa fosse ricambiata anche dalla mia Kiki.
E nemmeno che potesse stare tanto male per un coglione del genere.
<< Sai, che per una volta ho avuto culo? La Kensington ha tolto la punizione, a me e…vabbè hai capito. Lo ha detto a lui prima di Natale, poiché aveva visto un “Netto miglioramento interpersonale”. A me l’ha riferito solo stamattina. >>
Questa è una bellissima notizia…vederla finalmente lontana da quella fogna è un grande sollievo.
Soprattutto, saperla a 7 piani di distanza da quel Furetto del cazzo, questa si che è una stupenda novità.
Fa un risolino soffocato, e sarcastico, prima di aggiungere:
<< Lo vedesse adesso il “miglioramento interpersonale”…! >>
<< Kiki…tu…insomma…tu sei Kimberly Potter. Sei semplicemente bellissima, intelligente, simpatica, allegra, forte, meravigliosa, sexy, una grande amica, generosa, leale, coraggiosa…l’ho già detto bellissima? Hai tutta la Scuola ai tuoi piedi, perché dovresti stare così male per una Serpe? Tu meriti di meglio! >>
<< Lo so, fratellino…ho solo bisogno di tempo per recepirlo per bene. Tu piuttosto…dovevi dirmi qualcosa? >>
Mi guarda con una rinnovata forza, e un incoraggiamento improvviso.
Questa è mia sorella!
<< Veramente si.. >> non le chiedo nemmeno come ha fatto a capirlo, che avevo bisogno di parlarle.. << …si tratta di Hermione. >>
Tutt’a un tratto lo stupore si impossessa del suo viso.
<< ‘Mione? Cosa…chi…quando? Cosa? >>
<< Frena un attimo…ehm…io…io e lei…ecco…vedi…ci siamo baciati. >>


Canticchio.
In un canto deprimente, senza parole.
Semplicemente molto tetro.
Si intona con il mio umore, e con il tempo là fuori.
Sorrido al pensiero di mio fratello ed Hermione.
Anche loro alle prese con le relazioni impossibili.
Dalle quali si resta solo scottati.
Ma chi sono io per impedirgli di vivere, almeno per adesso, nell’illusione che, un giorno, potrebbero avere un futuro?
Soprattutto Hermione, sa che da questa storia non riceverà altro che dolore.
Perché tradire un’amica è un qualcosa che ti resta impresso nella pelle.
Non è come tradire il proprio fidanzato, o il tuo collega, oppure addirittura te stesso.
Tradire un amico non è paragonabile a tutto questo.
Se il tuo ragazzo va con un’altra, se il tuo lavoro ti delude, se hai perso la fiducia in te stessa, da chi vai a piangere?
Da un tuo amico.
Ma se perdi anche lui…sei fottuto.
Ed Hermione questo lo sa.
Ma, come me, si fa affascinare dal tipico “Amore Impossibile”.
Che,poi, alla fine, è un emerita cazzata.
<< Molto tetro il tuo canto, oggi. >>
Una voce mi arriva alle spalle, e quasi mi fa sobbalzare.
Quasi, ho detto.
Appoggiata ad uno degli archi dei corridoi della Scuola, con il vento gelido che mi scompiglia i capelli, e con lo sguardo puntato sulle nuvole nere, non rivolgo lo sguardo a Zabini, mentre posiziona le braccia, anche lui, sul cornicione, ma gli rispondo:
<< Se canti lo fai per sfogare quello che senti dentro. >>
<< Se canti lo fai anche perché sei intonato, no? E tu lo sei. >> ribatte.
<< Cos’era, l’ombra di un complimento? >>
<< Credo di si. >>
E restiamo in silenzio, mentre io ancora fisso le nuvole cariche di pioggia e altro.
Là fuori sta cambiando, come l’ultima volta.
<< Vorresti fare la MeteoMaga, uscita di qui? >> domanda, riferito al mio sguardo sempre fisso sul grigio cielo.
<< No, ma osservo molto. E là fuori non mi piace. Sai che ci sono stai due attacchi di Dissennatori, nelle ultime 2 settimane? >>
<< Si, l’ho letto. Scacciandoli da Azkaban, il Ministero ne ha perso il controllo. >>
<< Più piccoli incidenti, un’evasione, ed un attacco dai Mangiamorte…si conclude il puzzle. >>
<< Quale, Potter? >>
<< Uno che non mi piace. Ma che porta solo ad una conclusione: I Mangiamorte sono tornati. >>
Ed ancora cala su di noi un silenzio rilassante e tetro allo stesso tempo.
Eppure, escludo un ritorno di Voldemort.
Se uno è morto, lo è per sempre.
Punto.
E Voldemort lo era.
Morto definitivamente.
La cicatrice non credo avrebbe fatto male, visto la fine del legame fisico tra me ed Harry, con Voldemort.
Ma dalla Morte non si sfugge.
Almeno, una seconda volta.
E parla una ragazza che è già morta una volta.
<< L’avevo capito anche io. E adesso, cosa avete intenzione di fare? >>
Ghigno, rassegnata.
Credo che i Serpeverde mi abbiano abbastanza contagiata.
<< Combattere, come sempre. Ma prima dobbiamo scoprire cosa vogliono, e chi è il loro capo. >>
<< Potter…lo sai che senza la presenza del Signore Oscuro…non sei costretta a correre nella Battaglia? >>
In effetti, in parte, ha ragione.
Anche se non dovrebbe chiamare Voldemort “Signore Oscuro”…è un termine che solo i suoi seguaci usavano.
<< Punto primo. Il suo nome era Voldemort, prego. Secondo:io ed Harry abbiamo ucciso il loro Dio…non credi che i Mangiamorte vorranno vendicarsi? Terzo: Non sono mai stata costretta a combattere nessuna Battaglia. Ma quei bastardi non meritavano di vivere, e ci ho pensato io. Con L’Ordine della Fenicie. >>
<< A volte devo ammettere che mi fai paura. >>
Sorrido, divertita e rassegnata insieme.
In effetti non è da tutti gli adolescenti normali fare discorsi di morte, del genere.
Ma si sa, non sono affatto un adolescente normale.
Quando fai certe esperienze nella vita, quando assisti a certi orrori, quando subisci certe perdite e sofferenze…cambi.
E le Guerre, cambiano sempre e tutti.
<< Come disse Pansy una volta…non si sa ancora se il vostro coraggio Grifondoro, sia una grande dote, o una dimostrazione di stupidità. >>
Mi ricordo, quando io e Malfoy litigammo nella sua Sala Comune, e la Parkinson stava per attaccarmi alla spalle.
Ma poi si ritrovò attaccata al muro, come una mosca.
<< Può darsi che sia la seconda opzione. Ma non ci sto a vedere i miei affetti combattere, e farmi da scudo, mentre io resto nel mio caldo nascondiglio ad osservare gente che muore, anche per la mia, di salvezza. >>
<< Non hai mai avuto paura di morire? >>
Bella domanda, Zabini.
Il nostro discorso l’avevamo sempre portato avanti senza mai guardarci negli occhi.
Io fissavo le nuvole grigie e minacciose, e lui la reazione del mio viso alle sue domande.
Ma adesso mi giro a guardarlo negli occhi, e lui fa lo stesso con me.
Ci fissiamo a lungo, prima che io mi decida a rispondere.
<< Si, ogni fottutissima volta. Ma non è paragonabile al…terrore…che possa succedere qualcosa ai miei amici. >>
Distoglie lo sguardo, e lo punta anche lui verso il cielo.
Si è fatto pensieroso, Zabini.
Credo che stia mettendo a confronto il suo comportamento nell’ultima Guerra, ed il mio.
<< E non hai mai provato pietà per coloro contro cui combatti? >>
Questa è facile.
<< No. Se hanno ucciso i tuoi genitori, o il tuo padrino…la pietà è l’ultimo sentimento che senti. Ed anche se non hanno toccato nessuno a me caro…ti basta pensare che sono solo dei Mangiamorte. Non meritano niente. E quindi…Avada Kedavra… >>
<< Lo faresti anche se, di fronte, ci fosse…Draco? >>
A quel nome mi irrigidisco, e abbasso gli occhi.
Perché immaginarlo con il Mantello Nero e il Cappuccio, mi fa mancare il respiro.
Immaginarlo di fronte a me, in un Duello all’ultimo sangue, mi fa luccicare la retina.
E immaginarmi mentre punto la Bacchetta contro di lui, urlando quella due maledette parole omicide…è semplicemente troppo.
<< No. >> è la mia laconica risposta, ma sincera.
Non riuscirei mai ad ucciderlo, pur sapendo che è un Mangiamorte.
Però…se decide quella determinata condizione di Battaglia, non so cosa potrà accadergli.
O accadermi.
Quanto mi farà male doverlo, per forza, vedere come il nemico.
E non sto parlando di stupide antipatie e rivalità scolastiche, o di Case.
Un conto è fare l’amore con una Serpe.
Un altro è farlo con un Mangiamorte.
Un Mangiamorte convinto e servizievole.
Non pentito e “senza lavoro”, come lo è sempre stato fino ad oggi.
<< Scommetto che non vede l’ora di riabbracciare il paparino. Deve mancargli molto. >> commento sarcastica, e triste insieme.
<< No. Più che altro gli machi tu. >>
Bella questa.
Me la devo scrivere, magari posso usarla in una mia carriera da comica.
<< Come no. Il suo cuscino sarà pieno di lacrime. >>
Sarcasmo: Forever and Ever.
<< No, questo no. Ma è più irascibile, irritante, suscettibile, nervoso, odioso, rabbioso e attaccabrighe del solito. Mi sta facendo saltare i nervi, tempo qualche altro giorno e lo Crucio. >>
Devo ammettere che, se la cosa fosse vera, mi farebbe piacere.
Ma fino ad un certo punto.
Perché, se davvero gli manco, ma non fa niente per riallacciare i rapporti, vuol dire che mi odia, più di quanto gli piaccia.
<< La scelta di non vederci più, di ignorarci, di non guardarci nemmeno, è stata sua, voglio ricordarti. >>
<< Questo è vero… Ma, cazzo, cerca di capirlo. Gli hai probabilmente fatto fuori il padre! >>
<< Lo so. Ma credevo che avesse accettato la parte di me, con il tatuaggio “Cacciatrice”. E poi, credevo che ne dovessimo parlare, almeno. >>
<< E tu? Accetterai mai la parte di lui, con il tatuaggio “Mangiamorte”? >>
<< No. Ma è diverso. Io sono dalla parte della giustizia, non vado in giro a conquistare il mondo, e nemmeno mi diverto a torturare e uccidere la gente. Io sono quella buona. A modo mio. >>
<< A modo tuo. >> ripete con un sorriso, che contagia anche le mie labbra.
Dopo un po’ di silenzio, mi decido a sputare fuori tutte le mie riflessioni, fatte da quando la mia Bacchetta scagliò lontano da me il corpo di Lucius Malfoy, sino ad adesso.
<< A volte, mi sento addirittura in colpa, quando penso che potrei averlo ucciso. Non per Lucius Malfoy in se, di cui, non me ne fotte un cazzo. Ma per Draco…. >> mi stupisco da sola, del fatto che l’ho appena chiamato per nome << …Mi…mi dispiace. Ma io sono una Cacciatrice e suo padre un Mangiamorte. Non può finire altrimenti la lotta tra noi e loro. >>
<< E anche Draco lo è…. >> aggiunge, quasi di sfuggita.
Ma sa che queste sue ultime parole hanno un grande peso.
<< Già, purtroppo. Credo che presto scoppierà una Nuova Battaglia, e lui deve decidere da che parte stare. Definitivamente. >>
<< Ma se dovesse scegliere…l’Ordine della Fenice…sai che potrebbe trovarsi a combattere con la sua stessa madre? >>
<< Si. Ma lui deve scegliere quale schieramento appoggiare, non in base a me, la madre, il padre, il cane di compagnia. In base a quello che ritiene giusto. Se condivide le idee e i metodi dei Mangiamorte, dovrà trovarsi a combattere contro di me. >>
<< Hai idee molto chiare, su queste cose. Ma non sempre la vita è o bianca o nera. Esiste anche il grigio. >>
Lo guardo sorridendo, perché ha appena ripetuto le stesse parole che disse Sirius a me ed ad Harry, a Grimmauld Palace.
Sirius….
Anche lui faceva parte di una delle più potenti ed Oscure famiglia Purosangue del Mondo Magico.
Non erano i suoi genitori, quelli tatuati, ma c’era suo fratello, molti della sua famiglia…e sua cugina.
Ma nonostante tutto, lui era dalla parte dell’Ordine, schierato a difesa dei suoi migliori amici, e dei suoi figliocci.
Lui ha avuto il coraggio di alzare la testa dall’ombra della famiglia, e dire la sua.
<< Lo so. Voi siete un esempio di grigio, infatti… >> e mi riferisco al loro non schierarsi da nessuna parte.
<< …ma nel suo caso…non credo che quel colore sia possibile. Io, personalmente, non lo condivido, ma, alla fine, nessuno è obbligato a rischiare la propria vita ogni giorno. Ma se fai parte del “Nero”…quello si che lo biasimo. Soprattutto se lo fai per paura di affrontare la tua famiglia. >>
Ancora silenzio.
Poi mi guarda, determinato.
<< Potter, scusa se te lo dico, ma tu non hai mai avuto una famiglia. E nemmeno io, a dirla tutta. Quindi non sappiamo che vuol dire andarci completamente contro. >>
<< Hai ragione. Ma…lo conosci Sirius Black? >>
<< Il tuo padrino? Quello che era creduto Mangiamorte, in errore? >>
<< Esattamente. Era il cugino di… Bellatrix Lestrange >> pronuncio il suo nome con disgusto e odio << …una Mangiamorte. Suo fratello lo era, anche. E Narcissa Malfoy. Gran parte della sua famiglia aveva, ed ha, il Marchio Nero. Ma lui, a 16 anni, scappò di casa,e, da adulto, divenne a far parte dell’Ordine della Fenicie. È morto, per proteggere me ed Harry, e tutti i suoi cari dalla pazzia di Voldemort. E sai chi l’ha ucciso? >>
Fa cenno di diniego con la testa.
<< Bellatrix Lestrange. >>
<< La zia di Draco? >>
Annuisco, e lo lascio ammutolito.
Non deve essere una notizia normale, sentire di un uomo ucciso addirittura dalla cugina.
<< Che coraggio… >> è il suo commento.
E non posso che essere d’accordo con lui.
Sono pienamente fiera del mio padrino.
<< Lui è la dimostrazione che, per quanto sia difficile, si può andare contro i tuoi familiari. Sempre che tu non ne condivida le idee. Puoi dire al tuo amico che deve fare una scelta, con la sua testa. Ma deve muoversi. Perché il tempo sta per scadere. >>
E dopo l’ennesima pausa di silenzio, Zabini mi propone:
<< E’ quasi ora di cena. Andiamo? >>
Sorrido, e lo seguo verso la Sala Grande.
La nostra entrata insieme, causa non poche tossi stupite, sguardi increduli, e bocche spalancate, ma, per fortuna, i miei amici si risparmiano le domande.
Iniziamo a mangiare, ma, all’improvviso, un rombo di acque in tumulto, e il rumore di qualcosa che arriva al suolo, interrompe il chiasso comune della cena.
Tutti quanti si guardano stupiti e spaventati insieme, ed io e i Cacciatori stiamo per alzarci da tavola, preoccupati, quando la Mcgranitt richiama l’attenzione.
<< Vi avevamo chiesto di tornare non dopo il 30, a Scuola. Il motivo è stato taciuto, per conservarvi una bella sorpresa. Adesso vi chiedo solo la massima calma. Potter… >> aggiunge, riferita a mio fratello << …abbassa la bacchetta, non c’è alcun pericolo. >>
Dopo qualche minuto di mormorio curioso, durante il quale io ed i miei amici ci risediamo sulla panca, più tranquilli, ecco che un piccolo e raro sorriso spunta sulle labbra della Mcgranitt.
<< Che Hogwarts dia il benvenuto alle Scuole di Magia e Stregoneria di Beauxbatons e Durmstrang. >>
Quasi mi strozzo con il pasticcio d’agnello, quando le porte della sala Grande si spalancano, per far entrare le belle studentesse della scuola Francese.
Con eleganza e superbia, sculettando come modelle, e lanciando occhiate sensuali ai ragazzi più carini che individuano, le Studentesse francesi anticipano la loro Preside, Madame Maxime, che lancia un’occhiata, che dovrebbe essere sexy, al nostro amico-professore Hagrid.
C’è da aggiungere che nessuna francesina ha risparmiato l’occhiata ammiccante al mio famoso, ed ora soddisfatto, fratello.
Tutto il genere maschile di Hogwarts ha gli occhi a banana a la bava alla bocca.
Ma poi viene il turno dell’altra Scuola.
Avanza prima degli studenti il nostro Preside, alto e con i capelli  chiari, come i suoi occhi celesti.
Quasi come quelli di Silente.
Ha l’aria meno minacciosa del vecchio Preside Igor Karkaroff, ma lo stesso incute rispetto.
Noto anche delle ragazze, alcune belle, altre fin troppo mascoline, tra gli studenti.
Questo perché il nuovo Preside ha cambiato molte cose, nella Scuola.
Anche i Mezzosangue e i Nati Babbani hanno il libero accesso, e le Arti Oscure sono meno popolari.
Senza tralasciare l’introduzione di donne nel corpo studentesco.
Tutto questo l’ho letto sul giornale la scorsa estate, secondo il quale “Boris Demidoff è una ventata d’aria fresca e buona nella Scuola di Durmstrang”.
Avanzano decisi ed ordinati, prima di fermarsi davanti a noi 5.
Il Preside afferra delicatamente la mia mano, e mi saluta con un antico e leggero baciamano, facendo lo stesso con Hermione e Ginny.
Mentre porge i suoi ossequi a Ron ed Harry con un piccolo inchino, prima di proseguire la processione della sua Scuola verso la Mcgranitt, che sta appunto salutando la Preside di Beauxbatons.
Sento sulla mia schiena gli occhi del Principe delle Serpi, impassibile come al solito.
Mi volto a guardarlo,ed assumo anche io la mia migliore faccia da poker.
Anche se riesco a cogliere una leggera preoccupazione negli occhi del Serpeverde.
Anche i miei amici hanno gli occhi fissi su di me.
Mi decido a spostare lo sguardo verso gli studenti di Durmstrang, e per poco non mi soffoco con la saliva, per lo stupore.
Perché, in piedi che mi fissa, sistemato accanto ai suoi compagni di Scuola, c’è Kevin Donald.**



Buongiorno a tutti!
Come va?
Penso che il capitolo sia un po’ corto, ma lo volevo concludere proprio con l’arrivo del famoso Kevin.
Ve lo ricordate tutti chi è, no?
**Il vecchio ragazzo di Kim, quello con cui ha fatto sesso per la prima volta, il suo primo vero amore, quello che, poi, si è dovuto trasferire a Durmstrang per la Guerra contro Voldemort.
Ebbene, eccolo qui.
Ho inserito, come richiesto, anche il POV di Harry, ed anche qualche momento visto da Blaise Zabini.
Qui la coppia Draco-Kim è stata un po’ messa da parte, ma, alla fin fine, non si parlano, non c’era molto da dire.
Ed è proprio da adesso che le cose per i due si complicano, soprattutto dopo il ritorno di Kevin.
Chi l’avrà vinta?
Al prossimo capitolo!


Gemellina Dolly: Incredibile come riesci a cogliere anche le più piccole sfumature di tutto. Ed eccoti qui i pensieri di Harry e un piccolo momento Blaise-Daphne. Con Nott non so ancora cosa fare, ma ho già una piccola idea che mi frulla in testa! Am niente anticipazioni! XD
Come hai già detto nella recensione ì, per Malfoy si  prospetta un periodo difficile, combattuto tra la voglia di Kim, e i suoi doveri di Malfoy. Vedremo cosa deciderà alla fine. Ed anche con l’arrivo di Kevin, i due avranno non pochi problemi.! Alla prossima.!

Dabuz: Grazie mille per i complimenti. Come hai notato, Harry si è dato da fare, eccome, ed anche hermione non è da meno. Sanno che non possono stare insieme, almeno per il momento, ma un momento di passione c’è già scappato!

_Niki_; mi dispiace ma la festa di Capodanno non l’ho descritta molto, anche perché è un brutto periodo per Malfoy e Kiki, quindi non ci sarebbero stati risvolti tra i due. In effetti, per quanto riguarda l’idea dell’isola deserta, all’inizio avevo pensato di non far venire anche i Serpeverde, ma poi mi sono detta: Che senso avrebbe, altrimenti, la gita?
E così eccoli spuntare dalla macchina del signor Weasley!
Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto!

BIGIA

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Capitolo 22
*** My Happy Ending ***


MY HAPPY ENDING

 

C’è una grande confusione in Sala Grande.

Non è la prima volta che studenti stranieri ci fanno visita, quindi si sono formati non pochi legami.

Gente che si saluta, si abbraccia, si ritrova, ragazzine che piangono, arrapati mentali che già si guardano in giro per tastare il terreno.

La maggior parte degli studenti di Durmstrang si dirigono verso i Serpeverde, la Casa con cui la maggior parte di loro legò di più.

Tra la folla noto anche qualche Studente o Studentessa con cui instaurai un bel rapporto, all’epoca del Torneo TreMaghi.

Non fui scelta come Campionessa del Torneo, ma solo Harry si ritrovò in quell’impiccio.

Voldemort decise che per rinascere bastava solo uno dei due, quindi, magari gettando i dadi, scelse mio fratello.

Ma, con un inganno, ovvero con uno Schiantesimo alla spalle, anche io fui portata nel Cimitero da Barty Crouch Junior, nei panni di Alastor Moody.

E assistetti al bellissimo spettacolo del ritorno del mio peggior nemico.

Ritornando alla Sala Grande…

Dicevo che intravedo molti studenti che conobbi al Quarto Anno, ma solo uno mi interessa.

Kevin.

E lo vedo, adesso che una panzona di Beauxbatons si è sposata per andare a salutare un Tassorosso.

Ci sorridiamo.

E poi gli corro incontro.

Mi prende al volo con le braccia, cingendomi la vita, mentre io mi attacco letteralmente al suo collo, alzando le gambe.

Ma la sensazione di brivido in tutto il copro, quella che mi colpisce quando lui  mi abbraccia…bè quella manca.

Scostandomi per vedere il suo viso, noto quanto sia ancora oggi molto bello.

I capelli castani, però, non sono setosi come i suoi, biondi.

Gli occhi di un marrone scuro quasi nero, che mi hanno sempre affascinata, non mi trafiggono come i suoi, grigi.

Le labbra rosee, prima fonte di un mio continuo desiderio, non sono paragonabili alle sue, semplicemente da stupro.

E il corpo…Dio! Nessuno potrà mai raggiungere il fisico scultoreo di Draco Malfoy.

<< Dio, Kiki, quanto mi sei mancata! >>

<< Anche tu. >> sussurro, convinta.

Mi è mancato davvero.

È stato il primo ed unico ragazzo per cui ho pianto.

Mi è piaciuto davvero tanto, Kevin.

Gli ho donato tutta me stessa.

E adesso?

Appena le mie braccia gli hanno circondato il collo, ho chiuso gli occhi.

Ma, adesso, che li riapro, incontro uno sguardo grigio e gelido fisso su di noi.

Mandano fulmini e lampi di luce verde, dalle iridi stupende.

E, quando nota che lo sto guardando, imbambolata dalla perfezione del suo viso, alza il calice che tiene in mano, in piedi vicino al suo Tavolo verde-argento, come un piccolo brindisi, e ghigna.

Gli occhi mi si rattristano immediatamente.

Si impossessa violenta di me una voglia improvvisa di correre da lui, adesso, sedutastante, ora, afferrarlo per il cravattino, tirarlo a me, e baciarlo.

Davanti a tutti.

Davanti ai Grifondoro, ai Serpeverde, alla Scuola, a Beauxbatons, a Durmstrang, ai professori, a Kevin.

La cosa più idiota e pazza che potrei fare.

Ma lo vorrei.

Un piccolo gesto, un simbolo, per dire a quelle troiette nell’angolo che se lo stanno mangiando con gli occhi, che lui è mio, per riallacciare i rapporti con il mio Principe Serpeverde, per domandare scusa di avergli probabilmente ammazzato il padre.

Ma i miei arti non si muovono.

Orgoglio del cazzo…

<< Kiki! Allora, cosa mi racconti di bello? >>

La voce del mio ex-ragazzo mi riporta alla realtà, e distolgo con fatica inumana gli occhi dal bel Serpeverde.

Anche se non credo che lui faccia lo stesso con noi.

Ci stacchiamo dall’abbraccio, e ci sorridiamo.

Quante cose ci sono da dire?

Quante cose sono cambiate da quando quegli occhi marroni, che mi hanno sempre fatto impazzire, mi hanno abbandonata?

<< Oh, niente le solite cose…Voldemort mandato all’altro Mondo, siamo diventati Cacciatori, un Mangiamorte in galera, un altro all’Inferno, il Ministero che ci adula…le solite cose! >>

Ride.

Perché la sua risata non mi manda più in pappa il cervello?

Perché non mi fa scogliere come burro?

Perché non resto più imbambolata a fissare le sue labbra stendersi nel suo sorriso perfetto?

 

Perché tutto questo succede quando ride qualcun altro…

 

<< Oh, non quelle cazzate… >> risponde sarcastico << …come va la vita privata della Regina Grifondoro? >>

Oh, niente di che.

Ho scopato con il Principe delle Serpi, te lo ricordi? Quello che una volta ti mandò in infermeria al Quinto anno, per un duello. Quello che avete sempre odiato. Quello che vi ha sempre odiati.

Esattamente quello.

Ma non preoccuparti, adesso non ci vediamo più, anche se lo penso continuamente, lo maledico ogni momento della mia vita, lo desidero ogni secondo della giornata, lo vorrei uccidere 24 ore su 24, e ci sta fissando da circa 15 minuti.

Ma tutto questo non riesco a dirlo.

Cazzata, non gliel’avrei detto comunque.

Però l’arrivo di mezza Casa Grifondoro, mi aiuta a non dover dare una risposta alla domanda più complicata che poteva pormi.

Harry e Dean sono i primi a saltargli addosso, seguiti da Ron, Hermione, Ginny, Seamus e tutti gli altri.

Che bell’accoglienza.

Lo prendono addirittura in braccio, ad un certo punto.

Idioti.

Io?

Cosa posso fare?

Mi volto verso il tavolo Serpeverde.

Vedo Nott, che sta già parlando con delle ragazze francesi, usando la tecnica del guardare fisso negli occhi, con un sorrisetto sexy, che usa sempre quando vuole rimorchiare.

Intercetta il mio sguardo, e gli strizzo l’occhio.

Mi sorride, e indica con il pollice la sua destra.

Seguo la direzione del suo dito, e…

Cazzo, vorrei morire.

Malfoy sta sensualmente parlando con un mucchietto di ragazze straniere. Dalle divise sono in parte di Beauxbatons, e in parte di Durmstrang.

Ha la faccia da seduttore, quella che usa quando mi fa incazzare, per farsi perdonare.

Con quell’espressione sexy, un sussurrato: “Ti voglio, bambolina”, nell’orecchio, e una carezza delicata sul collo, lo sa che finisco sempre per strappargli i vestiti di dosso, e, dopo una sana scopata con uno degli Dei indiscussi del sesso, qui a Scuola…credo che sarei capace di perdonare anche Voldemort.

Okay, non esageriamo.

Ma il problema è adesso.

Come si permette?

Chi…chi sono…quelle….quelle grandissimo troie?!

Sto per andare da lui, tirargli uno schiaffo in pieno viso ( prima di portarmelo in camera) quando le braccia di Seam mi avvolgono le spalle.

E mi ricordo che, quello che stavo per fare prima, non mi è concesso.

<< La nostra Kiki non si è data molto da fare quest’anno, sai? >> dice rivolgendosi a Kevin, e lasciandomi un bacio sulla testa.

Spero che Malfoy stia guardando…

<< Già… >> concorda Dean << …Ah! Ma non dimentichiamo Mark! >>

<< Ovvero?... >> chiede Kevin con il sorriso << …quello di Corvonero? Fray? >>

<< Si si!... >> eccola, Lavanda, sempre pronta a spettegolare << …quello che, ultimamente se l’è vista brutta con Malfoy e i suoi amici. A quanto pare, gliele hanno date di santa ragione. Non si sa nemmeno il motivo! >>

Io, Herm, e Ginny ci guardiamo con aria fintamente ignara.

<< Bah. Quel Malfoy. È un pazzo violento! >> commenta Neville.

<< In effetti. Magari avrà osato...non scansarsi più in là di 30 metri, mentre passeggiava nei corridoi! >>

Seamus.

<< E’ rimasto lo stesso coglione di sempre? >> domanda Kevin.

<< Ovvio! >> risponde Dean.

<< Vabbè, okay, sarà anche un bastardo, ma è terribilmente sexy! >> commenta Calì, appoggiata dalle risatine di Lavanda, che si guadagna una sana e omicida occhiataccia da Ron.

<< Sexy? Dai, sarà…leggermente carino! >> ribatte Seamus, schifato.

<< E poi…se non è affatto cambiato dal sesto anno, potrebbe anche essere un bonazzo, ma resta sempre un idiota figlio di papà! >>

Anche Kevin li dà corda adesso?

E perché mi tremano le mani?

Perché sto per mettere mano alla Bacchetta?

Perché sto per mandarli al diavolo?

E la cosa più strana, è che Harry e Ron, sempre pronti a sparlare di Malfoy, e di quanto siano odiosi i Serpeverde, non aprono bocca.

E il colpo finale è dato da Ron.

<< Dai, ragazzi, basta parlare male di Malfoy… >>

Ma alle facce scandalizzate dei nostri amici, è Harry a salvargli il culo:

<< Lo faremo meglio stasera, nel mega festone che organizziamo per il nostro Kevin! >>

E poi, quando l’attenzione di tutti si sposta sugli alcolici da portare stasera, e sull’organizzazione di una festa, più veloce che abbiamo mai dovuto affrontare, io, Harry e Ron ci guardiamo, mentre io, con le labbra, mimico un “Grazie”, seguito da un sorriso.

Si guardano un faccia, e la tipica rughetta di preoccupazione spunta sulla fronte di mio fratello.

E mentre Ron fa spallucce, io sposto, mio rammarico lo sguardo verso Malfoy… e lo vedo così vicino ad una ragazza bionda, con cui sta maliziosamente parlando, che mi devo per forza sedere e tenermi al tavolo per non alzarmi e picchiare quella puttana.

 

 

<< Battete queste cazzo di mani! >>

Urla.

Lampi di luce.

Corpi in movimento.

Mani al cielo.

No, non è una battaglia.

È una festa.

Secondo voi, noi, studenti di Hogwarts, potevamo non cogliere al volo la scusa per organizzare un mega festone?

Ovvio che no.

<< Facciamo vedere come ci si scatena! >>

<< Stasera si alzano le gonne, bambine! >>

Il vocalist, alias Dean, si sta sgolando per spronare tutti i partecipanti a dare il meglio di se, in questa festa segreta e inter-culturale.

E ci riesce bene, anche se il macello si scatenerebbe lo stesso.

Le ragazze di Beauxbatons si stanno dando molto da fare, ed anche alcune di Durmstrang.

È strano vedere delle donne con le divise, anche femminili adesso, della fredda Scuola del Nord.

Ma anche quelle di Hogwarts non scherzano.

E comunque, questa sera, a tutte quante le studentesse , che siano francesi, inglesi o africane, ho visto delle gonnelline talmente corte, da sembrare cinte, un po’ larghe.

<< Kiki, non mi piace come quel gruppetto vi sta fissando! >> mi dice Seamus all’orecchio, alzando un po’ la voce affinché io lo senta al di sopra della musica.

Io, Luna, Ginny ed Herm ci guardiamo intorno e notiamo, effettivamente, un insieme di scimmioni che guardano un po’ troppo in zona tette e gambe.

Ma, alla fine, finchè guardano e basta, possiamo stare tranquille.

Luna fa spallucce, ed afferra me e Seam dal polso portandoci a ballare, mentre Ginny viene agguantata dal suo ragazzo, Terry, ed Hermione inizia a ballare con Neville.

Sorridendo, inizio a muovere i fianchi, prima che delle mani sulla mia schiena non mi avvertano della presenza di qualcuno alle mie spalle.

<< Mi concedi questo ballo? >> mi dice all’orecchio mio fratello.

Ridendo, mi giro verso di lui e lo abbraccio, mentre balliamo al ritmo spacca timpani di qualche gruppo del Mondo Magico.

Lo ammetto, non conosco per niente la musica del mondo della Magia, anche perché i miei primi undici anni sono cresciuta con dei bravissimi Babbani che suonavano la chitarra come degli Dei.

Ma, girandomi verso la sua direzione, noto un gruppo di Serpeverde, nell’angolo bar, con dei bicchieri in mano, e tra loro c’è anche lui.

No, non sta flirtando con nessuna ragazzina arrapata, semplicemente parla con Daphne.

O meglio, mi sembra che stiano litigando.

Un momento…Daphne?

Come mi è venuto?!

La Greengrass, prego!

E mentre faccio una giravolta con Harry, sempre con gli occhi puntati sul Principe delle Serpi, vado a finire tra altre braccia.

Kevin.

Iniziamo a ballare, come se il tempo tra la nostra relazione non fosse mai passato, ma lui non prova a baciarmi, né mi tocca più del dovuto.

La sua mano si ferma ogni tanto sulla mia schiena, ma niente di più.

Giro la testa verso sinistra, verso il punto in cui prima Malfoy e gli altri stavano bevendo, ma non vedo più nessuno.

 

<< Voglio vedere lingue in attività, stasera! >>

Dean si sta davvero sbizzarrendo, in questa festa.

E la cosa bella è che Luna gli da corda.

La loro coppia mi piace davvero molto.

Si vede che sono molto innamorati l’uno dell’altro, e tra di loro c’è quel tipico bel rapporto di gelosia, possessione, affetto, sesso, divertimento, e spazio per gli amici, distribuiti nel giusto equilibrio.

 

Complice il fatto che fanno parte degli stessi Mondi.

 

Kevin mi abbraccia da dietro, e mi dice all’orecchio, notando il mio sguardo commosso sulla bella coppia vicino gli strumenti magici:

<< Stanno molto bene insieme, no? >>

Annuisco.

<< Quando Dean mi ha detto che si era innamorato di Luna, mi è preso un colpo. Ma adesso li capisco. >>

Mi limito a sorridere.

 

Vorrei tanto che anche il rapporto tra me e quell’emerito stronzo fosse come il loro. Ma, per lui, non c’è nemmeno l’ombra, di una rapporto.

E, magari, non c’è mai stato.

 

Mentre attacca una nuova canzone, iniziamo a ballare pigramente, quasi solo muovendo i piedi, e restando sempre nella stessa intima posizione.

Non potevo restare “innamorata” di Kevin?

Perché non mi provoca li stessi brividi, che sento scorrere su di me, alla vista di Malfoy?

Sarebbe tutto molto più facile, adesso.

Ma, si sa, quando mai la vita di Kimberly Potter è stata facile?

Mi giro verso il mio ex-ragazzo, gli poso un bacio sulla guancia, e mi allontano dalla folla, con la scusa di una sigaretta.

Che poi è la verità.

Già non potevo dire di fumare poco, ma adesso, con i Mangiamorte in giro, il cui obiettivo ci è sconosciuto, e con tutto lo stress a causa della mia pseudo-relazione con il più stronzo che potevo andarmi a trovare, la mia sanità mentale è messa seriamente a rischio, ergo…più catrame nei miei polmoni.

Uscita sul balcone, prendo il pacchetto di Lucky Strike dalla tasca della gonna, e ne accendo una con un colpo di Bacchetta.

Si si, avete capito bene.

Oggi, Lavanda e Calì, mi hanno obbligata ad indossare una gonna.

Avrei preferito un comodo paio di pantaloni, ma tanto mi hanno stressata che, alla fine, una mini gonna di jeans è tutto quello che mi copre dalla vita in giù.

Non vi aspettate però chissà quale scabroso indumento.

Non è affatto a “Giro-cozza”, come dice Hermione, denominando così gli indumenti che coprono, praticamente e a malapena, solo l’intimità femminile.

Semplicemente un po’ più su del ginocchio.

Vabbè, abbastanza più su.

Ma mi copre benissimo.

E, indovinate di che colore è la mia maglietta?

No, non rossa.

Verde.

Non l’ho nemmeno fatto a posta, ma l’ho vista lì, nell’armadio, sola soletta, con quelle belle maniche lunghe sblusate, e quella scollatura sulla schiena che mi piace molto.

L’avevo già indossata, quando mi sono accorta del colore.

Orecchini, cinturone e smalto, però, non sono argento, ma neri.

Altrimenti i miei amici mi avrebbero ammazzata.

La Regina Grifondoro vestita da Serpeverde.

Che colpo.

<< Ciao bella. Sifaretta? >>

Alle mie spalle una voce maschile, con forte accento nordico, seguito da una risatina, mi informano della presenza di due studenti di Durmstrang.

Ottimo…ed io che volevo un po’ restare per i cazzi miei.

Faccio notare l’oggetino fumante tra le mie dita.

Sottotitolo:

Ce l’ho già una sigaretta, smamma.”

<< Possiafo farti comfagnia? >>

<< Come volete. Il terrazzo è pubblico. >>

Che palle…

<< Allora… >> inizia l’altro straniero, con un accento inglese talmente perfetto, da farmi supporre che sia originario di queste parti << …sola, soletta, una bella ragazza come te? >>

<< A quanto pare. >>

Rispondo a monosillabi, ho la faccia scocciata, non li guardo nemmeno un faccia…cosa vogliono che faccia più, per capire che la loro presenza è di troppo, qui?

<< Fidanzata? >>

Silenzio.

Ma la risposta è solo una.

<< No. >>

Si guardano con aria maliziosa, e poi è sempre il tizio con l’inglese perfetto a parlare:

<< In cerca di nuove conoscenze? >>

<< Per niente. >>

Non vedo ombra di delusione sui loro volti, e questo mi fa pensare al fatto che non demorderanno presto.

<< Ma come, bellezza? Non hai voglia di sano e semplice sesso straniero? >>

Mi basterebbe anche di Casa…

<< Affatto. >>

<< Non ci dire così, ci fai restare molto male. >>

<< Problemi vostri. >>

Mentre il tipo con origini inglesi si avvicina sempre di più, prendo dalla tasca la Bacchetta rimpicciolita, pronta a riportarla a dimensioni normali, ed usarla, qualora fosse necessario.

Ma non lo sarà.

<< Ragazzi, ragazzi, ragazzi….quale parte del “No”, non vi è chiara? >>

Mi giro velocemente per vedere Draco Malfoy alle mie spalle, così vicino da poterlo toccare, mentre guarda in malo modo i due Scandinavi.

<< Malfoy!... >> lo salutano allegramente << …Proprietà Privata? >> domandano, alludendo alla sottoscritta.

<< Eh? Non sono mica un oggetto! E non sono una proprietà di nessuno! >> ribatto indignata.

Questi maschilisti di merda!

Malfoy ghigna.

<< Proprietà assolutamente privata! >> risponde alla domanda del bruno (alias accento-perfetto), facendo sorridere colpevoli i due ragazzi, e incazzare me.

Io. Non. Sono. Un. Oggetto.

E poi…dopo giorni in cui mi ha deliberatamente ignorato, è così che crede di tornare?
Con un ghigno sexy, e trattandomi come un oggetto, che ha bisogno di un padrone?

Mentre i due arrapati mentali vanno via, mi giro furiosa verso di lui.

Tutti i miei propostiti di lite, però, se ne vanno ai funghi, non appena vedo il suo viso vicino al mio, così come non lo trovavo da molto tempo.

Troppo.

Mi rattristo immediatamente, nel vedere quelle iridi gelide fisse su di me.

Non l’avevo mai visto tanto bello, con quel cravattino di pelle e quel gilet, con i pantaloni stretti, e delle scarpe che, lui non lo sa, sono le preferite di mio fratello.

Vans.

<< Che vuoi? >> sussurro.

Pregando, nella mia mente, che non se ne vada.

<< Niente. >>

Ahia.

<< Bene. Quindi posso tornare dai miei amici. >> affermo, facendo un ultimo tiro dalla mia sigaretta, e gettandola a terra.

Ma non mi muovo.

O meglio, non ci riesco, perché sono prigioniera dei suoi occhi.

<< Stai tornando da quel tizio…Donald? >>

Geloso?

La verità sarebbe che, se lui fosse rimasto con me, non mi sarei nemmeno posta il problema di Kevin.

Ma la realtà, è che lui non è rimasto con me.

E probabilmente non lo farà mai.

Ergo, devo dimenticarmelo.

E devo mettermi in testa che, non appena i Mangiamorte metteranno su una tattica d’attacco decente ci ritroveremo nemici più che mai.

Non sono innamorata di Kevin, ma non posso tralasciare quello che c’è stato tra noi, al sesto anno.

Se in passato mi ha tanto fatto impazzire, perché, magari con un po’ più di tempo, non potrebbe farlo anche stavolta?

La scuola prima o poi finirà, ed io cosa dovrei fare uscita da Hogwarts?

Continuare a piangere il mio vecchio compagno di scopate, che per me è diventato qualcosa di più, ma che non ricambia?

E anche se lo facesse, sarebbe un’impresa impossibile stare insieme.

Cacciatrice, e Mangiamorte.

Due Mondi, due ruoli, talmente opposti che non potranno mai incontrarsi.

Abbiamo provato a metter su una specie di relazione, basata solo sul sesso.

Ma alla fine, come stavolta è successo a me, quello di attaccare un suo caro, potrebbe accadere a lui.

Potrebbe uccidere Harry, o Ron…e allora come farei a baciare le stesse labbra che hanno pronunciato la condanna a morte di mio fratello?

O del mio migliore amico?

La nostra relazione non ha funzionato, ed era semplicemente basata sul sesso.

Come potremmo costruire qualcosa di più, se un giorno potremmo ritrovarci addirittura a combattere l’uno contro l’altro?

<< Forse. E poi non sarebbero cazzi tuoi. >>

Abbasso gli occhi, e inizio a muovere i piedi verso l’entrata.

Il suo sussurro mi arriva lo stesso.

<< Non hai tutti i torti. >>

Mi blocco.

<< E tu? Tornerai dalla Parkinson? Oppure le scopate e via resteranno sempre il tuo modello di vita? >>

Mi fa male pensarlo tra le braccia di un’altra, le sue labbra posate su un’altra bocca, le sue mani scorrere su un altro corpo…ma se lui ha scelto i Mangiamorte, non possiamo fare altrimenti.

<< La seconda. E poi non sarebbero cazzi tuoi. >> mi risponde, riprendendo le mie stesse parole.

Sorrido, anche se non può vedermi, dato che gli do le spalle.

<< Quindi…è un addio Principe delle Serpi? >>

Chiudo gli occhi, attendendo la sua risposta, e chiedendomi come diavolo ho fatto a ridurmi in queste condizioni per la persona più sbagliata che potessi scegliere, e senza nemmeno accorgermene.

<< Credo di si, Regina Grifondoro. >>

Crak.

Sento qualcosa rompersi dentro di me.

Il respiro mi viene meno.

Mi tremano le gambe.

Mi tremano le mani.

Mi pizzicano gli occhi.

Ma, appellando a me le mie migliori doti di attrice, mi giro vero di lui, addirittura con un sorriso.

Okay, non posso dire di essere il ritratto delle felicità, ma dato che dentro di me sto urlando e strappando tutto, tutto sommato lo nascondo bene.

<< Bene. È stata un’avventura molto…eccitante. >>

La sua faccia non esprime emozioni, ma, ormai, non me ne sorprendo più.

Sono talmente abituata a vederlo con quell’espressione fintamente apatica a tutto in quasi tutte le occasioni, che mi sorprenderebbe se, invece, facesse qualche espressione.

<< Anche…anche per me. >>

Lo dice in un sussurro talmente basso, che a malapena lo riesco a sentire.

<< Apparteniamo a due…schieramenti diversi. Anche troppo. Non poteva andare avanti. >> conclude.

Ha ragione, perfettamente.

Ma perché, allora, vorrei solo saltargli addosso, e non staccarmi più da lui?

Abbasso gli occhi, e mi decido a dire ciò che avrei voluto comunicargli da molo tempo.

<< Mi…mi…dispiace per tuo padre. Non avrei voluto ucciderlo, se l’ho fatto. Devo essere sincera, non perché io provi pena per lui. Ma solo perché è…tuo padre.

Ma eravamo in Battaglia….ed è questo ciò che succede. La lotta tra i Mangiamorte e l’Ordine della Fenicie, avrà un’unica fine. Non c’è alternativa, come tra me, Harry e Voldemort. >>

Anche al suono di quel nome, riesce a mantenere la sua faccia da poker.

Incredibile.

<< Mia madre non so, dato che è ancora ad Azkaban, ma mio padre mi reclamerà presto, lo sai, no? >>

Alzando la testa dalle mie scarpe, annuisco.

Il suo viso è perfetto come l’ho lasciato.

<< Si, lo so. E io continuerò a combattere contro di loro…cioè…voi.

Anche questo dovresti saperlo. >>

Annuisce.

Lottando contro la voglia di scappare via, mi avvicino lentamente a lui.

Ancora più adagio, poso una mano sulla sua guancia.

<< Ma sappi anche che non è mai troppo tardi per fare la cosa giusta. Non lasciare che altre persone pensino al posto tuo, nemmeno se queste persone sono i tuoi genitori. >>

Mi alzo in punta di piedi, e gli poso un leggerissimo bacio a fior di labbra.

Appena la mia bocca sfiora la sua, mi sento in Paradiso, ma è solo un momento.

Perché, senza nemmeno un ultimo sguardo ai suoi occhi impenetrabili, vado via.

 

 

Alcool.

Ho un bisogno disperato di alcool.

Dove cazzo stanno le bottiglie?

Guardandomi intorno frenetica, finalmente noto l’angolo bar.

Ordino un bicchiere abbondante di Whisky Incendiario.

Lo bevo tutto d’un sorso, e ne chiedo un altro.

Ma non rimango sola per molto tempo.

Mi raggiunge la mia migliore amica, Hermione Granger.

<< Vi ho visti… >> esorta << …che vi siete detti? >>

Vuotando il secondo bicchiere di Whisky, le rispondo, senza nemmeno guardarlo in faccia.

<< Niente. Solo “Addio. Ci rivediamo alla prossima Battaglia, quando io combatterò per l’Ordine, e tu per i Mangiamorte”. >>

Rimane in silenzio, e ordina due Colpi della Strega.

<< Lo sai che abbiamo un Mangiamorte tra le mani, e lo stiamo lasciando andare? Il Wizengamont l’ha giudicato innocente, ma adesso, che i Mangiamorte sono tornati e probabilmente vorranno vendetta, lui si unirà a loro. Sarebbe nostro dovere catturarlo, o…fermarlo. >>

E con quel “fermarlo”….intende ucciderlo.

Mi giro do scatto verso di lei.

<< Per favore… >> la prego.

Anche la mia espressione dovrebbe essere supplicante, perché mi sorride complice.

<< Kiki, non preoccuparti. Passerà. >>

Già, come tutto.

Io sono Kimberly Potter, devo stringere i denti ed aspettare che il dolore se ne vada.

Ormai, ci sono abituata.

Annuisco, rassegnata.

<< A te come va? Sono aggiornata, comunque… >>

Arrossisce.

Con tutti i casini con Malfoy, io e la mia amica non abbiamo trovato il tempo di parlare del bacio, e quasi-sesso con Harry.

Anche perché, nessuno, a parte noi tre deve saperlo, quindi è difficile trovare del tempo in cui stare da sole.

<< Niente di bello. Sono innamorata del mio migliore amico, che, tra parentesi, bacia da Dio, lui mi ricambia, stavamo per fare sesso nella sua stanza, ma non potrò mai considerarlo come qualcosa di più di un mio amico. Non sarà mai mio. >>

Non so cosa dirle.

Perché, se è difficile mettersi insieme al tuo nemico, altrettanto lo è farlo con un tuo amico.

Specie se, colei che consideri al pari di una sorella, ne è ancora un po’ innamorata.

<< Sai che ti dico?... >> propongo << …Fanculo a tutti. >>

Ed insieme ordiniamo un altro drink.

 

 

<< Ron! Sono ubriache fradice, bisogna portarle in camera! >>

<< Ron! >>

<< RON! >>

Addio…abbiamo perso anche lui.

È talmente appiccicato a Lavanda che non si accorgerebbe nemmeno dell’arrivo dei Mangiamorte.

Inutile provare a chiamare anche Seam, troppo impegnato ad intrattenere due ragazze francesi…anzi, no, tre.

Dean, troppo preso da Luna e dai suoi doveri di Vocalist, tra un bacio e l’altro, non lo prendo nemmeno in considerazione.

Stesso discorso per Neville.

A quanto pare gli piacciono molto le ragazze del Nord…

Kevin è sparito almeno mezz’ora fa, con non so quale studentessa, credo di Hogwarts.

Ed io che pensavo che dovesse riscoccare la scintilla con Kiki…

Rassegnato,mi dirigo verso Hermione e mia sorella, che stanno ballando in modo molto disinibito con un gruppo di ragazzi, provenienti sia da Hogwarts che da Durmstrang.

Un tizio mette anche la sua mano enorme sul sedere di Herm, ed allora non so quale Divinità mi impedisce dallo sferrargli un calcio nelle palle talmente forte da farlo rimanere impotente.

Kiki invece scuote i capelli tra le braccia di un biondo Scandinavo.

Anzi no, adesso è un rosso di Hogwarts.

Tra parentesi, lo conosco di vista, e dovrebbe essere un Serpeverde.

Mi intrufolo nel cerchio che questi arrapati stronzi hanno creato intorno a loro due, e afferro Kim per un braccio, ed Herm dalla vita.

Mentre le trascino via sento delle lamentele arrivarmi all’orecchio, ed un braccio costringermi a girarmi, afferrandomi per una spalle.

<< Ehi tu, chi cazzo credi di essere?! Riportale qui! >>

Ma quando mi giro, lo incenerisco con uno sguardo talmente adirato, che è costretto a fare un passo indietro.

<< Ah…ehm…Potter! Scusaci…ci dispiace…N-Noi non.. >>

<< La prossima volta che vi vedo approfittare delle mia amiche quando sono ubriache, non saranno delle semplici e falsissime scuse a salvarvi il culo! >>

E con questa minaccia mi allontano, verso la porta della Stanza delle Necessità.

<< Dove andiamo? >> chiede mia sorella, con la voce intaccata dall’alcool.

<< In camera… >> riesco a rispondere una volta fuori dalla festa.

Le appoggio un attimo per terra, attaccate al muro, e tiro fuori dalla tasca le Mappa del Malandrino.

Mentre sussurro “Giuro solennemente di non avere buone intenzioni”, la voce di Herm, maliziosa come non mai mi giunge al cervello.

<< Uuuuh…in camera…a fare cosa? >>

<< Dormire ‘Mione…solo quello. >>

Le due ragazze si guardano con aria scettica, prima di iniziare a ridere.

Sarò costretto a prendere un numero enorme di passaggi segreti, se non la smettono di fare casino.

Arriveremo dopodomani al dormitorio.

Anche perché sulla Mappa mi segnala la presenza di Mrs Purr nei dintorni.

<< Andiamo, pazze spostate e rompi coglioni. >> esorto, con un sorriso rassegnato.

E mentre loro hanno iniziato a cantare “Reach out” dei Depeche Mode, io afferro Hermione dalla vita e le permetto di appoggiarsi a me.

Le sue braccia mi circondano il collo, ed il ricordo del suo sapore sulle mie labbra si fa prepotentemente strada in me.

Ma lo scaccio via prepotentemente, ed impedisco ai miei occhi di guardare nella sua scollatura.

Scuoto la testa, mentre mi chino ad afferrare anche Kim.

Riesco a farla appoggiare a me, ma fatto qualche passo, mentre loro continuano a cantare e a ridere, sento il suo corpo scivolarmi dal braccio sinistro.

Mi giro repentino per impedire che non cada, ma ciò non sarebbe accaduto comunque.

Perché l’ultima persona che avrei voluto vedere prenderla tra le braccia, lo sta appunto facendo.

Draco Malfoy.

<< Yuuuh. Tu saresti un modello? >> domanda Kiki, tra le risate, una volta visto il suo “Salvatore”.

<< Si, lavoro per “Chi, Strega”. >>

Le risatine da idiote delle due ragazze aumentano, come anche la mia irritazione.

<< Possiamo fare…una bella nottata a quattro, Kiki! >> esulta Hermione.

<< Ma nemmeno se mi paghi! >> è la mia risposta, prima di girarmi a guardare con odio la fonte di tutti i guai di mia sorella.

<< Adesso la lasci, e te ne vai. Chiaro? >>

<< Potter, mi spieghi come fai a portarle tutt’e due contemporaneamente? L’accompagno nella sua stanza… >>

<< Non ci pensare nemmeno. Vattene, e toglile le mani di dosso. L’hai già fatta star male abbastanza, no? >>

Abbassa lo sguardo, come se fosse pentito o stesse soffrendo per qualcosa.

Okay, questa me la segno.

Naaa…insomma, sa quando Malfoy ha un cuore?

Ecco spiegato il “Come se…”

Però se non toglie le sue mani serpentose su mia sorella, sarà l’ultima azione che avrà fatto in vita sua.

Ma, senza aver ribattuto niente, inizia a camminare verso un arazzo più avanti e vi si infila dentro, sempre trascinando con se Kiki.

<< Ho voglia di un’anguria! >> esclama all’improvviso Hermione, prima che io, senza risponderle, la prenda in braccio e mi affretti a seguire quello stronzo.

Averla tra le braccia, però, riesce a sbollire la mia rabbia verso il biondastro, e mi crea brividi forti lungo tutta la schiena e…okay lo ammetto, anche al bassoventre.

Averla qui, a pochi centimetri dalle labbra, sapere che anche lei lo vorrebbe, e non poterla comunque baciare è una delle cose più strazianti che abbia mai provato.

Anche peggio di una Cruciatus.

Infilandomi anche io nel passaggio segreto, raggiungo il mio acerrimo nemico, che ha, anche lui, preso in braccio mia sorella.

Seguo la direzione del suo sguardo, e lo trovo puntato sul fianco destro di Kiki, dove la maglietta scopre il tatuaggio dell’Ordine.

Non tutti ce l’hanno, ma i membri più giovani dell’organizzazione, come me, Ron, Ginny, Herm, Kiki, George…si.

Ma, all’improvviso, le risatine soffocate delle ragazze, diventano vere e proprie risate sguaiate, e il timbro di voce si fa pericolosamente alto.

Inutili i “Silenzio!” “Zitte”, “Abbassate la voce”, tanto che mi vedo costretto ad estrarre la Bacchetta, e farle addormentare con un Incantesimo.

<< Ottimo metodo per far tacere una donna. Devo segnarmelo. >> commenta Malfoy, mentre le palpebre di Kiki si abbassano lentamente, e mentre riprendiamo a camminare più velocemente.

<< Non sei completamente inutile, Sfregiato, te lo concedo. Se non le avessi portate via da quegli scimmioni, se le sarebbero scopate in gruppo. >> aggiunge, dopo, riferito ai ragazzi con cui prima ballavano, e da cui le ho portate via.

<< Mi fa piacere avere la tua stima, Furetto… >> rispondo sarcastico << …se proprio ti interessava potevi andarci tu,e portargliela via. >>

<< Stavo per farlo. E non sarei stato clemente come te. Li avrei davvero mandati in Infermeria. >>

<< Wao…strano senso di protezione per una semplice compagna di scopate, no? >> lo provoco.

Resta in silenzio, per un bel po’, prima di rispondere.

Analizza prima ogni millimetro del viso addormentato di Kim, per poi aprire bocca.

<< Non giudicare ciò che non sai, Sfregiato. E tu di me e Kim non sai un cazzo. >>

<< So abbastanza per capire che sei troppo vigliacco per fare la cosa giusta, come al solito. Ma se vuoi restare uno sporco Mangiamorte, fallo pure, non me ne frega un cazzo. L’unica cosa che mi…infastidisce è che, con questa tua scelta, fai del male ad una persona a cui tengo molto. Per il resto potresti anche morirci, con il tuo bel tatuaggio. >>

Si volta a guardarmi, con lo sguardo più freddo che gli abbia mai visto.

<< Taci, coglione. Se non sai, evita di dare aria a quella boccaccia. >>

Per tutto il resto del tragitto evitiamo di parlare, per non arrivare alle mani.

Davanti al Ritratto della Signora Grassa, sto per dire la Parola d’Ordine, ma quella ammicca e mi fa l’occhiolino, prima di farmi entrare.

Malfoy, per niente a suo agio in questo ambiente, posa Kim sul divano, la guarda per un lungo istante e fa per andarsene.

Ma, a metà strada verso il Ritratto, si volta e mi guarda, serio.

<< Bada bene a non farle succedere niente in un futura battaglia. Non mi interessa se muori tu…basta che a lei non accadrà niente. >>

<< Non preoccuparti. IO so che vuol dire proteggere le persone che ami. E poi…devo ricordarti che dovrei salvarla anche da te? >>

<< Non alzerò Bacchetta su di lei.. >>

E questa è la sua frase di congedo, perché appena pronunciata l’ultima sillaba, si volta ed esce dalla mia Sala Comune.

Meno male, che si è tolto dalle palle.

Sorta di idiota.

Un mugolio soffocato, però, mi distoglie dai miei progetti omicidi verso la Serpe, e mi ricorda che devo mettere a letto le due alcolizzate.

Che palle, adesso dovrei anche evitare quello stupido trucchetto delle scale del dormitorio femminile…

Dovevano essere dei cozzini verginelli i Fondatori…

<< Accio Firebolt. >> sussurro, puntando la Bacchetta verso il mio Dormitorio.

La mia bellissima scopa arriva silenziosa e velocissima vicino a me.

La cavalco, e isso Kiki sulle mie gambe, per poi volare verso il loro dormitorio.

Sento delle urla soffocate provenire da alcune stanze, ma, fortunatamente la loro camera è priva di amanti.

La adagio sul letto, e le infilo il pigiama di lana, che le regalai una volta, quando andammo ad Hogsmeade di nascosto.

Le piaceva così tanto, che io e Ron non abbiamo potuto non svuotare le tasche e farglielo trovare vicino al letto.

Ma il sorriso che ci regalò in seguito ci ripagò di tutti i soldi.

Finito di vestirla, la copro delicatamente e scendo a prendere Hermione.

Ma con lei è un altro paio di maniche.

Un conto e tenere mia sorella sulle gambe, svestirla e vederla in intimo, per poi infilarle il pigiama….un altro è fare tutto ciò con la ragazza che ti fa ansimare con un semplice bacio.

Il piccolo tragitto sulla scopa è stato sopportabile.

E adesso?

Che faccio? La lascio vestita o la cambio?

Però, vedo la sua pelle raffreddarsi, così scoperta.

I tacchi che indossava, neri, erano aperti, quindi, ora sul pavimento vicino al letto, le lasciano i piedi nudi e soggetti al freddo.

I pantaloni bianchi sono talmente stretti ed aderenti che non deve essere comodo dormirci.

E la maglietta nera, è sbracciata e scollata, poco sul davanti e abbastanza sulla schiena.

Le perline argentate che fanno da cornice alla scollatura, avanti e dietro, completano una maglia sexy, ma scomoda per dormirci.

E la pelle d’oca sulle braccia, insieme al continuo muoversi infastidito del suo corpo, me lo dimostra.

In fondo la Stanza delle Necessità, ti offre tutto ciò di cui hai bisogno.

È molto calda, nelle feste.

Ecco come mai si vedono tette e culi meno coperti che in una spiaggia.

Inizio a sfilarle i pantaloni, e mi ritrovo a fissare le gambe che pian piano si scoprono, come un devoto che vede il suo Dio.

Per non parlare del seno sodo, che, tolta la maglietta, si mostra a me nascosto da un reggiseno rosso di pizzo.

Abbinato alle mutandine.

Rimango fisso a guardarla.

Quanto sei bella Hermione…

La parte più egoista di me, dice di fregarsene di tutto e tutti, e farti mia.

Ma non sono mai stato egoista, questo lo sappiamo bene tutti e due.

Ho sempre pensato prima di tutto agli altri…e questo, adesso, dove mi sta portando?

A far soffrire me come un cane, ed anche la ragazza che amo.

Non so se sto sbagliando, ma tutto ciò lo faccio per amicizia.

Sbaglio, oppure no?

Dimmelo, Herm, tu che sai tutto.

Tu che non hai mai fatto scena muta ad una domanda, dimmi se quello che sto facendo adesso è giusto.

Devo rendermi felice, e, per una volta, pensare a me, oppure lasciarti perdere, amore, per l’amicizia?

Sai che quello che vorrei è solo stringerti a me, e dire al mondo “Hermione Granger è solo MIA”, spaccare la faccia a tutti quei ragazzi che ti si avvicinano per corteggiarti, dare una bella lezione a chi ti crede ancora inferiore per il tuo sangue, uccidere con le mie mani tutti i Mangiamorte che ti si avvicinano troppo in Battaglia… poter dire apertamente che sono innamorato di te, senza dovermi nascondere o prendere a pugni il muro per i pensieri maliziosi che mi si affacciano alla tua vista.

Ma non posso.

Punto.

Scuoto la testa, e mi avvio verso il tuo comodino, apro il cassetto e prendo il pigiama.

Le afferro il busto, e la alzo per infilarle la maglietta del pigiama.

Ma, dopo pochi istanti, in cui io sono ancora qui a trafficare con il buco del collo dell’indumento, i suoi occhi si aprono, per colpirmi con il loro dorato.

E me la ritrovo qui, sveglia, tra le mie braccia, in intimo, con un’espressione dubbiosa che è insieme tenera e sexy,e con le labbra a pochi centimetri da me.

<< Ciao. >> sussurro.

<< Ciao. >>

La sua risposta.

Vedo la sua mano muoversi lentamente, ed arrivare al mio viso.

Prende a sfiorarlo in ogni piccolo centimetro, soffermandosi soprattutto sulle labbra.

Arriva ad accarezzarmi i capelli, e quando le sue dita si stringono attorno alla mia capigliatura, sento che ciò che voglio fare da quando l’ho vista scendere dalle scale del dormitorio, ciò che ho così diligentemente scansato ed evitato, sta, alla fine, per accadere.

Spinge il mio viso contro il suo, e, devo ammettere, non trova molta resistenza.

La bacio.

Mi bacia.

Ci baciamo.

Trovo le sue labbra già dischiuse e la sua lingua che subito inizia a fare l’amore con la mia.

Ci baciamo con tutta la passione che siamo costretti ad assopire davanti a tutti, mentre lei passa un braccio sulla mia spalla, ed io mi porto con il corpo sempre più vicino a lei.

Si stacca da me, e mi tira sul suo letto, costringendomi a sovrastarla con il mio corpo, senza pesarle addosso.

Subito mi avvento di nuovo sulle sue labbra, e ricominciamo a baciarci come se fosse l’ultima cosa che faremo nella nostra vita.

La sua mano tra i miei capelli, raggiunge l’altra sulle mie spalle, ed inizia a carezzarle violentemente, finché riesce ad abbassarmi la camicia, scoprendomele.

Io le accarezzo il corpo sensualmente, e quando arrivo ai seni, non riesco a trattenermi, e li prendo tra le mie mani, stringendo.

Le strappo un gemito soffocato, che mi riporta alla realtà.

Ignorando la mia erezione prepotente, mi alzo dalle sue labbra e la guardo negli occhi.

<< Herm…io…noi…tu… >>

Mi mette un dito sulle labbra, per farmi tacere.

<< Ti amo. Ed anche tu. Ma non possiamo stare insieme. Ti voglio, ed anche tu… >> occhiatina allusiva al cavallo rialzato dei miei jeans << …almeno una notte segreta possiamo concedercela, no? >>

Oh, ma vaffanculo!

Adesso la porto nella mia stanza e sfoghiamo le nostre passioni!

No!

Cazzo, non possiamo!

<< ‘Mione…Ron ti ha dimenticata, ma Ginny non mi ha ancora completamente messo da parte. Tradiremmo la nostra migliore amica, così, lo sai? >>

<< Lo so. Ed infatti non ti sto chiedendo un matrimonio, Harry. Solo… >> mi si avvicina all’orecchio, e mi sussurra sexy << …fai l’amore con me. >>

A questo punto, credo di non vederci più, e di perdere tutti i sensi della ragione.

Per chi mi avevate preso, per un varginello dell’altra sponda?

Va bene avere resistenza, ma fino ad un certo punto…

Afferro la scopa e la prendo in braccio, mentre lei mi sorride, lancio uno sguardo carico d’affetto a mia sorella, ancora addormentata, e scendo in picchiata le scale del dormitorio femminile.

A cavallo della mia scopa raggiungiamo il mio letto in pochi secondi.

La faccio sdraiare su di esso, e mi sistemo nuovamente su di lei.

<< Sei sicura, Herm? Ti voglio con tutto me stesso, ma potremmo pentircene, con Ginny… >>

Si rattrista.

<< Lei ha Terry, cazzo! Perché non possiamo essere felici anche noi? È come una sorella per me…ma io…io >> alza lo sguardo, e mi uccide intravedere delle lacrime che minacciano di scenderle dagli occhi bellissimi << …non ce la faccio più! Solo oggi, Harry, ti prego…n-non lo saprà mai… non lo diremo a nessuno… >>

<< Cazzo, Herm…secondo te c’è bisogno di pregarmi per fare l’amore con te?! Ma…non voglio che ci siano rimpianti. >>

<< Nessun rimpianto. >> afferma, decisa.

Le sorrido, nel mio tipico sorrisetto sensuale, che elaborai con Kiki a 13 anni.

E la bacio, di nuovo.

Ed allora tutto diventa insensato.

Tutto intorno a me perde di significato.

Tutto, tranne Hermione ed il suo corpo da favola.

Ben presto l’aria si fa pesante, piena dei nostri sospiri, e dei nostri gemiti.

L’intimo accattivante di Hermione finisce sul pavimento, in men che non si dica, ed io mi ritrovo quasi a sbavare sul suo meraviglioso corpo, adesso nudo.

Le sue mani piccole e apparentemente innocenti mi accarezzano come mai nessuna aveva fatto, strappandomi quasi, la camicia di dosso.

I pantaloni, ormai diventati di troppo per il mio amichetto lì sotto, decisamente sveglio e attivo, me li tolgo con un calcio, ed è sempre lei a levarmi l’ultimo indumento, con un sorriso malizioso.

Completamente nudi, l’uno sull’altra continuiamo a baciarci, e a stuzzicarci con giochetti incandescenti.

Ma i giochi son belli quando durano poco.

Mi fermo, e, ansimando, guardo Hermione negli occhi.

<< La nostra notte d’addio, Herm… >>

<< Ho sempre odiato gli addii…ma questo non è stato male… >> mi sorride.

E poi entro in lei.

Piano, delicato.

Non voglio farle male.

Mi artiglia le spalle, e infila la testa tra il mio collo a la clavicola.

Ed iniziare a muovermi dentro di lei, sentirmi parte del suo corpo, ed avvertirla tra le mie braccia, mentre le mie spinte si fanno sempre più veloci e profonde, credo sia la cosa più bella del mondo.

Inizio ad affondare in lei anche con rabbia, verso la fine, quando la consapevolezza di non poter più fare l’amore con lei, mi colpisce.

Le sue urla aumentano volume, come anche le mie, finchè non raggiungiamo l’orgasmo.

Il più intenso della mia vita, devo dire.

<< Ti amo. Purtroppo. >> le sussurro all’orecchio, accasciandomi accanto a lei sul mio letto.

<< Già. Sfortunatamente anche io. >>

Si gira a baciarmi, con tutta la frustrazione che un corpo umano può contenere, prima di alzarsi ed iniziare a raccattare i suoi vestiti.

Se li infila alla meglio, e, un po’ barcollante per la sbornia non ancora del tutto passata, si volta a sorridermi sensuale e triste allo stesso tempo, prima di uscire dalla mia stanza.

Peccato che, da me, non credo ne uscirà mai.

 

<< Jai Ho! I got (I got) Shiver (Shivers) >>

Chi cazz….?

<< …I’ll make you hot, Get all you got, I'll make you wanna say: Jai Ho!... >>

Ho mal di testa.

Ho un fottuto mal di testa!

Inizio piano piano a prendere coscienza del mio corpo, e di dove mi trovo.

Dal tatto, capisco di essere nel mio letto, avvolta dalle calde coperte di lana.

Lentamente apro le palpebre, e la vista della mia stanza illuminata completamente mi disorienta.

Ma le mie pupille presto si abituano alla luce, e posso vedere la mia migliore amica, Hermione, in piedi in intimo davanti all’armadio.

Lavanda e Calì sculettano per la stanza, la prima con un cortissimo asciugamano a circondarle il corpo, la seconda con solamente i pantaloni addosso.

<< Che cazzo….volete abbassare questa musica?! >> mi lamento, con la voce ancora impastata dal sonno.

Vedo il mio i-pod, quello incantato per far si che la sua tecnologia non fosse respinta dall’Incantesimo di Hogwarts, fluttuare per la stanza, ed è probabilmente da lui che fuoriesce la musica.

Alla mia protesta, le mie compagne di stanza si girano verso di me, con un sorriso trionfante.

<< Scusaci, Kiki. Ma oggi c’è la partita di Quidditch! Serpeverde contro Grifondoro! E tu non ti volevi svegliare… >> si giustifica Lavanda.

<< Dai, tesoro, alzati! I giocatori ci aspettano! Ci saranno anche gli studenti stranieri…! >> e questa era Calì.

Cazzo, mi ero dimenticata della partita…

Lentamente mi alzo dal letto, ma appena mi sistemo seduta, un dolore molto forte alla testa mi fa gemere.

Hermione, ancora solo con reggiseno e mutande, sparisce nel nostro bagno, per poi uscirne con un piccolo bicchiere, contenente una Pozione dal colore giallo girasole.

Si inginocchia accanto a me, e me lo porge.

<< Anti-mal di testa post-sbornia. Funziona, credimi! >>

Le sorrido di rimando, e mando giù la Pozione tutta d’un sorso.

Il dolore inizia immediatamente a diminuire…

“Come” per magia…

<< Allora, ragazze… >> ci chiama Calì << …come è andata la sbornia di ieri? >>

Hermione ride, apparentemente senza motivo, ma dal suo sguardo allusivo a…qualcosa, credo che una motivazione ce l’abbia.

Indagherò

<< Sinceramente non ricordo un cazzo…chi ci ha portate in stanza? >>

<< Harry… >> risponde Calì.

<< …e Malfoy. >>

La maglietta che avevo appena raccolto da terra, mi scivola nuovamente tra le mani, per toccare ancora una volta il pavimento.

Punto subito lo sguardo verso la fonte della notizia scioccante: Hermione.

<< Eh? Chi? Cosa? Dove? >> si affannano a chiedere Lavanda e Calì.

Io resto in silenzio, aspettando una qualche risposta, o una spiegazione.

Magari Herm aveva bevuto più di quanto immaginassi.

Lo regge abbastanza bene l’alcool, al contrario dell’erba, da cui basta un semplice tiro per farla andare nel Mondo dei Balocchi.

Magari si sarà tracannata una bottiglia intera di liquidi altamente illegali, che scandalizzerebbero anche Seamus…

<< Non ero completamente andata, ieri…mi ricordo qualche cosa… >> sorrisetto allusivo…a cosa? << …e con Harry c’era anche Malfoy. >>

Davvero?

Non…non ci credo.

Impossibile.

Sicuramente era a trombasi qualche ragazzina straniera, se non due.

E poi…non deve interessarmi, cazzo!

<< Buono a sapersi. >> commento, fredda, per poi chiudermi in bagno, prima che le due pettegole possano fare domande sulla mia freddezza improvvisa.

Mi infilo velocemente nella doccia, strappandomi quasi i vestiti di dosso, ed apro il getto dell’acqua.

Per darmi una svegliata lo posiziono sul freddo, ma poi i brividi iniziano a scuotermi tutto il corpo, così regolo la temperatura.

Una volta io e Malfoy lo facemmo nella sua doccia.

Fu rilassante, e bellissimo…

Chiudo gli occhi, ed abbandono la testa all’indietro, lasciando che il getto del docciatore mi colpisca dritto in faccia.

 

Le sue labbra sulle mie.

Le sue mani sul mio corpo.

Le mie gambe intrecciate a lui.

Le mia mani tra i suoi capelli.

I suoi sospiri a confondersi con i miei.

Lui dentro di me.

La sensazione Paradisiaca…

 

Scuoto la testa violentemente, riprendendomi dal ricordo.

La devo smettere di pensarlo, porca troia!

Chiudo l’acqua con rabbia, come se fosse stata lei a farmi del male, ed esco dalla doccia avvolta dall’asciuga mano.

Apro la porta del bagno, e quasi scivolo all’indietro, vedendo chi mi si para avanti.

Theodore Nott, in mutande, tra l’altro.

È voltato per tre quarti, con lo sguardo truce fisso su un’Hermione avvolta, adesso, dal lenzuolo.

<< Non c’era bisogno di tirarmi la scarpa addosso. Ormai ti avevo vista in intimo! >>

Il rumore della porta lo fa girare verso di me, e, con un ghigno, analizza ogni centimetro del mio corpo, prima di fare un fischio.

<< Wao…sono in Paradiso, oppure in un locale porno? >>

Superato lo stupore, mi richiudo in bagno, ed urlo dalla porta.

<< Si può sapere che ci fai tu qui?! >>

In risposta sento solo delle risatine, e dei tonfi.

Appello in bagno una maglietta ed un paio di pantaloni, e li indosso.

Coperta decentemente mi decido ad uscire.

<< Allora, Nott…che ci fai così lontano dalla tana del Serpente? >> domando, più tranquilla.

Ghigna.

 

(Il tipico ghigno Serpeverde, che tanto mi fa impazzire sistemato con quelle labbra… )

 

Cazzo, la devo smettere…

<< Visita ai quartieri bassi… io e la tua amica Patil abbiamo fatto giochetti carini stanotte…. >> altro ghigno, malizioso stavolta.

Mi giro a guardare Calì, che è appena uscita dal secondo bagno che lei e Lavanda hanno segretamente a abusivamente costruito.

<< Calì…cosa….chi…tu…come?...dove? >> farfuglio, confusa.

Se i ragazzi lo vengono a sapere, la uccidono.

Anche se io dovrei essere la prima a tacere…

<< Tesoro calmati… Cosa abbiamo fatto? Sesso. Ti rendi conto chi è? Si, ci vedo bene. Tu, come hai osato? Semplice: si abbassano le mutande, e vai. Come ti è venuto in mente? Qualche bicchiere in più, e voglia di divertirmi. Dove era quando mi sono svegliata? Nel secondo bagno, a farsi una doccia. Azzeccate? >>

<< Si… >> le concedo << …tranne l’ultima. Era “Dove avete fatto sesso?” >>

<< Nel suo letto. >> mi risponde semplicemente Nott, iniziando a cercare per la stanza le sue cose.

Hermione, con aria irritata, gli lancia i pantaloni, che gli finiscono in faccia.

<< Ehi, Mezzosangue, ti piace proprio tirarmi addosso le cose? >>

<< Solamente quando mi dicono: “Dovresti darmela, un giorno di questi!” >>

<< Vabbè, era una sorta di complimento. E poi non prendertela con i pantaloni, sono anche di Draco. Dovresti vedere quanto rompe i coglioni quando li sporchi le sue cose… >>

<< Non mi interessa se il Furetto si incazza, la prossima volta evita le battutine… >>

E mentre i due iniziano una lunga discussione, di cui non afferro nemmeno il tema principale, io cerco di tornare a respirare regolarmente, dopo che quel nome è stato pronunciato dal Serpeverde.

Devo distrarmi.

<< Kiki…come mai la domanda sul “Dove” abbiamo fatto sesso? >>

<< Semplicemente speravo che mi diceste “In bagno, Kiki, non preoccuparti, tu non eri addormentata accanto a noi, mentre davamo sfogo alle passioni!” >>

<< Ah. Eehm…no, non posso dirti, così. Però se vuoi te lo lascio credere… >>

Annuisco, sarcastica.

<< Credo sia meglio. Hai visto le mie converse rosse? >>

Me le porge, dopo averle preso da sotto il letto di Lavanda.

<< Lav è già scesa, andava a salutare Ron, prima della partita. Conoscendoli staranno scopando in qualche vicolo.. >> mi dice, in risposta al mio sguardo che, vagando per la stanza, cercava appunto la nostra amica.

Alla sua battuta rido, conscia che, probabilmente è la verità.

<< Allora… >> inizio io, mentre Nott ed Herm ancora discutono << …a proposito di sesso…com’è la Serpe a letto? >>

Non ho appena detto che devo distrarmi dal pensiero di…avete capito chi?

Quale metodo migliore, se non le chiacchiere futili?

<< Un D.I.O! Ti giuro, sa fare certe cose… Dio, ma questi Serpeverde cosa mangiamo a colazione? Prima Lavanda che mi torna barcollante e sognante, dopo la scopata con Malfoy, adesso io che ho avuto la più appagante e soddisfacente notte di sesso della mia vita... secondo me potrebbero arrivare anche alle leggende su Seamus ed Harry. Anzi, sicuramente! >>

Leggende? Quali leggende?

<< Scusa, Calì…che leggende? >>

<< Non lo sai? Di dice che Seam ed il tuo caro fratellino non siano umani, a letto, per quanto sono bravi… Harry fa certe cose con… >>

<< Uoooh! Stop! Basta! Mettiamo fine al discorso imbarazzante, per favore! >>

In risposta ride, afferra la borsa, da un bacio a stampo a Nott, e scende anche lei in Sala Comune.

Mi volto verso gli unici due essere umani rimasti in stanza, tolti i vestiti sparsi ovunque da circa una settimana, che tra poco inizieranno a camminare da soli.

Ancora litigano.

<< Dai, ragazzi, basta! Herm, vestiti per cortesia. Nott…cazzo, mettiti qualcosa! >>

<< Ai suoi ordini Vostra Altezza! >> mi risponde la Serpe, prima di sparire nel nostro secondo bagno, con i vestiti che lo seguono fluttuanti.

Appena la porta gli si chiude alle spalle, Hermione si precipita da me, ancora in intimo e, a bassa voce, mi confessa.

<< Io ed Harry l’abbiamo fatto, ieri. >>

…..

……

…….

………

<< COSA? >>

<< Kiki! Abbassa la voce! >>

<< Herm…ma siete diventate tutte pazze, qui dentro?!.. >> poi, pensandoci, aggiungo << …a partire da me! >>

<< Beh, ieri avevo bevuto…e… oh, insomma. Per una volta in vita mia ho fatto qualcosa istintivamente! Non mi interessa del dopo…se non potremo mai stare insieme, almeno qualcosa l’ho ottenuta! E poi…Ginny…lei…lei ha Terry! Insomma…cosa devo fare….ed io?...lei è felice, ma…ma io… >>

Riesce a stento a trattenere le lacrime, e lo sanno tutti che io odio vedere qualche mio amico piangere.

Soprattutto se è Hermione, che non ha la lacrimazione facile.

In risposta l’abbraccio, e lascio che si calmi.

<< Shhh…stai calma, Herm. Hai ragione, una notte non ha mai ucciso nessuno. >>

Non glielo dico, ma è così che ragionai la prima volta con Malfoy…e poi mi sono ritrovata a questo punto.

Ma…ehi, ad ognuno i suoi sbagli, e poi la loro situazione è diversa.

Magari, chissà, si ritroveranno felici e contenti insieme, un giorno.

La stringo ancora più forte, per cercare di calmare me.

Ma la porta del bagno che si apre, ci riporta nel Mondo Reale.

<< Abbraccio di gruppo? >> propone la Serpe, sarcastico.

Mi stacco da Herm, ridendo.

<< Ma vaffanculo, vai!... >> gli dico, scherzando << …piuttosto, pensa a come uscire da qui senza che gli altri ti vedano. Potrebbe scoppiare una rissa! >>

<< Non si preoccupi Sua Maestà…conosco un’uscita migliore della porta. >>

Ed indica la finestra.

<< Ah, se! Finalmente hai deciso di suicidarti! >> commenta Hermione, con un tono sollevato.

<< Ti piacerebbe Mezzosangue… >> ghigna Nott, prima di prendere qualcosa dalla tasca che, riportata a dimensioni normali, si rivela, poi, una scopa, cavalcarla ed uscire dall’apertura.

Ma la sua testa compare dopo poco vicino le sbarre.

<< Ah, Principessa… >> mi chiama << …sai che si sente la tua mancanza in Sala Comune? Soprattutto per una persona… buona partita! Preparatevi a perdere! >>

E lo guardiamo scendere in picchiata, mentre un'altra fitta al petto mi trafigge, alle parole di Nott.

 

…..si sente la tua mancanza…. Soprattutto per una persona….

 

<< Harry! >>

Mio fratello si volta, con indosso già la divisa del Grifondoro, ed io mi butto tra le sue braccia.

Lo abbraccio.

E gli dico all’orecchio:

<< Buona fortuna fratellino. Ah…ho parlato con Herm, stamattina. >>

Mi sorride complice, e malizioso, mentre io vado a salutare anche Ron.

<< Ehi, campione! Calma…e sangue freddo. Contro i Serpeverde non possiamo perdere. >>

E mente abbraccio anche lui, con una risatina, mi risponde.

<< Ovvio che no. Senti…se dovesse volare troppo vicino alla porta posso farlo cadere? >>

Non mi serve chiedere di chi sta parlando, mi limito a ridere complice.

Ecco la cosa che adoro in Ron.

Mi fa sempre ridere.

È capace, anche se solo per pochi istanti, di farti dimenticare tutte le tue disgrazie.

Auguro buona fortuna anche a Ginny e a Dean, quest’ anno Cacciatore titolare.

Un abbraccio incoraggiante anche a Peakes e Coote, i nostri Battitori, a cui intimo di scagliare i Bolidi su quelle teste di cazzo dei Serpeverde, più forte che possono.

<< Non preoccuparti, Kiki… >> mi risponde Coote tra le risate << …Dean mi ha spiegato, l’altro giorno, il gioco Babbano del Bowling. >>

<< …Useremo le Serpi come i nostri birilli personali! >> conclude Peakes, scatenando ghigni malefici made in Gryffindor.

Io ed Hermione salutiamo tutti, intercetto uno scambio bollente di sguardi tra lei e mio fratello, e ci apprestiamo a prendere posto in Tribuna.

Mi siedo accanto a Seam, e a Kevin, che ci ha appena raggiunti con circa una decina di studenti e studentesse di Durmstrang.

Ce li presenta come i suoi amici più stretti, in particolare una certa Anastasia, e un bel ragazzo biondo di nome Adam, detto “Ake”.

Dovrebbe essere il soprannome.

Loro due sono i suoi due migliori amici, a quanto ho capito.

O forse, per la ragazza, qualcosa di più, visto come mi incenerisce con lo sguardo.

Sono tutti molto simpatici, e divertenti.

Ma, dopo poco tempo, il tempo delle chiacchiere è terminato, perché i giocatori entrano in Campo.

Iniziano le grida e i fischi, ed anche i canti, offensivi o meno.

<< I giocatori entrano in campo. A destra vediamo la squadra Rosso-oro capeggiata dal nostro fighissimo Harry Potter! >>

Applausi dalla nostra parte, e fischi da quella Serpeverde.

Corvonero e Tassorosso tifano rispettivamente per loro e noi, date le sconfitte che hanno preso i Corvi dalla mia casa, e i Tassi dalle Serpi.

Le scuole straniere, invece, sono equamente divise tra i rosso-oro, e i verde-argento.

Anche se le studentesse di Beauxbatons mi sembrano molto neutre; anzi, fissano mio fratello e Malfoy con la stessa quantità di saliva appesa alle labbra, non so dirvi per chi dei due faranno il tifo.

Ah…indovinate chi è il nuovo Capitano della Squadra Serpeverde?

Malfoy, ovviamente, dopo il diploma di Marcus Flitt.

Molti giocatori a cui il biondastro si unì al secondo anno, sono cambiati, ma Blaise e Nott non hanno comunque voluto entrare in Squadra.

Molte Serpi in Campo le conosco solo di vista, ma mi ha detto Harry che Malfoy si è fatto una bella squadra, a partire dai muscolosi e senza cervello Battitori, per finire agli agili e scorretti Cacciatori.

<< …E alla nostra sinistra possiamo vedere l’entrata in scene della squadra Serpeverde, con il nuovo e strafigo Capitano, Draco Malfoy! >>

A questo punto, nella mia situazione, dovrei unirmi ai  fischi dei Grifondoro, anzi dovrei esserne a capo.

Invece rimango in silenzio.

Sono un’idiota….-.-

<< Oh no! Vedi chi fa la telecronaca! >> mi indica Hermione.

Seguo la direzione del duo dito, e noto come Romilda Vane si sia impadronita del microfono.

<< Che palle! Adesso sentiremo soltanto commenti sui sederi e sui pettorali dei giocatori. Era molto meglio Luna! >> commento.

<< E adesso assistiamo alla fatidica stretta di mano tra i due migliori amici che Hogwarts abbia mai ospitato… >>

Okay, questa battutina di sarcasmo non era male…

Harry e Malfoy si avvicinano, guardandosi come se non vedessero l’ora di far cadere l’altro dalla scopa, e si stringono la mano.

Oddio, più che gesto di pace sembra che vogliano spezzarsi le ossa in un solo secondo.

<< Non li trovate sexy?! >>

Un urlo d’approvazione parte dalla fauna femminile presente nello stadio.

Seamus urla:

<< HARRY TI VOGLIO SCOPARE! >> con la voce in falsetto, imitando un timbro femminile, facendoci ridere, e ghignare i due Capitani.

Dio quel ghigno…

<< Ragazzi, in sella alle scope.

Tre.

Due.

Uno.

Via! >>

Con il fischio d’inizio di Madama Bumb la Pluffa viene messa in gioco, e tutti i giocatori iniziano a sfrecciare per i cieli.

Vedo Ron volare subito come una scheggia agli anelli, cavalcando la sua nuova Firebolt.

Credevate che con tutti i soldi che ci danno come stipendio dei Cacciatori, Ron si tenesse la sua Tornado?

Sbagliavate.

Anche Ginny ne cavalca una identica.

Quest’ultima ha iniziato a marcare stretto un giocatore Serpeverde grosso il doppio di lei, e la cosa fa preoccupare Terry.

<< Serpeverde in possesso di palla. Anzi no, adesso Grifondoro. Thomas la passa a Robins, che però la perde a causa di un bolide di Bole di Serpeverde. La Pluffa è intercettata da Moon, che la passa ad Harper… il Cacciatore si avvicina pericolosamente agli anelli, scansa un Bolide si Peakes…TIRA… PARATA!  Il nostro “The King” riesce, con la punta delle dita ad evitare 10 punti per le Serpi! >>

Urla di gioia, e la benevola canzone “Weasley è il nostro re” parte dalla tribuna dei Grifondoro.

Kevin mi issa sulle spalle, mentre io alzo le braccia in aria, in un “Wuuhu!” di vittoria.

Mio fratello intercetta i miei festeggiamenti, si da due colpi sul cuore, e apre due dita in senso di vittoria.

Intercetto lo sguardo di Malfoy, mentre Kevin, facendomi scendere mi mette due braccia intorno alla vita.

 

<< E’ una mia impressione, o i due Capitani sono un po’ distratti oggi? Sono passati 56 minuti, signori ed il punteggio vede Serpeverde in vantaggio, con 70 punti, contro i 50 Rosso-Oro.

Se il Boccino non verrà preso in tempo, si rischia di superare la durata record del 1976… Harry, Draco...problemi di donne?! >>

Vane si guadagna un’occhiataccia della Mcgranitt, senza contare il dito medio alzato di mio fratello, cosa che la offende parecchio.

<< POTTER! >> urla la Mcgranitt, piena di sdegno, causando le risa di quasi tutti, compreso mio fratello.

Malfoy invece si dirige a tutta velocità verso il balconcino della telecronaca, strappa il microfono dalle mani di un’incantata Romilda Vane, ignora le proteste della Mcgranitt, e, con la sua solita aria arrogante, esclama.

<< Per chiunque voglia “Consolarmi” la mia stanza è nei Sotterranei, Sala Comune Serpeverde, Dormitorio Maschile, e se non mi trovate sono in quello Femminile… >> risate << …Stanza numero 7! >>

E sfreccia di nuovo nei cieli, tra le acclamazioni dei suoi Compagni di Casa.

Anche se sono preoccupata che qualche arrapata mentale possa cogliere al volo la sua richiesta, non posso fare a meno di trattenere un sorrisetto.

È ufficiale: è pazzo.

La Partita procede, portandosi in vantaggio di 10 punti.

Grifondoro: 80.

Serpeverde: 70.

Ma il punteggio non ci vede vincitori per molto.

Le Serpi fanno altri tre punti, noi solo uno.

Se Harry non si muove a prendere quel cazzo di Boccino potremmo anche perdere.

E non mi va affatto.

Le urla e le acclamazioni durano all’infinito, ed io ho quasi perso la voce.

All’improvviso Seamus afferra la mia bacchetta, se la punta alla gola, e scandisce: “Sonorus!”

Con un nuovo e molto più alto timbro di voce, esorta mio fratello.

<< Ehi Harry! Fai finta che quel cazzo di Boccino sia una donna nuda….PRENDILO! >>

Le risate sono generali, persino Malfoy non può evitarsi un sorrisino.

Il Boccino però non si fa molto attendere, e ben presto i due nemici storici si ritrovano l’uno contro l’altro, di nuovo.

Ma entrambi se lo lasciano sfuggire, e finiscono praticamente addosso alle ragazze di Beauxbatons, tutto tranne che arrabbiate.

<< Volevo esserci io al posto delle francesi! >> si lamenta la Vane.

La partita procede senza altri colpi di scena.

Ogni tanto appare il Boccino, Malfoy ed Harry lo inseguono, e quello, puntualmente sparisce.

Dopo un altro quarto d’ora siamo di nuovo in svantaggio, 110 a 130.

Per Serpeverde.

Che rabbia!

<< Non credete anche voi che Ron Weasley abbia un naso perfetto? Ed anche delle labbra stupende…vorrei proprio provarle. Ehi, gente! ed anche il fondoschiena di Thomas non è male! >>

Lavanda sta per togliersi un tacco e lanciarlo addosso a Romilda Vane, mentre Luna, per niente infastidita dal commento della Vane sul suo ragazzo, gongola soddisfatta.

<< Lo so, Vane, lo so! >>

Ed io ed Hermione che dovremmo dire?

Ha elogiato ogni particolare del corpo di Malfoy e di Harry, a momenti saltava giù dal suo posto privilegiato, e li stuprava sulle scope, gli ha addirittura invitati nella sua camera con aria maliziosa….

E la cosa più frustrante, è che non possiamo andare da quella ninfomane arrapata e strappargli i capelli uno ad uno, prima di avergli ficcato la Bacchetta in gola.

Con quale titolo, andremmo?

Già.

Che bella situazione di merda!

<< Ehi, un momento! Potter e Malfoy sono sfrecciati in alto alla velocità della luce. Avranno per caso visto il Boccino, oppure stanno cercando la finestra della mia camera sulla Torre di Corvonero? >>

<< Vane! >> la rimprovera, esasperata e per la millesima volta, la Mcgranitt.

<< Scusi, scusi… Ehm…hanno visto il Boccino! Malfoy è in testa ma Potter non lo molla. Adesso il Prescelto l’ha superato….no, bugia, il Principe delle Serpi ha guadagnato terreno…e…no! >>

Malfoy ed Harry sono spariti oltre le nuvole.

Siamo tutti con il fiato sospeso, oltre al batticuore, per questi che potrebbero essere dei momenti decisivi.

Un brivido di freddo mi colpisce all’improvviso, e Kevin prontamente mi abbraccia dalle spalle.

<< Cazzo, fa freddo! >> commento.

<< Già. >> è la sua risposta mentre mi stringo maggiormente a lui.

Tutti gli occhi sono puntati in ansia verso l’alto, e nello stadio c’è un silenzio anormale, per la tensione.

Ma all’improvviso, mentre le temperature si abbassano, una Bolla di Scudo ricopre tutto lo Stadio, in un Incantesimo di Magia Avanzata, che ci insegnarono al Ministero, negli allenamenti per Cacciatori.

In un sibilo, due figure sfocate emergono dallo strato di vapore bianco delle nuvole, ed Harry e Malfoy si precipitano dentro.

<< Eccoli! Sono tornati. Chi avrà il Boccino? Un momento non vedo. Scusi Professore… >> Vane, strappa dalle manone di Hagrid il suo cannocchiale e lo punta sulle due figure.

Attendiamo il verdetto…

<< Eccolo lo vedo….Potter ha il Boccino, Potter ha il Boccino! GRIFONDORO VINCE! GRIDONDORO VINCE! >>

Lo Stadio esplode in un macello si rida di festeggiamento, e urla amareggiate.

Nell’ala del Grifondoro non si capisce più nulla.

Gente che si abbraccia, che si bacia, che si prende in braccio, che si spoglia, nonostante il freddo, che urla, che festeggia, che canta inni al nostro Cercatore.

Gli unici Grifoni che non si uniscono ai festeggiamenti siamo io ed Hermione.

Perché abbiamo visto la faccia di Harry.

Lui, Ron e Ginny si scambiano un cenno d’assenso, ed Harry, con la sua Bacchetta spara in aria scintille rosse.

Pericolo.

Ci vuole un po’ perché la gente capisce che qualcosa non va, e quando lo fa iniziano le urla spaventate.

Molti iniziano a correte, ma Harry con un Sonorus li calma.

<< FERMI! I Dissennatori ci attaccano! Ma se restate qui, sotto il Sortilegio Scudo non vi succederà niente! >>

I Professori ci guardano, mentre io ed Herm ci sporgiamo dal parapetto dei sedili.

Ron ed Harry volano verso di noi, e, in movimento, ci porgono una mano, mentre io e la mia migliore amica l’afferriamo e, con un salto, ci issiamo io dietro Harry sulla scopa, ed Hermione con Ron.

Subito partiamo verso l’alto, al di là delle nuvole.

Questo tipo di Sortilegio Scudo è molto difficile da creare, specie intorno ad una vasta area come quella dello Stadio.

Ma una volta creato, è quais infallibile.

Solo una Potente Magia Nera può spezzarlo, ma, se Harry ha visto bene, e sono solo Dissennatori, la gente sotto di esso è al sicuro.

Nessun nemico, nessuna fonte di pericolo può attraversarlo, ma chi, invece, non rappresenta minaccia per coloro che lo Scudo sta proteggendo, può attraversarlo quando vuole.

Ecco perché è tanto difficile crearlo.

Superiamo la Barriera come fosse aria, mentre io ed Herm Appelliamo le nostre scope dalla stanza.

Quando mi volto verso destra, però, mi viene via il respiro.

Sono tantissimi.

Dissennatori.

Subito una profonda tristezza mi colpisce.

Devo essere una facile preda per loro, dato i miei problemi attuali.

Però, mi faccio forza, stringendo Harry a me, e ricordandomi che, in qualunque caso lui è qui per me.

<< Kiki!... >> mi chiama.

La voce gli trema per la malinconia.

Anche lui sta soffrendo molto per Hermione, ed i Dissennatori aumentano tutto il dolore che proviamo.

Siamo facili prede.

<< …Tu ci sei vero? >>

<< Si, fratellino. “Sempre insieme”, ricordi? >>

<< Si. >>

Fu l’ultima cosa che pensammo, quando ancora potevamo leggerci nel pensiero grazie all’Horcrux di Voldemort, prima che quel bastardo ci scagliasse addosso l’Avada Kedavra,nella Battaglia di Hogwarts, nella Foresta.

<< Expecto Patronum! >>

Due cervi si liberano dalle nostre Bacchette, e raggiungono la lontra, il cavallo e il cane di Hermione, Ginny e Ron.

Iniziano a cacciar via i Dissennatori, mentre noi fuggiamo tra i cieli verso quelli che ci inseguono.

Ben presto anche i Professori ci raggiungono, a cavallo delle scadenti scope di Hogwarts.

Non sentiamo niente di quello che succede nello Stadio.

Ma un sibilo improvviso avverte me ed Herm dell’arrivo delle nostre Scope.

Con un balzo vado da quella di Harry alla mia, e continuo a volare a zig zag, fuggendo dai Dissennatori, mentre dirigo il mio Patronus.

<< KIKI! ATTENTA! >>

All’urlo di Ginny, mi giro verso destra, dove mi indica, e…

 

Non riesco nemmeno a cacciare un urlo.

Un Dissennatore sta per abbassarsi il cappuccio, ed io sento le mie forze abbandonarmi.

Gli occhi mi si chiudono, e non riesco, dentro di me, a trovare un solo motivo per rimanere in vita.

In fondo…la felicità non esiste, che senso ha vivere.

 

Ma un Patronus a forma di Serpente si frappone tra me e la Creatura al momento giusto, e lo caccia.

Sento comunque le forze andar via, quando due braccia mi afferrano.

<< Bambolina, stai bene? >>

Bambolina…solo lui mi chiama così.

Apro gli occhi, e lo vedo, più perfetto e bello che mai, mentre mi mantiene il busto, mentre fluttua a cavallo della sua scopa accanto alla mia.

<< S-si… ah...ehm…grazie. >>

Il Patronus, quello a forma di serpente, quello che mi ha salvata…era suo.

<< Stai attenta. >> mi sussurra all’orecchio prima di lasciarmi e dirigersi verso il basso.

<< RAGAZZI! >>

L’urlo di Harry mi distoglie dalla contemplazione del mio salvatore, e mi dirigo a rotta di collo verso di lui, come stanno facendo anche Herm, Ron e Gin.

Ci mettiamo tutti accanto a lui.

<< Kiki, come stai? >> mi domanda Ron, preoccupato.

Avrà visto la scena del mio quasi bacio con il Dissennatore…

<< Non benissimo…ma la mia anima è ancora dentro di me. >> rispondo con un sorriso.

<< Perché? Che è successo? >> chiede Harry.

<< Un Dissennatore…stava quasi per baciarla… >> spiega Ginny.

Mio fratello impallidisce, peggio di un vampiro, e mi guarda preoccupato.

<< …fortuna che Malfoy l’ha salvata in tempo. >> conclude la rossa.

Mentre noi tre ci scambiamo sguardi confusi sul comportamento di Malfoy, degli sguardi altrettanto stupiti, ma soprattutto preoccupati, partono da Harry e Ron.

Ma non c’è tempo per le chiacchierate.

<< Qui ci vuole un attacco decisivo e potente. >> propone Hermione, mentre vediamo la Mcgranitt scagliare il suo Patronus a forma di gatto a salvare Lumacorno.

<< Già…uno alla volta non ce la faremo mai… >> commenta Ron.

<< Al mio tre… >> dico.

<< Uno… >>

Chiudo gli occhi.

Pensa a qualcosa di bello, dai Kiki!

Ma lui non c’è più…

Ne va della tua vita, e dei tuoi amici.

Ma lui non c’è più…

<< Due… >>

Forza Kiki…sei forte ce la puoi fare.

Ma lui non c’è più. È un Mangiamorte.

Pensa, pensa, pensa, cazzo!

Salva anche Malfoy! Salvalo!

Salverò anche lui?

Si! basta che pensi a qualcosa di bello!

Ed anche i Cacciatori si salveranno?

<< TRE! >>

Si, tutti. Anche i tuoi amici che sono protetti dallo Scudo.

Okay…

 

<< Harry, aspettami! >>

<< Scusami Kiki, ma sono più veloce io con la scopa! >>

<< Stronzo! >> commenta Hermione.

<< Ronnie…non mi prendi! >> rido.

<< Non chiamarmi mai più Ronnie! >>

Io, Herm, Ginny ed Harry ci guardiamo e…

<< Ronnie Ronnie Ronnie Ronnie Ronnie Ronnie Ronnie! >>

[I pomeriggi alla Tana, a giocare a Quidditch.]   

 

<< Dai Dean! Nudo! Nudo! Nudo! >>

<< Seam, tesoro, ma sei un pervertito! >>

<< Okay, amore, scusami. RAGAZZI, KIM VUOLE SPOGLIARSI! >>

<< Uoooh! >> urla Neville, mentre mi afferrano e mi posizionano su un tavolo.

<< Dai, spogliarello! >>

Ron riceve un pugno in testa da mio fratello, che, invece, prende Lavanda per la schiena, e la fa salire con me sul tavolo.

<< Tutte le Grifondoro! >> urla Ernie, appoggiato da Justin.

Ma ben presto, trascinano sul tavolo non solo anche Calì, Herm e Ginny, ma anche Luna e Hannah.

Rassegnate, iniziamo a ballare, in modo scherzosamente sensuale, senza spogliarci, però, e con le urla in sottofondo dei nostri amici.

[ I festini nella Sala Comune ]

 

Io che corro in braccio a Kevin in Sala Grande, e ci abbracciamo, forte.

<< Dio, Kiki, mi sei mancata. >>

<< Anche tu. >>

[ Il ritorno di Kevin ]

 

E poi…

 

Le mie labbra che incontrano le sue, per l’ennesima volta.

Le sue mani che scorrono sui miei seni.

I suoi vestiti che raggiungono i miei sul pavimento.

Le sue braccia che mi prendono in braccio e che mi adagiano sul suo letto.

L’intimo che vola via.

Le nostre carezze incandescenti.

<< Ba...bambolina.. >>

I suoi sospiri eccitati.

Io e lui in un corpo solo…

[ I momenti passati con il mio Principe Serpeverde…e quel suo chiamarmi “Bambolina”, che mi fa impazzire. ]

 

<< EXPECTO PATRONUM! >>

Cinque voci, compresa la mia.

Cinque Incantesimi.

Un solo risultato.

 

 

<< Complimenti ragazzi. Siete stati bravissimi. Potter, quel Sortilegio Scudo è stato vitale per gli Studenti. 50 punti a Grifondoro! >>

Tutti e 5 con una grossa stecca di cioccolata tra le labbra ci sorridiamo, contenti.

Ma l’euforia non dura molto, giusto il tempo di congratularci con noi stessi per i punti, e per essere riusciti a tenerci strette le nostre anime.

Perché subito dopo, si annida dentro tutti noi, Preside compresa e Professori, la preoccupazione.

Che ci facevano qui i Dissennatori?

Chi li ha mandati?

Perché?

Cosa vogliono da Hogwarts?

Ma le mie riflessioni sono improvvisamente interrotte da qualcuno che è appena arrivato nel camino della Mcgranitt con la Polvere Volante.

Kingsley Shakebolt, Ministro della Magia.

Vuole sapere cosa sia successo, nei particolari.

Ron racconta tutto, nei minimi dettagli, ma, alla fine, non ci sono molte cose da dire.

Un semplice attacco dei Dissennatori, sventato.

Però, dopo un po’ di tempo,prima di andarsene, è lui a darci una notizia.

Bella o brutta, dipende dai punti di vista.

Secondo alcune voci e alcune spie…

Lucius Malfoy non è tornato vivo dalla Battaglia.

E l’ho ucciso io.

 

Silenzio.

C’è in silenzio innaturale in questi corridoi.

Insomma, cazzo, Grifondoro ha vinto!

Noi abbiamo vinto!

Sui nostri eterni rivali, poi.

In situazioni normali qui ci sarebbe stato un delirio.

I festeggiamenti dei Grifondoro, le vendette perfide sei Serpeverde, festini, urla, abbracci vari.

Ma niente.

Dicevo, c’è solo silenzio.

Il rumore dei miei passi è l’unica cosa che spezza questa depressione del suono.

Intorno è tutto buio, pur essendo soltanto le cinque del pomeriggio.

Ma si sa, d’inverno fa buio molto prima.

Come mai non siamo a lezione?

Oggi c’era il Quidditch, e questo ci fa guadagnare una giornata intera di cazzeggio.

Senza considerare l’attacco assurdo dei Dissennatori.

E, allora, vi chiederete, dove starà andando la Regina Grifondoro.

Sono nei Sotterranei, trattenendo a stento il tremore della gambe e delle mani.

Sto per andare nella Sala Comune Serpeverde, per chiedere un incontro con il Principe.

Kingsley ha detto che è già stato informato della morte di suo padre, ma… voglio essere io a dirglielo.

Nel tragitto sto cercando di trattenere le lacrime, con ottimi risultati.

La morte di un Mangiamorte per mano mia non dovrebbe farmi stare così male, eppure gli occhi che mi pizzicano ai lati sono la mia realtà attuale.

Ma non sto soffrendo per Lucius Malfoy…figuriamoci, chi se ne fotte.

Ma per suo figlio.

Adesso, mi odierà.

Non ci sono altre possibilità.

E non so nemmeno io perché sto andando da lui.

Forse perché sono una masochista cronica, e adoro vedere la persona che mi piace che mi guarda con tutto l’odio che un essere umano può covare al suo interno.

Si, magari è questa la risposta.

O forse perché, quello sguardo gelido, penso di meritarmelo.

Perché, per Draco Malfoy, io non ho ucciso un Mangiamorte.

Ma suo padre.

Sono l’assassina dell’uomo che gli ha dato la vita.

Con cui ha anche fatto sesso, tra l’altro.

Lo sapevo che tutta questa storia era malsana, nociva, tossica, sbagliata per tutti e due.

Anche se fottutamente eccitante.

Alla fine cosa abbiamo ottenuto?

Niente, solo dolore.

Da parte mia, almeno.

Tutti questo per uno stupido peccato di lussuria…

Fanculo a me, e a lui, che deve sempre essere così attraente.

Arrivata davanti al Ritratto della loro Sala Comune, mi si ripresenta il problema della Parola d’Ordine.

Quanto sono idiota…perché non l’ho mai origliata?

La mia veste da strega mi copre tutto il corpo, compreso il viso.

È un lungo mantello nero, con un cappuccio che mi fa abbonante ombra sugli occhi.

Non preoccupatevi, il Mantello non è a punta, e non ho nessuna Maschera in faccia.

Però mi serviva per non farmi riconoscere.

Dopo questa notizia strette di mano, e attacchi alle spalle per vendetta, non sono proprio ben accetti.

Infatti, quella coppia che svolta l’angolo, entrambi con la divisa Serpeverde, mi guardano in malo modo, per la mia misteriosa mise, ma non mi riconoscono.

Mi avvicino, e la ragazza indietreggia leggermente.

<< Datemi la vostra Parola d’Ordine. >>

Potranno frequentare al massimo il quinto anno, se non addirittura il quarto.

Ma il ragazzo, è alto quanto me, e, al contrario della ragazza, mi risponde con aria arrogante.

<< Perché mai dovrei dirtela? >>

<< Mi serve, adesso. Urgentemente. >> lo liquido.

<< Non mi sembra il caso. E poi…tu chi saresti? >>

<< Non sono cazzi tuoi. Dimmi la vostra Parola d’Ordine. >>

<< Non ci penso nemmeno. Sciò. >>

<< Dimmela. O. R. A. >>

<< Leggi il labiale. Enne, o! >>

Mi ha fatto spazientire.

Tiro fuori la Bacchetta e gliela punto alla gola.

Nel farlo, nel minor tempo possibile, il cappuccio mi si è abbassato.

Negli occhi delle due Serpi vedo un lampo di rispetto.

<< Senti, ragazzino, non è giornata. E ho fretta. Se non me la vuoi dire, questa cazzo di Parola d’Ordine, non farlo, ma almeno fammi entrare nella Sala Comune. >>

Annuisce, un po’ spaventato, ed esaudisce il mio desiderio.

Una volta entrata, liquido i due ragazzini con un “Grazie” molto sarcastico, e mi precipito verso il Dormitorio Maschile, con di nuovo il cappuccio sul capo.

Nel loro angolo regale, stanno Nott, Zabini e la Greengrass, la Parkinson e la Bulstrode.

Hanno tutti quanti delle facce molto serie.

La Principessa Serpeverde alza lo sguardo su di me, e dal lampo di comprensione che attraversa i suoi occhi, credo che abbia capito chi sono.

Ma nessuna delle sue fa cenni di saluto, anche perché è solo un istante, poi io sparisco per le scale delle Stanze Maschili.

 

Stanza numero 7.

Non busso.

Entro e basta.

Lui è stravaccato sul suo letto, con intorno fluttuante il posacenere di cristallo, pieno zeppo di cicche.

Sta fumando assorto, puntando lo sguardo verso un punto indefinito del muro di fronte a lui.

Indossa ancora la divisa da Cercatore, con i colori verde-argento della sua Casa.

Appena il cigolio della porta cattura le sue orecchie, si gira verso di me, mentre mi abbasso il cappuccio.

Non fa un cenno.

Solo un lampo d’ira gli attraversa le belle iridi, facendomi tremare.

Non si alza, non mi saluta, non mi aggredisce, non mi urla e insulta addosso.

Semplicemente gira lo sguardo.

Ahia.

<< C-ciao. >> balbetto.

Ma lui…niente, non mi risponde.

Continua a fumare imperterrito.

Senza guardarmi.

Come se non ci fossi.

Non mi sono mai sentita così…vulnerabile, in tutta la mia vita, con nessuno.

Con lui si…

Arrivato quasi al filtro, getta anche questa cicca nel posacenere, e ne prende un’altra dal pacchetto.

Sicuramente tutto quell’ ammasso di oggettini arancioni, nel fine utensile di cristallo, saranno tutte opera sua.

Starà fumando una sigaretta dopo l’altra da chissà quanto tempo.

<< N-non… non dovresti fumare così tanto. >> esito.

Lui, di risposta, se ne accende una lo stesso, espirando il fumo verso l’alto.

Dopo minuti, che mi sembrano ore, si decide a rispondermi.

<< Che cazzo te ne fotte? >>

La sua voce è un sussurro, un sibilo.

Tagliente, come il verso di un cobra prima che ti morda, iniettandoti il suo veleno letale.

E forse, è proprio letalmente danneggiata che uscirò da questa stanza.

Ma chi se ne frega.

Non rispondo alla sua domanda, e certamente nemmeno lui si aspettava risposta.

Le sue labbra si curvano in uno sbuffo maligno, o risata trattenuta, concludendo con il ghigno più sexy e cattivo che gli abbia mai visto rivolgermi.

<< Cos’è? Hai paura che muoia? Un altro Malfoy sulla coscienza? >>

Sono ancora impietrita davanti alla porta, ma alla sua frase mi decido a fare qualche passo verso di lui.

<< Senti…i-io…non.. >>

<< Tu non…cosa? Non volevi? Non l’hai fatto a posta? >>

Mi interrompe, sempre più cattivo e arrabbiato.

Ed ecco che si passa subito a parlare di suo padre…

La sigaretta appena accesa, gli cade dalle mani, quando si alza dal letto e mi fronteggia, senza però avvicinarsi.

<< Non dicevo quello… solo che…non so… mi…mi dispiace. >> confesso, abbassando il capo.

Alle mie orecchie arriva una sua risata finta e sarcastica, fredda e maligna.

<< Certo, come no. Questa è bella…. >> poi, facendo ritornare la sua faccia la maschera di freddezza e odio, che aveva da quando ho messo piede nella stanza, continua. << …Hai ucciso mio padre, stronza. E un “Mi dispiace” pensi che aggiusti tutto? Anche falso e bugiardo, tra l’altro. >>

Alzo la testa, e punto i miei occhi supplicanti nei suoi.

<< No…non è vero! Mi dispiace sul serio! Solo che…solo che… >>

<< Solo che… “solo che”, che cosa? Vuoi fare pace? Ti senti sessualmente insoddisfatta e quindi vuoi tornare a scopare con il sottoscritto? >>

Non rispondo.

Perché la sua voce si sta lentamente alzando, e mi guarda in un modo talmente cattivo, che mi sento morire dentro.

Ma, alla fine, lo sapevo.

Cosa mi aspettavo?

Baci e abbracci, dopo che gli ho ammazzato il padre?

Però…insomma “Mi dispiace” è tutto quello che io possa dirgli.

Insomma…Mangiamorte e Cacciatrice.

È così, con la morte che, purtroppo, la lotta finirà.

È la legge della natura.

O mangi, o vieni mangiato.

L’uomo non è un animale, ma quella gente si.

E le guerre, chiunque le combatta, portano anche il migliore degli uomini a diventare un animale.

Riprende a ferirmi.

Si porta la mano al cavallo di pantaloni, ed esclama:

<< E’ questo che vuoi? … >> si riferisce al suo sesso << …lo vuoi? È sempre stato questo il problema? Il mio uccello? >>

<< No…cosa…non sono qui per quello! Per chi mi hai presa? >>

<< E allora, se non è trombare, cosa cazzo vuoi ancora da me? Non pensi di avermi rovinato la vita già abbastanza? >>

Gli ho….gli ho…rovinato la vita?

Davvero?

Una voce maligna, e masochista dentro di me, risponde affermativamente.

Hai ucciso suo padre…come Voldemort ha fatto con te!

<< Io…volevo solo…dirti che… >>

<< Fammi indovinare? Ti dispiace! Ma sai che ci faccio del tuo dispiacere? Un cazzo!! >>

Abbasso la testa, incapace di sostenere il suo sguardo.

Non posso difendermi dai suoi insulti, perché non ho scusanti.

Ho ucciso suo padre, punto.

È naturale che mi odi.

Posso dirgli all’infinito che non poteva andare altrimenti, che io sono una Cacciatrice e suo padre un assassino di merda, ma non servirebbe.

Non calmerebbe il suo odio verso di me.

<< Avrei dovuto lasciare che il Dissennatore ti Baciasse, oggi alla Partita. Non so davvero cosa mi sia preso, salvandoti… >>

Ah…

Questo ha davvero fatto male.

Mi odia fino a questo punto?

Desidera vedermi…addirittura Baciata da un Dissennatore?

<< E’ questo che vuoi? … >> alzo la testa di scatto, con un lampo di ira negli occhi <<…E’ davvero questo ciò che vuoi? Allora uccidimi! >>

Afferro freneticamente la Bacchetta dalla tasca del mio Mantello, e gliela  porgo, puntando la Punta da dove fuoriescono le Magie verso il mio petto.

Lui nel frattempo mi guarda freddo e stupito insieme.

<< Fallo, cazzo! Uccidimi! >>

<< Che cosa stai dicendo? Sei impazzita? >> si incazza, senza afferrare la Bacchetta dalle mie mani.

<< No, Draco… >> buffo, la prima volta che lo chiamo per nome in tanto tempo, e lo sto facendo per domandargli di uccidermi << …non sono pazza. Mi avresti voluta vedere Baciata…e allora provvedi tu. Sono due semplici paroline.. “Avada…Kedavra”. Oppure c’è sempre il “Crucio”. Sono efficaci, sai? >>

Guarda la Bacchetta, come se stesse davvero prendendo in considerazione l’idea di prenderla.

Ed io insisto.

Non so nemmeno io il perché.

Sto andando ad istinto…e forse, si, ha ragione.

Sono davvero impazzita.

<< Dai, fallo! Dì quelle due fottutissime parole, e vendicherai tuo padre! >>

<< Smettila.. >> sussurra.

<< No. Forza! >>

<< Smettila… >> voce un po’ più alta.

<< Fallo! Uccidimi! >>

<< S.m.e.t.t.i.l.a!! >>

Gli prendo la mano e gli ficco tra le dita la bacchetta con la forza, avvicinandomela talmente che la Punta preme contro il petto, dove batte il cuore.

<< Avanti, FALLO! >>

<< Smettila! >>

Premo la Bacchetta ancora più forte su di me, talmente tanto che credo mi verrà un livido.

Ma si sa, oramai si è capito: Kimberly Potter è una masochista.

<< UCCIDIMI, CAZZO! È quello che vuoi no?! >>

In questo frammento di tempo, succedono tre cose contemporaneamente.

La prima.

Lui urla “SMETTILA!” con la voce più forte e maligna che gli avevo mai sentito.

Mi afferra la Bacchetta, e la scaglia lontano, gettandola via dal mio corpo con una sola manata.

E poi la terza.

Quella che fa più male.

Fisicamente e psicologicamente, intendo.

Una cosa che mai aveva osato fare, tranne quella volta sulla Torre d’Astronomia, quando sbloccò la mia apatia, in seguito alla partenza dei miei migliori amici.

Ma quella volta era a fin di bene, e non mi fa male come adesso.

Il suo schiaffo, stavolta, è stato dato per far male.

Per ferirmi, a livello fisico.

Per farmi provare il dolore che, dal viso, si diffonde ovunque.

Ma, forse, lui non sa che il dolore più forte, non è quello che si sta diffondendo sul mio corpo

Resto a guardarla, scioccata.

L’ha davvero fatto?

Mi ha davvero schiaffeggiata?

Mi metto la mano lentamente sulla guancia, in un riflesso involontario per placare il dolore.

Ed intanto continuo a fissarlo.

Il tempo sembra essersi fermato.

I rumori provenienti dalla Sala Comune mi arrivano attutiti, ed anche i suoni dei nostri respiri affannati dalla rabbia.

Sento solo l’eco della sua mano che si avventa sulla mia guancia, in un gesto di puro disprezzo e rabbia.

Lui invece è rimasto con la mano ancora alzata a mezz’aria,e mi fissa intensamente, come io faccio con lui.

Appena il suo empio gesto si è scagliato su di me, ha spalancato gli occhi, anche lui stupito di quello che aveva appena fatto.

Ma adesso una rinnovata ed anche inconsueta freddezza gli riempie lo sguardo, fisso su di me.

E poi…il colpo finale.

Quello che, definitivamente mi mette al tappeto.

Tre sillabe.

Tre fottutissime sillabe, che decretano la mia condanna.

<< Ti odio. >>

Il silenzio, eco dello schiaffo?

Nulla in confronto a quello che ci avvolge adesso.

È uno di quei silenzi pensati, che ti schiacciano, ti fanno mancare il respiro, ti comprimono i polmoni.

Uno di quei silenzi, urlanti.

Ed è proprio quello che vorrei fare io adesso.

Urlargli addosso tutto quello che penso, che io, nonostante tutto non lo odio, che mi dispiace sul serio, che non sono qui solo per il sesso, che non lo sono mai stata, che non sopporterei di vederlo come un Mangiamorte.

E vorrei anche picchiarlo, per quello schiaffo, con il quale ha voluto umiliarmi, detestarmi, disprezzarmi, ferirmi, farmi male, insultarmi.

Dirgli che non deve osare mai più.

E sto davvero per farlo, quando lui, con il più minaccioso sibilo di serpente, parla di nuovo.

<< Sei soltanto un’assassina. Solo una sporca assassina. >>

Spalanco gli occhi ancora di più.

Mentre la parola “Assassina” si fa strada dentro di me.

Ed ecco che il Serpente ha morso.

Ha iniettato il suo veleno.

Me lo sento scorrere dentro.

Lo sento.

Sento che mi sta pian piano annientando.

<< Assassina, eh? Hai ragione. Le mie mani sono sporche di sangue. Come quelle di tuo padre, d’altronde, e di tua madre. Ed anche le tue. Sbaglio o al sesto anno rischiavi di ammazzare mezza Hogwart6s, per uccidere Silente. Io almeno uccido gente che se lo merita, tu e la tua orrenda famiglia ammazzate gente innocente. Ma non preoccuparti, avrai modo di provarlo tu stesso l’ebbrezza di uccidere qualcuno. Mangiamorte, no? >>

E punto lo sguardo sul suo avambraccio sinistro.

Non mi risponde, ma continua a guardarmi con cattiveria.

Appello a me la Bacchetta, senza bisogno di essa per scagliare un Incantesimo.

Questo ce l’ha insegnato il Capo del Dipartimento Auror.

Mi rimetto il cappuccio, e faccio per andarmene.

Poi mi fermo, sulla porta, e sussurro, dandogli le spalle.

<< Ah…per lo schiaffo. Questa è l’ultima volta che mi tocchi. >>

Ed esco dalla sua camera, forse per sempre.

 

Eccomi qui.

Al Campo da Quidditch.

Sto tirando la scopa al massimo, facendo giravolte, discese in picchiata, giri della morte.

Su e giù.

Destra e sinistra.

Sempre più veloce.

Sempre di più.

Sempre di più.

 

Ti odio…

 

Volo verso l’alto, con rabbia.

 

Assassina…

 

Scarto a destra, con ira.

 

Mi hai rovinato la vita….

 

Giro della morte.

E se quella arrivasse davvero?

 

Ti odio, assassina!

 

Giravolta, intorno agli anelli, e poi di nuovo verso l’alto.

 

Ti odio….

 

A sinistra veloce come il vento.

Sento la scopa vibrare per l’eccessiva velocità.

 

Assassina…

 

Non ce la faccio più.

Il peso delle sue parola mi shiaccia.

Scendo in picchiata.

 

Ti odio…

 

Sempre più vicina al suolo.

 

Avrei dovuto lasciare che il Dissennatore ti Baciasse…

 

Sempre di più.

 

Ti odio….

 

Potrei toccarlo con una mano.

E se mi schiantassi al suolo?

 

Il rumore del suo schiaffo mi spacca i timpani.

 

In un lampo di lucidità alzo la punta della scopa, e per poco non mi shianto al suolo.

Ma la vicinanza alla terra era troppa, così mi ritrovo a scivolare, mentre la scopa cade qualche metro più in là.

Mi tasto il corpo, per vedere se ho danni.

Non ne ho.

Poi passo a controllarmi il viso.

Nemmeno qui.

Ma ho le guance bagnate.

Sto piangendo.

Sto piangendo per Draco Malfoy.

Per il Principe delle Serpi.

Per un  Mangiamorte.

Mi accorgo solo adesso di star versando lacrime.

Ed è allora che scoppio.

Scoppio in singhiozzi, qui, in ginocchio sulla terra brecciolosa del campo da Quidditch, mentre le ginocchia mi dolgono.

Nessun dolore paragonabile a quello che sento dentro.

 Ha ragione.

Sono un’assassina.

Ho le mani sporche di tanti tipi di sangue.

E l’ho perso.

Peso per sempre.

I miei singhiozzi sono paragonabili a delle urla.

Sto davvero piangendo?

Si, a quanto pare.

Le lacrime che colano sul mio viso bruciano più del fuoco sulla pelle nuda.

Le mie urla e i singhiozzi, spaccano i timpani più della musica Techno.

Ma non mi interessa.

Porto le mani al mio vico, come per coprirlo al Mondo.

Il viso di un’assassina.

E intanto continuo a piangere.

<< Brava, Principessa. Sfogati. >>

Alzo la testa di scatto.

Kevin.

Mentre cerco di fargli un cenno di saluto, però, non riesco a fermare le lacrime.

Quelle continuano a scendere inesorabili.

Okay, dopo questa ho pianto 6 volte in vita mia.

Aggiungendo anche il pianto quando i Cacciatori erano dispersi.

Kevin non mi fa domande, né aggiunge altro.

Si inginocchia accanto a me, e mi abbraccia.

Semplicemente.

Ed io mi aggrappo a lui con tutte le forze, continuando a piangere come una disperata.

Perché non posso essere felice anche io, per una volta?

Perché quello stronzo, tra tutte le ragazze presenti ad Hogwarts, doveva scegliere proprio me, come sua principale vittima?

E perché non sono rimasta invaghita di Kevin?

Con lui sarebbe tutto più facile, più giusto, più felice.

Lui mi ha amata sul serio, ed io anche.

Perché non il mio cuore non può tornare a battere come prima, ogni volta che mi tocca?

Cosa ci sarebbe di tanto sbagliato nel voler essere amati davvero da una persona, per ricambiarla?

Malfoy non potrà mai darmi tutto questo.

Kevin si.

Sempre se lui sia ancora innamorato di me.

Malfoy non si sarà mai, per me.

Kevin si.

Malfoy non mi difenderà mai come fa Harry.

Kevin si.

Malfoy non mi ascolterà mai come Hermione e Ginny.

Kevin si.

Malfoy non mi farà mai ridere, per togliermi la tristezza dal viso, come Ron.

Kevin si.

Malfoy non mi abbraccerà mai come fa Dean.

Kevin si.

Malfoy non mi adorerà mai come Seamus.

Kevin si.

Malfoy non mi scatenerà mai tanto affetto come Neville.

Kevin si.

Malfoy non mi farà mai capire il Mondo come Luna.

Kevin si.

Malfoy non mi tirerà su come fanno Lavanda e Calì.

Kevin si.

Malfoy non mi amerà mai come Kevin.

Giusto?

E mentre faccio queste riflessioni, il flusso delle lacrime ed il tono dei singhiozzi aumenta.

E mi ritrovo con le labbra di Kevin sulle mie.

<< Sta calma. Ci sono io, qui. >> mi sussurra a fior di labbra.

Mi prende in braccio e mi trascina negli spogliatoi.

Mi posiziona su un materasso, di quelli blu che usano per flessioni e addominali.

E si riposiziona su di me.

Magari è sbagliato tutto questo, ma ho bisogno di sentirmi amata.

E Malfoy non può farlo.

Kevin si.

Inizia a spogliarmi lentamente, mentre mi bacia il corpo con dolcezza.

Ben presto le carezza si fanno più audaci, le mie e le sue.

I vestiti formano un mucchio sempre più alto vicino a noi.

E i sussurri lievi, aumentano di volume.

Ormai nudi, i nostri corpi possono ristudiarsi, ricordarsi di come sono fatti.

E poi entra in me.

Piano, senza fretta.

Senza lussuria, o foga animalesca.

Non stiamo facendo sesso.

Stiamo facendo l’amore.

Mentre si muove dentro di me, però, solo un viso m si affaccia nella mente.

Ed ha capelli biondi, ed occhi grigi.

Una sensazione di calore mi invade tutto il corpo, sebbene siamo a Gennaio e fa freddo, e chiudo gli occhi.

Sento l’orgasmo in arrivo.

E quando tutti e due raggiungiamo l’apice del piacere, solo un nome mi esce dalle labbra estasiate dal rapporto con Kevin.

<< Draco! >>

Lui non ci fa caso, mentre si accascia accanto a me, e mi abbraccia.

Come amici.

<< Ti voglio bene, Kiki. >>

<< Anche io. Tanto. >>

E chiudo gli occhi bagnati tra le sue braccia.

 

I due amanti, però, non si accorgono di un Serpeverde, che pian piano si allontana dagli spogliatoi.

Non si accorgono di Theodore Nott.

 

<< Blaise, Daphne. >> li chiamo.

Si alzano dal divano della Comune, il nostro divano privato e mi raggiungono vicino al camino.

Racconto loro quello che ho visto, della Potter che faceva sesso con Donald, e delle sue lacrime.

Quando abbiamo visto una figura incappucciata scendere fiera ed altera le scale del Dormitorio siamo corsi da Draco, avendo riconosciuto nella bella donna misteriosa, Kimberly Potter.

Ma la porta era chiusa a chiave, e non ci ha voluto aprire.

Piuttosto ha preferito continuare a distruggere la stanza e sbattere le cose contro i muri e il pavimento.

Lasciandogli il suo spazio, ho deciso di cercare lei.

<< A Draco non farà piacere la cosa… >> commenta Blaise.

Pansy e Millicent, là vicino, stanno ascoltando tutto, ma, poco male, non c’è niente che le vieta di ascoltare.

<< Quel ragazzo, se no la smette, morirà  da solo, con le sue solite puttane a riscaldargli le lenzuola! >> sbotta, arrabbiata Pansy, mentre si alza dal divano ed esce dalla Comune a passo di marcia.

È incazzata nera, se fa così.

Tutti e quattro ci guardiamo, e senza proferire parole, è Millicent che decide di andare con lei.

Scomparsa anche lei, Daphne dice:

<< La cosa non piacerà per niente a Draco. Chi glielo dice? >>

Io e Blaise, ovvio.

<< Ma domani… >> propongo.

Poi guardi verso le scale del Dormitorio, alludendo alla distruzione che starà seminando nella nostra Stanza << …adesso non è il caso. >>

Annuiscono.

Principe delle Serpi e Regina Grifondoro, fatti a pezzi da un sentimento.

Poveracci.

 

Salve!

Un po’ in ritardo, eh?

Mi dispiace, ma non avevo le idee molto chiare, per questo capitolo.

Non ho molto tempo, quindi non posso ringraziarvi di persona, mi dispiace.

Voglio, però darvi un avviso:

oggi parto, mare spiaggia, sole, bottiglie, e niente genitori, per una settimana, quindi non potrò scrivere niente.

Quando torno, prometto di iniziare, però, a sudare come una pazza sulla tastiera, per muovermi prima ad aggiornare.

Buona vacanze, e grazie mille a chi ha recensito! Ed anche i “Seguiti” e i “Preferiti”!

Vi adoro!

 

BIGIA

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Capitolo 23
*** Far Away ***


FAR  AWAY

5 Gennaio
<< Non capisco una cosa...Come mai, con i Mangiamorte in giro, il Ministero non ha lanciato l’allarme rosso? >>
<< Amico, non ne ho idea. Forse non vogliono far spaventare la gente, dato che, per il momento non ci sono stati attacchi mirati e disastrosi. >>
<< Mi sembra comunque molto strano. Insomma…questa cazzate sono roba da Caramell, Kingsley mi sembrava molto più in gamba… >>
<< La politica….che cagata! >>
<< Già… >>
Sala Comune Grifondoro.
Ore 2.00.
Ron ed Harry si sono lanciati nelle loro ipotesi sempre più frequenti su quello che sta accadendo là fuori.
Dalla Battaglia alla Gringott i Mangiamorte non si sono più fatti vedere, né si sente più parlare di loro.
Se togliamo l’attacco da parte dei Dissennatori.
È tutto molto strano.
Non si sa da dove spuntino tutti questi nuovi nemici.
La maggior parte dei vecchi seguaci di Voldemort è in galera o morta.
Chi sono i “Nuovi” Mangiamorte?
E poi chi li comanda?
E soprattutto, qual è il loro piano d’attacco?
Queste sono le domande più frequenti che i miei migliori amici si pongono ultimamente, ma a cui nessuno riesce a dare una risposta sensata.
Nella Sala Comune non c’è quasi più nessuno, tolto qualche ragazzo del Settimo, come noi, una coppietta intenta a slinguazzarsi tutta la faccia, ed io, Ron ed Harry.
Mentre loro discutono animatamente, io sorseggio la mia cioccolata calda.
E cerco di non fissare i due ragazzi in calore, e di non provare invidia nei loro confronti.

<< Potrebbe vederci qualcuno! >>
<< In quel caso sentiremmo i passi, e potremo iniziare ad insultarci… >> si giustifica, prendendomi il viso tra le mani e avvicinandomelo al suo.
Mi bacia.
Fa danzare la sua lingua con la mia, ed io mi abbandono a lui completamente, chiudendo gli occhi.
Ma è solo per poco.
Mi stacco.
<< Certo, certo…e se non sentiamo i passi? >>
<< Bambolina…ma quanti cazzo di problemi ti stai facendo? Rilassati…sei con me, il ragazzo più figo di Hogwarts! Dovresti pensare solo a me, e a nient’ altro! >>
<< Quanto siamo modesti, signor Malfoy. Le ricordo che anche lei è in compagnia di niente meno che la Salvatrice del Mondo Magico! Sa quanti uomini vorrebbero essere al suo posto? >> ribatto, sorridendo maliziosa, ed avvicinandomi di nuovo alle sue labbra.
Mi prende dalla vita e mi avvicina a lui ancora di più, mente io gli getto le braccia al collo.
Siamo in Biblioteca, ed è molto tardi.
Non c’è nessuno, ma questo non vuol dire che non potrebbe arrivarci.
<< Ma adesso è lei, bambolina, che mostra ignoranza. >> mi sussurra a fior di labbra.
<< Ignoranza di cosa? >>
<< Che ci sono anche molte donne che vorrebbero essere al suo di posto, adesso. E lei, invece di fare salti di gioia per essere in compagnia del sottoscritto, si preoccupa di qualche improbabile secchione, che, invece di intrattenersi con qualche bella fanciulla, verrebbe in Biblioteca a…leggere un libro? Roba dalla Mezzosangue…! >>
Mi stacco dal suo abbraccio e gli do le spalle, incazzata.
Restiamo per minuti che sembrano ore, in silenzio.
Poi sento afferrarmi il braccio, e lui mi volta verso di lui.
<< E adesso cosa ho fatto? >>
<< Niente. >> rispondo, secca.
<< E allora come mai siamo incazzate? Ti è morta la civetta? >>
<< Quello è successo l’anno scorso…comunque non sono incazzata. >>
<< Noooo….e io voglio tanto bene a tuo fratello. Sputa il rospo. >>
<< No. >>
<< Avanti. >>
<< N.O. >>
<< Forza! >>
<< E va bene….non chiamare mai più Hermione “Mezzosangue”! Okay? >>
<< Ma se è quello che è!? >>
Basta è troppo.
Mi stacco da lui, afferro la mia tracolla e faccio per andarmene.
Ma le sue braccia mi afferrano e sento la mia schiena cozzare contro il suo petto marmoreo.
<< Lasciami! Sei solo un arrogante! >>
<< Si…? >>
Inizia a sfiorarmi il collo con le labbra, provocandomi dei brividi.
<< Un presuntuoso… >>
<< Davvero? >>
<< E…e...anche…un bastardo. >>
<< Grazie. Me lo dicono in tante. >>
Smetto di divincolarmi, perché i veri e propri bai che mi lascia sul collo me lo impediscono.
È come se mi stesse iniettando del veleno immobilizzante.
I suoi baci sono sempre più sensuali e la sua lingua sempre più lussuriosa.
<< U-Un…un va-vanitoso… >>
<< Chi, con il mio corpo non lo sarebbe? >>
<< Borioso e…viziato. >>
Inizio a tremare.
I suoi baci dal collo sono passati al viso, e, la mia testa traditrice che si è abbandonata sulla sua spalle, permette alle sue labbra di avvicinarsi sempre più alle mie.
<< Hai finito con i complimenti? >>
<< No. Lussurioso e ninfomane, completano il tutto. >> sussurro, quando le sue labbra sono sempre più vicine alle mie.
<< Gli ultimi due valgono anche per te, bambolina, lo sai? >>
<< Mi stai dando della ninfomane? >>
Ma non fa in tempo a rispondere, che le nostre labbra si riuniscono nella solita lotta di lingue.
Dio…come bacia!
Mi porta una mano sul viso, e pian piano mi giro completamente verso di lui.
Ma mi stacco subito.
<< Prova a prendermi! >> rido, prima di correre tra gli scaffali.
Avete presente la storia di Hansel e Gretel?
I due bambini che, per trovare casa loro segnano il percorso con i sassolini?
È la stessa cosa che gli faccio fare.
Ma invece dei sassolini, per trovarmi nello sgabuzzino delle scope, sparpaglio i miei vestiti….

<< Kiki! Sei ancora tra noi? La smetti di fissare quei due? >>
La voce di Ron mi riporta alla realtà.
Distolgo lo sguardo.
E tuffo le labbra nella mia tazza, coprendomi il viso e…gli occhi lucidi.
Preso un lungo sorso, cerco di sorridere ai miei amici.
<< Certo, certo. Solo che…sono un po’ stanca e mi ero incantata. >>
Non mi hanno certamente creduta, ma, per rispetto, credo, fanno finta di niente.
E riprendono a parlare.
La devo smettere.
La devo smettere di pensarlo.
Ormai…ormai niente.
Era solo sesso prima, e adesso non c’è più nemmeno quello.
Cos’è che non mi è chiaro?
Cosa della frase “Lo devo dimenticare”?
….Forse il “Dimenticare”…
Vi giuro, ci sto provando a non pensarlo…ma, insomma, sono passati solo pochi giorni.
Ho bisogno di tempo.
<< Quindi… >> esclama Harry << …tra poco andranno via le Scuole straniere. Cazzo, Kevin mi mancherà! >>
<< Già. Anche a me… >> rispondiamo in coro io e Ron.
<< …Partono il 10, no? >> aggiunge lui, trovando approvazione nel cenno di assenso di mio fratello.
Ormai lo sanno tutti che abbiamo fatto sesso negli spogliatoi, io e Kevin.
Ma solo i più intimi sanno cosa ha comportato nella nostra relazione quella notte.
Assolutamente niente.
Ero triste, sola, depressa e disperata, come, d’altronde lo sono anche adesso, ed avevo un disperato bisogno di sentirmi amata.
E lui, non so come, l’ha capito, magari dal mio pianto isterico.
Ed ha esaudito il mio desiderio.
Magari nel modo meno ortodosso e scontato, ma l’ha fatto.
Mi ha fatto sentire speciale e importante.
Non che i miei amici non facciano lo stesso, ma…parlo di cose diverse.
Parlo di amore, non di amicizia.
Amore…tzè.
Vaffanculo a lui e al bamboccio grassoccio con il pannetto e le frecce, conosciuto sotto il nome di “Cupido”.
Insomma, stavo tanto bene con le mie storielle di poco conto, senza problemi seri, pianti, litigi, notti insonni….e invece no!
Per colpa sua mi sono ritrovata stregata dalla persona meno indicata che potevo andarmi a capare.
Che palle!
Con Kevin, invece… bè siamo solo amici.
Amici che hanno fatto sesso, che sono stati innamorati, amici un po’ speciali…ma pur sempre solo amici.
E la cosa va benissimo a tutti e due.
Ehi gente, Kimberly Potter è più single che mai.
Yuppi…
<< Bè, ragazzi… >> avvisa Ron, alzandosi pigramente dalla poltrona << ….io andrei a dormire. Ci vediamo domani! >>
Si china a lasciarmi un bacio sulla fronte, scambia una stretta di mano con Harry, di quelle che sembrano un “Batti 5” laterale, e poi fanno scontrare i pugni, e si dirige verso la sua stanza.
Adesso siamo solo io e mio fratello nella Comune.
Due ragazzi, uno bruno e l’altro rossiccio, si stanno alzando, per andare anche loro a nanna.
Ci fanno un cenno di saluto, a cui rispondiamo.
Anzi no.
Non siamo completamente da soli.
Avevo dimenticato la coppietta, che a momenti si strapperanno i pantaloni di dosso…
Lei non so chi sia, a parte la personificazione umana di una gatta in calore, ma lui lo conosco, eccome…
<< Seam! Ti dispiacerebbe andare a scopare da qualche altra parte? Non mi va di assistere ad una scenetta porno! >>
Dopo qualche secondo, la bocca e la lingua del mio amico riemergono da quelle della fanciulla.
Mi sorride, con il suo classico sorriso seducente e malizioso, prima di prendere la ragazza per mano, e portarla fuori dal Ritratto.
Sicuramente la loro meta è la Stanza delle Necessità.
Anche perché, con le lezioni sospese per il periodo Natalizio, le notti da poter tranquillamente trascorrere insonni abbondano.
Intercetto uno strizzamento d’occhi tra lui ed Harry, seguiti dal sorriso d’approvazione di mio fratello,dopo che i due amanti si sono chiusi il quadro alle spalle.
Il bello è che continua a sorridere.
<< Okay, come mai quel sorriso ebete? >>
<< Ho vinto una scommessa con Seamus! >>
<< Ovvero? >>
In risposta scoppia a ridere.
<< Sai chi era quella ragazza? >>
<< Non l’ho vista bene in faccia…comunque non credo. >>
<< Era Morag McDougal…. >>
Cosa?
<< Chi, la cozza? La ragazza alla “Sesso dopo il matrimonio”, “Studio, la mia ragione di vita”, “Che schifo le feste, che belli i gruppi di studio”, “No grazie, niente alcool, prendo la mia bibita dietetica”? >>
Sorride, sornione.
<< Esattamente. >>
<< E adesso che fa? Sesso con Seam? Non è che crede che lui la voglia sposare? >>
Ride.
<< No. Ed ecco che si arriva alla scommessa. Io l’avevo notato, da come lo guardava, che anche i suoi ormoni erano in subbuglio. Ma Seamus diceva di no. Ma a quanto pare ho vinto io… >> conclude allusivo, lanciando uno sguardo divertito nel punto del Ritratto dal quale un attimo prima sono usciti Seamus e la tizia.
<< E sentiamo….quale sarebbe la penitenza di Seamus? >>
<< Non lo so…sono indeciso tra una finta e sdolcinata dichiarazione d’amore alla Parkinson in Sala Grande, oppure un’uscita galante con Mirtilla… tu che dici? >>
Abbozzo un sorriso…ultimamente è il massimo che mi riesce.
<< La prima. Sarà uno spasso vedere la reazione della Parkinson! >>
Ride, di nuovo, ed io cerco di accodarmi a lui.
Ma tanto lo so già che non mi riuscirà nessuna risata decente.
Ed infatti se ne accorge anche lui.
E sul suo viso l’ espressione di allegria svanisce subito.
<< Sai Kiki…la tua risata e i tuoi sorrisi mi mancano. Mi fa male vederti così triste… >>
Mi avvolgo ancora di più nella coperta che mi copre, e stringo ancora di più le gambe contro il petto.
Lascio la tazza di cioccolata, ormai vuota, sul tavolino di fronte a me, e cerco di non sembrare tanto depressa.
<< Ma no, che dici….sono soltanto…ehm… >> una scusa, forza una scusa!
<< …Ehm…un po’…stanca, ecco! >>
Alza il sopracciglio.
<< Stanca di che? Di stare in vacanza? Cazzeggiare tutto il giorno, alzarsi a mezzogiorno, partecipare alle feste, andare a dormire tardi? >>
Abbasso lo sguardo.
<< Non è niente. Prima o poi mi passerà. >>
Credo.
Spero.
Scuote leggermente la testa, nel suo tipico gesto di chi non ci può credere.
A chi lo dice…
<< E tu? >> domando, per sviare il discorso sulla mia disastrosa situazione.
<< Io cosa? >>
<< Tu con Lei? >>
<< Ma lei chi? >>
<< Lei…lei.. quella lei! >>
<< Quella chi? >>
<< Come “Quella chi”?! Lei…Tu-Sai-chi! >>
<< Voldemort? Che cazzo centra? >>
<< Santo Godric, Harry! Lei, lei! >>
<< La finisci di parlare in codice? Non c’è nessuno qui! >>
<< Quanto sei tardone!…L-E-I!. Uguale Hermione! Elementare! >>
<< Bah…linguaggio femminile! >>
<< Non cambiare argomento!... >> una strana pesantezza cala di nuovo su di noi << …Come va? >>
<< Come vuoi che vada? Da quella notte in cui vi prendeste la sbronza, ci evitiamo come la peste…è frustrante! In più, adesso che Ginny ha lasciato Terry, Herm evita anche di guardarmi troppo, per i sensi di colpa! >>
Annuisco, comprensiva.
Ginny ha lasciato Terry qualche giorno fa, perché diceva che tra loro non c’era la stessa chimica che c’era prima.
Considerato come si è subito consolato con Cho Chang, credo che la pensava anche lui allo stesso modo.
Hermione ha paura che adesso, Ginny, tenti di rimettersi con Harry.
Contemporaneamente sospiriamo affranti e ci lasciamo cadere sullo schienale del divano.
<< L’amore fa schifo… >> commenta.
Non so se io, nel mio caso disperato, possa parlare di amore vero e proprio…però, la frase di Harry non può che trovare piena approvazione nel mio cervello.

<< Credo che scriverò un libro. Uno di quelli che, se letti da uno anche leggermente triste, ti inducono al suicidio! >>
<< Ciao anche a te, Herm! >>
Ero sulla Torre di Astronomia, con la mia bella sigaretta tra le labbra, a contemplare l’orizzonte, cercando di non pensare a quando io e…lui…facemmo l’amore proprio su questa Torre.
Quando la voce di Hermione mi raggiunge, seguita da lei stessa, che mi si siede accanto, e si accende una sigaretta febbrilmente.
Noto, però, che le sue dita tremano.
<< Che hai? >>
Fa un lungo tiro alla sua sigaretta, ed io faccio lo stesso.
Espirato il fumo, mi risponde.
<< Ho visto una ragazza di Tassorosso provarci spudoratamente con Harry. Si intrecciava i capelli alle dita, i sorrisetti maliziosi, quei passetti sempre più verso di lui… >> con una voce stridula ed antipatica, ed una smorfia cozza sul viso la imita << “Ciao Harry! Mi chiedevo se potessi darmi ripetizioni di Difesa…sai io non me la cavo molto bene, e tu invece…bè sei il migliore!”
Te le do io ripetizioni…a partire dalla Maledizione Cruciatus! >>
Rido.
Oddio, non con molta allegria, ma con Hermione mi sento molto più agio che con gli altri, ultimamente.
Forse perché sta provando, più o meno, il mio stesso dolore.
<< E cosa centra il libro? Quale sarebbe la storia così penosa e straziante da indurre un poveraccio al suicidio? >>
<< La mia, di storia, ovviamente! Insomma, una più penosa, patetica e disperata non ne trovo. E poi un libro sarebbe un perfetto punto di sfogo. >>
Sospiro, e faccio un altro tiro alla sigaretta, mentre la mia migliore amica, al mio fianco, sta ancora borbottando insulti e maledizioni alla sconosciuta, gesticolando con la sigaretta.
<< Sai, ‘Mione, credo di poterti trovare una storia “penosa, patetica e disperata” come la tua. La protagonista ce l’hai di fronte! >>
Tira. Alla sigaretta.
E mi guarda.
<< Sai che…prima…l’ho…l’ho visto… >>
Il cuore mi balza nel petto, e il mio udito si fa sempre più raffinato.
Non sono come Harry, il “linguaggio femminile”, come lo chiama lui, lo capisco al volo, e so a chi si riferisce Hermione.
Malfoy.
Ma cerco di contenermi.
Anche perché…okay, l’ha visto. E con questo?
Cosa cambia per me?
Magari stava intrecciato ad una delle sue solite puttane…
Dio, dimmi che così non è…
<< E cosa…cosa faceva? >>
Groppo alla gola, cuore impazzito, mani tremanti.
Attesa…
<< Niente… >> Niente cosa? << …Era in una classe vuota, da solo… >> Sollievo  << …Fumava. In modo incosciente, aggiungerei, perché come sono entrata io poteva entrare anche un professore, e se l’avessero visto con una sigaretta l’avrebbero espulso. Non credo si sia accorto di me, comunque. Aveva gli occhi fissi su un punto a caso del muro. Non sembrava spassarsela molto…anzi. La classe era una al secondo piano… >>
<< A circa metà corridoio, vecchia aula di Incantesimi dei primini? >> concludo per lei.
<< Esatto. Come facevi a…? >>
Sorrido, sempre più malinconica.
<< E’ lì che lo facemmo per la prima volta, durante la festa di Halloween. Tutti i miei guai e le mie disgrazie partirono da quella fottutissima stanza… >> faccio un tiro, e poi fisso la sigaretta come se fosse stata lei a farmi del male << …oppure potremmo dare la colpa ad una misera ed insignificante sigaretta. Fu per fumare che mi recai nel corridoio dei sotterranei, dove io e Malfoy litigammo, per poi farci mettere in punizione, no? La punizione della Kensington ci ha fatti avvicinare, e finire a letto insieme, punizione scatenata da una piccola rissa tra me e lui, a sua volta scatenata da una eccessiva vicinanza, causata da una sigaretta. Ergo…tutti i miei guai sono riconducibili al mio vizio del fumo. >>
Un ultimo tiro, e la mia Lucky Strike si ritrova gettata giù dalla Torre con molta più rabbia del necessario.
Mi volto verso Hermione, che mi sta fissando sbigottita.
A causa del mio monologo, credo.
Con aria decisa, fissa il suo pacchetto di Camel, come anche la sigaretta che ha in mano.
<< Sai una cosa? Alla festa di Halloween, fu per una sigaretta che io ed Harry ci recammo nella Sala Comune. Eravamo stanchi, avevamo voglia di fumare, ma avevamo entrambi finito il pacchetto. Così tornammo in Sala Comune a prenderne altri, dove incontrammo tutti gli altri, facemmo il gioco della Bottiglia, ci baciammo, e i miei ormoni andarono in tilt. Comincio a capire perché il fumo faccia male… Da oggi smetto! >>
Ed insieme lanciamo il pacchetto di sigarette giù dalla Torre.
Ed è sempre insieme che ci alziamo, rassegnate, le Appelliamo di nuovo dal prato, e lasciamo la Torre.
Insieme.
In fondo, siamo entrambe penose, patetiche e disperate.
Scendiamo le scale in silenzio, ognuna persa nei proprio pensieri, quando la voce di Harry mi chiama dalla mia borsa.
O meglio, dallo Specchio, nella mia borsa.
Kiki! In Sala Comune, presto! C’è bisogno di noi!”
“Cosa?”
“I Mangiamorte si dirigono verso Hogsmeade. Servono i Cacciatori

In sella alle scope.
Occhi e orecchie ben aperte.
Sensi all’erta.
Bacchetta sfoderata.
Velocità suicida.
Aria minacciosa.
Aria sicura.
Aria per niente spaventata.
Ed invece lo sono.
Il cuore batte a mille, le mani quasi tremano, la presa intorno al manico di scopa è ferrea, gli occhi scattano da Ron ad Harry, da Ginny ad Hermione, attenta che nulla me li porti via, all’improvviso.
Ma tanto tutto questo non posso darlo a vedere.
E non dovrei nemmeno sentirlo.
Voldemort diceva sempre che i miei affetti erano la mia più grande debolezza.
Sirius, invece, che erano la mia più grande forza.
Chi aveva ragione?
Entrambi.
<< Da questa parte! >>
Ron.
Guardo verso il basso, dove ci indica, e riesco per poco a mancare un Incantesimo.
Siamo arrivati sul luogo dell’attacco.
<< Iniziate a tremare, luridi Mangiamorte! >> sussurro, più a me stessa, per darmi coraggio, che a qualcuno in particolare.
Inizia la nostra discesa in picchiata, a zig zag, per evitare gli Incantesimi.
In volo Schianto 2 Mangiamorte, e al nostro arrivo urla di giubilo si innalzano dalle labbra degli Auror.
Almeno qualcuno è contento di vederci.
Al contrario dei Mangiamorte.
Che non sono proprio al settimo cielo, per la nostra intrusione.
Atterriamo violentemente, e non abbiamo nemmeno il tempo di rimpicciolire le scope, che subito molti Incappucciati si avventano su di noi.
Poco male.
Schivo.
Attacco.
Difendo.
Me stessa e gli altri.
Schivo.
Attacco.
Difendo.
Schivo.
Attacco.
Difendo.
Schivo.
Attacco.
Difendo.
Stessa routine.
Ormai ci sono abituata.
Ormai ho imparato come si fa a reprimere la paura.
Come si fa a non farla vedere al tuo nemico.
Come si fa ad ostentare la sicurezza che, molto spesso, viene via.
Ed anche come si fa a mettere la proprio vita in secondo piano, rispetto a quella dei tuoi cari.
Vabbè questa è la cosa più semplice.
Mi viene naturale.
Schiantesimi a destra, Maledizioni Senza Perdono a sinistra, Fatture avanti e Sortilegi Scudi alle spalle.
Semplice.
Questo sono in grado di farlo.
In questo sono brava.
Capire i Serpeverde, e relazionarmi con loro…un po’ meno.

Un momento.

No.

Non.
Può.
Essere.

Ditemi.
Che.
Non.
È.
Vero.

Vi supplico.

No.

Mi rifiuto.

I suoi occhi.
I suoi affascinanti occhi grigi, magnetici come pochi.
I suoi seducenti e letali occhi, dietro una Maschera.
Il suo sguardo travolgente.
Che spunta dalle fessure per gli occhi, dalla Maschere dei Mangiamorte.

No.

Santo Dio!

No!

Mi blocco.
Resto immobile, a fissarlo.
Lui non mi vede, sta combattendo contro due Auror.
Mi da le spalle.
Ed io non mi muovo, paralizzata dal dolore e dallo stupore di vederlo, per la prima volta, in veste di Mangiamorte.
<< KIKI! >>
È l’unico urlo che sento, prima che un corpo venga a cozzare contro di me, e mi scaraventi a terra.
Harry.
<< Dico, ma sei pazza? Quell’Anatema che Uccide stava per prenderti in pieno! >>
<< Harry…i-io…non…non capisci! È lui! Lui è lì! >>
<< Lui chi? >>
Spalanco gli occhi, e continuo a farfugliare senza senso.
Mi starà prendendo per una pazza.
Magari lo sto diventando.
Ma non posso sopportare l’idea di Draco Malfoy con il Mantello da Mangiamorte.
Mi alzo subito, ignorando le urla di richiamo di Harry.
Mi dirigo a passo deciso e minaccioso contro di Lui.
Due Mangiamorte mi vengono addosso.
<< Fuori dai Piedi! >> sussurro, prima di scaraventarli lontani metri e metri da me con un Incantesimo non verbale.
Eccone un altro.
<< Incarceramus! >>
Un altro ancora.
<< Stupeficium! >>
Altri due.
<< Sectumsempra! >>
E poi…
<< Salve. >> mi sento salutare.
Voce bassa e roca.
Ma non mi inganna, se crede che, con questo piccolo trucchetto non verrà riconosciuto.
Mi giro.
E Lui è qui, davanti a me.
Il mantello e la Maschera gli coprono tutto il corpo, ma i suoi occhi sono ben visibili.
E inconfondibili.
Anche, più minacciosi di quanto me li sia mai ricordati.
<< Ci rivediamo, Potter. >>
<< Già. >>
Non riesco a dire altro.
Vorrei corrergli incontro, e dirgli che non ho nessuna intenzione di combattere con lui, che è un emerito idiota per essere divenuto un Mangiamorte, che deve passare dalla parte del bene, che mi manca.
Ma non faccio nulla di tutto questo.
E non è per vigliaccheria.
Figuriamoci.
Tzè.
Ma perché lui mi attacca.
Mi scaglia un Avada Kedavra contro, che manco per un pelo.
E non la smette.
Incalza.
Attacca sempre più ferocemente, con cattiveria crescente.
Non mi da nemmeno il tempo di reagirgli.
Non faccio altro che saltare da una parte all’altra, crearmi uno Scudo dopo l’altro.
Non posso crederci.
Sta davvero tentando di uccidermi?
E da come si sforza, da come mi attacca, sembra che non ne veda l’ora.
<< Smettila! >> gli urlo.
Prima di scansarmi verso destra, evitando un lampo di luce blu elettrico fuoriuscire dalla sua Bacchetta.
Ride.
Una risata che, per freddezza e malvagità,è seconda solo a quella di Voldemort.
Ovvero, adesso, non è seconda proprio a nessuno.
<< E perché dovrei? >>
Divertito.
Si sta divertendo.
Ma io no.
Affatto.
Siamo davvero arrivati a questo punto?
Estranei?
Come se tra di noi non fosse mai successo niente?
<< Avada Kedavra! >>
Un Sortilegio Scudo potentissimo fuoriesce dalla mia Bacchetta e mi salva appena in tempo.
Si.
Per lui è come se non fosse mai successo niente.
Mi sento presa in giro.
Trattata come una bambola.
Era quello, allora, il significato che dava al soprannome “Bambolina”?
Ride ancora.
In genere la sua risata mi ha sempre stregata.
Adesso riesce solo a disgustarmi.
<< Potter, Potter, Potter…come mai non reagisci? Ci siamo inteneriti? >>
Non riesco a trovare la voce per rispondergli.
Come fa ad essere così crudele?
Cosa vuole da me, adesso?
<< Abbiamo dimenticato come si combatte? Meglio…nel nostro Covo ci servirebbe proprio una bella puttana come te. Sai…per passare il tempo… molti si lamentano della mancanza di un bel corpo caldo…potremo accontentarli, che ne dici? >>
Oh. Mio. Dio.
Ma cosa dice?
Resto immobile, troppo stupita e addolorata dalla sua frase, dalle sue accuse, dai suoi insulti.
E questo gli basta.
<< Imperio! >>
E, stavolta, mi colpisce.
Con la Maledizione Imperio.
Una sensazione di perdita, di mancanza di un corpo si impossessa di me.
Io resto me stessa, ma è come se non lo fossi.
Non sento più il mio corpo.
Potrebbe farmi fare qualsiasi cosa…
Ma capisco tutto quello che mi succede.
Anche se non ne ho il controllo.
E poi…l’Ordine.
<< Uccidi Harry James Potter. >>

No!

I miei piedi si muovono verso mio fratello, lontano pochi metri da me.
Gli Auror non mi attaccano, non hanno visto la scena, e mi considerano loro alleata.
I Mangiamorte mi ignorano.
Sanno.
Magari faceva parte di un piano prestabilito.
Proseguo indisturbata.

Fermati!
Dio, Kiki, fermati!
FERMATI!

Mi fanno male, i piedi.
Nella mia lotta interiore.
Sono vicina a lui.
Il mio corpo, badate bene “Il mio corpo”, non io, si ferma.
Il braccio inizia ad alzarsi.
Trema.

Abbassa quel braccio!
Forza!
Ce la puoi fare!

Si riabbassa.
[ Uccidi Harry James Potter ]
Si rialza.
Sempre più tremante.
<< Ava…Av…Avada… >>

È Harry, cazzo, Harry!
Tuo fratello!
Che diavolo stai facendo?!

Nessuno si accorge della mia situazione.
Sono tutti troppo presi dalla Battaglia, e dai rispettivi combattenti.
Harry, sta lottando con un Mangiamorte, molto più alto di lui, ed ha la fronte imperlata di sudore.
Ginny se la sta vedendo con un altro bastardo, Ron addirittura con due, ed Hermione, appena vinto un Mangiamorte, corre a dare una mano al rosso.
Io?
Io sto per uccidere mio fratello.
Una delle persone che più amo al mondo.
<< Avada…Avad…Avada Ked… >>
E Malfoy ride.
Eccome se ride.
Mentre ha appena ucciso un Auror.
Lui ride.
<< Avada Keda…Ava….Avada.. >>

Harry!
Vuoi uccidere Harry?
Vuoi davvero farlo?
Cazzo, fermati!

D’un tratto mi colpisce un ricordo.
Quello dell’incontro con un Molliccio, in Grimmauld Palace.
Quando la signora Weasley, pulendo un armadio, si imbatté in una di quelle creature, che le proiettarono la sua paura più grande: perdere tutti, nella Guerra.
E in particolare, l’immagine che il Molliccio raffigurò, quella del corpo di Harry freddo e immobile sul pavimento, si riaffaccia nella mia mente.
L’immagine di Harry morto.
E la cosa mi atterrisce.

Voglio davvero essere io la sua assassina?
No.

<< Avada Kedavra! >> urlo.
Ma non colpisco Harry.
Ma il Mangiamorte con cui sta combattendo.
Alza lo sguardo sul mio viso sudato.
<< Ehi, Kiki! Grazie mille! >>
E mi sorride, prima di correre a destra.
Io, rido sollevata, e mi volto di nuovo.
Malfoy.
Bastardo.
Voleva farmi uccidere mio fratello.
Come ha potuto?
Adesso assaggerà davvero cosa vuol dire mettersi contro Kimberly Lilian Potter.
Ma non devo andare molto lontano per trovarlo.
Perché mi si Materializza all’improvviso alle spalle, e me le blocca, mi sottrae la Bacchetta, mi punta la sua contro la gola, mi immobilizza in un abbraccio da dietro, che di sensuale o affettuoso non ha niente.
Mi ha preso come ostaggio.
<< FERMI! >> urla.
E, quando vedono la punta della sua Bacchetta contro la mia gola, tutti si fermano.
I Mangiamorte si tranquillizzano, gli Auror si preoccupano, i Cacciatori sbiancano.
<< Lasciami, lurido bastardo! >>
<< Non ne ho intenzione! >> mi sussurra all’orecchio.
Sentire il suo fiato sul collo, mi disgusta, non mi intriga.
La sua voce…
È diversa.
Ride, ancora.
Nel mio orecchio.
La sua risata…
È diversa.
<< Com’è facile ricattarvi! >> gongola.
<< LASCIALA SUBITO! >> urla Ron.
<< Mi dispiace, rosso. Credo che me la terrò! >>
La sua mano scorre lungo tutto il collo, sino a sfiorarmi il seno.
Il suo tocco…
È diverso.
Poi si rivolge ai Mangiamorte.
<< Da oggi, avremo un nuovo passatempo! >>
E tutti ridono, rispettosi ed orgogliosi.
Da quando Draco Malfoy è talmente importante tra i Mangiamorte?
<< Non la toccare, lurido maiale! >>
La voce di Harry non ha un tono alto.
Sembra più un sibilo.
Ed è per questo che fa così paura.
<< Perché non dovrei Potter? >>
E poi fa una cosa che mi sconvolge completamente.
E mi salva, probabilmente.
Passa a leccarmi il collo, e la cosa mi porta quasi al vomito.
Mi lascia anche un segno rosso, dove mi sta mordendo con lussuria.
Ma per farlo, deve avere la bocca scoperta.
E quindi…
La Maschera, retta dal cappuccio, cade all’indietro e mostra il suo viso.
Un viso invecchiato, ma fiero allo stesso tempo.
Con i soliti occhi grigi, freddi e impenetrabili, quanto affascinanti e maledetti.
Le labbra sottili, piegate in un ghigno.
I capelli bianchi, che ricadono lungo la schiena.
La lingua, ancora sul mio collo, avida e ruvida.
L’aria di sfida rivolta verso mio fratello e Ron, che tremano dalla rabbia.
La Maschera, retta dal cappuccio, cade all’indietro e mostra il suo viso.
Il viso di Malfoy.
Lucius Malfoy.
Quindi…le voci che arrivarono a Kingsley erano false.
Ma, mentre il mio corpo inizia a provare rigetto per quel gesto lussurioso ed umiliante insieme, la mia mente concepisce una sola cosa.

Non è Draco.

Lui non è un Mangiamorte.
Lui non ha cercato di uccidermi.
Lui non mi ha ordinato di ammazzare Harry.
Lui non mi vuole portare come al Covo, come nuova puttana.
Lui, magari, non mi odia fino a questo punto.
Lo spirito guerriero dentro di me si risveglia.

Non è Draco.
È Lucius.
Posso reagire!

Un piccolo ghigno mi si forma sulle labbra, prima che mi lasci cadere, come svenuta.
I Mangiamorte ridono.
Sento frasi come:
<< Ha nervi molto saldi, la ragazzina! >>
<< Tutto qui il coraggio Grifondoro? >>
Ma sento anche un’altra cosa.
Lucius Malfoy che abbassa la guardia.
<< Puttana lo dici a tua moglie! >> sibilo.
E da qui tutto succede molto velocemente.
Cadendo per terra, tutto il peso del mio corpo è gravato sulle braccia di Lucius, che ha allentato un po’ la presa e abbassato la guardia.
È stato facile sferrargli un calcio e allontanarlo da me, come altrettanto lo è stato riprendermi la Bacchetta, Appellandola a me.
E ci sono voluti solo pochi secondi perché gli Auror, i Mangiamorte e i Cacciatori assimilassero il tutto, e riprendessero a combattere.
Ma nemmeno questo è durato a lungo.
<< Ci rivedremo presto Cacciatori! >> urla Lucius, sovrastando il rumore degli Incantesimi, prima di Materializzarsi in un inquietante sbuffo di fumo nero, ed essere seguito dai suoi compagni.
Mi lascio cadere seduta.
I miei amici mi raggiungono subito.
<< Se continuiamo con questo lavoro… >> ansima Ron << …andremo in pensione prima dei 40 anni! >>
<< Io opterei anche prima dei 30! >> ribatte Harry.
<< Ehi Kiki!... >> Ginny << …sei stata grande con Malfoy senior. Il trucchetto del mancamento ha funzionato. >>
<< Già.. >> ride Herm << …come nelle lezioni di Storia della Magia. >>
E la sua risata è seguita dalle nostre.
E mentre i miei amici continuano a complimentarsi, e scambiarsi opinioni su “Cosa cazzo vogliono questi fottuti bastardi in veste da funerale”, come dice Ron, il mio pensiero viaggia.
Dove va?
Al Castello, in Sala Grande, giù per le scale, fino ai sotterranei, nella Sala Comune Serpeverde, Dormitorio Maschile, stanza numero 7, primo letto a sinistra.
Il mio pensiero va a Draco Malfoy e alla sua reazione sulla notizia: le spie di Kingsley avevano torto: suo padre è vivo e vegeto.

<< Che palle! Chissà cosa vorrà la Preside, da noi! Dopo cena poi…non andava a dormire alle 21.00? >>
<< Non ne ho idea, Herm, ma me la pagherà cara! Oggi avevo prenotato massaggio e manicure con Yorg! Sono stata costretta a spostarlo! >>
Spostare un appuntamento con Yorg…una cosa impossibile.
Yorg è il migliore estetista, parrucchiere, stilista e curatore del benessere corporeo in generale, del Mondo Magico.
Ottenere un appuntamento con lui è difficilissimo, far si che sia lui a venire da te è impensabile, chiamarlo e dirgli che sei tu, banale essere umano, ad avere degli impegni, e non riuscire a trovare tempo per lui, Dio incontrastato dei cosmetici, è i.m.p.o.s.s.i.b.i.l.e.
Ma non per noi.
Cacciatori ed Eroi del Mondo Magico, ricordate?
Molte donne farebbero a pugni per un solo pomeriggio nelle sue mani, e molte poche riescono ad ottenerlo.
Il fatto che sia omosessuale rende il suo lavoro più professionale, anche perché non mira a ciò che ogni donna ha in mezzo alle gambe.
Inoltre il suo commento, sia un po’ maschile che un po’ femminile…bè lo rendono davvero il migliore.
Quindi, comprendo l’ira di Ginny.
Spero per la Preside che sia una cosa importante, o la rossa darà di matto.
<< Silente. >>
Harry pronuncia la Parola d’Ordine, e tutti e 5 saliamo sulla scala a chiocciola.
Ma, aperta la porta della Presidenza, troviamo una brutta sorpresa.
O almeno, per me.
Dentro ci sono le persone, o meglio la persona, che meno avrei voluto vedere al mondo, in questo momento.
Zabini siede scomposto sulla sedia, con la Greengrass in braccio.
Stanno parlando, di non so cosa.
La Parkinson si guarda intorno, con aria un po’ disgustata, mentre Nott litiga con uno dei personaggi dei quadri.
E poi…
Inizialmente mi ero illusa che non ci fosse, ma mi è bastata un’occhiata più minuziosa alla stanza, per scovarlo appoggiato al muro, con una mano in tasca e una gamba piegata contro la pietra e la testa bassa.
È talmente sexy in questa posizione, con i capelli che gli ricadono un po’ sul viso, il corpo asciutto e muscoloso coperto da una felpa firmata, che sembra un modello... e dovrebbe essere tenuto nascosto da un qualsiasi esemplare di essere umano femminile o omosessuale con gli ormoni in subbuglio.
Potrebbe essere violentato.
E… si, io faccio parte degli esemplari di esseri umani femminili dal quale deve essere tenuto lontano.
Appena entriamo nella stanza, tutti le Serpi si votano a guardarci.
E dico tutte.
Non mi accorgo quali sguardi si rivolgono gli altri Serpeverde con i miei amici, perché da quando i miei occhi si fondono con quelli di Draco Malfoy, tutto il resto perde di significato.
Come i primi tempi.
Mi mancavano i nostri scambi incandescenti di sguardi.
Mi mancava la sua presenza a pochi metri da me.
Mi mancava il suo essere estremamente sexy senza fare niente.
Mi mancavano i suoi capelli setosi.
Mi mancavano i suoi affascinanti occhi grigi, mentre mi analizzano l’anima.
Mi mancava lui.
Da quando gli ho detto della morte di suo padre, non l’ho più visto in giro.
Nemmeno di sfuggita.
Ecco perché, vedermelo adesso, all’improvviso, nella stessa stanza, mi provoca brividi incontrollabili lungo la schiena.
Sa già che suo padre è vivo?
E sa lo sa, mi odia ancora?
Cosa succederà ad un ipotetico “Noi”, quando saprà di suo padre?
Le mani mi tremano, come anche le gambe, ed il respiro si fa più corto.
Gli occhi pizzicano, e le guance diventano rosse.
Il peso del suo sguardo mi uccide, ma non ho intenzione di desistere.
Sono pur sempre la Regina Grifondoro, no?
<< Potter! Da quanto tempo! >>
Se qualcuno mi interpella, ed io sposto lo sguardo dal suo, mica è vigliaccheria?
No.
Appunto.
Quindi distolgo lentamente lo sguardo dai suoi occhi, e mi volto verso Nott.
<< Già. Dalla partita…quando ti ho trovato in boxer nella mia stanza! >>
Nott e Zabini ridono, la Greengrass sorride, Hermione scuote la testa al ricordo raccapricciante, Ginny mi guarda interrogativa, Harry e Ron mi guardano interrogativi e furiosi, Malfoy e la Parkinson ci ignorano, ed io mi do dell’idiota, per aver ricordato quella mattina davanti ad Harry e Ron.
<< Kiki… >> appunto.
La voce di Harry è abbastanza irritata.
<< …Che vuol dire nella vostra stanza? In boxer? >>
Trattengo una risata, alla certezza della gelosia di Harry.
Non crederà mica alla coppia Nott-Herm?!
Quasi quasi rido.
<< Le Grifondoro sono delle belle fanciulle… >> inizia Zabini, strafottente
<< …A partire dalle qui presenti, a finire alla mia amante di quella notte, Calì Patil! >> conclude per lui Nott.
<< Si, davvero delle belle fanciulle, le Grifondoro! Fanno le brave ragazze cozzine, e poi sono delle troie! >>
Ed ecco la ciliegina sulla torta, appena sistemata da Pansy Parkinson.
E qui nasce una bella discussione.
Zabini e Nott partono a discutere con mio fratello e Ron.
I primi dicono che possono scoparsi chi vogliono, i secondi che non devono avvicinare il loro “serpente”, e, si, è un doppio senso, alle loro amiche.
Poi ci sono la Parkinson che litiga con Hermione e Ginny, sul suo commento di prima.
La Serpe difende e porta avanti le sue convinzioni appena esplicitate, e le Grifone ribattono che non fanno affatto le brave e cozzine ragazze, pur non essendo delle troie, come lei.
Io invece mi lascio cadere sulla sedia più lontana dalla parete dove lui è appoggiato, e me ne sto per i cazzi miei.
Non è dello stesso avviso la Greengrass, che si alza dalle gambe del suo ragazzo, e mi si avvicina.
<< Potter. >> saluta.
<< Greengrass. >>
Fa Evanescere una comoda sedia imbottita e ricoperta da pelle di drago nera, e si accomoda.
<< Come va? >>
Che domande.
Lo sa che sto uno schifo, come se non se ne è accorta.
Persino quella ficcanaso rompi coglioni della “Ragazza Del Giornale” se ne è accorta, e l’ha spiattellato su un suo stupidissimo articolo.
Non so come cazzo abbia fatto, ma ha anche scoperto della notte tra me e Kevin.
Non chiedetemi come.
Due pagine intere erano dedicate a me e al “Ritorno di un Grande Amore”.
La depressione, invece, era spiegata in almeno una dozzina di ipotesi diverse e tutte assurde.
E, ovviamente, tutte false.
Chi potrebbe immaginare la verità?
Nonostante ciò rispondo:
<< Benissimo! >>
In risposta fa un sorriso, e mi risponde con un allusivo << Immagino. >>
Restiamo per un po’ in silenzio, quando lei si decide a parlare ancora.
Prende un respiro e si fa coraggio.
<< Non ti ho ancora ringraziata, dalla festa di Halloween.
Quindi…Grazie. >>
Premesso che ricevere una parola del genere dalla Principessa Serpeverde mi stupisca come poche cose nella vita, la curiosità persiste.
Grazie di cosa?
<< Ehm…Prego…Ma, per cosa mi stai ringraziando? >>
Fa un sorriso, e si volta a guardare il suo ragazzo, che sta animatamente discutendo con Ron ed Harry.
Come da copione, tra circa qualche minuto, a meno che non entri qualcuno qui dentro e si decida a dirci il motivo della chiamata, dovremo alzarci e dividerli, prima che si picchino.
Sono 8 anni che questa storia va avanti.
Sempre guardando Zabini, continua a parlarmi.
<< E’ anche merito tuo se ci siamo messi insieme. Magari ci hai aiutato nel metodo meno ortodosso… >> sguardo minaccioso e smorfia irritata, al ricordo del bacio che diedi alla sua fiamma. << …ma comunque, fu da allora che sbloccammo la situazione. Ecco perché ti ringrazio. >>
Annuisco, e poi trattengo una risata.
<< Io che ti aiuto, e tu che mi sei grata…magari tutto questo non lo diciamo a nessuno! >>
E ride con me.
<< Non c’è niente che io possa fare, invece, per voi? >>
E in quel “voi” intende me e Malfoy.
E, come da copione, mi rattristo.
<< Non credo proprio. Ha preso la sua decisione, punto. Alla fine, del buon sesso può averlo con qualsiasi donna. >>
<< Non fare l’errore di definirlo “solo sesso” il vostro rapporto, perché non lo era. Sia per te che per lui. >>
Non faccio in tempo a ribattere, a dire la mia, a spiegarle che sicuramente per lui si trattava solo di semplici scopate, che, finalmente, entra la Preside.
Le discussioni si fermano e tutti alziamo lo sguardo sulla Mcgranitt.
Con lei fluttuano due quadri, che, prendendo magicamente il loro posto, si rivelano essere quelli di Silente e Piton.
<< Salve ragazzi. Spero non abbiate atteso troppo, ma dovevo portare i quadri al restauro. >>
Aah…ecco come mai la puntualissima Minerva Mcgranitt ha ritardato.
<< Accomodatevi. >>
Non appena l’ultima sillaba è fuoriuscita dalle sue labbra, 10 sedie si avvicinano ad ognuno di noi, e ci portano velocemente vicino alla scrivania.
Mi ricordo quando, al sesto anno, io ed Harry eravamo sempre seduti qui davanti, con Silente, scavando nel passato di Voldemort.
Mi giro verso il vecchio Preside, che mi sorride e mi fa un occhiolino.
Accanto incontro lo sguardo di Piton, gelido come al solito, a cui, per la prima volta in vita mia, sorrido.
Poi mi volto di nuovo verso la Mcgranitt.
<< Vi chiederete come mai vi ho convocati qui, immagino. >>
Annuiamo.
Sposto lo sguardo di sottecchi a Malfoy, e lo trovo immobile, seduto senza particolare espressione tra la Greengrass e la Parkinson.

Santo Godric, quanto è bello!

Riluttante distolgo lo sguardo dalle sue labbra.
<< Il giorno di data 10, del corrente mese, le Scuole di Durmstrang e Beauxbatons ci lasceranno. Quindi, il 9 Gennaio, Hogwarts organizzerà una grande Serata di Gala, a cui parteciperanno mole delle persone più in vista del Mondo Magico, con giornalisti e politici, tra cui Kingsley Shakebolt, Ministro della Magia, e molte figure politiche francesi e Nordiche… >>
Ma qualcuno la interrompe.
Nott.
<< Che bisogno c’è di organizzare questo festone? Insomma…addirittura il Ministro della Magia! >>
Le labbra della Preside si restringono in una linea pericolosamente sottile.
Odia essere interrotta.
<< Non sono affari che la riguardano, signor Nott. E la pregherei di non interrompermi quando parlo… >>
Nott fa una faccia irritata, mentre Harry e Ron gongolano soddisfatti.
<< Dicevo, della Serata di Gala. Sarà come il Ballo del Ceppo, ma con più gente di rango. Solo gli studenti più brillanti potranno parteciparvi, ergo c’è bisogno dell’invito per entrarvi, e meno che non si è dama o cavaliere di qualcuno che l’abbia ricevuto. Sarà una cosa molto di classe. >>
Fa una pausa, per riprendere fiato, suppongo, dato che non l’ha mai fatto lungo tutto il suo monologo.
E nel frattempo ci guarda tutti attentamente.
<< Ed è qui che entrate in gioco voi. Io mi occuperò degli inviti, agli Studenti e non…ma voi dovete organizzarmi l’Evento. Insieme. >>
Silenzio.
Siamo.
Tutti.
A.
Bocca.
Aperta.
Dice.
Sul.
Serio?
Improvvisamente un coro di lamentele di alza dalle nostre bocche.
Tutti, tranne Malfoy ribattono alla decisione della Preside.
<< Insieme? Ma stiamo scherzando?! >>
<< Noi, con queste fecce? >>
<< Come pretende che organizziamo qualcosa di buono, con questi idioti? >>
<< Vuole un incontro di Boxe? >>
<< Spargimenti di sangue? >>
<< E’ un’idea assurda! >>
<< Io mi rifiuto! >>
<< Non lavorerò MAI con loro! >>
<< BASTA! >>
Ops… mi sa che abbiamo fatto incazzare la Preside.
<< Sentiamo…uno alla volta. Siete d’accordo con la collaborazione reciproca? >>
Partendo da Ginny, 9 “No!” si ripetono sicuri e convinti.
Solo uno non si è espresso.
<< Signor Malfoy? Lei che ne pensa? >>
Malfoy alza gli occhi sulla Preside e resta in silenzio.
Poi si decide a parlare.
<< Non credo che le interessino davvero le nostre opinioni. Indipendentemente dalla nostra risposta, la collaborazione non è una proposta, è un ordine, vero? >>

Dio quanto mi è mancata la sua voce!

E poi….
La Mcgranitt sorride.
<< Esatto. >>
Ma adesso interviene Hermione.
<< Preside…scusate…ma, perché proprio noi? E perché proprio con i Serpeverde? Lo sanno tutti che non c’è buon sangue tra di noi… >>
<< Per la prima volta sono d’accordo con la Mezz…la Granger. >>
La Parkinson si corregge subito allo sguardo irato della Preside.
<< Glielo spiego subito, signorina Granger. Cercavamo studenti in gamba e adatti ad una cosa del genere. Tra gli insegnanti la Kensington ha proposto la collaborazione tra Grifondoro e Serpeverde e alla fine…chi meglio di voi? >>
<< Preside… >> intervengo io << …non crede che debba anche esserci…come dire…rispetto ed un rapporto civile tra gli organizzatori? >>
<< Se non sbaglio lei ha già trascorso del tempo con i presenti Serpeverde, per una punizione. Vuole dirmi che c’è ancora molto astio? >>
Mi volto a guardare la Parkinson che ancora non sopporto, la Greengrass con cui parlo, adesso, molto tranquillamente, Zabini e Nott che mi fanno sempre ridere, e, a modo loro, mi hanno più volte aiutata e poi…Lui me lo lascio per ultimo. C’è ancora molto astio tra noi due? Purtroppo credo sia qualcosa di più. Credo davvero che lui mi odi. Me l’ha anche detto.
Vabbè brutti rapporti con due persone, su 5.
Non è tanto male.
<< No. >>
<< Appunto. >>
Ed ecco che intervengono Harry e Ron.
<< Si, ma per quanto mi riguarda, l’astio c’è eccome. >>
<< Sono d’accordo con Ron. Non verrebbe fuori niente di buono se noi e codesti individui dovessimo collaborare! >>
<< Come ha detto il signor Malfoy… >> la Mcgranitt lo indica con la mano << …non vi sto proponendo un idea. Vi sto imponendo un compito. >>
Fantastico.
Avere Draco Malfoy nella stessa stanza per questi pochi minuti già mi sta innervosendo, accorgermi del suo completo ignorarmi mi sta lacerando…ed io dovrei passare interi pomeriggi così?
Ma la Kensington cosa vuole da me?
Ha rotto i coglioni con queste iniziative stupide per far avvicinare Grifondoro e Serpeverde!
Le due Case non saranno mai amiche!
Sto appunto per alzarmi, rassegnata, quando mi da il colpo di grazia.
<< Ah, Grifondoro. Molly mi ha detto che quest’ anno vi siete dedicati molto a suonare della musica. E che lei.. >> mi guarda, con un espressione meno severa del solito << …signorina Potter canta molto bene. Vorrei che suonaste alla Festa. Anche per poco tempo. >>
<< Ehm… >> rispondo << …Il “Vorrei” sarebbe uguale ad un “Dovete”? >>
<< Esattamente. >>
<< Ma…ma…io…non sono poi così brava a cantare! >>
<< Sciocchezze! Hai la stessa voce di Lily, Kim. >>
No, non è stata la Mcgranitt a parlare.
Ma Silente.
Mi volto verso il quadro, e noto il suo sguardo dolce e affettuoso su di me.
<< Aah…quando la dolce Lily cantava tutti i problemi del Mondo sparivano, vero Severus? >>
Il ritratto del mio vecchio professore di Pozioni fa una smorfia di dolore, magari al semplice ricordo, ed annuisce.
Silente ridacchia.
<< Sirius diceva sempre che quel lato di tua madre l’hai ereditato appieno. Anche se sei tutto tuo padre! >>
Sorrido.
Non posso dire di no a Silente.
Perciò mi volto verso la Preside ed annuisco.
<< Finalmente ti sentiremo cantare, Superstar! >> ride Nott.
<< Dubito che sia così brava! >>
Grazie Pansy, senza la tua fiducia cosa farei?
<< Si che lo è, invece! >>
Non è stato Harry o qualcuno dei Cacciatori a difendermi, ma Zabini.
Lasciando stupiti tutti, compreso lui stesso.
Ed è per la prima volta che vedo un cambio d’espressione sul viso di Malfoy.
Ghigna.
Più sexy che mai.
Ma ancora non mi guarda.
<< Sapete ragazzi… >> ancora Silente, che richiama la nostra attenzione.
Tutti quanti gliela concedono.
<< …la Kensington ha avuto davvero una bella idea, proponendo di farvi collaborare. Non siete persone totalmente diverse, sono certo che troverete un punto d’incontro. Avete sprecato 8 anni ad odiarvi, senza nemmeno conoscervi. Sono certo che alla fine la smetterete di attaccarvi l’un l’altro alla prima occasione, anche se ci vorrà del tempo. Del resto “Ciò che presto nasce presto muore.” >>
<< Non credo proprio, signore. >> risponde Harry.
<< Ah, Harry! Testardo e tradizionalista come tuo padre! Ma dai ascolto ad un vecchio come me. Non giudicatevi senza prima conoscervi, magari dalle proprie famiglie… >> e guarda Malfoy, Nott e Ron e Ginny << ..dal sangue.. >> guarda Hermione << …o Dalla Casa di appartenenza… >> guarda tutti noi. << ..Non è importante ciò che si è alla nascita, ma ciò che si diventa. >>
<< E se quello che si diventa non ci piace? >> chiede la Greengrass.
<< Non pretendo che diventiate tutti amici per la vita…solo…un tentativo non ha mai ucciso nessuno, no? Non dovete mica innamorarvi! >>
<< Ah no! Quello no, per favore! Troppi problemi! Sarebbe un amore impossibile! Roba da film…. >>
Oddio!
Ero io quella che ha parlato?
Ed era mia, la voce piena di sarcasmo e risentimento?
Cazzo!
È solo che non sono riuscita a trattenermi!
E adesso tutti gli occhi sono fissi su di me.
Compresi quelli di Silente e…si, anche di Malfoy.
L’immagine del grande Preside, riprende a parlare con un sorrisino che non mi piace per niente.
<< Kim! Proprio tu, mi vieni a pronunciare la parola “Impossibile”? Non eri forse tu che disprezzavi quella parola? >>
Si, ero io.
Tutti dicevano che era impossibile uccidere Voldemort.
Tutti dicevano che era impossibile che quattro adolescenti affrontassero i Mangiamorte.
Tutti dicevano che era impossibile imparare l’Incanto Patronus al terzo anno.
Tutti dicevano che era impossibile uccidere un Basilisco a 12 anni.
Tutti dicevano che era impossibile sfuggire a Voldemort.
Tutti dicevano che era impossibile morire  e poi ritornare.
Tutti dicevano che era impossibile una tresca tra il Principe delle Serpi e la Regina Grifondoro. Anche il solo e semplice sesso.
Ma tutti si sbagliavano.
Però, adesso, come posso non pronunciare la parola impossibile?
Qualcuno mi sa dare un altro aggettivo alla mia volontà di stare con Malfoy?
Non credo.
Anche se lui lo volesse, sarebbe una cosa troppo assurda.
Impossibile.
Dovrebbe trovarsi a combattere contro i suoi genitori, se sceglie me.
E se invece dovesse scegliere i Mangiamorte, restando con me, sarebbe ancora più stupida come cosa.
Il momento prima ci baciamo, e il momento dopo cerchiamo di ucciderci in Battaglia?
Come ho detto a Silente, sarebbe un “Amore Impossibile”.
Anche se “Amore” è una parola grossa.
<< Si cambia nella vita… >> sussurro.
E poi…ecco la perla di saggezza tipica di Albus Silente.
<< Non esistono amori impossibili, Kim. Solo amanti codardi. >>
E tu, Kim, sei una codarda?
No.
<< Benissimo, ragazzi. Potete andare…. >> ci congeda la Preside.
Ci alziamo tutti, e le Serpi sono quasi uscite dalla stanza, quando la Mcgranitt aggiunge:
<< Ah, Greengrass! Per quella questione…credo sia tutto sistemato! Fissato per il 7. >>
Lei annuisce.
Mentre noi Grifoni ci guardiamo curiosi, intercetto gli occhi allusivi e saggi di Silente posarsi su di me.
Non esistono amori impossibili, Kim. Solo amanti codardi”
Sposto il viso.
E mentre mi volto verso la finestra, incontro il suo sguardo argenteo fisso su di me.
Tremo.


6 Gennaio.
Abbiamo spedito un biglietto ai Serpeverde, in cui ci davamo appuntamento alle undici di mattina davanti alla Stanza delle Necessità, per iniziare ad organizzare la festa.
Con le lezioni sospese, abbiamo molto tempo a disposizione.
Kevin mi tiene per mano mentre mi accompagna al luogo dell’appuntamento insieme a tutti gli altri.
Ma questo non placa il mio nervosismo.
<< Kiki, certo che la Kensington ce l’ha proprio con te e con le Serpi. Insomma, per la seconda volta è colpa sua se ci devi passare del tempo insieme! >> sbotta Seamus.
Considerato che l’ultima volta mi sono ritrovata in una tresca con Malfoy, cosa che, poi, mi ha ridotto in lacrime, non posso che affermare che la Kensington voglia proprio vedermi alla rovina.
Arrivati vicino alla Stanza delle Necessità, i nostri amici, ovvero Seam, Dean Kevin e Lavanda, ci salutano e noi 5 giriamo l’angolo, pronti per una lite pomeridiana.
Zabini e la Greengrass si baciano dolcemente nell’angolo, Nott e Malfoy chiacchierano di non so cosa, e la Parkinson fuma nascosta una sigaretta.
Appena il rumore dei nostri passi cattura la loro attenzione, tutti alzano lo sguardo su di noi.
Secondo Hermione, Malfoy è già a conoscenza del fatto che il padre sia ancora vivo.
Dice che è stato il primo ad averne notizia, non appena gli Auror e noi abbiamo assistito alle scena.
Se ripenso a cosa quel lurido bastardo mi stava facendo, vomito in mezzo al corridoio.
L’unica che saluta, dei Grifondoro, sono io, ed Harry, che però chiarisce che il suo saluto è indirizzato solo alla Greengrass, con un “Ciao Daphne”.
E, ovviamente, le Serpi rispondono solo a me.
A parte due.
Indovinate chi?
Se avete optato per Malfoy a la Parkinson, avete vinto.
Non appena vi incontro vi offro una sigaretta.
<< Allora… >> propone Ginny, con aria da funerale << …entriamo? >>
Tutti grugniscono un “Si”.
Sento anche << Prima iniziamo e prima finiamo >> provenire da qualche bocca.
È Hermione che fa aprire la Stanza, che si rivela una bella camera, con milioni di cd Babbani, un’ampia finestra, un tavolo rotondo e abbastanza grande, 10 comode sedie, 5 rosse e 5 verdi, ed uno scaffale pieno di libri.
Non so a cosa servano in questo caso, ma trattandosi di Hermione, è naturale che siano apparsi.
Per completare il tutto una pila di fogli, con piume e boccette d’inchiostro, giacciono sul tavolo.
Tutti ci sediamo e, senza nemmeno farlo a posta 10 sigarette vengono portate alle labbra e accese, quasi contemporaneamente.
Mi scappa un sorriso.
<< Allora… >> espiro il fumo << …da dove si parte? >>
<< Dalla preparazione di un veleno da mettere nel piatto di domani della Mcgranitt! >> propone Nott.
Mentre io rido, Ginny ed Hermione non sono dello stesso avviso.
<< Cafone! >>
<< Chi io? Mezzosangue e Pezzente, come vi permettete?! >>
<< Non le insultare! >> Harry.
<< Possiamo fare ciò che vogliamo! >> Parkinson.
<< No, se questo vuol dire insultare persone mille volte meglio di voi! >> Ron.
<< Meglio? Ma scherzi, per caso? >> Zabini.
Addio popolo.
Inizia una discussione talmente chiassosa che non distinguo più le parolacce dalle parole legali in questa scuola.
Penso che le prima prevalgano, comunque.
Io e la Greengrass si guardiamo esasperate, mentre continuiamo a fumare.
Poi il rumore di una sedia che si sposta da sotto il tavolo, molto rumorosamente aggiungerei, e Draco Malfoy si alza in piedi in tutta la sua bellezza.
<< Smettetela!... >> silenzio << …Ci stiamo tutti sui coglioni, e questo si è capito. Io non vi sopporto… >> sguardo omicida a mio fratello << …ma questa cazzo di Festa la dobbiamo organizzare. Quindi, rinfoderate gli artigli a le lingue biforcute, o al massimo usatele per altro. Ma non voglio più sentire altre discussioni, altrimenti mi ci metto io in mezzo, ed allora voleranno teste. Intesi? >>
Ron sta per ribattere, sicuramente gli ha dato fastidio il tono autoritario di Malfoy, ma Harry lo ferma.
<< Il Furetto ha ragione. Se continuiamo così non organizzeremo un bel niente. Tregua. >>
Questa me la segno.
Evento storico gente!

EVENTO STORICO

Tregua.
Una semplice parola, che può avere molteplici significati, inserita nei vari contesti, ma che, alla fine, potremmo semplicemente considerarla un sinonimo di “Stop”.
“Basta”.
“Pausa”.
“Punto”.
Cosa c’è di tanto speciale, importante, eclatante, succulento, da farmi paragonare una semplice parola coma “tregua” ad un sensazionale evento storico?
Semplice.
Chi la pronuncia, e verso chi.
Il primo.
Il nostro affascinante e sexy Harry James Potter.
Lo abbiamo visto ultimamente molto impegnato nella Battaglie tra le fila dei Cacciatori, così impegnato da non condividere le lenzuola con nessuna donna, da qualche tempo.
Tutte si domandano, in lacrime, il motivo.
Non preoccupatevi gente, lo scoprirò.
Ma non so se deciderò di tenermelo segreto, la motivazione, per approfittarne io stessa, oppure divulgarlo.
Sono indecisa.
Comunque, dicevo.
Il nostro caro Harry ha pronunciato la parola “Tregua”, non soltanto con i suoi rapporti sessuali.
Ed ecco la notizia eclatante.
Volete sapere a chi il nostro Eroe ha stabilito una Tregua?
Con Draco Lucius Malfoy.
Esattamente, signori.
Chiunque li abbia visti crescere dal primo al settimo anno, non ricorda il biondo o il moro, senza gli scontri costanti e carichi di disprezzo con l’altro.
 Sono i due lati opposti di Hogwarts.
Le tipiche due facce della stessa medaglia.
E adesso, dopo anni e anni di dispetti, parole cattive, duelli, odio, rancore, litigi e lotte ecco che si decidono a mettere una pausa su tutto questo.
Pausa, badate bene, non fine.
La motivazione è riconducibile ai quartieri alti, al Boss, alla Mcgranitt, alla Preside.
Pare sia stato per colpa sua, o grazie a lei, dipende dai punti di vista, che i due gruppi meno amici della Scuola si siano ritrovati a dover lavorare insieme per organizzare la Grande Serata di Gala che si terrà a scuola, il 9 Dicembre, per salutare come si deve gli Studenti di Durmstrang e Beauxbatons.
Prenderanno parte all’Evento molti esponenti politici e non, delle tre nazioni, inclusi giornalisti e reporter.
Ovviamente non tutti gli Studenti potranno parteciparvi.
Se nessun gufo busserà alla vostra finestra per consegnarvi l’invito…mi dispiace ma sarete fuori dall’evento del secolo.
E non credo che a nessuno farà davvero piacere esservi escluso, considerato da chi è organizzato.
Harry Potter e Draco Malfoy sono già stati menzionati.
E con loro chi si rimboccherà le maniche per l’Evento dell’Anno?
Penso che tutti lo immaginino.
Kimberly Potter, Hermione Granger, Ginny e Ron Weasley per Grifondoro, e Daphne Greengrass, il suo ragazzo strafigo Blaise Zabini, Theodore Nott e Pansy Parkinson per Serpeverde.
In passato hanno sempre organizzate feste stupende, da far venire infarti alla mammina e al paparino, oppure all’insegnanti se avessero visto il numero molto alto di trasgressioni che avvenivano, ma sempre in separata sede.
Cosa verrà fuori dalla fusione delle grandi menti festaiole della nostra amata Hogwarts?
Una cagata, oppure una cosa di classe?
Opterei per la seconda.
Non ci sarà musica spacca timpani, super alcolici, “Sigarette Magiche”, Privè per fare sesso, luci psichedeliche, ma, conoscendo i nostri V.I.P, credo che sarà comunque un evento da non perdere.
E sapete quale sarebbe un'altra cosa da non lasciarvi sfuggire?
Il numero di questo mese di Strega Moderna.
Credetemi.
Parola della “Ragazza del Giornale”.

Oh no!
Oh no!
Oh no!
Oh no!
Oh no!
Oh no!
Catastrofe!
Come…come….come osa?
Coma ha osato quella stronza del Giornale a dire a tutti di Strega Moderna?
Non lo doveva fare!
Non lo doveva fare assolutamente!
Adesso tutte le pettegole della scuola lo compreranno…e….e….vedranno quel maledetto servizio!
Cazzo!
<< Merda, merda, merda, merda, merda…. >> ripeto incessantemente, mentre cammino.
Subito dopo pranzo ho accompagnato Herm in biblioteca, con l’intenzione di studiare anche io.
Intenzione che, ovviamente è subito svanita.
Nella mia tracolla si è Materializzato, come tutte le volte, questo maledetto giornale.
In genere lo butto via, ma il viso di Malfoy e quello di mio fratello sulla copertina mi ha attirata.
Avevano tutti e due un ghigno di disprezzo, ed erano delle immagini con il loro viso in primo piano, mentre si fronteggiavano e si bestemmiavano con gli occhi.
E meno male che ho letto l’articolo.
Adesso devo fare in modo che Strega Moderna non arrivi mai ad Hogwarts…
 
Come se fosse possibile…

<< Merda, merda, merda, merda, merda, merda, merda….! >>
Ed intanto continuo a sfogarmi con me stessa.
<< La mamma non ti ha insegnato che le parolacce non si dicono, bambolina? >>
…..
…….
……..
………
Tu-tum
È lui!
Tu-tum.
Brivido freddo lungo la schiena.
Tu-tum.
Mani tremanti.
Tu-tum.
Groppo alla gola.
Tu-tum.
Difficoltà a respirare.
<< Non ha fatto in tempo… >> rispondo fredda, ancora di spalle a lui << …Piuttosto. La tua non ti ha insegnato a farti i cazzi tuoi? >>
Ride.
<< Ed ecco che ci risiamo con le parolacce. A quanto ho capito non ha fatto nemmeno in tempo a dirti che è maleducazione dare le spalle quando si parla con una persona. >>
Ottimo.
Prendo un profondo respiro, e mi giro verso di lui, con l’espressione più neutra che mi riesce.
Sebbene dentro di me so benissimo quanto vorrei riallacciare i rapporti con lui, stavolta ho deciso di seguire il mio cervello.
E lui mi dice che dovrei odiarlo adesso, per quello che mi ha fatto, e che devo mantenere quante più distanze possibili.
Per evitare di farmi male, come l’ultima volta.
In cui seguii l’istinto.
Ed è sempre il cervello che mi vieta di soffermarmi troppo a guardare il suo corpo, oppure i suoi occhi.
Per non andare in iperventilazione.
<< Ecco, adesso puoi guardarmi in faccia. Sei felice? >>
Silenzio.
Sposta lo sguardo, da me all’orizzonte, oltre il vetro delle finestre.

Come il giorno del processo, prende a fissare le nuvole.
Magari lo fa solo quando è malinconico.

Seguo anche io il suo sguardo, ma non trovo nulla di interessante nel meteo.
Il cielo è buio, coperto da nuvoloni grigi, come sempre, ultimamente.
Anche se non nevica.
Che palle.
Però, ecco che il mio cervello si spegne per un po’, ed io mi ritrovo a fissare il suo viso, come ipnotizzata.
Come nell’Ufficio della Preside, non riesco a non pensare quanto sia bello.
E quelle labbra…Dio!
<< No. >> risponde all’improvviso.
Distolgo lo sguardo.
Appena in tempo.
“No” cosa?
Ah…giusto.
La vista prolungata del suo viso, angelico o maledetto, dipende, mi ha fatto perdere il filo del discorso.
Adesso che ricordo, però, capisco che deve aver risposto al mio “Sei felice?”.
La mia era una domanda sarcastica, ma a quanto pare lui vi ha dato un significato più profondo.
Quindi… è infelice.
Eppure…insomma il padre è vivo, tra poco tornerà dai suoi cari Mangiamorte, riabbraccerà sua madre, farà strage di Mangiamorte, magari arruoleranno altre assassine come loro, e lui troverà il modo di riscaldare le proprie lenzuola anche senza la sottoscritta…
Qui dovrei essere io ad essere infelice, non lui.
Lui non ha il diritto di esserlo, dopo quello che mi ha fatto.
Mi ha umiliata, presa in giro, mi ha scopata senza ritegno, mi ha offesa, ed anche schiaffeggiata…e non è ancora soddisfatto?
<< Come osi? >>
Al mio tono infuriato, mi incatena con il suo sguardo.
E, adesso, anche io lascio che i miei occhi fronteggino i suoi.
<< Scusa? >> domanda, leggermente stupito.
<< Tu non devi essere infelice. Non ne hai il diritto. >>
Alza un sopracciglio.
Ed inizia ad irritarsi.
<< E chi saresti tu per venirmi a dire una cosa del genere? Cos’è, Sua Maestà la Regina Potter ha anche questo potere? Decidere lo stato d’animo delle persone? >>
<< Io non decido un bel niente. Sei tu quello che controlla e sottomette tutti. >>
Non voglio sfogarmi con lui, non voglio tirar fuori tutta la merda che sento dentro, davanti a lui.
Sarebbe come ammettere di essermi lasciata piegare dal Principe delle Serpi.
Ma inizio ad irritarmi.
<< Ah, davvero? Magari perché…fammi pensare… >> fa una finta espressione pensierosa << …la gente me lo lascia fare?! >>
È vero.
Anche io mi sono lasciata sottomettere dal suo corpo.
E ne sto pagando le conseguenze.
Ma adesso non mi venga a dire che non è felice.
Perché non lo sopporto.
Sto per ribattere, ma un gruppo di ragazzi del secondo e terzo anno, passando di qui, ci lanciano occhiate curiose.
E maliziose aggiungerei.
Colgo al volo l’occasione per andarmene.
Sono a metà corridoio, quando mi afferra per il polso e mi fa girare verso di lui.
Mi ritrovo talmente vicina a lui, come non lo ero ormai da troppo tempo, che devo mettermi le mani nella tasca della felpa per nascondere il loro tremore.
Alzo gli occhi su di lui.
È arrabbiato.
E si sente anche dal suo sibilo minaccioso.
<< Adesso non te ne vai. Adesso finiamo la discussione. >>
Ha lo stesso tono che aveva quella sera, quell’ultima sera, in camera sua.

Ti odio!

Gli occhi lanciano lampi di ira.

Assassina!
Mi hai rovinato la vita.

Le labbra morbide sono contratte, nello sforzo di non alzare la voce.

Avrei dovuto lasciare che il Dissennatore ti Baciasse.

La presa della sua mano sul mio polso si fa sempre più ferrea.

Il ricordo più doloroso.
Il rumore silenzioso e spacca timpani della sua mano, che si abbatte sulla mia guancia.
Nello schiaffo più straziante della mia breve e incasinata vita.

Abbasso lo sguardo sulla sua presa.
E tolgo il polso dalle sue bianche dita.
Ed anche se il freddo sostituisce il punto in cui la sua mano riscaldava la mia pelle, anche se, adesso, allontanandomi dal suo corpo con piccoli passi indietro, sento qualcosa spezzarsi dentro di me, ancora una volta, anche se il mio istinto mi dice di saltargli addosso, sibilo, cattiva, come lui lo fu con me quella sera.
<< Te l’ho già detto, una volta. Ma, a quanto pare, bisogna rinfrescarti la memoria.
Non. Toccarmi. Mai. Più. >>
Harry.
Ho bisogno di Harry.
E, alzando il passo, vado via.
Ma dopo qualche secondo mi raggiunge.
Non mi sfiora nemmeno, né si avvicina.
Mi si para davanti e mi punta la Bacchetta contro.
<< Mobili Corpus. >>
Come se fossi un burattino, come se dei fili mi trascinassero, mi ritrovo a seguirlo, spinta dall’Incantesimo.
Inutili le mie innumerevoli lamentele.
Non mi ascolta.
Solo quando ci infiliamo dentro una classe vuota, di nascosto ad occhi e orecchie indiscrete, e lui ha sigillato la stanza, mi scioglie dall’Incantesimo.
Ed allora esplodo.
<< Cosa vuoi? Si può sapere cosa vuoi ancora da me? >>
Mi fronteggia calmo, con la sua migliore faccia da poker.
<< Spiegati. Cosa ne sai tu di me? Perché non avrei il diritto di essere infelice? >>
<< Che cazzo te ne frega di quello che penso? Anzi…da quando ti importa qualcosa di quello che prova la gente? >>
Ignora la mia domanda.
<< Dimmelo. Altrimenti non ti faccio uscire di qui. >>
Fosse per me, e per il mio orgoglio e la mia testardaggine, potrei restare qui fino al domani mattina.
Ma questa conversazione mi sta rendendo sempre più debole, anche se non glielo do a vedere, ed ho un disperato bisogno dell’abbraccio di mio fratello.
E poi…quel suo tono arrabbiato, quel suo voler aver ragione, quel suo atteggiamento da vittima…
Come osa?
Non dopo quello che mi ha fatto!
Sono stata io ad essere la preda.
Lui era il subdolo e calcolatore predatore.
<< Vuoi davvero saperlo? Eccoti accontentato. Come fai a non essere felice, tu? Tuo padre non è morto, è ancora vivo, tra poco sicuramente i Mangiamorte diventeranno più forti, e tua madre sarà liberata, tornerai tra loro, vi divertirete ad ucciderci tutti, senza gran parte dell’Ordine ancora in vita. E soprattutto potrai vantarti di esserti scopato la Potter! Che bello! Mi hai trattato come una qualsiasi puttana,ed io come un’idiota te l’ho lasciato fare! Tu hai iniziato il nostro circolo vizioso, e sempre tu hai deciso di finirlo. Non contento mi hai dato dell’assassina, hai detto che mi odiavi, che avresti voluto vedermi Baciata da un Dissennatore, mi hai dato uno schiaffo!
Mi hai umiliata, Cristo Santo! Come mai nessuno aveva osato fare. Nemmeno i Dursley. E adesso, non sei ancora soddisfatto? Dimmi, cosa c’è di imperfetto nella tua vita da Mangiamorte, adesso? >>
Restiamo in silenzio.
Durante il mio sfogo non ho preso fiato quasi per niente, e, adesso, dopo quelle parole quasi urlate, ho il fiato corto.
Lui mi guarda con rabbia.
Ira.
Furia.
Mi fissa negli occhi, e sibila:
<< Se non l’hai capito, vuol dire che mi sbagliavo su di te. Sei come tutte le altre. Vaffanculo. >>
E mi lascia a bocca aperta.
Esce subito dall’aula, e lascia la porta aperta.
Dopo qualche minuto in cui rimango immobile, esco anche io, e, sbattendomi la porta alle spalle, inizio a correre.
Dove?
Non lo so.

Il Principe Serpeverde era incazzato.
Incazzato nero.
E quando il Principe Serpeverde è incazzato, chiunque farebbe meglio a starne alla larga.
Persino il Ritratto della sua Sala Comune si accorge della rabbia della Serpe, tanto che, dopo essere stato fulminato dal suo argenteo e feroce sguardo, decide, saggiamente, di aprirsi senza chiedere alcuna parola d’ordine.
Ed anche i primini, quelli del secondo anno, ed in generale qualsiasi Serpeverde dotato di senso di sopravvivenza, ed è risaputo il grande amore personale che hanno gli Studenti della Casata di Salazar, si spostano al passaggio del loro Principe.
Il quale, a passo di marcia, si lascia cadere con furiosa eleganza sulla sua poltrona preferita, ovviamente sempre libera.
La coppia dell’anno, Zabini-Greengrass, staccano le loro rispettive labbra da quelle dell’altro, e si voltano a guardare il loro amico, e salutarne un altro, Theodore Nott, appena arrivato dalla Stanza delle Necessità, dove scopava allegramente con una Serpeverde del sesto anno.
<< Allora Theo… >> domanda Blaise, con voce divertita << …come è andata con la bionda? >>
Il Serpeverde chiamato in causa, sospira soddisfatto.
<< Bene, ovviamente. Era una ragazza molto…molto…molto… >>
La Principessa Serpeverde, interviene, suggerendo all’amico la parola che forse gli sfugge.
<< Sexy? Bella? Simpatica? >>
<< No. Troia. >>
I due ragazzi ridono, Daphne lo guarda indignata.
Per poi rivolgersi al biondo.
<< Draco? Cos’hai? Ti hanno fregato la scopa? >>
Non risponde.
Continua a fissare con rabbia il camino di fronte a se.
E quando Draco Malfoy ha queste reazioni di silenzi infuriati c’è solo un motivo.
Tutti e tre lo sanno, e Blaise lo dice ad alta voce.
<< Fammi indovinare. Ha un problema. Un problema dai capelli neri, occhi verdi, un bel paio di tette… >>
<< …E un culo mozzafiato. >> conclude Theo per lui.
Malfoy si esibisce in un movimento impercettibile del viso, che molti nemmeno noterebbero, ma che i suoi migliori amici interpretano con un si.
<< Avete litigato? >> domanda Daphne.
Di nuovo quel movimento minuscolo della testa.
Di nuovo annuisce.
<< Amico, scusa se te lo dico… >> interviene Blaise << …ma da come l’hai trattata l’ultima volta, cosa ti aspettavi da lei? Che te la desse alla prima nuova occasione? >>
<< Già… >> conferma Theodore << …lo sai che le donne sono già orgogliose di loro. Tu vai a scegliere proprio la Potter! Era inevitabile… >>
Sempre più nervoso, Draco Malfoy, si afferra la testa tra le mani.
Poi, in uno scatto d’ira, si alza velocemente, si guarda un po’ intorno,e punta una ragazza dai capelli neri che, in fondo alla Comune sta chiacchierando con i suoi amici.
Frequenta il sesto anno e, secondo Malfoy, a quanto pare, è la ragazza più fattibile presente al momento nelle vicinanze.
Perciò si dirige velocemente verso di lei, la raggiunge, le ficca prepotentemente la lingua in bocca e, non trovando alcuna resistenza, la afferra dal braccio e se la porta in camera.
Sesso.
Ecco il punto di sfogo del Principe delle Serpi.
E non è la prima volta che va a letto con la prima che capita.
Perché, nel suo egoismo ed egocentrismo, è l’unico modo che ha trovato per sfogare tutta la merda che sente dentro.
Apre la porta della sua stanza con un calcio, e, senza preliminari di alcun tipo, sbatte la ragazza contro il muro, alzandole la gonna e abbassandole le mutande.
Lei, con la faccia estasiata, mette subito mano ai boxer del suo Principe, abbassandogli e dedicato ardite carezza e attenzioni al suo “amichetto”.
Ma non dura per molto.
Senza che nient’ altro che piccoli sospiri escano dalle labbra del mago, velocemente e con forza entra nella sconosciuta, strappandole un grido di piacere.
Ed iniziano le spinte.

Tu non devi essere infelice. Non ne hai il diritto!”

Dentro.
Fuori.
Sempre più forte.

“Non. Toccarmi. Mai. Più.”

La ragazza gli mette le gambe intorno alla vita, ed appoggia la testa al muro, urlando.
E lui spinge.
Sempre più forte.
Fino a farle male.

“Mi hai umiliata, Cristo Santo! Come mai nessuno aveva osato fare.”

Altre spinte.
La Serpeverde urla sempre di più.
Urla il suo nome.
Come Lei non ha mai fatto.
È sicuro che l’ultimo grido è stato anche di dolore.
Vuole sfogare la sua rabbia.

“Cosa c’è di imperfetto nella tua vita da Mangiamorte, adesso?”

Un ultima spinta, forte, fortissima, e raggiungono l’orgasmo.
Lei si accascia a terra, soddisfatta come non lo era mai stata, esausta come solo Draco Malfoy può ridurti.
Lui, invece, si alza i pantaloni, si accomoda su una sedia,e si accende una sigaretta.
E la guarda andar via, non prima di essersi sistemata, quasi ignorando il suo “Se hai voglia di un’altra scopata, chiamami”.

Cosa c’è di imperfetto nella mia vita, adesso, bambolina?
Sono un Mangiamorte, ma non voglio esserlo.
Mio padre è vivo, ma non se lo merita, e lo so.
Mia madre sta per essere liberata, ma non se lo merita, e lo so.
E poi…
Un’altra imperfezione, bambolina?
Magari la più importante, che ne dici?
La tua mancanza.

Quando la ragazza dai capelli neri scende la scale del Dormitorio maschile, e si dirige urlacchiando felice dalle sua amiche, gli altri tre Regnanti della Casa Serpeverde, assistono alla scena, contrariati.
Poi, è Theo che rompe il silenzio.
<< Avete notato che le sue ultime “Dame di Compagnia” hanno tutte i capelli neri? O gli occhi verdi? >>
La coppia dell’anno annuisce.
<< Dobbiamo fare qualcosa… >>
La voce di Daphne Greengrass è preoccupata.
Draco Malfoy non ha mai, e dico mai, sofferto per una donna.
Qui la cosa si fa seria.
Ma, per la prima volta, le Serpi più famose, intelligenti, subdole, affascinanti e astute della Scuola, non sanno cosa fare.
Il Principe delle Serpi e la Regina dei Grifoni si sono andati a cacciare in un bel pasticcio.
Per spezzare il silenzio che si era venuto a creare, Nott domanda:
<< Daphne, quando la Mcgranitt ha detto di aver fissato tutto per il 7…intendeva l’arrivo di tua sorella? >>
Annuisce.
E ritorna il silenzio, pensieroso.

<< Che giornata di merda! >>
<< Io userei il plurale! Ieri, tra quella troia che ci prova con Harry, la Battaglia e il colloquio con la Mcgranitt, uno si aspetta che le brutte notizie siano finite… >>
<< …E invece no!... >> interrompo Hermione << …oggi, la prima volta che io e Malfoy ci parliamo dopo giorni, cosa facciamo? Litighiamo! Per non parlare di quella stronza del Giornale, che suggerisce a tutti di comprare quella stramaledetta copia di Strega Moderna! >>
Restiamo in silenzio.
Io ed Hermione siamo comodamente sdraiate sui nostri letti, a fumarci una sigaretta.
E lamentarci, ovviamente.
All’improvviso la porta della nostra stanza si apre, per far entrare Ginny.
La quale si lascia cadere sul letto con aria sognante.
<< Che ti è successo, Gin? >> domando, divertita della sua espressione.
Sospira.
<< Gin? >> incalza Herm.
Un altro sospiro.
<< Pronto? >> sempre ‘Mione.
Sospiro.
<< GIN!! >>
Questa ero io.
La rossa, prima in trance, sembra risvegliarsi.
<< Ragazze! >>
<< Ginny! >> rispondiamo in coro io ed Herm.
<< Ragazze! >>
<< Ginny! >>
<< Ragazze! >>
<< Ginny! >>
Sempre sorridendo, si accende una sigaretta.
<< Non sapete cosa mi è successo! >>
Sia io che Herm, stiamo per domandare di raccontarcelo, ma non serve.
Perché, dopo i primi minuti di istupidimento, parte in quarta e,quasi senza respirare, ci narra le sua avventure.
<< Ero in camera dei ragazzi, perché Harry doveva darmi uno schema per la prossima partita di Quidditch…sai quella contro Tassorosso. Quando la porta del bagno si spalanca, e ne esce Seamus, con un misero asciugamano legato in vita…con tutte le goccioline che gli scendevano sui pettorali…con i capelli bagnati e scompigliati. Insomma un vero Dio! Credo che mi piaccia Seamus! Anzi ne sono sicura! >>
Poi, con  aria seria, si rivolge a me.
<< Kiki…non è un problema, vero? >>
<< Cosa? Che ti piace Seamus, dopo mezzo secondo in cui l’hai visto in asciugamano? >>
<< Esatto. >>
<< No. Perché dovrebbe esserlo? >>
<< Bè…è stato il tuo ragazzo, no? >>
Al che scoppio a ridere.
<< Non provo più niente per Seam che non sia amicizia…vai tranquilla! >>
Beata Ginny.
Lei è riuscita a dimenticare Terry in pochissimo giorni.
Oddio, è un po’ esagerato che già pensi ad un altro, ma lei è fatta così.
Forse la aiuta il fatto di non essersi mai innamorata veramente.
La storia con Harry è stata la più seria che abbia avuto.
Chissà…chi sarà il prescelto, che riuscirà ad arrivare al cuore della mia amica?
<< Ginny…ma Seamus non piaceva a Calì? >> domanda Herm, che sta, nel frattempo, torturando il lenzuolo, rigirandoselo tra le dita.
È nervosa.
Perché?
<< Si, ma quello è stato secoli fa. Dopo Seamus, Calì ha avuto una tresca con Justin, una scopata con Nott, che non approvo affatto, comunque, e adesso gli piace Jimmy Peakes. >>
Calì e il nostro Battitore?
Ah, ecco perché l’altro giorno stava ciarlando di Quidditch, mentre io mi deprimevo con la Nutella sul letto.
<< Lo sapevate che mio fratello e Lavanda si stanno per lasciare? >>
<< Di nuovo? >> domando io.
<< Già. Mi ha confidato Ron che si è un po’ stufato. >>
E nei minuti che seguirono, mi pentii amaramente di averle dato corda.
Perché parte in quarta ad informarmi su tutti i pettegolezzi della coppia Lavanda-Ron.
Cosa che non mi interessa affatto.
Per fortuna è Hermione, 12 minuti e 56 secondi dopo, ad interromperla, e salvarmi.
<< Gin, devo dirti una cosa. Ma non ti farà piacere. >>
I pettegolezzi by Weasley, si interrompono, mentre la rossa di gira verso ‘Mione.
Oddio…non vorrà mica…?
<< Dimmi. >>
Ginny getta la sigaretta che si era prima accesa nel posacenere, sigaretta che avrà fumato solo per un quarto, troppo impegnata a spettegolare, per accorgersi che si stava fumando da sola.
<< Ecco…vedi…io…io…sono… >>
Pausa.
Silenzio.
Restiamo tutte con il fiato sospeso, mente Hermione abbassa lo sguardo.
Poi si decide a parlare.
<< Sono innamorata di Harry. E abbiamo anche fatto sesso, alla festa per l’arrivo delle Scuole. >>
Hermione Granger ha tolto la parola a Ginny Weasley.
…..
……..
……..
……….
<< Da quanto tempo va avanti questa storia? >>
Merda.
La sua voce è fredda e tagliente.
Non promette nulla di buono.
<< Dalla festa di Halloween. >>
Poi, Ginny si rivolge a me.
<< Kiki, tu lo sapevi? >>
Annuisco, colpevole.
<< E nessuno mi ha detto niente? In tutto questo tempo? >>
Sia io che Herm abbassiamo la testa.
Adesso che me lo fa notare, mi sento una merda.
Una merda totale.
Era nostro dovere di amiche parlargliene prima.
Solo che io non volevo mettermi in mezzo, non potevo fare la spia ai danni di Hermione.
E lei, credo che non gliel’abbia detto per paura di perderla.
Però il risultato è che l’abbiamo ferita.
<< Ginny, scusami… >> dice Herm << …lo so che avrei dovuto dirtelo…ma…ma…avevo paura della tua reazione. Ho provato a non innamorami di lui, ma è stato più forte di me. Il problema è che non è una semplice cotta. Cazzo…io…sono seriamente innamorata di lui. Ecco perché abbiamo fatto l’amore, quella notte. Ma è stato solo un episodio. Non c’è stato altro tra noi. Se tu lo vuoi ancora con te non preoccuparti, io non lo toccherò più… >>
Mentre la mia amica è quasi alle lacrime, Ginny la interrompe, stupita.
<< Frena un secondo. Tu credi che a me piaccia ancora Harry? >>
Annuisce, con gli occhi lucidi.
Anzi no, una vera e propria lacrima le sta scivolando lungo la guancia.
E a me perché pizzicano gli occhi?
Vaffanculo, mi sto intenerendo.
Tutta colpa di quello stronzo.
Comunque mi sento in dovere di chiedere anche io scusa a Ginny.
<< Gin…anche a me dispiace tanto. Però non potevo dirtelo…erano affari vostri e non volevo mettermi in mezzo. Ma…ti abbiamo ferita lo stesso…scusa. >>
E di nuovo abbasso lo sguardo.
Sentendomi ancora più una merda.
Ancora un altro silenzio.
Poi Ginny sospira.
<< Kiki, non preoccuparti. Non centri niente. Herm… >>
Alzando lo sguardo noto come anche Ginny abbia gli occhi lucidi.
<< …Sono arrabbiata perché dovevi dirmelo prima…ma capisco perché non l’hai fatto. Comunque….>>
Si alza dal letto con aria fintamente arrabbiata, ed alza un po’ la voce.
<< Davvero credevate che fossi ancora innamorata di Harry?! Mentre stavo con Terry? Per chi mi avete preso, per la Parkinson? >>
La tempesta è passata.
Mi alzo anche io dal letto.
<< Esattamente, signorina “perdo la testa per un ragazzo dopo soli 5 secondi, e solo per averlo visto in asciugamano!” >> rispondo sarcastica.
E poi l’abbraccio.
Dopo un po’ Ginny chiama Herm, e si unisce anche lei al nostro momento d’affetto.
Meno male che ho loro,almeno.
Dopo il litigio con Malfoy, stare con i miei migliori amici è l’unica cosa che mi fa stare meglio.
<< Ehi, Herm.. >> la chiama Ginny << ...datti una mossa con il nostro Eroe. Vattelo a prendere! >>


Tiro.
Espiro.
Tiro.
Espiro.
Come al solito.
Alla fine, che gusto nel fumare una sigaretta?
Nessuno.
Magari lo faccio per abitudine, magari perché sono un masochista, magari perché mi calma.
Non lo so.
Solo che, ultimamente, sono talmente nervoso che potrei Schiantare qualcuno, solo se mi pesta i piedi.
Ci vorrebbe un bel duello.
L’ideale sarebbe con Malfoy...batterlo a colpi di Bacchetta sarebbe un toccasana per il mio pessimo umore.
Ma, purtroppo, non credo che a Kiki farebbe piacere.
Alzo lo sguardo, e questo mi ricade verso l’entrata per il Dormitorio Femminile.
E la vedo.
Sta scendendo le scale con mia sorella e Ginny.
Hermione.
È bellissima.
Nessuno le ha mai detto che ha delle gambe perfette?
Tutte e tre vengono verso di me ma, mentre Kiki e Ginny si siedono sul divano, Herm mi supera.
<< Ragazzi ci vediamo dopo. Adesso ho la ronda notturna da Caposcuola… >> poi mi guarda.
No, ma che dico…
Mi folgora con i suoi splendidi occhi dorati.
E mi sorride.
Ed ha un sorriso talmente bello, che potrei innamorarmi anche di Voldemort, se mi sorridesse così.
Bleah che schifo…!
Esageravo.
<< …Ciao Harry. >>
Ed esce dal Ritratto.
Inclino leggermente la testa e…si ha anche un sedere perfetto, oltre le gambe.
<< Ehi campione…ti conviene asciugarti la bava! >> ride Ginny.
Mi giro di scatto verso di lei.
<< Eh? Cosa? Chi? Io? No! >>
Le due ragazze ridono.
Kiki un po’ meno allegramente.
Giuro che Malfoy lo ammazzo.
<< Harry, basta fare la commedia. Tu ed Herm siete stati sgamati! In pieno! >>
Anche Kiki ci si mette, adesso…
Ginny si alza dal divano, mi ruba la sigaretta dalle dita e se ne va.
Prima di raggiungere Seamus, però, mi dice all’orecchio:
<< Vai, Campione. Hermione è tutta tua. >>
Cosa intendeva dire?
La mia espressione passa dall’incredulo, allo stupito, dall’interrogativo, al “Mi dite che cazzo succede?!”.
<< Non hai capito che voleva dire Ginny, vero? >> chiede Kim.
<< Esatto. Che cazzo tramate? >>
Sorride.
<< Harry ho delle belle notizie….Herm ha parlato con Ginny di voi due e lei….bè adesso ha perso la testa per Seamus, quindi…avete il via libera. Si è un po’ arrabbiata perché dovevamo dirglielo prima, ma adesso è tutto a posto… >>
Ed anche lei ripete:
<< Vai, Campione. Hermione è tutta tua >>
Dov’è la Sala dei Capiscuola?

Sono felice.
Felice.
Felice!
Volete sapere come mai Hermione Granger è felice?
Per la conversazione con Ginny, perché se no?!
Con la speranza che Harry non abbia trovato un’altra ragazza con cui complicarmi la vita.
Sono stufa di lottare.
Lottare per tutto, anche per avere il ragazzo che amo.
Con il ritorno in carica dei Mangiamorte, tutto quanto ho conquistato fino ad adesso è appeso ad un filo, sempre più a rischio.
Ma non voglio pensarci.
Adesso ho solo voglia di una sigaretta, mentre aspetto quello scansafatiche di Draco Malfoy.
Non l’ho detto a Kiki che era di turno con lui oggi, per non rattristarla.
Ma io e il Serpeverde faremo una bella e lunga chiacchierata.
Sempre se viene.
E non ci spero molto.
Ma, sentendo dei passi alle mie spalle, proprio mentre cercavo nella mia borsa le sigarette, mi devo ricredere.
È arrivato alla fine.
<< Wao, Malfoy. Siamo stranamente puntuali, oggi! Che è successo? >> esclamo, con un punta di disprezzo.
<< Malfoy?! Santo Godric, Herm, questi insulti risparmiali per qualcun altro! >>
Il pacchetto che era tra le mie mani, mi cade per la sorpresa.
Mi volto di scatto, con i capelli che, nella rotazione, mi frustano il viso, ed incontro i suoi occhi.
Harry Potter.
<< Harry! Ehm…scusa! Pensavo fossi Malfoy! >>
<< Cos’è, avevate un appuntamento? >> scherza, ma con una punta di vera gelosia.
Mi eccita quando è geloso…
Sorrido.
<< Esattamente. >> rispondo, maliziosa.
E nel frattempo mi avvicino sempre di più a lui.
Lo stesso fa lui con me.
<< Scusami, non sapevo andassi a letto con il nemico! >>
Spero che abbia capito che sto scherzando.
La sua voce è poco più che un sussurro, ma non sembra arrabbiato.
<< Il Principe Serpeverde….molto eccitante! >>
Sempre più vicini…
E lui sorride, mandandomi il cervello ai funghi.
<< Anche la Principessa, delle Serpi non è male… >>
<< Che io sappia è occupata.. >>
Adesso siamo a pochi passi di distanza.
<< Non sono mica geloso! E poi…chi resiste ad Harry Potter? >>
Nessuno.
Solo tua sorella…
Rido.
<< Modesto! >>
Siamo talmente vicini che posso toccare il suo torace con il mio naso.
Ha un buon profumo.
Anzi, direi ottimo.
Anche lui ride.
<< Dimmi, Harry. Cosa sei venuto a fare qui? >>
Ghigna, malizioso, prima di afferrarmi per la vita, e baciarmi.
Con urgenza.
Finalmente…!
Erano secoli che sognavo di poter assaggiare quelle labbra, fonti di un mio continuo desiderio.
La notte in cui facemmo l’amore era un po’ brilla, e non ricordo tutto ala perfezione.
Ma se c’è una cosa che nessuno potrà togliermi dalla mente, è la sensazione Paradisiaca e di completezza che mi colse quando eravamo un solo corpo.
In quel momento, come adesso, non riesco a trovare cosa più giusta e bella da fare, se non baciare Harry Potter.
Il mio migliore amico.
Il mio ex - migliore amico.
Il bacio si fa sempre più passionale, le mie braccia intorno al suo collo sempre più strette, la sua mano sulla mia schiena sempre più in basso, i nostri bacini sempre più a stretto contatto.
Insomma…
Cazzo, sto baciando Harry Potter!
Indietreggia sempre più, trascinandomi con se, finchè non raggiunge il muro, sbattendovi la schiena contro.
Allora ribalta le posizioni, continuando sempre a baciarmi, dopo aver ripreso fiato per circa 2 lunghissimi secondi.
Ed è stato in questo lasso di tempo che mi ha sussurrato all’orecchio:
<< Ti amo. Ricordi? >>
E sempre in quell’asso di tempo, gli ho risposto.
<< Io si. E tu? Ricordi che ricambio? >> prima di continuare a baciarci.
Una sua mano è ormai completamente sotto la mia maglietta, quando qualcuno si schiarisce la gola, per far notare la sua presenza.
<< Bleah! Lo Sfregiato e la Mezzosangue che si baciano. Questa mi ha segnato a vita…! >>
Premesso che ho sempre odiato Draco Malfoy…adesso ha appena trovato un motivo in più per avercelo sulle palle.
Harry si stacca da me, sospira nervoso, stando fronte contro fronte, e si gira minaccioso verso il suo nemico storico.
<< Malfoy…Ma mi devi sempre rompere le palle?! >>
<< Ovvio, Potter! Quello è il mio passatempo preferito! >>
E ghigna.
<< Già…soprattutto adesso… >> sussurra Harry.
E la frase non piace affatto a Malfoy.
<< Cosa intendi dire, Potter? >>
Adesso è il turno di Harry di ghignare.
<< Voglio dire che, adesso che hai mandato a fare in culo la tua unica opportunità di essere utile nella vita, devi per forza trovarti un hobby. Adesso che hai mandato a fare in culo l’unico lato decente della tua insulsa esistenza, devi colmare il vuoto… >>
Devo ammetterlo, la faccia di Malfoy mi fa paura.
Gli occhi sono i più spaventosi.
Sono talmente pieni di odio, che mi stupisco come mai Harry non sia già nell’angolino a tremare.
Ma si sa…Harry Potter rimane pur sempre Harry Potter.
<< Se ti riferisci a quanto è successo con tua sorella, sei pregato di farti i cazzi tuoi, Potter. Se non sai, evita di parlare, e continua pure a scoparti la Mezzosangue. Sarà certamente una grandissima troia, a gambe aperte… >>
Ehi!
E questo stronzo come si permette?!
Sto per andare a dargli un altro ceffone, una replica di quello che si beccò al terzo anno, quando Harry sta per avventarsi su di lui.
Sono entrambi con i pugni alzati, in segno di lotta, quando mi inserisco tra i due, e cerco di separarli.
<< Basta. Smettetela! >>
<< Herm, per favore togliti. Non la può passare liscia dopo quello che ha fatto a Kiki, e dopo quello che ti ha detto! >>
<< Potter, per l’ennesima volta. Quello che è successo tra me e tua sorella non sono cazzi tuoi! >>
<< Certo che lo sono, Furetto. Si da il caso che tu abbia ferito una delle persone a cui tengo di più. Ti sembra una cosa da niente? >>
<< Sinceramente? Quello che ti fa piacere o meno, ciò che ti infastidisce e ti ferisce, o meno, non mi sfiora minimamente, Sfregiato. Fosse per me, potresti passare il resto dei tuoi giorni in lacrime…non mi interesserebbe affatto. >>
<< Ti ringrazio. E ricambio. Ma se osi un’altra volta… >>
Adesso basta.
Se non la smettono di insultarsi, questi due si ammazzano.
Harry è furioso con Malfoy per quello che ha fatto a Kiki.
Malfoy è furioso con Harry per averglielo rinfacciato.
Uguale?
Spargimenti di sangue.
<< BASTA! Smettetela. Abbiamo posto una tregua, no? Cerchiamo di rispettarla! >>
<< Zitta, Sanguesporco. Cosa ne vuoi capire tu? >>
Harry sta per ribattere, quando lo interrompo.
<< Capisco che se continuate così vi fate fuori e vicenda.. >>
Tutti e due ghignano, immaginando il modo migliore di ferire l’altro
<< … E la cosa non sarebbe bella. Kiki vi ammazzerebbe. >>
Ho centrato il problema.
Le nocche di Malfoy si fanno più bianche, a furia di stringere i pugni.
Mi giro verso Harry, e lo guardo supplicante.
E lui abbassa i pugni.
Ma lo stesso non fa Malfoy.
<< Ehi! Siete qui! >> dice una voce alla mia destra, vicino alla porta della Sala Capiscuola.
Mi giro, per vedere la figura di Kevin appoggiata allo stipite della porta.
Ottimo, non credo che questo sia il massimo per i nervi del Serpeverde.
Poi, dopo uno sguardo più minuzioso e attento, nota gli sguardi ostili di Harry e Malfoy, i pugni minacciosamente alzati di quest’ultimo e la mia posizione divisoria.
<< Non è possibile…sempre a litigare voi due? >> dice divertito, riuscendo a strappare un sorriso ad Harry, e far incazzare ancora di più Malfoy.
Allora mi decido, anche se Harry mi ammazzerà.
Prendo la Serpe per un braccio, e lo trascino fuori dalla stanza.
È o non è il nostro turno di ronda per i corridoi?
Il Re dei Grifoni, però, rimane a bocca aperta.
<< Ci vediamo dopo. Adesso dobbiamo fare la ronda. Ci vediamo in Sala Comune! >>
E mi chiudo la porta alle spalle, alzando il passo e allontanandomi sempre di più dalla stanza.
O meglio, facendo allontanare sempre di più il Principe delle Serpi dal Re dei Grifoni.
<< Lasciami, Mezzosangue! Così mi inquini! >>
Non me lo faccio ripetere due volte.
Dio, quanto è odioso!
Come fa Kiki a sopportarlo?
E a sentirne la mancanza anche!
<< Inquini! Che stronzata! >>
Camminiamo per un po’ in silenzio, quando, arrivati al sesto piano, da di nuovo aria a quella boccaccia.
<< Non avevi nessun diritto di fermarmi, prima. Avresti dovuto lasciare che uccidessi il tuo ragazzo in modo lento e crudele… >>
Continua ad insultarlo, ma non lo ascolto più.
Il TUO ragazzo?
È così che l’ha chiamato?
Oddio!
Piano piano, la consapevolezza di ciò che è successo si fa strada in me…
Dio…io ed Harry ci siamo baciati!
Io ed Harry ci siamo baciati!
Io ed Harry ci siamo baciati!
Io ed Harry ci siamo baciati!
Io ed Harry ci siamo baciati!
Le labbra mi si allargano inconsciamente in un sorriso.
Un grande sorriso.
<< Mezzosangue…che cazzo ti ridi? >>
<< Niente, Malfoy. Sono cose che non puoi capire… >>
<< Se, come no. L’hai data allo Sfregiato…. >> fa una faccia schifata, per poi aggiungere con finto entusiasmo: << Che bello! >>
<< Insomma…ma per te tutto ruota intorno al sesso? >>
Svoltiamo un angolo, sgamando due ragazzini a fumare.
La sigaretta di uno era quasi finita, ed io la faccio Evanescere, mentre lui afferra quella dell’altro ragazzo, gli toglie qualche punto, soltanto perchè non sono Serpeverde, e si allontana con la sigaretta appena confiscata tra le labbra.
Allontanataci dai ragazzini, risponde alla mia provocazione.
<< Comunque, Granger. Non è vero che per me tutto ruota intorno al sesso…anzi si. Tutto è un satellite di me stesso e del mio piacere personale. >>
<< Non ti credo. >>
Si ferma di botto, facendo un ultimo tiro alla sigaretta e facendo Evanescere la cicca arancione.
<< Come Granger? Non pensi più che io sia…aspetta…come mi definivi? >>
<< Un lussurioso maiale bastardo? >> lo aiuto.
Ghigna.
<< Esattamente. >>
Infatti l’ho sempre creduto, e continuo a farlo.
Non sarà mai una brava persona, degna della mia stima, ma la storia con Kiki mi ha fatto venire qualche dubbio sul cuore di pietra della Serpe.
Forse, anche il suo batte per qualcosa che non sia se stesso.
<< Credo di conoscere qualcosa a cui tieni più del tuo piacere personale. Ed ha occhi verdi e una cicatrice sulla fronte. >>
Fa finta di vomitare, e mi guarda disgustato.
<< Dio, Mezzosangue! Lo Sfregiato puoi tenertelo! >>
<< Fai finta di non capire… >> sorrido << …ma tra poco tempo ti accorgerai di quanto tu stia sbagliando. >>
Il ghigno sicuro e strafottente che esibiva prima, si affievolisce in un’espressione molto seria.
I giochi sono finiti, si passa ad argomenti più profondi.
<< E dimmi Granger…cosa può insegnare una sporca Mezzosangue come te ad un Purosangue aristocratico come me, di grazia? >>
Siamo ancora fermi nel corridoio.
Ed intorno a noi è calato uno strano silenzio.
La gente che passa e ci vede insieme non si stupisce più di tanto.
Doveri di Caposcuola, no?
Ma se sentissero di cosa stiamo parlando…
<< A dare ascolto, per una volta, a quell’organo che ti batte nella Cassa Toracica, e non alle manie di potenza di tuo padre. Sarò anche una Mezzosangue, ma non mi faccio sfuggire la persona che amo, per delle stupide convinzioni familiari… >>
<< “Amo” Granger? Chi ti dice che io sia innamorato della tua amichetta? E poi il problema non sono solamente “stupide convinzioni familiari”, come le chiami tu. C’è in ballo molto di più. >>
Adesso è il mio turno di sorridere.
<< Oh, certo. A te manca solo il sesso, con Kim, giusto? Sai, è normale irrigidirsi, tremare e innervosirsi, al solo pronunciare il nome dell’altro, quando è solo sesso. Immagino cosa possa succeder quando ci si innamora sul serio… >> rispondo, piena di pungente sarcasmo.
<< E allora, dimmi Mezzosangue, come mi consigli di comportarmi? >> domanda sarcastico, già sapendo che qualsiasi cosa gli dirò non la farà.
Peggio per lui, io lo sto avvertendo.
Kiki soffre, e lui anche.
Anche se, da un lato, molto piccolo però, lo capisco.
Se dovesse scegliere Kim si ritroverebbe a combattere contro i suoi genitori…e non sarebbe una bella passeggiata per lui.
Anche se nemmeno la scelta che ha fatto, tagliare i ponti con Kiki mentre aspetta che qualche Mangiamorte lo venga a prendere e lo porti con se, gli fa molto bene.
<< Non ti interessa affatto Kiki? Vuoi essere un Mangiamorte? Sei d’accordo con le loro idee e con i loro metodi? Vuoi vendicarti per la morte di Voldemort? Benissimo, stai facendo la scelta giusta. Ma se così non fosse…bè cambia direzione perché stai sbagliando. Sbagliando di grosso. >>
Non risponde.


7 Gennaio

NUOVI AMORI E NUOVI ARRIVI

Gente, sedetevi.
C’è una bella novità.
Anzi due.
Magari una vi farà meno piacere della prima.
Il nostro algido Re Grifondoro, ho trovato una bella e prestante Regina con cui condividere i suoi giorni, e certamente anche le sue lenzuola.
Chi è la Prescelta?
E non centra niente con Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato.
Vediamo se indovinate.
Bella, intelligente, coraggiosa, Grifondoro, migliore amica storica del nostro Eroe.
Si, parlo di Hermione Granger.
Quanti di voi avevano sospettato che ta i due ci fosse del tenero, in questi anni?
E quante volte si erano dovuti rimangiare i loro pensieri?
Penso tante.
E il colpo decisivo, quello che ha fatto togliere a tutti dalla testa la possibilità di vederli insieme, l’abbiamo avuto quando entrambi si sono messi con i loro migliori amici.
Harry Potter & Ginny Weasley.
Hermione Granger & Ronald Weasley.
Ma adesso le cose sono un po’ cambiate.
La piccola Weasley è appena uscita da una relazione con il nostro Terry Steeval, e mentre lei attualmente è felicemente single, il suo ex si è subito consolato con la bellissima Cho Chang.
Il nostro “The King” Weasley, invece è attualmente impegnato in una complicata relazione con Lavanda Brown, ma voci di corridoio affermano che presto la loro storia farà una brutta fine.
Una bel cuoricino palpitante invece, con la nostra nuova coppia Harry-Hermione, sorpresi a baciarsi appassionatamente nella Sala dei Capiscuola, da Draco Malfoy in persona.
Inutile dire che il nostro bellissimo Principe Serpeverde stava per fare a pugni con il nostro altrettanto bello Re Grifondoro.
Ma non è certamente questa una notizia eclatante.
Ormai siamo abituati al loro odio.
E nemmeno la discussione tra la Granger e Malfoy nel loro turno di ronda stupisce più di tanto.
Un dubbio però mi sorge in un’altra discussione del Principe super sexy.
Con un’altra Grifondoro.
Kimberly Potter.
Siete stati visti, cari miei, litigare in mezzo al corridoio.
Non ci sarebbe niente di strano, se non fosse per la vostra scomparsa in una classe deserta, accuratamente sigillata.
Dopo poco i due ne escono in momenti diversi, con l’aria di chi ha voglia di uccidere.
Cosa sarà successo nell’aula?
Sesso sfrenato, e litigio, o litigio e basta?
A voi, miei cari lettori, l’ardua sentenza.
Ma se molti ragazzi piangono la scomparsa sulla piazza della nostra Hermione, adesso cercate di farvi forza, perché tra le nostre mura arriva una nuova studentessa.
Avete capito bene.
Volete sapere il suo nome?
Astoria.
Greengrass.
E, si, è la sorella della bella ed eterea Principessa Serpeverde.
A quanto pare, dopo anni trascorsi in Italia, ecco che la famiglia Greengrass decide di trasferirsi nuovamente in Inghilterra per affari, dove hanno vissuto i primi undici anni di vita della bella Daphne che, però, non ha poi voluto cambiare Scuola, lasciando sola la sorellina al suo primo anno da Strega, non ad Hogwarts ma nell’ “Accademia delle Belle Arti Magiche” in Italia.
Siete impazienti di vedere come sarà la nostra nuova arrivata del sesto anno?
Non dovere aspettare molto.
Solo fino a stasera, quando ci sarà la Cerimonia dello Smistamento e di Accoglienza.
Capito, maschietti?
Chiuse le gambe di Hermione Granger, per chiunque che non fosse Harry Potter, potreste provare ad aprire quelle della nuova Astoria.
E quindi è con queste due nuove notizie, e con il dubbio di una scopata segreta tra Draco Malfoy e Kimberly Potter, che, mie cari lettori, vi lascio ad una delle ultime mattine libere dalle lezioni.
Buona colazione.
Spero non abbiate sputano nel piatto alle notizie succulente che vi ho confidato.

P.S. Allegato ad “Hogwarts, Dietro le Quinte”, la pagina 5 di Strega Moderna. Leggete il servizio.


Kimberly Potter non aveva mai odiato seriamente la Ragazza del Giornale.
L’aveva sempre trovata irritante, fastidiosa, pettegola, inutile, stupida.
Ma l’odio…no, non l’aveva mai provato nei suoi confronti.
Non prima di adesso.
Erano tutti nella Stanza delle Necessità.
E con tutti si intendono i 10 poveri organizzatori della Serata di Gala.
Avevano trovato l’articolo sotto la solita pila di fogli per appunti che appare sul tavolo.
E Nott aveva iniziato a leggere ad alta voce.
Minuti pessimi per la povera Kim, quelli in cui il suo litigio con Malfoy era stato sputtanato a tutta la Scuola.
Ma ancor di più, sono tragici questi momenti correnti, in cui la Serpe estrae da dietro la copertina le pagine di Strega Moderna interessanti.
Ovvero quelle del servizio che lei ed Harry fecero vicino Natale, per quella scommessa del cazzo persa.
Nott, ridendo, inizia a sfogliare le pagine, sino ad arrivare ad una foto fighissima di Harry, con le sue amate Vans, una maglietta dell’Hard Rock Las Vegas, dei jeans stretti e a vita bassissima, ed una kefiah intonata alle scarpe intorno al collo.
Le foto pubblicate su questo giornale sono due.
Una per Harry ed una per Kim.
E, quando Nott volta la pagina, passando al servizio della Grifona, quasi si strozza con la saliva.
È sexy.
Incredibilmente sexy.
<< Dio, Potter! Come…questa foto….tu…. >> farfuglia.
Con la Bacchetta, Zabini Appella a sé la foto che ha tanto sconcertato il suo amico.
La studia per bene.
Sorride.
Fa un fischio.
Ma non dice niente.
Non può insultare, perché la foto non ha difetti.
E non può fare complimenti, non sarebbe nel suo stile.
Perciò la lancia a Malfoy.
Anche lui la studia per bene.
Ma non fa un cenno.
Per poi lanciarla sul tavolo, e dire:
<< Allora…dicevamo? Il cibo… >>
Harry Potter, da sotto il tavolo, stringe forte la mano di sua sorella, che, ovviamente non lo da a vedere, ma ci resta molto male alla reazione di Malfoy.
Anzi…non sa se può parlare di reazione, dato che è rimasto impassibile.
Iniziano a fare una lista di cose che potrebbero servire, ovviamente non senza litigare.
Ma almeno non si picchiano.
Nelle varie pause sigarette, tutti e 8 hanno modo di chiedersi ancora una volta il motivo del rapporto di rispetto civile tra Harry e Daphne, che iniziano a parlare dell’arrivo a sorpresa della sorella della ragazza.
Tutti rimangono a bocca aperta, anche se due di loro un po’ meno, impegnati come sono ad ardere del desiderio dell’altro, e mandarsi occhiate clandestine.
Ovviamente si tratta di Kim e Draco.
Ma, se tutti i presenti si accorgono dei loro sguardi incandescenti, nessuno nota le dita lunghe e bianche di Draco Malfoy afferrare un foglio dal tavolo, ed infilarlo in tasca al termine della Riunione.
Si danno appuntamento nel pomeriggio, vogliosi come sono di terminare al più presto il loro incarico per tornare a doversi sopportare solo poche per al giorno.
E nessuno nota cosa c’è nella tasca del mantello del Principe delle Serpi.
Volete saperlo?
Eccovi accontentati:
http://img6.imageshack.us/img6/48/immagine3nox.jpg



Dio!
Come si permette quella stronza della Ragazza del Giornale di sputtanare tutti i cazzi miei al Mondo intero?!
Io, una delle persone più orgogliose che Dio abbia mai mandato sulla Terra, sto soffrendo come una pazza, per l’ultima persona che meriterebbe tutto ciò persino da una formica, e lei cosa fa?
Insinua nella mente di tutti il dubbio di una relazione segreta fra me e questa persona!
Che poi sarebbe Malfoy…
Una cosa utile, però, l’ha sputtanata: l’arrivo della sorella della Greengrass.
Siamo tutti in Sala Grande, seduti ai nostri soliti tavoli, mentre, morendo di fame, aspettiamo l’arrivo della tanto chiacchierata nelle ultime ore, Astoria Greengrass.
Verrà Smistata e presentata a tutta la Scuola, prima di cenare per la prima volta con i suoi Compagni di Casa.
Inutile dire che sarà una Serpeverde.
Istintivamente mi giro verso il tavolo dei Verde-Argento, e lo cerco con lo sguardo.
Lo trovo quasi subito…come si fa a non notare la sua sensualità, anche se si trova in mezzo a tanta gente?
Sta parlando con la Greengrass.
E, quando ghigna, mi devo mantenere al tavolo per non svenire.

Mi manca da morire….Santo Dio!

Scuoto la testa, ignorando gli occhi pizzicanti, mi giro e sorrido al viso incoraggiante di Kevin.
Mi stringe la mano.
Proprio nell’istante in cui le porte della Sala Grande si spalancano.
Entra Gazza, seguito dalla Kensington.
Il primo porta con se uno sgabello, sempre il solito.
La seconda ha, tra le braccia, il Cappello Parlante.
E dietro….eccola.
Astoria è molto simile alla sorella.
Molti lineamenti del viso sono gli stessi.
I capelli hanno lo stesso colore biondo dorato, scintillanti di una luce propria.
Ma alla piccola Greengrass arrivano alle spalle, mentre a Daphne quasi al sedere.
Una cosa che le differenzia sono gli occhi.
La Principessa Serpeverde ha gli occhi verde chiaro.
Astoria Greengrass vanta delle iridi color ghiaccio.
Si…ghiaccio.
Non sono banalmente azzurre….no.
Ghiaccio.
Ha il portamento e l’eleganza della sorella, ma è un po’ più bassa ed ha un fisico già abbastanza adulto, con i fianchi accentuati, la pancia piatta, anche se il seno è ancora un po’ acerbo.
Vista la bava che esce a molti ragazzi, possiamo affermare con certezza che è bella.
Bellissima.
Ma la cosa che più mi ferisce, non è la conclusione a cui sono appena arrivata.
Ma il fatto che, dal suo sguardo interessato, anche Malfoy la pensa allo stesso modo.
Rassegnati, Kiki.
Non siete mai stai insieme, tanto meno adesso.
Non hai diritti o pretese su di lui.
Non è tuo.
Prima o poi si legherà ad una ragazza….e quella non sarai tu.
Né ora, né mai.

Astoria Greengrass, 16 anni, Serpeverde.
Cosa vi avevo detto?

<< Ragazzi miei! Benvenuti! Accomodatevi, prego! Mancavate solo voi! >>
Leccaculo come sempre, Lumacorno ci fa cortesemente e con molto entusiasmo entrare nel suo ufficio, che, come al solito è stato opportunamente allargato e addobbato a festa per il solito festino del Lumaclub.
Per festeggiare l’entrata a fare parte della sua Casa della nuova studentessa, il professore ci ha acchiappati tutti dopo cena e ci ha invitati al suo festino.
Inutili sono state le scuse tipo, “All’ultimo momento?! Non possiamo!” “Dopo cena? È troppo tardi!” “Per un suo festino non mi basta solo una mezz’ora per preparami!”.
E così…eccoci qui.
Lumacorno aveva richiesto un abbigliamento semi-formale…
Ecco perché indosso il vestito rosso che comprammo ad Hogsmeade quando…quando anche Malfoy venne con noi.
Mentre Hermione, per mia richiesta, mi alzava la lampo di dietro, la sensazione di pura estasi che mi colpì quando lui fece lo stesso gesto, fuori dal camerino, si riaffacciò nella mia mente, facendo male da morire.
Sorrido educatamente al professore, mentre mi guardo intorno con lo sguardo.
Molti divanetti in pelle di drago 100% sono posizionati per la stanza, con numerosi pouf e poltrone.
I tavoli sono pieni di cose da mangiare e da bere, e numerosi elfi domestici corrono come trottole per la stanza, cosa che da molto fastidio ad Hermione.
Mano a mano con Harry, la mia migliore amica sfoggia un bellissimo abito nero, con le bretelle e non molto scollato, nella sua forma triangolare sul seno.
Non è nemmeno molto corto, ma lascia l’effetto vedo-non vedo che fa tanto impazzire mio fratello.
Un po’ meno casto il vestito di Ginny, un po’ più corto del mio, ed abbastanza scollato sul davanti.
È verde.
Ron le ha rotto le palle tutto il tragitto, perché “Il colore ricorda quella fogna del cazzo di Serpeverde!”.
Il rosso era già molto incazzato per la lite con Lavanda, che si era impuntata di voler venire, senza accettare ragione.
Ron ha provato a spiegarle che non dipendeva da lui, che era un festino del Lumaclub, e che non voleva essere rotto i coglioni per una festa alla quale non sarebbe voluto nemmeno andare.
E quando lei ha iniziato ad alzare la voce, Ron l’ha mandata a fare in culo, e ci ha raggiunti.
Ma, certamente, quella che vuole partecipare meno a questo “Benvenuto”, sono io.
Perché?
Semplice.
Non ho voglia di vedere Malfoy, più del dovuto.
Oddio, non è proprio esatto.
Quando non lo vedo, mi manca.
Ma quando lo vedo fa ancora più male.
Perché è davvero frustrante averlo a pochi centimetri da me, e sentirmi ignorata, mentre magari punta già qualche altra donzella.
Lumacorno, dopo aver fatto i complimenti a noi donne, per la nostra “Bellezza struggente”, si dirige verso qualche suo amico pezzo grosso, lasciandoci in pace, finalmente.
Mentre Harry ed Hermione si dirigono verso il bar, e Ginny va salutare una ragazza del suo anno, io e Ron iniziamo a parlare di Lavanda, e se, secondo me, dovrebbe lasciarla.
Ma non facciamo in tempo ad arrivare una conclusione, che Lumacorno apre le danze, e la musica distrae le nostre riflessioni.
La nuova coppia, ossia mio fratello e la mia migliore amica, subito si trascinano in una sensuale danza, ma non troppo, considerato l’ambiente, e Ron mi propone di farli compagnia, ma mi rifiuto.
Non sono dell’umore giusto.
Dopo tante insistenze, decide di domandare a sua sorella, mentre io sorrido, vedendo l’imbranataggine di Ron nel ballo.
Ma non resto sola per molto.
<< Ciao. Tu sei Kimberly Potter, vero? >>
Mi giro, per vedere chi mi abbia rivolta la parola.
E resto stupita nel trovarmi di fronte Astoria Greengrass, bellissima nel vestito bianco, super scollato, e più bassa di me solo di poco, nonostante i tacchi di entrambe.
<< Si, sono io. Astoria, no? >>
Annuisce, e ci stringiamo formalmente la mano.
<< Ho sentito molto parlare di te. >> mi dice.
<< Già. Immagino. Purtroppo. >>
<< Come mai? Non ti piace essere famosa? >>
È stupita, come se le avessero appena detto che Voldemort non era vergine.
<< Affatto. >>
Alza le spalle, sempre più sorpresa.
È una Serpeverde, da oggi, e devo ricordarmi quanto le Serpi amino stare al centro dell’attenzione.
Per uno di loro avere la mia fama sarebbe una grande fortuna…magari, però, acquistata in modo diverso.
<< Sei strana… >> commenta.
Grazie mille.
Gentile come solo una Serpeverde sa essere.
<< Me lo dicono in molti. >> rispondo, a metà tra il divertito e l’irritato.
Resta un attimo in silenzio, pensierosa, prima di incalzare con le domande.
<< Un momento. Tu sei Purosangue, vero? >>
Tipico.
Questa fissazione per il sangue, Puro o meno, è davvero da Serpe.
Un’altra persona con cui litigherò molto spesso su questo argomento.
<< Mio padre era Purosangue. Mia madre era una Nata Babbana. Ma penso che queste cose non siano affatto importanti. La mia migliore amica è una Mezzosangue, ed è la strega più brillante della Scuola. >>
Fa una smorfia, per niente convinta, e sta per ribattere, ma le sue parole vengono interrotte da una voce alle sue spalle.
Il Principe delle Serpi si avvicina lentamente alla nuova arrivata, le piazza un braccio intorno alle spalle, e ghigna, sempre, però, fissandomi negli occhi con insistenza.
Il cuore mi fa un balzo nel petto, e le viscere prendono a ballare la conga, mentre i battiti aumentano notevolmente.
Mi sento il cuore in gola, ma la mia faccia, dall’esterno non è che una smorfia infastidita.
Credo.
<< Astoria, Astoria, Astoria…Prima regola di un Serpeverde: Mai fraternizzare con un Grifondoro. Soprattutto con la loro Regina. >>
La bionda fa un’espressione pensierosa.
<< Grifondoro? Aspetta…sarebbe la…ehm…Casa? Rivale? >>
<< Esattamente… >> continua lui. Il suo sguardo si fa più intenso << …Stà alla larga dai Grifondoro! >>
Ghigno.
Adesso è il mio turno.
<< Già, Malfoy. Serpi e Grifoni non devono mai incontrarsi, né relazionarsi. >>
Sarcasmo.
<< Per la prima volta devo darti ragione, Potter. Verde e Rosso non sono colori che si…uniscono. >>
Volete sapere se c’è un doppio senso erotico?
Si, assolutamente.
Lo si nota dalla sua espressione maliziosa e provocatoria, mentre la piccola Greengrass sposta lo sguardo da me a lui senza capire molto.
Il mio sguardo, dove corre?
Dai suoi spietati occhi argento, al suo fottutissimo braccio intorno alle spalle della ragazza.
Se non lo toglie, giuro che glielo taglio.
<< Non ne verrebbe fuori niente di buono, nell’unione tra Rosso e Verde. Il leone e il serpente sono incompatibili per natura, no? >> ribatto.
<< Certamente. Un rapporto sessuale tra questi animali completamente diversi sarebbe una scena assurda. >>
Sto per continuare questo dialogo delirante, quando Astoria ci interrompe.
<< Insomma…che state dicendo? >>
<< Lasciali stare, Astoria. Non si capiscono nemmeno loro! >>
Signori e signori…..ecco a voi Theodore Nott, seguito dalla coppia più duratura, al momento, oltre ogni previsione Blaise Zabini & Daphne Greengrass.
<< Vostra Altezza!... >> mi saluta Zabini << …come mai non si è buttata nelle danze? >>
Alzo le spalle, sorridendo.
Con fatica, lo devo ammettere.
Perché sento gli occhi di Draco Malfoy percorrermi tutto il corpo, facendomi tremare.
<< Non era serata… >>
<< Ehm, ragazzi…. >> ci interrompe Astoria << …quel ragazzo bruno, con la maglietta blu…sarebbe anche lui uno da cui stare alla larga? >>
Seguo con lo sguardo; la direzione del dito della nuova Serpe e ….
Scoppio a ridere.
Appena anche gli altri capiscono a chi la ragazza di riferisce, la Greengrass mi fa compagnie nelle risa, e i Serpeverde si innervosiscono.
<< E no! Lui, no, per favore! >> dice Nott.
<< Quello è il primo da cui devi stare lontana! >> Zabini.
<< Per favore, lo Sfregiato no! >> Malfoy.
Astoria fa una faccia delusa e confusa allo stesso tempo.
Quando smetto di ridere, cerco di farle capire qualcosa.
<< Mi spiace, ma credo che quel ragazzo sia già fidanzato! >>
<< Davvero? Lo conosci? Come si chiama? >>
Interrompo Nott, che stava già per ripetere il solito monologo “E’-Un-Grifondoro-Stanne-Lontana!
<< Si, lo conosco. Si chiama Harry Potter, ed è mio fratello. Non solo è un Grifondoro convinto, ma ogni volta che si incrociano nei corridoi con i tuoi compagni di Casa qui presenti fanno a botte ed è completamente impazzito per Hermione Granger, mia migliore amica. >>
<< Insomma, Astoria…. >> conclude Nott << …toglietelo dalla testa! >>
<< E poi… >>
Di nuovo sento lo sguardo di Malfoy fisso nel mio, mentre parla << …i Serpeverde non ti bastano, piccola Greengrass? >>
Lei sorride, memore, certamente, di qualche bel ragazzo adocchiato nella loro Sala Comune.
Effettivamente, la Casata di Salazar vanta della gente dalle bellissimi fattezze.
Il loro Principe ne è un ottimo esempio.
<< Oh, si… >> confermo io << …le Serpi sanno essere molto affascinanti. Ma attenta, ragazzina. Possono avvelenarti. >>
Prima di lanciare un ultimo sguardo di risentimento a Malfoy e raggiungere i Cacciatori al centro della pista.

Ha messo il vestito.
Ha messo quel fottutissimo vestito!
Quello che comprò ad Hogsmeade, quando costrinse anche me ad accompagnarla.
Oddio…non è che mi costrinse.
Diciamo che io accettai di farle quel “Favore”, ricattandola…
Vabbè, dettagli.
Fatto sta che l’ha messo.
Per la prima volta l’ha indossato.
La fascia dorata sotto il seno, la giusta lunghezza, il passionale colore rosso, l’aderenza al suo corpo perfetto.
È proprio lui.
Sicuramente pensa che non me lo ricordi.
Ma si sbaglia.
Io ricordo tutto.
La vedo ballare in modo spento con Lenticchia, mentre il pezzente le mette le mani intorno alla vita.
Ma come si permette?!
Brutto verme senza palle….se non abbassa subito quelle sudice mani da lei, giuro che lo Schianto.
<< Draco. >>
Sento che sta per arrivare una delle sue solite perle di saggezza.
<< Daphne. E Blaise? >>
<< A prendere qualcosa da bere….comunque ti consiglio di smettere si fissare Kim. Harry ti sta incenerendo con lo sguardo. >>
A malincuore sposto gli occhi dal sensuale corpo della Potter, e noto che, effettivamente, lo Sfregiato mi sta guardando male.
Ma chi se ne fotte?
E torno a guardargli la sorellina.
<< Si può sapere come mai chiami quel coglione per nome? Insomma…Harry! Che schifo! >>
<< Siete ripetitivi, tutti quanti però! Lo faccio e basta! >>
Alzo le spalle.
Non è che mi interessi più di tanto.
<< Allora. Quando la smetterai di fare l’idiota, e te l’andrai a riprendere? >>
Ecco lo sapevo.
Sapevo che doveva mettere il dito nella piaga.
<< Daphne, mi sembra di avertelo già detto. Non posso e basta. Tra qualche giorno certamente troverete il mio letto vuoto. Devo andare. Mio padre mi verrà a prendere. >>
<< Lo so. So tutto. Ma adesso, la questione è: Vuoi essere un Mangiamorte? >>
La conosce già la risposta.
Ma la vuole sentire fuoriuscire dalla mia bocca.
<< Lo sai. >>
<< Certo che lo so. Ma voglio sentirtela dire. >>
<< Smettila con questi giochetti, per favore! >>
<< Rispondimi sinceramente, e la smetto! >>
<< E va bene. No. No che non voglio essere un Mangiamorte, e nemmeno Theo, se è per questo. Ma tutti e due non abbiamo scelta. >>
Non fa in tempo a rispondermi, che arriva Lumacorno a rompere i coglioni.
Si congratula con Daphne per la sua eleganza, e per la bellissima sorella che ha, e con me, per non so cosa.
Non lo sto molto a sentire, troppo occupato come sono a studiare la Potter che esce furtivamente sul balconcino di Lumacorno.
Si muove sinuosa tra la gente, come se fosse fatta d’aria, facendosi largo tra gli invitati con le movenze sensuali di una pantera.
L’ho sempre detto…altro che leonessa…
I capelli ondeggiano setosi,quando si gira per fare un sorriso di saluto ad un ragazzo Corvonero.
Che sorriso falso, bambolina…
Questo tipo ti ferma a parlare, e tu, educatamente cerchi di ascoltarlo.
Ma si vede che non vedi l’ora di andartene.
O almeno, lo vedo io.
Come vedo quanto sia povera di vera allegria la risata che dedichi a questo tipo, come vedo la tua irritazione crescere nel modo in cui ti tocchi i capelli, come vedo la tristezza, anche nel tuo sorriso più grande.
E più falso.
Che cosa è successo ai tuoi sorrisi, bambolina?
È stata forse colpa mia?
Troppo arrogante, anche per il Principe delle Serpi, arrivare a pensarlo.
Il ragazzo, il brunetto, si avvicina a te, e vi salutate con i formali due baci sulle guance, prima di lasciarti continuare per il balconcino.
Noto anche uno sbuffo di sollievo, come se dicessi “finalmente”.
Continui la tua piccola sfilata, facendo girare molte teste al tuo passaggio, fino a che non sparisci dietro le verdi tende di Lumacorno.
Sei uscita per una bella sigaretta solitaria, vero bambolina?
Stai fumando più del solito ultimamente?
<< Ragazzi,io mi butto. Con Donald, dice che sono solo amici, e, adesso che è ufficialmente single non me la posso lasciar scappare! >>
<< E allora muoviti! Sono secoli che le vai dietro. Però facci piano. La Potter non è certo una ragazza facile. >>
<< Già, amico. Sarà sicuramente un osso duro! >>
Le mie orecchie vengono attirate da un discorso di un gruppo di ragazzi, vicino a noi.
Uno di loro ha lo sguardo fisso sul punto dove, poco prima, lei è sparita.
Risucchiata dal verde caldo delle tende, e dal fumo di una sigaretta certa.
Comunque, ciò che dicono questi ragazzi non mi piace.
Non mi piace per niente.
E continuano.
<< Dio Santo! Ma ve la immaginate nuda? Sarebbe uno spettacolo! >>
<< Ovvio che me la immagino…quella ragazza a gambe aperte me la sogno tutte le notti. Adesso, poi, che la Granger si è fidanzata… le gnocche sul mercato diminuiscono. >>
<< Okay, adesso basta spararvi seghe mentali. Che faccio, ci vado o no? >>
E di nuovo il ragazzo  che ha parlato all’inizio.
Adesso che mi sporgo un po’ più a destra, lo riconosco.
È un Tassorosso del nostro stesso anno.
Non so come si chiama.
Non è abbastanza importante perché un tipo come me ne conosca il nome.
Ha dei capelli amorfi, sul bronzeo, un corpo asciutto, un viso da bamboccio, e degli occhi iniettati di sesso.
Daphne dice che non è male, ma, soprattutto adesso, non posso essere d’accordo con lei.
È un semplice essere inetto, che si illude di poter conquistare una mia proprietà.
Cosa vorresti fare, bamboccio?
Metterti contro il Principe delle Serpi?
Senza salutare o scusarmi con Lumacorno, mi allontano dal mio Professore, sentendomi finalmente libero dal suo chiacchiericcio lusinghiero e fastidioso.
Mi avvicino lentamente al gruppo di vermi arrapati, e li supero.
Nel farlo, c’è uno scambio di sguardi tra me e il Tassorosso.
Ed io lo guardo con talmente tanta rabbia, che il ragazzo fa un passo indietro istintivamente.
Non mi servono parole o Incantesimi, o addirittura una rissa per fargli capire che deve stare alla larga da quella ragazza.
Lo incenerisco con lo sguardo.
E basta.
Punto.
Per poi lasciarmi la sua faccia dubbiosa e timorosa alle spalle, e dirigermi verso il balconcino di Lumacorno.

<< This time, This place, Misused, Mistakes. Too long, Too late… >>
Se c’è una cosa che mi rilassa più di una cioccolata calda nel mio divanetto preferito, è cantare con la mia dannosa sigaretta tra le labbra.
So perfettamente che Lumacorno, o qualcun altro potrebbe uscire in qualsiasi momento e sgamarmi, ma non me ne preoccupo più di tanto.
Sono la nuova Eroina, no?
Chi si permetterebbe di denunciarmi alla Preside, per essere andata contro il regolamento scolastico?
E poi…alla fine chi se ne fotte?
<< Who was I to make you wait?  Just one chance, Just one breath… >>
Io continuo a cantare.
Questa canzone mi ronza nella mente da qualche giorno, ormai.
Forse perché descrive molto bene come mi sento.
Il titolo, “Far Away”, è perfetto per la mia patetica fine.
“Lontani”.
Quale aggettivo ci descrive meglio?
<< Just in case there's just one left'. Cause you know, you know, you know.. >>
Faccio un altro tiro alla Lucky Strike, ed osservo il fumo disperdersi piano piano nell’aria.
Per lui, sono stata come questa sigaretta?
Una volta finita, una volta che il fumo ti ha dato il piacere che cercavi, si lascia che questo si disperda nell’aria, e, alla fine, ciò che resta del tuo piccolo peccato, si lascia cadere e pestare con le scarpe.
È questo che lui ha fatto con me?
Sono stata la sua sigaretta?
No…perché anche quella, ti lascia una traccia indelebile dentro di te.
Il segno del fumo rimarrà per sempre nei tuoi polmoni.
Mentre io…bè non gli ho lasciato nessun segno.
Nessun ricordo che conserverà per sempre.
Solo un altro nome sulla lista delle sue puttane.
Non sono arrivata nemmeno al livello di una sigaretta per lui…
<< That I love you. I have loved you all along. And I miss you… >>
“…Che ti amo. Ti ho amato tutto il tempo. E mi manchi...”.
Ecco ciò che dice la canzone.
Parla di sbagli, di allontanamento tra due persone.
Parla del dolore del cantante, a cui manca la sua amante.
Che fine ha fatto, lei?
È andata via.
Far away. Lontani.
Chi era lui per farla aspettare?
E adesso gli manca il respiro.
Dice che affronterebbe l’inferno solo per poter stringere la sua mano.
Dice che le darebbe tutto, se avesse un’altra opportunità.
Ma poi la canzone si conclude.
Si conclude con un bel finale.
Lui la perdona, lei torna.
Lui riprende a respirare, e lei non va più via da lui.
E vissero per sempre felici e contenti.
Ma il finale perfetto non esiste.
Il “Vissero per sempre felici e contenti” è una cazzata inventata da qualche stronzo per farci credere nell’amore eterno già da bambini.
Per farci aspettare il Principe Azzurro, noi povere bambine, illuse che un giorno quello arriverà sul suo cavallo bianco e ci porterà nel suo castello incantato.
E noi saremo Principesse.
Con la corona, una vita perfetta, l’amore della tua vita, e tanti bei vestiti.
Cazzate…
Posso raccontarvela io una favola?
Una bella, per quanto breve?
Eccovi accontentate:
C’era una volta una ragazza che chiese al suo ragazzo di sposarla.
Lui le disse di no.
E fu così che la ragazza passò il resto della sua vita senza dover cucinare, lavare, uscendo, scopando, e sperperando tutti i soldi come cazzo voleva lei.
Fine.
Bella, no?
Solo che mai nessuna ce l’ha mai raccontata, da piccole, e noi siamo cresciute attendendo sto cazzo di Principe Azzurro, che non è mai esistito, non esisteste e mai esisterà.
E allora perché le donne devono fissarsi con un solo uomo, che magari nemmeno le caca, soffrendo come mai nella vita, e perdendo una vita perfetta senza uomini tra le palle?
Perché siamo masochiste.
Però, pur continuando a fare questi ragionamenti, il dolore al petto non si placa, gli occhi non la smettono di pizzicare, e il respiro non vuole saperne di regolarizzarsi.
<< … Been far away for far too long. I keep dreaming you'll be with me, and you'll never go… >>
Faccio un ultimo tiro alla sigaretta prima di buttarla.
Non mi ha calmata.
Non mi ha calmata per niente.
L’immagine di Malfoy che abbraccia la piccola Greengrass, mentre stava parlando con me, non vuole andar via.
Il suo sguardo interessato quando lei ha messo piede in Sala Grande non la smette di tormentarmi.
Ma, alla fine, cosa pretendo?
So perfettamente come andranno le cose.
Tra poco i Mangiamorte verranno a prenderlo, magari portando con loro anche Nott.
Io non lo vedrò mai più, a parte quando ci ritroveremo in Battaglia.
Alla fine, se vinceremo noi, sarà arrestato, ma verrà scagionato dopo aver pagato qualcuno e con la scusa di esser stato costretto a diventare un Mangiamorte, anche stavolta.
Si sposerà con una bellissima donna ricca ed importante, magari la stessa Astoria, avranno un figlio, o magari due o tre, e moriranno vecchi, ricchi e potenti nella loro casa enorme.
Se invece la Guerra dovessero vincerla i Mangiamorte…bè sarebbe la stessa cosa, risparmiandogli il tempo della galera.
<< … Stop breathing if I don't see you anymore. >>
Ed io?
Che fine farò in tutto questo?
Bè  io Smetto di respirare se non ti rivedo ancora una volta, come dice la canzone.
Il mio futuro?
È la cosa che più mi spaventa.
Mi atterrisce.
Lui ha tutta una vita davanti, senza di me.
Io….non lo so.
Non so se continuerò a fare la Cacciatrice, dove andrò dopo Hogwarts, cosa farò, chi sposerò, se mi sposerò, se avrò figli…
Non so un cazzo.
Non so cosa voglio.
Al momento, invece?
Voglio Draco Malfoy.
Ma non potrò mai averlo.
Una delle poche certezze della mia vita.
L’unica che non avrei mai voluto.
Ma, all’improvviso, un piccolo applauso mi fa sobbalzare.
Porto velocemente un dito sotto l’occhio, per asciugare una piccola goccia che minacciava di scendere.
Oh, mannaggia! Piove?
Non mi volto a vedere chi è.
Non mi interesserebbe, tanto.
Harry balla con Herm, Ron e Ginny chiacchierano con dei Tassorosso… sarà certamente qualche rompi coglioni che vuole un autografo, un intervista, o magari anche una scopata.
Sono le uniche cose che ultimamente la gente vuole da me.
<< Complimenti, bambolina. Potrei sapere cosa cantavi? >>
Oddio!
Un balzo nel petto, al suono di quella voce.
I battiti aumentano il loro numero al secondo, e il respiro è più affannoso.
Devo stringere le mani al cornicione del balcone, per nasconder il loro tremore.
Mi sbagliavo…non è uno dei soliti rompi coglioni.
È Draco Malfoy.
Il mio peccato personale.
<< Niente che tu conosca, Malfoy. Canzone babbana. >>
Cerco di non far tremare anche la mia voce, oltre che la mano, e credo di riuscirci.
Mi è uscita sprezzante ed anche un po’ infastidita.
I due sentimenti che meno provo in questo momento.
Tanto, ultimamente, sono diventata brava a fingere.
Sorrido, ma vorrei essere triste.
Rido, ma vorrei piangere.
Lo evito, ma vorrei chiudermi con lui in una stanza per il resto delle vacanze.
Gli ho detto di non toccarmi mai più, ma vorrei che lo facesse con tutta me stessa.
Dico a tutti di stare bene, ma pochi sanno che mi sento una merda.
Insomma…sono una bugiarda.
Senza rispondermi, prende a camminare, finchè non si posiziona accanto a me, vicino al cornicione del balcone, ad una distanza di pura formalità, però.
E nonostante questo, la sua vicinanza mi provoca seri problemi di self-control.
Inutile elogiare il suo corpo…l’avrò fatto talmente tante volte che non vorrei sembrare ripetitiva, o un’arrapata mentale.
Anche se lo sono.
Tutt’e due.
Il silenzio che è calato tra di noi è talmente pesante, che mi decido a parlare.
<< Allora…cosa sei venuto a fare qui? >>
Si gira lentamente verso di me, e punta i suoi occhi nei miei in modo talmente sensuale che sto per svenire.
<< La mia intenzione era quelle di fregarti una sigaretta. >>
La delusione si fa strada dentro di me come veleno, bruciando da morire.
Per evitare che traspiri dalla mia voce, gli porgo il pacchetto senza parlare, né guardarlo negli occhi.
Le stelle mi piacciono di più.
Cazzata, ma sono più facili da affrontare.
Nel frattempo, Lui prende la sigaretta, l’accende, inizia a fumarla.
In silenzio.
E di nuovo mi sento schiacciata dal peso del silenzio.
Talmente forte che mi manca il respiro.
E dico la prima cosa che mi viene in mente.
O meglio, la prima cosa che mi viene in mente, e l’unica cosa che mi sarei dovuta risparmiare.
<< A quando la partenza? >>
Non appena la pronuncia dell’ultima sillaba prende consapevolezza dentro di me, vorrei sprofondare.
Che idiota che sono!
Come cazzo mi viene di chiedergli quando partirà per Mangiamortelandia?
Che cretina che sono…-.-
Mentre io mi insulto mentalmente in tutte le lingue che conosco, lui continua a fumare.
<< Non ne ho idea. >> sussurra.
Se mi vedessero gli Auror, parlare tranquillamente con un Mangiamorte della prossima volta che ci attaccheranno, senza legargli delle funi magiche ai polsi e sbatterlo in galera, credo che mi licenzierebbero.
So perfettamente di sbagliare, ma abbiamo stretto un patto con i Cacciatori.
Lasciarlo andare.
Lasciarlo scegliere.
Se davvero lo vuole, come io penso che sia, non gli impediremo di diventare una Mangiamorte.
E poi…non avrei la forza di combatterlo, ora come ora.
Ho troppa poca rabbia dentro, e troppi rimpianti e dolori, per trovare la forza di battermi con lui.
Eppure, pur sapendo tutto ciò, avrei sperato che la sua risposta fosse stata diversa.
“ Non parto, bambolina. Non divento un Mangiamorte, ho deciso.”
“Resto qui. Nessun cappuccio e nessuna Maschera.”
“Mai. Fanculo a mio padre.”
Sono una scema, una povera illusa e patetica.
Che cazzo continuo a sperare?
Cosa cazzo aspetto ancora?
Cretina!
Dio, che rabbia!
Ed è per colpa di quest’ultima che pronuncio la frase successiva, ancora più idiota della prima.
<< Immagino tu non veda l’ora! >>
Si volta di scatto verso di me, e mi guarda talmente irato, che un brivido mi percorre la schiena, e il mio spirito di sopravvivenza mi consiglia di mettere almeno 3 km tra me e quello sguardo.
Ma si sa, sono anni che non lo ascolto.
Continua a torturarmi con lo sguardo, prima di sussurrare, minaccioso come un serpente:
<< La smetti? Smettila di far finta di sapere tutto di me. Perché non sai un cazzo, anche se pensavo di no. >>
Mi lascia a bocca aperta.
Esattamente come ieri pomeriggio.

“…Dimmi, cosa c’è di imperfetto nella tua vita da Mangiamorte, adesso?”
“Se non l’hai capito, vuol dire che mi sbagliavo su di te. Sei come tutte le altre. Vaffanculo.”

Adesso sarei io dalla parte del torto?
Adesso sarei io quella a cui bisogna rimproverare qualcosa?
Eh no!
Cosa vuole, questo stronzo dalla sottoscritta?
<< E sentiamo, cos’è che non so? Che cosa non ho capito, da farmi essere come tutte le altre? Su cosa ti sbagliavi su di me? >>
Inizia ad innervosirsi anche lui.
Lo vedo dall’oscurarsi dei suoi occhi, e dal leggero tremore delle mani.
Getta giù la sigaretta con molta più forza del necessario, e fa per andarsene.
Mi da le spalle, ed inizia ad incamminarsi arrabbiato verso l’entrata.
Ma non ha capito un cazzo.
Lui non mi ha lasciata andar via ieri, ed io farò lo stesso con lui.
Alzo il passo, e mi paro davanti a lui.
Gli poggio le mani sul petto, e lo fermo.
Non avevo fatto i conti con la mia reazione, però.
Anche il solo semplice fatto di toccarlo, mi provoca una fitta al petto, insopportabile.
Ma devo resistere.
Anche se il mio istinto primario sarebbe scappare.
Ma non lo farò.
Kimberly Potter non è una codarda.
Alzo lo sguardo sul suo, più combattiva che mai, decisa a farmi spiegare cosa intende.
Magari non serve a niente, magari è solo una scusa per farlo restare con me il più possibile, magari mi ferirà ancora più di prima.
Ma questo è ciò che sento di fare.
E lo faccio.
La vicinanza tra di noi, però, è troppo.
Non resisto, e ardo dalla voglia di baciarlo, di farmi stringere e possedere da lui…ma prima deve spiegarsi.
<< Cosa vuoi? >> mi domanda.
<< Non puoi non rispondere ad una mia domanda. Voglio una risposta. >>
Non fa niente per togliere le mie mani dal suo petto, ed io non faccio niente perché lui, o io, lo faccia.
Sebbene il desiderio cresca ogni secondo di più.
Non so se a lui succede la stessa cosa, ma io sto per saltargli addosso.
E lui continua a non rispondere.
<< Spiegati… >> insisto << …cos’è che non so? >>
Sono quasi disperata.
Se non si muove finirò per allontanarmi da lui, pur di non strappargli lo smoking di dosso.
<< Tante cose, ignori, bambolina. O meglio…fa in modo di ignorarle, per continuare ad accorparmi tutte le colpe. >>
<< Ah, davvero? Elencamene qualcuna, allora. Illuminami, grande Principe delle Serpi. >>
<< Smettila di fare l’idiota. >>
Lo sto facendo incazzare.
E la cosa mi riempie di sadica vendetta.
<< Oh, mi dispiace di stare irritando il grande Draco Malfoy, il Signore delle Serpi, colui a cui tutte la danno, il sogno erotico proibito di tutta Hogwarts, importante e potente Mangiamorte… >>
<< Smettila! Zitta! >>
<< Se no, che fai? Mi uccidi? Chiami i tuoi amichetti e mi riduci come loro puttana, come voleva fare tuo padre? >>
<< Cosa? Che cazzo centra mio padre? >>
La rabbia nel suo sguardo non sbollisce, ma si fa momentaneamente da parte per far posto alla curiosità.
<< Non lo sapevi? Il tuo caro paparino avrebbe tanto voluto farmi violentare da tutti i suoi compari. Sai che bella scena sarebbe stata? Divertente! Altro che morto…non sono riuscita ad ucciderlo, e questa sarebbe stata la conseguenza. Magari aspetta soltanto che anche il suo figlioletto lo raggiunga, prima di catturarmi, in modo da farti partecipare alla festa. >>
Resta per un po’ in silenzio, mentre io lascio che la rabbia evapori, e che il respiro affannato si plachi un po’.
Invano.
E le mie mani restano sempre appoggiate al suo petto…
E poi…ghigna.
<< Nel mio caso non so quanto si potrebbe parlare di violenza sessuale. Perché ci staresti… >>
Magari questo è vero, ma in questa frase dimostra tutta l’insensibilità che un essere umano possa avere.
Che grandissimo figlio di puttana…
<< Stronzo! E invece sbagli. Ho fatto un errore una volta, ma adesso non più. Non farei mai più sesso con uno sporco Mangiamorte come te! >>
Fa un passo verso di me.
Ed io sento che il mio controllo sta venendo meno.
<< Io scommetto il contrario. >>
Siamo sempre più vicini…
<< N-no… >> farfuglio.
Adesso i nasi si sfiorano, ed io sono convinta che non c’è morte più gloriosa di questa.
Se qualcuno mi uccidesse mentre sto baciando Draco Malfoy, sarei una donna morta felice.
Ma, il mio unico neurone rimasto intatto, quello che porta con se anche un minimo di orgoglio, e senso di responsabilità, si fa sentire proprio al momento adatto, quando stavo, ormai, per abbandonarmi a lui.
E scosto la testa.
Con non so quale forza d’animo, con non so quale coraggio, ma lo faccio.
Restiamo per un po’ in silenzio, sempre vicini, così tanto che fra un po’ mi ci vorrò un defibrillatore per farmi riprendere, con le mia mani sempre sul suo petto e con le sue labbra vicine alla mia guancia.
<< Rispondi. Alla. Mia. Domanda. >> insisto ancora, quando sento di poter di nuovo riuscire a parlare.
Ancora silenzio.
<< Cosa non so di te? >>
Silenzio.
Ma ancora per poco.
<< Sei convinta, nel tuo borioso orgoglio di ribelle, che io non aspetti altro che indossare quella fottutissima Maschera e quel nerissimo Mantello. Ma te l’ho già detto…non voglio essere un Mangiamorte. Ma devo. Il che è diverso. Non ho possibilità di scelta. >>
Tutto questo l’ha sussurrato talmente piano, che all’inizio mi si insinua il dubbio che queste parole non siano state frutto delle sue labbra, ma della mia mente.
Ma poi, mi rendo conto della verità.
<< Ti sbagli… >> rispondo, allora << …si può sempre scegliere. Sempre. Solo che alcune volte è più difficile di altre. >>
Ma non è molto convinto.
Perché scuote la testa, con lo sguardo basso.
Dopo l’ennesimo silenzio, mi decido, a malincuore, ad andarmene.
Stacco le mani dal suo petto, facendomi male come se me le stessi staccando dal mio, di corpo, e faccio per allontanarmi.
Quando la sua voce mi raggiunge.
<< Mi dispiace per lo schiaffo. E per tutte quelle cose che ti ho detto. E non è vero che ti odio. >>
Mi immobilizzo.
Devo assimilare bene le sue frasi.
Sentire un “Mi dispiace” uscire dalle labbra del Principe delle Serpi, è già da solo un fatto eclatante.
Soprattutto se rivolto alla Regina Grifondoro.

Non è vero che ti odio…

Dice sul serio?
Non mi odia davvero?
Sento qualcosa rilassarsi nel petto, ed il solito peso di dolore perenne che portavo dentro inizia a svanire.
Mi volto verso di lui.
Ma è sparito.

Non è vero che ti odio…

Se ne è andato.
Di nuovo.
Non può dirmi una cosa del genere, e poi sparire.
Mi accascio per terra, lentamente.
E penso.
Penso che anche io ho sbagliato.
Me ne rendo conto solo adesso.
Se quello che mi ha detto è vero…ho sbagliato sin dal principio con lui.
L’ho giudicato in base alle apparenze, come fanno tutti.

“…Sei uguale e tutte le altre…”

L’ho criticato, non riuscendo a capire le sue ragioni, come ho sempre fatto in 8 anni.
Persa com’ero nel mio, di dolore, non ho pensato, magari, al suo.
Lui dice che non ha scelta.
La stessa cosa che pensavo io dopo aver ascoltato la Profezia.
Ed invece una scelta c’è sempre.
E lui lo deve capire.
Sempre se voglia farlo.
Pensavo che il mio Destino fosse uccidere Voldemort, ma non capivo quanto mi sbagliavo.
Sarei potuta scappare e non farmi più trovare.
Oppure potevo unirmi a lui.
O tirarmi fuori da quella situazione.
Non ho fatto queste cose perché non volevo.
Combattere Voldemort e i Mangiamorte è stata una mia scelta.
Per lui, però, non è così facile.
Ed io non posso farci niente.
Non so cosa mi riservi il futuro, ma adesso so che la mia scelta è quella della Cacciatrice.
E se lui intraprende quella del Mangiamorte, anche se, come ho da poco capito, non vuole farlo, non ci saranno punti di incontro possibili tra di noi.
Magari non è il cattivo e maligno ragazzo senza cuore che credevo in questi ultimi giorni, ma il lieto fine non sarà comunque possibile.
Sentirmi dire che non mi odia, che gli dispiace per lo schiaffo e per il resto, mi ha riempita di speranza.
Ma, facendo i conti con i fatti reali, mi rendo nuovamente conto che, nonostante ciò, sono destinata a perderlo comunque.
E questo fa male come se fosse la prima volta.
Seduta a terra, sento una lacrima solcarmi la guancia.
Io, che odio piangere.
Io, che l’ho fatto pochissime volte…
Mi sto davvero intenerendo.
Ma è solo quando Hermione e Ginny mi trovano ancora seduta, con la stessa lacrima che ormai mi cade dal mento, solo quando con una scusa ce ne torniamo in sala Comune, solo quando mi portano in camera, solo quando Lavande e Ron vanno nella Stanza delle Necessità a chiarire, ed Harry pazientemente sopporta le domande di Calì su Jimmy Peakes giù nella Comune, che mi sfogo con loro.
E tra le lacrime, non riesco a dire loro quello che è successo.
Riesco solo a farfugliare frasi sconnesse.
<< Mi manca! >>
<< Lo rivoglio! >>
<< Mangiamorte maledetti! >>
<< Mi manca! >>


Salve a tutti!
Eccomi ricomparsa.
Innanzitutto credo di dovermi scusare per la lunga assenza.
Ma la settimana di vacanza si è trasformata in 10 giorni, ha comportato una mancanza di ispirazione assurda, e per finire, è arrivata un’altra settimana al mare, inaspettata più che mai, che mi ha tenuta lontana dalla mia storia.
Purtroppo l’estate non mi ispira molto, con tutto questo caldo, e questo capitolo che non mi piace per niente ne è la prova.
Mi dispiace, ma questo è il massimo che mi è venuto fuori.
Inoltre ho voluto inserire un’immagine della nostra Kim, per far vedere come è nella mia testa.
Sembra Lana Lang di Smallville, no? XD
Quindi? Che ve ne pare?
E un’altra cosa…che ne dite dell’arrivo di Astoria Greengrass?
Come accenno del personaggio vi piace?
A voi l’ardua sentenza sul capitolo.
Al prossimo aggiornamento, sperando che non sia tra un mese! :P

carolina: Non è abbia aggiornato proprio prestissimo…ma meglio tardi che mai, no? XD che ne dici di questo capitolo?

Dabuz: “Migliore”….! Grazie mille!

ValyBrick: ihihih…si si, sono sadica! Ma bisogna lasciare i lettori con il fiato sospeso, no? :P

PrincessMarauders: Lo so, hanno sbagliato tutti e due, e continuano a farlo. Ma Malfoy aveva davanti “L’assassina” del padre, e Kim era appena stata trattata malissimo…cerca di capirli! Per la coppia Harry/Herm…eccoli finalmente insieme. Almeno loro… Comunque, non preoccuparti, la sbronza l’ho presa anche per te! :p

puffolettaHP: grazie mille per tutti i complimenti! Hai ragione, la vita è fatta di alti bassi, e così devono essere anche le ff…insomma non ci possono essere solo parti drammatiche o solo parti comiche, in una storia realistica. A meno che non si tratti di one-shot drammatiche o storie demenziali…comunque non ho la più pallida idea di quanti saranno i capitoli…scrivo in base alla mia ispirazione e la storia l’ho progettata solo a grandi linee. Comunque ci sarà ancora da leggere…

Elly 11: Figurati, per le frasi. Anzi, grazie a te per avermelo fatto notare! Mi dispiace averti fatto aspettare un mese per questo capitolo, ma proprio non avevo idea di cosa scrivere…

LaBabi: spero che tu sia ancora viva, perché un morto è un duro peso da portare sulla coscienza…XD. Immagino che mi odierai, adesso, per l’attesa lunga un mese,no? :P

DiNozzo323: un altro capitolo non l’hai trovato proprio presto, ma…meglio tardi che mai. Grazie mille per i complimenti. E, devo dirti, che anche per me quei due sono i capitoli più belli della storia.

_Niki_: ancora grazie, e scusami per l’attesa…ma come hai detto tu la mancanza di ispirazione è davvero comune d’estate! Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto.

IOesty: ed ecco qui l’altro capitolo! Ti ringrazio per i complimenti, e spero che anche questo ti piaccia.

Grazie mille anche ai Preferiti, i Seguiti ed anche a chi legge soltanto.
Al prossimo capitolo!

BIGIA

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Capitolo 24
*** Good Bye, My Almost Lover ***


GOOD BYE, MY ALMOST LOVER.

Basta.
Devo smetterla.
Devo. Assolutamente. Smetterla.
Di fare cosa?
Di piangermi addosso.
Di continuare a soffrire, e a deprimermi.
E tutto questo per cosa?
Per un ragazzo.
Okay,non un ragazzo qualsiasi, ma un ragazzo bellissimo, misterioso, affascinante, stronzo, sessualmente impareggiabile, con piccoli sprizzi di gentilezza che ti sciolgono, con occhi che ti perforano l’anima, con labbra maledettamente sexy, con il corpo di un demone tentatore e…
Va bene.
Stop.
Non è il caso di elencare tutte le sue qualità, se veramente ho deciso di dimenticarlo.
Altrimenti mi rimetto a mangiare Nutella.
E questo non va affatto bene.
<< Ehi, Principessa! Anche tu qui? >>
Quasi mi strozzo con la saliva, al suono di questa voce.
Harry e Ron avevano voglia di fare qualche passaggio con la Pluffa al campo da Quidditch, e mi hanno costretta a venire con loro.
Hermione era in biblioteca a studiare e Ginny iniziava già a prepararsi il terreno con Seam.
Pur di non restare in Sala Comune a deprimermi, ho deciso di seguirli.
Anche se ho preferito non cavalcare nessuna scopa, e restare con le chiappe ancorate al suolo.
Dio Santo, sono davvero messa male…
Mi giro lentamente verso Nott, il colpevole del mio quasi strozzamento, e accenno un piccolo sorriso di saluto.
Piccolo, però, è l’aggettivo giusto.
Inghiottisco l’ultimo boccone di Cioccorana, butto la carta al vento, e mi faccio un po’ più a destra per fargli posto.
Speriamo che Harry e Ron non lo vedano subito, non ho voglia di mettermi per l’ennesima volta in mezzo ad una rissa.
Estraggo il pacchetto di sigarette dalla tasca, e gli faccio cenno se ne vuole una.
Sorride, malizioso.
<< No, grazie Sua Maestà. Ho le mie sigarette speciali a portata di mano.. >> risponde, facendo uscire dal taschino della giacca una canna degna di Bob Marley.
<< Se vuoi ti posso far fare un tiro. Uno solo, però. >>
<< Gentilissimo. Generoso. >> rispondo sarcastica.
<< Ehi, sono una Serpe, io, mica un babbeo Tassorosso! >>
<< Sempre a discriminare! Okay che i Grifondoro sono i migliori, ma noi mica chiamiamo babbei quelli delle altre Case. Solo voi Serpi… >>
<< Migliori? Voi Grifoni? Ma fammi il piacere! Vieni ad un festino Serpeverde e vediamo chi sono i migliori! >>
Alzo un sopracciglio.
Mi fa bene parlare con i suoi amici…me lo ricordano molto.
Oddio… “bene”…dipende dai punti di vista..
<< Certo, perché non hai mai partecipato ad un festino Grifondoro…quelli si che sono divertenti. >>
Ride, strafottente, portandosi la canna alle labbra, ed accendendola.
<< Vedremo. Innanzitutto stasera c’è seriamente una festa nella nostra Comune. Sai, per Astoria….sarebbe una figata vedere la reazione dei miei Compagni di Casa alla tua entrata in scena. La Regina Grifondoro ad una festa Serpeverde. Una figata davvero. Avremo non pochi infarti! >>
Immagino.
A partire dai Primini, passando per le ragazze di Serpeverde che mi caccerebbero a calci in culo, e per i ragazzi che mi strapperebbero i vestiti di dosso e mi sbatterebbero al muro solo per sfregio e per umiliarmi, e finendo al più importante, al Principe di tutti loro che…
Non ho la più pallida idea di cosa farebbe, lo devo ammettere.
Non vuole diventare un Mangiamorte, ma lo farà.
Mi ha dato dell’assassina e mi ha detto che mi odia, ma mi ha chiesto scusa.
Non ci capisco più un cazzo…
<< Sarebbe un invito, Nott? >>
<< Vedila come vuoi Potter…ma, se vieni, non vestirti di rosso, per favore! >> risponde, prima di continuare a fumare.
Scoppio a ridere.
Questa era bella.
Sarebbe stato il colmo.
<< Certo magari metto anche un mantello d’oro, e arrivo a cavallo di un leone. Più Grifondoro di così… >>
Ride anche lui, affascinante come sempre.
Ma cosa si mangiano le Serpi a colazione?
Una buona dose di Sex-Appeal?
Magari se la iniettano nella vene prima di andare a dormire…
Okay, basta sparare cazzate.
<< In quel caso nemmeno Daphne riuscirebbe a farti entrare… >> tira << …o Draco… >>
Lo dice ridendo, ma non appena pronuncia l’ultimo nome, tra noi cala un silenzio pesante.
Il mio sorriso post-risata si spegne subito, e lui si accorge troppo tardi di quello che ha detto.
Ho sempre odiato i silenzi imbarazzanti, e ultimamente mi ritrovo in mezzo a molti di questi.
Che bello.
Tutta colpa delle Serpi…!
Si schiarisce la gola, conscio di aver causato un brutto momento.
E poi riparte in quarta, parlando più a bassa voce e più lentamente.
<< A parte gli scherzi e le figure di merda…vieni stasera. La serata di Gala è domani, e abbiamo quasi finito di organizzare tutto. Magari vi prendete una sbronza come si deve tutti e due, e finite a scopare di brutto sul divanetto. Così vi ricordate come è bello fare sesso con l’altro e non vi rialzate più le mutande… >>
Quello che aveva tutti i presupposti per essere un discorso serio, magari anche un consiglio profondo, continuando si rivela essere semplicemente una delle tante dimostrazioni dell’ossessione di Nott per il sesso.
E riesce anche a strapparmi una piccola risata.
<< Dio, Nott…devi farti curare, ma da uno bravo! Hai la mente a senso unico! Pensi solo e sempre al sesso! >>
Fa un sorriso sornione e depravato insieme, mentre fa un soffietto con la canna.
<< Perché non dovrebbe essere così? Insomma…cosa posso volere più dalle donne, se non quello che hanno in mezzo alle gambe? >>
Questo è un tipico ed egoistico ragionamento altamente maschilista e Serpeverde.
Fatto ad una donna Grifondoro altamente irritabile e femminista fino la midollo.
Mossa sbagliata Nott…
<< Ritira subito ciò che hai detto, o giuro che il tuo caro amico del cuore te lo taglio…! >>
Fa una smorfia sarcastica di dolore.
<< Uuuh…violente! L violenza può anche essere trasformata in passione, sai? Mai sentito parlare del Kamasutra? >>
<< Ed ecco che si ritorna alla mia teoria sul fatto che devi farti curare… >>
<< Ammettilo, Potter. Noi Serpeverde siamo sessualmente irresistibili, a partire dal sottoscritto! >>
Si, è vero.
Ma non lo ammetterò mai ad alta voce.
Mi limito a sorridere e a negare con la testa.
Anche se non è che io sprizzi sincerità da tutti i pori…
<< E dove li metti i Grifondoro? Vantiamo esemplari come Harry James Potter, Ronald Weasley, Seamus Finnigan, Dean Thomas…! >>
<< Si, ma il loro “ipotetico” potenziale sessuale, lo sfruttano, per caso? No! Tuo fratello è diventato il cagnolino della Mezzosangue, Thomas segue al 100% le pazzie folli di Lunatica, Lenticchia  va ancora dietro alla Brown come un idiota…solo Finnigan si dà da fare, ma è solo per poco. Voi Grifondoro siete sentimentali nel DNA… >>
È vero.
Ha perfettamente ragione.
I Grifoni sono dei grandi sentimentali..
Ed io ed Harry siamo i primi.
Silente lo diceva sempre.
La nostra arma più grande era la nostra capacità di amare.
Mi ci è voluto un po’ per smettere di pensare “Wao! E come cazzo lo uccido Voldemort, sparandogli cuoricini addosso?!”, ma alla fine ho capito a cosa davvero mi è servito.
A trovare la forza per combatterlo.
E dove l’ho trovata?
Nell’affetto che provo per tutti quelli che amo.
Se non fosse stato per salvare tutti loro me la sarei svignata, dalla Battaglia.
Chi me lo faceva fare?
<< Già, ma anche voi Serpeverde avete un cuore che batte, da qualche parte. Che mi dici di Zabini e della Greengrass? Da quanto tempo stanno insieme? >>
<< 2 mesi e qualcosa… >> risponde afflitto. Poi sospira, fa l’ennesimo tiro alla sua sigaretta magica, e prosegue:
<< … Povero Blaise! Era un grande Casanova! Anche i migliori prima o poi se ne vanno! Ormai, sono rimasto solo io a portare alta la buona reputazione sessuale della Compagnia della Serpe! >>
Solo lui?
Che io sappia erano tre i Regnanti Serpeverde…
Nott, Zabini e…Malfoy.
Zabini ormai è prossimo al matrimonio, con la Greengrass…e Malfoy?
Ha smesso di trattare qualsiasi donna come la sua puttana?
Probabilmente i miei dubbi mi si riflettono in faccia, perché Nott scoppia a ridere, e mi risponde tutto gongolante.
<< Si, cara la mia Regina Grifondoro. Solo io tengo alto il nome dei Serpeverde, ormai. Anche il caro Dracuccio ha gettato la spugna… >>
Riesco a nascondere il mio sorriso a malapena, prima che Nott mi dia il colpo finale.
<< Oddio, non è che non faccia più sesso…è solo che non lo fa più per il suo semplice ed egoistico piacere e divertimento sessuale. Diciamo che lo usa come sfogo.... Non come prima… >> sospira di nuovo << …bei tempi! Tutti e tre, sempre a caccia di nuove troiette da portarci a letto, per poi nemmeno vederle andar via la mattina dopo! >>
<< Già… >> rispondo sarcastica << …bei tempi! >>
In che senso “lo usa come sfogo”?!
Chi sarebbero queste puttane che vogliono fregarsi il mio Principe Ser….
…..
…….
……..
Mio?
Dio, quanto sono idiota!
Non è mai stato mio, tanto meno adesso.
La devo smettere con la mia gelosia, con la possessività, con il desiderio, con la voglia di riaverlo con me…
La devo smettere con tutto.
Per la mia sanità mentale e per il mio benessere fisico.
Improvvisamente, lasciandomi a bocca asciutta, Nott getta la canna giù dagli spalti e si rattrista.
Da che lo conosco l’ho sempre visto con un ghigno strafottente o una risata arrogante sul viso.
Che ha, adesso?
<< E pensare che quei tempi non torneranno più… >>
Avete presente nei cartoni animati, quando un personaggio dice una cazzata colossale, e agli altri fuoriesce una gocciolina dietro la testa, mentre pensano “Questo che cazzo si è fumato”?
Questo è esattamente il mio caso, considerato che, molto probabilmente, l’erba sta facendo il suo effetto, nel suo cervello, già di per se danneggiato.
<< Nott…ehm…sta tranquillo. Le puttane non scarseggiano in questa Scuola. Anche se i tuoi amici non sono più dei ninfomani come te…ehm…puoi sempre continuare tu con le scopate e via… >>
Non mi sembra vero quello che sto dicendo..
Insomma…ma mi state ascoltando?
È solo che mi sono intenerita troppo…pur di consolare chi ne ha bisogno, mi ritrovo a rassicurare un Serpeverde, per di più sul suo stile di vita da una botta e via, che io non approvo assolutamente?!
Santo Godric, quanto sono caduta in basso!
Ma poi Nott mi guarda alzando un sopracciglio, con l’aria un po’ offesa.
<< Ma secondo te mi affliggo per queste stronzate?! >>
<< E che ne so io! Tu parlavi dei vecchi tempi…ed io ho collegato alle vostre notti brave! >>
<< Dio, Potter sei assurda! Non parlavo di quello. Non si tratta del sesso! Per una volta che stavo avendo un pensiero profondo, tu me lo rovini così!? >>
Assurda lo dici a tua madre!
Ma tu guarda un po’ questo…
<< E allora sentiamo…illuminami con i tuoi pensieri profondi, più unici che rari! >>
Resta in silenzio per un po’, prima di abbassare lo sguardo e riprendere a parlare.
<< Dico che fra un po’ mi toccherà lo stesso destino di Draco…e dovrò lasciare la Scuola… >>
Per la seconda volta in pochi minuti, questo ragazzo sta per farmi soffocare con la mia stessa saliva.
Non mi aspettavo che anche lui dovesse partire con i Mangiamorte, né che lo dicesse proprio a me, tanto meno adesso.
Ma questa, in fondo, è una delle migliori qualità delle Serpi.
Nascondono così bene ciò che sentono, ciò che provano, ciò che non vogliono far sapere agli altri, che riescono sempre a stupirti.
Vabbè… “qualità” fino ad un certo punto.
<< Lo sai che io sono l’ultima persona a cui dire una cosa del genere, in quanto Cacciatrice? >>
Annuisce.
Poi alza la testa di scatto.
E mi porge i polsi.
<< Appunto. Arrestami. Portami in galera, ed impedisci che quegli stronzi Incappucciati mi rendano un assassino come loro. >>
Lo guardo bene.
Lo fisso.
Lo studio.
Lo analizzo.
<< Non dici sul serio, vero? >>
<< No. Affatto. Preferisco la libertà. >>
Appunto.
<< E allora perchè mi vieni a dire queste cose? Ami il rischio più di quanto ami te stesso? >>
E ne dubito…
<< No, quella sei tu… >> grazie mille << …volevo il tuo…il tuo…ehm.. >>
Nott in difficoltà?
Questa me la segno sul diario.
Se ne avessi uno.
<< Il tuo…parere, ecco. >>
Okay, credo che il diario me lo prenderò solo per questi momenti.
Anche perché non mi crederò nemmeno io stessa, quando ricorderò questi istanti.
<< Il mio parere?.. >> annuisce
<< …Che vuoi che ti dica? È la cosa più sbagliata che potessi fare? Sei un cretino, ma non ancora un assassino? Sei un po’ stronzo e un bastardo, ma non sei malvagio? Puoi andare contro tuo padre, e fare di testa tua, perché è questa la cosa giusta da fare? Puoi sempre farti proteggere dall’Ordine, o farne parte? Te lo dico, perché è quello che penso… >>
E quando sta per aprire bocca di nuovo, lo interrompo.
<< …E non ribattere con la solita storia dei tuoi genitori, e che “Non ho scelta. È già deciso”, perché mi incazzo sul serio. E mi hai visto quando mi innervosisco. Perché, di scegliere, si può sempre scegliere. Il futuro, la vita, la coscienza e la bacchetta sono tue e ci fai quello che vuoi. Sei tu che hai le redini della tua vita, e nessun altro. Nemmeno tuo padre. >>
Dopo il mio appassionato monologo, un altro ghigno spunta sulle lebbra della Serpe.
E si ritorna ai ghigni malefici…
<< Si, Potter. È esattamente quello che volevo sentirmi dire. >>
<< Kiki! Hai una sigaretta, per favore? >>
La voce di Harry che sta planando verso di me, ci interrompe.
Non appena Nott si accorge che i suoi acerrimi nemici ci stanno raggiungendo, si alza in piedi e se ne va.
Non prima di aver aggiunto:
<< Vieni stasera. Te lo consiglio. Così siamo pari. >>
Già, un consiglio a testa.
<< Non te lo prometto. >>
Fa spallucce e si allontana, appena in tempo per alzare il dito medio in direzione di Harry e Ron, che rispondono con lo stesso affetto e la stessa finezza.
<< Che voleva quello? >> mi chiede Ron.
<< Niente… >> rispondo << …solo…un consiglio. >>
E sorrido alle facce incredule dei miei migliori amici.

Che faccio?                                                   
Vado o no?
E anche se dovessi presentarmi al festino di Serpeverde, a quale pro?
Vederlo ballare con qualche ragazzina in calore, oppure osservarlo mentre si ubriaca con i suoi amici, senza nemmeno potermici avvicinare?
A cosa mi servirebbe vederlo, se poi non posso nemmeno salutarlo, altrimenti gli scoppio a piangere in faccia?
Vabbè, non esageriamo.
<< Kiki, smettila con le tue solite seghe mentali! Vai a quel festino del cazzo e basta! >>
<< Gin ha ragione. Cos’hai da perdere? >>
Grazie Herm.
Davvero 100% tatto.
Peggio di Ron.
Mi lascio cadere sdraiata sul mio letto, con il braccio sugli occhi a ripararmi da…non so cosa.
Magari dal mondo.
Appena ho visto Herm e Ginny, ho detto loro tutto della conversazione con Nott.
E loro, come avrete capito, sono del parere che io debba andare a quella maledetta festa.
<< Cos’ho da perdere?! La mia dignità…e non è cosa da niente!... >> orgoglio maledetto… << …senza contare il fatto che, anche se andassi alla festa, non cambierebbe niente! Lui resterebbe un Mangiamorte, ed io Kimberly Potter, la sua nemica numero uno! >>
E con questo le zittisco.
Perché ho ragione, e loro lo sanno.
Nemmeno immaginano la voglia che ho di andare da quell’idiota patentato, toglierli quel Marchio Nero dal braccio anche a morsi, tirarlo da quel cravattino del cazzo verde e argento e avvicinare la sue labbra alle mie, finalmente.
Ma non posso.
E non credo potrò mai.
Dipende da lui, e dalle sue scelte.
E soprattutto dal suo coraggio di cambiare il suo destino.
Coraggio che deve ancora scegliere di tirare fuori o meno.
Ginny, all’improvviso, si alza dal mio letto e prende a camminare per la stanza, accendendosi febbrilmente una sigaretta.
Oddio!
Questa è la tipica azione che fa quando mette in moto il cervello per un dei suoi piani diabolici.
Mi sta spaventando.
Ma niente è in confronto al puro terrore che mi coglie, quando getta la sigaretta ancora a più di metà, e fa un sorrisetto furbo con le labbra ora libere dal filtro arancione.
<< Kiki…mi ripeti cos’hai appena detto? >>
<< Che se vado alla festa non cambierebbe niente? >>
<< No no… >> scuote la testa, mentre io ed Herm ci guardiamo perplesse << …dopo! >>
<< Che lui resterebbe un Mangiamorte? >>
Il sorriso le si allarga.
<< Esatto. E tu rimarresti Kimberly Potter, la sua nemica numero uno. Esatto? >>
Annuisco, continuando a non capire un emerito cazzo.
<< E se per questa sera tu non fossi più tu? >>
Eh?
<< Oh certo… >> rispondo sarcastica << …niente di più facile! >>
Mi giro per cercare approvazione al mio scetticismo nello sguardo di Hermione…ma la vedo già in piedi accanto a Ginny con un sorriso da un orecchio all’altro e gli occhi luccicanti di luce diabolica.
<< Ma certo! Perché non ci abbiamo pensato prima? >>
Okay è ufficiale.
Le mie migliori amiche si sono fatte una canna.
Se non 2.
A testa.
<< Ragazze…ma che cazzo state dicendo? Come dovrei fare a non essere più me stessa? Mi prendo la Pozione Polisucco e mi trasformo in una mosca? >>
<< Ovviamente no!... >> risponde Ginny
Mi rilasso.
Magari mi stavano solo prendendo per il culo.
<< …Serve soltanto qualcos’ altro! >>
E da quello che iniziarono a dirmi e a propormi nei minuti successivi, la mia tesi sulla loro giornata passata in compagnia della marijuana, trovò piena conferma.

<< Senti, pensala come vuoi, ma io sono dell’idea che bisognerebbe semplicemente ucciderlo di botte. E non appena Kiki se ne renderà conto, io e Ron partiremo immediatamente verso la sua Sala Comune, per pestarlo a sangue! >>
<< Kiki non te lo permetterà mai, che ti piaccia o no. Rassegnati Harry. >>
<< No, che non mi rassegno. Non voglio che mia sorella stia male per…per…per Malfoy, Cristo Santo! È assurdo! >>
Hermione mi fa cenno di abbassare la voce, e le do ascolto.
Come sempre, del resto.
Siamo in camera mia, sul mio letto.
Io seduto con la schiena appoggiata al muro, e lei sdraiata con la testa sulle mie gambe.
Stavamo discutendo di non so cosa, quando l’argomento è caduto su mia sorella, e su quel coglione di Malfoy.
Ma la cosa che più mi fa incazzare è la voglia della mia ragazza di farli riappacificare.
Insomma…cazzo, meglio se non si vedono più!
O meglio…se non scopano più.
Mi dispiace vedere mia sorella stare male per un simile essere, nemmeno umano, ma non voglio assolutamente che…
Dio, non li voglio nemmeno immaginare da fidanzati!
E poi Malfoy non è affatto quel tipo di persona.
Lui con le ragazza scopa e basta, figurati se ne trova una fissa.
E poi, anche nel puro caso che dovesse fidanzarsi seriamente con qualcuna…ma tra tutte le ragazze che ci sono, proprio con mia sorella deve sistemarsi?
Ma si trombasse la Parkinson e non rompesse i coglioni a me a ai miei amici!
<< Harry…ma se è quello che vuole lei, perché dovresti impedirglielo?! >>
Come “Perché?”?!
Non ci vuole mica un genio.
Ed Hermione lo è anche, un genio.
<< Herm, la parola “Serpeverde” non ti dice niente? E quella “Malfoy”? o ancora la parola “Mangiamorte” non è sufficiente a darti tutte le risposte di questo mondo? >>
Agita la mano, come a scacciare una mosca.
<< Dettagli…! >>
Oh, certo!
Chiamiamogli “dettagli”!
Allora anche il fatto che potrebbe ucciderla in qualsiasi momento della loro vita, non consideriamolo!
Come il fatto che abbiamo un Mangiamorte, anzi due, compreso Nott, sotto il naso e noi li lasciamo camminare felici e contenti per i corridoi, come se fossero normali studenti.
Senza considerare che permetto ad uno di loro di scoparsi mia sorella!
Bazzecole!
<< E poi Malfoy non è cattivo come credi… >>
Okay, la lascio.
Cazzata non lo farò mai, nemmeno sotto Cruciatus, ma questa doveva risparmiarsela.
Ha dimenticato tutti questi 8 anni? Tutte le parola cattive che le ha detto per la sua natura di Nata Babbana?
Oppure sono il solo che si ricorda di tutta la merda che ha fatto al sesto anno per uccidere Silente?
Del fatto che, per la sua incapacità, stava per fare fuori Katie Bell e Ron?
Hanno tutti bisogno di una massiccia cura di fosforo?!
Mi alzo bruscamente dalla mia posizione, e mi metto in piedi di spalle a lei.
<< Oh, certo. Malfoy è un angelo. Se fossi donna mi sarei già innamorata di lui! >>
Vomito al solo pensiero.
Piuttosto mi sarei fatta suora di clausura.
Resta un po’ in silenzio.
E poi aggiunge, con l’aria un po’ divertita:
<< Non sarai mica geloso? >>
Si.
<< Affatto. >>
Sento il rumore delle lenzuola che si spostano sotto il peso di un corpo in movimento, per poi avvertire le sue mani piccole e calde sul mio petto, in un abbraccio da dietro.
La sua testa mi arriva all’altezza del collo, e il suo fiato fresco su di esso, mentre parla, è una delle cose più eccitanti che potesse fare.
È questo il bello di Hermione.
Riesce ad eccitarti, nella sua ingenuità e spontanea sensualità, quasi senza nemmeno accorgersene.
Quando facciamo l’amore tende ancora a diventare rossa e a coprirsi leggermente all’inizio.
È stupenda.
E mi ha fregato di brutto.
<< Si che lo sei.. >> sussurra, sorridendo, sempre solleticandomi il collo.
Poi si alza in punta di piedi, ed arriva a mordicchiarmi il lobo.
Non ce la faccio più, è ufficiale.
Mi giro verso di lei, e l’avvicino a me per la schiena.
<< Okay, hai ragione. Sono geloso. >>
Sorride, sensuale come non mai.
<< Lo immaginavo. E sai anche che non dovresti esserlo? >>
Adesso è il mio turno di sorridere.
Avvicinandomi sempre di più alle sue labbra, rispondo:
<< Non devo? >>
Nega con la testa, ormai troppo concentrata per parlare.
Mentre lei chiude gli occhi, passo a baciarle il collo, lentamente.
Lambendo ogni centimetro della sua morbida pelle con la lingua.
Per poi arrivare pian piano alle labbra.
E farle scontrare nuovamente nella loro tipica lotta.
Baciandoci, lei indietreggia sempre più.
Fino ad arrivare al letto, dove si sdraia, trascinandomi con lei.
La sovrasto con il mio corpo, e riprendo a baciarla, come se è da questo che dipendesse la mia respirazione.
<< Ti amo. >> le sussurro.
E lei, tra le risate, risponde:
<< Anche io. >>
Mi tira dal colletto della camicia, a mi attira nuovamente contro le sue labbra, permettendomi di accarezzarle la pancia piatta, da sotto la sua camicetta.
Sto quasi per arrivare alle sue curve, quando la porta si spalanca per far entrare un Seamus molto tranquillo, per niente imbarazzato dalla situazione che ha appena interrotto.
<< Seam… >> sbotto irritato << …se per caso non te ne fossi accorto, io ed Herm siamo, al momento, impegnati. I preservativi dal tuo comodino li prendi un’altra volta, per piacere! >>
Ma il mio amico non fa un cenno, al contrario di ‘Mione che, suo malgrado, si lascia trasportare dalla situazione assurda, e scoppia a ridere.
Mi alzo dal suo corpo, permettendoci di metterci seduti, mentre Seamus continua a fissare la parete con aria incuriosita.
Poi, all’improvviso, esclama:
<< Ma Ginny ha una cotta per me? >>
Bravo il genio.
L’ha capito finalmente!
Lo facevo più veloce in queste cose, non come me.
<< No! >> rispondiamo io ed Herm contemporaneamente, tanto stupiti quanto bugiardi.
In pratica se avessimo risposto “Certo!”, l’infatuazione di Gin per Seamus sarebbe stata meno ovvia.
Ma lui sembra non accorgersene, perché continua a fissare la parete come se quella potesse dargli una risposta al suo dilemma di vita.
Ma vaffanculo, però!
Ero tanto tranquillo con la mia nuova e tanto sospirata ragazza, in un eccitantissimo momento di intimità…e lui no!
Deve venirmi a rompere i coglioni!
<< Ah, ‘Mione… >> esclama di nuovo, sempre all’improvviso << …a proposito di Gin…ti stava cercando, è nella vostra stanza adesso. >>
<< Sai cosa vuole? >>
Dio quanto è bella quando è incuriosita.
Le si forma una rughetta sulla fronte, ed inclina leggermente la testa verso destra, lasciando che i capelli ricadano morbidi sulla sua spalla.
Ho un culo pazzesco a poterla considerare Mia, finalmente.
<< No, ha solo detto “Missione Compiuta” >>
Ed è allora che un lampo di comprensione attraversa gli occhi dorati di Hermione.
E si alza contenta, prima di lasciarmi un bacio sulle labbra, ed uscire quasi saltando dalla stanza.
Io rimango a fissare il punto in cui è sparita, come istupidito.
E in effetti lo sono davvero.
Che le è preso all’improvviso?
<< Aaah le donne! >> sospira Seamus alle mie spalle << …sempre piene di sorprese! >>
<< Mah!... >> è la mia risposta << …chi le capisce? >>

Il rumore dei tacchi squarcia il silenzio dei corridoi bui e deserti.
Nessuno calpesta questi mattoni, a quest’ora della notte.
I fantasmi sono le uniche presenze che popolano i corridoi di Hogwarts a quest’ora della buia notte.
Un luna, quasi piena, illumina il cielo povero di stelle, ricadendo poi nel suo stesso riflesso sulle acque tenebrose del Lago Nero.
Acque talmente piatte da sembrare maledette.
Le fiaccole della scuole gettano per terra e sulle pareti le loro ombre in movimento, spettrali quanto i veri fantasmi.
Non un rumore disturba la quiete dei sotterranei.
A parte…
Un rumore di tacchi.
Se qualche professore, o qualche alunno coraggioso, però, dovesse passare per questi luoghi, non vedrebbe altro che le ombre inquietanti delle fiaccole.
Ma, se leggete la fiaba dei Doni della Morte, capirete com’è possibile spiegare il rumore di tacchi che si sposta per i sotterranei, senza che nessuno ne veda la propretaria.
Mantello dell’Invisibilità.
E lo sanno tutti a chi appartiene…
Sotto il morbido e stregato tessuto del Dono, si nasconde una figura mascherata, tanto bella quanto misteriosa.
Tanto angelica quanto demoniaca.
Un vestito verde molto corto copre un corpo proporzionato e perfetto; al di sopra dei seni si intreccia un merletto nero, che finisce poco sotto il collo.
Le gambe magre e perfette sono coperte da stivali neri altissimi, fin sopra il ginocchio.
Il viso è quasi completamente coperto da una maschera, sempre verde, con delle piume che fuoriescono dalla parte superiore.
Ma c’è una cosa che la maschera non copre.
I suoi occhi.
Splendidamente verdi, profondi come pochi al mondo, indagatori come quelli degli assassini professionisti, trasparenti come solo quelli di un Grifondoro sanno essere.
Le labbra carnose e sensuali come poche, sono l’incarnazione della lussuria, accarezzate dolcemente e violentemente insieme da un rossetto.
Rosso.
L’unico sprizzo nel suo aspetto che rispecchia ciò che è in realtà.
I capelli sono raccolti morbidamente in alto, con dei ciuffi a boccoli che ricadono ribelli a lambire il suo viso perfetto.
Capelli biondi come il grano.
E finti come quelli della Brown.
Un Incantesimo, uno solo, è bastato a trasformare i suoi capelli neri come la notte più buia, e il più spietato dei cuori, in un colore talmente opposto al suo, da sembrare perfetto per l’occasione.
Perché questa sera Kimberly Potter ha deciso di non essere più Kimberly Potter.
Non più la Regina Grifondoro, non più la Cacciatrice, non più la Salvatrice del Mondo Magico.
E la spiegazione sta in un nome.
E non in un nome di una persona qualsiasi.
È uno di quei nomi che, come dicono i Babbani: “Un nome, una garanzia”.
Volete sapere questo nome?
Draco Malfoy.
Non possono continuare con i lori incontri clandestini, per il semplice fatto di essere chi sono.
Per questo i bei capelli neri della Potter, il suo amato colore del rosso, ed anche la sua semplice identità, almeno per stasera, giaceranno chiusi ermeticamente nella sua stanza.
Buffo vero?
La Regina Grifondoro, travestita da Serpeverde.
Il Frutto Proibito del giovane Malfoy, travestita da un Frutto che, almeno per queste poche ore, di Proibito non ha proprio un cazzo.
Chi l’avrebbe mai detto che la bella Potter, avrebbe fatto una cosa del genere per il suo acerrimo nemico di sempre?
Lei no di certo.
I suoi respiri si fanno sempre più irregolari man mano che il Ritratto del Serpente si avvicina a lei.
Il fiato, non appena lascia, disperato, le labbra perfette della sua padrona, si coagula in nuvolette dense.
Sembrano fumo.
Non appena lo scenario arriva davanti all’entrata della  Comune Serpeverde, il rumore di tacchi si interrompe.
Una Bacchetta viene estratta dagli stivali altissimi, e un cervo d’argento ne fuoriesce.
Un Patronus.
Attraversa la parete e sparisce.
Molti considerano l’Incanto Patronus un’ottima difesa contro i Dissennatori.
Ed hanno ragione.
Ma sono anche degli ottimi messaggeri.
E Kimberly Potter lo sa molto bene.
Cerca di calmarsi, Kim, mentre aspetta che il destinatario del suo Patronus la raggiunga.
Sempre che non sia troppo fatto per capire il suo messaggio.
Sta quasi per andarsene, troppo nervosa per appellarsi alla sua pazienza, già scarseggiante in momenti normali, quando il Ritratto si apre e una Serpeverde si affaccia sull’uscio.
<< C’è nessuno? >> domanda la piccola Astoria Greengrass, vestita da un corto quanto bello vestito nero, con un grosso cinturone bianco alla vita.
<< Il Patronus era per Nott. Che ci fai tu qui? >> ribatte la Potter, ancora invisibile.
La Serpeverde non si scompone alla voce incorporea che le risponde.
Accenna un ghigno.
Dimostrando quanto il Cappello Parlante abbia azzeccato con la sua scelta.
<< Sia lui che Blaise sono troppo ubriachi per capire qualcosa.
Ed anche mia sorella non se la cava meglio. Lei e il suo ragazzo si stanno dando alla pazza gioia. Quindi…eccomi qui. >>
La Grifondoro si accorge che non ha nominato il Principe Serpeverde.
E la cose non sa se considerarla positiva o meno.
Ma non è più tempo delle domande.
Si infila fluida sotto il braccio della piccola Greengrass che, avvertendola accanto a lei, si chiude il ritratto alle spalle.
<< Bentornata nella Tana della Serpe, Kim. >> sussurra a se stessa.
La sala Comune Serpeverde.
Di giorno, luogo di relax, di studio, di classe, di lusso, di soldi, di vini pregiati, di piani spietati, di scherzi cattivi, di sparlate dei Grifondoro.
Di notte, luogo di perdizione, di Fumo, di alcool, di sesso, di ballo, di peccato, di lussuria, di musica assordante, di corpi sensualmente danzanti.
Luci carezzevoli e sballanti insieme illuminano la Comune, in un angolo un lungo bancone fa sfoggio di tutti i tipi di alcolici esistenti, e la musica assordante e sensuale accompagna i ballerini al centro della stanza.
I divanetti di solito pubblici, per questa occasione sono dei Privè.
Ecco perché la Potter sa già dove trovare la sua preda.
Incomincia a camminare, e fa un respiro per farsi coraggio.
Il coraggio per cui è famosa, il coraggio che la contraddistingue da anni, il coraggio che le ha permesso di arrivare a quello che è adesso, il coraggio Grifondoro.
Il coraggio che le permette di togliersi il mantello dell’Invisibilità, e rendersi visibile al mondo Serpeverde.
E continuare a camminare.
Astoria la supera, e va a sedersi proprio vicino al camino.
E accanto a dove si è appena accomodata la piccola Greengrass, una chioma biondissima spunta dallo schienale.
Avvicinandosi la Regina Grifondoro riesce a vedere il bel Principe Serpeverde.
Siede stravaccato sul divano, con una gamba appoggiata al ginocchio dell’altro, un bicchiere dal gambo sottile e pieno di liquido azzurro stretto tra le lunghe dita bianche.
Una ragazza castana gli sta appiccicata al braccio libero dal bicchiere, ma lui non sembra curarsene poi tanto.
È infastidito dal fatto che gli sta rovinando la camicia blu che indossa.
Ma come si può biasimare la ragazzina, unita alle altre nell’angolo o sedute sui divani di fronte a lui, che lo mirano con la bava alla bocca.
Con i primi bottoni della camicia blu sbottonati, i pantaloni neri stretti e bassi, le costose scarpe italiane coordinate al suo abbigliamento, i capelli resi ribelli dal gel, e lo sguardo ammaliatore, stasera, come sempre,d’altronde, Draco Malfoy è, per citare una sua fan, “da stupro”.
<< Ehi bellissima. Giochi con me stasera? >>
Theodore Nott.
Ubriaco fradicio è appena andato a finire addosso alla Potter, oggi vestita nel modo più opposto al suo stile che ha potuto.
Le fa una faccia maliziosa, e una proposta sconcia, alla quale lei sorride enigmatica, prima di scrollarselo di dosso, e voltarsi verso il motivo che l’ha spinta fin qui.
Per vedere che “il motivo”, alias Draco Malfoy la sta finalmente fissando.
O meglio, mangiando con lo sguardo.
Ne rimane subito stregato.
Affascinato.
Ipnotizzato.
L’ha già vista da qualche parte, ma non la riconosce, con quella maschera.
Non le riesce a staccare gli occhi di dosso, tanto è sexy, la sconosciuta.
Da lontano non riesce a vederne bene il viso, o quello che la maschera ne lascia scoperto, perciò la cosa che subito lo colpisce sono le sue labbra.
Dio, le labbra!
Sono uno spettacolo erotico, tanto rosse e carnose, tanto belle e maledette.
Quella ragazza è in grado di fargli dimenticare per un momento la sua ingarbugliata situazione con la Regina Grifondoro.
E la Ragazza Mascherata, Kimberly Potter, sentendo lo sguardo pieno di desiderio su di sé non può che essere gelosa di se stessa.
Che bel triangolo, no?
Un triangolo, formato da due persone e tre punte, spigolose come una spada.
Benvenuti ad Hogwarts.
Ma adesso basta con i giochi.
Kim si avvicina lentamente al Principe delle Serpi, ignorando gli occhi esterni puntati sulla sua figura misteriosa e mascherata, senza staccare gli occhi dal grigio intenso di Malfoy.
La gallina appiccicata al braccio della sua preda si allontana subito, all’occhiata minacciosa che riceve dalla sconosciuta.
Con il cuore in gola che batte furiosamente, la bella mascherata, prende l’affascinante biondo dal braccio e lo fa lentamente alzare dal divano.
Lui non si oppone.
La asseconda, troppo stregato dalla sua figura per pensare ad altro che non siano le sue curve.
Si domanda solo all’inizio chi sia la bella mascherata, ma il desiderio che si impossessa furiosamente di lui ad ogni secondo che divora con lo sguardo la ragazza che ha dinanzi, prende il posto di tutto il resto, di tutti i punti interrogativi.
Perciò, pur sapendo che in questi tempi non bisogna fidarsi di nessuno, la segue al centro della pista, dove lei lo sta conducendo, senza staccargli gli occhi di dosso.
La Regina dei Grifondoro non crede ancora al fatto di essersi lasciata convincere dalle sue folli amiche in questa folle mascherata, ma decide, non appena le sue mani calde toccano la sua pelle bianca e fredda, di smettere di pensare.
Almeno per stasera si lascia al puro istinto.
E alla follia, per essere in tema.
Camminando al contrario pur di non interrompere il contatto tra i loro occhi, lo trascina con se conscia che quella faccia da poker che contraddistingue il suo peccato carnale nasconde un desiderio profondo.
Desiderio che infiamma anche le sue viscere.
Desiderio che solo loro due sanno scatenare nell’intimità dell’altro.
Arrivati sulla pista da ballo, lui le si avvicina, le afferra i fianchi ed iniziano a ballare sensualmente e lentamente, senza staccarsi gli occhi di dosso.
Perché loro non si guardano semplicemente.
Loro si studiano, si perforano l’anima, lottano, fanno sesso, con lo sguardo.
Lui la avvicina sempre di più al suo corpo.
Lei sta per svenire al rinnovato contatto delle loro pelli.
Contatto abbandonato da tanto, agognato da troppo.
Lui continua a fissarla, cercando di capire chi sia.
Lei spera vivamente che non ci riesca.
Lui cerca di studiarla attentamente, a discapito delle luci psichedeliche che non gli offrono una buona visuale.
Lei si bea tra le sue braccia fredde, guidata dalla pura passione che le divampa dentro, incontrollabile.
Tutti i Serpeverde che li circondano spariscono, come le luci, gli ubriachi, le coppiette, i curiosi che si domandano come mai una ragazza si presenta vestita a Carnevale in pieno Gennaio.
Persino la musica perde il suo ritmo spacca timpani, abbassandosi di volume all’orecchie dei due ragazzi che ballano nella pista.
Senza, ovviamente, smettere di fissarsi.
I bacini si fanno sempre più vicini, ed anche i visi, che si attraggono tra loro come calamite.
Si attraggono, nello stesso modo in cui si respingono.
Poli opposti, ricordate?
Ma qui non siamo in una scuola normale, e questa non è una lezione di fisica.
Siamo nel mondo degli adolescenti, gente, e qui, purtroppo, a volte gli opposti finiscono inesorabilmente per attrarsi.
Nonostante, di natura, non siano fatti per avvicinarsi.
Le labbra stanno quasi per sfiorarsi, quando Lei si allontana, continuando la sua danza sensuale, staccandosi dalle sue braccia.
Inizia a girargli intorno, facendo letteralmente perdere la testa al Principe Serpeverde, mentre le mani calde e piccole di lei sfiorano le sue spalle e il petto.
La rincorre con la testa, deciso a guardarla negli occhi, a riconoscerne in essi l’identità, ma lei è sfuggevole, e l’effetto buio-luci non lo aiuterebbe comunque.
Continua a ballare, Lei.
Continua a fissarla rapito, Lui.
Abbassa il bacino,muovendolo, Lei.
Continua a desiderarla, Lui.
Si rialza, Lei.
Continua a volerla nel suo letto, Lui.
Si riavvicina, Lei.
Continua a chiedersi chi sia la ragazza, Lui.
Gli mette le braccia al collo, Lei.
Avvicina il suo corpo al suo, Lui.
Avvicina il suo viso al suo, Lei.
La bacia, Lui.
...
….
…..
…….
E si ferma tutto.
Completamente.
Tutto quanto perde di significato, mentre le loro labbra si scontrano un’altra volta.
Mentre le loro lingue lottano furiose.
Mentre i loro corpi si strusciano vogliosi.
La Regina Grifondoro si accende, al rinnovato contatto tra le loro labbra.
Da quanto non poteva baciarle?
Meno di un mese? Di più? Qualche giorno? Anni?
Comunque sia, lei sa soltanto che è passato troppo tempo da quando ha potuto nuovamente provare la bellissima sensazione di baciare Draco Malfoy.
Eccitante, rilassante, passionale, violenta, dolce.
Se potesse tirerebbe un sospiro di pace.
Come un uomo che, rimasto sott’acqua pericolosamente troppo tempo, al riaffiorare in superficie, sospira.
Perché finalmente si sente al sicuro.
Perché finalmente ha il suo ossigeno.
Perché finalmente è salvo.
Perché finalmente ha ciò che desiderava.
Lui, facendo danzare le proprie lingue sempre più ferocemente, le accarezza la schiena, scendendo con la mano lentamente, mentre con l’altra le afferra il collo da dietro, spingendola sempre più verso di lui.
Gli piace, la sconosciuta.
È bella.
E bacia da Dio.
Come aveva immaginato, vedendone le labbra.
Ma c’è qualcosa, in lei, che lo confonde.
Che gli ricorda qualcosa.
Il modo in cui bacia, il modo in cui balla infinitamente sexy, dei tratti del viso, del corpo, il modo in cui lo accarezza.
La ragazza gli infila un mano tra i capelli, come se da questo ne andasse della sua vita.
Perché sentire quei filamenti di seta nuovamente tra le dita, la appaga quasi quanto il bacio stesso.
Draco Malfoy odiava quando le donne gli toccavano i capelli.
Solo una ragazza aveva osato farlo, e lui glielo aveva permesso.
E questa mascherata, una sconosciuta, compie lo stesso gesto.
“Un caso?” è la domanda del Principe delle Serpi.
Ed intanto continuano a baciarsi.
Solo una parola ricorre nella mente della Regina Grifondoro:
“Finalmente”.
Solo una parola ricorre nella mente del Principe delle Serpi:
“Sesso”.
Anche se non si spiega il motivo.
Non aveva mai desiderato una donna, quanto la Regina Grifondoro.
Aveva sempre scopato con altre ragazze, solo per dimenticare il sapore del suo corpo e delle sue labbra, che tornava a tormentarlo, ultimamente.
Nessuna era mai riuscita a farlo impazzire, a fargli girare la testa e gli ormoni, quanto quella ragazza.
Eppure, questa misteriosa mascherata, spuntata dall’ombra, da chissà dove, riesce a raggiungere la bella Regina Grifondoro, nel cuore di Draco Malfoy.
Cuore?
Si è sempre chiesto, perfino lui stesso, se davvero ne avesse uno.
La risposta è stata affermativa, da quando Kimberly Potter è entrata nella sua vita e nel suo corpo, prepotentemente.
La mano del Principe delle Serpi che si trova ad accarezzare la seta verde che riscopre la schiena della Regina Grifondoro, lentamente continua la sua discesa, fino a raggiungere il fondoschiena delle ragazza.
Lei non si oppone alla nuova e più intima carezza.
Anche perché, Lui non lo sa, ma non è la prima che Draco Malfoy la tocca.
Anche se, purtroppo, è passato troppo tempo dall’ultima volta che ha sentita il freddo calore delle sue mani bianche sul suo corpo.
Ma continua a baciarlo, conscia che certamente questa sarà l’ultima occasione che avrà per farlo.
Ma a lui, a quanto pare, con il passare del tempo, un semplice bacio non basta.
La lingua della ragazza non lo soddisfa quanto vorrebbe alla vista del suo corpo da favola, e si stacca.
La guarda negli occhi, sempre più rapito dalla sconosciuta, e le afferra la  mano.
Lei continua a restare immobile, continua a reggere quello sguardo indagatore e freddo come il ghiaccio.
Ma anche caldo di desiderio.
Come nel caso di Malfoy, anche Kim non può vedere perfettamente i suoi occhi, a causa delle luci psichedeliche, ma ormai, sa riconoscere quando il corpo che ha dinanzi la vuole, o meno.
Ed accade sempre la prima opzione.
Da quando si conoscono non hanno fatto altro che desiderarsi, e quando il loro Frutto Proibito è stato assaggiato, non sono riusciti a farne a meno, per loro grande sfortuna.
Il Principe Serpeverde inizia a muoversi a ritroso, sempre stringendo la mano della sconosciuta, quasi intimorito dalla possibilità che possa sparire, troppo bella e perfetta per essere vera.
Ma lei lo segue in silenzio.
L’unico rumore che si sente è il suo cuore che batte con la stessa intensità di una batteria di un gruppo Metal.
Ma questo solo a lei è concesso saperlo.
Malfoy continua  a camminare, verso il Dormitorio maschile.
Prende a salire le scale, e dopo qualche istante arrivano davanti alla stanza numero 7.
La sua stanza.
Kim nasconde un sorriso.
Quanti pomeriggi avevano trascorso in questa stanza, durante la punizione della Kensington?
Quelli in cui avrebbero dovuto studiare.
Lui si ferma, e quando si volta a guardare la ragazza, il suo sorriso è già un ricordo lontano sul viso.
Si avvicina alla porta, lentamente, per vedere se questa ha sempre lo stesso odore di pregiata quercia che le è sempre piaciuto.
Sfiora con le dita dalle unghie ben curate e smaltate di nero il materiale pregiato che copre la stanza delle tre Serpi dagli occhi del mondo, sino a sfiorare il delicato numero 7, intrecciato in filamenti d’oro bianco, che l’ha sempre affascinata.
Malfoy apre di scatto la porta della sua stanza, e tutto si rivela agli occhi della Grifona esattamente come se l’è sempre ricordato.
I vestiti di Nott ovunque, le scarpe firmate e per la maggior parte italiane di Zabini a formare un secondo tappeto nella stanza, le lenzuola verdi del Principe Serpeverde talmente in disordine, da giacere solo per un angolo sul letto, per poi ricadere sul pavimento.
Non sono affatto ordinati.
Non lo sono mai stati.
E questo, Kim, lo sa benissimo.
Per non parlare dell’odore di sesso che impregna queste pareti maledette.
Odore di sesso talmente forte, e magari anche opera del ragazzo che la osserva alle sue spalle, da farle crescere una rabbia cieca dentro di sè.
Quante volte quello stesso odore era creato grazie a loro due, nella stesa stanza?
E chissà quante volte il suo posto di amante, che dalla notte di Halloween era sempre stato una sua prerogativa nelle lenzuola di Draco Malfoy, era stato rimpiazzato, magari nello stesso punto in cui più e più volte avevano, loro due, consumato il loro desiderio?
Rabbia.
Furia.
Gelosia.
Ecco cosa prova la Regina Grifondoro.
Ma deve appellarsi alla parte di se che stava per convincere il Cappello Parlante a Smistarla a Serpeverde, per non far trasparire i suoi sentimenti.
Non adesso.
Dopo, magari tra le braccia del suo adorato Harry, potrà sfogarsi quanto vorrà.
Ma adesso, proprio adesso, che la fine si sta inesorabilmente avvicinando, non può permettere ai suoi stupidi sentimenti di rovinarla.
Tira un piccolo sospiro, l’ennesimo, e si volta vero Malfoy.
Il quale l’ha fissata tutto il tempo, inebetito dalla perfezione del suo corpo.
Perfezione che non ha mai visto in nessuna, a parte...la sua bella ed impossibile Regina Grifondoro.
Ma la cosa che, più di tutto nella serata, lo riesce a colpire, e questo è tutto dire, sono gli occhi della sconosciuta, che si mostrano a lui nella loro angelica bellezza, non appena ella si volta verso di lui.
Lontano dalle luci, o meglio dal buio psichedelico della festa, finalmente può vedere il colore particolare delle iridi che la Maschera scopre.
E ne rimane incantato.
Sono verdi.
Ma non “Verdi” e basta.
No.
Sono di un verde scuro e profondo, caldo e gelido allo stesso tempo.
Ti potresti perdere fissando quegli occhi troppo a lungo, come potresti benissimo ritrovarvi te stesso, se guardi attentamente.
Hanno delle sfumature nere vicino alla pupilla, dando un tocco di sensualità e oscurità in più alla figura, già di per se “Oscuramente Sexy”.
Sono arrabbiati,quegli occhi.
Draco Malfoy ne è all’oscuro del motivo, ma è certo di aver visto un lampo d’ira attraversare quel bel verde.
Ha cercato, Lei, di nasconderglielo.
Ma niente sfugge, a Lui.
E quegli occhi...
Quei fottutissimi occhi, gli ricordano qualcuno.
Gli ricordano maledettamente qualcuno, come altri piccoli particolari della serata.
Coincidenze?
Non c’ha mai creduto.
<< Chi sei? >>
Ecco, gliel’ha chiesto.
È la prima volta da quando gli è apparsa davanti che si rivolgono la parola.
La sua voce fuoriesce roca e bassa, sia per l’aver parlato poco stasera, sia per l’eccitazione alla vista della ragazza.
Lei lo fissa.
Piega leggermente la testa verso destra.
Ma non risponde.
Non può dire la verità, nè parlare.
Riconoscerebbe la voce, ed allora i sospetti che certamente avrà sulla sua identità saranno confermati.
Gli si avvicina piano.
Gli sfiora il collo con le dita.
Gli accarezza la guancia con le labbra, senza lasciare il segno del rossetto da nessuna parte.
Coco Morgana fa rossetti a prova di bacio.
Mondo Magico, ricordate?
Lei sta ancora continuando la sua lenta tortura, quando lui, non facendocela più, la afferra dalle braccia, e la bacia urgentemente, mandando a puttane la sua domanda senza risposta.
E ricominciano con i loro baci furiosi, con il loro desiderio, con la loro passione, con la loro rabbia, con la loro frustrazione ...con loro due.
Un sorriso soddisfatto si increspa sulle labbra delle Regina Grifondoro, in uno dei pochi secondi in cui le labbra del Principe delle Serpi abbandonano le sue per lasciarla respirare.
Ed è un sorriso talmente enigmatico, e familiare, che un altra “coincidenza” si unisce alla lista nella mente di Malfoy.
Crede di sapere chi sia, colei che sta baciando.
Ma non ne è sicuro.
Per niente.
La fissa per un po’, prima di ricominciare la lotta furiosa di lingue.
La trascina sul letto, velocemente, e le lascia decidere dove mettersi.
<< Sopra o sotto? >> ghigna, Lui.
Il suo sesto senso, però gli suggerisce la risposta.
La sua Regina Grifondoro ha sempre preferito sotto...
Lei si sdraia, e tira Malfoy dal colletto, verso di lei, ricominciando a baciarlo.
“Sotto”.
Le mani del ragazzo si fanno sempre più audaci, andando ad accarezzare sensualmente i fianchi della donna sotto di lui, sino ad arrivare ai seni.
Un piccolo gemito fuoriesce dalle labbra perfette di donna, e per qualche secondo il cervello del giovane Malfoy va in vacanza nell’altra metà del mondo.
Con le agili dita bianche, abbassa la cerniera dei lunghi stivali neri, sfilandoglieli lentamente, arrivando a scoprire finalmente le sue splendide gambe.
Prende ad accarezzarle, lentamente, salendo sempre di più verso i luoghi proibiti di donna.
Ma, in prossimità dell’intimità della ragazza, scosta velocemente la mano, portandola al viso della fanciulla.
Le accarezza una guancia, sino a sfiorare il bordo della maschera che ancora la ricopre.
E la guarda.
Lei aveva gli occhi chiusi, mentre si beava delle sue carezze sempre più intime, ma non appena sente le sue fredde dita sul viso, riapre le sue verdi pupille sul mondo, ritornando nella realtà dalla quale tanto vorrebbe scappare.
E lo guarda.
Si guardano.
Lui, in una tacita domanda, espressione del suo desiderio di vedere chi si cela dietro la maschera.
Desiderio di vedere se i suoi sospetti sono fondati, oppure è talmente messo male da immaginarsi la Regina Grifondoro in qualsiasi donna.
Lei, in una tacita risposta di diniego.
Perché non vuole ritornare ad essere Kimberly Potter, ai suoi occhi.
Non stasera.
Non vuole ritornare alla solita situazione del “Ti voglio, ma non posso”.
Ha fatto tanto per scrollarsi di dosso i suoi colori Rosso-Oro, la sua identità, i suoi ideali...non può mandare tutto a puttane così.
Le sue dita, quindi, raggiungono quelle bianche e fredde del suo amante, e le scosta.
Le riabbassa lungo il suo collo, prima di gettarsi disperata sulle sue labbra, almeno per quest’ultima volta.
È certa che l’ha quasi riconosciuta.
D’altronde, sebbene il colore dei capelli sia diverso, e la maschera le copra una parte del viso, il suo corpo, i suoi lineamenti, i suoi occhi sono sempre gli stessi.
E si è mostrata a lui completamente nuda così tante volte, che è certa nell’affermare che, ormai, Draco Malfoy conosce a memoria ogni piccolo neo della Regina Grifondoro.
Alias, la Ragazza Mascherata.
Durante questi pensieri non ha smesso un secondo di far danzare la sua lingua con quella del ragazzo, persa com’è nel desiderio di lui, e nella perdizione in cui ogni volta quelle dannate labbra la fanno sprofondare.
Gli infila un’ultima volta le dita tra i capelli, tirandoli e accarezzandoli con spasmodico desiderio, talmente presa dalla passione racchiusa in un semplice bacio.
Ma si sa, loro sono Potter e Malfoy...l’Inferno continua a bruciare solo grazie alla loro passione.
Con una voragine in petto, però, la Regina dei Grifoni, si stacca dalle labbra della sua nemesi, e si rialza dal letto, sgattaiolando dal piacevole freddo delle sue braccia.
Lui si volta a guardarla, dubbioso, ma non la ferma.
È troppo incantato dalla presenza della donna.
La Bacchetta, infilata negli stivali che ora giacciono a terra, viene Appellata nelle mani della ragazza, che si risistema le calzature ai piedi, e fa per uscire dalla porta.
Ma una mano, del Principe delle Serpi la ferma.
Le afferra il braccio, e lei è costretta ad interrompere la sua corsa.
<< Chi sei? E perchè stai andando via? >>
Draco Malfoy è nato per comandare.
Le sta imponendo di rispondergli.
Ma lei continua a tacere, e quando cerca, con uno strattone, di liberarsi dalla presa del ragazzo, questo la attira nuovamente verso di se, e si ritrovano inesorabilmente di nuovo con le labbra incollate.
Di nuovo con le lingue che fanno sesso.
Di nuovo con le mani di lui sulla schiena e sul sedere di lei.
Di nuovo con le mani di lei nei capelli di lui.
Di nuovo con i corpi di entrambi talmente vicini che non passerebbe nemmeno un sospiro, se mai qualcuno decidesse di interromperli.
A suo rischio e pericolo.
Ma il momento di idilliaco desiderio non dura molto.
Perchè la Grifona si stacca.
E lo guarda negli occhi, ipnotizzata dalle sue iridi argentee, fredde come il ghiaccio, dure come il ferro e sensuali come il vento tempestoso.
Si avvicina al suo orecchio, e, con le labbra perfette, sussurra con voce bassa e sexy:
<< Ci vediamo all’Inferno, Principe delle Serpi. >>
Poi, dopo un’ultima occhiata alla sua faccia stupita, corre via, rimettendosi il Mantello dell’Invisibilità, Appellato da chissà dove.
Corre via, talmente veloce che, quando Draco Malfoy le risponde, lei è già lontana.
<< All’Inferno?...ci conto, bambolina. >>

http://img11.imageshack.us/img11/8194/kimslytherin.jpg

<< Ma che palle! Perchè dovremmo fare tutto noi il lavoro faticoso? A che servono gli Elfi Domestici? >>
<< Santo Godric, Nott...lavoro faticoso? Ma se stai usando la magia per fare tutto! Perchè dovremmo chiamare quei poveri Elfi Domestici per... >>
<< ...Sfruttarli, senza pagarli, darli ordini senza averne il diritto, approfittare della loro stupidità da ignobili stronzi? Perchè così si fa prima, Mezzosangue! >>
Inutile descrivervi l’indignazione palese sul viso di Hermione, a questa grave e grossa offesa a tutto ciò che il C.R.E.P.A. significa per lei.
Ancora più inutile sarebbe specificare la reazione di Harry e Ron al termine “Mezzosangue” e alle parolacce di Zabini e Nott che ne seguono.
E, come ciliegina sulla torta, è assolutamente e irrimediabilmente inutile che io vi descriva il mio attuale stato d’animo.
Ma siccome, se lo faccio, forse mi aiuterà a non pensare, ve ne parlerò lo stesso.
Sono esasperata dalle continue liti di questa banda di matti, stanca perchè il Galà è stasera ed è da dopo pranzo che noi organizzatori dell’evento siamo qui in Sala Grande a sfacchinare per addobbarla al meglio, felice per aver potuto di nuovo baciare Malfoy ieri sera, depressa perchè arrivata al giorno dopo mi resta solo il ricordo del suo sapore su di me, spaventata perchè oggi c’è stato un incendio a Diagon Alley, e la cosa puzza di Mangiamorte, terrorizzata perchè se sono arrivati a farsi quasi vedere a Diagon Alley, presto verranno ad Hogwarts, paralizzata dalla pura e semplice paura che, una volta a Scuola, porteranno via lui, incazzata nera perchè è da quando abbiamo messo piede qui dentro che, sempre Lui, non mi rivolge lo sguardo nemmeno per caso, e prossima al suicidio per dover sopportare tutto questo senza poter urlare.
Capito?
Bene, se voi lo avete fatto, per favore spiegatemelo.
Distraetemi in qualche modo, offritemi una sigaretta, una canna, una Burrobirra, anzi meglio un Assenzio Babbano, così mi azzoppo ben bene, ed evito che i ricordi di ieri sera mi vortichino in testa continuamente.
Perchè, davvero, sto per urlare.
E non sarebbe una scena molto normale, se nel bel mezzo di una delle nostre soliti e perfettamente usuali liti, io mi mettessi a gridare come un’ossessa.
Okay, sono un po’ esaurita come ragazza, ma non fino a questo punto.
<< Ehi, Potter... >> sento chiamarmi.
Mi giro, e vedo la Parkinson che mi sta fissando con disprezzo e con un sopracciglio alzato.
<< ...stai facendo nevicare, idiota. >>
Alzo la testa e, effettivamente, dei piccoli fiocchi bianchi stanno cadendo dal soffitto incantato.
Mentre interrompo la nevicata, sento Zabini e Nott ridere.
<< Allora, Principessa... >> dice quest’ultimo  << ...quale Principe ti scorterà al Galà stasera? >>
Cerco una qualche reazione in Malfoy, alla domanda del suo amico, ma è troppo lontano da me, ed è a testa china per sistemare con la Bacchetta una tappeto.
Ottimo.
<< Kevin. >>.
Ovvio.
Mi ha invitata stamattina, anche se, da un lato, tutti quanti l’avevano dato per scontato.
Mi dispiace un po’ per quella tipa, Anastasia.
Si vede che è cotta di lui.
Chissà se anche il mio ex se ne è accorto.
<< Wao. E chi se lo aspettava! >> ribatte Zabini, sarcastico, strappandomi un sorriso.
Lui, ovviamente ci andrà con la Greengrass.
Chissà gli altri...
Okay, cazzata, mi interessa solo Malfoy, chi porterà al Ballo, ma non posso chiederglielo direttamente.
<< E voialtri... >> chiedo, generalmente, riferendomi anche ai miei amici << ... con chi verrete stasera? >>
Harry ed Hermione nemmeno rispondono, tanto è naturale che ci andranno insieme.
Ron, invece, è un po’ dubbioso.
Ah, ha lasciato Lavanda.
Esattamente stamattina.
Rispetto all’ultima volta che si lasciarono,però, lei era meno pazza dalla disperazione.
Credo abbia già messo gli occhi su qualcuno.
<< Non ne ho idea... >> risponde il rosso << ...forse Hannah Abbott. >>
<< Dio, Weasel...hai dei gusti di merda! >>
E questo era il commento della Parkinson.
Sempre molto schietta.
E, ovviamente, questo era un chiaro insulto anche ad Herm, sua ex ragazza, che, però, preferisce ignorarla.
Ginny, invece, ci dice che aspetta l’invito di Seamus e che se, per disgrazia Divina, questo non dovesse arrivare, accetterà uno dei tanti suoi spasimanti.
La Parkinson ci andrà con un Serpeverde moro, con cui la vidi slinguazzarsi un’altra volta.
Devo ammettere che, per un momento, credevo dovesse andarci con Malfoy.
Grazie a Godric non è così.
 Nott invece è molto più vago.
<< Non ne ho idea. Sono indeciso. So soltanto che deve essere una tipa da sbavo, e che dobbiamo fare scalpore insieme. Ma, tanto, alla fine sono un gran figo, posso trovarla anche all’ultimo secondo una ragazza disposta a venire con me al Galà. >>
<< Modesto! >> ribatte Harry.
<< Già... >> concorda Ron << ...l’umiltà di voi Serpi è sempre sorprendente. >>
Una risata sta per crescermi dentro, ma viene stroncata dalle prossime due parole.
Due semplici parole, pronunciate dalla persona più sbagliata che poteva dirle, che mi uccidono la risata sulle labbra.
E non solo quella.
<< Astoria Greengrass. >>
...
.....
......

Si.
Draco Malfoy ha appena detto che porterà la sorellina Greengrass al Galà.
Daphne fa un sorriso, mentre scuote la testa esasperata, Zabini continua a lanciare occhiate da me al suo amico, mentre Nott specula una sigaretta dalla Parkinson, come se niente fosse.
I Grifondoro, invece, si lanciano occhiate furtive ed eloquenti.
Io?
Io niente.
Resto qui, immobile, con l’eco della mia risata smorzata ancora nelle orecchie.
E sto zitta.
Non spiccico parola, non commento, non mi muovo, non urlo, anche se vorrei farlo, non lo picchio, non mi picchio.
Niente di niente.
E poi, la mia salvezza.
Le porte della Sala Grande si aprono, ed entra uno studente.
E non uno qualsiasi.
Ma Kevin.
Vi avevo detto che era la mia salvezza.
Saluta tutti i Rosso-Oro, ignorando, come da copione i Serpeverde, per poi avvicinarsi a me.
<< Kiki, posso parlarti un momento? >>
E mentre annuisco e lo seguo fuori dalla Sala Grande, uno sguardo furioso di Malfoy su di noi mi riempie di sadica soddisfazione.

<< Dimmi tutto. >> lo sprono a parlare.
Ma lui resta in un silenzio pensieroso, anche dopo molti miei cenni allusivi.
Poi, all’improvviso, mi guarda ed esclama:
<< Ron è il tuo migliore amico, no? >>
<< Si... >>
Cosa vuole sapere?
<< E si è, per caso,incazzato con te? >>
Eh?
Oddio, che ha fumato?
<< No...perchè avrebbe dovuto? >>
<< Perchè vieni al Ballo con me... >>
Okay, ha fumato pesante.
<< Kevin..Ma che cazzo stai dicendo? Cosa centra Ron con chi mi accompagna al Ballo?! >>
<< Quindi non si è incazzato? >>
Oddio...credo proprio che debba fare una visitina a Madama Chips.
Lei si occupa di malati mentali?
<< Kevin... >> continuo, paziente << ...Ron non avrebbe motivo di prendersela per questo...vorrebbe dire che sarebbe.. geloso di me. E se fosse geloso...vuol dire che in un certo qual modo sarebbe interessato alla sottoscritta... >>
Trattengo a stento una risata, al pensiero di Ron che mi fa una scenata di gelosia.
Assurdo!
Poi, però, mentre lui continua a pensare in silenzio ai cazzi suoi,  mi viene un dubbio.
<< Perchè queste domande contorte? >>
<< Bè...ehm...prima Anastasia...ecco...si è arrabbiata, perchè porto te al Ballo. Abbiamo discusso, e lei ha detto che non vuole più vedermi...u-una cosa del genere... >>
Okay, se prima mi ero trattenuta dal ridere, adesso non ce la faccio.
Colpa della sua faccia pensierosa esageratamente buffa.
<< Anastasia? La tua migliore amica? >>
Annuisce.
<< Oddio... >> dico, tra le risate << ...davvero non ti eri mai accorto che la ragazza è innamorata di te? >>
E stavolta, credo che sia lui che stia per scoppiarmi a ridere in faccia.
Ma appena nota la mia serietà, nella mia affermazione, il divertimento si trasforma in un puro e sano stupore.
<< Anastasia? Innamorata? Di me? >>
<< No, del vostro Preside! Ovvio! Santo Godric, sei proprio come Harry! Non capite mai queste cose al volo! >>
E mentre io continuo a sghignazzare per i fatti miei, lui resta immerso nel silenzio pensieroso che tanto gli piace oggi.
E continua a non prendere nessuna decisione.
E, come al solito, devo prendere io in mano le redini della situazione.
Chissà come mai sono capace di far stare bene tutte le coppie che mi chiedono aiuto, da brava Cupida quale sono, a parte la coppia che mi interesserebbe in prima persona.
L’egoismo Serpeverde non so nemmeno dove abiti...
<< Allora?... >> esclamo << ...che hai intenzione di fare? >>
Mi guarda interrogativo.
<< Io? E che dovrei fare? >>
Stupidità di Kevin: 1.
Intelligenza: 0   
<< Come “cosa dovresti fare?”?! Invitala al Ballo, no? Insomma...ammettilo che un po’ piace anche a te. La inviti al Ballo, ed è fatta. E mi raccomando fatti perdonare come si deve per la tua idiozia..! >>
<< Non posso invitarla al Ballo! Siamo già noi due...e mi ucciderebbe se le proponessi una serata a tre! >>
Stupidità di Kevin: 10000000000.
Intelligenza: 0   
Tiro un sospiro, per raccogliere tutta la pazienza che mia mamma mi ha dato, e cerco di rispondergli con dolcezza.
<< Kevin...non hai mai pensato, almeno per un secondo che...magari...forse...probabilmente...in ipotesi...se la cosa ti aggrada...dovresti ritirare l’invito che hai fatto a me, e andarci solo con Anastasia?! >>
<< Effettivamente avrebbe più senso... >>
Stupidità di Kevin: 10000000000.
Intelligenza: 0,5.
<< ...ma tu sei sicura che per te va bene? Come fai a trovare un cavaliere in meno di un pomeriggio? >>
<< Tesoro, io sono Kimberly Potter... >> spiego con un sorriso fintamente vanitoso  << ...di cavalieri, me ne trovo quanti ne voglio, anche in soli 5 minuti. Semplicemente schioccando le dita! >>
E ridiamo tutti e due.

Cazzo, adesso come faccio?
Con chi ci vado al Ballo, stasera?
Fantastico, Kiki...mi raccomando, continua a fare sempre la solita Cupida..
Finchè non resterai tu zitella a vita!
Non che Kevin mi interessi in quel senso...ma adesso si ripresenta il problema del mio accompagnatore!
Porca troia!
Magari potrei trovare ispirazione in una sigaretta..
Controllo alle mie spalle se stia venendo qualcuno.
E vedo Nott, che mi fissa divertito.
....
......
........
Un momento...Nott?!
Mi rigiro di scatto, e gli faccio la prima domanda che mi passa per la testa.
<< E tu che ci fai qui? Mi spiavi? >>
Non mi sono ancora mossa poi molto dal punto in cui ho parlato con Kevin.
E la prima cosa che il suo sorrisino ebete mi fa pensare, sia che abbia ascoltato tutto.
<< Esattamente. Volevo sapere cosa, tu e quel damerino anni ’70 vi dicevate. >>
<< E perchè l’avresti fatto, di grazia? >>
<< Non sono tenuto a dirtelo. >>
Ah, certo.
Lui mi spia, ascolta i cazzi miei, lo ammette spudoratamente come se fosse una cosa normale, e io non sono tenuta a saperne nemmeno il motivo.
Assolutamente normale!
Sto per ribattere, quando esclama:
<< Credo di avere la soluzione perfetta al tuo problema. >>
Certo, come no.
Affidiamoci a Nott per risolvermi i problemi.
Qualunque essi siano.
<< Di cosa parli, Nott? >>
<< Dell’assenza momentanea di un tuo cavaliere per stasera. >>
<< Cosa vorresti dirmi? Che mi hai trovato tu una sistemazione, in neanche tre minuti? >> dico, con la voce piena di divertito sarcasmo.
<< Certo. E di meglio non potevo trovarti. >>
Lo sa perfettamente che, per me, il meglio, come accompagnatore, sarebbe una sola persona.
Ma, purtroppo, stasera è occupato.
E credo anche per il resto dei suoi giorni.
<< Oh, si. Perchè io mi affido molto volentieri a te per queste questioni... >> ancora sarcasmo. Conoscendo Nott mi affibbierebbe un Serpeverde arrapato mentale che mi toccherebbe il culo tutto il tempo.
<< ...sentiamo, chi sarebbe costui? >>
Fa una pausa, un sorriso vanitoso, e butta la bomba.
<< Io. >>
....
........
............
..................
.......................
COSA?!
La prima cosa che il mio corpo e il mio istinto mi consigliano di fare, è ridere.
Ed è quello che faccio.
Non può dire sul serio...
<< Nott...ma che cazzo stai dicendo? Come ti viene in mente? >> sillabo tra le risate.
Ma lui non demorde, e mantiene intatto il suo ghigno da furbetto.
<< Non scherzo, Potter. Tu sei senza un cavaliere. Io potrei scegliere tra mille dame pronte a strapparsi i capelli per me, e scelgo te. Elementare, no? >>
Elementare, Watson!
Quando smetto di ridere, cerco di capirci un po’ di più su questa storia.
Nott è una Serpe, e, come tutti gli eredi di Salazar, deve per forza ricavarci qualcosa in cambio da questa storia.
<< E allora, dimmi... >> ribatto << ...io cosa ci guadagno. E soprattutto tu. Perchè dovresti farlo? >>
Allarga il ghigno.
<< Tu ci guadagneresti molto. Insomma, andresti al Ballo con uno dei ragazzi più fighi e richiesti della Scuola, oltre al fatto di toglierti dall’impiccio di trovarti un Cavaliere in così poco tempo. Ed io...bè, hai sentito quello che ho detto prima. Voglio una Dama con cui fare un figurone, ed essere al centro dell’attenzione. Più del solito, è ovvio. E, credimi, Principessa, se io e te andassimo al Ballo insieme, nessuno ci toglierebbe gli occhi di dosso. >>
In effetti ha ragione.
Insomma, una Serpe con la Regina Grifondoro, al Ballo di Addio per le Scuole ospiti.
Rimarrebbero tutti a bocca aperta, e saremmo al centro dell’attenzione.
Per quanto l’idea di essere, più del solito, sotto i riflettori, non mi ispiri molto, l’idea di presentami al Ballo con Nott, invece, stranamente, mi intriga.
Sarebbe qualcosa di diverso.
E sono certa che sarebbe anche una semplice serata di battibecchi divertenti, senza alcun tipo di impegno.
Sarebbe orribile accettare uno degli inviti che qualche leccaculo in cerca di sesso mi ha proposto, per poi ritrovarmelo dietro come un cagnolino.
Con Nott, invece, sarebbe tutto molto più semplice.
Perciò...
<< Sai che ti dico, Nott? Accetto. >>


<< Tesoro, hai i pori del viso troppo dilatati. Ma non preoccuparti, adesso il grande Yorg te li risistema in un solo colpo! >>
<< ....Ah, Herm, amore, Appellami qui lo smalto rosso, per favore! >>
<< ...Me stesso numero 2...spennellano alla perfezione alla nostra riccia preferita. E bada bene a non sbavarlo! >>
Che bello.
Dopo un pomeriggio, anzi mezzo, stressante come questo, farsi fare bella dal migliore stilista del Mondo Magico, ci voleva.
Vi ricordate di Yorg, vero?
Ve ne avevo parlato, come il migliore in qualsiasi campo di cura corporea.
Femminile, è ovvio.
Sarebbe capace di far risultare carina persino la Umbridge.
Ecco spiegato il motivo del suo essere così introvabile, e caro.
Ma non per noi.
L’abbiamo chiamato il giorno stesso che abbiamo saputo la data precisa del Ballo di stasera, ed ha annullato l’appuntamento con non so quale Baronessa Purosangue per venire da noi.
Cazzo, aver rischiato la vita una settimana si e l’altra pure, per uccidere Voldemort, doveva pur portare i suoi frutti!
Io sono sdraiata sul mio letto, in intimo, mentre Yorg mi spalma una cremina da lui inventata sul viso, per far sparire le imperfezioni, Herm, con delle semplici mutande addosso, lascia che, sempre Yorg, gli metta lo smalto, e Ginny, con una solo asciugamano a coprirsi lascia che gli scelga l’intimo.
Sicuramente starete pensando a Yorg come ad un mostro con 6 mani e tre teste.
Ma vi sbagliate.
Quando deve affrontare più clienti alla volta, in teoria,dovrebbe procurarsi degli assistenti.
Ma lui non si fida di nessuno, nè tanto meno considera un chicchessia alla sua altezza.
Per questo ricorre semplicemente all’Incantesimo Duplicante.
Del resto, come dice lui: “Chi può essere come Yorg, se non Yorg stesso?”.
<< Yorg!... >> lo chiama Ginny.
Tutte e tre le copie la fissano contemporaneamente.
Ma il personaggio autentico, è quello che si sta occupando della pulizia del viso alla sottoscritta.
Azione che, come dice lui, è una delle più delicate.
<< ...io pensavo a delle lingerie con pizzo. La tua copia ne suggerisce una con merletto! Che dici? >>
Wao, che differenza!
Ovviamente sono sarcastica.
Ma oggi Ginny è più emozionata del solito.
Si, avete immaginato bene, Seam l’ha invitata al Ballo.
E lei si prepara per il “Dopo-Serata”.
<< Merletto! Ho visto prima in Sala Comune il tuo cavaliere. Oltre ad essere molto sexy...ho capito che è più un tipo da merletto, che da pizzo. >>
Conosco bene Seamus, e so per certo che è più un tipo da “Via le mutande, anche se sono quelle della nonna”, altro che merletti e pizzo..ma non lo dico ad alta voce.
In fondo, l’esperto è lui.
Mi lascio semplicemente rilassare dalle sue mani esperte che mi eliminano tutte le impurità del viso.
<< Allora... >> si rivolge a me << ...e tu, bellezza, con quale bel maschione andrai al Ballo? >>
Fantastico, adesso è il mio turno di spettegolare.
La prima è stata Herm, mentre le faceva la ceretta, a dover confessare tutti i particolari scabrosi sul suo fidanzamento con Harry.
Brutti momenti, per me, soprattutto quando Yorg ha iniziato con gli apprezzamenti erotici sul quel poveraccio di mio fratello.
Finito anche l’inguine, siamo passati a spettegolare su Seamus e sulla cotta che Ginny ha per lui.
Penso che anche a lui saranno fischiate le orecchie, oltre che ad Harry.
E adesso, per mia gioia, è il mio turno.
E la cosa bella, è che non posso nemmeno sperare di pronunciare il nome di Nott, e lasciar cadere il discorso, dato che Yorg non dovrebbe conoscerlo.
No!
Perchè lui, non chiedetemi come, conosce tutti, e sa tutto di tutti.
Non per altro, è un mago...
<< Ehm..dovevo andarci con Kevin... >>
Anche se muoio dalla voglia di andarci con Malfoy
<< ...come semplici amici. Ma poi lui si è accorto, come ogni esemplare di sesso maschile, in ritardo, che la sua migliore amica era pazza di lui. Quindi, da brava Cupida quale sono, gli ho consigliato di invitarci lei, al mio posto. Perciò, una volta libera io... >> avrei dato sangue per essere invitata da Lui.
<< ...mi ha invitata Theodore Nott. >>
Tutte e tre le copie dell’uomo qui davanti a me, si portano una mano alla bocca, e fanno la faccia più elegantemente stupita che li riesce.
<< Nooooo....tesoro, dimmi che ho sentito male! >>
Scuoto la testa, divertita.
<< No, no...hai sentito benissimo. Ma stai tranquillo, siamo solo.. >>
<< Principessa, non dirmi che stai per dire “Amici”! >> mi interrompe Yorg sempre più scandalizzato.
Mi viene troppo da ridere... è l’unico essere di sesso maschile con cui abbia mai spettegolato come si deve.
<< No, no! Ma quali amici?! Siamo più che altro...persone che continuano a battibecchare tutto il tempo, ma che adesso possono stare nello stesso spazio vitale senza finire a duellare. E poi, lo devo ammettere, mi diverte. >>
Sia Ginny, che Herm, che i tre Yorg scuotono la testa, come se non potessero credere alle loro orecchie.
Mentre io continuo a sorridere, e a farmi trattare come una bambola, adesso da Yorg in persona, adesso da una delle sue copie.

<< Et voilà, mademoiselle! Il grande Yorg, ha completato la sua ennesima opera perfetta ! >>
Siamo pronte.
Abbiamo fatto la ceretta, pulizia della pelle, smalto, acconciatura, trucco,  gioielli, accessori, scarpe, abito.
I vestiti ce li ha portati lui stesso dalle sue sartorie personali.
Gli ha scelti appositamente per noi, fatti confezionare e rifinire dalle sue migliori sarte, usando la migliore seta e le migliori perle.
E, effettivamente, sono i più bei vestiti che abbia mai visto e indossato in vita mia.
La ricompensa, con i suoi dovuti zeri, se la merita tutta.
La sua carrozza volante, trainata dai Threstal, si accosta alla nostra finestra, mentre lui ci saluta con dei baci calorosi, e ci augura buona fortuna per il “Dopo-Serata.”
Si, come no.
Per quanto mi riguarda me ne tornerò subito in camera, prenderò una foto di Malfoy e Astoria Greengrass, la appenderò di fronte al capezzale del mio letto, e la userò come bersaglio di freccette.
So già che, vederli insieme, stasera, non sarà propriamente un toccasana per me.
Come al solito, mi ritroverò in camera, raggomitolata in un angolino, a trattenere le lacrime, e a mangiare tutto ciò che mi si para davanti.
Commestibile o meno.
Fantastico.
<< Allora, ragazze... >> dice Ginny, non appena il nostro stilista preferito ci lascia da sole << ...siamo belle, pronte e piene di voglia di divertirci. Andiamo? >>
La Mcgranitt vuole che, noi organizzatori dell’Evento, apriamo le danze.
“Siete 5 ragazzi e 5 donne. Perfetto!”.
Vuole anche che, per una volta, Serpi e Grifoni si fondino.
Ma la cosa non mi preoccupa.
Infondo, il mio accompagnatore fa parte degli organizzatori. Certamente ballerò con lui.
Dobbiamo incontrarci con gli altri 5 nella Saletta che precede la Sala Grande, dove ogni inizio anno i primini attendono impauriti di essere Smistati.
Allargo le labbra, perfettamente ricoperte di rosso, in un sorriso e mi giro verso lo specchio.
Yorg ha fatto davvero un bel lavoro, soprattutto con il vestito.
Ovviamente è di colore Rosso.
Ha detto che me l’ha scelto, come colore, quasi senza pensarci.
Sa perfettamente che è sempre stato il mio colore preferito, e, soprattutto, ha detto, doveva per forza farmelo indossare in rappresentanza alla Scuola.
Ecco perchè il vestito di Herm è dorato.
Per andare a formare i colori Grifondoro.
Quello di Ginny, invece, è nero, con una fascia bianca nella parte superiore del vestito.
Il suo, invece, porta un altro significato.
Il colore del buio, della notte, del Male.
Elementi che piano piano si stanno impossessando sempre di più gente.
E poi c’è la fascia bianca.
Noi Cacciatori.
Che, come ci ha detto, abbiamo il dovere di prevalere sul nero.
Ma paragonarci alla purezza del bianco..bè credo che, per questa volta, Yorg si sia sbagliato di grosso.
In fondo, c’è sempre una prima volta.
Mi ha acconciato i capelli verso l’altro, in un complicato chignon, che lascia cadere un ciuffo a boccolo dietro, che mi ha fatto adagiare delicatamente su una spalla, in modo da portarlo avanti.
Ma il mio tatuaggio, con la Bacchetta e la mia cicatrice sopra, il simbolo del mio essere una Cacciatrice, si trova dall’altro lato del collo, e, con i capelli alzati, viene messo ancora più in risalto.
Il simbolo della mia completa diversità da Malfoy.
Uno dei principali motivi per cui non possiamo frequentarci.
Sempre che lui lo voglia.
I tacchi, rossi, sono altissimi ed intrecciati avanti, ma non sono affatto scomodi.
E poi, non rischio certo di cadere.
I tacchi, e il mio equilibrio sopra di essi, non sono più un problema da un po’.
Sono più bassi, però, dei tacchi di Ginny.
Bianchi, intonati al vestito, si reggono su un sottile tacco a spillo, e vantano del piccoli diamanti incastonati nella scarpa.
Quelli di Herm, invece, sono più spessi, e la scarpa, più scura, le lascia scoperte solo le prime tre dita.
Anche i loro capelli sono acconciati in modo tale da risaltare i loro tatuaggi da Cacciatrici.
I capelli ricci di Herm sono stati allisciati e, con una parte di essi, Yorg ci ha fatto uno chignon elaborato, lasciando dei ciuffi lisci avanti ad incorniciarle il viso, ed il resto ad accarezzarle le spalle, tenuti dritti dai migliori Incantesimi Alliscianti mai fuoriusciti da Bacchette.
Ginny invece ha la sua chioma rossa, sempre ribelle, finalmente domata e legata in un solo lato, da un bellissimo fermaglio, sempre bianco.
Liscissimi, le baciano la spalla destra, luccicano della luce del fermaglio che li doma, e scoprono al Mondo il suo tatuaggio.
Si.
Yorg ha fatto un ottimo lavoro.
Ma, per quanto possa essere elegante stasera, per quanto il mio vestito possa essere pregiato, e le mie scarpe belle, non me lo sentirò mai dire da Lui.
Ed una donna può essere la più bella del Mondo, può sentirselo dire da tutti gli uomini che calpestano il terreno del Globo Terrestre, ma se manca quella persona, se l’unico ragazzo dal quale vorresti sentirti dire “Sei bellissima” danza di fronte a te, con un’altra donna...bè ti senti immediatamente insignificante.
<< Kiki? Che hai? >>
Respiro profondo.
Coraggio.
Sorriso falso.
Bugia.
<< Niente, Herm. Non vedo l’ora di divertirmi stasera. Andiamo? >>
 
Ovviamente, le Serpi sono in ritardo.
Capirai, me lo sarei aspettato.
È una Festa importante, piena di gente importante, loro non possono mica essere puntuali.
No, devono farsi attendere, come qualsiasi V.I.P che si rispetti.
E noi, poveri esseri umani, dobbiamo semplicemente aspettarli pazientemente.
Io, seduta su una poltrona trovata nell’angolo, fumo distrattamente una sigaretta, conscia di non lasciare alcuna traccia di rossetto sul filtro.
La Magia, oltre che a difendersi, ha anche altre sfaccettature utili, sapete?
Harry cerca di non sbavare troppo,davanti alla bella figura di Hermione, cosa che ha già fatto abbondantemente, quando la sua ragazza è apparsa dalle scale del nostro Dormitorio.
I ragazzi erano, come al solito, sui divanetti in Sala Comune, ad aspettarci.
E quando siamo scese sono rimasti tutti a bocca aperta.
Seamus non toglieva gli occhi di dosso a Ginny, ed Harry stava per trascinare Herm in camera.
Lavanda e Calì ci hanno subito raggiunte, tutt’e due bellissime nei loro lunghi vestiti arancio per l’una, e blu notte per l’altra.
LavLav, evitando accuratamente di incontrare lo sguardo di Ron, si è diretta velocemente verso il suo accompagnatore, un Grifondoro carino del nostro anno, con cui ebbi una piccola storiella al quarto anno.
Niente di che.
Mike, si chiama.
Calì, invece, è riuscita a sedurre Jimmy Peakes, con pochi semplici gesti.
Un ragazzo, trovando una bella donna in intimo nella tua camera, con la tua mazza da Battitore stretta al petto, non può che scoparti ed invitarti al Ballo.
Ron e Hannah, la sua Dama, si incontreranno direttamente nella Sala Grande, dato che lui dovrà prima aprire le danze con noi 10.
Così, dopo aver aspettato che Dean andasse a prendere la sua, ormai storica, fidanzata Luna, bellissima nel suo vestito viola, siamo andati tutti quanti in Sala Grande, dividendoci poi, alla fine, noi 5 dagli altri.
Ed Harry non ha tolto gli occhi di dosso ad Hermione tutto il tempo, con cui si sta amabilmente baciando nell’angolo, mentre Ginny stressa suo fratello sulla reazione di Seamus, quando lei è scesa dal Dormitorio.
Almeno quest’anno, lo smoking di Ron è di una taglia giusta, ed è del classico stile.
Quella sottospecie di coperta marrone con i merletti, credo che giaccia dentro qualche cestino della spazzatura.
Faccio Evanescere la cicca della sigaretta, proprio quando le Compagnia della Serpe fa la sua entrata in scena nella Saletta.
Herm ed Harry si staccano, e Ginny smette, per gioia di Ron, di blaterare.
Io alzo gli occhi su di loro e....
...
.....
Dio Santo!
Passo ai raggi x tutti i Serpeverde presenti, notando come la Greengrass sia semplicemente divina, come al solito, nel suo abito verde, la Parkinson, senza quelle volgari scollature e lunghezze esageratamente corte dei vestiti sia decisamente bella, Zabini stia d’incanto nel suo smoking italiano, di come Nott, mio accompagnatore, faccia un figurone nella sua eleganza...e di come Malfoy sia decisamente indescrivibile.
Indossa il classico smoking, ma addosso a lui, sembrano gli abiti di un Dio.
I capelli che ricadono, come sempre, un po’ sugli occhi gli danno la sua tipica aria misteriosa, e i suoi occhi che si fanno strada tra i filamenti d’oro, mi incatenano come sempre.
Restiamo un attimo infinito a guardarci, a studiarci, a spogliarci con lo sguardo, fino a che la Parkinson non si schiarisce la voce, attirando l’attenzione di tutti.
<< Allora..avete sentito la Mcgranitt. Dobbiamo aprire le danze. Chi fa le coppie? >>
Tutto questo l’ha detto con tal disgusto, che sembrava avesse  mangiato cacca di Troll.
Anche se, effettivamente, non sarà un compito facile.
<< Bè... >> intervengo io << ... io e Nott balleremo insieme. In fondo siamo venuti in coppia al Ballo. >>
Ci guardiamo, e scoppiamo a ridere, al pensiero della cazzata che abbiamo fatto.
Poi, è lui a riprendere il discorso.
<< Non credo vada bene, Principessa. La Mcgranitt ci ha fornito un foglio con le coppie già definite. >>
Noi Grifoni ci guardiamo, come anche Malfoy e le due ragazze.
Nessuno di noi sapeva niente.
<< L’abbiamo incontrata poco fa, quando io e Theo siamo andati a ritirare clandestinamente le sigaretta dal nostro fornitore... >> spiega Zabini.
<< ...per poco non ci sgamava, ma, alla fine, ci ha semplicemente dato questo. >> e tira fuori dal taschino della giacca un foglio di pergamena.
Il fatto che tutti quanti, tranne loro due, erano all’oscuro del fatto che la Mcgranitt dovesse addirittura decidere le coppie, mi puzza, ma la spiegazione di Zabini è inattaccabile.
Ad Hogwarts, nessuno vende sigarette, essendo proibito fumare dal regolamento,e quindi gli studenti si affidano a fornitori esterni.
Il nostro è George, oppure Mundungus.
Mi alzo dalla mia poltrona, lancio un’occhiata furtiva a Malfoy, tremando nel notare che i suoi occhi sono fissi su di me, ed allungo la mano verso Zabini, decisa a farmi dare il foglio.
<< Lo leggo io. >>
Ghigna.
<< Anche a me hanno insegnato a leggere, Sua Maestà. Non mi stancherò di certo. >>
Detto questo, srotola la pergamena, la legge per conto suo, sorride, ed inizia ad elencarci le coppie.
<< Allora... Sfregiato, vedi di tenere le mani al posto giusto, perchè ballerai con la mia ragazza...ed io farò lo stesso, dato che aprirò le danze con la tua... >> si guardano, in un avvertimento taciturno.
Poi Zabini sposta lo sguardo verso Herm:
<< Mezzosangue, attenta a non pestarmi i piedi. Le mie sono vere scarpe italiane, e costano quanto questo Castello. >>
‘Mione ride, e ribatte: << Stai parlando con una bravissima ballerina, Serpe. Piuttosto tu, sei sicuro di riuscire a non farmi sfigurare? >>
Il Serpeverde si limita a ghignare, e continua la lettura.
<< Pansy ti toccherà ballare con Weasel! >>
Entrambi si guardano male, e schifati allo stesso tempo.
E poi...
<< Theo, a te toccherà Fiammetta, e Draco tu ballerai con... >>
No...
Ditemi che non è vero!
Ditemi che adesso Zabini si corregge, e dice che io ballerò con Nott, e Ginny con Malfoy!
Ditemelo!
Per favore!
<< ...con Sua Maestà Potter! >>
Cazzo, non l’ha detto!
Merda, merda, merda!
E adesso, come faccio?
Già mi è difficile stare nella stessa stanza con lui, immagina ballarci insieme!
Dopo ieri notte, poi, dopo quella bellissima idea della mia mascherata, mi sarà ancora più difficile restare tra le sue braccia, senza saltargli addosso.
Non adesso, quando il suo sapore, il suo odore, la sensazione paradisiaca delle sue labbra e delle sue mani su di me, è ancora più fresca del solito!
Certo che gli insegnanti si stanno mettendo di’impegno, per rovinarmi la vita!
Prima la Kensington, con quella sua punizione del cazzo, poi la Mcgranitt con questa storia di organizzare il Ballo insieme, e adesso, sempre lei, che ci fa addirittura ballare in coppia!
E no, eh!
Io denuncio la Scuola per Maltrattamento di una studentessa!
Poi mi decido, finalmente, ad alzare lo sguardo su di lui.
E vedo che mi sta fissando.
Più intensamente che mai.
Le immagini del Festino di Serpeverde, mi balenano in testa, e non riesco a scacciarle.
Il ricordo del suo sapore sulla mia lingua me la fa bruciare.
Il freddo delle sua mani sulla mia pelle, me la sta facendo ardere.
Il peso dei suoi occhi, così vogliosi su di me, quella sera e adesso, mi bloccano il respiro.
Il ricordo delle sue dita che mi accarezzavano sensualmente le gambe, me le fa tremare.
L’eco dei suoi gemiti rochi, mi fa urlare dentro, dal dolore.
Eppure nessuno se ne accorge.
Dentro mi sento smembrare lentamente, tagliare, graffiare, strappare, ma non lo do a vedere.
Nemmeno quando, non so chi, pronuncia la parola “Muoviamoci”, e vedo Lui, il mio personale demone, avvicinarsi a me, sebbene io stia lentamente morendo, nessuno se ne accorge.
E nemmeno quando, ormai prossimo al mio corpo, mi porge il gomito, ed io lo afferro, iniziando a camminare verso la Sala Grande, con le altre coppie avanti e dietro di noi, sebbene io stia velocemente rinascendo cantando l’Allelujah ,  Lui non se ne accorge.
Credo.

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Tu-tum.
Kiki, calmati.
Tu-tum.
Kiki, tranquillizzati.
Tu-tum.
Non è niente di che.
Sei solo appiccicata al braccio di Draco Malfoy.
Non è veramente niente di che.
Tu-tum.
Il fatto che tu stia tremando da quando l’hai toccato, non fa di questo ravvicinamento un “qualcosa”.
Perchè non è niente.
Tu-tum.
Autoconvincitene.
Era molto più facile stare vicino a lui, Mascherata.
Perchè ieri sera non ero io.
Non avevo alcun impedimento, nessun motivo per cui non dovessi baciarlo.
Nessun motivo per cui non dovessi desiderarlo,come non ho mai desiderato nessuno.
Ma oggi, stasera, qui, adesso, in questo istante sono io.
Sono tornata ad essere Kimberly Potter, la Cacciatrice che soffre per “Amore”
Ed è inutile continuare a ripetermi che sia solo una cottarella da ragazzina.
Improvvisamente, arriviamo in mezzo alla pista da ballo.
Mi guardo intorno, e devo ammettere che abbiamo davvero fatto un bel lavoro con la Sala Grande.
A partire dal soffitto, che riproduce una bellissima notte stellata, sebbene fuori il cielo sia coperto di nuvole, nella quale,ogni tanto appare qualche stella cadente.
Per passare poi ai drappeggi appesi alle pareti, tutti azzurri chiari, con gli stemmi della  nostra Scuola.
Tavolini in ghiaccio Magico, di quelli che non si sciolgono nemmeno con la lava, ricoprono il pavimento della Sala Grande, opportunatamente ricoperto da pregiatissimi tappeti indiani.
Spicca il tappeto rosso da cerimonia, che accoglie la gente dalle porte della Sala Grande, fino alla pista da ballo.
Stesso tappeto che abbiamo appena calpestato noi 10, sotto gli occhi di tutti.
Alcune sculture di ghiaccio completano il tutto, raffiguranti un Serpente, un Grifone, un Corvo e un Tasso, e posizionate su 4 lati opposti della stanza.
Sul piedistallo di solito ospitato dal tavolo degli insegnanti c’è un piccolo palchetto, occupato dai nostri strumenti musicali Babbani, opportunatamente incantati perchè suonino anche senza elettricità, ed anche da soli.
Per esempio, la chitarra elettrica di mio fratello non ha bisogno dell’amplificatore per suonare, grazie ad un ingegnoso Incantesimo di Herm.
È con questi che suoneremo dopo.
In fondo, non potevamo usare strumenti Magici, dato che non li sappiamo suonare, e visto che volevamo poter mettere anche della musica Babbana durante la serata, non abbiamo chiamato nessuna orchestra Magica, incantando semplicemente i nostri strumenti, affinché suonassero tutta la serata, anche senza di noi.
Con un colpo della Bacchetta di ‘Mione, la musica parte.
E, per mia sfortuna, la canzone la conosco.
E mi piace anche tanto.
You and me ,dei Lifehouse.
La prima nota si libra nell’aria, in contemporanea al braccio di Malfoy che mi afferra da dietro la schiena, poco sopra il sedere.
Il mio istinto sarebbe quello di baciarlo, o scappare, ma non posso.
Nessuna delle due.
Quindi ecco che appoggio la mia mano sulla sua spalla, e gli afferro con l’altra, la sua, di mano.
E iniziamo a muoverci.
Lentamente.
Senza staccare gli occhi dalle profonde iridi dell’altro.
Personalmente, con lo sguardo, gli so dicendo tutto ciò che avrei voluto dirgli.
Che dispiace anche a me, per averlo giudicato già un Mangiamorte convinto, che deve assolutamente restare qui, altrimenti lo strozzo, che potrebbe comunque contare su di me, se voltasse le spalle al Marchio Nero che...lo voglio.
Con ogni singola cellula del mio essere.
Ma resto in silenzio.
Spero soltanto che la sua capacità di leggermi dentro semplicemente guardandomi capisca tutto ciò, semplicemente adesso.
Ma niente.
Continuiamo a volteggiare in silenzio, sotto gli occhi di tutti, ardendoci nell’anima con gli occhi.
Poi mi stacca dal suo corpo, mi fa allontanare da se,mentre io tendo le braccia verso l’esterno, e poi mi riavvicina, facendomi volteggiare.
Finisco con la schiena contro il suo petto, e con le mani ancora intrecciate alle sue, incrociate.
Ed è adesso che succede qualcosa.
Che mi fa venir voglia di sotterrarmi.
Mi sussurra all’orecchio:
<< Eri tu. Ieri sera. >>
Non è una domanda.
È un’affermazione.
Prima che io abbia il tempo di fare altro, a parte spalancare gli occhi, mi srotola da questa posizione, e torniamo a ballare come prima, solo molto più vicini.
E ci ritroviamo di nuovo occhi negli occhi.
Sapevo che l’avrebbe capito, soprattutto dalla mia frase “Ci vediamo all’Inferno”, ma non volevo assolutamente che tornassimo sull’argomento.
Che ne parlassimo, o che lui mi chiedesse spiegazioni.
Mi fa fare un’altra giravolta, stavolta senza allontanarmi dal suo corpo, e poi un caschè.
Resto qualche minuto guardando le stelle, mentre lui mi sfiora il collo con il naso, come se mi stesse annusando.
Lentamente arriva all’orecchio.
<< Eri tu. Lo so. >>
Continuo a non rispondere.
Mi fa rialzare velocemente, prima di riafferrarmi di nuovo contro di se, con la mano sulla mia schiena e l’altra intrecciata alla mia e continuare a volteggiare.
<< Ammettilo. >>
<< Non so di cosa tu stia parlando. >>
La riposta non gli piace, perchè una lampo di rabbia gli attraversa le iridi argentate.
Mi afferra dalla vita, e mi alza, continuando a girare.
Nello scendere i nostri visi si ritrovano pericolosamente vicini, anche troppo.
Ma non mi scanso, nè abbasso lo sguardo.
Ma quando parla, e sento il suo soffio fresco accarezzarmi il viso, ammetto di aver titubato nel mio orgoglio.
Stavo per scansarmi.
<< Sei una bugiarda. >>
Poggio i piedi per terra.
Lo guardo, mentre la canzone è quasi alla fine.
<< Ho imparato dal migliore. >>
Altra giravolta.
<< L’allieva non deve mai superare il Maestro. Quindi...voglio sentirlo uscire dalle tue labbra: eri tu, ieri sera la Ragazza Mascherata? >>
Mentre me lo sussurra all’orecchio, sento il suo profumo delizioso entrarmi nelle narici.
Ho sempre adorato il suo profumo.
Mi ha sempre ricordato la pioggia.
Socchiudo gli occhi, per bearmi ancora un po’ del suo odore paradisiaco,e per trovare la forza di mentirgli ancora.
<< Te lo ripeto. No. >>
Resta deluso dalla mia risposta, glielo leggo in faccia.
Ma solo perchè lui me lo lascia fare.
Ha gettato via la sua maschera d’indifferenza, in questi pochi minuti.
Adesso sono io che inizio a condurre il Ballo, e, tenendogli la mano, giro intorno al suo corpo, senza smettere di guardarlo.
Cosa che lui decide di smettere di fare.
Non mi guarda più.
E la cosa mi uccide.
Mi dispiace averlo deluso,ma non posso fare altrimenti.
Non posso che mentirgli.
La canzone è arrivata alla fine.
Mi avvicino al suo orecchio e, sussurrando, gli canto le ultime parole della canzone.
<< What day is it? And in what month? This clock never seemed so alive... >>
L’eco dell’ultima nota riecheggia per la Sala.
Che si riempie di applausi.
Ma alle mie orecchie arrivano ovattati.
Vedo e sento solo lui.
Finalmente si decide a guardarmi.
E ghigna.
Talmente sexy che mi conficco le unghia nella pelle dei palmi per non saltargli addosso.
Mi si avvicina, labbra contro labbra, e per un idilliaco e spaventoso momento credo che stia per baciarmi.
Ma poi scansa leggermente la testa e arriva a sfiorarmi di nuovo l’orecchio con le sue labbra demoniache.
<< Non ti credo affatto, bambolina. >>
Resto inebetita per un po’ di tempo, giusto quello che gli occorre per andarsene, senza che io possa ribattere.
Ma quel soprannome,quello che ha sempre usato con me, e che era troppo tempo che non sentivo rivolgermi, mi ha fatto tornare indietro nel tempo.
Quanto potevo bacialo, accarezzarlo, averlo tutto per me.
Anche se in segreto.
Anche ne dovevamo nasconderci dagli occhi del Mondo.
Ma almeno potevo averlo.
<< Principessa? Cos’è il Serpente ti ha mangiato la lingua? >>
Lascio perdere il chiaro riferimento a Malfoy, e mi sforzo di sorridere.
<< Assolutamente no. Da quando un Serpente ha la meglio su un leone?! Balliamo? >>
Ghigna.

Mi mantengo sul leggero, o andiamo sul mio amato e pesante Colpo della Strega?
Mi giro, per vedere dove il mio idiotissimo Cavaliere di questa sera si sia cacciato, ma l’immagine che mi si para davanti me lo impedisce.
La risata della piccola Astoria, la sua mano intrecciata alla stessa che fino a poco stringevo io, il suo ghigno sensuale, la sua mano appoggiata sulla schiena della nuova arrivata, i loro corpi fin troppo vicini...
Non potendo sopportare oltre la vista di Astoria Greengrass e Draco Malfoy che ballano insieme,  e sembrano divertirsi, tolgo immediatamente lo sguardo.
Sul leggero, o un Colpo della Strega?
La seconda.
<< Mi scusi, lei è Kimberly Potter? >>
Do un veloce sorso al mio amato cocktail, per poi girarmi verso la fonte della fanciullesca voce.
Inizialmente non vedo nessuno, ma poi, spostando verso il basso il mio sguardo, vedo una bambina che mi fissa.
Ma non è una bimba qualsiasi.
È una creatura di inumana bellezza, guance rosse, e capelli bronzei lunghi fino alle spalle, arricciati in morbidi e perfetti boccoli.
Ha un sorriso bellissimo e magnetico, coronato da profondissimi occhi color cioccolato.
Sembrano brillare di luce propria tanto sono vispi e attenti.
Ha le pelle molto chiara, fatta eccezione per le dolcissime guance rosee...
Sembra avere sui 5-6 anni, ma non ne sono completamente sicura.
Da come parla, da come mi guarda, dalla sua espressione facciale sembra già un’adolescente.
<< Si, sono io. Tu chi sei? Dove sono mamma e papà? >>
<< Non lo so. Sono con gli zii da qualche parte qui intorno. Comunque piacere. Il mio nome è Renesmee Cullen* >>
Lo devo ammettere, questa bimba mi sta simpatica, a pelle.
Le porgo la mano, e me l’afferra.
<< Piacere di conoscerti Renesmee. >>
<< Oh, puoi chiamarmi Nessie. Tutti i miei amici lo fanno. >>
Wao, già mi considera sua amica?
Socievole la bambina!
<< Ehm..grazie..ma mi hai appena conosciuta, come fai a dire che sono una brava persona? >>
<< Bè, io ti ho appena conosciuta, ma papà e i nonni ti conoscono da tempo! >>
Davvero?
Un momento...Cullen...
Non hanno un cognome solito, me li dovrei ricordare.
Eppure più mi sforzo, più non mi viene in mente niente.
Chi sono?
E come fanno a conoscermi?
<< Nessie...sei sicura di non aver sbagliato persona? Personalmente non mi ricordo del tuo papà...come si chiama? >>
<< Edward. >>
Edward Cullen, quindi?
....
......
.......
E chi è?!
<< Se troviamo Harry vi posso portare da loro! Così ti ricorderai! >>
Conosce anche Harry?
La cosa inizia ad inquietarmi..
Eppure non riesco a non fidarmi della bambina qui davanti.
Ha un sorriso, e degli occhi talmente pieni di entusiasmo e fiducia, che non posso tirarmi indietro, ed evitare di seguirla.
Mi afferra la mano con delle dita piccole ma stranamente molto forti, ed inizia a trascinarmi tra la gente.
Non so come cazzo faccia, ma individua mio fratello quasi subito, mentre rideva e chiacchierava con Hermione.
<< Tu sei Harry Potter, vero? >>
La stessa faccia che credo abbia fatto io alla vista della bambina perfetta, si riproduce sul volto di mio fratello.
<< Ehm.. fratellino... >> inizio << ...ti ricordi per caso dei Cullen? Questa bimba dice che ci conoscono... >>
Fa una faccia dubbiosa, e scuote la testa, ma prima che possa aprir bocca Hermione lo precede.
<< Cullen avete detto? >>
La bimba annuisce.
Hermione sposta lo sguardo verso di noi, divertita e curiosa allo stesso tempo.
<< Sono una famiglia di vampiri vegetariani. Ne esistono pochi esseri come loro, che non si cibano di sangue umano. Credo ci sia una sola altra famiglia come loro. Ma come dovrebbero fare a conoscervi? E poi questa bimba non può mica essere figlia di due vampiri! >>
Ah, adesso ricordo!
Li abbiamo studiati al sesto anno con Piton in Difesa contro le Arti Oscure.
Ce li aveva descritti come bellissimi esemplari (ovviamente, essendo vampiri!) e affatto pericolosi, in quanto praticanti una dieta particolare, che non comprendeva umani al ragù.
Ma ancora non mi spiego come la bimba possa essere figlia loro..i vampiri non possono mica procreare!
<< Certo che sono loro figlia! Mia mamma era ancora umana quando io sono nata! Adesso però è una vampira...io sono metà e metà! >>
Tutto questo lo dice come se fosse la cosa più normale del Mondo...
Vabbè, sta parlando la Bambina Sopravvissuta, la Ragazza Rinata dalla Morte, la Regina Grifondoro andata a letto con il Principe delle Serpi..dopo queste cose niente mi sorprende più ormai!
Ecco perchè rispondo:
<< Capisco. Allora...mi ci porti dai tuoi? Sono curiosa di sapere come fanno a conoscermi! >>
Dopo che Harry e Hermione si sono salutati per qualche minuto, la bimba afferra anche la mano di mio fratello, e ci conduce verso una parte appartata della Sala.
Più o meno vicino alla statua di ghiaccio del Tasso...li vedo.
Adesso che so della loro vera natura, la loro bellezza strabiliante mi sorprende meno, ma non posso fare a meno di restare un attimo imbambolata.
Nessie corre tra le braccia del vampiro che sembra il più giovane, ma anche il più bello.
Hanno lo stesso colore di capelli, e lei dice: << Papà, gli ho trovati! >>, quindi credo sia lui Edward Cullen.
Un’altra vampira bellissima gli si avvicina, e lascia un bacio sulla fronte della piccola.
<< Bravissima Nessie! >>
Non so cosa me lo fa pensare, ma non credo che sia lei la mamma della bimba.
Sembra troppo grande, per quanto la bellezza vampiresca permetta ai segni dell’età di farsi notare, ma potrebbe essere la “mamma” di tutti quanti.
A nessuno dei..quanti sono?...8 vampiri, esclusa la bambina la cui perfezione l’ho già appurata, riesco a trovare un solo ed insignificante difetto fisico.
Hanno tutti gli occhi dorati, e la pelle bianchissima.
Oltre al fatto che sono tutti quanti...l’ho già detto bellissimi?
Il padre di Nessie, quello che suppongo si chiami Edward, si gira finalmente verso di noi.
Capelli bronzei, fisico scultoreo e viso da Dio, è decisamente il più bello.
<< Buonasera. Certamente non vi ricordate di noi...io sono Edward, questa è mia figlia Renesmee e mia madre adottiva, Esme... >> l’avevo detto io che la donna che ha baciato Nessie sulla fronte non poteva esserne la madre! È la nonna! Più o meno... << ...questa è mia moglie Bella... >>
Al suono di quel nome, io ed Harry ci irrigidiamo un po’ al ricordo di come Voldemort chiamava quell’assassina di Bellatrix Lestrange.
Ma è solo un attimo, e rivolgiamo un sorriso alla timida e bellissima vampira che si para avanti, dai capelli quasi nei e dagli inquietanti occhi rossi.
Ma non sembra affatto minacciosa, quindi evito di mettermi in guardia.
<< ...e loro sono i miei fratelli, per così dire: lei è Alice,... >> una vampira dalla bassa statura, rassomigliante molto ad una bambola di porcellana, scuote il caschetto nero, trillando in un “Ciao!” allegro e familiare. Mi strappa quasi una risata.
<< ...lui è Jasper, il suo compagno... >>
Accanto alla nanetta un vampiro dall’aspetto sofferente e dalla criniera leonina abbozza un sorriso di saluto.
<< ...mentre loro sono Emmett e Rosalie... >>
Nell’angolo una coppia di vampiri, mano nella mano, salutano allegramente.
Lei è certamente la più bella tra tutte le vampire, con una bellissima cascata di capelli biondi, mentre il suo compagno è certamente il più massiccio e muscoloso, dall’aria simpatica ed esuberante.
L’ultimo a venir presentato è il capo famiglia, Carlisle, bello e pallido come i suoi “figli”, e biondo come Jasper.
La donna che Edward ha presentato come Esme, mi si avvicina con aria materna e...
Mi abbraccia.
Trascinando anche Harry con noi.
<< Mamma, forse dovresti spiegare ai ragazzi il motivo di tutto questo. Si stanno chiedendo se siamo pazzi. >>
<< Ehm...in effetti... >> dice Harry << ...siamo spiacenti, ma non ci ricordiamo di tutti voi. >>
<< Già.. >> confermo.
<< Fa niente... >> ride Emmett, il più grosso << ...eravate dei marmocchi minuscoli quando vi conoscemmo. Mi stavate quasi quasi sul palmo della mano! >>
Ennesimo sguardo ebete tra me e mio fratello.
<< Questo scimmione sta cercando di dirvi che conoscevamo i vostri genitori. E vi abbiamo visti da piccoli. >>
Mi giro velocemente verso Rosalie, la più bella, che ha parlato.
<< Davvero conoscevate i nostri genitori? >>
<< Ovvio che si... >> annuisce Alice, la nanetta << ...vi divertivate un mondo tra le braccia di Rose. E facevate impazzire James con la scopa giocattolo di Sirius Black! >>
<< Già, mio cugino è sempre stato un po’ pazzo...o almeno così mi hanno raccontato! >>
Sia io che Harry ci voltiamo verso la fonte della frase...che si rivela essere un altro ragazzo, anche lui molto carino, ma certamente non un vampiro vista la carnagione molto scura.
Capelli e occhi neri, completano il ritratto del nuovo arrivato.
Nessie gli salta addosso, e lui la prende immediatamente in braccio.
Per poi avvicinarsi a noi e porgerci la mano.
Stringendogliela, quasi mi scotto per il forte calore improvviso emanato dal suo corpo.
<< Piacere, Jacob Black. Conoscevate il mio procugino vero? >>
Annuiamo, sempre più confusi.
<< Un momento...ho passato un’ intera estate ad analizzare l’albero genealogico dei Black... >> domanda mio fratello << ... ma non ho visto nessun Jacob...come mai? >>
<< Oh, credo che i cari zii abbiano bruciacchiato il mio ramo di famiglia...siamo tutti Lupi Mannari...cioè... Muta forma.. >> conclude, scuotendo la testa all’ultima parola, perso in chissà quale ricordo.
Questo spiegherebbe come mai Sirius si trasformava sempre in quell’enorme cane, come Animagus...
<< Fantastico. Aggiungete il fatto che siamo tutti dei vampiri, e credo che i nostri Potter scapperanno a gambe levate. Sembra di essere in un film horror! >>
Ridono tutti, compresi me ed Harry.
Adesso che sto capendo un po’ meglio le cose, mi sento più a mio agio.
Per quanto sia strano sentirmi dire da qualcuno di aver conosciuto i miei genitori, come se niente fosse.
Ma mi ci sto abituando.
<< Oh certo. In fondo io ed Harry siamo solo un mago e una strega. Noi siamo perfettamente normali. >>
<< E poi... >> aggiunge Harry << ...i Potter non scappano a gambe levate. Figuriamoci! >>
<< Coraggiosi, ragazzini? >> dice Jasper, quello che sembra sofferente.
<< Certo! >> rispondiamo in coro io e mio fratello, fin troppo vanitosi, strappando delle risate a tutti.

È piacevole chiacchierare con i Cullen.
Sono tipi molto simpatici, sebbene si vede che vengono da un’altra epoca.
Tranne Bella, che ci ha detto di essere stata trasformata in vampira da poco.
Hanno parlato molto di loro, della storia travagliata e molto bella di Edward e sua moglie.
Mi hanno molto colpito.
Si vede che si amano moltissimo, da come si guardano, da come si sfiorano.
Insomma, una storia d’amore tra un vampiro e un’umana, che vada a finire meglio di come si sono ridotti quei poveracci di Romeo e Giulietta, è quasi paragonabile a quella tra un Mangiamorte e una Cacciatrice.
Ho detto “Quasi”.
Perchè se Bella avrebbe potuto essere la cena di Edward, un Mangiamorte deve e sarà la vittima di una Cacciatrice.
O il contrario.
Ma...ehi...una ola per una bellissima storia d’amore, con tanto di figlia, Frutto Proibito e matrimonio eterno.
Beati loro...
Poi, quando i nostri strumenti iniziano un’altra canzone, la voglia di un ballo prende un po’ tutti, e quindi ci separiamo.
Io ed Harry ci dirigiamo verso Herm, intercettando anche Nott.
<< Nott! Ehi dove ti eri cacciato? Conosciuto qualche bella troietta? >>
Ride, ignorando lo sguardo omicida di mio fratello, che viene trascinato in pista da Herm prima che posso ribattere qualcosa.
<< Troietta si...bella...è una parola grossa. Specie dopo aver intercettato quelle bellissime vampire con cui la mia accompagnatrice stava parlando prima. >>
Sorrido, facendomi trascinare a ballare dal mio inaspettato cavaliere.
Mi prende dalla schiena, e una mano nella sua, e iniziamo a volteggiare.
<< E già..le vampire sono belle e perfette di natura. Ma sono tutte sposate, innamoratissime, e soprattutto con un compagno che ti userebbe come spuntino notturno se dovessi provarci con la sua proprietà privata! >>
Tutti e due ridiamo, io un po’ più forte, al pensiero di Nott che scappa via terrorizzato da un vampiro geloso.
<< Vabbè, per oggi mi accontento che tutti gli occhi siano fissi su di me per la mia bellezza, e per la mia accompagnatrice. Che, devo ammetterlo, non è affatto male. >>
Credo che sia un suo modo per dirmi che sono bella.
Anche se, come ho già detto, non serve quanta gente te lo dica, se Lui non lo fa.
<< Grazie... >> sorrido << ...ma adesso devi dirmi la verità. Primo: il motivo principale per cui mi hai invitata stasera. Secondo: le coppie per il Valzer iniziale, le avete davvero ricevute dalla Mcgranitt? >>
Ed ecco che sfodera il suo ghigno più Serpeverde.
<< Lo sapevo che non l’avresti bevuta. Allora, partiamo dal primo punto... >>
Annuisco, sempre più curiosa.
<< Sto facendo un favore ad un amico...con dei vantaggi anche per il sottoscritto, ovviamente. >>
Non credo di aver capito bene quello che vuole dirmi.
<< E questo amico sarebbe...? >>
<< Su, Principessa, non fare la finta tonta. Hai capito benissimo di chi parlo. Ho semplicemente pensato che gli avrebbe fatto più piacere vedere la sua donna con il suo migliore amico, che tiene le mani a posto, e non con uno sconosciuto che ti fissa tette e culo come un cane in calore. >>
Non rispondo.
Perchè il mio cervello sta ancora cercando di carpire il senso delle sue parole.
Cioè...lui mi ha invitata perchè Malfoy non fosse geloso?
Io posso distruggermi il fegato a vederlo ballare con l’ultima arrivata, appiccicati come sardine in scatola, e lui non vuole nemmeno essere ripagato con la stessa moneta?!
Mentre la rabbia inizia pian piano ad impossessarsi di me, Nott continua a parlare, con un enorme ghigno stampato in faccia.
<< Per il fatto delle coppie...bè era una cazzata, l’incontro con la Mcgranitt e il resto. Blaise voleva far ballare Daphne con Potter. Dato che lui è tanto innamorato... >> lo dice come se fosse una malattia << ...della Mezzosangue, certamente avrebbe evitato di fissare troppo la bella bionda. In cambio lui ha preso come ballerina la Granger...diciamo come... ostaggio. Se lo Sfregiato guardava o abbassava troppo la mano...bè lui avrebbe fatto lo stesso con la sua amata Sangue Sporco. La coppia te e Draco era scontata, magari vi muovete e lui la smette di avere quel cazzo di muso lungo tutto il tempo...gli altri accoppiamenti sono avvenuti di conseguenza. >>
Ci hanno manipolati.
Okay, solamente per uno stupido Ballo, ma l’hanno fatto lo stesso.
Come quando mi fecero bere più Veritaserum del necessario, per farmi rivelare come mai avessi tanti insistito per far mettere il ritratto di Piton nell’Ufficio della Preside.
Come quando Malfoy, ricattandomi, ha fatto in modo di non sentire troppo il peso della punizione, non avvicinandosi alla mia Sala Comune.
Facendo andare me da lui, nella Tana del Serpente.
Come quando, dopo tante insistenze, è riuscito ad avere il mio corpo.
Se avesse mantenuto le distanze, a quest’ora non sarei in questa situazione di merda.
Come ieri, quando Nott mi ha convinto a venire al Ballo con lui, elencandomi quelle giustificazioni certamente vere ma non le più importanti, soltanto per togliermi l’unica arma che potrei usare come vendetta contro il Principe delle Serpi.
La gelosia che prova nei miei confronti.
Ormai ne ho la certezza, ma non posso farci niente.
Ha fatto in modo che io fossi l’unica a soffrire stasera.
Ma in fondo, che mi aspettavo?
Sono delle Serpi.
Egoisticamente figli del Serpente.
Senza dire una parola, mi stacco dalle braccia di Nott, e mi allontano da lui, dai Serpeverde, dai loro inganni, dal loro veleno, dal loro Principe.
Eccolo, guardatelo come si diverte a chiacchierare con chissà chi, con la bella Greengrass accanto.
Il suo trofeo.
Non poteva trovare accompagnatrice più bella e perfetta per lui.
<< Ecco, qui credo ti sbagli. >>
Uscita sul balcone, con pensieri suicidi ed omicidi allo stesso tempo, con le mani nella piccola borsetta rossa alla ricerca delle mie sigarette, non mi sono accorta di una elegante presenza.
<< Scusa? >>
Edward Cullen, qui davanti a me, fissa la luna con grande interesse, prima di girarsi verso di me.
<< Io, invece, credo che potesse trovare un’accompagnatrice ancora più bella e perfetta per lui... >>
Sto per rispondere, e chiedere a chi si riferisce, prima di ricordarmi che io, quella considerazione, non l’ho mai espressa ad alta voce.
Come cazzo ha fatto?
<< Leggo nel pensiero, piccola Potter. Ogni tanto qualche vampiro possiede qualche dote sovrannaturale. La mia è questa. Chiedo venia, non volevo ascoltare i fatti tuoi, ma pensi in modo decisamente chiassoso. Come Jacob... >>
Dopo un primo momento di stupore, decido di lasciar perdere le domande, ed accendermi questa sigaretta.
Dopo 18 anni trascorsi nei miei panni, ovvero in quelli della strega più sfigata del Globo, credo di poter affermare che niente è più degno del mio stupore.
Quasi, niente.
La estraggo dal pacchetto, la sigaretta, me la metto tra le labbra, e l’accendo con la Bacchetta.
<< Non dovresti fumare. Fa male. Il Fumo uccide. >>
Dice il vampiro alla mia destra, con riferimento alle sillabe stampate sulla parte anteriore del pacchetto, prima di afferrarmene una tanto velocemente che non me ne accorgo nemmeno.
O meglio, lo faccio, ma solo quando con la sguardo mi chiede si accendergliela.
Mentre uso lo stesso Incantesimo che permette al mio tabacco di bruciare tra le mie labbra, gli lancio uno sguardo eloquente.
Evito di parlare.
Penso e basta.
Tu allora?
<< Che centra? Io sono già morto. >>
Rido.
Vabbè a dirla tutta anche io.
Mi guarda stupito, mentre tiriamo entrambi una boccata di fumo, io con un grande sorriso soddisfatto.
Con la mente ritorno a quel giorno, quello della Battaglia.
Quando Voldemort ci scagliò l’Avada Kedavra in pieno petto, e quando, per il fatto di esserne degli Horcrux, ritornammo sulla Terra vivi e vegeti.
<< Wao...Horcrux...ne lessi delle righe una volta, ma non credevo che qualcuno sarebbe stato davvero disposto a fare a pezzi la propria anima. >>
Invece qualcuno c’è stato.
E, ovviamente, ha dovuto rompere i coglioni a me e mio fratello.
Tra tutti i marmocchi del Mondo Magico, proprio noi due doveva andare a capare!
Per le mie lamentele silenziose, ride sommessamente.
<< Sei una ragazza tutto pepe...proprio come tua madre. Ma hai lo stesso umorismo pungente di tuo padre. Evito di ribadirti a chi somigli, e da chi hai preso gli occhi, perchè te l’hanno già detto fin troppe volte, no? >>
Stavolta è il mio turno di ridere.
Ci voleva un vampiro che legge nel pensiero, per capirmi fino in fondo!
Sorride, in modo sghembo, e annuisce.
Quel sorriso...anche Lui lo esibisce spesso.
Non     quanto i suoi ghigni sexy, ma lo fa.
Ed è molto simile.
Immediatamente mi rabbuio, ed inizio a fumare sempre più rabbiosamente.
Santo Godric quanto sono stupida!
<< No, non lo sei. Da quando essere innamorati è da stupidi? >>
Tanto sono nervosa, che non prendo in considerazione l’idea di continuare a pensarle e basta le cose, ma sbotto ad alta voce:
<< Da sempre! E poi... io non sono innamorata! È solo...una...come dire...una cotta, ecco! >>
Si gira verso la Sala Grande, ed intercetta, non so come, alla velocità della luce, lo sguardo di sua moglie.
Bella.
Come se i loro occhi fossero programmati a ricercarsi dopo qualche minuto di lontananza.
Si sorridono a vicenda, prima che lei continui a ballare con la figlia, e lui a palare con la sottoscritta.
<< Allora io sono il più grande stupido del Mondo... >> sussurra.
<< Tu...io...Bella...quello stronzo...è diverso! Bella non è me, e tu non sei quell’idiota! È...è...diverso! >>
Farfuglio.
Non so nemmeno io cosa voglio dire.
So solo che ho una voglia immensa di urlare e uccidere qualcuno.
<< Wao, addirittura uccidere, Kim! Non sapevo di questo tuo lato violento! >>
Dopo un primo momento di divertimento però, si rabbuia anche lui ed io, non avendo la sua capacità di leggere nel pensiero, non ne capisco il motivo.
<< Hai mai ucciso qualcuno, Kim? >>
Ehm...passo.
Sorride.
<< Si. Hai mai ucciso qualcuno Edward? >>
<< Si. >>
Su di noi cala un silenzio abbastanza pesante, che mi soffoca.
Quindi, per spezzare la tensione sparo una cazzata delle mie.
<< Ehm...e com’erano? >>
Alza un sopracciglio, in una muta domanda.
<< Le tue vittime dico...erano..si, insomma...buone? >>
Sto chiedendo ad un vampiro se gli esseri umani che ha dissanguato prima di diventare vegetariano erano buoni.
Fantastico.
Dopo questa, posso finalmente dire di aver fatto tutte le stronzate che una ragazza possa farsi venire in mente.
Inizialmente mi guarda un po’ stupito, poi scoppia a ridere di gusto.
<< Si, si... lo so... >> mi giustifico << ...era una stronzata. Non dovevo nemmeno pensarla. Ma i silenzi mi infastidiscono, ergo li devo rompere, ergo, ecco che sparo una cazzata! >>
<< Sei più James Potter di quanto avessi pensato... >>
Di risposta sorrido.
<< Lo prendo come un complimento. >>
<< Lo è. >>
Fa un ultimo tiro alla sigaretta prima di buttarla.
Cosa che faccio anche io dopo qualche secondo.
Non sapevo che i vampiri fumassero.
Sentono qualcosa, mentre aspirano?
<< Certo che si. Come respiriamo l’aria normale, anche se non ci serve, respiriamo il fumo. Con l’aggiunta del considerevole fatto che a noi non fa male, dato che siamo, tecnicamente, morti. >>
Fantastico!
Ho trovato qualcuno che sa leggermi dentro meglio di Malfoy e....
No!
Ma perchè devo sempre nominarlo, o pensarlo?
Perchè cazzo non la smette di venirmi in mente, con quella sua faccia arrogante, piena di se, superba, vanitosa e...e...incredibilmente bella.
E poi, che diritto ha di farmi visita nella mente?
Ed io come mi permetto di pensarlo, quando lui non lo starà affatto facendo stasera, troppo preso dalla Greengrass...?
<< Anche su questo ti sbagli. Il tuo caro Draco Malfoy, così si chiama no?, non ha fatto altro che pensare a te, stasera. Anzi, lo sta facendo anche adesso, chiedendosi “Cosa voglia quello stronzo infighettato dalla sua Regina Grifondoro...” >>
Dischiudo leggermente le labbra dallo stupore.
Davvero?
Mi considera Sua?
...
.....
Però, se all’inizio la cosa non può che lusingarmi, adesso una nuova sensazione si fa strada in me.
Il nervosismo.
Non può considerarmi Sua!
È solo colpa sua se non lo sono davvero, lui mi ha manipolata stasera, perchè il signorino non fosse geloso, lui mi sta facendo impazzire ballando tutta la sera con quella bamboccia nuova ed arrogante...e adesso io non posso nemmeno parlare con chi cazzo mi pare?
<< Si, su questo hai ragione. >>
<< Edward, posso prenderti come trasmettitore radar, per capire il confuso ed intrigato mondo degli uomini? >> domando.
Lo faccio ridere.
<< Fino a prova contraria, quelle strane siete voi donne. Ma io ho sempre saputo capirvi molto bene... >>
<< Ti credo! Scommetto che con Bella hai sempre azzeccato regalo! >>
<< Eh già! >> gongola soddisfatto.
Mi concedo un istante di ilarità, prima che il pensiero “Malfoy”, mi torni a fare visita prepotentemente e dolorosamente.
Mannaggia a lui!
Non può mica sperare di manipolarmi e controllarmi come vuole!
Insomma, mi ha legata al suo migliore amico per stare tranquillo stasera, però ha voluto un Ballo con me, per chiedermi spiegazioni di ieri sera!
Assurdo...ecco cosa si ottiene a mischiarsi con i Serpeverde, Kim!
<< Ah, tra parentesi, Draco Malfoy è quasi del tutto certo che “La ragazza di ieri notte”, così la chiama nei suoi pensieri, sia tu. E non si arrende, te lo farà confessare. >>
Credo proprio che affitterò Edward per il resto dell’anno scolastico, almeno.
Quanto vorresti al mese?
<< Mi dispiace, ma non mi svendo per poco.. >> sorride.
<< Peccato. Perchè per capire quello stronzo ci vuole veramente un Legilimens... Adesso cosa sta pensando? Dove potrebbe scoparsi meglio la piccola Greengrass? Oppure quanto è esageratamente attratto da lei? >>
Inutile mentire a me stessa.
La vuole.
La desidera.
L’ho notato al suo arrivo, come lo sto notando in questi giorni, come lo stanno notando tutti stasera.
Io sono stata una bella avventura, magari anche una delle migliori, considerato che, molto probabilmente, non ha avuto altri rapporti quando scopava con me, ma è un rapporto impossibile.
Lui è lui, ed Io sono io.
Mentre Astoria Greengrass è bella, ricca, e soprattutto Serpeverde.
Suo padre non è un Mangiamorte, ma non è di certo contro di loro.
Finita la Guerra nessuno gli impedirà di tornare da lei, o da qualsiasi altra Serpe.
Anzi...un Malfoy sposato con una Greengrass.
La cosa più vicina ad una Famiglia reale che il Mondo Magico possa avere.
<< Nessuna delle due. >>
Stranamente non è Edward a rispondermi, anche se stava per farlo.
Ma la voce proviene dalle mie spalle, ovvero, come constato girandomi, a suo fratello, quello con l’aria leonina.
Jasper.
<< Cosa? >> domando.
<< Non sta pensando nè quanto sia attratto dalla sua Dama, nè dove “scoparsela”, coma hai detto tu, meglio. In realtà all’inizio credo l’abbia davvero preso in considerazione, precisamente mentre parlavi con noi, ma adesso... pensa a tutt’altro. >>
Fantastico.
Qui tutti capiscono Malfoy, tranne me.
Cos’è, ho per caso perso una delle poche lezioni importanti che ti insegnano a Scuola?
Come capire il Principe Serpeverde”
Mi ci gioco le mutande, che quasi tutta la fauna femminile di Hogwarts litigherebbe per i banchi in prima fila.
Mentre Edward ride nuovamente, magari per i miei pensieri, io domando, a Jasper :
<< Anche tu leggi nel pensiero? >>
<< No, ma percepisco le sensazioni della gente, e le posso manipolare. E credimi, piccola Kim, quando ti dico che quando vi guardate, anche per sbaglio, mandate a fuoco tutto. Anche adesso, il desiderio di te continua a bruciarlo, sebbene... >>
Lancia uno sguardo pieno di significato a suo fratello, adottivo o meno, e tutti e due mi guardano, tristi.
<< Sebbene...? >> li incoraggio.
Non mi rispondo, ma spostano semplicemente la testa verso un punto definito della Sala Grande.
In un angolo remoto della Sala, infatti intravedo una coppia.
Cosa fanno?
Si baciano.
Ed anche se non li vedo in faccia, le loro chiome bionde e li sguardi carichi di dispiacere verso di me di Jasper e Edward, certamente dotati di una vista decisamente superiore alla mia, collegano tutto.

Quelli sono Draco Malfoy e Astoria Greengrass.

Un senso di pesante angoscia si impossessa di me.
Mi schiaccia.
Così tanto, che le gambe mi tremano, e mi accascio a terra.
Ho voglia di scappare, correre e urlare, di schiaffeggiarlo, baciarlo, volare, cadere in picchiata... ma soprattutto ho voglia di non sentire più niente.
A volte, quando il dolore mi schiaccia, ho confessato ad Harry che ho desiderato di essere Baciata da un Dissennatore.
Che me la portasse via l’anima...sempre meglio che doverla sopportare io, così piena di affetti e ferite sanguinanti, che pulsano e fanno male da morire.
Vorrei avere la capacità di non sentire niente, di non provare emozioni, di essere neutra come lo era il cuore di Voldemort, sensibile solo al potere.
Quando ero piccola, con Harry, vedevamo sempre il cartone di Peter Pan.
O meglio, quando Dudley lo guardava, io e mio fratello ci nascondevamo nel cespuglio sotto la finestra, e lo guardavamo con lui di soppiatto.
Ed abbiamo sempre sognato di scappare insieme, un giorno, nell’Isola che Non C’è.
Ed essere bambini per sempre, senza dover sopportare tutto questo.
Vorrei scapparci adesso, lasciandomi alle spalle il mio tatuaggio di Cacciatrice, Malfoy, il mio dolore per lui, tutte le Battaglie, le mie paure del futuro e del presente, il mio passato doloroso, scritto con il colore rosso del sangue, tutte le morti.
Vivere giovane per sempre, con i Bimbi Sperduti e con Trilli.
In fondo...se esiste la magia, perchè non dovrebbe esistere l’Isola che Non C’è?
Sarebbe una fuga da vigliacchi, però, vero?
Ma, per una volta, il mio coraggio ed il mio fottutissimo orgoglio, possono tranquillamente andare a farsi fottere.
Semplicemente voglio che il mio cuore smetta di grondare sangue.

Quante volte un cuore può essere lacerato prima che smetta di battere? **

Alzando leggermente la testa mi accorgo come i vampiri siano improvvisamente spariti.
Certamente Edward aveva sentito la mia voglia di stare da sola, ed hanno agito di conseguenza.
Ancora accovacciata sul pavimento, lotto contro le lacrime che minacciano di scendere, e stavolta vinco io.
Non permetterò a quel bastardo e a quella spocchiosa di farmi piangere di nuovo.
Basta versare lacrime per chi non se le merita.
Ma, nonostante questo, non riesco comunque ad alzarmi e tornare in Sala Grande.
Non ce la faccio.
Sebbene Jasper ed Edward mi hanno detto che, pur baciando la Greengrass, Malfoy pensi a me...la cosa non mi lascia completamente soddisfatta.
Anche perchè diciamocelo...mi vuole.
Non so se solo dal lato sessuale, o gli piaccio anche come persona...ma anche se nella migliore delle ipotesi, fosse vera la seconda...
Cazzo non mi servirebbe a niente!
Non mi vorrà mai abbastanza da voltare le spalle ai Mangiamorte, pur volendolo fare.
Ergo...è giusto che lui baci la Greengrass, una ragazza possibile per la sua posizione attuale, e che io pensi già a qualcun altro, lasciando perdere la mia impossibile voglia di lui.
È appurato che non possiamo stare insieme...allora cosa cazzo continuo ad essere gelosa, a piangere, ad essere depressa?
Basta Kiki...fai vedere al Mondo e a Malfoy chi è Kimberly Potter, la Regina dei Ghiacci.
Metti da parte il tuo cuore facilmente donabile al primo stronzo che passa, e monta una corazza intorno ad esso talmente spessa, che solo con molto impegno qualcuno riuscirà davvero a romperla.
Adesso basta, gente.
Kimberly Potter si è ufficialmente rotta i coglioni.

Mi faccio spazio tra la gente facilmente, considerato come si scansano gentilmente al mio passaggio.
Oddio...certamente non lo fanno per gentilezza, ma per leccare il culo alla Salvatrice del Mondo Magico.
Poco importa, basta che lo facciano.
Intercetto dopo poco tempo il mio cavaliere, mentre chiacchiera con delle ragazzine del quinto anno, letteralmente incantate dal suo sorriso da rimorchio, e pendenti dalle sue labbra, come devote dinanzi ad Allah.
Patetiche.
Potrei semplicemente lasciare che Nott scrocchi una scopata da una di loro, mentre io andrei a cercare i miei amici qui in mezzo, ma adesso ho voglia di ballare.
E se Kimberly Potter ha voglia di ballare, si balla.
Non sono mai stata egoista, persino con le Serpi come Nott ma...l’ho detto.
Mi sono rotta le palle.
Come la legge delle sopravvivenza dice “Mangia o vieni mangiato”, la mia nova pillola di vita sarà “Fai la Serpe, prima che gli altri lo facciano con te”.
Voleva evitare una gelosia al suo amichetto?
Mi hanno fatto ballare con chi cazzo volevano loro?
Bè...avrà pane per i suoi denti.
Mi avvicino con passo sensuale alle fanciulle instupidite e alla Serpe.
<< ...non è difficile essere il migliore in quasi tutto. Devo dire che il fatto di essere un Purosangue aiuta  molto anche se... >> alzo un sopracciglio alle parole di Nott, ed emetto uno sbuffo sarcastico, che lo avverte della mia presenza.
<< ...Principessa! Qual buon vento? >>
Mi avvicino a lui lentamente, lo prendo a braccetto, e poi sorrido falsa alle ragazzine.
<< Scusatemi, me devo portarvi via il mio Cavaliere. Ho voglia di ballare. >>
Tutti i presenti mi guardano stupiti, ma nessuno fa in tempo a protestare, che io ho già liquidato le giovani con un “Arrivederci care”, e ho trascinato Nott in pista.
<< Insomma, che cazzo! ... >> protesta lui quando stiamo già ballando << ...tu non sai con chi stavo parlando! Una di loro ha dato a Blaise la sua verginità, prima che si mettesse con Daphne, e dopo che lui l’ha scaricata ha una voglia incredibile di scopare con un Serpeverde come lui..insomma, era praticamente fatta! Ci avrebbe provato lei con me, non il contrario! E tu mi hai portato via! >>
<< Sai, Nott... >> faccio una giravolta, per poi finirgli ancora più vicina << ...ora come ora non me ne frega un cazzo. >>
Continuiamo per un po’ a ballare in silenzio, prima che lui parli di nuovo.
<< Cos’è, sei arrabbiata per l’invito, e per il ballo d’inizio? >>
Sorrido.
Anzi, ghigno.
<< Si. Ma, alla fine, cosa dovevo aspettarmi da dei Serpeverde? >>
<< Dai, non te la puoi prendere per così poco! Stiamo parlando di uno stupido Ballo! Il Principe Azzurro non lo puoi mica trovare al primo colpo! E poi per il Valzer...capirai! Almeno avete parlato, no? >>
<< Non è stato per quello. Odio che la gente mi menta. È come se mi prendesse per il culo. E nessuno...dico nessuno...prende per il culo la Regina dei Grifondoro. Anche se sono dei Serpeverde. >>
Adesso è il suo turno di ghignare.
<< Uuuuh...  inizi a tirare fuori le unghie! >>
Caschè.
Resto a fissare il soffitto incantato della Sala Grande per un attimo, prima di ritornare tra le spire della Serpe.
<< Esattamente. >>
E ci apriamo tutti e due in un sorriso, che è un misto sia di sfida che di divertimento.
In fondo nel mirino della mia rabbia si trova una sola persona, principalmente.
Una persona con un corpo demoniaco, e degli occhi maledetti.
Che..precisamente adesso...mi sta fissando.
Non posso far altro che ricambiare, con il suo stesso magnetismo.
E, quando si passa, provocatorio, la lingua sul labbro superiore, nascondendo il battito accelerato che questo mi ha causato, gli scocco solo un’occhiata bruciante, prima di spostare lo sguardo da un’altra parte.
Brava Kiki...nascondi quello che provi, rifugiati dietro una maschera, chiudi il tuo cuore in gabbia, non lasciare spazio ai sentimenti.
...Come mi ha insegnato lui...
La canzone finisce, come tutto del resto, e ci andiamo a prendere qualcosa da bere.
Sfortunatamente non siamo i soli ad aver scelto quei centimetri quadrati di una tavolata immensa.
Anche Malfoy e Astoria, dopo poco, ci raggiungono.
<< Theo! >> lo saluta la bionda.
Io?
Io mi faccio versare un po’ di Champagne, e li ignoro.
Almeno, finchè non mi sento chiamata in causa.
<< Potter? Bella festa eh? >>
Ma che cazzo vuole questa stronza?
Non basta avermi fregato il Serpeverde, vuole anche fare conversazione?
Ma adesso la sistemo io.
Mi giro, con un sorriso da un orecchio all’altro.
Malfoy credo abbia capito subito le mie intenzioni bellicose, visto come si irrigidisce.
<< Stupenda. Soprattutto per le nuove coppie. >>
Mi guarda interrogativa.
<< Scusatemi, ma non ho potuto fare a meno di notare il vostro bacio nell’angolo, prima... sapete, chiacchieravo con Edward Cullen, un vampiro strafigo che legge nel pensiero...e ad un certo punto si lamenta per dei pensieri chiassosi e..alquanto imbarazzanti... >>
Poi mi giro verso Malfoy << ...non sapevo ti piacessero i rapporti sessuali che coinvolgessero anche animali. Vuoi trovare una compagnia ad una zoccola? Ecco perchè con me non l’avevi mai proposto... >>
Il Principe delle Serpi, diviene ancora più bianco del solito, e prende a Cruciarmi con lo sguardo.
Ti sto rovinando la piazza, eh?
Ops...
La Greengrass invece è sempre più confusa.
<< Con te? E tu che centri? >>
Interviene Nott.
<< Niente. Lasciala perdere, ha bevuto troppo. >>
Certo come no.
Ovvio, non vogliono che si sappia che il figlio di Lucius Malfoy abbia scopato con la Cacciatrice...
<< Già, come no... >> ribatto << ...allora Malfoy...fatte le valigie? >>
Nei suoi occhi passa un lampo d’ira, che gli avevo visto solo quella sera dello schiaffo.
Sto facendo la stronza, lo so.
Ma...occhio per occhio, dente per dente.
<< Che valigie? >> continua a non capirci un cazzo la bionda.
<< Non lo sai? I tuoi amichetti qui presenti partiranno presto per una bellissimo posto. >>
<< Ovvero? >>
<< Mang... >>
Non faccio in tempo a finire “MangiamorteLandia”, che Malfoy mi afferra rudemente dal braccio e mi trascina fuori sul balcone.
Inutili le mie lamentele, e le mie minacce di lasciarmi.
Non mi ascolta, e continua a stringermi il polso, fino a farmi male, finchè non siamo arrivati in un angolo appartato del balcone.
Wao, stasera sto passando più tempo fuori che dentro.
<< Allora, si può sapere che cazzo ti è saltato in testa? Cosa volevi dire ad Astoria? >>
Sorrido, per niente rassicurante.
<< Oh, mi dispiace aver turbato la purezza della piccola Greengrass. Ma, se bacia qualcuno, deve sapere a cosa va incontro. Non può vederti come il suo Principe Azzurro, quando in realtà sei il Lupo cattivo...o meglio il Maiale cattivo... >>
<< Smettila. Cos’hai stasera? E poi non mi riferivo alla storia della scopata con gli animali, che,tra parentesi, è una grandissimi stronzata...dicevo come ti salta in mente di spiattellare a tutti dei...dei... >>
Si blocca.
Non vuole pronunciare quel nome.
Oh, poverino...quanto mi dispiace!
<< ...Mangiamorte?.. >> continuo per lui << ...Bè l’ho fatto sempre per lei. Mi dispiacerebbe se dovesse svegliarsi un giorno e non trovarti.. >>
Okay, lo so, sto esagerando.
Li sto facendo passare per due sposini, per un unico bacio di merda, durante il quale, tra l’altro, lui pensava a me.
Ma ho troppa rabbia dentro.
E, si lo ammetto.
Gelosia.
Fino al midollo.
Una gelosia e una furia cieca che mi stanno corrodendo.
Facendo i conti con calma mi accorgerò che, in fondo, non è che le Serpi mi abbiano fatto chissà quale torto.
Ma il nervosismo per i Mangiamorte, la consapevolezza che fra poco tempo non lo vedrò più, la certezza di stare sbagliando a non catturarlo, ma sentire che, anche volendo non avrei mai la forza di sbatterlo ad Azkaban, più la gelosia di essere stata messa da parte dall’ultima arrivata, e il ricordo dello sguardo che Malfoy le rivolse il primo momento che la vide...
Bè fanno di me una bomba sul punto di esplodere.
Però, adesso è il suo turno di ghignare.
Una fitta mi colpisce lo stomaco a quel suo arricciare sensualmente le labbra, e quando si avvicina sento i battiti accelerare.
Si ferma ad un soffio dal mio viso, tanto che il suo alito fresco mi accarezza la pelle quando parla.
<< Io, più che altro, direi che sei gelosa. Di me e Astoria. >>
<< Può darsi, Malfoy. Ma una donna gelosa, soprattutto con una Bacchetta e una gran rabbia dentro, non dovrebbe assolutamente essere sottovalutata. Da nessuno. >>
<< E’ una minaccia, Bambolina? >>
Di nuovo quel soprannome che mi fa impazzire...
<< Esattamente, Malfoy. >>
Mi si avvicina sempre di più, sussurrandomi all’orecchio.
<< Ti ricordi? “Mi ecciti quando mi minacci” >>
Certo che mi ricordo.
Me lo disse il giorno del processo, quando, accompagnatolo ad Azkaban a prendere le sue cose, fumammo una sigaretta fuori dalle mura della prigione.
Fu la prima volta che lo vidi sotto una luce diversa.
Differente dalla solita maschera imperscrutabile.
Credo proprio che fu l’inizio della mia caduta libera.
Mi sembra passato un secolo...
Non gli rispondo.
Resto semplicemente immobile, assuefatta dal suo odore.
Avevo detto che dovevo rinchiudere i sentimenti in cassaforte.
Come no...
Dio sono proprio un’idiota!
Ma ho bisogno di allenamento, e di certo la sua vicinanza non mi aiuta.
Eppure non riesco a scostarmi...
Poi, ecco che parla di nuovo.
<< Ammettilo, sei gelosa. E, la Ragazza Mascherata di ieri notte...eri sempre tu. Confessa. >>
Scuoto la testa.
<< No. Nessuna delle due. >>
Cerco di andarmene, ma lui non me lo permette.
Mi afferra prima da un polso, per farmi rigirare verso di lui, e poi mi mette una mano dietro la schiena.
Lasciandomi il polso, mi afferra il mento con le lunghe dita e mi costringe a guardarlo.
Resto incatenata al suo sguardo.
<< Smettila di dire stronzate, bambolina. Ti conosco, e quella di ieri eri tu. >>
<< Ascoltami bene, tu. Non mi interessa quale ragazzina ti sei scopato ieri sera. Ma anche se questa tipa fossi stata io, con quale diritto vorresti saperlo? Con quale diritto hai praticamente scelto il mio cavaliere di stasera? E con quale diritto mi accusi di essere gelosa, quando tu sei il primo che uccidi con lo sguardo qualsiasi uomo mi si avvicini? Io sono la Cacciatrice e tu il Mangiamorte. Devi andartene, non puoi voltare le spalle ai tuoi genitori, e questo te lo lascio fare. Dovrei arrestarti, o ucciderti adesso, sia te che Nott, prima che andiate a fortificare i miei nemici, ma non lo farò. Non puoi o non vuoi restare con me..ma almeno abbi la decenza di lasciarmi fare la mia vita. Non sono tua, e non hai diritti su di me, e lo stesso vale per il contrario. Vuoi andartene? Bene...ma sappi che non resterò con le mani in mano. Mi innamorerò prima o poi. Troverò qualcuno che mi vorrà bene sul serio, e magari mi farò una famiglia. La nostra avventura è stata eccitante...ma è finita. L’hai deciso tu. >>
Dopo il mio monologo, mi cucio la bocca, per evitare che senta la mia voce rotta dal pianto.
Nessuna lacrima mi sgorga dagli occhi, ma se non fossi davanti a lui probabilmente lo farebbero.
Ma, l’ho deciso prima.
Kimberly Potter non verserà più lacrime.
Lui resta in silenzio per un attimo, senza lasciare la presa su di me.
E non voglio nemmeno che lo faccia.
Mi basta stare così, in una parvenza di abbraccio.
Mi concedo un’ultima debolezza, prima di chiudere il capitolo “Malfoy” per sempre.
O almeno, provarci.
<< Hai ragione, bambolina... >>
La sua voce mi fa sobbalzare.
Pur essendo poco più di un sussurro, il suono emesso dalle sue labbra all’improvviso mi fa spaventare.
<< ...Ognuno vivrà la sua vita, no? >>
Annuisco.
Sarà almeno l’ennesimo addio che ci diamo.
E ogni volta ritorniamo a parlarci, a litigare, e poi a salutarci in modo straziante.
Ma, non so come mai, ho la strana sensazione che stavolta sarà davvero l’ultima che ci salutiamo.
E la cosa mi atterrisce.
<< Ma all’inferno ci potremo rincontrare no? Non mi sentirei completo senza le litigate con te... >> ghigna.
E strappa un sorriso anche a me.
Già...all’Inferno.
<< Malfoy, lo sai benissimo come finiscono le nostre litigate... >> Sbuffo, ricordando quante volte il suo letto è stato testimone dei nostri litigi.
Finiti sempre ad incendiare le lenzuola con il nostro desiderio.
Sorride malizioso.
<< Anche stavolta abbiamo litigato, no? >>
E mi bacia.
....
......
........
..........
.............
................
.....................
........................
Tu-tum.
Respiro.
Tu-tum.
Di nuovo.
Tu-tum.
Sono completa.
Tu-tum.
Di nuovo.
Tu-tum.
Posso saggiare le sue demoniache labbra.
Tu-tum.
Di nuovo.
Tu-tum.
Mi sento bene. Felice.
Tu-tum.
Di nuovo.

Le mie labbra concedono subito accesso alla sua lingua, che prende a corteggiare la mia.
Mi mordicchia leggermente il labbro inferiore, leccandolo a tratti, mentre mi accarezza la schiena con una mano, e il viso con l’altra.
Le mie dita ritornano a fare l’amore con i suoi fili di seta, mentre con l’altra gli provoco dei brividi sfiorandogli sensualmente il collo.
Muove la testa, per non tralasciare nessuna parte della mia bocca con la sua lingua, mentre la mano, che corre sulla mia schiena scende sempre più giù.
Sono passate meno di 24 ore da quando ho potuto baciarlo di nuovo dopo mesi, ma stavolta è diverso.
Stavolta sa che sono io, ed il desiderio e la passione che mette in questo bacio, so perfettamente che è tutta per me.
E poi...insomma, baciare Draco Malfoy non è mica paragonabile a qualunque altro ragazzo di Hogwarts.
Potresti baciarlo anche una giornata intera, senza stancarti mai, senza poter paragonare un bacio a quello precedente.
Ogni cosa con lui è diversa.
Anche andare a letto con lui.
Quante volte l’ho accolto dentro di me?
E non mi sono mai sentita insoddisfatta.
Mai annoiata.
Ogni volta era diversa.
Si stacca un attimo dalle mie labbra, poggiando la fronte sulla mia.
Ne approfittiamo per riprendere fiato.
Siamo tutti e due ansimanti dal desiderio.
Lui, in maniera più evidente.
<< Eri...eri tu. Ieri... >> sillaba
<< ...adesso ne sono certo. >>
<< Cosa ti rende così sicuro di quello che hai detto? >> domando, mantenendo gli occhi chiusi.
<< Il tuo profumo. Il tuo sapere. Il modo in cui baci. Il modo in cui mi afferri i capelli. Il tuo corpo. Eri tu. >>
Taccio.
Mi sono stancata di mentire.
Ma non voglio nemmeno dire la verità.
Il silenzio è la soluzione migliore che ho trovato per il momento.
Mi afferra di nuovo dal mento, e mi costringe ad alzare la testa verso di lui.
Ma io resto con gli occhi chiusi.
<< Guardami. >> sussurra, imperioso.
È un ordine.
Ma non lo seguo.
<< Guardami. >>
Lo ripete, ma non viene accontentato nemmeno stavolta.
<< Kim, Guardami. >>
Ma, quando pronuncia il mio nome, una delle prime volte in mia presenza, non posso fare a meno che spalancare gli occhi.
E lui è qui, più bello che mai, mentre mi fissa ardente di desiderio.
<< Dimmi la verità. Solo quella. Eri tu, ieri sera? >>
L’ha capito, ormai.
Mi ha scoperta.
E certamente qualche dubbio gli sarà venuto anche durante la festa.
E me l’aspettavo, ovviamente,non è mica scemo.
Anzi...
Ma, come ho già detto, non volevo che ne parlassimo, o che mi chiedesse di ammetterlo.
Però...in quel caso sono stata scema io.
Era ovvio sin da subito che avrebbe voluto certezze dalla sottoscritta.
Che idiota che sono!
Se ne sarà certamente accorto sin dall’inizio, quando ho osato toccargli i capelli, cosa che posso fare solo io.
Quando mi avrà accarezzata, avrà riconosciuto il mio corpo che conosce a memoria.
Quando gli ho dato appuntamento all’Inferno, e quando, dopo avermi chiesto “Sopra o sotto?”, mi sono posizionata, come mio solito, sotto di lui, avvolta dal suo corpo come mi è sempre piaciuto.
Sorrido.
<< Lo sai benissimo che preferisco sotto. >> lo provoco, prima di posare nuovamente le labbra sulle sue.
Evita di ribattere e riprende la lenta e dolce tortura delle mie labbra.
Mi sento davvero in Paradiso.
Anzi no...mi sento sull’Isola che Non C’è.
E no...lui non lo sta affatto immaginando come Peter Pan.
Draco Malfoy, l’incarnazione dei sette peccati capitali, paragonato ad un innocente e buono bambino?
Ma voi ce lo vedreste Peter Pan che, mentre bacia Wendy, le mordicchia il labbro inferiore, la afferra dal sedere, per avvicinare i loro bacini sempre di più e le accarezza la gamba, sollevandola sempre più contro il suo fianco?
Io no.
Ma Malfoy...bè lo sta appunto facendo.
Le sue intenzioni, ed anche le mie a dirla tutta, sicuramente sono poco caste, e coinvolgono una perdita di vestiti molto veloce.
Ma non credo sia possibile.
Ed infatti mi stacco.
<< Sul terrazzo? >> domando.
Ha davvero voglia di farlo sul terrazzo?
Quando potrebbe venire una qualsiasi persona, magari anche i genitori di Ron, e trovarci in ambigui atteggiamenti?
Non se ne parla.
Ghigna.
<< Lo sai che, per me, un posto vale l’altro. >>
Oh, grazie.
Ma questa frase valla a dire alle tue puttane, non a me.
Ho una dignità da difendere io, e non ho intenzione di farla calpestare da nessuno.
Cazzo, sul terrazzo!
Davanti a tutti!
Dire che è squallido è sminuire...
<< Oh, certo. Allora penso davvero che, per te, una ragazza valga l’altra... >> dico, allontanandomi completamente dal suo corpo, e mettendomi di spalle a lui.
<< ...se lo proponi ad Astoria, vedrai che accetterà con piacere! >>
Lo so, sta facendo la patetica moglie gelosa, ma non posso farci niente.
Insomma...
Dio Santo, devo farmi controllare da uno bravo!
Subisco sbalzi d’umore assurdi in questi giorni!
Fatto sta che, se baciarlo mi ha fatto dimenticare per un momento che le sue labbra si erano posate su quelle delle Serpeverde nemmeno una mezz’oretta fa, adesso la sua battutina mi ha riportato sulla Terra.
<< Smettila...come te lo devo dire che non mi interessa Astoria?! >>
Se, come no.
Mi giro bellicosa verso di lui, notando che non sono l’unica che si sta innervosendo.
<< Oh certo! Chi non è solito ficcare la lingua in bocca a tutti coloro che non gli interessano?! Se veramente avevi qualche intenzione verso di lei, cosa facevi? Te la scopavi sul palchetto, con la mia chitarra che vi dava il ritmo? >>
Stringe i pugni lungo i fianchi, per placare la rabbia, tanto da far diventare la nocche bianche.
Chiude gli occhi, e tira un respiro per calmarsi.
Mi dispiace caro mio, ma non sono una tipa che puoi liquidare con due parole.
So essere molto stressante quando voglio.
<< Se la baciavo c’era un motivo ben preciso, e non sono tenuto a dirtelo, dato che sono cazzi suoi, ed io non mi metto certo a spettegolare come una donna! >>
Ah, non è tenuto a dirmelo?
D’accordo...se ci tiene così tanto...
Allungo il passo, uscendo dalla rientranza del terrazzo in cui mi aveva portato.
Sotto la luce dei lampioni, vedo qualche ragazzo che parla con la sua Dama, o con qualche amico.
Ne intercetto uno abbastanza carino, certamente qualche figlio di un Nobile non frequentante la Scuola, dato che non l’ho mai visto ad Hogwarts, che sta chiacchierando con degli amici.
Mi avvicino, mentre sento la sua figura seguirmi.
Gli picchietto un dito sulla spalla, e lo sconosciuto, di risposta, si volta curioso verso di me.
<< Scusa...mi chiamo Kimberly Potter... >> dal sorriso che mi fa penso proprio che lo sapesse già.
<< ...e mi dovresti fare un favore. >>
Non fa nemmeno in tempo a fare altro che non sia un annuire stupito, che lo tiro dal colletto e poso prepotentemente le sue labbra sulle mie.
Non è un bacio molto lungo, le nostre lingue fanno giusto in tempo a danzare un po’ insieme, che mi allontano, gli sorrido, e con un “Grazie, molto gentile” lo lascio ai mille interrogativi che gli sono spuntati sulla testa.
 I suoi amici invece, continuano a fissarlo, più increduli che mai.
Spero solo che non sia fidanzato.
Non voglio mica una coppia sulla coscienza.
Trovo Draco Malfoy che mi fissa con aria omicida, appoggiato alla parete dietro una colonna.
Se non avessi avvertito il suo sguardo gelido su di me, non l’avrei mai notato.
Faccio per rientrare, ma per l’ennesima volta mi impedisce di lasciarlo da solo.
Mi afferra il polso, e mi avvicina al suo corpo velocemente.
Mi ritrovo con le sue labbra ad un soffio dalle mie, e le sue braccia che mi costringono contro di lui, in men che non si dica.
<< Allora... >> sibila minaccioso << ...piaciuto il bacio? >>
Sorrido, strafottente.
<< Si. >>
Non quanto i tuoi, ovviamente.
<< Adesso mi spieghi cos’hai bevuto oggi? Soffri di scambi di personalità? >>
Forse è così.
Magari è vero, sto diventando pazza.
Malata.
Quale sarebbe la fonte di tutto questo?
Lui...Lui, Lui, Lui e sempre Lui!
Sta diventando un’ossessione, una malattia, come un cancro, come una droga.
Si, Malfoy.
Mi sto lentamente malando e drogando di te.
Ormai credo di aver raggiunto il limite.
<< Ho baciato quel tipo per un motivo che non sono tenuta a dirti. Nemmeno io sono questa grande pettegola, sai? >>
Malfoy: 1
Potter: 1
Siamo pari, adesso.
Ma lui non la pensa allo stesso modo, perchè mi stringe a se ancora di più, possessivo come non mai.
<< Adesso dovrei andare da quel tipo e farlo fuori con le mie mani, lo sai? >>
<< E perchè dovresti, sentiamo? >> sussurro, ormai sull’orlo di un precipizio senza fondo.
Mi sento risucchiata dalla pazzia, mi sto lentamente avvelenando a causa della sua presenza, del suo odore, della sua sensualità
Tutte cosa altamente tossiche per me.
Ma, ormai, se devo impazzire tanto vale farlo come si deve.
Ghigna.
E avvicina le labbra al mio orecchio, sibilando lentamente:
<< Perchè Tu. Sei. Mia. >>
Spalanco gli occhi, e smetto di respirare, mentre anche il cuore perde un battito.
Non me lo aveva mai detto.
Ed anche se adesso è il momento peggiore per farlo, data la sua imminente partenza, nonostante la nota intimidatoria, che sapeva tanto di minaccia del suo tono...non posso che pensare:
Prendimi. Sono tutta tua.
Ma non glielo dico.
Resto in silenzio, lasciando che il mio corpo, immobilizzatosi a quelle parola, si riprenda.
Ritorni a vivere, risorgi dalla morte momentanea che mi hanno provocato dentro quelle parole.
Inutile questa Resurrezione, però.
Perchè quando prende a leccarmi, inesorabilmente sexy, l’orecchio, di nuovo mi sento morire.
Inerme lascio che faccia di me ciò che vuole.

Una bambolina, tra le spire del Serpente.

Sentimenti in gabbia, eh?
Cuore di ghiaccio, eh?
Maschera indifferente sul viso, eh?
Mai più in balia dei batticuore, eh?
Idiota!
Come cazzo fa a farmi annullare tutti i miei propositi, semplicemente standomi vicino?
La sua presenza è ipnotica...mi manda il cervello ai funghi.
Dall’orecchio passa lentamente a baciare e leccare il collo.
<< N-no... >> tento di protestare, con voce alquanto flebile e affatto convinta.
<< T-tu...I-io...non posso...La-lasciami! >>
Ma lui niente, continua inesorabile l’esplorazione del mio collo.
Con lentezza diabolica e studiatamente esasperante mi sta facendo diventare ancora più matta del solito.
Sto tremando, a malapena mi reggo in piedi...
<< Tu...tu...p-presto andrai...via. E...e... >>
Credo proprio che mi stia facendo un succhiotto.
E da come mi sta accarezzando la pancia e la schiena, devo per forza tacere se non voglio farmi uscire un chiaro e forte gemito dalle labbra.
Quando sono certa di potermi trattenere, riprendo a protestare, sempre più balbuziente e sempre meno convinta.
<< ...N-noi...siamo...nemici...A-a Breve mi....mi...mi lascerai qui. >>
Passa a baciarmi il viso.
Non tralascia niente, nemmeno un angolo.
Tranne le labbra.
 Mento.
<< ...Tu e..e..Astoria.... >>
Fronte.
<< Mangiamorte....Ca-Cacciatrice... >>
Occhi.
<< Nemici...Combatteremo contro.... >>
Naso.
<< I-io....io... >>
Labbra.
<< ...Sono tua... >>


<< I think I’m drowing, asphyxiated.
I wanna break the spell, that you’ve created.
You’re something a beautiful, a contradditction.
I wanna play the game, I wanna the friction... >>

La tanto decantata voce della Salvatrice del Mondo Magico, finalmente si fa udire da tutti.
Che bello, no?
La Mcgranitt, quella stronza, ha tanto insistito perchè noi suonassimo a questa stupida festa, che, nemmeno la scusa degli strumenti Babbani che non potrebbe funzionare qui dentro è valsa a qualcosa.
Come ho detto prima, non funzionano ad elettricità, non servono amplificatori o prese per il mio microfono.
Funzionano con la magia.
Che genia la nostra Preside, vero?
Non so se si è captato il vago velo di malvagità sull’ultima frase.
Comunque, almeno abbiamo potuto scegliere le canzoni.
La prima, quella che sto cantando, è Time is Running Out dei Muse.
Il motivo?
Bè....rispecchia molto ciò che sento.
Come tutte le canzoni che scelgo, e cha ascolto, ovviamente.
Ma questa particolarmente.
Insomma... “Penso di stare affogando, asfissiata. Voglio rompere l’Incantesimo che hai creato. Sei qualcosa di bellissimo, una contraddizione. Voglio stare al gioco, voglio la frizione.”
Sembra fatta apposta per me, per la mia dipendenza e la mia assuefazione a Malfoy. Mi asfissia, mia toglie il respiro, ogni volta che lo vedo.
Ma se ne andrà presto ed io... Penso di stare affogando.
Vorrei smetterla, rompere l’Incantesimo che ha creato, ma non ci riesco.
È troppo affascinante, bello, e contraddittorio: é un Mangiamorte, ma non vuole.
Mi dirà addio ma...forse...non vuole nemmeno quello.
Ed anche io mi contraddico da sola.
Voglio stare con lui, stare al suo gioco, ma nello stesso tempo vorrei essere fermata.

<< You will be, the death of me.
Yeah, You will be, the death of me.
Bury it.
I won't let you bury it
I won't let you smother it
I won't let you murder it >>

Mentre canto, vedo tutti gli occhi su di me.
Tutti quanti ammirano la bella, coraggiosa, dotata, forte, simpatica, perfetta e buona Salvatrice mentre canta, con la voce melodiosa della madre.
Ma solo pochi mi vedono davvero.
Solo pochi riescono a capire che, quella che canta, è la triste, disperata, angosciata, furiosa, e dal cuore spezzato, Kiki.
Meno male che c’è Harry.
Degli occhi in particolare non mi lasciano un attimo.
Draco Malfoy.
Colui a cui è dedicata la canzone, ma nessuno lo sa.
Sarai la mia morte. Si, Sarai la mia morte.
Seppelliscilo.
Non te lo lascerò seppellire.
Non te lo lascerò soffocare.
Non te lo lascerò uccidere.”

Nella canzone credo parli di un ipotetico amore tra il cantante e il mittente delle note.
Ma, Malfoy, nel nostro caso, possiamo parlare di amore?
Dimmelo tu.
<< Our time is Running out.
And Our time is Running out.
You can’t push it underground.
We can’t stop it screaming out. >>

Bravo, continua a guadarmi.
Continua a stuprarmi con gli occhi.
Tanto questo sarà uno degli ultimi momenti in cui potrai farlo, ma mort***.
Perchè?
L’hai deciso tu.
È colpa tua.
Ecco perchè “Il nostro tempo sta finendo. Non puoi gettarlo sottoterra. E non possiamo fermarlo, urlando.”

<< I wanted freedom, but I’m resctricted.
I tried to give you up, but I’m addicted.
Now that you know I’m trapped, sense of elation.
You’ll never dream off breakind this fixtation. >>

Mentre continuo a cantare, con lo stesso tono volutamente sensuale del cantante, non riesco a staccare gli occhi da Lui.
Ma devo farlo, sto per andare in overdose.
Mi decido a farmi del male da sola, spostando lo sguardo dalle sue pozze, in cui vorrei annegare per sempre.
Vedo i signori Weasley, con i loro vestiti più eleganti, che sorridono nella mia direzione, orgogliosi nel vederci tutti insieme così bravi.
Cosa direbbero loro se sapessero di me e Malfoy?
Cosa direbbero se venissero a conoscenza della persona a cui ho donato tutta la passione e il desiderio che un corpo umano è capace di contenere?
Ma non è dipeso da me.
Sia io che lui abbiamo tentato di smettere, ma non è stato possibile.
Non possono prendersela con nessuno....con me poi che “Volevo la libertà, ma sono costretta. Ho provato ad arrendermi, ma sono assuefatta.
Non so perfettamente cosa aspettarmi dalla loro reazione, ma sarebbero certamente spaventati.
Una tale assuefazione ad un Mangiamorte non è mai una buona cosa.
Ora che sai che sono in trappola, un senso di euforia (ti coglie). Non hai mai sognato di rompere questa fissazione.”

<< You will squeeze the life out of me... >>

Spremerai la vita fuori da me”.
Potresti farlo, ma mort?
Potresti davvero uccidermi?
Me lo chiedo incessantemente, mente mi muovo a ritmo della canzone cantata da me stessa,mentre Harry ed Hermione mi accompagnano con le chitarre, Ginny con il basso e Ron con la batteria.
Di nuovo c’è il ritornello, come prima.
E di nuovo l’angoscia mi prende lo stomaco, al pensiero che “Il nostro tempo sta finendo”.

<< How did it cames to this? >>

Già, spiegamelo, Malfoy, “Come siamo arrivati a questo?”.
Il nostro ero solo sesso, no?
Come diavolo ha fatto a trasformarsi in una tale tossica ossessione?
Non so tu, cosa provi verso di me, se sono ancora solo una ragazza da scopare e via...ma per me sei diventato una autentica droga.
Senza che me ne accorgessi.
D’altronde, i mali peggiori ti colpiscono sempre dall’interno, inesorabili e silenziosi, talmente tanto da rivelarsi presenti solo quando ormai sei un malato terminale.

<< You will suck the life out of me. >>
 
Succhierai la vita via da me.”
Potresti farlo, ma mort?
Potresti davvero uccidermi?
No.
Non lo faresti.
Non volontariamente, me lo hai detto.
Ma, inconsciamente lo stai già facendo.

E di nuovo, il ritornello.
Anche i Muse, lo sanno, Ma mort...
Cosa?
Che “Il nostro tempo sta finendo”.
E dopo che, l’ultima nota della mia voce ha finito di chiedere  a tutti i presenti, e soprattutto al Principe delle Serpi “How did it cames to this?”, la chitarra di Harry chiude in bellezza la canzone.
Ed io alzo lo sguardo di nuovo su Malfoy, mentre dei ciuffi di capelli mi ricadono sugli occhi, per averli mossi fin troppo.
Hai capito che la canzone ci rispecchia, vero?
Nessuno dei due batte ciglio, quando i nostri occhi si incatenano.
Noi, semplicemente, ci guardiamo.
Come sempre.
Ma, come tutto quanto tra noi due, anche questo contatto finisce.
Per mia iniziativa, tua, non lo so.
Semplicemente, come abbiamo iniziato a guardarci, smettiamo.
Come abbiamo iniziato la nostra “Storia”, se così si può chiamare, la chiudiamo.
Bello, no?
Sposto lo sguardo su tutta la Sala che applaude, la parte più giovane in modo più rumoroso, visto come il genere musicale da me cantato sia molto più vicino a loro.
Ve la vedete voi la Mcgranitt che canta e si scatena al ritmo dei Muse?
Io no.
Ecco perchè mi sta guardando un po’ male.
Ops...
Spostando lo sguardo verso un angolo appartato della Sala, noto i Cullen che ci sorridono.
Emmett mi fa l’occhiolino, ed io non posso fare a meno di aprirmi in un grande sorriso.
Ma, nella prossima canzone ci sarà poco da sorridere.
L’ha scelta Ginny, dato che le è sempre piaciuta, ma io mi sono opposta, all’inizio.
Ma, poi, ho pensato...sarebbe stato un ottimo modo per dirgli addio come si deve.
Quindi...
<< Grazie mille. La prossima canzone si chiama “Almost Lover” di A Fine Frenzy.
La chitarra di Hermione viene Trasfigurata in un piano forte, mentre Ron, Harry e Ginny si fanno da parte.
Come musica serve solo il piano, e una voce solista.
Le prime note si disperdono nell’aria, e la tristezza della canzone si fa strada dentro di me.
<<  You fingertips across my skin                   [ Le tue dita sulla mia pelle
The palm trees swaying in the wind...            Le palme ondeggiano al vento
Images.                                                                       Immagini..].

You sang me Spanish lullabies         [ Mi hai cantato ninna nanne spagnole
The sweetest sadness in your eyes      La più dolce tristezza nei tuoi occhi
Clever trick >>                                                            Abile inganno.]

Guardo Harry.
Mi sorride.
Gli sorrido.
Mi incoraggia.
Lo ascolto.

<< I never want to see you unhappy            [Non ho mai voluto vederti infelice
I thought you'd want the same for me >>       Pensavo volessi lo stesso per me]

Già.
Credevo davvero che non volevi farmi del male.
O, almeno, dopo un po’ di tempo ho iniziato a pensarlo.
Però, adesso:

<< Goodbye, my almost lover                     [ Addio, mio quasi amante
Goodbye, my hopeless dream                     Addio mio sogno spezzato
I'm trying not to think about you                Sto provando a non pensarti              
Can't you just let me be?                           Non puoi lasciarmi stare? 
So long, my luckless romance            Così a lungo, mio sfortunato romanticismo
My back is turned to you                     la mia schiena è stata girata verso di te
I should' ve known                               dovevo saperlo che
you'd bring me heartache                  mi avresti portata ad un attacco di cuore
Almost lovers always do >>                     I quasi amanti lo fanno sempre.]

Ti piace?
Anche questa canzone parla di noi.
Ed è il mio modi per dirti addio.
Mio “Quasi amante”.
Ogni riga, ogni sillaba, parla di noi, vero?
Te ne sei accorto?

<< We walked along a crowded street         [ Abbiamo camminato su una strada affollata                                                                              
You took my hand and danced with me         Mi hai preso la mano e hai ballato
con me

Images                                                  ...Immagini... ]

And when I left you kissed my lips   [ E quando ti ho lasciato baciarmi le labbra
You told me you'd never                                mi hai detto che mai
ever forget these images, no >>          avresti dimenticato questa immagine]

Però, no.
Tu questa frase non me l’hai mai detta.
Non mi mai detto che non mi avresti mai dimenticata.
Anche perchè lo farai, vero?
Mi scorderai presto, no?

Di nuovo la canzone ribadisce l’addio.
Il ritornello.
Goodbye, my almost lover.
Addio, mio quasi amante.

<< I cannot go to the ocean                           [ Non posso andare al mare
I cannot drive the streets at night             non posso guidare di notte
I cannot wake up in the morning                   Non posso svegliarmi di giorno
Without you on my mind                                Senza di te nei miei pensieri
So you're gone and I'm haunted        Così te ne sei andato, e io sono ossesionata
And I bet you are just fine                          E scommetto che stai bene ]

Sarà questa la mia condanna d’ora in poi?
La mia punizione per aver ceduto le mie grazie al nemico, al Mangiamorte, al Demonio?
Averlo sempre e costantemente nella mente?
Forse si...
Lo dice anche la canzone.
Sono ossessionata da te.
E tu?
Tu stai bene, vero?

<< Did I make that easy for you?                [L’ho fatto abbastanza facile, per te?
To walk right, in and out of my life?           Camminare dentro e fuori dalla mia vita]

Hai sempre deciso tutto tu.
Se far parte della mia vita o meno.
Hai cominciato tu questo circolo vizioso, tu hai deciso di entrarmi dentro come un cancro, ed io te l’ho fatto anche troppo facile.
E adesso, sei sempre tu a decidere di uscirne.
Ed io, di nuovo, resto con le mani in mano, lasciandoti scappare anche troppo facilmente.
Ma cosa dovrei fare?
Ucciderti?

<< I never want to see you unhappy            [Non ho mai voluto vederti infelice
I thought you'd want the same for me >>       Pensavo volessi lo stesso per me]

<< Goodbye, my almost lover                     [ Addio, mio quasi amante
Goodbye, my hopeless dream                     Addio mio sogno spezzato
I'm trying not to think about you                Sto provando a non pensarti              
Can't you just let me be?                           Non puoi lasciarmi stare? ]
So long, my luckless romance           [ Così a lungo, mio sfortunato romanticismo
My back is turned to you                     la mia schiena è stata girata verso di te
I should've known                               dovevo saperlo che
you'd bring me heartache                  mi avresti portata ad un attacco di cuore
Almost lovers always do >>                     I quasi amanti lo fanno sempre.]

Silenzio.
La canzone è finita.
E poi...scoppiano gli applausi.
Molti si alzano anche in piedi.
Effettivamente come canzone è molto toccante.
Ed anche molto bella.
Non so chi, crea una pioggia di petali di rosa su me ed Herm, che sorridiamo contente che la canzone sia piaciuta.
Devo ammetterlo, ho gli occhi lucidi, e la voce, all’ultima nota, mi è tremata un po’.
Ma..piangere davanti a tutti?
Non sia mai!
E riesco a trattenermi.
Ma non guardo nella direzione dei Serpeverde...
Scendiamo dal palco, ed Harry abbraccia sia me che ‘Mione.
<< Bravissime, ragazze. Siete state stupende. >>
Mi aggrappo sconfitta alle spalle di Harry, prima di lasciarlo solo con la sua ragazza, e andarmi a prendere i complimenti dai miei mitici Grifondoro.
Dean e Seamus mi abbracciano talmente forte che quasi mi strozzano, Calì e Lavanda stanno quasi per piangere, Luna mi fai i più sinceri complimenti, e Neville è tenerissimo quando mi abbraccia contento.
<< La piccola Kiki cresce! >> mi dice, facendomi ridere.
<< Stiamo crescendo tutti insieme, Neville! >> gli rispondo, guardando i miei amici uno per uno, e notando quanto siano tutti, ormai, uomini e donne fatte.
E pensare che eravamo tutti dei bambini quando ci conoscemmo per la prima volta...
Dopo i complimenti della famiglia Weasley, compresi quelli pomposi di Percy e simpatici di George e Charlie, passo dai nuovi sposi Bill e Fleur,ed anche loro si congratulano.
E poi...come non andare dai miei nuovi amici dai canini appuntiti?
Esme mi corre incontro e mi abbraccia, materna.
<< Se potessi piangere lo farei...sembravi Lily su quel palco. >>
Okay, adesso piango io.
<< Complimenti! >> mi dice Rosalie, appoggiata da tutti.
<< ..E se anche la mia Rose si congratula..vuol dire che sei stata davvero brava! >> scherza Emmett, facendo ridere tutti, compresa me.
Dopo poco arriva anche Harry, con Hermione, che viene adulata da tutti, specialmente da Edward che, a quanto pare suona anche lui il pianoforte, e che mio fratello annuncia gongolante “La mia ragazza”.
Ma, ad un certo punto, sento una voce alle mie spalle.
<< Principessa! >> mi chiama Nott, mentre mi sta raggiungendo.
<< Vi presento il mio accompagnatore. Nott, loro sono i Cullen. >>
Stringe la mano a tutti, e sfiora con le labbra quelle delle vampire, mettendomi poi un braccio intorno alle spalle, innervosendo Harry.
Se ne accorge, e la cosa lo diverte molto.
<< Finalmente ti ho sentita cantare e...ehm...devo dire che sei stata...mmh...ecco....brava, ecco! >>
Rido.
<< Il primo complimento in 8 anni. Adesso posso morire in pace. >>
Ghigna.
<< Ah! Mezzosangue...non sapevo sapessi suonare. Il piano forte non è roba da ricchi? >>
Lei, di risposta fa una smorfia, prima di assumere un’espressione di chi si è appena ricordata qualcosa.
<< Adesso che mi ci fai pensare... >> si volta verso i vampiri << ...voi che siete esperti..sentiamo, il sangue di quale di noi due è il migliore? >> domanda, lasciandoci tutti stupiti.
Io scoppio a ridere, Harry anche, mentre Nott la guarda con un sopracciglio alzato e i vampiri come una pazza suicida.
<< Tra i maghi ci sono degli idioti come lui... >> spiego, indicando Nott << ...che ci dividono tra Purosangue e Mezzosangue, ovvero chi “Sangue Puro”, cioè tutti maghi in famiglia e “Sangue Sporco”, di chi ha qualche parente Babbano. I purosangue si credono i migliori...a voi la decisione! >>
<< Non ho capito, dovrebbero assaggiarvi? >> dice Jacob, facendoci nuovamente ridere.
<< L’odore, Jake, basta l’odore. >> spiega Bella.
Ma è solo Nessie, la bambina bellissima che si decide ad avvicinarsi ad Hermione e Nott.
Annusa prima lui, e poi lei.
<< Avete odori diversi, ma questo è normale... ma non credo che nessuno dei due sia meglio dell’altro. >>
<< No, dai, piccolina! Non puoi mettermi sullo stesso piano di un Serpeverde! >> si lamenta ‘Mione.
<< Prendilo come un complimento, Mezzosangue. Sarà il migliore che potranno mai farti. >>
<< Okay, adesso mi sono stancato, razza di idiota se... >>
Mi chiedevo proprio quando Harry si sarebbe incazzato.
Ma non fa in tempo a finire l’insulto, che io saluto tutti e trascino via Nott da mio fratello, prima che inizino a litigare di brutto.

Sbuffo.
Sbuffo sonoramente.
Per la stanchezza, per l’angoscia che mi attanaglia stranamente lo stomaco, per la tristezza, per la noia.
Ma mi rifiuto di avvicinarmi ancora al tavolo dei drink.
Dio, qui dentro è pieno di pezzi grossi dei Ministeri, ed io dovrei fare la figura dell’ubriacona?
Non se ne parla.
La Mcgranitt mi ammazzerebbe.
Sono ore, comunque, che io ed Harry vaghiamo per la Sala stringendo mani facendo sorrisi finti, e ridendo a battute penose che non fanno assolutamente divertire.
Ma, come ci ha spiegato Kingsley, questa festa è una scusa per accalappiarci quanti più aiuti possibili nella lotta contro i Mangiamorte.
Ed io ed Harry siamo i gioiellini nuovi, le nuove star, il giocattolo succulento che ogni riccone vorrebbe accalappiarsi per farsi pubblicità.
“Siete le calamite migliori per gli aiuti. Anche economici”.
Ah! Che ridere!
Se solo qualcuno sapesse che ho fatto sesso con un Mangiamorte, e che lo rifarei ancora fino a star male, non credo che sarebbero tutti così contenti di stringermi la mano.
Agli occhi esterni, sono un’ipocrita.
Magari anche a quelli interni...
Ma chi se ne fotte.
<< Stanca, bambolina? >>
Gli occhi, che prima avevo tenuto serrati per la stanchezza, adesso si riaprono di botto sul Mondo...
Sono in uno dei piccoli e numerosi Privè che abbiamo fatto magicamente posizionare in Sala Grande.
In realtà sono delle piccole sfere di cristallo, posizionate una sopra l’altra a piramide.
Sono grandi come un pugno, ma, all’interno, magicamente, c’è posto per almeno sei persone, un divano morbido in pelle di drago smeraldo, un piccolo frigo bar e una tavolino di cristallo.
Sono come i Privè delle varie feste clandestine, solo che in ogni Privè di questi stanno spesi troppi galeoni perchè una persona normale possa pensare di tirarli fuori davvero dal salvadanaio.
E poi, se quelli delle feste clandestine servono per il sesso, queste perchè ricconi e politici possano sorseggiare Champagne dei Goblin 1965 e parlare dei loro traffici senza nessuno che origli.
Inutile aggiungere, quindi che nemmeno il più grande e alto acuto di voce nella storia si farebbe sentire dall’esterno.
Ero venuta qui per stare un po’ da sola, per pensare, per tentare di calmarmi.
Il bacio, o i baci, come preferite, con Malfoy mi hanno turbata ed agitata troppo, sentirmi quasi sgamata dalla Mcgranitt che mi veniva a chiamare per cantare, mentre limonavo tranquilla con un Mangiamorte contro la colonna, mi ha irritata e spaventata insieme, cantare davanti a tutti dei miei problemi con il suddetto stronzo mi ha molto intristita e scosso...se poi volete aggiungere la presenza insopportabile della Greengrass junior perennemente attaccata al braccio del Principe Serpeverde...bè eccovi spiegati il motivo del mio futuro e quasi certo attacco di cuore.
Ah...e non dimenticatevi dell’arrivo improvviso della fonte di tutto ciò alle mie spalle, mentre fumavo tranquilla e cercavo di calmarmi.
Come cazzo fa a spuntare sempre dal nulla?
Mi giro verso di lui, esausta, e mi soffermo ancora un po’ sulla sua figura celestiale ed insopportabilmente sexy, in smoking...
Per poi rispondergli.
<< Come cazzo fai a trovarmi sempre? Ci sono almeno 100 Privè qui intorno...come hai fatto a trovare il mio? >>
Ghigna, con l’aria di chi si sta per vantare di brutto.
<< Bè...a parte il fatto che sono Draco Malfoy, io, e posso tutto... >> appunto << ...ti ho semplicemente seguita con la sguardo e vista dove entravi. >>
Ottimo...mi ha tenuta sotto controllo tutta la sera.
<< Mi hai trovata adesso...? >>
Che cazzo di domanda.
Ma come mi escono certe cose dalle labbra?
Forse ho bevuto troppo...
<< Tu cosa credi? >> mi domanda alzando un sopracciglio.
Lentamente si avvicina a me, sedendosi con infinita calma sul comodo divano su cui mi ero stravaccata io.
Cioè...elegantemente posata.
<< Io credo che non ha trovato nessuna Kimberly Potter. La vera Regina Grifondoro è da qualche parte là fuori, magari con un bel Grifondoro o Corvonero, che la considera una Principessa da adorare e non una puttana da scopare...magari a ridere con i suoi amici, Grifondoro, a litigare pesantemente con i Serpeverde, che non sopporta, con cui non va assolutamente d’accordo, specialmente con il loro Principe.
La vera Cacciatrice è da qualche parte là fuori con una Bacchetta in mano puntata contro qualsiasi Mangiamorte, per ucciderlo o catturarlo, e non per fargli l’Incantesimo Anti-fecondante... >>
Resta in silenzio per un po’.
Si fissa le scarpe costosissime, senza darmi modo di guardarlo in faccia.
Anche perchè, quando lo faccio, quando lui alza di scatto la testa verso di me, desidererei non averlo mai visto così..
Incazzato.
Incazzato nero.
Come quella volta dello schiaffo...se non peggio.
Un lampo di pura ira gli attraversa le iridi grigie.
Mi spaventa.
Soprattutto quando si alza velocemente, mi afferra dalle spalle costringe anche me in piedi.
Senza lasciare la presa ferrea e quasi dolorosa delle sue fredde dita, mi fronteggia, mi obbliga a guardarlo dritto negli occhi.
<< Io. Non. Ti. Ho. Mai. Considerato. Una. Squallida. Puttana... >> tolti i 7 anni di reciproco odio.
Abbassa di nuovo lo sguardo, per poi ripuntare i suoi occhi di nuovo nei miei, ancora più neri di rabbia di prima.
Sento un tremolio nel suo corpo, dovuto alla rabbia.
<< ...e poi...Cacciatrice...se uccidermi è quello che vuoi...fallo! >>
Mi sta facendo male alle spalle.
E non solo.
Lui mi ha sempre fatto del male.
E si unirà presto ai Mangiamorte...ai miei nemici.
Il loro obiettivo primario è quello di uccidere me ed Harry.
Presto diventerà anche quello di Draco Malfoy?
<< Sai... >> sussurro con un filo di voce << ...dovrei farlo. >>
<< Dovresti, Cacciatrice? >>
Il titolo del mio lavoro, lo pronuncia come un insulto.
<< Si. Dovrei. Eccome. >>
<< E allora fallo. Fallo! >>
Continuo a fissarlo, inebetita.
<>
Sono presa da uno strano senso di deja-vù.
Fui io, la famosa sera dello schiaffo, ad intimargli di uccidermi, per vendicarsi del padre.
E adesso lui dice la stessa cosa a me.
Come siamo romantici, eh?
<< Fallo! >>
Già.
Sarebbe mio dovere.
Ho un Mangiamorte tra le mani e riesco solo a pensare quanto sia bello.
<< FALLO, CAZZO, FALLO! >>
Ucciderlo?
Voglio davvero ucciderlo?
E lo bacio.
Mi avvento sulla sua bocca come una pazza, per la seconda volta in questa sera.
Lui mi risponde con lo stesso ardore, con la stessa selvaggia urgenza.
Si toglie la giacca velocemente, mentre io inizio a martorargli i suoi bellissimi capelli.
Una sua mano accarezza possessivo ogni oltre immaginazione il mio sedere e la cosce, mentre le mia dita scorrono veloci sul suo petto.
Dalla foga di aprirgli la camicia gli strappo i bottoni.
Mi stacco, e guardo il bellissimo e bianchissimo indumento, ormai inutilizzabile sul pavimento, contrariata.
<< Mi piacevi troppo con lo smoking... >>
Ghigna, seducente e un po’ affannato.
<< Non preoccuparti, bambolina, ti piacerò di più senza. >>
E ritorna la lenta tortura della sua lingua,avventandosi come un vampiro assetato sul mio collo.
<< Anche tu... >> dice, leccandomi il collo << ...stasera sei... >> lo mordicchia << ...bellissima... >> scende sempre più giù, slacciandomi il tessuto intorno alla spalla, e scoprendo una parte di seno.
...
.....
.......
.........
Quasi senza accorgermene, sorrido.
Involontariamente, e di conseguenza mi apro in un grande e sincero sorriso.
Badate bene...sincero.
Uno dei pochi stasera.
Continuo a baciarlo, e a armi baciare, come se dovessimo morire nei prossimi cinque minuti, e questa è l’ultima azione che mai compiremo.
Però...morire tra le lente torture delle labbra di Draco Malfoy...non sarebbe male, come fine.
Mi stacco da lui, e lo spingo seduto sul divano bianco, mettendomi a cavalcioni su di lui, riprendendo la lotta delle nostre lingue.
La stoffa rosso fuoco del mio vestito, si abbassa sempre più, lasciandomi scoperta tutta la pancia.
Solo un reggiseno senza spalline separa le sue mani dalla pelle del mio seno...e a lui la cosa non sta bene.
Mentre mi bacia ancora il collo e l’incavo della spalle, prende ad armeggiare con il gancetto.
Ma...a quanto pare...non ce la fa.
Tira, spinge, allarga....ma non riesce a sganciarlo.
<< Ma come cazzo è sto...? >>
Mi fa ridere, di gusto, mentre sposto le mie dita dal suo petto dietro la mia schiena, e sgancio io.
<< Il mistero del gancetto a 3 posizioni... >> sghignazzo.
Ma non faccio in tempo a finire la risata, che le sue labbra sono ancora sulle mie, e le sue mani sul mio seno.
Non è che io l’abbia data a tutti in questa Scuola, ma posso dire di avere una certa esperienza, non assolutamente al livello della Parkinson, nel sesso.
E vi giuro, lo giuro sulla mia Bacchetta e sulle mie Converse...che mai nessuno è stato capace di farmi dimenticare come mi chiamo, come Draco Malfoy.
Mai nessuno è riuscito a farmi fremere con poche carezze, mai nessuno mi ha avuta in questo modo, mai nessuno è stato tanto desiderato dalla sottoscritta come il Principe delle Serpi.
Ma mai nessuno è riuscito a farmi piangere come per lui...solo per Kevin ho versato lacrime, ma...non c’è confronto.
In cosa?
Boh, non lo so...non c’è paragone e basta.
Neanche vedo dove finisce il mio reggiseno, ma non mi interessa molto.
Oddio, al momento non vedrei nemmeno se ci fosse un altra coppia a scopare sul divanetto opposto, tanto sono presa dal suo viso.
Quando non ho gli occhi chiusi.
Stando a cavalcioni su di lui, il vestito si è alzato strisciandomi sulle gambe, aiutato molto anche dalle sue mani.
Quindi la mia giarrettiera nera in cui avevo infilato la Bacchetta e lo Specchio Magico, adesso è sotto il suo campo visivo.
Noto il suo sguardo parecchio eccitato e affascinato, fisso sulla mia gamba destra.
Sfilo lentamente la Bacchetta da dove l’avevo sistemata, e ancora con più calma la punto su di lui.
Continua a guardarmi tranquillo, adesso fissando le sue iridi nelle mie.
Potrei ucciderlo adesso, inerme e disarmato sotto la mia Bacchetta.
Potrei catturarlo adesso, non avrebbe modo di difendersi.
Dovrei ucciderlo o catturarlo....
Perciò...:
<< Evanesco! >> ed anche i suoi pantaloni abbandonano il suo bellissimo corpo perfetto.
Ghigna, sexy come non mai, e continua a baciarmi.
<< Mi vuoi bambolina? >>
Vanitoso...
Non gli rispondo, baciandogli il petto.
Ma mi alza il viso nei suoi occhi, con le dita e mi costringe a rispondergli.
<< Si. >>
Avrei dovuto mentirgli?
La risposta lo soddisfa molto, dato il sorriso vanitoso e sghembo che mi rifila.
<< E tu?... >> gli chiedo io, per una piccola rivincita personale << ...mi desideri? >>
Apparentemente sembrava che non avesse la minima intenzione di rispondere, ma poi...
<< Purtroppo si. >>
Già, fa bene ad aggiungerci il “Purtroppo”.
Continuiamo a baciarci, io su di lui con il vestito che ormai copre ben poco e lui in boxer.
Mi schiaccia la schiena contro la sua, sempre di più, mentre sento la sua lingua accarezzarmi la bocca e il corpo.
La sua eccitazione è evidente, mi del tutto sfilato il vestito, siamo entrambi in boxer, quando mi fa una domanda che tormenterà tutte le mie future notti.
<< Mi ami?  >>
......
..........
............
..............
................
..................
....................
Due sillabe, cinque lettere, tre vocali e due consonanti.
Un verbo e una preposizione.
Due semplici parole.
Un unico devastante effetto.
Mi ami?
Mi immobilizzo, interrompe la mia seduzione del suo corpo, troppo scioccata per aggiungere altro.
Ma lui fa finta di niente, come se mi avesse chiesto che tempo faccia oggi.
Continua a baciarmi i seni, provocandomi brividi e tremolii con i quali è difficile pensare.
Mi ami?
Dio Santo...
<< KIKI! >>
Una voce spaventata e preoccupata mi riporta alla realtà, e con me torna anche Malfoy.
Perchè la voce di Harry mi chiama dallo Specchio.
<< No, adesso lo ammazzo lo Sfregiato! >>
Lui è livido, ma io riesco a precederlo nell’afferrare lo Specchio, per impedirgli che lo spacchi al pavimento.
Avrei anche potuto evitare di rispondere, ma la voce di mio fratello mi preoccupa.
<< Harry, che c’è? >>
<< Kiki, Dio Santo, ma dove sei? >>
<< Ehm...io.... >> farfuglio, ma per fortuna mi risparmia le spiegazioni.
<< Fa niente, basta che tu stia bene. Perchè su Hogsmeade è appena apparso il Marchio Nero. >>

Macello.
Paura.
Confusione.
Urla.
Gente che corre.
Bacchette sfoderate.
La fine di una bella Festa...
Il Ministro della Magia sale sul piccolo palchetto allestito per la nostra esibizione, esegue un Sonorus su di se, e attira l’attenzione di tutti.
<< Signori, vi prego di mantenere la calma. Un corpo specializzato di Auror si sta già recando sul posto, compresi coloro che stasera erano tra noi. Senza parlare dei Cacciatori, in procinto di lasciare la Mura, per andare a controllare. La Scuola è perfettamente protetta, siamo tutti al sicuro qui dentro. Per favore, non vi agitate. Andrà tutto per il meglio. >>
Le parole del Ministro della Magia, servono per calmare gli animi, ma non per placare la paura.
Non è cosa da niente avere i Mangiamorte a poche centinaia di metri, ed aspettare un segno, un qualcosa, comodamente e tranquillamente seduti sulla sedia.
Una volta che la frase di Harry era entrata nella parte del mio cervello funzionante, avevo avuto una reazione scattante.
Rivestitami in pochi secondi, ero corsa a rotta di collo fuori dal Privè, senza nemmeno guardarmi indietro.
Non formulavo pensieri o altro.
Non pensavo e basta.
La mia unica preoccupazione, è quella di combattere i Mangiamorte, adesso.
Estraggo velocemente la Bacchetta dalla mia giarrettiera, corro verso una tenda, ed Appello a me dei vestiti più comodi con i quali combattere.
Posso essere abile quanto vuoi, ma lo strascico e i tacchi non sono mai sinonimi di successo in battaglia.
Dalla mia stanza arrivano in volo una semplice maglietta e un pantalone, con le mie adorate converse, che indosso in pochi istanti grazie alla magia.
Scosto le tende da me, lasciando che il mio bellissimo vestito rosso ritorni in camera, ma una presenza mi blocca il passaggio.
Anzi due.
<< Kim, che cosa succede? >>
Edward e Bella Cullen, qui davanti a me, hanno i visi perfettamente belli, corrugati per la preoccupazione.
<< Oh, niente di nuovo. I cattivi ci attaccano. >>
Stupiti dal mio tono tranquillo e pacifico, non demordono.
È Bella ad incalzare con le domande.
<< Cos’è il Marchio Nero? E i Mangiamorte? E perchè state andando voi a combatterli? >>
Sorrido.
<< Il Marchio Nero è il simbolo di Lord Voldemort, i Mangiamorte sono i suoi seguaci che, pur morto il loro capo continuano a rompere i coglioni, e stiamo andando a combattere anche noi perchè... >>
Scosto i capelli, ormai sciolti dall’acconciatura grazie alle abili e possessive mani di...Lui..., e faccio vedere ai due vampiri il mio tatuaggio.
<< ...è il nostro mestiere. Cacciatori. Mai sentito parlare? >>
Annuiscono distrattamente.
<< Ma...ma..non siete troppo giovani? >>
E’ sempre Bella a domandare.
<< No, Bella. Non lo siamo mai stati. >>
E con questo, mi lasciano andare, e raggiungere i miei amici.
Mi stanno aspettando sul balcone, anche loro già in abiti più comodi, con le scope strette in mano, e il viso rivolto verso Hogsmeade.
Rivedere il Marchio Nero stampato in cielo, con tutta la sua sinistra oscurità, mi riporta indietro nel tempo, quando con Voldemort, questo simbolo era presente in cielo quasi più delle nuvole.
Ma adesso...rivederlo dopo tanto tempo....mi provoca un pesante e bruttissimo brivido lungo tutta la schiena.
Appena mi vedono, Harry mi lancia la scopa, e velocemente ci issiamo su di esse, volando a rotta di collo verso Hogsmeade.
Verso i nostri nemici.
Verso una Battaglia.
E...perchè no?...magari anche verso la morte.
<< Ragazzi... >> ci chiama Ginny << ...non dobbiamo farli avvicinare alla Scuola. Colpiteli dritti al cuore...o almeno, dove dovrebbe esserci... >>
Non saprò mai perchè decisero di attaccarci proprio quella sera.
Magari pensavano di uccidere qualche politico importante, o di arraffare qualche gioiello costoso, o magari credevano che saremmo stati meno preparati quella sera.
Fatto sta che, mentre volavo rabbiosa sulla mia scopa, l’obiettivo dell’attacco mi era molto chiaro, ma solo quando lo vidi in atto il mo cervello si decise a pensarlo.
Ecco perchè avevo chiuso il mio corpo ai pensieri.
Non pensavo più, la mia unica parte di cervello che ascoltavo in quel momento, era quella concentrata sulla Battaglia.

Non impieghiamo molto tempo a raggiungere la marmaglia combattente, e il frastuono degli Incantesimi ci ha aiutati molto ad individuargli.
I Mangiamorte sono tantissimi.
Ma anche gli Auror.
Tremate brutti bastardi.
Vedo alcuni corpi a terra, sia incappucciati  che non.
Sia nemici, che alleati.
Ma distolgo lo sguardo, per evitare di riuscire a capire quale dei nostri Auror è stato ucciso o ferito.
La Battaglia è il luogo peggiore per dare spazio ai sentimenti.
L’ho capito bene.
Vedo due figure incappucciate correre verso di me, e subito la mia Bacchetta viene sfoderata.
<< Due contro una...voi di certo non eravate Grifondoro! >>
Ma, per fortuna, Ron inizia a duellare con uno dei due, e a me spetta il più bassino.
È aggressivo, tanto che sto fatico molto a tenergli testa.
Riesce anche a farmi cadere e a farmi sbucciare i ginocchio.
Ma quando un suo Incantesimo mi manca il viso, andando ad intaccarmi i capelli...bè.
Addio Mangiamorte.
Con lo Schiantesimo che si è appena preso nel petto, è volato talmente in alto, che credo abbia capito che i capelli di Kimberly Potter non si toccano.
Idiota!
E poi si ricomincia.
Vado ad aiutare Hermione, in difficoltà con un Mangiamorte il doppio di lei, ed insieme ne Schiantiamo tre, che correvano contro Harry e Ginny.
Ron, sconfitto il Mangiamorte che all’inizio combatteva contro di me, ci raggiunge subito, sconfiggendo uno stronzo che stava per attaccarci alle spalle.
Tutti e cinque corriamo verso il vero centro della Battaglia, dando man forte agli Auror, adesso in minoranza.
Ma cinque Bacchette in più fanno davvero comodo.
Nessuno di questi dannati criminali, però, cede ad abbassarsi la Maschera.
Ed io non ne riconosco nemmeno uno.
Da dove sbucano tutti questi nemici?
La maggior parte dei vecchi comari sono in galera, o al massimo morti...e questi? Chi sono?
Con un Incantesimo combinato, io ed Harry riusciamo a toglierne di mezzo tre, mentre Ginny ne Affattura uno, ed Hermione e Ron raggiungono anche loro quota tre.
È un Incantesimo molto utile, quello combinato.
Ma, devo ammetterlo, che oggi tutto sta funzionando fin troppo bene.
Insomma...i Mangiamorte, oggi, sembrano molto fuori allenamento.
Dio, non ci capisco più un cazzo!
All’improvviso, però, un buio innaturale cade su tutti noi, accompagnato da molte urla.
La procedura prevede che ognuno formi intorno a se un Sortilegio Scudo, in modo da evitare Incantesimi e attacchi da vigliacchi.
Ma io non faccio in tempo.
Perchè sento qualcuno afferrarmi de dietro, e mettermi una mano intorno alle labbra per non farmi urlare.
Qualcuno che, certamente, avrà in mano la Mano delle Gloria.
Mi sento trascinare via dai miei amici, che continuano a non muoversi, protetti dai loro Sortilegi Scudo.
Quando il mio rapitore pensa di avermi portato abbastanza lontano, urla “Vai!”, e la Polvere BuioPesto viene soffiata via da qualche Incantesimo.
Ci vuole poco ai Cacciatori e agli Auror per capire la nuovo situazione.
Non so chi, mi ha appena presa in ostaggio, e mi tiene ancorata a è, con la Bacchetta puntata alla gola.
E, quando parla, capisco chi sia.
<< Abbassate le Bacchette! >>
Lucius Malfoy.
A quanto pare ha una vera ossessione per me.
Insomma...che cosa vuole proprio dalla sottoscritta?
È possibile che prenda sempre me come ostaggio, o puttana, o come vittima dell’Imperius, o della Cruciatus?
<< Abbassate subito le Bacchette o l’ammazzo! >>
Vedo i Cacciatori sbiancare, mentre io mantengo la calma.
<< Adesso....voi lasciate lo spazio ai miei di venire qui, ci lasciate andar via, ed io vi riconsegno la piccola Potter! >>
Cerco di dimenarmi, o di morderlo, ma una sua risata sprezzante mi fa demordere dal mio obiettivo.
<< Un altro movimento e ti uccido! >>
Lentamente, guardando Lucius Malfoy con quanto più odio possano far fuoriuscire dallo sguardo, i Cacciatori decidono, anche loro, di scostarsi, attendendo.
Dopo nemmeno 2 minuti, due figure incappucciate si avvicinano a noi, sbucando dal nulla, accompagnate da altre due persone.
Il cervello smette immediatamente di ragionare, quando vede Theodore Nott e Draco Malfoy, in compagnia dei due Mangiamorte.
Malfoy è più pallido del solito, e non mi toglie gli occhi di dosso, mentre rischio di essere uccisa dal suo stesso padre.
Nott ha la sua solita faccia indifferente, e il suo sguardo saetta dai Cacciatori, a me, alla Bacchetta che mi minaccia.
<< Sei contento, adesso?... >> dice Harry << ...adesso lascia subito mia sorella, o giuro che ti do in pasto ai vampiri in Sala Grande! >>
Ghigna, il grandissimo bastardo, mentre io faccio di tutto per non guardare i sue Serpeverde.
<< Non sei tu a dettare le regola, qui, Potter, ma io. Ma, non preoccuparti, la tua cara sorellina sarà tra voi tra poco, solo se tutto andrà come richiedo io. >>
Malfoy e Nott riprendono a camminare verso i Mangiamorte sistemati alle spalle di Lucius.
Quando mi passano accanto rivolgo uno sguardo di fuoco a Nott, che abbassa la testa.
Malfoy?
Non ho il coraggio di guardarlo.
<< Bene... >> dice, lentamente, Lucius, indietreggiando.
La zona della Battaglia è stata Incantata in modo da non potervisi Materializzare.
Gli Auror lo fanno sempre, prima di combattere, per evitare che qualcuno possa subito scappare.
Ma qualche metro più in là, dove i Mangiamorte si stanno ritirando...bè puoi fare che cazzo vuoi.
<< ...è stato un piacere trattare con voi... >>
Poi, abbassa lo sguardo verso di me e ghigna, perverso.
<< ...e, Potter...la visuale è sempre molto bella. >>
Non so se si riferisca al mio seno, o al sedere, fatto sta che sto per vomitare lo stesso.
Per il resto, tutto quello che accade nei secondi seguenti, viene visto dalla sottoscritta a rallentatore, con i suoni ovattati e i movimenti in rallenty come nei film.
Sento il corpo venir spinto rudemente in avanti, dalle mani fredde e grandi di Lucius Malfoy che fanno pressione sulla schiena.
Lentamente cado a terra, nel nudo e freddo terreno, appoggiandomi sulle mani, piccole e calde, e sbucciandomele.
I capelli mi ricadono sugli occhi e sul viso, a chiudergli al Mondo, con la loro nera tenda.
Sento delle voci, delle urla, degli Incantesimi, delle bestemmie, ma so già che i Mangiamorte riusciranno a scappare.
Con la mia presa come ostaggio si sono presi abbastanza vantaggio per Materializzarsi via da qui.
Harry corre vicino a me, e mi chiede qualcosa preoccupato, che, sinceramente non ascolto.
Ve l’ho detto...qui i suoni sono tutti ovattati.
Mi aggrappo , però, alla mano che mi porge e mi alzo.
Il mio sguardo corre subito dove le braccia disgustose di Lucius Malfoy mi tenevano stretta, e la sua Bacchetta mi minacciava.
E li vedo, i Mangiamorte in fuga.
Ma non sono loro che mi interessano, maledetti.
Vedo Nott correre accanto ad uomo incappucciato, magari suo padre, magari no.
Si volta verso la Scuola, con un’aria malinconica che non gli avevo mai visto in viso.
In un frammento di secondo riusciamo ad incrociare i nostri sguardi, lui fa un saluto militare con le dita, e si Smaterializza.
Dietro di lui, un altro pezzo della mia vita sta correndo via.
Via dalla Scuola, dagli Auror, da me.
Lo vedo.
Con i capelli biondissimi e setosi che si muovono in armonia con il suo corpo, le gambe veloci ed agili, le braccia forti e possessive, il torace che si alza e si abbassa velocemente per la corsa.
Quante volte ho stretto quei capelli, quante volte ho sentito le sue gambe sui miei fianchi, quanto volte mi ha stretto con le braccia forti e fredde, quante volte ho accarezzato il suo petto, affannato non dalla corsa, ma dall’orgasmo che stava per arrivare?
Tante...
Ma troppo poche perchè io sia sazia di lui.
Probabilmente non lo sarò mai.
Non posso credere che se ne sta andando, mi sta abbandonando.
Tutto ciò che mi faceva fremere e tremare in questi giorni, persino piangere a volte, sta accadendo.
Lo sto vedendo con i miei occhi, e non faccio niente per impedirlo.

<< Mi vuoi bambolina? >>
<< Si. >>
<< E tu?...mi desideri? >>
<< Purtroppo si. >>
....
<< Mi ami? >>

Le sue parole mi ritornano in mente, e fanno male.
Fanno male da morire.
Sento già qualcosa rompersi dentro di me, qualcosa venir meno nell’apparato respiratorio.
Ed allora reagisco d’istinto.
<< DRACO! >>
Lo chiamo, stavolta per nome.
buffo, vero? Una delle pochissime e rare volte che lo chiamo per nome, è propeio mentre ci diciamo addio, di nuovo.
Altre due volte ho pronunciato quelle poche lettere del suo nome.
Un giorno, quando dormimmo insieme e lo svegliai.
E lo feci per sbaglio.
E un'altra volta...mentre facevo l'amore con Kevin, durante l'orgasmo.
Ma non mi interessa.
Io urlo lo stesso...
Quasi tutti mi sentono, ma quasi nessuno si gira.
In fondo...a chi verrebbe in mente che sia stata io a chiamarlo?
Non ne ho motivo, secondo gli altri.
E poi...a me interessa solo che lo faccia lui.
Ed infatti...si volta.
Arresta la sua corsa, e mi guarda negli occhi, come ormai siamo soliti fare.
Guardarci.
Senza dire una parola, senza fare nessun cenno, nessun movimento...a mala pena respiro.
Vorrei dirgli tante cose, o forse niente.
Vorrei cacciarlo via, oppure costringerlo a restare.
Vorrei battermi con lui, per aver, alla fine, scelto i Mangiamorte, oppure continuare quello che stavamo facendo nel Privè.
Tutti i momenti trascorsi insieme in questi mesi, e non parlo solo del sesso, si affacciano nella mia mente, e graffiano.
Bruciano.
Affondano.
Schiaffeggiano.
Calciano.
Uccidono.
Fanno male.
Ma, alla fine...sono solo ricordi.
A cosa servono?
<< Goodbye my almost lover, Goodbye my hopeless dream... >>
Mi hai sempre detto che ti piace quando canto.
Ascoltami, o leggi il mio labiale.
Canto per te, ma mort.
Addio.
Vedo i suoi occhi spostarsi su Harry, affianco a me, che mi tiene stretta per la vita.
Lui ricambia il suo sguardo serio.

Attento a lei, Potter. È tua, hai vinto.

Certo, Malfoy. È sempre stata mia, ma tu potevi anche non perdere.

Ma se credo di soffrire, adesso, negli ultimi istanti in cui posso guardarlo, niente equivale al dolore mortale al petto, quando qualcuno lo chiama dalle sue spalle, e lui volta la testa, interrompendo i nostri scambi di sguardi.
Il capelli, nell’istante in cui gira la testa, si scompigliano, muovendosi anche loro.
In modo delicato, ma a me sembra come se mi avessero appena frustata in pieno viso.
Mi appoggio ad Harry per non cadere, quando Draco Lucius Malfoy, il Mangiamorte, il mio Principe Serpeverde, si Smaterializza mentre ancora mi guardava.
Per l’ultima volta.
Se ne va.
Lascia tutto.
Lascia tutti.
Lascia me.
Ed è allora, che il cuore di Kimberly Potter, aggrappata con tutte le forze al fratello, l’unico uomo di cui può fidarsi fino in fondo, insieme a Ron Weasley, smette ufficialmente di provare qualsiasi emozione.



Oh. Mio. Dio.
Credetemi non ci credo nemmeno io.
Dopo giorni e giorni di assenza, rieccomi ad aggiornare, con un capitolo chilometrico..anche troppo aggiungerei.
Chiedo perdono per i miei ritardi ma...insomma è estate (almeno per poco), vacanze, uscite, piscine, scampagnate mi hanno tenuta lontana dal mio pc e dalla mia storia.
Ma finalmente...eccomi qui!
Ho pochissimo tempo, e mi devo scusare ancora per non poter rispondere alle recensioni ma...sono le 2 di notte, e poco manca che mi addormento sulla tastiera.
Comunque vi ringrazio e vi adoro tutti, compresi i seguiti e i preferiti.
Grazie mille!

*Renesmee Cullen è un personaggio della saga di Twilight, con cui non ho resistito nel fare un Cross-over, sebbene corto e insignificante.
Chiunque non lo conoscesse, può andare a leggere la storia su Internet, se non si è accontentato della sintesi di Kiki...ma, comunque, non è indispensabile alla storia che sto scrivendo.
Credo che le apparizioni dei vampiri si sono fermate a quota 1.

** E’ una citazione di Stephenie Meyer, in New Moon.

*** “Mia morte”, in francese.

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Capitolo 25
*** When You'r Gone ***


WHEN YOU’RE GONE

Il rumore del treno che sta per partire sormonta qualsiasi altro suono.
Gente che corre, che si saluta, che piange, che abbraccia i genitori.
Il tipico profumo dello scarlatto Espresso per Hogwarts, mi entra nelle narici.
Mi piace.
Eccome se mi piace.
Mi riporta ai vecchi e piacevoli tempi.
Quando camminavo felice per questi pavimenti, al settimo cielo per la partenza molto vicina per la mia amata Hogwarts.
Il Binario 9 e ¾ non mi è mai sembrato più bello e triste come oggi.
Oggi...che per la prima volta non sono qui per prendere il treno, ma per vederci partire un pezzo del mio cuore.
Cammino mano a mano con una bambina, il cui volto, però, non è ben identificato.
<< Mamma! Guarda, zio Harry e zia Herm! >>
Mia figlia?
Questa bambina,apparentemente sconosciuta che mi cammina accanto, il cui volto è sfumato, indefinito e schiarito, è mia figlia?
Ma certo....ora ricordo.
<< Si, piccola, li ho visti anche io! >>
La bambina, di cui non identifico il volto, mi tira per la mano e mi porta da mio fratello ed Hermione.
Mi sorridono, e quando li vedo mano a mano, qualcosa si accende nella mia mente.
Mi trovo in un mondo nuovo, ma la cosa non mi stupisce.
È la prima volta che mi trovo qui, eppure, da adesso, so perfettamente cosa succede.
Sono sposata, ho un marito che mi ama, e che io, troppo stanca per non accontentarmi di ciò che la vita mi offre, ricambio.
Abbiamo una figlia, di cui non so il nome, ma che so di adorare.
Quelli sono i nuovi signori Potter, con i loro due figlioletti.
Ma non riesco a vederne i visi, come per mia figlia.
Come in una fotografia sbiadita, oppure quando ti entra qualcosa in un occhio e vedi appannato, è proprio così che riesco a vedere i bimbi.
<< Kiki! E c’è anche Ron! >>sorride Hermione.
Ed effettivamente, girandomi, noto come anche il mio migliore amico ci abbia appena raggiunto, mano a mano con una donna, e con, sulle spalle, un altro bimbo.
Inutile dirvi che, entrambi hanno il viso sbiadito, ai miei occhi, ma che so con certezza essere la moglie e il figlio di Ron.
<< Allora... >> dice Ron, a mio fratello << ...hai avuto problemi per il parcheggio? Io un mucchio... >>
<< Ovvio che hai avuto problemi, amico. Sei un impedito al volante! >> ride Harry.
<< Non è affatto vero! La patente me l’hanno data al primo colpo! >>
<< Anche se la cosa mi puzza un po’... >> commenta la moglie, con una voce che non ho mai sentito prima.
Ma rido lo stesso, al semplice occhiolino di Ron, che, non chiedetemi come, so per certo ha dovuto Confondere l’esaminatore per farsi firmare quel pezzo di carta.
<< Mamma, Mamma! >>
La figlia di Harry ed Hermione, nonchè mia nipote, reclama l’attenzione della madre, che si abbassa sulle ginocchia per sentirle meglio.
La bimba indica un punto oltre la mia spalla, e domanda:
<< Ma è l’uomo cattivo che papà mi ha fatto vedere sul giornale? Quello con cui papi litigava sempre? >>
Tutti quanti ci giriamo, per vedere a chi si riferisce la marmoc...cioè mia nipote.
E.
Rimango.
A.
Bocca.
Aperta.
<< Si, piccolina. Con tanto di moglie e figlio... >> dice Ron.
Poi si rivolge a sua figlia, che ho appena scoperto essere femmina, e a mia nipote, le uniche bimbe del gentil sesso, qui.
A quanto pare mia figliA, è un bambinO.
Si, giusto.
<< ...se vi azzardate e fidanzarvi con il figlio, giuro che vi diseredo! Parola di papà, e di zio. >>
Ma io non presto molta attenzione a cosa i bimbi rispondono.
Perchè sono ancora ancorata alla famigliola felice che mia nipote ci ha indicati.
Lei sorride verso un bambino dalla faccia sbiadita, mentre Lui si guarda intorno.
Lei è Astoria Greengrass.
Lui...mi guarda, dopo un po’.
Con lo sguardo impenetrabile di sempre, quel grigio maledetto.
È sempre bello come non mai, ed è ancora un diciottenne.
Mi incatena, ed io rimango a fissarlo, sentendo un dolore lancinante al petto.
D’un tratto sento che in quella presenza, in quella affascinante persona, sta il motivo per cui non riesco ad amare del tutto mio marito.
Ed ecco spiegato il dolore...

No...non è possibile.
Non...non...non può essere felicemente sposato!
Sono costretta ad accasciarmi sul pavimento, sentendo i richiami dei miei amici e della mia bambina, come echi lontani.
Mentre il SUO sguardo è sempre più vicino, più tagliente, più pesante.
Lei è Astoria Greengrass.
Lui è Draco Malfoy.

Mi alzo di soprassalto, tirando un sospiro spaventato.
Mi ci vuole qualche secondo per focalizzare di non essere più a King’s Cross.
Chiudo gli occhi, li massaggio con le dita, e poi li riapro.
Se non sono nella Stazione per Hogwarts, dove sono?
Piano piano, il brutto risveglio, inizia a far sparire i suoi effetti, ed il mio cervello riprende a funzionare come si deve.
Sono in una stanza, seduta su un letto.
Ma credo proprio che, prima del risveglio improvviso, ero sdraiata.
Sono nuda.
Si, decisamente nuda.
Giro lentamente la testa, e noto una chioma bionda nel letto con me, che ronfa alla grande.
Grazie al lenzuolo che li copre solo una chiappa, vedo che anche lui è nudo.
Ottimo...quanto cazzo ho bevuto ieri sera?
Mi passo stancamente una mano tra i capelli, portandomeli dietro, e sospiro di nuovo.
Continuo a guardarmi intorno, e noto gli odiati drappeggi verde e argento.
Allora..ricapitoliamo.
Sono in una stanza tutta color serpente.
Sono nuda.
Sono nello stesso letto con un ragazzo.
Anche lui è nudo.
Risultato?
Stanotte ho fatto sesso con un Serpeverde.
Ottimo, mi ero ripromessa di tenere una distanza minima di 10 metri da tutti loro, dopo...
Lasciamo perdere.
Il sogno che ho appena fatto, e che mi ha svegliato, inizia lentamente e sparire dalla mia mente ed io...non posso che essergli grata.
Visto il soggetto.
È stato davvero uno stranissimo sogno.
Che, spero, non ripeterà più.
Ho appreso un nuovo stile di vita, sapete?
Non ricordare, non pensare, non fidarsi se non conosci le persone bene da minimo 5 anni, non lasciarsi prendere dalle emozioni, non impegnarsi mia più con un ragazzo per più di una settimana.
In questo caso il Serpeverde qui di fianco a me, di cui non so nemmeno il nome, ha raggiunto il record per la mia storia più breve.
Ha persino superato James di Tassorosso, durato tre giorni e mezzo.
Mi decido, dopo che i cerchi alla testa per i bruschi movimento sono passati, ad alzarmi dal letto dello sconosciuto, e di vestirmi.
Devo lasciare questo posto il prima possibile.
Prima che i ricordi di....
Lasciamo perdere anche questa.
Cerco i miei vestiti qui in terra, prima di decidermi ad Appellarli, visto il macello qui intorno.
Il mio intimo, la mia gonna nera, la maglietta rossa e i tacchi mi si ammucchiano ai piedi, ed io posso finalmente coprire la mia pelle nuda.
Finalmente pronta, faccio per andarmene, ma il mio riflesso nello specchio vicino alla porta, cattura la mia attenzione.
Ho le guance un po’ arrossate, le labbra un po’ gonfie, i capelli scompigliati e il trucco nero degli occhi che è ormai un ricordo.
Ma non sono queste le cose che mi colpiscono di me.
Sono proprio le mie iridi.
Sempre allegre, sempre ridenti, di un verde splendente ed ottimista.
Emanavano calore e affetto, felicità e amore.
Adesso?
Adesso sono di un verde freddo, gelido.
Non sono più ridenti, ma sembrano sempre mandare a fare in culo tutto.
Non sono più splendenti ed ottimisti, ma completamente indifferenti verso il mondo.
E nemmeno emanano calore, affetto, felicità e tanto meno amore.
Solo...l’ho già detto.
Indifferenza.
Freddezza.
E vaffanculo.
Esattamente come altri occhi....
Scuoto la testa, rifiutando di essere vittima dei ricordi.
L’ho già detto.
Rispetto il mio stile di vita tutto nuovo.
Appello carta e penna, e comincio a scrivere.

Ciao, chiunque tu sia.
Non so se ti ricordi di aver fatto sesso con me, stanotte.
Poco male.
Se la risposta è negativa, ottimo.
Non saprai mai chi sono.
Se invece è positiva, ti intimo vivamente di non spargere la notizia del nostro incontro di stasera, per evitare ritorsioni, letali o meno, contro la tua persona.
In poche parole, se racconti i cazzi miei di stanotte a tutti, ti ammazzo.
E, credimi, se per caso non ricordi chi sono...so essere molto vendicativa.
Addio.
P.S. Hai un buon profumo..cosa usi?

Lascio il biglietto sul comodino vicino al letto, ed esco dalla stanza.
Vabbè, prima afferro quel pacco di sigarette appoggiate proprio di fianco al mio biglietto.
Una volta fuori dalla camera mi giro, per vederne il numero, e....ma porca puttana!
Proprio nella stanza 17 dovevo andare a scopare!?
Controllo l’orologio magico, che un tipo mi ha regalato pur di uscire con lui, e vedo che sono le 5 del mattino.
Ed è domenica.
Ah, ecco perchè ero con quel tipo, stamattina.
Ci sarà stata una festa ieri sera visto che era sabato, e mi sarò presa una bella sbronza.
Meglio così...non ho nessuna intenzione di incontrare qualcuno qui.
Percorrendo a passo svelto i corridoi, impedisco ai miei occhi di puntarsi sulla stanza numero 7, e, per la fretta, quasi cado dalle scale.
Pur di allontanarmi da brutti ricordi...
Ed eccomi nella Sala Comune Serpeverde.
Quanto tempo, eh?
Un mese, Kiki.
Un mese e qualche giorno, da quando Lui se ne è andato.
E pensare che...
...
....
......
Sto per tirarmi un ceffone da sola...stavo per caso infrangendo le mie stesse regole?
Ho proprio una malattia di ribellione, io...sarà colpa dei geni casinisti di mio padre.
Una regola?
Bisogna infrangerla!
Mi guardo intorno, silenziosa.
Non l’ho mai detto a nessuno, ma la Sala Comune delle Serpi mi ha sempre affascinata.
Sembra trasudare ricchezza e potere da ogni tessuto, ogni angolo, ogni mobile.
A quest’ora del mattino, poi, completamente deserta, sembra una stanza di un qualche vecchio castello, i cui padroni rivivono in ogni parete.
Ed effettivamente mi sembra davvero che un ghigno strafottente, una risata indifferente, un commento sarcastico detto da una voce strascicata riecheggi qui dentro.
E...perchè no?
Magari anche un bacio decisamente poco casto.
Non voglio girare la testa verso i divanetti Regali, ma è più forte di me.
Maledetta me!
E maledetto questo posto!
Devo andarmene al più presto da qui.
Ma, non appena mi sono completamente girata verso i divanetti soliti, i miei propositi di andar via si congelano, come me.
Perchè capisco di non essere da sola.
Blaise Zabini mi sta fissando da quando sono apparsa dalle scale, a giudicare dal sorrisetto.
Ha in mano una tazza di cristallo, penso con del caffè, e siede elegantemente maleducato sulla sua poltrona preferita.
<< Principessa! Quale onore! E quanto tempo... >>
Già.
Ma non è mai troppo.
Non parlo con lui, o con qualsiasi Serpeverde, da quella maledetta notte del Ballo.
Da allora qualcosa mi è scattato dentro, e, come prima regola, mi sono imposta di tagliare i ponti con le Serpi.
Troppo velenose per me.
Soprattutto i suoi amici.
L’ho già detto, me lo ricordano molto.
E, ho già detto anche questo, ricordare è vietato.
<< Già, Zabini. Che ci fai qui a quest’ora? >>
Ghigna.

Il suo ghigno sexy...

<< Veramente dovrei essere io a farti questa domanda. Io sono nel mio territorio...tu dovresti aver sbagliato di sette piani.. >>
Si, è vero.
Ha ragione, questo glielo concedo.
Sorrido.
<< Intendevo dire... “Come mai sei già sveglio?” >>
Una lampo di divertita comprensione gli passa per gli occhi.
<< Capisco. Non riuscivo a riprendere sonno. Daphne è molto egoista quando dorme, si prende tutto lo spazio. >>
Rido.
Adesso Zabini ha la stanza tutta per se, dimenticavo.
Cazzata, non l’ho dimenticato affatto.
È questo il problema.
Restiamo in silenzio, uno di quelle pause di parole alquanto imbarazzanti, che io odio, ma in cui, a quanto pare, le Serpi si trovano molto a loro agio.
Per evitare di sparare cazzate mi mordo la lingua, e mi guardo intorno, molto a disagio.
Poi, finalmente, parla di nuovo.
<< Potter, posso fregarti una sigaretta? >>
Tanto non sono mie.
Annuisco, e mi avvicino alla sua poltrona, porgendogli il pacco del mio amante di stanotte.
Mi siedo sul divanetto accanto a lui, mettendo i piedi sul tavolino di cristallo, prendo una sigaretta anche per me, e lascio che sia lui ad accendermela con la Bacchetta.
Espirando il fumo, mi chiede:
<< Da quando fumi le Merit? Che schifo! >>
<< Non sono mie. Le ho fregate ad un tuo compagno di Casa... >>
< Magari quello con cui hai scopato stanotte? >>
Colpita e affondata.
Ma non è questo che mi infastidisce.
Ma il vago tono d’accusa nelle sue parole.
Che cazzo vuole?
<< Azzeccato. Se scopri chi era, puoi dirmi il nome? >>
Ghigna, di nuovo.
E siamo a quota due.
<< Ogni vostro desiderio è un ordine, Regina dei Ghiacci...è così che ti chiamano adesso, no? >>
<< Una cosa del genere. La Ragazza del Giornale ha visto troppi episodi di Gossip Girl... >>
<< Cosa? >>
<< Niente, cose Babbane... >>
Quell’insulsa ragazzina pettegola...mi ha preso decisamente di mira.
In quell’orrido giornaletto sono sempre in prima pagina, pronta perchè tutti i cazzi miei siano sputtanati.
Ed ecco la sua ultima geniale trovata:
Un mio nuovo soprannome.
Regina dei Ghiacci.
Brrr...
<< ...insomma... >> continuo irritata << ...non è possibile che debba sempre parlare di me, in tutti i numeri! Harry ed Herm sono ormai ospiti fissi delle sue pagine, con ogni piccola discussione della loro storia. Gin e Ron vedono ogni loro piccolo flirt sbattuto sotto gli occhi di tutti...ed io. Bè io sono presente in una pagina si e l’altra pure. A voi non da fastidio tutto questo? >>
In effetti anche loro Serpeverde, soprattutto lui e la Greengrass, inclusa anche la Parkinson, sono protagonisti usuali di “Hogwarts. Dietro le quinte”.
E non si lamentano?
Ecco che il terzo ghigno in pochi minuti si apre sul volto di Zabini.
<< Sinceramente? No, non mi da fastidio. Perchè vuol dire essere popolari. Importanti. E voi quattro Grifoni sfigati, lo siete quanto noi eleganti e sexy Serpi. >>
Sfigati un paio di palle!
Come si permette?!
Per evitare di Schiantarlo, anche se, se fosse stato un altro l’avrei già fatto, continuo a fumare, guardando il fumo che mi fuoriesce dalle labbra, e limitandomi ad un’occhiata omicida.
<< Allora Potter... >> mi chiede << ..Come stai? >>
-.-
Che razza di domanda sarebbe?
Bah, contento lui...
<< Una merda. Mi fa male la testa e ho un senso di nausea che va e viene. Oltre al fatto che, per potermi riprendere da ieri sera, dovrò dormire per un giorno intero, è tutto a posto. >>
Quarto ghigno.
<< Premesso che se mi vomiti sul tappeto indiano sei morta...non intendevo in quel senso. Il “Come stai?” era riferito ad un’altra cosa. E non fare la finta tonta. >>
Immaginavo fosse per quello.
Come sto?
Vuole sapere come sto, dopo la notte del Ballo e l’attacco dei Mangiamorte?
Mi dispiace, ma non è concesso nemmeno a me farne i conti.
Se rispondo a lui, allora dovrò pensare, e ricordare e...
Ho fatto delle regole.
E quelle le rispetto.
<< Mi dispiace Zabini, ma dovrò fare la finta tonta stavolta. >>
Piega la testa, come se dicesse “Te lo concedo”.
<< Ma...sai che giorno è oggi? >>
Fantastico...prima mi chiede come sto dopo una sbronza, adesso mi fa domande sul giorno.
Mi sa che qui non sono l’unica ad aver alzato un po’ il gomito ieri sera.
<< Domenica. E sinceramente non è che me freghi molto...tu piuttosto... >> tiro << ...quanto hai bevuto ieri? >>
Getta la sigaretta nel posacenere, anche se non era finita, commentando “Che cagata queste Merit!”, con una faccia disgustata.
Poi mi risponde.
<< Non ero ubriaco, non preoccuparti. Ma oggi non è solo domenica. Oggi è 14 Febbraio. >>
Credo proprio di avere un enorme punto interrogativo sulla testa.
<< Okay. Capito. E quindi? >>
Sospira esasperato, mentre anche io getto il mio mozzicone nel posacenere.
<< Dio, Potter, sei peggio di Paciock! 14 Febbraio...S. Valentino! >>
Il mio punto interrogativo credo proprio che sia rimasto.
<< Ho capito, genio. Ma...dopo che è S.Valentino? Che cazzo dovrebbe fregarmene? >>
<< Non ha intenzione di fare qualche cioccolatino con le tue belle manine, metterle in una scatola forma di cuore, aspettare che le spuntino le ali, e voli felice dal tuo amato? >>
Rido.
Rido a crepapelle.
Rido di gusto.
Rido, per mascherare che non c’è proprio niente da sorridere, qui.
<< Oddio no! Il mio amato? Assolutamente no! >>
L’ho giurato a me stessa.
Non affezionarsi mai più ad un ragazzo.
Non affezionarsi mai più ad un ragazzo seriamente.
Ho chiuso.
Mi sono licenziata.
Solo piccole storie, di cui sai già che la fine è vicina, e di cui sai già che non soffrirai.
Dopo Kevin l’avevo giurato ma...diciamo che non avevo mantenuto la promessa.
E, alla fine, quella che ne ha sofferto sono stata io.
Quindi...appena vedo che mi sto affezionando ad un uomo...bè, gli dico ciao.
A proposito di Kevin...magari potrei spedirgli qualcosa.
In fondo...siamo sempre rimasti in contatto da quando lui è partito..e potrei mandargli una scatola di Tutti Gusti + 1.
Con allegato dei consigli per il regalo di Anastasia.
La sua ragazza.
<< Sei consapevole che riceverai mille rose nella tua stanza? E che spezzerai molti cuori? >> incalza Zabini, divertito dalla faccenda.
<< Certo. Ma sono problemi loro. >>
Anche perchè nessun cuore potrà spezzarsi quanto il mio.
Ormai talmente pieno di cerotti e bende, ancora insanguinate, che la domanda della Ragazza del Giornale “Che fine ha fatto il cuore delle Regina Grifondoro?”, non trova risposta nemmeno nella mia testa.
Magari non batte più.
Ha subito troppi colpi.
Adesso è il turno della Serpe per ridere.
<< Wao...altro che Grifondoro. Io ti avrei Smistato a Serpeverde, ora come ora. >>
Se lo sentisse Harry lo ammazzerebbe.
Harry... sorrido al pensiero di mio fratello, e di come farà felice Hermione stasera, con la bella cenetta che le ha organizzato.
Grazie anche a me a Ginny.
Invece, ci ha detto ‘Mione, che Ron le è stato molto utile per scegliere il regalo adatto al suo migliore amico.
Ron, al momento è single.
Ha avuto un piccolo flirt con una Corvonero, Jane, ma adesso è tutto finito.
Per la gioia di molte ragazzine.
Ginny, invece, sta ancora con Seamus.
Il quale era alquanto disperato, in attesa di questo giorno, e se non fosse stato per me ed Herm si sarebbe suicidato.
Una prenotazione in uno dei ristoranti più chic di Hogsmeade, ed un bracciale bellissimo degno della nostra rossa ha risolto tutti i suoi problemi.
Anche se ha aumentato quelli finanziari..
Diciamo che ho fatto molti viaggi ad Hogsmeade ultimamente, ma mai per me.
Ma tanto si sa.
Io sono Cupida, mica pensa al mio amore.
Penso a quello degli altri.
Anche perchè, tutti possono dirmi che sono cambiata, sono più stronza, più egoista, più strafottente, più disinibita, più Serpe...ma con i miei amici sono sempre la stessa.
Magari un po’ meno sorridente.
<< Dovrei prenderlo come un complimento? >>
Annuisce.
<< Ovvio! Tutto ciò che è legato a questa Casa è un complimento, Potter! >>
Se se...come no!
Ma, prima che io possa esprimere ad alta voce il mio sarcasmo, mi viene in mente una cosa.
Io non sono fidanzata, nè innamorata.
Credo.
Lui si.
<< E tu? Cosa hai preparato per la tua futura sposa stasera? >>
Sorride, leggermente imbarazzato.
Okay, dopo oggi le ho viste tutte.
<< Un giretto sulle scope da qualche parte.. >>
Che carino!
Che tenero!
Che dolce!
<< Si, si, molto bello... >> sminuisco, stronza << ...ma il regalo? Cosa le hai preso. >>
Abbassa la testa, colpevole.
<< Ancora niente. Non ho nessuna idea. >>
Al che, il grande punto interrogativo che avevo sulla testa, mi diventa una gocciolina, di quelli che escono ai cartoni quando qualcuno dice la stronzata.
Penso proprio che prenderò i diritti su quella gocciolina.
<< Come non le hai preso niente?! Ma sei scemo? >>
<< C’ho provato!... >> si giustifica << ...ma Pansy non è molto brava a dare consigli sui regali. Ed io nemmeno. Che cazzo ne so io, di queste cose! Nessuna mia ragazza è mai durata tanto per doverle fare un regalo! >>
<< Nemmeno un mese, le hai fatte durare? Ed una con cui ti sei messo a Natale, o Pasqua, o al suo compleanno? Non c’è mai stata? >>
Sono stupita.
Davvero non ha mai fatto un regalo, ad una sua ragazza?
Con mezza Hogwarts che è passata dal suo letto?
<< Scherzi? La lasciavo in tempo per Natale, o altro, appunto per non farle il regalo. Quando arrivavo a mettermi insieme ad una ragazza... >>
Fantastico.
Che bel marito che sarà Blaise Zabini.
Ma non è questo che mi interessa, ma quello che sto per dire.
Kiki, non farlo!
Non farlo, non lo fare!
Forza, cazzo, tieni a freno quella boccaccia!
<< Ti accompagno io ad Hogsmeade, a fare il regalo alla Greengrass. >>
Ecco.
L’ho detto.
Maledetta me.
Stupida.
Stupida.
Stupida!
La Serpe alza un sopracciglio, scettico e stupito insieme.
È circa un mese che non ci parliamo, ed io propongo subito di aiutarlo.
Pur sapendo che devo stare alla larga da tutti i Serpeverde, soprattutto lui.
Ma si sa...sono troppo buona.
Ed in genere non ne ricavo mai un cazzo.
<< Cosa? E perchè dovresti farlo? >>
Fantastico, adesso dubita anche di me.
Ma, dico io, quel maledetto Serpeverde di ieri sera non poteva evitare di mettermi le mani addosso?
Ed io perchè ci sono stata?

Perchè era una Serpe.
Bionda.
Ti ricorda niente?
O nessuno?

A quest’ora sarei stata nella mia Sala Comune, a chiacchierare con i miei amici, senza offrire il mio aiuto proprio a Zabini.
Vabbè, se mi fossi messa a parlare con loro a quest’ora del mattino, mi avrebbero gentilmente mandata a trovare Voldemort.
<< Una Grifondoro non può nemmeno offrire il suo aiuto, senza essere accusata di approfittarsene?! >> ribatto indignata.
<< Certo. Ma non se lo offre ad un Serpeverde. E non se la Grifondoro in questione sei tu, mia mezza Serpe dalla lingua biforcuta. >>
<< Aaah!... >> sospiro, arrabbiata << ..vai a... >>
<< ...All’Inferno?.. >> mi interrompe << ..Senz’altro! >>
Mi zittisco.

<< ...Chissà che succede là fuori…?>>
<< Non ne ho idea. Ma qualunque cosa stia facendo mio padre, se vede con chi condivido le mie notti, mi ammazza. >>
<< Non preoccuparti…se lo viene a sapere Harry, ti verrò a fare compagnia. >>
<< Io credo di andare all’Inferno, sai? >>
<< Ho ucciso tanta gente, ricordi? Penso che dovrai sopportami anche lì. >>

Ci vediamo all’Inferno, bambolina.

<< Potter? >>
 Ci vediamo all’Inferno...
<< Potter? >>
..bambolina.
<< Principessa? >>
All’Inferno.
<< Potter! >>
Ci vediamo all’Inferno, bambolina...
<< POTTER!? >>
Scuoto la testa, con una gran voglia di farmi male da sola per essermi permessa quei ricordi.
<< Stavo per dire vai a fare in culo! >> sbotto, prima di alzarmi e dirigermi a grandi passi verso l’uscita della loro Sala Comune.
Ma la sua voce mi ritorna alle orecchie.
<< Alle tre alla statua della Strega Orba? >>

La Sala Comune dei Grifondoro, a quest’ora del mattino è, ovviamente, vuota.
Oddio, a parte quei due tizi completamente nudi e addormentati sul divanetto.
Oddio, ma chi sono?
Bah, lasciamo perdere.
Non ho alcuna voglia di andarmene in stanza a dormire, cosa che non riuscirei comunque a fare, ormai.
Quindi...cosa può fare la Regina Grifondoro, la Regina dei Ghiacci, la Cacciatrice, L’Eroina del Mondo Magico, la Prescelta, la Ragazza sopravvissuta, nonchè Kimberly Potter alle 5 del mattino?
Ovvio, andare da Harry Potter, colui che ha i suoi stessi fottuti soprannomi, al maschile.
Vabbè, a parte Re dei Ghiacci.
Evitando di guardare troppo i corpi nudi sul divano, mi dirigo verso il dormitorio maschile dei Grifondoro, ringraziando i 4 Fondatori per non aver messo lo stesso trucchetto delle scale di quello femminile, a quello dei ragazzi.
Stanza 12.
Apro piano la porta, cercando di non far rumore, per non svegliare gli altri.
Ma dopo un po’ mi ricordo del loro sonno profondo, e del macello assurdo che bisogna fare la mattina per svegliare questi animali, ed evito di camminare a passo felpato.
Il letto di Ron è vuoto, vedo...bah avrà avuto anche lui una scopata con non so chi.
Anche Neville non c’è...sicuramente sarà da Padma, la sorella di Calì.
Ah, non ve l’avevo detto?
Si sono messi insieme circa una settimana fa.
Comunque...Dean e Seamus stanno comodamente ronfando nei loro letti, tutti e due in posizioni talmente strane che non potrei descrivere, nemmeno fossi Shakespeare.
Apro il baldacchino di Harry, coperto dalle tende e...
Vedo mio fratello, nel letto con Herm.
Dormono.
La schiena di lei contro il petto di lui, che nel frattempo le circondo la vita con un braccio.
Si, se ve lo state chiedendo, sono vestiti.
Non sono cos’ idioti da fare l’amore mentre Dean e Seamus potrebbero anche contare la resistenza di Harry.
E, credetemi, sarebbero davvero capaci di farlo.
Dean e Seamus, intendo.
Mi soffermo un po’ a guardarli, con un sorriso.
Sono stupendi.
Beati loro.

Noi dormivamo sempre così.
Quelle poche volte.

Il sorriso mi muore sulle labbra, ed allungo la mano per svegliargli.
Si, lo so, non si fanno queste cose, ma Hermione mi aveva detto di aver voglia di una colazione nei cieli, un giorno di questi.
Ed allora l’accontento.
Non mi ci vuole molto per svegliare la mia migliore amica, non ha il sonno molto pesante.
Mi basta sfiorarla, ed ecco che inizia ad aprire gli occhi e a muoversi.
E con lei, visto che sono un solo corpo, tanto sono appiccicati, anche Harry inizia a dimenarsi.
In poco tempo, e molte pieghe al lenzuolo, i loro occhi aperti e assonnati si puntano su di me.
<< Sigaretta? >> propongo, con un sorriso a 32 denti.

<< Si può sapere come mai eri sveglia alle 5 del mattino?! E perchè hai avuto la bellissima idea di svegliare anche noi?! >>
Sghignazzo, alla faccia scioccata e ancora addormentata di Harry, appoggiata dalle risate delle sua ragazza.
Se, se...adesso si lamenta, ma intanto è stato il primo ad impugnare la sua Firebolt, e sfrecciare tra i cieli con me ed Herm.
Erano 2 domeniche che io e la mia amica volevamo organizzare una colazione sulle nostre belle scope, ma non eravamo mai riuscite a svegliarci in tempo.
Oggi, allora, ho preso al volo l’occasione.
Peccato soltanto che Ginny e Ron non ci siano.
Ma la prima è malata, il secondo...non abbiamo idea di dove sia.
Non possiamo mica girarci tutti i letti del castello, per vedere con chi abbia condiviso le lenzuola stanotte.
E poi un po’ di distrazione è davvero quella che ci vuole, nell’attuale situazione.
E si, parlo dei Mangiamorte, i cui attacchi sono sempre più frequenti e violenti.
Credo che inizino a fare sul serio solo adesso.
No.
Non ho mai visto in Battaglia nè Nott, nè...l’altro.
Scuoto la testa, evitando di soffermarmi troppo sul “L’altro”, e rispondo ad Harry, pur di evadere dai brutti e nocivi pensieri.
<< Mi sono ritrovata nel letto di un Serpeverde. Mi sono vestita e sono subito scappata da quella fogna...quindi eccomi nella nostra Sala Comune sveglia e senza niente da fare. Ergo, vi ho svegliati. >>
Ma non mi sono accorto di aver parlato da sola, dopo la prima frase.
Harry ed Herm si sono immediatamente fermati nei cieli, fluttuanti con le loro scope.
Per poco il cestino della colazione che ha ‘Mione in grembo, non cadeva.
Appena mi accorgo che non mi seguono più, rivolgo verso dietro il mio manico di scopa e li raggiungo.
<< Che c’è? >> domando, stupita.
<< Dove...dove...dove ti sei trovata stamattina?! >> domanda Harry, con gli occhi fuori dalle orbite.
Anche Herm è preoccupata.
<< Chi era questo stronzo? >> chiede la mia migliore amica.
Mio fratello poco manca, e gli esce fumo dalle orecchie e dal naso.
Magri potrebbe partire alla carica come un toro e farmi cadere dalla scopa.
Ahah..sarebbe una scena deprimente, imbarazzante e divertente allo stesso tempo.
Io, comunque, mantengo la mia faccia da poker.
Tanto, è l’unica che ho ultimamente.
<< Vi ho detto che ero nel letto di un Serpeverde. E non ho idea di chi fosse. >>
Ma loro continuano a guardarmi male.
Okay, lo ammetto, fare sesso con uno sconosciuto, per di più Serpeverde, non è il massimo della castità ma...ero sbronza, cazzo!
Che ne sapevo io di quello che facevo!
<< Va bene, è vero, è molto dalla Parkinson fare sesso con uno sconosciuto... >> ammetto << ...ma ieri ho bevuto troppo ed è capitato... >>
<< Non è quello... >> mi interrompe Harry, con voce seria << ...anche se devo dire che nemmeno quel lato della questione mi piaccia molto. Il punto è che non ti voglio più vedere vicino ad un Serpeverde. Lo sai che di loro non ci si può fidare. Sono tutti delle merde. >>

Si, lo so benissimo.

<< Afferrato... >> tento di abbozzare un falso sorriso << ...ma non preoccuparti. Non ho intenzione di farmi avvelenare dalle Serpi. >>
 
Un’altra volta.

Magari il pomeriggio ad Hogsmeade con Zabini glielo dico dopo...
<< Va bene... >> esclama Herm, allegra come sempre, per allentare la tensione << ..chi vuole il crostino con la nutella? >>

<< One day, I’m gonna forget, your name! >>
Lo sapevo.
E quando mai le Serpi non si fanno aspettare?
Incredibile, anche quando è per loro che state uscendo.
Ben 7 minuti di ritardo, ed ancora non si vede nessuno!
Che palle.

Te lo ricordi, Kim, quando aspettavi un’altra Serpe, sempre per andare ad Hogsmeade, sempre allo stesso punto, e sempre in ritardo?

Santo Godric!
Smettila, cervello di merda.
Rivedere Zabini non mi ha fatto affatto bene.
Ed un intero pomeriggio con lui non mi aiuterà di certo.
Ma devo solo stringere i denti.
Anche perchè, lo giuro che, come dice la canzone che sto canticchiando:
Un giorno, dimenticherò il tuo nome!”.
Fosse l’ultima cosa che faccio.
Ho sempre pensato che l’ultima delle mie azioni dovesse assolutamente esser quella di sconfiggere fino all’ultimo Mangiamorte che inquina l’aria con il suo respiro.
Ma essere finalmente libera da quegli occhi maledetti che mi scrutano ogni notte in ogni sonno...bè ha preso la priorità.
<< Certo che tu sei peggio di un grillo canterino. Sempre a dare aria alle corde vocali! >>
Mi giro di scatto, verso la fonte della voce sarcastica, e socchiudo gli occhi minacciosa.
<< Zabini! Sei in ritardo! >>
<< Dovrei scusarmi? >>

<< Malfoy, sei in ritardo. >> lo rimprovero io, fredda.
<< Dovrei scusarmi? >> risponde sarcastico.

Maledetto.
Mi rabbuio, e lui resta a fissarmi stupito, incerto se chiedermi cosa mi sia preso, oppure stare in silenzio ad aspettare che mi passi.
Ma non restiamo soli per molto tempo.
Dall’angolo spuntano due ragazzi, con due mazzi di rose rosse enormi tra le braccia.
Uno lo riconosco, è Mark, di Corvonero.
L’altro non lo so.
Appena mi vedono gli si illumina il viso con un sorriso, e mi si avvicinano.
Il primo a raggiungere la mia figura con un sopracciglio alzato ad altezze storiche, è proprio Mark, che non si è nemmeno accorto di Zabini.
<< Ciao, zucchero. Questi sono per te. >>
Ancora?
Dio Santo, la mia stanza sarà piena di fiori!
È S.Valentino, oggi, no?
Ad Hogwarts, come da traduzione, ogni ragazza che piace ad almeno un povero Cristo, riceve un mazzo di rose, oppure serenate e bigliettini carini spediti, in genere, dai primini, oppure dai Gufi direttamente nella tua stanza.
I più coraggiosi hanno l’ardita forza di farsi avanti di persona, come Mark Fray in questione.
Anche se, da lui, questi fiori sono davvero fuori luogo, e molto poco apprezzati e apprezzabili.
Vi ricordate cosa raccontava in giro questo bastardo?
Ma si, delle nostre scopate, aggiungendo ogni minimo particolare, mettendomi alquanto in imbarazzo con tutti i suoi arrapati amici.
Deficiente.
Sorrido.
E se qualcuno mi sapesse leggere bene dentro come Harry...

...O qualcun altro...

...saprebbe che, dal mio sorriso non ricaverà niente di buono.
<< Oh, ma grazie. Che gentile. >>
Arriccia le labbra in una smorfia, che lui dovrebbe considerare un ghigno sexy.
Ma a me fa soltanto cagare.
Afferro il mazzo di rose che mi porge e...
Li do fuoco.
Zabini scoppia a ridere di gusto, mentre Mark è troppo stupito e deluso per fare nient’ altro che fissare il mucchietto di cenere che prima erano il risultato dei suoi risparmi.
<< Questo è per aver raccontato i cazzi miei a tutti... >>
Non spiccica parola, nè tenta di chiedere delle spiegazioni per la mia acida reazione.
In compenso si gira verso Zabini, che certamente non avrà riconosciuto subito, perchè sbotta:
<< E tu? Cosa cazzo hai da ridere? >>
Al che il viso di Zabini si fa improvvisamente serio e minaccioso, e si avvicina lentamente al Corvonero.
<< Devo ricordarti cos’è successo l’ultima volta che mi hai innervosito, Fray? Quanti giorni sei stato in Infermeria? 5 o 6? >>
In risposta, il mio algido e coraggioso ammiratore, gira i tacchi e va via, prima di averci scoccato uno sguardo irato.
Devo dire che la sua camminata è alquanto affrettata.
Oh, poverino!
Poi, mi giro verso l’altro ragazzo, che, un po’ intimidito dalla mia reazione con Mark mi sta fissando incerto se farsi avanti o meno.
<< Bè?.. >> lo incito << ...non ho tutto il pomeriggio! >>
Lui si avvicina con passo insicuro, e mi porge un mazzo di rose grandi come la mia testa.
Le afferro, dicendo:
<< Hai vinto il premio come il centesimo ammiratore! >>, per poi leggere i biglietto.
“Aspettando che la dolce e giusta Kim di un tempo ritorni da noi. Ti amo, David.”
E questo chi sarebbe?
Alzo gli occhi verso il ragazzino e, ora che lo guardo meglio potrebbe a mala pena fare il terzo anno.
Zabini afferra il biglietto dalle mie mani, mentre io mi avvicino al bimbo.
<< Sei tu David? >>
Scuote la testa.
<< No, è un mio Compagno di Casa... >>
<< ...Tassorosso. >> aggiunge alla mia muta domanda.
Non so chi sia questo David, ma il suo biglietto mi ha turbato.
<< Bene, allora dì al tuo amico di sparare meno cazzate. “Ti amo” sono due parole pesanti da dire. Ed io sono l’ultima persona a cui deve rivolgerle. >>
La frase la dico con molta freddezza, riconsegnando al bambino il regalo.
Ne ho troppe di rose...
Il terzino sta per andarsene, quando di ferma all’improvviso e chiede:
<< David mi ha chiesto di farti una domanda... >> tituba.
Che palle, solo quest’altra cosa ci voleva.
<< Forza, marmocchio. Come ho già detto, avrei impegni oggi. >>
<< ...Sei innamorata di qualcun’altro? Perchè se è così, lui si mette l’anima in pace e ti dimentica. >>
.............................
<>

Maledetto.

<>

Stronzo.

<>

Mangiamorte.

<>

Stronzo.

<>

Ed io lo sarò di più.
Afferro Zabini per un braccio, e rispondo secca << No. >>, prima di trascinarlo con me nel passaggio segreto della Strega Orba, con la Mappa del Malandrino in mano.
“Lumos Maxima!”
Ed ecco che la luce illumina i nostri piedi e il corridoio stretto che porta nella cantina di Mielandia.
Il cuore mi batte all’impazzata.
Ed ecco l’overdose di ricordi in arrivo.
Maledetto David, maledetto bambino, maledetto Zabini, maledetto ogni Serpeverde, maledetto Lui.
Maledetto lo stupido bisogno che hanno gli uomini di innamorarsi, solo per rendere la loro vita meno piatta e meno felice.
Solo per soffrire un altro po’.
Vaffanculo.
Vaffanculo.
Vaffanculo!
Continuo a camminare in silenzio, a passo svelto e direttamente proporzionale alla mia rabbia.
Che mi sta letteralmente divorando le viscere.
Sento una grande voglia di sfogarmi con qualcuno.
Non è la prima volta che sono vittima di un attacco di rabbia, ma in genere c’era Harry o Herm, o i fratelli Weasley a calmarmi.
Adesso cose dovrei fare?
Uccidere i topi che mi passano da vicino?
Non sarebbe una cattiva idea...
<< Potter? >> mi chiama Zabini.
Non gli conviene darmi corda adesso.
Sento tutti gli organi andare a fuoco, sento una rabbia irrazionale impossessarsi di me, sento gli occhi incattivirsi, sento la mani tremare, sento il respiro farsi più affannato, sento il cuore battere all’impazzata, sento la mia Bacchetta emanare scintille verdi e rosse.
Mi sento incazzata.
Incazzata nera.
<< Lasciami perdere. Un attimo. >> sussurro.
Non riconosco nemmeno la mia voce.
In genere dolce o allegra, mi esce minacciosa e quasi tenebrosa.
Quella che uso quando parlo con i Mangiamorte.
O li minaccio, prima di ucciderli.
Individuo un masso abbastanza grande dove potermi sedere un attimo, e calmarmi.
Mi sto facendo prendere dalle emozioni.
E questo non va bene.
Mi afferro la testa tra le mani, e lascio che i capelli coprino i miei occhi lucidi.
Vaffanculo, vaffanculo.
VAFFANCULO!
Inspiro ed espiro.
Dentro e fuori.
Finchè non sento il respiro regolarizzarsi, il cuore smettere di battere furiosamente, le mani attenuare il tremore.
Sento qualcuno inginocchiarsi vicino a me, appoggiandosi sulle mie ginocchia.
Il suo respiro mi scompiglia i capelli.
Quando sono certa che ogni traccia di acqua salata sia sparita dai miei occhi, mi decido ad alzare la testa.
Vedo Zabini che mi fissa imbarazzato.
<< Meglio? >> mi domanda.
Annuisco.
<< Credo. >>
La voce mi esce sussurrata, ma almeno non sembro più un invasata.
<< Manca anche a me. Ed anche Theo. >>
No...per favore non pronunciare quel nome!
Fortunatamente, dopo un po’ di silenzio, capisco che Qualcuno, per una volta, ha ascoltato un mio desiderio.
E mi muovo a ricostruire la Maschera di Ghiaccio intorno a me.
Mi alzo, decisa e forte come prima, facendo sparire ogni segno della mia stupida debolezza di prima.
<< Non so di chi tua stia parlando. Andiamo? >>
Ghigna, alzandosi.
Mi precede, con le mani in tasca e l’aria strafottente.
<< Andiamo, andiamo. E non fare la finta tonta, Principessa... >>

<< Ma è sempre così? Dico...la gente ti incontra, ti lecca il culo, e ti regala cose? >> domanda Zabini, inghiottendo una Cioccorana.
<< Si, in genere ho sempre rifiutato, ma adesso...bè chi se ne fotte. >>
Sorridendo, afferro una Caramella Mou dal sacchetto che lui tiene in mano.
Appena usciti dalla cantina di Mielandia, i proprietari hanno iniziato ad adularmi come al solito, e offrirmi qualsiasi tipo di leccornie.
E oggi non ho rifiutato.
Così io e Zabini abbiamo preso tutti i dolci che più ci piacevano e entravano nei nostri stomaci.
Senza pagare niente.
Non è che i soldi ci manchino...ma perchè rifiutare un regalo?
Nel tragitto ho firmato due autografi, mi sono fatta fare tre foto, ed ho accettato altri tre regali di S.Valentino da perfetti sconosciuti.
Regali che giacciono rimpiccioliti da qualche parte nella mia borsa.
Ignorando una gruppetto di ragazzine che urlacchiano alla vista del mio compagno di camminata, continuiamo la nostra passeggiata, guardando ogni vetrina esistente.
E quando mando a fare in culo l’ennesimo gruppetto che mi fissava, Zabini commenta, divertito:
<< Dio,Potter. Quanto sei Serpe! >>
<< Sii una Serpe con gli altri, prima che loro lo siano con te! >> recito il mio nuovo motto, facendolo ridere.
<< Non posso darti torto. >>
Passiamo davanti ad un negozio di intimo, e vedo un completino molto osè, più “Ino” che “Completo”, di colore azzurro, con un cuoricino stampato sullo slip, sul davanti.
<< Ehi! Zabini!.. >> lo chiamo, distogliendolo dalla scopa da corsa esposta nella vetrina opposta << ...che ne dici di questo completo intimo? >>
Segue il mio sguardo, e per poco non vomita.
<< Ma secondo posso regalarle una mutanda con uno svenevole cuoricino sulla cosina? Dai,mi lascerebbe! >>
Rido.
<< Lo so, lo so. Scherzavo! Che ne dici di quella coperta con scritto “Sognami!”? >> propongo, sempre scherzando.
<< Oh, certo. Allora è sicuro che non me la da più! Povero me! >>
Continuo a sghignazzare, continuando a proporre ogni tipo di orrido regalo.
Una collana con cui poter scrivere il tuo nome, con le parole “Il mio cucciolotto”, un set di manette pelose fucsia, frusta e completo nero da poliziotta porno.
Devo dire che per l’ultima idea ci stava seriamente facendo un pensierino.
Delle scarpe che, ogni qualvolta fai un passo dicono, con la tua voce “Ti amo!” sono state scartate, insieme al libro dell’eros più estremo (quello credo che la Serpe ce l’avesse già), come anche un orsacchiotto su cui puoi proiettare la tua faccia innamorata.
Finchè non comincio a fare sul serio, ed entriamo nel mio negozio di vestiti preferito.
“Lady Witch”.
Faccio mettere a soqquadro mezzo negozio, comprando due pantaloni, tre gonne, un paio di tacchi e uno di stivali, e quattro magliette per me.
Senza, però, trovare niente per la Greengrass.
Zabini inizia a sudare freddo, non appena entriamo nel reparto  degli abiti più eleganti.
<< Oddio! È questo l’Inferno allora! >> commenta.
Rido.
<< No...ti sbagli. Questo è il Paradi... >>
Ma mi blocco.
Perchè ho visto un vestito bellissimo, che mi piacerebbe molto.
E certamente farebbe impazzire anche la bella Principessa Serpeverde.
È blu scuro, senza spalline, con la gonna a palloncino e corto.
Considerato quanto usa il blu, credo davvero che le piacerà.
<< Zabini....qual’è il colore preferito delle tua dolce metà? >>
<< Bè, il verde, il grigio, il blu...e credo anche che abbia un debole per il ceruleo. Qualunque colore esso sia. >>
<< E allora credo proprio di aver trovato la cosa giusta per lei. Abbiamo la stessa taglia, no? >>
Senza aspettare che mi risponda, afferro quella meraviglia di vestito e trascino la Serpe davanti ad un camerino vuoto, in cui entro.
Ovviamente solo io.
Mi spoglio, restando in intimo.
Mi guardo allo specchio, evitando di fissare troppo i lividi e i graffi sul  mio corpo.
Porto una semplice mutandina brasiliana rossa e...un reggiseno di pizzo rosso.

Gli piaceva tanto, questo reggiseno...
Il suo preferito.

Per l’ennesima volta scuota la testa, e mi decido ad infilarmi nel vestito.
Esco dal camerino e la commessa non può fare a meno di adularmi.
Sia perchè deve fare il suo lavoro, ergo indurti a comprare qualcosa anche se questo ti fa assomigliare ad un facocero, e sia perchè..ehi, mai letto il mio cognome sui giornali?
<< Signorina Potter, le sta d’incanto! È bellissima... >> poi, un po’ più maliziosamente si rivolge a Zabini << ...Glielo dica anche a lei. La sua ragazza non sta benissimo? >>
Tutti e due ci strozziamo con la saliva, giustificandoci immediatamente:
“Non stiamo insieme!!”
E, mentre ritorno in camerino per spogliarmi, vedo un sorriso compiaciuto sul volto delle ragazza.
Ahia...io non mi metterei contro Daphne Greengrass.

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Usciamo dal negozio, tutti e due molto soddisfatti.
Io ho dato fondo ai miei risparmi, e lui ha risolto il problema enorme del regalo.
Brutta storia essere fidanzati a S.Valentino!
<< Allora, Potter...che ti va di fare adesso? Torniamo al Castello, o ci prendiamo una Burrobirra? >>
Senza nemmeno pensarci su entrambi voltiamo automaticamente il passo verso il locale di Madama Rosmerta, dove ci sediamo al bancone, e ordiniamo due Burrobirre medie.
Beviamo in silenzio per un po’, finchè una figura sporca e losca mi si siede accanto.
<< Mundungus! >> lo saluto, contenta.
È da tempo che non lo vedo.
Lui ricambia il mio sorriso, con uno dei suoi tipici ghigni da furbetto.
<< Ti presento un mio amico, Blaise Zabini. >>
Si stringono la mano, Zabini un po’ più restio a confondersi con certa gente, ed iniziamo a chiacchierare.
Dopo un po’, ecco che il mio contraffattore preferito mi aggiusta la giornata.
E penso anche alla Serpe.
<< Senti Kiki... >> dice, a voce bassa, tanto che sono costretta ad avvicinarmi a lui per capire meglio << ...non è che vorresti una canna? Te la do gratis, non è un problema...è solo che Molly ha iniziato a perquisirmi ogni volta che mi vede. E stasera sono a cena da loro... >>
<< Dio, Dung! E c’è bisogno di chiederle, certe cose? >>
Ed ecco perchè io e Zabini usciamo dopo poco dal locale, senza aver pagato, per un sorriso ammaliatore da parte della Serpe a Rosmerta, con dei sorrisi malefici e contenti, dirigendoci verso la Stamberga Strillante.
Ci fermiamo poco prima, dove dei pali di legno intimano ai visitatori di non oltrepassare quei territori.
Ah, non ve l’avevo detto che ha nevicato in questi giorni?
Ed era anche ora...
Mentre lui inizia a rollare la canna, io faccio Evanescere delle poltrone nere per poi posizionarle in un angolo un pò più nascosto, sebbene questo posto sia già di per se deserto e sicuro per chi vuole starsene per i cazzi suoi.
Ben presto le mie mitiche poltrone, opere della mia abile Bacchetta, vengono sperimentate dai nostri sederi, mentre ci passiamo una bella canna.
Per di più gratis.
<< Sai, Principessa... >> interrompe il silenzio, Zabini, dopo un po’, passandomi la sua opera d’arte << ...credo che dovremo andare a fare un giro più spesso. Abbiamo mangiato, bevuto e fumato gratis. Nemmeno io ci riuscirei, e sono un gran figo. >>
Sorrido, prima di fare un tiro.
E viaggiare.
In senso metaforico, intendo.
Vabbè, se avete mai fumato una canna mi capirete, altrimenti...lasciate perdere non ha molta importanza.
<< Modestia Serpeverde a parte...devi ammettere che la compagnia non è male. Anzi direi che è la migliore... >>
Vanitosa...
<< Oh, certo. Modestia Grifondoro a parte... >> mi imita << ...è stato un pomeriggio carino. Non credevo sarebbe mai stato possibile. >>
Annuisco, facendo un altro tiro alla figliola di Bob Marley.
<< Sono successe tante cose che non avrei mai creduto nemmeno lontanamente immaginabili.. >>
...
......
........
Cazzo, mi è scappato.
Non volevo dirlo.
Anche perchè si sa perfettamente a cosa mi riferisco.
Ho tirato fuori dalle mie labbra tutto quello a cui mi sono ferocemente imposta di non pensare in questo mese.
E ci sto riuscendo, davvero.
Non alla perfezione, però.
Alle volte qualche brutto ricordo bussa al cervello e fa male.
Fa male da morire, credetemi.
Ma stringo i denti e supero anche questa.
Posso farcela.
O, almeno, mi auto convinco di questo.
<< Potter... >> inizia titubante, dopo un po’ << ...devo farti una domanda. Ma devi giurarmi su questa canna che non diventerai sclerotica come prima, nel passaggio segreto. >>
Tiro un’altra boccata di erba, e gliela passo, silenziosa.
So già l’argomento che sta per tirare fuori, e so anche che non mi farà piacere.
Ecco il motivo per cui ho cercato di evitare lui e la sua ragazza in questi giorni.
Per evitare di essere messa al tappeto dai ricordi.
E non mi va affatto.
Ma, se voglio cercare di superare tutto questo, devo anche esserne in grado di parlarne.
E poi...ho ammazzato Voldemort, e molti suoi seguaci, ho infilzato un Basilisco, contribuito alla morte di Raptor, affrontata centinaia di Dissennatori, rubato alla Gringott e sopravvissuta a tante Battaglia con i Mangiamorte da averne perso il conto...mi devo spaventare di fronte ad un nome?
No.
<< Dimmi. >>
Fa un soffietto, espira il fumo, e poi si sofferma a guardarmi.
Sostengo il suo sguardo, finchè non si decide a pormi le sue domande.
<< Avete combattuto molto contro i Mangiamorte questi giorni. Voglio sapere...Theo e... >>  stringi i denti, Kiki.
Inspira.
Espira.
Calma.
<< ... e Draco, erano con loro? >>
Avete mai provato ad essere infilzati con una spada?
Credo proprio di no se siete qui.
Nemmeno io, per fortuna, questa mi manca.
Ma credo sia la stessa identica sensazione di potente fitta alle viscere che sto provando adesso.
<< No. Non li ho mai visti in Battaglia. E, credimi, anche se quei bastardi combattono sempre con la Maschere li avrei riconosciuti. >>
Un altro tiro, e me la passa.
È quasi finita, quindi faccio un ultimo soffietto e la butto.
<< Quindi... >> incalza << ...non avete idea di dove siano? Di che fine abbiano fatto? >>
<< Bè...no. Probabilmente quegli stronzi non li considerano abbastanza forti da farli combattere. Ma non so davvero cosa stiano facendo... nemmeno il Ministero ne ha idea. >>
Silenzio.
Tutti e due ci perdiamo nelle nostre riflessioni.
Oddio, io lotto con tutta la mia forza di volontà, di pensare a tutt’altro, salvo l’argomento che abbiamo appena finito di discutere.
Divago tra i miei ricordi, quelli più felici.
Magari ripensando alle feste, alle serate con tutti i Grifondoro, ai viaggi con i Cacciatori, alle cene a casa Weasley.
Ma non a quello...non a Lui.
Ed aspetto anche pazientemente che il respiro mi si regolarizzi, e gli occhi mi si asciughino.
Vaffanculo, vaffanculo.
Vaffanculo!
<< Secondo...secondo te... >>
Come mai sento un leggero tremolio nella voce di Blaise Zabini?
Oddio...
<< ...può esserli successo qualcosa? >>
No.
Questo no.
Anche questo no, per favore.
Non voglio nemmeno pensarci.
La risposta è no.
Un no secco.
Categorico.
Definitivo.
Certo.
Supplicante.
E invece...
<< Dio, non lo so! >> sussurro.
Artiglio il bracciolo della poltrona, ed inizio a stringerlo spasmodicamente.
Credo anche di aver fatto un leggero buchino.
Pensa ad altro, pensa ad altro!
Su Kiki!
Harry...
I festini della Comune.
Hermione.
Le feste in grande stile made in Gryffindor.
Ginny.
Le cene con l’Ordine.
Ron.
Le serata con i miei adorati fattoni.
Seamus, Dean, Neville, Luna, Lavanda, Calì...

E poi...sbuca dal nulla.
A turbare la mia quiete.
I miei pensieri.
I miei divaghi.
Il mio tranquillo pomeriggio.
Sento una voce, una sola.
E questo basta a gelarmi il sangue nelle vene.
<< Potter...ma quale sorpresa! >>
Timbro regale.
Rumore di tacchi, ritmato con eleganza.
Zabini che spalanca gli occhi.
Ma è solo per un momento, poi torna alla sua solita faccia da duro.
Il fruscio di mani infilate nel Mantello.
Il rumore di una Bacchetta sfoderata che taglia in due l’aria.
Lo stesso rumore, proveniente dalle mie mani.
Prendo la Bacchetta, mi alzo e mi volto, in contemporanea.
Per trovarmi faccia a faccia con Narcissa Malfoy.
Tralasciando il fatto che dovrebbe essere in prigione, tralasciando il fatto che è in giro da sola, tralasciando il fatto che è in giro da sola nell’affollata Hogsmeade...qualcuno mi spiega come cazzo fanno i Mangiamorte a scovarmi sempre?!
Insomma...cos’è seguono il mio odore?
Mi fiutano ovunque vada?
Mi hanno messo addosso una specie di Traccia?
Ovunque io sia me ne trovo sempre uno davanti alle palle!
Che poi attacca con la solita tiritera... “Potter, com’è bello vederti”, “Potter preparati a morire”, “Potter assaporata bene quella canna? Perchè sarà l’ultima che fumerai” e bla bla bla.
Fortuna che non è comparso suo marito, altrimenti mi avrebbe preso un ostaggio, o torturata e magari lasciato qualche bacetto nel frattempo.
Che schifo...adesso vomito.
<< Narcissa. Le prigioni ti hanno licenziata? >>
Sa già che, in un duello,lei non potrà vincere.
Siamo due contro uno.
Sempre che Zabini, rimasto zitto fino ad adesso, non decida di darsela a gambe.
Oppure di combattere con lei.
La prima è possibile, la seconda un po’ meno.
Alla mia domanda, la signora Malfoy ghigna.
E ti pareva.
Un piccolo colpo al cuore, alla vista di quel ghigno, tanto simile a quello del figlio.
Ma mi ordino di pensare ad altro, subito.
Mentre siamo ancora intente a scrutarci, tenendoci sotto tiro con le Bacchette, mi permetto di analizzare la figura nemica qui di fronte.
Non la vedo dal processo.
Lì era il relitto della donna altera e vanitosa che era sempre stata.
Adesso è la donna altera a vanitosa che è sempre stata.
I capelli, puliti, adesso di un biondo lucente, sono raccolti verso l’alto, tranne qualche ciuffo ribelle che sfugge all’elastico.
Il viso è di nuovo colorito, per quanto possa esserlo quello di un Malfoy, e di nuovo pieno e truccato.
Il corpo non è più consumato, ma le forme sono al loro posto, coperta da una veste elegante ma non troppo.
<< No. Ho dato le dimissioni... >> mi risponde sarcastica, per poi spostare lo sguardo verso Zabini << ...Blaise. Non sapevo che fra te e la Potter ci fosse qualcosa. Incredibile. >>
Zabini ride, per niente spaventato dal possibile duello che la presenza della donna potrebbe scatenare.
Magari lui è certo di essere al sicuro.
Io non lo sono di certo, quindi continuo a puntare la Bacchetta contro di lei.
<< Potter... >> mi richiama il Serpeverde << ..siamo a quota due!... >> sicuramente si riferisce al fatto che anche la commessa di Lady Witch ci ha scambiati per fidanzati.
<< ...Comunque, signora Malfoy, si sbaglia. Non stiamo mica insieme. Ci mancherebbe! >>
Mentre sorrido, e sillabo “Stronzo” tra le labbra, Narcissa continua a parlare con Zabini, ignorandomi.
E certo! Lasciamo che mi venga un crampo al braccio, a furia di tenerlo sollevato!
Lei deve fare quattro chiacchiere!
<< Mi fa piacere. Non sapevo che foste amici, comunque, e la cosa mi lascia perplessa. Il migliore amico di mio figlio, con la Cacciatrice. >>
Oh certo...adesso è Zabini quello che si relaziona troppo con la Cacciatrice...
Sia io che la Serpe esplodiamo in tossi sarcastiche.
Ma evitiamo di aggiungere altro, anche perchè la mia dose di ricordi oggi, ha superato il limite massimo.
<< Va bene, Narcissa. Adesso che abbiamo finito le chiacchiere amichevoli, dimmi cosa vuoi e perchè sei qui, oppure inizia a scappare perchè oggi sono nervosa, e potrei ucciderti a suon di Schiantesimi. >>
<< Oggi sei nervosa? Solo oggi? >> aggiunge Zabini, scherzoso alla mie spalle, guadagnandosi un bel “Vaffanculo!”
Ma la cosa che mi lascia più a bocca aperta è l’azione della signora Malfoy, dopo.
Insomma..questa donna mi sta stupendo di più in questo anno che in 17.
Abbassa la Bacchetta.
La rinfodera nella cinta della gonna, e alza le mani in segno di resa.
Oddio, ma è pazza?!
<< Sono qui per parlare con Blaise. È un mese circa che vi tengo d’occhio, aspettando che tu o Daphne usciate dal castello, ed oggi mi si è presentata l’occasione. Ho detto che andavo a comperare qualche ingrediente che manca per le Pozioni Oscure, o cibo, ovviamente con la Pozione Polisucco, e vi ho seguiti. Sapevo che eri con la Cacciatrice, ma io ho bisogno di sapere. >>
Okay...che succede qui?
Sia io che Blaise...cioè Zabini, ci guardiamo interrogativi.
Poi sospiro.
<< Santo Godric, Narcissa. Certe notizie devi darle con calma, rischio infarti io. Come il giorno del processo... prego accomodati! >>
Tralasciamo il fatto che io abbia appena invitato una Mangiamorte ad accomodarsi, non appena le sua chiappe regali si poggiano su quella che era la mia poltrona, delle corde la imprigionano su di essa, ed io ne faccio Evanescere un’altra per me.
Seduto anche il baldo giovane, le labbra di Narcissa danno di nuovo aria alle corde vocali.
<< Voglio sapere cos’è successo a mio figlio. >>
Oh certo.
E dovremmo saperlo noi, che non lo vediamo da un mese abbondante, per tua stessa colpa e di quello stronzo bastardo di tuo marito.
Iniziano a prudermi le mani.
<< Si da il caso... >> dico io, rabbiosa << ...che il qui presente Serpeverde... >> ed io << ...non veda il suo caro amico da 40 giorni, circa... >> 36 fottutissimi giorni, 864 fottutissime ore, 51840 fottutissimi minuti, << ...per colpa tua, di quel coglione di tuo marito, e compagnia bella. Come farebbe a sapere lui come sta? >>
In un muto annuire, anche lui mi da ragione.
Incredibile, qui sono diventati tutti matti!
<< Lo so benissimo come sta... >> ribatte Narcissa << ...ma voglio sapere il perchè. E tu, Blaise, potrai dirmelo. >>
Io continuo a stringere con forza il bracciolo della poltrona, cercando di respirare regolarmente, invano.
Almeno so che è vivo...
<< Cercherò di esserle d’aiuto. >> risponde Zabini.
<< Mio figlio sta male. È sempre cupo e taciturno, non parla con nessuno che non sia Theo. Ed anche lui è triste. Cos’è successo in questi mesi, prima che Draco potesse tornare da me? Cosa gli hanno fatto? >>
E con l’ultima frase, guarda me, minacciosa.
E certo...quando ai Mangiamorte non piace qualcosa, che non sanno spiegarsi, ecco che la colpa ricade su noi poveri Cacciatori.
Sono bravi solo ad accorpare le loro colpe sugli altri.
Il Serpeverde in risposta prende una sigaretta dal pacchetto, e se ne accende una.
Dopo aver espirato il fumo, si rivolge a me.
<< Già, Potter. Glielo diciamo cos’ha Draco? >>
La vogliono smettere di pronunciarne il nome, Cristo Santo?
E poi perchè devo essere io a parlare per lui?
Mi ha abbandonata, mi ha lasciato qui, fregandosene di quello che questo mi avrebbe causato, si è unito ai miei mortali nemici..e adesso cosa dovrei fare?
Difenderlo, con la mammina?
La stessa donna che me l’ha portato via?
Sono quasi tentata di scagliarle l’Avada Kedavra in pieno petto, adesso che è disarmata e legata, oppure consegnarla agli Auror...ma le parole mi escono dalle labbra come un fiume in piena.
Mi alzo di scatto dalla poltrona, incazzata come non mai.
<< Nessuno di voi schifosissimi Mangiamorte ha mai pensato, anche solo per un istante, che nè Nott nè... >> dai Kiki.
Ce la puoi fare.
Poi stanotte ci penserà Harry a farti stare meglio.
<< ...nè Malfoy vogliono diventare degli assassini come voi?! Nessuno ha mai pensato di fargli dire la loro? Dio, se fossi stata al loro posto vi avrei mandati a fare in culo già da tempo! Anche se, c’è da dire che, grazie a voi, non so che cazzo voglia dire avere una famiglia, ergo non posso sapere come sarebbe stato per me vedere i miei genitori come luridi Mangiamorte. Fatto sta che la vita che avete scelto per loro, non la vogliono. Potete riprendervela. >>
Zabini sorride orgoglioso, io riprendo fiato, senza accorgermi che, nella rabbia delle mie parole ho mandato a fuoco la poltrona dietro di me.
Narcissa resta a fissarmi per un lungo istante in silenzio, mentre il Serpeverde con un annoiato gesto della mano spegne il fuoco della mia ira, continuando a fumare imperterrito.
Poi...la Regina delle Serpi riprende a parlare.
<< E tu, Potter, che ne sai di cosa provano e pensano Draco e Theo? Vi odiate, e vi siete sempre odiati. Cosa ne vuoi sapere tu? >>
Già, cosa ne potrei sapere io?
Sai, Narcissa, ci sono moltissime cose che non sai di me, di Theo, e di tuo figlio.
E dei Serpeverde in generale.
Ma non sarò di certo io a dirtele.
Io e te custodiamo uno scottante segreto, no Draco?
Non possiamo dirlo a nessun altro.
Ma è Zabini a salvarmi il culo.
<< La Regina dei Grifoni ha passato molto tempo nella Sala Comune Serpeverde, per una punizione. Non le è stato difficile capire cosa, Draco e Theo, pensassero del Marchio Nero. >>
Mentre una nuova poltrona fuoriesce dalla mia Bacchetta, ed io mi ci siedo stancamente, Narcissa Malfoy ancora non si decide a tacere.
<< Quindi, Blaise...tu sei convinto di quello che ha detto la Cacciatrice? Le dai ragione? >>
<< Si. Io l’avrei detto un modo più elegante...ma il succo era quello. >>
<< E non ci sono altri motivi? Problemi a Scuola, una malattia, una donna? >>
Silenzio.
Io chiudo le palpebre, per rilassare il corpo, e calmarlo, per l’ennesima volta.
Respiro.
Respiro.
Respiro.
<< No, Narcissa. Nessuna problema di questo genere. Ma non credo affatto che Draco voglia essere un Mangiamorte. E nemmeno Theo. >>
Alzo la testa di scatto, e punto il mio sguardo glaciale verso la donna che mi si para davanti.
<< Mi hai supplicata di far scagionare tuo figlio da Azkaban, di farlo tornare ad Hogwarts..e adesso? Lo riduci come prima, se non peggio? >>
Stronza...
Ridammelo...
Ghigna, malefica e triste.
<< Scommetto che ti sei pentita, ora come ora, di aver ascoltato le mie preghiere. >>
Sinceramente non lo so.
Adesso che sto soffrendo come non mi era mai capitato...devo dire che una piccola parte di me avrebbe volentieri evitato di passare quest’anno con lui.
Se fosse rimasto ad Azkaban non mi sarei mai dovuta avvicinare a lui, non ci sarebbe stata la punizione, il sesso, le lacrime, le liti...
Ma c’è sempre un’altra parte di me, che prevale quando nella mia stanza mi tolgo la maschera di Regina dei Ghiacci, della nuova e super stronza Kimberly Potter dal cuore di pietra, che non riesce a pentirsi di un solo ed unico bacio.
Non riesce a rimpiangere nemmeno un sospiro donato a quel ragazzo.
È per questo che non rispondo alla domanda della Mangiamorte, mi decido ad alzarmi.
<< Oggi sei fortunata, non ti uccido.... >>
Sbagliato, non è per fortuna della donna che lo faccio.
Perchè, nonostante tutto, è sua madre.
E non voglio ferirlo.
Anche se lui lo sta facendo con me.
Fanculo, sentimentalismi di merda!
<< ...ma non credere di poter tornare dal tuo perverso maritino come se niente fosse. >>
Anche Zabini si alza, per niente preoccupato.
Lei, invece, allarga il suo ghigno.
Senza nemmeno che me ne accorga si libera dalle corde, ed impugna la Bacchetta.
Ho perso il vantaggio che avevo su di lei, ma questo non vuol dire che io non la possa battere, combattendo regolarmente.
<< Chi ti dice che renderò il tuo compito facile? >>
<< Non ho detto che sarà facile. Solo che, alla fine, sarà portato a termine. >>
<< No, Potter. Ti sbagli. Ci sono due ragazzi che mi aspettano, circondati da Mangiamorte assetati del tuo sangue. Non posso permettermi errori. Ti saluto. >>
E, detto questo, in maniera molto vigliacca e sporca, si Smaterializza, prima che io possa anche solo pensare il primo Incantesimo.
Stronza di una Mangiamorte.
Maledetta tu, maledetto tuo figlio, maledetti tutti i Mangiamorte, maledetta la Kensington, maledetta le sue punizioni di merda, maledetta me, e maledetto quello che provo per Lui...qualunque cosa sia.
Vaffanculo, vaffanculo.
Vaffanculo!
Afferro un pugno di neve, e lo scaravento con rabbia inaudita lontano, oltre gli alberi, prima di lasciarmi cadere in ginocchio sulla soffice terra bianca.
Sento le ginocchia raggelarsi, ma non me ne frega poi molto.
Si congelassero pure.
Tanto il mio cuore lo è già.
Almeno li fanno compagnia.
Sento una mano poggiarsi improvvisamente sulla spalla, segno che Zabini è ancora qui.
Non è scappato ridendo, pronto a dire a tutti i suoi adoranti compari Serpeverde che Kimberly Potter si è lasciata sfuggire Narcissa Malfoy, mentre la Mangiamorte era senza Bacchetta, e legata.
Vabbè, proprio senza, no.
Sarà il suo modo di confortarmi.
Poi, un lampo di comprensione mi costringe a parlare di nuovo.
<< Perchè non l’hai fermata? Potevi immobilizzarla tu. >>
Già, poteva.
E non l’ha fatto.
<< Perchè? L’ha detto lei stessa...ci sono due ragazzi che l’aspettano. >>
Si, certo.
Come no.
Adesso difendiamola anche.
Tanto è solo la ragione per cui Lui se ne è andato.
Perchè dovrei avercela con lei?
<< Doveva essere ad Azkaban, porca puttana! E invece è fuori, e nessuno se ne accorto. Chissà quanti Mangiamorte sono in libertà, senza che nessuno ne sappia nulla!..Dio Santo...ci uccideranno tutti. >>
Non è da me essere così pessimista.
Ma questi Mangiamorte sono più subdoli e spostati che mai.
Quando combattono sembrano invasati, impazziti.
E questi piani diabolici...credevamo di combattere con delle nuove reclute, ed invece erano assassini esperti e di vecchia conoscenza.
Fuggiti sotto il nostro naso...e non ce ne eravamo nemmeno accorti.
Subdoli, calcolatori, intelligenti.
Pericolosi.
Ma Zabini, magari per interrompere la tensione, sbotta in una risatina sarcastica.
<< Santo Salazar, Potter! Sono 17 anni che tentano di ucciderti in tutti i modi...non mi vorrai capitolare proprio adesso?! E poi tu hai la pellaccia dura...hai fatto sbagliare la mira al Signore Oscuro quando avevo solo un anno, due denti e quattro capelli! Adesso ne hai 18, e sono ancora pochi, una massa di capelli che mi ritrovo ancora in bagno, nella doccia... >>
Quanti bagni e docce abbiamo fatto insieme...
<< ...e hai cambiato tutti i denti da latte. Sono pronti a mordere, peggio di un Serpente. Ti vuoi arrendere? >>
Ovvio che no.
E, scacciando forzatamente i ricordi dalla testa mi rialzo, ruggendo.
Metaforicamente, è ovvio.
Lo giuro...
One day, I’m gonna forget, your name!”
Un giorno, dimenticherò il tuo nome!

<< Cosa vuol dire che è fuggita? E cosa vuol dire che era lì? Com’è possibile? >>
<< Non ne ho idea. Ma è quello che ho visto. Narcissa Malfoy non è di certo più ad Azkaban...e, come successe con Lucius Malfoy, ce ne siamo accorti solo dopo. Ed anche per caso. >>
<< Si ma...cosa ci faceva lì? >>
Silenzio.
Siamo nell’Ufficio della Preside.
Non appena io e Zabini siamo tornati ad Hogwarts, mi sono subito precipitata dai miei amici, ed abbiamo subito informato la Preside di ciò che era successo.
E, adesso, il Capo del Dipartimento Auror e il Ministro della Magia, dopo essersi precipitati qui non appena la Mcgranitt li ha informati, mi stanno chiedendo maggiori informazioni.
La parte più rischiosa è stata quando mi hanno chiesto come mai ero ad Hogsmeade.
Ma lo avevo giustificato con una chiamata di Mundungus, che era lì effettivamente, che mi aveva avvisata di una probabile presenza tatuata.
Che culo!
E adesso?
Cosa devo rispondere?
La verità?
Metterlo in mezzo, e dire il vero motivo che ha spinto Narcissa ad avvicinarsi a noi?
No.
<< Stava facendo rifornimento per i suoi compari. >>
Bagman, il Boss di tutti gli Auror e, quindi, in un certo senso, anche il mio, è furioso.
<< Signorina Potter...lei ha avuto per le mani una Mangiamorte e se l’è fatta scappare da sotto il naso. Si può sapere cosa le è preso? >>
<< Signor Bagman... >> ribatto, alquanto offesa dalle sue accuse << ...il Ministero, ed il suo Dipartimento aveva una Mangiamorte in cella e se l’è fatta scappare senza nemmeno accorgersene. Si può sapere cos’è preso a tutti quanti? >>
Sento Harry e i Cacciatori trattenere a stento una risata, mentre il mio Capo è ancora più furioso.
Per fortuna interviene Kingsley.
<< Adesso sarebbe inutile accusarci a vicenda. Piuttosto, manderò una squadra specializzata a controllare in tutte le celle di Azkaban. Non capisco come mai è potuto accadere una cosa del genere, ma lo scoprirò presto. >>
Dopo poco veniamo congedati tutti e cinque.
Ovvio, noi siamo mandati in prima fila a combattere e rischiare la pelle, ma quando c’è da parlare di cosa importanti, di scambiarsi informazioni importanti, ecco che siamo troppo giovani.
Fanculo...
Vabbè, sarà anche per il fatto che nessuno può dire di poterci comandare appieno.
Siamo indipendenti, anche se quelli del Ministero pensano di averci sotto il loro controllo.
Illusi...abbiamo detto che non saremmo mai diventati i bambolotti del Ministero, e così sarà.
Deficienti.
<< Incredibile... >> è il commento di Ron, mentre camminiamo verso la nostra Sala Comune << ...si sono fatti scappare una Mangiamorte da sotto il naso, e non se ne sono nemmeno accorti! >>
<< Per non parlare del fatto che quell’idiota se la stava anche prendendo con te! >> aggiunge Ginny.
<< Idiota! La prossima volta ci metto molte più parolacce ed insulti, quando gli rispondo! >> è il mio commento, ancora alquanto irritato.
Tutti e quattro si mettono a ridere, mentre io sono persa nei miei pensieri.
Mi sono fatta fregare.
Maledizione, mi sono fatta fregare eccome!
Come un primino impaurito, me la sono lasciata scappare!
Vaffanculo!
<< Comunque, Kiki... >> mi chiama Harry, che, mano a mano con Hermione cammina poco dietro di noi << ...qualcuno ti ha mandato un altro mazzo di fiori. Ed è vero che hai dato fuoco a quello di Mark Fray? >>
Sorrido, diabolica.
<< Certo. Quell’idiota! >>
Sia mio fratello che Ron si guardano, prima di commentare insieme.
<< Bella stronza! >>
Già, potete dirlo forte.

Credo che stasera ci sia la festa di S.Valentino, anche se domani ci saranno comunque le lezioni.
Due feste di seguito, non sono proprio l’ideale per la mia sonnolenza, ma devo distrarmi, per forza.
Tornata in camera, capisco a cosa si riferissero prima Harry e Ron.
È vero, c’è un altro mazzo di rose rosse proprio sul mio letto.
Che palle...un altro.
Ma quando lo capiranno che, ormai, nessuno può ardire tanto da arrivare al mio cuore?
Che cazzo continuano a mandare tutti questi mazzi stupidi...?
Lo afferro, prima di gettarlo nel cestino...anche se la curiosità di vedere chi me lo ha mandato è troppa.
Afferro il bigliettino, e resto stupita.
È ancora quel David, il Tassorosso che ha mandato il marmocchio oggi pomeriggio con un altro po’ di rose rosse.

“Ma se Dio ti ha fatto bella come il cielo e come il mare, a che cosa ti ribelli, di chi ti vuoi vendicare?”
Buon S.Valentino, Kim.
Magari un giorno mi dirai di chi ti stai vendicando?
David.

Quella frase, quella dell’inizio.
La conosco.
È di una canzone italiana.
Quando andammo in vacanza in Italia, con i Cacciatori, la mettevano sempre ad un stazione radiofonica.
Quello che il Tassorosso non sa, è che ci è andato molto vicino.
Alla spiegazione della mia nuova indifferenza verso il Mondo, intendo.
Sta in un nome, ma non lo verrò certo a dire a te, sconosciuto.
Resto per un po’ a fissare quelle parole impresse nella carta con l’inchiostro, quando qualcuno bussa alla porta, ed il biglietto va in fiamme.
Hermione e Ginny entrano nella stanza, una più contenta dell’altra.
Passeranno una bella serata, credo, e niente potrebbe renderle più allegre.
Se non il dilemma su cosa mettersi.
<< Potrei prestarvi qualche nuova gonna che ho comprato oggi ad Hogsmeade. >> propongo.
E, mente mostro a tutt’e due i miei nuovi acquisti, iniziano a farmi domande sul pomeriggio, salvo l’incontro con Narcissa.
Quando, a pranzo, ho detto ai miei amici che sarei andata con Zabini ad Hogmseade, per poco non si strozzavano.
Ma, ormai, avevamo deciso.
<< Allora...Come è andato il pomeriggio? >> domanda Ginny, mentre si prova la mia nuova gonna a palloncino nera. A vita alta.
<< Decente. Da Mielandia abbiamo mangiato gratis, da Rosmerta bevuto gratis, e da Mundungus fumato gratis. >>
<< Che culo! >> è il commento di Hermione.
Già...grande culo.
<< Ti eri ricordata che avevi promesso un appuntamento ad un Corvonero del sesto anno, oggi pomeriggio? >>
Ginny, Ginny, Ginny...accettare un appuntamento da uno sconosciuto, è solo per poi dargli buca!
<< Si, ma non mi andava. >>
<< Ed anche il Tassorosso che hai mollato mezzo nudo e bendato nello sgabuzzino di Gazza, non ti andava di scopartelo, vero? >>
Sento una leggera accusa, nella voce di ‘Mione, mentre rido sotto i baffi.
Quel pervertito avrebbe tanto voluto scoparmi, anche nello squallido sgabuzzino di Gazza del terzo piano.
Non sarei mai arrivata fino in fondo, ma volevo stare al gioco per poi scaricarlo quando era più eccitato.
Ci stavamo baciando quando mi ha chiamata “Bambola”.

Bambolina...

E quindi...stando alle sue perversioni l’ho bendato e lasciato in intimo.
Per poi andarmene, portando con me tutti i suoi vestiti, che sono magicamente ricomparsi nella sua stanza, quando vi è tornato.
<< Una cosa del genere... >> rispondo, minimizzando, cercando qualche bel vestito per la festa di oggi.
Andremo solo io, Ron e Calì.
Gli altri si godranno un bel S.Valentino con le loro dolci metà.
Per quanto mi riguarda, stasera...si balla!
<< Kiki, quando la smetterai? >> sbotta Hermione all’improvviso, mentre prova uno dei vestiti di Ginny.
<< Di fare cosa? >> chiedo, spogliandomi.
<< Di vendicarti su tutta la fauna maschile di Hogwarts, per qualcosa di cui solo una persona ha colpa. >>
Mi congelo.
L’anta del mio armadio che stavo aprendo, resta spalancata per metà, nello stesso momento in cui il mio braccio si immobilizza a mezz’aria.
Basta...non ne posso più di toccare quell’argomento.
Per oggi ne ho abbastanza.
<< Non so di cosa tu stia parlando. >> rispondo con nonchalance, riprendendo a muovermi.
Tiro fuori qualche vestitino corto, che non ho quasi mai messo, ed inizio a provarli.
<< Non fare la finta tonta... >> ribatte Gin << ...il soprannome “Regina dei Ghiacci” ti è nuovo? Sei diventata una Serpe, Kiki...e tutto per un idiota qualunque. >>
Non.
È.
Un.
Idiota.
Qualunque.
Per poco la stoffa del mio abitino viola che stavo provando non si stracca, tanto è forte il lampo d’ira che mi ha scossa il corpo.
Ma non devo far trasparire i sentimenti...
<< Ripeto...non capisco quello che dici. Mi sto solo divertendo. >>
<< Alle spalle di qualche povero ragazzo, però... >> conclude sempre la rossa.
Poi Herm aggiunge del suo.
<< Un conto è divertirsi, un conto è sfruttare il fascino che sai di avere, per nuocere. Questo è fare la stronza. >>
Alzo la testa di scatto, e la faccio vagare da Hermione a Ginny.
Fai la Serpe con gli altri, prima che loro la facciano con te...
<< E che c’è di male? Non posso essermi rotta le palle di fare sempre la buona, cara, generosa e Grifondoro Kim Potter?! Attacco prima di essere attaccata! >>
Adesso la conversazione si sta scaldano.
Ginny si alza dal letto sul quale era seduta per mettersi le gonne da provare, ed Herm si scosta dallo specchio.
Entrambe mi si parano davanti.
<< Ma chi?... >> esclama la Weasley << ...chi ti attacca? E non usare la scusante dei Mangiamorte, perchè cercano di ucciderti da quando sei nata, e non ti sei mai comportata così! >>
Cosa vogliono che faccia?
Cosa vogliono che dica?
Lo sanno come mai odio ogni essere di sesso maschile che calpesta questa terra, tranne i miei amici.
Perchè devono farmelo dire ad alta voce?
<< Lasciate perdere. >> sussurro, girandomi ed afferrando il primo vestito che trovo sul letto.
È quello blu, abbastanza corto, con le maniche corte e leggermente a pipistrello.
Lo afferro, e corro in bagno prima che le mie amiche possano aggiungere altro.
Mi spoglio, nervosamente, e mi infilo nel mini vestitino.
Poi mi guardo allo specchio, per truccarmi, e, sfortunatamente vedo ancora la Kimberly Potter che tanto odio.
Magari un po’ più fredda e stronza, ma sempre la Cacciatrice.
Quella il cui cuore gronda ancora sangue.
Oggi voglio cambiare un po’ il mio look.
Magari cambio anche io...
Afferro la Bacchetta ed Incanto i miei capelli, in modo da farli diventare corti.
Mi faccio un caschetto.
Questi Incantesimi durano soltanto per qualche ora, se una strega volesse cambiare permanentemente i capelli dovrebbe semplicemente tagliarli.
Ma io sono troppo affezionata alle mie ciocche, per questo evito di afferrare le forbici, e divento una ragazza con il caschetto nero, solo per stasera.
Finisco di truccarmi, con un abbondante dose di mascara blu e di matita nera, un buon profumo e smalto nero.
Tiro un respiro e torno in camera.
Le mie amiche sono ancora qui, che mi aspettavano.
<< Kiki, cosa hai fatto ai capelli?! >> chiedono in coro.
<< Niente. >> è la mia laconica risposta, mentre metto un cinturone nero in vita, e cerco i miei stivali blu.
<< Kiki, per favore! Sfogati con noi! Dicci cos’hai! >> mi prega Gin.
Ma io non ne voglio parlare, nè oggi nè mai.
Io.
Devo.
Dimenticare.
<< Lo sappiamo perchè stai male, Kiki!... >> riprende Herm << ...e non è giusto! Ma almeno sfogati...non hai versato nemmeno una lacrima da quando... >>
Infilo il piede destro nello stivale e poi quello sinistro, prima di alzarmi e fronteggiarle.
<< Da quando? Da quando cosa? Sentiamo... >> le sfido.
Si guardano, e poi è sempre Hermione a parlare.
<< Da quando Malfoy se ne è andato. >>
Un’altra spada nel petto.
Un’altra fitta di dolore.
Un’altra scarica di ricordi mi piega in due.
Un’altro colpo basso.
E così...vogliono che pianga.
Che mi sfoghi.
E poi?
A cosa servirebbe?
L’ho già detto.
Io non verserò mai più una lacrima.
Per nessuno.
Tanto meno per Lui, per un Mangiamorte.
<< Se è piangere, che volete vedermi, prendetevi un ricordo e  guardatevelo. >>
Afferro una borsa nera, ci infilo un po’ di galeoni, lo Specchio Magico e non, un rossetto, il Mantello dell’Invisibilità e la Bacchetta.
Ed esco.

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<< I know you want me, you know I want cha...I know you want me, you know I want cha! >>
Ma quale festa di S. Valentino, quale festa degli innamorati?!
Questa è le festa dei single!
Dei single che se la spassano, è ovvio.
Ogni coppietta, che sia veramente innamorata, festeggia questa serata per i cazzi loro, solo amore bacini e frasi dolci.
Invece...il resto della fauna di Hogwarts se la spassa con gli amici, flirtando con l’altro sesso, bevendo, ridendo e scopando.
Bello, no?
E questo è esattamente quello che mi ripeto dall’inizio della festa, ballando e facendo finta di essere la tranquilla Kiki di sempre con Ron e Calì.
Ma dentro invece urlo, piango, rompo tutto, strappo, lacero, uccido.
E la vittima di tutto questo sono sempre io, la solita Kiki Grifondoro e fottutamente sentimentale, che appare quasi più stronza di una Serpe agli occhi di tutti, tranne ai suoi.
Che mostra freddezza e indifferenza a tutti, ma non a se stessa.
Che chiude in gabbia il suo cuore agli altri, ma non ai ricordi.
Che tornano ogni notte, quando chiude gli occhi e abbassa la guardia, quasi come una Maledizione Divina...
Che palle...lo sto rifacendo.
Mi sto piangendo addosso.
<< Ron!... >> lo chiamo, alzando la voce per sovrastare il macello << ...io vado a prendermi da bere. >>
<< Okay, Kiki. Ci vediamo dopo....e se qualcuno si fa troppo rompipalle... >> aggiunge, minaccioso << ..chiamami! >>
Sorrido.
Certamente quell’idiota patentato di Harry gli avrà detto di tenermi d’occhio, più del solito.
Adesso che le guardie del corpo si sono ridotte a quota 1, il poveraccio deve tenere gli occhi molto più aperti.
Lo lascio solo con Calì, e vado al bancone del Bar, ordinando una semplice Burrobirra.
Visto come è andata a finire ieri sera che, per i troppi bicchieri mi sono ritrovata a letto con un Serpeverde, oggi mi mantengo sul leggero.
Anche perchè domani mattina ci sono le lezioni.
<< Una Burrobirra. >> ordino.
<< Due. >> dice una voce alle mie spalle.
E questa è l’unica che non avrei mai voluto sentire.
Se in tutti questi giorni ho evitato il più possibile Zabini e Daphne Greengrass, nulla è in confronto ai miei improvvisi e radicali cambi di direzione, alla vista della persona che adesso mi ritrovo sfortunatamente accanto a sorseggiare una delle due Burrobirre che ci hanno appena portato.
Astoria Greengrass.
Afferro il mio bicchiere, e faccio per andarmene, quando la sua voce mi raggiunge.
<< Mi stai evitando, Potter? >>
<< Anche se fosse Greengrass? >>
Sfortunatamente i banconi del Bar sono meno soggetti alla musica alta, perciò non ho potuto nemmeno fare finta di non sentirla.
E poi, questa piccola bamboccetta...come si permette di credersi talmente importante, da portare la sottoscritta ad evitarla?
Che poi è la verità...ma non voglio certamente che lo sappia.
<< Mi domanderei il perchè. >>
Contro la mia voglia di romperle il bicchiere in testa ed andarmene, mi siedo di novo su queste comode ed alte sedie, e mi faccio coraggio dal non prendere la Bacchetta.
<< Bene, continua a domandartelo. E quando riuscirai a trovare una spiegazione a qualcosa che esiste solo nelle tua mente, avvertimi. >>
Prende un altro piccolo sorso dalla sua bibita, mente io ne tracanno giù metà in una sola bevuta.
<< Allora era una mia impressione il fatto che stavi per andartene, quando hai visto me? >>
Che palle...ma non ha altre persone a cui rompere le palle questa?
<< Non ti è mai passato per la testolina aristocratica, almeno per un istante, che qualcuno, magari, potrebbe non gradire la tua compagnia?! >>
Tradotto.
Non ha mia pensato di stare sul cazzo a qualcuno?!
No, perchè sarebbe il mio caso...
<< Sinceramente no. >>
Wao, modesta.
Umile.
Riservata.
<< Brava, continua così. La stima in se stessi è molto importante al giorno d’oggi! >>
esclamo, con un falso sorriso, facendo il segno di vittoria con le dita, e andandomene lasciando metà liquido ancora nel bicchiere.
<< Comunque... >> mi richiama << ...mancano anche a me. E, per la cronaca, quel tipo ti sta puntando. >>
Resistendo dal forte impulso di farle vedere come combatte la Cacciatrice, anche senza la Bacchetta, mi giro verso il punto che mi indica.
Vedo lo stesso biondo Serpeverde con cui mi sono ritrovata nel letto stamattina che, effettivamente, mi sta fissando in maniera losca.
Uguale: devo andarmene da qui.
Ma prima...
<< Piangi, è un ottimo modo per sfogare la tristezza. Però il “ Anche a me”, era fuori luogo. >>
Addio, bimba stronza.
Mi faccio largo tra la folla, e mi dirigo sul bel terrazzino che tanto amo, indovinate a fare cosa?
Fumare, ovvio.
Sento che prima o poi mi verrà un serio cancro ai polmoni...
Afferro il pacchetto che ho appena sfilato dalla tasca di un tizio che, ballando, mi si è avvicinato troppo, ed estraggo un sigaretta.
Accendendolo, godo della sensazione gracchiante del fumo in gola, espirando verso l’alto.
Amo fumare da sola, soprattutto da un mese a questa parte.
Ma i miei desideri, come sempre d’altronde, non vengono esauditi.
Perchè, ben presto, una compagnia alquanto sgradita si insinua nella mia pacifica solitudine.
<< Ciao. >>
<< Eclissati. >>
Oh, che maleducata, non l’ho nemmeno salutato e già lo caccio via.
Muahah...
Comunque, per la cronaca, è ancor quel tipo Serpeverde con cui ho fatto sesso ieri notte, e che prima mi stava fissando senza pudore.
Ma la legge amata e tanto cara de “I Serpeverde e i Grifondoro devono stare lontani” che fine ha fatto?

Da quale pulpito viene la predica...

Sento una risatina soffocata, ma non un rumore di passi.
Segno che il tipo non demorde.
Per mia gioia....
<< Iniziamo a mettere fuori le unghie? >>
Faccio, un tiro, sempre senza girarmi a guardarlo.
<< In realtà non le ho mai rinfoderate. >>
<< Questo te lo concedo... >>
Non mi ricordo come si chiama.
So solo che è biondo e Serpeverde.
Oltre ad essere estremamente affascinante, neanche a dirlo.
Se no, non ci sarei mai andata a letto, no?
Anche se ero sbronza.
<< Allora, Regina Grifondoro, me la offri una sigaretta? Considerato che hai fregato le mie dal comodino, stamattina. >>
Con un sorriso colpevole, ma per niente pentito, afferro la mia nuova conquista di sigarette e gliene porgo una, continuando a fumare.
Girandomi, devo ammettere che sembra anche più bello di come mi è apparso stamattina.
Di certo ha gusto nel vestire, e quel cappello grigio abbinato alla cravatta da un tocco di classe, sotto la camicia nera e grigia e i pantaloni neri.
Gli occhi sono azzurri, come ogni biondo che si rispetti...

Non tutti....

Ed ha delle belle labbra.
Ma è una bel ragazzo, nella norma.
Mentre se la accende, un lampo di comprensione mi attraversa, e chiarisco le cose.
<< Se credi in una replica di quello che è successo ieri notte, scordatela. Ero ubriaca, in genere non tratto con i Serpeverde.. >>
 
Magari fosse vero...

<< Lo stesso vale per me... >> risponde, espirando il fumo << ...ma sono pur sempre un uomo, con tutto funzionante nelle parti basse. E poi non mi risulta che le Serpi ti facciano proprio schifo... >>
Mi irrigidisco, e, dopo un lungo tiro alla sigaretta, la butto il più lontano possibile da me, con rabbia.
Per poi girarmi combattiva verso lo sconosciuto.
<>
Sorride malefico e seduttore insieme, e mi si avvicina sempre di più.
Non mi allontano, non sarebbe nel mio stile.
<< Primo. Mi chiamo Lucian Bole. E lo sai bene... >> bugia.. << ...Secondo. Ti hanno vista tutti molto spesso in compagnia della cricca di Zabini e company... >>
Ma non lo faccio finire in tempo, che gli pianto un dito nel petto, in modo ammonitore.
<< Se ho passato tanto tempo con loro, è stato per la punizione della Kensington. Se non conosci le cose come stanno, evita di dare aria a quella boccaccia idiota, brutto e cafone cretino! >>
Sorride, sempre più minaccioso.
<< Wao, quanti complimenti. Quindi, dici che è stato per la punizione? Non c’era niente con Nott, Zabini o Mal... >>
E lo bacio.
Non so come mai sono presa dal forte impulso di baciare questo stronzo.
Forse per non fargli finire la frase...
No, magari senza il forse.
E poi perchè si è spinto fin troppo in là.
E gliela farò pagare.
Le mie idee vagano tra il lasciarlo nudo nel Privè, le cui tende verranno magicamente aperte, oppure denunciarlo e dire che mi ha messo le mani addosso.
No, magari l’ultima no.
Sgamerebbero la festa, e poi dovrei anche presentarmi al Processo.
Troppe complicazioni.
Quando ecco che prova ad andare oltre al bacio, accarezzandomi i fianchi e la schiena.
Si, lo devo ammettere, è bravo.
Ma non per questo tutto quello che ha osato fino ad adesso resterà impunito.
Mi stacco, e mi avvicino al suo orecchio, e gli sussurro, nella maniera più sensuale che conosco.
<< Vieni con me. >>
Afferrandolo per il braccio, lo trascino con me nel primo Privè.

La prima volta che ci siamo spinti più in là di un bacio dato da ubriaca...

Lo faccio sedere sul divanetto, mettendomi a cavalcioni su di lui, continuando a baciarlo, lottando con tutta me stessa contro i ricordi.
Non mi piace poi molto il suo sapore.
Sa fin troppo di sigaretta, come se non avesse un suo gusto personale.
Le sue carezze si fanno più ardite, passandomi ad accarezzare il seno.
Se voglio farlo spogliare, ed eccitare anche di più, devo aumentare anche la mia sensazione di piacere.
Perciò esagero un gemito, che non riesce a contenere con le sue labbra.
<< E’ proprio così che facevi ieri notte... >> dice, malizioso, innervosendomi ancora di più.
Ma poi rimette la lingua nella mia bocca, e le mani, una sul mio seno, mentre l’altra pensa ad alzare il vestito ancora di più.
No, no...non mi limiterò a lasciarlo nudo davanti alle poche persone che stanno sul terrazzino.
Con un Levicorpus lo porterò in giro per la Stanza delle Necessità.
Senza vestiti è ovvio...
Mi accarezza sempre più sensualmente, mentre io mi limito a rispondere al bacio, e alle mie mani nei suoi capelli.
<< Ti piace? >> sussurra vanitoso, rafforzando la presa su una natica.
No.
<< Si... >> mi esce un piccolo sospiro, segno che sono molto brava a fingere piacere quando invece non lo provo.
Notate gente.
Kimberly Potter riesce a fingersi stronza, indifferente, allegra, forte, invincibile, e da oggi anche eccitata.
Wao, dovrebbero darmi un Emmy...
Muovo il bacino contro il suo, sentendo come piaccia al suo corpo il mio, e me ne congratulo.
Il suo respiro si sta facendo sempre più affannoso e roco.
Bene.
Così impari, cretino di un Serpeverde.
La sua lingua si fa sempre più irruente e prepotente, soffocandomi quasi.
Stringe il seno fino a farmi male, e sul sedere troverò certamente il segno rosso delle sua dita.
Non mi piace.

Lui non mi avrebbe mai toccata così...

In risposta gli tolgo la camicia, dato che la giacca l’aveva fatta cadere appena entrato.
Devo ammettere che ha un bel corpo, ma la vista dei suoi addominali non mi provoca niente di che.
Ultimamente nessun ragazzo mi ha fatto vorticosamente girare la testa.
L’attrazione che provo per un corpo nudo di un uomo si è notevolmente abbassata da un mesetto.
E ciò non vuol dire che sto diventando lesbica.
Ma che...niente lasciamo perdere.
Mi bacia il collo.
Anzi no, ma che dico.
Lo morde, succhia e graffia.
Non mi piace per niente.
È troppo poco delicato, e mi sta facendo male.
Ma la migliore vendetta non è quella di lasciarlo qui, adesso, anche se vorrei farlo.
Ma quella che gli spetterà dopo.
In risposta, accarezzandogli la schiena, e gettando la testa all’indietro per farmi baciare meglio il collo, lo graffio come peggio posso.
<< Brava micina... >>
Oddio...ma questo tipo da dove è uscito, da un film porno?
Dio santo...
Fingo l’ennesimo gemito, stavolta con più impegno, mentre scende a baciarmi sempre più in basso.
Yuuuh, come mi sto eccitando.
Sarcasmo.
Quando le sue labbra arrivano al mio seno, emetto un vero e proprio urlo.
Vabbè, “Vero”, si fa per dire...
<< Ti piacciono proprio tanto i Serpeverde, eh? Visto come urli adesso... >>
Ed ecco che riprende a stuzzicarmi, malizioso, vanitoso, osceno, ed eccitato certamente più di me.
Dio santo, adesso gliela taglio quella lingua.
Mentre si bea della pelle dei miei seni, ecco che, però, continua la frase, rovinandomi la giornata.
<< ...e come urlavi ieri notte il nome di Draco Malfoy. >>
Mi immobilizzo.
Mi congelo.
Mi ghiaccio.

Mi spezzo.

Cosa ha detto?
Cosa avrei fatto io?!
Mi alzo immediatamente dai suoi pantaloni, e mi paro davanti a lui, dopo essermi abbassata il vestito nei limiti della decenza.
<< Cosa? Che cazzo vai blaterando? >>
Sorride.
O meglio...cosa può fare una Serpe?
Ghigna.
<< La verità, mia piccola Regina Grifondoro... non smettevi di sospirare il suo nome, mentre facevamo sesso ieri notte. Eri ubriaca fradicia, non ti ricordi....ma io si. >>
Sento un’altra ferita aprirsi dentro di me, e cominciare anch’essa a grondare sangue copiosamente.
Di nuovo mi sento piegata dalle mani tremanti, dagli occhi che pizzicano, dai battiti accelerati e dal respiro affannoso, tipiche conseguenze del sentirlo nominare.
<< Cazzate. Te le stai inventando sul momento. Perchè avrei dovuto dire il nome di... >>
Ce la puoi fare Kiki, non è la prima volta oggi...
<< ...Malfoy?! Lo sanno tutti che ci odiamo... >>
In realtà, qui nessuno sa un cazzo..
Fa spallucce, senza far sparire quel suo ghigno arrogante dal volto.
<< E che ne so io! E, sinceramente non mi interessa. È sempre stato un grande...si è sempre scopato le migliori donne sulla piazza. Perchè non anche tu? >>
Indurisco lo sguardo.
Sarà per gelosia, rabbia, dolore...
<< Forse perchè non ci sarei mai stata, io?! >>
Okay, grande cazzata.
<< Senti, della tua vita sentimentale non me ne frega un cazzo...Ma io non mi invento le cose, bambina. >>
Mi si avvicina lentamente, con passo sensuale, e sempre ghignando.
Idiota...
Appena è prossimo la mio corpo, mi mette una mano nei capelli, adesso corti, e prende a sfiorarmi il collo.
<< Ieri...urlavi, sospiravi... >>
Mi sfiora la pelle del viso con il naso, continuando a sussurrare..
<< ...Non la finivi più... >>
Gira intorno al mio corpo, e, facendo cozzare la mia schiena contro il suo petto, continua la sua lenta tortura psicologica.
<< ...sempre con il suo nome.... >>
Lecca una parte di collo, ed io, anche se mi sta disgustando, non riesco a muovermi. Sono incatenata dalle sue parole.
<< ...Draco! oh...si...Draco!... >>
Bastardo...
<< Doveva piacerti molto, eh? >>
Continua l’esplorazione del mio collo, e della clavicola.
Ed io tremo.
Stronzo...
<< Magari le leggende sulla sua bravura sessuale erano vere... da come gemevi il suo nome ieri... >>
Idiota...
<< Ma io sono altrettanto bravo, no? >>
Mi mette una mano sulla pancia, e prende ad accarezzala, arrivando sempre di più verso il basso, e poi verso l’alto.
Pezzo di merda.
<< E poi... Lui non c’è più...o sbaglio? >>
Testa di cazzo.
<< E, credimi, bambina. Ti piacerò come rimpiazzo. >>
Sei morto.
Istintivamente, senza permettergli di arrivare al mio seno, Appello la Bacchetta dalla borsa, e mi volto verso di lui.
Senza nemmeno permettergli di domandarsi cosa stia succedendo, una parola esce dalle mie labbra.
<< Oblivion. >>
Vaffanculo.
Dimentica tutto.
Ricorderà ancora il suo nome, e cose del genere, ma gli ultimi tre giorni, più o meno no.
E si dimentica qualcosa di importante, oltre alla notte con me...bè sono cazzi suoi.
Così impara cosa vuol dire offendere Kimberly Potter.
Anche se non se lo ricorderà.
Ma, non contenta della punizione, e consumata dalla rabbia, mentre il senso di smarrimento, tipico degli Incantesimi di Memoria, sta svanendo nel Serpeverde, un altro Incantesimo trova vittima nello stronzo qui davanti a me.
<< Stupeficium! >>
Va a cozzare contro il divanetto, e ci resta, svenuto.
Bastardo.
Ma la perdita dei suoi sensi non porta alla perdita dei miei ricordi.
Ora più freschi, dolorosi e omicidi che mai.
Ma io non mi calmo.
Magari il mio orgoglio si, ma tutto il resto no.
Il dolore, la tristezza, la voglia di piangere, di urlare, di uccidere qualcuno, di impazzire per tutto il resto della notte, di scappare.
Bè...quelli restano.
Datemi l’Isola che Non C’è, datemi il Bacio di un Dissennatore.
Visto che, a questo punto della mia vita, l’unica cosa che voglio non posso averla.
Ma non posso certo farmi vedere da qualcuno in queste condizioni.
Un piccolo specchio posizionato all’entrata del divanetto, mostra il  mio aspetto.
Sono pallida, come non lo sono quasi mai stata, gli occhi lucidi, le mani tremanti, e l’espressione depressa non fanno di me la Regina dei Ghiacci.
Personaggio che ho faticata tanto a costruirmi, e che non ho alcuna intenzione di perdere.
Devo andarmene.
Devo andare a nanna.
Seppellirmi dalle coperte, e lasciare che solo loro siano testimoni della mia debolezza di stasera.
Oggi...semplicemente l’hanno nominato troppe volte.
Il peso dei ricordi è stato troppo grande da portare sulla mia piccola schiena.
Afferro la borsa, lancio un ultimo sguardo schifato verso Bole, quello stronzo idiota, e vado via, di corsa.
Nella pista cerco Ron, faticosamente.
Ma, dopo cinque minuti buoni, lo vedo un po’ troppo vicino a Calì.
Vabbè, chi se ne frega.
<< RON! Io vado a letto...ci vediamo domani! >>
Non so quanto mi abbia capita, visto il frastuono della musica e la marijuana che sta attaccando i suoi neuroni, ma sia lui che Calì annuiscono.
Addio.
Fuori dalla Festa, mi metto addosso il Mantello dell’Invisibilità, sia per non farmi scoprire, sia perchè ho freddo.

Sia fuori che dentro...

Non so dove andare.
Non mi va di tornare nella mia stanza, dove essere spronata da Hermione e Ginny a sfogarmi con loro, nominando il suo nome, tirando fuori ancora più ricordi.
Nella stanza dei ragazzi non credo si possa.
Mi sa che si sono messi d’accordo, e ci “dormiranno” Dean e Luna.
E poi comunque non mi andrebbe.
Non ho mai voluto ammetterlo, in questo mese, ma per colpa del mio nuovo atteggiamento da Serpe, mi sto allontanando da tutti loro.
Vabbè, tirando le somme non voglio proprio avvicinarmi al Dormitorio Grifondoro.
Potrei andare da Ernie  e Justin ma...
Non so.
Preferisco un’altra parte.
Eliminando la Stanza delle Necessità, per la solitudine che mi colpirebbe lì, inizio correre verso l’unico posto in cui, almeno per stanotte posso rifugiarmi.

Raggomitolata sul pavimento, cerco di non tremare all’idea di essere così vicina a tutto ciò da cui sto scappando in questi 36 giorni.
Strano, eh?
Nonostante una pericolosa overdose di ricordi, invece di correre il più lontano possibile da tutto ciò che mi ferisce, e che ho così diligentemente, ma non altrettanto perfettamente, scansato, ecco che io gli corro incontro.
A braccia aperte.
Ma è davvero l’unico posto che mi è venuto in mente.
Stringo le gambe al petto sempre di più, per riscaldarmi il corpo e il cuore, entrambi tremanti per il freddo, e nascondo ancora più a fondo la testa tra le ginocchia.
Brutta idea mettermi un vestitino corto, stasera.
Sento già i miei capelli allungarsi.
Tempo qualche ora e torneranno come prima.
Come anche io.
Mi chiedo se, un giorno, anche io potrò vivere allegra e contenta, senza nemmeno un problema nella vita.
Una cosa è certa.
Una vita intera, con un uomo, innamorarmi di lui, e fare in modo che anche lui mi ami...bè non sono cose per me.
Basti vedere come sono finita questa volta con.. Lui...e come mi ridussi con Kevin l’anno scorso.
No, no...io e Cupido non andiamo affatto d’accordo.
Cazzo però, se fa freddo nei sotterranei...
Sento il pizzicore agli occhi aumentare sempre di più, quando un rumore di passi inizia a farsi sempre più nitido.
Sono corsa via dalla Festa alle 2.00, circa, ed è un’oretta abbondante che aspetto qui per terra.
Sono passate circa una decina di persone da questi corridoi, ma con il viso nascosto ho fatto in modo di non essere riconosciuta.
Ma colui che sto aspettando...bè mi sta ancora facendo attendere.
Alzo la testa, per controllare chi svolterà l’angolo delle scale, speranzosa...
Ma sono soltanto due ragazzi che, guardandosi in modo molto arrapato, quasi corrono verso una stanza, certamente di lui, e vi si chiudono dentro.
Che palle!
Con rabbia, abbasso la testa poggiandola sulle mie ginocchia fredde.
Si può sapere cos’ho fatto di male, perchè una qualche Divinità stronza debba con così tanto impegno prendersela con me?!
Vaffanculo, Vaffanculo.
Vaffanculo!
<< Principessa che ci fai qui? >>
Alzo la testa di scatto, tirando su con il naso, e trattenendo l’ennesima scarica di lacrime che minacciava di uscire dai miei occhi.
Resto a fissare Blaise Zabini, cercando di mascherare la mia tristezza.
Ma non credo di riuscirci.
Ormai penso che l’abbiate capito dove intendo dormire, stanotte.
Non potendo tornare nella mia Casa, chiedo ospitalità a quella che, fino a pochi mesi fa, avrei volentieri fatto ardere.
Ma adesso...bè, l’ho detto.
È stato l’unico posto che mi è venuto in mente.
Anche se, la nuova simpatia, non si estende a tutti i Serpeverde, sia chiaro.
Me resta nei confini di poche persone.
Che si possono contare sulle dita di una mano.
Una basta e avanza...
Comunque...eccomi correre verso i sotterranei, aspettare che qualche Serpe entri nella loro Comune, per intrufolarmi con loro, grazie al Mantello, per poi fermarmi con il cuore in gola davanti alle camera numero 7.
A quanto pare, però, la porta era stata Incantata per non aprirsi davanti agli sconosciuti.
Il che spiega il mio essere seduta per terra, con un gran freddo e un gran dolore al sedere.
<< Asilo politico? >> chiedo, supplicante.
Resta per un po’ a fissarmi, con uno strano sorriso tra il sorpreso e il confuso.
Poi si guarda intorno, per vedere se arriva qualcuno, per poi aprire la porta, e lasciarmi passare, con un finto inchino.
<< Prego Vostra Altezza. Benvenuta nella mia umile dimora. >>
Entrare nella stanza, mi fa un effetto peggiore di quello che avrei mai immaginato.
Sentire il Suo odore ancora qui, vedere qualche Suo vestito ancora sparso per la stanza, il Suo letto testimone di molte nostre liti e riappacificazioni.

<< Brutto stronzo, la devi smettere di chiamare Hermione “Sangue Sporco”! >>
<< Bambolina, ma perchè ti scaldi tanto?! >>
<< Come “Perchè?”!? è la mia migliore amica, e tu la offendi! Come dovrei comportarmi? Io offendo mai Zabini o Nott? O la Greengrass? >>
<< Si. E se è per questo offendi anche me. Siamo pari no? >>
<< Ma fottiti! >>
Lo mando al diavolo, e faccio per andarmene, quando mi afferra dal braccio.
Mi fa cozzare contro il suo petto, e già il semplice sentirlo dietro di me, mi manda il cervello ad Hogsmeade.
<< Lo sai, bambolina. Senza di te, mai! >>
Ed inizia a baciarmi e leccarmi il collo, talmente bene, che mi lascio subito andare alle sue carezze.
Mentre mi accarezza il seno, poi la pancia, l’ombelico, la vita, sempre più giù, sempre di più...

Quella volta credo che non raggiungemmo nemmeno il letto.
Ci accontentammo del pavimento.

<< Dove stai andando? >>
<< In giro per Serpeverde...dove vuoi che vada, nuda?! In bagno! >>
Mi alzo dal letto dove eravamo sdraiati, dopo aver fatto l’amore...cioè, aver studiato Incantesimi.
Non mi porto il lenzuolo per coprirmi, molto stile film.
Mi ha vista sotto ogni angolatura, senza veli, e dovrei preoccuparmi del tragitto letto-bagno?
Bah..
Apro la porta di legno nera, e mi infilo subito nella doccia, aprendo acqua tiepida.
Ci metto circa mezz’ora a trovare la temperatura che più mi aggrada, per poi farmi baciare da ogni singola goccia che mi scivola sul corpo.
<< Don’t try to tell me what to do, don’t try to tell me what to say... >>
Amo cantare sotto la doccia.
A Privet Drive zio Vernon mi ha sempre rotto i coglioni per il “Casino che fai ogni volta che ti lavi!”...adesso posso cantare quanto cazzo voglio.
<< Ti ho mai detto che quando canti mi ecciti particolarmente? >>
Spalanco gli occhi, che mi bruciano un po’ per le piccola gocce che vi entrano.
E lo vedo, davanti a me, nudo, con l’acqua che gli scivola addosso.
Gli delinea gli addominali, il viso, le gambe, i muscoli del corpo...
È una visione celestiale.
Sorrido.
<< Non dipende dal fatto che sono completamente nuda nella stessa doccia con te? >>
Prima di baciarlo.

Ed anche quella volta il letto fu abbandonato nella sua fredda solitudine.
Come adesso.

<< Ciao bambolina. >>
<< Dimmi la verità. E deve essere davvero la verità, non costringermi ad usare il Veritaserum…sei stato con altre ragazze nelle ultime settimane? >>
 Mi guarda negli occhi, con un’intensità tale che non so cosa mi trattenga dal baciarlo adesso, ora, subito.
<< No. >>
Semplice e conciso.
Dovrei dubitarne, visto il tipo, ma non riesco a non fidarmi di lui.
<< Tu piuttosto, bambolina…lo sai vero che quel Finnigan mi fa girare le palle? Per favore digli, che se allunga un’altra volta le mani, giuro che gliele taglio… >>
Sorrido semplicemente e lo bacio.
E devo ammettere che è davvero un bel bacio, come sempre d’altronde.
Ci mettiamo sempre molta passione, e ben presto mi ritrovo a sbottonargli freneticamente la camicia, e senza i miei pantaloni.

Le nostre scenate di gelosia...

<< UCCIDIMI CAZZO! È quello che vuoi no? >>
E poi...
Lo schiaffo.
Il << Ti odio >>
E il bel complimento finale.
<< Sei solo un’assassina. Sei solo una sporca assassina. >>
E la mia risposta.
La mia promessa...che poi ho infranto.
<< Questa è l’ultima volta che mi tocchi. >>

Quella notte.
Quella maledetta notte.
L’inizio della mia caduta al centro esatto dell’Inferno.
E da lì non sono più risalita.
Magari soltanto quando le sue labbra si sono posate sulle mie, al Ballo.
Solo in quei pochi istanti sono potuta tornare in Paradiso.
Anzi...nell’Isola che Non C’è.
Adesso?
Adesso sono semplicemente accanto a Lucifero.
E non basterà un bacetto a riportarmi in superficie.
<< Tutto bene? >>
Mi ero quasi dimenticata di lui.
Zabini è ancora dietro di me, e, quando mi giro, lo vedo fissarmi con aria preoccupata e allarmata.
<< No. Non va bene un cazzo. >>
Ecco, l’ho ammesso.
Ad alta voce, almeno.
Si, gente.
Non va bene per niente.
Non sto bene per niente.
Mi sento una merda, soffro, sono triste, incazzata, ferita, sento che non potrò mai più ritornare a ridere come prima, odio Cupido e le sue frecce amorose del cazzo, odio il fatto di essere così emotiva, odio il fatto di dover provare dei sentimenti, e odio tutto il genere maschile che calpesta questi pavimenti.
Con ovvie eccezioni.
E di questo non posso sfogarmi con nessuno.
Perchè non voglio ricordarlo, non l’ho mai voluto ammettere ad alta voce.
Draco Malfoy mi ha abbandonata, cazzo!
Per unirsi ai Mangiamorte, il cui hobby preferito è cercare di uccidermi!
Io non devo stare male per Lui!
Eppure...magari al cuore si potesse comandare.
Sarebbe tutto più semplice.
Magari adesso sarei innamorata follemente di quel David, o di Kevin, con cui potrei condividere i miei giorni felicemente e allegramente.
E invece no.
Questo bastardo di cuore fa sempre tutto per cazzi suoi.
È come me...non si fa comandare da nessuno.
Ed è per questo che uso gli uomini come valvola di sfogo.
Poco ortodosso, poco giusto...ma la vita è sempre stata ingiusta con me, perchè io non dovrei esserlo con lei?
Magari qualcuno può vantarsi di aver avuto il mio corpo...però, l’ho giurato, mai più nessuno potrà ardire a qualcosa di più.
Io un cuore non ce l’ho più...è partito circa 36 giorni fa.
<< Lo so. >>
Due sillabe.
E poi...
Mi ritrovo impegnata in un abbraccio con la Serpe.
Non so se io abbraccio lui, o lui abbraccia me.
So solo che mi ritrova stretta tra le sue impacciare braccia, nascondendo gli occhi che tra un po’ scoppieranno di lacrime, nell’incavo della sua spalla.
<< Mancano anche a me. >> sussurra.
Non rispondo.
D’altronde...chi tace acconsente.
<< Scusa, ti ho rovinato la serata? >> chiedo, con la voce rotta dal pianto che incombe su di me, come una spada di Damocle.
<< No. Daphne è in quella settimana del mese...quindi resto a secco! E poi voleva stare un po’ con Pansy. A quanto pare si è lasciata con il ragazzo... >>
<< Se ti riferisci al ciclo mestruale...ringrazia che le venga ogni mese! >>
Si stacca dal mio abbraccio, quasi spaventato.
<< Santo Salazar...non dirle nemmeno certe cose! >>
Me lo immagino, Zabini, sommerso da pannolini e biberon.
Poveraccio.
Accenno un sorriso.
Domani comincio alle dieci la prima lezione, ed è tardi.
Dobbiamo andare a dormire.
Come se mi avesse letto nel pensiero, Appella dall’armadio di Nott un pigiama da donna molto carino, e certamente molto caldo.
Verde, ovviamente.
Nott...
<< E’ un pigiama che a Daphne non piaceva, e quindi lo prese Theo, per poterlo riciclare a qualche ragazza come regalo... mettilo e andiamo a dormire. Mica russi tu? >>
Rido, senza molta vera allegria.
<> lo sfotto, infilandomi in bagno, e poi nel pigiama.
Non capisco come non possa piacere alla Greengrass un abbraccio caldo del genere...anche se, effettivamente, ce la vedo di più con i completini di seta indiana.
È comodissimo, con le maniche lunghe e i pantaloni che mi arrivano fin sotto i piedi.
Adoro questo genere di pigiama...anche se, devo ammettere, in questi sotterranei non c’è per forza bisogno di chissà quale indumento di lana per stare caldi.
Nudi si dorme anche benissimo, per quanto essi siano riscaldati...ed io lo so bene.
Finito di sistemarmi, vado davanti allo specchio, accorgendomi di non potermi struccare.
Fa niente, almeno domattina avrò già la matita sugli occhi, risparmiando tempo...
I capelli stanno crescendo di nuovo a vista d’occhio...però, devo ammettere, che la lunghezza fino alle spalle sarebbe l’ideale per me.
Credo proprio che farò un taglio radicale.
Almeno...si cambia un po’.
Sperando di cambiarmi anche dentro.
Divago un altro po’ mentalmente, prima di affrontare di nuovo la vista della stanza.
Appena mi chiudo la porta alle spalle, la visione di Blaise Zabini in boxer mi da un rinfrescata agli occhi, mentre mi guarda con occhio critico.
<< Non capisco come mai alcune donne amano questi pigiamoni da orsi...son tanto belli i completi intimi! >>
<< Pervertito! >> è il mio commento, prima di fare un sospiro, e dirigermi verso il suo letto.
Si.
Dormirò nel letto che tante volte ho riscaldato con il mio corpo, e il mio desiderio.
Potrei anche dormire nel letto di Nott...ma i miei piedi si dirigono nel letto sulla mia destra, e non sulla sinistra.
Quasi come se fosse una cosa naturale, quasi come se un qualche forza li richiamasse.
Magari la familiarità che hanno con esso.
Quanti pomeriggi abbiamo passato tra queste lenzuola, che, solo per Grazia Divina, non si sono incenerite dal nostro desiderio?
Tanti...troppi perchè il mio corpo, il mio cuore, il mio cervello, la mia anima, possa sopportarne il sapore amaro dei ricordi.
Mi fermo in prossimità di esso, e, con una mano, accarezzo le lenzuola fredde.

Nessuno ci dorme più da un po’...

Lentamente scosto il copriletto, in modo da farmi spazio
Mi lascio cadere sul letto, portando la faccia sul cuscino.
Mi avvolgo tra le coperte, ed una sensazione di ritorno a casa mi coglie.
Il cuscino è pieno del suo odore, impregnato come il più assassino dei ricordi.
Pioggia.
Lui.
Le coperte...sembra di stare stretta tra le sue braccia, più calde dopo aver fatto sesso.
Riscaldata, almeno loro, dalla nostra passione.
Chissà se essa è mai giunta sino alla Cassa Toracica, e a quell’organo che molti dicono non possieda.
Ma, in fondo...cosa me lo chiedo a fare?
Se n’è andato.
Preferisce uccidermi, anzichè restare con me.
Non sentirò mai più la sua voce strascicata che mi sussurra sensualmente nell’orecchio.
Non lo sentirò mai più sul mio corpo.
Non mi sentirò mai più Sua.
Non infilerò mai più le dita tra i setosi fili d’oro.
Non assisterò mai più incantata e affascinata alla sua risata, una di quelle vere intendo.
Mai più un suo ghigno mi sarà rivolto.
Nessuno mi chiamerà mai più “Bambolina” nello stesso modo sensuale in cui la sua voce scandiva le 9 lettere.
Mai più...
E non posso farci niente.
Zabini mi si avvicina lentamente, con in mano un bicchiere d’acqua.
Con gli occhi pizzicanti, mi sistemo seduto, e gli faccio posto perchè possa sedersi accanto a me nel letto del suo migliore amico.
<< Tieni. >> mi dice, semplicemente.
Afferro il manufatto di vetro, e prendo un sorso.
Prima che tutta la rabbia, tutta la frustrazione, tutta la delusione, la tristezza, il rancore che sto sopportando silenziosamente questi giorni mi si accumuli dentro con cotanta forza, da non poter più far finta di niente.
E quindi scaglio, con quanta forza ho in corpo, il bicchiere lontano da me, facendolo cadere sul pavimento, facendolo rompere, facendo riversare l’acqua sul bel tappeto pregiato.
Ma chi se ne fotte.
Il Serpeverde accanto a me non batte ciglio, mentre io mi raggomitolo di nuovo su me stessa, e nascondo la testa tra le gambe.
<< Vaffanculo...vaffanculo...vaffanculo...vaffanculo... >> continuo a sussurrare, con la voce rotta da un pianto che non mi è ancora venuta a trovare.
Per fortuna.
Stringo i denti, e, ringhio, con voce rabbiosa:
<< Perchè? Perchè? Perchè è andato via? Non voleva quella vita...Cristo Santo! >>
Non piangere Kiki...non farlo assolutamente.
<< Non glielo perdonerò mai...MAI! >>
Rispetta, almeno per una volta, le regole.
Non si piange.
<< E io?! Perchè devo stare così? Chi cazzo me ne da il diritto?! >>
Piangere no mi servirà a nulla.
Non devo permettermi questo lusso maledetto.
<< Vaffanculo...vaffanculo...vaffanculo! >>
Sento una mano arrivarmi sulla testa, che prende a fare su e giù sui miei capelli.
In carezze consolatorie.
<< Principessa, adesso calmati. Alla prima domanda, posso benissimo risponderti, alla seconda affermazione non ti credo, e alla terza...bè anche per quella ho una risposta. Come sempre, d’altronde. >>
Tiro sul con il naso, sentendo gli occhi continuare a pizzicare.
Ma ce la devo fare.
Non devo piangere.
Stringi i denti Kiki.
Come sempre.
<< E allora dimmi qualcosa, Zabini... >> sussurro, con un filo di voce alquanto flebile, << ...spiegami quello che credi di sapere. Perchè io sto impazzendo. >>
<< Io non credo di sapere. Io so. È tanto difficile da capire che per Draco... >> colpo allo stomaco, fitta al cuore << ...non sarebbe stato facile mettersi contro i genitori? Che doveva fare, combattere con l’Ordine e uccidere sua madre? >>
<< Ucciderla no. ma arrestarla si.... >> lo interrompo, alzando la testa di scatto << ...e suo padre...Dio Santo! Ha torturato e ucciso più persone di quello che immagina...come fa a non provare ribrezzo verso di lui? Ha permesso che diventasse una Mangiamorte! Ha sguinzagliato un Basilisco nella Scuola del figlio! Poteva restarci secco, se lo incontrava per cosa, anche se è un Purosangue! E lui lo considera ancora il suo eroe, come tutti i figli con genitori normali?! >>
E’ vero, sono i suoi genitori.
Questo lo capisco.
È per l’amore che prova per loro che ha abbandonato tutti ed è partito.
Ma...come si fa a voler bene ad un assassino?
Pur essendo tuo padre..come fai a farti toccare da mani sporche di sangue innocente?
Come fai a farti comandare, a farti trascinare negli stessi ideali di un uomo che ha più volte torturato la gente indifesa?!
E poi...parliamoci chiaro.
Lucius Malfoy mi ha torturata, stava per farmi uccidere Harry, stava per uccidere me, e voleva anche usarmi come puttana dei Mangiamorte...mi avrebbe fatta violentare in gruppo.
Come una cagna.
E se Draco Malfoy ci avesse mai tenuto un minimo a me, queste cose non se le sarebbe scordate.
<< Potter, tu la fai facile. Ma non siamo Grifondoro, pronti a sacrificarci per la giustizia e la pace nel Mondo. Siamo... >>
<< Non usare la scusa di essere Serpeverde!.. >> mi altero, puntandogli un dito ammonitore contro << ..Non vuol dire che tutti i verde argento debbano essere Mangiamorte, assassini, stupratori e Cruciatori! Non siete mica dei pazzi violenti! Cosa faresti se tua madre ti dicesse di schieranti contro la Greengrass? Cosa se i tuoi genitori non perdessero occasione di escogitare un nuovo attacco per ucciderla? Di certo non ti alleeresti con loro...no? >>
Lentamente scuote la testa, dandomi ragione.
Zabini non farebbe mai una cosa del genere, perchè ama Daphne Greengrass.
Esattamente coma Draco Malfoy non ama me.

Ha mai detto di essere innamorato di te?
Non mi sembra...

Già, è vero.

E tu? Hai mai detto di essere innamorata di lui?
Anche quando te l’ha chiesto?

No.
Mai.

E quale sarebbe stata la risposta?
Cosa avresti detto al suo “Mi ami?”,se aveste avuto più tempo.

Non lo so.
Ed è la cosa che più mi spaventa.
Perchè prima,quando iniziammo la nostra tresca, la mia risposta sarebbe stata facile.
No.
Un semplice e conciso segno di diniego.
Ma adesso...adesso dove è andata a finire la sicurezza nel negare un mio ipotetico amore per lui?
Perchè ho titubato a quella domanda?
Perchè il mio cervello non ha subito formato le lettere “N” ed “O”, nella mia mente?
Perchè?
Zabini mi fissa per un po’, mentre io continuo a reggere il suo sguardo indagatore.
Poi ghigna.
<< Quando mi facevo un giretto nella testa di Draco...l’ho sgamato a pensare che quando piangi sei ancora più bella. Credo che avesse ragione... >>
Un punto interrogativo mi cresce spontaneo sulla testa, in modo figurato ovviamente, mentre mi chiedo a cosa cazzo si riferisca.
Ma poi, in un lampo di intuizione, mi porto una mano alla guancia...e la sento bagnata.
Seguendo la scia acquosa, risalgo al mio occhio, mentre saggio la goccia con le labbra.
Calda.
Salata.
Si, decisamente una lacrima.
Una sola.
Solo una perla di tristezza caduta da un occhio, che ha lasciato una scia bruciante di tristezza sul mio viso.
Sto piangendo.
Sto infrangendo una delle mie stesse regole.
Ed è la terza volta, per quello stronzo.
Avevo pianto poche volte.
Solo 4...adesso arriviamo a 7.
Che senso ha, adesso, contarle?
Se la cosa va avanti così, credo che la quota non si fermerà al numero magico più potente.
Spalanco gli occhi, per la consapevolezza.
Sto piangendo.
Poi, all’improvviso, mi ritorna in mente il sogno.
Io sposata e con un figlio, con accanto un uomo,  che, per colpa del SUO incessabile e perennemente doloroso ricordo, non riuscirò ad apprezzare pienamente, e lui con la sua bella famigliola felice.
La sua degna mogli, e il suo degno erede.
Due vite diverse, divise, parallele.
Cioè senza punti d’incontro.
Senza possibilità di compromessi.
Magari Harry ed Hermione non si sposeranno, oppure avranno tre figli invece di due, e magari Ron non vorrà affatto pargoletti urlanti in casa, ma il succo del sogno...chi mi dice che, per la prima volta in vita mia, io non abbia ottenuto qualcosa che mi faccia  meritare un voto che non sia una T in Divinazione?
Molti Babbani credono nei sogni premonitori...perchè non dovremmo farlo noi maghi?
E perchè non dovrei farlo io, che ho capito che, ormai, a niente c’è un limite?
Ed è proprio questa consapevolezza, la certezza che Draco Malfoy non sarà mia più mio, che porta compagnia alla mia lacrima solitaria.
Scoppio in lacrime, in singhiozzi.
Mi accascio sul materasso, stringendo tra le dita il lenzuolo, con il suo profumo
impregnato in ogni fibra tessile, consolata solo dalle braccia di Blaise Zabini.

Vomitare.
Ho una gran voglia di vomitare.
Oddio...non si ha mai il desiderio di vomitare.
Insomma, che schifo...personalmente la odio come azione, e anche come verbo.
Diciamo che sento il bisogno di vomitare, ecco.
Ed infatti lo faccio sul serio, alzandomi velocemente dal letto, e correndo verso il bagno.
Mi piego sulla tavoletta del water e...vabbè è inutile che vi descrivo la sensazione di merda in bocca, o come io stia rigettando tutto quello che ho, o non ho mangiato.
Fantastico.
Solo quando mi rialzo dal water, sentendomi ancora peggio di prima, mi ricordo di dove mi sono addormentata ieri sera.
<< Fanculo! >>
<< Buongiorno anche a te, Principessa! >>
Mi giro di scatto, vedendo Blaise Zabini appoggiato allo stupite della porta, con un ghigno di chi ti sta prendendo per il culo stampato in faccia, ed una faccia, che non si direbbe appartenere ad uno che si è appena alzato.
La mia, invece, sono certa che spaventerebbe anche un Dissennatore.
A proposito...
<< Che ore sono? >>
<< Le nove. Non avevi una lezione prima, vero? Perchè io no, quindi non mi sono preoccupato. >>
<< Oh, ma certo. Grazie mille. >>
Lo dico in tono sarcastico, ma, in fondo, nelle ultime due parole, c’è un fondo di verità.
Devo davvero ringraziarlo, per avermi sopportata ed accolta stanotte...sperando che ciò non faccia infuriare la bella bionda, ormai prossima ad infilare al Serpeverde un anello all’anulare sinistro.
E, dal ghigno che si trasforma, ma solo per un attimo, in sorriso, credo proprio che abbia capito che, il mio, non era tutto sarcasmo.
Restiamo per un po’ a fissarci in silenzio, prima che io mi decida a ricominciare la giornata delle Regina dei Ghiacci.
<< Bè? Dovrei lavarmi, adesso. Quindi...sciò! >>
<< Mi stai cacciando dal mio bagno? Dal mio bagno? >> domanda, indignato.
Alzo un sopracciglio, e ghigno anche io.
<< Per me non ci sono problemi. Devo farmi la doccia, puoi anche restare. Poi, però, magari glielo spieghi tu alla tua dolce metà. >>
Ride.
<< Spiegare cosa? Non avresti certo il coraggio di spogliarti davanti a me! >>
Il mio sopracciglio si alza ancora di più,direttamente proporzionale all’allargamento del mio ghigno.
Inizio a togliermi la maglia del pigiama, lasciandola cadere a terra, mentre reggo il suo sguardo di sfida, con uno altrettanto deciso a non dargliela vinta.
Poi si passa ai pantaloni, che raggiungono la maglia sul pavimento.
Adesso che mi sto mostrando a lui in intimo, credo che il ragazzo abbia seri dubbi di vincere la provocazione, quando vedo il suo sguardo mettere un po’ troppo a fuoco i miei lividi e i miei tagli.
Bè, che c’è?
Si sa, rischio la vita un giorno si e l’altro anche, non sono mica Clark Kent.
Anche il mio corpo subisce attacchi.
Sta per aprire la bocca, magari per fare un commento sul mio fisico, quando qualcuno bussa alla porta, e lui esce velocemente dal bagno.
Ridacchiando al pensiero di cosa avrebbe detto la Greengrass, appena entrata nella stanza, se lo avesse visto a fissarmi mezza nuda, entro in doccia.
Mentre l’acqua mi scivola addosso, tento di far andar via con essa anche la giornata di ieri.
Assolutamente da lasciare nel solito Dimenticatoio.

Ed è mentre esco dalla Sala Comune Serpeverde, che annuncio a tutti il ritorno della Regina dei Ghiacci.
Ieri avevo perso la maschera per strada.
O meglio, me l’avevano fatta togliere a suon di ricordi.
Ma oggi...oh, iniziate a tremare dal freddo.
Perchè non ci saranno sconti della pena, per chiunque mi si avvicini.

<< La Maledizione Cruciatus fa parte delle Terribili e tanto discusse Maledizioni senza perdono. So perfettamente che avete affrontato questo argomento al quarto anno, ma in quel caso non era nel programma, quindi...dovremo riprenderle tutte e tre.... >>
Che palle.
Aberforth è passato a farci studiare Incantesimi più seri.
Oggi, si passa alle Terribili 3.
Come se io o i Cacciatori ne avessimo bisogno.
<< ...La formula Magica per scagliare l’Incantesimo, è una parola latina. “Crucio”. Ma non ce ne frega niente da dove derivi il verbo...di certo non possiamo metterci a tradurre una lingua morta se ce la scagliano addosso.. >>
Molti studenti ridono, io no.
Non sono molto in vena, nè oggi, nè nelle settimane precedenti.
Sono passati quattro giorni dalla mia dormita in Casa Nemica, e questo è esattamente il quarto giorno che mi sono svegliata con il bisogno di rigettare tutto quello che avevo ingerito ieri sera.
Non so da cosa dipenda questa cosa, fatto sta che, sistematicamente, da 4 mattine mi alzo con la stessa sensazione di merda in corpo.
Hermione e Ginny mi guardano preoccupate, ma non fanno commenti.
Da quando, la sera di S.Valentino, litigammo, le cose non sono affatto tornate come prima, anche se apparentemente si.
Non ci confidiamo più come prima, nè il nostro rapporto è allegro e senza muri a dividerci come ogni giorno in questi anni.
Ma se, per riappacificarmi con loro, anche se la cosa mi fa star male, devo ripercorrere un giorno orrendo come quello di S.Valentino...bè, niente da fare.
Ma, ovviamente, nessuno si accorge di quanto, in aggiunta a quello che mi fa star male da 40 giorni, ormai, mi manchino le mie migliori amiche.
Tutti mi vedono come la solita stronza sexy di sempre.
Oggi, per esempio, ho fatto per la seconda volta il sogno in cui accompagnavo mia figlia alla stazione, e lo vedevo.
Mi sono svegliata sudata e nervosa, e sono corsa, come le ultime tre mattine, a vomitare.
Poi, come se niente fosse, mi sono truccata, pettinata, e sistemata in generale, solo per godere degli sguardi famelici di molti uomini, quando, perfettamente in orario, ho fatto la mia entrata trionfale in mensa, sotto gli occhi di tutti.
Camminata sensuale, capelli perfettamente lucidi svolazzanti, sorriso perfido e seduttore, camicia sbottonata al punto giusto, con un maglioncino scollato al punto giusto...
Trasudavo, e lo faccio tutt’ora, sicurezza, fiducia in me stessa, indifferenza verso tutto ciò che c’è al Mondo che potrebbe ferirmi.
Si, sono diventata un’attrice splendida.
Anche adesso, con le gambe accavallate quanto basta perchè la gonna della divisa, ovviamente più corta di quella regolamentare, mi scopra quanto basta.
Non sto parlando di un accorciamento radicale, come quello che apporta la Parkinson alla sua gonna-cintura.
Solo che le divise da donna sono orrende, e quasi tutte noi evitiamo di portare queste sottane da suore dal ginocchio.
Io, Hermione e Ginny abbiamo modificato le nostre divise al secondo anno...erano troppo orrende.
Poi, la lunghezza, dipende dalle ragazze.
<< Questo spregevole Incantesimo, come saprete, provoca un acuto e insopportabile dolore alla vittima, che non può fare a meno di contorcersi dalle sofferenze... >>
Alcune ragazze della prima fila, Tassorosso ed anche Grifondoro, si esibiscono nei loro migliori squittii intimoriti, ed io ghigno nella loro direzione.
Intercetto un occhiolino di Aberforth, che continua la descrizione della “Atroce tortura infernale e mortifera” che si prova, se qualcuno ha la bella idea di divertirsi in modo macabro con te.
Credo proprio che lo stia facendo a posta.
Si.
Ha sorriso verso Harry.
Si sta divertendo nell’esagerare con i particolari, pieno di stronzo e oscuro divertimento su quelle povere fanciulle, mai sfiorate da certe cose in vita loro.
Beate loro...
Quasi quasi rido...
<< ...Non esiste alcun modo di sfuggire al dolore causato dall’Incantesimo. Molti maghi sostengono che, cercando di assentare la mente dal corpo, serva, come minimo, a diminuirlo, ma molto li contraddicono.
Non è possibile un distacco totale tra il nostro corpo e la nostra anima, specie in una sensazione in cui la concentrazione la mandate alquanto a farsi benedire... >>
Altre risate.
E stavolta, se prima ero rimasta impassibile, la frase detta dal mio professore mi turba parecchio.

Al dolore non si scappa.
Capito Kiki?

E non mi riferisco a quello della Maledizione.
Scuoto la testa, mentre Harry, accanto a me, attira la mia attenzione, per finire di giocare a tris.
Segno una croce in alto a destra, ed aspetto la sua mossa, fingendo si prestare attenzione alla lezione, mantenendomi il viso con una mano.
Intercetto uno sguardo interessato da un Tassorosso della mia stessa fila, a cui rifilo uno sguardo infuocato.
Magari potrei anche giocare con lui dopo...
Ma non sono l’unica ad accorgermi di lui.
<< Insomma!... >> sussurra Harry << ...un altro? Ma si può sapere cos’hanno tutti in questo periodo? Ma tra tutte le ragazze che ci sono a Scuola, proprio te devono infastidire! Insomma...hai sempre avuto molti spasimanti, ma ultimamente sono fin troppo concentrati! >>
La domanda di Harry è semplice: come mai tutti adesso sono così propensi a provarci con la sotto scritta?
Semplice.
Prima, ho sempre rifiutato tutti.

C’era già qualcuno con cui condividere le mie passioni..

Tutti sapevano che non ero fidanzata, ma che non ero incline a cedere a nessuno.
Da un mese a questa parte, invece, non mi faccio molti problemi.

Non c’è più nessuno che me lo impedisca...

La voce è corsa.
Uguale: più scocciatori.
<< Non ne ho idea, fratellino! >>
Ma mio fratello non fa in tempo a ribattere qualcosa, che la porta della classe si spalanca con urgenza.
La Preside in persona, accompagnata da Ginny, entra in classe, con un’unica frase:
<< Scusami Aberforth. Mi servono i Cacciatori. >>
Dalla classe si leva un sussurrare sempre più fitto e curioso, mentre io, Harry, Hermione e Ron ci alziamo dal nostro posto con espressioni neutre, e ci dirigiamo fuori dalla classe, insieme alla Preside e a Gin.
<< Ragazzi... >> esclama la Mcgranitt, non appena Ron si è chiuso la porta alle spalle << ...è un incarico delicato. Dovete trovarvi tra mezz’ora a Diagon Alley, alle spalle della Testa di Porco, nel cunicolo chiuso. Ordini del Ministero. >>
<< Come mai? >> chiedono i ragazzi in coro.
<< Dovete andare a prendere alcune persone del programma di Protezione del Ministro. È molto importante. >>
<< Chi sono? E quanti? >> domanda ‘Mione.
<< Non lo so, non me l’hanno detto. Ma avete solo trenta minuti. Ce la fate? >>
<< Ovvio. >> è la mia spontanea risposta.
C’è forse qualcosa che i Cacciatori non possono fare?


<< Fantastico. Possiamo saltare una pallosissima lezione di Storia della Magia, oltre a quella di Aberforth! >> gongola Harry, soddisfatto, mentre camminiamo per le strade di Hogsmeade, ignorando i passanti che ci fissano.
<< Il professor Silente...! >> lo corregge Hermione.
Come sempre, a puntualizzare.
Tutti e quattro alziamo gli occhi al cielo, facendola ridere.
Personalmente, non so quanto essere contenta di questa astensione dalle lezioni.
Non che non studiare non mi faccia piacere, ma qui si gela di freddo.
A Febbraio, è ovvio.
La neve si sta sciogliendo, dato che i piccoli fiocchi gelati hanno smesso di cadere dal cielo da ieri mattina, ma il freddo resta.
Pur con la sciarpa e il mantello pesante, non posso fare a meno di tremare.
Oddio, ho anche felpa, doppia maglietta, guanti e...basta.
Ovviamente, non appena la Mcgranitt ci ha detto del nuovo compito, siamo subito corsi a cambiarci e a coprirci.
Se nella Scuola la divisa scolastica invernale riesce a tenerti al caldo, di certo l’Incantesimo Riscaldante non si espande in tutta la nazione.
Metto le mani nelle tasche, ed estraggo una sigaretta, accendendola.
Tanto non me ne frega un cazzo se qualcuno viene a scoprire del mio vizio.
Non ho genitori che potrebbero farmi la ramanzina sulla salute dei miei polmoni.
<< Chissà chi sono questi tizi...se sono sotto il Programma di Protezione del Ministro, avranno certamente informazioni importanti sui Mangiamorte... >> commenta Ginny.
Avrà ragione ma...
<< Sinceramente la cosa non mi interessa molto... >> espiro il fumo << ...finchè non mi dicono dove si nascondono e dove possiamo andare a sterminarli tutti, non sono degni della mia attenzione. >>

Non dire cazzate, Kiki.
Non li uccideresti MAI tutti...
Ne salveresti almeno due...

I miei amici non aggiungono altro alla mia macabra considerazione, ma percepisco i loro scambi eloquenti di sguardi.
Il silenzio non dura molto, però, perchè è Ron a spezzare la tensione.
<< Secondo me sono vecchi spie, che hanno scoperto chissà che. Magari li vedremo vestiti in nero, con la Bacchetta ancora fumante di Maledizione che Uccide, con tutte le Pozioni sperimentali e pericolose rimpicciolite nel taschino... >>
<< Si, e magari, non appena ci vedono, dicono “Il mio nome è Bond. James Bond!” >> lo interrompe sarcastico mio fratello, facendo ridere Herm, l’unica, oltre me a poter capire cosa intendesse.
Riderei anche io, se non mi si fossero congelate le labbra intorno al filtro della sigaretta.
Sarcasmo.

Solo quelle?
O il gelo è arrivato anche al tuo cuore, piccola Potter?

Ma poi, mi ritorna in mente una scena di una nostra estate.
Ed allora riesco a scongelare la bocca in un sorriso.
<< Ehi Harry! Ti ricordi con la barista della metro? Come ti presentasti? >> lo stuzzico, causando una forte ed improvvisa curiosità di Hermione, e le risa di mio fratello.
Per una scommessa persa su una partita di calcio, e per qualche bicchiere si troppo, Harry si presentò alla bionda e carina barista esordendo con un “Piacere. Il mio nome è Potter. Harry, Potter.”
Solo che finì solo per farle alzare un sopracciglio sin all’attaccatura dei capelli, e per farla ridere, quando, barcollando, fece cadere il vassoio dalle mani di una cameriera di passaggio, versandosi addosso un mix di cocktail e caffè.
Alcuni bollenti.
Ma quella sera eravamo davvero ubriachi, perchè non ci accorgemmo di star prendendo per il culo la sorella di un energumeno della banda i Dudley, che gli diede al caccia per due settimane.
Povero fratellino...
<< Quale barista? >>
<< Niente, amore. Solo una scommessa con la mia cara sorellina, guidata dalle troppe birre...niente di che. >>
<< Ma se io ho riso per settimane?! >> continuo a provocarlo, stuzzicandolo sempre più.
Muahah...
<< Ron, le metteresti un guanto in bocca per favore?! >> chiede Harry, trattenendo a stento le risa, mentre Herm non ci trova proprio niente di divertente.
Gin si limita a guardarsi le scarpe mentre cammina, con un piccolo sorriso tirato sul viso.
Chissà a cosa pensa.
Bah...
A volta le teenager sanno essere davvero strane.
Continuo a tirare il fumo, mentre ritorno seria.
Odio il freddo...
Delle ragazze, un po’ più grandi di noi, ci passano accanto, ed iniziano a fissarci, sopratutto Harry e Ron, parlandosi nell’orecchio e facendo sorrisi e risatine ebeti.
Dio santo quanto odio la gente quando fa così..
<< Bè?.. >> le attacco, girandomi esasperata all’ennesima risata soffocata da gallina.
Solo perchè hanno finito la Scuola e non hanno un cazzo da fare, non le autorizza a comportarsi da primine! << ...se volete vi scatto una foto, e ve la vedete meglio a casa. Così le risatine oche le risparmiate alle mie orecchie, eh?... >> le gelo. Restano immobili a guardarmi male, ma non possono mica contraddirmi. Insomma, io sono Kimberly Potter.
Poi, faccio un sorriso fintamente educato, faccio un ultimo tiro alla sigaretta, e dico:
<< ..Grazie mille! Buona giornata! >>
La mia sarà certamente pessima.
Mi volto di nuovo verso i miei amici, che mi stanno guadando, Hermione e Ginny con sguardo impenetrabile, e Ron ed Harry divertito.
Ma poi ‘Mione scoppia a ridere, grata.
In fondo gli stavano guardando il ragazzo.
<< Che dite... >> propone Ginny dopo un po’ << ..ce la facciamo ad entrare e  prendere una Burrobirra? >>
<< Non credo, Gin. Siamo anche in ritardo di tre minuti... >>
Siamo appena arrivati davanti alla Testa di Porco, e stiamo decidendo se infilarci nel vicolo dell’appuntamento, oppure nel logoro e sporco locale, per riscaldarci un po’.
<< Ce ne siamo accorti. >> dice una voce alle mie spalle.
Tutti e cinque portiamo immediatamente la mano alla Bacchetta, sfoderandola, voltandoci di scatto.
E mi prende un colpo.
Mi immobilizzo.
Mi congelo, e stavolta sul serio.
Perchè riconosco la voce, adesso che ci penso, anche se le due persone incappucciate di fronte a noi hanno il volto coperto.
Ma niente è in confronto al corpo al cuore che mi viene quando se lo scoprono.
Spalanco gli occhi.
Apro la bocca, per poi richiuderla.
La Bacchetta mi cade dalle dita, e smetto di respirare.
Tutto intorno a me si ferma.
Tutto perde sostanza e suono.
Tutto perde forma.
Tutto perde significato.
Tutto perde colore.
Mi soffermo nel paio d’occhi che mi stanno fissando divertiti, prima di spostare lo sguardo in un altro paio di iridi...più impenetrabili, e più cariche di significato allo stesso tempo.
Non riesco ad emettere alcun suono, sebbene tutto dentro di me urli.
Mi perdo in quegli occhi maledetti, e credo davvero di affogarvici.
La testa mi gira, e le gambe tremano.
Ed ecco che la voglia di vomitare torna.
E stavolta non è un bisogno.
No, no...è voglia.
Credo che i sensi mi vengano a mancare non appena il suo colore tempestoso degli occhi si fonde con il mio, ma non mi concedo il lusso di svenire.
Devo restare sveglia e cosciente, per quanto mi sia possibile.
E godere appieno della vista deliziosa del nuovo arrivato.
Il mio cervello non ragiona più, si disconnette dal Mondo.
Beato lui che può.
<< Sorpresi? >>
<< A dire la verità no. > risponde ‘Mione.
<< La domanda sarebbe, piuttosto, se ne siamo felici o meno. >> ringhia Harry, appoggiato dal cipiglio minaccioso del sue fedele amico.
<< Non facciamo mica domande idiote, noi! Oppure che non ci interessano. >>
<< Non è del tutto esatto. >>
Ha parlato.
Ha parlato.
La sua voce...Dio, quanto è riecheggiata nella mia mente la sua voce...
Ma nessun divago mentale le rendeva giustizia.
Sebbene questo sia un sussurro, il fatto che non abbia aperto bocca sino ad adesso, mi fa sobbalzare.
Aveva parlato sempre...l’altro, per entrambi.
E, adesso che si è deciso a muovere le labbra perfette per articolare una frase, ecco che mi fissa con maggiore intensità.
Qual’era la domanda?
Che dicevamo?
Non riesco comunque a muovere un muscolo, nè a raccogliere la Bacchetta, nè a cambiare espressione facciale.
Non ne trovo la forza, nè il cervello, ormai scollegato dal resto del mio corpo, manda gli impulsi ai miei arti per smuoversi da questa situazione.

<< La domanda sarebbe, se ne siamo felici o meno. >>
<< Non facciamo mica domande che non ci interessano. >>
<< Non è del tutto esatto. >>

Ergo gli interessa.
Se siamo felici dell’improvviso arrivo.
E, da come mi incatena con lo sguardo, credo si riferisca a me.
Non appena ricollego il tutto, il cuore prende a battermi all’impazzata.
Tu-tum.
Devo rispondere.
Tu-tum.
Ma cosa?
Tu-tum.
La verità, credo.
Tu-tum.
E quale sarebbe?
E, mentre penso a cosa dire, mentre penso a come riuscire a far muovere le labbra, un solo sentimento si impossessa di me.
Rabbia.
Ed allora ricordo come mi chiamo, chi sono loro due, cosa hanno fatto, come si parla, come si respira, come ci si piega a prendere la bacchetta, come si riducono gli occhi a forma normale, come si ritorna a far scorrere il sangue.
Quindi...
Scuoto la testa, lottando contro la voglia di lasciar perdere tutto e saltargli addosso, lottando contro un’altra me stessa che vorrebbe seguire il primo punto, lottando contro la voglia di urlare, lottando contro la voglia di alzare le mani, lottando contro la voglia di cedere al senso di mancamento che mi ha preso alla loro vista, lottando contro la voglia di un Bacio di un Dissennatore, lottando contro la voglia di piangere, rispondo.
<< Troppo tardi. >>
Già, mi dispiace ma mort.
È troppo tardi.



SEDETEVI. COLPO AL CUORE IN ARRIVO.

Salve, marmaglia Magica.
Scommetto che tutti quanti stamattina vi siete alzati con un sonno indicibile, per la festa di ieri, oppure tra le nude braccia della vostra dolce metà.
Molti si saranno ritrovati nel Dormitorio sbagliato, magari senza mutande e con poche ore di sonno, e molti sospiri alle spalle...
Oppure c’è sempre qualcuno che, da bravo studente è andato a letto presto, ieri.
Fatto sta che, non credo, qualcuno di voi si sia svegliato nella Tana del Lupo, in perfetta tranquillità.
A cosa  mi riferisco?
Alla nostra Regina dei Ghiacci, che ne sta combinando una dietro l’altra, per la gioia di molte pettegole.
Cosa ha fatto stavolta la nostra Regina Kim?
La vediamo scendere in tutto il suo splendore dal Dormitorio Maschile Serpeverde, dove è stata avvistata intrufolarsi con Blaise Zabini, nella stanza di quest’ultimo, dopo che la ragazza era magicamente riemersa da un Privè.
Lo stesso Privè dove Lucas Bole si è svegliato dopo una mezz’oretta, ancora intontito da uno Schiantesimo, e senza alcuna memoria degli ultimi giorni.
No, no, piccoli, non preoccupatevi.
La nostra Regina K. Non ha nessuna storia con il magnifico Serpeverde.
Deduzione derivata dalla tranquillità della Principessa Serpeverde, stamattina, che ha salutato la ragazza che ha condiviso la stanza con il suo ragazzo come se niente fosse.
E se Daphne Greengrass non si preoccupa, perchè dovremmo farlo noi?
Però, attenta D....Can che abbaia non morde. Ma Grifone che ruggisce si.
È un caso che i due, Potter e Zabini, siano andati insieme ad Hogsmeade, soli soletti...a fare un giro?
La cosa puzza quasi quanto Gazza.
Si aprono scommesse su un Duello tra le nostre due Regine.
Quanto puntate e su chi?
Comunque, tutto questo non ha rovinato la bella seratina romantica sul Lago Nero della coppietta Verde argento del secolo.
E nemmeno quelle dei nostri Grifoni preferiti.
Beata te, Hermione.
Hai avuto Harry Potter ai fornelli tutto per te, ieri sera.
E magari anche per dessert...
Non si è sporcato a cucinare, invece, Seamus Finnigan, che ha portato la sua bella rossa Ginny Weasley in un bellissimo e carissimo ristorante di Hogsmeade.
Avrai le tasche vuote, eh Seamus?!
Ma, adesso, sedetevi, si passa ad un’altra notizia.
La cosa potrebbe causare nuovi shock, colpi al cuore, infarti e ictus.
E la sottoscritta se ne lava le mani.
Se siete deboli di cuore non leggete la notizia che sto per darvi.
Perchè è una vera bomba.
Tutti quanti hanno visto i nostri amati e sexy Cacciatori dirigersi verso chissà quale meta, in missione segreta.
Talmente segreta, che, da adesso, tutta la Scuola ne sarà al corrente.
Notizia fresca di Infermeria, dove è appena arrivata una succulente notizia per voi ragazze.
Fatevi belle, fate un Incantesimo di Ingrandimento alle tette, e vestite da vere zoccole.
Perchè c’è una sorpresa.
Grande quanto le palle dei Potter.
E per palle intendo coraggio.
Cosa sono andati a fare i Cacciatori in missione?
A prendere due ragazzi, e portarli a Scuola.
Due ragazzi del Programma di Protezione del Ministero.
Chi sono, direte voi, e perchè dovrebbero interessarci?
Oh, dovrebbero.
Perchè già li conoscete, e moltE hanno avuto l’onore e l’onere di aprire le gambe in loro presenza.
Signori e signore...anzi no, solo signore.
Trattenete le lacrime e le urla.
Perchè Theodore Nott e Draco Malfoy sono appena tornati da Mangiamort-Land, evidentemente redenti, vista la necessità che hanno di protezione.
Io vado ad farmi bella, non so voi.
Kiss kiss...




Ed eccomi qui, sfiancata dalla seconda settimana di scuola più pesante che abbia mai avuto.

Si, avete capito bene.
La mia Scuola, unica in tutta la città, è iniziata il 7 (IL 7!!) ed io sono già esausta..
Allora, cosa ve ne pare?
Come al solito, a me non piace molto, ed è anche un po’ cortino.
Solo che non potevo fare un capitolone lungo, senza la nostra Serpe preferita...povero Kiki, eh?
Ma adesso Malfoy è tornato, e bisogna vedere se la nostra Regina dei Grifoni è disposta a perdonarlo...
Kiss..

alice brendon cullen: eh già, sono tornata. Mi fa davvero piacere che la mia storia sia la tua preferita...:) mi raccomando fammi sapere cosa ne pensi del capitolo!

ValyBrick: Wao, quante domande. Ma per le risposte devi aspettare un po’, almeno il prossimo capitolo. Ho fatto il prima possibile a postare la storia, scuola permettendo. Ma spero che il ritardo di un mese del capitolo scorso non si ripeta...i Cullen erano una vecchia idea che mi balenava in testa, ho sempre pensato potessero far parte dello stesso mondo dei Potter. Il Ballo era l’occasione migliore per farli incontrare. Alla prossima..

Hillian93: spero che la tua salute mentale sia appoasto, non ci ho messo tanto satvolta, ad aggiornare, no? vabbè, la scuola...maledetta! comunque, mi fa piacere che il capitolo scorso ti abbia emozionato, spero ti sia piaciuto anche questo...:)

puffolettaHP: Grazie mille per la recensione chilometrica e divertente...c’ho messo un po’, ma ti assicuro che ho capito davvero quello che hai scritto alla fine! Grazie mille anche per i complimenti...che dire? Un bacione, e spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto!

Ninive Shyal...ed ecco che Malfoy è tornato, io non direi “Povera Kiki” ma “Povero Malfoy”...adesso che è tornato non avrà vita facile con la Grifona...

_Niki_: Grazie grazie grazie! Sono contenta che ti sia piaciuto il capitolo, ed anche la scelta delle canzoni. Chissà se anche questo capitolo sarà stato lo stesso di tuo gradimento...?


Al prossimo capitolo...

Bigia...

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Capitolo 26
*** I'm With You ***



I’M WITH YOU

Mi sveglio di soprassalto, come sempre.
E, di nuovo, corro subito in bagno a vomitare.
Di nuovo quello stramaledetto sogno...
Sempre lo stesso.
Per la terza volta in una settimana.
Io, alla stazione, con mia figlia.
E Lui con la sua amata mogliettina, che mi guarda.
Ed ogni volta che, sembra stia per succedere qualcosa, mi sveglio per andare a vomitare.
Fortuna che oggi è di nuovo domenica.
Se volete sapere come ho passato il mio sabato sera, non avrete risposte molto eccitanti.
Chiusa in camera, a leggere non so quale libro.
Oddio, è la stessa cosa che ho fatto anche venerdì.
Si, tutto il giorno.
Mi sono finta malata, con un raffreddore molto contagioso, tanto da scegliere di restare nel mio letto, anzichè in Infermeria.
Ed è da quando siamo tornati da Hogsmeade che non metto il naso fuori da questa stanza.
Sono diventata un lupo solitario.
E la cosa mi sta benissimo così.
Voglio semplicemente evitarlo.
Mi dirigo verso la nostra provvista illegale di cioccolata, e ne afferro una stecca, prima di mettermi sul letto, ed iniziare ad Appellare vicino a me i libri Babbani di Hermione.
Almeno faccio qualcosa...
Ma sono ancora indecisa tra “L’Ombra del Vento” e “Il Codice Da vinci”, quando la porta della mia stanza si spalanca.
Gin ed Herm entrano nella stanza, con l’aria di chi ha appena preso una bella decisione.
Speriamo che ciò non mi debba portare fuori da questa quattro mura, altrimenti scappo proprio dal castello...
<< Ti sei data con impegno alla lettura, questi due giorni, eh Kiki? >> esordisce Ginny.
Fantastico.
Posso iniziare a valutare seriamente l’idea della fuga.
<< Certo. Mi piacciono soprattutto i thriller, e quelli che parlano dei vampiri...sai, quelli con molto sangue e mistiche morti. >>
Basta che non siano romanzi d’amore.
Quelli non li potrei mai tollerare, ora come ora.
<< Io proporrei un bel giro nel Castello. Magari andiamo da Hagrid, o da Hannah, oppure nelle cucine, o magari sulle rive ghiacciate del Lago Nero...che ne dici? >>
Grazie Herm, ma sono tutti posti dove potresti incontrare chiunque.
E non mi va per niente.
<< Mmmh... >> faccio finta di pensarci << ...No! Preferisco questa bella stecca di cioccolato, e un bel libro! Senza contare la pila di compiti da fare... >> concludo con un sorriso, restando appollaiata sul letto, mentre le mie amiche continuano a restare in piedi di fronte a me.
Ma, mentre sto per aggiungere che, loro, se vogliono, posso andare anche senza di me, un altro conato di vomito mi coglie di sorpresa, e faccio appena in tempo ad andare in bagno, e centrare la tavoletta.
Che schifo, odio vomitare!
O magari vorrei tanto farlo su un paio a caso di scarpe italiane firmate a caso, di un Serpeverde a caso!
Quando torno in camera, vedo un lampo di crescente preoccupazione da parte delle mie migliori amiche, attraversare i loro sguardi.
Che hanno da guardare?
Mai vista una donna vomitare?
Due volte di seguito nello stesso quarto d’ora...una cosa perfettamente normale.
<< Kiki...si può sapere cos’hai? Ogni notte hai degli incubi, gli attacchi di vomito sono sempre più frequenti, hai sbalzi d’umore... >> Ed ecco che la dottoressa che c’è in ‘Mione si fa strada in lei, << ..insomma... sei strana. E voglio sapere il motivo. >>
E cosa ne posso mai sapere io?!
Insomma...qui la gente mi chiede sempre come sto e come non sto...persino Harry e Ron mi hanno domandato cosa sento da quando Lui è tornato...
La verità è che non lo so nemmeno io.
Non so niente.
Per me, gli avvenimenti di quest’ultimo mese, sono stati solo un brutto sogno.
Non li ho vissuti davvero, tanto meno questa settimana.
Io sono Kimberly Potter, che non è presa da nessun ragazzo, e che pensa solo a divertirsi con i suoi amici.
Insomma, quella che ero all’inizio dell’anno.
Perchè non posso continuare ad esserlo?
Perchè, fingendo di essere quella che non sono, non posso divenirlo davvero?
Perchè?!
<< Non lo so, Herm. Sarò semplicemente stanca... >>
Ed è allora che capisco che, qualcosa, nelle mie migliori amiche, non quadra.
Perchè si guardano confuse ed indecise, contemporaneamente, mordendosi le labbra.
Oddio...cosa dovrebbe significare tutto ciò?
<< Tesoro... >> dice Gin << ...sei sicura che sia solo stanchezza? >>
La guardo dubbiosa, quando mi lancia nelle mani un giornale.
Precisamente “Hogwarts. Dietro le quinte”.
Ed il titolo che sormonta e sovrasta la pagina a caratteri cubitali, mi sciocca.
Resto a bocca aperta, ed inizio a leggere la pagina come in trance.

KIMBERLY POTTER IN DOLCE ATTESA.

Fonti quasi certe, ci danno un’altra succulenta notizia sulla nostra Regina dei Ghiacci.

Eh si, cari maghi e care streghe, la nostra Cacciatrice è incinta.
Aspetta un bambino.
Si, si...l’attesa dei nove mesi, la corsa all’ospedale, il dolore assurdo, il sorriso del marmocchio tra le tua braccia, il matrimonio e la conclusione della tua vita adolescenziale tra le gabbie di un matrimonio noioso e poco passionale.
Mi dispiace, K, ma lo devi ammettere.
Notizie quasi certe, ovvero “origliate di discorsi delle sue compagne di stanza”, ci informano come la Potter si svegli ogni mattina con la nausea, che mangi il doppio di come ha sempre fatto, e di come sia irascibile e piena di improvvise voglie e sbalzi d’umore.
Aggiunto il fatto che è da due giorni che la Regina dei Ghiacci non esce dal suo Castello, l’ipotesi quasi certa si convalida ancora di più.
Il quesito più grande, adesso sarà l’identità del padre.
Chi, tra le vittime del diabolico fascino della bellissima ed eterea Salvatrice, avrà l’onore di tenere tra le braccia il frutto dell’apertura di gambe della sfortunata Kim?
Questo ancora non si sa, ma, credetemi, lo scoprirò presto.
Vi ho, per caso, mai delusi?
Appunto.
Kiss kiss.




Non.
È.
Possibile.
La.
Stupidità.
Della.
Gente.
Arriva.
Fino.
A.
Questo.
Punto?!
Dio santo...ne hanno sparate di stronzate su di me, ma questa le supera tutte.
Insomma...io incinta?
Ma quando?
Ma dove?
Ma con chi?
Ma quando?
Alzo gli occhi sulle mie amiche, e, in risposta alle loro facce interrogative, scoppio a ridere.
Insomma, dai, non è possibile!
Come si può anche lontanamente pensare ad una cosa del genere!?
Assurdo...
<< Kiki... >> esordisce Ginny, mentre io sto ancora ridendo << ...non c’è niente da ridere. Hai letto bene quello che c’è scritto nel giornale? >>
<< Oddio... >> continuo a ridere << ...certo che l’ho fatto... >>
Mi fermo per riprendere fiato, e ricompormi in una faccia seria.
Un momento...perchè anche loro non ridono con me?
Non sarà mica...
<< ..Ed è una cazzata, ovviamente. Non credete? >>
Si guardano di nuovo, con facce pensierose, e qualcosa scatta dentro di me.
Capisco.
La comprensione mi balena negli occhi, e mi alzo di scatto dal mio letto, fronteggiandole.
<< Non ditemi che credete a questa stronzata?!?! >>
Abbassano lo sguardo, soltanto per poi puntarmelo contro un’altra volta, con più determinazione di prima.
È Herm a parlare per prima.
<< Kiki, ragiona. Il ciclo ti è arrivato puntuale, questo mese? >>
Faccio un calcolo mentale.
E mi accorgo che...
<< E’ solamente in ritardo di qualche giorno. Due o tre al massimo, come sempre. A volte salta anche intere settimane.... >>
<< Dio, Kiki! Non sono solo tre giorni!... >> sbotta Ginny << ...con oggi abbiamo fatto una settimana! Ho controllato io... >>
Come farebbe a sapere quando ho, o non ho le mie cose?!
Sto per rinfacciarglielo, per poi ricordarmi del calendario dove scriviamo sempre i nostri ritmi.
Sia lei, nella sua stanza, sia noi con Lavanda e Calì, ne abbiamo uno.
Quando non si è più vergini bisogna fare attenzione a queste cose, anche se gli Incantesimi Anti-Concezionali funzionano sempre.
Agito la mano, come per scacciare una mosca fastidiosa vicino all’orecchio.
<< Non è mica la prima volta che ritarda. E poi...gli Incantesimi Anti concezionali funzionano, come avrei fatto a restare in cinta? E con chi, poi? Sono uscita con vari ragazzi ultimamente, ma mica l’ho data a tutti! E con coloro con cui l’ho fatto ho usato precauzioni fidate. >>
Ed è la pura verità.
Volevo divertirmi, non diventare una puttana.
Solo con il Tassorosso, e con il Grifondoro bruno, sono arrivata fino in fondo, ma ho usato l’Incantesimo.
Ne sono certa.
Un momento...
<< E il Serpeverde?!... >> chiede ‘Mione << ...eri ubriaca quando sei stata con lui. Che ne sai di cosa avete fatto prima di fare sesso? E adesso nemmeno lui può dirtelo, dato che non si ricorda di niente! Sei stata tu, vero? Un Incantesimo di Memoria! >>
Basta, basta!
Basta con queste accuse campate in aria!
Da quando si da retta a quello che dice la Ragazza del Giornale?
Insomma, è solo una tipa che ha visto troppe volte le vicende di Serena Vanderwoodsen e si è innamorata della misteriosa Gossip Girl, tanto da volerla emulare a mie spese.
Ma se la prendo, giuro che rimpiangerà il giorno in cui ha acceso la TV.

<< ...But I don’t give a damn, I don’t give a damn! >>
La cosa più bella che qualche cristiano abbia mai inventato, è la doccia.
E la musica sparata ad altissimo volume, mentre le gocce d’acqua ti scorrono addosso, lavando via tutti i tuoi problemi.
O, almeno, ti danno l’impressione di farlo.
Perchè, in realtà, almeno i miei, nemmeno uno Spongebob gigante potrebbe pulirmeli di dosso.
E la cosa inizia a starmi stretta.
Ma, come ho sempre fatto in questo mese, ho deciso di non pensarci.
Non è cambiato nulla, in fondo, dalla notte del 9 Dicembre, no?

Lo sai che non è vero, Kiki.

Zitta, vocina idiota.
Non vedo l’ora che arrivi la prossima festa.
Ho davvero bisogno di scaricare le mie furie su un povero ed arrapato ragazzo, illuso di potermi avere.
Herm e Ginny si incazzeranno ancora di più.
Ma...ormai.
Dopo la discussione sul mio essere o non essere incinta, mi sono rintanata in bagno, e dopo poco le ho sentite uscire.
Andavano con gli altri a bere una Burrobirra, ed io ero invitata.
Alle nove, in Sala Comune.
Ma sono le dieci e mezza, e l’idea di uscire da questa stanza non mi ha mai nemmeno lontanamente sfiorato.
Troppo rischio di...
Lasciamo perdere.
Mi decido a chiudere l’acqua, prima che tutto il Castello ne rimanga senza, ed esco dalla doccia.
Mi pettino i capelli bagnati e li raccolgo verso l’alto, perchè non ho alcuna voglia di asciugarli, e di sentirli, di conseguenza, appiccicati alla schiena.
Metto un minuscolo asciugamano intorno al corpo, imprecando contro Hermione che mette a lavare tutti gli accappatoi, senza preoccuparsi di come, poi, dovremmo coprirci quando ci laviamo.
Maniaca dell’ordine...
Mi scappa un sorriso, al pensiero della mia migliore amica che mi sgrida sempre per come tengo in disordine il mio armadio, ma il sorriso muore quasi subito.
Mi manca, lo ammetto.
E la colpa è mia, o meglio della Regina dei Ghiacci che c’è in me, ammetto anche questo.
Ma non posso farci niente.
Perchè la vera me è nell’angolo più remoto del mio cuore, ancora in lacrime e a leccarsi le ferite, cercando di non spezzarsi in due ad ogni movimento che fa.
Ed è sempre quella Kiki che, venerdì ad Hogsmeade, sarebbe tanto voluto saltare addosso a Lui, baciarlo come Dio comanda, e restare con le labbra e i corpi incollati sino a che qualche Forza Divina non l’avesse ammazzata, pur di farla staccare dal suo corpo.
Ma, ovviamente, quella Kiki è troppo emotiva.
Soffre troppo, e non va bene.
Quella Kiki è troppo distrutta, umiliata, delusa, triste, arrabbiata, per permettermi di farla venir fuori.
La Regina dei Ghiacci, invece, è una maschera molto più comoda.
Anche se, anche questo sono costretta ad ammetterlo, a volte la me emotiva, la vera me, riesce a farsi spazio tra le ferite e i brividi di gelo del mio cuore, e fuoriesce.
E non sono mai dei bei momenti.
Specie adesso, sarebbe il momento peggiore per permetterle di impossessarsi di me.
Per permettermi di essere me stessa.
Ma adesso basta deprimermi.
C’è un chilo di gelato alla crema nascosto nel mini frigo sotto il mio letto che mi aspetta, assieme ad un altro dei libri di Herm.
Che palle...perchè la televisione non può funzionare ad Hogwarts?!
Mi decido ad uscire dal bagno.
Ma...
Avete presente nei film, in cui tutti gli spettatori aspettano che succeda qualcosa di eclatante, e nei pochi attimi che precedono la fatidica scena restano con il fiato sospeso?
Quando il protagonista ha la percezione di qualche cocente novità in arrivo, e in ogni minimo gesto impiega almeno 20 minuti, per ritardare il momento che, in realtà, aspetta dall’inizio del film?
È la stessa sensazione che sento io, non appena inizio ad appoggiare le dita alla maniglia.
Un odore conosciuto, eppure non identificato, mi stuzzica le narici, e i miei arti, di conseguenza, iniziano a mettersi in moto a velocità diversamente proporzionale al lavoro del mio cervello.
Se quest’ultimo si affanna frenetico per individuare l’odore in questione, le mie dita si chiudono il più lentamente possibile intorno al manico d’oro della porta.
O, così mi sembra.
Abbassano la maniglia, e la porta inizia la sua lenta e cigolante apertura, mentre il cervello, che ha appena catalogato quel profumo, si affanna ancora per cercarne un’alternativa.
Il cigolio della porta, che mai mi aveva dato fastidio, tanto il suo suono era debole, adesso mi distrugge i timpani, mentre quel profumo maschile, lo ammetto, si fa sempre più forte.
E già mi manda in estasi.
Dio, non è possibile.
Mi sforzo di chiudere gli occhi, mentre la porta continua, a causa delle mie mani che non la smettono di tremare, di aprirsi sempre di più.
E quando la sento sbattere fievolmente contro il muro, causando un rumore tanto debole quanto forte, mi decido ad aprire questi fottutissimi occhi, e la scena che mi si para davanti quasi mi fa perdere i sensi.
Maledizione...
Perchè?
Come?
Quando?
Perchè?!
Sento già il tremore delle mani aumentare, espandendosi in tutto il corpo, il cuore battere all’impazzata, così forte che sono sorpresa che non mi abbia già strappato il petto, le gambe mi reggono a mala pena, e la vera Kiki, quella che prova emozioni, che sente, quella umana, quella che ho tanto duramente cercato di seppellire...bè ecco che scalpita e graffia per uscire.
E la via, la trova quasi tutta già spianata.
Il ghiaccio si scioglie.
Torna il fuoco.
Perchè Draco Malfoy è sensualmente appoggiato alla parete, con una gamba piegata contro il muro e l’altra stesa a terra.
La testa appoggiato allo stesso, e le braccia dietro la schiena.
Sembra un Dio Greco, un modello, un protagonista di un film porno.
Nonostante il buon senso mi dica di chiudermi in bagno a chiave per il resto dell’anno scolastico, i miei arti non si muovono, inchiodati dall’ipnotismo sensuale del suo corpo.
È bello.
Dio santo, se lo è.
Con i suoi setosi capelli biondissimi a ricadere sugli occhi, con il corpo perfetto e scolpito, con le gambe toniche, il culo da paura, anche se adesso non posso vederlo, le mani forti e passionali, le labbra maledettamente eccitanti, le braccia in cui mi ha stretta tante volte...e...gli occhi.
Gli occhi, porca puttana, sono la cosa più intrigante, sexy, meravigliosa, eccitante, calmante e misteriosa di Draco Lucius Malfoy.
Ed è tutto dire.
Ma lui...Santo Godric, lui non può essere vero!
Non è Lui in carne ed ossa...è solo l’immaginazione del mio cervello.
Perchè lui non è qui.
È partito.
Se ne è andato, mi ha abbandonata la fottutissima sera del 9 Dicembre.
Eppure...
<< Ciao bambolina. Quanto tempo.. >>
La sua voce mi stronca.
Mi uccide letteralmente.
Il soprannome ... “Bambolina”...mi lacera.
Da quanto tempo nessuno mi chiamava così?
Dio...se c’è qualcuno lassù, per favore, vi prego, vi supplico, fate finire questo insopportabile dolore al petto.
Come una spada che ti trafigge crudelmente da parte a parte.
Come uno spiedino.
Dimentica della mia mise, mi avvicino a piccolo passi tremanti verso di lui.
In compenso, Malfoy, non fa nulla per avvicinarsi o continuare a parlare.
Semplicemente si stacca dalla parete, e resta immobile in piedi vicino alla porta.
Non riesco a credere a quello che sto facendo.
Mi sto pian piano avvicinando a lui.
Ma non voglio farlo.
Solo che la Kiki Grifondoro si è impadronita di me, mi possiede, e lei reclama soltanto il contatto con il Suo corpo.
Solo per vedere se è davvero Malfoy in carne ed ossa, oppure è solo il mio cuore spezzato e lacerato che ne manda l’immagine proprio in camera mia.
Le Regina dei Ghiacci continua ad urlare proteste.

Lui non è qui.
Non è mai tornato.
Non ti vuole, ti ha abbandonata.
Dimenticalo.

I miei piedi, però, continuano a fare di testa loro, maledetti.
Loro ascoltano la mia parte Rosso-Oro.
Il cuore, invece...bè lui fa tutto per cazzi suoi.
Batte talmente forte e velocemente, che credo davvero stia per mandarmi in iper ventilazione.
Oppure sto per avere un colpo di crepa cuore.
E sarebbe colpa sua, della mia morte.
Di nuovo.
Ormai sono a pochi centimetri dal suo corpo, e, non so come, nè perchè, ecco che la mia mano inizia ad alzarsi, per avvicinarsi tremante come non mai al suo viso.
Gli sfioro la pelle fredda della guancia, delle labbra, assicurandomi che la sua immagine qui davanti a me sia reale, e non frutto di un mio qualche perverso desiderio.
Dio santo che cosa vuole da me?
Cos’è venuto a fare qui, nella mia camera?
Ma, mentre la mia mano tremante si sta ancora soffermando sulle sue splendide labbra, ecco che una vampata di rabbia e gelo ritorna a farmi visita, e, proprio mentre stava placidamente chiudendo gli occhi, stacco i miei polpastrelli dal suo viso, e metto più spazio tra di noi.
Strizzando gli occhi, per far andar via il pizzicore sulla retina, mi metto a braccia conserte, e sorriso maligno.
Regina dei Ghiacci, di nuovo davanti a voi.
<< Cosa sei venuto a fare qui? >>
Apre gli occhi lentamente, per poi posarli su di me.
Il suo sguardo lascivo e lussurioso scivola su ogni centimetro del mio corpo, in modo talmente malizioso e sensuale, che mi sento praticamente nuda sotto i suoi occhi.
E mi ricordo improvvisamente della mia mise, composta da un unico e minuscolo asciugamano, ma la cosa non mi interessa.
Mi ha visto ben più svestita, e poi, lo devo ammettere, sentire di essere l’oggetto del suo desiderio mi riempie di sadica vendetta.
Se mi vuole, meglio.
Perchè, in ogni caso, non mi avrà.
Tanto vale che debba essere costretto a reprimerne il desiderio.
Ma, quando ghigna, sono io a dovermi trattenere dal catturarglielo nelle mie labbra.
Il ghigno, tranquille.
<< E’ così che si saluta un vecchio amico? Dopo così tanto tempo? >>
Già...dopo tanto tempo.
Maledetto.
E lo dice come se nulla fosse.
Come se, per questo tempo trascorso lontani, ovviamente, nessuno dei due ne avrebbe minimamente sofferto.
<< Smettila di dire cazzate. Non siamo mai stati amici, Malfoy. >>
La mia frase doveva essere piena di disprezzo e odio, nonostante mi sia uscita sussurrata.
Ma, non so perchè, il suo ghigno si riempie di cattiva maliziosità.
Mi si avvicina molto lentamente, ed io nemmeno cerco la forza di allontanarmi.
Mi posiziona una mano sulla schiena, poco più se del sedere, e mi attira al suo marmoreo petto.
Stare di nuovo a stretto contatto con il suo corpo, mi provoca un batticuore molto più pesante, più forte, più frenetico.
Mi sembra la cosa più bella e giusta del Mondo, restare qui tra le sue braccia, ma allo stesso tempo sento di star decisamente sbagliando.
Si avvicina sempre di più al mio orecchio, mentre con l’altra mano mi scosta dei capelli che erano sfuggiti alla pinza dal collo, provocandomi brividi di eccitazione sempre più forti.
Mentre sussurra sul mio lobo, il suo fiato sul collo, tanto fresco come non lo sentivo da troppo tempo, quasi mi metto ad ansimare.
<< Hai ragione, Potter. Siamo sempre stati qualcosa di più che banali amici. >>
Già.
Nemici, rivali, conoscenti, amanti.
Ma la semplice parola “Amici” non è certo nel vocabolario della nostra relazione.
Naah...troppo banale per Potter & Malfoy.
<< Dici bene, Malfoy. Siamo stati... >>
Tempo passato.
Che non sarà mai più il nostro presente.
Ma se non si allontana dal mio corpo immediatamente, credo davvero che la parola “Sesso” tornerà presto a fare parte del nostro rapporto.
Le mie braccia, inermi sui miei fianchi sono quasi tentate di circondargli il collo possessivamente, infilando le dita di nuovo nei suoi bellissimi capelli.
Ma gli resisto.
Mi ha umiliata, tradita, lasciata, ferita e abbandonata.
Non può pretendere di partire con i miei peggiori nemici, la cui vita è dedicata alla mia dipartita, per poi tornare, e trovarmi a gambe aperte ad aspettarlo.
Ma.
Deve.
Togliere.
Quella.
Mano.
Dalla.
Mia.
Schiena.
Ma non lo fa.
In compenso mi posa le labbra sul collo, ed inizia a posarvi leggeri e sensuali baci, che mi eccitano e distruggono allo stesso tempo.
Devo allontanarlo...ma non ci riesco.
Che palle!
Perchè, ho appena scoperto, che è solo quando i nostri corpi ritornano a contatto che il groppo doloroso che mi porto sullo stomaco, e le ferite pulsanti del mio cuore, smettono di far male.
Ed io torno l’allegra Kiki di sempre.
Ma non posso...non è così che deve andare.
La sua lingua inizia a lambirmi il collo, ed io, istintivamente, lo inclino, per permettergli di eccitarmi ancora di più.
E dalle mie labbra fuoriesce un piccolo sospiro, mentre inizio anche a chiudere gli occhi.
Anche se il mio cervello urla di allontanarsi subito da lui, prima che sia troppo tardi.
<< Da come ti lasci baciare , non si direbbe. Dovresti togliere il tempo passato a quel verbo... >>
 Mi basta il tempo che lui allontani la sua lingua dal mio collo, per pronunciare questa frase, per allontanarmi.
E tornare a respirare.
Oltre che a contorcermi dal solito dolore che mi attanaglia il petto.
Ma, ovviamente, questo non glielo do a vedere.
Tanto, ormai, sono abituata a nascondere i miei sentimenti.
<< Cosa vuoi da me, Furetto? >> ripeto, dopo un po’ di secondi, giusto il tempo per far calmare il tremore della mia voce.
Infatti, ottengo un tono acido e altero.
Ghigna, di nuovo.
Stringo le mani a pugno così forte, da conficcarmi quasi le unghia nella carne.
Ma lui, sempre mantenendo quella sua aria da strafottente, altamente irritante e sexy allo stesso tempo, si infila le mani in tasca, e ne estrae un giornale.
Non lo riconosco subito.
Ma quando la sua espressione si rivela irata come non la vedevo da molto tempo, e mi lancia addosso quel pezzo di carta, allora ricollego di cosa lui stia parlando.
Si appoggia al palo del baldacchino del letto, fissandomi iroso.
Afferro al volo “Hogwarts. Dietro le quinte”, senza scompormi e senza staccare gli occhi ostili dai suoi, evitando che quella merda mi finisca in viso.
Ma lui continua a non parlare, senza smettere di guardarmi arrabbiato, come se gli avessi fatto chissà che cosa.
Alzo un sopracciglio, aprendomi in un sorriso malefico e superbo.
<< Allora? Ti sei informato sui gossip di Hogwarts che ti sei perso in questo mese? >>
Non ghigna più, adesso.
Ma il suo volto è una maschera di rabbia cieca.
<< Come hai più volte potuto notare, bambolina, non sono mica un effeminato. Non avrei mai cagato quella schifezza, se non mi avesse costretto Pansy a leggerla... >>
Parkinson...sempre lei.
Scommetto che voleva far sapere a Malfoy della mia presunta gravidanza, solo per allontanarci ulteriormente, ed averlo tutto per se.
Senza sapere, povera piccola e ingenua Serpe, che non c’era bisogno di lei per tenerci lontani.
Come ha dimostrato andandosene, a lui non gliene frega un cazzo di me.
Ed io...bè, agisco di conseguenza.
Abbozzo una risatina, sarcastica.
<< Allora avrai certamente letto... >> faccio una pausa, aprendo il Giornale a casaccio, e leggendo ad alta voce << ...che “Il Re Grifondoro e la sua Principessa hanno coronato la loro bella storia con un S.Valentino da urlo. Sembra che la Regina H. abbia trovato il suo Principe Azzurro. O meglio, rosso...” Non sapevo ti interessasse la storia di Harry ed Herm...oppure è un’altra la notizia che ha stuzzicato la Regale attenzione del Principe delle Serpi?... >> aggiungo, commentando velenosa << ...Magari questa: “Il nostro The King Weasley ha trascorso un S.Valentino tutto fuorché romantico, anche se un po’ troppo in intimità con la bella Calì Patil. Sbaglio o la nostra piccola C. è la migliore amica di Lav-Lav, ex ragazza del rosso più sexy della scuola? Ahia...altri litigi nelle amicizie Rosso-Oro?” O preferisci passare ai pettegolezzi Serpeverde? Faccio prima a dirteli io. La Parkinson l’avrà data a qualche altro stronzo, o magari due o tre. Fai prima a contare le stelle che le scopate di Pansy Parkinson..! >>
Ma la sua espressione arrabbiata non si placa, anzi, se possibile, aumenta ancora di più.
E quando il numero di qualche giorno fa del giornale della Scuola, si trasforma in quello di oggi, il mio sorriso si allarga ancora di più, mente leggo ad alta voce il titolo della copertina.
<< “Kimberly Potter in dolce attesa”. È questo che ti ha spinto fino qui, Malfoy? Sapere se sono incinta o meno? Non preoccuparti, il padre non saresti di certo tu... >>
Alla mia frase si stacca dal baldacchino a cui era poggiato con la spalle, e mi si avvicina minaccioso, sempre senza fiatare.
So perfettamente di non essere tenuta a dirgli assolutamente nulla, ma sono le mie labbra ad agire per conto loro.
<< Ho un semplice ritardo, di una fottutissima settimana. E sono certa di aver usato le precauzioni, in questo mese. Non sono un’idiota... >>
Okay, questa è una mezza verità.
C’è il dubbio del Serpeverde biondo...ma la cosa non mi sfiora poi molto.
Magari avere un figlio mi...mi...allontanerebbe dalla mia vita attuale.
Bah...che cazzo vado a pensare.
Avere un figlio è una cosa seria, non un punto si sfogo della mia rabbia urlante.
Mentre scaccio via questi pensieri assurdi dalla mia testa, i passi di Draco Malfoy verso di me non si arrestano, come anche l’accrescere della sua rabbia.
<< Smettila di prendere tutto alla leggera. E adesso dimmi con chi sei stata! >>
La sua voce è poco più di un sussurro, ma il tono minaccioso e imperioso non mi è sfuggito di certo.
Quindi, fatemi capire bene...
Non è mica venuto fin qui per farmi una scenata di gelosia?
<< Aspetta un attimo... >> lo interrompo indietreggiando, alzando il dito indice verso il soffitto, come faccio sempre quando, nelle liti, mi si vuole accusare. In pratica, sempre, con i Dursley. << ...con quale diritto ti presenti qui da me, dopo un mese, un mese!, in cui avrai passato giorni interi ad ascoltare piani sul mio omicidio e quello di Harry, chiedendomi, anzi pretendendo di sapere con chi sono stata nella tua assenza? Chi sei, e soprattutto chi ti credi di essere, per farmi queste domande?! >>
La sua espressione seriosa e arrabbiata, si trasforma in un’altro tipo di ira.
Una sarcastica e fintamente divertita, completa di ghigno minaccioso.
La sua rabbia più pericolosa.
<< Come, bambolina...? Non ti ricordi cosa abbiamo passato insieme? Non ti ricordi quante volte urlavi il mio nome, ansimando sotto di me? >>
Sfacciato, malsano, malizioso e osceno.
Ma non per questo non eccitante.
Dio santo, se solo Lui non fosse Lui, adesso sbatterlo fuori da quella porta e dalla mia vita sarebbe molto più semplice...
<< Ed io ti ho ripetuto che tutto quello appartiene al passato. E la scelta l’hai presa tu per tutt’e due. E se il fatto della mia ipotetica gravidanza ti infastidisce, la cosa non mi tocca minimamente. >>
Bugia.
Cazzata colossale.
La cosa mi lusinga, mi riempie di felicità, pura e sadica allo stesso tempo, ma non posso mica dirglielo.
<< Quindi non sei incinta? >> incalza.
Ed io?
Cosa devo fare, se non farmi ipnotizzare da quegli occhi magnetici che mi impongono di rispondere, se non obbedirgli?
Maledetto Lui...
<< Non lo so. Non credo. >>
Il suo sguardo si incupisce, ma non la smette di puntarlo nei miei occhi.
Ed io, piccolo cerbiatto di fronte allo sguardo fascinoso e tossico del serpente, non posso fare altro che restarne succube, attendendo che il predatore si avventi sulla preda.
In genere io sono sempre stata colei che da la caccia, e gli altri le mie vittime.
Anche con Kevin, come ho già detto, il tutto iniziò così, anche se poi me ne innamorai sul serio.
Ma con Lui...dannazione...sin da quando ci conosciamo ha il potere di ribaltare tutto ciò, e farmi sentire debole e vulnerabile come non mi sono mai sentita.
E la cosa certamente non mi piace molto.
Sono io quella che tira le redini del gioco, io che comando, io che decido se concedere un bacio o meno, io che scelgo se concedermi in tutto il mio corpo o meno, io che non mi faccio mai prendere poi molto dagli uomini, io che faccio la stronza.
O, almeno, lo è stato quest’ ultimo mese.
Ma adesso...Lui. E’. Tornato.
Ed il mio cervello, ed il mio cuore, devono ancora immagazzinarne la notizia.
<< Ma ti ripeto... >> incalzo, acida << ...che non sarebbero cazzi tuoi. Sta tranquillo, non hai nessun obbligo verso di me. Non saresti comunque tu il padre, ovviamente. >>
Resta un attimo a pensare alla mia frase, ad immagazzinarla, prima di esplodere.
Mi guarda con ancora più rabbia, e vedo le mani fredde e bianche iniziare a tremare leggermente.
<< Tu...tu....tu pensavi che fossi venuto fin qui per questo?! Per..per obbligo!? >>
Io, pur non capendo il motivo della sua rabbia improvvisa, continuo a restare impassibile.
Rispondo tranquillamente:
<< Si. Per cos’altro se no? >>
Questo credo sia il massimo della sua sopportazione.
Per poco non mi picchia, per quanto il suo viso sia livido di rabbia.
E, credetemi, quando vi dico che Draco Malfoy, colui che nasconde tutti  suoi sentimenti in una perfetta maschera di indifferenza, non si era mai mostrato a me così emotivo.
E arrabbiato è ancora più sexy...
<< Non. Voglio. Nemmeno. Risponderti....vaffanculo! >>
Prego?
Potrebbe ripetere la frase?
Credo mi sia persa al “Non”...
<< Cosa?! Ma come ti permetti?!... >> adesso sono io quella incazzata, qui << ...cosa volevi che pensassi? Cosa pensavi tu? E cosa volevi in generale da me? Perchè saresti dovuto venire fin qui, se non per quello? >>
Stringe i pugni minacciosamente, ma li lascia penzoloni lungo il corpo perfetto, che in questo mese ha lungamente e costantemente popolato i miei sogni.
Mi si avvicina sempre più, e sempre maggiormente arrabbiato, ma io, ovviamente, non indietreggio.
<< Ma ti senti quando parli? Sono qui semplicemente per sapere chi cazzo è quello stronzo che ha osato metterti incinta! >>
O certo...
Sinceramente lo facevo più intelligente, meno tardone.
Perchè qui nessuno lo vuole capire?!
<< Dio santo, Malfoy....IO NON SONO INCINTA! Quante volte lo devo ripetere?...e poi...quello che faccio o meno sotto le lenzuola non sono cazzi tuoi...Non più... >>
Avanza ancora di qualche passo.
Santo Godric, il cuore sembra volermi uscire dal petto, strappandomi la pelle, sempre più forte, ad ogni piccolo passo che fa verso di me.
<< Sono eccome cazzi miei. Lo sono sempre stati. >>
Certo questa è bella.
Ma adesso basta.
Mi ha davvero fatto incazzare.
Chiudo gli occhi e abbasso la testa, respirando per calmarmi.
Poi, quando rialzo gli occhi nei suoi, il mio tono di voce è accusatorio, pieno di rabbia e rancore, sofferenza, e con una buona dose di acidità.
Ma il tono è basso e sibilante...come il suo.
<< Sempre stati cazzi tuoi? E quando? Quando mi hai dato uno schiaffo in pieno viso, per poi trombarti ogni essere femminile che respirava? Quando baciavi la piccola Greengrass al Ballo, per poi venire da me, incantarmi con quattro parole, ed abbassarmi le mutande? Oppure in quest’ ultimo mese, mentre mi hai lasciata qui da sola come una cane, a leccarmi le ferite nel buio deprimente della mia stanza, trasformandomi in una stronza con il cuore di ghiaccio, quando tu, nel frattempo, magari andavi a letto con una qualche bella e nuova Mangiamorte, nelle pause tra un “Piano per uccidere i Potter” e l’altro...anche in questi periodi con chi andavo o non andavo a letto erano cazzi tuoi? E sentiamo, con quale diritto avresti rivendicato la priorità assoluta sulla sottoscritta? >>
Queste parole lo colpiscono, perchè sono verissime.
Mi ha fatta soffrire, e tanto.
E adesso non può certo pretendere che io resti sua per sempre.
Anche se ancora non capisco cosa gliene freghi.
Magari sarà una questione di orgoglio maschile.
Fatto sta che io, ora come ora, non appartengo a nessuno.

Cazzata. Sei sempre stata Sua.
E sempre lo sarai.
Ma sei troppo orgogliosa per dirglielo.

<< Hai ragione... ma...io...tu...non potevi... >>
Ed ecco a voi un serpente che si arrampica sugli specchi.
Originale, eh?
<< Non potevo cosa? Andare a letto con altre persone? Certo che potevo, come potrei anche dirti i loro nomi. Ma non lo farò, perchè non sei nessuno per pretenderli. >>
Bugiarda.
Lui non è nessuno...Lui è tutto.
Non so se questa affermazione gli ha fatto male, ma non lo da a vedere.
Anzi una luce di sadica vendetta gli infiamma gli occhi, già minacciosi.
<< Fantastico, parli anche al plurale...dimmi chi sono questo bastardi! >>
Ancora?
Oddio, non si arrendono facilmente le Serpi.

Ovvio, sono abituate ad ottenere tutto ciò che vogliono...

<< Cosa? Cosa vuoi sapere? I loro nomi? Non te li dirò, per principio... o semplicemente aspetti che io ti dica “Si, Malfoy, sono stata con altri, ma tu resti sempre il migliore!”? Bè, e allora eccoti accontentato.
Nessun corpo di un uomo mi fa più tanto effetto, dopo aver visto il tuo.
Nessun bacio mi eccita molto, dopo aver baciato te.
Nessuna carezza mi fa venire i brividi caldi e freddi lungo tutta la schiena, dopo essere stata accarezzata dalle tue mani.
Nessun orgasmo è vero e soddisfacente, dopo essere venuta a letto con te.
Ogni fottutissima volta mi mordevo le labbra per non ansimare il tuo nome, strizzavo gli occhi per scacciare la tua immagine mentre raggiungevamo l’apice insieme, nessuna schiena è mai stata graffiata dalle mie unghia come la tua...nessuna scopata può essere paragonata a quelle con te.
Ma in un rapporto non c’è solo il sesso, capisci? Una donna non ha solo un buco in mezzo alle gambe da offrire ad un uomo... >>
Dio santo, devo calmarmi.
Gli occhi mi diventano lucidi per la rabbia, e la sofferenza repressa di questo mese, e la voce comincia a diventare più acuta e rotta.
<< ...Lo ammetto, va bene. Non ho mai desiderato qualcuno come desideravo te, come voglio te. Ma tutto questo a cosa mi ha portata? Ad uno schiaffo, un abbandono, e ad un umiliazione. Ti sembrerò egoista, o poco modesta, ma credo davvero di meritare qualcuno che mi ami davvero. Mi ami, non mi desideri...semplicemente nuda e a gambe aperte. E tu hai più volte dimostrato che non puoi farlo. >>
Punto.
Chiudiamo in bellezza il mio monologo di sfogo, con una frase molto da film.
Le lacrime minacciano di uscire, me le ricaccio dentro imperterrita.
Non è più tempo delle lacrime.
Adesso basta, hanno rotto le palle...
Abbassa lo sguardo e si allontana da me.
Comincia a camminare avanti e indietro per la stanza, per poi fermarsi di fronte e me.
Mi fissa, fa per aprire bocca, ma poi la richiude, ricominciando a camminare per la stanza.
E la cosa si ripete più volte, mentre farfuglia.
<< Io...tu...io ti...tu...io ti... >>
Poi, senza preavviso, si ferma e mi guarda.
Io, ancora in asciugamano davanti a lui, ammetto di imporporarmi un po’ sulle guance, al suo lampo malizioso negli occhi, ma riesco a reggere imperterrita il suo sguardo senza fare una piega.
E ancora cerco di calmarmi.
Mi si avvicina lentamente, senza che i miei occhi arrabbiati lo intimidiscano o lo fermino.
Arrivato in prossimità del mio corpo, alza le braccia, e sta per posarle sulle mie spalle, ma le lascia sospese a mezz’aria a pochi centimetri dalla mia pelle.
Mentre il suo profumo già inizia a stordirmi, ricomincia a parlare talmente piano, che devo fare uno sforzo per sentirlo.
<< Hai...ragione... >> dal suo tono è palese quanto lui si stia impegnando per pronunciare queste parole << ...ma, l’Idea...l’idea di... >> digrigna i denti, mentre abbassa le braccia a sfiorare delicatamente i miei fianchi. Il suo tono diventa arrabbiato e sibilante, lo stesso davanti al quale ogni essere con istinto di sopravvivenza decide bene di allontanarsi dal Principe delle Serpi, per evitare un lampo di luce verde in pieno petto << ...Di altre sudici mani su di te....mi...giuro che.... >>
Si interrompe, quasi come se la parole gli si fossero morte in gola, e chiude gli occhi, per calmarsi.
Io, dal mio canto, non riesco a non spalancare gli occhi, e restare immobile, godendo delle sue braccia che, quasi tremanti, non sanno se potersi appoggiare alla mia pelle o meno.
È davvero così sconvolto dal pensiero di me con altre persone?
È davvero così geloso?
Riapre gli occhi, e con la rabbia che sbocca da tutti i pori ricomincia a parlare, mentre con il viso è sempre più vicino a me.
<< Quei...quei...bastardi...che...che ti toccano, ti spogliano...Non posso...mi manda in... >>
E di nuovo si interrompe, con la voce troppo carica di furore.
Ed io sono sempre più stupita.
Non riesco a smettere di spalancare gli occhi, o di stare in silenzio, o di trattenere il respiro.
Non lo avevo mai visto così.
Nè così arrabbiato, nè così sconvolto...e, mio Dio, non aveva mai mostrato in questo modo i suoi sentimenti davanti a me.
Un groppo mi resta in gola, a bloccarmi ogni fuoriuscita di parole, o ossigeno, o altro.
Vorrei scappare, o restare qui.
Vorrei baciarlo, o mandarlo via.
Vorrei perdonarlo, o non farlo mai nella mia vita.
Vorrei tempestarlo di domane, o vorrei restare in silenzio.
Vorrei sapere cosa mi sta succedendo...perchè un ragazzo ha un tale ascendente su di me?
Perchè è capace di farmi ridere felice, o piangere disperata, con la sua assenza o presenza?
Perchè?
Ma a tutto questo, adesso, non mi risponde nessuno.
E quindi faccio la prima cosa che mi viene in mente, quando lui appoggia afflitto la fronte sulla mia spalla.
Gli circondo il collo forte con le braccia, in un timido abbraccio, che dovrebbe essere consolatorio.
Oddio, è assurdo.
È lui lo stronzo, qui, quello che ha sbagliato, quello che mi ha ferita, quella che mi ha tradita.
Ed invece sono io che abbraccio lui.
Ma sentire le sue braccia che mi circondano la vita, il suo torace contro il mio petto, i suoi capelli sfiorarmi il viso, il profumo forte e maschile della sua palle entrarmi nelle narici, le sue mani fredde sulla schiena...bè mandano a fanculo tutto.
Si, persino il mio stramaledettissimo orgoglio.

Ho sempre amato le domeniche.
Rilassanti, riposanti, divertenti.
All’insegna del dolce far nulla.
Ma questa...è stata....come dire?...
Strana, ecco.
Non la posso certo definire bella, nè tantomeno brutta.
Semplicemente...strana.
Mi è sempre piaciuta come parola.
Forse perchè l’hanno sempre associata a me.
La Regina Grifondoro, sfavillante e abbagliante nella sua quasi regale bellezza, ecco che d’estate diveniva la sguattera di tre Babbani psicologicamente limitati. A Scuola siamo tutti ai suoi piedi, ed ecco che a casa è lei ad abbassarsi sul pavimento per lavarlo. Strano, eh?
Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato le da la caccia da quando aveva un anno, e lei, piccola bimba inesperta, riesce a sfuggirgli ancora. Strano.”
Piccola fanciulla innocente, ragazza popolare e festaiola, ma dolce e amichevole, donna senza cuore e stronza come solo una Serpe sa essere. Che è successo in questi anni alla nostro Regina K? Certo, “Strana” è un aggettivo che la descrive sempre.
Ma, sinceramente, non me ne è mai fregato molto di quello che la gente pensa di me.
Sono sempre stata al centro di notizie, scandali, pettegolezzi, gossip succulenti e la maggior parte delle volte anche cazzate colossali.
La cosa mi intimidiva il primo anno, infastidiva al secondo, e al terzo...ho imparato a fregarmene e a far finta di niente.
Quest’ anno, poi, con la creazione di “Hogwarts. Dietro le Quinte”, la mia vita privata...bè non lo è più di tanto.
Anche se, quando voglio davvero mantenerlo un segreto, non mi riesce difficile.
“Quando imparerai a fottertene della gente, solo allora sarai grande” diceva Jim Morrison.
Un mito, vero?
Ed io credo davvero di averlo imparato.
O meglio sono stata costretta.
Sorvoliamo...
<< I’ m looking for a place, Searching for a face. Is there anybody here, I know. Cause nothings going right and ,everythigns a mess and No one likes to be alone... >>
Sto cercando un luogo, Sto cercando un viso.
 Non c’è nessuno qui, lo so... Perché sta andando tutto storto
E tutto è confuso, E a nessuno piace stare solo.
Sta andando tutto male.
Le mie migliori amiche mi mancano, eccome se mi mancano.
Mio fratello e Ron anche...
Per non parlare anche degli altri, Seamus, Dean eccetera.
Con il mio comportamento ho lentamente allontanato tutti i miei amici, tutte le cose belle che avevo, da me, anche se ho sempre evitato di ammetterlo anche a me stessa.
Ed è tutto colpa mia.
E tutto perchè soffrivo.
Anzi soffro.
Per colpa di una sola ed unica persona, la più sbagliata.
È andato via, ed è tornato.
Ed anche se la cosa mi riempie di segreta gioia, ciò non cambia la mia situazione.
Non posso perdonarlo!
E nemmeno ci riesco...
E poi, se anche dovessi farlo, a quale scopo?
Tornare a fare solo sesso, quando so che per me quella fase è ormai un ricordo sbiadito?
Per me non è solo desiderio fisico.
È molto di più, e non posso accettare che, invece, per Lui non sia lo stesso.
E farmi usare, soprattutto dopo quello che mi ha fatto, non è per niente nel mio stile.
<< Isn't anyone trying to find me? Won't someone please take me home?
 It's a damn cold night. Trying to figure out this life.
 Wont you take me by the hand, take me somewhere new
I don’t know who you are
but I'm, I'm with you >>
Non c’è nessuno che provi a trovarmi?
Non verrà nessuno a portarmi a casa?
E’ una notte maledettamente fredda
Cercando di immaginare questa vita
Mi prenderai per mano
mi porterai in qualche posto nuovo
Non so chi sei
Ma sono con te.

Non c’è nessuno che possa salvarmi?
Mi sento così sola, maledizione.
Ed io odio sentirmi sola.
Come dopo la morte di Sirius, dopo la morte di Silente, dopo la morte di Fred e Lupin...dopo la Battaglia.
Ma almeno c’era Harry.
Ed anche quando i Cacciatori erano dispersi, tutti tranne me...allora non lo sapevo quanto la cosa mi potesse far bene, ma almeno avevo ancora Lui.
E adesso?
Cosa e chi mi rimane?
E tutto per la mia testardaggine ed i miei stupidi sentimenti.
Ho bisogno di qualcuno che mi prenda per mano, e mi dica che va tutto bene, che non sono da sola.
Qualcuno che mi abbracci e mi consoli semplicemente.
Anche se dovesse essere uno sconosciuto, un fantasma.
Basta che qualcuno dia segno di tenere a me.
Chiunque tu sia, mio Angelo Custode, aiutami.
Sappi che io sono con te, qualsiasi cosa mi proponga di fare.
<< Why is everything so confusing? Maybe I'm just out of my mind... >>
Perché è tutto così confuso?
Forse sono solo pazza...

E dentro sento una grandissima confusione.
Tra quello che dovrei fare, quello che posso fare, e quello che voglio fare.
Perchè Draco Malfoy mi fa questo effetto?
Perchè mi è bastato rivederlo, per mettermi quasi a piangere, perchè l’ho addirittura consolato, perchè voleva sapere se fossi incinta o meno, perchè mi sono lasciata baciare?
E perchè lo voglio ancora dopo tutto quello che mi ha fatto?
Vaffanculo, vaffanculo!
Vaffanculo!
Per la rabbia, smetto di cantare, e lancio la chitarra lontano da me.
Porca troia, sono messa male.
Seduta sul pavimento della Stanza delle Necessità, mi raggomitolo su me stessa, e mi prendo il viso tra le mani.
Non ce la faccio più.
Ho bisogno di qualcuno che mi capisca.
E la prova è questa stanza.
Eravamo abbracciati, stranamente, quando Malfoy si stacca da me, e senza dire una parola se ne va.
Io resto immobile per una buona manciata di minuti, per poi vestirmi velocemente con i primi abiti che mi sono capitati a tiro, afferrare Bacchetta e chitarra e correre verso la Stanza delle Necessità, il primo posto che mi è venuto in mente.
La Stanza si è aperta per me, rivelandosi una piccola camera, con le pareti scure ed un unica poltrona al centro, sola come me.
Non l’ho degnata di più che uno sguardo, e mi sono seduta sul pavimento.
Ed ho iniziato a cantare e suonare, I’m with you, di Avril Lavigne.
È stata la prima canzone che mi è passata per la testa.
Parla di solitudine...e cosa rispecchia meglio la mia attuale situazione?
A volte mi passa per la testa l’idea di scappare via da questa Scuola, da queste persone, da questa vita.
Dai miei migliori amici, da Lui.
Ed ammetto che mi sarebbe molto aiuto, almeno per quanto riguarda la lontananza da Draco Malfoy.
Anche se ho già sperimentato cosa si prova a stare lontana da Lui, in questo mese, se ad andarmene fossi io, sarebbe un allontanamento voluto e pensato, non forzato.
E, almeno per il mio cuore infranto, ci sarebbe una bella differenza.
Se non altro non perderei la mia dignità di donna.
Ma, poi, il mio lato coraggioso e fiero da perfetta Grifondoro, mi distoglie da tutti i miei folli piani.
Fuggire dai problemi è da vigliacchi, non serve a nulla.
Affrontarli, prenderli di petto, oppure stringere i denti ed aspettare che il dolore passi...questo si che è da persone coraggiose.
Ma...porca puttana sono 18 anni che affronto e prendo di petto tutte le avversità, che aspetto pazientemente che il dolore se ne vada!
Adesso sono stanca.
Voglio essere debole e vigliacca, per una volta.
Ovviamente, senza che la cosa si sappia.
Andarmene da Hogwarts a testa alta, magari con una buona scusa, come un viaggio di studio, o una grosso proposta di lavoro, con lo sguardo fiero sarebbe la mia fine perfetta.
Nessuno vedrebbe le mie lacrime, non appena mi lascerei alle spalle i miei amici, nessuno sentirebbe le mie urla appena direi addio a Draco Malfoy, e nessuno sentirebbe il colpo decisivo dato al mio cuore.
Nessuno lo vedrebbe frantumarsi e sanguinare, e nessuno noterebbe la grande parte di esso che mi lascerei nella mia amata Scuola.
Sarebbe un’idea...
Ma un rumore mi fa sobbalzare.
Alzo la testa di scatto, tirando su con il naso,e sbattendo le ciglia per asciugare gli occhi lucidi.
Il rumore che avevo sentito era la porta della Stanza delle Necessità che si apriva.
Le mie migliori amiche, o ex, entrano nella Stanza silenziosamente, prendendomi a fissare negli occhi lucidi con intensità.
Dopo qualche minuto di assoluto silenzio, è Ginny a prendere la parola.
<< Ti abbiamo cercata ovunque, con la Mappa del Malandrino. Ma, visto che eri sparita, non potevi essere che qui. >>
Annuisco, non sapendo cosa rispondere.
Loro sono ancora in piedi sulla porta, a guardarmi abbassare lo sguardo, mentre io resto accovacciata sul pavimento.
<< Come mai Cazzilla è buttata così sul pavimento? Harry ti uccide... >> commenta ‘Mione.
Si, lo so.
Vi starete chiedendo chi diavolo sia Cazzilla.
Semplice.
La chitarra.
Appartiene sia a me che ad Harry, ed è la nostra preferita, in quanto fu la prima chitarra che riuscimmo a comprarci, dopo anni e anni passati a racimolare i pochi soldi che avevamo nella sacchetta.
Poi, una sera in cui i Dursley ci lasciarono, per miracolo, soli a casa, ci sedemmo sul divano preferito di zio Vernon, telecomando in mano, e il Decoder terrestre, con mille canali e più a nostra completa scelta.
Ma gli stronzi avevamo bloccato la maggior parte delle reti, così ci dovemmo accontentare di canali stranieri.
Un film italiano attirò la nostra attenzione.
“Senza Filtro”, con J.Ax.
Inserimmo i sottotitoli, e ci piacque talmente tanto, che chiamammo la nostra chitarra come il motorino mezzo rotto del protagonista.
Ed ecco la storia di Cazzilla.
<< Così... >> riesco a sussurrare, facendo spalline.
E adesso si saranno certamente scambiate uno sguardo pensieroso, conoscendole.
Ed infatti, dopo qualche secondo di ulteriore immobile silenzio, sento dei lenti passi avvicinarsi a me.
E le mie due migliori amiche si siedono accanto a me sul pavimento.
Mi danno tempo, almeno qualche minuto, prima che sia  di nuovo Hermione a parlare.
<< Che cos’è successo, Kiki? Che ti ha detto quello stronzo? >>
Sto per rispondere, sempre con la testa bassa, quando mi viene un dubbio.
Come fanno a sapere che ho parlato con Malfoy?
Ed io come faccio, vi chiederete voi, a sapere che ‘Mione alludeva proprio a Lui?
Semplice, da come ha detto “Stronzo”...
Con molto più sentimento.
Ma, adesso che abbiamo chiarito i vostri dubbi, vorrei chiarire i miei.
Ed infatti alzo lo sguardo, con una muta domanda negli occhi, a cui è Ginny a rispondere.
<< Ce l’ha detto Lavanda. È stata lei a farlo entrare, quell’incosciente. Approfittando del fatto che Seamus e gli altri erano con noi, mentre lei stava per uscire con chissà quale nuovo ragazzo, si è lasciata abbindolare da non so quale scusa e qualche sorriso ammaliante e...il resto lo sai. >>
Mi scappa un sorrisino depresso e malinconico.
<< E’ molto facile farsi convincere da Draco Malfoy. Specie quando sfodera il ghigno sexy... >>
La reazione delle mie amiche, non potevo prevederla, però.
Non sono molto contente della mia frase, infatti mi lanciano degli sguardi di acuto rimprovero.
Ma poi, Ginny per prima, ed io, non so come, mi accodo a loro, iniziamo a ridere.
Così, senza motivo.
Come se io non stavo, cinque minuti prima, per mettermi a piangere.
Come se non avessimo alcun problema al mondo.
Semplicemente ridiamo.
Insieme.
Come non facevamo da troppo tempo, ormai,
Quando delle nostre risa non è rimasto che l’eco, e dei piccoli sorrisi sulle nostre labbra, ecco che ritorna il pesante silenzio.
Ed il motivo per cui sono corsa qui, mi ritorna in mente.
Facendo troppo male, per non prendermi la testa tra le mani.
Mentre gli occhi sono sotterrati nel buio delle mie gambe e delle mie braccia, sento una mano accarezzarmi i capelli, e una la schiena.
<< Kiki... >> inizia Ginny << ...Cosa vi siete detti? >>
Tiro un profondo respiro, e, facendomi coraggio, alzo lo sguardo nei loro, prima di raccontare tutto.
Della sua rabbia, della gelosia, della sua pretesa di sapere qualcosa in più sull’ipotetico bambino, dell’abbraccio, del bacio sul collo.
Di tutte le domande che avrei dovuto porgli, ed invece sono rimasta zitta, oppure ho deciso di sputar fuori veleno, da brava Stronza quale sono diventata.
E poi...di come l’ho lasciato uscire da quella maledetta porta, di come l’ho lasciato andar via.
Per la seconda volta.
<< Perchè? Perchè? Perchè ha deciso di andarsene? Perchè non è rimasto qui? >>
Continuo a pormi questa domanda da un mese, ed anche adesso che Lui è di nuovo a Scuola, essa continua a frullarmi in testa.
Perchè quello che ha fatto, l’empio gesto di abbandonarmi, resta.
E non lo dimentico, nè mi riesce facile perdonarlo.
Perchè se ne è andato?!
<< Kiki... >> mi chiama Hermione << ...Lo so che sei sconvolta. Ma, perchè, per un secondo, non provi a renderti conto che, la domanda, qui, non è perchè se ne è andato...ma perchè è tornato?. >>
Cosa?
Un momento...
Hermione Granger...sta...per caso...difendendo...Draco Malfoy?!
<< Si, Herm ha ragione... >> continua Ginny << ...in fondo...bè è un idiota, ed ha tutto il nostro disprezzo...ma erano pur sempre i suoi genitori. E adesso devi semplicemente capire perchè è tornato. >>
Oddio...!
Anche Ginny lo difende?
Cos’è successo qui?
Chi ha rapito le mie amiche e le ha trasformate in Fan del Principe Serpeverde?
Sposto lo sguardo sconcertato dall’una all’altra, per capire se scherzino o meno.
Ma non stanno affatto sorridendo, o altro.
Ed allora domando:
<< Un momento...fatemi capire...Lo state per caso difendendo? E da quando appoggiate la mia malsana voglia di Lui?! >>
Voglia...fosse solo quella...
E le labbra di ‘Mione si aprono in un sorriso, in un misto tra il colpevole e l’arrendevole.
<< Da quando, senza di Lui, diventi peggio di una Serpe... >>
<< ...E da quando... >> aggiunge Ginny << ...con Lui, sei la migliore Grifondoro del Mondo. Dio, Kiki, ma non ti sei accorta dell’effetto sconcertante che ha su di te?! >>
Certo che l’ho fatto.
E “sconcertante” è proprio l’aggettivo adatto.
<< Si, ma... >> farfuglio io << ...Non doveva andarsene e basta! Magari adesso è tornato, ma chi mi dice che non lo rifarà di nuovo? Chi mi dice che mi lascia come un broccolo sulle porte di Hogwarts, mentre lo vedo andar via dalla mia vita, per la terza volta, contando la fuga del sesto anno? Come posso fidarmi di una persona del genere?! >>
Abbassano lo sguardo, sconfitte dalla mia perfetta tesi.

Sarei stata bravissima in MagiSprudenza.
Con la sua geniale decisione di andarsene, la sera del Ballo, ha messo un punto fermo sul capitolo della nostra pseudo storia.
Anche se, Gin ed Herm non hanno tutti i torti.
Quando c’è la famiglia in ballo si fanno sbagli, sempre che lui lo consideri tale, e, adesso, è tornato.
Ma venire nella mia stanza, chiedendomi con tono arrogante con chi sono stata a letto in questi mesi, non è la cosa migliore con la quale riconquistarmi.
Sempre che lui lo voglia.
E la cosa mi lascia seri dubbi.
Poi, all’improvviso, Hermione alza la testa dal pavimento, con aria più combattuta di prima.
<< Hai ragione Kiki. Malfoy è un deficiente, ed ha sbagliato. Ma, se è tornato, dovrà pur esserci un motivo. E credo che tu abbia tutto il diritto di saperlo. Magari la risposta potrebbe stupirti, e farti cambiare idea sulla vostra..ehm...storia... >>
Un momento, fatemi capire...?
Cosa sta cercando di dirmi?
Quale sarebbe l’ipotetica risposta che potrebbe portarmi a perdonarlo?
La domanda mi si deve riflettere in faccia, perchè Ginny la coglie al volo, per mettere in mostra le unghie, e farmi sentire la loro contorta tesi.
<< Si, Kiki....secondo me ed Herm, il motivo per cui lo stronzissimo Principe delle Serpi è tornato a Scuola, è a causa dell’altrettanto stronza Regina Grifondoro! >>
Kiss kiss.
Ragazza del Giornale.
Anche lei sta iniziando a parlare come quella pettegola?!
E poi...cosa dice?!
Ho sempre saputo che le mie migliori amiche avessero delle menti contorte, ma non credevo fino a questo punto...
<< Ovvio... >> rispondo sarcastica << ...come ho fatto a non pensarci prima?! >>
Per il nervosismo, cerco di alzarmi bruscamente dal pavimento... ma la mia forza me lo impedisce.
Non appena le mie braccia sentono il peso del mio corpo, che vi cerca la spinta per mettersi in piedi, mi sento mancare, e per poco non cado distesa sul pavimento.
Mentre le mie amiche mi afferrano al volo, allarmate, chiudo gli occhi istintivamente.
Sento il corpo farsi flaccido e...incorporeo, come se stessi fluttuando.
Ogni cognizione della realtà sparisce dalla mia mente, come se stessi fluttuando in un Universo Parallelo...
I colori si sfocano, e tutto perde consistenza.
Mi ritrovo a pensare “Dove sono”, quando..
Puff!
Quello strano senso si spossatezza improvvisa, sparisce esattamente come è arrivato.
Sorretta dalle braccia di Gin e ‘Mione, riapro gli occhi, al sentirmi chiamare.
Questa storia mi sta spossando e consumando troppo.
Sono esausta.
Non se la faccio più.
A fare cosa?
A soffrire, a pensare, a piangere, a tremare quando lo vedo, a sentirmi debole.
<< Kiki?! Oddio...devi...dobbiamo...dobbiamo andare da Madama Chips! Forza! Ginny aiutami, dobbiamo sollevarla! >>
<< Oh mio Dio! Kiki, aiutaci, non ci fissare così! >>
Le solite super apprensive...
<< Ragazze, sto bene! È stato solo un piccolo mancamento... >> poi, aggiungo, precedendo quello che entrambe stavano certamente per dire << ...e non attaccate con la storia del bambino, per favore! Non. Sono. Incinta! >>
Si scambiano uno sguardo pensieroso, poi arrendevole, e mi tolgono la mani dalla schiena, smettendo di tirarmi verso l’alto.
Non so, poi, cosa, o chi delle tre avrebbe detto, perchè fummo interrotte da una strana vibrazione della borsa di Ginny.
Aprendola, constatammo che era un altro articolo di “Hogwarts. Dietro le Quinte”.
E, indovinate i protagonisti?

VISITA SOSPETTA.
Ringraziate la piccola S. del quarto anno, se, adesso, posso passarvi questo pettegolezzo.
Indovinate Chi è andato a far visita alla Sala Comune degli algidi Grifondoro, questa sera?
No, nessun Professore.
No, nessun Mangiamorte, alla ricerca dei Cacciatori.
E no, nemmeno la Preside.
Ma qualcuno di molto più insolito.
Il Principe delle Serpi.
Avvistati, Lui e la Brown, intorno alle dieci e un quarto, parlottare fitto fitto vicino il Ritratto della Signora Grassa.
Un ghigno sexy Made in Slytherin si apre sulle labbra perfette di Draco Malfoy, ed ecco che la nostra Guru del Gossip, seconda, comunque, alla sottoscritta, ovviamente,  gli spiattella la Parola d’Ordine.
Cosa avrà portato il nostra Bellissimo e pericoloso Principe Verde Argento, a salire sette piani di scale, considerato l’affanno da fumo, per poi entrare nel covo dei suoi peggiori nemici?
Nemmeno io, e con questo posso dirvi tutto, ne sono venuta a conoscenza.
Abbiamo, però, degli indizi.
L’elite Rosso-Oro, era appena stata vista uscire di soppiatto dal Castello, magari per una Burrobirra illegale ad Hogsmeade.
Il che spiega come mai non ci siano stati spargimenti di sangue, all’entrata segreta del Principe Serpeverde, nella Tana del Grifone.
Il suo eterno rivale non era in Casa in quel momento.
Ma, adesso, sorge una domanda...
Dov’era la nostra bella e stronzissima Regina dei Ghiacci, colei che mi permette di scrivere su questo giornale almeno due volte al giorno?
No, se ve lo state chiedendo, non era con i suoi amici inseparabili.
Considerato che sono due giorni che nessuno la vede uscire dalla sua stanza, e che il suo rapporto con i suoi compari di sempre si è irrimediabilmente rotto in questo mese di feste , sbronze, sesso e Regno incontrastato.
Dicevamo?
Ah, si...
Draco Malfoy si è intrufolato proprio nel Dormitorio Femminile, secondo la testimonianza della nostra S.
Purtroppo un Serpente sa come muoversi silenziosamente, ed approfittare di momenti in cui il numero di testimoni è molto basso.
Naturalmente ciò non implica un qualche incontro clandestino e molto strano tra Kimberly Potter e Draco Malfoy, visto che, certamente, le ore della Serpe passate nei Dormitori Femminili, sono decisamente maggiori di quelle trascorse in quelli Maschili.
Ma mi ha messo la pulce nell’orecchio.
Ricordate, non ci sono segreti che non possono essere svelati.
Kiss kiss


No.
Per favore, no!
Anche questo pettegolezzo su di me...questa tipa ha raggiunto il limite!
<< Basta! Ma, dico io, non ha nessun altro su cui sparlare questa stronza?! >> mi lamento.
Hermione e Ginny scuotono la testa, divertite, e la rossa ribatte.
<< Non credo Kiki. Essere famosi ha i suoi lati negativi. Ed essere sempre e costantemente sulla bocca di tutti, è tra questi. >>
Sorrido di rimando.
Ma poi, le mie labbra ritornano la smorfia triste di prima.
Solo che adesso, oltre alla malinconia, un’altra cosa mi schiaccia.
Il senso di colpa.
“Il suo rapporto con i suoi compari di sempre si è irrimediabilmente rotto in questo mese di feste , sbronze, sesso e Regno incontrastato”.
<< Già... >> ammetto, malinconica << ...e in questo mese ho dato grande spettacolo sulle pagine di questo insulso giornaletto, vero? >>
Sorridono, con una vaga espressione di rimprovero, prima di annuire.
<< Leggermente... >> aggiunge Herm, sarcastica.
Restiamo per un po’ in silenzio, prima che io mi decida a continuare.
Se Draco Malfoy ha intenzione di farmi soffrire ancora per molto, non posso farcela senza i miei migliori amici.
Ed anche se il mio patetico martirio dovesse, per grazia Divina, arrestarsi, non potrei comunque trascorrere una vita degna di questo nome, senza i miei amici esauriti.
Sono stata una deficiente queste settimane, ed è ora che me ne renda conto, e me ne penta.
<< Sono stata una stronza in questi giorni, vero? >>
Sempre da sedute mi si avvicinano ancora di più, ed Hermione prende ad accarezzarmi i capelli.
È Ginny invece a rispondere.
<< Si, Kiki. Ci hai fatto preoccupare. Harry stava per diventare più matto del solito, anche se non ti ha mai dato modo di notarlo. Facevano tutti i normali, ma erano tutti stupiti dal tuo nuovo comportamento. Apparentemente eri la stessa, almeno con noi, ma, andando più a fondo...Ci hai fatto preoccupare. >> ripete.
Abbasso la testa, conscia di quanto abbia ragione.
<< Lo so. E mi dispiace. Ma...non riuscivo a...a...dimenticare. Non riuscivo a...superare la...la fase Malfoy. E sfogare la mia rabbia sulle persone era il miglior modo per sentirmi meglio. O almeno così credevo... >>
Tutto questo, sembra che io lo stia dicendo al pavimento, ma so perfettamente che le mie amiche stanno cogliendo ogni minima sfumatura di umore.
<< E sbagliavi, Kiki. Ma...ehi “Errare Humanum Est”... >> mi consola ‘Mione.
<< Si. “ ...ma perseverare è diabolico”... >> aggiunge Ginny, a metà tra una battuta sarcastica e una risata << ...ti sembra il momento di parlare in latino?! >>
<< Perchè? Cosa c’è che non va? I latini erano molto più saggi di noi, perchè non appellarsi ai loro detti per consolare una povera fanciulla? >>
<< ‘Mione, mi puoi gentilmente dire quante ore hai studiato oggi?! Harry non dovrebbe impedirti di oltrepassare le 4 ore? >>
<< Si...però oggi aveva Allenamento di Quidditch, era impegnato. Quindi sono stata un po’ in biblioteca a perdere tempo... >>
<< Quante volte dobbiamo dirti che studiare troppo ti fa male?! Perdi la tua solita saggezza! >>
<< Ma che dici? Non perdo nemmeno un briciolo della mia saggezza! Semmai si aumenta! >>
<< Certo, certo. Come no...qui ti ci vuole una canna, per farti riprendere dal troppo studio! >>
<< Parli dello studio come se fosse una cosa brutta, invece ti arricchisce il cervello, il sapere ti completa il... >>
<< Ma lo vuoi paragonare ad una canna?! >>
<< Bè, sono sullo stesso piano. Solo che lo studio è utile al sapere, una canna al divertimento! >>
<< Oddio, Herm, non puoi mettere due cose del genere sullo stesso piano! Ti rendi conto di quello che hai appena detto?! >>
<< Certo che si. Ed infatti... >>
Okay, basta.
Questo sclero momentaneo è durato fin troppo.
È ora di mettervi la parola “Fine”.
<< OKAY, STOP! Basta sparare cazzate! >>
E poi...
Poi niente.
Ridiamo.
E ci abbracciamo.
Si, lo so.
È una cosa abbastanza deficiente e infantile.
Ma, con le mie migliori amiche, potrei essere una bamboccia deficiente per tutta la vita.
 

Dai Kiki.
Ce la puoi fare.
Non è difficile.
Hai affrontato cose peggiori.
Ho deciso.
La devo smettere di nascondermi.
Santo cielo, chiudermi in camera per non incontrare un ragazzo è patetico!
Anche se non parliamo di un ragazzo qualsiasi, ma di Draco Malfoy...
Vabbè, sorvoliamo.
Dicevo...
È patetico!
Dov’è finito il mio coraggio Grifondoro?
Dov’è finito il mio coraggio Potter?
Dov’è finita la vera Kimberly Potter?
Da Regina delle Stronze a Regina delle Vigliacche...che bei personaggi che mi sono andata a scegliere!
E tutto per colpa del Principe Serpeverde.
Mi ha rifiutata, in un certo senso, usata, secondo me, e umiliata...e dopo tutti questi danni inflittami da Lui, perchè devo continuare a farmi del Male da sola?
Perchè devo infierire io stessa nella mia, già di suo, stupida e sfiancante sofferenza?
<< Kiki, i risultati della Pozione sono pronti...pronta per il verdetto? >>
Sia io, che Herm, che Ginny, ci giriamo verso la fonte del richiamo.
Cho Chang.
Alla fine le mie amiche mi hanno obbligata ad andare in Infermeria, a farmi controllare, prima di andare a lezione stamattina.
Vomito, fame, nausea, svenimento di ieri sera nella Stanza delle Necessità, secondo loro erano prove sufficienti per farmi iniziare a comprare già pannolini e tutine per marmocchi.
E così, eccoci qui in Infermeria.
Abbiamo evitato di chiedere a Madama Chips, di farmi fare il Test di Gravidanza.
Meglio una ragazza come Cho.
Ti giudica di meno, non ti guarda con il solito cipiglio severo, non va a sputtanarlo alla Preside.
E magari, se il risultato dovesse essere positivo, la Chang potrebbe sempre piangere con me.
Adesso che sono qui davanti a lei, il cuore inizia a battermi furiosamente.
La sicurezza che ho sempre avuto nell’affermare di non aspettare proprio nessun bebè, mi sta lentamente abbandonando.
Ed inizio a pensare al peggio.
E se fosse vero?
E se fossi davvero incinta?
Ho sempre pensato che avere un figlio sarebbe stata una cosa stupenda, il coronamento di un amore perfetto.
Ma se dovessi ricevere questo dono dalla cicogna da nove mesi a questa parte...la mia vita sarebbe rovinata!
Dio, fare un figlio è una cosa seria, non va bene averne uno a 18 anni, con un Serpeverde di cui non sai nemmeno il nome, oppure con un Tassorosso che hai mollato dopo soli tre giorni, con una Guerra in corso, di cui non conosci nemmeno bene i nemici, e con questi nemici che cercano di ucciderti come loro Vocazione di Vita!
Le mani iniziano a tremarmi, mentre ostento tranquillità.
Per far perdere tempo alla mia mente, mentre Cho si mette le mani nelle tasche della manica, ripercorro il procedimento della Pozione-Bebè.
Non so come diavolo facciano a prepararla, perchè è un processo lunghissimo,  e complicato, conosco solo la parte decisiva.
Ti stacchi un capello, lo metti nel miscuglio argenteo, e aspetti.
Aspetti 5 lunghissimi e stressantissimi minuti, in cui non sai assolutamente nulla di come cazzo andrà il tuo futuro.
Potrebbe cambiare radicalmente, oppure lo ha già fatto e tu non lo sai ancora.
Ma dopo quei 5 maledettissimi minuti, lo saprai.
Come?
Semplice.
Se sei incinta la Pozione, dopo i 300 sfiancanti secondi, diventa azzurra.
Altrimenti resta argento.
E se restasse tale, credo davvero che l’argento diventerebbe il mio colore preferito.
Ma una cosa è certa.
Qualunque cosa succeda i miei amici resteranno con me e, bambino o no, resterà un dato di fatto.
Addio Stronzaggine, vigliaccheria, e fuga.
La Regina Grifondoro è tornata.
In qualsiasi caso.
E fu quando finii di prendere atto di questa consapevolezza, che Cho Chang mi mise in mano la Boccetta della Pozione.

Il rumore dei tacchi dei miei stivali sul pavimento scandiscono i miei passi sicuri.
I capelli ondeggiano a ritmo, come anche il mio sedere, ben compresso nei miei pantaloni a sigaretta.
Dopo ben due giorni segregata, spaventata e intimorita in camera, ecco che torno a camminare a testa alta per i corridoi di Hogwarts, nelle prima ore pomeridiane libere, anticipate per oggi, grazie al raffreddore di Madama Bumb, dopo tutte le nozioni delle lezioni di oggi che si agitano nel mio cervello.
Oggi ho messo una maglietta, che mi cucì Tonks l’anno scorso.
Da quando è morta, non l’ho mai più messa.
Ma oggi mi sentivo più forte che mai.
La maglietta bianca, che mi lascia scoperta quasi tutta la spalla, arrivando di lunghezza alla mia intimità, sfoggia il sunto dei miei attuali pensieri, rivolti alla massa di studenti di Hogwarts, che mi stanno fissando in questo momento, spettegolando su quanto tempo ci metterà il mio pancione a crescere.
A caratteri neri ed in grassetto, c’è scritto:

Love me,                                                                      
Hate me.
I don’t give a fuck.
 
Amatemi,
Odiatemi.
Non me ne frega un cazzo.

Sorridendo sarcastica a delle ragazzine che mi guardano avide di sapere qualcosa di più sulla mia gravidanza, continuo a procedere verso il mio obiettivo.
Che fissassero pure...ci ho fatto l’abitudine.
E non appena vedo la classe di Incantesimi aprirsi, e gli studenti ancora in divisa riversarsi in corridoio, liberi per oggi dalle lezioni, il mio semplice sorriso si spegne.
La mia espressione si fa seria, mentre scanso i Settimi Serpeverde che, ancora con i libri in mano, mi sorpassano per ritornare nei loro sotterranei.
E poi...lo vedo.
Tra la folla dei suoi compagni di lezione, per quest’ora.
Il cuore perde un battito, prima di arrivarmi in gola e riprendere a battere furiosamente.
Nascondo tutto, anche il tremore delle mani, ed il respiro che mi è quasi venuto meno, al ghigno di saluto che ha fatto ad alcuni suoi Compagni di Casa.
Accanto a lui Daphne Greengrass si lascia passare un braccio intorno alle spalle dal suo ragazzo, mentre sorride a Theodore Nott.
Rivederlo mi fa uno strano effetto.
Nott, intendo.
Sono quasi tentata di corrergli incontro e salutarlo, prima di schiaffeggiarlo per essersi fatto Marchiare.
Non so perchè, ma mi sento tradita anche da lui, sebbene non ne abbia affatto motivo.
Credo.
Comunque, dopo circa cinque secondi passati d analizzare la situazione Verde-Argento, salutando qualche Tassorosso, anche loro appena usciti da Incantesimi, mi decido a farmi avanti.
Il primo a notarmi è Zabini, il cui sguardo mi riporta alla mente i brutti ricordi di S.Valentino.
È da lui che sono andata a dormire, dopo aver litigato con Herm e Gin.
Ed è sempre a lui che ho mostrato le mie lacrime, per il suo caro amico che, obiettivamente, non si meritava nemmeno una mia minuscolo smorfia dispiaciuta.
Strano come sia cambiato il rapporto con Zabini, in questi mesi.
Ma, alla fine, quando scesi dall’Espresso di Hogwarts, a settembre, non mi sarei mai nemmeno lontanamente immaginata un anno del genere.
Dio...
Poi, Zabini, da un colpetto alla sua dolce metà, che si limita solo a studiarmi con l’aria tipicamente Serpeverde.
Apatica.
E poi...si girano sia Nott che Malfoy.
Quando incontro lo sguardo di Theodore Nott, un lampo di rimprovero e delusione mi passa per le iridi, in una muta accusa.
Lui non fa un cenno, semplicemente il sorriso che stava rivolgendo ad una qualche ragazzina muore sul nascere, modificandosi nell’espressione da poker che sfoderano sempre tutti quanti.
Ma lo sguardo più duro e combattivo lo rivolgo al Principe Serpeverde.
Mentre mi avvicino, dopo aver osservato tutti i suoi amici, mi lascio incatenare dal suo sguardo di ghiaccio, e stavolta resto per bene aggrappata alla realtà.
Avanzo verso di lui, mentre il suo sguardo lascivo mi fa rabbrividire dentro, ma sempre mantenendo il peso del suo sguardo.
Il Leone ruggisce, il Serpente sibila.
Chi vincerà?
Arrivata a pochi passi da lui, mi blocco, mentre Malfoy compie dei passi impercettibili verso di me.
Nonostante i tacchi sono più bassa di lui, ed il suo respiro pungente arriva a solleticarmi la fronte.
Dio, che sensazione!
Ma non posso lasciarmi trasportare dai miei ormoni...guardate dove mi hanno portato!
Perciò gli afferro decisa la mano, e vi poso sopra la mia.
Per quei pochi istanti, sono quasi tentata di non toglierla mai più, e lasciarmi trasportare dal contatto dei nostri corpi.
È una bellissima sensazione, il contrasto tra il mio calore e la sua freddezza.
Quante volte queste mani mi hanno fatta ansimare, con pochi e semplici gesti?
Quante volte le mie mani, lo hanno graffiato, accarezzato e stretto a me?
Tante...ma sono tutte passate.
È inutile vivere di ricordi.
Mi ha ferita troppo, e non sta facendo nulla per farsi perdonare.
Sempre che lui lo voglia.
Per questo gli scocco un’ultima occhiata piena di rancore, e desiderio allo stesso tempo, sentendo i suoi lussuriosi occhi percorrere la linea morbida del mio collo e dalla mia spalla scoperta, prima di andarmene.
Magari non se n’era accorto, ma tra le dita stringevo una boccetta.
Una boccetta piena di Pozione.
Quale?
La Pozione-bebè, che, stamattina, mi ha detto tutta la verità sulla mia salute.

E mentre Kimberly Potter va via, Draco Malfoy non può far altro che mangiarsela con lo sguardo, e chiedersi la prossima mossa da fare per riaverla.
Quando lo sguardo gli cade sulla Boccetta che la Regina Grifondoro gli ha lasciato.
Ci è inciso il suo nome, della ragazza, ed è Argento.
Cosa sarà?
Bah, chiederà a Daphne.

Argento.
La Pozione-Bebè è argento!
Nello stesso istante in cui i nostri occhi focalizzano lo splendido colore della Pozione, Io, Herm e Ginny ci saltiamo reciprocamente addosso, esultando felici.
Anche Cho Chang mi rivolge un sorriso contento.
<< Nessun bimbo, Kiki. Nausea, spossamento, fame, mancamenti...saranno dovuti al troppo stress...C’è qualcosa che ti ha particolarmente scossa ultimamente? >>
Ci stacchiamo dall’abbraccio, quando la domanda raggiunge il mio cervello.
Si, che c’è qualcosa che mi ha scossa.
Eccome se c’è.
Ed ha anche un nome ed un cognome.
Draco Malfoy.
<< Solite cose... >> mento << ..soliti attacchi di Mangiamorte. Credo che dovrò prendermi una vacanza dalla Guerra! >>
<< Già! Non sarebbe una cattiva idea. Devi semplicemente riposarti un po’. >>
Ringraziamo Cho e usciamo dall’Infermeria, con una rinnovata tranquillità in più, e un bebè nella pancia in meno.

Non credevo davvero che, dei sentimenti per un ragazzo, potessero portarmi a tutto questo.
Insomma...lacrime, bugie ai miei amici, umiliazioni, sofferenze strazianti, litigi con i Grifoni, trasformazione nella peggiore delle stronze, e poi nella peggiore delle vigliacche.
E adesso anche indebolimento fisico.
Draco Malfoy è entrato prepotentemente nella mia vita, senza che nessuno gli desse l’autorizzazione a farlo, e, lentamente, si è preso tutto ciò che la mia persona potesse offrirgli.
Mente, corpo, anima.
Persino lacrime...
Ma adesso la domanda è...si è preso anche il mio cuore?

Mi ami?

Cosa avrei risposta a quella domanda?
Nulla, lo so benissimo.
Ma dalle domande che mi pone il mio cervello non posso scappare.
Posso non rispondere a Lui, ma non a me stessa.
E se...
E se la risposta dovesse essere si?
E se mi fossi davvero innamorata di Draco Lucius Malfoy?
Odio, antipatia, desiderio, sesso, infatuazione....amore?
Ho pronunciato solo una volta quelle parole, il fatidico “Ti amo”, ed è stato quando stavo con Kevin.
Provo lo stesso per Malfoy?
Lo stesso sincero e forte sentimento che mi legava a lui, adesso mi lega anche al biondastro?
Sbuffo, sempre più nervosa, mentre butto la cicca della sigaretta giù dalla Torre, tornando a stringermi nella coperta.
Dopo tanto tempo, sono tornata qui, sulla Torre di Astronomia.
Era tanto che non ci venivo, precisamente da quando Lui se ne andò.
Vengo qui per pensare, ricordate?
Con una bella sigaretta tra le labbra.
Ed in quel mese, il pensare era proprio quello che stavo evitando, fuggendo con la stessa paura con la quale pensavo a Voldemort.
Ma adesso...bè mi ci voleva proprio.
Anche se non sono arrivata a chissà quali conclusioni.
Anzi, non sono arrivata proprio da nessuna parte.
Sbuffo ancora, avvolgendomi sempre più nella coperta che mi sono intelligentemente portata quassù.
Okay che il sole non è ancora completamente tramontato, ma siamo a Febbraio, e fa freddo!
<< Sbuffi per il freddo, o perchè c’è qualcosa che osa infastidirti? >>
La voce alle mie spalle quasi mi fa sobbalzare.
Ho detto quasi.
Mi giro immediatamente, quasi storcendomi il collo, per vedere il ghigno di Theodore Nott aprirsi sulle sue labbra.
In risposta lo incenerisco con lo sguardo.
<< Effettivamente qualcosa che mi infastidisce c’è. E saresti tu. >>
<< E’ per caso un modo indiretto di cacciarmi? >> domanda divertito, incrociando le braccia, e piantando i piedi all’entrata della Torre.
<< No. E’ molto diretto invece. Se vuoi te lo posso mettere per iscritto... >>
Un altro sorrisino sarcastico, prima che, senza il mio appoggio, inizi ad avvicinarsi alla sottoscritta, e a sedersi affianco a me.
Ottimo...
<< Quale parte del “Cacciare via” non ti è chiara?! >> ribatto, non appena vedo che si sta accendendo una sigaretta, segno che voglia restare qui per almeno cinque lunghi minuti.
<< Nessuna. Sono dotato di un grande cervello, che mi porta a capire quando le persone mi parlano. E che mi porta anche a non obbedire agli ordini di nessun tipo. Specie se impartiti da una Grifondoro. >>
Sbuffo, per la terza volta in qualche minuto.
Ma perchè le Serpi riescono sempre a trovarmi, quando sono da sola?
Cos’è, fiutano il  mio odore?!
<< Allora il tuo cervello ti dirà che non sarò di certo io ad andarmene da qui, giusto? >>
Tira, per poi ghignare divertito.
<< E’ proprio quello che speravo. >>
Alzo un sopracciglio.
<< E da quando desideri la mia compagnia? Da che mi ricordo, non hai esitato a correre via il più lontano possibile da tutti...se non sbaglio era proprio per unirti ai miei nemici giurati, vero? >>
Tono da finta tonta, ed espressione sarcasticamente dubbiosa.
Che attrice...
Sorride.
<< Touchè. >>
Che soddisfazione...!
Restiamo un po’ in silenzio, mentre continua a fumare la sua sigaretta guardando le nuvole.
Se ho capito qualcosa delle Serpi, è che amano il silenzio.
Esattamente come ad un Grifondoro la parlantina allegra viene spontanea.
<< Ed ecco come in tre frasi siamo arrivati al punto... >> aggiunge, poi << ...Complimenti Principessa, mi hai risparmiato lunghi giri di parole. >>
Accenno una risata sarcastica.
<< Non li avresti fatti. Non è nel vostro stile. Delle Serpi, intendo. Fino a risultare insensibili, e stronzi. >>
<< Voi Grifoni, invece, pur di non arrivare al sodo, fate di tutto per parlare d’altro, vero? >> ribatte, in riferimento al mio vano tentativo di spostare la conversazione sulla solita diatriba Grifondoro – Serpeverde.
In quella sono preparatissima.
Nel discorso che stiamo certamente per affrontare...bè un po’ meno.
<< Touchè. >> lo imito.
Fa un altro tiro alla sigaretta, lungo come suo solito, prima di gettare in su il fumo  e riprendere a parlare.
<< Ho letto che, per te, questo mese non è stato proprio dei migliori. E, questo ovviamente me l’ha detto l’interessato, non un giornaletto scemo, che adesso ce l’hai a morte con Draco. >>
Perspicace.
Ma ha dimenticato qualcosa.
<< Certo. Sai che anche tu sei compreso nei miei risentimenti? >>
Annuisce, accennando un sorrisetto.
<< Lo immaginavo. Ma volevo esserne certo. >>
In che senso “Lo immaginavo”?!
Come avrebbe potuto essere il contrario?
Come avrei potuto non avercela anche con lui?
Che cosa gli passa per la testa, acqua?!
Ma poi, mi viene in mente che, se il nostro rapporto fosse rimasto nel campo dell’indifferenza e dell’antipatia, dove si è trovato per 7 lunghi anni, la sua partenza non mi avrebbe affatto scalfito.
Avrebbe solo confermato il mio vecchio disprezzo per lui.
E la consapevolezza di averlo perso, quel disprezzo, che mi teneva lontana dalla Serpi, da tutte loro, e dal loro veleno, mi infastidisce ancora di più.
<< E allora?... >> domando dopo un po’ << ...cosa sei venuto a fare? >>
Poi, colta da un incredibile attacco di fare battute, aggiungo tra le risa:
<< Sei qui per scusarti? >>
Anche lui accenna qualche risatina sarcastica, aspettando che anche io mi ricomponga.
<< No di certo. Ma sono qui per...spiegarti... >>
Ed ecco che la mia ilarità isterica aumenta sempre di più.
Ma mi trattengo dal ridere, e ribatto.
<< Spiegarmi cosa? Come avete complottato alle spalle dei Cacciatori, per poi unirvi alle vostre care famiglie, per farci fuori tutti? Come avete tradito la Preside, il ricordo di Silente, i defunti per la lotta contro Voldemort, qualsiasi ideale di giustizia? Come avete tradito me?! >>
Okay, lo ammetto.
Verso la fine la mia ilarità isterica è andata via, lasciando spazio solo all’isterismo.
Si, ed anche un pizzico di rabbia.
Vabbè, un bel po’ di rabbia.
Ma Nott non si scompone, e risponde alle mie taglienti accuse come se niente fosse.
<< Esatto. Primo, vorrei chiarire il concetto dell’ “Essere stati obbligati”. O magari anche quello dell’ “Essere stati presi in contropiede”. Sono parole chiave nel mio monologo di difesa. >>
 Si, come no.
Ma, lo ammetto, la cosa, mio malgrado, mi interessa.
<< Continua. Ma, ti avverto, potrei non cambiare idea lo stesso. >>
Annuisce.
<< Poco male. Io il mio dovere da bravo amico l’avrò fatto. Poi la scelta sarà tua. >>
E adesso che centra il bravo amico?
Sto per chiederlo, socchiudendo gli occhi, fiutando allusioni a Malfoy, ma lui mi intima di non farlo.
E parte con la dote oratoria delle Serpi.
<< Sia io che Draco, siamo cresciuti con ideali ben diversi dai tuoi. Sacrificarsi per le persone che ami, lottare per la giustizia, il fine non giustifica i mezzi...e si, anche un bel tatuaggio sull’avambraccio sinistro non era certo disdegnato dai nostri genitori. Anzi...mentre tu e lo Sfregiato sognavate di vivere in un Mondo di pace, dove gli uccellini cinguettano, i fiorellini sbocciano ovunque, dove l’amore alberga nei cuori di tutti, e voi potevate fare sfoggio del vostro tatuaggio della Fenice, i nostri genitori ci inculcavano la fedeltà al Signore Oscuro, alla Magia Nera, all’immagine di un Teschio che si mangiucchia un serpente, sul braccio.
Mi dicesti che una scelta c’è sempre, ricordi? Quella volta sugli spalti del campo da Quidditch?... >>
Si che me la ricordo.
Quando, tra l’altro, mi invitò al Festino Serpeverde, dove andai vestita in verde e mascherata.
E tutto questo per quel bastardo..

Patetica.

Annuisco.
<< ...Ed avevi ragione. Personalmente, ed anche Draco la pensa così, detesto che la gente scelga il mio futuro. Non sopporto nemmeno che i professori mi diano compiti da fare il pomeriggio, figuriamoci se posso tollerare che qualcuno mi dica ciò che devo fare nella vita. Ed effettivamente, sia io che Lui, avevamo un scelta, un’alternativa. Restare qui. Non partire, e non diventare Mangiamorte, cosa che non abbiamo mai voluto fare. Ma il prezzo da pagare era alto, anche troppo. Saremmo stati dei traditori del Lord Oscuro, e questo ci avrebbe costretto a diventare parte dell’Ordine della Fenice, anche soltanto per proteggere noi stessi. O stai dalla parte dei bianchi, o dei neri. Nel nostro caso il grigio non era possibile, come anche per te.
Quindi..combattere contro tuo padre, o tua madre, per quanto tu non condivida ciò che sono, non sarebbe stato di certo piacevole... >> fa un tiro, e riprende a parlare << ...Ma nonostante tutto, la decisione di diventare Mangiamorte, non mi ha mai entusiasmato, ed è stata sofferta fino alla fine.
Devo essere sincero, la notte del Ballo non sapevamo di dovercene andare, l’attacco dei Bastardi ci colse di sorpresa, almeno quanto voi. Ed ecco che si arriva alla partenza...mentirei se ti dicessi che avevamo deciso definitivamente, io e Draco, di non partire, ma lo farei anche se ti dicessi che avevamo già preparato Mantello e Maschera. Ma l’indecisione non è stata possibile, quando ci siamo visti uno stormo di mantelli neri, lì per noi.
Cosa avremmo potuto fare?
E poi, la modalità in cui ci hanno portato via...era più un rapimento, che un “salvataggio”, come l’hanno chiamato loro.
Ma la cosa più importante ...sono stati i giorni passati lì. Credimi, almeno stavolta, se ti dico che non è stata per niente una passeggiata. >>
Punto.
Così come ha iniziato il discorso, l’ha finito.
Getta la sigaretta, ormai arrivata al filtro, sempre senza guardarmi.
Chiudo gli occhi, mentre le parole di Nott mi ronzano in mente.
Fanno a botte con il mio cervello, si confondono, si mischiano, si dividono, si rincontrano.
Riapro gli occhi, ed incontro lo sguardo della Serpe.
<< Ho capito. Non ve la siete spassata. Ma nemmeno per me sono state delle belle settimane. Non vi siete chiesti, come avrei reagito io alla partenza? Non si è domandato cosa avrebbe causato in me tutto questo?! >>
Non mi risponde.
Anzi, si alza da dove si era elegantemente seduto, e sta per andarsene.
Fatto qualche passo, si decide a dare aria a quella boccaccia, mentre i miei occhi hanno analizzato ogni suo movimento.
<< Certo. Tutti. I. Maledetti. Giorni. >>
La risposta mi provoca un colpo allo stomaco, dove iniziano a volare le famose farfalle, mentre spalanco gli occhi, e me resto in silenzio, cercando di dare un senso compiuto a tutte queste parole.
Nott fa per andarsene, ma poi, sceso il primo gradino, ecco che si ferma di nuovo.
<< Potter?.. >> mi chiama.
Distolgo lo sguardo dal tramonto appena iniziato, e mi giro verso di lui.
<< ...Dovresti andargli a chiedere perchè siamo tornati. Potrei dirtelo, ma non voglio farlo. >>
Scuoto la testa.
<< Dovrebbe venirmelo a dire Lui. Potrei andare io, ma non voglio farlo... >> lo imito.
<< ...Io non devo farmi perdonare niente. >>
<< Ne sei certa? >>
E con questa domanda si congeda, lasciandomi più nervosa, confusa, depressa, e presa da Draco Malfoy che mai.

<< Ragazzi, alla salute! >>
<< Cin Cin! >>
<< Alla salute! >>
<< Kiki! Ma dov’eri? Ti unisci al brindisi? >>
<< Cosa si festeggia? >> chiedo.
Sono appena entrata in Sala Comune, infreddolita e confusa più che mai, trovando i miei adorati Grifondoro (E Luna) a brindare a non so cosa.
Non appena Seam ha intercettato il mio arrivo, mi ha invitata con loro, porgendomi un bicchiere di non so quale alcolico azzurro.
Neville, Luna, Dean, Calì, Lavanda e i Cacciatori, si sono subito girati verso di me, al suono della voce di Seamus, e adesso mi sorridono incoraggianti.
È da tanto che non passiamo una serata insieme.
<< Come “Cosa si festeggia?”!?... >> mi risponde una divertita Calì << ..sbaglio, o non c’è nessuno pargoletto in arrivo? >>
Cerco di sorridere, e devo ammettere che mi viene piuttosto bene.
<< Fatemi capire bene...la protagonista del brindisi sarei io, e voi cominciate a bere senza di me?! Alle sette del pomeriggio, oltre tutto... >>
Si guardano tutti imbarazzati, mentre è Luna a rispondermi.
<< La verità è che non vedevano l’ora di assaggiare questo Whisky Incendiario Russo che Seamus e Dean hanno fregato ad alcuni Serpeverde... >>
Tutti si scambiano sorrisini e sguardi fieri ed orgogliosi per aver fatto un altro dispetto ai verde argento, mentre io scoppio a ridere.
<< Allora un bicchiere me lo faccio offrire volentieri. Solo perchè l’avete rubato alle Serpi... >>
I miei amici ridono e fanno versi di giubilo, mentre mi siedo accanto a Seamus, che mi passa prontamente un braccio intorno alle spalle.
Ma non faccio in tempo nemmeno a sistemarmi al calduccio, che Harry è attraversato da un lampo di comprensione, e, ricordandoselo solo adesso, si alza, chiamandomi con se.
<< Kiki, mi sono dimenticato, prima...devi venire un attimo un camera con me. >>
Stupita, non posso far altro che alzarmi, dopo nemmeno cinque secondi di caldo rilassamento, e seguirlo su per le scale del Dormitorio, sotto gli occhi incuriosititi dei nostri amici.
Arrivato in stanza, mi fa entrare, prima di chiudersi la porta alle spalle.
A chiave.
<< Harry... >> lo chiamo << ...cosa dovevi dirmi? >>
Lui alza lo sguardo su di me.
<< Prima ho parlato con Daphne. Daphne Greengrass. >>
Lo sguardo mi si rattrista.
Perchè comincio ad intuire il soggetto del discorso.
È possibile che tutti quanti abbiano così tanta voglia di parlarmi di Lui?!
Adesso anche Harry ci si mette?!
<< E? >> lo sprono a continuare.
<< E...è preoccupata per quell’idiota del suo amico... >> spiega, sedendosi sul suo letto, dove lo raggiungo anche io, dopo un po’.
<< ...dice che è molto più scorbutico, irascibile e acido del solito. E lei dice di conoscerne la causa. >>
Conclude la frase, guardandomi in modo allusivo, sottintendendo che, questa causa che crede di conoscere la Greengrass, sia io.
Dal mio canto, non so cosa fare, se non abbassare lo sguardo.
Sospiro, senza sapere cosa fare.
Senza sapere cosa dire.
Senza sapere niente.
Per fortuna è Harry a parlare di nuovo.
<< Senti, Kiki...a me se il Furetto soffre o meno, non me ne frega un cazzo. Anzi, se un po’ di dolore possa strappargli per sempre dalla faccia quell’espressione da Re del Mondo, mi sta anche bene. Ma non voglio vedere te stare così male... >>
Alzo la testa, puntando il mio sguardo sarcastico verso mio fratello.
<< Cosa vorresti che faccia? Che andassi da Malfoy, e riprendessi a fare l’amore con lui? Dopo quello che mi ha fatto? E mi accontentassi di essere la sua puttana?! >>
Harry mi guarda come se lo avessi appena appellato con la peggiore delle offese.
Si mette una mano sul cuore, e fa una espressione in un misto tra lo scandalizzato ed il ferito.
<< Kiki, stai parlando con me, ricordi? Più chilometri ci sono tra te e quella testa di cazzo patentata,e più la mia felicità aumenta. Ma, Hermione mi ha fatto capire che... >>
Si interrompe, lasciandomi sottintendere quanto sia difficile per lui dirmi ciò che sta per dirmi.
E così...c’è lo zampino di ‘Mione.
E considerato quanto siano alte le sue doti oratorie e di convinzione, credo proprio che questo pollo innamorato che altri non è che mio fratello, si sia lasciato trascinare nelle idee della mia migliore amiche.
Qualunque esse siano.
<< ...Che, per me, anzi per tutti noi...quello che conta è...che tu sia felice, ovviamente.. >>
Mi guarda, mentre io lo esorto a continuare con lo sguardo.
<< ...E se questo implica un qualche rapporto...con...con... >> deglutisce, trattenendo a stento un’espressione disgustata << ...Il Fur..Malfoy...bè, io ti appoggio. Non approvo... >> sottolinea << ...ma sono con te. Fino alla fine, ricordi? >>
Di istinto lo abbraccio, quasi soffocandolo e facendolo cadere all’indietro.
Ma mio fratello non si lamenta.
Non l’ha mai fatto quando c’ero di mezzo io.
Nascondo la testa nell’incavo della sua spalla, mentre lo sento accarezzarmi i capelli.
Restiamo per un po’ così, mentre io attingo coraggio dalla mia eterna fonte di forza d’animo, e mentre lui guarda il muro, continuando a farmi sentire la sua presenza, perso nei suoi pensieri.
Poi, ecco che si stacca dall’abbraccio, mi afferra dalle spalle, e mi guarda negli occhi più serio che mai.
<< Però, Kiki, mi devi rispondere ad una domanda. Ti ho detto che sarò con te, anche se dovessi decidere di tornare dallo stronzo... >>
Sempre che Lui lo voglia...qui tutti danno per scontato che sia così, tranne me.
E so di essere nel giusto.
Comunque non lo interrompo,  e sorvolo alla mia precisazione.
<< ...Ma devi promettermi che non ti accontenterai di farti usare, solo per il sesso. Questo, non potrei sopportarlo...Se il deficiente avrà intenzioni del genere, promettimi che... >>
<< Non preoccuparti, Harry. Non sarebbe nel mio stile. Se le sue intenzioni sono quelle, metterò un’enorme croce sulla faccenda. >>
Annuisce, più tranquillo, ma non del tutto rilassato.
Abbassa gli occhi, pensieroso e preoccupato.
Poi, di nuovo guardandomi negli occhi, la sua voce mi raggiunge di nuovo.
<< Ed ecco che si arriva alla domanda. All’inizio, per te era una relazione basata sul rapporto fisico, niente di impegnativo. E adesso?... >>
Faccio per guardare altrove, già con gli occhi leggermente pizzicanti, ma Harry mi fa girare a guardarlo.
Mi afferra delicatamente una guancia, e punta di nuovo i suoi occhi nei miei.
Non si può mentire a quello sguardo.
<< ...Kiki, guardami, e dimmi cosa provi per il Furetto. Ti sei innamorata di Lui? >>

<< Mi ami? >>

<< No...Io...io...No! >>

<< Mi ami? >>

<< Io...non... Io... >>

<< Mi ami? >>

<< Non...non lo so...credo... >>

<< Mi ami? >>

<< Credo...credo... >>

“Ti voglio, bambolina”.
“Ci vediamo all’Inferno.”
“Se Finnigan non la smette di allungare quelle mani, giuro che gliele taglio!”
“Mi ami?”

<< Credo di Si. >>

Calcio.
Pugno.
Abbassati.

<< Mi ami? >>
...
<< Kiki...Sei innamorata di Draco Malfoy? >>
<< Credo di si. >>

Scansa.
Pugno.
Calcio.
Calcio.

<< Ti odio. >>
Lo schiaffo....
<< Assassina! >>
Lo schiaffo...
<< Mi hai rovinato la vita. >>
Lo schiaffo.
<< Avrei dovuto lasciare che il Dissennatore ti Baciasse. >>
Lo schiaffo...

Pugno.
Giro.
Affondo.

La sera del 9 Dicembre.
Vederlo andar via con i Mangiamorte.
Vederlo andar via da me.

Pugno.
Ancora più forte.
Destro.
Sinistro.
Più forte.
Più forte!

<< Sono qui per sapere chi cazzo è quello stronzo che ha osato metterti incinta! >>
<< Quello che faccio o meno sotto le lenzuola non sono cazzi tuoi...! Non più...  >>
<< Sono eccome cazzi miei! Lo sono sempre stati! >>
<< E quando? In quest’ ultimo mese, mentre mi hai lasciata qui da sola come una cane?! >>
 
Fanculo.
Ho ragione.
Mi ha fatto soffrire troppo.
Non merita assolutamente niente dalla sottoscritta.
Che andasse all’Inferno!
Calcio.
Calcio.
Scansa.
Affonda.
Pugno.
Con rabbia.
Con odio.
Come se fosse il nemico magico che ho davanti ad avermi fatto del male.
Destro.
Pugno.
Calcio.

<< Sei tu ad essere geloso, Malfoy, o sbaglio? >>
<< Non sbagli affatto. >>

<< L’idea di...Di altre sudici mani su di te....mi...giuro che.... >>
<< Quei...quei...bastardi...che...che ti toccano, ti spogliano...Non posso...mi manda in... >>
<< Calma bambolina. >>
<< Ti voglio, bambolina. >>
<< Ci vediamo all’Inferno, bambolina. >>
Bambolina...

Maledetto soprannome.
Credo davvero che morirò ancora con il suo eco, sussurrato dalla voce roca ed eccitata di Draco Malfoy, nell’orecchio.
Maledetto Lui.
Calcio.
Scansa.
Abbassati.
Pugno.

<< Mi ami? >>
...
<< Dimmi la verità, Kiki...sei innamorata di Lui? >>
<< Io...credo di si. >>

E con un ultimo calcio in mezzo alle gambe ben assestato, il Mangiamorte magico, crolla a terra sconfitto.
Ho vinto.
Come sempre.
Sono molto brava in questo allenamento.
Consiste nell’Incantare un qualsiasi oggetto, fargli prendere le fattezze di un nemico, nel mio caso di un Mangiamorte, e combatterlo.
In genere si usa la magia, ma oggi mi sentivo particolarmente violenta, e volevo sfogare la rabbia con qualcuno.
Quante volte, in questi anni, ho Incantato una penna perchè sembrasse Malfoy, e l’ho preso a pugni...
Adesso, invece, me lo porterei sotto le lenzuola.
Maledetta me!
Asciugo il sudore che mi imperla la fronte, e con un Incantesimo mi lavo e asciugo.
In genere non lo uso mai, non voglio privarmi del piacere di una lunga doccia bollente, ma adesso ho solo voglia di sdraiarmi sul letto e farmi un pisolino, prima di passare, magari, una divertente serata con i miei Grifoni.
Le frasi dette con Harry ieri in camera sua mi hanno talmente turbato, che non riuscirei a fingere allegria, nella speranza che diventi la realtà del mio stato d’animo, se non mi faccio una bella dormita.
Do un’occhiata all’orologio Magico di Lavanda.
Le 19.10.
Potrei finire il tema di Incantesimi, ma non mi va.
Sono stanca, e soddisfatta dal buon allenamento fisico che ho appena fatto.
Quest’estate, esercizi di questo genere li praticavamo ogni giorno con gli Auror al Ministero.
Abbiamo sudato, e ci hanno addestrati molto, per farci diventare le macchine assassine che siamo adesso.
Bel risultato, eh?!
Sarcasmo, ovviamente...
Ma non faccio in tempo a poggiare sul letto altra parte del mio corpo che non siano le chiappe, che la porta del mio Dormitorio si spalanca, facendo riversare dentro delle eccitate ed allarmate Calì e Lavanda, con al seguito orde di ragazzine, quasi saltellanti da una qualche ignota euforia.
<< Kiki!... >> esclama Lavanda, prima che io posso anche solo pensare di chiederle come cazzo gli viene di irrompere in stanza, con tutto questo pubblico, in questo modo << ...Credo tu debba assolutamente venire subito! Corridoio quarto piano, di fronte l’Aula di Divinazione di Fiorenzo! >>
E, sempre prima che una qualche sottospecie di domanda possa affacciarsi nel mio cervello, Calì risponde, alla mia certa frase “Venire per vedere cosa?”
<< Harry e Malfoy stanno litigando. E credo proprio che la discussione possa presto sfociare in rissa. Metà Casa Serpeverde è lì, e altrettanti Grifondoro si stanno già riscaldando le nocche. >>
Maledizione.
Spalanco gli occhi, e resto impietrita per un po’, prima che i miei neuroni possano reagire all’accostamento delle parole “Harry, Malfoy, rissa”.
Non che la cosa mi stupisca, ma certamente mi ferisce.
Se uno dei due osa torcere un solo capello all’altro...!
E, cercando di non pensare alla mia materna difesa di quello stronzo di Draco Malfoy, oltre che per Harry, chiudo la porta in faccia a tutte quante, e afferro i primi vestiti presentabili che trovo.
E corro verso il quarto piano.

Harry, Malfoy.
Futura rissa.
Quarto piano, aula di Fiorenzo.


È questo il biglietto che ho appena fatto volare da Hermione e Ginny, in Biblioteca.
Ginny era rimasta un po’ indietro in Pozioni, e ‘Mione si è offerta di aiutarla.
Ecco come mai anche la rossa si trova nel “Regno della Granger”, come molti chiamano quello che, in realtà, oltre ad essere il “Regno di Madama Pince”, dovrebbe essere quello di ogni studente.
Spero che arrivino presto.
Non sarà facile calmare le orde di Serpeverde e di Grifondoro incazzati.
Non lo è mai stato.
Ma, in genere, io ero con Harry in prima fila ad istigare liti e battaglie.
O almeno era così fino agli anni scorsi.
Maledetta me!
Anche se la Parkinson la Schianterei volentieri...magari anche la Bulstrode...e magari anche Lucian Bole...e, perchè no, anche quel Doug...oh! e anche quello stronzo di Kain Flitt, che sembra aver preso il posto del fratello Marcus, come capo degli scimmioni Serpeverde, quelli che posso considerarsi il “Braccio” della Casa...e come non Schiantare anche Tracey Davis!...e, ci sarebbero anche Harper e Vaisey...! e...
Okay, basta.
Meno male che sto correndo in qualità di paladina della pace...ho mentalmente fatto fuori mezza Casata di Salazar!
Rincuorata dal fatto che la mia ostilità verso i Verde-Argento è sparita solo per pochi eletti, 4 a dirla tutta, riprendo a correre il più velocemente possibile.
Spero solo che la Mcgranitt non sia informata in tempo dell’accaduto...
Le lotte Grifondoro - Serpeverde sono state sgamate tante di quelle volte, che pochi punti di pazienza della Preside mancano, all’Espulsione di massa.
Ormai con il fiato corto, svolto l’angolo, appena in tempo per sentire delle voci concitate che si mescolano, ed adocchiare una folla riunita in fondo al corridoio.
Ottimo, li ho trovati.
Ringraziando mentalmente me stessa  per aver messo le converse, riprendo la mia corsa, sino ad arrivare alla fine della folla.
Non vedo niente, però.
<< Fate largo, gente...fatemi passare! >>
Al suono della voce della Salvatrice del Mondo Magico, la marmaglia si apre per me, come le gambe della Parkinson davanti a qualsiasi maschio ben dotato, ed io, scuotendo la testa per quanto la gente possa essere lecca culo, arrivo subito a mio fratello.
E..vedo anche lui.
Il cuore perde un battito, e sento il mio corpo accaldarsi, mentre punto lo sgaurdo combattivo nel suo.
Afferro Harry per un braccio, che stava bestemmiando non so cosa a Malfoy, vicini entro i limiti pericolosi, per avvertirgli della mia presenza.
Capeggiati da mio fratello, in prima fila sono Ron, incazzato nero, e Dean e Seamus, che hanno la tipica aria di chi non vede l’ora di attaccare briga.
Dietro tutta la corte Rosso Oro, tra cui Neville, in fondo, cerca di calmare gli animi, nella tipica filosofia alla Paciock “Make love, not war”.
Ovviamente non lo fa per vigliaccheria...ma perchè...bè è Neville.
Buono come un pezzo di pane.
Dall’altra parte, troviamo, ovviamente, Malfoy alla punta della piramide, che sposta lo sguardo minaccioso da Harry, a quello neutro a me, Zabini e la Greengrass, che hanno le solite facce apatiche ed annoiate, Nott che, al contrario, sembra divertirsi un mondo, e i loro scagnozzi.
Tra cui il sopracitato Flitt, che copre le spalle della Parkinson e della Bulstrode.
Per non parlare, poi, dei semplici spettatori.
Ostentando sicurezza, ma morendo dentro di me, incenerisco con lo sguardo Malfoy, prima di rivolgermi ad Harry.
<< Che succede qui? >>
Mio fratello, sempre tenendo il verde minaccioso, nel grigio altrettanto poco affidabile di Malfoy, mi risponde.
<< A quanto pare alle Serpi mancano delle Bottiglie di Moulin Rouge. E la colpa dovrebbe essere nostra. >>
Nel mio stomaco si agita colpevole il bicchiere che abbiamo bevuto oggi pomeriggio.
Si, siamo stati noi.
<< Vorresti, per caso, negarlo, Sfregiato? >> sibila Malfoy.
Harry ghigna.
<< A dire il vero no. Ma non vedo quale sia il problema. >>
E la frase causa risa tra i Grifondoro, e mani alle Bacchette tra i Serpeverde.
<< Come, “Qual’è il problema”?!... >> sbotta Nott << ...non eravate voi Grifondoro quelli sempre onesti, teneri, dolci e carini con tutti? Quelli che danno da mangiare agli uccellini, annaffiano i fiorellini sul balcone, e non rubano alcolici?! >>
<< Certo,  fino ad “onesti” ci siamo... >> ribatte Ron << ...ma nulla ci vieta di vendicarci! >>
Okay...ma di cosa?!
Sposto lo sguardo, da una fazione nemica all’altra, senza capirci poi molto.
Si riferiscono ad un episodio particolare?
<< Vendicarvi di cosa? >> esclama Zabini, esasperato.
<< I Dormitori Grifondoro, maschili, hanno avuto tubi rotti per una settimana! Docce gelide e bollenti, all’improvviso, vi dice niente?! >> quasi urla, Seam.
Ah, ecco perchè si sentivano quelle urla, ultimamente, nel Dormitorio dei ragazzi.
Stavo cominciando ad insospettirmi, sulla presenza della più grande puttana della storia.
L’episodio, causa i famosi ghigni alla Serpeverde, sulle labbra di quasi tutti.
E, alla vista di quello di Malfoy, quasi svengo.
<< Non potete provarlo! >> insinua il Principe delle Serpi.
<< Ah si?... >> ahia, la cosa non ha fatto piacere a mio fratello.
Adesso la distanza tra lui e Malfoy è minima, e un pugno starà certamente per volare.
<< ...Se io ora ti spacco un labbro, anche questo non potrai provarlo? >>
<< Ovvio che no, Sfregiato, perchè quello con il labbro rotto sarai tu. Povera Mezzosangue, a chi darà tanti tantissimi bacetti? >>
E’ il momento di intervenire.
Santo cielo, quanto sono bambini tutti quanti!
Insinuo le mani tra il petto di Malfoy, e quello di Harry, e spingo da parti opposte, per dividerli, mentre mio fratello stava per avventarsi su di Lui.
Proprio mentre svoltano l’angolo delle affannate Hermione e Ginny.
Corrono subito dai rispettivi ragazzi, mentre io resto con la mano sugli addominali marmorei di Malfoy, cercando di trattenerlo dal saltare addosso ad Harry.
Non la smettono di guardarsi male, mentre io sento piccoli brividi sulla schiena, per il contatto tra la mia mano e il suo corpo.
Freddo come sempre.
Daphne Greengrass fa un passo avanti, Zabini resta dov’è, sempre più scocciato, e Nott sbuffa, perchè, proprio mentre stava per vedere una sana scazzottata mi sono messa in mezzo.
<< Hermione, lasciami per favore. >> Continua a ripetere Harry, invano.
La mia migliore amica, pur non sapendo cosa succede, ed il motivo per cui il suo ragazzo voglia pestare il biondastro, continua a tenerlo per la vita e le spalle, in una parvenza di abbraccio.
Anche lei non è mai stata contro le lotte con le Serpi, ma stavolta...credo davvero che centri la mia situazione con Malfoy.
<< Ha ragione Potterino! Lascialo, Mezzosangue, e facci vedere una bella rissa! >>
No, non è stato Malfoy a parlare.
Ma Nott.
Al che, al sentir chiamare la loro amata ‘Mione “Mezzosangue”, i Grifoni, e specialmente Harry, Ron, Seamus e Dean, si alterano ancora di più.
Ron viene agguantato da Lavanda e Calì, Seamus da Ginny, e Dean da Luna, appena sbucata tra la folla.
Ma, se le mie due migliori amiche, a conoscenza della mia..ehm...infatuazione per Draco Malfoy, vogliono evitarmi di vederlo pestarsi con Harry, le altre ragazze, fanno semplicemente le prudenti.
“Se vi menate qui, i Professori se ne accorgeranno. Rimandate a stanotte nella Stanza delle Necessità, come l’altra volta!”.
A volte, se la rissa non è troppo accesa per poter essere fermata da noi donne, tutto si risolve con occhi Neri e nasi Affatturati, in Aule nascoste dalla notte, o nella Stanza delle Necessità, così da non essere sgamati.
A volte, ho detto.
E mentre, sia da una parte che dall’altra, partono bestemmie, che nemmeno i minori di 30 anni potrebbero ascoltare, io mi assento.
Io e Malfoy siamo in un altro mondo.
Sono sempre con una mano sul suo petto, per bloccare la rissa che stava per scatenare contro Harry, quando abbassa lo sgaurdo nel mio.
Ci ritroviamo a fissarci, mentre tutti gli insulti, le parolacce, le Maledizioni verbali dei nostri amici spariscono.
Ci guardiamo, e siamo solo io e Lui.
Il suono si attutisce, per ascoltare meglio il ritmo irregolare per la rabbia del suo cuore.

Allora è vero...ne ha uno.

Mi ritrovo ancora una volta persa nel suo bellissimo sguardo, a domandarmi come cazzo faccia ad avere gli occhi di quel colore.
E sono quasi tentata di accarezzarlo, con la mano che giace immobile sul suo corpo, mentre i brutti ricordi dell’ultimo mese svaniscono.
Ma...a tutti i momenti idilliaci c’è una fine.
Mi sento strattonare, e venir bruscamente allontanata dal corpo di Draco Malfoy per poi sbattere con la schiena contro il muro.
Nell’urto ho chiuso gli occhi, e adesso, riaprendoli, vedo il responsabile del maleducato gesto, posto di fianco a Malfoy, a metà tra me e lui.
Gli insulti si fermano, mentre incenerisco con lo sguardo Kain Flitt, che mi guarda sogghignando.
<< Se Malfoy vuole uccidere di botte tuo fratello, deve farlo, Potter. Togliti di mezzo. >>
Cosa?!
La mia rabbia cresce sempre di più, in modo inversamente proporzionale alla sua sicurezza, mentre tutta la Casa di Godric Grifondoro è troppo sconvolta per parlare.
Solo uno, il loro Re, riesce a mettere insieme qualche parola.
<< Adesso. Sei. Morto. >>
Harry, non più trattenuto da Hermione, piuttosto arrabbiata, sta per avventarsi su Flitt, colpevole di aver osato toccare sua sorella, ma non lo fa.
Perché?
Perchè il collo del Serpeverde, a cui mirava, è occupato.
Malfoy, con la solita aria fintamente calma, e molto spaventosa, di quando è arrabbiato, ha repentinamente afferrato Flitt per il colletto, e adesso sibila minaccioso:
<< Non osare. Mai più... >>
Per giustificare tutta questa preoccupazione per una Grifondoro, da parte del loro Principe, è Nott ad aggiungere per Lui:
<< Le donne non si toccano. Non è di classe. E l’eleganza è l’emblema di un Serpeverde. >>
<< Giusto Flitt... >> continua Zabini << ...vuoi per caso umiliare la nostra nobile Casata? >>
Malfoy è ancora livido di ira, quando lascia andare bruscamente la spaventata Serpe, e, con un gesto, intima a tutta la sua corte di andar via.
Nessuna rissa.
È finita qui.
I Grifondoro hanno le bocce spalancate, molto stile cartone animato, nei quali il labbro inferiore di una persona tocca terra pesantemente.
E nessuno parla.
Draco Malfoy, mi rivolge il suo migliore sguardo arrapante, prima di concedermi una visione celestiale del suo sedere, e andarsene.
Nott e Zabini prendono sotto braccio Flitt, ancora molto intimorita, con la loro tipica aria amichevole, di chi sta per dimostrarti tutto, fuorché amicizia.
La Greengrass, invece, mi raggiunge.
<< Fatta male? >> mi domanda.
Nego con la testa.
<< Nulla in confronto a quanto si farà male Kain Flitt! >> minaccio Rabbiosa, mentre i Grifoni continuano a tacere, lasciati ulteriormente basiti dalla preoccupazione della Greengrass per me.
La Principessa Serpeverde ghigna.
<< Io faccio finta di non sapere niente, okay? Ma Flitt ha un segreto terrore per i Doxy. Non li sopporta. >>
E con questo si congeda.
Ma lo stesso non fanno i Grifondoro, i quali, per schiodarli dal loro incredulo stupore, avranno bisogno di una ragazza del Quinto Anno, che avvertirà tutti dell’arrivo della Mcgranitt.
Esattamente come i ragni scappano dal Basilisco, gli studenti si dileguano nei loro Dormitori, all’arrivo della Preside.
Bah...paragonarci ai ragni non sarebbe piaciuto molto a Ron.

Fa freddo.
Quasi quasi mi metto a battere i denti.
Il tremore del corpo, già c’è.
Ma forse non è solo per la temperatura.
O forse, il freddo che tanto mi incupisce, nemmeno quello esiste.
Magari sono solo io.
Freddo...
Bella parola no?
Ogni volta che pensavo a queste lettere accostate tra loro, mi venivano in mente i sotterranei della nostra Scuola.
E, ovviamente, i Serpeverde.
Mi sono sempre chiesta come diavolo facessero a dormire là sotto, come diavolo facessero a non gelare dal freddo.
Ma poi mi sorgeva spontaneo aggiungere che, i più gelidi, erano proprio loro.
Senza mai immaginarmi, nemmeno lontanamente, che in quelle stesse stanze, avrei passato i momenti più “caldi”, della mia vita incasinata.
Buffo...come abbia sudato, negli stessi sotterranei in cui credevo di potermici ghiacciare solo passandoci più di cinque minuti.
E pensare che tutto è partito da questa stanza...
Non so se lo avete capito, ma sono nella ex Aula di Incantesimi dei primini, a metà corridoio del secondo piano.
Esattamente lo stesso luogo, in cui Lui mi rese sua per la prima volta, la notte della festa di Halloween.
E da allora, non sono mai più appartenuta a nessun altro.
È entrato in me, quella notte, sia in senso letterale che figurato.
Fisicamente vi è uscito, ma nella mia mente non l’ha mia fatto.
È diventato una parte fissa di me, non riesco a togliermelo dalla testa.
I ricordi, il pensiero, la gelosia, la sofferenza, il desiderio.
È sempre qui dentro, a corrodermi l’anima come un veleno, un acido che mi consuma le ossa, maledetta sostanza che mi inquina il sangue.
Eppure, solo quando posso dire di averlo pienamente con me, riesco a placare l’insopportabile dolore allo stomaco che, ormai, è diventato parte integrante al mio corpo.
Riesco a stare bene.
Riesco ad essere completamente felice.
Maledetta me!
<< Sapevo di trovarti qui. >> sibila una voce alle mie spalle.
Non mi giro, nè sobbalzo all’improvvisa presenza che viene a farmi compagnia nel tempio delle mie disgrazie.
So chi è, e sapevo benissimo che sarebbe venuto.
Quando la folla si è dispersa, sono tornata in Sala Comune, ed ho preso la Mappa del Malandrino.
L’ho cercato a lungo, e, quando l’ho visto uscire dalla sua Comune, ho cercato di capire dove andasse.
Non ho capito più nulla, quando era palese che si stesse dirigendo verso il secondo piano, e mi sono scapicollata fino qui.
Se aveva raggiunto questa altezza, non poteva che venire qui.
E la cosa mi ha lasciata piacevolmente stupita.
Più di quanto immaginassi.
La presenza improvvisa di Draco Malfoy alle mie spalle, mi causa il solito battito furioso, ma non mi stupisce.
<< Come facevi a saperlo? >> chiedo, solo per evitare il silenzio, che Lui tanto ama.
Sono al centro della stanza, in piedi, appoggiata ad un banco, mentre Lui credo sia ancora sulla soglia della porta.
Non posso vederlo, quindi, ma dal tono di voce divertito con cui mi parla dopo, credo davvero che stia ghignando.
<< Come? Bè...sono Draco Malfoy. >>
Lo dice come se fosse la giusta risposta a tutte gli interrogativi della terra.
Egocentrico, borioso e vanitoso come sempre.
Sorrido sarcastica, guardando il pavimento.
<< Ah, giusto. Dimenticavo che per te tutto è possibile. >>
<< Certo. Anche far innamorare di me la Regina dei Grifoni. >>
Quando la sua frase viene pienamente percepita e carpita dai miei neuroni, spalanco gli occhi, e quasi non mi ammazzo con la mia stessa saliva.
Afferro con le mani il bordo del banco sul quale sto poggiando le mie famose chiappe, e lo stritolo così forte che mi stupisco di come non faccia a romperlo.
<< Credo che in questo, tu ti sia sopravvalutato, Draco Malfoy. >>
Pronuncio il suo nome con la stessa enfasi che ci dà Lui.
Sottintendendo che, pur essendo Lui il "Grande" Principe delle Serpi, non ha fatto innamorare di se proprio nessuna Regina Grifondoro.

Sei davvero convinta che questo sia la verità?
No.

<< Se lo dici tu. Ma non riesco a credere molto alle tue frasi astratte. Ecco perchè aspetto una precisa risposta, alla mia domanda. Quella che ti feci alla Serata di Gala. >>

<< Mi ami? >>

Okay, adesso credo davvero di poterlo spezzare il bordo del banco.
Sempre che io non mi spezzi prima le ossa delle dita.
Gli sono sempre di spalle, e credo che, per me, sia questa una Grazia Divina.
Le mie espressioni vanno dallo sconforto, alla tristezza, alla rabbia, e poi infine alla desolazione, in una velocità assurda.
<< Non ho potuto risponderti quella sera perchè...? ehm, aspetta fammi ricordare... >>
Non sapendo cosa dire, ecco che torno ad attaccarlo, con il miglior tono sarcastico - pungente che io possa sfoderare.
<< ...Ah si! I tuoi amichetti attaccarono Hogsmeade, e tu gli corresti incontro a braccia aperte. >>
Sento un rumore di passi, e sento il suo profumo e la sua regale presenza sempre più vicini a me.
Aumento la, già fortissima, presa sul banco, e cerco di darmi un contegno, mentre continuo a fissare le mattonelle del pavimento.
<< Sai perfettamente, sia, che non andò affatto così, ed anche che non mi avresti mai risposto quella sera. >>
<< Quella sera, nè mai. >> aggiungo, acida.
Ed è la pura verità.
Non saprà mai il monosillabo di risposta al suo interrogativo.
Sento lo sbuffo di una risata provenire da Lui, ed avvertire il suo alito fresco sul collo, mi avverte della sua incredibile vicinanza.
Ma non mi tocca nemmeno con un dito, non si azzarda nemmeno a sfiorarmi.

<< Ah, e per lo schiaffo. Questa è l’ultima volta che mi tocchi. >>

<< Mai dire mai, bambolina. Tu dovresti saperlo meglio di chiunque altro. >>
Ovvio.
Quando ammisi a me stessa, di provare attrazione fisica per Malfoy, giurai, insieme ad Herm e Ginny che, ovviamente, non avrei mai esaurito questo desiderio.
Ci mancherebbe altro, che mi metto a scopare con quel pezzo di merda!”...
Si, come no.  -.-
In risposta, comunque, comincio a scuotere la testa, e a trattenere risatine.
<< Sai, sei davvero incredibile. Continui a fare domande su domande, sul mese in cui non ci sei stato, e non, senza nemmeno venirmi a dare qualche spiegazione. Pretendi di sapere chi ho frequentato in queste settimane, se sono rimasta incinta, con chi ho fatto sesso, e se ti amo. Ma qui, quella che dovrei fare domande sono io. >>
Resta un po’ in silenzio.
E sa perfettamente che ho ragione.
Insomma, è Lui quello che mi ha ferita, che è diventato un Mangiamorte, e poi di punto in bianco è tornato...e sarei io quella a dover essere sottoposta ad un interrogatorio?!
Insomma...!
<< Primo... >> sibila, talmente vicino al mio orecchio, che sento il suo fiato solleticarmi il lobo nella maniera più sensuale che abbia mai dovuto sopportare.
<< ...Il fatto che tu non sia incinta, ti ha salvato da una lunga serie di rimproveri, per il tuo essere un’irresponsabile anche quando fai sesso...se non c’ero io a restare in contatto con la realtà, avresti avuto un piccolo e meraviglioso Malfoy in grembo... >> Sto per ribattere, indignata, sia per avermi dato dell’irresponsabile, sia per il “Meraviglioso Malfoy”, ma non mi da il tempo di parlare. << ...Secondo.Non domandi, io non rispondo. E terzo. È maleducazione parlare con una persona, senza guardarla negli occhi, dandole le spalle. E non è nemmeno da te, mia piccola Grifondoro. Cos’è, trenta giorni senza di me ti hanno trasformata in una vigliacca? >>
Qualcosa scatta.
Perchè, lo sa benissimo, se c’è un aggettivo che non sopporto, che non tollero, che mi fa incazzare più di qualsiasi altro insulto, è proprio “Vigliacca.”
La peggiore offesa per una Grifondoro, il peggior oltraggio per una Potter.
Mi stacco dal banco, e mi volto di scatto verso di Lui.
Me lo ritrovo a pochi centimetri dal mio viso, ma non do segno di quanto questo mi faccia tremare.
Lo guardo con gli occhi fieri, come solo quelli di una Rosso-Oro sanno essere, e a testa alta.
Orgogliosa, e coraggiosa erede di Godric.
<< Volevi guardarmi negli occhi? Spero che quello che vedi ti soddisfi. >> soffio, rabbiosa.
La mia frase gli causa un certo divertimento, perchè ghigna giocoso.
Una sua mano corre sulla mia guancia, in una strana, quanto leggera carezza sensuale, mentre mi sposta i capelli dietro l’orecchio.
Magari perchè il mio verde lo incenerisca meglio.
<< Certo, come sempre. >>
Credo che sia un complimento.
E la cosa, segretamente, mi lusinga, e non poco, ma, nemmeno in questo caso, mi azzardo a farglielo capire.
Non sia mai.
Poi, è sempre Lui a parlare di nuovo.
<< Allora, bambolina, sbaglio, o volevi pormi delle domande? Non ti prometto di rispondervi. >>
Lo guardo indignata.
Ed il mio corpo la deve smettere di reagire in maniera così scandalosa, al suo sussurrare la parola “Bambolina”...
Mannaggia a me!
<< Certo, è ovvio. Io sono tenuta a rispondere a tutti i tuoi quesiti, tu puoi avvalerti del diritto di restare in silenzio. >>
Ghigna, in modo oscenamente sexy.
<< Non mi stai mica arrestando, Potter. Anche se dovrebbe essere tuo dovere... >> alla mia occhiataccia, continua << ...e poi...bè, devo ricordarti che sono Draco Malfoy? >>
Ah, certo.
Lui può domandare, e non rispondere, può scappare, e tornare quando vuole, può scopare con chiunque gli capiti a tiro, e pretendere di non essere ripagato con la stessa moneta, può lasciarmi, e riprendermi, può decidere di smettere di venire a letto con me, o di ricominciare.
Perchè?
Perchè è Draco Malfoy!
<< Sei solo un borioso e vanitoso, stupido egocentrico bastardo! >>
Mi sto irritando, e non poco.
Siamo sempre molto vicini, mentre stringo i pugni contro i fianchi, e lo guardo con ancora più rabbia.
Se iniziate a sentire puzza di bruciato, sono io che mando a fuoco la stanza per l’ira.
Ma tutto ciò sembra non toccarlo poi molto, perchè mi afferra dalla schiena con un braccio, e mi avvicina al suo petto bruscamente.
Le sue labbra demoniache sono sempre più vicine al mio viso, quando il mio seno è completamente schiacciato sul suo petto.
<< Grazie. Magari è proprio per questo che ti piaccio tanto! >>
Dio, quanto è irritante!
Ma la cosa che più mi sta facendo incazzare, è proprio la veridicità di ogni. Sua. Più. Piccola. Parola.
Vabbè, a parte il fatto “Io sono Draco Malfoy e tutto mi è concesso”.
Faccio per tirargli uno schiaffo, ma mi blocca la mano a pochi centimetri dal suo viso, con la sua libera.
<< Eh, no, mia Regina Grifondoro, i colpi bassi non valgono! >>
Io sono sempre più incazzata, lui sempre più divertito.
Stretta nella sua morsa soffocante, imprigionata fisicamente da Lui, come lo sono da moltissimo tempo psicologicamente.
<< D’accordo. Allora lasciami. Subito. >>

No! Non farlo mai più! Non togliere quelle mani dal mio corpo!

Zitto, corpo!
E mentre, come al solito, il mio cervello ed i miei ormoni iniziano a litigare come pazzi, Malfoy annuisce accondiscendente, e mi lascia.
Sento un groppo salirmi sullo stomaco, e un, ormai conosciuto, freddo, invadermi dentro.
Tanto che sono tentata di stringere le braccia intorno al petto per riscaldarmi.
Ma non faccio niente di tutto ciò.
Piuttosto è Lui a continuare la conversazione.
Allarga le braccia, in un segno di resa.
<< Allora, bambolina. Se davvero hai così tanta voglia di farmi delle domande, fammele. Vedremo se potrò risponderti. >>
Scuoto la testa, al “Vedremo se potrò risponderti” da padrone del Mondo.
Stupido.
<< Allora...Partiamo dall’inizio. Perchè baciavi Astoria Greengrass alla Serata di Gala? >>
Me lo sono sempre chiesto.
È sempre stato uno straziante punto interrogativo, che mi ha tormentato in questi maledettissimi giorni.
Abbozza una risata, alla mia espressione nervosa, e al mio incrociare le braccia sotto il seno.
Alzo un sopracciglio, al suo divertimento fuori luogo, mentre si decide a rispondermi.
<< Oh, questa è facile. La piccola Greengrass si è presa una qualche infatuazione per Theo. E siccome, al Ballo, vi ha visti divertirvi, ha deciso di usare la carta della vendetta. Voleva farlo ingelosire... >> dice, sempre mantenendo il solito affascinante ed irritante sorriso di menefreghista divertimento << ...E’ una tattica che voi donne adorate, vero? >>
Si sta per caso riferendo allo sconosciuto che baciai quella stessa sera, sul terrazzo?
Poco prima di tornare da Lui, far danzare le nostre labbra insieme per un po’, per poi esibirmi sul palco?
Muovo la mano in aria, come se stessi scacciando una mosca.
<< Non spetta a te fare le domande. È il mio turno. >>
Annuisce, sempre ghignando.
<< Okay, adesso passiamo ad una domanda più generica. Questo mese. Cos’hai fatto? >>
L’aria di Re del Globo, e quella di divertimento odioso, spariscono dal suo viso, per far posto alla solita faccia da poker.
La sfodera quando ha qualche sentimento da nascondere, ed in questo caso credo davvero che sia tristezza.
<< 40 stramaledettissimi giorni, possono riassumersi facilmente nelle parole: “Erba. Whisky Incendiario. Theo. La nostra stanza”. >>
L’altezza del mio sopracciglio si triplica.
<< E dove la metteresti le parole “Mangiamorte troie. Sesso. Donne”? >>
<< Da nessuna parte, bambolina. Perchè sarebbero assolutamente estranee alle mie cinque settimane e cinque giorni, passati lì dentro. >>
Devo credergli?
Devo fidarmi di Lui?
Lentamente sciolgo le braccia docilmente lungo il corpo.
<< E dovrei crederti?... >> emetto una piccola risata sarcastica e sprezzante. Odio che mi si menta << ...Il Dio del Sesso di Hogwarts, che non si dà da fare, quando i vincoli di libri, lezioni e coprifuochi, non ci sono? Questa dovrei segnarmela. >>
Il suo sguardo si incupisce, e stringe impercettibilmente i pugni lungo i fianchi.
Si sta innervosendo.
<< Sei libera di non crederci. Ma è la verità. >>
Conosco ogni singola sfaccettatura del suo viso, e dei suoi toni di voce, ogni piccola espressione degli occhi, del corpo, di come corruga le sopracciglia.
E lo so che non mente.
Come una bambina che ha avuto il suo giocattolo preferito a Natale, mi sento felice e soddisfatta.
Un peso sullo stomaco che mi affliggeva, con la dicitura “Gelosia”, scompare, dissolvendosi nel nulla.
Ma resto impassibile, almeno dall’esterno.
Anzi, il mio livello di rabbia va via via alzandosi, quando le domande si fanno sempre più serie.
<< Diciamo che, per adesso, te la do per vera. E adesso, rispondimi a questa domanda... >> stronzo << ...Perchè te ne sei andato? Saresti potuto restare a Scuola con...con... >> dai, Kiki, dillo. Tanto, ormai, più disperata di così non puoi apparire << ...con me. L’Ordine ti avrebbe protetto, sia te che Nott. >>
Quasi senza che il mio cervello ne mandasse gli impulsi, i miei piedi iniziano ad avvicinarsi a Lui.
Con piccoli passi impercettibili.
<< Credimi, bambolina, è quello che avrei voluto fare. Ma c’era sempre il problema dei miei genitori. >>
La sua voce è poco più di un sussurro, mentre la sua espressione è sempre la solita apatica.
Però, sono pazza se credo di sentire un certo senso di colpa nelle sue parole?
Continuo ad avvicinarmi lentamente a Lui.
Ed inizio a respirare sempre più velocemente.
<< Certo. Preferivi uccidere me, in una ipotetica Battaglia, che quell’assassino di tuo padre. >>
Mi guarda, improvvisamente arrabbiato.
<< Credi davvero che ti avrei uccisa? Che ti avrei scagliato l’Avada Kedavra in pieno petto? >>
Scuoto la testa, mentre inizio a sentirmi un groppo in gola, tipico di un imminente pianto.
Tiro su con il naso, e cerco di regolarizzare il mio respiro, mentre abbasso lo sguardo, sempre scuotendo il capo.
<< Sinceramente? Non lo so. Non so più cosa pensare, cosa è giusto e cosa è sbagliato, cosa è bianco e cosa è nero. Dove finiscono le tue cattive azioni, e dove cominciano i miei sbagli. Fin dove hai ragione tu, o fin dove hai torto. Se tutto questo ha un senso, o meno. Non ho... >> mi fermo un attimo, per far calmare la mia voce tremante per i quasi singhiozzi. Ma non verso lacrime. << ...Non ho...non più nessuna certezza. >>
Mi sto ancora guardando le scarpe, e non posso vederlo in faccia.
Ma sento i suoi passi leggeri avvicinarsi a me sempre di più.
<< So cosa vuol dire. >> risponde semplicemente.
Magari perchè, le certezze che ho perso e di cui ho tanto bisogno, non le ha nemmeno Lui.
E non può darmele.
Restiamo un po’ in silenzio, mentre mi asciugo impercettibilmente gli occhi con il dorso della mano.
Visto?
Non ho pianto.
Alzo la testa, e continuo:
<< E adesso? Perchè sei tornato? I tuoi genitori sono sempre dei Mangiamorte. E adesso sei sotto la protezione del Ministero. Cosa è cambiato dalla notte del 9 Gennaio? >>
Distoglie lo sguardo dal mio, e lo punta in un punto indefinito del muro.
Resta a pensarci per un po’, mentre io non distolgo lo sguardo ipnotizzato dai suoi occhi in tempesta.
E poi...
<< Mia...mia madre. È riuscita a farci andar via. Un giorno è entrata nella nostra stanza, ci ha dato dei mantelli e delle scope, e ci ha indicato un passaggio segreto. E così siamo tornati. >>
Annuisco.
<< L’avevo immaginato. Tua madre è venuta ad Hogsmeade a parlare con Zabini, ed io ero con lui... >>
<< Me l’ha detto. >> asserisce, interrompendomi.
Uff...
<< Ma io non ti ho chiesto il “Come”. Ma il “Perchè”. >>
Stavolta si gira a guardarmi, e quasi mi cedono le gambe sotto il suo languido sguardo.
Ma resto a reggere quegli occhi su di me, fiera come solo una Grifondoro sa essere.
Lentamente mi si avvicina ancora di più, e, con sempre maggiore lentezza, mi prende il mento tra l’indice e il pollice.
Gentilmente.
<< Mi spiace, bambolina, ma...in questo caso mi avvalgo del diritto di restare in silenzio. >> mi imita.
Cosa?
Come?
No!
Non può!
Non deve assolutamente!
Maledetto...
Stronzo...!
<< Ah si? >> chiedo io, con tono di sfida, togliendo le sue dita dal viso.
Lui non scompone la sua neutra espressione, ed annuisce serio.
<< Okay, come vuoi. Passiamo all’ultima domanda, allora. >>
<< Ogni tuo desiderio è un ordine. >> canzona.
Le mie labbra si arricciano in un sorriso seduttore, molto ghigno Serpeverde, che lui adora.
<< Mi hai chiesto se ti amo, no? Ed io non ti ho risposto... >>
Annuisce, mentre mi avvicino, con un passo, il più possibile a Lui, sfiorandoli con un dito il contorno degli addominali.
Lascio che il seno sfiori delicatamente il suo petto, utilissimo nella mia opera di seduzione.
<< Ma tu...? >> sussurro sensuale, mentre lo sento fremere leggermente, anche se cerca di nasconderlo, sotto il mio tocco << ...Tu, Grande Principe delle Serpi...Mi ami? >>
Pari.
Me l’ha chiesto tante volte, Lui, ed io mi sono dannata la vita per quella domanda.
Su cosa avrei dovuto rispondergli, su quale sarebbe stata la verità.
Ma, adesso, parlando con Lui, ho capito che ho tralasciato un particolare.
Il perchè.
Perchè me l’ha chiesto?
E quale sarebbe stata la sua risposta.
Se, come penso che sia, mi ha fatto quella domanda, per gonfiarsi d’orgoglio di aver fatto cadere ai suoi piedi la Potter se la mia risposta fosse stata “Si”, mi metterò l’anima in pace, e metterò una fine alla nostra pseudo storia.
E stavolta definita.
Se, invece, cosa alquanto assurda, me l’ha chiesto perchè anche lui prova qualcosa per me che non sia il solo e semplice desiderio, bè...
Vabbè, inutile pensare a quelle conseguenze, è un’ipotesi troppo assurda.
Stanco di essere la vittima del desiderio, passa al contrattacco, passandomi lentamente le mani sui fianchi, in una sensuale carezza, che di casto non ha poi molto.
<< Non vedo perchè io debba risponderti. Tu con me non l’hai fatto. >>
Bè, questo è vero.
Ma...ma...ma..
Ma  niente!
Lui mi deve rispondere, e poi io posso decidere se farlo o meno.
In base a ciò che dirà Lui.
<< Mi ami? >> incalza.
Mi ami?
Che strano sentire quelle sillabe pronunciate dalle sue labbra, sempre piene di oscenità.
Ed è sempre più imbarazzante quello che mi sta facendo.
Le sue mani sono arrivate ad esplorarmi la schiena, e adesso scendono sempre più verso il mio sedere.
Il cuore prende a battere sempre più velocemente, mentre le mie mani sono immobilizzate sul suo petto.
<< Perchè... >> mi mordo le labbra, per trattenere un sospiro << ...perchè dovrei risponderti io? >>

Quelle sue mani maledette sono ormai sulle mie rotondità inferiori, ed io già sto andando in uno stato confusionale.
<< Su, bambolina. Dire di no è facile. È dire di si che risulta complicato vero? >>
Mi mordo il labbro inferiore, mentre mi lascia carezze incandescenti sul fondo schiena.
<< Lo...lo stesso...vale....vale per te. >> riesco a sillabare.
Quando ghigna, trovo la forza di volontà per afferrargli le mani, e staccargliele da me, sussurrando un “Smettila”.
Mi costringo a guardare altrove, preferibilmente il pavimento, mentre, violentando me stessa, mi allontano da Lui, lasciandoli le mani.
Cosa sono queste domande idiote, e queste risposte molto astratte?
Malfoy ha scelto i Mangiamorte, non me, e sarà tornato per un motivo che non mi riguarda affatto.
Magari per il semplice scopo di spiarci.
Punto.
La storia si conclude qui.
Mi volto di spalle a Lui, e mi stringo nelle braccia, nel tipico gesto che si fa quando si ha freddo.
Ma io lo faccio per evitare che i frantumi del mio cuore possano disperdersi per terra.
<< Và... và via. >> riesco a dire, trattenendo a stento un nuovo tremore della voce.
Non controbatte, ma dopo un po’, sento il rumore dei suoi passi allontanarsi da me.
E la cosa mi distrugge, anche perchè so perfettamente che è quella giusta da fare.
Poi, improvvisamente, si ferma.
Contando i passi che avrà fatto fino ad adesso, sarà soltanto sul ciglio della porta.
<< Ah, Potter?... >> mi chiama.
Non mi giro, nè emetto suono, ma sa che lo ascolto.
Come potrei non farlo, con quella voce sensuale che si ritrova?!
<< ...Mi...mi sei...mi sei mancata... in questi giorni. >>
Per poi riprendere a camminare.
Sento il cigolio della porta che si apre, mentre sono in un tremendo stato di shock.
Mi sei mancata in questi giorni.
Mi sei mancata.
Mi sei mancata.
Mi sei mancata in questi giorni.
Mi sei mancata in questi giorni.
Mi sei mancata.
Mi sei mancata.
Mi sei mancata.
Mi sei mancata.
Mi sei mancata.
Mi sei mancata.....

Mi.
Sei.
Mancata.

Anche tu, Malfoy.

Più di quanto tu possa immaginare.
Come se mi fossi scottata, mi giro di scatto, verso la porta che Lui ha lasciato aperta, e mi fiondo in corridoio.
Lo vedo, alla fine di esso, e riprendo a correre.
Non so cosa diavolo mi stia passando per la testa, non rispondo più delle mie azioni.
So solo che lo devo raggiungere, preferibilmente prima che arrivi nella sua Sala Comune.
Fortuna che non sono molto lenta...
Sorprendendolo, mi paro davanti a Lui, e lo fisso, riprendendo fiato.
Poi, mi avvicino al suo corpo sempre più, e gli porto le mani sul viso.
E lo bacio.
Prima è solo uno sfioramento di labbra, poi esse si schiudono lentamente ed entrano in gioco le lingue.
Una mia mano resta sul suo viso, l’altra va ai suoi capelli.
Lui, invece, mi afferra dai fianchi.
Chiudo gli occhi e mi lascio andare a questo contatto.
L’ho sempre pensato, e sempre lo farò.
Un bacio di Draco Malfoy dovrebbe essere considerato l’ottava meraviglia del Mondo.
E ritornare a constatarlo...bè, quella è la nona meraviglia.
Non c’è fretta nel nostro bacio, semplicemente lontananza.
È passato troppo tempo da quando potevo farlo, e adesso voglio gustarmi ogni singolo sapore.
È bello sentire le sue dita che stringono possessive sui miei fianchi.
Di nuovo.
È bello sentire le sue labbra accarezzare le mie.
Di nuovo.
È bello sentire la sua lingua che mi esplora la bocca come se fosse la prima volta, facendo l’amore con la mia.
Di nuovo.
Ed è bello staccarsi e poi riprendere a baciarsi, mentre gli accarezzo i capelli.
Di nuovo.
Tutto con estrema calma e lentezza.
Senza urgenza.
Mi mordicchia piano il labbro inferiore, per poi passarvi la lingua, prima che le mie labbra la reclamino di nuovo.
Stringo forte la presa sui capelli, quando inizia a scaldarsi la situazione.
Senza, però, mai abbandonare l’armonia di tragica lontananza che le nostre labbra stanno suonando.
Dopo non so quanto tempo, un secondo, un minuto, un’ora, un giorno, una settimana, un anno...mi stacco da Lui.
E gli sussurro all’orecchio:
<< Anche tu. >>
Prima di andarmene, restando con gli occhi nei suoi per quanto mi è possibile.


4 Days Later...

<< Potter, Malfoy! Ma siete impazziti? Rinfoderate quelle Bacchette! E 20 punti in meno a Grifondoro e a Serpeverde! Ed oggi pomeriggio voglio vedervi nella Sala dei Trofei, a ripulirli tutti, senza la magia! Disgraziati e irresponsabili che non siete altro! Quando imparerete a rispettarvi?! >>

Vaffanculo a Madama Pince che è passata in quel momento!
L’avrei conciato per le feste quello stronzo di Malfoy, se non ci avesse sgamato con le Bacchette l’una puntata contro l’altra!
E adesso non sarei costretto a dover sprecare il mio sabato pomeriggio, che potrei benissimo trascorrere con Hermione, per pulire degli stupidi trofei, magari bestemmiando me stesso per averne vinti una parte, in compagnia di quel Furetto del cazzo!
E per di più senza Bacchetta!
Ma se Malferret inizia a farsi insopportabile, lo prendo a pugni, com’è vero che mi chiamo Harry Potter!
<< Herm, io devo andare... >> la informo, per farla alzare dalle mie gambe, sulle quale è placidamente appollaiata, sul divano della nostra Sala Comune.
Si mette in piedi di fronte a me, e mi porge una piccola affusolata mano per aiutarmi ad alzarmi.
<< Mi raccomando Harry, picchialo a sangue quel cretino di Malferret! >>
<< Ricordati quelle mosse che abbiamo studiato quest’estate! >>
<< Fatti valere, amico! >>
Dean.
Ron.
Seamus.
<< Si, ma cerca di non intaccargli quelle labbra sexy che si ritrova! >>
<< Magari lo insulti e basta, ok? Oppure gli causi danni interni! >>
<< Basta che tu non ti fai male! >>
Lavanda.
Calì.
Luna.
Come si nota la differenza di consigli, tra uomini e donne, vero?
Alzo gli occhi al cielo disgustato, alle affermazione di Lav e Calì, e ci godo quando gli altri iniziano una lunga discussione su principi di odio Grifondoro-Serpeverde.
Intercetto lo sguardo di Ginny, che mi intima di fare attenzione con il labiale, mentre mi saluta sorridendo.
Afferro la mano di Hermione, e stiamo tutti e due per uscire dal Ritratto, quando sento una voce chiamarmi alle mie spalle.
Kiki ci sta raggiungendo di corsa, e quando lo fa si ferma un secondo a riprendere fiato.
Poi, mi guarda intensamente e supplicante.
<< Per favore. >> sillaba.
Non vuole nessun tipo di litigio, tra me e il deficiente numero uno, vero?
E vederla talmente preoccupata per lo stesso bastardo che, per il momento, le ha solo fatto del male, accresce maggiormente la voglia di picchiarlo.
Ma...Dio, lo sa che quando a così non posso dirle di no!
<< Okay...mi limiterò agli insulti verbali...e magari solo all’autodifesa! >> mi trovo costretto a promettere.
Abbozza un sorriso riconoscente, prima di scoccarmi un bacio sulla guancia, salutare Herm e raggiungere gli altri Grifondoro.
Se penso che le stesse labbra che mi hanno appena salutato, qualche giorno fa stavano limonando tranquille con Malfoy, prendo Amuchina e fazzoletti e disinfetto la bocca di mia sorella.
Ma, ovviamente, quando mi ha detto del bacio con l’Idiota, fuori dal corridoio, di come Lui le aveva confessato che le era mancata, non ho potuto far vedere quanto la cosa mi innervosiva.
Come mi ha più volte ripetuto Hermione, la felicità di Kiki è l’unica cosa a cui dobbiamo prestare attenzione.
E la mia ragazza ha sempre ragione, con tutti quei libri che legge.
Sospirando, riprendo la mia camminata al patibolo, con ‘Mione accanto.
<< Sei davvero un bravo fratello, sai? >>
Mi dice, una volta fuori dalla Comune.
<< Si lo so, lo so. Uno dei migliori >> gongolo, facendola ridere.
<< Modesto, signor Potter! >>
Mi accodo anche io alla sua risata, mentre cominciamo a parlare placidamente del più e del meno.
Sino a che arriviamo al terzo piano, dove troviamo la Mcgranitt in persona davanti alla porta della Sala dei Trofei.
<< Signorina Granger, lei non è compresa nella punizione, che ci fa qui? >> sbotta autoritaria la Preside.
Come osa parlarle con questo tono?!
<< Mi ha solo accompagnato, Preside. >> la difendo, tagliente.
Annuisce distratta.
<< Bene. La stanza è stata Incantata per impedirvi di fare magie, e perchè non vi possano entrare altre persone, oltre lei e il signor Malfoy, visto l’ultima esperienza con l’assente Serpeverde.... >>
Già.
Una volta Malfoy fu punito per non so quale stronzata, e fu obbligato a riordinare gli archivi dei Prefetti dal 1876 ad oggi.
Ma fu sgamato in un intruglio di braccia e gambe con delle ragazze, mentre dei poveri primini Serpeverde facevano il lavoro al posto suo.
Ricordo ancora la risata, ed il disgusto che ne conseguì, di Kiki,quando seppe la notizia.
Ovviamente stiamo parlando del sesto o quinto anno, il periodo di follia tra il Mangiamorte da strapazzo e mia sorella, non era ancora iniziato.
Che bei tempi, quelli!
Tutti insieme appassionatamente, ad odiare i Serpeverde e il loro Principe!
Dov’è finito quel disprezzo?
Porco Salazar!
<< ...Se il signor Malfoy protrae la sua assenza per più di dieci minuti, o per tutto il pomeriggio, signor Potter è pregato di venirmi ad avvertire. >>
Magari...non vedo l’ora di poterlo cacciare nei guai.
Ma, purtroppo, non è talmente scemo da permettermelo.
Date le ultime noiose raccomandazioni, la Preside si congeda, mentre io sbuffo.
<< Che palle, quel Furetto di merda. Deve sempre fare tardi! >>
<< Prendila in un altro modo... >> sorride Herm, portandomi una mano sul petto ed avvicinandosi sempre di più << ...posso salutarti come si deve. >>
Riesco a dedicarle un solo sorriso malizioso, prima che le mie labbra si tuffino nelle sue.
La afferro dal fondoschiena, e la attiro a me sempre di più, mentre le stuzzico la lingua con la mia, e mentre mi accarezza il petto con le mani.
Dio, Herm!
Come fa ad avere una tale influenza sul mio corpo, e su tutto ciò che riguarda Harry James Potter?!
Ho voglia di fare l’amore con lei...ma, per colpa di quel cretino di Malfoy, al momento non mi è possibile.
Finiamo a baciarci contro il muro, mentre lei mi si spinge sempre più addosso, solleticando gli istinti del collega là sotto sempre più.
<< Il Dormitorio sarebbe stato libero oggi pomeriggio... >> mi sussurra, tra un bacio e l’altro.
<< Già...ma la Sala dei Trofei è anche molto eccitante.. >> le propongo, ben consapevole di quanto le mie parole siano assurde.
Prima, ovviamente, di ricominciare a baciarla.
Staccandosi per riprendere fiato, ribatte:
<< Non l’hai sentita la Mcgranitt? Solo tu e Malfoy potete entrarci oggi pomeriggio... >>
<< Il terzo piano è pieno di classi, però, adesso vuote... >> incalzo, solo perchè vederla maliziosa mi piace troppo.
Ride, cristallina, ancora labbra contro labbra.
<< Si, si... Harry ti amo tantissimo. Hermione, cuoricino mio, anche io ti amo troppo troppissimo...eccetera eccetera. Possiamo muoverci Potter, prima che io vomiti?! >>
Ecco.
Lo sapevo.
Ma Malfoy deve sempre arrivare nei momenti meno opportuni?!
Chiudo gli occhi e stringo i denti per non saltargli alla gola, mentre Hermione sorride rassegnata.
<< Amore, io vado. Ci vediamo più tardi. >>
Annuisco, mentre rispondo al suo breve bacio di saluto.
Malfoy ci guarda disgustati.
Ammettilo che ti piacerebbe farlo con mia sorella, stronzo!
Ma, mi dispiace, non puoi!
Ah ah!
Si stacca da me, e agita la mano in un muto “Ciao”.
<< Buon pomeriggio Malferret. >> dice fredda, passandogli accanto.
<< Certo, come no. >> farfuglia lui, entusiasta esattamente quanto me all’idea di passare la punizione insieme.
Si gira a guardarmi, ed io rispondo con lo stesso odio.
<< Furetto, sappi che i tuoi schiavetti e le tue puttane non puoi portarle qui. La Mcgranitt ha fatto le cose per bene. >>
Non mi risponde, e mi supera, entrando per prima nella Sala dei Trofei.
E, mentre mi passa accanto, lo sento sibilare:
<< Sai che cazzo me ne faccio delle puttane... >>
Da quando in qua Malfoy disprezza del buon sesso senza impegno?
Oddio...non ditemi che centra Kiki in qualche modo?!
Lo ammazzo, se ha osato innamorarsi di mia sorella!

<< Come cazzo si pulisce sta merda?! >>
Oddio...giuro sulle mie Vans che sto per uccidere Draco Malfoy....
E non mi interessa un tubo della promessa fatta a Kiki, se costui osa lamentarsi per la 123sima volta che non sa come diavolo si passa una fottutissima pezza su un fottutissimo trofeo!
<< Santo Godric Malfoy...ma a casa tua non facevi un emerito cazzo, vero? >>
Mi guarda con il sopracciglio alzato, e l’aria di chi è appena stato insultato pesantemente.
<< E’ ovvio! Non sono mica stato abituato a fare la servetta come te...sei brava come cameriera! >> mi provoca.
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Okay, adesso respiro.
Sono calmo.
I suoi insulti non mi fanno nè caldo nè freddo.
Per questo lo ignoro.
Ma poi, mi viene in mente una cosa.
E così, mentre gli resto di spalle, chino su un trofeo vinto dal mio stesso padre per il Quidditch, mio malgrado gli rivolgo la parola.
<< E tu che diavolo ne sai di come mi hanno educato i miei zii?! >>
<< Primo...si vede da come pulisci tutto allegro e canticchiante...ma forse stai solo pensando ad una sana scopata con la Granger... >>
Sto per mandarlo a fare in culo, prima di rendermi conto che è vero.
Anche se io avrei usato termini diversi..
<< E secondo... >> fa una pausa, in cui Salazar il deficiente , solo sa cosa gli passi in quella mente bacata, per poi farfugliare qualcosa di incomprensibile.
<< Cosa?! >> chiedo, adesso girandomi a guardarlo, il cretino, mentre strofina pigramente e con aria schifata una Coppa di Serpeverde.
Abbassa lo sguardo, mentre risponde, con finta noncuranza.
<< Me l’ha detto tua sorella. >>
Fantastico.
Perfetto.
Perchè non ha detto anche i simpaticissimi aneddoti delle nostre teste infilate nel cesso da quel ritardato di Dudley, a tutti i Serpeverde che incontrava?!
<< Ottimo... >> commento tra me e me, tornando a pulire << ...è sempre molto intelligente parlare delle proprie debolezze al nemico! >>
<< Non credo che in quel momento la piccola Potter mi vedesse come chissà quale grande nemico... >> è la sua risposta.
Già lo immagino, il maiale, con un ghigno odioso stampato in faccia, l’aria strafottente, e quel pizzico di maliziosità oscena.
Ringrazio Godric che mi da la forza di non girarmi a guardarlo, perchè se davvero lo facessi, non so chi mi tratterrebbe dal menarlo.
Invece, decido, dopo aver fatto grandi respiri per calmarmi, di ribattere a parole.
<< Oh certo. Il tatuaggio che hai sull’avambraccio sinistro, non è affatto simbolo di ostilità verso di lei. Ma di quanto la ami, no? >>
Non so cosa l’abbia fatto scattare, se il pensiero del Marchio Nero, di essere effettivamente un nemico della mia Kiki, o la parola “Ami”, fatto sta che sento forte e chiaro il rumore di un Trofeo che si rompe, mentre le sue soavi corde vocali iniziano a bestemmiare in tutte le lingue che conosce.
Ma come si fa ad essere talmente deficienti?!
Mi giro, magari per deriderlo un po’, solo per sgamarlo nascondere i cocci del suo delitto dietro i Trofei di Corvonero.
L’avrei fatto anche io, ma per il semplice fatto che l’idea è stata partorita dalla sua mente distorta...bè, è un grandissimo bastardo!
<< Se lo vai a spiattellare alla Preside... >> mi minaccia, girandomi a guardarmi, riferendosi alla sua imbranataggine che gli ha fatto rompere il vaso << ...sei uno Sfregiato morto. >>
Alzo un sopracciglio, per niente intimorito, mentre mi alzo dalla mia posizione in ginocchio, e lo fronteggio.
<< Dovrei aver paura, Malfoy?  Sai perfettamente che cadresti al suolo stecchito dopo nemmeno 5 secondi! >>
<< E’ una minaccia, Potter? >>
<< Esattamente, Malfoy. >>

<< E’ una minaccia, bambolina? >>
<< Esattamente, Malfoy. >>
<< Lo sai che mi ecciti quando mi minacci? >>

Poi, proprio mentre la voce insistente ed immaginaria di Kiki che mi supplica di fermarmi dal picchiarlo, sta svanendo lentamente come la mia calma, ecco che il Furetto si allontana dal probabile futuro scontro, scuotendo la testa.
Senza alcun apparente motivo.
Bah...valli a capire i Serpeverde!
A proposito di Kiki...
<< Sai, Malferret, mi hai davvero stupito, l’altro giorno, in corridoio, quando hai afferrato quel cretino di Flitt dal colletto, dopo che aveva osato mettere le mani addosso a Kiki. Ma non ho nessuna intenzione di essere in debito con te! >>
Se soltanto ripenso a quell’idiota Serpeverde, mi prudono le mani.
Come cazzo si è permesso di permettersi di mettere le mani addosso a mia sorella?!
Mia sorella!
<< Ed io non ho intenzione di doverti sopportare come debitore... >> afferma, mentre entrambi torniamo a piegarci sui nostri doveri. << ...A proposito di Flitt. È un caso che ieri pomeriggio sia uscito urlando dalla sua stanza, infestata di Doxy? >>
Cerco di trattenere una risata.
Ma non ci riesco.
Dio, volevo davvero vederla quella scena!
Devo ricordarmi di chiedere a Daphne di farmi assistere al suo ricordo!
Quando smetto di ridere, ovvero dopo 10 minuti abbondanti, mi decido a rispondere.
<< Dovrei dirti che noi Grifondoro non centriamo niente eccetera... ma non mi va, perchè è stata davvero uno scherzo di cui vantarsi! L’idea è stata di Kiki...sa essere molto vendicativa quando vuole! >>
Mi giro per vedere la sua reazione, e mi sembra di vederlo ghignare divertito.
<< Non ce n’era bisogno, comunque. Il povero Flitt ha passato tutta la notte fuori dal Dormitorio, martedì. Casualmente aveva dimenticato la Parola d’Ordine. >>
Okay, adesso ogni traccia di divertimento dal suo ghigno è sparito, per lasciare il posto ad un nota malvagia.
Scuoto la testa, e prendo l’ennesima Coppa da lucidare.
<< E nessuno nella tua Casa decerebrata gliel’ha detta? >> chiedo, con scarsa curiosità.
<< Certo che no... >> sbuffa, come se fosse la cosa più ovvia al mondo << ..quando Draco Malfoy comanda qualcosa, tutti obbediscono. >>
Evito di ribattere al suo ego gigantesco, sempre per prevenire qualche rissa.
Restiamo in silenzio per qualche Coppa lucidata, dato che ho perso la cognizione del tempo, prima che sia lui a rompere il tanto tranquillo silenzio, con quella odiosa voce strascicata.
 << Comunque Potter, mi hai decisamente deluso, in questi giorni. >>
Per poco non faccio cadere questo premio vinto dai Tassorosso.
Ho sentito bene, o devo recarmi d’urgenza da un otorino?
<< Malfoy, non sapevo avessi abbastanza considerazione di me, da permettermi anche di deluderla. Per me è così. >>
Se una persona ti delude, vuol dire che ti aspetti qualcosa da questa, pensi che possa fare qualcosa di buono nella vita, hai delle aspettative.
Che, deludendoti, infrange.
Ma, se anche Malfoy diventasse un famigerato assassino, di certo la cosa non mi farebbe restare male, perchè da una persona idiota come lui non mi aspetto assolutamente niente.
E il clou l’ha raggiunto al sesto anno.
E, sinceramente, credevo che la cosa fosse reciproca.
<< Non montarti la testa, Sfregiato, non ho nessuna considerazione positiva di te... >> chiarisce subito << ...ma almeno una cosa credevo che tu fossi in grado di farla. >>
Rimetto a posta la Coppa dei Tassorosso, e ne prendo un altra.
Ah, wao!
Questa è mia!
<< Sarebbe? >> chiedo.
<< Proteggere tua sorella. >>
And so?
Quindi?
Cosa avrei fatto per portarlo a pensare che non l’abbai protetta?
Ma perchè Malfoy deve sempre ficcarsi in mezzo negli affari di Kiki?
Perchè non la lascia in pace?
E perchè diavolo lei non vuole essere lasciata in pace?
<< Anche se non dovrei farlo... >> mi rassegno, sospirando << ...sto per chiederti, mio malgrado, cosa cazzo tu voglia dire. >>
Gli sono ancora di spalle, ma quando lo sento alzarsi, il mio istinto di difesa, che mi suggerisce di non dare mai le spalle al nemico, mi porta a mettermi in piedi a mia volta, e fronteggiarlo.
Le distanze sono normali, ma sento che la situazione possa scaldarsi, dalla sua espressione bellicosa.
Se un pugno è ciò che vuole, sarà esattamente quello che riceverà.
<< Nel mio mese d’assenza... >>
Si, chiamiamolo così, il suo reclutamento nei Mangiamorte...
<< ...hai permesso che la Potter passasse di letto in letto..e per poco non ci è rimasta incinta. È questo il tuo modo di prenderti cura di lei? >>
Okay, adesso mi sta facendo incazzare sul serio.
Ma come si permette?
Come osa giudicare mia sorella, dopo tutto quello che le ha fatto?
E come osa giudicare me, quando quello qui in mezzo che l’ha fatto soffrire è proprio Lui!?
<< Punto primo. Ha fatto sesso solo con tre, dei ragazzi con cui è uscita, per quanto la cosa possa migliorare la sua immagine in quel periodo... >> anche se non è proprio del tutto confortante... << ...Secondo. Abbiamo provato a parlarle, ma non ci ha mai ascoltati seriamente. E darle addosso in quel periodo sarebbe stato anche peggio, per la sua situazione. Terzo. Non sono assolutamente cazzi tuoi!.. >>
Sto per aggiungere il quarto e decisivo punto della mia arringa, quando mi interrompe irritato.
<< E’ qui che ti sbagli. Tutto quello che la riguarda sono anche cazzi miei. >>
Eh?
Ma cosa va blaterando?
<< Oh, certo. Ed ecco che si arriva al quarto punto. Kiki ha subito quei cambiamenti, nell’ultimo mese, per colpa tua. Sei tu che l’hai fatta soffrire, l’hai fatta piangere! Piangere, cazzo! Kiki! La ragazza più forte e meno piagnona che abbia mai conosciuto!... >>
Stronzo.
Adesso sto per mettergli le mani al collo, al ricordo di come ridusse la mia Kiki, andandosene.
<< ...Non so come tu abbia fatto, e non so nemmeno perchè qualcuno Lassù l’abbia permesso, perchè tu non la meriti assolutamente, ma lei, per qualche scherzo del Destino, ti si è affezionata sul serio.... >>
Magari evitiamo di dirgli che, con ogni probabilità, lei lo ama.
Anche perchè al solo pensiero vomito.
<< ...E tu non le hai mai dimostrato altro che sesso, abbandono, e umiliazioni. L’hai fatto soffrire, Furetto, e tanto. E non cerchi nemmeno di farti perdonare. >>
Le sue nocche stanno diventando ancora più bianche di quello che sono, segno di quanto forte le stia stringendo.
Certamente si sta trattenendo dal picchiarmi.
Lo facesse, magari!
Ho promesso a Kiki che lo avrei picchiato solo nel caso fosse stata autodifesa.
E così, proverei il piacere immenso di riempire Draco Malfoy di lividi, senza nemmeno scatenare l’ira di Kim che, devo ammettere, è terribile.
Vedi cosa ha fatto a Flitt....
<< Santo Salazar, Sfregiato, ma tu l’unica cosa che sai fare è giudicare?! Credi che sia facile essere conteso tra due fuochi opposti, e doverne scegliere uno? Oppure, andare da tua sorella e dirgli “Ciao, senti io ti...” >>
Ma si blocca.
Che cazzo voleva dire?
Maledetto Malfoy e le sue frasi campate in aria!
Ma come diavolo ha fatto Kiki a farsi stregare da un simile essere odioso?!
<< Cosa?! >> lo incito a continuare.
Scuote la testa, e ritorna in ginocchio vicino al suo lavoro.
<< Niente, Sfregiato, di certo non vengo a confidarmi con te. Fatti i cazzi tuoi e vaffanculo. >>
<< Si, Malferret, anche io ti voglio bene. >> sussurro tra me e me, esasperato dalla presenza irritante di un simile Serpeverde.
E chi lo sopporta come cognato?!
Dio, non ci voglio nemmeno pensare!
Fortunatamente, nello stesso istante in cui sto per tagliarmi le vene, all’immagine di Kiki e Malfoy insieme, la porta si apre, per far entrare due pergamene magiche, in volo.
Una per me, e l’altra per Malfoy.
Una volta arrivate dinanzi a noi, entrambe le pergamene prendono delle forme umane, precisamente femminili, raffigurando una sagoma longilinea e sensuale, di cui non si vedono per niente i lineamenti.
In contemporanea, dalle pergamene si leva una voce,sconosciuta.
<< Salve, elite di Hogwarts. Se hai ricevuto questo invito vuol dire che ne fai parte, oppure che conosci qualcuno che possa vantarsi di essere più popolare di te.
Se non avete ancora capito chi sono, mi presento.
Sono la Ragazza del Giornale, e vi sto invitando alla più succulenta e pettegola festa dell’anno.
L’invito è solo scena, la festa è aperta a tutti, però puoi sempre vantarsi con gli amici di averlo ricevuto, no? >>
E qui la figura si esibisce in una cristallina risata.
Il mio sopracciglio e quello di Malfoy raggiungono altezze stellari.
<< Stanza delle Necessità, ore 23.00, stasera.
E, preparatevi al meglio.
Ci saranno notizie succulente, in anteprima per voi, stasera.
Non potete mancare, specie se avete ricevuto questo invito. >>
E poi, esattamente nello stesso istante, le due pergamene-donne, ardono completamente, lasciando dietro di loro silenzio e puzza di bruciato.
Okay, dopo questo la Ragazza del Giornale ha raggiunto il limite della stupidità.
Ma l’idea di una festa mi alletta, specie in un Sabato sera in cui non si ha la più pallida idea di cosa fare.
Se Hermione non vorrà venire, la costringerò!
Muahah...
<< Che idiota! >> commenta Malfoy, con gli occhi ancora fissi nel punto in cui prima la figurina si dimenava come un’oca.
Sono d’accordo con lui, ma, ovviamente, non glielo dico.
<< Vuoi dire che mancherai alla festa, Furetto? >> domando, invece, speranzoso.
Mi guarda indignato e scettico.
<< E secondo te Draco Malfoy può mancare ad una festa?! Stai scherzando, o sei ancora più stupido di quello che credevo Sfregiato? >>
Ed ecco che Potter parte alla carica, carica il pugno, tira e...siiii!
Occhio nero a Malfoy!
Purtroppo, questo avviene solo nella mia mente, perchè nella realtà, lo mando semplicemente a fanculo e torno a pulire queste stramaledette Coppe.
Parlando con Kiki, ho scoperto che fu alla festa di Herm che stava per fare sesso con Malfoy la prima volta, e alla festa di Halloween in cui finirono quello che interruppero alla festa di Herm, per la prima volta.
Al festino Serpeverde, in cui si baciarono per la prima volta dopo la lite, e alla Festa di Addio agli stranieri, in cui stavano per fare sesso per la prima volta dopo la lite.
Visto il grande amore che la loro pseudo e orrenda relazione ha per le feste...
Devo iniziare a preoccuparmi?

<< Oddio, oddio, oddio, oddio, oddio, oddio, oddio, oddio, oddio, oddio, oddio...! >>
Che palle...
<< Oddio, oddio, oddio, oddio, oddio, oddio, oddio, oddio...! >>
Qualcuno la faccia smettere!
<< Oddio, oddio, oddio, oddio, oddio, oddio, oddio, oddio, oddio, oddio...! >>
Adesso l’ammazzo...
<< Oddio, oddio, oddio, oddio, oddio, oddio...! >>
Giuro che lo faccio!
<< Oddio, oddio, oddio, oddio, oddio, oddio, oddio...! >>
Avada.
<< Oddio, oddio, oddio, oddio, oddio, oddio, oddio, oddio, oddio, oddio...! >>
Kedavra.
<< Oddio, oddio, oddio, oddio, oddio, odd...! >>
<< LAVANDA SMETTILA! >>
Tutte e tre le mie compagne di stanza e Ginny, si girano verso di me, con l’aria confusa.
Oddio, Hermione un po’ meno data la sua aria alquanto irritata, a causa di Lavanda.
Eravamo in camera, le qui presenti e Luna, tranquille a fumarci una sigaretta per un pomeriggio solo donne, come non succedeva da tempo, quando dalla porta entrano tante pergamene volanti, quante siamo noi.
Quelle pergamene erano l’invito ad una festa, stasera, da parte della Ragazza del Giornale.
Non appena Lavanda ha saputo che avrebbe dovuto prepararsi per un evento del genere, con sole poche ore di preavviso, è andata in panico.
Ed ecco spiegata la carrellata ininterrotta di “Oddio!”, che mi ha fatto saltare i nervi.
Ma non è stata l’unica a reagire alla notizia.
Luna è corsa ad avvertire Dean, e a gridargli che non vede l’ora di andarci.
Ginny e Calì hanno avuto uno scatto leonino verso l’armadio, dove ci hanno infilato la testa circa tre quarti d’ora fa, e da allora non ne sono più riemerse, mentre Hermione è semplicemente andata in bagno a fare pipì, senza il benché minimo interesse.
Infondo, le feste clandestine, qui ad Hogwarts sono all’ordine del giorno, specialmente di sabato sera.
La cosa non deve averla stupita, nè emozionata, visto di chi si sta parlando, più di tanto.
Io?
Io non so nemmeno se voglio andarci.
Insomma...si, magari mi divertirei tanto con i miei amici, ma so benissimo dove mi ricadrebbe l’occhio tutta la serata.
E magari conosco anche la gelosia che mi assalirebbe, al vederlo ballare sensualmente con la prima stronza.
E, sinceramente, di dannarmi la vita, sono anche stanca.
Lo è persino il mio corpo.
Cho Chang mi ha dato delle vitamine per mantenermi in forze, così addio nausea e spossatezza dovute al troppo stress, a causa di questa malsana voglia della persona sbagliata che mi sta consumando come un cancro.
Ma, le mie forze psicologiche...quelle non si possono rinvigorire con qualche pillola.
Magari, con un po’ di ecstasy.
<< Kiki...!... >> Wao, Ginny Weasley è finalmente riemersa dall’armadio! Che bella novità! << ...che ci fai ancora seduta e tranquilla? Persino Herm ha già iniziato a prepararsi!... >>
<< ...Solo perchè conosco perfettamente la scenata di convincimento che mi farebbe Harry, se me ne restassi tranquilla in Camera! >> la interrompe Hermione.
Rido, per la faccia scocciata che ha la mia migliore amica, mentre prova una gonna striminzita di Calì, in contrapposizione alle espressioni raggianti delle altre.
<< Dai, Kiki! Muoviti! Che ne dici se ti presto quel vestito blu, per stasera? >> mi propone Lavanda.
Cosa?
Il vestito che io scambiai per una maglietta, la prima volta che lo vidi?
Non ci penso proprio!
Farei prima ad andarmene in mutande alla festa, che non con quei pochi centimetri di stoffa!
<< No grazie, Lav. A dire il vero pensavo anche di non venire stasera, alla festa. Preferisco una bella cioccolata ed un libro. >>
...
.....
.......
.........
Hermione lascia cadere la Bacchetta che stava usando per Appellarsi non so quale abito.
Ginny lascia cadere la gonna di Calì che stava per provare.
Calì fa cadere le scarpe di Hermione.
Lavanda fa cadere....niente.
Veramente è lei stessa cadere sul letto.
Prima di accodarsi alle altre, nel guardarmi come se fossi affetta da una gravissima malattia.
Che c’è?!
Che ho detto?
<< Ehi, ragazze. Cos’è non si può essere troppo stanchi per andare ad una festa? >> domando, in un misto tra l’imbarazzato e l’incredulo.
Tutti questi macelli per una festicciola da niente?
<< Certo che no! >> è l’ovvia risposta di Lavanda.
<< Non a questa festa!.. >> squittisce Calì << ... E’ organizzata dalla Ragazza del Giornale, insomma! Non andarci equivarrebbe ad un suicidio sociale! >>
<< E non tu! >>
<< Da quando Kimberly Potter disdegna una festa? >>
E queste erano Ginny ed Hermione.
E, loro, lo sanno benissimo da quando una cosa del genere è possibile.
Da quando sono stanca del solito tremore e del batticuore che mi prende nel vederlo, senza che, comunque, possa fare niente per avvicinarmi.
Ci siamo baciati, quattro giorno fa, e la cosa non ha assolutamente cambiato nulla.
Dio solo sa quanto mi è piaciuto, e quanto mi sono sentita felicemente in pace con il mondo, nello stesso istante in cui le mie labbra hanno toccato quelle di Draco Malfoy, ma è stato solo un mio momento di debolezza.
Non riesco a fare chiarezza dentro di me, e Lui, con quelle sue maledette frasi astratte e campate in aria, non mi aiuta.
So solo che non sono più disposta a farmi trattare da giocattolino sessuale.
E questo è certo.
Ma quello che provo per Lui, quello che prova per me, se io voglia perdonarlo per essersene andato, se ne sia in grado, se Lui lo voglia, se prima o poi mi chiederà di farlo, cosa succederebbe tra noi, se qualcosa succederebbe mai, e, in quel caso, come reagirebbero Harry e i miei Grifoni...bè tutto questo è tutto un vorticare incessante di punti interrogativi e senza risposta.
Che mi causano debolezza, tristezza, mal di testa e depressione.
Certamente non gli ingredienti giusti per una festa.
<< Ascoltami bene, signorina... >> mi minaccia, con la spazzola, Calì << ...adesso io entro in quel bagno... >> e lo indica, sempre con la sua temibile arma, prima di continuare a puntarla su di me << ...a fare i capelli a Lav. Ma quando usciamo vogliamo vederti infilata in un bel vestito sexy e pronta per venire alla festa con noi, chiaro? >>
Non mi danno nemmeno il tempo di rispondere negativamente, che si sono chiuse la porta alle spalle, non prima che Lavanda mi abbia rifilato un gesto minaccioso, equivalente al “Ti tengo d’occhio”...si, quando ti indichi da vicino le pupille con due dita, prima di puntarle verso la tua vittima.
Sospiro, divertita, prima che Hermione e Ginny mi si avvicinino premurose.
<< Sappiamo perfettamente perchè non vuoi venire... >> esordisce la rossa.
<< ..E non te lo permettiamo. >> completa Herm.
<< Si, Kiki. Fosse l’ultima cosa che facciamo, ti porteremo a questa festa. E non perchè sia quale grande evento mondano...ma perchè non ti vogliamo vedere un’altra sera in questo stato. >>
<< Già... >> concorda ‘Mione, abbassando, poi, il tono di voce << ...non puoi permettere a Draco Malfoy di rovinarti ulteriormente l’esistenza. Nè a Lui, nè a nessun ragazzo. >>
<< Giusto... >> annuisce combattiva, Gin , prendendomi per mano, e facendomi alzare decisa dal letto << ...Tu sei Kimberly Potter, cavolo! La Regina dei Grifoni e delle Feste! Non puoi mancare a questa! >>
Mi strige il braccio, incoraggiante, Gin, posizionandomi davanti allo specchio.
Subito si appresta a raggiungerci Hermione, facendomi gentilmente girare lo sguardo verso lo specchio.
Ogni volta che mi ritrovavo a fissare la mia immagine riflessa, magari per accertarmi di non avere niente fuori posto, oppure che i miei lividi e le mie ferite da combattimento non si vedessero più di tanto, ho sempre visto la copia al femminile di Harry.
Tutta mio padre, tranne gli occhi.
Gli occhi di Lily.
Ed in questi occhi c’è sempre stata determinazione, coraggio, forza d’animo.
Sono virtù che non mi hanno mai abbandonata, ad eccezione di casi di particolare strazio della mia vita.
E adesso?
Cosa vedo?
Una ragazza un po’ sciupata, senza il solito scintillio allegro nei suoi occhi ed il sorriso energico, tipici del mio viso, dopo la fine della Guerra.
Vedo Kimberly Potter, la Cacciatrice.
Ma non Kiki, la Grifondoro.
<< Kiki, tu sei la ragazza più coraggiosa che conosca. Non puoi farti spaventare da un ragazzo... >>

“Non permettere mai a nessuno ti toglierti il sorriso, Principessa. Nè ti farti del male”.

Me lo diceva sempre Sirius.
Mi spiace, zio, ma l’ho fatto.
Ho permesso a Draco Malfoy di farmi piangere a singhiozzare.
Ma gli permetterò anche di rendermi nuovamente una codarda?
No.

<< Che palle. Ogni cazzo di festa la stessa storia! Cosa facciano le donne quelle tre ore in bagno, resterà sempre un mistero! >>
<< Certamente qualcosa di meno osceno di quello che fai tu, Seam! Sospiravi da solo, oggi pomeriggio, oppure la saponetta ti eccitava a tal punto?! >>
<< Ma vaffanculo, Dean! Ma cosa blateri?! >> 
<< Ragazzi, non litigate, per favore. E, comunque, Seamus caro, il tuo amico ha ragione. Abbassa la voce almeno! >>
<< Vedi, lo dice anche Ron! >>
<< Ma cosa dite?! Non ho bisogno di certe cose, per provare piacere, io...ho già Ginn... >>
Ma uno sguardo assassino di Ron, impedisce a Finnigan di continuare la frase sulla sua ragazza.
Come al solito...cosa possono fare i nostri algidi Grifoni, prima di una festa, se non aspettare per ore le loro amiche?!
<>
<< Bravo Harry! Difendimi da questi infamatori segaioli! >>
Ridono tutti, anche gli accusati, ingiustamente o meno, dipende da quello che volete credere, mentre le loro risa coprono i rumori di tacchi provenienti dal Dormitorio femminile.
<< Cosa c’è di così divertente? >> chiede Lavanda, prima di squittire allegra in direzione del suo nuovo ragazzo.
Le bellissime Grifone, vengono incenerite, per il ritardo, e mangiate con lo sgaurdo allo stesso tempo, dai loro amici, prima che Hermione sia la prima a giustificarsi.
<< Io ero pronta circa 1 ora fa, ma mi hanno costretta ad aiutarle! >>
<< Io sono stata l’ultima a finire di prepararmi, ed è colpa mia se avete aspettato così a lungo.... >> ammette tranquillamente Ginny, salutando con un bacio a stampo il suo ragazzo, e sorridendo << ...Andiamo? >>
Tutti quanti, scioccati dalla spiazzante sincerità della rossa, non possono fare altro che guardarsi, alzare gli occhi al cielo rassegnati e dirigersi alla festa.
Ognuno raggiunge la sua metà, Ron chiacchiera con Calì, mentre Dean affianca Kiki.
<< Mon amour! >> la saluta, mettendole un braccio intorno alle spalle.
Lei ride, in risposta, e gli chiede:
<< Dov’è Luna? Credevo che passasse di qui... >>
<< Si, ma Harry ha notato la presenza di Mrs Purr nel solito passaggio segreto da Corvonero a Grifondoro, quindi l’abbiamo avvertita che ci vediamo direttamente alla festa. >>
Annuisce, la bella Regina Grifondoro, sempre sorridendo.
Anche in modo un po’ forzato lo deve ammettere.
Ma un pensiero fissa la corrode da dentro l’anima, e non può farne a meno.
<< Allora, Kiki. Come mai così belle stasera? Su chi vogliamo fare colpo? >>
Scrolla le spalle, lei, mentre pensa che certamente la verità non piacerebbe affatto al suo amico.
<< Se me lo dici, ci penso io a tenere Harry lontano! >> insiste Dean, strizzando l’occhio con fare cospiratorio.
Al che Kiki, alzandosi in punta di piedi per arrivare all’orecchio del Grifondoro, gli sussurra:
<< Draco Malfoy. >>
Il ragazzo la guarda inebetito, stupito, spiazzato, e sconcertato insieme.
La fissa, mentre continuano a camminare, e nemmeno Godric saprebbe come fa il suo Protetto a non inciampare, fisso com’è negli occhi della sua amica.
Dopo  una manciata di minuti di sconcertato silenzio da parte di Lui, e tranquillo astenersi dalle parole di lei, Dean scoppia a ridere di gusto.
<< Dio Kiki...sei una grande, questa era bella! >>
Lei si accoda a lui nel ridere, certamente meno allegramente e sinceramente, quando scorgono la figura di Luna sulla soglia della Stanza delle Necessità.
Mentre Dean si appresta a salutare dolcemente la sua ragazza, Kiki non fa nemmeno in tempo a complimentarsi con lei per il suo bel vestito blu notte, che viene trascinata dentro, al centro della pista da ballo, da un’eccitatissima Calì, che non vede l’ora di sfoggiare il suo nuovo caschetto nero.
Stanca del solito taglio, infatti, ha provveduto ad un taglio radicale, spendendo i suoi risparmi nel miglior parrucchiere di Hogsmeade.
Iniziano a ballare, raggiunte dai loro amici, spensierate e divertite.
Spensierata, Kiki?
Lo sei davvero?

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<< Love, sex, American express! Love, sex, American express!  >>
Una giravolta, una caschè, un movimento di fianchi, una risata, un sorriso, un bacio, un movimento di bacino, un intreccio di braccia.
Ho sempre partecipato ad ogni festa, con i miei Grifoni, e ci siamo sempre divertiti, festa più, festa meno.
E non posso certamente dire che, in questo caso, io non mi stia divertendo.
Assolutamente no.
Ma...non posso nemmeno negare come io sia completamente assorta da altri pensieri.
Si, lo ammetto.
È circa un’oretta, che i miei occhi stanno instancabilmente e freneticamente cercando Draco Malfoy tra la folla.
E più lo cerco, più non lo vedo, più mi innervosisco, più la mia mente si distacca dai miei amici.
Mi sento così...così...così...fuori luogo, con loro, adesso.
Si.
Mi sento a disagio con le persone con le quali sono cresciuta.
Con la mia famiglia.
Ed il motivo, la causa, ha nome e cognome.
Le lettere D.M, vi dicono niente?
Non saprei spiegarvi come mi sento precisamente, solo...credo che le parole “fuori luogo” siano le più azzeccate.
Più li vedo divertirsi, e più capisco che io, ora come ora, con loro, non centro proprio niente.
Ognuno con la sua dolce metà che si diverte, scambiandosi qualche bacio di tanto in tanto.
Ron che è circa mezz’ora che balla con Calì.
Neville che sorseggia tranquillamente una Burrobirra al lato della pista, con Justin ed Ernie.
Hermione che ondeggia sensualmente, appiccicata ad Harry.
Ginny e Seamus che si baciano senza pudore.
Lavanda e il suo ragazzo, finiti chissà da quanto tempo nel primo Privè a loro disposizione, magari proprio nel nostro..
Ah, non lo sapevate?
La Ragazza del Giornale ha preparato un Privè extra Lusso per l’Elite Grifondoro, completa di tende dorate, divanetti interni rossi, bottiglie di champagne ed ogni tipo di alcolico possibile, con tanto di ghiaccio, e fini bicchieri sui quali appoggiare le nostre “ambite” labbra.
Ovviamente, lo stesso ha fatto per tutte e quattro le Case, contraddistinguendo ogni Privè con i rispettivi colori classici.
Si, ho già passato ai raggi-X il Privè verde argento, ma non l’ho trovato.
E nemmeno i suoi amici.
Saranno, come loro solito, in ritardo, affatto casuale.
Sento un braccio di Ron circondarmi la vita, mentre iniziamo a ballare anche con Calì, al momento i tre single della compagnia.
Ma più loro mi sorridono, più Ron mi fa da body-guard contro i soliti deficienti che allungano un po’ troppo le mani, più la mia ricerca disperata di Malfoy si fa sentire pesante.
Loro sono tutti qui con me, ed io penso al loro peggior nemico?
Fortuna che la lettura del pensiero tra me ed Harry è defunta con Voldemort e l’Horcrux...
<< Vado a prendere qualcosa da bere. >> li informo, allontanandomi, senza dare il tempo a nessuno di rispondermi.
Semplicemente non volevo che nessuno di loro mi seguisse.
Volevo stare da sola, sentendomi sempre più una merda, per fare la doppia faccia con i miei amici di sempre.
Magari ho capito perchè mi sento così a disagio...
Loro non stanno male per qualcuno che non lo merita, loro non hanno mentito a tutti, persino ai loro migliori amici, loro non nascondono un segreto nel proprio profondo, loro non sono andati a letto con un Mangiamorte.

Loro non sono innamorati di un Serpeverde...

Non mi va di dissetarmi dalle bottiglie a noi riservate, quindi mi reco al piccolo Bar pubblico.
Odio queste distinzioni maledette all’interno della Scuola!
Non potremmo essere tutti uguali, cazzo?!
<< Una Burrobirra, per favore.. >> ordino al barista.
<< ...Due, grazie. >> sento concludere alle mie spalle, proprio mentre stavo per sedermi.
Devo ammettere che la Ragazza del Giornale, ci ha azzeccato con quest’idea.
Al posto dei soliti sgabelli alti, per permetterti di arrivare con le braccia la bancone, pur stando seduta, ci sono dei cuscino viola, fluttuanti.
Anche comodi, direi.
Comunque, mi giro di scatto per vedere a chi appartiene la voce, quasi cadendo dal mio cuscino, per notare Demelza Robins che mi si siede accanto.
<< Ciao, Kiki! Bella festa, eh? >>
Annuisco, sorridendo.
Sono un po’ delusa, lo ammetto.

Chi ti aspettavi che fosse, Kiki?

<< Già, davvero bella... >> come no << ...tu come stai? >>
<< Se ti riferisci al tradimento del mio ragazzo spiattellato sulle pagine di Hogwarts, Dietro le Quinte...sto bene, grazie. >> Risponde, lasciandomi sorpresa, sia per la notizia, che non avevo avuto modo di leggere o sentire in giro, sia per il suo tono tranquillo e quasi divertito mentre mi diceva delle sue disgrazie.
Le sorrido un po’ imbarazzata.
<< Ehm...veramente la mia era una domanda, un po’ banale lo ammetto, ma generica. Non sapevo del tuo ragazzo...Jay, vero? >>
Annuisce, sempre tranquilla, mentre entrambe prendiamo i bicchieri che, finalmente, il barman ci offre.
<< Si, Jay... >> poi, guardando la mia espressione mortificata, scoppia a ridere << ...Kiki, non fare quella faccia! Non sto male, sul serio. Tra me e Jay le cose non andavano da tempo, e poi mi ha assicurata che non mi ha tradita. Era solo una falsa notizia. E, per lo meno, questo smentimento, mi ha permesso di conservare un buon ricordo di lui... >>
Fa spallucce, mentre brindiamo alle storie finite bene, e mentre, bevendo, segretamente la invidio.
Beata lei, che può chiudere una storia così facilmente.
Ma, certamente, non ne era granché presa.
<< E adesso, Demy... >> sorrido << ...si puntano già altre vittime? >>
Ride.
<< No, per il momento no. Vorrei godermi per un po’ la vita da single!... >>
Ma poi il suo sguardo viene catturato da non so cosa, o chi, alle mie spalle, in cui perde per un momento lo sguardo, prima di aggiungere:
<< ...Anche se con uno così, la vita da single può aspettare, almeno per una notte! Dio, quanto è bono! >>
Divertita dalla frase della cacciatrice del Grifondoro, mi giro, verso la direzione del suo sguardo, mentre una risata sta per nascermi dalla gola...
....
......
........
Ma vi muore subito.
Mi spiegate come cazzo fa Draco Malfoy ad essere così sexy, con un semplice pantalone nero e una camicia verde?!
Cos’è, una punizione Divina?
L’unico che non dovrei desiderare, mi è mandato sotto forma di Angelico Demone?
Santo cielo...
La stoffa della camicia carezza i suoi addominali perfetti, il colletto va a coprire il suo collo delizioso, fermandosi all’attaccatura del mento, per mostrare al mondo quel fantastico viso che fa impazzire moltissime donne.
Le luci psichedeliche mi impediscono di osservarlo bene, ma lo conosco talmente a memoria, che mi sembra quasi di poter constatare ancora una volta la perfezione delle sua labbra, la sensualità della barbetta sul mento, la misteriosità dei suoi occhi tempestosi.
Sto quasi per sbavare, quando mi ricordo della presenza di Demelza.
E ricollego a ciò che ho appena visto, con quello che ha detto.
Mi rigiro verso di lei, con il mio più falso sopracciglio alzato.
<< Draco Malfoy?! >> chiedo sarcastica.
Ipocrita..
<< Si lo so, Kiki...non è affatto un bravo ragazzo... >> vabbè, non esageriamo! Non è mica un pazzo assassino! << ...ma è talmente sexy! >>
Giù le mani!
Cioè...ehm...come ti viene in mente una cosa del genere?!
Continuo a fissarla con il sopracciglio alzato, senza sapere più cosa dire per non risultare troppo ipocrita, quando ride, di nuovo.
<< La tua faccia è tutta un cinema, Kiki...lo so, tu sei l’ultima persona con cui io possa parlare di una cosa del genere, visto che tu e Malfoy.. >>
E lascia la frase in sospeso, bevendo un sorso bello lungo dalla sua Burrobirra.
La mia, invece, che stava tranquillamente per finirmi nello stomaco, mi va di traverso, quando non la sento concludere la frase.
Tossendo per la quasi strozzatura, le chiedo, allarmata:
<< Io e Malfoy cosa?! >>
Emerge dal suo bicchiere, guardandomi interrogativa.
Poi, con tono ovvio, mi risponde.
<< ..Che tu e Malfoy vi odiate. Cos’altro, se no? >>
Brava, Kiki.
Prima figura di merda della serata.
Vuoi andare dalla Ragazza del Giornale a consegnarle tutti i ricordi delle vostre scopate?
Faresti certamente prima, a farti sgamare!
Per evitare di dare spiegazione inutili, faccio finta di avere visto chissà chi tra la folla, e con un sorriso ed un congedo veloce, mi allontano dalla mia gaffe.
Quanto sono stupida!
Mi dirigo esattamente alla direzione opposta, scansando con fatica i corpi della gente che balla freneticamente, ed è troppo presa per far passare una povera indifesa ragazza che deve assolutamente andare dall’altra parte della pista.
Raggiunta la mia meta, mi permetto un sospiro di sollievo, e una controllatina alla situazione qui intorno.
<< Ehi Potter, bel vestito. >>
Perfetto.
Ci voleva solo questa.
Mi giro verso la fonte del complimento, e rispondo, impassibile:
<< Grazie. Anche il tuo è molto bello, Greengrass. >>
Signori e signore, ecco a voi la coppia dell’anno.
Ancora insieme e felicemente innamorati, contro ogni pronostico, davanti si presentano Blaise Zabini, estremamente bono nel suo gilet e camicia, con il braccio intorno alle spalle di Daphne Greengrass, semplicemente divina nel suo bellissimo vestito blu.
Indovinate qual’è?
<< Me l’ha regalato Blaise a S.Valentino. >>
Si, esattamente quello che scelsi io, salvando la Serpe dalla maledizione del regalo.
Intravedo un sorrisino di Zabini rivolto a me, mentre rispondo, stano al gioco.
<< Wao...complimenti Zabini. Ottima scelta. >>
<< Quando si dice avere buon gusto... >> ghigna, in risposta, facendomi un affascinante occhiolino.
Non so cosa stesse per dire la Greengrass, e probabilmente non lo saprò mai, perchè, proprio mentre le sue labbra di dischiudono pronte per emettere un suono, un arrivo ci zittisce tutti.
<< Blaise, hai visto Theo? Ce l’ha lui la nostra erb... >>
Merda.
Malfoy.
Inutile dirvi quanto sia più dannatamente sexy e affascinante da vicino, ed è anche inutile che vi stia ad elencare le solite reazione di tremore del mio corpo.
Massì...tremore, batticuore, voglia di saltargli addosso, eccetera.
Si interrompe, quando non ha ancora finito la frase, e mi analizza con sguardo lascivo in ogni centimetro del mio corpo.
Tanto che sento le ginocchia quasi cedermi.
<< Oh...ciao bambolina. >> dice, non appena lo stupore del nostro incontro inizia ad abbandonare entrambi.
<< Ciao. >> sono capace di rispondere.
Perfetto, Kiki.
Vai così!
Prima la baci, poi lo eviti per giorni, e, poi, una volta che il maledetto caso vi mette uno di fronte all’altra, cosa sei in grado di dirgli?
Ciao?!
Ma sono scema, o cosa?
<< Wao, quanto siete romantici... >> commenta velenosa e sarcastica la Greengrass.
Fottiti, Serpe.
<< Vado a cercarlo io Theo, non preoccuparti. >>
E questo era Blaise.
Ci vuole un po’perchè la mia mente carpisca appieno quelle parole.
Perchè io+Malfoy+Zabini+Greengrass= 4.
Ma se sottraiamo la coppia idilliaca, il risultato sarà...2.
Ergo...io e Malfoy da soli.
Faccio appena in tempo a rendermene conto, e constatarlo, fissando il punto vuoto di spazio, dove prima c’erano le due Serpi, che i miei piedi prendono subito a muoversi lontano da questa situazione.
Ma, ovviamente, questo non mi è concesso.
E quando mai Kimberly Potter riesce a sgattaiolare via indisturbata?!
Malfoy mi afferra dal polso, e mi attira a se, per non farmi andar via.
Ma non so se la colpa sia dei nostri corpi che si attraggono come i poli opposti di una calamita, o perchè Lui ha messo troppa forza nel braccio, o semplicemente perchè è stato un mio riflesso involontario...fatto sta che ci troviamo entrambi troppo vicini perchè si possa tenere a freno la mia fantasia scandalosa.
<< Non te ne andare... >> mi sussurra.
Le mie dita poggiate sul suo petto, in una immobile carezza.
La sua mano ancora sul mio polso, ora sollevato vicino al suo viso.
Il suo braccio a circondarmi la vita.
Il mio busto e il mio bacino completamente attaccati ai suoi.
Le gambe complementari. Ognuno regge il peso dell’altro.
I nasi che si scontrano.
Gli occhi che si chiudono in estasi.
Il suo profumo che mi entra nelle narici, e vi rimane.
Pelle contro pelle.
Labbra che si sfiorano, si vogliono, ma non si incontrano.
Il mio cervello che parte, va via in vacanza.
Magari a cavallo del mio cuore, visto come esso galoppa.
Resto per un momento troppo stordita dalla sua vicinanza, troppo presa dal suo profumo.
Sento il suo viso muoversi contro il mio, mentre aspira dal naso il mio profumo, e sfiora ogni centimetro delle mie labbra con le sue.
Sono in estasi, con gli occhi semichiusi, completamente abbandonata a Lui, completamente e pienamente Sua.
Ma poi...ecco che il cervello ritorna a Casa, e la mia razionalità, insieme all’orgoglio, mi ricordano cosa mi ha fatto, come mi ha abbandonata, e perchè non dovrei lasciarmi andare.
<< Qualcuno potrebbe vederci. Lasciami. >>
La mia voce è poco più di un sussurro roco, ma mi sente benissimo, nonostante la musica, vicini come siamo.
Lo sento ghignare sulla mia guancia, mentre non accenna a muoversi.
E nemmeno io a dirla tutta.
<< Guardati intorno...qui la gente è troppo fatta o troppo presa da utili attività con l’altro sesso per accorgerci di noi...e poi siamo nell’ombra, chi vuoi che ci veda? >>
In effetti ha ragione.
Le luci psichedeliche non ci raggiungono pienamente, e comunque non permetterebbero ad un’occhiata veloce e distratta di notarci.
Ma deve lasciarmi comunque, mio malgrado.
<< Potrebbero accorgersi di noi comunque. Lasciami. >> ripeto.
<< Non eri così preoccupata dalla gente l’ultima volta, però... >> mi sussurra sensuale al lobo dell’orecchio, mordicchiandolo << ...sbaglio o mi hai baciato in pieno corridoio del secondo piano? >>
Basta.
Se non mi toglie le mani di dosso, non rispondo più delle mie azioni.
Ma perchè deve attrarmi in maniera così dannatamente fatale?
Respiro a fondo un’altra volta il suo odore maledetto, per poi fare forza su entrambe le mani, che metto sul suo petto.
E mi allontano.
Facendo violenza su me stessa, stacco anche le mani dal suo marmoreo petto, e le abbasso lentamente lungo i fianchi, puntando lo sguardo triste sul pavimento.
<< Quel bacio è stato...cioè...io, non so...cioè, lo so, ma...è stato un..una.. >>
Certo che arrampicarmi sugli specchi non è di certo la mia dote migliore...
<< Cosa? >> insiste.
<< Cosa “Cosa?” ? >>
<< Ma che stai dicendo? >>
<< TU che stai dicendo? >>
<< Bambolina, smettila di arrampicarti sulle pareti di un calderone...mi devi delle spiegazioni, o sbaglio? >>
Alza un sopracciglio, ghignando sarcastico.
Magari si sta divertendo un mondo a mettermi in difficoltà.
Stronzo.
<< Non...non ti sento.. >>
Scusa banalissima, quella del volume troppo alto della musica, dato che abbiamo parlato beatamente fino ad adesso, ma è stata la prima cosa che mi è venuta in mente.
Maledetto Lui, e maledetta me!
In risposta, alza gli occhi al cielo esasperato, e mi si avvicina.
Mi afferra la mano, e mi conduce non so dove, con Lui.
La Kiki testarda e rompipalle, in genere, avrebbe opposto resistenza.
Non si sarebbe fatta condurre da un bastardo così in un luogo sconosciuto.
Oppure, semplicemente, lo avrebbe fatto per orgoglio, per non accontentarlo, per non essere costretta a dargli spiegazioni, quando non saprei darle nemmeno a me stessa.
Ma quella parte di me, muore nello stesso istante in sui le sue dita incontrano le mie.
È una cosa molto patetica, lo so, ma il contatto tra i nostri arti, le mie calde e piccole, e le sue grandi e fredde, mi manda in tilt.
Riesco solo a puntare lo sguardo sulle nostre dita intrecciate, a lasciare che le mie gambe lo seguino, anche se dovesse portarmi dritta all’Inferno.
Mi guardo intorno, sperando che nessuno ci veda, e le sue affermazioni di prima si dimostrano più che vere: nessuno ha la mente libera, per permettersi di stare a pensare a noi due.
Anche perchè, come ho già detto, le luci psichedeliche non danno una buona visibilità.
E poi...lui è bravissimo nel camminare nell’ombra...
Ancora in trance, per il contatto tra le nostre dita, mente mi sto perdendo in speculazioni sulla loro morbidezza, e sul motivo per il quale il suo corpo è sempre così freddo, ma allo stesso tempo attraente oltre ogni dire, non mi accorgo di come ci siamo appena infilati in un Privè, dalle pareti viola, una poltroncina fucsia, ed un letto dalle lenzuola rosa.
Mi lascia la mano, nello stesso istante in cui sento il respiro quasi venirmi meno, per la mancanza di questo nuovo e strabiliante contatto, e va a chiuderci dal resto della Festa.
Nemmeno una nota raggiunge questa stanza, ergo, la scusa del rumore non è più valida.
Potrei anche fingere un mancamento, ma so che mi prenderebbe in braccio e mi porterebbe in Infermeria, e, sinceramente, non sono certa di poter durare un intero percorso tra le sue braccia, senza lasciarmi sedurre da suo assuefacente odore.
Si gira verso di me, con un ghigno vittorioso stampato in faccia, ed allarga le braccia, in un gesto di finta rassegnazione.
<< Allora, bambolina. Adesso riesci a sentirmi? >>
Sfodero la mia migliore espressione sarcastica ed acida.
<< Forte e chiaro, Malfoy. >>
<< Dicevamo...? >> fa finta di  non ricordare, guardando un punto indefinito della stanza, nel finto sforzo di far lavorare la memoria.
Poi un ancora più falso lampo di comprensione gli attraversa lo sguardo, e lo punta soddisfatto su di me << ...Ah si! Sul bacio che mi hai dato pochi giorni fa... >>
Quattro giorni, novantasei ore, cinquemilasettecentosessanta minuti, trecentoquarantacinquemilaseicento secondi che non posso riassaporare il suo dolce sapore.
<< Quindi? >>
Alzo un sopracciglio, guardandolo arrogante, sebbene dal basso verso l’alto.
In risposta, mi fissa come se fossi affetta da non so quale malattia mentale.
<< Come “Quindi?”. Potter, sbaglio, o l’affascinante sottoscritto ha diritto a della spiegazioni? >>
Le sue labbra sono sempre così sensuali quando parla?
Ed il suo corpo è sempre stato paragonabile al più bello degli Adoni greci?
I suoi occhi sempre così dannatamente profondi e gelidi?

Si, Kiki.
È sempre stato il più bel ragazzo che tu abbia mai visto.

<< Non mi sembra. Quel bacio è stato un... >> cerco di trovare le parole adatte, a dire ciò che voglio senza scoppiare in lacrime, oppure a contenermi da rifare ciò che mi sta domando.
Baciarlo.
<< ...un momento di debolezza, ecco. Uno sbaglio. >>
Non è vero.
Se potessi, se riuscissi a dimenticare ciò che ha fatto, lo rifarei ancora e ancora.
Fino a terminare tutto il tempo che Dio mi ha dato a disposizione.
Ma è questo il punto.
Sebbene la voglia che ho di Lui, quel...quel...sentimento che provo per Draco Malfoy mi uccidi, mi laceri, mi corrodi, mi consumi, mi divori ogni maledettissimo istante della mia mera esistenza, il ricordo del suo abbandono, del suo tradimento, mi impediscono di mettere fine alla mia agonia.
Per non parlare del mio orgoglio, stufo di essere messo da parte dal mio corpo, stufo di vedermi usata come una bambola da un Mangiamorte, solo per la mia carne.
<< Uno sbaglio? >> sussurra, come in conferma di ciò che ho detto.
Non saprei descrivere la sua espressione adesso, nè il suo tono di voce.
Ha indossato di nuovo la maschera da degno e apatico erede della Casata Malfoy.
La stessa maschera che ha indossato per 8 lunghi anni, e che mi ha sempre fatto credere che una persona del genere non fosse capace di provare sentimenti di alcun genere, se non la perversa sete di potere, ed il puramente egoistico amore per se stessi e la proprio immagine.
Ma quello è suo padre, non Lui.
Annuisco, mentre mi si avvicina sempre di più.
Esattamente come farebbe un vampiro che sta per dissanguarti, con passo lento, sensuale e minaccioso allo stesso tempo.
Ed io, esattamente come farebbe una povera ragazza che sta per essere dissanguata da un vampiro, me ne resto immobile, gli occhi nei suoi.
Ma la mia espressione è affatto spaventata.
<< Anche quando mi hai baciato vicino la Strega Orba, è stato un errore, bambolina? >>
Si riferisce al nostro primo bacio.
Quel pomeriggio, quando ci accompagnò ad Hogmseade a prendere il regalo per Herm, e, di ritorno, leggermente brilla, lo baciai.
Annuisco, stregata dal suo sguardo.
È sempre più vicino...
<< Anche quando stavi per venire a letto con me, alla festa della Mezzosangue? >>
Segno di assenso, da parte mia.
Un passo in più verso di me, da parte sua.
Espressioni inespressive e fiere da parte di entrambi.
Sebbene, per quanto mi riguardi, dentro sia tutto, tranne che indifferente e forte come appaio.
E Lui è sempre più prossimo al mio corpo...
<< Anche quando abbiamo fatto l’amore in quell’aula in disuso? >>
Già..la prima volta che siamo divenuti un solo corpo...
Annuisco.
È stato un errore anche quello, vorrei dirgli.
Anche se non è quello che penso.
<< Anche quando mi supplicavi di non fermarmi, di continuare a muovermi dentro di te? >>
Avvampo, al ricordo dei nostri passionali incontri.
Come fa ad essere osceno in quel modo, senza vergognarsi minimante, eppure apparire elegante, anche se dovesse bestemmiare ogni creatura vivente?!
<< Si, anche quello. Un errore. >> riesco a sussurrare, quando ormai solo un soffio di vento ci divide.
<< Anche quando sussurravi eccitata il mio nome, nella stanza satura dei nostri sospiri? Anche quello è stato un errore, bambolina? >>
Stavolta non trovo nemmeno la forza di annuire, tantomeno parlare.
Se è per questo non riesco nemmeno a respirare.
Non mentre sento le sue dita sfiorarmi la pelle dalla spalla, lungo tutto il braccio, fino alla mano.
Non mentre quella stessa mano passa ad accarezzarmi un fianco, e poi la schiena.
Non mentre mi spinge con forza verso di Lui, allacciandomi al suo marmoreo corpo con il braccio forte.
E tantomeno, mentre le altre sue cinque dita, passano a sfiorarmi talmente delicatamente la guancia, come se la mia pelle potesse rompersi da un momento all’altro.
<< Anche se adesso dovessi baciarti io, sarebbe un errore? >> mi domanda in un roco sussurro, talmente fievole, che non sono sicura di averlo udito davvero, e non averlo semplicemente sognato.
<< Si, lo sarebbe. >>
Come mi è uscita la voce?
E da quando è talmente bassa, timorosa, tremante, adorante?
Ghigna, ed è proprio in quel momento che perdo ogni nesso con la realtà.
<< Poco male. Io sbaglio sempre. Ma questo non dirlo a nessuno... >>
Le ultime frasi me le ha sussurrate direttamente sul lobo dell’orecchio.
Sento il cuore scalpitare furioso come non mai, mentre mi mordicchia deliziato il lobo dell’orecchio.
Deve piacergli il mio sapore, perchè lo sento infervorarsi, e stringere il mio corpo sempre di più.
Ma io non sono da meno.
Mi lascio sfuggire un sussurro lieve di evidente gradimento, mentre sento gli occhi rovesciarsi all’indietro.
All’improvviso, come se fosse stato scritto da chissà quale Divinità, le nostre labbra si incontrano di nuovo.
Non so chi sia stato il primo a cedere, fatto sta che, magari per il mio sospiro, tutti e due ci siamo resi conto che se non ci fossimo beati del sapore dell’altro, non saremmo riusciti più a respirare, a restare in piedi, a mangiare, a bere.
A vivere.
O, almeno, questo vale per la sottoscritta.
Non posso avere la presunzione, nè la pazzia, di credere davvero che tutto ciò che sento io, tutto lo strazio che mi invade al contatto con le sue labbra, siano reciproche.

Ti ha abbandonata, ricordi, Kiki?

Le nostre labbra e le nostre lingue si incontrano fameliche, impazzite al rinnovato contatto.
Mi divora le labbra, sempre più freneticamente.
Ad occhi chiusi mi lascio dannare, mi lascio trasportare dritta all’Inferno da Lui.
E la cosa mi riempie di felicità, lo devo ammettere.
Molto masochista, però.
Gli artiglio i capelli, e lui fa lo stesso con i miei fianchi, accarezzando possessivo come non lo è mai stato, la mia calda pelle.
Credo che vi lascerà dei segni rossi, per quanto forte stringe.
Ma non riesco a provare dolore, nemmeno quando, nella frenesia del contatto, mi morde il labbro.
Dolore...tzè...quello è l’ultimo sentimento che sto provando adesso.
E sarà il primo che mi assalirà dopo.
Continua a baciarmi, frenetico ed insaziabile.
Ci fermiamo a riprendere fiato, e poi si ricomincia, senza averne mai abbastanza.
L’ho detto...passerei la vita a baciare Draco Malfoy, senza stancarmene mai.
Ma la mia debolezza fisica prevale, e ci stacchiamo quasi contemporaneamente, restando fronte contro fronte, con i respiri corti, come se avessimo corso per chissà quanti chilometri.
Richiudo gli occhi, privandoli della perfezione del suo viso, e vengo assalita dalla mia mente.
Dai suoi rimproveri, dai ricordi, dalla consapevolezza.
Dalla consapevolezza della mia debolezza.
Wao, fa anche rima.
<< Dicevi, sullo sbaglio? >> sussurra Malfoy, ancora ghignante per il bacio.
Basta.
Mi decido ad allontanarmi da Lui, a staccarmi dalle sue braccia e dal suo petto.
Ahia.
Eccome se fa male.
<< Sono sempre della stessa idea. E dovremmo decisamente smetterla di sbagliare. >>
Silenzio.
Mi metto di spalle a Lui, perchè non credo di poterlo guardare in faccia, restando con le mani in tasca e con le lacrime nella retina.
Sento distintamente il suo respiro tornare regolare, ed il battito del mio cuore calmarsi leggermente.
Non del tutto...infondo, Lui è pur sempre qui.
E non credo che quello stronzo del mio organo vitale si deciderà mai a stare fermo (ovviamente nel senso non-suicida del termine) in Sua presenza.
<< Bambolina...ma che cazzo stai dicendo?!.. >> sbotta all’improvviso.
Sento dalla sua voce che si sta arrabbiando.
Insinua pure?
Fa anche il finto tonto?!
Mi giro di scatto, con luce rabbiosa negli occhi.
Stronzo.
<< Sto dicendo che non puoi andartene, abbandonarmi , per unirti ai Mangiamorte, per poi tornare qui, e pretendere di risolvere tutto con qualche bacio! Se è il mio corpo che vuoi, fai bere una Pozione Polisucco ad una delle tue puttane...perchè con me non attacca. >>
Stringe i pugni contro i fianchi, talmente forte, che le nocche gli diventano ancora più bianche del solito.
Vedo un lampo di ira attraversargli le grigie iridi.
Lampo che dovrebbe farmi tremare dalla paura.
Ho detto “Dovrebbe”.
<< Dio Santo, Potter! E’ tanto difficile per te capire?! >>
Esasperato.
È questo l’aggettivo giusto che affibbierei al suo tono.
Ed altrettanto al mio.
<< Capire cosa? Di come sei andato via dalla Scuola, seguendo le orme dei tuoi amichetti assassini? Scusami tanto, ma non riesce possibile! >>
Questa frase lo fa adirare ancora di più, perchè con un passo elimina le distanze tra di noi, e mi afferra dalle spalle, arrabbiato.
Come la sera dello schiaffo.
Mi sta facendo male.
<< No! Ti sto chiedendo se ti risulta difficile capire come ci si deve sentire a scegliere tra la proprio famiglia, e ciò che è giusto, cercando di non prestare attenzione all’educazione che tuo padre stesso ti ha inculcato per anni e anni. Ed anche comprendere come sia stato sconcertate vedermi tutti i Mangiamorte sotto le porte di Hogwarts per portarmi via, è difficile? E lo sarà certamente anche capire che non sia stata una vacanza di piacere, per me, in quel posto di merda! >>
Stringo gli occhi, in un riflesso involontario della rabbia che mi sta crescendo dentro.
Adesso fa anche la vittima?
<< No, che non mi sarebbe difficile. Ma solo nel caso in sui tu me lo dici. Se mi chiedi di capirti, magari anche di perdonarti. Nel caso in cui ammetti di aver fatto un errore, senza badare a quell’orgoglio del cazzo! Come pensi che io possa fidarmi ancora di te, altrimenti? Chi mi dice che non te ne andresti di nuovo?... >>
Mi interrompo un attimo, quando la mia voce si incrina, rotta da un probabile futuro pianto.
Respiro, e riprendo a parlare, urlare quasi, fissandolo combattiva negli occhi.
<< ...Come posso credere in un qualche tuo redimento, se nemmeno mi dici per quale motivo sei tornato? Non rispondi alle mie domande, e pretendi di rimettere tutto al posto, solo con un fottutissimo bacio?! Ma potrei anche sopportare tutto questo...se ciò che riesci a darmi in cambio non sia solo ciò che hai dentro ai boxer... Riuscirei a capirti, e a dimenticare tutto.. >> sussurro, trattenendo a stento lacrime e singhiozzi.
<< Credimi, ce la farei, se solo tu mi chiedessi di farlo. E non mi dessi in cambio solo del semplice sesso. >>
Zittito.
Ho zittito Draco Malfoy.
Abbassa lo sguardo, non so nemmeno io in segno di quale reazione.
So solo che sposta i suoi bellissimi e fottutissimi occhi dai miei.
Aspetto una sua risposta, positiva o negativa, o magari anche in dubbio.
Anche una risata sprezzante, un ghigno maligno, un sorriso arrogante.
Tutto, sarebbe meglio di questo silenzio imbarazzante e pesante che si è venuto a creare.
Ma io aspetto, sperando che la mia sfuriata a cuore aperto sia riuscita a sbloccarlo.
A farlo parlare.
Ma niente.
Mi delude di nuovo.
Scuotendo la testa, sull’orlo del pianto, lo supero, ed apro la porta del Privè.
Indugio un attimo sulla porta, nella speranza di una sua parola improvvisa, ma questa non arriva.
Ed allora sposto il mio tacco oltre la soglia di questa stanzetta, quando sento la sua mano bloccarmi dal polso.
<< Non andartene. >> sussurra, come ha fatto dentro, nella pista da ballo.
Ma stavolta, aspettando un altro po’, nella mera illusione che mi desse una esauriente risposta alle mie domande, non lo ascolto.
<< E’ la stessa cosa che ti chiesi io, la notte del Nove Dicembre. >>
Ma lui non lo fece.
Non rimase con me.
Ed è la stessa cosa che faccio io.

<< Kiki! Santo Godric, finalmente ti troviamo! Ma dov’eri finita? >>
...
<< Kiki? >>
<< Oddio...che hai? Che ti è successo? >>
Qui, sul balcone, con un bicchiere di non so cosa in mano, mi limito a fissare senza espressione le cime inquietanti degli alberi della Foresta Proibita.
Non ho pianto, ma la desolazione che sento dentro di me, deve riflettersi sul mio viso, mentre in vento gelido mi scompiglia i capelli.
È per questo che le mie migliori amiche non potevano non accorgersi del mio orrendo stato d’animo.
Ginny ed Hermione mi sono subito affiancate, non appena mi hanno vista di spalle, e, certamente, ce l’ho scritto in faccia tutta la merda che sento dentro.
<< Conosco solo una persona che può ridurti così... >> afferma Gin.
<< Il Furetto colpisce ancora? >> domanda ‘Mione, retorica.
Mi limito ad annuire.
<< Non mi va di parlarne. >> riesco a sillabare.
Le vedo annuire, con la coda dell’occhio, e poi restare in silenzio.
Passa qualche minuto, o magari secondi o ore...e poi è la voce di Hermione a rompere il nostro mutismo.
<< Amor che a nullo amato, amar perdona... >>
...
.....
.......
.........
..............
Io e Ginny scoppiamo a ridere, non prima di aver fissato la nostra amica con le sopracciglia alzate entro il limite del possibile.
Anche lei si accoda a noi, senza che le risa abbandonino le nostre labbra per un bel po’.
Non appena la vivacità per la frase sparata da ‘Mione si disperde, ritorniamo in grado di parlare.
<< Herm... >> esordisce Ginny << ...ma che cazzo centrava quella frase? E poi da dove l’hai presa? >>
Gin è una Strega purosangue, non può conoscere l’autore italiano Dante, nè tantomeno la Divina Commedia, al contrario di me ed Herm.
Ma, anche nel mio caso, non riesco a trovarne un nesso.
Che centrano Paolo e Francesca con me e Malfoy?

Ne sei certa, Kiki?

<< Non ne ho idea.. >> ammette lei, con una scrollata di spalle, anche se non mi sembra molto sincera, data l’occhiata eloquente che mi invia << ...ma in un momento di silenzio, e talmente tragico, pensava ci azzeccasse una frase poetica. Che sarebbe di un letterato Babbano, a dirla tutta... >>
Questo causa uno sguardo esasperato della rossa, ed altre risate da parte di tutte e tre.
Quando anche questa ondata finisce, domando, ancora con il sorriso:
<< Come fate? >>
<< A fare cosa? >> chiedono insieme.
<< A farmi sorridere sempre, ogni volta che io e Malfoy litighiamo. Un attimo prima sono prossimo al suicidio... >> si fa per dire << ...e un attimo dopo mi sto sbellicando! Okay che siete Streghe...però... >>
Mi sorridono, contemporaneamente, prima che Gin inizia a vantarsi.
<< Bè, sei fortunata ad avere per amiche uno divertimento fatto persona come me, ed una intellettuale toccata come Herm! >>
La chiamata in causa, le scocca un’occhiata finta offesa e arrabbiata, per poi rivolgersi a me:
<< Bè, se non sbaglio le amiche servono a questo. A far nascere un sorriso, laddove uno Stronzo ha lasciato un pensiero suicida... >> la frase non era proprio così, ma ne apprezzo le migliorie << ...ma adesso andiamo a scatenarci! >>
Ginny afferra entrambe a braccetto, proprio mentre una folla sospetta si sta concentrando improvvisamente tutta contemporaneamente verso l’interno.
Cosa sta succedendo, per attirare in questo modo l’attenzione di tutti?
Ci guardiamo curiose, prima di alzare il passo, ed infilarci tra la folla.
Sono tutti raccolti intorno ad uno spazio vuoto, ma, così dietro non riusciamo a vedere nulla.
Ma non è difficile raggiungere i nostri amici, i Grifoni, in prima fila, considerato come la folla di leccaculo si sposta, per lasciar passare le Cacciatrici.
Sto per chiedere a mio fratello cosa diavolo stia succedendo, che un enorme Pensatoio, al centro dello spazio vuoto della pista da Ballo, attira la mia attenzione.
Ecco intorno a cosa tutta gli studenti si sono raccolti, a formare un perfetto cerchio, in un parlottare curioso.
<< E questo da dove sbuca? >> domando a nessun Grifone in particolare.
Ma è Harry a rispondermi per primo.
<< Dal nulla, a dire il vero. Stavamo ballando, quando appare sulle nostre teste, ed inizia a scendere lentamente...ci siamo spostati, e si è fissato sul pavimento. Non sto capendo un cazzo. >> ammette.
Ma lo stupore di questa apparizione, è nulla in confronto all’agitarsi dei filamenti liquidi all’interno del Pensatoio, e dell’abbassamento dell’illuminazione.
Dal Questo si innalzano due strisce di colori che, vorticando, vanno a formare la scritta:

Harry and Kimberly Potter.
Our Heroes.

Ed è proprio così che si intitola la canzone che inizia, non appena le scritte sono svanite.
“Hero”, dei Nickelback.
Le note accompagnano delle immagini che si formano a mezz’aria, come se ci fosse uno di quei proiettori Babbani, i cui protagonisti siamo sempre io ed Harry.
Ci sono le immagini di quando, ad 11 anni, uscimmo dalla Botola di Fuffi, vivi per miracolo, dopo aver salvato la Pietra Filosofale.
Poi seguono i ricordi della nostra uscita trionfale, portati da Fanny, dalla Camera dei Segreti, e della sfiancante lotta contro i numerosi Dissennatori al terzo anno.
Non mancano nemmeno le immagini di Harry Campione del Torneo Tremaghi, e la nostra apparizione dal labirinto, con il corpo senza vita di Cedric Diggory, e un racconto raccapricciante sulle spalle.
Lo shock di Harry, il mio urlo di sfogo.
Ed eccoci al Quinto anno, dopo la Battaglia del Ministero, e in qualche ricordo delle lezioni dell’ES, e poi, durante la morte di Silente, e l’inseguimento dei Mangiamorte del sesto anno.
A questo punto noto la figura di Malfoy, con la sua Banda Serpeverde, quasi di fronte a noi,  irrigidirsi leggermente.
Ma, questo, posso notarlo solo io.
E poi si conclude la canzone con le immagini della Battaglia di Hogwarts, i nostri corpi apparentemente senza vita, di ritorno dalla Foresta Proibita, il Duello con Voldemort.
Il nostro trionfo, insieme a ricordi di alcune delle numerose Battaglie come Cacciatori.
Gli ultimi minuti delle note dei Nickelback, sono occupati da varie immagini di Harry ed Herm felicemente fidanzati, e di vecchi ricordi di me e Kevin, quando stavamo insieme al sesto anno.
La voce del cantante sfuma, lasciando posto ad una piacevole musichetta classica, suonata da non so chi al piano forte, mentre le immagini sono sostituite da scritte.

I nostri Salvatori.
I nostri eroi.
I nostri Regnanti Grifondoro.
Con accanto dei degni compagni, la metà perfetta.

Così come appaiono, le lettere si dissolvono, lasciandomi sempre più sbigottita.
Nessuno proferisce parola, troppo preso, come molte pettegole, o divertito, come la maggior parte, o incredulo, come la sottoscritta ed i miei amici, dal piccolo teatrino della Ragazza del Giornale.
Ma non è finita qui.

Tutti considerano il Re e la Regina Grifondoro, Ragazzi modello.
Perfetti.
Sarà vero?

Un momento.
Cosa vorrà dire con questo?

Ma la domanda mi muore nella mente, quando inizia la canzone “Toxic” di Britnery Spears, e soprattutto alla vista delle immagini che vi seguono.
Inizialmente, i filamenti magici che si innalzano dal Pensatoio riflettono una scena buia.
Ma non lo è per molto.
Perchè, quando una ragazza apre una porta, lo spiraglio di luce che arriva, in seguito, illumina la scena di una classe apparentemente deserta.
Perchè apparentemente?
Perchè dopo un attimo, la figura di Harry appare in questa specie di filmino, che ha tutte le fattezze giuste per essere un ricordo.
Si vede come si avvicina a questa ragazza, e come congiunge con urgenza le labbra alle sue, afferrandola per i fianchi, e lasciandosi artigliare i capelli.
Ma nessuno si scandalizza per la mano di Harry-ricordo sul sedere della ragazza.
E nemmeno per la lingua della ragazza sul collo di Harry-ricordo.
E, se è per questo, quasi nessuno si stupisce quando entrambi vanno a cozzare violentemente contro la parete di fronte, nella foga del bacio che va, via via, aumentando.
E neanche per la camicia della signorina che raggiunge quella di mio fratello sul pavimento.
No, nessuno rimane sbigottito per tutto questo, sebbene qualche paio d’occhi un po’ più puritano degli altri, possa avere emesso uno sbuffo di stupore al chiaro gemito che è arrivato dalla donna.
Ma, tutti quanti, prendono a fissare senza parole e con bocche spalancate mio fratello, per il fatto che, la ragazza con cui, abbiamo tutti capito, ci diede dentro quel giorno in quella classe, non è per niente Hermione.
Ha capelli rossicci, è alta e magra, con belle forme, ed una divisa Serpeverde a completare l’opera della più grande stronzata di mio fratello.
Se ho capito bene chi è, dovrebbe essere la nuova studentessa, arrivata, più o meno, all’inizio dell’anno, di Beauxbatons, e finita nella Casa di Salazar.
Non oso girarmi verso nessuno, quando il buon senso della Ragazza del Giornale fa interrompere l’immagine, ormai diventata prossima ad un film porno, e quando la data di qualche giorno fa, conferma l’orrenda novità.
Harry ha tradito Hermione.
Nessuno spiccica parola, nessuno respira.
Ed io continuo a non avere il coraggio di guardare mio fratello con delusione, ed Hermione con...non so nemmeno io cosa potrei dimostrarle in questo momento.
Ma riesco quasi a sentire il suo cuore rompersi in mille pezzi, e questi frammenti trafiggerle ogni lembo della sua carne.
Ma, la cosa più tragica è che non è finita qui.
Ecco il commento della Stronza:

Avvistati: Marie Dumont*, ed Harry Potter, senza mutande nè altro, a muoversi avanti e indietro in una classe deserta, entrambi con il fiato corto.
Io ho dato la mia interpretazione maliziosa, qualcuno riesce a fare meglio?
Magari, senza che questo comporti la sofferenza di Hermione Granger.
Tralasciando per un attimo l’odio epocale tra Grifondoro e Serpeverde...ma tu non eri felicemente fidanzato Harry?

Che.
Grandissima.
Puttana.
Osa anche fare del sarcasmo.
Okay, basta, adesso mi giro.
Lentamente muovo il capo, e noto Ginny che ancora fissa il punto in cui, poco prima, si trovava la dimostrazione dello scandalo, Seamus che ha a mala pena la forza di mantenere le sue dita salde a quelle della ragazza, Dean che sposta lo sguardo da Harry ad Hermione con la bocca aperte, Luna che non si muove ancora, Lavanda e Calì che non riescono a togliere le mani dalle loro labbra aperte ad O.
E poi c’è Ron, che non sa se essere comprensivo con il suo migliore amico, o incazzato con lui, per aver tradito la sua migliore amica.
In questi casi la prassi implicherebbe, nella mente di Ron, un pugno alla fonte di dolore della sua amica, oppure, nel caso opposto, una nota comprensiva per il suo amico.
E quasi sento il suo cervello andare in fumo, chiedendosi quale metodo usare, in quanto entrambi suoi migliori amici.
Intanto, si limita a spostare lo sgaurdo incredulo dall’uno all’altro.
Harry ed Hermione, invece, non si guardano.
Lui fissa ancora il punto in cui la Ragazza del Giornale ha sbandierato a tutti il suo tradimento, in un misto tra l’incredulo e il ferito, mentre Hermione..
Bè lei sembra una statua.
A mala pena respira, e la sua espressione è une delle più vuote che abbia mai assunto.
Conoscendola, tra poco tempo, non appena il suo orgoglio glielo concederà, verserà tutte le sue lacrime.
Ma, adesso, con tutta la Scuola che la fissa...il suo essere Grifondoro non glielo permette.
Qualche Serpeverde se la ride di gusto, compreso la ragazzina che, a quanto ha detto quella mera copia di Gossip Girl, sarebbe Marie Dumont.
Ed io sto per andare a schiaffeggiarla, quando delle altre lettere si alzano dal Pensatoio, e ci informano che il martirio non è finito qui.

A proposito del vecchio odio Serpi-Grifoni...
Indovinate chi ce ne ha dato un’altra “dimostrazione” simile?
State a guardare.

Ed è forse in quel preciso istante, che sento di odiare quella puttana, zoccola, troia, stronza, idiota, decerebrata, cogliona, stupida, pettegola, sfigata, odiosa e...l’ho già detto troia?!
Se prima l’attenzione di tutti era focalizzata su Hermione ed Harry, ancora impietriti, adesso il fulcro di essa si divide in un’altra coppia.
E, credetemi, nonostante tutto quello che ho passato con Malfoy quest’anno, nulla mi aveva fatto mai pensare, nemmeno per un secondo, che si potesse venire a creare una situazione del genere.
Perchè, al posto della scopata nell’aula buia di Harry e la Serpeverde, appare un corridoio, precisamente del secondo piano, dove Malfoy sta tranquillamente camminando.
Spero con tutte le mie forze che non sia quello che penso, ma il mio desiderio si dimostra vano, quando sento, nel ricordo, dei passi affrettarsi verso la sua figura.
E mi ci riconosco, nel rumore di tacchi, specie quando la me-ricordo lo raggiunge, e si para davanti a Lui.
Per non parlare di quando gli afferra il viso tra le mani, e lo bacia.
Non credo che io debba descrivervi un’altra volta come mi rispose passionale e struggente, o come i nostri occhi si serrarono, o di come le nostre dita si artigliarono al corpo dell’altro in preda all’eccitazione.
Sarebbe, ripeto, inutile.
Perchè ve ne ho già parlato.
Quello, è il bacio che ho dato a Malfoy martedi in corridoio, dopo la discussione nell’aula dove facemmo l’amore per la prima volta.
Effettivamente fui un po’ ingenua, ad espormi così tanto alla luce del sole, ma, in quel momento, non rispondevo di me, e credevo non ci fosse nessuno.
Stupida che non sono altro!

Dicevamo?
Chi è che odia chi?
Personalmente, ero rimasto ai duelli e alle risse ogni volta che il Principe delle Serpi e la Regina Grifondoro, con le loro rispettive cricche, si incrociavano per i corridoi.
E adesso?
Da Kevin Donald, si passa a Draco Malfoy, Regina K.?
Credevo che le Principesse come te cercassero il Principe Azzurro, non quello dei Serpenti....
E tu, Caro D....cosa ti salta in testa?
Vuoi che il paparino faccia fuori te e la tua donzella?

Okay.
La uccido.
È ufficiale.
L’ho notato solo io come ha stretto i pugni Malfoy?!
Come osa dire una cosa del genere davanti a tutti?!

Harry Potter tradisce la sua dolce metà.
Con una Serpeverde.
Draco Malfoy e Kimberly Potter si baciano sensualmente in corridoio, dando tutta l’impressione che, se si fossero trovati anche in uno sgabuzzino, non si sarebbero limitati solo a quello.
Chi ha invertito le parti della nostra elite?
E cosa succederà adesso?
A voi, cari amici, l’ardua sentenza.

Kiss kiss. G.g .

Sento gli sguardi di ogni singola persona presente qui dentro su di me.
I Grifondoro guardano Harry stupiti e delusi, Hermione tristi, me altrettanti delusi, e Malfoy con odio.
I Serpeverde spostano lo sguardo divertito da Harry, a quello sprezzante e pieno di sadica soddisfazione verso Hermione, a quello carico di odio verso di me, a quello incredulo verso il loro Principe.
I Tassorosso e i Corvonero, si alternano a sguardi di delusione, incredulità e ammirazione, rivolti a tutti e quattro.
Io non oso guardare i miei amici Grifoni, Hermione non osa guardare Harry, Harry non osa guardare Hermione e me, Malfoy non osa guardare nessun altro che non sia io.
Dopo un sposto anche io i miei occhi nei suoi, e restiamo così, immobili, nel silenzio tombale che quella stronza ha causato, semplicemente a fissarci.
Dal suo sguardo non trapela niente, dal mio di tutto.
Tristezza per Hermione, delusione e incredulità per Harry, mortificazione per averi fatto scoprire, desolazione per quello che ci siamo detti io e Malfoy poco fa, paura per quello che comporterà questa notizia, terrore per la reazione dei miei amici, timore che Lui possa iniziare a non parlarmi più, a darmi della stupida per aver commesso un gesto così sconsiderato, puro terrore di quello che causerà tutto questo per Noi....rabbia, perchè le ultime due sensazione non dovrei affatto provarle, dato come stanno le cose.
Ma solo una parola mi esce dalle labbra.
Perchè, signori e signore, ci hanno scoperti.
Tutti quanti.
<< Merda. >>


* Se qualcuno se la ricorda, è la stessa ragazza di Beauxbatons che seduce Malfoy al capitolo 9 “Please” esattamente alla fine.

E finalmente ritorno!
Chiedo umilmente perdono per l’immenso ritardo, ma davvero non ho potuto aggiornare prima!
Tra la scuola che mi uccide, il computer che si rompe proprio nel momento clou del capitolo, e le mie idee che scarseggiano...diciamo che la povera Kiki ha dovuto aspettare molto prima di continuare a popolare le vostre pagine web.
Sempre che qualche lettore mi sia rimasto...
Per quanto riguarda il capitolo...non posso dire che non mi piaccia, ma un piccolo dubbio su questo e quello c’è sempre.
Non ho potuto rileggerlo da cima a fondo, causa, troppo poco tempo, quindi mi scuso per gli eventuali errori..
Ergo, vorrei sentire le vostre idee!
Mi sono accorta, comunque, dell’eccessiva lunghezza del capitolo, solo quando, ormai l’avevo quasi finito, o, comunque, progettato fino alla fine.
Volevo dividerlo, ma mi sarebbe toccato riscrivere i ringraziamenti, eccetera...e poi, avreste dovuto aspettare ancora un po’, per vederne il seguito.
E, considerato il mio immenso ritardo, non era il caso!
Un’altra cosa...dalle recensioni, molti hanno notato il personaggio di David, e mi chiedono che fine farà.
Sinceramente non lo so nemmeno io, ma in questo capitolo non l’ho nemmeno nominato, per dare spazio ad un personaggio per più importante, che è appena ritornato da Mangiamort-Land.
Mi sembrava più urgente!
Poi, in futuro, chi lo sa!
E adesso passiamo alle recensioni...

carolina: Sono felice che il capitolo ti sia piaciuto...essì Draco è proprio tornato...non era lo stesso senza di Lui! Spero che anche queste righe ti siano piaciute, e che mi perdonerai per non aver decisamente rispettato l”Aggiorna presto”.

ValyBrick: Passarono gli anni, e nessuno aggiornava la storia...ma adesso ho rimediato! Spero che questo capitolo sia di tuo gradimento. Non preoccuparti per David, non so ancora che fine fargli fare, ma di certo non arriverà mai al livello di Draco!


Ninive
Shyal : sono contenta che Blaise ti stia simpatico, perchè anche a me piace molto come personaggio...come ogni Serpeverde d’altronde...spero che questo capitolo ti sia piaciuto.

Hillian93
: ovviamente dovrà penare, e dire almeno la parolina magica, per riavere la bella Kiki... ma anche lei dovrà penare, per non saltargli addosso ogni volta che lo incrocia nei corridoi! Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto...


_Niki_: Grazie mille per i complimenti. Sinceramente, per il personaggio di David non so nemmeno io cosa fare. Potrei farlo semplicemente sparire, oppure dargli più importanza, non lo so! Fatto sta che in questo capitolo non è apparso per niente, dato che ho voluto dare la precedenza all’affascinante Malfoy, che è mancato per un intero capitolo! Al prossimo, chissà!


IOesty: spero che il dottore non ti abbia fatto troppo male...io ne sono allergica! Il sesto film non potevo perderlo, tanto meno la mia bava non poteva evitare di scendere alla scena del bagno! XD beata Kiki..ai personaggi immaginari vanno tutte le fortune! Spero che questo capitolo ti piaccia, visto che finalmente è tornato anche Lui...!


Gemellina Dolly: Grazie mille! Sentirsi dire di provocare emozioni nei proprio lettori è sempre molto bello e soddisfacente! Sorvolando tutti i complimenti, altrimenti mi monto la testa...Seamus e Kiki si vogliono sempre molto bene, ma a causa del suo periodo da “Regina dei Ghiacci” si sono un pò allontanati...adesso, però, è tutto come prima, tranne qualche minore manifestazione fisica d’affetto...restano molto amici, ma Seam è fidanzato, non può lasciare bacetti sulle labbra (anche se a stampo) alla migliore amica della sua ragazza! Anche a me piacciono molto i Serpeverde amici di Malfoy, (Nott, Zabini e la Greengrass) infatti cerco di inserirli ogni volta che posso. Spero che questo capitolo non ti abbia delusa!


Mi scuso ancora per il ritardo.
Alla prossima
BIGIA

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Capitolo 27
*** Take Me Away ***


Take Me Away

Vi siete mai innamorate?

Ed io intendo “Innamorate” con la I maiuscola.
Si, quando muori senza vedere quella persona, quando la notte chiudi gli occhi e ripensi al suo tocco che tanto ti ha fatto rabbrividire, quando ogni fottutissima sillaba di quel maledetto “Ti amo” la senti dalle tue più profonde viscere, quando senti che non finirà mai, quando sai che daresti la vita per Lui (e, nel mio caso, non c’è nessun senso figurato), quando con Lui affianco, senti che potresti combattere ogni battaglia, e che la Guerra, grazie al suo abbraccio, non ti sembra tanto brutta?
Quando è l’unica persona che riesce a farti sentire un’eroina, e non un’assassina?
Esattamente quel tipo di amore.
Vi siete mai innamorate così?
Io si.
E spero, per voi, che, se non vi è ancora successo, non vi capiti mai.
Perchè tutti quei “Per sempre”, quelle belle parole, quei progetti, quelle belle notti passate insieme, quei tuoi film mentali che vi vedono felici e contenti per il resto della vita...bè sono delle enormi stronzate.
Niente dura per sempre.
Ed io, stupida, che credevo che questo fosse causato solo dalla mortalità umana, e che, magari, un vero sentimento sarebbe durato anche Dopo.
Kiki dice sempre che, quando moriremo, se andremo in Paradiso, continueremo ad essere tutti amici, e che organizzeremo così tante feste, e così belle, che persino i Santi faranno a gara per venirsi a Sballare con noi.
E che, magari, un giorno, in Paradiso, ci faremo una canna anche insieme a S.Francesco.
Ho sempre riso divertita di questo, sperando vivamente che avesse ragione.
Ma lei diceva anche che io ed Harry non ci saremmo mai lasciati, che ci amavamo davvero, che Lui aveva perso completamente la testa, come non era mai successo nemmeno con Gin, e che io ero altrettanto presa da Lui.
Ma, ora come ora, concordo con lei solo per l’ultimo punto.
Dicono tutti che la linea che divide l’Amore dall’Odio è molto sottile.
Ed allora perchè diavolo non riesco ad odiare Harry Potter?!
E perchè non riesco a smettere di piangere?!
E’ tutta la notte che non faccio altro, maledizione!
Seduta su questo freddo pavimento, mi limito a fissare le lerce e freddi pareti che mi circondano, immaginandolo quando, in questa stessa stanza, già da piccolo, dava prova di quanto fosse portato per fare l’Eroe.
Già... salva tutti, combatte il Male, impedisce sofferenze, non tocca donne e bambini, si batte per i suoi amici, distribuisce cibo ai poveri, e da il buon esempio a tutto il Mondo Magico.
Ma questo non gli impedisce di tradire la ragazza che diceva di amare.
Conosco Harry da quando avevamo 11 anni, e l’ho sempre dovuto condividere con il Mondo Magico.
Ma vederlo così umile, spaurito e coraggioso insieme, buono con tutti, altruista con il prossimo, combattivo e giusto verso il Mondo, non mi aveva mai fatto pesare tutto questo.
Io dovevo condividere il Bambino Sopravvissuto con il Mondo, ma Harry era tutto mio.
Ed invece...chi l’avrebbe mai detto...
Proprio quando, dopo anni e anni di sincera e semplice amicizia, proprio quando tra noi si crea qualcosa di più, ecco che mi ritrovo a condividere anche Harry, con un’altra ragazza.
E chissà se solo una, e solo una volta.
Ma il mio Harry Potter, il mio ragazzo, il mio migliore amico, il mio Eroe, non l’avrebbe mai fatto.
Cosa ti è successo amore mio?
<< Sia ringraziato Godric, Herm! Ti abbiamo trovata! >>
Alzo la testa di scatto, stupita di sentire la voce di Ginny proprio qui.
Come hanno fatto a trovarmi quaggiù?!
Non riesco ad analizzare bene le mie migliori amiche, con gli occhi così appannati dalle lacrime, ma posso certamente notare come sono vestite.
Esattamente come ieri sera.
A quella maledetta festa...
Saranno state tutta la notte in pensiero..
<< ‘Mione ci hai fatto preoccupare! >> mi rimprovera Kiki.
Appunto.
<< Come diavolo ti è venuto in mente di nasconderti quaggiù?! Nella Camera dei Segreti?! >>
Non lo so nemmeno io, Gin.
Sono corsa il più lontano possibile dalla Stanza delle Necessità, dalla festa, dalla Scuola, dall’umiliazione subita, dal mio, ormai, ex-ragazzo, e mi sono ritrovata al secondo piano.
Ho sentito dei passi, e mi sono nascosta nel bagno di Mirtilla...e poi, girandomi verso il lavandino, ho avuto la brillante idea di venire a nascondermi qui, a stare da sola, a pensare.
Ho ripetuto quello che disse Ron durante la Battaglia Finale, quando entrammo nella Camera a distruggere l’Horcrux, ed eccomi qui.
<< Volevo...volevo stare da sola. >> sussurro.
La voce mi esce ancora più triste, depressa e fievole di quello che avrei mai immaginato.
Non ho chiuso occhio stanotte, se non qualche appisolamento lungo una parete di qualche minuto, e mi sono artigliata i capelli tante di quelle volte nel mio pianto isterico che i bei boccoli che mi aveva fatto Ginny prima di andare alla festa saranno certamente un lontano ricordo.
Per non parlare di tutto il trucco che sarà colato, del vestito sgualcito, degli occhi rossi per il pianto, della guance ancora rigate da esso, e della manica del mio vestito inzuppata di lacrime salate e trucco.
Non devo essere un bello spettacolo, più questa voce da defunta che mi è venuta, sembrerebbe che mi sono fatta una dose di qualche droga assassina, se non fosse che, qui, tutta la notte, nemmeno la figura del Basilisco morto mi ha potuto fare compagnia, dato che le Serpi, dopo la festa di Halloween, fregandosi i suoi denti e tutte le parti del suo corpo con proprietà magiche, se ne sono sbarazzati.
Tutto questo, e non mi riferisco alla sparizione del Basilisco, non fa che causare un’altra ondata di lacrime e singhiozzi, e subito distolgo lo sguardo dalle mie amiche.
Le sento, però, subito dopo accanto a me, come sempre.
Non dicono niente, lascino che io mi sfoghi piangendo e urlando, come ho fatto tutta la notte.
Ma, almeno, adesso ho loro con me, e le loro braccia consolatorie e piene d’affetto a circondarmi e riscaldarmi.
Nelle mie grida non ci sono parole con senso compiuto, non mi capisco nemmeno io, anche se, ogni tanto qualche sillaba sensata fuoriesce, come:
“No!” “Perchè?” “Vaffanculo!”..e cose del genere.
 Ma non mi interessa, nè ci faccio molto caso.
Io piango, piango, piango, piango, piango.
Sembro molto Kiki, quando versava lacrime per Malfoy.
Harry ha sempre detto che “Quel bastardo non gli ha mai meritati, i suoi pianti”..
E, perchè, tu, amore mio, li meriti i miei, ora come ora?
Assolutamente no, ne sono certa.
Ma continuarmi a ripetere le stesse frasi stereotipate che si dicono ogni qual volta qualche ragazza viene scaricata, non mi serve a niente.
“E’ lui che ci perde”, “Lascialo perdere, è solo una testa di cazzo”, “Dio, che senso ha stare male per una persona del genere?!”, “Certe persone è meglio perderle che trovarle”.
Tutte cazzate.
Perchè sono io che ho perso Lui, non il contrario.
Lui ha voluto perdermi, io no.
Ergo, quella che piange, si dispera, soffre, sta male, ed ha passato tutta la notte in una Camera Maledetta puzzolente, sono io.
<< Herm...dai calmati, per favore! >>
Questa era Kiki.
Deve essere molto sorpresa, dal comportamento di suo fratello.
Lo sanno tutti quanto cazzo lo adori, ed anche Ginny a dirla tutta.
Queste cose si possono aspettare da un Malfoy, non dal Grande Harry Potter!
Come no...
Sbaglio, o vi siete invertiti i ruoli, amore mio?
Sento le braccia di Ginny e Kiki farsi più strette intorno a me, mentre cerco di calmarmi.
<< Shhh...va tutto bene, ‘Mione. Tutto bene... >> mi sussurra la rossa.
Non ne è convinta nemmeno lei, ma a furia di sentirmelo ripetere, almeno ritrovo la padronanza del mio corpo.
Tiro su con il naso, mi asciugo le lacrime con la manica ormai rovinata della mia maglietta-vestito, e mi districo dal loro abbraccio.
Sedute qui, di fronte a me, su questi luridi pavimenti, mi guardano.
<< Calma? >> mi chiede Kiki.
Annuisco.
Già, calma.
Ma chi li raccoglie i cocci del mio cuore, e li rimette insieme?
<< Non ti preoccupare, Herm... >> mi consola Ginny, portandomi affettuosamente un ricciolo dietro l’orecchio << ...ci siamo noi con te. >>
<< ...E provvederò io stessa a fare fuori Marie Difront, Demonte, Dumont, o come cazzo si chiama! E mio fratello... >> conclude Kiki per lei, con un sorriso incoraggiante.
Non credo che alzerà mai un solo dito sul fratello, ma dalla luce assassina che le ha appena attraversato gli occhi verdi, credo che sulla ragazza non scherzava.

Occhi verdi...identici ai Suoi...

Basta Hermione, smettila.
<< N-no...non preoccupatevi. Sto bene. >>
Sarà stato dal mio sorriso depresso, dalla mia voce flebile, dal mio non guardarle negli occhi, nel tremore delle mie mani, o dal pianto urlato che mi ha colpito subito dopo...
Ma non mi hanno creduta.

Lo ammazzo.
Lo faccio fuori, è ufficiale.
Brutto stronzo maledetto!
Come ha osato!?
Cammino sbattendo i piedi sul pavimento con forza, stringendo i pugni più forte che posso lungo il braccio.
Mi trovo al primo piano, appena più avanti dell’Infermeria, da dove provengo.
Si, avete capito bene.
Infermeria!
E questo perchè Herm, restando tutta la notte in quella buia, sporca e fredda Camera dei Segreti maledetta, sul pavimento, ha preso fin troppo freddo.
Ha la febbre, e nemmeno tanto bassa, ed è abbastanza debole.
Non è grave, a detta di Madama Chips, ma ci vorranno almeno 2 o 3 giorni perchè si possa alzare da quel letto.
E tutto per colpa di quell’idiota di Harry.
Come ha osato?!
Sono talmente furiosa, che mi fermo a metà corridoio, e sto appunto per tirare un pugno al pugno, prima di rendermi conto di essere osservata.
Maledicendomi per non aver avuto il coraggio di andare con Ginny in Sala Comune, ed affrontare tutti i miei amici dopo lo scandalo, mi giro verso il gruppetto di ragazzine che mi fissano, con il sopracciglio alzato.
Le fisso di rimando, sperando che, accorgendosi di essere state sorprese, distolgano lo sguardo da me, ma niente.
Continuano a guardarmi.
<< Bè? Cosa c’è? Ho un brufolo enorme al posto della testa? >>
Scuotono la testa, ed è quando spunta dal gruppo la faccia antipatica di Romilda Vane, che capisco che la mia dose di rabbia giornaliera non si è fermata alla visione della mia migliore amica in Infermeria, per colpa di mio fratello.
<< Allora è vero? Sei davvero andata a letto con Draco Malfoy? >>
Perfetto.
Facciamoci tutti i cazzi miei!
<< Non penso siano affari che ti riguardano, Vane. Tu e le tue amiche non avete altro da fare che fissarmi? >>
Ma la mia frase scortese, che aveva proprio lo scopo di offenderle in  modo da allontanarle dalla sottoscritta, viene deliberatamente ignorata.
Anzi, la pettegola, continua.
<< Sono vere le voci che girano su di Lui, no? E’ davvero bravo sotto le lenzuola! >>
Questa era una domanda o un’affermazione?
<< Certo, certo...Non lo metto in dubbio... >> farfuglio, per togliermela davanti, agitando la mano come per scacciare una mosca << ...ma non ci sono filtri d’amore per mio fratello che dovete ritirare?! >>
Ma niente...nemmeno l’insulto, e il chiaro riferimento a quanto sono sfigate, tanto da dover ricorrere ad un filtro d’amore per conquistare un ragazzo, funzionano.
Anzi, vedo un ghigno malizioso spuntare sulle labbra della Vane, che, sinceramente, mi fa paura...
....
........
Ma cosa avete capito?!
Non quella scema sfigata di Romilda Vane!
Ma semplicemente la mia reazione omicida nei suoi confronti e la mia conseguente Espulsione, non per altro!
<< Quindi sei d’accordo con me? Draco Malfoy è davvero un Dio del Sesso? >>
Sto per mandarla a fare in culo, in modo più papale di quanto abbia fatto finora, quando un particolare della sua frase arriva ai miei neuroni.
Ha detto “Sei d’accordo con me”...
Il che vuol dire...
<< E tu cosa ne dovresti sapere? Non sarà che tu... ? >>
Non mi fa nemmeno finire la frase che mi si avvicina, e confessa, abbassando la voce con fare cospiratorio:
<< Si, sono andata anche io a letto con Draco Malfoy. E l’ho trovato davvero magnifico. Volevo semplicemente confrontarmi con te. >>
La guardo, apatica.
Questa stronza, in realtà, voleva semplicemente scatenare un so quale sentimento di gelosia verso di me.
Lo sanno tutti che non mi sopporta, è troppo invidiosa della mia assurda fama.
Che, tra l’altro, le cederei volentieri.
Fatto che, Malfoy, non è che si sia portato a letto solo me e la Vane.
Se davvero voleva fare chissà quale perverso e squallido confronto, poteva chiedere a metà studentesse di Hogwarts, che, al contrario mio, sarebbero state ben felici di perdersi in speculazioni e dettagli, facendo una tacita gara su chi di loro puttane dalla mente bacata, lo ha fatto godere di più.
E mi piacerebbe tanto dire che il suo piano stia fallendo, ma non sarebbe vero.
Perchè un groppo mi sta ostruendo la gola, sento lo stomaco chiuso da un vortice di sensazioni sgradevoli, come se qualcuno mi stesse divorando dall’interno.
Il cuore prende a battere forte e disperato, mentre il mio cervello mi da il verdetto finale.
Si, sono gelosa.
Per poi giungere ad un secondo verdetto.
Romilda Vane: gallina odiosa. Eliminare!
Purtroppo, la mia mano che si infila nella tasca, afferra la Bacchetta, e la punta contro questa stronza, mentre le mie labbra urlano “Avada Kedavra!”, è solo una mia fantasia mentale.
Nella realtà mi limito a guardarla dall’alto in basso:
<< Scusami, ma non mi abbasso a certe cose, io. Ma non vi sembra patetico sbavare in questo modo dietro ad un ragazzo?! >>
Zittendo la vocina della mia testa che mi dice “Ipocrita!”, mi sto contenendo, aspettando la risposta della Vane, quando una voce alle mie spalle la interrompe.
Vedo Romilda assumere la tipica espressione da gatta morta, e le sue amichette dietro emettere piccoli gridolini e sospiri sognanti.
<< Dipende da quale ragazzo... se si tratta di me, la cosa è normalissima! >>
Facciamo un gioco, vi va?
La prima che riesce a trovare qualcosa di più grande dell’ego di Blaise Zabini, vince uno notte con Harry.
Lo convinco io, non preoccupatevi.
Hermione non la verrà mai a sapere.
Si lo so, lo so.
Mi starete dando della stronza...insomma, non è bello svendere il ragazzo della propria migliore amica, nonchè il proprio fratello.
Ma l’ho fatto semplicemente perchè, credetemi, nessuno riuscirebbe a vincere questa scommessa.
Mi giro con il sopracciglio alzato, pronta per un facile  e divertente battibecco con la Serpe, senza pensare a ciò che avrei potuto trovarmi di fronte.
La voce, come avevo giustamente pensato, apparteneva a Zabini, ma non avevo fatto i conti sulla sua compagnia.
Si, avete indovinato.
È con Malfoy, e con Nott.
Il primo resta impassibile nel vedermi, il secondo trattiene a stento le risate.
Sono certa che non avrà fatto altro da ieri notte, quando la relazione tra me e Malfoy, mantenuta segreta per così tanto tempo, è stata sputtanata all’intera scuola, perchè noi geni decidiamo di baciarci in corridoio.
E la cosa più assurda è che siamo stati scoperti, proprio quando è finito tutto tra di noi.
Più o meno...
<< Sempre più umile e modesto, eh? >> riesco a ribattere, non appena la visione di Malfoy già in divisa scolastica mi permetta di respirare di nuovo.
Sento il suo sguardo sul mio, e per poco ricambio.
Non riesco a leggervi nulla nei suoi occhi, ma quando sento un brivido freddo attraversarmi la schiena, mi decido a distogliere gli occhi dai suoi.
<< Blaise. Theo. Draco... >> li saluta la Vane.
L’ho notato solo io il tono civettuoso con cui ha detto l’ultimo nome?!
E credete sia normale la voglia di farla fuori, e gettarla in pasto alla Piovra del Lago Nero, o io debba farmi curare?!
Fortunatamente per i miei nervi, i Serpeverde rispondo con un breve cenno del capo, per poi concentrarsi su di me.
Oddio...Malfoy fissa il quarto di muro accanto alla mia spalla, Zabini le mie gambe, e Nott si dedica in sguardi seduttori verso le amiche di Romilda Vane, che stanno ancora sospirando e ridacchiando...ma almeno Malfoy non guarda questa zoccola accanto a me.
<< Potter... >> prosegue Zabini, distogliendo lo sguardo dal mio corpo << ...Ma a Grifondoro cambiarsi d’abito è fuori moda? >>
Ah, ecco cosa guardava prima.
Non il mio corpo, ma il mio abbagliamento.
<< Torno adesso... sono stata tutta la notte fuori.. >>
Vedo lo sguardo del Principe delle Serpi saettare su di me, improvvisamente interessato.
Geloso eh?
Ghigno compiaciuta, prima di proseguire il mio racconto con Zabini, come se nulla fosse.
<< ...a cercare Hermione... >>
Si tranquillizza.
Non preoccuparti, mio Principe delle Serpi.
Come posso stare con altri, quando poche ore prima baciavo te?
<< ...e adesso l’abbiamo accompagnata in Infermeria. >> concludo.
Nott, distogliendo la sua attenzione da allupato, dalle tette di una di quelle ragazzine, una bionda, mi rivolge la parola.
<< La Mezzosangue è malata? >>
Lo incenerisco con lo sguardo.
<< Hermione, prego. E poi...ehm...si, diciamo che è malata anche se.. >>
Ma non faccio in tempo a finire la frase, che vengo interrotta.
Ma perchè questa deficiente di una pettegola non se ne va dalle palle?!
Romilda Vane, la ragazza più inutile della storia...dopo la Ragazza del Giornale.
<< ...Mezza Casa Grifondoro è stata tutta la notte in giro a cercare la Granger. La Potter.. >> presente! << ...e la Weasley l’hanno trovata solo stamattina presto, nella Camera dei Segreti, mezza moribonda. L’hanno portata in Infermeria, e si vocifera che sia in coma... tutto per l’amore che prova verso Harry Potter, che, non solo l’ha probabilmente messa incinta, ma l’ha anche tradita, come abbiamo visto tutti ieri sera! >>
Avete presente Voldemort quando parlava di Potere, di Bellatrix Lestrange quando parlava di Voldemort, di Ron quando vede il cibo, o di Nott quando racconta delle sue scopate?
Di quel tono di venerazione assoluta, di luccichio perso negli occhi?
Bene, questo è esattamente il tono con cui la Vane ha spettegolato dei cazzi di Harry ed Hermione, senza mai riprendere fiato.
Quattro sopracciglia si alzano contemporaneamente.
E almeno cinque o sei respiri, ovvero della corte di galline della qui presente pettegola rompi palle, si fermano, attendendo la mia risposta.
<< Lo Sfregiato ha messo incinta la Mezzosangue? >>
Malfoy.
Resto ad ascoltare la sua voce adorante per un momento, prima si riacquistare la mia faccia incazzata.
<< La Mezzosangue in coma? >>
Zabini.
<< Lo Sfregiato che non è impotente! >>
Nott.
<< Cosa?!.. >> e questa sono io << ...Qui nessuno è in coma, o incinta! Possibile che ogni volta che qualcuno sta male devono piovere bambini dal cielo?... >> e questo era un chiaro riferimento alla bugia che mi rivestì, secondo la quale ero prossima al pancione da mamma << ...e nessuno è impotente! >> mi rivolgo cattiva verso Nott, che si limita a ghignare << ...ed anche se fosse...Santo Godric, dovete farmi il santo piacere di farvi i benamati cazzi vostri! Con chi vado o non vado a letto sono affari miei, non di tutta la Scuola! La relazione di Harry ed Herm deve restare una questione tra di loro, come quella di Ginny e Seamus! E se Ron e Calì sono diventati più intimi ultimamente, non dovrebbe diventare un affare di stato!... >> okay, lo ammetto, adesso mi sto leggermente incazzando, e magari sto anche esagerando, ma tutto lo stress e il nervosismo accumulati questa notte iniziano a scalpitare per uscire.
<< Vorrei essere lasciata in pace, Santo Merlino! >>

Okay, ho finito.
Lascio tutti in silenzio per un po’, specialmente le amichette di Romilda Vane, e lei stessa, che mi guardano strabuzzando gli occhi.
Magari credono che sia impazzita, ed il prossimo titolo di “Hogwarts. Dietro le Quinte”, sarà: Kimberly Potter non regge le responsabilità di Salvatrice, e perde il senno..
Già lo immagino.
Ma il colmo della rabbia, viene raggiunto quando, non solo la Vane non considera nemmeno lontanamente l’ipotesi di farsi i cazzi suoi, ma incalza anche:
<< Quindi è vero che King Weasley e Patil hanno una storia? E poi...Harry quindi ha solo sfruttato la Granger, no? Non è che potresti metterci una buona parola per me? È così figo! >>
Calma Kiki.
Conta fino a 10.
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
10.
Inspira.
Espira.
Inspira.
Espira.
Sta calma.
Non ti infuriare.
Cerca di non ucciderla.
Perchè poi ti toccherebbe andare in galera.
Calma.

Puoi farcela.
Ma non ci riesco.
Non riesco a stare calma.
E questo è testimoniato dall’occhiata omicida che rivolgo alla ragazza, che indietreggia istintivamente, e della fiamma della fiaccola più prossima alla mia magia, che divampa.
Sento qualcuno afferrarmi per le braccia, magari nel timore che possa scagliare qualche Fattura a Romilda.
Vera e propria paura si riflette sul volto della vittima della mia rabbia, come anche delle sue amiche, quando Nott, divertito da tutta la faccenda, ghigna.
<< Credo sia un no, Vane. E poi, ti consiglierei di andartene, se non vuoi essere bruciacchiata viva. >>
Non se lo fa ripetere due volte, e si allontana finalmente da me, con le sue galline che ancora mi fissano incredule.
Brutta deficiente stronza.
Sono esausta, per aver cercato la mia migliore amica tutta la notte, delusa, perchè una delle persone che più adoro nella mia vita ha ridotto Herm in quello stato, nervosa, perchè tutto quello di me e Malfoy che avevamo cercato di nascondere fino ad adesso è stato sbandierato ai quattro venti, e questa stupida oca cosa fa?!
Mostra un livello di sensibilità pari a 0, nei miei confronti, e della mia migliore amica, insieme ad un egoismo che sfiora il milione, chiedendomi addirittura il favore di mettere una buona parola per Harry!
Ma dove ha trovato tutta questa sfacciataggine?!
Magari, il fatto di essere finta sul Giornale della Scuola per circa una settimana intera, per la sua relazione con Zacharias Smith, la avrà fatto montare ulteriormente la testa.
Ma, giuro sulla mia Bacchetta, che gliela farà pagare.
Parola di Grifondoro!
<< Calma, bambolina. Se ne è andata. >>
Calma, bambolina...
Sento lentamente il nervosismo scivolarmi di dosso, ed il mio respiro tornare regolare.
I pugni, prima serrati lungo i fianchi, si sciolgono, e la mia espressione contratta ed arrabbiata, si tranquillizza.
<< Santo Salazar...povera figliola che ti fregherà il ragazzo, Principessa! >> scherza Nott, con chiaro riferimento a Malfoy qui presente.
Come se fossimo qualcosa di più che conoscenti, io e il biondo.
Almeno, per Lui...
<< Perchè, non ti ricordi di come spiaccicò Pansy contro il muro?! E di come lo fece con Draco? >>
E questo era Zabini, mentre ricorda il mio attacco alla Parkinson, la prima volta che entrai nella Sala Comune delle Serpi, per la punizione, o di come Schiantai Malfoy, quella lontana sera che mi costò il richiamo della Kensington, e l’inizio della mia rovina.
<< Voglio ricordare che quella sera avevo appena fumato, non ero nel pieno delle mie facoltà e dei mie riflessi. >> cerca di difendere il suo orgoglio maschile Malfoy, mentre sento le sue dita scivolare via disinvolte dalle mie braccia.
Era lui che mi teneva ferma, dunque.
Gli occhi mi si rabbuiano per un istante, al venir meno del contatto delle nostre pelli, ma ritorno subito in me.
E mi giro, altezzosa verso le Serpi.
Ed il loro Principe.
<< E’ inutile che cerchi di difenderti. Sono più forte di te in duello, devi ammetterlo! >>
Ghigna, mentre Zabini e Nott se la ridono, al pensiero assurdo di quel vanitoso, egocentrico e borioso del loro amico, che ammette di non essere il migliore in qualcosa.
<< Piuttosto divento Gay, bambolina. E tu sai quanto questo sarebbe uno spreco per voi donne. >>
Perfetto, adesso si mette anche a fare patetiche allusioni!
Non basta quanto sia difficile dover sopportare l’astinenza dal suo corpo, ed intendo tutto il suo corpo, da non so quanto tempo?
Mi stuzzica anche?!
<< Vanitoso... >> lo ammonisco, facendolo sorridere compiaciuto, per poi rivolgermi a tutte e tre le Serpi contemporaneamente.
<< ...Ma voi che ci fate in giro a quest’ora della Domenica? Di solito dormite fino al pomeriggio! >>
Già, considerato che la notte, specialmente di sabato, fanno di tutto, fuorché ronfare.
Vedo un cambio radicale delle loro espressioni.
Da divertite, o neutre, ad un immediato...magari...forse...imbarazzo?
Li guardo, dubbiosa, uno ad uno.
Lui me lo lascio per ultimo.
<< Non costringetemi ad Incantarvi...le vostre facce non mi piacciono! >>
<< Ma come?!... >> esclama Nott << ...ho un viso così sexy! >>
<< Non osare cambiare discorso, stronzo di un Serpeverde!.. >> lo minaccio, prendendo la Bacchetta dalla giarrettiera che tanto piace a Malfoy.
Ed in fatti, vedo un lampo malizioso attraversargli lo sguardo...
<< ...Se non volete rispondere ad una semplice domanda, qui c’è qualcosa di losco...! >>
Non li punto la Bacchetta alle gole, soltanto perchè spero che me lo dicano loro.
Insomma, cosa c’è di male nell’essersi alzati presto?
Cosa hanno fatto a quest’ora del mattino, perchè possa scatenare la mia rabbia?
Insomma...se avesse trovato solo Malfoy in giro a quest’ora, avrei ipotizzato che stesse tornando da una scopata notturna, e la cosa, certamente, non mi avrebbe fatto poi tanto piacere...anzi per niente.
Ma sono tutti e tre insieme...e, a meno che non abbiamo fatto un’orgia tutti insieme appassionatamente, oppure si siano dati appuntamento fuori dalle stanze delle loro dame, la notte di fuoco è esclusa dalle cause sospette.
Oppure sono semplicemente io che mi affanno per cercare qualche causa che non implichi Malfoy nudo avvinghiato ad una ragazzina stupida, perchè, semplicemente, l’idea non mi sarebbe sopportabile.
<< Pronto..? >> incalzo.
Si guardano tutti e tre, esasperati e sospiranti.
<< D’accordo bambolina... >> esordisce Malfoy << ...non lo saprai mai! >>
E ghigna.
Dio, quanto è sexy quel cazzo di ghigno!
Ma la cosa mi ha infastidito, il tono con cui mi ha illusa che stesse per dirmi la verità, e poi la sua frase bastarda.
E quindi...
<< Revelio! >>
Non capiscono cosa gli stia succedendo, almeno finchè la scia bianca del mio Incantesimo non li avvolge.
Inizialmente sta quasi per convincermi che non mi stiano nascondendo niente, dato che il Revelio non dà risultati, ma poi mi ricredo.
Rimpiccioliti, dalla tasca dei jeans di Nott, fuoriescono dei pezzi di carta, che mi atterrano delicatamente nella mano.
Alzo un sopracciglio, mentre le tre Serpi si scambiano occhiate eloquenti, in difficoltà.
I pezzi di carta che tanto volevano nascondermi, ingranditi, si rivelano semplicemente dei giornali scandalistici.
“Chi. Strega”, “Revelium”, “Veritas”, “Strega Moderna” e cosa del genere.
....
......
.........
Se fossimo in un cartone, sarei già caduta per terra, con un’enorme gocciolina dietro la testa.
Ma cosa gli prende?
<< Un momento... >> cerco di non ridere, ma mi viene difficile << ...da quando leggete questi giornali? Vi servono i consigli sulla Moda Invernale di quest’anno?! >>
Va bene, non ce l’ho fatta.
Sono scoppiata a riderli in faccia.
A crepapelle, immaginandoli nella loro stanza tutti e tre, mentre fanno i test si sessualità di questi giornali, e si scambiano notizie per quali prodotti per capelli li rendono più morbidi e setosi.
Oddio...!
Ed io che li ho sempre immaginati molto maschili!
<< Non c’è affatto niente da ridere. >> dice, acido ed infastidito Nott.
<< Ma tu guarda questa! Finora nessuna donna mi aveva mai riso in faccia! >> Zabini.
<< A parte Daphne... >> aggiunge Malfoy.
Ma io continuo a sghignazzare imperterrita, aumentando sempre più l’irritazione sui loro volti.
Quando, infine, l’ilarità abbandona le mie labbra, lasciando con lo stomaco dolente, mi decido a darmi un contegno, e permetterli di spiegarmi cosa cazzo ci facciano con riviste femminili, a quest’ora del mattino.
<< Okay...adesso mi date una spiegazione valida, per cui l’immagine di voi tre a spettegolare sulla cantante delle Sorelle Stravagarie, mi si levi dalla testa! >>
Trattengo a stento una risata, mentre li guardo, ancora divertita, negli occhi.
<< La colpa è di quell’idiota del tuo ragazzo... >> esordisce Nott, strappandomi via il sorriso dalle labbra, quando dice “Il tuo ragazzo”, riferito a Malfoy << ...che ci ha costretti a fare una cosa del genere! >>
<< Ecco perchè lo stronzo ci ha svegliati così presto! Pensavamo che non ci fosse nessuno per i corridoi a quest’ora, quindi nessuno potevi incontrarsi in Guferia a ritirare queste porcherie! >>
Adesso che anche Zabini ha detto la sua, rivolgo tutta la mia attenzione al biondastro.
Non mi è mai sembrato il tipo interessato a questo genere di riviste...cosa l’avrà spinto a prenderle?
Ma, vedendo che non mi risponde, lo esorto io.
<< Bè? Vuoi davvero sapere le ultime notizie su Celestina Warbeck, oppure c’è qualcosa sotto? >>
Mi guarda, per un po’, in silenzio, senza dire nulla.
Ma il mio sguardo impaziente, curioso, e prossimo a diventare arrabbiato, non lo lascia nemmeno per un istante.
E, alla fine, si decide a parlare.
< Volevo semplicemente vedere fino a che punto fosse arrivata la tua irresponsabilità. >>
Ah ok.
Questo spiega tutto.
<< Cosa?! Primo. Io non sono affatto irresponsabile.. >> vabbè, non esageriamo << ...Secondo. Cosa diavolo centra questa cazzata con i giornali scandalistici? >>
<< Ehm, non vorrei intromettermi nei vostri romantici discorsi... >> si mette in mezzo Zabini << ...ma, Principessa, dovresti provare a leggere i titoli della copertina dei giornali. >>
Cosa?
E quest’altro cosa si è fumato?
Insomma...!
Perchè devono riempirmi di cazzate?!
Nonostante tutto, decido di dargli ascolto, così, molto scettica, poso uno sguardo più attento ai giornali che ancora ho in mano.
Kimberly Potter, con il figlio del famigerato Mangiamorte, Lucius Malfoy”.
“La Cacciatrice e il Mangiamorte.”
“Dovrebbe arrestarli o ucciderli, non portarseli a letto. Avvistai Draco Malfoy, Mangiamorte redente, con la Salvatrice.”
“Siamo davvero al sicuro?”
Oh, cazzo.
Non riesco a crederci.
Davvero, uno scandalo scolastico ha avuto una tale risonanza, in tutta la nazione?!
Lo ripeto.
<< Merda. >>
<< Visto? Altro che pettegolezzi...volevo solo confermare una mia teoria. >> sento Malfoy spiegarsi, con un chiaro tono di accusa.
Al quale, alzo lo sguardo su di lui, sulla difensiva.
<< Visto che tu sei tanto responsabile, potevi anche staccarti, no? >>
<< Ah, perfetto, adesso dai anche la colpa a me! >>
<< Io non sto dando la colpa a nessuno! Sei tu che accusi la sottoscritta! >>
<< E’ normale che lo faccio! È colpa tua! >>
<< Appunto! Lo vedi che mi stai accusando! >>
<< E cosa dovrei fare? Sei stata tu che mi hai baciato in pieno corridoio! >>
<< Ma io ti ribadisco che tu, mister responsabilità, potevi benissimo staccarti! >>
<< Non sarebbe stato educato! >>
<< E da quando ti preoccupi di essere educato o meno? >>
<< Si da il caso, bambolina, che lo sia sempre stato. A modo mio. >>
<< Okay, adesso BASTA! >>
Sia io che Malfoy, nel clou del nostro battibecco, ci voltiamo verso l’artefice dell’esclamazione esasperata.
Nott.
<< Santo Salazar, sembrate due sposini! >>
<< Per evitare che la mia fantastica testa venga afflitta da mal di testa, io e Theo andiamo via... ci vediamo in Sala Comune, Draco. Possibilmente, con il preservativo che mi hai fregato dal comodino ancora nella tasca dei pantaloni! >>
E dopo un ghigno eloquente, ed un occhiolino malizioso da parte di Nott, le due Serpi ci lasciano da soli.
Io, Malfoy, e la mia pelle arrossata dalla battuta di Theodore Nott.
Fantastico, proprio quello che ci voleva per aggiustarmi la giornata.
Spostando lo sguardo irritato dia suoi amici, a Malfoy, dichiaro, schietta:
<< Bene, se non hai altre cose di cui accusarmi, io andrei. Sai, avrei un fratello da torturare e uccidere... >>
Ghigna, magari all’idea di una bella Cruciatus sul povero Harry (anche se “Povero” al momento non è un aggettivo che gli si addice molto), ma mi guarda contrariato.
<< Per quanto la morte e la tortura dello Sfregiato siano delle attività che condivido appieno, che sogno dal primo anno, e che ritengo di vitale urgenza, penso che dovranno aspettare. Devo sgridarti un altro po’. >>
Sospiro, esasperata ed irritata insieme.
Okay, ho sbagliato, sono stata stupida a baciarlo così, di punto in bianco, ed in corridoio, era ovvio che qualcuno poteva vederci, ma, sinceramente, mi sono persa il passaggio in cui Lui mi allontana dalle sue labbra, e mi suggerisce di divorarci le bocche in privata sede.
Oppure ero troppo presa dalle sue mani che mi accarezzavano i capelli e i fianchi, per udire qualsiasi cosa?
<< E chi ti dice che io sia disposta ad essere sgridata? >>
Mi ero dimenticata di avere ancora la Bacchetta tra le dita,  ma me ne ricordo troppo tardi.
Soltanto quando, con uno scatto fulmineo del braccio, me la strappa dalle mani, e me la mostra penzolante tra le sue dita.
Ghigna compiaciuto, lo stronzo.
Ed è una cosa che mi manda letteralmente fuori di testa.
Anche se non nel senso rabbioso del termine, ma in uno più..ehm...fisico..
<< Non sono scemo. Non pretendo che tu ti lascia sgridare, consenziente. Ma se vuoi riavere la tua Bacchetta, ti conviene seguirmi, in quell’aula laggiù. >>
La indica con un cenno del capo, ed immediatamente la mia testa rievoca le tipiche immagini vietate ai minori, che collegano Me, Malfoy, ed un’aula vuota.
Evito di soffermarmici a lungo, però, per evitare il rossore della mia pelle del viso.
<< Malfoy, non fare il cretino, ridammi la Bacchetta! >>
Ride, nel modo sensuale che tanto adoro, e come solo Lui sa fare, e scuote la testa, iniziando ad indietreggiare, verso la sua meta.
<< Non se ne parla, bambolina. >>
Alzo gli occhi al cielo, sulla via di una crisi isterica, e mi decido a ficcarmi a passo di marcia in quella fottutissima aula.
<< Ma perchè a me?! Cosa ho fatto di male per meritarmi delle piaghe come te ed Harry?! >>
Sempre ridendo divertito, mi apre la porta della stanza, ed ignorando le mie braccia serratamente incrociate sul petto, gli occhi che mandano lampi di fuoco, e le labbra dal quale fuoriescono sbuffi, mi fa entrare per prima, con galanteria sarcastica.
Chiude la porta, con un sorriso che va via via affievolendosi.
<< Non mettermi sullo stesso piano dello Sfregiato, per piacere! Potrei offendermi sul serio. >>
Scuoto la testa, girandomi a fronteggiarlo.
<< D’accordo, adesso che hai sottolineato il tuo affetto per mio fratello, puoi partire con le ramanzine. E ridarmi la Bacchetta. >>
Allungo la mano, affinchè vi riponi la fonte della mia magia, ma si limita a rigirarsela strafottente tra le dita.
<< Più che farti la ramanzina da genitore, che non si addice affatto alla mia figura da “Ragazzo Cattivo”... >> dice sarcastico, quasi ridendo sprezzante al “Ragazzo Cattivo” << ...vorrei farti chiara la gravità della situazione. >>
La cosa mi lascia un po’ di stucco...
Cosa vorrebbe dire con questo?
<< Illuminami, allora, o Grande e perfetto Principe delle Serpi! >>
Mi guarda infastidito, al mio tono pieno di sarcasmo, e prosegue.
<< Con la tua bella trovata, adesso non solo tutta la Scuola sa della nostra...storia...ma anche tutta la nazione. Tutti sanno i cazzi nostri! >>
Questo l’avevo capito, ed ero già arrivata da sola al tragicità della situazione.
Ma Lui cosa vuole dirmi?
Insomma, c’era bisogno di portarmi in un’aula vuota, per ribadirmi che siamo stati scoperti da tutti?
<< Grazie mille, genio. Me n’ero accorta. Non so cosa diranno i signori Weasley, o i componenti dell’Ordine, oppure i Grifondoro...ma non vedo come questo possa interessarti. Sono persone che disprezzi, giusto? >> concludo, con una punta di amarezza.
Annuisce.
<< E non sono gli unici. Adesso tutti sanno che Draco Malfoy ha baciato Kimberly Potter... e per come corrono i pettegolezzi, magari siamo anche prossimi al matrimonio, secondo molti. Dobbiamo trovare una soluzione. >>
Sbuffo, sprezzante, e, adesso che un nuovo pensiero mi sta avvelenando la testa, sento che un’altra ondata di dolore e delusione mi coglierà presto.
Qual’è questo ragionamento tragico?
<< Quale soluzione?! Ormai il danno è fatto...e, sinceramente, sono sempre stata sulla bocca di tutti. Stavolta sarò spettegolata solo un po’ più a lungo. Il problema è tuo. Ti vergogni così tanto di me, da non poter sopportare questa macchia sulla tua carriera sessuale? >>
Già.
Vergogni.
Ho usato esattamente queste parole.
Insomma, quale altra spiegazione potrei dare al suo comportamento?
I suoi amici già sapevano di noi, ed i Serpeverde lo temono talmente tanto che non oseranno dire nulla contro di Lui, o di noi.
Quella invece che deve tener testa ad un Intero Mondo Magico, là fuori, che si aspetta chissà cosa dalla Salvatrice, di certo non che vada a letto con un Mangiamorte, sono io.
L’Ordine della Fenicie, o almeno quello che ne è rimasto, la famiglia Weasley, il Ministero nella sua importanza!
Sono io quella che dovrebbe affannarsi alla ricerca di una copertura, una soluzione, una menzogna che copra tutta questa storia, non Lui.
Ed invece avviene esattamente il contrario.
Quindi, la cosa mi ha insospettito.
Che si vergogni davvero di me?
E, credetemi, non c’è niente, niente, che possa farmi più male, in questo momento, di una risposta affermativa da parte sua.
Sul viso gli si forma un’espressione incredula, arrabbiata ed esasperata insieme.
<< Ma si può sapere cosa cazzo tu stia dicendo?! Vergognarmi? Di te? >>
Annuisco.
<< Si. Perchè altrimenti devi spiegarmi come mai mi hai voluto parlare in una classe vuota, di cose che avevo già capito da sola. >>   
Stringe i pugni lungo i fianchi, e mi guarda con sempre più nervosismo.
Ho il potere di farlo incazzare molto, sapete?
<< Bisogna avere una mente davvero contorta per partorire certe idee. Quando intendevo trovare una soluzione, mi riferivo al fatto che, adesso, anche i Mangiamorte sanno di noi. E la cosa non farà affatto piacere a mio padre. >>   
Un lampo di comprensione mi attraversa il volto, insieme al più grande sollievo che abbia mai provato.
Sentirsi dare, per una volta, una spiegazione da Lui, per di più che non ferisca in alcun modo la sottoscritta, è molto soddisfacente.
Specie se ti salva dall’Abisso di Desolazione e Depressione, nel quale l’idea che Lui possa vergognarsi di te, stava per farti sprofondare.
Ma poi, eccola che arriva.
La consapevolezza.
E la paura.
Spalanco gli occhi, ed il respiro prende ad accelerarsi.
<< Merda. Chiamerò degli Auror, e farò mettere maggiori protezioni intorno alla Scuola. Ai Cacciatori non farà molto piacere, ma posso anche chiedere al Ministero di proteggerti personalmente...bastano solo un po’ di Incantesimi qua e là, evitare le uscite dal Castello, guardarsi le spalle.. >>
La mia mente inizia a partorire piani su piani, per proteggere Malfoy.
Si, avete capito bene.
Perchè, una volta che la notizia sarà arrivata anche all’orecchio di Lucius Malfoy, la sua ira verrà irrimediabilmente scatenata.
E non posso assolutamente permettere che gli faccia del male, o me lo porti via un’altra volta.
Sebbene io sia decisa a non ricominciare la tresca con Lui, per i soliti motivi dell’abbandono, e del fatto che il semplice e solo sesso non mi basta più, questo non vuol dire che io sia pronta a vederlo andar via un’altra volta.
Non posso considerarmi più la sua amante, nè posso vantare chissà quale pretesa di appartenenza su di Lui, e nemmeno l’ho del tutto perdonato, ma questo non vuol dire che io debba permettere a chicchessia di fargli del male.
Se i Mangiamorte osano avvicinarsi a Lui, sapranno cosa vuol dire scatenare l’ira della Cacciatrice.
<< Bambolina ma cosa stai blaterando? >>
Mi fermo di scatto, a metà del mio percorso banco-muro, muro-banco, che stavo ricalcando da circa 10 minuti, mentre la mia mente partoriva trappole e difese contro gli Stronzi Incappucciati.
<< Come “Cosa stai blaterando?”!? Cosa vuoi che blateri, sto pensando ad eventuali precauzioni contro la Bacchetta di tuo padre, no? O vuoi lasciare che ti raggiunga e ti faccia fuori? >>
Alza un sopracciglio, e restiamo a guardarci intensamente per una manciata di minuti, entrambi cercando di carpire i pensieri dell’altro.
Perchè è evidente che non stiamo ragionando della stessa cosa.
Poi, ecco il suo ghigno sexy.
Anzi no, adesso è una risata.
Che, sebbene sia molto breve e poco piena di allegria o altro, mi affascina come ogni fottutissima volta.
<< Non sarò io l’oggetto della rabbia di mio padre. Ma tu. Lo conosco vecchio, e so perfettamente come ragiona. Un Malfoy non sbaglia mai, viene semplicemente indotto a sbagliare. E darà la colpa a te della mia fuga dai Mangiamorte, o altro. Sarai tu... >> conclude, senza più nemmeno l’ombra di un sorriso sul viso che è, anzi, solcato da una pressante preoccupazione << ...ad essere la vittima della sua ira. >>
Adesso, però, è il mio turno di sorridere.
<< Tutto qui? Non è mica un problema! Fa parte del DNA di un Mangiamorte accusare me ed Harry di ogni cosa che li va storto, non sarebbe una tragedia! E poi sono grande e forte, saprò cavarmela! >>
Fingo di irrigidire i muscoli delle braccia, sempre con il sorriso stampato, rilassandomi.
Allora non c’è nessuno che lo minaccia.
Lucius Malfoy non vuole uccidere Lui, ma me.
Il che, sembrerà strano, ma non mi preoccupa affatto.
Insomma, sono anni che vogliono farmi crepare, perchè tutto ad un tratto la cosa dovrebbe stupirmi?!
Ma quando vedo il suo sguardo pesante e languido ancora su di me, e non sento più nessun suono provenire da Lui, inizio a sentirmi a disagio, e in soggezione.
Insomma, cosa vuole?
<< Bè?... >> chiedo, titubante, riferendomi al suo sguardo fisso sul mio viso << ...che c’è? >>
Mi avvicino incerta, vedendo che non mi risponde.
Alzo un sopracciglio, continuando ad avvicinarmi al suo corpo.
<< Cos’è? Ho una doppia testa? Perchè mi fissi? >>
<< Perchè sei troppo coraggiosa... >> si decide << ...Da risultare ingenua. >>
Grazie.
Gentile, mi riempie sempre di complimenti.
<< Ah, wao. Questa mi mancava. >>
Distolgo lo sguardo da Lui, offesa, e mi rifiuto di guardarlo un’altra volta.
Stronzo...io che mi preoccupavo tanto per Lui, ed ecco come mi ripaga.
Insultandomi!
Se il muro fosse stato un essere vivente, si sarebbe messo a piangere per lo sguardo bestemmiatore che gli sto rivolgendo, sfogando altrove la mia rabbia per Draco Malfoy, pur di non guardarlo di nuovo.
Ecco perchè le Sue mani sulle mie braccia, vicino alle spalle, mi fanno leggermente sobbalzare.
Ma non mi giro.
<< Bambolina...fai anche l’offesa adesso? >>
Non rispondo, da vera e proprio bamboccia capricciosa, facendolo ridere.
<< Lo sai che sei ancora più sexy arrabbiata? Chi scatenerà la tua rabbia, avrà vita breve, ma almeno morirà durante un orgasmo... >>
Mi giro verso di Lui, mio malgrado, incenerendolo con lo sgaurdo.
<< Allora preparati all’orgasmo e alla morte più forti della tua vita, perchè sono incazzata nera. Stronzo, mi insulti anche! >>
Ride ancora, facendo arrivare il livello della mia rabbia ad altezze storiche.
Ma come si permette?!
<< Non chiedevo altro.. >> sussurra sensuale.
Pur senza volerlo, sento i bollori diminuire.
Bastardo, sa perfettamente come calmarmi!
Fanculo al suo ghigno talmente sexy ed ipnotico!
<< ...Ma il mio non era un insulto. O, almeno, non voleva esserlo. >>
Ah, neghiamo anche!
<< Oh, certo. Avevi intenzione di dichiararmi il tuo amore eterno, vero? >>
Restiamo improvvisamente in silenzio, entrambi.
A guardarci negli occhi, io rossa in volto, e lui turbato dalla mia affermazione.
Non so perchè, ma la parola “Amore” pronunciata in nostra reciproca presenza, causa sempre una grande tensione.
Da poterla tagliare con un Diffindo, per intenderci.
Ma poi Lui scuote impercettibilmente la testa, e ritorna a parlare.
<< Volevo farti notare la verità. Tu non hai idea di cosa è capace di fare mio padre.. >> mi scuote leggermente, per farmi capire meglio ciò che sta dicendo << ...E’ pericoloso, specie se c’è in ballo il sacro santo nome dei Malfoy! Ti vorrà vedere morta, e vorrà farlo con le sue mani! Lo capisci? >>
<< Si!.. >> rispondo esasperata, ignorando come la sua presa su di me si faccia sempre più possessiva << ...Ma non vedo cosa sia cambiato dal solito. Hanno sempre cercato di farmi fuori! >>
Chiude gli occhi per un istante, e sbuffa.
<< Lui...diciamo che adesso ti dovrebbe vedere come l’ostacolo che mi impedisce di unirmi ai Mangiamorte. E poi...suo figlio a letto con la Cacciatrice, l’assassina del suo Signore! Non deve essere il massimo per il suo autocontrollo. E, visto che, come ho già detto, per Lui un Malfoy non sbaglia mai, accanirà tutta la sua rabbia su di te. >>
Senza nemmeno pensarci, mi ritrovo con le mani sul suo petto, e un’espressione meno arrabbiata sul viso.
<< Ho capito. Vuoi sentirti dire che sono spaventata?... >>
No Kiki, non farlo.
Non fidarti di Lui.
Ti ricordi cosa ti ha fatto?
A chi si è unito?
Ma, come sempre quando respiro la stessa aria del Principe Serpeverde, il mio cervello viene deliberatamente ignorato.
<< ...Bè, ecco qui. Sono spaventata. Ho paura. Perchè ogni volta che vado in Battaglia potrei morire, o potrebbe farlo qualcuno che amo. Perchè non sappiamo un cazzo dei nostri nemici, mentre loro ci conoscono vecchi. E potrei stare qui ad elencarti una marea di buone ragioni per farmi tremare e avere incubi la notte, ma la conclusione sarebbe sempre quella. Ho paura.. >> ripeto, con tono grave << ...Ma questo non cambia le cose. Non le cambia per niente. >>
Abbasso lo sguardo, lasciando che il silenzio ci avvolga.
Va bene, l’ho ammesso a Malfoy, posso farlo anche con me stessa.
Sono spaventata, eccome se lo sono.
Perchè adesso Lucius Malfoy ha un motivo in più per odiarmi, e prendersela con me.
Come, d’altronde, sta facendo da qualche mese a questa parte.
A quanto pare non riesce a fare a meno di me in una Battaglia, se non mi tortura o mi prende come ostaggio, non può tornarsene a casa.
E non osa immaginare cosa mi farà, se dovesse riuscire a prendermi, adesso che ha scoperto che vado a letto con suo figlio.
O meglio...andavo.
<< Bambolina...non permetterò che ti faccia del male. >>
Quando queste parole fuoriescono dalle sue labbra perfette, il mio cervello impiega un po’ di tempo ad immagazzinarle.
Sillaba per sillaba vengono carpite dalla mia mente, per poi essere poste l’una affianco all’altra ed iniziano ad avere un senso.
Non.
Facile. È una negazione.
Permetterò.
Voce del verbo permettere, futuro prime persona singolare.
Che ti faccia.
Esprime ciò che Lui non permetterà che accada. Voce del verbo fare.
Del male.
Ecco cosa Lui non permetterà che mi facciano. Male.
Non permetterò che ti faccia del male.
Sorrido, anche se non con molto allegria.
<< Grazie. >>
Si, è esattamente tutto quello che sono riuscita a rispondergli.
Ma, in fondo, cosa potevo dirgli?
Non mi interessa che mi facciano del male gli altri, basta che non me lo fai tu?
Oppure basta che non lo facciano a te?
Non mi sembra proprio il caso.
Però, resta un dato di fatto.
Voglio baciarlo.
Voglio tornare a fare l’amore con lui.
Voglio sentire di nuovo i nostri corpi diventare uno.
Voglio bearmi della sua pelle a contatto con la mia.
Voglio assuefarmi del suo odore.
Voglio godere dei nostri sospiri di nuovo.
Voglio potermi sentire Sua, completamente.
Voglio poterlo sentire Mio, completamente.
Voglio sentirmi protetta dalle sue braccia forti.
Voglio sentirmi accolta nel suo corpo, nel suo Mondo.
Di nuovo.
Ma non lo faccio.
Freno le mie labbra, che fremono per poter toccare un’altra volta le sue, e metto a tacere il desiderio ruggente che mi sta crescendo in petto.
E tutto questo per orgoglio.
<< Quando la smetteremo Bambolina? >> mi sussurra improvvisamente, mentre mi ero persa nella contemplazione delle sue labbra e del suo viso.
<< Smetteremo di fare cosa? >>
Da quando ho una voce con un tono così basso?
Si avvicina maggiormente al mio orecchio, mentre i nostri toraci quasi si toccano.
Reprimo un brivido, quando sento il suo respiro direttamente sul mio collo, e cerco di evitare il respiro accelerato che tutta questa situazione mi provoca.
<< Di resisterci. >>
Oddio, non è che il contatto fisico tra noi sia ridotto al minimo....
Ogni volta che ci incontriamo provvede sempre a sedurmi, e finiamo sempre pelle contro pelle.
Non come vorremmo, però, questo è certo.
Ed anche se questo bisogno a livello fisico che ho di Lui si appagasse, anche se dovessimo unire i nostri corpi un’altra volta, questo non mi basterebbe.
Non mi accontento più del sesso, purtroppo, e lo sappiamo bene tutti e due.
Adesso, tutto sta nel capire cosa pensa Lui, e cosa vuole.
E, soprattutto, se è disposto a dirmelo.
Evitando accuratamente di guardarlo, lo allontano da me, facendo forze nei miei avambracci.
Sempre guardando il pavimento, lo supero, e mi dirigo verso la porta, senza che lui mi fermi o cose del genere.
Arrivato in prossimità del corridoio, ben piazzata di spalle a Lui, mi decido a rispondere.
<< Lo sai benissimo quando. >>
Quando mi dirai apertamente che ti dispiace essere andato via con i Mangiamorte.
Quando mi permetterai di fidarmi del fatto che non te ne andrai più.
Quando mi dirai perchè sei tornato.
E quando mi risponderai alla stessa domanda che mi hai posto tu.

<< Mi ami? >>
 
Non risponde, e così vado via.

Appena lo acchiappo giuro che lo picchio a sangue.
Visto che Voldemort non è riuscito ad ucciderlo, quando aveva un anno, lo faccio io stessa adesso!
Come si è permesso di fare quello che ha fatto, il bastardo?
E come gli è saltato in testa?
Insomma...mio fratello non avrebbe mai fatto una cosa del genere!
O, almeno, il fratello che ho sempre avuto accanto per questi 18 lunghi anni.
Lo stesso fratello che aveva letteralmente perso la testa per Hermione, che l’adorava con ogni fibra del suo essere, che l’amava da impazzire.
Lo stesso fratello che non l’avrebbe mai tradita.
Harry non è mai stato il classico ragazzo che ti bacia, ti scopa, magari ti abbindola con qualche parola carina, per poi scaricarti, o tradirti con la prima ragazza più zoccola di te che incontra per i corridoi.
E, se ci state pensando, questo non è nemmeno il ritratto di Malfoy.
E neanche dell’Harry donnaiolo, se vogliamo dirla tutta, quell’Harry che, quasi subito dopo la rottura con Ginny si portava a letto qualunque tipa respirasse, cosa che, ho poi scoperto, faceva per dimenticare Hermione e il bacio che si diedero per il Gioco della Bottiglia.
Dicevo...non corrispondono, nè il Principe delle Serpi, nè quel lato del Re dei Grifoni, alla suddetta descrizione.
Già perchè tutte le ragazze con cui sono stati, erano ben consapevoli di essere considerate una botta e via.
Avete mai visto Malfoy dichiarare amore eterno ad un ragazzina solo per scoparsela, e poi scaricarla?
No.
È sempre stato molto chiaro su questi punti.
Anche io, ad esempio, sapevo perfettamente che la nostra relazione era semplicemente basata sul sesso, come ne erano consapevoli le sua altre amanti e quelle di Harry.
Vabbè, l’unico neo di Malfoy è stata la vicenda con la Parkinson, ma non credo che, nemmeno in quel caso, lui le dichiarasse chissà quale amore.
Anche perchè entrambi non hanno bisogno di cose squallide come frasi falsamente dolci, giochetti psicologici, o tradimenti per cambiare donne.
Ma torniamo ad Harry.
Anche se ogni essere femminile non volesse portarsi a letto il Salvatore, anche se lui fosse stato talmente stronzo da essere quel genere falso di ragazzo, anche se non lo avesse sempre giudicata una cosa senza senso, Harry amava davvero Hermione.
L’ha sempre adorata, prima come migliore amica, poi come sua ragazza.
Non ha mai voluto vedere delle persone soffrire a causa sua, piuttosto si consegnava a Voldemort per farsi uccidere, figuriamoci se avrebbe potuto fare una cosa del genere alla sua ‘Mione.
Ed effettivamente, adesso che riesco a ragionare a mente lucida, senza l’eccessiva vicinanza di Malfoy, o la bruciante preoccupazione di una Hermione ferita svanita nel nulla, mi viene difficile pensare come abbia potuto fare una cosa del genere proprio Harry, o nel pieno delle sua facoltà.
E mi rendo conto che pensar male di lui, del mio adorato fratello, senza prima averci parlato, è stata una cosa orrenda.
Devo trovare Harry.
<< Giuro solennemente di non avere buone intenzioni. >>
Ho sempre ringraziato Sirius e Lupin per la Mappa del Malandrino, ma, quando sei alla ricerca disperata della tua migliore amica, quando cerchi un fratello che non sai se aiutare o picchiare a sangue, quando ti scampi una bella punizione e l’Espulsione, la frase “Vi sarò debitrice finchè respiro” si affaccia sistematicamente nella mia testa.
Peccato che non avrò molte occasioni per ripeterglielo.
Istintivamente, gli occhi mi si oscurano, malinconici, ma mi rifiuto di farmi prendere dai ricordi.
Ho una migliore amica ed un fratello da aiutare.
La Mappa si delinea completamente, ed ho tutta la Scuola sotto i miei occhi,
quasi senza farlo apposta i miei occhi si dirigono verso la Sala Comune Serpeverde, dove un puntino chiamato “Draco Malfoy” ha appena raggiunto “Daphne Greengrass” e “Pansy Parkinson” in un angolo della loro Comune.
Certamente i soliti divanetti prenotati.
Mi costringo a distogliere lo sguardo da quei pallini neri, e prendere a cercare uno contrassegnato “Harry Potter”.
In Infermeria...no, il puntino “Hermione Granger” è circondata semplicemente da mezza Casa Grifondoro del Settimo anno, ma nessuno fratello impazzito a farle compagnia.
Controllo un po’ al secondo piano, dove mi trovo io, ma non vedo nessuno che mi interessi.
Un secondo...lì, in quell’aula vuota, c’è proprio scritto “Theodore Nott” e “Mary Sanders”?
Non è una delle amichette sceme di Romilda Vane?
Perfetto...il fascino Serpeverde ha colpito ancora!
Ridacchio da sola, quando un lampo d’ispirazione mi colpisce.
Torre D’Astronomia.
“Harry James Potter”.
Trovato, fratellino.

Camminata sensuale.
Sorriso sexy.
Sedere da stupro.
Capelli biondissimi.
Occhi in tempesta.
Sospiri di donna al suo seguito.
Si, è proprio il Principe delle Serpi.
Ignora compiaciuto qualche occhiata sognante, e si dirige a passo regale verso le sue degne amiche.
Daphne Greengrass e Pansy Parkinson.
Elegantemente sedute sui loro soliti divani riservati, fumano beate una sigaretta a testa, chiacchierando di qualcosa schifosamente femminili.
Magari delle ultime notizie sulla Moda di Diagon Alley.
<< Ragazze... >> le saluta Malfoy, accomodandosi accanto a Pansy << ...qualcuno mi offrirebbe una sigaretta? >>
Le mani ben smaltate di nero della sua ex-ragazza, o qualcosa del genere, si muovono pigre nella borsa che aveva adagiato accanto alle gambe, quasi completamente scoperte da una gonna della divisa fin troppo modificata, e porge al biondo un pacchetto da 20 di Lucky Strike.
Malfoy ghigna, al pensiero che una certa Grifondoro di sua conoscenza, fuma le stesse sigarette, e ne afferra una, incorniciandone il filtro arancione con le sue labbra demoniache, ed accendendola con un colpo di Bacchetta.
Non dice grazie.
<< Allora.. >> esordisce, con aria da sufficienza << ...di cosa ciarlavate? >>
Al che entrambe le Serpi, alzano un sopracciglio indignate, avendo colto il vago tono d’insulto nelle parole dell’amico.
<< Niente d’importante superstar... >> ribatte, velenosa  la Principessa delle Serpi, la cui frase è completata dalla acidità della Parkinson:
<< Solo della notizia del secolo... >> afferma, ghignante, lanciando tra le mani del suo vecchio amante una copia di Strega Moderna << ...ovvero di te e della Potter. me lo faresti un autografo, superstar? >>
Tutte e due scoppiano a ridere, malefiche, mentre le iridi del Principe delle Serpi si restringono.
Qualcuno potrebbe anche giurare di aver sentito il sibilo minaccioso di un serpente, mentre Lui afferra il giornale, e ne legge i titoli.
Come anche per gli altri giornali scandalistici, l’immagine di lui e della Potter con le lingue decisamente impegnate, è sputtanata sotto gli occhi di tutti.
Però, deve ammettere, quello è stato davvero un bel bacio....
<< Cosa c’è da ridere? Draco, non sapevo ti fossi dato ai gossip... >>
Astoria Greengrass.
Ufficialmente riconosciuta come la degna erede della sorella, quando sia lei che la Parkinson avranno lasciato la Scuola, come Principessa Verde Argento.
Quando la Scuola sarà nelle mani della Weasley e della Lovegood....
Chissà come se la caverà la piccola di casa Greengrass, contro quelle due.
Ma, da come si siede elegantemente, da coma guarda tutti dall’alto in basso, Draco Malfoy si ritrova a pensare che non sarà da meno delle sorella.
E questo è tutto dire.
<< Piccola Astoria, hai tanto da imparare... >> ribatte il Principe << ...non sono io in cerca di fama. È lei che trova me. >>
Alza un sopracciglio un po’ confusa, la sua interlocutrice, ma poi capisce.
<< Non credo tu debba vantarti molto di essere stato sgamato con la Potter. I Settimi Grifondoro sono alquanto infuriati, si vocifera in corridoio. >>
Tutte e tre le Serpi ridono, Malfoy più sprezzante delle ragazze.
Come se dei Grifondoro insulsi potessero far paura a dei Serpeverde come loro!
A Draco Lucius Malfoy, poi!
Sarà la volta buona che spiegherà a Finnigan si allungare le mani solo su quella pezzente babbanofila della sua ragazza...
<< Non credo siano quei dementi il problema... >> afferma sarcastica Pansy.
<< E poi la Potter li fermerebbe tutti con uno schiocco di dita. Devi semplicemente guardarti le spalle da Harry e da Weasley. Adesso che la cosa si è venuta a sapere, avranno una buona scusa per fartela pagare. >> e questa era Daphne.
Ma il Principe delle Serpi non si dimostra affatto preoccupato.
Si alza, con un ghigno sexy stampato ancora sulla faccia, con il pensiero ancora a come meglio torturare Finnigan, e ribatte alle ragazze:
<< Santo Salazar, se il problema fossero lo Sfregiato e Lenticchia, sarei già il vincitore più felice del mondo. >>
Ed invece, quei due maghetti scemi da quattro soldi, non erano affatto una minaccia, se paragonata alla furia di suo padre.
Che doveva sempre e costantemente rovinargli la vita.
Si sta appunto alzando, sotto gli occhi delle tre Serpi, quando un capannello di Serpeverde, tra il quinto e il settimo anno, lo circondano.
<< E’ vero Malfoy... >> non si stupisce più di tanto, se dei perfetti sconosciuti conoscono il suo nome. Lui rimane sempre Lui. << ...che ti sei scopato la Potter? >>
Come si permettono?
E cosa sono quelle facce da allupati?
<< Come hai fatto? >>
<< Ci da dentro sotto le lenzuola, eh? >>
<< L’hai umiliata per bene? >>
<< Come l’hai ridotta? Lacrime e singhiozzi, o solamente cuoricino infranto? >>
<< Ha davvero un sedere meglio di quello della Parkinson? >>
<< Smammate immediatamente, se non volete avere vita breve. >>
No, non è stato Malfoy a parlare.
Lui stava arrivando subito alla Bacchetta, per ammazzarli tutti, loro e quei loro bassi e ignobili pensieri, giustificando poi il gesto come oltraggio a se stesso, quando, lo sapevano benissimo Lui e le sue amiche, si stava infuriando per la mancanza di rispetto verso la Regina dei Grifoni.
Comunque, stava appunto per pronunciare un bel “Crucio” come si deve, quando la figura sensuale e altera di Pansy Parkinson si era messa in mezzo, seguita dalle sorelle Greengrass.
<< Se non volete che Draco vi uccida adesso, andatevene... >> aveva insistito la mora << ...oppure vi lasciamo nelle sue mani, e nelle sua vendette. Dobbiamo ricordarvi cos’è successo a Flitt? >>
Al che, ecco che tutti gli spavaldi e allupati Serpeverde, vanno via, immediatamente, con la coda tra le gambe.
<< Avreste dovuto lasciare che li facessi fuori uno per uno... e adesso, voglio i nomi di tutti quelli che hanno osato insozzare l’aria che stavo respirando! >>
<< Si si... >> ribatte, risoluta Daphne, spingendo l’amico verso le scale del suo Dormitorio << ...organizzerai una bella vendetta con gli altri due campioni. Adesso andiamo sopra, dobbiamo parlare in santa pace. E poi c’è Blaise che ti aspetta. >>
Stavano appunto per salire le scale, quando intravedono la figura di Theo entrare in Sala Grande.
I due baldi giovani si scambiano un’occhiata eloquente, una volta che Nott li ha raggiunti.
<< Te la sei scopata? >> chiede Malfoy.
<< Certo! Ma non è stata una granché. Continuo a sostenere che le Serpeverde sono le migliori. >>
<< Questo, in generale, è vero, come sempre. Ma, forse, ti sei andato a scegliere le Grifondoro sbagliate! >>
<< Può darsi...ma, sai com’è..le migliori erano occupate! >>
E dopo questo scambio eloquente di battute erotiche tra i due arrapati mentali, uno scappellotto sulla nuca da parte delle sue sorella Greengrass, non glieli toglie nessuno.
Un po’ più forte quello di Astoria nei confronti di Theo, ma, si sa, anche le donne divengono violente quando sono gelose.
<< Allora, andiamo? >> esorta, spazientita la Parkinson.
Tutti quanti ritornano seri, mentre si apprestano a raggiungere Blaise nella stanza dei ragazzi.
Come mai?
Hanno un padre incazzato come problema da risolvere.
E con Serpeverde come Draco Malfoy, Blaise Zabini, Theodore Nott, Daphne e Astoria Greengrass e Pansy Parkinson, chi ha bisogno di un esercito?
<< Ah, Malfoy...! Ehi, ragazzi! Ho una notizia per voi...se può interessarvi... >>

Eccolo lì.
Il mio fratellino.
Fuma pensieroso, fissando il cielo, mentre un chiaro brivido gli percorre la schiena a causa della fredda aria mattutina di fine febbraio. << Ehi campione. Finalmente ti ho trovato. >>
Sobbalza leggermente al suono della mia voce, e si gira subito verso di me.
Mi sorride malinconico, mentre con un gesto della mano mi invita a sedermi sul cuscino rosso fuoco accanto a Lui.
Mi offre anche silenziosamente una sigaretta, non appena le mie chiappe si sono adagiate sulla stoffa morbida.
La afferro, l’accendo, tiro, ed espiro.
<< Allora? Vuoi dirmi cosa ti passa per la testa o devo provare ad indovinare? >>
Guarda il pavimento, sospirando affranto.
Non riesco a pensare male di lui...non quando mi guarda così.
Deve essere successo qualcosa.
<< Mi sento una merda, Kiki. Hermione è in Infermeria per colpa mia maledizione...ed io...io...io... >>
Si prende la testa tra le mani, e interrompe il suo affanno di parole.
Scuote il capo, in preda all’esasperazione.
È proprio disperato.
<< Fratellino... >> sussurro, mettendogli una mano consolatoria sulla spalla << ...i miei istinti vanno dall’abbracciarti, al Cruciarti. Quindi, per favore, dimmi che devo seguire il primo suggerimento. >> lo supplico.
<< No, Kiki. Mi merito proprio una Cruciatus. Non so come io...Cazzo, Hermione! La mia Hermione! >>
Continua a farfugliare, insensato.
Riesco a sentire solo qualche parolaccia qua è la “Cazzo!” “Vaffanculo”, “Porca troia”, e poi...il suo nome.
Hermione.
Lo ripete continuamente.
<< Harry, per favore, adesso calmati. Respira e dimmi quello che è successo... e butta quella sigaretta, perchè è al filtro ormai. >>
Mi da ascolto, come sempre, mentre io mi appresto a fare qualche altro tiro alla condanna dei miei polmoni.
<< Non ti so dire niente, Kiki. Solo che un pomeriggio, mi sono svegliato accanto a questa ragazza. Ed eravamo nudi tutti e due. Ma, ti giuro sulla mia Firebolt, sulle mie Vans, e su Cazzilla... >> mi guarda intensamente, per rafforzare la veridicità della sua affermazione << ...Non ricordo assolutamente niente di quella ragazza. Nè di averla mai vista prima, se non nei corridoi di sfuggita, nè di averla baciata, nè di essermela scopata. >>
E come faccio a non credere a questo occhi?
Le mie stesse iridi?
Come faccio a non credere al mio adorato fratello?
<< Va bene, Harry. Ti credo. Ma perchè non ne hai parlato con nessuno? >>
Abbassa lo sguardo, e sospira.
<< Secondo te? Mi vergognavo. Insomma...avere una ragazza come Hermione, per poi andare con una squallida Serpeverde... >>
Tossicchio, sarcastica.
<< ..Senza offesa ai Grifondoro che lo fanno... >> sorride, un po’ irritato, facendo allargare anche le mie labbra, per poi continuare << ..E poi avevo paura di perderla. Perdere Herm, per una cosa di cui non ho nemmeno ricordo. >>
<< Ma eri ubriaco quando sei andato a letto con la zoccoletta? Avevi fumato? Ti eri drogato in qualche modo?! >>
Sebbene l’idea di Harry con qualsiasi droga non sia la marijuana mi ripugni, mi appello disperatamente all’idea di un’attenuante della colpa di mio fratello.
< Non lo so, Kiki!... >> quasi urla, in preda all’isterismo << ...ma non credo! Dio santo era pieno pomeriggio, come cazzo facevo ad essere ubriaco a quell’ora! Ricordo soltanto che avevo deciso di andarmi a fare un bagno nel Bagno dei Prefetti, e di aver appuntamento con Hermione e gli altri per una Burrobirra ad Hogsmeade. Nient’altro. Solamente io che mi sveglio con questa ragazza nuda appiccicata al braccio. >>
Sospiriamo insieme, sconsolati.
Perfetto.
Io soffro.
Harry soffre.
Hermione soffre.
Ron soffre, perchè non sa con chi schierarsi.
Ginny soffre, nella stessa posizione del fratello.
E qui ci chiude il cerchio dei Cacciatori.
<< Miseriaccia, voi due! Come cazzo fate ogni volta a salire tutte queste scale per una fottuta sigaretta?! >>
A proposito di Ron...
Ci giriamo contemporaneamente, sia io che mio fratello, e, sebbene nessuno dei due sia molto in vena di ilarità, entrambi non possiamo trattenerci dal ridere.
Sia per la frase di Ron, sia per la sua faccia sconvolta ed il fiatone che lo porta a respirare affannato, per aver fatto fare alla sua pigrizia tutte quelle scale.
Ron...non cambierà mai.
<< Tu, invece, resti sempre più pigro, eh Ronnie? >> dico, a metà tra le risate.
Al suono del suo soprannome, che odia tanto, alza gli occhi nei miei, in una finta occhiata assassina.
<< Non chiamatemi Ronnie! E adesso, Kiki, se non ti dispiace, devo dare le botte a tuo fratello. Ergo, se la cosa ti disturba, devi chiudere gli occhi. >>
Ma non è affatto serio, quando dice quelle parole.
Tanto che persino Harry accenna un sorrisetto, guardando il pavimento.
Io, che mi ricordo troppo tardi di avere ancora la sigaretta tra le dita, la butto giù dalla Torre, e sorrido divertita.
<< No, no! Non mi da affatto fastidio, come idea! Anzi, se vuoi posso darti una mano! >>
Con questa però, chiudiamo il momento scherzoso.
Perchè quando Ron si siede accanto a me, la stessa confusione, la stessa rabbia, la stessa delusione, che mio fratello ha sfogato su di me, confida anche al suo migliore amica.
E lo stesso sospiro confuso e sconsolato in cui mi sono esibita io prima, alla fine dei racconti, fuoriesce dalle labbra del più piccolo maschio di casa Weasley.
Restiamo in contemplazione del cielo grigio per un bel po’, prima che una determinazione improvvisa si impossessi di me.
Mi alzo di scatto dalla mia postazione, facendo quasi sobbalzare i due ragazzi, e mi paro davanti ad Harry con una luce di determinazione negli occhi che lo ha sempre spaventato.
<< Su, fratellino. Alzati. Andiamo a riprenderci Hermione. >>
Sia il rosso che il moro si scambiano occhiate eloquenti sulla mia presunta pazzia.
Effettivamente, essere stati qui a discutere sulle prove schiaccianti che inchiodano Harry fino ad adesso, non è certamente una spiegazione all’operazione improvvisa “Riprendiamoci Hermione”.
<< Kiki...come pretendi che mi perdoni dopo quello che lo ha fatto? Non mi scuso nemmeno da solo! >>
Alzo gli occhi al cielo.
<< E’ proprio questo il punto. Non avresti mai tradito Hermione, ne sono certa. Ricordi? Ti conosco meglio di quanto potrai mai fare tu. E tu non le avresti mai fatto una cosa del genere. >>
<< L’ho sempre pensato anche io. Ma quelle maledette immagini le abbiamo viste tutte...ed anche se io non mi ricordo un cazzo, mi sono effettivamente svegliato senza vestiti accanto a quella ragazza! >>
<< Oh, piantala Harry di fare la vittima! >>
No, stavolta non sono stata io a parlare.
Ma Ron.
A quanto pare, anche lui si è fatto prendere dalla mia stessa determinazione.
Ed è d’accordo con la sottoscritta sull’innocenza di mio fratello.
Anche il rosso si alza, e si posiziona accanto a me, guardando Harry con aria  di sfida.
<< Adesso, amico, alzi quel sederone celluloso da quel cuscino, ti armi di Bacchetta, ed andiamo a cercare chi ti ha incastrato! >>
Harry sospira.
<< E come avrebbe fatto, scusate? Ero io quello che se la scopava, la Serpeverde! >>
Okay, a questo punto credo davvero che ucciderò mio fratello.
Davvero.
Sbotto, esasperata:
<< Santo Godric, Harry! Voglio ricordarti che siamo in una Scuola di Maghi! E non ti sembra strano che tu non abbia ricordo di questa maledetta scopata? >>
<< Sei sempre stato un po’ smemorato, ma non fino a questo punto! E poi...una scopata è sempre una scopata! Dovrebbe funzionare tutto là sotto, per fartela ricordare! >>
Ed ecco a voi....
Ronald Weasley, barra la finezza ed il tatto in persona.
Ma, almeno ha centrato il punto.
<< Provvedo subito a chiamare Ginny... >> concludo, quando un sorriso ha disteso le labbra di mio fratello, che, aiutato dal suo fido amico, si finalmente messo in piedi << ...andiamo a risolvere il mistero della scopata misteriosa. >>
E con Grifondoro come Kimberly ed Harry Potter e Ronald e Ginevra Weasley...chi ha bisogno di un esercito?

<< Secondo te cosa può essere successo? Insomma...un Imperio? >>
<< E’ da escludere. Harry è sempre stato bravo a contrastarli. Figurati se non ci riusciva stavolta. Il problema è...perchè fare una cosa del genere? >>
<< Davvero non ti viene in mente niente, Kiki? >>
Domanda retorica.
Ci siamo fatti raggiungere da Ginny all’entrata della Torre di Astronomia, e da lì ci siamo divisi.
Harry e Ron andavano a parlare con la ragazza che ha condiviso il pomeriggio di fuoco con mio fratello, mentre io e Ginny ci stiamo recando all’aula del quinto piano dove l’incriminato in questione si è svegliato, dopo aver commesso il crimine.
Oddio, comincio anche a parlare come un’investigatrice..
E la cosa mi piace.
Il racconto di Harry, comunque, coincide.
Ginny mi ha confermato che quella sera dovevano effettivamente andare ad Hogsmeade per una Burrobirra, ed era lo stesso programma che reclinai io.
Erano i giorni subito seguenti al ritorno di Malfoy, quando mi chiusi in camera per paura di incontrarlo.
E fu proprio quella sera che Lui si presentò da me, mentre ero appena uscita dalla doccia.
E poi, come ha detto Harry, lui stava andando al bagno dei Prefetti, che si trova esattamente al quinto piano.
Solamente che, da quel ritratto non ci è mai passato, perchè una Serpeverde allupata l’ha intercettato prima.
Mi fermo a guardare Ginny.
<< Tu cosa pensi? Perchè avrebbero dovuto mettere in moto tutta questa farsa? E chi, poi? >>
<< Bè, magari una fan di Harry, per far si che Lui ed Herm si lasciassero. Oppure un ammiratore di Hermione. >>
Alzo un sopracciglio, leggermente scettica.
<< Davvero credi che le persone arrivino a questi livelli? Siamo adolescenti, non invasati! >>
Il tipico sorrisetto, e la tipica espressione alla Ginny, di chi la sua lunga, si affaccia sul suo volto.
Prima di entrare nell’aula, dice:
<< E’ vero. Ma la linea tra un adolescente innamorato, e un invasato è molto sottile. >>
E, purtroppo, mi trovo d’accordo con lei.
Non so cosa ci aspettiamo di trovare nell’aula in questione, ma ci era sembrato un ottimo punto di partenza.
A prima vista, con la splendente luce del sole che illumina ogni angolo, non c’è niente di analogo.
Ma, si sa, il crimine è nascosto nei meandri più remoti.
Soddisfatta per la piega investigativa che ha preso il mio cervello nelle ultime ore, mi appresto, compiaciuta di me stessa, a controllare ogni angolo.
Con Ginny che fa la stessa cosa.
<< Allora... >> esordisco << ...sai come i Grifondoro hanno preso la notizia? >>
Mi chino vicino ad un banco, mentre cerco di fare conversazione.
La mia migliore amica, emersa da sotto una sedia, mi risponde.
<< Quale notizia? >>
Niente, questa cattedra non nasconde decisamente niente.
<< Oddio...volevo dire le notizie. Il gossip su di me e Malfoy, e quello su Harry. >>
Non trovando niente dietro la lavagna, mi si avvicina, in prossimità di une vecchia libreria.
<< Bè, per quanto riguarda Harry, sono scioccati. Sono stati tutti a trovare Herm, prima che Madama Chips sospendesse le visite, ma non sanno davvero cosa pensare. Come tutti, sono divisi dalla voglia di pestarlo, o consolarlo. Non credevano davvero che avrebbe mai fatto una cosa del genere. >>
Annuisco, distratta.
Faccio pensierosamente girare un mappamondo antico con le dita, posto fluttuante accanto e me, per poi continuare a parlare con Gin.
<< E per quanto riguarda me? Cosa pensano? Adesso mi odiano? >>
La mia migliore amica mi lancia uno sguardo incredulo.
<< Sai perfettamente che non potrebbero mai odiarti. Sono solo...sconvolti. prima ho sentito Seamus e Dean parlare di un attacco notturno al Dormitorio di Malfoy. E Neville e Luna che parlavano di qualche possibile Incantesimo che ti abbia potuto scagliare. >>
Sorrido, amara.
<< Nessuno prende in considerazione che io tenga davvero a Lui? Anche se non succede esattamente anche il contrario? >>
Ginny sposta lo sguardo da me, alla finestra.
Si perde per un lungo istante nella contemplazione del cielo mattutino di fine febbraio, spostando lo sguardo dalle nuvole, al Platano Picchiatore, alla Capanna di Hagrid, e poi nuovamente alle nuvole.
Alla fine, finalmente, sposta lo sguardo di nuovo su di me.
<< No, Kiki, non lo fa nessuno. Ma credo che sia anche comprensibile, dopo anni e anni passati ad odiarvi. Per quanto riguarda cosa prova lui... >>
Esita, per un momento, per poi far comparire nel suo sguardo la terrificante luce maliziosa << ...questo fatto che non ti corrisponde affatto...bè dovrebbe essere preso con le pinze. Perchè non ne sono molto convinta. >>
Sospiro e, non riuscendo più a reggere i suoi occhi così eloquenti, mi interesso a quel banco in fondo, in ultima fila.
<< Sai, prima ci siamo incontrati. Lui, Nott e Zabini avevano tantissime riviste di gossip rimpicciolite nelle tasche... >>
<< Cosa?! O mio Dio... mi cala un mito! >> ridacchia Ginny, trascinando con se anche la sottoscritta, al ricordo della mia ilarità quando ho frainteso un’oretta fa la loro gita mattutina.
<< Non è come credi... >> dico, mentre della risata si sta formando come eco un sorriso << ...Era semplicemente per confermare una teoria. Ed infatti...l’immagine del bacio tra me e Malfoy è finita sulla prima pagina della maggior parte dei giornali scandalistici. E dove le nostre facce non spuntano direttamente sulla copertina, ci sono almeno 3 pagine di servizio all’interno. Un vero scandalo. >>
Le labbra di Ginny, prima aperte in una risata, adesso restano spalancate per lo stupore.
Come anche i suoi occhi.
Non spiccica una parola per almeno una manciata di secondi, prima di ritrovare quel poco fiato che il suo stupore le concede, e sillabare:
<< Santo Godric. Sei fottuta. >>
Sorrido, sarcastica.
<< Grazie Gin. È bello poter contare sulla tua schiettezza. >>
Alza le spalle, in un gesto che mi ricorda e sempre lo farà, suo fratello Ron.
<< Scusa tesoro, ma è la verità. Il Ministero, la mia famiglia, l’Ordine...tutti sapranno di te e Malfoy... >> si ferma un momento, per poi tornare a sorridere << ...anche se, ripensandoci, la cosa non ti creerà molti problemi. I miei genitori ti sommergeranno di domande imbarazzantissime, ti faranno “Il” discorsetto... >>
Oddio!
Il discorsetto no!
Già immagino la signora Weasley con la stessa luce determinata e spaventosa negli occhi, della figlia, che, con le braccia sui fianchi, mi sorride materna ed esordisce:
<< Kim cara...tu non hai avuto una mamma per dirti queste cose. Quindi, credo sia arrivato il momento di affrontare un discorso. Ti hanno mai spiegato come nascono i bambini? >>
Non credo di poterlo sopportare.
Senza contare il fatto che ho perso la mia verginità due anni fa, e che, di come nascono i bambini, ne so abbastanza per non farlo accadere.
Nonostante la Ragazza del Giornale mi tiri i piedi.
<< ....In più.. >> continua Gin << ...sarà uno spasso vedere Bagman tentare di sgridarti per la tua irresponsabilità, e vederti tenergli testa come sempre... >>
Un sorriso diabolico si apre sulle facce di entrambe.
Si vede che non sopportiamo che qualsiasi persona ci dica cosa fare?
<< ...Poi vedremo Hagrid che si affanna anche lui a farti un bel discorsetto, e tutti i vecchi membri dell’Ordine che ti mettono in guardia su chi è Malfoy e bla, bla, bla... ma per il resto, sai perfettamente che, se il biondastro si dimostra davvero affidabile, ti perdoneranno tutti. >>
Annuisco, anche se non ne sono del tutto convinta.
Ma non è questo a preoccuparmi.
<< Già, ma Malfoy mi ha fatto notare che, adesso, anche i Mangiamorte sapranno tutti di noi due. Magari non tutti i particolari, ma quell’immagine del bacio tra me e Lui basterà a scatenare le ire di Lucius Malfoy. Lui dice che se la prenderà con me, non con il figlio. E che sarà ancora più perfido del solito. >>
Da quando siamo entrate in quest’aula, è la prima volta che un’ombra di paura attraversa gli occhi della mia migliore amica.
Non aggiunge altro, ma resta in silenzio, preoccupata, a contemplarsi le scarpe.
Lucius Malfoy è sempre stato molto pericoloso, e nelle ultime Battaglie, si è notato una predilezione sadica dei miei confronti.
Ma, adesso che tutta questa storia è venuta allo scoperto, sarà ancora più arrabbiato, malvagio, tremendo e pericoloso per me.
Ma se c’è una cosa che mi permette di non impazzire,in tutta questa vicenda, è una semplice frase.
<< Però...Mi..mi ha detto Malfoy che...che... >>
Ginny si gira verso di me, al suono della mia voce, e adesso mi guarda interrogativa, esortandomi a continuare.
Prendo un bel respiro.
<< ...Che..che non permetterà che mi faccia del male. >>
Semplicemente, si limita a sorridermi raggiante.

Mettere in ordine la mia stanza, e con questo intendo metterla in ordine sul serio, è sempre stato uno dei miei incubi ricorrenti.
Sono sempre stata patologicamente disordinata, e schifosamente allergica all’ordine.
Oppure, semplicemente, troppo pigra per rimboccarmi le maniche e sprecare qualche goccia del mio sudore per sistemare le mie cose.
Certamente, una parte della colpa va anche a zia Petunia.
Mi ha sempre trattato, e con me Harry, come una piccola Cenerentola, e, quando sono ad Hogwarts, o quando ho finalmente potuto lasciare Privet Drive, mi concedo il lusso di non fare un cazzo.
Ma Hermione è a pezzi, e Madama Chips ha già detto che stasera o domani mattina, dopo quasi 24 ore di Infermeria, potrebbe già tornare ad essere libera.
E per farla contenta, troverà la nostra stanza  bene in ordine.
Per non parlare del fatto che i Grifondoro sono andati tutti ad Hogsmeade a comprarle i suoi dolci preferiti e cose del genere, così da rimandare il nostro affronto a più tardi.
Non appena sono entrata nella mia Sala Comune, senza Ginny che era scesa nella Sala d’Ingresso dagli altri, e forte del fatto che avrei dovuto affrontare i miei amici solo più tardi, i tantissimi paia di occhi puntati su di me, mi hanno leggermente lasciata a disagio.
Romilda Vane e le sue amichette mi fissavano e si sussurravano cose nell’orecchio, spudorate, altri non mi toglievano gli occhi di dosso, senza, però parlare, altri erano più discreti, e cercavano, come minimo di mascherare il loro interesse nei miei confronti.
Ma, le modalità, non cancellano un dato di fatto.
Tutta la Casa di Godric Grifondoro mi stava fissando.
Mi sono rintanata in stanza immediatamente, ed ho deciso di mettere in ordine.
Potrei farlo con un solo Incantesimo, ma poi non saprei dove la magia sistemerebbe le mie cose.
E poi non è affatto male, ho scoperto, sistemare.
Per esempio, scavando a fondo del mio armadio, del mio Baule, o dei miei cassetti, ho ritrovato cose che avevo dimenticato di avere.
Una vecchia foto, un vecchio regalo dei Dursley di Natale, una vecchia maglietta, vecchie lettere.
Mi sistemo sul mio letto, aprendo il cassetto del mio comodino, ed iniziando ad estrarvi oggetti su oggetti.
Vecchi rossetti finiti, una foto di me ed Harry a Las Vegas, ed un’altra, sempre nello stesso posto, con tutti i Cacciatori al completo, delle lettere risalenti addirittura al secondo anno, quelle che Dobby intercettò.
Mi viene un colpo al cuore, quando mi ritrovo tra le mani la foto del vecchio Ordine, quello risalente alla prima Guerra Magica.
Sorrido amara, allo sguardo di giubilo di mia madre, e al sorrisetto furbo di mio padre, prima di posarla delicatamente accanto alle altre foto sul letto.
Poi, tra i vari bigliettini che ci scambiamo io ed Hermione durante le lezioni, dei quali ho conservato i più divertenti, due biglietti catturano la mia attenzione.

“Ma se Dio ti ha fatto bella come il cielo e come il mare, a che cosa ti ribelli, di chi ti vuoi vendicare?”
Buon S.Valentino, Kim.
Magari un giorno mi dirai di chi ti stai vendicando?
David.

Già, me lo ricordo David.
Il mio ammiratore segreto.
Anche se, devo ammettere, mi colpì molto più lui di tutti gli altri messi insieme.
Magari perchè fu l’unico a capire che, se mi comportavo da vera e ignobile stronza, un motivo c’era.
Senza contare quel “Ti amo”, che mi scrisse nel primo biglietto di S.Valentino.
Non credo di averlo ancora inquadrato.
Comunque, non so nemmeno io perchè, lo infilo nella tasca dei miei jeans a sigaretta.
E poi, ecco che il secondo mi strappa un vero e proprio sorriso depresso.

Ciao bambolina.
Indovina cosa ha trovato Daphne vicino al letto di Blaise?
Il tuo bellissimo reggiseno.
Stavi per farli litigare sai?
Fortuna che sono arrivato io, ed ho spiegato come mai un così bel capo intimo era nella nostra stanza.
Ti consiglio di non lasciarne molti in giro, se vogliamo mantenere il segreto,e sfuggire alla morte ancora per un po’.
 Buonanotte
Ci vediamo all’Inferno, bambolina
Draco Malfoy

Mi ricordo anche di quella notte.
Una delle prime in cui, dopo aver fatto sesso, restavamo semplicemente sdraiati.
In genere, io con la testa appoggiata sul suo petto, oppure distesa di fianco di spalle a Lui, mentre in suo braccio mi circondava la vita.
E fu la prima volta che ci demmo appuntamento all’Inferno.
Quasi rido, al pensiero di quanto mi ostinavo a dire a me stessa che fosse solo sesso, quello che c’era tra noi.
In effetti, credo che abbia provato solamente attrazione fisica per Lui, solo i primissimi tempi.
Ci è voluto poco per farmi stregare dal suo sguardo.
Non si resta indifferenti a quegli occhi...
Mi perdo nei ricordi, anche se sono più eccitanti che romantici, e mi rituffo nella dura realtà solo quando sento un picchiettare alla finestra.
Mi giro di scatto, spaventata, prima di accorgermi che è solo un gufo.
Mi alzo dal letto, apro la finestra, afferro la lettera, e ritorno sul mio letto.
Con un balzo nel petto, vedo a chi appartiene.

Potter, credo proprio che qui qualcuno abbia qualcosa da dirti.
Alle 17.00  nella mia Sala Comune.
Daphne Greengrass

Che cosa potrebbe mai volere la Greengrass da me?
Guardo l’orologio magico di Lavanda.
16.34
Ce la faccio.

La curiosità mi sta logorando.
Non potevo aspettare altro tempo chiusa in camera, ergo, ho afferrato al volo la prima felpa che mi è capitata, ho infilato le converse, e sono corsa giù per le scale.
I Serpeverde...!
Hanno sempre il potere di stupirmi.
<< Kim Potter? >>
Sento qualcuno chiamarmi, alle mie spalle, così, mi fermo, e mi volto.
Davanti a me, mi trovo un ragazzo, che potrebbe avere la mia età, anno più, anno meno.
Ha capelli neri, della stessa lunghezza di Harry, più o meno, e occhi castani, molto espressivi.
Abbastanza alto, fisico asciutto, labbra carnose, sorriso affascinante.
Si, è decisamente un bel ragazzo.
Per non parlare di come gli stanno bene i pantaloni grigi stretti e bassi, e di quanto sia bella quella felpa della Duff, la birra dei Simpson.
Sorrido.
<< Si. Sono io... >>
Mi porge la mano.
<< Piacere, David. >>
Gliela stringo, prima che una domanda mi si affacci nella mente, tramutata immediatamente in parole.
<< Sei per caso di Tassorosso? >>
Mi lascia andare le dita, mentre sorride seducente.
<< Si. E, se te lo stai chiedendo... >> aggiunge << ...i biglietti che ti sono arrivati a S.Valentino, erano da parte mia. >>
Devo ammettere che, adesso, la cosa mi imbarazza.
Insomma...non è semplice parlare come se niente fosse con un ragazzo che, senza nemmeno conoscerti, ti dice già che ti ama.
<< Stavi andando in qualche posto particolare? >>
<< Ehm...si... >> rispondo, in difficoltà << ...stavo andando nella...nella Sala Comune Serpeverde. >>
Me lo sono immaginata, oppure nei suoi occhi è passato un lampo di delusione?
<< Ah già... >> adesso, il sorriso che ha sempre avuto dall’inizio della conversazione è sparito << ..tu e Malfoy eh? >>
In teoria non sarebbero affatto cazzi suoi, ma, considerato quanto sia stato carino a mandarmi quei biglietti, e di quanto sia stata scortese io a rimandare indietro i suoi fiori, la prima volta, decido che una risposta non ha mai ucciso nessuno.
Anche perchè, ormai, tutto lo Stato sa i cazzi miei.
<< Già. Se fossimo nel mondo Babbano, metterei su Facebook “Relazione Complicata”. Sottolineando quel “Complicata”. O magari togliendo proprio quel “Relazione”. >>
Ride, mostrandomi denti perfetti e bianchi.
<< So cosa vuol dire...i Serpeverde sanno essere molto velenosi quando vogliono. >>
<< Parli per esperienza personale? >>
Annuisce, perdendo per un attimo il sorriso.
Ma poi, ritrovatolo, mi guarda di nuovo allegro.
<< Se vuoi posso accompagnartici. Ti va? >>
In realtà non mi farebbe molto piacere prolungare ancora di più questo incontro imbarazzante, ma non posso certi dire di no.
E poi, questo David mi sembra un ragazzo molto tranquillo.
<< Certo. >>
Ed iniziamo a camminare.
<< Allora... >> esordisco << ..sei nato nel mondo dei Babbani, no? >>
E mi riferisco alla sua maglietta con la scritta Duff.
<< Si. Direi di potermi considerare un “Sanguesporco”, come dice il tuo ragazzo. >>
<< Non è il mio ragazzo. >> ribatto, mentre sento imporporarmi le guance.
Non aggiungo “Purtroppo”, solo perchè, in fondo, è un estraneo.
Si gira a guardarmi, con una nota dispiaciuta nella voce.
<< Anche se, secondo la Ragazza del Giornale, siete incappati in una struggente storia di amore e passione...oppure, come dice Strega Moderna, è solo sesso. E potrei elencarti miliardi di altre interpretazioni del vostro bacio...come dire?... pubblico, trovati su altrettanti giornali. >>
Sospiro.
<< Già. Stavolta la Ragazza del Giornale mi ha fatto davvero incazzare... >> poi, mi giro verso di Lui, con sguardo divertito << ...non ti facevo un appassionato di Gossip! >>
Ride, cristallino e affascinante, mentre svoltiamo a sinistra in un arazzo, accorciando di molto la strada per i sotterranei.
<< Sai com’è, la mia migliore amica ha una abbonamento mensile a tutte le riviste scandalistiche di questo mondo. Dice che, così, non si sente fuori dal mondo, qui dentro. >>
<< Secondo me c’è più Mondo ad Hogwarts, che nel Mondo vero. >> sussurro, lanciando uno sgaurdo irritato a Mrs Purr che ci stava miagolando contro.
Che cazzo vuole questa gatta stupida?
Sono appena le quattro e mezza del pomeriggio, circa, di domenica.
Più in regola di così non possiamo essere!
<< Dipende a quale mondo ti riferisci. >> dice, con voce seria.
Però...che bella voce.
<< Quello che non fa schifo. >>
<< Si... >> sorride << ...su questo ti do perfettamente ragione. Destra o sinistra? >>
<< Dritto...! >> rido.
Strano, comincio a sentirmi a mio agio con David.
<< Non sei andato molto spesso nella Comune Serpeverde, eh? Non sarà che ti perdi al ritorno? >>
<< Effettivamente, non sono molto pratico di queste zone. Credi sia un male? >>
Sorrido, amaramente guardando come le mie scarpe si muovono sul pavimento.
<< Credo di no. Ma dipende dai punti di vista. >>
<< Immagino di si...e dal tuo punto di vista? È un bene o una male passare spesso dai sotterranei? >>
Resto un po’ a pensarci.
Se stessi parlando con Hermione, o Ginny, o un mio amico, risponderei che, per me, è un vero male.
Ma che ormai non posso farne a meno.
E che, a lungo andare, si trasformerebbe nel migliore dei beni.
Ma non posso mica confidarmi a tal punto con un  ragazzo conosciuto circa tre secondi fa, seppur carino e gentile.
Quindi:
<< Anche nel mio caso dipende dai punti di vista. O dai motivi per cui ci vado. >>
Giriamo a destra, e ci troviamo nei Sotterranei.
Anche se parecchi metri ci separano ancora dal Ritratto del Serpente.
Perciò mi sento in dovere di porgergli le mie scuse.
<< Senti...a proposito di S.Valentino...mi dispiace di aver rimandato indietro i tuoi fiori. È che...non ero molto in me, in quel periodo. >>
<< Naah.. >> dice, con leggerezza << ...non preoccuparti. Avevo capito che qualcosa ti faceva soffrire, non me la sono presa più di tanto...considerato la fine che hai fatto fare alle rose di Mark Fray, mi considerai fortunato. >>
Ridiamo tutti e due, al pensiero del povero Corvonero.
Effettivamente quella azione fa parte di una delle cose che feci da Regina dei Ghiacci, di cui non ha rimpianti.
<< E comunque... >> continua, mettendosi la mano nella tasca dei jeans, ed estraendone un foglietto << ...ho conservato il biglietto. Per le rose non c’è più niente da fare, a meno che non ti piacciano le rose morte... >>
<< No... >> lo interrompo << ..i fiori morti sono molto da assassini. Ed io ne ho abbastanza. >>
Il tempo di altre risate da parte di entrambi, e gli permetto di continuare.
Mi porge il biglietto.
<< ...Ma potresti sempre accettare la dedica. Un gesto simbolico, no? >>
Resto titubante, ed inizio a rallentare la mia passeggiata.
Mentre la mano è a metà strada tra il mio fianco, e quel pezzo di carta, m decido parlare.
Lo guardo negli occhi, e scelgo accuratamente le parole.
<< Sei molto gentile. E accetto volentieri il tuo biglietto. Ma...ecco...vedi...senza impegno? >>
Insomma, okay mi sta simpatico, ma non vorrei che pensasse a chissà quale interesse da parte mia.
Probabilmente, se non ci fosse stato Malfoy nel mio cervello, costantemente ad avvelenarmi e corrodermi l’animo, ci avrei anche fatto un pensierino.
Anzi, sicuramente.
Chissà, magari avremmo anche preso appuntamento per uscire una sera, e chissà che non mi sarebbe piaciuto, nel vero senso della parola, più in là.
Ma, per il momento, quello stronzo c’è eccome....
Ed oscura tutti gli altri.
Persino Kevin.
<< Certo, certo. Non preoccuparti.... >> mi risponde, stranamente, con un sorriso << ...riesco a capire quando non c’è molto da fare. Però...insisto sul biglietto. >>
E come posso rifiutare se mi guarda così?
E così, più decisa, afferro quel pezzo di carta, e lo infilo nella tasca dei pantaloni, dove, mi ricordo solo adesso, ho anche l’altro suo biglietto.
<< Grazie. >> mi limito a dire.
<< Di niente. >>
Restiamo per un po’ a fissarci, mentre camminiamo, e la cosa mi agita.
Siamo in silenzio, e mi guarda in modo talmente profondo che, per un momento, ho creduto stesse per baciarmi.
Ma, come spesso mi succede, mi accorgo di aver sbagliato.
Perchè poi, mi sorride.
<< Ecco a voi, vostra altezza. Siamo arrivati. >>
<< Grazie per avermi scortato fino qui! >>
<< Si figuri... >> scherza, inchinandosi, e afferrandomi la mano.
La sfiora con le labbra, senza staccarmi gli occhi di dosso, e sussurra:
<< Ogni vostro desiderio è un ordine, madame. >>
Mi fa ridere, per il tono fintamente francese e pomposo che ha usato, trascinando anche lui con me.
Prima che una voce alle mie spalle mi uccida il riso sulle labbra.
<< Wao. Adesso Sua Maestà ha anche bisogno di una scorta. Ma non credevo ti accontentassi di così poco. >>
Sento il mio respiro smorzarsi, mentre mi giro di scatto.
David alza la testa dalle mie dita, e fronteggia la sensuale figura, appoggiata al muro accanto al Ritratto.
<< Malfoy. >>
Freddo.
<< Summers. >>
Gelido.
E da quando si conoscono?
Ma la domanda non trova risposta nella mia mente, e nemmeno mi azzardo a farla ad alta voce.
Perchè su noi tre è calato un silenzio carico di tensione, e talmente ghiacciato da poter raffreddare l’Inferno.
Merda.
Malfoy e David si scambiano occhiate una più irritata dell’altra.
Quindi, deduco, si conoscono.
E si stanno anche sulle palle a vicenda.
Chissà, magari Malfoy si sarà scopato la sua ragazza, oppure anche la sua migliore amica di cui mi parlava prima.
Possibile.
<< Okay, adesso che abbiamo fatto l’appello, potete anche smettere di guardarvi male. >> cerco di sbloccarli, con un tono molto incerto e in difficoltà.
Al suono della mia voce, David sposta con fatica gli occhi da quelli di Malfoy, e li sposta nei miei.
Mi sorride.
<< Ciao Kim. Ci si vede nei corridoi. >>
Annuisco, ricambiando il sorriso, e lo vedo andar via tranquillo.
Senza sbagliare direzione.
Ma, adesso, il problema più grande è alle mie spalle.
Non oso girarmi, ma sento nitidamente il suo respiro a distanza da me.
Credo non si sia ancora mosso.
E lo stesso faccio anche io.
<< Allora... >> sussurra, con un tono che non mi piace << ...conosci quell’idiota di Summers, eh? >>
Stronzo.
Come al solito.
<< Si, lo conosco... >> cazzata, l’ho incontrato solo qualche minuto fa << ...e non è un’idiota. >>
<< Oh, certo. Immagino tu non sappia che ti sbava dietro da un secolo. >>
Un momento.
Ho sentito una note di scottante gelosia nelle parole del Principe delle Serpi?
Gelosia bruciante, maligna, subdola?
Si.
Credo proprio di si.
Ecco spiegato il mio sorrisetto sadicamente soddisfatto, e di come trasudi sicurezza, quando mi giro a guardarlo negli occhi.
È ancora appoggiato alla parete, e Dio solo sa quanto è sexy, con quelle sopracciglia alzate, il ghigno malefico, gli occhi pieni di rabbia, e la divisa che fascia il suo maledetto corpo.
<< Certo che lo so. Ci sono persone che non hanno paura ha dimostrare quello che provano... >> ogni riferimento a fatti o persone è puramente casuale << ...mi sorprende come faccia a saperlo tu. >>
Il ghigno gli si allarga, ma questo non è affatto dimostrazione di divertimento.
Anzi.
Si sta incazzando ancora di più.
E prende ad avvicinarmi sempre di più.
<< Sono Draco Malfoy. >>
Ah, già.
La sua spiegazione a tutto quello che gli chiedo.
<< E poi, al festino di Lumacorno, lui e i suoi amichetti non sono stati propriamente discreti nel manifestare il loro interesse. >>
Alzo un sopracciglio.
<< Quale festino? >>
<< Quello di Natale, bambolina*. E poi, non è quello che si può definire un segreto l’infatuazione di quel Summers per te. E non è l’unico. >>
Già.
E lui tiene sempre sotto controllo la stuolo di ragazzi intorno a me.
La cosa dovrebbe farmi arrabbiare, e non poco.
Infondo, lui non ha nessun diritto sulla sottoscritta, in teoria.
Ma...perchè cazzo la cosa mi lusinga e basta?!
<< Bè... >> rispondo con il suo stesso tono << ...sono Kimberly Potter. >>
La cosa inizia a divertirmi.
Ma a Lui non credo, dato la risata senza nessuna insignificante forma di divertimento in cui si esibisce.
Anche riesce comunque ad incantarmi.
<< Te lo concedo, bambolina.. >> sussurra, sempre più vicino << ...hai sempre saputo tenermi testa. Forse è questo che mi ha sempre eccitato di te... >>
Okay, adesso ammetto di star perdendo un po’ della mia lucidità.
Magari dipende dal fatto che mi ha appena afferrata per la vita, e mi sta fissando con quegli occhi accesi di desiderio, ai quali resistere è difficilissimo
<< ...Ma stai attenta. Sono velenoso. >>
Questo lo sapevo già.
L’ho imparato a mie spese.
<< E poi...come si dice?...ah si! Se scherzi con il fuoco, alla fine ne resti scottata. >
Ghigno, e mi avvicino al suo orecchio.
E stavolta sono io a sussurrare, solleticandogli il collo con il mio respiro.
<< Ma dimentichi che io sono fuoco, tesoro... >>
Lo sento stringere maggiormente la presa delle sue dita sul mio fianco.
Credo che abbia avuto un effetto positivo questa situazione, sul suo amichetto sottostante.
E devo ammettere che sentirmi stringere da Lui, in questo momento, non fa che portarmi nella stessa situazione.
Da quanto tempo non facciamo l’amore io e lui?
Quanti minuti di agonia ho dovuto sopportare senza potermi unire a lui?
Quante struggenti ore hanno tenuto i nostri corpi, le nostre pelli, separati?
Poi, improvvisamente, si allontana da me.
Mi guarda negli occhi, a distanza di sicurezza, adesso, per poi ghignare.
<< Touchè. >>
E, senza aggiungere altro, si volta verso il Ritratto, ovvero l’Entrata della Sala Comune Serpeverde.
Cosa?
Entriamo subito?
Adesso?
Dovrei affrontare quella massa di occhi fissi su di me, assassini o adirati, nel migliore dei casi, adesso?!
No!
Un momento, ho bisogno di un po’ di concentrazione!
Nel caso in cui qualcuno mi lanciasse un Incantesimo in pieno petto, devo prima trovare la mia Bacchetta, per difendermi!
Dove cazzo l’ho messa?!
Controllo nelle tasche, avanti e dietro, ma niente.
Attaccata alla cinta non c’è...eppure sono certa di averla portata con me!
Dopo un bel po’ di tempo che io sono qui a tastarmi alla ricerca della mia Bacchetta, Malfoy, accortosi che non lo stavo seguendo, si rigira verso di me.
<< Bambolina, che cazzo stai facendo? >>
Sto tergiversando, alla ricerca della mia Bacchetta, perchè ho paura di affrontare tutti quei Serpeverde che mi fissano.
La stessa paura che ho avuto prima di entrare nella Sala Comune Grifondoro, del resto, con l’unica differenza che lì ero nella mia Casa, ed ero certa che nessuno mi avrebbe Schiantata appena entrata.
Adesso, già le Serpi mi hanno sempre odiata, poi sono anche andata a letto con il loro Principe!
Le ragazze saranno tutte gelose, i ragazzi indignati...ergo, devo assolutamente trovare la mia Bacchetta!
<< Sono alla ricerca della mia Bacchetta, non si vede? >>
Niente, nelle scarpe non c’è.
Ma, la mia ricerca disperata passa in secondo piano, nel momento in cui lo sento ridere.
E non come prima, senza sentimento.
Adesso è davvero divertito.
Potrei baciarlo adesso, se non fosse che la sua fonte di ilarità è la sottoscritta.
<< Adesso mi devi spiegare a cosa ti serve! Non stai mica andando in Guerra! E poi sei l’unica strega che può perdere una cosa essenziale come la Bacchetta, addosso a se. >>
Bravo, bravo.
Complimenti!
Ridiamo delle mie disgrazie!
Mi armo della mia migliore espressione offesa, quando, da accovacciata che ero nel tentativo di cercare la Bacchetta nelle scarpe, mi alzo di nuovo in piedi.
<< Come a cosa mi serve?! Voglio ricordarti che i tuoi cari compagni di Casa mi hanno sempre detestata?! Adesso che quella stronza della Ragazza del Giornale ci ha sputtanati, saranno furibondi...non oso immaginare le ragazzine Serpeverde quanti piani per uccidermi avranno architettato! >>
Continua a ridere, sempre più divertito, mentre io sono alla perenne ricerca della mia fonte di Magia.
Insomma il mio corpo è finito, dove cazzo posso averla messa?!
<< Non preoccuparti, tesoro... >> dice, riprendendo lo stesso tono con cui l’avevo appellato prima << ...ti difendo io dalle ragazzine assatanate! >>
Lo guardo male, alzando un sopracciglio.
<< Sai perfettamente che non mi serve essere difesa. Posso ventilarle dove voglio, quando voglio, come voglio, e se voglio.... se solo riuscissi a trovare questa cazzo di Bacchetta! >>
Ghigna, più sexy che mai.
Mi si avvicina di nuovo, talmente spedito che me ne rendo conto solo quando è, ormai a pochi centimetri da me.
Oddio, e adesso che vuole fare?
<< Sarai anche una grande Cacciatrice.... >> sussurra, mentre mi è talmente vicino che, come mi è successo con David, ho l’impressione che stia per baciarmi.
Anche se l’attorcigliamento dello stomaco all’idea, è leggermente diverso...
I nostri nasi si possono quasi toccare, e siamo occhi negli occhi in un modo talmente intimo e seducente, che non credo di poter reggere ancora per molto.
Una sua mano si muove elegante verso i miei capelli, raccolti, tanto che sto appunto per chiudere gli occhi ed attendere il suo tocco sui miei filamenti neri, quando sento di nuovo la sua voce.
<< ...ma sei anche una grande svampita. >>
Succedono varie cose contemporaneamente:
Sento la cascata dei miei capelli tornare a coprirmi il collo e le spalle, Lui indietreggia di qualche passo, Io riprendo a respirare, e i miei occhi focalizzano la mia Bacchetta, adesso, tra le sue dita bianche.
Il tutto coronato dal suo sorrisetto sghembo di trionfo.
Ah si!
Adesso ricordo!
Avevo usato la Bacchetta per mantenermi su i capelli, e ci avevo anche messo un po’ ad attorcigliarla intorno ad essi, senza che mi tirassero troppo.
Perfetto...Malfoy ha ragione.
Sono una svampita.
Ma, ovviamente, non gli do mica la soddisfazione di dirglielo.
Afferro scocciata e brusca la causa della mia ricerca dalle sue mani, e mi dirigo vero il Ritratto del Serpente.
Mi segue subito, e con qualche passo mi supera, dato che è Lui a poterci far entrare.
Ma, prima di sussurrare la Parola d’Ordine, mi sussurra, ghignante:
<< Se hai paura, stammi vicina. Non ti attaccheranno, se facendolo rischierebbero di colpire me. Soprattutto le ragazzine. >>
Modesto...
Ma non faccio in tempo ad apostrofarlo, acida, che ha già pronunciato la parola d’ordine, ed è entrato nella sua Comune.
Lo seguo.
...
....
.....
.......
Perfetto.
Dire che ci stanno fissando tutti è un eufemismo.
Dire che gli sguardi sono carichi di odio è sminuire.
Dire che le ragazzine non mi si stanno per scagliare addosso è una bestemmia.
Dire che Malfoy non si sta sadicamente divertendo di tutto questo è una cazzata.
E dire che io non sto per Schiantarli tutti, uno ad uno, sarebbe come dire che Draco Malfoy ed Harry Potter sono l’uno il migliore amico dell’altro.
Ve li immaginate, che accoppiata?!
<< Principessa! Da quanto tempo non scendevi nei sotterranei, dalla tua Torre Incantata! >>
<< Certo...anche io sono felice di vederti, Nott. >> ribatto, sarcastica.
Ed eccoli lì.
I Regnati Serpeverde.
Daphne Greengrass e il suo ragazzo Blaise Zabini, Theodore Nott, con ancora il ghigno stampato in faccia per il nostro breve scambio di battute, e Pansy Parkinson con la migliore facci annoiata che le abbia mai visto.
Aggiungerei anche “riluttante”.
Sono tutti seduti nelle loro solite postazioni, e, sul tavolino di cristallo al centro, sono ancora mezzi pieni dei bicchieri di Champagne Elfico.
Mi sporgo meglio...e, dalla bottiglia, leggo la data “1987”.
Sempre molto costosamente eleganti, i Serpeverde.
Malfoy prende posto accanto alla Parkinson sul divano, ed io accanto a lui, senza aspettare che qualcuno mi avesse detto di accomodarmi.
<< Allora... >> esordisco, rivolta per lo più a Daphne, ma anche al resto << ...ho fatto 7 piani di scale, e sto sopportando tutta la vostra Casata che mi fissa assassina...a cosa devo tutto questa urgenza? >>
La Principessa delle Serpi, sporgendosi verso il tavolo per afferrare quello che, probabilmente, è il suo delicato bicchiere, ne da un sorso.
Piccolo.
E poi torna a guardarmi.
<< Perchè abbiamo delle novità, su quanto detto dalla Ragazza del Giornale l’altra sera. >>
Ah, perfetto.
Magari quella stronza ha anche un video dove io e Malfoy ci spingiamo ben oltre il semplice bacio, e vuole ricattarci tutti?
Istintivamente sposto gli occhi verso di Lui.
Che, bellissimo come sempre, non mi toglie gli occhi di dosso.
Facendo violenza su me stessa, mi decido ad interrompere la lotta dei nostri occhi, e torno a prestare attenzione alla Greengrass.
<< Cosa ha fatto quella stronza adesso? Ha deciso di morire giovane? >>
Un ghigno seducente si apre sulle labbra di Zabini.
<< Per quanto l’idea di uccidere la Ragazza del Giornale, ora come ora, alletti un po’ tutti, devi frenare le tue manie assassine, Sua Maestà... >>
<< ...Perchè, adesso, non centra un cazzo. >> conclude per lui Nott.
Okay, è ufficiale.
Non ci sto capendo più niente.
Credo che mi sia anche spuntato sulla testa un enorme punto interrogativo rosso.
Perchè rosso?
Boh, è il mio colore preferito.
Insieme al blu, da qualche tempo a questa parte.
<< Oh insomma!.. >> sbotta all’improvviso la Parkinson << ..basta con i giri di parole, e diteglielo. Così questa cazzata finisce presto, e i piccioncini possono tornare a sbaciucchiarsi in pubblico. E ritornare i soliti romantici, zuccherosi del cazzo! >>
E da quando io e Malfoy ci baciamo in pubblico?
Da quando siamo romantici?
Da quando siamo zuccherosi?
Qualcuno mi vuole spiegare cosa sta succedendo?!
E perchè Malfoy non ha mandato a fare in culo la Parkinson dopo che l’ha insultato?
Ma nessuno sembra aprire bocca, e quindi sto per farlo io.
Ma è sempre la Serpe a parlare.
La Parkinson si gira a guardarmi, e, come se ogni parola da lei detta la facesse vomitare, alzando gli occhi al cielo, mi informa:
<< Quello Sfregiato di tuo fratello è stato incastrato. Digli che non ha fatto le corna alla sua amata Sanguesporco. È solo un piccolo scherzo di Lucian Bole e compagnia bella. >>
Ha dato dello Sfregiato a mia fratello.
E della Sanguesporco ad Hermione.
Ma, ciononostante, è un semplice sorriso che mi si allarga sulle labbra.
E, per la cronaca, si, è un sorriso minaccioso.

<< Quindi l’idea di tutta questa messa in scena ai danni di mio fratello è tua?! >>
<< Si, bambolina, come devo ripetertelo? Bole non è mica talmente intelligente...ma l’artefice di tutto questo macello è lui...io non centro un cazzo. >>
<< Si, ma l’avresti creato! Hai macchinato tutto tu, anche se poi è stato Bole a metterla in atto! >>
Come ha osato?
Insomma...
Come ha potuto anche solo pensare una cosa del genere?!
Lo sa che mio fratello ed i miei amici sono tutto il mio Mondo, come ha anche potuto solo pensare di attaccarlo così?!
E poi...cosa gli è saltato in testa adesso?
Prima organizza, e poi mi aiuta a scagionare Harry?
Mi fermo di scatto per il corridoio, e lascio che Lui prosegua per qualche passo, finchè non si accorge che non lo sto seguendo più.
Si gira con aria scocciata verso di me, e sospira esasperato.
Appena la Parkinson e la Greengrass hanno finito di spiegarmi i particolari dell’inganno di Lucian Bole, mi sono precipitata fuori dalla Sala Comune dei Verde Argento, per andare a cercare Harry ed informarlo di tutto.
Ma Malfoy si è offerto di venire con me.
E, nel tragitto, mi ha informato, con leggerezza, di come tutta questa macchinazione fosse stata partorita dalla sua mente bastarda.
<< Bambolina, te lo ripeto. Si, è una mia idea. Ma se mi fai finire di parlare, posso spiegarti. >>
Metto le mani sui fianchi, e lo guardo con sufficienza.
<< Bene, allora. Forza, ti ascolto. >>
Guarda il cielo, con fare teatrale, come se stesse ringraziando Dio per il mio silenzio.
Stronzo.
<< Non puoi incazzarti con il sottoscritto, solo perchè sono molto intelligente!... >> alzo un sopracciglio, e Lui ghigna << ...e poi è un’idea, si mia, ma molto molto vecchia. Risale circa all’inizio di Settembre, e lo Sfregiato e la Mezzosangue non facevano ancora coppia, credo... >>
Si, è vero.
Si sono messi insieme a Dicembre.
<< ...E Bole non ha certo agito per mio ordine, ma per cazzi suoi. Magari pensava fosse divertente. >>
E dal lampo di giubilo che gli attraversa per un attimo gli occhi, sembra essere d’accordo.
<< Ma non riesco comunque a credere come tu abbia potuto pensare una cosa del genere! Lo sapevi che così facendo avresti fatto star male un bel po’ di persone! >>
<< Avanti, bambolina, sono anni che ci facciamo delle infamate a vicenda! Vogliamo parlare della bella spogliarellista che mi avete mandato in camera per Natale, l’anno scorso, e che, ho poi scoperto quando si è tolta l’intimo, era un trans?! Dovremmo stare qui a discutere di 8 anni di prese per il culo! >>
Già...
8 anni di disprezzo reciproco, completamente cancellati nella notte di Halloween.
La prima volta che facemmo l’amore.
Ma, lo stesso, non so se posso perdonarlo.
<< Dici che è un’idea vecchia? >>
Annuisce.
Infatti, effettivamente, nessun motivo poteva impedire a Malfoy di giocare un così brutto tiro ad Harry.
Insomma, sono anni che vanno avanti così le cose tra di loro: infamate e scherzi cattivi.
Fino a pochi minuti fa, credevo, però, che avesse smesso di fare certe cose ai miei Grifoni, per me.
Per quello che c’è, o c’è stato tra noi.
E sapere che tutto questo era stato partorito dalla sua mente, mi ha fatto cadere il mondo addosso.
“Non tiene a me nemmeno quel tanto che basta da impedirgli di ferire i Grifondoro” ho pensato.
Ma, se dice che ha macchinato tutto prima della nostra pseudo storia...
<< E che non l’hai messa in atto tu? >>
Di nuovo, il cenno di assenso con la testa.
<< E che non ne sapevi assolutamente niente? >>
<< Si. Te l’ho detto. >>
Se ci fosse stato Harry al posto mio, lo avrebbe semplicemente picchiato.
Ovviamente, non gli avrebbe creduto.
E anche se lo avesse fatto, lo avrebbe picchiato per passare il tempo.
Ma su questo fatto, sorvoliamo....
Perchè io non sono Harry.
<< Okay, d’accordo. Ti credo. >>
E riprendo a camminare avanti a Lui, sperando che il sorrisetto allegro non l’abbia visto.
Si limita a seguirmi silenzioso.
Ma non per molto.
<< Comunque...a proposito di Lucian Bole. Blaise mi ha detto della vostra nottata allegra. Complimenti! >>
Sento una nota di gelosia nella sua voce?
Perfetto, dato che, così dicendo, mi ha ricordato di un altro bell’argomento di cui parlare.
<< Oh, certo. Vogliamo parlare della tua scopata con Romilda Vane? >>
Ridacchia, tra se e se, affiancandomi.
<< E’ per quello che stavi per incenerirla, stamattina? Sei gelosa, bambolina!? >>
Ghigno, leggermente delusa dal semplice fatto di non essere riuscita a finire la mia opera.
<< Non sono gelosa!... >> cazzata, e lo sappiamo tutti e due. Magari è per quello che Lui si limita a ghignarne, e non ribatte << ...è solo che quella deficiente della Vane mi è sempre stata sul cazzo. Non capisco come tu abbia fatto ad andarci a letto! >>
Se solo penso ai loro corpi intrecciati, alla voce di quella stronza che sussurra il Suo nome...
Dio impazzisco..!
<< Non è che abbia dovuto parlarci molto!... >> bastardo << ...e poi è andata via la mattina dopo, che ancora dormivo. Credo... >>
Applaudo, in modo sarcastico, mentre svoltiamo l’angolo, e saliamo le scale.
<< Ma bravo! Complimenti! È una cosa assolutamente immorale! >>
Mi guarda, con il sopracciglio alzato.
La vuole smettere di salire le scale così velocemente?
Non riesco quasi a stargli dietro!
<< Ah, certo, perchè la tua notte con Bole è stata il massimo della moralità...! >>
Touchè.
Solo che...
Solo che....
Solo che...
Insomma dovevo pur sgridarlo per qualcosa, sfogando la mia gelosa frustrazione!
<< E poi... >> mi afferra dal polso, e mi avvicina a Lui, in modo da potermi sussurrare nell’orecchio << ...Io sono immorale. >>
Già.
Magari è per quello che mi eccita tanto.
Ma questo non glielo dico, perchè continuo a camminare avanti a Lui, sperando che il suono martellante del mio cuore impazzito non arrivi anche alle sue orecchie.

<< Dici che dobbiamo proprio entrare qui dentro? >>
<< Certo...se no come lo chiamo Harry, urlando? >>
<< Devo ammettere che la cosa non mi aggrada molto. Preferisco aspettarti qui fuori. >>
Rido, sinceramente divertita dalla faccia riluttante di Draco Malfoy, mentre fissa con ribrezzo il ritratto della Signora Grassa.
<< Non dirmi che il grande Draco Malfoy ha paura di entrare nella Sala Comune dei Grifondoro? Dai, non sarebbe la prima volta! >>
Già, e chi se lo scorda quel pomeriggio, in cui Lui e Zabini mi accompagnarono in braccio nella mia Comune?
Esattamente lo stesso pomeriggio in cui i Cacciatori partirono senza di me, per via della mia gamba malata, per poi stare via più a lungo del previsto, mandandomi in stato di catatonica preoccupazione, barra depressione.
Se ripenso a quel brutto periodo, mi vengono ancora i brividi...
<< Io. Non. Ho. Paura.... >> sibila, minaccioso << ...semplicemente mi repelle l’idea di entrare là dentro...toccare stupide cose Grifondoro....! >>
Ah davvero?
Tutte le volte che siamo finiti a letto insieme, non mi sembrava ti dispiacesse toccare qualcosa di Grifondoro...
Ed infatti mi avvicino studiatamente lenta a Lui, e mi posiziono davanti ai suoi occhi.
Vicini.
Afferro la sua mano, delicatamente con la mia, e di nuovo la stessa sensazione paradisiaca al contatto tra le nostre dita che mi colpì alla festa della Ragazza del Giornale, si impossessa di me.
Porto lentamente le sue dita al mio viso, mentre alzo gli occhi per puntarli nei suoi, decisamente più in alto.
Faccio si che ogni lembo di pelle della sua mano, o meglio, del suo palmo, sia a stretto contatto con la pelle della mia guancia.
La rinnovata vicinanza quasi mi fa sospirare, mentre racchiudo le sue dita tra la mia mano e la mia guancia.
Quasi chiude gli occhi, in espressione di puro gradimento, e la cosa mi riempie di soddisfazione.
Anche se la parte di me, che agogna da mesi il contatto con il suo corpo, scalcia e si dimena per avere la meglio sulla mia mente, e fa un male da morire, resisto dall’unire i nostri visi.
<< Stai toccando qualcosa di Grifondoro... >> sussurro, a bassissima voce << ...la cosa ti disgusta? >>
Sospira rassegnato, e mi fissa lascivo.
<< No. >>
<< Bene. Adesso puoi seguirmi nella mia Sala Comune? >>
Ma nessuno dei due accenna a voler ritornare a parlare ad una distanza normale, oppure a voler togliere le mani dalla posizione intima in cui si trovano.
<< L’opzione di aspettarti fuori non ti aggrada, vero? >>
Scuoto la testa.
<< Voglio ricordarti quante volte sono entrata io nella tua Comune? Voglio torturarti allo stesso modo! >>
Entrambi allarghiamo le labbra, io in un sorriso strafottente, Lui nel solito e sempre sexy ghigno.
<< Sto collaborando con voi per aiutare lo Sfregiato e la Mezzosangue! Non ti sembra una tortura sufficiente, per il sottoscritto? >>
Un momento.
Adesso che me lo fa notare, mi sorge una domanda, spontanea.
Una alla quale non avevo fatto caso prima.
E che mi sembra più che lecita.
<< Perchè lo stai facendo? Insomma...avresti potuto tenerti la soffiata per te. Ed invece la stai usando per aiutare Harry ed Herm. Perchè? >>
<< C’è bisogno che ti risponda? >>
Penso proprio di si.
Infondo, adesso che ci penso....
Non era scritto da nessuna parte che lui divulgasse la notizia dello scherzo di Bole.
Infondo, ha sempre odiato Harry ed Hermione, è l’artefice dell’idea...
Perchè, invece di ridere alle loro spalle, sta alleviando la sofferenza della mia migliore amica?
Evidentemente, il persistere del mio dubbio mi si riflette in faccia.
Ed allora sospira, e fa una cosa che mi lascia di stucco.
Si guarda un attimo in giro per vedere se passa qualcuno, posa anche l’altra sua mano sul mio viso, e congiunge le nostre labbra.
Non è uno di quei baci che ti lasciano ansimante e con un battito pericolosamente accelerato.
No.
È un semplice sfiorarsi di labbra, nemmeno le lingue entrano in gioco.
E dura pochissimo.
Giusto il tempo di farmi chiudere gli occhi al nuovo contatto, e lasciarmi senza parole.
E poi, quando si stacca, prende a guardarmi con la solita aria boriosa, ma estremamente affascinante.
<< Ti basta come risposta bambolina? >>
Si.
Decisamente si.
<< A-Aspettami qui. >>  sono semplicemente in grado di sillabare.
Mi giro vero la Signora Grassa, pronuncio la Parola d’Ordine “Fenix”, ed entro.
Ignoro deliberatamente tutti gli sguardi che si spostano magicamente nel punto della Comune che occupo io, ed inizio a passare ai Raggi X tutte le persone presenti adesso.
E devo anche fare presto, perchè Ginny mi ha chiamata dallo Specchio prima, dicendomi che stavano arrivando: non posso affrontare Seamus e gli altri adesso.
Ho cose più urgenti da fare.
<< Scusa.. >> chiedo ad un ragazzo del mio stesso anno, di cui adesso mi sfugge il nome << ...hai per cosa visto Harry? >>
Scuote la testa, dispiaciuto.
<< No, mi dispiace. >>
Ma non faccio nemmeno in tempo a finire tutte le bestemmie che conosco in francese, che vedo scendere una testa rossa e una nera dalle scale del Dormitorio Maschile.
Ringraziando i signori Weasley per aver dato al più piccolo dei loro figli maschi un colore di capelli così inconfondibile e sgargiante, mi affretto vero Harry e Ron, prima che lascino la Sala Comune.
<< Harry! Ron! Ehi! >>
Ma sono sordi?!
<< Harry! HARRY! >>
Finalmente si girano...
Li raggiungo velocemente, con un gran sorriso stampato in faccia.
<< Kiki...come mai così sorridente? >>
<< Elementare Watson.. >> sorrido, vanitosa << ...la qui presente Sherlock Potter ha risolto il caso della scopata misteriosa. >>

Sono ancora le sei del pomeriggio.
Madama  Chips ha detto a Kiki che avrebbero dimesso Hermione solo in serata.
Questo vuol dire che è ancora in Infermeria.
Se solo penso a tutto quello che abbiamo dovuto passare, che ha dovuto passare, per colpa di qualche Serpe stronza, mi prudono le mani.
Non appena sono uscito dalla Sala Comune con mia sorella e Ron, e mi sono trovato davanti, appoggiato strafottente alla parete, Draco Malfoy, ho subito sentito puzza di Serpeverde in tutta questa brutta faccenda.
Ed in effetti, si è rivelata proprio una giusta sensazione.
Quando Malfoy e Kiki hanno finito di raccontarmi come è andata la vicenda, e di come quel lurido bastardo pezzo di merda di Lucian Bole abbia architettato tutto, una miriade di sensazioni si sono scatenati nel mio cervello.
Oltre alla solita vecchia voglia di prendere a pugni Malfoy, ma quella ormai è radicata dentro di me, indipendentemente dalle situazioni.
Anche se non sarei riuscito davvero a contenerla stavolta, se non fosse stato per Kiki, quando, dopo che mia sorella mi ha spiegato tutto con un sorriso, ha detto:
<< Non hai fatto le corna alla Mezzosangue, Sfregiato. Anche se non capisco come tu abbia potuto crederci. Se non lo fa quella Zannuta della Granger, chi potrebbe mai dartela? >>
Grandissima testa di cazzo.
Dicevo...ah si.
Oltre alla voglia di dare a quel Furetto quello che si merita, per il semplice fatto di essere nato, ho subito sentito salire dentro di me un gradissimo sollievo.
Insomma...tutta questa stronzata del tradimento di Hermione mi stava letteralmente uccidendo.
Scoprire che era stato solo una lurida macchinazione, mi ha riempito di conforto.
Subito dopo, questo si è trasformato in pura gioia e felicità: avrei finalmente potuto riavere con me la mia Hermione.
Tutto ciò, seguita dalla rabbia più cieca, al pensiero di lei in un letto di Infermeria, a causa di qualche Serpeverde di merda.
Dovrei architettare una vendetta con la V maiuscola.
Ma, adesso, quell’idiota di Bole, e le pene che dovrà patire, diventano l’ultimo dei miei problemi.
In realtà tutto diventa l’ultimo dei miei problemi.
Esiste solo Hermione, adesso.
Perchè sono appena arrivato davanti alle porte dell’Infermeria.
Respiro più profondamente, e, con uno scatto di coraggio che Godric mi invia dal Cielo, mi decido ad aprirle.
Sorrido, non appena vedo le mie speranze avverarsi: non ci sono altri pazienti, oltre ‘Mione.
Anche se...
<< Signor Potter!.. >> Oh, cazzo. Madama Chips << ...Non è orario di visita! >>
Perfetto.
Adesso anche l’Infermiera si mette a rompere le palle.
Ma sono anche disposto a Schiantarla se non mi fa parlare con Hermione.
Le cui tendine, al momento, sono chiuse intorno al letto.
Certamente non si sarà ancora accorta che sono arrivato, dato l’Incantesimo Anti Sonoro di cui sono impregnate, per permettere ai pazienti un sonno migliore.
Quindi, se alzo Bacchetta contro Madama Chips, cosa che disapproverebbe certamente, non potrà mai saperlo...
<< La prego Madama Chips! Mi conceda solo qualche minuto! La scongiuro! >>
<< La signorina Granger sta riposando! La lasci dormire in pace! >>
Non credo proprio che Hermione stia dormendo.
Doveva ancora finire il tema di Pozioni, mi ha detto Lavanda, che gliel’ha portato, ed Hermione non lascia mai un compito in sospeso.
E la cosa, almeno stavolta, hai i suoi risvolti positivi.
<< Avanti, Madama Chips, la prego! Le prometto che se Hermione dorme la lascerò in pace...ma se è sveglia mi conceda almeno qualche minuto! La prego! Anche per perchè sono certo che dopo vorrà tornare in camera sua! >>
Mi guarda accigliata per un po’, spostando uno sguardo indeciso, sul letto di ‘Mione, coperto da tende, e uno palesemente infastidito, su di me.
Resta in indeciso silenzio per un po’, prima di sospirare e concedermi:
<< Anche se non è lei l’Infermiere qui, signor Potter, e non è certo lei che decide quando i pazienti possono venire dimessi, la signorina Granger è maggiorenne, e non posso trattenerla qui con la forza. Ma, l’avverto, si assume qualsiasi responsabilità di una disapprovazione da parte di Hermione Granger! >>
Annuisco, con un sorriso enorme e grato, e osservo compiaciuto l’Infermiera mentre, lanciatomi un ultimo sguardo di fuoco, si dirige a passo di marcia verso il suo Ufficio, sbattendo la porta.
Ottimo.
Lancio un Muffliato contro l’uscio, e mi dirigo sempre meno spavaldo verso il letto di ‘Mione.
Okay, non ho colpe, ma Hermione Granger arrabbiata, è pur sempre Hermione Granger arrabbiata.
Ma, in fondo, se qualche strillo e qualche insulto, sono i prezzi che devo pagare per riaverla con me, ovviamente, sono più che disposto a pagarli.
Figurarsi...attraverserei l’Inferno a piedi nudi, per lei, non vedo perchè dovrei fermarmi a qualche ramanzina.
Più deciso che mai, scosto le coperte, perdendomi, nello stesso attimo in cui i miei occhi si posano sulla sua figura, nella contemplazione della mia ragazza.
Siede sul letto con la schiena appoggiata al cuscino, sistemato contro il capezzale del letto.
Le gambe sono rannicchiata su se stesse, e i suoi capelli, le ricadono ad incorniciare il viso.
Sebbene sia pallida, e gli occhi emanino tristezza, non posso che giudicarla bellissima.
Il collo delizioso, la pelle morbida, il modo in cui si mordicchia le labbra, mentre le pozze d’ambra che la gente comune chiama “Occhi”, scorrono sulle pagine ingiallite di un vecchio libro, che regge con le sue mani piccole e dolci.
Stupenda.
Il rumore da me prodotto, attira la sua attenzione, e finalmente mi rivolge lo sguardo.
I nostro occhi si incontrano, e per un attimo mi manca il respiro, nel vederne la completa assenza del solito calore in essi.
Ma poi, quando riprende possesso delle sue capacità, mi gela con lo sguardo, girando la testa di spalle al sottoscritto.
Vederla così arrabbiato con me mi ferisce, ma tra poco, quando le spiegherò cos’è successo sarà tutto finito.
E poi...non posso certo biasimarla se adesso mi odia.
Infondo, crede che l’abbia tradita.
<< Ciao Herm. >>
Non mi risponde.
Sospirando e sorridendo insieme, perchè arrabbiata è ancora più bella, mi siedo sulla sedia accanto al suo capezzale.
<< Hai cinque minuti per me? >>
<< Piuttosto li dedico alla tomba di Aragog... >>
Inviperita...
E la cosa mi piace.
<< So che mi odi adesso però... >> inizio, ma la mia ragazza mi interrompe, sempre senza guardarmi.
<< Non ti odio. Non ci riesco, maledizione! E questo mi fa incazzare ancora di più... Odio il fatto di non riuscire ad odiarti! >>
Rimango per un momento spiazzato dalle sue parole, mentre i miei occhi si perdono nell’analisi dei deliziosi giochi di luce che i raggi solari, debolissimi per la fine dell’inverno, fanno con la sua pelle morbida e liscia, che tanto adoro.
Profuma sempre di pesca....
Scuoto la testa, disincantandomi dalle contemplazione di tanta bellezza in una sola persona, e riprendo a parlare.
<< Mi odierei anche io Herm. Se adesso io non fossi qui con delle valide spiegazioni. >>
A queste mie parole, gira la testa di scatto, e punta uno sguardo assassino nel mio.
Non mi ha mia rivolto quegli occhi, e nemmeno l’ha mai fatto con qualcuno in mia presenza.
Nemmeno a Malfoy ha mai rivolto tutto questo rancore, anche quando l’apice del suo odio per lui è stato raggiunto quando lo ha preso a pugni al terzo anno.
Credo sia da quel momento che abbia iniziato ad innamorarmi di lei...
<< Spiegazioni? Spiegazioni? Per favore, Harry, non mi trattare come una stupida. Quella puttana Serpeverde con cui hai scopato in quell’aula squallida, è stupida, non io. Non credere che mi beva la solita storiella “Mentre me la scopavo pensavo a te.”, oppure il classico “Amo te, per me lei non conta nulla”. Non mi insultare più di quanto tu non abbia fatto già. Magari sarà troppo esigente, ma quando qualcuno dice di amarmi, amarmi davvero, io pretendo che lo faccia con tutto se stesso. Voglio il cuore, l’anima, la mente e il corpo. Tutto. Esattamente ciò che io ti ho dato, Harry. E tu hai mandato tutto a puttane, con quella Serpeverde. >>
Wao.
Oddio, adesso mi sta facendo sentire in colpa, con quegli occhi, sebbene sappia benissimo come siano andati i fatti.
Sentire la sua voce incrinarsi dal pianto, verso la fine, la sua maschera d’orgoglio rischiare di spezzarsi, i suoi occhi farsi lucidi...è più di quanto io possa umanamente sopportare.
Lo giuro sulla mia stessa vita, che quel Lucian Bole sarà pestato a sangue.
<< Ma adesso sentiamo.. >> dice sarcastica e acida, dopo aver ripreso il controllo di se << ...cos’ha da dire il grande Prescelto a sua discolpa? >>
E allora, dico la prima cosa che mi viene in mente.
Anche perchè ho sentito qualcosa fermarsi per un attimo, nella Cassa Toracica, nell’udire tutto il disprezzo con cui ha detto “Prescelto”.
<< Che ti amo, Herm. >>
Spalanca momentaneamente gli occhi, restando senza parole e senza respiro.
Quasi sento la sua mente lavorare per capire quale sia la reazione migliore da avere alle mie parole, se usare la rabbia, la forza, la razionalità, la tristezza...
Povero amore mio...come hanno osato farle una cosa del genere?
Ma tutti miei ragionamenti, tutti i miei propositi di vendetta, tutte le mie belle idee assassine, vanno a farsi fottere, quando vedo una lacrime scendere dai suoi splendidi occhi.
Mantiene lo sguardo fiero e disprezzante, cosa che le si riflette anche in viso, con la schiena impettita bella dritta, e il nasino all’insù.
Ma piange.
Eccome se piange.
Senza emettere un suono, ma la prima lacrima solitaria che è sfuggita al suo autocontrollo, è stata presto raggiunte da altre 5, 10, 100.
Lei piange.
Fiera come solo la mia Regina Grifondoro sa essere.
Ma piange.
Ed è allora che tutto quello che considero sacrosanto al mondo, tutto ciò in cui credo, tutto ciò che mi fa andare avanti, tutto ciò che mi regala un sorriso giornaliero, perde di significato.
Perchè la Mia Hermione sta piangendo.
Per colpa mia, in un certo senso.
E questo non doveva accadere.
<< Te l’avevo detto...te l’avevo detto di non sparare cazzate. >> mi accusa, delusa e inorridita insieme, mentre altre lacrime le rigano il volto, che scuote leggermente in senso di incredulo diniego.
<< Non è una cazzata, Herm...è la veri.. >>
<< Basta! Smettila!... >> mi interrompe, muovendo ulteriormente la testa, alzando leggermente la voce << ...non ti basta avermi umiliata e ferita? Rigiri anche la Cruciatus nella ferita? >>
In effetti, ai suoi occhi devo apparirle come un mostro disgustoso.
Non è bello essere traditi, e poi sentirsi dire di essere amati.
Sembrerebbe uno scherzo di cattivo gusto.
Anzi, pessimo.
Ma io non potrei mai farle una cosa del genere.
Se mai un giorno una qualche forza Maligna mi Obbligherebbe a tradire la mia attuale ragazza, sarò certamente il primo a volermi gettare dalla Torre.
Non andrei mai da lei con le solite e banali scuse, che tanto odio anche io.
Quasi quasi mi dico da solo “E dov’era l’amore per me, quando scopavi con la Serpeverde?!”...
Ma il punto è proprio questo.
Non ho fatto niente con la Serpeverde...!
<< Herm, per favore...Fammi spiegare! >>
Agita la mano, mentre ancora calde lacrime le rigano il viso.
Lucian Bole è ufficialmente morto.
<< Non voglio sentire altro, Harry. Ti avevo detto di non insultare la mia intelligenza con inutili scuse patetiche. >>
<< Ma tu devi ascoltarmi! >> incalzo.
Ma lei è irremovibile.
<< Per favore, Harry....se tutte quelle cose che mi dicevi quando stavamo insieme erano vere, se davvero mi hai mai voluto bene, allora... >> sospira, cercando invano di trattenere le lacrime << ...Vattene. >>
Stavamo insieme?!
Voluto bene?!
Se?!
Penso sia arrivato il momento di prendere in mano la situazione.
<< Mettiamola così, Herm. Non vado via di qui finchè non mi avrai ascoltato. E sai che sono capace di farlo. >> la minaccio con un sorriso strafottente.
Alza gli occhi al cielo.
<< Madama Chips non te lo permetterebbe mai Harry. E adesso và via per favore. >>
Scuoto la testa., alzandomi velocemente dalla sedia, e iniziando a guardarmi intorno.
<< No. Te l’ho detto. Devi ascoltarmi. E poi Madama Chips non potrà cacciarmi dall’Infermeria se sto male anche io. >>
Mi guarda scettica, alzando un sopracciglio, mentre io allargo sempre più il sorriso.
<< E cosa vorresti fare? Fingere un mal di testa? Lo sai che non ti crederebbe. >>
L’ho sempre saputo, ed ho sempre apprezzato il fatto che Hermione fosse un genio.
Ma, in questo caso, la cosa inizia a darmi delle noie.
Dovrò ricorrere alla forza bruta.
E con questo non voglio dire che ho intenzione di picchiare Hermione.
Figuriamoci!
<< Perfetto... >> affermo, illuminandomi alla vista improvvisa di quello che fa proprio al caso mio, adesso.
Uno specchio.
Lo afferro, e, stupendo la mia ‘Mione, lo rompo.
Ne afferro un pezzo, ed inizio ad alzarmi la manica della felpa.
<< Cosa stai facendo? >> chiede, suo malgrado.
Alzo lo sguardo nei suoi splendidi occhi cioccolato, e sorrido, con aria ovvia, scrollando le spalle.
<< Mi ferisco. Non può mandarmi via se vede una ferita sul braccio. >>
Cazzo, adesso mi sento molto emo.
Fatto sta che, effettivamente, Madama Chips mi ha concesso pochissimo tempo per parlare con la mia ragazza, e presto si presenterà qui, con il suo cipiglio severo degno della Mcgranitt, e mi caccerà.
Ergo, se Hermione non si decide a darmi la possibilità di spiegarmi subito, dovrò prendere seri provvedimenti.
<< Ma sei diventato scemo, oltre che stronzo?! >>
Di nuovo, alzo le spalle, serio.
<< Può darsi. Forse ho perso davvero la testa...magari perchè anche quella è tua. >>
Sbuffa sprezzante, mentre io fisso il pezzo di vetro come se fosse un buonissimo quadrato di cioccolata, anzichè la mia futura fonte di dolore.
<< Smettila con queste frasi fatte, Harry. E adesso, ti ripeto, V.A.T.T.E.N.E.! >>
In effetti, lo ammetto, era molto una frase teatrale.
Ma, se non altro...
<< E’ la verità. >>
Decide di ignorarmi, mentre prende a mandarmi a fare in culo con lo sguardo.
Dio quanto mi eccitava quando rivolgeva quell’espressione ai Serpeverde...anche perchè precedeva quasi sempre una sua battutina acida e molto sottile.
Allo stesso modo, quindi, scelgo di non risponderle più, e passo ai fatti.
Avvicino sempre più la punta spigolosa alla mia pelle.
Ne sento già il freddo sul mio braccio, e come se sapesse già di dover fuoriuscire tra poco, il sangue comincia ad affluire più rapido.
Sempre di più.
Sempre di più.
La lametta è ormai prossima alla mia pelle, e mi sento molto idiota nel fare tutto questo.
Spero solo di non beccarmi una vena.
Voldemort non si è dannato l’anima, sempre se ne aveva una, per cercare di uccidermi, per vedermi suicidarmi pur di parlare con una donna.
Ma, ormai, quel che è fatto è fatto...ed io riesco quasi a sentire il vetro che mi perfora la carne.
Ho detto quasi...
<< Santo Godric! Smettila! D’accordo, d’accordo! Ti ascolto brutto stronzetto pezzo di merda! >>
Quanto è sexy quando è incazzata.
Soprattutto quando mi salva da un dolore autolesionistico.
Faccio un sorrisetto, alla sua voce isterica e al suo sbottare esasperata, e ripongo sul comodino il pezzo di specchio.
Mi risiedo, e fisso i miei occhi nei suoi.
I quali, seppur riluttanti, ricambiano il mio sguardo.
<< Sentiamo cos’hai da dirmi, Harry. >> ribadisce, fredda.
Mi schiarisco la gola, e d’improvviso il bel discorsetto che mi ero preparato va a farsi fottere.
Cazzata, non sono riuscito a prepararmi proprio nessuno discorsetto, ma ci azzeccava come frase.
Ed anche adesso, di fronte a tanta bellezza ed intelligenza, come può un mortale come me impressionare Hermione Granger?
Ma, se la rivoglio con me, anche a costo di essere un povero stupido limitato essere patetico, devo provarci.
Preso un respiro.
<< Te l’ho detto tante volte, Herm. Ti amo. Come non ho mai fatto con nessun’altra donna al mondo. Non avrei mai potuto tradirti. Mai... >>
Ignoro il suo sguardo scettico e sprezzante, comprendendo tutto il disprezzo che deve provare per me in questo momento.
Non preoccuparti amore mio, Lucian Bole rimpiangerà presto di essere nato, e la tua sofferenza sarà vendicata.
<< Ed infatti non l’ho fatto. >>
A questo punto credo davvero che stia per lanciarmi addosso qualcosa.
Meglio afferrare di soppiatto il pezzo di specchio, prima che me lo pianti nella gola e mi sgozzi.
Anche perchè il suo sguardo fa proprio presagire una mia morte lenta e dolorosa.
<< Harry James Potter...credi che sia diventata cieca oltre che scema?! Ti ho visto, cazzo!... >> Ho sentito la sia voce rompersi all’ultima imprecazione, ed un’altra fitta mi sta colpendo dritto al petto << ...ti ho visto con i miei occhi! Santo Dio, cosa vuoi ancora da me? È uno dei trucchetti psicologici alla Serpeverde?! Quella puttanella ti ha insegnato anche come essere bastardi nell’animo, tra un orgasmo e l’altro?! >>
Sbatto un pugno sul letto, sgualcendo ulteriormente le sue lenzuola, calde del contatto con il suo morbido corpo.
<< Herm, perchè non vuoi capire? Ti amo più di quanto abbia mai fatto con me stesso...Mi venderei questa fottutissima anima che tanto voleva strapparmi Voldemort, per te! Non ti ho tradito! È stata tutta una macchinazione dei Serpeverde! >>
Resta per un attimo in silenzio, i suoi occhi dorati, pieni di lacrime, nei miei.
Ma poi si infervora ancora di più, e si sistema seduta ancora meglio.
<< O certo. E allora quello che si scopava la rossa nel video della Ragazza del Giornale era una Serpe che aveva bevuto la Pozione Polisucco per sembrare te, no? >> quasi urla, sarcastica.
Ma ci ha proprio azzeccato.
<< Si, ‘Mione, si! È proprio così! Quel pomeriggio stavo andando a farmi una doccia nel Bagno dei Prefetti, quando quei bastardi mi lanciano uno Schiantesimo alle spalle, mi prendono un capello, e mi lasciano tramortito mentre qualche stronzo si tromba la Rossa, dopo aver bevuto una Pozione Polisucco. Poi mi hanno fatto un Incantesimo di Memoria, così quando mi sono svegliato con questa tipa mezza nuda attaccata al braccio, ho davvero creduto che ad essersela scopata fossi stato io! Hanno mandato tutto alla Ragazza del Giornale e lo scherzo più idiota del secolo è riuscito. >>
Resto un attimo con il fiato corto, per il fervore del mio discorso, mentre sento il suo sguardo percorrermi l’anima, alla ricerca di una qualche cazzata da parte mia.
Fai pure, amore.
Tanto non ci troverai niente di falso nelle mie parole.
<< E non hai pensato di avvertirmi, di esserti svegliato con una gatta in calore mezza nuda, un bel pomeriggio!? >> insinua, con tono accusatorio.
Sospiro.
<< Lo so. Ho sbagliato. Ma non riuscivo a credere di averti fatto una cosa del genere. Certamente avresti frainteso, ed io non riuscivo nemmeno a ricordarmi un emerito cazzo. E... >> mi faccio coraggio, e mi esibisco nel mio migliore sguardo sincero << ..ti amo troppo per perderti, non potevo rischiare di farlo. >>
Non si lascia scalfire nemmeno dall’ultima sincera frase, e continua a guardarmi con sospetto.
<< E sentiamo tutto questo, è venute a dirtelo l’uccellino di Babbo Natale? >>
Ancora sarcasmo.
Va bene, mi ha sempre eccitato terribilmente quel tono di sarcasmo superiore, ma adesso che lo sta usando contro di me, ammetto di averne abbastanza.
<< Magari. È stata Kiki, che a sua volta è stata informata da quella testa di cazzo patentata di Malfoy e i suoi amici. >>
Poi un giorno mi spiegherà perchè l’ha fatto.
Un giorno molto remoto, quando non sarò impegnato a baciare ogni lembo della pelle della mia ragazza, e coprire di ferite ogni angolo del corpo verminoso di Bole.
Anche se un sospetto mi verrebbe in mente, ma dovranno uccidermi, per farmelo ammettere...
Ed anche Hermione sembra molto scettica a figurarsi Malfoy, nell’immagine dell’impavido Paladino che salva le coppie indifese, ed infatti ecco che il suo adorabile sopracciglio raggiunge altezze cosmiche.
<< Avrei creduto di più alla soffiata dell’uccellino di Babbo Natale, Harry. Malfoy ci odia. Se anche questa storia fosse vera, e se anche lui ne fosse venuto a conoscenza, non ci avrebbe mai riferito tutto. >>
Okay, Harry.
Adesso lo devi ammettere.
Dillo.
Dillo ad alta voce.
Altrimenti questa brutta faccenda con Hermione non si risolverà mai.
La ami?
Si.
E allora ammettilo.
<< Bè...Okay, lo devo dire ad alta voce. Credo che l’abbia fatto per Kiki. Credo che le voglia bene davvero, se ha accettato persino di aiutare noi. >>
Mi studia ulteriormente, e quasi riesco a sentire il suo grande cervello che si affanna in una decisione: credermi o meno.
<< Amore, ti prego, ti supplico. Devi credermi! Puoi anche chiedere a Kiki, a Ron a Malf...no, meglio se a Lui non chiedi niente. Ti prego, credimi. >>
Perfetto.
Sto supplicando.
Alla faccia dell’orgoglio Grifondoro.
Ma, mi spiace Godric, qui si tratta della donna che amo.
E l’orgoglio può felicemente andare a farsi fottere.
<< Quindi...quindi... >> sento la sua soave voce incrinarsi di nuovo, sotto il peso delle lacrime << ...è...è vero? Tutto...tutto quanto? >>
Si che è vero, amore mio.
Ma, ti prego, di nuovo, non piangere.
Lo sai che non lo sopporto.
Ma annuisco, solamente, troppo perso nella contemplazione del suo viso leggermente arrossato, e di come una sua lacrima le sta solcando la guancia destra.
<< Harry..sappi che...sappi che...se scopro che tutto questo te lo sei inventato, per me sei morto. Anzi, sei proprio stecchito, nel vero senso della parola. >>
Con questa frase vuole dirmi che mi crede?
Ce l’ho fatta?
È di nuovo mia?
Credo proprio di si.
E, di conseguenza, mi apro in un enorme sorriso, di quelli che contagerebbero persino Voldemort.
<< Lo giuro. È tutto vero. Come è vero che sono il migliore amatore di tutta Hogwarts. >>
Vedo le sue labbra incresparsi in un sorriso.
Ma non sono ancora sicuro se mi ha creduto del tutto, o meno.
E c’è un solo modo per scoprirlo.
Mi alzo dalla sedia, e mi avvicino lentamente al suo viso.
Fino a sfiorare le sua labbra con le mie.
Le opzioni sono due: se mi vuole ancora, risponde al bacio.
Se non mi ha creduto, e mi detesta, mi respinge.
...
......
........
Si.
Decisamente la prima.

Va tutto bene.
È tutto tornato alla normalità.
Harry ed Hermione si sono finalmente rimessi insieme, io mi sono decisa ad affrontare i Grifondoro, la gente che mi fissa va via via diminuendo, e stamattina è arrivata una nuova lettera dal Ministero per i Cacciatori.
Iniziavo a chiedermi quando si sarebbero fatti vivi.
Ma andiamo con calma.
Dopo che Harry ha spiegato tutto ad Herm in Infermeria, i due sono spariti dal Regno di Madama Chips per almeno 2-3 ore, per poi riapparire fuori dalla Stanza delle Necessità, con le guance rosse ed un sorriso ebete in viso.
Tutti quanti sono stati messi al corrente di ciò che è successo, e stanno tutt’ora organizzando una decente vendetta contro i colpevoli di questa gran casino.
Lucian Bole, e Marie Dumont dovrebbero tremare freddo.
Fossi in loro lo farei.
Per quanto riguarda me, mi sono decisa a parlare con i miei amici.
Inizialmente i loro toni erano freddi, e le loro frasi erano del tipo “Come ti è saltato in mente”, “Draco Malfoy?!”, “Perchè non ci hai detto niente?”, “Sei impazzita, per caso?”.
Ma poi, con il passar dei giorni, si sono tutti rassegnati alla novità, e adesso sono affettuosi come sempre.
Per non parlare della popolazione di Hogwarts, che, se prima erano addirittura arrivati a seguirmi nei corridoi, discretamente o meno, adesso si limitano a fissarmi quando passo.
Tutto come prima, quindi.
E la ciliegina della normalità, è arrivata stamattina, con la lettera del Ministro, che invita i Cacciatori al Ministero, per una Riunione Straordinaria.
Spero soltanto che non si debba parlare di me e Malfoy.
Anche perchè non ci sarebbe nulla di nuovo da dirci.
È trascorsa una settimana da quando abbiamo aiutato Hermione ed Harry, ed è da allora che ci ignoriamo.
Quando ci incrociamo per i corridoi, io ho sempre qualcuno da salutare, e lui deve sempre deviare la sua direzione.
Patetici, lo so.
Ma non posso farci niente.
<< Kiki, se pronta? Harry e Ron sono già giù. >>
<< Arrivo Gin. Herm è scesa? >>
<< Si, appena adesso. >>
<< Ok. Andiamo. >>
Afferro la mia Bacchetta dal comodino, e lo infilo nella Cinta-porta-Bacchetta che avvolge la mia vita, raggiungendo Ginny sull’uscio della nostra camera, e scendendo in Sala Comune.
Cinque Firebolt sono state appena riportate alla grandezza normale dalla magia di Ron, ed Harry ci è già montato con Hermione a ruota.
Io e Ginny li imitiamo, salutando i nostri Grifondoro.
<< Mi raccomando, se poi vi affidano una missione, avvisate, così possiamo iniziare a preoccuparci. >>
<< State attenti. >>
<< Fate vedere al Ministero chi è che comanda. >>
E le colite cose.
Annuiamo e sorridiamo, per poi spiccare il volo dalla finestra.
È una sensazione stupenda.
Considerato come, ormai, Febbraio ci abbia abbandonati, lasciando il posto ad un più mite Marzo, volare non è mai stato più piacevole.
Capelli al vento, aria fresca sul viso, profumo di libertà nell’aria.
Sento il manico della mia scopa vibrare leggermente non appena siamo in prossimità delle barriere di difesa della Scuola, ma la Mcgranitt è stata informata della nostra partenza, e la difesa sarà stata certamente abbassata per permetterci di passare.
Ed infatti le nostre scope volano facilmente lontano dai giardini di Hogwarts, passano vicino al Campo da Quidditch.
<< Merda. >> mi esce sussurrato, dalle labbra.
Delle divise Verde Argento si stanno allenando in Campo, e, dove c’è la squadra Serpeverde c’è...Malfoy.
Perfetto.
<< Harry, che dici se ci fermiamo un attimo a sbirciare i loro schemi, e poi ripartiamo? >> propone Ron, facendoci ridere tutti quanti.
Per carità...addirittura fermarci.
Ma, magari in un riflesso involontario, la mia scopa prende a rallentare.
Per non parlare della Pluffa scagliata fuori dai confini del Campo, che quasi disarciona Ginny dalla scopa.
Ron corre ad aiutare la sorella, mentre Harry si precipita a prendere la palla.
Come l’ottimo Cacciatore che è, la afferra in picchiata, a pochi centimetri dal suolo, per poi riprendere quota vicino a noi.
Sento un Serpeverde gridare “Palla!”, in modo talmente ritardatario e finto, che mi fa sospettare che ci abbiano gettato la palla addosso di proposito.
Mentre il braccio di Harry scatta fulmineo contro i giocatori avversari, rilanciandogli la Pluffa con molta più forza del necessario, io intercetto uno sguardo familiare.
Le bestemmi accusatoria di Harry e Ron perdono il loro timbro di voce, quando, da oltre gli spalti, appare Draco Malfoy in sella alla sua scopa.
L’ho sempre visto e apprezzato molto in divisa, pensando sempre che i colori verde  argento gli donassero molto, ma adesso ha tutto un altro fascino.
Sarà per il sole che lo investe in una particolare angolatura, o perchè è in sella ad una scopa, o per l’aria affannata che ha, ma a me appare più bello del solito.
Il suo sguardo incatena subito il mio, ed io lo ricambio senza esitazione.
Adesso nessuno dei due può evitare l’altro.
<< L’avete fatto a posta, brutti idioti! >>
<< E anche se fosse Weasel? Cosa vuoi fare adesso? >>
<< Taci, cretino. Ti conviene stare zitto se non vuoi che ti stacchi la testa a suon di Schiantesimi! >>
<< Uuuuuh! Sfregiato, che paura! >>
<< Dovresti averne, Flitt. Piaciuti i Doxi? >>
<< Già. A proposito dei Doxi...aspettatevi un pugno in faccia un giorno di questi! >>
<< Adesso siamo noi a tremare di paura! >>
<< Dovreste, brutti Mezzosangue e Babbanofili che non siete altro! >>
<< Okay. Adesso sei morto....Ron al tre li ammazziamo tutti! >>
<< Sono con te, amico! >>
Che palle.
Ogni volta la stessa storia.
Ma stavolta non sto prestando molta attenzione alla discussione.
Perchè sono troppo presa a fissare Draco Malfoy, e a sentirmi analizzata a mia volta dalle sue iridi grigie.
Loro parlano, urlano, litigano.
Ma noi non ce ne accorgiamo.
Siamo troppo presi a guardarci nel più profondo dell’anima.
<< E smettetela! Ron , dammi quella Bacchetta. Dobbiamo andare! >>
<< Harry, piantala! Kiki, aiutaci! >>
Al suono del mio nome, però, la mia mente, che prima librava per le nuvole spensierata e leggera, ritorna nel mio problematico corpo, e spezzo la Magia dei nostri sguardi.
Per rivolgermi ad Hermione e Ginny, che stanno trattenendo mio fratello e Ron, dal volare contro i Serpeverde.
Ma faccio solo in tempo a sospirare esasperata, che una voce precede il mio rimprovero.
<< Adesso basta, mi avete rotto le palle. Dobbiamo allenarci. >>
I Serpeverde si girano tutti verso il loro Capitano, alias Draco Malfoy, e l’ira di Harry e Ron si placa leggermente, sostituita d
allo stupore.
<< Tornate in Campo. E voi... >> si rivolge ai miei amici << ...non osate sbirciare i nostri schemi. >>
Sia Harry che Ron alzano indignati il sopracciglio.
<< Non abbiamo bisogno di questi stupidi trucchetti per battervi. >> esclama mio fratello.
Malfoy in risposta cosa fa?
E cosa potrebbe fare?!
Ghigna!
Ed io quasi cado dalla scopa, per quanto è seducente.
<< Andiamo ragazzi. >> propone risoluta Herm, appoggiata dall’annuire di Ginny.
Già.
Ciao, mio Principe delle Serpi.
Devo andare.
Dopo un ultimo irritato scambio di sguardi tra Malfoy, i Serpeverde ed Harry e Ron, i Cacciatori riprendono il viaggio, e i giocatori i loro schemi.
Io resto per ultima, insieme al Principe Serpeverde.
Ci scocchiamo un ultimo languido sguardo, prima che entrambi ritorniamo ai nostri rispettivi Mondi.
Ma, prima che la sua scopa schizzi in Campo, sono certa di averlo udito sussurrare:
<< Sta attenta, bambolina. >>

Il Ministero mi ha sempre fatto schifo.
Sia sotto il comando di Caramel, che quello di Scrimgeur.
Ma adesso, con Kingsley come Ministro della Magia, la cosa è diversa.
Ogni volta che entro in questo posto, non sento più quella puzza di ipocrisia e corruzione.
Ma questo non vuol dire che mi piaccia venirci.
Ma si sa, sono una Potter, ho una genetica avversione per le regole.
Sarà soprattutto per questo che non sopporto il nostro capo War Bagman.
È soltanto un pomposo, arrogante, e antipatico uomo di mezz’età, che crede di poter avere qualche influenza o potere sui Cacciatore.
Ma perchè non assomiglia affatto a suo fratello, Ludo Bagman?!
Si, il Direttore dell'Ufficio per i Giochi e gli Sport Magici.
Quello si che sarebbe stato un tipo a posto come capo!
E invece no...a noi tocca il fratello noioso!
<< Potter, Granger e Weasley. Finalmente siete arrivati! >>
Ecco...pensi del Diavolo e spuntano le corna.
<< Signor Bagman... >> saluta Ron << ...abbiamo fatto il prima possibile. >>
<< Sa... >> aggiunge mio fratello << ...non mi risulta di essere diventati i vostri nuovi Elfi Domestici. Non possiamo scattare ad un vostro schioccare di dita. >>
Cinque sorrisi malefici si aprono sulle nostre labbra, mentre il nostro “Capo”, ci conduce verso l’Ufficio del Ministro in persona, borbottando cose maligne sui “Ragazzini che si credono chissà chi.”
Arriviamo in men che non si dica al primo livello, mentre i dipendenti del Ministero non si risparmiano l’analisi completa ai raggi x dei Cacciatori.
Solita routine.
Ormai non ci facciamo nemmeno più caso.
Non appena l’ascensore si apre, Harry ed Hermione ci precedono, mano nella mano, seguiti dal noioso uomo di mezza età, e da noi tre.
Le nocche di Hermione si abbattono sull’enorme porta nera, con su scritto “Ministro della Magia.”, aspettando un invito ad entrare, che non si fa attendere.
Sono l’ultima a mettere piede nella grande stanza circolare, mentre con la coda dell’occhio, vedo la targhetta sulla porta modificarsi in “Ministro della Magia. Non disturbare”.
L’Ufficio di Kingsley mi è sempre piaciuto.
Oltre al fatto che trasudi potere da tutti i pori, mi ha sempre ricordato molto l’Ufficio dei Presidi ad Hogwarts.
Anche questa stanza è circolare, con un’enorme dipinto dello stemma del Ministero.
Sulla destra, ci sono i ritratti dei vecchi Ministri, come ad Hogwarts con i Presidi, con l’unica differenza, che i visi dipinti in queste tele, non appartengono a persone necessariamente morte, come a Scuola.
Prendiamo, ad esempio Caramel.
Non mi risulta che al Cimitero ci sia una lapide con il suo nome, eppure il suo viso paffuto ci sta appunto studiando dall’alto del suo dipinto.
Sulla sinistra invece, ci sono librerie immense, ed altri ritratti, di quelli che servono per comunicare con il mondo Babbano.
Poltrone e divani d’attesa precedono una grandissima scrivania, con una comodissima e molto alta poltrona viola, dove siede sorridendo il Ministro.
L’imponente camino, ed armadi ripieni di documenti Incantati su vecchie pratiche, e potenti oggetti Magici, completano l’arredamento dell’Ufficio di Kingsley.
<< Benvenuti ragazzi. Accomodatevi. >>
Non ce lo facciamo ripetere due volte, e, insieme a Bagman, prendiamo posto alla scrivania del Ministro, di fronte a Lui.
<< State tranquilli... >> esordisce << ...non vi abbiamo convocati per affidarvi un nuovo incarico. Ma per informarvi delle nostre future decisioni. >>
Grazie mille.
Era ora.
Cinque teste, chi più interessato chi meno, annuiscono.
<< I Mangiamorte... >> continua Kingsley << ...hanno stamane attaccato la Gringott, di nuovo. Non abbiamo fatto in tempo a chiamarvi, perchè non appena siamo arrivati sul posto, l’attacco era finito. Sono rimasti uccisi 5 civili, e 3 folletti. Per non parlare degli innumerevoli feriti. >>
Ginny ed Herm si portano una mano alla bocca, io spalanco gli occhi, Ron ringhia “Maledetti”, ed Harry indurisce lo sguardo, come poche volte l’ho visto.
<< Si può sapere cosa hanno in mente?!.. >> sbotta Ginny << ...questi attacchi non hanno alcun fine! >>
Mi ritrovo perfettamente d’accordo con lei.
Si esibiscono in azioni irrazionali, e teatrali, aspettano che noi arriviamo lì, ci fanno stancare per un po’, e poi vanno via.
Si dileguano nel nulla.
Hanno lo stesso atteggiamento che assunsero la Notte del Campionato Mondiale di Quidditch.
<< Non ne siamo sicuri, ma crediamo che, senza la mente diabolica e acutissima del Signore Oscuro, più che altro attacchino per... >>
<< Divertimento. >> ringhia Harry, finendo la frase al posto del Ministro.
<< Esatto. Non possiamo esserne certi, ma finora nessun collegamento è stato trovato tra i loro attacchi. Certamente vogliono sfiancarci, o spaventarci, ma il peso delle Battaglie grava anche sulle loro spalle. >>
<< Anche se... >> aggiunge Hermione << ...mentre a loro uccidere qualcuno non causa nessun danno morale, oppure perdere qualcuno tra le loro fila, a noi accade tutto il contrario. >>
<< Anche questo è vero, signorina Granger... >> sorride compiaciuto Kingsley << ...fatto sta che i nuovi Mangiamorte, per così dire, che dobbiamo affrontare, non hanno più dalla loro parte una mente, ripeto, intelligente e diabolica come quella del Signore Oscuro. >>
Già.
Voldemort era un fottutissimo bastardo, ma era di una genialità pari solo a quella di Silente.
Ed il fatto che i Mangiamorte non possano più contare su questo particolare, è solo un punto a nostro favore.
<< Ed ecco che si arriva alla questione che più vi riguarda. Abbiamo deciso di inviare degli Auror ad Hogwarts. Pensiamo che la Scuola potrebbe essere a rischio di attacco. >>
Cosa?!
Auror a Scuola?!
Non se ne parla!
Esprimo tutto il mio disaccordo in un’accozzaglia di frasi indignate, che, mescolandosi con quelle dei miei amici, creano una gran confusione.
<< Cosa?! >>
<< Assolutamente no! >>
<< Nemmeno per idea! >>
<< Non se ne parla! >>
<< Miseriaccia, no! >>
Vedere la mia Scuola invasa dagli Auror sarebbe un vero incubo, considerato come, certamente, la loro attenzione si focalizzerebbe per lo più su di noi.
Per non parlare delle feste clandestine, che sarebbero molto più rischiose del solito, e altri motivi irritanti, che mi portano a non volere assolutamente gli Auror nella mia Scuola.
Il Ministro sorride.
<< Sapevo perfettamente quale sarebbe stata la vostra reazione, quindi... >> si sistema più comodo sulla sua poltrona, inclinando la spalliera ancora più orizzontalmente, ed incrociando le braccia dietro la testa << ...sono aperto alle vostre proposte. >>
Per poco Bagman non muore d’infarto, mentre noi cinque ci guardiamo l’uno negli occhi dell’altro, increduli.
Una volta il nostro capo si è ripreso dallo shock della notizia, ecco che cerca di dissuadere Kingsley.
<< Ma...ma...Ma! Signor Ministro, sono solo dei ragazzini! Come può voler tenere in considerazione la loro opinione! Specie dopo l’ultimo scandalo! >>
Cazzo.
Credo di aver capito a quale scandalo si riferisca Bagman.
Brutto verme...
Sto per intervenire, ed i Cacciatori con me, quando Kingsley ci zittisce tutti con il cenno di una mano.
<< Primo punto. La vita privata dei Cacciatori resta tale... >>
Ragazzi, io sto per andare ad erigere una statua a Kingsley Shacklebolt nell’atrio del Ministero...chi è con me?
<< ...Secondo punto. Nessuno li ha mai trattati da ragazzini, quando hanno ucciso Voi-Sapete-Chi, oppure quando li vengono affidati gli incarichi più pericolosi. Ergo, non voglio farlo nemmeno adesso. >>
Cinque sguardi compiaciuti, incluso il mio che è anche palesemente gongolante e arrogante, si rivolgono verso Bagman, con i nasi all’insù.
Ah ah!
Questo si che si chiama stile!
<< Allora... >> prosegue il Ministro << ...cosa proponete? >>
<< Avete sempre lasciato ai margini di tutto gli studenti di Hogwarts. >> fa notare Ginny.
<< Sono sempre stati visti come “quelli da proteggere”. >> si mostra d’accordo suo fratello.
<< Ed invece, a mio parere, questo è sempre stato un errore. >> da voce ai miei pensieri Harry.
<< Lasciate che, per una volta, siano loro stessi a difendere la Scuola. >> conclude Hermione.
Vedo il nostro capo quasi svenire, cadendo dalla sedia, mentre quasi riesco a sentire il cervello di Kingsley riflettere.
Ritorna seduto a schiena dritta, e congiunge due dita sulle labbra, vagliando la nostra proposta.
<< Quindi... >> parla, lentamente, scegliendo accuratamente le parole << ...cosa mi proponete in conclusione? >>
E stavolta sono io a rispondere.
<< Che gli studenti stessi difendano la Scuola, almeno i maggiorenni. Ovviamente nessuno ne sarà costretto. Ovvero... >> ghigno, alla Serpeverde
<< ...Potere agli studenti! >>
 
<< Non capisco quale bisogno c’era di convocare anche i Serpeverde. È del tutto, e completamente inutile. >>
<< Sono d’accordo, Ron. Ma bisogna essere giusti. O, almeno, cos’ ha detto la Mcgranitt quando ha voluto convocare tutti i maggiorenni, con la Magia. >>
<< Chissà quanti tireranno fuori le palle, oggi. Spero che i Grifondoro non facciano una figuraccia di merda, e si arruolino il più numerosi possibile. >>
<< Secondo te, chi potrebbe appoggiarci? >>
E segue un elenco ipotetico di tutti quelli che, secondo Harry e Ron si mostreranno inclini a difendere personalmente la Scuola.
Lo so che è stata un’idea nostra, ma inizio a sentirmi un po’ nervosa.
Insomma..cosa succede se nessuno accetta la nostra proposta?
Che cazzo di figura ci facciamo con il Ministro?
Alla proposta di vedere degli Auror invadere la nostra amata Scuola, noi Cacciatori, ovviamente ci siamo opposti.
Insomma, cosa ci stiamo a fare noi ad Hogwarts, allora?!
Siamo dei guerrieri fuori dalle mura della Scuola, ma dentro veniamo trattati come dei primini che non sanno difendere la loro Casa?
Inammissibile.
Ed eccoci arrivati alla proposta di formare un gruppo di “Difesa” formato da studenti.
Ovviamente, maggiorenni, e solo nel caso in cui loro siano i primi a volerlo.
Con l’aiuto della Mcgranitt abbiamo convocato tutti gli alunni che abbiano superato i 17 anni (quindi anche quelli del sesto, data la faccenda dell’Annullamento dello Scorso Anno Scolastico), a cui faremo luce sulle nostre intenzioni.
Ovviamente noi Cacciatori ci siamo presi la briga di addestrarli, qualora volessero ipoteticamente combattere.
Qui ci insegnano Difesa Contro lo Arti Oscure.
Ma in Battaglia serve l’attacco.
Mentre Harry e Ron si perdono in speculazioni e ipotesi, noi ragazze aspettiamo.
Abbiamo fatto convocare tutti nella Sala Grande, dove, al posto delle solite quattro tavolate, è stato opportunamente riposto il vecchio Palco, usato da Allock il secondo anno per il suo stupido “Club dei Duellanti”.
<< Secondo voi è una buona idea, quella di far combattere gli studenti? >> sento sussurrare Ginny alle mie spalle.
Mi giro verso di lei, e resto a fissarla pensierosa, mentre Herm fa lo stesso.
Poi sono io s risponderle per prima.
<< Si, decisamente. Noi non siamo più che studenti, eppure vediamo la morte in faccia almeno una volta a settimana. >>
<< E non dobbiamo tralasciare il fatto che a nessuno di loro sarà imposto niente. Non saranno armati di Bacchetta e gettati in mezzo ad un Battaglia, come è successo ad Harry e Kiki. >> conclude Hermione.
Gin annuisce, ma non fa in tempo a darci la sua risposta, che le porte della Sala Grande si spalancano: gli studenti convocati iniziano ad arrivare.
Corvonero, Serpeverde, Grifondoro, Tassorosso.
Arrivano tutti.
Tutti diversi, biondi, rossi, mori, castani, alti, bassi, belli, brutti, magri, grossi, intelligenti, idioti, stronzi, cattivi, generosi, dolci, simpatici, antipatici, potenti, studiosi, fancazzisti.
Ma tutti con la stessa espressione incuriosita sul volto.
E nemmeno uno sguardo, appena il proprietario entra nella Sala Grande, non indugia sui Cacciatori.
Vedo sguardi ostili, diffidenti, irritati, veneranti, ammirati, apatici, curiosi, invidiosi.
Ma ci fissano tutti.
Ci vuole circa un quarto d’ora perchè tutti gli studenti maggiorenni della Scuola si riversino in Sala Grande, ma l’attesa viene ammazzata, per noi Cacciatori, dalle barzellette spinte di Ron.
Verso la fine, elegantemente in ritardo come sempre, vedo Malfoy, Zabini, Nott, la Greengrass, la Parkinson e la Bulstrode accomodarsi sulle sedie che ognuno di loro ha fatto apparire per se.
Inutile dire che, ogni studente, ne ha fatta apparire una con il colore della propria Casa.
E inutile dire che l’assenza della piccola Astoria Greengrass, non ancora maggiorenne, riempie la sottoscritta di sadica e ingiustificata soddisfazione.
Muahah!
<< Harry..credo proprio che siano tutti qui. Sono cinque minuti buoni che non arriva più nessuno. >> esclama Ginny, dopo un po’, interrompendo la storiella del Troll con il raffreddore di Ron.
Annuiamo contemporaneamente, mentre Harry si applica un “Sonorus” alla gola, e noi tutti ci voltiamo verso gli studenti.
Cade un silenzio tombale.
<< Ehm...salve a tutti... >> comincia Harry << ...certamente vi starete chiedendo perchè vi abbiamo fatto chiamare qui. >>
Vedo molte testa annuire, e molti Serpeverde ghignare sotto i baffi, magari in seguito ad una bella sparlata dei sottoscritti.
Io, però, dopo un po’, mi accorgo dello sguardo di Malfoy fisso su di me, come sempre, e mi affanno a reggerlo, fiera.
<< La risposta è semplice. Mangiamorte. >>
Un sussurrato senso di panico si diffonde rapido in tutta la Sala.
Tutti quanti sussurrano, e si fissano impauriti con il Compagno che hanno accanto, mentre alternano lo scrutarsi tra di loro, a guardarci inebetiti.
<< Il Ministero ritiene.... >> continua mio fratello, zittendo tutti all’istante << ...che potrebbero anche attaccare Hogwarts, prima o poi. >>
Un coro di “Impossibile!”
“Hogwarts?!”
“Naaaaa!”
“Assurdo” si leva dalla folla studentesca, o, almeno, dalla maggior parte.
Seamus e gli altri, ci fissano serissimi e pensierosi, come anche alcuni Corvonero e Tassorosso, al contrario dei Serpeverde che iniziano a porsi domande sulla nostra salute mentale, e cominciano già a sbuffare.
Tranne Malfoy e i suoi amici.
Se il primo continua a guardarmi inespressivo, gli altri Regnanti dei Verde-Argento, non staccano gli occhi da Harry, come se, leggendogli il labiale, potessero carpire maggiormente ciò che dice.
Richiamiamo il silenzio, e mio fratello può continuare a parlare.
<< Invece, un loro attacco qui, non sarebbe da escludere. Sono molto più incoscienti, pazzi, ed invasati delle Due Guerre precedenti. Per non parlare del fatto cha hanno già assalito la Gringott, Hogsmeade e Diagon Alley, rischiando molti delle loro fila, senza alcun fine preciso. Ergo...secondo il Ministero, ed anche secondo noi, siamo in pericolo. >>
A differenza di prima, però, non una parola di muove sulle labbra dei qui presenti.
Restano tutti congelati, all’affermazione di Harry.
Il quale ne approfitta per parlare ulteriormente, mentre io e Malfoy siamo ancora in contemplazione reciproca.
<< Per questo il Ministro ha proposto di mettere a guardia della Scuola degli Auror. Ma noi non siamo d’accordo. >>
Ancora silenzio, più sprezzante, adesso, nella parte delle Serpi.
<< Crediamo sia più giusto che la nostra Scuola venga difesa da noi stessi, e da nessun altro. Qualora i Mangiamorte volessero attaccarla, è bene che gli studenti stessi siano pronti a difenderla. Hogwarts ha fatto tanto per noi, è ora di ricambiare il favore. >>
Un applauso si leva dagli alunni, accompagnato dalle nostre risate per la teatralità della frase di Harry.
Magari leggermente più sonoro da parte delle donne, e dai Grifondoro, e quasi nullo, dalla parte dei Serpeverde.
Dettagli...
<< Naturalmente, nessuno sarà obbligato a partecipare a tutto questo. Ma se qualcuno volesse farsi avanti, sarà creato un corpo di Difesa della nostra Scuola, e i partecipanti saranno addestrati dai Cacciatori, per essere pronti, qualora i Mangiamorte decidessero di venire a farci visita. >>
E così Harry conclude il suo monologo, mentre io applico lo stesso Incantesimo usato da Lui sulle mie corde vocali, e mi faccio avanti.
<< Adesso chiamerò le quattro Case in ordine alfabetico. Chi deciderà di prendere parte alla Squadra Difensiva, si alza e scriverà il proprio nome sulla lista. >>
Infatti, mentre parlo, Hermione ha Appellato da non so dove, un alto banco, con sopra una pergamena ancora bianca, ed una Piuma, con tanto di Inchiostro nero già impregnato nella punta.
<< Corvonero. >>
La prima a salire e scrivere il proprio nome sulla pergamena è, ovviamente Luna, che ci strizza l’occhio quando scende, e Antony Goldstein.
Seguita da Padma Patil, Terry Steeval, l’ex di Ginny, Morag McDougal, Lisa Turpin, e Jeremy Stretton.
Annuisco distrattamente, e passo a chiamare la mia Casa.
<< Grifondoro. >>
Un sorriso orgoglioso si apre sul volto dei Cacciatori, quando, dalle fila Grifondoro, si alzano, contemporaneamente, Seamus, Dean, Neville, Lavanda e Calì.
Non appena scendono, esultanti, dal piccolo palchetto, scrivono il proprio nome sulla Pergamena incantata anche le sorelle McDonald, Mary e Natalie, Vicky Probisher, Demelza Robins e Michael Corner.
Seguiti a ruota da Nigel e Kenneth Towler.
Dopo un attimo di silenzio, ed aver intercettato lo scambio di sguardi, ora del tutto scettici, di Harry e Ron, chiamo la terza Casa.
<< Serpeverde. >>
Molti ghigni e risate sprezzanti si alzano dalle Serpi, sottintendendo, certamente una cosa del tipo “Mi alleerò con voi, per rischiare la pelle, solo se il Signore Oscuro in persona mi minacciasse direttamente. Ma dato che è crepato...”.
Alzo gli occhi dalle mie scarpe, e li faccio scorrere su tutta la parte occupata dai Serpeverde.
Tralasciando, però, i loro Regnanti.
Rassegnata che nessuno di loro alzi le loro chiappe serpentose dalla sedia, prendo fiato per chiamare l’ultima Casa, quando un rumore richiama la mia attenzione.
Draco Malfoy, con il ghigno sexy e trionfante stampato sul viso, si è appena alzato dalla sedia, e si dirige a passo regale verso il Tavolo dove siamo noi.
Lancia uno sguardo di disprezzo e sfida agli altri Cacciatori, ed uno indecifrabile a me, raggiunge la pergamene, afferra la Piuma con le sue bianche dita, e con fluidi svolazzi della mano, vi scrive il suo nome, più grande di tutti gli altri.
E io, Harry, Ron, Hermione, Ginny, i Grifondoro, i Tassorosso, i Corvonero, i Serpeverde...siamo attoniti.
Per non parlare di quando altre tre sedie vengono sposate, e Nott, Zabini e Daphne Greengrass si dirigono anche loro verso Malfoy.
Non appena tutti e tre hanno terminato di scrivere i propri nominativi sotto quello del Principe delle Serpi, Nott si gira a guardarmi palesemente divertito, e, con un’alzata di spalla, giustifica il suo eclatante gesto in una piccola frase.
<< Mio padre mi è sempre stato sul cazzo. >>
Segue l’ammonimento di Zabini, con tanto di dito accusatorio puntano contro di me:
<< Bada bene, Potter. Lo voglio anche io il tatuaggio che avete voi! >>, con tanto di ceffone alla nuca da parte dei suoi tre amici.
“Idiota!”.
Passa un bel po’ di tempo prima che lo shock subito mi permetta di attivare di nuovo le mie corde vocali.
<< Tassorosso. >>
Quasi non presto attenzione, quando Hannah Abbott, Ernie, Justin e Susan Bones, concludono la lista dei nomi dei combattenti tra gli studenti.
Perchè sono troppo impegnata a fissare Malfoy, cercando di scrutarlo in quella mente contorta che si ritrova.
Perchè?
Perchè ha scritto il suo nome su quella lista?!
Cosa gli gira per la testa?!
Ma la voce di Dean mi distrae.
<< Ehi! E quest’anno, come ci chiameremo? >>
Probabilmente si riferisce al quinto anno, e all’ES.
Pensandoci, tutti i membri dell’ES, hanno scritto il loro nome su quel pezzo di carta, con l’aggiunta di nuovi, inaspettati o meno, membri, e la perdita, dei ragazzi che, ormai si sono diplomati.
Mi dispiace non poter combattere con loro anche questa volta, escludendo, magari, l’amica della Chang, quella stronza che fece la spia, Marietta, e Zacharias Smith.
Non voglio nemmeno pensare all’assenza di Fred...
Comunque, Dean ha fatto una bella domanda.
Però, dato che, ormai, chi non si è proposta per la difesa della Scuola, non ha più nulla da fare qui, li congediamo, restando solo i 25 algidi combattenti.
A cervellarci, chi più, chi meno, chi per niente (indovinate chi?!) su una cosa stupida come il nome da darci.
Finchè Ginny propone:
<< Per me Esercito di Silente va benissimo. Ora più che mai. >>
Non siamo soliti riciclare i nomi, ma, proprio adesso, con una nuova Battaglia che infervora là fuori, e con l’assenza del nostro Preside un po’ matto che si fa sentire sempre più, mai nome sarebbe stato più azzeccato.
<< Va bene a tutti? >> chiede Ron.
Annuiscono tutti, i Serpeverde presenti molto disinteressati.
<< Io avrei preferito il nome “Theodore Nott è un gran figo”, oppure “Slytherins do it better**”...ma mi accontento. >> esclama sarcastico Nott.
Facendo ridere me, e i suoi amici, un po’ di Corvonero e qualche Tassorosso, e scatenando la solita e immancabile diatriba con i Grifondoro.
<< Chi è che lo farebbe meglio?! >>
Non gli presto attenzione, ma mi giro a guardare Malfoy.
Istintivamente gli sorrido sincera.
Si combatte, mio Principe Serpeverde.

Sono esausta.
Quest’ultima settimana e mezzo è stata distruttiva per la sottoscritta.
Tutta la novità del nuovo Esercito di Silente, mi ha decisamente sfiancata.
Per non parlare degli addestramenti, ogni pomeriggio.
Già.
Li addestramenti.
L’ennesima dimostrazione di quanto io e Malfoy siamo bravi ad ignorarci.
Pur trovandoci nella stessa stanza tutti i pomeriggi da tre - quattro giorni, non ci siamo ancora scambiati altro che non siano fugaci e veloci sguardi clandestini.
Ma nonostante io sia stanca ed abbia voglia solamente di dormire, non posso permettermelo, anche se è da poco calato il sole.
Perchè i Mangiamorte attaccano London Bridge, sotto gli occhi di tantissimi Babbani innocenti, per cancellare la memoria dei quali, saranno necessarie molte ore, tra l’altro.
Mi era appena messa in pigiama, quando il gufo-Patronus di Bagman ha fatto irruzione nella stanza mia e di Herm, per convocarci immediatamente in Battaglia.
Non appena l’ultima sillaba è fuoriuscita dalle labbra del Gufo, informandoci della creazione tempestiva di una Passaporta per Londra nella nostra Sala Comune, sia io che la mia migliore amica ci siamo precipitate giù dal letto, ed abbiamo iniziato a vestirci frenetiche, sotto gli sguardi spaventati di Calì e Lavanda.
Afferro al volo dalla mia scrivania un paio di jeans, mentre dei fogli volano via dalla tasca posteriore.
Li riconosco come i biglietti di Malfoy e Kevin che trovai nel riordinare la mia stanza.
Velocemente li rimetto in tasca, e li Incanto perchè, almeno per le prossime ore, vi restino.
Maglietta, mantello, scarpe, Bacchetta.
Saluto frettoloso alle nostre preoccupate Compagne di Casa, e siamo giù nella Comune, dove Harry e Ron ci stanno aspettando, impazienti.
Ci scambiamo solo uno sguardo di’intesa, nella manciata scarsa di secondi che restiamo in silenzio, prima dell’arrivo frettoloso di Ginny.
Con un cenno di intesa, al “Tre!” di Ron, le nostre dita si serrano intorno alla lattina di Crust, adagiata pigramente al centro della nostra Comune.
Non poteva che essere quella una Passaporta.
Una birra Babbana.
Tutti i colori intorno a me si confondo, persino il senso della gravità.
Tutto gira, ruota, perde consistenza.
Chiudo gli occhi, prima che il senso di nausea mi faccia vomitare, e prego che questo viaggio finisca presto.
Ho sempre odiato le Passaporte.
Proprio quando la sensazione di agitazione al basso ventre, sta diventando insopportabile, sento i miei piedi toccare violentemente terra.
Apro gli occhi.
Ma non riconosco affatto il luogo in cui mi trovo.
Ho sempre avuto, come immagine del famoso Ponte di Londra, un’imponente e trafficata struttura a torreggiare regale le acque scure e sensuali del Tamigi.
Adesso, invece, è tutta un’altra immagine.
Sicuri che la Passaporta non abbia sbagliato direzione, e non ci abbia portati dritti dritti all’Inferno?
<< Santo Godric... >>
<< Bastardi. >>
Sento sussurrare, rispettivamente, Ginny e Ron al mio fianco.
Ma non c’è tempo per imprecare, o pregare.
Come scossi contemporaneamente da una forza Divina, tutti e cinque ci precipitiamo verso il clou della Battaglia.
Molti combattono per aria, in sella alle scope, ma noi non le abbiamo portate.
Il Tamigi sembra in tempesta, con le acque che si agitano furiose come credevo che solo l’Oceano fosse in grado di fare.
Non so chi, ha avuto la bellissima idea di creare la giusta atmosfera per una Battaglia, e adesso, inquietanti fulmini di Magia Nera squarciano il cielo oscuro, del dopo tramonto.
Urla e lampi spaventosi ovunque, per non parlare dello sconcerto dei Babbani.
Non sanno per quale ragione non riescono ad attraversare la soglia del Ponte, con grande sconcerto dei poliziotti, le cui pallottole non riescono a raggiungere quella raccapriccianti figure in nere, che volano.
La Squadra di Correzione della Memoria avrà un bel da fare, qui...
Ed è mentre corro verso i colpevoli di tutto questo, che mi costringo a non credere che quei cosi galleggianti nel fiume, siano corpi, e che io non abbia appena calpestato una pozza di sangue.
No, non è così.
E, soprattutto, non ho tempo di pensarci.
Ignorando le urla della polizia inglese, che ci ordina di non avvicinarci a quelle strane persone, noi Cacciatori riusciamo facilmente ad oltrepassare la Barriera Anti Babbani che copre il Ponte, certamente messa lì da qualche Auror, e ci buttiamo nella mischia.
<< Stupeficium! >> sento urlare contro di noi, ed io mi butto a sinistra per schivare l’Incantesimo.
E poi diviene tutto confuso.
È sempre così, quando combatto.
Mi assento dal mio corpo, non sono più io.
Perdo la cognizione di tutto, anche di me.
Perdo quasi subito di vista gli altri Cacciatori, mentre Schianto un Mangiamorte che stava quasi per uccidere un Auror molto giovane, e prendo a duellare con un altro.
Non so dove sia Lucius Malfoy, in questo momento, e la cosa mi preoccupa.
Immagino che non veda l’ora di farmi fuori, dopotutto.
Ma niente.
Schianto quel Mangiamorte a destra, Affatturo quello a sinistra, uccido quello alle mie spalle.
Ma niente.
Così, quando un Incappucciato particolarmente grosso mi viene addosso, non perdo tempo.
<< Imperio! >>
Sento uno strano formicolio percorrermi tutto il braccio, ed un inquietante e spaventoso senso di potere scuotermi nelle viscere.
Trascino il Mangiamorte Maledetto, in un angolo, lontano dalla confusione.
<< Dov’è Lucius Malfoy? >>
Sebbene è palese che non voglia assolutamente rispondermi, dopo un po’ di sforzi vani, le sue labbra di schiudono.
<< Non c’è. >>
Cosa?
<< E dov’è? E perchè non è qui? >> incalzo.
Un ulteriore sforzo.
Un ulteriore sforzo vano.
<< Al Quartier Generale... >> inutile chiedere dove si nascondini tutti, gli Auror ci hanno già provato. Ma un Incantesimo di Magia Nera impedisce ad un qualsiasi Mangiamorte di rivelare dettagli importanti come il loro nascondiglio.
<< ...Non è qui, perchè i Pezzi Grossi sono rimasti a Casa. >>
Quartier Generale, Pezzi Grossi, Casa...
Tutti nomi generici, che non portano a capire nulla.
<< E allora perchè siete qui? Perchè questo attacco? >>
Dubitavo che mi rispondesse, poichè, facendolo, mi avrebbe rivelato parte dei loro piani diabolici.
Per questo quando le labbra secche del Mangiamorte di dischiusero di nuovo rimasi sorpresa, ed in trepidante attesa.
Magari l’Incantesimo di Segretezza che li vincolava aveva ceduto, oppure aveva una falla....
Ed invece...l’unica cosa che provai fu orrore.
<< Perchè ci stavamo annoiando. >>
E ghigna.
Perchè ci stavamo annoiando.
Perchè ci stavamo annoiando.
Perchè ci stavamo annoiando.
Perchè ci stavamo annoiando.
Perchè ci stavamo annoiando.
Perchè ci stavamo annoiando.
Mi volto, e mi guardo intorno.
Morte, sofferenza, urla, sangue, disastro.
Metto a fuoco, cosa che mi è rifiutata di fare prima, i cadaveri che mi circondano, stupita di come fossero aumentati in pochi minuti.
E sento urla, urla ovunque.
E tutto questo perchè...perchè....perchè si stavano annoiando.
Ricaccio dentro le lacrime di pura rabbia e disgusto, e mi volto a guardare il Mangiamorte che ho catturato.
Gli tolgo la maschera, e lo riconosco, sebbene non ne ricordi il nome.
Ma rammento di averlo intravisto la notte della Battaglia Finale, nella Foresta, a festeggiare per la morte mia e di Harry.
Ti annoiavi, eh?
Bene.
<< Avada Kedavra. >>
Getto a terra il corpo senza vita di questo bastardo, e mi rigetto nella Battaglia.
La mia mente è vuota ed offuscata dall’orrore.
Tutti questi morti...tutto questo sangue...tutte queste urla...tute queste lacrime...perchè i Mangiamorte si annoiavano.
Pazzesco.
Orribile.
Inumano.
<< Stupeficium! >>
<< Bombarda Maxima! >>
<< Duro! >>
<< Avada Kedavra! >>
<< Protego! >>
<< Sectumsempra! >>
Morite.
Morite tutti, stronzi.
Maledetti.
<< Crucio! >>
Fa male, eh?
Fa male bastardo?
Bene.
<< Crucio! Crucio! Crucio! Crucio! >>
Si contorce, lo stronzo.
Soffre.
Fa male.
<< Crucio! >>
Urla.
Grida.
Mi supplica di smettere.
Mi maledice.
<< Kiki...Kiki, smettila! Kiki, basta! >>
No.
Devono morire.
Devono morire tutti.
<< Kiki! Basta! >>
<< Kiki... >>
Harry.
Questo era Harry.
Mi giro verso di Lui.
Il mio volto una maschera di odio e rabbia.
I miei occhi lucidi ed accecati da orrore, e lacrime.
Ma non piango.
Mi afferra dalle spalle, mio fratello, e mi ferma.
<< Sorellina, basta. È finita. I Mangiamorte sono fuggiti... >> dice, con tono stanco e esausto << ...È finita. >> ripete.
Abbasso lo sguardo, mentre i gemiti di sofferenza del Mangiamorte che stavo torturando si fanno sempre più fievoli e meno frequenti.
Quasi non lo sento muoversi per afferrare la Bacchetta.
Ma è solo quando un lampo di luce verde lo colpisce in pieno petto, che mi rendo conto che stava per uccidermi alle spalle.
Alzo gli occhi verso Hermione, che ha ancora la Bacchetta puntata contro il nostro aggressore, e mi volto appena in tempo per vedere il corpo del mio aggressore toccare terra senza vita.
Mi stacco dalle braccia calde di Harry, e prendo a fare vagare il mio sguardo lungo il luogo della Battaglia.
Il Ponte è devastato.
Le acque del fiume si stanno calmando, come anche i terribili fulmini, ora che la spaventosa Magia Nera dei Mangiamorte si è allontanata.
Ma le urla non cessano.
Mi accorgo adesso delle macchine fumanti e in fiamme che fanno da tombe a numerosi Babbani qualche metro più in là, del buco nel ponte, a causa di un’esplosione che conta almeno 3 vittime.
Per non parlare dei cadaveri che galleggiano come in pacifico relax sulle acque del fiume, e dei corpi di Auror, morti o feriti, che ci circondano.
E c’è sangue.
Sangue ovunque.
La Barriera Anti Babbani, ai confini del ponte, è svanita, e adesso tutti si riversano qui per capire cosa è accaduto.
Vedo, dall’altra parte di questa struttura sospesa sull’acqua, molti membri della Squadra per la Correzione della Memoria, Materializzarsi, ed iniziare a dirigersi verso i Babbani.
Ma c’è sangue.
Sangue ovunque.
Le voci della polizia, dei familiari, degli amici, che si raccolgono intorno ai morti e ai feriti Babbani diventano ovattati.
Tutto perde significato.
Mi allontano dai miei amici, e percorro a ritroso la strada da dove siamo venuti noi Cacciatori.
E c’è sangue.
Sangue ovunque.
Mi spezzo, quando i miei occhi si posano su quelli di una donna, distesa in una pozza di sangue, con gli occhi vitrei.
Mi gelo, non appena nel mio campo visivo entra un ragazzo, che potrebbe essere poco più grande di me, con il soffio vitale strappato via per sempre dal petto.
Mi ghiaccio, quando vedo una ragazza corrergli incontro, magari appena informata di quanto successo dalla Tv, che gli si inginocchia accanto, il volto devastato dalle lacrime.
Gli accarezza reverente i capelli, incurante del taglio alla testa ancora sanguinante.
E piange, urla.
Straziante.
<< Amore...amore, sono io. Rispondimi...ti prego... >>
Oddio.
Sento gli occhi pizzicare pericolosamente.
<< Simon...Simon, mi senti? Sono io! Ti...ti prego...ti prego....non morire! Non morire... >>
Ma Simon non risponde.
Ed allora le lacrime di lei aumentano, lei urla un “NO!” disperato, e si mette a singhiozzare pesantemente sul petto del suo ragazzo.
<< No...Perchè? Non...no...Ti amo...ti amo...ti amo... >>
E se al posto di quella ragazza ci fossi io?
Se un giorno, quei pazzi furiosi dei Mangiamorte uccidessero Malfoy?
A questo punto il respiro mi viene meno, e mi metto ad ansimare convulsamente.
Mentre le lacrime minacciano di cadere.
No.
Questo è troppo.
Mi allontano dalla ragazza che piange e dispera il suo amore perduto, e faccio qualche altro passo avanti, inconsapevole.
Inconsapevole di quello che avrei visto.
Perchè le urla e i pianti sono rimpiazzati da quelli di un’altra donna.
Più grande di lei, è straziata almeno quanto la fidanzata di Simon.
No, non piange nessun innamorato.
Ma suo figlio.
Potrebbe avere al massimo 5 anni, e giace morto tra le braccia della madre.
Ha capelli ricci e castano chiaro, una pelle candida, e piccole manine grassocce.
Il visetto è rilassato come se stesse dormendo, con le labbra piccola e rosee a fare da quadro alle guance cicciotte.
Gli occhi...non saprò mai di che colore sono i suoi occhi.
Perchè sono chiusi.
Chiusi per sempre.
E la madre può urlare e piangere e disperarsi e chiamare il suo nome e pregare Dio quanto cazzo vuole.
Non tornerà mai più indietro, signora.
Mi dispiace.
Davvero.
Quando sento ormai di non poter più trattenere le lacrime, se vedo altre scene strazianti come queste, mi decido a muovermi.
Ignoro gli Auror e i Membri della Squadra per la Correzione della Memoria, ed anche i Guaritori che mi chiamano, e mi dirigo verso la Passaporta.
Ho fatto il mio lavoro di Cacciatrice.
Ho ucciso Mangiamorte, ed ho combattuto, come tutti volete che faccia.
Adesso voglio solo tornarmene a casa.
E farle smettere.
Far smettere tutte queste urla.
Continuo a camminare come in trance, contando non so quanti altri cadaveri, quanti altri feriti, quante altre persone in lacrime.
E c’è sangue.
Sangue ovunque.
Ignoro anche la sempre più confusa ed impotente polizia Babbana, avvicinandomi sempre più alla Passaporta.
Ce la puoi fare Kiki.
Solo 10 passi.
Solo 5...
3...
1.
Mi volto, guardando ancora una volta il disastro alle mie spalle, ed incrocio lo sguardo di Harry.
“Non ce la faccio fratellino. Torno ad Hogwarts”.
Non lo dico a voce, ma so che lui mi ha capito.
Ed infatti annuisce e sorride flebile, mentre si volta ad abbracciare Hermione.
Do un ultimo sguardo anche a Ginny e Ron, che sono seduti esausti sul cemento, troppo sconvolti per parlare, e vado via.
Prendo la Passaporta e torno a scuola.

Non è certo la prima Battaglia a cui partecipo.
No, no di certo.
Sono una Cacciatrice, combattere e partecipare alle lotte è il mio mestiere.
Non mi avevano mai lasciato indifferenti, precedentemente, le battaglie, ma nemmeno mi avevano mai sconvolto come oggi.
Ma mai come oggi avevo visto una tale distruzione.
I Mangiamorte generalmente attaccavano posti di Maghi, dove la gente, non appena vedeva movimenti sospetti, si Smaterializzava via.
Quindi le vittime tra i civili, tra gli innocenti e indifesi civili, erano molto poche.
Ma attaccare il London Bidge...
Con tutti quei Babbani che lo attraversavano, anche se era calato il Crepuscolo.
Tutti quegli innocenti, ignari Babbani, che non sapevano nemmeno cosa stava accadendo, figuriamoci se potevano difendersi.
Uomini, donne, bambini.
Tutti.
Morti.
Senza una ragione precisa.
Massì...mandiamo un incendio in quest’angolo, un’esplosione laggiù, una Cruciatus qui...perchè no.
E tutto...tutto quel sangue...
Tutti quei morti, innocenti.
Ignari di tutto.
Tutte quelle urla...
Tutte quelle lacrime....
E c’era sangue.
C’era sangue ovunque.

This time what I want is you            
There is no one else
Who can take your place
This time you burn me with your eyes
You see past all the lies
You take it all away
I've seen it all
It was never enough
It keeps leaving me needing you

Stavolta tutto ciò che voglio sei tu
Non c’è nessun altro
Che può prendere il tuo posto
Stavolta mi hai bruciato con il tuo sguardo
Vedi il passato, tutte le bugie..
Lo porti tutto via
L’ho visto tutto e non è mai abbastanza
Continua a lasciarmi ho bisogno di te

Busso ripetutamente alla porta di legno, senza curarmi delle mie nocche arrossate, della mia espressione distrutta, dei miei abiti sporchi di sangue e terra.
Busso.
Busso.
Busso.
Busso.
Finchè qualcuno mi apre, spazientito.
<< Si può sapere chi cazzo rompe i coglioni a quest’ora della not...? >>
Si blocca, non appena capisce chi cazzo sta rompendo i coglioni a quest’ora della notte.
Sento scorrere il suo sguardo su tutto il mio corpo.
Ad analizzare i miei capelli legati in alto in uno chignon ormai rovinato, con molti ciuffi ribelli che ricadono fuori dall’elastico, i miei occhi spenti e lucidi per lacrime che non ho intenzione di piangere, la pelle del mio viso deturpata da qualche graffio, la felpa nera, con uno strappo lungo quanto una mano, sulla pancia, i jeans scuri che mi fasciano le gambe come una seconda pelle anch’esse strappati in vari punti, e sporchi di sangue, le scarpe macchiate dalla stessa maledetta sostanza rossa Inferno.
<< Bambolina...che ci fai qui? >>

Take me away
Take me away
I've got nothing left to say
Just take me away

Portami via
Portami via
Non ho niente ancora da dire
Portami via e basta

Si.
Sono nella stanza numero 7 dei Settimi Serpeverde.
E davanti a me c’è Draco Malfoy, più bello che mai, solamente in boxer.
Il sonno, evidente segno di quello che stava facendo prima che arrivassi io a svegliarlo, sparisce dai suoi bellissimi occhi, non appena la sua mente offuscata dalla precedente dormita, gli chiarisce bene chi io sia.
Non so nemmeno io cosa sono venuta a fare proprio da lui.
So solo che ho bisogno....
Ho bisogno...ho bisogno....
<< Stringimi. >>
Di Lui.

(...)
Don't give up on me yet
Don't forget who I am
I know I'm not there yet
But don't let
me stay here alone
(...)
Non abbandonarti ancora a me
Non dimenticare chi sono
So che non sono più lì
Ma non lasciarmi stare qui da sola

Mi getto sul suo petto, improvvisamente consapevole di dove e perchè le mie gambe mi avevano portato, e aspetto impaziente le sue braccia intorno a me.
Braccia che non si fanno attend
ere e mi circondano dubbiose.
Me ne rendo conto solo adesso, ma da quando il Mangiamorte mi ha spiegato il motivo di tutte quelle morti, solo una persona e una frase riecheggiava nella mia mente:
Portami via.
Ed il suo viso.
Avrei voluto che fosse apparso dal nulla, mi avesse abbracciato e portato via da tutto quello schifo, quelle urla, quelle morti innocenti, quelle lacrime, quel sangue.
Portami via, Principe Serpeverde.
Take me away....
Sento le sue gambe muoversi verso destra, e le mie con le sue.
Non capisco subito dove stia andando, ma solo quando ci siamo arrivati.
Il suo letto.
Si stacca momentaneamente dal mio corpo, per sdraiarsi lui stesso tra le sue lenzuola, permeate già del suo calore e del suo profumo.
Senza nemmeno spogliarmi, o lavarmi via il sangue, mi afferra una mano, e mi fa sdraiare accanto a Lui, ricoprendomi di nuovo con le sue braccia forti.
Mi abbraccia.
Ed io mi lascio cullare dal suo respiro sul mio collo, assuefacendomi del suo odore.
No.
Non facemmo altro.

(...)
Take me away.
Take me away.
I've got nothing left to say.
Just take me away.
Take me away.
Take me away.***

 




*Vedi capitolo 24, Far Away.
**I Serpeverde lo fanno meglio.
*** La canzone si chiama Take Me Away, ed è dei Lifehouse.
Salve gente!
Innanzitutto volevo augurarvi tanti auguri (passati) di Buon Natale e Buon Anno, e futuri di Buona Epifania.
Andate bene le vacanze?
Spero di si...
Passiamo al capitolo.
Sinceramente, non sono convinta al 100% di quello che ho scritto.
Bah...a voi l’ardua sentenza.
Comunque....suonino le trombe...ecco a voi David!
L’avete già incontrato nel corso nella storia, come dicono le note ed il nostro super sexy Serpeverde, ma finalmente ha fatto quattro chiacchiere con la nostra Kiki.
Cosa succederà?
Muahaha...lo saprete al prossimo capitolo!
Ma adesso...vorrei chiedervi qualcosa di
IMPORTANTE:
Sapete fare uno di quei video che popolano youtube, con la musica e le immagini in movimento di molti personaggi dei film?
Bene...
Sareste in grado di farne uno anche sulla mia storia?
Lo so, è una richiesta stupida, ma l’idea mi balena in testa da un bel po’, ed io sono completamente negata in certe cose...
Come immagino Kiki già lo sapete, il resto dei personaggi già ci sono.
Se avete voglia, e tempo, di farmi questo piccolo regalino di Natale, vi sarei immensamente grata, altrimenti non fa nulla.

Detto ciò, passiamo alle recensioni:
 
carolina: Grazie mille, sono davvero contenta che il capitolo scorso ti sia piaciuto...spero che la spiegazione del “tradimento” di Harry ti abbia soddisfatto!


alice brendon cullen: “Ritorno in grande stile” “Capitolo con il botto”...così arrossisco...xD Spero di non averti fatto aspettare troppo, e che anche questo capitolo ti sia piaciuto.

 ValyBrick: Credo davvero che la Ragazza del Giornale sia davvero tanto malata da farsi chiamare Gossip Girl...non l’ho scritto nel capitolo, ma tanto valeva toglierti questa curiosità! Kiki è davvero ossessiva con la storia dell’abbandono, perchè è una cosa che l’ha segnata a fondo. È una ragazza molto orgogliosa, non dimentichiamolo, e non perdona facilmente. Specie, se nemmeno Malfoy le chiede scuse, le dice le cose come stanno di persone, e non le garantisce che può davvero fidarsi di Lui....è intricata la situazione, lo so, ma infondo...con due tipi così non la poteva fare semplice! Detto ciò spero di non averti fatto aspettare troppo, e che anche questo capitolo ti sia piaciuto!

 Ninive Shyal: più che pistola servirebbe una Bacchetta! Lo so che vi sto facendo penare per una bella dichiarazione come si deve, ma stiamo parlando di due personaggi completamente diversi, orgogliosi fino al midollo, e nati per essere nemici...non è facile ammettere certe cose...!

ly4ever: E’ ovvio che mi fa piacere avere una nuova recensitrice (o come si dice...xD)! Benvenuta! Ti ringrazio molto per i complimenti, ed anche per avermi letto fino ad adesso...! Felice che il capitolo scorso ti sia piaciuto, spero che anche questo sia di tuo gradimento, e che abbia dissipato un po’ di tuoi dubbi :)

 _Niki_: aggiornato! Ovviamente non potevo far decadere la coppia Harry/Hermione..! E, ancora più ovvio, non posso lasciare che Kiki e Malfoy si dicano la paroline magiche così presto! Dovrete sudare per leggerle...muahaha! Spero che il capitolo ti sia piaciuto...

Elly 11: Rieccomi! Non preoccuparti se non puoi recensire sempre, ti capisco...parlo io che aggiorno la ff una volta al mese! Spero che con questo capitolo i tuoi dubbi di Harry si siano dissipati...e che anche questo ti faccia venir voglia di rileggere tutta la storia...xD

Cupida: Una nuova lettrice! Che bello! Ecco spiegato il tradimento di Harry...povera Herm, l’ho fatta soffrire...ma almeno ho rimesso tutto a posto! Non so proprio che dirti sui capitoli...perchè, davvero, scrivo quello che mi viene in mente e non ho idea di come e quando finirà la storia...comunque non credo vi libererete molto presto della sottoscritta!


BIGIA


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Capitolo 28
*** Jealousy ***


JEALOUSY

<< We all live in a yellow submarine, yellow submarine, yellow submarine..! >>
Cosa?
Che?
<< We all live in a yellow submarine, yellow submarine, yellow submarine..! >>
Un attimo.
Io questa canzone la conosco.
È dei Beatles.
Ed è la mia sveglia.
Le note che ogni mattina escono dalla mia Bacchetta, per farmi aprire gli occhi sul Mondo, e permettermi di non arrivare troppo tardi a lezione.
Suona ormai da un po’ se è già arrivata al ritornello...
<< And our friends are all on-board. Many more of them live next door...! >>
Mi decido ad aprire gli occhi e, lentamente, molto lentamente, i miei sensi riprendono le loro facoltà solite.
Profumo delizioso, vista popolata da Verde e Argento, tatto estasiato, udito ammaliato dal ritmo di un respiro addormentato.
Dopo un primo momento di smarrimento, ricordo dove sono andata a dormire ieri notte, ed un sorriso spontaneo mi sfugge dalle labbra.
Afferro la mia Bacchetta, gettata ai piedi del letto, e pronuncio “Silencio!” per evitare che la bellissima musica dei Beatles svegli qualcun altro che non sia io.
È difficile trovare una canzone che riesca a destare Kimberly Potter, la Regina delle Pigre, ma ho scoperto, dopo molti tentativi e ritardi colossali, che una canzone tranquilla, con me, è molto più efficace del più chiassoso pezzo metal.
Senza spostare di nemmeno un centimetro il braccio caldo intorno alla mia vita, mi giro sul fianco opposto a quello su cui mi sono addormentata, e mi ritrovo con il suo viso addormentato a pochi centimetri dal mio.
L’ho detto e lo ripeto.
Draco Malfoy è tremendamente e angelicamente bello quando dorme.
La bocca è leggermente dischiusa, le palpebre placidamente abbassate, la pelle del viso e gli zigomi pacificamente rilassati, i capelli tranquillamente sparsi sulla fronte, sul cuscino e un po’ sugli occhi chiusi.
Il torace perfetto e scoperto (Grazie al cielo!) da qualsivoglia maglietta, si alza e si abbassa al suono del suo regolare respiro, suono di cui mi stavo e mi sto beando ammaliata.
Si.
Decisamente bello.
Sorrido ancora, senza un motivo preciso.
Ed avvicino le labbra alle sue lentamente, con timore che si possa svegliare.
Lo bacio delicatamente, senza un vero e proprio approfondito contatto, solo uno sfiorarsi di bocche.
Come quel bacio che mi ha dato fuori dalla mia Sala Comune, quando gli ho chiesto il motivo per cui si stava tanto prodigando ad aiutare Herm ed Harry a chiarire la brutta situazione del tradimento.
Mi beo ancora un attimo della sensazione del suo corpo, delle sue braccia, intorno a me, prima di alzarmi lentamente dal suo letto.
Sono ancora tutta vestita, esattamente come ieri.
E, esattamente come ieri, sono ancora sporca della Battaglia.
Mi spoglio velocemente, mentre mi dirigo verso il bagno di Malfoy, lasciando i miei vestiti in una scia che sa molto di caccia al tesoro.
Senza nemmeno più l’intimo addosso, apro l’acqua della doccia e, aspettato che diventi calda, mi ci infilo dentro.
Dimentico sempre di cambiare l’orario alla mia Sveglia, e così suona puntualmente alle 7.15 del mattino, anche quando non ho lezione alle 8.00, ma anche più tardi, come oggi.
Ricordandomi improvvisamente dei miei abiti, metto un braccio fuori dalla doccia, per afferrare la Bacchetta che ho poggiato sul lavandino, Appellando a me vestiti nuovi, intimo e il mio borsello dei trucchi dalla mia stanza.
Non posso mica tornarmene nuda in Sala Comune...e poi vestiti fluttuanti non stupiranno certo gli altri studenti.
Siamo in una Scuola di Magia, no?
Lascio che l’acqua mi scivoli addosso, lavando via tutte le macchie della battaglia su di me, e non parlo solo di quelle fisiche.
Devo davvero ringraziare Malfoy.
Se non ci fosse stato lui, ieri, sarei davvero caduta nella crisi più nera.
Oddio, non è che abbia fatto molto, ma la sua semplice presenza, ed il suo abbraccio, erano esattamente le ancore di salvezza che cercavo, nel mio momento di cieca disperazione della scorsa notte.
Ma non voglio svegliarlo.
Sorrido, al pensiero delle soavi parole che uscirebbero dalle sue labbra se qualcuno lo svegliasse prima del solito!
Mi manca la musica sparata a palla del mio bagno, ma adesso non credo sia il caso, se non voglio crepare giovane, specie dopo tutta la fatica che sto facendo per rimanere in vita.
Resto almeno dieci minuti sotto il getto caldo dell’acqua della doccia delle Serpi, mentre il profumo di Malfoy di cui è impregnata la mia pelle non si lascia lavar via come i segni della Battaglia, dal sapone.
Mi decido ad uscire dalla cabina doccia solo quando mi sembra di sentire un rumore provenire dalla stanza.
Sarà Malfoy che si sveglia, anche se mi sembra piuttosto strano.
Mettendo un piedino sul freddo pavimento del bagno, afferro un asciugamano più grande degli altri, e con esso mi fascio il corpo, sebbene una buona parte della coscia resti scoperta.
Prendo la Bacchetta tra le dita, la punto ai miei capelli e sussurro:
<< Tergo. >> in modo da asciugarli velocemente.
Sento cadere la cascata di caldi filamenti morbidi sulle mie spalle, e, guardandomi allo specchio, con i capelli lunghi fin sotto il seno, quasi all’ombelico, mi decido che è arrivato il momento di tagliarli.
Li voglio corti.
Devo dire ad Hermione e Ginny di andare ad Hogsmeade un giorno di questi, perchè chiamare Yorg, per un’occasione che non sia urgente come quella della Serata di Gala, vorrebbe dire attenderlo almeno un mesetto.
E la cosa mi scoccerebbe.
Comunque, mi decido ad uscire dal bagno, mentre la mia mente sta vagliando tutti i possibili tagli che potrei farmi.
E nel frattempo, con i vestiti puliti appena Appellati dalla mia stanza tra le braccia, canticchio:
<< We all live in a yellow submarine, yellow submarine, yellow submarine... >>
Merda, ho fatto cadere i pantaloni!
Mi piego per prenderli.
<< Buongiorno Principessa! >>
<< Sentirti cantare è sempre una gioia! >>
Alzo gli occhi.
<< Nott, Zabini. Giorno anche a voi! >>
Ricambio il saluto delle Serpi.
.....
.......
.............
.................
Un attimo.
Nott e Zabini?!
Cosa?
Chi?
Come?
Perchè?
Quando?
Sposto lo sguardo lentamente, dal corpo di Malfoy ancora profondamente addormentato, al ghigno di Zabini, e dalla risata sinceramente divertita di Nott, alla mia condizione indecente di quasi completa nudità.
Mi ci vuole un po’ per capire quello che mi stava accadendo, ma non appena il mio cervello collega le parole “Asciugamano più piccolo di quello di Lavanda-Nott-Zabini” corro in bagno, e ci rimango, rossa di vergogna.
Non prima di aver udito gli sghignazzi di quei due stronzi di là.
Oh merda.
Ma perchè sempre io devo fare certe figuracce?
Promemoria per Kiki: quando ti fai la doccia assicurati che nessuno possa improvvisamente entrare nella stanza in cui ti trovi.
Mi vesto molto velocemente, con i jeans stretti e la maglietta blu leggermente larga che mi sono Appellata dalla stanza.
Stringo il cinturone nero sotto il seno, infilo le converse dello stesso colore della cinta, mi do una truccata al viso, e mi decido a ritornare nella stanza.
Prendendo un bel respiro, e pronta alla derisione, abbasso la maniglia e mi lascio il calore delle solitudine del bagno alle spalle, ritrovando il biondo più sexy della terra ancora addormentato e due Serpi che, se prima stavano trafficando con dei libri, e dei pantaloni sparsi per la stanza, adesso alzano lo sguardo nel mio, ghignando.
Noto che si sono già cambiati vestiti anche loro.
<< Okay... >> sospiro << ...avanti, forza. Prendetemi per il culo. Avete 10 minuti. >>
Le due Serpi si guardano, prima di scoppiare a ridere, con tutta la loro attenzione adesso su di me.
<< Sai Principessa.. >> esordisce Nott << ...preferivo com’eri “Vestita” prima. Perchè ti sei cambiata? >>
<< Allora, come è andata stanotte?.. >> aggiunge l’altro grande amicone << ...non ti vedo molto soddisfatta. Draco ha fatto cilecca? >>
<< Per favore dimmi che non gli si è alzato, così potremo prenderlo per il culo a vita! >> supplica sarcasticamente Nott, con l’aria da invasato.
<< Naaa... >> si ricrede Zabini << ...non la vedi com’è tutta rossa! Secondo me hanno appena finito di darci dentro. Se avessimo anticipato di qualche minuto il nostro rientro, li avremmo trovati alquanto impegnati... Nella più bella e antica arte del Mondo! >> aggiunge, guardando sognante vero l’alto, un Dio visibile solo ai suoi occhi di pervertito.
<< Magari è per quello che il biondastro sta ancora dormendo! L’hai sfiancato stanotte! A saperlo, non me la scopavo oggi quella Biondina, restavo a guardare un filmetto porno gratis!... >>
Spero soltanto che adesso Nott non parti in quarta ad analizzare le sue notti infuocate...
<< Quale bionda? Quella con cui sei uscito sabato, oppure quella di ieri pomeriggio? >>
<< Nessuna delle due. Semplicemente quella con cui ho fatto sesso ieri notte. >>
<< Taglie? >>
<< Eravamo vicino ai 90-60-90! Più o meno... >>
<< Noooo!? >>
Va bene.
Adesso mi sono stufata.
Diamoci un taglio.
<< Scusate! Io sarei ancora qui! Che fate, prima mi prendete per culo e adesso mi ignorate? >>
Si girano a guardarmi, con aria innocente, prima di rispondere insieme:
<< Si. >>
Alzo gli occhi al cielo.
Cazzo, avrei dovuto ricordare che questa stanza è condivisa da tre Serpi, e non è solo di Malfoy.
Merda.
<< Allora Principessa... >> esordisce Nott, adesso serio << ...finalmente avete smesso di fare i coglioni, e vi siete dichiarati amore eterno alla Morgana e Merlino? >>
Se per caso non siete dei Maghi, dovrebbe essere d’obbligo spiegarvi l’espressione “Morgana e Merlino”.
Sono i due amanti tra i maghi per eccellenza, alla stregua di Romeo e Giulietta o Tristano e Isotta, per intenderci.
Sorvolo alla sarcastica presa in giro, intrinseca nelle parole di Nott, e mi affanno a rispondere.
<< Non c’è stata nessuna dichiarazione stanotte... >> poi, ai ghigni maliziosi che si sono istantaneamente creati sulle labbra delle due Serpi, aggiungo, di fretta << ...e nemmeno del sesso. Abbiamo semplicemente dormito. >>
Nott rimane a fissarmi sconcertato ed indignato, mentre Zabini alza il sopracciglio fin dove è umanamente possibile.
<< Dormito? Solamente? >>
Annuisco.
<< Solamente? Dormito? >>
Di nuovo, annuisco.
<< Nemmeno un bacettino? Dormito e basta? >>
Inizio a spazientirmi.
<< Nemmeno una piccola carezza? Dormito dormito? >>
Mi sto spazientendo...
<< Una toccatina? Una proposta sconcia? Solo nanna? >>
Mi sono spazientita.
<< Si, Porco Salazar, Si! Abbiamo solo D-O-R-M-I-T-O! >>
Mi rendo conto di aver urlato, solo quando il rumore di lenzuola spiegazzate attira l’attenzione di noi tre, verso il corpo di Malfoy che si sta lentamente muovendo.
Ma, alla fine, era solo un falso allarme.
Si è semplicemente sistemato sul lato destro, senza svegliarsi.
Incredibile come sia pesante il sonno di questo individuo!
Mi accorgo di essermi persa nella contemplazione del suo fondoschiena, solo quando una risatina sarcastica dei suoi amici mi richiama alla realtà.
Perfetto.
Ancora più rossa di prima, mi rigiro verso Nott e Zabini, e spiego, con voce più bassa di prima.
<< Ripeto. Abbiamo solo dormito. >>
<< Che vergogna... >> sento Nott sussurrare indignato, scuotendo la testa in disaccordo, guardando il suo migliore amico addormentato << ...che schifo. Passare tutta la notte nello stesso letto di una bella ragazza, e sprecare il tempo a russare! Dove andremo a finire! >>
Zabini gli si avvicina, comprensivo, e gli concede una pacca sulla spalla, consolatoria, volgendo anche lui il suo sguardo al “Bell’Addormentato”.
<< Lo so, lo so. Appena si sveglia dovremmo fargli una bella ramanzina. >>
Sebbene io abbia sempre provato una fortissima attrazione fisica per Malfoy, e non mi sarebbe stato concepibile, prima, passare una notte nel suo letto (a meno che io non sia già nel mondo dei sogni*), senza saziarmi e bearmi del suo corpo, ieri il sesso era davvero l’ultimo dei miei pensieri.
Sentivo semplicemente di avere un immenso bisogno di stare con Lui, ma non a livello fisico.
Cioè, voglio dire...
Insomma....
Non so come spiegarlo.
Semplicemente lì, con le sue braccia intorno a me, il suo profumo nelle narici, e la piena consapevolezza che Lui c’era...bè mi sono sentita bene.
Bene.
A posto.
E la cosa, al momento mi bastava.
Ma non cerco nemmeno di spiegarlo a questi due decerebrati, così mi limito a ridere sommessamente delle loro ridicole espressioni preoccupate.
Un’idea mi balza nella mente, e lascio correre i miei occhi al foglio bianco attaccato all’armadio: il loro orario.
Hanno la prima lezione della giornata alle 10:00, con i Tassorosso di Incantesimi.
Quindi non c’è bisogno che si svegli adesso....
Meglio.
Non so come mai, ma vorrei lasciare questa stanza senza che i miei occhi debbano incontrare i suoi grigi.
Magari per l’imbarazzo di non saper cosa dire, dopo ieri notte...
<< Piuttosto voi... >> dico, rivolta a Zabini e Nott << ...vi sembra questa l’ora di rientrare?! Dove siete stati fino ad adesso?! >>
Ridiamo per un po’ tutti e tre, al mio tono fintamente severo.
Sono l’ultima persona che potrà mai fargli ramanzine sull’orario...
<< Io ero con Daphne. Pansy era in giro con non so chi stanotte, e Millicent andava a dormire nella Foresta Proibita con altri idioti, per una prova di freddezza morale o una cosa del genere...quindi... >>
Okay, credo di aver capito il seguito della serata di Blaise Zabini.
<< Io invece sono stato fino ad adesso nella Stanza delle Necessità con una ragazza...ma non chiedetemi il nome perchè non lo so. Comunque era un’amica di quella celebrolesa della Vane, l’ho abboccata quella mattina che stavi per farla fuori bruciacchiata...Grazie mille quindi! >>
<< A sua disposizione, Nott. >> sorrido.
Un altro movimento di Malfoy mi avverte di quanto sia vicino il momento del suo risveglio, e mi decido che è decisamente ora di andare via dalla Tana della Serpe.
<< Comunque, signori, è stato un vero piacere essere presa per il culo da voi. Ma devo scappare, o Harry darà di matto. Ci vediamo più tardi a Trsfigurazione, Serpi. >>
<< A sua disposizione, Potter. >> mi imita Nott, facendo un falso inchino di saluto.
<< Quando vuoi, Principessa. Se senti che il tuo ego debba essere attaccato, chiamaci e provvederemo a smontarlo del tutto. >>
E vado via dalla stanza numero 7, con i miei vestiti della notte prima tra le braccia, lasciandovi l’eco della mia risata, e, anche se non me ne accorsi allora, dei pezzi di carta, caduti dalla tasca dei miei jeans, indossati durante la Battaglia.

<< Cosa?! Ma sei impazzita? >>
<< Shhh..zitta Herm abbassa la voce! >>
<< Okay, d’accordo...ma adesso ripetimi parola per parola quello che è successo ieri! >>
Sospiro esasperata, all’ennesima richiesta di racconto da parte della mia migliore amica.
Stamattina mi sono recata direttamene in Sala Grande per la colazione, e lì ho incontrato i miei Grifoni preferiti.
Non ho fatto in tempo a dire nulla di ieri notte ad Hermione e Ginny, causa troppe voci e occhi fissi su di noi.
Non ho potuto parlare con la riccia nemmeno durante la prima ora della giornata di Incantesimi, perchè lei era seduta accanto ad Harry, e comunque era troppo concentrata sulla nuova formula di potenziamento dell’Incantesimo Aguamenti.
E nemmeno durante la lezione delle 10.00 di Storia della Magia ho potuto spiegarle alcunché, perchè è stata accalappiata da un Corvonero per tutta la lezione, che voleva esser spiegato meglio le funzioni di Aritmanzia.
Quindi, ecco che il racconto è slittato a questa lezione di Trasfigurazione, durante la quale abbiamo preso dei posti finalmente l’una accanto all’altra, in fondo alla classe, coperte da Harry e Ron.
Non sto cagando minimamente la Kensington, e ciò che sta dicendo, troppo impegnata a spiegare ad Hermione punto per punto la mia nottata di ieri, posta rigorosamente di spalle alla parte destra della classe.
Si, avete intuito bene.
Condividiamo la lezione con le Serpi.
Simmetricamente alla sottoscritta, ovvero all’ultimo banco a destra, ci sono la Parkinson e la Bulstrode che sonnecchiano annoiate, Zabini e la Greengrass più avanti che si sussurrano qualcosa nell’orecchio, certamente affatto casto, dato il colorito di lei, e Nott e Malfoy che parlottano tra loro.
Tutto questo l’ho memorizzato in un nanosecondo, durante il quale mi sono girata a guardare dalla parte Verde-Argento, prima di ripetere per l’ennesima volta le mie vicende notturne ad Hermione.
<< Uffaaaa... Ho detto, che ieri ero rimasta sconvolta dalla Battaglia...tutti quei morti...tutto quel sangue...e perchè poi? Perchè gli stronzi si annoiavano... >>
No, Kiki, non farlo.
Pensa ad altro.
Continua il tuo racconto.
<< ...E quindi, quando sono tornata al Castello, sono andata nella stanza di Malfoy. Visione celestiale ed altamente erotica, mi apre la porta in boxer, ma lo shock mi impedisce di saltargli addosso. Quindi mi sono infilata nel suo letto, ed abbiamo dormito. Punto. Fine. Stop. Posso sorvolare la parte delle prese per il culo da parte di Nott e Zabini, stamattina? >>
Ride sommessamente, ed annuisce, coprendosi le labbra con la mano.
Ma poi, tornata seria:
<< Dici che avete solo dormito?! Tutta la notte? >>
Sbuffo sonoramente, tanto che Harry e Ron qui davanti a me, sorridono divertiti, ed alcune teste si girano verso di me.
Quando l’attenzione si è di nuovo focalizzata sulle tette della professoressa, riprendo.
<< Cosa c’è di strano da capire del concetto “Dormire”? Si chiudono gli occhi, il respiro si fa più pesante, ci si rilassa...e addio! >>
Alza gli occhi al cielo.
<< So perfettamente cosa vuol dire dormire, scema! Solo che mi sembra strano! >>
Ci giriamo contemporaneamente a guardare il soggetto della nostra discussione.
Adesso sta ghignando compiaciuto con Nott, per non so cosa, e la visione celestiale delle sue labbra così stirate mi folgora.
È davvero un gran pezzo di figliolo...
È la mia impressione, o stamattina il suo sorriso è più bello, i suoi capelli più sexy, il suo torace più scolpito, i suoi occhi più magnetici?
<< Insomma...possibile che non ti sia saltato in testa l’idea di allungare una manina... >> lascia la frase in sospeso, con aria maliziosa, e il mio colorito passa da rosa carne a rosso-capelli-Weasley.
<< Hermione! Da dove vengono fuori queste sconcerie?! >>
Gira la testa verso mio fratello, con un sorriso piuttosto eloquente, ed entrambe scoppiamo a ridere, il più silenziosamente possibile.
Maliziose?
Alquanto...
<< Comunque... >> dico, tornando seria << ...No! La cosa bella è proprio questa...sebbene il suo corpo non era affatto meno eccitante delle altre volte, il sesso era l’ultima cosa che mi passava per la testa! >>
Ed è allora che Hermione Granger fa esattamente la stessa espressione che volevo facesse.
Quella che assume mentre pensa.
Analizza il problema.
Vaglia tutte le ipotesi.
Formula le possibili spiegazioni.
Sceglie la più valida.
Trova la soluzione.
<< Sai Kiki...non che tu sia una ninfomane, ma trovarsi nello stesso letto con Draco Malfoy, per giunta in boxer,... per quanto la cosa per me sia leggermente ripugnante.. >> aggiunge guardandomi accigliata << ...e non provare a togliergli anche quell’ultimo indumento, è un po’ strana. Specie dopo tutto quello che avete passato insieme... Quindi...  >>
Silenzio.
Qual’è il verdetto vostro onore?!
<< Ti sei innamorata di Lui. E sul serio. >>
La saliva mi va di traverso istintivamente, ed inizio a tossire come un’ossessa, attirando le facce di tutta la classe, e della professoressa, su di me.
La Kensington mi lancia uno sguardo dubbioso, al quale rispondo, con un’alzata di spalle.
<< Raffreddore. E brutta tosse. >>
Non so quanto possa avermi creduto davvero, ma me la da per buona, continuando a parlare.
Pian piano anche gli altri miei compagni di classe si rigirano, comprese le Serpi.
Malfoy mi lancia un ultimo sguardo di fuoco, prima di tornare a fissare la pergamena davanti a sè, mentre Nott e Zabini, scambiatisi una risatina sommessa, mi dedicano un occhiolino l’uno ed un ghigno malizioso l’altro.
Scemi.
Ed io posso dedicarmi ad Hermione.
<< Ne sei certa, Herm? >>
Annuisce, più seria che mai.
Credo davvero che questo pensiero dell’essermi innamorata seriamente di Draco Malfoy, io l’abbia prima lungamente sopito, poi riuscito a formulare vagamente nella mia mente, in seguito ammesso con Harry, con l’aggiunta del fondamentale “Credo” segno evidente della mia titubanza nel formulare definitivamente una cosa del genere, ma mai ammesso decisa, nè a me stessa, nè ad alta voce.
Cosa che non faccio nemmeno adesso con Hermione, limitandomi ad abbassare lo sguardo.
Lei lo prende come un si, ma per me stessa non è la stessa cose di aver detto “Si è vero. Mi sono innamorata di Draco Malfoy.”
<< Certo che ne sono certa. Il problema adesso, è come dirlo a Lui... >>
La sua frase, ed il suo prendere un considerazione di dire una cosa del genere a Malfoy, mi lascia di stucco, e mi atterrisce.
Uno, perchè quando Hermione Granger si mette in testa una cosa è molto pericolosa. Specie se poi si mette a fare comunella con Ginny Weasley.
Due, perchè Hermione Granger non è affatto una sciocca.
Tendo sempre a prendere per Dogmi Divini ciò che dice la mia migliore amica, la persona più saggia che abbia mai conosciuto.
Ecco perchè, la sua frase mi spaventa.
Ho sempre considerato come “la Verità” quello che Hermione dice....e se lei dice che dovrei dichiararmi...
<< ODDIO NO! >>
...
.....
........
...........
.............
Si.
Stavolta ho urlato.
E non credo che potrò mai giustificare la mia frase pronunciata con un’ottava in più del normale, con del semplice raffreddore.
Tutte le teste presenti si girano verso di me, e, dopo pochi secondi di silenzio imbarazzato, ridono tutti.
Harry, Ron, Seamus, Dean, Lavanda, Calì, Neville, Zabini, Nott, la Greengrass, la Parkinson, la Bulstrode, Malfoy, i Grifoni, le Serpi.
Tutti.
Tranne la Kensington.
<< Potter, dato che ti sei guadagnata l’attenzione totale della classe, perchè non vieni qui alla cattedra, e esegui l’Incantesimo che stiamo spiegando? >>
Incantesimo?
Perchè, cosa stiamo spiegando?
Evidentemente dalla mia faccia è palese che non la stavo minimamente ascoltando, e che non so di cosa lei stia parlando adesso, ma è Calì a salvarmi.
<< Dai Kiki, sono certa che sarai perfettamente in grado di eseguire l’Incantesimo di Duplicazione...specie su degli oggetti! >>
Perfetto.
Hermione usò questo Incantesimo sul medaglione-Horcrux l’anno scorso, per fregarlo alla Umbridge.
Lo conosco.
<< Sarai bravissima Kiki... >> aggiunge Harry << ...dovresti conoscerlo, dato che ci ha quasi ucciso l’anno scorso! >>
Ah, giusto.
Ora ricordo.
La Maledizione che mi sta chiedendo la Kensington era posta anche nella Camera Blindata dei Lestrange alla Gringott.
Quando provammo a prendere la Coppa di Tassorosso, iniziò a duplicarsi, e rischiammo davvero di morire, oltre che bruciacchiati,  dato che le copie erano incandescenti, per asfissia.
Bello.
Sommersi dalle copie degli Horcrux di Voldemort.
<< No, Potter! Togli quel “Quasi”! >> dice Malfoy, rivolto ad Harry, mentre io mi alzo e mi dirigo verso la Cattedra.
Le Serpi ridono, mentre Harry sta per ribattere accigliato, venendo, però, preceduto dalla professoressa.
<< Malfoy, perchè non vieni anche tu alla cattedra, sotto le mani esperte della signorina Potter? >>
Il mio colorito diventa, se possibile ancora più rosso, mentre Malfoy mi guarda malizioso, e Zabini, Nott, la Greengrass e la Parkinson iniziano a sbellicarsi.
Ma dico io!
Ma le Serpi devono trovare il doppio senso erotico in tutto?!
Arrivata accanto alla professoressa, mi beo dell’assurdamente sensuale immagine di Draco Malfoy che si alza dalla sedia e si dirige verso di me e la Kensington, con passo regale.
La parte femminile della classe sposta irrimediabilmente lo sguardo verso il fondoschiena del Principe delle Serpi, fatta eccezione della Greengrass e della Parkinson, che ormai ne avranno avuto abbastanza del suo sex appeal nel corso degli anni, specie quest’ultima, ed Hermione e Calì, le uniche Grifondoro caparbiamente ligie all’antipatia verso le Serpi.
Vorrei tanto averla anche io quella caparbietà.
Magari non come quella di Calì, che ha spudoratamente fatto sesso con Nott qualche tempo fa...
<< Allora Potter... >> ghigna il biondastro, posizionatosi di fronte a me << ...sono tutto tuo. >>
Altre risate da parte dei Regnanti Serpeverde.
Stronzi.
La Kensington sposta lo sguardo dal ghigno divertito di Malfoy, alle risate spudorate dei suoi amici, alla mia faccia sempre più rossa, e agli sguardi bellicosi di Harry e Ron.
Credo che stia per chiedere cosa diavolo stia succedendo, dato che la vedo prendere un respiro e schiudere le labbra, ma poi, all’ultimo momento, scuote la testa e decide di lasciar perdere, iniziando:
<< Dato che la signorina Potter è tanto brava in questo Incantesimo da decidere di non seguire la spiegazione, vediamone una dimostrazione...perchè no? Su un essere umano! >>
Inutili sono le repliche da parte dei Grifoni: “Ma prof...non l’abbiamo ancora fatto! Al Duplicamento degli esseri umani non ci siamo ancora arrivati!”, o una cosa del genere.
La professoressa è irremovibile.
Dal mio canto, ignoro deliberatamente tutte le proteste, cercando di concentrarmi meglio sulla figura di Malfoy.
Prima di tutto, non fa nulla per incontrare il mio sguardo.
Secondo, ha una strana espressione in viso.
Si, è vero, palesa divertimento, con quel ghigno estremamente sexy, ma ha anche un non so che di minaccioso.
Si.
Minaccioso.
È esattamente l’aggettivo che stavo cercando.
Sono diventata una vera esperta di Lui e, credetemi, quando vi dico che so riconoscere quando è davvero divertito, o il tutto cela qualcosa che lo ha fatto davvero incazzare.
Ed in questo caso, l’opzione due è quella veritiera.
Merda.
<< Potter?... >> mi chiama la Kensington, in riferimento al mio essermi incantata sulle incanalature della parete appena sopra la spalla di Malfoy, mentre mi perdevo nelle mie riflessioni << ...Cos’hai oggi? Ti vedo strana...dormito poco? >>
Nott quasi cade dalla sedia per il ridere, e Zabini è costretto a reggersi la pancia, alla stregua della sua ragazza che si regge alla sua spalla, piegata in due dalle risate, e della Parkinson che si diverte sguaiatamente, ignorando le domande della Bulstrode, ignara di tutto.
Ed infatti non è l’unica a chiedersi il motivo di tanto giubilo da parte delle Serpi, tanto che la maggior parte della classe li guarda in un misto tra il divertito e lo sconcertato.
Tutti tranne me, che vorrei incenerirli immediatamente, e Malfoy che, semplicemente, allarga il ghigno sulle sue labbra.
<< Ehm...solo un po’ di stress post-rischio di morte, niente di che... >> farfuglio alla professoressa.
Mi scruta con l’aria indagatrice, poi, per la seconda volta nell’arco di pochi minuti, decide di passare oltre anche a questo.
<< Vabbè...allora Kimberly, vogliamo duplicare il signor Malfoy? >>
<< Non sarà mica che ce lo fa fuori? >> esclama una ragazza dal caschetto castano, in quarta fila, Serpeverde, con l’aria decisamente maliziosamente preoccupata.
Mi giro vero di lei, con un’espressione di vanitosa antipatia.
<< Ma per favore! >>
<< Tesoro... >> la richiama Seamus, sarcastico << ...è della mia Kiki che stiamo parlando...non farà fuori Malfoy a meno che lei non lo voglia! >>
Ignoro sia il lampo di rabbia negli occhi del Principe delle Serpi, all’aggettivo “Mia”, sia il tono di supplicante speranza con il quale Seam ha pronunciato l’ultima frase.
Alzo gli occhi al cielo, mentre Harry mi guarda tutto gongolante, e punto la Bacchetta contro il petto marmoreo del mio vecchio amante.
<< Come nel mio peggiore incubo... >> stronzata << ...Geminio! >>

Ufficialmente la lezione più imbarazzante della mia vita!
Stamattina è davvero iniziata nel peggiore dei modi...ed è continuata anche peggio.
Mi faccio la doccia, e mi faccio sgamare mezza nuda da Zabini e Nott, mi faccio deliberatamente prendere per il culo da loro due, passo le prime ore di lezione con la testa tra le nuvole, continuo a farmi prendere in giro da quella due Serpi maledette durante la lezione della Kensington, a pranzo, mentre sorseggiavo allegra e felice il mio succo di zucca, estasiata dalla fine di questa mattinata infernale, per poco non morivo soffocata quando, Calì alla mia destra e Lavanda alla mia sinistra, hanno iniziato a tirare conclusioni dalle lezione di Trasfigurazione, e da “Come vi guardavate tu e Malfoy...per non parlare delle risate sospette delle Serpi”, che hanno condotta alla domanda, causa della mia quasi-morte “Quindi avete fatto sesso, tu e Malfoy, stanotte, vero?”.
Fortunatamente l’immagine di me nella tomba, le ha distratte, e mi ha permesso di non rispondere alla loro domanda, dopo aver ripreso le capacità respiratorie.
Ma poi, ciliegina sulla torta, esce il nuovo numero della “Ragazza del Giornale”.

LA PASSIONE TRA LA REGINA DEI GRIFONI, E IL PRINCIPE SERPEVERDE CONTINUA.
Avvistata: Kimberly Potter esce questa mattina dal Dormitorio delle Serpi, con la tipica aria che avrebbe una adolescente che ha appena fatto una sana scopata.
Inutile aggiungere che veniva dalla stanza numero 7 e che, colui che ha peccato di lussuria con la nostra bella Salvatrice, è stato Draco Malfoy.
Per chi ancora è molto scettico su questa coppia, ed insinua il dubbio, con frasi del tipo “Chi l’ha detto che la stanza in cui è stata, era la numero 7?” oppure “Comunque quella stanza è condivisa da tre Serpeverde!”, dovrà rimangiarsi tutto.
Primo.
State parlando con me, la Regina dei Gossip, non con una pettegola qualsiasi.
Secondo.
Ringraziate M. che l’ha appunto vista mettere fuori il bel nasino dalla suddetta stanza numero 7, e Daphne Greengrass e Kenny Sloper, che intrattenevano Blaise Zabini e Theodore Nott l’altra notte, lasciando la loro stanza in piena balia del nostro sexy Principe delle Serpi, e delle sue passioni.
Credo che qui la cosa si stia facendo davvero seria...
Per non parlare del nuovo Esercito di Silente.
Lo slogan dei gemelli Potter “Potere agli studenti” non è mai stato più azzeccato.
Stupore di molti, quando la notizia di questo nuovo gruppo di algidi combattenti e difensori della nostra Scuola si è diffusa, assolutamente nessuna sorpresa quando si è saputo che l’idea è partita dalle menti coraggiosamente Grifondoro dei Cacciatori, ma vera e propria meraviglia, quando si è venuti a conoscenza dei partecipanti.
Grifondoro:
Harry Potter.
Kimberly Potter.
Ronald Weasley.
Hermione Granger.
Ginny Weasley.
Seamus Finnigan.
Dean Thomas.
Neville Paciock.
Lavanda Brown.
Calì Patil.
Mary McDonald.
Natalie McDonald.
Vicky Probisher.
Demelza Robins.
Michael Corner.
Kenneth Towler.
Faceva parte della lista anche Nigel Drue, ritiratosi dopo il secondo allenamento.
Per questi nomi, dunque, nessuna sorpresa.

Corvonero:

Luna Lovegood.
Antony Goldstein.
Padma Patil.
Terry Steeval.
Morag McDougal.
Lisa Turpin.
Jeremy Stretton.
Se non forse per la Turpin e Stretton, nemmeno qui, nessuno stupore.

Tassorosso:

Hannah Abbott.
Ernie Macmillian.
Justin Finch-Fletchley.
Susan Bones.
Stessa cosa: questi nomi non ci hanno affatto spalancare le labbra...forse ci si aspettava che Fleet e la sua ragazza Jones partecipassero, ma, si sa, i Tassorosso non sono molto inclini alla lotta.

Serpeverde:

Draco Malfoy.
Theodore Nott.
Blaise Zabini.
Daphne Greengrass.

Bingo.

Ecco trovata la causa di numerosi attacchi di cuore, bocche e occhi spalancati, strozzamenti, cadute, e cori di “Cosaaaa?”.
Nessuno si aspettava che dei Serpeverde prendessero parte all’Esercito di Silente, tanto meno i loro Principi.
Soprattutto Nott e Malfoy.
Sbaglio, o solo un mesetto o due fa, eravate in Pieno Covo dei Mangiamorte?
Il loro ritorno, e l’ipotetica collaborazione con il Ministero sono stati un chiarissimo segno della loro redenzione.
Ma nessuno si aspettava che fossero così redenti.
Che c’entri per caso, in qualche modo, la nostra bella Regina Rosso-Oro?
Ed è con questo dilemma che vi lascio, miei cari lettori.
Kiss kiss.
Gossip Girl.

Se state pensando che questa tipa subirà presto le ire della Salvatrice, Eroina, Prescelta, o come cazzo mi chiamano adesso, avete indovinato.
Se state pensando che aveva toccato già il fondo, con la pagliacciata delle immagini e video durante la festa da lei organizzata, avete fatto centro di nuovo.
Specialmente se, come me, avete arricciato il naso alla scelta della canzone “Toxic” di Britney Spears.
Ma davvero vi meritate 100 punti, più una sigaretta bonus, se stavate alzando le sopracciglia fino al cuoio capelluto, alla notizia della suo nuova firma.
Davvero, era consapevole del fatto che fosse stupida, ma non così tanto.
Gossip Girl.
Si è firmata Gossip Girl!
Ma perchè non ha deciso di darsi a qualche altro sport o passatempo, che non implichi quello di farsi perennemente i cazzi miei?!
Per non parlare del numero Special che uscì subito dopo la fuga della notizia della riappacificazione tra Harry ed Hermione...
Anche se, in quel caso, una cosa buona la disse.
Fossi nei responsabili tremerei di paura, al solo pronunciare il nome di Harry Potter.”
Ed ecco concluso il quadro per la peggiore giornata della mia vita.
Va bene, ok, non devo esagerare...
Diciamo una delle più orrende..va meglio?
Ma la cosa peggiore di tutto questo, è che questo maledetto giorno non è ancora finito!
Dopo una stancante ed impegnativa lezione di Erbologia con i Tassi, dato che lezioni per oggi sono finite, un qualsiasi ragazzo penserebbe di starsene in panciolle in Sala Comune, o magari scopiazzare qualche compito.
E invece no!
Adesso abbiamo gli allenamenti con l’Esercito di Silente, che si svolgeranno in Sala Grande, momentaneamente.
Non abbiamo, infatti, trovato un luogo alternativo che non implichi la Stanza delle Necessità.
Nessuno di noi, infatti, ha intenzione di includere la Stanza nella Giurisdizione della Scuola,la cui catastrofe porterebbe a non poter più contare su quella magnifica invenzione, per feste varie, ed appuntamenti.
Ovvero scopate.
Ergo, abbiamo un problema.
Ma per il momento, non è quello che mi occupa la mente, e preoccupa.
Ma l’allenamento con l’Esercito di Silente.
Tradotto: sono terribilmente ansiosa al solo pensiero di essere nella stessa stanza di Draco Malfoy dopo ieri notte.
Non so assolutamente come comportarmi.
Bah...e quando mai l’ho saputo..!
<< Kiki, andiamo? Harry e Ron sono andati a raccattare qualche tir-assegno per l’allenamento... >>
Mi giro verso la voce che mi ha appena chiamato, e vedo Hermione e Ginny venire verso di me, vestite comode per il combattimento virtuale di oggi.
Annuisco, sorridendo, e mi avvio con loro lungo le scale, per raggiungere la Sala Grande.
<< Dobbiamo assolutamente trovare qualche altro posto qui intorno per gli allenamenti...non possiamo continuare ad usare la Sala Grande! >> ripete Ginny esasperata, per l’ennesima volta in questi giorni!
<< Lo so, Gin... >> asserisce Hermione << ...ma, davvero, le abbiamo pensate tutte. Nella Scuola non è possibile, e nemmeno nella Foresta Proibita, non possiamo mica pensare ininterrottamente a salvarci la pelle mentre ci alleniamo! E comunque ci vorrebbero delle attrezzature decenti, e per quelle... >>
<< Servono i galeoni. >> concludo, amaramente.
Sospiriamo tutte e tre, prima di incrociare sul nostro cammino una parte dei partecipanti all’ES, quali le sorelle McDonald,Vicky Probisher e Kenneth Towler.
<< Salve ragazze! Andate da qualche parte? >> scherza Kenneth, facendoci ridere.
Entriamo insieme in Sala Grande, trovandoci già la maggior parte dei combattenti, tranne, nemmeno a dirlo, le Serpi, Harry e Ron, e Terry Steeval e Lisa Turpin.
Nell’angolo noto Demelza e Michael Corner flirtare spudoratamente, mentre Padma Patil ed Antony Goldstein, semplicemente si baciano spudorati.
Vive l’amour!
Ginny raggiunge Seamus, baciandolo delicatamente sulle labbra, salutando anche gli altri Grifoni.
Mi giro un’ultima volta verso il Grande Portone, per controllare se qualche Serpe di mia conoscenza possa arrivarmi alle spalle, e mi dirigo verso Hannah e Susan Bones.
<< Ciao Kiki! >> mi salutano in coro.
<< Salve ragazze! Pronte per fare fuori qualche Mangiamorte finto? >>
Ridono, spensierate.
Beate loro....
<< Insomma...dici che ci darete una dimostrazione, prima? >> domanda Susan.
Annuisco.
<< Certo. Harry e Ron stavano litigando ieri chi doveva combattere oggi, ma alla fine...indovinate chi ha vinto? >>
<< Harry? >>
<< Ron? >>
<< Io! >> rispondo, allegra ed orgogliosa di me stessa.
Ridiamo un’altra volta, prima che lo sguardo di Hannah e Susan si faccia serio, puntato verso l’Ingresso della Sala Grande.
Incuriosita, ed immaginando già vagamente cosa abbia attirato la loro attenzione, prendo la direzione del loro sguardo, intercettando l’ingresso dei Principi Serpeverde, accompagnato da non pochi sguardi fugaci e mormorii.
Sospiro, ritornando a rivolgere la ma attenzione alle due ragazze.
<< Forza... >> dico rassegnata << ...chiedetemelo, prima che cambi idea. >>
Si guardano, sorridendosi timide, prima che sia Hannah a fare la prima mossa.
<< Kiki, sei sicura di quello che fai? Insomma una tresca con Draco Malfoy è una cosa un po’...ehm...immorale, sbagliata...! >>
<< Già... >> annuisce Susan << ...in effetti. Senza contare quello che è stato fino a qualche mese fa.. >>
Certamente si riferisce al suo periodo di Mangiamortismo.
<< Ragazze, se devo essere sincera... >> rispondo, dopo un momento di titubanza << ...lo so da me che è stato sbagliato trescare con Lui, ma...ma...ma.. >>
<< E’ sexy. >>
<< Arrapante. >>
Continuano loro per me, lanciando un’occhiata al soggetto della conversazione che, al centro della Sala, sta ridendo con la Greengrass.
Le guardo, fintamente scandalizzata:
<< Ragazze! Non credete che considerarlo sexy e arrapante sia....immorale e sbagliato? >>
Prima di ridere insieme.
Ma il tempo della pacchia finisce quasi subito, con l’ingresso di Harry e Ron, con qualche attrezzo per l’allenamento fisico che usano a Quidditch.
<< Il tempo dei giochi è finito. Si entra in scena. >> sussurro.
Mi dirigo velocemente verso il Tavolo-Palco, dove Harry e Ron stanno posizionando Tir-Assegni magici, cerchi per la mira, e ostacoli vari.
<< Preso tutto? >> chiede Hermione, non appena tutte e tre  noi ragazze arriviamo dagli altri due Cacciatori.
<< Si, ma non è molto. Se davvero dobbiamo farli combattere con i Mangiamorte, non possiamo continuare ad usare tecniche d’allenamento banali come queste... >> si lamenta Ron.
<< Hai ragione, amico, ma fino a quando non ci viene una buona idea dobbiamo accontentarci. >> conclude Harry, prima di scambiare uno sguardo d’intesa con me, ed incitare gli altri a scendere dal palco.
Nel frattempo, gli altri 20, si sono tutti raccolti intorno al Palco, ed hanno smesso di parlare.
<< Adesso Kiki ci darà una dimostrazione di combattimento simulato, con quel poco che si può fare in maniera...domestica.. >> spiega Ginny.
Scesi dal palco, slego i miei capelli, prima raccolti da una pinza blu zaffiro, gettando la suddetta per terra.
Delicatamente, ovvio.
Non voglio mica romperla.
Nel silenzio tombale che mi accompagna, la Trasfiguro in un Mangiamorte.
Ghigno.

<< Grazie mille per la dimostrazione, Kiki. Quando è il prossimo allenamento? >>
<< Non so, mi metto d’accordo con Harry e vi faccio sapere... >>
<< Ciao a tutti... >>
<< Ciao! >>
Piano piano, i componenti dell’Esercito di Silente iniziano a svuotare la Sala Grande, sino a che gli ultimi rimasti non sono le Serpi e noi Cacciatori.
I primi stanno ancora fumando in allegria, in un angolo appartato, mentre noi Grifoni ci diamo da fare, per riportare la Sala Grande al solito aspetto quotidiano.
Inutile dire che nessuno dei quattro Serpeverde ha mosso un dito per aiutarci.
Fortunatamente, con la magia, non si tratta di questa grande fatica...
<< Harry, mi daresti una sigaretta? >> chiedo, posato nel mucchio anche l’ultimo tir-assegno Magico.
Mette le mani in tasca, e ne estrae un pacchetto di Lucky Strike rosse.
Aprendolo, nota che ce ne sono soltanto due.
<< Gin, Ron, voi quante sigarette avete? >>
<< Nessuna. >> risponde subito Ginny, sedendosi sulla poltrona rossa che ha appena fatto Evanescere.
Suo fratello fa altrettanto, contando solo due sigarette anche lui.
<< Ne avevo tre, ma me ne ha chiesta una Vicky prima, e non potevo dirle di no. >>
Sinceramente anche io ho dato le mie ultime due sigarette a Demelza e Lisa, convinta di poterne chiedere una a Harry.
Ma qui siamo in cinque, con quattro soli piccoli peccati al tabacco.
Potreste dirmi di non fumare, che mi farebbe certamente bene, ma dopo uno stressante allenamento come questo, ci vuole.
Lo sguardo di Hermione saetta alle Serpi, ancora circa a metà delle loro sigarette.
Sospiro, rassegnata, e mi dirigo verso di loro.
Con passo sempre meno sicuro...
<< Scusate, potrei specularvi una sigaretta? >> chiedo, inserendomi decisa nei loro discorsi.
Zabini annuisce subito.
<< Certo, Principessa. Non vorremmo certo negare un favore alla Regina dei Grifondoro! >>
Nott e la Greengrass ghignano alla battuta del loro amico, e ragazzo, ma Malfoy non mi guarda nemmeno in faccia.
E la cosa mi fa male.
Male da morire.
Cosa gli ho fatto?
Ringrazio, come loro non avrebbero mai fatto, circondo il filtro arancione con le labbra e la accendo, espirando la prima boccata di fumo.
<< Allora, Grande Boss... >> mi appella Nott << ...credi davvero che potremmo arrivare ai livelli dei Mangiamorte, usando gli oggetti d’allenamento di Quidditch? So che non serve dirlo, e che questo causerà improvviso imbarazzo, ma gli ho visti quei bastardi quando combattono... >>
Annuiscono, Zabini e la Greengrass, mentre Malfoy continua a fumare in silenzio, senza nemmeno alzare lo sguardo nel mio.
<< Lo so, ragazzi. Ma per costruire un altro campo d’allenamento ci servono soldi che non abbiamo. >>
<< Il Ministero non vuole sborsarli? >> chiede la Greengrass, con un punta di disprezzo.
<< No... >> nega una voce alle mie spalle << ...Il Ministero non può finanziarci, dato che non ci riconosce ufficialmente. Molto pensano che l’idea dell’Esercito di Silente sia molto stupida e pericolosa, quindi il Ministero non l’ ammette a livello legale. Quindi...niente riconoscimento ufficiale, niente soldi. >>
Faccio un altro tiro alla mia sigaretta, girandomi a guardare mio fratello che, stranamente, si è avvicinato a parlare con le Serpi.
Oddio..usare il plurale sarebbe sbagliato, dato che sembra che stia parlando semplicemente con la Greengrass, ignorando spudoratamente gli altri.
Piano piano anche Hermione, Ginny e Ron si sono avvicinati, l’ultimo con maggiore riluttanza degli altri, e adesso tutti ascoltano gli sproloqui sprezzanti di Harry e Daphne sul Ministero.
Io invece punto il mio sguardo sulla figura di Malfoy, insistentemente, aspettando che anche lui faccia lo stesso con me.
Se potessi guardarlo in faccia, negli occhi, riuscirei a capire cosa cazzo gli frulla nel cervello...
Ma nulla.
Continua rigorosamente a fumare, puntando lo sguardo ovunque tranne che su di me.
Davvero, non ci sto capendo niente...
E sono in queste occasioni, che mi verrebbe davvero voglia di affittare Edward Cullen... (vedi capitolo 25)
<< Per quanto adori sentir sparlare del Ministero.. >> cattura la mia attenzione Nott, facendomi distogliere lo sguardo dal viso del biondastro << ...dirci quanto siano teste di cazzo le persone al governo, non ci aiuterà. Per niente. >>
Zabini annuisce all’amico, seguito dalla sua ragazza, e, anche se non lo dimostrano per principio, anche i Grifoni sono d’accordo con Lui.
<< E allora perchè non proponi tu qualcosa? Invece di giudicare sempre! >> lo appella acido Ron, seguito dal ghigno di mio fratello.
<< E chi cazzo sta giudicando?! Avete la coda di paglia o sbaglio? >>
Zabini.
<< Coda di paglia? Ci stai forse accusando? >>
Harry.
<< Oh certo, Sfregiato, perchè invece state facendo molto per risolvere questa situazione! >>
Nott.
<< E si ritorna alla mia ipotesi: perchè non proponete qualcosa voi, visto che siete tanto bravi?! >>
Ron.
Inutile dirvi come e quanto la discussione continua, anche perchè non saprei nemmeno decifrare quello che si stanno dicendo, tanto si accavallano le loro voci, se non qualche “Vaffanculo!” “Testa di cazzo” e “Idiota!” che fuoriescono dall’ammasso di insulti, perchè pronunciati con più enfasi.
Che palle...
<< Che palle, basta! >> sbotta Ginny, improvvisamente, zittendo i ragazzi.
<< Possibile che non sia possibile fare una semplice conversazione, senza che voi dobbiate litigare?! >> domanda Hermione, esasperata.
<< Esatto! >>
<< E’ colpa loro! >>
<< Fatti i cazzi tuoi, tu! >>
<< Come osi rivolgerti così a lei? >>
<< Io mi rivolgo come cazzo voglio, a chi voglio! >>
<< Non credo proprio, brutta Serpe! >>
Ecco ci risiamo.
Ma adesso non ho intenzione di restare qui a guardare questi scemi che mi provocano il prossimo mal di testa.
Alzo la Bacchetta verso l’alto, e ne sparo scintille rosse ad intermittenza, finchè tutti quanti, per girarsi verso di me, e guardarmi increduli per il mio gesto, si zittiscano.
Anche se, non tutti mi rivolgono la propria attenzione...
Malfoy si rifiuta ancora di guardarmi.
E la cosa inizia ad innervosirmi...
Quando ripongo la Bacchetta nell’apposita cinta, Ginny mi chiede:
<< Kiki ma sei impazzita?! >>
<< Troppo stress Principessa? >> ipotizza Nott.
<< No... >> rispondo, esasperata << ...non mi andava di passare il resto della giornata con il mal di testa. Quindi, per favore, smettetela di litigare. O faccio saltare le teste a tutti quanti. >>
<< Uuuuh.. >> ridono, sarcastici, Zabini e Nott, accompagnati dai sorrisetti colpevoli dei Grifondoro, consapevoli che non potrei mai far loro del male.
<< Vi avverto... >> si inserisce nel discorso la Greengrass << ...giuro sulle mie nuove scarpe, che se non la finite di urlare, aiuto la Potter a farvi fuori! >>
I sorrisi di Zabini e Nott appassiscono immediatamente.
<< Cazzo...quando giura sulle scarpe la cosa si fa seria! >> si sussurrano a vicenda.
Faccio un ultimo tiro alla sigaretta, e la faccio Evanescere con la Bacchetta.
<< Avete finito di fare i bambini? Sarebbe possibile adesso avere una conversazione civile? Avremmo un problema da risolvere! >>
<< Ci servono soldi. >> afferma risoluta la Greengrass.
<< ...Che non abbiamo. >> aggiunge Ron.
<< Ergo... >> conclude Hermione << ...dobbiamo trovare il modo di trovarli. >>
Segue un silenzio pieno di idee che spaziano nei nostri cervelli, di “Mmmmh” pensierosi, e di sbuffi privi di conclusione.
Finchè una voce, esasperata, non attira l’attenzione di tutti noi.
Finalmente parla.
Malfoy si è deciso a muovere quella corde vocali.
Ma lo fa sempre senza mai incrociare il mio sguardo: piuttosto guarda Harry.
<< Ma siete stupidi o cosa?! Siete famosi! Avete il Mondo Magico che vi venera, da grandi idioti che non sono altro, e vi chiedete ancora come fare per trovare un po’ di soldi?! >>
<< Effettivamente... >> si mostra d’accordo Zabini << ...non sarebbe difficile farsi pagare, per un appuntamento al buio con la Principessa del Mondo Magico, oppure per un fazzoletto usato dai “Salvatori”... >>
Pronuncia l’ultima parola come se fosse un insulto, prima di dover indietreggiare alla mia ira.
<< E secondo te dovrei vendere me stessa e le mie serata?! Cosa sono diventata una prostituta?! >>
I Cacciatori di dimostrano d’accordo con me, e persino la Greengrass scuote leggermente la testa, mentre Zabini e Nott partono in quarta nella loro tesi “Mica ti abbiamo detto di dargliela...ed anche se fosse, si tratta solo di una scopata!”.
Malfoy è ritornato al suo silenzio sprezzante, nel quale è piombato improvvisamente anche Harry.
Il quale, però, ne esce dopo poco.
<< Però il Furetto ha ragione.... >> 7 paia di occhi (indovinate chi non ha nessuna reazione alle parole di Harry?) si girano verso mio fratello incredule << ...Potremmo sfruttare il fatto di essere famosi. >>
<< Harry Potter, stai per caso vendendo tua sorella?! >> esclama Ginny, arrabbiata.
E sinceramente, l’appoggio...
Ma si sono tutti bevuti il cervello oggi?!
<< No!.. >> risponde Harry, indignato << ...solo che una pubblicità, un servizio fotografico, o cose del genere, porterebbero non pochi soldi. >>
Messa così, l’idea malsana delle Serpi, è decisamente più fattibile.
Resto un attimo a vagliare tutte le ipotesi possibili.
Poi...
<< Ci sto. >>

<< La cosa che più mi fa innervosire è che mi tocca ammettere che le Serpi hanno avuto una buona idea. E che siamo state delle idiote a non pensarci prima. >>
<< In effetti...la cosa mi sembrava piuttosto ovvia...dopo che me l’hanno fatta notare! >>
<< E i Serpeverde colpiscono ancora...non credo smetteranno mai di stupirmi, quell’ ammasso di sex-appeal e bastardaggine! >>
<< Quel Grande ammasso di sex-appeal e bastardaggine! >>
Ridiamo tutte e tre alla precisazione di Ginny alla battuta di Herm, spensierate.
Era da molto tempo che non passavamo del tempo solo noi tre.
E devo dire che trascorrere una serata con le mie migliori amiche, le mie sorelle, mi mancava.
Quindi, è per questo che circa un quarto d’ora fa, dopo essere tornate un po’ in Sala Comune, ci siamo defilate nelle cucine, nella nostra stanzetta che gli Elfi ci hanno gentilmente ceduto, solo io, Ginny, Herm, un pacchetto di sigarette, pouf fatti appena Evanescere e tre bottiglie di Burrobirra, portateci diligentemente da Kreacher.
Si, è la stessa stanza in cui portai Malfoy dopo che quel verme deficiente di Doug cercò di mettermi le mani addosso, e dove passammo la serata chiacchierando imbarazzati e mangiando gelato.
Bevo un sorso alla mia Burrobirra, e mi rivolgo alle ragazze.
<< Il problema adesso, sarà convincere me ed Harry a fare una cosa stupida come un servizio fotografico...sempre che, poi, quei soldi ci bastino. >>
<< Naaa... >> dice Ginny, ingoiato un po’ di liquido << ...ci basteranno. Oppure potremmo anche inventarci qualche altra cosa. Ma non credo che Harry vorrà mai posare davanti una macchina fotografica, odia queste cose...per non parlare, poi, del fotografo di Strega Moderna che è follemente innamorato di Lui. >>
Ridiamo come matte, a ricordare la corte spietata che quel fotografo, di cui mi sfugge il nome, fece ad Harry, quando, perdendo una scommessa, fummo costretti a fare una cosa del genere.
Davvero impagabile, l’immagine della sua faccia, quando il suo ammiratore gli mandò delle rose alla Tana.
<< Già, non credo che Harry acconsentirà tanto facilmente... >> confermò Herm, bevendo anche lei.
<< Tanto lo so che finirò per farlo da sola il servizio fotografico.. >> sbuffo, rassegnata.
<< Dai Kiki!... >> mi consola Ginny << ...alla fine non sarà la fine del mondo..anzi, da un lato sarà divertente! >>
Mi scappa un sorrisino e, in fondo in fondo, devo ammettere che ha ragione.
Abbastanza in fondo, però.
Restiamo per un po’ a bere in silenzio, ognuna persa nei propri pensieri.
Una delle cose che più adoro di noi tre, è che non sentiamo il bisogno di riempire spazi di tempo, con lunghi discorsi, e vane parole.
Non dobbiamo per forza ciarlare tutto il tempo.
Abbiamo anche i nostri silenzi, a volte molto più profondi e chiaritori di lunghe orazioni.
E non vi sto parlando degli odiosi silenzi imbarazzanti, che mi colgono sempre con le Serpi.
No.
Parlo di semplici pause dai rumori del mondo esterno, in cui puoi pensare in santa pace, e dire a te stessa: “Si. Sono rilassata.”
<< Idea...! >> esclama Hermione, dopo un po’ << ...oltre al servizio fotografico, potremmo organizzare una festa! Facciamo pagare il biglietto d’entrata, e, insieme ai soldi per gli alcolici, aggiungiamo un bel gruzzolo ai soldi delle foto. >>
<< Ci sono feste quasi ogni sabato qui ad Hogwarts... >> si mostra più scettica Ginny << ...perchè la gente dovrebbe pagare per la solita serata? >>
Ma la sua giusta considerazione, non scalfisce il mio sorriso orgoglioso che mi si è allargato all’idea di ‘Mione.
<< Pagheranno eccome, ed anche tutta la Scuola...se i Cacciatori suoneranno a questa festa, tesoro. >>
Ogni tanto, essere famosi serve a qualcosa!
<< Giusto! >> esclama ‘Mione entusiasta, puntandomi contro l’indice << ...non è affatto una cattiva idea. E ai ragazzi piacerà di certo. Così finalmente potremo allenarci con l’Esercito di Silente con strutture adeguate! >>
Sia io che Herm spostiamo lo sguardo verso Ginny che, mordendosi il labbro, ha gli occhi fissi e pensierosi sul pavimento.
Ma quando alza lo sguardo nel nostro, sorride.
<< Ragazze, siete delle genie! >>
Restiamo per i restanti 5 minuti a complimentarci con noi stesse, e a bere le nostre Burrobirre, gongolanti e soddisfatte della nostra nuova idea.
In questo caso, la possibilità di adeguati attrezzi di allenamento per l’Esercito di Silente, non è più così lontana.
Ma il senso di relax, e spensierata pace, si conclude, quando si passa a parlare dell’altro sesso.
<< Con Harry va tutto a meraviglia. Davvero, è una favola. Non credevo potessi amare un ragazzo più di quanto tenevo a Ron, ma a quanto pare è possibile. E poi è così sexy... >>
<< Seamus è davvero fantastico, è sempre molto protettivo e dolce, ed anche la parentesi sul sesso va a meraviglia, ma... non so... forse stiamo diventando una di quelle coppie piatte e senza novità. Insomma...monotoni. >>
<< .... >>
Io, più che altro, do un sorso un po’ più lungo dalla mia bottiglia, sperando che, dissimulando la mia presenza, le mie amiche continuino a parlare di Harry e Seamus, senza chiedermi niente.
Ma le conosco abbastanza bene da darmi dell’illusa.
<< Kiki? Tu che ci dici? Perchè non ci hai detto che tu e Malfoy avevate litigato di nuovo? >> mi chiede Ginny.
<< Si infatti... >> asserisce Herm << ...siamo le tue migliori amiche, potevi dircelo. >>
Sollevo la testa dalle mie scarpe, e la dirigo verso di loro.
Litigato?
Con Malfoy?
E quando?
<< Ragazze, davvero, non so di cosa stiate parlando. Non ho litigato con Malfoy...dopo che abbiamo dormito insieme, non ci siamo più rivolti la parola. >>
<< E stamattina? Quando vi siete svegliati? >> incalza Gin.
Io faccio spallucce, innocente, e rispondo:
<< Lui dormiva ancora. >>
<< E allora perchè... >> riflette ‘Mione << ...oggi agli allenamenti non ti guardava nemmeno in faccia? Ed anche a lezione di Trasfigurazione era strano...Di solito non ti stacca gli occhi di dosso. >>
Affogando i miei dispiaceri nella Burrobirra, sospiro, rassegnata.
<< Non ne ho idea. Valle a capire le Serpi... >>
<< Chissà quando vi muoverete a dirvi che vi amate... >> si chiede Ginny, ad alta voce.
Facendomi andare la Burrobirra di traverso.
Tossicchio rovinosamente, cercando di restare in questa vita il più a lungo possibile, mentre le mie cosiddette migliori amiche se la ridono allegramente.
Fortunatamente per me, e un po’ meno per coloro che non vedono l’ora di vedermi nella tomba, riesco a riprendere le mie facoltà respiratorie, e, dopo poco, posso persino tornare a parlare.
Con voce un po’ flebile.
<< Cosa?! Ma di che parli, sei impazzita!? >>
Le sopracciglia di entrambe quasi toccato l’attaccatura dei capelli, mentre Herm ribatte:
<< Non venirmi a dire che non ti sei innamorata di Malfoy! E nemmeno che lui non ti ricambia...Dio, ma hai notato come vi guardate? >>
<< Non mi stupirebbe se nel bel mezzo di un allenamento vi troveremmo a rotolarvi mezzi nudi sul pavimento... >> conclude la rossa per lei, facendo ridere ‘Mione, e disperare me.
Allontano dalle labbra la bottiglia, per evitare futuri strozzamenti, dato l’argomento in cui mi sono andata a cacciare, e cerco di ribattere.
<< Sapete perfettamente quello che Malfoy mi ha fatto. Ed anche che non mi ama affatto. Vuole semplicemente portarmi a letto. >>
Come possono mettere il dito nella piaga in questo modo?
Come possono inventarsi cazzate di questo genere?
Vogliono per caso illudermi?
<< Kiki ma cosa dici?! >>
<< Non sparare cazzate! >>
Fanno per ribattere, le mie amiche, ma io le precedo, con un tono e severo.
<< No. Voi state sparando cazzate. Sapete meglio di me cos’è successo. Malfoy mi desidera a livello fisico, facevamo sesso, e poi lui è andato via. Ha scelto i Mangiamorte. Punto, fine della storia. Non mi ha mai chiesto scusa, o chiesto di perdonarlo per quel che ha fatto, nè tantomeno mi ha mai detto che mi ama, eppure gliel’ho chiesto. Vuole semplicemente tornare a fare sesso con la sottoscritta, magari, ma niente di più. Fine delle storia. >>
Ginny ed Hermione si guardano, sospirando esasperate, per poi puntare i loro seri sguardi nel mio.
<< E invece adesso, ci stai a sentire tu... >> inizia Ginny.
<< ...Primo.Ti sei tanto scaldata sulle nostre ipotesi che vedono Malfoy innamorato di te, ma non hai detto niente su quelle che ti riguardano in prima persona. Non hai negato di essere innamorata di Lui. Quindi..lo sei, no? >>
Colpita.
E affondata.
Abbasso lo sguardo, sconfitta, restando in silenzio.
<< Chi tace acconsente.. >> sento Gin sussurrare.
<< Secondo... >> la interrompe ‘Mione, ancora più risoluta della rossa, tanto che, con una semplice parola, mi costringe a ripuntare gli occhi nei suoi << ...La devi smettere con questa storia dell’abbandono. È grave, lo so... >> si affretta ad aggiungere, notando la mia espressione << ...Ma devi anche considerare il fatto che è tornato. E che adesso fa parte dell’Esercito di Silente. Terzo. Non ti ha mai chiesto scusa, è vero. Ma lo sai come sono fatte le Serpi, e tu non saresti stata da meno. Tutti sbagliamo, magari Lui un po’ più spesso, ma siamo tutti degni di essere perdonati. E quarto. Non ti ha mai detto di amarti, anche se glielo hai chiesto. E tu? Hai fatto la stessa identica cosa, eppure sappiamo benissimo tutte e tre cosa provi per Lui. Il problema è che siete più simili di quanto immaginate. >>
E con questo, mi zittisce.
Perchè hanno ragione cazzo...
Però...però...però...
Però niente!
L’immagine di Lui che se ne va, lascia la Scuola, la sua vita, lascia me, continua a tormentarmi tutt’ora.
Le mie amiche pensano che Lui provi per me qualcosa che vada aldilà della semplice attrazione fisica, e sono certe che, ora come ora, non potrebbe mai tornare dai Mangiamorte.
Potrei anche dargliela per vera, ma per crederci veramente ho bisogno di sentirmelo dire da Lui.
Ho assoluto bisogno di sentire quella due fottute sillabe, quelle cinque maledette lettere fuoriuscire dalle sue labbra perfette, per dimenticare tutte le bugie, gli insulti, gli oltraggi, i dispetti, i brutti tiri, i torti, fatti negli ultimi 8 anni.
Non sapendo come ribattere, nè cosa dire, faccio la prima domanda che mi sorge spontanea.
<< Mi spiegate tutto questo amore per Draco Malfoy da dove lo avete preso? >>
Sia Ginny che Herm, sbuffano sprezzanti.
<< E chi l’ha mai detto! Che schifo.. >> sussurra la prima.
<< A me continua a stare sul cazzo... >> beve un sorso dalla sua Burrobirra, Herm, e continua << ...ma se è quello che vuoi tu, se ti rende felice, perchè dovremmo ostacolarti? >>
Sorrido, spontanea.
Ho davvero delle amiche stupende.
<< Propongo un brindisi... >> esclama Ginny, alzando la sua bottiglia << ...A Kiki, che prima o poi riproverà il piacere di avere orgasmi da paura, con quel gran pezzo di figo (Se mi sente Seam mi ammazza) che altri non è che Draco Malfoy! >>
Facciamo tintinnare le nostre bottiglie l’una contro l’altra, ridendo.
<< Cin cin! >>
<< Alla salute! >>
Beviamo tutte e tre un bel sorso.
Quando stacco le mie labbra dal collo della bottiglia, sussurro:
<< Vi voglio bene. >>

<< Dovremmo farci aiutare dalle Serpi ad organizzare questa festa, dato il risultato dell’ultimo nostro parto comune... >>
<< Per non parlare del fatto che dovremmo mandare un gufo a qualche rivista, per le foto di Kiki...quale potremmo scegliere? >>
<< Mi ha detto Harry che vi hanno mandato altre richieste tre giornali, qualche giorno fa. Fate a sorteggio... >>
<< Si potrebbe fare...anche se la cosa non mi alletta molto! >>
<< Dai Kiki, ti devi sacrificare per il bene dei nostri compagni e dell’intero Mondo Magico... >>
<< Oh certo! Che novità...! >>
Ridiamo tutte e tre, alla mia frase piena di sarcasmo, girando l’angolo.
Alla fine del corridoio prenderemo l’Arazzo dei Quattro Fondatori della Scuola, che ci porterà direttamente all’inizio del settimo piano, per poi andare in Sala Comune.
Ma, svoltato l’angolo, vediamo in lontananza una figura maschile, che avanza elegantemente nel buio.
Nessuno delle tre lo riconosce subito, ma la sua aura di sensualità ci uccide il sorriso sulle labbra.
Per non parlare della vera e propria smorfia di disagio che appare sul mio volto, non appena riconosco la losca figura.
Draco Malfoy.
Mando un’occhiata eloquente di sottecchi alle mie amiche, che ricambiano la mia stessa curiosità.
Lui non fa cenno di aver avvertito la nostra presenza, dato che guarda da tutt’altra parte.
Pochi passi dividono noi tre, e Lui, e quello stronzo del mio cuore, come al solito, sembra che voglia uscirmi dal petto, il maledetto.
Ma Malfoy niente..non mi guarda.
Al centro di noi tre c’è Ginny, Hermione a destra, ed io a sinistra.
Quindi, tecnicamente, per passare il corridoio, lui dovrebbe passare di fianco a me, vista la parte in cui cammina.
Ed invece sposta la sua direzione e, quando ormai, inesorabili, dovremmo passare di fianco, Lui si ritrova a camminare dalla parte di ‘Mione, passandole accanto.
<< Furetto. >> lo salutano le mie amiche, fredde.
<< Mezzosangue. Fiammetta. >>
E stop.
Ci supera, dandoci le spalle, senza nemmeno girarsi a guardare.
E nemmeno mi ha salutata.
Certo, non l’ho fatto nemmeno io, ma in reazione al suo comportamento assurdo di oggi.
E la cosa inizia davvero ad infastidirmi...
Sento Ginny darmi una gomitata, e, mentre il nostro passo rallenta sempre di più, con l’eco delle sua scarpe che si infrangono sul pavimento, mi giro a guardarla.
Sia lei che Hermione sono talmente dubbiose, che potrebbe nascergli un punto interrogativo sulla fronte, ed io non me ne stupirei più di tanto.
Alzo le spalle, spalancando gli occhi e scuotendo la testa.
Ne so quanto loro.
Continuiamo a camminare, incredule.
Finchè esplodo.
<< Ragazza, scusate. Ci vediamo in Sala Comune. >> biascico, prima di voltarmi e ripercorrere a ritroso la strada che stavamo facendo poco prima.
Le sento a mala pena rispondermi “A dopo”, che già ho il passo affrettato e le orecchie tese, per riconoscere il suo passo.
Deve aver girato a destra qui...
Lo faccio anche io, e mi dimostro di aver ragione.
Eccolo, in fondo al corridoio, con la solita camminata sexy e strafottente.
Inutile chiamarlo, qualcosa mi dice che non mi risponderebbe, nè si volterebbe.
Ma questo suo ignorarmi mi ha stufato troppo.
Ma questo suo ignorarmi mi ha ferita troppo.
Perciò alzo il passo, quasi corro, cercando di raggiungerlo, prima che possa sparire nel buio come suo solito.
Dai Kiki corri.
Raggiungilo.
Ci sei quasi..
<< Adesso mi spieghi. >>
Lo afferro da un braccio, e lo costringo a fermarsi.
Nel corridoio non passa nessuno, fortunatamente, ma la luce fievole e la mia voce che è rimbombata per tutto il corridoio, mette una spiacevole inquietudine.
Ma lui continua a non voltarsi.
E nemmeno parla.
<< Parla. >> gli intimo.
Ma niente.
Cerca di strattonarmi il braccio lontano dalla mia presa, ma lo stringo così forte, da conficcargli le unghie nella pelle.
Lo esorto, rafforzando la presa.
Ma niente.
<< Mi dici cosa cazzo ti è preso? >>
E ancora niente.
La cosa mi fa incazzare e spaventare insieme.
Quindi opto per un procedimento diretto.
Senza togliere la mano dal suo braccio, mi posiziono davanti a Lui.
In questo caso, infatti, le opzioni possono essere solo due: o mi guarda in faccia, o guarda in basso.
E Draco Malfoy non abbassa mai lo sguardo.
Siamo estremamente vicini, le fronti che quasi si toccano, mentre la pelle del palmo che poggia sul suo avambraccio sembra prendere fuoco.
<< Parlami. >> sussurro, e, con mio estremo orrore, sento un tono supplicante nelle mie parole.
Se prima il suo sguardo era decisamente puntato su di me, magari sul viso o sul corpo, ma mai negli occhi, adesso, alla mia spontanea supplica, non può fare altro che guardarli.
E nelle iridi grigie vedo una rabbia cieca.
Assoluta.
Mista a delusione.
C’è qualcosa che l’ha decisamente fatto infuriare.
<< Lasciami subito. >> ordina.
Scuoto la testa, ferita e spiazzata da questo suo comportamento, ma restando ferma e fiera a fronteggiarlo.
<< Non ci penso nemmeno. Non finchè non mi dici come mai hai smesso anche di guardarmi in faccia. >>
<< Ti interessa? >> sbotta sarcastico, con il tono più sibilante e minacciosamente sarcastico che abbia mai usato con me.
<< Te lo sto chiedendo... >>
Resta in silenzio.
La luce fioca del corridoio tende ad abbassarsi sempre di più.
È sempre molto buio in queste ore del pomeriggio, l’arco di tempo tra il calar del sole e l’accendersi delle torce.
Se all’oscurità aggiungete il silenzio assoluto, rotto solo dai nostri respiri, ed il suo inquietante ed estremamente sensuale sguardo, avete concluso un bel quadretto di film horror-thriller.
Oppure si designa la vostra fantasia erotica ricorrente.
Dipende dai punti di vista.
Anche se la presenza di un pezzo di figliolo come Draco Malfoy a pochi centimetri da te, porterebbe più verso la seconda opzione.
<< Non vedo perchè dovrei dirtelo. >>
Perchè se non lo fai, se non la smetti di guardarmi con quello sguardo carico di sdegno, credo davvero che ne morirò...
<< E’ una cosa che mi riguarda o sbaglio? Ergo ho tutto il diritto di saperlo. >>
<< E’ una cosa che riguarda anche me. Ergo ho tutto il diritto di non dirtelo. >>
Questo ragazzo deve assolutamente studiare Magisprudenza...
Sarebbe un perfetto Retorico.
Come gira le frittate Lui, non lo fa nessuno.
<< Se è qualcosa che riguarda noi due devi assolutamente... >>
Ma non mi fa finire la frase, che mi interrompe, guardando altrove.
Sbuffa in una piccola risata sarcastica e senza allegria, facendo culminare la bellezza delle sue labbra in un ghigno:
<< Devo assolutamente tenerla per me. Perchè non ti riguarda più. >>
E con questo cosa vuole dire?
Se stessimo insieme, direi proprio che mi stia lasciando.
Ma non stiamo insieme.
E allora perchè non faccio che sentire nelle orecchie il rimbombo di questo suo abbandono?
Perchè la sua frase mi ha lasciato in bocca un sapore di allontanamento?
<< Che...che cosa vuoi dire? >>
Continua a non guardarmi, trovando più interessante il paesaggio di Hogwarts all’infuori delle finestre.
<< Lascia perdere, Prescelta. >>
Pronuncia uno dei miei odiati titoli, con disprezzo, come se fosse un insulto.
Non mi ha chiamato “Potter”, con quel tono strascicato e sexy che ha solo lui.
Non mi ha chiamato “Principessa”, con quel tono sarcastico e scherzoso che ha solo lui.
Non mi ha chiamato “Bambolina” con quel tono assurdamente eccitante e affascinante che ha solo Lui.
No.
Mi ha chiamato Prescelta.
Il che vuol dire che è davvero incazzato.
Le mani iniziano a tremare, e le gambe quasi cedono, quando mi rendo conto di tutta questa situazione.
Ce l’ha con me.
Non vuole più guardarmi, sentirmi, vedermi, parlarmi.
Niente.
Ed io non so perchè.
<< N-no..non...non lascio perdere. Pa-parlami! >>
L’ultima parola l’ho pronunciata con una strana nota di isterismo.
E, di nuovo, supplica.
Istintivamente sento gli occhi inumidirsi, ed il tremore aumentare.
Ma non posso permettere che mi veda così debole, a causa sua.
<< Cosa vuoi sapere?! Cosa? >>
Al mio tono disperato, e alle mie quasi lacrime, a quanto pare, si è incazzato ancora di più.
Una luce di pura ira gli ha attraversato lo sguardo, quando l’ha ripuntato nel mio, e le nocche gli sono diventate bianche nella foga di trattenersi.
Ma non ce l’ha fatta.
Mi afferra dalle spalle, e mi scuote leggermente, stringendo.
Se fossi stata una ragazzo, mi avrebbe certamente mollato un pugno.
Ma la cosa più tragica di tutta questa faccenda, è che non ho ancora capito il motivo di tanta rabbia.
<< Perchè mi ignori. Perchè non mi guardi nemmeno più in faccia. Perchè ce l’hai con me! >>
<< E me lo chiedi anche?! Mi fai schifo... >>
Ahia.
Fa male, gente.
Fa male da morire.
Quasi riesco a sentire il cuore che si spezza alle sue parole, mentre io spalanco gli occhi dallo stupore.
Dio santo ma cosa gli è preso?
<< Perchè, Cristo Santo, perchè?! >>
Ormai le nostre voci non sono più il basso sussurro dell’inizio.
Il mio tono è sempre più isterico, l’ultima parola l’ho quasi urlata.
E lui non è da meno.
<< Perchè sei una stronza...! >>
Staccandomi da me, rimane a guardarmi negli occhi con la stessa aria disgustata e incazzata insieme che ha assunto con me, da quando abbiamo iniziato a parlare.
Mette le mani in tasca, con violenza, e, quando le tira fuori, ha tra le dita dei pezzi di carta.
Me li lancia praticamente addosso, ed io sono sempre più confusa e terrorizzata.
Li afferro al volo, anche se devo piegarmi leggermente per prendere uno di questi oggetti, prima che tocchi terra, e li apro.
Li leggo.
Il primo, non mi è assolutamente estraneo.
È mio.
È il biglietto che Lui mi mandò per ridarmi indietro il reggiseno.
Lo stesso che trovai quel pomeriggio, mentre mettevo in ordine la stanza, aspettando che Herm uscisse dall’Infermeria e che mi misi in tasca, prima di andare in Battaglia.

Ciao bambolina.
Indovina cosa ha trovato Daphne vicino al letto di Blaise?
Il tuo bellissimo reggiseno.
Stavi per farli litigare sai?
Fortuna che sono arrivato io, ed ho spiegato come mai un così bel capo intimo era nella nostra stanza.
Ti consiglio di non lasciarne molti in giro, se vogliamo mantenere il segreto,e sfuggire alla morte ancora per un po’.
 Buonanotte
Ci vediamo all’Inferno, bambolina
Draco Malfoy

Ma non credo che stia in quelle parole scritte da Lui, il motivo della sua rabbia.
Ma negli altri due pezzi di carta.
E se ho ipotizzato bene, inizio a fare luce su tutta la faccenda...
Con mani sempre più tremanti, e tenendo lo sguardo basso, sovrappongo il secondo biglietto, a quello con la sua firma, e, leggendolo, tutti i miei sospetti si rivelano fondati.
Il secondo, è quello che David mi regalò a S.Valentino.

“Ma se Dio ti ha fatto bella come il cielo e come il mare, a che cosa ti ribelli, di chi ti vuoi vendicare?”
Buon S.Valentino, Kim.
Magari un giorno mi dirai di chi ti stai vendicando?
David.

Deglutisco, mentre sento il suo sguardo sempre più penetrante fisso su di me.
E mi decido a leggere il terzo.
Come prima, metto il biglietto non ancora letto su quello che fino a pochi secondi fa catturava la mia attenzione.
E questo, credo, sia stato il principale motivo della rabbia del Principe Serpeverde.

Aspettando che la dolce e giusta Kim di un tempo ritorni da noi.
Ti amo.
David.

A poco a poco, tutto diventa cristallino nella mia mente.
Quel giorno trovai le piccole lettere sia di Malfoy che di David, e mi ricordo perfettamente che le misi in tasca.
Lo stesso giorno, incontrando David per i corridoi, mi disse che per Lui sarebbe stato molto importante se avessi accettato il suo biglietto, il primo che mi inviò e che io rispedii al mittente.
Un po’ per i sensi di colpa, un po’ perchè David mi era simpatico, accettai, e infilai anche quello nella tasca dei pantaloni.
Prima della Battaglia al London Bridge, in cui indossai di nuovo gli stessi jeans, li Incantai affinchè vi rimanessero.
Tutti e tre.
Ma, sicuramente, dopo aver dormito da Malfoy, l’Incantesimo si sarà esaurito, quindi, nel togliermeli, o altro, saranno caduti.
E Lui gli ha trovati.
<< Gli ho trovati oggi pomeriggio nella mia stanza. Ti saranno caduti ieri notte. >>
La sua voce è gelida, fredda, senza alcun tono vivace.
Senza alcun calore.
Spenta.
E io continuo a non rispondere.
<< Non sapevo che tu e Summers foste così intimi da mandarvi bigliettini romantici...chissà quante altre lettere d’amore strappalacrime ti avrà mandato, oltre questi biglietti patetici. >>
Continuo a non rispondere.
Bastardo.
<< Come mai l’altra notte sei venuta da me, e non sei corsa dal tuo amato Tassorosso deficiente? Ti avrebbe certamente accolta gambe aperte.. >>
Perchè avevo bisogno di te.
Non di Lui.
Si avvicina sempre di più inesorabilmente minaccioso.
Di nuovo mi afferra dalle spalle, ed io non faccio niente per impedirglielo.
<< Rispondimi. Da quanto va avanti la storia tra te e Summers? Scommetto che avete festeggiato come si deve il S. Valentino, da quello che ti ha scritto. >>
No, non stavo con nessuno quel periodo.
Perchè ho sempre pensato a te.
Mi scuote leggermente, ancora, esortandomi a rispondergli, ma io, caparbia, non spiccico parola.
Piuttosto, lotto con tutta me stessa per non piangere.
<< Perchè non mi hai detto niente di te e Summers? E perchè sei venuta da me, ieri notte, Santo Salazar!? >>
<< Perchè ti...ti... >>
Dai Kiki.
Non è difficile.
Sono solo cinque lettere, e due sillabe.
Un verbo, e una preposizione.
<< Ti...ti...a.. >>
Fallo, Kiki.
Fallo e basta.
Diglielo.
<< Ti...ti... >>
Ma niente.
Non ce la faccio.
Inutile.
Sono una Grifondoro, l’emblema del coraggio, ma, in questo caso, sono la più grande delle vigliacche.
E non posso farci nulla.
<< Tra me e David non c’è assolutamente niente. >>
Questo si che sono in grado di dirlo.
Facile.
Attaccarlo verbalmente, e rispondergli a tono mi riesce fin troppo facile.
Ride, sprezzante.
Ma non mi lascia andare.
<< Ma per favore, Potter! Non sono mica scemo! >>
Adesso pretende anche di non credermi, lo stronzo...
È colpa sua se non coltivo il rapporto con David, o con qualsiasi altro ragazzo esistente in questa Scuola.
È colpa del suo pensiero che, puntualmente, si affaccia nella mia mente, me la inquina, me la contagia, me la contamina.
È colpa del suo corpo, che non reggerà mai il confronto con nessun altro essere umano al mondo.
O del suo sorriso, della sua risata, dei suoi occhi, del suo ghigno, dei suoi capelli.
Lui, Lui, Lui, Lui, Lui...
C’è sempre e solo Lui, Maledizione!
<< Ti ho detto che è così. Non c’è niente tra me e David! >>
<< E perchè dovrei crederti?! >>
Sorrido, malinconica.
Avete presente l’espressione “Rido per non piangere?”.
Bè, farebbe esattamente al mio caso.
<< Sei libero di non farlo. Ma è la verità. >>
Ma, alla mia frase, credo che si incazzi ancora di più.
Sento le sue dita penetrare di più nella pelle del mio braccio, ed il suo sguardo farsi più duro.
È livido di rabbia.
<< Che cazzo stai dicendo, Potter?! Ti ha anche scritto che ti ama! >>
Questo, adesso, è davvero troppo.
È esageratamente stronzo.
Decisamente.
Perchè sono ai suoi piedi, mi ha completamente stregata, rapita, ammaliata, affascinata, posseduta, conquistata, catturata.
Sono sua.
Completamente e definitivamente.
Ed è l’unico che non se ne è accorto.
Oppure non gli interessa.
Ma poi non deve venirmi a fare scenata di gelosia come questa.
Sento la rabbia impossessarsi di me, e mi stacco dalla sua presa con una violenza ed una velocità che non sapevo di possedere.
<< E’ vero, mi ha scritto che mi ama... >> calmati Kiki, non farlo, non urlare << ...LA STESSA COSA CHE TU NON MI HAI MAI DETTO! Quindi con quale cazzo di diritto mi fai una tale scenata di gelosia?! >>
Sospira, ad alza occhi e braccia al cielo.
Esasperato, oserei dire.
<< E certo..! Come al solito, lo stronzo in questione sono io! >>
E se lo chiede anche?
È ovvio!
<< Perchè? Vuoi dire che non ho ragione? >>
<< Si!.. >> quasi urla, al limite della pazienza.
Sempre che ne abbia una briciolo.
Però quando si arrabbia è ancora più dannatamente bello...
<< ...Non hai ragione! Cazzo, bambolina, sono tornato a Scuola, mi sono arruolato nell’Esercito di Silente, ho persino aiutato quel coglione di tuo fratello a riprendersi la Mezzosangue! E per chi credi che l’abbia fatto?! Sei davvero scema se non hai ancora capito che ti... >>
Mi..?
Mi?!
MI??!!
Aspetto, con il cuore in gola, che finisca la frase.
Ma invano.
Mi guarda, più intensamente del solito, ma poi distoglie lo sguardo dal mio, incapace di continuare ciò che stava dicendo.
Passano ore, minuti, secondi, pochi attimi o pochi mesi, prima che mi decida a rompere questo dannato silenzio.
E sussurro:
<< Non c’è niente tra me e David. Nè con nessun altro ragazzo di Hogwarts. >>
Resta in silenzio anche Lui, valutando ciò che gli ho detto.
Alla fine, però, la risposta sembra rilassarlo.
Mi ha creduta.
Poi, inizia ad avvicinarsi al mio corpo in modo lento, inesorabile.
Ed io non posso fare altro che rimanere ad aspettare il calore del suo torace sul mio, completamente schiava di Lui.
<< Ricordati, bambolina... >>
Pochi passi.
Pochi passi separano le nostre pelli...
E finalmente sento il suo petto accostarsi al mio, al mio seno, alla mia pancia.
Mi mette una mano dietro la schiena, e, con un solo rapido gesto, mi avvicina a Lui sempre di più.
Il suo respiro mi solletica il collo, mentre piego leggermente la testa verso l’alto, guardandolo, sebbene dal basso verso l’alto, fiera, come solo una Grifondoro sa essere.
Per un momento ho davvero creduto che stesse per baciarmi, dato che, con un movimento dannatamente leggero, ha iniziato ad avvicinare le labbra alle mie.
Ma mi sono dovuta ricredere.
Perchè, quando ormai erano a pochi centimetri di distanza, quando ormai si stavano sfiorando, quando le stavo già per dischiudere, interrompe il suo movimento inesorabile.
<< ...che Tu Sei Mia. >>
E se ne va.
Lasciandomi con ancora il sapore e la voglia di un bacio, e la consapevolezza che tutto quello che aveva detto era fottutamente vero.

Mi sento uno schifo.
Mi sento maledettamente uno schifo.
Non è possibile.
Davvero, non ci posso credere.
Ormai io e Malfoy non facciamo altro che litigare.
A volte scappa un bacio, perchè nessuno dei due resiste più di tanto senza il suo ossigeno, o almeno per me è così, e finisce.
Lui mi ribadisce e sottolinea ulteriormente quanto io, ormai, sia diventata dipendente da Lui, e poi se ne va.
Con tutti questi tira e molla andiamo avanti dall’inizio dell’anno.
E siamo a Marzo.
Un rapporto normale per noi sarebbe mai possibile?
Il problema, nel nostro caso, è che nessuno dei due si abbandona completamente all’altro.
Nessuno dei due si apre, e dichiara apertamente i suoi sentimenti.
Aggiungeteci il fatto dei numerosi titoli che la gente ci ha affibbiato, che ci contrassegnano già come opposti per natura, e si conclude il quadro di un perfetto rapporto impossibile, che andrebbe a finire nel dimenticatoio.
Ma c’è un problema.
Nessuno dei due riesce a capire bene quest’ultima parte, quella che comprende il verbo “Dimenticare”.
O meglio, entrambi lo facciamo, e siamo perfettamente consapevoli che sarebbe la cosa migliore che faremmo mai nel nostro intricato rapporto, ma né io nè Lui la mettiamo in atto.
Non so come mai Malfoy non si decida a dimenticarmi, a voltare pagina, a mettere una X sulla parentesi della sua vita contrassegnata con il mio nome, ma di una cosa sono certa.
Del motivo perchè nemmeno io mi decido a lasciarlo andare.
Ed è talmente semplice da atterrirmi, terrorizzarmi, spaventarmi a morte, farmi tremare per la paura.
Adesso posso dirlo, o meglio pensarlo, esplicitamente.
Lo amo.
Sono innamorata di Draco Malfoy.
Non so come sia potuto succedere, come cazzo abbia fatto ad innamorarmi del mio peggior nemico, ma è accaduto.
Mi passo una mano tra i capelli, cosa che faccio sempre quando sono davvero disperata.
Non...non doveva succedere, porca puttana!
Non a me!
Non con Lui!
Non adesso!
Non a me!
Ho provato qualcosa di veramente forte per un ragazzo, solo un’altra volta, e mi ha lasciata in ginocchio, e in lacrime.
Perchè io sono Kimberly Potter.
Ho altro a cui pensare, come, ad esempio, salvare il Mondo dai Mangiamorte, che ad innamorarmi!
Di un Malfoy, per giunta!
Devo essere davvero impazzita.
Non doveva assolutamente succedere.
<< Cazzo! >>
<< Pessima giornata? >>
Alzo la testa di scatto dal pavimento che stavo cercando di incenerire con lo sguardo, puntandolo in quello del mio interlocutore.
Spero che non si accorga dei miei occhi lucidi...
<< David! C-ciao...eh…ehm...no…è che...è che... >>
Dai Kiki, inventati una qualsiasi banale scusa!
<< Stai pensando a qualche scusa per giustificare il fatto che sei sull’orlo delle lacrime? >> mi domanda il Tassorosso, con un accenno di divertimento ed un sorriso.
Si, è esattamente quello che stavo facendo.
<< Noooo... Non è assolutamente così! >>
Grandissima cazzata.
Ma lui ha la decenza di non palesare il suo scetticismo sulla mia risposta, e si limita a ridere cristallino.
Ed ha una risata talmente contagiosa, che trascina anche me con Lui, che mi esibisco in un risolino isterico, e non propriamente allegro come lui.
<< Megara, la mia migliore amica, dice che c’è un solo motivo che porta una ragazza alle lacrime, o almeno per lei è così. E la causa “Sono quei bastardi sesso-dipendenti-che-hanno-il-cervello-nell’-uccello degli uomini. Litigata con Draco Malfoy? >>
Bingo, caro David.
Ma non mi va molto di parlarne.
Perciò, mi limito a sorridere amara, e a sussurrare:
<< Touchè. >>
<< Megara ha sempre ragione! >> ribatte gongolante, e divertito.
Tanto che strappa un sorrisetto anche a me.
<< Sentiamo, cosa fa Megara per sollevarsi il morale? >>
Mi guarda, e poi punta i suoi occhi sul pavimento, leggermente imbarazzato.
Mi avvicino di qualche passo.
<< Andiamo insieme a bere qualcosa da Madama Rosmerta... >> aspetta un po’, poi, magari facendosi coraggio, alza lo sguardo nel mio, più sicuro di se che mai
<< ...Dovresti provare. Lei dice che funziona. >>
Alzo un sopracciglio, e sorrido, dubbiosa.
<< Sarebbe un invito, Summers? >>
Distende le labbra anche lui, alzando le braccia in simbolo di innocenza.
<< Credo proprio di si, Potter. Ma solo come amici. Prometto di non allungare le mani, approfittare del tuo stato d’ebbrezza per portarti a letto, rifilarti un filtro d’amore mentre non guardi, oppure provarci spudoratamente anche quando sarai sobria. >>
Mi fa ridere, di gusto.
<< Sembra che tu stia dando per scontato il fatto che sarò ubriaca...potrei anche non bere. >>
Alza un sopracciglio, con aria vanitosa e scettica.
<< Per favore, Potter...è con me che dovresti uscire.. perderai il conto delle tue Burrobirre alla numero 7. >>
<< Sembra un sfida, Summers. >>
<< E’ un si? Possiamo concludere la conversazione con un “Alle otto, alla statua della Strega Orba”, oppure con un “Non preoccuparti del rifiuto, ci si vede per i corridoi.” ? >>
Sorrido sincera, e mi soffermo a guardarlo.
In fondo, si tratta solo di una serata tra amici.
Non faccio niente di male.
Ma poi un viso mi si affaccia nella mente.
Occhi grigi, ghigno sexy, capelli biondissimi.
Il mio sogno erotico proibito da una vita.
L’ho ottenuto, abbiamo fatto l’amore insieme più e più volte.
Mi sono innamorata di Lui, nonostante tutto intorno a me, tutto, mi dicesse di non farlo.
Ed il suo pensiero, l’immagine di Lui perennemente presente nella mia testa, mi ha sempre impedito di pensare ad altri.
Nonostante Lui non mi abbia mai detto di provare chissà cosa per me, che non sia a livello fisico.
Malfoy mi ha sempre detto “Ti voglio, bambolina.”
David invece “Ti amo Kim.”
E sebbene nel mio cuore, almeno per il momento, lo stronzo vince sul ragazzo gentile, nella mia mente no.
E poi...cosa c’è di male nell’uscire con un ragazzo bello e simpatico come David?
<< Ti avverto...sono abbastanza ritardataria... >>


Ci ho pensato tanto, durante il tragitto di ritorno nella mia Sala Comune, e mi sono auto convinta sempre di più di aver fatto la cosa giusta.
O meglio, di non aver fatto niente di sbagliato.
Certo, vista dal punto di vista di Malfoy, e, per dirla tutta, anche dal mio se lui fosse al posto mio, in questa serata non c’è assolutamente niente di giusto, ma tutto che va storto.
Ma, stasera, mi sento tendenzialmente egoista.
Voglio fare qualcosa per me, senza che il pensiero di Draco Malfoy debba necessariamente tormentarmi.
Si.
Sto facendo la cosa giusta...
<< Kiki? Sei pronta? >>
<< Si, Herm, arrivo. >>
Per non parlare dell’entusiasmo delle mie amiche, quando ho detto loro di aver accettato l’invito di David.
Si sono contenute, ma, davvero, poco mancava che si mettessero a saltare dalla gioia.
Sebbene mi abbiano più volte detto quanto mi appoggiano, nel mio intricato rapporto con Malfoy, e quanto possano sostenermi ogni giorno, non credo che lo accetteranno mai del tutto.
Più che altro, per prendere due piccioni con una fava, ovvero la mia felicità e l’eliminazione dalle palle del Principe Serpeverde, sono mesi che aspettano qualcuno in grado di farmelo dimenticare.
Ecco spiegato il loro eccessivo entusiasmo, stasera.
Non esco con qualcuno che non sia Malfoy, da Ottobre, circa, se non vogliamo contare il periodo in cui Lui era immerso in Mangiamort-Land, e di cui preferirei non parlare.
Volevano farmi indossare chissà quanti vestitini esageratamente sexy, delle gonne accattivanti, delle magliette vedo-non vedo che avrebbero portato un’erezione precoce al poveretto, secondo le maliziose parole di Lavanda.
La mia tesi di “Jeans-maglietta carina-converse” era appoggiata solo da Hermione, l’unica che non aveva tirato fuori dall’armadio una minigonna eccessivamente mini, o un vestitino eccessivamente “ino”.
Alla fine, abbiamo fatto un accordo.
Hermione ha tirato fuori dall’armadio un vestito grigio, ma decisamente più lungo di quelli che mi avevano proposto le mie amiche precedentemente, a maniche lunghe e una scollatura nei limiti della decenza.
Leggins di pelle, tacchi grigi, e solamente mezz’ora in bagno dedicandomi al trucco e ai capelli, al contrario delle due ore di trattamenti vari a cui si era offerta di sottopormi Lavanda.
Alle otto meno cinque sono pronta, quindi, sorpresa del fatto che, per una volta, sarei arrivata puntuale da qualche parte, mi decido ad afferrare borsa, Bacchetta e cappotto nero, ed uscire dalla stanza.
<< Mi raccomando Kiki...se la serata si fa fiacca ti autorizzo ad usare una delle “50 mosse di seduzione di Lavanda! >>
Si, avete capito bene.
Lavanda ha ideato 50 tecniche per portarsi a letto un ragazzo.
E, credetemi, funzionano tutte.
Ma, sinceramente, non credo seguirò mai le sue mosse, specie se una di queste consiste in un esordio da semplice “Piedino” sotto il tavolo, per concludere ad una quasi-masturbazione con il piede.
Non voglio che la gente mi prenda per maniaca sessuale.
<< Buona serata Kiki...e, comunque, per la cronaca, la nostra nuova Gossip Girl sa già tutto del tuo appuntamento romantico e ne ha fatto uno speciale. >>
Mi blocco sulla porta, facendo cadere la borsa dalle mani.
Cazzo.
Mi giro di scatto verso Calì, piacevolmente stravaccata sul letto, con una sigaretta tra le labbra e, adesso, un giornaletto con la mia faccia in movimento sulla copertina.
<< Lo giuro...lo giuro sulle mie converse, che un giorno o l’altro scoprirò chi è questa ragazzina idiota e provvederò io stessa a farla fuori! L’ammazzo con le mie mani! >>
<< Tesoro... >> ribatte Ginny, con un sorriso malizioso stampato in faccia << ...tieni questa tua aggressività sexy per stanotte, in compagnia di questo David. >>
Non faccio nemmeno in tempo a scagliare addosso un cuscino in piena faccia della rossa, che le risate e le prese in giro della altre mie compagne mi sommergono.
Ma è una frase, di Lavanda, che mi fa prendere la definitiva decisione di uscire dalla stanza.
<< Dovrai darci dentro Kiki. Dopo aver fatto sesso con Draco Malfoy, fai fatica ad apprezzare gli altri uomini, ne parlo per esperienza personale. >>
Si, decisamente il momento migliore per liquidare tutte le mie amiche, e filarmela.
Sbuffando, scendo le scale, lieta di lasciarmi alle spalle pettegolezzi a battute sconce.
Merda, mi è caduto un orecchino...
<< Sorellina, dove vai così elegante? >>
Mi alzo velocemente dal pavimento al quale mi ero dedicata per il recupero dell’orecchino che Ginny mi ha prestato, sottolineando le condizione del “Se me li perdi ti Crucio”, e punto lo sguardo ed il mio sorriso verso mio fratello.
<< Harry! Ehm...vado a farmi una Burrobirra da Madama Rosmerta. Per tutti i dettagli del mio appuntamento, dai un’occhiata a “Hogwarts. Dietro le quinte”. >>
Ma, stranamente, il sorriso felice che prima mi rivolgeva Harry, si è improvvisamente rabbuiato.
Cosa gli prende?
<< Non sapevo che Malfoy fosse tipo da appuntamenti ufficiali…e nemmeno che adesso faceste sul serio. Perché non me l’hai detto? >>
Lo guardo, interrogativa, prima che tutta la faccenda, e l’incomprensione non mi si chiarisca in mente.
Spalanco gli occhi e sorrido, nascondendo la mia amarezza.
<< Colpa mia, dovevo specificare il complemento di compagnia. Non esco con Malfoy, ma con David Summers, non so se lo conosci. >>
Incredulità.
Dubbio.
Stupore.
Felicità.
Pura ed autentica gioia.
Queste sono, in sequenza, le espressioni che s i susseguono sul volto di Harry, alla notizia.
<< Summers? Tassorosso?.. >> annuisco
<< ...Si, lo conosco, ma solo di vista. >>
Poi mi sorride, più felice che mai, mi abbraccia, mi prende in braccio, e mi fa fare un giro su stesso.
Davvero al settimo cielo.
<< In questo caso...divertiti sorellina. E, mi raccomando, dacci dentro. >>
Di solito, quando esco con qualcuno, le raccomandazioni di Harry sono sempre “Stai attenta a dove guarda quel tizio” “Non fare tardi” “Ti concedo solo un bacio a stampo” “Chiarisci bene da subito dove deve mettere le mani”.
Magari a volte è più magnanimo, ma mai, mai, aveva detto “Dacci dentro”.
Questa è l’ennesima dimostrazione di come sia davvero felice che io esca con un ragazzo che non sia Malfoy.
Inutile dirgli che è solo un’uscita da amici, che ci vorrebbe ben altro per farmi togliere dalla testa Draco Malfoy, che non credo accadrà mai veramente.
Già.
Inutile.
Quindi, perchè dirglielo?
Goditi la tua felicità fratellino.
Io mi godrò la mia maledizione.
Quella di essermi innamorata del Principe delle Serpi.
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Le otto e tre minuti.
Perfettamente in orario, Kiki.
Devo svoltare solo due angoli, e sono arrivata.
Alle otto e cinque.
Stranamente puntuale.
Non mi riconosco più nemmeno io.
Delle ragazze di Tassorosso, passandomi di fianco, mi indicano spudoratamente, mentre, con la mano davanti alle labbra, come se facendo così non me ne accorgessi, iniziano a ridere e a spettegolare della sottoscritta.
E l’argomento non è poi molto difficile, considerato che solo fino a pochi secondi fa i loro nasi erano preda delle parole malsane di Gossip Girl, che sputtanava a tutti dei cazzi miei.
A proposito...
Chissà se Lui avrà letto l’articolo.
Mi avrà presa per una bugiarda.
Prima gli dico che fra me e David non c’è niente, e poi quella stronza spiattella ai quattro venti che stasera saremmo usciti insieme.
Malfoy sarà davvero furioso.
Ben gli sta.
Non può pretendere che io gli appartenga come un oggetto, senza che Lui mi ricambi con un solido rapporto.
Non pretendo certo un matrimonio, promessa d’amore eterno, eccetera eccetera...ma, almeno, voglio certezze.
Esattamente ciò che Lui non può darmi.
Ergo...
<< Cazzo! >>
Mi esce spontanea, come parola.
Perchè, non appena il mio passo ha superato un arco di pietra, chiuso, ciò che rimane di una vecchia porta, sento delle dita afferrarmi dal polso.
Qualcuno mi attira verso di se, all’interno delle incanalature dell’arco,dove certamente nessuno potrà vedermi, considerata anche l’ora tarda.
L’altra mano è messa subito alle mie labbra, per soffocarmi sul nascere, altre parole che non siano quel “Cazzo”, spontaneo.
Il mio bacino combacia perfettamente con la parte intima anteriore del mio assalitore, e, da come gli addominali e la tartaruga accarezzano la mia schiena, posso decisamente affermare che si tratta di un ragazzo.
Il suo fiato mi solletica la parte superiore dell’orecchio, e posso sentire ogni minimo battito del suo cuore, tanto sono attaccata al suo corpo, seppure di spalle.
Spalanco gli occhi, spaventata, e, con il respiro affannato cerco di divincolarmi dalla presa ferrea che mi costringe tra le sue braccia.
Ma niente.
Anzi, mi sento strattonare verso destra, e mi ritrovo di fronte all’assalitore, a pochi centimetri dal suo viso.
Non faccio nemmeno in tempo a guardarlo negli occhi, che sento le sue dita staccarsi dalle mie labbra, sostituite subito dalle sue.
Si.
Mi afferra, mi trascina, mi costringe tra le sue braccia, e mi bacia.
Ed io?
Io rispondo al bacio.
Dischiudo le labbra, e lascio alla sua lingua libero accesso nella mia bocca.
La lascio rincorrere la mia, in una danza struggente, passionale e disperata.
Sento una sua mano sul mio volto, l’altra sulla mia schiena, mentre mi stringe verso di se il più possessivamente possibile.
Non mi oppongo affatto alla sua stretta, anzi, continuo a baciarlo forsennata, afferrandogli il colletto, ed avvicinando il suo viso al mio fino ai limiti del possibile.
Dita tra i suoi capelli, e in punta di piedi, per non perdermi nemmeno un centesimo di secondo di questo contatto.
Si lo so.
Vi starete chiedendo cosa diavolo io abbia in testa, mentre mi faccio baciare da uno sconosciuto che, per di più, mi ha persino trascinata qui con la forza.
Ma la risposta è semplice.
L’ho riconosciuto.
Dal profumo, dal suo tocco, dalla sua presa, dal suo corpo, dal suo bacio, da quel poco che sono riuscita a scorgere del suo viso.
È Lui...
<< Mi hai fatto spaventare. >>
Lo accuso, tra un bacio e l’altro.
Lui reclama la mia bocca nuovamente, dopo aver preso un po’ di ossigeno dall’aria circostante.
Lo vedo ghignare.
<< Dovrei scusarmi, bambolina? >>
Rido, strafottente, richiamando a me la sua lingua.
Meglio se la usa per altri scopi, altrimenti finiremo per litigare.
Cosa che facciamo spesso ultimamente...
Ma, come in un flash, tutto quello che il suo bacio mi aveva completamente fatto dimenticare, ritorna a galla nella mia mente.
Ed allora ricordo il litigio di oggi pomeriggio, la conversazione con David, l’appuntamento, il fatto che mi sta certamente aspettando.
E mi stacco da Malfoy.
Seppur facendo violenza fisica e morale su me stessa.
<< Basta, smettila. Devo andare. >>
Lo sento ridere.
<< Dove? Da quel Summers? >>
Mi riavvicina di nuovo a sè, e cattura nuovamente le mie labbra.
Non riesco ad oppormi, e non sto parlando di forza fisica.
Mi lascio andare tra le sue braccia, placidamente in pace con me stessa.
Sposto la testa di lato, e sento le sue mani sotto il mio sedere per sollevarmi sempre più contro di sè.
Ma è proprio quando le cosa iniziano a farsi più incandescenti, che mi stacco di nuovo.
<< Davvero. Devo andare. >>
I suoi occhi si rabbuiano, mentre allontana le braccia dal mio corpo, senza, però, indietreggiare di un solo passo.
<< Da Summers? >> ripete.
Non rispondo, ma abbasso lo sguardo, in un misto di senso di nudità e senso di colpa.
Per cosa poi?
Non stiamo mica insieme..
<< Mi dispiace, bambolina, ma stasera sei troppo bella per passarla con quell’idiota.. >>
Spero vivamente che il colore che sento sulle guance non sia la mia pelle che arrossisce.
Ti prego, ti prego!
Ma se, da un lato, il suo complimento mi lusinga non poco, dall’altro mi irrita.
Non può adularmi, solo per corrompermi affinchè io dia buca a David.
Stronzo di un Serpeverde...
<< E con chi dovrei passarla la serata, dunque? >> chiedo, con il sopracciglio alzato.
Ghigna.
Sexy...
Eccitante...
Bellissimo...
<< Ce l’hai di fronte bambolina. >>
Mi avvicina di nuovo a se, ma stavolta non permetto nemmeno alle nostre labbra di incontrarsi.
<< Dico sul serio. Devo andare. >>
Vedo un lampo di pura irritazione, mista a rabbia attraversare il suo sguardo, e ciò che prova gli si riflette anche sul viso, mentre contrae la mascella.
Ecco perchè mi stupisco del tono che, poi, usa con me.
<< No che non devi. Non devi andare da quel tipo. >> dice, con tono si autoritario ed imperioso, ma nello stesso tempo affatto arrabbiato o nervoso, come la sua espressione di poco fa faceva presagire.
<< E tu chi saresti per dirmi cosa devo o non devo fare? >>
Ho sempre odiato le imposizioni, sia da insegnante ad alunno, sia da Capo a dipendente, e tantomeno da uomo a donna.
L’ultima non la sopporta particolarmente.
Stringe un’altra volta i denti, e chiude gli occhi per un attimo, per calmarsi, credo.
Poi, parla con voce che nasconde a stento la stessa rabbia di prima.
Rabbia repressa.
<< Ascoltami bambolina, sto facendo tutto il possibile per non afferrarti e portarti via da quella testa di cazzo, non prima di averlo pestato a morte per averci provato con te...ma tu non mi rendi le cose facili. Affatto. >>
Se osa alzare anche un solo dito contro David, giuro che lo picchio io.
Quante volte gli devo ribadire che non può pretendere di avere chissà quale diritto su di me, senza darmi qualcosa in cambio?!
<< Non è affatto mia intenzione, infatti. Perchè adesso tu mi lascerai, io me ne andrò, passerò una bella serata da amici con David Summers, e tu potrai continuare ad ignorarmi quanto ti pare, nei prossimi giorni. >>
Scuote la testa, ghignando.
Sembra quasi che mi stia compatendo..
<< Potter, ma dove vivi?! Credi davvero che quell’imbecille si lasci sfuggire l’occasione di portarti a letto? Ti facevo meno ingenua.. >>
<< Ho specificato con David che sarebbe stata una serata tra amici, e basta... >> ribatto, risoluta, e leggermente infastidita << ...sei tu che devi trovare il lato malizioso in tutto ciò che mi riguarda! Non sono solo una fabbrica di sesso, io! >>
Mi guarda, come se avessi appena parlato in Arabo.
Scuote la testa e, piuttosto indignato, mi risponde a tono:
<< E chi cazzo lo sta dicendo? Ma, bambolina, insomma...guardati! A meno che non sia gay, penserà al modo migliore di scoparti per tutta la serata! >>
Adesso basta.
Perchè non pensa che, almeno per una volta, non sia solo la mia femminilità ad attirare un uomo verso di me?
Non può esserci sempre e solo il sesso, quando si parla della sottoscritta..
Ma è esattamente quello che Lui pensa.
Quindi, perchè contraddirlo?
Sorrido maliziosa, e mi avvicino lentamente al suo orecchio.
<< E chi ti dice che la cosa mi infastidisca? Summers è davvero un bel ragazzo... >>
Stronza.
Lo so.
E lo pensa anche Lui in questo momento.
Ed infatti resta immobile, senza più sfiorarmi, aspettando che mi allontani da Lui.
Cosa che faccio subito dopo, sentendo chiaramente i frammenti del mio cuore graffiarmi il petto, straziarmelo.
Sto per andar via da Lui, quando mi afferra il polso.
Mi fermo, di spalle, con la testa puntata sulle mie scarpe.
<< Non andare da lui.. >> ripete, ma c’è qualcosa di diverso, stavolta.
Il tono.
Non è arrabbiato, minaccioso, imperioso, prepotente, malizioso.
No.
È quasi...
...
....
Supplicante.
<< Perchè? >>
Dimmelo, Principe Serpeverde.
Perchè non dovrei andare da David?
Perchè non dovrei passare una bella serata con un ragazzo a cui piaccio davvero?
<< Perchè non vuoi. >>
Scuoto la testa, mantenendomi di spalle a Lui, così che non possa vedere la mia retina inumidirsi.
<< Puoi fare di meglio. >>
Lo sento sospirare.
E poi riprende a parlare.
<< Perchè non voglio. >>
D nuovo, segno di diniego con il capo.
Tiro su con il naso, e prendo fiato.
<< Non basta. >>
Non piangere, Kiki.
Non farlo.
Non infrangere anche le tue stesse regole.
<< Perchè ti...ti... >>
Dillo.
Porca troia, dillo!
<< Ti...ti...ti a.. >>
<< Dillo.. >> sussurro, disperata e supplicante.
<< Ti... >>
...
.....
........
Ma niente.
Alla fine sento la presa sul mio gomito allentarsi sempre più, ed i suoi muscoli rilassarsi.
Si è arreso.
<< Buona serata Malfoy. >> dichiaro, prima di strattonare via il mio braccio dalle sue dita, ed andarmene.

<< Altro giro? >>
<< Certamente, grazie! >> rispondiamo in coro.
Prima di guardarci e ridere stupidamente.
<< A quale numero siamo arrivati? >> chiedo, divertita.
Fa spallucce, sorridendo.
<< Diciamo che ho perso il conto...e siamo qui solo da mezz’ora.. >>
<< Attento Summers, non ho alcuna intenzione di portarti in braccio al Castello! >>
Ridiamo di nuovo, mentre Madama Rosmerta ci porta la nostra cena, ed un altro bicchiere di Burrobirra a testa.
Alza un sopracciglio, scettico.
<< Ma per favore! Sopporto benissimo l’alcool, specie delle misere Burrobirre...piuttosto tu...mi sa che sarò io quello che dovrà tornare al Castello con un sacco di patate tra le braccia! >>

<< Lo sai che non si fruga nella borsa delle signorine? >>.
<< Lo sai che non ci si addormenta tra le braccia delle persone, per poi farsi portare a scuola in braccio? >>
<< Davvero? Mi hai davvero portata fin qui in braccio? >>
<< Si. >>
E lo bacio.

Scuoto la testa, al ricordo del primo bacio che ci scambiammo io e Malfoy.
Per colpa  mia, a dirla tutta.
Quando, per comprare il regalo ad Herm, fu costretto a venire con noi ad Hogsmeade.
E, a causa di non pochi bicchieri, mi ritrovai a ringraziarlo per bene...
E pensare che...
...
.....
No Kiki!
Cazzo lo stai rifacendo...
Stai pensando di nuovo a quell’idiota!
Smettila!
<< Allora David... >> esordisco, addentando una patatina fritta dal mio piatto << ...mi hai detto di essere nato nel Mondo dei Babbani...deve essere stato un bel colpo per te ricevere la lettera di Hogwarts. >>
Scuote le testa, sorridendo.
<< Non molto, direi. Mio padre aveva entrambi i genitori Maghi, e lo era anche Lui. Ma quando conobbe mia madre, in una vacanza, se ne innamorò e si sposarono, nonostante lei fosse una Babbana. Le confessò di essere un mago, poche settimane prima del matrimonio, ma a lei non ha mai importato granché. Mi hanno sempre parlato del Mondo della Magia, sin da quando, a 5 anni, invece di alzarmi a prendere il mio giocattolo preferito, ho semplicemente fatto in modo che lui venisse da me. Me ne sono innamorato fin da subito, del nostro Mondo, specialmente dei racconti sui draghi. Ad 11 anni, quindi, ero al settimo cielo quando arrivò la lettera di Hogwarts, ma di certo non ero stupito. Sapevo già di essere un mago. >>
Sorrido.
Perchè adesso toccherebbe a me parlare di come ho ricevuto la lettera.
<< Tu, invece? >>
Appunto.
<< Penso che tu sappia che io ed Harry abbiamo sempre vissuto con i Babbani. Sapevano a quale Mondo appartenevamo, ma non ci hanno mai detto niente. Hanno sempre considerato la Magia come una brutta malattia, e hanno sempre sperato, fino all’ultimo, di tenerci lontani dalla parte più importante di noi. Ed infatti è dovuto venire Hagrid in persona a consegnarsi le lettere di Hogwarts, perchè quei bastardi avevano sempre impedito che le leggessimo. E ti giuro, quando mi ha detto che ero una strega pensavo semplicemente che mi stesse insultando... >>
Sfoggia nuovamente la sua risata cristallina, e prende un sorso dal suo bicchiere.
<< Ogni tanto non ti mancano i tuoi zii? >> chiede, innocentemente.
Tanto innocentemente che mi fa andare di traverso la patatina...
<< Assolutamente no. Mi hanno sempre trattato malissimo, sia a me che ad Harry. Da cani. >>

<< Chi è costui? >>
<< Suo cugino. È un Babbano. >>
<< Va bene. Un tuo parente ha la capacità di scrivere. E con questo? >>
<< Forse tu non sai dei nostri rapporti. Ci hanno sempre trattati da cani. Non so come gli viene a questo tipo, di scrivermi! >>

A parte ogni tanto con i Cacciatori, non avevo mai parlato a nessuno dei Dursley.
Insomma, non è che il loro ricordo struggente mi perseguiti ogni giorno, ed io passi ore e ore a piangere la loro mancanza...
Ergo, come dicevo, non sono mai stati argomento di conversazione, tranne adesso con David...e quel pomeriggio, con Malfoy e i Serpeverde..
Ed ecco che un nuovo ricordo si è fatto strada nella mia mente.
Ricordo che scaccio prepotentemente...
<< Bè, effettivamente, è molto più eccitante vivere nel Mondo dei Maghi, devo ammetterlo. >>
<< Dipende... >> rispondo io << ...dalle situazioni. Ho sempre adorato la Magia, ma mi ha causato anche tanti problemi. >>
<< Ti riferisci a Tu-Sai-Chi? >> domanda, prendendo un boccone della sua cena, ed assumendo un tono di voce grave, quando pronuncia quello pseudonimo.
Annuisco.
<< E non solo...non credo che i Mangiamorte smetteranno mai di volermi vedere morta. >>
<< Già...specie dopo lo scandalo che è successo ultimamente. >>
Certamente si riferisce al grande scoop dell’immagine del bacio tra me e Malfoy.
E all’ira che questo ha certamente scatenato in Lucius.
Ma adesso che l’argomento si è fatto pericolosamente vicino al Principe Serpeverde, ecco che il mio sorriso svanisce, e la mia voglia di parlare va a farsi benedire.
Ed infatti mi limito ad abbassare lo sguardo, e non rispondere.
Ma David continua.
<< Devi essere spaventata... >>
Non è una domanda.
È una constatazione.

<< ...E’ pericoloso, specie se c’è in ballo il sacro santo nome dei Malfoy! Ti vorrà vedere morta, e vorrà farlo con le sue mani! Lo capisci? >>
(..)
<< Ho capito. Vuoi sentirti dire che sono spaventata?... Bè, ecco qui. Sono spaventata. Ho paura. >>
(..)
<< Bambolina...non permetterò che ti faccia del male. >>

Basta Kiki.
Smettila di pensare a Lui...
Stai solo male.
Solo male...
<< E’ il mio lavoro. E poi è un ottimo modo per scaricare la rabbia. Combattere, intendo. >>
Inaspettatamente ride.
Credo che lo stia facendo a posta, per riuscire a cambiare discorso.
<< Non vorrei essere nei panni di un Mangiamorte, dopo che la Kensington ci ha caricati di compiti, allora.. >>
Decisamente bravi, sia io che lui, passiamo a parlare d’altro.
Ci stavamo addentrando in discorsi poco piacevoli.
Continuiamo a parlare, ridere, scherzare, mangiare e bere.
Ma non troppo.
Alzare il gomito, intendo.
Mi sto divertendo, davvero.
E credo anche Lui.
Ma c’è un problema.
Il pensiero di Draco Malfoy non ha smesso di tormentarmi per tutta la serata.

Toglietevi di torno.
Tutti quanti.
A meno che non vogliate morire prima del tanto decantato e sudato diploma, spostatevi.
Perchè il Principe delle Serpi deve passare.
Ed è piuttosto incazzato, come sempre negli ultimi tempi, d’altronde.
<< Ehi Draco! Che fine avevi fatto stronzetto? Troppo spaventato all’idea della gara di bevute con il sottoscritto? >>
Una voce vanitosa e divertita lo chiama dal divanetto privato che Lui e i suoi amici si sono guadagnati in anni e anni di sudato rispetto da parte dei loro compagni di Casa.
Draco Malfoy non si degna di rispondere, però, e nemmeno, a dirla tutta, di guardare il suo interlocutore.
Ma questo solamente perchè si tratta del suo migliore amico, Blaise Zabini.
Altrimenti uno Schiantesimo in pieno petto sarebbe stato il minimo che il poveraccio che avevo osato parlargli avrebbe dovuto subire.
Ma il gesto altezzoso del biondo, non sfugge all’occhio attento del moro, e nemmeno delle due ragazze sedute con Lui.
Daphne Greengrass, con le sensuali gambe appoggiate su quelle del suo ragazzo, e Pansy Parkinson, con la sua sigaretta tra le labbra, insieme ad uno scioccato Blaise Zabini, semplicemente assistono alla camminata furiosa del loro amico che, come detto prima, non li degna di uno sguardo, e se ne va dritto in camera sua.
Dopo aver fissato dubbiosi la parte della loro Comune in cui era appena sparito Draco, i loro occhi si incontrano dubbiosi l’uno con l’altro.
La prima a parlare è Pansy.
<< Le opzioni sono due. O qualcuno gli ha messo una forte dose di Ossofast nel succo di zucca, oppure ha litigato con la Potter. Di nuovo. >>
Incredibile come la ragazza riuscisse a parlare del nuovo amore, o del primo, se vogliamo essere pignoli, della sua vecchia fiamma.
Ma si sa, le Serpi hanno una corazza forte e impenetrabile.
<< Io opto per la seconda. >> dichiara schietta Daphne, rivolgendo uno sguardo eloquente al suo ragazzo.
Il quale sospira, ed inizia ad alzarsi dalla sua comoda postazione.
<< Se quei due non la smettono con questi tira e molla, prima o poi diventerò scemo... >> si lamenta, per poi aggiungere alle due ragazze << ...Non appena vedete Theo ditegli di raggiungermi. Sembrava davvero incazzato, e non so se riesco a calmarlo da solo... >>
Si allontana dalle due e prende a salire le scale, per raggiungere la camera numero 7, spettatrice e vittima di molte sfuriate del biondo in questione, da quando la Potter è entrata nella sua vita.
Sconvolgendola.
“Incredibile...” si ritrova a pensare Blaise “...quanto possano essere idiote due persone. Se Draco non la smette di fare il cretino andrò io dalla Potter a farle una bella dichiarazione!”
Raggiunta la sua meta, bussa.
Una volta.
Ma nessuno gli apre.
<< Draco, sono io, apri. >>
Nessuna riposta.
<< Draco, muoviti, lo sai che non sono paziente. >>
Ma niente.
<< Smettila di fare il coglione e apri questa cazzo di porta, prima che la sfondo! >>
L’aveva detto che non era paziente...
<< Conto fino al tre, se poi non apri, giuro che Schianto te e la porta! >>
Nulla.
<< Uno... >>
Inizia a prendere la Bacchetta dalla tasca dei jeans.
E pensare che pensava di usarla in un altro modo, con Daphne, nella sua stanza libera...almeno fino a pochi minuti prima...
<< Du.. >>
<< Ti apro solamente perchè non vorrei che facessi la figura del celebroleso, non sapendo andare oltre il numero Due. >>
Non appena la faccia incazzosa del suo migliore amico fa capolino tra la parete e l’uscio della stanza, i bollori di Zabini vanno a farsi un giro, e rimette la Bacchetta nei jeans, ghignando.
<< Grazie amico..stavo giusto cercando di ricordare se dopo il due venisse il sette o l’otto... >>
La battuta non riesce a strappare nemmeno un piccolo sorrisetto dalle labbra di Draco Malfoy, ma questo non impedisce alla Serpe di darsi per vinta.
È troppo abituato ai momenti di Luna Storta di Draco, da sapere che ci vorrà del tempo perchè la rabbia si plachi.
Per questo esclude l’opzione di restare sulla porta, ed entra nella sua camera, stravaccandosi su una poltrona, e armeggiando nel suo mantello da mago alla ricerca delle sue amate sigarette.
Prima regola:mai affrontare la rabbia di Draco Malfoy senza nicotina.
Seconda regola: affrontare la rabbia di Draco Malfoy facendo in modo che anche lui ne abbia la sua dose.
Ergo...
<< Tieni. >> dice Blaise, con la sigaretta tra le labbra, mentre lancia il pacchetto di Lucky Strike al biondo, ancora in piedi davanti alla porta.
Il quale le afferra al volo, se ne accende una, e provvede a riconsegnare all’amico il suo pacchetto, mentre si siede sul suo letto.
Entrambi espirano il fumo.
<< Allora... >> comincia Blaise dopo un po’ di silenzio << ...dobbiamo continuare a starcene zitti, oppure vuoi dirmi perchè sembra che tu abbia appena ingoiato un dolcetto leccato da Weasley? >>
Ghigna, Draco.
Si porta la sigaretta alle labbra, e, mentre il fumo fuoriesce dalle sue labbra indipendente e a piccoli sbuffi, si decide a rispondere:
<< Preferirei la prima. Ma so per certo che la tua non era una domanda retorica. Non smetterai di rompermi le palle finchè non avrò sputtanato tutto, vero? >>
<< Wao per essere un impedito con le donne, sei molto perspicace. >>
Il sopracciglio di Malfoy si alza, fino al cuoio capelluto.
<< Io? Impedito con le donne? Devo ricordarti che il mio letto è sempre molto popolato? C’è la fila là fuori... >>
Sempre molto modesto, il Principe Serpeverde...
Ma Blaise non ci fa caso.
In fondo, perchè dovrebbero nascondere delle loro effettive qualità?
<< Pardon, errore mio. Dovevo specificare. Sei un impedito con le donne a cui tieni veramente. Anche se, tecnicamente dovrei usare il singolare, dato che, al momento, siamo a quota uno. >>
Fa un tiro alla sua sigaretta, sperando di non aver osato troppo con Lui.
In fondo, erano ancora nella fase “Discorsi inutili per raggirare il vero argomento”.
<< Un Malfoy non è impedito in niente. >> ringhia Draco, schiacciando il filtro arancione, per l’eccessiva forza delle sue dita.
Blaise inclina la testa, dandogli per buona la sua affermazione.
In fondo, è quello che, più o meno, avevano sempre detto.
Cambiano il soggetto, però..
“Un Serpeverde è il migliore in tutto.”
Non è più o meno la stessa cosa?
<< Però amico... >> tira << ...c’è un dato di fatto: hai un problema. Con occhi verdi, cicatrice stupida in fronte,  e un culo da far paura. Aggiungiamo anche il fatto che abbia un bel paio di tette, in modo da non equivocare con lo Sfregiato.. >>
Era un accenno di risata, quello sul viso del biondo?
Oppure una semplice smorfia di disgusto, al pensiero di Lui con Harry Potter?
Si, decisamente la seconda.
Non risponde, però.
Si limita a continuare a fumare in silenzio.
E Blaise, di conseguenza, fa lo stesso.
Terza regola: mai insistere troppo, o risulterai stressantemente Tassorosso.
Si sofferma a guardare il suo amico.
Ha la testa bassa, e le braccia appoggiate sulle gambe, leggermente aperte.
Il torace si abbassa e si alza velocemente, come se avesse un fortissimo mal di stomaco.
Si porta a sigaretta alle labbra febbrilmente, facendo piccoli ed isterici tiri.
Il piede destro si alza freneticamente sulla parte anteriore, facendo tremare con se tutta la gamba.
E, soprattutto, ha la testa bassa.
Il che vuol dire che siamo davvero nei guai.
Fuma la sigaretta fino alla parte arancione, ennesima dimostrazione della sua disperazione, e la getta incurante sul pavimento.
Blaise, invece, fumando dove è dignitosamente possibile, Appella a se il posacenere d’argento, e getta la cicca elegantemente, spegnendola.
Poi, finalmente, Draco si decide a parlare.
<< Blaise...Che...che cosa vuol dire quando...quando senti che stai per uccidere il primo che ti pesta il piede? Quando...lo stomaco...si attorciglia ogni fottutissimo secondo di più..? Quando non riesci a...a..pensare, respirare, fare qualcosa di coerente? Quando hai...hai voglia di..di...di rompere tutto..tutto quello che ti capita a tiro? Quando senti che qualcosa...qualcosa...ti...ti logora dall’interno? Quando senti che stai per andare...in fiamme...? >>
<< Quando... >> lo interrompe Blaise, aspettando che gli occhi grigi del suo migliore amico si puntino nei suoi << ...vorresti andare da quel bastardo che ha osato avvicinarsi alla tua ragazza e ricoprirlo di pugni, finchè non muore in un miscuglio di dolore, urla, e sangue? >>
Annuisce, con una luce assassina che, improvvisamente ha fatto capolino nel suo sguardo.
<< Che sei fottutamente e disperatamente geloso, caro mio. >>
Dopo questa frase, nessuno dei due spiccica più una sola parola.
Blaise, attento alle reazione che Draco avrebbe potuto avere.
Draco, schiacciato dalla verità delle parole di Blaise.
Si, lo deve ammettere.
Draco Malfoy sta ardendo dalla più disperata e cieca gelosia.
Il solo pensiero che quello stronzo di Summers stia passando del tempo con la sua Bambolina lo manda in bestia.
Immaginare la risata ed il sorriso della ragazza, che si rivolge a quel coglione, lo fa incazzare come non mai.
Immaginare come Lei si morde in un modo innocentemente sensuale le labbra perfette, a pochi centimetri da quella faccia di cazzo di Summers, lo fa andare fuori testa.
Immaginare le dita della Potter, che tanto lo hanno fatto uscire di senno, mentre scorrevano delicate sul suo corpo, intrecciate a quelle rozze e deficienti di quel deficiente di Summers, di quella deficiente Casa di Tassorosso, lo fa tremare dalla rabbia.
Immaginare le labbra di Kimberly Potter, che lo hanno tenuto sveglio notti intere, posarsi lentamente su quelle di David Summers, mentre lui la tiene stretta a se, lo fanno impazzire.
Immaginare le mani di Summers su di Lei, mentre l’accarezzano, la spogliano, la desiderano, accompagnate dai Suoi sospiri affascinanti...il Suo viso completamente abbandonato, mentre si piega all’indietro, accarezzando la schiena con la cascata di filamenti neri che altro non sono se non i suoi capelli...il suo seno perfetto...la pancia piatta che si alza e si abbassa al ritmo del suo respiro affannato...le sue eccitanti gambe ancorate a dei fianchi che non siano i suoi...il suo frutto proibito violato da qualcuno che non è Lui...bè questo lo uccide letteralmente.
In uno scatto d’ira afferra il loro posacenere d’argento che stava fluttuando per caso dalle sue parti, e lo scaglia a terra con quanta forza ha in corpo.
Un normale ragazzo, avrebbe come minimo sobbalzata, al gesto pieno di rabbia di Draco Malfoy, ma Blaise Zabini non batte ciglio.
Resta composto ed elegante come sempre.
<< Si lo so. È una cosa insopportabile... >> esclama il moro, con accortezza.
E lui, parla per esperienza.
È troppo lunga la lista di ciò che Lui aveva passato per Daphne, prima di mettersi insieme, da citarle tutte.
Ma attacchi furiosi di gelosia, dolorosi come un morso di Basilisco, erano praticamente all’ordine del giorno.
È famosa la straordinaria bellezza di Daphne, e Lui non era certo l’unico coglione che se ne era accorto.
E di certo la bella bionda non ha indossato una cinta di castità, aspettando che lui si decidesse a dare una svolta a quello che entrambi provavano, come ha fatto il ragazzo, d’altronde.
Quindi, può perfettamente capire Draco in questo momento.
<< ...Ma non puoi farci assolutamente niente... >> continua, mentre il suo amico non distoglie lo sguardo dai cocci del posacenere << ...Non puoi nè andare lì a rovinarle la serata, perchè sarebbe poco dignitoso, patetico, da Tassorosso, e lei ti odierebbe, nè puoi far sparire tutta la merda che ti senti dentro. Ma puoi cercare di non pensarci. Distraiti. >>
Ghigna, Draco, con tutto il sarcasmo che le sue labbra possono esprimere senza parole.
<< Fosse facile. >>
<< So che non lo è. Forse ti sei dimenticato quante volte mi hai distratto dai miei drammi con Daphne... >>
Il Principe Serpeverde si esibisce nella sua migliore risatina malinconica.
Eccome se se le ricorda, tutte quelle sere passate a sopportare il suo migliore amico, che si affliggeva per la bella Principessa delle Serpi.
Ma si ricorda ancora meglio ciò che Lui e Theo si dicevano.
“Noi non faremo mai la stessa fine”.
Grandissima cazzata.
Ha fatto, eccome, la stessa fine di Blaise.
Con Kimberly Potter, poi.
La sorella dello Sfregiato.
La Regina Grifondoro.
La Salvatrice del Mondo Magico.
La Cacciatrice.
Se l’era scelta proprio bene, doveva ammetterlo...
<< Ragazzi, urge una canna. >>
Ecco come li saluta Theodore Nott, che ha appena fatto irruzione nella stanza numero 7.
Senza bussare, ovvio.
È la sua stanza, e comunque non l’avrebbe fatto.
Ma non appena focalizza meglio la figura di Draco sul letto, con il tipico sguardo di chi sta venendo Cruciato, e Blaise che lo fissa serio e preoccupato (la preoccupazione e la sofferenza dei suoi amici non sono palesi, è solamente Theo che ormai ha imparato a decifrarli), un interrogativo gli sorge spontaneo.
<< Che succede qui? >>
<< A cosa ti riferisci? >> chiede Blaise vago.
Nott fa schioccare la lingua contro il palato e li guarda scettici, pur restando in piedi sulla porta, che si è chiuso alle spalle.
<< Mi riferisco alla tua espressione desolata, identica a quella di Lumacorno mentre guarda Potter sbagliare clamorosamente Pozione, e a quella di Draco, che sembra che stia venendo sodomizzato dalla coda di uno Schiopodo Sparacoda. >>
Blaise ride, magari all’ultima immagini proposta da Theo, e persino a Draco viene strappato un sorrisetto.
Ma Nott è serio.
Vuole sapere cos’è successo ai suoi amici.
<< Non leggi Hogwarts. Dietro le Quinte?... >> gli chiede, alla fine, sarcastico Malfoy << ...Devi aggiornarti sugli ultimi Gossip... >>
Theo alza le spalle, ghignando.
<< Quelli che ci riguardano mi interessano, solamente per leggere quella cozza di Gossip Woman, Queen, Girl o come cazzo si chiama, adularci. Il resto non mi sfiora minimamente. >>
Al che Draco Malfoy si decide ad alzare lo sguardo dalle sue costose scarpe italiane, e lo punta nel suo amico, ancora in piedi davanti alla porta.
Una apatica espressione alberga negli occhi grigi del suo amico, il che può significare solamente che ha una grande emozione da nascondere.
<< Allora ti sei perso la notizia di un “Nuovo appuntamento delle Regina dei Grifoni. David Summers:solo un amico, o una nuova fiamma per la nostra bella e famosissima Eroina?” >>
Quante volte deve aver letto l’articolo?
Sembra che lo sappia a memoria..
Un lampo di comprensione attraversa gli occhi di Theo.
Ecco cosa affligge tanto Draco...altro che Schiopodi Sparacoda...
Sospira, e, finalmente, si decide ad accomodarsi anche lui da qualche parte.
Decide per il letto di Draco, il più vicino a dove si trova lui.
Ma nel tragitto porta-letto, sente qualcosa scricchiolare sotto la suola delle sue scarpe.
Abbassa lo sguardo, notando i frammenti del loro posacenere.
Cazzo, quel fottutissimo aggeggio costa più di tutto il Castello, possibile che deve finire sempre in pezzi?!
Scommettendo, dentro di se, le sue alte prestazioni sessuali, che si stato Draco a sbatterlo per terra, sospira e sussurra distratto, sfoderando la Bacchetta:
<< Reparo. >>
Meno male che erano dei Maghi, altrimenti, con tutti gli attacchi di ira che quella stanza aveva subito, sarebbe stata decisamente un disastro.
Specie da quando Kimberly Potter era entrata nelle grazie e nei boxer del suo amico...
Restano in silenzio, non sapendo più cos’altro dire.
Un Tassorosso avrebbe certamente pianto, mentre i suoi fidi amici lo abbracciavano e baciavano, ripetendogli quanto gli volessero bene e quanto fosse speciale.
Un Corvonero avrebbe certamente psicoanalizzato la questione, razionalizzandone ogni particolare, per giungere alla fine ad una sensata conclusione.
Un Grifondoro...boh non sa cosa avrebbe fatto, sono troppo stupidi per essere anche solo immaginati da un tipo come lui.
Sa solamente che, alla fin fine, sarebbero passati ad elogiare i Potter.
Ma loro erano Serpeverde, per fortuna.
<< Allora... >> rompe il silenzio, dopo un po’ Theo, rivolgendosi a Draco << ..vuoi che ti abbracci e che ti dica che ti voglio un mondo di bene? >>
Ovviamente era sarcastico.
Ma il suo tono fintamente affettuoso, il suo sbattere le ciglia in modo molto femminile, ed il suo allargare la braccia in modo falsamente materno, causano un attacco di risa a Blaise, ed un espressione insieme terrorizzata e schifata di Draco.
Che, prontamente si allontana da Theo, sul letto dove entrambi sono seduti.
<< Sta lontano da me, incrocio di un finocchio e un Tassorosso! >>
Scatenando ulteriori risate in Blaise, ed anche nell’insultato.
E, pensate un po’...anche Draco accenna una mezza risatina.
Ma poi, una parola detta da Lui stesso, lo risbatte furiosamente nella realtà.
Tassorosso...
Come David Summers.
Che adesso chissà cosa starà facendo con la Sua Regina dei Grifoni...
Magari è passato proprio adesso alla mossa del “Prendiamogli-la-mano-casualmente-così-i-contatti-fisici-iniziano”.
Soffermandosi un po’ di più su quella maledette immagine, sente una fortissima fitta alla pancia, lo stomaco attorcigliarsi su se stesso, i polmoni prendere fuoco, ed il petto alzarsi freneticamente.
Gelosia...
Folle e incontrollabile gelosia...
Ma adesso basta.
Un Serpeverde non è affatto masochista.
Un Malfoy non è affatto masochista.
Lui non è affatto masochista.
Deve distrarsi.
<< Ok, sparate qualche stronzata. Qualsiasi cosa... >> dice, dopo l’ennesima fitta allo stomaco, al pensiero della risata di Kimberly Potter, mentre la dedica a quell’essere inutile di David Summers.
<< Theo... >> coglie la Pluffa al balzo Blaise << ...hai fatto irruzione con una frase interessante. Come mai “Urge una canna”? >>
Improvvisamente, l’aria di spavalda sicurezza di Nott, va a farsi un giro.
Il più lontano possibile.
Ed un espressione confusa, seria, preoccupata e curiosa si affaccia sul suo volto.
Guarda Blaise.
Guarda Draco.
Guarda la parete.
Guarda il posacenere da lui appena riparato.
Guarda il pavimento.
Si guarda allo specchio.
Pensa “Che figo che sono!”, e si decide a parlare.
<< Devo dirvi una cosa. >>
<< Argomento? >> chiede Draco, mentre si accende un’altra sigaretta.
Sospira, Theo, Appellando a se il pacco di Draco, e fregando un piccolo piacere al tabacco al suo amico.
Si accende la sua sigaretta, espira il fumo, e si decide.
<< Donne. >>
Draco si esibisce in un ghigno di chi la sa lunga, e Blaise...semplicemente con un’alzata di spalle si accende anche lui una sigaretta.
Visto che fumano tutti...
<< La nostra rovina... >> commenta il moro, prima di aggiungere << ...Parla. >>
Ennesimo sospiro di Theo.
Ennesima analisi della stanza.
<< Prima ero in giro con questa ragazza...e mentre parlava...bè ho iniziato a farmi qualche film mentale.. >>
Inutile specificare l’aggettivo “Vietato ai minori di 18 anni” dei film mentali di Theo...
<< E la cosa ha iniziato a peggiorare quando ci siamo accessi una sigaretta...sapete che trovo le ragazze estremamente sexy quando fumano.. >>
<< Depravato. >>
<< Le tue solite fantasie perverse... >> commentano Blaise e Draco, facendo ghignare compiaciuto il loro amico.
Ma tanto, lo sanno tutti e tre che, sotto sotto, sono d’accordo anche loro..
<< Dicevo.. >> continua Theo << ...stavamo chiacchierando, quando si è accesa una sigaretta. E poi ha sorriso. E lì non ci ho visto più. >>
<< Cos’hai fatto maniaco pervertito?! >> chiede Blaise, in un misto tra il divertito ed il seriamente preoccupato.
Se ha combinato qualcosa di stupido, e la cosa si scopre, non osa immaginare quanti punti perderà la propria Casa...
<< Stavamo camminando nel parco... >> tira << ...E mi sono fermato all’improvviso. >>
<< Fammi indovinare... >> conclude Draco, per Lui, con un ghigno furbo e sensuale sul volto, dopo aver espirato il fumo dalle labbra << ..Lei, piccola innocente ti ha chiesto “Theo che succede?”, ti si è avvicinata, e l’hai baciata senza pudore. >>
Un sorriso colpevole e lupesco si affaccia sulle labbra di Nott.
<< Esattamente. >>
Blaise e Draco gli fanno un applauso.
<< Funziona sempre quella mossa.. >> è il commento di Blaise, lasciando uscire piccole nuvolette di peccato grigio dalla bocca.
<< Vabbè ma il problema dov’é? >> chiede Malfoy.
Sia chiaro che non passano i pomeriggi a spettegolare su tutte le ragazze che baciano o che si portano a letto...
Anche perchè ci vorrebbe davvero troppo tempo...
<< E’ stato... >> si affanna Nott, fissando un punto indefinito davanti a se << ...una cosa... sconvolgente. >>
<< Oddio, sembri un ragazzino al suo primo bacio.. >> commenta leggermente preoccupato Blaise.
<< Ecco il problema ragazzi... >> afferma deciso Theo, guardandoli serio ad uno ad uno negli occhi << ...Mi sento come un ragazzino al suo primo bacio. >>
<< Sei fottuto, amico. >>
Blaise.
<< Fatti il segno della croce. >>
Draco.
<< ... >>
Theo.
Merda.
Erano esattamente le parole che non voleva sentirsi dire.
Merda.
Fa un tiro.
Merda.
Fa un tiro.
Merda.
Fa un tiro.
Merda.
<< Ma si può sapere chi è questa ragazza misteriosa? >> chiede Blaise, con incurante curiosità, mentre continua a fumare tranquillo.
<< Oh.. >> sorride Theo << ...non credo vogliate saperlo. >>
<< Peggio di una Grifondoro non può essere.. >> è il commento di Draco.
Bè, in effetti, ha ragione.
Si sente un po’ meglio...
Magari è proprio per quello che si decide.
Tira un sospiro, e confessa tutto d’un fiato.
<< Astoria Greengrass. >>
<< ... >>
Blaise.
<< ... >>
Draco.
Non dicono niente.
Si limitano a fissarlo inebetiti.
Come cazzo gli viene in mente di provarci con Astoria?!
La sorella di Daphne!
Come minimo lo uccide.
Poi, improvvisamente, Theo si alza dal letto, e si dirige verso il bagno.
<< Dove vai Casanova? >> gli chiede Blaise.
<< A Tagliarmi le vene. >>
<< Ti aiuto. >>
Blaise.
<< Ottima idea...ne prendo esempio. >>
Draco.

Quanto è bella.
Si, la mia ragazza è decisamente bella.
Sarò anche un pazzo masochista, che ha manie di eroismo, ma, concedetemelo, ho buon gusto in fatto di donne.
Insomma, persino su Cho Chang nessuno può dirmi niente perchè, pur essendo una lagna, era una bella ragazza almeno...
Ma Lei...bè Lei decisamente le supera tutte.
Persino Ginny.
È davvero una visione celestiale, nella Sala Comune completamente vuota, se non per quella coppietta all’angolo...anzi, no, adesso è vuota, hanno avuto la decente idea di andare a continuare in camera quello che stavano spudoratamente facendo sul divano.
Con le gambe sotto il sedere, placidamente appollaiata sulla sua poltrona preferita vicino al camino, la mia Hermione sta leggendo.
Le labbra dischiuse, una piccola rughetta sulla fronte, simbolo della sua concentrazione, i capelli tirati in alto e domani dalla sua Bacchetta, una parte di quelle meravigliose gambe lasciata scoperta dalla gonna, quel bottone in più che si slaccia quando deve stare comoda, e la cravatta rosso-oro allentata...
Wao.
Per non parlare dell’espressione sensualmente buffa che ha assunto adesso, mentre soffia verso l’alto un ciuffo ribelle che è sfuggito dalla sua pettinatura, che è ricaduto sugli occhi splendidamente dorati.
Ha sempre detto che odia i suoi capelli...
“Sono troppi, troppo ricci, troppo indomabili, troppo scomodi. Troppo troppo!”
Io invece gli ho sempre amati.
Davano all’Hermione apparentemente perfetta, quella parte di sè che ostenta agli altri, un aspetto più...selvaggio.
Libero.
Proprio come è Lei.
Mi avvicino cauto, prestando attenzione a non fare il minimo rumore, anche se so che non  serve a molto.
Quando Herm legge, si assenta dal Mondo.
Non sente più niente di quello che la circonda.
Potrebbe anche risorgere Voldemort sotto i suo naso, lei non se ne accorgerebbe.
Le arrivo di spalle, e mi chino all’altezza del suo collo.
Le poso lento le labbra sul lato destro della gola, dove spicca il tatuaggio da Cacciatrice.
La Bacchetta, dal quale fuoriescono scintille rosso e oro, e sopra una piccola spada, simbolo della forza che ha da vendere.
La sento sobbalzare, e girarsi in fretta verso colui che le ha dedicato questa piccola attenzione, ovvero io.
La sua espressione sorpresa, si tranquillizza non appena mi vede.
Mi regala un sorriso abbagliante, ed io devo faticare per non portarmela immediatamente in camera.
Cosa che, tecnicamente, sarebbe perfettamente fattibile, dato che è vuota...
Seamus è in giro con Ginny, e dovrebbero rientrare tardi, Dean ha preparato una cenetta per Luna nella Sala Comune, e Neville e Ron sono andati con Lavanda e Calì a farsi un giretto clandestino per Hogsmeade.
<< Sai.. >> mi dice Hermione, con ancora quel sorriso fantastico sul volto << ...ti conviene non fare mai più una cosa del genere.. >> si riferisce al bacio << ...il mio ragazzo è un tipo geloso, potrebbe alzare le mani. >>
Rido, divertito, prendendo posto accanto a lei sulla poltrona.
<< Sono un Grifondoro, non ho paura. Che venisse pure il tuo ragazzo. >>
<< Ti avverto, è molto bravo con la Bacchetta. >>
Alzo un sopracciglio.
<< Sai una cosa? Dicono lo stesso di me! E mi dicono che sono bravo anche in altro, oltre che a combattere... >>
Diventa leggermente rossa, ma non smette di sorridere.
Anzi, aggiunge una eccitantissima maliziosità alle sue labbra.
<< Mmmmh...allora credo che lascerò il mio ragazzo... >>
Sorrido anche io, avvicinandomi sempre di più a lei.
<< Mi sento quasi in colpa...rovinare una coppia. >>
Sempre più vicino.
Sempre di più...
Sempre di più...
<< E allora come mai ho l’impressione che tu stia per baciarmi? Dove sono i tuoi sensi di colpa? >>
Eccole, Harry.
Le labbra di Hermione.
La cosa più bella che Dio abbia mai creato in tutti questi anni di onesta professione.
<< Ho detto quasi... >>
E, finalmente, la bacio.
Dischiude le labbra, e le nostre lingue prendono a ballare il tango.
No, non il valzer.
Troppo lento e dolce per la situazione in cui ci troviamo adesso.
Si, decisamente il tango.
Ma questo contatto che mi sta regalando mi lascia sempre più insoddisfatto.
Voglio di più, sempre di più.
Sempre di più.
La mia mano dietro la sua nuca non spinge mai la sua testa abbastanza contro la mia.
Quella sulla schiena non avvicina mai abbastanza il suo petto al mio.
La mia lingua non riesce mai abbastanza a trasmetterle tutta la passione che mi sta bruciando dentro.
Ma è proprio quando sto per mettere un dito sotto la sua maglietta, che si stacca da me.
Mi sorride.
<< Mi dispiace, Harry. Ma devo studiare. Devo ancora finire di anticiparmi il compito di Vitious. Tu l’hai già fatto? >>
Cosa?!
Vitious?!
Ma se la consegna è tra dieci giorni!
Ho ancora nove giorni per non pensarci...
Ci mancherebbe!
<< No, non ancora, ma pensavo di farlo a breve. >>
Stronzata.
Ed infatti ride, non credendomi.
<< Che cazzata! Ma adesso mi dispiace... >> dice, districando dalla mia stretta << ...io devo portarmi avanti con il lavoro... >>
Avete presente la faccia di Voldemort quando ha capito che sarebbe morto, quella di Ron quando nota che i sufflè al cioccolato sono finiti senza che lui potesse assaggiarli, un Serpeverde quando capisce che l’orgia che si apprestava a compiere in realtà era solo un’allucinazione, oppure la faccia che certamente avrà fatto Malfoy quando ha scoperto che la spogliarellista che gli abbiamo mandato in camera per Natale era un trans?
Si?
Bè più o meno somigliano alla mia espressione, adesso, quando capisco che il momento di passione e lussuria che stavo progettando nella mia testa, è stato rimpiazzato dal Tema di Vitious.
I rischi di mettersi con Hermione Granger...
Ma, per amor suo, opto per restarmene qui zitto zitto, a guardarla studiare.
Si sistema meglio verso il tavolino a lei di fronte, e ricomincia a scrivere con quella sua scrittura ordinata e minuta.
Ma la sua posizione leggermente piegata non fa che metterle in risalto il seno, e la dolce linea della schiena.
Per non parlare di quanto sia sexy la sua espressione concentrata, la stessa che aveva prima, con quel ricciolo ribelle sempre lì, davanti al suo viso.
E quando mordicchia leggermente la punta della piuma, con quelle labbra perfette, credo sia allora che non ci vedo più.
Operazione “Sedurre la mia ragazza”, atto I.
Tanto so perfettamente cosa la fa impazzire.
Lentamente lascio scorrere un dito dal suo collo, lungo tutta la schiena.
Fin giù, sento la sua pelle, sotto di me, tremare leggermente.
Arrivata alla fine, vicino al bacino mi fermo, facendo risalire il dito di nuovo verso l’alto, recando più attenzione al collo.
<< Harry... >> mi ammonisce.
Sorrido, senza che lei possa vedermi, e continuo il mio piano diabolico.
Dal collo, passo a carezzarle lentamente il viso.
Vicino al lobo...la guancia...il mento...il naso...le labbra.
Lascio scorrere l’indice dal labbro inferiore a quello superiore, come so che la manda in estasi.
Ed è infatti con voce più impastata che mi riprende stavolta...
<< Harry...dovrei studiare... >>
Si, questo era un ghigno alla Serpeverde, quello che ho appena sfoggiato.
Ma non ditelo a nessuno, però.
Ho una reputazione da difendere, io...
Sporgendomi un po’ di più contro di lei, passo ad accarezzarle delicatamente il collo con le labbra, disegnando la curva dal lobo alla spalla.
Ed è proprio qui che non incontro alcuna difficoltà ad abbassare leggermente la camicia, lasciando che i miei occhi godano della vista della sua spalla.
<< Dai, Harry smettila...il compito...Vitious.. >> farfuglia.
Ma ormai la vedo rileggere sempre la stessa frase, da lei scritta un attimo prima, e rigirarsi tra le dita la piuma inutilmente.
Non la ascolto nemmeno stavolta, e continuo a lasciarle baci incandescenti.
Sempre meno casti, dato che adesso ho fatto entrare in gioco anche la mia lingua.
Ed è proprio quando le mordicchio leggermente lo stesso punto della spalla che stavo torturando da un po’, che sento un sospiro abbandonare le sue labbra.
Ce l’ho fatta.
<< Stai cercando di sedurmi, signor Potter? >> mi chiede, con voce bassa.
Eccitante..
<< Esattamente, signorina Granger. E ci sono riuscito? >>
Altro ghigno, da parte mia.
La devo smettere però, non voglio trasformarmi in quell’ammasso di celebrolesi-sesso-dipendenti-affetti-da-ghigno-mania.
<< Decisamente. >> sussurra, voltandosi verso di me.
Improvvisamente, la timida Hermione che voleva studiare fino a poco fa, va a farsi benedire.
Si posiziona a cavalcioni sul sottoscritto, cosa che mi mando letteralmente fuori di testa, e riprendiamo a baciarci come prima.
Con inaudita passione, struggente desiderio, folle voglia l’uno dell’altro.
Il mio cervello inizia già ad andare a farsi fottere anche lui...
Ed i respiri si fanno sempre più attenuati.
Gli occhi rigorosamente sbarrati.
I bacini a stretto contatto.
Mani che accarezzano, amano, vogliono, pretendono.
Labbra impazzite.
<< Oggi sei particolarmente felice, amore... >> constata Hermione.
Dio, quanto è assurdamente eccitante quel tono basso con cui mi chiama “Amore”..
Causerebbe un’erezione immediata a chiunque....
<< Già.. >> Bacio << ...Certamente dipende dal.. >> Bacio << ...nuovo appuntamento... >> Bacio << ...di Kiki. >>
Perdiamo momentaneamente la concezione di noi stessi, mentre lei è passata a baciarmi il collo, ed io la tengo saldamente stretta a me dal sedere.
Poi mi risponde.
<< Sai che non devi gioirne per molto.... >> reclamo le sue labbra << ...non è con Summers che Kiki vuole stare... >>
Se non fosse per il fatto che mi sta letteralmente facendo impazzire, accarezzandomi possessiva il petto, con quelle sue delicate mani, credo davvero che mi alzerei di scatto dalla poltrona.
Perchè so a chi si riferisce Hermione, so che ha ragione.
Ed è per questo che la cosa mi aggrada quanto essere sodomizzato dalla coda di uno Schiopodo Sparacoda.
<< Naaa... >> ribatto, anche se poco convinto << ...ho parlato con Lavanda. Lei ha definito quel David, “Altamente scopabile”. >>
La sento ridere sommessamente sulle mie labbra.
<< Lo sai che non dipende solo da quello. Se anche Brad Pitt in persona cercasse di sedurmi, non ci starei mai. Perchè amo te. Ed è la stessa cose per Lei. >>
Nonostante il mio cervello abbia cessato di ragionare coerentemente al “Amo te”, qualche impulso, subito dopo, ha permesso che io facessi uno sforzo immenso, e mi staccassi dalle labbra della mia dolce metà.
La guardo, scettico.
<< Cosa vuoi dire, scusa? >>
Sorride.
Dio quanto è bella quando sorride...
<< Kiki è innamorata di Malfoy, non basterà un ragazzo carino e gentile a farglielo dimenticare... >>
Il merito è di Hermione, e delle sue labbra sul mio collo, che impediscono alla mia mente di essere perfettamente lucida, se adesso non mi alzo improvvisamente dalla poltrona, facendola rovinosamente cadere per terra, oppure se non mi strozzo con la mia stessa saliva.
Voldemort sarebbe felicissimo...se mi acchiappa all’Inferno dove si trova...
Una mano della mia ragazza che mi accarezza dolce il petto, e la sua lingua sul mio collo, come dicevo, mi frenano da reazioni eccessivamente alla “Harry Potter”, ma non di averne una.
Ed infatti spalanco gli occhi, e fermo ogni qualsiasi mia mossa seduttiva su di lei, iniziando a farfugliare.
<< N-No...Herm...non credo che Kiki sia...in-innamorata del Furetto! Non..non è po-possibile! >>
Di nuovo, ride sommessamente.
Di nuovo, sento lo stomaco contorcersi.
<< Avanti Harry, non fare l’ingenuo. Te l’ha anche detto. >>
Passa a baciarmi le labbra, ed io mi perdo completamente nel suo contatto, lasciando perdere per un momento la questione di mia sorella.
Anche se lei...
Insomma...
Quando gli chiesi se amava Malfoy, mi rispose “Credo di si”.
Ed io riposi tutta la mia speranza, il mio autocontrollo, e la mia gioia in quel “Credo”.
Con il tempo, sia io che Ron ci siamo autoconvinti del fatto che Kiki fosse fortemente attratta da Malfoy, fisicamente, e pensasse di provare chissà cosa per Lui...
Oddio, se vogliamo essere onesti, completamente, io lo ripetevo a lui e lui a me, perchè più lo sentivamo asserire, è più sembrava verosimile.
Però Herm non può venire, e distruggermi tutto quello a cui io e Ron abbiamo faticosamente lavorato, ovvero la negazione assoluta di Malfoy come genero!
La mia inquietudine si dimostra nella carenza di trasporto che metto nel bacio.
E Lei se ne accorge...come tutto del resto.
<< Harry che hai? >>
Come “Che ho?”?!
Ha distrutto tutte le mie autoconvinzioni, con poche ed insignificanti frasi!
Che faccia dovrei fare, all’immagine della mia Kiki con Draco Malfoy?!
<< E’ per Kiki e Malfoy? >>
Non dovrebbe nemmeno chiederlo, intelligente com’è...
Comunque, annuisco, distratto.
E lei sorride.
Come una madre che guarda suo figlio che, per la prima volta, sta imparando a camminare.
<< Harry, lo so che non ti fa per niente piacere come idea, ma è tua sorella, e devi accettarlo. L’importante è che... >>
<< ...E’ che lei sia felice lo so, lo so.. >> continuo io, con la stessa faccia del bambino sopraccitato, dopo essere caduto al secondo passetto.
Sposto lo sguardo verso il fuoco.
Lo so che l’unica cosa importante è la felicità di Kiki, ma che cazzo...!
Non può essere felice con un qualsiasi altro essere umano?!
Possibilmente non Serpeverde e Mangiamorte, e storico nemico di tuo fratello? (Ed anche tuo fino a qualche mese prima...)
Sento una piccola e calda mano di Herm sulla mia guancia, e, con una lieve pressione, mi costringe a voltare la testa, e guardarla.
<< Ehi... >> mi sussurra << ...Lo sai che non potrai tenerla con te per sempre. Lo so che l’adori, ma ha fatto la sua scelta. E poi Malfoy stravede per lei, anche se non gliel’ha ancora detto... La ama davvero. Non è questo l’importante? >>
No!
Deve essere Grifondoro, porca troia!
E se proprio non vuole che il suo ragazzo abbia la divisa Rosso-Oro, perchè non un Tassorosso, un Corvonero?!
Summers è perfetto per esempio!
Inoltre, dato che mi sento particolarmente buono, se proprio vuole trovarsi la sua dolce metà tra i Serpeverde, cosa che, comunque, non rappresenterebbe proprio il massimo della mia gioia, andrebbe bene qualsiasi altro, ma non Malfoy!
Oddio, nemmeno Nott o Zabini...
<< Malfoy non è capace di Amare! >> rispondo indignato.
Mia sorella...la mia piccola Kiki..
Con Malfoy!
Alza gli occhi al cielo.
<< Lo so che non è il partito migliore che Kiki potesse scegliere, ma è successo! Lo sai anche tu che nemmeno lei se l’aspettava, o l’avrebbe voluto...ma resta un dato di fatto. Secondo te cosa ha spinto Draco Malfoy a tornare a Scuola, ad aiutare me e te a metterci insieme, ad arruolarsi nell’Esercito di Silente? Sono cose che non avrebbe mai fatto, solamente pochi mesi fa... >>
Cazzo, è vero.
Mi ero dimenticato che era anche merito di quella testa di cazzo del Furetto se avevo potuto riprendermi la mia Hermione.
Sono in debito con il Principe delle Serpi, maledizione!
Sbuffo.
<< Lo so, lo so. Hai ragione... >> poi, aggiungo, esasperato << ...come al solito! >>
Sorride, vanitosa e divertita insieme.
<< ...Ma ho sempre paura che le possa fare di nuovo del male. Non sopporterei vederla piangere un’altra volta, oppure trasformarsi in un pezzo di ghiaccio, come successe quando Lui partì.. Non è mai stata una bambina immatura, fragile o bisognosa di cure... >> ammetto, sospirando << ...Ma non smetterò mai di proteggerla, o preoccuparmi per lei. Voglio assicurarmi che sia felice, perchè se c’è qualcuno che lo meriti, è proprio lei. E per me resterà sempre la piccola Kiki, la mia sorellina fuori di testa. >>
Le labbra di Herm si allargano, quasi da un orecchio all’altro, e non credo ci sia mai stato sorriso nella storia che trasmetta più affetto del suo.
<< Lo so che l’adori. E vale lo stesso per me. Ma andrà tutto bene. Deve andare tutto bene. >>
E mi bacia.
Con meno urgenza di prima, ma con più dolcezza.
È un bacio struggente, tenero, pieno di tutto quello che sento per Lei.
Poi, improvvisamente, si alza dalla posizione a cavalcioni altamente erotica che aveva assunto, e mi guarda fisso.
Capisco tutto, e mi alzo a mia volta.
Le prendo la mano, e la porto con me verso il mio dormitorio.
Dove sovrasta la scritta caratteri rosso e oro “Settimo anno. Maghi.”, ne afferro la maniglia, e spingo la porta, mentre mi permetto un sorriso a ciò che aggiungemmo all’inizio dell’anno “Prendete un bigliettino e ve lo diamo....l’autografo”.
Seamus si impuntò, affinchè la nostra porta non fosse omologata con le altre, ed anche ad inserire un doppio senso erotico in qualsiasi cosa avessimo scritto...e così questo è quello che è partorito dalla sua mente malata.
<< Sai... >> sussurra Hermione << ...secondo te un ipotetico figlio di Kiki e Malfoy, sarà Serpeverde o Grifondoro? >>
Mi giro verso di lei, con la faccia sconvolta.
Sto per dirle che non credo di poter sopportare mia sorella che pronuncia le parole “Finchè morte non ci separi” al mio peggio nemico.
E nemmeno che debba cambiare il suo nome in Miss Kimberly Lilian Malfoy.
Sto per dirle che non vorrei mai avere un nipote con metà sangue Malfoy nelle vene.
Sto per dire che una parte della mia famiglia non dovrà MAI finire a Serpeverde.
Sto per dirle che sta decisamente correndo un po’ troppo.
Appunto, “Sto per...”.
Ma non lo faccio.
Perchè si è appena aperta la camicetta.
Ed io non capisco più niente.

<< Secondo te quando gli hai detto di essere un Galeotto di Azkaban, ci ha creduto sul serio? >>
<< Certo non hai visto la faccia che ha fatto? Sembrava non vedesse l’ora che ce ne andassimo! >>
<< Ah già...per non parlare dello sguardo pieno di pietà e compassione che mi ha lanciato quando siamo usciti...! >>
E di nuovo, la stradina percorsa da negozi tipicamente di Magia di Hogmseade, è riempita dalle nostre risate.
È stata una scena davvero spassosa vedere gli occhi della nuova cameriera dei Tre Manici di Scopa, spalancarsi quando David si è lasciato “Casualmente” scappare la notizia di essere un ex-detenuto di Azkaban.
Cosa che, per inciso, è assolutamente una stronzata.
Davvero, un grande spasso.
<< Oddio, devo aver bevuto troppo, stasera... >> sillaba lui tra le risate.
Ci scambiamo battute, ridendone di conseguenza, per tutto il tratto di ritorno a Mielandia.
Poi entriamo nel negozio, grazie alla chiave che i padroni del negozio hanno concesso alla “Potente Salvatrice”, e prendiamo il passaggio segreto, che ci riporterà a scuola.
<< Sai.. >> esordisco << ...penso che Megara abbia ragione. Grazie per la serata, mi è davvero servita... >>
Ma non a togliermi Lui dalla testa.
Il suo ricordo è sempre stato presente.
Ogni maledetto istante.
<< ...Soprattutto ultimamente...con tutto il macello dell’Esercito di Silente ed il resto.. >>
Davanti a me, con la sua Bacchetta puntata avanti per far luce, lo sento sospirare.
<< Ah già. Sai, penso di doverti una spiegazione. >>
Alzo un sopracciglio.
<< Per cosa? >>
<< Sbaglio, o il nome non è tra gli arruolati al nuovo ES? >>
Resto un attimo in silenzio, proseguendo comunque a camminare.

Lui ne fa parte…

Sospiro.
<< Già. Ma non devi preoccuparti. >>
Infatti.
Davvero, non ce l’ho con lui.
È normale che un ragazzo di 18 anni, non abbia come sogno nel cassetto, quello di provare a farsi ammazzare da qualche bastardo incappucciato, sistematicamente almeno una volta a settimana.
E, sebbene i rischi che corre la gente arruolata nell’ordine saranno solo in vista di un attacco ad Hogwarts, non posso certo biasimarli, se vogliono tenersi cara la pelle.
Anche se, certamente, non daranno prova di chissà quale grande coraggio…
<< Invece, credo di doverti spiegare come mai ho deciso di non scrivere il mio nome su quella pergamena, quel giorno… >>
Si gira a guardarmi, in dubbio se poter continuare o meno, ed io gli do il mio consenso con lo sguardo << …Non è stato per vigliaccheria, Kim, credimi. >>
Gli credo.
<< Ma semplicemente perché…insomma…comunque si parla di uccidere qualcuno, eventualmente. Anche se sono dei Mangiamorte…ecco…la, la verità è che… >>
Si vede che non riesce a spiegarsi ma, mentre continuiamo a camminare uno accanto all’altro adesso che il corridoio si è allargato, non gli metto fretta.
<< .. La verità è che non credo di avere abbastanza freddezza per affrontare una Battaglia. So che l’ES non combatterà, se non in caso di difesa della Scuola ma è lo stesso, per me…non riuscirei mai ad affrontare una Battaglia. >>
Lo so, lo capisco.
Non è affatto facile.
Ed infatti sorrido.
<< Non ti biasimo, per questo.. >> spiego << …è stato difficile anche per me. Tutti quei morti, quel sangue,     quelle grida… >>
Improvvisamente, mi ritorna in mente la Battaglia al London Bridge.
Senza che ne avessi la minima intenzione, il ricordo di quella ragazza che piange la morta del suo ragazzo, urlandogli disperata il suo amore, oppure di quella donna che teneva tra le braccia il suo bambino, esplodono nella mia testa.
E probabilmente, lo strazio che provo in conseguenza mi si deve riflettere in faccia, dato come mi guarda David, subito dopo.
Mi stringe la mano, in segno di conforto.
Più o meno come fece Malfoy quella notte.

Ma non è la stessa cosa…per niente.

<< …Ma ho imparato a conviverci. Nella prima Guerra ci sono stata trascinata, e questo mi ha certamente indurito. È soprattutto per essere stata costretta nella prima Battaglia, ed aver potuto forgiarmi con tutta la faccenda di Voldemort… >> sussulto a quel nome << …che adesso riesco a combattere, senza che mi metta a piagnucolare nel mezzo della lotta.. >>
Ride sommessamente.
Alza le spalle.
Mentre il corridoio inizia a salire: siamo quasi arrivati a Scuola.
<< Ti capisco. E mi fa piacere che tu capisca me…semplicemente, volevo che sapessi che non mi ero arruolato, né per motivi di vigliaccheria, né per disinteresse. >>
Sorrido anche io, di rimando.
Con David è tutto così semplice…
Non ci sono grandi questioni da superare per frequentarci.
Come adesso il grande ostacolo della famiglia… l’espressione “Parenti Serpenti” non è mai stata più azzeccata.
E mentre mi apre il passaggio segreto, facendomi galantemente passare per prima, mi rendo conto che potrei anche stare bene con Lui.
In fondo, stasera è stata davvero una bella serata.
Con lui posso ridere, scherzare, parlare, divertirmi…
Ed è anche un bel ragazzo.
Quindi…perché non…?
<< Arrivata al capolinea, madame… >> dice, sarcasticamente francese << …la serata è stata di suo gradimento? >>
Di rimando, anche io mostro la mia dentatura.
In un sorriso, per intenderci.
<< Lo devo ammettere Summers. Reggi bene l’alcool. >>
<< Anche se non arrivo al livello di Seamus Finnigan, no? >>
Rido.
<< Giusto. >>
Quando eravamo ancora a cena, ognuno ha preso a parlare della propria vita, ed irrimediabilmente tutti e due ci siamo persi poi in divagazioni divertenti sui nostri amici.
Che racconti di vita sarebbero stati, senza di loro, parte integrante di essa?
Ho parlato di mio fratello, quanto io l’adori, delle mie migliori amico, e di quanto voglia bene a Ron.
E poi delle risate e dell’immenso affetto che provo per i miei amati Grifoni, e di tutte le serate di vizi proibiti che ci siamo concessi.
Lui, invece, mi ha raccontato di tutte le cazzate fatte con Megara, la sua migliore amica in assoluto, e di tutti gli altri suoi compagni di vita, Tassorosso e Corvonero, ed anche qualche Grifondoro.
Solo nella Casata di Salazar Serpeverde, non ha amici stretti…
E più parlava, e più mi rendevo conto di quanto fosse simile a Kevin.
Ovvero, di quanto fosse simile al mio ipotetico “ragazzo ideale”.
Dolce, bello, simpatico, intelligente, in gamba, con la testa sulle spalle.
Se lo presentassi ad Harry ci darebbe già la sua benedizione per un matrimonio…
L’adorerebbe, per com’è e per il semplice fatto che non è Malfoy…
<< Comunque…dai Tre Manici di Scopa, ho fregato questi due dolcetti della fortuna...sai, dalle coppe di stucchini offerte dalla casa…hai voglia di cioccolato? >>
Che domande…
<< E’ ovvio. Io ho sempre voglia di cioccolato! >>

<< Io ho fame. Tu? >>
Fame? Alle undici e mezza di notte?
Ovvio.
<< Certo che ho fame!... >> rispondo con un sbuffo << …gli spuntini di mezzanotte sono la mia passione! >>
E ghigna, più sexy che mai.

Scuoto la testa, riluttante ai ricordi.
Prendo un cioccolatino dalla sua mano, e comincio a scartarlo.
Ho sempre adorato questi biscotti, sia perché sono al caffè, cosa che adoro, sia perché sulla carta che li avvolge, dopo che il cioccolato è ben digerito nel tuo stomaco, appare scritta una poesia, anche Babbana, per Magia, che risulta sempre azzeccata alla tua situazione.
Penso che anche questo sia opera di una Bacchetta..
<< Buon appetito.. >> dichiara << …di nuovo… >>
Mmmmh…che buono il caffè.
Sempre amato…
Scartato il mio piccolo peccato di gola, e fatto si che ogni residuo di dolce al caffè sia stato ben gustato dal mio palato, mi accingo a leggere la frase scritta sulla carta.
E mi lascia di stucco.
È abbastanza lunga, e compare a pezzi.

“Ecco alcune cosa che ho imparato della vita:
- Che non importa quanto sia buona una persona, ogni tanto ti ferirà.
E per questo, bisognerà che tu la perdoni.
- Che ci vogliono anni per costruire la fiducia e solo pochi secondi per distruggerla.
- Che le circostanze e l’ambiente hanno influenza su di noi, ma noi siamo responsabili di noi stessi.
- Che, o sarai tu a controllare i tuoi atti, o essi controlleranno te.
- Che gli eroi sono persone che hanno fatto ciò che era necessario fare, affrontandone le conseguenze.
- Che la pazienza richiede molta pratica.
- Che ci sono persone che ci amano, ma che semplicemente non sanno come dimostrarlo.
- Che a volte, la persona che tu pensi ti sferrerà il colpo mortale quando cadrai, è invece una di quelle poche che ti aiuteranno a rialzarti.
- Che solo perché qualcuno non ti ama come tu vorresti, non significa che non ti ami con tutto te stesso.
- Che non importa in quanti pezzi il tuo cuore si è spezzato; il mondo non si ferma, aspettando che tu lo ripari.”

“Ma giammai amerà qualcuno come te, perché tu sarai parte di lui per sempre.”
Paulo Cohelo. Babbano.

Già.
David Summers è il mio ragazzo ideale.
Esattamente come lo era Kevin.
Non credevo, all’epoca, di poter trovare un ragazzo anche lontanamente somigliante a Kevin.
Ed invece l’ho fatto.
David è perfetto.
Harry lo adorerebbe.
I Grifoni lo adorerebbero.
I Weasley lo adorerebbero.
Il Mondo Magico, lo adorerebbe, come compagno perfetto per la loro Salvatrice.
Non mi ha mai fatto del male.
Non è un ex-Mangiamorte.
Suo padre e sua madre non cercano di uccidermi da quando ho 1 anno scarso.
È perfetto.
Ma allora perché, ogni singola sillaba di ogni fottuta parola di quella poesia, mi faceva pensare a Malfoy?!
Non ho fatto altro che pensare a Lui tutta la sera.
E mi sono resa conto, che ogni nostra risata, mia e di David, ogni sorriso, ogni sguardo, ogni gesto, ogni frase, ogni battuta, ogni scherzo, ogni istante, era già stato vissuto da me e il Principe delle Serpi.
E, per quanto David rasenti la perfezione, per quanto possa rappresentare il mio Principe Azzurro, non è quello che sto cercando.
Non sono innamorata della perfezione.
Ma di Draco Malfoy.
<< Bella poesia? >> mi chiede David.
La sua voce mi fa ritornare alla realtà, che aveva perso la sua consistenza, al ricordo della profondità assurdamente sensuale di quei maledetti occhi grigi..
Alzo la testa di scatto, e mi sforzo di sorridere.
<< Si, si…davvero bella… >>
Alza un sopracciglio, ed il suo sguardo si fa più intenso, come se mi stesse studiando.
Ed infatti, ho la vaga impressione che è esattamente quello che stia facendo.
<< Senti Kiki… >> comincia << …abbiamo passato una serata davvero divertente. Tu sei divertente. Ed anche bellissima. Ma adesso siamo arrivati al tipico punto della serata, in cui dovrei accompagnarti in Sala Comune, scambiarci il bacio delle mezzanotte a cui sto pensando da quando hai svoltato l’angolo, e, magari, costruire qualcosa di più, nei giorni seguenti… >>
Merda.
Che cosa gli dico adesso?
David è un bravissimo ragazzo, e mi piace sul serio ma…
Ma…
Ormai ho dato così tanto del mio cuore, del mio corpo, della mia anima, ad un’altra persona, che me ne è rimasto a malapena a sufficienza per vivere.
Figuriamoci per donarli ad altri…
<< …Però… >> continua, dopo aver fatto un lungo sospiro << …so perfettamente che non potresti mai. >>
Lo guardo negli occhi, storcendo un po’ la testa, cercando di capire dove voglia andare a parare.
Pensavo che stesse per dichiararsi o altro, in maniera più ufficiale, diciamo, ma la sua ultima frase mi ha fatto completamente cambiare idea.
Dalla sua espressione si evince che è dispiaciuto, ma niente rispetto allo sguardo di pura agonia che ci siamo scambiati io e Malfoy, quando lui è andato via con i Mangiamorte.
Ho sempre pensato che quel dolore insopportabile fosse a senso unico, che a lui non importasse niente, anche perché non l’aveva mai esplicitato.
Ma ci sono voluti mesi e quella frase “Che solo perché qualcuno non ti ama come tu vorresti, non significa che non ti ami con tutto te stesso.”, per farmi entrare in testa che, forse, almeno un po’ a Lui importa di me.
E di Noi.
<< So riconoscere quando qualcuno è innamorato. E tu lo sei. Ho sempre odiato i triangoli amorosi…e se le altre due punte in questione siete tu e Draco Malfoy… >> si vede che non lo sopporta, anche solo dal tono con cui ha pronunciato il suo nome << …Allora l’ostacolo diventa insormontabile. Mi piaci, Kiki, ma non posso competere… >>
Poi, precisando, con aria un po’ più irritata, aggiunge:
<< Sia chiaro, non è che io non possa competere con Lui. Perché per quello è fuori discussione la mia superiorità… >> sorride, vanitoso, ed io lo seguo << …Semplicemente con quello che provi, inspiegabilmente, per un essere del genere… >>
Lo dice con un’espressione talmente buffa, che mi lascio andare in una risata liberatoria.
<< Sei davvero in gamba, David. Anche tu mia piaci ma… >>
E lascio la frase in sospeso.
A buon intenditor, poche parole.
Ed infatti, lui annuisce, per farmi capire che con un solo “Ma…” mi sarei potuta risparmiare lunghi discorsi.
<< Magari potresti anche spiegarmi, se odi Malfoy per una questione di fama, per parcondicio con i Grifondoro, o per una questione personale. >>
Iniziando finalmente a camminare verso la scalinata principale, ben attenti a prendere corridoi raramente pattugliati, lo sento sospirare.
Come se stesse valutando se raccontarmelo o meno.
Ma poi, credo decida per la sincerità.
<< Tanto penso che tu possa capirmi… >> sussurra, prima di gettare la bomba:
<< Sono stato insieme a Pansy Parkinson, al sesto anno. Fortunatamente non avevamo ancora quella scassa cazzo di Gossip Girl, quindi abbiamo potuto tenerlo segreto. Solo Megara e Malfoy e la sua banda sapevano di noi. E con “Banda” intendo Blaise Zabini, Theodore Nott, e la Greengrass. E hanno sempre cercato di separarci, per la mia condizione di Mezzosangue. >>
Resto in silenzio per un lungo minuto, per incanalare questa notizia.
David Summers e Pansy Parkinson.
Chi l’avrebbe mai detto?!
<< E com’è finita? >> chiedo, infilandomi in uno dei tanti arazzi che nasconde un passaggio segreto.
Mi segue a ruota, e finisce il suo racconto.
<< Non bene. Quando ormai ebbi la certezza che avesse ceduto al lavaggio del cervello tipico di un Serpeverde, decisi di vendicarmi. La mia prova fu che non si presentò ad un nostro appuntamento, e non mi diede nemmeno una spiegazione valida. Ammetto di non essermi comportato benissimo, ma usai la carta del tradimento. >>
Ahia.
Non credevo che anche i Tassorosso potessero essere così diabolici.
Se c’è un modo per ferire una persone, oltre che nei sentimenti, anche nell’orgoglio e nella dignità, è proprio andare a letto con qualcun altro.
Fa davvero male.
Non parlo per esperienza personale, però, fortunatamente.
Alza le spalle, avendo finito il suo racconto.
<< Fine. >> esclama.
Sto per partire in quarta sul tema del tradimento, del rispetto per le donne, e per la dignità femminile, quando mi torna in mente una frase che lessi qualche estate fa a Privet Drive “Non giudicarmi. Siamo tutti peccatori”.
La questione ormai è lontana, inutile fargli una tirata d’orecchi adesso.
<< Wao. La Parkinson. Credevo avessi più gusto in fatto di donne. >>
Ridiamo tutti e due, finchè il passaggio segreto termina il suo spazio, e ci affacciamo cautamente nel corridoio.
Accertatoci del fatto che sia deserto, usciamo completamente dal passaggio segreto, e ci mettiamo uno di fronte all’altro.
Adesso lui dovrebbe svoltare a destra, per arrivare alla sua Sala Comune, ed io prendere le scale per andare al Settimo Piano.
È il momento di salutarci.
<< Bè, allora grazie ancora della serata. >> dico.
<< Il contrario. Buona notte. >>
Si china leggermente per darmi un bacio sulla guancia, per poi voltarmi le spalle.
Fatto qualche passo sento la sua voce chiamarmi.
Mi giro, con un piede già sullo scalino.
<< Salutami Malfoy. E auguragli i migliori incubi da parte mia. >>
Per poi svoltare nel buio del corridoio.
Mi fermo paralizzata.
Che cosa voleva dire?
…Solo perché qualcuno non ti ama come tu vorresti, non significa che non ti ami con tutto te stesso…

<< Non andare da lui.. >>
Supplicante.
<< Perchè? >>
<< Perchè non vuoi. >>
<< Puoi fare di meglio. >>
<< Perchè non voglio. >>
<< Non basta. >>
<< Perchè ti...ti... >>
Dillo.
Porca troia, dillo!
<< Ti...ti...ti a.. >>
<< Dillo..! >> sussurro, disperata e supplicante.
<< Ti... >>

<< ...E’ pericoloso, specie se c’è in ballo il sacro santo nome dei Malfoy! Ti vorrà vedere morta, e vorrà farlo con le sue mani! Lo capisci? >>
(..)
<< Ho capito. Vuoi sentirti dire che sono spaventata?... Bè, ecco qui. Sono spaventata. Ho paura. >>
(..)
<< Bambolina...non permetterò che ti faccia del male. >>

<< …Cazzo, bambolina, sono tornato a Scuola, mi sono arruolato nell’Esercito di Silente, ho persino aiutato quel coglione di tuo fratello a riprendersi la Mezzosangue! E per chi credi che l’abbia fatto?! Sei davvero scema se non hai ancora capito che ti... >>

<< Ci vediamo all’inferno, bambolina. >>

<< Ricordati… che Tu. Sei. Mia. >>

Ed inizio a correre.

Quanto cazzo ci mettono quei ritardati mentali?!
Che cosa ci vuole ad attraversare la Sala Comune, per venirmi ad aprire?!
Ci scommetto tutto quello che ho che nessuno ha voglia di alzarsi, e mi lasceranno quaggiù a tremare di freddo tutta la no..
<< Potter? >>
Va bene, come non detto.
Mi giro velocemente verso la voce, per trovarmi di fronte a Daphne Greengrass in persona.
Sto per chiederle stizzita perché cazzo ci hanno messo tanto per venire ad aprirmi, e che la prossimo volta devono assolutamente dirmi questa maledetta parola d’ordine, perché, tanto, ci passo più notti io qui che la Parkinson, ma mi rendo conto di non esserne affatto nelle condizioni.
Ho mandato un Patronus sia a Zabini che a Nott, ed anche a lei, sperando che ci mettessero meno di 2 minuti e 45 secondi per farmi entrare.
Si, avete capito bene.
Sono qui fuori con le meni in mano, non sapendo se Lui mi voglia ancora vedere, da bene 2 minuti e 45 secondi!
Assurdo, no?
<< Greengrass. Mi fai entrare o restiamo tutta la notte qui fuori,tutti insieme appassionatamente? >>
Si vede che ho fretta di vederlo, vero?
Alza un sopracciglio.
<< Ti lascio entrare anche stavolta. Però sappi che era davvero incazzato quando è rientrato. Non voglio sapere cosa gli hai fatto, solo, bada bene a farti perdonare in modo decente. Non sopporto vederlo così… >>
Eeh?
Bada bene?
Farti perdonare?
Decente?
Ma come si permette?!
Sto appunto per scaricarle addosso tutto il mio disappunto, per ciò che mi ha detto, e per il tono che ha osato utilizzare con la sottoscritta, quando, senza nemmeno darmi il tempo di aggiungere anche una sola imprecazione, mi da le spalle, ed entra nella sua Sala Comune, lasciandosi il ritratto aperto.
Stizzita, mi decido a seguirla senza fare obiezioni: adesso, la cosa più importante di tutte e parlare con Lui.
Poi penserò anche a far abbassare la cresta alla Principessa delle Serpi.
Sento il Ritratto del Serpente chiudersi alle mie spalle, ed intercetto la Greengrass accomodarsi sulla sua poltrona preferita nel solito angolo V.I.P, e Nott e Zabini scendere le scale del Dormitorio Maschile.
Mi dirigo velocemente verso di loro, mentre sento su di me lo sguardo delle altre due ragazze Serpeverde, sedute in compagnia della Greengrass: sua sorella e la Parkinson.
Non serve che io esclami “Dov’è Malfoy?”, perché Zabini e Nott mi rispondano:
<< E’ in camera nostra. >>
Zabini.
<< E’ una fortuna che fosse in bagno quando ci hai mandato il tuo Patronus: non credo che abbia molta voglia di vederti. >> constata Nott.
Lo so, e lo capisco anche.
Ma non posso impedire al mio stomaco di stringersi in una morsa soffocante e dolorosa.
<< Comunque… >> continua Zabini, con la tipica aria di chi urla al Mondo “Si lo so, sono un genio” << …abbiamo lasciato la porta aperta. Se fai in fretta, potrai entrare senza chiedere permesso. >>
Annuisco, e li sorrido sinceramente.
Mi avvio subito verso le scale,ma le parole sussurrate di Nott non possono fare a meno di essere captati dai miei timpani.
“Come sempre”.
Si riferisce al fatto che non abbia mai bussato.
E credo intenda, non il significato stretto del termine, che coinvolge una porta e delle solide nocche, quanto ad uno più ampio.
Forse alla mia entrata in scena nella vita di Draco Malfoy, senza che nessuno me ne desse il permesso.
Ma per me, credetemi, è esattamente lo stesso.
Il Principe delle Serpi ha iniziato ad avvelenarmi le vene, corpo, anima e cuore, senza che io me ne accorgessi, né potessi fare nulla per impedirlo.
Questo, però non mi impedisce di correre a rotta di colla per le scale, fino alla stanza numero 7.
Resto per un bel po’ di tempo in contemplazione del fine legno pregiato che ne costituisce la porta, prima di decidermi, facendomi coraggio con un profondo sospiro, ad appoggiare i polpastrelli su questo maledetto uscio, e spingere.
Inizialmente, sento lo sconforto più nero colpirmi proprio all’altezza della pancia: la camera è vuota.
Lui non è qui.
Ma poi sento qualcos’altro farsi strada in me, diversa dalla disperazione per non poter incontrare i suoi occhi grigi ancora una volta.
Il sollievo.
Irrimediabilmente legato alla vigliaccheria.
In fondo…sono corsa fino qua per almeno tre piani, aspettato impaziente fuori dalla sala Comune Serpeverde, sopportato quel tono autoritario della Greengrass, e poi nuovamente corso per le scale fino alla stanza numero 7…
Tutto per vedere Lui.
Ma non mi è passata nemmeno per un secondo per la mente, una qualche vaga idea di cosa avrei fatto o detto, dopo averlo visto.
Tecnicamente non ho fatto nulla di male.
Tecnicamente.
Perché, parlando sinceramente, se Lui fosse uscito con un’altra ragazza, sarei davvero andata fuori di testa.
Per la rabbia, l’indignazione, e la gelosia.
La gelosia…
Quella mia avrebbe distrutta.
Perciò, adesso che la mia folle corsa si è arrestata, adesso che posso fermarmi un attimo a riflettere, cosa che faccio davvero troppo poco spesso, finalmente mi rendo conto che non ho la più pallida idea di cosa dire a Malfoy.
Merda…
<< Tu che ci fai qui? >>
Voce profonda, sexy, profumo ammaliante, cuore che arriva in gola, tono duro e freddo.
Draco Malfoy.
Troppo persa nei miei pensieri, non mi ero accorta della sua entrata in scena.
Sto appunto per chiedermi da dove cazzo sia comparso, quando mi ritornano in mente le parole dei suoi amici: “E’ una fortuna che fosse in bagno quando ci hai mandato il tuo Patronus…”.
Mi giro di scatto verso di Lui, e non posso fare a meno di ammirarlo in tutta la sua sensualità.
Sarà che ormai c’avrò fatto l’abitudine, ma la divisa Serpeverde gli dona davvero.
Decisamente l’argento è il suo colore…ed anche il verde gli dona quell’aura erotica che lo rende irresistibile agli occhi di ogni ragazza eterosessuale.
Ma c’è una cosa che stona con la perfezione del suo corpo.
Se all’inizio nei suoi occhi c’era lo stupore per avermi visto improvvisamente in camera, adesso quel sentimento lascia spazio ad uno decisamente più doloroso.
La freddezza.
Non so rispondere alla sua domanda.
Anche perché, effettivamente…che ci faccio qui?
Cosa spero di ottenere?
<< Summers dove l’hai parcheggiato? È qui fuori dalla finestra a cavallo del suo Unicorno Alato? >>
Il disprezzo nelle sue parole mi ferisce, mi devasta, mi immobilizza.
Peggio del migliore anestetico.
Sono solamente in grado di scuotere le testa.
<< Non dirmi che è nella Mia Sala Comune!?... >> la voce raggiunge un tono più alto, pieno di disgusto << …Perché in quel caso non risponderei più di me! >>
Mi lascio scappare un sorrisino.
Restiamo per un bel po’ a fissarci, io persa nella contemplazione dei suoi maledettissimi occhi, Lui nelle sue ipotesi.
Solo quando alza un sopracciglio, mi rendo conto che è il momento di tirare fuori coraggio, unghie, ed una risposta decente.
<< Credo che a questo punto sia già nella sua stanza.. >>
Ghigna.
E non intravedo niente di buono in quel ghigno.
<< Immagino che ti stia preparando candele profumate e rose...l’avevo detto che quello ha sempre voluto solo portarti a letto. >>
E allora esplodo:
<< Perché, per te invece il discorso cambiava? Non è sempre stato quello il tuo unico obiettivo? >>
Mi rivolge uno sguardo di pura indignazione.
Alza gli occhi al cielo, e mi risponde esasperato.
<< Oh, certo…adesso scarichiamo la colpa su di me! Come sempre. >>
Abbasso la testa.
In effetti…ha leggermente ragione…
Non sono venuta fino qui per litigare, ma la sua rabbia è evidente.
E giustificata…
Ma il fatto che io abbia appena abbassato il capo, cosa che non avrei mai fatto dinanzi a Lui prima di tutto questo macello di noi due, non gli basta.
Incalza.
<< Ah, capisco. Vi siete accontentati di un freddo muro ed un corridoio vuoto. Non ti facevo così facile, Potter. >>

<< Malfoy, non ho capito bene. Mi stai per caso dando della facile? >>
<< Si. >>

Sono passate molte settimane dal mio primo pomeriggio a Serpeverde, e ne sono successe di cose.
Ricordo che litigammo furiosamente, quella volta, e ci dicemmo cose davvero cattive.
Per non parlare dell’immensa soddisfazione che provai nell’aver appiccicato la Parkinson al muro…
Fatto sta che, per la prima volta in otto anni, un insulto di Malfoy mi ferì.
Forse per quello che disse, per come lo disse, o semplicemente perché poche ore ci eravamo baciati, dopo Hogsmeade…
Fatto sta che, se allora mi sentii davvero toccata da quel suo insulto, niente è paragonabile allo strazio che sento adesso.
<< Sai…sai che non è…così.. >> sussurro, con la testa bassa, la voce flebile, e le palpebre che si alzano e abbassano furiosamente sugli occhi, per cercare di asciugarli.
<< Sinceramente?... >> afferma << …Non so più cosa pensare, Potter. Dopo stasera, non lo so più. >>
Alzo lo sguardo nel suo, fottendomene del fatto che la mia retina sia umida o meno.
Una luce combattiva mi attraversa lo sguardo.
<< Perché prima la situazione tra di noi era molto più semplice, vero?.. >> inizio ad alzare un po’ la voce << …anzi…di quale situazione parlo? >>
Spalanca gli occhi, indignato.
<< Non provare a rifarlo…non provare a darmi addosso, per coprire una tua colpa! Di certo con Summers non hai semplificato le cose! >>
<< Ma cosa? Cosa c’è da semplificare o complicare? Non capisci che prima o poi succederà? Non possiamo restare in questo limbo di incertezze, precludendoci ogni occasione giusta per stare bene, ripensando a vecchie e gloriose scopate! La Scuola sta per finire… >> Questa frase lascia sia in me che in Lui un senso di terrore ed inquietudine inimmaginabile << …Cosa faremo, una volta finita la Scuola? >>
Resta in silenzio.
Perché sa che ho ragione.
Ce ne siamo fatti troppi di torti a vicenda, in tutti questi lunghi anni.
E la questione della sua partenza per Mangiamort-Land è rimasta ancora irrisolta.
Troppi insulti, troppo astio, troppa inimicizia, quasi odio, tra i nostri amici, le nostre famiglie, le nostre Case, troppi torti, troppe cattiverie.
Troppo.
Ma c’è una cosa che cancellerebbe tutto.
Tutto.
E sono quelle due parole, quelle tre sillabe, quelle cinque lettere, che tutti quanti trovano molto facile pronunciare, tranne noi due.
Nel suo caso, poi, non so nemmeno se sarebbero veritiere.
Gliel’ho detto, non mi precludo dei rapporti futuri sani e sinceri, con ragazzi carini e simpatici, solo per il sesso.
Solamente perché mi trova attraente, gli piaccio, magari anche più delle altre ragazze, non posso sbattere la porta in faccia all’amore di un uomo, nei miei confronti.
Credo di meritare almeno quello…
 << E allora? … >> dice, con un sussurro roco, senza incontrare il mio sguardo << …Cosa proponi di fare? Mettere una bella croce sul capitolo di noi due, e basta? Frequentare tranquillamente altre persone, facendo finta di niente? Finirla così? >>
Fine.
Che orrenda parola.
Però non vedo alternative.
Non è nemmeno giusto continuare così all’infinito.
Chiuderla qui, ed intendo definitivamente, non come abbiamo sempre detto, è decisamente la cosa più giusta.
Già.
E allora perché deve fare così maledettamente male?!
Ma non devo piangere.
Ed invece mentre annuire, un semplicissimo gesto, diventa il più articolato e complesso del mondo, sento che se non esco immediatamente da qui scoppierò in singhiozzi, altro che lacrime…
<< Dimmi solo una cosa… >> riprende, con la voce più fredda e neutra che gli abbia mai sentito << …tu e Summers…avete fatto sesso? >>
Rido.
Ma non è una di quelle risate allegre e contente solite.
No.
È isterica, sarcastica, straziata e tremante per le lacrime che scalpitano sempre più forte di uscire.
<< No.. >> scuoto la testa, decisa << …il massimo contatto fisico è stato il tipico bacio sulla guancia di saluto. >>
Non fa un cenno alla mia risposta.
Non lascia trapelare niente, se non indifferenza.
E questo è l’ennesimo colpo mortale.
Aspetto per lunghi minuti di pura tensione, in piedi al centro della stanza, in silenzio, aspettando una sua qualche reazione, ma niente.
Rimane a fissare un punto indefinito del letto di Nott.
Ed allora, anche se ogni movimento sembra pesare più di un macigno, anche se persino respirare lacera il petto, e pensare ai movimenti mi manda in fumo la testa, anche se tutto intorno a me urla e si dispera, mi decido a muovermi verso quella dannata porta.
Mesi e mesi di sofferenze, stanno per finire.
O almeno, è così che continuo a ripetermi.
Perché, se adesso sono a pezzi, adesso che posso respirare per lo meno la sua stessa aria, non oso immaginare come mi ridurrò quando ci saranno sette piani a dividerci.
Che non sembreranno mai così tanti, ma così esageratamente troppi.
È un addio, quindi, Principe delle Serpi?
Non mi guarda nemmeno.
Presumo di si.
I passi rimbombano forti e chiari sul pavimento, alzare la gamba da terra diventa pesantissimo, piantare il piede su di esso è dolorosissimo, permettermi un’uscita di scena dignitosa sembra quasi impossibile.
E quando quella cazzo di porta è talmente e così dannatamente vicina che posso toccarla, quando lo faccio sul serio, poggiando le mie dita sulla maniglia, quando trovare la forza per abbassarla sembra un’impresa possibile solo al possente Ercole, è allora che mi sfugge.
Forte e chiaro, distrugge tutto il silenzio che avevamo creato.
Fa a pezzi i miei timpani, ed anche i suoi.
Fa sobbalzare entrambi dallo stupore.
Decreta ancora più marcatamente la mia completa appartenenza a Lui.
Un singhiozzo.
E proviene da me.
Di spalle a Lui e alla sua stanza, con la mano già sulla maniglia, mi sento piangere.
Mi tasto tremante le guance, e le sento bagnate.
Porto un dito alle labbra: sono salate.
Si, sono decisamente lacrime.
E, come successe al Campo di Quidditch, quando, dopo aver scoperto erroneamente che ero l’assassina di Lucius Malfoy, mi diede addirittura uno schiaffo, decretando l’inizio di una lunga serie di addii, accortami della presenza di una lacrima sul mio viso, ecco che giungono le altre.
Incapace di fermarmi, di muovermi, di scostarmi, di andarmene, di contenermi, di darmi un tocco dignitoso, di smetterla, di fare meno rumore, inizio a piangere.
In sua presenza.
Leggeri e disperati singhiozzi escono dalla mia tristezza, mentre sento le spalle ed il corpo nella sua globalità venire scossi dalla portata del mio pianto.
Smettila…Kiki…smettila immediatamente!
Me lo ripeto incessantemente.
Ma non ce la faccio.
Non trovo la forza per fare altro, che non sia piangere sulla porta della stanza numero sette, in presenza di Draco Malfoy.
E perché dovrei smetterla, d’altronde?
Datti un contegno, maledizione!
Perché? Quando uscirò dalla stanza, Lui non ci sarà più, per me.
Non devi mai mostrarti debole, ricordi?
Non mi interessa. Perché Lui non sarà mai mio.
Non puoi permetterti di innamorarti, cazzo!
Troppo tardi…
Dov’è finita la Grifondoro che c’è in te?
È morta. Avvelenata dal liquido letale del serpente.
Non può essere morta! Calmati! È solo un ragazzo…
Non è solo un ragazzo, maledizione! È questo il punto!
Smettila. Smettila e basta.
Gocce di dolore, scorrono fumanti sulla mia guancia, ardendola come fossero fuoco.
Ricadono fino al mento, accarezzandolo  e leccandolo in tutta la sua lunghezza.
Alcune lacrime mi finiscono sulla maglietta, altre sul palmo della mano.
E non riesco a smettere di singhiozzare.
E non riesco a smettere di soffrire.
E non riesco a smettere di tremare.
E non riesco a smettere di volerlo.

Volerlo?
O amarlo?

Sempre ferma nella mia pietosa posizione e condizione, mentre le mie orecchie sono sature solamente dei miei lamenti, troppo sconcertate per sentire qualsiasi altra cosa, il suono di lenti passi, non arriva a farmi vibrare i timpani.
Non sento Draco Malfoy avvicinarmisi.
Sento troppo male al petto, al viso, agli occhi, allo stomaco, al cuore, per accorgermi di tutto il resto.
Ma il Suo tocco non mi sfugge.
Mi sfiora delicato il braccio, lentamente per valutare la mia reazione.
Quando vede che, né accenno a cacciarlo, né tantomeno a smettere di piangere straziata, i suoi movimento diventano più decisi.
Mi afferra anche l’altro braccio, e mi gira verso di Lui.
Alzo la testa, incontrando i suoi splendidi occhi.
Si, avete capito bene.
Non nascondo il mio sguardo triste, e nemmeno le mie lacrime.
Lo guardo negli occhi fiera, come se qui a piangere fosse Lui e non io, incurante delle gocce salate che mi disegnano il viso, degli occhi e del naso arrossati, delle mani tremanti, della disperazione che fuoriesce da ogni poro del mio aspetto.
<< Lo sai… >> si decide a parlare, con voce tremante, trattenente a stento rabbia, pietà, tristezza e molte altre emozioni tutte insieme << ...Lo sai! Sai che Non. Sopporto. Vederti. Piangere! >>
La sua frase causa solo altri singhiozzi, ed altre lacrime.
Irrefrenabile, tutta il dolore che mi ha sempre afflitto da quando ho iniziato ad innamorarmi di Lui, tutto quello che ho sempre cercato di tenermi dentro, ecco che sta esplodendo.
Nel modo, nel momento, nel luogo e con la persona meno opportuni.
Ma si sa.
Quando il pianto ti colpisce, non puoi fare nulla per fermarlo.
Come Cupido…
Ed è quindi in un profondo stato di disperazione, angoscia, sofferenza, pura agonia e pura devozione, che entrambi ci fondiamo l’uno sulle labbra dell’altro.
Senza che nessuno l’abbai decido, o si sia avvicinato per prima.
O forse sono stata io a fare il primo passo, o forse Lui.
Non lo so.
So solo che è solo mentre bacio Draco Malfoy che la profonda ferita pulsante sangue e dolore nel mio petto, si ricuce.
Smette di pulsare, e mi risparmia ulteriore dolore.
Mi aggrappo al suo colletto, furiosamente, artigliandogli i capelli con le dita, mentre sento le sua braccia sollevare il mio corpo sempre più verso di Lui.
Sposta la testa verso destra, per approfondire sempre di più il bacio, per permettere ancora di più alla sua lingua di esplorare la mia bocca.
Famelico, lussurioso, erotico, arrabbiato, sexy, disperato, assolutamente perso.
Ecco come potrei descrivere il nostro bacio.
Ma non ci basta.
Oddio, non ci basta mai, ma adesso…
Adesso nessuno dei due ha intenzione di fermarsi.
Le sue labbra passano sul mio viso, mentre leccano e si dissetano delle mie lacrime.
Chiudo gli occhi, beandomi delle sue attenzione che mi eccitano sempre di più, ed inclino la testa leggermente all’indietro.
<< Sarai la mia rovina, bambolina. >> sussurra, tremendamente sexy, nel suo più roco sussurro.
<< Tu sei la mia rovina. >> ribatto io, mentre passa a divorarmi il collo con le sue labbra maledette.
E mentre la sua mano accarezza la mia pelle, sempre più vicino ai miei seni, lo sento indietreggiare leggermente, mentre trascina anche me con lui.
Non devo aspettare di sentire la morbidezza del suo materasso contro le mie gambe per capire che mi sta conducendo verso il suo letto.
Mi stacco da Lui, e lo guardo più intensamente che posso, con gli occhi ancora arrossati per il pianto.
Lo guardo, e vorrei urlargli in faccia tutto quello che mi ha fatto provare dal nostro primo bacio sino ad oggi.
Tutte le sofferenza che mi ha causato, ma anche tutto quello che di meravigliosamente bello possa uscire in una storia travagliata, ma intensa come la nostra.
Vorrei dirgli che mi sono innamorata di Lui come una ragazzina, cosa che, credetemi non sono più da molto tempo.
Una ragazzina intendo.
Ma non lo faccio.
Al contrario, mi tolgo il cinturone dalla vita, gettandolo lontano.
Sempre senza interrompere il nostro fare l’amore con gli occhi, mi sfilo il vestito.
Sento il suo sguardo famelico accarezzarmi lungo tutta la linea curva del collo e della spalla, per discendere poi lungo le scapole, il seno, compresso in un reggiseno blu elettrico, regalo di Harry alla festa della Donna dell’anno scorso, e proseguire lungo la pancia, fino al mio tatuaggio della Fenice.
Le gambe restano fasciate dei leggins di pelle nera ancora per poco.
Mi tolgo i tacchi velocemente e, sempre con i miei occhi fissi nei suoi in preda alla pura lussuria, abbasso anche questo indumento, scoprendomi dalla vita in giù, lasciandogli godere della vista delle mie mutandine coordinate al reggiseno.
Quando vedo che non riesce più a trattenersi, quando mi bacia di nuovo con ancora più desiderio di prima, però, tutta l’urgenza che prima ci aveva colti, adesso è sparita.
Mi bacia lentamente, ma non con meno desiderio.
Nel frattempo gli slaccio la camicia, mentre sento le sue mani accarezzarmi in modi e in luoghi che a Catechismo non ti spiegherebbero mai.
Il pezzo di stoffa verde e argento raggiunge il mucchio dei miei vestiti sul pavimento, insieme al maglione che si sfila subito dopo.
Ma è soltanto quando le mie dita tremanti, ma familiari con il suo corpo, gli lasciano cadere la camicia bianca sulle spalle, quando quelle stesse dita di beano del contatto con la sua pelle fredde dei pettorali scolpiti, che mi lascio sfuggire un sospiro.
Sento la presa delle sue mani sul mio sedere rafforzarsi, segno del suo gradimento, ed in men che non si dica, mi sta già poggiando sul suo letto.

Rivedere Draco Malfoy nudo, per la prima volta dopo tanto tempo, è stata una vera e propria apparizione divina.
Perché ha un corpo talmente perfetto, ai miei occhi ancora di più, che quasi fa male a guardarlo.
Sentire le sue mani su di me, possessive come non mai, ha risvegliato in me sensazione di assurda intensità, provate più volte, ma solo con Lui.
Bearmi dei nostri sospiri, dei nostri sussurri rochi, dei nostri gemiti estasiati dal rapporto… è stato come ascoltare il mio cantante preferito che ti canta una serenata sotto il balcone.
E…
Dio, quelle labbra! Quelle mani! Quel corpo! Quel fondoschiena! Quello sguardo!
Ma niente è certamente paragonabile all’espressione di puro abbandono, rilassamento e godimento che assume il suo perfetto e magnifico viso nel pieno dell’orgasmo.
L’ho detto.
Fare l’amore con Draco Malfoy dovrebbe essere considerata l’ottava meraviglia del mondo.
Platone racconta in una sua opera il cosiddetto “Mito degli Androgini”.
Ovvero, narra di questi esseri, insieme un uomo ed un donna, figli della Luna che popolavano la terra.
Ogni androgino raggiungeva l’autosufficienza da se, ma un giorno divennero talmente arroganti ed ambiziosi che Zeus li separò.
E da allora, uomo o donna che sia, accade che ogni essere umano cerca per tutta la vita l’altra metà, quella con cui sentirsi completi, in pari con il mondo.
L’anima gemella, insomma.
Non avevo mai capito fino in fondo il senso di questo mito.
Ma, diventando un solo corpo con Draco Malfoy, cullati dalla musicalità dei nostri gemiti, e solo la luce della Luna che filtrava dalla finestra a testimoniare il nostro peccato…bè credo davvero di averlo compreso.

Finalmente sono risorta nel mondo degli aggiornatori!
Mi dispiace avervi fatto aspettare più tempo del solito, il che è tutto dire, ma i miei professori sono tutti una massa di rompi palle!
E mi dispiace moltissimo anche non poter rispondere alle vostre recensioni, ma ho davvero troppo poco tempo!
Ma sappiate che, chiunque recensisca, o metta la mia storia tra seguiti e/o preferiti, ha davvero tutta la mia gratitudine!

P.S. posso ribadirvi la mia richiesta sul video con canzoni, sulla mia ff, fatta anche nello scorso capitolo?

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Capitolo 29
*** Can't Take My Eyes Off You ***




She.

<< Avete fatto sesso. >>

<< Si. Adesso, visto che siamo arrivati a quota sette perché non la smetti di ripeterlo? >>

<< Ma…sesso nel vero senso della parola? >>

<< No, abbiamo solo fatto dei disegnini erotici sul muro della sua stanza! Si, Gin, abbiamo fatto sesso! Nel vero senso della parola! >>

<< Avete fatto sesso. >>

Giuro che sto per strozzarla.

Sono sempre stata contrario alla violenza, anche se non si direbbe, specie sui miei amici, ma, giuro, se Ginny Weasley ripete ancora una volta quella frase la uccido a mani nude!

No, va bene, lo ammetto, non è che io sia proprio contrarissima alla violenza…

<< E adesso, quindi? Com’è la situazione tra voi? >>

Sposto lo sguardo verso Herm, rimasta in silenzio da quando, entrata in stanza le avevo salutate con un “Io e Malfoy abbiamo fatto sesso.”.

Ed alzo le spalle, sospirando.

<< Non ne ho idea. Quando mi avete chiamata ancora dormiva.. >> E, Dio se era bello mentre dormiva.. << …Gli ho lasciato un biglietto, comunque. >>

Stamattina, verso le sette, sono stata svegliata dal Patronus-Cervo di Harry, che mi recapitava un suo messaggio, nel quale mi informava dell’affidamento di una nuova missione, da parte del Ministero.

Dobbiamo andare da qualche parte, che ci sarà comunicata più tardi, a scortare un preziosissimo informatore sulla malavita del Mondo Magico, in un luogo di massima sicurezza.

Certamente avrà da spifferare qualcosa sui Mangiamorte che Malfoy e Nott non hanno già detto.

Fatto sta che la nostra Passaporta è stata creata ad Hogsmeade, e non a Scuola per ragioni di sicurezza, e verrà attivata per le otto e mezza.

Ergo, mi sono dovuto alzare per venire in camera a cambiarmi, incontrarmi con gli altri, andare ad Hogsmeade, prendere la Passaporta, e adempiere al mio dovere di Cacciatrice.

Afferro i pantaloni dal mio armadio, quelli che si trovano in zona “Missioni”, adatti a lavoretti tipici di una Cacciatrice, ed inizio ad infilarmeli.

Herm armeggia con la Bacchetta ed i suoi capelli, alla ricerca del modo migliore per domarli, mentre Ginny sceglie accuratamente cosa indossare sopra i jeans chiari che ha indosso.

La prima, alla mia risposta, sposta lo sguardo pensieroso verso un punto non ben definito della stanza, mentre la seconda si gira verso di me, di nuovo.

<< Avete fatto sesso. >>

<< Ginny, cosa non ti è chiaro del concetto “Fare sesso”?! >>

<< Avete fatto sesso. >>

No, basta.

Adesso è troppo.

Mi avvicino con non chalance al letto di Hermione, il più vicino, ed inizio a posare le dita sul cuscino.

Così, non appena pronuncia le prime sillabe della sua tipica frase di stamattina..

<< Avete fatto ses... >>

BUM!

Cuscino in faccia.

Non appena l’ammasso di piume e stoffa scivola dal viso della rossa, la sua espressione impagabile, fa piegare in due dalle risate sia me che Herm.

Bocca e occhi spalancati, capelli scompigliati e pelle bordeaux come i suoi capelli.

Davvero, impagabile.

La notizia con cui ho esordito stamattina e la cuscinata dalla sottoscritta, devono essere davvero troppo per la povera Gin.

Ma non ci mette molto a riprendersi.

<< COME HAI OSATO?! >>

Inizia a rincorrermi, brandendo la sua spazzola preferita, mentre io, ridendo più che mai, schivo scarpe, salgo sui letti, faccia slalom tra i vestiti, scivolo sotto la scrivania, pur di non farmi acchiappare.

Ma è Hermione che ci ferma, ricordandoci che ci aspetta una missione.

In pratica, ci fa ritornare serie come la gente si aspetterebbe dalle Cacciatrici.

<< Ginny spero che a questo punto tu abbia assimilato meglio la notte di fuoco di Kiki e Malfoy?! >> conclude Herm, mentre ci divide, causando una linguaccia indignata dalla rossa, ed un ulteriore risatina da me.

Ma poi, vedo Gin scuotere la testa, e guardarmi con la tipica aria spaventosa da chi è letteralmente affamato di Gossip.

Lo stesso sguardo fuori di se che avrebbe un vampiro che non succhia sangue da secoli, davanti ad un caldo e grondante corpo.

<< Come è stato? È stato bello come sempre? Quanto ti è piaciuto da 1 a 10? Com’è successo? Dove ti ha toccata?  Come diavolo ti è venuto in mente? Vi siete messi insieme? Ti ha detto che ti ama? Gli hai detto che lo ami? Come è stato?! >>

Resto per almeno una manciata di secondi interdetta e stordita dalle sue numerose domande a raffica, ma poi alzo un sopracciglio, e le guardo, seria.

<< Le opzioni sono due. Ci vestiamo velocemente ed andiamo da Harry e Ron, senza doverli sentire lamentare dei nostri continui ritardi. Oppure, da pessime Cacciatrici negligenti che siamo, perdiamo del tempo prezioso a spettegolare della mia notte di assurda passione con Draco Lucius Malfoy, il ragazzo più dannatamente sexy che il genere umano abbia mai concepito. >>

Inutile dire che lo sguardo di Ginny si è fatto più folle alla seconda opzione, alla quale sta vigorosamente annuendo.

E, magari, vi aspettereste che aggiunga “Ed è inutile dire che Hermione, saggia e diligente, sia più propensa alla prima proposta.”

Ma non posso farlo.

Perché non corrisponde alla realtà.

Ci guarda pensierosa, mordendosi il labbro, mentre sposta febbrilmente lo sguardo verso l’orologio.

<< Ginny ti proibisco di truccarti, e tu Kiki non perderai nemmeno un secondo alla ricerca dei tuoi loschi arnesi da combattimento. In questo modo, guadagniamo quindici minuti rispetto al solito, nel quale tu… >> e punta la solita accoppiata dito ammonitore – sguardo severo sulla sottoscritta << …Farai meglio a non trascurare nessun particolare. >>

Sorriso sadico di Kiki e Ginny, ed in un secondo ci ritroviamo sedute sul letto di Hermione, il più vicino a dove tutte tre ci troviamo.

E…

Se entrasse un ragazzo in questo momento, ne sarebbe certamente atterrito.

<< Dopo la serata con Kevin, che, tra parentesi, è stata davvero divertente, mi sono resa conto che c’era un motivo se avevo pensato a quello stronzo dallo sguardo sexy tutta la sera… >>

Vedo Ginny ed Herm allargare le labbra in un sorriso soddisfatto, e solo quando sussurrano “Lavanda e Calì ci devono tre pacchi di sigarette”, mi balena in menta l’assurda intuizione che le vede a scommettere sulla sottoscritta, e sui suoi pensieri.

Comunque, abbiamo poco tempo per discutere di questo…

Mi limito a guardarle scioccata e severa, con un sopracciglio alzato, e a continuare il mio racconta schioccando la lingua.

<< …Dicevo…dopo aver salutato David sono andata da Lui. Ed ho fatto una corsa assurda, tra parentesi. Per non parlare del gradino della seconda rampa di scale che porta ai sotterranei, quello maledetto…cazzo lì ho preso un enorme scivolone! >>

Se non avessimo avuto dei doveri di Cacciatrici ad attenderci, avremmo certamente perso i prossimo 15 minuti a parlare male del gradino stronzo, e a ridere della mia caduta.

Il problema, è che quegli stramaledetti impegni verso la Comunità Magica ci tengono impegnate eccome.

Ergo, abbiamo solo il tempo di perderci in una risata cristallina per un po’, prima di continuare il racconto.

<< Quando sono andata in camera sua, era incazzato nero. Anzi peggio…era furioso… >>

Fronti corrugate, fiato sospeso, occhi spalancati.

Si, ho tutta l’attenzione delle mie amiche.

<< …Come da copione abbiamo finito per litigare. E per dichiarare la fine ufficiale del nostro rapporto. Se è di un rapporto che si può parlare. >>

<< Capirai… >> mi interrompe Ginny << …strazianti addii e baci fugaci sono la prassi per voi ormai… >>

<< A quanti saluti struggenti siamo arrivati? Quota 25? >> aggiunge Herm, facendoci ridere.

Ma io scuoto la testa, mentre l’allegria sparisce dal mio viso, al ricordo della tremenda sensazione che ho provato in quella stanza.

<< No, ragazze, posso assicurarvi che ieri era diverso. >>

La voce mi si incrina leggermente, al ricordo delle brutte sensazioni che ho provato in quella maledetta stanza, ed abbasso lo sguardo, non riuscendo a reggere il loro.

Non so nemmeno io il motivo.

<< Ieri era…era…definitivo, sul serio. Non eravate presenti, e non potete capire quanto è stato brutto il suo cenno d’assenso, l’aria di pura disperazione che albergava lì dentro, il peso di ogni fottutissimo passo verso la porta, la pesantezza di quella maniglia…credetemi, se avessi varcato quella soglia, ci avremmo davvero dato un taglio a tutta questa storia. >>

Sebbene tutte e tre siamo a conoscenza del finale, non propriamente deprimente, né tantomeno casto, un alone di tristezza si alza dalle nostre presenze.

Non posso spiegare a parole quanto strazio ho provato, mentre ogni più piccola parte del mio cuore si distruggeva, attraversando la stanza numero sette, con la consapevolezza che tra noi sarebbe tutto finito (…anche prima di iniziare aggiungerei… ), ma credo che una parte del mio tormento sia riuscita a trasmetterla.

<< Ma scusa… >> esordisce Herm << …come siete finiti nudi e eloquentemente impegnati, dopo un addio del genere? >>

Sospiro.

Devo confessare la parte più importante.

<< Bè…ecco…ehm…stavo…stavo per uscire…quando, ad un certo punto…m-m’ ttapngr… >>

Alzano la parte destra del labbro superiore, ed insieme si esibiscono nel più sinceramente confuso:

<< Eh?! >>

Inspiro nuovamente, e, ad occhi chiusi, mi faccio coraggio.

Dai Kiki.

Sei una Grifondoro per un motivo.

<< Mi sono messa a piangere. >>

Mi aspettavo di venir sommersa di affermazione indignate, domande, commenti, sospiri o altro…ed invece nulla.

Si limitano a spalancare occhi e bocca.

Ma restano in silenzio.

Quindi, decido di continuare, concentrandomi fermamente sui piedi dell’armadio di Calì.

<< Non volevo farlo, non davanti a Lui comunque…solo che, il semplice pensiero di averlo perso per sempre, e stavolta sul serio, mi ha letteralmente distrutto. Singhiozzavo come una pazza, e non riuscivo a fermarmi. Non…non riuscivo…a…smettere. >>

Mi sale un groppo in gola, al semplice ricordo di quel momento.

La mia mente che ripeteva imperterrita “Digli addio. Non sarà Mai Tuo”, era ed è assurdamente troppo.

<< Dopo un po’ mi si è avvicinato, e mi ha toccato il braccio. Ha detto che non sopporta vedermi piangere e poi…ci stavamo baciando. >>

Le mie amiche si guardano tra loro, prima di iniziare a pormi le solite domande sconce-post nottata di fuoco.

Poveri ragazzi…quante cose sono state dette su di loro che non sapranno mai, qui dentro…

<< E’ stato bello? >>

<< Decisamente. >>

<< Quanto da 1 a 10? >>

<< Non credo Pitagora abbia ancora inventato una cifra così alta… >>

<< Ti mancava eh? >>

<< Da morire. >>

<< Ha ancora il tocco magico, che ci hai sempre detto? >>

<< Dio Santo se ce l’ha… >>

Seguono domande e risposte vietate ai minori di 18 anni, causa di strozzamenti vari con la saliva, e rossori improvvisi.

Ma è proprio quando stavo descrivendo le sensazione fottutamente uniche che mi ha provocato ieri notte, che intercetto uno scambio di sguardi più che eloquente tra le mie amiche.

<< Che c’è? Cos’ho detto? >>

Alzano le spalle, ed è Hermione a rispondere per prima.

<< Niente. Constatavamo quanto tu sia innamorata persa.. >>
Le guardo incuriosita.

Provo, inizialmente, a negare, ma non riesco a convincere nemmeno me stessa, tantomeno delle rompi palle testarde come loro due.

Ed infatti, mentre ci alziamo tutte e tre avviandoci alla nostra porta, Ginny ribatte:

<< Dai, Kiki, si vede lontano un miglio. Quando ne parli ti brillano gli occhi, ed assumi un espressione sognante, barra sorriso ebete. Sinceramente io penso ancora all’ipotesi del filtro d’amore… >>

Ridiamo tutt’e tre, allegre.

Ma la spensieratezza non dura molto.

Almeno, finchè non ci affacciamo nella Sala Comune, e l’incontrare Harry e Ron, mi ricorda che devo ancora dire alle mie guardie del corpo che ho fatto nuovamente sesso con Malfoy.

Merda.

 

 

 

Him.

 

<< Allora bel biondone! Sveglia! >>

<< Forza stallone da corsa…abbassa l’uccellino, alza le palpebre e chiudi le gambe. La tua Bella se ne è andata. >>

Di risposta, si limita a girarsi dall’altra parte, avvolgendosi le orecchie con il cuscino, incurante della parte di sedere nudo che il lenzuolo, spostandosi scopre.

<< Dai chiappe d’oro, vogliamo sapere tutti i particolari! >>

<< Blaise, secondo te, se gli lancio uno Schiantesimo in pieno culo, si sveglia? >>

<< Theo, provaci e sei uno stronzo dalla pessima mira ufficialmente morto. >>

Il minacciato si limita a ridere, insieme al suo consigliere.

Mentre il Bell’addormentato finalmente comincia a dare segni di vita, rigirandosi tra le lenzuola, bestemmiando i suoi migliori amici che hanno osato destarlo dal suo sonno.

<< Allora, Draco…non dirmi che non ho dormito sul divano della Comune solamente per farvi russare insieme come l’ultima volta! Ti prego dimmi che non sei nudo solo perché sei talmente egocentrico che volevi mostrarLo a tutti! >>

<< Theo, io credo che quei graffi sulla schiena siano più che rassicuranti...a meno che Dracuccio non abbia trascorso una notte di fuoco con un gatto permaloso… >>

Poi, concentrandosi meglio sulla figura assonnata dell’amico, che si era appena messo a sedere, aggiunge, con aria fintamente stupita:

<< E…cosa vedono i miei occhi? Sogno o son desto? È un succhiotto quello sul tuo collo, oppure è sempre opera del sopraccitato gatto? >>

Theodore Nott ride nuovamente, mentre Draco Malfoy, ancora più Lì che Qui, si passa una mano tra i capelli per ravvivarli, sbuffando scocciato.

 

Le sue dita che gli artigliano i capelli…

 

<< Ragazzi… >>

Li chiama.

<< Dicci tutto. >> rispondo all’unisono.

<< Andate a farvi fottere. >>

Blaise ride, divertito più sadicamente che mai nell’infastidire qualcuno, mentre Theo si mostra pensieroso.

<< A me sta bene. Mi presteresti la Potter? >>

 

<< Tu…sei…Mia… >>

Le sue parole sussurrate, i gemiti lievi di Lei, la sua voce roca, l’espressione abbandonata e completa di Lei.

 

Afferra al volo il cuscino sul quale poggiava il capo durante il sonno, e lo scaglia con più violenza di quanto avrebbe voluto contro l’artefice della frase.

Theo, in risposta, afferra al volo l’ammasso di piume, per poi rilanciarlo sul letto.

Mentre ghigna.

<< Geloso… >> sussurra.

Ma lo sente solo Blaise.

Il quale, dopo qualche minuto di silenzio, riprende la parola.

<< Allora, hai intenzione di dirci come è andata la serata, o dobbiamo chiedere direttamente alla tua ragazza? >>

Draco si limita a biascicare un “Non è la mia ragazza”, mentre alzandosi dal letto definitivamente, incurante della sua completa nudità, si dirige verso il bagno.

E precisamente la sua doccia.

Sa perfettamente che quei rompi coglioni dei suoi amici non lo lasceranno in pace molto presto, ma non può affrontarli con ancora un mattone in testa, conseguenza di un brutto e prematuro risveglio.

Mentre aspetta che l’acqua diventi calda, inizia a domandarsi che fine abbia fatto Lei.

Si aspettava di averla ancora tra le braccia, aprendo gli occhi.

Ed invece, la voce che chiamava il suo nome insistentemente stamattina, non aveva la Sua musicalità, il Suo tono cristallino, non si attaccava al cervello come la Sua, non gli scatenava sensazioni assurdamente eccitanti lì sotto come la Sua

Entrando nella doccia, e lasciando scorrere l’acqua sul suo corpo, si lascia beare dalla persistenza del profumo di quella maledetta ragazza, mentre cerca di non farsi prendere dalla gelosia.

Dove cazzo è andata a finire?!

Si chiede incessantemente.

Si appiglia, però, con tutte le forze, a concentrarsi solo sulle sensazione che il calore della doccia scatenano in Lui.

Volge i suoi pensieri al calore dell’acqua.

 

Il Suo corpo caldo, tra le braccia…

 

Alle gocce che accarezzano il corpo. Tutto.

 

Le sue mani bramose e timide allo stesso tempo, che accarezzano ovunque…

 

Allo scroscio del getto.

 

I Suoi sospiri eccitati…la Sua voce che geme il suo nome.

Il nome, badate bene, non il cognome.

 

Alla schiuma che lo solletica, morbida.

 

La Sua lingua che esplora, cerca, ritrova, vuole, prende, eccita.

 

Alla spinosa sensazione della spugna dura sulla sua pelle.

 

Le Sue unghie conficcate nella schiena.

Non aveva mai adorato così tanto un dolore fisico…

 

All’assoluta beatitudine che lo coglie, mentre l’acqua lo avvolge.

 

L’orgasmo.

La fine di un rapporto perfetto.

Viene lei.

Viene lui.

Alza gli occhi, Lei.

Li abbassa, Lui.

Si guardano, Loro.

Si baciano.

 

È ufficiale, se non la smette di pensarci dovrà provvedere ad un certo alzamento di bandiera…

Per questo decide di uscire dalla doccia velocemente, dato che quel luogo lo stimola parecchio, e di ritornarsene in stanza, con un morbido e appena lavato asciugamano legato in vita.

Sospira, perché sa che dovrà affrontare la sfilza di domande di Blaise e Theo, nemmeno facessero parte del Tribunale d’Inquisizione.

Abbassa la maniglia rassegnato, ed esordisce:

<< Risponderò alle vostre domande, solo se questo rientra nella mia volontà del momento, ed esclusivamente se non superano quota 10, e vengono poste una alla volta. >>

Ghignano, e lo guardano con aria fintamente offesa.

<< Il Grande Vip ci concede addirittura 10 domande?! Non dirmi che dopo potremo anche parlare di autografi… >>

<< Cazzo Blaise, adesso non esagerare. Addirittura autografi! È di Draco Malfoy il Magnifico che stiamo parlando…dovrebbe arrivare addirittura a muovere il polso per della semplice plebaglia?! >>

Draco ride, in risposta, mentre prende a frizionarsi i capelli con un altro asciugamano che Appella velocemente dal bagno.

Restano un po’ in silenzio, ma poi Theo, non resistendo più, sbotta:

<< Oooo… fanculo ai preliminari! Dimmi che te la sei scopata la Potter, per favore! >>

Ennesimo ghigno.

Ma stavolta c’è qualcosa di più profondo del semplice orgoglio maschile, nascosto tra le labbra del Principe delle Serpi…

In risposta annuisce.

Blaise e Theo stanno quasi per dedicargli una Ola, se non fosse per lo sguardo assassino che li rivolge.

<< Sia lodato Salazar!... >> è il commento di Blaise << …finalmente ti sei deciso ad intingere il biscotto! Quante settimane di astinenza avevi? >>

Troppe, fu il pensiero di Draco.

Ma da quando la Potter gli era entrata nella testa, non era più riuscito a farla uscire.

E qualsiasi corpo, qualsiasi seno, qualsiasi Frutto Proibito, qualsiasi paio di gambe, qualsiasi sedere, qualsiasi Donna, aveva perso il suo fascino, se confrontate con Lei.

Lei, che era insieme divertente, stressante, odiosa, adorabile, ingenua, sexy, gatta, pantera, bimba e Donna.

<< Naaa.. >> risponde Theo, per il biondo << …non pensiamo a cose orrende come l’astinenza! Piuttosto…com’è stato? >>

Alza un sopracciglio, Draco.

<< Non ci facciamo più queste domande dal terzo anno, quando abbiamo superato le prime volte. Che cazzo volete che vi dica? >>

<< Avanti, Drà! Non hai davvero niente da dire ai tuoi compari inseparabili? Nessun particolare sconcio, nessuna nuova mossa che la piccola Potter ha inventato? Niente di niente? >>

Blaise.

<< Descrivi la tua partner con un aggettivo, almeno! Zoccola o impedita? >>

Theo.

<< Non è la prima volta che io e la Potter facciamo sesso, sapete come la penso su di Lei! E adesso fatevi i cazzi vostri! >>

<< Giammai!... >> ribatte Nott, appoggiato dall’energico cenno di assenso di Zabini << …non smetteremo di scassarti le palle finchè non risponderai alle nostre domande! A meno che tu non abbia qualcosa da nascondere…magari un mancato alzamento di qualcosa… >>

Sguardo scettico, aria da sufficienza, fronte aggrottata.

Si, Draco Malfoy è davvero vanitoso.

<< Amico, è di me che si parla. Non sono diventato una Leggenda per niente! >>

I suoi amici ridono, dandogliela per buona.

Anche perché…a chi non si alzerebbe avendo Kimberly Potter nuda nel proprio letto?!

<< D’accordo, Dio del Sesso…pronto a vuotare il calderone? >> propone Blaise.

Il povero Draco non può che sospirare e rassegnarsi, alla ricerca di un paio di boxer puliti in quel macello che è la loro stanza.

<< Allora… >> comincia Theo << …Preliminari. Commenti. >>

Dopo un po’ di esitazione, lasciando cadere l’asciugamano per terra, ed infilandosi addosso le mutande, l’interrogato risponde:

<< Se continuavano per molto, arrivavo all’orgasmo prima del rapporto vero e proprio. >>

Sguardo compiaciuto tra i due pervertiti, mentre il terzo è alla ricerca, questa volta, di un paio di pantaloni.

E adesso tocca a Blaise.

<< Sempre nell’ambito dei preliminari. Descrivi la Potter con il nome di un animale. >>

Ci pensa un po’, poi afferma deciso, tenendo bene in mente i graffi sulla schiena.

<< Gatta. >>

<< Quando mostrava di gradire il tuo tocco e sospirava, quanto perdevi la testa? Al livello “Sta viaggiando per Hogsmeade” oppure “Posto Sconosciuto?”. >>

Theo.

 

<< Draco… >>

Dio…quei sospiri eccitati…!

 

<< Decisamente Luogo Sconosciuto. Non definibile su questa terra. >>
Piccolo applauso da parte de suoi migliori amici, ed è di nuovo Blaise a parlare.

<< Adesso passiamo al clou della situazione. Un animale per descrivere Potter Girl, durante l’avanti e dietro. >>

Ghigno, piuttosto eloquente.

<< Pantera. >>

<< Cazzo, mi ero dimenticato..! >> sbotta Nott << …Biancheria intima? Suora o prostituta? >>

Il biondo gli rivolge un’occhiata leggermente indignata.

Poi, alza le spalle, e si decide a rispondere.

<< Reggiseno e brasiliana di pizzo. Blu. Più che prostituta o suora, direi bomba sexy. >>

Ghigni e sguardi da allupati, da parte dei suoi spettatori.

<< Bè… >> commenta Blaise << …diamo un voto a tutta la faccenda allora. Da 1 a 10. >>

Un voto?!

Come si fa a darle un voto?!

Come si può contenere tutta la sensualità di quella ragazza, in una misera scala di numeri da 1 a 10?

Ed è esattamente quello che lo sguardo di Malfoy dice ai suoi amici, mentre, dopo essersi infilato una maglietta, li guarda uno alla volta.

<< Si vede che non siete mai andati a letto con Kimberly Potter… >> e per fortuna. Gli avrebbe ammazzati << …non potete chiedermi di giudicare ieri notte, con solo 10 numeri a disposizione! È stata fottutamente perfetta! L’unica cosa che è andata leggermente storta, è stata il fatto che quell’arrapante completino intimo era un regalo dello Sfregiato! >>

….

…….

……….

Aspettate tutti un attimo.

C’è qualcosa che non va.

Perché Theodore Nott e Blaise Zabini guardano Malfoy in modo così strano?

Sembra che stiano per strozzarsi con la loro saliva per lo stupore, mettersi a piangere per la compassione, oppure iniziare a ridere come dei pazzi contemporaneamente.

Mai Serpeverde ha mostrato così facilmente cosa provasse.

Ed il loro Principe, inizia ad incazzarsi.

<< Perché cazzo mi guardate così?! Anche io pensavo che lo Sfregiato non sapesse nemmeno l’esistenza di biancheria intima sexy, ma è un dato di fatto! >>

Ma non ottiene nulla.

Anzi, la compassione, il divertimento e lo stupore aumentano ancora di più nei suoi migliori amici.

<< Okay, mi sto incazzando. Smettetela di fissarmi così. So di essere estremamente bello, ma qui stanno per volare teste. >>

Nulla.

Emozioni e sguardi sempre più eloquenti.

<< E’ ufficiale. Voi siete pazzi, ed io sto per mettere mano alla Bacchetta. >>

E la situazione non fa che peggiorare, proporzionale ai nervi del Principe delle Serpi, famoso per la sua pochissima pazienza.

<< Va bene. L’avete deciso voi. >>

Draco inizia a dirigersi verso il suo comodino, dove la sua Fonte Magica è stata appoggiata la notte prima (Dopo un Incantesimo Anti-Fecondante riuscito alla perfezione), e la impugna.

Passa a rassegna nella sua mente tutti gli Incantesimi più dolorosi che conosce, finchè i suoi amici non si decidono a sbloccare la situazione.

Scoppiano a ridere.

La cosa non giova molto alla rabbia di Malfoy, i cui testicoli stavano già prima ballando il limbo per i nervi, ma almeno apre una speranza nel cuore del biondo:

quando il risa lascerà le loro labbra, almeno si decideranno a parlare.

Ed effettivamente è proprio quello che accade, anche se dopo molto più tempo, rispetto a quello previsto da Draco.

<< Santo Salazar, piccolo Draco… >>

Promemoria per Draco: Cruciare Blaise per averlo chiamato “Piccolo”, non appena si fosse deciso a dire tutto quanto.

<< …sei davvero nella merda. >>

Ah.

Adesso è ufficiale: non ci sta capendo più un cazzo.

E la sua confusione gli si riflette nello sguardo, tanto che Theodore alza gli occhi al cielo, ed insieme a Blaise iniziano a sfotterlo.

<< Ci siamo innamorati eh?! >>

<< Meno male che prendeva per il culo me! >>

<< Allora, come dovremmo chiamarti da adesso in poi? Pasticcino, cioccolatino, cuccioletto? Orsacchiotto? >>

<< Vive l’amour! >>

<< Mettiamo i manifesti gente! Il Grande Draco Malfoy, il Principe delle Serpi, delle sveltine negli sgabuzzini, delle scopate da una notte, il Principe dei party, delle serate vietate ai minori di 17 anni, dei menage a trois…si è innamorato! >>

Merda.

 

<< Ma perché diavolo devono mettere le Case di Sicurezza tra i Babbani?! Se qui non fosse pieno di gente, avremmo potuto usare le scope, per arrivare da questo fantomatico informatore! >>

<< Ron è possibile che tu debba sempre lamentarti?! È logico che mischiarlo tra i Babbani lo avrebbe reso meno individuabile! >>

<< In effetti Gin ha ragione…una casa sperduta, che pullulava di Incantesimi, peggio di Hogwarts, e delle losche figure a fare da guardia, avrebbe certamente insospettito almeno due o tre persone! >>

<< Harry, non ti ci mettere anche tu, per piacere! >>

<< No, Harry, invece sei pregato di continuare! Quando gli dico che è un idiota mio fratello non mi crede mai! Dice che il mio è un giudizio di parte! >>

Ci lasciamo trascinare tutti e cinque dalle risate, persino Ron, dopo un po’.

Dopo aver preso la Passaporta ad Hogsmeade, ci è stato detto che avremmo dovuto percorrere qualche chilometro a piedi, poiché avvicinarsi maggiormente con la Magia sarebbe stato rischioso.

Poiché Materializzarsi era assolutamente proibito, e camminare per chilometri sulle nostre gambe, alle nove di mattina (specie per me che ho poche ore di sonno…) decisamente fuori luogo, abbiamo bene pensato di metterci in sella alle nostre moto.

Certamente, vi starete chiedendo da dove cazzo siamo andati a prenderle, e cosa diamine se ne fanno dei Maghi, che posso contare sulle scope, sulle Passaporte, sulla Polvere Volante e sulla Materializzazione, di mezzi di trasporto Babbani.

Ma ci sono risposte logiche ad entrambe le domande.

Primo.

Hermione Granger.

Nella sua tracolla, Incantata a dovere, se doveste chiederle di andarvi a capare una sega elettrica, una corda, una Bacchetta di ricambio, una forchetta, un sacco a pelo, una pentola, un calderone, una tenda o un Ippogrifo, state certi che lei vi accontenterà.

Dalla nostra prima missione, ha messo dentro qualsiasi cosa, ed intendo davvero qualsiasi, che, secondo lei, ci sarebbe potuta essere utile in casi estremi.

E questo, ovviamente, include anche migliaia di libri.

Secondo.

Non stiamo parlando di Moto normali.

Se per esempio dovessi premere quel pulsante rosso alla mia destra, il mio mezzo sarebbe anche in grado di librarsi tra le nuvole.

Ed ha anche molte funzioni extra che un giorno, il signor Weasley, l’artefice di queste meraviglie Babbane-Magiche, avrà il tempo necessario per spiegarci.

E poi sono molto utili per muoversi tra i Babbani, senza che nessuno ti guardi come se venissi da un altro pianeta.

Tutto chiaro?

Per non parlare del fatto che, sia io che Harry, abbiamo sempre adorato le motociclette.

Hermione un po’ meno, dato che la velocità, sia in cielo che in terra, anche se non lo ammetterà mai ad alta voce, l’ha sempre spaventata.

Ginny invece ha subito mostrato di avere feeling con questi mezzi, anche se preferisce una sana scopa, mentre Ron semplicemente si rifiuta di andare a comprendere tutti quei collegamenti e fili Babbani.

Incredibile, sentirsi dire dallo stesso dodicenne che, per salvarsi il culo dopo che una certa Barriera Magica di un certo Passaggio, di una certa stazione, in un certo Binario 9 ¾ non si era aperto, guidò una Macchina Volante, che provare a portare una moto è difficile.

Ma si sa.

Ron è Ron.

Per questo il rosso sta placidamente fumando una sigaretta, sulla stessa moto, dietro Ginny, che è ben concentrata sulla strada, mentre guida, mentre Hermione si ancora fermamente alla vita di Harry che, si evince dalla sua espressione, sta facendo uno sforzo immane per non premere l’acceleratore.

Mentre Ron e Ginny stanno ancora bisticciando, leggermente più avanti di noi, io mi affianco a mio fratello e alla mia migliore amica, sorridendo ad entrambi.

Ho una moto tutta per me…

Harry ricambia, in un primo momento, poi un lampo di comprensione gli attraversa lo sguardo, e mi chiede:

<< Allora, Kiki, non mi hai ancora detto come è andata la serata con David! >>

Oh merda.

Cazzo.

Io ed Herm ci lanciamo uno sguardo eloquente, e lei allarga le labbra in modo incoraggiante, esortandomi a dire tutto a mio fratello.

<< La mia Bacchetta.. >> opportunamente Trasfigurata in un Navigatore Babbano << …dice che manca pochissimo alla Casa di Sicurezza. Dobbiamo solamente svoltare a destra, finita la strada. >>

Brava Kiki.

Prendi tempo.

Ma so già che non funzionerà.

Ed infatti Harry annuisce distratto e poi torna all’attacco.

<< Perfetto…quindi? Con David? Non dirmi che si è dimostrato un cafone pervertito?! >>

Vedo già un accenno bellicoso nel verde di Harry, e non posso fare a meno che sorridergli adorante.

Ma non saranno i miei soliti occhioni dolci a farlo capitolare stavolta.

<< No, no, assolutamente. Anzi è stata una bella serata. Divertente. >>

<< Eh?... >> mi esorta a continuare.

<< E niente. Siamo tornati al Castello, ci siamo salutati. Punto. Stop. >>
Harry distoglie un attimo lo sguardo dalla strada per puntarlo nel mio.

Dopo pochi secondi riceve uno scappellotto sul casco dalla sua ragazza che gli esorta più attenzione, ma sono bastati.

<< Perché ho la sensazione che tu stia per aggiungere un “ma”?! >>
Sospiro.

E mi decido a vuotare il calderone.

<< Dopo esserci salutati sono andata nella stanza di Draco Malfoy… >>

Per poco non sbanda con la moto, mio fratello, e si gira a guardarmi negli occhi, terrorizzato da quello che potrebbe sentire.

Inutile dire dell’ennesima incitazione di Hermione a “Guardare l’asfalto dove tra poco potremo schiantarci se non la smetti di contemplare tua sorella!”

<< …E, si. Siamo andati a letto insieme. >>

<< Quando dici letto, intendi che ti ha accompagnata al suo materasso, dove vi siete seduti a fare due chiacchiere, vero? >>

Speranzoso, supplichevole.

<< No, Harry. >>

<< Allora vuoi dire che avete schiacciato un pisolino? >>

<< Nemmeno. >>

<< Lo hai aiutato a sistemare le lenzuola? >>

<< Na. >>

<< Hai dormito da Lui tutta la notte? >>

<< In un certo senso… >>

Poi, dato che non sono così crudele da lasciare mio fratello nell’inquietante dubbio, mi decido a chiarire la situazione.

<< Abbiamo fatto sesso, Harry. >>

<< COSA?! >>

Forse era meglio se lo lasciavo nel dubbio.

Ma non ha il tempo per riempirmi il cervello con le sue ramanzine.

<< Oh mio Dio. >> sussurra Herm.

Abbiamo appena svoltato l’angolo, e ciò che ci si para dinanzi agli occhi ci lascia senza parole.

Ron e Ginny sono già scesi dalla moto, e, con i caschi in mano, fissano la scena allibiti.

La Casa di Sicurezza sembra un Campo di Battaglia.

Alcune tegole del tetto sono state strappate, imposte e posta sono fuori dai cardini, i muri della casa sono sporchi di sangue, e presentano numerose crepe.

Il giardino intorno è mezzo bruciacchiato e strappato.

Davanti a quello che doveva essere l’ingresso della casa, giacciono i due Auror che erano di guardia, per terra.

Ron si avvicina lentamente ad entrambi, e li tasta il collo.

<< Morti. >> dichiara, con voce atona.

E, proprio lì, sulla porta d’ingresso, mezza sporca di sangue, cenere, e sporcizia generale, prima un capolavoro di mogano e Magia, e adesso solamente il fantasma di ciò che era, fa pieno sfoggio di sé, terribile come sempre, il Marchio Nero.

 

Draco Malfoy si stava irritando.

Ed anche tanto.

Era circa una ventina abbondante di minuti che il suo studio, già svogliato di per sé, veniva disturbato da due paia di occhi che lo fissavano meticolosamente.

Pansy Parkinson e Astoria Greengrass sapevano essere molto stressanti quando volevano.

E, come già detto, da venti minuti a questa parte, lo erano.

All’improvviso alza lo sguardo dal suo libro di Incantesimi, e lo punta nei loro.

<< Si può sapere cosa cazzo avete da guardarmi? Sono bello, okay, ho afferrato il concetto! Ma smettetela tutti quanti di fissarmi, oggi! >>

Theo e Blaise si limitano a scambiarsi uno sguardo eloquente tra di loro, mentre le due ragazze ghignano, divertite da qualcosa che, evidentemente non vogliono condividere.

Daphne, invece, sorseggia un liquore di vecchia data nel suo bicchiere di cristallo, mentre, con aria assorta, studia il paesaggio primaverile dei giardini di Hogwarts, in silenzio.

Draco, in tutto questo, è combattuto se andarsene in camera a studiare da solo, oppure Schiantarli tutti quanti.

Ovviamente, conclude la seconda.

Anche perché, se un Malfoy è infastidito da qualcosa, non è Lui che va via.

Piuttosto, se non può eliminare la sua fonte di fastidio, elimina il luogo in cui il disturbo è in atto.

<< Abbassa la Cresta, Principe… >> esclama Pansy << …stavamo solo verificando una teoria. >>

Decide di non fare domande, anche perché ripartirebbero tutti in quarta, con la storia della Potter, e non ne ha assolutamente voglia.

Piuttosto, preferisce studiare.

Il che è tutto dire.

E lo sta davvero facendo, finchè la voce di Blaise non attira la sua attenzione.

<< Che cazzo ci fa Bagman, il Capo del Dipartimento Auror in persona, nel nostro cortile?! >>

Alzando lo sguardo da tutte quelle parole Magiche, nota come il suo migliore amico si era avvicinato alla sua ragazza, alla finestra, ed anche Lui aveva preso a fissare fuori.

Si scambia uno sguardo annoiato ed incuriosito con Theo, ma la sua attenzione sarebbe decaduta lì, se Daphne non avesse aggiunto:

<< Ehi, Draco, credo che quella che si stia incazzando con il Pezzo Grosso sia proprio la tua ragazza. >>

Inutile ribattere che nessuna donna era, al momento, la sua ragazza, Draco si decide ad alzarsi ed andare a verificare.

Ed in effetti, la scena che si proponeva in guardino è la seguente.

Fiammetta e la Granger fissano il loro capo con sguardo indignato, lo Sfregiato sembra volerlo Cruciare e Weasel, da bravo essere inutile e senza spina dorsale qual è, sembra davvero intenzionato a dargli una mano.

La Potter invece, sta gesticolando in modo nevrotico con le mani, mentre muove le labbra terribilmente sensuali, in un discorso che, sebbene non si sentano le parole, non lasci presagire nulla di buono.

Bagman, dal canto suo, ha l’aria di uno che è stato appena sbiancato.

Ed ascolta riluttante la Potter, che tra un po’, se non si calma, darà fuoco all’interno Parco con la forza del pensiero.

Sente Theo, che gli ha raggiunti alla finestra, ridere divertito.

<< Hai capito, la nostra Principessa…è capace di atterrire anche il suo Capo con quella parlantina stressante che si ritrova. Figlio mio… >> aggiunge, riferito al biondo << …vedi di non farle mai le corna, altrimenti dove non ce l’ha fatta tua padre, è la volta buona che crepi! >>

Grazie Theo.

Gentile.

Ma mentre intercetta uno sguardo inceneritore della sua Regina Grifondoro, rivolto a quell’uomo che dovrebbe metterle i piedi in testa come niente, Draco non può fare a meno che ghignare.

Divertito?

Affascinato?

Entrambi.

 

<< …E glielo ripeto per l’ultima volta. Ci siamo rotti le palle di essere accusati per ogni colpa di negligenza del Ministero! Se pensa di essere tanto bravo perché non scende lei in Battaglia?! Li sconfigga lei i Mangiamorte! Oggi sono morti due Auror, per difendere una persona che nemmeno conoscevano, e l’unica cosa che il loro Dipartimento sa fare, è giocare a scarica barile con i Cacciatori?! >>

Dai, fratellino.

Sei tutti noi.

Fallo nero, questo stronzo di Bagman.

Avete capito bene, dalla ramanzina di Harry.

Appena abbiamo scoperto la piccola tragedia che si era consumata alla Casa di Sicurezza, abbiamo immediatamente contattato il Ministero.

Ed un piccolo stuolo di dipendenti, tra cui il nostro Boss, si è fatto trovare come Comitato di Bentornati davanti ai Cancelli di Hogwarts.

Ma la cosa più assurda è stato il tono accusatorio che quello stronzo ha assunto con noi, accusandoci di “Mancata Prontezza nell’adempiere al nostro incarico”.

Hermione ha pacatamente spiegato come, invece, siamo stati puntualissimi a prendere la Passaporta del Ministero, e di come, invece, abbiamo risparmiato tempo, usando le moto per raggiungere la Casa di Sicurezza, anziché le nostre gambe come ipotizzato da loro.

Ginny e Ron l’hanno appoggiata, aspri, e poi sono sbottata io.

Con un diavolo per capello, ho specificato che, semmai, è stato il Ministero ad imporre un orario troppo tardivo per la Passaporta, e che, comunque, nessuno poteva prevedere un attacco dei Mangiamorte.

Che sono stati loro a permettere che i Bastardi con il Cappuccio scoprissero dove

tenevamo nascosto il nostro informatore, e che non hanno nessun diritto di accorpare le colpe a noi, come sempre.

Mi stavo talmente infuriando che mi sono stupita di non aver mandato a fuoco nulla.

E così, per evitare che picchiassi Bagman è dovuto intervenire Harry.

Anche se non credo che i suoi nervi siano migliori dei miei, in questo momento…

Sento lo stronzetto-che-si-diverte-a-fare-il-Capo farfugliare qualche cosa con i suoi scagnozzi, per poi concludere con la stessa frase:

<< Siate vigili. Tenetemi informato se vedete movimento sospetti. >>

E sappiamo perfettamente a chi si riferisce.

Bagman non si è mai fidato dei Mangiamorte redenti, ed infatti, quando Malfoy e Nott furono riammessi a Scuola, con suo grande disappunto, ci diede l’incarico di tenerli d’occhio.

Sento una rabbia cieca, alla mancata fiducia del mio capo verso i due Serpeverde, e la cosa mi spaventa non poco.

Ma mi decido di pensare ad altro.

<< Testa di cazzo. >> è il commento di Harry, non appena il Capo del Dipartimento Auror e i suoi Segretari sono saliti su una carrozza, trainata da Threstal per essere scortati ad Hogsmeade e materializzarsi.

<< Concordo pienamente. Un giorno o l’altro li farò fare un bel volo, dal trono immaginario su cui pensa di sedere! >> lo appoggia Ron, con aria talmente buffa e bellicosa insieme, da strappare una risata a quasi tutti.

Alzo il capo verso il cielo, e sono costretta a socchiudere gli occhi, per la luminosità della luce del sole.

Sorrido istintivamente:

ho sempre amato la primavera.

Più dell’inverno, affascinante nei suoi colori, ma il cui freddo mi stanca dopo poche settimane, ed anche dell’autunno, di cui ho sempre adorato il vento tipico, ma di cui non sopporto la pioggia, ed anche più dell’estate, troppo calda e soffocante.

Per molti, poi, l’estate vuol dire solo una cosa: pacchia.

Fine della scuola, dei compiti, dello studio, dei professori, dei libri, delle alzatacce, dei punti.

Di tutto.

E a me è proprio quello che più atterrisce.

Insomma, Hogwarts è sempre stata per me più che una semplice Scuola, ma una casa vera, ed ogni estate separarmene con la consapevolezza di non essere più al sicuro da Voldemort, oppure di dover sopportare i Dursley per altri tre lunghi mesi, è sempre stato traumatico.

Quest’anno, poi, lo è ancora di più.

Dovrò dire addio a questi luoghi magici per sempre.

A tutti i ricordi che vi sono.

A tutti i fantastici anni che ho passato tra queste mura.

Dovrò salutarli per sempre, per dare il benvenuto all’ignoto.

Se ci pensate, io di cosa sarà di me finita la Scuola non ho la più pallida idea.

Non so dove andrò a vivere, con chi, se terrò stretti i contatti con i Grifondoro, ed anche con qualche Serpeverde, se continuerò ad essere una Cacciatrice, come sarà affrontare la vita vera, fuori dal Mondo ovattato di Hogwarts, dopo tutto quello che la Grande Guerra mi ha portato via.

Ma, suvvia, non voglio pensarci adesso.

C’è un sole troppo bello per fare pensieri tristi.

<< Allora ragazzi… >> esorto << …e adesso che si fa? Abbiamo il pomeriggio libero! >>

Ma, in risposta, ricevo solo grugniti.

E la cosa non fa presagire niente di buono.

Alzo un sopracciglio.

<< Bè? Che succede? Cosa sono quelle facce, davanti alla prospettiva di ore e ore di puro e semplice cazzeggio? >>

La prima ad avere il coraggio di smontare i miei sogni di pacchia, è Hermione.

Mi guarda desolata, e comincia:

<< Ieri sera tardi è arrivata una lettera, mentre tu eri via… >> sguardi maliziosi da parte delle mie migliori amiche, che, certamente, non si riferiscono alla serata con David, ma al secondo round della nottata con Malfoy << …e penso che precluda tutti i tuoi progetti di cazzeggio, per oggi. >>

Prendere coscienza che i tuoi piani di ozio barra divertimento non sono più possibili, mentre la tua mente già vagliava tutte le ipotesi, è una delle cose più orrende che ti possa accadere.

Come quando, a ferragosto, sotto il sole cocente, nel deserto, ti viene offerta una bottiglia di acqua fresca, per poi vederla sparire.

Come quando, dopo aver messo il punto al tema di Pozioni più difficile che tua abbia mai dovuto fare, convinta di aver finito la massa di compiti che avevi da svolgere, ti si presenta Hermione, che ti informa di come si sia portata avanti con un tema di Incantesimi, la cui esistenza era stata rimossa dal tuo cervello.

Come quando, dopo una lunga Battaglia, ti accasci sul pavimento, esausto, cercando di riprendere un po’ di fiato, e all’orizzonte si presenta la seconda ondata di Mangiamorte che non vedono l’ora di scagliarti un Avada Kedavra in pieno petto.

Come quando stai per fare sesso con il ragazzo più sexy della terra, siete davvero in procinto di consumare il rapporto più entusiasmante della tua vita, la tua eccitazione e il tuo desiderio sono alle stelle, ed entra qualcuno in camera, a rompere le palle.

Esattamente così.

<< P…perchè?! >> mi azzardo a chiedere.

Nessuno mi risponde, nei cinque abbondanti minuti che seguono, almeno fino a che non è Harry a prendere in mano la situazione.

<< Strega Moderna ha risposto alla nostra richiesta di fare un servizio fotografico. Era letteralmente entusiasta, talmente tanto che l’ha fissato il prima possibile per evitare che cambiassimo idea. Ovvero oggi pomeriggio. >>

<< … >>

<< Dai Kiki, vedrai che sarà divertente! >>

<< Pensa che lo facciamo per una buona causa! >>

<< O meglio…lo fai per una buona causa! >>

<< Dovresti vedere quante cifre ci offrono come paga! >>

<< Non sarà poi così male… >>

Ma niente da fare.

Un cespuglio alle mie spalle prende fuoco lo stesso.

 

Draco Malfoy rimane a bocca aperta.

Non letteralmente, è ovvio.

Un Malfoy non poteva permettersi di mostrare sentimenti da provincialotti come lo stupore.

Ma l’espressione rende abbastanza bene, per descrivere quello che prova una volta entrato in Sala Grande.

Quella domenica mattina l’aveva lasciata addobbata come al solito, con i quattro tavoli bene disposti, più quello degli insegnanti, con il soffitto a rendere elogio ad uno dei primi veri bei cieli della primavera.

Adesso, invece, i quattro mobili dove mangiavano gli studenti, sono spariti.

Il cielo cambia di continuo, in base ai capricci momentanei di una Mago alto e magrissimo, che urlacchiava con le sue apprendiste.

Ci sono almeno tre o quattro individui che correvano da una parte all’altra con una macchina fotografica magica tra le mani a testa, e al centro della Sala Grande, tre streghe stavano allestendo uno sfondo Magico.

Truccatrici e stiliste vanno da una parte all’altra della Sala Grande, mentre la Mcgranitt osserva il tutto con aria disgustata.

<< Non so se considerare questo posto l’Inferno, o il Paradiso. >> commenta Theo alle sue spalle, finendo la sua affermazione con tono più languido, non appena una bellissima stilista li passa accanto.

Una volta assistito alla scena altamente erotica della Potter infuriata, i Serpeverde, Blaise, Theo, Pansy, Daphne, Astoria e Draco avevano deciso di impiegare meglio il pomeriggio, che oziare in Sala Comune, optando per un giretto nel parco.

Ma maghi che andavano e venivano da una parte all’altra, e tanto movimento estraneo, li aveva attirati in Sala Grande.

Lì davanti uno stuolo di studenti scalpitava per entrare, ma due bestioni ed una donna più acida della Mcgranitt, impediva l’ingresso a tutti.

Fortunatamente Daphne, che da brava aristocratica aveva anche lavorato per qualche rivista di moda come modella, la conosceva bene, la zitella acida, così erano riusciti a passare.

Come sempre.

La donna aveva dedicato uno sguardo malizioso ai tre ragazzi, e aveva spalancato le porte.

<< Oh mio Salazar… ! Ragazzi guardate un po’ chi c’è laggiù! >> esclamò Pansy.

Le Serpi non se lo fecero ripetere due volte, e voltarono il capo nel punto in cui le dita perfettamente smaltate della Parkinson indicavano.

E si aprono tutti e sei in bellissimi e maligni ghigni.

<< Abbiamo trovato come passare il pomeriggio. >> commenta Blaise.

<< Prendere per il culo quegli sfigati dei Grifondoro. >> aggiunge Pansy, facendo ridere Theo e Astoria.

Ed in effetti, non molto lontani da dove sono appena entrati loro, Finnigan e la Weasley stanno felicemente limonando, mentre Thomas e la Lovegood si tengono per mano, parlando e ridendo delle soliti stronzate da cretini.

Il Re degli Sfigati, Paciock, chiacchiera con le oche della situazione, ovvero Calì Patil e Lavanda Brown, mentre la Mezzosangue e Lenticchia li stanno appunto raggiungendo.

Draco si trova a chiedersi, suo malgrado in modo molto insistente, dove sia Kimberly Potter.

Ma non fa in tempo ad analizzare ogni centimetro di quella stanza tutta strana, che Pansy lo tira dal braccio, andando verso i Grifoni, con la tipica aria da stronza che assume quando sta per prendere per il culo ed umiliare qualcuno.

Blaise, Theo, Astoria e Daphne li seguono, l’ultima più pigramente degli altri tre.

<< Salve Sfigati… >> esordisce il Principe Serpeverde << …siete qui per imbaccagliarvi qualche modella? >>

<< Causa persa! >> aggiunge Pansy.

<< Non credo proprio…io ho ottenuto giù due indirizzi, in un quarto d’ora… >> ribatte quell’oca della Brown << …parrucchiere e stilista. >>

<< In questo caso, avrai davvero una brutta sorpresa, quando ti verrà ad aprire il loro fidanzatO! >>

Le Serpi ridono alla battuta di Theo, mentre i Grifoni alzano gli occhi al cielo, e Lavanda li guarda indignata.

Come osano accusare di omosessualità alcune delle sue prede?!

<< Come cazzo avete fatto ad entrare?! >> si lamenta Lenticchia.

Daphne alza un sopracciglio, e li guarda dall’alto in basso:

<< Per favore Weasley…dimentichi con chi stai parlando! Ti pare che esistano porte chiuse per noi?! >>

Blaise la guarda, rapito e orgoglioso.

Che pezzo di ragazza, che si è andato a scegliere!

<< Okay, perfetto, adesso potete anche andarvene! >>

Finnigan.

Draco Malfoy aveva sempre odiato quell’idiota di Seamus Finnigan.

A volte, arrivava quasi alla pari dello Sfregiato.

A suo parere era eccessivamente espansivo, con le donne che non erano sue.

E, penso, che abbiano capito tutti a cosa si riferisce.

Fatto sta che gli dedica uno sguardo pieno di disprezzo.

<< Ah-ha. Il nostro obiettivo era giusto dare un’occhiata, ma adesso credo che ci tratterremo ancora un po’! >>

Quale passatempo migliore per un Serpeverde, che infastidire un Grifone?

E, perché no, a questo punto ci vorrebbe anche una bella rissa…

<< Idioti… >>

<< Cosa hai detto Thomas?! >> esclamano, all’unisono, i ragazzi Serpeverde.

E Ron, Dean, Seamus e Neville si stanno appunto riscaldando le nocche, come anche Draco Blaise e Theo, che una voce li interrompe.

Anzi, due.

<< Cazzo, ragazzi, prima di picchiare a sangue i Serpeverde, vi ho sempre detto che dovete aspettarmi! >>

<< Per voi l’espressione Peace ‘N Love non ha alcun significato vero?! >>

La combriccola bellicosa, si gira velocemente verso Harry e Kimberly Potter.

E rimangono tutti a bocca aperta.

Harry si presenta più bello del solito, con i capelli magicamente più in ordine del suo look quotidiano, con dei jeans scuri, quasi neri, rigorosamente a sigaretta, e delle converse dall’aria vissuta.

La maglietta Hard Rock Hogsmeade spiccava da sotto la giacca nera, che dava un tocco elegante, ad uno stile decisamente anticonformista.

Kiki invece, è semplicemente e assurdamente stupenda.

Talmente bella che fa male guardarla, a detta di Draco.

Indossa degli stivali alti, con un tacco vertiginoso, ed un vestito nero, con un’abbondante scollatura, ed una lunghezza che, certamente non lasciava molto spazio all’immaginazione.

Il bordo, con il merletto, accarezzava le gambe, poco più giù del suo frutto proibito, per intenderci.

Decisamente non era affatto il suo stile.

Ma Draco Malfoy dovette comunque fare appello a tutto il suo autocontrollo, di Malfoy e di Serpeverde, per evitare una replica di quello che era successo la notte prima.

Anche davanti a tutti.

<< Ragazzi state davvero benissimo! >> commenta la Mezzosangue.

Per lo Sfregiato, Draco aveva qualche dubbio, ma su sua sorella non poteva che essere d’accordo con la Secchiona.

Wao…

La bambolina sexy in questione, alla vista degli spettatori Serpeverde spalanca gli occhi, arrossendo leggermente d’imbarazzo per il suo vestiario, davanti al ghigno di Blaise e al fischio di Theo, e lanciando uno sguardo di fuoco puro al Principe delle Serpi.

Ma poi, la sua migliore amica le si rivolge per un complimento, e lei è costretta a staccare gli occhi dal suo amante della notte precedente.

Sbuffa, mentre suo fratello fa un grugnito per niente felice.

<< Si certo, sembro una prostituta. Più corto non poteva essere il vestito, no? >> chiede sarcastica.

Ma ha semplicemente invitato a Banchetto i Serpeverde, ora che la discussione si sta spostando sull’argomento “Vestitino sexy e molto ino”.

<< A me piace…! >> commenta Draco, con lo sguardo da pervertito.

<< Anche a me! >>

<< Confermo! >>

E Blaise e Theo lo seguono a ruota, alzando il braccio come se fossero in classe, e ghignando in modo eloquente.

<< Che pervertiti! >> commenta Neville, mentre Kimberly Potter li ammonisce con lo sguardo.

<< Ed io che credevo che mi avrebbero fatto vestire in modo decente! >> continua a lamentarsi,

<< Lo chiami indecente, quel vestito? >> commenta Malfoy.

<< E’ ovvio! Dai è minuscolo! >>

<< Ed è proprio questo il bello…bambolina, devi saper cogliere la bellezza negli abiti! >>

<< Ma per favore! A te basta solo che la scollatura sia enorme, e che la lunghezza sia ridotta ai minimo storici! Ti sembra questa la bellezza di un abito? >>

<< Mmmh…fammici pensare…Si! >>

 << Ecco, lo vedi! Sei un pervertito! >>

<< No, spiacente. Sono solamente un uomo. >>

<< Un uomo pervertito. >>

<< Può darsi. >>

<< Attenzione, signore e signori, il Principe Serpeverde ammette un suo difetto! >>

<< Chi lo dice che è un difetto? >>

<< Ancora?! >>

<< Posso continuare all’infinito, bambolina. A meno che non accetti il complimento su quel vestito. >>

<< Giammai! Non sorriderò mai davanti a pochi centimetri di stoffa che voi depravati spacciate per vestiario! >>

<< Possiamo stare qui tutta la notte, allora. >>

<< Non si sono problemi. Io non cedo. >>

<< Nessuno ti chiede di farlo. >>

<< Okay, BASTA! >>

Draco Malfoy e Kimberly Potter, persi nella loro stupida discussione, si voltano verso Pansy Parkinson, la fonte dell’urlo esasperato, e, dopo qualche minuto in cui si erano assentati l’uno negli occhi dell’altra, si ricordano di essere in compagnia.

I sorrisi divertiti dal loro battibecco spariscono di colpo, alla vista dei loro amici che li guardano come se venissero da un altro pianeta.

Perché l’alchimia, l’elettricità, la complicità, anche in un litigio che di tenero non aveva proprio un cazzo, erano state percepite da tutti quanti.

Di solito i loro litigi erano carichi del più vero e sincero disprezzo.

Adesso, invece, c’era divertimento affascinato da parte di Lui, ed una leggere irritazione, mista a lusinga in Lei.

Da non crederci.

<< Tesoro! Dio quanto sei bella! >>

Vengono ulteriormente interrotti, da un uomo sulla trentina vestito in modo eccentrico, con un paio di occhiali da sole a forma di stella, e dei modi decisamente femminili.

Si avvicina a Kimberly Potter e la saluta, enfatizzando il suono dei baci convenzionali sulla guancia.

<< Santa Cosetta, se mi fossero piaciute le donne, ti avrei già portata nel mio letto, cara mia! >>

Kiki ride, ed anche gli altri.

Ma Malfoy ed Harry un po’ meno.

Malfoy perché si sente leggermente irritato da quella frase, sebbene detta da qualcuno che, evidentemente non comporta alcun pericolo.

Ed Harry perché…

<< Harry caro, tu invece sei un figo da paura. La mia proposta è sempre valida. >>

Il Bambino Sopravvissuto maledice mentalmente Voldemort per non averlo fatto fuori quando aveva un anno, e si avvicina schifato alla sua ragazza.

<< Su, muovete quei bei culetti, dobbiamo fare un servizio con i fiocchi… >> e si allontana.

<< Potter… >> chiede Pansy, mentre studia attentamente la figura dello stilista appena allontanatosi, rivolgendosi ad Harry << …Sbaglio, o quella era un avance?! >>

Allo sguardo divertito che i Cacciatori si scambiano, a quello compassionevole dei Grifoni, e a quello puramente disperato del Re dei Grifoni, i Serpeverde ne deducono una risposta affermativa.

Ed iniziano a ridere come dei matti, pieni di sarcasmo e sadico compiacimento, non riuscendo nemmeno a mettere insieme qualche insulto.

Hanno trovato pane per le loro spire…prenderanno lo Sfregiato per il culo a vita!

<< Ah-ha! Quante risate! … >> commenta il diretto interessato << …Fanculo! >>

E si allontana, trascinando la sorella con se.

Sorella, che non può fare a meno di seguirlo, non senza aver scambiato l’ennesima occhiata fugace con il Principe delle Serpi.

 

Ennesima risata, ed ennesima occhiataccia da Harry.

Credo davvero che si lamenterà di questa giornata per secoli.

Non ci riesce proprio a fare il modello, il mio fratellino.

Quando Antoine gli ha detto “E adesso fammi uno sguardo sexy e arrapante, Harry!”, stava per scendere dal palco e picchiarlo.

Adesso sta facendo le foto con uno sfondo invernale.

Persino il pupazzo di neve alle sue spalle, fa pose più rilassate delle sue.

Si, avete capito bene.

Il pupazzo di neve si muove.

Siamo nel Mondo Magico, no?

E di certo la presenza delle Serpi non aiuta i suoi nervi.

Quei bastardi si stanno davvero uccidendo dalle risate.

Mi giro a guardarlo, e mi incanto.

Draco Malfoy.

Ho sempre amato la sua risata.

E non quella sarcastica e sprezzante che mi ha sempre dedicato in otto anni.

No.

Quella davvero divertita e genuina.

Mette in mostra i suoi denti assurdamente bianchi e perfetti.

E pensare che nemmeno 24 ore fa eravamo nella sua stanza soli soletti a…

Vabbè meglio non soffermarci sui particolari.

Adesso non posso nemmeno avvicinarmi, mentre Seamus e Dean iniziano ad incazzarsi, perché sono bloccata su questa maledetta sedia, aspettando che la truccatrice torni.

È andata non so dove a prendere non so cosa, per non so quale scopo.

Ah…eccola.

E, per mia immensa gioia, non è assolutamente sola.

È con una donna bionda, alta, formosa, bella, praticamente perfetta.

Talmente tanto che fai davvero fatica a credere che sia nata davvero con quelle labbra perfettamente ripiene, quel seno sodo e perfettamente grande, quel naso perfettamente dritto, e quel sedere perfettamente modellato, anziché che sia una perfetta cliente di un perfetto Guaritore Plastico.

Comunque, quella donna è una giornalista di Gossip, di cui nessuno sa il vero nome, a parte la sua ristretta cerchia di amici.

Sempre che non abbia sputtanato anche loro su un qualche giornale..

Fatto sta che l’unica cosa che si sa di lei, con certezza, è che abbia frequentato Hogwarts e che sia Mezzosangue.

Come facciamo a sapere la sua condizione di sangue, se non sappiamo nemmeno il suo nome di battesimo?

Dallo pseudonimo con cui si fa chiamare da tutti.

Barbie.

Si, si.

Prego, ridete pure.

L’ho fatto anche io la prima volta che l’ho sentita nominare.

Ma, credetemi.

Può essere quasi al livello di Rita Skeeter, quando ci si mette, ed allora la voglia di ridere passerebbe del tutto.

Per questo, mi preparo ad un interrogatorio degno dell’Inquisizione…

Credo che mi avvarrò della facoltà di non rispondere un bel po’ di volte…

Penso che sia chiaro a tutti, a questo punto, che quel “Con mia immensa gioia” sia assolutamente sarcastico.

Eccole…

<< Salve signorina Potter. Sono Barbie, di Strega Moderna. “Voi non sapete nulla di me ma io… >>

<< …Conosco tutti i cazzi vostri… >> continuo per lei << …Lo so. Conosco bene sia i suoi articoli, sia il suo motto, grazie. >>

Il mio tono annoiato, scocciato, acido e risentito potrebbe anche essere interpretato come maleducato, ma questa giornalista è abituata a toni ben peggiori, vista la sua mania di ficcare il naso ovunque.

La mia truccatrice, dal canto suo, inizia ad armeggiare con i miei capelli, mentre Barbie si limita a sorridere divertita.

<< Allora signorina Potter…ci parli un po’ di Lei. >>

Oh, certo.

Come se non sapesse anche quante volte vado in bagno al giorno…

<< Niente da dichiarare. Vittima di esami, compiti e studio, uccido Mangiamorte nel tempo libero. Il mio colore preferito è il rosso, il mio hobby è cantare, la mia citazione famosa preferita è “Quando imparerai a fottertene della gente, solo allora sarai grande”. Quasi 18 anni, capelli neri, occhi verdi, e una maledetta cicatrice sulla fronte, assolutamente anti-estetica che mi ha rotto le palle e tirato i piedi da quando avevo un anno. >>

Quando concludo il mio banale e annoiato discorso, sento la giornalista ridere, divertita.

<< Ottimo tentativo di eludere la domanda. Deve aver fatto pratica…. >>

Tanta, tanta pratica.

<< …Ma non le ho chiesto una lista di cose che il Mondo Magico sa già. >>

<< Le conviene essere leggermente più precisa allora, sono un disastro in Legilimanzia. >>

Mi esibisco in un piccolo gemito, perché la tipetta alle mie spalle mi ha appena tirato i capelli con la Bacchetta, mentre me li sta riempiendo di Incantesimi e Pozioni per lisciarli il più possibile.

Barbie, nel frattempo, alla mia precisazione, annuisce.

<< Touchè. Riformula la mia domanda. Fidanzata? >>

Ecco, lo sapevo.

Adesso si va nel personale…

Ma se quell’idiota patentato di Harry avesse letto il contratto, prima di firmarlo, si sarebbe accorto della piccola clausola che includeva un’intervista!

E adesso avrei potuto tranquillamente urlare “Sicurezza!”, per far cacciare questa sottospecie di bambola Babbana dai cazzi miei!

<< Felicemente single. >>

Oddio…felicemente è una parola grossa.

<< L’ultimo bacio con un ragazzo? >>

La guardo, con il sopracciglio alzato.

<< Sono certa di non sbagliarmi, quando rispondo che voi di Strega Moderna ne avete anche fatto uno speciale. >>

E mi riferisco all’enorme scoop che fornimmo io e Malfoy, con quello stramaledetto bacio in corridoio.

Sorride, colpevole, e appunta qualcosa su un taccuino rosa.

A differenza della Skeeter, però, Barbie non inventa le cosa di sana pianta.

Ti pedina, ti perseguita, ti stressa, ti porta all’esaurimento, per scoprire qualcosa di scandaloso su di te, ma almeno non inventa di sana pianta.

Ecco perché l’assenza della mitica Penna Prendiappunti.

La truccatrice è passata alla cura delle mie unghie, e la cosa inizia a piacermi, nel frattempo…

<< Touchè. Un’altra volta. Ultima volta a letto con un ragazzo? >>

Questa doveva risparmiarsela.

<< Sono vergine. >>

Mi guarda, con tutta l’aria di chi crede a quello che stai dicendo, come crederebbe alla voce che Silente se la faceva con la Mcgranitt.

Ma non può obiettare niente.

Non ha alcuna prova.

<< Ultimo appuntamento? >>

Glielo concedo…

<< Ieri sera, con un mio compagno di Scuola. >>

<< E vuole farmi credere che non siete finiti a letto insieme?! >>

<< Lei è libera di credere a quello che vuole. La verità sta a me dirla. >>

In effetti, non sono andata a letto con David..

Con qualcun altro si, ma con lui no di certo.

Dettagli…

Alza le spalle.

<< Innamorata? >>

Merda.

…..

……..

……….

…………

Resto in silenzio per un bel po’ di tempo.

Senza che Barbie se ne accorga, sbircio un certo biondo di mia conoscenza, dallo specchio qui di fronte.

Lo vedo, con una certa difficoltà, mentre litiga in modo particolarmente accesso con Seamus.

Chissà come mai, questa volta.

Mi ha sempre detto: “Finnigan mi sta sul cazzo, quasi quanto tuo fratello! Se non la smette di allungare le mani!”

Effettivamente, Seam è sempre stato il più affettuoso dei Grifoni, con noi donne.

Ma nessuno si è mai mostrato particolarmente geloso di questo, considerato che conoscevano Seamus, e sapevano che nei suoi gesti non c’era alcuna malizia.

Ma per Malfoy, lo capisco, penso sia completamente diverso il discorso..

Lo vedo alzare le sopracciglia sarcastico, per poi ghignare vanitoso.

È sempre stato descritto come un ragazzo bello da togliere il fiato, sensuale oltre ogni dire, da perdere la testa, affascinante come pochi, e con un sex appeal assurdamente alto.

Ma è sempre stato molto di più…

Quindi, alla domanda “Innamorata?” non potrei che rispondere affermativamente.

<< Mi avvalgo del diritto di restare in silenzio. >>

Sento la giornalista ridere, mentre la truccatrice mi gira il volto di profilo, ed inizia a studiare i migliori colori per la mia pelle chiara.

<< Perfetto…e adesso, parliamo di quello che veramente i lettori vogliono sapere.. >> Fa un sorrisetto sadico, e uno sguardo da invasata, e, con la voce colma di emozione e aspettativa, continua:

<< Dettaglia piccanti sulla storia tra te e Draco Malfoy! >>

Quasi mi strozzo con la saliva, ed anche con un po’ di fondotinta, quando le parole della giornalista pazza raggiungono il mio cervello.

Praticamente salto sulla sedia, causando i piccoli e fievoli lamenti della truccatrice, perché ho appena causato lo sbavamento della matita per occhi.

Conto fino a 10, per riprendere la calma, e mentre un batuffolo intriso di Pozione Struccante sta lavando via i disastri dai miei occhi, ripunto lo sguardo in Barbie.

<< Non so di cosa lei stia parlando. >>

Mi guarda piuttosto scettica, alzando un sopracciglio.

Poi si gira verso il ragazzo in questione, ed entrambe ci perdiamo ad analizzarlo.

Al momento guarda ammirato la Parkinson mentre litiga accesamente con Dean e Neville, cercando distrattamente qualcosa nella tasca dei pantaloni.

Certamente è alla ricerca delle sigarette.

Indossa dei semplici jeans, stretti e a vita bassa, ma certamente firmati.

Una camicia verde richiama l’appartenenza alla sua casa e la perfezione del suo corpo, mentre alla fine delle perfette gambe toniche, stanno, ai piedi, delle scarpe nere, che riconosco come quelle italiane di Blaise.

Le sue dita fuoriescono dalle tasche, confermando la mia teoria: ha in mano un pacco di sigarette.

Se ne accende una, incurante di tutto e tutti, e continua a guardare la disputa Grifondoro Vs Serpeverde, con un ghigno sexy stampato sul viso.

All’indice brilla per lucentezza il suo anello, della Casata dei Malfoy, con un serpente attorcigliato sopra.

<< Avanti signorina Potter… >> commenta Barbie, dopo aver analizzato ai raggi X il mio Principe Serpeverde << …le foto del vostro bacio mozzafiato sono state viste da tutti. Ah, a proposito. Complimenti, bella scelta! >>

Ho per caso sentito un tono malizioso nella sua ultima frase?

C’era per caso qualche doppio senso?

C’era un apprezzamento poco opportuno, o sbaglio?!

Come. Osa?!

<< Signorina Potter, attenta! Lo smalto non è ancora del tutto asciutto! >> dice una voce, vicino al mio orecchio.

In effetti, stavo conficcando le unghie nei palmi della mani…casualmente.

Sposto lo sguardo verso la fonte della voce, la mia truccatrice, e rispondo.

<< Mi scusi…ehm… >> leggo il nome che è scritto sul cartellino, che si alterna alla foto sorridente e in movimento della donna << …Signorina Katherine. >>

Annuisce, ed io riporto la mia concentrazione sulla pazzoide al mio fianco.

<< Senta, so perfettamente cosa è stato fotografato ma, se permette, vorrei tenere i dettaglia per me. >>

Barbie sospira.

Ma qualcosa dalla sua espressione mi fa capire che se l’aspettava.

È famoso l’astio che io ed Harry abbiamo verso i giornalisti, e quanto siamo entrambi restii a parlare dei cazzi nostri su tutti i giornali.

<< Lo immaginavo, signorina Potter. Ma sono certa che prima o poi scoprirò qualcosa in più su voi due. La Salvatrice del Mondo Magico, ed un ex-Mangiamorte fanno notizia. Senza tralasciare una bella guerra di Famiglia che ne conseguirebbe. Non credo che i Malfoy apprezzerebbero di buon grado la vostra unione! Per non parlare di suo fratello, e dell’Ordine della Fenice! E bisogna anche considerare il fatto che… >>

Ciao.

L’abbiamo persa.

È partita in quarta a fantasticare sul mio futuro.

Bello, eh?

Ma io la lascio parlare, rilassandomi, mentre Katherine mi passa un lucido o qualcosa del genere sulle labbra.

Chiudo gli occhi, persa nei miei pensieri, e precisamente nei ricordi di ieri notte, quando una voce più alta delle altre cattura la mia attenzione.

<< Vaffanculo, brutti idioti! >>

<< Idioti noi? Cazzo, ma vi siete visti? >>

Mi giro rassegnata verso il gruppetto di Grifoni e Serpi che stavo guardando prima.

Malfoy e Seamus sono pericolosamente vicini, mentre Hermione e Ginny trattengono il loro amico, e Pansy incoraggia alla rissa il biondo.

Dean sta per avventarsi su Malfoy, ma viene intercettato da Theo, che ha l’aria di chi so sta divertendo molto.

E mentre Neville predica pace tra i due gruppi, ed invita ad una litigata solo verbale, Blaise lo zittisce:

<< Taci, cretino! >>

E la situazione sta degenerando…

<< Ma fanno sempre così? >> mi chiede Barbie.

Sospiro e annuisco, rassegnata.

<< Si, ogni volta. E deve ringraziare che mio fratello è assente. Dipendesse da loro, lui e Malfoy farebbero a botte ogni volta che si incrociano. >>

Un sorrisino si apre sul viso perfetto di Barbie, e, se qualcuno vi prestasse un po’ di attenzione, noterebbe anche una nota nostalgica.

<< Serpeverde e Grifondoro continuano ad odiarsi, vero? >>

<< Ovvio! >> rispondo, come se mi avesse chiesto la cosa più logica del mondo.

Ghigna.

<< Mi fa piacere. È sempre stato molto divertente prendere in giro i nostri rivali. >>

E con questa frase, ha praticamente dichiarato la sua Casa di appartenenza.

<< Serpeverde, eh? >>

Annuisce distrattamente.

<< Ed immagino che siate tu e tuo fratello i Re Grifondoro, no? >>

<< Si, purtroppo. Ho sempre odiato queste stronzate…ed io ho davvero troppi appellativi idioti! >>

Ride, di nuovo, ed io quasi quasi mi accodo a lei.

<< E comunque… >> continuo io << …E’ vero che Serpi e Grifoni si sono sempre odiati, si odiano, e si odieranno sempre, per principio, ma l’astio che c’è tra i miei amici, e quel gruppo di Serpeverde che vede lì, supera tutte le altre antipatie. Per non parlare del grande affetto… >> e questo è sarcasmo << …che c’è tra Harry e Draco Malfoy. >>

Si allarga in un sorriso soddisfatto.

<< Immagino che sia un discorso diverso tra te e il biondo da stupro, no? >>

Come l’ha chiamato?

Come ha osato?

Perché cazzo non la smette di fare questi apprezzamenti?!

Vuole morire prima di essersi rifatta completamente?!

Mi trattengo dallo Schiantarla o Cruciarla, e mi limito a fare un sorrisetto misterioso, senza fare commenti sulla sua constatazione.

Meglio non incrementare certe voci…

E non posso nemmeno smentirle del tutto, dato che la foto era piuttosto eloquente.

E, dato che il rapporto conflittuale che c’è sempre stato tra me e Malfoy è famoso e rinomato, nessuno penserebbe mai che sia stato solo un bacio casuale.

Due persone che si odiano, non vengono scoperti a baciarsi appassionatamente in un corridoio da un giorno all’altro.

<< Signorina Potter, io avrei finito. >> sussurra Katherine.

Mi giro verso di lei, e le sorrido ringraziandola ed alzandomi.

<< Non vuole darsi un’occhiata allo specchio? >>

<< No grazie. Meno vedo di questa giornata, meno me ne ricordo. >>

La ragazza rimane stupita ed incredula dalla mia frase, mentre Barbie ride, ed entrambe vediamo la timida Katherine andar via scuotendo la testa.

<< Sei consapevole che tutte le ragazze del Mondo Magico vorrebbero essere te? E non solo le ragazzine, ma anche molte donne fatte e finite. Vorrebbero vivere la tua sfavillante vita, piena di amici, fama, soldi, feste, servizi fotografici, autografi, tappeti rossi e… >> si gira nuovamente verso Malfoy a cui dedica un’occhiata eloquente << ..e bellissimi amanti. >>

Annuisco, stizzita ed irritata.

<< Lo credo bene, che invidiano la mia vita. O almeno, invidiano la parte di essa che traspare dai giornali. Ma quando si va più in profondità, ecco che i fan diminuiscono. Tutti vogliono essere la Famosa Salvatrice del Mondo Magico, la Prescelta, la Ragazza Sopravvissuta, la Regina Grifondoro. Ma nessuno avrebbe davvero il coraggio di sopportare il peso di tutti questi nomi sulle spalle, se non gli fossero stati imposti. >>

Ed ecco che la sete di gossip, di articoli e scoop, scompare dal volto di Barbie.

Gli occhi diventano meno invasati, le labbra non sono più allargate in quel sorriso finto, gli zigomi rifatti possono rilassarsi per un momento.

E mi fa la prima domanda sensata che un giornalista mi abbia davvero mai fatto.

<< Chi sei, Kimberly Potter? >>

<< Kiki. Sono solamente Kiki. >>

Ed un sorriso semplice e diretto le illumina il volto.

<< Tu e tuo fratello siete più simili di quanto pensassi. Ha dato risposte quasi identiche alle tue. >>

Sto per chiedermi quando cazzo abbia fatto in tempo ad intervistare anche mio fratello, che un riflesso della luce del sole sulla finestra, attira la mia attenzione sul ciondolo che porta sul collo.

Piccolo e dorato, lo riconosco.

Un Giratempo.

Accortasi del mio sguardo si limita a sorridermi e ad andarsene.

La seguo con lo sguardo, mentre raggiunge un camino posto all’angolo della Sala Grande per facilitare l’arrivo con la Metropolvere di fotografi e stilisti vari.

La vedo sparire in una fiamma verde, e giurerei di aver visto un’altra lei fare la stessa fine.

Le Magie del Tempo…

 

Non.

Ne.

Potevo.

Più.

Se sentivo un’altra volta il rumore di una foto scattata, oppure un altro incitamento di Antoine “Forza, piccola. Sei bellissima. Più sexy, più sexy! Devi gridare al mondo “Sesso!”. Fammi un’espressione da pantera, adesso! Da gatta! Da volpe! Da sirena!”, impazzivo.

Che poi, sto ancora cercando di capire come cazzo sua l’espressione da volpe o da sirena…

Bah.

Fortunatamente, dopo foto su foto, mentre Harry stava per gettarsi fuori dalla finestra, i Grifondoro avevano finito tutte le Burrobirre d’attesa, e le Serpi non avevano quasi più fiato da usare in risate, ecco che la Mcgranitt fa irruzione nella Sala Grande, che aveva abbandonato dopo la prima oretta, lamentando la “Degenerata e blasfema trasformazione della Sua Scuola!”.

Urlando a destra e sinistra che il servizio era durato fin troppo, che si era già fatto buio, e che gli studenti avrebbero dovuto cenare a breve, la Preside più amata del momento, mette fine al pomeriggio più stupido inutile e stancante della mia vita.

Mio fratello stava per baciare la Mcgranitt , pensate un po’.

<< Mi sono cambiato almeno sette volte, ho scattato migliaia di foto, ho sopportato quel cretino effeminato maledetto di Antoine tutto il pomeriggio, e sono dovuto restare calmo davanti a quelle odiose Serpi, mentre se la ridevano! Non credo di aver mai trascorso un pomeriggio più brutto in tutta la mia vita! Avrei preferito andare all’Inferno e riportare Voldemort in vita! >>

Immancabile, la lamentela chilometrica di mio fratello.

Sospiro, ma non ribatto, anche perché non posso assolutamente dargli torto.

È stato davvero un brutto pomeriggio.

Siamo ancora in Sala Grande, e, con occhi stanchi ed espressioni sconvolte, siamo in un angolino ad assistere il lavoro di ordine che stanno facendo gli Elfi Domestici.

Gli altri sono andati via da pochi minuti, per prepararsi per la cena, e solamente Hermione è rimasta ad aspettarci.

Mio fratello avrà bisogno di tutta la dolcezza della sua ragazza per evitare di dare fuoco all’intera Scuola.

Anche perché, mentre i Grifoni hanno deciso di ritirarsi nella Sala Comune, e rispettare in silenzio la rabbia cieca di Harry, lo stesso non è stato fatto dalle Serpi, che non sono andati via nemmeno cinque minuti, e adesso si avvicinano a noi tre, con la stessa espressione che avrebbe un bambino davanti al suo giocattolo preferito.

Sono alla ricerca dell’irritazione verso le Serpi, in questo momento, ma, davvero, più mi sforzo di ricercarla, più non la trovo.

Riesco solo a sentire un immenso e intenso calore allo stomaco, mentre la figura di Draco Malfoy si avvicina sempre più.

<< Sai Sfregiato, sei davvero una bravissima modella! >> esordisce Nott, mentre Astoria e Pansy ghignano.

<< Siete le ultima persone che vorrei mai vedere, in questo momento. Ergo, se non volete essere Schiantati contro la parete, fareste meglio ad andarvene. >>

I Serpeverde si esibiscono in un coro di “Uuuh!” fintamente spaventato , tutti tranne Daphne, che da un bel po’ di tempo non trova più la stessa soddisfazione di una volta a prendere per il culo mio fratello, e Malfoy.

Strano, vero?

Potrei pensarlo anche io, se adesso non fossi persa nella contemplazione del suo viso.

Dei suoi zigomi virili.

Del suo naso perfetto.

Delle sue labbra seducenti.

Dei suoi così maledettamente magnetici.

Quando i suoi occhi rapiscono i miei, sento definitivamente di non avere più via d’uscita.

Mi limito a ricambiare la sua occhiata, e a morire di desiderio per il mio demone personale.

Vorrei avvicinarmi, arrivare a sfiorarlo in viso, posizionare una mano sul suo petto marmoreo, solo per sentirne i muscoli sotto i miei polpastrelli, inebriarmi del suo odore, e perdermi per sempre in un bacio mozzafiato nelle sue labbra.

Ma non posso.

E devo conficcarmi le unghia nei palmi della mano per non farlo.

La discussione continua, con le solite frasi, con la solita Hermione che cerca di calmare gli animi, con i soliti Serpeverde che intimano “Taci, Mezzosangue” con il solito Harry che si adira.

Manchiamo solo io e Malfoy che ci appelliamo a male parole, per completare una delle scenette più ricorrenti degli ultimi otto anni.

Ma nessuno dei due si trova in condizione di poter insultare l’altro.

<< Possiamo mettere fine alla solita scenetta?! >> dà luce ai miei pensieri la Greengrass.

Grazie al cielo.

Zabini, che stava appunto per proferire un insulto con i fiocchi, si volta verso la sua ragazza, con aria delusa.

Ma lo sguardo della bionda è decisamente troppo bellicoso per poter ribattere alcunché.

Ed infatti Blaise si zittisce, e, mentre Theodore ha tutta l’aria di voler continuare la conversazione con mio fratello ed Herm, la piccola Astoria lo salva dalle ire della sorella, afferrandogli il braccio, e scuotendo la testa.

Ma poi succede qualcosa di strano.

Per la prima volta, vedo dell’imbarazzo affacciarsi sul volto affascinante di Theodore Nott.

Al contatto con la piccola di Casa Greengrass, entrambi si scambiano uno sguardo curiosamente eloquente, per poi distogliere i rispettivi occhi da quelli dell’atro, mentre il braccio di Astoria ricade imbarazzato lungo il fianco di lei.

La Parkinson guarda i suoi amici uno ad uno.

Blaise e Daphne che si guardano alteri e orgogliosi, mentre lui, però, cede alle richieste della sua ragazza, Theo e Astoria impacciati e in imbarazzo, mentre evitano accuratamente di guardarsi, e Draco che non accenna a distogliere il suo sguardo da me.

Alza gli occhi al cielo, e sospira, rassegnata.

Nella Casata di Salazar Serpeverde si stanno rammollendo tutti.

Ma è la Greengrass a spezzare il placido ed imbarazzato silenzio.

<< Allora, adesso, con questo servizio fotografico abbiamo abbastanza soldi per risparmiarci di chiamare allenamenti, quelli che svolgiamo con i tir assegni ed i cerchi del Quidditch? >>

Mi scappa un sorriso, mentre Harry continua a Cruciare le Serpi con lo sguardo, ed Hermione si decide a rispondere alla loro Principessa.

Scuotendo la testa.

<< Più o meno. Siamo sotto di poco più di un centinaio di galeoni. Ma abbiamo una soluzione. >>

Sospende la frase, non intendendo continuare.

Io e Malfoy continuiamo a guardarci maliziosi, dai ragazzi, sia Harry, sia Blaise e Theo, fuoriescono imperterriti sibili minacciosi e certamente poco carini, mentre le sorelle Greengrass, e persino la Parkinson dedicano la loro attenzione ad Herm.

La guardano, con il sopracciglio alzato, aspettando la seconda parte della frase, ma, quando è palese anche a loro che la mia migliore amica non ha intenzione di condividere i nostri piani con loro, Astoria sbotta:

<< Bè?! Hai intenzione di comunicare quali sarebbero i vostri piani, o dobbiamo passare alla Legilimanzia. >>

Le labbra di Hermione stanno per piegarsi in una spiegazione, ma io la precedo.

Il tono acido ed autoritario della nuova arrivata ha catturato la mia attenzione, ed irritazione, così mi inserisco nella conversazione spostando i miei occhi da quelli di Malfoy.

<< Primo. Cerchiamo di moderare i toni. Secondo, se proprio insistete dovremmo a breve organizzare una festa. Suoniamo noi Cacciatori, facciamo pagare il biglietto d’entrata, e siamo a cavallo. >>

Al suono “Festa”, persino Nott e Zabini si sono ripresi dal loro stato di duello mentale con Harry, e adesso gli occhi di tutti i Serpeverde presenti, tutti, si spostano da me a mio fratello ad Hermione.

Ma è la Parkinson a dar voce ai dubbi di tutti.

<< E voi vi aspettate che dei Serpeverde paghino per partecipare ad una festa organizzata da voi?! Andava bene infiltrarsi ai festini di Grifondoro, quando erano gratis, ma nessuno sborserà uno scellino per fare un favore a voi. E potrebbero convincere anche altri ragazzi, come i rispettivi fratelli, amici, cugini, fratellastri e fidanzati delle altre Case. >>

<< Una festa senza Serpi?!... >> esclama Harry, fintamente deluso << …e adesso come facciamo?!... >> Hermione ed io scoppiamo a ridere brevemente, fino a che mio fratello non ritorna serio, e conclude: << Non potevamo chiedere di meglio. >>

Ma la sua affermazione scatena l’esasperazione di Draco Malfoy, che alza gli occhi al cielo, e sbuffa.

<< Sfregiato, quando ti deciderai a svegliare il tuo unico neurone?! La logica dice che, meno partecipano alla festa, meno biglietti si vendono, meno si guadagna, meno si compra, meno bene ci si allena, più si muore. Non è difficile, puoi anche arrivarci da solo. >>

<< Oppure… >> aggiunge Blaise << …la tua Mezzosangue potrebbe spiegartelo più tardi. >>

Ed Harry sfoggia la sua migliore espressione di disprezzo, alle risate delle Serpi che ne conseguono.

<< Non ne ho bisogno, grazie. Ma se credete che andrò mai a supplicare delle infime ed insulse Serpi per partecipare ad un festa, allora siete voi che avete bisogno di qualche rivisitazione del vostro mezzo neurone. >>

<< Nessuno si aspetta che tu lo faccia, Harry… >> risponde Daphne precedendo gli insulti dei tre Serpeverde con il cromosoma Y << …ma che si trovi una soluzione dignitosa, per entrambi le parti. >>

Effettivamente, ad una astensione delle Serpi alla nostra festa non ci avevamo pensato.

Però, era piuttosto ovvio.

Anche noi Grifoni non avremmo mai dato soldi per na festa organizzata da Serpi, e specialmente per fare un favore a loro.

Ed anche se la maggior parte dei Verde-Argento ha famiglie che navigano nei galeoni, è il principio quello che conta.

Ed effettivamente, abbiamo un problema.

<< E quale sarebbe, questa soluzione? >> chiede Herm.

<< Collaborazione…. >> risponde la bionda << …Se anche noi qui presenti ci interessiamo all’organizzazione, i nostri Compagni di Casa ne prenderebbero parte. >>

Ah, ok.

Tutto chiaro.

La Principessa delle Serpi sta proponendo una coesistenza tra mio fratello e Draco, tra Ron e Blaise e Theo, tra Hermione e Pansy, tra Ginny e Astoria.

Facile.

<< Zabini.. >> esordisco << …ultimamente la tua ragazza fa eccessivo uso di droghe? >>

I Grifoni ridono, ed i Serpeverde guardano Daphne come se avesse una doppia testa, tre braccia, otto gambe ed un solo occhio.

Ed è Astoria la prima a smetterla di fissarla incredula ed in silenzio.

<< Sorella, hai qualche problema? Non costringermi a fare ragione alla Potter, per favore! >>

<< Daph, tu stai male sul serio. Io con questa feccia non mi mischio. >> Pansy.

<< Concordo con Pansy, Daphne. Forse la canna di prima era troppo forte per te.. >> Theodore.

<< Non preoccuparti, possiamo uscirne insieme, se vuoi. Ti ci porto io dal Guaritore Mentale. >> Blaise.

<< Io mi rifiuto di passare più tempo del previsto con lo Sfregiato e Lenticchia! Piuttosto mi butto dalla Torre di Astronomia! >> Draco.

<< Per quanto l’immagine di un bel volo del Furetto mi alletti, ed accetterei di lavorare insieme solo per quello, l’esperienza del Gran Ballo mi ha davvero toccato a vita. Per quanto sia stata perfetta come festa… >> tralasciando il particolare di una particolare fuga << …non organizzerò con le feste nemmeno un incontro per bere il tè. >> Harry.

<< Piuttosto perdo la guerra con i Mangiamorte. >> Hermione.

Si, decisamente l’idea non ha avuto molto successo.

Però, mentre il sorrisetto della Greengrass, carico di determinazione, non accenna ad affievolirsi, anzi, si allarga, mi ritrovo a fare un po’ di conti.

In fondo, la sua, sarebbe l’unica soluzione possibile.

Ed in ballo c’è la preparazione in Battaglia dei miei amici.

Non possiamo permettere di sbatterli in un combattimento, senza che siano adeguatamente addestrati.

Il nostro allenamento di Cacciatori è durato quasi tutta l’estate, e di certo non ci esercitavamo sul perfezionamento della mira del nostro Schiantesimo.

E scambio uno sguardo complice con la Principessa delle Serpi.

Harry e Malfoy se ne accorgono, e, quasi, rabbrividiscono.

 

<< Lo sapevo. Lo sapevo che alla fine Daphne l’avrebbe avuta vinta. E che non ci sarebbero stati risvolti positivi per me. Ne ero certa. >>

Mmmh…che palle!

<< Con tutta questa nuova filosofia della tranquillità e dell’equilibrio avete davvero rotto le palle! Lei e lo Sfregiato che si chiamano per nome e fanno tutti i carini!.. >>

Ma il tasto Off non c’è?!

<< Tu e Draco che vi dite addio e puntualmente tornate a trombare, così che Lui possa essere sempre più lunatico e rompi palle! >>

Mi sa di no…peccato!

<< Astoria e Theo che si comportano come dei primini alle prime volte! >>

Se la Schianto continuerà a parlare anche da svenuta?!

<< Blaise e Daphne che sono ormai prossimi al matrimonio! >>

Spero di  no…

<< Ci manca solo che mi innamori di Paciock, e il ritratto della Scuola di matti è al completo! >>

Merda, non trovo la Bacchetta!

<< Perché non proponiamo la pace e l’amore tra Serpeverde e Grifondoro,  a questo punto?! E perché no? Magari anche l’uguaglianza tra Purosangue e Mezzosangue! >>

Aaah! L’ho messa nella tracolla che mi sto portando dietro…ma finchè la cerco in questo casino, è arrivata sera!

<< Anzi no, facciamo così! Dimmi il numero della stanza di Paciock, così stasera mi faccio trovare lì! Se devo innamorarmi alla follia del Re degli Idioti, meglio cominciare subito! >>

<< Santo Godric, Parkinson, BASTA! >>
Visto che la Bacchetta era davvero fuori portata, ho deciso di usare le parole.

Mi sono fermata a metà corridoio, alzando gli occhi al cielo, e sono sbottata.

Questa donna è davvero esasperante!

<< ‘Cazzo vuoi, Potter?! Non mi è nemmeno concesso lamentarmi, in questo assurdo accordo che avete preso tu e quella schizzata di Daphne? >> ribatte, fermandosi a sua  volta, qualche passa avanti a me.

Posso capire che organizzare la festa insieme alle tue nemesi non sia il massimo del divertimento, ma ha continuato ad inveire contro ogni Grifondoro respirante da quando abbiamo lasciato la Stanza delle Necessità.

È stato faticoso, anche a detta della Greengrass, ma, alla fine, dopo due giorni passati ad ossessionare i nostri compagni di Casa, ce l’abbiamo fatta.

Li abbiamo convinti.

Io ho dovuto promettere ad Harry e Ron che li avrei regalato i biglietti per la partita di Quidditch più vicina, e che avrei anche dovuto provvedere a procurarli il permesso della Preside, un alloggio, un passaggio ed un luogo dove mangiare.

A Ginny ho assicurato una fornitura indeterminata dal mio armadio, ed Herm si è fatta promettere che non avrei più copiato nulla da lei.

L’ultima promessa è stata quella più difficile da mandare giù.

Comunque, alla fine ce l’ho fatta.

D’altronde, ho passato così tanto tempo con i Serpeverde, che la loro presenza non mi causa più alcun disturbo.

Fatta eccezione per la Parkinson e Astoria Greengrass.

Il bacio che ha scambiato con Malfoy al Gran Ballo ha decretato la sua condanna a vivere nella mia lista nera.

Ma quegli stronzi dei miei amici, per vendicarsi di averli costretti a passare del tempo con le persone che più detestano qui a Scuola, mi hanno voluto ripagare con la stessa moneta.

È per questo che il compito di occuparsi delle forniture di alcolici è stato affibbiato a me, insieme a questa piaga vivente.

<< Non potresti lamentarti in silenzio?! >>

Mi guarda, ghignando strafottente.

<< E perché dovrei? Per farti un favore? >>

Messa su questo piano non si zittirà mai.

E ne sono certa, perché l’avrei fatto anche io.

<< No. Perché se parli ad alta voce, la gente che ci vede pensa che tu lo stia facendo con me. E nessuna delle due vuole che Hogwarts pensi che, adesso, abbiamo smesso di odiarci. >>

Si mordicchia la parte interna del labbro inferiore, ed assume un’espressione pensierosa.

Poi, mi guarda sprezzante.

<< Hai ragione, Sfregiata. Adesso muoviti, però, non ho tempo da perdere con una come te. >>

Troia.

Alzo gli occhi al cielo, trattenendomi dallo strapparle tutti i capelli, semplicemente per non allungare ulteriormente la convivenza con una simile Serpe.

Continuiamo a camminare, e, fortunatamente, arriviamo alla Guferia in un astioso silenzio.

Ci stiamo Cruciando a vicenda, nelle nostre vendicative menti, ma, almeno, non devo sopportare la sua voce di Carlino.

Entrando, però, mi coglie nuovamente un senso di sconforto.

Non vedo nessun gufo con un pacco legato alle zampe, oppure qualcuno che plani verso di noi per la consegna, e questo vuol dire che Mundungus ha fatto ritardo nello spedirci le casse di alcolici che gli avevamo richiesto.

Questo vuol dire solo una cosa: attesa.

Ovvero: più tempo con la Stronza.

<< Dung avrà fatto tardi. Dobbiamo aspettare. Non credo ci vorrà molto. >> la informo, con voce da funerale.

Di risposta sbuffa sonoramente, bestemmia “Quell’ammasso di stupidità e pulci Mezzosangue” che è il nostro fornitore, e si accende una sigaretta.

Con mio disappunto, noto che fuma le mie stesse.

Con un’irritata alzata di spalle, prendo anche io un pacchetto di Lucky Strike rosse dalla mia tasca, e me ne accendo una.

Lei si appoggia al grande finestrone, ed io ad uno dei trespoli fissati al pavimento.

Restiamo per circa metà sigaretta in silenzio, non guardandoci nemmeno, poi, stufa di non parlare, mi decido a muovere le labbra.

Espiro il fumo dalla bocca, e dico:

<< Allora…tu e David Summers, eh? >>

Le va il fumo di traverso, e tossicchia forte per rimettere in regola la gola, dandosi dei piccoli colpetti sul petto.

Alza la testa di scatto verso di me, puntandomi uno sguardo duro contro, e risponde:

<< Primo. Non sono cazzi tuoi. Secondo. Chi diavolo te l’ha detto?! >>

Sto per rispondere, acida almeno quanto lei, ma mi interrompe.

<< Se quell’idiota di Draco ti racconta i cazzi miei durante le vostre scopate, giuro che glielo taglio! >>

Trattengo a stento un sorriso.

<< Ti pare che mi interessi della tua vita sessuale, Parkinson?!.. >> chiedo, con tono ovvio, alzando il sopracciglio << …non è stato Malfoy a dirmelo… >> abbiamo altro da fare,e di cui parlare, quando ci incontriamo << …ma David Summers stesso. >>

Si zittisce un attimo, guardandomi intensamente come se volesse valutare la veridicità delle mie parole.

Deve credermi, perché non ribatte.

Sposta solo lo sguardo verso il Lago Nero.

Poi, si decide a parlare, prendendo una lunga boccata di fumo.

<< E’ una storia piuttosto vecchia, e senza importanza. >>

Dal tono strano che usa, quasi ferito, oserei dire,  non le credo nemmeno un po’.

Per averci passato più di una notte insieme, conoscendo il soggetto, doveva piacergli davvero come ragazzo.

Ma, a quanto pare, non abbastanza da mettere da parte le loro stupide convinzioni sul sangue magico e bla bla bla.

<< A me non sembra…ma come al solito i vostri pregiudizi vi impediscono di ottenere quello che davvero volete. >>

Perle di saggezza Kiki….

Continuo a fumare, orgogliosa del mio buonsenso.

La Parkinson si gira nuovamente verso di me, e mi guarda piuttosto scocciata e scioccata.

Alza un sopracciglio.

<< Santo Salazar, Potter, ma ti sei sentita?.. >> fa un tiro alla sigaretta << …Da quanto tempo va avanti il tira e molla tra te e Draco?! E non vi date una mossa perché…? >>

Lascia la frase in sospeso, scuotendo un po’ la testa, lasciandomi intendere, che, a suo parere tutta la nostra incertezza ruota intorno ai titoli che la gente ci ha affibbiato e che ci sentiamo in dovere di rispettare.

In effetti, da un lato, ha ragione, ma non lo ammetterò mai.

Perciò, meglio sottolineare il lato che la vede in torto.

<< Nel nostro caso non centrano i pregiudizi, almeno da parte mia… >> più o meno << …è semplicemente un caso di…di… >>

Merda.

E adesso che le dico?

<< …di confusione sentimentale, ecco! >>

Sono innamorata di Lui, ma non so se Lui lo è di me.

Ho impiegato mesi e mesi per arrivare a concepire questo concetto dentro di me, figuriamoci per esternarlo…se mai lo farò.

Soprattutto se non sono certa di quello che Lui prova per me.

Ma ecco che il sopracciglio della Serpe si alza ulteriormente.

<< Dico, ma mi stai prendendo per il culo? >>

La guardo, chiedendomi cosa diavolo volesse dire.

Faccio un ultimo tiro alla mia Lucky Strike, e la getto per terra, calpestandola per spegnerla, e facendola Evanescere.

<< Non sono solita fare queste battute sceme, quando ti prendo per il culo. Sono molto più divertente io. >>

Sbuffa, sarcastica.

<< Si, divertente come un Veela con il ciclo…e comunque non vedo dove sia la “Confusione Sentimentale” nel vostro rapporto. >>

Ma come cazzo sono finita a parlare dei fatti miei con Pansy Parkinson?!

Ho iniziato la conversazione con David Summers, per mettere in difficoltà lei e non me.

Ma, a quanto pare, ormai l’imbarazzo sul mio volto è evidente, e figuriamoci se la Serpe non se ne approfitta.

<< Invece c’è, Parkinson. C’è. >>

Alza gli occhi al cielo.

<< Si, moltissima. Siete davvero indecisi tra l’ usare l’Incantesimo Anti-Fecondante su di Lui oppure  l’ Anti-Concepimento su di te. Davvero un dilemma! >>

Se fosse solamente il sesso il mio problema con Malfoy, a questo punto non saremmo in una situazione di incertezze come adesso.

Da quel lato, infatti, le cose sono tutte perfette.

È da quando hanno iniziato a mettersi in mezzo i fattori sentimentali che la cosa si è complicata..

Ma questo la Parkinson non può saperlo.

E questo prendere in giro la mia insicurezza, che mi logora notte e giorno, mi sta davvero facendo incazzare.

Perciò, le rispondo fredda:

<< Ti svelo un segreto, Serpe. Tra uomo e donna ci può essere anche altro, che non sia il sesso. Magari non te l’ha mai detto nessuno. >>

Ed anche lei indurisce lo sguardo.

<< Ed invece si, stupida Grifondoro. E questa è la dimostrazione di quante sei ottusa. >>

Okay, adesso ha superato il limite.

Cerco febbrilmente la Bacchetta nella mia tracolla, e, mentre sento le mani della stronza alle mie spalle strusciare contro le sue tasche, presumibilmente anche lei alla ricerca della Bacchetta, mi ricordo di poterla Appellare comodamente.

Ottusa

Quando mi giro, con la mia Fonte di Magia ben stretta tra le dita, vedo che anche lei ha sfoderato la sua.

<< Ripetilo adesso se hai il coraggio, stronza. >> bisbiglio.

E lei ghigna.

<< Sei un’ottusa, Potter. E posso elencarti una marea di motivi validi per portarmi a pensarlo. >>

Sorrido anche io, minacciosa.

<< Sentiamoli, allora. >>

<< Primo. Sei una Grifondoro. Basta e avanza. >>

Si, come no.

Ha parlato la Serpeverde…grande Casa!

<< Secondo. Sei una Potter, e una Mezzosangue. >>

E di nuovo il fattore sangue viene tirato in ballo.

<< Terzo. Ti faresti ammazzare per salvare qualche stronzo di cui non sai nemmeno il nome, e che ti adula solo per quella che appari, e non per quella che sei sul serio. >>

<< Quarto. Criticate tanto i pregiudizi di noi Serpeverde, ma voi siete i primi ad averne. >>

Discriminare i Serpeverde è un reato, se questi ti insultano e ti rompono le palle dalla mattina alla notte?!

<< Quinto. Ti crogioli talmente tanto nel tuo dolore di cuoricino infranto, e nella tua condizione di vittima, da non accorgerti quanto Draco tenga a te. >>

Se prima le punte delle nostre Bacchette quasi si toccavano, adesso hanno iniziato una scalata verso il basso.

Abbassiamo la guardia.

<< Lo conosco da quando è piccolo, e so decifrarlo alla perfezione. Hai un tale ascendente sul suo umore, da fare quasi schifo. Ti guarda, ti rispetta, ti vuole, ti cerca come non ha mai fatto con nessun’altra donna. >>

Sento il braccio accasciarsi pian piano contro il mio fianco, e la freddezza sparire dal mio viso.

Ascolto le parole della Parkinson come in trance.

<< Si getterebbe dalla Torre di Astronomia per te, e tu sei troppo cieca per capirlo. E l’altra sera, quando sei uscita con Summers… Santo Salazar quanto era intoccabile! Ti avrei uccisa con le mie mani se tu fossi stata lì! >>

Si zittisce un attimo, prende fiato, getta la cicca di sigaretta ormai consumata, e mi punta contro il dito ammonitore.

<< Bada bene, Potter. Non ho rinunciato a Lui per niente. >>

Sto per ribattere, non so nemmeno io cosa, quando una domanda mi sorge spontanea.

<< Perché? Ti ha trattata malissimo, ti usava per il suo piacere personale, ha avuto lo stesso rispetto per te che avrebbe avuto con una bambola rotta, e tu che fai? Mi ammonisci, e mi spingi a mettermi con Lui, in pratica?! Questo sarebbe un comportamento da Grifondoro, non da Serpeverde. >>

Un ghigno, l’ennesimo, ormai ci ho fatto l’abitudine, si apre sulle labbra perfettamente ricoperte dal rossetto.

<< Ecco la dimostrazione che voi Grifoni vi fermate alle apparenze, quando si tratta di noi Serpi. C’è sempre stato del sesso tra me e Draco, almeno fino a che non sei venuta tu a rompere le palle, ma la questione si chiudeva lì per entrambi…. >>

Un attimo, cosa sta dicendo, l’invasata?!

<< …Si, Potter, anche a me, inizialmente, di Lui non importava un cavolo. Ed infatti entrambi avevamo altre relazioni, pubblicamente e tranquillamente. >>

So ferma di nuovo, prende fiato e continua.

<< Ma tu lo sai meglio di me, che è facile farsi stregare da un ragazzo come Draco Malfoy. E da lì, il semplice sesso è divenuto qualcosa in più, per me. Non gliel’ho mai detto, però, ed abbiamo continuato a scopare come se niente fosse. >>

In pratica, è accaduta la stessa cosa che è successa a me.

Comincia come semplice sesso, ma poi ti anneghi inesorabilmente nei suoi occhi d’argento, e non ne risali più.

<< Quando ho notato che la cosa diventava insostenibile, che Lui si interessava a me sempre meno, e che i rapporti con altre donne erano sempre più frequenti, allora ho deciso di lasciarlo. Sapevo sin dall’inizio che stavamo insieme solo per prenderci in giro, ma speravo che potesse nascere qualcosa di più interessante tra noi. Così non è stato, e addio. >>

Cazzo, quasi quasi mi dispiace per la Parkinson.

Ho detto quasi.

<< C’è voluta qualche festa e qualche discorsetto con Daphne in più di quello che mi aspettavo, ma, alla fine, ho superato tutto. >>

Poi, alza la testa orgogliosa, e ghigna.

Di nuovo.

<< Ti dirò…sebbene il sesso insieme a Lui sia decisamente ottimo, su questo non ci piove, Draco Malfoy è meglio come amico che come amante. Molto meno stronzo. >>

E con questa frase, ripiombiamo nel silenzio.

Lei ha già pronunciato troppe parole, ed io non ho intenzione di continuare la conversazione.

Aspettando il gufo di Dung, ritorniamo in uno stato di quiete verbale, molto pesante ed imbarazzato da parte mia, normale e piacevole per lei.

Dal canto mio, sono scioccata.

Le parole del Carlino mi rimbombano nella testa come una Maledizione, e non riesco a scacciarle.

 

“Ti crogioli talmente tanto nel tuo dolore di cuoricino infranto, e nella tua condizione di vittima, da non accorgerti quanto Draco tenga a te.”

 

E se avesse ragione?!

 

Hai un tale ascendente sul suo umore, da fare quasi schifo. Ti guarda, ti rispetta, ti vuole, ti cerca come non ha mai fatto con nessun’altra donna.

 

Magari sto davvero sbagliando tutto, con Lui…

 

Si getterebbe dalla Torre di Astronomia per te, e tu sei troppo cieca per capirlo.

 

Cammino davvero con i paraocchi?

 

E l’altra sera, quando sei uscita con Summers… Santo Salazar quanto era intoccabile!

 

Va bene.

Lo ammetto.

Sono stata una stronza, ad uscire con David.

Sia nei confronti del Tassorosso che del Principe delle Serpi.

Ma tutta questa storia mi sta davvero facendo impazzire.

Sto lentamente perdendo il senno, il lume della ragione.

Malfoy si è impossessato prima del mio corpo, poi della mia mente, del mio cuore, dell’anima, e adesso anche del mio raziocinio.

Ed ho sempre pensato che fosse la cosa peggiore che potesse capitarmi, perdere la testa in questo modo per la persona più sbagliata che ci fosse ad Hogwarts.

Adesso, non ne sono poi così convinta.

<< E comunque… >> sbotta la Parkinson, evitando accuratamente di guardarmi << …se per caso ti capita di incontrare quello sporco Mezzosangue di Summers, informalo che quella sera non mi sono presentata all’appuntamento, perché era una delle tante sere in cui Draco era sparito, e stavamo impazzendo per cercarlo. Blaise e Theo hanno dato di matto quella sera… Se mi avesse dato il tempo di spiegare, senza trombarsi immediatamente la prima che gli è capitata, avremmo risparmiato un bel po’ di Vaffanculo. >>

Il sesto anno…

Già, quando Malfoy fu Marchiato, e dovette adempiere agli ordini di Voldemort.

Non abbiamo mai toccato l’argomento, ma ho sempre creduto, e a ragione, che non ne avesse parlato con i suoi amici.

Sto per ribattere, che non deve usare quel termine in modo così dispregiativo, e che, secondo me, dovrebbe darsi una svegliata anche lei, quando un fischio familiare attira la mia attenzione.

Alziamo entrambe lo sguardo verso il cielo, e, attraverso il finestrone, constatiamo piacevolmente il tanto atteso arrivo di un gufo marrone.

La vedo planare nella Guferia, poco elegantemente e sbilanciandosi un po’ verso la fine.

Ma ci individua subito, e si va a poggiare sul braccio della Serpeverde, che glielo stava porgendo, mentre io prendo dalla tasca un pezzo di pane che mi ero conservata oggi a pranzo, per l’occasione.

Lo porgo al povero gufo che, si vede perfettamente, è esausto, e stacco dalle sue zampe due minuscole scatoline.

Ingrandite a dovere, conterranno fiumi di alcool, ma adesso non è davvero il caso di compiere un qualsiasi Incantesimo.

Alzando l’avambraccio verso l’alto, di scatto, la Parkinson si libera dalla presenza dell’animale su di lei, e si volta velocemente verso la porta, mentre il nostro postino si dirige verso un trespolo in alto, accanto ad un altro gufo bianco.

<< Andiamo, Potter, prima che Gazza venga a rompere le palle. >>

Non me lo faccio ripetere due volte, e la raggiungo, con il peso della nostra conversazione precedente ancora sulle spalle.

 

Metto una croce rossa vicino la parola “Alcool” e resto a fissare la lista.

Ci sono caselle accanto alle parole “Arredamento”, “Pubblicità”, “Musica”, “Concerto” completamente pulite, che rappresentano la mia attuale preoccupazione.

La Greengrass si è impuntata per voler decidere ciò che noi Cacciatori dobbiamo indossare durante il nostro piccolo show, perciò è decisa ad ascoltare le canzoni il prima possibile, così da regolarsi sugli abiti.

Non eravamo affatto d’accordo, ma per evitare discussioni inutili, liti e duelli, abbiamo annuiti poco felici.

Almeno non sarà Pansy Parkinson la nostra stilista…ho davvero paura di quanto corti potranno essere i vestiti che ci disegnerebbe.

Per quanto riguarda la pubblicità della festa, ovviamente ognuno informerà la propria Casa, mentre Theo è già al lavoro per disegnare una locandina perfetta, che risalti agli occhi (ovviamente solo di studenti) spargendo così la voce in tutta la Scuola.

Per una volta in tutto l’anno, poi, la Ragazza del Giornale, o Gossip Girl, come cazzo si fa chiamare adesso, sarà utile: certamente scriverà commenti e stronzata sul suo giornaletto idiota, ma almeno saremo ufficialmente certi che tutti quanti siano informati dell’evento.

Per l’Arredamento vedremo di raccattare qualcosa da altre feste, oppure di Trasfigurare vecchi festoni e Privè, per renderli più usabili.

Mentre per la Musica mi sono impuntata io, stavolta, ed ho fatto si che fosse scelta la musica Babbana.

Non sarà affatto difficile inserire negli strumenti musicali Magici gli spartiti e le note della canzoni che vogliamo.

Per il concerto, invece, useremo lo stesso metodo usato al Gran Ballo.

Incontri ufficiali tra i due gruppi dell’organizzazione della Festa non si sono ancora svolti, e non si svolgeranno, secondo il volere della maggior parte.

Ognuno adempie ai propri compiti, ed io faccio da tramite tra le due Case.

Quindi, possiamo dire che la festa sarà molto probabilmente un vero successo.

Perfetto.

Adesso resta il problema di quale canzone cantare…

Sarebbe perfetta F…

<< Cara ragazza, ti vedo con la testa tra le nuvole! Nuovi amori per la nostra Salvatrice? >>

Una parte della classe di Pozioni scoppia a ridere, più per leccare il culo che per reale divertimento.

Harry mi da una gomitata, ed io alzo la testa dal mio foglio tattico.

Faccio appena in tempo a nasconderlo sotto altre scartoffie, che la figura di Lumacorno incombe su di me.

Hermione e Ron alle mie spalle si esibiscono nelle loro migliori tossi fine, sempre per attirare la mia attenzione sul professore di Pozioni, mentre delle risatine sarcastiche si elevano soprattutto dalla parte Serpeverde.

Ci scommetto la Bacchetta che quelle più fragorose appartengono a Nott e Zabini!

Lancio un occhiata furtiva al Principe delle Serpi, qualche banco più avanti a me, ma nella parte Verde-Argento dell’aula, che se la ghigna, e sfoggio il mio migliore sorriso finto.

<< Oh, niente di importante professore. Solo un po’ di stanchezza. Mi scuci. >>

Risata teatrale di Lumacorno, ed io posso tornare a farmi i cazzi miei.

Ancora per poco, però, perché quasi subito dopo appaiono sul nostro Banco dei calderoni, con del liquido nero come la pece all’interno.

Che cazzo sarebbe?!

<< Immagino la maggior parte di voi non rammenti cosa sia la Pozione che avete davanti… >> comincia Lumacorno, con fare misterioso << …Anche se dovreste. >>

Davvero?

Immancabilmente ecco che la mano di Hermione scatta in aria, mentre io, Harry e Ron tratteniamo a stento le risa.

La solita..

<< Si signorina Granger? Lei ricorda con cosa abbiamo a che fare, oggi? >>
Herm annuisce, mentre molte Serpi la imitano, o alzano gli occhi al cielo.

<< E’ il Veritaserum che iniziammo a preparare qualche mese fa. Evidentemente le Lune Piene necessaria alla bollitura sono trascorse, e possiamo passare alla fase finale della preparazione. >>

Noi Grifoni, per prenderla in giro, ci esibiamo in un sarcastico applauso, al quale la stessa Hermione e il professore ridono, mentre le Serpi si limitano a far finta di vomitare.

Idioti.

Andava bene prenderla in giro al primo anno, per la sua onniscienza e per la sua mano che puntualmente scattava in aria ad una qualsiasi domanda, magari anche al secondo, o al terzo.

Ma adesso, figlioli miei, sono passati otto anni.

Non vi siete rotti i coglioni?!

<< Ottimo signorina Granger. 10 punti al Grifondoro! >>

Adesso non ridono poi così tanto le Serpi, eh?

Muahah!

<< Ma adesso, cari ragazzi, basta perdersi in chiacchiere. Aprite i libri… >> e con un gesto di Bacchetta, tutti i nostri testi di Pozioni si sfogliano da soli sino a pagina 345 << …fuoco ai calderoni… >> e le fiamme sotto di essi si accendono fievolmente << …gli ingredienti sapete, ormai, dove sono… >> e le ante degli armadietti in fondo alla classe si spalancano. << …Si aprano le danze! >>

Vedo Nott e Malfoy scambiarsi uno sguardo irritato, ed alzare le sopracciglia alla teatralità e alla pomposa allegria di Lumacorno.

Certamente, loro preferivano la tetra presenza severa di Piton, mentre tormentava i Grifondoro, specialmente me ed Harry, ad un Direttore di Casa che adoro i Ragazzi Sopravvissuti e si spertica in battute una più penosa dell’altra.

A volte, in gran segreto, lo preferisco anche io.

Ma non ditelo a nessuno, mi raccomando.

Immersa nei miei pensieri, seguo a ruota Harry, accanto a me, verso il fondo della 

classe, dove la maggior parte degli studenti si sta accalcando per prendere gli ingredienti per la Pozione.

Hermione sta parlando con mio fratello, con aria seriamente preoccupata.

<< Oh Santo Godric, ti rendi conto di quanto sia importante questa fase di preparazione?! Un solo millesimo di grammo di Artemisia in più, e la Pozione è rovinata! Persa del tutto! E da questa dipende in quarto del voto finale in Pozioni! Ovvero del voto con il quale mi presenterò ai M.A.G.O! Porco Salazar! >>

E via dicendo…

Passando accanto a loro, infilandomi tra la folla, scambio un sorriso rassegnata con Harry, ed entrambi alziamo gli occhi al cielo, trattenendo a stento una risata.

Hermione non cambierà mai!

Può affrontare tutte le guerre e la Battaglia di questo mondo, vedere le morte in faccia cento e cento volte, essere ferita e torturata, vedere i tuoi cari sottoposti alle peggiori atrocità…ma la Scuola resterà sempre la sua più grande preoccupazione!

<< Miseriaccia! Quanto cazzo è scivoloso questo coso! >>

Mi giro verso Ron, finalmente arrivata in prossimità del Mobile che adesso ha l’attenzione di molti studenti, e lo vedo chinato sul pavimento a raccogliere una zanna di serpente che ha appena fatto cadere.

Alzo gli occhi al cielo, mentre lui continua a sibilare bestemmie.

Ed anche lui non cambierà mai.

Sarà sempre il solito maldestro.

Ed infatti, ne ha dato l’ennesima dimostrazione ieri, agli allenamenti di Quidditch.

La squadra si stava allenando, e noi ragazze siamo andate a vederli.

Con noi c’erano anche delle Corvonero, del Settimo e Sesto anno.

E, effettivamente, erano molto carine.

Abbiamo cominciato a chiacchierare tra noi, quando una di loro, una bellissima bionda, che tra l’altro, tra una risatina e l’altra si è fatta sfuggire di essere andata a letto con Nott, aveva caldo, e si è tolta il maglione.

Nel farlo, la camicetta è rimasta attaccato all’indumento di troppo, scoprendone la pancia piatta ed un accenno di reggiseno.

Particolare che non è passato inosservato agli occhi di The King Weasley , che, distrattosi, si è beccato una bella Pluffa nello stomaco, cadendo dalla scopa.

E procurandosi un atroce mal di schiena che, secondo Madama Chips, durerà per almeno una settimana.

Ergo, non potrebbe mai piegarsi a prendere la sua zanna di serpente.

Sospiro.

<< Sei sempre il solito, Ron… >> sfoggio un sorriso, e lui mi ricambia << …te la prendo io. Fammi prendere una zanna anche per me, e te la porto a posto. >>

Mi schiocca un bacio sulla guancia, allontanandosi.

Mi allungo a prendere gli ingredienti che mi servono, mentre Harry ed Hermione stanno ancora discutendo ( Harry: “Herm, calmati, una Pozione non è la fine del Mondo! Herm: “Come non lo è? Harry James Potter hai appena ascoltato la mia tesi dell’un-quarto-del-voto-dei-M.A.G.O?!”), e mi piego per prendere la zanna che ha fatto cadere Ron prima.

<< Wao, bambolina. Ho sempre adorato il tuo lato B. >>

Mi rialzo e mi giro molto più velocemente di quanto intendessi fare, al suono di quella voce paradisiaca.

E me lo ritrovo di fronte, più bello e più vicino di quanto mi aspettassi.

Draco Malfoy.

I miei occhi puntano immediatamente alle sue labbra, sensualmente aperte in un ghigno da stupro, e devo contenermi per non baciarle adesso.

“Si, Malfoy, anche il tuo lato B è stupendo.”

<< Grazie, ma se vuoi la mia zanna di serpente per evitare la fila, sappi che non l’avrai! >>

Ride, sommessamente, mentre qualche testa già si gira verso di noi.

Mi scosto un po’ dalla folla, ed anche Lui arretra con me.

<< Non mi servono questi trucchetti. Tracey Davis sta appunto provvedendo ai miei ingredienti. >>

Tracey Davis?!

Tracey Davis??!!

La Serpeverde nostra coetanea, con i capelli castani, lunghi fino alle spalle, delle gambe da modella, labbra da prostituta e seno fuori come un balcone?!

Sento una rabbia irrazionale montarmi dentro, come un mostro crudele che si risveglia nel mio stomaco.

Lo sento urlare e gridare ininterrottamente “A morte la Davis! Al rogo! Al rogo!”.

Fossi da sola, credo che afferrerei velocemente la Bacchetta e farei esplodere qualcosa.

Ma non lo sono, e mi contengo.

<< Gentile da parte sua, farti da schiavetta. Ma non è affatto da un Serpeverde…chissà cosa vorrà in cambio… >>

Lo so io, cosa vuole in cambio, quella troia!

Lo so io!

Ma se crede che sia facile mettersi contro Kimberly Potter, si sbaglia di grosso!

Brutta stronza…!

Ma Lui, aumentando il mio nervosismo, allarga il ghigno.

Mi prende il mento tra l’indice e il pollice, e avvicina il mio viso al suo.

La mia testa è leggermente reclinata verso l’alto, per poterlo guardare negli occhi.

Ma la cosa più sconcertante di tutte, è la rabbia cieca, perfida, assassina, irrazionale, folle e maligna che scompare del tutto al suo tocco.

Al suo posto, un battito inarrestabile viene intrapreso dal mio cuore.

<< Sai, bambolina, adoro vederti gelosa. Sei ancora più eccitante. >>

Abbassa lentamente le dita, attento a sfiorarmi l’addome, lo stronzo, e mi fa un occhiolino in senso di saluto, mentre Theo lo trascina dalla manica, verso il loro banco, dove la Davis ha appena poggiato gli ingredienti.

Io non rispondo al suo gesto in nessuno modo, anzi me ne ritorno a posto in silenzio, con il suore ancora in pazzo subbuglio, le mani e le gambe tremolanti, e il rischio di un’iper-ventilazione.

La maggior parte della classe si è accorta dello scambio di battute tra me e il Principe delle Serpi, e adesso sposta lo sguardo fuori dalle orbite, da me a Lui febbrilmente.

Okay, c’è stato lo scandalo del nostro bacio, e quasi tutti, ormai, hanno assimilato la strana “Cosa” che c’è tra noi due, ma ogni sorriso, ogni sguardo, ogni battuta, ogni gesto che qualcuno coglie tra noi due, suscita ancora molte sorprese.

Idioti, fatevi i cazzi vostri.

E adesso, Veritaserum, a noi….

 

<< Porco Salazar che fatica! Sta cazzo di Pozione era complicatissima! >>

<< Herm ha sempre ragione! >>

<< Shh, non farti sentire da lei! Altrimenti ricomincia la storia del voto dei M.AG.O e bla bla bla…! >>

Rido sotto i baffi alla battuta sussurrata di Harry, e mi decido a richiudere la boccetta contenente la mia Pozione.

Non è propriamente perfetto, il mio Veritaserum, ma almeno non si presenta blu elettrico come quello di Dean.

Il mio è bianco, anche se dovrebbe essere perfettamente trasparente, di un colore molto vicino al celestino chiarissimo di Harry.

Ron, invece, certamente grazie all’aiuto di Hermione, è riuscito ad ottenere un liquido perfettamente trasparente, e inodore.

Credo che questa sia la migliore Pozione che abbia mai preparato.

Inutile descrivere il Veritaserum di ‘Mione, tanto lo sapete già che è impeccabile, come al solito.

<< Forza ragazzi, tempo scaduto. Consegnatemi le vostre boccette. >>

Si sente un gracchiare di sedie contro il pavimento, tutt’intorno, mentre ognuno da gli ultimi ritocchi al proprio lavoro, e sigilla bene le fiale.

Ron è raggiante, e non la smette di lodare e ringraziare Hermione per l’aiuto che gli ha dato.

<< Weasel, ammettilo, da chi hai comprato un Veritaserum già fatto? >>

E ti pareva…

Ron alza lo sguardo, mentre io, Harry ed Hermione ci mettiamo in allerta, e guardiamo il nostro migliore amico fronteggiare Flitt, affiancato da Lucian Bole e Millicent Bulstrode.

E sappiamo tutti che Lucian Bole deve ancora scontare una vendetta da parte di Harry, per il simpaticissimo scherzo con Marie Dumont, sul tradimento di mio fratello verso la sua ragazza.

Brutti stronzi.

Harry stringe le nocche, tanto da farle diventare bianche, mentre Lumacorno è troppo impegnato a lodare la Pozione assolutamente perfetta di Malfoy.

<< Sai, Flitt, non so se te l’hanno mai detto, ma esiste un qualcosa chiamata cervello, che ti permette di fare una Pozione senza comprarla da nessuno. >>

Io ed Harry ridiamo, mentre Hermione fissa Bole come se volesse Cruciarlo con lo sguardo.

<< Certo che sappiamo che esista… >> ribatte quella grande intelligentona di Millicent Bulstrode << …Solo che siamo convinti che tu non ne possieda. >>

Secondo me se l’era preparata questa frase.

Troppi congiuntivi, e li ha azzeccati tutti.

Impossibile.

Sia io che Hermione stiamo per ribattere, ma Ron sorride semplicemente, maturo come lo sa essere poche volte davanti ad una bella possibilità di rissa, e fa spallucce.

<< Pensate ciò che volete. Ma la vostra è semplicemente invidia. >>

E, semplicemente, fa un passo avanti, verso i tre Serpeverde, facendosi largo tra di loro, con le braccia.

Spinge la Bulstrode e Bole uno verso destra e l’altra verso sinistra, facendosi un varco tra il muro che i tre rompipalle avevano formato tra il mio migliore amico e la cattedra.

Ma il gesto dà decisamente fastidio ai Serpeverde.

Ed è allora che Bole fa l’ennesima cazzata, che sconterà cara.

Allunga una gamba, e infila il proprio piede tra quelli di Ron.

Io vedo la scena a rallentatore, e riesco solo a spalancare gli occhi, davanti a quello che vedo.

Ovvero, Ron che perde l’equilibrio, e cerca un appiglio in qualcosa, durante la sua inesorabile caduta verso il pavimento.

Muove febbrilmente le braccia, e, alla fine, riesce a non cadere.

Si afferra infatti al banco di Lavanda, con la mano destra, ma il rumore di un vetro che si infrange al suolo arriva comunque sia ai suoi timpani che ai nostri.

Ron, ed io con lui, avevamo chiuso gli occhi, per evitarci di vedere la caduta, e, quando li apriamo, notiamo la fiala contenente il frutto del faticoso lavoro del più piccolo maschio di casa Weasley, per terra.

Rotta.

Ed è mentre il liquido trasparente cola lungo i pezzi di vetri rotti, e le incanalature del pavimento, che Ron spalanca gli occhi disperato, i Grifoni si zittiscono, e le Serpi cominciano a ridere.

Sento le mani prudermi violentemente, e sto per girarmi verso Bole, per attaccarlo al muro e strangolarlo, che un’imprecazione di Hermione mi fa rendere conto delle conseguenze effettive che lo scherzo idiota del Serpeverde ha causato.

<< Merda. >> sento dire alla mia migliore amica, e, girandomi verso il punto in cui Ron fissa inebetito la sua fiala rotta sul pavimento, lo vedo.

Una specie di fumo grigio chiaro, si sta alzando dalla Pozione versata, espandendosi velocemente tutt’intorno.

Ci mette davvero poco a saturare tutta la stanza, mentre la sento entrarmi nelle ossa, nelle narici, nella bocca, negli occhi, nella pelle.

Lumacorno si alza, allarmato, e grida:

<< Contaminazione. Tutti in Infermeria. Prima aspirate con le Bacchette questo fumo di Veritaserum, però! >>

Perfetto.

Mi mancava davvero “Contaminazione da Pozione” nella lunga lista delle mie disgrazie.

 

<< Sentito ragazzi? Ottima notizia. Se non avete nulla da nascondere, non dovete affatto preoccuparvi. >>

La risata teatrale di Lumacorno non mi era mai sembrata così odiosa, e fuori luogo.

Ma aveva ascoltato anche lui Madama Chips?

L’aveva fatto, oppure si era semplicemente assentato con la mente, il cretino?

L’intera classe di Pozione di Serpeverde e di Grifondoro del Settimo anno, guarda Lumacorno come se avesse appena detto un’enorme eresia.

Tutti quanti cominciano a scambiarsi sguardi preoccupati e, in alcuni casi, anche terrorizzati.

“Se non avete nulla da nascondere.”

Questo è il problema, brutta copia umana di un tricheco!

E, ancora ridacchiando, va via.

Probabilmente si chiuderà nel suo ufficio fino alla fine della giornata, chissà come mai.

<< Okay, ragazzi. Avete sentito il Professore, non c’è nulla di cui preoccuparvi. Adesso potete tornare nelle vostre Sale Comuni. >>

Oh, certo.

Adesso ci si mette anche lei, a rigirare la Bacchetta nella Cruciatus!

Non è lei ad aver aspirato autentico fumo di Veritaserum!

Stronzi…

Quando Lucian Bole ha fatto lo sgambetto a Ron, facendogli versare la Pozione sul pavimento, non aveva la minima idea di quella che avrebbe combinato.

Il principio attivo del Veritaserum di Ron, nella collisione, si è agglomerato in fumo, espandendosi velocemente in tutta la stanza, saturandola.

Tutti quanti ne abbiamo respirato una buona parte, e, adesso, una parte di essa circola nel nostro sangue.

Secondo Madama Chips, l’effetto dovrebbe sparire in circa 24 ore, complice una capatina in bagno, ma, dopo un sollievo generale, in quell’Infermeria, si è radicata la consapevolezza di quello che, comunque, ci avrebbe aspettato per un giorno intero.

E ci ha terrorizzati tutti.

Perché aver respirato il principio attivo del Veritaserum, può voler dire solo una cosa: Verità.

Già, la verità.

Quella da cui tutti scappano.

Quella che tutti cercano.

Quella che fa male.

Quella difficile da ascoltare.

Quella difficile da dire.

Quella che, tutti quanti noi, saremmo stati costretti ad esprimere, almeno fino a che l’effetto della Pozione sarebbe perdurato.

Merda.

Usciamo tutti in silenzio dall’Infermeria, ognuno perso nelle proprie macchinazione diaboliche, alla ricerca del modo migliore per non incontrare nessuno, oggi, e non essere costretti a rivelare i nostri più infimi segreti.

Ma non appena Madama Chips chiude la porta alle nostre spalle, si scatena il putiferio.

Ron lancia il Bolide, e tutti si armano di Mazze.

In senso figurato, ovvio.

<< Bole, sei un autentico coglione. >>

E…addio.

Grifondoro e Serpeverde iniziano a litigare come sempre, dimostrando come sia radicato e vero, il loro odio nei reciproci confronti, insultandosi come sempre anche sotto effetto della Pozione della Verità.

Io preferisco astenermi dal difendere la mia Casa, o attaccare quella avversaria, dato che potrei rivelare qualcosa di compromettente.

Invece, intercetto uno sguardo di Draco Malfoy fisso su di me.

Che c’è, Principe delle Serpi, la verità spaventa anche te?

Chi non ha i proprio segreti?

E, tu, più di tutti.

<< Voi Grifondoro siete degli idioti assurdi! E tu Weasley, sei un impedito! Non sai nemmeno camminare! >>

<< Magari se qualcuno non mi avesse fatto lo sgambetto, non sarei caduto! O le tue disgustose scarpe firmate si sono infilate da sole tra i miei piedi? >>

<< Potrebbero farlo, per quanto costano! E certamente tu non potresti mai permettertele! >>

<< In passato, questo era assolutamente vero… >> Le orecchie di Ron diventano rosse, alla sua ammissione, decisamente costretta dal Filtro Magico, mentre le Serpi ridono << …ma ciò non toglie che tu sia un coglione! >>

<< Quanto ti sbagli, Weasley… >> dice Millicent Bulstrode << …la vostra è solo tutta invidia. >>

E, a questo punto entra in gioco Harry.

<< Credimi, Bulstrode… >> Le lancia uno sguardo carico di serietà e disprezza, e lascia in sospeso la frase, per lasciare intendere quanta profonda verità ci fosse nelle sue parole << …Non è affatto così. >>

Dalla parte dei Grifondoro si leva un applauso sincero, mentre le Serpi si esibiscono in un coro di “Uuuuh!”.

<< E questo dimostra che siete davvero degli sfigati. Per non invidiare dei Purosangue, affascinanti, ricchi e di nobile famiglia come i Serpeverde. >>

Tracey Davis.

Che idiota.

<< Preferisco appartenere ad una famiglia Mezzosangue, che di Mangiamorte. >> sibila cattiva Calì.

Non lo era mai stata così tanto con i Serpeverde, complice specialmente il loro fascino, ma, adesso, si sa, ognuno parla a ruota libera.

I Grifondoro più incalliti, come Ron, Harry, Seamus e Dean, se la ridono piacevolmente, mentre Calì inizia ad arrossire, davanti allo sguardo di numerosi Serpeverde che, certamente non hanno apprezzato la battuta.

Ed anche Malfoy, sposta lo sguardo dal mio, per puntarlo gelido contro la mia amica.

<< Questi non avresti dovuto dirlo, puttana. >> si fa avanti minaccioso Flitt.

<< Come l’hai chiamata?! >> interviene Ron.

E i Regnanti Serpeverde continuano a restare in silenzio.

Zabini, Nott, Daphne Greengrass, Pansy Parkinson e Draco Malfoy non hanno ancora pronunciato alcun insulto.

<< Cos’è Pezzente sei diventato anche sordo, adesso?! >>

<< No Flitt, ci sento benissimo. Era solo per darti la possibilità di ritrattare. >>

Ed anche Ron fa un passo avanti minaccioso.

Si sente uno sbuffo sprezzante, e dai Serpeverde emerge la Parkinson, con il suo miglior ghigno sarcastico.

<< Pensate davvero che voi Grifondoro ci facciate paura? >>

Adesso parla così, ma quando l’ho spiaccicata al muro come una zanzara non era molto spavalda.

<< Mmmhh…fatemi pensare… >> risponde sarcastica Hermione, facendo finta di pensare << …Si! O comunque, dovreste. >>

Harry la guarda fiero, mentre gli occhi dorati della sua ragazza, quasi bruciano per l’irritazione, sostenendo fieri quelli di Pansy.

Le Serpi, però, ridono ancora, ed uno in maniera particolare.

Lucian Bole.

<< E sentiamo… >> chiede, con ancora l’ombra del suo riso sulle labbra << …perché un Purosangue come me dovrebbe aver paura di una lurida Sangue Sporco come te, e dei suoi patetici amichetti? >>

Hermione sta per strappargli il sorriso di dosso a suon di unghiate, Ron sta per Cruciarlo, Seamus, Dean e Neville stanno per picchiarlo, Calì e Lavanda cercano le loro lime per unghie per affondargliele nel collo, Demelza Robins trattiene a stento il suo nuovo ragazzo Andrew Kirke dalla camicia, Vicky Probisher e Mary Macdonald trattengono il respiro e Kenneth Towler sembra voler ammazzare tutti con la sola forza del pensiero.

Ma quello più incazzato è decisamente Harry.

Ha gli occhi pieni del più sincero odio, che mandano lampi di luce verde dalle iridi, e sta ufficialmente mettendo mano alla Bacchetta.

Ma lo precedo, sfoderando la mia, e puntandola alla gola di questa immensa testa di cazzo che altri non è che Bole, e sibilando come una vipera.

<< Dovresti tremare, invece. Perché posso Cruciarti, Schiantarti, affogarti, ucciderti, castrarti e trasformati in un lurido verme senza spina dorsale quale sei, senza nemmeno riuscire a farti finire l’espressione “Oh, cazzo. Mammina!” >>

Dilaga lentamente e pesantemente un silenzio di tomba, intorno a me.

Tutti spostano lo sguardo dalla mia espressione bellicosa, a quella insopportabilmente sicura di se (stiamo sempre parlando di un Serpeverde) di Bole.

Ed io sto sinceramente per farlo fuori, se solo ripenso a come ha osato chiamare Hermione, e tutti noi, a come ha cercato di usarmi, quella sera in terrazzo, durante l’assenza di Malfoy, di come mi baciava, toccava e faceva male, di come ha riaperto la ferita della Sua partenza, pronunciando il suo nome, e di come ha architettato tutto solo per far soffrire Harry ed Hermione.

Brutto bastardo.

<< Potter, dovresti abbassare la Bacchetta. >> mi suggerisce Daphne Greengrass, magicamente entrata a far parte della conversazione.

<< Kiki, fallo e ti diseredo come sorella… >> dice Harry alle mie spalle, strappandomi un sorriso. << …e sappi che non intervengo anche io, solamente perché sono leale, e due contro uno sarebbe scorretto. >>

Cala nuovamente silenzio, intorno a noi, fino a che qualcun altro non mette mano alla Bacchetta, oltre Lucian Bole, per difendersi qualora decidessi di attaccarlo.

Flitt mi punta deliberatamente la sua in direzione della mia gola.

E succede di conseguenza.

Harry la punta più veloce di un razzo contro colui che mi sta minacciando, sibilando:

<< Se osi toccarla un’altra volta.. >> e si riferisce di quando stavano per litigare, Grifondoro e Serpeverde, perché noi avevamo rubato delle bottiglie dalla loro riserva, ed io mi misi in mezzo tra mio fratello e Malfoy. E Flitt mi scagliò contro il muro << …giuro che ti Schianto. >>

Anche la Bulstrode mette fuori la sua Fonte Magica, puntandola contro mio fratello, ed Hermione, di conseguenza dirige la sua contro Millicent.

Ed è inutile dire che poi, accade una reazione a catena.

Terry Peucey (si, è la sorella di Adrian Peucey) punta la Bacchetta contro Hermione, e Ron contro di lei.

Quindi si mette in mezzo anche Warrington, tenendo sotto controllo le azioni di Ron, subito difeso da Calì, a sua volta sotto la mira di Kain Montague.

Immediatamente intervengono Dean e Seamus con le loro Bacchette, il cui gesto non sfugge a Tracey Davis e Pansy Parkinson, che gli puntano la Bacchetta contro.

Ma Lavanda non se le lascia sfuggire, e, insieme a Neville le prende sotto mira.

Ma anche Derrick e Baddock a questo punto, si sentono chiamati in causa, e provocano l’entrata in scena di Mclaggen e Kirke.

Quindi, è la volta che i Re di Serpeverde scomodino la loro corona.

Lentamente anche Blaise Zabini e Theodore Nott sfoderano la loro Bacchetta, immediatamente imitati da Vicky e Mary.

Daphne Greengrass minaccia con lo sguardo, e con la Bacchetta, la Probisher, poiché ha preso sotto mira il suo ragazzo, subito imitata da Draco Malfoy.

Il quale, stranamente, non prende di mira nessun Grifondoro.

Ma un suo Compagno di Casa.

Ovvero Flitt, che ha ancora la Bacchetta puntata contro la mia gola.

Il suo gesto lascia di stucco tutti quanti, ed il silenzio intorno a noi si fa ancora più carico e pensate.

Non si sarebbe mai esposto così tanto davanti a tutti, nei miei confronti, ma il Veritaserum parla per Lui.

Punto il mio sguardo nel suo, e nel preciso istante in sui i suoi bellissimo occhi catturano i miei, mi perdo.

Smarrisco completamente il lume della ragione.

Tutti quanti intorno a me svaniscono, perché per me esiste solamente Lui.

E lo stomaco, il cuore, i polmoni, l’intestino, l’anima, fanno una doppia capriola, quando la consapevolezza che, in fondo, si schiererebbe contro un suo Compagno di Casa pur di difendermi.

Restiamo tutti quanti impalati, a mandarci occhiate minacciose, a guardare Malfoy con gli occhi fuori dalle orbite per lo stupore, per poi ritornare a fissare i nostri avversari con sguardi maligni.

Almeno finchè non sentiamo un urlo indignato alle nostre spalle.

<< COSA STATE FACENDO?! >>

Quando i nostri cervelli catalogano il tono severo e pieno di orrore, sotto la categoria “Preside Mcgranitt”, decine di Bacchette si riabbassano magicamente.

Oh cazzo.

<< COME OSATE PUNTARVI TUTTI QUANTI LE BACCHETTE CONTRO NELLA MIA SCUOLA?! 30 PUNTI IN MENO A GRIFONDORO E A SERPEVERDE! >>

Perfetto.

Tutta colpa dei Serpeverde.

 

Disastro.

La giornata di ieri si è conclusa come un vero e proprio disastro.

Neville e Lavanda hanno finito per confessare di essere stati a letto insieme, qualche settimana fa, poiché entrambi ubriachi fradici, dopo non so quale festa.

Ron ha risposto ai due che non ce ne frega niente, che entrambi possono scoparsi chi vogliono, a parte i Serpeverde, e lo stesso sacrosanto diritto deve essere concesso a lui.

Quando Dean gli ha chiesto cosa intendesse dire, il mio migliore amico gli ha risposto che è da mesi che gli piace Calì, ma poiché migliore amica della sua ex, non ha mai potuto fare nulla.

E la diretta interessata era presente.

Ed ha dovuto confessare anche lei che ricambia l’attrazione per Ron, ma a quel punto Lavanda si è incazzata, perché le ha tenuto nascosta una cosa del genere.

Seamus, invece, ci ha raggiunti dopo poco tempo, con aria maligna, esordendo:

“Adesso posso chiedervelo. Chi è stato a rompermi la scopa a Settembre?”.

E non gli ha fatto piacere sapere che il suo migliore amico Dean, dopo una litigata con Luna, sfogando la sua ira nella loro stanza, aveva commesso il crimine, tenendoglielo nascosto.

Il compleanno di Seam è stato dopo un mesetto e mezzo, circa, e abbiamo potuto ricomprargliela, ma la menzogna da parte del suo migliore amico resta.

Ma poi, nella discussione, sempre Seamus si è lasciato sfuggire di aver baciato Padma Patil, la gemella di Calì, quando lui e la Grifondoro stavano insieme al sesto anno.

Durante una festa di carnevale, infatti, i due neo-fidanzatini non hanno voluto descrivere all’altro il proprio costume, e Seamus, scambiando Padma vestita da Sirena per Calì, le era spuntato da dietro e l’aveva baciata come solo lui sapeva fare.

Padma lo aveva allontanato, subito dopo lo stupore, ed insieme avevano deciso di non dire nulla alla ragazza di Finnigan.

E lì si è scatenata l’ira anche di Calì.

Io ed Hermione abbiamo anche litigato perché le o confessato di averle nascosto io “Storia di Hogwarts” nella Stanza delle Cose Nascoste, in modo talmente contorto che non ricorderei dove le ho lasciato quello stramaledetto libro nemmeno se volessi.

Ma non ce la facevo più a vederla rileggerlo, e sentirla citarlo sempre più spesso e sempre più impeccabilmente!

Ovviamente ieri notte abbiamo parlato, più sincere e affettuose che mai, e ci siamo riappacificate.

Credo sia stato quando le ho detto: “Herm tengo troppo alla tua amicizia, per perderla per uno stupido libro. Anche a costo di riscriverlo io, devo assolutamente poterti considerare mia sorella!”, che, con gli occhi lucidi entrambe abbiamo lasciato perdere stupidi dissapori.

Harry , invece, è l’unico che non ha rivelato niente di scandaloso.

Anche perché il Veritaserum ha la capacità di farti dire la verità nel momento in cui ti viene posta una domanda precisa.

Ed è stato per quello che ieri sera non ho rivelato nulla sugli aggiornamenti tra me e Draco Malfoy, in Sala Comune: l’argomento “Serpeverde” non è stato affatto chiamato in causa.

Ma quando Herm ha chiesto “Chi sa che cazzo di fine ha fatto il mio ‘Storia di Hogwarts?!’” non potevo dire falsità.

Magari bisogna semplicemente porre a mio fratello la domanda giusta…ed io saprei anche quale…

Ecco perché gli ho mandato un Patronus e lo sto facendo venire qui sulla Torre di Astronomia.

<< Kiki!.. >> appunto. << …si può sapere come mai mi hai fatto salire queste tremila scale?! >>

Prendo il pacchetto di sigarette dalla mia tasca dei jeans, me ne porta una alle labbra, e l’altra la porgo ad un affannato Harry, che ci siede accanto a me sul cuscino rosso che ho appena fatto Evanescere.

Le accendiamo, insieme, e poi mi decido a rispondere.

<< Devo farti una domanda. >>

Espirando il fumo verso l’alto, fumo che va ad unirsi a quello appena fuoriuscito dalle mie labbra, mi guarda preoccupato.

<< Cos’è questo? Un agguato? >>

Sorrido.

<< Precisamente. >>

Se stamattina tutti quanti non avessimo scoperto, con immensa sarcastica gioia, che l’effetto del Veritaserum non era ancora esaurito, avrei risposto ad Harry in modo completamente diverso.

Ma sono costretta a dire la più semplice e sconvolgente verità.

<< Oddio. Devo preoccuparmi? >>

I suoi occhi saettano velocemente verso l’uscita, ma dal mio sguardo, afferra al volo la mia velata minaccia di assassinio se dovesse provare a scappare.

<< Forse. >>

Fa un tiro alla Lucky Strike più lungo del solito, e sospira, alzando nervosamente gli occhi al cielo.

<< Va bene. Dai, svuota il calderone. Rapido e indolore. >>

<< Devo essere diretta? >> faccio un tiro.

<< Esattamente. >> lo fa anche lui. Molto lungo.

<< D’accordo… >> lo guardo, e ghigno << …voglio sapere della tua “Notte Misteriosa a Serpeverde!” >>

 

Harry, dai portamela! Io sono bloccata qui!”

“Entrare nella Tana del Serpente? Mai! Scusa sorellina, ma quando torni te la analizzi quanto vuoi!”

“Dai, ma sono curiosa! Per favore!”

“Senti, ho fatto un giuramento. Dopo quella notte, non ci avrei mai più messo piede lì dentro!”

“Quale notte?”

“Cazz…Notte? Chi ha detto Notte? Niente lascia perdere! Adesso devo andare. Addio!”

Già.

Quando era ancora in punizione con Malfoy, nella Tana del Serpente, ed Harry mi avvisò dell’arrivo della lettera di Dudley.

Ma non volle portarmela.

E adesso voglio sapere il motivo.

<< Kiki, non puoi chiedermelo sul serio! >>

Io scuoto la testa, trattenendomi dal ridere e continuando a fumare, mentre lui sembra aver completamente dimenticato la sua sigaretta, preso com’è nel supplicarmi.

<< No, no, no, caro fratellino! Ti tocca…! >>

Mi lancia uno sguardo supplicante, ma io non mi faccio intimorire.

Faccio un tiro, e, espirando il fumo dalle labbra, gli faccio la fatidica domanda.

<< Hai fatto sesso con una Serpeverde, quella notte, vero? >>

Mi lancia un’occhiataccia.

Ma, suo malgrado, sebbene cerchi di non farlo, mi risponde.

<< Si. Stronza di una sorella. >>

Al che, scoppio a ridere.

E di gusto.

Mentre batto le mani.

<< Il grande Grifondoro Harry Potter a letto con una Serpeverde! Se la gente lo venisse a sapere, la tua reputazione ne risentirebbe di brutto! >>

Mi fa segno di abbassare la voce, mentre fa l’ennesimo tiro alla sigaretta lunghissimo.

<< Shh! Pazza spostata! Devi assolutamente tenere la notizia per te! Altrimenti ti uccido! >>

Scoppio a ridere, davanti alla faccia buffa e preoccupata di mio fratello, continuando allegramente a fumare.

Non sono l’unica Regnante Grifondoro ad aver tradito la causa “A morte i Serpeverde!”, andando a letto con uno di loro, allora…!

La cosa mi fa decisamente sentire meglio.

E, adesso, gli porgo la domanda decisiva.

<< E allora, signor Potter… >> mi giro a guardarlo, mentre lui ricambia lo sguardo con aria supplicante. Naa, non mi impietosisce! << …Con quale bella Serpeverde il nostro Algido Re dei Grifoni ha condiviso le lenzuola, quella notte? >>

Fa l’ennesimo sospiro, e mi dedica l’ennesima occhiataccia, aspirando l’ennesimo tiro alla sigaretta.

<< Altro che Grifondoro, tu…Era Daphne Greengrass. >>

Resto in silenzio, a guardarlo sbalordita.

La sigaretta mi cade dalle dita, e la lascio spegnersi contro la fredda pietra, incurante.

Sento di aver spalancato gli occhi, mentre Harry mi studia con espressione critica, attento alla mia reazione.

Mio fratello…con Daphne Greengrass??!!

Non ci posso credere!

Insomma…ho sempre trovato strano il loro rispetto, nato misteriosamente dal sesto anno in poi, ma non ho mai pensato ad una notte di follie tra i due.

Anche perché non credevo che fossero l’uno negli interessi dell’altro.

Piuttosto, ho sempre pensato ad una qualche occasione di incontro tra i due, in cui avevano parlato e si erano rivelati non molto diversi.

Invece l’occasione d’incontro c’è stata…ma non è che abbiano parlato poi molto.

E poi, dopo le mie riflessioni e il mio stupore, rido.

Di nuovo.

Esattamente come fece Herm, quando le raccontai di Malfoy, precisamente nello stesso posto.

Ed esattamente come feci io, quando Herm scoppiò a ridere, Harry mi guarda tra lo sbalordito e l’indignato.

In effetti, stando dall’altra parte, di colui che ti vede in presa al divertimento, anziché di quello che se la ride, è una reazione che lascia abbastanza di stucco.

<< Tu…e La Greengrass?! O Santo Godric! >>

La ridarella si è impossessata di me, e, non so nemmeno io il motivo, non accenna a smettere.

Però, prima o poi dovrò farlo, visto il colorito di Harry che, per la rabbia, sfuma sempre più verso il colore della nostra Casa.

Rosso.

<< Kiki! La smetti, per cortesia? Non mi ricordo di aver riso, quando mi hai raccontato di te e di quel Furetto del cazzo! >>

E no, che non ha riso, a momenti si metteva a piangere!

Anche se, sul momento, non mi ha dato modo di constatare la sua reale razione, Hermione mi ha poi raccontato di come stava per distruggere interamente la loro stanza, quando potette sfogare in solitudine ciò che la notizia gli aveva scatenato dentro.

Ed è anche per il rispetto che lui mostrò nei miei confronti, quando gli confessai della stana relazione che intercorreva tra e Malfoy, che mi sforzo di ritornare seria.

E, piano piano, ce la faccio.

<< Ok. Adesso sono seria… >> alza gli occhi al cielo, e sembra esclamare “Finalmente!” << …Però tu adesso devi spiegarmi come diavolo è potuto succedere. >>

Sospira, per la trecentesima volta, buttando la sigaretta già dalla Torre.

<< E’ successo al sesto anno, quando ci infiltrammo al Festino Serpeverde, per il compleanno di non so chi. Giusto per combinare un po’ di macelli. Ti ricordi, quella festa in cui si andava vestiti mascherati?... >>

Annuisco, ricordando.

Fu proprio Kevin a proporre di infiltrarci, approfittando del fatto che i nostri volti sarebbero stati scoperti, per vendicarci del macello che le Serpi avevano contribuito a combinare nella nostra Comune, alla festa di S.Valentino.

Già, all’epoca solo poche persone della Scuola conoscenza la Stanza delle Necessità.

Ergo, non si poteva sfruttare come Base per le Feste.

<< …Quella. Ero del tutto ubriaco… >> già, questo particolare me lo ricordo alla perfezione << …ed iniziai a ballare con bionda, vestita da vampira. Lo sai com’è, in pista…un passo tira l’altro, lei ti si struscia addosso, e parte il bacio… E quindi, finimmo nella sua stanza. Quando si tolse la maschera mi accorsi chi era, ma ero troppo ubriaco e… >>

Vabbè, abbiamo capito quale aggettivo sottintende.

Eccitato.

<< …Per smettere di fare quello che stavamo facendo. E credo che anche lei non fosse propriamente sobria. La mattina è stato uno spettacolo, mentre ci urlavamo addosso a vicenda, ma poi ci siamo calmati, ed abbiamo convenuto di tenerci tutto per noi. >>

<< Ed è da quel giorno che andate così d’amore e d’accordo? >>

Annuisce.

<< Si. Dopo il primo sgomento, ci siamo ritrovati a parlare di stronzate. E così mi sono accorto che, sorvolato il razzismo per i Mezzosangue… >> fa una smorfia a quel pensiero << …non era completamente idiota come i suoi amici. Fine della storia. >>

Resto per un attimo in silenzio, poi mi esibisco in un fischio.

<< Però! Chi l’avrebbe mai detto! E poi…? Non avete più…? >>

Lascio la frase in sospeso, sottintendendo un secondo o terzo incontro focoso tra i dure, ma mio fratello scuote la testa, indignato.

<< Scherzi? Resta comunque una Serpeverde! Quella sera ero ubriaco fradicio, non ero capace di intendere e di volere e non l’ho riconosciuta subito. E poi dopo poco mi sono messo con Ginny, ricordi? >>

Faccio cenno affermativo con la testa, distrattamente.

Poi, mi viene in mente una cosa.

<< L’hai mai detto a qualcuno? >>

Sposta lo sguardo verso le nuvole, e poi verso di me.

<< Molte volte sono stato sul punto di dirtelo, ma avevo paura della reazione di tutti quanti…specialmente della tua… >> Poi, leggermente contrariato, aggiunge << …Ai tempi felici passati, eri molto attiva nella causa “Al rogo le Serpi!”, non se se ricordi! >>

Sorrido, al suo vago tono di minaccia.

<< Però Hermione, una notte di queste, mentre eravamo nel mio letto, dopo aver fatto l’amore…bè me l’ha chiesto. Come mai io e Daphne avessimo questo rapporto civile. E io le ho raccontato tutto. >>

Oddio, per favore, dimmi che non è successo nulla al loro rapporto!

Vi prego!

<< E…e lei? >> chiedo titubante.

Alza le spalle, con un sorriso.

<< Niente. Era un po’ risentita perché non glielo avevo mai detto, ma, alla fine, si tratta di una storia vecchia. >>

Distendo le labbra in un sorriso malizioso.

<< Per non parlare del fatto che, dopo aver fatto del sano sesso si è tutti un po’ più accondiscendenti… >> ricambia il mio sorriso << …E poi avrai sparato le solite frasi ad effetto alla Harry Potter. “Ti amo tanto”. “Sei l’unica per me”. “Sei molto più eccitante tu.” Ecc ecc.. >>

Ride, ed io insieme a Lui.

Poi allunga un braccio verso di me, e mi accoglie al suo petto, scompigliandomi i capelli.

Tenero.

<< Mi conosci meglio di quanto potrò mai fare io…Ed il problema, con Hermione, è che tutte queste frasi teatrali, sono fottutamente vere. Dalla prima all’ultima sillaba. >>

<< Hermione Granger ti ha davvero conquistato dentro, eh, fratellino? >>

<< Decisamente si. >>

E gli stringo le braccia al collo, felice per mio fratello e la mia migliore amica.

 

Dovrei averci azzeccato.

Non capisco davvero cosa vogliano Zabini e Nott dalla sottoscritta.

Fatto sta che ho quasi paura a presentarmi all’appuntamento.

Gli effetti del Veritaserum non sono ancora sbiaditi, calcolando le 24 ore circa predette da Madama Chips dobbiamo aspettare questo tardo pomeriggio per ritornare a mentire in completa tranquillità come abbiamo sempre fatto.

Ma, si sa, i Grifondoro sono molto curiosi di natura, oltre ad essere coraggiosi e altruisti.

A volte anche troppo.

Fatto sta che, tornando con Harry in Sala Comune, felici per non doverci recare ad Erbologia, data la sospensione delle lezioni che ci è stata concesso, in seguito alla “Contaminazione da Pozione”, chiacchierando del più e del meno, un serpente di carta mi raggiunge in volo, dischiudendosi nelle mie mani, in un semplice Biglietto Incantato.

 

“Dobbiamo parlarti. Aula del secondo piano, ex di Incantesimi dei primini.

Quei figaccioni di Blaise Zabini e Theodore Nott.”

 

Si, la mia paura deriva anche dalla scelta del luogo d’incontro.

L’aula dove io e Draco Malfoy facemmo l’amore per la prima volta.

Ed infatti, a detta di Harry, questa è semplicemente una trappola idiota di quelle due Serpi, e non sarei mai dovuta venire.

Ma, chissà come mai, con il tempo ho imparato quasi a…fidarmi…di quei due Serpeverde tutti matti, e, aggiungeteci una logorante e struggente curiosità, mi sono ritrovata a marciare spedita verso il secondo piano.

Svolto l’angolo, e mi ritrovo al secondo piano.

Ed immediatamente sono assalita dai ricordi.

In questo punto, ci baciammo, o meglio io baciai Lui, dopo il suo ritorno da Mangiamort-land.

Posso avvertire il mio cuore perdere un battito, quando mi ha confessato di essergli mancata, ed il tremore irrazionale che mi ha colpito le gambe.

Ricordo il black out completo che la sua frase causò nel mio cervello, e la voglia assurda di corrergli incontro che si impossessò di me.

Posso sentire i miei passi affrettati, come i piedi si infrangevano sulla fredda pietra, mentre ogni passo che facevo era sempre un passo in più verso di Lui.

Posso accusare lo spostamento leggero d’aria, che provocò il suo corpo, girandosi verso di me.

Posso avvertire il suo tocco sulla schiena, il suo petto sul mio, i suoi capelli setosi tra le mie dita, le sue labbra contro le mie, la sua lingua che danza con la mia.

Posso udire i nostri respiri affannati, mentre, da un semplice bacio, tutti e due volevamo arrivare a qualcosa di più, ad un contatto più profondo, a sentire le nostre pelli a diretto contatto, senza stupidi strati di vestiti a separarci, senza stupidi pregiudizi.

E posso anche riconoscere il senso di vuoto totale, di buio, di oscurità, di malinconia, di disperazione, che mi colse quando mi allontanai dal suo corpo, nella stessa sensazione che mi attanaglia lo stomaco, da quando ho iniziato ad innamorarmi di Lui.

Da quando si pensava avessi ucciso suo padre, dalla sera dello schiaffo.

Sensazione orrenda, che è andata via via aumentando, mentre il mio sentimento per Lui cresceva di giorno in giorno, maturando, uccidendomi.

E adesso, davanti alla porta di questa vecchia aula di Incantesimi, le immagini della festa di Halloween mi si rovinano addosso, ferendomi, sferzandomi il viso, il cuore e l’anima.

La mia brama di Lui mascherata, il bacio con Zabini, la gelosia del mio personale Peccato.

E poi il mio fuggire dalla festa, il suo seguirmi, il suo afferrarmi il polso proprio qui davanti, il nostro battibecco, la sua ammissione di gelosia, il mio bacio, le sue labbra, i suoi capelli, il suo torace, le sue gambe, i suoi sospiri, i miei sospiri, le nostre carezze, i nostri vestiti all’aria, quel pavimento freddo e duro, testimone di un rapporto consumato in segreto, di un desiderio proibito, di un amore folle.

E, chissà, magari anche a senso unico.

Noi.

Prendendo un respiro deciso, abbasso la maniglia della porta, scuotendo la testa per cancellare quei dolorosi ricordi, e concentrandomi su quegli spostati di Zabini e Nott.

<< Spero per voi due che sia importante, perché mi avete fatto scendere fin qui dalla Tor… >>

…..

…….

………

Alt.

Fermi tutti.

Stop.

Retinete.

Si, l’ultima è una formula magica, che ti permette di bloccare l’andamento del tempo, ma solo per alcuni istanti.

Sono preparata eh?

Ma il gongolare delle mie capacità Magiche non mi salva da questa situazione del cazzo.

<< Tu non sei Blaise. E nemmeno Theo. >>

Oh, grande constatazione!

Che grandissimo genio.

<< Davvero? Cazzo, fortuna che me l’hai detto tu, altrimenti…! >>

<< Bambolina, sai che trovo adorabile il tuo sarcasmo?! >>

Non so se interpretare la sua frase, come la verità, dettata dal Veritaserum, oppure come una battuta sarcastica.

Si, signori e signore, avete capito bene.

Qui davanti a me, c’è niente di meno che quel gran pezzo di figo di Draco Malfoy.

Indossa una semplice camicia blu notte, e dei jeans di pelle nera.

Certamente le migliore pelle in circolazione, per coprire le altrettanti ottime chiappe di un Malfoy.

Adesso che ci faccio caso, effettivamente, la sua figura trasuda soldi e potere da ogni centimetro di pelle.

Per non parlare di quanta sensualità emani, con quel sedere perfetto perfettamente incorniciato dai pantaloni, quel ghigno arrapante stampato in volto, quella pelle diafana perfetta, e quei capelli che cadono leggermente sui suoi splendidi occhi.

<< Esattamente come io trovo adorabile il tuo sedere… >>

Oh, merda.

Veritaserum del cazzo!

E mentre lui se la ride allegramente, io sento le mie guance imporporarsi.

Dannata, dannata, dannata, verità!

<< Ho sempre saputo di avere un culo da favola…ma sentirlo dire da te è davvero eccitante. >>

Brutto stronzo..

Osa prenderci gioco di me?

<< Da me, come da qualsiasi altra donna? >>

Un momento…

E questa domanda da dove diavolo mi è uscita?

Come cavolo mi è saltato in testa di pronunciare quelle sillabe in sua presenza?

Okay che attendo fremente la sua risposta, ma non era davvero il caso di porgli quella domanda..

 << Sai perfettamente che non è così. >> mi risponde, d’impulso.

Resto a guardarlo per un bel po’ negli occhi, mentre sento un sorriso involontario illuminarmi il viso.

I suoi amici mi hanno sempre ripetuto che il rapporto che ha, o che ha avuto con me, non ha precedenti con nessun’altra ragazza, ma è comunque bello sentire la prova di questa mia unicità fuoriuscire dalle sue labbra.

Lo sento sussurrare:

<< Veritaserum del cazzo… >> e rido sotto i baffi.

Mi sente, e non perde l’occasione per guardarmi severo.

Il sorriso mi muore sulle labbra.

<< Bambolina, vuoi che ricominci con le domande? Ne ho una pronta per te da circa tre mesi… >>

Mi congelo.

 

<< Mi ami? >>

 

No!

Non può farmi questa domanda!

Non può giocarmi un tiro così basso, lo stronzo!

<< Sai che ti dico, Malfoy? Mi è proprio venuta voglia di un giro per il parco…ci vediamo! >>

Lui accoglie la mia proposta molto allegramente.

Annuisce, ghignando.

<< Ottima idea…! Non agognarmi troppo, però, mi raccomando! >>

<< Sai che lo farò. >>

-.-

Alla mia ultima affermazione, lui mi regala il suo miglior sorriso vanitoso, ed alza le sopracciglia per dare più enfasi alla situazione-

Dopo questa, è decisamente palese che io debba assolutamente allontanarmi da Lui il prima possibile.

Onde evitare che gli riveli fino a che punto è diventata disperata la mia dipendenza da Lui.

Mi giro velocemente verso la porta chiusa, e mi avvio verso di essa con passo spedito.

Alle mie spalle Lui non fa un passo.

Strano, non ricordavo di averla chiusa, la porta…

Con una lieve alzata di spalle, scaccio il mio ultimo pensiero, e poso la mano sulla maniglia, abbassando e tirando l’uscio verso l’esterno.

Compio il gesto con naturalezza, senza nemmeno farvi caso più di tanto, e sto già per spingere il mio corpo in avanti, che mi accorgo che qualcosa non va.

La porta non si è mossa di un millimetro.

Spingo con più forza.

Alzo e abbasso febbrilmente la maniglia verso di me.

Provo a tirare, anzichè spingere.

Spingo di nuovo.

Abbasso la maniglia.

Tiro.

<< Vaffanculo! >> mormoro.

Qui c’è qualche problema.

<< Bambolina, hai dimenticato come si apre una porta? >> dice quello stronzo alle mie spalle, con voce piena di divertimento e sarcasmo.

Sbuffo.

<< No, genio della lampada. Non si apre. >>

Sento il suo sbuffo contrariato dietro di me, e quasi posso vederlo, sebbene io sia di spalle, mentre alza gli occhi al cielo esasperato.

Davvero crede che sia così impedita da non riuscire ad aprire una porta?!

Ma non faccio in tempo a porgli quella domanda, piena di stizza e acidità, che sento i suoi passi avvicinarsi a me.

Il mio cuore fa in tempo a perdere un battito, e riprendere a pulsare in una corsa folle, che sento il suo torace contro la mia schiena, la sua guancia e le sue labbra contro la mia tempia, mentre i capelli mi solleticano il viso, il suo respiro sulla pelle, e le braccia a circondarmi completamente.

Capisco cosa diavolo stia cercando di fare, solo quando una sua mano si posa sulla mia, sulla maniglia, e comincia ad abbassarla, o a tirare la porta.

Fa vari tentativi, mentre io riesco a pensare solo al contatto tra i nostri corpi.

Smetto di respirare completamente, almeno finchè il mio istinto di sopravvivenza mi ricorda che noi essere umani, sebbene maghi, abbiamo bisogno di fare qualche respiro ogni tanto, per non crepare.

<< Cosa cazzo…? >> si chiede.

Adesso, a vostro parere, una mia qualsiasi reazione eccitata a questa frase sarebbe alquanto fuori luogo.

Ed, in effetti, cosa può esserci di talmente erotico in due misere parole, tra cui una è anche una parolaccia?

Ma voi non state considerando il fattore “Draco Malfoy”.

Perché Lui è eccitante in qualsiasi cosa faccia.

Per non parlar del fatto che, quelle due misere parole siano state sussurrate dalle sue labbra perfette, a distanza ravvicinata dal mio orecchio, mentre ogni parte del suo corpo aderisce con il mio.

Adesso mi capite?

Bene adesso posso confessarlo: mi irrigidisco.

<< A…adesso mi credi? È…è chiusa! >>

Questa frase sarebbe dovuta venir pronunciata con un tono vittorioso e sarcastico.

Avrei dovuto sbiancarlo, facendogli notare quanto avessi avuto ragione.

Ed invece l’ho pronunciata con un tono tremante, e tremendamente roco.

Ed è allora che sento le sue dita sulle mie farsi meno decise, che avverto la sua spinta e la sua rabbia contro la porta diminuire, i suoi tentativi di aprirla sempre meno convinti e concentrati, i suoi muscoli irrigidirsi come i miei, ed il suo respiro farsi più lento e lascivo.

Restiamo immobili in questa intima posizione per un tempo indeterminato.

Come dico sempre, quando sono con Lui faccio davvero fatica a distinguere tra secondi, minuti, ore o mesi o anni.

Il Tempo, con Draco Malfoy, acquista una nuova prospettiva ai miei occhi.

È capace di farlo scorrere velocissimo, oppure di farlo fermare per lunghi istanti.

Quando sono in compagnia del  Mio Principe delle Serpi, la Terra ruota pericolosamente più veloce, oppure smette improvvisamente di farlo.

<< Bambolina… >> sussurra << …spostati da questa posizione, o giuro che ti metto le mani addosso. >>

Naturalmente il suo “Mettermi le mani addosso” non è da intendere in ambiti di combattimento, ma in altri decisamente più piacevoli.

<< E non credo che sia questo quello che vuoi, no? >> continua, sempre con quel suo tono tremendamente eccitante, che riesci a farmi dimenticare persino il mio nome.

<< Ti sbagli. Ti sbagli di grosso. >> rispondo.

Subito dopo chiudo gli occhi, e sussurro un “Merda” tra i denti per la confessione che quella maledetta Pozione mi ha obbligato a fare.

Ma quando sento le sue labbra sfiorarmi la tempia, credo davvero di andare in black out.

I ricordi dell’ultima notte in cui abbiamo fatto l’amore nella sua stanza mi affollano la mente, scatenati dal tocco demoniaco delle sue labbra.

Ed io sento il mio colorito farsi decisamente più roseo, mentre mi soffermo sui particolari, e mentre le sue labbra si fanno sempre più lussuriose, arrivando a baciarmi la guancia.

Sfrega le labbra contro di essa, mette in gioco la lingua, graffia la mia pelle con i denti.

Mi tira un piccolo morso.

Per poi tornare a baciare e leccare lo stesso punto in cui, certamente, si sta formando una macchia rossa.

Mi lascio sfuggire un sospiro, e la sua presa su di me si rafforza.

Due delle nostre mani sono ancora sulla maniglia.

Non so chi compie il primo passo, davvero, ma sento indistintamente le nostre dita intrecciarsi.

E mi sembra la cosa più bella e giusta del mondo.

Mentre una sua mano è già posizionata sui miei fianchi, quella le cui dita sono intrecciate con la mia, viene portata dalla sottoscritta sulla mia pancia, sulla vita.

 

Voglio sentirmi completamente avvolta da Lui…

 

Le sue labbra scendono a baciare la pelle del mio viso sempre più vicina alle labbra, e sempre con più urgenza.

Arriva con lussuria all’angolo delle labbra, ed io già fremo per il contatto tra di esse…

Ma si interrompe.

E sussurra:

<< Se mi dici di fermarmi adesso…forse…posso riuscirci. Ma se vado avanti non rispondo più di me. >>

Di risposta sorrido, e piego la testa contemporaneamente un po’ di lato, e verso l’altro.

Verso di Lui.

E lo bacio.

Le nostre labbra si sfiorano dapprima incerte…

 

Strano…un nostro bacio non è mai stato incerto…

 

…e poi sempre più decise.

Si rincontrano adoranti, e tremanti quasi, mentre si dischiudono, permettendo anche alle nostre lingue di soddisfare questo contatto disperato.

Ci baciamo lentamente, muovendo le teste con lascivia, per permetterci di approfondire il contatto sempre di più.

Si impossessa del mio labbro inferiore, ed inizia a torturarlo: mordicchia, lecca, succhia.

Intanto, la sua mano, posata solitaria sul mio fianco, afferra decisa la mia, che penzolava inerte contro un fianco, e l’accompagna con struggente lentezza si suoi capelli.

Sorridiamo insieme, labbra su labbra, prima di riprenderci a baciarci e prima che le mie dita inizino la lenta tortura dei suoi setosi filamenti biondissimi.

E tutto intorno a me perde la solita consistenza.

Non è il pavimento a sorreggermi, sono le sue braccia.

Non è l’odore della Scuola che sento, la puzza di chiuso di questa vecchia aula, di legno ammuffito dei vecchi banchi, o della legna scoppiettante delle Torce, ma il suo profumo.

Non sono i soliti rumori di Hogwarts che percepisco, ma il suo respiro ritmato.

Persino ciò che sono, ciò che rappresento, il mio cognome, il mio titolo, il mio dovere scompaiono miseramente, fondendosi con Draco, l’ultimo erede della famiglia Malfoy-Black, freddo Purosangue, Principe delle Serpi, ex-Mangiamorte e mio storico “Nemico”.

Perché quando le nostre labbra iniziano la loro solita e lenta lotta, tutto ciò che ci ha sempre diviso ed allontanato, sparisce come se non fosse mai esistito.

Ma, purtroppo, l’essere umano necessita di ossigeno e, sebbene a volte io mi ritrovi a pensare che è Lui la mia aria, ci stacchiamo.

Lentamente.

<< Mi sa che quei due stronzi di Blaise e Theo ci hanno fatti venire qui con l’inganno…e ci hanno anche chiuso dentro… >> mi sussurra, mentre le nostre labbra si stanno ancora sfiorando.

Io sorrido.

<< So che sono i tuoi migliori amici, ma non ti dispiace se li ammazzo, vero? >>

Ghigna, prendendomi il labbro inferiore tra i denti, tirando leggermente, solo per giocare un po’ con la mia bocca.

<< Ti dirò…non credo mi sia mai dispiaciuto meno un inganno… >>

Rido, sempre labbra su labbra, ma poi mi allontano dal suo corpo, con il sopracciglio alzato.

<< Stiamo diventando un po’ troppo sentimentali, qui, o sbaglio? >>

Ma la cosa mi fa piacere.

Mi fa dannatamente piacere.

E il mio diletto cresce ancora di più quando inclina la testa verso sinistra, e ghigna.

<< Forse. E la colpa è solo tua. >>

Questo Veritaserum mi sta piacendo sempre di più…

Alla fine non è poi così inutile.

Ed anche Blaise e Theo…

<< Non mi diventerai mica uno di quei ragazzi smielati che passano dal chiamarti “Pasticcino” a scriverti “Io e te Tre Metri Sopra il Cielo” sui muri della Scuola? >>

Il mio sarcasmo era palese, perché sappiamo tutti e due che se c’è qualcuno meno smielato di Draco Malfoy è solo Lord Voldemort.

Ovvero, ora come ora, nessuno.

Ed è anche per questo che mi piace tanto…

Deve fare anche Lui le mie stesse considerazioni, perché scoppia a ridere.

La sua risata invade le mie orecchie.

E mai suono mi è sembrato più gradevole.

<< Non diventerò un coglione Tassorosso nemmeno in un’altra vita. >>

Ma il suo lato razzista mi affascina un po’ meno.

Ed infatti, rispondo:

<< Non capisco cosa ci sia di male nell’essere un Tassorosso… >>

Metto le mani sui fianchi, e lo guardo storta.

L’ombra della risata che era rimasta sulle sue labbra sparisce, per lasciare spazio ad una certa irritazione.

<< Ed invece c’è eccome. Prendi Mcmillian, Finch-Fletchley o Abbott. Delle teste di cazzo. O David Summers. Il capo dei cretini. >>

E pensare che solo pochi secondi fa ci stavamo baciando.

Adesso, invece, mi sta facendo innervosire come al solito.

Brutto idiota.

<< Ed ecco che il discorso ricade su David. Sei solamente geloso, vero? >>

Oh merda.

Mi rimangio tutto quello che ho detto prima.

Il Veritaserum non mi piace per niente.

Mi aveva fatto notare, l’altra sera, quanto poco gli aveva fatto piacere l’uscita con David.

Magari ci era anche stato male.

Il mio cervello ha collegato tutto sotto il nome di “Gelosia”, anche se era troppo bello per essere vero, ma non avrei mai voluto esternare i miei pensieri davanti a Lui.

Sia perché mi sembra abbastanza stronzo come atteggiamento, e sia perché di certo non gli andrà giù la mia affermazione.

Ed infatti un’ombra scura gli attraversa gli occhi, mentre prende ad avvicinarsi di nuovo a me, con passo lento e minaccioso.

<< Vuoi la verità bambolina? >>

Annuisco.

<< Da quando hai tolto la Maschera di Mangiamorte, e sei tornato a Scuola. >> preciso.

Insieme a me.

Finalmente…

Un sorrisetto maligno gli si apre in volto, mentre si ferma a qualche passo da me.

<< Bene. Entrambi siamo sotto il sortilegio del Veritaserum, ed entrambi saremo costretti a dirci solo la verità. È certamente per questo che quei due bastardi di Blaise e Theo ci hanno chiusi qui dentro. È il momento della Verità? >>

Di nuovo, faccio un cenno di assenso con il capo, guardandolo negli occhi decisa.

Il cuore prende a battermi furiosamente, sembra volermi uscire dal petto, strappandomi carne, pelle e ossa.

 

Magari vuole semplicemente correre incontro al suo Padrone…

 

Faccio un cenno affermativo.

<< Ma alla Verità c’è un prezzo. Sarai anche tu costretta a rispondere alle mie domande. Quanti scheletri nascondi nell’armadio, bambolina? >>

Resto inebetita a fissare le sue labbra articolare quella frase per un tempo lunghissimo.

Ed una irrefrenabile voglia di baciarle si impossessa di me.

Ma mi trattengo, a stento.

Ho tanti scheletri nell’armadio, Malfoy.

Potrei confessarti come tu sia sempre stato il mio sogno erotico.

Potrei confessarti come ti abbia sempre guardato da lontano, con occhi languidi, sebbene nutrissi per te un sincero e puro astio.

Potrei confessarti come sia stato difficile decidere di difenderti al Processo.

Potrei confessarti quanto fossero devastanti le sensazione che scatenavi in me quando facevamo l’amore.

Potrei confessarti come abbia sofferto, dopo l’interruzione dei nostri incontri peccaminosi, dopo la sera dello schiaffo.

Potrei confessarti come abbia pianto più e più volte per te.

Potrei confessarti come la mia voglia di vivere, il mio cuore, la mia mente, la mia anima siano andati via con te, quando sei scappato con i Mangiamorte.

Potrei confessarti quanta felicità si sia impossessata di me, quando, dopo un mese, ho rivisto il tuo viso perfetto.

Potrei confessarti quanto sia stata bene l’altra notte, mentre facevamo l’amore dopo troppo tempo.

Potrei confessarti quanto io mi sia innamorata di te.

Mi esporrei tanto, troppo.

Ma ho assoluto bisogno che tu risponda alle mie domande.

E, sebbene il rischio sia alto, vale la pena correrlo.

Quindi…vuoi sapere quanti scheletri ho?

<< Tanti. Abbastanza da sacrificarne per scoprire i tuoi. >>

Allarga il sorriso.

<< Perfetto. Voglio solo ricordarti che stai giocando con una Serpe. Puoi avvelenarti. >>

<< Troppo tardi, Malfoy. Troppo tardi. >>

Abbozza una risata, anche se io non ci vedo nulla di divertente.

<< Bene. Allora, dato che sono un gentiluomo… Prima le signore. >>

Fa un cenno con la mano, indicandomi.

Vuole che io sia la prima a porre i miei dubbi e i miei interrogativi.

Perfetto.

<< Iniziamo dal principio. Ti sei davvero arruolato con i Mangiamorte, solo perché quella sera ti presero in contropiede, e per i tuoi genitori? >>

Se solo ripenso a quei momenti, inizio ad urlare e a lacrimare.

Al ricordo di Lui che corre via da me, lontano da tutto quello che avevamo condiviso, per allearsi ai miei nemici giurati, sento il cuore spezzarsi nella Cassa Toracica.

Ti prego, mio Principe delle Serpi, non dirmi che nutri una sincera fedeltà per quel maledetto Tatuaggio!

<< Si. I piani megalomani e folli del Signore Oscuro non hanno mai catturato la mia fedeltà. >>

Tiro un sospiro di sollievo, e mi trattengo dallo stringergli le braccia al collo.

Ma un sorriso me lo lascio scappare.

Sorriso che, però, si affievolisce, insieme alla mia spavalderia, mentre Lui si prepara a fare la sua di domanda.

<< Mi hai chiesto come ho passato quel maledetto mese, e ti dissi la verità. E tu, invece? Oltre alla scopata con Lucian Bole… >> dice, con un tono sibilante e minaccioso << …Cosa hai fatto in mia assenza? Puoi risparmiarti i pettegolezzi, quelli li conosco già grazie a quella Gossip Qualcosa… >>

Oh, cazzo.

Ed è proprio in queste situazione che ti ricordi che prendere decisioni affrettate, come la scelta di stare al gioco, con una Serpe, è sempre sbagliato.

Cerco di cucirmi la bocca, di restare in silenzio, oppure di raccontargli qualche evento della mia vita senza di Lui più dignitoso degli altri, sempre ammesso che ve ne siano, ma niente.

La mia lingua inizia a muoversi, e le mie labbra prendono a scandire meglio i suoni, senza che il mio cervello o io stessa possa impedirlo.

<< Ho cercato di dimenticarti…Feste, alcool, canne, uomini, divertimento. Ho fatto tutto quello che potevo per riuscire…riuscire… >> abbasso lo sguardo, puntandolo sulle mie scarpe, e stringo i pugni << …Per riuscire a scacciare il tuo pensiero dalla testa. Ma non ci sono mai riuscita… >>

Poi, mi esibisco in unno sbuffo, in un accenno di risata, e continuo.

<< Gossip Girl mi denominò persino “Regina dei Ghiacci”. >>

Non sento nessuno commento, alla mia confessione.

E non oso alzare lo sguardo nel suo per guardare la sua reazione.

Non ho voglio di scorgere divertimento, o pena e compassione sul suo volto.

Perché, davvero, ne morirei.

Restiamo in silenzio per un bel po’, ognuno perso nelle sue considerazioni, fino a che io non mi ricordo che è precisamente il mio turno di porgere una domanda.

E allora mi decido ad alzare la testa, e fronteggiarlo, solo per trovarmi di fronte alla sua più indecifrabile espressione.

<< Per quello che mi hai detto, sul motivo per cui sei andato via…Ti credo. Ma cosa è cambiato da allora? Perché sei tornato? >>

Sorride mesto, e si guarda intorno.

Un banco, la lavagna, la torcia, il pavimento, la porta.

Guarda me.

E continua a sostenere quel sorrisetto carico di significati.

<< Sai, se me l’avessi chiesto prima del piccolo incidente con il Veritaserum, non ti avrei risposto. Oppure ti avrei detto che iniziavo seriamente ad odiare quella vita lì dentro, rilegato. Io, che sono sempre stato un…uccello che non può essere tenuto in gabbia… >> e, si, qui l’allusione al sesso c’è eccome. Si evince chiaramente dal suo ghigno malizioso << …che ho sempre odiato obbedire agli ordini, che sono perfettamente consapevole delle mie superiorità rispetto a molte persone che hanno la pretesa di comandarmi. >> Modesto.. << …mi sono ritrovato recluso in quel Covo di merda, a seguire ideali di un pazzo, che remava contro i Mezzosangue, pur essendo uno di loro, che pretendeva di dominare il mondo, quando, continuando così avrebbe finito per ucciderne la metà, che aveva più rispetto per un misero serpente che per mia madre, e che era il colpevole di tante inumanità da scandalizzare persino me. E, soprattutto, mi sono ritrovato a dover seguire gli ideali di un pazzo morto. Di cui tutti proclamavano l’immensa potenza, l’indecifrabile conoscenza di Magia Oscura, la quasi immortalità, ma che in realtà era stato sconfitto da due diciassettenni. E aveva minacciato di morte il sottoscritto, e la mia famiglia. E anche dopo la sua morte, io dovevo rischiare la vita o la galera, per inseguire ideali di cui, alla fin fine, non me ne fregava un cazzo? Assolutamente no. Ma c’era il problema dei miei genitori, e via discorrendo. Ma tutte queste belle motivazioni non avrebbero completato il quadro completo di ciò che mi ha spinto a tornare a Scuola.

Ci fu l’approvazione di mia madre, che aiutò me e Theo ad andare via.

E poi, sapevo che, mentre io ero lì a scolarmi bottiglie e bottiglie di Whisky Incendiario, tu  eri chissà dove a combattere per la vostra libertà, mettendo a rischio la tua vita più e più volte…. >>

Lega i miei occhi ai Suoi in maniera talmente dissolubile, che riuscirei a rompere il contatto tra i nostri occhi solo se il mio soffio vitale abbandonasse il mio corpo.

<< …Mi mancavi, bambolina. Più di quanto potessi immaginare, io stesso e tu. Più di quanto riuscissi a sopportare. >>

Resto imbambolata, di fronte a Lui.

Non riesco a muovere un muscolo, non riesco a parlare, a respirare, a pensare coerentemente.

Le sue parole vengono percepite dal mio cervello con ritardo, e molto lentamente, seguite da un eco profondo, come se io e Lui stessimo parlando da chissà quanti chilometri.

Dopo un po’, la mia mente mette insieme il suo lungo discorso, e riesce a concludere una cosa:

Tornò a Scuola per me.

A questo punto qualsiasi persona si aspetterebbe che io inizi a saltare di gioia, che il cuore mi esplodi nel petto per la felicità, che corra ad abbracciarlo, e a baciarlo, consapevole, adesso, di quanto quello che lega a me non sia solo e banale attrazione fisica.

Ma non faccio niente di tutto questo.

Il mio corpo, ed il mio cervello, non hanno reazioni a quello che ho appena ascoltato.

Io stessa resto talmente inebetita, che per ricordarmi di respirare, per la seconda volta in pochi minuti, devo aspettare di sentire la mia gola ed i polmoni protestare per la mancanza di ossigeno.

Ma se c’è una cosa che agisce immediatamente, nello stesso istante in sui le parole decisive del suo discorso hanno abbandonato le sue labbra, è il cuore.

Che prende a battere furiosamente, come non aveva mai fatto.

Né per la paura durante una Battaglia.

Né per la tristezza di una morte.

Né per Draco Malfoy, prima di oggi.

Né per Kevin.

Né per nessun altro uomo con cui io abbia mai avuto a che fare.

Batte.

Batte furioso.

Talmente tanto, che devo distrarre leggermente la mia mente da ciò che ha appena detto, per non accasciarmi al suolo in prenda ad un infarto.

Distrazione che non tarda ad arrivare.

Una sua domanda.

<< Ma adesso voglio sapere, seriamente, come è stata la serata con David Summers. Voglio venire a conoscenza di ogni più piccolo gesto che vi siete scambiati, ogni sguardo, ogni parola, ogni sfiorata di mani che lui ha causato per poi poter arrivare al tuo corpo. >>

Ha una voce imperiosa, glaciale.

Dal tono sussurrato, e docile che ha usato mentre mi confessava i suoi pensieri più reconditi, è passato ad uno decisamente più freddo e duro, quando si è passati a parlare di David.

 

Gelosia.

Folle, cieca  pura gelosia.

 

Resto inebetita in silenzio, ancora preda delle sue parole precedenti.

E se riesco a parlare, a formulare delle frasi di senso compiuto, è solo grazie al Veritaserum.

Se non fosse stato per la sua essenza, che ho aspirato ieri pomeriggio, nulla mia avrebbe impedito nel restare preda della Sua scottante confessione.

<< Non è successo nulla tra me e David. Te l’ho detto. È stata una piacevole serata tra amici. Lui non ha provato a baciarmi, né tantomeno l’avrei fatto io. Non ha usato nessuna squallida tecnica per toccarmi, o sedurmi. Non. È. Successo. Niente. >>

<< Perché? >>

Mi guarda negli occhi, mentre i colori dei nostri occhi, così diversi e contrastanti, si fanno la guerra.

Ma nessuno dei due ha davvero voglia di sopraffare l’altro.

Ed è per questo, per la sensazione di pura perdita di me stessa che il suo sguardo mi causa, che sorvolo al patto implicito “Una domanda a testa”, e rispondo.

<< Perché Lui non era Te. E quella tua espressione da bastardo figlio di papà… >> ghigna, vanitoso << …Faceva prepotentemente capolino nella mia testa, ogni fottutissimo istante. >>

Ed ancora, vorrei mordermi la lingua per quello che la Pozione mi sta facendo confessare, sento le mie guance farsi più rosse, e la voglia di scappare e/o uccidere Blaise e Theo si fa sempre più forte.

Ma, l’ho detto, sono inerme preda del suo sguardo.

Ma prima che possa ulteriormente prendere il sopravvento della situazione, mi decido a fare un’altra domanda io.

<< Perché ti sei arruolato nell’Esercito di Silente? E perché i tuoi amici ti hanno seguito? >>

Mi guarda, con aria eloquente, come se stesse dicendo “Davvero non sei ancora arrivata alla risposta?”.

Ma l’ho detto, le mie facoltà di pensiero sono alquanto limitate, adesso.

<< Io e Theo, andando via dai Mangiamorte, siamo obbligatoriamente dovuti passare dalla vostra parte. Sono sempre stato del parere che non è vero che il mondo è bianco o nero, esiste anche il grigio, ma, in questo caso, per noi non era possibile. Quindi, tanto valeva passare dalla parte del Ministero. Di conseguenza, ormai, la nostra posizione era compromessa. Ed ogni volta che voli via, più veloce di una Fenicie, lontana dal Castello, per fare l’eroina e la coraggiosa al cazzo…sono…sono molto… >> si morde il labbro, magari per evitare di farsi sfuggire chissà cosa, ma poi la Pozione ha la meglio su di Lui << …sono molto Preoccupato. E, entrando nell’Esercito di Silente, almeno per una parte delle tue missioni, almeno se e quando quei bastardi attaccheranno la Scuola, posso assicurarmi personalmente che tu non debba pagare per il tuo stupido coraggio Grifondoro. Sai, non mi fido molto dello Sfregiato… >> ghigna, ed anche io, mio malgrado, sorrido. << …E poi, devo dire che mi…irriterebbe parecchio…vedere Hogwarts distrutta dai Mangiamorte. Ergo, ho deciso di fare qualcosa per impedirlo. E gli altri mi hanno seguito. >>

E di nuovo, quel senso di impotenza si rimpossessa di me.

Mi sento come in una bolla di sapone, oppure come se vedessi la scena dall’esterno.

Come se non la stessi vivendo in prima persona.

Perché è semplicemente…troppo…per essere vero.

Anche in questo caso, rimango in silenzio.

Non ho reazione, se non sempre il battito cardiaco accelerato come lo sbattere delle ali di un fringuello.

Tirando le somme, io non ho più domande da fargli.

Se non la più importante.

Quella decisiva.

 

<< Mi ami? >>

 

Ma le mie labbra non si decidono a muoversi, ed il mio cervello non riesce a dargli l’impulso di farlo.

Sono una statua, come se mi avessero appena lanciato contro un Pietrificus Totalus.

<< Adesso sappiamo perfettamente entrambi che domanda devo farti. E penso che per te sia la stessa cosa. >>

No.

Non voglio.

Non voglio confessare di essermi innamorata di Lui, come una cretina, a causa di uno stupido incidente causato da quel coglione di Lucian Bole.

Non voglio umiliarmi, e perdere quel poco di dignità che mi è rimasta in tutta questa storia, a causa di una stupida domanda, e di troppo Veritaserum nel sangue.

Non voglio che, dopo quello detto a Kevin, un mio “Ti amo” sia detto in questo modo.

Troppo facile, affidarsi ad una Pozione, ad una porta che non si apre, a delle domande, e a due Serpeverde che ti hanno chiuso dentro.

Eppure inevitabile.

<< Perfetto. Comincio io. >> sbotto, riprendendo magicamente il controllo del mio corpo.

Ghigna.

<< Sono spiacente bambolina, ma credo che sia il mio turno. >>

<< Che fine ha fatto il tuo detto “Prima le signore?” >>

<< E’ passato in secondo piano. >>

<< Troppo comodo, sai? >>

Ride, e mi si avvicina sempre di più, mentre anche io, inconsapevolmente avanzo di qualche passo.

<< Sono una Serpe. >>

<< Non è una giustificazione valida. >>

<< Si che lo è. >>

<< No. E la domanda te la faccio prima io. >>

<< Desolato, ma…sono Draco Malfoy. Ergo la pongo prima io. >>

Un altro passo.

E un altro.

E un altro ancora.

E se ci vedesse qualcuno, dall’esterno, fare i bambini in questo modo, riderebbe per almeno una settimana.

<< Sai, è davvero insopportabile questa tua affermazione. >>

<< Non mi sembra. È vera, d’altronde. >>

<< Sei solo un arrogante pieno di sé. >>

Altro ghigno.

Ed altri due passi a testa, per trovarci uno di fronte all’altro.

Abbastanza vicini da poterci toccare.

<< Si, è vero. Lo sono. >>

<< Sei sempre il solito Serpeverde. >>

<< Meglio Serpe che Grifondoro. >>

<< Ma scherzi?! Grifondoro forever and ever! >>

<< Che Casa di perdenti! Quasi quanto un Tassorosso…! >>

<< Ecco! Si ritorna alla questione del razzismo! E di nuovo te la prendi con i Tassi! Solamente per la questione di David Summers! >>

<< Esatto, bambolina. E ti pare poco? >>

Non è possibile.

Ho appena finito di spiegargli come siano veramente andate le cose.

Mi sono esposta più di quanto abbia fatto fino ad adesso, confessandogli quanto il suo pensiero mi abbia tormentato tutta la sera, e Lui continua a sottolineare quell’episodio!

Che stronzo.

<< Dio, smettila con quella storia! È acqua passata! >>

<< Non dirmi quello che devo fare! >>

<< Ed invece si che lo faccio, se non la smetti di insultare David Summers senza motivo! >>

Ahia, brutta frase da dire per i suoi nervi…

<< Motivami questa spassionata difesa per un idiota del genere. >>

Mi prende il mento tra le dita, e mi alza il viso quasi contro il suo.

Posso anche sentire un accenno di barba solleticarmi la pelle.

I suoi occhi sono glaciali, quasi quanto il suo tono.

E la mia irritazione sta crescendo a dismisura.

Bastardo.

<< Semplicemente si merita il mio rispetto. Ed anche il tuo. >>

Alza un sopracciglio, con lo scetticismo che sgorga da tutti i pori.

<< Il mio rispetto?! E per cosa? Per aver osato mettere le mani su qualcosa di mio?! >>

Sospiro.

Testone!

<< Lui non poteva saperlo. E poi non stiamo insieme, né lo siamo mai stati. >>

Generalmente avrei risposto che io non sono di nessuno, e tantomeno appartengo a Lui.

Ma non l’ho fatto.

Volete sapere perché?

Devo ricordarvi che ho assunto il Siero della Verità?

<< Perfetto. Allora se adesso io dovessi uscire insieme a qualche donna, per poi scoparmela allegramente nella mia stanza, la cosa ti andrebbe bene? >>

<< NO! >>

Non volevo né urlare, né alzarmi in punta di piedi per il fervore della mia risposta, né spalancare gli occhi terrorizzata.

Ma l’ho fatto.

E Godric solo sa quanto questo, ed il suo ghigno che ne consegue, mi imbarazzi.

Veritaserum del cazzo…

<< Appunto… >> ghigna compiaciuto, il bastardo.

<< Va bene… >> sospiro io << … lo ammetto. Ho sbagliato ad uscire con David, quella sera. Ma tu esageri insultandolo in ogni occasione! >>

Un’ombra scura gli passa per lo sguardo, mentre la presa ferrea del suo indice e del pollice sul mio mento non accenna a diminuire.

<< Non sarà che ti piace Summers? >>

<< Che palle, che sei! Ho detto di no! >>

<< Fai anche la scocciata adesso?! >>

<< E certo che la faccio! È la trentesima volta che ti dico che tra me e Lui non c’è niente! >>

<< Ma intanto tu continui a difendere quello sfigato a spada tratta! >>

<< Cosa centra? >>

<< Centra! Secondo me ti piace eccome.. >>

Oddio, ma è assurdo!

Come fa a non credermi nemmeno sotto effetto del Veritaserum?
E’ forse uscito completamente di senno?
<< Stai scherzando? >>

<< No, affatto. >>

O Santo Godric…è serio!

<< Sei serio? >> domando, con il sopracciglio alzato.

<< Certo che lo sono. Sono serissimo. >>

<< Perfetto. Vaffanculo. >>

Mi allontano dalla sua stretta velocemente, e indignata oltre ogni limite.

Non si fida fino a questo punto di me?

Ha così poca fiducia in me da non credermi nemmeno sotto effetto di Veritaserum?

Qui si rasenta la follia.

Afferro la mia Bacchetta dalla tasca e, sia per la rabbia, sia per la voglia di evadere da qui, la punto contro la porta.

Dato che non vuole aprirsi, sarò costretta ad abbatterla, come unico modo per uscire di qui.

E allontanarmi da questo bastardo.

<< Bombarda! >>

L’Incantesimo fuoriesce più potente di quanto avrei normalmente voluto, o causato, ma, ora come ora, me ne compiaccio.

Si abbatte violentemente contro la porta, ed io mi chiedo come diavolo abbia fatto a non pensarci prima.

Mi avrebbe risparmiato molto nervosismo e imbarazzo.

Sto per avviarmi a passo di marcia verso il varco che ho appena creata, naturalmente decisa a ripararne subito i danni, quando Malfoy mi afferra dal polso, fermamente.

<< Dove diavolo pensi di andare? >>

Resto di spalle a Lui, tentando invano di strattonare via la sua presa.

È decisamente troppo forte, per me.

<< Non ne ho idea. Magari a sbollire la rabbia contro qualche albero! >>

<< Non è possibile, fai anche l’incazzata adesso? >>

Non è possibile?

Non è possibile?!

Non è possibile?!?!

Mi giro verso di Lui come una furia, e lo incenerisco con lo sguardo.

<< Non è possibile dovrei dirlo io, tesoro! Davvero ti fidi così poco di me, da non credermi nemmeno sotto effetto del Veritaserum?! >>

<< Non è quello il punto! >> dice, quasi urlando, esasperato.

<< E ALLORA QUAL’E’ MALEDIZIONE? >>

<< IL PUNTO E’ CHE… >> si interrompe, prende un respiro, e, tirandomi dal polso che ancora stringe tra le dita, mi avvicina a se.

Poggia la fronte sulla mia, e chiude gli occhi, inspirando profondamente, per cercare di calmarsi.

Poi continua, con un tono più basso.

<< …Il punto è che Tu Sei Mia. Quante volte devo ribadirti il concetto? >>

Sorrido, e sussurro sensuale, avvicinandomi a Lui.

<< Fino a che non avrai consumato le corde vocali. >>

Lui ghigna.

<< Avanti, bambolina. Ammettilo. Tu mi appartieni, ormai. >>

Non è una domanda.

Posso anche evitare di rispondere affermativamente.

<< Solamente quando la smetterai di insultare David. >>

Improvvisamente, si allontana da me, guardandomi storto.

Io resto impalata, vedendo come si sia innervosito al solo pronunciare il nome del Tassorosso.

<< Dobbiamo tornare a discutere su Summers? >>

<< Santo Godric NO! >> urlo esasperata << …Perché diamine non la finisci? >>

<< Di fare cosa? Sei tu che l’hai tirato di nuovo in ballo? >>

<< Ma sei tu che ogni volta ti incazzi! >>

<< Ma è normale che mi incazzo! Ti piace un’idiota assurdo come quel Tassorosso celebroleso! >>

<< Non è vero! >>

<< Secondo me, si! >>

<< No! >>

<< SI! >>

<< NO! >>

<< SI, PORCO GODRIC! >>

<< NO! >>

<< SI! >>

<< NO, MALEDIZIONE, QUANDO CAZZO LO CAPIRAI? >>

<< CAPIRAI COSA? >>

<< Che ti amo, bastardo! Amo te, non David! >>

…..

…….

………

……….

………….

Restiamo entrambi in silenzio per un po’.

A riprendere fiato.

E così, l’ho detto.

Dopo mesi e mesi di angosce, pianti, baci rubati, rapporti consumanti in silenzio, sguardi furtivi da lontano, litigi e riappacificazioni.

L’ho detto.

Ti.

Amo.

È stato più facile di quanto pensassi.

Sarà stata la furia del litigio, ed il Veritaserum, ma mi aspettavo delle conseguenza molto più devastanti, quando dalle mie labbra sarebbe uscita quell’importantissima frase, diretta al mio storico nemico, Draco Malfoy.

Ed invece la terra non ha iniziato a tremare, la Scuola non è crollata, il Sole non si è spento, mio fratello non è morto, spero, anche a distanza, Lui non mi deride, l’Apocalisse non è imminente.

In realtà, non accade proprio nulla.

Il Mondo continua a girare come ha sempre fatto, il fuoco delle torce scoppietta come se niente fosse, i rumori di Hogwarts, e le voci degli studenti continuano con il loro chiasso come se la Regina Grifondoro non avesse appena urlato un sincero “Ti Amo” al Principe delle Serpi.

Davvero, deludente come conseguenza.

Ho immaginato questo momento nella mia testa mille e mille volte.

Ho pensato a come sarebbe stata sprezzante la sua risata ai miei sentimenti, ho pensato a come mi avrebbe cacciato in malo modo, a come mi avrebbe deriso, ma ho anche vagheggiato, nelle mie più sfrenate e folli fantasie, a come avrebbe potuto sussurrarmi di ricambiare, oppure a come avrebbe potuto semplicemente baciarmi.

Ho anche immaginato come avrebbe potuto semplicemente restarsene in silenzio immobile, senza battere ciglio, mentre io facessi la stessa cosa, ma era troppo noioso come film mentale, e non ci ho fantasticato poi molto.

Eppure è esattamente quello che sta accadendo adesso.

Non dice niente.

Né io faccio chissà cosa per farlo parlare.

Però, la vera Apocalisse, accade dentro di me.

Il cuore perde uno, due, tre quattro, infiniti battiti.

Le gambe tremano.

Le mani tremano.

Il labbro trema.

L’anima trema.

Resto ferma impassibile, respirando affannosamente, a fissarlo.

Pregando con tutte le mie forze che, cazzo, abbia qualche reazione.

Ma niente!

Nulla!

Nada!

Zero!

Nisba!

E poi, arriva Lei.

La consapevolezza.

La giusta interpretazione del suo silenzio.

Tiene a me, e me lo ha anche detto esplicitamente, quel tanto che basta a non voler farmi soffrire, dicendomi che Lui, invece, non mi ama affatto.

Quindi, preferisce restare in silenzio.

Senza rifiutarmi.

Sento il cuore spaccarsi, rompersi in mille pezzi, lacerarsi, sbriciolarsi, polverizzarsi, sparire completamente, risucchiato da un enorme buco nero.

Lo stomaco si attorciglia, le mani non riescono quasi a tenere la Bacchetta, le gambe mi reggono a malapena.

Dico addio al mio soffio vitale, ed al mio sorriso, che abbandonano il mio corpo, lasciandomi completamente inerme.

E vuota.

Non sento affatto voglia di piangere.

Ma solo di sparire.

Sento gli occhi diventare vacui, freddi, spenti, privi di vita, mentre mi giro verso la porta.

Do le spalle a Draco Malfoy, pronta ad uscire da questa maledetta stanza, da Lui, dalla sua vita.

Sperando che l’immagine del suo volto possa fare lo stesso con me.

Ma so già che così non sarà.

Passo dopo passo mi avvicino alla porta, o almeno a quello che ne resta.

Il rimbombo del piede poggiato sul pavimento è di assurda intensità, per non parlare della pesantezza del mio corpo.

Ma…alla fin fine chi se ne frega?

Che valore ha tutto questo?

Ma poi, la sua voce mi blocca.

Proprio mentre stavo per uscire da questa stramaledetta stanza.

<< Ti amo anche io, bambolina. >>

 

Non reagisco immediatamente.

Ci vuole del tempo perché il mio cervello capti i significati di quella frase, come mi è già accaduto più volte precedentemente.

Ma prima che il mio cervello colleghi le lettere alle sillabe, le sillabe alle parole, e le parole ad un significato di senso compiuto, il mio corpo si è mosso.

Mi giro a guardarlo, splendido ed eccitante come non è mai stato.

Faccio qualche passo incerto verso di Lui, mentre lo vedo ancora immobile davanti a me, troppo lontano per poterlo sfiorare.

Ma è quando si decide ad incontrare il mio sguardo che, qualcosa, nella situazione statuaria in cui ci troviamo, cambia.

Si avventa sulle mie labbra, mentre inizia a baciarmi disperato.

Io?

Io ricambio, perdendomi in ogni suo più piccolo gesto, ogni suo più piccolo sospiro, ogni più minuscolo sfaccettatura del suo viso.

Mentre la sua frase rimbomba dentro di me, senza sosta.

 

Ti amo anche io, bambolina.

 

Buongiorno gente!

Eccomi tornata, dopo un mese di assenza!

E…rullo di tamburi…FINALMENTE SI DICHIARANO!

Lo so, lo so, vi ho fatte aspettare tantissimo.

Ma avere a che fare con dei personaggi talmente diversi, e contrastanti non è stato facile.

Insomma, passare dall’urlarsi insulti, al sussurrarsi un “Ti Amo” non potevano passare solo poche settimane.

Ho cercato di lasciare il personaggio di Draco il più IC possibile (e non dico lo stesso di Kim, solo perché il suo carattere è stato plasmato dalla sottoscritta), e rendere il loro amore il più verosimile possibile.

E poi c’era da considerare le loro diversità, l’orgoglio, e la consapevolezza che hanno entrambi che non si sarebbero dovuti innamorare l’uno dell’altro..

Però, voglio un vostro commento assolutamente!

Insomma, ho scritto una parte importante della storia, che tutti si aspettavano da secoli, ed ho, devo ammetterlo, una fot***a paura che questo lungamente atteso “Ti amo” abbia deluso qualcuno…

Help!

 

E adesso, angolo recensioni:

alice brendon cullen: Okay, ammetto che il concetto di “Postare presto” fa un po’ fatica a ficcarsi in testa, ma, almeno lo faccio no?xD Spero che questo capitolo non ti abbia delusa…fammi sapere!

 

Dabuz: Grazie mille, per i tuoi gentili commenti! Spero che sia “spaziale” anche questo capitolo!

 

Nipotina: Si. Si è vero. Ce l’hanno fatta finalmente! È vero, David è davvero il classico Principe Azzurro…ma, fortunatamente Kiki preferisce quello delle Serpi! Per quanto riguarda Nott…è vero sta lentamente finendo nella stessa trappola in cui sono caduti i suoi amici! Non potevo lasciarlo solo soletto..

 

 _Niki_: Grazie mille per i complimenti. E, per ripagarvi della vostra fedeltà, ecco che, finalmente, i due testoni si dichiarano! Che ne pensi?

 

ValyBrick: Non preoccuparti per la recensione piccola, l’importante è lasciarla, per farmi capire in cosa vado bene, e in cosa posso migliorare. E, adesso che il Ti Amo c’è stato…cosa ne pensate?

 

IOesty; ahahahah. Si Draco è decisamente sexy, in quella scena del film. Quando l’ho vista nel trailer stavo per avere un infarto! Devo ringraziarti, la tua recensione mi ha lasciato davvero un sorriso, anche se mi dispiace averti fatto aspettare tanto! Mi sa che sarai costretta ad arrabbiarti…però, ho fatto qualcosa per cui farmi perdonare, no? Anche nella conclusione di questo capitolo abbiamo un certo Serpeverde che si appresta ad uno spogliarello e poi…si sono Detti “Ti Amo!” yuuuuh! Perdonata? xD

 

Alla prossima, cari lettori.

Un bacio.

BIGIA

 

                                                             

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Capitolo 30
*** Welcome To My Life ***



WELCOME TO MY LIFE

…Si avventa sulle mie labbra, mentre inizia a baciarmi disperato.
Io?
Io ricambio, perdendomi in ogni suo più piccolo gesto, ogni suo più piccolo sospiro, ogni più minuscola sfaccettatura del suo viso.
Le lingue lottano furiose, mentre le mie mani artigliano con furore i suoi capelli di seta.
Per quanto io cerchi di alzarmi in punta di piedi, per quanto io mi spinga sempre più contro il suo corpo, e per quanto Lui mi attiri a se sempre di più, sento che il contatto tra noi non è mai abbastanza.
Voglio sentire la sua pelle direttamente contro la mia, voglio venire avvolta tra le sue spire, voglio sentire le due labbra ovunque, voglio godere appieno delle sue carezze.

Ti amo anche io, bambolina.

Mi viene voglia di urlare.
Voglio gridare.
Voglio cavalcare la mia scopa e volare alla velocità della luce.
Voglio ballare.
Voglio ridere, ridere a squarcia gola.
Perché, per la prima volta in vita mia, mi sento perfettamente completa e felice.
Si, gente, avete letto bene.
Kimberly Potter è felice.
Ed il merito è tutto di questo gran pezzo di figo che sto baciando con tutto il desiderio che un corpo umano possa contenere.

Ti amo anche io, bambolina.

I nostri corpi indietreggiano verso la parete che ospitava la porta, prima che io la facessi esplodere.
Sento dei banchi spostarsi contro i nostri bacini, ed alcune sedie cadere all’indietro, ma nessuno dei due ci fa poi molto caso.
Mi accorgo di aver percorso mezza aula camminando di spalle, solo quando sento la mia schiena cozzare violentemente contro la fredda pietra.
Ma il freddo è davvero l’ultima sensazione che sento.
Perché?
Cazzo, sto baciando Draco Malfoy!
Sto semplicemente andando a Fuoco…
I respiri sono sempre più affannosi, e dobbiamo staccarci per riprendere fiato sempre più spesso.
Ma è sempre con la stessa folle brama che torniamo a baciarci, a divorarci le labbra, a cibarci uno dell’altro.
Mi afferra una gamba, dal bacino, e la alza contro il suo fianco, stringendo la coscia possessivo.
Sono Tua, Principe delle Serpi…
Abbassa il capo a baciarmi il collo.
Baciarmi?
Ma che dico?
Lo lecca, morde, succhia, brama.
Roteo gli occhi verso l’alto, mentre gli offro una porzione della mia gola sempre più consistente, per permettergli di aumentare il mio piacere sempre più.
Il mio Vampiro…
Per riprendere fiato si stacca.
E mi guarda negli occhi.
E mi sorride.
Mentre lo ricambio, lo osservo afferrare febbrilmente la Bacchetta dal Mantello, per poi puntarla contro la porta.
La rimette a posto, e la sigilla, insonorizzandola.
<< Santo Salazar bambolina… >> sussurra, ripensando alle condizioni in cui avevo ridotto l’uscio << …sei una furia. >>
Poi ritorna a guardarmi negli occhi, e ghigna malizioso.
<< E la cosa è terribilmente eccitante. >>
Non posso che ricambiare il sorriso, mettergli una mano sulla nuca, ed attirarlo a me.
Il mio bacio sembra urlare al Mondo:
“Mio, Mio, Mio, Mio! Lui è Mio!”.

Ti amo anche io, bambolina.

Senza rompere il contatto tra le nostre labbra, stavolta sono io ad afferrare la Bacchetta, puntandola, questa volta, verso un banco qualsiasi.
Lo Trasfiguro in un più comodo materasso.
Accortosi dei movimenti, alza lo sguardo, e lo punta sul mio neo-Incantesimo.
<< Decisamente più comodo. >> Commenta, divertito.
Io alzo le spalle, sussurrando in un tono pomposo e sarcastico:
<< Nessuno vorrebbe che ad un Malfoy venga un’ernia, mentre fa l’amore in modo scomodo. >>
Alza le sopracciglia.
<< Credimi, bambolina, l’ho fatto in modi molto più complicati, che su un duro banco. E la mia schiena sta benissimo. >>
Sto per dargli uno schiaffo, in un disperato moto di cieca gelosia, che lui ghigna di nuovo, e ritorna a mangiare dalle mie labbra.
Mi prende in braccio, e mi fa stendere sul materasso, posizionandosi su di me.
Ritorniamo a baciarci, come se da questo dipendesse la nostra stessa vita, mentre i vestiti iniziano a volare.
E quando poso gli occhi sui suoi perfetti addominali…è Black Out.

Tabacco.
Pioggia.
Menta.
Sesso.
Draco.
No, non sto dando i numeri per il miglior orgasmo mai avuto.
Sebbene il record massimo di godimento, per questo pomeriggio, non si discuti, dopo qualche minuto, sono tornata sana di mente.
E non stavo sparando parole a caso.
Stavo solo catalogando i vari generi da cui è formato il Suo profumo.
Tabacco.
Pioggia.
Menta.
Sesso.
Draco.
Ed è davvero il profumo più buono che io abbia mai sentito.
Ma, magari sono un po’ di parte.
<< Ti sei fatta male? >>
Eh?
Siamo ancora nell’aula del secondo piano, sdraiati ancora nudi sul materasso che qualche ora fa ho Trasfigurato da un povero banco.
Lui ha gli occhi fissi pensierosi sul soffitto, con un braccio intorno a me, mentre io sono sdraiata di lato, con la testa ed una mano appoggiate sul suo petto.
Eravamo in silenzio entrambi, ognuno perso nei propri pensieri, quando rompe questa calma-post orgasmo con quella strana domanda.
Quando mi sarei dovuta fare male?!
<< Ehm…non capisco a cosa tu ti riferisca. >>
Punto lo sguardo sul suo viso, ma Lui è ancora perso nella contemplazione del soffitto.
E non posso fare a meno di notare quanto sia bello…
Resta in silenzio, fissando ancora il soffitto, e la cosa mi lascia un po’ perplessa.
Inutile negarlo, questo ragazzo, per quanto io possa arrivare a conoscerlo, resterà sempre enigmatico e misterioso, con i suoi strani silenzi ed il suo sguardo carico di significati che, spesso, riesce a cogliere solo Lui.
Ma, magari, è anche per questo che mi fa impazzire…
Sto per rinunciare a ricevere una risposta degna di questo nome, quando parla di nuovo.
<< Intendo la tua prima volta. >>
Ah capisco.
Adesso è tutto chiaro.
<< Vorrei farti notare che la vita è piena di prime volte. Sarebbe carino se parlassi in modo più chiaro. I miei neuroni ti sarebbero grati. >>
Ghigna, divertito, ma continua a non guardarmi negli occhi.
Piuttosto, analizza ogni più piccola crepa che presenta il soffitto sopra di noi.
Bah, valli a capire i Serpeverde.
Dopo altro tempo passato in silenzio, mentre anche stavolta mi stavo rassegnando a concludere questa strana conversazione, il Principino si degna di spiegarsi.
<< Chiedevo, se tu ti fossi fatta male, la prima volta che hai fatto sesso con qualcuno. >>
Resto basita per un po’.
Ed infatti, lo imito nel suo silenzio.
Insomma, in poche ore, mi ha detto che è tornato a Scuola, dal Covo dei Mangiamorte per me, sempre per lo stesso motivo si è anche arruolato nell’esercito di Silente, e poi, giusto per sconvolgermi un po’di più, ha anche aggiunto che mi ama.
Non so voi cosa avreste fatto al posto mio, ma io ho ancora il cervello in un altro pianeta.
Faccio peso sui gomiti, e alzo la testa per guardarlo meglio ed in modo più diretto.
Si decide a spostare lo sguardo nel mio solo quando i miei capelli neri, investono il suo petto nudo.
Assumo un’aria pensierosa, mentre cerco di ricordare i particolare di quella bella notte.
Ma è Lui a precedermi.
<< E’ stato con Donald, vero? >> usa un tono sussurrato, ma non riesce per niente a mascherare la rabbia e il disgusto con il quale pronuncia quelle parole.
Gli strascichi del Veritaserum…
Annuisco.
<< Si…Mi ricordo che stavamo insieme da circa quattro mesi. Verso l’ottava settimana, gli avevo fatto vedere la Stanza delle Necessità, come mio luogo di rifugio preferito. Gli dissi di non parlarne mai a nessuno… >>
Già, me lo ricordo quel giorno.
Quando lo condussi per il Settimo Piano, e lo presentai ad una delle mie Ali del Castello preferite.
In quell’occasione, la Stanza riprodusse le sembianze di un comodo piccolo salottino, con tanto di divano rosso, tavolino di legno chiaro ed un camino scoppiettante.
Gli raccomandai di non portare mai nessuno lì dentro, che solo poche persone conoscevano quella Stanza Magica, tra cui Harry, Ron ed Hermione.
E lui mi sussurrò all’orecchio: “Sarà il nostro piccolo segreto.” Prima di baciarmi.
<< …Mantenne la promessa, e, appunto al quarto mese, organizzò una romantica serata a lume di candela. E poi…successe quello che successe. >>
La sua espressione resta forzatamente impassibile.
Ma il fastidio che gli causa questo discordo è evidente, per quanto Lui cerchi di nasconderlo.
Eppure, incalza comunque.
<< E…ti facesti male? >>
Sento la mia pelle diventare rossa, a queste domande idiote, e riesco a strappargli un ghigno divertito.
<< Dio, Malfoy, che cazzo di domande sono?! >>
Alza le spalle, mentre il braccio che prima era sulla mia spalla, si stringe sempre di più contro la mia schiena, e mentre la sua mano passa a sfiorarmi la pelle contro la spina dorsale con il pollice.
<< Che c’è di male? >>
Alzo gli occhi al cielo, e mi decido a rispondere, ignorando il suo sguardo sulle mie guance imporporate.
<< Si, mi feci male. Dal punto di vista emotivo fu un’importante serata, e bellissima. Ma, vista da un lato puramente erotico, non fu un granché. >>
Vedo un piccolo sorrisetto allargarsi sul suo viso, mentre, stavolta, non si spreca a nascondere quello che prova:
Soddisfazione.
Con una punta di vanità, ammettiamolo.
Ergo, mi sento in dovere di aggiungere:
<< Abbassa la cresta, borioso e vanitoso Serpeverde. Non fu colpa di Kevin, ma mia. Insomma, era la mia prima volta, e…e… >>
Oh, merda, e adesso come cazzo lo spiego?!
<< …Insomma, non poteva mica darci dentro! Mi…mi facevo male, insomma! >>
Ma Lui continua a sghignazzare vanitoso, certo della sua superiorità sessuale.
Senza nulla togliere a Kevin, però devo mostrarmi d’accordo con il suo ego gigante.
Ma poiché la sua risatina soddisfatta mi provoca non pochi fastidi, mi decido a ripagarlo con la sua stessa moneta.
<< E tu, allora? La tua prima volta con chi è stata? >>
Ma non gli causo affatto l’imbarazzo sperato.
Perché quel maledetto ghigno sexy, barra odioso, non accenna a svanire dal suo viso.
<< Mi ricordo solo che avevo tredici anni, perché facevo il terzo anno… >>
Tredici anni?!
Tredici anni?!?!
Io praticamente giocavo ancora con le bambole, a tredici anni!
No, vabbè, non esageriamo.
<< …Ed ero ad una festa. Non ricordo la ragazza con cui persi la verginità, so solo che era decisamente più grande di me. Ergo, abbastanza esperta. >>
Che stronzo.
Che approfittatore.
Che pezzo di merda!
<< Vergognati! >> sono in grado solamente di sibilare, con un’espressione in un misto tra l’incazzato e lo schifato, mentre scuoto la testa lentamente.
Ma Lui deve trovare il mio atteggiamento molto buffo, perché scoppia a ridere, mettendo in mostra i suoi denti perfetti e bianchi.
Mi incanto per un po’ a guardarlo ridere, ma, non appena Lui posa di nuovo lo sguardo su di me, bava alla bocca, occhi a cuoricino e capelli all’aria scompaiono.
<< Alla fine, sempre meglio della cilecca di Donald! >>
Metto su un broncio innervosito, e ribatto inviperita:
<< Non fece cilecca, quella notte né mai… >> Sebbene io non provi più niente per Kevin, per me rimarrà per sempre un’importantissima persona, che ha lasciato in segno del suo passaggio nella mia vita, e non mi va giù stare a sentirlo insultare << …Anzi…E’ sempre stato molto bravo a letto. >>
Normalmente non l’avrei detto davanti a Lui, ma, adesso, provo un sadico piacere nel vedere i suoi occhi attraversati da un’ombra scura di gelosia.
Ma si rabbuia solo per poco, perché poi, puntellandosi sui gomiti, alza il petto, portando il suo viso alla stessa altezza del mio.
Ghigna.
Ed io smetto di respirare.
Mi si avvicina sempre di più, e, proprio mentre le nostre labbra sono a pochi soffi di vento l’una dall’altra, mi sussurra:
<< Bravo quanto me? >>
No.
Insomma, da un punto di vista puramente personale, Draco Malfoy resta e credo resterà per sempre, la persona con il maggiore ascendente fisico su di me.
Non ho mai provato tanta fatale attrazione per un ragazzo, né in un modo talmente folle, cieco, assoluto, disperato come nel caso del Principe delle Serpi.
Se l’effetto del Veritaserum fosse ancora pienamente attivo, mi sarei ritrovata a confessargli tutte queste mie considerazioni.
Ma, evidentemente l’effetto sta via via scemando, ergo mi ritrovo costretta solo a scuotere la testa.
Ed è esattamente quello che stava aspettando.
Unisce nuovamente le nostre labbra in un bacio, talmente coinvolgente e sensuale, che dimentico completamente ciò di cui stavamo parlando prima.
Esige quasi subito l’accesso alla mia bocca, ed io, ovviamente glielo concedo, iniziando ad inseguire la sua lingua con la mia.
Gli animi si riscaldano ben presto, e tutti e due iniziamo a muovere i bacini l’uno contro l’altro, alla ricerca di un contatto più stretto.
Mi afferra la carne del fianco con le dita, stringendo possessivo, mentre io gli conficco quasi le unghia nella pelle del petto.
Mi lascio sfuggire un sospiro, e sento le sue labbra sempre più lussuriose, e la sua presa aumentare.
Prendo l’iniziativa, ed alzo una gamba, mettendomi a cavalcioni su di Lui.
Mi guarda negli occhi intensamente, e mi sorride malizioso.
Prima di riprendere a baciarmi.
E stiamo davvero per approfondire questo contatto, e, chissà, magari saremmo finiti a fare l’amore per la terza volta di seguito, quando…
<< Ehilà, sporcaccioni! Eravamo venuti a vedere se per caso vi eravate uccisi, ma a quanto pare non è andata così male… >>
<< Blaise, la prossima chiudiamoci noi in un’aula vuota, con una donna… >>
Non ci vuole molto perché il mio cervello comprenda che, la nostra beata solitudine, è stata irrimediabilmente compromessa.
Troppo presi dal bacio nessuno dei due aveva udito la porta aprirsi, accorgendoci della presenza di Zabini e Nott solo quando si erano decisi a parlare.
Consapevole della mia nudità, e della mia posizione decisamente eloquente, mi appresto a ripararmi alle spalle di Malfoy, coprendomi con il lenzuolo il più possibile, ed appiattendomi contro la sua spalla.
Non ho bisogno di uno specchio per capire quanto sia rossa la mia pelle.
Draco sbuffa sonoramente, e guarda i suoi amici come se volesse Cruciarli istantaneamente.
Ma loro se la ridono bellamente, probabilmente per il mio imbarazzo e per la mia pelle color Weasley.
<< Che cosa ci fate qui, brutti stronzi rompi coglioni?! >>
Sbotta il Principe delle Serpi.
I suoi degni compari alzano le spalle, mentre Zabini risponde:
<< Vi abbiamo chiusi qui dentro circa tre ore e mezzo fa. Pensavamo che, a questo punto, ne avesse avuto abbastanza l’uno dell’altro… >>
<< …Ma a quanto pare no… >> commenta Nott con un ghigno malizioso. Poi, sporgendosi un po’ più a sinistra, per incrociare il mio sguardo dietro le spalle del suo amico, sventola la mano, e mi strizza l’occhio in modo eloquente.
<< …Salve, Principessa. Passato un buon pomeriggio? >>
Io mi limito a mostrargli tutta l’eleganza del mio dito medio, mentre i due stronzi sghignazzano divertiti.
Malfoy, lo vedo alzare gli occhi al cielo, incazzato nero.
<< Punto primo. Si bussa. Punto secondo. Mi avete preso per il culo, con la storia della nuova fornitura di erba. Punto terzo. Smettete di guardarla… >> e si riferisce a me e alla mia nudità, constato con un tuffo allo stomaco, arrossendo ancora di più << …Punto quarto. Scavatevi la fossa, perché siete morti. >>
I due fanno finta di tremare, mentre continuano a sorridere.
Stronzi.
Anche se, per una volta, il loro essere subdoli, ha dato i suoi frutti.
Ma non intendo ringraziarli, badate bene.
Credo…
<< Ma guarda un po’… >> si finge ferito nel profondo, Theo << …che amico di merda! Noi eravamo venuti qui per mettere fine alla prigionia, e Lui come ci ripaga?! Minacciandoci di morte! >>
Blaise scuote la testa, con una faccia sarcasticamente depressa.
<< Sono ferito, Drà. Profondamente…. >>
Mi lascio sfuggire una piccola risata, mentre quei due idioti continuano a far finta di struggersi dalla delusione, e consolarsi a vicenda.
Mi alzo un po’ di più verso Malfoy, e porto le mie labbra al suo orecchio.
<< Ma fanno sempre così? >>
E mi riferisco alla loro immensa, ma divertente stupidità.
Annuisce, accennando un sorriso.
<< Dal Primo anno. >>
Di nuovo, non posso fare a meno di trattenere una risata.
Ma, quando mi rivolgo a loro due, il mio tono resta acido come sempre.
<< Allora, voi due pervertiti, visto che non credo abbiate molta voglia di andarvene, che dite se vi girate, così mi vesto? >>
<< Tutte puritane, queste Grifondoro! >>
<< Capirai, come se fossero cose che non abbiamo già visto! >>
Le loro proteste, poco convinte già di loro, vengono immediatamente sedate da una mia perfida occhiataccia, mentre si voltano di spalle alla sottoscritta e a Malfoy.
Borbottando contro di loro, e la loro perversa depravazione, Appello a me i miei vestiti, sparsi per tutta la stanza, e mi rivesto.
Mutande, reggiseno.
Calze.
Scarpe.
Gonna.
Camicia.
Maglioncino.
Cravatta.
Mantello.
E, se qualche tempo prima ero avvinghiata al Principe delle Serpi, adesso appaio proprio come una perfetta Grifondoro.
Mi giro nuovamente verso le tre Serpi, e, con un colpo di tosse, avverto Nott e Zabini che possono finalmente girarsi.
Sento gli occhi del loro Principe accarezzare lascivi tutto il mio corpo, prima di commentare:
<< Sai, bambolina, ti starebbero decisamente meglio i colori di Serpeverde. >>
Alzo gli occhi al cielo, consapevole che non rinuncerei al mio amato Rosso, e al mio adorato Oro, per nulla al Mondo.
<< Certo, come no. Vedermi vestita da Serpeverde, sarebbe davvero il colpo finale per Harry e Ron. Ne morirebbero all’istante. >>
Sui tre bastardi presenti, si apre un ghigno sadico, e divertito, che gli fa guadagnare la mia peggiore occhiataccia.
Cretini.
<< Allora, Potter… >> mi chiama Zabini, interrompendo esasperato la lotta tra il mio verde, ed il grigio di Malfoy, << …per la festa? Pansy ci ha detto che per gli alcolici avete risolto, e che per la musica ve la vedete voi. Ma per l’arredamento? >>
Alzo le spalle, con aria ovvia.
<< Ci vediamo un pomeriggio tutti insieme, e sistemiamo la stanza come si deve. La tua ragazza mi ha accennato a delle belle idee che aveva avuto. >>
A questo punto, a mio parere, avrebbero dovuto annuire tutti e tre, e, magari, iniziare ad abbozzare qualche idea decente.
Ed invece restano a guardarmi con occhi spalancati ed espressione schifata.
Malfoy alza le sopracciglia, Nott il labbro superiore, e Zabini arriccia il naso.
Snob.
Tutti e tre.
Ed è proprio il biondastro a rompere il silenzio, e spiegarmi il perché di quelle facce.
<< Potter, chiarisci il concetto di “Tutti insieme”. >>
E, stavolta, quella che alza il sopracciglio sono io.
<< Io, Harry, Herm, Ron, Gin, Stronzo 1, Stronzo 2, Stronzo 3, Faccia di Carlino, e sorelle Capelli-color-grano. Non è difficile come concetto, sai? >>
Dopo qualche minuto di pateticità pura, durante la quale Malfoy, ancora nudo, coperto per metà dal lenzuolo, Zabini e Nott litigano per chi deve essere lo Stronzo Numero 1, finalmente si può tornare ad una conversazione normale.
Ma, ascoltando le loro lamentele, non posso che rimpiangere i bei momenti sopraccitati.
<< Si era detto “Convivenza Zero!” >>
<< Io con lo Sfregiato e Lenticchia non ci lavoro, un’altra volta! >>
<< Che palle, mi rifiuto. Piuttosto mi faccio uccidere in Battaglia! >>
<< Sfigati rompi palle! >>
<< La colpa è tutta tua, Principessa, e di quell’invasata di Daphne…che cosa vi salta in mente?! >>
<< Hogwarts sta andando a rotoli! >>
<< No, no, no. Non se ne parla! >>
<< L’esperienza del Gran Ballo mi è bastata! >>
<< Mi taglio le vene. >>
E via discorrendo.
Inutile riportarvi le frasi esatte che si sprecano a dire, perché, alla fin fine sono sempre le stesse identiche stronzate.
Li lascio sfogare per un po’ di tempo, nella speranza che si interrompano da soli, ma poi, notando che la cosa andrebbe altrimenti per le lunghe, mi decido ad intervenire.
<< Adesso quella che si è rotta le palle, sono io!... >> sbotto, sguainando l’indice accusatore, tipico di Hermione, e guardando tutti e tre con sguardo severo, uno alla volta.
<< …Per prepararci ad un ipotetico scontro, mi sono fatta il culo tutti i pomeriggi, dovendo sopportare quelle vostre facce da saputelli ad ogni maledetto allenamento, invece di andarmene in giro a zonzo per il Castello, ho dovuto sopportare un pomeriggio di vestitini molto “Ini”, creme di ogni genere, gusto, utilizzo, scopo, e livello di idratazione, trucchi a palate, decine di sconosciute che mi tormentavano i capelli, bracciali, anelli e collane che pesavano più di me, gente che mi chiedeva l’autografo, centinaia di pose e ambienti diversi per le foto, Antoine che urlacchiava a destra e a sinistra, le vostre risate, circa tre quarti d’ora in compagnia della Parkinson che si lamenta, petulante, lo stress dell’organizzazione di una festa e, come ciliegina sulla torta, sono anche stata intervistata da quella scassa palle di Barbie! E tutto per trovare i soldi per un campo d’addestramento decente. E adesso non intendo tollerare anche le vostre stupide ed inutile convinzioni da bambini Serpeverde quali siete! Ergo, interrompete le lamentele, mettete in atto i cervelli, e rassegnatevi ad un misero, unico, isolato, breve, irripetibile pomeriggio con i Grifoni! >>
Dopo la mia ramanzina, durante la quale le fiamme delle torce intorno a noi, hanno iniziato ad alzarsi minacciose, cala un silenzio innaturale nell’aula.
Io ho il fiatone, perché ho parlato quasi senza prendere respiro, e resto a fissarli in modo severo, mentre loro si scambiano sguardi preoccupati.
Dopo minuti che son sembrate ore, finalmente qualcuno si decide a parlare.
Malfoy.
<< Bambolina, sai che sembri mia zia Bellatrix quando fai così? >>
Mi giro ad incenerirlo.
Si, devo davvero sembrare quella pazza, con lo sguardo furioso che utilizzo.
<< Non. Paragonarmi. A. Quella. Assassina. >>
Mi sembra di poter sentire ancora la sua risata da folle, di poter vedere lo sguardo fanatico con cui guardava Voldemort, di poter assistere al pazzo divertimento con il quale uccideva, il sadico e subdolo piacere con il quale torturava.
Mi sembra di poterla sentire cantilenare:
<< Ho ucciso Sirius Black, ho ucciso Sirius Black! Prendetemi, se ci riuscite! >>
Maledetta puttana.
<< No, adesso sembra proprio il Signore Oscuro. >> commenta Theo alle mie spalle.
<< Oppure la Mcgranitt, quando ci ha sgamato fuori dall’Infermeria, tutti quanti con le Bacchette puntate l’uno contro l’altro. >>
Ed è mentre Draco Malfoy ghigna, che tutta la rabbia che era montata in me al solo sentir nominare quella lurida stronza, sparisce.
E mi accodo alla loro risata.

Dove diavolo si sono cacciati?!
Dio santo, la Mappa del Malandrino non c’è mai quando serve!
Se non parlo adesso esplodo.
Se non mi confido immediatamente con qualcuno, sento che le parole usciranno da se.
Se non trovo immediatamente i miei migliori amici, la sensazione di pura gioia che mi attanaglia il petto finirà per lasciarmi boccheggiante sul pavimento.
Ora come ora, ho assoluto bisogno dell’abbraccio contento di Ginny ed Hermione, dei consigli e degli ammonimenti di Harry e Ron, di sentire Gin urlacchiare e battermi le mani, di vedere lo sguardo felice di Herm, di vedere Ronnie rischiare la morte per strozzamento con saliva.
Ma, specialmente, ho assoluto bisogno dell’approvazione del mio fratellino.
Ho controllato in Sala Comune, ma non ci sono.
Calì e Lavanda mi hanno lasciato un biglietto in camera, con scritto di essere andati ad Hogsmeade con tutti gli atri, tranne i Cacciatori che, non trovandomi, avevano deciso di restare ad aspettare la mia ricomparsa.
Ho pattugliato anche le altre Comuni, ma non sono nemmeno lì, e nemmeno nei corridoi nei quali sono passati.
Ma, vedendo passare vicino a me, tre ragazzine con due baldi giovanotti, mi ritrovo a pensare che “Cazzo! Siamo famosi!”.
Ergo:
<< Scusate… >> mi rivolgo ai cinque, che potrebbero frequentare si e no il quarto, quinto anno << …avete per caso visto Harry Potter? O Ron, Hermione o Ginny? >>
Mi sono sempre lamentata del fatto che, quando camminiamo per i corridoi, la gente ha la brutta abitudine di fissarci.
Mania che, da quest’anno, si è  amplificata maggiormente, dopo la dipartita di Voldemort e tutto il resto.
Tutti sapevano sempre i cazzi nostri, ed ogni nostro più piccolo spostamento era ed è conosciuto e controllato da tutti.
Però, a volte, può tornare utile.
I due ragazzi scuotono la testa, ed anche una ragazza si accoda a loro.
Ma, tra i cinque, una brunetta, ed una rossa, al contrario, annuiscono.
<< Eravamo al Lago, a rinfrescarci e li abbiamo visti sotto il solito ciliegio. >>
Inutile stare a domandare come diavolo facciano a sapere che, quello, è il solito ciliegio.
Infatti, annuisco, sorrido, ringrazio, e mi dirigo a passo svelto verso il luogo indicatomi.
Mentre un piccolo alito di vento mi fa leggermente rabbrividire, però, mi ritrovo a rimpiangere fortemente il calore dell’aula del secondo piano, del materasso morbido, del lenzuolo, e delle braccia di Malfoy.

Ti amo anche io, bambolina.

Dio.
Camminando, mi tiro un pizzico.
Ahia, mi sono fatta male.
Il che vuol dire che non sto sognando.
Me l’ha detto davvero.

Ti amo anche io, bambolina.

Ed io gliel’ho davvero confessato.
Mi sono decisa a dirgli che lo amo.
Oddio, abbiamo avuto bisogno di vari ed eventuali aiuti.
Insomma, sono convinta che, senza il Veritaserum non ce l’avremmo mai fatta.
Chi dei due avrebbe rinunciato al suo orgoglio per primo?

Ti amo anche io, bambolina.

E poi, certamente, ci saremmo accuratamente ignorati, come avevamo già iniziato a fare, per tutta la durata dell’effetto del Veritaserum, evitando di confessarci qualcosa di scomodo.
Se non fosse stato per Zabini e Nott, non ci saremmo mai incontrati da soli, in quella maledetta stanza.
Ed è solo merito del loro Incantesimo alla porta, che l’ha bloccata, se non siamo usciti da quella stanza piena di ricordi alla prima occasione.
Saremmo fuggiti a gambe levate dalla Verità.

Ti amo anche io, bambolina.

Saluto la gente con un sorriso contagioso, immenso, sincero.
E persino quelli che mi fissano di sottecchi, quelli che sento parlare di me alle mie spalle, quelli di cui sono perfettamente a conoscenza dell’antipatia che hanno sempre provato nei miei confronti e che, comunque, mi rivolgono falsi sorrisi e finti saluti, vengono risparmiati dalle mie occhiatacce.
Perché?
Perché sono felice.

Ti amo anche io, bambolina.

Ed ho assoluto bisogno di condividere questa mia felicità con i miei migliori amici.
Aprendo le enormi porte di Hogwarts, ripassando al setaccio tutto il cortile della mia Scuola, li vedo.
Come mi è stato detto dalle due ragazzine di prima, sono seduti all’ombra del nostro ciliegio.
Harry ha la schiena appoggiata al tronco, mentre Hermione è sdraiata sull’erba, con la testa appoggiata alle gambe di mio fratello, che le accarezza tranquillamente i capelli.
Ron è seduto accanto ad Harry, ed è mentre Hermione gli imbocca qualcosa, che posso cogliere la risata genuina del rosso.
Ginny, invece, è seduta a gambe incrociate, di fronte a suo fratello e al mio, mentre chiacchiera tranquillamente con Harry.
Vedendoli, così allegri, non posso che lasciarmi sfuggire un sorriso.
Mi dirigo, quasi correndo, verso di loro, sempre tenendo gli occhi bene fissi su di loro.
Guardandoli, mi colpisce un flash-back.
Sotto quel ciliegio si fermavano sempre anche i Malandrini.
Sirius ci ha sempre detto che, noi cinque, siamo i loro degni e perfetti eredi.
E, adesso, mi ritrovo a pensare, con orgoglio, che lo siamo davvero.
Mentre gongolo soddisfatta, fiera più che mai di assomigliare a Sirius, Remus e mio padre (Peter Minus, quel maledetto, non è assolutamente contemplato), Ron alza lo sguardo, e mi vede.
<< Kiki! Finalmente sei riapparsa! >>
Al che, anche gli altri tre si girano verso di me, mentre la distanza che ci divide è sempre minore.
Mi sorridono, ed io li ricambio, allegra come non mai.
Sprizzo felicità da tutti i pori, me lo sento.
Arrivata davanti a loro, faccio una giravolta e mi siedo con grazia sull’erba, accanto a Gin.
Strappo una risata un po’ a tutti.
<< Sorellina, come mai così felice? >>
Allargo le labbra, facendo bella mostra di tutti i miei denti.
<< Non ci crederete mai. >>
<< Hai trovato il metodo per copiare interamente ai M.A.G.O senza essere sgamati? >> propone Ron.
Scuoto la testa.
<< Acqua. >>
<< Stratchy&Sons ti ha mandato un gufo, con scritto che è arrivata la tua taglia di quello stupendo vestito blu? >> Ginny.
<< Acqua. >>
<< Hai ritrovato la mia copia di “Storia di Hogwarts?”. >> Hermione.
<< Decisamente Acqua!>>
<< E’ finalmente uscita la nuova Firebolt 7, e me l’hai comprata in anteprima mondiale? >>
<< Acqua. Non dilapido i miei soldini per una scopa…! >>
Harry non è propriamente d’accordo alla mia affermazione, ma la curiosità di venire a conoscenza della mia fonte di felicità, vince sul suo lato di amante folle del Quidditch.
<< E allora cos’è successo?! >>
<< Draco Malfoy mi ha detto che mi ama. >>

Con un colpo di Bacchetta, finisco di asciugarmi i capelli, che mi ricadono, caldi, morbidi e finalmente asciutti sulla schiena.
Ho sempre odiato la sensazione che ti causano i vestiti bagnati attaccati alla pelle, ma, oggi pomeriggio, mentre il sole tramontava all’orizzonte, ponendo fine a questa assurda giornata, è stato inevitabile.
Dopo aver esordito con la frase “Draco Malfoy mi ha detto che mi ama” i miei amici sono rimasti pietrificati.
Non hanno detto una parola.
Hermione e Ginny avevamo delle espressioni che passavano dallo stupito, al felice, al meravigliato, ed infine all’incredulo.
Ron ed Harry, invece, non hanno cambiato quell’espressione gelata nemmeno per un solo attimo del mio racconto.
Sono impalliditi entrambi, e non hanno aperto bocca.
Nessuno ha trovato il fiato per chiedermi di raccontare le dinamiche della titanica rivelazione, ma mi sono presa la briga di farlo comunque.
Alla fine, Hermione e Ginny mi sono saltate addosso, ridendo contente che, finalmente “Quella testa di cazzo del Furetto si è dato una mossa!”, Ron ha bofonchiato “Ma Zabini e Nott non sapevano farsi i cazzi loro?!”, mentre il silenzio di Harry è andato avanti.
La mia bolla di felicità si è bruscamente rotta, quindi, quando, passati minuti e minuti, il gelo sul viso di mio fratello non accennava a sparire.
Una brutta sensazione mi ha attanagliato lo stomaco, mentre, con voce tremante, ho sussurrato:
<< Harry?...Harry, per Godric, dì qualcosa! >>
Ma niente.
È stato solo ad un piccolo buffetto sulla spalla da parte di Hermione, che si è deciso a reagire.
Si è alzato in piedi, porgendomi una mano, che io, preoccupata oltre ogni limite, ho afferrato.
Ha issato sui piedi anche me, prima di prendermi in braccio, come un sacco di patate, stupendo tutti quanti i presenti.
Ridendo, ha iniziato a correre verso il Lago Nero, con me che mi dimenavo, infinitamente sollevata, dicendo: “Hai appena fatto sesso con Malfoy…hai bisogno di una bella lavata!”.
Ed è stato tra le mie urla divertite ed indignate, tre le risate dei Cacciatori e sotto gli occhi di tutti i frequentatori del parco in quel momento, che mi ha fatto fare un bel tuffo nel Lago.
Ovviamente, per vendetta, ho trascinato con me anche lui ed immancabilmente siamo finiti ad intraprendere una piccola lotta tra le acque.
Vinceva Lui, quando mi sono dovuta arrendere.
<< Kiki? Hai finito? >>
La voce di Hermione interrompe i miei pensieri, mentre entra nella nostra stanza, seguita da Ginny.
Rispondo affermativamente, posando la Bacchetta sul mio comodino, e girandomi a guardarle.
<< Lavanda, Calì e gli altri sono tornati? >>
<< No… >> mi risponde Ginny, scuotendo la testa << …non ancora. Mi ha mandato un gufo Seam, però, e mi ha detto che se non tornano entro mezz’ora, dobbiamo andare a salvarli: vuol dire che sono talmente ubriachi da non riuscire a muoversi! >>
Ridiamo tutte e tre, conscie che, tra circa un quarto d’ora, Madama Rosmerta ci manderà un gufo, supplicandoci di portarci al Castello quegli ubriaconi dei nostri Compagni di Casa.
Ci sediamo tutte e tre, io sul letto di Lavanda, Hermione sul pavimento, con la schiena appoggiata al suddetto letto, vicino alle mie gambe, mentre Ginny afferra una sedia, la rigira con lo schienale rivolto verso di noi, appoggiandone sopra il mento e sedendosi al contrario.
Restiamo in silenzio per un po’, finchè Ginny non prende la parola.
<< Ti ha davvero detto che ti ama? >>
Sorrido, in modo squisitamente sincero.
E sussurro:
<< Si. >>
Si esibiscono in un piccolo applauso, che fa ridere di nuovo tutte e tre.
Ho la risata facile oggi.
Chissà come mai…
<< Ma adesso?... >> chiede Herm << …Insomma, cosa siete? State insieme, o cosa? >>
Alzo le spalle, mentre una nuvola nera inizia ad intaccare il mio limpido cielo di felicità.
<< Non lo so, ragazze. Non ne abbiamo parlato. >>
Gin ride, maliziosa.
<< Non mi dire che avete scopato tutto il tempo? Va bene l’astinenza…ma qui si arriva alla ninfomania! >>
La risata di Hermione che ne segue, fa da sottofondo al lancio di cuscino più perfetto che io abbia mai fatto.
Peccato che Gin si pari il viso in tempo.
Ma, mio malgrado sorrido anche io.
<< Certo che non ci abbiamo dato dentro tutto il tempo! Siamo rimasti un po’ in silenzio, e poi ha iniziato a farmi domande strane… >>
<< Tipo? >> chiede ‘Mione.
<< Mi ha chiesto della mia prima volta a letto con qualcuno, se mi fossi fatta male e cose del genere… >>
Le mie migliori amiche si scambiano sguardi seri.
Per poi puntare i loro occhi indagatori su di me, ed annuire con aria saccente.
<< Quando un uomo ti chiede della tua prima volta.. >> comincia Hermione.
<< …E’ irrimediabilmente fottuto. >> conclude per lei la saggia Ginevra.
<< Dovrei preoccuparmi? >> chiedo.
Continuano con la loro espressione da “Vecchio Saggio della Montagna”, ed è con un tono pomposo che mi rispondono:
<< Affatto, Kimberly Lilian, affatto. >>
<< Concordo con Ginevra. Non c’è assolutamente nulla per cui tu debba crucciarti. Anche perché… >> aggiunge, tornando a parlare con il solito tono << …fonti certe ci comunicano che sei irrimediabilmente fottuta anche tu. >>
E, di nuovo, sorrido.
Perché, nel nostro gergo, il termine “Fottuto” è indissolubilmente legato a quello “Innamorato”.
<< E così… >> commento, Appellando a me un pacchetto di sigarette dal mio cassetto << …eccoci qui. Fottute tutt’e tre. >>
Ridacchiano, prendendo una sigaretta a testa dal pacchetto che gli porgo.
<< Già… >> sussurra Hermione, accendendo la Lucky Strike, seguita da me e Ginny << …quanti discorsi abbiamo fatto qui dentro disprezzando quei poveri uomini, l’amore, e tutta la carovana? >>
<< Decisamente tanti. Specialmente questa insensibile donna senza cuore che è Kiki! >> fa un tiro.
Non posso che essere pienamente d’accordo al discorso di Gin.
Prima di Kevin ero assolutamente certa di non poter trovare l’uomo giusto per me, a causa dell’ossessione che Voldemort aveva per Harry e la sottoscritta.
Dopo di Lui, invece, ho creduto davvero di non potermi più innamorare di nessuno.
Ma, a quanto pare, mi sbagliavo.
Non so se Draco Malfoy sarà l’amore della mia vita, se, dopo oggi pomeriggio, qualcosa accadrà tra noi, se dopo la Scuola resteremo insieme, quanto e se la nostra storia durerà o inizierà.
L’unica cosa di cui ho preso coscienza, è che lo amo.
Punto.
Ma, come spesso la vita mi ha insegnato, non sempre questo basta.
<< Però, ragazze, devo ammetterlo.. >> aggiungo, tirando una boccata dalla sigaretta << …l’ultima persona di cui avrei mai immaginato di innamorarmi, era davvero Malfoy. Se me l’avessero detto qualche mese fa, non ci avrei mai creduto! >>
<< Oh certo!.. >> sbotta Hermione, divertita << …io invece avevo davvero in programma di perdere la testa per Harry! >>
Annuiamo tutte e tre, ridendo.
<< Io ho sempre visto mio fratello accanto a Ginny, con tanti bambini ed una villetta con un grande giardino! >>
<< Si, sinceramente anche io… >> si mostra d’accordo Gin, tirando << …ho sempre creduto che il mio futuro fosse Harry.
Ma poi è finita.
Credevo, poi, che Hermione e Ron si sarebbero sposati, come Kiki e Kevin oppure un ragazzo come Lui…magari un affascinante Guaritore, o un arrapante Auror… >> sorridiamo maliziose << …e che saremmo andati tutti insieme a vivere da qualche parte. Invece… >>

Non posso che essere d’accordo.
E dello stesso avviso è Hermione, che commenta:
<< Quest’anno è cambiato tutto... >> tira << …Se in meglio o in peggio, lo scopriremo poi.. >>
<< Bè… >> dico io << …Non è cambiato proprio tutto. Ci siamo ancora noi tre. Magari non andremo a vivere insieme… >>
<< Harry e Ron, nella stessa area di Malfoy per tutta la vita?! La Terza Guerra Magica! >> mi interrompe Ginny, facendoci ridere.
<< …Però… >> continuo << …Saremo sempre noi, vero? >>
<< Sempre. >> è la loro risposta, prima di ritrovarci abbracciate, mentre tre sigarette ancora a più di metà, restano a consumarsi da sole, appoggiate al posacenere.

Harry Potter si ritrova, per la milionesima volta, a ringraziare mentalmente il grande genio dei Malandrini.
Quante volte aveva scampato una punizione, grazie alla loro Mappa?
Quante volte, alla ricerca disperata della sua ragazza, aveva trovato l’esatto reparto della Biblioteca in cui quella pazza di Hermione si era andata a rintanare?
Decisamente molte.
Però, deve ammetterlo, non avrebbe mai creduto di utilizzare la Mappa del Malandrino, per questo scopo, e non si riferisce ad Herm.
Ma a quello che lo aveva portato ad allontanarsi dalla sua Sala Comune, a prendere la Mappa dalla tracolla, e a dirigersi verso il Parco di Hogwarts.
Nonostante il sole fosse decisamente calato, però, non si poteva dire che il suddetto Parco fosse deserto.
Anzi…
Molte ragazze si girano al suo passaggio, sospirando affrante davanti al suo fondoschiena, ed invidiando Hermione Granger con tutte loro stesse.
Saluta qualche ragazzo e qualche ragazza di sua conoscenza, alza il dito medio verso qualche Serpeverde, sino a giungere in prossimità della persona che stava cercando.
Draco Malfoy.
È appoggiato ad un albero, seduto sull’erba, in compagnia di Nott, della Parkinson e della più piccola delle sorelle Greengrass.
Si, streghe e maghi, avete capito bene.
Harry Potter aveva volontariamente cercato la compagnia di Draco Malfoy, addirittura andando a caccia del suo nome sulla Mappa del Malandrino.
No, non preoccupatevi, c’è una valida spiegazione al comportamento di Harry.
<< Furetto, dovrei parlarti. >>
Draco Malfoy se l’aspettava, una visita dallo Sfregiato.
Certamente la sorella gli aveva raccontato tutto, e quell’idiota di Harry Potter non poteva evitare di immischiarsi negli affari degli altri.
Ecco perché non fa alcuna espressione stupita all’avvento del loro nemico, come, invece, accade sui volti di Theo, Pansy e Astoria.
<< ..Da solo. >> aggiunge Harry, mandando un’occhiataccia ai tre Serpeverde superflui.
Gli interessati si indignano, e non poco, al tono del Salvatore del Mondo Magico, e stanno decisamente per mandarlo a fare in culo, quando uno sguardo eloquente di Draco gli intima di non fare casini.
Ed infatti tutti e tre si alzano con aria scocciata, mentre Nott commenta:
<< Santo Salazar, Sfregiato come siamo acidi. Non avrai mica il ciclo?! >>
I Verde-Argento se la ridono bellamente, mentre il Grifondoro evita di rispondere.
Semplicemente gli dedica il suo migliore sguardo assassino, mentre osserva le braccia di Nott posizionarsi sulle spalle delle due ragazze, mentre tutti e tre si dirigono pigramente verso il Castello.
<< Allora Sfregiato.. >> lo richiama Draco Malfoy, alzandosi in piedi e fronteggiandolo << …Vedi di esaurire tutte le tue stupide raccomandazioni in poco tempo. Ti direi di avere altro da fare, ma la verità è che preferisco morire di noia giocando a “Ride bene chi ride ultimo” con la Piovra Gigante del Lago Nero, piuttosto che parlare con te. >>
Harry si esibisce in un ghigno strafottente, uno di quello che tanto lo fanno assomigliare alla sua nemesi.
<< Non devo farti alcuna raccomandazione. La frase “Se la fai star male ancora ti ammazzo” penso che tu l’abbia recepita. Più che altro, devo metterti in guardia. >>
Uno sbuffo sarcastico esce dalle labbra del Serpeverde, mentre alza un sopracciglio.
<< Ed esattamente da cosa? >>
<< Santo Godric, Malfoy, ti rendi conto che essere innamorato di un Potter comporta un grosso peso sulle spalle?! >>
A Draco Malfoy fece uno strano effetto sentir dire dallo Sfregiato quelle parole.
Innamorato.
Innamorato di una Potter.
Lui.
Il Principe delle Serpi.
Sente quell’ammissione come un simbolo di debolezza, e non gradisce affatto che Harry Potter glielo abbia sbattuto in faccia così, con non-chalance.
Ma non ribatte niente.
Era sempre stato bravo a mentire, ma, in questo caso, sparare la solita cazzata del “Sono Draco Malfoy. Io non mi innamoro” era davvero fuoriluogo.
<< Grazie mille, Sfregiato, ma ho delle spalle abbastanza robuste. >>
Altro ghigno da parte di Harry, altro grado di irritazione aggiunto da parte di Draco.
<< Credimi, Furetto, non lo sono. Scapperai alla prima occasione. >>
Questa è davvero troppo, per Malfoy.
Sta per mettere mano alla Bacchetta, ma non sa nemmeno Lui quale Dio lo trattiene.
Sfregiato testa di cazzo…
Stringe la mascella per darsi una calmata, ed è con voce neutra che risponde al suo nemico storico.
<< Potter, non sono un’idiota come te, o come Weasel. Credi che non sappia cosa vuol dire stare con tua sorella?! >>
Stare con tua sorella?
Stare con tua sorella?!
Stare con tua sorella?!?!
La mente di Harry cominciò a partorire immagini su immagini, della Sua Kiki, con quell’idiota di Malferret, e la cosa non gli piacque affatto.
Perfetto, adesso il biondastro aveva anche intenzione di mettersi con lei!
Ottimo!
Magari più in là avrebbe anche preteso le Benedizione per convogliare a Nozze felici e contenti!
<< Si, è esattamente quello che credo. Kiki sa essere rompi palle, testarda, capricciosa, cocciuta e completamente spostata. Ma è anche uno spirito libero, ribelle, indipendente, forte, combattivo, coraggioso e schifosamente femminista. Non è facile da domare. >>
E stavolta, il ghigno si aprì sulle labbra di Malfoy.
Si, quella era esattamente la descrizione della Sua Regina dei Grifoni…
<< Non ho mai detto di volerla domare… >>
Harry piega la testa di lato, in un riluttante annuire.
<< Punto a tuo favore, purtroppo. E sai anche che il Tatuaggio che ha sul collo, e sul fianco sinistro, comportano delle grandi responsabilità, Battaglia, uccisioni e pericoli? >>
Il Principe delle Serpi annuisce.
<< Oppure che il Mondo Magico la venera e che la sua vita sarà sempre ed irrimediabilmente sotto i riflettori… E tu con lei? >>
<< Fortunatamente la luce forte mi dona. Oddio, qualsiasi cosa lo fa… >>
Harry alza le sopracciglia, schifato dall’enorme vanità della Serpe.
Ma come diavolo ha fatto Kiki ad innamorarsi di un tale cretino?!
<< E spero che tu sappia anche che, a volte, dovrai condividerla con il resto del Mondo Magico. >>
<< Nessuno ha mai detto, o pensato… >> risponde Draco << …che Kimberly Potter sia una passeggiata di donna. Anzi. Ma questo non cambia niente, Sfregiato, mettitelo bene in testa. >>
Harry sbuffa, in modo sarcastico.
<< Sai, da un punto di vista prettamente egoista, avrei tanto voluto che la vita di Kiki ti spaventasse. Ma se tu… >> alza gli occhi al cielo, stringe la mascella, ed assume una faccia disgustata << …sei quello che lei, inspiegabilmente ed assurdamente, vuole, proverò a non prenderti a pugni quando vi vedo insieme. Lo faccio solo per lei. >>
Draco ghigna, e ridacchia in modo strafottente.
<< Secondo me lo fai solo perché hai paura di prenderle.. >> Harry Potter alza un sopracciglio, decisamente scettico, ma il ghigno borioso non accenna a svanire dal viso di Draco.
<< Cazzata. E lo sai perfettamente. La felicità di mia sorella prima di tutto. >>
<< Scommetto che questa te l’ha suggerita la Mezzosangue. >>
E, per la prima volta, in otto lunghi anni di fiero odio, di battute cattive, di risse, di duelli magici, di ripicche, di scherzi subdoli e dispetti maligni, Harry Potter sorride ad una battuta di Draco Malfoy.
Il quale, inspiegabilmente, ricambia alzando leggermente l’angolo destro della bocca.
E, mentre, tra i tanti visitatori del parco che li stanno spudoratamente fissando con tanto d’occhi, due o tre ragazzine svengono, per l’eccessivo accumulo di ormoni, il Prescelto fa per andare via.
Senza alcun cenno di saluto.
Ma, fatto qualche metro, gli torna in mente una cosa, e si rivolta verso il suo nemico, che si sta placidamente accendendo una sigaretta.
<< Ah Malfoy…? >> l’interessato alza lo sguardo << …se domani Kiki ti manda a farti fottere più volte del solito, sappi che è normale. >>
Alza un sopracciglio, il Serpeverde, espirando il fumo verso l’alto.
<< E per quale motivo, di grazia? >>
Il Prescelto alza le spalle.
<< E’ tre aprile. >>
E con questa chiarissima frase, si allontana definitivamente.
Che cazzo avrà voluto dire lo Sfregiato?! Che diavolo succede il tre aprile?! Bah…valli a capire i Grifondoro!
Da dove cazzo gli viene fuori tutto questo coraggio, e questo amore per la mia Kiki?! Come gli è saltato in testa di innamorarsi di Lei?! Bah…valli a capire i Serpeverde!

Già.
Tre aprile.
Come da rituale, io e Kiki dovremmo andare a Godric’s Hollow.
Da quando è finita la Guerra, l’abbiamo fatto per ogni data importante.
E siamo sempre andati solo io e lei, senza dire niente a nessuno.
Solo alla Preside, alla quale dovevamo necessariamente chiedere il permesso, per sparire dalla Scuola per un giorno intero.
Gli altri hanno sempre notato le nostre assenze, ma non hanno mai fatto domande.
Questa volta, però, voglio che ci sia anche Hermione.
La prima volta che sono andato a visitare le tombe dei miei genitori, insieme a Kiki c’era anche lei.
E questo non l’ho mai dimenticato.
Adesso, poi, che, finalmente, mi sono realmente reso conto di quanto sia importante, vitale, indispensabile per me, non posso farne a meno, in un giorno come quello di domani.
Infilo le mani in tasca, ed estraggo la Mappa del Malandrino.
<< Giuro solennemente di non avere buone intenzioni. >>
Mi scappa un sorriso, mentre la piantina di Hogwarts inizia a delinearsi.
Nel Parco appaiono magicamente i nomi di “Seamus Finnigan” “Dean Thomas” “Lavanda Brown” “Neville Paciock” e “Luna Lovegood” e, da come i puntini si muovono barcollanti verso il portone, direi davvero che sono ubriachi.
Il sorriso mi si allarga, pensando a quanto siano idioti tutti quanti, mentre do un veloce sguardo al giardino della Scuola.
Malfoy è ancora dove l’ho lasciato, Ginny e Kiki sono in Sala Comune, insieme a Ron, Ernie e Justin sono in biblioteca, Hannah è insieme a Susan e, dalla direzione che stanno prendendo, penso che presto raggiungeranno mia sorella e i Weasley a Grifondoro.
Ma, su questi mille e più puntini neri che popolano la Mappa, tra tutte le persone che affollano queste mura, tra tutti gli studenti che si affannano nella vita di tutti i giorni, solo uno mi interessa, in questo momento.
Ed è quello contrassegnato con il nome “Hermione Granger”.
Noto con piacere che si è già recata sulla Torre di Astronomia, dove le avevo chiesto di vederci dopo un po’, e mi affretto subito a raggiungerla.
<< Fatto il misfatto. >> e preparo i miei polmoni alle numerose scale.
Le parole che ho detto a Malfoy mi riecheggiano nella mente, senza sosta.

Santo Godric, Malfoy, ti rendi conto che essere innamorato di un Potter comporta un grosso peso sulle spalle?!

Già.
Hermione ne ha passate davvero tante, a causa mia, solamente perchè eravamo amici.
Figuriamoci adesso che stiamo insieme.
Ho lasciato Ginny, quando dovetti partire alla ricerca degli Horcrux, per paura che Voldemort potesse farle del male, per colpire me.
Fui io a farla soffrire, però, ma non mi pento di averlo fatto.
L’ho protetta.
Ed anche se lei mi ha sempre rinfacciato quella mia decisione, definendola “Stupida, inutile e schifosamente da Harry Potter!”, non riesco a non pensare di aver fatto la cosa giusta.
Ma, in questi mesi, mi sono cullato nella gioia e nella tranquillità della morte di Voldemort.
Mi sono rimesso con Ginny, ho riallacciato tutti i vecchi rapporti, e poi…
E poi c’è stata Lei.
Hermione.
Ma, parlando con Malfoy, mettendolo in guardia su cosa volesse dire essere innamorato di Kiki, mi sono aperto gli occhi da solo.
Parlavo di mia sorella, è vero, ma dentro di me, mi riferivo a me stesso.
E, sebbene Voldemort sia definitivamente sconfitto, i suoi Mangiamorte sono vivi e vegeti.
E sono tornati.
E la loro sete di vendetta, il loro odio verso di me, la loro follia assassina, si saranno accentuati maggiormente.
Ed io sto esponendo la mia Hermione ad un rischio enorme.
E questa consapevolezza è radicata in me da molto tempo, da quando siamo tornati a Scuola, dopo esser stati dati per dispersi, ma mi ero costruito una bolla di felicità irresistibile.
E, quando mi sono accorto di amarla, quando mi sono messo con Hermione, questa Bolla è aumentata di volume, di spessore, e mi ha permesso di vivere nel mio mondo ovattato fino ad adesso.
Ma è arrivato il momento di guardare in faccia la realtà, e smetterla di prenderci in giro.
Sono Harry James Potter, il Bambino Sopravvissuto, il Prescelto, il Cacciatore, il Salvatore del Mondo Magico.
La luce della luna, finalmente spuntata, che mi colpisce il viso, interrompe le mie riflessioni.
Salite le numerose scale, mi ritrovo nuovamente all’aperto, sulla Torre di Astronomia, e Lei è lì, in piedi, con i gomiti appoggiati ad una delle guglie.
Ancora più bella del solito, con la luce bianca che le accarezza la pelle.
È assorto nei suoi pensieri, e nella contemplazione della Luna, bella quasi quanto lei, e non si accorge della mia presenza.
Mi avvicino a lei con passo felpato, cercando di non essere scoperto.
Le poso delicatamente le labbra sul capo, baciandole i capelli, ed aspirando il suo perfetto profumo alle mandorle.
La sento sobbalzare, e girarsi di scatto, con espressione spaventata.
Ma poi mi riconosce.
<< Santo Godric, Harry, mi hai fatto prendere un colpo! >>
Sorrido, e l’attiro a me.
La bacio, lentamente, mentre mi concede subito l’accesso alla sua bocca.
Le nostre lingue lottano per un po’, mentre le mordicchio il labbro inferiore.
Poi, si stacca, sempre con lentezza, e mi guarda interrogativa.
<< Harry? Che hai? >>
A volte la capacità di Hermione di cogliere ogni mio più piccolo ed infimo stato d’animo, con un semplice sguardo, gesto, bacio o carezza, mi lascia davvero spiazzato.
Se c’è qualcuno che mi conosce più, o quanto mia sorella, quella è proprio Lei.
<< Niente. >> mento spudoratamente.
Alza un sopracciglio, e Dio solo sa quanto sia eccitante in questo istante.
<< Sei un pessimo bugiardo, Potter, te l’hanno mai detto? >>
<< Ogni tanto. >> rispondo divertito, piegando la testa di lato, in un muto annuire.
Lei non aggiunge altro, certamente aspetta che sia io a parlare.
Scelgo di prendere tempo, però, così faccio Evanescere uno dei soliti cuscini rossi, lo adagio vicino a noi, e mi ci siedo.
Poi faccio accoccolare Hermione tra le mie gambe, mentre appoggia titubante la schiena al mio petto, e mentre la sua testa si incastra alla perfezione nell’incavo della spalla.
Restiamo a guardare il cielo assorti per un po’, mentre io mi ebbro del profumo del suo capelli, che mi sfiorano il mento.
Poi, mi decido a parlare.
<< Ho parlato con Malfoy. >>
Silenzio.
Così continuo.
<< Volevo vedere se fosse davvero consapevole di quello che sta facendo con Kiki. Gli ho detto quanto sarebbe difficile starle accanto, quanto la sua vita sia perennemente in bilico tra quiete e guerra, quanto ogni sua più piccola decisione sia sempre sotto i riflettori, quanto siano pesanti i titoli che la gente le ha affibbiato.
Gli ho detto che essere innamorati di un Potter è un grosso carico da portare sulle spalle. >>
Continua a restare in silenzio.
Ed io sento qualcosa salirmi in gola, bloccarmi le vie respiratorie, uccidendomi lentamente.
<< Mi ha risposto che sa perfettamente cosa sta facendo. Però la conversazione con il Furetto, mi ha fatto riflettere. Hermione tu… >>
Cosa posso dirle?
Cosa voglio dirle?
<< …Tu…sai perfettamente quanto ti amo. Sei sempre stata accanto a me, in ogni momento di difficoltà, da quando avevamo 11 anni. Ed io non ti ho mai dato niente in cambio. Anzi, ti ho sempre esposto a rischi su rischi. E non…non…è giusto. Non lo è mai stato. >>
Resto in silenzio, mentre sento le mani venire percosse da un leggero tremolio, per le mie stesse parole.
Il mio cuore non vuole arrivare a concepire, ciò che la mia mente ha già elaborato.
Hermione è rimasta immobile, con gli occhi puntati rigorosamente sulla luna.
Il suo ventre non si abbassa e rialza più al ritmo del suo respiro.
Poi, è con voce ferma, ma fievole, che parla.
<< Mi stai lasciando, Harry? >>
Secca.
Diretta.
Senza giri di parole.
Hermione è sempre stata così.
Mi osserva, mi capisce, mi interpreta, espone.
Senza tanti fronzoli o frasi eccessive nelle sue considerazioni.
Eppure, mai sue parole furono più brutte alle mie orecchie.
Non voglio formularne un pensiero concreto, sarebbe troppo per me, ma le sue parole sono esattamente quello che la razionalità mi dice di fare.
In ritardo, ma lo fa.
<< Io…io… >> non riesco a rispondere affermativamente, sarebbe come dichiarare ufficialmente la morte della mia felicità << …Herm, la…la mia vita è pericolosa. I Mangiamorte mi danno la caccia! Potrebbero….potrebbero…rapirti, ferirti…ucciderti… >>
Mi si affaccia nella mente l’immagine del suo corpo perfetto, che giace tra le mie braccia inerme, freddo ed immobile.
Un dolore insopportabile mi attanaglia il petto, impedendomi di respirare o pensare.
Scaccio immediatamente quel pensiero dalla mia mente.
Ma lei, improvvisamente, si stacca dal mio abbraccio, e si gira a guardarmi con aria dura.
Violentemente, si posiziona a cavalcioni su di me, e preme prepotentemente le labbra contro le mie, insinuando la sua lingua nella mia bocca.
Mi bacia in modo irruento, passionale, arrabbiato.
Si spinge contro di me sempre di più, mentre mi afferra una mano e se la porta al seno, imponendo alle mie dita di stringersi intorno ad esso.
Con l’altra, invece, mi accarezza sensuale il petto, tirando e graffiando ogni angolo della mia camicia, per sbottonarla.
Mi tormenta i capelli, artigliandoli con forza, come non aveva mai fatto, muovendo freneticamente la testa per potermi baciare sempre più in profondità.
Mi stacco un momento da lei, non appena me lo permette, e la guarda interrogativo.
<< Herm…che…che stai facendo? >>
Non mi risponde, anzi, ricomincia a baciarmi con più irruenza di prima.
Mi morde il labbro, per poi leccarlo, lavando via un po’ di sangue che sarà sgorgato da esso.
Finalmente riesce a sbottonarmi la camicia, e, con la stessa mano, causa della scucitura di numerosi bottoni, afferra le mie dita, e se le porta alla gamba, insinuandole sotto la gonna.
Il mio palmo diventa un tutt’uno con il calore delle sue gambe, ad un’altezza così vicina al suo frutto proibito, che resta lì immobile anche quando la sua mano abbandona la mia.
Ma quando si stacca dalle mie labbra, per sbottonarsi la camicetta, posso tornare a pensare lucidamente.
E le rifaccio la stessa domanda.
<< Hermione, puoi dirmi che diavolo ti prende? >>
Sfila freneticamente i bottoni dalle asole, fa cadere le maniche della camicia lungo le braccia, e la lancia lontano da noi, restando di fronte a me in reggiseno.
Non faccio in tempo a fermarla, che si è già tolta anche quello, mostrandomi i suoi seni perfetti, che tante notti mi hanno fatto compagnia.
Riprende una mia mano, e se la porta alle sue curve appena scoperti, intimandomi di stringere con le dita.
<< Zitto, Harry. Zitto e scopami. >>
Zitto e scopami?!
Ma cosa si è bevuta?
Ha forse assunto droghe?
È forse la Parkinson, travestita da Hermione?
<< ‘Mione, smettila di comportarti così! >>
Ma la mia lamentela mi muore in gola, quando lei avvicina il bacino sempre di più al mio, non accennando a togliere dal suo seno la mia mano.
Mi toglie la camicia con una mano sola, mentre inizia a sospirare per il contatto tra le nostre pelli.
Ed ammetto che anche io sto per perdere la mia lucidità.
Se non fosse per il repentino cambiamento dell’atteggiamento della mia ragazza, assolutamente non da lei, mi sarei decisamente lasciato andare dal momento.
Passa a baciarmi il collo, in un modo che solo lei sa fare.
Ed è quando sento un gemito fuoriuscire dalle mie labbra, che mi rendo conto che se non prendo in mano la situazione adesso, non sarò più capace di fermare il mio amichetto, quaggiù.
Afferro le sue mani piccole, che adesso mi stavo sensualmente accarezzando il petto, e mi allontano da lei quel tanto che basta per guardarla negli occhi.
E li trovo decisamente diversi dal solito.
Avete presente la Hermione che Ron vide apparire dall’ Horcrux-medaglione prima che lo distrusse?
Ecco, adesso ha lo stesso sguardo.
E non può che rimanere bellissima.
<< Hermione, mi dici che ti è preso?! >>
Cerca di avvicinarsi di nuovo al mio viso, ma io le blocco quelle dita tentatrici tra le mie.
<< Parlami santo Godric! >> la esorto.
<< E’ questo il problema, vero?... >> ribatte, alzando la voce << ..è il sesso, no? Oppure ti sei semplicemente stancato di me? Il grande Harry Potter, il Prescelto, che si sbatte solo una ragazza da circa tre mesi?! Assurdo! >>
La guardo, con aria incredula e fuori di me, mentre cerco di comprendere a pieno quello che mi ha appena detto.
<< ‘Mione, ma che cazzo stai dicendo? >>
Non mi risponde, di nuovo, perché si alza dalle mie gambe, Appella a se la camicia, iniziando a rivestirsi in modo frenetico.
Lascio che si copra il petto, avvicinandomi a lei verso le guglie della Torre, e, presole un gomito, la costringo a girarsi verso di me.
<< Herm, mi stai facendo impazzire, oggi! Cosa volevi dire prima?! >>
<< Quello che ho detto STRONZO!.. >> urla, mentre gli occhi iniziano a farsi lucidi << …dovrei dartela di più? Dovrei imparare meglio il kamasutra Babbano, perché il Grande Salvatore non si sente soddisfatta della sottoscritta?! >>
La mia faccia resta sempre più basita.
È ufficiale, la mia ragazza si è drogata.
<< Ma ti rendi conto di quello che stai dicendo?! Io non ti ho mai detto niente del genere, né tantomeno lo penso! >>
Sbatte il suo indice contro il mio petto, con violenza, guardandomi arrabbiata.
<< E allora perché stai pensando di lasciarmi? Dio, Harry, non prendermi per il culo, abbi la decenza di dirmi la verità! C’è un’altra? Non mi ami più? Ti annoio? >>
Secondo voi ha assunto cocaina, o eroina?
Io non so davvero decidermi.
Le afferro il viso tra le mani, e le faccio puntare gli occhi nei miei.
<< Ascoltami Herm. Io. Ti. Amo. Da morire. E non voglio… >> Dai Harry, dillo. Dillo. << …lasciarti. Ma sarebbe giusto. >>
<< Sei un’idiota, Harry Potter. >>
Questo l’ho sempre saputo.
Mi guarda con rabbia, con ancora le lacrime agli occhi, mentre le mani le tremano per la stizza.
<< Davvero pensi che creda alla solita storia del “Sono il Prescelto, e devo proteggerti e bla bla bla…” anche dopo la morte di Voldemort? >>
Abbasso le mani, sconfitte, lungo i fianchi, lasciando libero il suo viso.
<< Cazzo, Hermione, lo so perfettamente che Voldemort è morto stecchito, ma i Mangiamorte dove li metti? Il fatto che siano sempre più pericolosi ogni giorno che passa non conta niente?! >>
Alza gli occhi al cielo, esasperata.
<< E te ne accorgi soli adesso?! Sono mesi che i Mangiamorte sono tornati a uccidere, e solamente oggi la tua vena eroica e altruista si è fatta sentire? >>
<< Te l’ho detto. Ho parlato con Malfoy, e le mie stesse parole mi hanno fatto capire molte cose. Ero talmente felice di stare con te, che ho sempre messo a tacere quella voce accusatoria che mi dava dell’egoista in queste ultime settimane…ma…ma se…se…i Mangiamorte ti…ti… >>
Sposto lo sguardo verso il basso, mentre sento i suoi occhi analizzare ogni mia minima reazione.
<< …se ti…ti…uccidono, per colpa mia…ti rendi conto che non respirerei più per i sensi di colpa? >>
Resta in silenzio, mentre io non ho il coraggio di alzare lo sguardo nel suo.
La sto davvero lasciando?
Sto davvero allontanando da me la donna di cui sono innamorato?
Si, ha ragione lei.
Sono un’idiota.
Ma non posso farci niente.
<< Sei un egocentrico. >>
Un momento, questa mi mancava.
Nemmeno Malfoy me l’aveva mai detta.
Si scoprono sempre nuovi difetti.
Mi decido a guardarla negli occhi, e li trovo splendidamente arrabbiati.
Le chiedo, in una muta domanda, cosa l’ha portata a fare questa considerazione.
<< Credi davvero di essere l’unico famoso? >>
Continuo a non capire, ma la lascio sfogare.
Si scosta i capelli dal collo, mettendo in mostra il suo collo delizioso.
Anzi, non il collo.
Ma il tatuaggio da Cacciatrice.
Mi si avvicina a passo felpato, per permettermi di inquadrare meglio la Bacchetta, con una spada sopra, tatuata sul suo collo.
<< Sono una Cacciatrice esattamente come te. Ho partecipato alla Grande Guerra Magica esattamente come te. Ho ucciso… >> mette più enfasi nell’ultima parola, facendo una piccola pausa per prendere un profondo respiro << …esattamente come te. I Mangiamorte mi odiano esattamente come te. Anche se non dovessimo stare più insieme… >> Lo stomaco mi si chiude in una morsa mortale, a quella frase << …la mia vita sarebbe comunque in pericolo. Non sei l’unico ad avere la propria faccia stampata sulle figurine delle Cioccorane. >>
Fin qui, ha perfettamente ragione.
Ma ciononostante non riesco a far sparire quell’enorme peso che mi attanaglio lo stomaco.
Mi avvicino a Lei, e le prendo le mani tra le mie.
<< Herm, ascoltami. Io non… >>
<< No, Harry, ascoltami tu! Anche se non dovessimo stare più insieme... >> mi guarda decisa, allontanando le sua dita dalle mie << …non smetterò di combattere contro i Mangiamorte. Non smetterò di combattere per la Libertà, questo mettitelo bene in testa. E non tollero i tuoi sensi soliti sensi di colpa. L’idea di fare la stessa cosa che hai fatto con Ginny… >> e si riferisce a quando la lasciai, prima di partire alla ricerca degli Horcrux. << …non deve sfiorarti nemmeno. Faccio parte dell’Ordine della Fenicie, oggi e per sempre. Se morirò… >>
Dio, Hermione!
Come ti salta in testa di dire certe cose?!
<< …sarà perché non ho voluto piegarmi alla Magia Oscura. Morirò difendendo tutto quello che di bello c’è nella mia vita, difendendo Hogwarts, il Mondo Magico, e coloro che amo. Morirò anche difendendo te. Ma non sarà per colpa tua. Ma solamente del Mangiamorte che mi avrà ucciso. >>
Durante la sua orazione, gli occhi le si sono illuminati, e i capelli quasi prendevano a fluttuare nel vuoto, in stile film, con una musica patriottica in sottofondo.
Il Leone di Grifondoro che è in Lei ha decisamente ruggito, mettendo a tacere tutti i miei dubbi e le mie incertezze.
Hermione Granger è uno spirito libero, ribelle, indipendente, forte, combattivo, coraggioso e schifosamente femminista.
Ed il punto non è che Non è facile da domare.
Ma che è impossibile.
Esattamente come Kiki.
E questo Malfoy l’ha capito prima di me.
Mantiene il suo sguardo bellicoso nel mio, con il fiatone per l’energia che ha messo in ogni sua più piccola parola.
I miei occhi si posano sulla fronte leggermente corrugata per la preoccupazione, sui ricci indomabili esattamente come Lei, sugli occhi dorati che mi guardano severi, sul naso piccolo, sulle labbra dischiuse ed estremamente sensuali, sul collo morbido, sulle spalle esili, sui seni perfetti che si alzano e si abbassano al ritmo del suo respiro, sulla pancia piatta, ma non priva di carne, sulle gambe tornite e stupende, sulle converse rosse che, se non vado errato, sono un prestito di Ginny o di mia sorella.
Sbuffo, sentendomi un autentico cretino, ed infilo una mano tra i capelli, scompigliandoli soprappensiero.
E sentendomi molto James Potter.
Mi lascio cadere seduto sul grande cuscino rosso, e prendo a fissarmi le scarpe.
Mentre sussurro:
<< Scusami, Herm. Hai ragione tu. Sono un coglione. La verità…la verità è che ho una fottutissima paura di perderti. >>
Non so quando e come sia arrivata questa consapevolezza.
So solo che l’ho appena esplicitata.
Magari tutti i miei dubbi, tutte le incertezze, tutte quelle frasi fatte, la mia mania di fare l’eroe, e la mia stupida decisione illusoria di allontanarla da me, sono solo frutto del terrore che mi attanaglia lo stomaco notte e giorno.
Il terrore di perderla.
Il terrore che qualcuno me la porti via.
E, magari, allora ho pensato che sarebbe stato meglio allontanarla io stesso, prima che qualcun altro lo faccia per me.
Sento i suoi passi avvicinarsi a me, lentamente.
Il suo odore mi stordisce sempre di più, man mano che la vicinanza tra i nostri copri aumenta.
Si posiziona cavalcioni su di me, come prima, solo in modo meno posseduto ed invasato, e mi abbraccia con lentezza.
Il mio viso viene invaso dai suoi ricci, il mio collo viene circondato dalle sue braccia, il mio petto aderisce perfettamente al suo.
Mi assuefaccio del profumo di mandorle dei suoi capelli, che mi permettono di calmarmi.
Ed è quando sussurra dolcemente: << Ti amo, cretino. >> che mi rendo conto di essere un vero e proprio illuso.
Davvero avevo pensato di riuscire a stare lontano da Hermione Granger?

Apro gli occhi lentamente, restando immobile sul mio letto.
Sbatto le palpebre un po’ di volte, per abituarmi alla luce.
Conto fino a 10.
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
10.
Forza Kiki.
Alzati.
Lentamente mi decido a mettermi seduta.
Mi passo stancamente una mano tra i capelli, mentre punto uno sguardo triste sulle mie lenzuola rosse.
<< Kiki? Sei sveglia? >>
Al suono della voce di Hermione, alzo gli occhi da quel maledetto colore che mi tormenta, e le rivolgo la mia attenzione.
<< Buongiorno, Herm. Fatto tardi ieri? >>
Domanda convenzionale.
Annuisce, sorridendo.
Beata lei che ne ha la forza oggi.
<< Si. Io ed Harry siamo rimasti sulla Torre di Astronomia…. >> mi guarda maliziosa, ed io capisco come abbiano trascorso la notte << …ho dovuto anche sedare lo scoppio della sua solita vecchia mania di fare l’eroe. >> aggiunge, meno contenta.
Le chiedo cosa voglia dire, semplicemente con un’espressione curiosa.
Alza le spalle.
<< A quanto pare ieri ha parlato con il tuo Serpeverde… >>
Mio.
Mio.
Mio.
Mio….
<< …e ha iniziato a farsi le solite seghe mentali sul pericolo che comporta essere “La Donna del Salvatore del Mondo Magico” eccetera eccetera… >>
Abbozzo una risata, e Lei con me, mentre cominciano i soliti commenti alla “Harry non cambierà mai!”.
Ma la mia momentanea allegria non dura molto, dato che, quando sento delle nocche abbattersi contro il legno della porta, il sorriso mi muore sul viso, mentre ritorno alla realtà.
Tre aprile.
Oggi è tre aprile.
<< Avanti. >> sussurriamo io ed Hermione quasi contemporaneamente.
La porta si apre lentamente, e ne entra mio fratello, con la scopa ancora in mano (scopa che avrà usato per superare le scale Incantate del nostro Dormitorio), con un’espressione per niente allegra.
<< Buongiorno mie Donne!... >> mi strappa un sorriso. << …dormito bene Kiki? >>
Di solito non ci sprechiamo in queste carinerie insensate, ma oggi sono certa che entrambi saremo particolarmente gentili l’uno con l’altro.
Perché è tre Aprile.
Annuisco, mentre Harry si avvicina alla sua ragazza, e le stampa un bacio a fior di labbra a mo’ di saluto.
Poi avanza verso di me, e posa la bocca sulla mia testa, mentre io sono ancora seduta a gambe incrociate sul letto.
Il mio corpo è coperto solo da una canottiera azzurra, che mi lascia scoperto un filo di pancia, e dei pantaloncini talmente corti da poter essere scambiati per una paio di boxer aderenti.
Ma non mi vergogno affatto di Lui.
Insomma, è Harry!
<< Come mai quella faccia? >> chiede Hermione, in riferimento all’espressione scocciata sopraccitata della sua dolce metà.
L’interessato sbuffa, girandosi a guardarla, ed alzando gli occhi al cielo.
<< Il Ministero. >>
Già di per se quella parola basterebbe a spiegare il suo cattivo umore.
E a causare il mio.
Ma è il proseguo della frase che approfondisce la mia stizza.
<< Ci è stata affidata una nuova missione. >>
Bastardi.
Proprio oggi.
Come da rituale, io ed Harry dobbiamo andare a Godric’s Hollow!
No, no, no, no!
Non se ne parla    !
Mandassero qualcun altro!
<< Andassero a farsi fottere!.. >> è la mia reazione << …oggi siamo in vacanza. Abbiamo altro di meglio da fare che uccidere qualcuno! >>
Herm annuisce con il capo, ed allora mi ricordo.
Mi ricordo che Harry voleva tanto che venisse anche lei, oggi.
Ho sempre saputo che mio fratello amasse ‘Mione alla follia, ma quando mi ha confessato che, in un momento come quello di oggi, non poteva fare a meno della sua presenza, ho capito che c’è qualcos’altro, tra loro due.
Non è solamente Amore, che di per sé sarebbe capace di smuovere montagne a cambiare il corso dei fiumi.
No.
Il loro è appartenenza, passione, dipendenza, bisogno, possessione.
E Amore.
<< Non credo sia possibile dire di no, Kiki… >> mi risponde Harry.
Ma è proprio quando sto per scagliare con rabbia il mio cuscino contro il muro, che mi ferma, e si spiega meglio.
<< Kingsley mi ha detto che non è un compito difficile, né tanto lungo. Pensa un po’, non è richiesta nemmeno la presenza di tutti e cinque i Cacciatori. Ne basta anche solo uno. Però è una cosa che dobbiamo fare io e te. >>
No.
La situazione, anche posta così, non mi è affatto più chiara.
Perché non possono andare Ron e Ginny, a svolgere questo compito allora?
<< E cosa c’è di tanto esclusivo da fare, da non poter sostituire i Potter? >> domando con fastidio.
Harry mi guarda eloquente.
<< Con il ritorno dei Mangiamorte, nessuno ha preso in considerazione un fattore. I Dursley. Il Ministero si è ricordato solo qualche giorno fa di provvedere ad una Protezione Magica sulla loro Casa, contro il Marchio Nero, ma, vista l’antipatia e la mancanza di fiducia di quei tre verso i Maghi, sarebbe decisamente meglio se andassimo noi ad attivarla. >>

……
………
………..
…………
Cazzo è vero.
I Dursley.
Sono i nostri parenti più stretti, coloro con i quali abbiamo trascorso la maggior parte della nostra vita, fino ad adesso.
E sono dei Babbani.
Quindi, sono una facile preda, ed un’allettante esca per me ed Harry.
Durante la Seconda Guerra Magica, quella che ha visto me e mio fratello in prima fila, i nostri zii Babbani sono stati appunto scortati via da Privet Drive in un luogo di massima sicurezza, proprio perché il solo fatto che Voldemort respirasse nel nostro stesso Mondo fosse per loro una seria minaccia.
Adesso che Lui non c’è più, il pericolo per loro diminuisce, ma non scompare del tutto.
Dubito fortemente che qualche Mangiamorte possa usare i Dursley come esca, ora come ora, dato che non l’hanno ancora fatto sino ad adesso, ed in genere i Babbani vengono tagliati fuori da questioni Magiche, perché detti indegni di considerazione.
Specialmente da gente idiota e senza cervello come i Mangiamorte.
Insomma, in seguito ai numerosi articoli di giornali, e capitoli di libri scritti su me ed Harry, quasi tutti sanno quanto siano sempre stati spinosi, anzi praticamente inesistenti, i rapporti tra noi due e i Dursley.
Ma altrettanti sanno che questo non ci impedirebbe di correre persino nel Covo dei Mangiamorte stesso, per salvarli, nostro malgrado.
Non permetteremmo mai la morte di innocenti.
<< Che palle. >> è il mio semplice commento.

Varco le soglie della Sala Grande affiancata da Hermione ed Harry, che si tengono per mano, e Lavanda e Calì che mi stanno stressando con i loro discorsi emozionati, riguardo al servizio fotografico che abbiamo fatto pochi giorni fa io ed Harry.
Tempo domani o dopodomani, e le foto saranno pubblicate su Strega Moderna, con tanto di articolo misterioso firmato “Barbie”.
Che bello…
Alcune teste iniziano a fissarci, come di consueto, e le mie due Compagne di Casa, iniziano a sculettare come meglio possono, consapevoli di quanto camminare accanto ai Salvatori, ti metta irrimediabilmente sotto i riflettori.
Alle volte vorrei davvero fuggire da me stessa.
Cammino con gli occhi bassi, per non incrociare nessuno da salutare, o a cui dover sorridere per educazione.
Oggi non è affatto giornata.
Ci sediamo sulla panca, di fronte ad un Ron già decisamente intento a strafocarsi, e ad una Ginny impegnata nella lettura della Gazzetta del Profeta, che mio fratello le chiede di prestargli quando ha finito.
Il piano è quello di fare colazione, frequentare le lezioni mattutine, partire per Privet Drive in pomeriggio inoltrato, dove arriveremo intorno alle sei del pomeriggio, più o meno l’ora in cui rincasava zio Vernon, andare a Godric’s Hollow, per poi tornare a Scuola in serata.
Prima, però, dobbiamo andare a chiedere alla Preside il permesso di uscita per tutta la giornata.
Generalmente Lei viene sempre informata dal Ministero dei nostri incarichi, quindi, ogni volta che partiamo alla caccia di un nuovo nemico, non siamo tenuti a chiedere il permesso proprio a nessuno.
Ma, in questo caso, la visita a Godric’s Hollow non fa parte dell’incarico impostoci dal Ministero, ma è una nostra volontà.
E così potremo adempiere ai nostri doveri di Cacciatori, e allo stesso tempo restare fedeli alla tradizione.
Dovremmo andar via solo io, mio fratello ed Hermione.
<< Kiki mi passi il succo di zucca? >> mi chiede Gin, alla quale rispondo semplicemente esaudendo il desiderio.
Riempio il mio piatto a caso, non prestando alcuna attenzione ai cibi che afferro con la mia forchetta, senza nemmeno degnarli di uno sguardo, almeno per verificare se mi aggradino o meno.
Inizio a giocherellarci con la forchetta, accorgendomi solo adesso di aver preso, per la maggior parte, pietanze che mi disgustano, oppure che non mangio mai a colazione.
Ma chi se ne frega.
Ho lo stomaco chiuso, il che è tutto dire per me, e non credo io abbia intenzione di assaggiare anche un solo boccone.
Allora perché ho riempito il piatto?
Boh…
<< Ehi piccola, che hai? >> mi chiede Seamus, appena sedutosi accanto a me, con voce preoccupata.
Alzo lo sguardo verso di Lui, facendo spallucce poco convinta io stessa delle mie parole.
<< Niente. Stanca. >>
Se, se, se.
Cazzate.
Seam analizza la mia espressione buia e cupa con attenzione, e sono certa che stia per aggiungere che non crede affatto alla banale scusa della stanchezza, quando Dean, accomodatosi insieme a lui di fronte al suo migliore amico e accanto a Ron, ci interrompe.
<< …Ehi Kiki, Malfoy ti sta fissando. Se vuoi lo picchio. >>
Malfoy.
A quel nome un pizzico di vitalità si riaccende in me, e giro velocemente la testa, per guardarmi alle spalle.
Il mio sguardo corre affannoso al tavolo Serpeverde, passandolo ai Raggi-X, alla ricerca di un ghigno sexy, uno sguardo penetrante quanto ammaliante, e dei capelli setosi e biondi.
Individuo quasi subito l’oggetto della mia ricerca, notando come, effettivamente, il suo sguardo sia posato insistentemente su di me.
Sarà appena arrivato in Sala Grande, perché quando ci sono entrata io poco fa, non c’era.
Credetemi, ho setacciato con lo sguardo ogni angolo del tavolo Verde-Argento, e del Principe delle Serpi nemmeno l’ombra.
Quando il mio sguardo incontra il suo ghigna, nel suo sensualissimo modo di salutarmi, ed io abbozzo un sorriso senza la benché minima allegria.
Scusa, ma oggi non ho la forza di sorridere.
Sempre senza staccare gli occhi dai miei, si alza elegantemente dalla sua panca, sebbene il suo piatto sia ancora pieno di vivande per i tre quarti, e si avvia verso le enormi porte della Sala Grande.
Prima di sparire dietro l’angolo, riallaccia lo sguardo al mio, che non l’aveva abbandonato un solo istante, e mi strizza l’occhio.
Un suo muto invito a seguirlo.
Mi alzo con foga dal mio posticino, e biascico un: << Ci vediamo a lezione. >>, salutando così i miei stupiti amici.
Non oso incontrare gli sguardi di Dean e Seamus che, certamente, avranno seguito tutta la scena.
Percorro a ritroso lo stesso corridoio che ho percorso pochi minuti fa, alzando il passo quanto più possibile.
Scanso velocemente la gente, senza nemmeno chiedere scusa se per caso urto qualcuno, quasi mettendomi a correre non appena le porte della Sala Grande si fanno sempre più vicine.
Uscita dall’affollata Sala Grande, mi guardo intorno e mi rendo conto di non avere la più pallida idea di dove possa essere andato a cacciarsi Malfoy.
Destra, sinistra o dritto?
Sto quasi per perdere la pazienza, quando sento una risatina soffocata, alla mia destra.
Mi giro verso la fonte del rumore, e lo intravedo, nella penombra di una delle ante dell’enorme Portone, appoggiato al muro con una gamba piegata contro di esso, e una ben dritta al pavimento per sostenere il peso del suo corpo.
<< Non credevo che servissero anche a te gli occhiali. La vista da talpa dello Sfregiato deve averti contagiato. >>
Il tutto accompagnato dal solito ghigno sexy.
Non rispondo nulla, mi limito a fissarlo.

<< NO, MALEDIZIONE, QUANDO CAZZO LO CAPIRAI? >>
<< CAPIRAI COSA? >>
<< Che ti amo, bastardo! Amo te, non David! >>

…..
…….
………
<< Ti amo anche io, bambolina. >>

E adesso?
Ci siamo baciati, più e più volte, abbiamo fatto l’amore, più e più volte, abbiamo litigato, più e più volte, ci siamo mandati a fare in culo, più e più volte, e abbiamo fatto pace, più e più volte.
Ci siamo dette le due fatidiche parole, quel “Ti Amo” che ci tormentava dal Gran Ballo.
E adesso?
Quale sarebbe il prossimo passo, nella nostra intricata e fuori dal normale relazione?
<< Che c’è bambolina, la mia sensualità ti lascia senza parole?! >>
Già, dovrei dire qualcosa.
Generalmente avrei iniziato ad insultarlo, per la sua vanità, ed avrei cercato di smontare leggermente il suo ego gigantesco (impresa impossibile).
Ma, adesso, ora, oggi, tre aprile, non ne ho la forza.
<< Buongiorno. >> sussurro, mancando, lo ammetto, di originalità.
Avrei dovuto pensare a qualche espressione più  da me, meno banale, ma, indovinate un po’?
Non ne ho la forza.
Alza un sopracciglio e piega leggermente la testa di lato, perforandomi con il suo sguardo assurdamente profondo e indagatore.
Potrei passare le ore ad osservare i suoi occhi grigi come la più tremenda tempesta, eppure non smetterei mai di stupirmi delle mille sfumature che le sue iridi possono formare con la luce, o con il buio.
Non smetterei mai di tremare, sentendoli mentre accarezzano il mio corpo con lascivia o sospetto.
<< Tu hai qualcosa che non va. >> conclude.
Non è una domanda.
È un’affermazione.
Alla quale non rispondo.
Quindi, è sempre Lui che rompe il silenzio tra noi.
<< Non hai fatto nemmeno un sorriso da quando ti sei seduta al tavolo degli Sfigati. Non ti stavi abbuffando come al solito, a colazione. Non mi hai insultato quando ti ho dato della mezza ciecata, e non hai avuto niente da ridire sulla mia più che giustificata vanità. >>
Affermazioni su affermazioni.
E adesso cosa rispondo?
<< Lo Sfregiato mi ha detto che una spiegazione al tuo comportamento insolito sta nella data di oggi. Tre aprile. Perché? >>
E poi…
La domanda.
A cui, come sempre, non chiede una risposta.
Ma la pretende.
Mi avvicino a Lui con calma, sostenendo il suo sguardo.
Alzo lentamente un braccio, quando siamo abbastanza vicini da poterci toccare, e con le dita gli sfioro il suo, di arto.
Mi guarda incuriosito, mentre la mia discesa della sua pelle lungo la manica della camicia della divisa avanza inesorabile.
Arrivo a sfiorargli il polso, prima di discendere sino alla mano.
Faccio intrecciare le nostre dita, attenta ad ogni sua reazione, per poi, improvvisamente, iniziare a camminare.
Sebbene non saltassimo immediatamente alla vista, dove ci trovavamo fino a pochi secondi fa, eravamo comunque visibili.
Quindi, opterei per un luogo un po’ più appartato.
Trascinando Lui con me, proseguo a passo di marcia verso la parte di corridoio che conduce alle Scale, fermandomi solamente quando arriviamo in prossimità di una maestoso arazzo, che nasconde un passaggio segreto, sempre deserto.
Si, è lo stesso in cui lo portai quando fui costretta a pregarlo, quasi in ginocchio, di venire ad Hogsmeade con noi, altrimenti, a causa delle punizione che ci inflisse la Kensington non sarei potuta essere presente alla compera del regalo per Herm, e in cui Ron ed Harry scoprirono Dean e Ginny a scambiarsi effusioni al sesto anno.
Dopo essermi guardata intorno per scrupolo, ed avendo confermato l’assenza di anima viva, mi rigiro verso di Lui, che non ha mai tolta dal viso quell’espressione tra il malizioso ed il divertito.
Sento le sue braccia avvolgermi la vita, mentre le mie vanno a circondargli il collo.
L’ultima cosa che vedo è il suo ghigno malizioso che si avvicina alle mie labbra, per poi congiungerle alle sue, e chiudere gli occhi.
Nello stesso istante in cui smetto di vedere, ed in cui la bocca di Malfoy viene a contatto con la mia, tutta la tristezza, l’angoscia, il nervosismo, la debolezza, la stanchezza di vivere di oggi scompaiono.
Come per Magia.
Mentre gli concedo pieno accesso, non solo alla mia bocca, ma anche a tutta me stessa.
Le nostre lingue si cercano e si bramano, folli e struggenti, le mie dita si intrecciano ai suoi capelli alla base della nuca, mentre le sue mani forti mi reggono la schiena, impedendo alle gambe tremolanti di lasciarmi cadere sul pavimento.
Non so come, né quando, né per quale motivo, lo sento indietreggiare, portando me con Lui, sino a che la Sua schiena, non arriva a stretto contatto con il muro.
Imperterrita continuo a pretendere dalle sue labbra sempre di più.
Perché?
Perché ne ho voglia, ne ho desiderio, ne ho bisogno.
Le sue mani scendono al mio sedere, dal quale spingono il mio bacino sempre più contro il suo, mentre le nostre pelli si cercano e si vogliono.
È in procinto di torturarmi il labbro inferiore, quando entrambi scivoliamo lungo la parete di pietra, finendo Lui seduto sul pavimento, ed io addosso al mio Principe delle Serpi.
Ci stacchiamo per un attimo, mentre mi sistemo in una più comoda posizione a cavalcioni su di Lui, e mentre mi dedica il suo tipico ghigno.
<< Questo si chiama buongiorno. >>
E, per la prima volta, dall’inizio della giornata, sorrido.
Ma non dura poi molto.

<< Buongiorno… >>
<< Principessa! Ti pare questo il modo di salutare il tuo vecchio? Con quella faccia lugubre, con tanto di occhiaie, sbadiglio ed occhi luccicanti dal sonno? >>
La sua risata mi riempie le orecchie, accompagnata dalla mia.
Impugno la mia Bacchetta, Appellando sul tavolino di fronte a noi, dalla cucina, un vassoio che la signora Weasley aveva preparato per noi la sera prima.
Toast, marmellata, bacon, pancetta, salsiccia, e caffè arrivano presto davanti a noi.
In più, afferro dalla tasca il mio pacco di sigarette, e gliene porgo una.
Di nuovo ride, in modo più fragoroso di prima.
<< Questo si chiama buongiorno! >>*

Quel ricordo bussa prepotentemente nella mente, e fa male.
Fa male da morire.
Abbasso di nuovo lo sguardo, rabbuiandomi.
Ma la sua reazione non si fa attendere.
Mi prende il mento tra l’indice e il pollice, e mi alza il viso in modo da poterlo guardare negli occhi, come ho sempre fatto.
Non mi chiede niente, aspetta semplicemente che sia io a parlare.
E, magari dal bacio di prima, dal suo sguardo, dal suo tocco, o dalla sua semplice presenza, riesco a trovare la forza per farlo.
<< Oggi io, Hermione ed Harry andiamo a Privet Drive, dove abbiamo sempre vissuto tutte le estati, e prima di scoprire che fossimo dei Maghi. Dobbiamo attivare delle misure di sicurezza intorno all’abitazione dei Dursley, i nostri zii Babbani. E poi andremo a Godric’s Hollow. >>
Sa perfettamente che la questione, la ragione del mio umore pessimo di oggi non è racchiusa in queste tre banali frasi.
Ma, come prima, decide di non chiedere niente ed aspettare che, a decidermi, sia io.
Così, attingendo sempre da Lui la mia forza, continuo.
<< Ad ogni occasione importante io ed Harry andiamo a Godric’s Hollow, la città dove siamo nati, e dove Voldemort ha ucciso i miei genitori, la notte che mi creò questa cicatrice. Andiamo al cimitero. Lì sono stati seppelliti praticamente tutti i caduti dell’Ordine della Fenicie durante la Grande Guerra. >>
Silenzio.
Restiamo un altro po’ a fissarci, sempre in questa strana posizione.
<< Cosa fa del tre aprile una data importante? >> mi chiede, in tono talmente basso, che mi devo decisamente sforzare per sentire il suo sussurro, sebbene io sia a pochi centimetri da Lui.
Ed è in tono ancora più basso che gli rispondo.
<< Oggi Sirius avrebbe compiuto 39 anni. È il suo compleanno. >>
Ha sempre detto a me e ad Harry che, arrivato ai 40 anni, avrebbe iniziato a farsi venire le crisi di vecchiaia.
Cosa che, fino ai 39 anni e 364 giorni, non sarebbe giammai accaduto.
Quando, per alleggerire la tensione della Guerra, si prendeva tutto alla leggera, persino la morte, Sirius diceva sempre “Cazzo, preferisco morire combattendo, ancora bello, avvenente, e con le palle a posto, piuttosto che in un letto del San Mungo, accudito da un’Infermiera grassa come un Troll, vecchio, rattrappito e impotente!”.
In quei giorni felici il pensiero di perderlo per sempre non mi ha mai nemmeno lontanamente sfiorato.
Ed, invece, in questi anni, ho dovuto imparare a combattere con la sua assenza.
<< Sirius? Sirius Black? Il vostro Padrino? >>
Alzo lo sguardo verso Malfoy, che mi guarda con espressione indecifrabile.
Ed è mentre annuisco, che mi rendo conto di quanto poco Lui sappia della mia vita, ed io della sua.
Devo assolutamente rimediare a tutto questo.
<< Che poi, sarebbe un mio cugino, se non erro, giusto? >>
Sorrido, senza vera allegria, alla sua considerazione.
Già, è vero.
Malfoy e Sirius sono imparentati.
Narcissa è la cugina del mio Padrino…esattamente come la sua assassina.
<< Si. È… Era… >> per un attimo il respiro mi viene meno alla mia stessa correzione << …il cugino di tua madre. >>
Ed ecco che il silenzio cala di nuovo su di noi.
Io riabbasso lo sguardo, mentre lotto con tutta me stessa contro i ricordi.
Teoricamente, adesso dovrei alzarmi da questa eloquente posizione, ed andare a lezione, per non fare tardi come mio solito.
Ma chi mi da la forza per allontanarmi da Draco Malfoy?
<< Vengo con te. >>
L’oggetto delle mie precedenti elucubrazioni mentali, se ne esce all’improvviso con questa frase.
Apparentemente senza senso.
Dove vuole venire con me?!
<< Prego? >> gli chiedo, alzando la testa, insieme ad un sopracciglio, in segno di stupore.
Mi guarda, e ghigna.
<< Oggi. Dai Dunstey o come diavolo si chiamano. E poi a Godric’s Hollow. Vengo con te. >>
….
……
……..
……….
…………
No scusate, mi sono rimbambita improvvisamente io, oppure ho appena sentito che Draco Malfoy ha espresse il desiderio di far parte della mia giornata, oggi?
Strabuzzo gli occhi, mentre lo guardo aspettandomi di udire la sua risata da un momento all’altro.
<< Sei consapevole del fatto che entrerai a contatto con dei Babbani? >>
Fa una faccia schifata, ma annuisce.
<< Niente che un bel “Detergo” non può rimediare! >>
<< E che sarà, comunque, abbastanza faticosa come giornata? >>
<< Il mio letto è abbastanza comodo, non preoccuparti. >>
Si, questo lo so perfettamente.
<< E che sarai a stretto contatto con mio fratello, ed Hermione? >>
Qui rimane in silenzio.
Ed io ne approfitto per pensare.
Portarlo con noi…a Godric’s Hollow.
Per me, far visita a quel Cimitero, è sempre stato un momento molto importante.
Talmente tanto che non l’ho mai condiviso con nessun altro, all’infuori di Harry, sino ad oggi.
Hermione verrà con noi, e la cosa non può che farmi immensamente piacere.
È la mia migliore amica, la mia coscienza, la mia sorellina, la madre che non ho mai potuto avere.
Insomma…è Hermione.
Harry non sarà molto d’accordo, se Malfoy dovesse venire con noi, ma io saprei benissimo come convincerlo.
Basta che io gli dica che la sua presenza, con noi, a Godric’s Hollow, è essenziale per me, almeno quanto quella di Hermione lo è per Lui.
E sarebbe la verità?
Mi sono fatta coinvolgere da Draco Malfoy fino a questo punto?
<< Ah bè…cercherò di ignorare sia la Secchiona che lo Sfregiato! >>
La sua risposta arriva, interrompendo come prima il filo logico dei miei pensieri.
Sposto lo sguardo sul suo viso, più bello che mai.
Vedo un lampo vanitoso attraversare il suo sguardo, quando nota come io mi sia incantata nella Sua contemplazione.
Ma è il suo ghigno che mi ridesta dal mio sonno ad occhi aperti.
<< Vestiti comodo, Principino. Sappi che i tuoi Elfi Domestici personali non potranno seguirti anche oggi. >>
Sorride.

<< Sai Kiki, credo che presto avrai tuo fratello sulla coscienza. >>
<< Perché? >>
<< Se non la smetti di dargli certe notizie tutte insieme e con così poco tatto, prima o poi cadrà al suolo stecchito. >>
<< In effetti, quando gli ho detto che Malfoy sarebbe venuto con noi, per un attimo ho davvero temuto che gli venisse un infarto. >>
<< Già… ha iniziato a diventare pallido come un vampiro ed aveva gli occhi fuori dalle orbite! >>
<< Povero fratellino! Tutta colpa di Malfoy! >>
<< Cazzo, Sfregiato, se ti faccio questo effetto di morte, dovrei starti più vicino. Sai, giusto il tempo per farti crepare! >>
<< Ti farei fuori prima, Furetto, non preoccuparti! >>
Mi giro verso le due voci maschili alle mie spalle, per alzare gli occhi al cielo, per la tanto esasperante fine della lunga attesa.
Infatti, è circa una mezz’oretta abbondante che io ed Hermione ci siamo appostate nei pressi del Gargoyle della Presidenza, aspettando.
Cosa?
Per spiegarlo occorre fare qualche passo indietro.
Dopo che Malfoy mi ha proposto di accompagnarmi, nella giornata di oggi, scambiatoci ancora qualche rovente bacio, al suono della campanella, siamo entrambi usciti dal corridoio segreto, dietro l’arazzo, per andare a lezione.
Lui aveva Cura delle Creature Magiche, io Incantesimi con i Corvonero.
Arrivata, trafelata, nella classe di Vitious ho biascicato una scusa per il ritardo, e mi sono seduta accanto a Ron.
Complice la confusione che comporta una classe intera che cerca di spingere l’Incantesimo “Deprimo” ai massimi livelli richiesti ai M.A.G.O. senza, però, far esplodere nulla, ho spiegato al rosso, e ad Hermione ed Harry, la richiesta di Malfoy, ed il mio desiderio.
La mia migliore amica mi ha guardata stupita e senza parole per tutto il tempo, mentre sia Ron che Harry hanno subito iniziato con le loro solite lamentele.
Mio fratello non aveva “Alcuna intenzione di avere quel Furetto idiota, testa di cazzo, rompicoglioni, deficiente e…l’ho già detto testa di cazzo?...tra i piedi!”, mentre Ron, che non venendo con noi, non avrebbe dovuto sopportare la presenza di Malfoy tutta la giornata, semplicemente appoggiava le parole di Harry per istinto maschile e fraterno.
Dopo Incantesimi abbiamo avuto Trasfigurazione, con i Serpeverde in questione, poi Erbologia, un’ora buca, ed infine Storia della Magia.
Durante tutta la mattinata non ho fatto altro che tentare di convincere Harry.
La pace e la tranquillità di una lezione di Ruf sono state decisamente una Manna scesa dal cielo.
Mi sono seduta accanto a Lui, ed ho ritirato fuori il discorso.

<< Harry, per favore. Ne possiamo parlare senza che tu faccia il bambino? >> si gira di scatto verso di me, mentre il Professore continua a parlare.

<< Allora Kiki, mettiamola così. Se vuoi posso scrivertelo. Io, con quel Furetto, non ho intenzione di passare nemmeno un secondi di più di quello che ci impone l’insignificante fattore di condividere un Castello! >>
Alzo gli occhi al cielo, e sbuffo.
<< Ed io in tutto ciò non ho voce in capitolo? Non puoi fare uno sforzo per me? >>
Bingo.
A queste parole lo sguardo di mio fratello si raddolcisce, e prende a fissarmi con meno esasperazione.
<< Kiki, mi hai sempre detto che, per te, andare al Cimitero di Godric’s Hollow, è sempre stato una cosa importante. Non hai mai voluto che, oltre me, ci fosse qualcun altro. Sbaglio, per caso? >>
Scuoto la testa, in modo deciso.
Sto per spiegargli cosa abbia sentito, nel prendere la decisione di permettere a Malfoy di accompagnarmi, ma lui mi precede.
<< Lo so che, il primo a rompere la tradizione sono stato io, quando ho chiesto ad Hermione di venire con noi due. Ma questo non ti crea alcun problema, no? >>
Annuisco.
<< Certo che non è un problema. Hermione è una delle persone più importanti della mia vita, lo sai. E capisco anche quanto tu abbia costantemente bisogno della sua presenza. Perché tu non vuoi farlo con me? >>
Per poco non cade dalla sedia, strappandomi un sorriso.
<< Porco Salazar, Kiki, stiamo parlando di Malfoy! Non puoi paragonarlo ad Herm! >>
<< Perché no? Godric’s Hollow è importante per me, ed è anche una parte essenziale delle nostre vite. Per questo significherebbe molto per me, che ci fosse anche Malfoy. >>
<< Donne! Più credi di averle capite, e più capisci che ti sbagliavi di grosso! >>

Per poco Ruf non ci cacciava fuori dall’aula, all’udire la frase che il mio intelligente fratellino aveva deciso di pronunciare a voce alta, ma, per fortuna, questo non è successo.

Ed io sono riuscita a convincere Harry.
Quindi, dopo pranzo, noi tre ci siamo alzati dal Tavolo Grifondoro, più Malfoy da quello Serpeverde, e, sotto gli occhi di tutti, ci siamo diretti, insieme, nell’Ufficio della Preside, dove l’avevamo vista chiudersi, dopo aver mangiato al Tavolo dei Professori.
Non sarebbe stato difficile convincerla a darci due permessi in più, per allontanarci un’intera giornata dalla Scuola, e, questo, non so per quale banale motivo, sembrava, per Harry e Malfoy, una più che valida giustificazione per la loro decisione di recarsi dal Capo D’Istituto solo uomini.
Le proteste mie e di ‘Mione sono state molte accese, ma questo non gli ha impedito di fare di testa loro.
E lasciare me e la mia migliore amica ad attendere in corridoio ben 33 minuti!
Per fortuna, finalmente, sono riapparsi.
Sorvolando sui soliti complimenti che quei due idioti si fanno, io ed Herm ci avviciniamo risolute a Malfoy ed Harry.
<< Bè?.. >> domando io << …non ditemi che avete fallito, altrimenti voi e il vostro ego maschilista fareste meglio ad iniziare a correre! >>
Malfoy se la ride bellamente, mentre Harry si limita a sorridere.
<< Bambolina, ti pare che il grande Draco Malfoy fallisca?! >>
Sia Harry che Hermione lo guardano male, con un sopracciglio alzato, mentre io mi limito a sorridere e scuotere la testa.
<< Scusa, Furetto, ma se ho parlato praticamente solo io?! Se non era per me, col cazzo che la Preside lasciava venire anche te ed Hermione! >>
<< Vedi, Potter, questo conferma la mia teoria che hai uno sguardo ristretto! Non sei capace di cogliere la preziosità del mio aiuto! >>
<< Ovvero? Rendermi nervoso con la tua insopportabile presenza? >>
<< No! Chi credi che abbia sedotto il vecchio Avvoltoio con il suo fascino e il suo charme? Se non era per il mio sguardo magnetico, allora col cazzo che partivamo! >>
<< Oh, certo… perchè il mio sorriso ammaliante dove lo mettiamo? E poi il tuo sguardo non è magnetico, più che altro è inquietante! >>
<< Inquietante? Potter che ti sei fumato? Per non parlare del tuo sorriso solo-nei-tuoi-sogni-ammaliante… io lo sistemerei nella categorie “Mi serve per andare a cacare!”. >>
<< Si da il caso, caro Serpeverde da strapazzo, che il sottoscritto qui abbia una marea di donne che venderebbero l’anima per andare a letto con l’Eroe del Mondo Magico! >>
<< Certo, come no…diciamo che la maggior parte di loro, però, preferisce il Ragazzo Cattivo… >>
Pronuncia le ultime due parole con un ghigno talmente seducente, ed un enfasi tale che devo seriamente trattenermi per non saltargli addosso davanti ai presenti, decretando ufficialmente la fine dei giorni di Harry, della quale si stava parlando prima.
Mentre io resto intontita e con una figurata bava alla bocca, con l’eco delle parole di Malfoy nelle orecchie che sibilano “Ragazzo Cattivo…ragazzo cattivo…” alla stregua di un film porno, è Hermione che prende in mano la situazione.
<< Adesso finiamola con la stronzata “Sono più sexy io.” Devo dedurre, dal vostro patetico battibecco, che l’avete spuntata con la Mcgranitt? >>
Il “Ragazzo Cattivo” di cui si parlava prima sta per ribattere con un “..Senti Mezzosangue patetico lo dici a quel..” ma Harry lo interrompe, per evitare un nuovo litigio.
<< Si, anche se la mia mente arguta e scattante… >>
<< Ottusa e tardone… >> corregge per Lui Malfoy, che mio fratello decide di ignorare.
<< …abbia dovuto far fronte ad una complicazione: dobbiamo passare la notte fuori. >>
Mando un’occhiataccia a Draco per l’ennesimo insulto, che mi risponde semplicemente facendo spallucce divertito, per poi alzare un sopracciglio e rivolgermi curiosa ad Harry.
<< Come mai? >>
<< Stasera c’è un concerto degli Asshole* ad Hogsmeade… >> risponde per Lui Malfoy << …e tutta l’area sarà protetta peggio della Gringott. Ergo, non potremmo Materializzarci se non a chilometri di distanza dalla Scuola a partire dall’ora di pranzo, e, comunque, saremmo costretti ad attraversare tutta la bolgia di fan urlanti e donne in preda ad una crisi ormonale. Il che non è propriamente consigliabile, se si va in giro con un figo come me… >> tutti e tre alziamo gli occhi al cielo, Harry ed Herm scuotendo la testa disgustati, io sorridendo esasperata << …quindi la Mcgranitt ci ha consigliato di tornare a Scuola domattina. Secondo lei dover fare chilometri a piedi per arrivare al Castello o uscirne, è fattibile di giorno, come adesso, ma di notte l’ha considerato troppo pericoloso. >>
<< Quindi… >> interviene Harry << …io ho proposto l’unico posto sicuro dai Mangiamorte che mi è venuto in mente, per stanotte: la Tana. >>
<< Ecco, Sfregiato, proprio di questo volevo discutere. Davanti alla Preside non ho ribattuto, ma ti pare che l’ultimo erede della famiglia Black e della famiglia Malfoy, un Nobile Purosangue come me, un alto esponente dei Quartieri Alti della Comunità Magica… si abbassi a chiedere ospitalità in quella catapecchia dei Weasley?! >>
<< Perfetto, Furetto. Che ne dici di restare a Scuola? >>
<< Non ci provare, Sfigato con la mania di fare l’Eroe che non sei altro! Verrò e basta! >>
<< Sei tu, cretino di un figlio di una famiglia caduta in rovina che continua a fare il ricco al cazzo, che, nemmeno siamo partiti, e già cominci a dare problemi! >>
<< Cosa hai detto?! Come osi, coglione da strapazzo! >>
<< Oso eccome, invece, Furetto! >>
Seguono le soliti frasi piene di parolacce, insulti, bestemmie, imprecazioni, minacce, cattiverie ecc..
Potremmo davvero scrivere un libro di insulti a questo punto.
Abbiamo sette anni di odio di cui avvalerci.
Sette anni, in cui il contenuto delle offese non è mai cambiato, ma la forma in cui venivano sputate in faccia al nemico si.
Sono davvero originali, questi due.
Sanno dirsi insulti come “Potter” e “Malfoy” in almeno…quanto fa 365 per 8?
<< Gli Asshole… >> sussurra Hermione alla mia destra.
Mi giro verso di Lei e ci scambiamo uno sguardo eloquente, iniziando a ridere in modo malizioso.
Già, gli Asshole…
Come dimenticare?
Il suono delle nostre risatine raggiunge anche le orecchie dei due baldi giovani qui presenti, e, magicamente e finalmente, mette fine al loro litigio.
Spostano gli sguardi pieni di disprezzo che si puntavano l’un l’altro, verso noi due, cambiando la loro espressione da “Adesso ti ammazzo, stronzo” a “Che mi sono perso?”.
Io ed Herm, dal canto nostro, non cessiamo di sghignazzare, lanciandoci occhiate eloquenti.
Il gruppo degli Asshole, è uno dei più famosi del Mondo Magico.
Non c’è ragazza che non abbia, almeno una volta, desiderato portarsi a letto almeno uno dei tre ragazzi del gruppo, indifferentemente se Koel, Slecht o Geil**, e non è ancora nato il ragazzo, etero, che non abbia mai fatto una fantasia erotica su Aileen, la cantante del gruppo.
Il fatto poi, che tutti i quattro nomi sopraccitati siano semplici nomi d’arte, e che nessuno sappia come, in realtà, i rispettivi genitori abbiano battezzato le quattro stelle, non ha fatto che accrescere la loro aura di mistero, insieme al loro fascino, e alle conseguenti vendite.
Ma non è per questo che io ed Herm stiamo ridacchiando.
Malfoy ed Harry continuano a fissarci per un bel po’, tentando invano di capire da soli il motivo di tanto divertimento.
Il primo a cedere all’irritazione è Malfoy, che sbotta irritato:
<< Si può sapere cosa avete da ridere tanto voi due?! >>
Ci scambiamo un’altra occhiata carica di sottintesi, io e la mia migliore amica, prima che Lei, rivolta al suo ragazzo, non dica, sarcastica:
<< Chi hai detto che suonerà stasera ad Hogsmeade?! >>
Un lampo di comprensione attraversa gli occhi di Harry, ma è solo per attimo.
Il sollievo per aver capito il motivo del nostro divertimento, si trasforma subito in palese fastidio, tanto che si rabbuia.
Malfoy, però, non ci sta capendo un emerito cazzo.
E non si trattiene dal palesarlo, innervosito.
<< Si può sapere cosa cazzo sta succedendo, qui, Santo Salazar!? >>
Stranamente è Harry a rispondergli, con tono cupo ed imbronciato.
<< Queste due streghe, insieme alla loro degna amica Ginny, hanno flirtato con i tre idioti degli Asshole, tutto il giorno, durante il matrimonio di Bill e Fleur Weasley. Probabilmente è questa la spiegazione delle loro insulse risatine. >>
Alla spiegazione di Harry, io ed Hermione scoppiamo finalmente in una sana risata, mentre un lampo di gelosia attraversa gli occhi grigi in tempesta del Serpeverde.
Il mio stomaco fa un vero e proprio salto.
Ma è Hermione a mettere il dito nella piaga, ulteriormente.
Guarda il suo ragazzo ed il mio Principe delle Serpi, con aria fintamente vanitoso, ed aggiunge un dettaglio importante a tutta la faccenda.
<< Koel, Slecht e Geil sono rimasti molto colpito da noi tre. Tanto che, finita la Grande Guerra, per elogiare la nostra indispensabile presenza in prima fila contro Voldemort…ci hanno dedicato una canzone. >>
Se Malfoy non fosse un Serpeverde, o se semplicemente non fosse un Malfoy, avrebbe lasciato cadere la sua mascella sul pavimento tranquillamente.
Invece si trattiene, non riuscendo, però a nascondere del tutto la sua irritazione.
Harry, invece, si fa sempre più cupo.
<< Mai sentito parlare di “Strong Queens”? >> concludo io, rivolta principalmente al biondo.
Piaciuto vantarti di come la maggior parte delle donne “Preferisce il Ragazzo Cattivo…”?!
Malfoy, annuisce, con aria tetra.
<< Si. Pansy e Daphne mi hanno rotto le palle tutto Settembre con quella canzone…. >> poi, fa una pausa, nel quale, magari, si perde nei suoi ricordi, dove, magari, una Parkinson e una Greengrass spensierate, lo perseguitavano canticchiando la suddetta canzone.
Poi, riaffacciatesi nel suo cervello, le parole del pazzo, una lampadina si accende, in modo figurato ovviamente, accanto alla sua chioma bionda.
Eureka!
<< Un momento… >> sposta lo sguardo da me ad Hermione febbrilmente << …non ditemi che le tre streghe di cui si parla nella canzone siete voi due e Fiammetta?! >>
I petti gonfi d’orgoglio, la postura più dritta, mento all’insù, sorriso vanitoso, io ed Hermione annuiamo, egocentriche più che mai.
Sia Harry che Draco si zittiscono, per un bel po’ di tempo, mentre io e Lei iniziamo a ricordarci delle carinerie che ci dedicarono a quel Matrimonio, e di come la canzone ci rispecchi decisamente.
<< Peccato che ci perdiamo il loro concerto… >>
<< Capirai, finita la Scuola potremo vederne quanti ne vogliamo! >>
<< Vero. Dio, dobbiamo assolutamente dirlo a Ginny! >>
<< Santo Godric, salterà di gioia! >>
<< Decisamente! Diremo di salutarli anche da parte nostra… >>
<< Secondo me Gin lascia Seamus, stasera. >>
<< Povero Seam! >>
E via discorrendo.
Solo una frase, a testa, esce dalle labbra di mio fratello, e del mio…ehm…Serpeverde-con-cui-condivido-forse-una-relazione-non-ancora-definita.
<< Sfregiato, non mi interessa se allunghiamo, ma da Hogsmeade non si passa. >>
<< Per la prima volta in otto anni, devo mostrarmi d’accordo con te, Furetto. >>

<< Ed io dovrei far guidare una donna?! Mentre il mio gigantesco ego maschile se ne resta dietro?! >>
<< Si, Malfoy, per l’ennesima volta! Io guido, tu stai dietro! Cosa c’è di tanto difficile? >>
<< Cosa c’è di tanto difficile?! Permettere di calpestare il mio orgoglio maschile, ecco cosa c’è! >>
<< Sei assurdo, se nei consapevole?! >>
<< Potrei dirti la stessa cosa, bambolina, sai? >>
<< Ti pare che affido la mia vita, alla guida di uno che non sa nemmeno pronunciare il nome del nostro mezzo di trasporto? >>
<< Ma è logico! Voi usate squallidi aggeggi Babbani per spostarci! Io opto ancora per le scope! >>
<< Te l’avrò detto un miliardo di volte! Queste moto possono tranquillamente volare, e possiamo spostarci meglio nelle zone Babbane, dove non è consigliabile Smaterializzarci! Secondo te come la prenderebbe un povero vecchietto che, passeggiando per strada, si vede apparire all’improvviso quattro ragazzi dal nulla?! Si prenderebbe un infarto! E violeremmo lo Statuto di Segretezza! >>
<< Ascoltami, bambolina, non me ne frega una sega né del vecchietto, né dello Statuto, né di tutto quanto il resto. Non permetterò mai ad una donna di guidare al posto mio! >>
Inutile starvi a raccontare come sia andata a finire.
Ovvero, l’ho spuntata io.
A causa del concerto di oggi, non ci si può Materializzare o Smaterializzare all’interno di un perimetro ben delineato, che conta un bel po’ di chilometri lontani dalla Scuola.
Per non parlare del fatto che dobbiamo scegliere un luogo disabitato e isolato per Smaterializzarci a Privet Drive, dato che piombare direttamente in una Casa è fuoriluogo, oltre che vietato dalle Leggi Magiche.
Non possiamo nemmeno usare la Metropolvere, dato che, comunque, per andare a Godric’s Hollow avremmo comunque dovuto trovare una soluzione alternativa, a causa della totale assenza di una camino nel Cimitero.
Quindi, la soluzione migliore che io, Hermione ed Harry abbiamo trovato, è stata quella di superare il Perimetro Incantato con le moto, Smaterializzarci nella zona di campagna appena fuori Little Whinging, raggiungendo il numero Quattro di Privet Drive sempre con i nostri bolidi a due ruote.
Dopo di che ci dirigeremmo a cavallo dei nostri fidi destrieri qualche chilometro più a nord, fino a che non saremo abbastanza vicini alla nostra meta per Smaterializzarci direttamente al Cimitero.
Fin qui tutto bene.
L’unico neo di tutta questa faccenda è Malfoy.
Non gli piacciono poi molto le parti della nostra tabella di marcia che includono le moto.
Ovviamente, essendo un Purosangue e non avendo mai visto aggeggi del genere, tutti quanti abbiamo dato per scontato il fatto che avrei guidato io.
Invece per il Principino non era affatto logico, ed ho dovuto ascoltare non poche lamentele.
Fortunatamente, quando ero sul punto di usare la Bacchetta, si è convinto, ed adesso fuma placidamente una sigaretta sul sedile di dietro, mentre io dirigo tranquillamente la mia moto tra le nuvole.
Harry mi affianca con la sua, superando ed essendo superato a tratti, mentre Hermione, da sempre intimorita dalle altezze, gli è ben ancorata alla vita.
Sento il busto di Malfoy venire a contatto con la mia schiena, mentre mi si avvicina per sussurrarmi:
<< Io scommetto 10 Galeoni che la Mezzosangue tra poco vomita sulla giacca dello Sfregiato! >>
Volto il capo di tre quarti, giusto il tempo per guardarlo male, ed ammirarlo nel suo sexy ed assolutamente nuovo look da Motociclista Babbano.
Generalmente si era sempre vestito con camicie della migliore stoffa, giacche rifinite con le migliori cuciture, scarpe tra le più costose in circolazione, pantaloni della migliore pelle o della più pregiata qualità.
Adesso, invece, con una semplice maglietta a maniche corte, dei jeans Levi’s scuri, una giacca di pelle e delle Converse basse verdi, sembra meno ricco del solito, ma non meno attraente.
Però, devo ammetterlo, è meno Lui.
<< Si, Herm ha sempre avuto paura delle altezze. Ma se osi prenderla in giro ti scatto una foto così vestito, e le distribuisco in tutta la Scuola! >>
<< Non oseresti! >>
<< Lo sai che lo farei… >> rispondo, con tono ovvio.
Al quale ne segue la sua risata.
Bella…
So che starete pensando che, alla fin fine, non è che io gli abbia fatto chissà quale minaccia.
In effetti, a detta mia, vestito così sta benissimo.
Ma Lui non è affatto d’accordo.
Punto primo: “Tutto quello che ho indosso costa meno dei miei attuali boxer.”
Punto secondo: “Questi indumenti sono stati fabbricanti da Maghi o Elfi domestici ignoti.”
Punto terzo: “Non sono affatto di classe.”
Punto quarto: “E’ roba dello Sfregiato.”
Ebbene si, miei cari.
Gli abiti che Sua Maestà ha indosso, sono di Harry.
Inutile starvi a dire delle due ore di discussione, sia con il Grifondoro che con il Serpeverde, per convincere entrambi ad indossare o prestare abiti al o del proprio nemico.
Ma Draco Malfoy, dopo aver insistito per venire a Privet Drive con il suo mantello da viaggio “Sono un mago, cazzo, e voglio vestirmi come tale!”, si sarebbe certamente presentato con 3.000 galeoni addosso, in abiti.
Certamente le converse di Harry sono più pratiche e comode, per camminare, correre, e, nell’eventualità, combattere.
Il Principe delle Serpi ha usato un Incantesimo “Gratta e Netta” sui vestiti prima di indossarli, completando il tutto con un disinfettante, mentre Harry è deciso a bruciare tutto, alla fine di questa giornata.
E se qualcuno sta pensando che sono entrambi degli idioti, ha la mia completa approvazione.
<< Kiki!... >> mi chiama Harry << …siamo fuori dal Perimetro Protetto. Scendiamo, così possiamo Materializzarci. >>
Annuisco semplicemente.
<< Reggiti forte, Principino, non vorrai cadere… >> avviso il mio passeggero.
Il quale si spinge maliziosamente verso di me, poggiando la testa sopra la mia spalla, con le labbra vicinissime al mio orecchio, ed il suo respiro a solleticarmi il collo, mentre mi circonda la vita con le braccia, in modo lento e decisamente sensuale.
Brutto stronzo lo sta facendo apposta!
<< Non preoccuparti bambolina… >> sussurra divertito, in risposta alla mia espressione stupita, mentre le sue mani hanno afferrato la pelle e la carne appena sopra la mia femminilità
<< …Terrò le mani a posto…per il momento. >>
Ed è mentre sento vicino la pelle del viso, il suo ghigno aprirsi, che rischio di cadere dalla moto, mentre scendo in picchiata, preceduta da Harry.
Il candore delle nuvole, ed il fresco vento della velocità, iniziano a dissiparsi, mentre tutti e quattro sembriamo intenzionati a tuffarci in verde mare d’erba.
Vedo Hermione stringersi forte ad Harry, e nascondere la testa dietro la sua schiena.
La moto di mio fratello è arrivata a pochi centimetri dal suolo, quando Lui la alza bruscamente, facendo strillare Herm per lo spavento.
Ma, per la gioia della sua ragazza, l’atterraggio è dolce e perfetto.
Un po’ come il mio.
Certo, non arrivo a sfiorare il terreno con la ruota, prima di raddrizzarla, e Malfoy, al contrario della Grifondoro non si scompone minimante, ma, in fondo, l’insegnamenti di Harry sono valsi a qualcosa.
Spengo il motore, giusto in tempo per sentire la risata del Prescelto, ai rimproveri della sua ragazza. “Sei troppo spericolato! Vogliamo parlare della discesa in picchiata?! Come ti è saltato in testa?!”.
Alzo gli occhi al cielo, e Malfoy, scendendo con me da “Questo stupido e rumoroso aggeggio Babbano”, ghigna divertito.
<< Sfregiato, vederti litigare con la tua sposina è sempre uno spasso. Anche se non so mai per chi fare il tifo. >>
Harry lo manda semplicemente a farsi fottere, mentre tira fuori dall’apposita giuntura dei jeans, puntandola contro la sua moto, e poi contro la mia.
<< Reducto. >> pronuncia distrattamente, mentre le dimensione dei nostri mezzi di trasporto diminuiscono a vista d’occhio.
Raggiunte quelle di una Cioccorana, le porgo ad Hermione affinchè le riponga nella mitica borsetta senza fondo, quella del matrimonio di Bill e Fleur.
Senza dire una parola, Harry afferra la mano di Hermione, ed insieme, in un sonoro schiocco, si Smaterializzano.
A questo punto, arriva in me la consapevolezza che…
<< Cazzo. Sto tornando a Privet Drive. >>
Sussurro, in maniera del tutto stupita, come se me lo avessero appena detta, ed io non abbia appena guidato per una mezz’ora abbondante, proprio verso la mia vecchia “Abitazione” Babbana.
Sto tornando nel posto che ho odiato per anni, dove sono stata maltratta sin da piccola, dove non ho mai voluto pronunciare la parola “Casa”, dove la mia natura di strega mi è stata nascosta, e quasi negata, dove mi hanno fatto sentire inutile e sbagliata, anziché magica, dove la dolce memoria de miei genitori viene deliberatamente insozzata con rancore ed invidia.
Ed io ci sto tornando.
Sento dei passi avvicinarci, e subito il profumo di Draco mi entra nelle narici.
Si accosta a me, e sentire il suo petto a contatto con la mia schiena, il ritmo del suo respiro contro la pelle, le sua dita sfiorarmi le braccia, ed il suo respiro muovermi leggermente i capelli, mi rilassa decisamente.
<< Fammi strada, Bambolina. >> mi sussurra, poco prima che mi decida a Smaterializzarmi a mia volta e raggiungere Harry.
Si, sto tornando a Privet Drive.
Ma con me c’è Harry.
Con me c’è Herm.
Con me c’è…Lui.

Esattamente come Hogwarts, come King’s Cross, come Hogsmeade o come tutti gli altri posti in cui avevo sempre vissuto prima della Grande Guerra, e che, ritornandoci dopo la morte di Voldemort avevo trovato identici a come li ricordavo, anche Privet Drive è rimasta invariata.
Mentre svolto l’angolo, a cavallo della mia fida moto, per ritrovarmi nella casa dove ho passato tra i momenti più brutti ed umilianti della mia infanzia, però, mi ricordo che, infondo, è passato solamente un anno e mezzo.
Solo che, per me, l’anno di vagabondaggio alla ricerca degli Horcrux, ne vale per 12.
Freno, sentendo stridere le gomme contro l’asfalto, e dopo qualche secondo Harry fa lo stesso, mentre tutti e quattro scendiamo dalle moto.
Do un’occhiata più accurata a ciò che mi circonda.
Le case, con i loro giardini, sono simmetriche e schifosamente ordinate come sempre.
L’erba perfettamente tagliata, le macchine dei vicino perfettamente lavate e parcheggiate, i vetri perfettamente lucidi, le case perfettamente uguali.
Vedo una nostra vecchia vicina, una donna anziana senza un cazzo da fare della sua esistenza, spiarci dalla finestra, spalancando gli occhi in stile Dobby, quando, toltici i caschi, riconosce sia me che Harry.
I nipoti delinquenti della famiglia del numero 4 che ritornano a far visita nel rispettabile e fottutamente noioso quartiere di Little Whinging.
<< Ehi Kiki… >> mi chiama Harry, con un sorriso divertito << …dove aveva detto zio Vernon, che andavamo a scuola? >>
La stessa espressione aspramente divertita si apre sul mio volto.
<< Nel Centro di Massima Sicurezza San Bruto per Giovani Criminali Irrecuperabili. >>
Sia Hermione che Draco scoppiano a ridere, mentre io ed Harry scuotiamo mestamente la testa.
Appoggio i due caschi sul manubrio della moto, parcheggiata accanto al vialetto del numero 4, e mi volto verso Harry.
<< Andiamo? Prima che la vecchietta del numero 7 muoia di infarto alla nostra vista. >>
Tutti e tre si girano automaticamente verso l’abitazione da me indicata e, se Harry ed Hermione decidono semplicemente di ignorare l’anziana curiosa, Malfoy non è dello stesso avviso.
Con arroganza e strafottenza alza la mano a mo’ di saluto.
<< Buongiorno Milady! Lo so, lo so. Sono il ragazzo più bello che ha mai visto! >>
Sbuffando, gli afferro il braccio e lo trascino di peso verso la casa dei miei zii, seguita da dei disgustati Harry ed Hermione.
Senza farmi vedere, apro la porta con un “Alohomora” non verbale, ed apro la porta.
Quasi non sento quando la mia migliore amica la richiude alle mie spalle, troppo persa nei ricordi.
Le scale che portavano alla nostra camera.
Il ripostiglio del sottoscale dove ci facevamo dormire i primi anni.
Il salotto.
La cucina, dove zia Petunia passava la maggior parte del suo tempo.
Il divano davanti alla Tv, dove zio Vernon passava la maggior parte del suo tempo.
Il tavolo da pranzo, non molto distante dal frigo, dove Dudley  passava la maggior parte del suo tempo.
Guardandomi intorno silenziosa, percorro lo stesso corridoio che ogni volta ero costretta a fare per andare a prendere la posta, posando un occhio di riguardo sul nostro caro ripostiglio.
Arrivo nella luminosa sala da pranzo, sorridendo amara a tutte le colazioni che mi hanno obbligata a preparare, a tutti i regali che ad ogni Natale affollavano il divano, diretti solo a Dudley, a tutte le volte che io ed Harry ci siamo nascosti fuori dalla finestra per ascoltare il telegiornale, a tutti i cartoni ed i programmi scemi che Dudley ci ha costretto a vedere in Tv, a tutti i pranzi in cui vedevamo nostro cugino abbuffarsi di dolci, mentre noi eravamo costretti a sorbirci i broccoli ammuffiti di qualche vecchia parente.
A tutte le fughe da Big D e i suoi amici, ai pomeriggi a casa della signora Figg, ai litigi con gli zii, alle serate trascorse a mangiare fuori casa, a tutto quello che abbiamo dovuto patire per leggere la lettera di Hogwarts.
<< Che schifo. Qui c’è puzza di Babbani. >> commenta Malfoy, appena arrivatomi affianco.
<< Razzista… >> commenta Hermione, mentre osserva ogni reazione sul volto di Harry.
Reazioni che, essenzialmente, si riducono ad un solo sentimento: apatia.
Poi, la mia attenzione ricade su Draco Malfoy.
L’ho sempre visto camminare con arroganza per i corridoi di Hogwarts, per le strade di Hogsmeade, stravaccarsi sul divano delle sua Comune come se gli appartenesse, una volta l’ho persino visto a casa sua.*
E mi è sempre sembrato nato per trovarsi lì.
E Lui, certamente, si è sempre sentito così.
Ma, credetemi, non c’è niente di più strano, fuori luogo, divertente e scioccante, di vedere il Principe delle Serpi in una casa Babbana.
A Privet Drive, poi, dove ogni cosa è esattamente l’antitesi del nostro Mondo.
Inizia ad aggirarsi per il salotto con una faccia inespressiva, ed a tratti schifata, mentre guarda cose che per me sono perfettamente normali, come il televisore, la lavastoviglie, il microonde, il tostapane, come se fosse aggeggi alieni.
Continua a lasciar cadere il suo sguardo indagatore ovunque per una abbondante manciata di minuti, durante la quale nessuno dei quattro spiccica parola.
Poi, il suo occhio cade sul davanzale vicino alla finestra, dove ci sono varie foto di Dudley da piccolo, da ragazzino ed più recenti, di zia Petunia e zio Vernon durante il loro matrimonio, ed una persino di tutti e tre felicemente insieme.
<< Vostro cugino sembra più grasso di Goyle… >> commenta, facendo ridere sia me, che Hermione.
Poi, con aria più stupita, aggiunge:
<< Oh cazzo, ma queste foto non si muovono! >>
Harry lo prende in giro sprezzante, Hermione si accoda al suo ragazzo, mentre io mi avvicino al davanzale, e quindi a Lui.
La mia idea era di sistemarmi accanto a Malfoy, per spiegargli pazientemente la sottile differenza tra Mondo Magico e Mondo Babbano, ed analizzare la foto insieme a Lui, ad una distanza decisamente normale.
Ma il mio corpo non si trova d’accordo.
Mi ritrovo attaccata al suo fianco, mentre il mio naso quasi tocca il suo collo, a bearmi del suo eccitante profumo.
Prendo una delle foto che stava guardando, precisamente quella dei tre Dursley insieme, e la avvicino a me maggiormente, guardandola con rancore.
<< Sai, difficilmente vedrai mai una foto Babbana muoversi. >> spiego.
Annuisce, solleticandomi la pelle con i suoi capelli.
Poi, il suo sguardo sulle foto si fa critico, ed aggiunge una considerazione.
Parla con un tono sussurrato, segno che si sta rivolgendo solamente a me.
<< Tu non ci sei in nessuna foto. >>
Sorrido amara, mentre rimetto esattamente dov’era l’immagine della famigliola felice.
<< Te l’avevo detto che non ci siamo mai sentiti a casa qui. Diciamo che i rapporti con i Dursley non erano dei migliori. >>
Ghigna, divertito.
<< Allora non sono l’unico a trovare tuo fratello un idiota, e te insopportabile. >>
Dal tono che usa, nella sua frase, si capisce come, nella parte in cui il complemento oggetto è la sottoscritta, le sue intenzioni siano prettamente di prendermi in giro.
Faccio finta di offendermi, e gli tiro un pugno contro la spalla.
<< Brutto stronzo… >> sillabo, mentre intraprendiamo una piccola lotta, in cui io mi sforzo con tutta me stessa di fargli un bel livido, e Lui se la ride, con aria da superiore, mentre riesce a parare la maggior parte dei miei colpi.
Lo faccio arretrare leggermente, mentre continuo la mia faticaccia, irritandomi sempre di più del fatto che, invece, Lui non mostri un benché minimo senso di stanchezza, quando, bloccandomi i polsi in una sola mano, con l’altro braccio mi stringe la vita, facendomi cadere sul divano.
Ma, durante la caduta, insinuo il piede destro tra i suoi, vendicandomi e facendolo cadere sul sofà insieme a me.
Mi cade addosso, mentre la risata che la nostra buffissima caduta mi ha causato, mi muore sulla labbra, a causa delle vicinanza con le sue.
I nostri nasi si sfiorano, mentre Lui cattura i miei occhi con i suoi, ed io perdo completamente la testa.
Tanto che, quando avvicina il viso al mio, non faccio nulla per scostarmi, da vera incosciente.
Anzi, accolgo le sue labbra felicemente, constatandone e stupendomi ogni volta della loro morbidezza e della loro sensualità.
La sua lingua si insinua nella mia bocca, ed io, folle, concedo pieno accesso.
Le do decisamente il benvenuto, facendola giocare e lottare con la mia, muovendo la testa per approfondire il contatto sempre di più.
Mi spingo contro di Lui, esattamente come fa Malfoy, cercando di penetrare nella bocca dell’altro in profondità sempre maggiori.
Solo quando sento i miei polmoni supplicare per un po’ di ossigeno, pregandomi in ginocchio di staccarmi da quelle labbra, per evitare morte per soffocamento, allora mi decido a mettere fine al bacio.
Ci allontaniamo, ed io ho bisogno di restare qualche secondo ad occhi chiusi, per riprendermi il lume della ragione.
Devo pensarci un po’ per ricordarmi dove sono.
Privet Drive, giusto.
Divano di casa Dursley.
Io, Harry, Hermione e Malfoy ci siamo arrivati poco fa.
Barriere Magiche, esatto.
Ed io ed il mio Principe Serpeverde abbiamo appena smesso di baciarci.
Si, si.
Un momento.
A questo pensiero spalanco gli occhi, alzando il busto di scatto, facendo cadere Malfoy di lato, sul divano.
Cazzo.
Ci siamo appena baciati.
Davanti ad Harry.
Preoccupata oltre ogni dire per la reazione di mio fratello a questa erotica scena, mortale per i suoi nervi già duramente provati, cerco il suo sguardo con il mio, sperando vivamente che il suo cuore batta ancora per lo shock.
Giro la testa a destra e sinistra, cercando in un tutto il salotto, ma niente.
Mi accorgo, con sollievo, che nessun Harry Potter, morto o vivo, si trova nella cucina-salotto dei Dursley.
Tiro un sospiro di sollievo, che non passa inosservato al mio amante, qui di fianco.
Si tira seduto anche Lui, arrivando con le labbra pericolosamente vicino al mio orecchio.
<< Se cerchi lo Sfregiato, è da quando ti sei avvicinata a me, mentre guardavo le foto, che è uscito con la Mezzosangue. Saranno andati in qualche sgabuzzino a scopare… >>
Lo guardo male, per il tono osceno con cui ha pronunciato l’ultima parola, rendendomi conto di non aver affatto sentito la mia migliore amica e mio fratello uscire dalla stanza.
Ma poi mi ricordo della vicinanza intima tra me e questo mio peccato personale, e tutto si fa più chiaro: quando la mia pelle viene a contatto con la Sua, tutti i miei sensi si concentrano su di Lui. E non sento altro.
<< Allora… >> chiedo, sorridendo << …che ne pensi di Privet Drive numero 4? >>
Si guarda intorno.
I suoi occhi cadono un po’ ovunque, soffermandosi specialmente sugli elettrodomestici di cui ignora il nome, per poi puntarsi di nuovo su di me, e dare un giudizio complessivo.
<< Fa schifo. >> ripete, confermando la sua prima impressione di questo luogo.
Io rido, cristallina, ed è allora che Lui mi attira nuovamente a sé in un bacio mozzafiato.
Stiamo giusto per ricadere di nuovo bell’e distesi sul divano, quando dei passi ci trascinano nel mondo normale.
Salutiamo, momentaneamente, il mondo della Lussuria, interrompendo il bacio giusto in tempo per permettere che Harry, appena entrato nel salotto insieme alla sua dolce metà, ci veda separati da una distanza normale.
Sto appunto notando i capelli scompigliati dei miei due amici, il colletto storto di Harry, e le labbra decisamente più gonfie e rosse di Herm, quando mio fratello mi avvisa:
<< Eravamo nella nostra vecchia camera, e l’abbiamo notato dalla finestra… >>
Non faccio in tempo a chiedere a chi si stesse riferendo Harry, che il rumore della porta mi fa balzare in piedi.
Non so come mai, ma il cuore prende a battermi velocemente.
Sento Malfoy alzarsi a sua volta, e posizionarsi accanto a me.
La maniglia si abbassa, ed io tento di sciogliere il groppo che mi è salito alla gola.
Perché, quando la porta si apre, la possente figura di Dudley Dursley ritorna nel mio campo visivo dopo non so quanto tempo.
Poggia noncurante le chiavi su una piccola mensola accanto alla porta, ma poi, alzando lo sguardo si accorge di noi.
Per poco non cade, per lo stupore, mentre spalanca gli occhi porcini, e prende a spostare febbrilmente lo sguardo da me, ad Harry, ai due sconosciuti.
Sguardo, ricambiato da tutti e quattro i presenti.
Nel complesso, posso dire che Dud non è cambiato quasi per niente.
Sempre gli stessi occhi da maiale, gli stessi pagliosi capelli biondi, sempre lo stesso look da apparente figo di quartiere.
Magari, però, se ogni estate passata che tornavo in questa maledetta casa lo trovavo ingrassato sempre più, adesso, invece,  è il contrario.
Sembra dimagrito.
Leggermente, però, eh!
Restiamo a fissarci sotto shock per almeno cinque abbondanti minuti, in assoluto silenzio.
Che mi decido, stufa, a rompere.
<< Ciao Big D. Come va? >>
Non mi risponde.
Anzi, mi guarda con più stupore di prima.
Ok, ho sempre saputo che fosse un po’ ebete, e va bene essere stupiti…ma adesso riprenditi figliolo mio!
<< Chissà come mai… >> ribatte Harry << …ho sempre preferito chiamarti Didino Piccino. >>
Rido, squillante, mentre Draco ed Hermione ci guardano dubbiosi, ed Harry se la ghigna.
All’insulto, però, Dudley si riprende.
E, con un filo di voce, risponde.
<< Che ci fate qui? >>
<< Oh, grazie Dud. Stiamo bene anche noi, gentile da parte tua interessarti! >> fa del sarcasmo Harry, facendomi sorridere.
Ma nostro cugino non coglie l’ironia.
Tanto che ripete:
<< Che ci fate qui? >>
Alzo gli occhi al cielo, e sospiro.
<< Ricordi Lord Voldemort? Il grande bastardo che aveva combinato un enorme casino nel Mondo Magico… >> storce il naso a queste ultime due parole, in un gesto pieno di disgusto, e Malfoy stringe i pugni, rabbioso << …e che dovevamo sconfiggere? Bene. Morto stecchito. Ma i suoi seguaci? Ancora in giro a rompere i coglioni. Ergo, siamo qui per erigere una Barriera Magica a protezione della casa. >>
<< Siamo in pericolo? >> domanda, preoccupato.
Hermione, parlando per la prima volta da quando mio cugino è tornato a casa, scuote la testa.
<< No, non lo siete. Dubitiamo fortemente che i Mangiamorte… >> poi, allo sguardo dubbioso di Dudley, aggiunge: << …i seguaci di Voldemort, vi prendano di mira. È solo una precauzione per stare più tranquilli. >>
Mio cugino guarda la mia migliore amica come se fosse un cane a tre teste.
Quasi sento il cervellino di Dudley macchinare veloce, ed affannoso.
Amica di quei due strambi dei miei cugini + parlare di barriere magiche + conoscere i Mangia-Qualcosa = Strega = Stare alla larga.
Harry se ne accorge, dello sguardo diffidente che rivolge alla sua ragazza, e, infastidito, coglie al volo l’occasione per presentare gli sconosciuti.
<< Dudley, ti presento Hermione. La mia ragazza. >>
Sottolinea, le ultime tre parole, con un tono minaccioso, come a sottolineare: “E’ la mia ragazza, ergo sii cortese con lei altrimenti, dato che, se ti dico che ti Crucio non mi capisci, ti pesto.”
La presentata in questione abbozza un sorriso educato, porgendo la mano a mio cugino, non rinunciando ai convenevoli, aspettando che lui la stringa.
Cosa che avviene dopo qualche secondo di smarrimento, da parte del Babbano, che non le risparmia nemmeno la tipica smorfia diffidente che la famiglia Dursley assume davanti a tutto quello che ha a che fare con il Mondo della Magia.
Harry mostra di non gradire affatto, come nostro cugino sta trattando la sua amata Hermione, ma si trattiene dall’urlargli contro.
<< Lui, invece, è Draco. >>
Non aggiungo nessun epiteto, come ha fatto mio fratello, mentre presento il ragazzo che mi sta di fianco al mio “adorato” cuginetto.
Presentarlo come “Il mio ragazzo” mi sembrava fuoriluogo dato che nessuno dei due ha ben chiarito la faccenda, dopo lo scioccante “Ti amo”.
Ed anche come “Un mio amico” non  era affatto il caso.
Sarebbe stato troppo riduttivo, e poi, se c’era una cosa che Kimberly Potter e Draco Malfoy non sono mai stati, né saranno mai, quella è proprio l’essere amici.
O Ti amo, o Ti detesto.
Non ci sono vie di mezzo possibili per noi due.
Didino si gira verso Malfoy, e si guardano in cagnesco per un bel po’ di tempo.
La cosa è decisamente ridicola.
Draco discrimina Dudley perché è un Babbano, e Dudley discrimina Draco perché è un Mago.
Entrambi credono che l’altro sia feccia, per una sola e unica ragione di sangue, Magico, o Babbano.
Mi viene quasi da ridere.
Fatto sta che Malfoy non porge la mano a mio cugino, e mio cugino non lo fa con Lui.
Se fossimo in un film, adesso una folata di vento gelido farebbe tremare tutti i presenti.
A rompere il silenzio, imbarazzata, sono io.
In realtà speravo in Harry, ma Lui è troppo gongolante mentre osserva due delle persone che più non sopporta al mondo, detestarsi a vicenda, ed uccidersi con lo sguardo.
In una eventuale rissa tra i due, non so davvero per chi tiferebbe.
<< Ehm…Dud... >> finalmente si decide a smettere di freddare il mio Principe delle Serpi, e mi rivolge uno sguardo apatico << …se avete finito di disprezzarvi con lo sguardo…potremmo spostarci dall’Ingresso? >>
Annuisce impercettibilmente, lancia un’altra occhiata gelida, perfettamente ricambiata, a Malfoy, e ci supera, dirigendosi velocemente in frigo.
Afferra velocemente una bottiglia d’acqua fresca, e prende a berne lunghi sorsi disperati.
Qualcosa mi dice che stia cercando di riprendersi dallo stupore.
Noi quattro, seguito mio cugino, decidiamo di non aspettare alcun invito per sederci, ed occupiamo tre quarti del divano con i nostri sederi.
In sequenza, ci siamo accomodati sull’amato sofà di zio Vernon, Harry, Hermione, io e Malfoy.
Riposta la bottiglia in frigo, senza preoccuparsi minimante di chiedere anche a noi se volessimo favorire, Dudley ci si avvicina di nuovo, prendendo una sedia e mettendosi a sedere, rigido, di fronte a noi.
E di nuovo cala il silenzio.
L’unico che non sembra imbarazzato, ma che, al contrario, sembra divertirsi un modo, è proprio Malfoy.
Il silenzio è il suo habitat naturale, per non parlare del fatto che crea notevole imbarazzo ad un Babbano, che si sente in soggezione, e a tre Grifondoro che, nelle chiacchiere, ci devono sguazzare un minuto si e l’altro pure.
<< Allora… >> sempre io << …zia Petunia e zio Vernon dove sono? >>
La buona educazione ci impone di aspettarli, come minimo, prima di riempire la loro casa di Magia.
Mio cugino mi guarda, sempre più a disagio, e risponde in un sussurro.
<< Sul frigo, prima, ho letto che sono andati a fare la spesa. Dovrebbero tornare a momenti. >>
In effetti, lanciando un’occhiata fugace all’elettrodomestico sopraccitato, noto come un tipico post-it Babbano giallo evidenziatore faccia bella mostra di se.
E si ripiomba nel silenzio.
<< Herm… >> esordisce Harry << …mi daresti una Tutti i gusti + 1 alla menta? Quelle che ci siamo portati da Hogwarts. >>
La curiosità di Dudley sale alle stelle non appena sente nominare “… alla menta”, gusto che adora, ma non appena le parole di Harry gli confermano la provenienza magica di quel presunto cibo, la sua fame viene smorzata.
Hermione annuisce, estrae la Bacchetta dalla tasca dei jeans, e Appella a se la borsetta di Mary Poppins dal tavolo.
Gesto normale, a cui nessuno dei quattro fa caso, mentre osserviamo distrattamente Harry mettersi in bocca una caramella come se niente fosse.
Ma della stessa idea non è mio cugino.
Alla vista della Bacchetta di Herm ha spalancato gli occhi come non aveva ancora fatto oggi, il che è tutto dire, e quando le ha visto compiere una Magia, per poco non cadeva dalla sedia svenuto.
Sul suo volto, c’è puro terrore.
Dudley ha sempre avuto una fottuta paura della Magia.
Hermione si scusa con lo sguardo, Harry fa un sorrisetto divertito, io ignoro la faccenda.
Ma Malfoy si esibisce un ghigno malandrino, rivolgendo a mio cugino la sua migliore espressione divertita.
Prima regola, Big D: mai mostrare le tue paure ad una Serpe.
<< Allora, Dud… >> comincio io, per interrompere il secondo scambio assassino di sguardi tra il Babbano ed il Mago accanto a me. << …come va? Insomma…lo so che senza di noi qui è una palla, ma vi siete ripresi dal dolore della nostra scomparsa? >>
Sarcasmo.
Tanto, tanto sarcasmo.
Harry ed Hermione ridono, mentre Dudley, sebbene abbia gli occhi fissi su di me, non accenna a smettere di lanciare occhiate preoccupate, miste a sprezzanti, a Draco che, al contrario se la sta bellamente ridendo sotto i baffi.
<< Ehm… no. Va…va tutto bene qui. >>
<< Sai… >> lo richiama Harry << …abbiamo ricevuto la tua lettera. >>
Occhiata ad Harry, occhiata a me, sguardo assassino, con una goccia di sudore che gli imperla la fronte verso il Principe delle Serpi.
Ammonisco con lo sguardo il biondastro, ma la sua espressione da vero bastardo non accenna a svanire dal suo volto, anzi, se possibile aumenta sempre più mentre si sfila dalle dita l’anello di famiglia, quello con il serpente d’argento incastonato, ed inizia a rigirarlo tra le dita, senza distogliere lo sguardo dal povero Dudley.
<< Già… >> risponde mio cugino, cercando di ignorare il biondastro, grattandosi la nuca << …quell’uccellaccio non voleva davvero lasciarmi in pace.*** >>
Annuiamo, tutti e tre, mentre Malfoy ha iniziato a sfilarsi la Bacchetta dalla giuntura dei jeans.
Sempre senza smettere di ghignare.
Ancora silenzio.
Un po’ più lungo degli altri, stavolta.
Incredibilmente rotto da Dudley stesso.
<< Ehm…Kim… Lui… >> ed indica Malfoy, accanto a me, con sguardo cattivo << …sarebbe il tuo ragazzo? >>
Non mi stupisco più di tanto dell’improvviso interessamento di mio cugino della mia vita, perché sono certa che mi ha posto quella domanda, solo per disperazione.
Parlo per esperienza, se vi dico che Draco Malfoy, con l’immenso peso del suo sguardo, ha la capacità di metterti terribilmente in soggezione, e farti sparare la prima cazzata che ti passa per la testa, pur di distrarti dalla sua presenza.
Ma, il problema, resta comunque.
Mio cugino non lo sa, ma ha decisamente scagliato una bomba.
Nucleare, aggiungerei.
Sia mio fratello che la mia migliore amica mi guardano con vivido interesse, dato che, questa, è certamente una domanda che assilla anche loro.
Certamente non vedono l’ora che io risponda.
Ma non so davvero che cazzo dire…
<< Ehm…noi… ecco… >>
<< Ci sposiamo a Giugno. >> completa la frase, per me, Malfoy.
Inizialmente tiro un sospiro di sollievo, al fatto che Lui si sia caricato il fardello di questa risposta sulle sue spalle.
Ma poi, qualcosa nel mio cervello inizia a macchinare.
Ci.
Sposiamo.
A.
Giugno.
 Giugno = normale mese dell’anno.
A = preposizione. In questo caso collegato ad una proposizione temporale.
Sposiamo = voce del verbo sposare. Che bel verbo…davvero!
Ci = implica un noi, nella frase.
Ci sposiamo a Giugno.
Dudley spalanca leggermente gli occhi per lo stupore, data la mia età, ma non ha reazione eclatanti.
Hermione mi guarda con tanto d’occhi, trattenendo il respiro, mentre Harry…
Bè, adesso credo davvero che stia per morire.
È diventato più pallido di un fantasma, il suo colore ricorda perfettamente quella farinoso di Voldemort.
Ed anche gli occhi, ad essere sinceri.
Nella mia mente sono rossi di rabbia, e, credetemi, se fosse un Metamorfomagus, lo diventerebbero sul serio.
Per non parlare delle saette che gli spuntano da essi, socchiusi sino a raggiungere le dimensioni di quelli di un serpente.
Si, si.
Harry Potter si sta lentamente trasformando in Lord Voldemort.
Mi giro lentamente verso Malfoy che, incurante della bomba che ha appena lanciato, impugna come si deve la Bacchetta, puntandola verso il suo prezioso anello.
Inizia a farlo lievitare con noncuranza, in un gesto apparentemente di noia, come un semplice Babbano lancerebbe in aria una pallina per poi riprenderla.
Ma il suo ghigno divertito, il suo fissare Dudley, e gli occhi di quest’ultimo sbarrati fissi sull’oggettino lievitante, insieme al suo sudore freddo, tradiscono le vere intenzioni di Malfoy: ha notato quanto a mio cugino la Magia metta in soggezione, e non ha perso occasione per compierne una dinanzi a Lui.
Degno erede di Salazar.
Ma la cosa, stranamente, non mi infastidisce.
Provo una sadica sensazione di vendetta, nell’osservare il disagio di Didino dinanzi alla Bacchetta di Malfoy.
È esattamente come mi sono sentita qui, a vivere qui dentro per i miei primi 11 anni di vita, e per tutte le estati fino a che sono diventata maggiorenne.
Ma la questione matrimoniale resta irrisolta.
Aspetto di incontrare il suo sguardo divertito, e quando accade, alzo il sopracciglio con aria talmente dubbiosa, da risultare più efficace dell’apparizione di un enorme punto interrogativo sulla mia testa.
Lui, di risposta, allarga il sorriso, e mi strizza l’occhio.
Harry ed Hermione colgono il nostro scambio di sguardi, dato che non avevano tolto gli occhi di dosso a Malfoy da quando aveva dato aria a quella boccaccia, e noto i due rilassarsi.
Harry riprende a respirare, proprio quando il colorito bianco che aveva assunto, era passato al viola, per la mancanza di ossigeno.
Ma si assicura celermente di non posare più l’occhio su noi due, nel momento stesso in cui un braccio di Malfoy si posiziona sulla mia spalla, gesto che infastidisce lo infastidisce moltissimo.
Ingoiando una pesante bile, e lanciando occhiate ansiose all’anello d’argento che ancora lievita pigramente a pochi metri da Lui, Dudley riprende a parlare.
<< Ah…ehm…co-congratulazioni. Non credevo che qualcuno avrebbe avuto il coraggio di sposarti. >>
Lancio un’occhiata gelida a mio cugino.
Che stronzo.
Si lo so, lo so, penserete che io sia terribilmente permalosa.
Ed avete ragione, ma la cosa che mi ha maggiormente irritato, è stato il tono di assoluta sincerità con il quale ha espresso la sua opinione, il bastardo.
Vogliamo parlare delle perle di lordura che gli stanno scivolando dal cranio pressoché vuoto, dei rotoli di grasso che disegnano la sua figura, dei capelli pagliosi che qualcuno gli ha appiccicati sul capo, della dimensione pari a     quella di una nocella del suo cervello, oppure dell’espressione da perfetto maiale ignaro del mondo circostante che Lui si ritrova?!
Ma i miei amici non sembrano condividere la mia rabbia, perché si limitano a sorridere divertiti, lanciandomi occhiate di sbieco.
Draco scoppia addirittura a ridere tranquillamente, mentre l’anello che sta ancora facendo lievitare descrive allegri cerchi nell’aria, al ritmo del divertimento del suo padrone.
Noto l’aumentare del fastidio di Dudley, e me ne compiaccio.
Oh, se me ne compiaccio!
<< Allora Big D, a te invece come va? Anche tu hai un matrimonio alle porte… >> dice Harry, facendo anche del sarcasmo sulla cazzata poco fa inventata da Malfoy, segno che ha superato lo shock << …oppure preferisci la vita da single? >>
Dubito fortemente che un tipo come mio cugino sia riuscito a trovare l’anima gemella.
Oddio, se l’ha fatto Vernon Dursley per tutti c’è un barlume di speranza, ma nel suo caso ci sono voluti 30 anni solo per poi, alla fine, accasarsi con una donna che, di bello, diciamocelo, aveva solo la sorella.
Ma non credo saprò mai se Didino ha trovato qualche sfigata su cui sfogare i suoi istinti primordiali, o meno, perché il rumore di una chiave che si rigira nella toppa, fa scattare in piedi tutti i presenti.
Tranne Malfoy ovviamente, che se ne resta placidamente seduto sul divano, senza avere nemmeno la decenza di fari interrompere al suo anello la persecuzione psicologica di Dudley.
Lancio uno sguardo furtivo a mio fratello, che mi ricambia con occhi privi di qualsivoglia espressione, per poi ripuntare la mia attenzione sulla porta.
La quale si apre, per far entrare, nel numero 4 di Privet Drive, Petunia e Vernon Dursley, con due buste della spesa stracolme a testa.
<< Didino?... >> lo chiama la madre, scatenando i ghigni strafottente della sottoscritta e dei tre maghi presenti in salotto << ..sei a casa? >>
Mio cugino biascica un “Sono qui”, senza aggiungere nemmeno una sillaba per informare i genitori della presenza di ospiti.
Risentiamo il rumore della porta, che viene chiusa, probabilmente da zio Vernon sentita la veemenza con la quale viene compiuto il gesto, seguito da quello di due paia di piedi, il cui suono si fa sempre più vicino.
<< Figliolo, abbiamo comprato le patatine che tanto ti piacciono… >> commenta suo padre, un attimo prima di entrare in salotto, e dedicare un sorriso, da sotto i baffi cespugliosi, al figlio.
Ma l’atmosfera di calma della famiglia del numero 4 di Privet Drive tipica del momento dopo-spesa, durante il quale padre e figlio pregustavano già i sessanta minuti in cui avrebbero ingurgitato tutti i nuovi acquisti, e la madre si godeva quegli stessi sessanta minuti di pausa dal “Mamma! Ho fame!” o “Petunia, amore…che c’è da mangiare?”, si incrina pericolosamente non appena lo sguardo ebete di zio Vernon si posa su noi quattro, andando a sgretolarsi non appena anche zia Petunia raggiunge marito e figlio in cucina.
Il sorriso che mio zio aveva appena dedicato al figlio, va via via scemando sempre più sino a che non ritorna alla solita vecchia espressione imbronciata che assumeva sempre nei nostri confronti.
Le quattro buste stracolme che aveva nelle possenti dita grassocce, e che stava certamente per sistemare sul bancone, di modo che la brava mogliettina potesse metterle a posto (Ovvero, portare i vari pacchi di patatine, dolci, e salumi ai due uomini della famiglia, sul divano. Una cosa alla volta, però. Mangiare lentamente aiuta a mantenere la linea.) gli cadono deliberatamente sul pavimento, rovesciandone parte del contenuto.
Continua a spostare gli occhi sbarrati, da me ad Harry, in un atteggiamento molto simile a quello assunto da suo figlio poco prima.
Zia Petunia, invece, ha una reazione un po’ più….rumorosa.
Focalizza subito le immagini dei quattro ospiti nel suo salotto, ed è molto più veloce di suo marito e di suo figlio a collegare immagini e ricordi.
Ed infatti, passa solo un decimo di secondo, da quando i suoi occhi incontrano quelli miei e di Harry, e quando dalle sue sottili labbra esce un grido, talmente stridulo da far invidia alla più cozza delle Veela.
Malfoy non si preoccupa nemmeno per un secondo di trattenere il suo risolino strafottente e pieno di derisione, e sposta lo sguardo da Dudley, che ancora lo guarda ostile, a zio Vernon, che sfoggia la sua migliore espressione “terrorizzata, barra schifata, barra preoccupata, barra stupita” a zia Petunia che sfoggia la sua migliore espressione….stupita e basta.
<< Non è che potreste impiegarci un po’ meno di vostro figlio a riprendervi dallo shock, per Salazar? Sapete, avremmo qualcosa di molto meglio da fare, che restare a guardare tre Babbani imbambolati nella loro casa puzzolente. >>
Ma niente.
Zia e zio non fanno un cenno all’insulto appena rivoltogli da Draco, restando ancora imbambolati a fissarci.
Il che, è davvero tutto dire, considerato che Malfoy ha appena dato della “Puzzolente” a quello a cui zia Petunia dedica tutte le sue forze, in pulizie.
Restiamo in silenzio per un bel po’, a guardarci tutti quanti tesi ed imbarazzati, tranne ovviamente il biondastro.
Poi, è Harry a perdere la pazienza.
<< Vabbè, noi siamo qui per svolgere un compito, non ho intenzione di perderci la mattinata!... >>
Estrae la sua fida Bacchetta, e la pone dinanzi agli occhi schifati di zio Vernon.
Lo guarda, in modo risoluto, ed inizia a parlagli lentamente, come se si stesse rivolgendo ad un bambino, o ad un ritardato.
Okay, il “come se” è abbastanza fuoriluogo.
<< Adesso, useremo la Magia. M.a.g.i.a… poiché i Mangiamorte sono di nuovo in circolazione, pensiamo che sia più sicuro mettere delle Barriere Magiche a protezione della casa. Quindi voi state zitti e calmi, ci fate fare il nostro lavoro, ed uscire di qui per sempre. >>
Finalmente, i due Babbani, mentre Dudley continua a restarsene in silenzio, mostrano di essere ancora vivi, reagendo alle parole di Harry.
<< I Mangiamorte sono ancora in circolazione?! >> ripete zia Petunia, stupendo tutti quanti del fatto che, dopo averlo udito solo una volta, si sia ricordata un nome a proposito del nostro Mondo.
<< Quella roba…. >> e si riferisce alla Magia, zio Vernon << …in casa mia?! Come osate, brutti ingrati che non siete altro?! >>
Ed ecco che si ritorna ai vecchi tempi.
Zio Vernon ci ha sempre dato degli ingrati.
No scusate, di cosa cazzo dovevamo essergli grati??!!
Harry, sospirando affranto, inizia diligentemente a spiegare la situazione ai due ottusi qui di fronte, mentre Hermione, evitando di presentarsi come ha fatto prima con Dudley, gli da una mano.
Ad esempio, quando zio Vernon chiede ad Harry, per la quarta volta, cosa sia il Capo del Dipartimento Auror, è solo merito della mia migliore amica, se mio zio non si ritrova spiaccicato contro il muro, prossimo ad un Avadakedavrizzamento.
Io, invece, mi rabbuio.
Adesso dovremmo essere al cimitero, da Sirius, mamma e papà.
Dovrei essere lì, a parlare sulle loro tombe, nella mia mente, a sentirli più vicini di quanto non potrò mai fare in questa vita, ad osservare il sorriso dolce di mia madre, lo sguardo furbo di mio padre, l’espressione elegante ed egocentrica di Sirius, e quella saggia ed un po’ sciupata di Remus.
Dovrei essere a Godric’s Hollow, a salutare con un groppo in gola la tomba di Fred, la risata di Tonks, sulla foto della sua lapide, ad inquietarmi come sempre per l’occhio magico della foto di Malocchio, ed anche a lanciare un sorriso riconoscente alla tomba di Severus Piton.
Si, avete capito bene, abbiamo seppellito anche Lui lì.
Godric’s Hollow è la patria di Godric Grifondoro, emblema del coraggio.
Ed è anche dove, per la prima volta, qualcuno (Io ed Harry) ha sconfitto Voldemort.
Quale posto migliore per i coraggiosi membri dell’Ordine della Fenicie, che, con tutte le loro forze, hanno dedicato la loro intera vita a combattere quel bastardo?
E Severus Piton ha fatto parte del gruppo dei ribelli fino all’ultimo istante.
<< Ehi…bambolina… >>
Sento il Suo sussurro nell’orecchio, il suo petto marmoreo vicino alla mia schiena, le sue braccia intorno alla vita, e l’aura di tranquillità e forza che emana, avvolgermi.
Abbasso le palpebre sospirando, e mi lascio trasportare dalla sua semplice presenza, abbandonando il capo sulla sua spalla.
È perfettamente inutile che Lui mi chieda il motivo della mia improvvisa tristezza, io che glielo confidi, e delle ipotetiche parole di conforto.
A me bastano le sue braccia intorno al mio corpo.
Poso lo sguardo su Harry, che sta ancora animatamente discutendo con zio Vernon e zia Petunia, su Hermione che manda sguardi sconvolti e sconcertati ad entrambi, e su Dudley, che se ne resta in un imbarazzato silenzio.
Alzo gli occhi al cielo.
<< Che teste di cazzo. >> commento, sentendo Malfoy ghignare sul mio capo, proprio un attimo dopo si aver immerso le labbra tra i miei capelli.
Ridacchia.
<< Già. Poi non venirmi a dire che i Babbani sono al nostro stesso livello. >>
Mi sciolgo dall’abbraccio, e mi giro e fronteggiarlo, con occhi fiammeggianti.
<< Che centra?! Loro sono dei cretini, ma ciò non vuol dire che tutti i Babbani sono così. Sei solo un razzista! >>
Il mio livello di nervosismo si sta alzando, in modo perfettamente proporzionale al suo divertimento.
Odioso.
Bastardo.
Stupendo.
<< Certo che sono razzista!.. >> ghigna << …dato che… >>
Ma non saprò mai la spiegazione del suo contorto modo di pensare, perché Hermione ci interrompe, trattenendo Harry dal picchiare zio Vernon, la sua voce stizzita.
<< Ragazzi, prepariamoci per l’Incantesimo. >>
<< QUALE INCANTESIMO??!! NON MI AVETE SENTITO? NON VOGLIO QUELLA ROBACCIA IN CASA MIA! >>
L’urlo di zio Vernon, insieme alla sua solita vena sulla tempia in pericolosa via d’esplosione, non fanno che aumentare il disgusto mio e di Herm, il divertimento di Malfoy e la rabbia di Harry.
<< Per quanto mi riguarda… >> sibila minaccioso mio fratello << …potremmo andarcene in questo preciso istante, senza lanciare alcuna Protezione intorno a casa vostra. Ma se i Mangiamorte verranno a farvi visita, per catturarvi, torturarvi o uccidervi… >> gli lancia uno sguardo severo e carico di disprezzo << …Non aspettatevi che corri a rotta di collo per salvarvi. Io e Kiki non vi dobbiamo niente. Assolutamente niente. >>
L’intervento duro di mio fratello riesce a zittire tutti, mentre vedo, non per la prima volta, un’ombra di paura nei nostri confronti da parte dei Dursley.
Harry li incenerisce un’ultima volta, prima di dirigersi verso me e Malfoy, al centro della cucina, seguito da Herm.
Ci posizioniamo in cerchio, ed estraiamo le Bacchette, noi tre Grifondoro palesemente infastiditi dal comportamento dei tre Babbani, e Malfoy decisamente annoiato.
Vedo, con la coda dell’occhio Dudley sbarrare gli occhi, e zio Vernon aprire nuovamente la bocca per protestare.
Ma è una mano di zia Petunia a fermarlo dal ricominciare una nuova litigata.
Mi lancia uno sguardo profondo, e, semplicemente, annuisce.
<< Maleficio Impedimentum. >>

Tu-tum.
Aiuto.
Tu-tum.
Non ce la faccio.
Tu-tum.
Ogni volta è la stessa identica storia.
Arrivo qui, spavalda, forte e battagliera come sempre, convinta che niente possa spezzarmi. E poi…
E poi i cancelli del cimitero di Godric’s Hollow bastano a distruggere tutta la mia forza.
La sgretolano come se fosse mera carta.
Ed è quando sento un groppo alla gola, le lacrime che minacciano di scendere, le gambe che non riescono più a reggermi, le mani che tremano, e la mia vitalità abbandonarmi, che capisco.
Capisco che, in realtà, sono solo una ragazzina che gioca a fare l’adulta, a fare la forte.
Ma, in realtà, non lo sono.
Mi sono immedesimata in questo ruolo, per forza di circostanze, e per così tanto tempo, da aver convinto tutti quanti, e persino me stessa, di essere forte.
Illusa.
<< Andiamo. >> sussurra Hermione, mentre stringe le dita di Harry tra le sue, e lo trascina oltre le inferriate arrugginite.
La prima volta che venimmo qui, ricordo che faceva freddo.
Tanto freddo.
C’era la neve.
Il cielo era terso, e la minaccia di Voldemort gravava sul capo mio e di mio fratello come una spada di Damocle.
Adesso, invece, con un semplice e leggere giubbotto di pelle si sta bene, il cielo è coperto solo da qualche nuvola candida, e verso ovest, verso il centro del villaggio, si sentono persine le voci e le risate degli abitanti di Godric’s Hollow.
Quest’atmosfera allegra, stona decisamente tanto con la tempesta che sta avvenendo dentro di me.
Tu-tum.
Respiro.
Tu-tum.
Dai Kiki.
Tu-tum.
Forza.
Tu-tum.
Puoi farcela.
Tu-tum.
Ho sempre avuto una fottuta avversione per questo cimitero.
Ogni volta temo di andare in iper-ventilazione.
I momenti che precedono l’entrata in questo luogo di dolore e morte sono sempre i più duri.
Quello che richiedono tutto il coraggio di cui Grifondoro tanto va fiero.
Harry ed Hermione sono avanti a me di qualche metro, mentre le mie gambe ancora non si decidono.
Perché entrare lì, osservare i loro visi sorridenti, su un mero pezzo di pietra che rappresenta una lapide…
È come se qualcuno mi urlasse in faccia, con tutto il fiato che ha: “SONO MORTI. NON TORNERANNO MAI PIU’ ”.
Ed è insopportabile, ogni volta.
Tu-tum.
Inspiro.
Tu-tum.
Espiro.
Tu-tum.
Inspiro.
Tu-tum.
Espiro.
Veloce.
Sempre più veloce.
Sempre di più.
Sempre di più.
Sempre di più.
<< Ehi…calma bambolina. >>
La Sua voce.
Quel soprannome.
Il suo odore.
Le sue mani.
Il suo viso.
Il suo respiro.
Le sue braccia.
La sua schiena.
Il suo petto.
Lui.
Mi giro verso Malfoy, senza minimamente preoccuparmi dello stato pietoso della mia espressione.
Non credo di essermi mai presentata così triste e disperata davanti a Lui.
Ma non fa alcun cenno, non mostra pietà o compassione nei miei confronti.
Semplicemente mi guarda deciso.
<< Sei Kimberly Potter. >> mi avverte, semplicemente.
Non so cosa voglia dire con questo, fatto che, risoluto, intreccia le sue dita alle mie, e mi trascina con se al seguito di mio fratello e di Hermione.
Lo guardo con tanto d’occhi, mentre il magone che mi offuscava cervello, sguardo, razionalità, gola, vitalità, diminuisce notevolmente non appena la pelle della mia mano entra a contatto con la Sua.
Mi lascio guidare inerme da Lui, fissando i miei occhi sui suoi capelli biondissimi, e sui giochi di colore che compiono con la luce solare.
Mi assento completamente, perdendomi nella contemplazione del mio piccolo pezzo di Paradiso o Inferno su questa ingiustissima terra.
Le mie gambe si muovono per riflesso delle sue, i miei respiri avvengono per riflesso dei suoi, le mie dita stringono la sua mano per riflesso delle sue, il mio cuore batte per riflesso del suo.
E, quasi senza accorgermi di nulla, mi ritrovo a pochi passi dalla tomba di Sirius Black.
La foto, animata solo agli occhi dei maghi, mostra la sua contagiosa risata simile ad un latrato, e mai immagine fu più rappresentativa.
Elegante e bello come sempre, il mio padrino mi sorride dalla sua Casa Eterna, con alla sua sinistra Remus e Tonks, e alla destra mio padre e mia madre.
Finita la Guerra abbiamo comprato una buona parte del suolo nord-est del cimitero, in modo da poter seppellire qui i caduti dell’Ordine della Fenicie, racchiudendo questo spazio da un piccolo cancelletto bianco.
Distolgo volutamente lo sguardo dalla tomba che recita “Fred Weasley.”
Nonostante io sia venuta qui altre volte, il dolore di vedere l’immagine di uno dei gemelli Weasley su una lapide, mi risulta ancora troppo insopportabile.
Troppo fresca come ferita.
Poso la scritta che abbiamo fatto incidere a volta, sull’inferriata bianca.
“The Order of Phoenix. Died Fighting For Freedom. R.I.P.”****
Lanciando uno sguardo disperato a Malfoy, e ritrovando, come più volte è accaduto oggi, in Lui la mia forza, mi decido a seguire i miei due amici, anche oltre questo cancello, ritrovandomi ufficialmente al cospetto delle varie tombe.
Sia io che Hermione ci chiniamo davanti alle lapidi, distribuendo le Orchidee Rosse che abbiamo comprato, a tutti i nostri cari.
Poi, mi volto verso Sirius.
Ciao zio Sirius.
Si lo so, lo so.
Non vuoi che ti chiami zio, perché ti fa sentire vecchio.
Ma, ehi, sei morto.
La tua età si è ufficialmente fermata a 36 anni, non c’è motivo per cui tu ti debba sentire vecchio: non lo sarai mai.
Esattamente come zio Remus, mamma e papà.
Immagino che James Potter, da bravo Malandrino, non smetterò mai di ricordarvi, in Paradiso, che siete entrambi più vecchi di Lui.
Se solo non fossi con sguardo disperato davanti alle vostre tombe, credo che mi metterei a ridere.
I Malandrini si sono finalmente riuniti.
Comunque, zio Sirius…tanti auguri.
Saresti quasi arrivato ai 40, visto che tragedia?
E adesso, passiamo ai discorsi più spinosi.
È la prima volta che io ed Harry veniamo accompagnati da qualcuno, vero?
Hermione la conoscete tutti, futura moglie di mio fratello.
Lui, invece, è Draco Malfoy.
Sinceramente, ora come ora, non so cosa sia esattamente per me.
Insomma, il nostro rapporto non è mai stato semplice, né pieno di dialogo.
Siamo entrambi troppo orgogliosi per ammettere ad alta voce i nostri sentimenti.
Infatti, per farci dare una mossa abbiamo avuto bisogno addirittura del Veritaserum!
Non ho certezze su noi due, né sul nostro presente né sul nostro futuro, considerato il piccolo dettaglio che i suoi genitori desiderano ardentemente vedermi morta, sono consapevole solo di due cose.
Sono innamorata di Lui.
Lui è innamorato di Me.
Sono certa che, adesso, vi starete chiedendo come mai, allora, nonostante la presenza di numerosi punti interrogativi sulla nostra storia, io abbia deciso di portarlo con me in un giorno ed in un’occasione così importante come questa.
Semplice.
Lui me l’ha chiesto.
Ho capito che entrambi sapevamo davvero troppo poco l’uno dell’altro.
L’ho guardato nei suoi stupendi occhi color tempesta, ed ho sentito di avere un disperato bisogno di Lui, oggi, esattamente come ho sempre avuto bisogno di Harry, e come Lui oggi ha bisogno di Hermione.
Ed è stato proprio quando mi sono accorta di averlo messo sullo stesso piano di Harry, che ho capito che la cosa era estremamente preoccupate ed estremamente seria.
E adesso passiamo ad un’altra confessione, zio Sirius.
Ho una fottuta paura.
I Mangiamorte sono tornati e non ho la più pallida idea di come potercela cavare anche stavolta.
Sono pazzi, folli, invasati, accecati dalla vendetta e, soprattutto…ignoti.
Non sappiamo precisamente con chi abbiamo a che fare, né a chi facciano a capo.
Nott e Malfoy hanno detto tutto quello che hanno avuto modo di vedere sui Mangiamorte, ma sono solo dettagli insignificanti: sono stati reclusi in una stanza per la maggior parte del tempo.
Mi manchi, Sirius.
Non immagini nemmeno quanto.
In questi momenti di difficoltà, mi rendo conto di quanto io sia sola.
Si è vero, ho i miei amici.
Ma siamo solo una banda di ragazzini che lottano con tutte le loro forze per essere adulti, ma…abbiamo solo 18 anni.
E dobbiamo combattere quest’altra Guerra Magica praticamente da soli.
Ma, nonostante tutto questo, non mi arrenderò.
Mai.
Me lo avete insegnato voi, tutti voi.
Donerò tutta me stessa, fino all’ultimo respiro, fino all’ultima stilla di potere magico che è me, fino all’esaurimento completo di tutta la mia linfa vitale, per la Libertà.
In modo che le vostri morti non saranno state vane.
Ciao zio Sirius, zio Remus, Tonks, Fred, Malocchio, professor Piton.
Mamma e papà.
Vi voglio bene.

<< Wao. I tuoi non hanno di certo badato a spese. >>
<< Certo che no, Granger. Ovviamente. >>
<< Fa sparire quell’insopportabile ghigno dalla faccia, per cortesia! I soldi non fanno mica la felicità! >>
<< Disse la poveraccia. >>
<< Ma quale poveraccia?! Come ti permetti?! >>
<< Mi permetto eccome…perché devo costantemente ricordarvi che sono Draco Malfoy? >>
Al che, Hermione resta talmente sconvolta ed irritata per il suo enorme ego, da decidere, per la sua saluta mentale e per tenere fede all’immagine di brava fanciulla che ha tanto faticato a costruirsi, di non rispondere.
Alzando semplicemente il sopracciglio destro sino al cuoio capelluto.
Malfoy avanza spavaldo per il vialetto, fino a che non viene sontuosamente accolto da un elfo domestico rattrappito che gli zampetta incontro, inchinandosi sino quasi a baciarne la polvere sotto i piedi, dinanzi al suo padrone.
<< Signorino Malfoy è un vero onore riaverla qui. >>
Non lo degna nemmeno di un cenno, facendo imbestialire Hermione ancora di più.
<< Come osi non calcolarlo minimamente?! È un essere vivente esattamente come te, anzi meglio! >>
E via discorrendo.
Seguono frasi offensive su frasi offensive, calcolando una media di 7 parolacce, barra insulti per proposizione.
E tanti saluti ai buoni presupposti di Hermione.
Harry mi si avvicina, e mi stringe la mano.
Leggo la mia stessa desolazione nel suo sguardo.
Poi, accennando un sorriso che di allegro non ha poi molto, mi chiede:
<< Come siamo finito alla villa estiva dei Malfoy? >> in una domanda piuttosto retorica.
Infatti, il piano era passare la notte, adesso che il sole sta appunto sparendo oltre l’orizzonte, alla Tana.
Ma Malfoy ha cominciato a lamentarsi non appena messo piede fuori dal cimitero e, senza alcuni giri di parole, ci ha fatto la proposta di mandare un gufo ai signori Weasley, ed avvisarli che avremmo alloggiato altrove.
Questo altrove, è proprio Malfoy Summer Manor.
Inizialmente Harry ed Hermione hanno risposto categoricamente in modo negativo, ma poi, la possibilità di avere un immenso maniero, seppure leggermente inquietante, a nostra disposizione deve averli convinti.
E poi, come ha giustamente fatto notare Draco, quale posto, con i Mangiamorte che ci danno la caccia, sarebbe più sicuro?
A nessuno verrebbe mai in mente, nemmeno in un remoto mondo parallelo, di venire a caparci qui.
Per non parlare delle misure di sicurezza con le quale i Malfoy avranno certamente protetto la loro Villa.
<< Chi l’avrebbe mai detto, eh fratellino? >> rispondo, con lo stesso tono scherzoso di Harry, ma senza allegria.
Ad un cenno di Malfoy che, esasperato ha deliberatamente mandato a cacare Hermione, sempre più imbestialita, sia io che mio fratello ci apprestiamo a seguirlo, insieme all’Elfo Domestico, in Casa.
Superate le enormi porte nere, quello che mi si presenta davanti agli occhi mi provoca un brivido lungo la schiena.
Qui tutto è enorme.
Avete presente quelle immense ed inquietanti Cattedrali dei film thriller?
Ecco, Malfoy Summer Manor ne ricorda perfettamente una.
Volte e corridoi enormi.
Imponenti arazzi.
Lussuosi ed antichi mobili.
Numerosi ritratti e busti in pietra di nobili antenati, tutti con la puzza sotto il naso.
Candelabri e cornici degli specchi, come anche le rifiniture delle pareti e delle maniglie delle porte sono rigorosamente in oro.
Camminiamo su un sofisticato e certamente preziosissimi tappeto indiano, e devo dire grazie ad Harry se non ci inciampo ogni tre metri, impegnata come sono ad analizzare con lo sguardo questo lusso, tutto nello stesso momento.
Degli altri Elfi Domestici accorrono verso di noi per prendere i cachi ed i giubbotti, salutandoci con riverenza.
Il corridoio dove ci troviamo noi è certamente quello principale, ma funge da semplice accesso a quell’enorme rampa di scale in marmo che sta sulla destra, e ad almeno 7 porte per lato.
Enorme, lussuosa, nobile, antica…ma inquietante.
E senza calore.
In ogni singolo tassello di muro o di pavimento ci sarà certamente sprecato un centinaio di galeoni, ma nemmeno un briciolo d’affetto.
Questa casa emana freddezza.
Sposto lo sguardo verso Malfoy, che ha assunto la solita faccia imperscrutabile, tipica di quando ha qualche emozione da nascondere.
Lui ha vissuto in questi ambienti tutta la vita?
Circondato da persone che ti trattano come un vero Re ma che, alla fin fine, di te conoscono solo il tuo nome?
Lo guardo meglio.
E mi rispondo.
Si.

<< Ciao Grifondoro. >>

<< Ciao Serpeverde. >>
<< La mia dimora è di tuo gradimento? >>
<< E’ perfettamente il tuo stile. Ma non il mio. Mi fa sentire immensamente piccola. >>
Abbassa lo sguardo.
<< Vale lo stesso per me. >> sussurra.
Siamo in una delle varie camere di quest’immensa Casa.
Harry ed Hermione saranno già nel pieno dell’orgasmo, nella loro stanza matrimoniale, a quattro porte di distanza da questa.
Dopo essere stati accolti dagli Elfi dei Malfoy, ci siamo recati nella Sala da Pranzo.
Infule dirvi che e dimensioni di quest’ultima rispecchiavano perfettamente quelle del resto dell’abitazione.
Al centro c’era un lunghissimo tavolo, sulla cui superficie facevano bella mostra di se, ogni, più o meno, 50 cm, degli elaboratissimi ed antichi vasi di fiori.
Le sedie erano di pregiato legno, con rifiniture in oro e, esattamente come il resto della casa, avevano lo strano potere di farti sentire insignificante.
Draco mi ha sussurrato nell’orecchio che, a pranzo e a cena, i suoi genitori si sedevano sempre ai due posti opporti a capotavola, mentre Lui perfettamente al centro.
E mangiavano così, distanti e in silenzio.
Noi li abbiamo imitati, almeno per quanto riguarda la mancanza di discorsi.
Anche se, pur essendo ognuno perso nei propri pensieri disperati, abbiamo mangiato a distanze normali.
C’era davvero un’aria desolata, a quella tavola, tanto che Hermione ha persino evitato di contestare la servitù degli Elfi Domestici.
Ci siamo alzati da tavolo dopo poco e, mentre Malfoy è rimasto a fumarsi una sigaretta, Harry, Hermione ed io ci siamo diretti in camera.
Loro si sono fermati prima, mentre io ho proseguito.
Ero giusto in lotta disperata con me stessa, per non far scendere le lacrime, che Lui mi ha raggiunto, portandosi a poche spanne dal mio viso, camminando gattoni sul letto.
Dopo la confessione, la voglia irrefrenabile di baciarlo prende il sopravvento.
Avvicino velocemente le labbra alle sue, che le accolgono in un bacio mozzafiato.
La sua lingua carezza la mia con struggente lentezza, mentre le mia dita artigliando immediatamente i suoi setosi filamenti biondi.
Mi morde con lussuria il labbro interiore, mentre le sue carezze sono sempre più lascive.
Sento appunto le mie dita sotto la maglietta, mentre mi accarezzano la pancia, quando l’immagine di tutte quelle tombe esplode di nuovo nella mia mente.
Piton.
Scende a baciarmi il collo.
Malocchio.
Lo morde, lo succhia, lo lecca, lo bacia, lo venera.
Fred.
La sua mano sale sempre di più.
Tonks.
Sempre di più.
Remus.
Mi sfiora il seno, con studiata ed apparente indecisione.
Sirius.
Lo accarezza docilmente, con adorazione.
Papà.
Lo afferra deliberatamente tra le dita, facendomi gemere piano.
Mamma.
Con un calcio si libera delle scarpe, mentre ci stendiamo entrambi in maniera più comoda, senza smettere di baciarci veneranti.
La Battaglia di Hogwarts.
Le mie mani corrono febbrili alla sua camicia, sbottonando e a volte anche scucendone i bottoni.
Una volta aperte, accontento la mia folle brama di sentire la Sua pelle fremere sotto il mio tocco.
La Battaglia al London Bridge.
Spinge il bacino contro il mio, mentre soffoca un mio urlo strozzato sul nascere, chiudendo le labbra con le sue.
Mi sfila velocemente la maglietta, togliendosi subito dopo la sua camicia, ormai aperta.
Quando passa a sbottonarmi i pantaloni, lasciandosi casualmente sfuggire qualche toccatina gli artiglio le spalle con le unghia.
La Ricerca degli Horcrux.
Alzo il bacino, scontrandomi con la sua erezione, per aiutarlo a sfilarmi i pantaloni, che, prestissimo raggiungono il resto dei miei abiti sul pavimento.
Risalendo la pancia con le sue labbra, e facendomi roteare gli occhi dal piacere, arrivato ai seni, mi sfila anche quel misero pezzo di stoffa che li copriva, dedicando l’attenzione delle Sue labbra proprio alle mie femminili dune.
I nostri sospiri mi stanno saturando le orecchie, mentre lentamente mi drogo di Lui.
Tutte quelle urla.
Allungo le mani, sfiorandogli il cavallo dei jeans e sentendolo gemere, per sbottonargli i pantaloni.
Tutto quel sangue.
Riesco nel mio intento, liberando le sue toniche e forti gambe dallo costrizione di un banale indumento, mentre Lui, ghignando accarezza il mio corpo, preda del suo, con lo sguardo.
Tutti quei morti.
Solo l’intimo a separarci, inerme sotto di Lui, alzo lo sguardo nel Suo.
Non so cosa vede nei miei occhi, se la tristezza che mi attanaglia lo stomaco, se la desolazione che mi percuote l’anima, se le lacrime che minacciano i miei occhi da quando ho messo piede nel Cimitero, se la solitudine che oscura la mia vita, oppurre tutte insieme.
Fatto sta che si rabbuia anche Lui.
Lo guardo, supplicante e, con voce roca per l’eccitazione del momento, ed insieme tremante per le orrende sensazione che scatenano in me i ricordi, glielo chiedo.
Tutte quelle tombe.
<< Ti prego. Ti prego, dillo. >>
Non ha bisogno di chiedermi cosa.
Tutto questo dolore.
Si china a baciarmi di nuovo, stavolta con una passione inaudita e con un trasporto immenso.
Gioca con la mia lingua per un po’, prima di staccarsi e ripuntare lo sguardo nel mio.
Tutta questa paura.
<< Dillo. >> ripeto, sussurrando pianissimo.
Ho bisogno di sentirmelo dire.
Ho bisogno che qualcuno mi faccia ben presente che non sono sola.
Che ho qualcuno su cui contare, sempre e per sempre.
Tutta questa solitudine.
Mi sorride.
Non ghigna, signori e signore.
Sorride.
Tutto questo strazio.
<< Ti amo, bambolina. >>
Per poi tornare a baciarmi urgentemente, disperatamente, follemente.
Le mie mutande raggiungono il pavimento, come ben presto le Sue.
Diventiamo un solo corpo, mentre io getto il capo all’indietro pregustando il piacere fino in fondo.
Inizia a muoversi dentro di me in modo lascivo, lussurioso, premuroso e dannatamente eccitante.
<< Ti…ti a-amo anche…anche io… >> farfuglio, tra un gridolino, un sospiro, un gemito, e l’altro.
Tutto questo amore.

*Ricordo risalente al soggiorno estivo dei ragazzi a Grimmauld Palace, ovviamente al quinto anno.
**Gli Asshole sono un gruppo musicale del Mondo Magico, inventati da me. Per i nomi dei ragazzi, se vi va, potete andare su Google Translate e vedere cosa significano, facendoli tradurre dall'OLANDESE all'italiano.
***Si riferisce ad Edvige. Come raccontato nel capitolo 13 "Streap Truth" qualcuno ha inviato Edvige da Dudley, affinchè insistesse con la sua presenza a mandare una lettera a Kiki ed Harry.
**** "Ordine della Fenice. Morti combattendo per la Libertà. R.I.P."

Merda.

Già, sono immensamente ed irrimediabilmente in ritardo.

Ma ho avuto problemi familiari, ed un periodo scolastico distruttivo.

Perdonatemi per eventuali errori di battitura, ma, pensate un po’, non ho nemmeno avuto tempo di rileggere tutto il capitolo.

Domani parto in gita, ed io sono ancora in alto mare.

Ma non volevo partire per 4 giorni, e ritardare ancora  momento dell’aggiornamento.

E mi rincresce anche dirvi che non potrò rispondere alle recensioni singolarmente, ma, davvero non ho affatto tempo.

Sappiate solamente che vi adoro, e che vi ringrazio con tutto il cuore.

Alla prossima.

BIGIA



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Capitolo 31
*** Fighter ***


FIGHTER

 

4th of April.

Se qualcuno dovesse chiedermi di descrivere la mattina dopo con una sola parola, sceglierei certamente questa:

Silenzio.

In silenzio ci siamo alzati dall’enorme lettone antico di Malfoy Summer Manor, in silenzio ci siamo ritrovati con Harry ed Hermione, in silenzio abbiamo fatto colazione, in silenzio abbiamo percorso il vialetto dell’enorme castello, senza che nessuno dei quattro si voltasse nemmeno una volta, in silenzio siamo ritornati ad Hogwarts e sempre in silenzio ci siamo congedati, per tornare ognuno nelle proprie stanze.

Il malumore generale era palese.

Per noi tre Grifondoro non è stato affatto facile rivedere i visi sorridenti dei nostri vecchi amici stampati su delle mere lapidi, come sempre, e sono certa che la desolazione di Malfoy sia dovuta all’essere ritornato in uno dei suoi Manieri.

Ma non sono sicura di cosa questo ha scatenato dentro di Lui: disprezzo e rammarico per le sue Oscure origini, o nostalgia per il Lusso a cui ha rinunciato arruolandosi nell’Esercito di Silente?

E se è vera la seconda ipotesi, avrebbe mai la faccia tosta di ritornare sui suoi passi, e ricongiungersi ai suoi genitori?

Una cosa è certa, però.

In qualsiasi caso, non ho alcuna intenzione di perderlo.

Per Lui, da oggi in poi, lotterò con le unghie e con i denti, spazzando via chiunque abbia intenzione di portarmelo via.

Draco Malfoy è Mio, almeno quanto io sono Sua.

 

<< Allora, come è andata l’escursione con il Principino? >>

<< Niente di che. Nessuno ci ha dato problemi, a parte Malfoy, ovviamente. Abbiamo litigato meno del previsto, però e con Harry non è volato nemmeno un cazzotto. >>

<< Ottimo. Io sono andata al concerto degli Asshole. Vi salutano. >>

<< Davvero? Che palle avrei voluto esserci! >>

<< Anche loro avrebbero voluto averci tutte e tre insieme. Mi hanno regalato una rosa blu elettrico, e ne ho due in stanza anche per voi. Non sono adorabili? >>

<< Si che lo sono! Ma Seam? Non ha fatto storie? >>

<< Storie?! Ne ha fatto una tragedia greca! Stavamo per lasciarci! Il clou è arrivato quando hanno cantato Strong Queens*…stava per salire sul palco e riempire di ceffoni Koel, Slecht e Geil. Per non parlare degli apprezzamenti fuori luogo che ha fatto tutta la notte su Aileen, solo per farmi ingelosire, ed avere la sua vendetta! >>

<< Pensa che Harry e Malfoy ci hanno fatto allungare la strada di non so quanto, pur di non passare da Hogsmeade, per loro tre! >>

<< Uomini! Quanto sono bambini! >>

Le risate delle mie due migliori amiche riempiono l’aria intorno a me, mentre accolgo con immenso piacere una folata di vento che mi scompiglia i capelli, penetrandomi nelle ossa.

Hermione si alza il collo della camicia più contro il collo, coprendosi la gola con la propria mano, mentre Ginny si stringe maggiormente nel suo mantello.

Siamo sotto il nostro solito ciliegio, a goderci le ore del tardo pomeriggio, seppur la temperatura, pur essendo ad Aprile non sia particolarmente calda.

I ragazzi sono agli allenamenti di Quidditch da circa una mezz’ora, in vista della partita finale con Corvonero: avevamo intenzione di raggiungerli, insieme a Calì e Lavanda ma, avvistato questo invitante ciliegio, mentre le altre due hanno proseguito, noi abbiamo preferito restarcene qui sole solette, a raccontarci delle rispettive precedenti giornate.

Insomma, gli avremmo visti urlarsi addosso parolacce su parolacce a cavallo di quelle maledette scope almeno un miliardo di volte.

Se, per un pomeriggio o due manchiamo, di certo non se la prenderanno.

Ginny, invece, essendo in “Quel” periodo del mese, ovvero quello in cui ogni donna è vittima di ciò che gli uomini, terrorizzati, chiamano “Le loro cose”, ma che gli esseri umani normali denominano “Mestruazioni”, ha chiesto a mio fratello, Capitano della squadra, di risparmiarla almeno per oggi.

<< Kiki? Che hai? Sei fin troppo silenziosa, per una Potter! >>

Alzo le spalle, mentre chiudo gli occhi, beandomi della frescura che questo soffio di vento mi sta procurando.

Alla mia mancata risposta alla domanda di Ginny, è Hermione ad incalzare.

<< Sei indecisa se sposarti in bianco o in rosa salmone, questo giugno? >>

Riesce a strapparmi un sorriso divertito, che, mentre la riccia si prodiga a spiegare ad una incuriosita Weasley come Malfoy abbia preso per il culo Dudley con la storia del matrimonio, ha tutto il tempo di trasformarsi in una genuina risata.

Ne sento il riverbero nel vento, e mi rendo conto di quanto avessi bisogno di dar voce alle corde vocali.

Non pronunciavo parola praticamente da questa notte.

Anche Ginny, alla descrizione della faccia che ha fatto Dudley non appena il suo cervellino ha captato la frase “Ci sposiamo a giugno”, si lascia andare al divertimento.

Seguono minuti davvero spassosi, in cui il nostro passatempo è quello di insultare quella testa di maiale di mio cugino Big D.

Ma poi, la domanda di Ginny mi riporta alla realtà, ricordandomi il motivo della mia attuale ossessione, e ciò che mi ha arrovellato il cervello per tutta la giornata, causando il mio silenzio.

<< Matrimoni fasulli a parte…adesso tu e Malfoy state insieme? >>

Oggi non ci siamo visti per tutto il giorno.

Anzi, ci siamo per lo più evitati.

O, se vogliamo aggiungere un secondo “Anzi”, era Lui ad evitare me.

Non ne capisco il motivo, e questo suo strano atteggiamento mi ha causato non poche domande, film mentali, preoccupazioni ed anche immense paure.

E se avesse cambiato idea su noi due?

Insomma, non che ci fossimo ufficialmente impegnati, ma dopo aver udito fuoriuscire dalle sue labbra perfette quel “Ti amo” ben due volte, dopo aver così placidamente fatto l’amore questa notte, e dopo che si è così inaspettatamente offerto di far parte della mia vita, ieri, credevo che, ormai, ciò che ci separasse dal vivere come una normale coppia, fossero solo appellativi strani e futili.

Ed invece, da quando ha aperto gli occhi stamattina, non ha fatto altro che non rivolgermi la parola, ed evitarmi, come abbiamo sempre fatto.

Davvero la mia felicità era destinata sin dall’inizio a durare così poco?

Davvero dopo l’agognato “Ti amo” siamo destinati a rimanere nel solito ed odioso limbo delle incertezze?

Che cazzo gli succede?

Cosa gli passa per la testa?

Che ruolo avrò nella sua vita, d’ora in poi?

<< No, ragazze. Avete visto come mi ha evitato oggi. È da stamattina che non ci rivolgiamo parola. Non ho la più pallida idea di cosa stia succedendo. >>

Le mie amiche si scambiano sguardi carichi dei miei stessi dubbi.

Restano occhi negli occhi per un bel po’, ne sono certa, per chiedere mentale conferma all’altra dei propri pensieri.

Siamo talmente abituate a stare insieme notte e giorno che, ormai, le parole si rivelano molto spesso futili tra noi.

Si dice che gli occhi siano lo specchio dell’anima.

Niente, per noi, è, allora, più trasparente delle iridi delle altre due.

Confermate le loro tesi, si girano a guardarmi.

Hermione sospira, ed incatena il mio sguardo al suo, posizionandomi una mano sulla spalla.

<< Tesoro, ma non sei stanca di tutta questa situazione? >>

Che domande.

La guardo come se mi avesse chiesto “Moriresti per Harry?”.

<< Certo che lo sono, Herm. Ma non è colpa mia se quel bastardo di Cupido mi ha fatto innamorare di un Enigma Egizio, e non di un normale essere umano! >>

Strappo dei sorrisi ad entrambe, subito cancellati da una luce battagliera, tipica di quando si stanno intestardendo su qualcosa, e che, puntualmente, ha il potere di atterrirmi.

<< Che Cupido sia un gran bastardo non ci sono dubbi… >> commenta Ginny, con gli occhi ardenti almeno quanto i suoi capelli << …ma ciò non vuol dire che noi povere donne dobbiamo restarcene inermi a sopportare le follie dell’altro sesso. >>

Alzo un sopracciglio, guardando intimorita prima la rossa, poi la riccia.

<< Che cosa volete dirmi? Che dovrei fare? >>

Alzano gli occhi al cielo.

Hermione si mette addirittura in piedi, con le mani sui fianchi ed un cipiglio severo alla Mcgranitt.

<< Cazzo, tesoro, tu sei Kimberly Potter! Hai ucciso Raptor, affrontato un Basilisco, sconfitto centinaia di Dissennatori, affrontato e vinto decine di Mangiamorte, e sei considerata la Salvatrice del Mondo Magico per un motivo, no?! Porco Salazar, quella Bacchetta che hai con te ha ucciso Lord Voldemort! Il tuo nome è leggenda, il tuo coraggio rinomato per mari e monti, il tuo viso oggetto di numerose masturbazioni e la tua vita fa d’esempio a numerosi ragazzi e ragazze! Non ti sei mai fermata davanti a niente a nessuno, e adesso permetti ad un mero ragazzo come Draco Malfoy, di lasciarti piena di interrogativi, ma inerme e passiva, in attesa di una qualche Manna dal Cielo che sblocchi una situazione che ti ha affannato per un anno intero?! >>

Mentre la riccia riprende fiato, Ginny annuisce con tutto il vigore che può conferirle il suo esile collo, mentre prende posto ben ritta sulle gambe, accanto ad Herm.

Resto a fissarle a bocca aperta.

Hanno ragione.

Cazzo, se hanno ragione!

Sono una Grifondoro, Santo Godric, ma non mi sto affatto comportando come tale!

 

<< Sei Kimberly Potter. >>

 

Me lo ha ricordato anche Lui, esattamente ieri quando, dinanzi alle porte del Cimitero mi sono lasciata prendere dallo sconforto.

Credo che abbia voluto dire, più o meno, ciò che mi è appena stato urlato da Hermione, solamente sprecando meno fiato e meno parole.

Ho giurato ad Harry che niente e nessuno mi avrebbe mai piegato, ho giurato a Sirius che niente e nessuno mi avrebbe strappato mai il sorriso e la vitalità, ho giurato a me stessa che niente e nessuno mi avrebbe più portato via Draco Malfoy, ora come ora.

E, di certo, non riuscirò mai a tener fede a queste promesse se me ne resto qui, sotto questo dannato ciliegio, a struggermi di sospiri e domande.

Non sempre la vita risponde da se agli interrogativi che ella stessa ti pone.

La maggior parte delle volte devi andarteli a risolvere da sola.

Sento il fuoco della decisione ardermi lo sguardo, un sorriso coraggioso illuminarmi il viso, e le gambe issarmi dritta e fiera in piedi, fronteggiando le mie amiche.

<< Avete ragione…. >> proclamo, facendole sorridere << …non permetterò più a quel ragazzo di polverizzarmi il cervello, cercando di capire le sue seghe mentali. È ora che prenda una ferma decisione, e che la rispetti! >>

Le mie migliori amiche esplodono in applausi e fischi di giubilo.

Il tutto accompagnato dalle nostre risate.

<< La Regina dei Grifoni sta ruggendo, signori e signore! >> annuncia Ginny, mentre metà Parco di Hogwarts si gira a fissarci.

 

Più passano i minuti, e più mi convinco che, prima o poi, dovrò assolutamente farmi dire la Parola d’Ordine della Sala Comune dei Serpeverde.

Insomma, a momenti passo più tempo qui che nella mia, di Comune, non c’è qualche diritto per Alta Frequenza, per la sottoscritta?

E poi sono certa che, un giorno o l’altro, Nott e Zabini, pigri come sono, mi lasceranno fuori una volta per tutte, stufi di dovermi sempre venire a prendere davanti al Ritratto del Serpente.

Sempre che non abbiano deciso di iniziare a farlo proprio adesso…

Dopo aver parlato con Hermione e Ginny ci siamo recate subito nella stanza di Harry e Ron, a prendere la Mappa del Malandrino, cercando un minuscolo puntino, contrassegnato con il nome “Draco Malfoy” per tutto il Castello, per scoprirlo in camera sua, in compagnia di Pansy Parkinson e Daphne Greengrass.

Ammetto che lo stomaco mi si è momentaneamente attorcigliato per la gelosia, ma la presenza della Principessa Serpeverde mi tranquillizza non poco.

Dubito che i due Regnanti delle Serpi farebbero mai un torto a Zabini, e, a meno che alla Greengrass non piaccia assistere come spettatrice ad un rapporto sessuale, i miei film mentali su Malfoy e la Parkinson in loschi atteggiamenti, si sono subito spenti.

Salutate le mie amiche mi sono precipitata quaggiù, ho mandato un Patronus ai due pervertiti sopraccitati, Zabini e Nott, e mi sono messa qui, buona buona, ad attendere un loro arrivo.

Sbuffo, per almeno l’ottava volta nel giro di tre minuti.

Ho sempre odiato le attese, specie se ho qualcosa di urgente ed importante da risolvere.

Ma il rumore del Ritratto che si apre mi fa alzare gli occhi dalla crepa sull’angolo in basso del muro, speranzosa.

Ma questo sentimento si trasforma subito in fastidio ed irritazione.

<< Potter, e tu che ci fai qui? >>
Non sono Zabini e Nott.

Ma dei loro compagni di Casa che mi stanno potentemente sulle palle.

Davanti a me si parano Lucian Bole, e Kain Flitt, affiancati da Tracey Davis insieme ad altre due ragazze, una rossa ed una bionda.

Entrambe hanno i capelli lunghi e lisci fino alle spalle, e sono assolutamente certa di averle viste da qualche parte, e che non frequentino il mio stesso anno.

Ma, di loro due, mi sfugge il nome.

La Davis invece, con quei suoi corti capelli castano scuro, me la ricordo bene.

Oh, se me la ricordo!

È rinomata la sua forte attrazione per Malfoy…

<< Ehm… >> rispondo, acida << …Per quale motivo dovrei dirvelo, di grazia?! >>

Bole, che aveva parlato all’inizio, sta per ribattere, ma viene preceduto dalla Serpeverde dai capelli rossi.

<< Perché magari sei nel nostro territorio, tu che dici Mezzosangue? >>

Sarcasmo, domande retoriche, tono freddo, sguardo superiore, naso all’insù…

Si, si, sto parlando con una Serpeverde D.O.C.

Rido, senza allegria, e poso il mio sguardo pieno di disprezzo sui miei momentanei interlocutori.

<< Si da il caso che io vada dove mi pare, e non devo certo dare spiegazioni a delle fecce come voi! >>
Essere denominati “Fecce” non è certamente la cura migliore per il gigantesco ego dei Verde-Argento.

Ed infatti, la loro rabbia sale alle stelle, ed iniziano a parlare l’uno sull’altro.

O meglio, iniziano ad insultare la sottoscritta, sovrapponendo le loro soavi voci l’una sull’altra.

Ma, mentre ascolto annoiata e divertita le frasi accavallate di questi cinque idioti, mi accorgo che il Ritratto del Serpente non si è ancora chiuso del tutto alle loro spalle.

Probabilmente, distrattosi per la mia inaspettata presenza quaggiù, l’ultimo di loro cinque che ha messo piede fuori dalla Comune, non si è prodigato di chiudere decentemente il Passaggio Segreto.

Ignorando deliberatamente tutti quanti, sto appunto per approfittare di questa distrazione e defilarmela nella stanza numero 7 dei Dormitori Maschili, quando le mie intenzioni vengono intercettate.

<< Dove credi di andare?! >> sbotta Flitt.

Immediatamente le tre ragazze mi si parano dinanzi a braccia incrociate, fronteggiandomi arroganti.

<< Pensi di andare da Lui, non è vero? >> mi domanda la bionda.

Bingo, tesoro.

Ma credi davvero che lo verrò a dire proprio a te?

Alzo un sopracciglio, esibendomi nel mio miglior sorriso di chi ti sta deliberatamente compatendo.

<< Il concetto del “Sono cazzi miei” fa fatica ad entrarvi nella testa, vero piccoline? >>
La loro irritazione, ed il loro odio verso di me crescono a dismisura, proporzionalmente al mio divertimento.

Fuori, sembro decisamente infastidita ed ostile, ma dentro di me mi sto sbellicando.

<< Non sei la benvenuta a Serpeverde. Vattene. >>

Mi giro ad incenerire Tracey Davis che, finalmente, si è decisa a parlare, mentre gli altri quattro la guardano orgogliosi della sua faccia tosta.

Sfoggio il mio sguardo più cattivo, che, però non scoraggia la fan del Mio Principe delle Serpi, che incalza.

<< Non ti permetterò di mettere più piede qui dentro. Non ti permetterò di andare da Lui. >>

Ghigno.

Con la stessa espressione malvagia che assumeva Voldemort prima di uccidere.

<< Davvero? Prova ad impedirmelo. >>

È una sfida?

Esattamente.

La Davis la coglie al volo, sfoderando la Bacchetta contro di me, mentre dei ghigni alla Serpeverde si aprono sui visi della bionda, della rossa e di Flitt e Bole.

Povera bimba, non sa contro chi si è messa.

Afferro anche io pigramente la mia Fonte Magica, puntandola contro di lei.

Alzo un sopracciglio, palesemente delusa dall’Incantesimo Gambe Molli che mi lancia la mia avversaria, in modo molto chiassoso e prevedibile.

Lo scanso con facilità, con un Incantesimo non Verbale, evitando, più che per pietà che per altro, di rispedirlo al mittente.

Un getto d’acqua molto potente fuoriesce, in risposta, sempre dalla Bacchetta della Davis, getto che, con un’enorme fiammata proveniente da me, evapora prima che anche una solo goccia possa raggiungermi.

Tracey ritenta, innervosendosi sempre di più, e scagliandomi contro uno Schiantesimo che io rispedisco verso di Lei, centrando la parte di muro sopra il suo orecchio sinistro, frantumandolo.

<< Principessa, distruggerci i Sotterranei, non è certo il modo migliore per chiedere ospitalità nella nostra lussuosa Comune! >>

Un largo sorriso mi si allarga sul volto.

I cinque Serpeverde si voltano verso la voce che, alle loro spalle, mi ha appena salutato.

La Davis abbassa la Bacchetta, assumendo un’espressione adorante, e lo stesso fanno le altre due.

Bole e Flitt invece, salutano i due nuovi arrivati con rispetto, e con l’immancabile ghigno, evitandosi però occhi a cuoricino e bava alla bocca, come invece stanno facendo le tre donne.

<< Blaise! Theo! >> salutano le tre, in coro, con un tono talmente civettuolo, da essere paragonato ad un sospiro di godimento.

Alzo gli occhi al cielo.

<< Tracey…Amber…Roxy… Incantevoli come sempre! >> le adula Nott, mandando in pappa il cervello a loro, e facendo ridere sotto i baffi me.

Zabini, invece, mi rivolge uno sguardo divertito.

<< Non possiamo lasciarti da sola un attimo, che ci scateni una rissa? >>

Arrogante, lancio un’occhiata di sufficienza ai cinque esseri inutili che mi circondano, e rispondo:

<< Sai com’è, battere voi Serpeverde è una cosa che ho sempre adorato. Sia in un duello, che verbalmente. >>

Mentre Nott e Zabini se la ridono, Tracey Davis non sembra dello stesso parere, e con lei le sue amichette idiote.

<< Cosa ti fa pensare che stessi vincendo tu, Potter? >>

Alzo un sopracciglio.

<< Magari il fatto che ho scansato i tuoi Incantesimi da quattro soldi, con la stessa facilità con cui i qui presenti Nott e Zabini vi porterebbero a letto tutte e tre come state?! >>

La mia battuta causa un riso sguaiato ai sopraccitati Serpeverde e, loro malgrado, anche a Bole e Flitt, sebbene si stiano palesemente trattenendo.

Noto invece come Tracey, Roxy e Amber, di cui ho appena appreso il nome, si siano decisamente risentite.

<< Come osi, brutta stronza Grif… ? >>

L’arringa certamente spietata e crudele, per non dire lunghissima, di insulti di Roxy viene repentinamente interrotta da un annoiato Zabini che, con un solo sguardo, ha il potere di zittire la bionda, e fare abbassare le Bacchette alla castana e alla rossa.

Stessa cosa accade con gli altri due ragazzi che, grazie al viso del suddetto mio “Protettore” che si sposta appunto verso Bole e Flitt, voltandomi, noto che stavano per attaccarmi alle spalle.

<< Ragazze, ragazze…vi ho appena detto che siete incantevoli. Ma non so quanto possiate ancora esserlo, se decidete di affrontare la Regina dei Grifoni a duello! >> commenta Nott, scuotendo la testa e sorridendo affascinante.

Talmente affascinante, che le tre Serpi, sembrano fermare il proprio cervello alla parola “Incantevoli”, senza carpire l’accusa di inferiorità in duello rispetto alla sottoscritta, che si trova nelle parole di Theodore che seguono, sorridendogli ammaliate.

Che schifo…

<< E la stessa cosa vale per voi due… >> aggiunge Blaise, rivolgendosi a Lucian e Kain << …non vi conviene mettervi di nuovo contro la qui presente signorina. Se anche non ci riuscisse Lei a farvi fuori, se ne preoccuperebbero lo Sfregiato e Draco. >>

E con questa frase ad effetto, mi afferra per un braccio e, insieme a Theo, entriamo finalmente nella Sala Comune delle Serpi.

Camminiamo in silenzio, incuranti dei numerosi sguardi, ostili e carichi di disprezzo per quanto mi riguarda, che ci fissano spudoratamente.

Con la coda dell’occhio vedo anche una ragazza stringere febbrilmente le dita contro la Bacchetta.

Probabilmente, essendo un segreto Ministeriale il fatto che anche Malfoy ci abbia accompagnato a Godric’s Hollow ieri, tutta la Scuola ne sarà al corrente, senza, però, essere a conoscenza della nostra metà.

E non è difficile immaginare come quasi tutti abbiano tratto le loro conclusioni, che vedono me e Lui, ormai coma una coppia stabile, specie dopo i numerosi sospetti che sguardi e strane difese da parte nostra hanno sparso qua e lì, e dopo il bacio hollywoodiano che Gossip Girl si è tanto prodigata di rendere pubblico.

Considerato il fatto che sono anche in compagnia di Blaise Zabini e Theodore Nott, il livello di odio verso la sottoscritta da parte della  quasi totalità delle donne Serpeverde, deve essere, al momento, alle stelle.

Gli uomini, invece, si limitano semplicemente a disprezzarmi, nella norma, come hanno sempre fatto in questi otto anni.

E la cosa mi diverte.

Mi diverte un sacco.

<< Secondo voi, mi porto a letto Roxy stanotte e Amber domani, o il contrario? >>

La domanda esistenziale di Nott interrompe le mie riflessioni gongolanti, strappandomi una risata.

Blaise, invece, si mostra pensieroso almeno quanto il suo amico, prendendo sul serio il suo immenso dubbio.

Ci fermiamo vicino ai soliti divanetti, e, mentre loro si siedono tutti crucciati sotto il pesante punto interrogativo di chi Nott debba trombarsi prima, io resto in piedi, a fissarli incredula.

Alzo un sopracciglio, e rispondo, sarcastica:

<< Perché non tutt’e due insieme? >>

I due depravati si girano a guardarmi, serissimi.

<< Sai Theo…credo che la Principessa abbia ragione. Non è una cattiva idea. >>

L’interessato prende a far vagare lo sguardo per la sua Sala Comune, in pausa di riflessione, per poi tornare con gli occhi nei miei, e ghignare.

<< E’ un ottima idea! Non ti facevo così perversa, Potter! >>

Inutile starvi a dire che le mie proteste, e le mie rispostacce, tutte incentrate sul tema “Ma io stavo solo scherzando!” si rivelano perfettamente vane, dal distogliere quelle due menti contorte, da un altrettanto contorto progetto.

Ed io che pensavo, da quella volta in Sala Grande, subito dopo il servizio fotografico, che a Nott piacesse la Greengrass junior….bah.

Decidendo che, cercare di entrare nella testa di un solo Serpeverde, e mi riferisco a Malfoy, è già troppo sfiancante di suo, figuriamoci tentare di capire anche questi due, mi congedo, evitandomi anche i racconti sui loro vecchi e gloriosi menage a trois, e mi dirigo verso la stanza numero 7 dei Dormitori Maschili.

Salendo le scale, noto, dalle Finestre Incantate, come il sole stia per tramontare, regalando ad Hogwarts e a qualche coppietta romantica che popola il Parco della Scuola un incantevole spettacolo.

Intercetto anche due ragazzine, ed un ragazzo che, pressappoco potrebbero frequentare il quinto ed il sesto anno, lanciarmi uno sguardo ostile, almeno quanto quello della Davis, e venirmi incontro con aria combattiva.

Il ragazzo sta per parlarmi, il viso una maschera di disprezzo, ma, fermandomi proprio nei pressi della stanza numero 7, lo precedo.

<< Si lo so, lo so. Non sono la benvenuta, dovrei tornarmene nella mia Torre, non dovrei assolutamente essere qui, i Serpeverde sono stufi di trovare la mia irritante presenza intorno al loro territorio, non mi devo più avvicinare al vostro Principe eccetera eccetera… Possiamo saltare la parte in cui mi fate le solite minacce, tentate di attaccarmi con la Bacchetta, io vi spiaccico contro il muro, ed il vostro odio per me aumenta ancora di più, e passare direttamente a quella in cui voi andate via con la coda tra le gambe, ed io posso beatamente preoccuparmi dei cazzi miei, oppure sono costretta a metter fuori la Bacchetta anche stavolta? >>

Il mio monologo, pronunciato senza quasi prendere fiato, lascia sbigottiti le qui presenti piaghe, il secondo gruppo di scocciatori della giornata.

O meglio, più che sbigottiti, opterei per un “Intontiti” dal mio fiume di parole.

Talmente tanto, da permettermi di infilarmi velocemente, senza nemmeno bussare, e fanculo al galateo,nella stanza interessata, nel mentre che i tre cerchino di mettere in moto i loro cervelli, e capire cosa io abbia appena detto loro.

<< Maledetti Serpeverde… >> commento tra me e me, mentre, di spalle alla stanza, chiudo velocemente la porta, prima che qualcun altro dei Verde-Argento decida di rompermi ancora le palle.

Un silenzio carico di stupore alle mie spalle, però, mi ricorda che ho appena fatto irruzione in una stanza non mia, senza annunciarmi in alcun modo, semplicemente presentandomi prepotentemente.

Ed è infatti con un po’ di imbarazzo che mi volto, incrociando tre paia di occhi stupiti su di me.

Come letto sulla Mappa del Malandrino, Malfoy è in compagnia della Greengrass e della Parkinson.

Lui è seduto sul suo letto, con la schiena appoggiata al muro, ed una gamba piegata ed appoggiata sul materasso.

La Greengrass ha portato di fronte al mio Principe Serpeverde, la poltrona di pelle di drago nera che, generalmente si trova nell’angolo in fondo alla stanza, mentre la Parkinson ha trovato una più comoda sistemazione sullo stesso letto di Draco, seduta accanto a Lui con le gambe incrociate, ed una sigaretta tre le labbra.

Come detto prima, tutti e tre mi stanno fissando, Faccia da Carlino con un irritato sopracciglio alzato, ma, sono certa di poter affermare che, un attimo prima che entrassi io, stessero parlando di qualcosa di serio.

Dedico ai tre un sorriso imbarazzato, portandomi una mano ai capelli, tipico atteggiamento che assumo nel mio attuale stato d’animo.

<< Ehm…scusate l’intrusione ma…ecco…sembra che oggi metà Casata di Salazar Serpeverde abbia voglia di Schiantarmi! >>

Malfoy resta impassibile a fissare lascivo il mio corpo, Daphne non si risparmia un sorrisetto, e la Parkinson esplode in una risata piena del più sincero divertimento per le mie disgrazie.

Idiota…

Evito di mandarla a fare in culo, limitandomi a lanciarle uno sguardo omicida.

Cadiamo in un silenzio eccessivamente pesante, per la sottoscritta, durante il quale, per disperazione, inizio persino a fischiettare la canzoncina del Cappello Parlante, e precisamente il pezzo in cui parla di Grifondoro, canticchiandolo dentro di me.

 

<< E' forse Grifondoro la vostra via,

culla dei coraggiosi di cuore:

audacia, fegato, cavalleria

fan di quel luogo uno splendore! >>

 

Se la canto ad alta voce, in pieno territorio Serpeverde, è la volta buona che crepo.

Battendo il piede contro il pavimento, in modo, lo ammetto, abbastanza nevrotico, cerco di alleggerire il disagio che il silenzio mi crea, analizzando ogni angolo della stanza, in cerca di qualcosa che catturi la mia completa attenzione per più di un nanosecondo.

Speranza vana.

Però, è una frase della Greengrass che mi salva dallo sparare una cazzata, altro tipico atteggiamento che assumo in situazioni come questa.

<< Pansy, è meglio che andiamo. La Potter è troppo Grifondoro per dirci esplicitamente di lasciarla sola con Draco, ma dal silenzio imbarazzante in cui siamo piombati, direi che è davvero quello che sta pensando. >>

Bingo, Daphne.

La guardo sorridendo sarcastica.

<< In realtà, qualche altro minuto di silenzio, e mi sarei decisa a dirvi di andare a farvi un giro. >>

Alzandosi, le due ragazze mi passano di fianco, mentre Malfoy punta il suo fantastico sguardo su un angolo a caso del muro alla sua destra, e Carlino commenta:

<< In realtà avevo capito che volevi Draco tutto per te sin dall’inizio. Ma vederti imbarazzata a fischiettare è stato davvero troppo divertente. >>

Non faccio in tempo a mostrarle la bellezza del mio elegante dito medio, che sento la porta della stanza chiudersi alle mie spalle.

Bene, Principe delle Serpi.

A noi due.

 

<< TIRATE QUELLA CAZZO DI PALLA COME SI DEVE, PORCO SALAZAR! >>

<< VEDI DI INDIRIZZARE I BOLIDI COME GODRIC COMANDA, TESTA DI TROLL! >>

<< MA CHE HAI, LA MIRA DI UN’ACROMANTULA CIECA?! >>

<< CHE DIAVOLO ERA QUEL TIRO, DEGNO DI UNA VEELA IN CALORE?! >>

Inutile.

Non credo capirò mai la passione che gli uomini, ed anche alcune donne, hanno per il Quidditch.

Insomma, certamente è divertente assistere alle partite, e so essere anche molto competitiva quando si tratta della vittoria della mia Casa, ma, urla ed insulti di questo genere, conversazioni lunghe un pomeriggio sulla migliore tattica da utilizzare, oppure addirittura risse per una stupida palla dorata, resteranno sempre al di fuori della mia comprensione.

E, insieme a queste, non riuscirò mai a capire nemmeno Ginny che, in questo momento, sta maledendo con tutta se stessa, la sua essenza di donna, e la propria debolezza, ripetendo: “Non dovevo chiedere ad Harry non partecipare all’allenamento oggi! Stupida, stupida, stupida, stupida, stupida!”.

Dal canto mio, ho acconsentito di venire qui, alla fine, solo perché, sia a me che a Ginny, dopo che Kiki era andata dal suo personale tormento, non è venuto in mente niente di meglio da fare.

E poi, almeno, posso ammirare il mio ragazzo in tutto il suo splendore.

Leggermente sudato, incazzato e concentrato è davvero molto, molto!, sexy.

Adesso ha fermato i suoi giri veloci intorno al Campo con la scopa, e sta fluttuando leggermente più in alto del resto della sua squadra, supervisionando il loro lavoro, urlando ordini, istruzioni, ammonimenti e complimenti.

I capelli neri come la notte sono più in disordine del solito, scompigliati a tratti dalle sue mani nervose e dal vento che tanto ci ha fatto rabbrividire prima, sotto il ciliegio.

Ad un tiro particolarmente potente di Demelza, che nemmeno Ron riesce a parare, gli occhi di Harry saettano orgogliosi verso la Pluffa che, alla velocità della luce, sfreccia nell’anello a destra, contemporaneamente alle sue labbra che si aprono in uno di quei sorrisi che tanto venero.

La bravura di Demy non sfugge nemmeno a noi spettatori casuali, che ci esibiamo in un applauso compiaciuto, mentre la suddetta Cacciatrice, ridendo, ci risponde con un inchino di gratitudine.

Quasi non sento Ginny commentare, in termini tecnici ed esperti, il tiro della sua compagna di Squadra, perché sono troppo impegnata a fissare il mio ragazzo.

Il quale sta facendo la stessa ed identica cosa.

Attirato dal suono delle mie mani che si infrangevano una contro l’altra, ha voltato lo sguardo nella mia direzione, ed ora mi sta strizzando l’occhio complice.

Gli sorrido.

Restiamo occhi negli occhi per un po’, mentre il resto del Mondo sparisce, insieme ai suoi odori, ai suoi suoni, ai suoi pericoli ed ad i suoi problemi, almeno fino a che il mio Harry non viene chiamato a gran voce da Ron.

<< Ehi Capitano! La tua bella puoi ammirarla più tardi, che ne dici di muovere il culo, ed iniziare a tirare fuori il Boccino? >>

Sia io, che Harry ridiamo della schiettezza del nostro migliore amico che, in risposta fa una linguaccia ad entrambi.

<< Domani uscirà l’intervista dei Potter su Strega Moderna…che Harry sia innamorato perso della Granger lo sappiamo tutti ma, secondo voi, Barbie si sarà fatta dire qualcosa in più sul bacio tra Malfoy e Kim? >>

<< Difficile, lo sapete che non parlano mai dei cazzi loro sui giornali…però è anche vero che ier… >>

<< Shhh, abbassate la voce idiote! >>

Mi giro automaticamente verso Ginny.

E, dallo sguardo curioso che mi rivolge, credo che anche lei abbia appena origliato, esattamente come me, i discorsi di quelle Grifondoro del sesto anno che, sedute qualche fila più giù di noi, stanno spettegolando sui Prescelti.

Una di loro, dalla folta e riccia chioma bionda, però,  accortasi dei loro toni troppo alti, talmente alti da permettere a noi di sentirle, ha intimato un maggiore silenzio, nostro malgrado.

Non sono mai stata la tipica ragazza che origlia i discorsi altrui, e nemmeno poi una così grande pettegola, ma sapere che a qualche metro da me qualche estraneo sta parlando della mia migliore amica e del mio ragazzo, permettetemi, mi mette non poca curiosità addosso.

Ginny sorride maligna, rivolta alle ragazzine in questione e, estratta la Bacchetta, se la punta contro un orecchio, sussurrando “Maxime Audeo”.

Ma certo…!

Incantesimo per amplificare l’udito!

Il gesto di Ginny non è passato inosservato nemmeno a Calì e Lavanda che, insieme a me, ne prendono esempio, restando in ascolto.

<< …Insomma, vi rendete conto! Quella di ieri, è stata sicuramente un’uscita importante, se la Preside ha concesso loro il permesso… e se Lei ha deciso di condividerla con Lui, vuol dire che la loro, è una relazione seria! Altrimenti non credo che Harry Potter ed Hermione Granger avrebbero acconsentito! >>

Mi ci gioco la Bacchetta.

Le ragazzine stanno commentando la presenza del Furetto a Godric’s Hollow, insieme a noi.

<< Si, ragazze, ma è una cosa assurda! Draco Malfoy e Kimberly Potter una coppia??!! Insomma si sono sempre odiati! >>

<< Okay, e allora come lo spieghi il bacio che si sono scambiati, quello che Gossip Girl ha mostrato a tutti alla sua festa? Anche allora si stavano odiando? >>

<< Bè, dobbiamo tenere in conto il fatto che Malfoy sia un figo da paura. E che anche la Potter è una bella ragazza. Magari tra nemici, una bottarella e via ci potrebbe anche stare… >>

Wao, bell’educazione che ha ricevuto a casa la ragazzina…

E se delle Grifondoro parlano così…non oso immaginare cosa facciano quelle troie di Serpeverde…

Okay, lo ammetto, questo è un pregiudizio.

Le loro risate squillanti causano l’apparizione di quattro smorfie di fastidio sul mio volto e quello di Gin, Lavanda e Calì.

<< Insomma, sfido chiunque a mantenere le mani apposto, al cospetto di un tale bellezza come Draco Malfoy…sicuramente, saranno andati a letto insieme durante la punizione che hanno dovuto scontare, quella della Kensington. >>

<< Si, ma io ancora non ci credo. Sono sempre stati troppo diversi, anche per il semplice sesso. >>

<< Bè, non li conosciamo fino in fondo. E poi, i fatti parlano da se. Anche io non ci avrei mai creduto, se Gossip Girl non avesse mostrato quel ricordo in cui si baciavano. >>

<< Si, ma un conto è fare sesso, un conto è mettersi insieme! >>

<< E chi ha detto che stanno insieme?! >>

<< Nessuna notizia certa, però se la Potter l’ha portato con sé ieri… >>

<< Insomma, adesso non esageriamo! Non sappiamo nemmeno dove sono andati…! >>

<< Come ha detto Cassidy prima, se la Mcgranitt gli ha dato il permesso di uscire dalla Scuola, sarà stato sicuramente per una motivazione importante… magari una missione segreta da Cacciatori… >>

<< In quel caso i Weasley sarebbero andati con loro… >>

<< Ha ragione Elinor… però resta il fatto che si comportano in modo sospetto. E lei passa molto tempo nella Sala Comune Serpeverde. >>

<< Per non parlare della reazione delle Serpi…mi ha detto  Jen di Tassorosso, che Lexa di Corvonero ha parlato con Faith di Serpeverde che le ha detto che, loro ragazze Verde Argento, sono abbastanza furiose. Non accettano che Draco Malfoy si metta con Kimberly Potter. >>

<< Immagino…effettivamente sarebbe uno spreco se un ragazzo talmente sexy e…dotato… >>

Risatine idiote.

Smorfie disgustate, da parte nostra.

<< …si impegnasse con una sola persona. No, Darcey? >>
La Darcey in questione sorride maliziosa, e si limita ad annuire, scatenando altre risatine sconce da parte delle sue amiche.

Non è difficile capire che, questa ragazza, sia una vecchia scopata di Malfoy.

Esageratamente infastidita, sussurro “Finite Incantatem” contro me stessa e devo Appellarmi a tutto il autocontrollo, per non andare dalle suddette ragazzine, e dirgliene quattro.

Spostando lo sguardo verso le mie amiche, vedo che anche loro hanno posto fine all’Incantesimo come me, tranne Lavanda che, mentre ascolta attentamente ancora i discorsi delle Grifondoro, annuisce, e sussurra tra se e se.

<< Si, si, sono perfettamente d’accordo… quel giochetto che fa con la lingua è davvero subdolo e dannatamente eccitante… >>

<< Oh! È vero…per non parlare del sedere da favola…no, non sono d’accordo, la mossa che fa prima dell’amplesso in sé, è leggermente meglio di quella del dopo… >>

<< Ah, bè, su questo non posso che essere d’accordo. >>

<< LAVANDA! >> la chiama Calì, improvvisamente, puntandole contro la Bacchetta, e ponendo fine anche al suo, di Incantesimo Uditivo.

<< Si può sapere cosa stavi farfugliando? >> le chiedo, leggermente spazientita.

Lei mi guarda, alzando le spalle ed assumendo un espressione innocente.

<< Quella Darcey, è andata a letto con Malfoy, e stava commentando le sue doti sessuali. Stavo semplicemente esprimendo il mio modesto parere. >>

Ah già.

Dimenticavo il piccolo particolare che vede l’ex ragazza di Ron, e l’attuale…ehm…ragazzo?... della mia migliore amica, intrecciati tutti nudi in un letto.

Per non parlare della notte di fuoco tra Nott e Calì…

Che vergogna!

<< Tesoro… >> la chiama, docilmente Ginny << …e a te sembra normale parlare in questi termini del ragazzo di una tua intima amica?! >>

Ahia, Gin.

La tua calma apparente l’hai mostrata benissimo, davvero.

Ma, proprio verso la fine, hai tirato fuori il tono alla Signora Weasley…peccato.

<< Ragazzo???!!! >> esclamano, in coro e con tanto d’occhi, Calì e Lavanda.

Ammonisco Gin con lo sguardo, per la troppo fretta in cui ha pronunciato una parola del genere, senza che nessuna delle presenti avesse delle salde certezze, e mi rivolgo alle nostre amiche, con un sospiro.

<< Bè, non stanno propriamente insieme ma…diciamo che, secondo me e Gin è solo questione di tempo! >>

Non so nemmeno io perché stiamo parlando delle situazioni private di Kiki, insieme a Lavanda e Calì, ma non credo che le stiamo facendo chissà quale toro.

Infondo, stiamo trascurando dettagli importanti, come quelli della loro focosa dichiarazione e poi, prima o poi verranno allo scoperto, no?

Insomma, Kiki è fermamente decisa a mettere le cose in chiaro e Malfoy…

Bè, già il fatto che un pezzo di ghiaccio e malvagità subdolo come Lui sia riuscito a pronunciare parole come “Ti amo”, è un grosso segno di quanto il Furetto sia andato fuori di testa per la nostra Grifondoro.

Credo che molto presto l’intera Scuola vedrà Kimberly Lilian Potter e Draco Lucius Malfoy, fare il loro regale ingresso in Sala Grande mano nella mano…quindi perché fare tanto le misteriose con due ragazze che, da otto anni, ormai, sono nostre intime amiche?

Queste ultime, sentendomi esternare una così importante opinione, si perdono per un lungo istante nei loro pensieri.

Ed è Lavanda la prima a riprendersi dal suo stato di shock.

<< Io l’avevo detto. >> annuncia.

<< Cosa? >> chiediamo io e la mia migliore amica, contemporaneamente.

<< Che a Malfoy è sempre piaciuta Kiki. E che, quella volta, quando facemmo sesso, nel pieno dell’orgasmo, Lui disse proprio il Suo nome! >>

Già, è vero.

Il passionale incontro tra i due biondi di Case Opposte, è avvenuto durante la nostra assenza da Hogwarts, quando il Ministero diede me, Harry, Gin e Ron per dispersi, ma Kiki mi ha sommariamente raccontato dell’avventura di Lavanda, ed anche di quelli che, stando alle sue convinzioni di allora, era solo dei vagheggiamenti, riguardo al suo nome, e Malfoy in preda all’orgasmo.

Io e Gin ci scambiamo sguardi complici, interrotti dalla risata squillante e genuina di Calì.

<< Oh santo Godric, ragazze! Non ci posso credere…la nostra Kiki…con Draco Malfoy?! È…è…è….cazzo, non ci sono parole per descriverlo! >>
Ah bè, su questo non ci sono dubbi.

La cosa ha seriamente messo a dura prova la mia razionalità, la prima volta che Kiki mi raccontò di Lei e Malfoy, sulla Torre di Astronomia.

Per fortuna, ho avuto settimane e settimane per accettare la cosa.

<< La cosa che mi preoccupa… >> sussurra Ginny, talmente piano che tutt’e tre siamo costrette ad avvicinarci di più a lei, per sentirla << …è la reazione dei ragazzi. Insomma, Seamus e Dean daranno di matto… nelle loro menti tra Kiki e Malfoy c’è stato solo un bacio e si stanno convincendo a vicenda, che è stato uno scherzo simile a quello fatto ad Harry ed Hermione, con tanto di Polisucco al seguito… >>

Stringo i denti al ricordo di quello che quell’idiota patentato di Lucian Bole mi fece passare.

I ragazzi hanno progettato una vendetta perfida, ma, per attuarla, abbiamo bisogno anche di un loro inconsapevole aiuto.

Ma la pazienza è la virtù dei forti.

E noi Grifondoro siamo famosi per questo…

<< ….Harry e Ron, anche se sanno già tutti i particolari, più o meno, di quello che succede tra quei due, non ce li vedo molto accondiscendenti a vederseli amoreggiare selvaggiamente davanti agli occhi, o, in generale, comportarsi come una normale coppia. Senza dimenticarci Neville, Justin, Ernie, e tutti gli altri…. >>

Lavanda alza gli occhi al cielo, facendo spostare, adesso, l’attenzione, dalle labbra di Ginny alle sue.

<< Sinceramente, non è quello il lato preoccupante della questione. È vero, faranno un po’ i difficili, ma si risolverà tutto, con qualche discorsetto. Ammetto che anche per me la cosa sarà difficile da accettare ma, lentamente, lo farò, come anche tutti gli altri. Perché vogliamo bene a Kiki, e nessuno di noi si sognerebbe mai di allontanarla da noi, oppure di dirle di chi deve innamorarsi. Il problema, invece, sono le Serpeverdi. Avete sentito quelle ragazzine prima…quell’ammasso di troiaggine, cattiveria, e sangue puro ce l’ha a morte con Kiki, per avergli portato via il loro succulente Principe. Credo davvero che la nostra amica dovrebbe iniziare a guardarsi le spalle! >>

Anche questo è vero.

Ma davvero credono che l’Eroina del Mondo Magico, debba iniziare a tremare a causa di qualche mocciosetta in calore, per di più proveniente da quella fogna di Serpeverde!

<< Oh, ma per favore!... >> sbotto io, indignata << …vi pare che qualche troietta vestita in verde, potrà, in questo modo o su Marte, avere la meglio su Kimberly Potter? Davvero credete sia il caso che debba iniziare a preoccuparsi? >>

<< SI! >>

Tutte e quattro ci giriamo verso la fonte dell’urlo affermativo.

Harry, più bello che mai, tiene il braccio destro alzato in cielo, mentre esulta insieme al resto della squadra.

Deve certamente aver appena preso il Boccino, superando il suo tempo record, o altre maschili idiozie.

E, mentre mi sorride complice, ripeto a me stessa, come un mantra, che, quel monosillabo appena pronunciato dal mio ragazzo, non abbia nulla a che vedere con la mia retorica domanda.

Vero?

 

Silenzio.

Siamo ancora in silenzio.

Ma quanto possono amare il silenzio, questi Serpeverde?

Mi rispondo da sola.

Lo amano, in modo esattamente proporzionale a quanto io lo odi.

Più lo guardo, e più mi accorgo di quanto io e Draco Malfoy siamo irrimediabilmente opposti.

Magari è proprio per questo che mi affascina così tanto.

Si dice, però, anche che, sebbene gli opposti si attraggano, sono i simili quelli che riescono a convivere.

Io e Lui avremo almeno una piccola parte in comune, necessaria per farci stare insieme?

Sono qui per scoprirlo.

<< Guardami. >> sussurro, esasperata.

Ho preso posto accanto a Lui, sul suo letto, esattamente dove un attimo prima era seduta la Parkinson.

Ma il Principino non ha accennato, nemmeno per un istante, a voler posare lo sguardo sulla sottoscritta, e nemmeno a pronunciare una singola parola, a dirla tutta.

E la cosa inizia a terrorizzarmi, ed anche ad infastidirmi.

Specialmente per il fatto che, anche alla luce della mia esortazione, non accenna a muovere un muscolo.

<< Guardami. >> ripeto, imperiosa.

Ma nulla.

Il suo viso perfetto e demoniaco resta voltato verso un punto indefinito della stanza.

Ed io comincio a tremare.

Se per la paura che Lui non mi voglia più tra i piedi, oppure per la rabbia di star venendo deliberamene ignorata, non ne ho idea.

Magari tutt’e due.

<< Santo Godric, guardami! >>

Ma anche questo tentativo si rivela vano.

Chiudo gli occhi, e tiro un profondo respiro, per infondermi pazienza, forza e coraggio.

In tono più languido, più basso, ma anche più disperato, quasi supplicante, riprendo di nuovo a parlare.

<< Draco, guardami. >>

Non so se è stato grazie all’aver pronunciato il suo nome, oppure per la mia voce tremolante ma, finalmente, dopo queste ultime sillabe, il suo capo inizia a muoversi verso di me, arrestandosi solo quando i miei occhi caldi e verdi, possono fronteggiarsi apertamente con i suoi grigi e freddi.

Ma, di nuovo, caliamo nel silenzio.

Io resto ipnotizzata dalle mille sfumature delle sue iridi, e Lui si perde nei suoi pensieri per un bel po’.

Poi, mi arrischio ad entrare subito nel vivo della faccenda, con una domanda diretta.

<< E’ da quando abbiamo aperto gli occhi, questa mattina, che mi eviti. Spiegami il motivo. >>

Esattamente come ha sempre fatto Lui, non sto chiedendo semplicemente una spiegazione o una risposta.

No.

La sto pretendendo.

Sempre senza interrompere il nostro contatto visivo…per paura che svanisca, bello com’è.

Non mi risponde subito, ma passa in rassegna, prima, tutte le frasi che potrebbe usare come risposte.

Per giungere a sussurrare:

<< Stamattina non ti stavo evitando. >>

Ah, capisco.

Adesso ha dissipato completamente ogni mio minimo dubbio.

Adesso si che posso andare a dormire felice, senza alcun interrogativo che mi gravi sulle spalle.

Adesso si che comincio a capire come mai il Cappello Parlante voleva smistarmi nella stessa Casata di questo individuo qui dinanzi ai miei occhi.

Con tutto questo sarcasmo potrei davvero essere una perfetta Serpeverde.

<< E allora cosa avevi?... >> incalzo << …e poi che cosa vuol dire: “Stamattina non ti stavo evitando”? Oggi pomeriggio, invece, lo stai facendo? >>

Annuisce, sempre senza sforzarsi più di tanto di chiarire la faccenda.

<< Si. >>

Strino i pugni per trattenermi.

<< Sarebbe così gentile, vostra altezza, da spiegarmi la motivazione che vi ha portato a comportarvi in questo modo? >>

Si, mi sto innervosendo.

La verità è che, visti quanto i nostri rapporti siano freddi oggi, ho una fottuta paura che, alla fin fine, sia tutto qui, tra noi.

Non ci saranno possibilità di andare oltre.

E le sue frasi enigmatiche di certo non aiutano il mio nervosismo.

Ma, a quanto pare, non sono l’unica che si sta incazzando, qui dentro.

Evidentemente il mio tono pieno zeppo di prese in giro deve aver infastidito Malfoy che, alzandosi improvvisamente in piedi, scompigliandosi i capelli con una mano, con aria stanca, sbotta:

<< Insomma, si può sapere cosa vuoi da me?! >>

Okay, è ufficiale.

Sto per prenderlo a schiaffi.

Mi alzo in piedi a mia volta, parandomi come una furia dinanzi a Lui, gli occhi ridotti a fessure, e mantenendo a stento una voce normale, e non pervasa dalla rabbia.

<< Secondo te, cosa posso volere da te?! Perdonami se, dopo aver fatto sesso con qualcuno la notte prima, e dopo avergli confessato di essere innamorata da Lui, pretendo che, come minimo, mi venga spiegato il motivo per cui, d’un tratto il suddetto “qualcuno” mi tratta come se avessi le Pustole! Magari a Serpeverde non si usa, ma noi Grifondoro siamo fatti così, sono spiacente! >>

Alza gli occhi al cielo, e si trattiene dall’urlare ancora di più di quanto non stia già facendo.

<< Di certo irrompere nella mia stanza, venire qui, e cominciare a sbraitare ordini non è certamente la cosa migliore che tu possa fare per chiedermi come sto! >>

<< Sbraitare?! E chi sbraita?! Io sono venuta qui in modo molto pacifico, sei tu quello che ha iniziato ad urlare! >>

<< Perché adesso chi sta urlando?! >>

Dio.

Gli uomini sanno essere terribilmente bambini quando sono dalla parte del torto!

Idiota…

<< Potresti per favore smetterla di fare il bambino?! >>

Ahia.

Frase sbagliata da dire.

Stando in compagnia di Malfoy, ho scoperto che ci sono poche cose in grado di farlo scattare, facendolo seriamente incazzare.

- Toccare qualcosa che gli appartiene. E con questo, anche se non lo ammetterà mai ad alta voce, si intendono anche i suoi amici.

- Chiamarlo “Furetto”.

- Chiamarlo “Figlio di un Mangiamorte!”, oppure, più semplicemente “Mangiamorte!”.

- Dargli del bambino.

È molto geloso delle sue cose, e toccarle, o farle del male, nel caso in sui stessimo parlando di persone, la ritiene una mancanza assoluta di rispetto.

Ed un Malfoy PRETENDE rispetto.

Il soprannome “Furetto” gli ricorda una delle esperienza più brutte della sua vita, in cui il protagonista è il falso professor Moody e la sua Bacchetta.

Inutile specificare perché odia tanto essere chiamato “Mangiamorte”…

Ed eccoci arrivati all’insulto numero 3.

Bambino.

Questo lo tocca particolarmente.

Ha passato la sua intera infanzia a non esserlo, e la sua intera adolescenza lottando contro i suoi istinti di essere umano per essere e comportarsi come una adulto.

Non ha certo mai avuto il calore, l’affetto e le carezze che un bambino dovrebbe avere, ed è sempre stato educato a scacciare via da se qualsiasi emozione potesse comprometterlo.

È sempre stato educato ad essere un pezzo di ghiaccio.

Esattamente l’opposto di una bambino.

E sentirsi chiamato in quel modo, lo fa sentire come se anni e anni di fatiche e maschere di freddezza, vengano in un secondo vanificati.

I suoi occhi diventano duri e freddi, come non sono mai stati.

O forse, solamente la fatidica notte dello schiaffo.

<< Non. Chiamarmi. Mai. Più. In. Quel. Modo. >>

Ma io non mi faccio certo intimorire dal suo tono minaccioso.

Senza indietreggiare, lascio che un lampo combattivo mi attraversi lo sguardo.

<< Ed invece lo faccio, se tu ti comporti come tale. >>

<< E tu chi saresti per giudicarmi? >>

<< Sono Kimberly Potter… >> rispondo, decisa. << …Me l’hai detto tu stesso. >>

Si zittisce, ma non la smette di guardarmi male.

Anzi, credo che il suo momentaneo silenzio sia solamente preoccupante.

Perché sta accumulando tutta la rabbia inespressa, non chiedetemi quale ne sia la causa.

Perché le sue mani stanno addirittura tremando, per il nervosismo, ed una semplice parola non può esserne il motivo.

Qui c’è qualcosa sotto.

<< E con questo? Credi che portare una stupida cicatrice ti dia il diritto di giudicarmi? Credi che avere la propria faccia stampata in qualche insulso libro, o nelle figurine delle Cioccorane, oppure avere il Mondo Magico ai propri piedi, ti renda migliore degli altri? Credi che avere il cognome Potter ti permetta di darmi del bambino, quando a parlare con me è solamente una ragazzina che gioca a fare l’adulta? Oppure, solamente per il fatto di essere una Grifondoro, ti senti moralmente una spanna più in alto di un Serpeverde, non è così? Ammettilo. Avete sempre bollato noi Serpi come dei Mangiamorte in erba mentre voi, piccoli e coraggiosi Grifoni, degli algidi eroi alle prime armi. Sempre pronti a dare giudizi e commenti sugli altri, da bravi e perfetti Giudici Divini. Bè, eccoti una novità: noi almeno ammettiamo di essere subdoli…voi invece? Sotto quella maschera da Guaritori Senza Frontiera, siete anche peggio di noi.

>> 

Alla sua sfuriata, al suo sfogo senza senso segue un immenso e pesante silenzio.

Lo fisso con gli occhi sbarrati, mentre cerco di trattenere le lacrime.

Da dove deriva tutto questo rancore, questo disprezzo, questo odio?

Un discorso del genere me lo sarei aspettato da Malfoy molto tempo prima…ma adesso?

Insomma…cosa ho fatto di tanto sbagliato?

Okay, gli ho dato del bambino…

Ma, insomma, si stava arrabbiando con la sottoscritta per chi aveva iniziato ad urlare per primo…voi come lo classifichereste questo atteggiamento?

<< I-io… >> farfuglio, in preda alla confusione più totale, mentre continuo a guardare la sua faccia, tramutata in una maschera di rabbia, con occhi sbarrati. << ...volevo…volevo solo…solo chiederti se…se c’era qualcosa che…che non andava. >>

E la cosa più assurda, è che, lentamente, le sue parole iniziano a fare breccia nel mio cervello, trovandone addirittura approvazione.

Ha ragione Lui.

Tutti mi dicono “Forza, puoi farcela! Insomma…sei Kimberly Potter!”.

Ma, alla fin fine, chi è davvero Kimberly Potter?

Come ha detto Lui, è solo una ragazzina che gioca a fare l’adulta, a fare la forte.

Per pura botta di culo ha sconfitto Lord Voldemort, e adesso non ha la più pallida idea di cosa fare con questi Mangiamorte.

Di certo non posso ucciderli, scagliandoli addosso foto autografate, mie citazioni sui libri, oppure mie figurine dalle Cioccorane.

E la consapevolezza inizia a graffiare, a mordere, a strappare, a lacerare, a distruggere.

A fare male.

Specialmente per il fatto che sia stato proprio Lui a dire certe cose, per di più guardandomi come…come…

Come mi ha sempre guardata in otto anni.

Con disprezzo.

Tiro su con il naso, e sbatto le palpebre più e più volte, lottando furiosamente con le lacrime che, ho deciso, non usciranno da questi occhi, almeno per adesso.

Scuotendo la testa, lo supero e mi dirigo a passo di marcia verso la porta.

Brutto bastardo…ed io che ero venuta con tutte le migliori intenzioni!

Mi lascio sfuggire un piccolo sospiro, che sfiora molto la definizione di singhiozzo, proprio mentre la mia mano sta per afferrare la maniglia.

Sono giusto in procinto di scappare a gambe levate da questa stanza, quando sento la Sua fredda mano afferrarmi per il braccio, ed attirarmi con violenza a Lui.

Vado a cozzare contro i suoi marmorei pettorali, e sono pronta ad un’altra sfuriata quando…

Quando sento le sue braccia aggrapparsi a me, ed il suo viso infilarsi nell’incavo del mento e della spalla, mentre la sua pelle viene ricoperta dai miei capelli.

Insomma…

Prima non mi parla.

Poi mi evita.

Poi mi risponde enigmatico.

Poi mi urla contro di non urlare.

Poi mi insulta.

Poi mi ferisce.

Ed infine…mi abbraccia.

E cosa potrei fare io, se non gettargli a mia volta le braccia al collo?

Stringo, stringo forte.

Così forte che ho paura di spezzarmi le ossa delle braccia, ma non mi importa.

Purché nessuno mi porti via Lui…

<< Scusami, bambolina. >>

 

<< Devo dire che l’allenamento è stato piuttosto sfiancante…ma questo è il mio ultimo anno da Capitano, e pretendo quella maledetta Coppa! >>

<< Sono d’accordo, amico…Gin, la prossima volta devi assolutamente allenarti con noi…cose da donna o meno…! >>

<< Ron, si chiamano M e s t r u a z i o n i! Cosa c’è di tanto difficile in questo banale termine?! >>

<< Che sorella precisina… E comunque, a prescindere dal nome, domani ci sarai, all’allenamento, sappilo! >>

<< E da quando Harry ti ha ceduto il ruolo di Capitano? Ho detto prima, che sarei voluta venire anche oggi, ma dipende da come mi sento! Non è una cosa che controllo io, sorta di idiota! >>

<< Gin, secondo te una cosa stupida come…quella…è più importante della Coppa del Quidditch?! Non puoi…non so…metterci un tappo? >>

<< Ronald Weasley dopo questa frase, hai ufficialmente confermato le dimensioni del tuo cervello pari a quello di un Troll ritardato! >>

La strada che porta al Castello, dal Campo di Quidditch, viene saturata delle nostre sincere risate.

Sia per l’imbarazzo di Ron, nel parlare delle mestruazioni, sia per la sua proposta alquanto rude di “metterci un tappo”, e soprattutto per la sua faccia imbarazzata e confusa durante tutto questo discorso.

Fratello e sorella Weasley cominciano ad insultarsi a vicenda, permettendo alle risate mie e di Harry di aumentare sempre di più.

Non cambieranno mai.

Per fortuna.

<< …Metterci un tappo…! >> sghignazza Harry, tra le risate.

Dopo aver finito il loro allenamento, la maggior parte degli spettatori sono tornati al Castello, causa studio.

Insomma, abbiamo i M.A.G.O quest’anno, e, davvero, credevo di essere l’unica a preoccuparsene!

Purtroppo, sono abbastanza indietro con il programma che mi ero prefissata…a quest’ora sarei dovuta essere al quarto ripasso…e invece sono solamente al terzo!

E la colpa sta tutta nel ragazzo dai capelli neri e dal corpo di un Adone che, al momento, sta camminando accanto a me, posizionando un suo braccio sulle mie spalle.

Dicevo?

Ah, si.

Al Campo siamo rimaste solamente io e Ginny, ad aspettare che i nostri amici uscissero dalle docce.

Ovviamente Harry e Ron sono stati gli ultimi, come sempre.

Stavolta, hanno giustificato il loro ritardo, con una guerra all’ultimo getto di acqua gelata o bollente, e all’ultimo shampoo.

Bambini.

Ma adorabili.

<< Non credo che tu sia nelle condizioni migliori per parlare, mio Capitano…sbaglio o tutt’ora diventi completamente rosso a parlare di queste “Brutte questioni femminili”? >> prendo in giro il mio ragazzo, con un sorriso malizioso, spostando la testa verso destra, ed anche verso l’alto.

<< A mia difesa, vostro Onore… >> mi risponde, altrettanto scherzoso << …chiamo in causa una sorella con pochissimo tatto, che mi ha sempre trattato come un essere asessuato! >>

Mi strappa una risata genuina, di quelle che, mi ha confessato, adora.

Ed infatti passa davvero poco tempo, da quando posso dare libero sfogo al mio divertimento, a quando le sue labbra si posano sulle mie.

Rispondo al suo bacio sempre sorridendo, mentre sento la solita capriola del mio stomaco, agitarmi sin nelle viscere.

Con Lui è sempre così.

Riesce a scatenarmi sensazioni, nel più profondo di me, che non sapevo nemmeno di poter provare.

<< Voi che ci fate qui? >>

Il tono infastidito di Ron, ci costringe a staccarci, riluttanti, l’uno dalle labbra dell’altro.

Riapro lentamente gli occhi, domandandomi cosa possa avermi costretto a lasciare queste labbra, abbastanza infastidita.

Davanti a noi si stagliano, sprizzanti fascino come sempre e mano nella mano, niente meno che Daphne Greengrass e Blaise Zabini.

<< Daphne. Idiota. >> li saluta Harry, senza accennare a togliere il braccio dalla mia spalla.

<< Harry… >> risponde la bionda << …Granger. Weasley. >>

Mentre Ron, andando contro ad ogni principio dell’educazione, decide di ignorare la Serpeverde ed il suo ragazzo deliberatamente, io e Gin ricambiamo il saluto con un freddo cenno del capo.

<< Comunque Lenticchia… >> apre bocca, acido, Zabini, in risposta alla domanda che Ron gli ha rivolto non appena le loro eleganti figure sono entrate nel suo campo visivo  << …si da il caso che questa sia anche la nostra Scuola. Ergo possiamo trovarci ovunque ed in qualsiasi momento, senza che un Traditore del Proprio Sangue come te ci ponga domande idiote come “Che ci fate qui?”. >>
<< Ammettilo, Zabini, stavate cercando di venire a sbirciare i nostri schemi!... >> ribatte il rosso, iniziando ad innervosirsi sul serio << …Peccato che siete arrivati tardi! Abbiamo finito l’allenamento da un pezzo! >>

<< Ma ti pare che io, erede di una nobile ed antica famiglia di Purosangue, mi abbassi a certi giochetti idioti, per una squadretta da quattro soldi, come quella di voi Grifondoro?! >>
<< Squadretta?!... >>

Ecco.

Lo sapevo.

È intervenuto Harry.

<< …Stiamo parlando della stessa squadra che, all’ultima partita, vi ha stracciati, vorrei ricordatelo! >>

<< Oh certo, facile fregare il Boccino a Draco, mentre un’orda inferocita di Dissennatori stava attaccando la Scuola. Davvero, grande partita Sfregiato! >>

<< Si da il caso che… >> inizia, nuovamente il mio ragazzo, che sto decisamente per schiaffeggiare, per evitare l’ennesima e lunghissima discussione, quando Ginny lo interrompe.

<< …che ci avete rotto le palle con le vostre litigate assurde e di durate cosmiche. Ergo, vi supplico… >> sussurra, rivolgendo uno sguardo che di supplica non ha proprio niente, sentimento ben rimpiazzato da una spaventosa minaccia << …Finitela! >>
Ron sta per aprire bocca di nuovo, ma è la Greengrass ad intervenire, stavolta.

<< La Rossa ha ragione. Eravamo appunto venuti a cercarvi. >>

Zabini alza gli occhi al cielo disgustato, e si prodiga a puntualizzare:

<< O meglio…Lei… >> ed indica la sua ragazza con il pollice, decorato da un fine anello d’argento << …voleva cercarvi. Io sono stato costretto….dalle circostanze. >>

E, di nuovo, indica la bionda accanto a lui con il dito, riuscendo quasi a strapparmi un vago sorrisetto mediamente divertito.

<< E per quale motivo ci stavate cercando, di grazia? >> chiedo, assumendo il mio miglior tono acido.

Daphne Greengrass alza gli occhi al cielo, esasperata.

<< Perché avevo una voglia disperata di stare in vostra compagnia… >> risponde sarcastica, irritandomi non poco.

<< Per la festa. >> traduce il suo ragazzo per lei.

Già, la festa.

Quella per raccogliere i fondi per la costruzione di una base d’allenamento decente per l’Esercito di Silente.

<< Dobbiamo darci una mossa, effettivamente. >> è il mio commento.

I Mangiamorte di certo non aspettano i nostri comodi.

Potrebbero attaccarci da un momento all’altro, ed a noi Cacciatori serve tutto l’aiuto possibile.

Vedo i miei amici annuire, con un vago senso di colpa nei loro visi: ce la stiamo prendendo troppo con comodo.

<< Ho bisogno di sapere quali canzoni canterete alla festa… >> ci ordina Daphne Greengrass, risoluta << …devo iniziare a pensare ai vostri vestiti. E Theo ha praticamente finito di disegnare i volantini per la pubblicità della festa, ma dovrà pur scriverci una data. E non sappiamo quale sarà. >>

<< Per non parlare dell’arredamento… >> aggiunge Zabini, con un viso oltraggiato dalla malavoglia << …che dovrà, purtroppo, vederci a respirare lo stesso ossigeno. >>

Harry mi guarda, con aria pensierosa, per poi scambiare un cenno d’assenso con Ron.

<< Del cibo ce ne occupiamo noi. Gli alcolici sono ancora nella nostra riserva personale, e per la musica ci stavamo lavorando, ed abbiamo quasi finito. Io direi che una data perfetta sarebbe questo sabato. >>

Blaise Zabini alza un sopracciglio.

<< Potter sei consapevole che oggi siamo già a mercoledì? Dovremmo organizzare tutto per il 7?! >>

Harry si limita ad annuire, mentre sia Ginny che Ron si mostrano d’accordo.

<< Per quanto ci riguarda… >> aggiungo io, rivolgendomi alla Greengrass << …possiamo farti ascoltare le canzoni che vogliamo cantare anche stasera, sul tardi, massimo entro domattina. >>

La bionda piega la testa, in un muto mostrarsi d’accordo e, scambiando uno sguardo eloquente con il suo ragazzo, semplicemente ci superano, incamminandosi verso il Campo di Quidditch, preoccupandosi solo di salutare Harry.

Zabini, invece, non ci degna nemmeno di uno sguardo.

Non presto attenzione a questi piccoli e perfettamente normali gesti, ma, richiamo nuovamente l’attenzione della Principessa delle Serpi.

<<  Ehi Greengrass.. >>

Con i suoi filamenti d’oro al vento, volta il capo verso di me, con aria di sufficienza.

<< …quando sceglierai i vestiti per me, Kiki e Ginny…ricordati che abbiamo una reputazione da mantenere. Non ho nessuna intenzione di sembrare una puttana. >>

Ghigna, mentre una risata sarcastica sfugge dalle labbra della sua dolce metà.

<< Vedrò di ricordarmelo. >>

 

Diciamocelo.

Non sono quel tipo di ragazza che verrebbe propriamente definita “Santarellina.”

Dico parolacce.

Fumo.

Ho perso la verginità prima del matrimonio.

Bevo.

Fumo. (Ripetizione volontaria, che indica la diversità delle sostanza che inspiro nei miei polmoni.)

Insomma, faccio quello che, gli adulti, con visi pieni di indignazione, chiamano “Sballarsi.”

Ma niente, e dico niente, di tutto quello che ho assunto sino ad ora, ha avuto la capacità di assuefarmi, quanto il delizioso profumo di Draco Malfoy.

Tabacco.

Pioggia.

Menta.

Sesso… anche se non in questo momento.

Draco.

E adesso, mentre sento ogni fibra del suo corpo attaccata al mio, mentre i suoi capelli di seta mi accarezzano il viso, mentre la mia spalla accoglie la pelle del suo, di viso, e mentre entrambi i nostri corpi sono sigillati tra loro dalle nostre braccia, sto davvero rimpiangendo l’esistenza dei vestiti.

Per non parlare della potenza assurda, con la quale il suo odore mi sta investendo, recandomi una sensazione di assurdo piacere.

Vorrei davvero urlargli che è un idiota per avermi parlato in quel modo, ma che ha ragione, che è un cretino per avermi ignorata per tutta la giornata, ma che sono certa avrà avuto i suoi motivi, che è un coglione perché si sta tenendo tutto dentro come sempre, ma che io sono disposta ad ascoltarlo in ogni momento.

Ma non dico niente, restando con gli occhi sbarrati, aggrappandomi a Lui con tutte le mie forze.

Poi, lentamente, sento il suo busto allontanarsi dal mio, mentre, con riluttanza, si sta districando dall’abbraccio.

Arriva a sovrastarmi con i suoi centimetri in più dei miei, ed i suoi occhi, che subito si allacciano ai miei, mi stanno lentamente ipnotizzando.

Restiamo un po’ così, occhi negli occhi, sino a che non si decide a muovere quelle meravigliose labbra che si ritrova, allo scopo di emettere suoni.

Ovvero, sino a che non si decide a parlare.

La sua voce è poco più di un sussurro, ma è perfettamente udibile, per me che sono a pochi centimetri dal suo viso.

<< Stamattina non sono stato molto loquace, lo so. Intendo, più del solito…. >>

Diciamo pure che aprivi bocca solo per prendere ossigeno…

<< …Ma l’aver trascorso una notte nel mio Maniero, come ai vecchi tempi mi ha…ehm…turbato. >>

Per non parlare del fatto che hai portato con te i Potter, ed una Mezzosangue.

Chissà come sarà stato curioso, fare l’amore con me, nello stesso letto in cui, magari, ha trascorso notti insonni insieme ai suoi amici, a prenderci per il culo e sparare cattiverie su di noi.

<< Lo immaginavo…anche per me non è stato facile tornare dai Dursley. >> intervengo, in una delle sue solite pause, tra una frase e l’altra.

<< Però è vero… >> continua << …questo pomeriggio ti ho evitato. >>

Eccoci Kiki.

Adesso sta per dirti che tornare a casa sua gli ha ricordato quanto sono importati per Lui le sue radici, e che non vuole più avere niente a che fare con te.

Preparati.

Anima, cuore, corpo, mente, siete pronti per morire?

<< Perché…perché… >> abbassa lo sguardo, prendendo a fissare i piedi dell’armadio di Blaise. << …mi è arrivata una lettera da mio padre. >>

….

……

…….

………

…………

Tu-tum.

Una lettera.

Tu-tum.

Gli è arrivata una lettera.

Tu-tum.

Dal padre.

Tu-tum.

Gli è arrivata una lettera da Lucius Malfoy.

Tu-tum.

Il mio cuore, a quelle parole, si arresta per una manciata di secondi, per poi iniziare la sua folle corsa, come se mi volesse squartare il petto.

Le mani cominciano a tremare, e gli occhi si spalancano.

Le gambe mi reggono a malapena, e la stanza comincia a girare.

Sento i miei sensi venire meno, a poco a poco.

Una pesante bile mi ostruisce la gola.

Più cerco di ingoiare, a vuoto, più sento le vie respiratorie ostruirsi.

Ma ce la devo fare.

Prendendo una grande boccata di ossigeno, intriso del suo profumo, riesco ad articolare qualche sillaba, con voce tremante, disperata e flebile.

<< Cosa…cosa ti…ti ha scritto? >>

Tutte le reazioni del mio corpo si riconducono ad un solo sentimento:

Terrore.

Perché, quel grandissimo figlio di puttana, in pochissime righe potrebbe aver compromesso la mia vita per sempre.

Potrebbe aver scritto che sta per venire  riprenderselo.

Oppure che lo disereda per lo scandalo del bacio insieme a me.

Magari lo riempie di dispregiativi per essersi lasciato andare con la sottoscritta, ed in quel caso a terrorizzarmi sarebbe la reazione di Draco.

Insomma…

Sto tremando.

Lui non si decide ancora a guardarmi, e si esibisce in una piccola risatina, che di allegro non ha davvero niente.

Anzi.

<< Ho un nuovo compito… >>

Pausa.

Respiro.

Terrore.

Tremore.

Occhi.

Mi guarda.

<< Ucciderti. >>

 

 

Non saprei davvero descrivere la mia reazione a queste parole.

Insomma, da un lato ne sono certamente sollevata.

Infatti, l’affidamento del mio omicidio sulle sue spalle implica una sua permanenza qui.

Dall’altro, non posso certamente considerarmi più spaventata del solito.

Sono 17 anni che orde e orde di Mangiamorte cercano di uccidermi, uno in più non può che lasciarmi indifferente.

E poi….ecco che lo sento.

Il nulla.

Come se qualcuno mi avesse risucchiato via i sentimenti, come se al posto del cuore palpitante si fosse formata una piccola e personale voragine.

Draco Malfoy deve uccidermi.

Draco Malfoy deve uccidermi.

Draco Malfoy deve uccidermi.

Draco Malfoy deve uccidermi.

Il mio cervello continua a ripetere questa frase all’infinito, ma…

Niente.

Non sento niente.

Poi, mi viene in mente un altro particolare, relativo ai Mangiamorte.

Non si accettano fallimenti.

Quando ti viene affidata una missione, o la porti a termine, oppure la paghi cara.

Molto cara.

Anche con la tua stessa vita, dipende dal grado di utilità che hai raggiunto tra le fila dei cattivoni.

Per esempio, Lord Voldemort, nel caso in cui Bellatrix Lestrange fallì clamorosamente, quando ci permise di fuggire da Malfoy Manor, durante l’anno di vagabondaggio, non si arrischiò ad ucciderla: era pur sempre una Strega molto potente, e, certamente, aveva una certa utilità tra le fila dei cattivoni.

Ma non so quanto ad un sfilza di potenti Maghi Oscuri possa servire un diciottenne fresco di Scuola, ergo, nel caso di Draco Malfoy, opterei per una punizione che ti faccia andare a nanna per sempre.

Anche se non sono affatto certa che Lucius Malfoy arriverebbe mai ad uccidere il proprio figlio.

Comunque, le cose non cambiano.

Il ragionamento fila.

O Lui, o Me.

Quindi…

Svuotata, ormai, di ogni sentimento, mi affanno a cercare la Bacchetta nella tasca dei miei pantaloni, riuscendo, fortunatamente, presto nell’impresa.

La impugno al contrario e gliela porgo, senza spiccicare parola.

Mentre Lui spalanca gli occhi ancora più di me, sono colta da un senso di deja-vù.

 

<< Dai, fallo. Uccidimi. >>

<< Smettila! >>

<< Forza, uccidimi! >>

<< Smettila! >>

<< Fallo, cazzo, fallo! Uccidimi! >>

 

La famosa sera dello schiaffo.

E già, signori e signore, mentre le altre coppie normali si sussurrano dolci parole d’amore, tenere e sdolcinate, noi due ordiniamo all’altro di ucciderci almeno una volta al mese.

Insomma, non saremmo Kiki e Malfoy, altrimenti.

Dal canto suo, il bel biondo qui di fronte a me, non smette un secondo di spostare lo sguardo dalla Bacchetta, che io stessa punto contro il mio petto, e me.

<< Che stai facendo? >>

Non rispondo, semplicemente mi limito a sottolineare la presenza della mia Bacchetta contro il mio cuore.

Un lampo di comprensione, finalmente, gli attraversa lo sguardo.

Sguardo, che diventa immediatamente pieno di rabbia.

<< Credi davvero che possa mai fare una cosa del genere, ormai?!... >>

Sento la sua voce, alzarsi di tono sempre di più, mentre impugna la mia Fonte Magica, senza, però, pronunciare alcun Incantesimo.

<< …Cazzo, credi davvero che potrei mai uccidere te?! >>

Lo guardo, inclinando leggermente la testa di lato.

Alzando gli occhi al cielo, evidentemente furioso, lancia violentemente la mia Bacchetta sul suo letto.

<< Devi decisamente smetterla con queste tue manie eroiche, barra suicide! >>

Abbasso lo sguardo, più confusa che mai, e seguo la mia Bacchetta sul materasso che tante volte ho condiviso con il sopraccitato proprietario.

Mi ci lascio cadere seduta, sbuffando nervosa, e punto lo sguardo sul Suo cuscino.

Sento il suo tempestoso sguardo accarezzare il mio corpo in ogni millimetro, fino a che non mi decido a parlare.

Lentamente, sarà stata per la sua frase, nella quale affermava di non avere alcuna intenzione di farmi fuori, i sentimenti, il cuore e l’anima, stanno ritornando al loro posto, sostituendo il nulla.

E, come se non fosse successo niente, come se non gli avessi appena offerto il mio corpo come carne macello, porgendogli su un piatto d’argento la possibilità di uccidermi ed adempiere al suo compito con estrema facilità, gli domando:

<< E adesso? Cosa succederà? >>

Silenzio.

La nostra relazione è sempre stata difficile.

Molto difficile.

Oserei dire quasi impossibile.

Bisognava tenere conto del fatto che Lui fosse un Serpeverde, ed io una Grifondoro.

Ed anche che lui fosse il Principe dei Serpeverde, ed io la Regina dei Grifondoro.

Poi, bisognava anche considerare l’odio tra i nostri amici, ed anche tra noi due stessi, a dirla tutta.

Per non parlare dei nostri cognomi, destinati a trovarsi accostati l’uno accanto all’altro, solo in cruenti racconti di duelli.

Oh, e certamente non possiamo dimenticare i nostri Tatuaggi.

Mangiamorte e Cacciatrice.

E adesso…

Lui ha l’incarico di uccidermi, e, certamente, per quanto confà al Ministero, nemmeno io ho la possibilità di restarmene con le mani in mano.

Certamente, presto il compito di puntare la mia Bacchetta contro Draco Malfoy, pronunciando in modo forte e chiaro “Avada Kedavra” graverà anche sulle mie, di spalle.

Che monotonia, eh?

<< Non lo so. >> sussurra semplicemente.

Sospiro, di nuovo.

Piombiamo, tanto per cambiare, in un ennesimo silenzio, a cui, sinceramente, non faccio poi tanto caso.

A furia di stare con le Serpi, ho davvero paura di abituarmici, a questa scarsa loquacità.

Dopo un po’, però, è stranamente Lui ad emettere un suono.

Una risata strozzata, piena zeppa di sarcasmo, e del tutto priva della minima traccia di divertimento.

<< Sulla lettera che mi ha inviato mio padre c’erano scritte solo tre parole. Ho fatto a malapena in tempo a leggera, che si è auto-distrutta. “Complimenti. Uccidi la Fenice.”. Ovviamente, la Fenice sei tu. Ed i complimenti, credo si riferiscano alle foto del nostro bacio, sputtanati su tutti i giornali. >>

Alzo lo sguardo, alla ricerca del suo.

Lo trovo, e ne rimango come sempre ipnotizzata.

Affogo nel suo inesorabile grigio e, davvero, a volte mi auguro di non risalirne mai più.

<< La Fenice? Come fai a sapere che sono proprio io? >>

Ghigna.

Respira, Kiki, respira.

<< E’ il tuo nome in codice. Quello dello Sfregiato è Grifone. Non sono poi così tanto originali, i Mangiamorte, sai? >>

Mi strappa addirittura un sorriso.

Ah-ah! Non vedo l’ora di andare da Harry e gongolare vanitosa!

Io ho il nome in codice più bello!

Silenzio, ancora.

Ma adesso sono io a romperlo.

Sbuffo sarcastico.

<< Adesso capisco da dove hai preso il tuo adorabile… >> si, come no << ..sarcasmo. >>

E mi riferisco al “Complimenti” con il quale Lucius Malfoy ha esordito nella sua logorroica lettera.

Se non era sarcasmo, in riferimento a suo figlio che bacia la Cacciatrice, cos’altro può essere, no?

Mi guarda incuriosito per un attimo, poi, capendo di cosa stessi parlando, esplode in una risata.

Come prima, però, non vi è nemmeno una pallida ombra di divertimento.

Scuote la testa.

<< Mio padre non è il tipo da battutine di spirito. Si stava sinceramente complimentando. >>

Per caso, Lucius Malfoy soffre di sbalzi della personalità?

Assume droga?

Lo guardo confusa più che mai.

<< Sai, Malfoy… >> rispondo, titubante << …qualcosa mi suggerisce vagamente che io non sia esattamente l’Incarnazione della donna ideale, per te, dal punto di vista di tuo padre. Alla notizia del nostro bacio, sono molto più probabili carneficine e tsunami, non letterine e complimenti. >>

Sorride, mandando in visibilio ogni singola cellula del corpo.

Lentamente si avvicina a me, sedendosi elegantemente a sua volta suo letto.

Incatena il mio sguardo al Suo, ed io lo lascio fare.

Afferra un ciocca ribelle dei miei capelli, e me la riposiziona dietro l’orecchio, come se fosse il gesto più naturale del mondo.

A me, invece, crea nuovissimi ed incredibili brividi.

<< Si vede che non hai una mente…Serpeverde. Quel complimentarsi per il sottoscritto, può essere interpretato in un unico modo, conoscendo Lucius Malfoy. Secondo mio padre, ti ho fatto cadere in un tranello. Lo sanno tutti che ucciderti non è affatto facile ma, una volta entrato nelle tue grazie, e…si… >> sorriso malizioso, e conseguente arrossamento della pelle delle mie guance << …c’è anche un doppio senso erotico… non deve essere molto difficile mandarti all’altro mondo. Quindi, per Malfoy Senior, il bacio che quella vecchia pettegola di Gossip Girl ha mostrato a tutti, è semplicemente una parte, ben riuscita, del mio piano diabolico. E, se prima era furioso con me per essere tornato a Scuola, adesso, certamente, vede un nesso, tra il mio abbandono del Covo dei Mangiamorte ed il bacio con la Cacciatrice. >>

Cavolo, non lo avevo mai sentito parlare così tanto.

Però, effettivamente, il suo ragionamento fila.

Insomma, il fatto che le nostre bocche siano indissolubilmente unite in un bacio mozzafiato, trova più plausibile spiegazione in un piano subdolo da parte di Malfoy junior, che in un serio coinvolgimento emotivo.

E questo spiega anche la mancata reazione di Suo padre a quello che apparve su tutti i giornali, specialmente la sua assenza nella Battaglia del London Bridge.

Dopo la scoperta del bacio, credevo che sarebbe stato in prima fila per combattermi e uccidermi, ed invece, in quell’occasione non c’era.

Non si è scatenata nemmeno chissà quale grande ira, dopo la fuga del figlio e di Nott dal loro Covo, e, dopo quell’attacco al Ponte di Londra, i Mangiamorte sono praticamente svaniti nel nulla.

Ecco perché.

Ecco il motivo.

Aspettano che Draco mi uccida.

<< E adesso? >> ripeto, per la seconda volta in pochi minuti.

In genere, Hermione mi ha sempre detto che, sia io, sia Harry, siamo dei Leader nati.

Sappiamo sempre cosa fare, non ci perdiamo d’animo, ed abbiamo il tipico carisma da “Capi”.

Ma, in questo specifico caso, solo una parola regna nella mia testa.

Confusione.

Non ho la più pallida idea di cosa fare, di cosa dire, di cosa pensare, di cosa sentire.

Sposta lo sguardo verso la finestra, in contemplazione del cielo ormai buio.

<< Quando è arrivata la lettera, un Incantesimo ha controllato che nella stanza ci fossi solo io o, comunque, che non ci fossero persone pericolose. Poi, oltre ad andare in fiamme la lettera, è subito morto anche il gufo che me l’ha consegnata. Sono stati molto prudenti, ma inviarmi una lettera ad Hogwarts è comunque un rischio che non credo correranno di nuovo. Quindi non hanno modo di sapere cosa io combini qui. Ma, sicuramente, la morte della Cacciatrice farebbe uno scalpore immenso e, non sentendone alcuna notizia, persino mio padre inizierà ad insospettirsi. E capiranno che il nostro bacio non è frutto di alcuna machiavellica macchinazione da parte mia. E lì inizieranno i guai. >>

Si zittisce per un po’, spostando subito lo sguardo nel mio.

Mi ero persa nella contemplazione delle due labbra che si muovevano elegante, e solo il brivido provocato dai suoi occhi su di me, mi ha risvegliato dalla trance in cui la sua sensualità mi aveva gettato.

<< Ti saranno tutti addosso, bambolina. E tuo fratello sarà in cima alla lista nera, accanto a te. Potrebbero seriamente attaccarci ad Hogwarts. Ma, per il momento, la fiducia che ripongono nelle abilità seduttive del sottoscritto, tiene a bada loro, ed al sicuro te. >>

Abbozzo un sorriso.

<< Siamo in un bel casino, eh? >>

Annuisce.

<< Ma io sono pronta… >> continuo, ricambiando il suo sguardo in modo agguerrito << …questa novità del nuovo compito affidatoti ci regala tempo prezioso per allenare l’Esercito di Silente. Non sospettano un tuo tradimento, e certamente il Ministero provvederà in qualche modo, a darci man forte in una ipotetica futura Battaglia. Quando e se attaccheranno, saremo pronti. Sarò pronta… >> ripeto, mettendo più enfasi possibile nelle ultime due parole.

<< …La scelta, adesso, è tua. Combatterai contro tuo padre? >>

Non mi risponde.

Ma pretende le mie labbra sulle sue, in una maniera talmente violenta e passionale, da mandarmi in pappa lo stomaco.

Trova la mia bocca già dischiusa, e la mia lingua già impaziente di accogliere la sua.

Spinge il viso sempre più contro il mio, per arrivare a baciarmi sempre più in profondità, mentre stringe con possessività la carne dei fianchi.

Le sue dita corrono immediatamente alla camicia della mia divisa che inizia a sbottonare febbrilmente, alternando carezze passionali a morsi lussuriosi sulla mia pelle e sui miei seni.

Quella sera facemmo l’amore in modo violento, urgente, folle, disperato, ossessivo e possessivo.

I nostri baci, i nostri sospiri, le nostre carezze, i suoi affondi nel mio corpo, erano carichi della più cieca frustrazione.

L’ennesimo ostacolo, l’ennesimo muro tra Me e Lui, tra Lui e Me, l’ennesimo impedimento al raggiungimento di una tranquilla felicità.

L’ennesima barriera tra un “Io e Te” ed un “Noi”.

Ma le nostre mani intrecciate, i nostri corpi uniti in uno solo, i nostri nomi sulle labbra dell’altra, le nostre dita lungo la pelle dell’altro dovevano pur simboleggiare qualcosa di positivo, no?

Vi supplico, ditemi che è così…

 

 

5 th of April.

Harry non l’ha presa affatto bene.

Ho convocato i Cacciatori nella stanza che divido con Hermione, Lavanda e Calì, assicurandomi che nessuno potesse sentirci.

Ed ho detto loro tutto quanto, dai semplici fatti, alle congetture di Malfoy al riguardo.

Non appena le parole “…Insomma, Draco ha il compito di uccidermi. Probabilmente il padre pensa che sia venuto a letto con me proprio a questo scopo.” sono uscite dalle mie labbra, i Cacciatori hanno assunto il candido colore dei vampiri.

Harry e Ron sono stati i primi a riprendersi dallo shock, ed hanno iniziato ad inveire contro Malfoy senior e junior, in modo talmente volgare che la mente ha pensato bene di rimuoverne il ricordo.

Inizialmente hanno preso in considerazione l’ipotesi che, davvero, tutto il casino successo tra me e Malfoy quest’anno fosse frutto di un suo piano malefico, ed hanno avuto il potere di mandare nel panico la sottoscritta.

Ho così poche certezze sulla nostra pseudo storia che, davvero, basta pochissimo per demolire quelle fragili convinzioni che mi sono lentamente costruita nella mia mente.

Come la veridicità suo invaghimento nei miei confronti.

Ma le tesi di Ron ed Harry alla “Malfoy è un brutto bastardo calcolatore e ti ha usata!” sono state immediatamente demolite dalle sottili menti di Hermione e Ginny.

Punto primo. Era sotto l’effetto del Veritaserum quando ha detto di amarmi.

Punto secondo. Avrebbe potuto uccidermi in qualsiasi momento, quest’anno, ed io sono ancora qui, più viva che mai.

Punto terzo. Si è esposto per me abbastanza per far capire a tutti quanti quanto sia vero il sentimento nei miei confronti.

Punto quarto. Intuito femminile, accompagnato dalla frase “Ma l’avete visto come la guarda?!”.

La rabbia del mio migliore amico e di mio fratello, però, non si è placata ma si è semplicemente indirizzata su….bè, sinceramente non lo sanno nemmeno loro.

Insomma, si sono incazzati e basta.

Ma la loro lunga lista di insulti, riferiti a Godric solo sa chi, non ha avuto il tempo di farsi udire da noi donne.

Il dovere di studenti ci ha richiamati in tempo.

E così siamo corsi a lezione di Erbologia con i Tassorosso, mentre Gin andava ad Incantesimi.

I miei tre amici sono stati in silenzio e pensierosi tutto il tempo.

Anzi, a dire il vero tutta la mattinata, e Ginny insieme a loro.

Ed anche adesso, mentre siamo tutti quanti seduti, anche in compagnia degli altri Grifondoro, in Sala Grande a pranzare, nessuno dei Cacciatori pronuncia parola.

Si, esatto, nemmeno io.

Vedo Seamus e Dean scambiarsi occhiate cariche di dubbio, per poi dirigere i loro occhi, in modo apparentemente casuale verso noi cinque, uno ad uno.

L’occhiata ultima e più lunga di Finnigan è, ovviamente, per Gin mentre Thomas rimane indeciso se studiare in maniera più approfondita me o Harry.

Insomma, entrambi non ci stanno capendo più niente.

E, magari, il culmine della loro confusione, barra preoccupazione, viene raggiunto quando entrambi fissano il loro sguardo sul piatto ancora pieno di Ron.

Si, esatto.

La notiziona del nuovo incarico di Malfoy ha avuto la capacità di togliere persino l’appetito a Ronald Bilius Weasley.

Se state pensando che, tutti quanti, siamo nella più completa merda, devo mostrarmi d’accordo con voi.

Sospirando, come d’abitudine ormai, alzo lo sguardo verso il tavolo dei Serpeverde.

Niente.

Esattamente come ho notato non appena ho messo piede in Sala Grande, Lui non c’è.

Credetemi, ho analizzato ogni fottuto angolo di quel fottuto tavolo, ma seduto tra i suoi snob ed arroganti compagni Serpeverde, non c’è il biondo più snob ed arrogante di tutti.

Chissà, magari anche Malfoy deve aver perso l’appetito.

Oggi pomeriggio Harry e Ron si recheranno al Ministero della Magia, per informare Bagman e Kingsley delle novità.

Certamente degli Auror verranno personalmente ad interrogare Malfoy, e, magari, anche Nott.

E la cosa, non so perché, mi preoccupa terribilmente.

Dicevo, sto appunto arrovellandomi il cervello per la strana mancanza di Draco dal tavolo della sua Casa, quando noto un paio di occhi blu notte posati su di me.

Blaise Zabini mi sta fissando, magari cercando di attirare la mia attenzione con la sola forza dell’insistenza del suo sguardo.

Ci è riuscito poiché, accortami della sua attenzione rivolta alla sottoscritta, mi prodigo subito di ricambiare il suo sguardo, alzando il sopracciglio in una muta domanda.

Anche Theodore Nott si mostra improvvisamente interessato alla sottoscritta, lasciando cadere l’intima conversazione che stava intraprendendo con una mora alla sua destra.

Zabini mi fa un cenno con la testa, voltando poi il capo verso le porte della Sala Grande.

Dopo qualche secondo, sia Lui che il suo fido amico, sia alzano dal tavolo e, con passo cadenzato ed elegante escono lentamente dalla Sala Grande, seguiti da non pochi sospiri.

La Parkinson e la Greengrass li guardano allontanarsi dal pranzo in maniera talmente poco stupita, che mi viene da pensare che ne avessero già discusso in precedenza.

Interpretando lo scambio di sguardi di cui mi hanno precedentemente fatto partecipe le due Serpi come un invito a seguirli, mi alzo a mia volta dalla mia panca, e mi appresto a seguirli.

Ma una mano calda mi afferra il polso.

Harry.

Non ha bisogno di farmi alcuna domanda, ed io di dargli alcuna spiegazione.

Semplicemente, restiamo occhi negli occhi per una manciata di istanti, ed anche lui si decide ad abbandonare un piatto di pietanza che, già da prima, non era stato molto accuratamente considerato.

La consapevolezza che mio fratello abbia intercettato la muta conversazione tra me e Zabini, si radica passo dopo passo quando, senza che io debba guidarlo in nessun modo, Harry prende l’esatta direzione scelta poco prima dalle due Serpi.

Serpi che, una volta usciti dalla Sala Grande, non fatichiamo affatto ad individuare.

Sono a metà corridoio di fronte alle enormi porte, semi nascosti da una protuberanza del muro che funge da cornice ad un arazzo.

Arrivati ormai di fronte a loro, vedo entrambi poggiati contro il muro, Nott di schiena con una gamba anch’essa piegata contro la fredda pietra, e Zabini, di lato verso il suo amico, con una spalla.

<< Nott. Zabini. Non avevate appetito? >> li saluto io, mentre mio fratello si limita ad incenerirli con lo sguardo.

Entrambe le Serpi mi dedicano un ghigno divertito, prima di staccarsi dalla parete, e posizionarsi regalmente dritti, di fronte ai Salvatori del Mondo Magico.

<< Non molta, Potter… >> mi risponde Nott.

<< Che cosa volete? >> chiede Harry sgarbatamente, facendo alzare un sopracciglio indignato ai Verde-Argento.

<< In realtà, Sfregiato… >> ribatte Blaise << …avevamo chiesto di poter parlare con tua sorella, non con te. Ergo, tu ed i tuoi modi sgarbati potete anche tornare da quelle fecce dei Grifondoro. >>

Ehi!

Chi hai chiamato fecce?                   

Vedo la mascella di Harry stringersi pericolosamente.

Talmente tanto, che mi decido ad afferrargli un braccio per chiedergli, con un piccolo e silenzioso gesto, di non arrivare alle mani.

<< Ho appena scoperto che un Mangiamorte vuole fare fuori la mia Kiki…quindi, scusatemi, ma, d’ora in poi, non la lascerò sola un secondo. Specie con dei Serpeverde come voi! >>

E adesso è il turno di Zabini e Nott palesare evidente nervosismo.

Il secondo, sbotta, furioso:

<< Stai parlando di Draco, brutto idiota, non di un Mangiamorte! >>

Sorrisetto malefico da parte di Harry, ed aumento della preoccupazione da parte mia.

Merda.

<< E non è la stessa cosa? >>

Vedo il pugno di Blaise stringersi talmente tanto da far diventare le nocche bianche.

Non li avevi mai visti così arrabbiati, tutti e due.

Insomma, non è che, adesso, tutt’un tratto, siamo diventati intimi amici, però, certamente, rispetto agli altri anni, il nostro rapporto è decisamente migliorato.

Ma, ripeto, non li avevo mai visti così…soggetti ad emozioni, ecco.

<< Sappiamo tutti e quattro che non Le farebbe mai del Male. Ecco perché siamo tutti nella merda. >>

Il sussurro di Blaise giunge al mio orecchio con un tono talmente minaccioso, che sono fermamente convinta che stia per alzare le mani su mio fratello.

Non che temi per la sua incolumità, dato che Harry si saprebbe difendere benissimo, ma, sinceramente, non ho alcuna voglia di vederli darsi a botte.

Fortunatamente, questo non accade, grazie al proverbiale e famoso auto controllo delle Serpi, ed io posso tornare a respirare.

Per evitare un’altra cosa proverbiale e famosa delle Serpi. Ovvero il silenzio, mi decido ad emettere suoni.

<< Non ho paura di Malfoy… >> dico decisa a mio fratello, per ritornare a guardare la sua mascella contrarsi << …ed è vero che siamo nella merda. Ma abbiamo guadagnato del tempo, e non ho alcuna intenzione di restarmene con le mani in mano. Quindi, basta con le solite litigate. Stavolta, siamo dalla stessa parte. >>

Passano una manciata di minuti di intensa tensione, prima che i miei sbalorditi occhi possano cogliere tre lenti annuire, da parte delle tre piaghe qui presenti.

Si scambiano sguardi pieni di rancore, e maledizioni ma, almeno, si limitano solo a quello.

Niente insulti verbali, niente pugni, niente Bacchette.

Poi, Nott riprende a rivolgere l’attenzione a me.

<< E qui si arriva al motivo per cui ti abbiamo fatta venire qui. Per la festa è tutto pronto. Daphne ha ricevuto la Sfera della Mezz.. >> occhiataccia da parte mia e, specialmente, di Harry << …della Granger. Ha ascoltato le canzoni, e lei, Pansy e Astoria stanno dando fondo a tutte le loro idee modaiole… >> scambia uno sguardo con Zabini, ed entrambi sorridono divertiti. << …Sono un vero spasso. Manca solo l’arredamento. Quando dobbiamo… >>

Silenzio.

Chiude gli occhi.

Deglutisce.

Guarda Harry.

Assume una smorfia disgustata.

Fa finta di vomitare.

Riguarda me.

<< …Incontrarci? >>

Mi concedo qualche secondo di divertimento, mentre rido delle facce disgustate di Nott e dell’appoggio che, sia Harry, sia Zabini, sembrano mostrare.

Ancora con il sorriso sulle labbra, gli rispondo:

<< Sabato stesso. Non ci vorrà molto ad arredare la Stanza delle Necessità, quindi…se l’open della serata sarà, ufficialmente alle 23.30…considerando tre quarti d’ora per sistemare il tutto…alle 19.30 è perfetto. >>

I tre uomini presenti strabuzzano gli occhi, guardandomi come se avessi tre paio di occhi.

Ed un doppio naso.

<< Ehm…Kiki…ehm… >> inizia a chiedere, titubante, Harry << …come mai così tanto tempo prima? >>

Ma si sono rimbambiti tutti?

Cosa sono quelle facce stupite, e queste domande idiote?

<< Perché, ovviamente, finiti i nostri doveri di Organizzatori, dobbiamo vestirci e il resto. E avete mai visto delle ragazze prepararsi per una festa, in meno di tre ore?! Ma dove vivete?! >>

E fu allora che un ombra della più pura disperazione passò negli sguardi di Blaise Zabini, Theodore Nott ed Harry Potter.

 

Le cose non procedono bene.

Le cose non procedono affatto bene.

Non vedo Malfoy esattamente da ieri notte, tralasciando quei pochi sguardi di sfuggita che si siamo scambiati durante l’ora di Pozioni e Trasfigurazione che abbiamo condiviso, la seconda stamattina, e la prima nel pomeriggio.

Finita la doppia razione di calderoni, fumi inebrianti, ed ingredienti strani e viscidi che compongono le caratteristiche della materia che, in generale, i Grifondoro maggiormente odiano, sia Harry che Ron si sono recati in tutta fretta al Ministero, per informare i Pezzi Grossi delle novità.

E, alle 22.34 non sono ancora tornati.

Sono partiti verso le 18.30, e, per arrivare a Londra e prendere il passaggio segreto che conduce al Ministero, considerando i limiti geografici che impone la Materializzazione, avranno impiegato si e no una mezz’oretta.

Farsi ricevere dal Ministro in persona comporterebbe una lunga attesa, se il tuo non fosse Potter, ma, potresti chiamarti persino Godric Grifondoro, dovresti aspettare lo stesso secoli affinchè possa dirsi aperta la riunione straordinaria di tutti i Boss del Ministero che Harry e Ron avevano intenzione di convocare.

Spiegare la situazione, far placare gli animi, prendere decisioni tattiche e tornare a Scuola, poi, richiederebbe ancora più tempo.

Quindi, razionalmente parlando, le 22.34 sono un orario ragionevole, in riferimento alla continua assenza dei miei migliori amici.

Ma il mio cuore non smette di battere forte, le mani non smettono di tremare, l’ansia non si decide ad andar via dal mio corpo, e la mia mente non si decide a concentrarsi su questo maledetto tema di Incantesimi.

E, stranezza delle stranezza, alzando gli occhi su Hermione Jane Granger, la So-Tutto-Io, la strega più brillante che Hogwarts conosca da anni, la più grande divoratrice di libri mai vista, dai tempi di Lily Evans e Priscilla Corvonero, noto come anche Lei si trovi nel mio stesso stato d’animo, e come anche Lei fissi la pergamena piena solo per metà, senza in realtà vederla davvero.

E la cosa più curiosa di tutta questa faccenda, è che Kimberly Lilian Potter dovrebbe temere solamente per la sua stessa vita, in quanto è quella, ad essere principalmente in pericolo.

Ed invece, se focalizzo in un punto ben preciso della mente la mia preoccupazione, riesco solo ad ammirare il bel viso di Draco Malfoy, seguito da quello di Theodore Nott.

Per la mia vita, invece, non temo per niente.

E no, non è uno dei miei soliti attacchi tipicamente Potter, eroici, suicidi, Grifondoro, e stupidi.

No.

Semplicemente, mi fido del Mangiamorte incaricato del mio assassinio.

Senza contare il piccolo particolare che mi vede innamorata persa di Lui…

Al contrario, dunque, temo per l’incolumità di quelle due Serpi.

Non chiedetemi per cosa, esattamente.

Non so, chiamatelo intuito da Cacciatrice, o intuito femminile.

<< Potter? >> sento chiamarmi.

Alzo la testa di scatto, ed Hermione e Ginny con me, in allerta.

Ma è solamente un ragazzino rossiccio del terzo anno.

<< Si? >> rispondo, mascherando in modo pessimo un sospiro.

<< Blaise Zabini è fuori dal nostro Ritratto ed ha urgente bisogno di parlare con te. >> pronuncia tutto d’un fiato.

Io e le mie migliori amiche ci scambiamo uno sguardo incuriosito e, si, anche un po’ preoccupato.

Quando torno a guardare il ragazzino, lo vedo leggermente in imbarazzo.

<< Ehm…mi ha espressamente detto, o meglio…minacciato…di farti andare subito da Lui. Sembrava…piuttosto… >> si ferma un attimo, alla ricerca della giusta parola << …come dire?...Furioso. >>

Bingo.

A quelle parole, sento il cuore intraprendere una corsa folle, e la mente partorire film mentali su film mentali, tutti con soggetto Draco Malfoy, e con complemento oggetto la parola “Pericolo.”

Mi alzo di scatto in piedi, non curandomi minimante della boccetta d’inchiostro che cade sulla mia pergamena, praticamente vuota, se non fosse per il mio nome e cognome, e per il titolo del compito.

Senza nemmeno ringraziare il rosso, sfreccio verso l’uscita dei Ritratto della Signora Grassa, urtando non poche persone, ma non fermandomi a scusarmi con nessuna.

Spalanco l’apertura del Passaggio Segreto con molta più foga di quanto volessi mostrare, e giro febbrilmente la testa a destra e sinistra, alla ricerca del Serpeverde.

Lo trovo appoggiato al corrimano delle scale, mentre batte il piede nervosamente sul pavimento.

<< Zabini! Come mai tanta fretta di vedermi? >>

Non appena la mia voce e la mia figura entrano nel suo campo visivo ed uditivo, si stacca dal corrimano, venendomi incontro con passo svelto, ed uno sguardo furibondo.

<< Voi, brutti Auror da strapazzo! Cosa avete in mente di farli? >>

Eh?

Ma che sta dicendo?

Anche se non posso vedermi allo specchio, al momento, sono certa che la mia faccia sia l’emblema della confusione.

Aggrottando le sopracciglia, domando:

<< Potresti gentilmente farmi la cortesia di spiegarti?! >>

Ma la frase galante in modo sarcastico, sortisce un brutto effetto sui suoi nervi.

Si trattiene dall’urlarmi contro.

<< Sai benissimo a cosa mi riferisco! Auror enormi ed antipatici che fanno irruzione nella nostra Sala Comune non ti dicono niente? >>

Fammici pensare…

Un attimo solo…

Un istante…

<< No. >>

Alza gli occhi al cielo, con fare nervoso, e stringe le dita a pugno sino a farsi male.

<< Bè, dovrebbero. Perché hanno preso Draco e Theo, cazzo! >>

E c’è bisogno di fare tutto questo casino?!

Glielo avevo detto, a Draco!

<< Ma perché diavolo urli?! È ovvio che il Ministero debba interrogarli, riguardo la nuova missione di Malfoy! >>

<< Oh, certo! Ed è anche ovvio che questi Auror siano armati, e che li abbiamo portati via ammanettati, no? >>

Spalanco gli occhi.

Cosa??!!

Come nel mio peggior incubo, ecco che tutte le mie più sfrenate, fantasiose, e brutte paure, riguardo i due Serpeverde, si stano magicamente realizzando.

<< Porco Salazar. Dove gli hanno portati?! >>
<< Nell’Ufficio di quel vecchio avvoltoio della Preside. >>

Ed iniziamo a correre.

 

La mia mano si abbatte inesorabile sull’imponente portone in legno, dove spicca la dorata scritta “Preside Mcgranitt. Occupato”.

Sono anche disposta a sfondarla questa maledetta porta, se qualcuno non si decide entro quindici secondi ad aprirmi.

E, dalla faccia che va via via assumendo Zabini, ancora più incazzato di quando mi ha praticamente aggredito fuori dalla mia Comune, credo davvero che Lui sarebbe pienamente disposto ad aiutarmi.

Sento qualcuno pronunciare chiaramente una Formula Magica, di Identificazione, all’interno dell’Ufficio, annunciandone poi l’esito.

Ma nessuno si muove ad aprirmi.

Finchè, una voce rabbiosa, ringhia dall’interno.

<< E’ mia sorella, Santo Godric! >>

Un attimo dopo, il bel viso del mio adorato Harry mi si para di fronte, mentre spalanca deciso la porta, scostandosi immediatamente per permettere a me ed a Zabini di entrare al cospetto dell’importante cricca.

<< Kiki! >> mi accogli Ron, alzandosi e venendomi subito incontro.

Mi afferra per un braccio, e mi sussurra nell’orecchio:

<< Volevamo venire ad avvisarti, ma questi idioti non ce l’hanno permesso. >>

Con sguardo duro e combattivo, analizzo la situazione.

La Preside siede nervosamente sulla sua enorme poltrona, con aria indignata e confusa.

Ad ogni lato della scrivania si trovano due Auror che, conoscendoli di vista e per fama, non hanno niente da invidiare ai migliori duellanti della Gran Bretagna.

Vicino a questi ci sono War Bagman, il nostro odiosissimo Boss, con un altrettanto odiosissimo sorrisetto compiaciuto ed un odiosissimo leccapiedi, barra segretario.

È un essere talmente inetto, inutile e senza spina dorsale, che non ho mai voluto sapere il suo nome.

Mi basta semplicemente osservare la sua espressione trionfante, identica a quella di Bagman, per capire quanto sia pressoché privo della benché minima personalità.

E poi ci sono Kingsley Shakebolt, che esibisce un’espressione grave, e, accanto a Lui, Percy Weasley.

Ma non è finita qui.

Sulla parete destra del grande Ufficio, a pochi passi dal ritratto di Silente e di Piton, che osservano la scena in modo apparentemente disinteressato, Li vedo.

Theodore Nott, sebbene affiancato da altri due Auror, uno per il lato destro del suo corpo, ed uno per il sinistro, sebbene in una situazione abbastanza di merda, sebbene ammanettato, sebbene costretto contro il muro, ostenta un’aria alquanto snob e di superiorità.

A tratti intaccati dalla rabbia.

E poi…

Bè, poi c’è Malfoy.

A cui è riservato lo stesso trattamento di Nott, a cui risponde con lo stesso atteggiamento di chi è fermamente convinto che, tutti i presenti, paragonati a Lui sono la più schifosa e viscida cacca di Troll.

Gli occhi, però, restano inespressivi.

Bellissimi ed ipnotici come sempre, ma privi di vita.

I capelli che ricadono a ciuffi sul viso lo rendono più affascinante che mai, quelle labbra sensuali oltre ogni dire stuzzicano le mie, anche in questa situazione, in una maniera assurda ed il corpo…

Godric, quel corpo!

Modellato da Michelangelo in persona solamente per farsi accarezzare dalle mie mani.

Iniziamo una lotta di sguardi, io e Lui, piena delle più contrastanti emozioni.

Paura, rabbia, fiducia, sicurezza, preoccupazione, lussuria.

Si, anche in questo momento così delicato, non possiamo davvero fare a meno di desiderarci.

Una voce accanto a me, però, mi ridesta dal trance nel quale il Suo sguardo mi aveva gettato.

<< Che diavolo sta succedendo qui?! >>

Zabini.

L’indignazione per il tono usato dal Serpeverde è piuttosto generale.

A partire dalla Preside che, alzandosi di scatto, sussurra indignata “Zabini!”, agli Auror che si agitano sul posto, a Percy che quasi cade dalla sua sedia, insieme all’altro inetto segretario, e, per finire, a Bagman che chiede:

<< E tu chi saresti, per porre una simile domanda, ragazzino? >>

Ma, il ragazzino in questione, ghigna, imitato dagli altri due compagni di Casa.

Incredibile.

Riescono a sentirsi i migliori anche davanti a Maghi che, in combattimento, li trasformerebbero in scarafaggi nel giro di tre nanosecondi.

Sta per ribattere, certamente qualcosa di estremamente arrogante ma, per salvarlo da un arresto per offesa a pubblico ufficiale, lo precedo.

<< Diciamo che è un amico. Io invece sono Kimberly Potter, quella che vi ha salvato l’esistenza l’anno scorso con Lord Voldemort, e il resto. Io posso sapere che succede?! >>
Vedo tre ghigni allargarsi, ed altri due nascere orgogliosi.

Provenienti da Harry e Ron.

Gli Auror si indignano maggiormente, insieme a Bagman e al suo leccaculo.

Si sa che quei due non ci hanno mai sopportato.

È invece Kingsley a rispondermi.

<< Signorina Potter… >> comincia formale, per poi zittirsi.

Magari gli vengono in mente tutti i pomeriggi passati insieme a Grimmauld Palace, in compagnia degli altri componenti dell’Ordine, e tutti i piani e sotterfugi che tutti quanti facevano per preservare l’incolumità mia e di Harry, e cambia tono.

<< …Kimberly… >> preferisco “Kiki” di gran lunga…

<< …Non so se ti rendi pienamente conto della gravità della situazione. >>

Si volta verso Malfoy e Nott, indicando il primo con il dito indice, sul quale spicca il prezioso anello d’oro, con incastonato il simbolo del Ministero della Magia.

<< Questo ragazzo ha il compito di ucciderti. Cosa ci garantisce che non porterà a termine il suo incarico? E cosa che il suo amico… >> ed indica Nott, con lo stesso dito << …Non ne sia complice? >>

Mi giro verso Malfoy, e lego il mio sguardo al suo.

Per un momento sto seriamente per mandare al diavolo tutti quanti, ed andare da Lui e da quelle labbra così invitanti, fottendomene di tutto e tutti.

Ma, per fortuna, i miei genitori mi hanno donato un autocontrollo niente male.

No, cazzata, non ho alcun autocontrollo.

Ad esempio, quando mi scattano i cinque minuti, non c’è santo che tenga.

Quindi, appellandomi a non so quale altra mia qualità, riesco a non saltare addosso al corpo perfetto di Draco Malfoy.

Sto per rispondere, naturalmente a difesa del biondastro, ma è Zabini a precedermi.

<< Ci sono una miriade di motivi, utilizzabili come garanzia che nessuno, di questa stanza,  farà fuori nessuno…. >> si spiega, guardando negli occhi, altezzoso ogni persona presente qui dentro.

<< …Il fatto che, se veramente le intenzioni di Draco fossero state di ucciderla, la qui presente Princ…Potter… >> si corregge, strappandomi un sorrisino << …avrebbe partecipato all’ennesimo funerale. Stavolta da protagonista, date tutte le volte che il presunto carnefice e la presunta vittima si sono ritrovati da soli… >>

Pausa.

Sguardo eloquente a me.

Sguardo eloquente a Malfoy.

Malfoy che ghigna malizioso.

Io che divento rossa imbarazzata.

Ron che grugnisce in disappunto.

Harry che sbuffa innervosito.

Tutti che aspettano la fine del discorso di Zabini.

<< …A studiare, a causa di una punizione. Il fatto che, dopo tutto quello che vi hanno tutti e due spiattellato sui Mangiamorte, è assurdo che non crediate ancora nella loro redenzione. Ma soprattutto, è assurdamente evidente la loro pacifica intenzione, dal fatto che abbiano subito informato la Cacciatrice, dei risvolti dei piani dei Mangiamorte. Credete davvero che, se avessero davvero voluto ucciderla, glielo avrebbero detto?! Malvagi si, ma cretini no! >>

Blaise Zabini, prossimo brillante studente di Magisprudenza, ovvero futuro ricchissimo e temutissimo Retorico**.

Crederli veri complici dei Mangiamorte, a questo punto sarebbe assurdo.

L’Ufficio rimane silenzioso, sino a che la Mcgranitt, rivolgendosi a noi tre Grifondoro, chiede, con voce seria e ferma.

<< Potter, Weasley…voi confermate? >>

<< Certo. >> rispondo io immediatamente.

Poi, mi volto verso Harry e Ron che, ammettiamolo, se la stanno spassando un modo, nel vedere Malfoy e Nott ammanettati.

Intercetto appunto un loro sorrisetto sadico ma, alla mia occhiata gelida, alzando gli occhi al cielo, ed usando un tono funereo, rispondono:

<< Si. >>

Il primo monosillabo nella storia dei monosillabi che Harry James Potter pronuncia a difesa di Draco Lucius Malfoy.

Ah, no.

Non dimentichiamoci il Processo, signori e signore.

Povero Harry, se non la smetto di obbligarlo a difendere il suo peggior nemico, credo che presto inizierò a stargli antipatica.

Naa…impossibile!

Gli Auror non si pronunciano affatto, Bagman e il suo schiavetto iniziano a confabulare tra loro nell’orecchio, Percy punta lo sguardo in quello del fratello, e Kingsley, invece, si dedica a spostarlo da me, ad Harry, a Malfoy e Nott.

Dopo un po’ fa cenno a me, a mio fratello ed al mio migliore amico di avvicinarsi a lui, e, presoci in disparte, iniziamo anche noi a confabulare come tutti gli altri.

Zabini, invece, si avvicina ai suoi amici, mentre gli Auror lo tengono d’occhio con la Bacchette sguaiate e la faccia sospetta e minacciosa.

<< Ragazzi, lo sapete che vi state esponendo per degli ex-Mangiamorte, di cui la redenzione non è nemmeno tanto certa? >>

Harry e Ron sembrano sul punto di suicidarsi, ma annuiscono, mentre io inizio a gesticolare combattiva, mantenendo, però, il mio tono pari ad un sussurro.

<< Avanti Kingsley, lo sappiamo tutti e due che non sono affatto pericolosi. Insomma, Malfoy è stato Marchiato contro il suo volere, Nott non ha niente sull’avambraccio sinistro… >>

Almeno credo…

<< …e quel mese che hanno passato nel Covo dei Mangiamorte gli è stato comunque imposto, e non hanno commesso alcun crimine. Vi hanno dato tutte le informazioni che potevano, ed erano davvero poche. Ennesima dimostrazione di come non fossero assolutamente partecipi dei piani malefici di quei pazzi invasati. Si sono persino iscritti all’Esercito di Silente, e Malfoy mi ha informato quasi subito della lettera di suo padre! Prove più evidenti di queste non ne posso trovare! >> concludo indignata.

Il Ministro mi mette una mano sulla spalla, e mi guarda comprensivo.

<< Lo so che quello che dici è vero…ma non credi che per l’opinione pubblica il tuo parere sia un po’ di parte? In fondo, è comunque il tuo ragazzo, e Theodore Nott è il suo migliore amico! >>

Quasi mi strozzo con la saliva, cado ai piedi di Kingsley e perdo conoscenza.

Sento la mia pelle raggiungere rossori mai visti prima apparire su pelle umana, mentre Harry e Ron, al contrario diventano color Voldemort, e, quasi quasi, perdono anche loro la facoltà del respiro.

Idioti.

In preda all’imbarazzo più totale, odiando con tutta me stessa Gossip Girl per quel maledetto ricordo del bacio tra me e il Principe Serpeverde, farfuglio:

<< N-non…no-non è il…il…mio…ra-ragazzo! >>
Accorgendosi solo adesso di quello che ha scatenato con la sua frase, il Ministro sembra volersi scusare con lo sguardo, così, semplicemente, lascia cadere il discorso.

Ci vuole un attimo a tutti e tre per riprenderci dallo shock, ma poi è Ron a parlare.

<< Con tutto il rispetto, King… >> Ron ha sempre detto che il suo nome, come anche il suo cognome, sono troppo lunghi e complicati da pronunciare per intero << …non ci è mai fregato un ca…volo dell’opinione pubblica. >>

Lasciamo pensieroso Kingsley per un po’, mentre Harry incalza.

<< Se vuoi sapere la verità, fosse per me e Ron, quei due dovrebbero essere condannati all’ergastolo… >>

Fitta allo stomaco.

<< …Ma solamente perché non ci siamo mai potuti sopportare, e perché sono degli idioti assurdi. Infondo, sono dei falliti anche come Mangiamorte. Ed inizialmente anche a me spaventava molto l’idea che Malfoy dovesse uccidere Kiki, e la mia reazione è stata pressocchè identica alla vostra. Ma, parlandone meglio con…persone più sagge di noi… >>

Hermione, in primo luogo, e Ginny.

La prima usando la sua arte oratoria e la sua ferrata logica (ed anche qualche maliziosa mossa nei confronti di mio fratello), la seconda, facendo ricorso alle sue famose minacce.

<< …sia io, che Ron ci siamo convinti che non comportano alcun pericolo. Ad ogni modo… >> aggiunge, mandando una veloce e gelida occhiata ai due ammanettati a pochi metri da noi << …li terremo d’occhio, puoi starne certo. >>

E, di nuovo, pausa pensieri per l’attuale Ministro della Magia.

Pausa, durante la quale fa scorrere un severo sguardo negli occhi dei suoi tre interlocutori, ovvero me, Harry e Ron.

Speriamo bene…

<< Vedrò quello che posso fare. >> sussurra, in conclusione della nostra breve ed improvvisata riunione.

Facciamo qualche passo, per ritornare partecipi dei discorsi e delle decisioni del resto delle persone presenti qui.

Intercetto l’ennesimo sguardo su di me di Malfoy che, incurante della sua difficile situazione, mi fa l’occhiolino.

Alzo gli occhi al cielo, e, dando le spalle sia si Serpeverde che ai quattro Auror incaricati di tenerli d’occhio, mi volto verso Bagman, la Preside, e i quattro Auror Scelti che sono intorno alla scrivania della Mcgranitt.

Bagman gonfia il petto, più gongolante che mai, guardando i presenti uno ad uno.

<< Ministro Shakebolt… >> proclama, con voce austera ed autoritaria << …Kimberly Potter fa parte della mia squadra, ed è pertanto una mia combattente… >>

COSA?!

IO SAREI DI CHI?!

<< …ed ha sempre difeso il nostro Mondo con onore e coraggio, oltre a poter essere considerata un’ottima duellante. >>

Stronzo.

Meschino, pezzo di merda.

A quale pro adularmi adesso, quando mi ha sempre detestata?

Scambio uno sguardo interrogativo con Zabini, Harry e Ron, e tutti e tre sono confusi e seri almeno quanto me.

<< Pertanto… >> continua, il lurido verme << …non sono disposto a perderla. >>

Merda.

È l’unica parola che riesco a pensare.

Perché il Capo del Dipartimento Auror War Bagman fa un cenno del capo agli otto Auror qui presenti e scandisce bene la parola:

<< Arrestateli! >>

Prima che anche un solo Incantesimo possa venire scagliato o anche solamente pensato, la stanza viene riempita da un urlo.

<< NO! >>

Mi ci vuole un po’ per rendermi conto di quello che il mio corpo, preda del più brutale istinto, ha fatto.

Mi sono appiattita contro Malfoy e Nott, afferrando le braccia di entrambi, e facendogli scudo con il mio corpo.

Urlando, appunto quel “No!”.

Vedo Harry e Ron mandarmi sguardi shockati, in contrapposizione a quelli fieri di Zabini.

Lascio tutti impietriti, compresi Draco e Theo, alle mie spalle, che non pronunciano sillaba a loro difesa da quando ho messo piede in questa stanza.

Forse perché, per loro, sarebbe troppo umiliante pregare persone inferiori al loro rango per la propria incolumità.

Ma, adesso, posso risentire le loro voci.

<< Principessa, ancora la mania di fare l’eroe della situazione, vero? >>

Nott.

<< Bambolina, che cazzo stai facendo? Quelli sbattono ad Azkaban sia noi, che te! Togliti! >>

Ma io mi limito a scuotere la testa, testarda.

Non me lo porteranno via.

Non di nuovo.

L’immobile stupore di questa assurda situazione viene rotto da Bagman che, tanto per cambiare, deve dare voce alle corde vocali pur di sentirsi potente.

Idiota.

<< Insomma, fate qualcosa! >> sbotta, rivolto per la secondo volta agli Auror.

I due più vicini a me e ai due Serpeverde accusati, afferrano la Bacchetta e me la puntano contro deliberatamente.

<< Vuoi farti Schiantare?!... >> mi sussurra rabbioso Malfoy, all’orecchio << …tornatene nella tua Comune! >>

Mi dispiace, ma devono seriamente Incantarmi, per rinunciare alla difesa di queste due piaghe!

Un minacciosissimo << EHI! >> mi distrae dalle mie ribelli riflessioni e, voltando lo sguardo verso Harry, la fonte del rumore, noto come anche Lui ha la Bacchetta sguainata come una spada, in direzione dei due Auror che mi tengono sotto tiro.

Si avvicina a me, mio fratello, sempre con la Bacchetta in allerta, e si posiziona avanti-accanto a me, in modo tale da farmi scudo con il suo corpo.

Ma un altro Auror, uno di quelli che fungevano da sorveglianti di Nott, punta la sua Fonte Magica contro Harry.

Ma Ron e Zabini hanno capito l’antifona, e vengono anche loro a schierarsi di fianco a me, dinanzi a Draco e Theo, con le loro Bacchette ben strette tra le dita.

Ed è quando anche gli altri Auror si decidono a prenderci sotto tiro, che sento Blaise ridacchiare.

<< Io sto avendo un deja-vù. Questa scena non vi ricorda niente? >>

Sorrido, insieme agli altri due Serpeverde, ed incredibilmente seguita a ruota anche da Harry e Ron.

Certamente anche loro hanno capito a cosa si riferisce Zabini.

Al pomeriggio quando, fuori dall’Infermeria, dopo l’incidente con il Veritaserum, mezza Casa Grifondoro e mazza Casa Serpeverde ha tirato fuori dalle tasche le Bacchette, per puntarcele uno contro l’altro.

Sarebbe scoppiata una bella rissa, ne sono certa, se non fosse arrivata la Preside.

Peccato.

Ed anche stavolta, le manie pacifiste della Mcgranitt si mettono in mezzo.

Sbattendo la mani sulla scrivania, si impone, per la prima volta, oggi, sbottando.

<< Abbassate quelle Bacchette contro i miei Studenti, per l’amore del cielo! E voi… >> volta il capo, verso noi sei. << …cosa diamine avete intenzione di fare? >>

<< Quello che è giusto Minerva. E poi, si sa, a 17 anni si è tutti incredibilmente ribelli. >>

No, non è stato nessun essere umano a parlare.

Lasciando tutti a bocca aperta, il quadro, con la dicitura “Albus Percival Wulfric Brian Silente” è fuoriuscito dal tunnel dell’indifferenza e, adesso, è deciso a far sentire la sua.

I 13 adulti esclamano, quasi all’unisono:

<< Silente! >>

Noi, esseri umani che possono ancora permettersi il lusso di evitare le crisi di mezza età, sballarsi, andare alle feste, divertirsi e fare sesso come Godric comanda, ovvero noi “Giovani”, ci limitiamo a sorridere.

Oddio, io, Harry e Ron siamo il ritratto della felicità, mentre sfoggiamo sorrisi a trentadue denti, mentre i Serpeverde…

Bè, loro ghignano.

Il ritratto del vecchio Preside si esibisce nella sua tipica risatina, stupefatto di una tanta clamorosa accoglienza.

<< Innanzitutto… >> esclama, divenendo serio improvvisamente << …vi chiedo, per cortesia, di abbassare le Bacchette. Minerva ha perfettamente ragione. >>

Uno dopo l’altro, un po’ titubanti, specialmente noi quattro, rinfoderiamo le nostre Fonti Magiche.

Per il momento.

<< Non è tutto più facile senza una Bacchetta puntata contro la propria testa? >> scherza Silente.

Qualcuno accenna un sorrisetto, ma io non posso essere pienamente d’accordo.

Mi sentivo più sicura con una Bacchetta tra le dita.

<< E adesso, per favore miei cari signori, smettiamola di attaccarci l’un l’altro, anche tra le nostre stesse fila. È vero, Lord Voldemort è finalmente sconfitto… >> sorride a me e ad Harry << …ma i suoi seguaci sono più agguerriti e pericolosi che mai. Dobbiamo, ancora una volta, restare uniti. >>

Sarà la mia impressione, ma sembra aver ammiccato verso me e Zabini che, uno accanto all’altro avevamo, fino a qualche attimo fa, le Bacchette puntate, per una volta, non io contro di Lui e Lui contro di me, ma verso un nemico comune.

Difendendo due Serpeverde.

Se non è stare uniti questo…

Le parole di Silente gravano su tutti noi, ma è sempre quella testa di cazzo di Bagman a rompere l’idilliaco momento di saggezza.

<< Con tutto il rispetto, professor Silente…la questione gravita appunto intorno all’incertezza di poter considerare gli imputati nostri alleati o meno! >>

Imputati?!

Ecco, questo idiota gli ha praticamente già fatto il processo!

Silente lo guarda come se avesse appena parlato in lingua azteca.

<< E dimmi, War, non ti bastano le testimonianza e le parole di questi brillanti studenti? >>

L’attenzione di tutti, adesso, si focalizza su di me, su Harry, su Ron e su Zabini, ancora in posizione d’attacco davanti a Nott e Malfoy.

Ammetto di sentirmi leggermente in soggezione, con tutti questi sguardi puntati contro.

<< Insomma… >> farfuglia il mio Capo, purtroppo, dopo un po’ di smarrimento << …dobbiamo affidarci alla parola di quattro ragazzini? >>

Okay, lo Schianto.

No, meglio, lo Crucio.

Si, decisamente più costruttivo.

Le orecchie di Ron stanno pericolosamente diventando rosse, a momenti dal naso di Harry esce fumo, ed io sto per mandare a fuoco l’Ufficio della Preside.

Zabini, invece, alza il sopracciglio in modo decisamente aristocratico, arrogante, superbo, incredulo e scettico.

Nott e Malfoy, invece, si limitano a sbuffare sarcastici.

Ma è solo merito della sonora risata di Silente, che fa spostare immediatamente di nuovo le teste verso il suo ritratto, se mi trattengo dall’afferrare di nuovo la Bacchetta e scagliare una bella Fattura in pieno viso di quel pezzo di imbecille di Bagman.

<< E di nuovo, miei cari, si incorre nello stesso errore di sempre… >>

Altro momento di ilarità, mentre noi tutti pendiamo dalle labbra del vecchio Preside.

<< …Gli avvenimenti scorsi non ci hanno insegnato a mettere da parte i nostri pregiudizi sull’età? Voglio ricordarvi che sono stati dei diciassettenni a sconfiggere il più grande Mago Oscuro dei nostri tempi? Voglio rammentarvi che i Cacciatori sono tra i migliori Auror del Ministero? E quanti anni hanno? >>

Nessuno risponde all’ovvia domanda retorica di Silente.

Bene, idioti, tacete una volta per tutti.

Voi, e questa storia che ci vede come dei ragazzini incapaci solo quando vi fa comodo!

<< Non sottovalutate i miei Studenti, signori… >>

L’enfasi con il quale ha pronunciato l’aggettivo “Miei”, anche se, ormai, purtroppo, non lo possiamo più considerare il nostro Preside, è stato a dir poco commovente.

<< …Hanno una Forza ed un Potenzialità Magica che non potete nemmeno immaginare. Sono loro il nostro futuro. Non tagliategli le ali prima ancora di avergli insegnato a volare. >>

E con questa frase ad effetto, che zittisce tutti, con ancora il sorriso sulle labbra, si rilassa contro la sua invitante e comoda poltrona e, lentamente, si riaddormenta.

Mi avevano detto che, i primi anni, i Ritratti passavano la maggior parte de tempo a ronfare, troppo poco abituati alla loro nuova condizione, ma le teatralità e insieme la semplicità con la quale Silente riprende a sonnecchiare tranquillo, dopo un discorso del genere, mi sorprende comunque.

E non sono l’unica.

Tutti quanti restano a bocca aperta, aspettando che il Preside si svegli e ci dia indicazioni precise su cosa fare.

Ma così non accade.

Causando lo sbalordimento e l’incredulità di molti, Albus Silente emette un rantolo leggero, ed inizia addirittura a russare. O.O”

Lentamente, chi più confuso, chi meno, distogliamo lo sguardo dal suo Ritratto.

Restiamo un altro po’ in silenzio, sino a che una voce ci rigetta nella realtà.

<< Ministro… >> pronuncia parola, per la prima volta da quando siamo qui, Percy << …potrebbe illuminarci con le Sue decisioni, alla luce delle notevoli elucubrazioni epostaci dal Ritratto di Albus Silente? >>

Ron guarda suo fratello come se avesse appena proclamato la superiorità dei Serpeverde rispetto alla nostra Casa, e lo sento anche mormorare all’orecchio di Harry: “Quello lì non ha sangue Weasley nelle vene! Ma come cazzo parla?!”, facendo ridacchiare silenziosi sia me, che mio fratello.

Kingsley si prende il mento tra le mani, mentre, adesso, tutta l’attenzione è sul Ministro della Magia,  e cerca ispirazione in ogni angolo dell’enorme stanza circolare nella quale ci troviamo.

Per ultimo, si sofferma a guardare il Cappello Parlante che sembra dargli particolare ispirazione perché lo fissa più a lungo di qualsiasi altro oggetto precedente, e perché rappresenta l’ultimo passo della sua analisi della stanza.

Si decide a parlare.

<< Ciò che è stato precedentemente detto dal qui presente studente.. >> ed indica Zabini con un gesto della mano << …non possiamo che considerarlo vero. E, certamente, le considerazioni di Silente sono state, come sempre, molto sagge ed illuminanti. Ma Draco Malfoy e Theodore Nott sono stati di fatto arruolati per circa un mese nello schieramento dei Mangiamorte, e, per quanto abbiano sicuramente dimostrato di esserne redenti, la Fiducia è una cosa che va costruita con il tempo. >>

Pausa.

Merda.

Dove vuole arrivare?

Si volta verso i due ex-Mangiamorte in questione, alzando impercettibilmente le spalle, come a voler dire “Spiacente. Niente di personale”.

Merda.

<< Tuttavia, non possiamo nemmeno ignorare la rassicurante presenza dei Cacciatori, all’interno della Scuola. Non si sbatte qualcuno ad Azkaban per dei semplici dubbi. Se i Cacciatori in persona garantiscono per loro due, non vedo perché dovremmo dubitarne noi dato che, se il giudizio positivo dato ai qui presenti Malfoy e Nott dovesse rivelarsi errato, la prima a subirne le conseguenze sarebbe la stessa Kimberly Potter. La mia decisione è quella di non arrecare danni alla libertà dei qui presenti Draco Malfoy e Theodore Nott. Ma… >>

Volge lo sguardo verso noi tre Grifondoro, guardandoci con sguardo serio << …vi intimo di tenere gli occhi aperti. >>

Le urla di protesta di qualche Auror, e di Bagman, i sospiri di sollievo della Mcgranitt, le imprecazioni silenziose di Nott e Zabini, mentre i due accusati vengono liberati dalle manette, le risate di Harry al “Perce! Ma come cazzo parli?!” di Ron, mi giungono alle orecchie in modo ovattato.

Perché io e Draco Malfoy ci stiamo letteralmente divorando con lo sguardo.

E lui ghigna.

 

 

7th Of April. Get the Party started.

Niente.

Non c’è stato verso.

La furia implacabile di Hermione ci ha letteralmente investito tutti quanti.

“Siamo ad Aprile, e tra qualche settimana abbiamo i M.A.G.O!”.

Con la storia della festa, degli allenamenti dell’Esercito di Silente, e le missioni da Cacciatori il tempo per studiare si è ridotto ai minimi storici.

E così, dopo aver scatenato una bella litigata con Bagman, tanto per cambiare, ed un quasi duello Magico, tornati nelle nostre rispettive Sale Comuni nel più assoluto silenzio, le strade di noi Grifondoro, si sono incrociate con quelle dei Serpeverde solo durante le ore di lezione.

Si, non ho affatto avuto modo di parlare con Malfoy della faccenda dello sventato arresto, e così via.

Ogni volta che tentavo di avvicinarmi a Lui, o Lui tentava di avvicinarsi a Me, ecco che spuntava qualcuno dall’ombra e ci metteva in mezzo.

La maggior parte delle volte, comunque, era colpa di Hermione e della sua assurda fissazione di portarsi avanti con i vari ripassi non appena avevamo cinque minuti liberi.

Una volta ha addirittura portato il libro di Antiche Rune ed il suo quaderno di appunti, denominato, come tutti i suoi altri ammassi di fogli scritti in maniera talmente fitta che solo Lei potrà mai essere capace di leggere “Quaderno della Sapienza”, in Sala Grande,pretendendo di ripassare una delle sue materie preferite persino a pranzo.

Fortunatamente Harry non glielo ha permesso.

Oddio, sto parlando come se non vedessi mondo da un mese, come se stessi studiando con la testa china sui libri da chissà quante settimane…

Invece, ad occhio e croce, dalla sera del tentato arresto sono passate circa…

Ehm…

48 ore.

Si, solamente due giorni che studio seriamente per il tanto ambito diploma, e già mi lamento.

Sono assurda, lo so.

È la stessa cosa che mi ha detto ‘Mione.

<< Insomma, Kiki! È del tuo futuro che stiamo parlando! Il Principe Tenebroso te lo puoi ammirare quanto vuoi questo sabato ovvero…fammi pensare…so che sto per sconvolgerti per la lontananza di questa data…ma, vi vedrete…domani! Quindi non rompere e studia! >>

Adesso sono certa che starete pensando che io mi sia irrimediabilmente rammollita.

Che sia diventata una di quelle ragazza schifosamente innamorate perse, una di quelle ragazze che non possono stare lontano dal loro amorino per nemmeno un’ora, una di quelle ragazze che, se non devono il loro cuoricino adorato per un intero giorno piangono lacrime su lacrime, una di quelle ragazze che aspetta la scritta del suo Boys “Io e te Tre metri sopra il cielo”, una di quelle ragazze che aspetta affacciata alla finestra che il Principe Azzurro arrivi a cavallo di un Unicorno Alato e, dopo essersi presentato, gli dichiari il suo amore eterno.

Pazze!

Sono innamorata, è vero, ma del Principe delle Serpi, che vola spericolato per i cieli su una costosissima scopa, con il quale, se passo più di un’ora sempre a stretto contatto, a meno che non stiamo facendo sesso, ci finisco per litigare, per il quale ho pianto solo perché mi disse che mi odiava con tutto se stesso, e davanti all’idea di doverlo uccidere o affrontare in Battaglia o perdere per sempre.

Lo stesso Principe delle Serpi che, se dovessi un giorno chiedergli di dedicarmi una scritta romantica mi ricovererebbe al San Mungo, e che se dovesse sentirsi chiamare “Cuoricino”, “Amorino”, o “Mio Boy”, mi manderebbe garbatamente a farmi fottere.

Con Lui, però.

Il problema, però, è che, dopo la lettera del padre, che rappresenta già di per sé un più che valido motivo per volerlo incontrare, non abbiamo affatto chiarito la faccenda di noi Due.

Vorrei sapere, per esempio, se per Lui rappresenta un problema l’invito ad una cena romantica stamattina propostami da Chuck Hall, Corvonero, sesto anno, moro dallo sguardo incantatore.

E ci terrei molto anche a precisare che, per me, se la parti fossero invertite, Si che rappresenterebbe un problema.

Comunque, ormai, non devo più preoccuparmi.

Perché sono le 19.28 di sabato 7 Aprile.

Alzo lo sguardo, finalmente, dal maledetto libro di Pozioni ed esclamo:

<< Sono straziata, ragazzi, ma è ora di interrompere lo spassosissimo momento di studio, per andare a tediarci nell’organizzazione di una banalissima festa! >>

Gli occhi di Harry e Ron si illuminano (d’immenso) e, veloci come non gli ho mai visti, nemmeno in Battaglia, alzano il loro tanto sospirati fondoschiena dalle poltrone rosse, sfoggiando un enorme sorriso.

Ginny, notando tutto questo movimento, interrompe la simpatica chiacchierata che stava intraprendendo con un paio di ragazzi del suo anno, e ci raggiunge.

La stronza ci sta prendendo in giro in modo assurdo, questi giorni, sul semplice fatto che, mentre noi impazziamo sui libri come dei veri Nerd, Lei, libera da qualsiasi esame, può cazzeggiare come non mai.

L’unica più restia ad alzarsi è, ovviamente ‘Mione.

<< Ma, ragazzi, dobbiamo ancora imparare a memoria gli ingredienti dell’Amortentia***! Da quando avete tutto questa fretta di incontrare i Serpeverde?… >> poi, alzando lo sguardo nel mio, aggiunge: << …A

parte Kiki, ovviamente. >> guadagnandosi la mia linguaccia.

Harry e Ron, mentre Ginny ride, facendo finta di non aver udito l’ultima parte, alzano gli occhi al cielo.

<< Da quando non ne posso più di Sciroppi di Ellaboro, Zanne di serpente, Bezoar e Radici di Valeriana…! >> risponde Harry, afferrando una mano della sua ragazza, ed aiutandola a mettersi in piedi.

O meglio, più che aiutarla, costringerla.

<< …Non credevo che l’avrei mai detto ma, ora come ora, l’idea di incontrare le Serpi quasi non mi disgusta poi tanto. >>

Ron si mostra d’accordo con il suo migliore amico e, mettendo una mano sulla spalla di Hermione la consola, dicendo:

<< E poi ‘Mione, tu sai già gli ingredienti dell’Amortentia a memoria! In più hai pure già il ragazzo, non ti serve ricorrere a questi mezzucci per essere sessualmente appagata. Almeno credo… >>

In un momento di sarcastico dubbio si gira verso mio fratello, con la fronte aggrottata e le palpebre assottigliate.

<< …Amico, il tuo uccello funziona a dovere, vero? >>

Io, Gin, Harry e Ron stesso scoppiamo a ridere genuinamente divertiti e, dopo qualche attimo di offesa indignazione anche ‘Mione si unisce a noi.

Varchiamo la soglia del Ritratto della Signora Grassa ancora ridendo e prendendo in giro mio fratello.

Uscendo incontriamo della agitatissime Lavanda e Calì che correvano a prepararsi per la festa, scatenando l’incredulità dei poveri Dean e Seamus che erano con loro, appoggiati pienamente da Harry e Ron.

( “Queste donne! Che cazzo ci faranno così tanto tempo n bagno!?”)

Li salutiamo divertiti incamminandoci verso la Stanza delle Necessità, chiacchierando del più e del meno.

Stiamo appunto concordando con Hermione un limite di ore di studio al giorno, che una voce fredda ci accoglie.

<< Siete in ritardo, idioti. >>

Pansy Parkinson.

Gentile come sempre.

<< Noi non siamo mai in ritardo. Al massimo è il resto del mondo ad essere in anticipo. >> ribatte Ginny, strappandoci un sorriso.

Astoria Greengrass alza gli occhi al cielo, insieme ai suoi Compagni di casa, e risponde:

<< Questa battuta l’hai fottuta ai Serpeverde. >>

Si, come no.

<< Che a loro volta l’hanno fottuta ad Elisabetta II d’Inghilterra… >> aggiunge Hermione, stizzita << ….quindi non rompere. >>

Dando un colpetto al braccio della sorella per farla tacere, Daphne Greengrass fa un passo avanti, e, guardandoci con occhi altezzosi, esclama.

<< Visto che nessuno qui si da una mossa, sarò io a far aprire la Stanza delle Necessità. >>

Ma se siamo appena arrivati?!

Indignata, indietreggio leggermente, per permettere alla Principessa delle Serpi di fare la sua sfilata dinanzi alla parete dalle mille sorprese per ben tre volte, sino a che un elegante portone in mogano non appaia davanti ai nostri occhi.

Sorridendo soddisfatta, la Greengrass afferra la maniglia in oro, spalancando la porta su un’enorme stanza, pressoché vuota ma perfetta per ospitare persone e persone che ballano scatenandosi.

Uno ad uno entriamo nella Stanza delle Necessità.

Volutamente rimango indietro, notando come Malfoy stesse facendo la stessa identica cosa.

<< Prima le signore. >> mi prende in giro, facendomi cenno di varcare la soglia.

<< Attento a non fare troppo il galante biondastro… >> lo riprendo divertita, puntandogli un dito contro il petto << …Potrei anche abituarmici. >>

Fa finta di pensarci un po’ su, ma poi storce elegantemente il naso.

<< Naaa. Anche perché lo so che ti piace di più la parte del “ragazzo cattivo”. >>

Decisamente.

Ma fino ad un certo punto.

<< Oh certo, in modo da doverlo salvare dalla galera una settimana si e l’altra pure! >> ironizzo, con una punta di acidità.

Ghigna, e, sensuale come non mai, mi si avvicina all’orecchio talmente tanto che, quando sussurra altamente erotico, il suo fiato mi solletica la pelle del viso.

<< Ammettilo che con le manette mi hai trovato estremamente eccitante. >>

Effettivamente…

……

………

MA COSA VADO A PENSARE?!

Sentendo la pelle diventare rossa, in stile arazzi del Grifondoro, mi allontano da Lui imbarazzata, fingendomi, invece, piuttosto scandalizzata.

<< La mia mente non è perversa come la tua! >>

Ride, con la stessa faccia da schiaffi di non crede ad una parola di quello che stai dicendo.

<< Ammettilo, muori dalla voglia di giocare al Mangiamorte e all’Auror con il sottoscritto. Non preoccuparti amore… >>

Si lo so.

Adesso starete pensando che io debba guardarlo con occhi e bocca spalancati per avermi appena chiamato “Amore”.

E starete anche pensando, come prima è accaduto con me, che Draco Malfoy si stia rammollendo.

E la cosa non vi fa affatto piacere.

Primo. Tanto Lui è Mio.

Secondo. Prima di saltare a conclusioni affrettate e definire “Dolcissimo e tenero!” un ragazzo come il Principe delle Serpi, bisognerebbe prestare attenzione al tono.

Perché il suo sussurro non aveva assolutamente un cazzo di dolcissimo e tenero, ma, più che altro, si avvicinava ad un roco sussurro erotico, degno della migliore performance di Rocco Siffredi, capace, da solo, di portarti all’orgasmo.

Ed infatti, mi lascia quasi boccheggiante.

<< …abbiamo tutta la notte. Sempre che la Mezzosangue non ti obblighi a studiare anche con la luna alta nel cielo. >>

E devo proprio dire grazie a questa sua battuta finale, che mi ha strappato un genuino sorriso divertito, se non gli sono saltata addosso, strappandogli tutti i vestiti con un solo gesto della mano, in completa balia dell’eccitazione del momento e degli ormoni impazziti.

<< Kiki! Che stai facendo? >>

Mio fratello.

Il suo viso spunta dall’entrata della Stanza e, nel vederci così vicini, quasi sviene.

Superato un momento di iniziale debolezza fisica, con il volto livido dalla rabbia, mi afferra rudemente per un braccio e mi trascina dentro con se.

Guardando Malfoy in modo talmente minaccioso, da far spaventare persino Lord Voldemort.

Ma il biondastro…niente.

Ricambia lo sguardo di Harry in modo altrettanto cattivo.

<< Allora… >> esclama Nott, irritato << …Prima si comincia, prima potete togliervi dai piedi. Ergo, diamoci una mossa. >>

Io, Hermione e Ginny lo guardiamo sconvolte, con il sopracciglio.

<< E tu avresti intenzione di sgobbare… >> inizia la rossa.

<< …Senza musica? >> concludo io.

Le Serpi ci guardano confuse, mentre Harry e Ron, che, ormai, ci conoscono come la loro Bacchetta, si limitano a sorridere e a scuotere la testa.

Hermione, invece, passa subito dalle parole all’azione.

Chiude gli occhi, e, dopo qualche secondo, ecco che la Stanza delle Necessità ci regala una Radio Magica, una di quelle che non funzionano ad elettricità ma che, grazie ovviamente ad Incantesimi, trasmettono musica e programmi radio, un po’ come quello che registravano i gemelli e Lee Jordan di nascosto, durante l’anno scorso.

Punto la mia Bacchetta contro di essa, facendola sintonizzare su un canale a caso, beandomi delle note che vi fuoriescono.

<< Live and let live…. >> commenta pigramente la Parkinson << …degli Asshole. >>

Sorrisini maliziosi da parte di noi tre Grifondoro, ed irritazione crescente per Harry e Draco.

<< Non ci penso proprio a sentire questi tre idioti tutto il tempo!... >> commenta mio fratello, cambiando repentinamente ed in modo piuttosto geloso la stazione radio.

<< E adesso, cari ascoltatori vi lasciamo alla “Hot Magic Hits” della settimana. Al primo posto troviamo ancora “We’re Fucking Free!” degli Asshole! In questo canzone, la soave voce della cantante Aileen rende al meglio, accompagnata dalle chitarre e dalla batteria di quei tre pezzi di figlioli di Koel, Sle… >>

Un gesto esasperato viene compiuto, stavolta, dalla mano di Malfoy che, afferrando a sua volta la Bacchetta cambia deciso la stazione radio.

Io, la Parkinson e le sorelle Greengrass accenniamo un sorrisetto.

<< E adesso vi lasciamo alla nuova ed esclusiva canzone degli Asshole, qui a RadioWand****! >>

<< Ma questi coglioni sono ovunque! >> si lamenta Harry, cambiando nuovamente stazione, ed aumentando il divertimento di tutti, specialmente delle ragazze.

La Parkinson, deridendo deliberatamente il Grifondoro, spiega, tra le risate.

<< Dovresti saperlo che il sabato si trasmettono le classifiche degli artisti più gettonati, Sfregiato! E gli Asshole, per il momento, sono davvero sulla cresta della Pozione! Dove vivi, Grifondoro?! >>

Il rammarico, sul volto di Harry e Malfoy è evidente.

In pratica, oggi come oggi, ascoltare la radio = chi è in cima alle classifiche = Asshole.

Mi dispiace.

Cazzata.

Ma poi, un sorrisetto si apre sul volto di Ron che, più per solidarietà maschile verso Harry e Seamus che per un vero motivo, ha sviluppato un certo astio, anche lui, nei confronti del gruppo.

Punta la sua Bacchetta contro lo radio, sussurrando un indirizzo di canale ben preciso.

<< Nuovo pezzo qui, solamente per voi, a MuggleStation****! Qui per voi “Waka Waka” di Shakira! >>

<< Una stazione Babbana?! >> sbotta Astoria Greengrass, schifata.

<< Che schifo! >> appunto. Questa, però, era sua sorella.

<< Cambia immediatamente! >> Zabini.

<< Come cazzo fanno dei Babbani ad inserirsi in una Radio Magica?! >> Malfoy.

<< Carino il motivetto…ma è Babbano, quindi toglietelo! >>

Harry, invece, guarda Ron immensamente grato e si rivolge alle Serpi con aria da superiore.

<< Non è una stazione Babbana, ma Magica. Però, trasmette solo musica Babbana. Purtroppo è prettamente commerciale come musica, e non è un granchè.. >>

Poi, girandosi verso la Parkinson aggiunge, superbo.

<< …Dovresti saperlo, Carlino. Dove vivi, Serpeverde?! >>

E, noi Grifondoro, ridiamo.

 

<< Secondo me, intorno e sotto i banconi per il Bar devono esserci delle fiamme…che, ovviamente non brucino! >>

<< Weasley, ma scherzi? Al massimo del ghiaccio…oppure potrebbero essere sospesi nel vuoto! >>

<< Bè, non è male l’idea di Lenticchia, però! >>

<< Astoria, ma sei pazza? Io sono d’accordo con Blaise.. >>

<< Voi Serpi non capite niente! Io sono per il fuoco! >>

<< Ehi Sfregiato, per una volta che mi sono dimostrata d’accordo con voi, questo è il risultato?! >>

<< Va bene facciamo a votazione…alzi la mano chi vuole il ghiaccio…No, Zabini, non vale usare l’Imperio…Malfoy tanto per cambiare si astiene…perfetto! Vada per il fuoco. Siamo nove contro due, spiacenti Scemo e Più Scemo! >>

<< Wake up in the morning, feeling like P Daddy… >>

Alzo lo sguardo, a queste note, ed incontro immediatamente quello di Hermione e Ginny che esibiscono il mio stesso sorriso malizioso.

Si, si ricordano anche loro!

Ridendo sotto i baffi tra noi e noi, però, continuiamo a fare magie a destra e sinistra, sempre, però, canticchiando e ballando, come stiamo facendo da un quarto d’ora abbondante.

Sistemare i vani per la musica e il bar muovendo il bacino, posizionare delle candele incantate per credere l’effetto psichedelico con le luci facendo mezze giravolte e saltelli, aggiustare tappeti da qualche parte ondeggiando i fianchi, camminare smuovendo i capelli e le braccia per tutta la Stanza, sono cose che ad Harry e Ron non hanno fatto né caldo né freddo, ormai, ma alle Serpi hanno causato un po’ di sopracciglia alzate e qualche domanda del tipo “Ma avete bevuto, voi tre?!”

Però, dopo un po’, hanno semplicemente deciso di ignorarci.

<< Don’t stop, make it pop, DJ Blow my speakers up Tonight, Imma Fight till we see the sunlight… >>

<< Bambolina posso sapere quello che si cela dietro il suo sorrisetto malizioso, e piuttosto eccitante? >>

Stavo appunto mettendo a frutto l’insegnamento di Hermione sugli Incantesimi di Fuoco-Portatile nella parte destra della stanza, facendo momentaneamente lievitare su di me il bancone del Bar, per sistemare le finte fiamme, canticchiando e ballando, che una voce mi sorprende alle spalle, mentre due mani mi afferrano per i fianchi, facendomi talmente sobbalzare che, per un istante, il Bar sopra di me vacilla pericolosamente.

Giro la testa, per quello che è possibile ad un essere umano, ritrovandomi a pochi centimetri dalle labbra di Malfoy.

Ma, bocca contro bocca, continuo a cantare, non accennando a smettere di muovere i fianchi.

<< Woah oh- oh- oh. Woah oh- oh- oh. Don’t stop, make it pop, DJ Blow my speakers up.. >>

Ghigna, assecondando leggermente i miei movimenti che, da innocente ballettino improvvisato sovrappensiero, si sta trasformando in un ondeggiare piuttosto sensuale, il mio sedere costretto contro il suo bacino.

Ringrazio solamente che Harry e Ron stiano litigando con Nott e la Parkinson sul colore delle tende dei Privè, precisamente di spalle a noi due.

Perché, se anche stessero guardando, non avrei la forza di allontanarmi da questi ipnotici occhi.

<< Immagino ci sia un aneddoto divertente riguardo questa canzone… >>

Annuisco, sorridendo, e voltandomi vero di Lui, gli sussurro il pezzo leggermente più soft di queste note, sfiorando la sua carne il più possibile.

Gli devo far scontare gli ormoni che mi ha risvegliato entrando qui.

Stronzo.

Tremendamente eccitante.

<< DJ, you build me up, you break me down. My hearts, it pounds, yeah, you got me. with my hands up, put your hands up…Put your hands up… >>

Lentamente, faccio scorrere le mie dita lungo il suo braccio, sino ad intrecciarle alle sue mani.

Sempre con la stessa esasperante calma, gliele faccio portare in alto, sempre unite alle mie.

Soffio leggermente sulle sue labbra già dischiuse, e, in modo molto stronzo, mi allontano dal suo corpo.

Guardando e storcendo la bocca in una perfetta imitazione dei modi di fare superbi e snob di loro Serpeverde, proseguo con la strofa, in una parte più parlata che cantata.

<< No, the party don’t start till I walk in. >>

Ghigna, non so se per divertimento o altro.

Fatto sta che il ritornello riattacca, ed io, al suono dei ricordi, mi scateno.

Muovo i capelli intorno al viso, le braccia e il bacino, cantando le parole che so della canzone, muovendomi per la stanza, quasi ridendo.

Alzo gli occhi su Hermione e Ginny che, mentre la prima si sta adoperando con il fuoco dal lato opposto della stanza rispetto a dove mi trovavo io e la seconda sistema in modo circolare i divanetti dei Privè, si stanno muovendo al ritmo delle note della canzone, esattamente come me.

Mi avvicino a Harry e Ron, ancora in discussione con Pansy e Theo e, interrompendo le loro riflessioni, afferro entrambi per il braccio, trascinandoli nella mia improvvisata danza, ormai sotto gli occhi di tutti i presenti.

<< Predichi sempre il fancazzismo tu, eh? >> mi prende in giro mio fratello, facendomi ridere.

<< Noi a litigare per dei colori di merda, e lei che balla!... >> fa finta di indignarsi, Ron << …non va bene! Devi decisamente tornare a lavoro! >>

E, detto ciò mi si avvicina velocemente, afferrandomi come un sacco di patate, e posizionandomi sulla spalla destra come un enorme salsiccia.

Rido, ed intimo false minacce al mio migliore amiconi farmi scendere immediatamente, chiedendo aiuto sia ad Harry, sia ad Hermione e sia a Ginny.

Ma, gli stronzi, fanno finta di non ascoltarmi, divertendosi tra loro sotto i baffi, mentre Ron mi smuove tutta, e gira su stesso, facendomi gridare come una scema.

I Serpeverde ci guardano con compassione per la nostra infantilità, continuando, dopo un attimo di smarrimento, a comportarsi come se fossero i soli ad occupare la Stanza delle Necessità.

Solo Malfoy si sofferma un po’ di più a guardarci, ed in particolare sembra voler dare fuoco con lo sguardo la mano di Ron che si trova poco più giù del mio sedere, in un gesto che, di malizioso, non ha davvero niente.

Ma Lui non sembra pensarla allo stesso modo, tanto che, dopo un po’, ci richiama all’ordine.

<< Abbiamo una festa da preparare, i vostri giochetti da bambini potete anche farli dopo! >>

I Serpeverde ghignano, i Grifondoro lo guardano male, io e Ron smettiamo di giocare piuttosto contrariati, borbottando insulti al Principe delle Serpi, la canzone finisce, con una maliziosa risata della cantante, imitata, in onore di quella sera, perfettamente da me e le mie migliori amiche, ma, poi, tutti quanti torniamo a lavoro.

Tornando ad occuparmi delle fiamme finte che avvolgeranno il piano bar, ritrovo Malfoy al mio fianco, mentre con la Sua Bacchetta sostituisce la mia nel reggere il bancone degli alcolici momentaneamente sospeso sulle nostre teste.

<< Allora, si può sapere cosa nasconde di così divertente quella canzonetta?! >>

Leggermente irritato, vedo.

Muahahah.

Continuando a sorridere, incontro lo sguardo di Ginny che, a pochi metri da noi sta sistemando ancora quale candela colorata, Incantandola perché, stasera, si accendino, si spegnino e cambino colore, creando un ritmo psichedelico con le altre.

La Rossa sta per aprire bocca, ma è Hermione ad intervenire nel discorso, avvicinandosi a noi improvvisamente, seguita, con occhio interessato da Astoria Greengrass.

<< Con la partecipazione di due donne, Tosca Tassorosso e Priscilla Corvonero, alla fondazione della più antica Scuola di Magia e Stregoneria, Hogwarts, si diffuse anche nelle altre streghe del tempo il desiderio di una maggior considerazione da parte dei Maghi, ed una parità di diritti, all’epoca inesistente. Dopo numeroso lotte, certamente appoggiate in pieno dai quattro fondatori, in cui Hogwarts funse più volte da base d’appoggio per le streghe ribelli, il 7 Settembre del 993, stesso anno della fondazione della nostra Scuola, fu Firmato un articolo sul “Codice Internazionale del Ministero della Magia” in sui veniva data alle streghe parità di opportunità e diritti, sulle Bacchette e sui lavori più vari. Dal 1003, la data del 7 Settembre viene ufficialmente riconosciuta come “Giornata Internazionale della Strega”. >>

E, finalmente, Hermione Jane Granger, riprende fiato.

Ha pronunciato tutto il suo discorso con una voce talmente appassionata e degli occhi talmente presi dal fuoco della ribellione che, per una volta, né io né Ginny abbiamo avuto la benché minima intenzione di stroncare uno dei suoi soliti momenti di secchionaggine.

E, persino la Greengrass junior, tiene a freno la lingua biforcuta.

Ma Malfoy non è d’accordo.

<< Mezzosangue, lo sappiamo tutti che sei sempre la solita insopportabile Secchiona “So-tutto-io”. Non c’è bisogno di sottolinearlo. Che cazzo centra con una stupida canzone Babbana tutto questo?! >>

Do una gomitata nella costole al Principe delle Serpi, in modo piuttosto offeso dal comportamento che ha assunto con la mia migliore amica.

Ginny si mostra pienamente d’accordo con il mio gesto, ed Hermione ghigna, vendicata.

<< Se tu, ignorante di un Furetto, mi avessi fatto finire il discorso, ci sarei anche potuta arrivare. >>

Generalmente, il Furetto in questione avrebbe risposto ad Herm per le rime, ma, al momento, è troppo occupato a massaggiarsi le costole per prestarle attenzione.

È Ginny a continuare il racconto.

<< Il 7 Settembre di quest’anno, quindi, noi ragazze abbiamo avuto la meravigliosa idea di andare a festeggiare da qualche parte solo noi donne. Così io, Hermione, Kiki, Lavanda, Calì e Luna siamo finite in un locale Babbano di Londra. >>

<< BASTA! MI AVETE ROTTO LE PALLE! LE TENDE SARANNO DEI QUATTRO COLORI DELLE CASE COME AL SOLITO, VA BENE?! >>

L’urlo di Harry, però, ci distrae dal resto della storia.

Tutti e cinque alziamo lo sguardo verso Lui, Ron, Nott e la Parkinson che, come ho detto prima, stavano appunto litigando per il colore delle tendine dei Privè.

I primi due erano per il rosso, gli altri due per il verde.

Ovviamente.

Ma, adesso, credo che siano arrivati ad un compromesso.

<< FINALMENTE UNA PROPOSTA DECENTE DA PARTE DI VOI GRIFONDORO! >> è la risposta di Nott, mentre Harry e Ron decidono bene di allontanarsi dalle loro nemesi, per evitare di picchiarli.

In compenso Zabini e la Greengrass la smettono di strusciarsi nell’angolo e, finalmente, raggiungono i loro due Compagni di Casa, aiutandoli a colorare i tessuti di rosso, verde, giallo e blu con le Bacchette, mentre Harry e Ron si avvicinano a noi sbattendo i piedi.

<< Insopportabili Serpeverde.. >> bofonchia Ron.

<< Ehi Weasel, non credere che voi Grifondoro siate molto più simpatici! >> ribatte Astoria Greengrass.

<< Con l’unica differenza che con noi si può, come minimo, dialogare. >>

Ron.

<< Oh, certo, come no. E di cosa? Di quanto siano algidi e coraggiosi i Rosso-Oro? >>

Malfoy.

<< Certamente meglio di parlare di quanto voi Verde-Argento vi credete belli e tenebrosi! >>

Harry.

<< Sbagli, Potter. Noi, non ci crediamo belli e tenebrosi. Lo siamo. >>

Malfoy.

<< Si, belli come un Doxy attaccato al culo, e tenebrosi come una Elfo Domestico che tenta di sedurti… >>

Ron.

<< Da quale pulpito, Lenticchia… >>

Astoria.

<< Che palle, nessuno è più interessato alle nostre notti brave, adesso?! >>

Io.

Harry e Ron guardano rispettivamente la propria ragazza e la propria sorella in modo interrogativo, mentre Malfoy si gira verso di me, con il sopracciglio alzato.

<< Notti Brave?!  >>

È una mia impressione, o ho notato un pizzico di gelosia nella voce di Draco Malfoy.

Sorrido ed annuisco, mentre Hermione sillaba un “Festa della Strega” ad Harry e Ron che, capendo al volo, si limitano a scuotere la testa e sorridere.

<< Dicevo… >> proseguo << …siamo andate in questo locale Babbano, ed abbiamo bevuto così tanto che, per ricordarci cosa abbiamo fatto durante la serata, abbiamo dovuto usare una Pozione della Memoria. Comunque, a quanto pare, dopo l’ennesimo bicchiere di troppo, ci siamo ritrovate tutt’e sei a ballare sul cubo, proprio “Tik Tok”, la canzone di prima. >>

Astoria Greengrass si allontana, con aria disgustata, e sussurrando: “Troppe cose Babbane, in questa storia”, mentre Malfoy alza ulteriormente il suo sopracciglio.

<< Sul cubo?! >>

Annuisco, sorridendo sorniona.

<< Si, sul cubo. E, per la cronaca ci siamo divertite un sacco, vero? >>

Chiedo conferma della mia affermazione alle mie amiche che, dalla risatina maliziosa nella quale si esibiscono, devo essere piuttosto concordi.

Ma Malfoy non ci vede niente di divertente.

Tanto che si volta verso Harry e Ron, guardandoli dall’alto in basso con sguardo disgustato e abbastanza contrariato.

<< Che fratelli di merda! >> commenta, probabilmente in riferimento al fatto di averci lasciato da sole, piene di voglia di divertirci e, successivamente di alcool.

I due si guardano colpevoli, per poi rivolgere la loro indignata attenzione verso di noi.

<< Ci avevano detto che sarebbero andate a farsi una Burrobirra da Madama Rosmerta. Non che la loro meta era un locale Babbano, con nelle borsette una bottiglietta di Whisky Incendiario a testa…altrimenti col cazzo che le avremmo lasciate da sole! >> sussurra Harry, rivolgendosi a Malfoy ma guardando me, Ginny e, specialmente Hermione.

All’epoca non stavano insieme, e lo stesso vale per me e Malfoy (anche se noi, insieme, non stiamo nemmeno adesso, a dirla tutta…) ma il fatto che quella sera faccia parte del passato non rende ingiustificata la loro gelosia, nella loro mente bacata.

<< Uffa!... >> è la reazione scocciata di Ginny << …non venite a farmi la parte dei Preti, soprattutto voi!.. >> sguardo carico di accusa verso i due Grifondoro << …siamo grandi e vaccinate e possiamo cavarcela da sole! Abbiamo persino scelto un locale Babbano, per evitare che le nostre facce, specie quella di Kiki, apparissero dopo tre ore su tutti i giornali scandalistici! >>

<< Oh, ma che brave loro! >> risponde Ron.

Harry sta per dargli man forte, ma intervengo io a sedare questo discussione, barra momento di follia.

<< Ragazzi, ci avete già fatto la predica per quella serata, e vi abbiamo già mandato a fare in culo.. >> sorriso gentile da parte mia, prima di rivolgermi a Malfoy che, per tutto il tempo non ha abbassato quel dannato sopracciglio e non ha smesso di tenere lo sguardo fisso su di me << …E tu! Vogliamo davvero stare qui ad elencare notti passate?! No, perché in quel caso dovremmo mettere in conto i tuoi numerosi festini, i tuoi menage a trois, i tuoi riti orgiastici e il resto…sai perfettamente che sulla castità ti batterei! >>

Ride, mentre Harry e Ron lo guardano in cagnesco.

No, non sono affatto scandalizzati per le notti brave di Draco Malfoy, anzi.

Ma, semplicemente, lo stanno guardando in malo modo perché…

Insomma, loro sono Harry Potter e Ronald Weasley e Lui è Draco Malfoy!

È perfettamente normale che si guardino male, anche senza un preciso motivo, sul momento.

Ma Lui decide di ignorarli.

<< Touchè, bambolina. Ma, semplicemente, evitiamo altri balli sul cubo in futuro… >> poi, guardandomi malizioso aggiunge: << …in mia assenza! >>

Questa è davvero troppo per i miei body-guard.

Oltraggiati più che mai, iniziano ad inveire insulti su insulti alla Serpe che, naturalmente risponde a tono, come sempre.

I “Vaffanculo”, i “Testa di cazzo” ed i “Ma morite, brutti idioti!” attirano l’attenzione degli altri colleghi Serpeverde e, le altre due fonti inesauribili di insulti e/o parolacce, ovvero Nott e Zabini, accorrono immediatamente.

La Parkinson è tentata di seguirli, ma Daphne la trattiene dal mantello della divisa.

Io, Hermione e Ginny, troppo stanche per tentare di farli stare in silenzio, semplicemente mettiamo qualche metro di distanza tra noi e gli uomini, ritrovandoci al fianco delle sorelle Greengrass e della Parkinson.

Quasi simultaneamente, guardando quei cinque idioti litigare, sospiriamo.

 

È ufficiale.

Credo davvero che ammazzerò quelle tre stronze.

Non affiderò mai più la creazione di un mio vestito alle sorelle “Guarda quanto scintillano i miei capelli colo grano” e alla signorina “Ho delle gambe da favola e le metto talmente tanto in mostra che faccio venire un orgasmo agli uomini semplicemente camminando. E che camminata!”.

Se non avete capito contro chi sto inveendo, ve lo spiego subito.

Pansy Parkinson, Daphne Greengrass e Astoria Greengrass credo davvero che si siano divertite un sacco a creare i nostri vestiti, usando così poca stoffa, che mi chiedo davvero se siano seriamente ricche sfondate o, la loro, sia solo una maschera.

Perché questi tre vestiti non posso essere così corti.

Calì gli ha definiti “Bellissimi, forse un po’ cortini” e Lavanda “Assolutamente perfetti!”.

Ecco, vi ho detto tutto.

Hermione stava quasi per andarle a capare dal loro Dormitorio a dirgliene quattro, ma è stata trattenuta da un minimo senso di dignità.

Quando la Parkinson ha tirato fuori dalla tasca del mantello un piccolo pacchettino verde rimpicciolito, quando, finito il nostro bel lavoro, fuori dalla Stanza delle Necessità, le nostre strade si sono divise ha detto:

<< Questi sono i vestiti che dovete mettere stasera. Sono Incantati, se non vi presentate con questi alla festa la faccia vi si riempirà di Pustole. >>

E, visto che stiamo parlando di Pansy Parkinson, sinceramente, nessuna delle tre vuole rischiare.

<< No, okay…. >> Hermione << …io quelle tre le uccido. Come dovrei presentarmi in giro? >>

<< Herm, basta fare storie, ti si sbava il rossetto così! >>

<< Calì, sinceramente, ora come ora, del rossetto non me ne frega un cazzo! >> sbuffa la mia migliore amica, guardandosi desolata alla specchio.

Fa una faccia buffa, di quelle che fanno assumere ad Harry una faccia da pesce lesso, e, sinceramente, non posso dargli torto.

Si gira e si rigira, Hermione, guardandosi da ogni angolatura.

Ha un vestito nero corto, con dei leggins particolari, dello stesso modello delle autoreggenti.

Anche io ho un corto vestito nero, un cappello che, lo ammetto, è davvero bello, e dei guanti da motociclista, praticamente.

Ed anche io posso coprire le mie gambe con dei leggins di pelle, cosa che si può dire di Ginny, sotto il cui striminzito vestitino blu, spunta solo la sua morbida pelle.

Hermione, i cui capelli oggi sembravano particolarmente indomabili, ha deciso di legarli in un disordinato tuppo, mentre un piccolo ciuffo che le era sfuggito, acconciato in una treccia, funge da una naturale tiara.

Ginny, invece, ha optato per capelli lisci e lasciati sciolti, esattamente come me che, però, ho voluto dare un’aria disordinata e leggermente mossa ai miei filamenti neri.

Calì e Lavanda, invece, sono in alto mare anche con i capelli, tanto che la seconda, urlando per l’ora tarda, si precipita immediatamente in bagno trascinando la sua migliore amica con se.

Contemporaneamente, Gin si avvicina ad Herm, mettendole le braccia sui fianchi.

<< Dai, ‘Mione, non farla tragica. Sei semplicemente molto provocante! >>

Altro sbuffo.

Trattengo un sorriso e, piano piano, mi avvicino a loro.

<< Oh, certo. Se nessuno verrà da me a chiedermi quanto prendo a notte, ne sarò davvero stupita. Sembro una prostituta! >>

Adesso, il divertimento che cercavo di trattenere prima, si libera magicamente in una risata, accompagnata da quella di Ginny.

Abbiamo impiegato meno tempo del solito a prepararci, complice il fatto che sapessimo già cosa indossare, e, adesso, tutt’e tre possiamo rimirarci allo specchio.

<< Fred direbbe, invece, che siamo perfette… >> commenta Ginny, in un sussurro, trasformando le nostre risate in sorrisi tristi.

Già.

Fred l’avrebbe certamente detto.

Magari sarebbe stato un po’ contrariato, per quanto riguarda la coscia di Ginny quasi interamente scoperta…

<< Fino ad un certo punto… >> aggiungo io << …Lui e Gorge avrebbero iniziato a romperti le palle per il vestitino eccessivamente “Ino”! >>

Le mie migliori amiche annuiscono, mestamente, ed io, quasi involontariamente, guardandoci dallo specchio, faccio lo stesso.

<< Per non parlare di Sirius… >> sorride Hermione << …si sarebbe esibito nella sua solita risata simile ad un latrato e ti avrebbe detto: “Principessa, se ci fosse James sarebbe morto d’infarto nel vedere la sua bambina trasformata in una bomba sexy!” >>

Fa una perfetta imitazione del mio padrino, in modo un po’ vicino ad una caricatura, rivolgendosi a me, e facendosi ridere tutte insieme.

Quanto mi mancano.

<< Remus invece… >> commento io << …avrebbe spalancato gli occhi e scosso la testa, bofonchiando qualcosa sui “Giovani di oggi! Sono solo delle bambine!”… >>

<< …Prima che Tonks non gli avrebbe dedicato un possente scappellotto sulla testa, e, ridendo, lo avrebbe preso in giro per la sua solita ansia! >> aggiunge Ginny.

Su di noi cala un silenzio carico di ricordi, dolore, malinconia, e mancanza.

Fred.

Sirius.

Lupin.

Tonks.

Mamma.

Papà.

Morti.

Tutti quanti.

Sento, alla mia destra, Hermione tirare su con il naso, e Ginny asciugarsi gli occhi con il dorso della mano, attenta a non sbavarsi il trucco.

Io, invece, lotto contro il tremore delle palpebre e il groppo in gola con tutta me stessa.

<< Avanti!... >> sbotta Gin, ripresasi dal momento di assoluta tristezza in cui ci eravamo calate << …stasera Malfoy, Harry e Seamus ci saranno grati, almeno! >>

O, questo è poco ma sicuro.

 

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Quando i ragazzi ci hanno visto, sono rimasti a bocca aperta.

Luna era già nella nostra Sala Comune, su un divano con il suo ragazzo, ed era semplicemente fantastica nel suo particolarissimo vestito.

Erano tutti scocciati come al solito per il nostro ritardo, ma, hanno detto, è stato ben ripagato.

Harry, letteralmente con la bocca spalancata, ha fatto scorrere il suo lascivo sguardo sulla sua ragazza, le cui guance sono diventate porpora immediatamente.

<< E’ troppo così, vero Harry?.. >> ha esclamato << …non mi importa delle Pustole, io vedo a cambiarmi! >>

Ma il repentino intervento di mio fratello, che l’ha afferrata per un braccio e l’ha attirata a se baciandola famelico, in una perfetta imitazione di un bacio da Oscar, ha decisamente stroncato i tentativi di Hermione di coprirsi un po’ di più.

Noi tutti siamo scoppiati in fischi e applausi, mentre i due sembravano non volersi più staccare.

Harry sembrava sinceramente intenzionato ad approfondire il loro contatto, ma Seamus l’ha richiamato, dopo un quarto d’ora, su questa Terra.

<< Amico, rinfoderalo ed abbi la decenza di non spogliare Hermione davanti a tutti! Ci sono le signore! >> ha esclamato fintamente scandalizzato mettendo le mani sugli occhi di Ginny che, ridendo, si è lasciata divertita dedicare un tenero bacio sul collo.

Poi, Neville, annoiato di tutti questi bacini e bacetti, mettendomi un braccio intorno alle spalle ha esortato tutti quanti a darsi una mossa, e così eccoci qui.

Devo dire che le festa procede alla perfezione.

Praticamente c’è tutta la scuola.

Al centro troneggia una pista da ballo enorme dove molte persone si stanno scatenando al ritmo di una musica spacca timpani, dei “Sonorus Wizard”.

Ai quattro angoli della Stanza ci sono quattro banconi del bar, sulla cui base, alla fine, abbiamo davvero adoperato delle fiamme finte.

Su ogni piccolo tettuccio delle postazioni-alcoliche ci sono, rispettivamente, o un Grifone rampante, o un Serpente, o un Corvo o un Tasso, e, a servire alcolici sono dei veri e propri camerieri provenienti direttamente dalla villa estiva dei signori Greengrass.

Lo stesso per il Dee-jay che, su un palco dove ci esibiremo noi, beve e incita tutti quanti a ballare sino a che le game reggono, e per i due signori che vendono i biglietti all’entrata delle Festa, accumulando i soldi per l’Esercito di Silente, in un elegante coppa d’argento.

I Privè sono dei quattro colori delle Case, come abbiamo deciso, e sono un connubio di soffici e comodi cuscini, adagiati su tappeti, in stile indiano, con dei bassi tavolini, il tutto coperto da trasparenti tende che richiamano il colore del resto del piccolo angolo Paradisiaco.

Per non parlare delle candele psichedeliche.

Si, abbiamo decisamente fatto un ottimo lavoro.

Ma non ho a disposizione molto tempo per compiacermene, perché subito Lavanda mi tira in pista, afferrando allo stesso tempo il braccio mio e di Dean, e, subito raggiunti dagli altri iniziamo a ballare.

Mi ci vuole davvero poco per perdere la cognizione del tempo, ed anche perché la mia vista venga offuscata dai corpi dei miei amici che ballano a ritmo.

Ma, ovviamente, l’occhiata in giro fugace, alla ricerca di una particolare testa bionda, si da sempre.

 

Finalmente.

Insomma, davvero iniziavo a pensare che non sarebbero venuti più.

Ma poi, tra i capelli di Lavanda, e la spalla di Ron, ho adocchiato il ghigno malizioso di Nott, che si muoveva in modo lascivo e tutto fuorché casto, in sincronia con il corpo di una ragazza, che ricordo come Amber di Serpeverde, vicino ad uno dei Privè dal colore della loro infima Casa.

Non mi ci vuole molto, quindi, ad individuare i suoi fidati amici.

Infatti, solamente alle sue spalle, noto Zabini e la Greengrass, all’interno del Privè, ballare a pochi millimetri di distanza, la Bulstrode ridere sguaiatamente con Bole e Flitt, Astoria Greengrass parlottare in modo molto fitto con Roxy e Tracey Davis mentre, di nascosto, manda occhiate rabbiose a Nott e ad Amber, e Malfoy brindare con la Parkinson.

Mi districo dalla folla, tenendo lo sguardo fisso su di Lui, sperando che si giri nella mia direzione.

Mi devo spostare un po’ più a destra, ed aspettare qualche minuto in più del previsto ma poi, quando Malfoy gira lo sguardo annoiato alla ricerca di qualcosa tra la mandria di studenti che urlano e ballano secondo le note musicali, non deve faticare molto per vedermi.

E, non appena i suoi occhi incontrano i miei, ecco che si esibisce nel suo occhiolino eccitante, e nella sua famosa alzata di sopracciglia.

Rido.

Si mette le mani in tasca, ed estrae il suo pacchetto di sigarette, alzandolo, in modo da sottolinearlo verso il mio sguardo, e scuotendolo leggermente.

Mi sembra quasi di sentirlo sussurrare “Sigaretta, bambolina?”, e il mio desiderio di sentire le sue labbra tra le mie schizza a mille.

Annuisco, e mi volto verso il balcone, dove non c’è quasi nessuno a fumare, e dove, probabilmente, se i Privè esterni non fossero insonorizzati grazie ad un Incantesimo, sentirei dei mugolii interessanti.

Lo vedo dire qualcosa alla Parkinson nell’orecchio, ed alzarsi dalla posizione semi-sdraiata in cui si trovava sul suo cuscino.

Mi faccio largo sinuosa tra la folla, uscendo finalmente all’aperto e beandomi della brezza primaverile che mi scuote leggermente i capelli.

Non trovo molta compagnia, se non una coppietta che, divorandosi la faccia lì all’angolo, sembra avere davvero intenzione di trasferirsi in uno dei Privè, e tre ragazze, delle quali una di loro sta piangendo.

La sento lamentarsi “Non posso crederci…non ha ancora capito che sono innamorata di Lui?!”, passandole accanto per recarmi alla spessa ringhiera di pietra del terrazzo, e, dalla voce desolata con la quale parla, non posso fare a meno di dispiacermi per lei.

Ma evito di ascoltare oltre i loro discorsi, fissando il mio solitario sguardo sulla capanna di Hagrid, aspettando, con crescente irritazione, il mio Principe delle Serpi.

Inizio a tamburellare le dita sul cornicione, impaziente.

Si sa, odio aspettare.

Le frasi consolatorie delle amiche della fanciulla in lacrime non possono fare a meno di giungermi sino alle orecchie, ma io ci presto davvero poco attenzione, sbuffando ogni tre secondi.

Ma è quando le sento sussurrare:

<< Ehi! Guardate chi c’è! Amy, rifatti gli occhi! >> che nella mia testa si accende la candela della curiosità, ma mi obbligo a restare di spalle.

Ah, a proposito, la coppietta che si stava baciando nell’angolo?

Si, sono trasferiti in un Privè.

Ma, ormai, il terrazzo ha iniziato ad essere leggermente più popolato, da gente che sorseggia qualcosa chiacchierando, altre coppie, ragazzi e ragazze che fumano una sigaretta o altro.

Sento dei passi avvicinarsi alla sottoscritta e, dal profumo, già capisco che si tratta di Lui.

<< Sigaretta, bambolina? >>

Sorrido.

Perché ha usato le stesse identiche parole, e lo stesso identico e sensuale tono  con il quale me lo ero immaginato prima, mentre mi chiedeva più o meno la stessa cosa, in muti gesti.

<< Sai che non rifiuto mai una sigaretta. >> rispondo voltandomi, ed afferrando un piccolo peccato al tabacco dal pacchetto che mi porge.

Entrambi accendiamo le nostre Camel in silenzio, ed io posso perdermi nella contemplazione del suo perfetto corpo.

Pantaloni stretti, bassi, camicia bianca, pura come Lui non è mai stato, giacca grigia, solito anello aristocratico, capelli scompigliati, sguardo penetrante e sorriso sghembo.

Dio, se è bello!

Sorrido, maliziosa, e gli sussurro, a pochi centimetri dal viso, dopo avergli espirato sulla pelle un po’ di fumo:

<< Sai, quelle ragazze lì, alle tue spalle, ti stanno letteralmente divorando con lo sguardo. >>

Ghigna, facendo un tiro alla sigaretta, vanitoso oltre ogni dire.

<< Lo immaginavo, sai? Ormai ci ho fatto l’abitudine. >>

Rido, alzando un sopracciglio divertita, al suo immenso ego.

<< Attento, perché potrei diventare gelosa… >>

Adesso è il suo turno di regalarmi un sorriso pieno zeppo di malizia.

Aspirando un altro po’ di tabacco, e rigettandone una parte verso l’alto, riabbassando il capo mi cattura gli occhi nei suoi, facendomi alzare il viso, tenendo il mio mento tra il suo pollice ed il suo indice.

<< Te ne sarei immensamente grato. Gelosa sei estremamente eccitante. In più con questo vestito… >>

Sciogliendo la sua presa sul mio viso, mi getto una veloce occhiata al corpo, sbuffando in una perfetta imitazione di Hermione.

<< Ah, già. Il vestito. Ricordami di mandare a quel paese le tue amichette, dopo.. >>

Ride, espirando il fumo in maniera irregolare, al tiro rabbioso che faccio alla mia Camel.

<< Perché? Io, invece, credo davvero di doverle ringraziare. Ricordi sempre la mia proposta di giocare all’Auror e al Mangiamorte? >>

Lo guardo, sconcertata.

<< Ricordi sempre che la tua perversione non si addice alla sottoscritta? >>

Risata.

<< Al Guaritore e all’Affatturato? >>

<< Depravato. >>

<< Alla Sirena e al Navigatore? >>

<< Scordatelo. >>

<< Al Boccino e al Cercatore? >>

<< Tu sei pazzo.. >>

<< Al Signore Oscuro e al Prescelto? >>

<< Divertente… >>

<< Alla Bacchetta e ad Olivander? >>

<< Questa mi è nuova… >>

<< Invenzione di Theo. >>

<< Oh…allora no. >>

<< Hai dei gusti sessuali davvero difficili, sai? >>

<< Solamente perché non includono posizioni assurde, fruste e manette, non è detto che siano difficili! >>

<< In effetti…con il sottoscritto godi che è una meraviglia! >>

<< Come sei osceno! >>

<< Ammettilo che osceno ti eccito ancora di più… >>

<< Piuttosto non ti sfioro nemmeno con il polpastrello… >>

<< Ahia, bambolina, non scherzare su cosa terribili come l’astinenza! E poi non resisteresti nemmeno tu più di tanto! >>

<< Perché, credi di essere l’unico uomo con l’amichetto funzionante? >>

<< Saresti davvero capace di andare a letto con qualcun altro che non sia questo gran pezzo di figo che hai dinanzi? >>

No.

<< Certo. >>

Grandissima stronzata.

Ma provocarlo mi diverte davvero tanto.

Purtroppo, però, quel fastidiosissimo sorrisino appena accennato, non ne vuole sapere di andare via.

Anzi, si allarga ancora di più, mentre, improvvisamente, mi bacia.

Mi sfiora le labbra con le sue, ne morde leggermente quello inferiore, leccando poi subito dopo con la lingua.

Si dedica a quest’opera minuziosamente, senza però mai decidersi a far incontrare la sua lingua con la mia.

Eppure la mia bocca è già dischiusa.

Si struscia palesemente contro di me, facendomi cozzare contro il cornicione e con le mani passa a sfiorarmi il collo, e la pelle vicino ai seni.

Ma, di baciarmi in modo vero e proprio, di accarezzarmi la dune femminili come si deve, o di adorare il collo con la bocca, non ne vuole sapere.

Mi sta letteralmente facendo impazzire.

Gli ormoni sono in visibilio, e questi fugaci contatti, ma mai pienamente soddisfatti, mi stanno lentamente uccidendo di desiderio.

Tanto che dalle mie labbra esce un gemito di protesta, e, con la testa, spingo un po’ più avanti verso di Lui, per approfondire il contatto.

Lo sento ridere sulle mie labbra e staccarsi lentamente.

<< Mmmh…da come sembravi affamata del sottoscritto, non si direbbe. >>

E sicuramente si riferisce alla mia affermazione, che mi vedeva capace di andare contro la mia dipendenza da Lui, per passare la notte con altri.

Si, ha ragione da vendere.

Ed il fatto che l’abbia dato così scontato mi manda letteralmente in bestia.

Per non parlare del fatto che lo sta usando per prendermi in giro.

Ma non faccio in tempo ad esternare tutto ciò, che mi afferra bruscamente per la vita, spingendomi con il sedere quasi sul cornicione, in modo da avere i bacini a stretto contatto, schiacciato com’è contro il mio corpo.

Mi si avvicina lento all’orecchio, e mi sussurra, solleticandomi oscenamente il lobo:

<< Spiacente amore… >> ricordate il tono roco, sensuale, eccitante, scandaloso, indecente ed estremamente erotico con il quale mi ha appellato nella stessa maniera, sulla porta della Stanza delle Necessità? Rieccolo.

<< …ma ormai… >>

Si avvicina ancora di più.

<< …Tu… >>

Sento la punta della lingua sfiorarmi il lobo.

<< …Sei…. >>

Lo mordicchia lentamente con i denti.

<< …Mia…. >>

E, di nuovo, usa quel tono degno di un orgasmo.

E sono davvero sul punto di averne uno, se non toglie quella mano dalle mie natiche, e se non la smette di discendermi con le labbra sul collo, leccando e mordendo i punti che, Lui sa benissimo, mi fanno impazzire di più.

In pratica, come molto spesso accade, lui è il cacciatore, ed io il tenero agnellino.

E la cosa non mi sta affatto bene.

Lo scosto bruscamente, e prendo a fissarlo con occhi languidi di desiderio, ma densi di decisione.

<< Ci guardano tutti. >> mi rendo improvvisamente conto, ora che posso pensare con lucidità.

Ma Lui sembra fregarsene.

<< Hanno già visto un nostro bacio, e tutti sanno che sono venuto con te, l’altro giorno. Ormai tutti ci danno per promessi sposi, un bacio in più, uno in meno non ci cambia la vita. >>

Ah, bè…se lo dice Lui.

Io ho altre cose più urgenti a cui pensare.

Ad esempio, la mia rivincita sul Principe delle Serpi.

Non può reclamarmi e avermi quando e come vuole.

Non può affermare che io gli appartengo, sentendosi padrone di tutta me stessa.

Non può assolutamente pensare che, tra noi due, chi detta regole è Lui.

No, no, no, no.

Gli sorrido civettuola, intreccio le mie dita alle sue, e lo conduco di fretta, sotto gli occhi di tutti, verso uno dei Privè libero.

Sono di colore panna, e presentano un divanetto ed un tavolino ciascuno, sistemati a mo’ di bungalow di tende, ovviamente intrise di ogni genere di Incantesimi per garantire la massima privacy.

Sigillo le tende, e lo getto senza tanti complimenti sul divano, dove ricade in modo scomposto, a gambe e braccia aperte, seduto un po’ scosceso ma perfettamente, contro lo schienale.

<< Sai che ti dico?... >> sussurro, sistemandomi a cavalcioni su di Lui, ed osservando ogni cambiamento della sua espressione confusa << …Avevi ragione. Ho una voglia matta di giocare al Mangiamorte e all’Auror con te… >> sussurro, prima di baciarlo.

All’inizio sembra voler utilizzare la stessa tecnica di prima, ovvero nel provocarmi senza soddisfarmi mai del tutto, per farmi uscire di senno, ma quando faccio strusciare con lascivia i nostri bacini l’uno contro l’altro, ecco che subito la sua lingua pretende un contatto con la mia, in modo famelico.

Glielo concedo immediatamente, e lo sento ghignare sulle mie labbra, certo di avermi in pugno.

Mi dispiace, caro mio, ma la leonessa ha tirato fuori gli artigli, qui.

La Fenice ha dispiegato le ali.

La pantera ha ruggito.

La…si, la devo smettere di paragonarmi agli animali.

Scendo a baciargli sensualmente il collo, mentre le mie dita scorrono voraci sul suo petto, iniziando a sbottonargli la camicia, da sotto la giacca grigia.

Ma non mi accontento di venerargli il collo con la lingua.

No.

Scendo sempre più in basso, passando ad accarezzargli con le labbra le scapole, i pettorali, gli addominali, sino alla tartaruga perfetta.

Arrivata sino al limite del suo petto, alzo lo sguardo verso di Lui, che ha rigettato la testa all’indietro, e sembra decisamente perso in un altro pianeta.

Tanto che passa un po’ di tempo prima di accorgersi, che la mia tortura di baci si è fermata.

Cerca di prendere fiato, certamente per domandarmi il motivo di una tale fuoriluogo interruzione, ma si accorge di avere la bocca asciutta.

Sorrido maliziosa, ed afferro la mia Bacchetta dalla giarrettiera sulla gamba destra.

Con la punta di quello che, agli occhi degli umani è un semplice pezzo di legno, ma che, per noi Maghi, rappresenta tutto noi stetti, inizio a sfiorargli lentamente la pelle del collo.

Poi, come ho fatto prima con le labbra, discendo lungo il suo petto, in modo che Lui sembra trovare piuttosto eccitante, sino ad arrivare al bordo dei pantaloni.

Gli accarezzo, sempre con la Bacchetta, lo coscia, arrivando vicino a quel piccolo rigonfiamento dei suoi pantaloni, simbolo della sua voglia di me, ora come ora.

E sussurro, muovendo lentamente le labbra.

<< Evanesco. >>

Lasciandolo senza pantaloni e solo in boxer.

A questo punto credo che il suo limite di sopportazione sia stato decisamente superato.

Ed inizia a sfilarsi via la giacca e la camicia contemporaneamente, in modo frenetico e veloce, complice il fatto che i bottoni della seconda siano già stati sbottonati dalla sottoscritta.

Mi attira a sé in un bacio mozzafiato, ed inizia a prendere in mano la situazione, accarezzandomi come mai nessuno aveva fatto prima.

Mi afferra un seno saldamente con la mano destra, strappandomi un sospiro.

E mi rendo conto che, se continua così, perderò tutta la mia lucidità.

E non posso permetterlo.

Mi alzo dalla mia postazione a cavalcioni su di Lui, guardandolo contrariata.

<< Ah-ha. Sono io l’Auror qui. E tu sei mio prigioniero. Detto io le regole. >>

Ghigna, alzando le sopracciglia.

Riafferro la sua Bacchetta dal divano panna, dove mi era caduta dalle dita durante il suo bacio eccitante, e la punto contro la mia stessa mano.

Con un Incantesimo Non Verbale, evoco sul mio palmo un paio di manette.

Malfoy spalanca gli occhi, piacevolmente colpito dalla mia intraprendenza.

Faccio scivolare il mio languido sguardo sul suo corpo così fottutamente perfetto, ormai solo in boxer dinanzi a me, e devo davvero contenermi per non saltargli addosso e permettergli di farmi sua, anche in modo fisico.

Ma deve capire che non ho intenzione di sottostare a nessuno.

Gli afferro i polsi, mentre sento il suo sguardo sui miei seni, e gli faccio alzare le braccia verso l’alto, incrociandogli i polsi e sigillandoli con le manette.

<< L’avevo detto che non vedevi l’ora di ammanettarmi.. >> sussurra roco, ed io devo conficcarmi le unghia nei palmi delle mani per non mandare a quel paese la mia piccolo vendetta.

Mi chino a baciarlo, e lui mi risponde possessivo, e adesso tocca a Lui spingere la testa contro la mia per approfondire il contatto tra noi.

Ed è invece il mio turno di sorridergli sulle labbra.

<< Non sarà che eri Tu, che non vedevi l’ora di essere ammanettato dalla sottoscritta? >>

Non mi risponde, ma continua a baciarmi, come se solo dalle mie labbra potesse pretendere ossigeno.

Ma sono costretta a staccarmi, facendo violenza su me stessa, altrimenti non avrei più resistito a Lui ed al suo corpo perfetto.

Alzandomi nuovamente in piedi di fronte al mio personale peccato, sento lo stomaco dolermi, le labbra gonfie che spingono per ricongiungersi alle sue, le mani che formicolano dal desiderio di accarezzare quel viso maledetto, e il mio essere donna reclamarlo a gran voce.

Ma la mia testa urla trionfante, ed io, per una volta, la ascolto.

<< Allora amore… >> sussurro, portandomi nuovamente a pochi centimetri dalle sue labbra, con lo stesso tono osceno che ha usato con me << …chi è di chi, adesso? >>

E mentre Lui mi guarda confuso, io rido, cristallina, e gli do le spalle.

Faccio Lievitare la sua Bacchetta sul suo petto, e, con passo felpato e veloce, esco dal Privè, lasciandolo mezzo nudo ed ammanettato a fissarmi con sguardo furibondo.

Bè, Principe, ti ho anche lasciato la Bacchetta a portata di mano, in modo che tu possa liberarti, cosa vuoi di più dalla vita?

Adesso, iniziamo a mettere le cose bene in chiaro.

 

<< Che inizi lo spettacolo… >> sussurra Ron al mio fianco, facendoci sorridere.

Sul palco abbiamo già fatto Levitare i nostri strumenti, prima portati nella borsa di lavanda, eccezion fatta per il mio microfono.

No, non siamo ancora riusciti a raggirare l’Incanto che avvolge Hogwarts, che impedisce di usare strumenti elettronici all’interno delle mura, eccezion fatta per la piccolo circonferenza del mio mp3.

Come facemmo per il Gran Ballo, gli strumenti non saranno collegati a nessun amplificatore, ed il loro suono non sarà alimentato dalla corrente, ma dalla Magia.

Al Ballo di Dicembre, però, la mia voce risultava più chiara grazie ad un semplice Sonorus, e non ebbi bisogno del microfono.

Potrei usare la stessa tecnica, ma l’idea che ha avuto qualche giorno fa Hermione ci ha fatto cambiare idea.

Una specie di enorme lenzuolo bianco sta prendendo forma in questo momento alle spalle del palco, dove il DJ sta appunto scendendo per fare spazio a noi che, nell’angolo alle spalle di questa parte di pavimento rialzato, attendiamo il momento giusto per entrare in scena.

Vi dicevo…

Il lenzuolo bianco è molto simile a quello che i Babbani usavano per guardare i film con l’antico proiettore ed in questo caso, avrà più o meno la stessa funzione.

E qui si ritorna al microfono che stringo tra le dita.

È intriso del migliore Incantesimo di Legilimanzia, messo a compimento da Hermione Granger in persona, mentre Ginny ha contribuito ad Incantare il “Lenzuolo” perché trasmettesse le immagini che il mio microfono carpisce dalla mia mente, mentre sto cantando.

E questo, in funzione di uno scopo ben preciso.

Blaise Zabini e Theodore Nott salgono sul palco, accolti da numerosi applausi, e non pochi urli adoranti, ovviamente tutti femminili.

O quasi…

<< Stavamo aspettando anche Draco… >> inizia a parlare Blaise, ma, al nome del rampollo di casa Malfoy, gran parte della fauna femminile di Hogwarts va in visibilio, e ricominciano gli urlacchiamenti idioti.

Ed io sto per andare a picchiare qualcuno.

<< …Ma non si è fatto vedere… >>

Versi scontenti.

<< …Però ci siamo sempre io e Theo, no? >>

Urlacchiamenti idioti.

Nott fa un passo avanti, con il suo solito sorriso affascinante.

<< Volevo davvero ringraziare tutte coloro hanno dimostrato solidarietà per il mio quasi arresto… >> chiude gli occhi in modo teatrale, fingendosi afflitto da chissà quale dolore, e poggia una mano sulla spalla di Blaise, che stando al suo falsissimo gioco, lo consola con pacche sulla schiena.

E poi, la ciliegina della recita.

Alza il capo, sussurrando “Si, si, ce la faccio a continuare…” e si rivolge di nuovo al suo pubblico, gran parte della quale, lo fissa con occhi adoranti.

Io e i Cacciatori ci scambiamo sguardi pieni di disgusto.

Come fa a scherzare su una cosa del genere?

È stato quasi arrestato, maledizione!

<< …Ma non preoccupatevi, gente. Per il momento, non ho nessuna intenzione di farmi portare via da queste belle fanciulle! >>

Altri urlacchiamenti idioti.

Ed Harry si china vicino al mio orecchio e commenta, stizzito:

<< Se non era per noi, specie per te, altro che belle fanciulle! Adesso sarebbe in una cella si Azkaban, a doversi soddisfare solo con la sua mano! >>

Rido, ritrovandomi perfettamente d’accordo con Lui.

Adesso che mi ci fa pensare, nessuno dei due mi ha ringraziato per avergli salvato il culo, quel giorno.

Malfoy mi sentirà, non appena si libera dalle manette…

Mi scappa un ghigno…

E mentre Nott stava appunto iniziando a flirtare con una bionda in prima fila, Zabini lo tira per la giacca e, alzando gli occhi al cielo, commenta.

<< Okay, d’accordo, Theo, abbiamo capito. Vuoi uscire da Hogwarts solo dopo aversi provato con ogni essere femminile oggettivamente accettabile… >>

Ennesimi urlacchiamenti idioti.

<< …Ma non ce ne frega un cazzo. Siamo qui per altro. >>

<< Finalmente! >> esclama Ron, alla mia destra.

<< Vi avevamo promesso un mega concerto…! >> inizia Blaise, alzando leggermente la voce, per incitare gli animi.

Ed infatti iniziano già ad esserci numerosi fischi ed applausi.

<< …Ma, purtroppo, una delle Sorelle Stavagarie è incinta, quindi dovete accontentarvi… >>

Idiota.

<< …Di cinque aspiranti Auror falliti! >>

Harry e Ron stanno per picchiarlo, quando entrambi i Serpeverde si girano verso di noi, ghignano malefici, mi fanno l’occhiolino e scendono tra la folla in tutta furia.

Questo è troppo per mio fratello ed il mio migliore amico che, alla velocità della luce salgono sul palco ben intenzionati a raggiungere i due Serpeverde, già con le Bacchette sguainate.

Quando un boato assurdo li accoglie, però, si ricordano di avere tutta la Scuola di fronte che li aspettava trepidante.

Sorridono, entrambi, e salutano imbarazzati con la mano.

Io, Hermione e Ginny, ridendo, li raggiungiamo, accolte anche noi da un tremendo boato.

E, ammettiamolo, una parte del merito va anche ai nostri vestiti.

<< Ringrazio quei due idioti per l’ottima presentazione… >> dichiaro, al microfono, facendo ridere molti, ed incazzare alcuni.

<< Ma adesso, sinceramente, mi sono rotta la palle di parlare, perciò…Harry… >>

Al suono del nome di mio fratello, le streghe qui presenti si scatenano in urli e applausi assatanati.

Irritando la povera Hermione.

<< …Musica*****. >>

Delle prime note escono dalla chitarra mio fratello, subito accompagnate dagli strumenti degli altri Cacciatori.

E, mentre sullo schermo cominciano ad apparire le prima immagini che mi vengono in mente, riguardo la canzone, Hermione ed Harry ghignano per loro vendetta.

******

<< Stupid Girl, stupid Girls, stupid girls…Maybe if I act like that, that guy will call me back. What a Paparazzi girl! I don't wanna be a stupid girl! >>

 

[ Ragazza stupida, ragazze stupide, ragazze stupide
tesoro se mi comporto così, quel ragazzo mi richiamerà
che ragazza da copertina,
non voglio essere una ragazza stupida ]

 

Si, avete capito bene.

Questa è una piccola parte della vendetta che Harry e gli altri hanno pensato di prendersi su Marie Dumont, la ragazza che ha organizzato con Bole lo scherzo del finto tradimento di Harry nei confronti di Hermione.

In realtà, l’idea di dedicarle questa canzone è stata del Prefetto Granger, ecco perché abbiamo incantato il microfono ed il resto.

Perché, sullo schermo, mentre flirta in modo osceno con qualche Serpeverde, c’è proprio Lei.

<< Go to Fred Segal, you'll find them there

Laughing loud so all the little people stare
Looking for a daddy to pay for the champagne
(Drop a name)
What happened to the dreams of a girl president ?
She's dancing in the video next to 50 Cent
They travel in packs of two or three
With their itsy bitsy doggies and their teeny-weeny tees
Where, oh where, have the smart people gone?
Oh where, oh where could they be? >>

 

[ Và da Fred Segal, li troverai lì
a ridere così forte per farsi notare dalla gente
cercando qualcuno più grande che paghi lo champagne
(spara un nome)
Cos’è successo ai sogni di quella ragazza "Presidente" ?
sta ballando nel video vicino a 50 cent
viaggiano in confezioni da due o tre
con i loro cagnolini piccolissimi
e le loro magliette minuscole.
Dove, oh dove sono andate le persone intelligenti?
oh dove, oh dove potrebbero essere? ]

 

Sullo schermo appaiono tutte le volte che l’ho vista fare la cretina con qualche ragazzo, nella sua Sala Comune, oppure nei corridoi, ridendo forte per farsi notare dagli altri, oppure alle feste mentre, con le sue amiche idiote andava alla ricerca di qualche riccone da abbordare per farsi offrire da bere.

Già.

Mentre certe persone, come noi, ci stavamo facendo il culo contro i Mangiamorte, cercando di fare qualcosa di buono per questo mondo, la Dumont e le sue amiche ballavano sensuali ed in modo indecente con i loro amanti, proseguendo per i corridoi sempre insieme, osteggiando preziosi animali da compagnia e gioielli, spiaccicate come sardine in minuscoli vestiti e corpetti.

Mentre canto le ultime due frasi, mi viene in mente di quella volta in cui, passeggiando tranquillamente per i corridoi, insieme ad Hermione e Ginny, nelle nostre divise, ci sfilarono accanto Marie e due sue amiche, che dovrebbero chiamarsi tipo Icy e Aida, guardandoci dall’alto in basso perché sfoggiavano minigonne e tacchi a spillo, certamente molto sensuali, ma anche eccessivamente oscene, della migliore marca.

Io e le mie due amiche ci guardiamo con il sopracciglio alzato, e le nostre facce sembrano proprio dire: “Dove sono andate le persone intelligenti?
dove potrebbero essere?”.

<< Maybe if I act like that, that guy will call me back.
What a Paparazzi girl!
I don't wanna be a stupid girl ..

Baby if I act like that, flipping my blond hair back
Push up my bra like that, I don't wanna be a stupid girl
… >>

 

[Tesoro se mi comporto così, quel ragazzo mi richiamerà
che ragazza da copertina,
non voglio essere una ragazza stupida
tesoro se mi comporto così, scuotendo i miei capelli biondi
tirando su il mio reggiseno in questo modo
non voglio essere una ragazza stupida ]

 

Il ritornello ricomincia, mentre le immagini della mia mente si ripetono, prendendo di mira, adesso, anche quella mezza prostituta che è Tracey Davis, insieme alle sue amiche, che poi sarebbero le stesse della Dumont, come Amber e Roxy.

Ricordo di quel pomeriggio, quando volevano impedirmi di andare da Malfoy, come caddero come pere cotte all’arrivo di Nott e Zabini.

Mi concedo uno sguardo sul pubblico e noto come, i Regnanti Serpeverde, sulle loro poltrone privilegiate in prima fila, se la stanno spassando un mondo, al contrario delle ragazze che sto deliberatamente insultando davanti a tutti, che ci guardano con odio e disprezzo puro.

Ma è quando incontro lo sguardo lascivo di Malfoy, che sto per dimenticarmi l’intera canzone.

A quanto pare si è rivestito.

All’ennesima immagine, questa volta in cui il ricordo di Lui che afferma “Gli Ingredienti della mia Pozione me li prende Tracey Davis…” diviene protagonista, ride sonoramente e mi guarda scuotendo la testa.

Ricambio il sorriso.
<< (Break it down now)
Disease's growing, it's epidemic
I'm scared that there ain't a cure
The world believes it and I'm going crazy
I cannot take any more >>

 

[ La malattia sta crescendo, è un’epidemia
ho paura che non ci sia una cura
il mondo ci crede e io sto diventando pazza
non riesco a sopportarlo più ]

Ed il problema è che non sono solamente le Serpeverde ad essere delle oche giulive.

Perché, come faccio notare a tutti sullo schermo, non sono da meno nemmeno le Grifondoro.

Esempio, Romilda Vane la cui immagine alle mie spalle si sta atteggiando da diva alle mie spalle, con il naso incollato su “Hogwarts. Dietro le Quinte”, insieme al branco di papere che la seguono.

Vanno a farle compagnia anche alcune loro simili Corvonero, e Tassorosso.

<< I'm so glad that I'll never fit in
That will never be me
Outcasts and girls with ambition
That's what I wanna see
Disasters all around
World despaired
Their only concern
”Will they **** up my hair?” >>

 

[ Sono così contenta di non essere adatta a certe cose
quella non sarò mai io.
Emarginati e ragazze ambiziose,
questo è quello che voglio vedere.
Disastri ovunque,
il mondo disperato
e la loro unica preoccupazione è
"mi rovineranno i capelli?" ]

 

E poi, permettetemi, un momento di vanità personale.                    Mentre loro cercano di accalappiare la prossima fonte di sesso, ecco un immagine mia e di Lavanda, Ginny e Calì che facciamo una gara di Burrobirra, mentre Hermione e Luna ci prendono il tempo.

E poi ci sono le immagini di tutte le ragazze del vecchio ES, mentre, con la fronte imperlata di sudore, si impegnavano a fondo nell’imparare e difendere sè

e gli altri, incuranti del loro aspetto fisico del momento.

Quanto canto di “Disastri ovunque, il mondo disperato”, mi ritornano in mente le immagini dell’attacco al London Bridge, e della Battaglia di Hogwarts, insieme a tutte le lacrime e al dolore che causarono.

E poi, a discapito di tutto, appare Marie Dumont che si aggiusta il trucco allo specchio.

Punto nuovamente il mio sguardo sul pubblico, palesemente divertito.

Sorrido, di nuovo, mentre riprendo a cantare il ritornello, muovendomi in un ballo improvvisato come oggi pomeriggio.

Sul nostro “Lenzuolo” si alternano, adesso, tutte le ragazze a cui ho pensato precedentemente, mentre fissano arrapate qualche ragazzo, mentre si alzano i seni con le mani, mentre accorciano le gonne, mentre si lasciano usare dagli uomini per il sesso.

Mentre scopano con qualcuno, travestito da mio fratello, solo per fare uno scherzo cattivo.

E tal proposito, passo il microfono ad Harry che, fissando Marie Dumont con cattiveria, più parlando che cantando, pronuncia, non appena finisco il ritornello.

<< Pretty will you **** me girl? Silly I'm so lucky girl
Pull my head and suck it girl, stupid girl!
Pretty would you **** me girl? Silly I'm so lucky girl
Pull my head and suck it girl, stupid girl!
>>

 

[ Carina, mi scoperesti,ragazza? stupida come una ragazza fortunata
tira la mia testa e succhialo ragazza, stupida ragazza!
carina, mi scoperesti,ragazza? stupida come una ragazza fortunata
tira la mia testa e succhialo ragazza, stupida ragazza! ]

 

Di nuovo, ricomincio a cantare io, mentre qualche Grifondoro applaude sonoramente mio fratello, sempre il ritornello.

All’ultimo “Stupid Girls!”, appare la rossa Serpeverde, mentre si passa la lingua sulle labbra, in direzione di qualcuno al tavolo Corvonero.

Si, lo so che è una scena orrenda e che non avrei mai dovuto vederla, ma, purtroppo, ero alla ricerca di Malfoy , al tavolo Serpeverde, e l’ho vista.

Che visione raccapricciante.

Finita la canzone scambio uno sguardo d’intesa con i Cacciatori, felici di aver dato quello che si meritano a certa gente.

Mi ricordo ai primi anni, quando Voldemort non era ancora risorto e tutto il Mondo Magico non aveva assoluto bisogno di leccare il culo ai Prescelti, di come quelle stesse ragazze che abbiamo umiliato adesso, ci prendevano in giro perché ancora vergini.

Già, al terzo anno non l’avevamo ancora data in giro, ed eravamo delle sfigate, per questo, nella loro testa.

Oppure di come appoggiarono le eresie su me ed Harry, che ci vedeva come dei bugiardi in cerca di attenzione, durante il quinto anno.

Troie.

Dopo un attimo di silenzio sbalordito, scoppia un boato di applausi, che mi lascia pienamente compiaciuta.

Guardo le mie vittime dall’alto in basso, ignorando le scariche di odio che sembrano colpirmi.

Sposto lo sguardo verso i miei Grifondoro che stanno ancora ridendo, esattamente come la Parkinson e le sorelle Greengrass, mentre Nott e Zabini cercano di trattenersi.

Malfoy, invece, batte lentamente le mani insieme agli altri, incatenando il suo sguardo al mio.

Faccio un teatrale inchino, per poi proseguire con le canzoni.

Fighter. Christina Aguilera.

Hermione Trasfigura la sua chitarra in pianoforte, e la musica parte.

<< Hmm after all you put me through
You'd think I'd disprize you…
But in the end I wanna thank you
'cause you made me that much stronger! >>

 

[ Dopo tutto ciò che mi hai fatto
Penserai che ti disprezzo
Ma alla fine, voglio ringraziarti
Perchè mi hai resa molto più forte]

 

Indovinate chi appare sullo schermo, adesso?

Lui.

Lord Voldemort.

La folla praticamente urla non appena quella sua orrenda faccia appare davanti a tutti, anche se solo un ricordo.

Ma io continuo a cantare.

<< Well I thought I knew you, thinking that you were true
Guess I, I couldn't trust called your bluff time is up
'cause I've had enough
You were there by my side, always down for the ride
But your joy ride just came down in flames
'cause your greed sold me out in shame,
After all of the stealing and cheating
You probably think that I hold resentment for you
But uh uh, oh no, you're wrong
'cause if it wasn't for all that you tried to do,
I wouldn't know just how capable I am to pull through
So I wanna say thank you
'cause it.. >>

 

[ Bene, io penso che tu lo sappia,
Pensavo che tu fossi vero
Io pensavo non potevo crederci
Chiama il tuo bluff, il tempo è scaduto
Perchè ne ho abbastanza
Tu eri lì, dalla mia parte
Sempre giù x la corsa,
Ma la tua corsa gioiosa scendeva nella fiamme,
Perchè la tua avidità mi faceva vergognare
Dopo avermi rubato e ingannato
Probabilmente pensi che provo risentimento per te
Ma hai torto
Perchè se non fosse stato per tutto ciò che hai tentato di fare
Non saprei essere capace
Devo tirare avanti
Perchè voglio ringraziarti
Perché… ]

 

Però, questa prima strofa, mi ritrovo a pensare a Piton.

Si, proprio a Lui.

Perché ha sempre cercato di proteggere me ed Harry , e, anche se molto, molto, molto, nel profondo, non ci disprezzava come ci ha fatto sempre credere.

Ha vissuto avvolto nel dolore per la perdita delle donna che amava, e per i sensi di colpa per essere stato proprio lui a mettere su quella strada Voldemort.

E, alla fine, è morto anche lui per combattere quel grande bastardo.

Anche lui è morto perché si era frapposto tra me ed Harry.

E, nonostante questo, ci ha reso la vita difficile per sei lunghi anni, con punizioni, battutine punti sottratti ingiustamente.

Ed anche Piton, con i suoi modi di fare bruschi, con il suo trattarci malissimo, con il suo disprezzarci profondamente in pubblico, ha contribuito a rendere, sia me, che Harry, più forti.

<< Makes me that much stronger
Makes me work a little bit harder
It makes me that much wiser
So thanks for making me a fighter
Made me learn a little bit faster
Made my skin a little bit thicker
Makes me that much smarter
So thanks for making me a fighter! >>

 

 [ Mi hai reso molto più forte
Hai fatto in modo che io lavorassi un poco più duramente
Mi hai resa molto più saggia
Così grazie per avermi resa combattente
Hai fatto in modo che io imparassi un poco più velocemente
Hai reso la mia pelle un po\' più dura
Mi hai reso molto più intelligente
Così grazie per avermi resa combattente [

 

Qui, invece, torna quel bastardo di Voldemort.

Con i ricordi dell’anno di vagabondaggio alla disperata ricerca degli Horcrux, con la notte della sua rinascita al quarto anno, con la battaglia al Ministero al quinto, con l’infiltrazione dei suoi seguaci ad Hogwarts al sesto (E qui vedo Malfoy irrigidirsi notevolmente) e con tutte le Battaglie all’ultimo sangue con i suoi Mangiamorte.

Ma noi eravamo sempre lì, a combattere sino alla fine, come si vede sullo schermo alle mie spalle.

Ed infatti, ecco che le immagini dell’ES mi ritornano in mente, o di come nella Battaglia Finale contro il Male, gran parte degli studenti parteciparono.

Quindi, grazie Voldemort.

Ci hai reso dei combattenti.

<< Never, saw it coming,
All of your backstabbing
Just so you could cash in
On a good thing before I'd realized your game
I heard you're going round
Playin, the victim now
But don't even begin
Feeling I'm the one to blame
'cause you dug your own grave, uh huh

After all of the fights and the lies
'cause your wanting to haunt me
But that won't work anymore, no more
It's over
'cause if it wasn't for all of your torture
I wouldn't know how to be this way now and never back down
So I wanna say thank you
'cause it…
>>

 

 [ Mai lo vedrò arrivare
Tutte le tue pugnalate alle spalle
Solo così potresti riscuotere
Su una buona cosa prima che comprenda il tuo gioco
Sentii, stavi girando intorno
Manipolando la vittima ora
Ma non cominciare
Sentendo che sono l\'unica da biasimare
Perchè ti stai scavando la tomba
Dopo tutte le lotte e le bugie
Perchè vuoi cacciarmi
Ma non vuoi più faticare
Nessuno più è al disopra
Perchè se non fosse per tutte le tue torture
Non saprei essere così ora
E non cedo mai
Perchè
voglio ringraziarti
Perché ]

 

Questa strofa mi ricorda particolarmente l’ultimo duello con Voldemort.

La fine di una parentesi tragica della mia vita, decretata in quei pochi minuti.

Ricordo il silenzio della Sala Grande, ricordo il respiro e la paura di Harry accanto a me, e lo stesso terrore riflesso dentro di me.

Il girarci intorno in modo minaccioso e poi…

Poi il lampo di luce verde, e quello rosso da parte nostra.

Le forze che venivano via, il timore di perdere Harry.

L’urlo liberatori, l’imprecazione, la Fine.

È quasi con rabbia cieca che canto il ritornello per la secondo volta, mentre i ricordi di quello che accadde “Dopo” mi assalgono.

L’addestramento per diventare Cacciatori, le numerose Battaglie contro i Mangiamorte.

Tutte le volte che sono stata vittima delle Cruciatus, insieme ad i miei migliori amici, e tutte le volte che abbiamo trattenuto le urla, strappandoci la carne delle labbra con i denti pur di non mostrarci deboli davanti ai nostri nemici.

E poi gli allenamenti con l’attuale Esercito di Silente, con la speranza che serva a qualcosa.

<< How could this man I thought I knew
Turn out to be unjust so cruel
Could only see the good in you
Pretended not to see the truth
You tried to hide your lies, disguise yourself
Through living in denial
But in the end you'll see
YOU WON'T STOP ME

I am a fighter and I
I aint goin stop
There is no turning back
I've had enough… >>

 

[Come potei pensare di conoscere questo uomo che
Risulta essere ingiusto, così crudele
Vedere solamente il buono in te
Fingendo di non vedere la verità
Tu hai tentato di nascondere le tue bugie
mascherandoti
Vivendo nel rifiuto
Ma alla fine tu vedrai.

Non mi fermerai!
Sono una lottatrice io
Non mi fermo
Non mi giro indietro

Ne ho avuto abbastanza! ]

 

Adesso, si sono aggiunti anche i Dursley ai miei pensieri.

Certamente, negandoci l’affetto di cui è degno ogni bambino, maltrattandoci come animali, crescendoci come due indesiderati, umiliandoci ogni volta ne avevano l’occasione, hanno contribuito a crearci una forte corazza intorno.

Quindi, tante grazie anche a loro.

Alternati, ci sono ancora i Mangiamorte, e Voldemort, mentre, quasi urlo “NON MI FERMERETE!”.

Già, perché, dopo 17 anni passati a sfuggire alla morte un mese si e l’altro anche, ne ho davvero abbastanza.

Ritornello.

Di nuovo.

E adesso, lo sguardo di Malfoy su di me, non mi risulta più divertito ma…

Indecifrabile.

Senza emozioni.

Chissà cosa gli passerà per la testa…

<< Thought I would forget but I
I remember
Yes, I remember
I remember

Thought I would forget but I remember
Yes, I remember
I remember

Makes me that much stronger
Makes me work a little bit harder
Makes me that much wiser
So thanks for making me a fighter
Made me learn a little bit faster
Made my skin a little bit thicker
It makes me that much smarter
So thanks for making me a fighter!
>>

 

 [ Pensavo di poter dimenticare ma
Ricordo
Si,  ricordo
Ricordo.

 

Pensavo di poter dimenticare ma
Ricordo
Si,  ricordo
Ricordo.

 

[ Mi hai reso molto più forte
Hai fatto in modo che io lavorassi un poco più duramente
Mi hai resa molto più saggia
Così grazie per avermi resa combattente
Hai fatto in modo che io imparassi un poco più velocemente
Hai reso la mia pelle un po\' più dura
Mi hai reso molto più intelligente
Così grazie per avermi resa una combattente [

 

Le canzone finisce e, mentre l’immagine di me ed Harry che fissiamo con odio il copro di Lord Voldemort morto sul pavimento svanisce, alzo la testa sul mio pubblico, muovendo via dagli occhi i capelli che si sono scompigliati durante i miei movimenti.

Come prima, la canzone ha lasciato di stucco un bel po’ di gente, ma poi gli applausi non mancano.

Adesso, anzi, aumentano.

Seamus prende Lavanda sulle spalle, mentre salta e urla e dalla Bacchetta, Dean fa fuoriuscire un getto di scintille rosso e oro, seguito da un forte ruggito.

Riesco a vedere una punta di orgoglio anche negli occhi di Malfoy, Nott e Zabini.

E la cosa mi lascia alquanto felice e stupefatta.

E adesso, passiamo ad argomenti più tristi.

Il pianoforte di Hermione ritorna chitarra, mentre adesso è Ginny a comporre le prima note con il suo basso.

<< You took my hand
You showed me how
You promised me you'd be around
Uh huh
That's right.. >>

 

[ Tu hai preso la mia mano
tu mi hai mostrato come (fare)
tu mi hai promesso che mi saresti stato accanto
si, come no ]

 

Silente.

Queste parole mi fanno ricordare decisamente Silente.

Quando accompagnava me ed Harry nei ricordi di Voldemort, quando ci stava insegnando come ucciderlo.

Quando ci promise, non esplicitamente, che ci sarebbe stato vicino.

<< I took your words
And I believed
In everything
You said to me
Yeah huh
That's right… >>

 

Io ho creduto alle tue parole
e a tutte le cose
che mi hai detto
si, come no

 

Certo che ti ho creduto.

Come potevo non farlo?

Eri Silente, cazzo!

Ma mi ha abbandonato.

Sirius e Remus.

Anche loro mi avevano promesso che, una volta ritrovatici e finita la Guerra, sarebbero stati per me ed Harry i padri che non avevamo mai avuto.

Già.

<< If someone said three years from now
You'd be long gone
I'd stand up and punch them up
Cause they're all wrong
I know better
Cause you said forever
And ever
Who knew? >>

 

[ Se qualcuno mi avesse detto che tra tre anni
tu te ne sarai andato da tempo
io mi sarei alzata e l'avrei preso a pugni
perchè sapevo che sbagliavano
io ne sapevo di più perchè
tu avevi detto "sempre e per sempre"
..chi poteva sapere?
 [

 

Si, è vero.

Me l’avevate detto.

“Sempre e per sempre”.

Sullo schermo appaiono le immagini di Piton, quando prendeva in giro Sirius sulla sua inutilità e quanto poco sarebbe durato, così.

Lì, alle mie spalle, ci sono io che lo colpisco con un pugno, ma non l’ho mai fatto davvero.

Era solo un desiderio che mi assaliva ogni volta nella mia mente.

E, infondo, è proprio qui che ci troviamo.

<< Remember when we were such fools
And so convinced and just too cool
Oh no
No no
I wish I could touch you again
I wish I could still call you friend
I'd give anything. >>

 

 [Ricordi quando eravamo così stupidi
e così convinti, e così fighi
vorrei poterti toccare di nuovo
vorrei poterti ancora chiamare "amico"
darei qualsiasi cosa [

 

Fred.

Insieme abbiamo fatto un mucchio di scherzi idioti.

Stupidi.

Camminare per i corridoi sapendo che la gente ci guardava ammirati, perché eravamo i Potter e i Weasley!

Sotto il ciliegio con gli occhiali da sole, mentre i gemelli ci facevano ridere tutti quanti come pazzi.

E la fuga dalla Umbridge, mentre noi eravamo al quinto anno…!

Semplicemente fighi.

Tutti questi ricordi, ovviamente, si riflettono sullo schermo e, purtroppo, anche il nostro urlo di dolore alla vista del suo corpo senza vita.

<< When someone said ceount your blessings now
For they're long gone
I guess I just didn't know how
I was all wrong
They knew better
Still you said forever
And ever
Who knew?
>>

 

[quando qualcuno aveva detto
"conta ora le tue fortune"
visto che sono andate via tutte da tempo
immagino che non sapevo quanto
io mi sbagliassi
loro sapevano più di me
ma tu continuavi a dire "per sempre"
...chi poteva sapere
 ]

 

Effettivamente Voldemort e i Mangiamorte giocavano molto che sia che Harry, a parte noi due, non avevamo nessun altro affetto, nessuna “fortuna”.

Nessuna famiglia.

Al tempo credevo che si riferissero ai miei genitori.

Soffrivo terribilmente, e soffro tutt’ora per la loro assenza, ma, almeno avevo la consolazione della presenza di tante altre persone intorno a me.

Avevano torto, mi dicevo.

Non ero sola.

Ed invece, con il tempo, se ne sono andati tutti.

Sullo schermo appaiono, uno dopo l’altro, tutti quanti.

James e Lily Potter.

Sirius.

Remus.

Tonks.

Fred.

Malocchio.

Colin Canon.

Dobby.

E persino Edvige.

<< Yeah yeah
I'll keep you locked in my head
Until we meet again
Until we
Until we meet again
And I won't forget you my friend
What happened? >>

 

[ si si, ti manterrò chiuso nella mia testa
fino a che ci rincontreremo
fino a che ci rincontreremo
e non ti dimenticherò amico mio
cosa è successo?  ]

 

Ma io non dimentico.

Di Nessuno di loro.

Come mostro a tutta la Scuola, sul Lenzuolo Magico alle mie spalle, il loro ricordo è sempre in noi.

Nella nostra stanza abbiamo una foto dell’Ordine al completo, quando erano ancora tutti vivi.

E poi, rievoco anche le immagini del Cimitero, dove quasi crollavo davanti a Lui.

Lui, che continua a guardarmi con sguardo indecifrabile.

Ma di una cosa sono certa.

Li rivedrò.

Tutti quanti.

Sono un essere umano, infondo, e morirò, no?

<< If someone said three years from now
You'd be long gone
I'd stand up and punch them out
Cause they're all wrong and
That last kiss
I'll cherish
Until we meet again
And time makes
It harder
I wish I could remember
But I keep
Your memory
You visit me in my sleep
… >>

 

[se qualcuno mi avesse detto che tra tre anni
tu te ne sarai andato da tempo
io mi sarei alzata e l'avrei preso a pugni
perchè sbagliavano tutti e
quell'ultimo bacio io lo conserverò
fino a che ci incontreremo di nuovo
e il tempo rende tutto più difficile
vorrei poter ricordare
ma semplicemente manterrò la memoria di te
mi visiti durante il mio sonno
   ]

 

Rievoco, per tutti quanti, i calorosi abbracci scambiatici con Sirius e Remus, ed i baci affettuosi con Fred.

Ma poi si fa strada prepotentemente in me il ricordo della morte di Sirius, che, purtroppo, possono quindi vedere tutti.

Ci sono io in primo piano, essendo mio il ricordo, mentre combattevo con un Mangiamorte dal cappuccio abbassato.

Lo Schianto, finalmente, ma poi un urlo attira la mia attenzione.

È Harry, ed urla un “NO!” disperato.

Capisco il motivo di tanto strazio solo all’ultimo momento, quando il corpo del mio adorato padrino sta ormai cadendo inesorabilmente dentro il Velo.

Mentre Harry viene a stento trattenuto da Remus, anche lui una maschera di dolore, io mi avvento su quell’arco maledetto, con la Bacchetta sguainata, decisa a riprendermi il mio Sirius.

Ma delle mani mi afferrano per la vita, e, dalla voce, riconosco Tonks.

Ma io mi divincolo, e, insieme ad Harry, prendiamo a chiamare Sirius a gran voce.

Ma non risponde.

E non l’avrebbe più fatto.

Ma poi la scena cambia.

Sala Grande.

Termine della Battaglia di Hogwarts.

Io che cado in ginocchio accanto ai corpi senza vita di Lupin e sua moglie, che, nei miei ricordi di pochi istanti prima erano vivi e vegeti.

Inizio a scuotere il corpo del mio vecchio professore di Difesa contro le Arti Oscure, decisa a farlo rinvenire, chiamando il suo nome disperata, e pregandolo di aprire gli occhi e sorridermi tranquillo come sempre-

Harry accanto a me, che, semplicemente, fissa il vuoto.

<< My darling
Who knew
My darling
My darling
Who knew
My darling
I miss you
My darling
Who knew
Who knew… >>

 

[miei cari, chi poteva sapere
miei cari, miei cari
chi poteva sapere...
mi manchi
chi poteva sapere.
..  [

 

Di nuovo, una carrellata di visi.   

Dei mie i affetti perduti.

Sulle ultime note appaiono Sirius e Remus che, sorridendo, ci accolgono a Grimmauld Palace, l’uno con il braccio elegantemente appoggiato sulla spalla dell’altro.

Stavolta gli applausi sono assurdamente forti, come prima, solamente molto più commossi.

Vedo anche Calì e Lavanda che ci guardano sorridenti, ma con una lacrima a rigargli i volti.

Io, invece, ed i Cacciatori abbiamo una faccia abbastanza distrutta.

Ma poi, in mezzo a tutto il casino di applausi e urla che si scatenano, Theodore Nott e Blaise Zabini si alzano addirittura in piedi e con loro tutti coloro che avevano deciso di far Evocare una sedia.

Le mani si scorticano, e le gole bruciano ma loro continuano ad applaudire.

Anche Malfoy si alza in piedi, ed applaude, guardandomi, adesso, preoccupato.

 

Dopo quella canzone abbiamo suonato anche 21 Guns, dei Greenday, una delle canzoni più emozionanti che abbia mai ascoltato.

È di difficile interpretazione, ed io ho dato la mia: Battaglia perse.

Cause sbagliate.

E quindi, se da un lato poteva essere una proposta di pace nelle dispute inutili con i Serpeverde, dall’altra c’era, da parte mia, una dedica a Malfoy e Nott.

Perché, prima di combattere una guerra, bisogna scegliere la parte giusta in cui schierarsi.

E loro, solo adesso però, ma l’hanno fatto.

Poi abbiamo anche cantato “Welcome to my life” dei Simple Plan, dedicandola a tutti coloro invidiano la nostra sfavillante vita da persone famose.

Non è affatto facile essere me, credetemi.

Ed anche “Welcome to the Jungle” dei Guns ‘n Roses.

Giusto per alleggerire la tristezza che avevamo fatto annidare nei cuori di un po’ tutti quanti.

E devo dire che muovermi a tempo di rock è stato quello che ci voleva per non scoppiare in lacrime sul palco.

Per chiudere, un’altra canzone dei Green Day.

“Know your enemy.” 

Questa è stat anticipata da una dedica ai Serpeverde, le nostre nemesi per eccellenza.

Dei ghigni divertiti hanno seguito le immagini dei nostri numerosi scontri proiettati sullo schermo bianco.

Salutati da ovazioni varie, i Cacciatori sono scesi dal palco, e, dopo qualche minuto, la festa è continuata come se niente fosse.

I miei amici sono dentro a ballare sicuramente.

Ma io preferisco restare qui da sola, a sentire il vento scompigliarmi i capelli e carezzarmi il viso.

<< Sai, Marie e Tracey e le loro amiche stanno organizzando un piccolo esercito per farvi fuori. Ma Blaise, Theo e Daphne le hanno fermate, almeno per stasera. >>

Sorrido al suono della Sua voce.

<< Io sono pronta. Non ho paura di loro. >>

Lo sento sospirare, prima che il suo bacino venga a contatto con il mio sedere, il suo petto con la mia schiena, il suo mento con la mia tempia, e le sue braccia mi circondino la vita.

Draco Malfoy mi sta abbracciando.

In pubblico.

<< Esattamente come prima… >> sussurro, sebbene la vicinanza con il suo corpo mi crei qualche problema di pronuncia << …ci fissano tutti. >>

Ed in effetti, ho appena visto qualcuno strozzarsi per lo stupore, qualcuno cadere improvvisamente, e qualcuno far schiantare al suolo il proprio bicchiere.

<< Esattamente come prima… >> mi risponde, serissimo, guardando verso la Foresta Proibita << …non me ne frega un cazzo. >>

Gli angoli delle mie labbra si allargano.

Volete sapere la verità?

Non interessa nemmeno a me.

Che guardassero.

<< Sai cosa ho notato? >> mi dice dopo un po’.

Alzo un sopracciglio, tenendo sempre lo sguardo fisso, come Lui, sulle inquietanti punte degli inquietanti alberi dell’Inquietante Foresta.

<< Che ho una voce estremamente bella? >> ipotizzo sarcastica, facendolo ghignare per un secondo.

<< Anche… >> mi concede << …Ma soprattutto che ti ho avuta davanti alle palle per 7 interi anni tutti i santi giorni… >> dice, scherzoso << …che ti ho vista mangiare, studiare, andare alle feste, fare gli esami, duellare contro le nostre compagne di Scuola.. >>

Bè? Credevate che i duelli clandestini, in questa Scuola, fossero una priorità esclusiva degli uomini?

<< …ribellarti alla Umbridge, fare casini, ridere e uscire con ragazzi. Ti ho vista da piccolo ed innocente bambina, trasformarti nella rompipalle e sconcertante donna che sei adesso. Ma, effettivamente, di te non conosco un cazzo. >>

Mi giro a guardarlo, restando sempre nei pochi centimetri di spazio tra il suo corpo e la ringhiera del balcone, trovandomi a pochi centimetri dalle sue labbra.

L’avevo già fatta questa considerazione.

<< Hai ragione. E lo stesso vale per me. >>

Mi si avvicina lentamente, mentre io già inizio a chiudere gli occhi.

<< Dovremmo rimediare a tutto questo… >> sussurro, mentre bramo con tutta me stessa sentire le sue labbra sulle mie.

<< Già, dovremmo. Domani, però… >>

E con quel “Domani” è implicito il fatto che, entrambi, saremo decisamente piuttosto impegnati stanotte.

<< Camera tua? >> chiedo, maliziosa.

Lo sento scuotere la testa.

<< Blaise e Daphne.. >> sillaba come spiegazione.

<< Ci sarebbe sempre la mia…le ragazze torneranno domattina… >>

<< Io, nella Sala Comune dei Grifondoro?! >> si indigna, interrompendo il lungo percorso sino alla mia bocca.

<< Okay… >> rispondo pacata << …direi che dovremmo darci una semplice buonanotte, allora. >>

<< Sala Comune dei Grifondoro sia. >> mi concede, facendomi ridere di gusto.

Riprende ad avvicinarsi al mio viso, in modo sempre lento e struggente, ed è quasi arrivato a baciarle, che mi fa un’altra domanda.

<< Ti mancano, vero, bambolina? >>

Non ho bisogno di chiedere a chi si sta riferendo.

A tutti i brandelli di cuore che ho perso nell’eterna lotta contro il Male.

La sua domanda mi stupisce non poco.

Come mai proprio adesso?

Ma, troppo presa dal suo fiato che mi solletica il viso, non ho davvero tempo di farmi queste domande.

<< Terribilmente. >> rispondo.

E, finalmente, mi bacia.

Si.

Davanti a tutti.

Potrebbe uscire adesso chiunque e vederci così appiccicati.

Magri qualcuno perde il respiro per un attimo, qualche altro bicchiere si rompe, e qualche altro sedere viene ammaccato.

Ma, sinceramente, non me ne frega un cazzo.

Draco Malfoy è solo Mio.

E devono saperlo tutti.

 

 

 

NOTE:

* Strong Queens, la canzone che gli Asshole hanno cantato per Kiki, Hermione e Ginny.

**Retorico = Avvocato, tra i Maghi.

***Amortentia: Filtro d’Amore più potente del Mondo.

****Muggle = Babbano. Wand = Bacchetta.

***** Potrebbe anche non interessare a nessuno, ma, le seguenti, sono le canzoni che canta Kiki alla festa, più quella che stavano ballando durante l’operazione “Arrediamo la Stanza delle Necessità”.

 

Tik Tok – Kesha.

Stupid Girls – P!nk.

Fighter – Christina Aguilera.

Who Knew – P!nk

21 Guns – Green Day.

Welcome to my life – Simple Plan.

Welcome to the jungle – Gun ‘N Roses.

Know your enemy – Green Day.

 

******D’ora in poi, le immagini di tutto quello che pensa Kiki mentre canta, anche se non è specificato, appariranno sull’improvvisato schermo alle sue spalle.     

 

 

Salve gente!

Quanto tempo, eh?

Ormai devo davvero sembrare monotona, lo so, ma mi scuso anche stavolta per il ritardo!

A mia difesa, però, devo dire che ho fatto una fatica enorme per aggiornare oggi!

Ma domani parto per l’Irlanda( <3), in una vacanza studio, per due splendide settimane….ergo, non potevo partire, senza avervi rotto le palle almeno un’altra volta.

Prima di passare ai ringraziamenti, mi sento in dovere di spiegarvi la questione delle immagini dei ricordi di Kiki proiettati davanti a tutti.

Innanzitutto devo precisare che dedicare Stupid Girls a Marie Dumont è solo una piccola vendetta da parte di Hermione, prima del riscatto vero e proprio per cui i Grifoni stanno pazientando.

Generalmente Kiki non è la tipa che ama spiattellare i fatti suoi davanti a tutta la Scuola, ma vista la presenza necessaria del microfono “Legilimens” durante la prima canzone, ha pensato che non ci sarebbe stato niente di male ad usarlo per tutto il “Concerto”, certa di potersi tenere per se alcuni ricordi più personali, come quelli della morte di Sirius.

Ma, lo sappiamo tutti, è una pessima Occlumante…

 

 MollY_gIaDa: Grazie mille…una delle più belle dici?! *__*

Comunque, per conoscere meglio il passato di Kiki e Draco, devi aspettare fino al prossimo capitolo! Spero che ti sia piaciuto anche questo..

 

Jaily: sono contenta che ti sia piaciuto lo scorso capitolo…che ne pensi di questo? Comunque, per mettersi insieme ufficialmente, dovranno faticare un pochino…si sa non sono tipi facili, e, soprattutto Malfoy, non amano costrizioni ufficiali e stupidi nomi…xD

 

PrincessMarauders: chiedere a Kiki di sposarlo è leggermente affrettato…al solo pensiero di matrimonio, verrebbe un orticaria ad entrambi! Comunque sono contenta che la mia storia ti piaccia, ed anche la coppia Harry/Hermione a cui sono particolarmente affezionata..

 

Jaily: *________* Una storia scelta?! Oddio, così mi commuovi! Ti giuro, sono rimasta a bocca aperta davanti allo schermo, per la tua bellissima recensione. Non ci sono parole…davvero grazie mille, e spero vivamente che questo capitolo non ti abbia deluso…

 

Nipotina: Attenzione, perché se Malfoy scopre che l’hai chiamato tenero, si potrebbe incazzare parecchio!xD E’ vero, non sanno davvero niente l’uno dell’altro, e Lui lo sottolinea anche adesso…ma per una carrellata di ricordi da parte di entrambi bisognerà aspettare il prossimo capitolo! Spero che questo ti sia piaciuto…

 

love luna: Davvero, non so quanto manchi alla fine. Credo che lo saprete solo quando, alla fine di una capitolo, vi dirò…”Ehm, salve. Volevo dirvi che la storia finisce qui!”, perché anche io, nella mia testa, immagino il finale come un enorme punto interrogativo. E posso dirti che anche per me sarà difficile scrivere la parola “Fine” a questa storia…chissà, magari ne scriverò un seguito!

Sono felice che anche a te piacciano le Harry/Hermione, perché, per me, è una coppia davvero fantastica…Te lo prometto, se dovessi incontrare un Draco Malfoy, te lo presenterò subito, ma dubito fortemente che esista! T.T

 

ValyBrick: Anche io mi sono divertita molto a scrivere la scena nel salotto dei Dursley… con Draco che fa Lievitare il suo anello con la Bacchetta solo per infastidire Dudley! Sono davvero contenta che un mio nuovo capitolo possa essere una, seppur minima, fonte delle tua felicità! Spero che sia stata la stessa cosa con questo capitolo…

 

giu94: Si, è vero, un po’ di stabilità ci vuole. E, anche se ancora adesso, non sanno con precisione cosa sono diventati, almeno, sono a conoscenza del fatto che si amano sul serio. Ed è molto importante. Sono felice che la scena sulla Torre di Astronomia ti sia piaciuta…ci tenevo a far notare che anche Harry è spaventato dai Mangiamorte, e non solo Kiki, essendo anche lui un essere umano. Ma per fortuna c’è Hermione…grazie mille per i complimenti!

 

fragoli_na: Oh, ma grazie mille! Scusami tanto se non sono riuscita a recensire la tua ff, ma ultimamente la storia di Kiki e Draco mi ruba davvero tantissimo tempo. In più, avevo anche la scadenza di domani, e non volevo assolutamente partire senza aver prima aggiornato. Comunque, approfitto qui per farti i miei complimenti! Davvero, una bella ff! grazie mille per i complimenti che tu hai fatto me!xD

 

Ally Mayfair: Io. Ti. Adoro. Oddio, grazie mille! Il video è bellissimo, specialmente la frase che hai deciso di inserire. Davvero, molto azzeccato, grazie mille! E devo anche ringraziarti per tutti i bei complimenti che mi hai fatto, specialmente sul personaggio di Draco…insomma, faccio una fatica enorme a lasciarlo il più simile possibile a come l’ha ideato la Bowling, pur facendolo innamorare della Potter, e vedere questo sforza riconosciuto è davvero molto importante per me! <3

 

Lione94: Grazie mille, ovviamente una nuova lettrice è sempre ben accolta. Anche me piacciono molto i Serpeverde, ed anche Seamus e Dean, e mi sono davvero divertita a scrivere di quando le Serpi si arruolano all’Esercito di Silente…*_* Con questo capitolo si è un po’ spiegata la mancata reazione di Lucius al bacio del figlio con la Cacciatrice…che mente subdola che hanno i Malfoy, eh? Per quanto riguarda i Mangiamorte…non posso dirti molto, solo che, sebbene a volte attacchino per divertimento,come nel caso del London Bridge, hanno certamente un obiettivo ben preciso…che si scoprirà nelle prossime puntate! Muahahah

 

_ki_: Grazie mille per i complimenti, e mi dispiace essere stata la causa di una tua studiata notturna! Sono anche felice di essere riuscita a farti piacere questa storia, sebbene le coppie non siano, generalmente, di tuo gradimento. È una bella soddisfazione! Per quanto riguarda la storia di Kiki, ci avevo pensato anche noi, e con me anche Draco come si può notare!xD Però cercavo un’occasione adatta a farle fare un giro nei suoi ricordi, e far conoscere se stessa a Malfoy mi sembrava la situazione giusta. Ecco perché ho aspettato tanto. Ma, non preoccuparti, nel prossimo capitolo, faranno tutti e due un giretto nel Pensatoio!

 

 Hillian93: Okay, proprio prestissimo non ho aggiornato ma…almeno l’ho fatto, no?xD Sono felice che lo scorso capitolo ti sia piaciuto…che ne pensi di questo?

 

Marti_18: Benvenuta nuova lettrice! Ovviamente sei ben accetta, non importa che tu non abbia recensito prima! Anche io adoro i personaggi di Theo, Blaise, Seamus e Dean, e mi diverto un sacco a scrivere di loro…per non parlare, ovviamente, di Draco Malfoy…semplicemente assurdamente sexy!:Q Spero che anche in questo capitolo ti siano piaciuti i personaggi…

 

giangi2495: Si lo so, sono un danno! È che i miei capitoli, senza che io lo decida, sono sempre assurdamente lunghi ultimamente, ed io vado sempre di fretta quando aggiorno, che molti errori di ortografia mi sfuggono.

Per quanto riguarda Ron e Neville, non stanno frequentando nessuno al momento, ma non disdegnano qualche storiella senza importanza o da una sola notte, sebbene a Ron piaccia Calì (ormai si è capito).

I Cullen erano lì, perché invitati alla festa.

Essendo una delle uniche due famiglie di vampire vegetariani, sono ben conosciuti dai Maghi, e, soprattutto, rappresentano un punto di contatto con il mondo dei vampiri. Avevo deciso che avrebbero fatto una sola apparizione, più perché mi piacciono come personaggi che per una vera importanza della storia ma, chissà, magari potrei farli tornare con qualche scusa!

Grazie per i complimenti, e ben venuta, nuova lettrice! Che ne pensi di questo capitolo?

 

 puffolettaHP: Non smetterò mai di scusarmi per la mia lentezza nell’aggiornare…ma, purtroppo, non posso farci niente! Bellissima? Una delle più bella del sito? Ma grazie! *__* E di questo capitolo cosa ne pensi, invece?

 

 pisola5: Grazie mille per i complimenti…anche a me è sempre piaciuta l’idea di Harry e Hermione insieme, e di una Lady Potter nella storia…quindi ho pensato di scriverci su! Alla prossima…

 

Grazie mille anche ai preferiti, ai seguiti e a chi ha messo la mia ff tra quelle da ricordare.

E, ovviamente, anche a chi leggo soltanto.

Vi adoro.

Al prossimo capitolo.

BIGIA

 

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Capitolo 32
*** Yesterday ***


Yesterday

 

<< PER LE MUTANDE SPORCHE DI UNA SETTIMANA DI MERLINO! >>
<< SANTISSIMO GODRIC ! >>

<< OH, PORCA MORGANA! >>
Mi sveglio di soprassalto, spalancando gli occhi terrorizzata, ed iniziando a guardarmi intorno frenetica.

Decisamente una brutta mossa, dato che la luce del sole che filtra dalle finestre, praticamente mi acceca e che la testa inizia a girarmi e a dolermi leggermente per il brusco risveglio.

Ci metto davvero tanto, infatti, a rendermi conto di dove sono, in quale condizione e con chi.

Innanzitutto, dai drappeggi oro e rossi dei vari letto a baldacchino, dalle foto e dal disordine assolutamente familiare, mi rendo conto di essere nella mia stanza, del Dormitorio Femminile di Grifondoro.

Precisamente seduta sul letto dove, presumibilmente, prima vi ero sdraiata.

E, se proprio vogliamo essere precisi, sotto il lenzuolo che mi copre il petto, non indosso nulla.

Poi, il mio cervello super sviluppato, riesce a dedurre anche un’altra informazione.

Le fonti degli urli precedenti, che mi hanno così bruscamente svegliato si trovano qui dinanzi a me, mentre, con occhi e bocca spalancati fissano me, ed una parte indefinita del letto accanto alla sottoscritta.

Hermione, Lavanda e Calì, con ancora indosso i vestiti della festa di stanotte, mi guardano come se avessi tre teste, oppure come se indossassi un abito Serpeverde.

Le fisso anche io di rimando, confusa ed ancora rincoglionita per l’indelicata interruzione del mio sonno, chiedendomi cosa cazzo abbiano avuto da urlare a quest’ora della domenica mattina.

Ma poi, un mugugno ed una imprecazione accanto a me, sul letto, mi stimola ulteriori neuroni, e posso finalmente ricomporre il puzzle.

<< Ma vaffanculo, brutte galline Grifondoro del cazzo! >>

Volto la testa, in direzione dell’autore della fine lamentela, solamente per incontrare la perfetta figura di Draco Malfoy che, mettendosi una mano tra i capelli, si sta alzando a sedere come me.

Lui, però, non si cura poi molto di coprirsi con il lenzuolo tanto che il suo marmoreo petto viene messo in bella mostra davanti a noi tutti.

<< Lui. Che. Ci. Fa. Qui.?! >> chiede Hermione, lapidaria, decisamente indignata per essere appena stata chiamata “Brutta Gallina Grifondoro del Cazzo!”, mentre continua a spostare lo sguardo da me, al mio amante.

<< Ehm…ecco…ehm….io…noi… >> inizio a farfugliare, mordendomi le labbra, ma è Malfoy a continuare la frase per me, guardando la mia migliore amica infinitamente scocciato.

<< Abbiamo giocato a scacchi tutta la notte, Mezzosangue, non preoccuparti… >> sibila sarcastico.

Poi, alla faccia scandalizzata della riccia, in riferimento al suo petto nudo, aggiunge << …insomma Granger, abbiamo fatto esattamente quello che ti ha tenuta impegnata tutta la notte con lo Sfregiato! Non mi rompere i coglioni! >>

Calì e Lavanda fanno un sorrisetto.

<< Probabilmente ciò che indigna tanto Hermione non è il fatto che vi siate tutti e due appena svegliati da una notte di sesso sfrenato, ma piuttosto il fatto che un Serpeverde radicato nell’animo come te, Malfoy, si ritrovi mezzo nudo..,anzi no, completamente nudo, nella nostra stanza di perfette Grifondoro. >>

Alza le spalle.

<< Non è mica colpa mia se Daphne e Blaise avevano prenotato la nostra stanza, stanotte! >>

<< Bè, non potevate reprimere i vostri istinti, allora, almeno per una notte?! >> ribatte Hermione, con un diavolo per capello.

Draco, Calì e Lavanda la guardano come se avesse appena chiesto ad un mago di vivere un anno intero senza magia.

Ovvero come se avesse appena dichiarato fattibile una cosa palesemente impossibile.

Io, invece, la guardo leggermente mortificata.

<< Herm…scusa, ma… >>

<< Scusa un cavolo!... >> riprende << …prima lo shock di ritrovarmi Nott mezzo nudo nella mia camera, con lo sguardo perverso di chi ti ha appena visto in intimo, poi anche Malfoy! Perché Lavanda non si porta a letto anche Zabini, così completiamo il trio dei tre piccoli porcellini? Ovviamente, Lav… >> aggiunge sarcastica, rivolgendosi alla bionda in questione << …non osare fare sesso con Lui in un posto che non sia questa stanza. Se vuoi posso anche prestarti il mio letto! >>

Dopo di che, sventolando indignata le braccia verso il soffitto, si dirige verso il suo bagno, bofonchiando:

<< Perché diavolo i Grifondoro piacciono solo a me, in questa camera?! >>.

Si sbatte la porta alle spalle, lasciando dietro di se un lungo e pesante silenzio imbarazzato.

Silenzio, che viene rotto dopo un po’ dal tossicchiare nervoso di Calì che, è evidente, sta lottando contro se stessa con tutte le sue forze per non fissare me e i pettorali scolpiti di Malfoy a bocca aperta.

Lavanda, invece, non si fa i suoi stessi problemi, mentre il suo sguardo scivola repentinamente da me a Draco senza alcun remore.

<< Bene… >> sillaba il mio Principe delle Serpi, esasperato << …per quanto capisco che rimirarmi sia magnifico, la cosa inizia a scocciarmi. Quindi, smettetela. >>

Lavanda lo ignora bellamente, continuando ad analizzare il mio viso e quello del mio amante, mentre Calì lo incenerisce con il suo profondo sguardo.

<< Perfetto… >> gli risponde << …adesso io e Lavanda andremo casualmente in bagno, e, casualmente, ci comporteremo con indifferenza, come se saperti nella nostra stanza non ci crea alcun disturbo. Ed usciremo dal bagno casualmente solo quando udiremo casualmente la porta chiudersi alle tue spalle. E, sempre casualmente, dimenticheremo questo piccolo incidente mattutino davanti ai ragazzi. Ma tutto ciò, che avverrà ovviamente nella più completa casualità, sarà fatto solo in rispetto di Kiki, e di nessun altro chiaro? >>

Detto ciò, afferra da un braccio un ancora intontita Lavanda, ancora intenta a contare tutti i “Casualmente” pronunciati dalla sua migliore amica, e la trascina nel suo bagno, chiudendosi subito la porta alle spalle, lasciando appena il tempo alla bionda di salutarci con la mano.

Per la seconda volta in pochi minuti, la chiusura di una porta (del bagno, per essere più precisi), getta coloro che restano nella stanza in un pesante silenzio.

Perfetto.

Stavolta, però, mi decido io stessa a romperlo.

Ma la mia volontà non viene accontentata, perché Lui mi precede.

<< Ottimo. Credevo in una reazione peggiore. >>

Mi volto a guardarlo, con il mio solito sopracciglio alzato fino sotto l’attaccatura dei capelli.

<< Ottimo?! Ottimo?! Dove sarebbe, esattamente, questo tuo “Ottimo”?! Nelle future 3000 domande di cui mi uccideranno Calì e Lavanda, nello sbraitare insensato di ‘Mione, oppure nel fatto che devi ancora incontrare i ragazzi, giù nella Comune, è che, effettivamente, il peggio deve ancora arrivare?! >>

Ghigna, e mi sistema una ciocca ribelle di capelli dietro l’orecchio.

Di colpo, tutto il mio nervosismo va a farsi fottere, al solo contatto della sua mano, con la pelle del mio viso.

<< Primo. Le tue compagne di stanza sono delle pettegole croniche, ti avrebbero comunque fatto milioni di domande. Secondo. La Mezzosangue sbraita sempre in modo insensato. Terzo. Uscirò dalla finestra. >>

Resto un momento in silenzio a guardarlo.

Anzi no, meglio se specifico.

Resto un lungo momento in silenzio a rimirarlo, a mangiarlo con gli occhi, ad adorarlo, ad ammirarlo.

Il terzo punto della sua breve arringa è quello che mi ha convinto e tranquillizzato maggiormente.

In fin dei conti, Hermione si calmerà subito, Lav e Calì, effettivamente, mi avrebbero comunque ammazzato di domande imbarazzanti, ed il confronto tra Harry e Draco è momentaneamente rimandato.

Oh, si.

Adesso si che posso dirlo.

Ottimo.

<< E poi, bambolina, mi credi se ti dico che i tuoi amati Grifondoro da strapazzo sono l’ultima cosa di cui devi preoccuparti, oggi? >>

<< “Da Strapazzo” lo dici ai tuoi falliti Compagni di Casa, se davvero pensi che… >>

Eccolo di nuovo, il nervosismo.

Ma Lui prontamente mi mette un lungo e candido dito sulle labbra, zittendomi, più che per la reale funzione del suo arto, per il brivido di elettricità pura che suddetto gesto causa in me.

<< Dicevo?... >> chiede sarcastico, inclinando leggermente la testa, e ghignando seducente. << …Ah si. Prima che mi interrompessi… >> altro sorriso sghembo, e sguardo eloquente << …Ti stavo appunto ricordando di come ieri, alla festa, tu e i tuoi amichetti abbiate pubblicamente umiliato Marie Dumont e le sue amiche, insieme alla Vane e compagnia bella. Ed anche di come tu ed un certo strafigo Serpeverde vi siate baciati sotto gli occhi di tutti sul terrazzo della Stanza delle Necessità. Le tue povere vittime saranno infuriate, e le mie numerose Fan saranno accecate dall’ira. Per non parlare di tutti i Serpeverde, che già ti odiavano, e che adesso saranno assetati di sangue. Decisamente, i Grifondoro dovranno essere il tuo ultimo pensiero, oggi. >>

Sorrido, ed insieme iniziamo una piccolo ed alquanto idiota lotta, scatenata dal mio tentativo di mordergli il dito che aveva usato per zittirmi.

Non so nemmeno io come mai, ma finiamo distesi nuovamente sul mio materasso, io sotto e Lui che poggia sugli avambracci per non pesarmi troppo contro.

Mi guarda con l’aria di chi ha appena vinto chissà quale grande Campionato Mondiale di Quidditch.

Ma ciò non fa si, comunque, che il mio sorriso svanisca.

<< Sei davvero…come dire?...Tenero, a preoccuparti per me. >> lo prendo in giro, usando un tono civettuolo, e marcando quel “Tenero” il più possibile.

Lui lo prende come un insulto.

<< …Ma non preoccuparti. So cavarmela da sola. >>

Ghigna.

Sapete trovare un aggettivo che prenda e ribalti completamente il significato di tenero?

Si?

Bè, allora usatelo per descrivere Draco Malfoy in questo istante.

<< Non lo metto in dubbio, bambolina. Dico solo che faresti meglio a guardarti bene le spalle, oggi. >>

<< Lo faccio perfettamente. Specie da quando ti conosco. >> ribatto, abbassando il tono della mia voce sempre di più, fino quasi a farlo diventare un sussurro.

Mi concede un’ultima idilliaca visione del suo ghigno, che si è eroticamente allargato alla mia affermazione, prima di posare le labbra sulle mie, ed iniziare a carezzarle come solo Lui sa fare.

Una sua mano scivola in direzione del mio viso, dove, accarezzatami la guancia, prende ad artigliarmi i capelli, mentre l’altra scende contro il fianco nudo.

Da parte mia, non posso fare a meno di rispondere entusiasta quando la sua lingua reclama la mia, ed iniziare a sfiorargli il petto con entrambe le mani.

So perfettamente che la cosa lo manda in visibilio.

Mi stacco un attimo per riprendere fiato, sempre tenendo gli occhi serrati, ma Lui non mi concede che una manciata di secondi.

Subito mi pretende nuovamente tutta per Lui.

Ed allora ricomincia la danza di labbra, lingua, mani, sospiri, carezze, strusciatine.

Fino a che…

<< Vi concedo altri 2 minuti e trenta secondi. A momenti passerà Harry di qui, ed io mi devo vestire. 2 minuti e 29 secondi… >>

La porta del bagno di Hermione si richiude, insieme alla sua riccia ed incazzata padrona.

Draco mi ricade addosso, infilando la testa nella parte di cuscino che sbuca tra la mia testa e la mia spalla, e sbuffa sonoramente.

Da parte mia, non posso fare a meno di ridere del suo tono scocciato.

<< Rompi coglioni di una Mezzosangue… >> bofonchia.

 

Se n’è andato.

Non ha impiegato 2 minuti e 30 secondi, come ordinato da Hermione.

Molto di meno.

Ci avrà messo si e no 15 secondi per rivestirsi, dato che preferiva lavarsi nel suo bagno.

Ma, da bravo Serpeverde, ha aspettato che la mia amica uscisse dal bagno, certa di non trovarlo più tra i piedi, per dedicarle il suo migliore sorrisetto arrogante.

Dopo l’ennesimo “Sei ancora qui, brutto Furetto da quattro zellini!”, ha finalmente deciso di levare le tende.

Credo davvero che Hermione non avrebbe retto ancora a lungo la sua presenza.

Ha afferrato la scopa che si era portato con se rimpicciolita nella tasca dei pantaloni, l’ha fatta tornare a forma normale, ha alzato il dito medio in direzione di Hermione, ha fatto un occhiolino a me, e si è gettato in picchiata, con la sua fida scopa, dalla finestra della nostra stanza.

Mi sono chiusa subito in bagno, sotto la mia amata doccia, per evitare le occhiate furiose di ‘Mione, e ci sono rimasta per 10 minuti abbondanti

Dopo di che, sia io che la mia migliore amica, richiamate anche le altre due nostre compagne di stanza dai loro bagni, abbiamo iniziato a vestirci.

In silenzio.

Data la calda giornata di oggi, ed il fatto che, essendo domenica, non siamo tenuti a portare l’uniforme scolastica, opto per un paio di jeans neri, una maglietta bianca e nera a maniche corte che mi lascia scoperta la spalla destra, e dei sandali bianchi.

Lascio ricadere i capelli neri sulle mie spalle, in modo scomposto e disordinato, dandomi solo una leggera passata di matita.

E sono pronta.

Per cosa?

Oh, non ne ho idea.

Solo che lavarmi, vestirmi e truccarmi mi distraeva dall’immensa tensione che si era creata, e pervade tutt’ora, nella stanza numero 23 del Dormitorio Femminile di Grifondoro.

Ovvero la nostra.

<< Oh insomma! Basta con questo silenzio asfissiante! Forza, su, urlatemi contro! Sono pronta! >>

Si, alla fine, com’era prevedibile, sono sbottata.

Lo sanno tutti che odio i silenzi.

E, sinceramente, da quando frequento certi Serpeverde, di silenzi ne ho davvero abbastanza.

Calì, Lavanda ed Hermione mi rivolgono subito la loro attenzione, sobbalzando leggermente quando il suono squillante della mia voce si è prepotentemente fatto strada nei loro timpani.

Mi guardano dubbiose, mentre io faccio lo stesso, aspettando che una delle tre lanci la bomba, e la ramanzina alla “Come hai osato portare Draco Malfoy qui dentro” abbia inizio.

Ma succede esattamente l’opposto.

<< Mi spiace Kiki, ho avuto una reazione esagerata. Ma vedermi il Furetto in camera mi ha sconvolto, specie se consideri il fatto che eravate entrambi nudi nel letto… >>

Hermione.

Hermione si sta scusando.

<< …Insomma, so di voi due da tanto tempo, ma non vi avevo mai realmente visti. È…è…è…è stato uno shock, ecco. >>

La guardo, con gli occhi spalancati.

Io optavo più per discorsi moralisti o urla.

Di certo le scuse erano le ultime cose che mi sarei aspettata in questo caso.

<< Herm, davvero, non c’è bisogno che ti scusi. Lo so che è una cosa strana. Stanotte quando l’ho portato qui, è sembrato molto bizzarro anche a me vedere proprio Lui nella nostra stanza…quindi…insomma, è tutto a posto! >> rispondo, alla mia migliore amica.

Ci sorridiamo, ed io sto appunto andando verso di lei per abbracciarla, che vengo bruscamente intercettata da Lavanda.

<< Per quanto mi riguarda, e credo di parlare anche a nome di Calì… >> la citata annuisce, con sguardo serio << …un semplice sorrisino non basta. >>

Oh no.

Vi prego, ditemi che stanno per farmi una ramanzina!

Ditemi che stanno per buttarmi a calci un culo fuori dal Grifondoro ma non…

<< Devi. Assolutamente. Raccontarci. Ogni. Minimo. Dettaglio. >>

Ecco.

Appunto.

Merda.

 

<< …E quindi ha chiesto di venire con me, Herm ed Harry a fare quella piccola commissione da Cacciatori, e poi a Godric’s Hollow. Mi è stato vicino quando, dopo essere stati al Cimitero ero piuttosto sconvolta e poi, tornati qui…insomma, la situazione tra noi due è quella che vedete voi stesse. >>

Alla fine è piombata in stanza anche Ginny, ed è rimasta scandalizzata anche Lei, nel sapere quale grande ospite avesse avuto con se la nostra stanza, per tutta la notte.

Ma poi, le parole si sono sprecate, da parte mia, perché Calì e Lavanda mi hanno costretta a raccontare tutto di me e Malfoy.

Parlo da una mezz’oretta abbondante, e le altre sono rimaste in un religioso silenzio durante tutta la durata del racconto.

Le mie parole sono state interrotte solo da un sospiro intenerito, da un’imprecazione per una nostra litigata, o una risatina maliziosa quando le mie frasi lasciate in sospeso a metà lasciavano presagire un incontro focoso tra me e lo Stronzo numero 1.

Mi seguivano in una maniera talmente assorta e concentrata che, se la stessa attenzione fosse stata rivolta ad un insegnante durante una sua spiegazione, il suddetto professore si sarebbe certamente commosso.

Tutto.

Gli ho raccontato tutto.

L’unica cosa che ho omesso, almeno per quanto riguarda Lavanda e Calì, è stato il piccolo particolare del nuovo incarico di Malfoy di farmi fuori.

Per il resto, le ho messe al corrente di tutto.

E, devo ammetterlo, la cosa, se all’inizio mi ha terrorizzato, via via che condividevo le mie fortune e le mie disgrazie con le mie amiche, mi sono sentita sempre meglio.

Sino ad arrivare alla stupenda sensazione di leggerezza che mi ha colto adesso, alla fine del racconto.

Sono seduta sul mio letto, ancora impregnato del Suo odore, a gambe incrociate, mentre le altre sono sdraiate (praticamente una sull’altra) con la pancia contro il materasso, il capo sui propri gomiti o su una parte indefinita del corpo di qualcuna di loro, rigorosamente rivolto verso di me.

Ma la cosa più stupefacente di tutto questo, sono io.

Io, ovvero di come mi ricordi ogni fottuto istante che mi ha portato ad innamorarmi del Principe delle Serpi, dal giorno del processo ad oggi.

Ogni piccola frase di scherno, ogni sguardo, ogni piccolo gesto, ed ogni minuscolo passo che ho compiuto sino ad adesso, e che mi hanno irrimediabilmente condotto verso Draco Malfoy, sono radicati nella mia mente, in modo indelebile.

<< Cavolo… >> è il semplice commento di Calì.

Hermione e Ginny, già a conoscenza di quasi tutto, si limitano ad annuire, stupite anche loro.

<< Un attimo…quindi adesso state insieme…ufficialmente? >> mi domanda Lavanda, spalancando gli occhi, incredula.

Alzo le spalle, e sospiro.

<< Dal mio racconto dovreste aver capito che niente, niente, tra noi due è facile e scontato. Sinceramente? Non ho la più pallida idea di cosa siamo, al momento. E, stranamente, la cosa non mi interessa. Draco Malfoy non è il tipo da impegni, anniversari e cose del genere…se dovessimo diventare una vera e propria coppia, ho paura che la cosa rovinerebbe tutto. Preferisco andarci con i piedi di piombo. D’altronde si tratta solo di stupidi nomi e formalità, no? >>

Vedo le mie amiche guardarsi dubbiose, chi afferrandosi una ciocca di capelli, chi mordendosi il labbro, chi attorcigliandosi le dita.

Tutte, in modo pensieroso.

<< Non lo so, Kiki. Se tu stai bene così, va bene…. >> inizia a parlare Hermione << …ma, sai com’è…un conto sarebbe considerare Malfoy il tuo ragazzo, un altro un compagno di trescate… >>

<< Già… >> si mostra d’accordo Calì << …diciamo che per il pubblico c’è una differenza sostanziale. E sappiamo tutte quante quanto successo abbia Malfoy con le donne… >>

Un momento…

E con questo, cosa vorrebbero dire?

<< Insomma… >> conclude, pratica Lavanda << …qualcuna potrebbe provarci deliberatamente. E, si sa, gli uomini restano pur sempre uomini. >>

Oddio.

Oh. Santo. Godric.

Oh. Porco. Salazar.

<< Oh, ma andiamo!.. >> sbotta improvvisamente Ginny, alzandosi in ginocchio sul letto, e facendo accidentalmente perdere l’equilibrio a Lavanda << …sono l’unica che ha prestato attenzione al suo racconto , fino ad adesso, o cosa? Malfoy è assolutamente pazzo di Kiki… E’ innamorato di Lei, per quanto la cosa possa sembrarci strana, e non si sognerebbe mai di toccare un altro corpo che non sia il suo. Fate attenzione a come la guarda, e poi mi direte. E poi, siete davvero convinte che, se anche tutta la Scuola sapesse che i due sono prossimi al matrimonio, le troiette del club “Scopiamoci Draco Malfoy!” si fermerebbero? Certo, molte ragazze con un po’ più di pudore e istinto di sopravvivenza non si azzarderebbero nemmeno a stargli vicino, sapendo che è il ragazzo di Kimberly Potter, ma, purtroppo, il senso della decenza scarseggia decisamente troppo in questa Scuola… >>

Guardo Ginny.

I capelli sembrano più rossi del solito, e gli occhi sembrano in fiamme.

E le sorrido.

Sperando seriamente che tutto quello che ha detto sia fottutamente vero.

Hermione, probabilmente per la focosa passione che la nostra migliore amica ha messo nel suo discorso, scoppia a ridere, e le fa addirittura un applauso.

<< Giusto… >> dice, con ancora un enorme sorriso ad illuminarle il volto << …Gin ha ragione. Scusa Kiki, ti stavo mettendo grilli sbagliati in testa. >>

A questo punto, Lavanda, scambiatosi uno sguardo d’intesa con Calì, ghignando malefica, si alza dal mio letto e, con movimenti sinuosi, raggiunge subito il suo.

La vedo armeggiare con il suo materasso e con la Bacchetta, per poi voltarsi verso di noi con un enorme sorriso sornione stampato in volto, cinque bicchieri, ed una bottiglia di Colpo della Strega, piena per tre quarti.

<< Adesso credo proprio che un brindisi sia d’obbligo. >> proclama, con aria solenne.

<< A quest’ora?! >> domanda Hermione, leggermente scandalizzata.

Ma poi, trasportata dai nostri applausi, dalle nostre risa, e dal nostro entusiasmo, al terzo “Voi siete pazze! Di mattina?!”, si lascia andare anche Lei.

Calì sale in piedi, sempre sul mio letto, e, imitandola, tutte e quattro alziamo i nostri bicchieri pieni al cielo.

<< Dedichiamo questo brindisi alla coppia più scoppiata, inaspettata, impossibile, assurda e da infarto di Hogwarts. Kiki, Regina dei Grifondoro, e Draco Malfoy, Principe dei Serpeverde e degli gnocchi! >>

Ridiamo, e urlando un “Alla Salute!”, iniziamo a bere dal nostro bicchiere.

Ma Lavanda ci blocca.

<< Aggiungiamo un piccolo brindisi al sedere da stupro del tuo ragazzo, oppure ti ingelosisci? >> mi domanda, guadagnandosi un cuscino in faccia, ed un coro di risate.

La bottiglia?

Finita.

 

Come si dice?

Che i Potter non vanno in cerca di guai, sono i guai che trovano i Potter.

Oppure?

Che le disgrazie non vengono mai da sole.

Ed ho carpito pienamente il significato di questi detti, oggi a colazione, specialmente per quanto riguarda l’ultimo.

Stupita per la mia botta di culo, stamattina, che mi ha permesso di non incontrare nessuno dei miei amici ( sono assolutamente certa, infatti, che, coloro che hanno visto ieri, alla festa, me e Malfoy baciarsi, abbiano sparso la voce in tutta la Scuola ), mi sono avviata, un po’ barcollante e leggermente disgustata a causa della Bottiglia di Alcool a prima mattina, insieme alle mie amiche, in Sala Grande.

Non appena abbiamo spalancato le porte, nel tragitto Ingresso-Tavolo Grifondoro, tutti gli occhi si sono irrimediabilmente fissati su di me, senza il minimo senso del pudore o della discrezione.

E non accennano, tutt’ora, a cambiare direzione.

Ma, fin qui, era tutto prevedibile.

Se amoreggi pubblicamente con il tuo storico peggior nemico, occhiate insistenti sono il minimo che tu debba aspettarti.

La situazione, però, è iniziata a precipitare esattamente cinque minuti fa.

Sono accadute due cose sgradevoli contemporaneamente.

Harry e Ron, seguiti dal resto della truppa maschile del Grifondoro, mi si sono avvicinati a passo di marcia, e mi hanno sbattuto dinanzi al piatto un ammasso di carta e inchiostro.

Nello stesso istante, poi, centinaia di Gufi sono piombati in Sala Grande, consegnando, come sempre, la posta mattutina.

Molti di questi rapaci ha consegnato agli studenti abbonati e non, un giornale rosa shocking, e, tra questi studenti, ci siamo anche noi Cacciatori.

Bene.

Fin qui, direte voi, non c’è niente di eclatante.

E vi do anche ragione.

Ma, prima di giudicare la povera Kiki, bisognerebbe prestare attenzione alla natura dei due giornali che, in pochi secondi, mi sono ritrovata di fronte.

Il primo, quello portatomi di Harry e gli altri, è “Hogwarts. Dietro le Quinte”, e, sulla copertina, ben nitida ed in primo piano, c’è la foto di me e Malfoy che ci baciamo sul terrazzo.

Ovviamente sarà frutto del ricordo di qualche presente.

Il secondo giornale, quello consegnatoci dal Gufo, è Strega Moderna.

Con tanto di servizio fotografico mio e di Harry, ed intervista firmata “Barbie.”

Non so, sinceramente, cosa ritenere peggio.

Se vedere sputtanati i fatti miei a tutta la Scuola, oppure che tutta la Scuola mi veda in posa per un servizio fotografico.

L’intervista fatta con Barbie non mi spaventa più tanto, infatti.

Non abbiamo parlato di niente di compromettente.

Spero.

<< Oh Merda. >> sussurro.

Alzo lo sguardo verso mio fratello che, se prima aveva un’espressione leggermente disgustata e piuttosto incazzata per essere stato costretto ad assistere ad un bacio tra me e Malfoy, adesso sembra pienamente concordare con la mia imprecazione di prima, con tanto di occhi spalancati, sudore freddo e pelle candida.

<< Kiki, credo che dovresti spiegarci una cosetta o due… >> sibila Seamus che, al contrario di me e mio fratello, è rimasto assolutamente indifferente alla consegna del giornale rosa.

Shocking.

<< Seam ha ragione…cosa diavolo significa questa foto? >>

Oh, perfetto.

Adesso ci si mette anche Dean.

Ma io sono ancora in contemplazione piuttosto assorta e terrorizzata dei due giornali qui presenti.

Quale aprire per primo?

Quale disgrazia deve iniziare prima?

<< Kiki, ti prego, dicci che è un altro scherzo delle Serpi… >>

Neville.

Ottimo.

Chi altro?

<< Oh, ma insomma! Non la vedete? È evidentemente sconvolta! Lasciatela un po’ in pace e poi risponderà alle vostre insulse domande! >>

Questa frase, da sola, ha il potere di farmi alzare lo sguardo.

Incontro quello di Luna, che mi ha appena difesa, e che mi sta strizzando l’occhio.

Le sorrido, immensamente grata.

E mi decido a darmi una mossa.

Incrocio gli sguardi incoraggianti di Hermione, Ginny, Lavanda e Calì, e subito dopo corro ad incontrare quelli di Harry e Ron.

<< Leggo prima l’articolo di Gossip Girl. E voi… >> mi volto verso Seamus, Dean e Neville << …vi prego, non fate commenti. Giuro che dopo vi spiego tutto… >>

Di nuovo, guardo Harry << …E poi leggiamo e guardiamo il servizio di Strega Moderna. >>

Annuisce impercettibilmente, mentre Ron gli da una pacca sulla spalla in modo incoraggiante.

Io, dal canto mio, prendo fiato e mi convinco a prendere tra le dita le pagine di “Hogwarts. Dietro le Quinte.”

Sorvolando le varie pagine di pettegolezzi altrui, vado dritta al sodo.

 

SO, SO, SO, SO, SCANDALOUS!

 

La nostra Regina dei Grifoni ed il nostro Principe delle Serpi, colpiscono ancora.

Ennesimo colpo di scena della coppia più impensabile che queste quattro mura pietrose avessero mai ospitato..

Draco Malfoy e Kimberly Potter, signori e signore.

Ed ormai, non è più un mistero.

Dopo lo scandalo del loro appassionante bacio da Oscar, pizzicato in un deserto corridoio, ecco questo.

Il Bacio Rivelazione dell’anno.

Stavolta i due piccioncini non si nascondono, ma amoreggiano tranquillamente davanti a chi è capitato.

La data di questo momento di dolce e bruciante passione risale alla festicciola di ieri notte, quella organizzata dalla nostra Elite per raccogliere fondi per un Campo di Addestramento decente per l’ormai famoso Esercito di Silente.

Tutti si stavano chiedendo cosa stesse accadendo nella testa di Draco Malfoy.

Cosa frullava in quella infida e machiavellica mente, sotto i suoi seducenti crini biondi?

Come mai prima lo vediamo partire, con Theodore Nott, insieme ai loro cari paparini, e poi, rieccolo ad Hogwarts?

Come mai si arruolano addirittura nel Corpo di Difesa messo in piedi dai Cacciatori?

E che ci faceva Malfoy fuori dalla Scuola per un’intera giornata, insieme ai fratelli Potter e ad Hermione Granger, lo scorso tre aprile?

E la risposta, signori miei, sta proprio nel nome della sua amante della scorsa notte.

È ormai chiaro, ragazzi e ragazze, che Kimberly Potter e Draco Malfoy sono ufficialmente fidanzati.

Si, lo so.

Nessuno crede a quello che sta leggendo.

Ma, insomma, io non mento mai.

 

Si certo.

Come no.

 

E i fatti parlano da se.

A quanto pare i due, finita la Scuola, convivranno da qualche parte, e, voci non confermate, parlano addirittura di un matrimonio agli inizi di Giugno.

Cari D&K non credete di correre un po’ troppo?

In fondo, fino a qualche mese fa vi Schiantavate contro i muri…

E, sorvolando ai numerosi infarti e strozzamenti che la mia notizia avrà arrecato a gran parte della marmaglia studentesca, la mia curiosità verte verso ben altre reazioni.

Primo fra tutti…come la prenderà papino, caro Draco?

Non credo che al caro Lucius, l’infatuazione del nostro D. farà molto piacere.

E, poi, che dire dei Re Grifondoro?

Harry, Ron?

Il cuore vi batte ancora in petto, oppure anche voi avete tirato le cuoia, alla notizia?

E mentre i due nuovi fidanzatini di Hogwarts se la spassano sotto le lenzuola, noi spettatori attendiamo.

Cosa?

Oh, bè.

Questi occhi hanno carpito molta ira, sparsa in giro.

A partire dalle Serpeverdi, e quelle ragazze prese di mira dalla canzone “Stupid Girls” della nostro Regina K, ieri, passando per la nostra Elite Grifondoro, finendo a quella Serpeverde.

D&K…ottima scelta.

Ma, le conseguenze?

Kiss kiss.

Gossip girl.

 

 

Non sono sicuramente l’unica ad aver letto l’articolo in questo istante.

Alzando gli occhi sul resto della Sala Grande noto come molta gente abbia appunto il naso incollato tra le pagine di questo insulso giornale, oppure come, alcuni che hanno già letto il suddetto articolo, mi stiano fissando spudoratamente, parlottando a bassa voce con il proprio gruppetto pettegolo.

Altri ancora, invece, stanno dedicando la loro attenzione a “Strega Moderna”.

Ma, per il momento, l’unica cosa che mi interessa è la reazione di una sola persona.

Per questo il mio sguardo scivola veloce verso il tavolo Serpeverde, dove ignoro i numerosi sguardi carichi di odio rivolti alla sottoscritta, soffermandomi su un gruppetto in particolare.

Astoria Greengrass ha “Hogwarts. Dietro le Quinte” tra le mani ben curate, e lo sta leggendo ad alta voce.

Theodore Nott ha il viso appoggiato sulla sua spalla, e, cullato dal suono della voce della piccola aristocratica, lascia che i suoi occhi scorrano sulle stesse lettere che sente ripetere vicino al suo orecchio.

Pansy Parkinson, con un ghigno tipico di Lei stampato in viso, fa l’indifferente, giocherellando pigramente con il cibo nel suo piatto, ma è palese come anche Lei stia ascoltando le parole della piccola Astoria.

Sua sorella maggiore, invece, sembra essere l’unica persa nei suoi pensieri.

Anche Daphne giocherella lentamente con il cibo nel proprio piatto, ma ha un’aria talmente assorta e preoccupata, che, oltre a non far presagire nulla di buono, palesa anche il suo completo disinteresse per le parole di Gossip Girl.

Zabini e Malfoy, invece, l’uno mentre tamburella le eleganti dita sul tavolo, l’altro mentre, con il gomito sul mobile in legno, tiene la testa appoggiata tra l’indice e il pollice, si lasciano trasportare dalle parole di Astoria Greengrass, ridendo a crepapelle di tanto in tanto.

Scommetto che il passaggio del “Cosa frulla sotto i suoi setosi crini biondi?” farà ridere Zabini e Nott per una settimana intera…

Adesso, però, il problema sta al Tavolo Grifondoro.

Ritornando nel mio mondo, sposto lo sguardo dalle ragazze, Hermione, Ginny, Lavanda, Calì e Luna, che mi guardano comprensive, ai ragazzi, Harry, Ron e soprattutto Seamus, Dean e Neville, che hanno un’aria a dir poco furiosa.

Merda.

Dean sta appunto per aprire bocca, di nuovo, con una diavolo per capello, ma la sua ragazza lo blocca.

<< Sono certa che Kiki avrà un’ottima spiegazione per tutto questo…però: Primo. Evitiamo di dare spettacolo in Sala Grande, dato che ci fissano tutti. Secondo. Leggiamo cosa scrive Strega Moderna, così affrontiamo tutto in una volta, almeno. >>

Di nuovo, dedico alla mia pazza Corvonero un sorriso riconoscente.

E, di nuovo, afferro un pezzo di carta tra le mani, ed inizio a leggere parole su parole, tra cui scorgo anche il mio nome, e quello di Harry.

 

Super stars, or just a students?

Slytherins Vs Gryffindor…endless struggle

 

Avreste dovuto vederli.

Seriamente.

I nostri Salvatori erano sfavillanti e stupendi, mentre, infilati in abiti non di loro proprietà ma certamente più costosi di tutto il loro armadio, posavano per delle macchine fotografiche.

Bellissimi, rilucevano di  una sensualità non naturale, paragonabile a quella dei vampiri.

Ma c’era una cosa che stonava, in tutto questo.

Il loro disagio.

Kimberly Potter si sentiva “una Prostituta” nei succinti abiti che ha dovuto indossare, ed Harry Potter si lamentava di sembrare “Un perfetto coglione”, mentre era costretto a fare espressioni sexy e attraenti davanti alla macchina fotografica.

Cito testualmente.

Certamente, i nostro gemelli-super star, non hanno gradito molto essere utilizzati come incentivo di vendite.

Non hanno affatto nascosto, infatti, il vero motivo che li ha spinti a posare per un servizio fotografico: soldi.

Soldi, per la costruzione di una Campo d’Addestramento decente, al fine di rendere quella ventina di studenti arruolati nel Corpo di Difesa di Hogwarts che è l’Esercito di Silente, dei veri e propri esperti duellanti.

Soldi, che il Ministero non vuole stanziare, poiché non ha riconosciuto ufficialmente la creazione di questo piccolo Esercito.

Siamo alle solite, nulla di nuovo.

I Potter tentano di combattere il male, da semplici diciassettenni quali sono, i loro amici coetanei li appoggiano, il Mondo Magico li ammira, ma non muove un muscolo per aiutarli, ed il Ministero fa finta di nulla.

Qualcosa di nuovo?

No.

Ma, ehi…siamo su Strega Moderna, non sulla Gazzetta del Profeta.

Volete dei gossip, giusto?

E gossip avrete.

A quanto pare il nostro algido Eroe Harry Potter, sembra aver completamente perso la testa per l’ormai famosa Hermione Granger.

Un’altra Eroina del nostro Mondo, storica migliore amica del Prescelto, ed ex-fidanzata di Ronald Weasley, altro componente del gruppetto di Eroi che, più volte, ci ha salvato il culo dai Mangiamorte.

I due stanno insieme precisamente dal 6 Gennaio, e non potrebbero essere più felici di così.

Quando ho chiesto al nostro Eroe dettagli sulla loro vita sessuale, però, stava per strozzarsi con la saliva, ed ha felicemente eluso la domanda.

Quindi, immagino che anche da quel punto di vista le cose vadano a gonfie vele.

Un’altra questione, invece, è Kimberly Potter.

Non ha voluto lasciarmi entrare nei dettagli, ma mi ha confessato di essere uscita, esattamente il giorno prima di questa intervista, con un suo Compagno Tassorosso.

Con cui non è, poi, finita a letto insieme.

Questo è l’unico particolare che mi ha concesso la nostra Kimberly ma, credetemi, una cosa non è riuscita a nascondere.

E no, non centra niente il povero fanciullo caduto tra le spire dei verdi occhi della Salvatrice, con il quale è uscito la sera prima di confessarlo alla vostra Barbie.

Ma tutt’altro ragazzo.

La nostra piccola Lady Potter si è innamorata del tipico Bad Boy di Hogwarts.

Draco Malfoy.

Purtroppo, non sono state proprio queste le parole fuoriuscite dalle labbra di Lady P.

Alla domanda “Innamorata?” si è subito innervosita, come anche quando ho domandato maggiori dettagli sul bacio famoso tra Lei e il Biondo.

E, se aveste assistito ad un solo scambio di sguardi tra i due, ne sono certa, non avreste avuto dubbi nemmeno voi sulla mia tesi.

Si, lo so.

È un’ipotesi decisamente assurda, impossibile, inaspettata, sconcertante e, soprattutto, pericolosa.

Ma è la verità.

Chiamatelo intuito femminile, o semplice intelligenza, ma io so che è così.

E l’intuito di Barbie non ha mai sbagliato, credetemi.

Adesso, miei cari lettori, si aspettano altri dettagli, ed altri gossip che, sicuramente, le nostre coppie preferite non tarderanno a consegnarci su un piatto d’argento.

Magari leggerete presto di un duello all’ultimo sangue tra la banda di Potter, e quella di Malfoy, che lottano per rompere la coppia più strana del secolo.

Non lo sapevate?

Sorvolando l’ovvio, scontato ed epocale odio tra i Grifondoro e i Serpeverde, ancora più viscerale è quello che separa il gruppetto di Draco Malfoy e quello dei Potter.

Mai sentito l’espressione “Due facce della stessa medaglia”?

Si?

Bè, eccone un esempio.

Draco Malfoy, ed Harry Potter.

Secondo testimonianza dei diretti interessati, e della sottoscritta, ogni volta che i sopraccitati studenti si ritrovano nello stesso campo d’aria, ecco che insulti e pugni si sprecano, rendendo la storia d’amore tra la Regina dei Grifoni e il Principe delle Serpi ancora più avvincente.

Volete i nomi?

Eccovi accontentati:

http://img63.imageshack.us/img63/4863/alltogetherf.jpg

 

Sapete di amarmi.

Barbie.

 

Harry James  Potter e Kimberly Lilian Potter, mentre posano per:

Coco Morgana.

Unicorn.

Wizard Vogue.

Witches in P!nk

 

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E’ stato davvero imbarazzante.

Insomma, essere sotto gli occhi di tutti perché il tuo cognome è Potter, già è difficoltoso di suo.

Camminare inseguita dai riflettori, perché hai ucciso Lord Voldemort, il più grande Mago Oscuro di tutti i tempi, è davvero irritante.

Essere sempre perseguitata da occhiate curiose, infuriate, interessante, incredule, ammirate, sprezzanti e scioccate perché hai baciato in un corridoio deserto Draco Malfoy è decisamente orribile.

Ma avere tutta la Sala Grande che, in silenzio, sposta lo sguardo da te, al sopraccitato ragazzo, a tuo fratello, con occhi e bocca spalancati, con una fame di curiosità pari solo a quella di una giornalista d’assalto che ha vissuto fino a pochi minuti prima in un’isola deserta con le noci di cocco che, diciamocelo, il massimo dello scoop che ti possono fornire è quale di queste ti rompe prima il cranio cadendoti addosso, è stato davvero uno dei momenti più imbarazzanti a cui io abbia mai dovuto far fronte.

Dopo aver finito di leggere l’articolo, sui miei amici Grifondoro è calato un silenzio di tomba.

Seamus, Dean e Neville erano troppo scioccati anche solo per pensare.

Harry e Ron che, comunque, erano già al corrente della situazione assurda che legava me e Draco Malfoy, sono rimasti in silenzio, probabilmente, per non iniziare a sbraitare contro Godric solo sa cosa, e per evitare di recarsi a passo di marcia verso il tavolo Serpeverde e picchiare a sangue il loro storico peggior nemico.

O, almeno, lo sguardo invasato che avevano, specialmente quando Barbie ha iniziato a parlare su quanto io sia innamorata del biondastro, a me ha fatto quell’impressione.

Lavanda e Calì non hanno nemmeno aperto bocca, sicuramente anche loro ancora un po’ sotto sopra per la notiziona dell’anno.

Luna, invece…non ho ancora capito cosa le stesse passando per la testa, mentre guardava il soffitto incantato di Hogwarts con aria sognate e canticchiando piano un motivetto tra le labbra.

E poi c’erano Hermione e Ginny che hanno preferito restarsene anche loro belle zitte, per rispetto alla mia faccia sconvolta.

Oh si.

Ero sconvolta.

Vedere i proprio sentimenti più intimi, con il quale si ha praticamente duellato furiosamente dall’inizio di questa malsana storia, spiattellati su un giornalino nazionale, e su uno scolastico non è stato propriamente piacevole.

Per non parlare della consapevolezza che tutta la Scuola avesse letto, o lo stesse facendo in quell’istante, le stesse parole che tanto ti avevano scombussolato.

Ed anche sapere che, quelle stesse lettere, sarebbero ben presto state lette anche dal resto della Gran Bretagna, con famiglia Weasley, Ministero della Magia, Ordine della Fenice e Mangiamorte al seguito, non è affatto ciò che si definisce simpatico.

O opportuno.

Ed io che pensavo che la cosa che più mi avrebbe imbarazzato, sarebbe stata la pubblicazione delle immagini del servizio fotografico.

Tsè!

Adesso sono, decisamente, il mio ultimo problema.

<< Kiki. Spiegati. >>

Oh, non ve l’ho detto?

Siamo alla resa dei conti con i Grifondoro.

Si, avete capito bene.

Dopo aver passato circa 10 minuti in un pesantissimo silenzio, Seamus mi ha afferrato per il polso e mi ha trascinato con se fuori dalla Sala Grande, ovviamente, sotto gli occhi di tutti.

Compresi i professori che, come al solito, non ci stavano capendo più un cazzo.

Dean e Neville sono stati i primi a seguire me e Seam, subito imitati da Harry e Ron, ancora in stato confusionale ed in perenne lotta contro il lato animalesco che è in loro, che non chiede altro che prendere a pugni in faccia e calci il culo il ragazzo di cui sono innamorata.

Così, le altre ragazze, alzando le spalle come a dire “A questo punto…” si sono sistemate in piedi e Hermione, Ginny, Luna, Calì e Lavanda, si sono affrettate dietro i loro ragazzi o amici.

Ho intercettato anche uno sguardo non precisamente amichevole di Malfoy, che puntava sul punto del mio polso intorno al quale si chiudeva la mano di Seamus, ma un mio sguardo supplicante ed uno inviperito della maggiore delle Greengrass gli hanno impedito di alzarsi, e complicare la situazione.

Ed eccoci qui.

In una classe, momentaneamente vuota, chi seduto per terra, chi su un banco, chi su una sedia, chi poggiato al muro.

Io mi sono sistemata a gambe incrociate su un banco, mentre Dean e Seamus mi si sono parati dinanzi a braccia conserte, troppo nervosi per sedersi.

Dopo l’esortazione, fredda e pungente, di Seamus, è davvero ora che mi decida a parlare.

<< Mi sembra che Gossip Girl e Barbie abbiamo parlato di me già abbastanza… >> rispondo, cercando di temporeggiare.

Sento gli sguardi dei miei amici tutti su di me.

Quello di Seamus, Dean e Neville incazzato e scioccato, quello di Ron esasperato, quello di Harry indecifrabile, quello di Luna leggermente stupito, quello di Lavanda, Calì, Hermione e Ginny incoraggiante e confortante.

Ma io sono agitata lo stesso.

<< Sappiamo quello che hanno scritto quelle due… >> esclama Neville, con voce meno lapidaria di Seamus << …ma noi vogliamo ascoltare la tua versione dei fatti. Crederemo solo a te. Tu e Malfoy state insieme? >>

Oh, perfetto.

L’unica domanda a cui non ho risposta, ecco che me la pongono per prima.

Davvero, davvero, ottimo.

<< Non lo so. >>

Brava Kiki.

Perfetta retorica…

<< Come diavolo ti è saltato in testa di avvicinarti ad un essere viscido ed infimo come Draco Malfoy?! >>

Dean.

Ah no.

Quella di prima non era l’unica domanda a cui non so rispondere.

<< Non lo so. >>

<< Come è potuto succedere un casino del genere? >>

Seamus.

<< Non lo so. >>

Va bene, okay.

Ci sono varie cose che ignoro.

<< Kiki… >> mi chiama Luna, l’unica divertita in questa stanza << …c’è qualcosa che sai in tutto questo macello? >>

Abbozzo un sorriso.

Guardo Harry, e Lui fa lo stesso.

Mi decido.

<< Che mi sono innamorata di Malfoy. >>

Harry sposta gli occhi dai miei, Ron li alza al cielo piuttosto nervoso, Neville li spalanca, insieme alla bocca e Seamus e Dean sembrano incazzarsi ancora di più.

<< Malfoy?! >>

<< Cazzo, Kiki, ti rendi conto dell’eresia colossale che hai appena detto?!?! >> si arrabbiano, mentre tutti gli altri restano in disparte nella discussione.

<< Malfoy?! >>

<< Tesoro, stiamo parlando del Furetto! Quella testa di cazzo che hai passato sette anni della tua vita di strega ad odiare e disprezzare! Quel coglione che non ha fatto altro che ferirti ed insultarti! >>

<< Malfoy?! >>

<< Ha anche preso il Marchio, Santo Godric! È uno schifoso Mangiamorte! >>

<< Malfoy?! >>

<< I suoi genitori sono tra le famiglie più corrotte e Oscure del Mondo Magico, e tu, al momento, sei in cima alla loro lista di quelli che vanno fatti fuori! >>

<< Malfoy?! >>

<< Per non parlare del fatto che siamo nel pieno di una Guerra, e l’ultima cosa che tu dovessi fare era quella di innamorarti di un Mangiamorte! >>

<< Malfoy?! >>

<< E poi è davvero odioso! È vanitoso, borioso, viziato, schifosamente convinto, incivile, maleducato, arrogante, stupido, egocentrico, Serpeverde, malvagio, subdolo, machiavellico, calcolatore, infimo, perfido, idiota e…l’ho già detto Serpeverde? >>

<< Malfoy?! >>

<< Insomma, BASTA! >>

Sbotto, chiudendo gli occhi per un istante, e irrigidendo ed aprendo leggermente le dita delle mani.

Zittisco Seamus e Dean, che stavano sottolineando tutte le mie tesi a favore dello “Stai lontana da Lui”, e Neville, che continuava a ripetere il suo cognome come una mantra insopportabile.

Inspiro ed espiro, per calmarmi, e, aprendo gli occhi, noto come tutti, adesso, pendano dalle mie labbra.

Il più serio di loro è Harry.

<< Lo so, che tutta questa storia con Draco Malfoy è sbagliata. Ma non posso farci niente, okay? Credete davvero che era mia intenzione innamorarmi di Lui?! No di certo! Ma è successo, e non posso farci nulla! Certo, potrei allontanarlo da me per sempre, ed ignorare ciò che è successo sino ad adesso… >> vedo gli occhi dei ragazzi illuminarsi, tranne quelli di mio fratello, che esamina ogni cambiamento di espressione del mio viso con una attenzione maniacale << …ma non voglio farlo… >>

Delusione generale.

<< …Ho messo in conto tutto quello che avete detto a suo sfavore, prima di decidere di…frequentarlo, ecco. E su una cosa vi sbagliate di grosso. Lui non è.. >>

Nella foga del discorso, sento le mie gambe raddrizzarsi, ed issarmi sul pavimento.

Mi alzo in piedi, e li guardo decisa.

<< …un Mangiamorte. È passato dalla nostra parte, ormai. So perfettamente che è difficile, quasi impossibile, accettare una cosa del genere. Non siamo ufficialmente fidanzati, non andremo a convivere finita la Scuola, ed il matrimonio ad inizio Giugno è un’immensa cazzata. Ma io lo amo sul serio, esattamente come adoro voi. Vi prego, non chiedetemi di scegliere, oppure di dividermi in due. >>

Altro silenzio.

Mio fratello resta sempre con quella maschera impenetrabile al posto del viso, Ron sempre con quell’espressione esasperata, e Seamus, Dean e Neville sempre più incazzati.

Volgo lo sguardo verso le ragazze.

Hermione e Ginny mi abbozzano un sorriso incoraggiante.

Cerco di fargliene un altro di risposta, ma le mie labbra si rifiutano di fare alcun movimento all’insù.

E se davvero i nostri rapporti finissero nel cesso?

E se davvero decidessero di non accettare il fatto che una loro amica sia innamorata del Principe delle Serpi?

E se davvero mi chiedessero di scegliere?

Cosa farei?

Ho sempre pensato, e continuo tutt’ora a farlo, che senza i miei amici sarei perduta.

Sono la mia famiglia, il mio mondo, la mia vita, il mio tutto.

Grazie a loro, grazie al mio adorato Harry, ho sopportato 17 anni nei panni di me stessa, portando sulle mie fragili spalle il cognome Potter.

Mentre per il resto del Mondo Magico ero una Leggenda, la Ragazza che è Sopravvissuta, la Prescelta, la Salvatrice del Mondo Magico, con loro potevo restare semplicemente Kiki.

E credo sia questo che mi ha impedito di impazzire, o di morire terrorizzata.

Non rinuncerei a loro, a nessuno di loro, per tutto l’oro del mondo.

Ma, dall’altro lato c’è Draco.

Non so come, in pochi mesi mi si è insidiato dentro, fin nelle viscere.

Ha attaccato tutto, del mio corpo.

Prima la parte visibile, poi quella più interna.

Mi è entrato nelle viscere, nello stomaco, nei polmoni, nel cuore, nell’anima.

Ed ho la netta impressione che niente di tutto ciò possa più funzionare decentemente senza di Lui.

Non voglio rinunciare nemmeno a Lui, non adesso che le cose sembrano andare bene tra noi, non adesso che ho finalmente accettato di amarlo e che, con mio sommo stupore e con mia immensa gioia, ho scoperto di essere da Lui corrisposta.

Sono riuscita a fare breccia nel cuore di ghiaccio di Draco Malfoy.

Vi sono prepotentemente penetrata.

E non ho intenzione di uscirne.

Ma ecco che ritorno al punto di partenza.

<< E Lui? >>

Alzo lo sguardo dal pavimento, sobbalzando leggermente.

Persa nelle mie riflessione, quando Dean ha improvvisamente esclamato quelle due semplici sillabe, il cuore ha fatto un piccolo balzo per lo spavento.

Lo guardo dubbiosa, non capendo a cosa si riferisca.

<< Lui cosa ne sa di tutto questo? Abbiamo capito tutti, ormai, che avevate o avete una tresca. E tu lo ami. E Lui? >>

Un lampo di comprensione mi attraversa lo sguardo.

<< Bè…mi…mi ha detto…che…che anche Lui è innamorato di me. >>

Altro stupore, per quanto riguarda gli unici quattro, Seamus, Dean, Luna e Neville, che non ne erano al corrente.

Seamus si esibisce in uno sbuffo sarcastico.

<< Ma per favore! Malfoy non può amare! Con quale cuore dovrebbe farlo? >>

Questo non doveva dirlo.

Indurisco lo sguardo.

Adesso mi sto innervosendo.

<< Non potete giudicare una persona di cui non sapete un cazzo. Certo che può amare. E lo fa. Con me. >>

Che strano.

Sorvolando sull’ inusualità del discorso, che mi vede prendere le difesa del Principe delle Serpi, la cosa che mi lascia incredula, è il fatto di stare affermando con così tanta convinzione il fatto che Malfoy mi ami.

Insomma, mi ci è voluto un bel po’ per carpire a pieno il significato di quel suo “Ti amo anche io bambolina”, ed ancora di più per convincermene a pieno.

Non ho mai avuto tutta questa fiducia in me stessa, in tutta questa faccenda.

Mi dicevo “Chi sono io per aver sciolto quell’iceberg di uomo?”.

Ed infatti, in genere, erano Hermione e Ginny che mi ripetevano “Malfoy ti ama!”, giusto per evitarmi la spiacevole situazione dello scordarmelo.

E adesso, invece, sono io che lo ripeto ad altri, per convincerli.

E la cosa bella, è che mai sono stata più sicura di quello che dico.

Anche a costo di sembrare egocentrica.

<< Va bene, ma, Kiki, devi anche pensare che… >> inizia a ribattere Seamus, prima di essere interrotto.

No, non da me.

<< Ehi… >> sillaba Harry, guardando i nostri amici uno ad uno, con sguardo deciso e serio << …avete scordato di fare la domanda più importante di tutte. >>

Si gira verso di me, e sembra volermi scrutare l’anima, con lo sguardo profondo che mi rivolge.

E, conoscendo mio fratello, sono più che certa che ci riesca.

<< Sei felice? >>

Senza nemmeno pensarci due volte, annuisco.

Mantenendo, però, la stessa serietà di Harry.

<< Perfetto.. >> conclude << …questa è l’unica cosa importante. Discorso chiuso. >>

Ed esce dalla stanza, lasciandoci tutti, per l’ennesima volta in pochi minuti, in un silenzio carico di tensione.

 

Un giorno me lo dovranno spiegare.

Perché?

Perché i Potter, ogni volta che sono un po’ giù di morale, o hanno voglia di starsene per i fatti loro, devono divertirsi a salire ottomila piani di scale?

Che cos’ha di tanto attraente la Torre di Astronomia?

Ammetto che, come luogo per starsene in tutta pace e tranquillità è ottimo.

Ma, insomma, vogliamo parlare della fatica immensa che si fa per arrivarci?!

Svoltando l’ultimo angolo di scale, sento il venticello primaverile scompigliarmi i capelli, solleticarmi il viso, e asciugare quel po’ di sudore che mi imperlava la fronte, a causa delle fatiche che le mie povere gambe hanno dovuto sopportare per raggiungere il mio ragazzo fino qui.

Ero certa di non sbagliarmi quando, usciti dall’aula della resa dei conti, non trovando più Harry in Sala Grande, ho ipotizzato che si fosse venuto a rifugiare qui sopra.

Ho scambiato uno sguardo eloquente con Kiki, Ginny e Ron, ho riempito un piatto delle prima pietanze che mi sono capitate a tiro, e mi sono scapicollata fino qui.

Ed avevo ragione.

Seduto sul solito cuscino morbido e rigorosamente rosso, con le gambe piegate e le braccia poggiate sulle ginocchia, il profondo e stupefacente sguardo puntato sull’orizzonte, ed i capelli neri, perennemente disordinati, scompigliati dal vento, c’è Harry Potter.

Il mio Harry.

<< Va bene che devi tenerti in forma per conservare la tua immagine di “Bello e Impossibile”, ma saltare i pasti fa molto male. Te l’ha mai detto nessuno? >>

Si gira verso di me, che avanzo tranquilla, vittima di un leggero affanno a causa di quelle maledette scale, verso di Lui.

E mi sorride.

Devo stringere in modo spasmodico le dita contro il bordo del piatto, per non farlo cadere.

Quanto sei bello amore mio…

Mi siedo accanto a Lui, ricambiando il sorriso, e porgendogli il piatto, che prontamente afferra.

<< Sai Herm, sono in queste occasioni che mi convinco sempre più di amarti alla follia.. >> sillaba, addentando una coscia di pollo.

Rido, sia per la sua frase, sia per il modo buffo in cui sta mangiando, sporcandosi tutte le labbra.

<< Non sapevo che bastasse così poco per arrivare al suo cuore, signor Potter… >>

<< Se mi offri una sigaretta, dopo questo abbondante pasto… >> altro morso. Altra macchia sulle labbra. << …sarò tuo per l’eternità. >>

Sempre sorridendo, afferro un fazzoletto dalla tasca del mantello, con una mano gli allontano dalla bocca il cibo, e con l’altra gli pulisco le labbra.

Con studiata lentezza.

<< Mi conviene offrirti un pacchetto intero, allora. >>

Mostra il suo divertimento, mentre faccio Evanescere il fazzoletto sporco, ed afferro una patatina dal piatto.

La metto in bocca divertita, mentre Lui non mi stacca gli occhi di dosso.

<< Le patate oggi sono più buone del solito… >> commento, prima di afferrarne un’ altra, ed avvicinarla alle sue labbra << …dovresti provarle. >>

Le dischiude, guardandomi malizioso, e si lascia imboccare dalla sottoscritta.

Ma, prima che potessi allontanare la mano dal suo viso, prende le mie dita tra le labbra, graffiandole leggermente con i denti.

Il suo gesto mi fa il solletico, tanto che esplodo in una genuina risata, ma, nel contempo, mi eccita da morire.

Ma non lo do a vedere.

Credo.

Ride anche Lui, gustandosi la sua patatina in modo lento e critico.

Poi, mi guarda negli occhi e commenta:

<< Già. Davvero ottima. Stasera dobbiamo passare dalle cucine e fare i nostri complimenti agli Elfi. >>

Lo guardo, sognante.

<< Si, dovremmo decisamente! >>

Mi guarda, in modo strano e molto preso.

Poi, poggiando velocemente il piatto sul pavimento accanto al suo sedere da favola, mi attira a se, e mi bacia.

Non so cosa abbia pensato pochi secondi prima, ma so cosa quei pensieri hanno scatenato in Lui, adesso.

Urgenza.

E desiderio.

Mi sta baciando in modo dolce e frenetico insieme, attirandomi a se con foga.

Ed io certamente non lo respingo.

Anzi.

Cerco di rispondere al bacio con la stessa passione che ci sta mettendo Lui, cercando la sua lingua come una disperata, e giocandoci in modo lascivo.

Staccandosi da me per riprendere fiato, mi morde leggermente il labbro inferiore.

E lo sa che è una cosa che adoro.

<< Sei…sei stato bravissimo, prima. >>

Sorrido sulle sue labbra, mentre, il più lentamente possibile ci allontaniamo.

Ma Lui, sentendo questa frase, non fa altro che rabbuiarsi.

<< Già…davvero bravo. >> sussurra, con la voce carica di risentimento.

Il contatto fisico tra le nostre pelli si interrompe del tutto, mentre Harry ritorna nell’esatta posizione in cui l’ho trovato pochi minuti fa.

Sembra che gli sia anche improvvisamente passata la fame, da come non degna più nemmeno di un minuscolo sguardo il piatto pieno di cibo accanto a Lui.

Ma io non mi do per vinta.

Mi avvicino al suo corpo, fino a che i nostri fianchi entrano in stretto contatto, come anche le nostre gambe, ed inizio a carezzargli i capelli lentamente.

<< Che hai? >> gli chiedo, con voce bassa, tenera e preoccupata.

Senza fermare le mie dita tra i suoi capelli.

Inizialmente non mi risponde.

Ma poi, senza staccare gli occhi dall’orizzonte, si decide.

<< Lo sai… >>

Oh, certo che lo so amore mio.

Ti conosco come le mie tasche.

Ma voglio sentirtelo dire ad alta voce.

<< Sono due giorni che Gossip Girl non parla più di noi due sul suo insulso giornale? >> ipotizzo.

Scuote la testa.

<< Non ti piaceva una delle foto del servizio fotografico? >>

Ancora segno di diniego.

<< Barbie, nell’elogio della tua bellezza, ha dimenticato di fare apprezzamenti sulla parte di te che più ti piace, ovvero il tuo fondoschiena? >>

Sorride, scuotendo il capo.

<< E allora… >> concludo io, con la voce piena di sarcasmo << …non ho proprio idea di cosa ti turbi. >>

Senza smettere di sorridere, e di guardare il cielo, si rassegna.

<< Ho fatto la mia parte di bravo fratello, con Kiki. Ma non riesco ancora ad accettare di doverla condividere con Malfoy. >>

Oh! Finalmente!

Ce l’ha fatta ad ammetterlo a voce alta!

Mi limito a sorridere comprensiva.

<< Insomma è una cosa che non riesco a tollerare!... >> continua, riscaldandosi sempre di più << ...davvero, non ci riesco! Specialmente dopo il nuovo compito che i Mangiamorte gli hanno affidato. >>

Eccoci arrivati al clou delle sue preoccupazioni.

Ma io continuo a restare in silenzio.

<< Lo so, lo so. Me lo hai detto anche tu. Lui la ama e non le farebbe mai del male. Ma il bello è che glielo ha già fatto! E poi, ditemi quello che volete, ma non mi fido di una Serpe infima come Malfoy… >>

Su questo non posso dargli torto.

Insomma, abbiamo passato sette anni ad odiarci, ed adesso si pretende che riponiamo in quella Serpe tutta la nostra fiducia?

Assurdo.

Ed infatti, non è di Malfoy che mi fido.

<< Sono preoccupato per Lei. La Scuola è quasi finita. Dobbiamo iniziare a pensare seriamente al nostro futuro, ad una Casa, ad un lavoro, alla persona che vogliamo accanto quando il mondo adolescenziale ci sbatterà fuori a calci in culo. Che intenzioni ha Malfoy? Continuare la sua storia con Kiki anche quando saremo fuori di qui? E se non la pensa così, almeno è consapevole di quanto starà male mia sorella, quando non si rivedranno più? >>

Dio.

Non voglio nemmeno pensare alla mia vita, quando questo piccolo sogno chiamato Hogwarts sarà concluso…

<< Loro non ci pensano a queste cose! Ma io si! E vedere mia sorella distrutta e trasformata in un pezzo di ghiaccio per colpa di quel bastardo è sufficiente già per una volta. Non so cosa farei, se la vedessi soffrire di nuovo in quel modo, per Malfoy. Se c’è qualcuno che merita di essere felice è la mia Kiki…e non so quanto il Furetto possa farlo. >>

Fine.

The end.

Prende fiato, dopo il suo sfogo isterico.

Ed io continuo ad accarezzargli i capelli.

Adesso, Hermione, tocca a te.

<< C’ho pensato anche io. A tutto quello che hai detto. E la mia mente da So-Tutto-Io ha delle risposte per tutte le nostre preoccupazioni…. >>

Sorride, al sentirmi nominare da sola “So-Tutto-Io”.

<< Primo. Dobbiamo considerare il fatto che tua sorella non è una bambina, Harry. E tu non sei James. Lo so che la adori, come un padre fa con sua figlia, e che ti senti in dovere di proteggerla ma…hai anche tu 17 anni come Lei. >>

Finalmente, si gira a guardarmi.

E trovo i suoi occhi talmente stupendi, che quasi mi dimentico cosa stavo per dire.

Ho detto “quasi”.

<< Secondo. È normale non fidarsi di Malfoy. La fiducia è una cosa che va guadagnata e si costruisce con gli anni. Nemmeno io mi fido. Ma sono tranquilla, riguardo il compito di uccidere Kiki… >>

Quel verbo, e quel nome, accostati insieme, hanno il potere di spaventarlo.

Tanto che si irrigidisce per un attimo.

<< …Perché, se Lei dice che non c’è pericolo, vuol dire che non c’è. È esattamente uguale a te, venderebbe il suo corpo come carne da macello, se servisse a salvare gli altri, ed è affetta dalla tua stessa mania di fare l’eroe suicida… >>

Abbozza un altro sorriso.

<< …Ma non è una sprovveduta, ed alla sua vita ci tiene. Non vedo perché dovrebbe essere così poco interessata al nuovo compito di Malfoy, se le cose dovessero essere preoccupanti. E poi, sorvolando l’amore che il Furetto prova per Lei, non si azzarderebbe mai a compiere un omicidio tra le mura di Hogwarts. Sa che gli saremmo tutti addosso in men che non si dica. E che per Lui sarebbe la fine. >>

Vedo un lampo maligno attraversargli gli occhi.

Ammetto che, per un secondo, mi ha fatto paura.

Ma è Harry.

Non posso spaventarmi dinanzi al mio ragazzo…

<< Per quanto riguarda la fine della Scuola e il resto…siamo tutti spaventati. Quando lasceremo per sempre Hogwarts, sono certa che ognuno di noi abbandonerà qui un piccolo pezzo di anima. Ed anche Malfoy e Kiki lo sanno. La loro storia è piena di interrogativi, ma non è un valido motivo per non viverla. Non adesso che si sono finalmente dichiarati, e che il Furetto sembra comportarsi meno da coglione. E nessuno rinuncia ad una cosa bella, solo per paura del dopo. Nessuno si pente di quello che ha fatto, se quando lo ha fatto era felice…. >>

E con questa mia frase ad effetto, sento di aver alleggerito la tensione.

Perché Harry scoppia a ridere, trascinando me con Lui.

<< Adesso ci mettiamo anche a rubare gli aforismi da Jim Morrison, eh? >> mi prende in giro, in riferimento alle ultime parole da me pronunciate.

Annuisco, sempre ridendo, mentre Harry mi attira a se, e mi abbraccia.

<< Per quanto riguarda l’accettare il fatto di avere il biondastro sempre tra i piedi… >> sussurro al suo orecchio << …basta concentrarsi sulla felicità di Kiki. Credimi, funziona… >>

<< E girarsi dall’altra parte quando si baciano… >> aggiunge Harry, pungente.

Poi, improvvisamente cambia tono, diventando malizioso.

<< …E soprattutto, ogni volta che sentirò l’impellente desiderio di picchiarlo, mi basterà correre dalla mia ragazza e baciarla. L’unica cosa che riesce a farmi dimenticare anche l’odio per quell’idiota… >>

Mi stringo nel suo abbraccio ancora di più, sospirando.

<< Credo davvero che avrò le labbra piuttosto impegnate, allora, d’ora in poi… >>

<< Puoi giurarci… >> sussurra, prima di prendermi il viso tra le mani, e baciarmi con la stessa passione e lo stesso desiderio di prima.

Felice, ricambio il suo desiderio.

Si, lo sento decisamente più rilassato sotto il mio tocco.

Dischiudo le labbra, solo per Lui, e lo lascio entrare anche in questa parte di me.

Come se Lui non fosse ovunque….

Come se ormai Lui non fosse una parte integrante di Hermione Granger…

<< Come sono belli! >>

<< Che teneri! >>

<< Che ninfomani! >>

<< Ron! >>

<< Che c’è? Non vedete che sono prossimi ad una sana scopata? E non vi siete accorti che ultimamente non fanno altro? >>

<< Che fratello buzzurro che mi ritrovo! Se due si stanno baciando, non è detto che poi debbano obbligatoriamente finire nudi a rotolarsi da qualche parte… >>

<< Credetemi, ragazze mie, quando vi dico che nella testa di Harry è proprio così! >>

<< E tu cosa ne sai di quello che passa nella testa di mio fratello? >>

<< Come “Cosa ne so”?! E’ il mio migliore amico, no? E poi sono un uomo anche io…e a noi basta una stretta di mano, per far nascere film erotici nella nostra mente! >>

<< Dio, che menti perverse! >>

<< Si, si…fate le finte innocentine voi, mi raccomando! >>
<< Non si tratta di fingere, Ronnie… ma semplicemente di non metter su un film porno per un semplice sguardo! >>

<< Certo, certo. Come no. >>

<< Salve ragazzi. No, non preoccupatevi, non scusatevi per averci interrotto. Non è un problema. >> pronuncia Harry sarcastico, facendoci ridere tutti e cinque.

Al suono di quelle voci, sono stata costretta ad abbandonare le gustose labbra del mio ragazzo, per far entrare nel mio campo visivo i miei migliori amici di sempre.

Ron, Ginny e Kiki.

<< Ehi amico… >> lo chiama Ron << …quello non lo mangi? >> chiede, in riferimento al piatto ancora pieno di cibo che avevo portato ad Harry.

Tutti e quattro ci ritroviamo a scuotere la testa, rassegnati ormai all’eterna fame di Ron, mentre il mio ragazzo gli da il permesso di ingozzarsi quanto vuole.

Un sorriso enorme appare sul viso di Weasley, uno di quei sorrisi che non possono fare a meno di contagiarti, e che ti fanno sentire leggeri come una piuma, mentre si fionda sulle pietanze, addentando il pezzo di pollo mezzo morso da Harry.

Ginny gli lancia uno sguardo schifato, prima di venire a sedersi accanto a noi, insieme a Kiki.

Harry divarica le gambe toniche, facendomi inserire in mezzo ad esse, e facendomi poggiare il capo e la schiena al suo petto.

Mi sistemo abbastanza comoda, con una mano intrecciata alla sua, ma queste sono esattamente quelle situazione in cui piango l’assenza di una bella pancetta morbida su Harry.

<< Allora… >> inizio, rivolgendomi ai nuovi arrivati, che si sono già comodamente sistemati su un altro cuscino rosso appena fatto Evanescere << …siete saliti fino qui per una sigaretta, oppure perché sapevate di trovarci? >>

<< La sceconfa… >> sillaba Ron, con la bocca piena di cibo.

Harry scoppia a ridere, alla visione dei meandri delle fauci del suo migliore amico, ma noi ragazze emettiamo versi schifati, che ci si riflettono in volto.

<< Credo che quel maiale di mio fratello… >> comincia Ginny, guadagnandosi un dito medio alzato al cielo dal suddetto maiale << …intendesse dire “La seconda”. >>

<< E siamo stati in grado di trovarvi anche senza la Mappa del Malandrino… >> spiega Kiki orgogliosa, inchinandosi divertita al nostra applauso.

<< …E tutto questo… >> continua, iniziando a tirar fuori qualcosa dalla tasca.

<< …Per consegnarti… >> apre il palmo della mano, nella quale è adagiato un oggettino piccolissimo, che, colpito dalla Bacchetta di Ginny, che l’aveva già a portata di mano, inizia ad ingrandirsi e a tornare a grandezza normale.

<< …Il Premio di Miglior Fratello del Mondo. >>

Tra le dita, adesso, la mia migliore amica stringe una coppa Rossa e Oro, ovviamente, con il gambo formato da intricati intrecci di cristallo, dei colori sopraccitati, che reggono un calice leggermente a campana, rosso rubino con decorazioni raffinate in oro.

Dello stesso colore è la scritta in corsivo che completa l’opera.

Best Brother”.

Harry spalanca gli occhi, puntandoli in quelli della sorella.

La quale fa spallucce, e spiega:

<< In realtà era un semplice bicchiere preso dalla Sala Grande…ma Gin mi ha aiutato a Trasfigurarlo leggermente. Puoi spacciarlo per vero rubino e vero oro, se vuoi… >>

Al che, sia io che il mio ragazzo, scoppiamo a ridere.

Di nuovo.

Harry prende la Coppa dalle mani della sorella, la bacia con molta enfasi, e la alza al cielo, nel tipico gesto alla “Capitano-Potter-Ho-Appena-Vinto-La-Coppa-Di-Quidditch”.

E adesso è il turno di Kiki e Ginny di ridere.

Ron?

Lui è troppo impegnato a mangiare.

<< E comunque… >> aggiunge Kiki << …l’idea è di Ronnie, quindi… >>

Io ed Harry ci voltiamo verso di Lui, che sta appunto addentando una patatina.

Sentendosi osservato, fa una faccia dubbiosa e chiede:

<< Cosha sc’è? >>

Altro divertimento, mentre vedo Harry ringraziare con lo sguardo il suo migliore amico.

<< E, siccome tutti quanti sappiamo che non basta una stronzata come questa per ringraziarti a dovere… >> commenta Ginny, infilandosi le mani, anche lei, in tasca.

<< …Ti abbiamo portate anche queste. Il tuo pacchetto ti è caduto nell’aula dove eravamo prima. Immaginavamo tu fossi disperato. >>

E porge ad Harry un pacchetto di sigarette, alla quale Lui risponde con una faccia fintamente commossa.

<< Grazie, ragazze…non lo dimenticherò mai. >>

<< Ehi! E a Ron non si offre una sigaretta?! >> si lamenta il rosso accanto a noi, adesso tornato a parlare in modo normale, grazie ad un verbo di cui probabilmente ha appena appreso il significato.

Ingoiare”.

<< Prendetene tutti, ragazzi… >> informa Kiki, rivolta anche a me che stavo appunto per accalappiare il mio pacchetto dalla tracolla << …queste sigarette sono state appena fottute a Romilda Vane, quindi… >>

Romilda Vane?

Quella troia che cerca di mettere le mani addosso al mio ragazzo, circa tre volte a settimana, accompagnata da quella mandria di pecore arrapate che sono le sue amichette?!

Perfetto.

Mi apro in un ghigno molto Serpeverde, mentre i cinque Cacciatori soddisfano la loro voglia di nicotina, grazie a quella sciacquetta.

Dalla Bacchetta di Gin si accende una fiamma, utile per accendere le nostre cinque sigarette.

<< Dedichiamo questo spreco di tabacco all’idiozia della Vane.. >> inizia Kiki, facendoci sorridere << …che abbiamo prontamente umiliato lo scorso sabato! >>

La Ragazza Sopravvissuta soffia sulla fiammella che vortica sulla punta della Bacchetta di Ginny, così che cinque lingue infuocate si stacchino da essa, andando ad accendere le nostre sigarette.

E mentre, su input di Ron, iniziamo a parlottare della relazione, sempre meno presunta, tra Gazza e Madama Pince, sento un sussurro provenire da Kiki, rivolto a suo fratello.

<< Grazie. >>

E di risposta riceve il mitico sorriso alla Harry Potter, capace di far capitolare ogni donna, e sciogliere molti cuori.

Si, si, compresa me.

Ma, in questa nuova Battaglia, non serviranno sorrisini e abbracci per fermare i Mangiamorte.

Ma…

Avada.

Kedavra.

 

<< La Felix Felicis, conosciuta anche come Fortuna Liquida, se preparata alla perfezione, assume il colore dell’oro fuso, e dona, a chi la beve, un’incredibile fortuna, influenzando colui che la ingolla, ed il mondo a Lui circostante. Tuttavia, dal 1734, quando furono scoperti usi impropri e spropositati di questa Pozione, specialmente durante battaglie o duelli minori, durante i quali, di conseguenza, non poteva mai venir decretato un vincitore, l’uso di questa Pozione è tenuto strettamente sotto controllo dal Ministro della Magia. Grazie ad un Incanto praticato da Mago Merlino stesso, ogni qualvolta una Felix Felicis sia preparata, e, quindi, assunta, il possessore e la sua ubicazione saranno segnalati e registrati nell’ “Alb Of The Lucky”.

I tempi di preparazione della Pozione, si aggirano intorno ai sei mesi abbondanti, ed i suoi ingredienti sono… >>

<< Che palle! L’ho anche presa, la Felix Felicis! Possiamo evitare di studiarla?! Ti posso elencare i suoi effetti a memoria! >>

<< Okay, perfetto. Immagino tu sappia anche dirmi come si prepara, allora! >>

<< E che ne so, io! L’ho semplicemente vinta, no? >>

<< Oh, perfetto, allora. È esattamente questo che scriverai all’esame, alla domanda sulla Felix. “Spiacente, l’ho solo assunta questa Pozione, non l’ho mica preparata io! Chiedete al professor Lumacorno, lui me l’ha data come premio! ” >>

<< E se scrivessi “Vedi Hermione Granger” sul mio foglio, credi che qualcuno la prenderebbe male? >>

<< Harry Potter, sei un’idiota. >>

<< Grazie. Ti amo anche io. >>

Ridiamo.

Anche se devo ammettere che l’idea di scrivere “Vedi Hermione Jane Granger” sul mio foglio d’esame non sarebbe poi tanto male.

Avrei un Eccezionale assicurato.

Siamo in Sala Comune, seduti sulle nostre solite poltrone preferite vicino al camino, noi Cacciatori, mentre Hermione ci costringe a studiare sodo da quando siamo scesi dalla Torre di Astronomia.

Ultimamente i compiti da fare nel nostro tempo libero, assegnatici in genere senza alcun ritegno a tonnellate, sono decisamente diminuiti, per lasciare spazio al ripasso dei vecchi argomenti.

Ripasso che, ovviamente, tutti quanti, o meglio quasi tutti, disdegnano come se si stesse parlando di Pustole Velenose.

Ma, ovviamente, in quel “quasi” rientra anche Hermione Granger.

Ve l’ho già detto, no?

Si è buttata a capofitto nello studio.

Trascinando noi con lei.

<< Oh insomma!... >> sbotta Hermione, innervosita da qualcosa o qualcuno << …qualcuno aprisse quella dannata finestra! >>

Tutti e quattro ci voltiamo verso la fonte di fastidio della nostra amica, per notare come due civette stessero insistentemente picchiettando con il becco contro il vetro, emettendo, in effetti, un rumore fastidioso, al quale prima, però, non ci stavo facendo caso.

Ed Hermione non sembra essere l’unica a non poterne più.

Infatti, pochi secondi prima che la pazienza della riccia arrivasse al limite, una ragazza del sesto anno, Josslyn, si era per l’appunto alzata dalla sua lettura solitaria, per andare ad aprire le ante della finestra, in modo da far entrare le civette.

Una candida come la neve, molto somigliante alla mia povera Edvige, si dirige come un fulmine verso il Dormitorio Maschile, mentre quell’elegante gufo reale, dal piumaggio marrone scuro, vola proprio verso di me.

Lo lascio appollaiare sul bracciolo della poltrona, dove sono rannicchiata con le gambe sotto il sedere, e, scambiandomi sguardi incuriositi con i miei amici, afferro il biglietto dalla zampina che mi porge.

 

Dormitorio Serpeverde.

La stanza la conosci.

Ti aspetto, bambolina.

Solo, non metterci molto.

Non so per quanto tempo Blaise e Theo riusciranno a tenere a bada Marie, Tracey e company….

 

D.L.M.

 

Oh, bè.

Credo davvero che la Felix Felicis potrà aspettare…

 

Dio.

I Sotterranei sono davvero inquietanti.

Specialmente di domenica sera.

È da poco passato il coprifuoco, per noi del Settimo Anno, ma ho portato il Mantello dell’Invisibilità comunque.

Non si sa mai, chi potevo incontrare.

Ho incrociato Aberforth, mentre venivo qui, infatti.

Fortunatamente era Lui, e non un altro professore scassa palle.

Mi ha detto “Sempre gironzolando tu, eh? Dove sono i tuoi degni compari?”.

Non ho fatto nemmeno in tempo a finire la frase “Vado in un posto che loro non frequentano spesso…” che ha subito tratto le sue conclusioni, esibendosi in una risata sguaiata e commentando: “Stai andando dal tuo ragazzo, eh? E brava la nostra Kiki…ma, poiché sono pur sempre un professore, ti avverto: chiudetevi nella sua stanza, e non farti trovare in giro fino a domattina! E non tollero occhi semichiusi nella mia ora di lezione mi raccomando! Per ronfare c’è Storia della Magia!”.

Si.

Decisamente un professore fuori dalle righe.

È andato via che ancora rideva, mentre la mia pelle diventava sempre più rossa.

Che figura di merda…

<< Bambolina, non sapevo bastasse semplicemente pensarmi per farti diventare rossa come un Weasley… >>

Sobbalzo.

Persa tra i miei imbarazzanti ricordi, non mi ero accorta di essere praticamente arrivata.

Pochi metri separano me, e il Ritratto del Serpente, appoggiato al quale c’è Draco Malfoy, probabilmente in mia attesa.

Gli aderenti pantaloni grigi, la camicia bianca con le maniche leggermente alzate, le scarpe di classe, i capelli biondissimi, e gli occhi grigi profondi vanno a formare la figura del ragazzo più bello che abbia mai avuto il piacere di gustare con lo sguardo.

Poi, ragazze, ovviamente sono gusti.

Ed ammetto che il mio giudizio sia un po’ di parte.

<< Chi ti dice che ti stessi pensando? >> ribatto, arrivando in prossimità del suo corpo, e guardandolo irritata.

Si esibisce nel suo più sexy ghigno, alzando le sopracciglia.

<< Ma come, bambolina, non sono sempre nei tuoi pensieri? >>

Si.

Si che lo sei.

<< Certo come no…ero leggermente rossa perché ho appena fatto una figura di merda con Aberforth Silente… >>

Si stacca dal Ritratto, ed indietreggia leggermente, sempre senza staccarmi gli occhi di dosso.

<< Punizione? >> chiede, distrattamente.

Lo guardo, con finta compassione.

<< Oh, che dolce! Davvero credi che dei semplici professori possano dare una punizione a Kimberly Potter? Ingenuo… >>

Ovviamente sto scherzando.

Se ci sono delle cose che non mi sono mai mancate in questa Scuola, queste sono proprio le ore passate in punizione.

Quest’anno, come quelli passati.

Ride, ed io resto imbambolata a guardarlo per un po’.

Sussurra la Parola d’Ordine al Ritratto, che si spalanca per noi, mentre, con me al seguito, entriamo nella sua Sala Comune.

<< Bè, diciamo che è stato per colpa di una punizione che ti ho avuta tra i piedi per ben tre mesi nella mia Sala Comune. Non è che tu sia proprio immune ai castighi… >>

Gli sferro un pugno leggero sulla spalla per avermi praticamente definito una palla al piede, ma, sorridendo, evito di aggiungere altro.

Piuttosto mi concentro sulla scena che mi si para davanti nella Comune delle Serpi.

Ci fissano tutti.

Chi più spudorati, chi meno.

Ma tutti, tutti, con lo stesso disprezzo e disgusto negli occhi, rivolti alla sottoscritta.

Se c’è qualcosa che impedisce loro di attaccarmi in massa in questo preciso istante, è solamente il fatto che io sia in compagnia di Malfoy, ne sono certa.

Inoltre, non vedo nemmeno la Dumont o la Davis

Immagino che Blaise e Theo le stiano seriamente tenendo a bada da qualche parte…

Pensavo stesse scherzando…

Degli sguardi particolarmente cattivi arrivano dal gruppetto di Kain Flitt, Lucian Bole e Derrick.

E la cosa mi riempie di soddisfazione!

Mi giro verso di loro, camminando per un po’ di spalle, e gli dedico un sorriso gongolante che li fa infuriare ancora di più.

Rivoltandomi per camminare in modo normale, vedo Malfoy osservarmi, fermo ai piedi delle scale.

<< Che c’è? >> chiedo, innocentemente.

Lui lancia uno sguardo ai suoi agguerriti Compagni di Casa che, alle mie spalle, stanno confabulando in modo molto losco.

<< Non ti conviene fare tanto l’arrogante con loro…voglio ricordarti che restano pur sempre Serpeverde? E non so fino a che punto hanno ancora intenzione di obbedirmi, con te che li prendi per il culo un minuto si, e l’altro pure… >>

<< Stai cercando di spaventarmi, Malfoy? >> domando, con un sopracciglio alzato.

Non mi risponde, si limita solamente ad afferrarmi per il polso e, sospirando, condurmi fino alla sua stanza.

Apre la porta della camera numero 7, del Dormitorio Maschile di Serpeverde e, mentre io mi lascio cadere comoda sul suo letto, ormai di casa qui dentro, Lui si dirige verso il suo armadio, iniziando ad armeggiare con qualcosa all’interno.

Lascio che i miei occhi vaghino lascivi sulla sua schiena, certamente leggermente segnata dalle mie unghia, per poi ridiscendere lentamente verso il suo sedere.

Inclino leggermente la testa.

Si.

Decisamente un fondoschiena perfetto.

Vederlo così concentrato, però, mi fa ritornare in mente una cosa.

Il motivo per cui mi ha voluto qui.

Mi ci sono scervellata per tutto il tragitto, ma l’incontro imbarazzante con Aberforth, e la sua vista idilliaca, me lo ha fatto passare di mente.

Momentaneamente.

Sto appunto per domandarglielo, quando si volta verso di me, e la domanda mi muore sul nascere.

Ha tra le mani un Pensatoio di argento, tempestato di lapislazzuli.

E, proprio al centro, incastonato su un serpente di cristallo verde, una gemma nera a forma di M, riprende lo stemma della Casata dei Malfoy.

<< E come sempre la tua famiglia non bada a spese… >> commento, in riferimento ai numerosi galeoni spesi in pietre preziose che può vantare quel semplice oggetto.

Credo che, se lo vendesse, potrebbe comprarsi tutto il mio armadio.

Che, modestamente, non è affatto piccolo.

Si limita a sorridere della mia frase, mentre poggia elegantemente il Pensatoio sulla sua scrivania, e si volta a guardarmi.

<< Bene. Adesso tocca a te. >>

Alzo un sopracciglio.

<< Fare cosa? Far uscire dal nulla un Pensatoio che vale quanto il mio conto in banca alla Gringott? >>

Ghigna.

Ma scuote la testa.

<< Avevi detto che avremmo rimediato, al fatto che io ignoro praticamente tutto della tua vita. O, almeno, so soltanto quello di cui è a conoscenza tutto il resto del Mondo Magico. Ti sto offrendo la possibilità di farlo. >>

Lo guardo un momento dubbiosa.

Davvero mi ha fatto venire sino qui perché vuole conoscermi?

E adesso cosa si aspetta?

Una carrellata dei miei ricordi più importanti, nel quale immergerci sgranocchiando pop-corn?

Guardo il suo sorriso divertito, che al contempo non mina del tutto la serietà delle sue intenzioni.

Si, è decisamente quello che vuole.

Oddio, effettivamente ieri notte, alla festa, quando stavamo appunto parlando del fatto che entrambi non conoscevamo gran parte della vita dell’altro, Lui aveva sillabato un “Domani..”, durante la mia argomentazione “Dobbiamo porvi rimedio”.

Ma non sapevo si prendesse, poi, proprio alla lettera.

Comunque, mi alzo decisa dal letto, estraendo la mia Bacchetta dall’apposita cintura-fodero.

Ma prima, una domanda.

<< E perché dovrebbe proprio iniziare dal film “Kiki. Da mocciosa a donna.”? Perché non assistiamo prima al grande spettacolo: “Draco Malfoy. Da piccola peste, a famoso rompipalle”? >>

Fa spallucce.

<< Mia la stanza, mia l’iniziativa, mio il Pensatoio, mia la scelta. E quindi scelgo: “Potter. da mocciosa a palla al piede”. >>

Ragionamento molto Serpeverde, devo riconoscerlo.

Sospiro, e lascio cadere l’inutile dibattito.

Non ho davvero voglio di restare qui a discutere con Lui.

Anche perché non serve a niente.

La spunterebbe comunque, con i suoi machiavellici discorsi e giri di parole.

Avanzo stizzita verso il Pensatoio sulla scrivania e, scostando un po’ più in là il biondastro con fare dispettoso, facendolo ghignare, mi punto la Bacchetta alla tempia.

E chiudo gli occhi.

Mi concentro sui miei ricordi più importanti, facendone cadere i bianchi e puri filamenti nel Pensatoio uno ad uno, beandomi ogni volta del leggero solletico alle tempie.

Resto occupata in quest’operazione una manciata di minuti, durante i quali, anche se non potevo vederlo, sapevo perfettamente che lo sguardo di Malfoy non si era scostato di un millimetro da me.

Riaprendo gli occhi, infatti, vengo investita dal grigio dei suoi occhi, rimanendo a fissarlo per un po’.

Poi, mi decido, e sbotto, acida:

<< Bè? Sbaglio, o avevi fretta di fare un certo tuffo nel mio passato? >>

Sorride.

<< Non vedevo l’ora, bambolina…. >> alza il braccio, facendomi cenno di andare per prima << …Prima le signore. >>

<< Che gentiluomo… >> commento, inviperita.

Guardo il Pensatoio.

Nel suo interno vedo vorticare i ricordi più importanti della mia vita.

La maggior parte dei quali non propriamente gradevoli.

Sto davvero riportando a galla i fantasmi del mio passato?

Sto davvero tornando al cospetto di quei ricordi che per molte notti mi hanno tenuta sveglia, o mi hanno causato incubi?

Mi giro nuovamente a guardare Malfoy.

Si.

Lo sto facendo.

Insieme a Lui.

Quindi, una volta per tutte mi do una mossa.

Mi chino verso il Pensatoio e, inspirando l’aria circostante come se mi stessi tuffando in acqua, mi immergo nei miei ricordi.

 

*

Sento la familiare sensazione di essere strattonata dalla vita, e quella di cadere, cadere nel vuoto, in una voragine senza fondo, senza sapere se e quando la tua caduta si arresterà.

Poi, magicamente, ecco che la discesa finisce.

Ed anche se, secondo la forza di gravità, mi sarei dovuta sfracellare al suolo, finisco ben dritta in piedi, come se nulla fosse successo.

Volto il capo verso destra, giusto in tempo per assistere all’elegante atterraggio di Draco.

Ci guardiamo intorno per un po’, Lui un po’ più spaesato di me, fino a che un lampo di comprensione gli attraversa lo sguardo.

<< Siamo a casa dei tuoi zii Babbani… >> constata.

Annuisco.

Si, siamo esattamente a Privet Drive.

Precisamente nel giardino del numero 4.

Abbasso lo sguardo sulle mie dita, e le noto leggermente tremanti.

Presa da un impulso momentaneo, le muovo lentamente, sino a toccare il dorso della mano di Malfoy.

Come di riflesso, pochi istanti passano da questo minuscolo contatto, ed ecco che le nostre dita si intrecciano, come se è così che sono state create.

Lo guardo un momento negli occhi, per poi trascinarlo con me sul lato destro del giardino.

E mi vedo.

Cioè…vedo il ricordo di me stessa.

Qui potrò avere circa otto anni.

Sono sempre stata mingherlina per la mia età, come anche Harry.

Magra, ed anche più bassa delle altre bambina del mio stesso anno.

Ho i capelli neri legati in due codine, fatte talmente male che credo proprio me le sia acconciate da sole, gli occhi verdi lucidi e tristi, e la cicatrice sulla fronte che, ancora non lo sapevo, avrebbe pesato come un macigno più in là.

E comunque si, sto piangendo.

Fissando con rabbia la porta d’ingresso della casa, mentre un cespuglio alle mie spalle sta prendendo fuoco.

Per colpa mia.

Malfoy ghigna leggermente alla vista della mini me, con le manine sporche di terreno e quei capelli leggermente da folle, ma si limita a quello.

Ancora con le mani intrecciate, e senza staccare gli occhi dalla me-ricordo, gli spiego.

<< Dudley mi aveva appena rubato la mia palla rossa…per rompermi le palle. Tipico di quel grassone.. >>

Sogghigna.

Alzando lo sguardo, notiamo l’arrivo del piccolo Harry.

Anche lui magrolino e minuto. Con una felpa due taglie più grande e più brutta di uno degli abiti di Hagrid.

Ma lui, al contrario mio, sorride.

Mi si avvicina correndo, e, non appena mi posa una mano sulla spalla, ecco che il cespuglio alle mie spalle smette di andare a fuoco.

Harry ha sempre avuto quell’effetto calmante su di me, sia da piccola che adesso.

Ma, i due bambini che adesso si abbracciano, non si accorsero di nulla.

Del cespuglio, intendo.

<< Harry!... >> mi lamento, nel ricordo << …Dud mi ha appena rubato la palla! >>

Appunto.

Ricordavo bene.

<< Dai, Kiki…lo sai che Dudley è monellissimo… >> sorriso divertito, sia da parte della me del presente, che di Malfoy << …Non piangere! >>

Ma la me-bambina non ne vuole sapere di arrestare le lacrime, certamente più per la rabbia del gesto di mio cugino, che per reale tristezza.

Ma grazie alle carezze e alle consolazioni del fratellino, dopo un po’, riesco persino a ricambiare il sorriso che mi rivolge.

<< Non preoccuparti Kiki, giochiamo con la mia, di palla! >>

E, prendendomi per mano, esattamente come Malfoy sta facendo con la me ormai cresciuta in questo momento, inizia a trascinarmi verso il nostro nascondiglio segreto.

Un altro cespuglio.

Ma, a metà strada, lo blocco.

<< Harry, io e te non ci lasceremo mai, vero? Sarai sempre il mio amico del cuore? >>

Sorriso.

Uno di quelli che, adesso, fa capitolare molte donne.

Hermione compresa.

<< Certo, sorellina! Te lo prometto! Staremo insieme per sempre! >>

E, dopo questo momento estremamente toccante, i colori, le forme e le immagini iniziano a confondersi.

Le risate mie e di Harry bambini si disperdono sempre di più, mentre tutto diventa un vorticare senza forma.

Mi avvicino maggiormente a Malfoy, chiudendo gli occhi, perché tutto quanto girare mi dà la nausea, ed aspetto che l’ambientazione del ricordo cambi.

Cosa che non si fa attendere molto.

<< Puoi aprire gli occhi bambolina. E dirmi dove diavolo siamo adesso… >>

Faccio come mi ha suggerito lui, e mi guardo intorno.

Oh, si.

Ho capito che ricordo è…

<< Siamo nella mia scuola elementare Babbana. Dove andavo fino agli 11 anni. Precisamente nel retro. >>

<< Ma qui non vedo nessuno…a parte questo enorme e, sicuramente, puzzolente, bidone dell’immondizia. >> commenta.

Gli faccio cenno di attendere qualche secondo.

Ed infatti, dopo pochissimo, un Harry ed una me due anni più grandi del ricordo precedente, sempre mano nella mano, svoltiamo l’angolo, correndo.

Ma le nostre espressioni non sono divertite, come prima, ma spaventate.

<< Il gruppetto di Dudley ci stava inseguendo. Era uno dei loro passatempi preferiti, durante l’intervallo.. >> spiego, con noncuranza.

<< Forza Kiki, corri! >> mi esorta Harry, nel ricordo.

Sono qualche passo dietro di Lui, ed ho un affanno pesante.

<< Harry, li sento. Ci hanno quasi raggiunti… >>

<< Tu corri. Corri lo stesso! >>

<< Ma dobbiamo nasconderci! >>

<< No, ci troverebbero! Corri. Corri. Corri! >>

E poi, improvvisamente…

Puff.

Un attimo prima i due bambini stavano correndo a più non posso, ed avevano appena superato il bidone dell’immondizia, prima insultato da Malfoy, ed un attimo dopo...

Spariti.

<< Cosa cazz…? >> si chiede Malfoy, spaesato, cercando i fratellini Potter intorno a noi.

La risposta, però, viene da sola.

Perché, insieme alla me-ricordo, anche io ed il Principe delle Serpi, ci spostiamo.

Ritrovandoci, come se avessimo appena volato senza la scopa, sul tetto della mia vecchia scuola.

Dove io e mio fratello ci stiamo guardando con occhi sgranati, e spaesati.

<< Vi siete Materializzati? >> propone Malfoy.

Annuisco.

<< Harry?... >> chiede, invece, il ricordo di me stessa << …Cosa…cosa hai fatto? >>

Alza le spalle, mio fratello, mostrandosi più confuso di me.

<< Io? Io non ho fatto niente. Tu? >>

Scuoto lentamente il capo, con gli occhi sbarrati, torturandomi le labbra.

Si, quel gesto lo faccio anche adesso.

Restiamo in silenzio, immobili, alternando sguardi spaventati tra noi, o verso il suolo.

È Harry a rompere il silenzio.

<< Kiki?... >> alzo lo sguardo verso di lui. << …secondo te abbiamo…abbiamo qualcosa che non va? Insomma… >> si tortura le dita << …prima la parrucca della maestra che diventa blu, poi i miei capelli che crescono in una notte…adesso…adesso questo! E poi, cavolo, possiamo leggerci nel pensiero! >>

A questa frase, Malfoy alza un sopracciglio, e si volta a guardarmi, incuriosito.

Io mi limito ad annuire, capendo il suo stupore.

Nemmeno tra i maghi è una cosa normale leggersi la mente, come abbiamo sempre fatto io e mio fratello.

Ed infatti, dietro questa capacità c’era qualcosa di oscuro, no?

Horcrux.

<< Non lo so fratellino…fatto sta che, comunque, non possiamo e non dobbiamo chiedere spiegazioni a nessuno… >> risponde la me-ricordo.

Vedo mio fratello annuire, ma è l’ultima immagine distinta di questo ricordo.

Come prima, ecco che tutto ricomincia a confondersi e a mischiarsi.

E, mentre tutto intorno a noi si muove e cambia, io e Malfoy restiamo immobili, mentre io chiudo, anche stavolta, gli occhi.

Poi, all’improvviso…

L’odore di mare mi penetra immediatamente le narici, ed il rumore dell’acqua che si abbatte contro gli scogli fa vibrare i miei timpani.

Apro gli occhi, ma già so dove sono.

<< Che schifo…questo posto è anche peggio del bidone della spazzatura.. >> commenta Malfoy.

Non posso che dargli ragione.

Ed infatti sorrido.

<< Ad 11 anni, quando iniziarono ad arrivarci le lettere da Hogwarts, i miei zii tentarono in tutti i modi di non farcele pervenire. Lasciammo addirittura Privet Drive, ed iniziammo a girovagare come degli idioti…fino a che zio Vernon non trovò questo posto apparentemente irraggiungibile… >> gli spiego, mentre lo vedo arricciare il naso per il disgusto del luogo.

E, magari, anche per il profondo russare da maiali in calore di zio Vernon e Dudley…

Feci una faccia quasi identica, la prima volta che arrivai al cospetto della Catapecchia sul Mare…

<< Perché non volevano farvi avere la lettera?... >> chiede, con il suo solito tono strascicato << …insomma, non era una buona opportunità per togliervi dai piedi per quasi tutto l’anno? >>

Mi esibisco in unno sbuffo di risata sarcastica, puntando lo sguardo su me ed Harry che, sdraiati sul pavimento, fissavamo l’orologio da polso di Dudley, in attesa del nostro compleanno.

<< I Dursley hanno sempre avuto il terrore della Magia, come hai potuto notare con Dudley… >> ghigno maligno, al ricordo << …e, in cuor loro, volevano solamente soffocare il nostro sangue magico dentro di noi. Come se fosse possibile… >>

Alza gli occhi al cielo, Malfoy, disgustato oltre ogni dire.

<< Incredibile! Da quando degli schifosi e rozzi Babbani, osano disprezzare dei Maghi?! Santo Salazar! >>

Sorvolando al suo altrettanto sbagliato razzismo, mi limito ad assistere al ricordo del giorno più importante della mia vita.

O meglio…al giorno che segnò l’inizio della mia vera vita.

È proprio mentre l’orologio di Didino segna la mezzanotte, ed io ed Harry ci scambiamo degli affettuosi, ma silenziosi auguri, che accadde.

Il rumore che diede inizio a tutto.

Hagrid, che bussa con violenza alla porta.

Assisto alla paura mia e di Harry, al nostra stringersi l’uno contro l’altro per proteggerci come sempre, a Dudley che si sveglia di soprassalto, a zio Vernon e zia Petunia che, nelle loro ridicole tenute notturne, irrompono nella nostra stanza, il fucile nelle mani dello zio, il continuare del violento bussare alla porta, la nostra trepidante e spaventata attesa, l’urlo da femminuccia di Dudley quando Hagrid riesce ad entrare prepotentemente nella catapecchia.

I miei occhi di bambina si sgranano, alla vista di quella immensa sagoma stagliata vicino l’uscio, mentre la luce inquietante del temporale lo rende ancora più spaventoso.

Resto imbambolata a guardarlo, quando la voce di Harry, nella mia mente mi chiama.

Kiki! Muoviti, vieni vicino a me! Ti proteggerò io!”.

Due cose, adesso, stupiscono Malfoy.

L’aver sentito forte e chiaro la voce di Harry chiamarmi, ma non averlo visto muovere le labbra, e la presenza di Hagrid in persona a consegnarci la lettera.

Ma non fa domande.

La mano della Kiki undicenne si stringe a quella di Harry, mentre io sorrido nel sentire Hagrid ordinare placidamente un thè ai Dursley.

Come se avere un mezzo Gigante nel salotto della propria Catapecchia fosse normale.

Ed è dopo aver intimato a Dudley di smammare con un “Muoviti Ciccione!”, che Hagrid ci vede.

Però…ha una faccia simpatica questo tipo!”, penso, in modo di farlo sentire anche ad Harry.

Oh certo…se sorvoli il fatto che è alto e grosso due volte la media, sprizza simpatia da tutti i pori!” mi risponde Lui, sempre attraverso il nostro speciale modo di comunicare.

<< Oh, ecco Harry e Kim!... >> sorride << …L’ultima volta che vi ho visti eravate ancora dei soldi di caci. È incredibile quanto vi somigliate… Avete preso entrambi dal vostro papà, ma gli occhi sono della mamma…. >> un sorriso si apre sulle nostre labbra di undicenni, in modo involontario << .. Tu, Harry, hai proprio lo stesso sguardo furbetto di James…e Kim! Dio hai lo stesso sorriso di Lily! >>

La prima volta che qualcuno ce l’ha detto.

La prima di una lunga seria.

Ma pur sempre la prima.

Io e Malfoy assistiamo divertiti al tentativo di ribellarsi alla situazione di zio Vernon, ed anche al primo regalo decente che qualcuno ci avesse mai fatto.

La torta di compleanno, preparata da Hagrid stesso.

<< Ehm…tu chi sei? >> chiede mio fratello, nel ricordo.

<< Giusto, và, non mi sono presentato. Rubeus Hagrid, Custode delle Chiavi e dei Luoghi ad Hogwarts. >>

E cos’è questa Hogwaz?” chiedo ad Harry, nel pensiero.

Non ne ho idea…”

Altro battibecco tra il Gigante e i Dursley, Hagrid che finalmente ottiene il suo thè, ma solamente perché decide di farselo da solo,  ed ulteriore confusione mia e di Harry.

<< Scusa… >> chiedo io << …ma ancora non abbiamo capito bene chi sei… >>

<< Chiamami Hagrid. Tutti mi chiamano così. E ho il piacere di informarvi che sono il Custode della Chiavi e dei Luoghi ad Hogwarts… >> ripete << …Naturalmente saprete tutto di Hogwarts… >>

Naturalmente?! Perché dovremmo conoscere questo posto?”

“Non lo so…tu che dici, è pazzo o ubriaco?”

“Magari la seconda…”

<< Ehm…no. Mi spiace. >> risponde Harry.

<< Mi spiace?!.. >> abbaia Hagrid, mentre si gira a guardare i Dursley con disprezzo << …E’ a loro che dovrebbe dispiacere! Sapevo che non ti venivano consegnate le lettere ma…che non sapessi niente di Hogwarts! Non ti sei mai chiesto dove i tuoi genitori avevano imparato tutto quel po’ po’ di roba che sapevano? >>

“Harry, adesso ammetto di essere spaventata…”

“Sinceramente io per nulla…insomma, se questo Hagrid conosceva i nostri genitori non può essere tanto male!”

“Dici? Che Hogwarts sia un’Università?”

“Probabile..”

<< Bè… >> rispondo io << …immagino in una qualche Università. Perché, che lavoro facevano? >>

Hagrid strabuzza gli occhi.

Malfoy, al mio fianco, ride.

Di gusto.

<< Uni-che?!... >> chiede, confuso.

Poi, spalanca gli occhi.

E, di nuovo si gira ad incenerire i Dursley con gli occhi.

<< Aspetta un attimo! Volete forse dirmi che questi ragazzi…questi ragazzi non sanno niente…di NIENTE? >>

“Mi sento insultato…”

“Anche io…alla fin fine a scuola non andiamo poi malaccio…”

Altra risata da parte di Malfoy.

<< Bè, un po’ di cose le sappiamo… >> ci tiene a specificare io fratello << …tabelline, grammatica, e cose del genere… >>

<< Del nostro mondo! Del vostro mondo! Del mio mondo! Del mondo dei vostri genitori! >>

E’ ufficiale. Non ci capisco più niente.”

“Si. È ubriaco.”

<< Quale mondo?! >>

Hagrid è ufficialmente sul punto di strangolare qualcuno.

<< DURSLEY! >>

Alziamo lo sguardo sui miei zii Babbani, sia la me-ricordo ed Harry, sia io e Malfoy.

Sono pallidi come fantasmi, e tremano come delle foglie.

<< Non mi ero mai soffermato a pensare che, effettivamente, il Mezzo-Gigante potesse fare paura, a chi non lo conosce… >> commenta Malfoy, trovando piena approvazione nel mio cervello.

<< Ma di vostra madre e vostro padre dovete sapere!.. >> insiste Hagrid , tornando a guardare me ed Harry-ricordo <<  …insomma, sono famosi! Voi siete famosi! >>

“Si, certo. Famosi come le torte della signore Figg…”

“O come i suoi gatti…”

<< Come? Papà e mamma non erano mica famosi! O si? >> sbotta Harry.

<< Voi non sapete…non sapete… >> Il povero Hagrid…sta per svenire dallo stupore…

<< Voi non sapete chi siete? >>

Piacere Harry Potter. Capelli non pettinabili con strumenti presenti su questo pianeta, zii ebeti, cicatrice misteriosa e figa sulla fronte, affetto da stranezze continue.”

“Kim. Chiamatemi Kiki. Cicatrice antiestetica sulla fronte, e per il resto, vedi Harry…”

Altra litigata tra Hagrid e i Dursley, il Mezzo Gigante che li manda a quel paese e poi…

<< Harry…tu sei un mago. E tu, Kim, sei una strega. >>

Ehi! Mi sento insultata. Di nuovo! Una strega, io? Sono tanto tenera e dolce!”

“Oddio…tenera e dolce non direi!”

“Comunque più che ubriaco, a questo punto, direi pazzo…”

Ed infatti, le nostre genuine ed increduli risate da undicenni, riempiono la catapecchia.

Il loro eco, però, si va a confondere con il rumore delle onde contro gli scogli perché, nuovamente, il ricordo sta cambiando.

Stavolta, però, il vorticare è talmente veloce e breve, che non faccio nemmeno in tempo a chiudere gli occhi.

Sento solo Malfoy commentare, stupito almeno quanto lo fu Hagrid:

<< Davvero, tu e lo Sfregiato non sapevate un cazzo?! >>

Sto per rispondergli, ma quando l’immagine mia e di Harry, con aria spaesata ed in febbricitante attesa, seduti in uno scompartimento dell’Hogwarts Express, riesco a far muovere le mie labbra solo per un sorriso.

<< Ehi Potter… >> sussurra Draco, con un ghigno stampato in volto << …bella maglietta... >>

Non so se si riferisce all’indumento grigio-topo-morto quattro taglie più grande di Harry, oppure alla mia orrenda camicia fiorata, più che molto più larga, molto più lunga della mia normale taglia, di zia Petunia.

Fatto sta che gli sferro un pugno sul braccio comunque.

Idiota.

Ma la porta dello scompartimento che si apre, ci distrae da un’ipotetica lotta futura.

Ronald Weasley infila il viso nel nostro campo visivo, chiedendoci gentilmente di potersi sedere con noi.

Noi, sorridendo, annuiamo.

E quello…

Bè quello fu l’inizio di una grande amicizia.

Sedutosi, quel buffo ragazzino dai capelli rossi, con sguardo imbarazzato, ci lancia uno sguardo di sott’occhi, per poi guardare fuori dal finestrino con aria noncurante.

“Ehi, Harry…questo è uno dei ragazzini della famiglia pel-di-carota, che ci ha aiutato prima a raggiungere il binario, vero?”

“Si si… è proprio lui. Il fratello di quei gemelli che ci hanno aiutato ad issare i bauli sul porta bagagli. Ed anche quelli di cui stavi ascoltando la conversazione prima. Come fai a non essere certa della sua identità?”

“Uffa, che palle! Quanto sei precisino.. lo sai che ho una pessima memoria visiva!”

“No, sorellina, hai semplicemente un cervello distrutto…”

Harry, accanto a me, sghignazza divertito.

Sto per rispondergli a tono, quando la porta dello scompartimento si apre, per far entrare i gemelli Weasley che, dopo essersi presentati una volta per tutte a me e a mio fratello, informano Ron della loro meta, almeno sul treno: scompartimento di Lee Jordan, che, a quanto pare, ha con se una tarantola gigante.

Congedati i gemelli, il piccolo maschio di casa Weasley si decide a parlare:

<< Siete davvero i gemelli Potter? >>

Annuiamo.

<< Oh…bè, pesavo fosse uno degli scherzi di Fred e Gorge. E avete veramente la… voglio dire.. >>

La…?”

“La cicatrice, scema! Non vedi che indica la fronte?”

“Ah. Già..”

Harry è il primo a scostarsi la frangetta, per mostrare ad un ammirato Ron il suo più grande vanto, all’epoca: la cicatrice a forma di saetta.

Io sono un po’ più riluttante, a causa della mia avversione per quella “Cosa orrenda sulla mia fronte, che mi fa sembrare una lottatrice della WWE!”, ma, alla fine, anche io mostro la mia più grande vergogna al mio futuro migliore amico.

<< E allora è l’ che Tu-Sai-Chi…? >>

<< Si… >> rispondo io << …ma non ricordiamo niente. >>

<< Proprio niente? >>

<< Bè…a parte una gran luce verde, e nient’altro. >> aggiunge Harry.

<< Wow! >>

Poi, dopo un’altra manciata di minuti di imbarazza, eccoci tutti e tre a chiacchierare come se, per undici anni, non avessimo fatto altro.

Ecco io ed Harry pendere dalle labbra di Ron, mentre ci parlava un po’ del Mondo della Magia, ed ecco sempre me e mio fratello, affamati sia letteralmente che in senso figurato di curiosità, dare fondo a buona parte dei nostri galeoni, per comprare quante più strane leccornie dal carrello dei dolciumi.

Li condividiamo con Ron, e continuiamo a parlare senza sosta, interrotti solo dall’arrivo di Neville Paciock alla ricerca di Oscar, il suo rospo ribelle.

È in questa occasione che Ron ci fa fare per la prima volta conoscenza con il topo Crosta.

Quando, nel ricordo, quell’essere vomitevole viene poggiato sul sedile, stringo, nel presente, i denti a più non posso, ed i miei occhi, se potessero, lancerebbero fuoco.

<< Che c’è? >> chiede Malfoy.

<< Questo infimo e disgustoso ammasso di peli e vigliaccheria, è quello schifo di essere che era Codaliscia… >> spiego.

Sta per aggiungere qualcosa, il Serpeverde, ma la porta dello scompartimento si spalanca di nuovo, e la parlantina saccente e veloce di una ragazza dai folti capelli bruni e dai denti davanti un po’ sporgenti, riempie i nostri timpani.

<< …E…a proposito, io mi chiamo Hermione Granger. >>

Hermione Jane Granger.

Ronald Bilius Weasley.

Harry James Potter.

Kimberly Lilian Potter.

Mancava solo Ginny, ma, in quel preciso istante, quel famoso giorno di otto fa, ecco che l’affiatato gruppo dei Cacciatori, già iniziava a prendere forma.

Sento Malfoy alla mia destra prendere fiato per parlare, ovvero insultare la povera Hermione, o il maglione di mio fratello, o la Bacchetta mezza consumata di Ron ma poi, quando le facciate dell’Hogwarts Express iniziano a mischiarsi tra loro, e quando prendono forma davanti a noi le pareti della Sala Grande, e si riconosce mentre, undicenne, sorride trionfante dal tavolo Serpeverde, si dimentica persino la sua lista di insulti.

Si, il ricordo è cambiato e siamo ad Hogwarts, precisamente la mia prima sera tra queste mura.

Durante lo Smistamento.

Un boato di applausi esplode al tavolo Grifondoro, contemporaneamente ad Harry che, toltosi il Cappello Parlante, con un sorriso a trentadue denti, si dirige verso il tavolo Rosso-Oro, dedicandomi, prima, un sorriso incoraggiante.

<< Potter Kimberly Lilian. >> sillaba la Mcgranitt.

Una me, molto piccolina, a disagio nella sua nuova veste da strega, e molto impaurita fuoriesce dalla folla, mentre tutta la Scuola la fissa con tanto d’occhi.

Mi siedo sullo scomodo sgabello, e lascio che l’enorme Cappello mi copra del tutto la vista della Sala Grande.

<< Uhm…l’altra Potter, eh? Anche tu, come tuo fratello, sei molto difficile da classificare…certamente, come nel suo caso, sei coraggiosa ed intelligente…ed anche molto talentuosa. E qui, cos’abbiamo? Si…si è ambizione e voglia di fare la differenza…ma dove ti colloco? >>

Mi hanno detto che a Serpeverde sono finiti tutti i Maghi malvagi…ed io non voglio andarci!”

Malfoy, accanto a me, alza gli occhi al cielo, sillabando un “Ma per favore!”.

E, se volete saperlo, si, mi tiene ancora per mano.

<< Ne sei certa? Eppure, questa tua ambizione potresti coltivarla molto tra i Serpeverde…lì la tua fama sarebbe apprezzata e valorizzata come da nessun’altra parte. Potresti diventare una grande lì, sai? In più vedo anche un vasto amore per il sarcasmo, ed una punta di acidità che lì calzerebbero a pennello… >>

No! Non dividermi da Harry!”.

<< Ah, allora è questo il problema? Comunque, se sei proprio sicura che Serpeverde non ti aggrada, abbiamo qui una grande dose di coraggio che non possiamo ignorare di certo quindi…GRIFONDORO! >>

Altri applausi, un sorriso sul mio viso, ed il mio ingresso tra i miei amati Rosso-Oro.

<< Santo Salazar, Potter… >> commenta Malfoy, proprio mentre l’ambientazione dei miei ricordi cambia per l’ennesima volta << …avevi la possibilità di finire a Serpeverde, ed hai scelto quella fogna di Grifondoro?! Sapevo che eri matta, ma non fino a questo punto! >>

Lo guardo male.

<< Fogna? Fogna?! Credo che tu debba decisamente rivedere i tuoi punti di vista…E poi, ti pare che mi facevo mettere nella stessa Casa, in cui era andato il pazzoide armato di Bacchetta che aveva ucciso i miei genitori, e tentava ancora di farmi fuori?! >>

<< Parli del Signore Oscuro? >>

Annuisco.

<< Hagrid, dopo avermi detto di essere una strega, raccontò a me ed Harry la storia di Voldemort… >> si irrigidisce << …e della cicatrice… >>

<< Davvero non sapevi nemmeno quello?! >> chiede, scandalizzato.

Alzo gli occhi al cielo.

<< Non credo che il concetto “Non sapevo un emerito cazzo” sia molto difficile da recepire… >>

Mi lancia uno sguardo irritato, ma evita commenti.

<< E allora come credevi fossero morti i tuoi? >>

Lancio uno sguardo al tavolo dei Professori.

Lo stomaco fa un sussulto, nel vedere il professor Raptor e Silente che placidamente assistono allo Smistamento.

<< Indicente d’auto… >>

<< Eh?! >> chiede Malfoy, confuso.

Sorrido, tornando a guardarlo negli occhi.

<< Incidente d’a u t o…lo stesso aggeggio Babbano con il quale tu e gli altri ci avete raggiunto all’Isola del Sole, questo Natale..* Con l’unica differenza che, nel mondo Non-Magico, le macchine non possono volare. >>

Annuisce, facendomi cenno di aver capito.

Lo sguardo, però, gli cade nuovamente sulla sua figura di undicenne, seduto in modo arrogante e pienamente soddisfatto, tra i Verde-Argento.

<< Bah… >> riprende << …comunque io credo tu sia stata folle a non scegliere i Serpeverde…E poi come facevi a sapere della Casa del Signore Oscuro, se a mala pena conoscevi la sua storia? >>

Ed allora, un altro particolare del puzzle di quei giorni, viene ad unirsi al resto.

E ridacchio.

<< Sai, credo che un altro motivo che mi ha portato ad allontanarmi dall’idea di finire a Serpeverde, sia stato tu… >> alza un sopracciglio e mi guarda dubbioso << …Ti ricordi la prima volta che ci incontrammo a Madama Mcclan?... >> annuisce << …iniziasti a parlare della Case ad Hogwarts, ed io ed Harry annuimmo per non sembrare scortesi, anche se non stavamo capendo assolutamente niente. Poi andammo a chiedere ad Hagrid cosa fossero. E lui ci raccontò anche dell’aura sinistra che avvolgeva la Casa di voi Serpi… >>

<< Io direi aura di fascino… >>

<< Se, come no. E poi ci eri appena finito tu, a Serpeverde, e mi stavi antipatico già dal primo giorno! >>

Oh si.

Quando Malfoy si presentò a me ed Harry, nella Sala d’Ingresso, già lo identificai come pianta grane.

E non appena lo vidi essere Smistato tra le Serpi…la mia avversione per quella Casa crebbe sempre di più.

L’attuale biondastro, però, quello che mi tiene ancora per mano, invece di sentirsi offeso da tutto questo, scoppia a ridere, sinceramente divertito.

E Godric solo sa quanto è bello quando ride…

Resto talmente imbambolata a fissare l’espressione divertita e rilassata del suo viso, le sue labbra aperte in una risata, i suoi bianchissimi denti ben in mostra, e la pelle del suo viso leggermente tirata, che quasi non mi accorgo dell’ulteriore cambiamento che sta facendo il ricordo.

Per combattere il senso di nausea che tutto questo vorticare mi provoca, ho scoperto, posso sia chiudere gli occhi, sia restare ad ammirare Draco Malfoy.

Ma un sibilo maligno interrompe sia il divertimento della Serpe, sia la mia patetica trance.

Entrambi ci giriamo verso la fonte del rumore.

<< Dove diavolo siamo?... >> chiede Draco << …e quello chi è? >>

Assottiglia lo sguardo.

Mette meglio a fuoco.

Scava nei suoi ricordi.

Capisce.

Spalanca gli occhi.

<< Oh cazzo…quello…quello è il Professor Raptor?! >>

Annuisco, mentre lo vedo armeggiare con il suo turbante, mentre io ed Harry, alle sue spalle, ci guardiamo, pietrificati.

Ma nessuna espressione disgustata e spaventata supera quella che assumiamo, non appena Raptor riesce a sciogliere del tutto il suo strano turbante.

Ed il volto dell’ombra a cui si ridusse Lord Voldemort si impossessa dei miei occhi di undicenne.

Inizia a parlare, a sibilare come un serpente, spiegando il suo piano, e cercando di dissuaderci a ad unirci a Lui.

Guardo Malfoy, al mio fianco.

Ha un’espressione indecifrabile sul volto, e non toglie gli occhi dal capo di Voldemort che sbuca sulla nuca di Raptor.

Ma, quando Voldemort afferma che i nostri genitori erano morti supplicando, e, sia io che Harry sbottiamo in un << BUGIARDO! >>,sposta lo sguardo verso di noi.

<< Ma che cosa commovente… >> sibila, quel grandissimo bastardo << …Io apprezzo sempre molto il coraggio….Si, ragazzi, i vostri genitori erano coraggiosi…per primo ho ucciso vostro padre: lui aveva ingaggiato un’intrepida lotta…vostra madre, invece, non era necessario che morisse…stava solo cercando di proteggervi…E ora, Harry, dammi quella pietra, se non vuoi che sia morta invano. >>

Digrigno i denti, al solo udire certe frasi.

Ricordi che quando me le disse di persona, Voldemort, queste cose, sette anni fa, fu la prima volta che sentii il desiderio di vendetta bruciare sulla mia pelle come fuoco.

Desiderio di vendetta che, più tardi, si sarebbe trasformato in voglia di uccidere.

Malfoy rafforza la presa sulle nostre mani.

Vedo Raptor-ricordo gettarsi con rabbia su Harry, che aveva con se la Pietra Filosofale, ed afferrargli i polsi.

La Kiki undicenne urla un << LASCIALO! >> disperato, prima di iniziare ad urlare anche lei dal dolore.

Infatti, nello stesso istante in cui i corpi di Raptor e di Harry entrano in contatto, al cicatrice del Bambino Sopravvissuto inizia a bruciare dal dolore, e lo stesso accade con la sorella, ovvero io.

Fortunatamente, questo contatto, non è indolore nemmeno per Raptor, il quale, dopo una manciata di secondi si stacca da mio fratello, con le mani che andavano a riempirsi di vesciche grigiastre a vista d’occhio.

Ad un’esortazione di Voldemort, però, torna all’attacco, atterrando il povera Harry, e stringendogli il collo.

Le urla di dolore, però, oltre che provenire da Harry e me, continuano anche per Raptor.

<< Padrone non riesco a trattenerlo…le mie mani…le mie mani! >> si lamenta quell’inetto, con il suo Signore.

<< E allora ammazzalo, idiota, e facciamola finita! >> sibila.

Qualcosa scatta nella me-ricordo.

Il pensiero di perdere per sempre mio fratello, mi permette di dimenticarmi del dolore alla cicatrice e, quando il mio ex professore, con la Bacchetta ormai sfoderata, sta per compiere un sortilegio mortale, mi getto istintivamente su di lui, contemporaneamente ad Harry che gli afferra deciso la faccia.

Raptor inizia ad urlare più che mai, ignorando persino i rimproveri di Voldemort.

Io ed Harry ci scambiamo uno sguardo d’intesa, ed insieme, afferriamo quel bastardo per le braccia, cercando di fargli male il più possibile.

Le vesciche aumentano a dismisura sul corpo di Raptor, ma anche il nostro dolore alla cicatrice.

Vedo i miei occhi farsi pesanti, e la stretta su quel maledetto braccio farsi sempre più leggera, fino a che non vedo il corpo accasciarsi svenuto al suolo, nel ricordo, mentre la vita lasciava lentamente il corpo di Raptor ed Harry, prossimo anche lui allo svenimento, mi chiamava terrorizzato.

Nello stesso istante in cui i miei occhi si chiudono, anche il ricordo diventa buio.

<< Quello…quello era il Signore Oscuro? >> domanda Malfoy, alla mia destra.

<< Si. O, almeno quello che ne restava dopo la notte in cui uccise i miei genitori… >>

Non aggiunge altro.

Non so se l’avrebbe fatto comunque, oppure si limita nelle domande solo perché il buio totale intorno a noi inizia a rischiararsi.

Fatto sta che torniamo in silenzio, mentre le Camera dei Segreti inizia a prendere forma davanti ai nostri occhi.

<< Oh Cristo! >> esclama Malfoy, alla vista della scena che ci si para davanti, dopo poco.

La grande e minacciosa faccia in pietra di Salazar Serpeverde ha la bocca spalancata, dalla quale è da poco uscito il tremendo Basilisco.

Ginny è a terra priva di sensi, bianca e fredda come un cadavere, mentre alle sue spalle, un avvenente giovane dai contorni sbiaditi guarda l’enorme serpente attaccato da Fanny la Fenice con rabbia cieca.

Alla sua destra, per terra, giace il diario di Tom Riddle.

Io ed Harry, invece, siamo in ginocchio sul pavimento, rigorosamente di spalle al Basilisco, mentre, dall’ombra che essi ne creano sulla pietra, osserviamo il combattimento della Fenice e il rettile.

Nel frattempo, comunichiamo con la mente.

Che cavolo ce ne facciamo del Cappello Parlante?!” chiede Harry.

Alzo le spalle, nel ricordo, e, presa dall’istinto, lo afferro e lo indosso.

Kiki! Ma sei impazzita?! Che diavolo stai facendo?!”

Sorrido, al pensiero del sonoro tonfo che la Spada di Godric Grifondoro che, uscendo dal Cappello, mi atterrava in testa.

Ed anche al fatto che stava quasi per farmi perdere i sensi, anziché aiutarmi.

Ed infatti, mi vedo mentre lotto con tutta me stessa per non afflosciarmi sul pavimento, prima che Harry non arrivi a sostenermi con le braccia, togliendomi il Cappello dal capo in modo impaziente.

Ma, nel farlo, la Spada di Grifondoro cade al suolo, facendo un rumore forte, che richiama l’ormai accecato Basilisco.

Andando ad istinto, il serpentone sferza un colpo con la coda, nella parte di pavimento in cui ci trovavamo io e mio fratello.

È solo grazie a lui che riusciamo a schivare il colpo all’ultimo secondo.

Ma, almeno, riesco a riprendere possesso del mio corpo, dopo l’enorme spavento.

Ma il Basilisco torna all’attacco, sempre con la coda, e, mentre io salto a destra, per evitare di essere colpita non solo dalle squame serpentose, ma anche dei resti della colonna da esse rotta, Harry, scappa a sinistra, dove il Basilisco fa cadere anche la spada.

Mio fratello, però, viene colpito da uno dei massi che prima componeva la colonna rotta da me schivata, e, istintivamente, per un dolore che, non so come, riesco a sentire anche io, urla, attirando l’attenzione della Creaturina di Salazar.

La quale spalanca le fauci, gettandosi alla cieca su mio fratello che, prontamente, afferrata la spada, gliela conficca dritta nel palato.

Io fisso la scena terrorizzata, mentre un’altra fitta, ancora più atroce di quella di prima, colpisce il braccio, sia mio, sia di Harry.

Non ci vuole molto a capirne il motivo.

Correndo verso mio fratello, ancora intento ad infilzare un agognante Basilisco, noto come una delle sue zanne velenose abbia appunto graffiato ed infettato la pelle di Harry.

Il quale, con le gambi tremanti e gli occhi semichiusi, si lascia accasciare al suolo, portando la spada con se.

Ma il mostro non sembra ancora pronta a morire, tanto che si prepara, emettendo un sibilo di pura sofferenza, con il sangue che, ormai, sgorga non solo dalle cavità in cui dovevano trovarsi gli occhi, prima che Fanny lo accecasse, ma anche dalle fauci.

Afferro al volo la spada dalla mano di un Harry quasi senza sensi, e, non appena il Rettile si scaglia nuovamente su di lui, ritorno a colpirlo, conficcandogli la spada dritto nella gola, bloccando il suo inesorabile cammino verso mio fratello.

Un nuovo verso agonizzante da parte del Basilisco, un urlo di rabbia proveniente da Tom Riddle, ed uno di dolore per quanto riguarda me.

Non sono stata io quella colpita dal veleno delle zanne di un Basilisco, ma, non so come, posso lo stesso sentirlo scorrere dentro di me, uccidendomi poco a poco…

Tutto, ancora una volta, si unisce e si confonde, mentre la Camera dei Segreti svanisce, e le sponde del Lago Nero iniziano a prendere forma.

<< Ehi ehi ehi! Un momento!... >> si lamenta Malfoy, guardandosi intorno, come se la scena di prima potesse magicamente ricomporsi.

<< Insomma, da dove spuntavano il Cappello e quella Fenice? E come mai lo Sfregiato viene ferito, anche con il professor Raptor, ed anche tu provi dolore? E come avete fatto a sopravvivere al veleno di un Basilisco?! >>

Alzo le spalle.

<< Quella Fenice era Fanny, l’animaletto di Silente. È piombata all’improvviso nella Camera, con il Cappello Parlante, ed ha accecato il Basilisco per evitare che ci facesse fuori con lo sguardo. Poi, abituati a questa stranezza. Fino al nostro settimo anno, io ed Harry siamo stati capaci di leggerci nel pensiero a nostro piacimento e comunicare, ed avevamo le saluti indissolubilmente legate. Per il fatto del veleno…siamo guariti con le lacrime di Fanny. >>

Dissimula il suo stupore come meglio può, limitandosi a sbattere velocemente le palpebre, mentre io mi volto verso il mio ricordo.

Sirius, Me, Harry ed Hermione, ormai tredicenni, ce la stiamo vedendo decisamente male con centinaia di Dissennatori.

Qualcuno, che ha afferrato Harry per la collottola, si sta anche per abbassare il cappuccio, mentre io ed Hermione stiamo per raggiungere Sirius nel mondo degli svenuti.

Ma una luce improvvisa arriva, forte come un Anatema che Uccide, a rischiarare la tristezza e la disperazione che i Dissennatori avevano disseminato intorno a noi.

Due cervi, uno maschio ed uno femmina, si lanciano a galoppo verso quelle creature disgustose, mentre io e Malfoy osserviamo i tre ragazzini perdere i sensi lentamente.

La Serpe, confusa, si volta a seguire con lo sguardo i due Patronus, cercando di identificare i suoi padroni.

E le gambe quasi gli cedono.

Io ed Harry, con un sorriso soddisfatto sui volti, e con alle spalle un’Hermione in un misto tra l’arrabbiato e lo stupefatto, stiamo richiamando a noi i cervi-Patronus.

<< Come cazzo fate ad essere in due posti contemporaneamente? E come avete fatto ad evocare un Patronus a tredici anni? >>

Sorrido, vanitosa, mentre il ricordo sta cambiando nuovamente.

<< Usammo un Giratempo per salvare Fierobecco… >> sguardo indignato da parte sua << …e Sirius dalle grinfie del Ministero. Quando vivemmo quella situazione la prima volta, Harry era fermamente convinto di aver visto mamma e papà salvarci. Ma poi, facendo quattro calcoli, capimmo che, quelle due figure che ci avevano salvato il culo, eravamo proprio noi due. E, comunque, con il professor Lupin ci eravamo esercitati tutto il terzo anno a combattere Dissennatori… >>

La scena che ospita il mio passato cambia di nuovo, e ci ritroviamo sulla Torre di Astronomia, mentre una me quattordicenne ed un Harry pensieroso si stanno dividendo una sigaretta.

Si, abbiamo cominciato a fumare a quattordici anni, circa, ma un pacchetto da venti, all’epoca, ci durava molti più giorni di adesso.

E non erano rare le volte in cui preferivamo smezzare una sigaretta, anziché fumarla intera, come nel caso del mio attuale ricordo.

<< E comunque… >> commento io, espirando il fumo verso l’alto, e porgendo il piccolo peccato al tabacco ad Harry <<  …questa storia è davvero strana. E pericolosa. Sicuramente chi ha messo il tuo nome nel Calice di Fuoco non l’ha di certo fatto per farti acquistare fama, o per farti un favore. >>

Mio fratello fa un tiro alla sigaretta, alzando gli occhi al cielo.

<< Sono le stesse cose che mi ha detto Hermione. Ma, Kiki, pensaci! Lo so da me che è una cosa strana, ma se c’è qualcuno che ha interesse a farmi fuori, spacciandolo per un incidente del Torneo, avrebbe dovuto coinvolgere anche te. Insomma, se c’è qualcuno di Oscuro che mi vuole morto, quello è Voldemort, insieme a tutti i suoi seguaci. E voglio ricordarti che desiderano vedere stecchita anche te… >>

Annuisco, nel ricordo, e mi metto a fissare l’orizzonte con aria pensierosa.

<< Hai ragione, fratellino… >> dico, dopo un po’ << …ma non mi sento più tranquilla. Affatto. >>

Harry mi sorride, facendo un altro tiro alla sigaretta e, dopo averne gettato i resti dalla Torre, allunga le braccia verso di me, e mi fa appoggiare il capo sul suo petto, avvolgendomi il corpo in un tenero abbraccio.

<< Nemmeno io, sorellina. Ma meglio me che te… >>

La solitudine e la tranquillità che c’era su quella Torre, la sicurezza che le braccia di Harry mi regalavano e mi regalano, svaniscono poco a poco, lasciando spazio ad un altro momento magico di quell’anno.

Il ricordo cambia, e ci ritroviamo in una bellissima e decorata Sala Grande, gremita di gente infilata in abiti sontuosi e costosi.

Il Ballo del Ceppo.

Al momento, la folla è tutta con gli occhi rivolti al centro della Sala, dove i quattro Campioni del Torneo stanno aprendo le danze.

Harry sta odiando con tutto se stesso, in questo momento, “Quello stronzo che ha messo il mio nome nel Calice! Non poteva farsi i cazzi suoi?!”, mentre Calì, la sua damigella di quella sera, è semplicemente radiosa nel suo abito viola e giallo tipicamente indiano, mentre danza tra le braccia di Harry con un sorriso a trentadue denti stampato in viso.

Scambio uno sguardo con Hermione, bellissima nel suo abito azzurro, mentre danza insieme a Viktor Krum, e con Ginny, perfetta con quel vestito bianco e rosso sul seno, mentre cerca di calmare i nervi del suo cavaliere: Neville.

Lavanda, invece, sembra un’autentica principessa in quel vestito rosa.

Specialmente se consideriamo il fatto che tiene le dita intrecciate con Antony Goldstein, i sui lineamenti perfetti rassomigliano a quelli di un vero regnante, anche grazie all’abito nero dei migliori tessuti dei Goblin.

Non appena anche altre coppie iniziano a danzare con i quattro Campioni anche io ed il mio cavaliere ci buttiamo nella mischia.

Indosso un vestito sul viola, senza spalline, con uno spacco al centro dalla quale fuoriesce la sottoveste arancione, e porto i capelli legati in parte dietro, e tenuti fermi da una spilla dello stesso colore del tramonto.

Lee Jordan, il mio cavaliere, mi fa fare una giravolta su me stessa, sussurrandomi qualcosa all’orecchio che mi fa ridere di gusto.

Vedo Malfoy stringere i denti, accanto a me, e rafforzare la presa delle sue dita sulle mie.

Se proprio volete saperlo, si, avevo una cotta stratosferica per il migliore amico dei gemelli.

Quando mi chiese di accompagnarlo al Ballo del Ceppo feci letteralmente i salti di gioia.

Quella sera ci baciammo anche e, dopo un altro paio di uscite, ci mettemmo anche insieme.

Un po’ prima della Terza Prova, però, ci lasciammo, non ricordo nemmeno il motivo.

E, se l’imbarazzo post-rottura rovinò il nostro rapporto fino alla fine dell’anno, un’estate fu più che sufficiente per aggiustare le cose tra noi, ed al quinto anno ridevamo e scherzavamo insieme, come se niente fosse successo.

Ma, magari, la parte del bacio sul terrazzo, non la facciamo vedere al Principe delle Serpi qui accanto a me.

<< Certo che ti piacciono veramente tanto gli sfigati…Jordan, Donald, Summers…meno male che ti sei ravveduta con il sottoscritto! >>
Alzo gli occhi al cielo.

<< Sta parlando il ragazzino che sta follemente amoreggiando nell’angolo con quell’oca della Parkinson… >>

Ed infatti è proprio così.

Eccoli lì, appartati dietro una statua in ghiaccio dello stemmo di Beauxbatons, mentre hanno le bocche furiosamente impegnate in un lussurioso bacio.

Ghigna.

<< Almeno Pansy è bella. >>

Lo guardo male, mentre lo stomaco mi si contorce dalla gelosia.

<< Ti voglio far notare che i miei ragazzi sono sempre stati bellissimi… >>

Sempre tenendo unite le nostre mani, mi attira a sé in un abbraccio mozzafiato, con un sorrisetto malizioso.

<< Io sono il più bello di tutti, però.. >>
<< La grandezza del tuo ego mi stupisce ogni giorno di più… >>

<< La grandezza anche di qualcos’altro, bambolina ti….cazzo… >>

Il suo sorrisetto malizioso e strafottente svanisce, come anche la sua espressione divertita.

Persi com’eravamo nel nostro scambio di battute, ed immersi senza via d’uscita nel profumo della pelle dell’altro, nessuno dei due si è accorto del cambiamento che ha fatto il ricordo.

Non siamo più circondati dalla magia fiabesca del Ballo del Ceppo, non c’è nessun Lee Jordan che balla con me e che mi fa ridere spensierata, e nemmeno un Silente che apre le danze con la Mcgranitt.

Siamo in un Cimitero.

E gli occhi di Malfoy si fissano, al momento, sul corpo senza vita di Cedric Diggory.

Anche il mio sorriso mi muore sulle labbra.

<< Stai per assistere al ritorno di Lord Voldemort… >> sussurro a Malfoy, stringendomi maggiormente contro di Lui.

Io ed Harry siamo bloccati contro la Statua della Morte, sulla Tomba di Tom Riddle senior.

Dinanzi a noi c’è un pentolone pieno di una Oscura Pozione dal colore grigiastro, dove Codaliscia sta appunto gettando l’ombra a cui si ridusse il più grande Mago Oscuro di tutti i tempi.

Io ed Harry ci divincoliamo, ma non riusciamo a liberarci.

Ogni cinque minuti il nostro sguardo disperato saetta verso Cedric.

E nessuno dei due osa nemmeno lontanamente pensare la parola “Morto”.

Minus, con la Bacchetta, aggiunge alla mortifera Pozione un osso dello scheletro del padre di Voldemort.

Poi, si taglia la mano.

Malfoy rende il nostro contatto sempre più stretto, restando però a guardare la raccapricciante scena con sguardo impassibile.

L’unica reazione che mostra, è solo quando quello stronzo di Codaliscia si avvicina a me e ad Harry, nel ricordo, tagliandoci, ad entrambi, il braccio destro, e prelevando un po’ di nostro sangue.

Il sangue del nemico.

E poi…

Poi il ricordo viene riempite dalle urla mie e di mio fratello, in preda ad uno dei più atroci dolori che abbia mai provato.

Mentre il Calderone prendeva fuoco, ed un Incantesimo della più Oscura Magia Nera era in atto, io ed Harry non facevamo altro che urlare.

La cicatrice andava praticamente a fuoco.

<< Come…come diavolo avete fatto ad arrivare sino a qui?! >>

<< La Coppa del Torneo…era una Passaporta. Ha trasportato lei Harry  e Cedric fino a qui… >> rispondo lapidaria, mentre il corpo di Voldemort prende forma.

<< …Per quanto riguarda me…ricordi che il professor Moody in realtà era semplicemente Barty Crouch junior? >>

Annuisce.

<< Credo che la presenza di entrambi i gemelli Potter non fosse necessaria. Bastava il sangue di uno dei due per far risorgere il Gran Bastardo. Ma, poco prima della Terza Prova, andai dal professor Moody. Mi fidavo di lui, ed avevo un’immensa paura per Harry. Ed anche un brutto presentimento. Avevo bisogno di qualcuno di adulto che mi rassicurasse. E quella sottospecie di Mangiamorte travestito colse l’occasione al volo: mi addormentò, e fece partecipare anche me alla grande festa. Quando ripresi i sensi ero da sola in quel Cimitero. Stavo per morire di paura quando piombarono lì anche Cedric ed Harry. Cedric fece praticamente a mala pena in tempo a guardarsi intorno, che si beccò un bell’Avada Kedavra in pieno petto. Il resto…bè eccolo. >>

Restiamo immobili, senza la minima espressione tutti e due, a guardare come la Seconda Guerra Magica ebbe inizio.

Draco non fa nemmeno un cenno, nemmeno quando vede i Mangiamorte riunirsi intorno al loro signore dopo tredici anni, e, tra di essi, riconosce suo padre.

Voldemort spiega la sua storia, di come nacque da un Babbano e da una strega, vantandosi di come poi abbia ucciso lui stesso suo padre e i suoi nonni, ed anche del perché abbia scelto proprio me ed Harry come fonte di sangue per la sua rinascita.

Dice che, usando noi, diventerà invincibile.

E, grazie al suo fedele servo che, al momento, è ad Hogwarts sotto mentite spoglie, siamo anche in due.

Poi quasi riesco nuovamente a sentire il dolore, quando quel gran figlio di puttana preme il suo lurido dito sulla mia cicatrice, causando sofferenza anche ad Harry.

E poi…finalmente ci libera.

Cadiamo in ginocchio entrambi, mentre i Mangiamorte ridono e si fanno da parte.

Voldemort ci lascia raccogliere le nostre Bacchette.

<< Allora, Potter…chi dei due vuole veder morire l’altro? Come si dice? Prima le streghe… >>

Mi scagli un Imperio in pieno petto, costringendomi ad alzarmi.

<< Ti hanno insegnato come si duella, no, piccola Kimberly? >>

<< LASCIALA! >> urla Harry, mentre si rialza, puntando la Bacchetta contro Voldemort.

Altre risate dai Mangiamorte.

Sorriso malefico dal Mago Oscuro.

<< Vuoi farti avanti tu, Harry? Perfetto…allora inchinati! >>

Ma mio fratello, mentre lo guardo terrorizzata, non si muove.

Mossa sbagliata.

Altro Imperio, ed ecco che Harry è costretto a piegarsi.

<< Suvvia, Potter, Silente non vorrebbe che tu dimenticassi le buone maniere… >>

<< Non inchinarsi ad un lurido verme come te, non vuol dire essere maleducati… >> dico, con la rabbia che fuoriesce da ogni sillaba.

Ma Voldemort non la prende bene.

<< Cosa, Kimberly? Vuoi batterti tu per prima? Decidetevi! Crucio! >>

Urlo, in modo straziante.

Vedo Malfoy stringere la mascella, ed Harry gettarsi sul mio corpo agonizzante a terra, cercando di non urlare a sua volta.

<< Anche Harry sentiva il dolore… >> spiego a Draco << …ma non era niente in confronto a ciò che sentivo io. >>

E i Mangiamorte continuavano a ridere.

<< Kiki…Kiki!... >> continua a chiamarmi Harry, mentre io continuo a contorcermi tra la polvere.

Alza lo sguardo su Voldemort.

<< Smettila, maledizione! Basta! >>

Ghigno maligno.

<< Come vuoi tu Harry… >>

Con un gesto minimo della Bacchetta mette fine alla Maledizione Cruciatus su di me.

Smetto di gridare, voltandomi supina sul terreno, cercando di riprendermi.

Ho ancora il respiro affannoso, quando sento Voldemort, urlare nuovamente un << Crucio! >> tra le risate.

Chiudo gli occhi, in attesa del dolore…che non si fa attendere.

Ma non è atroce come quello di prima.

Fa male, certo, ma non è niente rispetto a quello di pochi minuti prima.

E la spiegazione sta in mio fratello, che inizia, adesso lui, a soffrire atrocemente per la Maledizione Cruciatus.

Gli prendo il viso tra le mani, cercando di non piangere.

È stato lì che mi sono resa conto per la prima volta cosa volesse dire, veramente, soffrire.

E mi sono ricreduta.

Il dolore, è peggio adesso.

È peggio guardare il proprio fratello sotto Cruciatus, che subirne tu stesso le agonie.

Di nuovo, movimento impercettibile della Bacchetta di Voldemort, e Maledizione interrotta.

Anche Harry si ritrova in preda all’affanno.

<< Guardate, amici miei… >> commenta, rivolgendosi ai suoi Mangiamorte << …questo è l’amore che ha sconfitto il vostro Padrone. E non possiamo certo permetterci che accada ancora. Quindi… >>

Scaglia contro di noi un altro dei suoi Incantesimi di Magia Nera, che, io rotolando a sinistra ed Harry indietreggiando, riusciamo miracolosamente a scansare.

Ma Voldemort non si arrende.

<< Avada Kedavra! >>

<< Expelliarmus! >>

Harry ha sempre avuto dei riflessi più pronti dei miei, grazie agli assidui allenamenti di Quidditch.

Credo sia stato quello che ci ha salvato il culo, quella volta.

Il raggio di luce verde fuoriuscito dalla Bacchetta del Mago Oscuro era rivolto verso di me.

Mi avrebbe ucciso.

Ma un altro raggio di luce, rosso e proveniente dalla Bacchetta di Harry, si è messo in mezzo, scontrandosi violentemente contro la Maledizione senza Perdono di Voldemort.

I due Incantesimi si scontrano, formando, esattamente a metà dei due fasci luminoso, una sfera di energia magica.

Potevo sentirne la potenza.

Era nell’aria.

Harry si alza in piedi, e mette quando più energia può nell’Incantesimo.

Voldemort, invece, si limita a ghignare.

Con quel semplice gesto la sfera di energia, che prima di trovava a metà dei due lampi di magia, inizia ad avanzare verso mio fratello, i cui piedi si ritrovano ad indietreggiare.

I Mangiamorte già pregustano la vittoria.

<< Expelliarmus! >> urlo, puntando la Bacchetta contro Voldemort.

La Fonte Magico del grande bastardo non vola a metri di distanza come avrebbe dovuto, ma, in compenso, l’energia magica del mio Incantesimo, si unisce a quello di Harry e di Voldemort, dando man forte a mio fratello.

Un formicolio mi attraversa tutto il braccio, dando un brivido lungo la schiena.

Riesco a sentire la potenza negativa dell’Incantesimo di Voldemort, ma anche quella positiva di quello mio e di Harry.

Concentrandomi a più non posso, lascio che tutte le mie energie confluiscano nel mio Expelliarmus e, unendo le forze con Harry, la sfera di energia formata dal flusso magico dei tre Incantesimi, inizia ad indietreggiare verso Voldemort.

Dai, Kiki. Metticela tutta!”

“Lo sto facendo…Ho paura, Harry…”

“Anche io, sorellina. Ma tu non devi averne. Ci sono qui io, ricordi?”

“Fino alla fine?”

“Fino alla fine.

La mia mano sinistra corre verso l’impugnatura della mia Bacchetta, sovrapponendosi a quella destra.

Ripetendomi, come un mantra, che il mio obiettivo è salvare mio fratello, scaccio la stanchezza da me, aumentando il flusso di energia nell’Incantesimo.

L’Expelliarmus mio e di Harry è sempre più vicino alla punta della Bacchetta di Voldemort.

Il suo ghigno è svanito, ormai, ed i Mangiamorte iniziano a muoversi nervosi sul posto.

Stanno per venire in aiuto del loro Signore.

<< Non Intervenite!... >> urla Voldemort << …è una faccenda tra me, e questi due ragazzini! >>

Ma intanto, la sfera di energia formata dallo scontro dei nostri tre Incantesimi avanza inesorabile verso di lui.

Sempre di più.

Sempre più vicina.

La mia paura diminuisce via via.

Forse, abbiamo una speranza.

L’Avada Kedavra di Voldemort è praticamente sopraffatto, quando dalla punta della sua Bacchetta escono altri fasci di luce, che vanno a formare una rete magica, intorno a noi tre.

Sembra un campo di forza.

“Che cavolo sta succedendo?!”

“Non lo so, Harry….ma questi….filamenti bianchi mi piacciono…”

“Non sembrano frutto di una qualche Magia Nera…”

Ed intanto i flussi di energia bianca non si arrestano.

Quando ormai, la formazione della rete magica intorno a noi è completa, ecco che qualcosa inizia a prendere forma.

Sembrano palle indefinite di zucchera a velo, le forme astratte che si staccano dalla Bacchetta di Voldemort.

Ma poi, una di queste assume sembianze umane.

Cedric Diggory.

E non è l’unico.

L’ombra di un altro uomo si delinea dinanzi ai nostri occhi, vestito con abiti semplici e da lavoro…sembra uno stalliere, un uomo della servitù, un giardiniere.

 E non sono gli unici esseri umani che prendo forma.

Dopo di loro altre dozzine di persone, tutti fatti della stessa consistenza magica ed indefinita, prendono a guardarci, mentre un urlo di rabbia di Voldemort riempie la zona circostante.

E poi…

Poi vedo delinearsi dinanzi ai miei occhi un uomo ed una donna molto familiari.

Mio padre e mia madre.

“Cazzo…” pensa Harry, dinanzi al sorriso dolce di Lily Potter.

Si posizionano alle nostre spalle, insieme a tutte le altre ombre.

Mio padre al fianco di Harry, mia madre accanto a me.

<< Una volta interrotto il contatto tra le vostre Bacchette, avrete a disposizione pochi secondi per fuggire…. >> urla James Potter << …correte più veloce che potete verso la Passaporta, e tornare da Silente. Capito? >>

Io ed Harry, spossati per la potenza dell’Incantesimo, spaventati, confusi e stupiti, annuiamo.

<< Correte…correte il più possibile… >> sussurra Lily.

<< Harry, Kiki… >>

Sentiamo i nostro nomi pronunciati da una delle ombre che si trovano alla nostra destra.

Alziamo lo sguardo.

Cedric.

<< Portate indietro il mio corpo, per favore. Riportatelo a mio padre. >>

Di nuovo, annuiamo.

Ho le lacrime agli occhi, quando mio padre inizia a contare.

<< Al mio tre, dovete correre.. Uno. >>

Ho paura.

<< Forza tesoro mio, puoi farcela! >> mi incoraggia mia madre.

<< Due… >>

Ma con me c’è Harry…

<< TRE! >>

Prendendo un respiro profondo, con un ultima ondata di energia nei nostri Incantesimi, Voldemort ed il suo Avada Kedavra soccombono definitivamente.

Il Mago Oscuro cade sul terreno, ed io ed Harry iniziamo a correre a più non posso.

Le ombre dei nostri genitori, e di tutti le altre vittime di Voldemort sono svanite.

Con un balzo arrivo vicino al corpo di Cedric Diggory, che afferro saldamente con una mano, mentre Harry Appella a noi la Passaporta, prendendomi per mano.

Non appena la Coppa del Torneo approda tra le dita di Harry, mi sento strattonare violentemente, e, finalmente, lasciamo quel Cimitero Maledetto.

Con l’eco nelle orecchie dell’urlo di rabbia di Lord Voldemort.

La Passaporta ci riporta ad Hogwarts, mentre tutti i colori intorno a noi si fondono insieme.

Ma non so dove finisce il disordine di immagini causato dallo spostamento con la Passaporta, e dove inizia quello determinato dal cambiamento del ricordo.

Fatto che, invece di udire il mio urlo di disperazione e spavento, accovacciata sul corpo senza vita di Cedric Diggory, dinanzi all’intera scuola, io e Malfoy ci ritroviamo a Little Whinging, in una afosa sera d’estate.

Approfittiamo del silenzio e della tranquillità di questo ricordo, per riprenderci dallo spossamento che ha cagionato in noi il precedente spezzone della mia vita.

<< Quindi… >> commenta, dopo un po’ Malfoy << …quello…quello era il ritorno del Signore Oscuro… >>

Annuisco.

<< Già. Appassionante non è vero? >> cerco di fare dello spirito.

Ma lui non sembra divertito.

<< Come no…sangue, una mano mozzata, resti di un cadavere, una Pozione Oscura, Cruciatus, Anatema che Uccide…un Expelliarmus… >> mi lancia uno sguardo indignato

<< …Davvero, il mio ideale di sabato sera… >>

Sorrido, al contrario suo.

Mi avvicino al suo orecchio, e gli sussurro:

<< Benvenuto nella mia vita…. >>

Per poi guardarlo intensamente per un attimo, e trascinarlo con me qualche metro più avanti.

Ci troviamo nel parco giochi vicino il numero 4 di Privet  Drive dove io ed Harry andavamo sempre, per toglierci dai piedi i Dursley.

Siamo seduti su due altalene, mentre addentiamo un hot dog a testa ormai quasi finito.

Siamo nell’estate tra il quarto ed il quinto anno.

<< Kiki, che ore sono? >> mi chiede mio fratello.

Masticando, do un occhiata al mio orologio da polso.

<< Quasi mezzanotte… Dudley starà per tornare a casa. >>

Mio fratello finisce la sua cena con un solo altro morso, strofinandosi i palmi delle mani sui jeans, ed alzandosi dall’altalena.

<< Sarà meglio incamminarsi, così lo incrociamo… mai tornare a casa dopo l’adorato Didino Piccino… >>

Ridendo, anche io finisco il mio hot dog, e mi alzo in piedi, affiancando Harry.

Sempre sorridendo, afferro un pacchetto di sigarette dalla tasca del giubbotto di pelle che indosso (di qualche taglia più grande, dato che è il vecchio giubbotto di Dudley. Ma lui è ingrassato e non gli entra più…), e le porgo ad Harry, che mi guarda sorpreso, afferrandone una.

<< E queste? Da dove sbucano? >>

In genere i soldi per le sigarette non avanzavano mai…

Ghigno.

<< Le ho fregate a Dud… quando guarda la televisione quel trippone non si accorge più di niente… >>

Sento mio fratello ridere, ed accendersi la sigaretta con l’accendino, altro tesoro di guerra contro nostro cugino.

Lo porge anche a me, così che possa far bruciare il tabacco della mia sigaretta.

Camminiamo fumando in silenzio per un po’, quando delle risatine idiote ci giungono alle orecchie.

<< …strillava come un maiale, vero? >>

<< Bel gancio destro, Big D. >>

<< Domani alla stessa ora? >>

<< Da me, i miei sono fuori… >>

<< Ci vediamo là. >>

<< Ciao, Dud! >>

<< Ci si vede Big D! >>

Perfetto….andiamo a tormentare un po’ il nostro Big D…che ne dici sorellina?”

“Non vedevo l’ora…”

Aspettiamo che il resto della banda di idioti si sia allontanata, e che il loro capo sia rimasto solo per la strada, ed alziamo il passo.

Quando siamo a pochi metri da Lui, ecco che Harry lo chiama a gran voce.

<< Ehi Big D! >>

Si volta.

<< Oh…siete voi.. >>

Lo affianchiamo, senza poi molta fatica.

<< Quand’è che sei diventato Big D, eh? >> domando strafottente.

Malfoy sorride orgoglioso.

<< Piantala… >>

<< Bel nome… >> commenta Harry, subdolamente divertito << …ma per me resterai sempre Didino Piccino… >>

<< Ho detto PIANTALA! >> urla Dudley, stringendo le manone a pugno, mentre io me la rido.

<< I ragazzi lo sanno che la tua mamma ti chiama così? >> incalza mio fratello.

<< Chiudi quella bocca, idiota... >>

Ahia.

Mai insultare Harry.

<< A lei non le dici di chiudere la bocca, però… >> lo prendo io giro io << …Per non parlare di Patatino e Diduccio… questi almeno li possiamo usare? >>

Continuiamo a prendere in giro nostro cugino per un po’.

<< In quel periodo… >> spiego ad un divertito Malfoy << …sfottere Dudley era la nostra valvola di sfogo. Ricordo che provavo una gran rabbia, dentro di me. Che mi consumava ogni giorno. Ero davvero incazzata con il mondo. Ce l’avevo con i Dursley, perché mi avevano sempre trattata male, ce l’avevo con Dudley che mi aveva reso la vita un inferno, e soprattutto ce l’avevo con i miei affetti tra i maghi. Sirius, Remus, Ron, Hermione, i Weasley, Silente…dopo che avevamo raccontato a tutti del ritorno di Voldemort, e la Scuola si era conclusa…boom. Tutto finito. Eravamo stati rilegati qui, nel buco del culo del mondo come ogni estate, e nessuno ci aveva più fatto sapere niente… >>

<< Non vi mandavano più lettere? >> chiede Draco, mentre quello stronzo di nostro cugino è partito all’attacco, verbalmente, e ci sta prendendo in giro per gli incubi sulla morte di Cedric o su Voldemort in generale che spesso facciamo.

Scuoto la testa.

<< Oh si, di mandarle le mandavano. Ma erano quattro righe forzate, senza notizie vere e proprie. Oh! E poi, una frase che non mancava mai era “Non fate niente di avventato. Fate attenzione!”. Il più Grande Mago Oscuro di tutti i tempo era tornato dall’aldilà sotto i nostri occhi, ed era piuttosto deciso a farci fuori, il Mondo Magico si stava preparando a subire una Seconda Guerra, e noi eravamo stati sbattuti fuori da tutto questo. Perché qui saremmo stati al sicuro… >>

Dico l’ultima frase con rabbioso sarcasmo.

Harry punta la Bacchetta con Dud, inviperito.

Altro ghigno da parte di noi spettatori.

Ma il divertimento non dura poi molto.

Perché, all’improvviso, tutto diventa buio, e il freddo più pungente riempie l’aria circostante.

Harry? Che…che succede? Non vedo un cazzo!”

“Non lo so. Hai per caso imparato a spegnere le stelle durante il quarto anno?”

“Ehm…mi sa di no…”

“Oh. Nemmeno io. Quindi qui c’è qualcosa che non va…”

“Tu dici, fratellino?

<< Sai bambolina… >> commenta Malfoy, divertito dal terrore puro che invade il viso di Dud << …il tuo sarcasmo mi ha sempre fatto impazzire… >>

Arrossisco leggermente, e ringrazio il fatto che qui sia tutto buio.

Mi limito a sorridergli.

Kiki…ho un brutto presentimento…”

<< C-che cosa s-state facendo? >>

<< Non stiamo facendo niente! Zitto e non muoverti! >>

<< N-non ci vedo…s-son diventato cieco! Io… >>

<< Ho detto zitto! >>

Harry…questo…questo freddo. Mi sembra terribilmente familiare…”

“Cazzo, è impossibile! Non possono essere qui! Se questo coglione di Dudley si stesse un secondo zitto..”

<< Lo d-dirò a papà! D-dove siete?! Che...cosa state…? >>

<< Taci,  brutto maiale con la parruc..! >>

Merda.”

“L’hai sentito anche tu?”

Si sorellina. Sono loro.”

“Caz…ahia!.”

Un sibilo, prodotto da un veloce spostamento d’aria, mi riempie i timpani, mentre uno sbuffo di dolore fuoriesce dalle labbra di Harry.

<< Dudley!.. >> urlo io << …come hai osato, piccolo sudicio grassone?! >>

<< Sei un idiota. >> è il commento di Harry.

Mio cugino non fa altro che confermare la nostra tesi, poi.

Inizia a sferrare pugni all’aria circostante, avanzando sempre di più verso quello che aveva tanto spaventato me ed Harry.

Dissennatori.

<< DUDLEY! DOVE VAI?! TORNA QUI! >> urlo, cercando freneticamente la Bacchetta nella tracolla.

Cazzo perché sono così disordinata?!”

“Cazzo perché Dudley è così idiota? Mi ha fatto cadere la Bacchetta…ed al buio non la trovo!”.

<< DUDLEY GLI STAI CORRENDO INTORNO! >>

<< BRUTTO CRETINO! TORNA QUI….! TIENI LA BOCCA CHIUSA, DUD, TIENILA CHIUSA! >>

Rovisto freneticamente nella borsa alla ricerca della Bacchetta, mentre sento il gelo penetrarmi le ossa sempre più infondo.

Sto tremando, ed il mio respiro affannoso crea nuvolette dense intorno a me, sembrando fumo.

Poi…finalmente le mie dita afferrano qualcosa di sottile e duro.

La mia Bacchetta.

Lo sfodero in direzione del nulla e, come primo Incantesimo, pronuncio d’istinto:

<< Lumos! >>

La scena che mi si para davanti è piuttosto raccapricciante.

Un Dissennatore mi è a pochi passi, ed un altro sta attaccando Dudley proprio in questo momento.

I miei occhi diventano vuoti, mentre nella mia testa inizia a farsi sempre più forte il rumore di una sinistra risata.

<< KIKI! >> urla Harry, che ha finalmente afferrato la sua Bacchetta.

Non riesco ad emettere alcun suono, per rispondere a mio fratello.

Sento solo freddo…tanto freddo…

<< Expecto Patronum! >> pronuncia Harry.

Ma il risultato dell’Incantesimo è piuttosto scarso.

Anche il verde degli occhi di mio fratello sembra essere vuoto e freddo come il mio, nel ricordo.

L’effetto mortifero che il Dissennatore sta causando a me, ovviamente, si riversa anche su di Harry, compromettendo anche la sua capacità di concentrazione e la sua sensazione di felicità.

Ma lui, almeno, non deve fare i conti con delle mani grigie, putride e piene di croste che stanno cercando di afferrarlo, come invece accade alla me quindicenne.

Indietreggio sempre di più, mentre il Dissennatore avanza inesorabile verso la mia anima.

Inciampo sui miei stessi piedi, e rovino sul cemento.

<< Expecto Patronum! >> altro tentativo da parte di Harry.

Stavolta una nuvola di fumo argenteo fuoriesce dalla sua Bacchetta, ma non riesce affatto a scacciare il Dissennatore.

Piuttosto lo rallenta, e lo distrae dalla sottoscritta.

Cambia vittima.

Adesso il suo…sguardo, sempre che di occhi si possa parlare riguardo queste creature, abbandona il mio viso spaventato, e si dirige verso Harry.

Anche lui indietreggia.

Harry…Harry pensa a qualcosa di bello…”

“….”

Ma io continuo a sentire freddo, troppo freddo.

E quella risata sinistra nella mia testa non fa che aumentare.

Kiki…Kiki…”

“Harry! Sono qui! Pensiamo a qualcosa di bello!”

“La morte?”

“La morte non è bella, Harry!”

“Chi lo sa…magari non mi faccio nemmeno male…”

 Intanto le dita del Dissennatore si sono serrate intorno alle dita di Harry, che, lentamente, sta per chiudere gli occhi.

Ed il problema sta tutto in questa scena.

Il mio Patronus si alimenta della mia felicità.

Ma vedere mio fratello in pericolo di morte, o peggio, non fa che causarmi disperazione, rabbia, ulteriore tristezza.

Harry…Harry cazzo, non mi lasciare così! Pensa a qualcosa di felice!”

“Io? Sono mai stato felice?

Freddo.

Fa troppo freddo.

“Si…si! Ricordi? Ad Hogwarts noi siamo felici…con Ron ed Hermione!”

<< Expecto…expecto Patronum… >> farfuglio, ma invano.

Non sono felice.

Sono arrabbiata, ferita, triste, nervosa, delusa, incazzata nera, spaventata, disperata, terrorizzata…

Ma felice…proprio no.

“Ron…ed Hermione!” pensa Harry, in modo intenso e deciso.

I loro visi esplodono nella mia mente, insieme a quello di Ginny.

Li vedo sorridere, e abbracciarmi con lo sguardo.

Sento Harry urlare:

<< EXPECTO PATRONUM! >>

Ce l’ha fatta.

<< EXPECTO PATRONUM! >> pronuncio a mia volta.

Il cervo di Harry attacca il Dissennatore che stava per Baciarlo, mentre io indirizzo la mia cerva argentea alla ricerca di Dudley.

<< Corri! >> dico al mio Patronus, indirizzando la Bacchetta verso quell’agglomerato di ciccia e stoffa sdraiato terrorizzato sull’asfalto, con un Dissennatore che vi troneggia minaccioso, che è Dudley.

La mia cerva obbedisce e galoppa velocemente verso mio cugino.

Ma non facciamo in tempo a vederla raggiungere il secondo Mostro Succhia Anime, che il ricordo inizia nuovamente a cambiare luoghi e persone.

<< Che ci facevano dei Dissennatori in quel posto pieno zeppo di Babbani? >>

Mi giro verso Malfoy, e sorrido.

<< Quella puttana della Umbridge. Ce li inviò lei di nascosto. >>

Alza un sopracciglio.

<< Succhiandovi l’anima? So che era subdola, ma non credevo fino a questo punto. >>

Scuoto la testa.

<< Il suo obiettivo era screditarci. Eravamo minorenni, all’epoca, e compiemmo un Incantesimo davanti ad un Babbano. Fummo Processati, io ed Harry, e avevano seriamente intenzione di Espellerci. >>

<< Cosa…?! >> chiede, stupito << ...ma le nostre Leggi accettano l’uso di magia tra i minorenni, in casi di vita o di morte… >>

<< Fu proprio questo che misero in discussione. Non volevano credere al fatto che in quella strada ci fossero dei Dissennatori. Ma come Retorico, al Processo, avevamo Silente quindi… >>

Si limita ad alzare le sopracciglia, in un misto tra l’indignazione e lo scioccato.

Poi, posa lo sguardo su un altro pezzo della mia vita.

<< Oddio, ma sono bellissimi! >>

<< Che carini! >>

<< Che palle, io ancora non ci riesco! >>

Siamo nella Stanza delle Necessità, durante la riunione dell’ES sui Patronus.

La grande camera è occupata da animali argentei che volano o corrono di qui e di lì, sotto gli occhi estasiati dei proprio creatori, e orgogliosi dei due insegnanti: me ed Harry.

La lontra di Hermione mi guizza tra le gambe, facendomi ridere, mentre mio fratello va ad aiutare Neville a creare il suo Patronus, cosa che non è ancora riuscito a fare.

Ma, mentre la felicità ed i sorrisi di tutti gli altri saturano la Stanza, mi trovo costretta a smontare un po’ il loro ego.

<< Complimenti ragazzi, complimenti davvero. Ma non gonfiate esageratamente il petto…evocare un Patronus mentre un Dissennatore tenta di Baciarti è decisamente molto più difficile.. >>

Una volpe d’argento mi si avvicina, sfregandomi la morbida coda contro una gamba, mentre tutti quanti tornano ad esercitarsi.

Il padrone del Patronus non si fa attendere.

Seamus mi afferra dalla vita, e mi avvicina a sé, sorridendomi beato.

<< E se tentassi io di Baciarti? >>

Allargo le labbra in un sorriso a mia volta.

<< Non credo ci sarebbero poi tanti problemi… >> sussurro, prima di avvicinare le labbra a quelle di Seamus, il mio ragazzo.

Al quinto anno, mi scoprii invaghita del mio storico amico e compagno Grifondoro.

Ed il fatto che proprio lui non credesse al ritorno di Voldemort, mi ferì tantissimo.

Stetti abbastanza male, almeno fino a che non tornò in se, e mi chiese umilmente perdono.

La sera che ci riappacificammo, fu la stessa in cui ci baciammo per la prima volta.

Dopo qualche giorno stavamo già insieme, e questa era la sua prima (ed ultima, per colpa di questo stronzo che adesso tengo per mano) lezione con l’ES.

<< Oh, perfetto… >> ci viene ad interrompere Ron, nel ricordo, proprio mentre ci stavamo amorevolmente baciando, e proprio mentre le nocche di Malfoy stavano diventando ancora più bianche della faccia di Voldemort << …Kiki che pomicia allegramente, Harry che flirta spudoratamente con la Chang…chi cazzo ci insegna a salvarci la pelle, a noi, me lo spiegate?! >>

Io e Seamus, staccandoci, scoppiamo a ridere, sinceramente divertiti.

E, ancora, i Patronus e le pareti della Stanza delle Necessità, si confondono tra loro, mentre un altro ricordo si compone davanti ai nostri occhi.

Dopo qualche secondo, la Stanza del Velo, al Ministero della Magia, si fa nitida a concreta davanti ai nostri occhi.

<< Mio padre… >> sussurra Malfoy.

Lucius Malfoy sta furiosamente lottando contro Remus Lupin.

Io, invece, sto lottando con un Mangiamorte dal cappuccio abbassato, insieme a Tonks.

Sento Neville urlare: << SCILEDDE! >>,con una pronuncia malformata dal sangue che gli esce dal naso.

“Siamo salvi!” pensa Harry.

“Perché?”

“Silente…”

Alzo lo sguardo.

Si.

Il nostro Preside sta appunto scendendo gli scalini di questa strana stanza, ed ha già la Bacchetta sguainata.

Con un Solo Incantesimo riesce a catturare in pochi minuti quasi tutti i Mangiamorte presenti.

Io e Tonks ci guardiamo, con una nuova luce agguerrita negli occhi, grazie alla speranza che Silente ha portato in noi, e, insieme, riusciamo a Schiantare questo stronzo.

Ma non facciamo nemmeno in tempo a sorriderci orgogliose, che un urlo ci satura le orecchie.

<< NO! >> è Harry.

Mi giro immediatamente verso di Lui, e lo vedo.

Vedo Sirius.

Il mio padrino.

Mio fratello.

Mio padre.

Il mio migliore amico.

Cadere.

Cadere inesorabilmente.

In una caduta verso il Velo misterioso, senza possibilità di ritorno.

Il bel volto elegante sfigurato dallo stupore.

Il corpo fasciato in abiti pregiato che, inerme, si lascia vincere dalla forza di gravità.

Il mio adorato Sirius mi viene strappato dalle mani davanti ai miei occhi spalancati, mentre cade al di là di quell’arco maledetto.

Preda del più feroce degli istinti, mi avvento su quel velo, decisa più che mai a riprendermelo.

<< SIRIUS! >> lo chiamo.

Anzi urlo.

Disperata.

Harry viene prontamente afferrato da Remus, ed io, con la Bacchetta sguainata, da Tonks.

Entrambi ci divincoliamo, ma nessuno dei due riesce a sfuggire dalla presa ferrea dei due membri dell’Ordine.

Ma io urlo.

Continuo ad urlare.

Nel ricordo.

Nel presente invece, è il mio cuore che urla.

Assistere a quella scena una volta mi è bastato…

Malfoy stringe nuovamente le sue dita intorno alle mie.

Credo sia il suo modo di consolarmi.

<< Lasciami, Tonks, lasciami! Devo salvarlo, devo salvare Sirius! >>

<< No Kiki, non puoi. Sta ferma… >> ha la voce rotta, Tonks.

<< Remus…! >> urla Harry << …salvalo! Salvalo…è appena passato… >>

<< E’ troppo tardi…non puoi fare più niente… >>

Alza la testa, Lupin, e continuando a mantenere Harry, afferma:

<< Non potete fare più niente, ragazzi…niente…se n’è andato… >>

E poi….

Un solo urlo.

Non so se mio, di Harry, o di entrambi.

So solo che fu straziante.

Mi sentivo i polmoni in fiamme, il cuore frantumato, la testa pesante, il corpo in pezzi.

E poi…c’era quell’urlo.

Straziato.

E più nulla.

Sto per piangere, nel presente.

Ed infatti chiudo gli occhi, per non sentirmi gridare di dolore, mentre calde lacrime mi cadevano sul viso.

Li tengo serrati, tanto che mi accorgo che l’ambientazione dei miei ricordi è cambiata.

Adesso ci siamo io ed Harry, sempre al Ministero, che corriamo, mano nella mano, verso una voce:

<< Ho ucciso Sirius Black! Ho ucciso Sirius Black! Prendetemi se ci riuscite! >>

“Eccola…” penso, rivolta ad Harry.

<< Crucio! >> urla, pieno di rabbia, odio e rancore.

E la colpisce.

Ma Bellatrix Lestrange, l’assassina del nostro padrino, non si contorce dal dolore come doveva essere.

Semplicemente emette un piccolo gridolino, e cade a terra per qualche secondo.

E ghigna.

<< Non avevi mai usato una Maledizione Senza Perdono, vero? Devi volerlo, Potter! devi voler provocare dolore…goderne…una giusta rabbia  non può farmi male per molto…ma ti insegnerò io come si fa, d’accordo? Ti darò una lezione… >>

Quella notte successero tante cose, tutte una dopo l’altra.

Il piccolo duello con Bellatrix, l’arrivo improvviso di Voldemort, alla cui vista Malfoy ha un guizzo, e poi lo stupefacente combattimento contro Silente.

I due più grandi Maghi della nostra epoca, in un formidabile scontro.

Io ero la più vicina alla porzione di atrio in cui stavano duellando, protetta dalla Strega della Fontana dei Magici Fratelli, mentre alla protezione di Harry ci pensava il centauro.

E, per la prima volta, provai la sensazione di venire posseduta da qualcuno.

Malfoy spalanca gli occhi, mentre il verde del mio sguardo scompare per lasciare spazio al rosso sangue, i miei capelli diventano, se possibile ancora più neri, la mia pelle diviene più bianca, mentre alzo il capo verso l’alto e la mia chioma fluttua nell’aria come se avesse vita propria.

Provavo un dolore allucinante, la cicatrice sembrava prendere fuoco, e la testa la sentivo spezzarsi, ma non urlai.

Aprii la bocca, ma non fu per urlare.

Parlai con una voce fredda, crudele, tagliente.

<< Uccidimi adesso, Silente… >>

Harry urlava e si contorceva dal dolore, come se 20 Cruciatus lo stessero torturando in quel momento.

Ho sempre pensato che in lui si stesse riflettendo il mio strazio, in quel momento.

<< Se la morte non è niente, Silente…uccidi la ragazza. >>

Volevo davvero che lo facesse.

Che mi uccidesse.

Così, almeno quel dolore allucinante sarebbe cessato.

Ma non accadde in quel modo.

Con l’arrivo degli Auror i Mangiamorte rimasti liberi, e Voldemort fuggirono.

Quella notte, i Gemelli-racconto-cazzate-per-stare-al-centro-dell’-attenzione-Potter morirono, ed ecco a voi, maghi e streghe i Prescelti.

<< Il…il Signore Oscuro ti ha appena…posseduto? >> chiedo, con la voce strozzata Malfoy.

Io annuisco, con sguardo inespressivo puntato su quell’inetto di Caramell.

<< E cos’era quella Profezia, per cui tutti quanti hanno rischiato la vita? >>

Alzo lo sguardo nel suo.

<< Una Profezia pronunciata da Sibilla Cooman, a Silente, e ascoltata per metà dall’allora Mangiamorte Severus Piton. >> spiego.

Ma Lui continua a non capire.

<< Ecco giungere il solo col potere di sconfiggere l'Oscuro Signore...
nato da chi lo ha tre volte sfidato, nato sull'estinguersi del settimo mese...
l'Oscuro Signore lo designerà come suo eguale, ma egli avrà un potere a lui sconosciuto...
e l'uno dovrà morire per mano dell'altro, perché nessuno dei due può vivere se l'altro sopravvive...
il solo col potere di sconfiggere l'Oscuro Signore nascerà all'estinguersi del settimo mese...
  >>

Alza un sopracciglio.

<< E perché il Signore Oscuro ha pensato a te e allo Sfregiato? Siete due, mica uno! >>

<< Primo. Piton non ascoltò tutta la Profezia, e gliela riferì solamente in parte. Secondo. Nelle Profezie di questo genere, non bisogna necessariamente prendere tutto alla lettera.

Secondo i calcoli di Silente, ed immagino anche di Voldemort, anche Neville Paciock poteva essere un candidato a portare questa cicatrice. >>

<< Paciock?! >> esclama stupito.

Annuisco.

<< Si. Lo sapevi che nella mitologia magica i Gemelli Purosangue sono contemplati come un’unica persona? >>

Scuote leggermente la testa.

<< Bè, Voldemort lo sapeva. Ed ha creduto che fosse più credibile che due persone potessero mettergli i bastoni fra le ruote, anziché uno. Ma sbagliò. Quando attaccò i miei genitori, la notte del 31 Ottobre, creò da solo i propri rivali. >>

È stato davvero difficile.

Me lo ricordo.

Accettare di dover uccidere qualcuno, o essere uccisi a tua volta.

Venire a scoprire tutto ciò che ci era stato nascosto in quindici anni, tutto in una volta.

Tentare di non soccombere alla disperazione, per la morte di Sirius.

Non fuggire lontano, da tutto e tutti.

Sopportare il peso della parola “Prescelti”.

Uccidere Lord Voldemort.

Ma, ehi, adesso è tutto finito.

Quel gran bastardo è morto.

Solo che non pensavo che sarebbe stato così doloroso ripercorrere tutte le orrende tappe della mia orrenda lotta contro il male.

E, soprattutto, non immaginavo quando interesse avrebbe scatenato in Draco Malfoy.

Lo faccio assistere al ricordo in cui Silente, quella stessa notte, ci rivelò la verità sulla Profezia, con annesse spiegazioni.

E lo rendo anche partecipe degli incontri che avemmo il sesto anno, con il Preside, per tuffarci nei ricordi della vita di Voldemort.

Guardare le memore di un uomo, attraverso le tue memorie è stato davvero bizzarro.

Ma Malfoy è sembrato terribilmente interessato.

E quindi mi sono sorbita la vita di Tom Riddle per la seconda volta.

Ma, devo ammettere, non mi è pesato poi molto.

Perché guardare come la sua fronte si corruga dalla concentrazione, come le sue labbra si schiudono per lo stupore, come i suoi occhi si spalancano per la novità, o per l’orrore, come nel caso degli Horcrux, è uno spettacolo davvero stupendo.

La cosa più divertente è stata quando Silente ha iniziato a parlare di pezzi di anima in oggetti, e omicidi.

Ha arricciato il naso in maniera molto aristocratica e buffa.

Ma anche erotica.

I primi due aggettivi glieli ho detti.

Il terzo no.

Un altro ricordo importantissimo della mia vita, è stato il primo bacio che ci siamo scambiati io e Kevin, e la prima volta che abbiamo fatto l’amore.

Per me, quella sera, è stato il momento in cui ho salutato la mia verginità, anche se per il mio ragazzo non era lo stesso.

Ma, per rispetto verso Malfoy, ho deciso di saltarlo.

Piuttosto, sono arrivata direttamente al ricordo che vede me, Harry  e Silente nella grotta sotterranea, mentre io e mio fratello facciamo bere ad un nostro Preside in preda al dolore, quella Pozione maledetta, per recuperare il Medaglione-Horcrux.

Un’altra espressione schifata appare sul suo viso, quando nella nostra visuale appaiono gli Inferi, mentre cercavano di catturarci come fecero con Regulus Black.

Però, sempre per rispetto nei suoi confronti, evito la parte che comprende la morte di Silente.

Gli faccio vedere qualche piccolo episodio di vita quotidiana passata nella tenda, durante l’anno di vagabondaggio.

La cucina pessima mia e di Hermione.

Il continuo sfornare ipotesi sulle ubicazioni degli altri Horcrux.

La paura.

Il senso di oppressione.

Poi, il confondersi dei ricordi, per un attimo e finalmente si ferma.

<< Harry? Oddio… cos’hai visto? >>

Siamo in una delle tante foreste che ci hanno ospitati, durante quest’anno.

Sono uscita per chiedere ad Harry se volesse un po’ di caffè per la ronda, e l’ho trovato con tutti i senti all’erta, e la Bacchetta di Hermione (la sua si era rotta a Godric’s Hollow) sguainata e puntata verso un punto indefinito degli alberi.

Mi fa segno di tacere, ed anche io rizzo le orecchie il più possibile, ed afferro la Bacchetta.

Dopo qualche secondo di silenzio assoluto, una cerva bianco argento invase la nostra visuale, elegante e bellissima come nessun’altra creatura.

Kiki…quello non è il tuo Patronus, vero?”

“No. Non l’ho evocato io…”

Senza più aggiungere altro, ritorniamo a fissare curiosi la cerva d’argento, prima che questa, improvvisamente, inizi a voltarsi ed andar via.

Con uno sguardo carico d’intesa, io e mio fratello, lentamente, senza fare rumore, iniziamo a seguirla.

Sapevamo che era un gesto pericoloso, ma, almeno per quanto riguarda me, sentivo che non c’era niente di Oscuro in quella cerva così simile al mio Patronus.

Non dovevamo temerla.

La cerva ci conduce presso le rive di un lago ghiacciato.

Poi, improvvisamente com’era apparsa, scompare nel nulla, lasciandoci al buio.

<< Lumos.. >> sussurriamo quasi all’unisono, io ed Harry.

<< Perché credi ci abbia portato qui? >> gli chiedo.

Alza le spalle.

<< Non ne ho idea. Ma un motivo dev’esserci… >>

Iniziamo a guardarci intorno, illuminando porzioni dell’ambiente circostante con la punta della Bacchetta.

Poi, inaspettatamente, vedo Harry piegarsi in ginocchio sulla riva del lago ghiacciato, ed illuminarne il fondo.

<< Oh cazzo… >> sussurra.

Mi precipito verso di lui e…

<< Puoi dirlo forte, fratellino… >>

La spada di Godric Grifondoro giace pigramente sul fondale qui dinanzi a noi, con i rubini e l’acciaio al solito posto, e le macchie di sangue scurissimo che ancora imperlano la lama.

Tentiamo con un Incantesimo di Appello, ma niente.

<< Cosa ci disse Silente, al secondo anno, dopo aver ucciso il Basilisco, su questa spada? >> mi chiede Harry.

Io lo guardo, e, sforzando la memoria, rispondo:

<< Che solo un vero Grifondoro avrebbe potuto estrarre la spada dal Cappello. >>

<< Esatto… >> annuisce << …e quali sono le caratteristiche di un Rosso-Oro? >>

<< Audacia, fegato, e cavalleria… >> recitiamo insieme, le parole del Cappello Parlante.

Guardando il sorrisetto rassegnato di Harry,un lampo di comprensione mi attraversa lo sguardo.

Non vorrà mica…?

<< Harry! Dimmi che non stai pensando di tuffarti in quel gelo a prendere la spada! >>

Si alza, ed inizia a spogliarsi, con mani tremanti.

<< Esatto. Non c’è altro modo. >>

<< Si che c’è. Vado io al posto tuo… >>

Non mi ascolta, gettando la camicia sulla neve, ed iniziando a sbottonarsi i pantaloni.

Quando anche questi ultimi hanno raggiunto il pungente freddo del suolo coperto dal gelido candore, ecco che mi sorride, e risponde:

<< Scusa sorellina, ma tu hai già avuto la prova di essere una vera Grifondoro… >> e si riferisce al fatto che fui io, al secondo anno, ad estrarre la Spada dal Cappello Parlante << …adesso tocca a me verificare una cosina… >>

E, rotto il ghiaccio in superficie con un “Diffindo” si tuffa, con il vero Horcrux-medaglione attaccato al collo.

<< No! >> urlo, tentando di fermarlo.

Guardo terrorizzata il corpo di mio fratello in preda al più sconcertante freddo, che scalcia con le gambe per raggiungere la spada il prima possibile.

Ogni secondo che passava, il mio cuore perdeva un battito.

Tirai un sospiro di sollievo, quando le dita che tante volte mi avevano accarezzato si stringono intorno all’elsa del vecchio cimelio di Godric Grifondoro, sospiro che, però, mi muore in gola.

Sento qualcosa premervi contro, soffocandomi.

Porto le mani sul mio collo, ma non c’è niente.

Allora, terrorizzata, sposto lo sguardo verso Harry, in acqua.

La catena dell’Horcrux sembra aver preso vita, e si sta stringendo sempre di più alla gola di mio fratello, in preda al soffocamento a sua volta.

E, ne sono certa, anche io sono vittima di tutto ciò, perché ciò che infligge dolore ad Harry è un Oggetto Oscuro.

Infatti, se per caso qualcuno dovesse tirargli uno schiaffo, o Schiantarlo, io non sentirei nulla.

Ma un attacco di un Dissennatore, o una Maledizione Cruciatus…bè coinvolge entrambi.

I miei occhi, nel ricordo, si chiudono lentamente, ed anche Malfoy e me medesima (del presente) non capiamo molto di quello che accade.

Ci sono solamente dei passi, qualcuno che mi scuote e chiama il mio nome, e poi, successivamente, si tuffa a recuperare mio fratello, commentando un:

<< Ma…sei…scemo? >>

<< Lenticchia? >> chiede Malfoy, mentre il ricordo inizia nuovamente a cambiare.

Io annuisco.

<< Si. Fu lui, poi, a distruggere l’Horcrux con la spada di Grifondoro… >>

<< Wao.. >> commenta, sarcastico, mentre altri alberi ed altro buio si delinea intorno a noi << …cavalleresco. >>

Gli faccio una linguaccia, mentre io ed Harry siamo fermi davanti all’entrata della Foresta Proibita.

Mio fratello ha gli occhi chiusi, e si sta rigirando quello che apparentemente sembrerebbe un sasso, nella mano destra.

Ma, al terzo giro, accade qualcosa: da essa furono sprigionate quattro presenze.

Io spalanco gli occhi, e quasi scoppio a piangere, nel ricordo.

Non erano fantasmi, me nemmeno persone in carne e ossa.

Più che altro parevano ricordi.

Si.

Mamma, papà, Sirius e Remus sembravano dei ricordi.

Gli ultimi due sembravano più giovani di quando gli avevamo conosciuti io ed Harry, mentre mamma e papà avevano sorrisi abbaglianti e orgogliosi, che mai avevo visto in alcuna foto.

<< Siete stati molto coraggiosi. >> afferma Lily.

Né io, né Harry apriamo bocca, al contrario di Malfoy che la spalanca, per lo stupore.

<< Ci siete quasi… >> dice James <<  …siete molto vicini. Noi siamo…molto fieri di voi. >>

Io continuo a non riuscire a parlare.

Harry, invece, chiede:

<< Fa male? >>

<< Morire?.. >> Sirius << …niente affatto! È più veloce e più facile che addormentarsi! >>

<< E Lui vorrà che sia rapido. Vuole farla finita. >> aggiunge Lupin.

<< Noi non volevamo che moriste… >> riesco, finalmente, a pronunciare parola, sebbene con un flebile e debole tono << …Nessuno di voi. Ci dispiace. >>

Sposto lo sguardo verso Lupin, ed Harry con me, ed è lui ad aggiungere, implorante:

<< Avevi appena avuto un figlio…Remus ci…ci dispiace! >>
<< Dispiace anche a me. Mi dispiace perché non lo conoscerò mai…ma lui saprà perché sono morto e spero che capirà. Stavo lottando per un mondo in cui lui possa vivere una vita più felice. >>

Annuiamo, io ed Harry, con gli occhi leggermente lucidi.

Mio fratello mi stringe la mano, forte, e, di riflesso, lo fa anche Malfoy.

<< Resterete con noi? >> chiedo.

<< Fino alla fine. >> risponde mio padre.

<< Non possono vedervi? >> Harry.

<< Siamo parte di voi… >> Sirius << …invisibili a chiunque altro. >>

Alzo lo sguardo, ed incontro quello di mia madre.

<< Stacci vicino… >> sussurro, e lei annuisce.

Iniziamo ad incamminarci nella foresta, sia nel ricordo, che nel presente.

<< Un momento, Potter… >> chiede Malfoy << …se sono morti, loro quattro, come fanno ad esser lì con voi? E cosa cazzo state andando a fare di così tragico, tu e lo Sfregiato. >>

<< Quante domande, Malfoy… >> commento, gli occhi fissi sulle onde morbide che disegnavano i capelli di mia madre << …per prima cosa…hai mai letto la “Storia dei Tre fratelli” di Beda il Bardo. >>

<< Ovvio. Che domande… >>

<< Hai presente i Doni della Morte? >>

Annuisce.

<< Bene. Quella storia è vera, i Doni esistono, e quella che aveva in mano Harry era la Pietra della Resurrezione. >>

Spalanca gli occhi.

<< Potter, ma che cazzo stai dicendo?! >>

Alzo un sopracciglio, mentre, nel ricordo, arriviamo nella radura di Mangiamorte, scatenando la paura di Hagrid.

<< Davvero non hai visto abbastanza per capire che, nella mia vita, è tutto possibile? >>

Alza lo sguardo dal mio, puntandolo sullo scenario circostante.

Si sofferma sulla figura del padre e della madre, poi su quella di Hagrid, Voldemort, ed infine sulla me del ricordo.

<< E...fammi capire una cosa… >> chiede, mentre le labbra del Signore Oscuro si arricciavano in un ghigno << …perché diavolo siete venuti qui?! >>

<< Per farci uccidere. Prima di morire Piton ci consegnò i suoi ricordi. Di tutta la sua vita. E di lì scoprimmo che, la notte in cui uccise i miei genitori, Voldemort senza volerlo creò un Horcrux. Il settimo. Un frammento di anima finito sia nel mio corpo, che in quello di Harry. Ecco perché la lettura nel pensiero…ecco perché le saluti così legate. Silente pensava che se qualcuno avesse ucciso uno di noi due, mentre eravamo ancora degli Horcrux, sarebbe morto anche l’atro. >>

Di nuovo, stupore a deformargli il viso.

<< I Gemelli Potter… >> sussurra Voldemort, nel frattempo << …I Ragazzi che Sono Sopravvissuti. >>

Poi…

“Harry. Ho paura.”

“Anche io. Ma è giusto così. Dobbiamo morire, se vogliamo che Voldemort sia sconfitto.”

“Lo so. Ma ho paura comunque. Harry?”

“Dimmi.”

“Ti voglio bene.”

“Anche io sorellina. Grazie per avermi fatto perdere la testa 17 lunghi anni…”

“Di niente. È stato un piacere.”

“Kiki?”

“Dimmi.”

“Tu ci sei vero? Sei con me…?”

“Fino alla fine, Harry.”

“Fino alla fine”.

<< AVADA KEDAVRA! >>

E morimmo.

Tutto intorno a noi si fa nero.

Nero come la pece, come la notte, come il Male.

<< No! >> urla Malfoy, sotto ordine dell’istinto, verso la mia figura che, nel ricordo, cade sul terreno senza vita.

Si volta verso di me, o, almeno, credo che lo faccia, dato che non riesco a vederlo.

<< Cosa…come…cosa….? >>

<< Cosa è successo? Siamo morti. Come abbiamo fatto a tornare in vita? Voldemort per rinascere si era servito del nostro sangue, quindi in un certo senso, ci aveva indissolubilmente legati a lui. Una parte di noi viveva in Lui, ed è proprio quello che ci ha tenuti in vita. Con quell’Avada, però, Voldemort ha rotto quel legame, distruggendo l’Horcrux. Cosa ne sappiamo noi? Ce l’ha detto Silente, in un posto strano tutto bianco…credo sia stata una di quelle esperienze di pre-morte, o cose del genere.. >>

Zittito.

Non dice più una parola.

Lo guardo, aspettando un po’ di tempo, per permettergli di riprendersi dallo stupore.

Ma niente.

Quindi, ne approfitto per estrarre la Bacchetta dalla tasca e tornare, finalmente nel mondo reale.

Per la seconda volta la sensazione di essere afferrati rudemente per la vita mi colpisce, e, un'altra volta, tutto si fa confuso e vorticante.

Ma, fortunatamente, questa brutta sensazione finisce presto, e ci ritroviamo di nuovo nella stanza numero 7 del Dormitorio Maschile Serpeverde.

 

<< Un attimo… >> sussurra Malfoy << …è tutto finito? Finita la carrellata di ricordi? >>

Annuisco.

<< Bè, si. In fondo, lo scontro finale contro Voldemort l’hai già visto, con tanto di discorso profondo ed appassionante, bestemmia tipica dei Potter, Bacchetta di Voldy che gli sfugge dalle mani e morte di quella faccia farinosa… >>

<< Perché?... >> mi interrompe.

Lo guardo, incuriosita.

E noto, con mio enorme dispiacere, che, nel tornare in camera sua, le nostre mani sono state divise.

<< Perché cosa? >>

<< Perché la Bacchetta del Lord Oscuro si è staccata dalle sue dita? Sembrava volesse venire da te, o dallo Sfregiato. >>

<< Quella era la Bacchetta di Sambuco. Era di Silente ma, alla sua morte, c’è stato un macello enorme di successioni di possessori ed equivoci, che adesso non ti sto nemmeno a spiegare, che, alla fine hanno portato Harry ad esserne il legittimo Padrone. E, quindi, sempre per la storia dei Gemelli Purosangue, anche io ne potevo reclamare l’appartenenza. >>

<< E il resto? >> incalza, ancora.

Lo guardo, sfinita.

<< Insomma, il resto lo sai. Fama, interviste, foto, autografi, allenamento da Cacciatori, testimoni a vari e numerosi processi, tra cui il vostro, e Hogwarts. Possiamo smetterla di parlare della mia inquietante vita, adesso, per favore? Ne ho abbastanza. >>
Alza gli occhi al cielo.

<< Solo un’ultima domanda. >>

Sospiro rassegnata, dandogli modo di capire che gliela concedo.

Ma tanto sono sicura che me l’avrebbe posta comunque, la domanda.

<< Cosa è successo al tuo corpo dopo che il Signore Oscuro ti ha…diciamo…uccisa? >>

Sposto lo sguardo nel suo.

<< Credo che, per qualche minuto, sono morta davvero. Ma, poi, non so come, la mia anima e quella di Harry sono tornate al loro posto. Abbiamo fatto finta di essere morti, per essere portati al Castello, e per creare l’effetto sorpresa. Tua madre è venuta a controllare se fossimo realmente passati all’altro mondo. >>

<< Mia madre?! E non vi ha scoperti? >>

Sorrido.

<< Oh, si che l’ha fatto. Ma ci ha coperti. >>

Oh, avete presente lo stupore che ha palesato durante il ricordo della vita di Voldemort, oppure quando gli ho detto che io ed Harry siamo stati degli Horcrux?

Bè, niente è in confronto a questo.

<< Cosa?! >>

Rido, del suo stupore.

<< Non devi esserne stupito. Mentre controllava se la vita era ancora nei nostri corpi, ci ha chiesto di te. Se eri vivo, e se eri al Castello. Quando le abbiamo risposto affermativamente, ha finto che fossimo morti. Se Voldemort l’avesse scoperta, l’avrebbe certamente uccisa. Ha rischiato la sua vita, pur di tornare a prenderti. >>

Il suo sguardo si fa cupo, e si allontana da me, andandosi a sedere sul letto, e prendendo a fissare il paesaggio fuori dalla finestra.

Sospiro.

La sua famiglia sarà sempre un argomento molto delicato per Lui, ne sono certa.

Guardo l’orologio magico appeso alla parete alla mia destra, e noto con stupore che è già l’1.00 di notte.

Risposto lo sguardo su Malfoy.

Immagino che abbia molto su cui rimuginare stanotte, dopo aver assistito all’incasinata vita di Kimberly Potter.

E non gli ho nemmeno detto che, per un po’, il legittimo possessore della Bacchetta di Sambuco è stato proprio Lui…

Afferro lentamente il Mantello dell’Invisibilità che avevo poggiato sulla sedia, e tenendolo adagiato ad un braccio, mi avvio verso la porta della sua stanza.

Abbasso la maniglia, e mi giro a guardarlo, con già un piede fuori dall’uscio.

Anche Lui ha gli occhi posati su di me.

Gli sorrido, il mio modo per darmi la buonanotte.

Ma Lui non mi risponde alla stessa maniera.

<< Resta qui. >>

Sento qualcosa sciogliersi dentro di me, o ingrandirsi…o scoppiare…o…

Dio, non ne ho idea.

Fatto sta che allargo il sorriso.

<< Blaise e Theo? >>

Si porta una mano alla nuca, grattandola leggermente.

<< Non hanno impegni stasera però…potremmo…semplicemente dormire. Sempre che tu riesca a tenere le manine al loro posto, con un figo del genere nello stesso letto. >>

Rido.

Faccio qualche passo indietro, e poggio nuovamente il Mantello sulla stessa sedia da dove l’avevo preso pochi secondi fa.

Mi avvicino a Lui, sul letto, sedendomici.

<< Le mie manine sono molto disciplinate…piuttosto tu…avrai così tanto autocontrollo? >>

Ghigna, avvicinandosi inesorabilmente alle mie labbra.

<< Penso proprio di si, bambolina. >>

Ma, al contrario di quello che ha appena detto, il bacio che mi dedica è pura lussuria.

Famelico, si fionda sulla mia bocca, esigendo subito la mia lingua.

Nella foga di questo contatto, finisco con la testa poggiata sul suo cuscino, mentre Lui, senza mai separare le nostre lingue, si regge su un avambraccio.

Si, solamente uno, perché l’altro è impegnato nel far muovere la mano corrispondente sul mio seno.

Mi lascio sfuggire qualche mugolio, e, in quel misero secondo che la sua bocca lascia la mia per prendere ossigeno, ghigno a mia volta.

<< Bè? Chi era quello con un ferreo autocontrollo? >>

Sorride.

<< Sempre io, amore… >>

Si, non preoccupatevi.

È sempre il tono estremamente erotico e da stupro che usa sempre, quando pronuncia quella stessa parola e “bambolina”.

<< …Ma io, adesso, non vedo nessun Blaise e nessun Theo, o sbaglio? >>

<< Ma potrebbero piombare nella stanza da un momento all’altro… >>

<< Lo so. >>

Il suo ghigno malizioso è l’ultima cosa che i miei occhi vedono, prima di serrarsi completamente, non appena le sue labbra toccano nuovamente le mie.

Mi lascio trasportare dal suo sapore, dal suo odore, dalla sua sola presenza, dalla sensazione di averlo addosso, di toccare i suoi maledetti capelli, di sentire i muscoli del petto irrigidirsi sotto il mio tocco.

Mi lascio andare completamente, tra le braccia di Draco Malfoy.

A disturbarci, dalla paradisiaca sensazione di saperci a portata di tocco, solo il rumore di una porta.

 

 

* D’ora in poi, fatti e situazioni saranno raccontati sulla base dei romanzi di Harry Potter di J.K.Rowling, e verranno anche riportate molte frasi uguali ai libri, con la sola aggiunta del personaggio di Kiki.

 

SALVE!

Eccomi tornata!

Vi ho fatto aspettare tanto, lo so…

Mi spiace, ma questo capitolo mi ha dato non pochi problemi, specialmente per quanto riguarda i pensieri di Kiki…

Come lo scorso aggiornamento devo scappare subito, causa arrivo parenti vari a casa mia, e conseguente partenza per il mare tra qualche giorno.

Quindi…spiacente, ma credo proprio che dovremo vederci a settembre!

Sappiate solamente che, davvero, vi adoro tutti.

Con le vostre recensioni mi riempite il cuore di orgoglio e soddisfazione, e mi spronate ad andare avanti nei momenti in cui l’ispirazione va a farsi benedire!

Grazie mille!

 

BIGIA

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 33
*** Keep Holding On ***


Keep Holding On

Sole.

Qui c’è tanto sole.

E tanti sorrisi.

E tante risate.

E c’è sole.

Tanto, tanto sole.

<< Ehi Kiki! Finalmente! >>

Mi volto verso la voce che, allegra come non mai, mi ha appena dato il benvenuto.

Sentendo chiamare il mio nome, mi si accende qualcosa nella testa.

Io ho una testa.

Due braccia, due gambe, ed un corpo, fasciato in un candido vestito bianco.

Io sono.

E, soprattutto, ho un sorriso.

Bello grande e sorprendentemente solare, aggiungerei.

Mi volto verso Ron, colui che mi aveva dato il benvenuto, e gliene dedico uno.

Di sorriso.

Anche lui mette in mostra i suoi bianchi denti per me, dischiudendo le labbra verso l’alto.

Poi, si gira, e raggiunge tutti gli altri.

Si, ci sono anche degli altri.

Di colpo, alzando la testa ad incontrare l’immagine di tutta questa gente, mi rendo conto di dove ci troviamo.

Un prato.

Baciato interamente ed in modo fottutamente stupendo dal sole.

Tanto sole.

E tante risate.

Ed io non indosso le scarpe.

Abbassando il capo verso i verdi filamenti d’erba, incontro subito l’immagine dei miei piedi, ricoperti solo di candida pelle come mamma gli ha fatti.

Inizio a muoverli, facendo qualche passo in avanti, scoprendo che sentire la freschezza e la morbidezza dei fili d’erba tra le dita è una cosa che mi piace moltissimo.

Ed inizio a prenderci gusto, in tutto questo.

Inizio a camminare con piacere sempre maggiore, avanzando leggiadra tra tutta la gente che affolla questo parco.

Ci sono i miei amici di Corvonero e Tassorosso, che, allegri mi salutano.

Ernie, Justin, Hannah, Susan, David e tutti gli altri.

Ed anche tutti i componenti del nuovo Esercito di Silente.

Le loro mani si agitano contente, al mio passaggio, salutandomi calorosamente.

Più avanti, ecco che mi accolgono anche i fieri ed algidi combattenti dell’Ordine della Fenice, insieme a tutti i miei professori.

La cosa che più mi riempie di felicità sono i loro sguardi pieni di orgoglio.

E poi, ecco tutti i Weasley.

Molly, Arthur, George, Charlie e Bill, con la sua inseparabile e bellissima moglie Fleur, mi regalano sorrisi e saluti affettuosi.

Continuando a camminare, il mio tragitto si incrocia anche con i ghigni, affatto malevoli, di alcuni Serpeverde di mia conoscenza.

Zabini, Nott, le sorelle Greengrass e la Parkinson mi dedicano momentaneamente la loro attenzione, i due ragazzi esibendosi addirittura in una piccola risata cristallina di saluto, e in affascinanti occhiolini.

Rispondo loro con lo stesso velato entusiasmo.

Superati anche loro, alzo il viso verso l’alto, incontrando i baci caldi e soffici dei raggi di sole sulla mia pelle.

Una sensazione di benessere e felicità si impossessa di me, mentre faccio una giravolta su me stessa, continuando ad avanzare.

In questo momento mi sento in grado di sconfiggere un Dissennatore anche senza aver bisogno di Evocare un Patronus.

<< Kiki! >>

Un’altra voce, questa volta femminile, pronuncia il mio nome, per la seconda volta in questo strano posto.

Mi giro, ad incontrare il raggiante sguardo di Luna, seduta abbracciata a Dean.

E, con loro due, eccoli, tutti quanti.

Seamus, Neville, Lavanda e Calì stanno ridendo con gusto per una battuta di Seam, mentre Ginny, Hermione e Ron mi salutano allegramente, interrompendo per un momento la lotta giocosa che le due ragazze stavano intraprendendo contro Ron.

<< Kiki! >>

Un’altra volta, il mio nome.

E stavolta non ho bisogno di voltarmi per capire chi è.

Harry Potter, gente.

Bello come non mai, il mio fratellino mi corre incontro, abbracciandomi di slancio, e girando su se stesso, mentre le mie braccia erano ancora ancorate al suo collo, e le mie gambe sollevate da terra.

Rido, una volta che mi mette giù, mentre mi beo ancora e ancora della sensazione paradisiaca del sole sulla pelle.

Si scioglie lentamente dall’abbraccio in cui eravamo finiti, e, con passo lento ma sicuro, raggiunge Hermione, alzandole il mento con l’indice, e baciandola dolcemente sulle labbra, sotto i fischi maliziosi dei nostri amici.

Anche io, insieme a loro, mi perdo in risate e allegre prese in giro, almeno fino a quando non sento chiaramente delle mani posarsi delicatamente sui miei fianchi.

Mi volto.

E lo vedo.

Dio, se è bello.

Con i soliti occhi fottutamente profondi e grigi, agitati in una folle tempesta, con i soliti serafici capelli biondi, accarezzati dalla luce in maniera perfetta, con le solite labbra tentatrici, che chiedono di essere baciate sino a perdervi il respiro, con il solito corpo marmoreo fasciato in vestiti di classe, e ricoperto da una pelle candida e morbida, eccolo a voi, maghi e streghe.

Draco Malfoy.

<< Ciao bambolina. >> sussurra, prima di esibirsi nel suo migliore sorriso sghembo.

Lo ricambio anche io allo stesso modo, e, quando vedo le sue labbra avvicinarsi alle mie, abbasso lentamente le palpebre.

Aspetto trepidante di sentire la sua bocca sulla mia, e quando questo contatto viene soddisfatto, la felicità dentro di me esplode come una bomba atomica.

Piego a metà una gamba, e lascio che i suoi capelli scorrino tra le mie dita, mentre la sue mani carezzano delicatamente la mia pelle ricoperta dal bianco candore di questo vestito.

Mi lascio trasportare dalla sensualità della sua lingua che, carezzevole e languida, riempie la mia di maliziose attenzioni.

Piego la testa leggermente all’indietro, per permettere alla sua bocca di schiacciarsi sempre più contro la mia, per permettere alle sue labbra di adagiarsi sempre più rudemente sulle mie, per permettere alla sua lingua di insinuarsi in me sempre più in profondità.

Nel mio gettare il capo verso l’alto, lo muovo anche verso destra o verso sinistra, in modo lento e inesorabile, a seconda della direzione che prende il nostro bacio.

Ma, poi, qualcosa cambia.

Quando sento i miei polmoni reclamare il prezioso ossigeno, terminato del tutto in questo lungo e splendido bacio, riapro gli occhi.

Il sole avrebbe dovuto accecarli.

Invece…

Niente.

I raggi luminosi che inondavano delicatamente tutto il prato circostante, non ci sono più.

Il sole, la luce, non ci sono più.

Mi stacco definitivamente dalle labbra di Malfoy, e ritorno a guardarlo.

Non sorride più.

Il suo bellissimo viso non appare più illuminato dal sorriso sexy che mi ha dedicato prima di baciarmi, e che tante e tante volte mi ha fatto, e continuerà a farlo, perdere la testa.

È tornato ad essere la maschera di indifferenza e freddezza che è sempre stato in questi anni.

Spalanco gli occhi, abbassando le mani dai suoi capelli e dal suo petto, iniziando a guardarmi intorno, mentre una sensazione di sgradevole presentimento mi attanaglia lo stomaco.

Non sento più risate e allegre urla.

Tutti hanno smesso di sorridere, adesso.

E la luce va via via scemando.

<< Draco… >> inizio a farfugliare, cercando il suo braccio.

<< Draco che sta succedendo? >> ancoro le mie dita al suo arto destro.

Ma non ricevo risposta.

Spalanco gli occhi, scuotendo il capo a destra e sinistra, allargando le pupille con sempre più folle insistenza, cercando di captare e trattenere nella mia retina la luce, ed il sole che, come nel più tragico tramonto, stanno lasciando il bellissimo prato verde.

Mi guardo intorno, mano a mano che la mia pelle non viene più baciata dai caldi raggi solari, con un’ansia proporzionalmente crescente.

Punto lo sguardo verso il nuovo Esercito di Silente, e, come nel caso di Malfoy, nemmeno sui loro visi riesco più a cogliere sorrisi.

Ricambiano il mio sguardo spaventato con inesorabile inespressione.

Poi, accade qualcosa di ancora più strano.

Sbatto le palpebre furiosamente, ma nulla.

I miei amici, i miei fedeli seguaci, i miei coraggiosi combattenti dell’ES, non smettono di apparirmi sempre più sfocati ed incorporei.

Con orrore mi accorgo, dopo qualche secondo, che stanno sparendo.

Mi stacco dalle braccia fredde ed impassibile di un Draco così maledettamente distaccato da tutto ciò, mentre corro incontro a Mary e Natalie, Vicky, Demelza, Kenneth, Michael, Antony, Padma, Morag, Lisa, Jeremy e Terry.

Muovo le gambe più velocemente che posso, posiziono un piede dietro l’altro così in fretta, che quasi non sento affatto la pianta toccare terra, ma niente.

Allungo un braccio per arrivare a toccare Demy, la prima che riesco a raggiungere, ma i miei polpastrelli non riescono a sfiorare la sua pelle.

Anzi, catturano l’aria.

Perché ciò che rimane dell’Esercito di Silente, non sono nemmeno i solchi che i loro piedi avrebbero dovuto lasciare sul prato.

Spariti.

<< No! >>

Muovo la testa verso destra, così rapidamente che lo sferzare dei miei capelli sul viso mi fa male, per correre ad incontrare le figure dei miei intimi amici di Tassorosso e Corvonero.

Ernie, Justin, Hannah, Susan e David Summers.

Insieme a loro, praticamente tutto il resto del Settimo anno delle loro stesse Case, insieme anche a studenti più piccoli, tutti quanti miei compagni di varie serate e pomeriggi ad Hogsmeade, o anche gruppi di studio, e cazzate e risate in generale.

Ma anche loro stanno lentamente svanendo, noto con un secondo impeto di terrore.

Corro incontro anche verso di loro, ripetendo il monosillabo “No!” in continuazione, ma questo non impedisce a David di non ricambiare il mio tocco, e a sparirmi tra le dita insieme a tutti gli altri.

Inizio ad indietreggiare, in preda allo sconforto, quando la mia schiena va a cozzare contro quella di Kingsley Shakebolt.

Alle sue spalle, tutto il resto dell’Ordine della Fenicie, compresa la famiglia Weasley, anche se non al completo.

Sposto gli occhi spalancati sui visi di ognuno, ma con mio grande rammarico, i sorrisi che mi avevano rivolto solo pochi minuti fa, adesso non esistono più.

Ancora e ancora espressioni vuote, fredde, disinteressate.

<< Kingsley!... >> mormoro, allontanandomi dal suo petto freddo che aveva frenato la mia retrocessione << …Signori Weasley! Che succede?! Che diavolo succede?! >>

Ma nessuno mi risponde.

Anzi.

Come i miei compagni di scuola, iniziano anche loro ad abbandonarmi, uno per uno.

Ed è perfettamente inutile il mio invocare i loro nomi, ed afferrargli per le braccia o il petto, nel tentativo di fermarli.

Sembrano non udirmi affatto, e qualora io riesca a toccarli, le mie dita, dopo qualche secondo, si ritrovano irrimediabilmente a stringere pura e semplice aria.

Ed il sole, ormai, sembra sparito del tutto.

<< George! Bill! Charlie! Fleur! No! Non lasciatemi! >>

<< Preside! Preside Mcgranitt! La prego mi dica cosa succede! Professor Fiorenzo! Aiuto! >>

Ma niente.

La mia ex insegnate di Trasfigurazione, altera e fredda più del solito, non smuove quelle sottili e severe labbra per degnarmi di una risposta, e lo stesso fa il saggio centauro Fiorenzo.

Al contrario, insieme al resto del corpo docente di Hogwarts, perdono consistenza anche loro sino a sparire del tutto.

Merda.

Con le lacrime agli occhi, riprendo a correre, con energia sempre minore, stavolta verso i Serpeverde.

<< Blaise! Theo! Aiutatemi, per favore! >>

Il colore della loro pelle, insieme a quella delle sorelle Greengrass e della Parkinson si fa sempre più chiaro e meno consistente.

Anche loro stanno facendo la stessa fine degli altri.

<< No! NO! Vi prego, no! Theo…Blaise! Daphne! >>

Nella foga di raggiungerli, nella foga di posizionare sempre più in fretta un piede dinanzi all’altro, i miei movimenti si ingarbugliano, incrociandosi tra di loro.

Inciampo.

Cadendo rovinosamente a terra, ignoro il dolore, continuando ad evocare i nomi dei Serpeverde che tanto mi hanno fatto penare quest’anno, ma la cui attuale scomparsa mi lascia stranamente addolorata.

Lottando furiosamente con le lacrime che spingono e bruciano la retina per poter scivolare sul mio viso, alzo lo sguardo verso la parte di radura nella quale erano prima radunati i miei migliori amici di sempre.

Incontro i loro vitrei sguardi, mentre la paura più cieca che io abbia mai provato mi attanaglia furiosamente lo stomaco.

Anche loro mi stanno lasciando.

Mi rimetto in piedi in fretta, inciampando una seconda volta ma rialzandomi subito, incurante della sbucciatura che è apparsa sul mio ginocchio e delle macchie che hanno irrimediabilmente violato la purezza del candore del mio vestito.

<< Oh Dio, no! Luna! >>

Riesco a raggiungere la mia folle amica Corvonero, esattamente nell’ultimo istante in cui il suo corpo poggia su questa terra.

Posso sentire la sua pelle svanire, a contatto con la mia.

Gli occhi bruciano sempre di più, e la testa inizia a dolermi.

Allungo il braccio verso il suo ragazzo, ma anche lui svanisce senza nemmeno dedicarmi il suo mitico sorriso, che ha riscaldato tanti cuori, il mio compreso.

<< Dean! Dean, ti prego…ti prego! >>

Faccio un balzo, cercando di afferrare un altro pezzo importante della mia vita, ma, anche in questo caso, il mio tentativo di salvataggio si rivela vano.

<< Seamus! No, non lasciarmi! Dio santo! Neville! >>

Ma anche il viso paffuto e gentile dell’impacciato Paciock non resta ancora a lungo nella mia visuale.

Ho paura.

Ho un fottuto terrore.

Ed un fottuto dolore alla testa.

<< Lavanda! Calì! Aspettate! No, maledizione! Non lasciatemi! >>

Le mie urla si disperdono nel tetro e, ormai, completamente nero cielo.

Cielo?

Se proprio vogliamo essere sinceri, non so se proprio potrei definirlo tale.

Dato che tutto, tutto, intorno a me, mi risulta del più buio ed inquietante nero.

Ora come ora, non saprei dirvi dove la terra finisce, e dove inizia il cielo.

È tutto maledettamente nero intorno a me.

Poi…

Alzo lo sguardo.

E li vedo.

I miei migliori amici.

La mia famiglia.

Il mio mondo.

Ron, Hermione e Ginny.

Vedo i loro corpi farsi più sfocati, sempre meno reali, ed è subito puro terrore, quello che muove il mio corpo, inconsciamente anche verso di loro.

So perfettamente che sarà inutile, esattamente come lo è stato per gli altri, ma il mio cervello non vuole accettarlo.

O, più che altro, il mio cuore.

Scuoto la testa, mentre avanzo tremante verso di loro, allungando nella loro direzione le mie dita esili, sporche e traballanti.

Continuo a ripetere, a sussurrare a me stessa, “No…no…no” come un mantra.

Un maledettissimo mantra, che cerca di convincermi che, tutto quello che sta accadendo sia solo uno scherzo di cattivo gusto.

Con la voce rotta dal pianto, fermandomi a pochi passi dall’alta figura di Ron, sussurro:

<< Ronnie…Herm…Gin…. >>

Non sembrano degnarmi di nient’altro che una rapida e fredda occhiata, prima di svanire anche loro, risucchiati dall’aria stessa.

Resto immobile, ferma ad ascoltare il mio corpo rompersi del tutto all’interno.

Non muovo un muscolo, cerco di non respirare nemmeno, illudendomi di poter fare la loro stessa fine.

Ed infatti non mi accorgo subito né di stare urlando, né di star piangendo.

E, se nel profondo di me potevo lontanamente sperare nel calore delle lacrime salate che andassero a riscaldarmi il viso, ero un illusa.

Anche quelle piccole stille di dolore sono fredde.

E poi…arriva la disperazione più cieca.

Mi guardo febbrilmente intorno, solamente per notare di essere totalmente immersa e circondata da una sola omogenea coltre di profondo nero.

Non ci sono oggetti o altro intorno a me.

Solo nero.

Come se qualcuno si fosse divertito a calare un mantello di oscurità sul mondo o come se ci trovassimo in un disegno, che un bambino non propriamente allegro e spensierato, abbia ricoperto completamente con quel suo pennarello, ormai consunto, con la scritta “Black”.

Ma non è questa la cosa che più mi preoccupa.

Perché, effettivamente, non sono rimasta completamente da sola.

Perché li ho visti.

Due ragazzi.

Uno dai capelli neri, l’altro biondo.

Uno dai caldi occhi verdi, l’altro dai freddi occhi grigi.

Uno Grifondoro, l’altro Serpeverde.

Uno Potter, l’altro Malfoy.

Uno Harry, l’altro Draco.

Poso delicatamente lo sguardo su entrambi che, in piedi immobili, a debita distanza l’uno dall’altro, mi guardano, esattamente come tutti gli altri, con occhi distaccati e vitrei.

Muovo lentamente qualche passo verso di loro, mentre ogni fibra del mio corpo, ogni cellula, trema impazzita.

Le lacrime continuano a scendere, senza fermarsi, mentre sento la testa scoppiarmi, le gambe non reggermi quasi più, la vista annebbiarsi ed i polmoni esplodere.

Sento il bisogno di chiamarli, di supplicare anche loro due di non abbandonarmi qui da sola come hanno fatto tutti gli altri, di dire ad Harry quanto io lo adori, che è il miglior fratello del mondo, che senza di Lui sarei persa, di dire a Draco quanto disperatamente sia innamorata di Lui, quanto energicamente sarei disposta a combattere contro tutti i Mangiamorte contemporaneamente, pur di impedire al padre di intromettersi tra di noi, quanto folle sarebbe solamente l’idea di perderlo per sempre, ora come ora.

Ma non riesco a soddisfare tale bisogno, a causa di un maledetto blocco che mi ostruisce la gola, impedendomi quasi di respirare, figuriamoci di parlare.

Ed è quando i miei occhi captano quei due importantissimi corpi iniziare a sbiadire, a disperdere la loro consistenza nel cupo nero intorno a noi, che le energie mi abbandonano completamente.

Cado per la terza volta, e non posso nemmeno dire “A terra”, dato che, ora come ora, intorno a me non si possono fare distinzioni tra pavimento e atmosfera di alcun genere.

Mi faccio male, però, eccome se me ne faccio.

Le ginocchia pulsano terribilmente, e bruciano, ma non me ne curo, per il momento.

Troppo impegnata a guardare disperata Harry Potter e Draco Malfoy, lentamente lasciare questo luogo, e me.

Apro la bocca per urlare, ma niente vi fuoriesce, se non un rantolo penoso.

Tossisco, perché il tentativo aveva ostruito ancora di più le mie vie respiratorie, ed è allora che la sento.

Quella voce.

Quella. Maledettissima. Voce.

<< Hai troppi affetti, Potter…. >>

No.

No.

Non è vero.

No.

No.

È impossibile.

No.

<< HARRY! DRACO! >>

Trovo la forza di urlare, gridare i loro nomi a squarciagola, ed in questo caso non è solo un modo di dire.

Ma loro non mi rispondono, sembrano a mala pena accorgersi di me.

E l’eco di quella maledetta voce ancora riecheggia nelle mie orecchie.

Ma è impossibile….

<< NON MI LASCIATE VI PREGO! VI SCONGIURO NON ANDATEVENE! DRACO! HARRY! >>

Ma i loro corpi non smettono di svanire inesorabilmente a poco a poco, accrescendo la ma disperazione, la mia debolezza, il mio dolore lancinante alla testa, e la mia voglia di svanire con loro sempre di più.

<< VI PREGO VI PREGO! PER FAVORE…! Per favore… >>

Niente.

Tentativi vani.

Allungo anche un braccio, tentando di afferrarli.

Che stupida.

E poi….torna quella voce.

<< …E perderai… >>

No.

Non è possibile.

No.

No.

No.

No.

<< LASCIALI IN PACE!... >> urlo, disperata, alzando il capo verso il cielo, rivolgendomi all’incorporea ed agghiacciante voce.

Non ricevo alcuna risposta.

Ma, in compenso, Harry e Malfoy divengono sempre meno reali.

Come se aver avuto un fratello così fantastico, ed essermi innamorata del Serpeverde, fossero stati solamente un sogno.

Frutto della mia immaginazione.

Inizio ad imprecare contro la Voce maledetta, di ridarmeli, di ridarmi tutti indietro, e ad invocare disperata mio fratello ed il mio Principe delle Serpi.

Ma è tutto inutile.

E la sconvolgente consapevolezza, mi arriva quando le figure perfette di Harry e Draco, miei punti di riferimento insostituibili, svaniscono del tutto, davanti ai miei occhi.

Tutto ciò che riesco a far fuoriuscire dalle mie labbra, è un urlato e singhiozzante “No”, mentre mi premo una mano sulla gola, per il dolore che le mie urla ne hanno provocato, ed una al petto, pronta a raccogliere i frammenti in cui certamente si sarà distrutta la mia anima.

<< …Tutto quanto. >>

Accovacciata su me stessa, con le ginocchia doloranti, la testa che sta per esplodere, la gola che brucia, insieme ai polmoni, per le urla, gli occhi distrutti dalle lacrime, il vestito martoriato dalla mia sofferenza, e sporco di terra, mi rendo conta di un ultimo scioccante particolare.

Una cosa che mi fa andare sempre più nel panico.

Non è la testa che mi duole.

Ma la cicatrice.

 

<< Merda, non si sveglia! >>

<< Bambolina! Potter, porco Godric, svegliati! >>

<< Cazzo….merda…cazzo…. >>

<< Potter! >>

<< Kim! >>

<< No! >>

Spalanco gli occhi improvvisamente.

La prima cosa di cui mi rendo conto, è che intorno a me c’è luce.

Certo, non è il sole caldo e accecante che c’era all’inizio, ma, almeno, non mi trovo in un baratro buio e senza confini.

Poi, mi accorgo anche di star tremando convulsamente come una foglia, o come tremerei se mi gettassi nuda in mezzo alla neve, durante un’appassionante gita al Polo Nord, e di aver appena terminato di urlare l’ennesimo << No! >> follemente disperato.

Terzo, ho il respiro affannoso, come se avessi corso 23 volte il percorso Sotterranei-Torre di Astronomia, senza fermarmi un secondo.

Quarto, come constato tastandomi le guance, le noto bagnate.

E quinto, e giuro che concludo, la mia brillante mente mi ha appena avvertito del fatto che non mi trovo nella mia stanza ma che, tanto per cambiare, sono nella camera numero 7 del Dormitorio Maschile Serpeverde, dove questa notte mi sono addormentata.

Oh, scusatemi.

Devo proprio aggiungere un sesto punto.

Draco Malfoy, Theodore Notte e Blaise Zabini, tutti e tre in mise da notte, in piedi intorno a me comodamente seduta su un letto, mi stanno fissando come se avessi tre teste, ed una di queste avesse le fattezze di Voldemort, oppure come se avessi appena smesso di urlare come una pazza in piena notte.

Però, quante similitudini…

Un momento…

Voldemort

<< Principessa…? >> inizia, titubante, Nott.

<< …Brutto incubo? >> prosegue Zabini.

In risposta, mi alzo dal letto, e corro in bagno a vomitare.

 

<< Ecco a lei, Kimberly Potter, signora. >>

<< Grazie Kreacher. Ma non chiamarmi signora, per favore, mi fai sentire vecchia. >>

Abbozzo un sorriso, per niente allegro, afferrando la tazza fumante di camomilla che mi porge il mio Elfo Domestico, con dita ancora tremanti.

<< Come desidera, signorina Potter. >>

Kreacher si inchina davanti a me così profondamente, che quasi il naso adunco arriva a sfiorare il pavimento.

Detesto queste cose, ma, al contrario di Dobby, se dovessi chiedere a Kreacher di trattarmi come se non fossi la sua padrona, come se fossi una sua pari, oppure se addirittura lo liberassi, credo davvero che ne morirebbe.

<< Perfetto, adesso smamma. >>

Una voce maleducata alle mie spalle, si rivolge con arroganza al mio Elfo Domestico.

Il quale, inchinandosi nello stesso reverenziale modo al nuovo arrivato, risponde:

<< Al suo servizio, signor Malfoy. >>

Prima di sparire.

Alzo lo sguardo sul Suo pallido viso, non spostandolo sino a che non si è seduto accanto a me sul divano.

Alzo un sopracciglio, accigliata.

<< Non potevi rivolgerti un po’ meglio, nei confronti di Kreacher? >>

Mi guarda, come se gli avessi appena chiesto di indossare la divisa del Grifondoro, ed andarsene in giro per tutta la Scuola sbaciucchiando una bandiera Rosso-Oro.

Poi, con tono ovvio, mi risponde:

<< E’ un Elfo Domestico! >>

<< E’ pur sempre un essere vivente. Ed a volte sono più degni di rispetto loro, che certi maghi. >>

Starà certamente per ribattere una cattiveria su quelle povere Creature Magiche, quando un’altra voce odiosa interrompe il nostro dialogo, svegliando anche Nott che, sulla poltrona di fronte al nostro divano si era momentaneamente appisolato.

<< Perfetto Potter. Ora, oltre a doverti sopportare di giorno, devo farlo anche di notte! >>

Bevo un sorso di calda camomilla, e già mi sento leggermente meglio.

Il tremolio ed il freddo che mi sta corrodendo dall’interno della carne si affievolisce leggermente.

Alzo gli occhi al cielo.

<< Nessuno ha richiesto la tua presenza, Parkinson. >>

Dopo aver passato i 10 minuti seguenti al mio brusco risveglio, chiusa in bagno a vomitare, rientrando nella stanza da letto, ho trovato i tre ragazzi che, preoccupati e seriosi, eleganti persino nelle loro vestaglie da notte, si lanciavano eloquenti occhiate.

Senza dire una parola, Nott mi ha accompagnata giù in Sala Comune, insieme a Zabini che, così mi ha detto, stava andando a svegliare Daphne.

Malfoy, non so come mai, è rimasto in camera per un paio di minuti in più, raggiungendomi proprio mentre stavo congedando Kreacher, che Nott mi aveva intelligentemente suggerito di chiamare, per farmi portare qualcosa di caldo da bere.

Alzo gli occhi sulle tre nuove arrivate.

La Parkinson indossa una camicia da notte decisamente sexy, e decisamente poco coprente, di un blu notte quasi trasparente, che lascia intravedere il suo nero completo intimo.

Si siede sul bracciolo della poltrona dove è seduto Nott, posizionando le gambe a cavallo delle sue, che ne sta, però, spudoratamente fissando un altro paio.

Di gambe.

Quelle della piccola Greengrass.

Astoria, infatti, sembra che dorma con dei pantaloncini bianchi decisamente corti ed aderente al suo sedere, ed una canotta verde, altrettanto succinta e attillata.

Tanto da lasciarle scoperta il piccolo diamante incastonato al suo ombelico.

Non sapevo che Astoria Greengrass avesse un piercing…

Lei, comunque, si accomoda sul divano dove mi sono appena rannicchiata a pochi centimetri dalle ginocchia di Malfoy.

Infine, fa la sua entrata Daphne Greengrass, semplicemente bellissima nella sua corta camicia da notte nera, che scopre leggermente il bordo delle culotte alla brasiliana, dello stesso colore dell’abito sopraccitato.

Seguita dal suo altrettanto affascinante ragazzo, si siedono sull’ultimo divano rimasto completamente libero, nel solito angolo Vip che si sono guadagnati nella Sala Comune dei Serpeverde.

Sorseggiando nuovamente la mia calda camomilla, mi sento leggermente a disagio, tra tutte queste mise da notte decisamente sexy.

Io indosso dei pantaloncini ed una camicia, oltremodo più grandi di me, specie per quanto riguarda la zona spalle e maniche, dal momento che, ciò che indosso, non appartiene alla sottoscritta, ma al signor Malfoy qui accanto a me.

Sebbene abbia gran parte delle gambe scoperte, sono ben lungi dal sentirmi anche vagamente attraente.

Sarà per i miei occhi arrossati dal pianto a cui, a quanto pare, ho dato sfogo mentre dormivo, e dal sonno, sarà per il mio colorito pallido, per il mio corpo che ancora è scosso dai tremolii, oppure per le labbra arrossate da tutte le volte in cui vi ho conficcato i denti…fatto sta che “Sexy” è uno degli ultimi aggettivi che mi si potrebbe appioppare in questo momento.

Al contrario delle tre Serpeverde intorno a me.

<< Si da il caso… >> mi risponde la Parkinson, facendomi sobbalzare, << …che io abbia il sonno molto leggero… >>

La immagino.

All’erta anche mentre dorme.

Mi ricorda la storia della Principessa sul pisello.

Basta un minuscolo ortaggio a destare dal sonno una Lady dal vero sangue blu.

Anche se, nel caso della Parkinson, il titolo di “Principessa sul pisello” potrebbe acquistare anche un doppio senso.

<< …e che quando il caro Blaise sia venuto a svegliare Daphne, mi sia destata anche io. >>

<< Perfetto… >> le rispondo, acida << …adesso puoi tornare a nanna. Sogni d’oro. >>

Concludo con un sorriso fintamente gentile.

<< Fosse facile! >> è il commento che ricevo come risposta.

Ma non da Pansy Parkinson.

Bensì da Astoria Greengrass.

Perfetto.

Ci volevo anche lei.

Sto per mandare a farsi fottere anche lei con un “Ma insomma, chi cazzo vi ha cacato?!”, quando incontro lo sguardo ammonitore di Malfoy.

Mi sta silenziosamente chiedendo di non ribattere.

Stringo i denti, tanto da far irrigidire la mandibola in modo molto maschile, e sposto lo sguardo dalla parte opposta, irritata.

Perché è scesa anche quest’idiota?!

È più piccola di noi, è in stanza con delle ragazze del suo anno, cosa ci fa qui?

Perché Blaise ha svegliato anche Astoria?

Mi aveva detto che andava a chiamare solo Daphne!

In un impeto di rabbia nei confronti del suddetto Serpeverde, gli lancio un’occhiata assassina.

In risposta, alza le spalle, e mi risponde:

<< Astoria stava dormendo con loro, nel letto di Millicent, che stanotte è assente…ed anche lei ha il sonno leggero. >>

Fottute Principesse…

Per non ribattere, bevo un altro abbondante sorso dalla mia camomilla.

Restiamo in silenzio per una manciata di minuti, fino a che la Parkinson, tanto per cambiare, non perde la pazienza.

<< Oh insomma!... >> sbotta << …qualcuno può cortesemente dirci come mai alle 3.30 di notte ci avete buttate giù dal letto, e adesso siamo qui a fissarci in silenzio come dei coglioni?! >>

Ci terrei ad aggiungere che la sua presenza non era stata affatto presa in considerazione, e che, se proprio la situazione la disturba può comodamente tornarsene in camera sua.

Brutta vipera.

Ma, ancora una volta, riesco a frenare la lingua.

Complice anche un Patronus a forma di cervo che, apparso all’improvviso, ci galoppa incontro.

Quasi lascio cadere a terra la camomilla per lo stupore, mentre il Patronus di Harry pianta i suoi zoccoli d’argento e felicità dinanzi a noi.

Guarda attentamente uno per uno, soffermandosi maggiormente su di me, per poi sparire esattamente come è apparso.

Ma, a quanto pare, io sono l’unica ad esserne rimasta stupita.

I Serpeverde, infatti, non battono cenno.

Malfoy, ad esempio, si volta verso Nott con molto calma e, sussurrato un semplice << Theo… >> ecco che il suo amico si alza dalla poltrona, e si dirige verso l’entrata della loro Comune, chiusa dal Ritratto del Serpente.

<< Che ci fa qui il Patronus di Harry?! >> chiedo, sinceramente confusa, a Draco.

<< Probabilmente lo Sfregiato ci stava avvisando che possiamo aprirgli il Ritratto, adesso. >>

Mossa sbagliata bere altra camomilla, subito dopo aver posto la domanda alla Serpe.

La sua risposta mi stava quasi strozzando, tanto che la Parkinson e Blaise accennano dei sorrisetti divertiti ai miei conseguenti colpi di tosse.

Ripresami, incalzo:

<< Harry è qui?! Come mai?! >>

<< L’ho chiamato io, bambolina. >>

Okay, decisamente devo smettere di bere per qualche minuto.

Ed infatti, poso la tazza di camomilla sul tavolino di fronte a me, allungandomi leggermente dalla mia attuale postazione, che prevede gambe rannicchiate, con tanto di piedi sotto il sedere, restando qualche secondo in silenzio, per schiarirmi le idee.

Malfoy ha chiamato Harry.

Ed Harry si è subito presentato nella Sala Comune dei Serpeverde.

Due incubi strani nell’arco della stessa notte, no eh!

<< Non c’era bisogno di svegliare anche mio fratello! Si sarà preso un infarto! >> ribatto, sinceramente preoccupata per Harry.

Adesso capisco cosa è rimasto a fare Malfoy in camera sua poco fa, mentre noi siamo scesi.

Avrà certamente mandato un Patronus ad Harry per avvertirlo del mio incubo.

Il suddetto Principe delle Serpi si gira a guardarmi, con aria seria e preoccupata.

<< La presenza dello Sfregiato qui irrita anche me, ma…cazzo tu non ti sei vista, di sopra, mentre eri in preda a quell’incubo…l’infarto l’hai fatto venire a noi. >>

Le ragazze ci guardano incuriosite, mentre io intercetto un sguardo ed un cenno d’assenso da parte di Zabini, che condivide pienamente ciò che il suo amico ha appena detto.

Dopo questa me ne resto zitta, lottando con tutta me stessa, contro i ricordi di quell’incubo terrificante.

E. Di. Quella. Maledetta. Voce.

Ma il suo eco lontano e orribile non cessa di invadermi i padiglioni auricolari, tanto che i tremolii del mio corpo ricominciano.

Mi vedo costretta a bere un altro sorso più che abbondante di camomilla, un altro ed un altro ancora, aspirandone tutto l’aroma rilassante e caldo.

Per non parlare del profumo delizioso di Draco, di cui è impregnata completamente la camicia che ho indosso, che mi invade le narici, calmandomi quasi più di mezzo tazzone di camomilla.

 

<< Hai troppi affetti Potter. E perderai…tutto quanto. >>

 

Dio.

Quella voce.

Quella maledetta voce.

E quella frase.

Mi rannicchio maggiormente sul divano, stringendo gambe e braccia, queste ultime intorno al corpo.

Come se questo servisse a proteggermi.

<< KIKI! >>

<< Porco Godric, Potter, hai intenzione di svegliare tutta Serpeverde?! >>

<< E voialtri che cazzo ci fate qui?! >>

Urlo di Harry, imprecazione di Nott, domanda poco educata di Malfoy.

Siamo alle solite.

Mio fratello mi corre incontro, con aria seriamente preoccupata, mentre la sua espressione si riproduce alla perfezione sui volti, alle sue spalle, di Hermione, Ginny e Ron.

La Parkinson e la Greengrass junior si scambiano sguardi indignati e schifati, certamente in riferimento all’alta concentrazione di Grifondoro che c’è attualmente nella loro Comune, mentre Zabini ribadisce il dubbio precedentemente espresso dal suo amico.

<< Draco ha chiamato qui solo lo Sfregiato! Mezzosangue e Traditori del proprio sangue nello stesso momento, proprio qui a Serpeverde no eh! >>

Harry sembra non sentirlo, mentre Nott annuisce vigoroso alle affermazione di Blaise, e Ron gli risponde a tono:

<< Credi che ci faccia piacere essere qui in questa…fogna..?.. >> sguardi oltraggiati da parte delle Serpi qui presenti << …Ma il messaggio del Furetto era piuttosto preoccupante, quindi siamo accorsi tutti. >>

<< E dovete solamente dire grazie che non ci siano anche Seamus e gli altri…il tuo Patronus ha svegliato tutta la loro stanza, Malfoy… >> commenta Hermione.

<< Oh mi scusi, vostra Altezza, la prossima volta suggerirò al mio Patronus di recarsi silenziosamente dallo Sfregiato a sussurrargli nell’orecchio di accorrere dalla sorella… >>

<< Sarebbe un idea… >> ribatte acida Ginny.

Nel frattempo, le mani di mio fratello corrono alla mia fronte, per controllare se io abbia febbre o altro.

Trovandomi fredda, anziché calda, si inginocchia di fronte a me e, guardandomi serissimo, mi chiede:

<< Kiki che è successo? >>

<< Oh, grazie mille! Finalmente qualcuno che si decide a porre questa domanda! >> sbotta irritata Pansy Parkinson.

Harry si volta ad incenerirla con lo sguardo, per poi spostare gli occhi bellicosi in quelli di Malfoy.

<< Lei che ci fa qui?! Cosa centra in tutto questo? >>

Ma sono io a rispondergli.

<< Si da il caso che le Aristocratiche qui presenti… >> indico con un dito Astoria e Pansy << …abbiamo il sogno leggerissimo… >>

<< Ehi voi due, vi vorremmo far notare che noi, qui, siamo a Casa nostra. Semmai siete voi gli intrusi… >>

Ecco.

Lo sapevo che prima o poi una delle avrebbe sparato una stronzata del genere.

Solo ero indecisa tra la Parkinson e Astoria Greengrass.

Ed il merito va alla seconda, in questo caso.

<< Okay, adesso basta. >>

Tono imperioso, interruzione brusca, sguardo risoluto, alzarsi in piedi improvviso.

Si.

Daphne Greengrass ha visto troppi film sulla Regina Elisabetta.

Ah no.

Vero, non ne conosce nemmeno l’esistenza.

Mea culpa.

Fatto sta che, la nostra Principessa delle Serpi, sposta uno sguardo gelido su tutti i presenti, facendoci raggelare lentamente uno ad uno, per poi soffermarsi per ultimo su Malfoy.

<< Cosa è successo di sopra? >>

Lui, prima di rispondere, scambia l’ennesimo sguardo preoccupato con i suoi fedeli compari Zabini e Nott.

<< Stavamo dormendo. Improvvisamente… >> mi indica, posando prima su di me i suoi occhi di ghiaccio << …inizia a muoversi, a contorcersi e a mugolare qualcosa. Fatto sta che mi sono svegliato, ed ho subito dedotto che fosse preda di un incubo. Mi sono detto che si sarebbe tranquillizzata. Ma non è stato così. I mugolii sono diventate urla strazianti…tremava, si contorceva come in preda ad una Cruciatus…sudava freddo, e piangeva. E gridava. Gridava aiuto…oppure…ogni tanto farfugliava qualche nome e…e pregava di non so che cosa…. E…Dio, bambolina, come urlavi… >>

Lo guardo.

Mi guarda.

E tutti gli altri…spariscono.

Ho gli occhi spalancati, al pensiero di come possa essere sembrata penosa e debole in quel momento.

Ma, più che altro, oltre che ferita per la figuraccia che mi avrà certamente fatto fare quel maledetto sogno, sono terrorizzata.

Spaventata a morte.

Perché, queste situazioni, questi sogni, e quella voce

Mi sono maledettamente familiari.

Io e Malfoy siamo ancora occhi negli occhi, quando è Zabini a continuare il Suo racconto.

<< Le sue grida hanno svegliato anche noi. Abbiamo trovato Draco in piedi, accanto al suo letto, che cercava di tranquillizzarla, e ci siamo avvicinati anche noi… >>

Poi, anche Lui si rivolge alla sottoscritta.

<< Abbiamo provato a svegliarti, Principessa, ma non c’è stato verso. Continuavi a dimenarti, e ad urlare… >>

<< Per la cronaca… >> aggiunge Nott, con tono meno tragico dei suoi due compagni di stanza << …Ti devo un pugno nello stomaco, Potter. >>

Strappa a tutti un sorriso, persino a me.

Ma i Grifoni…bè loro si astengono.

I miei amici sono pallidi come un lenzuolo, specialmente Harry che, ancora inginocchiato di fronte a me sembra essersi Pietrificato, ed hanno delle espressioni talmente serie, che, se non ne conoscessi la causa, ipotizzerei un lutto.

<< Kiki… >> mi chiama Ron << …Ti ricordi cosa…cosa stavi sognando? >>

Oh si che me lo ricordo.

Non credo di potermelo dimenticare così facilmente.

Anche se lo vorrei.

Lo vorrei con tutta me stessa.

Annuisco solamente.

Poi, sposto lo sguardo in quello di mio fratello, e, prendendo forza dalla sua semplice presenza, faccio un respiro profondo, ed inizio a condividere con i presenti le mie sventure:

<< Ero in un prato…verde e…e bellissimo. C’era…c’era tantissimo sole. Tanto. Ed era caldo, luminoso. Mi sentivo felice. Più felice che mai…. >>

Già.

Quello si che è stato un bel sogno.

O, almeno, ciò che riguarda la prima parte di ciò che tanto mi ha fatto urlare e dimenare stanotte.

<< Avevo un vestito bianco. Bianchissimo. Ed ero senza scarpe. Camminando…camminando per il prato…vedevo tutti. I nostri compagni di Scuola, i nostri Professori, L’Ordine della Fenice, i Weasley, l’Esercito di Silente, voi Serpeverde, Dean, Neville e gli altri…voi… >> aggiungo, con ovvietà, lanciando uno sguardo eloquente ai Cacciatori.

Saltando a piè pari la parte del bacio con Malfoy, passo subito alla parte inquietante.

<< All’improvviso…all’improvviso è…è…è diventato tutto buio. Il sole ha iniziato a tramontare inesorabilmente e…e tutti…tutti quanti… >>

Ho la voce tremante.

Le mani tremanti.

La gambe tremanti.

Il corpo, nella sua totalità, sta tremando.

Anche dentro.

E ho freddo.

Tanto freddo.

Mi fermo un istante, per contrastare le lacrime.

Poi, quando mi sento in grado di continuare, lo faccio:

<< Tutti quanti…avete iniziato a svanire. Tutti. Io…io vi urlavo di restare, vi pregavo ma…ma…nessuno mi ascoltava. Tutti. Tutti svaniti. >>

Se ne sono andati tutti.

Qualcuno me li ha portati via.

Mi hanno lasciata sola.

Inesorabilmente e completamente sola.

<< E poi…poi…poi… >>

Forza Kiki.

Ce la puoi fare.

<< Dio, Harry! L’ho sentito, l’ho sentito di nuovo cazzo! >>

<< Chi? Chi hai sentito Kiki? >> mi domanda Harry.

Ma io non sembro sentirlo.

Abbasso il capo, mantenendolo con le mani, le cui dita sono fermamente infilate nei miei capelli.

<< Lui! E poi…e poi….era tutto nero! E voi…tutti spariti! >>

<< Lui chi, Kiki?! >>

<< Ero sola…maledettamente sola. Era buio…e…e faceva freddo… >>

<< Calmati Kiki! Chi…chi hai sentito? >>

<< Io…io gli ho urlato di lasciarvi stare ma…ho…ho provato a salvarvi lo giuro…ma…ma… >>

<< Okay, adesso smettila. Sta calma è tutto a posto… >>

<< …Ma…non ce l’ho fatta. E voi…voi mi avete lasciato da sola… >>

<< Era solo un sogno, sorellina, tranquilla… >>

<< …Era buio. Tutto buio…e poi quella voce…Quella. Maledetta. Voce… >>

<< Quale voce?! >>

<< La Sua Harry, la Sua!... >> strillo, abbastanza isterica.

Sento gli occhi pizzicare, e tanto, tanto freddo.

Tutti gli occhi sono puntati su di me, alcuni spaventati, altri preoccupati, altri decisamente confusi.

<< Hai….hai…troppi affetti Potter… >> recito, sussurrando, sconvolta.

Sembro pazza.

O magari lo sono.

<< …E perderai…. >>

Mi stringo ancora di più nelle spalle.

Vorrei diventare ogni secondo sempre più piccola fino a…

Sparire.

Come hanno fatto tutti quelli che amo, nel mio sogno.

<< …Tutto quanto… >>

Harry spalanca gli occhi.

Ron smette di respirare.

Ginny ed Hermione si portano una mano dinanzi alle labbra.

E tutti, tutti e cinque, perdono anche quel minimo colorito che la situazione gli aveva permesso di lasciare sui loro visi.

<< …Ha ripreso a farmi male , Harry. Bruciava, come allora, come sempre. Provavo un fottuto dolore , maledizione! >>

Continuo a farfugliare parole e frasi senza senso, senza nesso logico tra loro, mentre non cesso di tremare.

I Cacciatori rimangono in silenzio, sconvolti, adesso, almeno quanto me.

I Serpeverde, invece, non ci stanno capendo più un cazzo.

Improvvisamente Malfoy, afferrandomi dai polsi, mi costringe a voltarmi a guardarlo.

Risoluto e fermo come solo Lui sa essere, esclama:

<< Bambolina, adesso calmati. >>

Non so perché, magari dal suo sguardo, o dal suo profumo paradisiaco, oppure dal suo tocco, ma riesco a farlo.

<< Spiegati. Di chi hai sentito la voce? Chi è questo “Lui”? E dov’è che ti faceva male?! >>

<< Era la voce di Voldemort. E mi faceva male la Cicatrice. >>

 

Alla fine, la proposta di Hermione di andare dalla Preside è stata ascoltata.

Non potevamo non avvertirla di una cosa del genere.

Sebbene il dolore alla cicatrice ci sia stato solo nel mio sogno, e non nella realtà, di questo ne sono certa, una sogno così non poteva essere ignorato.

E poi vogliamo anche sapere cosa avrà da dirci il Ritratto di Silente.

Però, come hanno felicemente suggerito Ron e Ginny, non era affatto il caso che io andassi con loro.

Non mi reggevo in piedi, ed avevo un aspetto devastato.

Avrebbero riportato parola per parola ciò che gli avevo riferito io, per poi fare lo stesso con me con le parole della Preside, ma mi risparmiavano il tragitto fino al suo studio.

Per Harry è stato uno strazio accettare l’idea di lasciarmi nuovamente qui, nella tana del Serpente, tra le spire di Malfoy, specialmente dopo quello che mi è accaduto.

Ma, effettivamente, era la cosa più sensata da fare.

Dopo di che, congedati i miei migliori amici, per evitare di fare ulteriore baccano, e svegliare qualche Serpe di troppo, abbiamo deciso di tornarcene in camera.

Così, con mia enorme gioia, ho potuto salutare Astoria e Pansy, ritrovandomi con Blaise, Theo e Draco nella stanza numero 7 del Dormitorio Maschile.

Lasciandomi cadere sul letto di Malfoy, dove mi sistemo con le gambe schiacchiate contro il petto, mi faccio scappare un sospiro.

Il suddetto proprietario del suddetto materasso si posiziona, nuovamente, accanto a me, lanciandomi di tanto in tanto, occhiate di sbieco.

Blaise e Theo, invece, si accomodano elegantemente scomposti su due poltrone, che fanno Lievitare sino al letto dove siamo seduti io ed il biondastro.

Nott Appella anche un pacco di sigarette dalla scrivania, lanciandolo per prima a me.

<< Tieni Principessa. La nicotina è decisamente ciò che ti serve adesso. >>

Gli dedico uno degli sguardi più sinceramente grati che abbiano mai sfornato i miei occhi.

Con le dita ancora leggermente scosse, racchiudo il filtro arancione tra le labbra, accendendo il tabacco all’interno con la Bacchetta.

Passo il pacchetto anche agli altri, e, in men che non si dica, ci lasciamo affumicare dal fumo di ben quattro sigarette.

Chiudo gli occhi, mentre aspiro la prima boccata di fumo, ed appoggio il capo contro il muro alle mie spalle, beandomi del piacevole bruciore alla gola che il piccolo peccato al tabacco mi reca, oltre anche ad una leggera calma che va diffondendosi nel mio corpo.

Restiamo così, in silenzio, a fumare, io con gli occhi serrati, e loro a fare non so che, dal momento che non posso vederli.

Nessuno apre bocca, almeno fino a che non arrivo circa a metà sigaretta.

Ovvero fino a che Blaise non si decide a fare la domanda che gli premeva nella testa da quando ho dichiarato di aver udito la voce di Voldemort nel mio sogno.

<< Potter, cosa credi sia successo? Insomma…Continuavi a ripetere di averlo sentito di nuovo… Non è la prima volta che sogni il Signore Oscuro? >>

Scuoto lentamente la testa, portando nuovamente la sigaretta alle labbra.

Mantengo, però, gli occhi chiusi.

<< Quando Voldemort… >> pesante silenzio << …era ancora in vita, io ed Harry lo sognavamo spesso. Molto spesso. E non erano semplici e banali sogni. Più che altro erano visioni…di…di quello che stava facendo, ecco. Piccole escursioni poco piacevoli nella sua mente. >>

<< COSA?! >> sbottano all’unisono, sia Blaise che Theo.

Non ho ancora la forza di aprire gli occhi, ma sono certa che le loro espressioni mi farebbero divertire molto.

Ed infatti, al solo pensiero, sorrido.

<< Vuoi dirmi che tu e lo Sfregiato, mentre schiacciavate un pisolino, vi facevate, nel frattempo, un giretto nella testa pelata del Signore Oscuro? >> chiede Nott.

Annuisco.

<< O Santo Salazar. Principessa, mi inquieti. >>

Sia io, che Malfoy, ridiamo di gusto all’affermazione di Zabini.

Bè, si.

In effetti, posso dire di essere una ragazza abbastanza inquietante.

E non gli ho detto che, nei sogni, io ed Harry non guardavamo gli spezzoni della vita di Voldemort dall’alto.

Ho decisamente fatto bene a tralasciare il dettaglio che, in queste visioni, io ed Harry eravamo Voldemort.

<< Credetemi, gli incubi su Voi-Sapete-Chi sono decisamente la parte meno terrificante della sua vita… >> commenta Malfoy.

Infatti.

Vogliamo parlare del fatto che, per 17 anni, ho portato dentro di me un frammento dell’anima del più Grande Mago Oscuro di tutti i tempi?

<< Oh bè… >> si mostra d’accordo Nott << …in effetti il Basilisco stecchito e puzzolente nella Camera dei Segreti avrebbe dovuto avvertirci di che razza di ragazza andavamo a frequentare! >>
<< Ah!... >> esclama Zabini, ricordandosi improvvisamente una cosa << …per non parlare della sua piccola avventura alla Gringott, che l’ha vista come una ladra di camere di Sicurezza! >>

Altra risata da parte mia.

Piomba nuovamente il silenzio, durante il quale tutti e quattro riprendiamo a fumare come se niente fosse.

Devo dire che, senza le solite stronzate di Blaise e Theo, l’inquietudine e l’angoscia che quel sogno mi ha scaraventato addosso, ritornano decisamente a farsi sentire.

<< Ma… >> domanda, lentamente, e con un tono di voce molto basso, Malfoy << …da quando il Signore Oscuro è morto, né tu, né lo Sfregiato l’avete più sognato? >>

Bingo.

Lentamente, come se ammetterlo rendesse la cosa ancora più tragica, scuoto la testa.

E faccio un altro lungo tiro, abbastanza disperato aggiungerei, alla sigaretta.

Quasi posso avvertirli, i loro profondi sguardi, prima analizzarsi l’un l’altro, e poi posarsi su di me.

So perfettamente cosa stanno pensando.

E so perfettamente anche cosa hanno pensato i Cacciatori, e a cosa penseranno tutti.

Ma.

È.

Impossibile.

<< E allora… secondo te… >> sillaba Zabini, scegliendo con cura ed estrema attenzione le sue parole << …come mai l’hai sognato proprio stanotte? >>

Ed allora, mi decido a riaprire gli occhi.

E li trovo seri e preoccupati a guardarmi, esattamente come avevo immaginato.

<< Non ne ho idea. >> è l’unica cosa che riesco a rispondergli.

Altro scambio di sguardi.

Altri occhi angosciati che si posano su di me.

Altro inquieto silenzio.

Faccio gli ultimi tre tiri dalla sigaretta, quasi senza staccare il filtro dalle labbra, buttandone la cicca nel posacenere d’argento che ci fluttua intorno.

Attenta ad ogni loro minimo movimento, osservo le tre Serpi finire di fumare, nuovamente in silenzio.

Quando anche Nott, ultimo dei tre, si è deciso a buttare anche il suo mozzicone, sbotto:

<< Oh, insomma! Avanti ditelo. >>

<< Cosa? >> domanda Malfoy, con un sopracciglio alzato.

<< Quello che state pensando tutti. Ma che nessuno dei tre vuole dire ad alta voce, perché renderebbe la cosa meno assurda, che solo un’idea della vostra mente. >>

Draco non sposta lo sguardo dal mio, al contrario di Blaise e Theo che si guardano l’un l’altro.

<< Avanti. Svuotate il Calderone. >> insisto.

Ma niente.

Ancora silenzio.

Nessuno riesce a trovare il coraggio di parlare.

Perché pronunciare quelle parole sarebbe troppo tragico, e troppo assurdo.

Ma poi, magari solamente per una canna di troppo fumata prima di andare a dormire, è Zabini ad esporsi, all’improvviso.

<< Insomma, Potter, devi ammettere che è strano questo tuo sogno. E la voce del Signore Oscuro che ti minaccia di perdere tutto. La prima cosa che una mente, d’istinto, va a pensare è che…in un certo fottutissimo modo…Lui…Lui sia… >>

<< Vivo. >> concludo io, per Lui.

Tutti e tre non osano rispondere nulla a questa mia conclusione.

Anzi, distolgono lo sguardo dal mio, mostrandosi interessati a tutt’altro nella stanza.

Quando ho riferito la frase che avevo udito nel mio sogno “Hai troppi affetti Potter, e perderai tutto quanto”, ho visto il viso di Harry perdere ogni minima traccia di calore corporeo, le sue gambe tremare, ed i suoi occhi spalancarsi in modo terrorizzato.

E lo stesso è accaduto in Gin, Ron ed Herm.

Hermione si è addirittura dovuto sedere.

L’accostamento delle parole “Lord Voldemort” e “Vivo” nella stessa frase, sono certa che si sia presentato in tutte le menti presenti.

Anche nella mia.

Ma, sia io, che Harry, sappiamo perfettamente che è impossibile.

E sappiamo perfettamente anche un’altra cosa: solo noi ne saremo del tutto certi, d’ora in poi.

Lo stesso terrore che è sempre vissuto in ogni animo, durante la Prima e la Seconda Guerra Magica si riprodurrà, insediandosi in tutti quelli che amo come un cancro.

E non posso permettere a Lord Voldemort di rovinarmi ancora la vita, anche da morto.

Perciò, mi alzo di slancio dal comodo materasso, stringendo i pugni in modo combattivo, e dedicando uno sguardo infuocato ai tre Serpeverde presenti.

<< Statemi bene a sentire, tutti e tre. Lord Voldemort. È. Morto. So che è così. Ho visto l’Avada Kedavra colpirlo in pieno petto, ho visto il suo corpo senza vita accasciarsi al suolo, ho visto il soffio vitale abbandonare per sempre quel figlio di puttana. L’ho visto. Gli ero di fronte, e sono stata io, insieme ad Harry, ad ucciderlo. È vero, quella maledetta frase “Hai troppi affetti, Potter, e perderai…tutto quanto” è Sua. Non perdeva occasione per ripetercela, perché sapeva che la nostra più grande debolezza era proprio il terrore di perdere tutti quelli che amavamo, ed amiamo tutt’ora. Ed anche la voce era la Sua. Dio, non credo la dimenticherò mai quella voce. Ed è anche vero che la cicatrice, nel sogno, mi ha fatto male esattamente come accadeva quando Lui era in vita. Ma questo non vuol dire che Voldemort sia ancora vivo. >>

Zabini alza lo sguardo nel mio.

<< Scusami tanto, ma come fai ad esserne così sicura, dopo gli ultimi tre punti della tua brillante arringa? >>

Alzo le spalle.

<< Era solo un sogno. >>
Ma, con la mia considerazione, il Principe delle Serpi deve essersi irritato.

Perché anche Lui balza in piedi, e sbotta:

<< Non era solo un sogno, cazzo! Tu…tu non ti sei vista, bambolina…Come urlavi, come ti dimenavi! Pensi che nessuno di noi tre abbia mai avuto un incubo in 18 anni di vita?! E nessuno di noi ha mai urlato in modo così straziante come hai fatto tu! Ho… >>
Si blocca un secondo, guardandomi in modo talmente profondo, che sento le gambe tremare.

<< ….Ho sognato Il Signore Oscuro quasi ogni notte, da quando mi ha Marchiato. Ma non è mai stato così reale come nel tuo caso. Non. Era. Solo. Un. Sogno. >>

Ennesimo silenzio.

La confessione di Malfoy mi ha lasciata piuttosto sbigottita.

In effetti, ho sempre e solo pensato al mio terrore nei confronti di Voldemort, essendone stata, diciamocelo, insieme ad Harry la più toccata dalla sua spaventosa figura.

Ma non avevo mai pensato, effettivamente, che anche il mio Principe delle Serpi avesse avuto un incontro ravvicinato con quel bastardo.

E di certo non è stato piacevole.

Insomma, sentirsi minacciare di morte i proprio genitori, sentirsi affibbiare un compito di assassinio, e sentire sulla proprio pelle bruciare il simbolo della schiavitù a qualcun altro, non deve essere stato proprio il massimo per Draco.

In effetti, non mi ci ero soffermata poi molto a pensarci.

Grandissimo errore da parte mia, lo ammetto.

Raddolcisco lo sguardo, ma non cedo.

<< Okay, d’accordo. Non era un sogno normale. Ma allora come spieghi il fatto che Voldemort sia ancora vivo? Non c’è scampo all’Avada Kedavra. >>

<< Tu ne sei l’esempio vivente, vero? >> mi chiede Malfoy, con tutto il sarcasmo di cui un Serpeverde può fare uso.

Ed è davvero tanto, credetemi.

Zabini e Nott si guardano incuriositi, certamente chiedendosi cosa diavolo voglia significare tutta quella pungente ironia.

Io, dal canto mio, alzo gli occhi al cielo.

<< Non centra nulla! Fu una cosa completamente diversa! >>

<< Il Signore Oscuro per rinascere aveva usato il vostro sangue, giusto?... >>

Zabini e Nott quasi cadono dalla sedia.

Theo sbotta:

<< Che cosa?! >>

Ma io e Malfoy lo ignoriamo.

<< …E così facendo aveva creato un legame tra voi due e loro. Chi ti dice che il legame si sia spezzato?! >>

Di nuovo, alzo gli occhi al cielo, sospirando esasperata.

<< Noi siamo ritornati in vita quasi subito. Nel suo caso è passato quasi un anno! >>

<< Ritornati in vita?! >> esclama Zabini.

Lui e Nott non potrebbero essere più confusi di così.

<< Che fine fece il Suo corpo? >> mi domanda, ancora, Malfoy.

<< Fu prelevato dagli Auror, e seppellito nello squallido Cimitero di Azkaban. Ma solamente per evitare che Mangiamorte invasati come tua zia, potessero usare il corpo di Voldemort a chissà quali Oscuri scopi…e credimi. È ancora lì. >>

<< Perché non ci dovrebbe essere?! >> Nott.

<< Quindi tu sei certa quella sorta di legame che vi legava si è spezzato nel momento in cui vi ha ucciso? >>

<< Vi ha ucciso?! Ma che cazzo dite? >> Zabini.

Annuisco, più convinta che mai.

E, probabilmente, riesco a far cambiare rotta anche alla mente del biondastro.

Che, però, non si da per vinto.

<< Okay. Ma resta ancora il discorso degli Horcrux… >>

<< Horcrux?! >> Nott.

<< Quale discorso? Erano sette. Sono stati tutti distrutti. Me ed Harry compresi. >>

<< Che centrate tu e lo Sfregiato? >> sempre Theo.

<< E chi ti dice che non erano otto,o nove o diciassette, gli Horcrux? Mica il Signore Oscuro ve lo ha dichiarato per iscritto! >>

<< Sette? Otto? Ma che diavolo sono ‘sti Horcrux?! >> Zabini.

<< Silente, lo dice, ecco chi! E poi sette è il numero magico più potente, fu di questo numero che domandò a Lumacorno… >>

<< Lumacorno? Un momento non stavamo parlando di Voi-Sapete-Chi? >>

<< …E poi c’è anche il piccolo dettaglio della cura maniacale con cui stava proteggendo Nagini, la sera del 2 Maggio. Sapeva che avevamo distrutto tutti gli altri, e stava disperatamente cercando di proteggere l’ultimo Horcrux rimasto…anche se Neville riuscì ad ammazzarglielo comunque, quel suo viscido serpente… >>

<< Paciock?! Rettili?! >>

<< Non sai con certezza se aveva un altro Oggetto Oscuro nascosto, comunque… >>

<< Ah-ha! Adesso siamo tornati a parlare del Signore Oscuro, vero? >>

<< Ed invece si. Io ed Harry abbiamo avuto delle visioni in cui andava a controllare i suoi Horcrux…anche se ormai era troppo tardi. Credimi, Draco, Lord Voldemort è morto! >>

<< Visioni?! Ehi, non iniziate a parlare di quella svampita della Cooman per cortesia! >>

Fa un sospiro, Malfoy.

Spero solamente che si sia rassegnato.

Ma non abbassa lo sguardo dal mio.

<< E allora dovrai spiegarmi questa tua brutta esperienza di stanotte, bambolina, perché la tua testardaggine non riuscirà a convincermi che è stato solo un sogno. >>

Oh bè, in effetti la mia testardaggine non riesce a convincere nemmeno me.

Insomma, io sono abbastanza pratica di questi sogni.

Parliamoci chiaro, immaginarti cavalcare un Unicorno per le strade di Privet Drive, con la signora Figg che ti insegue, brandendo minacciosa un suo gatto imbalsamato, è un sogno normale.

Inquietante e strano, ma solo un sogno.

Quello che avevo vissuto stanotte…bè non rientra in questa categoria.

Ma, affermandolo ad alta voce, cercando di convincerne i Serpeverde qui presenti, è un ottimo metodo per cercare di darla a bere anche a me.

O, almeno, così credevo fino a che la frase “Era solo un sogno” ha abbandonato le mie labbra, e per poco non mi mettevo a ridere io stessa dell’idiozia appena pronunciata.

Ecco perché, all’affermazione di Malfoy, non posso che restare in religioso silenzio, e distogliere lo sguardo dai suoi freddi ma implacabili occhi grigi.

<< Fermi tutti!... >> sbotta, alquanto irritato, Nott.

<< …qui quelli a cui servono delle spiegazioni siamo noi. >>
Zabini, annuendo con vigore, continua:

<< Di che diavolo stavate parlando?! >>

 

La mattina dopo, non è stata affatto facile per nessuno di noi.

Quando noi Cacciatori siamo scesi per la colazione in Sala Grande, ci siamo immediatamente fiondati al Tavolo Grifondoro, afferrando un tazzone a testa ricolmo di bollente caffè.

La stessa idea l’hanno avuta le Serpi, come abbiamo potuto notare circa 10 minuti dopo, con l’unica differenza che, con un solo sguardo, loro sono riusciti a farselo addirittura servire, il caffè, ed anche, nel caso di Pansy Parkinson, toglierlo da sotto il naso ad un povero studente del secondo anno.

Fatto sta che, se non fosse per la caffeina, non credo che nessuno di noi avrebbe la forza di alzarsi ed andare a lezione.

Ammetto che, verso le cinque di questa mattina, sia io, che gli altri tre inquilini della stanza numero 7 del Dormitorio Maschile Serpeverde, siamo riusciti ad addormentarci nuovamente.

Questo, solamente per risvegliarmi alle sette, dopo sole due ore di sonno profondo, afferrare le mie cose, lanciare un ultimo sguardo a Draco, e tornarmene della mia Sala Comune.

Ho approfittato del fatto di essermi improvvisamente ridestata, per attraversare la Comune nemica, senza incontrare nessuno.

Ed infatti, è proprio ciò che è accaduto, a meno fino a che non sono riuscita a tornare a Casa.

Lì, mezzi addormentati l’uno sull’altro, chi sui divani, chi sulle poltrone, e chi addirittura sul tappeto, ho trovato tutti i miei amati Grifondoro.

E non sto parlando solamente dei Cacciatori.

No.

Con loro, russando allegramente, c’erano anche Calì, Lavanda, Neville, Dean e Seamus.

Certamente, quando Harry e gli altri saranno stati buttati giù dal letto, questa notte, per accorrere da me a Serpeverde, sarà stato interrotto il sonno anche degli altri miei amici.

E, adesso, eccoli qui.

Sono pronta a giocarmi tutto l’oro che posseggo nella Camera Blindata alla Gringott, che Dean e gli altri sono rimasti svegli fino al ritorno dei Cacciatori che, dopo milioni di insistenze, saranno stati costretti a raccontar loro ogni cosa.

Poco male.

L’avrei comunque fatto io.

Sono salita in camera per una doccia veloce, mi sono decisa a svegliare i miei amici, ed insieme siamo scesi a colazione.

Le lezioni mattutine sono state alquanto distruttive, causa enorme stanchezza a chiudermi le palpebre ogni cinque minuti ma, almeno per la prima ora, di Storia della Magia, abbiamo potuto recuperare una sessantina di minuti di nanna.

Durante l’ora di Incantesimi, invece, mi sono tenuta sveglia semplicemente grazie a Ron, che, seduto affianco a me, si è deciso a raccontarmi dell’incontro con la Mcgranitt.

Dopo una divertente e alquanto raccapricciante descrizione della Preside con camicia da notte da nonna, bigodini e cuffietta tra i capelli, che ci ha fatto ridere per un quarto d’ora, il mio migliore amico è arrivato anche a parlarmi di argomenti seri.

Mi ha riferito che la nostra ex insegnante di Trasfigurazione si è mostrata subito molto preoccupata, e stava praticamente già per avvertire il Ministro della Magia del ritorno di Voldemort.

Ma Silente, o meglio, il suo Ritratto, l’ha fermata facendola ragionare.

Il fatto che anche il saggio Albus abbia pronunciato la frase “Lord Voldemort è morto.” mi ha rincuorato parecchio.

Ne ero piuttosto convinta ma…ehi, se lo dice anche Silente!

Ma, più di questo, non ha espresso altro.

Siamo rimasti a parlottare tra i denti praticamente tutta l’ora, io e Ron, interrotti solamente dal suono della campanella, che ha dato inizio ad una impegnativa lezione di Difesa contro le Arti Oscure, nella quale il tempo per le chiacchiere ha scarseggiato parecchio.

Così, dopo un’ora buca in cui Hermione ci ha trascinato di forza in biblioteca per il “Ripasso Pre-M.AG.O”, e dopo una lezione di Erbologia, ecco che l’ambientazione ritorna la Sala Grande, con i tavoli, però, adesso imbanditi per il pranzo.

Stiamo gustando le ottime leccornie preparateci dagli Elfi Domestici, quando un familiare tintinnio cattura la nostra attenzione.

Io, come molti altri, alziamo lo sguardo sul Tavolo dei Professori, per notare come, effettivamente, la Preside stia picchiettando la sua forchetta contro il calice dell’acqua.

Pochi secondi dopo, siamo tutti in silenzio, con gli occhi puntati verso l’altera figura di Minerva Mcgranitt, che si sta, al momento, alzando in piedi.

<< Non ho alcuna intenzione di interferire con la pace che sembrate raggiungere dinanzi ad un piatto di cibo… >> alcune risate << …Perciò sarò breve. >>

Pausa strategica, per aumentare la suspance.

<< All’inizio di questo anno scolastico, il corpo Docenti ed io abbiamo fatto una considerazione, che vede i vostri genitori, i vostri educatori e le vostre guide, esageratamente estraniati dal vostro rendimento scolastico. A fine anno, vengono messi dinanzi a pessimi voti come “T”, “D”, o “S” senza che, ormai, possano fare più nulla, laddove un docente non vi è riuscito, per rimettervi sulla giusta rotta. Questa è sempre stata una pecca di Hogwarts, lo ammettiamo, ma questo anno, sono stati presi dei provvedimenti per rimediare a questo difetto della nostra Amata Scuola. >>

Oh, si.

So che riuscite a sentirlo anche voi.

Il Panico.

<< Abbiamo deciso di invitare i vostri genitori a Scuola, per un incontro annuale con i vostri docenti. A dirla tutta, stiamo seriamente prendendo in considerazione l’opzione di organizzare anche due incontri all’anno. Quest’anno, comunque, per affari burocratici, e per predisporre nuovi sistemi di sicurezza e modalità di trasporto per quei genitori senza Poteri Magici… >> molti versi di disgustoso prendono forma al tavolo Serpeverde << …la data dell’Incontro, che, come programmazione iniziale sarebbe dovuta a cadere a metà anno, è slittata sino all’11 di questo mese, e si fermerà, quindi, a quota uno. Ergo, miei cari studenti, una bella notizia: ben presto rivedrete le vostre famiglie. Quella cattiva, è che, se avete nascosto loro un pessimo andamento scolastico….oh bè, buona fortuna! >>

Silenzio.

Non si sente nemmeno un vago tintinnio di utensili.

La Mcgranitt ha sempre avuto il potere di zittire i suoi studenti ma mai, mai, come in questo caso, la mancanza di suoni è stata così assoluta.

Ci sono varie emozioni contrastanti, che serpeggiano tra i vari studenti.

Gioia.

Rivedranno presto i loro cari.

Panico.

Quell’ammasso di “Desolante” che avevano nascosto in famiglia, sarà destinato a ritornare a galla, esattamente come questa o quella punizione.

Indifferenza.

Per chi, come me, non ha nessuno con cui i professori potranno parlare.

Stupore.

Genitori ad Hogwarts?! L’unico luogo in cui non dobbiamo per forza obbedirgli?!

E…l’ho già detto Panico?

Ci vuole un po’ di tempo affinchè la marmaglia studentesca di Hogwarts assimili la brutta notizia.

Ma poi, quando accade, ecco che scoppia il finimondo.

Un migliaio di voci, tutte accavallate le une con le altre, iniziano a farmi esplodere i timpani.

La maggior parte di loro è sbottata indignata, lamentandosi o in direzione della Preside stessa, o verso il proprio vicino di panca.

Ma tutti, tutti, sentono il bisogno, in questo caso, di dire la loro.

Io?

Io, sorridendo tra me, riprendo in mano la forchetta, mentre anche intorno a me sta accadendo l’inferno, e continuo a mangiare.

 

Oggi avevamo allenamento con l’Esercito di Silente, nel pomeriggio inoltrato subito dopo le lezioni.

Ma abbiamo preferito posticiparlo a domani.

Non ve l’ho detto?

Con la festa abbiamo raggiunto la quota necessaria per costruire un Campo d’Addestramento decente, cosa che avverrà ai confini con la Foresta Proibita, e sarà tutto pronto per domani.

Già.

Ron ha parlato con il Direttore dei Lavori, subito dopo pranzo, e, dopo aver superato lo stupore per esser stato chiamato “Signor Weasley”, ci ha comunicato la novella.

Quindi, una pergamena ha provveduto ad informare di ciò anche tutti gli altri prodi guerrieri, con annesso il Post Scriptum che posticipa, appunto, l’incontro.

Finalmente potremo allenarci come si deve.

The King Weasley ha commentato con un “Miseriaccia!” decisamente ammirato, la situazione che ha visionato.

Ergo…cazzo non possiamo che essere positivi ad un “Miseriaccia!” di Ron!

Sono certa che, la maggior parte di voi, adesso, si sta facendo film mentali su film mentali, su come abbia potuto occupare il tempo libero, che l’allenamento mancato con l’ES mi ha lasciato.

E quasi tutti le vostre elucubrazioni mentali, certamente, includono un certo biondo Serpeverde.

Sapete, ho formulato i vostri stessi pensieri.

Ma voi non avete messo in conto il fattore “Hermione Granger”.

Di conseguenza, addio freetime, e benvenuto pomeriggio in biblioteca, con la testa china sui libri, con la minaccia dei M.A.G.O sempre più vicina a noi poveri studenti del Settimo anno.

<< Dio Santo, non vedo l’ora che finiscano questi maledetti esami! >>

<< A chi lo dici, amico…Ma la fine degli esami, coinciderà anche con la fine di Hogwarts. E non so quanto la cosa mi piaccia. >>

<< Oh, andiamo! Una volta fuori di qui saremo liberi! Ricchi, famosi, belli e liberi. E, nel mio caso, cari i miei innamorati sfigati, anche felicemente single! Cosa c’è di meglio? >>

Ridiamo sommessamente, alla carica positiva di Ron.

Stiamo tornando dalla Biblioteca in questo momento, avviandoci esausti, io, Harry, Ron ed Hermione, nella nostra amata ed accogliente Sala Comune.

<< Ma certo Ronald! Cosa c’è di meglio dell’avere responsabilità enormi, del dover trovare una casa, e del dedicarsi tutti i giorni ad un lavoro massacrante? >>

Bè si.

Hermione è decisamente meno ottimista e fancazzista di Ron.

<< Avanti, ‘Mione, come la fai tragica! Lo sanno tutti che, finita la Scuola, ci si prende un meritatissimo anno sabbatico! Nel quale l’espressione “Sex, Drugs and Rock ‘n Roll” non è mai stata più azzeccata! >>

<< Mi spiace deluderti, ma credo che quest’idea appartenga solo al tuo cervello bacato! >>
<< Può essere…ma, infondo, abbiamo combattuto il Male, no? Un po’ di tempo per fumarci qualche neurone deve per forza esserci concesso! >>

<< La vita non aspetta che tu ti dia una mossa, caro mio! >>

Io ed Harry ci scambiamo uno sguardo esasperato, dinanzi all’ennesimo battibecco dei nostri migliori amici.

Riescono sempre a farci alzare gli occhi al cielo ma, al tempo stesso, anche a strapparci un sorriso divertito.

<< Ma come siamo profondi, Mezzosangue… >>

Ci blocchiamo in corridoio, quasi sobbalzando al suono di quella voce.

Troppo presi dai discorsi filosofici, barra fancazzisti, nessuno dei quattro aveva fatto caso ad altri passi che si stavano avvicinando a noi in corridoio.

Ecco perché l’entrata in scena delle parole di Theodore Nott ci hanno presi completamente alla sprovvista.

Tre espressioni disgustate si Materializzano sui volti dei miei amici, esatte copie di quello che Nott, insieme a Zabini e alla Greengrass, gli stanno rivolgendo.

Come sono teneri, eh?

<< Avevi dubbi a proposito, Nott? >> ribatte acida Hermione.

<< Oh, certo che no. Non ci aspetteremmo altro che pillole illuminanti di saggezza, dalla So-Tutto-Io della Scuola. >>

La frase della Serpe era talmente intrisa di sarcasmo, che avrebbe offeso chiunque.

Ma non Hermione, che si limita ad un sorrisetto malvagio, lasciando intendere che, da un tipo come Nott, qualsiasi insulto riferitole lo prende come complimento.

La stessa idea, però, non passa per la testa ad Harry.

<< Se con So-Tutto-Io, intendi “Essere umano decisamente più intelligente di un idiota come te” allora non posso che darti ragione… >>

L’insultato, il povero Theo, sta per rispondere, quando Zabini lo precede.

<< Sfregiato, devi necessariamente ficcare quel naso del cazzo in tutto?! >>

Nott alza il pollice in direzione del suo Compagno di Casa, Harry e Ron si stanno evidentemente alterando.

<< Se delle fecce come voi insultano la mia ragazza…si. >>

Weasley sta per saltare al collo di mio fratello, con lo sguardo pieno di sincera stima.

Zabini e Nott stanno per saltare al collo di mio fratello, con lo sguardo pieno di sincero odio.

<< Sai, Sfregiato, è curioso che un idiota come te, venga a dire “Feccia” a dei Purosangue come noi.. >> si limitano, però, a ribattere entrambi.

<< Già. Sono d’accordo Blaise. >>

<< Io non ci vedo niente di curioso. Fecce. >>

Sottolinea Ron.

Oh, merda.

Qui, come al solito, stiamo sfiorando la rissa.

E noto che anche la Greengrass sta per innervosirsi.

E se non c’è nemmeno Lei a fermare i suoi due Compagni di Casa, non vedo come possa salvare la situazione da sola.

A meno che Hermione…

….

……

No.

Decisamente anche Lei sta per arrivare alla Bacchetta, mentre inizia animatamente a discutere con i Serpeverde.

Sto per mettermi in mezzo, quando il mio cervello partorisce un accurato ragionamento:

Io sono innamorata di Draco Malfoy.

E quando si ritrova a litigare e sull’orlo di una bella scazzottata con i miei amici, ovviamente, cerco sempre di fermarli.

Ma adesso Malfoy non c’è.

Ed io sto, comunque, per mettermi in mezzo tra Grifondoro e Serpeverde.

<< Ehi ehi ehi ehi! Basta sputarvi veleno un addosso all’altro, per favore! >>

Ok.

Nessun “Sto per..”

Mi sono messa in mezzo tra Grifondoro e Serpeverde.

<< Scusa, superstar, ma non ci penso nemmeno. >> mi risponde Nott, sfoderando, come il suo amico la Bacchetta.

E la Greengrass, che non ha spiccicato parola da quando ci siamo incrociati, si fa addirittura da parte, senza protestare nulla.

Sono certa che l’insulto “Feccia” abbia fatto incazzare anche lei.

Oh merda.

Mi giro a guardare Harry, Ron ed Hermione.

Quest’ultima prende l’esempio della Principessa delle Serpi, facendosi a lato con un sorrisetto sadico sul viso, mentre i due coraggiosi e testoni Grifondoro, rispondo alla provocazione mettendo a loro volta mano alla Bacchetta.

Oh merda.

Di nuovo.

<< Vediamo chi è la feccia adesso, rognosi scarti della società! >> minaccia Zabini.

Ron sta subito per scagliare il primo Incantesimo, quando, colta da un momento di pura follia, mi metto in mezzo.

Si, lo so che ve l’ho già detto.

Ma, in questo caso, mi inserisco tra i quattro fisicamente.

Nessuno di loro può colpire il proprio nemico, senza prima colpire me.

Sono certa della riuscita del mio piano, per quanto riguarda Harry e Ron.

Non mi colpirebbero mai.

Un po’ meno, se ad impugnare le Bacchette sono Blaise e Theo.

<< Abbassate quelle maledette Bacchette! >> sbotto.

Tutti e sei i presenti mi guardano come se avessi otto paia di occhi ed un naso più adunco di quello di Silente.

<< Kiki…che cazzo fai? >> mi chiede mio fratello.

Mi limito a fissare le loro Fonti Magiche con astio.

<< Tesoro… >> mi parla Ron, come se avessi di botto solamente cinque anni << …non so se ti è chiaro…ma ti sei appena messa tra noi e delle Serpi, per evitare che le facciamo a pezzi. >>

Annuisco, semplicemente.

Volete la verità?

Non so nemmeno io cosa sto facendo.

E nemmeno perché.

<< Potter? >>

Mi volto verso i Serpeverde in questione.

<< …che cazzo fai? >>

Di nuovo.

Quanto siete ripetitivi.

<< Ah...Weasley… >> aggiunge Nott << …piccola precisazione. Si è messa tra voi e delle magnifiche Serpi, per evitare che voi veniate fatti a pezzi. >>

I miei amici alzano gli occhi al cielo, come per dire “Contaci.”

Ma io, comunque, non demordo.

<< Semplicemente mi sono messa tra quattro testoline di cazzo che devono sempre ostentare di essere migliori del rispettivo avversario. Perché non possiamo semplicemente tornarcene in Sala Comune?! >>

<< Perché NO! >> mi rispondono in coro, come se avessi preteso la risposta più scontata del mondo.

Alzo gli occhi al cielo.

Sto seriamente pensando che mi toccherà restare qui tutta la sera, come un’ebete, quando la voce della Greengrass mi viene in soccorso.

<< Ragazzi, credo che per questa volta la Potter abbia ragione. >>

E adesso guardano tutti Lei, come se fosse un alieno.

Ghigna.

<< Non per altro…ma credo davvero che quella sia Mrs Purr. E che tra poco ci ritroveremo quell’ammasso di stupidità e lercio sudiciume di Gazza tra i piedi. >>

Voltiamo lo sguardo verso il punto buio del corridoio da lei indicatoci.

Ed in effetti un paio di gialli occhi indagatori sono puntati sulla scena.

Non appena quella maledetta Gatta si accorge di essere stata scoperta, si appresta a svoltare l’angolo alle sue spalle, lasciandoci la visione della sua guizzante coda come scia.

Ci immobilizziamo per qualche secondo, fino a che Hermione non ci fa dare saggiamente una mossa.

<< Andiamo. Abbiamo circa due mesi per duellare l’uno contro l’altro. >>

I ragazzi si scambiano uno sguardo di puro disprezzo, minacciandosi con velenose occhiate.

Ma, dopo una manciata di attimi carichi di tensione, si decidono a rinfoderare le Bacchette.

Noi ragazze raggiungiamo i nostri rispettivi Compagni di Casa, e riprendiamo a camminare come se niente fosse, ignorando le potenti spallante che Ron ed Harry, si sono appena scambiati con Blaise e Theo.

Uomini!

Abbiamo fatto appena qualche passo ancora incerti e carichi di tensione, quando mi sento chiamare da Nott.

<< Ehi Principessa!... >>

Mi volto.

<< …Parco. Prima Quercia sulle sponde del Lago Nero. >>

E mi fa un semplice occhiolino.

Prima di svanire per le scale con i suoi amici.

Non appena sono spariti, Ron mi domanda:

<< Cos’avrà voluto dire quello? >>

Harry stringe i pugni ed evita di guardarmi, Hermione sospira esasperata, ed io mi limito a sorridere.

 

L’aria fresca che precede ogni tramonto mi invade il viso.

È piacevole sentirla ravvivare la pelle.

A momenti diverrò raggrinzita e pallida come Madama Pince, a furia di passare tempo china sui libri in Biblioteca!

Mi chiedo sinceramente come faccia Hermione…

Mentre ipotizzo una qualche lozione per la cura della pelle inventata appositamente dalla mia migliore amica, inizio a guardarmi intorno.

Il Parco di Hogwarts, a quest’ora, è sempre particolarmente affollato.

Siamo in quell’oretta che precede la chiusura dell’enorme portone, e al limite della quale nessuno studente sano di mente (tranne la sopraccitata Granger) si spinge ulteriormente per studiare.

Se non fossimo stati troppo stanchi, io e gli altri, infatti, ci saremmo diretti sicuramente verso il nostro ciliegio, a perdere tempo e scherzare insieme.

Ma, ehi…avete mai provato a studiare Pozioni e Trasfigurazione con la mia migliore amica di sempre?

Si si, la riccia follemente innamorata dei libri e di mio fratello.

No?

Bè, non fatelo mai.

Tre parole: E’. Completamente. Distruttivo.

Comunque, adesso sicuramente vi starete chiedendo cosa diavolo ci faccia io per il Parco, da sola, dopo questi discorsi.

Semplice.

Ho colto al volo l’indicazione di Nott.

E adesso mi sto appunto dirigendo verso la prima quercia sulla sponda del Lago Nero.

Lago, ogni particolarmente tranquillo, dove alcuni ragazzi stanno anche tenendo in ammollo i propri piedi, chiacchierando animatamente tra loro.

Saluto con un sorriso a trentadue denti un gruppo di Corvonero con cui, a volte, abbastanza spesso per un periodo, abbiamo passato divertentissime serate.

Ma li oltrepasso.

Raggiungo e supero un albero non ancora identificato da nessuno studente della storia di Hogwarts e, finalmente, Lo vedo.

Ha la schiena appoggiata al tronco della Quercia, con una gamba stesa sull’erba e l’atra piegata.

Sta fumando sovrappensiero, dandomi la netta impressione che si stia a malapena rendendo conto di stringere una sigaretta tra le dita.

Ha lo sguardo vacuo e puntato verso l’orizzonte.

Sembra estraniato dal mondo intero.

E probabilmente è esattamente ciò che voleva.

Noto due ragazze, sedute sotto l’ombra di un albero un po’ più giù del suo, che lo stanno decisamente puntando.

È bello, vero?

Dio, se è bello.

Ma, care le mie gallinelle, Lui è mio.

Giù le unghie smaltate!

Mi avvicino lentamente, ed il fatto che i suoi occhi ed i suoi sensi sempre all’erta non mi notino subito, è un’evidente prova di quanto sia fuori dal mondo in questo momento.

Infatti, devo parlare, per informarlo della mia presenza.

<< Non so se te ne sei accorto…ma quelle due ragazzine in fondo ti stanno divorando con lo sguardo. >>

Idiote

In un primo momento sto sinceramente per convincermi che non abbia neppure sentito, perché non ne dà alcun segno, mentre getta la cicca sull’erba.

Poi, lentamente, volta il capo verso le sue ammiratrici da me appena indicate, degnandole di un freddo sguardo.

Se ne accorgono, ed una per poco non sviene.

Ok, d’accordo.

La cosa mi sta irritando parecchio.

Poi, alza lo sguardo su di me.

Non fa commenti, né muove un singolo muscolo del viso per farmi capire cosa gli sta passando per la testa.

Semplicemente, mi trapassa il corpo con gli occhi, dai piedi sino al cuoio capelluto, per poi ritornare a fissare il tramonto.

Ma non mi scoraggio più di tanto.

Prendo l’iniziativa e mi siedo accanto a Lui, contro il possente tronco della quercia, mentre l’aria inizia a farsi più fresca.

Piego entrambe le gambe, avvolgendole con le braccia, e giro la testa di tre quarti, lasciando che un po’ di capelli mi ricadano oltre la spalla, per guardarlo meglio.

<< Sai, la cosa sarà triste anche per me. >> sussurro, dopo aver atteso invano un qualche verbale intervento da parte sua.

Ho capito cosa lo rende così pensieroso e malinconico.

E, dato che Lui non ne vuole parlare, ho optato per iniziare io.

Punta il suo sguardo nel mio.

<< A cosa ti riferisci? >>

Sorrido, sollevando la parte sinistra delle labbra.

<< Ok. Facciamo finta di non aver capito… >> abbozza un sorrisetto che, però, non raggiunge gli occhi << …Mi riferisco all’incontro dei nostri professori con i genitori. >>

Oh, si, adesso questo è un ghigno.

Ma non aggiunge altro.

Ma che palle!

Non potevo innamorarmi di un essere meno complicato, enigmatico, misterioso e decisamente più loquace?!

Ancora una volta, mi rassegno al dovermi esprimere io, per entrambi.

Però, evito di guardarlo, in questo caso, prendendo anche io a fissare le nuvole.

<< Tutti quanti saranno appiccicati alla finestra, o nascosti sotto il letto, nell’attesa dei propri genitori. Tutti si faranno sgridare per questa o quella punizione, e tutti riceveranno complimenti o rimproveri per i propri voti. Non sarà affatto bello, invece, sapere che tu non devi aspettare proprio nessuno, che nessuno parlerà con i professori del tuo rendimento scolastico, e che nessuno verrà a trovarti quel giorno. Farà decisamente schifo pranzare isolato in Sala Grande, mentre tutto intorno a te ti sottolinea quanto fottutamente tu sia solo. >>

Silenzio.

Pazienza, Kiki.

Porta pazienza.

<< Ma…ehi! I tuoi non sono morti almeno. >>

Siamo nella stessa situazione, amore.

Nessuno chiederà mai ai nostri professori di “Kimberly Potter” e “Draco Malfoy”.

Perché nessuno, tra qualche giorno, verrà a Scuola per informarsi della nostra carriera scolastica.

Perché siamo soli entrambi.

I miei genitori sono morti.

I tuoi sono dei Mangiamorte, e, ovviamente, non saranno di certo qui a farsi arrestare.

In risposta Malfoy si esibisce nella sua più sexy risata sarcastica.

Magari in riferimento alla mia considerazione.

So che la cosa lo rende terribilmente triste.

Si vede, e glielo leggo in quella irritante faccia da schiaffi che si ritrova.

Ma non lo ammetterà a voce alta, nemmeno sotto tortura.

È fatto così.

È stato obbligato ad indossare la Corazza di Indifferenza per tanti anni che, ormai, fa definitivamente parte di Lui.

<< Però, se ti va… >> concludo, stavolta tornando a guardarlo << …possiamo essere soli…insieme. >>

Credo ci metta un po’ per recepire bene la mia proposta.

Non so perché il cuore mi martella in petto con una forza devastante, mentre aspetto una sua reazione.

Reazione che, effettivamente si fa attendere.

Ma non molto.

Ed infatti, dopo qualche secondo di assordante silenzio, sposta lo sguardo sul prato, vicino ai nostri corpi.

Non capisco cosa stia guardando, fino a che non mi decido a farlo anche io.

E…le vedo.

Le nostre mani.

Siamo entrambi a palmi aperti, adagiati sui fili d’erba freschi.

Solo pochi millimetri separano le mie dita dalle sue.

Non so perchè accade, ma la cosa mi entusiasma e mi riempie di calore all’altezza della gola, in una maniera inaspettate, inevitabile e preoccupante.

Rialzo lo sguardo, e lo trovo con il suo fisso sul mio viso.

Restiamo occhi negli occhi per un po’, mentre sento il respiro diminuire di intensità istante dopo istante.

<< Come fai? >> mi sussurra, improvvisamente.

<< A fare cosa? >>

<< A capirmi. >>

Alzo le spalle.

<< Non ne ho idea. >>

È l’unica cosa che sono capace di rispondergli.

Molte volte mi sono chiesta la stessa cosa, solo che il soggetto era Lui.

Mi sono domandata spesso come mai fosse capace di leggermi dentro con un solo sguardo.

Ma poi ho smesso di farlo.

Perché ho capito che, per quanto cerchi, non troverò mai una risposta precisa.

Magari siamo semplicemente dei bravi osservatori, siamo più simili di quanto crediamo, siamo sempre stati destinati.

Non lo so.

E non mi interessa.

E probabilmente lo stesso ragionamento deve farlo Malfoy, perché si limita a lasciar cadere l’argomento, allungare un braccio verso di me, e avvicinarmi a Lui.

Mi ritrovo mezza sdraiata, con la schiena appoggiata al suo petto, e la testa leggermente più giù della sua spalla.

Le sue braccia mi avvolgono intorno alla vita, e la cosa non potrebbe sembrarmi più giusta di così.

Restiamo semplicemente così, in silenzio, mentre molte persone ci guardano con tanto d’occhi, alcuni andando persino a sbattere contro un albero per l’incredulità e lo shock.

Le ragazzine dell’albero laggiù mi guardano in modo ostile, prima di alzarsi e andarsene via.

Ghigno.

<< Mi piacerebbe. >> sillaba Malfoy, dopo un po’, inaspettatamente.

<< Cosa? >>

Pausa.

Mi guarda.

<< Essere solo...insieme a te. >>

 

Ieri sera, dopo aver trascorso un bel po’ di tempo con Malfoy, sotto quella quercia a bisticciare, lanciarci frecciatine, ridere, chiacchierare e…si, è scappato anche qualche bacio, sono tornata in Sala Comune, superando di cinque minuti il limite di apertura delle grandi porte, tanto che ho dovuto supplicare Gazza per far entrare me e il biondastro.

Poi, mi sono all’improvviso ricordata di non aver assolutamente toccato il Tema di Incantesimi, da portare al professor Vitious il giorno dopo.

E sono andata a letto così stanca, che mi sono addormentata non appena sfiorato il materasso, sprofondando in un sonno tranquillo, e assolutamente senza sogni.

Sonno che, comunque sia, è durato davvero troppo poco per permettermi di essere pienamente sveglia questa mattina.

Sono stata ripresa sia dalla Kensington che da Aberforth per la mia disattenzione durante le lezione, complici anche delle maledette palpebre che non smettevano di cadere pesanti sui miei occhi.

Fatto sta che, è esattamente da stamattina, che non faccio altro che bere caffè.

Tra una lezione e l’altra, durante le ore buche, durante il pranzo, durante la pausa pomeridiana, ed anche alla fine dell’ultima lezione, eccomi gironzolare per Hogwarts con l’ennesima tazza di caffè tra le dita.

Hermione dice che, tutta quella caffeina, mi farà decisamente male.

Io non posso darle torto, ma oggi abbiamo la prima lezione dell’ES in un Campo d’Addestramento degno di questo nome, e non posso permettermi di arrivarci esausta, e magari correre il rischio di mettermi a ronfare durante una dimostrazione pratica.

Anche perché, a quanto mi ha comunicato poco fa Harry, la piccola sorpresa che io ed io Cacciatori avevamo pensato per i nostri combattenti, è andata pienamente in porto.

E la cosa mi riempie decisamente di soddisfazione.

<< Allora Kiki, andiamo? >>

Alzo lo sguardo verso Ron, ed annuisco, dedicandogli un sorriso ed gettando la sigaretta sull’erba, schiacciandola con la scarpa.

La faccio Evanescere, la cicca, e mi appresto a seguire il mio migliore amico lungo il Parco di Hogwarts.

<< Gli altri? >> gli chiedo.

Eravamo usciti cinque minuti prima di Harry, Hermione e Ginny, poiché entrambi volevamo fumarci una sigaretta, prima di iniziare la lezione.

Ron, però, si è allontanato un attimo a salutare dei ragazzi di Corvonero che mi sono sempre stati antipatici e, dall’ombra del mio ciliegio preferito, fumando tranquilla, mi era sembrato di vedere correre incontro al rosso il Cervo-Patrono di mio fratello.

<< Harry mi ha detto, con il Patronus… >> ecco, per l’appunto << …che lui, Herm e Gin si erano già avviati. Probabilmente stanno aspettando tutti noi due. >>

Sorrido.

<< Hermione ci uccide. >> dichiaro, facendolo ridere.

<< Decisamente. >>

Il resto del tragitto, fino al limitare della Foresta Proibita, lo passiamo sghignazzando e scherzando, immaginando tutte le espressione irate, che la nostra migliore amica avrebbe potuto dedicarci al nostro ritardatario arrivo.

Vince Ron, comunque, con la sua seconda proposta.

Infatti, giunti a destinazione, notiamo come, effettivamente, tutto l’Esercito di Silente, fosse posizionato di fronte ad Hermione, Harry e Ginny, in nostra attesa.

Volete sapere un’altra cosa che noto?

Gli occhi di Malfoy fissare con ira il braccio di Ron intorno alle mie spalle.

<< Adesso che ci siamo finalmente tutti… >> sillaba, a denti stretti la nostra migliore amica So-Tutto-Io, guardandoci a palpebre strette << …possiamo iniziare questo incontro. >>

Io e Ron ci sorridiamo, ma evitiamo commenti, andando a posizionarci accanto a Ginny, di fronte all’intero ES.

<< Allora… >> comincia Harry << …finalmente, la festa di sabato e quel maledetto servizio fotografico… >>

<< No, Potter, non fare così! Eri così carina! >> lo sfotte Nott, facendo ridacchiare qualcuno, tra cui, ovviamente, i suoi compari.

Ma mio fratello decide di ignorarlo, lanciandogli semplicemente uno sguardo assassino.

<< …abbiamo avuto i fondi per costruire un Campo d’Addestramento. Superando persino le nostre più felici aspettative, eccoci già qui. >>

Dal nostro pubblico parte un piccolo ed improvvisato applauso, condiviso da quasi tutti.

Si, se avete pensato che sono proprio le Serpi quelli che si astengono, avete azzeccato.

Ed infatti, non passa molto tempo che Zabini dà voce a quella boccaccia.

<< Esattamente, Potter, come pensi che potremmo tenerci cara la pelle con i Mangiamorte, se combattiamo contro…alberi? >>

Alza uno sguardo al paesaggio circostante, accompagnando il tutto con un gesto delle braccia verso l’alto molto scettico, ad indicare l’effettiva unica presenza di alberi, qui intorno.

Harry sta per andare a picchiarli, e Ron sembra molto intenzionato ad aiutarlo.

Quindi, interviene un’inacidita Ginny.

<< Se ci fareste il piacere di chiudere quelle fogne, Harry potrebbe finire di spiegarvi. È ovvio che il Campo di Addestramento non si riduce ad un mucchio di erba e legna! >>

<< Oh scusaci Fiammetta… >> ghigna Malfoy, profondamente divertito, prima di rivolgersi ai suoi due amici << …Blaise, Theo, mi raccomando, la prossima volta facciamo più attenzione a quello che ci circonda. È ovvio… >> canzona Ginny << …che qui, dietro quel cespuglio, ci sono le più sofisticate attrezzature per addestrarci! >>

Sarcasmo.

Tanto, tanto sarcasmo.

Zabini e Nott ridono, ed anche la Greengrass accenna un sorrisetto.

Mentre i Cacciatori, compresa me, si stanno spazientendo.

Alziamo gli occhi al cielo, ed ecco che interviene Seamus.

<< Fateli finire di parlare almeno, brutti idioti! >>

Ahia.

Lo sanno tutti che Malfoy non può particolarmente sopportare Seam.

Dice che “Allunga troppo le mani, lo stronzo. Pensasse a toccare il culo a Fiammetta!”.

<< Finnigan… >> lo chiama la Greengrass << ….Per favore. Datti fuoco. >>

Questo è davvero il massimo per le tre Serpi, che scoppiano apertamente a ridere, facendo un applauso alla loro amica.

I Grifondoro non la prendono affatto bene, tanto che devono essere Susan ed Hannah ad afferrare Seamus per il petto, ed impedirgli di buttarsi addosso a Draco.

Ed allora, come ogni fottutissima volta, e giuro che mi sono davvero rotta le palle di questa situazione, insulti e parolacce si perdono nel vento, come quello che soffia nelle loro teste vuote.

Hermione e Ginny tentano di sedare la discussione,ma invano, io sono troppo sconvolta per parlare, e Ron ne fa addirittura parte.

E così andiamo avanti, sprecando minuti preziosi di lezione.

Finchè…

<< Ehi! Adesso basta. >>

Harry.

La sua voce si fa sentire all’improvviso, e sovrasta tutte le altre.

Ma non perché abbia urlato, o altro.

No.

Semplicemente per il tono minaccioso che usa, uno di quelli che non ammettono assolutamente repliche, risoluti e decisi come ne ho uditi pochi uscire dalle sue labbra.

Ed in effetti gli altri si zittiscono, girando la testa di scatto verso di Lui.

Tranne uno.

<< Potter. Non osare utilizzare quel tono autoritario con me. >>

Su, dai, indovinate chi è.

Buttate un nome a casaccio.

Secondo voi chi è lo stronzo che continua a rompere le palle?

Draco, naturalmente!

<< Malfoy. Lo uso eccome, invece, se non la fate finita una volta per tutte. >>

Entrambi si guardano in cagnesco, ed iniziano ad avanzare pericolosamente uno verso l’altro, con sguardi carichi del più sincero disprezzo.

<< Non prenderò mai ordini da te, Sfregiato. >>

Ghigna, mio fratello, mentre tutta la folla, intorno a noi, resta con il fiato sospeso a guardare i due storici nemici fronteggiarsi ancora una volta.

<< Siamo qui per allenarci. Se non è questo il tuo obiettivo, allora puoi anche andartene. >>

Altri passi, e la distanza tra i loro visi scolpiti dal disdegno sono sempre più vicini.

Io non riesco a muovermi per la rabbia.

Lo sanno…lo sanno che non voglio vederli litigare!

Cosa cazzo ci perdono ad evitare battutine e minacce?

<< Oh, certo che è anche il mio obiettivo. Ma prendervi per il culo rende tutto ancora più divertente. >>

Maledetto ghigno Serpeverde.

Se Malfoy non lo avesse appena sfoggiato sul suo volto, abbagliandomi quasi con tutta la sua splendida sensualità, avrei davvero trovato la forza per darmi una mossa e picchiarlo.

<< Vuoi saperla un’altra cosa divertente? Il mio pugno che ti spacca il setto nasale… >>

<< Naaa…molto meglio il mio ginocchio che ti rende impotente… >> poi, si volta verso Hermione, alzando un sopracciglio e ghignando sarcastico << …niente di personale Mezzosangue, desolato. >>
Il viso della mia migliore amica diventa rosso come un peperone, mentre le Serpi se la ridono, i Grifoni ringhiano, ed altri si scambiano sorrisetti, chi preoccupati, chi divertiti.

Poi, mentre sono seriamente in procinto di intervenire – solamente per scagliare un Avada Kedavra in pieno petto ad entrambi! – ecco che un assordante sibilo fa sobbalzare tutti quanti.

Mai suono di una scopa un picchiata mi aveva spaventato come questo!

Tutto l’Esercito di Silente si volta verso il nuovo arrivato, che sta appunto scendendo dalla sua nuova Firebolt 07, con occhi e bocca spalancati.

Ecco a voi…la sorpresa di oggi!

Un avvenente, e decisamente affascinante, trentenne rimpicciolisce la sua scopa, per poi mettersela in tasca, e si avvia verso di noi, dedicando uno sguardo incuriosito verso Harry e Malfoy, che si stavano ancora guardando in cagnesco a pochi centimetri l’uno dall’altro.

<< Uooh! Arrivo giusto in tempo per una bella rissa o sbaglio? >>

Noi Cacciatori abbozziamo un bel sorriso, mentre mio fratello abbassa le armi e la guardia.

Tutti gli altri, però, sono ancora a bocca aperta.

Tanto che Ginny si sente seriamente in dovere di dare qualche spiegazione.

<< Per la nostra prima lezione nel Campo d’Addestramento, avevamo pensato ad un piccolo extra per tutti quanti. Esercito di Silente, vi presento il famosissimo Auror, nonché colui che ci ha allenato tutta l’estate per permetterci di diventare Cacciatori: Gawain Robards. Oh, ed anche futuro Capo del Dipartimento Auror, una volta che Bagman avrà raggiunto, finalmente, il pensionamento. >>

Si, sono decisamente tutti ancora a bocca aperta.

Dopo di noi, Gawain è stato uno dei più giovani aspiranti Auror a raggiungere il tanto sospirato titolo.

È un mago molto potente, e capace.

Ha sconfitto numerosi Mangiamorte, ed ha fronteggiato abilissimi Maghi Oscuri, sia in Gran Bretagna che altrove.

La sua fama, decisamente lo precede.

Per non parlare del fatto che, da circa due anni, ha assunto anche l’incarico di Addestratore delle nuove Reclute, tra cui noi (per i quali è stato messo su un allenamento intensivo) ed è il miglior candidato alla prossima carica di Capo del Dipartimento Auror.

Il tutto a soli 30anni e qualcosa.

Se aggiungiamo il fatto che sia fottutamente bello, e che abbia un sorriso da far paura, ecco spiegato come mai tutti sono ancora stupiti del suo arrivo.

<< Ehi, non sapevo di avere il potere di Silenziare la gente. Con la mia ragazza non funziona mai… >> scherza, il potente Auror.

Noi Cacciatori, ormai abituati alla presenza di Gawain, dopo un estate passata ad allenarci intensamente con lui, ridiamo alla battuta, insieme a qualche altro che sta lentamente superato lo shock.

Poi, però, Robards fa una cosa che stupisce anche me.

Si gira verso il gruppo di Serpi e:

<< Draco Malfoy e Theodore Nott, giusto? >> annuiscono.

<< Malfoy, felice di rivederti in circostanze migliori. >>

Draco non risponde alla sua gentilezza, se non con un cenno del capo.

Tutti i presenti, ora, spostano lo sguardo dall’uno all’altro con tanto d’occhi.

Come fanno a conoscersi?!

<< Allora, Esercito di Silente…vogliamo iniziare? >>

 

Dalla Capanna di Hagrid, il primo pino che divide il territorio di Hogwarts dalla Foresta Proibita.

Capito quale?

Bene.

Non è un semplice Pino.

Se qualcuno gli si dovesse parare di fronte, e pronunciare la Parola d’Ordine “Voldemort era vergine”, ecco che le radici inizieranno a muoversi verso destra e sinistra, lasciando intravedere un profondo buco nero, apparentemente senza fondo.

Niente paura.

Se il suddetto qualcuno, dopo aver assistito alle movenze eleganti dell’albero decidesse di allungare un piede e lasciarsi cadere nella scura voragine, atterrerebbe perfettamente in piedi, e con velocità paragonabile a quella che si raggiunge quando si salta un semplice scalino, in un’enorme e luminosa stanza, munita di ogni attrezzatura immaginabile.

Abbiamo un palco, che richiama quello del Club dei Duellanti, per semplici dimostrazioni pratiche, zone in cui si riproducono vere e proprie Battaglie, zone in cui si deve far fronte ad un pedinamento, zone in cui si deve salvare qualcuno da avvelenamenti da Pozioni, zone in cui si affrontano, ovviamente in una simulazione, ogni genere di Creatura Magica, ed altre, ancora tutte da scoprire.

C’è anche una parte di questo immenso Campo d’Addestramento, dedicato al semplice relax dell’ES.

Abbiamo fatto le cose in grande eh?

<< Bene, ragazzi. Direi che, per questa lezione straordinaria organizzata dai Cacciatori, un bella battaglia piccina piccina come inizio è perfetta. >>

Gawain si è appesa posizionato ben in piedi sul Palco dei Duellanti, posto esattamente di fronte a tutti noi che, ai piedi della costruzione, pendiamo dalle sue labbra.

Chi per ammirazione, come molti dei ragazzi, chi per semplice assuefazione al suo bell’aspetto, come le ragazze.

Lo ammetto, anche per me, i primi tempi dell’allenamento estivo per diventare Cacciatori, è stato piuttosto difficile concentrarsi sul mio addestramento, anziché sul favoloso fondoschiena del mio personal trainer.

Ma, insomma…ha pur sempre 30 anni, ed io resto pure sempre una misera 18enne.

L’Auror inizia ad impugnare la Bacchetta, appena sfoderata, e a rigirarsela tra le dita, con fare pensieroso.

Ci guarda ad uno ad uno, noi dell’Esercito di Silente, prima di soffermarsi più a lungo sui Cacciatori.

<< Allora, chi di voi vuole salire per una dimostrazione? >>

Ci guardiamo distrattamente tra noi, almeno fino a che non è Ron a decidere per tutti e cinque.

<< Harry. >> pronuncia, facendo spallucce, a spingendo il suo migliore amico, che gli dedica un’occhiataccia, sul Palco dei Duellanti, accanto a Gawain.

Il quale sorride, anche al gestaccio di mio fratello rivolto verso Ron, per poi tornare ad analizzare ogni viso dell’ES.

A quanto pare cerca un secondo sfidante.

Harry, semplicemente, si posiziona, lasciando che il peso del suo corpo cadi per la maggior parte sul suo piede destro, accanto a Gawain.

<< Allora… >> ultimo sguardo complessivo dal nostro trentenne preferito e… << …Malfoy, che ne dici di raggiungerci qui sopra? >>

…….

………….

………………

Silenzio.

Silenzio di tomba.

Se fossimo nella sceneggiatura di un film, sicuramente qui sentiremmo il sinistro suono di un “Dong”.

Tutti quanti trattengono il respiro, mentre spostano lo sguardo da uno storico nemico, all’altro.

Prima si voltano tutti quanti verso Malfoy che, rimasto impassibile per qualche secondo, si esibisce nel suo più minaccioso e superbo ghigno Serpeverde.

Poi, ecco che 25 teste si voltano verso destra, ad incontrare la medesima espressione di chi non vede l’ora di farti a pezzi, sul volto di Harry, adesso posizionato ben dritto su entrambe le gambe, e con le braccia minacciosamente conserte.

I Grifondoro sorridono, sicuri di come il loro Compagno di Casa distruggerà in duello il Furetto.

I Serpeverde ghignano, sicuri di come il loro Compagno di Casa distruggerà in duello lo Sfregiato.

Mentre i Corvonero e i Tassorosso presenti, riescono a malapena a trattenere l’entusiasmo.

Potter Vs Malfoy.

Questo si che si chiama Duello Storico.

Del quale se ne parlerà per secoli.

E su cui Gossip Girl ci scriverà tre numeri speciali.

L’unico essere umano assolutamente contrario a tutto questo, sono, ovviamente, io.

Cazzo Gawain, sto sudando sette mantelli per far si che instaurino una relazione civile e tu che fai?

Li fai duellare!

Spalanco gli occhi, in preda al terrore, dedicando questo mio sguardo pieno di sgomento, prima alla Serpe, e poi al Grifone.

Ma entrambi sono troppo impegnati a guardarsi male l’un l’altro, per accorgersi della mia muta supplica.

Tremante, osservo Malfoy muovere lenti ma decisi e sinuosi passi verso le scalette a lui più prossime, senza mai distogliere lo sguardo arrogante da quello altrettanto strafottente di Harry, o modificare di una virgola quell’arrapante ghigno.

Sempre con inesorabile ed insopportabile calma, prende a salire sul Palco dei Duellanti, avanzando verso mio fratello.

Il Serpente sibila, il Leone ruggisce.

Si fermano esattamente l’uno di fronte all’altro, minacciosamente vicini esattamente come prima.

Sguainano in un sinistro sibilo le loro Bacchette, senza mai interrompere il loro contatto visivo.

Gawain, però, li guarda incuriosito.

Malfoy allarga il ghigno.

<< Paura Potter? >> sibila.

Anche Harry solleva maggiormente l’angolo destro della bocca.

<< Ti piacerebbe. >>

Deja-vù.

Un piccolo flash-back interrompe la mia preoccupazione.

Li rivedo entrambi, dodicenni, ancora una volta l’uno contro l’altro, in un Duello Magico.

Quella volta fu colpa di quell’idiota di Allock e del suo inutile Club dei Duellanti.

Ricordo che, in quell’occasione, tutto il mio tifo andava al mio adorato fratellino.

Volevo vederlo battere quell’idiota di un Serpeverde a tutti i costi.

Adesso, voglio semplicemente che gettino in terra le Bacchette.

Cosa che, per la violenza con la quale le abbassano contro il fianco, per un attimo, ho avuto l’illusone di vedere.

Ma è stato solo un attimo.

Intanto, l’Esercito di Silente non ha ancora ripreso a respirare.

I due duellanti abbozzano un inchino, dicendosi con lo sguardo “Lo sto facendo solamente perché è previsto dal regolamento, e voglio batterti con stile, odiosa testa di cazzo!”.

Ma, proprio quando stanno per darsi le spalle, e contare i fantomatici sette passi, ecco che la voce di Gawain richiama l’attenzione di tutti.

<< Ehm…scusate, che state facendo? >>

Mi stanno corrodendo il fegato, ecco cosa!

Harry e Malfoy, e, diciamocelo, un po’ tutti quanti, lo guardano con un sopracciglio alzato.

<< Ci inchiniamo..? >> propone, con ovvietà Harry.

<< Ci diamo le spalle, contiamo sette passi, ci voltiamo, ed io lo polverizzo…? >> Malfoy.

Ma, adesso, quello stupito è proprio il nostro Auror.

<< Fatemi capire…vi state preparando per un Duello?! >>

Entrambi annuiscono, sempre con la stessa espressione di chi sta seriamente dubitando della tua salute mentale.

Un momento…

Che succede qui?

…..

……..

Succede che Gawain Robards si mette a ridere.

Oh, si.

A ridere.

Sinceramente divertito.

A questo punto, siamo quasi tutti tentati di chiamare il San Mungo, reparto Psichiatrico.

Se fossimo in un manga giapponese, credo davvero che, a tutti quanti, spunterebbero delle goccioline dietro la desta.

Nessuno si azzarda a chiedere all’Auror il motivo della sua risata, tutti quanti troppo stupiti della sua reazione per porre alcuna domanda.

È lui stesso che, tra le risa, si degna di fornirci spiegazioni.

<< Combattete dalla stessa parte o sbaglio, in questa guerra?.. >> risatine, da parte sua << …perché diavolo dovrei farvi duellare allora? >>

Non credo di aver udito spiegazioni meno illuminanti di questa.

Ma, una cosa, credo di averla carpita.

Non devono più duellare, o sbaglio?

<< E allora che dovremmo fare, saltellare mano nella mano per il Palco dei Duellanti cantando “Cappuccetto Rosso”?! >> domanda Harry, sempre con quel suo sopracciglio alzato.

I due grandi amiconi, il Grifone e la Serpe, si guardano disgustati dalla frase di mio fratello per un lungo istante, prima di tornare a rivolgere la propria attenzione al divertito Auror.

<< Dovete combattere, certo. Anche se non l’uno contro l’altro. Ma insieme. >>

Altro silenzio.

Okay questa è davvero bella.

<< Eh?! >> esclamano all’unisono, Harry e Malfoy, mentre non poche risate iniziano a partire dall’Esercito di Silente.

I primi a ridere, stavolta, sono i miei Grifoni preferiti, e le Serpi.

Le sorelle Probisher si accodano a loro, nel palesare divertimento, insieme ad Antony Goldstein e Susan Bones.

Gli altri, compresi i Cacciatori, si sono ammutoliti.

Ma Gawain non risponde alle imprecazioni dei due ragazzi da Lui scelti per raggiungerlo sul Palco, ma, semplicemente, si decide ad usare la Bacchetta da lui prima sfoderata.

<< Ineo congridi… >>

Restano tutti stupiti, e per la maggior parte spaventati, quando, dal pavimento del Palco dei Duellanti, iniziano a prendere forma delle figure nere ed incappucciate, apparendo nel nostro campo visivo, inizialmente come semplice fumo scuro.

Poi, pian piano, le immagini di cinque Mangiamorte, strappano addirittura qualche urlo.

<< Allora, signori miei…che ne dite di farci vedere come si combatte? >>

<< Cinque contro due?... >> commenta, sarcastico, Malfoy, afferrando la Bacchetta << …lei era un Serpeverde per caso? >>

L’Auror si limita a sorridere, e a farsi da parte, scendendo dal Palco, e commentando:

<< Vorrà dire che non potete permettere che l’altro sia fatto fuori. >>

No, non preoccupatevi.

Non c’è la reale possibilità che, né Harry, né Malfoy, si facciamo davvero male.

Di queste esercitazioni sono una vera esperta, e simulano alla perfezione una normale battaglia.

Ovviamente, non ci sono gli Incantesimi mortali e, per simulare un Avada Kedavra, la copia del Mangiamorte, fatto di Magia pura, ti scaglierà addosso una semplice vernice verde.

Quindi, nel caso in cui uno dei due combattenti dovesse vedere la propria divisa intaccata da quel colore, dovrà lasciar cadere la propria Bacchetta, ed accettarsi sconfitto.

Ma, adesso, pensiamo a cose serie.

Primo.

Malfoy ed Harry non devono duellare.

E questo si che è un sollievo!

Secondo.

Malfoy ed Harry devono combattere dalla stessa parte, coprendosi le spalle a vicenda.

E questo si che è strano!

Credo proprio che debba regalare dei cioccolatini a Gawain appena usciamo di qui.

Un sorriso di sollievo e felicità mi si forma in viso, ma, a quanto pare sono l’unica.

Il resto freme dalla curiosità e dallo stupore.

Tutta Hogwarts ha visto Harry e Draco scontrarsi almeno una volta a settimana.

Ma credo che nessuno, nessuno, li abbia mai visti combattere nello stesso schieramento.

I due, comunque, sembrano decisamente restii a comportarsi, per una volta, dagli alleati quali sono, almeno in questa ennesima rotta contro il Male.

Infatti continuano a lanciarsi sguardi carichi di astio, fino a che i Mangiamorte-Simulati non si decidono ad attaccare.

Un lampo di luce rossa sta per colpire Harry, che si scansa velocemente, mentre Malfoy fa in tempo a proteggere la sua figura con un Sortilegio Scudo che rispedisce al mittente la lingua di fuoco scagliatagli da un altro nemico.

E qui, finalmente, si inizia a combattere.

Devo ammettere che, i Mangiamorte creati da Gawain sono davvero abili.

Niente a che vedere con quelli che creiamo io e i Cacciatori nelle vecchie lezioni dell’ES.

Decisamente molto più vicini agli originali.

<< Non si usa il “Pronti, partenza, via” in questi casi, vero? >> chiede Malfoy sarcastico, a nessuno in particolare, mentre si ripara da un doppio attacco.

<< Mi sa proprio di no. E non hai a disposizione nemmeno più chance. Qui è subito “Game Over”. >> gli risponde Harry, tentando di Schiantare un Mangiamorte finto, ma invano.

I restanti cinque minuti continuano così, tra attacchi e difese, da parte di entrambi gli schieramenti.

Tutti quanti guardiamo con il fiato sospeso le due grandi Nemesi di Hogwarts, tentare di non vomitare mentre si coprono le spalle.

<< Oh. Mio. Dio. >> sussurra Ginny, accanto a me.

Mi volto verso di lei, e la vedo osservare la scena con attenzione, con un sorrisetto incredulo a decorare le sue belle labbra.

Hermione si mostra subito d’accordo con lei.

<< Puoi dirlo forte, Gin. Quelli sono davvero Harry e Malfoy. >>

Sorrido.

Eccome se sorrido.

Guardarli combattere, per una volta, non uno contro l’altro, è un’esperienza davvero strana.

I loro fluidi movimenti, i loro scatti con la Bacchetta, i loro attacchi mirati e le loro difese forti e decise…non più dirette verso l’altro, ma contro un nemico comune.

Sono finiti, adesso, schiena contro schiena, mentre i cinque Mangiamorte gli hanno appena accerchiati.

<< Dimmi un po’, Furetto, conosci l’Incanto Flagellum? >>

Sopracciglio aristocratico che sfiora il cuoio capelluto.

<< Sfregiato, a volte fai domande davvero idiote. >>

<< Lo prendo come un si. E…per caso sai anche contare fino a tre? >>
<< Appena polverizzo questi cosi ti castro. >>

Harry ride.

Ed un po’ di ragazze vanno in visibilio.

Povera Herm.

<< Uno. Due. TRE. >>

Le due voci, talmente opposte e simili allo stesso tempo, pronunciano contemporaneamente la FormulaFlagello!”.

Dalle loro Bacchette due fruste di Magia pura si allungano, assumendo il colore arancione per mio fratello, e quello azzurro per Malfoy.

Tre, delle cinque figure nemiche, riescono appena in tempo a scansare la potenza del loro Incantesimo, ma ben due ne vengono completamente distrutte.

Non pochi applausi partono dal pubblico, a cui mi unisco con enorme piacere.

Mi esibisco anche in un “Wouuu!” di incoraggiamento, usando le mie mani raccolte intorno agli angoli delle labbra come megafono improvvisato.

Attiro l’attenzione di Malfoy, che si gira a guardarmi.

Nuovamente, gli sorrido.

Sono così contenta della scena che mi si para dinanzi, ovvero la collaborazione tra Lui e mio fratello, che vorrei saltargli al collo adesso, correndo come un’idiota sul Palco dei Duellanti.

Comunque, con molti sforzi, mi trattengo, cercando di esprimergli tutta la mia allegria con un solo sguardo.

Lui, in risposta ghigna.

Prima di voltarsi bruscamente, in seguito alla voce di mio fratello che urla:

<< Protego! >>

Ritorna bruscamente alla realtà, il mio Principe delle Serpi, voltandosi a guardare il Mangiamorte Magico che lo stava attaccando alle spalle, ancora con la Bacchetta fumante di Avada Kedavra.

Volta il capo verso Harry che, gongolante, lo appella:

<< Prima regola, Malfoy: guardarsi sempre le spalle. >>

In tutta risposta, allarga il ghigno.

Perché mentre mio fratello cerca dentro di se qualcosa che non sia ribrezzo per aver appena parato il fantastico fondoschiena di Draco Malfoy, una seconda figura incappucciata si prepara all’attacco, scagliando la sua Magia Oscura proprio contro Harry.

Ma il Principe delle Serpi lo precede, Schiantando il suddetto Mangiamorte Magico, facendogli saltare via un braccio, e ricambiando il favore del Re dei Grifoni.

<< Seconda regola, Potter. Guardare sempre anche alla proprio destra. >>

Si scambiano un veloce quanto indecifrabile sguardo per una frazione di secondo, prima di ritornare a combattere, facendo esplodere, insieme, un terzo Nemico.

Io?

Io resto immobile, tutto il tempo, a guardare mio fratello ed il mio quasi-ragazzo, o almeno credo, che si sono sempre odiati, mettere da parte le loro divergenze per ben 20 minuti.

So perfettamente che non sono un granchè, e che scesi da quel Palco torneranno a farsi guerra a vicenda.

Ma sorrido comunque.

Piccoli passi.

Piccoli passi.

 

Non è andata tanto male.

Insomma, ho avuto per la prima volta il piacere di vedere Harry e Draco comportarsi da alleati.

Non è di certo una cosa da niente.

Per non parlare del resto della lezione, che è stata decisamente molto interessante.

Abbiamo fatto tutti quanti una simulazione pratica di combattimento, Gawain ci ha mostrato le principali tecniche di medicazione delle ferite più comuni che ci si arreca in battaglia, e ci ha anche mostrato i più arguti trucchetti per eludere l’attenzione del nemico, oppure per prevedere le sue mosse.

Non che per me ed i Cacciatori fossero cose nuove, ma il giovane e famoso Auror le ha condivise con l’Esercito di Silente come non avremmo mai saputo fare noi cinque.

Gli altri sono rimasti tutti entusiasti, e siamo usciti dal nuovo e fantastico Campo d’Addestramento chiacchierando allegramente e pacificamente.

Peccato per un piccolo, minuscolo, insignificante dettaglio.

La mia sbadataggine.

Mi fermo all’improvviso, piantando i piedi sul terreno del Parco di Hogwarts.

<< Merda! >> impreco.

Harry, Ginny, Hermione e Ron si voltano a guardarmi incuriositi.

Alzando le spalle, chiarisco i loro dubbi.

<< Ho lasciato la tracolla al Campo d’Addestramento. Vado a prenderla, ci vediamo in Sala Comune. >>

Dopo essersi offerti di accompagnarmi, ed aver preso in giro la mia solita testa vuota, i Cacciatori, sorridendo e scuotendo il capo, si voltano verso il Castello di Hogwarts, ricominciando a camminare.

Io, dal mio canto, sospirando, percorro a ritroso i miei passi, salutando per l’ennesima volta quei partecipanti dell’ES che si sono attardati un po’ più a lungo.

Non sono molti, comunque.

Continuo, nonostante tutto, a rimproverarmi per essere così sbadata, molte volte.

A mia discolpa, però, chiamo in causa un occhiolino ed un ghigno altamente sensuale di Draco Malfoy, interpretabile con un “Ci vediamo più tardi”, mentre lasciava la nuova creazione degli Operai del Ministero con i suoi fidati amici, che mi hanno decisamente disorientata.

Mi chiedo quando la testa smetterà di disconnettersi dal mondo circostante ad ogni suo più insignificante gesto, quando le palpitazioni smetteranno di sfiorare quote da infarto, quando il respiro smetterò di mancarmi puntualmente, e quando le gambe smetteranno di tremare alla sua vista.

Ma non trovo risposta alla mia domanda.

<< Sai, Principessa, per essere una Cacciatrice alquanto spaventosa, sei incredibilmente svampita. >>

Theodore Nott, appoggiato con tracotanza al tronco d’albero che nasconde il nostro Campo d’Addestramento, tiene poggiata sulla sua spalla destra la mia tracolla grigia, guardandomi con un sorrisetto sbieco e molto alla Serpeverde.

<< Ottimo. Due insulti in una sola frase. Grazie mille, Theo. >>

Accenna una risata aristocratica.

<< Ti ho vista combattere, prima, all’Allenamento…e, si, sei davvero spaventosa. E, aggiungo e ribadisco, inquietante. Per il resto…. >> afferra con tre dita la tracolla, porgendomela con un sorriso sornione << …Dimentichi sempre tutto. Questa tua peculiarità sotto quale difetto la classifichi? >>

Lo guardo male, afferrando la borsa, e sistemandomela in spalla, osservandolo staccarsi lentamente dall’albero.

Non so rispondere nemmeno alla sua, di domanda.

Piuttosto, decido di cambiare argomento.

<< Allora, Nott, invece di sputare sentenze, sapresti usare quella lingua biforcuta per dirmi cosa diavolo ci facevi tu con la mia borsa? >>

<< Ti ho vista andar via, e lasciarla lì. Così l’ho presa. >>

Alzo un sopracciglio.

Nott che fa il galante con me senza uno scopo preciso?

Impossibile.

<< E per quale motivo, di grazia? Non potevi semplicemente avvertirmi della mia dimenticanza? >>

<< Semplice… >> mi risponde, alzando le spalle con aria ovvia e superba << …Sapevo che saresti tornata indietro a prenderla, e volevo parlarti. >>

Okay, questa è bella.

Davvero, davvero, bella.

Anche se, devo ammetterlo, se sono davvero intenzionata a frequentare Draco Malfoy, non dovrò che abituarmi alla presenza delle Serpi intorno a me.

Seconda ammissione:

La cosa non mi dispiace poi molto.

<< Voi Serpi avete sempre avuto la capacità di stupirmi… >> affermo, allargando un sorriso ed incrociando le braccia << …sono tutta orecchi. >>
Si accende una sigaretta, restando in silenzio, ed evitando per un po’ di guardarmi.

I suoi occhi tornano nei miei solamente quando espira il fumo del primo tiro verso l’alto.

<< Volevo ringraziarti, Potter. Davvero. >>
Si.
Adesso si, che il Mondo Magico può seriamente farmi una statua.

<< Se non fosse stato per te, e per il tuo intervento come-al-solito-eroico di quella sera, credo davvero che, a quest’ora, sarei a marcire ad Azkaban. Senza un motivo preciso, tra l’altro. >>

Annuisco, allargando anche un sorriso soddisfatto.

<< Di niente. Credo davvero che ne sia valsa la pena…Sentirmi dire “Grazie” da Theodore Nott ripaga almeno due atti come-al-soliti-eroici. >>

Si esibisce in una piccola risata, facendo subito dopo un altro tiro dalla sigaretta.

<< Ammettilo. Senza di me la vita ad Hogwarts sarebbe stata una noia mortale. >>

Adesso tocca a me mostrare divertimento.

<< Oh, certo signor Nott. La mia intera esistenza qui non avrebbe avuto più alcun senso, senza te che mi prendi in giro ogni volta che mi incroci. >>

Espirando il fumo, il suo viso si trasforma in una maschera di ovvietà.

Allarga le braccia, e mi parla come se stesse esprimendo dei dogmi sacri.

<< Ehi! Sei la donna più strana con cui Draco sia mai andato a letto. Senza contare il piccolo particolare che si è anche innamorato di te. Sei un impiastro in quasi tutto ciò che fai, tanto che ogni tanto ti vedo tra le braccia di un folle pervertito come Doug, spalmata sul pavimento, a duellare con Pansy, oppure con qualcosa di rotto. Senza contare il fatto che, ormai, devo entrare nella mia stanza con cautela, per evitare di trovare te e Draco in eloquenti atteggiamenti, oppure semplicemente te mezza nuda. Come posso non prenderti in giro?! >>

Alzo l’angolo destro della bocca, guardandolo colpevole.

<< Touchè… >>

I suoi occhi cantano vittoria, ma non aggiunge nient’altro.

Restiamo in silenzio per un po’, in uno dei soliti momenti senza parole né suoni di alcun genere che tanto piacciono ai Serpeverde, e che tanto mettono in imbarazzo me.

Inutile specificare, quindi, a chi appartengono le parole che spezzano questo pesante silenzio.

<< Ammettilo. Senza di me la vita ad Hogwarts sarebbe stata una noia mortale. >> ripeto, usando le sue stesse esatte parole, in riferimento a me stessa.

Però, Nott non fa uso del sarcasmo come invece ho scelto io, in precedenza, né mi appella con nuovi ed originali insulti.

Semplicemente, si limita a gettare in terra la sigaretta, e a non rispondermi.

Inizia, anzi, a camminare verso il Castello, come se io, improvvisamente, fossi sparita.

Quando mi passa accanto, però, e mi supera, guardandomi di sottecchi, si esibisce in un sorriso sghembo carico di significati.

Guardandolo andar via, una vocina nella mia testa lo ricollega ad un detto, quel suo ghigno:

Chi tace acconsente.

 

Il delirio.

La nostra Scuola è diventata ufficialmente un delirio.

Domattina sul tardi inizieranno già ad arrivare i genitori, per il temutissimo e tanto discusso incontro con i genitori.

Credo davvero che tutti quanti dovremmo ringraziare di cuore la Mcgranitt di averci avvisati con solamente due giorni d’anticipo.

Quarantotto ore di attesa sono state una pura agonia, con il terrore che serpeggiava un po’ ovunque, figurarsi altrettante settimane.

Tutti si stanno prodigando a nascondere le loro scorte di sigarette ed altro, a tentare di convincere molti professori a non spifferare questa punizione o quel compito andato male, a mettere in ordine le proprie stanze.

Ma altrettanta preparazione occorre ai docenti, ed alla Mcgranitt stessa.

Tra poche ore Hogwarts ospiterà molte delle più importanti, influenti e potenti famiglie del Mondo Magico, che accorreranno a controllare le condizioni in cui i loro adorati e preziosi rampolli studiano per divenire gli eredi del loro impero di potere.

Certamente non sarà una giornata facile per tutti.

Gazza e gli Elfi Domestici sono stati impegnati tutto il giorno per tirare le Scuola a Lucido, le difese della Scuola sono state raddoppiate, e delle norme di accoglienza sono state impartite di qui e di lì.

Ad esempio, domani saremo costretti non ad indossare la solita divisa scolastica, ma una versione più elegante e formale fornitaci dalla Scuola stessa, e fattaci pervenire in stanza qualche minuto fa.

Fortunatamente non è male.

Giacca e cravatta per gli uomini, abitino da cocktail di lunghezza decente per le donne, rigorosamente con i colori della propria Casa.

Non è affatto nello stile della Mcgranitt, che sarebbe stata più propensa ad abiti da suora per quanto riguarda le ragazze, ma credo che la sua scelta sia ricaduta in uno stile più aristocratico per evitare di sentire gli strilli delle madri delle Purosangue, che lamentavano il maltrattamento del corpo delle proprie figliole.

Sinceramente mi chiedo davvero chi diavolo glielo abbia fatto fare, alla Mcgranitt, ad organizzare un incontro del genere.

L’unica risposta plausibile si troverebbe nelle asfissianti pressioni dei genitori stessi.

Fatto sta che, tutto questo, mi crea solo e semplice disinteresse.

Sono stata tutto il pomeriggio fuori da Scuola, per l’Allenamento con l’ES, di conseguenza, fortunatamente, mi sono risparmiata buona parte di questo stressante preparamento.

Se non fosse stato per la Pergamena ufficiale della Preside che invitata me ed Harry nel suo Studio immediatamente, sarei tranquillamente in panciolle dinanzi al Camino, magari a leggermi un bel libro.

Ma, purtroppo, né io, né mio fratello abbiamo potuto ignorare il pomposo barbagianni che si è presentato dinanzi a noi pochi minuti fa.

Ergo, eccoci qui, mentre Harry abbatte le sue nocche, con aria svogliata, sulla porta della Presidenza.

Un formale “Avanti”, ci concede l’accesso all’altrettanto formale studio.

<< Preside, voleva vederci? >> esordisce, sempre mio fratello, dopo esserci chiusi la porta alle spalle.

La Mcgranitt è seduta dietro la sua possente scrivania di legno di quercia, posizionata su un’alta ed imponente sedia che trasuda potere da tutti i pori.

Ha gli occhi severi puntati su una pergamena che, con piuma di Ippogrifo alla mano, sta controllando meticolosamente.

Quando alza gli occhi su di noi, posso notare quanto effettivamente tutta questa faccenda dell’incontro con i genitori la stia stressando.

Ha un’espressione esausta, gli occhi leggermente arrossati per la stanchezza, e sembra ancora più vecchia del solito.

È infatti con un sospiro stanco che ci risponde, intimandoci di accomodarci.

Non ce lo facciamo ripetere due volte, ed entrambi prendiamo posto su due sedie, appena zampettate verso di noi da chissà quale angolo remoto della Presidenza, dal lato opposto della scrivania, trovandoci di fronte alla Preside.

La quale, messoci a fuoco con attenzione, prende nuovamente la parola.

<< Vi ho convocati qui per farvi una richiesta ben precisa. Anche se leggermente imbarazzante. >>

Io ed Harry ci guardiamo negli occhi, per un istante.

Richiesta = Ordine.

Torniamo a dedicare la nostra completa attenzione alla Mcgranitt, la quale, dal suo canto, posa lentamente la piuma sulla scrivania, ed intreccia le dita dinanzi a se, addolcendo leggermente lo sguardo.

<< Per colpa di Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato, entrambi siete conosciuti come i gemelli orfani Potter. E domani…. >>

Pausa.

Strano.

È davvero strano vedere la Preside imbarazzata.

Si schiarisce la gola, ed abbassa leggermente lo sguardo.

Ma solo per un istante.

<< …Domani, purtroppo, i miei docenti non potranno riferire a nessuno a proposito del vostro andamento scolastico. >>

Silenzio.

Silenzio lapidario, da parte mia, e di Harry.

<< Questo, insieme alla vostra fama assolutamente giustificata, vi mette nelle condizioni di farmi un piccolo favore personale. >>

Oh, perfetto.

Il fatto che le nostre cicatrici siano conosciuti in tutto il Mondo Magico, ed il nostro non avere un cazzo da fare domani, essendo soli come dei cani, ci mette nelle condizioni di farle un piccolo piacere personale.

Davvero, davvero, ottimo.

<< Ehm… >> mi decido a chiedere io << …esattamente, in cosa consisterebbe questo… >> faccio segno delle virgolette con le dita << …piacere personale? >>

Altro sospiro della Preside, ed altro scambio di sguardi tra me ed Harry.

<< Il vostro compito consisterebbe nel fornire un’adeguata accoglienza ai genitori dei vostri compagni di Scuola, tenendo presente che, per una piccola ma rilevante parte di essi, starete parlando con boriosi e potenti aristocratici, certamente stizziti e indignati per i controlli ai quali saranno appena stati sottoposti. >>

<< Controlli? >> domanda Harry.

La Preside ci guarda stupita, inclinando leggermente il capo.

<< Davvero credevate che lasciassi entrare così tanta gente nella mia Scuola, senza sottoporre tutti quanti a necessarie perquisizioni? Quanto è difficile, secondo voi, per un Mangiamorte, scagliare una Maledizione Imperius su un genitore Babbano affinchè faccia del male a qualcuno, inserisca Sfere-Spia, o porti nella mia Scuola degli Oggetti Oscuri? >>

Touchè.

<< Ora… >> continua la Mcgranitt << …domani non dovrete far altro che presenziare dinanzi al Portone d’Ingresso, appuntare sulla pergamena chi è venuto a Scuola per controllare il rendimento di chi , e sorridere come solo una Stella del Mondo Magico sa fare. >>

Si, e magari offrire autografi e qualche serata galante al padre o alla madre di questo o quel nostro compagno di Scuola.

Odio essere famosa.

Merda.

 

<< Non ci posso credere! Ma come si permette! Come gli viene in mete! Usarci in questo barbaro modo! Con chi pensa di avere a che fare, con i suoi personali Ragazzi Immagine?! Brutta megera! Stronza! Vipera! >>

<< Kiki! Adesso puoi calmarti, sai? >>

<< Calmarmi un corno! Non solo va a mettere il dito nella piaga, sottolineando senza pudore la questione “Domani non verrà un cazzo di nessuno per voi due”, ma si permette anche di sfruttarla a suo favore! È davvero una grandissima stronza! >>
<< Lo so, sorellina, ma non possiamo farci niente. E poi, dai, l’hai vista quanto era in difficoltà per domani! Non può affrontare un’orda di genitori snob e Purosangue da sola! >>

<< E se ti dicessi che non me ne frega assolutamente nulla?! >>

<< Ti risponderei che sei troppo Grifondoro e troppo te per farlo. >>

Alzo gli occhi al cielo.

Dannato Harry, e dannato il suo conoscermi così bene.

Dannato il fatto che abbia perfettamente ragione, dannata la Mcgranitt e dannata me.

Lo ammetto, vedere la Preside così esausta e sulla via di un esaurimento, mi ha fatto provare non poca compassione.

Ma…ma…ma che palle!

Non voglio affatto essere utilizzata come Ragazza Immagine della Scuola.

E poi a malapena riesco a sopportarne i figli, come fa la Mcgranitt a sapere che non salterò al collo dei loro genitori straricchi e con la puzza sotto il naso?

<< Ah-ha. Chi tace acconsente eh? >>

<< Fottiti, Harry. >>

Il corridoio del quinto piano dove stiamo tranquillamente camminando è riempito dalla risata genuina e divertita di mio fratello.

Lo ammetto, strappa un sorrisetto anche a me.

<< Cosa odono le mie orecchie? Gli inseparabile fratellini Potter…stanno litigando?! >>

Ci fermiamo di botto, trasformando le nostre espressioni immediatamente in maschere di serietà, e di istinto mettiamo mano alla Bacchetta.

Il respiro mi si mozza in gola per un secondo, e le palpitazioni aumentano, almeno fino a che il cervello non si decide a funzionare nuovamente in modo corretto.

Collega la sagoma in ombra che si staglia dinanzi a noi, poggiata al muro, alla fine del corridoio, alla voce familiare che ci ha fatto tanto sobbalzare.

E mi rilasso, riabbassando la Bacchetta.

Lo stesso ragionamento deve avvenire in Harry, che si tranquillizza a sua volta.

Con una differenza dal mio atteggiamento, però.

Sul mio volto si illumina un sorriso, sul suo si disegna una smorfia di disgusto.

Ed infatti…

<< Furetto, quante volte ti ho detto di non irrompere all’improvviso nel mio spazio vitale? Un giorno l’altro, sfortunatamente, ti farò accidentalmente fuori. >>
Non posso vederlo, mezzo nascosto nell’ombra com’è, ma, mi ci gioco la Bacchetta, un ghigno si è appena aperto sul viso di Draco Malfoy.

<< Non è certo colpa mia se è così facile far sobbalzare di terrore voi Grifondoro. Vi facevo più coraggiosi, sai? >>

<< La nostra non è paura, Furetto, è solo una forte tendenza ad avere i sensi sempre all’erta…con i tempi che corrono poi… >>

Sbuffa.

E, lentamente si stacca dalla parete alla quale era appoggiato.

<< Si, si, si, si. Lo so, tu sei il nostro unico e grande Eroe, sempre pronto a difenderci dai cattivi eccetera eccetera….Che ne diresti di una vacanza, Potter? >>

<< Malfoy. Sei un cretino. >>

<< Ehi, voi due. Non ricominciate la solita tiritera vi prego! >>

Gli ho lasciati punzecchiarsi per un po’, sperando, non so nemmeno io come mai, che non finissero a litigare come al solito.

Mi sbagliavo, e sono intervenuta, assottigliando lo sguardo, e spostandolo febbrilmente da Draco ad Harry, con aria minacciosa.

Stavolta è il turno di mio fratello di sbuffare.

<< Ma se non posso litigare con il Furetto, come scarico la rabbia, io?! >>

La sua espressione indignata mi fa ridere di gusto, mentre il suo sopracciglio raggiunge sempre di più il cuoio capelluto.

<< Potresti sempre farti tranquillizzare dalla Mezzosangue…. >> propone Malfoy, con un ghigno malizioso, avvicinandosi a noi sempre di più.

<< …L’ho incontrata prima, e mi ha detto di riferirti che ti aspetta nel Bagno dei Prefetti. >>

Il colorito di Harry rende omaggio al rosso della Casata di Grifondoro, mentre la mia risata si accentua maggiormente.

Una cosa, però, vi mette fine.

Il Principe delle Serpi, finalmente fermatosi a qualche metro dal punto in cui io ed Harry ci siamo fermati, a causa della sua improvvisa entrata in scena, è finalmente visibile dai miei ingordi occhi.

E lo trovo talmente stupendo, anche nella sua semplice e classica divisa Serpeverde, che mi si mozza il respiro per una manciata di secondi.

<< Oh, certo…. >> ribatte, dopo un attimo di smarrimento Harry << …sono davvero, davvero convinto che in quel Bagno ci sia la mia ragazza, e non uno dei tuoi soliti scherzi idioti. >>

Sarcasmo.

Tanto tanto sarcasmo.

Malfoy alza gli occhi al cielo.

<< Senti Potter, mandale un Patronus, un Gufo, un Promemoria o quello che vuoi. E vedrai che ti confermerà quello che ti ho detto. Quindi, per favore adesso fatti a fare un giro! >>
<< Ah-ah!... >> esclama mio fratello, puntando un dito accusatore contro Malfoy << …lo vedi! È solo una scusa per lasciarti da solo con lei! >>

Ed ecco che Kiki viene tirata in ballo.

L’angolo destro delle labbra del Serpeverde si alza verso l’alto.

<< Ed anche se fosse Potter? Avresti qualche problema se ti rapissi la sorellina per la serata? >>
Arrossisco.

Vederlo così disinvolto con me mi causa ancora dei tuffi al cuore non indifferenti.

Specie se in presenza di Harry.

<< Molti, Furetto. >> risponde, infatti lapidario.

<< Ottimo, Sfregiato. Sai che adoro crearti problemi… >>
E detto ciò mi posiziona un braccio intorno alla spalla, attirandomi al suo fianco, guardando mio fratello con aria di sfida.

<< Immagino che creerei gli stessi problemi a te se me la riprendessi. >>

Altro strattone al corpo della povera me, che si ritrova appiccicata, in un nanosecondo ad un altro fianco.

Quello di mio fratello.

<< Immagini alla perfezione, Potter. >>
Vedo le dita di Malfoy correre di nuovo in direzione della sottoscritta, subito pronte a dedicarmi un altro strattone ed un altro scambio di corpo.

Tutte cose che, effettivamente, avvengono.

<< Ed immagino anche che tu sappia perfettamente che non sono un tipo che demorde facilmente. >>
Piccola nota della protagonista: per sapere cosa succede adesso, leggi sopra.

Piccola precisazione della protagonista: per sapere cosa succede nei prossimi minuti, leggere sopra.

Mio fratello e Draco mi stanno letteralmente trattando come una pallina da ping-pong.

Arrivata all’ennesimo passaggio Potter-Malfoy, ormai decisamente stufa di questo utilizzo gratuito della mia persona per infastidire il rispettivo nemico, mi sottraggo al contatto di entrambi.

Guardandoli decisamente imbufalita.

<< Sapete che vi dico?! Che nessuno ha il diritto di rubarmi o riprendermi da nessuno, dato la mia evidente, e più volte sottolineata indipendenza. Quindi, se volete scusarmi, mi rifiuto di essere usata da voi due caproni per infastidire l’altro. Perché non passate una carina seratina voi due, così magari vi fate fuori a vicenda?! Io me ne vado. >>

 

Incredibile.

Inammissibile.

Inaudito.

Iracondo!

Okay, questa non so cosa voglia dire.

Però mi sembrava in tema.

E poi, iniziava con la lettera “I” come le precedenti.

Vabbè…transeat.

Sono talmente arrabbiata, che le fiaccole, generalmente usate per non lasciare i passanti in balia del più completo buio in corridoio, si esibiscono in inquietanti vampate di fuoco, le cui fiamme si alzano violentemente più in alto del normale.

Adesso, il comportamento e la richiesta della Mcgranitt mi sembrano bazzecole in confronto al comportamento da perfetti idioti assunto da Harry e Draco.

Ma come si sono permessi?!

Chi si credono di essere?!

<< Bambolina. Fermati per favore. >>

Ah già.

Dimenticavo.

Come se non bastasse, dopo qualche minuto in cui chissà cosa si saranno detti i due incriminati, mi sono ritrovata il biondastro allo costole, nella mia furiosa camminata a passo di marcia.

Biondastro che, nonostante i miei numerosi “Vaffanculo” non si decide a smettere di seguirmi.

<< Non ci penso nemmeno. >>

Infatti, continuo a camminare infuriata, con le fiaccole che si alzano minacciose al mio passaggio.

<< Oh, andiamo, Potter non puoi prendertela per quella stronzata! Fermati e parliamone almeno! >>
<< Oh andiamo, Malfoy… >> lo canzono << …non puoi non capire che è davvero l’ora di andare a farsi fottere! >>

Lo sento soffocare una risatina.

<< E poi chi la placa la tua gelosia?! >>

Alzo gli occhi al cielo, mentre una fiammata di una delle torce che illuminano il corridoio sfiora il soffitto.

Adesso osa anche prendermi in giro….!

<< Credimi, non ci sarà un bel niente da placare! >>

Resta per un po’ silenzio.

Talmente tanto che, se non fosse per il rumore ritmato dei suoi passi, crederei davvero che abbia deciso di demordere.

Poi, ennesima esortazione.

<< Bambolina, ti vuoi fermare per cortesia?! E poi…dove diavolo stai andando?! >>

Già.

Dove cazzo sto andando?!

Mi fermo di botto, iniziando a guardarmi intorno con aria spaesata.

Mi ero cos’ innervosita, prima, che devo aver pensato esclusivamente a camminare rabbiosa lontana da quei due, senza farmi troppe domande sul dove.

Guardandomi intorno, riconosco il luogo in cui le mie gambe, muovendosi di loro personale iniziativa, mi hanno portata.

Dal quinto piano, sono scesa al quarto e, leggermente più avanti c’è un passaggio segreto, nascosto dietro una Porta che, ovviamente, non cela un’aula, che mi condurrebbe direttamente al piano terra, di fronte all’entrata delle cucine degli Elfi.

Persa nelle mie riflessioni, mi accorgo solo adesso di aver permesso a Draco Malfoy di raggiungermi.

<< Grazie a Merlino ti sei fermata, finalmente! >> commenta, accostandosi alla sottoscritta.

Alzo lo sguardo nel suo, pieno di ilare orgoglio verso se stesso, dedicandogli una brutta e semplice occhiataccia, prima di rimettermi a marciare verso la Porta-Passaggio Segreto, senza nemmeno rispondergli.

Sbuffa, e sicuramente starà alzando gli occhi al cielo, quando mi afferra prontamente per il polso, e blocca la mia fuga da quello sguardo maledetto.

<< Lasciami. >>

<< Avanti, bambolina! Non puoi davvero essertela presa per una stronzata come quella che è successo prima. >>

Oh si.

Si che posso prendermela amore mio.

Mi volto verso di Lui con rabbia, sentendo i capelli sferzarmi sul viso ed assottigliando lo sguardo.

<< Non è stata una stronzata! Mi sono sentita decisamente usata, da te e dal mio stesso fratello! Usata come pretesto per far innervosire il proprio nemico storico! Non mi interessa se vi odiate ancora come dei bambini, ora come ora potreste anche ammazzarvi, per quanto mi riguarda. Ma non ho alcuna intenzione di finirne nuovamente in mezzo! Non. Trattarmi. Mai. Più. Come. Un. Ottima. Scusa. Per. Far. Incazzare. Harry. >>

Se ne resta in silenzio, non distogliendo da me quegli occhi grigi e profondi.

Io ho il respiro leggermente affannoso, come se avessi urlato per un ora, e non per pochi secondi, oppure come se avessi corso per tutto il Castello a rotta di collo.

Poi, ispirato da non so quale Grande Mago del Passato, sussurra, in netta contrapposizione con il mio tono isterico di prima:

<< Ascoltami bene questa volta, perché non credo sarà una parola che mi sentirai pronunciare spesso… >>

Pausa.

Ed io sto seriamente dubitando sulla sua sanità mentale.

<< …Scusami. >>

No, adesso non ne dubito più.

Adesso ne ho la certezza.

Certezza, che mi rende terribilmente felice.

Ma non ho poi molto tempo per lasciare che il mio cervella renda concrete quelle tre sillabe da Lui appena pronunciate, perché dopo poco tutto si spegne, dentro di me, lasciando libero sfogo solo al lavoro frenetico dei sensi, tutti concentrati in un angolo preciso del mio corpo.

Le mie labbra.

Che, momentaneamente, sono prede di uno dei più perfetti e, allo stesso tempo, maledetti, piaceri a cui è soggetto un essere umano.

Un bacio.

Se poi, mettete come soggetto in questo bacio la mia bocca, e quella vellutata ed irruente di Draco Malfoy…bè capirete il tremolio delle mie gambe, ed il mio annullarmi completamente.

Lo sento.

Sento il corpo di Draco appiccicato al mio, sento le nostre pelli bruciare per la smania di venire ancora e ancora in contatto, sento i suoi capelli scorrere tra le dita, la sua lingua carezzare lussuriosa la mia, le sue labbra morbide sfregare contro le mie, il suo respiro invadermi il viso, infrangersi, caldo, contro la mia pelle, ed assuefarmi i timpani.

Volete sentire cos’altro sento?

Sento la rabbia, montatasi prima a dismisura verso di Lui, scivolare via completamente, sparire del tutto.

Insieme ai miei lumi della ragione, aggiungerei.

 

<< Dopo che te ne sei andata, tuo fratello ha mandato seriamente un Patronus alla Granger che, ovviamente, gli ha confermato ciò che gli avevo detto io… >>

Faccia schifata.

<< …Bleah, come se andavo ad inventarmi un appuntamento a luci rosse con la Mezzosangue, per fargli un brutto tiro… >>
Sorrido.

<< …Comunque, poi ho informato quel grande genio del tuo consanguineo che sarei venuto a cercarti e Lui ha assunto La faccia. >>

Alzo il sopracciglio.

<< Quale faccia?! >>
Mi guarda con aria ovvio.

<< La faccia! Quella da Guaritore senza Frontiera, Eroe del Secolo, Superstar internazionale! E mi ha detto “Posso fidarmi di te, Malfoy?”. Gli mancava solamente il vento che gli scompigliava i capelli, e la scenetta tragica era completa. >>

Non ce la faccio, e scoppio a ridere.

So che non dovrei, nel rispetto di mio fratello, ma davvero non ci riesco.

Ah!

Quello stronzetto mi deve un po’ di scuse per il suo comportamento di prima, quindi…

Ridi, Kiki, ridi!

Io e Malfoy, dopo essere finiti contro il muro, con il respiro corto e gli occhi appannati, ci siamo resi conto di non aver assolutamente un cazzo da fare, per quanto riguardava il resto della serata.

Entrambi, però, ci siamo rifiutati di andare nella Sala Comune dell’altro (per poi, casualmente, salire in Dormitorio), dati i precedenti trascorsi, e, appreso dal Principe delle Serpi come la Stanza delle Necessità fosse occupata da due suoi Compagni di Casa, mi è venuta l’Illuminazione.

L’Illuminazione di portalo qui, nelle Cucine, come già facemmo qualche tempo fa.

Alzo lo sguardo su di Lui, con quell’espressione indignata sul viso, mentre mi racconta della continua del Battibecco con Harry che tanto mi ha fatto incazzare.

L’ultima volta che siamo finiti nella Cucine degli elfi, nella stanzetta che tanto gentilmente ci hanno riservato, seduti su cuscini appena fatti Evanescere e a mangiucchiare gelato, è stato nel mese di Ottobre.

Lo ricordo benissimo.

Eccome se lo ricordo.

È stato nel periodo in cui i miei adorati Cacciatori erano dispersi chissà dove in Gran Bretagna, io mi sentivo uno schifo, lui stava ancora insieme alla Parkinson ed i Mangiamorte non si erano ancora mostrati al Mondo Magico.

Fu la sera in cui quel verme schifoso di Doug tentò di mettermi le mani addosso, e Lui ed i suoi amici vennero in mio soccorso.

In questa stanza, formulai per la prima volta concretamente il pensiero di essermi affezionata alle Serpi, ed a Malfoy in particolare.

Però, non ero ancora perdutamente innamorata di Lui, ogni fibra del mio essere apparteneva ancora alla sottoscritta.

Non avevo ancora provato l’idilliaca sensazione di divenire un solo corpo con Lui, e nemmeno la morsa sconcertante e quasi insopportabile allo stomaco del sentirgli pronunciare le paroline magiche.

 

Ti.

Amo.

 

Dio.

Quanto tempo è passato.

<< A quel punto l’ho mandato a fare in culo e ti ho seguita. Se aggiungo un “Idiota”, rivolto al tuo caro fratellino ricominci ad urlarmi contro come prima? >>
Lecco accuratamente il cucchiaio con cui mi sto placidamente gustando il mio gelato, riscuotendomi dai miei pensieri sentimentali.

Sorrido, in modo molto minaccioso, ed annuisco.

<< Precisamente. >>

Lui, dal canto suo, sospira.

Ma non aggiunge alcun insulto per il povero Harry.

Restiamo per un po’ in silenzio, semplicemente a mangiare gelato, quando Lui, inaspettatamente dice l’ultima cosa che mi sarei mai aspettata pensasse.

<< Sai, da un lato, però, lo capisco. Nemmeno io lascerei molto tranquillamente mia sorella da sola, con il tizio che ha l’incarico ufficiale dei Mangiamorte di ucciderla. Se avessi una sorella… >>

Alzo lo sguardo su di Lui, senza, però incontrare i suoi occhi.

Perché li sta accuratamente rivolgendo al suo attuale cibo.

<< Non lo farei nemmeno io… >> ammetto, dopo un po’ << …Ma, in questo caso, la suddetta sorella si fida del tizio che ha l’incarico ufficiale dei Mangiamorte di ucciderla. E suo fratello lo sa. >>

<< Vorresti forse farmi credere che lo Sfregiato ha fiducia nel sottoscritto? >> mi chiede, alzando lo sguardo, con voce talmente piena di sarcasmo, che sta per farsi ridere da solo.

Scuoto la testa, io, restando serissima.

<< No, Harry non si fida di te… >> e fanculo al parlare in terza persona << …Ma di me. >>

Si esibisce in un sospiro.

<< Meno male. Non ho alcuna intenzione di stare simpatico allo Sfregiato, solamente perché esco con te. Se un giorno dovesse mai iniziare a chiamarmi amico ed a fare il gentile con me, giuro che lo Schianterei. >>

Rido, alleggerendo un po’ la tensione.

<< Tranquillo, non succederà mai. >>

Sorride, solamente per poi farci ripiombare in un altro silenzio.

Uffa, quanto li odio!

Divoro con gusto altre due cucchiaiate di gelato, ammirando, contemporaneamente, come le sue labbra si serrino in modo terribilmente erotico intorno alla stoviglia, per poi tornare ad assumere un tono serio e basso.

<< Sai che, decidendo di non uccidermi, hai definitivamente compromesso la tua posizione? Quando i Mangiamorte capiranno che non hai intenzione di obbedire agli ordini, se la prenderanno anche con te. >>

Non mi risponde subito ma, al contrario di prima, stavolta non evita il mio sguardo.

Anzi.

Rapisce i miei occhi con i suoi, senza accennare, nemmeno per un secondo, a rompere il nostro contatto visivo.

<< Ne sono consapevole, bambolina. Ma non potevo fare diversamente. >>

Colpita dalla forza delle sue parole come uno tsunami dritto sul viso, sto seriamente per alzarmi e gettargli le braccia al collo.

Ma mi contengo.

Non riesco a trovare nessuna frase abbastanza adatta come risposta, così opto per un semplice e sincero sorriso.

Terza pausa-silenzio.

E ne sono talmente stanca, che dico la prima cosa che mi passa per la testa.

<< Draco..? >> lo chiamo.

Alza lo sguardo nel mio.

<< …Ho paura. >>

Lo stupore si fa pian piano strada nei suoi occhi, mentre io continuo a parlare senza avere la forza, né la voglia di fermarmi.

<< Ho paura di questa nuova Guerra, ho paura del mio sogno dell’altra notte, ho paura delle conseguenze dell’Incarico che ti hanno assegnato, ho paura delle azioni future del Ministero in merito, ho paura dei Mangiamorte, ho paura di morire, ho paura che muoia qualcun altro a me caro…ho paura che possa succedere qualcosa a te. Ho paura di cosa sarà delle mia vita, dopo Hogwarts…sempre che i Mangiamorte me lo permettino un “Dopo”. Ho sempre avuto il terrore dell’ignoto, ed in questo periodo, ci sono davvero troppo cose che non so. >>

Il mio monologo ha il potere di spiazzarlo, tanto che resta a fissarmi in silenzio, celando tutti i suoi pensieri dietro la sua solita maschera impenetrabile.

Io, schiacciata dalle mie stesse parole, non faccio assolutamente nulla per esortarlo a darmi una risposta.

Anche perché, in effetti, che risposta potrei mai aspettarmi?

Il mio, è stato un semplice sfogo.

Semplicemente, all’improvviso, la voglia di condividere con Lui le mie paure mi è salita in gola, in modo talmente violente, che ho dovuto rigettarle fuori, attraverso mere parole.

<< E del Signore Oscuro? Di Lui non hai paura? >> mi domanda, in un lieve ed incerto sussurro.

Scuoto la testa, decisa.

Se c’è una cosa di cui sono certa, è proprio questa.

<< Nessuno vince la morte. Nemmeno quel gran bastardo. >>
Incassa le mie convinzioni, e le rielabora nella sua mente per una manciata di silenziosi secondi.

<< Anche io ho paura, bambolina. Ma non dirlo a nessuno. >>

Posa il barattolo di gelato sul pavimento, si alza in piedi, ed inizia ad avvicinarmisi.

Con lenti e regali passi, fa sempre più nulla la distanza tra me e Lui, fino a porsi a pochi centimetri dalle mie gambe incrociate.

Si abbassa alla mia altezza, piegando gli arti, con il viso a pochi centimetri dal mio.

<< Però, c’è una cosa di cui sono fermamente certo, in questo fottuto casino… >>

Mi guarda.

Ma che dico?

Mi divora, mi consuma, mi spoglia, mi strema con gli occhi.

<< …Te. >>

A questo punto, il bisogno, la necessità e l’urgenza delle sue labbra si fa sentire in me, in modo talmente distruttivo, che, se non lo baciassi in questo istante, perderei le mie facoltà respiratorie.

Mi aggrappo al suo bacio, alla sua pelle, al suo viso, al suo corpo, lasciando perfettamente intendere quanto la mia sanità mentale ne sia irrimediabilmente dipendente.

La sua risposta è altrettanto folle ed urgente, ed in poco tempo ci ritroviamo sdraiati sul pavimento, con le nostre mani che scorrono lascive ovunque sul copro dell’altro, ed i respiri corti.

<< Secondo te…gli Elfi entreranno a rompere…i…coglioni? >> mi domanda, tra un sospiro e l’altro.

Non sono io a rispondergli, ma la Lussuria, incarnata nel mio disperato desiderio.

Oddio, non è che io sia poi così in grado di emettere suoni e, addirittura formare delle frasi, così mi limito ad afferrare la Bacchetta dalla tasca, ed a sigillare la porta con un Incantesimo.

Lo vedo ghignare, prima di tuffarsi nuovamente nella mia bocca, succhiando via dal mio corpo fino all’ultima particella di ossigeno.

<< Ti voglio, bambolina… >> mi sussurra, roco ed in preda all’eccitazione.

Lascio che mi lecchi e mordi il collo con desiderio, sospirando e gettando il capo all’indietro, beandomi della sensazione dei miei capelli che mi ricadono lungo tutta la schiena.

Prendimi, amore mio.

Sono tutta tua.

Una sua mano scorre lungo la camicia della mia divisa, togliendo lentamente i bottoni dalle asole, sfiorandomi di tanto in tanto i seni.

No, Cari i miei Mangiamorte.

Lui non me lo porterete via.

Anche a costo di pormi in mezzo a Lui ed un Avada Kedavra.

 

Invidia.

Che brutto sentimento, vero?

Non a caso, fa parte dei sette peccati capitali.

A nessuno piacerebbe mai essere corroso da questo vizio ma, inevitabilmente, ecco che l’Invidia viene a bussare alla tua porta.

Tutti quanti proviamo invidia, nella nostra vita.

Per le più piccole stronzate, fino a quelle leggermente più grandi.

Proviamo invidia per quel paio di scarpe che non hai potuto comprare per mancanza di misure adatte al tuo piede, e che poi vedi indosso a quella ragazza del tuo anno.

Proviamo invidia per quella bella chioma bionda di quella tua compagna di banco, chioma che, paragona al tuo ammasso di cicorie appiccicate alla testa, fa una figura decisamente migliore.

Proviamo invidia per il voto della tua amica, magari in Pozioni.

Proviamo invidia perché quella troia  si è accaparrata prima di te le grazie del ragazzo che ti piaceva.

Proviamo invidia per tutte quelle risate di gente sconosciute che si consumano nel vento, mentre tu sei terrorizzato dall’idea della morte, e ti consumi i neuroni cercando di trovare il modo migliore per tenerti cara la pelle, nonostante il più grande Mago Oscuro di tutti i tempi cerchi di ammazzarti.

Proviamo invidia per tutti i nostri compagni di Scuola che, in qualsiasi momento di una qualsiasi giornata X a casaccio, sono tutti in trepidante attesa dei propri adorati genitori, e tu sei seduto sul davanzale della finestra, con le gambe piegate e poggiate contro il freddo vetro, ad osservare il cielo azzurro, sentendoti sola come un cane.

Ogni riferimento a fatti o persone e puramente casuale, eh.

……

…….

Grandissima stronzata.

<< Kiki. >>

Il mio nome, e soprattutto il mio soprannome, ha una pronuncia davvero semplice.

Insomma, sono due fottute sillaba, nemmeno un Arabo, che non ha mai avuto niente a che fare con la nostra lingua, la sbaglierebbe.

Però, ci sono vari modi per pronunciarlo.

C’è il “Kiki!!” scherzoso, magari di quando imbarazzo le mie amiche per una delle mie battute sconce.

C’è il “Kiki…!” di rimprovero, quando non faccio qualche compito, quando mi ritrovano ubriaca fradicia, collassata sul divano della Comune, o quando mi incanto a fissare, con un sorriso ebete stampato in faccia, il fondoschiena di Draco Malfoy.

C’è il “Kiki….” Estasiato che fuoriesce dalle labbra del suddetto Draco Malfoy, quando ha un orgasmo per merito della sottoscritta.

Anche se preferisce il “Bambolina”.

C’è il “Kiki!” di saluto, accompagnato magari anche da un bel sorriso, se da parte di un amico sincero.

E poi c’è il “Kiki.” di  Harry.

È capace, semplicemente il mio nome, di farmi sciogliere e di imprimermi a fuoco nella mente quanto mi voglia bene mio fratello.

Il suo modo di pronunciare il mio nome, è talmente inconfondibile che, anche se dovesse assumere una Pozione Polisucco, cambiando aspetto e voce, lo riconoscerei tra mille.

Solo Lui può sillabare quelle lettere con così tanta esasperante dolcezza.

Mi volto infatti, verso mio fratello, accogliendolo con un sorriso.

Lui mi ricambia allo stesso modo, assumendo, però, contemporaneamente, una faccia colpevole.

Ed allora mi ricordo.

Mi ricordo della piccola litigata che avemmo ieri, per il comportamento suo e di Malfoy, e mi ricordo che dovrei avercela con Lui.

<< Ancora arrabbiata con me? >> mi chiede, accostandosi alle mie gambe, e piegando la testa di lato con aria sarcasticamente angelica.

Mi viene voglia di ridere, ma mi trattengo.

<< Ovviamente. >> rispondo, tentando anche di usare un tono freddo.

Pessimo risultato, comunque.

Deve accorgersene anche Lui, perché ride bellamente al mio, decisamente finto e poco credibile broncio, scompigliandomi i capelli con la mano destra.

Abbozzo un sorriso anche io.

<< Mi dispiace sorellina… >> confessa sospirando << …Prometto che non ti userò più come pretesto per far incazzare il Furetto. Per quanto la cosa sia divertente… >>

Occhiataccia da parte mia.

Alza le mani, in segno di resa, annuendo.

<< Okay, va bene, va bene. Da oggi proverò a fare il bravo fratello. >>

Lo guardo, sconvolta.

<< Sono 18 anni che fai il perfetto fratello, brutto stronzetto che non sei altro! >>

Ride, nuovamente, stavolta trascinando anche me nella sua ilarità.

Ma, improvvisamente, la sua espressione diviene preoccupata.

Apparentemente senza motivo.

Insomma, la situazione spensierata e tranquilla che ci ha portati a ridere, non è stata affatto alterata.

Nulla è successo che fosse per mio fratello fonte di preoccupazione.

Insomma, uno scambio di sguardi con la sua ragazza, non può mica farlo rabbuiare all’improvviso, no?

<< Ehm, Harry…? >> chiedo << …C’è qualcosa che non va con Hermione, per caso? Ti sei fatto tutto serio… >>

Sposta lo sguardo dalla chioma della sua dolce metà, intenta a ridere e scherzare con Ron e Seamus, e sposta di nuova l’attenzione su di me.

<< In effetti…cazzo, sono terrorizzato! >>

Scambi di personalità.

Mio fratello soffre di scambi della personalità.

<< Ah. E da quando Hermione ti spaventa?! >> domando, con la voce piena di sarcasmo.

Cos’è questa nuova storia?!

<< Da quando i suoi genitori verranno ad Hogwarts, e lei dovrà presentarmi ufficialmente a loro, ecco da quando! >>

Guardo mio fratello.

Lo guardo intensamente, studiandolo con tutta la profondità di cui sono capace.

Ed in effetti, la noto.

La paura.

La rughetta tra le due sopracciglia si è presentata, più puntale che mai.

Continua a toccarsi e scompigliarsi i capelli.

Muove in piede su e giù contro il pavimento.

Il pacchetto di sigarette che ha in tasca, stamattina aperto, è già a metà.

Già, se avessi fatto attenzione a questi piccoli dettagli me ne sarei accorta molto prima del suo stato d’animo.

Ed allora scoppio a ridere.

Ma di gusto.

Talmente tanto che molte teste si girano verso di me, con aria incuriosita.

Harry, invece, è sempre più indignato.

<< Kiki! >>

Oh, avevo dimenticato un’altra tonalità con la quale viene pronunciato il mio nome.

Anche questa appartiene solo a mio fratello.

Ed equivale al suggerimento “Scappa finché sei in tempo.”.

Ed infatti, è esattamente quello che faccio.

 

Che eleganza.

Che ordine.

Che maestosità.

Hogwarts non è mai stata così bella come oggi.

Tutto perfettamente in ordine, tutto perfettamente pulito.

Le armature tirate a lucido, le fiaccole balzanti contro gli imponenti e perfetti muri in pietra, i pavimenti scintillati sotto i nostri piedi, e gli arazzi e i quadri non hanno mai messo in mostra così bene i loro sgargianti colori.

Ma il cambiamento più radicale è stato apportato all’aspetto di noi studenti.

In generale, il livello di gente che andava in giro con la divisa fuori posto, con la camicia fuori dai pantaloni, con i maglioncino sbottonati, con la cravatta infilata male, con le scarpe sbagliate, o con le gonne decisamente modificate, è sempre stato decisamente alto.

Oggi, ognuno è perfettamente perfetto nelle nostre nuove divise d’occasione.

Grifondoro, Serpeverde, Corvonero e Tassorosso sfoggiano i loro colori come mai era successo prima, tutti ben infilati in ordinate divise, eleganti come nessuno avrebbe mai osato anche solo pensare.

Sinceramente?

Non vedo l’ora di poter tornare alla normalità.

Questa, si prospetta una vera e propria giornata di merda.

<< Laggiù c’è il tuo Principe Tenebroso, tesoro… >>

Mi volto verso Hermione, che si sta facendo aggiustare il mantello dorata dalle mani esperte di Ginny, per poi seguire con lo sguardo la direzione indicatami con riluttanza dal suo dito.

In effetti lo vedo, mentre chiacchiera tranquillamente con la Parkinson e con Nott.

È decisamente, decisamente, sexy con questa nuova versione elegante della divisa.

Tutti gli uomini sfoggiano pantaloni, camicia e mantello dei colori della loro Casa, esattamente come noi donne, che, però, sostituiamo a camicia e pantaloni un bell’abitino da cocktail.

I colori di Serpeverde sono verde e grigio.

E Lui, con il verde ed il grigio, sta una meraviglia.

 

<< Però, se ti va…possiamo essere soli…insieme. >>

…..

<< Mi piacerebbe. >>

<< Cosa? >>

<< Essere solo...insieme a te. >>

 

Scuoto la testa, ritornando alla realtà.

Adesso siamo tutti in Sala Grande, per apportare al nostro aspetto i nostri ritocchi, e per attendere con ansia l’arrivo dei genitori.

La mattinata sarà dedicata agli abbracci, ai baci e ai racconti di questi mesi, che hanno visto mamma e papà lontani dai loro figlioletti.

Poi, si mangerà tutti insieme alla solita ora, per poi dare inizio ai colloqui.

Che porteranno via con loro praticamente tutto il pomeriggio, visto il numero degli studenti.

Penso che l’Infermeria, alla fine della giornata, ospiterà il corpo docenti al completo, Madama Chips armata di Pozione anti-stress al seguito.

Saluto momentaneamente le mie migliori amiche, e mi dirigo verso Malfoy.

Arrivata a metà strada, circa, alzando lo sguardo sulla Sala Grande, incontra il mio, e mi saluta con un ghigno da stupro proprio mentre il resto dei suoi fidi compari, Blaise, Daphne e Astoria, ha raggiunto Lui, Pansy e Theo.

<< Principessa! >> mi salutano i due ragazzi.

Eliminata la distanza tra me e i Serpeverde, rispondo al loro saluto con un sorriso, rivolgendo un educato cenno alle ragazze, che, però, fatta eccezione per Daphne non mi rispondono.

Ma vaffanculo.

<< Continuo a sostenere che con il verde e con il grigio staresti meglio… >> mi accoglie, invece, Malfoy.

Lo guardo male.

<< Ed io continuo a sostenere che mi vestirò con i colori della tua Casa, solo quando tu accetterai di andare in giro per la Scuola con la sciarpa Grifondoro per una giornata intera. >>

La mia frase è seguita da versi di disgusto.

<< Draco… >> lo chiama Pansy << …sappi che se dovesse mai vederti con quella cosa intorno al collo…giuro che non ci arriveresti a fine giornata! >>

I suoi amici ridono.

Io affatto.

Ha chiamato “Cosa” una preziosissima sciarpa del Grifondoro!

Ma come si permette?!

<< Tranquilla Pansy. Non succederà mai. Nemmeno sotto Imperio. >>

Decido di lasciar perdere l’idiozia appena detta dalla Parkinson, e mi volto nuovamente verso Malfoy, con un sorriso vanitoso.

<< Tu dici? Eppure, nelle Maledizioni Imperius sono molto brava. Anche più, che con le Cruciatus. >>

Seguono momenti di silenzio.

In effetti ho esagerato.

Non dovevo lasciarmi scappare con così tanta leggerezza la mia abilità acquistata, a mie spese, con le Maledizioni Senza Perdono.

La tensione, dopo un po’, viene rotta da Theo.

<< L’ho detto e lo ripeto, Principessa. Mi inquieti. >>
Scoppio a ridere, evitando di controbattere all’affermazione di Nott che, certamente, non era affatto un complimento.

Non era nemmeno un vero e proprio insulto.

Più che altro, corrisponde alla vera realtà.

A volte, quando torno in Camera dopo un Battaglia, e mi guardo allo specchio, mi faccio persino paura da sola…

Per fortuna, anche gli altri si lasciano trasportare dal divertimento, più che altro legato all’espressione diffidente di Nott che alla frase in se, lasciandomi tirare un sospiro di sollievo.

Almeno fino a che non sento il braccio di Malfoy percorrermi il fianco, la Sua mano infilarsi sotto il mio mantello, carezzarmi tutta la parte di schiena che si trovo subito sopra al mio bacino, sino a circondarmi calorosamente la vita.

Lui lo fa con molta nonchalance, ma il mio stomaco ed i miei ormoni, al contatto carezzevole delle sue dita lungo la mia schiena, iniziano a ballare la conga.

Devo davvero trattenermi dal sospirare.

Qui.

Davanti a tutti.

Maledetto Malfoy, ed il suo essere così terribilmente sexy!

E maledetta anche me, e la mia smisurata e spaventosa attrazione fisica verso il biondastro da stupro!

<< L’Inquietante Grifondoro ed io ci assentiamo per un po’ ragazzi…. Ci vediamo dopo… >>

Così, uscendosene dal nulla, Malfoy saluta i suoi amici ed inizia a trascinarmi via, sempre tenendomi stretta a se per la vita, senza che io possa avere la possibilità anche solo di chiedergli dove diavolo stiamo andando.

Faccio giusto in tempo a voltarmi nuovamente verso le Serpi, che si erano esibiti in un semplice annuire al congedo del loro amico, per intercettare una battutina di Blaise.

<< Sgabuzzino del piano terra, eh? Quello delle Scope da Quidditch, o quello di Gazza? >>

Malfoy ride, continuando a camminare, senza voltarsi, mentre io divento tutta rossa per l’imbarazzo.

Mi prendi in giro, Zabini, eh?

<< Ehi Blaise! Salutami mamma e papà Greengrass più tardi! >>

Dolce sapore della vendetta.

Le tre ragazze e Nott scoppiano a ridere di gusto, insieme a Draco accanto a me, mentre Blaise impallidisce improvvisamente, in un modo proporzionale alla morte del suo sorrisetto strafottente.

Mi allontano con un bel ghigno stampato in faccia, lasciandomi trasportare via da tutta questa gente dal braccio caldo e forte di Malfoy.

Scivoliamo tra la folla con difficoltà, incontrando non poche occhiate curiose sul nostro cammino, fino a che non usciamo dalla Sala Grande, ed iniziamo a percorrere un corridoio deserto, quello dove si trova il famoso arazzo, tempio di molte sparizioni misteriose di coppie e coppie.

<< Non mi starai seriamente portando nello sgabuzzino di Gazza? >>

Ghigna, guardandomi in modo malizioso.

<<  Perché, avresti qualcosa in contrario? >>

Oh porca…

Ma perché mi deve guardare così?!

Perché?!

Lo sa perfettamente che non resisto se lo fa!

Gli metterei le mani addosso persino durante una lezione, quando mi fa lo sguardo malizioso…

<< Bè, diciamo che la mia schiena ne sarebbe piuttosto contrariata… >>

Ride, sempre continuando a camminare ed a confondermi.

<< Credimi, bambolina, la schiena sarebbe l’ultima tua parte del corpo a cui penseresti! >>

Mi fermo improvvisamente, per tirargli un pugno sulla spalla, decisamente in imbarazzo.

Sento la pelle del viso (e non solo) decisamente accaldata.

E non è solo imbarazzo…

Ma è colpa sua!

Io ci provo ad essere una ragazza pura e casta, ma quando il proprio pseudo-ragazzo è una specie di ninfomane perverso, alla fin fine contagia anche te!

Specie se il suddetto ragazzo ha una sedere da paura, degli addominali da stupro, un viso bellissimo e delle mani abili come quelle di Satana…

<< Sei un essere davvero perverso! >>

<< Certo che lo sono, bambolina. E tu, con questo vestitino, non mi aiuti affatto. >> sussurra, trascinandomi con se nel suddetto famoso arazzo, spingendomi adagio contro il muro, ed iniziando a baciarmi.

Tutto questo, nel giro di tre nanosecondi.

 Ho a malapena il tempo di rendermi conto cosa mi stia succedendo, che i miei occhi si serrano da soli al contatto delle sue labbra con le mie.

Le nostre lingue si scontrano nuovamente, accompagnate nel loro sensuale tango dallo sfregarsi delle nostre bocche, sempre più desiderose l’una dell’altra.

Generalmente, adesso le mie dita sarebbe già nel pieno della tortura dei suoi capelli, ma la tentazione di accarezzargli il petto, sentendo contemporaneamente il tessuto freddo e liscio della camicia è troppo forte.

E così, invece dei suoi serafici capelli, sotto i miei polpastrelli posso sentire i suoi addominali, mentre la verde seta del suo indumento ci struscia contro.

La Sua mano, invece, è sul mio viso, in una carezza che è insieme dolce, e sensuale allo stesso tempo, per come sfiora la mia pelle e nello stesso tempo attira la mia testa sempre più vicina alla sua.

I nostri corpi sono l’uno attaccato all’altro in modo spasmodico e lussurioso.

Ci stacchiamo per riprendere ossigeno, solamente per ricominciare a respirare dell’ossigeno dell’altro in modo ancora più disperato di prima.

Almeno fino a che una tosse, molto simile a quella della Umbridge non ci riporta bruscamente alla realtà.

Ci stacchiamo e ci voltiamo verso la fonte del rumore, mettendo a fuoco un’altra coppia che, a giudicare dai capelli di lui e dal vestito e dal colorito di lei, stavano facendo esattamente quello che combinavamo noi esattamente qualche secondo fa.

Oh cazzo.

Che figura di merda.

Focalizzo meglio lo sguardo sulla figura minuta ed esile della ragazza di fronte a me.

È una mia compagna di Casa, del sesto anno, o quinto, di cui non conosco il nome, ma che, ovviamente, conosco di vista.

Condividiamo la stessa Comune.

Lui, invece, credo si chiami Jones e che sia un anno più grande della sua ragazza.

A giudicare dai colori della camicia, è sicuramente un Corvonero.

<< Ehm… >> sillabo imbarazzata, mordendomi il labbro << …Scu-scusate. Non…non vi avevamo visti… >>

Il mio stesso stato d’animo è riflesso nei miei due interlocutori.

Solo Malfoy sembra palesemente divertito.

Almeno, però, ha l’accortezza di trattenersi dal ridere.

Anche se non lo nasconde poi molto bene…

<< No, no… >> mi risponde il ragazzo << …In effetti nemmeno noi ci eravamo accorti della vostra…ehm…entrata in scena…fino…fino a qualche secondo fa. >>

Segue un silenzio decisamente imbarazzato, nel quale noi tre persone normali evitiamo qualsiasi tipo di sguardo, mentre il biondastro se la ride sotto i baffi.

In effetti, però, erano arrivati prima loro…

<< O-Ok… >> balbetto << …Adesso, noi…noi ce ne andiamo. Okay. >>

Senza nemmeno dare il tempo a nessuno di ribattere, stringo la mano di Malfoy nella mia, e me la squaglio da questa situazione decisamente imbarazzante e fuoriluogo.

Esattamente come abbiamo fatto irruzione nell’arazzo, ovvero come delle saette, così ce ne usciamo.

E faccio davvero bene ad affrettarmi, perché il caro Serpeverde le cui dita sono serrate intorno alle mie, subito comincia a lamentarsi.

<< Non vedo perché dobbiamo essere noi ad andare via! >>

Sbuffando, faccio capolino nel corridoio, sempre con Lui al seguito, continuando a camminare nemmeno io so dove.

<< Perché loro erano lì prima di noi, no? >>

<< Ed il fatto che io sia Draco Malfoy non conta niente?! >> chiede, oltraggiato.

Alzo gli al cielo.

<< Egocentrico. >>

<< Lo so, bambolina, lo so. E come potrei non esserlo? >>

Stavolta, il suo tono, da arrogante e presuntuoso qual è, è diventato arrogante, presuntuoso e scherzoso.

Così, evito di mandarlo a quel paese, limitandomi a ridere tra me e me.

Il rumore dei miei tacchi, per un po’, diviene l’unico suono che accompagna la nostra camminata insensata, almeno fino a che non sento una maggiore pressione sulle dita.

Mi sta bloccando, per voltarmi contro di Lui.

I capelli mi sferzano leggermente sul viso, ma non ci faccio poi così tanto caso.

Perché mi sta guardando una maniera talmente profonda e sensuale che, come sempre, dimentico persino il mio nome.

Figuriamoci se mi soffermo a pensare a degli inutili filamenti sul viso.

Non dice niente, comunque.

Si limita semplicemente a guardarmi per un po’.

Poi, sposta lo sguardo alla nostra destra, dove una delle tante e grandi finestre, fa filtrare la luce in corridoio.

La sua attenzione si focalizza sui Cancelli imponenti di Hogwarts apparentemente senza alcun motivo.

Ma io, credo davvero di immaginarlo.

<< Da quei cancelli, tra poco, entreranno tutti i genitori… >> gli sussurro << …e la Giornata Scuola-Famiglia potrà finalmente avere inizio. >>

Si limita ad annuire.

Ed io a sospirare.

<< Lo so. Oggi sarà una giornata di merda anche per me. >>

Ancora, però, non si decide a parlare.

Anzi, se possibile, la sua espressione si raggela ogni attimo di più.

Mi soffermo ad osservarlo.

Con la luce del sole che lo colpisce in faccia, come fa anche con me, è ancora più bello.

Ma dalla sua bellezza traspare, limpida come l’acqua, uno spesso strato di tristezza, che gli conferisce ancora più fascino e mistero.

Nessun sentimento, però, tocca gli occhi.

Mi rendo conto, improvvisamente, di quanto debba fargli male questa giornata.

È vero, anche per me non sarò decisamente uno spasso.

Ma io sono 17 lunghi anni che sono orfana.

Ormai, direi che ho quasi imparato a conviverci.

Certo, a certe cose non ci si abitua mai, e ne è testimone il dolore allo stomaco ed il senso di malinconia che mi accompagna dal risveglio, ma sapere che i tuoi genitori ci sono, sono lì da qualche parte, ma rendersi conto, adesso più che mai, di averci rinunciato per sempre, deve essere davvero straziante.

Senza contare il fatto più che rilevante che mi vede affiancata da un fratello fantastico, a cui regalerei anche il mio ultimo respiro.

Io ho Harry, cazzo!

Lui, invece?

Chi gli resta della sua famiglia, nobile, aristocratica, ricca, potente, ma fredda e priva di affetto?

E poi, in questo confronto tra le mie disgrazie e le sue, non possiamo tralasciare il particolare dei ricordi.

Io, non ne ho.

L’unica memoria dei miei genitori che mi è rimasta è lo “Scappa, Lily scappa! Prendi i bambini e fuggi!” di mio padre, e l’urlo di supplica di mia madre morente.

Non ho reminescenze della mia famiglia che possano arrivare a farmi del male, quando meno me lo aspetto.

Lui, invece, credo davvero che ce li abbia.

D’un tratto, mi ritorna in mente un particolare.

Io, l’ho reso finalmente partecipe della mia vita.

A tutti gli effetti.

Ho fatto suoi tutti i miei ricordi più importanti.

Gli ho mostrato chi si cela dietro la leggenda della Salvatrice del Mondo Magico.

Mi aveva promesso che avrebbe fatto lo stesso.

Ma così, oggi, non è stato.

Lo guardo meglio, e sto per farglielo notare, quando mi rendo conto di quanto sarei fuori luogo.

Non è proprio il momento adatto per parlare del passato.

Visto e considerato quanto faccia male prendere coscienza di come, quel passato, non ci sia affatto nel tuo presente.

Perciò, mi limito a fargli scivolare una mano lungo la guancia, in una muta carezza, ed a fargli delicatamente voltare il viso contro di me.

<< Ehi… >> sussurro, per richiamarlo alla realtà.

Guardo finalmente capisco che ha smesso di guardarmi semplicemente, ma ha ripreso a vedermi, continuo. << …Io ci sono. >>

 

<< Però, se ti va…possiamo essere soli…insieme. >>

……

<< Mi piacerebbe. >> sillaba Malfoy, dopo un po’, inaspettatamente.

<< Cosa? >>

<< Essere solo...insieme a te. >>

 

<< Harry! Scusa, ero con… >>

<< Il Furetto… >> conclude per me << …Vi ho visti andare via insieme. E mi sono trattenuto dal seguirvi, irrompere nel vostro momento intimo, e trascinarti via con me. Visto? Sto diventando bravo! >>
La mia risata si perde nel vento, mentre mi posiziono accanto a mio fratello, davanti al Portone di Hogwarts.

Ero con Malfoy, intenti ad affogare la nostra solitudine nella bocca dell’altro, quando mi ha raggiunto un gufo di carta della Mcgranitt, in cui mi invitava a prendere posto appena fuori dalle Porte della Scuola, dato l’imminente arrivo dell’orda di genitori premurosi.

E così, stringendomi maggiormente il Mantello al collo, ho raggiunto mio fratello qui, attendendo l’apertura dei Cancelli.

Che palle.

<< Immagino che anche il Furetto sia leggermente depresso, oggi… >> constata Harry, dopo un po’ di silenzio da parte di entrambi, con noncuranza.

Mi volto a guardarlo, mentre una folata di vento ci scompiglia i capelli.

<< Esatto. Da quando ti interessi dei suoi stati d’animo? >>

Si esibisce in uno sbuffo sarcastico.

<< Non ho mica detto che mi interessa. Solo, l’ho pensato, e te l’ho detto. Mi sbagliavo? >>

Ho un attimo di esitazione.

Poi, gli rispondo.

<< No, non ti sbagliavi. Si sente esattamente come me e te, in questa giornata del cazzo. >>

Il suo sguardo si rabbuia per un po’.

Poi, ride di nuovo.

Ma lo conosco troppo bene per credere che, quella risata, contenga vera allegria.

<< Ehi, digli di guardare al lato positivo. Nessuna ramanzina per i brutti voti o per la lunga lista di punizioni… >>

<< Harry… >>

<< …Nessuno a cui nascondere la scorta di sigarette… >>

<< Harry… >>

<< …Nessuno a cui nascondere la tua scorta di alcool.. >>

<< Harry…. >>
<< …Nessuno a cui rendere conto della tua vita… >>

<< Harry… >>

<< …Nessuno a cui… >>

<< HARRY! >>

Finalmente, al mio tono di voce leggermente più alto, la sua arringa piena di falsa allegria di è interrotta, così come si sta spegnendo pian piano il suo falso sorriso.

<< Fa star male anche me. >> mi limito a sussurrare.

Lui non ribatte niente.

 

You're not alone
Together we stand
I'll be by your side, you know I'll take your hand
When it gets cold
And it feels like the end
There's no place to go
You know I won't give in
No I won't give in.

 

Non sei solo, siamo insieme, sarò al tuo fianco
sai che prenderò la tua mano quando si raffredderà
ed è come se fosse arrivata la fine perchè
non c'è alcun posto dove possiamo andare
tu sai che non mi arrenderò, no non lo farò.

 

<< Ma lo sai, fratellino. Per qualsiasi cosa, io sono qui. Sono 17 anni che stringiamo i denti, resistendo ad ogni disgrazia che ci è capitata. E, di disgrazie, ce ne sono capitate tante. >>

Sorride, malinconico.

<< Possiamo urlare, piangere, disperarci, lamentarci, distruggere tutto. Ma nessuno ci riporterà indietro mamma e papà. Questa è la verità. Però dobbiamo continuare a tenere duro. Come sempre. >>

 

Keep holding on
'Cause you know we'll make it through, we'll make it through
Just stay strong
'Cause you know I'm here for you, I'm here for you
There's nothing you could say
Nothing you could do
There's no other way when it comes to the truth
So keep holding on
'Cause you know we'll make it through, we'll make it through

 

Continua a tenere duro
Perchè sai che ce la faremo, ce la faremo
Sii forte
Perchè sai che sono qui per te, sono qui per te
Non c’è niente che tu possa dire (niente che tu possa dire)
Niente che tu possa fare (niente che tu possa fare)
Non c’è altra strada quando si tratta della verità
Perciò continua a tenere duro
Perchè sai che ce la faremo, ce la faremo

 

<< Lo so Kiki. E non mi arrendo, questo lo sai. Ma mi mancano. Mi mancano tutti. >> ribatte mio fratello, con tono lapidario e basso.

Mi avvicino a Lui, che continua a tenere lo sguardo sul terreno.

<< Mancano anche a me, fratellino. Ed anche io non mi arrendo. Non adesso che quegli stronzi dei Mangiamorte sono tornati all’attacco. >>
Altra risatina sarcastica da parte di mio fratello, ed inarcata di sopracciglia.

<< Oh, e come dimenticare quei bastardi?! Per non parlare del tuo sogno inquietante… >>

Già.

Se ci ripenso mi vengono i brividi.

Stringo nella mia, la mano destra di Harry.

Alla ricerca, vana, del suo sguardo, affermo decisa:

<< Harry, ce la faremo anche stavolta. Io lotterò, ora e per sempre, per la mia stramaledettissima libertà. Ma, per farlo, ho bisogno di te. >>

 

So far away
I wish you were here
Before it’s too late this could all disappear
Before the doors close and it comes to an end
With you by my side I will fight and defend
I’ll fight and defend.

 

Così lontano
Vorrei che tu fossi qui
Prima che sia troppo tardi tutto questo potrebbe scomparire
Prima che si chiudano le porte e che questo finisca
Con te al mio fianco combatterò e difenderò
Combatterò e difenderò.

 

Finalmente, si decide a guardarmi, il mio fratellino.

Serra le dita intorno alle mie, con forza, con urgenza.

<< Certo che combatterò Kiki! Che domande! Però non voglio perdere nessun altro, cazzo!.. >> inizia ad alzare la voce << …ancora una volta rischiamo la morte, ancora una volta la rischiano le persone che amiamo! A chi toccherà questa volta? Ron, Ginny? Hermione?! >>

Solamente all’idea fremo.

Eccome.

Il pensiero di perdere i miei migliori amici non mi ha mai sfiorato la mente nemmeno lontanamente.

E non perché i rischi non ci siano stati.

Anzi.

Semplicemente perché il mio cervello l’ha sempre trovato troppo insopportabile come pensiero, che nemmeno era in grado di formularlo.

<< Ho paura anch’io, Harry!... >> esclamo, cercando di calmarlo.

 

A chi toccherà stavolta? Ron? Ginny? Hermione? Draco?

 

<< …Ma lo sappiamo entrambi che farsi prendere dal panico, non serve assolutamente a un cazzo! >>

Scuote la testa, come a voler scacciare un pensiero spaventoso.

<< Okay, d’accordo. Diciamo che ci salviamo il culo anche stavolta. E poi? Poi cosa succederà? Hogwarts… >> e la indica con un braccio, con tutto il sentimento che può metterci in un semplice gesto come questo << …non sarà più casa nostra, solamente tra qualche mese. Cosa ne sarà di noi, di tutti noi, dopo che la Scuola sarà finita? >>

No Kiki.

Non permettere al panico di contagiarti.

Non glielo permettere.

Mai.

Guardo mio fratello con fermezza.

Nuovamente il vento ci sferza in viso tutta la sua fredda potenza, ma nessuno dei due mostra alcun segno di averlo avvertito.

<< Non lo so, Harry. Non ti so rispondere. Però posso garantirti una cosa. Noi. Io e te. Questo non cambierà mai. >>

Hear me when I say
When I say "I believe"
Nothing's gonna change
Nothing's gonna change destiny
Whatever's meant to be
Will work out perfectly

 

Ascoltami quando ti dico, ti dico che ci credo.
niente cambierà, niente cambierà il destino
qualsiasi cosa sia destinata per noi
la faremo funzionare perfettamente

 

Silenzio.

Harry resta in silenzio, in contemplazione della nostra amata Scuola.

L’idea di lasciarla, l’idea della nuova Battaglia che ci attende, l’idea di questa giornata, di come sarà triste vedersi spiattellata davanti agli occhi la propria solitudine, e l’ignoto del futuro terrorizzano anche me.

Ma se c’è una cosa che ho imparato in 17 anni, è proprio che la paura non porta da nessuna parte.

Anche perché, i tuoi nemici sono perfettamente in grado di fiutarla.

Mio fratello, improvvisamente, sospira, e si mette una mano tra i capelli, scompigliandoli.

<< Dio. Scusami tanto Kiki, per questo sfogo fuoriluogo. Mi dispiace, non volevo addossarti tutte le mie paranoie. Come se non ne avessi già di tue… >>
Sorrido, lieta di averlo fatto finalmente calmare.

Lo abbraccio, sentendolo aggrapparsi a questo momento d’affetto con tutte le sue forze.

<< Figurati! Ogni tanto tocca anche a me fare la brava sorella! >>

Lo sento sorridere contro la mia tempia.

<< Fino alla fine, Kiki? >>

<< Fino alla fine. >>

Restiamo zitti, semplicemente l’uno tra le braccia dell’altro.

Almeno fino a che Lui non si stacca, tornando ad indossare il solito sorriso sicuro di se, che caratterizza da sempre Harry Potter.

<< Cazzo, quanto stiamo diventando sentimentali tutti e due! È proprio vero che innamorarsi fa rincoglionire del tutto! >>

Rido, in un’atmosfera ormai completamente libera dalle precedenti tensioni.

<< Secondo è colpa di Hermione e Malfoy. Non so la tua ragazza, ma il mio soffoca completamente la mia vena romantica! >>
Alza un sopracciglio.

<< Tu? Romantica? E da quando? >>
Bè…in effetti….

Sto per rispondere a tono, quando un cigolio interrompe le nostre chiacchiere.

Ci voltiamo tutti e due velocemente verso i Cancelli di Hogwarts che si stanno aprendo in questo momento.

I genitori stanno arrivando.

 

<< Oh, porca troia! >>

Alzo lo sguardo velocemente dalla pergamena, dalla quale stavo spuntando il nome della madre e del padre di Demelza Robins.

Vedo mio fratello fissare sconvolto un punto indefinito dinanzi a se.

Anzi no.

Non posso chiamarlo “Indefinito”, dato che il suddetto punto corrisponde ad una persona in carne ed ossa.

Seguo anche io la direzione del suo sguardo e…

…….

……….

Per poco non stramazzo al suolo.

Il mio primo impulso, è quello di afferrare la Bacchetta al volo dalla giarrettiera, ed urlare un << AVADA KEDAVRA! >> con quanto più fiato ho in corpo.

Il secondo, è quello di chiamare un Esorcista.

O meglio, Buffy, l’ammazza-morti-viventi.

Il terzo, è quello di darmi dell’idiota.

Perché ho focalizzato meglio la persona in questione.

Il quarto, è, nuovamente, l’impulso allo stupore.

Davanti a me e ad Harry, si presenta un elegante donna con il suo carico d’anni, ma pur sempre di un certo fascino.

Capelli castano chiaro, legati in una lunga treccia, adagiata sulla spalla destra, un elegante abitino nero, coronato da un prezioso mantello dello stesso colore, ed un sorriso angelico e materno stampato in viso.

Inizialmente, il mio istinto omicida si era risvegliato, perché l’avevo scambiata per Bellatrix Lestrange.

Invece, non è affatto quella pazza spostata.

Ma Andromeda Black, in Tonks.

<< Signora Tonks!... >> la saluta Harry, che deve ancora riprendersi dalla sorpresa << …cosa ci fa qui?! >>

Lei ride, ricordandomi molto Bellatrix.

Solo che, nel caso della dolce Andromeda, la pazzia omicida intrinseca nella risata, non c’è.

<< Primo. Chiamami Andromeda, per favore. Secondo, sono qui per mio nipote. Draco Malfoy. Lo conoscete, vero? >>

Io ed Harry ci guardiamo.

Si.

Eccome se lo conosciamo.

 

Salve a tutti.

E così…eccomi qui.

In un ritardo colossale.

Quanto tempo è passato dall’ultimo aggiornamento?

Troppo, lo so.

Ne sono consapevole, e mi dispiace veramente tanto.

Ma, davvero, se avessi potuto scrivere l’avrei fatto, ve lo giuro.

Sono sopraggiunti numerosi impegni, e la voglia di scrivere che pian piano andava via insieme al mio tempo libero.

Sono anche sicura che tutto quanti si aspettavano un tuffo nei ricordi di Draco.

Non preoccupatevi, l’avrete.

Semplicemente in questo capitolo avevo altre cosa da scrivere.

Inoltre, vorrei davvero rispondervi personalmente, ma non ce la faccio proprio.

Però, quando avrò più tempo, vi giuro che tornerò, ed aggiusterò un po’ questo aggiornamento, rispondendo personalmente alle vostre recensioni.

È una promessa.

Un bacione.

E, ancora, scusate per il ritardo.

 

BIGIA

 

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Capitolo 34
*** Family Portrait ***


Family Portrait.

Famiglia.

Voi, a cosa pensate, al pronunciare questa parola?

Vediamo se indovino.

Vostra madre, vostro padre, ed i vostri fratelli, o sorelle.

Non necessariamente in quest’ordine.

E poi, magari, ci aggiungete anche zii, nonni, cugini e parentela varia.

Io, invece, non ci metto poi molto ad inquadrare nella mia mente il concetto di famiglia.

Quando accosto quelle sillabe le une alle altre, l’unico viso che mi si va a formare tra i pensieri, è quello di Harry.

È Lui, la mia famiglia.

Di certo, nessuna meditazione mentale si riserva ai Dursley.

Ma poi, mi ricordo che il suddetto termine, è un nome collettivo.

Indica un insieme di persone, legate da legami di sangue e, teoricamente, da un profondo affetto reciproco.

Quindi, nella mente, mi si affacciano i Weasley al completo.

Quella si, che è esattamente il mio prototipo ideale di famiglia.

Dio, quante volte avrei tanto voluto che il mio cognome non fosse Potter, ma proprio quello del mio rosso migliore amico.

Ma, ho presto imparato che la vita è come una partita a poker: qualche stronzo distribuisce le carte, e, che siano fortunate o di merda, sta a te giocartela.

Accontentandoti delle carte che il suddetto stronzo ha scelto per te.

Quindi, ringraziando Dio, Buddha, Allah, Jah, Merlino, Morgana e Godric Grifondoro per avermi dato un fratello talmente perfetto nella sua imperfezione, stringo i denti davanti a questa giornata di merda.

Mi volto verso Harry, che sta segnando sulla lista l’arrivo di due genitori Babbani, spiegando loro, alla meglio, come meglio muoversi ad Hogwarts, e sorrido.

Si, ho davvero una bellissima famiglia.

Poi, la mia attenzione viene richiamata dall’arrivo di un’altra coppia di genitori, che si presentano come i signori Probisher.

Sorrido loro, spunto il loro nome sulla lista, e li do il benvenuto ad Hogwarts.

<< Che gran bel pezzo di… >> sento sussurrare mio fratello, non appena la madre ed il padre di Viky si sono allontanati.

Punto lo sguardo sulla stessa donna che sta guardando Lui, e capisco la sua frase d’apprezzamento.

Capisco che sia la madre di qualcuno, solamente perché si trova qui, ed in questo giorno particolare.

Non le do nemmeno 30 anni, per la cronaca.

Indossa un lungo mantello da viaggio color blu notte, ed ha tutta l’aria di essere seta.

Sotto, un vestito bianco molto pregiato, con una scollatura niente male, e di una lunghezza accettabile.

Scarpe blu con il tacco, e collana di perle dello stesso colore.

Lunghi capelli castano scuro, che danzano insieme al vento, occhi profondi dello stesso colore, labbra carnose e rosse, e pelle perfetta.

Davvero, una delle donne più belle che io abbia mai visto.

Mi chiedo sinceramente se abbia un difetto…

Si avvicina a me ed a mio fratello con passo elegante, quasi regale, guardandosi intorno con il naso all’insù, tipica espressione che assume chi si sente decisamente superiore a tutti coloro che lo circondano.

Mi ci gioco la mia reputazione da perfetta Grifondoro, questa donna è la madre di un Serpeverde.

<< Salve. Diana Zabini. >>

Non ci guarda nemmeno in faccia, a me e ad Harry, mentre si presenta, sbuffando leggermente impaziente, mentre è costretta ad attendere che mio fratello controlli la presenza del suo nome sulla lista, e la spunti con la piuma.

Tutto ciò, cercando di non guardarla troppo.

<< Lei è la madre di Blaise Zabini, no? >> le chiedo.

Al sentir nominare suo figlio, la sua espressione di raddolcisce un po’.

E, finalmente, mi investe con tutta la potenza del suo sguardo.

Piccola considerazione: Blaise ha gli occhi blu.

Sua madre marroni.

Sicuramente, quella peculiarità che fa impazzire così tante ragazze ad Hogwarts deve averla presa dal padre…

<< Si. Lo conosce? Siete amici? >>

Mi scappa un sorrisetto.

<< Una specie… >>

<< Signorina Potter, lei non è una Grifondoro?... >> mi chiede la signora Zabini.

Non mi stupisco affatto che sappia il mio nome.

Purtroppo, tutta la Gran Bretagna lo conosce.

Di nuovo, muovo la testa in un lento annuire.

<< …E allora come fa ad essere amica di mio figlio? Quando venivo in questa Scuola, l’amicizia tra le due Case era decisamente impossibile. >>

Sto per risponderle, quando uno sbuffo di risata sarcastica di Harry mi interrompe.

Resuscitato dall’ammasso di pergamene e nomi di genitori, si inserisce nel discorso.

<< Vede, il problema è che la mia cara sorellina, quest’anno ha avuto la brillante idea di diventare la ragazza di Draco Malfoy, il migliore amico di suo figlio. Ergo, ecco che, tutt’a un tratto, lei e i Serpeverde sono diventati grandi amiconi! Deve vedere come si comportano quando si incontrano per i corridoi! Si salutano! E si sorridono! È un verso scempio! >>

Ed ecco a voi, maghi e streghe, la bellissima e cristallina risata della madre di Blaise.

Non sembra il suono di una donna che palesa il suo divertimento.

Ma di Campane Divine che tintinnano a festa, nel giorno di Pasqua.

Adesso capisco.

La sua fama di donna bellissima, dinanzi alla quale ogni uomo perde la testa, è assolutamente giustificata.

Promemoria per me: non perdere di vista Draco nemmeno per un secondo.

Poi, tornata seria, torna a guardarmi, con molta più attenzione di prima.

Come se essere la Salvatrice del Mondo Magico, fossero un fattore decisamente subordinato all’essere la ragazza (se così possiamo definirmi) di Draco Malfoy.

<< Quindi Strega Moderna non dice solo fandonie. Tu e Lui state davvero insieme… >>

Bè, tecnicamente, non siamo una vera e propria coppia.

Certo, Io sono Sua – come mi ha più volte ricordato – ed Lui è senza dubbio Mio, nessun essere dell’altro sesso può avvicinarsi all’altro, ci baciamo, facciamo l’amore, litighiamo, ci mandiamo a quel paese, trascorriamo del tempo insieme isolandoci dal Mondo, cerchiamo sostegno l’uno nell’altro – anche se nessuno dei due lo ha mai chiesto ad alta voce, né tantomeno ammesso – ma, per quanto riguarda etichette e nomi ufficiali, non rientriamo ancora nella categoria dei “Fidanzati”.

Sto per spiegarglielo, quando, dall’alto della sua statura, abbondantemente aumentata dalle scarpe alte, abbassa il suo viso a pochi centimetri dal mio, ed inizia a studiarmi con molta attenzione.

Scambio uno sguardo di sottecchi con Harry, che alza le spalle, stupito quanto me.

Passano dei secondi davvero imbarazzanti, in questo modo, mentre la fila di genitori si allunga alle spalle della donna, in cui nessuno dei tre spiccica parola.

Poi, finalmente, la signora Zabini, si raddrizza su stessa.

Evidentemente, deve essere arrivata alla conclusione che stava cercando nel mio viso.

<< Sei una bella ragazza, Potter… >> commenta, aumentando il mio livello di stupore << …ma devi essere davvero fuori dal comune per aver fatto innamorare di te un Malfoy. Non è facile, questo è certo. Ma, d’altra parte, non dev’essere facile nemmeno sconfiggere il Signore Oscuro a 17 anni. Voi due… >> e sposta lo sguardo da me a mio fratello << …mi incuriosite parecchio. >>

Detto questo, ci scocca un’ultima occhiata carica di significati conosciuti solo da Lei e si allontana.

Bah.

Questi Serpeverde.

Sono tutti matti.

Loro, ed i loro sottotesti.

 

Quando sono arrivati i Weasley, la fila di genitori che aspettavano di essere accolti a Scuola, ha dovuto sopportare un’altra pausa.

Molly è saltata al collo mio e di Harry, quasi con le lacrime agli occhi, stritolandoci in uno dei suoi soliti abbracci mozza-respiro.

Ha cominciato a farfugliare per secoli, o, almeno, così è parso a me ed a mio fratello, sussurrando parole rabbiose e tristi allo stesso momento, nelle nostre orecchie.

Fortunatamente, è intervenuto Arthur a ridarci ossigeno, staccando sua moglie dalle nostre gole, e a spiegarci la situazione.

Lui e Molly erano fortemente risentiti con la Preside, perché non gli aveva permesso di presenziare a dei colloqui con i professori, anche per quanto riguarda il nostro Rendimento Scolastico.

Si erano offerti di farci da genitori per un giorno, insomma.

Mi sono venuti gli occhi lucidi, quando queste parole hanno lasciato le labbra di Arthur, pronunciate con così tanta naturalezza, da far apparire un enorme ed importante gesto, come un’ovvietà.

Né io, né Harry siamo riusciti a spiccicare parola, mentre la gratitudine per i genitori dei miei migliori amici mi ostruiva la gola e mi riempiva il petto di immenso affetto.

Tanto che, quando i signori Weasley ci hanno comunicato la risposta negativa della Preside, giustificata da un’Assoluta mancanza di titoli che glielo permettevano, non siamo riusciti, nessuno dei due, a far morire il sorriso che le nostre labbra avevano formato.

<< E’ vero, legalmente non abbiamo alcuna pretesa su di voi. Non siamo né i vostri genitori, né tutori, né parenti, nemmeno alla lontana. Ma, insomma, per me siete come dei figli! Questo doveva pur contare qualcosa! >>

Sono state queste le parole di Molly, prima che un grugnito indispettito arrivasse dalla coda di genitori, che aspettavano solamente che loro si togliessero dai piedi.

La Signora Weasley ci ha abbracciato un’altra volta, per poi avviarsi, con suo marito, verso l’imponente Scuola.

Dio.

Ginny e Ron sono davvero fortunati.

Ma non ho avuto molto tempo per perdermi nei miei pensieri, perché ecco che delle tossi impazienti mi hanno subito richiamata alla realtà.

E di nuovo, sorridi Kiki, presentati Kiki, fai l’educata Kiki, rassicura i genitori Kiki, prendi i loro nomi Kiki, comportati come tutto il Mondo Magico si aspetta dalla Salvatrice, Kiki.

Abbiamo conosciuto, fra gli altri genitori, quelli di Dean, davvero delle care persone, la madre di Seamus, per la quale non nutriamo molto simpatia io ed Harry, i signori Summers, madre e padre di David, ed anche i signori Greengrass.

Lei, era la fotocopia di Daphne, con qualche anno in più.

Lui, invece, aveva dei lineamenti che ricordavano molto Astoria, con la quale condivideva anche gli occhi color ghiaccio, ma, invece della chioma bionda tipica delle sue tre donne di famiglia, sfoggiava dei capelli castani, fissati all’indietro con il gel.

Persone eleganti, aristocratiche e, si, abbastanza snob, i coniugi Greengrass si sono limitati a porgere i loro saluti agli Eroi del Mondo Magico, a dare i loro nominativi, ed a proseguire la loro sfilata del Parco di Hogwarts.

<< Oh merda. >>

Alzo lo sguardo su Harry, che fissava un punto davanti a se, con espressione di puro terrore.

<< Oh merda. Cazzo. Merda. >> ripete, come un mantra.

Capendo al volo di cosa si tratti, scoppio a ridere sinceramente divertita, guadagnandomi la sua più sincera occhiataccia.

Che, però, non riesce a togliermi il sorriso, quando soluto i…

<< Signori Granger! È un piacere rivedervi! >>

Non ci sono state molte occasione per trascorrere un po’ di tempo con i genitori di Hermione, ma, da quelle poche volte ho potuto constatare quanto siano deliziosi i due coniugi.

Entrambi condividono il colore dei capelli, che hanno trasferito anche nella mia migliore amica, ma non quello degli occhi.

Alto e piuttosto magro, al limite dello sciupato, il signor Granger sfoggia degli ipnotici occhi neri, al contrario della madre, il cui sguardo è perfettamente identico a quello di Herm.

Ma, credo davvero che l’indomabilità della chioma, la Grifondoro l’abbia decisamente ereditata dal padre, con l’unica differenza che, il signor Granger, può semplicemente lasciar perdere i suoi ricci e ribelli si, ma corti capelli, mentre Hermione deve inventarsele tutte per tenerli in ordine.

Si è sempre lamentata di non aver preso la lucentezza e la morbidezza dei lisci capelli della madre.

A mio parere, senza quell’ammasso di ricci ribelli, però, non sarebbe la mia migliore amica.

Dicevo..

Le occasioni di incontro con i genitori Babbani di Herm, sono state davvero poche.

Oltre a quella volta, l’estate tra il primo ed il secondo anno, durante la quale ci presentammo a Diagon Alley, la prima volta che ho davvero parlato con i due coniugi, è stata quest’estate, quando siamo andati in Australi a ridare la memoria ai due genitori, ed a riconsegnarli la loro vecchia vita, e la loro amata figlia.

Inutile descrivervi quanto sia stata toccante la loro riconciliazione.

Dopo, sempre prima che iniziasse la Scuola, saremmo stati invitati a cena a casa loro milioni e milioni di volte, ma non sempre i nostri impegni da Cacciatori ce l’hanno permesso.

<< Kimberly! Harry!... >> ci saluta Jean, con calore << …il piacere è tutto nostro! >>

La donna si china ad abbracciarci.

Io ricambio con entusiasmo.

Harry, invece, sembra paralizzato.

Certo, posiziona anche Lui le braccia intorno al corpo della signora Granger, ma, al contrario mio, questo gesto non trasmette alcun sentimento.

Ma non perché ad Harry non piaccia Jean Granger, o il contrario.

No.

Anzi, si stanno molto simpatici a vicenda.

Non è la madre di Hermione, il problema.

Ma suo padre.

Il quale, semplicemente, non appena mio fratello è entrato nel suo campo visivo, non ha smesso un secondo di fissarlo, con aria terribilmente severa.

Adesso, non fatevi l’idea di Jonathan come il tipico padre-padrone, uomo austero e serioso.

Perché, per quel poco che ho potuto conoscerlo, posso assicurarvi che non è affatto così.

Hermione mi ha sempre detto che, suo padre, è un uomo meraviglioso, innamoratissimo di sua moglie e di sua figlia, premuroso, affettuoso e disponibile per ogni problema.

E geloso.

Tale sentimento, deriva, come detto sopra, da un’ infinito affetto che prova nei confronti della sua “bambina.”

Passano attimi di infinita tensione, immenso imbarazzo e profondo imbarazzo.

Durante i quali il signor Granger guarda Harry, Harry guarda il signor Granger, io guardo Harry, e la signora Granger guarda prima suo marito con disappunto, Harry in modo desolato, e me con esasperazione.

<< Harry Potter. >> sillaba Jonathan.

Mio fratello ingoia saliva, a vuoto.

Annuisce.

<< S-si si-signore. >>

<< E, a quanto pare, saresti anche il fidanzato della mia Hermione. >>

Inserisce in quel “Mia” tutta l’enfasi possibile ad un tono di voce umano.

Adesso, comunque, mio fratello sta sudando decisamente freddo.

<< E-esattamente, signore. >>

Incredibile.

Harry riesce a fare il vocione minacciosa dinanzi a Lord Voldemort, ma non riesce ad evitare di usare un flebile tono di voce tremante, con il pacifico Jonathan Granger.

Oddio, c’è da dire che, ora come ora, non so quanto l’aggettivo “pacifico” gli si addica.

Alza lentamente il braccio, in modo minaccioso, tanto che sia io, che Harry, che la signora Granger, per un attimo pensiamo stesse per sferrare un pugno sul naso al “fidanzato della Sua Hermione”.

Ma, con sollievo, riconosciamo in quel gesto l’indice ammonitore di sua figlia, puntato a pochi centimetri dal naso della povera vittima del suo disappunto.

In questo caso, mio fratello.

<< Bada bene giovanotto, non mi piace che la mia bambina abbia già un fidanzato a quest’età… >>

18 anni.

E non è nemmeno il primo…

<< …Anche perché, non vi conoscete nemmeno tanto bene… >>

No…

Sono solo migliori amici, quasi fratelli da quando avevano 11 anni.

Hanno condiviso più esperienze belle e terrificanti loro due, che la maggior parte delle coppie sposate da anni presenti oggi in questo Castello.

<< ...Ma Hermione mi ha detto che è una storia importante. Confermi? >>
Oh, bazzecole.

Sono solo anime gemelle, follemente innamorati l’uno dell’altra, destinati ad amarsi per sempre, a sposarsi, a vivere felici e contenti circondati da marmocchi, ed a morire innamorati, ricchi ed anziani nello stesso letto dove avevano concepito i loro pargoli, mano nella mano.

<< Certo, signore. Tengo…tengo molto ad...ad Hermione. >>

Anche più della sua vita, mi creda.

<< Sarai in grado di difenderla, in questo nuovo conflitto che è sorto? >>

<< Anche a costo di frappormi tra lei ed un Avada Kedavra. >>

Oh, che bello.

La prima frase senza parole balbettate che Harry rivolge al suo futuro suocero.

Futuro suocero, che, sentito ciò, alza un sopracciglio.

<< Tre lei ed un che cosa?! >>

Guarda la moglie in cerca di risposte, ma anche lei è all’oscuro del significato di quelle due parole.

Al che, intervengo io.

<< Avada. Kedavra. Sarebbe un Incantesimo. Che uccide. >>

Vedo i due impallidire visibilmente.

Wao, Kiki, complimenti per l’ottimo tatto.

Comunque, i genitori di Hermione non ribattono niente, limitandosi a scuotere la testa, scacciando i brutti pensieri.

Dopodichè, l’interrogatorio può riprendere.

<< Ricorda, signorino… >> ritorna il dito ammonitore, lo sguardo severo, ed il mantenere ben saldo il contatto visivo con Harry. << ….Se ti viene in mente di sposarla, dovrai prima chiedere il permesso a me. Non voglio sentire di fughe a Las Vegas, o dove diavolo vi sposate velocemente voi Maghi quando siete ubriachi. Altrimenti… >>

Di nuovo, Harry ingoia saliva a vuoto, e continua a sudare freddo.

Annuisce senza spiccicare parola.

<< Inoltre. Una volta sposati quando farete… >> chiude gli occhi.

Inspira.

Espira.

<< …Quella cosa lì… >>

Ah-ha.

Dopo il matrimonio.

Certo.

E, comunque…

Sesso.

Chiamasi Sesso.

<< …Deve passare almeno un anno, prima di poter pensare ai bambini. Non osare metterla in cinta prima di quando non sia pronta la mia bambina. Altrimenti… >>

Silenzio.

L’aria è carica di pesante, ed opprimente silenzio.

<< Dovrai sempre e comunque rispettarla come Donna, senza appioppare a Lei i servizi casalinghi e i bambini, per andarti a divertire con i tuoi amichetti al campi di Calcetto. Altrimenti… >>

Né io, né mio fratello, facciamo lo sforzo per ricordare che, in quanto Maghi, a nessun uomo della nostra razza penserebbe mai di andare a giocare a calcetto.

<< Non dovrai mai farla piangere, farla soffrire, farla arrabbiare, mancarle di rispetto, o darle torto. Altrimenti… >>

<< E soprattutto, non osare nemmeno pensare ad un’altra ragazza. Perché Hermione è il massimo che possa offrire la piazza, e se dovesse passarti anche solamente per l’anticamera del cervello una qualche, anche lieve forma di tradimento, saresti davvero un imbecille. Volle sempre bene, signorino, mi raccomando. Altrimenti… >>

Arrivati al punto in cui il povero Harry, trattenendo il respiro e la fifa per così tanto tempo, sta davvero per stramazzare al suolo, la madre di Hermione si decide ad intervenire.

Ed infatti, né io, né Harry sapremo mai che cosa intendesse il signor Granger con il suo “Altrimenti”, perché, dopo essersi già immaginato matrimonio, prole e futuro prossimo della dolce coppia dell’anno, viene, come già detto, interrotto da sua moglie.

<< Oh, avanti Jonathan! Sono solamente dei ragazzi! Come ti viene in mente di parlare già di figli e di matrimoni?! Stai solamente spaventando il povero Harry! >>

Finalmente, Jonathan Granger si decide a distogliere lo sguardo dal mio terrorizzato fratello, e rivolge la sua attenzione a sua moglie.

<< Non si sa mai, Jean. Meglio prevenire la carie, che estirparla poi alla radice. Molto meno dolore. >>

E con questa similitudine, il signor Granger mi ha appena ricordato la natura odontoiatrica del suo mestiere, e di quello della moglie.

Poiché Harry sembra aver terminato la sua fonte di saliva, a forza di ingoiare a vuoto, mi sento in dovere di intervenire.

<< Signor Granger, non si preoccupi. Harry ed Hermione sono la classica coppia storica che ti rovinano la serata, facendoti pensare a quando mai ti innamorerai anche tu in quel modo. Scommetterei la Bacchetta su loro due. E, per una Strega, è una Scommessa con la S maiuscola. >>

Adesso non mi accade più, dato che, grazie al Veritaserum la mia vita sentimentale non fa poi così schifo ma prima…

Prima.

Dio, quante volte avrei voluto rinchiudermi in camera per ore ed ore, con la testa infilata sotto il cuscino, alla sola vista di un semplicissimo bacio tra mio fratello e la mia migliore amica.

Soffrivo, soffrivo davvero tanto per il mio stupido ed inutile amore per Draco Malfoy, e vederli così fottutamente e perdutamente presi l’uno dall’altro, mi riempiva di invidia.

Sentimento che non si dovrebbe affatto provare verso il proprio fratello e la propria migliore amica.

Altro motivo in più per sentirmi da schifo.

Ma era più forte di me.

Perché quando Harry bacia Hermione, ed Hermione bacia Harry, entrambi si innamorano dell’altro come se fosse la prima volta.

Si toccano, si sfiorano, si cercano, si abbracciano, si sorridono e si guardano, come se dovessero separarsi per sempre l’attimo dopo.

Non riescono a stare l’uno troppo lontano dall’altro.

Se ci fate caso, Harry resta sempre e comunque nello spazio vitale di Hermione, e viceversa.

E non lo fanno di proposito.

Semplicemente, sono attratti l’uno dall’altro come cariche positive da quelle negative.

La mancanza dell’altro li disorienta.

<< Bene. >> è la risposta di Jonathan Granger.

 

Ho visto più Purosangue oggi, che in tutta la mia vita.

Credetemi.

E mi sono accorta che, per la maggior parte, sono tutti imparentati.

Sirius aveva ragione.

Prima o poi, arriveranno ad accoppiarsi anche con i propri fratelli, pur di mantenere il loro sangue magico puro.

Idioti.

Un’altra cosa di cui mi sono resa conto, a malincuore, è che la Guerra Magica non ha dilaniato solamente i miei affetti.

Di certo, non avevo la presunzione e quella buona dose di vittimismo da pensare di essere stata l’unica ad aver perso qualcuno per colpa dei Mangiamorte e di Lord Voldemort.

Sapevo che molte famiglie non erano più al completo per colpa di quei bastardi, ma solamente oggi ne ho acquistato la piena consapevolezza.

Non avete idea di quanti miei compagni di Scuola si lasceranno tirare le orecchie da un solo genitore, dagli zii, oppure dai propri nonni, anziché dalla madre e dal padre.

Ed è una cosa davvero triste, ed ingiusta.

Mentre i miei occhi assistevano alla prova evidente della malvagità di Lord Voldemort, sentivo il mio odio verso quell’essere infimo ribollirmi nelle vene, ostruendomi addirittura il respiro.

Ed altrettanto sentimento era riservato ai suoi fedeli Mangiamorte.

Cani bastardi.

Il risentimento verso di loro scorre nei cuori della Comunità Magica come un cancro, o come un veleno.

Ecco perché molti genitori hanno insistito per stringere la mano ai Salvatori del Mondo Magico, ad osservare le Bacchette che avevano ucciso Lord Voldemort, ed a complimentarsi con i Cacciatori.

Soprattutto per la formazione dell’Esercito di Silente.

Oddio, non proprio tutti ne sono stati felici.

Aud e Morgen Nott, per esempio, al sentir nominare quella Confederazione di Difesa da una coppia di genitori che li precedevano, si sono scambiati uno sguardo di puro disgusto, rivolgendo, poi, lo stesso sentimento verso di noi.

Nessuno, ovviamente, ha osato contraddirli.

I Nott sono una delle più potenti famiglie Magiche Purosangue del nostro Mondo, al livello dei Black e dei Malfoy.

O dei Greengrass.

No, non preoccupatevi.

Non mi sono trovata in presenza del padre di Theo.

Aud e Morgen Nott sono i suoi nonni.

I suoi anziani, altolocati, aristocratici, potenti, influenti e Purosangue nonni.

Si dice in giro che il loro Maniero sia anche più grande di Hogwarts.

Devo ricordarmi di chiedere delucidazioni a quell’invasato di un Serpeverde…

Comunque, adesso il mio primo problema non è quanto sia grande la cuccia della famiglia Nott.

Ma dove diavolo si sia cacciato quell’idiota di Draco Malfoy.

Abbiamo trascorso gran parte della mattinata a congelarci fuori dai Portoni di Hogwarts, per accogliere tutti i genitori dei miei compagni di Scuola.

Una volta entrati, sia io che Harry siamo stati chiamati dalla Preside, per andare a sistemare quell’aggeggio, per portare un bicchiere d’acqua a quella signora che non si è sentita bene, per andare a recuperare quel primino, oppure quel Grifondoro del quarto anno fuggito dai suoi genitori, o, ancora, per andare a cercare il signor Draco Malfoy che, a detta di Andromeda Black, in Tonks, non si trova da nessuna parte.

Ovviamente, quest’ultimo incarico Harry l’ha volentieri ceduto a me, che, quindi, mi ritrovo da circa un quarto d’ora a passare ai raggi-X l’intera Sala Grande, ed il Salone d’Ingresso, alla ricerca di quella testolina di cazzo bionda ed ossigenata.

Ma invano.

<< Signora Tonks, non riesco davvero a trovarlo. Lei è stata più fortunata? >>

Andromeda si volta verso di me, scuotendo la testa.

Dio, assomiglia davvero tanto a Bellatrix…

<< No, purtroppo. Mio nipote non deve essere molto entusiasta all’idea di vedermi. Oppure non è a conoscenza della mia presenza. >>

Dal tono che ha usato, si vede che opta più per la seconda opzione, per una semplice questione di vanità.

Andromeda Tonks potrà essere stata rinnegata dalla propria famiglia quanto volete, ed aver sposato un Nato Babbano, nonostante incarnasse tutto ciò che le è sempre stato insegnato ad odiare…ma resterà pur sempre una Serpeverde.

Ed ora più che mai, dato che, dalla morte di suo marito Ted, in tutti i documenti ufficiali, il suo cognome è tornato da “Tonks” a “Black”.

 

<< Ehm…qui deve esserci un errore… >> esclama Harry, ancora con gli occhi fissi sulla lista << …qualcuno deve aver sbagliato. C’è scritto “Andromeda Black” anzichè Tonks. Ecco perché non la trovavo… >>

Andromeda sorride mestamente, guardando Harry con un’espressione indecifrabile.

<< Nessun errore. Dalla morte di mio marito, sono tornata una Black. E dire che mia madre si è tanto prodigata per radiarmi dall’Albero Genealogico…La vita è piena di paradossi, non è vero? >>

Tutti e tre sorridiamo, ma, chissà come mai, ho davvero l’impressione che in nessuno dei nostri tre sorrisi, ci sia anche la minima traccia di divertimento.

 

<< …E, comunque…per la seconda volta. Mi chiameresti Andromeda, per favore? >>

Sorrido, ed annuisco.

<< Draco credeva che oggi non sarebbe venuto nessuno per Lui. Sarà da qualche parte in giro per il Castello con un bicchiere di Whiskey Incendiario, ed un libro a casaccio. >>

Dà un’ultima occhiata intorno a sé, mostrando notevole fastidio per tutto questo rumore, derivato dall’incessante chiacchiericcio di genitori e figli, per poi tornare a guardare me.

<< Dove credi che sia, a fare tutto ciò? >>

Il più lontano possibile dalla gente.

In un luogo comodo e silenzioso.

Quindi, ora come ora…

<< Penso sia nella Sala Comune dei Serpeverde. >>

Annuisce.

<< Andiamolo a prendere allora. >>

Senza aggiungere altro, inizia a camminare tra la folla.

Andromeda non mi ispira affatto arroganza, o prepotenza, però devo ammettere che riesce a farsi largo tra la gente con un incredibile facilità.

Non deve nemmeno chiedere “Permesso”, che la gente si scosta, anche senza pensarci, al suo passaggio.

E, nonostante abbia rinunciato molto tempo ad essere una Black, la sua camminata regale, la sua postura, i suoi modi, ed anche il suo linguaggio, rimandano ad un’origine nobile e Purosangue.

Per quanto una persona possa sforzarsi, non si possono rinnegare appieno le proprie origini….

Improvvisamente, però, Andromeda si ferma, e basta un suo solo sguardo ad evitare che, quella coppia che, a causa della sua frenata improvvisa, stavano per rovinargli addosso, la riprenda con parole poco cortesi.

Anzi, si scusano anche, prima di defilarsi.

<< Kimberly…tu conosci la Parola d’Ordine dei Serpeverde? >>

Scuoto la testa.

<< Però posso rimediare. Potrebbe aspettarmi all’ingresso della Sala Grande? Torno subito. >>

Annuisce, e continua ad incamminarsi lontano da tutta questa gente.

Io, invece, mi guardo intorno, e, individuato il mio obiettivo, mi dirigo dalla parte opposta.

Non avendo più la regale presenza di Andromeda a precedermi, raggiungo l’appartato angolo della Sala Grande, con notevole difficoltà.

Che palle.

<< Scusatemi… >>

Raggiunti Blaise e Theo che, lontani dalla marmaglia, stavano chiacchierando, insieme ai rispettivi parenti, interrompo educatamente la loro conversazione, inserendomi nel loro spazio vitale.

Diana Zabini, Aud e Morgen Nott mi guardano con curiosità, Blaise e Theo, si rivolgono a me con noncuranza.

<< Principessa. Cosa ti porta da queste parti? >>

Nota per Kiki: ricordare ai due amiconi, di smetterla di chiamarmi “Principessa”.

<< Avete per caso visto Draco da qualche parte? >>

Scuotono la testa, insieme.

<< Sarà in Sala Comune. Whiskey Incendiario… >> comincia Blaise.

<< …Ed uno dei miei libri. >> conclude per Lui Theo.

Avevo azzeccato.

Comunque, lascio che un sorriso mi si allarghi sul volto, mentre inizio a fissare i due Serpeverde con aria carina e coccolosa.

<< Ottimo. A questo punto mi ci dovreste accompagnare. >>
Alzano un sopracciglio, in perfetta sintonia.

Continuo a dedicare la mia attenzione ai due Serpeverde in questione, anche se sento perfettamente gli occhi dei signori Nott e della signora Zabini, studiarmi da capo a piedi, con quell’insistenza tipica delle Serpi.

<< E perché dovremmo? >> domanda Blaise, sinceramente confuso.

A questo punto, però, interviene finalmente sua madre.

Così, almeno la smette di fissarmi.

<< Blaise! Dov’è finita la galanteria? >>
Vi giuro, se tre genitori con la Bacchette a portata mano non mi stessero con il fiato sul collo, adesso riderei a crepapelle.

Vedere Zabini rimproverato, anche se solo vagamente, dalla madre, non ha prezzo.

Per questo, mi esibisco in un sorriso sornione.

E, stavolta, tocca a me alzare un sopracciglio.

<< Già, ragazzi. Non vorrete mica negare l’aiuto ad una fanciulla in difficoltà… >>

Mi guardando con palese irritazione per una buona manciata di tempo.

Fino a che, è il turno del signor Nott di inserirsi nella conversazione.

<< Forza Theodore. Offri il tuo aiuto alla signorina Potter… >> sussurra suo nonno, Aud << ….D’altronde, non vorremmo mai che si dicesse in giro che la nobile Casata dei Nott… >>

Mi guarda, con palese ostilità.

<< …O, almeno, ciò che ne resta… >>

E, questa, è una chiara allusione alla vita da fuggiasco che è costretto a vivere il padre di Theo, nonché figlio di Aud.

<< …Mancasse di rispetto, o che non porgesse i suoi servigi alla nostra illustre Salvatrice. >>

I suoi occhi profondi, e dello stesso intenso castano di Theo, mi squadrano dalla testa ai piedi.

Vi ricordate i famosi sottotesti dei Serpeverde?

Bè, qui ce n’era uno.

Tra le pompose e sibilate parole dell’anziano signor Nott, c’era un’esplicita esortazione al caro nipotino a leccare il culo alla nuova Perla del Mondo Magico.

Che poi sarei io.

Persone del genere mi fanno venire il voltastomaco.

Dopo queste affermazioni, un pesante silenzio cade su tutti noi.

Non mi curo poi molto delle espressioni degli altri, troppo concentrata a reggere il freddo sguardo di Aud Nott.

<< La ringrazio, signor Nott. Dalla morte di Lord Voldemort, voi Purosangue siete talmente premurosi nei miei confronti! Per Natale avrei dovuto mandarvi un cesto di frutta a tutti quanti… >>

Sento Blaise trattenere a stento una risatina, ma, poi nessun altro rumore.

Non mi giro, comunque, a guardarlo.

Perché devo ancora mantenere alto il nome dei Potter (ovvero, della nobile Casata di Harry e Kiki) e dei Grifondoro, non abbassando lo sguardo davanti ad uno sporco e ricchissimo leccaculo.

<< Come può una ragazzina di 18 anni… >> domanda, con stupita esitazione, dopo qualche secondo di rinnovato silenzio, Morgen Nott << …osare pronunciare il nome del Signore Oscuro? >>

Ma che palle!

Il prossimo che si mette a sottolineare per l’ennesima volta il fatto che io pronunci il nome di Voldemort, lo Crucio!

Ragazzi miei, vi prego, fatevene una ragione!

Lo pronuncio e basta!

Sospiro, esasperata, e sto per rispondere, quando vengo interrotta dallo stesso Theo, che si rivolge ai nonni leggermente stizzito.

<< Bisogna sempre chiamare le cose con il loro nome. La paura di un nome non fa che incrementare la paura della cose stessa. No, Principessa? >>

Adesso…

Bè, adesso si che mi volto.

Incontro lo sguardo indecifrabile di Theo puntato sui suoi nonni, e gli sorrido.

<< Adesso, se volete scusarci… >> continua, abbassando leggermente la testa a mo’ di saluto << …abbiamo una Salvatrice a cui porgere i nostri servigi. >>

Senza aggiungere altro, e lasciando i tre adulti presenti allibiti ed a bocca aperta, Theo mi prende sottobraccio e, seguiti da Blaise ci allontaniamo da loro.

Muovendoci tra la folla, nessuno di noi commenta ciò che era appena successo, senza nemmeno un accenno all’incredibile ed alquanto inaspettato intervento di Nott.

Lo guardo per un momento, di sottecchi.

Vorrei tanto capire cosa gli frulla per la testa in questo momento, o più in generale da quando si è iscritto all’Esercito di Silente, o è tornato a Scuola.

Ma, come ci si dovrebbe sempre aspettare da un Serpeverde, dalla sua espressione non si evince nulla.

<< Signora To…ehm, Andromeda! Ho trovato ciò che faceva al caso nostro… >>

Finalmente, l’irritata attesa della cugina preferita di Sirius viene interrotta, quando io, Blaise e Theo, facciamo capolino tra la gente ammassata in Sala Grande, raggiungendola sulla soglia del grande portone.

<< Loro, sono Blaise Zabini e Theodore Nott. Ragazzi, lei è Andromeda Tonks. >>

I due Serpeverde salutano con un formale e molto antiquato baciamano la bella donna che li ho appena presentato, in un gesto che lascia un po’ interdetta me, ma impassibile la suddetta bella donna.

Bah.

Magari, tra i nobili Purosangue, si sono dimenticati che non siamo più nell’800, ed hanno ancora usanze come queste…

<< Andromeda è qui per presenziare ai colloqui di Draco. Che, tra parentesi, non si trova. Ragion per cui, entrate in ballo voi. >>

Dopo la prima frase, credo davvero di aver perso l’attenzione dei due ragazzi.

Che, in risposta, si sono immediatamente voltati verso Andromeda.

<< Ci spiace, signora, ma Draco non ci ha mai parlato di lei. >> commenta Nott.

Lei sorride mestamente.

<< Magari, se Kimberly mi avesse presentata come Andromeda Black, il mio nome vi avrebbe detto qualcosa in più, non è vero?... >>

In effetti, un lampo di comprensione attraversa lo sguardo di Blaise e Theo, che si scambiano uno sguardo eloquente di sottecchi.

<< ….Comunque sia, non mi stupisco che Draco non vi abbia mai parlato di me. Dubito che mi abbia persino mai vista in foto, dato che il mio nome è considerato un Taboo nella Nobile ed Antichissima Casata dei Black. >>

Oh, si.

Questo lo ricordo anche io.

Quando Sirius mostrò a me e ad Harry l’Albero Genealogico della sua famiglia,il nome di Andromeda era decisamente bruciacchiato, almeno quanto quello del mio adorato padrino.

Tutto, per aver scelto chi amare, indipendentemente dal conto alla Gringott o alla Condizione di Sangue.

Decisamente, Andromeda è una donna pienamente degna della mia stima.

Se somigliasse leggermente meno a Bellatrix, sarebbe perfetto, però…

Seguono attimi del solito ed odiato silenzio in cui i Serpeverde amano sguazzare, che mi sento in dovere di rompere.

<< Bene, adesso che abbiamo fatto le presentazioni, che ne dite di incamminarci? Andromeda, se vuole le faccio strada…. >>

Mi spiace, madame, ma la sua figura elegante ed imponente mi impedisce di darle del “Tu”.

È più forte di me, dannazione!

Ride, senza una vera e propria allegria.

<< Per favore, Kimberly. Ho vissuto in quei sotterranei per sette lunghi anni. La strada, la ricordo ancora. >>

L’aver scoperto che anche la signora Andromeda era una Serpeverde come loro, ha decisamente migliorato l’umore ai due spostati di fianco a me, leggermente messi in difficoltà dalla situazione di rinnegata della vedova Tonks.

Blaise in modo più espansivo, tanto che, allegro e pimpante, offre il proprio braccio in modo galante alla donna, e si offre di fargli da chaperon.

Nott, invece, dopo aver palesato il suo apprezzamento in un ghigno degno della sua Casa, se ne resta in silenzio, seguendo il suo migliore amico e Andromeda senza aggiungere alcunché.

Mi accosto alla sua camminata, anche io senza aprire bocca e, di nuovo, cerco di carpire qualche sentimento da quella faccia irritante che si ritrova.

E, di nuovo, fallisco nel tentativo.

Passo circa 10 minuti abbondanti, durante i quali raggiungiamo addirittura già i Sotterranei, cercando la cosa migliore da dirgli, ma, non trovandola, opto per la prima cosa che mi era passata per la testa, nell’istante esatto in cui aveva apostrofato i suoi nonni in mia difesa.

<< Quella frase. Quella che hai detto a tua nonna…. Come facevi a conoscerla? >>

Eravamo al Primo Anno, io ed Harry.

E, tanto per cambiare, eravamo in Infermeria dopo aver rischiato la morta per colpa di Voldemort.

Oh, bei tempi quelli!

Ero ancora alle prime volte in cui sfuggivo alla morte per un soffio!

Ancora piccola ed inesperta!

Comunque….quella volta, mi gettarono tra le grinfie di Madama Chips a causa del tentato furto della Pietra Filosofale da parte di Raptor.

Silente venne a trovare me e mio fratello, e le sue solite perle di saggezza si sprecarono.

Ricordo che fu la prima volta che mi resi pienamente conto del bene immenso che nutriva per noi nostra madre.

La bella Lily.

Morta, per salvare i suoi figli di appena un anno.

 

Essere stati amati tanto profondamente ci protegge per sempre, anche quando la persona che ci ha amato non c’è più.

 

In ogni caso, ecco che, tra le sue massime, Silente inserì proprio quella a riguardo del nome “Voldemort”.

“Bisogna sempre chiamare le cose con il proprio nome. La paura di un nome non fa che incrementare la paura della cosa stessa.”

La prima cosa che mi sono domandata, non appena queste parole hanno lasciato le labbra di Nott, è proprio come diavolo facesse a conoscerle.

<< Sai, Potter, per essere amica della So-Tutto-Io di Hogwarts, leggi davvero pochissimi libri…. >> è il suo commento, con tanto di sarcasmo immancabile al seguito << …tu ed il tuo caro fratellino siete citati ormai in tutti i libri di Storia della Magia, nei tomi del Mondo della Magia contemporaneo, nelle enciclopedie degli Eroi armati di Bacchetta, e persino nella versione aggiornata di “Storia di Hogwarts”. E con voi anche il professor Silente. I vostri “Vai all’Inferno, Lurido figlio di puttana” e “Muori, fottuto bastardo.” sono evidenziate nell’albo delle vostre citazioni        , e con esse, non possono mancare le famosissime massime del vecchio Preside. Tra cui, la freddura di cui mi sono avvalso prima con la mia cara nonnina. >>

Resto scioccata, e sbigottita per un bel po’ di tempo.

Mi riscuoto solamente quando sento la voce di Blaise annunciare.

<< Eccoci qui…! >>

Così, assistendo al Ritratto del Serpente aprirsi, afferro Theo per un braccio e, con un sorriso sornione, commento.

<< Ehi Nott, se volevi un autografo potevi semplicemente dirmelo…. >>

 

<< Miseriaccia, che palle… >>

<< Ron! Finalmente ti ho trovato! Che fai, adesso parli anche da solo? >>

Il mio migliore amico alza lo sguardo dal pavimento, dove l’attenzione dei suoi occhi azzurri era canalizzata, spostando la testa dal perfetto incastro che le sue mani, ai lati del viso, avevano costruito.

<< Era una semplice imprecazione, detta ad alta voce…non può rientrare nella categoria “Parlare da soli”! >>

<< Io, invece, dico di si. >>

Ron si limita a scuotere il capo, e ad accennare un sorrisetto.

Di solito, avrebbe dato inizio ad una discussione lunga tutta la mattina, sulla questione “Non stavo parlando da solo”, appoggiato dalla mia tesi, esattamente contraria.

Avremmo iniziato a discuterne all’infinito, almeno fino a che Kiki, Hermione o Ginny non ci avessero interrotti, dandoci dei deficienti.

Invece, tra noi due cala il silenzio, durante il quale posso tranquillamente sistemarmi accanto a Lui, sullo scalino dove “The King” ha poggiato il suo famoso fondoschiena.

Era da un po’ che lo cercavo, per informarlo dell’arrivo di Bill, Fleur e Charlie, quando ecco che la sua chioma rossa entra nella mia visuale in questo corridoio deserto, appena fuori dall’affollata Sala Grande, seduto su uno degli scalini iniziali.

<< Allora… >> comincio, dopo un po’ << …vuoi dirmi che succede, oppure ricorro alla Legilimanzia? >>

Mi guarda, con un sopracciglio alzato, e con l’aria divertita.

<< Amico, nella Legilimanzia fai letteralmente schifo. >>

In effetti…

Non posso fare a meno di ridere.

Per la verità della frase, per il suo tono, perché l’ha detta Ron.

<< Touchè. Ma anche tu nell’Occlumanzia fai cagare… >>

Fa spallucce, nel tipico gesto che, insieme a “Miseriaccia!” contraddistingue il mio migliore amico.

<< Touchè per me. Ma, a mia discolpa, devo dire che non c’ho mai provato. A scacciare qualcuno dalla mia testa, intendo…Insomma, non avevo certo un pazzoide senza naso che mi veniva a trovare la notte, io! >>

E di nuovo, scoppio in una sincera risata divertita.

<< Comunque sia...che dici, la smetti di cambiare argomento, e rispondi alla mia domanda primaria? >>

<< Che dici, la smetti di parlare come Percy? >>

Alzo un sopracciglio.

<< Ron… >>

Pronuncio il suo nome come un monito.

Se il mio migliore amico, si allontana dalla gente per sedersi in solitudine lontano dal caos e dalle chiacchiere, sussurra tra se e se la parola “Miseriaccia”, e cerca in tutti i modi di non ricambiare il mio sguardo, sono certo che ci sia qualcosa che non va.

E, lo giuro sulla mia Firebolt, non tornerò di là finchè non avrà vuotato il Calderone.

Sospira esasperato, ed alza gli occhi al cielo.

<< E va bene! Miseriaccia che rompipalle! Prima stavo parlando con mia madre, no? E lei ha detto che Bill e Charlie avevano approfittato della giornata per venire a trovarci…. >>

Porto un dito sotto il mio occhio destro, facendo finta di asciugarmi una lacrima.

<< Che cosa toccante! >>

Mi dedica un’occhiataccia, alla quale rispondo con un sorriso.

<< …Poi ha aggiunto “Fred e George ci raggiungono più tardi.” >>

E BOOM!

Tristezza, gelo, tensione, disagio, respiro mozzato e malinconia si schiantano su noi due con la stessa pesantezza con la quale l’elegante e raffinato fratellino di Hagrid, Grop, si lasciava cadere seduto sulla terra della Foresta Proibita, facendo cadere alberi interi.

Avanti, da quando i gemelli Weasley sono nati, chi ha mai pronunciato i loro nomi staccati?

Fred e George, Fred e George, Fred e George.

George e Fred, George e Fred, George e Fred.

Al massimo, come amavano scherzarci su, si arrivava a chiamarli Gred e Feorge.

Ma mai, mai, nessuno aveva parlato di loro al singolare.

Un po’ come me e Kiki.

Una cosa sola.

<< Subito dopo… >> continua Ron, con un tono di voce sempre più basso << …Si è resa conto dell’errore e si è rabbuiata. Ed io ho sentito l’impellente bisogno di starmene in silenzio da qualche parte. >>

Dio.

Come ci ha ridotto la Guerra.

Ha fatto a brandelli tante famiglie, e tanti pezzi di cuore.

Ha mietuto vittime qua e là, tra fieri guerrieri, ed innocenti ignari di tutto.

Vittime delle quali, sebbene tutte le urla, le battaglie, i disagi, i pericoli e le paure della Grande Guerra siano cessate, nonostante il periodo che stiamo vivendo non sia propriamente pacifico, piangeremo la mancanza per sempre.

Il tempo guarisce le ferite.

I primi tempi, quelli più vicini alla morte di una persona, senti il cuore paralizzato, i polmoni affaticati, la pancia che duole, e tutto intorno a te ha un significato così infimo ed effimero, che ti chiedi seriamente perché cazzo quel tutto non si trasformi in nulla.

Ma poi il dolore diviene meno paralizzante, il respiro più regolare, i battiti del cuore ricominciano a farsi sentire, e ricominci anche a provare gioia per qualche gesto, compiuto dalle persone che ti restano.

Inizi a superare la morte del tuo caro.

Ma, per quanto sia possibile farsi forza, ci saranno sempre quei momenti in cui la nostalgia, perenne compagna delle nostra interiora, riaffiora con più forza e vigore del solito, bruciando come non mai.

Ed in questi momenti, devi solo stringere i denti, serrare le nocche, ritirarti in te, ed aspettare che passi.

Ed infatti, faccio un sospiro, l’ennesimo, e mi sistemo più comodo sui gradini, per quanto la freddezza e la durezza delle scale lo permettino.

<< Che stai facendo? >> mi domanda il mio migliore amico, in riferimento alla mia decisione di far Evanescere un cuscino, da posizionarlo sotto il mio preziosissimo fondoschiena.

Faccio spallucce, in modo molto “Ron”.

<< Ce ne stiamo in silenzio da qualche parte. >> è la mia risposta.

 

Andromeda entra in quella che è stata la sua Sala Comune per sette lunghi anni, con passo cadenzato, ed in religioso silenzio.

Trattiene il respiro, come se un solo soffio d’alito fuori posto possa far sparire il meraviglioso sogno che è sempre stato Hogwarts…

Cerco di immaginare come possa sentirsi una persona, che ritorna in questo Luogo impregnato di Magia e ricordi, dopo anni.

Ma non ci riesco.

Ed il solo tentativo di immedesimazione, mi provoca un brivido di malinconia, correlato al solo pensiero del distacco da questa Scuola.

<< Bentornata a Serpeverde, signora Black. >> sussurra Blaise.

Tonks!

Lei, si chiama Andromeda Tonks!

Evito, comunque di ribattere, dato che la diretta interessata non lo fa.

Piuttosto, tutti i suoi sensi sono concentrati nell’analisi della sua vecchia Comune.

Sembra che voglia immagazzinare dentro di se più dati possibili, per imprimerli a fuoco nella sua memoria, addizionandoli ai suoi già presenti e vividi ricordi.

Con estrema ed accurata lentezza, muove incerti passi in avanti, dirigendosi verso il camino scoppiettante, accarezzando il Blasone in oro che spicca, inciso sul legno, con i polpastrelli.

Il rumore dei suoi passi riecheggia in questo luogo pullulante di tutto quello che c’è di più opposto alla figura di Kimberly Potter, mentre Andromeda percorre con calma i pavimenti dove, da giovane, ha vissuto.

Sfiora la preziosa pelle di drago con cui sono rivestiti i divani, analizza con sguardo attento gli ornati lampadari, fa scorrere le dita sul puro legno di quercia dei delicati tavoli e delle correlate sedie, lascia che lo sguardo vaghi sugli antichi libri conservati nella libreria in fondo alla Comune, e permette anche ad un sorriso di incresparle le labbra, quando la sua attenzione si focalizza sulla Bacheca affissa a pochi passi dall’entrata dei Dormitori Maschili, dove vengono conservati ed affissi strascichi di vita da Serpe.

Posso anche notare la il disegno di un Grifone rampante, lì nell’angolo.

E sono certa che, quei buchi di cui pullula il foglio, non abbiano assolutamente nulla da spartire con una partita a freccette…

Andromeda continua per una consistente manciata di minuti a guardarsi intorno, troppo presa, quasi stregata, dalla valanga dei ricordi che questi luoghi rievocano in Lei, tornando con la mente agli anni in cui era ancora una studentessa di Hogwarts.

Noi tre, ce ne restiamo in silenzio, per rispetto alla nota nostalgica che deve aver preso la giornata per la donna.

Ecco perché intimo a Blaise e Theo di andare a chiamare Draco nella loro stanza, semplicemente con un cenno della testa.

Sono piuttosto contrariati: due favori alla sottoscritta nell’arco di 10 minuti.

Ma si limitano a palesarmi la loro irritazione con uno sguardo indignato, e a dirigersi verso la stanza numero 7 del Dormitorio Maschile delle Serpi con il naso all’insù.

Io, restata sola con Andromeda, opto per una attesa leggermente più comoda.

Così, mi sistemo seduta sul primo divano che mi capita a tiro, inveendo contro i tacchi e la versione elegante delle divise, e tenendo lo sguardo puntato sull’ex Serpeverde.

Tamburello le dita sul bracciolo del divano, aspettando che la signora Tonks si decida a tornare tra noi, ma quando il suo sguardo si perde tra le gialle sfumature del fuoco scoppiettante nel camino, decido che è ora di riportarla al presente da me.

<< Allora, Andromeda…come sta Teddy? Perché non l’hai portato con te? >>

Al solo pronunciare il nome del bambino di Remus e Dora, la strega si apre in un sorriso, tornando a dedicare a me le sue attenzione, ed i miei occhi prendono metaforicamente la forma di due cuoricini.

Teddy è il bambino più adorabile che possa esistere sulla faccia della terra.

Oddio, non che io ne abbia visti poi molti di bambini piccoli…

E sicuramente il fatto che io ed Harry ne siamo i padrini indiscussi, questo rende il mio giudizio leggermente poco oggettivo…

Ma sorvoliamo i dettaglia.

L’ultima volta che l’ho visto, quei pochi capelli che gli spuntavano sulla testa erano biondi, e sfoggiava degli enormi ed assolutamente adorabili occhi blu.

Sfoggia della guance paffute che qualsiasi persona normale vorrebbe sbaciucchiare fino a consumarle, delle manine grassocce che afferrano e tirano ogni cosa gli capiti a tiro (Ragion per cui vi conviene sempre avere dei capelli legati, quando lo prendete in braccio) ed un corpicino decisamente ben nutrito, che chiede solamente di essere abbracciato fino allo stritolamento.

Ma, a detta di Hermione, Ginny e la sua fantastica madrina Kimberly Potter, la cosa più cucciolosa di Teddy Lupin è decisamente il suo sorriso.

O la sua risata, come preferite.

Con quell’unico dente che spunta esattamente al centro della gengiva, è quanto di più adorabile esista in questa terra.

Per non parlare del suono del suo divertimento, che è praticamente un revocamento perfetto della risata della madre.

I tratti somatici del viso, invece, ricordano Remus.

Ma, per il momento, cambia colore dei capelli e degli occhi troppo spesso perché sia possibile decidere a quale genitore assomigli di più.

<< Oh, la piccola peste sta benissimo. Prima di venire qui abbiamo fatto un salto a Diagon Alley, perché avevo bisogno di sbrigare una commissione da Madama McClan, e siamo incappati in “Tiri Vispi Weasley”… è così che si chiama il negozio dei figli di Arthur, vero? >>
Annuisco, sorridendo.

<< …Bè, non voleva più andarsene. Rideva, rideva come un pazzo. Si è letteralmente innamorato di quel negozio! >>

<< Oh, bè, non lo credo affatto difficile! >> commento, ricordando quanto mi abbia affascinato il negozio di scherzi di George e…

George.

Il negozio di scherzi solo di George.

<< Comunque, si stava facendo tardi, e Teddy ha iniziato a piangere, mugugnando che non voleva andar via…Così, il figlio di Arthur… >>

<< George. >> specifico.

Annuisce.

<< Si, George. Molto gentile, tra parentesi… Comunque. George si è offerto di accompagnarlo a Scuola dopo pranzo. Tanto, anche lui aveva intenzione di venire a trovarvi ad Hogwarts. >>

Alla notizia, ovvero quella di rivedere sia George, il mio fratello di Ron e Ginny preferito, ed anche il mio piccolo figlioccio, mi apro in un sorriso a trentadue denti.

Mi esibisco in una esclamazione di gioia, che fa ridere di gusto l’aristocratica Andromeda.

<< Tu, invece? Tu come stai, Kimberly? >>

Mi accorgo di trovare qualche difficoltà nel formulare una risposta decente, a questa domanda.

Insomma, quest’anno la mia vita ha subito dei seri cambiamenti, ed è un tale casino, che non credo di poterla descrivere in una sola parola.

O un solo aggettivo.

I Mangiamorte ci sono ancora, sempre pronti ad uccidere gente e seminare il terrore e, sebbene il pericolo non sia nemmeno lontanamente paragonabile a quello delle due precedenti Grandi Guerre, sono certamente preoccupata.

Oggi, mi ritrovo sbattuta dinanzi alla triste realtà di non aver nessuno, fuori dalle mura di Hogwarts, che io possa legalmente chiamare “Famiglia”, e questo mi rende immensamente triste.

Amo Draco, e Lui ama me, ma non possiamo considerarci né una coppia fissa, né solamente dei banali compagni di serate hot. Quindi…confusa.

Pochi giorni fa ho fatto un sogno terrificante, in cui perdevo tutte le persone che amavo, e nel quale Voldemort era vivo e vegeto.

Oh, questo si che mi ha terrorizzato.

Ma, poi, mi tornano in mente i battibecchi e le battute divertenti con Blaise e Theo, il fatto che quest’ultimo mi abbia in qualche modo difesa dinanzi ai suoi nonni, i sorrisi di Ron, i consigli di Hermione e Ginny, gli abbracci di Harry, ed i baci di Draco.

Quindi, posso rispondere.

<< Bene. Sto bene, Andromeda, grazie. >>

Sto per chiederle lei, lei che ha perso marito, genero e figlia in così poco tempo, come riesca a tirare avanti, che un rumore di passi mi impedisce di parlare.

Mi alzo dalla mia comoda postazione sul divano, ed entrambe voltiamo il capo verso l’entrata del Dormitorio Maschile, dalla quale appaiono finalmente Zabini, Nott e Malfoy.

Quest’ultimo indossa una semplice camicia bianca, ed i pantaloni della divisa giornaliera, ed ha tutta l’aria di chi è appena stato buttato giù dal letto.

<< Ciao Draco… >> lo saluta Andromeda, con un sorriso di circostanza.

<< …Vorrei poterti dire “Oh come sei cresciuto dall’ultima volta che ti ho visto!”, ma la verità è che, alla tua nascita, il gufo indirizzato a me deve aver perso l’invito. >>

<< Lei, è Andromeda Black, in Tonks. Sorella di tua madre, ergo tua zia. >>

Malfoy non spiccica parola.

Si limita a spostare lo sguardo da me, alla nuova parente, con espressione neutra.

Zabini e Nott, invece, palesano disagio da tutti i pori, sentendosi decisamente fuori luogo, ora come ora.

Infatti.

<< Principessa, noi torniamo ai nostri casini familiari… >> mi sussurra Blaise, avvicinandosi, e gettando un’occhiata alla zia ed al nipote, intenti a fissarsi senza parlare.

<< …No, no…non ringraziarci… >> sillaba Theo, pieno di pungente sarcasmo << …è stato un piacere scendere nei Sotterranei, salire le scale del Dormitorio, e schivare le Maledizioni di un Draco incazzato nero per esser stato svegliato, solamente per fare un favore a te. >>

Li guardo in tralice.

<< Non lo farò. >> rispondo, con un sorriso.

Salutano formalmente il loro amico, e Andromeda, prima di defilarsi fuori dalla Sala Comune.

Lasciando me sola soletta, con due Serpeverde che, ovviamente, non hanno molta voglia di parlare.

E con un punto interrogativo enorme che mi preme sulla testa.

Devo restare, oppure andare via?

<< Ehm…ci…ci vogliamo sedere? >> inizio, titubante.

Draco e Andromeda mi guardano incuriositi per un momento, poi, semplicemente si limitano a raggiungermi nei pressi del divano sul quale ero seduta prima, ed accomodarsi, lei su una poltrona di fronte ad esso, Lui accanto a me.

Ma, di nuovo, si piomba nel silenzio.

Ma dico io!

Cosa ci troveranno nel silenzio questi Serpeverde da strapazzo?!
Cosa?!

<< Va bene, credo davvero di essere di troppo qui. Credo che tornerò a prendere in giro Harry, che suda freddo davanti al signor Granger… >>
Il fatto che Draco Malfoy, non abbia riso ad un’immagine del genere, pretesto perfetto per prendere in giro mio fratello, la dice lunga sulla pesantezza della situazione.

L’unica delle sorelle Black ad esser rimasta dalla parte del Bene, si limita a guardarmi mortificata, mentre mi accingo ad alzarmi dal divano, e a dirigermi verso l’uscita.

Draco, invece, mi afferra la mano, bloccando la mia camminata.

Mi giro a guardarlo, stupita.

Lo vedo ricambiare il mio sguardo, con quei soliti occhi grigi striati, made in Lucius, e con l’immancabile espressione neutra.

Ma quando scuote leggermente la testa, e lancia uno sguardo alla sua mano, chiusa intorno alla mia, capisco quanto tutto questo sia una muta supplica a restargli accanto.

Così, mi limito a sedermi di nuovo accanto a Lui.

Questi piccoli gesti, però, non sono sfuggiti all’austera donna qui di fronte a noi.

Che ci squadra con una profondità impressionante, prima di commentare:

<< Dunque, le chiacchiere che si narrano in giro non sono poi così infondate. Voi due state davvero insieme… >>

Rossore ed imbarazzo per Kiki, impassibilità per Draco.

Come al solito.

Ma perché diavolo quando qualcuno fa qualche allusione a noi, devo essere solo io l’unica ad imbarazzarmi?!

Perché cavolo Lui deve avere tutto questo autocontrollo?!
Ma, è quando Malfoy annuisce, che il colorito della mia pelle, sfiora davvero tonalità anche oltre quelle dei capelli Weasley.

Caro mio, io e te dobbiamo fare un discorsetto, quando siamo da soli….

Andromeda, sorride.

<< Anche tu hai voglia di essere cancellato dall’Albero Genealogico dei Black? >>

Finalmente, sul viso di Draco si affaccia un’espressione diversa dall’apatia.

Ghigna.

Okay, non è proprio una conquista, ma, come dico sempre…

Piccoli passi.

Piccoli passi.

<< Deve essere un difetto di famiglia… >> sussurra, pungente.

Idiota.

Ma, la sua battuta, non fa affatto spegnere il sorriso sul viso della donna qui di fronte a noi.

<< Allora, qualcosa di me la conosci. >>

Si esibisce in un lento annuire con il capo.

<< La prima volta che ho visto l’immagine dell’Albero Genealogico dei Black è stato quando avevo 5 anni, e giocherellavo nell’ufficio privato di mio padre. Lo trovai in un cassetto, e volevo tanto chiedere delucidazioni su quelle strane bruciature su alcuni nomi, ma teoricamente non ero stato lì, ergo non mi azzardai. >>

Un piccolo sorriso si affaccia sul viso dei tre presenti.

<< Poi, qualche settimana prima di andare ad Hogwarts per frequentare il mio primo anno, i miei genitori mi hanno mostrato l’intero Albero Genealogico dei Malfoy, e dei Black. Mi dissero che ero io l’ultimo erede rimasto in vita, l’ultimo a far scorrere dentro di se il sangue di queste due importanti famiglie… >>

Giusto per non metterlo sotto pressione, eh.

<< …E fu lì che mia madre mi parlò per la prima volta di te. Non erano molti i “Rinnegati”, tra tutti quegli intrugli di nomi e matrimoni, e mi stupii del fatto che, nei Black ce ne fossero addirittura due nella stessa generazione. Andromeda Black: Fuggita di casa non appena finita la Scuola, per sposare un Nato-Babbano. Sirius Black:fuggito di casa da adolescente per…? >>

Si volta verso di me, non sapendo continuare la frase.

Io, mi limito ad alzare le spalle.

<< Nessun motivo in particolare. Aveva sedici anni, e non sopportava le ideologie contorte della Famiglia Black. Così fuggì via. >>

Sirius

È sempre stato un fottuto genio.

Dopo questa piccola spiegazione, ripiombiamo nel silenzio.

Io riprendo a tamburellare le dita sul divano, guardandomi le scarpe.

Però, devo ammettere che non sono affatto male.

Credo davvero che tenterò di fregarmele…

Passo la manciata dei minuti silenziosi che segue, ad architettare piani malefici da mettere in atto nel caso in cui avessero scoperto il mio furto di scarpe, fino a che la voce di Draco attira la mia attenzione.

<< Le assomigli tantissimo. >> commenta.

Nessuna delle due ha bisogno di domandare a chi, Draco, si stesse riferendo.

Lo sanno tutti che Andromeda Tonks assomiglia in modo spaventoso a sua sorella Bellatrix Lestrange.

Per questo, ogni volta che la sua figura entra nel mio campo visivo, il primo impulso è quello di attaccarla.

Al pensiero di quella donna maledetta, un lampo di odio illumina i miei occhi, mentre stringo i pugni spasmodicamente sul divano.

Ma, la stessa reazione, avviene nello sguardo di Andromeda, che contrae anche pericolosamente la mascella.

<< Non ricordamelo, ti prego. >>

L’odio della signora Tonks verso quella che, credo davvero, non considera di certo più sua sorella, è perfettamente giustificato.

Ai miei occhi.

Ma Malfoy ne resta leggermente stupito.

Così, preso un respiro lungo e profondo, Andromeda spiega.

<< Mia sorella … >> pronuncia quella parola con sarcasmo pungente ed immenso odio << …ha ucciso mia figlia. >>

Mi chiedo come abbia fatto.

Insomma, certo Bellatrix è una donna malvagia, oltre ogni dire.

Ma come si fa ad uccidere qualcuno della propria famiglia?!

Come ha fatto a scagliare un Avada Kedavra a suo cugino Sirius, e alla figlia di sua sorella?

Sapeva il dolore che le avrebbe causato.

Ma non si è ugualmente fatta scrupoli.

Stronza.

Questo nuovo silenzio che piomba su di noi non mi crea affatto fastidio o disagio.

Anzi.

Arriva a pennello, per lasciarmi immaginare in pace i giusti Incantesimi Oscuri che scaglierei in pieno petto a quella Mangiamorte maledetta, se l’avessi sotto tiro.

O se fosse ancora viva.

<< Ho ucciso Sirius Black, ho ucciso Sirius Black! >>

Crucio.

<< Prendetemi se ci riuscite! >>

Crucio.

<< Oh, il piccolo Paciock! Come stanno mamma e papà? >>

Crucio.

<< Ti sto facendo male, piccola Sanguesporco? >>

Crucio.

<< Immagino che Cissy sia rimasta straziata dalla morte di Bellatrix. >>
Il commento di Andromeda mi riporta al presente.

Sono ad Hogwarts, nella Sala Comune Serpeverde, insieme a Draco Malfoy e Andromeda Tonks.

Bene.

Respira Kiki.

….Un Attimo…

Chi cazzo è Cissy?!

Sposto uno sguardo dubbioso verso Malfoy che, al contrario mio, sembra aver capito perfettamente la domanda.

Fa spallucce.

<< Era pur sempre sua sorella. Prima che ci arrestassero, quest’estate… >>

Oh, non c’è di che.

Non ringraziarmi per averti salvato, poi, in seguito, dalla Galera.

Di nuovo.

<< …Andava tutti i giorni al Cimitero. È stata sepolta nella Cappella… >>

<< La Cappella dei Black. Lo so. >> conclude per Lui, sua zia.

Quella non pazza e sadica.

E viva.

Malfoy, ed io, alziamo un sopracciglio.

<< Sono andata anche io a trovare Bella al Cimitero. Volevo vedere se riuscivo a piangere la morte di mia sorella. >>

Dopo questa confessione, sia io che il Serpeverde, mettiamo in pausa anche i respiri.

Non si ode alcun suono, al di fuori del ticchettio del grande orologio in oro bianco nell’angolo a sinistra.

<< Immagino che tu non ci sia riuscita. >> ipotizzo io.

Ed indovino anche, a giudicare dal mesto annuire della donna di fronte a me.

<< No, Kimberly, non ci sono riuscita. È l’assassina di mia figlia. E del mio cugino preferito…. >>

Sorrido.

Non credo debba aggiungere che anche per Sirius era la stessa cosa.

Credo davvero che lo sappia già.

<< …Ed è per persone come Lei che ho perso mio marito, e mio genero. E che tutto il Mondo Magico ha vissuto nel terrore e nella paura per anni. Non riesco più a vedere il lei nemmeno l’ombra, di mia sorella maggiore Bella. Adesso, in lei vedo solo una Mangiamorte folle e…morta. >>

<< Lo stesso sentimento, dunque, nutri per mia madre… >> constata Malfoy.

La voce, incrinata dalla rabbia.

Ma, Andromeda, non ci fa caso.

<< L’affetto che provavo per Cissy, con gli anni, si è sostituito al risentimento, questo è vero. Risentimento per non aver mai cercato sua sorella, non averle mai spedito una lettera, averle lasciato scoprire del suo matrimonio e della nascita del suo primogenito solamente grazie al Profeta. Risentimento per avermi cancellata dalla sua vita, solamente per rimanere fedele a quelle stupide convinzioni della Superiorità del Sangue Puro. Risentimento per essersi lasciata trascinare in questa Guerra da Lucius Malfoy, scegliendo la parte sbagliata. >>

<< Mio padre non ti è mai andato molto a genio, non è così? >> domanda Draco.

Adesso, però, al contrario di quando parlava di sua madre, nessun sentimento traspare dal suo tono di voce.

<< Per niente. L’ho sempre detestato. Anche ai tempi in cui frequentavamo Hogwarts. C’era qualcosa, in Lui, che mi impediva di fidarmi di quel Prefetto Serpeverde, bello quanto arrogante. Ma Cissy ne perse completamente la testa, e quasi supplicò nostro padre per darle il consenso per un fidanzamento ufficiale. Ovviamente, lui accettò. Anzi, si congratulò con lei per la scelta: un ricco Purosangue, figlio di una nobile e potente Casata… >>

Fa una risata, affatto divertita.

<< …Come se Narcissa avrebbe mai potuto innamorarsi di un Mago povero ed imbranato… >>

Non ce la vedo affatto Narcissa Malfoy, accanto ad un Tassorosso sgangherato, che cavalca una Scopalinda Sette, e vive in un minuscolo Monolocale.

<< E allora, perché hai accettato di venire qui, ad Hogwarts? Infondo, incarno tutto quello che non approvi di mia madre. >>

Per Andromeda non deve essere facile rispondere a questa domanda.

Credo che nemmeno Lei si sia data una risposta, prima di ritrovarsi faccia a faccia con suo nipote, seduta nella sua vecchia Sala Comune.

Ed infatti, si avvale di qualche secondo di silenzio per formulare bene una risposta, prima di iniziare a parlare con tono lento e cadenzato.

<< Perché…mi incuriosivi. Non credere che non sappia del tuo arruolamento nell’Esercito di Silente e della tua teatrale redenzione. E poi, resti comunque suo figlio. E Lei, resta comunque mia sorella. >>

Che casino.

E che tristezza.

<< Eravate molto legate? Tu e le tue sorelle, intendo. >> domando, dopo un po’.

Mi riesce difficile immaginare Bellatrix Lestrange che provi affetto per qualcuno ma, infondo, io l’ho conosciuta solamente quando il sentimento di adorazione per Lord Voldemort le aveva avvelenato anche l’ultima cellula del suo essere.

Magari, prima di conoscere quell’Essere Malvagio, era una persona normale.

Certamente snob, arrogante ed un pizzichino perfida (resta pur sempre una Black, una Purosangue, ed una Serpeverde) ma, magari, quello sguardo invasato che avrebbe fatto venire un Infarto persino al Basilisco se l’avesse incrociata di notte ed all’improvviso, non l’aveva ancora.

Andromeda sorride, triste e stanca, e si esibisce in un lento annuire.

Il suo sguardo si perde, mentre, con la mente, ritorna indietro di parecchi anni.

<< Oh, si che lo eravamo. Sapete che i Purosangue, ormai, diminuiscono ogni anno che passa. E così, per quelle famiglie, per le quali la purezza del Sangue era di vitale importanza, diventava sempre più difficile far trovare marito o moglie, ai proprio figli, che permettesse di mantenere il lustro della famiglia. Quindi, immaginate l’eccitazione di tutti quanti, quegli anni in cui l’importante e potente famiglia Black, diede alla luce non una, ma ben tre fanciulle. Tutte e tre perfettamente educate, composte, eleganti ed immensamente belle… >>

Evviva la modestia!

<< …Le famiglie più nobili del tempo, facevano a gara per accaparrarsi una promessa di matrimonio di una delle tre. Ma mio padre Cygnus, diceva sempre che eravamo ancora piccole per trovare marito. Ogni decisione, a suo tempo, ripeteva sempre. Intanto, le tre sorelle Black crescevano, inseparabili, e spensierate.

Ricordo che, allora, nulla mia sembrava più giusto e felice dell’essere ricchi e potenti come noi. Potevamo avere tutti i giochi che volevamo, tutti i vestiti migliori e i gioielli più preziosi. Io, Bella e Cissy ci sentivamo delle vere e proprie Regine. >>

Credimi, Andromeda, non vi sentivate delle Regine.

Voi, lo eravate.

<< La prima crepa nella mia fiducia, in quel mondo fatto di Sangue Puro e soldi, si formò il 4 Gennaio nel 1963. Avevo 10 anni e Druella Rosier, in Black, ovvero mia madre, perse la vita. A causa di una malattia, molto comune anche tra i Babbani, la tubercolosi. Mi avevano sempre detto che, in quanto Streghe Purosangue eravamo praticamente delle Dee. Che la Magia era ciò che di più potente esisteva al mondo. Che, con i soldi di mio padre, avremmo potuto esaudire ogni nostro desiderio. Certo, Druella non era certo Molly Weasley, che ti stringe in abbracci spezza-ossa quando ti vede, che piange la prima volta che vede il suo ennesimo figlio partire per Hogwarts, oppure che ti cuce un maglione personalizzato per Natale, ma l’amavo comunque.

E se davvero tutte quelle cose che lei stessa mi aveva insegnato erano vere, perché lei era morta? Perché aveva abbandonato le sue tre figlie in così tenera età? >>
Un fazzoletto.

Chi mi da un fazzoletto?

<< Comunque, quell’episodio servì a rendere me e le mie sorelle più unite. E, prendendo esempio da Bella, che non vidi mai versare anche una sola lacrima, sia io che Cissy ci facemmo forza e, lentamente superammo anche quello. Insieme.

Poi, arrivarono i tempi di Hogwarts. Anche lì, la gente ci trattava con riverenza e rispetto. Specialmente Bella. Davvero pochi erano quelli che l’avevano fatta arrabbiare, e poi avevano avuto anche la forza di raccontarlo in giro. Molti ammiratori ci giravano intorno, e non ne potevamo essere più lusingate. Specialmente Cissy. Adorava essere adorata. Ma si sa, quando le persone crescono, iniziano anche a cambiare. Specialmente io. Avevo sempre vissuto nell’ombra scura e sicura della famiglia Black. Non conoscevo altre verità, né altre realtà. Ma venendo a contatto con il Mondo Esterno, con Hogwarts, e con tutte le meravigliose persone che vi ho conosciuto, altre crepe iniziavano a formarsi nella mia fiducia nella scintillante bolla di vetro in cui ero vissuta fino ad allora. Se noi Purosangue eravamo davvero i migliori, perché anche Nati Babbani e Mezzosangue riuscivano a fare le nostre stesse magie? Perché incontravamo le stesse difficoltà negli Incantesimi? Perché a volte, loro prendevano un voto più alto di noi? >>

Scocco un’occhiata più che eloquente al biondastro accanto a me.

Con un sopracciglio alzato sembro urlargli:

“Visto idiota?! Siamo tutti maledettamente uguali!”.

Ma lui non mi presta attenzione.

È completamente rapito dal racconto di sua zia.

Con la mente, e con lo sguardo, sta viaggiando nel tempo insieme a Lei.

<< Condivisi i miei dubbi con le mie sorelle, le uniche in tutta Serpeverde a cui sapevo di poter dire tutto. Cissy si limitò a storcere il naso disgustata, mentre Bella si arrabbiò. Si arrabbiò davvero molto. Mi disse che, con quei soli pensieri, stavo sputando nel piatto d’argento dove avevo mangiato per anni, disonorando anche la nostra defunta madre. Non mi dimenticherò mai quello che mi disse.

“Sono feccia, Dromeda, solo feccia. Non meritano nemmeno di essere pensati, da una come te!” >>

Prendiamo Hermione, per esempio.

È solo una lurida Sanguesporco, no Bellatrix?

E allora perché non riesco a smettere di credere che sia Tu, quella indegna di affacciarsi anche minimamente nei suoi pensieri?

Devi semplicemente essere immensamente grata che il Signore ti abbia permesso di condividere la stessa epoca di una strega come Hermione Jane Granger.

<< Ho sempre saputo che Bella non fosse esattamente un pezzo di pane. Ma non l’avevo mai vista come una persona davvero cattiva. Nel senso pieno e pensate della parola. Mentre mi diceva quelle parole, però, per un istante mi sono ritrovata a pensare che fosse davvero malvagia. Ma fu solo per un istante. >>

Oh certo.

Non diventerà mica la Mangiamorte più fedele e pericolosa di Lord Voldemort!

Bazzecole!

<< E la nostra adolescenza proseguì così, tra i miei dubbi sempre più insistenti, e i tentativi di reprimerli sempre più ben riusciti. Almeno, fino a che non conobbi Ted. >>

E adesso, arriva la parte piena di cuoricini e lacrime.

Mettetevi comode romanticone.

Ci sarà da sospirare d’ora in poi.

<< Sapevo perfettamente che quel Tonks aveva una cotta per me da anni ma, da brava Purosangue Serpeverde quale mi avevano insegnato ad essere, mi ero sempre tenuta alla larga da un misero Nato Babbano. Alla fine del mio sesto anno, però, passammo un po’ di tempo insieme per un progetto di Erbologia. All’inizio, ne fui piuttosto contrariata, ed anche le mie sorelle. Anche se Bella aveva ormai lasciato Hogwarts, restammo comunque in contatto tramite lettere, e fu proprio su quei pezzi di carta che mi trasmise la sua indignazione. Comunque, questo non mi impedì di approfondire la conoscenza di Ted Tonks, superando i miei stupidi pregiudizi con i quali ero cresciuta, accorgendomi di quanto stessi a mio agio, con quel Tassorosso impacciato e divertente. Credo che iniziai ad innamorarmi di Lui proprio allora, ma me ne resi conto solamente al mio Settimo anno. Quello si che fu un anno scolastico difficile. Ero divisa, straziata, dilaniata dal mio affetto verso la mia famiglia, della quale, comunque, non condividevo più le contorte ideologie, e il mio amore per il Nato Babbano Ted Tonks. Alla fine, però, sapete quale fu la mia decisione. >>

Andromeda riposa le corde vocali.

Ecco a voi, signori e signore, la triste e tragica storia delle Sorelle Black.

Di cui, una è rimasta vedova, e senza figlia, una è morta, e l’altra è una Mangiamorte latitante, senza più soldi né casa.

Draco ritorna al presente, ora che il racconto di sua zia è finito, e si perde nelle sue personali riflessioni.

Io, dal canto mio, faccio lo stesso.

Più che altro, mi ritrovo a pensare all’immenso coraggio che ha avuto questa donna, ad abbandonare l’Oscura ombra della Famiglia Black, a fuggire di Casa, ad accogliere a braccia aperte la prospettiva di una vita modesta ed ignota, per amore.

Non tutti avrebbero le palle di fare una scelta del genere.

Lentamente, volto il capo verso Malfoy.

E, con una capriola dello stomaco ed un tuffo al cuore, mi rendo conto che, una scelta simile, l’ha fatta anche Lui.

<< Come hai fatto?... >> chiedo, in un momento di ispirazione << …come hai fatto a scegliere? >>

Vista da un punto di vista esterno, non deve essere stato molto difficile.

Se la tua famiglia è dalla parte del Male, e colui di cui sei innamorata è da quella del Bene, si fa due più due.

Ma, come mi ha più volte fatto notare Malfoy, dire “Quattro” non è affatto semplice, in questo caso.

Andromeda sorride, ed alza le spalle.

<< Ted non mi ha mai chiesto di scegliere. La mia famiglia si. Se mi avessero amato quanto Lui, non mi avrebbero mai imposto di rinunciare ad una parte di me, come ha sempre fatto mio marito. Il resto è venuto da se. >>

A questo punto, Draco si sente in dovere di intervenire.

<< Mia madre ti ha sempre voluto molto bene. E tu l’hai abbandonata. >>

Lo sguardo di Andromeda si punta sul nipote, rattristandosi.

Tira un sospiro mesto.

<< Immagino che sia questa la visione del mio gesto che hanno le mie sorelle. Ma io ho lasciato loro una lettera, con scritto la precisa ubicazione della villetta dove io e Ted andavamo a vivere. Avrebbero potuto raggiungermi con la Metropolvere quando volevano. O anche semplicemente scrivermi. Non l’hanno mai fatto. >>

Che cosa stupida.

Perdere la propria sorella, perché non ti va a genio la persona di cui è innamorata.

Certa gente dovrebbe davvero prendere esempio da Harry.

<< No, che non avrebbero potuto, e lo sai… >> commenta Draco << …Mettersi in contatto con te avrebbe significato farsi ripudiare dalla famiglia Black a loro volta. Perdere tutto quello che avevano costruito in quegli anni. E poi, voi Black siete molto orgogliosi. Mia madre si è sentita tremendamente tradita da sua sorella maggiore, ed è vissuta nella convinzione che dovessi essere tu a cercare lei. >>
Andromeda alza un sopracciglio.

<< Dopo la morte di nostro padre, dopo essersi formata una propria famiglia, dopo il matrimonio con Lucius Malfoy… Cissy è divenuta una donna completamente indipendente. Nessuno l’avrebbe ripudiata o diseredata, se mi fosse venuta a cercare, perché nessuno aveva più le facoltà di farlo. Ed invece… >>

2-1 per Andromeda, maghi e streghe.

Su chi puntate?

Il biondastro, o la donna dal tragico passato?

Su, non fate gli spilorci!

<< Non credo che la questione sia così facile, Andromeda… >> sussurra Draco, ancora una volta.

A questo punto, non sapendo decidere nemmeno io su chi scommettere i miei galeoni, decido che è il momento di intervenire.

Alzo gli occhi al cielo, sospirando.

<< Potremmo continuare questa discussione per ore e ore. Non ne verremo mai a capo! E sapete perché…? >>

Sposto lo sguardo, prima su Malfoy, e poi su sua zia.

<< …Perché voi Serpeverde siete dei gran testoni! >>

Una faccia stupita si affaccia sul viso della signora Tonks, mentre Draco, abituato ai miei insulti, si limita a ghignare.

<< Dovete assolutamente togliervi quel maledetto vizio che avete di starvene in silenzio! Dovete parlare! Aprire la bocca ed usare quella lingua biforcuta, per una volta senza il vostro amato sarcasmo ed esprimere quello che vi passa per la testa! Esprimere ciò che provate! E fanculo al vostro maledetto orgoglio Purosangue! >>

In un attacco di pura intelligenza, mi ricordo di non star parlando solamente con Draco, ma anche con una persona adulta, ed anche abbastanza di classe.

<< Ehm…scusate il termine. >>

Ma Andromeda non ci ha fatto caso, alla mia espressione poco gentile.

Anzi, sembra assolutamente persa nei suoi pensieri.

Malfoy, invece, opta per una delle sue solite rispostine acida.

<< Senti chi parla. Quanto tempo hai impiegato per ammettere di aver perso la testa per me?! Ammissione decisamente elementare, tra l’altro… >>

Lo fulmino con lo sguardo, l’egocentrico idiota alla mia destra.

Però Kiki, devi ammetterlo.

Colpita.

E affondata.

<< Che centra! La situazione era diversa! Non volevo farmi coinvolgere da te, di certo non per una questione di sangue e stronz…cavolate del genere! Ma perché mi sei antipatico, sei un’idiota e tuo padre vuole uccidermi!... >>

La mia frase gli  causa grasse risate, che si tramutano in un verso di esasperazione ed antipatia quando nomino mio fratello.

<< …Prendi invece Harry, per esempio. Sa tutto di me. Anche quando ho il ciclo… >>

Malfoy assume un’espressione scandalizzata.

<< Per l’amore di Salazar, ti prego dimmi che non ti segue anche in bagno! E poi questo che diavolo centra?! >>

Alzo le sopracciglia.

<< Se magari evitassi di interrompermi ogni tre nanosecondi, magari riuscirei a terminare la mia perfettamente logica arringa, per giungere alla definizione di voi Serpeverde come degli irrimediabili testoni. >>

Ghignando, mentre sento lo sguardo di Andromeda scorrere, adesso leggermente divertito, da me all’impiastro al mio fianco, Draco si esibisce in un lento annuire, come a significare:

“Parla, dunque!”.

<< L’esempio sopraccitato.. >> quello del mio ciclo mestruale, per intenderci << …era un modo per sottolineare quanto io parli e mi confidi con mio fratello. E quanto Lui mi conosca affondo. A Lui racconto tutto: dai piccoli episodi insignificanti della mia quotidianità, alle mie più grandi paura. Tra noi c’è un profondo e dettagliato dialogo, che, tra voi Serpeverde, molto spesso viene meno. Sappiamo tutti che tu ed Harry non vi andate per niente a genio. Eppure, io sono libera di stare con te, senza dover necessariamente perdere Lui… >>
Se, fino ad adesso, avevo parlato guardando Malfoy dritto negli occhi, adesso mi volto verso Andromeda.

<< …E questo non vuol dire che Harry e Draco abbiano superato i loro dissapori. Ma semplicemente che mio fratello mi ha parlato del suo problema ad accettare una storia tra me e il qui presente biondastro… >>

Sorrisini divertiti.

<< …ed io abbia spiegato Lui quanto per me… >>

Un momento.

Com’è che siamo arrivati a dover fare certe dichiarazione imbarazzanti?

Maledetta me!

<< …La suddetta storia fosse importante… >>

Non mi azzardo a guardare Malfoy.

E se avessi uno specchio dinanzi, non mi azzarderei nemmeno a guardare la pelle bordeaux del mio viso.

<< …E siamo arrivati ad un compromesso. O meglio, Harry si sta sforzando per arrivare ad un compromesso. Per me. Ed io avrei fatto la stessa cosa, se, in un Universo Parallelo, mio fratello si fosse innamorato…che so…di…della Parkinson! >>

All’immagine mentale, di Harry e Pansy mano nella mano, che irrimediabilmente si affaccia nella mente dei presenti, sia io che Malfoy ci esibiamo nelle nostre più riuscite espressioni disgustate.

Hermione…grazie d’esistere!

Come se non avessi appena detto nulla, come se le mie labbra si fossero aperte e richiuse senza che alcuno suono ne fuoriuscisse, ecco che si ripiomba nel silenzio.

Andromeda torna alle sue personali riflessioni, Malfoy punta i suoi occhi sul mio viso, e da lì non li muove.

Io?

Io continuo a tamburellare le mie dolci dita, dalle unghia mangiucchiate, sul bracciolo del divano.

Ottimo passatempo, davvero.

Se ti concentri sul fastidioso ticchettio che esse provocano sulla Pelle di Drago, per qualche secondo riesci a dimenticare di essere in imbarazzo, davvero.

<< Assomigli davvero tanto a tuo padre. >> commenta, dopo un po’, come se niente fosse, la signora Tonks.

Assomigli tutto a tuo padre.

Tranne gli occhi.

Gli occhi sono di Lily.

La tipica frase che, sia io che Harry ci sentiamo ripetere da ben 18 lunghi e faticosi anni, mi ritorna in mente, e ridacchio tra me e me.

Nel frattempo, Draco risponde:

<< Lo so. Non ricordarmelo ti prego. >>

Ha appena usato le stesse parole, con cui Andromeda aveva sottolineato la sua avversione alla sua stessa somiglianza con la sorella.

Mmh.

Non avete mai esageratamente amato le cenette familiari, voi due, vero?

Lei, dal suo canto, ghigna.

Si, maghi e streghe, avete capito bene.

Ghigna.

Da brava Serpeverde quale è stata.

Pausa pensiero idiota:

Se Draco assomiglia così tanto a suo padre…immagino che Lucius Malfoy sia stato un terribile gnocco da giovane.

Perché i Serpeverde devono essere così dannatamente affascinanti?!

<< Credo davvero che al caro Lucius verrà un colpo, sapendo che sono stata convocata ad Hogwarts, in qualità di formale tutrice di suo figlio. >>

Ah-ha.

Per non parlare dell’infarto che avrebbe, se scoprisse che, la relazione che ha con me, non è frutto di nessun machiavellico piano malvagio e subdolo.

Povero, povero Lucius…

Adesso il turno di ghignare, è di Draco e…

Si lo ammetto…

Anche mio.

<< Mia madre, invece, ne sarebbe segretamente felice. Di certo, meglio tu, che zia Bellatrix. >>

Dio.

Che impressione sentir chiamare Zia quella sporca assassina.

Mi esibisco in uno sbuffo sprezzante.

<< Tsk! Anche il Basilisco sarebbe più affabile e più accettabile come parente, di quella pazzoide. >> è il mio commento, carico di disprezzo.

Maledetta.

Maledetta.

Ridammi zio Sirius…

<< Non sono mai riuscita ad immaginare Bella approcciarsi a dei fanciulli. Che tipa era? >> domanda Andromeda, inclinando leggermente la testa, per la curiosità.

Draco si porta una mano dietro la nuca, mentre il suo sguardo si perde un momento rievocando i momenti trascorsi con la dolce zietta.

<< Sinceramente, non è che abbia passato chissà quanti momenti in sua compagnia. Per la maggior parte della mia vita, Lei è stata rinchiusa ad Azkaban, oppure latitante. Prima di iniziare il mio sesto anno… >>

Ricorda quel periodo con un sussurro.

E non specifica l’identificazione del suo stesso anno, con la missione affidatagli di Voldemort di uccidere Silente.

<< …Si esibì nel suo primo ed unico gesto affettuoso nei miei confronti. Mi abbracciò, dicendomi che, se anche lei avesse avuto un figlio, avrebbe voluto lo stesso destino che era stato deciso per me. >>

Godric.

Che schifo.

<< Ma non c’erano veri e propri sentimenti in quel gesto. Quando allontanò la mia testa dal suo petto, mi guardò come…come…con orgoglio. Ma il sguardo mi trasmise solo freddo. Mi sentii una succulenta vittima sacrificale. >>

Sto per vomitare la colazione.

<< Per il resto, cercavo di tenermi alla larga da Lei il più possibile, durante…durante la Guerra. >>

Ovvero, durante la tua prigionia nella tua stessa casa, mentre io e gli altri eravamo in giro per la Gran Bretagna, con i tuoi amichetti alle costole, alla ricerca degli Horcrux.

<< Aveva un modo di parlare e di guardare il Signore Oscuro che mi ha sempre dato il voltastomaco. A dir la verità, ho sempre segretamente pensato che ne fosse innamorata. >>

Che Lord Voldemort abbia perso la sua verginità con Bellatrix Lestrange?

L’immagine mentale che mi si va irrimediabilmente a formare in mente, è troppo disgustosa, che mi sento davvero in dovere di parlare, di inserirmi nel discorso.

Anche solo per non pensare certe cose.

<< Quella donna non può provare sentimenti come l’amore! >> paleso il mio disgusto.

<< Ci sono vari tipi di amore, Kim… >> spiega Andromeda << …c’è l’amore carnale, l’amore per un proprio amico, per un fratello, per un figlio o per i propri genitori.

Poi, c’è l’Amore, quello con la A maiuscola, quello che non muore mai, che ti lega ad una persona per sempre, che ti strappa dalle labbra un sussurrato “Ti amo” ed un tragico “Finchè morte non ci separi”… >>

Non so perché, ma, a queste parole, un magone mi si forma in gola.

<< …Questi, bene o male, sono tutte branche dell’amore positive, buone.

Secondo me, ciò che Bella provava per il Signore Oscuro era un amore malsano, un’oscura ossessione, una venerazione cattiva, nociva. Insomma, la cosa più vicino al nobile sentimento sopraccitato, che un’anima nera e dilaniata come quella di Bella poteva, ormai, provare. Perché, su una cosa sono d’accordo con te, Kim.

Da quando gli occhi di mia sorella maggiore si sono legati con quelli rosso sangue di Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato, qualcosa di maligno ha iniziato ad avvelenarla dall’interno. Sino ad impedirle di provare qualsiasi tipo di sentimento positivo. Sino a spingerla ad uccidere Sirius, la mia Dora, e tutte quelle altre persone. >>

 

<< Ucciso Sirius Black, ho ucciso Sirius Black! Fa male, piccoli? >>

 

Quella frase.

Quella maledetta frase.

E quella voce cantilenante.

E perfida.

Smetteranno mai di tormentarmi, un giorno?
Sia io, che Draco, restiamo ammutoliti dalle dura parole di Andromeda.

E nessuno dei due trova anche una sola pecca al suo ragionamento.

Ho sempre saputo che l’adorazione che Bellatrix aveva per Voldemort aveva qualcosa di Oscuro, che andava anche aldilà della semplice devozione che un servo ha per il suo padrone.

Ed i Cacciatori erano d’accordo con me.

Come lo erano nell’affermare che quella donna maledetta era un essere spietato senza cuore.

E, come tale, facevamo fatica a classificare il modo in cui guardava Voldemort sotto la categoria “Amore”.

Ma, messa nei termini di Andromeda…

La cosa ha decisamente più senso.

<< Bene… >> esclama Draco, dopo un po’ << …credo sia arrivato il momento di mischiarci tra la plebaglia comune… >>

Alzandosi, sposta lo sguardo ripetutamente da sua zia, a me.

<< …Vado ad indossare la divisa. Se la Mcgranitt mi vede senza, darà di matto. E Blaise ha ragione, quando dice che urlare come un’isterica non fa che aumentarle le rughe.. >>
Le due donne alla sua presenza, ovvero me e la signor Tonks, si lasciano andare ad un sorriso.

<< …Torno subito. >>

Detto questo, ci lascia da sole, in completo silenzio.

Sto appunto pensando a quando sia spettacolare il suo fondoschiena, proprio mentre lo vedo sparire oltre le scale del Dormitorio Maschile, quando un commento della zia di Malfoy, quasi mi uccide all’istante.

Peggio di un Avada Kedavra.

<< Però…devo ammettere che Kimberly Lilian Malfoy suona bene. >>

<< I'm here without you baby,

But you're still on my lonely mind.
I think about you baby, 
And I dream about you all the time…
>> 
<< Ho sempre adorato sentirti cantare, sorellina. >>

Sorriso.

Sorriso sincero.

<< …I'm here without you baby 
But you're still with me in my dreams
>>
Così come avevo iniziato, interrompo il mio canto mesto.

Sono tutti al Castello, in questo momento.

Tutti accanto ai loro genitori, nonni, zii o tutori, mentre tutte le varie malefatte ed i brutti voti vengono a galla.

Beati loro.

Così, ne ho approfittato per passare un po’ di tempo in tranquillità.

Ho prelevato Cazzilla, la chitarra mia e di Harry, dal Dormitorio di mio fratello e, in completa solitudine mi sono recata qui, sulle sponde del Lago Nero.

Il Parco di Hogwarts, di pomeriggio, è immensamente bello.

Specialmente se deserto.

Ed è esattamente questo lo scenario che ha accolto tutta la malinconia delle mie corde vocali che, insieme allo scorrere delle mie dita su altre corde, quelle della chitarra, andavano a formare la triste melodia.

Quasi non mi sono accorta dei passi che, dopo una manciata di minuti, sono giunti a farmi compagnia.

Come sempre.

<< Uno zellino per i tuoi pensieri. >> sussurra Harry, sedendosi accanto a me sulla soffice erba del Parco.

Lo guardo, con un sorriso borioso.

<< Credi davvero che i pensieri della Salvatrice del Mondo Magico valgano davvero solamente 1 zellino? Tira fuori almeno 5 galeoni, fratellino! >>

Lo faccio ridere, ed anche di gusto.

E la risata di Harry è talmente sincera e genuina, da trascinare anche me con Lui.

Ma è solo per un attimo.

Ritornati seri, mettendo le battutine da parte, gli rispondo.

<< Comunque sia, pensavo ai Malandrini. >>

Il sorriso, strascico della precedente risata, non abbandona le sue belle labbra, ma si riempie lo stesso di tristezza.

D’istinto, ci voltiamo entrambi verso il ciliegio alle nostre spalle.

Quello, è sempre stato il nostro angolo privato di Parco.

Dopo le lezioni, dopo gli esami, dopo un brutto voto, o una brutta discussione, o durante un’ora buca, quello è uno dei primi posti in cui qualcuno dovrebbe cercare i Cacciatori, ed i loro amici.

Ma non siamo i primi, ad aver scelto quei rami come rifugio.

Quello, era il ciliegio dei “Malandrini”.

<< Spero che, nei tuoi pensieri, trovino spazio solo tre di loro, e non tutti e quattro… >> commenta Harry, dopo un po’, con un’immensa rabbia repressa.

Capisco al volo ciò che intende, e scuoto la testa.

Ovvio.

È ovvio che quel vigliacco maledetto traditore senza spina dorsale di Minus non è assolutamente contemplato.

<< Li immagino lì, sotto quel ciliegio, in un pomeriggio come questi. Papà che ci prova apertamente con la mamma, lei che lo manda al diavolo, Sirius e Remus che, dopo il due di picche gli danno una pacca sulla spalla, e lui ritorna a giocherellare sconsolato con il suo Boccino. Poi, tutti tornano allo loro normale vita spensierata, fatta di compiti e tante, tante risate. Senza sapere che James Potter e Lily Evans si sarebbe addirittura sposati, e che sarebbero morti a soli 21 anni, che Sirius Black avrebbe trascorso 12 anni ad Azkaban, accusato per l’omicidio del suo migliore amico, ucciso poi dalla sua stessa cugina, e che Remus Lupin si sarebbe felicemente sposato e, appena divenuto padre, avrebbe perso la vita… >>

Mio fratello sospira, mesto, mentre tutti e due spostiamo lo sguardo da quel semplice ma speciale albero, puntandolo di nuovo dinanzi a noi, a perdersi tra le increspature delle onde del Lago Nero.

<< Come hanno trascorso qui i loro sette anni? Come si sono conosciuti tutti e quattro? Quale è stato il primo incontro di mamma e papà? Quali erano le migliori amiche di mamma? Come hanno fatto i Malandrini ad inventare la Mappa? E a diventare Animagi? Quando e come si sono innamorati e fidanzati mamma e papà? Quanto era bella la mamma da 1 a 10, al loro matrimonio? E quali nomi stupidi hanno tentato di affibbiarci i Malandrini, quando mamma era incinta? Cos’hanno provato Remus e Sirius, quando hanno scoperto della morte di mamma e papà? >>
A questo punto, tutti staranno mentalmente dando degli idioti ai fratelli Potter, per avere avuto a disposizione la presenza di due dei Malandrini per anni, e non aver mai colmato le loro numerose lacune a proposito della vita dei propri genitori.

Effettivamente, avremmo facilmente potuto porre le suddette domande a Sirius o Remus.

Ma, ehi, erano i loro migliori amici.

Uccisi alla sola età di 21 anni, poco tempo dopo essersi sposati ed esser diventati genitori.

Se qualcuno mi portasse via Hermione, Ginny o Ron così presto, l’idea di parlare di loro ai futuri figli, mentre fuori imperversa la stessa guerra che li ha uccisi, non mi alletterebbe poi molto.

Troppe volte ho visto lo sguardo di Remus e Sirius incontrarsi, e rabbuiarsi contemporaneamente a Grimmauld Palace, una di quelle rare volte in cui Harry, senza pensarci più di tanto, portava una mano a scompigliarsi i capelli, o quando parlava di Quidditch.

Troppe volte li ho visti rattristarsi terribilmente, quando mi vedevano ridere di gusto, o cantare.

In queste cose, mi hanno sempre ricordato con immensa nostalgia, sono esattamente identica a Lily.

Nella mia ingenua mente da ragazzina, quei due Malandrini non mi avrebbero mai e poi mai lasciata da sola.

Non sarebbero mai usciti improvvisamente dalla mia vita, per non favi più ritorno.

Ma poi, Sirius, è morto.

Ed io avevo solo 15 fottutissimi anni.

E non conoscevo ancora il preciso valore della vita, ed il preciso strazio della morte.

O almeno, non li conoscevo fino a quel maledettissimo giorno.

E Remus…

Bè lui è stato impegnato con l’infiltramento nel branco di Licantropi per ordine di Silente, poi ha iniziato la sua storia con Tonks, il loro matrimonio ed il loro bambino, e noi ci siamo dileguati nell’inquietante e tortuoso sentiero della ricerca degli Horcrux.

Il tempo per rivangare felici, ma lontani, lontanissimi ricordi, è stato praticamente nullo.

Ed oggi, dopo che tutto questo maledetto casino della guerra si è finalmente concluso, mietendo importantissimi pezzi della mia vita e lembi della mia esistenza, mi ritrovo qui, seduta sulla sponda del Lago, a rivangare sulle vite a me sconosciute dei miei genitori.

Insieme, però, al mio amato fratellino.

<< Non ti so rispondere, Kiki. E Godric solo sa quanto invece vorrei farlo. Abbiamo trascorso davvero troppo poco tempo con loro. Ed è una cosa schifosamente ingiusta. >>

Sospiro, a mia volta.

<< Non credo di aver visto poi così tante cose giuste nella nostra vita, comunque… >>

La risata di Harry mi raggiunge e percuote i timpani, ma non mi scatena la solita allegria, come invece accade di solito.

Semplicemente perché, di allegria, nella risata di mio fratello ce n’è ben poca.

Si volta verso di me, alla ricerca di qualcosa da dire per consolarmi.

Lo capisco dalla sua espressione concentrata, dal fatto che ogni tanto dischiuda la bocca per parlare, per poi finire sempre ed inesorabilmente a succhiare semplice aria, ed a richiuderla, dai suoi occhi velati di malinconia, e dalla rughetta formata dal cruccio delle sue sopracciglia.

Alla fine, però, nemmeno lui trova le parole di cui ho bisogno.

D’altronde, se Harry non sa come risollevarmi il morale, vuol dire che, al mio vuoto allo stomaco non c’è rimedio.

Sento la mancanza di persone che sono morte.

Quali parole si usano per confortare qualcuno in certi momenti?

Nessuna.

Il cuoi occhi verdi –verde speranza- si posano su di me per un lungo attimo.

Poi, allunga semplicemente il braccio, posizionandolo attorno alla mia vita, ed attirandomi a se dolcemente.

Sento i suoi arti circondarmi, e riscaldarmi dal gelido freddo che mi attanaglia gli organi vitali.

La mia schiena si poggia sul suo petto, la mia testa si ancora alla sua spalla, e le mie mani si ancorano al suo corpo.

Come sempre Harry è la mia salvezza, dall’inesorabile caduta nello sconforto.

Nascondo la testa nell’incavo della sua spalla, mentre mi accarezza teneramente i capelli, ed il suo fiato mi solletica la nuca.

<< Mancano tanto anche a me. >> sussurra.

Alzo gli occhi verso il cielo, che vo oscurandosi sempre più ed annuvolandosi.

Spero vivamente che non piova.

<< Harry? >>

<< Mh? >>

<< Secondo te sono orgogliosi di noi? >>

<< Oh bè, spero per loro! Non abbiamo sfacchinato anni ed anni per uccidere quel bastardo di Voldemort inutilmente! >>

….

……

<< Harry? >>

<< Mh? >>
<< Ti voglio bene. >>

<< Anche io, romanticona. Anche io. >>

 

Mpf.

Che noia.

Lo sapevo che questa giornata, oltre che triste, sarebbe stata anche terribilmente noiosa.

Sono tutti ancora ai vari colloqui con i Professori.

Passando dall’aula di Trasfigurazione ho notato come, nonostante questa fosse stata magicamente allargata, la fila dei vari quadretti familiari giungesse anche all’esterno.

Ho incrociato lo sguardo di Ron e Ginny, che hanno allegramente mimante di iniettarsi qualcosa nelle vene il primo, e di impiccarsi la seconda, esasperati dalla noia della lunga attesa.

Ho sorriso loro, mentre ho continuato a camminare annoiata per i corridoi di Hogwarts.

Non posso nemmeno godermi la compagnia di Harry, dato che il caro fratellino ha dato forfè, rifugiandosi in un bel sonnellino, nel suo amato letto a baldacchino.

Lui non avrebbe mai voluto lasciarmi sola ma, lì, sul Parco, ormai distesi sull’erba morbida del prato, cullato dal suono della mia voce, che cantava canzoni a casaccio, i suoi verdi occhi si sono irrimediabilmente chiusi, mentre il suo viso ed il suo corpo si abbandonavano al sonno.

Sono rimasta a guardare mio fratello dormire per un po’, solamente per poi scoppiare a ridere fragorosamente, e svegliarlo bruscamente.

<< Cos…? Dove sono i Mangiamorte? >> ha farfugliato, alzandosi bruscamente a sedere, aumentando le mie risa ulteriormente.

Mi ha poi spiegato di essere andato a dormire tardissimo, solamente alle 5.00, avendo trascorso tutta la notte con i ragazzi, nonché suoi compagni di stronzate infantili e tipicamente maschili, come li definisce Ginny, e di stanza, a giocar a non-ha-voluto-specificarmi-esattamente-cosa.

Probabilmente, data la giornata Scuola-Famiglia che pendeva su tutti noi come una spada di Damocle, hanno trascorso le ore notturne a ridere come pazzi davanti al mitico gioco “Quale madre dei tuoi amici vorresti farti?”.

Fatto sta che gli ho praticamente ordinato di andarsene a letto, approfittando delle ore di nullafacenza che ci attendevano, per recuperare il tempo di sonno che aveva candidamente buttato nel cesso questa notte.

Ho dovuto insistere, ma la minaccia di addormentarlo io stessa con una Fattura Orcovolante l’ha convinto.

E adesso, eccomi qui, sola soletta, a girovagare per la mia adorata Scuola.

E…ops!

Sono nei Sotterranei!

Ma che casualità!

<< Pretendo che tu prenda Eccezionale in Pozioni! Un Serpeverde che accetta un misero Oltre Ogni Previsione nella materia che tanto li caratterizza?! Inaudito… E dire che tuo nonno… >>

Lo stralcio di una conversazione altezzosa madre Purosangue- esasperato e mortificata ragazzino del terzo anno, arriva alle mie orecchie, facendomi alzare gli occhi al cielo.

Che palle questi discorsi.

 

Ma pagheresti tutti i Galeoni che hai alla Gringott perché tua madre potesse ancora farteli…

 

La fila di genitori al cospetto di Lumacorno è davvero infinita.

La gente aspetta persino nei corridoi, in compagnia dei proprio genitori, che sbuffano impazienti.

In effetti, avrei dovuto cambiarmi prima di scendere quaggiù.

Anche se la Mcgranitt mi avrebbe ucciso, presentarsi nei Sotterranei delle Serpi indossando gli sgargianti colori Rosso e Oro, non è esattamente classificabile sotto la dicitura del “Passare inosservati”.

Se in più aggiungete quella maledetta cicatrice sulla mia fronte, che mi renda conosciuta persino al più asociale dei Centauri, capirete da soli quanto mi senta osservata in questo momento.

<< Potter? Santo Salazar, ma una Sala Comune tua non ce l’hai? >>

Arresto la mia sfilata nel territorio nemico, solamente per lanciare un’occhiataccia a Pansy Parkinson che, come sempre bellissima nella sua nuova ed elegante divisa, mi scruta con lo stesso disprezzo.

Ma non faccio in tempo a risponderle a modo, che un’altra voce richiama la mia attenzione.

Ovviamente, la Parkinson è in compagnia dei suoi genitori.

Due persone distinte, non c’è che dire, decisamente eleganti, con la tipica puzza sotto il naso degli aristocratici, e la superbia che sprizza da ogni loro movimento.

Serpi, in pratica.

La signora Parkinson ha i capelli dello stesso color notte della figlia, e dei miei a dirla tutta, ma lunghi fino al sedere, e mossi.

Occhi intensamente blu, ha poco e niente dei lineamenti della figlia.

Pansy, piuttosto, ha i lineamenti del padre, alto ed austero, con una barba appena accennata, certamente frutto di una recente rasatura, basette da nobile, ed occhi e capelli castani.

<< Kimberly Potter… >>

E ci mancherebbe, che non conoscevano il mio nome…

<< ...Piacere di conoscerla. >>

Il signor Parkinson, credo si chiami Adrian, fa un educato cenno del capo, a mo’ di saluto.

Al quale ricambio nello stesso identico modo.

Mentre Pansy sembra molto irritata dalla situazione, suo padre continua.

<< Prima… >> e si riferisce al loro arrivo al Castello, quando io ed Harry abbiamo accolto loro, ed il resto dei genitori << …Non abbiamo avuto modo di presentarci a dovere. Adrian Parkinson. E questa è mia moglie Janette. >>

Stringo entrambi le mani che i due mi porgono, senza ancora pronunciare parola.

Se non fosse stato per la mia cicatrice, questa gente non solo non mi avrebbe nemmeno guardata in faccia, ma avrebbe controllato la mia discendenza sanguinea, prima di considerarmi al pari di uno Schiopodo Paracoda.

Sebbene i miei genitori avessero entrambi sangue magico nelle vene, il fattore Madre-Nata-Babbana, per certa gente, resta pur sempre un motivo di vergogna.

Puah.

Restiamo in silenzio, per un bel po’, fino a che Pansy non si decide ad intervenire.

<< Potter, se cerchi Draco credo sia già nello studio di Lumacorno, ma ancora in fila. L’importante è che ti togli dai piedi, con quei colori orrendi. Dio santo, voi Grifondoro sembrate delle Fatine dei Boschi oggi, con quei colori accecanti! >>

L’insulto di Pansy crea non poco scompiglio nei suoi genitori.

Suo padre assume un’espressione tremendamente accigliata, e sua madre la riprende sottovoce, sussurrando indignata il suo nome.

Abituatevi, miei cari Purosangue.

Ricordatevi di leccarmi il culo, d’ora in poi…

E, sebbene generalmente avrei risposto a tono alla cara Pansy, adesso mi limito a ridere della metafora Grifondoro-Fatine dei Boschi, e ad allontanarmi.

Vedere i genitori dei Serpeverde che riprendono i figli per avermi insultata, è decisamente esilarante già di suo, posso anche evitare di ribattere oggi.

Muahaha!

Continuo il mio percorso, tentando di ignorare tutti gli sguardi che seguono il mio passaggio, facendomi strada tra la gente, sempre più densa e numerosa, man mano che mi avvicino alla porta di Lumacorno.

Dopo un po’, all’ennesimo “Permesso. Scusate, permesso.” inizio persino ad innervosirmi da sola.

E sono certa che, tra non molto, il mio farmi largo in una folla di inferociti Purosangue, mi causerà un ottimo Schiantesimo nello stomaco.

Quindi, opto per interrompere questo tentato suicidio, proprio qui, vicino allo stupite della porta, dove mi appoggio, iniziando a guardarmi in giro, alla ricerca di una testa bionda.

Intercetto un chioma dello stesso colore, però appartenente a Daphne Greengrass, che sta tranquillamente parlando con sua madre, e lo sguardo di sua sorella Astoria, decisamente ostile.

Non ho mai capito cosa avesse quella ragazzina contro di me.

Inizialmente avrei anche potuto optare per una gelosia causata dalla mia relazione con Malfoy ma…insomma, a lei piace Theo!

Probabilmente, concludo, mi detesta per parcondicio alla sua amichetta Pansy.

Ed io, per parcondicio ad entrambe e al Grifondoro, detesto lei.

Quindi ricambio la sua occhiataccia, con una ancora più perfida.

E starei anche per completare il tutto con una assolutamente matura linguaccia, se la sensazione di essere osservata non mi avesse distolto da questa enorme figura di merda.

Il mio sesto senso, affinato nelle numerose Battaglie, vibra dentro la mia testa, mentre volto il capo a destra e a sinistra, alla ricerca della fonte di questo insistente sguardo.

Finalmente, incrocio dei divertiti occhi grigi, coronati dalla sopraccitata chioma bionda, ed un ghigno niente male.

L’ho trovato.

O meglio, Lui ha trovato me.

Incatenando il mio sguardo al suo, mi ritrovo a sorridergli.

Ma, in ciò, c’è qualcosa di strano.

Non sento il calore del mio sorriso diffondersi anche agli occhi, lungo il viso, e fin dentro le viscere.

Non sento alcun calore, e basta.

La consapevolezza del trionfo della malinconia sul mio viso, la ritrovo nello sguardo interrogativo che Draco mi rivolge.

Mi limito a restare immobile, sperando che capisca cosa mi ha spinta a venire fin qui, dall’alto del mio amato Settimo Piano.

E, davvero, credo che lo faccia.

Sussurrando qualcosa alla sua destra, richiama l’attenzione di sua zia Andromeda che, intercettata la mia presenza, dopo aver seguito la scia dello sguardo di suo nipote, gli risponde qualcosa tra le labbra.

Credo davvero che si stiano congedando, perché, non appena le parole della vedova Tonks sfiorano le orecchie di Malfoy, ecco che Lui inizia a camminare verso di me, con passo cadenzato ed elegante.

Con un guizzo, mi dileguo dalla stanza di Lumacorno, rituffandomi nuovamente in corridoio, allontanandomi dalla folla, e rifugiandomi in un angolo distante qualche metro dalla porta dell’Ufficio del Professore.

Attendo che anche il mio Principe delle Serpi riesca a districarsi da tutta questa gente, sicura di venire subito da Lui individuata.

Mi ritrovo sorridere grata ai miei colori accecanti.

Sembrare una Fatina dei Boschi non si è mai rivelato così utile.

Ma, di nuovo, non sento alcun gioia invadermi il corpo, a partire dal sorriso.

Mi sto giusto domandando cosa diavolo mi stia succedendo, che, di nuovo, nel mio campo visivo entra Draco Malfoy.

Decisamente stupendo nella versione elegante della nostra divisa, ci mette effettivamente pochissimo ad individuarmi.

Con passo, adesso, frettoloso, inizia ad annullare sempre maggiori porzioni di pavimento che ci dividono, mentre io, nuovamente, scompaio dalla sua visuale, addentrandomi nel buio di questi inquietanti Sotterranei, voltandolo l’angolo dinanzi al quale mi ero fermata.

Questo teatrino va avanti per un po’, con me che gioco a nascondino, aspettando che Lui mi raggiunga, solamente per sparire un’altra volta.

E non so nemmeno io cosa diavolo stia facendo.

So soltanto che il bisogno di stare con Lui diviene sempre più urgente, ma allo stesso tempo sto fuggendo dalla domanda che certamente mi rivolgerebbe.

Non ho voglia di rispondere a nessun “Che hai, bambolina? Perché così triste?”, ma, allo stesso tempo, la voglia di sentirlo il più vicino possibile mi sta logorando.

Però, in tutti questi miei contrastanti pensieri, non avevo messo in conto la pochissima pazienza del Serpeverde, e le sue gambe più lunghe, forti e veloci delle mie.

Mentre stavo nuovamente per nascondermi nel buio dell’ennesimo angolo, dell’ennesimo corridoio deserto, in uno slancio notevole, sento le sue mani stringersi intorno al mio polso, bloccando questo vizioso gioco.

Ci blocchiamo entrambi in un pesante silenzio, rotto solamente dallo sfruscio provocato dal mio mantello, quando Lui mi obbliga a voltarmi.

Fisso il mio sguardo nel suo.

Mi rendo conto di avere gli occhi lucidi solamente quando vedo i suoi spalancarsi.

Che diavolo mi succede?

Cerco di divincolarmi dalla sua stretta.

La mia avversione per le sopraccitate domande, adesso, si è amplificata a dismisura, sino a raggiungere livelli di terrore.

Ma nessuno suono esce dalle sue labbra.

Se non un sospiro.

Si, un sospiro.

Draco Malfoy sospira, prima di baciarmi.

Senza chiedermi niente, senza domandarmi come mai fossi venuta a cercarlo, e poi avessi iniziato a scappare, senza richiedere spiegazioni sui miei occhi lucidi e sulla mia evidente tristezza.

Niente.

Non richiede niente.

Solamente le mie labbra, e la mia lingua.

Gliele concedo volentieri, sentendo il mio stomaco che gridava a più non posso il mio bisogno di Lui, calmarsi.

I polmoni, affaticati dalla mancanza del suo respiro nella mia bocca, prima brucianti come fuoco, adesso si acquietano.

Ed il cuore…bè, lui, se prima batteva furiosamente, adesso lo fa ancora di più.

Ma non nello stesso disperato, ed angoscioso modo di prima.

Adesso, sembra volermi uscire dal petto, ma mai battito mi è sembrato più piacevole di questo.

Anche se dovesse arrivare a perforare la pelle e ricadere nelle Sue mani.

Mani che, in questo momento, percorrono la mia schiena con tutta la lascivia di questo mondo.

Ed è mentre arrivano a stringermi il sedere, che mi rendo conto di cosa ho davvero bisogno in questo momento.

Ho bisogno di non sentirmi più Kimberly Potter, l’orfana, ma qualcos’altro.

E questo, sarebbe possibile solo sentendomi una parte di Lui, di Draco.

Solo se diventassimo una cosa sola, solo se le sue mani scorressero inesorabili sul mio corpo, solo sotto le torture delle sue labbra, riuscirei a placare il dolore alla pancia che mi attanaglia da questa mattina.

Artiglio violentemente i suoi capelli, aggrappandomi a loro per spingermi sempre più all’interno nella sua bocca.

Appoggio la mia schiena contro il muro, trascinandolo nuovamente verso di me dalla cravatta.

Il cozzare delle nostre labbra mi provoca un piacere immenso, che non mi vergogno a palesare con un piccolo gemito.

Malfoy infila una gamba tra le mie, spingendo il suo corpo sempre più contro il mio.

Ogni fibra del suo petto sta praticamente facendo sesso con la mia pelle.

<< Draco… >>

So che quando sussurro il suo nome in preda all’eccitazione con capisce più niente.

Ed infatti mi prende praticamente in braccio, aiutato dalle mie gambe che si stringono contro la sua vita, allontanandosi da questa parte di muro, solamente per andare a sbattere contro quella di fronte.

Qualcosa che va, però, a sfiorare il mio fianco, mi suggerisce di essermi sbagliata su un particolare.

Non siamo poggiati contro un banale muro.

Ma contro una porta.

Con la mano, tasto a tentoni il legno alle mie spalle, alla ricerca della maniglia, mentre i nostri famelici baci mi rendono il tutto più difficile.

Poi, proprio quando una sua mano si è violentemente chiusa intorno ad un mio seno, dalle labbra è fuoriuscito un sospiro forte e chiaro, ecco che le mie dita si stringono intorno a qualcosa di duro e freddo che, prontamente, abbasso.

Ci catapultiamo entrambi nella classe, separando in modo straziante le nostre labbra, il tempo necessario affinchè la Bacchetta di Malfoy Sigilli la porta di quest’aula.

<< Adesso, sei completamente Mia. >> sussurra, con un tono di voce talmente basso e sensuale, che sento il desiderio di divenire una cosa sola con Lui, pulsare così tanto da far male.

Sua.

Sua.

Sua.

Sua.

<< Non chiedevo altro. >>

Queste due semplici frasi incrociate, ci hanno tenuti lontano già abbastanza.

Mi getto praticamente tra le sue braccia, facendo sbattere, adesso, Lui contro la parete dell’aula.

Le mie dita corrono al suo mantello che, insieme al mio, fa una pessima fine, gettato senza remore sul pavimento.

Poi, passano a scorrere lascive e maliziose lungo il suo petto, accompagnata dal sensuale fruscio della stoffa della camicia che sfrega contro la pelle.

 

<< Lily! Prendi i bambini e corri! È Lui, Lily! Scappa! Lo trattengo io! >>

 

No.

Non adesso.

Pensa a Draco, Kiki.

Pensa a Lui.

Lo bacio così violentemente, che sono certa si ritroverà un piccolo segno rosso sul labbro.

Ma Lui non mi dice niente.

Anzi, mi asseconda.

Senza fare domane.

Quando le mie mani scendono a sfiorare il cavallo dei pantaloni, ribalta le posizioni, afferrandomi per le spalle, e posizionandomi con forza con le spalle al muro.

Una sua mano prende ad accarezzarmi possessiva una coscia, giungendo sempre più vicino alla mia femminilità.

Mi alza il vestito, correndo con le dita al bordo delle mutandine.

Io, invece, mi prodigo a slacciargli la cintura, ed abbassargli la zip dei pantaloni.

 

<< No! Ti prego! Non Harry! Non Kiki! Prendi me, uccidi me! Ti prego, lascia stare i miei bambini! >>

Quella risata.

Quella risata fredda e sinistra.

L’urlo.

L’urlo di mia madre.

E poi…solo un lampo.

Un lampo di luce verde.

 

Le sue labbra sono impegnate a baciarmi il collo.

Quindi, con i denti, mordo la mia, di bocca, per impedire alle lacrime di scendere sul viso.

Scuoto la testa, cercando di scacciare i ricordi.

Spinta da un impeto e da una lussuria che non sapevo di avere, riesco nel mio intento, abbassandogli i pantaloni, e scoprendo con quanta ferocia il desiderio per me pulsi in Lui.

Un po’ come la mia passione nei suoi confronti, che scorre nel mio corpo come lava bollente.

Capita l’antifona, scalciando, lancia i pantaloni lontano dalle sue gambe toniche e forti, facendo fare la stessa fine ai suoi boxer.

 

<< Sapete cosa significa? Consegnare Minus? >>

<< Che tu sei libero. >>

<< Si…ma…non so se nessuno ve l’ha mai detto…io…io sono il vostro padrino. >>

<< Si, lo sapevamo. >>

<< Bè, i vostri genitori mi hanno nominato vostro tutore…Nel caso fosse successo qualcosa a loro. >>

<< … >>
<< Lo capisco, naturalmente, se volete restare con i vostri zii. Ma…bè rifletteteci. Una volta che avranno riconosciuto la mia innocenza…se voi voleste una…una casa diversa… >>

<< Cosa? Vivere con te? >>

<< Lasciare i Dursley? >>

<< Certo, lo sapevo non avreste voluto. Capisco…credevo solo che… >>

<< Sei matto? Ma certo che vogliamo lasciare i Dursley!  Tu hai una casa? Quando possiamo venire? >>

<< Fratello, io comincio a fare le valigie! >>

<< Lo desiderate davvero? >>

<< Oh, eccome! >>

<< Si, diamine, sul serio! >>

 

Lascio che un gemito, molto rassomigliante al suo nome, abbandoni le mie labbra, infrangendosi nei suoi timpani.

Con un ringhio gutturale, e con un deciso quanto famelico gesto, le sue dita abbassano le mie mutandine, che vengono prontamente scalciate dalla sottoscritta.

Con ancora le mani sul mio inguine, inizia a carezzare il mio frutto proibito, con la solita maestria che mi ha sempre fatto andare letteralmente fuori di testa.

Artiglio la sua schiena con le unghia, mentre gemo e sospiro senza controllo.

Le sento.

Sento le sue dita muoversi dentro di me, in modo frenetico, osceno ed altamente erotico.

Sento le gambe che stanno per cedere, tanto che mi devo aggrappare alle sue spalle per restare in piedi.

Sento il muro riscaldato dalla nostra passione sfregare contro la schiena, e graffiare.

Sento i miei occhi sempre più lucidi.

Sento i miei denti ledere la pelle della sua spalla, mentre gliela mordo, per impedirmi di alzare troppo la voce.

Sento piacere.

Sempre di più.

 

<< Oh mio Dio, Remus complimenti! >>

<< Come ci si sente ad essere padre? >>

<< Voi due…fatevi abbracciare. >>

<< Ascoltate un attimo. Vorrei che voi due foste i padrini di mio figlio. >>

Basta.

Basta Kiki.

Smettila di pensare a certe cose.

Interrompo la malvagia tortura della mia femminilità, afferrando le sue dita e, semplicemente, scostandole da me.

Restiamo occhi negli occhi per un po’, con il quale Lui tenta di studiarmi e di, come al solito, arrivare a spogliare anche il mio più recondito pensieroso nascosto.

Ma il desiderio di sentirmi Sua, completamente, è troppo forte.

Così, avvicino il mio bacino al suo, abbastanza da risvegliarlo dal torpore in cui era caduto, e stimolarlo a prendermi del tutto.

Costretta contro il muro, con le gambe attorcigliate alla sua vita, il collo in sua completa balia e le braccia ancorate alle sue spalle con le unghia, sento che, finalmente, Draco Malfoy si sta facendo strada in me.

Non è un gesto lento, quello con cui entra nel mio corpo, né attento e delicato.

È forte, secco, deciso, lascivo.

Che lascia entrambi completamente senza fiato.

Mi esibisco in un rantolo, aspirando quanta più aria posso, nel frammento di secondo in cui tutto intorno a noi si fa immobile e silenzioso.

Nel frammento di secondo necessario a farmi rendere conto di essere Sua.

 

<< Continuava a scompigliarsi i capelli! >>

Sirius e Remus ridono di gusto.

<< Me n’ero scordato di questa sua abitudine! >>

<< Giocava con il Boccino? >>

<< Si! …E continuava a guardare ragazze in riva al lago sperando di farsi notare! >>

<< Oh, James si comportava sempre da idiota quando Lily era nei paraggi… >>

 

Poi, il tempo per restare a contemplarsi finisce, ed iniziano le danze.

Draco inizia a muoversi dentro di me, in modo sempre più frenetico.

Da parte mia lo assecondo con il bacino, lasciandogli capire quanto disperato bisogno abbia di sentirlo, in questo momento.

Sussurro al suo orecchio di darmi di più, sempre di più, di lasciarsi andare ai suoi primari istinti senza pensare che possa farmi male, o altro.

In questo momento, un dolore fisico è esattamente ciò che servirebbe.

Ecco perché, i graffi che si sono formati sulla mia schiena, sotto i colpi del bacino del mio Serpeverde, non vengono affatto disdegnati.

Ecco perché chiedo al mio amante di aumentare la sua forza.

Sempre di più.

 

<< James? Era il migliore amico che si potesse desiderare… >>

 

Ma se c’è qualcosa che invade il mio corpo ancora più del dolore, quello è il piacere.

Oh, se lo sento.

Avete mai fatto sesso selvaggio con Draco Malfoy contro un muro?

Vi direi di provarlo, se non ne fossi estremamente gelosa.

Perché solo quando lo sentirete muoversi dentro di voi, quando vedrete il suo viso imperlato dal sudore e stravolto dalla lussuria, quando saggerete il sapore delle sue labbra che violentano la vostra bocca, quando percepirete i suoi affondi nei vostri corpi, in modo violento, animale, erotico, passionale e pieno di desiderio…allora si che potrete capire cosa, Kimberly Potter intende con la parola “Piacere”.

L’aria si satura dei nostri gemiti e dei nostri sospiri.

Continua a ripetere il soprannome “Bambolina” senza sosta, con quel tono estremamente eccitato che mi manda letteralmente in estasi.

Io, invece, mi limito a lasciare che versi di puro godimento abbandonino le mie labbra, pronunciati tutti in prossimità del suo orecchio.

Sento qualcosa di caldo invadermi il basso ventre, e, come una macchia d’olio lo sento allargarsi dentro di me.

Mentre Draco spinge.

Spinge.

 

<< Tua madre era una delle persone più Belle che abbia mai conosciuto. La rivedo, sai? La rivedo sempre nei tuoi occhi. >>

 

Dentro e fuori.

Fuori e dentro.

In modo sempre più disperato, più violento, più malinconico, più liberatorio.

Stringo le gambe intorno alla sua vita sempre più forte, per sancire in modo ancora più definitivo la mia appartenenza completa a Lui.

Lo stringo a me sempre di più, mentre abbandono la testa contro il muro, lasciando che i miei sospiri si dedichino alle candele fluttuanti che illuminano l’aula.

I suoi, invece, di gemiti, si infrangono direttamente sulla pelle della scollatura del mio vestito che, ancora indosso alla sottoscritta, inizia a stropicciarsi e slargarsi tutto.

Già.

Per la fretta che avevo di divenire con Lui una sola cosa non gli ho nemmeno dato il tempo di spogliarci completamente.

Non era mai successo.

 

<< Abbiamo trascorso davvero troppo poco tempo con loro. Ed è una cosa schifosamente ingiusta. >>

<< Non credo di aver visto poi così tante cose giuste nella nostra vita, comunque… >>

<< Mancano tanto anche a me. >>

<< Harry? >>

<< Mh? >>

<< Secondo te sono orgogliosi di noi? >>

 

Avanti e indietro.

Indietro e avanti.

Adesso, le sue spinte, oltre ad essere forti, divengono anche veloci.

Sento qualcosa di caldo iniziare ad invadermi tutto il corpo.

Non è più una sensazione confinata solo al basso ventre.

Mentre i miei gemiti divengono quasi urla, quel calore inizia a salire, ad aumentare, ad intensificarsi.

Direttamente proporzionale alla frenesia delle spinte del mio Principe delle Serpi, assecondate dal mio bacino.

Tutto intorno a me inizia a farsi confuso.

Tutto perde significato e forma.

Tutto perde colore.

L’unico colore che il mio occhio riesce a percepire in questo momento è il grigio argenteo degli occhi di Draco Malfoy.

Tutto, tutto, ciò che non è Lui, che non faccia parte di Lui o che non abbia nulla a che fare con Lui, perdono la loro importanza.

Non ho spiccicato parola da quando l’ho attirato fuori dall’aula di Lumacorno.

Ma, adesso, nel momento in cui l’orgasmo invade ogni fibra del mio essere, ogni mia più piccola cellula, adesso che tutte le mie più recondite funzioni sensoriali si concentrano sulla sensazione di Piacere Assoluto regalatami da Malfoy, cosa posso sospirare se non…

<< Draco! >>

 

Perché?

Perché loro?

Perché Lily e James Potter?!

 

La mia schiena scivola lentamente contro il muro, mentre mi accascio a terra.

E Draco insieme a me.

Abbiamo entrambi l’affanno, e delle gocce di sudore imperlano la nostra fronte.

Restiamo per un po’ così, immobili, seduti in modo scomposto sul pavimento, fronte contro fronte, a lasciare che i nostri respiri si calmino.

Io chiudo anche gli occhi, per permettere meglio al mio corpo di riprendermi da questo orgasmo sconvolgente, Lui, invece, sono certa non faccia lo stesso.

Perché sento il suo profondo sguardo sul mio viso.

Ma, di nuovo, non fa domande.

Semplicemente, passata una manciata di minuti per calmare i bollenti spiriti, afferra la Bacchetta dalla tasca dei pantaloni grigi gettati poco lontani da noi, la punta contro di me, lanciandomi contro un Incantesimo Anti Concezionale (Era appena venuto dentro di me, per la miseria! ) e Trasfigura un banco in un più comodo materasso.

Infila le sue toniche gambe nuovamente nei boxer e nei pantaloni, per poi porgermi il suo mantello, decisamente più lungo e largo del mio, per coprirmi.

In tutto ciò, sono rimasta immobile.

Con il vestito alzato fin sulla pancia, con l’intimità e le gambe completamente scoperte, il rossetto sbavato, le guance rosse, i capelli scompigliati, gli occhi ancora lucidi (solo di desiderio?) una spallina abbassata, ed un seno quasi completamente scoperto.

Se qualcuno entrasse in questo momento, solo guardando la mia faccia, capirebbe esattamente cosa è stato appena consumato segretamente tra me e Draco.

Ma la porta è ancora sigillata, quindi non rompessero le palle.

Malfoy mi porge la mano, aiutandomi ad alzarmi, per poi farmi sedere sul materasso da lui fatto Evanescere.

Mi raggiunge immediatamente, sdraiandosi comodamente, come se fossimo nella stanza numero 7 del Dormitorio Maschile di Serpeverde.

Ora come ora, però, non mi faccio troppi problemi né del luogo, né del momento inopportuno in cui abbiamo – o meglio Ho – deciso di imboscarci.

Mi limito solamente ad assecondare il Suo braccio che mi circonda le spalle, a poggiare mani e testa sul suo petto marmoreo, e a rannicchiarmi contro il suo fianco il più possibile.

Mi raggomitolo su me stessa, praticamente nascondendo il viso sulla sua pelle, ed aspirando il suo paradisiaco profumo, lasciandomi cullare dalla tranquillità che la sua presenza mi ha sempre regalato.

Sono tornata la bambina oppressa dalle angheria di Dudley, l’undicenne spaurita che stava per entrare in un Mondo al quale, fino a quel momento, non apparteneva affatto, la quattordicenne che si svegliava nel cuore della notte rivedendo il cadavere di Cedric Diggory e il volto tornato in vita di Voldemort nei sogni, la quindicenne intimorita che si trovava a fare i conti con una inquietante Profezia, la diciassettenne il cui cuore veniva fatto in piccoli pezzi dalla Guerra.

Sono tornata la Kiki che piangeva la morte di Sirius e Remus.

Coloro che, più di tutti, potevano rappresentare per Lei ciò che più si avvicinava all’idea di genitore.

Sono tornata la Kiki che, per non rompersi del tutto come un vaso di cristallo che rovina al suolo, si rifugiava tra le braccia del fratello Harry.

Ed il fatto che, adesso, ora, in questo momento, il corpo al quale mi ancori disperatamente mi consoli esattamente come un abbraccio del mio adorato fratellino, vuol dire solo una cosa.

 

<< Harry? >>

<< Mh? >>
<< Ti voglio bene. >>

<< Anche io, romanticona. Anche io. >>

 

<< Draco? >>

<< Mh? >>

<< Ti amo. >>

Sento le sue labbra distendersi in un sorriso, contro i miei capelli.

Sento la sua presa rafforzarsi maggiormente intorno ai miei fianchi.

E sento il suo corpo premere ancora di più contro il mio.

<< Anche io, bambolina. Anche io. >>

 

<< Signora Black! Dov’è Draco? >>

Inutile stare a specificare il fatto che, Andromeda, avesse rinunciato da tempo a quel nobile, oscuro ed importante cognome.

Ma, insomma, non pretenderete mica che un Serpeverde radicato nell’animo come Blaise Zabini o Theodore Nott, condividano la sua scelta?

Perché appellare un elegante e bellissima signora con un cognome da Babbano, (puah!) anzicchè con quello di una delle più nobili ed altolocate Casate del Mondo Magico?

Comunque, la signora in questione si volta verso color che gli sono stati presentati come i migliori amici di quello che gli è stato presentato come suo nipote.

E si esibisce in un malizioso sorriso.

<< Kimberly è passata casualmente di qui, poco fa, e mio nipote ha sentito casualmente l’urgente esigenza di prendere un po’ d’aria… >>
Anche lo sguardo che si scambiano i due ragazzi è attraversato da un lampo malizioso.

<< Blaise, mi devi cinque galeoni! >>

<< Porco Godric! Quell’infimo biondastro ossigenato mi sentirà, non appena riappare! >> si lamenta il suddetto Serpeverde, estraendo dalla tasca interna del Mantello la cifra che, quello strozzino di Theo, gli stava spillando a suon di ghigni e soddisfazione.

Si, avevano scommesso.

E il soggetto era stato proprio Draco.

Zabini diceva che, i due ninfomani, conosciuti meglio come la Principessa del Mondo Magico ed il loro migliore amico, non si sarebbero imboscati prima della fine dei colloqui.

Nott, invece, era più dell’idea che, il Serpeverde, fregandosene del fatto che tutto il resto degli studenti si stava facendo due palle grandi quanto la testa della Piovra Gigante a causa della costrizione di restare accanto ai proprio parenti per i colloqui con i professori, sarebbe sparito quanto prima.

Idea, che gli aveva appena fatto guadagnare cinque Galeoni.

Seguito lo scambio di battute tra i due giovani Serpeverde, Andromeda lascia che una risata scuota il suo volto.

 

Ridere…da quanto tempo non lo faceva?

 

<< Generalmente avrei imposto il supplizio di quest’attesa infinita anche a Lui, ma ho visto Kimberly troppo giù di morale, per privarla della compagnia del suo ragazzo… >>

E, di nuovo, Blaise e Theo si scambiano uno sguardo di sottecchi.

Ma, stavolta, non c’è traccia di maliziosità nei loro occhi.

Solo…

Oh bè, sono Serpeverde.

Chi riesce a capirli, o li conosce da quando sono nati, oppure è un Mago fottutamente bravo nella Legilimanzia.

<< Sinceramente, ce lo vedo davvero poco Draco che consola una donna. >>

<< Non sarebbe in grado di consolare nemmeno un Asticello! >>

<< Ma perché gli Asticelli sono dotati di una sfera emotiva? >>

<< Oh, bè, certamente è maggiore rispetto a quella di Draco! >>

<< Blaise, è inutile che lo insulti. Tanto i cinque galeoni che ti ha fatto perdere, non torneranno indietro. >>

<< Quel fedifrago! >>

 << Fedi…che? >>

<< Oh, insomma! È un giorno intero che cerco di non dire parolacce, ho esaurito i sinonimi! E quindi sono andato a prenderli in altre epoche.. >>

<< Si, e Fedi…qualcosa chi te l’ha suggerito, direttamente dall’anno 1000, Salazar Serpeverde in persona? >>

<< No, Lui sono certo che abbia sempre preferito la parola “Stronzo”… >>

<< Blaise! >>

 Ecco, lo sapeva.

Se c’era una cosa che sua madre disdegnava quanto i Babbani, i vestiti Kitsch e i brufoli (non che lei ne avesse mai mostrato uno, eh), quelle erano le parolacce.

Intaccano la tua eleganza e raffinatezza. Insozzano il tuo fascino. E tu sei un bellissimo Purosangue, Blaise, non dimenticarlo mai. E non fare mai in modo che siano gli altri, a dimenticarlo.

Quindi, ecco perché era tutti il giorno che aveva detto addio ai “Cazzo”, “Che palle”, “Fanculo”, e “Chi è quello stronzo che sta guardando il sedere a Daphne?!”.

E benvenuto ai “Santo Salazar”, “Che noia”, “Vai a farti un giro tra i Babbani”, “Chi acciderboli è quel celebroleso che osa posare il suo oltremodo fuoriluogo sguardo sul fondoschiena di Daphne?!”.

Capirete anche voi, dunque, che Blaise Zabini ha leggermente il cervello in fumo.

E, comprenderete anche che, essersi sforzato così tanto tutto il giorno, solamente per essere, poi, sgamato a pronunciare una, una sola, misera ed insignificante parolaccia quando sua madre era persino impegnata a chiacchierare con i Nott, gli faccia credere di aver ricevuto il Malocchio da qualcuno.

In effetti, quel tale Collins della sua stessa Casata, è sempre stato profondamente attratto da Daphne e, di conseguenza, è circa un annetto che lo odia altrettanto profondamente.

E, prima, giurerebbe di averlo scoperto ad Avadakedavrizzarlo con lo sguardo…

Comunque, durante queste sue più che meritevoli elucubrazioni mentali, ci pensa Theo a salvarlo da un’imbarazzante ramanzina di sua madre.

<< Signora Zabini, le presento Andromeda Black. Signora Black, lei è Diana Zabini, la madre di Blaise. >>

Le due donne si sorridono, false e diffidenti come è giusto che due Purosangue si presentino la prima volta, stringendosi la mano.

<< Signora Black. Spero che voglia scusare mio figlio per la volgarità di linguaggio appena dimostrata… >>

Occhiataccia al povero Blaise, improvvisamente interessato al bottone perennemente sul punto di esplodere del panciotto di Lumacorno.

<< Oh, non si preoccupi. Anzi, mentre i ragazzi battibeccavano, mi sono molto divertita. >>

In effetti.

Avevano praticamente scordato la zia di Draco, durante il loro alquanto idiota scambio di opinioni sulle parolacce preferite di Salazar.

Le due donne accennano una risata, mentre Blaise e Theo si guardano colpevoli.

Non è molto educato escludere qualcuno (che non sia un inetto indegno di respirare la tua aria come un Grifondoro) dalla propria conversazione.

<< Di cosa parlavate di così interessante, ragazzi? >> domanda loro Diana Zabini.

Leggermente minacciosa, in effetti.

<< Oh, di nulla. Solo di quel fedifrago … >> sguardo divertito con Theo << …di Draco che mi ha appena fatto perdere 5 Galeoni. >>

Diana non sembra capire molo cosa possa centrare il migliore amico di suo figlio con le sue finanze, così rivolge un’occhiata dubbiosa e un po’ incuriosita ad Andromeda Black.

La quale, sembra ancora più confusa di lei.

Ed infatti alza le spalle.

<< Ho capito solamente che Kimberly Potter ha qualcosa a che fare con questa faccenda… >>

E, di nuovo, la signora Zabini, una delle streghe più belle del loro tempo, si esibisce nelle sua cristallina risata.

Qualche padre si gira persino a guardarla, subito richiamati dalle loro stizzite mogli.

<< Ultimamente non riesco a sentir parlare di Draco, senza che spunti immediatamente fuori il nome di quella ragazza… >> constata Diana Zabini.

Quando, circa una volta al mese, suo figlio le faceva l’onore di mettersi in contatto con Lei con la Metropolvere, e mandava saluti ai suoi amici tramite Blaise stesso, ecco che la frase “Theo è con la sua nuova ragazza” e “Draco è con la Potter” fuoriusciva puntualmente dalle sue labbra.

Oppure quando, nella sala d’attesa del salone di Bellezza di Antoine, l’unico mago al mondo che spaziava nel campo di trucco e parrucco meglio di una donna stessa, si intratteneva nel leggere riviste come “Strega Moderna” o “Chi, Strega.”, le saltava puntualmente all’occhio il nome di quei due giovani, affiancati.

Suo figlio ed il suo migliore amico annuiscono, scambiandosi un sorrisetto divertito.

Andromeda, dal suo canto, non può che essere d’accordo.

<< Hanno creato un bello scandalo, eh? >>

La signora Zabini fa spallucce.

<< Oh, indubbiamente. I Potter hanno una naturale predisposizione per cacciarsi nei guai, e farsi notare. >>
<< Non sapevo conoscessi Harry e Kim… >> constata la signora, o meglio, vedova, Tonks.

Ha appena alzato un sopracciglio, palesando la sua curiosità, riflessa anche negli sguardi altrettanto stupiti di Blaise e Theodore.

<< Se assomigliano a James caratterialmente, almeno quanto gli somigliano fisicamente…allora si, li conosco molto bene. >>
<< Madre… >>

Blaise Zabini, è decisamente confuso.

<< …Chi è James?! >>
<< Signora Zabini… >>
Theodore Nott, un po’ meno.

<< Lei conosceva i genitori della Potter? >>

E, Diana Zabini, si limita ad annuire, mentre un mesto sorriso si apre sulle sue labbra perfette.

 

Sesso.

Quello, era decisamente sesso.

Non abbiamo fatto l’amore, no.

Abbiamo appena fatto sesso.

In modo selvaggio, spiaccicati contro il muro, senza nemmeno darci il tempo di svestirci e saggiarci completamente.

Generalmente, mi sarei sentita una vera puttana.

Ma, infondo, ero con Draco.

E, fondermi del tutto con il suo corpo, in qualsiasi modalità, luogo, e situazione, non potrà mai farmi sentire una puttana.

E poi, ne avevo decisamente bisogno.

<< Scusami. >>

Improvvisamente, il tipico silenzio in cui ci lasciamo avvolgere dopo un sanissimo rapporto, viene rotto dal mio tono sussurrato e desolato.

Le mie labbra si sono mosse contro il suo petto, sul quale sto ancora nascondendo il viso, ed il mio fiato è andato direttamente a stuzzicargli il capezzolo.

<< Per cosa? >>

Se avessi la forza di alzare il viso nel suo, sono certa che troverei quel suo irritante sopracciglio, alzato.

<< Per averti rapito senza alcun remore. >>

Sta ghignando, me lo sento.

Sia, perché lo conosco vecchio, ormai, e sia perché nel tono con cui mi risponde, il malizioso divertimento è palese.

<< Credimi, bambolina, se ogni tuo rapimento deve concludersi così…puoi farlo quando vuoi. >>
Mi ritrovo a sorridere, nonostante il mio stato d’animo non ne risenta poi molto.

Cos’è un sorriso, paragonato a quell’immenso magone che mi sta logorando le viscere?

<< Insomma, mi sarebbe piaciuto che tu avessi passato un po’ di tempo con Andromeda. È davvero una brava donna. E poi…è tua zia! Senza contare il fatto che…che… >>

Non so se è il caso di continuare.

Ma perché diavolo quando si finisce a parlare della sua famiglia non so mai fin dove possa arrivare a spingermi?

<< …Senza contare il fatto che Andromeda è il mio unico familiare che non cerchi disperatamente di ucciderti…? Che è praticamente il mio unico familiare che non sia un Mangiamorte…? Che è il mio unico familiare a non aver perso qualche rotella nella Magia Oscura…? >>

Per fortuna, mi trae in salvo Lui stesso.

Annuisco.

<< Si. Avrei decisamente dovuto lasciarvi un po’ da soli a conoscervi. Ma… ma… >>

Oh, avanti, Kiki!

Non credi sia leggermente tardi per sperimentare i vecchi incerti dubbi sul palesare i proprio sentimenti?

<< …Ma…avevo bisogno di te. >>

Sento distintamente un fremito scorrere lungo la pelle lattea del suo petto, e le sue dita intorno al mio fianco rafforzare ulteriormente la stretta.

Resta in silenzio.

Non ribatte nulla, né tantomeno fa qualche domanda.

Come prima, aspetta che sia io a farmi forza, e parli.

<< Come Volevasi Dimostrare, questa giornata mi ha immensamente depresso. Dannata Mcgranitt e le sue iniziative del cazzo!... >>

Risatina da parte sua.

<< …Come minimo, però, stamattina ho avuto qualcosa da fare, a pranzo ero totalmente circondata dai genitori dei miei amici che mi facevano domanda sulla “Leggendaria Vittoria”, oppure mi divertivo, insieme a Ron e Ginny, a prendere in giro Harry alle prese con il padre di Hermione… >>
Adesso, tocca al sorrisetto malefico.

<< …e poi nel primo pomeriggio, sono stata al Lago con Harry. Ma poi…bè Lui è praticamente crollato dal sonno, e voialtri eravate tutti alla prese con voti e genitori.

Ed io mi sono sentita fottutamente e disperatamente…sola. >>

Segue un pesante silenzio, in cui non riesco a capire se Draco non parli perché non ha la minima idea di cosa dire in una situazione come questa, oppure semplicemente perché aspetta che sia io a continuare a parlare.

Effettivamente, però, lasciare un Malfoy senza parole non è un impresa propriamente facile…

Comunque, anche da parte mia segue una manciata di minuti, privi di parole.

Con la mente, ripercorro la sensazione provata, non appena la porta della stanza di Dormitorio di mio fratello mi si è chiuso alle spalle.

Sono scesa in Sala Comune, e l’ho trovata completamente deserta.

Silenziosa, una delle mie ali preferite del Castello, invece di trasmettermi le tipiche sensazioni di gioia, agio e famiglia, ha avuto semplicemente il potere di rattristarmi.

In quel momento, ho sentito un peso sullo stomaco, come un mal di pancia, che mi ha abbandonato solo quando ho potuto rifugiarmi tra le braccia di Malfoy.

Ho iniziato a camminare, senza apparente meta, sentendo quel magone crescere sempre di più all’interno di me, mano a mano che percorrevo i corridoi vuoti di Hogwarts, generalmente sempre affollati di gente urlante.

Vi ho sempre detto che odio il silenzio, no?

Bè, mi sono ritrovata completamente avvolta da esso, in modo sconvolgente, triste, sbagliato e soffocante.

Il mio cervello aveva immediatamente trovato la causa di quel senso di malinconia che mi aveva colta, in modo più devastante di quanto rifosse mai accaduto.

Aveva maturato la consapevolezza di un qualcosa, un qualcosa di inesorabile, un qualcosa che nemmeno lui voleva accettare.

Credo sia stato lì che si sia scollegato completamente dal mio corpo, pur non arrivare a formulare quel qualcosa come un pensiero concreto, e che i miei arti mi abbiano lentamente condotto verso i Sotterranei.

E, dunque, da Draco.

Ma, adesso, sono con Lui.

E, se prima quel qualcosa ho cercato con tutta me stessa di reprimerlo, di lasciarlo negli angoli più reconditi della mia mente, adesso ho solo una gran voglia di farlo uscire dalla mia testa.

Concretizzandolo in parole.

Si, lo so.

È un atteggiamento completamente opposto a quello assunto fino a poco tempo fa.

Ma sono sempre stata una ragazza strana.

E contraddittoria.

<< Tutti quanti consideriamo Hogwarts come Casa nostra, e le persone che vi abbiamo conosciuto come una seconda famiglia. Ma il senso di appartenenza che lega me a questo luogo, e a coloro che vi hanno vissuto per sette anni, non è nemmeno lontanamente paragonabile a ciò che sentono gli altri. Hogwarts, per me, è la mia unica casa, e la mia unica famiglia. Ron e Ginny, per esempio. Loro adorano letteralmente questo posto, esattamente come adorano me, Harry, Hermione e tutti gli altri. Ma, quando usciranno di qui, sapranno dove andare. Alla Tana troveranno Molly e la sua famosa zuppa di cipolle che, con le lacrime agli occhi, riaccoglie a casa i suoi bambini, ormai diventati un uomo ed una donna. E lo stesso vale per Hermione.

Io, invece, tornerò nella lugubre e fredda Grimmauld Palace, dove ad attendermi ci sarà solo il ritratto della madre psicopatica di Sirius…. >>

Non oso nemmeno immaginare la scena, altrimenti andrei direttamente ad affogarmi nel Lago Nero.

<< D’altronde, è sempre stato così. Ho sempre saputo di non avere assolutamente nessuno fuori dalle mura di Hogwarts, specialmente dopo la morte di Sirius e Remus, ma la presenza dei miei Grifondoro ha sempre fatto in modo che la cosa non mi pesasse più di tanto. Hogwarts, ha sempre fatto in modo che la cosa non mi pesasse più di tanto. Ma, camminare per i corridoi deserti, senza il rumore dei soliti schiamazzi eccitati degli studenti, mi ha fatto rendere conto che siamo ad Aprile. E che Hogwarts è agli sgoccioli. Quando questo piccolo sogno, che per sette lunghi anni è sempre stato tutto il mio mondo, avrà una fine, cosa ne sarà di me?

Ed è stato quando sono arrivata a formulare questa domanda, che un senso di oppressione e malinconia ha preso ad ostruirmi il petto.

Ho capito di non sapere assolutamente nulla del mio futuro, almeno quanto del mio passato. Ho capito che, per me, coloro che mi hanno donato la vita, e che hanno rinunciato alla loro perché la mia potesse continuare, sono dei completi estranei. E che, con la morte di Sirius e Remus, ho sprecato la mia ultima possibilità di conoscere mio padre e mia madre.

E poi…Mi mancano. Mi mancano tutti maledettamente. >>

Mi sento un’ipocrita.

Una schifosa ipocrita.

Solo qualche ora fa, prima che i genitori facessero irruzione a Hogwarts e nella nostra vita scolastica, prima che iniziassi a sentire l’effettivo peso di questa giornata, quando io ed Harry eravamo preda dei soffi di vento, attendendo l’apertura dei Portoni della Scuola, ero io quella che dispensava perle di saggezza e consolazioni.

Mio fratello, era attanagliato più o meno dalle mie stesse ansie e dai miei stessi dolori, e sono stata io quella che lo ha confortato, comportandosi in modo saggio e da vera dura.

Tsè.

E adesso?

Che idiota che sono.

<< Cosa si dice in queste situazioni, Potter? >> mi domanda improvvisamente Draco.

Alzo lo sguardo sul suo viso, solamente per incontrare i suoi occhi fissi su di me, e un sopracciglio inarcato.

Ma che razza di domanda è?!

<< Che cosa?! >>

Magari ho capito male.

Magari non mi sta chiedendo il modo migliore per consolarmi…

Sospira.

<< Chiedevo…cosa si vuole sentir dire una persona, dopo discorsi del genere? >>

Se fossi un cartone animato, mi spunterebbe una gocciolina dietro la testa.

Se fossi una strega, mi verrebbe una gran voglia di Affatturarlo.

Ma…ehi!

Io sono una strega.

Posizionando il peso del mio corpo sul braccio, alzo il busto per poterlo guardare meglio.

La mia ombra, nata dalla luce ondeggiante delle candele, si proietta sul suo petto ed su parte del viso, mentre i miei capelli scivolano come una cascata da un lato, inondando la mia spalla destra.

Fisso i miei occhi nei suoi.

<< Draco…ma che cazzo di domande fai?! >>

Incredibile.

Incredibile.

Incredibile.

Fa spallucce, inarcando ulteriormente il sopracciglio, ed assumendo un ghigno divertito.

<< Perché? Che c’è di male? Insomma…cosa vuoi che ne sappia io di come si consola una donna?! Specialmente una donna orgogliosa e permalosa come te, che mi viene a fare un discorso talmente profondo sulla perdita di persone care e sulla paura del futuro! Una parola sbagliata, e mi becco uno Schiantesimo in piene chiappe, no? >>
Draco Malfoy.

Un nome, una leggenda nel rovinare qualsiasi tipo di momento romantico, barra di profondità emotiva.

Lui, ha la sfera emotiva di un bradipo, non Ron!

Sto candidamente per fargli notare che, uno Schiantesimo in piene chiappe, sta per riceverlo comunque, che il biondastro decide di dare nuovamente aria a quella boccaccia.

<< Insomma, bambolina, sinceramente, cosa vuoi sentirti dire?... >>

Adesso ogni traccia di quel ghigno divertito è scomparso dal suo volto.

Solamente, il suo viso sfoggia un’espressione di innocente ovvietà, quella che gli uomini assumono mentre spiegano ai bambini quanto la mamma li voglia bene.

<< ….Che potrai andare a finire a lavorare con i Pinguini Oscuri in Antartide, ma dello Sfregiato non ti libererai mai? Che Fiammetta e la Mezzosangue non te le toglierai davanti alle palle per nessuna ragione al mondo? Che Weasel farà di tutto per comprarsi una villetta appiccicata alla tua, in modo da venire a controllare chi frequenti ogni sabato sera? E che anche il resto della tua combriccola di Grifondoro ti resteranno attaccati come delle cozze allo scoglio?! Bè, te lo dico. Perché dai, sinceramente, non capisco come tu abbia potuto lasciarti assalire dalla paura della solitudine! È vero, Hogwarts finirà presto, e mancherà da morire a tutti. Ma come potrebbe mai Kimberly Potter restare da sola?! Solamente per passare una serata da solo con te devo fare il permesso scritto a quegli idioti dei tuoi amici, o prendere il numeretto, figuriamoci se dopo Hogwarts potrai finalmente liberarti di loro! >>

Lo guardo attentamente, sbattendo le palpebre.

<< Per quanto riguarda l’altro discorso… Lo so che ti mancano tutte quelle persone che hai perso nella Battaglia, e che, dopo quasi 18 anni il dolore per il tuo essere orfana da praticamente tutta la vita a volte riaffiora e ti fa stare male. Lo capisco. E non posso dirti assolutamente nulla per farti stare meglio. Vorrei farlo, Bambolina, ma nemmeno noi maghi possiamo sconfiggere la morte. E non posso nemmeno prometterti che non succederà ancora. Sentirti soffocata dal senso di mancanza e nostalgia, intendo.

Però.. >>

E qui, sfoggia il suo più malizioso ghigno.

<< …Posso ricordarti del sottoscritto. Vederti nuda un’altra volta e così in preda alla lussuria non può che farmi immensamente piacere. >>
Cala il silenzio.

Lascio che le sue parole mi entrino in testa, permeandosi ad ogni più infima parte della mia mente, lasciando che il suo discorso si fondi con il mio cervello, lasciando che il suo discorso mi sommerga completamente.

Permetto alle sue considerazione di abbracciarmi, in tutta la totalità del mio corpo.

<< Anche dopo Hogwarts? >>

Già.

Ci sarai anche dopo Hogwarts, mio Principe delle Serpi?

Ci sarà ancora un noi, dopo che un Castello non ci terrà più uniti?

Una sua mano si avvicina con lentezza sul mio viso, per poi posarsi completamente su una mia guancia

Avvicina le mie labbra alle sue, sempre con esasperata calma.

<< Sei la prima donna che frequento costantemente per più di una settimana. Sei la prima donna che ha avuto la facoltà di eclissare tutte le altre. Sei la prima donna che ha l’odioso potere di condizionarmi in tutto quello che faccio. Sei la prima donna con cui fare l’amore non mi annoia mai. Sei la prima donna con la quale mi sono seriamente aperto. Credi che ti lascerei andare tanto facilmente? >>
A queste parole, spalanco gli occhi.

Inizio a tremare, nel vero senso del termine.

Come prima, mi ritrovo a sbattere ripetutamente gli occhi, ma, stavolta, per quel maledetto pizzicore al quale il mio sguardo è facilmente oggetto da quanto ho conosciuto davvero Draco Malfoy.

Sento un qualcosa di caldo, molto simile all’orgasmo appena raggiunto, invadermi il petto, mentre il cuore non la smette di pompare sangue con un’intensità inaudita.

Annullo improvvisamente la distanza tra le nostre labbra, baciandolo e praticamente saltandogli addosso con il tipico entusiasmo che ha una bambina quando corre in braccio al padre, appena rientrato da un viaggio di lavoro.

Lo bacio con tutto il trasporto che posso, sentendo ondate di felicità pura annullare quella bile di tristezza che mi attanagliava lo stomaco prepotentemente.

Lui risponde con la stessa intensità, mentre la mano che prima era posata sulla mia guancia scende ad accarezzarmi la schiena.

Avremmo sicuramente fatto di nuovo l’amore, se non fosse per un pensiero prepotente che mi si affaccia nella mente, all’improvviso.

Mi stacco da Lui, strappandogli un grugnito contrariato, del quale rido gioiosa.

Lasciandolo interdetto ed immensamente deluso, mi alzo dal materasso improvvisato sul quale eravamo stesi.

Mi posiziono in piedi di fronte a Lui, con le mani sui fianchi.

<< Non ha dimenticato qualcosa, signor Malfoy? >>
Con la tipica espressione di chi sta pensando “Santo Merlino, questa è tutta pazza!”, mi risponde con il più puramente confuso:

<< Eh?! >>

Nuovamente, mi lascio andare ad una risata.

<< A proposito di apertura e confessioni. >>

Continua a non capire.

<< Bambolina, adesso è il mio turno. Che cazzo di domande fai? >>
<< Mi sbaglio, o mi avevi promesso un giretto nei ricordi del Grande Draco Malfoy?! >>

A queste parole, perde un po’ di colorito sul suo bellissimo viso.

E spalanca gli occhi, ingoiando saliva a vuoto.

Si guarda intorno, cercando qualcosa che lo salvi in corner ma, dallo sguardo che mi lancia dopo una manciata di secondi, non credo che abbia trovato qualcosa di utile a salvarlo dalla situazione, in cui, diciamocelo, si è cacciato Lui stesso.

<< Adesso mi devi spiegare come fai. >> pronuncia.

<< A fare cosa?! >>

<< A passare dallo stato “Sono depressa, tagliatemi le vene” a quello “Rompiamo le palle al povero Draco”. >>

Rido.

E se ne ho ritrovato la voglia, è solamente grazie a Lui.

<< Eh no, mio caro. Ti impedisco di tornare sul solito discorso “Sei totalmente pazza”. Dovresti averlo capito, ormai. E poi lo so che lo faresti solamente per arginare il giretto nel tuo passato. Ti tocca, biondastro. Ti tocca! >>

Sbuffa, alzandosi anche Lui dal materasso improvvisato, e ritrasfigurandolo in una normalissima sedia, con tutta la lentezza che può donare a questo semplice gesto.

Poi, si limita a guardarmi, colpito da un’ispirazione improvvisa che lo rende stranamente euforico.

<< Sai, bambolina, sono costretto a darti una pessima notizia: oggi ho dimenticato il mio Pensatoio tascabile, sai… >> aggiunge con tanto, tanto, sarcasmo << …quelli che mi porto sempre dietro, perché sono un gran romanticone sentimentale che piange lacrime su lacrime rivivendo i momenti più belli della propria vita! >>

Idiota.

Alzo un sopracciglio, mentre vengo colta da un flashback.

Eravamo al primo anno, io, Harry, Ron ed Hermione.

Incastrati tra la morsa soffocante del Tranello del Diavolo, Hermione andava alla ricerca di legna per accendere un adorabile fuocherello con il quale liberarci da quella pianta infernale.

Pur avendo una Bacchetta a portata di mano.

 

<< Hermione, sei una STREGA o sbaglio?! >>

<< Imbecille. Sei un Mago, se non erro. >>

Tsè.

Come se dovessi ricordare ad un Purosangue come Draco Malfoy di avere un immenso potere magico che scorre nelle proprie vene.

Ma, evidentemente, pur di non ripercorrere le tappe che l’hanno portato ad essere lo stronzo più affascinante e sarcastico di Hogwarts, abbandonerebbe, anche se momentaneamente, ciò che Lui definisce un enorme e superdotato cervello.

<< E quindi? >>

Lo picchio.

Si.

È ufficiale, lo picchio.

E lo faccio sul serio.

Vabbè, mi limito a scoccargli uno scappellotto sulla testa, che lo fa semplicemente ridere divertito, ma lo sguardo che gli dedico…

Oh, il mio sguardo esprimeva pura irritazione.

Con un sopracciglio alzato ad altezza record, e sospirando come fa sempre Hermione quando, alla millesima supplica, cede e lascia che Ron ed Harry copino uno dei suoi temi, mi limito ad impugnare la Bacchetta, puntarla contro la porta, e scandire ad alta voce:

<< Accio Pensatoio di Draco. >>

Lo guardo, con la tipica espressione di chi, dandoti del completo ritardato, ti sta dicendo: “Visto? Non era difficile!”.

Ma, evidentemente, l’egocentrico rampollo di casa Malfoy non coglie la sottigliezza del mio insulto perché, sempre con quel suo adorabile sarcasmo, ribatte.

<< Ah, intendevi questo…. >>

Sto per picchiarlo di nuovo, e stavolta in modo serio, quando la sua testolina bacata viene colta da un’altra ispirazione.

Ma, stavolta, il suo ghigno divertito non c’è più, ed il suo viso è assolutamente serio.

<< Bambolina, io, fossi in te, mi farei quattro chiacchiere con la Kensington. >>

Un punto interrogativo mi si forma sul capo.

In modo metaforico, ovvio.

<< Non lo te lo scrocco un appuntamento con la Professoressa, se è questo che intendi! >>
Il mio tono avrebbe dovuto essere sarcastico, divertito e pungente.

E allora perché diavolo mi è uscito così immensamente…geloso?

Deve accorgersene, perché mi prende il mento tra le dita, alzando il viso in modo che i miei occhi siano completamente immersi nei suoi.

<< Sebbene vederti immensamente gelosa del sottoscritto sia decisamente eccitante…non era quello che intendevo. >>

Idiota.

<< Non era la nostra affascinante professoressa di Trasfigurazione, ad averci detto, all’inizio dell’anno, di essere stata insieme a tuo padre? Chi può conoscere i tuoi meglio di lei? >>

È ufficiale.

L’idiota, non è Lui.

Ma io.

 

Margareth Kensington decise di andarsi a prendere una boccata d’aria.

Accusando un calo di pressione, lasciò le sue pergamene con sopra trascritti tutti i voti dei suoi alunni Grifondoro nelle mani di Aberforth Silente, incaricato di darle il cambio, nei casi estremi.

Certo, permettere alle sue narici di respirare aria fresca non era certamente ciò che la Mcgranitt avrebbe catalogato sotto il nome di “Casi Estremi” ma ne andava seriamente della sua salute mentale.

Insomma, provate a sopportarli voi orde di genitori super protettivi, per ore ed ore di seguito.

Il suo collega di Difesa Contro le Arti Oscure aveva subito capito che, effettivamente, non c’era niente che non andava in Margareth, ma, con un sorriso, le suggerì di andarsi a fare un giro al Lago.

Precisando che, se lo avesse lasciato nelle mani di quei pazzoidi invasati che altri non erano se non i genitori dei suoi alunni, l’avrebbe denunciata alla Preside per fancazzismo.

Ovviamente, entrambi sapevano, che non l’avrebbe mai fatto.

Fu quindi con immensa soddisfazione che inspirò una profonda dose d’aria pulita, una volta giunta in prossimità del Lago Nero, dove la Piovra Gigante stava pigramente facendo galleggiare i suoi tentacoli.

Quasi sospinta da una Forza Superiore a lei estranea, sentì il suo busto ed il suo collo girarsi verso il ciliegio.

Un sospiro mesto le si aprì sul viso.

<< Siamo ancora nostalgiche, eh Maggie? >>

Sapeva chi era, e sapeva che prima o poi avrebbe dovuto farci due chiacchiere.

Ma ciò non vuol dire che, l’esserselo aspettato, le impedì di alzare gli occhi al cielo, affatto contenta della visita.

Dannata Preside, e le sue iniziative del cazzo.

<< Diana. Che piacere vederti. >>
Quando andava a Scuola, non aveva mai sopportato Diana Zabini.

Sebbene appartenesse alla Casa di Corvonero, qualcosa in lei le ha sempre suggerito che, magari, il Cappello Parlante aveva decisamente errato allo Smistamento.

Qualcosa, nella bellissima e perfetta Diana Zabini, le ha sempre fatto pensare alla parola “Serpe”.

<< Non sei mai stata un granchè a dire bugie. >>

Fa un sorrisetto, non affannandosi affatto a negare.

<< Hai già finito il tuo colloquio con Horace? >>
Quasi quasi, sperava che le dicesse che no, non lo aveva ancora fatto il colloquio con il Direttore della Casa Serpeverde e che, proprio in quel momento doveva urgentemente tornare dentro.

Ma, Margareth lo sapeva, queste cose, non andavano mai come voleva Lei.

<< Si, non c’è stato molto da dire. Solamente che Blaise è un ragazzo molto…vivace… >>
Doveva dirglielo che, una sera, lo scoprì a fumare erba in un corridoio, mentre Malfoy e la Potter si stavano lanciando Incantesimi addosso?

<< …ma che, fortunatamente per Lui, è anche immensamente intelligente. E che non ha alcuna difficoltà. >>

Su questo, non aveva torto.

Blaise Zabini era davvero un ragazzo brillante.

Restano in silenzio per un po’.

Fino a che è sempre Diana a riprendere parola.

<< Allora…com’è stato tornare ad Hogwarts? Nei panni di una professoressa, poi… >>

Ancora, si lascia andare ad un sorriso.

<< Fantastico ed orrendo allo stesso tempo. Mi sono sentita immensamente vecchia quando Harry Potter mi ha dato del Lei, e chiamata “Professoressa”, o quando vedo lui, sua sorella e tutti i loro amici ridere e scherzare sotto il Ciliegio. Oppure quando sono costretta a punirli, quando li colgo in flagrante a combinare qualche… >>

Pausa.

Sorriso.

<< …Malandrinata. È come avere di fronte a sé James, ma essere troppo vecchi e troppo cambiati per passare ancora del tempo con loro. >>
<< Lo somiglianza è impressionante, su questo non ci sono dubbi. Non ti sei mai sbagliata? Con i loro nomi intendo. >>

Oh, sì che l’aveva fatto.

O, almeno, stava per farlo.

Ma, fortunatamente, Loro non se n’erano accorti, presi com’erano a lanciare palline di carta nella parte dell’aula occupata dai Serpeverde.

<< A volte. Specialmente con Harry. Ma mi sono salvata in tempo. >>

Sarebbe stato davvero imbarazzante se, nel bel mezzo della lezione si sarebbe messa ad urlare “James! Basta Incantare il libro di Bole perché sputi palline di carta da solo! O saranno 5 punti in meno a Grifondoro!”.

Soprattutto considerato il fatto che, Lei, dopo il primo giorno di Scuola in cui, non sa nemmeno il motivo, si era lasciata sfuggire di essere stata la ragazza del loro papà a sesto anno, non aveva consapevolmente mai toccato il discorso “Malandrini” con i due ragazzi.

E, piccola precisazione, non siamo stati insieme solamente al sesto anno.

Ma anche al settimo.

O, almeno, fino a quando è stato possibile.

Sebbene, un paio di volte, Aaron mi abbia suggerito che, magari, quattro chiacchiere sui due genitori che non conoscevano affatto, non avrebbe certo fatto male ai Salvatori del Mondo Magico.

Aaron, per la cronaca, è il mio ragazzo.

Ed anche se mi sento una ragazzina a definire l’uomo con cui condivido tutto, persino un appartamentino ad Hogsmeade, da circa quattro anni semplicemente “Il mio ragazzo”, non posso fare altrimenti.

Non siamo ancora sposati, anche se, ultimamente, ne stiamo parlando sempre più spesso.

Ovviamente, nessuno a Scuola, ad eccezion fatta dei suoi colleghi e delle Preside, sa niente del fatto che, la Professoressa di Trasfigurazione non fa uso dell’appartamento messo a sua disposizione nel suo Ufficio, se non nei giorni in cui le tocca pattugliare i corridoi, perché fa ritorno, nelle vacanze, nei week-end, ed ogni sera, nella Sua casa, appunto, ad Hogsmeade, dove l’attende il suo Aaron.

Non che ci sia alcun male, in ciò, ma preferisco che la mia vita privata rimanga tale.

<< Sei davvero così restia a far sapere ai gemelli Potter che conoscevi il loro paparino? >> sussurra, pungete.

La guardo, ed in Lei rivedo la stessa ragazza antipatica che, la sera stessa in cui io e James ci lasciammo, mi raggiunge su queste stesse sponde, per darmi della stupida bambina con le banane agli occhi, se davvero avevo creduto di poter arrivare al cuore del Cercatore Superfigo Potter.

<< Oh, ma io non lo conoscevo così bene come credevo, no Diana?... >>

La guardo intensamente, lasciando volutamente la frase in sospeso.

<< …Se avessi conosciuto davvero James Potter non ti saresti mai innamorata di Lui. Avresti capito dal suo primo sguardo che tutto, in Lui, apparteneva da tempo a Lily Evans. >>
E brava la signora Zabini.

Se la ricorda ancora.

La frase, intendo.

La stessa identica frase con la quale mi diede della stupida bambina con le banane agli occhi.

<< Oh, bè… >> ribatto, accennando un sorrisetto << …non tutti, al tempo, potevano certo vantare di essere la migliore amica dei Malandrini. >>
Anche lei, adesso, si lascia andare ad un ghigno.

<< Questo, me lo merito decisamente… >>
Ah, dimenticavo.

Un altro motivo per cui ho sempre pensato che Diana Zabini dovesse decisamente finire a Serpeverde, era per la sua completa e totale assenza della benché minima forma d’umiltà.

<< ….Ma anche tu hai i tuoi vanti. Ad esempio, sei stata la ragazza più duratura di James, dopo la Evans. Quella a cui ci ha tenuto di più. Dopo la Evans. Ed anche colei che ha permesso alla Evans di aprire quegli occhioni verdi ed offuscati dalla testardaggine, e cadere tra le braccia del nostro Cercatore Superfigo. >>
Wao.

Chi non ama il secondo posto?

Quando ero ad Hogwarts, solamente pensare a Lily Evans mi irritava enormemente.

Ed anche i primi anni che sono seguiti al diploma.

Questo, certamente, si accompagnava ad un forte sentimento o a strascichi di esso, che il mio povero cuore ha sopportato per anni, nei confronti di James Potter.

Grazie a Dio, Godric e Merlino poi, nella mia vita, è entrato a far parte Aaron.

Che mi ha fatto sentire, e che continua a farlo, la numero Uno.

Chissà se se lo ricorda Diana.

Infondo, erano della stessa Casa, e noi facevamo già il Quinto anno quando Lui si diplomò.

Ma, comunque, decido di chiedere, se mi ricorderò, stasera direttamente a lui.

Seguono lunghi attimi di silenzio in cui, per la seconda volta in pochissimo tempo, il mio volto si gira di propria volontà verso il Ciliegio, che, quasi ogni pomeriggio ospitava le risate e le chiacchiere dei Malandrini.

E lo fa tutt’ora, con i loro eredi.

Stavolta, però, anche Diana compie il mio stesso movimento.

<< L’avresti mai detto? Mentre giocavano e facevano i cazzoni proprio lì, sotto quel ciliegio? >>

Lascio che il sapore amaro dei ricordi mi invadi la mente per un po’.

Poi, chiedo:

<< Che cosa? >>

<< Che sarebbero finiti così. Morti. Tutti e quattro. Uno di loro, persino defunto come un sporco traditore. >>

A questo punto, sebbene la mia antipatia per questa donna non è affatto svanita, non posso che essere del tutto sincera.

<< No, Diana. Erano le classiche persone che ti immagini amici per sempre. Divertenti, forti, coraggiosi, intelligenti, potenti, amici. No, non lo avrei mai detto. >>

<< Dunque? >>

<< Dunque che? >>

<< Dunque ti decidi a darti una mossa? >>

<< Dunque, non posso nemmeno aggiustarmi i capelli? >>

<< Dunque…no. Non se quest’operazione richiede tre ore. Nemmeno dovessimo andare ad incontrare Merlino. >>

<< Dunque, dovresti sapere che un Malfoy deve sempre essere presentabile. >>

<< Dunque tra poco te li brucio, quei capelli ossigenati se non ti dai una mossa. >>

<< Dunque mi sento in dovere di sottolineare, per l’ennesima volta, che il mio delicato colore di capelli è quello naturale. E mi sento anche in dovere di chiederti…a quale pro ogni nostra frase inizia con “Dunque”? >>

<< Ascoltami, infimo figlio di papà che non sei altro, ti sto avvertendo per l’ultima volta. Porta le tue chiappe aristocratiche in questo cazzo di Pensatoio in questo istante, o giuro che la rabbia di tua zia Bellatrix alla notizia dell’omosessualità di Voldemort, ti sembrerà una barzelletta! >>

<< Perché, il Signore Oscuro era gay? >>

<< E che cavolo ne so io! È un’ipotesi, comunque. >>

<< In effetti. Non aver mai avuto una donna nella propria vita, ovviamente alimenta sempre certi dubbi su un uomo. >>
<< Oh, bè, magari non era gay. Erano le donne che non se lo filavano. >>

<< In effetti. Credo che il colore farinaceo del volto abbia influito parecchio. >>
<< O magari anche la completa assenza di un naso. >>

<< O anche la consapevolezza che, quel colore farinaceo, ce lo avesse anche altrove. >>

<< Malfoy! Che schifo! >>

<< Quale donna attingerebbe piacere da un pene bianchiccio e/o grigiastro? >>
<< Draco, mi stai facendo vomitare il pranzo. >>
<< Secondo te gli si alzava? >>
<< Sinceramente, non mi sono mai soffermata particolare tempo sulle prestazioni sessuali di Lord Voldemort. Spiacente, troppo presa dalla sua Bacchetta sguainata contro di me. >>
<< Credi sul serio che sia morto vergine? >>

<< E tu credi davvero che io sia talmente idiota da cascare nel tuo abile piano “Cambiamo abilmente discorso, così la povera Kiki dimentica il giretto nei ricordi dell’ossigenato più stronzo di Hogwarts”? In quel caso, sono spiacente di deluderti. >>

<< No, no che non lo sei. >>
Mi lascio andare ad una risata.

In effetti, la mia espressione era tutto fuorché dispiaciuta.

Mi dispiace caro mio, ti tocca.

La frase che ho appena pensato, mi si deve decisamente riflettere in faccia perché, finalmente, il biondastro si rassegna.

Non che nutrisse grandi speranze anche prima, eh.

Finalmente, si decide a trascinarsi lontano dallo specchio improvvisato che aveva Trasfigurato da una povera lavagna, vicino a me.

O meglio, non vicino a me, ma di fronte al banco sul quale ho poggiato il suo Pensatoio, non appena il prezioso oggetto aveva fatto irruzione nell’aula grazie al mio riuscitissimo Incantesimo di Appello.

Si porta la Bacchetta alla tempia, chiudendo gli occhi, per poi lasciar cadere i filamenti immacolati dei suoi ricordi, nel liquido vorticante ed affascinante del Pensatoio, nella stessa identica operazione che compii io nella sua stanza, quella sera.

Operazione, che compie una manciata di volte, prima di riaprire gli occhi, puntare lo sguardo su di me, e sospirare.

<< Sei pronta bambolina? >>

Annuisco.

<< Sono sempre stata curiosa di sapere se quel neo che hai sull’inguine, ce l’hai sempre avuto. >>

Accenna un sorrisetto, mentre punta uno sguardo, adesso neutro, sulle numerose immagini che ci confondo nel Pensatoio.

Mi avvicino a Lui lentamente, andando ad infilare le mie dita tra le sue.

Poggiata normalmente lungo il suo fianco, la sua mano mi era sembrata improvvisamente troppo sola.

Così, come Lui fece con me, gli prendo la mano, mentre entrambi tuffiamo il viso nella vita di Draco Malfoy.

 

Penso sia inutile starvi a descrivere, per l’ennesima volta, la sensazione che prende la vita, quando ci si tuffa in un ricordo.

Sappiate solamente che, puntuale come un’ispezione della Preside Mcgranitt nella classi, o come la morte, quel brutto senso di brusco rapimento è tornato a farsi sentire.

Dopo tutto quel vorticare di immagini intorno a me, devo sbattere ripetutamente gli occhi per rendermi conto, più o meno, di dove mi trovo.

Capisco di essere stata portata a Malfoy Manor, anche se non il castello estivo dove siamo stati noi quattro dopo Godric’s Hollow, solamente per logica.

Perché, per quanto ne so, potremmo anche essere in una minacciosa corte inglese dell’ottocento.

Oppure in una lugubre Cattedrale.

Comunque, spero di aver reso l’idea di “Inquietante”.

<< I Malfoy hanno sempre avuto questo gusto dell’allegro? >> commento con sarcasmo, strappando un ghigno a Draco.

<< E non hai visto le segrete… >>
Mi rifiuto di chiedergli se stava scherzando o meno.

Avrei sinceramente paura di una risposta piena di serietà da parte sua.

Quindi, decido di sorvolare, e di lasciarmi guidare dalla sua mano, verso uno dei sicuramente numerosi salotti di questo enorme Maniero.

Lucius Malfoy, decisamente più giovane di quanto io non l’abbia mai visto, è piacevolmente seduto, elegante ed arrogante come un re, su una poltrona di pelle di drago blu notte, di fronte al camino, con il bastone nel quale nasconde la Bacchetta pigramente poggiato sul bracciolo sinistro, ed un calice colmo di quello che mi sembra essere Cognac dei Folletti, nella mano destra.

Con la luce delle fiamme del caminetto accesso che illuminano il suo volto in modo sensuale, ed al tempo stesso perverso e malvagio, sta, con un ghigno maligno degno di suo figlio, osservando un Elfo Domestico, e più precisamente Dobby, picchiarsi la testa con un candelabro.

Probabilmente si stava punendo per qualcosa che, nella mente contorta e malata di certi maghi, va catalogata sotto la definizione di “Sbagliato”.

Tutto il mio corpo si agita per andare ad aiutare il mio caro Dobby, per togliergli quell’oggetto pesante dalle mani, e vedere i suoi enormi occhi farsi lucidi per la gratitudine, ma so perfettamente di essere in un mero ricordo.

Stringo la mascella, dunque, ed irrigidisco tutti i muscoli.

<< Le tue manie eroiche si fanno sentire anche nei confronti di un Elfo Domestico, in un ricordo? >> mi prende in giro Draco.

<< Sai com’è… >> sillabo << …le vecchie abitudini sono dure a morire. >>

E poi, sinceramente parlando, Lucius Malfoy mi è sempre stato sul cazzo.

Insomma, guardatelo!

Un essere vivente si sta provocando dolore e Lui che fa…?

Se la ride!

Voi che fareste ad un uomo del genere?

Cruciatus, o direttamente Avada Kedavra?

Finalmente, dopo quelle che mi sono sembrate ore, con un solo gesto della mano, quella libera dal calice pieno di Cognac dei Folletti, interrompe il calvario del povero Dobby, congedandolo con un semplice “Vattene”.

Okay, lo picchio.

Giuro che lo picchio.

Tutte le mie manie omicide però, muoiono all’istante, non appena una voce raggiunge i miei timpani.

<< Padre… >>

Mi volto verso l’enorme porta che, nel ricordo, abbiamo attraversato anche io e Draco, per notare un bambino minuscolo, piuttosto magro, con capelli biondissimi ed occhi grigi ed incuriositi.

Non ha un colorito molto accesso, e nemmeno quel sorriso innocente  perennemente gioioso che dovrebbero avere tutti i bambini a quell’età (che, approssimativamente, dovrebbe corrispondere ai cinque-sei anni).

Anzi, sul visetto appuntito alberga un’espressione quasi apatica.

Ma ciononostante, il piccolo Draco Malfoy non può che essere un bambino immensamente bello.

<< Draco. Non dovresti essere con Madame Lefevre a prendere lezioni di francese? >>

La versione in miniatura del ragazzo a cui sto stringendo la mano, si guarda momentaneamente le scarpe, prima di avviarsi a passi incerti verso suo padre.

<< Tu parli francese? >> chiedo a Draco, quello ormai uomo, con un sopracciglio alzato.

Ghigna, guardando se stesso da piccolo, mentre si posiziona di fronte a Lucius Malfoy, con la luce delle fiamme che crea ombre fiammeggianti sulla sua piccola schiena.

<< Oui madame. Une de mes nombreux talents.* >>

Rido, cercando di non mostrare quanto il francese sciolto e disinvolto di Draco mi affascini.

E di quanto poco abbia capito della sua frase…

Per evitare di saltargli addosso, mi concentro sempre su di lui, ma in versione sei anni.

<< E’ caduta dalla scopa questa mattina, e ha chiesto un giorno per rimettersi. >>

La cosa non sembra fare molto piacere a Lucius.

Beve un altro sorso di Cognac irrigidendo la mascella e, rivolgendosi al figlio come se fosse lui Madame Qualcosa, commenta inacidito:

<< Santo Merlino! Al giorno d’oggi trovare del personale efficiente è prettamente impossibile! >>

<< Come Dobby? >>

Malfoy senior alza un sopracciglio, lasciando che l’irritazione sul suo viso venga sostituita da un’espressione quasi divertita.

<< Immagino tu ti riferisca alla punizione di Dobby appena avvenuta. >>

Il piccolo Draco si volta momentaneamente a fissare il candelabro con il quale il suo Elfo Domestico aveva da poco finito di procurarsi dolore, per poi tornare a rivolgere il suo sguardo verso suo padre.

Annuisce.

<< Come mai Dobby si stava facendo male da solo? >>

Lucius Malfoy guarda il figlio come guardava me ed Harry quando affermavamo che i Mangiamorte non avrebbero mai trionfato.

Con la tipica espressione di chi sta pensando “Povero piccolo ingenuo”.

Ma non c’è traccia di affetto paterno, in quello sguardo.

<< Lo stava facendo per mio ordine. >>

Il piccolo Draco continua a non capire come mai un essere vivente debba procurarsi dolore, solo perché un tizio dai capelli bianchi e lunghi ed un’espressione arrogante stampata sul viso gliel’ha ordinato.

E, Lucius, sembra accorgersene.

Sospira, bevendo in un solo sorso quello che, del Cognac, era avanzato nel suo calice, e lasciando che il suddetto suppellettile ormai vuoto fluttui verso un tavolino lì accanto.

<< Vedi Draco, al Mondo non siamo tutti uguali. Ricordatelo, certe persone sono immensamente meglio di altre. Gli uomini, sono superiori agli animali e alle creature magiche, i maghi sono superiori ai Babbani… >>

Pronuncia quel termine con immenso disgusto.

<< …ed i Purosangue sono superiori ai Mezzosangue, e a quelle feccia che insozza il nostro Mondo dei Nati Babbani. >>

Si sofferma un attimo ad osservare l’espressione pensierosa sul volto del figlio.

<< Tu, Draco, hai la fortuna di essere, non solo un Mago, non solo un Purosangue, ma anche un Malfoy. Questo, ti fa rientrare nella classe di coloro che vengono guardati con ammirazione dalla plebaglia che li circonda, che non vorrebbe altro che avere il tuo titolo, ed un briciolo del tuo potere. >>

Oh mio Dio.

Ma che discorsi sono?!

Da fare ad un bambino di 5 anni poi!

<< Quindi, io sono meglio degli altri? >> chiede Draco, in versione mignon.

Lucius Malfoy annuisce, con un bel ghigno stampato sul volto.

<< Si che lo sei, Draco. La Casata dei Malfoy è una delle più potenti e ricche famiglie Purosangue del Mondo Magico. Un giorno, spetterà a te sposare una bella strega di nobile famiglia, e far sì che il prestigio e l’onore dei Malfoy si perpetui nel tempo.

Non dimenticarlo Draco. >>
Digrigno i denti, e le mie dita intrecciate a quelle del mio Principe Serpeverde si stringono spasmodicamente per la rabbia.

Draco se ne accorge, ma non dice niente.

Nel frattempo, ecco che i mobili, il rosso acceso del fuoco del camino, la stanza, pavimento e soffitto iniziano a confondersi, mentre tutto intorno a noi sfuma, sino a che ogni più piccolo contorno di ogni più piccolo oggetto si unisce con l’altro.

Il ricordo cambia.

Improvvisamente, torna tutto alla normalità, e mi rendo conto di trovarmi ancora a Malfoy Manor, solamente dallo stemma della famiglia, enorme ed imperioso come quello di una famiglia reale, che scintilla lussureggiante incoronando un altro camino, ma decisamente più grande e sontuoso di quello dinanzi al quale il piccolo Draco ha ricevuto i primi insegnamenti razzisti, che ogni Serpeverde dovrebbe impartire.

Dicevo, riconosco il Maniero a malapena, data la ricchezza e la pomposità degli addobbi, che rendono questa casa enorme sempre più simile ad un Castello reale.

Siamo in una sala enorme, delle stesse grandezze della Sala Grande, se non ancora più vasta, addobbata a festa, con candelabri d’ora, fiori e decorazione sparsi ovunque.

Tavolate imbandite ad arte, statue di ghiaccio, una musica dolce e leggera in sottofondo, ed un chiacchiericcio aristocratico diffuso.

Sinceramente parlando, mi sembra davvero una gran rottura di palle.

<< Benvenuto al Ballo del Debutto. >> mi sussurra Malfoy in un orecchio, notando il mio sguardo spalancato, dedito a cogliere quanti più dettagli possibili.

<< Ballo del Debutto? >>

O.c.

Questo termine mi ricorda molto il telefilm Babbano “The O.c.”.

Ah!

Che bei ricordi!

<< Quando un mago dell’alta società arriva a compiere 11 anni, età in cui riceve la sua prima Bacchetta, e la sua prima lettera d’ammissione in una vera e propria Scuola di Magia, ecco che i genitori gli propinano questa palla di festa, per presentarlo ufficialmente in società. >>

Alla sua spiegazione, i miei occhi ritornano a scorrere per la Sala sempre più velocemente, alla ricerca di un appuntito volto latteo, incorniciato da biondi capelli e occhi in tempesta.

Lo trovo, dopo un po’ di tempo, devo ammetterlo, in un angolo in fondo all’immenso salone.

L’undicenne Draco se ne sta in disparte da quella che dovrebbe essere la sua festa mangiando qualcosa che, una povera plebea come me, semper fidelis a patatine e hot dog, non riesce decisamente a classificare.

Sia io, sia la sua trasposizione ormai maggiorenne, ci avviciniamo.

Ma non siamo gli unici ad avere quest’idea.

Anche una ragazzina, dai lunghi capelli dello stesso colore dei Malfoy, solo meno chiari, e dei bellissimi quanto freddi occhi verde inverno, si avvicina al rampollo della Casata di Lucius.

<< Ciao. >> lo saluta.

Draco le fa un’analisi completa, dall’attaccatura dei capelli, al voluminoso vestito bianco angeli del paradiso, al capellino coordinato con un fiocco verde, alle tenere ballerine dello stesso colore.

Dal suo vestiario pregiato, dal suo aspetto curato, e dalla sua semplice presenza in una tale festa, la piccola peste di undici anni deve finalmente decidere che, la ragazzina, è degna di parlare ad un Malfoy.

<< Ciao. >>

<< Tu saresti Draco, vero? >>

Non si spreca in molte parole, il futuro Principe delle Serpi.

Annuisce e basta.

<< Piacere. Io sono Daphne. Daphne Greengrass. >>

Finalmente, l’apatia e il disinteresse palese dallo sguardo di Draco, svaniscono del tutto.

Ritorna a guardare la ragazzina con rinnovato interesse.

Per un bel po’, non dice assolutamente nulla.

Poi, commenta:

<< Almeno, sei bella. >>

Sinceramente, non capisco poi molto da dove sia uscito questo complimento.

Dalla bocca di Malfoy, poi.

Alzo lo sguardo, ad incontrare quello del Draco diciassettenne, che ghigna in risposta alla mia espressione poco contenta.

Per fare un complimento a me ha impiegato otto anni…alla Greengrass nemmeno cinque minuti?!

<< Prima, ho dimenticato di aggiungere che, è proprio in queste feste che si iniziano a stringere i primi accordi matrimoniali. Mio padre pensava che i Greengrass fossero un ottimo partito. Così, alla festa di debutto di Daphne, mi aveva gentilmente suggerito di vagliare Daphne o sua sorella Astoria come ipotesi di matrimonio. La prima volta che vidi la Principessa delle Serpi, notai che, almeno, anche se non l’avessi amata, come minimo sarebbe stata una bellissima moglie. >>

Resto ammutolita per un bel po’, cullata dal silenzio che coglie anche i due bambini, quasi promessi.

Sapevo che i Purosangue aveva una vera e propria fissazione per i matrimoni tra famiglie ricche, e dal sangue blu, ma non credevo che questi veri e proprio patti avvenissero già a quella tenera età.

Un matrimonio, dovrebbe essere costruito su una profonda conoscenza l’uno dell’altro, sull’amore, sulla fiducia e sul rispetto reciproco.

Non sui soldi, sulla purezza del sangue, e sui cognomi.

Che schifo.

Dopo l’accensione del mio lato ribelle e lottatore delle ingiustizie, però, il cuore mi si stringe in una morsa mortale, ad un pensiero.

Un pensiero tragico.

<< T-tu...non...sei ancora promesso a Daphne, vero? >>

Resta in silenzio per un bel po’, prima di rispondermi.

Silenzio, ed attesa, che mi logorano e mi stanno letteralmente dilaniando lo stomaco.

E uccidendo.

<< Daphne adesso sta con Blaise, che, dal punto di vista dei suoi genitori, resta comunque un buon partito. Quindi, no. Non sono più promesso a Lei. >>

Tiro un forte sospiro di sollievo, talmente profondo da essere decisamente fuoriluogo.

Draco ride, come sempre divertito dalla mai gelosia.

Motivo in più per moderarla, almeno dinanzi a Lui.

È già un borioso, egocentrico narcisista di suo, se poi mi ci metto anche io che, in qualità di Grifondoro dovrei insultarlo ogni minuto della sua esistenza, la cosa potrebbe seriamente degenerare.

Dopo un po’, la mia attenzione torna a focalizzarsi sul borioso, egocentrico narcissa all’età di undici anni, e la maggiore delle sorelle-ho-i-capelli-color-grano sua coetanea.

Restano in silenzio per un’altra manciata di minuti, ad indicare che, la poca passione dei Serpeverde per il dialogo è decisamente innata, fino a che non è di nuovo Daphne a parlare.

<< Ovviamente, andremo entrambi ad Hogwarts. >> constata.

Come se l’ammissione ad una delle più prestigiose Scuole di Magia e Stregoneria dei dintorni fosse una banale ovvietà per gente come loro.

Di nuovo, il piccolo Draco annuisce.

<< Io, sarò un Serpeverde. >> dichiara il biondastro.

Stranamente, la Greengrass ride.

Strano come così poca allegria possa ritrovarvi nella risata di una bambina di undici anni.

<< Lo sarò anche io. >> dichiara, senza il minimo tentennamento.

Posso capirli.

Credere che il proprio destino è stato tracciato ancora prima che lo si possa solo lontanamente immaginare, è davvero orrendo.

Ho detto “credere”, però.

Perché, come mi ha insegnato Silente, siamo noi a decidere della nostra vita.

Passano ancora del tempo in silenzio, in cui valuto attentamente, nella mia testa, vitali questioni di vita o di morte, come la data della prossima depilazione, il colore del mio prossimo smalto, e del prossimo piano machiavellico da inventare con Harry e Ron per convincere Hermione a farci copiare il tema di Pozioni.

Finalmente, è ancora Daphne ad usare quella cara e piccola lingua per articolare una frase.

<< Draco? >>

<< Mh? >>

<< E se ce ne andassimo? >>
Il biondastro si volta a guardarla, ora con il suo fantastico ghigno, che diventerà un emblema del grande Draco Malfoy, stampato sul volto.

Fa velocemente scorrere lo sguardo su quella che dovrebbe essere la Sua festa ma che, in realtà, è un ricevimento per sfoggiare la maestosità di Malfoy Manor, e per aumentare il prestigio della famiglia.

Non risponde niente, a Daphne, ma le porge il braccio, da vero gentiluomo, ed insieme, i due ragazzini, si allontanano dalla noiosa festa.

Sto per seguirli, per accertarmi che niente sia successo tra loro due quella sera, ma il ricordo inizia a cambiare, e non ho nessuna intenzione di palesare la mia gelosia con Draco un’altra volta, volgendo la domanda a Lui.

Preferisco restare con il dubbio.

Quando tutti i contorni del prossimo ricordo si sono fatti nitidi, fermi e definiti, riconosco molto facilmente il luogo in cui, stavolta, la sua mente bacata ci ha condotti.

King’s Cross.

<< Uuuh! Ma quelli siamo io ed Harry! >> esclamo, con una vocina idiota, facendolo ridere.

In effetti, da lontano, smarriti e minuscoli, ci siamo proprio io e mio fratello, mentre ci guardiamo intorno confusi.

Ma, questo, non è più il ricordo del mio primo giorno di Scuola, ma quello di Malfoy.

Ed infatti, quando smette di ridere, mi trascina dentro l’Espresso per Hogwarts, fino ad uno scompartimento verso il fondo del treno.

Entriamo, e troviamo nuovamente Lui undicenne, in compagnia di quei gorilla imbecilli di Tiger e Goyle intraprendere una sorta di lotta tra di loro, mentre Daphne Greengrass li guarda con ribrezzo.

Chiama Draco, tirandolo per la preziosa camicia che indossa, sussurrandogli all’orecchio:

<< Giurami che se questi due idioti non finiscono a Serpeverde, li scaricherai in modo brutale e veloce. >>

Malfoy, sia quello in versione piccola, che quello in versione più adulta, ghigna.

<< I loro genitori sono amici di mio padre. Credimi, sono davvero senza cervello, ma saranno dei Serpeverde assicurati. E poi ci serve qualche tirapiedi inetto a cui impartire ordini senza alcun remore… >>

L’ultima frase sembra rassicurare Daphne in modo particolare, tanto che, dopo un po’, si concede anche una risata.

Risata che, però, viene interrotta dalla porta dello scompartimento che viene aperto.

L’espressione di divertimento sul viso di Draco e Daphne vanno a farsi un giro, sostituite da una decisamente più altezzosa e diffidente, e persino quei due cretini di Tiger e Goyle smettono di “giocare alla lotta”.

Un ragazzo piuttosto mingherlino, dai capelli neri e degli altrettanto superbi occhi blu scuro, entra nel vagone del treno, senza nemmeno chiedere il permesso.

Semplicemente, fa scorrere il suo sguardo su ognuno dei presenti, alza le spalle, e sillaba:

<< Tutti gli altri sono occupati. >>

La Greengrass alza un sopracciglio.

<< A meno che tu non sia cieco…Dovrai esserti accorto che lo è anche questo. >>

Ma il ragazzino non si fa certo intimidire.

Anzi, ghigna.

E BAM!

Ecco che scoccò l’amore tra i presenti!

<< Mi correggo. Sono occupati da persone troppo inette con cui mischiarmi, secondo le liste di Maghi inglesi compilatami da mia madre. >>

Ma la cosa non riesce ancora a convincere, né Draco, né Daphne.

Tiger e Goyle… bè, sono i soliti scimmioni, che guardano i due biondi in attesa di un qualche ordine di pestaggio.

E, il nuovo arrivato, ancora sorride.

<< Ehi,bionda, ti ho fatto un complimento. Puoi anche togliere quell’espressione inacidita dal tuo bel viso. >>

A quel punto, credo davvero di intravedere un accenno di rossore imporporare le guance della bella Principessa delle Serpi.

Draco si alza, probabilmente deciso a dare un’occasione allo sfacciato in questione, e gli porge la mano.

<< Io sono Malfoy. Draco Malfoy… >>

Quanta enfasi in un cognome…

<< …E lei è Dap.. >>

<< Sono Daphne Greengrass. >> sillaba la ragazza, probabilmente poco contenta del fatto che un altro debba presentarla.

Il ragazzo stringe la mano a Draco, dopo aver lanciato un’ultima occhiata alla ragazza.

<< Piacere. Blaise Zabini. >>

<< Il tuo, è un cognome che non conosco… >>

Uguale:

Identificati. Purosangue, Mezzosangue o Nato Babbano?

<< I primi anni di Hogwarts andavi seriamente in giro a chiedere a tutti i tuoi nuovi amichetti il loro gruppo sanguigno? >> domando al Draco del presente, quello che mi tiene per mano.

Ride, ma non mi risponde.

Evidentemente, la sua risposta non mi farebbe affatto piacere.

Il che mi fa intendere di avere perfettamente ragione.

<< Comprensibile. Ma, se chiedi alla Comunità Magica Italiana, sono forniti di un’intera Enciclopedia sulla mia famiglia di maghi. >>

Chiarita la questione del sangue, in modo decisamente implicito e ben congegnato, Daphne e Draco devono decidere che il nuovo arrivato è degno di una possibilità, perché si scambiamo uno sguardo complice, mentre il biondo ritorna elegantemente a sedersi, seguito da Blaise.

Tanta diffidenza, per quello che sarebbe diventato il migliore amico di uno, ed il ragazzo dell’altra.

<< E voi due chi siete? >>

Oh, già.

Mi ero dimenticata persino io.

Tiger e Goyle tornano improvvisamente nell’attenzione dei presenti, mentre Daphne provvede a presentarli in modo molto disinteressato.

Ma non assisto a tutta la scena, perché il ricordo inizia a cambiare, e mi ritrovo catapultata in Sala Grande.

Draco ha ancora 11 anni, e, a giudicare da come la Mcgranitt si affretti a portare via lo Sgabello con il famoso Cappello Parlante, credo proprio che sia appena terminato lo Smistamento che ci vide protagonisti.

Uno sguardo mi cade al tavolo Grifondoro, dove io ed Harry ci guardiamo intorno a disagio, come delle barche in un bosco, messi i imbarazzo dai mille paia d’occhi che si stavano fissando.

Ma poi, torno a rivolgere l’attenzione al piccolo Draco che, al contrario mio e di mio fratello, sembra perfettamente a suo agio circondato dai Serpeverde, e da tutto questo Potere Magico.

Anzi, lo vedo già ghignare con aria di superiorità verso il Tavolo Grifondoro.

Poi, una voce lo distrae.

<< Draco… Quelli sono davvero i Gemelli Potter?! >>

Questa me la segno.

Stupore ed ammirazione nella futura Principessa delle Serpi, nel pronunciare i nostri nomi.

Wao.

Mostro la mia vanità in un grande sorriso sornione, al quale Draco “adulto” risponde scuotendo la testa divertito.

<< Si che sono loro, Daphne. Solamente loro potevano scatenare ammirazione e devozione nella gente, semplicemente indossando uno stupido Cappello. >>

Grazie.

Grazie mille.

Il sarcasmo ed il disprezzo nella Sua voce mi riempie di felicità.

<< Pronti a vedere tutta la Scuola che stende tappeti rossi al loro passaggio? >>

Un’altra voce si inserisce nel discorso dei due biondi ossigenati.

Entrambi si voltano verso la fonte dell’acido commento, per incontrare uno sguardo tagliente, una faccia da Carlino, ed un nero caschetto di capelli perfetti.

<< Pansy Parkinson. >> si presenta.

Draco e Daphne le rispondo con un cenno del capo.

E la prima a rompere il silenzio è proprio la bionda.

<< Stare a guardare come degli impacciati ragazzini superano per fama dei nobili Purosangue come noi, va contro tutto quello che ci hanno insegnato in questi anni, o sbaglio? >>

Avete presente l’ammirazione che c’era prima nella voce di Daphne?

Ecco.

Adesso, non ce n’è la minia traccia.

Sostituita dall’alterigia che le è sempre stata ficcata in testa.

La domanda, comunque, era implicitamente rivolta a Draco.

Ma è Pansy a rispondere, chiarendo in poche parole ai due interlocutori la sua appartenenza ad una nobile Casata.

Nel caso non se ne fossero già accorti dal cognome accuratamente sottolineato in precedenza.

<< Non sbagli. Personalmente, non resterò impalata, guardando che ciò accada. >>

Il piccolo Malfoy, istintivamente porta lo sguardo al tavolo di Grifondoro, precisamente dove siamo seduti io ed Harry, che con uno sguardo pieno di stupore stavamo parlando per la prima volta con un Fantasma, Nick-Quasi-Senza-Testa.

Probabilmente, in quel momento, mio fratello si sentì osservato, perché alzò anche lui istintivamente lo sguardo.

Ed Hogwarts, signori e signore, assistette al primo scambio di occhiatacce ostili tra Draco Malfoy ed Harry Potter.

Il primo, di una lunga serie, aggiungerei.

<< Nemmeno io, Parkinson. Nemmeno io. >> sussurra il biondastro.

Dopo questa frase ad effetto, il ricordo cambia di nuovo ambientazione.

Nei pochi istanti che precedono la formazione di un nuovo pezzo di memoria, mi volto verso il Draco del presente, con espressione inacidita.

<< Santo Godric, nemmeno ci conoscevate, e già ci odiavate?! Che cosa aveva la Parkinson contro di noi?! >>

Alza le spalle, portandomi una mano sulla guancia, dove mi lascia una leggera carezza, simile ad un buffetto.

<< Avevate delle facce antipatiche. >>

Gli scocco un’altra occhiata infastidita, decidendo di lasciar perdere, e di concentrarmi sugli spezzoni della sua vita passata.

Siamo fuori dalla sua stanza, il famoso numero 7.

E, a giudicare dall’incisione posta sopra la porta, ci troviamo al secondo anno.

Seguendo Draco, entriamo, trovando il Suo ricordo, e quello di Blaise e Theo in stanza, pigramente seduti il primo sul letto, il secondo altrettanto, e il terzo sulla sedia, mentre faceva pigramente scorrere gli occhi su un libro.

Strano.

Non mi ha mostrato il primo incontro con Theo…

Siamo nel pieno di una conversazione.

<< Vorrei davvero sapere chi diavolo sia questo fantomatico Erede Serpeverde. E chi è quel gran pezzo d’imbecille che ha messo in giro la voce che siano i Potter. >> sta dicendo Blaise.

<< Secondo me, il suddetto imbecille è un Tassorosso. Solo uno di quella Casa di falliti poteva essere talmente stupido da non notare il considerevole fatto che, i Potter, sono finiti a Grifondoro…. >>
Zabini ride, ed anche io con Lui.

In effetti, non ha poi tutti i torti.

<< … Fatto sta… >> continua Draco << …che i miei sono sollevati per il fatto che, finalmente, qualcuno si è deciso a ritentare una pulizia di questa Scuola. >>

Si riferisce al fatto che, come gli ha detto suo padre, cinquanta anni prima la Camera dei Segreti venne nuovamente aperta.

Che schifo.

Come fa la gente a pensarle semplicemente queste cose?

E poi, ci credo che il padre era contento del terrore che il Basilisco stava seminando a Scuola…

Ne fu la causa il fottuto bastardo.

<< Mia madre… >> ribatte Blaise << …non si è pronunciata. Ma non scalpita impaurita come altre madri. D’altronde, noi siamo al sicuro. >>
Il dodicenne Draco sta per intervenire nuovamente, ma viene interrotto da una risatina piena di sarcasmo, a stento trattenuta.

L’attenzione dei due Serpeverde si focalizza sul terzo padrone della stanza numero 7.

Theodore Nott.

<< Ne siete davvero sicuri? >>

Pronuncia la frase senza nemmeno alzare lo sguardo dal libro, dunque non si accorge delle occhiate piene di curiosità che si scambiano Blaise e Draco.

<< Cosa vuoi dire? >> gli chiede il moro.

Un ghigno si apre sul volto di Nott, che continua a non alzare la testa.

<< Siete davvero convinti che quella… Cosa… che vive nella Camera dei Segreti, sia in grado di uccidere solo i Sanguesporco? >>

Altre occhiate curiose.

<< Non è per quello che Salazar Serpeverde la creò? >>

La domanda retorica l’ha appena posta Draco.

<< Certo.. >> riprende Nott << … Ma il fatto che abbia il compito di uccidere i Sanguesporco, non gli impedisce di uccidere qualsiasi altro essere umano. Andiamo, credete davvero che se si imbatte in qualche studente in giro di notte, gli stia a chiedere le genealogie? >>

<< Bè… >> risponde Blaise << … finora ha attaccato solamente Sanguesporco. Anche se non sono morti. >>

<< Avere una creatura omicida che gironzola per la nostra Scuola non è un fattore positivo per nessuno di noi… >> pronuncia Theo, alzandosi.

<< …Purosangue o Mezzosangue che sia. >>

E, con questa frase, il piccolo Nott posa il libro sulla scrivania a lui più vicina, ed esce in solitudine dalla loro camera.

Lasciando Draco e Blaise piuttosto interdetti.

E, sinceramente, anche me.

Malfoy non l’ha mai ammesso ad alta voce, ma per Lui Blaise e Theo sono come dei fratelli.

E, questo forte legame che li unisce, ad un occhio attento, quale ha imparato ad essere il mio, non è sfuggito.

Stesso forte legame, di cui, in questo pezzo di ricordo, non ho riscontrato la benché minima traccia.

Almeno, per quanto riguarda Theo.

Eppure, da che mi ricordo, Nott ha sempre condiviso le giornate con Malfoy, Zabini, Bole e compagnia bella.

Proprio mentre manifesto la mia perplessità all’attuale Draco Malfoy, i colori e le forme della Stanza numero 7 del Dormitorio Maschile Serpeverde iniziano a confondersi tra loro, mentre per l’ennesima volta il ricordo sta cambiando.

Quando tutto questo vorticare disordinato si ferma, così improvvisamente com’è iniziato, riconosco il posto quasi subito.

Siamo nella Residenza Estiva dei Malfoy.

Però, a differenza di quando ci siamo andati io, Draco, Harry ed Hermione, si capisce fin da subito quanto la Casa sia abitata.

Magari dalle fontane in funzione, con gli zampilli d’acqua che creano forme sempre diverse, dagli strani fiori, colorati e vivi che abbelliscono il giardino, dalla luce sinistra che illumina il prato dalle finestre.

Si, avete capito bene.

Siamo nel giardino di Malfoy Summer Manor.

Qualche secondo affinchè i nostri occhi si abituino nuovamente alla fermezza dell’ambiente intorno a noi, e finalmente Draco si degna di spiegarmi il comportamento di Theo.

<< I primi anni, io e Theo non eravamo esattamente… amici. >>
Alzo un sopracciglio, mentre, su sua indicazione, iniziamo ad incamminarci nei pressi di un’enorme quercia dove, effettivamente, noto una sagoma solitaria.

<< Ma che dici?! Io mi ricordo di avervi sempre visto insieme, a fare i Padroni del Mondo per i corridoi. Fin dal primo anno. >>
Si lascia scappare un ghigno.

<< Bè, se è per questo anche Lucian Bole, Flitt o la Davis passavano, e passano, del tempo in mia compagnia. Ma non sono mica miei amici. Con Theo era la stessa cosa. >>

E la povera Kiki, è sempre più perplessa..

<< Avanti, non vorrai dirmi che Nott faceva parte della schiera dei tuoi leccaculo, che obbedivano ad ogni tuo ordine, e che stendevano tappeti rossi al tuo cammino! >>

<< No, certo che no. Come ti ho detto, passavamo del tempo insieme, infastidivamo e duellavamo con voi Grifondoro, ma non eravamo amici. Theo era un tipo che, ciononostante, spesso preferiva starsene per conto suo, taciturno, quando non si trattava di schernire qualcuno, ed abbastanza misterioso. Non parlava mai dei fatti suoi, o cose del genere. >>

Oh, questa si che è bella.

Mi esibisco in uno sorriso sarcastico.

<< Oh certo. Chiacchierare e confidarsi. Esattamente ciò che voi Serpeverde amate fare. Era davvero diverso da voi. >>

Lui ride, per l’immensa dose di sarcasmo inserita nella mia frase, cogliendo l’ironia.

<< Hai ragione. Di certo al primo anno Blaise non veniva da me a piangere perché gli mancava la mammina, o l’Italia ma, per esempio, sapevo che non aveva mai conosciuto il padre. E che questo, è sempre stato motivo di scontro con sua madre. E lui sapeva dei miei complicati rapporti con mio padre. Di Theo, invece, sapevamo solo il cognome. Scoprii che suo padre era un Mangiamorte, esattamente come il mio, solo questa sera. >>

E, con questa frase, indica la sagoma che intravedevo prima e che, adesso, ha preso i nitidi contorni di un Draco, più piccolo di quello attuale solamente di qualche anno.

<< Siamo nell’estate tra il Quarto ed il Quinto anno… >> mi spiega.

Tutti e due inquadriamo immediatamente il periodo.

Voldemort.

Era da poco risorto Voldemort.

Il quasi quindicenne Serpeverde se ne sta poggiato contro la quercia, a fissare, senza davvero vederla davvero, la fontana davanti a se, i cui flussi d’acqua cristallina avevano appena preso la forma dello Stemma dei Malfoy.

Quando, un rumore di passi lo fa voltare di scatto.

Impossibile non notare come le dita gli si sono istintivamente strette intorno alla Bacchetta.

Ma è solo un falso allarme.

<< Nott… >> esclama sorpreso << …Che ci fai qui? >>

Theodore lo raggiunge, senza ricambiare il saluto.

Semplicemente, appoggia anche lui la schiena contro la quercia, e gli offre una sigaretta.

Draco si volta verso l’enorme portone del Maniero.

Ma Theo lo precede.

<< Tranquillo, tuo padre è impegnato con il mio a parlare di… “affari”. Non verranno mai in giardino. >>

Draco alza le spalle, e prende una sigaretta dal pacchetto che Nott gli porge.

Entrambi le accendono con le rispettive Bacchette, e restando in silenzio.

Dopo un po’, è il biondo a spezzarlo.

<< Non sapevo che mio padre e il tuo fossero in affari. >>

Theo non risponde subito, limitandosi semplicemente, all’inizio, a sorridere tra se e se con profonda amarezza.

Ma poi, una frase sussurrata tra le labbra, arriva ai timpani di Draco.

<< Adesso che il Signore Oscuro è tornato, immagino che lo siano. >>
Spalanca gli occhi, Malfoy, e per poco non gli cade la sigaretta.

Ma, come si conviene ad un nobile Serpeverde come Lui, tiene a freno il suo stupore, sopprimendolo in un tiro particolarmente lungo alla sigaretta.

<< Dunque, nemmeno tu credi alla Gazzetta del Profeta… >>
Maledetto.

Maledetto giornale.

Cosa non ci ha fatto passare, a me e ad Harry, durante il Quinto Anno.

Lui, e i suoi articoli diffamatori, per quanto ci riguarda, e rassicuranti sulla falsità del ritorno di Voldemort.

<< Per il figlio di un Mangiamorte, è un po’ difficile credere a quell’insulso giornaletto. Dovresti saperlo meglio di me, Malfoy. >>
A quel punto, credo davvero che Draco decida di smettere di far finta di nulla.

E mette fine alla farsa “No, ma che dici? Mio padre non ha mica il Marchio Nero!”.

Fa un tiro, alla sigaretta, ed espira il fumo sbuffando contemporaneamente.

<< Iniziano degli anni difficili. Come minimo, Caramell ci sta dando una mano a tutti quanti, nell’infamare i Potter. Almeno, a Scuola potremo tornarci. >>

Theo alza un sopracciglio, girandosi a guardare Draco.

<< Ci sta dando una mano…? Dunque, parli dei Mangiamorte già con un “Noi”? Fedele…  >>

Malfoy si esibisce in una risata sprezzante.

<< Non si tratta di fedeltà. Ma di realismo. Quanto tempo vuoi che trascorri, prima di essere costretti a seguire le orme dei nostri genitori? >>

Alza le spalle, Nott, continuando a fumare pensieroso per un po’.

Poi, si decide a rispondere.

<< Non credo che il Signore Oscuro sia così disperato da aver bisogno di due quindicenni tra le sue fila. Magari, tra qualche anno. Sicuramente, dovremo prima prendere i M.A.G.O… >>

La mancanza di risposta da parte di Draco, implica il suo essere d’accordo alle parole di Theo.

Che, però, non sembra aver terminato la sua arringa.

<< …Ma questo, significa che il Signore Oscuro salirà al potere, e ci resterà. >>
Malfoy alza lo sguardo, espirando il fumo verso l’alto, e fissando il proprio sguardo su Nott.

<< Non ne sei molto convinto. Non credi che il suo Dominio duri a lungo. >>

Non è una domanda.

Alza le spalle, Theo.

<< Mio padre mi ha detto che, quello al Torneo Tremaghi, non è stato il primo tentativo che ha dovuto fare il Signore Oscuro per tornare in vita. >>

Tira.

<< Lo so… >> conferma Malfoy << …Pietra Filosofale, e Camera dei Segreti. I Potter per poco non ci lasciavano la pelle. >>

Theo, si esibisce in un ghigno.

<< Ma l’hanno sempre scampata. Mentre i pieni dell’Oscuro Signore fallivano miseramente. E quanti anni avevano? Undici. O dodici. >>

Quando il filtro arancione lascia le labbra perfette di Draco Malfoy, palesa la sua confusione al suo compagno di Casa.

<< Cosa vorresti dire? >>

Anche questa volta, Theo non risponde subito.

Si prende un po’ di tempo per riordinare le idee,e per fumare in silenzio.

Malfoy, dal canto suo, fa lo stesso.

Fino a che Nott non decide che non ha più voglia di fumare, e getta la sigaretta, sebbene non del tutto consumata, e riprende a parlare.

<< Ho origliato una discussione tra tuo padre, e il mio, prima di venire a cercarti in giardino. Parlavano della fuga dei Potter, dal Cimitero, e di un certo Incantesimo.. il Prior Incantatio… formatosi tra le Bacchette dei Potter, e quella del Signore Oscuro. >>

Si blocca.

<< Continuo a non capire. >>

Anche Draco getta la sigaretta nell’erba, facendo Evanescere la sua cicca, e quella di Nott.

Sto per stupirmi del fatto che entrambi abbiano usato la Magia fuori dalla Scuola, sia per accendere le sigarette, sia per farse svanire.

Ma poi, mi ricordo di come Silente mi fece notare che il Ministero è semplicemente in grado di intercettare i luoghi in cui una Magia viene compiuta, non da quale mago o strega.

In un concentrato di Magia e Potere come Malfoy Manor, certamente Draco poteva permettersi di usare la Bacchetta a suo piacimento.

Nessuno al Ministero avrebbe sospettato nulla.

Esattamente come nel caso mio e di Harry, a Privet Drive.

E questo, era sarcasmo.

<< Gli sono sfuggiti di nuovo, capisci? I Potter stavano duellando con il Signore Oscuro in persona, e sono riusciti comunque a scappare. L’hanno affrontato e vinto, quando erano solamente dei mocciosi di undici, o dodici anni. E, al Torneo Tremaghi, sono fuggiti. In più, si vocifera che abbiamo dalla loro una certa Organizzazione Segreta. Non resteranno di certo con le mani in mano, mentre i Mangiamorte seminano distruzione e morte. >>

<< Per non parlare dell’appoggio di Silente… >> sussurra Draco.

A queste parole, Nott annuisce.

<< Già. Gli hanno dato del filo da torcere, a Tu-Sai-Chi, quei due ragazzini, fino ad adesso. Non vedo perché le cose debbano cambiare proprio adesso. >>

Ed ecco, che Malfoy tira fuori quello sguardo.

Quello di quando sta analizzando persino l’anima di una persona, quello che smaschera qualunque tua bugia.

Quello che usa, quando non capisce qualcosa che, invece, vorrebbe comprendere.

<< Sembra quasi che tu ti stia augurando una vittoria dei Potter sul Signore Oscuro, e sui Mangiamorte. >>

Alza lo sguardo verso il cielo privo di stelle, per poi puntarlo nuovamente sull’erba.

<< Diciamo che ho le mie ragioni, perché il Marchio Nero, e tutto ciò che rappresenta, non mi vadano molto a genio. Anche se il benessere del mio stile di vita, e la mia reputazione dinanzi all’intero Mondo Magico, necessitano una vittoria dei Mangiamorte. >>

Piombano nel silenzio.

Così, ne approfitto per porgere delle domande al Draco che mi sta ancora stringendo la mano.

<< Vi ha mai detto perché era contro quel Mondo in cui suo padre sguazzava felicemente? >>

Annuisce.

<< Si, al Quinto Anno. >>

Ma non aggiunge altro.

Capisco che lo fa per rispettare la privacy del suo, da quel momento, amico, dunque non chiedo altro.

Piuttosto, torno a concentrarmi sui due quindicenni che, ancora con la schiena appoggiata alla quercia, sembrano ognuno in un suo mondo a parte.

Il primo a tornare sulla Terra, però, è Draco.

<< Ti va ti fare due tiri di Pluffa? >>

Nott lo guarda, e all’inizio sembra davvero che stia per rifiutare.

Ma poi, annuisce.

<< Sappi che userò la tua Nimbus 2001. Non tentare di rifilarmi una vecchia Tornado. >>

Ma, all’idea, Malfoy se la ride.

<< Secondo te abbiamo una Tornado a Malfoy Manor? Ho due o tre Nimbus di riserva, caro mio. >>

Ed è con l’eco delle loro risate, che il ricordo inizia a cambiare nuovamente.

<< Due o Tre Nimbus di riserva?! … >> esclamo, interdetta << …Ma si può sapere quanti cazzo di soldi avete, voi Malfoy? >>

Come ha fatto poco fa il suo ricordo quindicenne, l’attuale biondastro quasi diciottenne, si esibisce in una risata, amara e divertita allo stesso mondo.

<< Prima, erano davvero tanti. Più di quanti tu possa immaginare. Adesso… bè, dovrei decisamente trovarmi un lavoro, una volta uscito da Hogwarts. >>

Stavolta, è il mio turno di ridere.

Quando il mio divertimento si placa, mi accorgo di essere nuovamente nella stanza numero 7 del Dormitorio Maschile Serpeverde, e, gettando un’occhiata al Calendario Magico posto sulla parete di Blaise, mi rendo conto di sta assistendo ad un ricordo risalente al Quinto Anno.

Precisamente, visto come sono indaffarati Draco, Theo e Blaise a fare i bagagli, questo, è l’ultimo giorno di Scuola.

Nott lancia una copia della Gazzetta del Profeta nel cestino, con aria irritata.

Dandovi un’occhiata veloce, posso notare come, in copertina, spiccasse il volto mio e di mio fratello, ed una scritta a caratteri cubitali “I Prescelti?”.

<< Quante stronzate! Nel numero scorso non facevano altro che deridere i Potter e le loro storiella appassionanti sul Signore Oscuro, e adesso? Fate largo ai nuovi Messia, ai Salvatori, agli Eroi, ai Prescelti! >>

Zabini si mette a ridere, sinceramente divertito, mentre Malfoy lancia un’occhiata omicida al suddetto giornale.

Come se fosse stata colpa sua l’incarcerazione del padre.

<< Prepariamoci ragazzi, d’ora in poi sarà sempre così. Ora che tutto il Mondo Magico sa del ritorno del Signore Oscuro, saranno tutti troppo spaventati per non leccare il culo ai Potter. >>

È il commento del biondastro.

Blaise e Theo si voltano a guardarlo, perso com’è nella contemplazione del suo Baule ermeticamente già chiuso, e pronto alla partenza.

<< Draco.. >> lo chiama Nott.

Lui, alza lo sguardo.

<< …Cosa farai quest’estate? >>

Sarà Marchiato, ecco cosa accadrà.

Maledetto.

Maledetto Voldemort.

Ma, nella sua beata ignoranza, Malfoy fa spallucce.

<< Non ne ho idea. Ora che, grazie ai Potter… >> e, in quelle parole, c’era tanto, tanto, odio .. << …mio padre è rinchiuso ad Azkaban, dovrò stare con mia madre. Voi? >>

Theo è il primo a rispondere, mentre il suo sguardo si rabbuia.

<< Dovrò sorbirmi i piani machiavellici e diabolici di mio padre, sperando solamente di non ritrovarmi il Signore Oscuro di fronte agli occhi, mentre esco dal bagno.. >>

Nonostante tutto, sia Draco che Blaise, ridono dell’immagine.

<< …Seriamente Draco, farei volentieri cambio situazione con la tua. Magari quel bastardo fosse ad Azkaban. >>

Spalanco gli occhi, nell’udire queste parole.

Quando i Serpeverde si sono arruolati nell’Esercito di Silente, Nott ha giustificato il suo eclatante gesto con un semplice “Mio padre mi è sempre stato sul cazzo.”

Ma non credevo dicesse sul serio, nel senso profondo del termine.

Non credevo lo odiasse.

Zabini e Malfoy, nel frattempo, a questa frase, si limitano a scambiarsi uno dei loro soliti sguardi, che capiscono solo loro, e non aggiungono altro.

Poi, è Blaise a rompere il silenzio.

<< Bè, se proprio volete prendervi una vacanza dalla Guerra, o dalle Arti Oscure, mia madre sarebbe ben felice di accogliervi a casa. Magari, sarà la volta buona che verrete a venire la mia amata Italia. >>

Non saprò mai se Theo e Draco abbiano seriamente visto l’Italia, perché la porta della loro stanza si apre improvvisamente, permettendo a Daphne Greengrass e Pansy Parkinson di entrare nel loro campo visivo.

<< Santo Salazar, ma quanto vi ci vuole per scendere una decina di scale?! >> domanda esasperata la Greengrass.

<< Seriamente, a volte ci mettete molto più tempo voi a prepararvi, che io e Daphne! >>

Ancora una volta, le forme ed i colori si mischiano tra loro ma, in questo caso, è davvero per pochissimo tempo.

Infatti, il ricordo successivo è postero a quello precedente solamente di qualche minuto.

Infatti, i Serpeverde stanno superbamente camminando per i Giardini di Hogwarts, mentre Tiger e Goyle fissano minacciosi tutti coloro che puntavano il loro sguardo un po’ troppo a lungo su quei due “Figli di Mangiamorte” che sono Draco e Theo, dirigendosi verso le Carrozze che poi porteranno gli studenti sull’Hogwarts Express.

Hanno tutti uno sguardo assolutamente disinteressato a ciò che li circonda.

Specialmente Draco.

Il suo corpo era lì, era palese.

Ma la sua testa ed i suoi pensieri… fluttuavano Lui solo sa dove.

Improvvisamente, però, qualcosa attira la loro attenzione.

Una risata.

Una risata familiare.

Appartenente a Seamus Finnigan.

<< Dean, ti prego, smettila di dire puttanate! >>

<< Te lo giuro, amico! Gazza ha seriamente una foto di Madama Pince nel casset… >>
Dean, però, non finisce la frase.

Perché, nel momento stesso in cui il suo sguardo si posa sulla banda dei Serpeverde in arrivo, il sorriso gli muore sulle labbra.

E così a tutti i Grifondoro.

Non ci metto molto ad individuare me ed Harry, nel ricordo.

Siamo pochi passi avanti a Seamus e Dean, affiancati dai nostri inseparabili Ron, Hermione e Ginny.

Poco più in là, Neville e Luna discutevano animatamente con Lavanda e Calì di chissà cosa.

L’interrompersi brusco dei passi alle nostre spalle, ci porta a voltarci.

Me lo ricordo, quel momento.

Ci fu uno scontro epico di sguardi, in quel momento, che azzittì quasi del tutto gli studenti che erano intorno a noi.

Non ci dicemmo niente.

Nessuno di noi sprecò una sola parola.

I Gemelli Potter, Hermione Granger, Ron e Ginny Weasley.

Ancora una volta, contro Draco Malfoy, Blaise Zabini, Theodore Nott, Daphne Greengrass e Pansy Parkinson.

E, quel giorno, i nostri sguardi dicevano tutto.

“E’ guerra aperta, bastardi.”

Nel ricordo, la me quindicenne squadra tutti i Serpeverde con astio, soffermandomi particolarmente su Malfoy.

E Lui, fece lo stesso con me.

Non credo che un nostro scambio di sguardi abbia mai trasmesso più profondo odio, come in quel momento.

Suo padre, sua zia e tutto ciò che lui rappresenta, erano stati la causa che mi avevano strappata via dal mio amato Sirius.

Io, mio fratello, i miei amici e tutto quello che io rappresento, eravamo stati la causa che avevano portato suo padre ad essere rinchiuso ad Azkaban.

<< RAGAZZI! RAGAZZI, SULLE CAROZZE, VELOCE! SPICCIATEVI UN PO’! >>

La voce di Hagrid è l’ultimo suono di quel lontano ricordo.

Si perde con il sibilo del vento che scompigliava i nostri capelli.

Mentre il ricordo cambia, abbasso lo sguardo sulle nostre mani intrecciate.

Se qualcuno vedesse questo pezzo delle nostre vite, l’ultima cosa a cui penserebbe, è una storia tra noi due.

Ancora adesso, ci sono momenti in cui stento a chiedere come mi sia potuta innamorare di Draco Malfoy.

E di come sia possibile che Lui ricambi.

La sua stretta intorno alle mie dita si fa più forte, ed io non posso che ricambiare.

Alzo lo sguardo nel suo, grigio in tempesta.

Uno sguardo così diverso da quello che si rivolgemmo quel giorno al Quinto Anno.

Ma non meno profondo, né meno sincero.

“Te lo giuro Malfoy. Consumerò fino alla più piccola goccia magica che scorre dentro di me, per spedire ad Azkaban i tuoi amici Mangiamorte”.

“Non ti permetterò di rovinare tutto ciò per cui noi Purosangue abbiamo sempre lottato fino ad oggi, stupida ragazzina”.

Te lo giuro Malfoy. Consumerò fino alla più piccola goccia magica che scorre dentro di me, per impedire a quei figli di puttana dei Mangiamorte di portarti via da me un’altra volta.”

“Non gli permetterò di rovinare ciò per cui io e te abbiamo lottato fino ad oggi, bambolina. Non gli permetterò di farti del male”.

Pensieri.

Pensieri così diversi, eppure appartenenti alle stesse due persone.

Può un anno sconvolgere in tal modo lo status quo delle cose?

La risposta, sta nelle nostre mani.

<< Fatti avanti Draco. >>

La voce di Voldemort, mi fa sobbalzare, e mi riporta al presente.

O meglio, al passato.

Mi riscuoto dalle mie considerazione, per mettere a fuoco la scena che mi si para dinanzi.

Mangiamorte.

Questo luogo, buio, Oscuro e a me completamente sconosciuto, è pieno di Mangiamorte.

Non li riconosco, perché hanno tutti la maschera.

Tranne tre di loro.

Narcissa e Lucius Malfoy, e Bellatrix Lestrange posizionati rispettivamente al lato sinistro e destro di Voldemort.

Che, a sua volta, si torva ritto in piedi, con uno sguardo invasato ed un sorriso malvagio stampato sul volto, mentre osserva un sedicenne Draco Malfoy che, decisamente riluttante, si sta avvicinando a quello che sarà il suo Padrone.

<< Conosci il tuo compito, ragazzo. Fa in modo di non deludermi, altrimenti sai quali saranno le conseguenze. >>
Lancia uno sguardo ai suoi genitori, Draco.

Sa che, le “conseguenze” di cui parla Voldemort, è proprio la loro perdita.

Suo padre lo guarda dall’alto della sua superbia, in modo impassibile.

Sembra che stia indossando una seconda Maschera, oltre a quella da Mangiamorte che stringe con forza nella mano destra.

Un essere umano non può avere un volto così immobile.

Narcissa invece, si regge a Lucius per non cadere.

Tutto in lei, trema.

Trema violentemente.

Persino le labbra, e gli occhi.

Dai quali, si vede, si sta sforzando con tutta se stessa per non far cadere nemmeno una lacrima.

<< Porgimi il braccio. >>
La mano bianca e quasi scheletrica di Voldemort, con la Bacchetta ben stretta tra le sue dita, si fa più avanti, puntata verso Draco.

Ma Lui, non obbedisce subito.

Anzi.

Esita parecchio tempo.

Punto lo sguardo sul suo braccio sinistro.

È palese come le sue articolazioni si stiano sforzando per fare in modo che Draco lo porga al suo nuovo Padrone.

Ma, ciononostante, Lui, non riesce a muoverlo.

Poi, alzo lo sguardo sul sorriso malefico del Signore Oscuro, e sull’espressione disperata di Narcissa Malfoy.

Ed un’enorme rabbia si impossessa del mio corpo.

Tanto che devo sforzarmi parecchio, per tenere bene a mente che questo è un ricordo, e che non posso nuovamente uccidere Lord Voldemort.

Altrimenti, vi giuro che avrei afferrato la Bacchetta, e avrei scagliato un Avada Kedavra ben assestato in pieno petto, a quel bastardo.

In pieno petto, dove dovrebbe battere il cuore che Lui non ha mai avuto.

Di riflesso, stringo spasmodicamente le dita intorno a quelle di Draco diciottenne, il cui sguardo, come posso notare con una stretta fittissima allo stomaco, si è decisamente rabbuiato.

<< Avanti Draco… >> sussurra una voce malefica.

Il Principe delle Serpi, sia quello che stava per essere Marchiato a soli sedici anni, sia quello che porta una fascia verde sull’avambraccio sinistro a diciotto anni, che io, alziamo lo sguardo sulla fonte di quel suono sibilante.

Per incontrare lo sguardo fuori di sé per la malsana emozione di Bellatrix Lestrange.

In questo ricordo, quella stronza aveva giù ucciso zio Sirius.

<< …Non fare aspettare il tuo Signore. >>
Che schifo.

Il tono con cui Bellatrix ha sempre parlato di Voldemort mi ha sempre fatto venire il mal di stomaco.

Il sedicenne Draco, guarda un’ultima volta sua madre e suo padre.

Narcissa, più a lungo.

E si decide a compiere quel gesto che lo segnerà per sempre.

Sia letteralmente che metaforicamente.

Porge il braccio a Lord Voldemort, che vi stringe intorno le lunghe dita.

Per un momento, vedo cinque serpenti avvolgersi intorno al braccio di Draco, e riesco persino a sentirne il sibilo, e schifarmi per la loro lingua strisciante e piena di veleno.

Ma, è solo un attimo.

Sbatto le palpebre, e i cinque serpenti, sono tornati cinque dita.

Ma ugualmente disgustose.

<< Morsmordre. >>

L’ha detto.

Lord Voldemort ha pronunciato l’Incantesimo per evocare o imprimere per sempre sulla pelle il Marchio Nero.

La punta della sua Bacchetta, gemella di quella mia e di Harry, è ben impressa sulla pelle dell’avambraccio sinistro di Malfoy, in modo forte e deciso.

Sembra quasi voler perforare la sua bianca e perfetta pelle.

Una luce nera è scaturita dalla Bacchetta di quel gran bastardo, che adesso sta avvolgendo l’avambraccio del Principe delle Serpi.

Nel ricordo, Draco cerca con tutte le sue forze di non urlare.

Lord Voldemort sembra divertirsi un mondo.

Bellatrix Lestrange guarda orgogliosa suo nipote.

Lucius Malfoy sembra una statua.

Narcissa Malfoy, cercando con tutte le sue forze di non piangere, sussurra tra le labbra un disperato “No..”.

Per quanto mi riguarda, non riesco a far altro che stringermi al petto di Malfoy junior, quello che mi stringe ancora la mano, talmente forte che, se non fossi del tutto concentrata su quello che sta accadendo in questo terribile ricordo, quasi urlerei di dolore.

Deve aver avuto un grande coraggio, Draco, a decidere di assistere di nuovo a questa scena.

Personalmente, la trovo immensamente dolorosa e straziante.

Immagino debba essere così anche per Lui.

Fatto che, è con immenso sollievo, che entrambi accogliamo l’ennesimo cambiamento del ricordo.

Quando finalmente la faccia malefica di Lord Voldemort è andata a confondersi con tutto il resto, inglobato nel profondo nero dei mantelli dei suoi Mangiamorte, posso finalmente tornare a respirare in modo normale.

Adesso, siamo ad Hogwarts.

Precisamente, in uno dei tanti passaggi segreti che questa Scuola offre a disposizione dei fuorilegge che ospita come studenti.

Theodore Nott e Blaise Zabini, si scambiano uno sguardo preoccupato, per poi tornare a rivolgere l’attenzione al loro amico Draco Malfoy che, apparentemente calmo sta fumando poggiato contro una parete.

Ma le immagini del precedente ricordo sono dure da manda via dalla mente.

È per questo che, approfittando del silenzio calato sui tre, nel ricordo, mi rivolgo al Draco diciottenne.

<< Ti…ti sei fatto… male? >>

Abbassa lo sguardo nel mio, il biondastro.

Inizia a studiarmi fin dentro l’anima, alla ricerca di non so che cosa.

Alza una mano, quella libera dalla mia, portandola lentamente al mio viso.

È esitante, però.

E parecchio.

Arriva a sfiorarmi la pelle della guancia, ma poi, preso da chissà quale pensiero, la lascia ricadere contro il fianco.

La mano, intendo.

<< Abbastanza. Bruciava. >>

Poi, distoglie gli occhi dai miei, privandoli del calore che solo poche persone possono attingere da quello sguardo, generalmente sempre gelido.

Rimango un altro po’, dubbiosa, a guardarlo.

Ma poi, finalmente qualcuno, nel ricordo, si decide a parlare, e presto attenzione a questo altro pezzo di vita di Draco.

Per la cronaca, è stato Blaise a spezzare il silenzio.

<< Draco, per favore. Smettila di fare l’idiota. E dicci cosa diavolo stai combinando. >>

Dai tratti dei loro visi, e con un po’ di logica, deduco si essere al Sesto Anno.

Durante il quale il compito di uccidere Silente, schiacciava le spalle di Draco Malfoy.

Soffocandolo.

Nel ricordo, il suddetto, continua a fumare come se nessuno intorno a Lui stesse parlando, mantenendo lo sguardo sulle sue scarpe.

<< Lo sappiamo che ha qualcosa a che fare con il Signore Oscuro… >> continua Theo << …ma nemmeno mio padre ha voluto dirmi niente. Ti stai cacciando nei guai, Draco, questo lo sai, vero? >>

Ma niente.

Nessuna risposta.

Blaise alza gli occhi al cielo, esasperato.

<< Santo Salazar, amico, non puoi anche lontanamente pensare di compiere qualche stronzata per conto del Signore Oscuro, sotto il naso di Silente! Se magari ti decidessi ad aprire quella boccaccia, potremmo anche aiutarti, maledizione! >>

<< Blaise ha ragione. Pansy e Daphne stanno andando fuori di testa, e un po’ tutta Serpeverde ha notato il tuo cambiamento, ultimamente. Ma nessuno pretende che tu metta i manifesti, su quello che combini. Ma, almeno a noi, puoi dirlo. >>

Ancora nulla.

Malfoy continua semplicemente a far finta di niente.

Nott e Zabini su guardano, per attingere alla famosa pazienza e al famigerato self-control dei Serpeverde.

Ed è ancora Theo a parlare.

<< Ti stai facendo aiutare da Tiger e Goyle, Porco Godric! Nemmeno loro sanno nulla, di questo ne siamo consapevoli, ma perché chiedere aiuto a loro, e non a noi?! >>

<< Immagina un po’, persino quei due idioti iniziano a spazientirsi di questa situazione.. >> continua Blaise, alzando un sopracciglio << …e se due inetti leccaculo come Tiger e Goyle stanno acquistando la facoltà di ribellarsi a degli ordini, vuol dire che la situazione è davvero grave. >>
Silenzio.

Ancora silenzio.

Silenzio che schiaccia, che soffoca, che assorda.

Che spazientisce anche chi, nel silenzio, ci sguazza felicemente.

<< Draco! >>

Finalmente, il soggetto di questo urlo esasperato, si decide ad alzare lo sguardo sui suoi migliori amici.

<< E’ tutto apposto. E smettetela di farvi queste seghe mentali da Tassorosso. Sto bene. >>

Oh certo.

Non avrebbe convinto nemmeno un cieco, o un sordo, con quello sguardo che urlava “Qualcuno mi aiuti.”

Ma questo è troppo, sia per Blaise, che per Theo.

Entrambi stringono spasmodicamente le mani a pugno, ed una certa brezza fredda arriva a manifestare la rabbia dei due maghi nel passaggio segreto in questione.

<< Non è tutto apposto, Draco, e tu  non stai bene. Basta prenderci per il culo. >>

Blaise.

<< L’ha capito anche Mrs Purr che hai bisogno d’aiuto, caro mio. >>

Theo.

A questo punto, però, se i primi a perdere la pazienza sono stati Zabini e Nott, adesso tocca a Malfoy.

Si stacca dalla parete, ed irrigidisce lo sguardo, puntandolo con fermezza contro i suoi migliori amici.

<< Che cazzo ne sapete voi, di cosa ho bisogno in questo momento? Non voglio nessuno fottutissimo aiuto, per Merlino! Smettetela di chiedervi come sto, e di cervellarvi dalla mattina alla sera su quello che combino. E ditelo anche a Daphne e Pansy. Vivete la vostra vita, esattamente come io sto facendo con la mia. Non sono cazzi vostri, se intavolo affari loschi con il Signore Oscuro, con i Mangiamorte, o con i Centauri della Foresta Proibita. Non ho bisogno di nessuno. Ce la faccio da solo. >>
Dopo questa sfuriata, getta violentemente la sigaretta sul freddo pavimento di pietra, sigaretta che, tra l’altro, era stata piuttosto dimenticata durante la discussione, ed esce dal corridoio buio in cui Blaise e Theo l’avevano intercettato a grandi falcate.

Lo sguardo rassegnato che si scambiano i due Serpeverde è l’ultima immagine di questo ricordo che riesco a cogliere, prima che esso inizi a mutare di nuovo.

<< Sei stato davvero duro con Zabini e Nott. Infondo volevano solamente aiutarti.. >> commento, con voce flebile.

Fa un sorriso sghembo, del tutto privo di divertimento.

E mi guarda.

<< Non potevo dirgli cosa stavo facendo, né tantomeno farmi aiutare. Non potevo trascinare anche loro, a fondo con me. C’era già in ballo la vita dei miei genitori. >>

Sbatto le palpebre, accennando anche io un piccolo sorrisetto.

Lo sapevo.

Lo sapevo che quei tre idioti pervertiti, sotto lo strato di sarcasmo, bastardaggine e veleno, avevano un cuore!

Dopo questa ottima considerazione, che mi rende piuttosto soddisfatta, torno a concentrarmi sui ricordi di Draco.

Inizialmente, non vedo granchè.

Anzi, non vedo assolutamente niente.

Mi trovo in una stanza, o qualsiasi altra cosa, completamente immersa nel buio.

Tanto che, a momenti, mi aspetto che la solita sensazione brusca mi prenda per la vita, per ritornare nel presente.

Ma, prestando più attenzione, dopo un po’ riesco a sentire un respiro.

Non è un respiro regolare, o profondo.

Il che mi fa capire che, chi ne causa il suono, presumibilmente Draco, dato che sono i suoi ricordi, non sta dormendo.

Si è semplicemente rifugiato tra le tenebre.

La situazione inizia ad annoiarmi, dopo qualche minuto, ma, fortunatamente, qualcosa accade.

Uno spiraglio di luce arriva scacciare leggermente l’oscurità di quella che, avevo ragione, è una stanza.

Qualcuno sta lentamente aprendo la porta, lasciando che un po’ di bagliore penetri all’interno.

Bagliore che, quasi subito, arriva a rischiarare un paio di gambe, fasciate da un pantalone grigio, e delle scarpe di pelle.

Oh si.

Questo, è decisamente Draco.

Sento il fruscio dell’aria, spostata dal movimento di un Bacchetta, che, magicamente, va ad accendere il candelabro che, finalmente, riporta un po’ di luce in questa camera.

Strizzo gli occhi, mettendo bene a fuoco la scena.

Un Draco Malfoy diciassettenne, affatto diverso da quello che mi stringe la mano in questo momento, si trova stravaccato sul letto, con le gambe penzoloni, e la schiena poggiata al muro.

Presumo che questa sia la sua stanza, solamente perché c’è un solo letto a baldacchino ad una piazza, e perché il ricordo me la presenta con Draco dentro.

Altrimenti, niente nel maestoso candelabro, nel comodino in quercia, nello specchio enorme in fondo alla stanza, nell’armadio gigantesco di mogano, o nella scrivania con una sola pergamena poggiata sopra, mi farebbe pensare a Lui.

A completare lo scenario, Narcissa Malfoy, vestita elegantemente come al solito, sta sulla soglia, con lo sguardo fisso sul suo unico figlio, in una muta richiesta di accoglienza.

Passa un po’ di tempo prima che Draco annuisca impercettibilmente, così ne approfitto per chiedere, a quello del presente, una questione che mi turba.

<< Perché non ci sono foto, nella tua stanza? >>

Mi guarda dubbioso, ed io alzo le spalle.

<< Che so… foto di Hogwarts, poster della tua squadra di Quidditch, drappeggi Serpeverde…cose del genere. Qualcosa che dica: “Questa è la mia stanza, gente”. >>

Sinceramente, mi sarei aspettata da Lui una risata, o, come minimo, un ghigno.

E non un altro sorriso triste, o l’ennesimo sguardo rabbuiato.

<< Dopo aver lasciato Hogwarts, al Sesto anno.. >> dopo la morte di Silente << …ho tolto tutto. >>
E, con questo, mi zittisco.

La voce di Narcissa, comunque, mi riscuote dai miei pensieri.

<< Perché non vieni a mangiare qualcosa? >>

Lentamente, l’ombra della donna fiera e snob che conobbi prima del ritorno di Voldemort, si avvicina alla figura spenta e vuota nella quale il Marchio Nero aveva ridotto suo figlio, sedendosi accanto a Lui sul suo letto.

Draco punta lo sguardo sulle sue costose scarpe, e resta per un po’ in silenzio.

Poi, si decide.

<< No, grazie. Chiederò a qualche Elfo Domestico di portarmi qualcosa da mangiare qui in camera. >>

Mangiare con Lord Voldemort che ti fissa, con quegli occhi rossi ed inquietanti.

Oppure con Nagini, che vorrebbe tanto mangiare te.

No.

Non credo sia ciò che si definisce “Piacevole”.

<< Draco.. >> sussurra Narcissa, con dolcezza << …sono giorni che non esci dalla tua stanza. >>

Anche questa volta, il Serpeverde impiega un po’ a rispondere.

<< Non ho trovato altra occupazione che sia di mio interesse. >>

Gelido.

Glaciale.

Sua madre sembra davvero mortificata.

Guarda il pavimento, e poi, per una manciata di secondi, il volto spento di suo figlio.

Prende fiato, e si decide a parlare.

<< Magari potresti fare almeno un giro in giardino. Guardati, tesoro, sei davvero pallido.. >>

Stavolta, Draco decide di non rispondere affatto.

La cosa, intristisce sua madre ancora di più, ma non la persuade a demordere.

<< Che ne dici di prendere la scopa, e fare una bella volata? Codaliscia sarebbe più che lieto di fingersi un giocatore di Quidditch vagamente accettabile. >>

Lui, sorride in modo piuttosto sarcastico.

<< Oh certo. Non posso andare più in là di quanti metri? Due, o tre? >>

Ancora, gli occhi di Narcissa si rabbuiano.

<< Lo so, Draco, questa situazione non piace nemmeno a me. Ma tuo padre dice che non durerà a lungo. Solo il tempo che il Signore Oscuro vinca i Potter. E poi, Lui avrà il Mondo Magico in pugno. >>

Non so cosa precisamente, nelle parole di Narcissa, abbia fatto incazzare di più Draco.

Non so se, abbia preso male il fatto che sua madre abbia nominato Lucius, o qualcos’ altro.

Fatto sta che, non appena le parole di sua madre raggiungono le sue orecchie, si alza di scatto dal quale era seduto, e tutta l’ostilità accumulata in quei giorni si riversa nei suoi occhi, rendendoli più gelidi di quanto io li abbia mai visti.

Ed io, sono stata la sua nemica numero 1, insieme ad Harry, per anni e anni.

<< Sapete, madre, ho smesso di credere alle parole di mio padre, quando un suo clamoroso fallimento con cinque o sei ragazzini mi ha procurato questo.. >>
Si alza la manica della camicia, per mostrare a sua madre, in tutta la sua perversa e malefica appariscenza, il Marchio Nero, ben impresso sulla sua pelle, probabilmente per il resto della sua vita.

Narcissa non riesce a guardare più a lungo di una manciata di secondi, quel simbolo di appartenenza, che lei stessa non ha mai avuto.

Prima di riprendere a parlare, si stampa sul viso un sorriso apparentemente divertito, ma che nasconde enormi quantità di amarezza.

<< …Qui dentro siete tutti convinti che presto il Signore Oscuro sconfiggerà i Harry e Kimberly Potter. Ma aveva ragione Theo, anni fa. Se non li ha sconfitti quando avevano 11 anni, cosa vi fa credere che ci riuscirà stavolta?! Tutti i Mangiamorte mobilitati per cercare quei due, insieme ad una Sanguesporco ed un Babbanofilo traditore del suo sangue, li abbiamo anche avuti ospiti in questa casa, pochi giorni fa…e cosa hanno ottenuto?! Niente! >>

Oh mio Dio.

Me la ricordo, la visita a Malfoy Manor, durante la ricerca degli Horcrux.

La tortura di Hermione, la morte di Dobby.

E la fuga, per un soffio.

<< Draco, per favore.. >> cerca di calmarlo sua madre.

Ma invano.

È un fiume in piena, e ormai non lo ferma più nessuno.

<< Ma ammettiamo che ce la faccia. Diamo per scontato che riesca a sconfiggerli. Cosa succederà dopo? Ogni casa avrà impressa sulla porta un simpatico Marchio Nero, ad Hogwarts ci insegneranno l’Avada Kedavra e la Maledizione Cruciatus, e tutti dovremo baciare la terra su cui cammina il Signore Oscuro. >>

<< Vivremo in un mondo in cui Sanguesporco e Babbani saranno messi al loro posto, in cui noi Purosangue finalmente avremo i posti di comando che ci spettano, e dove la Magia dominerà l’Inghilterra, l’Europa, il Mondo. >>

<< La Magia Oscura, madre. La Magia Oscura. >>

Pausa.

Silenzio.

Scambio di sguardi.

<< Si, Draco. La Magia Oscura. La stessa che ci potrà dare Poteri Inimmaginabili. >>
<< La stessa con la quale potremo torturare diciassettenni Disarmate. >>

Narcissa, piega leggermente la testa, un po’ confusa.

Guarda suo figlio per un po’, poi, un lampo di comprensione le illumina lo sguardo.

<< Ti riferisci alla Sanguesporco che era con i Potter? >>

Annuisce, senza ricambiare lo sguardo di sua madre.

<< Non hai mai potuto sopportarla. Né lei, né i suoi amichetti. >>

<< Zia Bellatrix poteva usare la Legilimanzia. Abbiamo anche il Veritaserum, nelle nostre credenze. La Cruciatus non era necessaria. Era Disarmata. >>

Di nuovo, cala il silenzio tra i due.

Ho sempre pensato che la vista della tortura di Hermione, non avesse minimamente turbato Draco, e gliel’ho anche urlato, quella famosa sera che causò la nostra punizione.

Adesso, assistendo a questa scena, ho solamente voglia di saltargli addosso, e stringerlo a me talmente forte da togliere il respiro ad entrambi.

Ma mi trattengo.

<< Adesso, provi pietà per una Sanguesporco? >>

Stronza.

Cuore di ghiaccio.

<< Io…io…non… >> farfuglia Draco, nel ricordo.

Fissa il suo sguardo in un punto indefinito del pavimento, prima di alzare lo sguardo su sua madre, adesso completamente deciso.

<< Non provo piacere nel vedere una mia compagna di Scuola torturata, anche se una Sanguesporco. E sono perfettamente consapevole che se mio padre, zia Bellatrix, o il Signore Oscuro dovrebbero captare questo mio pensiero, mi darebbero del debole. E che lo stai pensando anche tu. >>

Sua madre, ci mette un po’ per rispondergli.

Poi, molto lentamente, si alza dal letto di suo figlio, posizionandosi di fronte a Lui, in modo da guardarlo direttamente nel grigio argenteo dei Suoi occhi.

Poggia delicatamente una mano sulla sua guancia, in una leggera ed appena accennata carezza.

<< Non sei un debole, Draco. Hai solo quell’umanità, che qui dentro, manca un po’ a tutti. >>

Detto questo, semplicemente esce dalla sua stanza, chiudendosi delicatamente la porta alle spalle.

E, con il rumore del legno dell’uscio a contatto con lo stipite, si chiude anche questo ricordo.

Una sensazione a me particolarmente nota mi prende per la vita, e, tra una vertigine di colori, visi, luoghi e suoni, ritorniamo nell’aula dei Sotterranei nella quale ci eravamo imboscati.

Nel presente.

 

Quando i rumori lontani, gli odori e la sensazione di essere a Casa, tipici di Hogwarts, tornano ad avvolgerci, restiamo un altro po’ in silenzio, per riordinare i pensieri e le idee.

Prendendo un bel respiro, mi rendo conto di come, inconsciamente, fossi agitata all’idea di assistere all’intera vita di Draco Malfoy.

Oh certo, era solo una sensazione del mio stomaco, che nemmeno si era tramutata in pensiero vero e proprio, tanto da portarmi ad insistere in prima persona perché Draco mi facesse fare un giro nei suoi ricordi, ma c’era.

Non so, quest’agitazione, barra angoscia, a cosa fosse legata.

Forse ero solo spaventata dal fatto che, improvvisamente, il ripercorrere le tappe più importanti della sua vita, talmente distante dalla mia da risultare quasi impossibile che esse si siano intrecciate, mi avrebbe messa dinanzi alla brutale consapevolezza di essere troppo diversi l’uno dall’altro.

Forse, avevo paura di prendere coscienza di aver percorso, fino ad adesso, strade troppo diverse, e che il loro incrocio di quest’ ultimo anno, sia stato forzato, e momentaneo.

Invece, mi rendo conto in un momento idilliaco, di essermi, si , accorta ulteriormente di quanto siamo diversi, di quanto siano state diverse le nostre vite fino ad adesso, di quanto non mi piacciano particolari aspetti del suo aspetto.

Ma, che, in realtà, dinanzi al suo sguardo profondo, alle sue labbra stupende, al suo petto marmoreo, al suo ghigno seducente, alle sue mani che scorrono su di me e alla sua voce che mi sussurra “Ti amo, bambolina”, tutti quei fattori che potrebbero allontanarci, perdono importanza.

Siamo completamente diversi, ne sono consapevole.

A partire dalle nostre fattezze fisiche, passando per le Case di appartenenza, finendo ai nostri cognomi.

E non mi interessa.

Per niente.

<< Bambolina, la mia vita ti fa sorridere? >> mi domanda.

La sua paradisiaca voce, mi riscuote dai miei pensieri, e mi riporta al presente.

Alzo lo sguardo nel Suo, accorgendomi solo in quel momento, di star sorridendo come un’idiota.

E, in risposta, allargo il sorriso.

Mi avvicino alle sue labbra lentamente, alzandomi in punta di piedi, e posizionando una mano sulla sua guancia.

In una delicata carezza, come quella a cui ho appena assistito, nel suo ultimo ricordo.

<< Bè, caro mio, l’hai detto anche tu. Soffro di scambi di personalità. Sorridere da sola, penso sia il minimo. >>

Sicuramente, una battutina acida non me l’avrebbe tolta nessuno, se non lo avessi baciato prima di fargliela anche solo pensare.

Mi insinuo lentamente nella sua bocca, tormentandolo e seducendolo come so che lo fa impazzire letteralmente.

<< Non credevo che consolare una donna, sarebbe stato così gratificante. Devo farlo più spesso.. >>

Dopo questa frase sussurrata a fior di labbra, mi stacco per incenerirlo con lo sguardo.

Fintamente intimidito, aggiunge:

<< Ovviamente, mi riferivo solo a te. >>

<< Certo, certo.. >>

Ridiamo, entrambi, prima di ricominciare il nostro bellissimo tango di labbra e sospiri.

 

Salve a tutti gente.

Sempre che vi ricordiate ancora di me.

Si, sono quella che, ogni aggiornamento vi chiede scusa per il ritardo, vi promette che posterà prima ma che, puntualmente, riappare dopo mesi.

Davvero, mi dispiace.

Ma non ho aggiornato il prima possibile, districandomi il più velocemente che ho potuto tra i miei impegni.

Voglio ringraziarvi di cuore perché, nonostante tutto, continuate a seguirmi.

Davvero, vi adoro *_*

Vorrei tanto dirvi “Ci vediamo la settimana prossima con il nuovo capitolo”, ma sarei costretta a deludervi.

Quindi, diciamo che ci vediamo l’anno prossimo, così, almeno, non verrò meno ad una promessa xDxD

Ovviamente, non mi ci vorrà così tanto per aggiornare…!

Al prossimo capitolo.

Un bacione!

 

P.S. Nello scorso capitolo, quando Kiki descrive Hogwarts tirata a lucido per i genitori dei suoi alunni, ho inserito l’immagine delle divise formali delle quattro Case.

Se per caso interessasse a qualcuno..

 

P.P.S. Magari qualcuno avrà letto questo capitolo con il titolo “Fucking Perfect”.

Ho deciso di cambiarlo, perché il nuovo mi sembrava più adatta, ma ciò non vuol dire che non lo ritroverete.

Magari con la canzone al seguito!

BIGIA

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Capitolo 35
*** Mad World ***


MAD WORLD

 

<< All around me are familiar faces. Worn out places, worn out faces…* >>

“Guarda Harry. Hogwarts. I nostri amici… Guarda come li ha ridotti questa Guerra…”

“Voldemort ha distrutto la nostra Casa e la nostra famiglia. Ha distrutto noi”.

“Almeno, il fottuto bastardo è morto”.

“Già, ed è merito nostro. Perché allora non riesco a sentirmi orgoglioso?”

“Non ci riesco nemmeno io.”

<< …Bright and early for their daily races. Going nowhere, going nowhere… >>

“Che stiamo facendo, Kiki? Sono mesi che andiamo ovunque, e in nessun luogo…”

“Ron ci ha lasciati per questo, o sbaglio?”

“Aveva ragione, vero? Questa ricerca degli Horcrux è un fallimento completo. Ed è colpa nostra.”

“Si che lo è. Ma cos’altro dovremmo fare?”

“Se almeno potessimo convincere Hermione a mettersi in salvo..”

“Non ce lo permetterebbe mai. E lo sai”

“Kiki?”

“Mh?”

“Che stiamo facendo?”

 << …Their tears are filling up their glasses. No expression, no expression.. >>

“Remus! Remus, ti prego…ti prego… Ti supplico, Lunastorta apri gli occhi!”

“Tonks! Pensa a Teddy, pensa a tuo figlio! Non lasciatelo… non lasciatemi!”

“Harry…Harry…sono…sono…?”

Guardo Harry.

Nessuna espressione alberga sul suo volto.

E vederlo così spento, è peggio di sentirlo urlare “SONO MORTI!”.

<< Hide my head, I want to drown my sorrow. No tomorrow, no tomorrow… >>

Avvolta tra le coperte.

Con il capo sotto il cuscino.

È possibile soffocare il dolore?

O è solamente lui, a soffocare te?

“Non ce la faremo mai, Harry. Voldemort non sarà mai sconfitto da due ragazzini. Moriremo. Moriremo tutti”

“…”
<< And I find it a kind of funny, I find a kind of sad: the dreams in which I’m dying are the best I’ve ever had .. >>

“Brutto incubo, sorellina?”

“Non esageratamente”.

“Cosa hai sognato?”

“Voldemort che mi faceva fuori.”

“E ti pare un bel sogno?!”

“Una volta morta, non sentivo più il peso di questa stramaledetta Guerra sulle spalle. Almeno, non ho nuovamente assistito alla Tortura o all’uccisione di qualcuno, da parte di quel bastardo…”

<< …I find it hard to tell you, I find it hard to take, when people run in circles.. It’s a very very mad world… >>

<< Mad world… >>

Un’altra voce si sovrappone alla mia.

Poggio la chitarra sul divano, accanto a dove ero accucciata fino a qualche attimo fa.

Ed alzo lo sguardo, sugli occhi di Harry.

Occhi verdi.

Verdi come i miei.

Verdi come Lily.

Verdi come l’erba.

Verdi come la Speranza.

<< Ben svegliato, fratellino. >>

Lui, si limita a sorridermi, sedendosi accanto a me.

Ci lasciamo avvolgere dal silenzio.

Ma non uno di quelli che mi colgono spesso con le Serpi, e che tanto non sopporto.

No.

Questo è uno dei nostri silenzi.

Uno dei silenzi di Harry e Kiki.

Uno dei silenzi in cui ci supportiamo e siamo l’uno l’ancora di salvezza dell’altro.

Uno dei silenzi in cui semplicemente, prendiamo qualche respiro.

Sempre cullandoci nell’assenza di parole che, per noi due, a volte, assume più significati di mille discorsi, prende la chitarra da dove l’avevo poggiata, e se la sistema al petto.

Le sue dita si muovono lentamente sulle corde, riprendendo dalla nota che avevo lasciato in sospeso al suo arrivo.

Io poggio la testa sulla spalla, lasciandomi cullare dal suono prodotto dalla musica del mio fratellino.

E, come facevo prima, torno a chiudere gli occhi.

<< Children waiting for the day they feel good. Happy birthday, happy birthday. Made they feel like every child should. Sit down and listen. Sit down and listen. >>

Esprimi un desiderio, Kiki. Hai undici anni!”

“Anche tu, caro il mio gemello.. Auguri fratellino.”

“Buon compleanno anche a te, Kiki. Spegni le candeline.”

“I bambini normali spengono le candeline. Noi, soffiamo la polvere dai contorni della nostra torta disegnata sul pavimento.”

“Questo perché noi siamo speciali, no?”

<< Went to school and I was very nervous. No one knew me. No one know me… >>

“Questa sarebbe la Hogwarts di cui Hagrid ci ha parlato?”

“Credo proprio di si. Guardala Harry. È bellissima.”

“E se non ne fossimo all’altezza?”

“Possiamo sempre scappare. Non ci conosce nessuno, qui…”

Bello l’anonimato, vero, Bambini che sono Sopravvissuti, Prescelti, Salvatori del Mondo Magico?

Finchè è durato, almeno…

<< Hello teacher, tell me what’s my lesson. Look right through me, look right through me… >>

“Guar…da…mi”

Sei anni ad insegnarmi Pozioni.

E la lezione più grande me l’ha impartita negli ultimi istanti della sua vita.

Mentre chiudeva gli occhi, con la vista invasa dal verde degli occhi di Harry, e miei.

Mentre chiudeva gli occhi, con la vista invasa dal verde degli occhi di Lily.

<< And I find it a kind of funny, I find a kind of sad: the dreams in which I’m dying are the best I’ve ever had.

I find it hard to tell you, I find it hard to take, when people run in circles.. It’s a very very…Mad World, mad world. Enlarged in your world. Mad world.. >>

L’eco dell’ultima nota suonata da Harry, e cantata da me, ancora placidamente poggiata sulla sua spalla, con gli occhi serrate, riecheggia per tutta la Sala Comune.

<< Che mondo folle.. >> ripete Harry, in riferimento alla canzone.

Già.

Mio fratello, come sempre, ha ragione.

Io mi limito ad annuire, e ad appiattirmi contro il suo petto sempre di più, mentre un suo braccio mi circonda la spalla.

Restiamo un altro po’ così, senza che nessuno dei due senta il bisogno di dire qualcosa in particolare.

Sospiriamo quasi contemporaneamente, e, sempre insieme, ridiamo per questa sciocchezza come due bambini.

<< Scusami. >> mi sussurra contro una tempia, prima di lasciarmi un leggero bacio sui capelli.

Tutto questo, non appena abbiamo finito di sghignazzare.

Alzo lo sguardo, ad incontrare il suo.

<< Per cosa? >>

Per essere il mio punto di riferimento, la mia ancora, la mia roccia, la mia Bacchetta, da 18 lunghi e difficili anni?

<< Per averti lasciata da sola, prima. Proprio oggi poi… >>

Abbassa lo sguardo, ed io non posso far altro che sorridergli, intenerita.

Non preoccuparti, fratellino.

Fare sesso selvaggio contro un muro con Draco Malfoy, aiuta parecchio ad alleviare la tristezza, credimi.

<< Non fa niente, Harry. E poi… non sono stata proprio da sola.. >>

Ammetto, mordendomi un labbro, che, nel frattempo, allargo in un sorrisetto innocente.

Inclinando leggermente la testa.

Questa, Harry e Ron la chiamano “L’espressione colpevole”.

Hermione e Ginny “Espressione colpevole, ma più che altro tenera, utile per infinocchiare Harry e Ron quando si ha fatto una gran cazzata”.

<< Ti prego, dimmi che sei andata da Hagrid a prendere un the.. >>

Scuoto la testa, raddolcendo il sorriso e lo sguardo.

Si, adesso sto decisamente cercando di intenerire mio fratello.

<< In giro per la Foresta Proibita? >>

Di nuovo, segno di diniego.

<< Sei andata a versare lacrime sulla tomba di Voldemort? >>

A questa immagine paradossale, rido.

Soprattutto per il fatto che mio fratello preferirebbe portarmi da Madama Chips per avvelenamento da “Biscotti di Hagrid”, per ferite da “Quelle creature psicopatiche che stanno nella Foresta Proibita” o per improvvisa pazzia, piuttosto che sapermi con Draco.

Soprattutto, rido per non piangere.

<< Sono andata da Malfoy, Harry. Siamo stati un po’ insieme… >>

Non gli dico che cosa abbiamo fatto.

Povero, povero fratellino.

Sospira, in maniera particolarmente buffa, facendomi ridere di nuovo nell’arco di pochi minuti.

<< Sai, Kiki, a volte mi manca poterti parlare attraverso dei semplici pensieri. Sono sempre stato in grado di capire cosa ti frulla per quella testa ammattita che ti ritrovi… ma il fatto che tu ti sia improvvisamente innamorata del Furetto, è qualcosa che non riesco proprio a comprendere. >>

Poi, si avvicina al mio viso, con gli occhi ridotti a due fessure.

<< Sei sicura che non ti abbia somministrato un Filtro d’Amore? >>

Nuovamente, mi ritrovo a palesare il mio divertimento attraverso le risa.

Incredibile l’effetto che Harry ha su di me.

Fino a qualche minuto fa, eravamo intenti a strimpellare le note di una malinconia, per quanto bella, canzone.

E adesso… mi sta facendo ridere di gusto.

<< Non credo lo capirai mai, Harry. Perché, quello che provo per Lui, è qualcosa che non so spiegarmi nemmeno io. >>
<< E’ ovvio che non puoi spiegarlo… >> ribatte lui, deciso << …L’amore... >>

Mi guarda, con aria fintamente severa << …e ti giuro che ti sto odiando, per avermi costretto ad usare quella parola, in riferimento al Furetto.. >>

Un sorriso mi si apre sul viso.

<< …Dicevo. L’amore nessuno potrà mai spiegarlo. Però volevo capire… perché. Perché Lui? E non un qualsiasi altro povero Cristo, il cui padre magari non lo ha incaricato di ucciderti, per il quale non dovresti inzuppare di lacrime sette camicie, e con cui, magari, prima che quella grande follia irrazionale chiamata “Amore” vi colpisse, non interagivi a suon di bestemmie e Schiantesimi? >>
Le mie labbra restano increspate verso l’alto, mentre inclino leggermente la testa, guardando Harry con intensità.

<< Cosa vuoi che ti dica? Una formula di matematica il cui risultato è “Amore per Draco Malfoy”? >>

Alza un sopracciglio.

<< Certo che no! Però, dato che mi ritroverò costretto ad avere il Furetto tra i piedi per un bel po’, vorrei almeno sapere perché! >>

A questo punto, per la situazione paradossale in cui mi trovo, e per l’espressione di Harry davvero, davvero, buffa, scoppio a ridere.

A ridere di gusto.

<< Ecco! Adesso ride! Prima si innamora dell’essere più imbecille che si trova ad Hogwarts, e poi ride! Questi giovani d’oggi, senza alcun rispetto o pudore! >>

L’atteggiarsi a vecchietto incazzato con la gioventù, non fa che aumentare il divertimento della mia risata, tanto che, dopo un po’, trascino anche Lui con me.

Ridiamo spensierati ed abbracciati sul divano della nostra Comune deserta per ancora un’altra manciata di minuti.

Fino a che, il bisogno di ossigeno che ci impedisce di restare avvolti dall’acqua per troppo tempo, di baciare chi amiamo il più a lungo possibile e di ridere, di ridere per una giornata intera, ci fa tornare seri.

Mh.

Credo davvero di star iniziando ad odiarlo, questo ossigeno.

<< Seriamente, Kiki. Perché il Furetto? >>

Alzo le spalle.

<< Seriamente, Harry. Non so perché proprio Lui. E non so nemmeno quando ho iniziato ad innamorarmi di Lui. So solo che è accaduto. E che mi sono accorta di amarlo, amarlo seriamente, nello stesso istante in cui mi sono resa conto che ho bisogno di Lui, nello stesso modo in cui ho bisogno di te. Che mi fa stare bene, esattamente come fate voi Cacciatori. Che mi diverto con Lui, come succede con i Grifondoro. E che mi fa sentire le farfalle nello stomaco, come non mi era mai successo con nessun altro. >>

Che dite, gliela risparmio la parentesi sulla nostra attrazione fisica?

Vista il colorito cinereo che va via via assumendo il suo viso, opto per un si.

<< Ehi, fratellino, sei tu che mi fai queste domande sdolcinate. Non è colpa mia se poi la risposta non ti piace! >>

Alza le braccia al cielo, mentre assottiglia lo sguardo.

<< Si, ma non credevo che ti saresti trasformata in Miss Zucchero tutto d’un tratto! È un paradosso che lo diventi con Mister “Sono un Pezzo di Ghiaccio che non manifesta emozioni, se non tramite un ghigno malefico che mi dà un’aria da Bad Boy”! >>

La sua frase, insieme alla sua espressione compresa di bocca spalancata ed occhi fuori dalle orbite, mi causa un’altra risata.

Scuotendo la testa, lascio che il divertimento causato da mio fratello mi raggiunga ovunque.

Labbra, viso, occhi, gola, pancia, polmoni, mente, cuore.

Si.

Inizio a stare meglio.

<< Avresti dovuto aspettartelo, fratellino. E’ un mondo davvero, davvero folle. >>

Alza un dito ammonitore contro di me.

<< Non credere di giustificare i tuoi deviati gusti in fatto di uomini, con delle semplici citazioni di canzoni! >>

<< Sta parlando Harry Potter, maghi e streghe, reduce da una frequentazione piuttosto intima con Cho Chang, la lagna vivente, e da una scopata occasionale con Romilda Vane, la gallina invasata! >>

<< Lo sapevo! Adesso… >>
<< Harry! Della Chang lo sapevo, ma non credevo ti fossi fatto anche Romilda Vane! Pulisciti gli occhiali ogni tanto, amico! >>

Le nostre teste si girano alla velocità della luce, quasi causando qualche incrinatura nelle ossa del collo.

Non potevamo che riconoscere immediatamente la voce che aveva appena finito di prendere in giro Harry.

Ed infatti, dei sorrisi enormi, uno di quelli che sprizzano gioia e felicità da ogni singolo dente, vanno ad illuminare i nostri volti.

Sia io, che mio fratello, ci mettiamo in piedi, di scatto, e corriamo a salutare il nostro ospite.

La prima a saltargli letteralmente al collo sono io.

<< George! Che bello rivederti! >>

Non vediamo George Weasley dai funerali dei membri dell’Ordine caduti durante la Seconda Guerra Magica.

Non è venuto alla Tana nemmeno per Natale.

La sua mancanza si è sentita parecchio, ma nessuno ha osato insistere più di tanto.

George Weasley, lo scorso 2 Maggio ha perso un pezzo di se stesso.

Un enorme pezzo del suo cuore e della sua famosa risata.

George Weasley, lo scorso 2 Maggio, ha perso suo fratello Fred.

Lo stesso vale anche per Ginny e per Ron, certo…

Ma sappiamo tutti quanti che, ciò che univa i Gemelli, era qualcosa che nessuno dei Weasley avrebbe mai potuto capire, o raggiungere.

È lo stesso che accade a me, con Harry.

Se dovessi perdere, un giorno, il mio adorato fratellino io..

Io…

Godric!

Non ci voglio nemmeno pensare.

 

Gemelli Purosangue..

 

<< Kiki! Harry! È ovvio che sia un piacere rivedermi! >>

Le braccia di George mi circondano la vita, nel tenero abbraccio che ci scambiamo come saluto.

Poi, tocca ad Harry dare la sua accoglienza al nostra fratello di Ron preferito, con un virile schiocco di palmi, che sfocia in un lieve scontro “pugno contro pugno”.

Sul mio viso, e sul quello di mio fratello, l’enorme sorriso formatosi al suono della voce di George non accenna ad andar via, o ad affievolirsi.

Ed anche il proprietario di “Tiri Vispi Weasley” non è da meno.

Anche George sorride.

Eccome se sorride.

 

Ma, il suo sorriso, non è nemmeno lontanamente paragonabile allo sprizzo di divertimento, ilarità, gioia e di vita che era un tempo.

È come…

È come se, a quell’antico sorriso, qualcuno avesse violentemente strappato via una considerevole parte e, ciò che sfoggia oggi, è solamente ciò che ne rimane.

<< Ti vedo cresciuto, Potty… >> scherza George, finito di salutarci a dovere e rivolgendosi a mio fratello << …Abbiamo anche degli addominali niente male… >> dà dei piccoli colpetti, più rassomiglianti a schiaffetti, sulla pancia di Harry, constatandone la consistenza, e facendoci ridere entrambi << … E’ un peccato sprecarli con delle ragazzine come la Vane! >>

<< Sbaglio, o sei stato tu ad insegnarmi che, in Guerra ed in Amore, ogni buco è trincea? >>

La risposta di Harry causa una forte risata al Weasley qui presente, ed un sospiro indignato a me.

Che, prontamente, sferro un pugno sul braccio di mio fratello.

Tentando di non pensare a quanto sia cambiata anche la risata di George.

Poi, l’attenzione di quest’ ultimo si rivolge a me.

<< Kiki! Complimenti anche a te! Ti è cresciuto il seno! >>

Istintivamente porto le mie braccia a coprire le mie “colline femminili”, mostrandomi scandalizzata, mentre anche il braccio di George accoglie le mie nocche.

Non proprio felicemente.

E poi.. eccoci di nuovo tutti e tre a ridere.

Fino a che, una reminescenza della chiacchierata con Andromeda Tonks mi fa capolino nella mente.

<< Andromeda mi ha detto che il piccolo Teddy è voluto rimanere al negozio con te… dov’è adesso? >>

George alza gli occhi al cielo.

<< Sono passato a salutare i miei, e Ginny ha preso la piccola peste in braccio e non si è più voluta staccare. Continuava a sbaciucchiarselo, e parlare in modo stupido e a fare versetti con la bocca.. Voi donne diventate tremendamente imbecilli davanti ad un bambino piccolo! >>

Harry se la sghignazza, io ribatto:

<< Si chiama istinto materno! E poi non venirmi a dire che Ted non ha intenerito anche te! Ci hai passato tutta la mattinata insieme! >>

<< Okay, okay… >> mi asseconda, alzando le mani in segno di resa << … Lo ammetto. La vista di quel bambino mi ha fatto ripensare un po’ alla mia vita, e tirando le somme, ho capito che.. >>

Poggia tragicamente una mano sulla spalla di Harry, ed una sulla mia.

<< … Devo mettere su famiglia. Chiudere il negozio di Scherzi ed aprirne uno più educativo per i pargoli, trovarmi una donna, sposarmi, comprare una villetta in stile Privet Drive in una tranquilla zona di Londra, ed avere tanti bambini. >>

Pausa.

Labbro superiore arricciato per Harry.

Sopracciglio alzato per me.

Faccia sera per George.

E poi…

Scoppiamo tutti e tre a ridere di gusto.

 

Finalmente.

Finalmente i colloqui sono terminati.

Sono le 19.30, i professori hanno urgentemente bisogno di vitamine, ed alcuni studenti di una bella sbronza, ma, finalmente, i colloqui Scuola – Famiglia sono finiti.

<< Miseriaccia, ragazzi, siamo finiti in punizione davvero taaaante volte! >>

<< Sono fiero di te, fratello. Anzi, di tutti voi! Se non corressi il rischio di essere amabilmente tagliuzzato in piccole parti da mamma, Appellerei una Bottiglia di Whiskey Incendiario, e brinderei alla vostra! >>

<< Grazie George. Ammetto di essermi sorpresa e congratulata con me stessa, quando la Mcgranitt ha fatto il resoconto delle nostre malefatte di questi anni a mamma e papà. Sapevo che avevamo rotto le palle ad un po’ di gente, ma non credevo così tante volte.. >>

<< Hermione, tu invece mi hai profondamente deluso. Compari in troppe punizioni con noi delinquenti. Troppe, per la So-Tutto-Io di Hogwarts! Se questi dati vengono resi pubblici, lo sai che la tua reputazione va a farsi un giro nel cesso? >>
Anche Ron riceve la sua buona dose di dolore sul braccio, ma, stavolta, non per causa mia, ma di Hermione.

Il tutto accompagnato dal nostro sincero divertimento

Finiti i colloqui, tutti gli studenti, ed i loro genitori, si sono riversati in Sala Grande.

Alcune mamme per spettegolare con altre, o per lamentarsi dei propri figli con altri genitori, ed alcuni studenti per ringhiare contro l’asprezza dei professori nei loro confronti.

I signori Weasley, insieme a Bill e Fleur, stanno chiacchierando con i genitori di Hermione e la nonna di Neville, mentre Charlie è andato a salutare un suo vecchio compagno di Scuola, qui in qualità di fratello e tutore.

Di conseguenza, Ron e Ginny, e la dolce metà di mio fratello, hanno potuto informare me, Harry e George sull’esito dei colloqui.

Inutile dire di come i professori abbiamo teso le lodi della “Strega più Brillante del Suo Anno” per Hermione, di quanto abbiamo lamentato con un sorriso la Pigrizia di Ron, e la Vivacità di Ginny.

E di come abbiamo messo in guardia i signori Weasley, ed anche i coniugi Granger sulle nostre parecchie ore trascorse in punizione.

I Malandrini, comunque, sarebbero stati fieri di noi.

Mia madre, sicuramente un po’ di meno.

Stiamo ancora ridendo, quando sento una flebile voce chiamarmi.

<< ‘Iki! Ha’y! >>

Sia io, che mio fratello, ci voltiamo incuriositi.

Per incontrare gli occhioni, oggi splendidamente color caramello del nostro figlioccio.

Teddy è cresciuto parecchio dall’ultima volta che l’ho visto, questo Natale.

I capelli, che mi ricordavo essere quattro peli biondi appiccicati alla testolina, sono diventati più numerosi, e, oggi, sono castano scuro.

Il dente d’avanti, unico abitante della sua bocca, adesso è affiancato dal suo gemello, in modo da non sentirsi troppo solo.

Ed è anche cresciuto in altezza, la piccola peste.

Se c’è una cosa che è rimasta invariata, però, quello è il sorriso.

Dio, non credo vedrò mai qualcosa di più adorabile e contagioso del sorriso di Teddy Lupin.

Andromeda gli è subito dietro, mentre gli tiene la mano per aiutarlo a camminare.

Il piccolo Ted non ha che un anno, che pretendete?

Nonostante ciò, non appena ci vede, si stacca dalla nonna, per muovere i piedini il più velocemente possibile verso di noi.

La più vicina al figlio di Remus e Dora sono io che, prontamente, mi piego sulle ginocchia, ed allargo le braccia, pronta ad accoglierlo.

Non appena sento il piccolo corpo cicciotello di Teddy venire a contatto con il mio, lo prendo in braccio, sistemandomi di nuovo in piedi, in modo che anche gli altri, completamente sciolti dinanzi a questa scena, possano salutarlo come si deve.

Io, gli schiocco un sonoro bacio sulla guancia, facendolo ridere genuinamente, mentre Harry gli accarezza affettuosamente i pochi capelli che si ritrova.

<< Non ha smesso un secondo di cercarvi! >> ci informa Andromeda, avvicinatasi a noi.

<< E’ sempre una gioia stare un po’ con questa piccola peste, signora Tonks. >>

<< Già… >> conferma Harry << …una volta fuori da Hogwarts passeremo decisamente più tempo insieme! >>

Sorridendo, la signora Tonks si congeda, raggiungendo i signori Weasley ed i signori Granger, e raccomandando al nipotino di comportarsi bene.

Il suddetto mi stava appunto facendo ridere di gusto mentre, in barba ai propositi impostigli dalla nonna, si sbellicava tirando i capelli ad Harry, che un sospiro estremamente spaventato cattura la mia attenzione.

Sulla porta della Sala Grande, a pochi metri da tutti noi, infatti, si trovano, impietriti e pallidi, niente di meno che Draco Malfoy, Theodore Nott e Blaise Zabini.

I sorrisi, da parte dei miei amici, si spengono immediatamente, mentre tutti spostano lo sguardo da me, a Teddy, al Principe delle Serpi che mi guarda terrorizzato.

Il primo a parlare è Blaise.

<< Meno male che prendevate in giro me… Draco, la tua ragazza già sguazza tra i pargoli. >>

<< E’ stato bello condividere la mia adolescenza con te, amico.. >> si dispera Theo << … Credo che la tua, comunque, sia arrivata al capolinea. >>

<< Potter.. >> sussurra Draco, con gli occhi spalancati << … poggia immediatamente quel bambino, e nessuno si farà del male. >>

Ricordate sempre la mia amata gocciolina, quella che scivola sul capo dei cartoni animati quando si trovano dinanzi ad una situazione talmente paradossale da non sembrare reale?

Bè, eccola riapparire.

In questo caso, non solo per quanto riguarda me, ma anche i miei amici qui presenti.

<< Okay, chi vi ha bombardato di Bolidi il cervello? >> domando, con un sopracciglio alzato.

<< A noi? Sei tu quella con un marmocchio in braccio! >> ribatte Theo.

<< Bambolina… Che. Ci fai. Con. Quel. Bambino? >>

<< Ah-ha! È il figlio dello Sfregiato e della Mezzosangue…! >> esclama improvvisamente Blaise, puntando il dito accusatore contro i due incriminati << …Confessate! >>

<< E’ ufficiale. Siete rincoglioniti del tutto. >> commenta Ron.

<< Più rincoglioniti di Gazza, direi… >> aggiunge George, prima di essere interrotto da Ginny, che spiega:

<< Il “marmocchio” in braccio a Kiki, sarebbe il tuo cuginetto, idiota d’un Malfoy! Il nipote di Andromeda. >>

Sempre se fossimo nel suddetto cartone animato, a vantare un fantastico oggetto di scena che esplichi le proprie emozioni, stavolta sarebbero i tre Serpeverde.

Vanterebbero un enorme punto interrogativo sul capo.

Girando lentamente la testolina di Ted verso Malfoy, mi avvicino a Lui con passi cadenzati.

<< Piccolo Ted.. >>

Con un sorriso libero una ciocca dei miei capelli dalle sue grinfie.

<< … Ti presento.. >>
Sempre tenendolo in braccio, volto completamente il bambino verso il biondastro, in modo da farli trovare uno di fronte all’altro.

<< …Draco Malfoy. >>

Allo stesso livello d’altezza, gli occhi grigi del Principe delle Serpi incontrano quelli caramello ed incuriositi del piccolo Teddy.

Malfoy ha assunto la sua solita faccia da poker, mentre osserva il cuginetto intensamente, come fa spesso con me quando vuole carpire ogni mio pensiero senza ricorrere alla Legilimanzia.

Da parte sua, invece, il piccoletto, non sposta di un millimetro lo sguardo da quello dal nuovo arrivato, mentre piega leggermente la testa, con curiosità.

Siamo tutti in religioso silenzio, mentre entrambi stanno conoscendo una parte della propria famiglia dalla quale i rispettivi educatori gli hanno sempre tenuti lontani.

Per quanto riguarda Andromeda, non la biasimo affatto per non aver invitato al Battesimo di Ted il caro Lucius e famiglia..

Ma, per quanto riguarda Narcissa..

Bè, sapete come la penso.

Purtroppo, però, Draco ha dei migliori amici deficienti, che devono sempre dispensare le loro perle di saggezza.

Dinanzi alle quali, però, non riesco ad assumere la cara vecchia espressione inacidita di un tempo, sostituita, ora come ora, da un sorriso esasperato.

<< Ehi, il marmocchio ha il tuo stesso naso. >>

<< No, ma che dici! Io direi più che altro che hanno le stesse sopracciglia… >>

<< No, no.. ti dico che li accomuna proprio il naso. Lascialo crescere un po’, ed imparerà ad arricciarlo nello stesso modo snob di Draco. >>

<< Io ce lo vedo più ad alzare il sopracciglio in modo superbo, come fa il biondastro davanti ai Mezzosangue.. >>

<< Io invece credo che Ted sia troppo tenero per avere anche solo un unghia del piede di Malfoy.. >>

<< Weasley, nessuno ha chiesto il tuo parere. >>

<< Bè, state paragonando il mio figlioccio ad un idiota come il vostro amico! È normale che interveniamo! >>

<< Ed ecco che anche Potter si sente in dovere di mettersi in mezzo. >>

<< Oh Santo Merlino, ma voi siete ancora così imbecilli? >>
<< Porco Godric! La Donnola in versione Magnum! Da dove diavolo sei sbucato tu? >>

<< E soprattutto quanti cazzo siete voi Weasley?! >>

Segue discussione patetica, e piena di insulti gratuiti.

Almeno, stavolta, Hermione e Ginny si astengono, e lasciano che Harry, Ron e George se la vedano da soli con i due Serpeverde.

Questi ultimi, infatti, nella foga di rispondere a tono ai miei amici, si sono allontanati da me e da Malfoy, fronteggiando più da vicino i Grifondoro.

Quasi nello stesso istante, l’astensione da questa patetica discussione delle mie migliori amiche, si è palesata dal loro percorrere il tragitto opposto a quello delle Serpi.

Ovvero, loro si avvicinavano alla discussione, ed Hermione e Ginny se ne allontanavano sospirando rassegnate, accostandosi invece alla sottoscritta.

Dopo di che, finalmente Malfoy si decide a parlare.

<< Io dico che non mi somiglia affatto.. >>

Ginny, prendendo dalle mie braccia Teddy per stringerlo un po’ al suo petto, commenta:

<< Malfoy, vorrei farti notare che è il figlio di tua cugina Tonks e di Remus Lupin. Non c’erano molte possibilità che vi assomigliaste granchè.. >>

<< E per fortuna.. >> commenta Hermione, guadagnandosi un’occhiataccia da Malfoy, alla quale risponde con un sorriso soddisfatto.

Restiamo un po’ in silenzio, ad ascoltare la risata quasi contagiosa di Ted che, guardando litigare i maturi Blaise e Theo, con gli affatto infantili Ron, Harry e George, sembra si stia divertendo un mondo.

Beato lui.

<< Quindi… >> constata Malfoy, dopo una manciata di minuti privi di parole << …Tu e lo Sfregiato siete i padrini del marmocchio? >>

<< Potresti evitare di chiamarlo “Marmocchio”?! >>

Alza gli occhi al cielo.

<< E va bene! … del bambino…! Meglio? >>

Sorrido sarcastica.

<< Decisamente meglio. E, comunque, si… >> allargo le labbra, in modo sincero stavolta, voltandomi a guardare il mio figlioccio, ancora impegnato ai ridere dei cinque litigiosi deficienti.

<< …Questa meraviglia di bambino, è il mio figlioccio! >>

Allungo la mano contro la sua guancia paffuta, tirandogli un leggero pizzicotto.

Gli occhi mi diventano a cuoricino, insieme a quelli di Hermione e Ginny quando Ted, richiamato dal mio gesto, stende a sua volta il braccio contro il mio viso, poggiandomi le sue piccola dita sulla guancia, in una infantile carezza.

Dopo di che, seguono momenti in cui io e le mie migliori amiche, come ha detto prima George “andiamo in brodo di giuggiole”, chiedendo a Ted altre carezze, bacini e abbracci.

Che vengono prontamente assecondati dal piccolo, facendo crescere a livelli altissimi la nostra adorazione per la piccola peste.

Quest’ultimo sta appunto concedendo, con un’ilarità tipica solo dei bambini come Lui, l’ennesimo “Bacino” ad Hermione, che Malfoy, dopo aver assistito a queste scenette completamente in silenzio, ci ricorda della sua presenza.

<< Salazar. Credo che vomiterò. >>

Tutti e quattro ci giriamo verso di Lui.

Noi tre ragazze stiamo appunto per mandarlo al diavolo, quando Ted alza un ditino verso di Lui, e sillaba:

<< ‘Agìa! >>

Draco alza un sopracciglio.

Oh si.

Davvero superbo.

<< Che..? >>

<< ‘Agìa, ‘agìa! >>

Malfoy continua a non capire.

E nemmeno io, se è per questo.

Almeno, fino a che non è Hermione ad illuminare i nostri dubbi, come al solito.

<< Ehm, Malfoy.. credo che Ted ti stia chiedendo di fare una magia.. >>

Ma il Suo sopracciglio non vuole abbassarsi.

<< A me? E perché? >>

<< Ehi… >> ribatte Ginny << …sei tu il Cuore di Ghiaccio bravo nella Legilimanzia! Scoprilo tu! >>

<< Ma ti pare che uso la Legilimanzia con un marmocchio di nemmeno un anno?! >>

<< Senti, tu… >>

No.

Vi prego, no.

Non anche voi.

Giro il capo verso destra, solamente per constatare che mio fratello e company stanno ancora litigando.

E non ho alcuna intenzione di lasciare che anche Ginny ed Hermione, prendano il loro esempio, seguite a ruota da Draco.

Così, mi sento in dovere di intervenire.

<< Ehi, ehi, ehi! C’è un bambino piccolo qui vicino, ricordate? Non diamogli un cattivo esempio, litigando, come sta facendo quell’idiota di Harry.. >>
Sorrisetto malefico da parte di Malfoy.

Al quale, mi rivolgo con un’alzata di spalle.

<< …Ritornando alla richiesta di Teddy… Ha poco più di un anno, ed è completamente innamorato della Magia. Accontentalo. >>

Lui, in risposta, sposta lo sguardo da me, al suo piccolo parente, con aria diffidente.

<< Per favore.. >> aggiungo, in modo sussurrato.

Mi guarda di sottecchi, ed in modo inespressivo per un po’.

Poi, alza gli occhi al cielo, e sospira, stringendo tra le dita la Bacchetta.

In risposta, sia io, che Teddy, ci apriamo in un sorriso a 32 denti.

Cioè.. per quanto riguarda il piccolo Lupin, un sorriso a 2 denti.

<< Allora… >> domanda, sarcastico, rivolgendosi al bambino << …preferisci che Schianti la Mezzosangue, o che dia fuoco ai capelli di Fiammetta? >>

<< O, ancora meglio… >> aggiunge Ginny, con tono inacidito, rivolgendosi sempre a Teddy << …che ne diresti di vedere un Serpeverde ossigenato, egregiamente Affatturato? >>
<< Oppure Trasfigurato in Furetto.. >> aggiunge Hermione.

Prima che Draco possa seriamente Schiantarle entrambe, per la seconda volta intervengo io, posando una mano su quella di Malfoy stretta intorno alla Bacchetta, e guadagnandomi la sua attenzione.

<< Magari un semplice Lumos basterebbe, non credete? >>

Non vorrebbero, nessuno dei tre, ma mi danno ragione.

<< Sei tu l’esperta di marmocchi, bambolina… >> mi concede Malfoy.

Prima di sguainare la Bacchetta, pregustando magari un bel “Stupeficium” sulle labbra, ma esclamando:

<< Lumos. >>

Una luce, non eccessivamente forte, si sprigiona dalla Fonte Magica di Malfoy, portando noi a socchiudere leggermente gli occhi, e Teddy a ridere estasiato.

Tanto che, dopo poco, anche le nostre bocche si allargano in un sorriso.

Persino Draco solleva il lato destro della bocca.

Mi avvicino al suo orecchio, e gli sussurro:

<< Patronus. Sono la Magia preferita di Ted. >>

<< Bambolina, ma per chi mi hai preso? Un Mago d’Animazione? >>

Unisco le mani in una preghiera, e sporgo il labbro inferiore delle mie labbra, assumendo un’espressione supplicante, e piuttosto infantile.

Che fa nuovamente sospirare esasperato Malfoy, convincendolo, però, a fare ciò che gli chiedo.

<< Donne, e marmocchi. Che combinazione di merda.. Expecto Patronum. >>

Un serpente argentato fuoriesce dalla Bacchetta di Malfoy, entusiasmando come non mai il piccolo Teddy, che comincia a tendere le mani verso il concentrato di Felicità che fluttua intorno a Lui, e a ridere, a ridere a crepapelle.

Tanto che Ginny fa fatica a tenerlo ben saldo tra le braccia.

Osserviamo silenziosamente lo sguardo ammirato del mio figlioccio fisso sul Patronus di Draco, prima che sia quest’ultimo a rompere il silenzio, rivolgendosi solo a me e parlando con un tono decisamente basso.

<< Come… come sono morti i genitori del marmocchio? >>

<< Ted, Draco. Si chiama Ted. O Teddy. >>

<< Oh, e va bene! Santo Salazar quanto sei difficile! >>

Accenno un sorrisetto.

<< Comunque, sono morti durante la Battaglia di Hogwarts. Dora uccisa da quella adorabile donna che era tua zia, Bellatrix, e Remus da Dolohov. >>

Pronuncio la frase in modo freddo, e distaccato.

Come se stessi parlando di altre persone, e non di qualcuno che amavo.

<< Cavolo.. >> fischia Malfoy << …mia zia Bellatrix deve starti davvero, davvero sul cazzo, allora.. >>

Sorrido sardonica, alla sua intenzione di alleggerire il tema della conversazione, ed annuisco.

<< Si. Eccome. Diciamo che, nella lista della gente che detesto, Lei è al secondo posto. >>

Mi si avvicina in modo sensuale, lasciando strisciare lentamente le sue braccia intorno alla mia vita, e sussurrandomi ironico all’orecchio:

<< Al primo posto ci sono io, vero? >>

Rido, ma soltanto per mascherare il tremore che ha scosso il mio corpo al suo tocco.

<< Desolata, ma devo deluderti. Aggiungerei anche un “Per tua fortuna”. >>

<< E per quale motivo, di grazia? >>

Assumendo il mio miglior sorriso superbo, rispondo.

<< Sai bene che non ti conviene essere sulla mia lista nera… >>

Alza gli occhi al cielo, credendo poco alla mia affermazione.

<< Oh, avanti! Sono stato sulla tua lista nera per anni! E sono certo di ritornarci spesso anche ultimamente… >> Si, quando lo scopro a guardare sederi altrui. << …ed il mio bel visino, con compagnia bella, sono perfettamente intatti. >>

Questo, perché, pur standomi tremendamente antipatico, restava pur sempre il mio segretissimo sogno erotico.

Non mi conveniva affatto cambiargli i connotati.

<< Mi stai provocando, Malfoy? >>

<< Esattamente, Potter… >> mi risponde malizioso << …ricordati sempre che io sono il Mangiamorte malvagio, che ha l’incarico di ucciderti. Fossi in te, terrei le Manette Incantante sempre a portata di mano… >>

<< Se è un tuo perverso metodo per indurmi a giocare all’Auror e al Mangiamorte, sappi che non attacca… >>

Fa una faccia delusa, rimarcando il tutto con uno sguardo esageratamente triste, ed un capo ossigenato che si abbasso, sconfitto.

Ridendo, gli porto una mano sulla guancia, facendogli alzare il viso, ed avvicinandomi alle sue labbra sempre più.

So che non dovrei baciarlo, proprio qui, davanti a tutti, e soprattutto a così poca distanza da Harry ma…

Ehi, qui tutti stanno pensando ai cazzi loro, un bacettino veloce veloce passerà sicuramente inosservato…

<< Piuttosto… cosa sai dirmi del giochino “Signore Oscuro e Prescelto”? >>

Una risata abbandona le sue labbra, mandando ai funghi quella fievole voce coscienziosa che ancora si opponeva a far congiungere le mie labbra con le sue.

<< Ah, ecco chi occupa il primo posto della tua lista nera.. >>

Riderei, se non avessi la vista completamente accecata dal suo viso, e se non avesse così improvvisamente poggiato la sua bocca sulla mia.

Mi sto giusto beando per l’ennesima volta del loro squisito sapore che..

<< Ehi, tu! Giù le mani da mia sorella! >>

 

Finalmente.

Finalmente i colloqui sono finiti.

Oh, no.

Questa giornata, di certo, non ha aumentato lo stress soltanto degli studenti.

Ma anche dei loro professori.

Che, alla stregua di quegli scansafatiche dei loro discepoli, ora, possono finalmente tirare un sospiro di sollievo.

Il sole sta ormai tramontando e Dio solo sa quanto può essere bella Hogwarts al tramonto.

Con la luce della suddetta stella che, rosso fuoco, si getta disperata nelle acque del Lago Nero, e con calde sfumature che schizzano le fronde degli alberi.

Con le ombre della gente che affolla i Giardini di Hogwarts, che si allungano in modo inquietante per i più.

Ma, Margareth Kensington, aveva sempre trovato estremamente rilassante quell’affascinante gioco di ombre del tramonto.

<< Scommetto che quello era un sospiro di sollievo. >>

<< Lo confesso, Diana. Non vedo l’ora che voi genitori ve ne torniate a casa, per poterlo fare anche io. >>

<< Uh, Maggie. Potrei essermi offesa, sai? >>

<< Hai un ego troppo grande per potertela prendere per queste cose… >>

La risata cristallina di Diana Zabini torna a fare bella mostra di sé.

Attirando non pochi sguardi ammirati.

Ma, ormai, lei ci è abituata.

Restano un po’ in silenzio, le due donne, con i rispettivi sguardi persi nella contemplazione dello spettacolo divino del tramonto.

Cercando di non pensare a quanti ne avevano visti, ai tempi in cui potevano ancora considerarsi studentesse di Hogwarts.

Poi, tirando un sospiro malinconico, ed insieme deciso, la signora Zabini infila le mani perfettamente curate nella tasca destra del suo mantello da viaggio, estraendo due minuscoli cofanetti colorati.

Con un unico tocco della sua Bacchetta i suddetti acquistano la dimensione del palmo della sua mano, mostrando un color rosa acceso per il primo, ed uno blu elettrico per il secondo.

Lo sguardo incuriosito di Margareth Kensington non può che esserne attratto.

<< Sono passati diciassettenne anni… >> commenta Diana << …penso sia arrivato il momento di consegnare questi due maledetti pacchetti. >>

La professoressa di Trasfigurazione continua ad avere le idee poco chiare.

E di certo lo sguardo deciso e forte che le invia la signora Zabini non la aiuta.

<< Vorresti farlo tu, per me? >>

Maggie alza un sopracciglio.

<< Cos’è, ti sei messa a spacciare? >>

Incantevole sorriso da parte di Diana, sopracciglio ancora più in alto da parte di Margareth.

<< Ho smesso dai tempi di Hogwarts… >>

E, questa, entrambe sapevano bene che non era una battuta.

<< …In realtà è qualcosa che mi affidò Lily Evans anni fa, e che dovrei consegnare ai suoi figli. >>
La Kensington spalanca gli occhi.

Con lo sguardo va alla ricerca degli adolescenti in questione, trovandoli subito dopo, esattamente dove si aspettava che fossero.

Kimberly ed Harry Potter stanno discutendo tra loro, Lui con aria da funerale, lei, invece, piuttosto divertita.

Vicino a loro Hermione Granger abbraccia coloro che le si sono presentati come i suoi genitori, ed altrettanto accade per quanto riguarda la famiglia Weasley.

Della quale, tra parentesi, apprezza molto il coraggio della madre.

Ci vuole davvero fegato per occuparsi di tutti quei figli.

Entrambe le donne mantengono lo sguardo fisso su quel quadretto, per tutto il tempo dei saluti.

Vedono Molly Weasley sporcare di lacrime i mantelli Rosso – Oro dei loro figli, dei gemelli Potter e della brillante Hermione Granger.

Vedono ogni singolo membro della famiglia dai capelli fiammanti, esclusi i due figli che ancora frequentavano la Scuola, salutare i ragazzi con abbracci stritola ossa e con un’espressione triste in viso.

Vedono Andromeda Black, con il nipotino (povero piccolo, orfano a così tenera età) fare altrettanto, mentre Harry Potter prendeva teneramente in braccio il piccolo bambino dagli occhi caramello, per permettere a tutti di stampargli un sono bacio in fronte.

Vedono tutto quell’insieme di adulti, così fuori luogo lì ad Hogwarts, allontanarsi lentamente dal ciliegio, unendosi a quel gruppo sempre più folto di genitori che stava raggiungendo le carrozze, per andare ad Hogsmeade a Materializzarsi.

<< Se Lily Evans dette a te quei pacchetti, è giusto che sia tu a consegnarli ad Harry e Kimberly Potter. Ed io, resto pur sempre una loro docente. >>

Il capo di Diana Zabini si piega, in un lento annuire.

<< Immaginavo una risposta del genere. Hai proprio tagliato tutti i ponti con il passato? >>

Margareth Kensington, ora come ora, preferisce prendere a fissare la propria ombra allungarsi sul prato, piuttosto che sostenere il pesante sguardo della sua vecchia compagnia di Scuola.

<< Si, Diana. È esattamente ciò che ho fatto. E tu? >>
<< Vale lo stesso per me. Queste due piccole scatole, ne sono gli ultimi strascichi. >>
Detto ciò, il fruscio del suo vestito di seta arriva alle orecchie delle due donne, mentre la signora Zabini prende ad allontanarsi.

Ma, dopo solo qualche passo, sente la voce di Maggie raggiungerla di nuovo.

<< Il padre di Blaise. Non è qui. >>

Un’affermazione.

Che cela un’implicita domanda.

 

Lui dov’è?

 

<< Ottima intuizione, Maggie… >> risponde sarcastica, senza però, voltarsi << … E se mi stai per chiedere come mai non sia qui, a trovare suo figlio, ti risparmio la fatica. Ignoro dove abbia trascorso le giornate degli ultimi 18 anni. E, Blaise, non conosce nemmeno il suo nome. >>

 

<< Era proprio il caso di sbaciucchiarvi in pubblico? Stavo per vomitare le ali di pollo cho ho mangiato a pranzo! Ed io amo le ali di pollo! >>

<< Oh, certo! E proprio tu mi vieni a fare la predica?! Hai idea di quanti pranzi mi hanno fatto vomitare le tue scopate pubbliche con Lavanda?! >>

<< Ehi! Non l’ho mai fatto! >>

<< E’ vero, ma poco ci mancava, caro il mio fratellino! >>

<< Grazie Gin! Almeno qualcuno mi appoggia! >>

<< Ehi, Rossa, non difendere quella delinquente di mia sorella! >>

<< Harry, Ron… vi prego, fatela finita. >>

Incredibile!

Un bacio!

Un fottutissimo bacio!

Okay, dato in Sala Grande, mentre eravamo circondati dai genitori, signori Weasley compresi, ma nessuno ci stava guardando in quel momento!

Erano tutti occupati nei loro discorsi, nessuno ci avrebbe notato.

Ed invece, le antenne Anti-Malfoy di Harry e Ron hanno vibrato nell’esatto istante in cui stavamo approfondendo il semplice sfiorarsi di bocche.

E, fatta eccezione per la toccante mezz’ora in cui abbiamo salutato la famiglia Weasley e Andromeda e Teddy, è esattamente da allora che, mio fratello ed il mio migliore amico, non smettono di farmi prediche su prediche, tutte accomunate dal tema del “Pudore”.

Tema assolutamente insulso, se affrontato da due che, di baciarsi in pubblico, non si sono mai fatti molti problemi.

Specialmente Ron…

<< Finitela…? >> continua Harry << …Solamente se ci prometti che d’ora in poi… >>

Ma non fa in tempo a finire la frase, che Hermione lo interrompe.

E non con una delle sue solite perle di saggezza, o con un’ammonizione, o anche con un ceffone.

No.

Con un bacio.

Sulle labbra.

Hermione bacia mio fratello, e mio fratello, finalmente, tace.

Una volta staccatasi da Harry, la mia migliore amica commenta:

<< Bene, Kiki. Tuo fratello ha appena baciato me in pubblico. Inizia con le prediche. >>

Inutile sottolineare che Lei ha baciato Lui, senza che Lui potesse fare niente per opporsi, vero?

Restiamo per un po’, tutti e cinque, a guardarci stupiti, ad eccezione di Hermione che ricambia i nostri sguardi piuttosto compiaciuta.

Poi, scoppiamo a ridere.

E continueremmo a prendere in giro Ron e le sue scenette porno in Sala Comune con Lavanda, se una voce suadente non ci stesse chiamando, dalle nostre spalle.

<< Harry, Kimberly. Avrei bisogno di parlarvi. >>
Nonostante i diretti interessati siamo io e mio fratello, anche gli altri tre Cacciatori si voltano verso la voce femminile.

E restiamo, chi più, chi meno, a bocca aperta.

A quanto pare, Diana Zabini, fa parte della manciata di genitori che si stanno ancora trattenendo presso i Giardini di Hogwarts.

Molly ha cercato di tardare il più possibile il distacco da noi, ma a casa Weasley c’erano dei Membri dell’Ordine delle Fenice come ospiti, a cena, alla quale si è accodata anche Andromeda.

Di conseguenza, non potevano tardare oltre il ritorno a Casa.

<< Ehm… certo.. >> sillaba mio fratello, prima che la donna, semplicemente, si volti, ed inizi a camminare verso il Lago Nero.

Scambiando un’occhiata con gli altri tre, io ed Harry ci limitiamo ad alzare le spalle, ed a seguire la madre di Blaise, dovunque si voglia fermare.

Nel tragitto Ciliegio – Sponde del Lago Nero, la curiosità mi assale, ma nessuno dei tre osa dire una parola.

Almeno, fino a che Diana Zabini, ormai giunta nei pressi dell’acqua, non si ferma, voltandosi verso di noi.

Ha un’espressione estremamente seria in volto.

Spero non voglia parlarci dell’arruolamento di suo figlio nell’Esercito di Silente..

<< Devo consegnarvi una cosa. >>

Ah, bene.

Pericolo scampato.

Tirandoli fuori dalla tasca del suo prezioso mantello, ci porge due cofanetti identici, di dimensioni modeste, l’uno avvolto da carta di colore blu, l’altro rosa.

Sebbene il rosa sia un colore che detesti, istintivamente, sia io che Harry, colleghiamo la distinzione delle due colorazione dei pacchetti, alla distinzione dei nostri sessi.

Così, a me tocca il cofanetto shocking, a lui quello elettrico.

Sto per domandarle cosa siano, e come mai ci stia facendo, proprio lei, un regalo, quando esaurisce tutti i miei dubbi, senza che avessi ancora aperto bocca.

<< Questi due pacchetti mi furono consegnati da vostra madre diciassette anni fa.. >>

Tuffo al cuore.

Io ed Harry ci scambiamo uno sguardo confuso, prima di spalancare gli occhi.

<< …quando, non so per quale motivo, lei e James furono costretti a nascondersi. >>

Perché Voldemort ci cercava, ecco perché.

<< Il panico, durante la Prima Guerra era tangibile ovunque. Riuscivi a sentirlo sulla punta della lingua. Eri costretto a guardarti le spalle persino se andavi da Madama Mcclan a ritirare una semplice gonna. Nessuno si fidava mai di nessuno, e fare nuove conoscenze era a dir poco impossibile, ed estremamente stupido. Gente che conoscevi da anni, di cui leggi la notizia della morte sulla Gazzetta del Profeta, magari due giorni dopo averci passeggiato insieme. Sembrava non dovesse finire mai, quel dominio del terrore. Non c’erano Prescelti, allora, nessuno su cui accollare il Peso del Trionfo del Bene sul Male. Non c’era Speranza. Fu per questo che la mia famiglia decise di far ritorno in Italia. Per salvarci la pelle… >>

Guardandoci intensamente negli occhi, sorride, malinconica.

<< Non tutti erano coraggiosi come i vostri genitori, sapete? >>

Oh, si.

Questo lo so benissimo.

E quel verme schifoso di Peter Minus ne è la conferma.

<< Comunque, prima che partissi, vostra madre mi diede questi cofanetti, facendomi promettere che ve li avrei consegnati, se fosse accaduto qualcosa a lei e al suo adorato James. Sono certa che avrebbe preferito affidarli nelle mani di Cassie Turner, o Eveleen Cox… O anche Alice Paciock ma.. >>

<< Alice Paciock? La madre di Neville? >>

<< E chi erano Cassie e Eveleen? >>

Dallo sguardo che ci dedica la signora Zabini, è piuttosto evidente quanto odi essere interrotta.

Ma, dal mio canto, non sono riuscita a trattenermi.

Chi diavolo sono Cassie e Eveleen?

E penso valga lo stesso per mio fratello.

In effetti.. Cosa centra la madre di Neville?

Diana Zabini alza gli occhi al cielo.

<< Erano le migliori amiche di vostra madre, ai tempi di Hogwarts. Ed anche dopo. Dicevo.. >> sguardo ammonitore verso di noi << …Avrebbe sicuramente preferito che, a consegnarvi questi due pacchetti, fosse stata una di loro tre, ma Turner e Cox morirono anche prima del suo matrimonio con James, ed Alice perse il senno, dopo una tragica scorpacciata di Cruciatus, insieme a suo marito. Non so chi sia, questo Neville. So soltanto che Alice, effettivamente, aveva un figlio, più o meno della vostra età. >>

Improvvisamente, il pacchetto che prima avevo trovato abbastanza leggero, si fa esageratamente pesante, tanto che riesco a mala pena a stringerlo tra le dita.

Cosa sta blaterando questa donna?

<< Perché… >> sussurra Harry << …Perché dovremmo crederle? Come fa a conoscere nostra madre? >>

Alza un sopracciglio, infastidita dalla nostra scarsa fiducia nei suoi confronti.

Spiacente, signora Zabini, ma ce ne sono capitate troppe perché la nostra fiducia nel prossimo sia ancora intatta.

<< Oh, bè, siete liberi di non farlo. Io dovevo mantenere una promessa, e l’ho fatto. Il resto, sta a voi deciderlo, non è affar mio. Comunque, i Malandrini erano dei miei intimi amici, quando frequentavo questa Scuola, e, chiunque conoscesse James, non poteva che conoscere anche la Evans. Quando non stavano ancora insieme la nominava almeno 76 volte al giorno, e quando lei finalmente cedette al suo fascino, non potevi mangiucchiare una Cioccorana con Lui, che si presentava con la sua dolce metà. Adesso, se non vi dispiace, vado a salutare mio figlio. Addio ragazzi. >>

Detto questo, ci supera con una sola falcata data dalle sue lunghe gambe, ed inizia a camminare, lasciando me ed Harry a bocca aperta.

Ma un’altra domanda mi sorge spontanea, e non posso fare a meno di porgliela.

<< Perché adesso? Perché ci consegna questi… cosi… dopo tutti questi anni? >>

Il suo passo si arresta, ma, per rispondermi, continua a darmi le spalle.

<< Ho passato molto tempo, in Italia. Sono tornata in Inghilterra solo per permettere a Blaise di frequentare Hogwarts. E, in questi sette anni, non ho mai avuto occasione di incontrarvi. >>

<< Questa occasione.. >> constata Harry << …non l’ha mai avuta, o non l’ha mai cercata? >>

Il capo di Diana Zabini si volta verso di noi, per mostrarci un suo sorriso, malinconico come il precedente, ed anche denso di parecchi significati.

<< Entrambi. >>

<< E adesso?.. >> chiedo io, prima che si volti nuovamente, e ricominci a camminare << …Mi faccia capire. Lei pretende di venire qui, dirci con tanta leggerezza di conoscere molto bene i genitori con i quali noi, invece, non abbiamo trascorso che un anno di vita, lasciarci questi souvenir da parte di nostra madre, sconvolgerci un po’ la giornata, e poi andarsene così? Come se niente fosse? Con due frasi incrociate ed un “Addio Ragazzi?” >>

Se ci pensiamo bene, è una cosa assurda.

Una donna, a te completamente sconosciuta fino a qualche ora prima, ti consegna un regalino della tua adorata madre defunta, pretendendo, poi, di liquidarti con quattro parole?

Ma, a quanto pare, è esattamente ciò che rientra nelle intenzioni della signora Zabini.

Alza le spalle.

<< Si, Kimberly. È esattamente ciò che pretendo di fare, e ciò che sto facendo. Non chiedetemi di rinvangare un passato talmente lontano, da sembrare vissuto una vita fa. >>

L’ultima frase sembrava più una muta supplica, che un insieme di fredde e distaccate parole, con il quale ci aveva parlato fino ad adesso.

Forse è proprio per questo che, né io, né Harry, aggiungiamo altro, osservando semplicemente Diana Zabini allontanarsi da noi con passi eleganti, ma affrettati, per raggiungere suo figlio, Blaise, tutto preso a chiacchierare con i suoi amici.

D’istinto, punto prima lo sguardo in basso, sulle mie dita intrecciate a questo pesantissimo pacchetto rosa, e poi ad incontrare quello di Harry.

Guardando ciò che nostra madre ha affidato alla signora Zabini diciassette anni fa, non posso fare a meno di sentire un nodo alla gola, che quasi mi impedisce di respirare, e l’ennesimo tuffo al cuore.

Guardando Harry, invece, non posso che sentirmi peggio.

Perché il suo sguardo, i suoi fantastici occhi verde smeraldo, sono confusi, disorientati, spaesati, frastornati, terrorizzati.

E, se Lui, la mia Ancora, il mio Coraggio, la mia Bacchetta, si sente così perso, come posso pretendere, io, di non provare le stesse identiche sensazioni?

Come posso pretendere di aggrapparmi per l’ennesima volta a Lui, quando Harry stesso ha bisogno di una mano per sorreggersi?

 

<< Ragazzi, quell’ammasso di pulci di Gazza si sta sbracciando dal Portone. Credo sia ora di rientrare. >>

Alzo lo sguardo nella stessa direzione, dove si era perso lo sguardo di Ron.

Ed in effetti, la figura impacciata della versione magica di un Bidello Babbano, che agita la braccia con aria corrucciata, invade le mie iridi, strappandomi una genuina risata.

Ed annuisco.

<< Si, credo sia meglio. Qualcuno ha visto Harry e Kiki? >>

Sia Ron, che Gin, mi rispondono con un’alzata di spalle.

<< Quel gran pezzo di figa che li ha chiamati prima… >> commenta Ron, guadagnandosi uno scappellotto dalla sorella, a cui risponde con un sorriso colpevole << … li ha portati sulle rive del Lago Nero. Ma poi gli ho persi di vista un secondo, e adesso sono svaniti nel nulla. >>

Istintivamente tutti e tre guardiamo verso il punto dove, prima, stavano il mio ragazzo e la mia migliore amica, con espressioni serissime in volto, a parlare di non so che cosa, con quella donna sconosciuta.

Solamente per confermare la tesi di Ron della “Sparizione Misteriosa”.

<< Spero per Harry che se la stia scopando da qualche parte… >>

Mi fido del mio ragazzo, più di qualsiasi altra persona al mondo.

Affiderei ad una semplice parola, o gesto, di Harry la mia intera vita.

Ma, la gelosia, è comunque una debolezza umana.

Ed è per questo che, stavolta, lo scappellotto, Ron lo riceve da me.

Un po’ più forte di quanto avessi programmato, in effetti.

<< Ehi, ehi, ehi! Scherzavo! >> esclama il mio migliore amico, alzando le braccia in segno di resa.

Sia io, che Ginny, ridiamo della sua buffa espressione.

<< Di solito, quando Kiki sparisce, vuol dire che è andata ad imboscarsi con Malfoy.. >> commenta Ginny, mentre tutti e tre assumiamo un’espressione schifata in volto << …ma visto che, molto probabilmente è con Harry, io escluderei i Serpeverde.. >>

Scuotendo la testa, però, noto che, i suddetti Verde – Argento, ovvero Malfoy, Zabini e Nott, stanno chiacchierando tra loro a soli pochi alberi di distanza da noi.

Quindi..

<< Chiedere non costa nulla. >> esclamo.

Prima di incamminarmi verso i nostri nemici storici, seguita, a distanza però, anche da Ron e Ginny.

Arrivata presso di loro, mi dedicano le loro migliori espressioni ostili.

Brutti idioti.

I nostri rispettivi migliori amici ormai stanno praticamente insieme, dovrebbero trovare in loro quel briciolo di maturità che li porti a comportarsi più docilmente nei nostri confronti.

Ma, effettivamente, sto parlando di quattro decerebrati Serpeverde.. cosa pretendo?

<< Avete visto Kiki? O Harry? >>

<< Più tempo sto lontano dallo Sfregiato, e più sono in pace con me stesso… >> mi risponde Zabini.

<< No. >> è la laconica e sbrigativa risposta di Malfoy, tipica di chi vuole toglierti davanti alle palle.

<< Si. >> invece, sillaba Nott.

Mi rivolgo verso di lui, aspettando che continui la sua frase.

Nel frattempo Ron e Ginny si sono avvicinati, ed ascoltano questa patetica imitazione di conversazione, standomi alle spalle.

Alzo un sopracciglio, credendo che Nott specifichi, con una frase di senso compiuto, il significato del suo “Si” di prima.

Ma niente.

<< …? >> lo apostrofo acida << …hai intenzione di dirmi anche dove gli hai visti, o dobbiamo passare la serata a fissarci in modo inespressivo?! >>

<< Ehi, Granger, vedi di darla un po’ più spesso allo Sfregiato, ti vedo particolarmente antipatica. >>

Zabini.

Troglodita.

Calma, Hermione.

Sta calma.

Respira.

Inspira.

Non ti arrabbiare.

Sii superiore.

<< Come ti permetti di rivolgerti in questo modo ad Hermione?! >>

Ma Ron, evidentemente, non è giunto alle mie stesse conclusioni.

<< Io faccio ciò che voglio, cara la mia Donnola.. >>

Oh Godric.

A meno che Kiki e Malfoy non tornino ad odiarsi, così improvvisamente (bè, non tanto improvvisamente… ) come si sono innamorati, vedo sul nostro orizzonte dei tempi parecchio difficili.

Ripeto:

Oh Godric.

Interrompendo la rispostaccia di Ron, esclamo:

<< Eravamo venuti qui solo per sapere di Kiki o Harry. Se Nott si degna di dirci dove gli ha visti, sarebbe fantastico, altrimenti leviamo le tende. >>
Il suddetto interessato alza gli occhi al cielo, e, indicando Blaise, si spiega.

Finalmente.

<< Stavano parlando con sua madre.. >> Malfoy e Zabini alzano un sopracciglio << …poi, Miss Zabini è venuta qui a salutarci, e Potty 1 e 2 sono rientrati. >>
La madre di Zabini?

E cosa può volere da Harry e Kiki?!

Gli stessi dubbi che mi attanagliano, devono occupare la mente anche di Ron e Ginny, perché li sento sussurrare tra loro.

<< Quindi la Supera Gnocca era la madre di Zabini?! >>

<< Pervertito. >>

<< Seriamente. Che cosa può volere da quei due? Nemmeno ci conosco! Però.. che gnocca.. >>

<< La smetti di ripetere “Gnocca”?! >>

<< Ma se lo è! >>

Resterei per ore ad ascoltare i battibecchi tra Ron e Ginny, senza smettere mai di divertirmi.

Ma la voce di Malfoy mi riporta al problema presente.

<< Blaise, cosa può volere tua madre dallo Sfregiato e dalla Potter? >>

L’interrogato alza le spalle.

<< E che ne so! Theo, sei sicuro di aver visto proprio mia madre? >>

Nott annuisce.

E la cosa inizia un po’ a preoccuparmi.

Non che io ed Harry siamo diventati una di quelle coppie che si chiedono il permesso anche per andare in bagno, e che non fanno nemmeno un passo senza l’altro.

Ma ci stavamo rilassando tutti insieme qui fuori, sotto il nostro caro ciliegio, dopo una giornata stressante come solo un’Incontro Scuola- Famiglia può essere.

Prima di tornare in Sala Comune ci avrebbero come minimo fatto un cenno.

E poi, sono rimasti praticamente da soli tutta la giornata.

Sono tutti e due troppo casinisti per rintanarsi in solitudine nella Comune anche stasera, dopo non aver fatto altro tutto il giorno.

<< Ehi Granger… >> mi chiama Malfoy.

E, sinceramente, non posso non notare l’assenza del nomignolo “Mezzosangue”.

L’influenza della mia migliore amica sta lentamente facendo effetto.

<< …controlla su quella strana Mappa che avete sempre dietro. >>

Non capisco subito ciò che il biondastro intenda.

Ma, dopo qualche manciata di secondi, un lampo di comprensione mi attraversa lo sguardo.

E mi volto verso Ron.

Ci capiamo con un’occhiata, tanto che, non c’è nemmeno bisogno che glielo chieda a parole, che estrae la Mappa del Malandrino dalla tasca posteriore del pantalone.

<< Giuro solennemente di non avere buone intenzioni. >>

Harry e Kiki non sono in Sala Comune.

E nemmeno nelle loro stanze.

Non sono in Sala Grande, né in quella d’Ingresso.

Non sono nemmeno con i Corvonero, né con i Tassorosso.

Non sono in Biblioteca. Figuriamoci!

E nemmeno nelle cucine.

<< Sono sulla Torre d’Astronomia. >> sussurro.

Non mi piace.

La cosa non mi piace per niente.

Sappiamo tutti quanti che quando quei due si rintanano in quel luogo, il loro umore è decisamente a terra.

E, certamente, la causa sta in ciò che la signora Zabini gli avrà detto.

Scambio uno sguardo eloquente con Ginny e Ron, arrivati alle mie stesse conclusioni.

Ma, a quanto pare, non sono gli unici.

<< Uuh!... >> sussurra Nott << …brutto segno. >>
Evito di chiedere come facciano a saperlo.

<< Vado a cercarli. >> affermo.

<< Vengo anch’io. >>

No.

Non sono stati Ron e Ginny ad offrirsi di accompagnarmi.

Sanno che, quando Harry o Kiki sono giù di morale, è meglio non essere in molti a porgli la fatidica domanda “Che succede?”.

Ma, dallo sguardo che Malfoy ha scambiato con i suoi due amici, non posso che evitare di ribattere, e lasciare che mi segua.

 

Sono un’idiota.

Ed anche una vigliacca.

Già.

Kimberly Potter è una codarda, gente.

Sconfigge Lord Voldemort, e poi resta atterrita da un misero oggetto rosa shocking.

Quanto potrà essere grande?
Sedici centimetri quadrati?

Diciotto?

E quanto potrà essere pesante?

Una dozzina di grammi?

O due?

Si, forse due.

E mezzo.

Eppure, il respiro ed il battito del cuore, non accennano a calmarsi.

Se vado avanti così andrò in iper – ventilazione.

Dovrei aprirlo.

Si.

Dovrei decisamente farlo.

Dovrei decidermi a muovere le mie dita tremanti, afferrare l’estremità del fiocco che spicca sul pacchetto colorato, e tirare.

E poi, scartare il suddetto pacchetto.

Per poi scoprire cosa, mia madre, diciassette anni fa, chiese a Diana Zabini di consegnare ai suoi figli.

Nel caso fosse accaduto qualcosa a lei e al suo adorato James.

In effetti, qualcosa, a Lily e James Potter, è accaduto.

Sono morti.

A soli ventuno anni.

Morti, per proteggere me, e mio fratello.

Fratello che, ora come ora, sembra essere schiacciato dal mio stesso panico.

Il suo pacchetto, blu, giace nel suo palmo, al contrario del mio, che è poggiato sulla fredda e dura pietra della Torre d’Astronomia, accanto al mio sedere.

I suoi occhi tremanti sono fissi su quel minuscolo oggetto, che ha avuto il potere di sconvolgerci una giornata non propriamente felice, da circa venti minuti.

Io, invece, mi rifiuto di farvi cadere lo sguardo.

Sto per sussurrare il suo nome, così, solamente per sentire la sua voce rispondermi, oppure per chiedergli se può farmi posto tra le sue braccia, che un rumore di passi ci fa alzare il capo.

Ci scambiamo uno sguardo pieno di interrogativi, prima che i nostri occhi accolgano nella loro visuale niente meno che Hermione Granger e Draco Malfoy.

Cosa ci facciano insieme, quei due, è un mistero.

Ed infatti, finalmente risento la voce di Harry.

<< E tu che ci fai con Hermione? >>

Draco alza gli occhi al cielo, decidendo di soprassedere al tono apertamente ostile di mio fratello.

<< Sono venuto a cercarti, Sfregiato, perché mi mancavi tanto. >>

Quasi mi strappa un sorriso.

Quasi.

<< Seriamente. Cosa vuoi, Malfoy? >>

<< Seriamente, Potter. Secondo te, che ci faccio qui? Organizzo una romantica uscita a quattro?!… >>

Non sarebbe una cattiva idea.

<< … Sono venuto a cercare Lei, sorta di imbecille! >>

E con “Lei” credo proprio che intenda me.

Lascio che i miei occhi scivolino rapidamente nei suoi, accennando un sorriso di cortesia.

Vabbè, chiamalo “Sorriso”.

Ne era una patetica e sbiadita imitazione.

E, questo, non sfugge di certo a Draco.

<< Ragazzi… >> sussurra Hermione, con voce dolce e pacata << …si può sapere che vi succede? >>

Non rispondiamo subito, io ed Harry.

Aspettiamo che, sia Hermione che Malfoy, si decidano a sedersi, l’una accanto ad Harry, e l’altro accanto a me.

In effetti, adesso che il profumo delizioso di Draco arriva ad invadermi le narici, e che riesco a sentire la sua semplice presenza vicino a me, credo che il magone in gola si attenui.

Poi, nell’esatto istante in cui la mia migliore amica poggia una mano su quella di Harry, ecco che mio fratello si decide a risponderle.

<< La madre di Zabini ci ha dato questi due pacchetti… >> due paia di sguardi si spostano da quello in mano ad Harry, a quello poggiato di fianco a me, che io ancora mi rifiuto di guardare << …dicendoci che sono una regalo che nostra madre le chiese di consegnarci, se fosse accaduto qualcosa a lei, o a papà. >>

Hermione spalanca occhi e bocca.

Draco cerca di contenersi nel palesare emozioni, ma dal suo sguardo si capisce quanto sia confuso e stupito anche Lui.

Ed infatti, esclama, con un sopracciglio alzato:

<< E cosa diavolo centra Diana, con i vostri genitori?! >>
Adesso, mi prendo io la briga di rispondere.

Anche se la mia voce è troppo fievole per i miei gusti.

<< Ha detto che era molto amica di papà e dei Malandrini. E che mamma perse le sue migliori amiche, durante la Prima Guerra. Così dovette rivolgersi a lei. >>

Silenzio.

Ancora silenzio.

Servito solo a far pensare a Draco ad altri dubbi da sottoporre.

<< Blaise mi ha sempre detto che la sua famiglia tornò in Italia durante la Prima Guerra… >>
Annuisco.

<< Le diede questi pacchetti prima che lei partisse… >>

Dal cenno di assenso che fa lentamente con il capo, mi lascia intendere che si sia arreso.

Di conseguenza, segue un altro momento di silenzio assoluto, rotto soltanto dalle voci spensierate che provengono dal Giardino, di chi ancora si rifiuta di seguire l’ordine di Gazza di rientrare.

Mi sento dilaniata in due.

Rotta a metà.

C’è una parte di me che urla e si dimena per portare le mie dita tremanti ad aprire quel maledetto pacchetto rosa.

Ma ce n’è una altra, forse più consistente o meno, che è letteralmente terrorizzata.

Mi ero ripromessa che il passato non mi avrebbe mai più lasciata in ginocchio.

Ed invece, basta che qualcuno nomini “Lily” o “James”, che mi ritrovo a rintanarmi sulla Torre di Astronomia con la retina che pizzica.

La curiosità mi sta logorando, ma, per il momento, in barba a tutti i coraggiosi propositi che dovrebbe avere una Grifondoro, vince il timore di non riuscire a sopportare la malinconia e la più totale tristezza che potrebbe scatenare in me il contenuto di quel pacchetto.

Vigliacca.

Perciò me ne resto in silenzio, con lo sguardo basso, senza avere il fegato di ricambiare lo sguardo di Draco fisso su di me, o quello di Hermione o Harry.

Senza avere il fegato di far rientrare nella mia visuale quella scatola rosa.

Avendo il fegato di guardarmi semplicemente le scarpe.

Stupida, stupida codarda.

Dopo un po’, però, è quel Serpeverde estremamente loquace di Malfoy a rompere il silenzio.

Incredibile.

Riesco a fare del sarcasmo anche in occasioni come questa…

<< Bè?... >> domanda, stupito << …avete intenzione di aprirli, questi regali del passato, o li lascerete sul comodino a prendere polvere? >>

<< Qualcuno ti ha mai insegnato ad avere un po’ più di tatto, Malfoy? >> domanda Hermione, decisamente inacidita.

Il biondastro, in risposta, alza le spalle, assumendo un’espressione che dice chiaramente “Perché? Che ho fatto di male?”.

<< Scusami tanto Granger, se ho dato per scontato una cosa così stupida come aprire quei cosi… >>

Bè, devo ammetterlo.

Io adoro il mio pungete sarcasmo, e lo uso ogni qualvolta mi è possibile.

Ma non arrivo certo ai livelli del Principe delle Serpi.

<< …Insomma, perché mai dovrebbero farlo?! >>

Uh, che bravo.

Ci aggiunge anche un’espressione fintamente invasa dall’ovvietà.

<< E’ naturale che debbano scoprire cosa contengono quei pacchetti, ma non è così facile come la stai facendo passare tu! >>
<< Dici che potrebbero tagliarsi con la carta? Allora si, che sarebbero guai! >>

<< Sei un cretino. >>
<< E tu tremendamente saccente. >>

<< Magari, con “Saccente” intendevi dire “Saggia”. >>

<< Solamente se tu, con “Cretino”, celavi un “Bellissimo”. >>

<< No. Volevo dire “Idiota”, in effetti. >>

<< Oh, perfetto. Allora tu resti saccente. E ci aggiungo anche un “fastidiosamente”, prima dell’aggettivo. >>

<< Oh, che carino… il Furetto ha imparato a distinguere aggettivi ed avverbi. >>

<< E tu a fare del sarcasmo. Ma sei piuttosto scarsa. >>

<< E’ arrivato il grande genio. >>

<< Stai parlando con un Serpeverde, Granger. Anzi con Il Serpeverde. Io, tra sarcasmo, acidità e battute pungenti ci sguazzo. >>

<< Niente che una buona arte retorica non possa abbattere. >>
<< Vuoi avere sempre tu l’ultima parola, vero? >>

<< Sempre, Malfoy… >>

<< Questo è un guaio, perché io non sono da meno. Sarò io a pronunciare l’ultimo “Vaffanculo”! >>

<< Contaci… >>

<< Per me possiamo continuare anche fino a domani mattina… >>

<< Santo Godric, per carità no! >>

Conosco abbastanza bene, sia Hermione che Draco, ed anche ciò che pensano l’uno dell’altro.

Non è difficile riassumere i sentimenti che legano la mia migliore amica e colui-che-se-fossimo-due-persone-normali-sarebbe-il-mio-ragazzo-ma-dal-momento-che-non-lo-siamo-non-so-ancora-come-appellarlo.

Semplicemente, non si sopportano.

Antipatia reciproca, una buona dose di orgoglio, e taaaaanta cocciutaggine da parte di entrambi, non possono che dare come risultato una discussione che seriamente si protrarrebbe fino a domani.

Ed una forte emicrania alla sottoscritta.

Ergo, non ho potuto fare a meno di intervenire.

<< Perché li hai interrotti?... >> mi domanda Harry << …Io mi stavo divertendo un sacco.. >>
E, a questo punto, sento qualcosa di strano accadere alla mia faccia.

Più precisamente, alle labbra.

Iniziano ad allungarsi.

Ad allungarsi verso l’alto in effetti.

Ed anche i miei denti, subiscono qualche cambiamento.

Vengono messi in mostra.

Oh, bè.

Ora che ci penso, non mi sta accadendo proprio nulla di nuovo.

Si, Kiki.

Stai semplicemente sorridendo.

<< Lieto di esserti stato utile, Sfregiato.. >> dice Malfoy, con un’espressione che, di lieto, non ha assolutamente niente.

E poi…

Ripiombiamo nel silenzio.

E le mie labbra ritornano esattamente come prima.

E torna anche lei.

La tristezza.

Vedo Hermione ed Harry sussurrare qualcosa tra loro.

Mio fratello, al momento, è troppo occupato a guardare l’intenso marrone degli occhi della sua ragazza, per curarsi di me e di Malfoy.

Così mi azzardo a muovere le dita che, poggiate sulla dura pietra, sostengono il mio corpo, verso le sue.

Non ci prendiamo la mano come le tipiche coppiette innamorate.

A noi, basta semplicemente questo sfiorarsi di dita.

Ora come ora.

Sento le sue labbra avvicinarsi al mio orecchio e, quando vi sussurra qualcosa, non posso fare a meno di rabbrividire.

<< Vuoi aprirlo? >>

Già.

Voglio farlo?

<< S-si… >> biascico << …Io…Io voglio farlo ma.. ma… Ho… >>

Dai, Kiki.

Dilo ad alta voce.

Magari ti farà sentire meno stupida.

<< …Ho…Ho paura. >>
Alza un sopracciglio.

<< Paura? E di cosa? Guarda che tutti i genitori sono stati perquisiti prima di mettere piede ad Hogwarts, niente di Oscuro può essere entrato a Scuola. E poi la signora Zabini non fa parte del Fan Club “Uccidiamo i Potter”. >>

Scuoto la testa.

Sembrando una bambina.

<< Non ho paura in quel senso… >>

Sinceramente, a questo ipotetico pericolo non ci avevo nemmeno pensato.

Anche perché, come ha appena detto Lui, niente che possa farmi del male è potuto entrare ad Hogwarts…

<< …Ma…di… Non so nemmeno come spiegarlo… >>

Alza le spalle, esibendosi nel suo irresistibile sorrisetto sghembo.

<< Provaci. Sono molto intelligente, sai? Le cose, le capisco al volo… >>

Accenno una piccola risatina per il suo ego gigantesco.

Risatina che, però, nemmeno raggiunge gli occhi.

<< Ho…ho paura di.. di sentirmi ancora più… ancora più sola, aprendo questo pacchetto… >>

Tiro un forte respiro dalla bocca.

<< Ho paura che…vedere il regalo di mia madre mi… mi… mi faccia rendere ulteriormente conto di… di quanto poco conosca i miei genitori. Che mi renda ancora più insopportabile il fatto di non averli più… accanto a me. >>
Espiro.

Esternare completamente tutto ciò che mi stava affollando la mente era impossibile, ma, tutto sommato, posso ritenermi soddisfatta.

In risposta una mano di Malfoy scorrere lentamente ad afferrarmi una ciocca di capelli, sfuggita alla treccia laterale che mi ero fatta un’oretta fa, sotto il ciliegio, aspettando l’arrivo dei Weasley per poterli salutare.

Inizia a giocarci con naturalezza, intrecciandola intorno al suo dito, e poi lasciarla sciogliersi.

Per poi riafferrarla e continuare il contatto tra la sua pelle ed i miei capelli.

<< Come ho già detto, sono estremamente intelligente, ed ho capito alla perfezione come ti senti… >>
Egocentrico.

<< …Ed hai tutte le ragioni del mondo per sentirti così. Ma ciò non deve impedirti di togliere quella orrenda carta rosa shocking dal misterioso pacchetto, e scoprire cosa tua madre voleva così tanto che voi aveste. Manda a fanculo le tue paure, bambolina. >>

Non potendo più reggere il suo sguardo di ghiaccio, mi ritrovo nuovamente a fissarmi le scarpe.

Ripetendomi nella mente le sue parole.

Manda a fanculo le tue paure, bambolina.

Manda a fanculo le tue paure, bambolina.

Manda a fanculo le tue paure, bambolina.

<< Kiki?... >> alzo lo sguardo verso Harry. << …apriamo? >>

Ecco, lo sapevo.

L’arte retorica di Hermione ha colpito ancora.

Mio fratello è ceduto prima del previsto, stavolta.

Guardo Draco.

Annuisce.

Annuisco.

Prendendo un bel respiro, allungo la mano, fino a che le mie dita non sfiorano qualcosa di liscio a solido.

Afferro il pacchetto tra le mie mani, e lo poggio sulle gambe incrociate.

Prendo l’estremità del fiocco tra l’indice ed il pollice e, mandando a fanculo le mie paure, tiro, sciogliendo il nodo che albergava sulla carta rosa.

Carta che, con un “Diffindo” ben mirato, scivola sulla pietra con molto facilità.

Di nuovo, guardo Harry.

E lo vedo con gli occhi fissi su di me, con una scatola perfettamente cubica, identica alla mia, sul palmo.

Adesso che le carte da regalo non le avvolgono più, le scatolette sono del semplice color bianco.

Un ultimo incrocio di occhi con mio fratello, e, tutti e due, ci decidiamo a premere il bottoncino posto sul davanti della scatola e, contemporaneamente, a tirare il coperchio verso l’alto.

All’interno, la prima cosa che noto è una catenina d’ora bianco.

Lascio che l’indice ed il pollice si infilino nella scatole per afferrarlo, sebbene assurdamente tremanti.

Portando la catenina all’altezza dei miei occhi, e sentendo il tipico tintinnio che essa compie sfregandosi su se stessa, riesco finalmente a notare cosa, suddetta catenina, porti come ciondolo.

Un medaglione, di dimensioni piuttosto modeste, anch’esso d’oro bianco.

Lo prendo tra le mani, lasciando scivolare la catenina verso il basso, ed inizio a rigirarmelo tra le dita.

Sulla parte anteriore c’è un incisione, fatta in corsivo, ed in modo molto delicato.

 

Love you. Mom and Dad.

 

Sbatto più volte le palpebre, per far asciugare la retina.

Ma non finisce qui, come mi fa notare la voce sussurrare di Hermione.

<< Sul lato c’è un piccolo gancetto… >>

In effetti, ora che me lo ha fatto notare lei, mi chiedo come abbia fatto a non vederlo subito.

Guardo Draco.

Guardo Hermione.

Guardo Harry.

Guardo il medaglione.

Pochi istanti dopo mio fratello, mi decido anche io ad aprirlo.

 

Il verso di in gufo si disperde in lontananza, reso ovattato dal fruscio inquietante degli alberi della Foresta Proibita.

In aggiunta, il vento fischia leggero tra noi, smuovendo leggermente i capelli, e spargendo il loro profumo intorno a noi.

Ma questi non sono gli unici suoni che avvolgono questa angosciante scena sulla Torre d’Astronomia.

Io ed Harry ci siamo finalmente decisi ad aprire il medaglione.

Sulla parte sinistra c’è un’altra incisione, sempre in corsivo e scritta sempre in modo delicato ed elegante.

Una frase.

  Till the very end.

Fino alla vera fine.

La frase che ci siamo sempre sussurrati io ed Harry nei momenti più bui, per ricordare all’altro che, se anche tutto il resto perisse, Lui avrebbe comunque me, ed io avrei comunque Lui.

La stessa cosa che ci disse lo spirito di mio padre che rievocammo tramite la Pietra della Resurrezione, prima di consegnarci a Voldemort.

 

<< Resterete con noi? >>

<< Fino alla fine. >>

<< Non possono vedervi? >>

<< Siamo parte di voi.. Invisibili a chiunque altro. >>

 

A sinistra, invece, c’è una foto.

C’è mamma, c’è papà, e ci siamo io ed Harry.

Hagrid, al Primo Anno, ci regalò un album di foto, rivestito in cuoio, dei nostri genitori.

Ma, questa foto, non l’avevo mai vista.

Lo sfondo della fotografia è dato da un semplice dondolo verniciato di bianco, e da un albero alle spalle.

Sopra, è seduto mio padre, con un braccio intorno alle spalle di mia madre che, a sua volta, ha il capo poggiato di profilo sulla sua spalle, ed una mano posizionata sul suo petto.

Harry in braccio a mamma, io in braccio a papà.

Sorridiamo.

Sorridiamo tutti e quattro.

Mamma con il suo sorriso che tutti mi hanno sempre descritto estremamente dolce.

Papà con il suo sorriso che tutti mi hanno sempre descritto estremamente strafottente.

Io ed Harry con un sorriso estremamente buffo, caratterizzato dalla presenza di un solo dente per quanto mi riguarda, e di due nel caso di mio fratello.

E, nonostante tutto, la parte più toccante di tutto ciò, non sta né nelle incisioni, né nella foto.

Ma dal suono che fuoriesce magicamente dal medaglione, in contemporanea alla sua apertura.

No, non un suono qualsiasi.

Ma una canzone.

E, dal ritmo, dalle parole, dalla dolce melodia estratta dalle note di un piano, credo proprio che si tratti di una ninna nanna.

<< Goodnight, my angel
Time to close your eyes
And save these questions for another day
I think I know what you've been asking me
I think you know what I've been trying to say
I promised I would never leave you
And you should always know
Wherever you may go
No matter where you are
I never will be far away… >>

Buonanotte, mio angelo 
E' ora di chiudere gli occhi
E di conservare questi dubbi per un altro giorno
Penso di sapere ciò che volevi chiedermi
Penso che tu sappia cosa stavo provando a dirti
Ho promesso che non ti avrei mai lasciata
E dovresti sapere che
Dovunque tu andrai
Non importa dove sei
Non sarò mai lontano da te.

I miei genitori sono stati uccisi quando io avevo solo un anno.

Non ricordo com’erano.

Conosco i loro visi solamente grazie alle foto.

Conosco la dolcezza di Lily e la giocosità Malandrina di James solo dai racconti dei loro amici.

Né tantomeno ricordo il calore dei loro abbracci, del loro amore, o il suono delle loro voci.

Ma, non chiedetemi come, so per certo che, la voce femminile che sta cantando in questo momento questa tenera ninna nanna, appartiene a mia madre.

Questa, è la nostra ninna nanna.

<< Goodnight, my angel
Now it's time to dream
And dream how wonderful your life will be
Someday your child may cry
And if you sing this lullaby
Then in your heart
There will always be a part of me… >>

Buonanotte, mio angelo 
E' ora di sognare
E sogna quanto sarà magnifica la tua vita
Certi giorni il tuo bambino potrà piangere

E se canti questa ninna nanna
Allora nel tuo cuore
Ci sarà sempre una parte di me.


Il respiro mi si fa più pesante, e sono costretta a sbattere le palpebre sempre più velocemente, se voglio che la retina si asciughi.

Ascolto la ninna nanna cantata da Lily Evans, in Potter, ipnotizzata.

Vorrei alzare lo sguardo.

Incontrare quello di Herm, di Harry, o di Draco.

Vorrei trovare il coraggio di non piangere in loro.

Ma non ne sono capace.

Le mie orecchie sono invase dalla dolce melodia, ed i miei occhi solamente dai sorrisi dei miei genitori.

<< …Someday we'll all be gone
But lullabies go on and on...
They never die
That's how you
And I will be.
>>

Un giorno ci separeremo
ma le ninnananne continueranno ancora ed ancora...
Esse non muoiono mai
Proprio
come te

e me
.

 

Non è vero, mamma.

Tu sei morta.

E, un giorno, lo sarò anch’io.

Magari quando sarò vecchia e stanca.

Oppure la settimana prossima, mentre starò adempiendo ai miei doveri di Cacciatrice.

Fatto che morirò.

Esattamente come sei morta tu.

E come è morto papà.

E come sono morti Sirius, Remus, Tonks, Fred

Un secco rumore metallico mi suggerisce come Harry abbia appena chiuso di scatto il medaglione.

Lo guardo.

Si sta alzando in tutta fretta, infilandosi la collana regalataci da nostra madre in tasca, ed allontanandosi da noi con grandi e rabbiosi passi.

Nessuno dice niente.

Quella canzone sembra essersi impossessata prepotentemente delle nostre orecchie, rendendo qualsiasi suono ovattato e lontano.

Harry corre via dalla Torre di Astronomia senza dire una parola, mentre Hermione va via via assumendo uno sguardo più desolato, mentre lo guarda andar via impotente.

Voltandomi verso Draco, invece, lo vedo assumere la sua solita espressione da poker.

Imitando mio fratello, anche io chiudo il mio medaglione.

Solo, in modo più delicato e lento.

Ma, non appena l’oro bianco avvolge del tutto i visi ed i sorrisi dei miei genitori, qualcosa mi si spezza dentro.

Le lacrime minacciano di scendere ancora più prepotentemente, ed io mi sento come se li avessi persi di nuovo.

Così mi ritrovo a far scattare nuovamente il gancetto del medaglione, a perdermi nella contemplazione della mia famiglia, e nelle note della dolce ninna nanna cantata dalla melodiosa voce di mia madre.

Tutti mi hanno sempre detto che canto bene esattamente come lei.

Non è vero.

Tutti si sbagliano.

Perché la mia voce, a confronto, è il gracchiare stridulo di una cornacchia morente.

Ripeto questa operazione per ore, di ascoltare la nostra ninna nanna fino all’ultima nota, di richiudere il medaglione, solamente per poi riaprilo, o almeno così mi sembra.

Il tempo acquista una prospettiva strana, per me.

Ogni volta che mi decido a richiudere il medaglione, i minuti scorrono lenti come se fossero intere Ere, graffiando contro il mio petto in modo sempre più violento.

Quando invece mi ritrovo nuovamente a fissare i sorrisi di Lily e James, mentre io ed Harry bambini ci spostiamo prima in braccio a uno e poi in braccio all’altra, quando mi ritrovo ad ascoltare in trance la voce di mia madre che ci canta la nostra ninna nanna, il tempo vola via letteralmente.

La canzone arriva all’ultima nota troppo presto, ed io mi ritrovo quasi senza ossigeno, desiderando disperatamente di sentire ancora e ancora quella dolce voce che mi è stata negata di ascoltare per diciassettenne anni.

Dopo quelle che mi sono sembrate settimane, una voce diversa da quella di Lily si impone nei miei timpani.

È quella di Hermione.

<< Harry… dove…dove sarà finito? >>

Finalmente, mi decido ad alzare lo sguardo dalla foto.

Mi schiarisco la gola, consapevole che, se avessi provato a parlare senza farlo, la mia voce sarebbe uscita alla stregua di un muto sussurro.

<< Secondo me al.. al Campo da Quidditch. È il suo posto preferito… ed il miglior modo per restare solo. >>
Silenzio.

Ancora silenzio.

Rotto, nuovamente, dal canto di mia madre.

Questa situazione, che comprende i miei occhi completamente incatenati ad un immagine non più reale, mi ricorda un altro avvenimento simile.

Quando io ed Harry scoprimmo lo Specchio delle Brame.

E non riuscivamo a staccarci dall’immagine dei nostri genitori.

Passammo in quella stanza intere notti.

Dimenticandoci di tutto il resto, della Scuola, dei nostri amici, della nostra vita, di noi stessi.

<< Kiki… >>

Hermione.

<< …Credi che.. credi che sia il caso di raggiungerlo? >>

Accenno un sorriso.

Ed annuisco.

Harry ha bisogno di Hermione, come gli alberi hanno bisogno dell’acqua per vivere.

In questo momento, particolarmente.

La mia migliore amica, in risposta, si alza, avviandosi verso l’uscita della Torre.

Passandomi accanto mi stampa un leggero bacio sulla guancia.

Scambia uno sguardo indecifrabile con Malfoy, il cui silenzio quasi mi faceva dimenticare della sua presenza, e, lentamente, va via.

Io e Draco, ora rimasti soli, non accenniamo a pronunciare parola.

Resistendo meno delle altre volte senza ascoltare la ninna nanna di mia madre, riapro il medaglione, facendomi cullare dalla melodia.

Stavolta, nella foto, mio padre sta ridendo spensierato, e così facciamo anche io ed Harry bambini.

Mia madre, invece, sembra contrariata per qualcosa.

Ma poi, anche lei si lascia andare al divertimento.

Ed io non riesco a staccare gli occhi da loro.

Eravamo una famiglia davvero felice, nonostante l’ombra di Voldemort incombesse su di noi, già all’epoca in cui fu scattata questa foto.

Infatti io ed Harry sembriamo abbastanza grandi da avvicinarci al nostro prima anno di vita.

E, dal nostro abbigliamento, deduco che, o la primavera era già arrivata, oppure l’estate stava lentamente andando via, dando spazio alla fresca aria settembrina.

In questo caso, non mancava molto alla notte che avrebbe distrutto le vite dei miei genitori, e le nostre, per sempre.

Eravamo una famiglia davvero felice.

E avremmo potuto esserlo ancora oggi.

Se non fosse stato per Voldemort.

La canzone, proprio quando l’odio per quel bastardo sale dentro di me come lava incandescente, facendomi quasi cadere una lacrima, finisce.

Ed io non posso fare a meno di farla ripartire.

Per l’ennesima volta.

Ancora e ancora e ancora.

Vorrei restare qui sopra, in silenzio, a guardare i volti felici di Lily e James, ascoltando la voce melodiosa di mia madre, per sempre.

Ma qualcosa non me lo permette.

Sebbene la ninna nanna fosse giunta solamente a metà, le mie orecchie, improvvisamente smettono di bearsi della melodia.

Questo perché una mano di Draco, stretta intorno alla mia, ha fatto chiudere il medaglione.

Lo guardo.

Lo guardo in modo ostile.

Lui, in risposta, toglie le dita dalle mie, ancora intorno alla collana di mia madre, e le porta al mio viso in una lenta ed estenuante carezza.

<< Bambolina, smettila. Riascoltare miliardi di volte la tua ninna nanna, non li riporterà in vita. >>

Già.

Niente può farlo.

Gli occhi mi si riempiono di lacrime, e, per un momento, vedo lo sguardo di Malfoy attraversato dal panico.

Ma non si dà per vinto.

<< Ascoltami, Potter. Non sono molto bravo a fare certi discorsi ma… >>

Poi, interrompe ciò che sembrava l’inizio di una toccante conversazione con una imprecazione molto più tipica di Lui.

<< …Maledetta Mezzosangue, perché diavolo se n’è andata?!... >>

Tanto che mi strappa quasi una risata.

Dal suo canto, Draco prende un bel respiro.

E mi afferra il viso tra le mani, costringendomi a guardarlo fisso negli occhi.

<< Lo so che ti sembrerà la solita stronzata, ma… ehi, tua madre lo dice anche nella tua ninna nanna. Sarà sempre una parte di te, e non ti sarà mai troppo lontana…. >>

Poi, accenna un ghigno.

<< Sono certo che non è la prima volta che senti una cosa del genere. Come la questione del “Sei tutto tuo padre. Tranne gli occhi. Quelli sono di Lily! ” >>

Il tono pomposo e tragicomico con cui ha pronunciato l’ultima frase, mi permette, finalmente, di ridere.

Nonostante abbia le lacrime agli occhi, e debba tirare con il naso più volte del normale, riesco a ridere.

Infondo, me l’ha detto anche Silente.

 

Credete davvero che le persone che abbiamo amato ci lascino mai del tutto? Non credete che le ricordiamo più chiaramente che mai nei momenti di grande difficoltà? Lily e James sono vivi in voi, ragazzi miei, e si mostrano soprattutto quando avete più bisogno di loro.

 

 

<< Io vado a farmi una doccia veloce, bambolina. Blaise e Theo staranno per arrivare.. Tienilo presente, nel caso ti venisse in mente di farti trovare dal sottoscritto già in intimo e con manette e frustino pronte. >>

Mi strappa una risata, e, per vendicarmi della sua sfacciataggine, gli tiro il cuscino.

Lo scansa con un ghigno strafottente, per poi chiudersi la porta del bagno alle sue spalle.

Il sorriso, stralcio della risata precedente, lentamente si spegne, mentre torno a sfoggiare un viso invaso dalla serietà.

Mi siedo sul letto di Draco a gambe incrociate, guardandomi intorno annoiata.

Come se non conoscessi questa stanza a memoria, ormai.

La mia mano sale involontariamente al mio collo.

Ed il mio sguardo lo segue.

Prendo tra le dita il medaglione che, attaccato alla catenina, abbellisce la scollatura della mia Divisa Formale.

E leggo:

Love you. Mom and Dad.

Sorrido, lasciando cadere nuovamente la mia mano verso il materasso morbido, e lasciando di nuovo scorrere lo sguardo per la stanza.

Ho una gran voglia di togliermi questo maledetto vestito da cocktail, e lasciare che raggiunga il mantello e i tacchi sul pavimento, ma quei due depravati di Blaise e Theo potrebbero seriamente entrare da un momento all’altro e trovarmi in desabillè .

Chissà che idea si farebbero quei maniaci.

Però…

Alzo lo sguardo verso la porta del bagno che Draco si è chiusa alle spalle.

Ed un sorriso malizioso mi si va a formare sulle labbra.

Potrei semplicemente dormire con una sua maglietta, una di quelle che anche lui usa come pigiama, ed evitare gli sguardi di Blaise e Theo semplicemente andandomi a cambiare in bagno.

Il fatto che Draco si stia facendo la doccia, non centra assolutamente nulla.

Lo giuro.

Mi metto a ridere da sola per il mio pensiero alquanto mendace.

Sto appunto per alzarmi e dirigermi verso il bagno, che sento il rumore di un’altra porta aprirsi.

Maledizione!

Mi fermo a metà strada, iniziando a trafficare nella tasca del vestito,  fingendo di essere alla ricerca delle sigarette.

<< Principessa! Che ci fai tu qui? >>

Alzo lo sguardo, fingendomi a mia volta sorpresa, almeno quanto lo era la voce di Theo.

Per la cronaca, devo dire a Draco di comprare a questi due, due biglietti di sola andata per qualche isola sperduta.

Almeno, per un po’ di tempo, potremmo goderci la nostra intimità in pace.

Insomma, non è la prima volta che interrompono un… qualcosa!

<< Niente di che. Draco è sotto la doccia e io… >>

<< Tu stavi per andare in bagno e fargli una sorpresina, ammettilo! >>

Il sorriso di Blaise è quello di chi ti ha appena sgamato in pieno a fare qualcosa di estremamente imbarazzante.

<< …Stavo per dire “..ed io mi annoiavo”, in realtà… >>

Se, come no.

Sarà per la mia espressione imbarazzata, o per il mio rossore in viso, fatto sta che i due maniaci in questione si mettono a ridere di gusto.

Cretini.

Comunque, mi decido finalmente a metter fuori la mano dalla tasca della mia Divisa Formale, dopo aver constatato che, di sigarette, non ne ho nemmeno una.

Poco male.

<< Invece di ridere di me, che ne dite di offrirmi una sigaretta? >>

Dopo una giornata come questa sarebbe più appropriata una canna, in verità.

Ma, accontentiamoci.

<< Le abbiamo finite.. >> risponde Zabini per tutti e due << …ma ne abbiamo una scorta infinita nell’armadio. Attingi da lì… >>

Sto per seguire il suo consiglio, quando Nott mi interrompe.

<< Ehi ehi ehi! Dacchè mi ricordo sei parecchio imbranata.. potresti far cadere tutti i pacchetti di sigarette che abbiamo lì dentro! Nel cassetto della mia scrivania ce ne sono due o tre, prendine uno di lì! E poi lanciane una anche a noi due… >>
Indignata per l’offesa appena subita, apro il cassetto che mi indica Theo, afferrando un pacchetto a caso.

Dopo aver preso tra le labbra la mia sigaretta, lancio il suddetto a Nott, con molta più forza del necessario.

Sillabando un:

<< Stronzo.. >>

Alla fine, ridiamo tutti e due.

Richiudendo il cassetto, però qualcosa attira la mia attenzione.

Avvolti in una velina trasparente, ci sono quelli che sembrano decine e decine di fogli.

E, considerato il primo, credo proprio che siano tutti disegni.

Cioè, il primo foglio, quello che la trasparenza della velina che avvolge il tutto mi permette di vedere, lo è.

Un disegno.

Di un drago, mentre sta sputando fuoco.

<< Chi dei tre disegna? >> chiedo, incuriosita, voltandomi verso Blaise e Theo.

Si scambiano uno sguardo indecifrabile, poi Nott, semplicemente, alza un braccio.

Con un pollice indico il contenuto del cassetto, e, più precisamente i disegni da poco scoperti.

<< Posso? >> domando.

Nott appoggia la schiena contro il muro del letto di Draco dove si è seduto, portandosi una mano dietro la testa, mentre con l’altra continua a fumare.

Blaise, invece, si siede elegantemente sulla poltrona vicino al letto di Malfoy, accendendosi anche lui la sigaretta.

<< Anche se ti dicessi di no, la tua curiosità Grifondoro non ti farebbe dormire la notte, costringendoti a legarci tutti e tre quando la luna è alta nel cielo, e a vedere i miei disegni anche contro la mia volontà… >>

Afferrando i suddetti, alzo gli occhi al cielo e, richiuso il cassetto con un movimento di bacino, mi siedo a gambe incrociate accanto a Theo, sul letto del mio Principe delle Serpi.

Prendo i disegni con una mano, estraendoli dalla velina in cui erano avvolti.

Poi, mi giro a guardare Theo.

<< Per la cronaca, se avessi detto di no, avrei semplicemente richiuso il cassetto. >>

In riposta, alza le spalle, ed inizia a giocherellare con la sua Bacchetta.

Tanto che, ad un certo punto, lascia balzare sulla punta della sua Fonte Magica una piccola fiamma, che mi avvicina, per permettere anche a me di accender la sigaretta.

Lo faccio e, espirato il fumo, mi concentro sui disegni di Nott.

Sono davvero belli.

Ed alcuni completamente diversi tra loro.

Chi guarda i suoi disegni riesce immediatamente a capire come padroneggi alla perfezione qualsiasi tecnica o stile.

È davvero molto bravo.

I soggetti delle sue piccole opere d’arte sono parecchi: Creature Magiche, specialmente Draghi e Sirene, Paesaggi strani ed inquietanti (Ho visto un disegno notturno di Hogwarts, ed un paio di uno stesso castello, che ho dedotto fosse Casa sua), ed anche alcuni disegni della Parkinson, di Daphne ed anche uno di Astoria.

Poi, tutto il resto, sono rappresentazioni di Donne.

Ma non credo siano Donne vere, cioè effettivamente conosciute.

Ce n’è una con un vestito nero svolazzante, piegata su stessa e con una enorme falce in mano.

Quella, credo proprio rappresenti la Morte.

Oppure un’altra, con un vestito rosso.

Impugna una spada, ed indossa anche un cappuccio che impedisce di farmi vedere il viso.

In questo caso, quella ragazza dovrebbe essere la personificazione della Guerra.

Arrivata a metà sigaretta, faccio un tiro, ed espiro il fumo verso l’alto.

Lanciando un’occhiata alla porta del bagno, ancora chiusa.

Ma non doveva farsi una doccia veloce?!

Decido di lasciar perdere, e, appoggiando insieme agli altri disegni già visti, uno di due bocche che semplicemente di sfiorano, i miei occhi restano incatenati ad un altro disegno.

È un’altra donna.

Davvero, davvero bella.

È poggiata su un letto, su un divano o un qualcosa di simile.

Ciò si capisce solo dalla posizione a pancia in giù che assume il suo corpo, perché contorni di qualsiasi materasso o altro sono del tutto assenti.

Ha i capelli rivolti verso un solo lato.

Viene colta proprio nell’alto di compiere questo spostamento di chioma, perché la sua mano si trova ancora tra i suoi crini.

Indossa un vestito bianco, ha lo sguardo rivolto verso il basso, ed un affascinante sorriso stampato in viso.

Ed anche un neo vicino alle labbra.

È abbastanza realistico come disegno, per farmi credere che, stavolta, ci sia un nome ed un cognome dietro questo bel viso.

<< E’ bellissima. Chi è? >>

Silenzio.

Pesante, pesante silenzio.

Sposto lo sguardo da Blaise a Theo un paio di volte, confusa per la tensione che è scesa improvvisamente su di noi.

Talmente affilata da poter essere perfettamente tagliata con un Diffindo.

Evidentemente non avrei dovuto fare quella domanda.

Sto appunto per dire a Theo che, no, non deve preoccuparsi di rispondermi, lascerò correre, quando Lui apre bocca.

<< E’…mia madre. >>

Strano.

Non l’ho mai sentito nominarla…

..

…..

…….

Oh.

Oh, merda.

Un po’ di tempo fa, circa all’inizio della Scuola, ho letto la scheda personale del padre di Theo, perché dovetti firmare le carte ufficiali che testimoniassero la sua cattura.

Oltre alla lunga lista dei suoi crimini, c’era anche una piccola nota, in cui era sottolineata la condizione di vedovo del Mangiamorte Nott.

Adesso ricordo.

<< Mi… mi dispiace… >> sussurro, abbastanza in imbarazzo.

<< Per cosa? >> mi domanda Blaise.

Oh cazzo.

Teoricamente non dovrei sapere che sua madre è morta.

Non credo che Theo sia un tipo da appendere manifesti riguardanti la sua vita privata, o da andare in giro a piangere sulla spalla degli altri che gli manca sua mamma.

Quindi, sempre in teoria, avrei semplicemente dovuto commentare “Che bella donna, tua madre!”, mentre Lui si teneva per sé i proprio pensieri sulla sua morte.

Ed invece no!

Dovevo per forza dire quello stupido “Mi dispiace”!

Brava Kiki!

Aumenta l’imbarazzo che c’è tra voi!

<< Ehm.. io… ecco… >>

Una scusa.

Inventa una scusa.

<< …Sai… è che… >>

Mi giro verso Theo, con lo sguardo desolato, ed iniziando a mordermi le labbra.

<< …D’accordo, ho fatto una gaffe. È che so che hai… ehm.. perso tua madre. Il fatto è che ho firmato io le carte per la cattura di tuo padre, e sulla sua scheda personale c’era scritto che era vedovo. Me lo sono ricordato solo quando mi hai detto che questa donna… >> ed indico il disegno << …E’ tua madre. Quindi mi sono dispiaciuta per te, e l’ho dovuto dire ad alta voce. Ma non avrei dovuto farlo, perché così ho approfondito un discorso che avrei dovuto sorvolare. Scusa. >>

Tutto questo l’ho detto senza riprendere fiato nemmeno una volta, e gesticolando ininterrottamente.

In più, mi rendo conto di aver parlato più velocemente di Hermione quando espone una lezione alla classe, prima di fare guadagnare a Grifondoro minimo 10 punti.

Infatti, sia Blaise che Theo ci mettono un po’ a immagazzinare il mio fiume di parole.

Ed infatti, quando Draco esce dal bagno, ci ritrova ancora in silenzio.

Ed io, ancora profondamente imbarazzata, ed in preda ancora ad un furioso “mordicchiamento” di labbra.

<< Ehi… >> sussurra Malfoy, mentre si friziona i capelli con un asciugamano << …che succede qui dentro? >>

Mi decido ad alzare lo sguardo verso di Lui.

E…

…….

È decisamente il caso che io lo distolga.

Ma qui a Serpeverde non usano vestiti?

O quanto meno magliette?

Perché diavolo un ammasso di addominali perfetti e sex appeal come Draco Malfoy, decide puntualmente di uscire dalla doccia con indosso solo un paio di boxer?

Se vai in giro con un corpo da stupro come il suo, bisogna anche pensare agli ormoni di noi povere donne!

Già sono completamente in imbarazzo a causa dei discorsi con i suoi amici, in più Lui si presenta così conciato

È normale che il mio colorito del viso si faccia un baffo dei capelli della famiglia Weasley!

<< Niente… >> risponde Nott, dopo un ulteriore momento di silenzio << …ci stavamo chiedendo se la tua ragazza fosse umana. Riesce a parlare per circa quindici minuti senza mai prendere fiato. >>
Oh, Godric.

Decido di darmi al fumo.

<< Non è un alieno… >> commenta Blaise << …è semplicemente una donna. Daphne diventa anche peggio, prima di una festa importante. >>
<< Perché vogliamo parlare di Pansy?… >> aggiunge Draco, dirigendosi verso il suo armadio << …Quando comincia a parlar male dei Grifondoro, non la smette più. >>
A questo punto, spenta la mia sigaretta nel caro vecchio posacenere di cristallo, commento ad alta voce.

<< Quella brutta vipera! >>

Strappando delle risatine ai tre Serpeverde presenti.

Mentre Draco inizia a trafficare tra le sue innumerevoli camicie pregiate, alla ricerca di qualcosa da indossare per la notte, Blaise e Theo finiscono di fumare in silenzio ed io, non sapendo cosa fare, continuo a guardare i disegni di Nott.

Cercando di non ripensare a sua madre.

Ma poi, un’altra immagine cattura la mia attenzione.

<< Ehi, questo è un Threstal! Come fai a vederli? >>

…..

…….

………

Chiudo gli occhi, riprendendo a mordicchiarmi il labbro inferiore.

Avete presente la tensione che si era venuta a creare prima, quando avevo candidamente domandato della madre defunta di Theo?

Ecco, non ha niente a che vedere con quella si sta creando adesso.

Adesso è molto, molto peggio.

Apro solo un occhio, per sbirciare la situazione.

Malfoy sta indossando una semplice T-shirt bianca (Grazie al cielo!), e Blaise sta accuratamente spegnendo la cicca nel posacenere.

Troppo accuratamente.

Theo, invece, mi sta guardando.

<< Okay… >> sussurro, colpevole, ed anche accennando un sorrisetto << …Scusa. Di nuovo. >>

In fondo, Theo non è mai stato in una Battaglia, e nemmeno a quella di Hogwarts.

Non può aver visto nessuno morire in queste occasioni.

Aggiungendo il particolare della morte di sua madre, e l’imbarazzo palese che si è venuto a formare immediatamente dopo la mia domanda, non deve essere difficile fare due più due.

Vorrei tanto cambiare discorso, quando vedo le labbra di Nott iniziare a muoversi.

Apro anche l’altro occhio, per vederlo meglio mentre abbassa lo sguardo, ed inizia a parlare.

<< Mia madre è stata uccisa davanti a me, quando avevo poco più di un anno. >>

Trattengo il respiro.

E la mano destra inizia anche a tremarmi.

Quando Theo aveva un anno, ovvero quando tutti noi avevamo circa un anno, il Mondo Magico si trovava nel pieno della Prima Grande Guerra.

Ed io, inizio ad avere un brutto presentimento.

Malfoy, con quel corpo statuario coperto solo dai boxer e da una T-shirt, decide che il suo letto è troppo affollato, ed Appella vicino a noi tre un’altra poltrona, simile a quella su cui è seduto Blaise.

Si accende una sigaretta.

Ed io, trovo il coraggio di porre la domanda.

<< Theo… >> sussurro << …chi… chi è stato? >>

Si sente solamente il respiro di Draco, quando lascia andar fuori dalla sua bocca il fumo.

Per il resto, il tempo, la rotazione della Terra, la notte, tutto sembra essersi fermato.

Mentre Nott si decide ad alzare lo sguardo nel mio.

<< I Mangiamorte. >>
Tipico.

Quando si parla di morte, distruzione e dolore, loro centrano sempre.

Ne sono sempre la causa.

Maledetti.

<< Fu una punizione del Signore Oscuro nei confronti di mio padre, a causa di non so quale suo fallimento. La cosa più divertente è che Lui rimase un Mangiamorte, Gli rimase fedele. Nonostante avessero ucciso sua moglie… >>

Che schifo.

Inizio a capire perché Theo odi suo padre.

<< …All’epoca, comunque il suo… arruolamento… >>

Ghigno malefico, senza la benché minima traccia di divertimento.

<< …Non durò molto, perché poi arrivaste tu e tuo fratello, talmente brutti da piccoli, da far sbagliare mira al Signore Oscuro, in modo che il suo Avada Kedavra gli si rimbalzasse addosso… >>

Ci strappa una risata.

Sebbene mi abbia appena insultata!

<< …Ma poi Lui è tornato, e mio padre, come se niente fosse, è ritornato tranquillamente tra i Mangiamorte. Pretendendo che anche io seguissi il suo esempio. Pretendendo che soprassedessi al fatto che, quei bastardi, avessero ucciso mia madre davanti ai miei occhi. >>
<< Non… non ti ricordi chi dei Mangiamorte la uccise? >>

Scuote la testa.

<< Avevo solamente un anno. Non ricordo praticamente niente. Ma darei qualsiasi cosa per scoprire chi ha scagliato quel maledetto Avada Kedavra. >>
Ripiombiamo nel silenzio.

Draco finisce tranquillamente di fumare, mentre noi restiamo semplicemente persi nei nostri pensieri, ben attenti a non guardarci negli occhi.

Poi, è Blaise ad interrompere il nostro imbarazzo.

<< Ehi, chi vuole una Burrobirra? >>

 

<< Sai, per un momento ho pensato che stessi per abbracciarmi. >>

<< L’avrei fatto, in effetti. Se voi non foste degli stupidi Serpeverde senza cuore. >>
<< Non siamo senza cuore. Semplicemente allergici a stupide manifestazioni pubbliche d’affetto… >>
<< Vorrei farti notare che siamo solo in quattro in questa stanza. E che, comunque, alle feste, non vi siete mai fatti molti problemi con le vostre…dame di compagnia. >>

<< Penso che il termine che tu stia cercando sia “Zoccole”. >>

<< Grazie Blaise. >>

<< Di niente Principessa, quando vuoi. >>
<< Io, proporrei per l’appunto un brindisi alle suddette zoccole. >>

<< Grazie, ma io mi astengo. >>

<< Tipico atteggiamento femminile. Draco? >>

<< Lo farei, ma la signorina è estremamente gelosa. E violenta. >>
<< Concordo con la seconda. Ma se vuoi partecipare al brindisi, sappi che il tuo amichetto resterebbe intatto. >>
<< Perfetto. Blaise? >>

<< Daphne non c’è, quindi… ci sto anche io. >>
<< Alziamo i calici in onore delle Zoccole, che ci hanno fatto spesso alzare l’uc… >>

<< Theo! >>
Il mio tono scandalizzato fa ridere di gusto tutti e tre.

Così da trascinare anche me con loro.

La proposta di Blaise è stata accolta al volo da tutti quanti.

Così, ho chiamato Kreacher, e gli ho chiesto se per favore poteva portarci un po’ di bottiglie di Burrobirra.

Al “Per Favore” i tre Serpeverde si sono alquanto stupiti.

Comunque, hanno evitato storie.

E adesso, siamo semplicemente seduti io e Draco sul suo letto, Blaise elegantemente adagiato sulla stessa poltrona di prima, con le gambe incrociate, e Theo sistemato al contrario su una sedia, con la spalliera rivolta verso di noi.

Tutti e quattro a sorseggiare Burrobirra.

Circondata dalla loro risate, mi concedo qualche istante a guardare Nott.

Adesso capisco.

Perché odia tanto suo padre, e perché ha impiegato circa quattro anni prima di fidarsi di Blaise e Draco.

Ed anche perché non sono stati amici, fino a che non si è deciso a dire loro la verità su sua madre.

Non si può considerarsi amici, se c’è un segreto del genere di mezzo.

Sono stata seriamente sul punto di abbracciarlo, prima, ma mi sono trattenuta.

Si sa come sono fatti i Serpeverde…

Se li chiedi come sedurre una donna, o come vendicarsi di qualcuno possono scriverci su un Enciclopedia.

Ma con i sentimenti, sono davvero impediti.

Poi, mi viene in mente un’idea.

<< Ehi, Theo… >> lo chiamo.

Ancora con il sorriso sulle labbra, si gira a guardarmi.

<< …Posso farti scoprire nome, cognome ed indirizzo dei Mangiamorte che hanno ucciso tua madre. >>
Per poco non cade la bottiglia di Burrobirra a tutti e tre.

Draco si volta a guardarmi.

<< Se intendi chiedere a qualcuno di loro durante una futura Battaglia, scordatelo. Non ti diranno niente. Mio padre non ha vuotato il sacco nemmeno con me. >>

Bè, magari con in Imperio ben assestato…

<< E poi… >> aggiunge Blaise << …Non credere che non ci avessimo provato anche noi. Abbiamo passato intere giornate in Biblioteca, alla ricerca di articoli della Gazzetta del Profeta che potessero aiutarci. Alcuni pezzi parlavano dell’episodio, ma nessuno citava nome e cognome degli assassini. >>

Alzo un sopracciglio.

<< State parlando con l’Eroina del Mondo Magico, cari miei. Nonché con una Cacciatrice. Credete che debba ricorrere alla memoria di un Mangiamorte, oppure alla Gazzetta del Profeta, per avere informazioni? >>

Adesso, la loro curiosità è salita alle stelle.

Theo mi guarda con intensità.

<< E allora cosa intenderesti fare? >>

<< Durante la Prima Guerra Magica nessuno era a conoscenza dell’identità dei Mangiamorte… >>

I Malfoy, ad esempio.

Lucius Malfoy lavorava fianco a fianco con Lord Voldemort di notte, uccidendo persone innocenti, e di giorno si recava tranquillamente al Ministero come se niente fosse.

<< …Dunque nessuno poteva dirti con certezza esattamente chi avesse commesso un determinato delitto. Ma con la caduta di Voldemort… >>

E decido di ignorare le loro smorfie.

<< …E con il tradimento di alcuni delle loro fila, moltissimi Mangiamorte furono catturati, interrogati, Processati e condannati ad Azkaban, con una precisa lista dei loro delitti. Praticamente, la maggior parte degli omicidi commessi in nome del Marchio Nero, hanno una precisa ubicazione, dinamica ed anche un preciso assassino. Complici anche Veritaserum, comportamenti poco ortodossi del Wizengamont, e la paura che serpeggiava in quei bastardi, convinti della morte del loro Signore. Nel caso di alcuni, invece, fu molto facile identificarne i delitti. Li elencarono come un grandissimo vanto… >>

No, Kiki.

Non farti assalire dalla rabbia.

<< Scommetto che una di questi è mia zia Bellatrix. >> afferma Malfoy.

Quella cagna maledetta!

Annuisco in modo rigido.

<< Si, si… >> conclude Theo, scuotendo una mano come se stesse scacciando una mosca. << …Ma questo come potrebbe aiutarmi? >>

<< Le dichiarazioni dei Mangiamorte, risalenti alla Prima ed anche alla Seconda Guerra Magica, di certo non furono pubblicate sulla Gazzetta del Profeta. Ma tenuti ben al sicuro negli Archivi del Wizengamont. >>

<< E se Theo andasse al Ministero a reclamare il fascicolo di sua madre? >> chiede Blaise.

Scuoto la testa.

<< Gli eventi legati a Lord Voldemort ed alle sue fila sono conservati gelosamente negli Archivi più segreti del Wizengamont. Sebbene Theo sia suo figlio, non credo gli diranno mai il nome degli assassini. >>
Per non parlare del fatto che, per circa un mesetto, ufficialmente, sia stato un Mangiamorte.

<< E allora cosa proponi?... >> domanda Draco << …di infiltrarci segretamente nelle Segrete dei Wizengamont e rubare il fascicolo? >>

Alzo gli occhi al cielo.

<< Certo che no. Semplicemente chiedere la chiave, ed entrare. Chiedendo anche “Permesso”. >>

La faccia stupita di tutti e tre è assolutamente impagabile.

<< Cara Potter… >> dichiara Theo << …Non ci sto capendo un cazzo. >>
Mi lascio andare ad una risata.

<< Ogni mese uno di noi Cacciatori deve recarsi al Ministero a firmare delle carte. Soliti affari burocratici. Testimonianze, orari di servizio, data e luogo delle Battaglie, Mangiamorte catturati, o delitti da essi commessi. Ovvero, ogni mese uno di noi cinque si ritrova nell’Archivio del Wizengamont, sezione “Mangiamorte”. Non ci vuole assolutamente niente a spostarsi sullo scaffale che recita “1981”, e prendere quello riguardante tua madre. >>

<< Siete sempre da soli, quando firmate quelle carte? >> chiede Nott.

<< No, in genere c’è sempre Duncan Pitman a controllare che tutto proceda perfettamente. Ma, durante una Battaglia, si trovò nel posto sbagliato al momento sbagliato. Ed Harry gli salvò la vita. Deve ancora ricambiare il favore. >>

Piombiamo in un silenzio assoluto per una manciata di minuti.

Sicuramente il cervello machiavellico di Nott sta elaborando tutte le informazioni che gli ho dato, valutando quanto gli convenga farsi aiutare dalla sottoscritta.

Ma, alla fine, sono certa che cederà senza indugi.

È una cosa talmente semplice, che mi sembra strano come abbia fatto Lui a non pensarci prima.

Poteva chiedermi questo favore secoli fa.

Anche se, effettivamente, non credo conosca tutte queste procedure burocratiche del Ministero.

Anche io, all’inizio, ci ho messo un po’ per capirne bene i meccanismi.

Ma, infondo, io avevo l’Auror più sexy del Ministero come Mentore.

Si, sto parlando di Gawain Robards.

<< Okay, Principessa. Ci sto. Però vengo anche io al Ministero. >>
Scuoto la testa, per scacciare dalla mente l’immagine del fondoschiena di Gawain.

E guardo Theo piuttosto confusa.

<< Primo. Non potete allontanarvi dalla Scuola senza autorizzazione. Secondo. Non puoi avere accesso agli Archivi del Wizengamont. >>

Oh, certo.

Facciamo entrare degli ex Mangiamorte nella Branca Esecutiva del nostro Ministero!

Vuoi perdere il lavoro, Kiki?
<< Bè, si potrebbe spiegare alla Preside la situazione… >> propone Blaise.

<< …E, magari, aspettarvi nell’Atrio del Ministero. >> conclude, per lui, Draco.

<< Si potrebbe anche fare. Ma lì non ci andrò da sola. Mi serve Harry per convincere Pitman. >>

Tutti e tre alzano gli occhi al cielo, contemporaneamente.

<< Oh andiamo!... >> esclama Theo << …Una figurina delle Cioccorane con la tua faccia, ne vale almeno altre cinque, di altri Maghi o Streghe famosi! Gli prometti… che so… un autografo, gli fai un sorrisino affascinante, e la questione è risolta! Non ti serve lo Sfregiato! >>

Scuoto la testa.

<< Da quando Kingsley è diventato Ministro, la corruzione lì dentro è scesa ai minimi Livelli. Non è così facile… E’ ad Harry che deve un favore, e Lui verrà con me. Se la cosa non ti sta bene.. >> dico, rivolgendomi a Theo << …Puoi sempre aspettarmi a Scuola. >>

Abbassa lo sguardo, portandosi una mano ai capelli, iniziando a grattarsi leggermente.

Tipica posizione assunta da Theo quando pensa.

<< Oh, e va bene! Cercherò di ignorare lo Sfregiato! >>

Sorrido.

<< Intendi dire che cercheremo di ignorare lo Sfregiato…. >> aggiunge Blaise, supportato dall’annuire di Draco.

Sia io, che Theo, spostiamo lo sguardo dal moro al biondo con un punto interrogativo figurato, che sormonta le nostre teste.

<< Ho sentito un plurale, o sbaglio? >> chiedo.

<< Naturalmente veniamo anche noi… >> afferma Draco come se fosse la cosa più naturale del mondo.

<< …Pretendete di passare una giornata fuori da Hogwarts, lasciandosi qui? E poi… >> lo sguardo di Blaise si punta dritto in quello di Theo. << …magari dopo avrai bisogno di una bella sbronza. E, senza due Imperatori della Sbornia come me e Draco, non sarebbe la stessa cosa. >>

Oh, perfetto.

Harry mi ammazza.

 

<< Assolutamente no. >>

<< Oh, avanti fratellino! >>

<< Kiki, spero vivamente che tu stia scherzando! >>

<< No, Harry. È una cosa seria. Per Theo è importante sapere chi… >>

<< Theo?! >>
Oh, cavolo.

Lord Voldemort si è impossessato del corpo di mio fratello, per ritornare in vita.

Non ci sono altre spiegazioni, allo sguardo spiritato e furioso che mi rivolge.

<< Da quando Nott è diventato… >> piega l’indice ed il medio di entrambe le mani, per mimare le virgolette << … “Theo”?! >>

Prendo un bel respiro, imponendomi la calma.

Sebbene ieri notte Draco mi abbia chiesto di restare a dormire con Lui, ho rifiutato.

Me ne sono tornata nella mia bella stanzetta Grifondoro.

Stamattina ho fatto colazione con i miei amici Grifondoro.

Ho seguito le lezioni con compagni di banco Grifondoro.

Ho pranzato al Tavolo Grifondoro.

Ho trascorso il pomeriggio a studiare in Biblioteca con i miei migliori amici Grifondoro.

Ho fumato una sigaretta sotto il ciliegio con Hermione e Ginny, nonché due Grifondoro.

Ho cenato nuovamente al Tavolo Grifondoro.

E sono tornata a trascorrere una tranquilla serata nella Sala Comune Grifondoro.

Insomma, la mia giornata si è svolta esattamente come la gente si aspetterebbe dalla Regina Grifondoro.

Abbiamo riso e scherzato tutto il giorno, Harry ha persino trascorso due orette al Campo da Quidditch con Ron, Dean e Seamus a giocherellare sulle loro scope.

Così, quando l’ho visto appollaiato sul suo divanetto preferito, con la testa di Hermione poggiata in grembo, a leggere “Storia dei Grandi Eroi del Quidditch”, mentre lei aveva tra le mani l’ennesimo noiosissimo libro da “So-Tutto-Io”, ho capito.

Ho capito che, in quell’istante, il buonumore di Harry aveva raggiunto l’apice.

Oddio… credo che quello lo raggiunga definitivamente dopo un orgasmo, ma, essendo sua sorella, questo è il massimo che potrò mai ottenere.

Così, mi sono avvicinata , per proporgli della gita al Ministero in compagnia dei Serpeverde.

Tutta speranzosa e piena d’aspettative, per dirla tutta.

Aspettative, che si sono rivelate infrante.

<< Da quando la Greengrass è diventata… >> assumo la stessa espressione incazzata che ha stampato in faccia, imito il suo tono in modo esageratamente pomposo, ed uno la sua stessa tecnica di imitazione delle virgolette << … “Daphne”. >>
Hermione non può fare a meno di ridere.

Ma Harry no.

No.

Lui mi punta un indice accusatore contro.

<< Non osare cambiare discorso, signorina! >>

Okay, adesso ci manca soltanto che mi dia un orario di coprifuoco, e posso iniziare a chiamarlo “Papà”.

<< Insomma, fratellino! Che ti costa?! >>

Spalanca gli occhi, stupito che mi sfugga una cosa così ovvia.

<< Mi costa del tempo in compagnia con le persone che più mi irritano al mondo, ecco cosa! >>

<< Ma è per una buona causa! Insomma si tratta del… >> mi guardo intorno, per accertarmi che nessuno ci stesse prestando troppa attenzione, ed abbasso la voce << …della morte della madre di Theo. Per mano di alcuni Mangiamorte. Davanti ai suoi occhi. Quando aveva un anno. Morte, che l’ha costretto a crescere orfano di madre. Ti ricorda qualcosa? >>

O, meglio, ti ricorda qualcuno?

Ti ricorda, per puro caso, noi due?

Sospira, Harry, allungandosi verso il tavolino a lui di fronte, per poggiarvi il libro.

Questo movimento, convince Hermione a raddrizzarsi, ed a posizionarsi seduta in modo normale.

Punta il suo saggio sguardo su noi due, alternativamente.

Mi chiedo proprio quando interverrà…

<< Se ti stai riferendo a noi due, devo ricordarti un piccolo particolare. Che nostro padre… >> e qui, anche lui abbassa la voce << …è morto, per permettere alla mamma di scappare con noi due. Il suo, invece, magari ha anche assistito all’assassinio, senza muovere un dito. E comunque, ne è stato la causa. Ed è rimasto ugualmente un Mangiamorte. >>

Annuisco, più seria di quanto non sia mai stata in questa conversazione.

<< Lo so, che c’è un’abissale differenza. Ma ciò non gli toglie il diritto di sapere chi gli ha portato via sua madre. Ti prego. >>

Giungo le mani, in una muta preghiera, assumendo anche l’espressione.

Massì, occhi luccicanti, labbro inferiore in fuori, palpebre tremanti.

<< Si può sapere perché diavolo ti servo io? >>

<< Perché Pitman è in debito con te, non con me. E poi, lo sai che non posso starti troppo lontana, mio adorato fratellino. >>

Okay, magari sto esagerando con lo zucchero.

<< Certo come no… Non le basta mettersi con Draco Malfoy, e costringermi a portarcelo dietro a Godric’s Hollow, adesso diventa anche una grande amicona con Nott e Zabini! Si preoccupa dei loro sentimenti! Il prossimo passo quale sarà, scegliere la Parkinson come tua testimone di nozze? >>

<< Ehi, non osare brutta stronzetta! Lo sai che quel posto è riservato a me, e Ginny! >>

Rivolgo un enorme sorriso ad Hermione.

<< Tranquilla, Herm, quel posto è ancora vostro. E poi la Parkinson… ma stiamo dando i numeri?! >>

<< Oh, no. Mai sia. Si innamora di Draco, diventa la “Best Friend” di Theo e Blaise, va in giro per Hogsmeade a comprare regalini per Daphne, e va a farsi la ceretta con Astoria… Ma la Parkinson, no per carità! >>

Il tono immensamente sarcastico con cui Harry ha pronunciato questa frase, insieme a quello civettuolo e fintamente confidenziale che ha improvvisato per pronunciare i nomi dei Serpeverde causa a me e ad Hermione un quarto d’ora di ridarella.

Al termine della quale, ancora con un sorriso raggiante stampato sulle labbra, mi rivolgo a mio fratello.

<< Allora? È un si? >>

Ma lui non mi risponde, assumendo la tipica espressione di quando pensa velocemente.

Guardo Hermione.

<< Amica mia, qui bisogna ricorrere alle maniere forti. >>

<< Scusa, ed io perché dovrei aiutare Nott? >>

<< Perché questa volta toccava a te e Ginny andare al Ministero a firmare. Se andiamo io ed Harry vi togliamo questo impiccio. >>

<< Okay, allora ci sto. >>

La mia migliore amica si alza dal divano, sedendosi in braccio ad Harry.

Congiunge le mani in preghiera come ho fatto io prima, ed inizia a stampargli tanti baci sulle labbra, sussurrando:

<< Ti prego, ti prego, ti prego, ti prego… >>

Dal canto mio, mi attacco al suo braccio destro, dedicandogli altrettanti effusioni, solo che sulla guancia.

E sussurrando le stesse parole di Hermione.

Ma il clou viene raggiunto quando Ginny, scendendo dalla sua camera, ci vede intente nella tipica opera di convincimento che usiamo su Harry e Ron, per portarli con noi ad Hogsmeade a fare shopping.

<< Ehm.. che diavolo state facendo? >> ci domanda, stupita.

Io ed Hermione ci giriamo per risponderle.

Ed Harry ne approfitta.

<< Gin, ti prego aiutami. Vai a chiamare Ron.. ma ti prego liberami da queste due pazze! >>
Ma la sua ragazza lo interrompe.

<< Cerchiamo di convincere Harry ad andare al Ministero con Kiki, al posto nostro. >>

<< Ti unisci a noi? >> chiedo.

Gin non se lo lascia ripetere due volte.

Tutti noi Cacciatori detestiamo profondamente doverci recare al Ministero, per firmare quei noiosi Documenti.

E, l’occasione di sbolognare questo incarico a qualcun altro, non è certo da lasciar correre.

E così, io riprendo ad attaccarmi al braccio destro di Harry, Gin a quello di sinistra, ed Hermione si sistema più comodamente in braccio al suo ragazzo.

E, mentre riempiamo di baci, io la guancia destra, Gin quella sinistra, ed Hermione la bocca di Harry, continuiamo a ripetere senza sosta:

<< Ti prego, ti prego, ti prego.. >>

Inutili le sue lamentele.

Per non parlare, poi, dell’arrivo di Ron, Seamus e gli altri.

<< Ehi, anche io voglio fare le coccole ad Harry! >> lo prende in giro l’uomo più piccolo di casa Weasley, imitando una vocettina da donna.

In men che non si dica, il suddetto Ron, Seamus, Dean, Neville e metà Casa Grifondoro si fiondano sul divano addosso ad Harry.

Noi tre, facciamo giusto in tempo a scansarci, prima di essere sommerse dai corpi maschili.

Ma, di coccole, neanche l’ombra.

E, se è per questo, nemmeno di Harry.

Riusciamo solo a sentirne la voce.

<< D’accordo, maledizione! Va bene! Maledette donne! >>
Ed io, Hermione, e Ginny non possiamo fare a meno di ghignare soddisfatte, e scambiarci il cinque.

<< Ehi, Kiki.. >> mi chiede la rossa << …Ma perché cavolo hai tutta questa voglia di andare al Ministero con Harry?! >>

 

Buio.

Tanto, tanto buio.

Talmente tanto, che non riesco a distingue dentro e fuori, sopra e sotto, cielo e terra.

È così buio.

È così nero.

Come se qualcuno avesse gettato una coltre di morte sul mondo.

Buio.

Tanto, tanto buio.

L’unica macchia di colore in tutto questo nero, sono io.

Io, con il mio vestito bianco.

Bianchissimo.

Ma sporco.

Sporco di terra.

Sono accovacciata su me stessa, mentre con le braccia mi mantengo la pancia.

Perché?

Perché mi fa male.

Mi sto giusto chiedendo come faccia a dolermi la pancia, così, improvvisamente, quando sento un singhiozzo.

Sto piangendo.

E, adesso che mi ci fate pensare, sto piangendo da ore.

Sono ore che piango, e urlo.

Ecco perché.

Ecco perché mi fa male la pancia.

E continuo a piangere.

Perché Lui è tornato, e mi ha portato via Tutti.

Tutti.

<< Hai troppi affetti, Potter. E perderai. Tutto quanto. >>

No.

Di nuovo.

Di nuovo quella voce.

È Lui, che mi ha portato via tutti.

<< LASCIALI ANDARE! Riportali.. riportali…da me. >>
In risposta ricevo solamente un risata.

Una risata fredda, priva della anche più piccola stilla di gioia.

Non c’è felicità, in questa risata.

Solo perverso piacere.

E mi mette i brividi.

Mi stringo maggiormente su me stessa, continuando a piangere.

E ad urlare.

<< Harry… Draco.. Ti-ti prego… >>

Ride.

Ancora ride.

Ancora quella risata.

Quella risata maledetta.

<< Hermione… R-ron.. Ginny… >>

Risata.

Risata.

Risata.

Della stessa freddezza della morte.

<< Lasciali… lasciali andare… ti prego… >>

Ormai, il mio viso non è più fatto di pelle.

Ma di lacrime.

Lacrime, che inondano anche il mio immacolato vestito.

Le ginocchia mi fanno male, a furia di mantenere tutto il peso del mio corpo.

Le mie gambe si stanno addormentando, a furia di stare piegate su se stesse.

Gli occhi mi bruciano, a furia si riversare lacrime e lacrime.

I polmoni, la pancia, lo stomaco, la gola, feriscono come una Cruciatus, a furia di urlare.

Ma fa niente.

Perché sono sola.

Irrimediabilmente e completamente sola.

<< Li rivuoi indietro, piccola Kim? >>

Alzo la testa.

Ma non vedo niente.

Qui è nero.

È tutto nero.

Buio.

Tanto, tanto buio.

<< Si.. ti-ti prego. Farò… farò qualsiasi cosa… ri-riportali qui. >>

L’ultima cosa che sento è il tremore terrorizzato che scatena in me quella risata.

Risata che continua ad oltranza, mentre intorno a me tutto comincia a cambiare.

Il buio resta intatto.

Ma una folata di vento inizia a scuotermi dall’interno.

Non so da dove provenga.

Fatto sta che, improvvisamente, si alza un vento assurdamente potente, che mi sferza il viso.

I capelli ed il vestito si smuovono insieme a Lui, in maniera inquietante.

E quella risata.

Quella risata continua.

Come anche il buio.

Tanto, tanto buio.

Poi, qualcosa muta.

La risata, del Diavolo in persona, rimane.

Il buio rimane.

Il vento rimane.

Il terrore rimane.

Ma qualcosa muta.

Così improvvisamente come sono scomparsi, riappaiono.

Gambe, busto, braccia, collo, viso.

I miei amici.

I miei amici di Corvonero, e Tassorosso.

Ernie, Justin, Hannah, Susan, David.

E tutti gli altri.

Il nuovo Esercito di Silente.

I miei Professori.

L’Ordine della Fenice.

La famiglia Weasley.

I Serpeverde.

Blaise, Theo, le sorelle Greengrass e la Parkinson.

I miei adorati Grifondoro, e la mia adorata spostata Corvonero.

Luna.

Dean.

Seamus.

Neville.

Lavanda.

Calì.

I miei migliori amici.

La mia piccola e disastrata famiglia.

Ron.

Ginny.

Hermione.

Il mio adorato fratellino.

Harry.

Il mio Principe delle Serpi.

Draco.

Tutti.

Lentamente, riprendendo consistenza uno ad uno, e gradualmente, tutti riappaiono.

Ma non sorridono.

Nessuno di loro.

Hanno le stesse espressioni apatiche che assunsero prima di svanire.

E la risata.

La risata continua.

Insieme al buio incessante.

E al vento.

Qualcosa, poi, attira la mia attenzione.

Il mio vestito.

Il mio bianco ed immacolato vestito.

Si sta sporcando.

Si sta sporcando di rosso.

Si sta sporcando di sangue.

Urlo, terrorizzata.

Sposto febbrilmente lo sguardo verso ognuno dei miei amici, appena riapparsi.

Ma nessuno sembra granchè stupito.

È come se stessi sanguinando io stessa, ma non sentissi il dolore di una ferita.

Ma il sangue, più rosso della Lussuria, scorre sul mio vestito come il più inesorabile dei Fiumi.

Cola, velocemente, sino a coprire fino all’ultimo filo di bianco.

Insozzando la purezza del mio vestito, con quel colore rosso di morte.

Il rosso è sempre stato il mio colore preferito.

Ma questo rosso… no.

Perché è sangue.

Caldo e semplice sangue.

E la cosa mi disgusta.

<< Che… che mi sta succedendo? Draco? Harry? >>

Perché?

Perché non mi rispondono?

Perché non mi prestano attenzione?

Perché non mi salvano?

<< Herm… Gin.. Aiutatemi, per favore. Ron! Ron, ti supplico, aiutami… >>

Niente.

Sento il suono di quella risata.

E del fischiare potente del vento.

<< Smettila! Ti prego! Lasciami in pace! >>

Il mio vestito.

È completamente rosso.

Rosso.

Rosso sangue.

<< Cosa vuoi da me? Cos’altro vuoi da me? >>
E ancora ride.

Ride.

<< Eccoli, piccola Kim. Sono tutti qui. Adesso, puoi dirgli Addio. >>

Ancora piango.

Ancora urlo.

Ancora mi ferisco da sola.

Perché sono vestita..

Sono vestita di sangue.

Alzando lo sguardo, urlo ancora di più.

Di spavento.

E cado.

Cado sul sedere.

Perché, alzando gli occhi, ho incontrato quelli di Harry.

Senza che nemmeno me ne accorgessi, mi si è avvicinato.

Senza fare il minimo rumore.

E i suoi occhi.

Sono spenti.

Sono freddi.

Sono morti.

E Rossi.

Rossi anche loro.

E, riflettendomi in Lui, non riesco più a trovare il verde nelle mie iridi.

Anche lì rosso.

Rosso sangue.

Rosso morte.

<< Hai troppi affetti, Potter. >>

Mio fratello si inginocchia.

Accanto a me.

E posso notare come anche lui sia vestito di rosso.

Come anche Lui sia vestito di sangue.

<< E perderai. >>
La gonna del mio vestito, ormai completamente rossa, forma un cerchio perfetto intorno a me, coprendomi del tutto le gambe ed i piedi.

Strano.

Non ricordavo di avere un vestito così lungo.

<< Tutto quanto. >>

Perché?

Perché i miei amici non sorridono?

Perché nessuno mi dice cosa succede?

Perché Harry non mi stringe la mano, e non mi dice che risolverà tutto?

Lui l’ha sempre fatto.

Mi ha sempre protetta.

Perché adesso tutti sembrano.. non amarmi più?

<< O saranno loro, a perdere te. >>
Harry alza lo sguardo verso l’alto.

Lo faccio anche io.

E vedo una spada.

Una spada che pende su di noi.

Il vento si sta gradualmente calmando.

Il buio si sta gradualmente schiarendo.

Il sole sta gradualmente risorgendo.

La risata si sta gradualmente calmando.

I miei amici, tutti coloro che conosco e che amo, stanno gradualmente riacquistando i loro sorrisi.

Comincio gradualmente a risentire atmosfera di felicità, risate, gioia.

Gradualmente ritornano gli alberi, il sole, il prato.

Ma la Spada improvvisamente cala su di noi.

E, mentre tutto ritorna all’atmosfera felice e spensierata di prima, io ed Harry moriamo.

 

<< NO! >>
<< Principessa, devi decisamente smettere di mangiare pesante, prima di andare a dormire. >>
<< Blaise, chiama lo Sfregiato.. Bambolina, come ti senti? >>

Corro in bagno a vomitare.

 

Alla fine i miei amici non sono accorsi nella Sala Comune Serpeverde, a rotta di collo come l’altra volta.

E, se è per questo, mi sono anche opposta con tutte le mie forze alla proposta di Blaise di svegliare anche le ragazze.

Con Daphne non ho alcun problema, ma non avevo affatto voglia di fa destare anche la Parkinson e la Greengrass Junior.

Ho imparato la lezione.

Fatto sta che, eravamo giusto in procinto di scendere le scale del Dormitorio, che abbiamo sentito delle voci provenire dalla Sala Comune dei Serpeverde.

Con un veloce sguardo all’orologio, abbiamo notato che, in effetti, era solamente l’1.03, e che era perfettamente normale che ci fosse qualcuno ancora sveglio.

Così, abbiamo mandato un altro Patronus ad Harry, dicendo che ci saremmo incontrati nella Stanza delle Necessità e che, per raggiungerli, ci sarebbe servita la Mappa del Malandrino.

Avrei anche chiesto il Mantello dell’Invisibilità, ma… ehi!

Siamo cresciuti, gente.

Al Primo Anno potevamo anche starci tre persone, nascoste lì sotto.

Ma, in questo caso, eravamo in quattro, e soprattutto diciottenni.

Non ce l’avremmo mai fatta.

Comunque, la geniale invenzione dei Malandrini, ovvero la loro Mappa, è stata più che utile per scansare Gazza e Mrs Purr.

Abbiamo incrociato Padma Patil e Antony Goldstein i quali, in veste di Capiscuola stavano facendo la ronda notturna.

Ma, con un occhiolino, ci hanno lasciati andar via indisturbati.

Lo stesso avranno fatto Ron ed Hermione con loro, milioni di volte.

Solidarietà tra Studenti, gente.

Anche se devo ammettere che non mi è sfuggito lo sguardo che si sono scambiati Padma e Antony alla vista della nostra strana combriccola.

Ma non hanno chiesto spiegazioni.

Anche perché, non ci sarebbe stato molto da dire.

Sono andata nella stanza numero 7 del Dormitorio Serpeverde, per informare Draco e gli altri due campioni della risposta affermativa di Harry.

E, semplicemente, tra una chiacchiera e l’altra, mi sono addormentata da loro.

Prima di svegliarmi in seguito a quel terrificante incubo.

Inizio a sentire dei brividi di freddo, se ci ripenso.

Ma, per fortuna, siamo finalmente arrivati.

<< I suoi amichetti.. >> sussurra Theo, indicandomi << …saranno già dentro, sicuramente. >>

<< Già… >> si mostra d’accordo Blaise << …non hanno mica fatto sette piani di scale dovendo scansare due inutile ammassi di pulci come Gazza e la sua stupida gatta, loro! >>

Scuotendo la testa, faccio avanti e indietro per tre volte, dinanzi al tratto di parete dove apparirà la porta della mia ala preferita del Castello.

Ho bisogno di un posto dove poter parlare con i miei amici di quello che mi è successo, in santa pace.

Ho bisogno di un posto dove poter parlare con i miei amici di quello che mi è successo, in santa pace.

Ho bisogno di un posto dove poter parlare con i miei amici di quello che mi è successo, in santa pace.

Dopo la terza sfilata, apro gli occhi, trovando una porta nera pronta ad aspettarmi.

Senza indugiare oltre, io, Draco, Theo e Blaise, vi entriamo.

La stanza non è molto grande, ma dotata semplicemente di un camino acceso, nonostante siamo ad Aprile, e di parecchi divanetti.

Sedute sui quali ci sono Hermione e Ginny, la prima intenta a mangiucchiarsi le unghia per il nervosismo, e la seconda ad attorcigliarsi i capelli intorno alle dita, scossa dalla stessa ansia di ‘Mione.

Harry invece cammina avanti e indietro senza sosta, con lo sguardo perso solo Lui sa dove.

Ron era il più vicino alla porta.

E, non appena mi vede, mi si avventa contro.

<< Sia Benedetto Merlino! Kiki! >>

Mi abbraccia, così forte che quasi mi alzo da terra.

E io mi aggrappo a Lui con la poca forza che mi è rimasta, respirando l’odore dei suoi capelli rossi.

Al sospiro rilassato di Ron, anche gli altri Cacciatori mi corrono incontro, iniziando ad inondarmi di domande.

<< Che è successo? >>

<< Stai bene? >>

<< Cosa hai sognato? >>

<< Stai bene? >>

<< Hai sentito ancora la Sua voce? >>

<< Stai bene? >>

<< Ti fa male la cicatrice? >>

<< Stai bene? >>
<< Vuoi bere qualcosa? >>

<< Stai bene? >>

<< Ehm… non per intromettermi in questo toccante … >> sarcasmo… tanto, tanto sarcasmo << ..quadretto Grifondoro. Ma credo che un mal di testa sia l’ultima cosa che le serva in questo momento. >>

I Cacciatori spostano lo sguardo verso Zabini, che si era intromesso nelle loro preoccupate domande.

Come se si accorgessero solo adesso gli uni degli altri, gli sguardi pieno di astio si sprecano tra le varie fazioni, ma, come minimo, mi risparmiamo le solite discussioni.

<< Kiki… >> sussurra Harry.

Ed è un sollievo vedere i suoi occhi verdi, stavolta.

<< …Siediti. >>

Non me lo faccio ripetere due volte.

Mi accovaccio sul divano a me più vicino, stringendomi le gambe al petto.

Gli altri, si sistemano intorno a me.

Draco sul bracciolo, accanto al mio braccio.

Hermione e Ginny si sistemano a gambe incrociate accanto a me.

Harry trascina una sedia, posizionandosi al contrario, girando la spalliera verso di me, in modo che i suoi occhi incontrino i miei in linea diretta.

Ron si siede sul tappeto, con la testa poggiata sulle mie gambe piegate.

Blaise e Theo, invece, rimangono in piedi, vicino al camino, le cui fiamme danzanti proiettano sui loro corpi le sue inquietanti e sensuali forme.

Vedo le labbra di Harry muoversi a formulare una domanda.

Ma non si sta rivolgendo a me.

Ma a Malfoy.

<< Era come l’altra volta? >>

E si riferisce all’altro inquietante incubo che ebbi la scorsa notte, sempre mentre ronfavo nella Tana del Serpente.

Il Serpeverde annuisce.

<< Si. Lei che inizia ad urlare e a contorcersi nel sonno. Noi che ci svegliamo, e proviamo a farla tornare in se, ma invano. Le urla che aumentano, e lei che poi si sveglia di soprassalto, correndo in bagno a vomitare l’anima subito dopo. >>

I miei amici si scambiano, tutti e quattro, uno sguardo preoccupato.

Poi, è Ron a rompere il silenzio.

<< Ehi… >> mi chiama, accennando un sorrisetto << …te la senti di raccontarci il tuo sogno? Era lo stesso della scorsa notte? >>
Scuoto la testa, puntando lo sguardo sulle mie ginocchia.

<< No, ma… era come…come se fosse… una seconda parte, ecco… >>
Qualche sopracciglio si alza, stupito.

<< … Si, si. Ne sono sicura. Il sogno di questa notte iniziava esattamente dove finiva il primo. >>

<< Ovvero tu, da sola, circondata dal nulla. Dopo che tutti noi eravamo svaniti? >> mi domanda Ginny, alla quale rispondo affermativamente con un cenno del capo.

<< Stavo… stavo piangendo. Da quelle che mi son sembrate ore. Poi ho.. ho risentito… ho risentito la Sua voce… >>

Il mio tono si fa decisamente rotto e tremante, e mi prendo un po’ di tempo per riprendere a parlare.

Ingoio il groppo che mi aveva ostruito la gola, e lascio asciugare le iridi.

Prendo un bel respiro.

<< La frase, era sempre la stessa. Hai troppi affetti, Potter… >>

<< …E perderai. Tutto quanto. >> la completa per me, Harry.

Lanciando un veloce e spaventato sguardo alla sua Hermione.

<< Già… >> continuo << …Poi, improvvisamente, si è alzato un vento forte, fortissimo. E Lui, ha parlato di nuovo… Mi…Mi ha chiesto se vi rivolevo con me, se volevo che me li riportasse. >>

<< Oh, che tenero… >> commenta Theo, pieno di tutto il sarcasmo che è possibile al genere umano.

<< E l’ha fatto?... >> mi domanda Hermione << …ci ha.. ci ha fatto… riapparire? >>
Annuisco.

<< Si. Uno ad uno, siete ritornati tutti quanti. Ma non… non avevate… non avevate alcuna espressione, alcun calore… >>

Come ciò che accade alle anime riportate indietro dalla Pietra della Resurrezione, se restano intrappolate sulla terra troppo a lungo.

<< Poi… poi… Il mio vestito ha… ha iniziato a sporcarsi… a sporcarsi tutto di sangue.. fino a che non è diventato completamente… completamente rosso. E Tu… >> alzo lo sguardo su Harry, che mi guarda serissimo.

Pallido e terrorizzato.

E serissimo.

<< …Ti sei.. ti sei seduto accanto a me. Anche i tuoi occhi erano rossi. Anche i miei. E Lui ha ripetuto quella frase. Ma poi ha aggiunto.. ha aggiunto qualcosa. >>

Silenzio.

Pensate silenzio.

<< Ha detto: “Hai troppi affetti, Potter. E perderai. Tutto quanto. O saranno loro a perdere te”. >>

Mi fermo.

E chiudo gli occhi.

Ma mi accorgo che, se lo faccio, mi ritornano alla mente quelle maledette immagini.

Quindi li riapro immediatamente.

Ed incontro lo sguardo incoraggiante di Harry.

<< Ha iniziato a ridere… esattamente come… come quella notte… >>

Non so se gli altri abbiano capito a quale notte io mi stia riferendo, ma dal dolore che traspare dallo sguardo di mio fratello, capisco che, almeno Lui, l’abbia fatto.

Come nel peggior ricordo scatenato in noi da un Dissennatore, la risata di Voldemort invadeva i miei timpani, ed era della stessa identica malvagità della notte del 31 Ottobre 1981, quando rise delle suppliche di mia madre.

Prima di ucciderla.

<< …Ma mentre la sua risata sfocava, insieme al vento, e insieme al buio, tutto stava tornando alla normalità. Voi>> e lascio scorrere uno sguardo su tutti i presenti nella stanza << …stavate tornando alla normalità. E poi… io ed Harry… >>

Ingoio.

Ingoio saliva a vuoto.

Porto una mano a stringere con forza il medaglione di mia madre.

Cercando di attingere da lì la forza per continuare.

<< Cosa?... >> mi chiede Ginny << …tu ed Harry… cosa? >>

<< Siamo morti. >>
Nessuno dice niente.

Nessuno pronuncia parole.

Nessuno commenta.

Nessuno respira.

Lo sfrigolio della legna che brucia e, lentamente, si consuma, è l’unico rumore che si ode.

Tutto è avvolto dal più completo silenzio.

E, se non vedessi i miei amici sbattere le palpebre, direi che gli si è anche fermato il battito del cuore, per quanto sono immobili.

Persino l’alzarsi ed abbassarsi della cassa toracica al ritmo del loro respiro è un movimento talmente minimo, da non notarsi affatto.

Il primo a compiere un gesto, è Blaise.

Che chiude gli occhi, in maniera curiosamente concentrata.

Per poi riaprili, solo per puntarli alla teca di vetro appena comparsa un po’ più lontana dal camino.

Chissà cosa avrà chiesto alla Stanza delle Necessità.

<< Chi vuole del Whisky Incendiario? >>

Ah, ecco.

Alzo la mano, in maniera decisamente frettolosa.

Tanto che strappo un mezzo ghigno a Zabini.

A grandi, ma silenziosi passi raggiunge la teca di vetro, estraendone la bottiglia, insieme ad un bicchiere.

Lo sento sussurrare per una manciata di volte “Geminio”, mentre tocca l’utensile con la Bacchetta per moltiplicarlo.

Nel frattempo, tutti quanti i presenti hanno alzato la mano verso l’alto.

Si.

Un po’ d’alcool urge a tutti.

Sempre grazie alla magia di Blaise, che incanta Bottiglia e Bicchieri, ben presto ognuno di noi ha una bel bicchiere di Whiskey Incendiario tra le mano.

E, quasi contemporaneamente, lo beviamo tutti, tutto d’un sorso.

Solamente quanto il piacevole calore, ed il leggero pizzicore alla gola, ha calmato gli animi un po’ di tutti quanti, una voce rompe il silenzio.

Quella di Malfoy.

<< Avanti Granger… >> sillaba << …stiamo tutti aspettando. >>

I Serpeverde ghignano, e noi Grifondoro lo guardiamo, confusi.

<< Aspettate cosa? >> chiede Hermione.

<< Che tu ci illumini con la tua mente da So-Tutto-Io, interpretando a dovere l’appassionante storiella, sognata in due puntate, da Kim. >>
Il mio nome è davvero così melodioso?

O lo diviene solamente quando è Lui a pronunciarlo?

<< I-io… non… non saprei. >>
Fermi tutti, gente.

Questa, è una data storica.

<< Questa me la segno… >> commenta Nott, strappando un sorrisino persino ad Hermione e Ginny.

Ma qui non c’è niente da sorridere.

Perché è impossibile che ad Hermione sfugga qualcosa.

Ed infatti, nemmeno questa occasione è da meno.

Semplicemente, non vuole dirlo ad alta voce.

<< Basta giri di parole… >> commenta Harry, alzandosi dalla sedia sulla quale era seduto, e posizionandosi in piedi, a braccia conserte.

<< …Questi due sogni, messi insieme, non sono di difficile interpretazione. È la solita vecchia storia, su cui Voldemort premeva parecchio… >>

<< Tutti coloro che hai perso, sono morti per colpi per tua, Potter! E l’unico modo per salvare chi ti rimane è consegnarti a me, e alla Morte. >> concludo io, per mio fratello.

<< Si, una cosa del genere. >> si mostra d’accordo.

Disse, più o meno, la stessa cosa lo scorso 2 Maggio.

Lord Voldemort, intendo.

Quando attaccò Hogwarts, chiedendo a me ed Harry di consegnarci ai suoi Mangiamorte, per porre fine alla Resistenza.

E noi lo facemmo.

Ma ciò non implicò la Loro vittoria.

Ah ah!

Alzo lo sguardo, in quello di Harry.

In questo istante, sto rimpiangendo come non mai il fatto di non potergli leggere più la mente.

Di non poter comunicare nel nostro speciale ed unico modo.

Di non dover ricorrere alle parole, troppo banali e udibili da chiunque, per condividere le mie sensazioni più recondite con il mio fratellino.

<< Non osate nemmeno pensarlo! >> sbotta Ron.

Il mio migliore amico si alza in piedi di scatto, ergendosi in tutta la sua vertiginosa altezza, e posizionandosi al fianco di Harry.

Sta anche sfoderando l’indice accusatore.

Incredibile come Hermione ci abbia lentamente contagiati tutti.

<< So perfettamente cosa sta succedendo nelle vostre testoline bacate… >>

Io ed Harry lo guardiamo sbigottiti.

I Serpeverde, compassionevoli.

<< Weasley, stavo per oppormi quando Blaise ti ha dato del Whiskey Incendiario… >> commenta Draco, estremamente pungente << …ma poi mi sono detto “Cazzo, non può diventare ancora più scemo, dopo un solo bicchierino”. Dimostrazione che anche io posso sbagliare… >>

Mentre Theo e Blaise ridono della battuta del loro amico, Ginny ed Hermione stanno per intervenire in difesa di Ron.

Il quale, però, interrompe tutti quanti con un sorriso sarcastico rivolto verso Malfoy.

<< Vorrei farti presente, caro Genio, che i qui presenti Potter sono affetti da manie eroico – suicide. E che, almeno una volta al mese, devono per forza fare qualche stronzata, come rischiare un bell’incontro con la Morte, altrimenti non riescono a dormire sonni tranquilli, gli imbecilli… >>
Adesso, è il turno mio e di Harry di ridere.

<< Vabbè, adesso non esageriamo… >> esclama mio fratello << …non siamo mica due Emo! >>

<< Ah no? >>

<< Dai, Ron… >> intervengo << …Non credo tu debba farla così tragica! >>

Ma, stranamente, persino Nott, Zabini e Malfoy di mostrano d’accordo con Lui.

<< Sebbene l’idea di condividere lo stesso pensiero del qui presente Babbanofilo mi ripugni.. >> scandisce, sillaba per sillaba, Theo << …Voi due siete Emo. >>

Okay, qui si sta sfiorando la pateticità.

<< Lo ammetto, siamo andati molto spesso incontro alla morte. E se questo potesse servire per salvare le persone che amo da quei spostati dei Mangiamorte, lo farei mille altre volte ancora… >>

Malfoy mi dedica uno sguardo profondamente contrariato.

<< …Ma questo non vuol dire che io ed Harry, adesso, ci infiliamo nel primo bagno che ci capita, e ci tagliamo le vene, solamente per un sogno che ho fatto! Magari ho mangiato pesante… >>

Ma una sola occhiata di Harry basta per farmi zittire.

<< Escludendo il suicidio… >> accenna un sorrisetto che, però, gli muore subito << …Kiki, per favore, sai perfettamente che non dovremmo considerarli sogni normali. Non lo sono affatto. >>

Per la cronaca, sono certa che Harry avrebbe certamente fatto carriera come Attore Drammatico.

Avrebbe sicuramente vinto un paio di Oscar qua e là.

<< E allora spiegami perché questi sogni, stavolta, accadono solo nelle mia testa, e non nella tua, Harry. >> sillabo.

Sono contenta che, queste terribili immagini mentali vengano a disturbare solo i miei sogni, e non quelli di mio fratello.

Ma la cosa è piuttosto strana.

Siamo sempre stati abituati a dover combattere contro gli stessi ed identici problemi.

Tutti e due eravamo vittime di incursioni poco piacevoli nella mente di Voldemort.

Tutti e due portavamo sulle spalle un destino che ci vedeva vittime, o carnefici.

Tutti e due, l’anno scorso, abbiamo dovuto scegliere la Morte, per distruggere l’Horcrux che era in noi.

E abbiamo sempre fatto tutto insieme.

Questa volta, invece, che sta succedendo… a me?

<< Non lo so, Kiki… >> mi risponde Harry, mortificato << ..Non lo so. Ma, te lo giuro sulla mia Firebolt, lo scoprirò. >>

<< Oh, ammettilo Potter!... >> esclama Malfoy << …quello era solo un modo per vantarti di avere una Firebolt. Illuminaci. Come diavolo faresti a venire a capo di questo casino? Le entri nella testa e vedi se qualcosa non va? Sei pure una schiappa nella Legilimanzia! >>

Vedo la mascella di Harry contrarsi pericolosamente, e stringere spasmodicamente qualcosa nella sua tasca, che so per certo essere la sua Bacchetta.

Sta per ribattere, sicuramente qualcosa di poco carino, quando è Theo a prendere parola.

Rivolgendosi a me.

<< Sbaglio, o prima hai detto che “questa volta” i sogni inquietanti accadono solamente a te? >>

Annuisco.

<< Vuol dire che non è la prima volta che qualcosa ti fa urlare e dimenarti durante la notte? >>

Harry appare piuttosto contrariato di condividere certe cose con i Serpeverde, ed io sono troppo occupata a studiare le sue reazioni per rispondere in tempo.

Così è Ron che risolve i dubbi di Nott.

<< Si. Hanno sempre avuto, sia Harry che Kiki, dei sogni strani. Riguardanti Voldemort. Questo, ovviamente, prima che lo facessero fuori. >>

Vabbè, diciamo pure che erano dei piccoli viaggi nella sua testa malvagia.

E che, in quei viaggi, noi diventavamo Lui.

Condividendo persino le emozioni più violente.

Come la sete di sangue, morte, e potere.

<< Se nemmeno la So-Tutto-Io… >> continua Blaise, guadagnandosi un’occhiataccia da Hermione << …sa darci una spiegazione per questo sogno, dovremmo rivolgerci più in alto. Prima della morte del Signore Oscuro, a chi chiedevate aiuto in occasioni come questa? >>

Io ed Harry rispondiamo d’istinto.

Senza nemmeno pensarci per qualche secondo.

<< Silente. >>
<< Non credo che, ora come ora, sia possibile parlargli… >> sussurra Draco << …a chi altro vi rivolgevate? >>

<< Sirius. >> risponde Ginny.

<< E adesso dov’è questo Sir… >>

Ma, la domanda che si stava formando sulle labbra di Theo, viene interrotta da uno sguardo significativo di Draco.

Che scuote la testa, allargando gli occhi.

Io ed Harry abbassiamo lo sguardo.

<< Oh. >> è la semplice risposta di Nott, una volta capita la gaffe che stava per fare.

<< Qualcun altro? >> domanda Blaise.

<< Remus. >> sussurra Hermione, con un sorriso malinconico in volto.

<< Chi? >>

<< Remus. Remus Lupin. Il nostro Professore di Difesa contro le Arti Oscure al terzo anno, Zabini. >>

<< Aspettate un attimo… >> la faccia confusa assunta da Blaise in questo momento, è davvero memorabile << …Il Licantropo? >>

Noi Cacciatori annuiamo distrattamente.

<< Ma non era morto nella Battaglia di Hogw… >>

E, la seconda figura di merda della serata, è nuovamente interrotta da Malfoy.

Che guarda Blaise nello stesso identico modo in cui aveva guardato Theo.

<< Oh. >> è anche la sua risposta.

Come potete vedere, cari i miei Serpeverde, abbiamo perso talmente tante persone durante la Guerra, da sentirci completamente persi adesso.

Dopo di ciò, piombiamo nel silenzio.

Rotto solamente dal tintinnare che la Bottiglia di Whiskey Incendiario produce al contatto con i nostri Bicchieri mentre, sotto Incantesimo stavolta di Nott, ci versa altro liquido caldo.

E alcolico.

E io mi ritrovo nuovamente a stringere spasmodicamente il medaglione che porto al collo, mentre bevo un altro sorso di Whiskey.

È strano.

Questa collana è in mio possesso da… quanto?

Poco più di ventiquattro ore?

Si, minuto più, minuto meno.

E già lo sento parte integrante della mia pelle.

Come se fosse sempre stata mia.

Lo trovo logico, però.

È l’unica cosa che mi resta di mia madre.

A parte l’urlo di disperazione, mentre supplicava Voldemort di uccidere Lei, e non Harry e me.

Con un solo altro sorso, vuoto il mio bicchiere.

<< Siamo degli imbecilli! >>

Oh, che bello.

È davvero bello sentirsi improvvisamente insultati.

Specialmente dopo aver fatto un sogno che ti accolla la colpa di tutte quelle maledetti morti, che ancora ti lasciano senza fiato e in lacrime.

Ma si sa.

Hermione è così.

La sua mente lavora febbrilmente e senza sosta.

Poi, quando trova la soluzione che stava cercando, si incazza con se stessa e con gli altri perché non ci avevamo pensato prima.

Ed infatti, noi Cacciatori, quando la nostra adorata So-Tutto-Io si alza in piedi improvvisamente, sbottando “Siamo degli imbecilli” non possiamo fare a meno di sorridere.

I Serpeverde, invece, non la prendono così bene.

<< Ehi! >>

<< Ma tu guarda questa! >>

<< Parla per te, Granger. Io sono perfetto. >>

Ma Lei, decide di ignorarli.

Esclamando, invece:

<< Silente! >>

Sette sopracciglia si alzano fino al cuoio capelluto.

<< Hai forse acquisito la capacità di parlare con i defunti? >> domanda Zabini, pieno zeppo di pungete sarcasmo.

<< Niente affatto, cervello di Troll… >>
L’insulto causa indignazione ai massimi livelli per quanto riguarda Blaise, che si era appena definito “Perfetto”, ed una stima profonda verso Hermione per quanto riguarda Harry, Ron e Ginny.

Mio fratello, credo davvero che si sia nuovamente innamorato di Lei, solamente per quel “Cervello di Troll”.

<< …Ma possiamo sempre parlare con il suo Ritratto. >>

Okay.

Non è solo Zabini a meritarsi quell’insulto.

Siamo, tutti quanti, delle immense e putride teste di Troll.

 

Adoro la Magia.

Talmente tanto che, ancora oggi, mi chiedo come diavolo abbia fatto a vivere senza di essa, per undici lunghi anni.

Talmente tanto che, ancora oggi, sono capace di stupirmi per ogni minuscola stilla di essa.

Talmente tanto che, ancora oggi, mi sembra impossibile che io faccia parte di questo Mondo fantastico.

Chi l’avrebbe mai detto, gente.

Harry Potter, il ragazzino tutt’ossa che passava le sue giornate a sfuggire al cugino ciccione, insieme alla sorellina, è un Mago.

E non un Mago qualsiasi.

Probabilmente il Mago più famoso del Mondo Magico.

Mio malgrado.

Ed infatti, il fuoco che ancora scoppietta nel camino della Stanza delle Necessità, nonostante siano passate ore ed ore da quando siamo giunti qui, riesce a strapparmi un sorriso.

Non che ne avessimo bisogno.

Del fuoco, intendo.

Infondo, siamo ad Aprile, di calore ne abbiamo abbastanza.

Ma è stata Ginny a far aprire per noi la Stanza delle Necessità, ed è risaputo quanto adori una bella fiamma, dello stesso colore dei suoi capelli, che scoppietti in un camino antico.

Resterebbe ore ed ore a lasciarsi Incantare dalla sensuale danza delle fiamme, e ad osservare la legna che arde, diventando, da solidi e pesanti tronchi, a leggera e semplice cenere.

Questa, è una cosa che abbiamo sempre avuto in comune.

Infatti, se non avessi Hermione tra le braccia, che dorme placidamente, i miei occhi sarebbero persi nelle fiamme danzanti del focolare.

Ma Hermione sta dormendo tra le mie braccia.

E non c’è niente di più bello del suo viso completamente abbandonato.

E non c’è niente che cattura di più i miei occhi, di Lei.

<< Miseriaccia, amico… >> sussurra Ron << …così me la consumi! >>

Non posso trattenere un sorriso divertito.

Stanotte, abbiamo deciso di restare a dormire nella Stanza delle Necessità.

Eravamo già qui, tanto valeva…

E poi volevamo restare tutti con Kiki, nel caso fosse stata colpita da un altro incubo.

Il lato negativo, però, è che sono rimasti qui anche i Serpeverde.

Anche se non l’ha detto ad alta voce, anche Malfoy voleva restare accanto a mia sorella, e poi tutti e tre non volevano rischiare di far perdere punti alla loro Casa, tornando fino ai Sotterranei, con la concreta eventualità di incontrare qualcuno di spiacevole durante il lungo tragitto.

Certo, avremmo potuto prestargli la Mappa del Malandrino, per dargli la possibilità di evitare probabili guai, ma…

Insomma, vi siete dimenticati chi sono?!

Sono Harry Potter, cazzo!

Mica aiuto le Serpi, io!

E poi… prestargli la Mappa del Malandrino?!

Tre defunti sarebbero risorti dalla terra, solamente per ammazzarmi, se l’avessi fatto.

Ovviamente, sto parlando di papà, Remus e Sirius.

E poi, quell’idea non mi ha sfiorato nemmeno per un secondo.

Purtroppo però, adesso sono costretto ad assistere alla spiacevole scena che prevede la mia Kiki, teneramente addormentata sul divano, tra le braccia di Malfoy.

E non posso nemmeno non guardarli, dato che sono esattamente di fronte a me!

Maledizione!

Io e Ron ci siamo offerti come cuscini per Hermione e Ginny.

Siamo seduti l’uno affianco altro, io ed il mio migliore amico, e sulle nostre gambe sono appoggiate le chiome della mia ragazza, e di sua sorella.

I capelli di entrambe si scontrano, creando un contrasto castano – rosso e liscio lucente – riccio selvaggio davvero sublime.

Zabini ha optato per appisolarsi sulla poltrona di fianco al divano dove Malfoy e mia sorella si sono sdraiati un’oretta fa, e Nott ha occupato un terzo divano tutto per sé.

Non sia mai che la schiena aristocratica di una Serpe debba sopportare un giaciglio scomodo.

Patetici.

Dopo aver guardato male Malfoy per l’ennesima volta, mi decido a rispondere a Ron.

<< Quando dorme è… ipnotica. >>

È bellissima.

Con la bocca rosea leggermente dischiusa, il naso piccolo e rilassato, la pelle lucente, le lunghe ciglia messe ancora più in risalto dalle sue palpebre abbassate, i capelli che ricoprono in modo scomposto parte del suo viso, e delle mie gambe.

Stupenda.

<< E tu sei un pollo. Sempre. >>

Rido, della considerazione di Ron.

Non è il tipo con il quale si possono fare chissà quali discorsi romantici.

No, non si possono fare per niente.

Se è per questo, nemmeno con me.

Insomma, siamo ragazzi, mica passiamo le serate ad urlacchiare quanto sia “Dolce e seducente” quella tipa.

Le ragazze dicono sempre che quando io e il mio migliore amico parliamo di donne, faremmo venire la ridarella persino a Voldemort.

Merda.

Non dovevo pensare a Voldemort.

Adesso il sogno di Kiki ha prepotentemente invaso ogni mio più piccolo e recondito neurone.

<< Ron… >> lo chiamo.

Si volta verso di me.

<< …Credi che il ritratto di Silente possa darci delle risposte? >>

Lui alza le spalle.

<< Se fosse stato ancora vivo, ti avrei risposto “Certamente!”. Adesso, non lo so. Un ritratto è pur sempre un ritratto. Ho paura che inizi a dispensare le sue solite perle di saggezza, che capisci solamente dopo settimane, e che, in realtà, non servono a un cazzo! Oppure che si metta a parlare d’amore… >>
Quando Silente ci fece udire la Profezia della Cooman per la prima volta, e quando ci comunicò che “Il Potere a Lui sconosciuto” era l’amore sia io, che Kiki, fummo presi dallo sconforto più totale.

A quel tempo riuscivamo ancora a sentire l’uno i pensieri dell’altro, e quello di mia sorella a questo proposito fu:

“Wao! E come cazzo lo uccido Voldemort, sparandogli cuoricini addosso?!”

Il mio fu semplicemente “Okay. Siamo morti”.

Ma il nostro sarcasmo fu niente in confronto alla risata che scosse Ron per ore ed ore, quando, trepidante d’attesa, e curioso di conoscere quale Mistico Potere io e Kiki assopissimo nel profondo, gli rispondemmo “L’Amore”.

Da allora, è scontato per Ron considerare Silente, sì come il più grande Mago della Storia della Magia, ma anche come un mezzo Hippie.

Con annessi e connessi del “Peace ‘N Love”.

Mi concedo un altro momento di divertimento, poi riprendo a preoccuparmi.

<< La cosa più strana è che questi sogni li abbia fatti solo Kiki. >>

Vedo il mio migliore amico annuire.

Poi voltarsi a guardare mia sorella.

No, errore.

Si volta guardare Malfoy.

Con una luce più minacciosa del solito nello sguardo.

<< Harry, vuoi sapere un’altra cosa strana? >>

Annuisco, prendendo anche io a fissare minaccioso il nuovo … ragazzo… (Bleah!) di mia sorella.

Anche io in modo violento.

Perché?

E che ne so io.

Ron lo sta facendo, ed io colgo la Pluffa al balzo.

C’è sempre un motivo per voler picchiare Malfoy.

<< Che entrambe le notti in cui ha avuto questi brutti sogni, si trovasse nel Dormitorio Serpeverde. >>

Un lampo di luce verde mi trapassa lo sguardo.

In modo metaforico, s’intende, nessuno ha scagliato un Avada Kedavra.

Per il momento.

In effetti, adesso che Ron mi ci fa pensare, è una cosa talmente logica che avremmo dovuto pensarci prima.

Sia io, che Kiki, dormiamo sonni tranquilli dalla notte dello scorso Due Maggio.

Ovvero dalla nostra Vittoria su Voldemort.

Poi, tornati a Scuola, lei si innamora di Draco Malfoy.

E ci va anche a letto insieme.

E, per ben due notti, proprio mentre ronfa placidamente tra le sue braccia…

BAM!

Ecco che viene assalita da sogni inquietanti, e poco normali.

<< Weasley, sento un tono d’accusa nella tua voce, che mi irrita particolarmente. >>

Quasi sobbalziamo, al suono della voce di quella maledetta Serpe.

Pensavamo, io e Ron, di essere gli unici ancora svegli.

A quanto pare, invece, ci sbagliavamo.

Perché Malfoy ha lentamente aperto gli occhi, puntandoli su di me e sul mio migliore amico, con lo stesso disprezzo che gli stiamo dedicando noi.

<< Era una constatazione, Malfoy… >> risponde Ron, pronunciando il suo cognome come un insulto << …Che nemmeno la tua lingua biforcuta da subdola Serpe quale sei, potrà negare. >>

Il biondastro alza un sopracciglio.

<< Quando ha avuto questi due incubi, stava dormendo nella mia stanza. E quindi? Non erano certo le prima volte che dormivamo insieme… >>

E, a questa frase, segue un sorrisetto malizioso, che mi fa venire voglia di alzarmi e picchiarlo a sangue, fino a che non sviene dal dolore.

<< Pensaci, Malfoy… >> sussurro io, con il tono più malefico che mi possa venire fuori << …Dalla morte di Voldemort ha sempre dormito sonni tranquilli. Poi, per due sere, lo sogna addirittura. E, tutte e due le sere, era con te. >>

Come si dice?

Ah, si.

Se gli sguardi potessero uccidere…

Bè, in questo momento io sarei già morto, dato quello che mi sta dedicando Malfoy.

Okay, in realtà, se davvero gli sguardi potessero farti tirare le cuoia, sia io, che Lui, saremmo morti molto, molto tempo fa.

<< In pratica, credete che, questi sogni che Kim sta avendo, siano imputabili a me. >>

<< Si. >> rispondiamo, contemporaneamente, io e Ron.

Oddio, se Hermione ci sentisse, ci farebbe una lavata di testa indimenticabile, a me, e al Rosso.

So che il nostro ragionamento si basa sulla semplice vicinanza di Malfoy a Kiki, durante questi sogni, e che ci sono parecchi fattori che non abbiamo considerato.

Per esempio, il fatto che Lui ci abbia immediatamente avvertito dei bruschi risvegli di Kiki.

Se fosse stata colpa sua non l’avrebbe fatto.

Oppure che… cazzo, è un essere inetto, e per manipolare la mente di qualcuno al punto da indurlo a sognare determinate immagini, ci vuole un Potere ed una conoscenza della Magia Oscura enormi.

Che Malfoy, certamente non ha.

Oppure che si è esposto parecchio, per restare accanto a Kiki, giocandosi persino la sua libertà, quando, per esempio, ha confessato del suo nuovo Incarico di Omicida di mia sorella, rischiando un arresto che, effettivamente, stava per avvenire.

 

Per non parlare del fatto che ami tua sorella in un modo che nemmeno immagini…

 

Zitta vocina saggia, pericolosamente rassomigliante a quella di Hermione.

Non voglio vomitare la cena.

<< Voi siete i più grandi idioti con i quali abbia mai avuto il dispiacere di parlare! >> sbotta, decisamente incazzato, mentre cerca di sistemarsi più in alto con la schiena, senza destare Kiki.

Ma è proprio quando io e Ron stiamo per ribattere: << La cosa è assolutamente reciproca! >>, che la sentiamo.

La flebile voce di Kiki.

Mentre farfuglia qualcosa, inizialmente di incomprensibile, che poi termina con:

<< Torna a dormire, Amore.. >>

Lei e Malfoy, fino ad adesso, hanno dormito comodamente sdraiati sul divano arancione.

Lui, con il capo poggiato sul cuscino che avevano posizionato lungo il bracciolo del sofà, e Kiki con la testa poggiata sul suo petto, mentre le Sue braccia le circondavano il corpo.

Hermione adora dormire in quella posizione.

Con me, s’intende, non con quel Furetto da quattro zellini.

Dice che, in quegli istanti, si sente completamente al sicuro.

Sensazione che, da un bel po’ di tempo, è molto rara.

Specialmente a causa della Seconda Guerra, e del nostro pericoloso lavoro di Cacciatori.

E, ogni volta che parla, o sussurra semplicemente qualcosa nel dormiveglia, il suo respiro mi solletica sempre la pelle del petto.

Cosa che mi fa eccitare da morire.

E, pensare che la stessa cosa sia accaduta anche a Malfoy, per merito di Kiki, mi disgusta profondamente.

Però, la cosa decisamente più ripugnante, è il fatto che Lei l’abbia appena chiamato “Amore!”.

No, dico…

Ma mia sorella si è completamente fumata fino all’ultimo neurone del suo cervello?!

Ma come le viene in mente?!

Venisse direttamente da me, e mi dicesse “Fratellino, io e il mio adorato Dracuccio ci sposiamo!”, e mettesse ufficialmente fine alla mia vita!

E che cazzo!

<< Harry… >> mi chiama Ron, con la voce piena del più profondo ribrezzo << …Ti prego. Scagliami un’Avada Kedavra in pieno petto, e facciamola finita. >>

Annuisco, sempre tenendo lo sguardo fisso su Malfoy e Kiki.

<< Solamente se tu ricambi il favore. Uccidimi, mentre io uccido te. >>

<< Amico, ci sto… >>

Comunque, io e Ron non siamo gli unici ad essere rimasti decisamente colpiti dall’atteggiamento esageratamente tenero assunto da Kiki, nei confronti del Furetto.

Anche il suddetto essere inutile, non se l’aspettava.

Ed infatti, si è irrigidito immediatamente, e sembra aver perso anche la facoltà di respirare.

Ehi!

Non sarebbe una cattiva idea, se morisse soffocato!

Purtroppo, le mie speranze restano vane, dal momento che, dopo ben cinque minuti in cui credevo che non stesse respirando, la pelle della sua faccia di cazzo restava bianca, e non viola come avrebbe dovuto essere.

Quando, dopo dieci minuti di teorica apnea, l’ho visto ancora vivo, mi sono rassegnato.

A quanto pare, le Serpi hanno la capacità persino di respirare, con movimenti impercettibili.

Che tristezza, ragazzi.

Che tristezza.

Comunque, il fatto che Kiki abbia appena sussurrato nel sonno “Amore” riferendosi al Furetto, ha mandato in panico un po’ tutti quanti.

Cioè, me, Ron e Malfoy.

Così, la epica scazzottata della quale già si formavano le immagini nelle nostre teste, viene momentaneamente dimenticata.

Io e Ron smettiamo anche di accusare Malfoy per gli incubi di Kiki.

Talmente siamo scioccati.

Tanto che piombiamo nel silenzio.

E ad un certo punto mi devo anche essere addormentato.

Infatti, quando Hermione si muove leggermente per sistemare meglio il capo sulle mie gambe, continuando a dormire, mi ridesto dalla mia pausa dal mondo, ritrovandomi a dovere aprire occhi che non ricordavo d’aver chiuso, e ad alzare una testa che non ricordavo d’aver appoggiato alla spalliera del divano.

Con il pollice e l’indice mi strofino gli occhi, mentre con l’altra mano mi scompiglio un po’ i capelli.

Lancio una veloce occhiata intorno a me, per constatare come tutti siano preda del più profondo sonno.

Persino Ron si è addormentato.

Ah, no.

Il Furetto è ancora sveglio.

Che palle.

E, se è per questo, lo ritrovo nella stessa posizione in cui l’ho lasciato prima.

Ovvero, con il busto leggermente alzato, e con lo sguardo fisso sul viso della mia Kiki.

Credo che la stia guardando con insistenza, da quando lei abbia farfugliato quel…

Vi prego non fatemelo ripetere.

E, se non fosse Malfoy, vi direi anche che il suo sguardo è completamente perso in Lei, talmente tanto da sembrare Me, quando guardo la Mia Hermione dormire.

Ma Lui è Malfoy.

Quindi, eviterò anche solo di pensarlo.

Poi, fa una cosa che, ve lo giuro, porta il mio stomaco ad implorarmi di vomitare.

Porta lentamente una mano al viso della mia sorellina, e, scostandole una ciocca di capelli che le era finita sulle labbra dischiuse, le lascia un’impercettibile carezza sul volto.

Oh, povero me.

Qui il matrimonio è assicurato.

<< E’ bella, vero? >> commento.

Il Serpeverde, con grande fatica, distoglie lo sguardo dal suo bel viso, e lo rivolge a me.

Penso che abbia capito che parlassi di Kiki.

<< Già. >> è la sua semplice risposta.

E poi, torna a guardarmi la sorellina.

Oh, Godric.

Credo davvero che dovrei rassegnarmi a quei due.

Sono sempre rimasto accanto a Kiki, qualunque cose ci sia accaduta.

E le ho promesso che ci sarei sempre rimasto.

Fino alla fine.

Ed io, mantengo sempre le mie promesse.

Così, mi concentro sulla bellezza devastante della mia Hermione.

E quasi riesco a dimenticare che il mio nemico Numero Uno stia stringendo mia sorella tra le braccia.

Poi, una domanda mi sorge spontanea.

<< Ehi, Malfoy.. ? >>

Di nuovo, si gira svogliato a guardarmi.

<< …Mi spieghi come diavolo ti è venuto in mente di innamorarti di mia sorella? >>

Si, lo so.

Ho fatto questa stessa domanda a Kiki stamattina.

Magari penserete che sono paranoico ma…

Santo Godric, non riesco ancora a capacitarmi della cosa!

Magari Gossip Qualcosa avrà trovato la sua spiegazione negli “Ondeggianti e perfetti pettorali del nostro Principe-Super-Sexy-Delle-Serpi”, e nella bellezza di Kiki, ma io non sono una di quelle ragazzine pettegole, che credono sia perfettamente normale che la Cacciatrice Kimberly Potter si innamori di Draco Lucius Malfoy, solamente perché il biondastro è “Bono da far paura”, come lo definiscono loro.

E trovano altrettanto normale che Lui si sia, a sua volta, innamorato di Lei, solamente perché “Mmmmh, Mangiamorte e Cacciatrice nello stesso letto? Scommetto che il sesso tra loro avrà l’eccitante odore del Proibito”.

Che cazzo, siamo esseri umani.

Non tutto quello che facciamo ci viene dettato dall’uccello.

La maggior parte si.

Ma non tutto.

<< Quando lo capisco te lo dico, Potter… >> sussurra.

Scuoto la testa, ben consapevole di come questa conversazione sia finita qui, e torno a rimirare Hermione.

Godric, se è bella.

<< Insomma… >> sbotta Malfoy, dopo un po’ di silenzio, sbigottendomi.

Credevo non avessimo più niente da dirci.

<< …Lo ammetto. Tua sorella è sempre stato il mio sogno erotico, dal Terzo Anno. Ma non credevo che… >>
Ma non lo sto più a sentire.

Ma come diavolo si permette?!

Sogno erotico?!

Terzo Anno?!

Sempre stata?!

Insomma, questo pervertito, già a tredici anni, sognava di scoparsi mia sorella, e lo ammette con cotanta leggerezza!

È come se io andassi da Zabini, e gli dicessi:

“Hai presente quel gioco imbecille “Quale madre dei tuoi amici vorresti farti?” Bè tua madre vincerebbe qualsiasi classica, di qualsiasi studente. Anche dei Grifondoro, nonostante non siamo tuoi amici.”

<< Potter, il Signore Oscuro ti sta possedendo? >>

Perso nelle mie considerazione, non ho udito una parola del certamente brillante discorso di Malfoy.

Ma, quest’ultima parte l’ho sentita.

Devo avere uno sguardo accecato dall’ira, se il Furetto ha fatto una tale considerazione.

<< No, stavo solamente cercando di elevare il mio spirito al Nirvana. Sai, per trovare la forza di non ammazzarti. >>

Ghigna.

E ti pareva.

<< Ehi, ehi. Scusami tanto Sfregiato, ma tua sorella è bellissima. E se ne sono accorti anche i Serpeverde. >>

Dov’è la mia Bacchetta?

Dove diavolo ho messo la mia Bacchetta?!

<< Se magari la cosa non fosse stata reciproca fin dall’inizio, magari avrei anche potuto sopportarlo… >> bofonchio tra me e me << …Lo so perfettamente che è stupenda! E so anche che voi Serpeverde siete sempre stati una massa di pervertiti assetati di sesso! Ma pensavo che Kiki avesse gusti migliori in fatto di uomini, sinceramente! >>
Alza un sopracciglio.

<< Potter, nel caso non l’avessi capito, tua sorella ha sempre avuto pessimi gusti in fatto di uomini. Fino a che è arrivato il sottoscritto. >>

Un Serpeverde non è difficile da sezionare.

Una parte del loro corpo, la più grande, se vogliamo essere precisi, è occupato dal loro spropositato ego, che li porta a credersi migliore di chiunque.

Poi, c’è un considerevole spazio per la perfidia e il sarcasmo.

Per il resto, sono dotati come tutti noi di organi vitali umani.

L’unica differenza è che, tutto il loro cervello, è occupato da una sola parola:

Sesso.

Che condiziona parecchio il funzionamento degli altri organi.

<< Non farmi ridere, Malfoy. Tu, sei decisamente la sua scelta peggiore… >>

<< Oh, certo. Vogliamo parlare di Donald? >>

<< Kevin è un ragazzo fantastico! >>

<< Summers? È un Tassorosso per la miseria! >>

<< Quanto avrei voluto che ti ci avesse fatto le corna! >>

<< Lee Jordan?! Era un perfetto idiota! >>

<< Scherzi?! Era uno spasso! >>

<< Mark Fray ? Era, e rimane tutt’ora una grandissima testa di cazzo! >>

<< D’accordo, su questo ti do ragione. Fray è un’idiota. >>

Secondo voi, Malfoy è al corrente della storia tra Kiki e Seamus?

<< Grazie a Salazar…! >>

Meglio non indagare.

<< … Comunque, Sfregiato… potresti definire meglio quel “Fin dall’inizio?” >>

Perso nei vecchi e fantastici ricordi, in cui il Mondo funzionava alla perfezione, e Malfoy odiava Kiki, e Kiki odiava Malfoy, mentre frequentava ragazzi decenti, e non Galeotti di Azkaban con la fissa delle sveltine e dei ghigni, la frase del Furetto mi fa letteralmente cadere dalla scopa.

E lo guardo con la confusione stampata in faccia.

<< Quale “Fin dall’inizio”? >>

<< Il “Fin dall’inizio” che hai detto prima. >>

<< Io non ho detto nessun “Fin dall’inizio”. >>

<< Si che l’hai fatto. >>

<< No che non l’ho fatto. >>
<< Potter, ma quante canne ti fumi al giorno? Hai una memoria del cazzo. >>

<< Scusami tanto, ho perso la Penna Prendiappunti con la quale mi segno ogni parola che dico. >>

<< Sei un cretino. >>

<< E tu un imbecille. Spiegati meglio, allora! >>

Il Furetto alza gli occhi al cielo, e sospira esasperato.

Testa di cazzo.

Sono io la vittima, qui, non Lui.

Io sono costretto a scambiare quattro chiacchiere con un celebroleso, perché mia sorella ha deciso di portarselo a letto!

<< Quando hai detto che avresti anche potuto sopportare il fatto che noi Serpeverde ti guardassimo la sorellina, se la cosa non fosse stata reciproca fin dall’inizio… Me le ricordo io, le stronzate che dici, non puoi non farlo anche tu. >>

Okay, lo ammetto.

Ho pronunciato un “Fin dall’inizio”.

Ma, porco Salazar, è notte fonda, sono esausto, e noi Grifondoro siamo persone che parlano molto, e pensano anche il doppio.

Se non specificava il contesto della frase, come diamine facevo a ricordarmi cosa avessi voluto dire?!

Imbecille.

<< Ah, intendevi quel “Fin dall’inizio”. >>

Magari non avrei dovuto dirlo.

Confessare a Malfoy che Kiki sognava di farselo da quando ha scoperto il sesso non era propriamente nei miei programmi.

Senza contare che l’orgogliosa, riservata e violenta Regina Grifondoro mi ammazzerebbe se lo facessi.

E poi… l’ego di Malfoy è già enorme di suo.

Se scopre di essere stato il sogno erotico di una ragazza fantastica come Kiki, allora si che l’autostima gli uscirà anche dal culo.

Così, semplicemente me ne resto zitto.

Ma il Furetto non deve essere dello stesso avviso.

Tanto che mi guarda, in attesa.

E, quando capisce che non ho intenzione di continuare tale conversazione, sbotta:

<< Bè? Sfregiato, hai intenzione di rispondermi, o preferisci fissare il vuoto come il celebroleso che sei? >>

Ehi!

Io l’ho definito celebroleso per primo!

Non può usare un mio aggettivo contro di me!

<< La seconda. >>
<< Ah-ha! Quindi quel “Fin dall’inizio” implica un “Inizio” molto lontano da oggi…! >>

Questo è psicopatico.

<< Si può sapere che cosa stai dicendo? >>

Ghigna.

Di nuovo.

E che palle.

<< Ammettilo. Tua sorella ha ceduto al mio incredibile fascino molto tempo fa! >>

<< Malfoy, il tuo “Incredibile Fascino” è paragonabile a quello di Hagrid. Tu non hai fascino. >>
Anche se Lavanda ha sempre detto il contrario.

Lasciamo perdere.

<< Dillo a Kim. >>

Avada.

Kedavra.

<< Gli hai somministrato dell’Amortentia! Confessalo! >>

Alza un sopracciglio, e storce il naso.

In modo parecchio aristocratico.

Santo Godric, ma questi Serpeverde dove credono di essere finiti?

Nel film “The Tudors”?!

<< Prima mi accusate di essere la causa dei suoi sogni, e adesso di averle dato un filtro d’amore. Di cos’altro mi accollerete la colpa? Di avervi causato io quella cicatrice antiestetica che avete sulla faccia? >>

<< Ehi! Sai quante ragazze mi sono portato a letto, grazie a questa cicatrice? Grazie anche al mio charme, ovviamente. >>

<< Ah. Ah. Ah. Come no. >>
Espiro tutta l’aria che avevo accumulato nei polmoni, e decido di restarmene in silenzio.

Quando io e Malfoy discutiamo, potremmo continuare per ore.

Anzi no.

Quando io e Malfoy discutiamo, duriamo al massimo dieci minuti.

Poi, arriviamo alle mani, e alle Bacchette.

Ma rischierei di svegliare gli altri, e Godric solo sa quanto Kiki e Ginny odino essere svegliate di soprassalto.

Dovrei iniziare a correre, in quel caso.

Molto, molto velocemente.

<< Quindi, per quanto riguarda quel “Fin dall’inizio”.. ? >>
Merlino, ma perché cazzo non tace?!

Io odio Lui.

Lui odia Me.

Ma siamo costretti a trascorrere la notte nella stessa stanza.

Ignoriamoci, no?

Evitiamo di rivolgerci parola!

Sarebbe la cosa più logica!

<< Se ti rispondo, mettiamo fine alla nostra conversazione? >>

<< Per quanto mi riguarda avremmo anche potuto evitare di iniziarla. Ma mi hai incuriosito con quello stramaledetto “Fin dall’inizio”. >>
Per l’ennesima volta attingo da Godric in persona la forza per non picchiarlo, e mi decido a rispondergli.

Se Kiki mi dovesse un giorno venire a cercare con aria minacciosa, potrei sempre negare fino allo sfinimento.

Ma, almeno, mi sarò tolto dalle palle questa testa Platinata, e completamente vuota.

<< E va bene, Ossigenato di un Furetto! Kiki ti trovava … ehm.. vagamente carino “Fin dall’inizio”, ovvero quando tutti quanti ci siamo trasformati, da fanciulli ingenui e illibati, in adolescenti drogati in preda agli ormoni… >>

Poi, alzo un dito accusatore contro di Lui, con un sorriso arrogante stampato in faccia.

<< …Bada bene, le sei sempre stato sul cazzo. L’antipatia verso di te è sempre stata più che sincera. Ma, fisicamente… diciamo che.. non le dispiacevi. >>

E, finalmente, ce ne restiamo in silenzio.

Oh, grazie mille Merlino.

…..

…….

Merlino, vaffanculo.

Non si fa così.

Prima mi fai illudere di poter finalmente cercare di dormire in santa pace, e poi interrompi l’appena conquistato silenzio, con la risata idiota di Malfoy.

Fattelo dire, amico mio.

Sei uno stronzo.

<< E adesso che cazzo ti ridi? >> domando, esasperato.

Mmh.

Forse era meglio se continuava a ridere.

Perché lo stralcio della sopraccitata risata è un arrogante e superbo ghigno.

Davvero, davvero irritante.

<< Oh, niente di che, Sfregiato. Stavo solo immaginando la tua reazione quando Kim ti ha confessato quanto mi trovasse sexy. >>

L’ennesima sensazione di vomito si fa strada per il mio stomaco.

E, ci scommetto la Firebolt, suddetta sensazione mi si riflette in faccia.

<< Primo, io ho usato espressioni quali “Vagamente carino” e “Non le dispiacevi”. Nessuno ha pronunciato la parola “Sexy”. E, secondo, non lo ha mai ammesso ad alta voce, perché era una cosa folle anche secondo lei. >>

<< E allora come facevi a saperlo? Te l’ha detto la Cooman, tramite il suo Occhio Interiore? >>

Scuoto la testa, lasciando che l’espressione di puro disgusto che aveva assunto la mia faccia, non solo rimanga, ma si accentui.

<< Io e Kiki potevamo leggere l’uno i pensieri dell’altro, prima. >>

E’ stato davvero orrendo.

Una cosa che mi ha segnato a vita.

Insomma, ritrovarsi a pensare quanto sia “Da stupro” Malfoy è una cosa estremamente disgustosa.

La primissima volta che Kiki formulò un pensiero del genere, per un nanosecondo credetti di aver fatto io una considerazione simile.

E, ve lo giuro, stavo per gettarmi dalla Torre d’Astronomia.

Perché, generalmente, io e Kiki potevamo comunicare tramite le nostre menti, a piacimento.

Insomma, non sentivamo proprio tutti i pensieri l’uno dell’altro.

Ad esempio, quando il mio cervello mi comunicava il bisogno di una capatina in bagno, di certo non lo sentiva anche Kiki.

Però, noi Grifondoro siamo molto chiassosi.

Quando combattiamo, quando parliamo, quando ridiamo, quando siamo in compagnia.

Anche quando facciamo l’amore.

E quando pensiamo.

E, alcuni pensieri, prepotentemente forti, sfuggivano al nostro controllo, ed eravamo costretti a condividerli.

Altro esempio.

Quando iniziò a piacermi Ginny.

Kiki concretizzò i miei pensieri in parole, prima ancora che potessi farlo io, perché, spesso, si ritrovava a pensare quanto fossero lucenti i suoi fiammanti capelli rossi.

Questi pensieri scomodi, indipendenti dal nostro volere, hanno iniziato ad affollarci le mente, con la crescita.

Quando i nostri corpi sono stati gettati in preda alle più feroci passioni, e ai più struggenti dolori.

Quando ho lasciato Ginny al sesto anno, prima di andarcene in giro a cercare gli Horcrux, o quando Kiki fece la stessa cosa con Kevin, o quando lei perse la testa per Lee Jordan, o quando io mi presi una cotta stratosferica per Cho, quando ci mancava terribilmente Sirius, i nostri pensieri erano del tutto preda anche della mente dell’altro.

Ci è voluto un po’, prima che imparassimo a distinguere le nostre elucubrazioni mentali, da quelle dell’altro.

Ecco perché, la prima volta, credetti di pensare io stesso un apprezzamento su Malfoy.

Fortunatamente, mentre mi stavo seriamente per suicidare in modo lento e doloroso, capii di essermi clamorosamente sbagliando.

Stavo per piangere dalla gioia, ed intonare un “Alleluia”, quando mi resi conto chi era stato a formulare quel pensiero.

È vero, trovavo Malfoy ancora ripugnante, ma, gli anni seguenti, fui costretto a sentire i numerosi “Quanto è sexy”, “Dio, quelle labbra”, “Ha una culo da favola”, “Ma perché il tuo peggior nemico deve essere incredibilmente affascinante?” di mia sorella.

Lei non credo abbia mai saputo che io sapevo, ed io non le ho mai detto nulla.

Ma la voglia di buttarmi dalla Torre d’Astronomia non se n’è mai andata.

Amen.

<< Ehi Potter… >>

Ancora?!

Da quando Malfoy ha assunto questa parlantina?

<< Sono tutt’orecchi, Furetto. >>

Maledetto sarcasmo.

I Serpeverde mi stanno già contagiando.

Devo disintossicarmi se non voglio iniziare anche a ghignare come uno scemo ogni tre nanosecondi.

<< …Per la cronaca. Non Le ho fatto niente. >>

Sto per chiedergli a cosa, stavolta, si riferisse, quando noto il suo sguardo fisso sul viso addormentato di Kiki.

Ed allora capisco che si riferisca all’accusa mia e di Ron, riguardo il nesso tra Lui e i sogni di mia sorella.

<< Non le farei mai niente. >>
Dopo questa affermazione, decido.

Domani, andrò a tagliarmi le vene.

Mia sorella e Malfoy.

Che schifo.

<< Recepito il messaggio, Furetto. Sei innamorato di Lei. E adesso cerchiamo di dormire, prima che io vomiti. >>

<< Se tu non fossi lo Sfregiato, ti risponderei “Sono d’accordo”. Ma non voglio darti tale soddisfazione. Quindi, ti rispondo con un semplice “Vaffanculo”. >>

<< “Vaffanculo” per che cosa, esattamente? >>

<< Tu sei Harry Potter, e io Draco Malfoy. Abbiamo bisogno di un motivo per mandarci a fare in culo? >>

<< Ah. È vero. In questo caso… Fottiti, imbecille. >>

<< Dopo di te, cretino. >>

<< Bene. >>

<< Bene. >>

 

<< Non. Posso. Crederci. >>

<< Hermione, dai, non farla così tragica… >>

<< Si, infatti! Non è stato niente di che! >>

<< Dieci punti si recuperano facilmente… Tu ce ne fai guadagnare, di media, almeno una trentina al giorno.. >>

<< Non dovrei farla tragica?! Niente di che?! Si recuperano?! Non sto parlando dei punti, Maledizione! Sto parlando del fatto che vi siete addormentati in classe, mentre Vitious ci stava spiegando una cosa essenziale come l’Incanto Fidelius! >>

<< Oh, Herm, andiamo! Che sarà mai! >>

<< Siamo diventati dei Custodi Segreti del Quartier Generale dell’Ordine della Fenicie, o sbaglio?! >>

<< Si.. dovrebbe essere successo alla morte di Silente… >>

<< Ecco! Lo vedete! Se foste stati attenti lo avreste affermato con certezza, dato che, alla morte del Custode Segreto del luogo protetto dall’Incanto Fidelius tutti coloro a conoscenza dell’informazione che si voleva nascondere ne diventato automaticamente, e obbligatoriamente i Custodi Segreti. Ovviamente ciò comporta… >>

Addio.

Herm è partita.

Vi giuro, da un lato non vedo l’ora che i M.A.G.O arrivino, e finiscano, così potrò evitarmi l’ansia pre – esami che Hermione è così attenta ad attaccarci a dosso.

Okay, lo ammetto.

A lezione di Incantesimi è stato imbarazzante, ma…

Vabbè, diciamolo.

È stato orribile.

 

<< Signore e signorina Potter! Potreste farci l’onore di svegliarvi? >>

<< Cos..? Chi..? >>

<< Signor Weasley! Almeno.. eviti di russare! Dieci punti in meno a Grifondoro! >>

<< Senti ‘Mione, sei la mia migliore amica e ti voglio un bene dell’anima. Ma se non la smetti di blaterare su questo maledetto Incantesimo, ti faccio fuori. >>

<< Ronald Bilius Weasley! Quando però ti riassumo in poche ore ciò che non hai studiato in un anno, non mi dici di smettere di blaterare, vero?! >>

<< Che centra, quella è una cosa completamente diversa! >>

<< No che non lo è, infame sfruttatore che non sei altro! >>

<< Aiutare un amico, ti sembra “Farsi Sfruttare”? >>

<< Comincia a correre, Rosso. >>

Io ed Harry ci lasciamo andare ad una risata divertita.

I battibecchi Hermione – Ron superano anche quelli Ginny – Ron, sia per quanto riguarda l’ilarità che scatena in chi assiste, sia per la violenza delle loro minacce, e delle loro conseguenti corse furiose per tutta Hogwarts.

Corse furiose, di cui hanno appena iniziato a darne un esempio.

Hermione ha per l’appunto sguainato la Bacchetta, minacciando di Affatturare Ron che, di conseguenza, ha iniziato a correre.

Ovviamente rincorso dalla dolce metà di mio fratello.

Ci fermiamo in corridoio, appoggiandoci al muro, e guardando quei due svanire dietro l’angolo, ancora scossi dalle risate.

Pieni di ilarità, ci stavamo ricordando di quando Hermione intinse Ron nel Lago Nero come un biscotto, per aver sferzato un possente calcio a Grattastinchi per averlo disturbato durante uno dei suoi pisolini pomeridiani.

Che poi, se Lui si addormenta puntualmente in Sala Comune, con la testa spiaccicata sul Tema del momento, è normale che qualche brutto risveglio avvenga, prima o poi.

Comunque, eravamo giusto arrivati al punto io cui Seamus ed Harry salvarono Ron da un affogamento certo, che notiamo una manciata di paia d’occhi puntati su di noi.

Le nostre risate si bloccano sedutastante, sostituite da un’espressione dubbiosa, come anche i nostri racconti.

Perché un gruppo di cinque o sei ragazzini del Primo Anno, ci sta spudoratamente fissando con occhi spalancati.

Per la cronaca, sono davvero minuscoli.

<< Ehm… >> farfuglia Harry << …possiamo… possiamo fare qualcosa per voi? >>
Ma i bambini non rispondo.

Continuano a fissarci in trance, spalancando, adesso, anche la bocca.

<< Va.. va tutto bene? >> domando, sinceramente preoccupata che qualche Serpeverde avesse scagliato un Pietrificus Totalus sui primini.

Cosa perfettamente plausibile dato che, dalle Divise, constato che sono tutti Grifondoro, eccezion fatta per due piccolissimi Tassorosso.

Finalmente, una bambina dai capelli color biondo cenere, raccolti in due trecce laterali, fa un passo avanti.

Punta un dito tremante ad indicare una parte indefinita del corpo mio o di Harry, e sussurra:

<< Quelli… quelli sono… sono i Tatuaggi.. da Cacciatori? >>

Mi domando come diavolo faccia a vedere il Mio, dato che, essendo sul collo, è generalmente coperto dai capelli, quando mi ricordo.

Mi ricordo della lotta furiosa che è impazzata in camera mia stamattina, appena tornati dalla Stanza delle Necessità, tra me ed i miei capelli.

Non sono riuscita a domarli nemmeno con le migliori Spazzole di Lavanda, così ho optato per una coda alta.

Che mi lascia scoperto il collo.

Il tatuaggio di Harry, invece, si vede sempre, e perfettamente.

<< Mmh.. Si. >> rispondo.

Mio fratello si limita ad annuire, e a sorridere in imbarazzo.

Al suo sorriso, però, le ragazzine presenti trattengono un sospiro sognante.

<< Wao. >> sussurra, invece, un Tassorosso.

Maschio.

<< Quando uscirò di qui sarò bravo come voi?... >> ci chiede un tipino dai capelli ricci e castano scuro << …Con la Magia, intendo. >>

Io ed Harry ci guardiamo.

Che situazione assurda.

Non potevamo rincorrere a nostra volta Hermione e Ron?

<< Certo… >> risponde mio fratello << …E ce ci fosse la mia ragazza ti direbbe che, per farlo, devi studiare sodo tutti i giorni fino ai M.A.G.O. Ma è una stronzata. L’importante è esercitarvi nei Duelli con quelle mezze seghe dei Serpeverde… >>
Mentre i Primini ridono, ammirati, io mi volto vero Harry.

E lo guardo male.

Ma che razza di insegnamenti sono?

Lui si limita ad alzare spalle, in stile Ron.

<< Quando sarò grande voglio essere coraggiosa e forte come voi. >> commenta una piccoletta dalla chioma d’ebano.

Detto ciò, ancora mezzi ridacchianti per il consiglio di Harry a proposito di usare le Serpi come allenamento, esattamente come sono arrivati, i Primini se ne vanno.

Alcuni di loro continuano a girarsi a fissarci per qualche istante, prima di infilarsi nella classe di Incantesimi dalla quale siamo usciti noi pochissimo tempo fa.

Di nuovo, guardo Harry.

E, nei suoi occhi, vedo lo stesso orgoglio che c’è nel mio.

<< Wao. >> commento, usando lo stesso tono sussurrato ed incredulo dei ragazzini di prima.
Mio fratello mi posiziona un braccio intorno alle spalle, mentre ricominciamo a camminare verso la Sala Comune.

<< Sai, Kiki.. Non so tu cosa ne pensi, ma, per quanto mi riguarda, quella è stata la cosa più bella che mi abbiano detto da un bel po’ di tempo. >>

E’ stato davvero…

Commovente.

<< Sono d’accordo, fratellino. Sono pienamente d’accordo. >>

<< Almeno qualcuno ha seriamente apprezzato i nostri sforzi. >>
E le nostre risate si confondono con il vociare degli studenti di Hogwarts.

 

<< Porco Salazar, Hermione, sei una Furia. >>
<< La prossima volta cercate di ficcarvi bene in testa l’importanza dei M.A.G.O! >>

<< Si, ma non credi che tentare di farmi strangolare dai miei stessi capelli Affatturati sia leggermente esagerato? >>

<< Affatto. >>

Io e Ron ci fermiamo un attimo, per riprendere fiato.

Eravamo al Terzo Piano, fuori dall’Aula di Incantesimi.

Adesso, non so come, siamo al Sesto.

Non ricordo di aver salito tutte quelle scale, ma semplicemente di esserci infilati in qualche Arazzo segreto e che, una scalinata, proprio mentre ci stavamo correndo, si è spostata.

Comunque, qualche metro prima dell’Aula di Trasfigurazione, Ron è praticamente stramazzato al suolo per la fatica, così ho finalmente potuto affatturarlo.

È stato un vero spasso vedere i suoi capelli crescere fino al pavimento, per poi avvolgerlo come un salame.

Alla fine, si è messo a ridere anche Lui.

<< Peccato che la Kensington non ti abbia visto… >> commenta il mio migliore amico, mentre siamo ancora appoggiati ad una parete per riprenderci l’ossigeno perso durante la corsa << …Ti avrebbe assegnato i Dieci punti che ci ha tolto Vitious. Devo ricordarmi la Formula di quella Fattura. Può sempre tornare utile in Battaglia… >>

Ridiamo insieme, iniziando ad immaginare i lunghi e perfettamente lisci capelli di Lucius Malfoy, che lo stritolano fino a soffocarlo.

Immagine macabra, vista da un punto di vista esterno ma, per me e Ron, in questo momento, sembra una delle più comiche mai partorite dalle nostri menti malate.

Dopo un po’ riprendiamo a camminare, con lentezza stavolta, dirigendoci verso la Sala Comune, dove sicuramente ci staranno aspettando gli altri, avendo, noi Settimi Grifondoro, a quest’ora, un’ora buca.

Ma qualcosa cattura la mia attenzione.

Passando davanti all’Aula di Trasfigurazione, ne noto la porta aperta.

Ad una prima occhiata mi sembra vuota.

Ma una chioma platinata mi entra prepotentemente nella visuale, dopo qualche istante.

<< Ehm, Ron… a proposito di Trasfigurazione… Mi sono appena ricordata di dovere chiedere una cosa alla Kensington riguardo l’ultimo Compito che ci ha assegnato… Mi aspetti in Sala Comune? >>

<< Quale Compito? >>

<< Quello sulla Trasfigurazione da esseri Umani in esseri Animali. >>

<< Oh. >>
<< Ronald, spero per te che tu l’abbia come minimo iniziato. >>

<< Per quando sarebbe la consegna? >>

<< Dopodomani. >>

<< Oh. >>
<< Immagino che nemmeno l’altro campione del tuo amico ne sappia nulla… >>

<< Ehm.. chiederemo a Kiki di farci copiare il suo. >>

Il sorriso che mi rivolge Ron mi impedisce di fargli un’altra sfuriata come quella di prima.

Semplicemente, gli rivolgo uno sguardo severo ed insieme divertito, congedandolo con un leggero pugno sulla spalla.

Vedo il mio migliore amico allontanarsi verso la Sala Comune, un po’ meno allegro di prima, a causa della brutta notizia del Compito di Trasfigurazione.

Sono sicura che, alla fine, verranno a chiedere aiuto a me.

Figuriamoci se Kiki l’ha già fatto!

E comunque, mentre Ron svolta l’angolo, mi sento terribilmente in colpa con Lui.

Non è vero, quel Tema assegnatoci dalla Kensington l’ho finito tre giorni fa, e non ho alcun dubbio.

Ma Draco Malfoy è seduto da solo nell’Aula di Trasfigurazione che io ed il migliore amico abbiamo appena superato, e volevo cogliere al volo l’occasione di parlargli a quattr’occhi.

Quindi, decidendo di far copiare, più tardi, il Tema ai miei amici, per scusarmi implicitamente della piccola bugia detta a Ron, entro nell’Aula.

Malfoy è seduto su un banco, ed ha lo sguardo fisso sulla Lavagna di fronte a se.

Ma non credo che la stia realmente vedendo.

Piuttosto, sembra perso nei suoi pensieri.

<< Granger. >>

Non si è nemmeno girato a guardarmi, come diavolo fa a sapere che sono io?!

<< Malfoy. Da quando riesci a vedere la gente, senza dovergli dedicare come minimo uno sguardo? >>

Alza un sopracciglio, sempre senza girarsi nella mia direzione.

<< Da quando la suddetta gente urla e scaglia Incantesimi a pochi passi dall’Aula in cui ti trovi. Con la porta aperta, la tua vocina odiosa e le squallide suppliche della Donnola si sentivano fin troppo nitidamente. >>
Oh.

In effetti.

Non ha alcun Occhio Magico, come quello del caro vecchio Moody.

Semplicemente ha fatto due più due.

<< Non dovresti avere Lezione adesso? >> gli chiedo, avvicinandomi al banco dove Lui è regalmente seduto a piccoli passi.

<< Già… >> risponde << …Cura delle Creature Magiche. Ma non mi andava affatto…. >>

Che irresponsabile!

Proprio sotto i M.A.G.O!

Ma come gli viene in mente?!

Sto appunto per fargli notare la sua scandalosa negligenza, quando mi precede.

<< … E, ti prego, risparmiami le tue ramanzine da Secchiona. Non me ne frega un cazzo. >>
Sta calma, Hermione.

Pensaci.

Se non studia, magari non passerà i M.A.G.O.

Dovrà passare un altro Anno ad Hogwarts, e tu non correrai nemmeno il più vago rischio di incontrarlo per strada, mentre stai andando a fare la spesa.

Ottimo.

<< Non stavo per farti nessuna ramanzina… >>

Certo.

Come no.

<< …Non sei l’unico a cui non interessa un bel niente del Tuo Rendimento Scolastico. Se non predi nessun M.A.G.O di certo non verserò lacrime. >>

Brava Hermione.

Sii acida.

Ma resta sempre nei limiti del civile.

Malfoy non mi risponde, limitandosi semplicemente a continuare lo studio attento della Lavagna di fronte a Lui.

Nel frattempo, approfitto di questo momento di silenzio, per avvicinarmi al suo banco ancora di più.

Fino a che, non mi siedo su quello accanto al Suo.

A questo punto, finalmente, si gira a guardarmi.

<< Ci stai provando, Granger? >>

Se lo sentisse Harry.

Lo ucciderebbe a suon di Cruciatus.

Io, invece, mi limito a ridere, divertita.

Non rispondo alla sua domanda.

Anche perché, non servirebbe.

Era una battuta, gente.

Sappiamo entrambi che, l’ultima cosa che potrebbe mai accadere in questo mondo, è che io cerchi di sedurre Lui, o il contrario.

Così, gli pongo un’altra domanda.

<< Che ci fa il Principe delle Serpi, in un’aula deserta? >>

Ghigna, quando uso il soprannome che anni ed anni di perfidi scherzi ai Grifondoro, gli hanno fatto guadagnare.

<< Stavo pensando. Adesso, comunque, potresti anche dirmi cosa vuoi. Sai, per evitare ulteriori giri di parole. >>
<< Se riflettevi sul significato del sogno di Kiki, abbiamo fatto Jackpot. >>
<< Abbiamo fatto… che cosa? >>

Ah, già.

Malfoy non può conoscere questo tipo di linguaggio, essendo un Purosangue.

E non ho alcuna intenzione di stargli a spiegare l’appartenenza del termine al gergo Babbano, perché, sinceramente, non ho davvero voglia di sorbirmi le sue conseguenti teorie razziste.

Quindi, scuoto la mano come se volessi scacciare una mosca, sillabando:

<< Niente, lascia perdere. Il punto è… stavi pensando a quello? >>

Mi guarda, per un po’.

Nessuna espressione traspare dal suo volto.

Ma mette in soggezione.

Draco Malfoy ha il potere di farti sentire improvvisamente in imbarazzo.

Lui, e quello sguardo insistente che si punta su di te, e sembra volerti scavare a fondo.

E Godric solo sa, come faccia Kiki a sostenere quello sguardo.

<< Non sapevi fossi brava nella Legilimanzia, Granger. >>

Accenno un sorrisetto.

<< Ho semplicemente tirato ad indovinare. >>
Ed ho fatto Jackpot.

<< Dunque, sei qui per accusarmi degli incubi di Kim, come il tuo fidanzatino ed il suo fido compare? >> commenta, lasciando le sue labbra allargarsi in un ghigno denso di significati.

Che, però, può cogliere solamente Lui.

Io, piego la testa verso destra, confusa.

<< Accusarti? >>

Annuisce, accennando anche una risatina, e tornando a guardare la Lavagna.

<< Già. Quei due idioti credono che sia colpa mia, se Lei fa certi incubi. >>

Devo ammettere che, quando il Patronus di Zabini ha interrotto il mio sonno, ieri notte, con la notizia di un secondo incubo di Kiki, mi sono insospettita.

Insomma, non poteva essere un caso che, per tutt’e due le volte che la mia migliore amica è stata costretta ad udire la voce di Voldemort durante il sonno, si trovasse con i Serpeverde.

Ma poi, se anche non volessi credere all’amore che Malfoy prova nei confronti di Kiki, mi sono dovuta arrendere di fronte alla Logica.

È vero, la Serpe è abile nella Legilimanzia, esattamente come la Grifondoro è scarsa nell’Occlumanzia, ma per costringere qualcuno a sognare qualcosa, bisogna ricorrere all’Induzione.

Che è un Incantesimo di Magia Oscura, estremamente complicato.

<< Non puoi di certo biasimarli. Ti detestano. E tu detesti loro. Ogni scusa è buona per attaccare briga. >>

Infatti, Malfoy alza le spalle.

<< Ed infatti non li biasimo. Poveracci, sono due menomati mentali, non posso pretendere chissà quali ragionamenti logici da tipi come loro. >>

Gli rivolgo un’occhiataccia.

<< Vorrei ricordarti che stai parlando del mio ragazzo e del mio migliore amico. Migliore amico, che ho comunque appena Affatturato. Sai quanto tempo ci metterei a decidere di Affatturare te? >>
Ride, la Serpe, per nulla intimorita.

<< Se è un Duello ciò che vuoi, Granger.. bastava dirlo. >>

Ci sto facendo un pensierino.

Sarebbe davvero una bellissima sensazione Schiantare Draco Malfoy.

Ma Kiki mi ammazzerebbe, e farei perdere ulteriori punti al Grifondoro.

No.

Non se ne parla.

<< Per quanto l’idea mi alletti, Malfoy, sono venuta qui solo per parlare. >>

Lui sbuffa, visibilmente scocciato.

<< Avanti, allora. Illuminami con la tua immensa saggezza, oh Onnipotente So-Tutto-Io. >>

Godric, quant’è irritante.

Respira Hermione.

Respira.

Sciogli le dita che hai stretto intorno alla Bacchetta, e sta calma.

<< Ho visto Lord Voldemort cadere a terra, al centro esatto della Sala Grande, decisamente stecchito… >> sillabo << …e sono più che certa che Lui non centri assolutamente nulla con questi incubi. È morto. >>

Annuisce distrattamente, iniziando a giocherellare con il suo Anello di famiglia, rigirandoselo tra le dita.

<< Si, si. Miss Potter mi ha ripetuto una cosa del genere milioni di volte. Ho capito. Ha tirato le cuoia. Grazie tante. >>

Secondo voi quanti galeoni vale l’Anello di Casa Malfoy?

Una cosa è certa.

È fatto in argento, e quella pietra è autentico smeraldo.

Wao.

<< E qui, entrano in gioco i Mangiamorte. >>

Si gira a guardarmi, con quegli occhi gelidi ben fissi nei miei.

<< Ottima intuizione, davvero… >> risponde, sarcastico << …Sapresti anche dirmi cosa hanno fatto a Kim? E, magari, anche come? >>

Alzo le spalle.

<< Devo ancora capirlo. Però, sono certa di una cosa. Quegli incubi non sono semplicemente frutto della mente di Kiki. C’è qualcosa di Oscuro, dietro tutto questo. Scoprirò chi, come, perché, ed anche come mai se la stiano prendendo solamente con Lei, e non con Harry. >>

A questo punto, una risatina malinconica e sarcastica fuoriesce dalle labbra di Draco Malfoy.

<< L’ultima è facile. Ti risulta, per caso, che lo Sfregiato se la sia fatta con una Mangiamorte, di recente? >>

Scuoto la testa, capendo al volo dove voglia arrivare.

E non posso nemmeno dargli torto.

<< Appunto… >> prosegue << …Lei, invece, si. Quanto tempo vuoi che passi, prima che mio padre ed i Mangiamorte si rendano conto che non ho intenzione di uccidere Kimberly Potter? >>

Sospiro.

Già.

I due Geni non potevano innamorarsi delle persone più sbagliate.

Di questi tempi poi!

Un ex-Mangiamorte, i cui genitori sono ancora fieramente devoti alla causa, con la Cacciatrice!

Completamente folle.

Ma l’Amore è Follia.

<< Ne sono consapevole, Malfoy. Esattamente come sono consapevole del fatto che quei maledetti Mangiamorte non smetteranno di cercare di uccidere Harry e Kiki, fino a che non li avremo sbattuti tutti ad Azkaban. Ma… ehi. Sono gli Eroi del Mondo Magico. Sapevo a cosa andavo incontro, quando ho deciso di mettermi con Harry. E penso che valga lo stesso per te. >>
Si limita ad annuire.

Sposta lo sguardo sull’Anello del suo Casato, che si sta ancora rigirando tra le dita.

<< Però… >> proseguo << …Mi devi promettere una cosa, Malfoy. >>

Ghigna.

<< Lo sai che la parola di una Serpe vale ben poco? >>

<< Si, ma non ho altra scelta. >>
Resta in silenzio.

Così, mi decido a continuare.

<< Harry e Kiki sono le persone più coraggiose che abbia mai conosciuto. Ed hanno un cuore enorme. Si sacrificherebbero per coloro che amano, ad occhi chiusi… >>
D’altronde, se sono arrivati a diciotto anni, lo devono proprio ad un atto del genere.

All’atto che hanno compiuto i loro genitori, gettatisi tra le braccia della Morte, per proteggere i loro figli.

<< …E, ora come ora, tu ne fai parte. Almeno, per quanto riguarda Kiki. >>

Apparentemente, ciò non scatena in Malfoy alcuna reazione.

Ma sono certa di aver visto le sue dita stringersi spasmodicamente intorno all’Anello, per un attimo.

<< Con questo cosa vuoi dirmi, Granger? >>

Sospiro.

E ritorno con la mente alla notte dello scorso Due Maggio.

Quando i Prescelti, sono diventati i Salvatori del Mondo Magico.

<< Magari non ti ricordi, o quella notte non ti fece alcun effetto. Ma io… io sentii qualcosa frantumarsi in mille pezzi dentro di me… Quando, per qualche lunghissimo ed immensamente doloroso minuto, tutti quanti credemmo che Kiki ed Harry fossero… morti. >>
Dio.

Quella.

Maledetta.

Immagine.

I loro corpi..

I loro corpi apparentemente senza vita.

Mi perseguita ancora, sapete?

La visione del mio attuale ragazzo, e della mia migliore amica… semplicemente accasciati tra le braccia di Hagrid, senza più respiro.

E fa male.

Fa male da morire.

<< Cosa… cosa centra con me, tutto questo? >> sussurra la Serpe.

In risposta, scendo dal banco sul quale mi ero seduta, e mi posiziono di fronte a Lui.

Aspetto che il suo sguardo fronteggi il mio.

<< Non costringermi ad assistere nuovamente ad una scena tremenda come quella. Non permettere che Kiki debba scegliere tra salvare la Tua vita, o la Sua… >>

Anche perché, sappiamo tutti cosa Lei sceglierebbe.

<< …Non permettere che i Mangiamorte le facciano del Male. >>

Dove si è cacciato quell’idiota Platinato?

Prima interrompe il mio pomeriggio di relax con uno strano Biglietto, e poi non si fa trovare all’appuntamento!

È uno scherzo di cattivo gusto, o cosa?

Dopo la nottataccia trascorsa ieri, ho accolto la fine delle lezioni pomeridiane con un sollievo mai provato prima.

Alle 17.00 sono uscita dall’Aula di Difesa Contro le Arti Oscure, e alle 17.10 ero già mezza addormentata sulla mia poltrona preferita in Sala Comune.

Ron, a pranzo, ha farfugliato qualcosa a me ed Harry riguardo un certo Tema di Trasfigurazione, rischiando di indurmi ad affogarmi nel mio Succo di Zucca, e di farmi rinunciare alla dormitina pomeridiana che mi ero prefissata.

Fortunatamente, però, Hermione si è offerta di farci copiare il suo Compito.

In effetti è una cosa piuttosto strana, specialmente a meno di due mesi di tempo dagli Esami, ma ero troppo stanca per non approfittarne, e restare fedele al mio progetto di sonno.

Harry e Ron, naturalmente, si sono subito mostrati entusiasti.

Dato che dovevamo semplicemente copiarlo, al Tema della Kensington potevamo dedicare un’oretta anche prima di andare a dormire.

Così, mentre Hermione si posizionava in grembo l’ennesimo libro, noi tre davamo sfogo al sonno che ci aveva colto questa mattina nell’Aula di Incantesimi, e che ci aveva fatto perdere ben Dieci punti.

Ma, per quanto mi riguarda, non mi è stato possibile restare a nanna per più di un’ora.

Perché sono stata svegliata da Ginny che, appena tornata da non so quale lezione, mi informava della presenza di un Gufo Reale per me.

Suddetto animale, aveva un biglietto di Malfoy legato alla zampa.

 

Quarto piano, davanti al Bagno dei prefetti.

Adesso.

D.L.M.

 

Preoccupata, mi sono precipitata qui.

Per trovare, ad aspettarmi, solamente la porta chiusa del Bagno dei Prefetti.

Ottimo.

Inizio a camminare avanti e indietro, sbuffando d’impazienza ogni tre secondi.

Generalmente Draco è sempre fastidiosamente puntuale.

Oggi, invece, mi sta facendo aspettare.

Ed incazzare.

Il mio limite di sopportazione sta raggiungendo i suoi massimi livelli, ed io sono appunto in procinto di andarmene, quando un rumore di passi attira la mia attenzione.

E, finalmente, bello come solo Lui sa essere, il Principe delle Serpi svolta l’angolo.

Indossa la sua Divisa Verde – Argento, esattamente come io vesto la Mia, Rosso – Oro.

Nel caso in cui le differenze tra di noi non fossero già estremamente palesi….

<< Sei in ritardo. >> lo saluto, in modo piuttosto acido.

Pensate un po’, ho anche assunto uno sguardo minaccioso, ed ho incrociato le braccia.

Dovrebbe tremare di paura.

Ed invece perché ghigna divertito?

<< Spiacente, bambolina, ma sono stato trattenuto. >>

Alzo un sopracciglio, mentre Lui continua ad avvicinarsi con passi lenti, ed eleganti.

<< Oh, ma davvero? >>

Chiedo, estremamente nervosa.

Non solo mi ha svegliata con il suo Biglietto improvviso, ma mi ha anche fatto aspettare un quarto d’ora buono, nonostante io mi fossi letteralmente precipitata al luogo dell’appuntamento, credendo volesse dirmi qualcosa di importante.

E con cosa si presenta, come scusa..?

Con un “Sono stato trattenuto”.

E con un ghigno estremamente eccitan… cioè irritante.

<< Già. Theo mi ha battuto per l’ennesima volta a Scacchi, e voleva gongolare il più possibile. >>
Annuisco distrattamente.

Mentre il Suo corpo, ormai, è solamente a pochi passi dal mio.

<< Io, invece, stavo dormendo… >> spiego, con il tono più acido che riesco ad utilizzare << …e, nonostante ciò, mi sono precipitata qui. Ora, vorresti essere così gentile da dirmi cosa diavolo succede di così importante, da farmi interrompere il mio placido sonnellino? >>
Il suo ghigno si allarga ancora di più.

Muovendo lentamente i piedi, coperti nelle sue solite scarpe firmate, avvicina il suo corpo al mio, tanto da sfiorarlo.

<< Nulla, bambolina… >>

Una sua mano striscia lungo tutto il mio fianco, fermandosi solamente quando giunge al centro esatto della mia schiena.

Con un movimento brusco del braccio, porta il mio petto a cozzare contro il suo.

Le sue labbra si muovono sinuose sino a giungere al mio orecchio, dove, come il miglior Serpente non saprebbe mai fare, sibila:

<< …Avevo solo voglia di vederti. >>
Il respiro mi viene meno, mentre sento la sua bocca stringersi contro il mio lobo.

Draco Malfoy carezza rudemente la parte di collo immediatamente sottostante il mio orecchio, con i denti, e con la lingua.

Poi, sposta le sue attenzione sulla mandibola.

Poi, sul mento.

Arriva a sfiorarmi le Labbra.

Con gli occhi chiusi, e con la mente pervasa da un improvviso e doloroso bisogno di Lui, spingo il viso verso quello del mio Principe delle Serpi, ansiosa di sentire le sue labbra e la sua lingua.

Questo contatto, però, non avviene.

Riapro gli occhi, solamente per notare il suo ghigno e la sua espressione strafottente a pochi centimetri dal mio viso.

<< E, a quanto pare… >> commenta << …Anche tu. >>

Mi acciglio.

Brutto idiota.

<< Sai di essere schifosamente egocentrico? >>
Alza leggermente il capo verso l’alto, e si lascia andare ad una breve risata.

Maledetto Lucius Malfoy, che ha fatto un figlio così gnocco!

Poi, ripunta lo sguardo nel mio, con ancora uno stralcio di divertimento in esso.

<< E tu sai di essere oscenamente sexy quando ti faccio arrabbiare? >>

<< Il che, più o meno, succede almeno tre volte al giorno. >> constato.

Sorride.

<< E ti stai ancora chiedendo il perché? >>
Alzo gli occhi al cielo.

Poi, faccio strisciare le mie mani lungo il suo petto, sino a stringere tra il pollice e l’indice il nodo della sua Cravatta Serpeverde.

<< Stai zitto e baciami, idiota… >>

Come se avessi bisogno di chiederglielo…

Come se avessi bisogno di richiamare a me le sue labbra, tirandolo dalla Cravatta…

Come se Lui non fosse Mio…

Ed infatti, non se lo lascia ripetere due volte.

E, finalmente, posso bearmi della morbidezza delle sue labbra, dell’irruenza dei suoi denti, della sensualità peccaminosa della sua lingua.

Respiriamo entrambi dal naso il più possibile, pur di non staccarci l’uno dalle labbra dell’altro.

Ed il ritmo affannato dei nostri respiri è un chiaro esempio di quanto la situazione si stia riscaldando.

Posso quasi subito sentire la durezza del muro contro la schiena, e la seraficità dei suoi capelli tra le mie dita.

Mentre continuiamo a baciarci, come se fosse l’ultima volta che potessimo farlo, dalla mia schiena, entrambe le sue mani scendono al mio sedere.

Possessive ed irruente, esse si posano sulle mie natiche.

Poi, stringono in modo spasmodico, alzando il mio corpo dal mio fondoschiena, e portando il mio bacino all’altezza del suo.

Così costretta, tra la parete di pietra, ed il Suo corpo, non posso fare a meno di ricordare il nostro sesso selvaggio, in quell’aula deserta, durante l’Incontro Scuola – Famiglia.

<< Facciamolo… Facciamolo qui… >>

Mi ci vuole un po’ per capire il significato delle sue parole, farfugliate tra un bacio piena di bramosia e l’altro.

Non rispondo subito.

Prima mi preoccupo di sospirare pervasa dal piacere, per lo sfregamento che Lui ha appena causato tra i nostri bacini.

<< Potrebbe… potrebbe venire… chi-chiunque… >>

Ma, in barba ai miei casti propositi, le nostre labbra continuano a cercarsi, e a trovarsi.

E le nostre lingue continuano a fare l’amore in modo piuttosto lussurioso.

Poi, la sua bocca si apre in un ghigno, sebbene completamente compressa contro la mia.

< La Vascala Vasca dei.. dei Prefetti? >>

Mmh.

Questa si, che è una proposta decente.

Sorrido.

<< In questo caso… >>

Bocche.

<< …Dovresti… >>

Labbra.

<< …Farmi… >>

Palati.

<< …Scendere. >>

Lingue.

Bacio.

<< Quando trovo la voglia di farlo… Ti avviso. >>

Mi lascio andare ad una risata, che mi muore letteralmente in gola, quando le sue labbra scendono, dalle mie, lungo tutto il mio collo.

Arrivato al colletto della camicia, attendo fremente che risalga la mia gola, fino a ritornare sulle mie labbra, ma mi devo ricredere.

Perché la sua bocca non si ferma dinanzi alla presenza del mio pezzo di vestiario.

Una sua mano, che prima aiutava l’altra a reggere il peso del mio corpo, tenendomi dal sedere, corre in prossimità della Sua bocca, ed inizia ad allentare il nodo della mia Cravatta Grifondoro, e a sbottonare la candida camicia.

Ogni volta che un bottone abbandona la sua asola, ed una porzione di pelle in più viene scoperta, le sue labbra, i suoi denti, la sua lingua, prendono a torturarla inesorabilmente.

Trattengo il respiro, quando l’apertura della camicia scopre il solco dei seni, e Lui vi si perde letteralmente.

Facendo perdere il senno anche a me.

Affondo i denti della carne delle mie labbra, per non sospirare senza controllo.

Siamo pur sempre in un corridoio.

<< Potrebbe… potrebbe venire… venire qualcuno… >> mugugno, trattenendo i gemiti di gradimento.

Un altro bottone viene inesorabilmente sganciato, ed il mio seno rimane coperto solo per metà.

<< L’unica persona che sta per venire, sei tu bambolina… >>
Ora che, finalmente, la camicia è talmente sbottonata da lasciarmi completamente scoperto il seno, compresso in un reggiseno nero, vedo lampeggiare nei suoi occhi una luce di pura Lussuria.

Sto per dargli un piccolo schiaffo per la sua sfacciataggine, quando afferra un seno con la stessa mano che l’ha scoperto ai suoi occhi, iniziando a farmi gemere di piacere.

Naturalmente, cerco ancora di controllare la mia voce, emettendo versi strozzati e sporadici.

Ma non so per quando ancora potrò controllarmi.

<< Draco… >> sussurro << …Draco…. >>
Sto per esortarlo a chiuderci come minimo nel Bagno dei Prefetti, quando sento la forza delle sue braccia che mi reggeva contro il muro, venire meno.

Scivolo nuovamente con i piedi per terra.

Ma questo, solamente perché la mano che era rimasta a sorreggermi, è corso lungo la mia schiena, sino ad individuare il gancetto del reggiseno, attraverso la camicia.

Ci resta a litigare per un po’, fino a che non è Malfoy ad averla vinta.

Slacciandomi il reggiseno.

Mentre una sua mano resta ad accarezzare il seno destro, quello sinistro viene accolto dalle sue labbra, che vi si chiudono a coppa.

E dalla sua lingua, che lo stuzzica in modo osceno.

E dai suoi denti, che afferrano il capezzolo, quasi costringendomi a gemere chiaramente.

Okay, non riuscirò a mantenere il controllo per molto.

E questo pazzoide spostato di Draco sembra seriamente disposto a farmi sua in questo corridoio dove, da un momento all’altro, potrebbe anche passare un professore.

Così lascio che le mie mani scivolino via dai suoi capelli, fino ad arrivare al suo viso.

Lo costringo a sollevarsi dal mio seno.

Soffoco una sua protesta sul nascere, semplicemente baciandolo.

Non in modo irruente, come lo è stato il nostro bacio di prima, ma in modo lento e sensuale.

A tratti persino dolce.

Sempre con estrema calma, mi stacco dalle sue labbra, guardandolo dritto negli occhi.

E riallacciandomi il reggiseno che resisteva sul mio corpo solo grazie alle spalline, e la camicia.

<< Ti sembro la tipa che si lascia scopare in pubblico? >> domando.

Non mi risponde, ma osserva con estrema attenzione con quanta naturalezza la mia mano scivoli nella sua.

Camminando all’indietro, mi sto appunto dirigendo verso il Bagno dei Prefetti, quando un’esclamazione, proveniente dal corridoio dal quale ha prima svoltato Draco, attira l’attenzione di entrambi.

<< Ehi, ma quelli sono Auror! >>

<< Che ci fanno ad Hogwarts? >>

<< Quello che li sta andando incontro non è Harry Potter? >>

<< Si, è proprio Lui. Santa Priscilla! >>
Io e Draco ci guardiamo, folgorati dallo stesso stupore.

Auror.

Ad Hogwarts.

Ed Harry che va loro incontro.

Ma che cosa si sono fumati, questi?

Eppure, anche se il desiderio di divenire un solo corpo con Malfoy pulsa dentro di me talmente forte da far male, sempre tenendogli la mano, decido di seguire il suono delle voci e capire cosa diavolo stia succedendo.

Trascinando Lui con me, cercando di non ridere del suo sbuffo contrariato.

Quando approdiamo, però, nel corridoio sulla destra, dove i grandi archi, separati da semplici colonne, rendono la visuale sul Parco della Scuola piuttosto chiara, il tempo per la lussuria, le frasi oscene, le maliziose litigate e i versetti di godimento strozzati, si conclude ufficialmente.

Affollati contro le ringhiere che impediscono agli Studenti di cadere al di là del porticato, c’è una capannello decisamente folto di gente.

Ci facciamo spazio tra di loro molto facilmente, grazie ai nostri rispettivi cognomi, e allo stupore che causa negli Studenti la visione della nostre dita intrecciate.

Ed in effetti, noto con u tuffo al Cuore, poco più lontani del nostro ciliegio, ci sono proprio due Auror.

E, parecchi metri più avanti, i Cacciatori, al completo se non fosse per la mancanza della sottoscritta, li stanno raggiungendo a grandi passi.

Mi volto verso Draco, che ha lo sguardo fisso su quei due Agenti del Ministero vestiti di viola scuro.

E, sempre tenendo ancorate le mie dita alle sue, inizio a percorrere il corridoio verso la Scalinata Principale, che mi conduca ai Portoni di Hogwarts.

Con un passo decisamente affrettato.

Lui mi segue senza dire una parola, mentre scendiamo le numerose Scale che separano il Quarto Piano, dal Salone D’Ingresso.

Il tragitto lo passiamo, dunque, completamente in silenzio.

Silenzio, rotto solamente dai rumori dei nostri passi affrettati, e dalle considerazioni di Studenti pieni zeppi di curiosità.

Arriviamo, in men che non si dica, dinanzi ai Portoni di Hogwarts che, ovviamente, essendo pomeriggio, sono spalancati.

Davanti ad essi, troviamo la Compagnia della Serpe al completo, con gli sguardi preoccupati fissi sugli Auror, ai quali i Cacciatori sono ormai arrivati.

<< Potter… >> mi chiede Daphne, non appena mi vede << …sai perché sono qui? >>

Mi limito a scuotere la testa.

Girandomi verso Draco, lo vedo già con lo sguardo fisso nel mio.

Quasi come se qualcosa dentro di me mi si stesse spezzando, sono costretta a voltare le spalle a quegli occhi di ghiaccio, e a lasciare che le mie dita svicolino lentamente dalle sue.

Anche se trovo, nei suoi arti, un po’ di resistenza, interrompo il contatto fisico tra le nostre mani, e riprendo a correre più velocemente che posso, verso i Cacciatori.

Con lo sguardo di praticamente tutta la Scuola puntato addosso.

Quando sono a portata di voce, mi decido ad attirare l’attenzione dei miei migliori amici.

<< Harry! Ron! Ehi! >>

Continua a correre, Kiki.

Continua a correre.

<< Hermione! Ginny! Harry ! >>
Mi sentono.

E si voltano verso di me, interrompendo i loro discorsi con i due Auror.

Adesso che ci faccio caso, e che la distanza tra me e loro diminuisce sempre più, posso dare ai due dei nomi precisi.

Uno è Gawain Robards.

L’altro Franklin Dawlish.

Con un’ultima falcata raggiungo completamente i Cacciatori.

Sebbene scossa dal fiatone, mi erigo dritta per fronteggiare i due Auror, con lo stesso sguardo serio e professionale assunto dai miei amici.

<< Potter, Weasley, Granger. >> ci salutano, formalmente, Gawain e Dawlish.

Ai quali rispondiamo con la stessa formalità.

E poi, è Ginny a prendere parola per prima.

<< Come mai qui ad Hogwarts? E come mai ci avete chiamato? >>

Chiamato?

Chi ha chiamato chi?

Quando?

<< Non è una cosa molto piacevole… >> inizia Gawain.

Ah, si.

Adesso capisco.

I due Auror devono aver mandato un Patronus nella nostra Sala Comune.

Dove si trovavano tutti i Cacciatori, tranne me.

Troppo impegnata a lasciarsi sedurre da Draco Malfoy.

<< …Alle porte di Hogwarts qualcuno vi ha impresso il Marchio Nero. >>

La brusca conclusione della frase, fornitaci da Dawlish, ha il potere di spiazzarmi.

Tutti e cinque spalanchiamo occhi e bocche, trattenendo i respiri.

<< E i Mangiamorte?... >> domanda Ron << …dove sono? >>

<< Da nessuna parte. Abbiamo modo di pensare che abbiano semplicemente impresso il Marchio Nero sui Cancelli di Hogwarts, e poi se ne siano andati. >>

Io ed Harry ci scambiamo uno sguardo estremamente preoccupato, per poi ripuntarlo in quello di Gawain, che stava rispondendo a Ron.

Ma l’affermazione di Hermione stupisce tutti.

<< E’ impossibile… >>

Tutti quanti si girano verso di Lei.

<< …La Barriera Magica che protegge Hogwarts si estende anche ai suoi Cancelli, e qualche metro oltre. Nulla di Oscuro avrebbe potuto intaccarli. O, come minimo, ce ne saremmo accorti. >>

Dawlish e Gawain si guardano in modo mesto.

Poi, è sempre Dawlish che continua a parlare.

<< Errore nostro. Ci siamo espressi male. Il Marchio Nero è stato impresso non sui Cancelli di Hogwarts, ma ai loro piedi. Sul prato, in pratica. >>
Un momento.

Okay, non ho letto Storia di Hogwarts da cima a fondo come Hermione, ma, almeno, l’ho appena ascoltata.

<< Ma la Barriera Magica non si estendeva anche per qualche metro più avanti… >> domando << …Com’è possibile che un Incantesimo Oscuro l’ abbia oltrepassata? >>

<< Signorina Potter… >> mi chiama Gawain.

Generalmente usiamo, per appellarci, i nostri nomi di Battesimo.

Ma, adesso, siamo in Servizio.

<< …Sono certa che converrà con noi che un semplice Fuoco non è Magia Oscura. >>

Alziamo, tutti e cinque, un sopracciglio.

<< Non capisco… >> afferma Harry << …che centra il fuoco con il Marchio Nero? >>

<< Perché il Marchio Nero è stato semplicemente tracciato sul prato antistante i Cancelli della Scuola, con del banale fuoco. >>

Oh.

Santo.

Godric.

Tutto questo..

Tutto questo non ha alcun senso.

<< Ma se i Mangiamorte non si sono, poi, fatti vivi… >> domanda Ginny, in preda alla più totale confusione, esattamente come noi << …che senso ha avuto correre il rischio di spingersi così vicini ai Cacciatori, per poi non intraprendere nemmeno una Battaglia? >>

Infatti.

È un comportamento che non segue alcun filo logico.

Ma, a quanto pare, Dawlish e Gawain non sono dello stesso avviso.

<< Secondo non soltanto noi, ma anche l’intero Dipartimento Auror, questo gesto è stato un avvertimento. >>

<< Già… >> continua Robards << …Hanno scelto Hogwarts perché le loro minacce sono rivolte contro voi Cacciatori. Evidentemente, non gli importava di dover usare mezzi meno pratici della Magia Oscura, a causa della Barriera, per imprimere il loro Marchio. >>

<< Altri Auror stanno provvedendo a cancellare quel Simbolo. Naturalmente, abbiamo pensato che dovreste essere tra i primi a sapere una cosa del genere. >>

<< I Mangiamorte hanno apertamente dichiarato Guerra. E non al Mondo Magico, come al solito, ma a Voi. >>

 

 

 

*Mad World – Gary Jules. Cliccare sul titolo, per leggere la traudizione.

** Quando descrivo i disegni di Theo, mi riferisco a disegni che ho effettivamente visto. Come quello di sua madre, sono disegni che ho trovato sul Web, in particolare su Deviantart.

 

Rieccomi!

Che dire di questo capitolo?

Che Kiki si sta affezionando sempre di più ai Serpeverde, ed io con Lei!

Che Harry, lentamente, sta iniziando ad accettare la storia tra Draco e sua sorella.

Potrebbe sembrarvi un po’ paranoico, in alcuni pezzi, ma, come faccio spiegare da Lui stesso, sarebbe assurdo se non lo fosse.

Draco, Harry e Kiki si detestavano sul serio… sarebbe stato paradossale che Lui e Lei si innamorassero in uno schiocco di dita, e che il fratello di Lei accettasse la cosa con una scrollata di spalle.

Che Lily e James sono dei personaggi troppo fantastici, per non citarli, e per non farli comparire ogni tanto, sebbene siano morti.

Che la canzone “Mad World” secondo me è stata scritta pensando ad Harry Potter. xD

Che Fred Weasley manca tanto anche a me, non solo al povero George.

Che Teddy Lupin è adorabile.

Che… vi ho rotto le palle già abbastanza! :D

Aggiungo solamente un “Buona Lettura” ed un “Recensite!”

See you soon.

BIGIA

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