L'alleanza

di Sherly Liddell
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** capitolo I ***
Capitolo 2: *** capitolo II ***
Capitolo 3: *** capitolo III ***
Capitolo 4: *** capitolo IV ***
Capitolo 5: *** capitolo V ***



Capitolo 1
*** capitolo I ***


capitolo I


Il Pendolo segnò la terza ora del mattino del primo giorno d'inverno. Il suono echeggiò per tutti i corridoi deserti della scuola, il silenzio era rotto solo dal vento forte che sbatteva contro le finestre e agitava tutti gli inquilini della guferia.
Il freddo si sarebbe ancora più intensificato, e chi se ne accorgeva, meglio di tutti era lei. Il caminetti accesi, tranne quello della porta sud dell'infermeria, riuscivano a riscaldare l'ambiente, ma Claire avrebbe desiderato qualcosa di più caldo di un camino. Era sola; si sentivano solo il battito frenetico dei suoi denti, mentre la testa girava a destra e a sinistra, cercando qualcosa di piacevole, qualunque cosa pur di fermare quel dolore che le premeva alle tempie...
L'influenza aveva già colpito gli studenti di Hogwarts a metà novembre, ed anche il professor Piton, che un pomeriggio, concentrato a preparare filtri contro le malattie, si era versato addosso un altro tipo di miscuglio, rendendolo impresentabile. Fu così che le lezioni di Pozioni, per tutto il mese di dicembre furono sostituite vivacemente da, niente popò di meno che il preside.
Ora la clessidra nel quadro dell'infermeria, nell'infermeria, segnavano le quattro circa, e finalmente sembrava che la ragazza avesse trovato pace nel letto. Ora dei sogni sereni la accompagnavano per tutta la notte... finché un brusio si sparse e cominciò a crescere, sempre più forte. le parole cominciavano a suonare più limpide nella testa di Claire, che aprì gli occhi a fatica, ancora pieni di sonno.
- Buongiorno! -
Due tazze colme di the fumante alla lavanda erano apparse sul comodino, dove accanto si era appena seduta Hermione, sorridente, come sempre, alla vista dell'amica.
- Come stai oggi? Hai riposato? -
Claire annuì, alzandosi e poggiando la schiena sul cuscino.
- Grazie per il the. Sono riuscita a riposare, sai? E non ho fatto neanche brutti sogni -
- Oh, ne sono felice... Tieni - Hermione le porse un libro.
- Fammi indovinare... no aspetta... non voglio proprio saperlo -
Due figure famigliari varcarono l'entrata dell'infermeria. Harry e Ron, raggiunsero il letto con in mano un sacchetto ciascuno.
- Ciao Clay, questa è una torna di mia madre: l'ha appena portata Leo -
- Ron, che pensiero gentile, ringrazia tua madre... - Claire sorrise ai ragazzi, mentre Hermione prese il pacchetto e lo appoggiò sul comodino.
- E qui ci sono le medicine - Harry appoggiò direttamente il sacchetto sul letto - Abbiamo incontrato madama Chips, che correva verso l'entrata di Corvonero, una ragazza ha battuto la testa... ehm, tieni -
- Grazie Harry! Sono contenta che siate venuti a trovarmi di mattina, andate da Hagrid dopo, vero? -
- Oh, si... Io ho da chiedergli degli approfondimenti sulla lezione scorsa... - Hermione diede una sorsata al suo the.
- E ti pareva! - Ron le schioccò uno sguardo incredulo - Possibile che per te ci siano solo i libri e i parenti dei libri, nonché i libri? -
- Ma senti chi parla, e tu non fai che parlare dei cannoni di Chuddley, delle partite dei Chuddley e dei giocatori dei cannoni di Chuddley, vero? -
Harry si lasciò cadere sul letto e prese la mano di Claire.
- Bè, sappi, Hermione, che se avrai intenzione di sposarti con un libro, non verrò al tuo matrimonio! -
Claire si fece scappare una risatina, teneva stretta la mano di Harry, in quel momento la fonte di calore era lui e non il fuoco che scoppiettava allegramente nei caminetti di fronte.
- Dovrebbero inventare un apparecchio per misurare la tua scemenza, lo sai? -
- E perché non vai a consultare nei tuoi amati libri, magari esiste già! -
- Impossibile Ron, non credo che ci sia un recipiente tanto grande da contenere tutta la tua stupida mentalità! -
Si guardarono per qualche secondo ancora, senza fiatare. Ron sbuffò e si mise a sedere su un'altra sedia, Hermione afferrò il libro sul comodino, cercando di non versare il the della sua tazza, e fissò intensamente la figura di un calderone che sputava fiamme, Harry si gingillava con la punta della sua bacchetta, che spuntava fuori dalla tasca dei suoi jeans e con l'altra mano ricambiava la stretta di Claire, che sorrise.

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Capitolo 2
*** capitolo II ***



Ho aggiunto subito il secondo capitolo per darvi modi di leggere di più, dato che dividendo la storia in 5 parti ogni capitolo non è venuto così lungo... Aggiungerò il resto prossimamente... buona lettura



capitolo II

La giornata passò come un fulmine, tra medicine, tazze di the tonificanti e chiacchierate, la notte calò e tante candele, alcune nuove, altre quasi scomparse, si accesero fluttuando in aria.
D'un tratto si spalancò il portone ed entrò, come fosse appena uscito dalla tomba, il Professor Piton che con passo sicuro si accostò a madama Chips porgendole un bottiglione.
- Grazie mille professore. Vedo che si è rimesso! -
- Fortunatamente prima del previsto - Diede un veloce sguardo in giro, accennando ad una lieve smorfia, quando i suoi occhi caddero su Willer, che alzò la testa dal libro di formule chimiche, poi girò i tacchi ed uscì dall'infermeria.
- Madama Chips, mi scusi, cosa le ha portato il professore? -
- Ohh... non è per te signorina. Il professor Piton ha preparato la prima mandata di anti-morbillus di Lanticora... Eh, per fortuna non è per te -
Non volendo sapere quale erano le cause per il quale una persona avrebbe dovuto prendere quella roba, rimase in silenzio e si mise sotto le coperte. Madama Chips accese una candela ed uscì, lasciando di nuovo che il silenzio della notte, riempisse lo stanzone.
Claire si addormentò quasi subito. Sentiva il calore, a poco a poco, spandersi in tutto il corpo facendola sentire al sicuro. Ma lo era veramente? Cosa avrebbe potuto disturbare quella quiete, così piacevole...
Un cigolio e il porta si riaprì nel cuore della notte. Faticosamente si potevano sentire dei passi, erano così leggeri e veloci, forse era sono un gatto che gironzolava furtivo. Questo pensò la ragazza, quando lentamente aprì gli occhi, ma si accorse che i raggi del sole, non battevano ancora sulle finestre.
Un ombra sottile spuntò dal fondo del letto. C'era qualcuno che non appena si mosse, Claire scattò a sedere, ma prima che potesse fare un qualsiasi altro movimento, un volto chiaro, dai lineamenti delicati, e due occhi freddi come il ghiaccio si fermò ad un palmo dalla testa della ragazza che lo riconobbe subito.
- Ah ah ah... - Malfoy le sussurrò, facendo "no" con la testa.
- Che diamine vuoi da me a quest'ora? Non sei a fare la nanna come un bravo bambino? -
- Non vedo nessun bravo bambino Willer... Ti fai anche gli amici immaginari, oltre che quelli idioti? -
Claire tirò via le coperte e si alzò, quasi barcollando.
- E con questo che vorresti dire, serpe!-
Malfoy trattenne a malapena una risata.
- Oh oh, ma guarda un po'... Cosa c'era nella medicina di stasera, del whisky per caso? -
Claire strinse i pugni e senza minimamente pensare se ci potesse esistere una punizione conseguentemente al suo scatto, si lanciò contro il ragazzo, buttandolo con la schiena a terra.
- Tu! Oltre che rompiscatole sei anche un lurido... -
- Ahahah! Cosa fai? Credi forse che una ragazza possa riuscire a immobilizzarmi? Sei malata! -
- Non provocarmi Malfoy! O ti ritroverai con la faccia piena di schiaffi! -
- Oh Willer, dammene tanti, non sai che piacere farsi toccare dalle tue dolci manine! -
A questa presa di giro, la ragazza gli diede un pungo in faccia, con tutta la forza che la reggeva.
Una punta di rosso fuoco fece risaltare il bianco della pelle del ragazzo e non appena se ne accorse, con facilità riuscì a scambiare le posizioni.
- Mi hai fatto male lo sai Willer? Potter ti insegna anche a fare a botte? -
- Finiscila idiota... Se ti azzardi ancora a...
All'improvviso, non riuscendo a finire la frase, Claire cominciò a tossire e a sputare del sangue.
Malfoy si scostò rapidamente fissandola sul pavimento freddo. La pelle della ragazza stava diventando pallida e cominciò a tremare, poi chiuse gli occhi, allentò la presa dal collo e svenne.

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Capitolo 3
*** capitolo III ***


siccome non mi aspettavo davvero di ricevere delle recenzioni [grazie ragazze siete state molto carine!!!... non vi piace ancora perchè nn avete letto com'è Draco... Mah... XD] mi metto ora ora il terzo capitolo ^^ così almeno domani metto gli ultimi due e via!... saluti!!!


capitolo III

La mattina dopo nessuno sapeva che cosa era accaduto nell'infermeria, Claire pensò bene di lasciare stare, e se per caso quella sera il Serpeverde sarebbe tornato a farle una visitina, avrebbe trovato un modo per contrastarlo. Mentre fantasticava, Hermione bevve un sorso di the, fissandola.
- Vedo che stai migliorando. Hai già cominciato a leggere il libro di pozioni? -
- Si, ma è complicato... troppo per me... -
Hermione aprì la bocca, ma subito fu interrotta dall'arrivo di Harry e Ron.
- Idiota di un Malfoy! - Ron imprecò a voce alta, tanto che una signora di un quadro poco più in là borbottò indignata e corse via.
- Perché non lo possiamo studiare alle lezioni di Hagrid, ci dovrà pur essere qualcosa di interessante, nascosto in lui - Harry si sedette sul letto.
- Già, molto nascosto... -
- Ma perché? Cos'è successo? -
Harry lasciò cadere la borsa per terra.
- Appena è tornato Piton, si è messo a dare punizioni di qua e di là, e a leccargli il... -
- Harry perché non prendi una tazza di the? - Hermione gli mise la tazza nelle mani, sperando che non continuasse la frase così a voce alta.
Claire impallidì un'istante. E se Malfoy avesse accennato qualcosa, durante quella litigata, e i suoi amici non le avevano detto nulla per non farla sentire a disagio?
Il timido sole spuntò da una nuvola, e con lui, spuntò anche una figura ingombrante.
Hagrid sorrise alla vista del gruppetto e si portò avanti con un passo un po' goffo.
- 'Giorno ragazzi. Ciao Claire, come ti senti? -
- Hagrid, che piacere vederti! Sono felice che tu sia venuto a trovarmi -
- Si bè, ero di passaggio, sapete devo parlare con Silente, ecco... ehm... è per te! -
Hagrid tirò fuori dall'enorme tasca un pacchettino, di quelle che sembravano essere caramelline mou fatte in capanna.
Harry incrociò lo sguardo di Ron, che cercò di mantenere un sorriso, mentre Claire aprì il pacchettino e mise in bocca una caramella.
- ugnagghie! -
- Voleva dire "grazie" Hagrid! - Hermione diede una carezza sulla mano di Claire, che dopo essersi accorta di avere la mascella completamente bloccata, sforzò un sorriso anche lei.
- Benone, ora vado, è tardi, ci vediamo in giro! -
Harry e Ron lo salutarono vivacemente con la mano.
- Si bè... sarà maglio che le dai a me, così potrò buttarle via - disse Hermione sbrigativa, alzandosi.
- Perché dove te ne vai? -
- In Biblioteca, devo discutere con madama Pince di una questione, quella donna si sa far odiare in poco tempo da tutti quanti, mi chiedo quale incredibile dote abbia! -
Si allontanò a passo veloce, con i capelli impigliati tra le cinghie delle due borse.
- Senti, vuoi una mano? - Harry non ce la fece più a vedere l'amica, dimenarsi, nel tentativo di aprire la bocca.
- Ahhhi!!! Accidenti! -
- L'hai detto forte! - Ron scoppiò a ridere.
- Si si... Ridi... Intanto mi sono fatta male, e mi è pure tornato il mal di testa -
Claire si massaggiò le guance, mentre Harry si versò del the e cominciò a raccontarle dei futuri allenamenti di Quidditch della stagione.

Alle quattro e un rintocco di notte, nuvole nere cominciarono a riempire il cielo, facendo scomparire le stelle, rombi e tuoni ruppero violentemente il silenzio nell'infermeria.
La Grifondoro, non sapeva per quanto ancora avrebbe dovuto rimanere da sola, e non fu nemmeno una buona idea pensarci e soffrirne perché a volte certe richieste posso essere esaudite, nel bene o nel male.

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Capitolo 4
*** capitolo IV ***



... intravedo già dei pomodori raggiungermi da lontano... LoL

capitolo IV

Fu così che quella sera divenne per la seconda volta agitata, e quando Claire aprì gli occhi, vide Malfoy a sedere sul suo letto, che fissava la finestra.
Pensò bene di rivolgersi al ragazzo con un tono di rimprovero, ma subito capì che lui non si era accorto che si era svegliata, infatti, continuava a fissare il nero del cielo.
Quei secondi passati in silenzio furono carichi di tensione, Malfoy sospirò e si voltò, catturando lo sguardo della ragazza. Claire impallidì e sentì i muscoli irrigidirsi, mentre, invece, il Serpeverde tirò fuori un sorriso.
Il cuore cominciò a batterle forte, perché ora sorrideva, cosa aveva da prenderla in giro?
Aspettò a parlare, Claire rimase immobile, voleva dare un opportunità a lui, aspettando che facesse la prima mossa.
- Sappi che mi dispiace per quel che è successo ieri... -
Claire, incredula, aprì la bocca, ma senza farne uscire parole.
- Lo so... perché mi guardi così? Lo so bene... Io, sono... debole! -
In quel momento avrebbe desiderato essere in un altro posto, con gente diversa ma sopratutto Claire avrebbe desiderato che quella frase non continuasse a rimbombarle nella testa.
- ... Cosa stai dicendo? Tu... cosa... non capisco! -
Malfoy chiuse gli occhi, una goccia trasparente cadde sulla sua tunica nera.
- No aspetta... Dr- Draco io voglio sapere cosa ti prende! -
La ragazza si tirò velocemente su, e gli afferrò la mano, la strinse ma quest'ultima sembrava senza vita.
- Perché ti preoccupi per me? Per un errore... sono un'errore, lo sanno tutti quanti... -
- Guardami... -
Il ragazzo alzò il viso, e come una calamita, gli occhi di Claire si persero nel grigio immenso.
- Vuoi che ti dica che sei rossa come un pomodoro, ora che ti sto guardando, Willer? -
Era diventato sensibile, ma il senso dell'amaro umorismo gli era rimasto.
- Io... - Si toccò le guance calde, non si era accorta: lui le stava dicendo la verità.
- Togli le mani Willer... Non vorrai coprirmi il tuo visino... - Malfoy tolse le mani dal viso della ragazza e continuò a fissarla.
- Willer io voglio vivere. Come voi, voglio saper difendermi, senza un velo davanti, o qualcuno dietro, disposto a sacrificarsi... Me ne sto accorgendo, e non so nemmeno perché diavolo lo sto dicendo ora... Sento da giorni una paura addosso... Paura di scomparire e poi pensare alle cose che ho fatto. Non c'è niente che mi abbia soddisfatto fin'ora o che mi abbia fatto sentire felice davvero! -
Imprecò, alzandosi di scatto e diede un calcio al muro di fronte.
- Non fare così! Ti prego, calmati... Vieni qui! - Claire alzò le coperte.
- Fermati immediatamente Willer, se ci provi ad alzarti da quel letto, ti giuro che ti faccio pentire di non essere già guarita! - Malfoy si rimise a sedere accanto a lei e le tirò bruscamente le coperte sotto il collo.
- Scusami, hai ragione... -
- E non chiedermi scusa, non mi aiuti così, lo capisci? -
Ci fu una pausa. Il Serpeverde ritrovò a mano a mano la calma, sistemandosi i capelli all'indietro.
- Senti Draco, io posso capire cosa senti, voglio fare il possibile, quindi... -
- No, tu non capisci! Nessuno è infido come me, nessuno si sente come me! -
- Oh andiamo! Adesso fai la vittima! Vorrei tanto che tu domani mattina venga a trovarmi di nuovo -
- Cosa? - Malfoy per un attimo la guardò con disprezzo. - Non verrò come una femminuccia quando ci sono i tuoi amici! -
- Ma cerca di capire! Se vuoi risolvere il tuo problema, devi riuscire ad accettare le condizioni e in secondo luogo, se starai con me e gli altri, potrai...
- No Willer... Non capisci che...
- Abbi pazienza! Lo capisco che ti senti giù, e sto cercando di farti capire che sarà solo un bene provare a farti amici al di fuori della tua casa. Lo so che Harry e gli altri non ti vanno a genio, ma se provassi a conoscerli, ti renderesti conto del perché sono loro amica. Credimi Draco, provaci almeno! -
- ... Tentare a suicidarsi, grazie, potevo anche trovare un modo più decente -
- Nessuno ha detto che devi fare una cosa del genere! Devi sono sforzarti, sei un ragazzo così capace per le cose che ti interessano... Comunque, se non te la senti, potrai restartene nella stessa posizione di ora, circondato da persone che si vogliono bene e si aiutano a vicenda. Ma se la cosa non ti interes...
- Basta Willer... Non stuzzicarmi, hai capito fin troppo bene... Come fai ad essere così disposta, a fare tutto quello che ti chiedono! Perché a volte non sono gli altri che ti fanno dei piaceri? -
- Ma lo fanno infatti! So essere gentile, ma anche rispettare me stessa... E sappi che nessuno mette i piedi in testa a nessuno, ecco perché sono piacevoli i favori e non soffocanti... -
- Ci penserò, ma se domani non ci sarò, non provare a fiatare... -

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Capitolo 5
*** capitolo V ***



Ecco la "fine" di questo episodio... Spero vi sia piaciuto il tentativo...Anche se dovessi rimettermelo a scrivere ora con lo stesso obiettivo avrei fatto diversamente! grazie per avermi seguito!!!

capitolo V

Appena finita la colazione Harry, seguito da Ron e Hermione, si accostarono al letto di Claire.
- Non sai quanto mi piacerebbe stare al tuo posto - Ron si sedette sul letto, sbuffando.
- Non dire così, lo sai che non mi diverto per nulla e in più è faticoso stare a letto sempre e comunque -
- Ha ragione...Pensa Weasley, domani andremo a Hogsmeade, mentre la povera Claire resterà sola soletta... -
Con passo sicuro, Malfoy sbucò dietro Harry. Avendo deciso di seguire i consigli della ragazza, che non si sorprese minimamente nel vederlo tra loro, a contrario di Ron e Harry che si scansò in un baleno, il Serpeverde sorrise ai tre.
- E la vostra "amica dei libri" dov'è finita? -
- Se non ti togli dai piedi sarai costretto, e mi dispiace per Claire, a rimanere qui molto a lungo -
Malfoy ricambiò Harry con uno sguardo come per dire che-cosa-aspetti-allora? - Ehm, forse volevi dire con mio immenso piacere -
- Si Claire, scusa... Con suo immenso... immenso... Eh??? -
Harry e Ron la guardarono stralunati. Malfoy scoppiò a ridere e la ragazza guardò i due compagni con tale serietà da farli tacere per qualche secondo.
- C'è una cosa che vi devo dire. Peccato che Hermione non c'è, mi servirebbe un appoggio in questo momento, comunque, sedetevi per favore -
Harry non smise di lanciare occhiatacce al biondino e sul viso di Ron appare un ghigno di orribile disagio.
- Harry, Ron, vi prego di prendermi sul serio. Ho deciso, per ragioni personali, che Draco è qui per una ragione precisa e molto delicata... Se... Oh Hermione! -
In effetti la situazione che si era creata non era delle migliori. La Grifondoro, dai capelli crespi, stava per far scivolare il vassoio con quattro tazze colme di the. Ron si illuminò all'arrivo di Hermione, sperava che almeno lei potesse far tornare le rotelle di Claire, e Harry si era impuntato, come un cane da caccia che aveva scovato i tartufi, ma era ancora legato.
- Da non credere! -
- Esatto Hermione! Non ci possiamo credere! Voglio, esigo, come prefetto della tua casa, Claire una spie-...
- Accio tazza! - Hermione prese in mano una tazza apparsa a mezz'aria e l'appoggiò sul comodino. - Bene... Di cosa stavi parlando prima che ti interrompessi? Oh Ron... ti prego, siediti -
Ron fu tirato a forza sul letto, continuava a aprire e a chiudere la bocca, non trovando un suono adatto.
Malfoy scosse la testa, quasi incredulo di essere in quel momento a prendere il the con i nemici... o forse non doveva chiamarli in quel modo...
- Grazie Hermione, la tua presenza mi da sostegno. Come dicevo, Draco ed io abbiamo avuto una... ehm, una intensa discussione l'altra se- l'altro giorno... eh... Desidererei che noi, e gli altri, a poco a poco, facessimo conosc- Ron! Dove vai???-
- Mi sono dimenticato di-
- Resta a sedere Weasley, per una volta evita di fare l'idiota! -
Anche Harry si alzò.
- Non capisco perché Malfoy debba diventare nostro amico -
- Harry Potter! Mettiti a sedere e cerca di capire -
- Sempre se la sua spiccata intelligenza glielo possa permettere -
Harry prese la cravatta di Malfoy e lo tirò su.
- Allora vedi di chiarirti, senza l'aiuto di un'altra persona, signor leccapiedi -
Hermione si mise in mezzo ai due e li divise, guardandoli con rimprovero.
- Nessuno qui si insulterà o altro, chiaro? E' una questione seria! Harry, dai un'opportunità! -
Ron tornò a sedere, mentre Harry rimase in piedi, cominciando a guardare il ciondolo di Claire.
- Ora che posso parlare, cercherò di essere breve. Prima di tutto non sono qui per chiedere commiserazione o roba del genere. Più che altro è...
Malfoy si soffermò, cercando di trovare le parole adatte. Ormai era lì, Hermione l'aveva pure difeso... Era chiaro che in fondo gli stavano concedendo una grande opportunità, questo avrebbe fatto felice non solo lui, ma anche...
'Il verde dei suoi occhi... così intenso... Sento che ha fiducia... crede in me... lei...' Il biondo rimase in silenzio, più a lungo di quella che poteva essere una pausa in cerca di parole... In quel momento di silenzio, stava cercando di non mostrarsi debole... Aveva paura dei giudizi... specialmente di quella gente che lo circondava... e se non avrebbero capito?
- Oh Draco... Noi ti aiuteremo... -
- Aiuteremo a fare che? Cosa? Ehy!... -
Hermione tirò un piccolo scappellotto a Ron, che si bloccò non appena vide che le guance del perfido Serpeverde, arrossire, ricordando una creatura indifesa.
Harry si accorse, forse più di tutti, che in quel momento Malfoy aveva assunto un aspetto incredibile. I suoi capelli biondi scendevano lentamente, accarezzandogli il viso dai tratti dolci...
- ... aiutarmi a vivere, Ron... Farmi capire quanto può essere gratificante aiutare qualcun altro, o sentirti importanti per qualcun altro... voglio questo... solo, questo... e Claire, ieri notte, me l'ha promesso... -

Tutti gli studenti di Hogwarts raggiunsero la sala Grande per il pranzo, ma tutti tranne i cinque, che ancora tenevano in mano le loro tazze di the, non sapeva che quel giorno avrebbe segnato la fine di un odio accumulato in tre anni e che ora, forse, ci sarebbe stata più tranquillità e meno punizioni.

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