5 a.m.

di alaskha
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 ***
Capitolo 2: *** 2 ***
Capitolo 3: *** 3 ***
Capitolo 4: *** 4 ***



Capitolo 1
*** 1 ***


 

1.
 
 

Victoria pensa che sì, forse questa è la volta buona che riuscirà ad arrabbiarsi sul serio con Erin, se non abbassa subito quel dannatissimo volume. La verità è che Erin Lopez ha sempre esercitato uno strano fascino, sulla sua migliore amica. Victoria James non sa perché e non ha nemmeno voglia di spiegarselo, ma d'altronde è sempre stata così: capelli corti alla Kylie Jenner quando, a detta sua, sembrava ancora una persona vagamente normale, occhi azzurri vispi e tanta, forse troppa, pazienza. O almeno in quel momento.
Vic sbuffa per l'ennesima volta, ma non ce la fa proprio più, e allora chiude il suo libro di letteratura contemporanea con uno scatto e pattina con i suoi calzini natalizi fino alla sala. 
Davanti a sé trova esattamente ciò che pensava: Erin è sdraiata sul divano, a testa in giù, e "All the small things" risuona per tutta la casa, dal loro stereo vintage. 
"Erin! - urla la bionda, esasperata - sto studiando, cazzo, mica sto facendo le parole crociate!"
Erin apre prima un occhio, poi l'altro, cercando di non scoppiare a ridere in faccia alla sua migliore amica, già abbastanza infuriata.
"Datti una calmata, d'accordo Vic? - fa la Lopez, pacata come sempre - tu hai bisogno di respirare un po’, dopo faccio una telefonata a Zayn e gli chiedo se stasera è libero"
"E perchè non a Thiago?" butta lì la bionda, guardando l'amica di sottecchi.
"Victoria, giuro che ti uccido!"
Perchè Victoria ed Erin si conoscono da ormai sette lunghi anni e, arrivate alla veneranda età di 23, la James non ha nessuna intenzione di lasciar perdere la cotta che ha per il fratello maggiore della sua migliore amica storica. 
"Ma che problema c'è? - urla Victoria, buttandosi sulla sua amica, ancora sdraiata sul divano - diventeremmo sorelle a tutti gli effetti! Non la vuoi una sorella come me?"
"Sì, sto gioendo dentro, davvero Vicky" 
La prende in giro, ridendo, per poi alzarsi e spegnere lo stereo.
"Mio fratello è off limits per te, lo sai bionda, guai a voi - la avvisa, legandosi i lunghi capelli in una coda disordinata - se so che combinate qualcosa, è la fine, per entrambi"
Vic sbuffa, mangiucchiandosi distrattamente un'unghia, seduta a gambe incrociate sul divano del loro piccolo salotto.
Quell'appartamento a Soho è proprio perfetto, per loro.
"Se hai carenza di cazzo puoi sempre scoparti Niall, che ne pensi?"
"Io non ho carenza di cazzo e tu sei proprio una.. - ma Victoria si blocca sul più bello, ricordandosi improvvisamente di qualcosa - Erin, che ore sono?"
Erin consulta il suo iPhone, seduta a terra, con una sigaretta incastrata tra le belle labbra piene.
"Le quattro e mezza, perchè?"
"Porca puttana - fa Victoria, alzandosi di scatto - avevo appuntamento con Niall da Starbucks mezz'ora fa!".





A New York si gela e Victoria non può far altro che sorridere, quando vede le guance rosse di Niall, al caldo di Starbucks, mentre la aspetta seduto al loro solito tavolo. 
Niall Horan e Victoria James si conoscono ormai da due anni, quando lui le aveva chiesto se aveva una penna, seduto affianco a lei a lezione di letteratura latina. Victoria aveva preso a cercarne una nel mondo parallelo che era la sua grande borsa e, dopo aver imprecato sì e no quattro volte, aveva estratto vittoriosa una penna nera dal fondo della sua Michael Kors, regalo di Zayn ed Erin, frutto di tanti sacrifici per rendere un compleanno indimenticabile.
E Niall è bello, è speciale, è l'elemento fondamentale di Victoria, per arrivare a fine giornata. Senza di lui ed i suoi occhi azzurri lei è persa, le serve qualcuno che le faccia da porto sicuro e Niall ci riesce, insieme ad Erin, chiaramente. 
"Sei una rifugiata politica, per caso?"
Vic aggrotta le sopracciglia, confusa, mentre con movimenti lenti si sfila il cappotto e lo appoggia allo schienale della sedia, di fronte a quella di Niall.
"Ma che diavolo dici, Niall?"
È vero che è irlandese, ma le difficoltà linguistiche ormai dovrebbero essere superate da tempo. Eppure Victoria ogni tanto fatica a capirlo.
"Non ti si vedevano neanche gli occhi" spiega, passandosi una mano tra i capelli biondi.
"Ci saranno 2 gradi, là fuori! - si lamenta la bionda - non voglio morire congelata"
Niall ride appena, porgendole un bicchierone fumante.
"Tieni"
"Grazie Horan, sei prezioso!" 
Victoria gli scocca un occhiolino, e Niall scuote la testa, vedendo l'amica sorseggiare avidamente il suo latte al caramello.
È sempre stato il suo preferito, e Niall lo sa bene: la James non fa altro che ordinare latte al caramello tutti i pomeriggi, dalle quattro alle sei, da due anni a questa parte.
"Hanno scritto male il nome" si lamenta poi.
"Fa' un po’ vedere"
Niall scoppia a ridere.
"Eppure sono americana! - s'indigna Victoria - non ho un nome così strano"
"Quando la sessione d'esame sarà finalmente terminata - comincia l'irlandese - giuro che ti prenoto una settimana di vacanza dove ti pare, non ti si regge più, James"
"Carino, grazie" commenta sarcastica.
"Sai che ti adoro ma, dio mio, siamo tutti sotto esame, che bisogno c'è di farsi prendere dall'ansia in questo modo?"
Victoria sbuffa, principalmente perchè non lo sa neanche lei. L'ansia fa parte del suo modo di essere, Victoria è capace di andare in ansia anche quando Erin le chiede di scegliere che gusto di gelato preferisce.
"Che palle, Niall"
"Fai qualcosa di utile - dice poi il biondo - passami gli appunti, New York"
Niall l'ha sempre chiamata così, un soprannome a cui Victoria risponde ovviamente con: "Ti lamenti della mia ansia ma poi te ne approfitti, dico bene Irlanda?"
Niall rotea gli occhi al cielo, perchè la sua migliore amica sa essere una perfezionista fin troppo pungente, quando vuole.
"Stasera ci vieni a bere qualcosa con noi?" lo invita la bionda, sistemandosi gli occhiali sul
naso.
"Ma non devi studiare fino ad imparare a memoria anche i ringraziamenti dell'autore?" la prende in giro, lui. 
"Ritiro l'invito - fa Victoria, aprendo il suo libro - sei troppo stronzo per godere della mia compagnia"
"Va bene, vengo, ma tu prometti di suggerire all'esame scritto di dopodomani, vero?"
E Vic sbuffa, ma non sa dire di no, nemmeno a lui, nemmeno a nessuno. 




È seduto al bancone del bar. Una birra sulla mano esile, discute con un ragazzo accigliato. Muove la gamba nervosa mentre accende una sigaretta e l'avvicina alle labbra carnose.
Butta fuori il fumo e sbatte le lunghe ciglia, Erin non si è neanche accorta di fissarlo da almeno una decina di minuti.
"Ma che guardi? Hai sentito cosa ho detto?" 
Vicky la guarda incuriosita, con quei suoi occhi limpidi, troppo truccati.
Il Black Devil è indubbiamente il locale più “in” di tutto il quartiere. Il pub è pieno di fumo fatto con il ghiaccio secco e le luci colorate si inseguono sulla pista, trasformandola in un paese incantato di blu, verde acido, rosa shocking e oro. 
"Si, si! Ci sono!" Esclama Erin, spostando finalmente lo sguardo dal ragazzo al bancone e riportando gli occhi sui suoi amici. 
"Allora, stasera vieni da me?" Dice Zayn Malik; venticinque anni, migliore amico di Thiago e uno dei ragazzi più belli dell'intera New York. 
"Per favore, - fa Thiago, facendo una smorfia disgustata. - Non organizzate le vostre scopate davanti a me! È mia sorella!" Indica Erin. 
"Non fare lo schizzinoso adesso, come se io non mi fossi mai subita gli orribili flirt tra te e Vicky!" Dice Erin scatenando le risate di tutti. 
"Come posso non provarci con Victoria - sorride malizioso Thiago, guardando la bionda. - È bellissima." Conclude facendole un occhiolino. 
"Cristo! Forza Obama. - Erin si alza dallo sgabello sbuffando e prendendo la mano di Zayn. - Andiamo a ballare!"




Ballano da almeno un'ora e Erin non si sente più i piedi per colpa di quei trampoli che Victoria l’ha costretta a indossare. 
"È arrivato Horan!" Grida Zayn per superare la musica alta, Erin sorride vedendo il biondo con già una birra in mano. 
"Ti eri perso, Niall?" Fa lei, salutandolo con un bacio sulla guancia. 
"In realtà sono arrivato da almeno trenta minuti - esclama ridendo e passando una birra ad Erin. - Sei tu che non mi hai notato. Eri troppo presa ad accoppiarti con Malik!" 
"Per una volta che stavamo solo ballando! - ride lei - Non offenderti lo sai che ti voglio bene! Soprattutto per tenermi lontana Victoria almeno due ore al giorno, sotto esami mette ansia pure a me!" 
I tre, Niall, Erin e Zayn, si avvicinano al bancone. 
"Brad - Zayn saluta il barman - Ci dai altre tre birre?" Chiede sorridendo. Erin si sente gli occhi del ragazzo che fissava qualche minuto prima sui suoi pantaloncini neri. 
"Scusa, me ne fai una anche a me?" 
La voce del ragazzo è roca e graffiata, con un accento inglese. Erin si gira a guardarlo da vicino; occhi verdi, talmente profondi da poter pensare di farci un bagno, dentro, naso dritto, bocca disegnata e pelle liscia appena abbronzata. Accenna un sorriso con quei denti perfetti e la mascella squadrata all'espressione beota della bionda. 
Il barman allunga le quattro birre, sorridendo subito dopo ad Erin. 
"A te la offre la casa" dice. 
"Ma come? A me non la offri? Questa è discriminazione sessuale; la birra e l'amore non hanno sesso amico!" Brontola divertito lo sconosciuto. 
"Direi che dopo anni e anni di lotta per la parità dei sessi credo di poter accettare una birra gratis. Alla fine dei conti cosa avresti fatto tu per maritartela?" Chiede Erin, dando il primo sorso alla bevanda e ignorando i suoi due amici che ridacchiano dietro di lei. 
"E come te la saresti meritata tu? Sculettando fino a qui e mettendo in mostra il seno così scoperto da poter vedere che non porti la biancheria?" Risponde a tono il riccio, con un ghigno provocatorio sulle labbra. 
"Okay adesso stai esagerando testa di.."
Erin, dopo averlo guardato male, interrompe Zayn ed alza un sopracciglio, sbuffando. 
"In realtà, di solito uso biancheria molto ristretta, ma sai accetto senza problemi l'orientamento sessuale di chi mi è accanto, se non apprezzi girati verso il tuo fidanzato che, se posso permettermi, è davvero un gran pezzo di figo!"
L'amico del moro, anche lui con i capelli scuri e gli occhi del medesimo colore, inizia a ridere a crepapelle per la faccia sconvolta del suo compagno, mentre Erin si allontana con gli altri due gridando un "Grazie per la birra, Brad!", tornando poi da suo fratello e la sua migliore amica. 
"Che è successo? Non si è sentito niente da qui, chi era quel figo?"
"Nessuno, ha solo fatto una battuta di cattivo gusto. - le spiega Erin, cercando il telefono nella sua borsetta rossa fuoco. - Bello quanto stronzo!"
"Dai piccoletta! - Zayn le dà un buffetto sulla guancia - Non prendertela per il tuo primo rifiuto in tutta la tua vita! È un coglione!" Conclude, dandole un bacio sulla guancia e abbracciandola da dietro.




Victoria sta mordicchiando la sua cannuccia, mentre guarda Zayn ed Erin farsi gli occhi dolci. Ancora. Ride un po’, finalmente rilassata, con il suo Long Island proprio davanti a lei e Niall al suo fianco.
"Quei due si scopano con gli occhi, dio mio - fa Vicky, rivolta al suo amico biondo - non voglio immaginare cosa succederà dopo"
Niall ridacchia, buttando giù un altro abbondante sorso della sua Guinness. 
"Già, non me ne parlare" s'intromette Thiago.
Il ragazzo è sempre stato geloso ed estremamente protettivo nei confronti della sua sorellina.
"E dai Thiago - continua Victoria, sfoderando il suo sguardo malizioso migliore - arrenditi, ormai è fatta, Erin e Zayn non si diranno mai di no"
"Appunto, piccola, un po’ come me e te? No?"
Vicky arrossisce un po’, 'che Thiago Lopez, chinato verso di lei, con quei suoi occhi ammalianti, l'ha sempre messa un po’ a disagio.
"Ehi, voi due! - li richiama Niall - io esisto, ve lo ricordate?"
"Oh, come potrei dimenticarmi di te, Horan?" 
Victoria si butta sul suo amico, abbracciandolo stretto e: "Ma si può sapere chi era quel figone con i capelli più lunghi dei miei?"
"Un coglione - la liquida Niall - piuttosto, che mi dici di Lucas? Si è fatto sentire oggi?"
Victoria si rabbuia e cerca all'impazzata il rossetto scuro che ha rubato ad Erin qualche ora fa, nella sua inconfondibile pochette nera.
Lucas Carter è l'ex fidanzato di Vicky, o almeno per lei lo è, lui ha ancora qualche problema ad accettarlo. Si sono lasciati quattro mesi fa, dopo essere stati "Lucas Carter e Victoria James, coppia dell'anno 2015". Erin non l'ha mai veramente sopportato, è per questo che non la lascia parlare, rispondendo per prima a Niall.
"Ho sentito male, ragazzi? - s'intromette, tirando Zayn per un braccio - il coglione non voglio neanche sentirlo nominare"
"Beh oggi mi ha mandato un messaggio - si fa largo Victoria tra la cattiveria della sua migliore amica - nulla di che"
"Giuro che a quello gli cambio i connotati, un giorno di questi, Vicky"
Victoria sorride leggermente, mentre Niall scuote appena la testa.
"Dai su, non roviniamoci la serata! - fa poi Vicky, con un sorriso enorme sulle labbra piene e colorate - il prossimo giro lo offre Thiago!"
I ragazzi scoppiano a ridere, ed il maggiore dei Lopez aggrotta le sopracciglia, divertito.
"E va bene - acconsente poi - ma lo faccio solo per te" conclude il tutto con un occhiolino, allontanandosi verso Brad, mentre Erin rotea gli occhi al cielo.
"Dovete proprio?" chiede poi.
"Oh sì, Lopez! - esclama Vic - non ne possiamo proprio fare a meno!"
Erin ride divertita, perchè per questa volta passa, Lucas la sfinisce già abbastanza. Così le si avvicina, scoccandole un bacio sulla guancia.
"Stai bene vero? Sai che Carter morirà presto vero? E sai che succederà per mano mia vero?"
Vicky scoppia a ridere, abbracciando stretta la sua amica.
"Vedi di non finire in prigione, tu, non ce li ho soldi per tirartici fuori"
"Basterà mostrare queste!" urla, indicandosi le tette.
Victoria sta per dirle qualcosa, ma Niall la tira per la manica del suo vestitino nero. 
"Sai cosa? - comincia, l'irlandese - non hai paura che non riuscirai ad innamorarti più, a causa sua?"
"Ma cosa dici, Niall! - urla la bionda, nel suo orecchio - lo sai che io sono già innamorata!"
"Ah sì? E di chi? Del fotomodello messicano che sta corrompendo quel tipo per delle amfetamine di seconda mano?"
Vic ride, nonostante tutto.
"No, coglione - dice scuotendo la testa - sei tu l'unico amore della mia vita, sempre e per sempre!".


 
 
 
 

Mentre Erin torna a ballare con Zayn, tenendo comunque sotto controllo suo fratello e Victoria, 'che si, okay, è la sua migliore amica e, lo giura! la adora, lui resta lo stesso il suo fratellone, l'unica famiglia a lei rimasta e l'unico uomo della sua vita. E non vorrebbe mai che litigassero perché Erin, nella sua vita, ha bisogno sia di Thiago che di Vicky. 
"Ti lascio due secondi Lolita, okay? - le dice Zayn, con quel soprannome che, da quando ha scoperto la sua nazionalità spagnola, non l’abbandona mai. - Voglio ritrovarti qui". 
Erin annuisce sorridendo, continuando a ballare per conto suo, la bottiglia di birra nella mano destra e gli occhi chiusi quando, improvvisamente, sente un fiato nel suo orecchio. 
"Vai a nanna bambina, è tardi per te. - le sussurra il moro di prima - Alla tua comunque." Brinda, facendo sfiorare il suo bicchiere con la bottiglia di birra di Erin. 
Lei spalanca gli occhi e "che stronzo", dice guardandolo uscire da pub.
 
 





 
ciao fiori!
Ci presentiamo: siamo Simona aka alaskha e Giulia aka ilpiercingdiluke.
Allora, come avrete capito, questa è una ff scritta a quattro mani. Si dice così, no? Okay.
scusate ma sono davvero tanto in ansia ahahaha e Giulia lo sa bene, ormai.
Questa storia nasce due notti fa, o meglio due mattine fa, alle cinque, quando nessuna delle due aveva sonno e quindi voglia di dormire. E cosa fare se non iniziare una storia sui nostri cinque disagiati? 
E quindi ecco qui, il titolo della storia: 5 a.m. Noi non ci aspettiamo di certo che sarà il prosismo best seller, l'abbiamo presa alla leggera ma ciò non vuoldire che non ci impegneremo. Promettiamo di impegnarci, per noi e per voi.
e nulla, siamo molto emozionate per questa storia, tipo che Giulia non fa altro che ripetermelo: "So troppo emozionata ahahaah", e io la adoro.
dopo questo infinito monologo vi invito a lasciarci tanti tanti commenti, per farci sapere che ne pensate.
vi amiamo già, un bacione, Giulia e Simona.
p.s: per chi volesse seguirci su twitter, siamo: @piercingdiluke (Giulia), e @COCOCHVANEL (Simona).
p.p.s: qui giù vi lasciamo Erin e Victoria, rispettivamente.

 


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Capitolo 2
*** 2 ***




 
2.


 
Erin e Victoria non sono mai state due ragazze tendenzialmente puntuali, in realtà, sembra quasi che si divertano a far aspettare le persone, solo che poi loro odiano farlo. È per questo che Niall le ha già chiamate quattro volte, ricordandogli di essere puntuali e che loro hanno risposto sbuffando e “hai rotto le palle Irlanda, ci saremo!"
Il problema è che, comunque, Niall aveva proprio ragione, perché sono le quattro e ventisette del pomeriggio e loro stanno finendo di vestirsi solo ora, anche se dovevano essere all'ingresso del centro commerciale alle quattro in punto, per iniziare a comprare gli addobbi e i regali di Natale, 'che Erin proprio le ama le decorazioni natalizie e, in casa loro, guai a farle mancare.
Alle cinque e due minuti Victoria preme il piede contro l’acceleratore della sua Citroën DS3 nera ed escono dal parcheggio del loro piccolo, ma accogliente, appartamento. 
"Muoviti Vicky!" strilla Erin aprendo di poco il finestrino e accendendosi una sigaretta. 
Victoria sbuffa e poi scuote la testa sistemandosi meglio i suoi Rayban da vista.
"Oh, Vicky!" la richiama la bionda, anche se sta scrivendo un messaggio al telefono, probabilmente per invitare Zayn a fare shopping con loro. 
"Cosa c'è? Sto già andando a novanta all'ora in una strada con il limite di quaranta!" sbotta lei. 
"Tranquilla, abbiamo solo un’ora e undici minuti di ritardo" nota con un sorriso furbo stampato in faccia.
"Niall ci spacca la faccia!"
"Peggio – dice la sua amica, spalancando gli occhi – potrebbe non farci il regalo di Natale!" Si imbroncia Erin. 
Victoria si porta una mano davanti alla bocca, poi con decisone aumenta la velocità.
"Merda no!"
"Victoria James se Niall Horan non ci regalerà niente a Natale solo perchè tu hai voluto fare ancora una volta la perfettina, io giuro che ti ammazzo! - urla Erin, fumando avidamente la sua Marlboro - e te lo scordi il mio rossetto!"
Vicky sbuffa, perchè Erin deve essere sempre così teatrale e tragica.
"Il conta Km sta per esplodere, non lo vedi, testa di cazzo? - le risponde mentre tenta un parcheggio - vuoi morire per caso?"
Erin sbuffa e si lancia fuori dalla macchina, declinando l'ennesima chiamata di Niall che sì, okay che erano in ritardo, ma aveva davvero rotto le palle.
"Ah ce l'avete fatta - dice poi ironicamente, sfilandosi i Rayban scuri - le Jenner portano meno ritardo di voi, vi siete quasi giocate il vostro regalo di Natale"
Erin si avvicina alla sua amica e: "Te l'avevo detto!"
Vic rotea gli occhi al cielo e mette mano al suo pacchetto di sigarette che dannazione, non ne ha mai voluta una così tanto in vita sua come in quel momento, perchè: "Guidare sotto pressione mi mette ansia - fa accendendosi la Marlboro con il suo nuovo accendino rosa - e voi lo sapete bene"
"Cosa non ti mette ansia, Barbie?"
Arriva così Zayn Malik, con mezza paglia in bocca, uno snapback al contrario ed il braccio subito sulle spalle di Erin.
"Non ricordavo di aver invitato un barbone, con noi - comincia la Lopez, sfacciata - e tu Vicky?"
"Se è per questo non ricordavo neanche di aver invitato un elfo di Babbo Natale, eppure eccolo qua!" dice riferendosi a Niall, che le fa il verso.
"Maturo, Horan, davvero" lo canzona Vicky.
"Forza, New York - inizia Niall, prendendole la mano - andiamo a cercare gli addobbi a forma di foglia di marijuana che piacciono a quella tossica della tua amica"
Erin sfodera il suo sorriso più bello, 'che sotto Natale ce la fa anche lei, e: "Evvai!".




Nessuno ha mai capito cosa ci fosse realmente tra Zayn Malik ed Erin Lopez, ma Niall Horan ormai ci ha fatto l'abitudine a vederli camminare abbracciati, e non ha più voglia di farsi domande. Vicky poi non gli dice mai nulla, sulla sua amica non direbbe mai una parola, nemmeno sotto tortura. 
"Irlanda! Ti prego vieni qui, ho trovato i tuoi fratelli!"
Niall aggrotta confuso le sopracciglia, mentre Victoria urla dall'altro lato del centro commerciale.
Esposti nella vetrina di un negozio ci sono degli elfi, vestiti da Babbo Natale, e Zayn ed Erin non possono fare a meno di scoppiare a ridere così sguaiatamente da attirare qualche sguardo indignato, appena li vedono.
"Tu sei una piccola stronza, James!" dice, mentre la sovrasta in un abbraccio.
Niall è sempre stato più alto di Victoria di almeno quindici centimetri buoni, e alla bionda questo è sempre piaciuto terribilmente. Le piace accoccolarsi al suo irlandese, quando fa freddo, a New York, ed il suo cappotto con i guanti abbinati non bastano più.
"Erin ti prego ti scongiuro li possiamo comprare?" domanda Vicky alla sua migliore amica, come una bimba.
"Certo! - esclama lei, in risposta - gli possiamo infilare una mini canna in bocca, creare un santuario di birra accanto e chiamarli Niall e Niall Junior, che ne pensi Vicky?"
"Sei la migliore!"
"Certo, la migliore cogliona che New York city abbia mai visto" fa Zayn, guardandola dall'alto, mentre la stringe ancora un po’ più stretta.
"Ma a te piace, la migliore cogliona di New York city" ammicca lei.
Zayn sta per ribattere, ed i due sono davvero troppo vicini, per i gusti di Vicky.
"Altolà, stranieri! - urla - ci sono dei minorenni, nel centro commerciale"
"E che palle, se non posso darmi al libero amore, che posso fare?" si lamenta Zayn, guadagnandosi un'occhiataccia da parte di Erin.
"Birretta?" propone Niall.
"Sei monotematico, Horan" fa notare Victoria.
"Sarà, ma io accetto volentieri la proposta, andiamo"
Erin rotea gli occhi al cielo ed acchiappa la sua amica, prendendola sotto braccio. Sta per buttarsi in una conversazione infinita su come sarà bello il loro appartamento una volta finite le preparazioni, ma qualcosa attira l'attenzione della ragazza. Tanto da farla bloccare, proprio in mezzo al corridoio del centro commerciale dove lei e Vicky stanno camminando.
"Erin, ma che hai?"
Nonostante la domanda, Erin Lopez, resta in silenzio, immobile e con lo sguardo puntato su quel ragazzo con la chitarra in mano. 
I ricci castani sono stati legati in un codino disordinato, gli occhi verdi - che Erin dopo averli visti da vicino può giurarci, sono seriamente pericolosi per quanto son belli- sono chiusi e le dita lunghe sono impegnate a muoversi tra le corde di quella chitarra. La lingua bagna le sue labbra un attimo prima di iniziare a cantare. 

“She's a good girl, loves her mama 
Loves Jesus and America too 
Shes a good girl, crazy 'bout Elvis 
Loves horses and her boyfriend too
..”

Erin resta spiazzata da quella voce graffiata ma allo stesso tempo dolce, al contrario del suo comportamento da stronzo della scorsa sera. È incantata ad osservarlo, quando Victoria la scuote leggermente mentre la canzone continua. 
"Erin?"
"Si, scusa Vic. - le dice, tornando comunque con lo sguardo allo sconosciuto - Lo hai visto?"
Victoria aggrotta le sopracciglia, che non ha mai visto la sua migliore amica così fusa, neanche da strafatta. 
"Chi? Il ragazzo che suona? Si beh, è figo!"
"No Vicky, - scuote la testa la bionda - È il tipo dell'altra sera al Black Devil! Lo stronzo!" Spiega allora Erin. 
"Ah, e ti sei fermata per fare cosa esattamente? Andare da lui e sbattergli la chitarra in faccia perché ti ha risposto male? - dice ironica la sua amica - Cioè conoscendoti lo faresti, ma ti pregherei di evitare, non ho voglia di venire a trovarti in cella!" 
Erin, stranamente, non risponde alla sua battuta infelice e Victoria inizia seriamente a preoccuparsi per la sanità mentale della sua amica. 
"Stai bene?" Le chiede infine, tornando seria. 
"È bravissimo.." Sussurra, distogliendo finalmente lo sguardo dallo sconosciuto e puntandolo negli occhi blu dell'amica. 
"Si lo è, e sta anche venendo qui." 
"Merda!" Scatta Erin, voltandosi di spalle e facendo finta di osservare la vetrina di fronte a lei, senza vederla davvero. 
"Ciao bambina". 
Eccola lì, quella voce odiosa ma che, sicuramente perché il quel fottuto centro commerciale non c'è il riscaldamento, le provoca brividi per tutta la schiena. 
Erin respira profondamente, prima di voltarsi. 
"Ciao stronzo" gli dice, con un sorrisino visibilmente forzato che scatena la risata dello sconosciuto. 
"Che fai qui? Mi stavi aspettando?" Le domanda con giusto un po' di modestia. 
"Oh sì, ti aspettavo come si aspetta un infarto! - risponde lei - Stavo solo guardando questa vetrina, volevo comprare qualcosa!" 
Sente di dover dargli una spiegazione al perché fosse ferma proprio di fronte a dove si era esibito poco prima. 
Victoria scoppia a ridere dopo aver cercato di trattenersi il più possibile, ma dopo quella risposta, davvero, non lo può evitare. Harry la guarda con la coda dell'occhio, anche lui trattenendo un sorriso. 
"Oh sono stupito - le dice allora - Ma piccola puoi usare me completamente a gratis, invece che spendere dei soldi." Conclude indicando la vetrina di fronte alla ragazza. 
Erin aggrotta le sopracciglia, confusa, prima di voltarsi e spalancare gli occhi. 'Che okay che lei non ha mai avuto fortuna ma, cazzo!, proprio davanti ad un sexy shop doveva fermarsi?
"Sicuramente mi soddisferebbero più questi giocattoli di te." Risponde a tono Erin, 'che lei è orgogliosa fino alla fine. 
"Certo, ovvio. - le da soddisfazione il riccio - Comunque io sono Harry, mi sembra doveroso presentarmi dopo la seconda volta che ci incontriamo in due giorni." Dice sorridendo. 
"Incontriamo è una parola grossa, diciamo più che è un tu che mi vedi e vieni a darmi fastidio".
"Si okay, d’accordo - la ignora Harry. - Allora posso associare queste tette ad un nome?" dice con quel sorriso strafottente.
"Non so, potresti essere un serial killer, uno stalker, uno psicopatico scappato da un manicomio in fiamme."
"Dovrai fidarti della mia parola, sono solo Harry"
"Ok solo Harry, io sono Charlie." Dice Erin, lanciando un'occhiata di fuoco alla sua migliore amica. Deve reggerle il gioco. 
"È un piacere Charlie."
"Erin! - urla una voce dall'altro lato del negozio - Lolita, non hai idea della felpa che ho trovato. È.." Zayn si interrompe, non appena nota con chi la sua amica stesse parlando. 
"Ah, chi non muore si rivede - afferma il moro - Come va Raperonzolo?" Dice prima di mettere un braccio sulle spalle della ragazza e stringerla a se. 
"Divertente, io tutto bene e tu Saddham? - chiede ironico Harry, prima di puntare lo sguardo verso la ragazza. 
"Erin?" domanda il riccio di fronte a lei.
"Non sono convinta ancora, molto probabilmente sei uno stupratore seriale. Comunque ufficilamente all'anagrafe risulto chiamarmi Erin."
"Mi piace, molto meglio di Charlie. Comunque, cosa fai nella vita apparte rimorchiare tutti gli uomini che incontri nei pub e negozi?" Chiede Harry, non badando alle occhiate assassine del ragazzo alle spalle di Erin. 
"Nella vita prende a calci gli stronzi! - sbotta Zayn, tirando la bionda per un braccio e allontanandosi da lui, mentre anche Victoria lo segue. - Quindi ti faccio un favore e la allontano da te!" Conclude voltandosi completamente e accelerando il passo fino ad uscire da centro commerciale, dove Niall li stava aspettando. 
"Okay, perché Zayn è incazzato nero? - chiede Horan confuso - Cioè più nero del solito, intendo." 
"Lascia stare, Irlanda" gli dice Victoria, prendendolo a braccetto e dirigendosi verso la macchina del biondo. 
"Mancava che mi facessi la pipì su una gamba e avresti marchiato il territorio davvero in maniera ottimale, Boo!" Dice la bionda, sbuffando ma trattenendo un sorriso. 
"Andiamo va'! - esclama Zayn, con già una sigaretta tra le labbra. - Vieni da me, ho Netflix gratuito per un mese e fumiamo". Conclude prima di avviarsi dietro i loro amici.




I due biondi di New York City non potrebbero essere più uniti di così. A Vicky piace Niall e a Niall piace Vicky, stop. E Victoria sta pensando esattamente a questo, mentre dopo aver ignorato un messaggio di Lucas. si accende una sigaretta con fatica, reggendo il suo libro grosso come un mattone. Sta preparando un esame e quel libro le mancava proprio, quindi si era fatta accompagnare da Niall, con la sua Audi, alla New York University, fornita di un'ottima biblioteca per studenti.
Le si stanno congelando le mani, e Victoria impreca contro tutti quelli che le hanno messo fretta, perchè sono riusciti a farle dimenticare i guanti. Sbuffa e prende un lungo tiro dalla sua Marlboro, un pó indaffarata mentre cerca di voltare pagine e, distrattamente, attraversa una delle grandi strade di New York.
E, dannazione, forse un pó troppo distrattamente. Vicky non riesce a formulare nessun tipo di pensiero, prima di venire sovrastata dal suono di quel clacson che la fa balzare dallo spavento. Si appoggia con una mano al Golf nero che stava per investirla, e si impone di respirare. Si china addirittura a raccogliere il libro e si sistema anche gli occhiali sul naso, bestemmiando mentalmente dietro Erin e Zayn che, cazzo, proprio quel giorno dovevano prendere la sua Citroen?
"Ma sei completamente pazza? - fa una voce alta, più scocciata che spaventata - dove cazzo guardavi?"
Vicky si volta verso il possessore di quella voce, e scopre che appartiene al proprietario della macchina di fronte a lei.
"Ehi! - s'indigna la bionda, sbattendo una mano sulla Golf - potevi uccidermi!"
"Sei tu che non guardi dove vai, biondina - ribatte il ragazzo, strafottente - adesso saresti così gentile da spostarti? Non voglio danni fisici alla mia macchina, me ne hai già procurati di morali, per quanto mi riguarda"
Victoria non riesce a crede alle sue orecchie, quello lì si meriterebbe uno schiaffo sul suo bel faccino e no, non puó crederci che l'ha davvero pensato.
"Ti sei incantata?" le chiede poi, il pirata della strada, sporgendosi dal finestrino della sua auto.
Il suo sorriso sfacciato è davvero troppo, e come se non bastasse dietro di lui si è anche formata una lunga fila di macchine, che non ne possono più di stare ferme ad aspettare loro.
"Oh, ma vaffanculo!"
Vicky si sposta dalla traiettoria di quel ragazzo e pochi secondi dopo, vede il suo Golf nero sfrecciare indisturbato verso le vie di NY.
Come se non avesse rischiato di ucciderla, come se non gli importasse, e forse, anzi sicuramente, è proprio così.




"E quindi stai dicendo che quello ha rischiato di ucciderti, Barbie?"
Zayn, Thiago e Niall stanno rispettando il poker del giovedì sera e Malik, con una sigaretta dietro l'orecchio ed Erin sulle ginocchia, porge quella domanda a Victoria, che ha appena finito di raccontare agli amici lo spiacevole accaduto.
Il fatto è che Vicky non vorrebbe darci tanto peso, ma non ce la fa, e si sente stupida. Non tanto perchè ci sta ancora pensando perchè dai, poteva morire e chi è che non rischierebbe l'infarto? Ma no, a Vicky non importa nulla, lei riesce solo a ricordarsi dell'azzurro così vivo di quegli occhi che l'avevano guardata dal vetro della macchina. E la cosa che la indispettisce di più è il fatto che lei, quel ragazzo, non lo rivedrà mai più. Ma non perchè le piaccia o gli voglia spaccare la faccia, cioè sì, un pó le piacerebbe prenderlo a schiaffi, ma a Victoria spaventa come le persone riescano ad infiltrarsi nella vita o nei pensieri altrui, senza mai entrarci sul serio. 
"Sì Zayn - fa poi piccata, la James - e sai perchè? Perchè qualcuno, qui, e non faccio nomi, ha pensato bene di appropriarsi della mia macchina"
Erin guarda di sottecchi la sua amica, mentre rolla con attenzione una canna da dividere in cinque.
"Hai preso la targa, piccola? - interviene Thiago, leccandosi il labbro inferiore, concentrato sulle carte - 'fanculo Horan, tu e il tuo full del cazzo!" sbotta poi.
Niall ride, sguaiato, afferrando la sua bottiglia di Guinness.
"Inchinatevi, bastardi - dice Niall, per poi avvicinarsi a Vicky, seduta a terra, con la schiena appoggiata al muro dell'appartamento di Thiago e Zayn - New York, hai guardato a destra e sinistra come ti è stato insegnato a sette anni, prima di attraversare? 
Victoria non risponde, decide di rubare una sigaretta Thiago, nonostante lui fumi quella merda di Lucky Strike.
"Ovviamente no!" scoppia a ridere Erin, raggiungendo i due biondi.
Vicky la guarda, mentre si accomoda affianco a lei ed appoggia delicatamente la testa alla sua spalla.
"Non fare la stronza, Lolita - dice Zayn, impegnato in un duello all'ultimo sangue con Thiago - come faremo senza la nostra Barbie?"
Malik si volta verso le ragazze. mandando un bacio a Victoria.
"Io di sicuro ci resterei molto male - fa Thiago, stiracchiandosi, mettendo in mostra il suo fisico, essendo a petto nudo - non si puó privare il mondo di una meraviglia come il culo di Victoria James!"
Vicky fa finta di non vedere l'occhiataccia fulminante che Niall lancia al suo amico, e Zayn scoppia inevitabilmente a ridere. 
"Sei un insulto alla razza umana quando dici queste stronzate, Thiago - si lamenta sua sorella, porgendo poi la canna a Vic - tieni, tesoro, con questa ti dimenticherai persino la faccia di quello stronzo che ti stava mettendo sotto, oggi!"
Perfetto, Vicky non chiede altro.






 
ciao fiori!
eccoci ancora qui con la nostra 5 a.m. allora, cosa ne pensate?
io e Giulia vorremmo un pò di vostri pareri, siamo davvero davvero ansione di sapere un pò cosa cosa pensate della nostra storia.
in questo capitolo si scopre chi fosse il ragazzo misterioso, ma probabilmente qualcuno l'aveva già capito ahahah
ed entra in scena un nuovo ragazzo del mistero che stava per uccidere la nostra Vicky! beh scoprirete di chi si tratta. secondo voi chi è?
comuuuuunque io avrei anche finito di annoiarvi e nulla, alla prossima!
un bacio grande, Simona e Giulia.
e che Nolo e Genn siano sempre con voi!
 
 
 
 
 
 
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Capitolo 3
*** 3 ***



3.
 
 
 
Quando Victoria finisce di bere la sua seconda tazza di caffè, si incastra una sigaretta tra le labbra.
"Ehi Vicky - fa Erin, con le gambe sul tavolo ed una canottiera dei Lakers che ha causato tante volte litigi con Victoria, tutti sanno che lei preferisce i Celtics - sei già psicopatica di tuo, perchè aggravi la situazione ingerendo quantità abnormi di caffè?"
Vicky non reagisce ai simpatici insulti della sua migliore amica, si limita a tirare indietro i suoi corti capelli biondi.
"Ho dormito due ore, stanotte, Er - fa l'altra - quindi o la caffeina, o il suicidio"
Erin afferra il pacchetto di sigarette posato sul tavolo, estraendone una.
"Mi presti la macchina?" tenta poi, mentre Vic s'infila il suo giaccone beige.
"Te lo sogni! - risponde, risentita, recuperando i mille fogli sparsi qua e là dei suoi appunti - ieri ho rischiato di morire per colpa tua e di Saddham!"
La Lopez rotea gli occhi al cielo, mentre si accende la sigaretta che stringe tra le labbra.
"Allora dopo aver superato l'esame a pieni voti, mi passi a prendere al lavoro?"
Victoria non puó far altro che sorridere, mentre alza la testa, dopo essersi allacciata anche l'altra Nike roche one nera, 'che Erin sa sempre cosa dire, per tranquillizzarla. Quindi la James si avvicina alla sua migliore amica, per scoccarle un bacio sui capelli, correndo poi alla porta.
"Dimmi in bocca al lupo, caso umano!"
"Spaccali, James!".




Erin non avrebbe indossato la ridicola uniforme che Target le aveva assegnato due mesi fa, quando aveva iniziato a lavorare lì, per nulla al mondo. Aveva passato l'intero primo mese a litigare con il capo reparto ma, come era ovvio che succedesse, alla fine l'ha avuta vinta lei. Per questo adesso, mentre è dietro al bancone della cassa, si lega i lunghi capelli biondi sfoggiando orgogliosamente la sua maglia dei Lakers, comprata proprio in quello stesso negozio. 
Erin sta giocando ad Angry Birds con il suo cellulare quando la porta de negozio si apre facendo risuonare il campanellino attaccato sopra che, lo giura, prima o poi lo staccherà e lo butterà via.
Quando alza gli occhi sul nuovo cliente, non le resta che spalancare la bocca sconvolta. Non può avere così tanta sfiga. 
Si ricompone in fretta, Erin, 'che di farsi trovare con la bocca aperta e gli occhi sbarrati proprio non ne ha voglia. 
"Buongiorno" dice, inespressiva e pronta a qualsiasi battuta di cattivo gusto del ragazzo. 
"Non ci credo! - esclama Harry, sorridendo entusiasta - Charlie - sottolinea duramente il nome fasullo - Lavora qui! E dire che leggendo le recensioni del negozio avevo letto che ci lavorassero solo commesse fighe ma non ci credevo!" 
"Beh, penso che dovrai ricrederti, no?!" Esclama ghignando Erin. 'Che se lui vuole fare lo stronzo, lei lo sarà di più. 
"Credo proprio di sì." fa lui, avvicinandosi al bancone. 
"Volevate qualcosa in particolare?" Chiede Erin, cambiando discorso e salutando con un sorriso l'amico di fianco ad Harry. 
"Se ti rispondo con un "volevo te", è troppo da film?"
"Sarebbe troppo vomitevole anche per te." Gli risponde lei. 
"Comunque, - inizia il riccio dopo aver riso - Cercavo una maglia per me, avete quella dei Celtics con il numero 99?" 
Erin proprio non ce la fa a non ridere, 'che dai!, se lo aspettava troppo che da uno stronzo come lui tifasse per quella squadra. 
"I Celtics? Ma fai sul serio?" Lo prende in giro, avviandosi -seguita dai due ragazzi- verso lo scompartimento del basket.
"Ma certo! Come ho fatto a non notare la tua maglia! - esclama indignato - Solo Lakers potevi tifare." 
"Sfortunatamente sono sto lavorando e non posso risponderti male o mi gioco il lavoro! - gli dice allora lei, passando la maglia sulla cassa e imbustandola - Ma quando ci vedremo fuori da qui ti farò pentire di aver offeso la mia squadra del cuore!" 
"Allora ci vedremo di nuovo?" Esclama con voce roca Harry, prendendo la busta e sfiorando la mano della bionda. 
"Chissà, il beneficio del dubbio non è poi così male sai?" 
"Io dico che ci vedremo! Insomma, incontrarci tre volte in tre giorni non è da tutti in una metropoli come New York. - le fa un occhiolino il moro - Ci vediamo, Erin!" 
E prima che la ragazza possa rispondere, i due, sono già fuori dal negozio. Erin sospira. 
Quel ragazzo la mette davvero in crisi.



Dopo l'increscioso incidente del giorno precedente, Victoria guarda per ben due volte sia a destra che a sinistra, prima di attraversare la strada. Spalanca il portone in vetro della New York University e si sfila la sciarpa, in preda al panico. 
Aveva passato gli ultimi due mesi solo sul libro di letteratura contemporanea, per poter passare quel dannato esame, 'che la Nixon la odia e non vede l'ora di bocciarla, lo sa.
Sale le scale e svolta l'angolo, in un'azione meccanica, che compie tutti i giorni e: "Niall!"
Il biondo si volta di scatto, e Vicky lo squadra: indossa un maglione grigio e dei jeans normali, è tranquillo, ha le mani in tasca, tutto il contrario della sua amica.
"New York! - esclama felice, abbracciandola di slancio - sei pronta, piccola? Christine Mayer ha quasi finito, sei la prossima"
"Sì, è bello parlare con te, Horan - fa sarcastica - tu sì che sai come calmarmi!"
Niall ride.
"Non ne hai bisogno, sei pronta, sarai la migliore e lo sai, piantala di agitarti"
"Mi aspetti? Andiamo a bere qualcosa, dopo?"
"Mi piacerebbe New York, ma devo scappare - le fa presente - mio padre ha bisogno in negozio"
"Victoria James?"
La voce della professoressa Nixon arriva forte e chiara, ai due. La bionda si paralizza, e Niall la accompagna in aula, 'che lo sa che la sua Vicky da sola ancora non ce la fa.


Il sorriso che Victoria porta come premio, non potrebbe essere più bello: il suo nuovo numero preferito è senz'altro il 28. Non avrebbe mai creduto che lei, Victoria James, sarebbe riuscita a raggiungere un voto cosí alto, in un corso così difficile. Eppure ce l'ha fatta e non riesce a smettere di sorridere, non vede l'ora di dirlo a Niall, che se ne è andato prima, a Erin, a Zayn, a Thiago, a sua madre..
"E guarda dove vai!"
Vicky sta perdendo colpi, probabilmente, perchè non si accorge proprio del ragazzo che le stava venendo incontro.
Nonostante il modo poco cortese che ha appena utilizzato per rivolgersi a lei, Vicky vede che le sta porgendo una mano, per aiutarla ad alzarsi, dato che è rovinosamente caduta a terra.
La bionda la accetta, e una volta in piedi, si pulisce i jeans chiari. E poi, solo poi, guarda in faccia il ragazzo sui cui è andata a sbattere.
"Ancora tu?"
Vicky riconosce gli occhi azzurri di 24 ore prima, ma questa volta, non la stanno guardando da un vetro.
"Ciao biondina - ha una voce candida, quando non urla, pensa Vic - mi viene da pensare che tu stia in qualche modo cercando di abbracciare la morte, sbaglio?"
La ragazza lo guarda meglio, e si meraviglia davanti a quel sorriso sfacciato. Lo odia.
"Se tu stessi più attento, magari" puntualizza.
"Io? - fa, indicandosi platealmente, il ragazzo occhi cielo - se non ricordo male, sei tu quella che attraversa le strade di New York senza guardare e cammina sorridendo come una matta senza preoccuparsi di chi ha davanti" 
La prende lievemente in giro, e questo fa infuriare Victoria, da matti. Lui non la conosce, come si permette di rivolgersi a lei in quel
modo? È sicura, lo odia.
"Io non sorrido come una matta - si difende, spazientita - adesso spostati e cerca di starmi lontano"
Vicky fa per allontanarsi da lui, ma il ragazzo alza il braccio proprio davanti a lei, per appoggiarsi alla parete affianco a loro. La bionda non puó far altro che sbuffare, spazientita.
"Vuoi davvero andartene? Potevi rompermi il naso, lo sai?" 
Victoria odia il suo sorriso, a morte. Incrocia le braccia al petto, esibendo una smorfia annoiata.
"Si puó sapere cosa vuoi da me?"
Il pirata della strada la squadra, da capo a piedi, per poi mostrarle un ghigno malizioso, che a Vic non passa di certo inosservato.
"Sono Louis - fa lui, porgendole la mano - Louis Tomlinson"
La James guarda la sua mano, scettica, e poi ancora lui.
"Victoria" dice infine, senza stringerli la mano.
Vuole solo che questo tipo si levi di torno, non ne puó più, i suoi occhi ed i suoi sorrisi inopportuni la mettono tremendamente a disagio.
"Non mordo, lo sai?" 
Victoria fa per aprire la bocca e rispondergli che non sa di che cosa lui stia parlando, ma la suoneria del suo iPhone non glielo permette.
"Erin! Sto arrivando, datti una calmata, porca puttana!"
La bionda mette giù e Louis la guarda, stupito.
"Che hai da fissare?" gli chiede, per poi spostarlo lievemente con un braccio - scusami ma devo proprio andare, è stato un piacere non farmi uccidere da te, a mai più"
Vicky cammina sicura lungo il corridoio della sua università, mentre sente i suoi occhi su di lei.
"Ti rivedró qui, domani?"
Vic si volta verso di lui, continua a camminare all'indietro, gli scocca ub occhiolino e: "Spero di no!". 




Erin e Victoria adorano talmente tanto la Citroen nera, che le hanno addirittura affibbiato un nome. Vicky parcheggia Roxanne e si avvia all'entrata di Target, ancora scombussolata per l'incontro di poco prima.
"Buonasera 28! - la saluta Erin, che ancora una volta non ha ceduto e non indossa la sua uniforme - ho già scritto a Zayn, sta organizzando una mega festa per te, secchiona!"
Vicky ride leggermente, ma proprio non ce la fa a non pensare all'azzurro degli occhi di Louis Tomlinson.
"Terra chiama Vicky - fa la Lopez, passandole una mano davanti agli occhi, come per risvegliarla - dai andiamo, oggi mi sento te, ho una fottuta ansia di incontrare ancora quello stronzo che suonava al centro commerciale"
"Ancora che pensi a quel figone?" fa Vicky, con un sorriso malizioso.
Erin apre la porta del negozio in cui lavora e si dirige verso la macchina, con un'alzata di spalle.
"Lo sai che è più forte di me, James!".


Durante il tragitto in macchina, ad Erin è venuta la splendida idea di mangiare cinese e quindi Vicky, con uno sbuffo, ha alzato il volume della musica ed ha fatto manovra, destinazione: New York Mart.
Dal dover prendere solo due pacchi di spaghetti di soia, sono riuscite a riempire un intero carrello, che guida Victoria perché "dai Vic non ho voglia!" 
Si sono divise, nel tentativo di fare prima, e, mentre l'amica non ha idea di dove sia finita, Erin è nel reparto merendine alla ricerca di qualcosa di assolutamente pieno di grassi da mangiare. 
Sta buttando alla rinfusa tutte le cose che sembravo stuzzicarle l’appetito.
"Hai davvero intenzione di mangiarti questa cosa preconfezionata piena di conservanti?". 
Quella. Dannata. Voce. 
Erin non riesce a credere di averlo incontrato perfino lì, non dopo averlo visto qualche ora prima a lavoro. 
Harry tira sù dal carrello quello che lei chiama paradiso, o più comunemente Kinder Cereali. 
"Io potrei mangiarmi un bufalo in putrefazione, pensi davvero che non riesca a mangiare quella cosa? - dice scherzando - E poi tu cosa ci fai qui? Avevo ragione allora a non volerti dare il mio nome! Sei uno stalker!" Urla divertita, perché ormai QUASI le fa piacere incontrarlo così. 
"No non sono uno stalker, devo mangiare anche io ogni tanto e si dal caso che abito proprio qua difronte"
"Uh, interessante, davvero - dice la Lopez - ma ora me ne devo andare!" 
Gli volta le spalle, facendo un solo passo lontano da lui prima che una mano le afferri delicatamente il polso e la riporti difronte a Harry, che si preme su di lei schiacciandola contro uno degli scaffali, facendolo traballare.
"Non avvicinarti o giuro che ti rompo la testa con questo pacco di merendine gigante formato famiglia a 3 dollari!"
Harry rise divertito, sfoggiando quelle splendide fossette mentre si avvicina pericolosamente al suo viso. 
Occhi a occhi, verde e marrone, si fissano mentre i loro nasi si sfioravano.
Erin respira profondamente e chiude gli occhi. 
"Dannazione Erin!" 
Victoria James non è mai stata una persona con un tempismo perfetto, ma Erin deve ammettere che questa volta (s)fortunatamente è arrivata in perfetto orario.
"Io.. Scusa. - balbetta Erin, guardando gli occhi verdi leggermente delusi - Devo.. Devo andare, ciao". 
Erin Lopez non ha mai balbettato in tutta la sua vita.



Chiunque le conosca sa che Victoria James ed Erin Lopez, sono inseparabili, non si puó parlare di una senza farlo automaticamente anche dell'altra. Fanno tutto insieme e non si tradiranno mai, l'hanno giurato su quel figo di David Beckam.
Ed una delle cose che le due amiche amano fare, è mangiare sul loro comodo letto a due piazze, meglio se cinese. Vicky tiene sulle gambe un grande cartone, da dove sta mangiando i suoi spaghetti di soia preferiti, quelli alle verdure, 'che le è sempre piaciuto giocare la parte della salutista. Erin, invece, ha appena finito il suo pollo al limone e sta già rollando una canna con abilità.
"Che programma del cazzo - dice poi Victoria, cambiando canale - è persino meglio questo film italiano, di quella merda"
"Stai seriamente insultando Misfits, James? - si indigna Erin, mentre finisce di leccare la cartina lunga - le entità superiori sapranno come punirti"
Victoria rotea gli occhi al cielo e non resiste davvero più: "Ma si puó sapere cosa stavate facendo tu ed il figone riccio, appartati al reparto merendine?"
"Stavamo discutendo su quante calorie contenessero alcune paste - dice ironica Erin, alzando gli occhi al cielo - Eravamo a mezzo centimetro di distanza, cosa stavamo facendo secondo te?"
"Si okay, lo avevo capito! - sbotta ansiosa di sapere altro dall'amica - Quello che voglio sapere è se vi siete baciati! Bacia bene? Dio, è un figo se dovesse baciare male.."
"Victoria! - grida Erin interrompendola - Non ci siamo baciati, fortunatamente sei arrivata in tempo per evitarmi quella tortura!"
"Tortura? Erin Lopez ti ho sentita balbettare e, cazzo!, ti conosco da sette anni e non ti ho mai sentita parlare intimidita in quel modo neanche quando tuo fratello ti beccò a scopare sul suo letto con Zayn!" Conclude Vicky con voce acuta alla fine. 
"È solo perché avevo battuto il fianco sullo scompartimento, balbettavo dal dolore! Dal dolore okay?" Sbotta la Lopez. 
"Bene, comunque, fatto sta che ti piace Bambi" 
Victoria usa quel soprannome -dato in una giornata al mare, completamente sbronze perché "ti chiamerò Bambi! Perché i cerbiatti mangiano l'erba.. Beh tu la fumi ma è lo stesso!"- solo per tranquillizzare la sua amica, 'che lo sa anche se non glielo dice, che Erin ha paura delle sue stesse reazioni quando si tratta di quel ragazzo. 
"Non mi piace affatto, non è il mio tipo. Insomma è castano con gli occhi verdi da bravo ragazzo." precisa Erin con faccia schifata.
"Non provarci, non provarci proprio con me. Non mi fregherai mai, ti conosco come le mie tasche. Ti piace, lo vedo dal modo in cui ne parli. E non sollevare gli occhi in quel modo odioso o ti mollo uno schiaffo!" La rimprovera acida, suscitando un'espressione sconvolta sul viso dell'amica. 
"Cristo Vic! Devi seriamente prenderti una vacanza - le dice Erin, accendendosi lo spinello - Piuttosto tu, quando ti trovi qualcuno?"
Vicky si zittisce immediatamente, perdendo tutta l'acidità e la spavalderia che stava mostrando, non appena Erin le fa quella domanda.
"Vicky? - domanda la sua amica, inclinando la testa e guardandola con furbizia - ma sei arrossita?"
"No! Certo che no! - sbotta lei - ma che diavolo dici? Stai peggiorando, Lopez"
Le ruba la canna dalle dita e ne prende un profondo tiro.
"Ehi, vacci piano Biancaneve! - Erin la chiama così da sempre, per i suoi modi da principessa, a volte, ed i suoi occhioni enormi - allora, raccontami tutto di questo misterioso Don Giovanni"
"Meno canne, Bambi"
Victoria scoppia a ridere nervosamente e, mossa sbagliata, perchè adesso Erin ne è convinta, la sua migliore amica le sta nascondendo qualcosa.
"Sei tu quella che sta fumando e.. - la Lopez non si distrae peró, va dritta al punto - chi è? Noi ci diciamo tutto! Non fare la stronza!"
Vicky sbuffa, restituendole la canna, arresa, 'che lo sa che Erin non mollerà il colpo.
"Ti ricordi l'altro giorno? - comincia, sedendosi a gambe incrociate, con i suoi pantaloncini della tuta grigi e comodi - quando stavo per essere investita?"
"In realtà sei morta e io sto vivendo come in uno di quei film tipo Ghost? Mi stai dicendo che vedo la gente morta?"
Erin finge di essere allucinata mentre stringe prepotentemente il filtro dello spinello tra pollice e indice.
"Cogliona - bercia Victoria, incolore - ti sto dicendo che il ragazzo che mi stava per uccidere, frequenta alla New York University!"
"Ommioddio i liceali sono fighi ma gli universitari sono il top! - urla Erin, un pó troppo su di giri - cazzo, Vicky, che culo!"
"Sì, anche tuo fratello la pensa così.." butta lì maliziosa, rubandole ancora la canna.
"Vaffanculo! Non te la meriti la mia erba!"
Erin fa per riprendersela, ma Vic allontana la mano, dando il via ad una specie di lotta, che finisce con le due amiche morte dal ridere, sdraiate l'una accanto all'altra.
"Okay hai vinto, tienila tu" dice poi la Lopez, 'che Victoria è l'unica persona con cui riesce a mostrare dolcezza.
"Si chiama Louis - si scioglie un pó Vicky, forse per merito dell'erba, o forse è solo Erin - ha gli occhi più azzurri di quella mia maglietta di Abercrombie, te la ricordi? Ma io lo odio, cristo, eccome se lo odio! Se lo vedessi, Er, davvero ti verrebbe voglia di prenderlo a schiaffi!"
Vicky sta ridendo, ancora nervosamente, ancora come prima, mentre Erin la guarda con un sopracciglio innalzato, alzandosi con il busto. con i gomiti appoggiati al letto ed uno sguardo sexy.
"Prenderlo a schiaffi, eh?" continua, scettica.
"Odio anche quello sguardo - le fa presente Vicky - è quello che rifili al figone riccio ogni volta che lo vedi? Quand'è che farete un bambino ed andrete a vivere tutti insieme felici e contenti?"
"E quand'è che vi sposerete te e questo Louis? Dai non dirmi che non vorresti portartelo a letto, lo hai descritto con gli occhi a cuoricino e non hai neanche mai visto i suoi addominali, magari potresti grattugiarci del parmigiano, un giorno dovresti provarci!"
"Non ci finiró a letto"
"Mai dire mai, Biancaneve".
 





 
ciao fiori!
vi premetto subito che sarò di poche parole, perchè è mezzanotte e venti e sono stanca da morire.
in più ho la voce di Genn nelle orecchie e ciao proprio.
comunque, non aggiornavamo 5 a.m. da un pò, ma siamo tornate.
io e Giulia vi ringraziamo e vi amiamo a morire. speriamo che la nostra storia vi piaccia e che continuiate a seguirla.
lot of love from Giulia, Simona, Benji, Genn e Nolo.




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Capitolo 4
*** 4 ***





 
4.



Erin Lopez affretta il passo, sistemandosi la sciarpa di lana, mentre aspira il fumo della sua undicesima sigaretta da quando è uscita da lavoro; riesce a sorridere, e questo è un sorriso vero anche se lieve, solo ad immaginarsi gli insulti che suo fratello e Zayn inventeranno da lì a pochi minuti quando gli dirà che l'erba, quella buona, l'hanno finita ieri lei e Victoria. 
Erin entra nel piccolo studio di tatuaggi di Zayn aperto tutto il giorno, sette giorni su sette, e ignora Kyle, il nuovo tatuatore che Zayn aveva assunto qualche mese prima. Ormai lo conoscono da mesi, sa esattamente che chiunque di loro può andare quando vuole al piano di sopra -casa Lopez-Malik- del negozio e non alzava nemmeno più gli occhi dal cliente che stava tatuando quando entravano loro. 

L'appartamento dei due ragazzi è un posto sicuro, sempre aperto e sempre pronto ad ospitare uno di loro. È un luogo in cui possono passare la giornata a bere o fumare in pace e, da qualche anno a quella parte, tutti loro hanno la chiave del negozio e, quindi, della casa. 
L’idea era stata proprio di Thiago, quattro anni prima. Quando trovò sua sorella sbronza e in lacrime fuori dalla porta d'ingresso. 
Da quel momento decise che chiunque dei suoi amici più stretti, se avessero avuto bisogno di aiuto, sarebbero potuti entrare da lui -o Zayn- quando volevano. 
Erin entra in casa annunciando il suo arrivo con il tintinnio delle chiavi buttate sul mobiletto li di fianco. Raggiunge la sala sedendosi pesantemente su una delle poltrone di pelle nera in mezzo alla stanza.
"Cocktail?" Le chiede Niall, mostrandole il suo bicchiere che, a giudicare dal colore del contenuto, sembra pieno per metà di una Guinness.
"Da quando chiami cocktail la birra, Horan? - risponde prendendo comunque il bicchiere e svuotandolo tutto d'un sorso - Al ventotto della nostra bionda preferita!" Urla schioccando un bacio a Victoria e andando a prendere un'altra birra.
Vicky ride e beve un pó di Guinness, direttamente dalla bottiglia, accarezzandone il collo di vetro, pensierosa.
"A Barbie! - urla Zayn, alzando il suo bicchiere in aria - l'unica universitaria del gruppo"
"Vaffanculo, pezzo di merda!"
Gli amici, tranne Niall, scoppiano a ridere, brindando e bevendo. Dopodichè Vic si avvinghia all'irlandese.
"Non te la prendere, Irlanda, lo sai che Malik ha una memoria del cazzo" dice la bionda, ridendo.
Zayn le mostra il medio ed afferra i fianchi di Erin, trascinandola sulle sue gambe.
"Malik ti prego - interviene Thiago, mentre rolla una canna di seconda mano, per colpa delle sue amiche - potresti evitare almeno in casa mia?"
Il suo migliore amico sbuffa, ed Erin si lecca le labbra.
"Peró, Bambi - dice Vicky, ancora abbracciata a Niall - ti fai due figoni della madonna contemporaneamente? Sei l'idolo delle folle! O almeno il mio.." conclude pensierosa, perchè non puó più farne a meno. Almeno una delle due deve rendersi conto che Harry le piace, un pó.
"E perchè mai, Vic? - Thiago si accende la canna, accomodandosi sul divano di fronte agli altri - in ogni caso io varrei per due"
Victoria cerca di ignorare l'occhiataccia di Niall nei confronti del suo amico spagnolo, mentre Erin sbuffa per due motivi diversi.
"No, no, aspetta un attimo Barbie.. - fa Zayn, confuso - cosa significa? Chi è l'altro figone della madonna?"
"Zayn non ti ci mettere anche tu, per favore" fa Erin scocciata. 
"Il cazzo! - ribatte il moro, alzandosi in piedi di scatto e facendo ammutolire tutti. 'Che Zayn non ha mai reagito così - Voglio sapere chi cazzo ti scopi oltre a me Erin!" 
"Non mi scopo nessuno, e comunque non sarebbero cazzi tuoi!" Urla lei. 
"Oh sì che sono cazzi miei! Vorrei sapere se rischio di prendere la sifilide o la clamidia! Non si sa mai!" 
Il silenzio che avvolge tutti nella stanza, dopo quelle parole, inizia davvero a pesare. Ad Erin Lopez le si appannano gli occhi, 'che lei è forte ma sentirsi dire quelle cose da uno dei suoi migliori amici le fa male.
Dopo aver recuperato il cappotto e la borsa si volta un'ultima volta verso di lui. 
"Non sono una troia" sussurra, chiudendosi la porta alle spalle mentre che Malik tira un pugno sul tavolo di legno. 
"Fanculo!" Urla lui, andandosene nella sua camera senza dire niente agli altri.
Vicky sgrana gli occhi, non puó fare altro, esattamente come i suoi due amici, rimasti scioccati da quella scenata da parte dei due che, tutti quanti li conoscono, da quando facevano così?
La bionda intercetta lo sguardo di Thiago, che non sa se mettersi in mezzo oppure no, insomma una è sua sorella e l'altro il suo migliore amico, che diavolo deve fare? Vicky invece è sicura: scioglie l'abbraccio con Niall e parte spedita verso la camera dell'incazzato nero, spalancandone poi la porta. Zayn alza lo sguardo nella sua direzione e: "Certo che potevi evitare, di essere così stronzo!"
Non ha bisogno di altre parole, la James, afferra la sua Michael Kors e s'infila malamente il giaccone beige, scendendo velocemente le scale ed ignorando come al solito il povero Kyle, per correre dietro alla sua amica. 
Victoria ringrazia le sue ore passate in palestra ogni santa volta che deve inseguirla, perchè gliene è successa un'altra delle sue. Ma cazzo, puó giurarlo, è questo il bello di essere la migliore amica di Erin Lopez, e Vicky non la molla.
"Erin! Rallenta! - urla Vic, al limite delle forze - è vero che faccio tre ore di palestra tre giorni a settimana ma, cazzo, fumo anche come una troia!"
"Fumare come una troia", era esattamente un'espressione per la quale Vicky era stata presa in giro dai fratelli Lopez. Ma Erin non ha voglia di ridere, non adesso.
Nonostante tutto si ferma, non vuole di certo che la sua migliore amica perda un polmone.
"Ehi - ansima Victoria, mettendole una mano sulla spalla - ti sei fermata finalmente, sembravi Bolt alle Olimpiadi!"
"È uno stronzo, Vicky e io lo odio!" sbotta Erin, estraendo con cattivera una Marlboro dal pacchetto.
Victoria la imita ed accende la sigaretta ad entrambe, sospirando.
"Sì è uno stronzo - le concede - ma non lo odi"
Erin sbuffa, non ha voglia di dare ragione a nessuno che non sia lei, in quel momento.
"Che cazzo ne sa, lui? - ricomincia, gesticolando con la sigaretta in mano - come se non si fosse mai scopato una delle sue puttane del Black Devil, e poi a me che cazzo me ne frega? Niente, cazzo!"
Vicky alza un sopracciglio, stranita.
"Quando dici cazzo così tante volte, hai bisogno di cioccolato, di solito"
Erin si morde il labbro per trattenere una risata, 'che quella dannata barbie sa sempre cosa dire e cosa fare.
"Beh, a quanto dice Zayn ce l'ho sempre in bocca, quindi.."
Vicky non sa se ridere o meno, ma Erin ci sta già scherzando su. Ció non significa che Zayn non meriti ancora la castrazione pubblica, bensì che ancora una volta, "quella dannata barbie" ha saputo toccare le corde giuste. 





New York è famosa per essere sempre stata una città trafficata, anche fin troppo per una Erin Lopez alla guida e ancora nervosa per la discussione con uno dei suoi migliori amici. Il suo cellulare inizia a suonare per l'ennesima volta, facendo riecheggiare nell'abitacolo della macchina "smells like teen spirit".
"Dovresti rispondergli, Er" le fa presente Victoria, seduta di fianco a lei con il suo cellulare squillante tra le mani con su scritto: Saddham ti sta chiamando. 
"Vuoi arrivare viva all'università giusto Vic? - domanda retorica - Allora smetti di cercare di convincermi a parlargli. Fammi almeno passare l'incazzatura!" Sbotta la bionda, svoltando a destra. 
"Okay, d'accordo. Ma tanto so che non gli vuoi parlare perché lo perdoneresti subito, non puoi mentire a me!" 
Erin trattiene un sorriso perché no, non le darà ragione, a costo di farsi sanguinare il labbro inferiore stringendolo tra i denti. 
"Certo, come dici tu - sbuffa fintamente annoiata - Siamo arrivate Vicky, forza ti accompagno fino all'ingresso almeno vado a prendermi un caffè." Afferma uscendo dalla macchina e aspettando la sua migliore amica prima di darle un bacio sulla guancia e urlarle un "spacca i culi a tutti a lezione!" Che fa ridere la James mentre entra a lezione. 

A Erin Lopez basta fare meno di dieci metri prima di riconoscere due spalle larghe strette in un cappotto lungo e nero e quella crocchia un po' spettinata che la fa sorridere. 'Che quel ragazzo si lega i capelli meglio di lei. 
"Harry!" grida, dopo pochi secondi, attirando la sua attenzione. 
"Hey" 
Il sorriso di Harry è così largo che ha paura di risultare inquietante più che felice. 
"Ciao! Cosa ci fai qua?"
"Ho accompagnato un mio amico all'università, stavo tornando a casa adesso. - le spiega non smettendo neanche per un secondo di mostrare le due fossette. - Tu?" 
"Per lo stesso motivo tuo - scrolla le spalle lei - Però adesso andavo a prendere qualcosa da Starbucks, ti va di accompagnarmi?" Gli chiede, tirandolo per un braccio prima ancora che possa rispondere.


"E quindi abiti a Soho? - dice entusiasta Harry - Cristo! È sempre stato il mio sogno ma devo accontentarmi di vivere in un monolocale a Brooklyn" sospira mettendo su un broncio adorabile. 
Sono seduti ad un tavolino al secondo piano di Starbucks, godendosi la vista di New York dalla vetrata di fronte a loro. 
"Sei inglese vero?" Chiede Erin, dopo aver sentito il suo accento diverse volte finalmente si era decisa a porgli quella domanda. 
"Sono del Cheshire, nato e cresciuto lì. Poi, compiuta la maggiore età, ho vissuto per due anni a Londra per poter frequentare una delle scuole di fotografia più famose al mondo e poi, alla veneranda età di ventun'anni, ho deciso di venire a vivere a New York. Diciamo che sono uno dei pochi che -fortunatamente- è riuscito a realizzare il famoso American Dream". Scrolla le spalle lui, chiedendole invece lei di dove fosse. 
"Spagnola - dice lei - Nata a Valencia, cresciuta là fino a sei anni e poi costretta a vivere in Costa Rica fino ai sedici, quando poi, con mio fratello, abbiamo deciso di venire a vivere a New York da nostra nonna stanchi di stare in contatto con una donna come nostra madre." Sbuffa la Lopez, finendo l'ultimo sorso del suo cappuccino. 
"Bene io andrei a casa Inglesino. Vorrei dire che è stato un piacere passare la mattina con te, ma non ti darò questa soddisfazione. Grazie per il caffè comunque." Erin si alza dalla sedia avvicinandosi a lui per stampargli un bacio sulla guancia.
Prima di riuscire nel suo intento, Harry la intercetta in tempo prendendole il volto fra le mani e dandole un innocente bacio sulle labbra. 
"Ora devi darmi il tuo numero. Non puoi baciarmi e poi sparire. Ti prego" Finge indignazione, corrugando le folte sopracciglia.
"Sei un idiota Harry - ride la bionda, dettandogli comunque il suo numero - Ci vediamo. Ciao e grazie ancora!" 
Erin Lopez sorride, finalmente rilassata, quando entra in macchina.




È il 18 dicembre e quello é l'ultimo giorno di lezioni, per la New York University. Victoria proprio non la sopporta letteratura latina, ma è costretta a frequentare se vuole laurearsi dopo le vacanze di Natale. Non sa ancora su che cosa fare la tesi ma, ne è sicura, lei e Niall riusciranno a trovare una soluzione. Non ha voglia di farsi già prendere dall'ansia ed Erin gliel'ha detto tante volte, che così fa solo peggio.
Vicky dopo quella lezione infinita ha solo voglia di un caffellatte, quindi si dirige verso il bar dell'università. Un profumo di brioche appena sfornate ed il tintinnare dei cucchiaini sulle tazze, la fa sorridere, 'che Vic ha sempre amato le piccole cose quotidiane. Fa per avvicinarsi al suo solito tavolino, ma con suo grande disappunto, scopre che è già occupato. Strano, tutti sanno che Victoria James e Niall Horan non sono mai indulgenti, quando si tratta del loro posto.
Per questo Vicky si sistema gli occhiali sul naso e si porta le mani ai fianchi, schiarendosi la voce.
"Scusami?"
Ma quando quelle spalle si voltano, mostrano un volto già conosciuto, Victoria non puó crederci.
"Ehi, biondina - la accoglie lui con un sorriso mozzafiato - volevi sederti con me?"
Vicky trattiene una risata, ed inclina leggermente la testa.
"Stai occupando il mio posto" gli fa notare.
"Ma tu sei sempre così stronza?"
"In realtà no, se tu ad ispirarmi"
Louis la guarda di sottecchi, con un sorrisino ad increspargli le labbra. Cosí Victoria non puó più dire di no, sbuffa e si siede.
"Cosa vuoi?" le chiede lui.
"Un caffellatte" 
La bionda fa per alzarsi e raggiungere Gen al bancone del bar, 'che lei ormai lo conosce bene, ma Louis la precede. Così Vic resta seduta, ad osservarlo, un pó meravigliata: Louis Tomlinson non è muscoloso, e Vicky sorride perchè non ha mai amato i tipi palestrati, porta un maglione nero e dei jeans normali, blu. È carino, crede, Victoria. Okay, è bellissimo e nessuno, soprattutto lei, lo puó negare, mentre lo guarda accomodarsi nuovamente al tavolo, porgendole il suo caffellatte.
"Grazie" fa, stringendo le mani attorno alla tazza, cercando un pó di calore.
Louis le sorride e: "Addirittura un grazie? Wow"
Vicky rotea gli occhi al cielo, ma non trattiene più un sorriso.
"Beh si puó sapere che ci fai qui? - comincia lei - rubi i giubbotti?"
Louis alza un sopracciglio, scettico, ma poi scoppia a ridere, 'che quella Victoria è proprio buffa.
"Faccio una cosa molto meno divertente"
"Il palo mentre qualcuno ruba i giubbotti?"
"I giubbotti non centrano - chiarisce - studio"
Vicky lo guarda, perplessa.
"Non ti ho mai visto qui"
Louis sorride, malizioso, mentre lei prende un sorso di caffellatte.
"Ti dispiace?"
"Parli mai seriamente?"
"Molto più spesso di quanto ti immagini, Victoria"
"Vicky" lo corregge lei.
Louis la guarda, forse un pó sorpreso, non se lo immaginava di certo uno slancio di quel genere, da parte sua.
"Okay, Vicky"
E gli sembra quasi di vedere un sorriso, sulle belle labbra della bionda che gli siede di fronte.
"Cosa studi, Louis Tomlinson?"
"Scienze politiche"
"E perchè non ti ho mai visto? - Louis sta per risponderle, ma Vic lo precede - e non chiedermi se mi è dispiaciuto o giuro che mi alzo e me ne vado"
Louis ride perchè Victoria, anzi Vicky, è divertente in quel modo di atteggiarsi da dura, gli sembra quasi che lo abbia imparato da qualcuno.
"Io non frequento, ma siamo sotto esami e sto per laurearmi"
"Ah - fa Vic, lo ammette, un pó sorpresa - anche io, o almeno spero"
"Ma non in scienze politiche" sostiene, il ragazzo.
Vicky scuote la testa, totalmente a suo agio, finalmente, nel parlare con Louis.
"No, io studio lettere"
Louis non fa in tempo a chiederle più nulla, perchè il tavolo comincia a vibrare, insieme al telefono di Vicky. La bionda guarda di chi si tratta, e sul display lampeggia l'unico nome che non avrebbe mai voluto vedere. Declina immediatamente la chiamata e gira il suo iPhone, esasperata.
"Problemi?"
Victoria si è quasi dimenticata della presenza di Louis al tavolo, 'che Lucas le fa proprio perdere la calma.
"No, tutto bene, non ho molta voglia di rispondere"
Il telefono vibra ancora e Vicky sta per dare di matto, ma non è Lucas, quella volta. 
"Devo andare"
Vic stringe a sè la Michael Kors e infila velocemente la sua giacca beige, come se non avesse tempo da perdere e facesse di fretta, ma in realtà forse è proprio così.
"Ma come? Mi lasci così?" fa Louis, scherzando.
"Devo andare" ripete.
"Vuoi che ti accompagni?"
Vicky è sorpresa, ma positivamente, quindi sorride e scuote la testa, quella cosa per cui deve scappare deve farla da sola.



Erin Lopez è sul divano del loro appartamento, spostato da lei proprio di fronte al caminetto acceso, 'che okay che lei ama il freddo ma a New York a Dicembre inoltrato sembrava di essere con ottocento gradi sotto zero. 
Sta guardando per la terza volta la seconda stagione di Skins, allungando le gambe nel tentativo di prendere le sue sigarette senza doversi alzare. Quando, dopo circa quattro tentativi, riesce ad accendersela una un bussare continuo al portone di casa la interrompe facendole fare una smorfia infastidita. 
"Che palle! - sbuffa alzandosi e dirigendosi ad aprire la porta senza neanche guardare - Vicky sto guardando skins cazzo!, perché non ti ricordi mai le chiavi?" 
"Non cambierai mai". Quella voce non è assolutamente di Victoria ed Erin si volta di scatto. 'Che tanto prima o poi lo sapeva che sarebbe accaduto. 
"Cosa vuoi?" 
"Voglio chiederti scusa Er - sussurra Zayn, avvicinandosi alla bionda - Non so che cazzo mi sia preso la scorsa sera e non volevo dire ciò che poi ho detto.." 
"Mi hai fatto male Zayn. - Erin deglutisce, che non vuole piangere. Lei vuole essere sempre forte. - Mi ha fatto un male cane! E non puoi capire cosa si prova ad essere feriti, e delusi!, così profondamente da una persona che fa parte della tua vita. Perché Zayn - la Lopez respira profondamente - Tu sei una delle persone più importanti della mia vita. Mi sei stato accanto durante la mia prima cotta, hai fatto a pugni con il mio ragazzo dell'epoca perché mi aveva tradito, eri con me quando scambiammo lo zucchero con il sale a Thiago - le scappa una risata - e davvero.. Davvero non capisco perché tu abbia reagito in quel modo.."
Zayn Malik sospira, e non lo sa neanche lui il motivo. Ma il solo fatto che qualcun altro tocchi la sua Lolita lo manda così tanto in bestia ultimamente che avrebbe voglia di uscire da quella casa e spaccare la faccia al primo che gli capita. 
"Non lo so Lolita. Ti chiedo solo di perdonarmi, ti sto implorando Lol - continua il moro - Mi dispiace un casino. Ti ho portato i marshmellow, quelli rosa che ti piacciono e sono passato a comprare la cioccolata calda qui sotto da Costa. - continua a dire notando il piccolo sorriso che la sua amica sta cercando di trattenere - Li mangiamo insieme e ci facciamo una maratona di skins?" Le chiede, scrollando le spalle con leggerezza. 
Il telefono della bionda le vibra nella tasca della tuta nera che indossa;

Vicky: 
Er, sto tornando adesso da casa di mia madre. Arrivo con Diana, togli l'erba dal tavolo della cucina! Xx

Erin Lopez si apre in un sorriso immenso, che fa aggrottare le sopracciglia a Malik. 
"Forza Obama - scuote la testa Erin prima di buttarsi addosso a lui e lasciandogli un bacio sulla guancia - Sei perdonato, ma ringrazia Diana.. Mi ha messo di buon umore perché viene qua tra poco!" 
Lancia un gridolino entusiasta e Zayn scuote la testa. 
Non cambierà mai.






Camille James non è mai stata una madre troppo presente, nella vita delle loro figlie. Forse è per questo che Victoria aveva lasciato Midtown appena compiuti i 20' anni. Di quella decisione di andare a vivere a Soho con Erin si era pentita solo per un motivo: Diana. La sua sorellina Diana James aveva solo quattro anni, ma Vicky non ha mai smesso di amarla più della sia stessa vita. C'è sempre per lei, corre sempre a casa di sua madre come se fosse l'unica priorità della sua vita, correre da lei quando Camille deve partire per "un importante viaggio di lavoro". Manco fosse la manager degli Aerosmith, pensa Victoria, mentre sale velocemente le scale del bell'appartamento di Midtown. 
"Sono qui!" esclama la bionda, spalancando la porta senza suonare il campanello, ovviamente.
"Vicky!" una vocina sottile le arriva alle orecchie, ed una bimba alta più o meno un metro e pochi centimetri, le corre incontro.
Vic la prende immediatamente in braccio, coprendola di baci, 'che Diana è la sua forza. 
"Ah, Victoria, eccoti qui - Camille appare in sala, sistemandosi l'orecchino, con un tailleur elegante e dei tacchi vertiginosi - Diana starà da te per una settimana" le comunica.
Per Vicky non c'è problema, Diana se la terrebbe anche per tutta la vita, e lei ed Erin sono convinte che prima o poi succederà. Ma Camille non si è mai degnata di chiedere, i suoi impegni sono sempre stati messi al primo posto, anche prima delle sue figlie.
"Dove vai, stavolta?" s'informa, sistemandosi Diana in braccio, che sta distrattamente giocando con la sua collana.
"A Los Angeles - fa sbrigativa - ma dove ho messo il mio rossetto? - parlotta tra sè - ah, Vicky!, dì a quella pazza di Erin di non usare un linguaggio inappropriato davanti a lei, e voi due vedete di non fumare troppo"
Vic sbuffa, vuole solo andarsene.
"Finito? Posso andare?" fa, scocciata.
"Va' pure e mi raccomando, voglio ritrovarla viva al mio ritorno - che tragicità, pensa Victoria - ciao piccola!" saluta poi la figlia minore.
Vicky chiude la porta, senza nemmeno salutare Camille e: "Adesso andiamo a casa, baby".



Diana James non è solo una bellissima bambina di sette anni, con lunghissimi capelli biondo cenere e occhi azzurri, no. Diana James è la cocca di tutti quanti i ragazzi: di Vicky, di Erin, di Niall, di Thiago, di Zayn.. quella bimba, è la loro più completa gioia.
"C'è zia Erin?"
Victoria e Diana sono appena scese dalla macchina e stanno salendo le scale dell'appartamento a Soho, quando la sorellina le fa quella domanda.
"Ma certo, baby, non vede l'ora di vederti!"
E infatti, quando Vicky apre la porta, Erin è già lì con le braccia aperte, pronta a stringere la sua piccolina, come la chiama sempre lei.
"Ma quella è la mia piccolina! - urla la Lopez - fatti stritolare tutta!"
E mentre Diana viene sovrastata dalle coccole di zia Erin, Vicky, mentre appoggia distrattamente le chiavi della macchina sul mobiletto all'entrata, non puó fare a meno di notare la presenza di Zayn. 'Che non vedere un venticinquenne sexy come Zayn Malik al centro del proprio soggiorno, sarebbe da psicopatici, e va bene che Vicky ha problemi di ansia, ma spera di non essere grave fino a questo punto. Quindi si toglie gli occhiali e li pulisce un pó col maglione rosa, rimettendoseli.
"Ci vedo male io oppure Saddham è in casa nostra senza maglietta che mangia marshmallow?" 
"Zay!" 
"Okay o mia sorella ha le mie stesse allucinazioni, oppure Zayn è davvero qui"
La piccolina di casa cambia braccia per farsi coccolare, correndo da Malik, che non ci pensa due volte a sollevarla da terra, facendola volteggiare in aria come piace a lei.
"Quanto mi era mancata la mia ragazza preferita!"
Diana ha sempre avuto una cotta per Zayn Malik, e la cosa diverte le ragazze da morire.
"Posso mangiarli anche io i marshmallow?" gli chiede, dolcemente.
"Sono tutti tuoi! - fa Zayn - e che ne dici di guardare i cartoni? Ti va?"
Diana annuisce con forza, mentre lei e Zayn si sdraiano accoccolati sul letto.
Vicky sente la presenza di Erin, affianco a lei.
"Vedo che avete fatto pace" comincia.
Erin annuisce, afferrando il suo telefono dalla tasca dei pantaloni della tuta.
"Mi ha portato i marshmallow, Biancaneve, che avrei dovuto fare?" domanda, leggermente stridula.
Vicky ride, scuotendo la testa, 'che davvero la sua migliore amica non cambierà mia.
"Diana resterà per una settimana"
Dice Vic, ma Er non la sta ascoltando, sta sorridendo come una malata mentale davanti al suo telefono.
"Ma che cazzo hai da sorridere in quel modo? - sbotta Vicky - mi stai ascoltando?"
In tutta risposta la sua amica le mette il telefono sotto il naso e la bionda legge il messaggio:

Harry:
"Dovrei salvarti come Charlie o come Erin? Beh, in ogni caso, qualunque sia il tuo nome, sei la cosa più bella degli ultimi due mesi".


Vicky alza un sopracciglio, davanti all'espressione da ebete della sua migliore amica, 'che dai, quella è Erin Lopez e perfino lei non puó crederci.
"Ah ma il figone riccio allora è anche un romanticone!"
Erin non fa in tempo a rispondere, che Diana le richiama a gran voce. Le migliori amiche storiche sono pronte a passare una serata in famiglia, a strafogarsi di marshmallow rosa, 'che Erin se no non li mangia, ed addormentarsi davanti a Spongebob.

 
 
 






 
ciao donne!
come state? io e Giulia siamo sempre le solite psicotiche, quindi bene
FINALMENTE mi sono decisa ad aggiornare questa storia, che tra parentesi è la prima storia che abbiamo iniziato a scrivere insieme
se vi interessasse, sul profilo di Giulia, ovvero: ilpiercingdiluke , c'è un'altra storia che stiamo scrivendo insieme. si chiama Breathless, è sui 5 seconds of idiots ed è ambientata ad Hogwarts. ve la consiglio davvero, non perchè è nostra, cioè anche perchè è nostra ovviamente, ma perchè secondo me merita davvero #simonatirateladimeno
e non so, io personalmente è da oggi pomeriggio che ascolto 20:05 di Benji e Fede e credo che Giulia sia molto orgogliosa, but anyway
cosa ne pensate di questo quarto capitolo? fateci sapere, che io genn ben e giulia e ovviamente anche NOLO vogliamo sapere.
vi amiamo ciao



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