I figli degli antichi

di Ire_2002
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Personaggi ***
Capitolo 3: *** Arrivo al campo ***
Capitolo 4: *** La profezia ***
Capitolo 5: *** Notte ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Chiusi gli occhi.
Buio.
Li riaprii.
Sempre buio.
Era notte, ma non avevo nessuna voglia di dormire.
Mi passai una mano sul volto pallido, senza riuscire a prendere sonno.
Alla fine mi alzai, andando verso la finestra.
Lasciavo sempre le persiane aperte, la sera mi piaceva guardare fuori e vedere le luci di New York.
E così anche la notte.
Mi passai una mano tra gli spettinati capelli corvini, scostandoli dai miei occhi color ambra. Sbuffai, sedendomi alla scrivania e accendendo la lampada che si trovava sopra di essa. Presi un foglio e una matita, volevo disegnare qualcosa.
Mi piacerebbe descrivermi come una ragazza artistica, che disegnando si perde nel suo mondo, per altro molto brava.
Ma cercherò di essere sincera, non sono un granché a disegnare.
Sì, mi piace, ma i miei disegni non sono nulla di particolare.
Il telefono, in carica sul mio comodino, vibrò.
Distolsi lo sguardo dal foglio bianco e mio voltai.
- Chi è che manda i messaggi a quest'ora?- mormorai.
Afferrai il telefono urtando la foto che vi stava di fianco e rischiando di farla cadere.
La presi quasi per miracolo, rimettendola a posto.
Per un attimo la osservai.
Una bambina di circa otto anni, dai capelli corvini e gli occhi ambrati, abbracciata a un ragazzo più grande, parecchio simile a lei.
Un sorriso un po' malinconico mi apparve sul volto, mentre controllavo il messaggio.
Il mio viso si incupì.
Mi era stata inviata una foto.
Sotto c'è scritto: Jade, per favore, chiama aiuto.
C'era qualcosa che non andava.
ANGOLO AUTRICE: Buonsalve signori! Questa è la mia prima storia interattiva, quindi spero che vi piaccia!
Allora, in pratica i protagonisti saranno i figli degli dei primordiali, me ne servirebbe uno per ogni Dio.
Per la cronaca, il mio personaggio, Jade, è figlia di Nyx.
Vi prego, scrivetemi se vi sembra una Mary Sue, ho il terrore di crearne!
Allora, accetto al massimo due figli per dio( ma non so se ci saranno così tanti recensori pronti a creare un bell'OC), per quanto riguarda i figli di Nyx ne accetto però uno solo, visto che c'è già Jade.
Allora, i genitori sono questi:
Gea: Posti liberi
Urano: Posti liberi
Tartaro: Posti liberi
Ponto: Posti liberi
Nyx: Jade Williams, un posto libero
Allora, questa invece è la scheda per gli OC, i punti segnati con * sono facoltativi.
Nome
Cognome
Soprannome*
Genitore divino e rapporti
Parenti mortali e rapporti*
Aspetto fisico
Personalità
Cosa ama
Cosa odia
Difetto fatale
Fobie
Orientamento sessuale
Arma
Poteri( ok che sono figli degli dei primordiali, ma cercate di non creare qualcuno di invincibile)
Storia in breve
Altro*
Ok, sappiate che non accetto Mary Sue, quindi vi chiedo di inserire anche dei difetti nella personalità, non solo pregi.
Non ho altro da dire, quindi vi prego di recensire e di dirmi cosa ne pensate, facendomi notare  eventuali errori.
Ciriciao gente!

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Capitolo 2
*** Personaggi ***


Allora ragazzi, eccoci qui per vedere i personaggi che sono stati scelti.
Allora, devo ammettere che alcuni che non ho scelto erano caratterizzati comunque molto bene e un po' mi è dispiaciuto non poterli scegliere. Vi prego di non prendervela se il vostro personaggio non è stato scelto.
FIGLI DI GEA: Harumyi Kirigaya di Fe_ e Evelyn Laya Delanco di Giulietta_01
FIGLI DI PONTO: Jack Thalassa di poseidonson97 e Marina Swift di inazumiana_01
FIGLI DI TARTARO: Dominick Tartarus di Abby Grace e Violet Jane Sullivan di candyeater03
FIGLI DI URANO: Simon Neri di poisondragon
FIGLI DI NYX: Daniel Greyson di principessac

 


Allora, non so precisamente quando posterò il primo vero capitolo, ma entro una settimana ce la dovrei fare.
Chiedo ai recensori i cui personaggi sono stati scelti di dirmi l'età dei personaggi, cosa che mi sono dimenticata di chiedere.
Non ho altro da dire... Quindi... Ciriciao gente!

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Capitolo 3
*** Arrivo al campo ***


Guardo bene la foto. Mi è stata inviata da un numero sconosciuto e sembra essere stata scattata nella strada sotto casa mia. Si vede la strada e un marciapiede e una gigantesca figura nera poco definita. Corro subito alla finestra e vedo un ragazzo combattere contro un enorme segugio. Non so che cosa stia succedendo, ma devo scendere e controllare.
Forse dovrei bussare alla porta di mio padre e svegliare anche lui... Ma non posso, visto che è fuori città questo weekend.
Scendo le scale il più velocemente possibile, arrivando sulla soglia del palazzo.
- Jade!- il ragazzo mi si avvicina. Ha i capelli neri e scompigliati e la pelle pallida. Mi ricorda qualcuno, ma non riesco a farmi venire in mente chi
- E come lo sai il mio nome?- chiedo
- Non è il momento giusto!
Il gigantesco cane nero cerca di saltarmi addosso ma riesco a schivarlo con un agilità che non credevo di avere.
Il ragazzo prende un arco e una faretra che sembrano apparire dal nulla e mira al cane- Distrailo!- mi ordina.
Inizio ad agitare le braccia e ad urlare - Ehi cagnaccio!-
Lui si volta verso di me e cerca di afferrarmi tra i denti, quando salto di lato, mancandolo per un soffio.
Alcune frecce colpiscono il cane, ma non sembrano ostacolarlo in modo particolare.
Dopo diverse volte che riesco a schivarlo mi ritrovo con le spalle contro il muro della casa.
Il cane prova ancora a prendermi ed io, non sapendo cos'altro fare, salto verso l'alto.
Mi ritrovo non so come a fare una capriola in aria e resto ferma, sospesa a qualche metro da terra.
Come è possibile?
Il cane si ferma, alzandosi su due zampe. Non so cosa fare per evitarlo. Puntando la testaa destra o a sinistra scopro subito come muovermi. Ma serve a poco, una profonda voragine infatti appare sotto il bestione, inghiottendolo.
Subito, il cemento si richiude, ed io atterro.
- Che cosa è appena successo?- chiedo, quasi urlando.
Tutto questo è assurdo, sembra quasi un sogno.
- Se parli della voragine sappi che è opera mia- dice, tranquillo.
Come fa a restare calmo? È appena successo qualcosa di completamente assurdo e privo di senso!
- Adesso tu mi spieghi che cosa è successo, come, perché è successo e in quale modo tu hai aperto una voragine nel marciapiede a caso!- esclamo, puntandogli il dito al petto.
Il corvino non fa in tempo a rispondere che sento una voce femminile- Voi! Come avete osato!
Ci voltiamo, vedendo una ragazza venire verso di noi a passo svelto, con un'aria furiosa. È magra ma piuttosto formosa, i lunghi capelli con varie sfumature di castano sono scompigliati e gli occhi verdi si fissano prima su di me, poi sul ragazzo.
- Come scusa?- alzo un sopracciglio
- Avete ucciso una delle mie creature! Pagherete per questo!- ci indica con il dito in modo frenetico
- Quel mostro aveva tentato di ucciderci!- ribatte il corvino.
La ragazza ci lancia un'occhiata assassina, ma qualche secondo dopo assume un'espressione delusa.
- Buon per voi che sul cemento non posso far crescere nulla-
- Far crescere?- chiedo.
- Sì, far crescere- conferma lei, improvvisamente più calma.
Il ragazzo corvino ci fissa un secondo- Credo che dobbiate venire con me-
Io e la ragazza ci fissiamo un attimo- Nemmeno per sogno!- esclamiamo in coro.
- Non vengo con l'assassino di Jackie!- dice lei
- Jackie?- chiedo. - Si, Jackie- conferma lei - E comunque io non seguo a caso il primo ragazzo che vedo!- completo io.
- Non volete sapere perché Jade può volare e perché tu puoi far crescere le piante come dici?-
- Beh... In effetti... Sì. Ma io non lascio così mio padre. E non in pigiama!-
Lui sbuffa- Potrai dirgli tutto quando saremo al sicuro. Ora venite, vi porto dagli altri. Io sono Nick-
Alla fine ci decidiamo a seguirlo- Mi chiamo Eveleen- dice la castana, rivolta a me
- Piacere... Credo. Io sono Jade-

Simon's pov
Quella ragazza non mi piace. La sento, so che è di fianco a me. Mi sto costringendo a non fuggire.
Violet, così ha detto di chiamarsi, mi ha assicurato che mi avrebbe portato al sicuro, ma non mi fido molto di lei. Ha un non so che di strano.
- Dobbiamo aspettare solo che arrivi anche Nick, mi aveva detto di avere una faccenda da sbrigare con una vecchia amica- disse la ragazza.
Qualche secondo dopo percepisco tre persone che stanno arrivando
- Nick, non credevo che con "faccenda da sbrigare" intendessi portare qui altre due ragazze!-
- Calmati Violet!- dice il ragazzo- Credo che queste due siano piuttosto potenti.-
Violet sbuffa- Allora andiamo,  forza, sbrigatevi voi tre!-
Nick e Violet iniziano a camminare, così li seguo insieme alle due ragazze, che stanno chiacchierando tra loro
- Dove ci state portando?- chiedo
- Hai presente gli dei greci?- chiede Nick.
Ancora con quella storia?
- Sì, ce li ho presenti, allora?-
- Beh, ti stiamo portando in un luogo dove i figli degli dei sono al sicuro. Ho già spiegato la cosa a Jade e Eveleen-
- Quindi... Siete come me?- chiedo. Non sapevo ci fossero altri semidei.
- Io e Violet siamo figli di Tartaro. E tu...-
- Sono un figlio di Urano- affermo.
- Ah... Davvero?- Nick sembra quasi incerto.
- E allora?- chiede Violet- Capita che qualcuno sappia già di essere un semidio prima di venire al campo. Anche se è un figlio degli antichi- il suo tono è indifferente.
- E io di chi dovrei essere figlia?- chiede una delle due ragazze
- Hai detto di poter fare crescere le piante, probabilmente di Demetra- dice Violet, con un tono indifferente.

Harumi's pov
È da quasi un giorno intero che Nick e Violet sono partiti. Cercare altri figli degli antichi è la priorità a quanto pare, soprattutto dopo quella profezia. Il sole è sorto già da un po', ed io mi sto già allenando con la spada insieme a Jack, un altro ragazzo, un figlio degli antichi come me. In questi giorni diversi figli degli antichi arrivano al campo. L'allenamento con la spada è sempre la parte peggiore. Sono goffa e impacciata con la mia spada di bronzo
- Non ce la fai proprio eh?- chiede il ragazzo, colpendomi senza problemi.
- Non ci posso fare niente. Non è meglio tornare a combattere con la mia katana?- chiedo.
- Va bene- dice lui, giocherellando con una delle sue falci- Dai Haru, vai a mettere a posto quella spada e torna qui, così finiamo l'allenamento!-
Non me lo faccio ripetere due volte. Corro subito verso il magazzino delle armi e sistemo la mia spada. Sistemo un attimo la coda di cavallo laterale stretta con un nastro colorato, visto che alcune ciocche nere mi stanno sfuggendo.
Mi sfilo l'anello d'argento che porto al dito, subito questo si trasforma in una katana.
Qualche secondo dopo sono di nuovo insieme a Jack.
È decisamente più forte di me, soprattutto contando il suo fisico da nuotatore, ma io sono decisamente più veloce.
Inoltre con la katana mi sento molto più a mio agio.
I suoi occhi blu sembrano quasi sorridere, ha un'espressione scherzosa sul viso.
Sembra che il nostro non sia un vero duello ma un gioco.
È strano pensare che a volte Jack cambi del tutto.
Un paio di volte l'ho visto arrabbiarsi sul serio e non è stato esattamente piacevole. Non sembrava nemmeno lui.
I miei pensieri vengono interrotti da un urlo- Ragazzi! Nick e Violet sono tornati!
A gridare è stato un figlio di Ecate.
- Andiamo!- dico a Jack, facendo tornare la mia arma un semplice anello.
Il ragazzo fa rientrare le falci dentro la pelle, cosa che mi ha sempre fatto venire la nausea, iniziando a correre di fianco a me. Seguiamo il corvino fino all'albero di Talia.
- Laggiù!- dico, indicando alcune figure che si muovono verso di noi, non molto lontane. Riconosco subito Nick e la sua sorellastra. Quest'ultima ha come sempre un aspetto quasi fragile. È bassina, piuttosto magra, ma nonostante io non sia qui da molto so che è meglio non farsi ingannare dalle apparenze. A volte quella ragazza mi fa quasi paura. È pallidissima, anche più di me che, essendo giapponese, ho un incarnato molto chiaro. I capelli castani sono raccolti in una treccia laterale e non mostra nessuna emozione, a parte per il sorriso sbilenco e un po' maligno.
A seguire i due ci sono tre ragazzi. Uno è un maschio, con i capelli lisci e lunghi fino alle spalle. Gli occhi hanno qualcosa di strano, sono chiarissimi e vacui, come se non stessero guardando nulla in particolare.
Porta degli abiti blu scuro, mentre Nick e Jane indossano la maglietta del campo.
Dietro camminano due ragazze. Una ha dei capelli spettinati e color inchiostro, sembra che non si sia potuta nemmeno preparare prima di uscire di casa. Ipotesi confermata dal fatto che è in pigiama. Ha la pelle chiara e degli occhi ambrati, quasi gialli.
- Dici che sono anche loro figli degli antichi?- chiede Jack
- Boh- commentano due ragazzi di fianco a me. Marina e Daniel. Entrambi scrollano le spalle.
Marina è piuttosto abbronzata, con la pelle olivastra. I capelli mossi color castano rossiccio le finiscono spesso davanti agli occhi. Come Daniel sembra essere indifferente a qualunque cosa, ma, a differenza del figlio di Nyx, non lo è mai veramente. Daniel è un tipo piuttosto strano. Ha i lineamenti affilati e gli occhi blu scuro, con dei riflessi violacei. I capelli neri sono spettinati e sd ne sta spesso zitto e solo. Ma anche riguardo a lui è meglio non farsi ingannare.

ANGOLO AUTRICE: Ehilà! Ecco a voi il primo vero capitolo? Ditemi se vi sembra buono il modo in cui ho rappresentato i personaggi,  che ho il terrore di aver frainteso quello che avete scritto! Allora, alcuni personaggi non sono stati approfonditi molto, ma nel prossimo capitolo li conosceremo per bene. Visto che avete conosciuto i nostri protagonisti, con chi vi piacerebbe far fare amicizia ai vostri personaggi?

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Capitolo 4
*** La profezia ***


Evelyn's pov
Dovevo solo stare calma.
Mantenere il sangue freddo. Non mi importava assolutamente nulla del fatto di essere per metà dea. Non avevo intenzione di vivere con degli assassini. L'avevo deciso dal primo istante.
Una ragazza dall'aspetto orientale ci stava mostrando il campo. Portava i capelli neri e lisci in un'alta coda laterale e aveva la pelle pallida. La sua espressione era allegra e il fisico minuto. L'unica cosa un po' strana nel suo aspetto erano i suoi occhi verdi. Mi sembrava strano che una ragazza giapponese avesse degli occhi del genere
- Questa è la casa di Demetra- disse la ragazza, indicando una delle varie case.
Era interamente coperta da rampicanti e varie piante.
Sembrava quasi una gigantesca insalata. Sorrisi, divertita. Quella non poteva essere la casa del mio genitore divino. A me non piacevano i campi coltivati, le terre lavorate     e ordinate. Amavo i prati, le lunghe distese d'erba e di fiori, il vento in faccia... Come a casa. Mi accorsi di stare tornando indietro con i ricordi. Troppo indietro.
Scossi la testa, come per scacciare i pensieri.
Comunque non mi sarebbe dovuto importare di ascoltare i discorsi di quella ragazza, né di scoprire quale fosse il dio da cui discendevo. Non avevo la minima intenzione di restare.
- Scusa- chiese Simon, quando finimmo il giro delle case- Ma qui non mi sembra che ci sia una casa per i figli di Urano. Dove dovrei dormire?
Harumi, così la ragazza si era presentata, ci pensò un poco su- Non ci sono case per i figli degli dei primordiali. Potrai dormire nella casa dei figli di Ermes, dove starete anche voi due, almeno finché non sarete riconosciute.
Io annuii, fingendomi interessata, mentre Jade sembrava piuttosto confusa, si guardava attorno spaesata, come se non stesse ancora credendo ai suoi occhi
- Esiste un'alternativa. Vedi, i figli degli antichi sono molto potenti e possono anche crearsi da soli una sorta di rifugio. Non richiede molte energie- continuò Haru- Adesso però sistematevi nella casa di Hermes, guardate, laggiù ci sono Travis e Connor. Ragazzi!- Haru li salutò, muovendo il braccio con ampi gesti.
Due ragazzi castani praticamente identici la notarono e vennero verso di noi. L'unica differenza tra i due era l'altezza
- Abbiamo dei nuovi arrivati, fateli sistemare. Simon, se vorrai creare una casa adatta a te pensaci un po' su, okay?- disse la ragazza, allontanandosi
- Uuh, un altro figlio degli antichi!- disse uno dei due- Voi due invece? Determinate o indeterminate?
Io e Jade ci lanciammo un'occhiata- Di cosa sta parlando?- chiese la corvina
- Non ne ho idea- dissi, sistemandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
- Vuol dire: Sapete chi è il vostro genitore?-
- Aah... Allora siamo indeterminate!- disse Jade.
I due fratelli si scambiarono un'occhiata che non prometteva nulla di buono- Perfetto- dissero in coro
•••
Violet's pov
Ero seduta contro il tronco di un albero, a leggere un libro di chimica. C'era un poco di vento e il sole splendeva alto nel cielo sgombro di nuvole. Non mi importava nulla di ciò che accadeva attorno a me, dei ragazzi che giocavano a basket lì vicino, delle figlie di Afrodite che parlavano e ridacchiavano o dei nuovi arrivati. Era vero, dopo che la profezia era stata annunciata avevo accettato il fatto che probabilmente avrei partecipato ad un'impresa insieme agli altri figli degli antichi.
Ma non mi importava. Per me le persone al campo non erano che numeri. Credevo di essere superiore a tutti loro, del resto dovevo essere io l'eroina.
Avrei reso mio padre fiero di me, a tutti i costi. Sarei stata importante, temuta, e gli altri avrebbero dovuto riconoscere la mia superiorità. Persa in questi pensieri non mi accorsi di una figura che mi si avvicinava
- Ehi Violet!- Haru sembrò sbucare dal nulla.
Tenni dentro la sorpresa, facendo finta essermi aspettata il suo arrivo- Si, Harumi?- chiesi, chiudendo un poco scocciata il mio libro
- Ti va di parlare? Ho appena finito di mostrare il campo ai ragazzi e mi stavo annoiando, così...
- No- risposi io, seccamente.
- Dai Violet, dovresti parlare con qualcuno, a malapena ti rivolgi a tuo fratello!
-  Te ne dovrebbe importare qualcosa?- chiesi, cercando di tornare a leggere
- A me dispiace vedere le persone da sole, sicura di non volere un po' di compagnia?- chiese lei, spalancando i suoi grandi occhi verdi
- Ti ho detto di no, lasciami in pace!- sbottai, lanciandole un'occhiata assassina
- Uff... Va bene...- mugugnò lei, andandosene come una bambina arrabbiata.
Sbuffai, tornando a leggere.
Farmi una cultura era ben più importante di avere delle amicizie. Le amicizie del resto non servivano a nulla.
Quella figlia di Gea sarebbe stata probabilmente tra le mie compagne nell'impresa ma sinceramente non mi importava nulla di lei. Solo una ragazzina infantile e troppo vivace.
Del resto non mi importava nulla di nessuno.
L'impresa.
Sussurrai piano le sue parole, come per non dimenticarle- I figli degli antichi presto arriveranno,
per un lungo viaggio partiranno.
Sconfiggere il primo tra gli dei è ciò che dovranno fare,
I figli della terra, del buio, del cielo, della morte e del mare.
Un figlio del mare e due della morte,
Con i discendenti della notte, della terra e del cielo sfideranno la sorte.
Per questo in quel periodo si stavano cercando i figli degli antichi. Non ne mancavano ancora molti per avere tutti quelli richiesti dalla profezia. Del resto non mi importava nulla nemmeno di quello. Se fosse stato per me avrei compiuto la missione da sola.
•••
Marina's pov
Restai ferma a fissare l'acqua del mare a qualche centimetro da me. Le onde erano basse e ogni tanto sfioravano le mie scarpe
- Ehi papà - dissi, sperando che mi sentisse - Sai, credo che ormai l'impresa stia per iniziare. È arrivato anche il figlio di Urano. È strano però. Nella profezia non viene detto dove dovremo andare. Tu lo sai?
Non ricevetti nessuna risposta.
- Non è facile mettersi in contatto con Ponto, nemmeno Nyx risponde mai- disse una voce dietro di me. Mi voltai, trovandomi davanti Daniel.
- Lo so, ma senza offesa, tu non hai un gran bel rapporto con tua madre. Invece io  e Ponto ci vogliamo molto bene- dissi, per poi sbuffare
- Sai come sono gli dei. Sono... Dei, per l'appunto. E hanno cose più importanti a cui badare.
Restammo in silenzio per qualche secondo.
Nessuno dei due aveva molto da dire ed entrambi preferivamo restare in silenzio.
- Guarda- disse Daniel, indicando un punto tra gli alberi vicini alla spiaggia.
Strinsi gli occhi, notando due figure semicoperte dai rami e dalle foglie.
- Fa un attimo silenzio - dissi.
Dopo qualche secondo sentimmo le voci di due persone, sembravano discutere.
- Andiamo a vedere- bisbigliai.
Daniel annuì, così, cercando di fare meno rumore possibile, iniziammo ad avvicinarci.
Ci nascondemmo dietro un cespuglio, osservando i due ragazzi davanti a noi.
Violet e Nick.
- Forza Violet, ti ho vista, cosa stavi facendo?-  Il ragazzo sembrava abbastanza furioso
- Non sono fatti tuoi!- disse l'altra, con il suo solito tono fermo
- Sei mia sorella!
- Solo a metà, e ci conosciamo da poco, non ti devi preoccupare per me, io faccio quello che voglio!
Nick si batté la mano sulla fronte- Violet, così ti farai solo del male!
La ragazza abbassò lo sguardo- Il problema è che a me piace- disse, tenendo lo sguardo a terra- Non dirmi cosa devo fare, non ti importa di nessuno, quindi non ti dovrebbe importare nemmeno di me!- Violet se ne andò, senza aspettare di ricevere una risposta.
Daniel mi guardò negli occhi, leggermente confuso - Ma che cos'ha?- chiese, sussurrando.

 

OBBLIGATORIO LEGGERE! Allora, ragazzi... In questo capitolo non succede assolutamente nulla! Questo perché è un capitolo di passaggio, ma vi assicuro che il prossimo sarà decisamente più interessante. Adesso devo farvi una domanda a cui dovrete assolutamente rispondere, ok? È importante che rispondiate perché, anche se non sembra, potrebbe essere fondamentale per lo sviluppo della storia.
Volete che i vostri semidei vivano nella casa di Ermes o in una casa fatta da loro stessi con i loro poteri?
Nel caso sceglieste la seconda opzione scrivetemi nella recensione una piccola descrizione! Adesso vi saluto, ciauu!

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Capitolo 5
*** Notte ***


Jack's pov
Guardavo con aria annoiata il pesce che avevo nel piatto.
Non sapevo perché, ma quel giorno sembrava che sapesse di cartone. Neanche Marina, da parte sua, era molto concentrata sul suo cibo. Fissava il tavolo dei figli di Tartaro, dove Violet e Nick mangiavano in silenzio, lanciandosi occhiatacce tra un morso e l'altro.
Con tutta probabilità avevano litigato per qualche motivo, del resto tutti, al campo, sapevano del carattere testardo della ragazza.
I miei occhi si posavano sul tavolo di Gea. Haru, seduta da sola, osservava una delle nuove arrivate con aria assorta. La ragazza seduta al tavolo di Ermes si era mostrata molto timida, quando ci eravamo presentati aveva sussurrato talmente piano il suo nome che nemmeno l'avevo sentita. Comunque sembrava aver fatto amicizia con l'altra nuova arrivata, Jade, e con nessun altro.
Le due parlavano allegramente, interrompendosi ogni tanto per ridere di una qualche battuta. Sembrava che avessero legato in un solo giorno, erano rimaste tutto il tempo insieme. Ma il mio sguardo era puntato solo sulla ragazza castana, che, così timida e riservata tranne che con Jade, mi incuriosiva molto. I suoi occhi verdi erano di un colore acceso, che mi piaceva molto. Ad un certo punto Miss occhi belli si alzò, andando insieme ai ragazzi del tavolo di Ermes a gettare nel fuoco un'offerta per gli dei. Era l'ultima della fila. La osservai incenerire la sua insalata, che non poteva nemmeno essere chiamata così visto che non c'era nulla che non fosse carne, tranne qualche foglia di lattuga. La seguente vampata di fuoco fece capire che il dio o la dea aveva apprezzato il dono, me né io né Haru ci soffermammo su quello. I capelli lunghi e leggermente boccolosi della ragazza che scendevano sulla sua schiena elegante d'un tratto sembrarono diventare di fuoco, illuminati dalla luce delle fiamme. Per un attimo non mi sembrò più la ragazza timida di poco prima, ma qualcosa di più potente e pericoloso. Pericoloso ma bellissimo.
La vidi tornare come prima e dirigersi verso il tavolo di Ermes.
Mi voltai verso Haru, anche lei mi fissava.
C'era qualcosa che non andava nella nuova arrivata, glielo leggevo negli occhi.

Daniel's pov
Sentii bussare ripetutamente dal piano di sotto.
Mi raggomitolai tra le coperte scure del mio letto, cercando di fare finta di niente. Chi bussava a quest'ora di notte?
Dovevano essere almeno le due! Nascosi il volto sotto il cuscino, mugugnando qualcosa. Il bussare continuò, impedendomi di prendere sonno. Mi voltai sulla schiena, guardando il soffitto scuro della mia casa, costellato di stelle. Mi alzai, stropicciandomi gli occhi.
- Se quello che sta bussando ha intenzione di farmi uno scherzo stupido vedrò di farlo sparire dalla faccia della terra- dissi, mentre mi alzavo e infilavo un paio di ciabatte. Aprii la porta della mia stanza e scesi le scale, trovandomi nell'ingresso che faceva anche da salotto. La stanza era al buio, ma io vedevo perfettamente. Il bussare continuava, ed io spalancai la porta. Davanti a me, illuminata dalla flebile luce della luna, c'era Mar, a braccia incrociate, che mi fissava. Aveva legato i capelli in una coda che poggiava sulla spalla emi guardò in un modo che non prometteva nulla di buono
- Daniel, è arrivato il momento di fare qualcosa!- disse, puntandomi il dito al petto.
- Di cosa cavolo stai parlando?- chiesi io, alzando un sopracciglio.
- Di Violet!
- Ovvio- dissi, sbadigliando - Guarda che noi non abbiamo nulla a che fare con lei, non dovrebbe importarti di quello che combina, e poi sono le due!
- Come? È una figlia degli antichi, Daniel, andrà in missione con noi! Dovremmo convivere con quella ragazza, quindi non dovrebbe essere solo Nick a preoccuparsi di lei!
- Non sono fatti nostri. Buonanotte!
Feci per chiudere la porta ma lei mi afferrò per il polso e mi costrinse ad uscire dalla casa
- Invece lo sono! Domani parleremo con Nick, gli diremo che lo abbiamo visto litigare con Violet, e gli chiederemo delle spiegazioni! E lo aiuteremo a capire cosa non va in sua sorella!
- E tu per dirmi questo mi hai dovuto svegliare in piena notte quando potevi dirmelo domani?- sbottai
- Non riuscivo a dormire con questo pensiero in testa!- disse lei, come se fosse la cosa più ovvia del mondo- Allora,  ci stai?
- Se dico di sì me ne potrò tornare in casa? Fa freddo! - dissi, coprendomi le braccia nude con le mani. Indossavo solo una maglietta a maniche corte e dei pantaloni corti, e quella notte faceva parecchio freddo
- Va bene. In effetti meglio andare, o finisce che ci scoprono!
Mi scompigliò i capelli neri in un gesto affettuoso, lo faceva sempre, e corse via.
Restai qualche secondo a guardare la sua figura che si allontanava correndo, elegante e snella come quella di un gatto.
Poi un soffio di vento mi fece rabbrividire, ricordandomi che rischiavo di prendermi una polmonite.
Mi voltai e tornai in casa, correndo verso il letto e buttandomici sopra a peso morto. Aspettavo che il sonno arrivasse, ma ormai mi ero completamente svegliato.
Restai sdraiato a fissare il soffitto, pensando.
E inevitabilmente iniziai a pensare al mio passato.
Guardare le stelle non mi ricordava solo mia madre.
Quasi sempre mi veniva da pensare al sorriso amichevole di mio padre, ai suoi capelli biondi, e alle serate che passavano a guardare le stelle. Mi aveva insegnato a riconoscere le costellazioni e ad aiutarlo nel suo lavoro.
Sul viso mi apparve un sorriso malinconico.
A volte avrei voluto averlo di nuovo con me.
Chissà dov'era finita la sua anima, chissà cosa avrebbe pensato di me in quel momento.
Mi coprii il viso con un braccio, mentre finalmente iniziavo a prendere sonno
 
Evelyn's pov
Respirai profondamente, godendomi il lieve tepore delle coperte.
Da quanto tempo non dormivo in un vero letto?
In un caldo, comodo e normalissimo letto?
Almeno sette mesi.
Sorrisi, rilassandomi completamente sotto le coperte. Di solito a scaldarmi c'era solo Schia, ci dormivo attaccata.
Dormivo sdraiata sulle foglie, o dentro ad un albero cavo, ma con me c'era quasi sempre Schia.
Effettivamente un po' mi mancava, avrei tanto voluto averlo con me, e abbracciarlo, volevo farmi consolare da lui.
Presi un altro profondo respiro e buttai a terra le coperte.
Attorno a me gli altri dormivano beatamente. Sentivo il rumore dei loro respiri calmi, qualcuno russava anche. Erano quasi tutti figli di Ermes, tranne me, Jade, Simon, che aveva deciso di restare nella casa di Ermes senza dare spiegazioni e altri ragazzini, tutti al di sotto dei tredici anni. Ci era stato spiegato che io e Jade avremmo dovuto essere già state riconosciute, ma se ciò non era avvenuto significava che sarebbe successo a breve.
Ma non mi interessava, non doveva interessarmi, io non ero fatta per stare in quel luogo.
Indossai velocemente dei jeans e la maglietta del campo.
Di certo non potevo andarmene in pigiama e non sapevo dove fosse il vestito che avevo indossato prima.
Guardai le coperte quasi con malinconia e scrollai la testa.
Non dovevo essere dispiaciuta di lasciare quel minimo di normalità che la mia vita aveva assunto, nonostante il campo non fosse esattamente normale.
Volevo legarmi la coda in una treccia, ma non potevo certo fare un buco nel terreno per prendere i fili dorati che normalmente usavo per evitare che le ciocche si slegassero. Inoltre se qualcuno mi avesse visto avrebbe potuto capire che non ero figlia della dea dell'insalata.
Mi guardai attorno, per poi notare Jade. Al buio notavo appena la sua sagoma e non potevo vedere la sua espressione, ma riuscivo a osservare il suo petto che si alzava e si abbassava lentamente.
Era passato solo un giorno da quando ci eravamo conosciute ma in  qualche modo sentivo che era già un'amica.
La mia prima amica dai tempi dell'orfanotrofio.
Ma era diversa, sembrava una sorella, nonostante la conoscessi appena.
Ma non ci dovevo pensare, non mi dovevo più fidare di nessuno. Avrei solo fatto del male a me stessa, avrei finito per essere tradita ancora.
Uscii dalla casa, cercando di fare meno rumore possibile.
Guardai un attimo dentro, per controllare che nessuno avesse sentito. Poi chiusi la porta, correndo fuori.
Sentivo il vento fresco sulla faccia, ma mi accorsi di qualcosa.
Piangevo.
Perché? Sentivo in me una tristezza infinita, ma non ne capivo il motivo, avrei dovuto essere felice, stavo tornando alla mia solita vita.
Al campo non sarei stata felice, sapevo che gli altri mi avrebbero tradita.
Eppure mi sembrava di appartenere a quel luogo, il campo mezzosangue faceva parte di me così come la terra.
Nonostante questo continuai a muovermi.
Era per il mio bene.
Tutti all'inizio sembravano buoni e innocenti, non lasciavano vedere cosa erano sotto.
Smisi di pensare a queste cose non appena arrivai alla foresta.
L'unica sensazione che mi trasmetteva era la libertà. Sentii una forza invadermi e mi fermai, alzando lo sguardo verso le chiome degli alberi. Era una foresta pura, lo sentivo, era il mio regno.
Mi sentivo potente.
Ma al contempo non mi accorsi di alcuni fruscii che provenivano da dietro di me.

 

 


ANGOLO AUTRICE: Chiedo umilmente perdono! * si prepara alla scarica di pomodori*
Lo so, sono in ritardo, in tremendo ritardo! Ma in questi giorni sono stata molto impegnata, tra verifiche, compiti e cose varie! Spero di poter aggiornare più frequentemente da ora in poi.
E ora vi lascio con una domanda per i vostri personaggi: Cos'è che odiano in una persona? Cosa potrebbe spingerli a  diventare nemici di qualcuno?
Gli autori di Marina Swift e Jack Thalassa dovrebbero anche rispondere alla domanda della volta scorsa.
E niente... Ciriciao gente!
P.S: Mi avete perdonata, vero?

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