Nemmeno la morte (storia interrotta)

di _Alyss_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Incontri ***
Capitolo 2: *** Coppie ***
Capitolo 3: *** Cambiamenti ***
Capitolo 4: *** Chiarimenti ***
Capitolo 5: *** Il ballo ***
Capitolo 6: *** Fuoco ***
Capitolo 7: *** Scoperte ***
Capitolo 8: *** Una partita disastrosa ***
Capitolo 9: *** Riflessioni e piani pericolosi ***
Capitolo 10: *** Un quasi appuntamento perfetto ***



Capitolo 1
*** Incontri ***





Capitolo 1

Incontri
 


 
Se le avessero chiesto come aveva fatto una come lei a innamorarsi di Sirius Black, Thalia Potter avrebbe semplicemente risposto che non aveva mai pensato ad una simile eventualità. Lei e Sirius si conoscevano fin da quando si erano incontrati su quel treno, il primo settembre 1971, ma non si erano mai visti davvero.
Per carità, quel ragazzo e suo cugino erano praticamente inseparabili e appartenevano anche alla stessa casa quindi ne avevano avute di occasioni per incontrarsi, ma una loro conversazione non durava più di qualche minuto prima che uno dei due scappasse a fare altro.
Facevano anche parte della squadra di Quidditch, lei come cacciatrice e lui come battitore, e credete alla McGrannit se vi dirà che non c'era una coppia così in sintonia in squadra da almeno vent'anni. Con quel visino d'angelo Thalia riusciva a stregare tutti, anche se, sotto sotto, anche in lei scorreva il sangue pestifero dei Potter, e come tale non resisteva a combinare qualche guaio di tanto in tanto. Al terzo anno, ad esempio, aveva gettato di nascosto una dozzina di cacca-bombe nel dormitorio dei Serpeverde e SIlente quando era venuto a saperlo aveva iniziato a ridere come un matto, finendo per offrirle delle api frizzole nel suo ufficio e lasciandola andare con una settimana di punizione in biblioteca. La punizione ideale per una lettrice accanita come lei, e Silente questo lo sapeva benissimo. Forse era per quello che lei e la Evans andavano tanto daccordo.
Le due Grifondoro erano diventate amiche praticamente da subito, quella ragazzina dal viso troppo piccolo e grazioso per quegli occhiali dalla montatura spessissima e la piccola dai capelli rosso fuoco e gli occhi verdi come il prato, avrebbero potuto conquistare tutta Hogwarts se solo avessero voluto.
Sirius l'aveva sempre ritenuta una persona forte, intelligente e audace quanto basta. Almeno fino ad un giorno del loro quinto anno.
Era novembre inoltrato e faceva un freddo cane ad Hogwarts. Il castello coperto da un leggero strato di neve e il lago nero rendevano il paesaggio quasi inquietante.
Quel giorno avrebbero dovuto avere gli allenamenti di Quidditch ma alla fine James si era convinto a rimandarli viste le condizioni del tempo. Mentre tutti se ne stavano andando, Sirius si accorse di aver lasciato il lucido per scope negli spogliatoi e tornò indietro a recuperarlo ma si accorse che, seduta sugli spalti della tribuna di Grifondoro, c'era Thalia, e per il tempo che c'era il leggero giubbotto di pelle marrone che indossava era fin troppo leggero ma lei sembrava indifferente, impassibile mentre fissava il vuoto davanti a lei.
La raggiunse lentamente, senza fretta, e le si sedette accanto in silenzio.
"Posso sedermi?"
"Forse non l'hai già fatto?" rispose lei senza guardarlo.
Lui sorrise "Già non hai tutti i torti. Allora, cosa ci fa qui la bella Thalia Potter, tutta sola in una fredda giornata d'Autunno? Solo con quel giubbotto addosso ti prenderai un'accidente e chi lo sente James dopo"
Lei gli rivolse uno sguardo che lo fece gelare. Quegli occhi color del ghiaccio erano così diversi da quelli di James, non erano gentili come quelli di Dorea o caldi come quelli di Charlus. Sembrava quasi che lei e i Potter non avessero nulla a che fare tra di loro.
"Perché sei qui Black? Non hai di meglio da fare che stare fuori al freddo con me?"
"Chi ti dice che non voglia stare qui con te, Potter?"
Lei sorrise ma non sembrava per nulla divertita dalla situazione ma più che altro turbata.
"Non funziona con me Black. Perché sei venuto qui invece che andare da James?" Si rannicchiò su se stessa stringendo le gambe al petto, probabilmente per il freddo, così Sirius le legò la sua sciarpa intorno alle spalle.
"La verità? Mi chiedevo cosa ci facessi quassú a fine novembre e con questo freddo"
"Mi sorprendi. Allora anche Sirius Black ha un cuore"
"Certo ma non farlo sapere troppo in giro o la mia fama di don giovanni senza cuore ne risentirà"
Thalia rise, di gusto stavolta, e Sirius rimase qualche secondo a guardarla rapito.
Notò solo allora che tra le mani stringeva un libro dalla copertina rossa e consumata e si chiese come aveva fatto a non vederlo prima, appariscente com'era.
"Non vorrei essere indiscreto ma questo non mi sembra il luogo più adatto per leggere. Te ne rendi conto vero?" chiese lui, decisamente perplesso.
Lei guardò il libro come se fosse la cosa più bella del mondo, esattamente come James guardava la sua adorata scopa, e per un momento sembrarono tremendamente simili.
"É il mio libro preferito, lo porto sempre con me quando devo....riflettere."
Sirius era perplesso "e che libro sarebbe?"
"Il ritratto segreto di Dorian Gray. É di Oscar Wilde. Sai, ora che ci penso il protagonista ti somiglia davvero, Black"
"Impossibile. Non esiste un'altro come me al mondo"
Thalia roteò gli occhi nel vederlo pavonneggiarsi e ringraziò mentalmente Merlino che lui fisse l'unico esemplare di Sirius Black sulla faccia della terra.
"Infatti il protagonista é un ragazzo molto dolce, ma che si fa trascinare da brutte compagnie e si...perde per così dire. Finisce per dare più importanza al suo aspetto che al suo cuore nobile e finisce per dimenticare la propria umanità"
"Non pensi che sia un tantino tragico Potter? Non ti facevo tipa da drammi del genere."
"è perchè non mi conosci Black, e se me lo permetti c'é una frase dell'autore che secondo me sembra scritta basandosi proprio su di te belloccio dei miei stivali"
"hai appena detto che sono bello Potter? Guarda che così arrossisco"
Lei, stizzita, gli diede una piccola sberla sulla nuca "Deficiente. La vuoi sapere o no?"
"E va bene, quale sarebbe questa frase?"
"la società perdona spesso il delinquente, non perdona mai il sognatore. Ti si addice no?" Sirius rimase basito per qualche secondo, senza capire come proprio lei potesse sapere della crisi che stava passando con la sua famiglia.
"S-si...in effetti hai ragione." Thalia si alzò, in silenzio, e cominciò ad allontanarsi dagli spalti quando Sirius la fermò  "Senti, non è che..."
Non fece in tempo a concludere la frase che lei gli tirò il libro addosso e per poco Sirius non lo fece cadere giù dagli spalti "Tieni, e non rovinarlo! Non hai la più pallida idea di quello che ho dovuto fare per procurarmelo!"
 
Quella sera, in sala grande, James Potter vi arrivò da solo trovando Padfoot seduto su una delle panche a fare l'unica cosa che non avrebbe mai e poi mai, neanche lontanamente, immaginato di vedergli fare: leggere un libro di sua spontanea volontà.
E a quanto pare non era nemmeno l'unico, perchè anche Remus e Peter lo guardavano esterefatti.
"Sirius...che stai facendo?"
"A te che sembra? Sto cercando di leggere questo dannatissimo libro e ci riuscirei anche senza tutto questo macello."
La faccia scioccata di James mentre si allontanava da lui di scatto fu qualcosa di impagabile. "Chi sei tu? Che fine hai fatto fare al mio migliore amico!"
"Teatrale come sempre e Potter? Al contrario, non mi aspettavo che tu avessi così buon gusto in fatto di libri Black"
"Infatti quel libro è mio. Mi stupisce che lo sta leggendo seriamente."
Dietro di lui, la chioma rosso fuoco di Lily Evans si muoveva ad ogni suo passo, e accanto a lei Thalia fissava sinceramente  incuriosita Sirius e lui per un momento fu felice di aver causato quello sguardo.
"Contento di averlo fatto allora"
 
La tensione che aleggiava tra i due si poteva tagliare con la lama di un coltello tanto era grande e James, si sapeva, odiava le situazioni cariche di tensione e ruppe il silenzio che si era creato in sala grande.
"Sentite, non so voi ma io voglio mangiare e un giovanotto bello e forte come me non può sentire i morsi della fame per colpa di un'amico deficente e di sua cugina." Disse mentre si sedeva a tavola riempiendosi il piatto di purè di patate e salsicce fino ed oltre la sua stessa capienza, sotto lo sguardo a dir poco orripilato di Lily.
"Fai schifo Potter. Non cambierai mai."
Lui le sorrise con ancora un pezzo di salsiccia in bocca, come se fosse la cosa più naturale del mondo.
"É proprio per questo che ti piaccio Evans, non mentire"
Lei lo guardò schifata prima di sedersi il più lontano da lui, accanto ad Alice e Mary, mentre Thalia si sedette proprio davanti a lui guardandolo non male, peggio.
"Che c'é? Non ho fatto nulla stavolta!"
"Ah no? Perché parlare a qualcuno sputacchiandogli pezzi di carne in faccia ti sembra nulla?" Sbottò lei infastidita ma James fece spallucce continuando a mangiare.
"Prima o poi cederà al mio fascino Thals vedrai. Un bravo cacciatore deve saper aspettare la sua preda"
"Ramoso davvero, le probabilità che tu possa conquistare la Evans sono tante quanto ne ho io di fare uno scherzo decente a Pix senza venire messo in punizione" ribatté Sirius, riponendo il libro accanto al suo piatto.
"Non credevo che ti avrebbe appassionato tanto quel libro. Sei davvero pieno di sorprese Sirius"
Lui rimase un po spiazzato all'inizio, sentendosi chiamare per nome da lei, ma poi le sorrise, complice "Io sono sempre una sorpresa per gli altri, Thalia. Non immagini nemmeno quanto"
Passarono il resto della cena a parlare di Quidditch e continuarono anche durante  il tragitto verso la torre di Grifondoro e in sala comune  ma, quando le ragazze a tarda notte decisero di andare a dormire, Sirius non poté fare a meno di seguire quella chioma ramata salire le scale seguita dalla Evans . Ci pensò la voce di suo fratello a richiamarlo alla realtà e a farlo sobbalzare sulla poltrona.
"Sirius non ci provare sai? Guai a te se ti becco a fissare ancora il culo di mia cugina in quel modo"
"Cosa? Io non stavo fissando proprio nessuno, e tanto meno tua cugina”
Il moro alzò d'improvviso la bacchetta, brandendola davanti a Sirius come una spada anche se era al contrario  "Conosco i miei polli Sirius e te meglio di tutti. Non fare cazzate intesi? Quello è territorio privato"
"E di chi scusa? É tua cugina, non una scopa da corsa"
“Proprio perchè è mia cugina che te lo dico. Non so bene cosa vi siate detti al campo oggi pomeriggio ma ti sto solo dicendo che mi sembra strano il fatto che vi parliate così di punto in bianco. Non hai nemmeno mai letto un libro di tua spontanea volontà, e adesso che hai parlato con lei non stacchi il naso da quel coso. Ma mi stai ascoltando Felpato?!"
Lui distolse lo sguardo dal libro con aria seccata “Si e ti ho detto che non c'è niente tra me e Thalia!” urlò lui esasperato ma ottenne l'effetto inverso. Invece che tranquillizzare James lo fece diventare ancora più sospettoso.
“Vedi che ho ragione? Di quando in qua chiami le ragazze per nome? Per te sono sempre la “Evans” o  la " Wolff“, e adesso chiami mia cugina per nome . Dimmi tu se non devo pensare male.”
“Sicuro che non ci fosse qualcosa in quel purè Ramoso? No perchè stasera  non ci stai proprio con la testa.”
“Io ti voglio bene Sirius e sai che per me sei come un fratello, ma se allunghi troppo le mani sei morto Felpato”
James si allontanò, seguito da Peter, e si diresse nella loro camera lasciando Sirius e Remus da soli davanti al fuoco.
Sirius non capiva perchè se la prendesse tanto per il semplice fatto che si parlassero. Non le aveva mica proposto di sposarla per le mutande di Merlino!
“Penso che tu debba parlargli Sirius. Sai quanto può essere geloso delle cose che ama e Thalia ha il primo posto in classifica, ancora prima di Lily." Gli disse Remus, sempre con il suo tono pacato e gentile.
"Remus le ho parlato per la prima volta e seriamente solo oggi, non capisco perché lui ne faccia un dramma! Non possiamo nemmeno considerarci amici, al massimo compagni di squadra tutto qui"
Remus sorrise "allora va a dirlo a James, e stavolta cerca di non innervosirti troppo "
"Sono Sirius Black mio caro Lunastorta, dovresti sapere che sono la calma in persona, basta che non si parli di ragazze"
"Ma tu parli sempre di ragazze Felpato"
I due risero, prima che Remus si alzasse dalla poltrona avvicinandosi alle scale.
"Però su una cosa ha ragione James. Non ti avevamo mai visto leggere qualcosa che non riguardasse il Quidditch o le moto da corsa. Cosa ti ha fatto cambiare idea?"
Sirius si fermò a pensarci su, rigirandosi il libro tra le mani "Thalia mi ha detto una citazione dell'autore del libro che mi ha colpito tutto qui "
Remus sorrise e diede la buona notte al suo amico prima di salire le scale verso il dormitorio, e Sirius rimase da solo in sala comune a leggere, rannicchiato sulla sua poltrona preferita accanto al fuoco.
 
Nel frattempo nel dormitorio delle ragazze si stava discutendo della medesima questione e Thalia non era meno scocciata di Sirius. Appena entrate, Mary e Alice l'avevano sommersa di domande e sorridevano compiaciute ad ogni risposta, soprattutto quando negava che ci fosse o che ci sarebbe mai potuto essere qualcosa tra lei e Sirius Black. Lily se se rimase in disparte per tutto il tempo a guardare la scena, con un che di dispiaciuto sul viso.
"Dai non puoi dire che non ci sia del tenero. Ma dico, l'ho visto solo io come ti guardava Black?! Ci mancava solo che iniziasse a sbavare come un cagnolino" disse Mary scoppiando poi a ridere seguita a ruota da Alice.
"Mi sembrava di vedere Frank quando l'anno scorso ha iniziato a farmi la corte. Era così tenero, Thalia, non ti immagini nemmeno quanto" continuò la moretta.
"Primo, Sirius Black al massimo può sembrare meno stronzo di quello che é di solito, e secondo, anche se fosse, non potrebbe accadere nulla dopo solo qualche ora passata a parlare. E ora me ne  andrei a letto se non vi dispiace, domani io e Lily abbiamo Pozioni con i Serpeverde e sapete che non riesco a conciliare il sonno se ho la brutta faccia di Mocciosus in testa" disse rigirandosi nelle coperte e chiudendo le tende del baldacchino.
"Thalia!" Sbottò Lily indignata, riavvivandosi per un momento.
La mora riaprí leggermente le tende rosse, sporgendosi appena per guardare l'amica. "Lily noi siamo come sorelle. Sai quanto ti voglio bene e che odio i pregiudizi stupidi come quello sui Serpeverde, ma non puoi continuare a difendere certi individui che non meritano di prendere la tua fiducia nemmeno col cucchiaino. Sai cosa mi ha fatto quel tipo e devi sono ringraziare Merlino che James non sia venuto a saperlo perchè l'avrebbe conciato per le feste e sicuramente non glielo avrei impedito."
"Lo so Thalia ma Severus é pur sempre un mio amico. Non posso dimenticarlo da un giorno all'altro" aveva gli occhi lucidi mentre parlava e Thalia scese da letto e raggiunse sua sorella sul suo.
"Forza rossa, non puoi abbatterti così. Il fatto che io non lo sopporti non implica che anche tu debba odiarlo, ti sto solo dicendo di stare attenta tutto qui."
Le due si abbracciarono e presto anche Mary e Alice le raggiunsero, stringendole talmente tanto da togliere il fiato ad entrambe e travolgendole in una risata generale.
Prima che un cuscino arrivasse dritto sulle loro teste interrompendole.
"Volete stare zitte laggiù?  Sto cercando di dormire!" Urlò Brawen Wolff, l'altra loro compagna di stanza. Quella ragazza é una tosta, pensò Thalia quando la vide per la prima volta. Ma quei capelli castani indomabili, il fisico atletico e quegli occhi blu elettrico la rendevano più minacciosa di quello che era. E non era nemmeno una facile preda per i ragazzi; anche Sirius Black era cascato nella sua rete uscendone sconfitto. Perché? Diciamo che le preferenze della loro amica erano più che altro dalla sponda opposta ecco.
"Dai Braw vieni qui. Non fare la piovra brontona"
"Voi fatemi dormire e forse ne potremo parlare domani mattina, ma fino ad allora non voglio sentire volare una mosca, ci siamo capite?" e si tirò addosso le coperte, coprendosi fino a sopra la testa.
Le ragazze sorrisero e continuarono a scherzare fino a quando non si addormentarono, tutte abbracciate sul letto della rossa.
 
 
 
 
 
 
Angolino dell'autrice
Oddio non ci credo che la sto pubblicando davvero. Ho scritto e riscritto questa storia un centinaio di volte e ancora non mi sembra "perfetta" ma voglio provarci!
Lasciate una recensione se avete tempo e voglia, mi piacerebbe sapere cosa ne pensate dei personaggi!
Ringrazio anche piccolo_uragano_  perchè che con le sue fantastiche fan fiction (che vi consiglio vivamente di leggere) è stata ed è tutt'ora una grandissima fonte di ispirazione.
Alla prossima e un bacione a tutti!

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Capitolo 2
*** Coppie ***


Capitolo 2
 
Coppie
 
 
 
 


 
La mattina dopo in Sala Grande Thalia ci scese da sola. La discussione con Lily riguardo a Severus non l'aveva fatta dormire per niente e non riusciva a non pensare che fosse stata troppo brusca con lei. Snape era una nota dolente nella vita di entrambe e alla rossa faceva ancora male a parlarne dopo quello che lui aveva fatto a Thalia, ma nonostante tutto non voleva credere che il suo migliore amico si fosse trasformato in un mostro.
C'erano pochissimi ragazzi seduti ai tavoli, giusto due Serpeverde e una decina di Corvonero intenti a studiare di prima mattina, così si accomodò anche lei su una panca alla tavolata di Grifondoro. Fissò per un frangente il suo piatto vuoto pensando a tutte le cose che avrebbero potuto schiarirle la mente e farla sembrare meno uno straccio e di piú la ragazza di sedici anni che era, e realizzò che una l'aveva Black e l'altra era...una fetta di crostata ai mirtilli che comparve nel suo piatto, ancora fumante e dall'aspetto delizioso. Proprio quello a cui stava pensando. Sorrise e si versò un bicchiere di succo di zucca, quando una voce inaspettata la interruppe.
"Sei una tipa mattiniera eh Potter?"
Sirius Black era comparso alle sue spalle senza fare il minimo rumore, con i suoi capelli impeccabili e l'aria da sbruffone di sempre. Tra le mani stringeva il suo libro.
"Buongiorno Black. Com'é che non ti ho mai visto a colazione così presto?"
Lui le si sedette accanto, cominciando a servirsi un'abbondante colazione e del succo di zucca.
"Ieri sera senza volerlo mi sono addormentato in sala comune e quando mi sono svegliato stamattina ero un dolore unico. Comprenderai che non ho esattamente dormito bene."
"La tua fama di ragazzo tebebroso andrebbe in frantumi se le tue fan sapessero che non sopporti nemmeno dormire su una poltrona per qualche ora, Black"
"La fai facile Potter! Non eri tu a dormire su una scomoda sedia fino a un ora fa" esclamò Sirius indignato.
"Fidati, le sedie del San Mungo sono mille volte peggio delle poltrone in sala comune. Pova a dormire li una notte intera e poi ne riparleremo"
"E perchè mai avresti dovuto dormire una notte intera al San Mungo scusa?" Sirius ora era confuso.
"Mio fratello. Quando è nato, quattro anni fa, mia madre aveva cominciato ad avere le doglie nel tardo pomeriggio e prima che quello sgorbietto si decidesse a nascere ci sono volute ben sei ore. Io e mio padre abbiamo dormito tutta la notte sulle sedie davanti alla camera dove era ricoverata."
"Cosa?! Non sapevo nemmeno che avessi un fratello! Come si chiama?"
"Killian Alexander Potter. A guardarlo sembra una copia in miniatura di James."
"Non ti invidio affatto."
Scoppiarono entrambi a ridere ma Thalia si accorse che c'era qualcosa di strano negli occhi chiari del ragazzo, che d'un tratto si erano adombrati.
"Black va tutto bene?"
"Come? No, cioè si va tutto bene"
"Non me la conti giusta, se pensi che sia stupida ti sbagli di grosso"
Sirius fu tentato, per un momento, di dirle quello che stava passando ma l'arrivo improvviso di James interruppe i due abbracciando stretto l'amico.
"Ragazzi! è davvero una fantastica giornata non trovate anche voi? Ideale per recuperare gli allenamenti persi ieri." Man mano che parlava la presa sul collo del moro si stringeva sempre di piú e questo si agitava come un'anguilla per liberarsi.
"James! James sto soffocando!"
"Ooh scusami non volevo. Ti ho fatto male forse?" l'occhiata che gli lanciò e che sembrava dire "cosa ti ho detto ieri sera? Proprietà privata!" tradiva la voce mielosa con cui si stava scusando, ma lo lasciò per andare ad abbracciare Thalia, dandole un bacio sulla fronte e sedendosi tra lei e Sirius.
"Wow James, da dove salta fuori tutta questa affettuosità di prima mattina?" chiese Thalia, più sorpresa che mai.
"Cos'è, non posso abbracciare mia cugina quando ne ho voglia?"
"Certo ma di solito quando sei così mieloso vuol dire che hai combinato qualcosa di molto brutto o che vuoi qualcosa da me"
"Ok, mi sento ufficialmente offeso. Pensi davvero questo di me cuginetta?!"
Lei sorrise, abbracciando James "Certo che si cuginetto, ma ti vogliamo bene lo stesso. Non è vero Sirius?" le lanciò un'occhiata e lui si sentì sciogliere.
"S-si, come si può non voler bene ad uno così."
James li abbracciò entrambi prima di fiondarsi su dei pancake ricoperti di sciroppo d'acero, ma Sirius non riusciva a smettere di fissare Thalia senza pensare a quanto fosse fantastico quel sorriso.
"...rius? Sirius ci sei? Felpato, torna tra noi amico!"
La voce di James lo riportò alla realtà e trovò lui, Thalia e una decina di Grifondoro che erano scesi a fare colazione intenti a fissarlo.
"Si scusa io...mi sono distratto un momento." si scusò, tornando ai suoi pancake, ormai freddi.
"Datti una svegliata Felpato, dopo abbiamo lezione con le serpi e ho già in mente un bello scherzetto da fare a Mocciosus"
Un ghigno comparve sul viso di Sirius. Ecco qualcosa che riusciva a tirarlo su di morale, fare scherzi a quello sfigato di Mocciosus. "Che idea avresti sentiamo?"
"Sai mi sono informato. Oggi Lumacorno ha intenzione di farci preparare una pozione per Foruncoli. Abbastanza elementare come preparato, ma ho scoperto che basterebbe cambiare qualche misero passaggio per farla diventare una fantastica pozione Esplodente che farebbe esattamente al caso nostro" James illustrò all'amico il suo piano e quello sembrava sempre più coinvolto man mano che andava avanti. Ma non potè congratularsi perchè ad entrambi arrivò un ceffone dietro al collo che per poco non li fece finire con la faccia dentro al piatto.
"Ecco cosa dovevi farti perdonare brutto deficiente! Certo che quando devi fare scherzi a Severus lo accendi quel cervellino che ti ritrovi." sbottò Thalia.
"Ma dai cugina, uno stupido scherzo non farà male a nessuno" tentò di scusarsi lui.
"Tuo cugino ha ragione Potter. Non c' è bisogno di scaldarsi tanto per una stupida pozione Esplodente. Al massimo gli bruceranno i capelli. Non sia mai che, unti come sono, facciano da combustibile per il fuoco e che brucino una volta per tutte"
Thalia lo guardò a dir poco esterrefatta. "Il lupo perde il pelo ma non il vizio non é vero Black?"
"Aspetta...cosa centrano i lupi adesso?" chiese James confuso.
"é solo un detto babbano cugino, cosa che non puoi sapere visto che non frequenti babbanologia"
Lui alzò le mani, come a giustificarsi "a cosa mi serve se ho un amico per metà babbano? Posso sempre chiedere a Remus se mi serve"
Thalia incrociò le braccia al petto e sul suo viso comparve quel sorriso malandrino che la faceva assomigliare così tanto a suo cugino "Già. Peccato che sarebbe un punto in più per conquistare la mia amica non trovi? Una certa Evans di nostra conoscenza. Rimarrebbe alquanto sorpresa se scoprisse che conosci qualche proverbio babbano, cugino" per poco James non si strozzò col succo di zucca, sputacchiandolo da tutte le parti, e Sirius fece di tutto per non scoppiargli a ridere in faccia "e ora se non vi dispiace, dovrei andare a prepararmi per la lezione di pozioni. A dopo ragazzacci"
Sirius osserò la ragazza allontanarsi da loro con passo svelto, per poi svanire dietro il portone della Sala Grande.
"Merlino James, tua cugina ha qualcosa che non va"
"Questo lo so bene. Guarda che è successo per colpa sua!" berciò lui, cercando di pulire la sua camicia con un'incantesimo, ma fermò la bacchetta a mezz'aria quando si rese conto di quello che voleva dire davvero il suo amico "Sirius ne abbiamo parlato ieri sera in sala comune. Non pensarci nemmeno a mettere le mani su di lei"
"Cosa? io non devo mettere le mani su nessuno. Dico solo che ha davvero un carattere che non mi aspettavo, tutto qui"
"Si certo, e io sono la McGrannit. Avanti si vede lontano un miglio che sei attratto da lei! Ma poi perché dico io, non é nemmeno sta gran bellezza."
"Bhe amico su questo avrei da ridire. Non so se l'hai vista bene ma tua cugina é decisamente una bella ragazza James"
"Visto! Lei ti piace Felpato, e dopo nemmeno ventiquattr'ore che vi parlate già dici che é bella e la chiami per nome. Ora dimmi che ho torto forza!" Esclamò James e Sirius non sapeva dire se fosse piú arrabbiato o felice della cosa.
"Hai torto marcio Ramoso, perché tua cugina non mi piace affatto, non in quel senso almeno"
"A chi non piace Thalia scusate?" la voce di Brawen giunse alle loro spalle "Sbaglio o qui c'è qualcuno che ha preso una sbandata per la mia amica?"
"Wolff non ti ci mettere anche tu. Non ho nessuna sbandata per Thalia vedete di ficcatevelo in quella testaccia che vi ritrovate!"
Brawen avvolse un braccio attorno al collo di Sirius, con un ghigno in faccia che non prometteva nulla di buono "Sai ti capisco. Thalia è una bella ragazza, fidati ne capisco di certe cose, ma è difficile approcciarsi con lei a volte. Pensa che quando Mulciber le ha chiesto di andare con lui al ballo d'inverno lo scorso anno, lei lo ha appeso ad un lampadario su al secondo piano. Bhe, più che una richiesta a me era sembrata di più una specie di ordine perciò è comprensibile che abbia reagito in quel modo, ma resta il fatto che non é esattamente la ragazza calma e gentile che i professori credano che lei sia"
Sirius era a dir poco furioso da quella rivelazione,  anche se in realtà non ne capiva il reale motivo "Cosa ha fatto quel verme scusa?!"
James e Brawen si lanciarono uno sguardo d'intesa prima di scoppiare a ridere "Vedi Fido? è inutile negare ancora l'evidenza.  Solo, cerca di essere un po più accorto con lei intesi? Bene, ora vado che la tua bella mi sta aspettando nei sotterranei."
"Lei non è la mia bella Wolff! Come te lo devo dire?!" urlò Sirius esasperato ma quella lo ignorò totalmente.
"Fossi in te mi muoverei. A breve ci sarà il ballo e non dovresti lasciarti sfuggire l'opportunità di invitarla. Valuta bene la mia offerta Black perchè potresti pentirtene in futuro!"
Una volta che anche Brawen se ne fu andata, anche James e Sirius finirono di mangiare per poi raggiungere anche loro i sotterranei.
"Quella tipa è pazza te lo dico io. Passi il fatto che le piacciano le donne, per carità la capisco anche, ma perchè sia tu che lei continuate ad insinuare che ci possa essere qualcosa tra me e tua cugina?"
"Bhe, ammetto che mi darebbe estremamente fastidio se tu volessi metterti con lei perché se la facessi soffrire dovrei ucciderti, cosa che, ovviamente, non vorrei fare"
"Saperlo non mi fa sentire meglio James"
"Ma devo ammettere che hai tutta un'altra espressine sul viso da quando le hai parlato. A tal proposito, quando avevi intenzione di dirmi della lettera di tua madre Felpato?" chiese James, e Sirius non si sorprese del fatto che il suo migliore amico lo fosse venuto a sapere.
"Io...lo avrei fatto. Ma sai quanto odi parlare di quegli individui, figuriamoci passare con loro le feste."
James gli si parò davanti all'improvviso, trattenendolo per le spalle "Vieni a casa mia allora! Se non vuoi andare dai tuoi vieni da me, basta avvertirli e il gioco é fatto!"
"Figurati. Quell' arpia sarebbe capace di farmi venire a prendermi da Kreacher piuttosto che lasciarmi passare le vacanze da te."
"Ma potresti casualmente marcare il fatto che io sia un purosangue. E molto casualmente dire che la nostra casa é protetta alla vista dei babbani"
"Mi abbasserei al loro livello in questo modo. Non ho intenzione di-"
"Aaaah non rovinare le mie idee geniali. Forza, andiamo adesso o Thals ci uccide se facciamo perdere altri punti a Grifondoro. Ma non pensare che la discussione sia finita, intesi?"
Arrivati nei sotterranei, i ragazzi trovarono Thalia seduta accanto a Brawen e Sirius andò invece a sedersi accanto a Remus come sempre, proprio mentre Lumacorno faceva il suo ingresso in classe, panciuto e sorridente come suo solito.
"Bene giovanotti! Visto che il solstizio d'inverno é alle porte e c'é aria di cambiamenti,  ho deciso di fare qualche spostamento. Mischieremo le coppie e cambierete il vostro solito partner signori!" un lamento generale si levò da parte degli studenti ma Lumacorno parve non ascoltarli, tirando fuori un foglio dalla sua vecchia borsa di pelle "allora vediamo....ah si! Black e Lupin si siederanno rispettivamente con il signor Mulciber e la sognorina Preweet"
Sirius si alzò di scatto, facendo quasi ribaltare la sedia dietro di lui "Non può farmi questo! Può scordarselo che andrò a sedermi accanto a quel viscido-"
"Signor Black faccia quello che le dico o mi vedrò costretto a togliere punti alla sua casa, e non mi pare la situazione visti quanti ne avete già fatti perdere voi e il signor Potter"
"Touché" rispose James, facendosi piccolo piccolo dietro a Frank, seduto al banco davanti al suo.
"Il professore ha ragione Black, il tuo comportamento é decisamente infantile, non trovate?" Mulciber riservò un sorriso sgembo ai Serpeverde che erano con lui e che risero, tutti tranne una certa Dorcas Meadowes.  Sirius poi, sentí l'irrefrenabile voglia di spaccargli la faccia li davanti a tutti quando il moro si girò verso Thalia, con uno sguardo che lasciava intendere le sue intenzioni tutt'altro che buone "Potter dovresti tenere a bada il tuo cagnolino. Lo dico sempre io, con gli animali bisogna usare poca corda e collare stretto"
"Brutto bastardo!" Sirius fece per tirargli un pugno ma Lumacorno lo fermò con un incantesimo.
"Signori smettetela immediatamente! Venti punti in meno a entrambe le case e non ditemi che non vi avevo avvertito. Ora andate tutti ai vostri posti, non voglio discussioni fino alla fine della mia lezione sono stato chiaro?" Tutti si zittirono, alcuni non di loro spontanea volontà  "Bene. Allora di che stavo parlando?"
Ridacchiarono tutti, chi piú chi meno, e Dorcas alzò la mano per parlare, beccandosi un'occhiataccia da parte dei compagni.
"Stava cambiando i posti professore"
"Ah giusto.  A tal proposito lei, signorina Meadowes, si siederà accanto alla signorina Wolff. Sono certo che la seconda fila andrà bene per entrambe"
La mora lanciò un occhiata a Brawen ma quella si era già alzata per spostarsi e lo stesso fece anche lei.
Nel giro di mezz'ora erano tutti ai loro posti, Thalia era finita accanto a Avery, James era stato costretto a sedersi accanto a Severus e Lily vicino a Marlene.
"Bene giovanotti, il programma di oggi consiste nel creare una pozione anti Foruncoli, dovrebbe essere abbastanza facile per voi prepararla essendo nel programma del primo anno, perciò consideratelo come un ripasso. Allora, chi di voi sa dirmi di che cosa si tratta?"
Lily alzò la mano per prendere parola "servé per curare o far sparire brufoli e foruncoli, ma su una pelle particolarmente sensibile possono causare delle complicazioni come eritemi e arrossamenti"
"Ottimo signorina Evans, perfetta come sempre. Dieci punti a Grifondoro. Bene, ora sistematevi davanti al vostro calderone e preparatevi, tutti gli ingredienti che vi servono sono sul bancone davanti a voi. Forza a lavoro!"
I ragazzi si misero tutti a trafficare con gli ingredienti e preparare la pozione, chi meglio di altri ovviamente. Thalia era una degli altri. Mentre Avery mescolava il preparato lei pensava solo a tagliare e sminuzzare gli ingredienti che gli servivano.
"Giú le mani dal calderone Potter. Ricordo benissimo la tua incapacità totale con le pozioni e non ho intenzione di prendere un brutto voto per colpa tua. Questa è una pozione elementare ma non mi aspetto che tu riesca a farla" berciò lui, guardandola male con i suoi sottili occhi viola.
"Tranquillo. Nemmeno io ho intenzione di prendere un brutto voto."
"Allora fai quello che devi fare e poi allontanati dal bancone"
"Piuttosto che stare qui a urlarmi contro pensa a girare la pozione. Eri a quattro giri, te ne mancano sette"
Lui le lanciò unastilettata "Sei fortunata ad essere una purosangue o a questo punto ti avrei già uccisa Potter. Dovresti imparare a chiudere la bocca di tanto in tanto"
Nonostante la discussione stesse degenerando Thalia cercò di controllarsi. Era in un covo di serpi, un passo falso e l'avrebbero morsa. Meglio tenere un profilo basso
"E tu sei fortunato che siamo in classe o ti avrei già spaccato quel brutto muso che ti ritrovi."
Lui la fissò per alcuni secondi, per poi tornare a concentrarsi sul calderone. Ancora tre giri e avrebbero potuto aggiungere le lumache cornute tritate.
"Non sai con chi stai parlando ragazzina. Non ti hanno insegnato a non scherzare col fuoco?" Due giri.
"Mi hanno insegnato a dare il mio rispetto a chi lo merita, e tu sicuramente potrai vivere anche senza." Un giro.
"Dovresti solo ringraziare Merlino per essere in copia con uno come me."
"Uno come te? Vuoi forse dire un razzista, ipocrita e manipolatore? Spero solo che Lumacordo decida presto di cambiare i posti perché ho meno voglia di te di quanta ne abbia tu di starmi accanto." Berciò lei senza mezzi termini.
"Tu...brutta str-"
"Attento idiota!"
Era bastato un momento di distrazione e la quantità sbagliata di lumache cornute nella pozione, e il pentolone aveva cominciato a ribollire come un pazzo. Thalia fece appena in tempo a tirare fuori la bacchetta e urlare un "Protego" prima che un'ondata di fetida poltiglia verde non investisse loro e Sirius e Mulciber, seduti davanti a loro.
"Ragazzi miei, cosa avete combinato! Signorina Potter, da lei potevo aspettarmi una cosa del genere ed é per questo che l'ho fatta sedere assieme ad uno dei miei alievi migliori, ma a quanto pare riesce a far danni anche senza lavorare davanti al pentolone" disse ammiccando al calderone di bronzo, o almeno quello che ne restava visto che oramai era completamente fuso "Mi vedo costretto a togliere dei punti alla vostra cas-"
"è colpa mia professore" intervenne Avery, stupendo tutti i presenti in classe, Thalia più  di tutti.
"C-come? Signor Avery dice sul serio?" chiese Lumacorno, basito dalla rivelazione dell'alievo.
"Si professore. Mi sono distratto e ho messo una dose sbagliata di lumache cornute tritate. Potter non ha sbagliato nulla, me ne assumo la completa responsabilità"
"Va..va bene capisco. Allora mi vedo costretto a togliere cinque punti a Serpeverde. Signori, mi pare ovvio che la lezione debba finire qui. Continuerete la pozione settimana prossima"
Lumacorno si allontanò la loro borbottando frasi sconclusionate sull'inimmaginabile quantità di punti che aveva tolto alla sua casa quel giorno, mentre James e Sirius si avvicinarono a Thalia quando tutti uscirono dalla classe.
"Thals stai bene? Non ti sei fatta male vero?" chiese James preoccupato.
"Sto bene Jamie, mi dispiace per te Sirius." Disse riferendosi alla divisa macchiata di gelatina verde.
"Non é questo il problema. Vuoi dirci cosa é successo?"
"Esattamente quello che ha detto Avery, solo non..."
"Cosa?"
"Non capisco perché l'abbia fatto ecco. Fino a pochi secondi prima ci stavamo insultanto in maniere civile e appena é arrivata l'occasioni per farmi perdere punti mi ha difesa"
"Perché non voglio un debito con una stupida babbanofila e traditrice del suo sangue "
La voce di Avery giunse da dietro le sue spalle, seguita da quella ancor piú irritante di Mulciber.
"Al posto suo, io ti avrei già fatta fuori. Considerati fortunata Potter"
Sirius e James però gli impedirono di avvicinarsi oltre, mettendosi tra lei e i due Serpeverde.
"Non ti conviene brutta serpe"
Mulciber ghignò "Perché Black cosa vorresti fare altrimenti? Vuoi mordermi?"
Un pugno arrivò dritto sulla faccia di Mulciber e con tutta probabilità gli ruppe anche il naso visto il sangue che gli ricopriva il viso. Ma non erano stati ne James e tantomeno Sirius a colpirlo, anche se avrebbero voluto.
"Tappati quella fogna Mulciber. Non sia mai che ci entrino le mosche" disse Brawen stizzita, pulendosi la mano con un fazzoletto.
"Me la pagherai Wolff, non pensare di passarla liscia!" berciò lui mentre si teneva la mano sul naso, cercando di bloccare il flusso di sangue.
"Ma come sei fragilino Mulciber. Cosa pensi di farlo se ci vuole un misero pugnetto per stenderti. Mia sorella combatte meglio di te" e si girò verso Thalia per accertarsi che stesse bene, ma appena gli voltò le spalle quello tirò fuori dalla tunica la sua bacchetta, pronto a colpirla con un incantesimo, fortunatamente qualcuno riuscí a lanciare un protego impedendo al Serpeverde di ferirla.
"Non sai che non é permesso fare incantesimi per i corridoi? Eppure non é la prima volta che ti scopro a minacciare gli altri studenti Mulciber. Venti punti in meno a Serpeverde, e spero vivamente di non dover ripetere l'esperienza, sono stata chiara?"
Il Serpeverde si allontanò dal gruppetto di fretta ma non senza prima rifilare un'occhiataccia al prefetto della sua casa.
Una volta assicuratasi che il ragazzo se ne fosse andato Dorcas si voltò verso Brawen  con un espressione tutt'altro che contenta sul volto, più che altro sembrava furiosa "Sei impazzita forse? Per fortuna che ero io ma se fosse stato Lumacorno a vedervi non l'avresti passata liscia, e ora con tutta probabilità quel verme starà strisciando da lui e allora si che saranno sorci verdi"
Brawen fermò per fortuna fermò i suoi sproloqui prima che potesse dire altro "Ferma piccoletta, non ho fatto nulla di male i! Stavo solo difendendo una mia amica da quel microcefalo"
"Si dia il caso che quel microcefalo, come lo chiami tu, sia uno degli studenti più bravi di tutta Hogwarts. A chi pensi che crederanno i professori?"
"Silente le crederà di sicuro" intervenne James "E anche la McGrannit. Non sono due sprovveduti, sanno riconoscere quando uno mente"
"é quello il problema Jamie, lui non mentirà perchè il suo naso rotto parlerà per lui" disse Thalia, stroncando le proteste del cugino.
"Potter tua cugina ha ragione. Spero solo che almeno diano anche a lui una punizione. Insomma...stava per colpirti alle spalle Wolff, non è corretto" tra le due ci fu uno scambio di sguardi che Thalia non potè non notare, ma l'incanto tra le due durò poco perchè la mora Serpeverde ruppe quasi subito il silenzio "é meglio che vada. Magari riesco a raggiungere la presidenza prima di lui"
"Aspetta" disse Brawen, stupendo entrambe le ragazze "Vengo con te. Magari vedendomi subito pentita delle mie azioni quella buon'anima di Silente potebbe alleviare la punizione"
"Ma tu non sei pentita Wolff" le fece notare Dorcas e un piccolo ghigno soddisfatto comparve sul viso di Brawen.
"Che ci vuoi fare, sono una brava attrice"
"E anche modesta noto"
"Ovvio Meadowes. Thalia ci vediamo dopo a pranzo ok?"
La mora annuì "Certo. Vedi di non uccidere qualcun'altro strada facendo"
"Non posso garantirtelo Thals. A dopo."
Quando le due si furono allontanate, Sirius prese Thalia sotto braccio e James nell'altro. "Sbaglio o il lupo ha fatto colpo?"
Thalia sorrise "No direi che non sei l'unico ad averlo pensato. Vorrei solo che non fosse solo l'ennesimo buco nell'acqua. Brawen si merita tutta la felicità del mondo."

 
 
 
 
Angolo dell'autrice
 
Eccomi qui, prima di quello che pensavo.
Ringrazio nuovamente la mia adorata Lizzy e anche piccolo_uragano_ per i loro utilissimi consigli <3
In questo capitolo sono successe un po di cose, finalmente anche Brawen ha avuto un suo angolino nella storia, ma ce ne saranno molti altri!
Poi ringrazio infinitivamente:
Mary Evans,  pepper snixx heat , piccolo_uragano_  e  Ale_Victory_chan  (LEI È BRAWEN RAGA, È IL SUO PG nda) che hanno messo la storia tra le seguite.
Lilli_Potter e  Anna in Black che l’hanno messa fra le preferite.
 _gaiuccia_  che l'ha inserita fra le ricordate.
 
Un bacione e alla prossima!!
Alyss

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Capitolo 3
*** Cambiamenti ***




Capitolo 3
 
Cambiamenti
 
 
 
 
 
Il Natale si avvicinava e così anche le vacanze invernali. Per la gioia delle ragazze, inoltre,  Silente a inizio anno aveva riproposto il ballo invernale la sera del 22 Dicembre, l'ultimo giorno di lezione prima delle vacanze. Mancavano ancora due settimane ma Diagon Alley era in tumulto, con ragazzi che correvano da una bottega all'altra per trovare un vestito adatto al ballo. Ai ragazzi la cosa non interessava un granché, ma alcuni poveretti erano costretti a portare borse piene di acquisti delle proprie partner, con grande disappunto. Difatti non a tutti l'idea andava a genio, così come a Thalia e Lily, che non avevano la minima intenzione di andare in giro a fare shopping per i negozi.
"Alice ho detto di no. Non metterò quel vestito perché al ballo non ci vado!" Urlò Thalia esausta. Da più di due ore, le loro compagne di stanza le avevano rinchiuse nel loro dormitorio in cerca di trovare qualcosa per le due ragazze ma fino a quel momento avevano solo fatto cilecca.
"Ma perché? É così bello, ti starebbe benissimo "
Thalia si sedette sul suo letto "Non é una sfilata di moda Alice, ma un ballo. E poi non avrei nemmeno qualcuno con cui andarci anche se volessi"
"Beh, se vuoi ti accompagno io. Ne sarei onorata my lady" disse Brawen, facendola alzare dal letto, iniziando a farla volteggiare per la stanza e facendo ridere le amiche.
"Ma tu mica non ci volevi andare al ballo?
"Sì, ma alla fine mi convincono sempre. Devo pur mostrare la merce o non troverò mai un uomo da sposare"
Thalia la guardò scettica "Oltre al fatto che gli anni scorsi non ci sei mai andata davvero, ma hai sempre fatto finta per svignartela e andare bere con mio cugino, sappiamo entrambe come stanno le cose Braw. Vedere te con un uomo sarebbe come sperare che James la smettesse di fare scherzi idioti"
Lei le fece fare una giravolta seguita da un casqué e per poco non caddero entrambe sul pavimento "Dai, giuro che se nessuno ti inviterà al ballo entro il 20 Dicembre ti ci porto io. Vedrai come gli roderà il fegato a quei damerini da strapazzo"
"E va bene, ma non saprei comunque chi invitare e non ho nemmeno un vestito, anche se personalmente ci andrei anche in jeans e maglietta"
Mary, con tutta la naturalezza di questo mondo, le lanciò un cuscino dritto in faccia "Non ci provare sai? A costo di metterti sotto Imperius tu metterai un vestito degno di tale nome, parola mia."
Arrivò Alice a darle man forte, come se una sola amica pazza non bastasse "E poi ci sarebbe qualcuno che potrebbe essere il tuo accompagnatore...un ragazzo alto, lunghi capelli neri e dei fantastici occhi grigio piombo" l'ultima frase la disse con un sospiro, lasciando Lily e Thalia con un'espressione indignata sul viso.
"Alice no. Non chiederò a Sirius Black di accompagnarmi al ballo, ne ora ne mai" disse Thalia perentoria.
La mora la guardò, un ghigno divertito stampato in faccia "Ma io non ho mai nominato Sirius Black mia cara Thals, hai fatto tutto da sola"
Brawen scoppiò a ridere come un’ossessa, facendo arrossire Thalia "Braw finiscila! Era chiaro che stessi parlando di lui Alice, non girare la frittata"
"Va bene, va bene, ma devi ammettere che non sarebbe una cattiva idea. Potresti almeno provarci"
"Alice, se Thalia non vuole farlo non devi obbligarla. Poi, siamo seri, Sirius Black? Quello stronzo che in cinque anni ci ha provato con la metà delle ragazze della scuola?" fece notare Lily, con una punta di disprezzo nella voce "E se dovesse farla soffrire, eh? Se tutta la scenata che sta facendo in questi giorni fosse solo un trucco per farla cadere ai suoi piedi e poi buttarla via come ha fatto con tutte le altre? Thals non merita nulla di tutto ciò"
Ne seguì un momento di totale silenzio, come se tutte le ragazze fossero rimaste congelate, e Thalia in quel frangente uscì dalla stanza senza dire una parola.
Non appena la porto si chiuse dietro la loro amica, fu Brawen a riprendere la parola.
“Lily, io so meglio di tutte cosa voglia dire essere nelle mire di quel Don Giovanni di Sirius, e dopo tutte le serate passate a bere con lui e James penso di capire un tantino meglio di voi quei due imbecilli. Questa volta...non lo so, è diverso...come se non si rendesse conto che è cambiato qualcosa. Sono due settimane che non le toglie gli occhi di dosso, e anche se James non è per niente contento della cosa concorda con me che questo non è da Sirius. Non so cosa abbia fatto Thalia o cosa stia facendo ma è cambiato qualcosa in lui e devi riconoscerglielo”
“Black non cambierà mai, come James e gli altri malandrini” rispose secca Lily.
Brawen scosse la testa “Pensa quello che vuoi Lily, ma sappi che le cose stanno cambiando e Thalia potrebbe anche mettere delle distanze”
“È impossibile. Noi due siamo amiche da sempre e Black non riuscirà ad allontanarla da me!” urlò Lily, gli occhi lucidi e la voce rotta “Quel tipo non la merita, Brawen! Come puoi difenderlo?!”
“Sei una ragazza intelligente, Lily, e dovresti capire che, se mai ci dovesse essere qualcosa fra quei due, tu saresti la prima da cui Thalia si aspetterebbe tutto il sostegno possibile. Se non cercherai di aprire un pochino la mente e accettare che le persone cambiano, sarai tu, a perdere lei.”
Brawen se ne andò, lasciando una Lily sconvolta e le altre due amiche senza la minima idea di come agire.
La rossa, senza dire nulla, si voltò verso la sua scrivania iniziando a leggere un libro di Rune antiche, la materia preferita da lei e Thalia.
“Lily, tesoro...” Alice le si avvicinò da dietro, posandole una mano sulla spalla, prima che la Grifondoro si voltasse per abbracciare l’amica e scoppiare in un pianto silenzioso.
“Hai tutte le ragioni per pensare male delle intenzioni di Black, ma tesoro, devi capire che le persone cambiano. Pensiamo di conoscerle e invece si rivelano diverse da quello che pensavamo.”
Rimasero così, abbracciate, mentre la rossa cercava di calmarsi, e inevitabilmente I suoi pensieri vennero rivolti anche a Severus. Lei era, da sempre, convinta di conoscerlo. Ma era davvero così, o era stata troppo ceca per non vedere i cambiamenti del suo migliore amico?
 
 
Thalia intanto era uscita dal castello. Aveva bisogno di dimenticare la discussione avuta con Lily e nulla in quel momento era meglio di una Burrobirra da Madama Rosmerta.
Una volta chiesto il permesso alla McGrannit, prese il sentiero che da Hogwarts portava direttamente a Hogsmeade. Faceva un freddo cane, così si avvolse la sua sciarpa di lana attorno al collo e il cappellino, anch’esso di lana, fino a coprirle le orecchie. Erano un regalo di Lily, glielo aveva fatto il Natale del secondo anno e da allora, ogni inverno, li indossava entrambi. In realtà non sapeva nemmeno perché se ne fosse andata,o perché quelle insinuazioni su Sirius le avessero dato così fastidio, sapeva solo che se non fosse uscita dal dormitorio avrebbe finito per litigare con la sua migliore amica, ed era l’ultima cosa che voleva fare.
E allora perché se l’era presa tanto? Che Brawen e le altre avessero ragione riguardo Sirius?
“No, non scherziamo” disse fra se e se “È impossibile che ci possa essere qualcosa tra me e Sirius. È inconcepibile!”
“Potter parli da sola? Adesso oltre che babbanofila sei diventata anche pazza?”
Thalia sospirò “Tu invece ti diverti a dare il tormento alle ragazze o io sono un caso particolare, Avery?”
La ragazza si voltò per guardarlo in faccia, ma non vi trovò la solita espressione di puro disprezzo che aveva quando la fissava in laboratorio. Indossava un elegante giaccone nero lungo fino a metà coscia che lo faceva sembrare più alto di quanto già non fosse, e i capelli biondo cenere erano coperti da un cappello simile al suo ma di chissà quale marca famosa e costosissima, così come tutto quello che aveva addosso. Gli occhi viola però erano i soliti, come se stessero cercando di trapassarla da parte a parte.
“No Potter, con te mi diverto di più” rispose lui sornione.
“Ne sono onorata allora” berciò Thalia, girando i tacchi per andarsene, ma quello la fermò afferrandole un braccio.
“Senti Avery, sono uscita da scuola per andare a bermi una Burrobirra e non pensare a tutto quello che mi è successo nelle ultime settimane, e non per stare qui a perdere tempo per i tuoi comodi. Sbrigati a dirmi quello che vuoi dire e vattene”
 “Calma gattina, voglio solo parlare”
“Beh, io no. E non chiamarmi gattina, brutto idiota”
Thalia riuscì a sfuggire alla presa del Serpeverde, allontanandosi a passo veloce, ma quello continuò a seguirla come un ombra.
“Vuoi finirla?! Stai diventando ridicolo!”
Quello sorrise “Sono riuscita a mettere in imbarazzo Thalia Potter. Ti stai rivelando meno noiosa di quello che sembri”
“Cos- ma come ti permetti?! E ti ho detto di smetterla di venirmi dietro!”
“Io non sto seguendo proprio nessuno. Fino a prova contraria, Potter, questo è l’unico sentiero che porta ad Hogsmeade. Col freddo che fa vorrei andare anche io a prendere una Burrobirra da Madama Rosmerta, che peraltro, è l’unica a farne una almeno bevibile qui nei dintorni”
Thalia roteò gli occhi, scocciata “Ho capito, devo sorbirmi la tua presenza finché non tornerò ad Hogwarts. Cosa avete tutti oggi? Non ce la fate proprio a non rompermi i boccini” sbottò, calciando via un cumulo di neve che aveva trovato sulla strada.
“Problemi con le tue amiche babbanofile, Potter?” chiese lui, calcando particolarmente quel termine che lei odiava infinitamente.
“Cos’è, adesso vuoi diventare il mio confessore personale? Poi già che ci siamo possiamo passare la serata a dipingerci le unghie e parlare di ragazzi” disse lei, con un tono che lasciava intendere tutto tranne di essere felice per quelle attenzioni.
Lui la spintonò appena, le mani nascoste nelle tasche del giubbotto “Non ti facevo così acida. Poi dicono che siamo noi Serpi a mentire”
Thalia si bloccò all’istante “Che vuoi dire scusa?”
Avery fece spallucce, allungando il passo, e anche Thalia dovette farlo per stargli dietro
“Tutti a scuola, da quell’inetto di Silente al più sfigato dei Tassi, pensano che tu sia dolce e gentile, tuttavia in questo momento ti stai rivelando come l’esatto contrario di quello che credono”
“Io non ho mai detto di essere gentile, ne tanto meno dolce. Se qualcuno se lo merita, lo tratterò con il dovuto rispetto. Cosa che tu non puoi capire”
“Posso invece. Il rispetto per i potenti é la prima cosa che ci insegnano quando nasciamo."
"Per potenti intendi tutti gli schifosissimi puristi come te?" berciò lei.
"Non possiamo ribellarci Potter, é una cosa piú grande di noi"
"Potete eccome! Per Godric, é possibile che non abbiate un minimo di spina dorsale voi serpi?!"
"E finire come il tuo amichetto Black? No grazie"
"C-cosa vuoi dire? Cosa é successo a Sirius?"
Avery ghignò, divertito dalla situazione. "Ma come, il buon caro vecchio Black non ti ha detto che è considerato al pari di un babbano? Un reietto della società”
“Ci sono babbani che valgono molto più di tutti voi purosangue messi assieme Avery””
“Sei esattamente come lui, Potter. Una purosangue come te dovrebbe solo pensare ad accasarsi e mantenere pura la famiglia, non a individui insulsi. Come quella tua amica babbana, quella Evans”
Lei gli si parò davanti, bloccandogli la strada. Non che facesse qualche differenza, tanto era alto il Serpeverde “Stai attento Avery.  Puoi parlare male di me quanto ti pare, ma non provare a dire qualcosa su Lily perché l'unica cosa che dovresti farle é baciare la terra dove cammina, con tutte le volte che ha aiutato te e Severus gli anni scorsi"
"Questo mai Potter, ma ammetto che hai fegato a sfidarmi. Altri al posto tuo sarebbero già scappati"
Thalia non capiva se il Serpeverde stesse scherzando o meno; prima la insultava e due secondi dopo le faceva dei complimenti. Sicuramente non era un atteggiamento normale da parte sua.
"Lasciamo stare Avery, é inutile discutere con te"
Il resto del tragitto lo passarono, fortunatamente, in silenzio. Arrivati da Madama Rosmerta, Thalia andò a sedersi a un tavolo, aspettando che arrivasse qualcuno per ordinare.
Nonostante il fracasso, in quel locale erano rimasti tanti di quei ricordi che era impossibile per lei non sorridere davanti a tutti quei ragazzi intenti a bere e ridere con i propri amici.
"Thalia! Tesoro, quanto tempo é che non vieni a trovarmi?"
A parlare fu la stessa Madama Rosmerta, bellissima come sempre.
"Anche troppo Rosmerta" esclamò lei, e la donna le si fiondò addosso per abbracciarla.
"Oh mia cara, se non ci fosse così tanta gente mi fermerei molto volentieri a parlare con te. Ti porto il solito?"
Thalia annui e ricambiò l'abbraccio della donna, prima che quella la lasciasse andare per tornare dietro al bancone.
"Sei davvero amica di tutti qui, Potter, non é vero?'
"Ti prego, dimmi che ci sento male e che non sei venuto nuovamente a rompermi le scatole, Avery"
Il biondo sorrise, facendo un piccolo inchino, mentre con una mano teneva un boccale già mezzo vuoto di Burrobirra "Qui per servirla mia dolce signorina"
"Non provarci nemmeno a sederti qui. Cosa non capisci del concetto "stare da soli"?"
Ma quello parve non ascoltarla. Si accomodò sullo sgabello davanti al suo e Thalia fu tentata per un momento di tirargli un calcio nei cosiddetti e andarsene, ma così avrebbe solo dimostrato a Avery di essere il più forte, e non lo era. Per niente.
In quel momento arrivò anche Madama Rosmerta con la sua Burrobirra, e non appena vide il biondo seduto davanti alla ragazza, la donna non poté fare a meno di sorridere.
"Thalia cara, ecco la tua Burrobirra. Il tuo amico qui vuole ordinare qualcosa?"
"No lui no-" cercò di troncare la situazione sul nascere ma lui la prese in contropiede, precedendola "Un'altra Burrobirra per cortesia. Ah, pago io la sua" disse lui, con un tono così mieloso che per poco non le fece venire il mal di stomaco.
"N-non c'è bisogno che tu lo faccia"
"Lascialo fare tesoro, sembra un così bravo ragazzo" disse la donna, con aria sognante, prima di tornare dietro al bancone con la nuova ordinazione.
"Non sa quanto si sbaglia" disse lei sottovoce, ma il biondino parve sentirla lo stesso.
"Quella donna si lascia manipolare dai bei ragazzi, ma devo ammettere che la sua Burrobirra è decisamente buona"
"Cosa vuoi Avery? Dimmi quello che devi dirmi e sparisci, santo cielo"
"Voglio farti una proposta, Potter, che difficilmente potrai rifiutare"
"E sarebbe? Se vuoi far sparire la tua viscida presenza dalla mia vista, accetto molto volentieri"
"Non scherzerei tanto se fossi in te. Beh, come sai, a breve ci sarà il ballo d'inverno e un uccellino mi ha detto che non hai ancora un accompagnatore"
Thalia quasi tremava. Non stava per chiederle quello che pensava, vero?
"Dove vuoi andare a parare Avery?"
Il biondino incrociò le braccia al petto, un sorrisetto furbo in faccia "Voglio chiederti, Thalia Potter, di venire al ballo d'inverno con me"
Tutta la taverna parve gelarsi in quell'istante. Decine di occhi erano puntati su loro due, incuriositi da quella proposta. Il silenzio fu interrotto solo dal rumore di un bicchiere di  vetro che andava in frantumi.
"O santo cielo" cercò di scusarsi Madama Rosmerta, inginocchiandosi per raccogliere i cocci "scusate ragazzi, un così bel momento..."
Thalia si alzò di fretta, per la seconda volta quel giorno, e corse fuori dal locale più veloce che poteva. Sentiva gli occhi pizzicarle e il freddo la colpiva sul viso come tanti spilli appuntiti
Ma d’un tratto vide qualcosa che le fece desiderare di finire dieci metri sotto terra, a far compagnia ai lombrichi: Sirius Black, con un braccio attorno alle spalle di una ragazza, Eleonor Trainor, una Tassorosso del sesto anno. Entrambi ridevano, mentre Thalia sentiva come centinaia di lame infilzarsi nel suo petto e squarciarle il cuore. “
”Perché?” si chiese “ a me lui nemmeno piace. Non dovrei preoccuparmi con chi esce”
Però sentì montarle dentro una rabbia così grande, ma così grande, che in quel momento avrebbe potuto fare la cavolata più grande della sua vita. Come accettare la proposta di Avery di accompagnarlo al ballo.
In quel momento sentì qualcuno trattenerla per un braccio, ma stavolta non ritrasse la mano perché sapeva bene chi fosse.
“Senti Potter, io-“
“Ci sto” disse lei, tenendo lo sguardo fisso su Sirius.
“Dici sul serio? Insomma, non si direbbe da come sei scappata poco fa” dalla sua voce trapelava tutto il suo stupore ma poi si accorse dove stava guardando la ragazza “Capisco. Senti, forse è meglio che me ne vada. Non penso sia una buona idea stare qui al freddo. Sta anche iniziando a nevicare, guarda”
Thalia alzò lo sguardo al cielo. Aveva sempre adorato la neve, ma in quel momento avrebbe solo voluto che tutto sprofondasse in quell’abisso nero che era la sua coscienza. Non capiva perché si sentiva così tremendamente in colpa per aver accettato la richiesta di Avery, ma sentiva di aver agito troppo impulsivamente e di aver fatto una grandissima cavolata da cui non poteva tornare indietro.
“Torna al castello. Voglio fare un salto da Mielandia a prendere qualche Cioccorana””
Il biondo annuì e accennò un saluto, allontanandosi, mentre Thalia rimase ancora qualche secondo a osservare Sirius mentre entrava ai Tre manici di scopa con Eleanor, prima di andarsene anche lei.
 
 
 
“Tu hai fatto cosa?!”
L’urlo assordante delle sue amiche per poco non la fece cadere per terra. Non aveva fatto in tempo ad entrare nel dormitorio delle ragazze che quelle le si erano fiondate addosso come sanguisughe.
“Ragazze calmatevi e ditemi di cosa state parlando.”
Loro si diedero un’occhiata, prima di riservarne una cattivissima a Thalia “
“E ce lo chiedi anche? Oramai lo sa tutta la scuola Thals!” disse Mary, cercando di restare il più calma possibile.
“Cosa sa tutta la scuola Mary! Mettete un cavolo di soggetto in tutta questa situazione!” urlò lei.
“Parlano del fatto che Avery ti ha invitata al ballo e tu hai accettato” mugugnò Brawen, sdraiata sul suo letto.
“Ah- Sentite, so di aver fatto una cavolata”
“Chiamarla cavolata è riduttivo, Thals” disse Alice, guardandola decisamente male.
“Ho avuto le mie buone ragioni ok? Beh, magari non erano così buone. ...Ok,non avrei dovuto accettare, avete ragione!” Thalia non sapeva più che dire o pensare. Si buttò sul suo letto, fissando il soffitto bianco della sua camera, quando sentì le sue amiche raggiungerla e sdraiarsi accanto a lei.
“Thals? Vuoi dirci perché hai accettato la proposta di Avery?” chiese Mary, cominciando ad accarezzarle i lunghi capelli castani.
Thalia sospirò “Promettete di non urlare, se ve lo dico?””
“Basta che non centri un certo moretto di nostra conoscenza” buttò lì Brawen, lanciandole un’occhiata eloquente, e Thalia si sentì sprofondare. Alle ragazze  bastò quel breve silenzio per saltarle addosso.
“Thalia Astrea Potter, cosa diamine centra Sirius Black col fatto che vai al ballo con Avery?” chiese Alice.
Thalia si portò le mani alla faccia, disperata e confusa “Io..non lo so ok? L’ho visto li, abbracciato a Eleanor Trainor, e non ci ho più visto! Ho accettato la proposta di Avery ma me ne sono pentita circa due nanosecondi dopo”
Le tre si guardarono, prima di tornare a sdraiarsi accanto all’amica.
“Thalia? Non è che sei gelosa per caso?” chiese Mary che a stento tratteneva un sorriso.
“Per le mutande di Merlino, certo che no! Perché dovrei essere gelosa di Sirius?” rispose lei.
Brawen sbuffò, scocciata “Stupida. Altrimenti perché avresti dovuto accettare la proposta di Avery?”
Alice e Mary annuirono “Braw ha ragione. In caso contrario non avresti reagito così alla vista di quei due assieme”
Thalia rotolò sul lato destro, chiudendosi su se stessa, e Alice le si avvicinò ancora per accarezzarle i capelli “Senti, ormai la frittata è fatta. L’unica cosa che puoi fare è far venire un infarto a Sirius la sera del ballo”
“Se non gli verrà quando saprà di te e Avery” buttò li Brawen, ridendo fra se e se.
Mary afferrò le mani a Thalia, con un sorriso a trentasei denti stampato in faccia “Lo faremo pentire di non averti invitata. Alla faccia sua e della Trainor. Vedrai, in confronto a lei anche la piovra sembrerà più bella”
“Ma ora servono le paroline magiche Thals” le interruppe Alice “Ti piace Sirius Black, si o no?”
Thalia fissava le amiche, non sapendo cosa dire. Sospirò
“Io…credo che mi piaccia quel coglione montato di Sirius Black” si mise le mani fra i capelli, rigettandosi sul letto, mentre un grido di giubilio si sollevava fra le ragazze che cominciarono a saltare per la stanza, sotto lo sguardo divertito di Brawen.
 
 
 
 
Angolino dell’’autrice
 
Rieccomi col terzo capitolo!
Le cose stanno cambiando fra i ragazzi, Thalia si è resa conto di provare qualcosa per il nostro bel Sirius ma sappiamo tutti quanto possano essere testardi i Potter no? Ne vedrete delle belle insomma, vi dico solo che i prossimi capitoli saranno un po’ travagliati, soprattutto per la nostra giovane Potter che ne passerà di cotte e di crude. Ma non vi dico altro, bocca cucita!
Grazie a  Amy_demigod che ha messo la storia fra le preferite e Ale_Victory_chan (povera pazza che si è messa a betare la fic)
Mi farebbe piacere cosa ne pensate perciò lasciate una recensione, anche piccola, così da sapere come vi sembra!
 
Alla prossima pipol e fatto il misfatto!

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Capitolo 4
*** Chiarimenti ***


 


Capitolo 4

 
Chiarimenti
 
 

Quella sera, quando stavano tornando in sala comune dopo cena, Thalia trovò Sirius ad aspettarla davanti al quadro della signora grassa. In effetti, le ragazze aveva notato che non era al tavolo dei Grifoni quella sera, così come suo cugino, Remus e Peter, ma Thalia aveva cercato di trovare una scusa fattibile per giustificare la loro assenza.
Le altre si fermarono con lei, ma la mora fece loro segno di andare. Quando rimasero soli, Sirius la prese per un braccio portandola lontana dal dormitorio, davanti all’entrata.
“È passato in fretta questo mese, non mi ero nemmeno resa conto che questa sera ci sarebbe stata la luna piena” esclamò Thalia, non appena uscirono all’esterno della scuola “Gli altri sono già al Platano?”
“Sì. Remus non si sentiva bene oggi e ha deciso di andare là prima” rispose lui asciutto, senza rivolgerle uno sguardo.
Thalia invece lo guardava perplessa, non riuscendo a capire il comportamento del ragazzo “Va tutto bene Sirius? Non mi sembra che tu abbia una bella cera, magari per questa volta potresti lasciar fare James”
Gli sfiorò la spalla con una mano ma Sirius la ritrasse immediatamente, come scottato dal tocco della ragazza.
“S-Sirius….”
“Va benissimo Thalia, davvero. Escludendo il fatto che avresti potuto dire a me e James che volevi andare con Avery al ballo” berciò lui, aumentando il passo.
Thalia non sapeva se essere scioccata o furiosa “Beh, a parte il fatto che non sono tenuta a dire tutto a te e a mio cugino, è stata una cosa totalmente improvvisa e non avevo la minima idea che me lo avrebbe chiesto”
“Avresti potuto dirgli semplicemente di no, invece hai deciso di andare al ballo con quella serpe. Da te non me l’aspettavo proprio Thals, hai deluso entrambi. Non immagini nemmeno quanto”
Lei si fermò all’istante “E no Black. Chi ti credi di essere? Mio padre forse? Non credo, quindi non venire a farmi la predica sulle persone con cui decido di uscire perché sei l’ultimo che avrebbe il diritto di parlare”
Lui si voltò verso di lei, lo sguardo indagatorio “Cosa vorresti insinuare Potter?”
“Non insinuo proprio niente, Sirius, sono i fatti a parlare. A te pare normale cambiare ragazza più frequentemente dei tuoi calzini, ma se scelgo io di uscire con qualcuno vi permettete di mettervi a giudicare.” Disse lei, stizzita, incrociando le braccia al petto.
“È una cosa completamente diversa Thalia” cercò di giustificarsi lui, ma quella non lo stette ad ascoltare.
“Davvero? Perché a me non sembra proprio. Avery sarà anche uno stronzo, narcisista e manipolatore, ma almeno ha la decenza di dirtele in faccia le cose”
“Non me ne frega nulla Thals. O vai tu a dirgli che non lo accompagnerai al ballo o lo faremo io e James”
Thalia era scioccata. Con quale diritto veniva a dirle certe cose?
 “Tu provaci Black, prova solo a muovere un dito contro di lui e giuro che sarà qualcun altro a finire in infermeria dopo questa notte”
I suoi occhi di piombo si piantarono nei suoi “Non ne saresti capace Potter”
Lei si allontanò, dandogli volontariamente una spallata “Si vede che non mi conosci per niente Black. E io che pensavo che fossi diverso da tutti gli altri”
Si diressero in silenzio verso il Platano Picchiatore e solo allora videro Peter fuori dal passaggio ad aspettarli.
“Andate, io resto qui a controllare i dintorni”
Peter annuì, avvicinandosi al nodo che serviva per bloccare l’albero, ma Sirius non si calò subito al suo interno. Per un momento rimase tra le radici, intento ad osservare la trasformazione di Thalia; una leggera luce avvolse la ragazza ma Sirius poté distinguere le le braccia che si allungavano, ricoprendosi di soffici piume marroni, cosí come il resto del corpo. Poco dopo iniziò a librarsi in aria e, quando il bagliore si spense, Sirius poté vedere distintamente i tratti fieri di un'aquila reale. Da trasformata, Thalia era grande quasi quanto James o Sirius, ma fin dall'inizio aveva sempre preferito stare fuori dalla stamberga a controllare che non arrivasse nessuno. Era sempre così, con loro che entravano dal passaggio e lei che li raggiungeva in volo. A differenza dei ragazzi, Thalia era capace di trasformarsi in Animagus da un anno ormai, e ,quando ci era riuscita per la prima volta, James l'aveva praticamente costretta a fare un volo con lui sopra il Lago Nero. Remus diceva che quella era una delle scene piú belle che avesse mai visto.
Sirius si trasformò nel tunnel e raggiunse il piú velocemente possibile Remus e James alla Stamberga. La luna aveva già fatto il suo sporco lavoro sul loro amico, che giaceva sul tappeto davanti al letto a castello che c'era in mezzo alla sala piú grande della catapecchia.
La notte fu relativamente tranquilla, sempre se si possa definire tranquilla una notte passata con un Lupo Mannaro. La mattina dopo i ragazzi si svegliarono tutti e quattro sdraiati sul grande letto che Silente aveva fatto portare li al primo anno, o almeno quello che ne restava.
Remus e Sirius furono i primi a svegliarsi, mentre James e Peter russavano alla grande. Lupin aveva la solita aria malaticcia di sempre, solo che dopo la trasformazione era ancora piú accentuata. I tagli sul viso sembravano ancora piú grandi e profondi, mentre nuovi graffi e contusioni gli ricoprivano il corpo. Sirius, sfatto com'era dalla stanchezza, in confronto sembrava essere appena uscito da un centro benessere, nonostante l'occhio pesto e gonfio. Quando Remus lo vide, scoppiò a ridere come un matto anche se il petto gli faceva un male cane.
"Ieri sera devi avermi fatto arrabbiare Sirius, sembra che un pugile te le abbia suonate"
Black fece spallucce "Non so cosa siano i pugili ne tanto meno cosa centrano col suonare me, ma sicuramente non é nulla di buono, giusto?"
"Esattamente "
Calò il silenzio fra i due amici, entrambi non sapevano che dire.
"Ultimamente queste pause imbarazzanti stanno succedendo troppo frequentemente, non trovi Felpato?"
Sirius annuì, grave "Ci ho fatto caso anche io Lunastorta."
"E non é che per caso, solo per caso eh, centra una certa ragazza di nostra conoscenza in questi tuoi improvvisi silenzi?"
Lo sguardo indagatore di Remus era una delle poche cose a cui Sirius non riusciva a porre resistenza. Quegli occhi poi, nei giorni che seguivano la trasformazione, avevano una sfumatura giallo dorata che gli faceva venire i brividi.
Sirius si mise le mani fra i capelli dalla disperazione, lasciandosi sfuggire un gemito di disapprovazione "Quella ragazza mi sta rovinando Remus. Ieri sera ero incazzato nero con lei per la storia di Avery e...ho iniziato ad urlarle contro come un imbecille."
L'amico posò una mano sulla sua spalla, per consolarlo "Vedrai che si sistemerà tutto. Non dico che lei non si arrabbierà perché, conoscendola, starà già pensando il modo migliore per ucciderti"
"Ma perché tutti i Potter mi vogliono morto! Prima James, adesso lei. Mancano solo Dorea e Charlus e siamo apposto" sbuffò lui.
"Bhe, diciamo che non hai esattamente un bel caratterino Sirius, ma riesci sempre a farti volere bene da tutti. In questo sei un'asso"
Sirius si alzò dal letto, cominciando a camminare in giro per la stanza come un'anima in pena, mugugnando frasi sconnesse su Thalia e su quanto fosse stato stupido la sera prima a comportarsi in quel modo.
"Lei nemmeno mi piace, per le sottane di Morgana! Poi non capisco la frecciatina che mi ha mandato"
"Quale frecciatina?" chiese Remus.
Sirius agitò la mano, come a dover cacciare delle mosche "Ma niente, solo che secondo lei cambio piú spesso ragazze che calzini."
"Perché non é forse vero? Ieri pomeriggio sei uscito con Eleonor, giusto?"
Sirius annuì "Sì, ma non capisco"
"E cosa ti ha detto Thalia riguardo la proposta di Avery, mio caro Sirius?"
"Non parlarmi di quel verme Lunastorta, o giuro che non rispondo di me stesso"
"Sirius...."
Il moro sbuffò "E va bene. Ha detto che gliel'ha chiesto all'improvviso, quando erano a Hogsmeade"
"Nom capisci Sirius?"
"Cosa dovrei capire Remus! Non parlare per indovinelli, sai che non ti capisco poi"
Remus avrebbe voluto darsi una manata in faccia talmente era tonto il suo amico "Deve averti visto con Eleanor mentre eravate là, cretino! Non vedo altra spiegazione"
"I-intendi dire che lei é..."
"Sì Sirius. Penso sia gelosa, anche se solo un po’, del fatto che tu fossi con Eleanor e ha colto al balzo la proposta di Avery."
Sirius era più che confuso, oltre che sinceramente sbalordito. Possibile che Thalia fosse davvero gelosa....di lui?
"Tu...tu credi?"
"Penso di sì, ma in realtà non é che tu sia da meno, Felpato"
"Che vuoi dire? Io non sono geloso di Thalia, Remus. Siamo solo amici dopotutto"
Remus si alzò, avvicinandosi all’amico “Allora perché ti sei arrabbiato tanto per la proposta di Avery?”
Sirius ci mise un secondo per rendersi conto di quanto fosse stato stupido, a continuare a negare che quel qualcosa che sentiva per Thalia fosse più forte di quanto si ostinasse a dire a tutti.
L’altro parve leggergli nel pensiero “Sirius, da quant’è che sei innamorato di Thalia?” chiese, con un sorriso tutto alla Remus.
Sirius lo guardò, finalmente consapevole della serietà (?) dei suoi sentimenti, passandosi le mani sul viso “Credo...credo da quando l’ho vista sulle tribune dello stadio... e mi sono reso conto che quando parlo con lei tutto il resto sbiadisce.”
 
 
Thalia quella mattina era rientrata nel dormitorio in volo. Brawen, che era l’unica oltre ai Malandrini a sapere del suo essere un’Animagus, le lasciava sempre la finestra aperta durante le notti di luna piena. Questo aveva causato anche parecchi problemi con le loro compagne visto che d’inverno, tirando un freddo gelido, le altre volevano giustamente evitare di congelare. Una volta era anche rimasta chiusa fuori e Gazza l’aveva beccata mentre ritornava alla torre. Quello scherzetto da parte delle altre le era costato una serata intera nella foresta proibita ad aiutare Hagrid con i cuccioli di Ippogrifo.
Erano le cinque circa. Appena entrata si fiondò subito nel suo letto, cercando di fare meno rumore possibile, ma sapeva bene che Braw l’aveva sentita entrare, come sempre, e infatti, poco dopo, la sentì sgusciare accanto a lei nel letto.
“Sta bene il nostro amico dal problema peloso?” le chiese.
Sul viso di Thalia comparve un sorriso tirato “Sta bene come può lo può stare un lupo mannaro, Braw “
“Hai parlato con il bellimbusto almeno?”
Lei si voltò verso il muro “Senti, non voglio parlarne adesso ok? Non sono nelle condizioni di discutere di Black”
“Ahi, se siamo tornate al cognome deve essere successo qualcosa di grave. È stata una discussione tanto violenta?”
“Diciamo che non è stata pacifica"
Ne seguirono diversi minuti di silenzio, prima che l'altra parlasse.
"Black é un coglione, lascialo perdere"
"Non dare tutta la colpa a lui. Anche io ho fatto una cavolata non da poco"
"Il bello di litigare con un uomo, mia cara Thalia, é che puoi dare tutta la colpa a lui. Approfittane"
Thalia percepì il sorrisetto dell’altra senza nemmeno voltarsi. Avrebbe voluto ridere anche lei ma non era nelle condizioni mentali per farlo e difatti, appena posò la testa sul cuscino, finì per addormentarsi all'istante, con l'espressione delusa di Sirius in mente. Non l'avrebbe mai ammesso a nessuno, nemmeno a se stessa, ma si era sentita quasi in colpa durante la loro accesa discussione.
 
Il giorno dopo, a lezione, James e i Malandrini non erano presenti. Avevano lezione di erbologia con i Tassorosso, giú alle serre, e Thalia si chiese se Merlino lassù c'é l'avesse con lei. Non ci volle molto perché Eleonor si presentasse davanti a lei, con un'espressione dispiaciuta, pronta a chiederle di Sirius.
"Mi dispiace Eleonor, non so dove possa essere Sirius"
"Sono preoccupata. Pensi che stia bene?" chiese lei, e dal tono sembrava davvero preoccupata per il ragazzo.
"Penso di sì Eleonor, ci vuole ben altro per far fuori uno come lui"
La bionda se n'era andata con un sorriso sulle labbra proprio mentre la professoressa Sprite entrava nelle serre. Furono le due ore più lunghe della vita di Thalia.
Una volta finite le lezioni, la mora si diresse prima in infermeria a vedere come stesse Remus e poi al campo di Quidditch con la sua scopa; aveva bisogno di volare e schiarirsi le idee, di non pensare a Sirius per un po’ e men che meno al ballo. Salì in sella alla sua adorata Comet 180 e partì verso il lago Nero. Sorvolava il lago quando sentì qualcuno chiamarla, proprio dietro di lei.
"A quanto pare abbiamo entrambi cose da dimenticare, non é vero cugina?"
James, con la sua Comet 260, l'affiancò nel giro di pochi secondi, e insieme restarono lì, a mezz'aria sul Lago Nero.
"Sai, ho chiesto a Lily di venire al ballo con me" continuò James.
Thalia sorrise "E cosa ti ha risposto?"
Un sorriso tirato comparve sul viso del ragazzo "Ha detto che non uscirebbe mai e poi mai con uno come me. Come al solito"
"Forse é l'atteggiamento Jamie. Non pensi che, comportandoti diversamente, avresti più possibilità di farle capire che non sei esattamente il microcefalo che lei crede che tu sia?"
"Ma non capisco. Perché devo cambiare? Non dovrei piacerle così come sono?" chiese lui, perplesso, e Thalia gli rivolse un sorriso divertito.
"Per amore si é disposti a fare questo e altro James"
"E tu invece? Perché sei venuta qui Thals?"
Passarono alcuni minuti di silenzio prima che la mora rispondesse.
"É tutto un macello Jamie. Non so piú cosa provo, non capisco nemmeno perché mi dia così fastidio il fatto che Sirius esca con Eleonor, o il semplice fatto che abbia i brividi ogni volta che lo vedo. Lui...lui ha cambiato tutto, e non so nemmeno se in meglio o in peggio. Ho anche discusso con lui e Lily per questa cosa e non hai la minima idea di quanto stia male"
James le prese la mano, avvicinandosi di più a lei "Felpato ha detto che avete avuto... un diverbio, ieri sera. Era furioso del fatto che hai accettato la proposta di Avery per il ballo"
Thalia sospirò "Ha detto che avevo deluso entrambi,e gli avrei anche detto che la pensavo come lui se non fosse che si é messo a urlare come un ossesso! Non ci ho visto più e mi sono infuriata anche io. E tu invece? Sei davvero arrabbiato per il suo invito?"
"Beh, diciamo che non faccio i salti di gioia Thals, ma oramai il danno é fatto. Tirandoti indietro peggioreresti solo la tua situazione, anche se ammetto che vorrei tirargli una maledizione senza perdono e non credo che me ne pentirei dopo"
"Mi dispiace, sono stata così stupida ad accettare la sua proposta. Ero sul punto di dirgli no, credimi, ma poi ho visto Sirius con Eleonor e gli ho detto sì senza pensarci due volte"
"Certo che siamo proprio sfortunati in amore, vero cugina?"
Thalia sorrise "Diciamo che certe volte ce le andiamo a cercare Jamie"
Tornarono al campo, in silenzio, e una volta lì Thalia fece per andarsene ma James la fermò.
"Che ne dici di una partitina? Testa a testa, chi arriva prima a 150 vince, che ne dici?"
Thalia scoppiò a ridere "Sai che non puoi battermi cugino, é una partita persa a prescindere"
"Ma come siamo spavalde oggi Potter. Pensi davvero di riuscire a sconfiggere il più grande cercatore che il Grifondoro ha avuto in questi ultimi vent'anni?"
"Chi é quella che ha ricevuto i complimenti dalla McGonagall? Abbassa le corna Ramoso"
"Se é così che la metti, allora fatti avanti e combatti giovane cacciatrice!" urlò lui, montando in sella alla scopa.
 
Alla fine, dopo tre ore che passarono veloci come il vento, fu James a vincere ma a Thalia non importava un granché. Era riuscita a dimenticare tutto e tutti per un momento e tanto bastava; inoltre era da una vita che lei e James non passavano del tempo assieme e quella partita era stata un toccasana per entrambi. Quella sera tornarono assieme al dormitorio, con un sorriso stampato sul viso. Thalia andò da Lily, seduta davanti al focolare in sala comune, con un libro di Erbologia che chiuse subito non appena la vide arrivare. James attese un momento prima di salire, perdendosi nella visione di sua cugina e della sua adorata Lily sedute davanti al fuoco, a ridere e scherzare come se non avessero mai discusso prima di allora.
Una volta aperta la porta del dormitorio il moro trovò il suo migliore amico sdraiato a pancia in su sul suo letto, intento a fissare un libro dalla copertina rossa che James aveva visto fin troppe volte in quelle settimane.
"Penserai mai di restituirglielo Felpato? Thalia potrebbe scuoiarti se decidessi di non farlo"
Il ragazzo sbuffò "Dopo ieri sera non vorrà nemmeno sentir piú parlare di me, figuriamoci se verrebbe a pestarmi"
"Sai, prima le ho parlato. Dice di sentirsi in colpa per tutta la faccenda di Avery, ma ha anche detto molto poco velatamente che sei stato un deficiente"
"Visto? Tua cugina mi odia adesso, e tutto perché non ho rifiutato la richiesta di Eleonor di andare al ballo assieme!"
Il giovane Potter si avvicinò al letto del suo amico, prendendo tra le mani il libro di sua cugina "Ti consiglio di parlarle il prima possibile Felpato, almeno per chiarire la situazione. Poi se sai come prendere me, sarai in grado di chiarire con lei senza che vi uccidiate a vicenda. Anche se in realtà temo piú per te che per lei"
Sirius non sapeva che fare: andare a farsi uccidere ma dire a Thalia cosa provava o stare zitto e aspettare che lo facesse lei? La seconda scelta era decisamente poco da lui, troppo da codardi, ma la prima implicava una sua eventuale dipartita nel Lago Nero.
Black sospirò, esausto "Andrò a parlare con Thalia, Ramoso, anche se so che mi ucciderà ancor prima che possa aprir bocca"
Il moro gli diede una pacca fortissima sulla spalla che per poco non lo fece rotolare giú dal letto "Cosí si fa. Tira fuori le palle e combatti!"
James guardava il suo amico tra il divertito e lo spaventato; se lui e Thalia fossero riusciti a chiarire  sarebbero stati tutti decisamente meglio; insomma, non avrebbe piú dovuto sorbirsi tutte le lamentele del suo migliore amico riguardo la situazione e Thalia magari sarebbe stata felice. D'altra parte, però, temeva che questo avrebbe fatto allontanare i due, perché nonostante fossero praticamente cresciuti assieme, sapeva bene quanto l'amare qualcuno potesse far cambiare le persone. Prima di addormentarsi nel suo letto quella sera, gli giunse alla mente quella chioma rossa che tanto amava e non poté non pensare quanto sarebbe stato bello se anche lei avesse provato per lui gli stessi sentimenti che Thalia provava per Sirius.
 
 




Angolino dell'autrice

Ciao ragazzi, sono tornata a rompervi le scatole con un nuovo capitolo!
Anche Thalia è un Animagus ZAN ZAN ZAAAAN! (?)
Tra studio e altro sono completamente partita ultimamente, perciò mi sfogo sulla storia e succedono cose brutte scusatemi (il problema è che il peggio deve ancora arrivare)
L'angolino dei ringraziamenti stavolta è dedicato tutto a  Rossa_xoxo  e   esi_chan che hanno messo la storia tra le seguite!  
Amy_demigod tesoro stai sicura che questo delirio continuerà ancora per molto non preoccuparti
Se vi piace la storia o volete farmi sapere cosa ne pensate lasciate una piccola recensione, sarò più che felice di ricevere i vostri commenti e consigli!
Un bacione a tutti e fatto il misfatto!
 
 

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Capitolo 5
*** Il ballo ***




(piccola nota: ho corretto alcuni errori che avevo tralasciato ieri. Adesso dovrebbe essere a posto, buona lettura!!)


 
Capitolo 5


Il ballo






Il ventidue Dicembre arrivò più in fretta di quanto pensassero. Quella mattina la Sala Grande era addobbata a festa, con il gigantesco albero pieno di palline, festoni incantati, e la neve magica che scendeva dal soffitto.
Sarebbe stato decisamente più magica se Thalia e Sirius avessero chiarito, ma nessuno due aveva trovato il coraggio di parlare con l'altro, e così erano arrivati all'ultimo giorno prima delle vacanze senza riuscire a guardarsi ancora in faccia.
James aveva cercato anche di fare da intermediario tra i due, Brawen era riuscita a convincere Lily che Sirius non era una minaccia per la loro amicizia, e assieme a Remus avevano coinvolto anche Dorcas Meadowes, recente acquisto nella compagnia, a schierarsi in quella che secondo loro era un'opera di bene.
Mentre erano seduti al tavolo per fare colazione arrivarono i gufi con le ultime lettere e i giornali. Anche Ethan, il gufo dei genitori di Thalia, arrivò con un giornale tra le zampe e una piccola busta bianca che teneva stretta nel becco. Thalia gli diede un buffetto sulla testolina ricoperta da morbide piume color cioccolato e qualcosa da mangiare prima che potesse ripartire.
La ragazza cominciò poi a sfogliare per prima cosa il giornale dove, in prima pagina, vi era una foto animata dei suoi genitori che stringevano la mano al ministro della magia. Entrambi sorridevano, evidentemente fieri del lavoro svolto, e Thalia non riuscì a reprimere un sorriso nel vederli così felici, anche se in realtà pensava spesso a quanto fosse pericoloso il lavoro dell’’Auror. Era la loro bambina dopotutto, aveva solo paura di perderli.
““I coniugi Potter sono riusciti, ancora una volta, a sventare un’ attentato da parte di alcuni Mangiamorte al ministero della magia. Questa giovane coppia di Auror continua, assieme ai colleghi veterani nonché parenti Charlus e Dorea Potter, a decimare i seguaci del Signore Oscuro e a riempire le celle di Azkaban. Sicuramente la società magica deve molto a queste giovani menti e il ministro Millicent Bagnold ha intenzione di dedicare una parata in onore di questi giovani eroi del nostro tempo. A presto con nuove notizie dalla vostra carissima Penny  Whriter” lesse James a voce alta, tra il divertito e l’esaltato, prima di saltarle addosso “”Hai sentito? Parlano dei nostri vecchi Thals! Quei volponi, sono riusciti a diventare famosi prima del sottoscritto”.”
Thalia sorrise “”Sono così fiera di loro, vorrei tanto essere come loro quando uscirò da Hogwarts””
Brawen posò una mano sulla sua spalla della mora con un ghigno “”Per farlo dovresti prima imparare a non far esplodere nulla quando entri in un laboratorio di Pozioni, Thals”” 
Thalia e James scoppiarono a ridere, ma il sorriso di le si spense quando vide Sirius entrare nella stanza. Rimasero a fissarsi per qualche secondo, prima che James la riportasse alla realtà.
“”E quella lettera? Non l’hai ancora aperta?” le chiese il cugino, curioso.
“No non ancora”
“”E allora che aspetti? Aprila su!”  la incitò invece Brawen, sedendosi accanto a lei.
Thalia aprì la busta e iniziò a leggere la lettera:
“”Ciao tesoro, come te la passi li ad Hogwarts? Sei pronta per il ballo di stasera? Avrei tanto voluto essere li con te, piccola mia. So già che sarai bellissima con il mio vestito. Purtroppo ho una brutta notizia da darti però. Ci dispiace moltissimo, ma purtroppo non riusciremo venire a King’s Cross domani. Killian purtroppo non si sente bene. Lo abbiamo portato al San Mungo e non vorremmo lasciarlo li da solo . Io e tuo padre stavamo pensando di inviare un gufo a Charlus e Dorea per chiedergli se sono disponibili ad accompagnarti a casa. Tuo padre ti manda un grosso abbraccio e un bacio. E mandaci un gufo quando arrivi a casa ok? Ti vogliamo bene tesoro, ci vediamo domani"
La lettera era firmata "Mamma, papà e Killian".
"Allora?" Le chiese James "Cosa c'é scritto?"
"Mia madre dice che non potranno venire a prendermi. Killian sta male e lo hanno portato al San Mungo, non vogliono lasciarlo la da solo e cosí chiederanno a zio Charlus se potrebbe portarmi a casa"
"Oh non penso che avrebbero qualche problema al riguardo. Ehi Sirius!"
James, non appena si accorse dell'amico, gli corse in contro ma non fece in tempo a vedere l'espressione delusa sul volto di Thalia, a differenza di Brawen.
"Ehi, tutto a posto?"
Lei fece di no con la testa, lo sguardo basso "Io...so che non é colpa loro, e nemmeno di Killian, ma con tutto quello che mi sta succedendo ultimamente avevo bisogno di un abbraccio dei miei genitori. Di sentirmi dire bentornata a casa".


Quel giorno le lezioni parvero passare molto piú lentamente del solito, come se la McGonagall e Lumacorno l'avessero fatto a posta, ma una volta suonata la campanella dell'ultima ora tutti gli studenti di Hogwarts si erano praticamente fiondati nelle loro camere a prepararsi per il ballo che ci sarebbe stato quella sera.
Brawen alla fine aveva accettato la proposta di Remus, cosí come Alice aveva fatto con Frank e Mary con Peter. Insomma, praticamente tutti avevano trovato il loro compagno ideale, mentre Thalia aveva escogitato fino all'ultimo un piano per non andare. Ma poi, vedendo l'abito di sua madre, che suo padre le aveva spedito qualche giorno prima, appeso con una gruccia al suo armadio, Thalia non riusciva a non pensare che non avrebbe sprecato un abito cosí bello solo per delle paranoie. Era nero pece, con un corpetto squadrato che lasciava intravedere la curva del seno. Ma la parte piú bella era sicuramente la gonna, dove delle onde colorate salivano fino alla fine del corpetto, passando dal viola al rosso e arrivando fino al rosa, mentre verso l'orlo diventavano bianche. Le ricordava tanto i tramonti che aveva visto quando era andata in viaggio con i suoi in a Malta, in Italia. Decisamente un'abito che non meritava di rimanere dentro ad un armadio per altri trent'anni. E poi era come se sua madre fosse li con lei quella sera, il che la fece sentire un po meglio.
La sera arrivò e la stanza era un delirio, tra Alice e Mary che discutevano poco civilmente su quale paio di scarpe si intonasse meglio al loro vestito e Lily, che tutta tranquilla si stava acconciando i lunghi capelli rossi alla babbana, con uno strano aggeggio che lei aveva chiamato "arriccia capelli". Brawen invece era chiusa in bagno da venti minuti almeno, e non dava alcun segno di vita da quando era entrata per lavarsi e cambiarsi d'abito.
In pratica Thalia era l'unica che stava prendendo le cose con tutta calma, senza andare nel panico, ma cosí facendo non rendeva sicuramente le cose piú facili per le altre, difatti Alice e Mary, non appena si accorsero che a malapena aveva tirato fuori dall'armadio il vestito, misero fine alla loro faida per le scarpe e si fiondarono ad aiutarla.
"É mai possibile che voi Potter siate degli esseri cosí incapaci per Merlino? Non riuscite nemmeno a prepararvi per arrivare in tempo ad un dannatissimo ballo!" Berciò Mary, snocciolando mentalmente tutti gli incantesimi che conosceva per acconciare i capelli.
"Bhe se proprio vuoi parlarne, é da piú di mezz'ora che Brawen é chiusa in bagno e non da segni di vita. Giuro che se non esce nei prossimi dieci minuti sfondo la porta" disse invece Alice che nel frattempo stava rovistando nella trousse di Thalia, alla ricerca di qualcosa di decente da metterle addosso.
"Ragazze guardate che posso sistemarmi benissimo da sola. Non sono una bambola da fare e disfare come volete" cercò di farsi sentire Thalia ma quelle sembravano troppo concentrate sul loro lavoro per darle retta. L'unica cosa che sembrò distogliere il loro pensiero fu l'entrata in camera di Brawen che, secondo il pensiero di tutte le presenti, nessuna esclusa, avrebbe steso tre quarti della fauna maschile presente in Sala Grande. Indossava un vestito lungo blu notte, con due spalline spesse per spalla e uno spacco che arrivava piú o meno a metà coscia, mentre ai piedi portava dei semplicissimi calzari argentati con qualche centimetro di tacco. I capelli sciolti sulle spalle, gli occhi chiarissimi e la carnagione scura la facevano sembrare una di quelle dee che Thalia aveva visto tante volte nei libri babbani che Lily le aveva prestato
"O santo cielo...."
Le ragazze rimasero a dir poco senza fiato, il che fece ridere Braw come una bambina.
"Calma ragazze, non penserete mica di svenirmi qui in camera no? Altrimenti chi vi porta dai vostri cavalieri?"
"Al diavolo Frank, quasi quasi ci vengo con te al ballo Brawen" disse Alice, ancora stordita dall'entrata in scena dell'amica.
"E poi chi lo sente. Su filate a vestirvi, a Thalia ci penso io"
Le altre si infilarono in bagno, lasciando Thalia da sola con Lily e Brawen.
"Braw tu non sai nemmeno dove mettere le mani" le fece notare Thalia e l'amica sorrise. 
"É per questo che abbiamo una bacchetta pulce"
"Se vuoi posso darti una mano, tanto qui ho finito e dovrei solo vestirmi" disse Lily e Thalia si perse qualche momento a osservarla; i capelli rossi, di solito lasciati liberi sulle spalle, ora erano piú mossi del solito e raccolti in una morbida coda sulla nuca. Gli occhi verdissimi invece, erano circondati da un sottilissimo strato di ombretto rosato e una sottilissima linea nera di matita.
"Sei da togliere il fiato Lily. Stasera il tuo cavaliere si scioglierà non appena ti vedrà arrivare" disse Braw, accompagnando il commento con un lungo e sonoro fischio di apprezzamento.
"A tal proposito, con chi hai deciso di andare alla fine Lils?" Chiese invece Thalia e le guance di lei arrossirono per un momento.
"Alla fine ho accettato la proposta di Connor. É stato cosí gentile di questi tempi che non ho saputo rifiutare quando me l'ha proposto"
Thalia sembrò quasi delusa dalla notizia; in fondo aveva sperato fino all'ultimo che la sua amica cambiasse idea riguardo a James, ma a quanto pare era piú difficile di quel che credeva.
"Forza, diamo una sistemata a 'sta ragazza. Avery sverrà appena la vedrà arrivare"
Thalia le lanciò un'occhiataccia "Grazie, ma penso che l'aiuto di Lily basti e avanzi. Tu piuttosto, su chi vuoi far colpo per esserti agghindata cosí?"
Brawen arrossí leggermente, quasi non si notò, e distolse lo sguardo "Non devo far colpo proprio su nessuno Thals. Secondo me tutta questa lacca per capelli ti é andata al cervello"
"No no no. Brawen Wolff, tu sei arrossita e ora voglio sapere a chi stavi pensando!" Disse invece Lily, mentre cercava di sistemare i capelli di Thalia.
"Che zabette che siete santo cielo! Non stavo pensando proprio a nessuno, finitela!"
Le due scoppiarono a ridere prima di tornare alle loro faccende.
Intanto Brawen fuggì dalle due rifugiandosi in sala comune dove, seduti sulle poltrone davanti al fuoco, i Malandrini stavano già aspettando le loro belle, e a Remus scappò un sorriso quando la vide scendere dalle scale del dormitorio, mentre James e Sirius la guardavano con tanto d'occhi.
Lupin la raggiunse, prendendola per mano, e lei lo abbracciò cercando di non pestargli i piedi coi tacchi.
"Devi scusarmi Lunastorta, non sono abituata a questi trampoli"
"Sei bellissima Brawen, dico davvero. A dir la verità anche a me questo vestito da fastidio. Pizzica un po dappertutto." Disse lui, porgendole poi il braccio "Allora, vogliamo andare?"
Braw lo afferrò, stringendosi a lui "Con molto piacere socio"
Fecero per uscire dal passaggio nel quadro ma James li fermò prima, chiedendogli dove stessero andando. I due si guardarono per un momento, complici, per poi tornare a guardare James con un sorriso malandrino sul viso.
"Mi dispiace Potter, io e il tuo amico qui abbiamo una missione segreta da svolgere" disse Braw prima di allontanarsi con Remus, lasciando i due a bocca asciutta.
Un lungo fischio di apprezzamento giunse dalla poltrona dove era seduto Frank, con il suo completo nero e una piccola rosa rossa nel taschino. "Ragazzi, la Wolff era uno schianto per Merlino. Remus é un uomo fortunato. Se non fosse che sono pazzo di Alice avrei chiesto a lei di uscire"
"E meno male allora. In quel caso ti avrei ucciso Frank Paciock"
La voce di Alice giunse dalla cime delle scale, seguita da quella squillante di Mary. Le due indossavano un'abito color pesca la prima e uno viola scuro la seconda, entrambi senza spalline e lunghi fino alle ginocchia.
"Brawen farebbe girare la testa a chiunque Alice. Mi stupisce che non sia ancora riuscita a trovare un ragazzo"
James e Sirius, gli unici in quella stanza a sapere delle preferenze della mora, si lanciarono un'occhiata divertita, cercando di trattenere una risata.
Sirius guardandosi in torno però, notò l'assenza dell'unica persona per cui era ancora nel suo dormitorio invece che davanti a quello dei Tassorosso ad aspettare Eleonor.
"Thalia non scende ragazze?"
La mora fece spallucce, affiancando Frank "No, ha detto che scenderà piú tardi con Lily. Noi intanto andiamo, mentre voi due dovreste andare a recuperare le vostre dame per il ballo"
Sirius abbassò lo sguardo, deluso, uscendo poi dalla stanza senza guardare gli altri in faccia.
Doveva essere lui a portarla a quel ballo dannazione. Se solo non fosse stato cosí codardo...ora molto probabilmente starebbe stringendo Thalia, mentre ballavano un lento in Sala Grande.


Thalia nel frattempo era andata nel panico totale. Andava avanti e indietro nella stanza con la testa tra le mani con Lily che la guardava tra il divertito e il preoccupato.
"Se non la smetti di fare avanti e indietro finirai per fare un solco nel pavimento Thals" le fece notare la rossa e Thalia si fermò solo allora.
"Dici che é andato via? No perché non so se riuscirei a guardarlo in faccia ora come ora e..."
Lily le si avvicinò, prendendole il viso tra le mani. Aveva anche i tacchi e la superava di cinque centimetri buoni.
"Tesoro andrà tutto bene, non puoi preoccuparti del fatto che ogni volta che uscirai da quella dannata porta per i prossimi due anni tu dovrai incontrarlo. Stasera devi divertirti e si, lo farai con l'unica persona in questa dannata scuola che odi piú di ogni altra cosa al mondo. Vedila come un'occasione per farlo pentire di non averti invitato prima che lo facesse Avery, d’accordo?"
La mora l'abbracciò, senza dire una parola. Era cosí contenta che la sua migliore amica avesse capito la situazione, nonostante fosse una dannatissima paranoica con problemi d'ansia.
"Grazie Lils"
"Su, penso che i nostri cavalieri ci abbiano aspettato abbastanza. Va bene farsi desiderare ma non così tanto" disse la rossa, dirigendosi verso le scale, ma venne fermata prima.
"Scusa se te lo chiedo Lily ma....perché non hai accettato la proposta di James invece che quella di Connor"
La rossa si fermò un momento, girandosi verso l'amica.
"Senza offesa, ma tuo cugino é un'idiota immaturo e non credo che debba ancora sperare che possa uscirci assieme se non cambierà atteggiamento. Mi dispiace Thals" la rossa scese dalle scale e l'amica la seguí a ruota poco dopo. Anche se era un po dispiaciuta per suo cugino, Thalia sapeva che Lily aveva ragione. Se James non fosse cambiato Lily non gli avrebbe dato nessuna possibilità, nemmeno la piú piccola, di poter stare con lui.


Intanto i ragazzi stavano aspettando le proprie dame in fondo alla scalinata davanti al portone della Sala Grande, qualcuno piú impaziente di altri.
Sirius raggiunse gli altri ragazzi, con un espressione talmente incazzata che mentre James lo guardava non riusciva a non ridere.
"Fratello, si può sapere cosa stai facendo qui? Non dovresti essere nei sotterranei ad aspettare Eleonor la pazza?"
Sirius tirò un sospiro "Ero li infatti, ma ha detto che voleva fare una cavolo di entrata ad effetto o che so io. Ma che problemi avete voi ragazze?" Chiese invece ad Alice e Mary, in piedi accanto a Frank e Peter.
"Quella ragazza ha qualche rotella fuori posto Sirius" rispose Alice "Ancora mi chiedo perché mai hai invitato lei al ballo e non Thalia"
"Dovrete rinfacciarmelo ancora per molto?" Chiese lui stizzito.
"Si!" Risposero loro, praticamente nello stesso momento.
Sirius avrebbe voluto controbattere, ma rimase imbambolato per qualche secondo a fissare un punto fisso sulle scale, seguito poi da tutti gli altri.
Lily e Thalia erano in cima alla scalinata, una più bella dell'altra. 
La prima indossava un vestito lungo verde prato, con delle spalline spesse che si incrociavano appena sotto le spalle, lasciandole la schiena nuda.
James rimase a fissarla, come pietrificato da quella visione. E Sirius non fu da meno.
La vide scendere lentamente le scale, passo dopo passo, e appena fu abbastanza vicina fece per tenderle la mano. Thalia quasi inconsciamente gliela porse, ma si bloccarono non appena sentirono una voce fin troppo squillante provenire dalle loro spalle.
"Sirius! Sirius sono qui!"
Eleonor era proprio dietro Thalia e il moro non fece nemmeno in tempo a vederla che le fu addosso, con quell'abito giallo che la faceva sembrare più una meringa al limone che una ragazza.
"Eleonor?! Sei...sei tornata in fretta"
"Si! Non sei contento ?” parve accorgersi solo allora della presenza di Thalia e delle alter “Oh , ciao ragazzi! È una bellissima serata vero? Spero che vi divertiate al ballo. Su, andiamo Siry!”
James trattenne una risata “S-siry?”
Sirius rispose con un’ occhiata decisamente eloquente, prima che la bionda lo trascinasse nella sala. In quello stesso momento li raggiunsero Brawen, Remus e Dorcas. Anche lei aveva scelto un vestito verde, decisamente in tinta coi colori della sua casa; verde bottiglia, lungo fino ai piedi, con una fascia di tessuto intrecciata sotto al seno e delle foglie d’edera che risalivano il braccio destro.
Thalia andò in contro alla sua amica, vedendola leggermente stralunata e con i capelli completamente fuori posto, così come Remus.
““Per Merlino ragazzi! Si può sapere cosa vi è successo?”” 
I due si lanciarono un’occhiata “Niente, abbiamo sol corso un po” continuò poi Remus.
Thalia li guardò, scettica “Voi due non me la contate giusta. Perché cavolo dovevate mettervi a correre? 
““Bhe…potremmo aver visto Poppy correre in infermeria con un’ Avery in preda ad una crisi di panico”” disse Brawen.
““Voi cosa?!””
““Stavamo tornando alla torre, dopo essere passati nei sotterranei a prendere Dorcas”” cominciò a spiegare Brawen ““E abbiamo sentito un urlo””
Thalia non ci stava capendo un bel niente però “”E cosa gli è successo scusate?””
“”Ci è praticamente venuto addosso urlando di aver visto un..mostro dagli occhi gialli? È così che l’’ha chiamato, Remus?””
“Esattamente. Sembrava quasi che fosse finito sotto il Nottetempo”” rispose lui, con uno strano sorrisetto sul viso.
“”Quindi non verrà, giusto?”” chiese Thalia, anche se sapeva bene la risposta.
““Non credo. Ero con loro quando ho sentito Poppy urlare dietro ad Avery di stare fermo a letto. Ha parlato anche di dover chiamare Silente e la McGrannit per discuterne e capire se si tratta solo del frutto della sua immaginazione prima di avvertire gli studenti di una possibile creatura che vaga per i corridoi” disse invece Dorcas, affiancando Braw.
Thalia non sapeva se essere semplicemente delusa o incazzata nera. Sapeva che non era colpa di Avery, o almeno sperava che fosse cosí, ma avrebbe voluto comunque spaccargli la faccia in quel momento.
Dorcas le si avvicinò, lentamente, posando una mano sulla dua spalla "Thalia, anche il mio compagno ha mollato all'ultimo secondo. Se ti va possiamo farci compagnia assieme, mi piacerebbe tanto che diventassimo amiche"
Thalia sorrise "Non vorrei rovinarti la serata"
La moretta fece di no con la testa "Vuol dire che staremo in bordo pista a fare commenti acidi sui vestiti delle altre ragazze. Allora? Ci stai cara la mia Grifona?"
La Serpeverde le tese la mano che lei accettò volentieri, prima di venire tirata dentro il salone, dove rimase estasiata a guardare il tutto. La Sala Grande era completamente imbiancata di neve, con le tavolate spostate ai lati per accogliere cibi e bevande, mentre nella parte centrale la maggior parte degli stava ballando. Negli sterei risuonava la musica delle Sorelle Stravagarie.
Alla fin fine lei e Dorcas non ci misero molto a fare amicizia e passarono gran parte del tempo a parlare dei ragazzi presenti e dei vestiti ridicoli di alcune ragazze. La serata stava andando nel migliore dei modi, infondo si stava divertendo e non era da poco, ma poi il suo sguardo incrociò malauguratamente quello di Sirius, in mezzo alla folla. Era da solo, con un boccale di Burrobirra tra le mani che gettò tra le mani del ragazzo in piedi accanto a lui prima di venirle in contro.
“Scusami Dorcas” disse lei, alzandosi “Devo andare. Ho bisogno di aria e qui dentro non si respira. Ci vediamo dopo”
“S-si certo Thalia, a dopo” non fece in tempo a finire che la mora se n’era già andata. Una volta arrivata nel corridoio davanti al salone credeva di averlo seminato, o che per Godric non l’avesse vista, prima che sentisse qualcuno afferrarle il polso.
“Thalia aspetta devo parlarti!” disse lui, strattonandola verso di se. Thalia cercò di liberarsi dalla presa del ragazzo ma, sfortunatamente,  sulla parte fisica Sirius era sempre stato più forte di lei.
“Porco Salazar, Sirius non ti accontenti mai? Hai una bellissima ragazza che ti sta aspettando la dentro, cosa vuoi ancora da me?”
“Non è lei la ragazza con cui sarei dovuto venire al ballo dannazione. E non è nemmeno lei che vorrei al mio fianco, Thalia, perché non vuoi capirlo?” continuò lui, stringendo la presa sul suo polso per la rabbia.
“Non è che tu mi abbia lasciato tanta scelta Sirius. Ma ti rendi conto? Sei qui con una ragazza bellissima e perfetta, perché non puoi semplicemente accontentarti e non fare il ragazzino viziato per una volta? No, tu sei il grande Sirius Black a cui tutto è dovuto. Un tuo schiocco di dita e tutti ti vengono in contro. Bhe, notizia del giorno Sirius, non va sempre come vuoi tu” Ora che gli stava sputando addosso tutta la rabbia e la tristezza che aveva provato in quei giorni, gliene importava poco se dei ragazzi li stavano guardando incuriositi o che lui ci rimanesse male “Tu…tu, brutto deficiente, non hai la minima idea di cosa ha causato il tuo arrivo nella mia vita. È stato come se un Ippogrifo fosse piombato in mezzo alla mia strada senza preavviso. Hai scombussolato tutto, Sirius Black, tutto, e ora mi trovo qui senza capire se voglio prenderti a sberle o…o-““
“”O, cosa, Thalia?”” chiese lui, impaziente, ma lei non demorse.
“O no, non me lo farai dire Sirius, scordatelo. Piuttosto potrei essere io a chiedere a te cosa diamine ci fai qui invece che essere con Eleonor””
Sul suo viso comparve il solito ghigno malandrino “”Mi sembra ovvio, Potter””
“Oh scusa, Black, se non sono un asso nella Legilimanzia”
Una mano di lui si spostò sul suo fianco, mentre l’altra saliva verso la spalla destra, tirandola di più a se “Sono qui per dirti che sono innamorato perso di te, Thalia Potter, e anche che sei da mozzare il fiato con questo vestito addosso. Mi hai steso prima su quelle scalinate”
Thalia era totalmente senza parole, come poche volte le era successo. Mai e poi mai si sarebbe aspettata una dichiarazione da Sirius Black in quella situazione, di fronte a tutti qui ragazzi che guardavano poi, e senza rendersene conto sentí qualche lacrima scivolarle sulle guance. Con grande sorpresa di Sirius per altro.
"Thals? Oddio, pensavo mi odiassi ma non fino a questo punto"
Thalia si ricompose solo allora "Come? Io non ti odio affatto Sirius! Ero incazzata nera con te ma di certo non ti odio per Merlino"
Sirius sorrise "Quindi...non mi odi alla fin fine, eh?"
La presa si spostò tutta sui fianchi di Thalia, adesso si stavano guardando dritto negli occhi, e come quel giorno tutto intorno a loro era scomparso.
Thalia si lasciò scappare un sospiro "Diciamo che non mi sei indifferente Black"
""Thalia" la chiamò il moro, e lei non si sarebbe mai dimenticata lo sguardo che le stava rivolgendo. Era cosí poco...Black. Così diverso dalla famiglia di cui aveva solo sentito parlare. Così diverso dal Sirius di solo un mese prima.
Sembrava una cosa cosí banale e stupida innamorarsi di qualcuno nel giro di trenta giorni, un mese appena, ma in quel momento Thalia si stava chiedendo come avesse fatto a non vedere prima quei meravigliosi occhi grigio piombo che la stavano fissando cosí intensamente, in attesa di una risposta.
Thalia sorrise "E va bene, Sirius Black, tu mi piaci. Mi piaci da quando ci siamo parlati su quegli spalti e ti ho prestato un libro in cui custodivo parte della mia stessa anima e che aspetto ancora di avere indietro. Da quando ho capito che sei tu la persona che volevo accanto a me al ballo, e mentre passeggio lungo sulle rive del lago nero e-" 
Lui interruppe li suoi sproloqui posando le labbra sulle sue. Tutti, Thalia compresa, trattennero il fiato in quel momento, e la mora si sentí mancare un battito. Facciamo due.
Sirius non le diede il tempo di rendersi conto di quello che stava succedendo, staccandosi per primo da quel bacio, con uno di quei sorrisi di chi ha appena conquistato la propria meta. Anche Thalia sorrise, e prima che Sirius potesse sparare una delle sue inutili battutine lo tirò a se col bavero della camicia, baciandolo a sua volta.
"Siry! Cosa stai facendo per l'amor di Merlino?!" 
Entrambi conoscevano alla perfezione quella voce. Proprio dietro di loro, in piedi davanti all'entrata della Sala Grande, Eleonor Trainor guardava i due ragazzi con gli occhi spalancati e un'espressione terrorizzata sul viso.
Sirius e Thalia erano senza parole. Nella foga del momento avevano dimenticato un minuscolo problema dai capelli biondi e il viso pieno di efelidi che ora li stava fissando, sconcertata.
"Eleonor...tu non-" cominciò Thalia ma la bionda la interruppe.
"Brutta stronza! Tu lo sapevi che lui stava con me e l'hai...l'hai circuito con i tuoi trucchetti! É sotto un incantesimo vero? É così, ho ragione e lo sai, perché nessuno potrebbe mai stare con una ragazzina paranoica come t-"
"Adesso basta! Ma dico sei impazzita per caso?" Sbottò Sirius, ed Eleonor indietreggiò di qualche passo, impaurita dalla sua reazione.
"M-ma Siry...tu sei il mio cavaliere! Non puoi stare con lei, non è giusto." sembrava essere tornata la ragazza gentile di sempre, come se quell'attimo di pazzia fosse svanito nel nulla.
" è stata colpa mia, non di Thalia. Era...era lei che avrei voluto invitare al ballo, ma sono stato talmente idiota da lasciarla andare da qualcun'altro. Mi dispiace, Eleonor"
sul viso della bionda passarono decine di emozioni, dall'esterrefatto al deluso, fino all'infuriato."
"No non ti credo. è me che volevi Sirius! Smettila di fare l'idiota, stai facendo tanta scena per nulla. Saluta la tua amichetta e torna dentro con me, su" lei gli tese la mano ma Sirius, al contrario, afferrò quella di Thalia. 
In quello stesso istante uscirono dalla sala anche James e gli altri ragazzi, che appena videro Thalia e Sirius l'una accanto all'altro non poterono fare a meno di sorridere.
La bionda era a dir poco sconvolta, ma prima che Thalia potesse dire qualcosa quella era già sparita tra la folla.
Alice la raggiunse nel giro di un attimo, travolgendola e rischiando di farle cadere entrambe per terra.
"Lo sapevo! Lo sapevo Frank, lo sapevo!" Urlava, continuando a saltellare in torno all'amica.
"Alice non vorrai ucciderla proprio adesso vero? Lasciala respirare"
James, invece, era davanti a loro e li fissava corrucciato, con le mani sui fianchi. Prima di scoppiare a ridere e fiondarsi sui due.
"Finalmente le mie bellissime orecchie non dovranno piú sopportare i vostri lamenti! Avete la mia totale e incondizionata approvazione ragazzi"
"Pensi forse che ti avremmo dato retta anche se fosse stato il contrario?" Chiese Thalia, sorridendo.
"O certo che si, altrimenti avrei dovuto buttare uno dei due nel lago nero. E ora venite, c'é una cosa che dovete vedere"
Senza dire una parola, suo cugino portò lei e Sirius in un cortiletto esterno della scuola dove, ad attenderli, c'erano tutti i loro amici. Finché non sentì Remus pronunciare un "Lumos", illuminando tante piccole lampadine tonde attaccate ale colonne, Thalia non si accorse che accanto a lei c'era un piccolo steteo babbano e nemmeno che, in un angolo, erano imboscate alcune bottiglie di Whisky incendiario.
"Si può sapere cosa state facendo?" Chiese Sirius e Brawen prese parola.
"Beh, l'idea iniziale era farvi ubriacare talmente tanto da farvi finire a letto assieme ma Alice, Mary e Lily l'hanno bocciata a pieno. Poi abbiamo pensato ad una piccola festicciola tutti noi assieme ma a quanto pare avete fatto tutto da soli. Siete dei guasta feste ragazzi, lasciatevelo dire"
Da li fu un delirio totale. James e Sirius iniziarono a fare una gara a chi beveva di piú con Frank, Lily e le altre ragazze stavano discutendo con Remus mentre Brawen era rimasta in disparte, seduta su un gradino.
Thalia le si avvicinò con due bicchierini di Whisky Incendiario in mano che aveva rubato da James e Sirius.
"Tieni. Sono gli unici due che ho strappato alla loro furia" disse, sedendosi accanto a lei e dandole uno dei due bicchieri.
"Grazie" rispose lei, con un sorriso tirato.
Thalia aspettò che entrambe finissero il proprio bicchiere prima di parlare "Senti...posso chiederti una cosa?"
"Certo spara pure"
"Tu non hai nulla a che fare con il mostro dagli occhi gialli che ha visto Avery, non è vero?"
"Non so di cosa tu stia parlando Thals" rispose lei, atona, con lo sguardo fisso sulla luna.
"Lo sai benissimo che parlo di tu sai chi, e non mi riferisco a quello svitato di Voldemort"
Brawen rimase in silenzio per qualche secondo prima di parlare "Se fosse colpa di mia sorella, fidati, lo saprei Thalia. Ora perdonami, ma vado a prendermi un altro goccetto. Tu e Black siete riusciti a farmi venire i nervi a fior di pelle. a proposito, eccolo che arriva"
In effetti Sirius la stava raggiungendo. un po barcollante forse, ma le stava venendo in contro con un sorriso stampato in faccia.
"Non credi di aver bevuto abbastanza per questa volta, Sirius Black?" chiese lei, sorridendo al ragazzo.
"Dovevo festeggiare Potter!" le prese la mano, sedendosi accanto a lei.
"Sai, è stata una cosa davvero bellissimo quello che hai detto prima"
"Chi è innamorato, comincia sempre con l'ingannare se stessi, e finisce sempre con l'ingannare gli altri"
"Sirius Black, stai citando Oscar Wilde per caso?" chiese lei, sorpresa.
Lui le circondò le spalle con un braccio "Ho fatto del male ad Eleonor solo perchè non mi sono reso conto prima di provare qualcosa per te, e sono stato da cani ogni volta che ti vedevo accanto ad Avery a Pozioni. A proposito, non che mi interessi particolarmente, ma dov'era quel coglione stasera?"
Lei lo guardò accigliata "Sirius..."
"E va bene. Dov'era Avery invece che essere accanto a te al ballo?" chiese lui.
"Brawen e Remus dicono di averlo visto in infermeria. Poppy deve averlo strigliato per bene, era serata libera anche per lei"
"E cosa ci faceva in infermeria così tardi?
"Non pensavo ti importasse tanto Sirius. Non potremmo ignorarlo per qualche ora? Domani torniamo a casa e non voglio pensare a lui" Thalia si appoggiò al suo petto, con il battito del cuore di Sirius come sottofondo.
L'indomani avrebbe raccontato tutto a sua madre magari, di come aveva conosciuto Sirius e come era andato il ballo. "Si..domani" pensò, prima di addormentarsi tra le sue braccia, con un un sorriso sulle labbra.








Angolo autrice


Ciao ragazzi!
Sono in mega ritardo con la pubblicazione di questo capitolo ma ci ho messo molto tempo per scriverlo e cercare di mettere tutti i dettagli, tra i quali ce ne sono alcuni particolarmente importanti per la continuazione della storia.
Finalmente Sirius e Thalia sono arrivati a concludere qualcosa. C'è voluto un po di tempo ma alla fine c'è l'hanno fatta (y)
Un bacione a tutti voi che seguite la storia e spero di rivedervi al prossimo capitolo!
(Ora torno a studiare visto che sono a scuola e non dovrei fare certe cose, perciò addio!)




Un abbraccio
la vostra Alyss

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Capitolo 6
*** Fuoco ***


 


Capitolo 6
 
Fuoco


 
 
 
 
 
Il giorno dopo Thalia si svegliò di buon'ora, come sempre, e scese da sola in sala comune. La sera prima si era addormentata come una bambina tra le braccia di Sirius e a quanto pare le ragazze gli avevano dato il permesso per portarla nel dormitorio perché non vedeva in che altro modo sarebbe potuta arrivare nel suo letto.
Lo stesso Sirius adesso la stava aspettando, seduto su una delle poltrone davanti al fuoco, con un libro tra le mani.
"Buongiorno! Mattiniero Black? Mio cugino non ti avrà fatto dormire molto" disse lei avvicinandosi, e non appena la vide anche Sirius le venne in contro.
"Veramente é a te che ho pensato stanotte, ma tendenzialmente voi Potter avete il vizio di tenermi sveglio quando vi capita "
Sirius l'abbracciò e lei si lasciò cullare per un attimo, prima di sedersi con lui sulla poltrona.
Thalia prese il libro, rigirandoselo tra le mani "Quando avrai intenzione di ridarmelo Sirius? Mi manca il mio Dorian Gray"
"Dovrei essere geloso di un libro forse?"
Lei sorrise "Non so, dovresti?"
Sirius le diede un bacio sulla tempia "Allora vuol dire che lo terrò sotto controllo io"
Le prese il libro, riponendolo nella tasca della sua divisa "Ho una cosa per te piuttosto "
"Se si tratta di Cioccorane, caro mio sai già come corrompermi"
Sirius si lasciò sfuggire una risata "No no, non é qualcosa che puoi mangiare. Piuttosto direi che potresti indossarla"
Prese la bacchetta e appellò un pacchetto che era riposto sopra il camino, facendolo volteggiare sulle mani di Thalia "Non era previsto che te lo dessi oggi, ma viste le ultime vicende penso di poterlo fare "
Era una scatolina nera, quadrata, con un fiocco bianco sopra
"Su, aprilo!" la incitò lui e Thalia non si fece pregare.
Dentro la scatola c'era un ciondolo a forma di fiocco di neve. Era piccolo, grosso quanto un'arachide, ma brillava come una stella davanti alla luce del fuoco.
"Sirius...ma cosa-"
"Buon Natale Potter"
Si scambiarono un bacio dolce, lento, completamente diverso a quello che si erano dati della sera precedente, anche se Sirius l'aveva sorpresa ugualmente.
"É bellissimo Sirius....ma sinceramente non pensavo nemmeno che saremmo arrivati a questo punto noi due, non ti ho fatto nulla-"
"Direi che per ora un'altro bacio può andare come regalo di Natale" disse lui, con un ghigno.
Thalia fece per avvicinarsi nuovamente a lui ma vennero fermati da un verso di disgusto, proveniente da dietro di loro.
"Se avessi saputo che avrei dovuto vedervi mentre vi risucchiate la faccia di prima mattina non mi sarei neanche svegliato"
James era dietro di loro con una faccia a dir poco schifata.
"Potevi stare a letto cugino, non avresti visto questo scempio. Sbaglio, Felpato?" disse lei, abbracciando il ragazzo.
"Concordo pienamente Thals"
"No no no, chissà quali porcherie vi sareste messi a fare se non fossi arrivato io" si avvicinò ai due e diede un bacio sulla fronte a sua cugina, e solo allora si accorse del pacchetto tra le mani di Thalia "E quello? Da dove salta fuori?"
Lei tornò a guardare Sirius, sorridendo "Gentile concessione del tuo migliore amico"
"Bah, mi fate schifo, davvero"
 
 
Quando tutti furono svegli portarono le proprie valigie davanti all'ingresso e presero le carrozze per raggiungere la stazione.
Il viaggio in treno fu piacevole e un po’ movimentato. Avevano occupato la loro cabina preferita, quella in fondo al treno, e si erano riuniti tutti lì, compresa Dorcas. Perché quello era la loro preferita?  Semplice, perché era la prima in cui passava il carrello dei dolciumi, che assaltarono e da cui fecero razzia per l'ennesima volta.
Thalia passò metà del viaggio a parlare con Brawen e l'altra metà a dormire con la testa posata sulla spalla di Sirius, dove si svegliò quando arrivarono a Londra.
"Ehi, sveglia dormigliona" la chiamò lui, scuotendola un po’ "Se non ti alzi dovrò portarti in braccio fino a casa tua"
Thalia si stiracchiò un momento prima di alzarsi, e Sirius approfittò dell'assenza dei loro amici per lasciarle un bacio sulla testa.
"Alla fine che farai? Andrai da James per le vacanze?" chiese lei.
"Non lo so. Probabilmente dovrò andare a casa coi miei e poi scapperò da tuo cugino"
"Sirius..." insistette lei "Capisco che tu non voglia parlarmi dei problemi che hai con la tua famiglia, davvero, ma ti farebbe bene sentire il parere di qualcuno con un minimo di sale in zucca e che possibilmente non si chiami James Potter "
Sirius le accarezzò lentamente i capelli, in silenzio, prima che un James senza fiato irrompesse nella cabina.
"James ma cosa-" Thalia provò a parlare ma suo cugino la fermò all'stante.
"Thalia devi venire fuori. I miei ci stanno aspettando e dobbiamo partire. Subito." disse lui concitato, incantando poi il baule di Thalia per farlo fluttuare fuori dalla cabina.
"James si può sapere che diamine sta succedendo? Perché tutta questa fretta?" chiese Sirius mentre inseguiva i due Potter.
"È tutto sbagliato...tutto, tutto sbagliato" ripeteva lui sottovoce, come una litania, e i due ragazzi capivano sempre meno cosa stesse succedendo.
Una volta usciti dal treno trovarono i genitori di James ad aspettarli con un'aria tutt'altro che serena, coi capelli arruffati, i vestiti sgualciti, i visi pallidi come fantasmi e gli occhi contornati da profonde occhiaie violacee.
I tre ragazzi gli andarono in contro più in fretta che poterono, e appena Charlus e Dorea li videro presero entrambi i bagagli e corsero dall'altra parte del portale, verso una vecchia sala d'aspetto in disuso della stazione.
"Zia puoi dirmi cosa sta succedendo??" chiese Thalia.
Quando Dorea la guardò, con quegli occhi sempre così gentili velati dalle lacrime, Thalia capì che era successo qualcosa di veramente, veramente, brutto.
Suo zio affiancò la moglie, con la stessa espressione sconvolta sul viso.
"È…è una tragedia. Non avremmo dovuto costringerli a tornare a casa Charlus, se fossero rimasti al San Mungo allora..."
"State parlando dei miei genitori?! Cosa gli é successo?!"
Non sapeva cosa fosse accaduto ai suoi, ma lo sguardo di Dorea su più che eloquente.
"No..."
"Tesoro non-" cercò di parlarle Charlus, ma come niente Thalia si era già smaterializzata.
 
La sua neo-ragazza era appena scomparsa e Sirius ancora non ci stava capendo nulla.
"Qualcuno vuole dirmi cosa diamine é successo?! Perché Thalia é scappata così?"
I coniugi Potter si guardarono, incerti sul dafarsi, prima di prendere i due ragazzi per mano.
"É successa una tragedia, Sirius. I genitori di-" cercò di dire Dorea ma il marito la interruppe bruscamente.
"Non c'é tempo. Se conosco Thalia come conoscevo mio fratello adesso sarà entrata in quella dannata casa a cercare di salvarli"
Sirius era sconvolto "Cosa?! I signori Potter sono morti?!"
Charlus annuì, grave "Un incendio. Dei pompieri babbani stanno cercando di estinguerlo dalle quattro di questa mattina ma non accenna a spegnersi. Qualcuno deve aver lanciato un incantesimo sulla casa nella notte. Su ragazzi, dobbiamo muoverci prima di perdere anche Thalia"
Charlus offrì la mano a Sirius mentre la moglie prendeva per mano James. Mentre si smaterializzavano, Felpato non riuscì a pensare ad altro che a Thalia. Correva il rischio di spaccarsi se fosse finito da un'altra parte, ma tutto quello che voleva in quel momento era essere con Thalia e impedirle di fare qualche cavolata.
 
Ricomparvero in un vialetto buio e a fondo cieco fuori dal quale provenivano voci concitate e un rumore scrosciante di acqua. Tanta acqua.
Corsero fuori dalla stradina e si trovarono davanti ad uno degli spettacoli più orribili che avessero mai visto; una casa singola, a due piani, con le mura esterne bruciate che una volta dovevano essere bianche. Le fiamme la stavano letteralmente divorando, non c'era un centimetro che il fuoco avesse risparmiato.
Charlus e Dorea si avvicinarono di fretta e furia ai pompieri babbani che, invano, stavano cercando di estinguere le fiamme. Raccomandarono loro di restare lontani e di controllare dove potesse essere Thalia, ma di lei non c'era la minima traccia lì attorno. Sirius era un fascio di nervi. Dove diamine era finita Thals, per Merlino!
"L'hai trovata Ramoso?" chiese Sirius, per la terza volta da quando erano arrivati.
"Niente, mia cugina si é come volatilizzata" sbottò James, nervoso "Giuro che appena la trovo la prendo a cazzotti, parola mia"
Quando James se ne andò, Sirius sentì improvvisamente qualcuno tirargli la camicia, e gli avrebbe anche risposto male da quanto era nervoso se non avesse poi notato che era stato un bambino di sì e no cinque anni. Gi ricordava tremendamente qualcuno, anche se non capiva chi.
"Cosa c'é ragazzino? Ti sei perso?"
"Tu sei Sirius Black gusto? Sei tu, vero?" chiese il bimbo.
Sirius lo guardò, stranito "Si sono io ma-"
"Devi salvare mia sorella Sirius! É entrata in casa nostra prima e non é ancora uscita"
"Cos’ha fatto Thalia?!"
Sirius non gli diede il tempo di rispondere. Corse verso la casa, prendendo a spallate praticamente tutti i poveri pompieri che incontrava e chiamando James più forte che poteva. Sentiva la gente che gli urlava di fermarsi ma riuscì ad entrare nella casa assieme all'amico.
Era la devastazione più totale, con le fiamme che bruciavano ogni singolo angolo dell'abitazione.
"Thalia! Thalia rispondi! " urlava Sirius, cercando di farsi strada tra le macerie, con James subito dietro
"Thals dove sei?! Thalia! Thalia!"
Sentirono un urlo provenire dal piano superiore e vi corsero più veloce che poterono, cercando di evitare i pezzi di controsoffitto che cadevano.
E poi la videro. Era in piedi di fronte a quelli che una volta dovevano essere i suoi genitori; i due corpi erano appesi al muro, come se qualcuno ve li avesse attaccati con la forza. Thalia era davanti a loro, con la bacchetta in mano, e invano cercava di lanciare incantesimi per estinguere le fiamme.
Continuò imperterrita a usare quel dannato incantesimo, senza alcun risultato, finché non sentì qualcuno strattonarla per un braccio.
È fatta, pensò lei, l’assassino dei miei genitori è venuto a prendere anche me-
Il fumo non le permetteva di vedere quindi cercò di liberarsi dalla presa, ma quello la teneva stretta mentre la portava al piano inferiore con la forza.
“No! Brutto bastardo lasciami! Devo tornare dai miei genitori! Non ti è bastato ammazzare loro!?” urlò, con le poche forze che ancora aveva.
“Thalia vuoi calmarti?! Se ti agiti così non riusciremo ad uscire da questa trappola!”
James? No, non era possibile, suo cugino non poteva trovarsi davvero lì!
"Thalia...ti prego non agitarti così! Se non usciamo subito da qui rischiamo di morire tutti!"
Sirius...sì, stava decisamente delirando.
Arrivarono fino all'entrata ma quella era bloccata dalle fiamme e dai resti del soffitto ormai crollati.
"Porco Salazar, siamo in trappola" sbottò Sirius, stringendo ancora di più Thalia a se. "In cucina Felpato! C'è una porta che dà sul retro"
 I due la portarono in cucina, dove effettivamente c'era una porta che dava sul giardino, e James con una rincorsa riuscì a sfondarla e far uscire gli altri due. Una volta fuori, Thalia si accasciò sull’erba con Sirius, esausta.
"Sirius... i-i miei genitori sono..." ma lui le accarezzava la testa, stringendola contro il suo petto mentre piangeva.
 "Sssh...tranquilla, ci siamo noi adesso, non preoccuparti Thalia" cercava di consolarla ma lei continuava a insistere, volendo tornare dentro a salvare quello che restava dei suoi genitori. Parve calmarsi quando anche James si sedette accanto a loro, abbracciandoli entrambi, ma non smise un secondo di piangere. Si sentivano ancora le urla sconvolte dei vicini dall'altra parte della casa, ma si accorsero che quelle grida sembravano più terrorizzate che altro. E capirono il perché quando alzarono lo sguardo:  sopra la casa fluttuava uno strano simbolo circondato da un'aura verde brillante, sconosciuto ai babbani, ma i tre ragazzi sapevano bene cosa fosse. Un teschio con un serpente, il simbolo dei Mangiamorte, i seguaci di Voldemort. James vide sua cugina fissare furiosa quella che ormai era solo l'ombra del marchio nero, ed ebbe la certezza che, se non l'avessero fermata, avrebbe fatto qualche sciocchezza, rimettendoci le penne per davvero stavolta.
 "Quei...quei bastardi...." Thalia continuava a tossire sempre più frequentemente, l'aria che le mancava, e sentiva i polmoni bruciarle come dei tizzoni ardenti. Sirius le accarezzava lentamente la schiena, tenendola stretta contro il suo petto, ma non era meno infuriato di lei, forse anche di più. Fissava quel simbolo come se si fosse trovato davanti Voldemort in persona, con un odio negli occhi che aveva solo quando si tirava in ballo la sua famiglia.
"Portiamola dall'altra parte. I dottori babbani dovrebbero visitarla" disse James avvicinandosi nuovamente ai due ragazzi, in ginocchio sul prato. Poi sbottò.
"Ma che cavolo Thals!! Volevi ammazzarti forse?! "
Lei voltò lo sguardo verso suo cugino, gli occhi ancora colmi di lacrime "Pensavo che avrei potuto salvarli James! Tu avresti fatto la stessa cosa al posto mio"
 Ed era vero, l'avrebbe fatto mille volte se fosse servito a salvare i suoi genitori, ma vedere sua cugina rischiare di morire l'aveva fatto impazzire. Thalia continuava a tossire forte mentre Sirius l'aiutava a sollevarsi, e il ragazzo si chiese con quale forza riusciva ancora ad essere cosciente, visto lo sforzo che sembrava metterci per far entrare aria nei polmoni, come se fosse doloroso anche il solo fatto di dover respirare. Arrivati davanti all'entrata della casa trovarono un'ambulanza già pronta ad aspettarla, dove un bambino dai capelli neri e un pigiamino azzurro stava seduto con le gambe a penzoloni sul bordo. Quando il ragazzino alzò lo sguardo e li vide arrivare, corse loro incontro, con i piedini scalzi che quasi non toccavano terra.
"Sorellona! Sorellona sei salva!" urlava, mentre correva verso la mora, e Thalia quando lo vide venire verso di sé scoppiò di nuovo a piangere.
"Killian! Killian grazie a Merlino“ Thalia cadde sulle ginocchia, abbracciando forte il fratello, stringendolo forte.
 
Più tardi, quando entrambi i fratelli furono portati al San Mungo per accertarsi che non avessero subito grandi ferite.
 Thalia si beccò una strigliata da sua zia su quanto fosse stata incosciente ad entrare in una casa in fiamme e che per poco non era rimasta intossicata, ma ci pensò suo zio Charlus a calmarla. Una settimana di riposo e sarebbe tornata come nuova, o quasi. Andarono a casa la sera stessa; Thalia teneva stretta la manina di Killian nella sua mentre varcavano la soglia di casa Potter.
Era come la ricordava, con quel salone ampio e il soffitto basso, i divanetti marroni davanti al grande camino spento, accanto al quale c'era un piccolo abete addobbato. A Natale era abitudine che entrambe le famiglie si riunissero davanti al fuoco a scartare i regali, ma quell'anno Thalia non era sicura di riuscire nemmeno a vederlo acceso quel camino. Dorea accompagnò lei e suo fratello al piano superiore, lasciando James, Charlus e Sirius, che aveva deciso di seguirli, in salotto.
 
Mentre Dorea accompagnava Thalia e Killian nelle loro camere, Sirius era rimasto da basso con James e suo padre.
Charlus posò una mano sulla sua spalla, con sguardo serio "Sei sicuro di voler restare Sirius? Non voglio che i tuoi genitori si arrabbino, per quanto possano essere insopportabili. Non dire loro che l'ho detto, ok?"
Sirius sorrise, anche se doveva ammettere che con quello che era successo non aveva minimamente pensato ai suoi genitori "Non si preoccupi. L'ultima cosa a cui deve pensare ora è la mia famiglia”
“Lo so, ma non vorrei che ti dessero dei problemi per l’essere venuto con noi”
“Non mi interessa un fico secco di quello che fanno o non fanno. L’importante adesso è cercare di aiutare Thalia a riprendersi e trovare chi ha ucciso i suoi genitori”
“Sono d’accordo con Sirius. Dobbiamo trovare quei bastardi e fargliela pagare” sbottò James. Charlus li guardò entrambi, seriamente preoccupato.
“Voi ragazzi non dovete fare assolutamente nulla! Se è stata davvero opera dei Mangiamorte, vuol dire che Voldemort sta diventando più forte di giorno in giorno e non possiamo permettere che succeda qualcosa anche a voi”
"Tu credi davvero che ti ascolteranno Charlus?" intervenne la voce di Dorea, ancora in cima alla rampa delle scale "Probabilmente, mentre tu gli stai dicendo di non fare sciocchezze, loro staranno già pensando a come scappare da qui senza farsi vedere e andare a trovare quei Mangiamorte"
"Mamma!"  "Dorea!" urlarono assieme padre e figlio.
La donna sorrise "Non dico però che possiamo permettervi di combinare qualche guaio e rischiare la pelle così alla leggera. Siete ancora dei ragazzi con tanto da imparare"
 "Ma Dorea, loro..."cercò di interromperla il marito ma lei gli rivolse un sorriso tirato, zittendolo, per poi rivolgendosi a Sirius.
"Thalia è in camera sua, ha detto che ti avrebbe aspettato li finché non si fosse calmata" Sirius non se lo fece ripetere due volte e corse al piano di sopra.
 
Non fu difficile trovare la stanza di Thalia; sopra la porta di legno c'era una targhetta di legno stretta e alta con incisi i nomi "Thalia & James Potter" Aprendo la porta vide Thalia, seduta sul suo letto, con una cornice stretta fra le mani. La guardava rapita, talmente tanto da non essersi resa conto che era entrato nella stanza e, ironicamente, quella scena gli ricordò il giorno in cui si erano conosciuti. Anche allora, lei era persa nei suoi pensieri mentre lui osservava da lontano. Le si sedette accanto, ma questa volta sapeva cosa stava pensando. Passando un braccio attorno alla sua spalle la strinse a sé, con la sua testa posata nell'incavo del collo. Col silenzio che c'era si poteva sentire lo scrosciare della pioggia fuori dalla finestra, cominciata una decina di minuti prima.
"Sirius" disse il suo nome così piano che quasi gli sembrò di esserselo solo immaginato.
"Dimmi"
"Non fate sciocchezze. Non voglio altre due tombe su cui piangere " disse, la voce roca a causa del groppo alla gola che le era dovuto al pianto e ai polmoni che ancora bruciavano.
Ma certo che avrebbero fatto qualcosa, era ovvio! Ma non voleva di certo darle altre preoccupazioni inutili in un momento come quello. E lei conosceva fin troppo bene suo cugino per non sapere che avrebbe coinvolto Sirius in qualcosa di stupido e possibilmente suicida.
"Certo Thals, non preoccuparti "
"Ok, mi fido"
Ma mentivano entrambi, e mentre dalla radiolina posata sul suo comodino, regalo di Lily del Natale precedente, si sentiva "Imagine" ,una canzone babbana di cui Thalia non ricordava l'autore, cercavano entrambi di non pensare che quello era solo l'inizio di una guerra, di cui Alexander e Sylvia Potter erano solo le prime vittime innocenti.
 
La notizia non ci mise molto a girare e ben presto casa Potter venne sommersa da giornalisti e pettegoli in cerca di notizie. Brawen però arrivò da loro prima di colazione e Thalia ebbe la sensazione che la sarebbe crollata, tanto bussava forte. Quando finalmente andò ad aprirle, Brawen le si fiondò addosso e per poco non la soffocò.
Gli altri non ci misero molto a raggiungerli; uno ad uno, tutti i suoi amici si presentarono nel salotto di casa,  pronti a consolare la loro amica. Non che parlò molto, ma almeno riuscì a togliersi per un momento dalla testa l'idea di aver perso tutto. Sirius non la perse di vista nemmeno per un secondo. Seduto in cucina con James, Remus e Frank, davanti ad un bicchiere di Whiskey incendiario, la osservava parlare con Lily e le altre cercando di sorridere.
"Zio Al sarebbe stato entusiasta di sapere che Thalia sta con qualcuno come te, Sirius" disse James mesto, osservando anche lui sua cugina "Sono sicuro che sareste andati d'accordo"
Sirius abbassò lo sguardo.
"Non potremmo mai saperlo Ramoso. So solo che per poco non ho perso anche lei in quell'inferno"
"Felpato no. Se ti deprimi anche tu chi aiuterà Thalia? Io posso occuparmi di Killian, ma non è me che lei vuole al suo fianco."
"Lo so, solo che quei decerebrati dei miei parenti centrano di sicuro"
Ramoso posò una mano sulla sua spalla "Un motivo in più per non lasciarla da sola. So che è forte, ma non così tanto da reggere la morte degli zii"
Sirius la fissava da lontano, quando anche lei si voltò a guardarlo, e per un attimo sembrò che tutto intorno a loro si fosse fermato. C'erano solo loro, e la muta richiesta di aiuto che Thalia gli stava mandando. Gli sorrise un’ ultima volta prima che Brawen la distraesse, ponendo l'attenzione su qualcosa di apparentemente divertente, e Sirius tornò al suo bicchiere di Whiskey.
"Non posso permettergli che le facciano del male, non me lo perdonerei"
James sorrise "E nemmeno io, perciò datti da fare"
"Se fossi in te gli darei retta" gli disse Remus, l'unico tra i quattro con della Burrobirra nel bicchiere "Se per Lily è disposto a uccidere, figurati per sua cugina"
 
Quella sera Sirius raggiunse di nuovo Thalia nella sua camera, con due tazze di cioccolata calda in mano, trovandola affacciata al balconcino della sua finestra. Lasciò le tazze sul mobiletto più vicino e le si avvicinò da dietro, posando entrambe le mani sulle sue spalle, sentendola tremare al suo tocco.
 "Sono io"
"Lo so" rispose lei, posando le mani sulle sue.
"Tieni" riprese una tazza fumante e glie la porse "Dorea le ha fatte poco fa"
"Domani mattina andrò a ringraziarla. Grazie Sirius."
Lui la guardò perplesso "E di che? Per le cioccolate?"
Lei sorrise "Per oggi pomeriggio. Vi ho visti mentre parlavate al tavolo della cucina"
Sirius rise "Non ricordavo che avessi un udito così fine"
"Infatti ho un ottima vista. Ho letto il labiale, e so che vuoi aiutarmi a passare questo momento. Grazie." passò la mano dietro al suo collo, dandogli un bacio sulla guancia.
"Sai che farò questo ed altro Thals. L'ultima cosa che voglio é vederti stare male"
Lei sorrise, mesta, allontanandosi dalla finestra, sedendosi poi sul suo letto. Sirius si sedette accanto a lei come quel pomeriggio, cominciando ad accarezzarle i capelli lentamente. Finirono per sdraiarsi uno accanto all'altra e Thalia si addormentò con la testa sul suo petto, quando ormai si era fatta notte fonda e tutti a casa Potter dormivano da tempo. Tutti tranne Sirius. Doveva tornare a casa di Thalia e trovare indizi su chi fosse stato a darle fuoco.
Doveva sapere per certo se la sua famiglia centrasse qualcosa con la morte dei Potter o meno.
 
 
 
Era mezzanotte e Brawen era tornata da un pezzo a casa. Durante il pomeriggio della vigilia lei e Thals erano andate a volare sopra il bosco vicino al quale si trovava casa Potter, cercando di liberare entrambe la mente da altri pensieri.
Aveva passato la serata con i suoi genitori, cenando e scambiandosi i regali poco prima di mezzanotte.
Una volta finito di scartare i doni, i suoi rimasero in salotto a togliere le carte rimaste per terra mentre lei si diresse in camera sua.
Le tende leggermente aperte lasciavano entrare uno spiraglio di luce che illuminava a mala pena la stanza, tra cui anche lo specchio attaccato alla parete.
Gli si avvicinò, lentamente, trovandosi faccia a faccia col suo riflesso, quello che odiava tanto.
Lo guardò mesta, con un sorriso triste in volto, e lentamente alzò la mano fino a toccarlo, mentre la sua gemella seguiva gli stessi movimenti.
Quando tornò a guardarsi in volto, per un momento millesimo di secondo le parve di vedere gli occhi del suo riflesso diventare di un giallo dorato, il labbro inclinato in un ghigno. Per poco non le venne un colpo, ma quando sbatté le ciglia tutto era tornato come prima.
Sospirò.
"Buon Natale, sorellina"

Poi, inevitabile come il freddo d'inverno, arrivò Natale.
Non fu lo stesso di sempre, non lo sarebbe più stato, ma tutti fecero del loro meglio per sollevare gli animi. Sirius riuscì a rimanere fino ad allora, e non si allontanò nemmeno per un secondo da Thalia. La mattina Brawen e la sua famiglia li raggiunsero, portando doni e un grosso tronchetto natalizio (Brawen spiegò loro che era un dolce babbano tipico della Francia)
Acceserò l'albero e si scambiarono i doni sotto di esso, e nessuno ebbe la forza di lamentarsi di un regalo poco gradito. Sorrisero tutti, chi per davvero e chi no, ma quel giorno la tristezza non sfiorò i loro visi.
Si sforzarono di andare avanti, almeno per quel giorno, cercando di essere felici per quello che avevano, non per ciò che avevano perso.
 
 
 
Angolo dell’autrice
Chiedo umilmente perdono per questi mesi di assenza TwT
La verità è che il capitolo era fermo a metà da fine febbraio ma nella mia testa c’era il vuoto totale!
Cercherò di pubblicare più spesso d’ora in poi ò3ò)/
Spero che il capitolo vi piaccia, e come al solito le recensioni sono sempre gradite! Positive o negative che siano (y)
Alla prossima ragazzi!


_Alyss_ 

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Capitolo 7
*** Scoperte ***




CAPITOLO 7


Scoperte





Le vacanze di Natale erano passate più velocemente di quanto avrebbero mai pensato. Thalia per lo più aveva passato il suo tempo cercando di scoprire qualcosa sull'incendio che aveva ucciso i suoi genitori, ma solo due erano le cose di cui era completamente certa, ovvero che era doloso e che ad appiccarlo era stato un Mangiamorte. In più la polizia non aveva permesso a nessuno di avvicinarsi a quello che restava di casa Potter, perciò non aveva praticamente nulla su cui lavorare.
James e Sirius d'altra parte cercarono in ogni modo di farla svagare un po' con qualche partita a Quidditch in giardino o un giro per Godric Hollow, ma l'unico a cui pareva interessare la compagnia dei due era il piccolo Killian. 
Il ragazzino aveva reagito inaspettatamente bene, o per lo meno non passava la maggior parte della giornata chiuso in camera sua. E si era affezionato parecchio a Sirius! Non appena lo vedeva girare per strada gli si fiondava addosso come un fulmine, e nonostante i suoi quattro anni era più che iperattivo. Quella zazzera di capelli scuri era l'unica cosa che riusciva a portare un po' di felicità in quella casa.
Poi c'era Brawen, che ogni giorno dopo pranzo si presentava a casa Potter e ci restava fino all'ora di cena, quando si smaterializzava a casa sua. A volte capitava che lei e Thalia si chiudessero in camera per ore e ne uscissero solo quando per la mora era ora di andare, il che finì per insospettire molto James.

Un giorno, mentre lui e Sirius erano seduti sul divano e il giovane Black faceva giocare Killian, sua cugina e la Wolff si rinchiusero ancora nella stanza senza dire niente a nessuno.
"Non trovi che sia sospetto?" chiese James, distraendo Sirius che si fece portare via da Killian la bacchetta.
"Il fatto che questo pargoletto sia incredibilmente furbo? Sì, non è normale per uno della sua età" sbuffò l'altro, irritato.

"No idiota. Parlavo di mia cugina e della Wolff"
Sirius lo guardò, confuso "Perchè? Cosa c'è di strano in quelle due?"
"Non lo so...non ti sembra curioso che quasi ogni volta si chiudano in camera di Thalia senza fare il minimo rumore?"
Sirius alzò le spalle "Sono ragazze, vorranno il proprio spazio. E poi Thalia sorride molto di più quando c'è Brawen con lei, non dovresti essere contento?"
"Sì, lo so...ma secondo me nascondono un segreto, Felpato"
Sirius rizzò le orecchie "E...che genere di segreto pensi che sia?"
James ghignò "Finalmente il vecchio Felpato è tornato. Non lo so comunque, ma secondo me è qualcosa di grosso"
"Quanto grosso?"
"Per chiudersi ogni pomeriggio in camera per ore e ore deve essere tanto grosso"
Sirius si alzò, acciuffando Killian e riprendendosi finalmente la propria bacchetta "Ad Hogwarts è difficile nascondere qualcosa. Se nascondono un segreto non ci metteremo molto a scoprirlo"
James saltò in piedi, andando ad abbracciare l'amico "È questo il Sirius che conosco! I Malandrini sono tornati gente!"
Dorea sbucò fuori dalla cucina, con un grembiule sporco legato in vita "Ssssh! Fate silenzio che tuo padre dorme, figlio degenere" 

 
Passò l'ultima settimana e fu il momento di tornare a scuola. Appena arrivati, i ragazzi andarono direttamente nelle loro stanze e poi in sala comune per il pranzo, in vista delle lezioni di quel pomeriggio, ma Sirius e James si defilarono quasi subito.
"Voi due assieme fate paura. Cosa state complottando?" chiese Thalia, scrutandoli, seguiti da Peter.
"Niente di niente amore. Solo qualche scherzo ai ragazzini del secondo anno, del tutto innocuo" diede un bacio a Thalia, allontanandosi con l'amico "A dopo!"
"A dopo" rispose, accorgendosi solo dopo che Brawen e Remus la stavano guardando sorridendo 
"Che c'è?"
"Come si suol dire, Merlino li fa e poi li accoppia" disse Brawen, sorseggiando il suo succo di zucca.
"Non era Dio li fa e poi li accoppia?" Chiese Remus.
"È un dettaglio trascurabile Remus. Piuttosto, a voi non sembra che ultimamente quei due siano più strani del solito?"
Thalia la guardò, confusa "Di che parli?"
"James è Sirius. Sono strani ultimamente"
"Non è una novità che quei due siano strani, non mi preoccuperei ogni volta che escono fuori dal mio raggio d'azione" continuò Thalia e Brawen sbuffò, scocciata.
"Sai cosa intendo. Credi che sospettano qualcosa?"
"Riguardo cosa?" chiese Remus "Mi state facendo preoccupare ragazze"
"Riguardo tu sai chi, e non mi riferisco a Voldemort" continuò Brawen. 
Fra i tre calò il silenzio. Sapevano che, se avessero tirato fuori quel discorso in quel momento, qualcuno li avrebbe sicuramente sentiti, ma avevano più paura di cosa sarebbe successo se lei fosse uscita allo scoperto.
"Morgana...non pensavo che sarebbe mai successo" sussurrò Thalia, sconvolta.
"Mia sorella ha già creato problemi in passato con una persona di nostra conoscenza, e spero vivamente che questo soggetto stia lontano da noi la prossima volta." 
"Lo spero anche io. Siamo già in troppi a sapere di lei, se si spargesse la voce saresti nei guai. Lo saremmo tutti" disse Thalia, rassegnata alla spiacevole situazione "Il massimo che possiamo fare è cercare di troncare sul nascere le loro aspettative. Insomma, loro credono che tu nasconda qualcosa no?"
"Si ma che centra?"
Thalia tirò fuori il suo ghigno malandrino che la faceva sembrare tanto James "Beh, se noi gli dessimo una notizia su di te che potrebbe sviarli da tua sorella?"
"Un capro espiatorio in pratica" dedusse Remus.
"Continua" disse invece Brawen,
"L'unica idea che potrebbe allontanarli dalla loro strada è il fatto che anche tu sei un Animagus come me, Brawen, e che non sei registrata al Ministero"
"Dici che questo basterebbe a sconvolgerli? Insomma...dopo il mio piccolo problema peloso non penso ci sia molto in grado di stupirli" aggiunse Remus, che in effetti avrebbe avuto anche ragione se non fosse stato che Thalia Potter, signori, era la ragazza più cocciuta che avesse mai conosciuto.
"Lo sai com'è mio cugino. Basta girargliela in modo da far sembrare tutta la situazione un qualcosa di estremamente pericoloso e lui è contento. Come un bambino insomma"
Remus posò la mano sulla spalla di Brawen "Sei sicura di volerglielo dire?" e lei annuì.
"Si. Se questo serve a fargli cambiare idea a me va bene"
"Allora è deciso. Su, non abbiamo ancora salutato Alice e le altre. Alzate i fondoschiena e venite con me"

I tre però, per tutto il tempo che erano rimasti seduti al tavolo, non si erano resi conto che qualcuno li stava ascoltando da lontano.
Fuori dal portone della Sala Grande Mulciber e Rosier, con un incantesimo, avevano origliato la discussione per cercare di scoprire qualcosa per farla pagare alle due ragazze. I due non avevano affatto dimenticato quella volta fuori dal laboratorio di Pozioni e avevano deciso che la vendetta psicologica sarebbe stata più dolce rispetto ad una rissa per i corridoi. Far male dentro e non fuori.
"Che fate acquattati lì voi due?" disse una voce dietro di loro, e quando si voltarono videro Avery in piedi, con un espressione infuriata in volto, mentre su quello di Mulciber spuntò un ghigno compiaciuto.
"Sappiamo come incastrare Potter e la Wolff. Abbiamo scoperto cosa nascondono quelle due"
Avery non sapeva se guardarli con disprezzo o pena. Dalla sera del ballo non sapeva più cosa pensare riguado quelle due, soprattutto la Wolff.
Ricordava la discussione che avevano avuto la quella sera, dove aveva dato appuntamento a lei e quel Lupin davanti all'infermeria.



"Cosa vuoi Avery? Non ti basta l'aver distrutto la dignità della mia amica?" aveva sputato la Wolff, stizzita "E vedi di muoverti. Questo vestito è una tortura"
"So che non vi fidate di me" aveva iniziato, interrotto quasi subito da Brawen.
"Come sei perspicace", beccandosi poi una gomitata nel fianco da parte di Remus.
"Continua"
Avery sospirò "So quanto tenete a Potter, e quanto vi dispiaccia per il fatto che non sia andata al ballo con Black"
"Avery questa sera mi sorprendi. Due deduzioni corrette nel giro di due minuti, sono commos-"
"È per questo che vi chiedo di fingere che io non possa andare al ballo, stasera"
Calò un silenzio imbarazzante.
"Tu..cosa?" aveva chiesto Brawen. Non ci voleva credere, dopo aver lanciato l'equivalente di una bomba a idrogeno (sì, sapeva cosa fosse una bomba a idrogeno) se ne scappava come un codardo?
"Non è giusto che ci vada con me. Non voglio rovinarle la serata"
"Brutto figlio di Salazar, biondo slavato del cavolo, come ti permetti! Le hai rovinato la serata nel momento stesso in cui le hai fatto la proposta! Ma cosa avete nel cervello voi serpi? La fanghiglia del lago Nero?"
"Brawen calmati. Urlare non risolverà nulla" disse Remus, cercando di mantenere le distanze fra i due. 
"Ma ucciderlo sì. Almeno potrò estirpare il problema alla radice"
"Senti" disse Avery "Per quanto ti venga difficile crederlo...la tua amica mi piace, Wolff, e so che non é con me che sarebbe voluta venire al ballo"
"Dimmi come faccio a crederti, dopo tutto quello che tu e i tuoi amichetti avete fatto a lei e Lily"
"Sarò uno stronzo, Wolff, ma che tu ci creda o meno a me Potter piace davvero, e proprio per questo non voglio essere la seconda scelta"

Dopo quella confessione i tre avevano continuato a discutere per molto e a loro si era aggiunta anche la Meadowes, sua compagna di casa.
Alla fine era tornato in camera sua, con la promessa della Wolff di inventarsi una scusa riguardo la sua uscita di scena.



"Hei, Avery ci senti? Ti abbiamo detto che sappiamo come mandar fuori la mezzosangue e la traditrice" sputò Mulciber con disprezzo.
"Cosa hai scoperto, sentiamo "
Il serpeverde ghignò "Quelle due sono entrambe Animagus non dichiarate; sai che vuol dire?"
"Ovvio che lo so imbecille, devo ricordarti con chi stai parlando?"
"Allora che stiamo aspettando? Andiamo a dirlo al vecchio idio-"
Mulciber cadde a terra prima che potesse finire la frase. Rosier lo guardò, spaventato, con le mani che all'improvviso avevano iniziato a tremare.
Lo sguardo che Avery gli riservò era carico di un tale disprezzo da far venire i brividi.
"Nessuno dovrà saperlo. Nessuno" puntò la bacchetta contro Rosier.
"Avery porco Godric! Abbassa quella bacchetta!"
"Oblivion" l'incantesimo uscí dalle labbra del biondo in un sussurro, e poco dopo il Serpeverde cadde a terra come il compagno.
Fece appena in tempo a nascondere la bacchetta prima che Thalia, Remus e Brawen uscissero dalla Sala Grande e lo vedessero. 
“Avery che diamine è successo qui?” chiese Remus, guardando circospetto i due Serpeverde stesi a terra.
Gli occhi grigi di Thalia incontrarono quelli del biondo, trapassandolo da parte a parte, ma anche quella volta la Potter riuscì a sorprenderlo.
“Poveracci, sono svenuti! Perché non sei venuto a chiamarmi!” esclamò, chinandosi poi a vedere se stessero bene.
Avery era più confuso che mai. Che problemi aveva quella ragazza per far finta di niente di fronte all’evidenza? 
Brawen lo guardava peggio di un malato di vaiolo di drago, ma cercò lo stesso di mantenere la sua solita calma.
“Non mi serve il tuo aiuto, Potter. Tu e i tuoi amichetti potete anche andarvene"
"Tu, brutto pomposo-" Brawen fece per saltargli addosso ma Remus la fermò in tempo.
"Non risolveremo nulla in questo modo.  Portiamoli in infermeria e poi filiamo a lezione” disse Thalia, guardando storto l'amica.
Con un incantesimo fecero levitare i  due a mezz'aria e li portarono in infermeria, creando non poco stupore fra i pochi studenti ancora rimasti nei corridoi.
Madama Chips venne ad aiutarli quasi subito, seccata, dicendo che avrebbero dovuto aspettarla e dirle cosa era successo a quei due disgraziati che intanto aveva fatto sdraiare su due lettini.
“Remus, é meglio che tu e Brawen andiate in classe e avvertire la professoressa che non ci sarò alla prima ora"
Brawen sembrava stesse per sputare fuoco da tanto era rossa di rabbia "Stai scherzando spero! Non ti lascio qui con loro!"
Sul viso di Avery comparve il solito ghigno "Non mordo Wolff, la tua amica é al sicuro "
Prima che Brawen si innervosisse oltre Remus la portò via, promettendo a Thalia che avrebbe avvertito la McGrannit del ritardo.
Rimasero da soli, seduti su due sgabelli vicini, e  Madama Chips non sembrava arrivare.
“Perchè non hai risposto alle lettere che ti ho scritto?” chiese Thalia ad un certo punto, lo sguardo fisso sui suoi piedi.
Lui sbuffò “E tu come hai avuto il mio indirizzo, Potter?”
“I miei erano poliziotti. Conoscevano tutto e tutti, e hanno passato qualche conoscenza anche  me”
Calò un silenzio imbarazzante tra di loro.
“Mi dispiace per i tuoi. Seriamente”
“Non hai risposto alla mia domanda. Perchè non hai risposto? Ero preoccupata”
Per poco non scoppiò a riderle in faccia “Tu? Perchè mai ti saresti preoccupata per me?”
Lei si voltò a guardarlo, indignata “Stai scherzando?! La sera del ballo sei finito in infermeria per un chissà quale mostro dagli occhi gialli. Che dici? Ti sembra una motivazione abbastanza valida?” cercò di mantenere un tono di voce basso ma si vedeva che era su tutte le furie.
“Calma gattina. Rischiamo di svegliare gli imbecilli”
“Avery!”
“È la verità. Avanti, chi è che sviene davanti alla Sala Grande senza motivo?”
Ma Thalia sembrava aver capito che c'era qualcosa di strano. Lo guardava in modo strano, con uno sguardo accusatore che non prometteva nulla di buono.
“Sta di fatto che non hai risposto. Cosa diamine è successo la sera del ballo?”
Avery si alzò, avvicinandosi e guardando fuori da una  finestra. “Non ricordo bene....solo un ringhio sommesso e due occhi giallo brillante. Quel coso mi è volato addosso ma è scappato via appena sono arrivati i tuoi amichetti assieme ad una mia compagna di casa”
“Un momento...vuol dire che quel coso gira ancora per la scuola?!”
Aveva un tono strano ma il biondo preferì non fare domande. “Il vecchio rimbambito non ha detto nulla oggi a colazione perciò penso abbiano risolto la cosa”
In quel momento Madama Chips li raggiunse e per poco non li lanciò fuori dall'infermeria a pedate dopo che ebbero raccontato quello che era successo agli altre due Serpeverde.
“Bene, io devo tornare in classe. Forse faccio in tempo a seguire la fine della lezione” disse Thalia, allontanandosi “Ah, Avery?”
Lui si girò a guardarla, con quel solito ghigno stampato in faccia “Si gattina?”
Lei sorrise “La coppa delle case sarà nostra quest'anno. Vi vergognerete talmente tanto che i sotterranei saranno l'unico posto adatto per voi Serpi”
“Non ci scommetterei. Sono due anni che stracciamo voi Grifoni”
“Non contarci anche quest'anno”
E se ne andarono.

 

 Sirius e James quella mattina avevano girovagato per la scuola in cerca di qualche indizio riguardo Brawen, ma invano. Quella ragazza, da quanto ne sapevano tutti, sembrava essere una specie di modella babbana (dannatamente alta) più che una strega. Nessuno aveva da ridire sul suo conto, se non che a volte fosse un po' troppo lunatica.

Erano seduti in classe, all'ultimo banco come al solito, e a bassa voce stavano discutendo sul da farsi, quando verso la fine della lezione Thalia entrò in classe tutta trafelata e col fiatone e la McGrannit la fece sedere ugualmente.
“Che è successo? Perchè è arrivata tardi?” chiese James, osservando sua cugina da lontano.
“Merlino che idiota. Come ho fatto a non accorgermi che non era in classe?” sbottò Sirius, attirando l'attenzione di Alice che era seduta davanti a lui.
“Ho sentito Brawen e Remus dire che era in infermeria con Avery. Due Serpeverde sono svenuti e li hanno portati da madama Chips”
“Lei cosa?!” ma evidentemente alzò un po troppo la voce perché la McGrannit se ne accorse.
“Signor Black! Le pare il modo? Siamo in una classe, non in un campo da Quidditch!” urlò la professoressa, apparendo improvvisamente accanto a lui.
“Lo scusi prof, ma non ha dormito molto bene la notte scorsa” buttò li James, fallendo miseramente.
“Mi dispiace signor Potter, ma come lei sa bene gli schiamazzi non sono consentiti durante le mie ore di lezione. Spero che lei abbia seguito la lezione Black, perché  per la prossima voglio trovare una relazione di sei pagine di pergamena sulla mia cattedra”
“Ma abbiamo la partita questo sabato! Dobbiamo allenarci!" cercò di protestare James, invano.
"Allora vuol dire che lei farà compagnia al suo amico. Per giovedì, signori. Non dimenticatevelo”
La donna si allontanò, tra le risatine degli studenti. 
Sirius si accorse che Thalia lo stava guardando, preoccupata, e che gli fece segno di vedersi dopo la fine della lezione.

Una volta fuori Sirius l'afferrò per la manica della divisa e la portò sul cortile esterno, dove alcuni Corvonero stavano studiando.
“Cosa diamine è successo con Avery? Alice ha detto che...” Sirius cercò di parlare ma lei lo interruppe.
“Non è successo nulla di grave. Mulciber e Rosier sono svenuti e abbiamo aiutato Avery a portarli in infermeria. Anche se la cosa mi puzza parecchio”
“Ci sono dei Serpeverde di mezzo, è ovvio che puzza! Non potevi lasciarlo a sbrigarsela da solo?” sbottò Black, incrociando le braccia al petto, stizzito.
Gli occhi gli bruciavano dalla rabbia, sembrava stessero per fulminarla.
“Non potevo lasciarlo lì, stupido! E poi dovevo chiarire una cosa con lui”
“Riguardo cosa, se si può sapere”
“La sera del ballo è finito in infermeria e...”
“Ancora con questa storia? É stato male e ti ha lasciata da sola al ballo, punto. Discuterne con lui non cambierà le cose” 
Thalia non aveva mai visto Sirius così furioso, tranne quella volta, dopo che Avery l'aveva invitata al ballo d'inverno. Sembrava davvero Felpato in quel momento.
“Si può sapere cos'hai contro di lui? È un idiota ma non vuol dire che debba odiarlo o evitare una discussione civile con lui”
“È una Serpe Thalia! Lo sai che non sono affidabili!”
“Anche mia madre era una Serpeverda ma non vuol dire che fosse automaticamente una poco di buono. Ma si, andiamo avanti a pregiudizi Black, è così che si prosegue nella vita!” girò i tacchi e fece per andarsene. 
Non riusciva a credere che Sirius avesse detto quelle cose, non lo pensava possibile. Ma poi si fermò, o meglio, Sirius la fermò.

“Scusa” lo sussurrò appena ma Thalia lo sentì chiaro e tondo “Non avrei dovuto dire quelle cose, ma lo sai che io e le Serpi non abbiamo esattamente un buon rapporto”
Lei si girò a guardarlo “Lo sai che ci vuole ben altro per scusarti?”
Lui sorrise, con quel ghigno alla Black “Del tipo?”
Lei si avvicinò al suo viso, alzandosi sulle punte dei piedi “Bhe..se proprio vuoi arrabbiarti con i Serpeverde potresti farlo questo fine settimana durante la partita. Magari evitando di inveire contro di loro”
Sirius scoppiò a ridere senza volerlo. Quella ragazza riusciva sempre a sbalordirlo, nel bene e nel male.
“D'accordo cacciatrice, allora vediamo di stracciarli!” la sollevò per aria, facendola girare.
"Perfetto, battitore. Facciamoli fuori, ma solo sul campo”
“Piuttosto...non c'è niente che tu debba dirmi?” disse lui, posandola a terra.

“Non so di cosa tu stia parlando”
“Tu e Brawen. Sono giorni che James si scervella su un possibile segreto della tua amica e a dire il vero ha incuriosito anche me. Non c'è nessuna notizia piccante sulla tua amica che non sappiamo?”
Era il momento di mettere in atto il piano di cui aveva parlato a Brawen e Remus. Avrebbe calmato quei due per un po'.
“Bhe, sì. In realtà c'è qualcosa”
Gli occhi di Sirius brillarono dalla curiosità “Davvero? Ma allora tuo cugino non è del tutto scemo. Di cosa si tratta?”
“Brawen...ecco, anche lei è un Animagus”
“Cosa? Stai scherzando? E da quando?”
“Abbiamo studiato insieme in realtà, per quello quest'inverno ci chiudevamo spesso in camera. In realtà andavamo a volare sopra il bosco. Anche se un corvo e un'aquila non sono esattamente due uccelli facili da vedere a Londra”
“Un uccello del malaugurio oserei dire” disse, beccandosi un coppino in testa dalla ragazza.
“Idiota. Non dirlo a nessuno, devo parlarne io con James, intesi?”
“Si capo, ho afferrato il concetto. Ora andiamo, ci staranno aspettando per la prossima lezione. Cos'abbiamo adesso?”
“Antiche Rune. Muoviamoci o perderemo l'inizio della lezione!”
Lo prese per mano e cominciò a correre, tirandoselo dietro, e Sirius non riuscì a fare a meno di ridere nel vederla contenta come una bambina, ma l'ombra di Avery calò tutto d'un colpo tra i suoi pensieri.

Cosa voleva quel tipo da Thalia? Doveva scoprirlo. Aveva la sensazione che se non lo avesse fatto sarebbe finita male per entrambi.

 


 

 

Angolo autrice.

Eccomi col nuovo capitolo!

Spero che l'extra precedente vi abbia intrigato un pochino (?) ma non è ancora il momento di svelare tutte le carte *risata malvagia *

Avery combinerà danni? Sarà Thalia a farlo?  Per ora è solo un momento di stallo per tutti ma ci sono ancora taaaante cose che vanno chiarite e non dovrete aspettare molto (dipende anche da quanto collaborerà la mia fantasia da qui in avanti)

Come al solito, se avete consigli o volete piccoli chiarimenti recensite!! 

Un bacione e al prossimo capitolo

la vostra Alyss

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Capitolo 8
*** Una partita disastrosa ***



Capitolo 8

una partita disastrosa







Il giorno della partita tutta la scuola era presente sugli spalti. Era la partita che tutti aspettavano perché la più agguerrita, e anche quella con il maggior numero giocatori che finiva in infermeria.
Gli spalti splendevano dei colori di Grifondoro e Serpeverde e i cori incoraggiavano i giocatori.
Intanto negli spogliatoi la squadra dei Grifondoro si stava preparando, qualcuno più seriamente di qualcun'altro.
James salì su una delle panchine attirando l'attenzione di tutti i giocatori "Allora squadra, oggi giocheremo contro il nostro eterno avversario, gli unici a separarci dal vincere la coppa questanno. Quegli scimmioni cercheranno di disalcionarci dalle scope e probabilmente qualcuno di noi finirà in infermeria oggi, ma ci andremo vincitori! È risaputo che le ferite fanno meno male se si è vinta la partita"
"Cugino, i tuoi discorsi profondi ci ispirano sempre" disse Thalia, scatenando le risa della squadra.
"Ridete sciocchi, ma chi vi ha portati alla vittoria in tutte le partite?
"Thalia, Fabian e Frank amico!" urlò Sirius dal fondo dello spogliatoio.
"Vai così ragazza!" Frank diede il cinque all'amica che rispose sorridendo, mentre Fabian la stritolò in un abbraccio.
"Beh buon sangue non mente dopotutto. Ora andiamo lì fuori e facciamogli mangiare quei Bolidi!"
I ragazzi seguirono James fuori dallo spogliatoio urlando come degli scalmanati, quando Thalia si accorse che Brawen era rimasta dietro di lei, seduta su una panca.
La mora sorrise, a vicinandosi all'amica  "Allora, adesso io mi siederò qui accanto a te e aspetterò che tu mi dica il perché di quel broncio"
Passò qualche altro secondo di silenzio prima che iniziasse a parlare.
"Stamattina ho incontrato Severus nei corridori"
Il sorriso di Thalia di spense all'istante. Quel ragazzo era stato un suo grande amico durante i primi anni di scuola, ma poi avevano discusso molto animatamente riguardo una questione in particolare e si erano completamente persi di vista. E la suddetta questione era proprio Brawen.
"Cosa ti ha detto quella serpe? Non gli bastano tutte le botte che gli ho dato? Se vuoi rimedio all'istante"
Brawen fece di no con la testa "Ha detto che avrebbe svelato a tutti che sono un mostro, che la mia farsa sta per finire. Ha detto anche che mi espelleranno dalla scuola"
Thalia sbuffò "E tu gli credi?"
"Tu lo faresti se avessi  una dannatissima gemella psicopatica che potrebbe fare del male ai tuoi amici. Io...non me ne voglio andare, ma non posso non pensare al fatto che potrei farvi del male. Ho un brutto presentimento Thals"
Le due si guardarono per un momento, prima che Thalia stringesse l'altra in un abbraccio.
Le prese il viso fra le mani, posando la fronte sulla sua.
"Ti prometto che non succederà nulla Braw, e che il prossimo sabato se oggi vinciamo ti aiuto a recuperare l'indirizzo di qualche ragazza giù in paese"
"Tu sì che sai come corrompermi, ma non ce ne sarà bisogno stavolta" disse, alzandosi dalla panchina e lasciando una Thalia abbastanza sorpresa dietro di lei a guardarla con un misto di felicità e rabbia.
"Traditrice! Tu hai trovato qualcuno! E non me lo hai nemmeno detto!" Si alzò di scatto, cercando di essere il più minacciosa e possibile.  Peccato per quei ventun centimetri di differenza fra lei e Brawen che la faceva sembrare più uno gnomo che se la prendeva con un centauro, il gigante e la formica in pratica.
In quel momento entrò Sirius che interruppe la discussione fra le due "Muovetevi! Mancate solo voi per iniziare la partita e quella checca isterica di tuo cugino sembra stia per esplodere da un momento all'altro"
"Ariviamo Sirus" gli disse con un sorriso, che si spense appena riposò lo sguardo sull'amica, puntandole contro l'indice "Io e te più tardi faremo i conti"
L'altra le diede una pacca sulla testa, scompigliandole i capelli, spingendola poi verso la porta "Va bene pulce"
Uscite dagli spogliatoi vennero accolte da centinaia di ragazzini urlanti, con i Grifondoro che saltavano dalla gioia, agitando striscioni con i loro nomi sopra. 
Raggiunsero il resto della squadra ed entrambe si beccarono un occhiataccia da James.
Quel giorno a fare la cronaca era un certo Lee, anche lui Grifondoro ma del settimo anno.
"Finalmete anche i numeri 17 e 18 della squadra di Grifondoro sono arrivate in campo! Queste due ragazze oltre ad essere tra le più brave di quest'anno sono anche due bei pezzi di-"
Qualunque commento stesse per fare venne interrotto dalla McGranitt.
"Signor Lee! Un po di contegno santo cielo" esclamò indignata la donna.
Lee rispose con un'alzata di spalle "Che ci posso fare professoressa se ho un debole per le belle ragazze"
"Datti una calmata Lee! Le tue possibilità con loro non aumenteranno facendo il cretino" urlò uno dagli spalti dei Serpeverde, scatenando le risate dei suoi compagni.
Lee si schiarì la voce indispettito, tornando poi a porre l'attenzione sulle squadre. 
"Non c'è bisogno che vi dica che i professori vogliono un gioco pulito e tutto il resto. Bando alle ciance,  FATELI SECCHI RAGAZZI!"
Un urlo di giubilio si levò dagli spalti di Grifondoro, prima che madama Bumb si avvicinasse con la pluffa. Mentre elencava le regole come da regolamento, Thalia si accorse che davanti a lei c'era Avery, con il solito ghigno idiota in faccia.
"Ti farò mangiare la polvere Potter"
"Non contarci troppo Avery"
Nel frattempo Sirius, che stava qualche posto più in là, nel vedere la scena fu sopraffatto da un moto d'ira insostenibile, stringendo il manico della scopa così forte da farsi diventare le nocche bianche, e James parve accorgersene all'istante. 
"Amico calma. Nemmeno a me piace quel tipo, ma sai che quei due fanno così prima di ogni partita"
Felpato non disse nulla, scostando lo sguardo dai due. 
"Allora pronti? Ai propri posti e... VIA!"
Madama Bumb fischiò e la partita ebbe inizio. Fabian e Frank si lanciarono immediatamente sulla Pluffa, seguiti da Avery e Mulciber, mentre Thalia raggiunse la zona di tiro nel campo avversario. Brawen e Sirius si posizionarono ai posti dei Battitori e Gideon davanti al cerchio più grande.
"Ed ecco che Paciock prende la Pluffa e avanza, ma no! Viene bloccato da Rosier che glie la porta via! Qualcuno la recuperi per Merl- SI! Potter femmina recupera la Pluffa e vola verso l'area di tiro! " urlò Lee, beccandosi un'altra ammonizione dalla McGranitt.
Mentre Thalia avanzava veloce verso i cerchi un bolide passò ad un soffio di distanza dalla sua scopa e per poco non la buttò di sotto, così tirò la palla a Fabian "Vai!"
Il ragazzo l'afferrò e la tirò dritto verso l'anello centrale, ma il portiere dei Serpeverde riuscì ad intercettarla, causando urla di giubilio da parte degli studenti della casa.
"Dannazione!" urlò Prewet, e Thalia gli volò accanto.
"Calma, ci rifaremo con la prossima"

Dopo quarantacinque minuti di partita il boccino non si era ancora visto, ma in compenso i Grifoni erano in vantaggio di venti punti sui cinquanta delle Serpi.
Thalia stava inseguendo Avery, il quale volava dritto verso la porta avversaria quando Mulciber e Rosier sbucarono alle sue spalle, cercando di farla cadere, ma d'un tratto un bolide arrivò dritto nello stomaco di Rosier e uno fece quasi volare via Mulciber.
"Bel colpo Black!" Brawen alzò la mazza da battitore, sbattendola contro quella di Sirius.
"Così mi fai arrossire Wolff"
"James! Ancora niente?!" urlò Gideon, il quale era riuscito a parare la pluffa lanciata da Avery, per un pelo.
"No! Neanche l'ombra!" rispose James.
"Non contarci troppo Potter, il boccino sarà nostro!" gridò di rimando Avery.
"Vai al diavolo biondino!"
D'un tratto lo vide. Con la coda dell'occhio notò un lampo dorato schizzare alla sua destra, a cinque metri da dove si trovava lui.
Anche il cercatore dei Serpeverde parve notarlo perché si fondò in direzione della luce dorata.
Le urla e gli incitamenti da parte degli spettatori si fecero più forti, quasi assordanti, e Frank e Thalia approfittarono della momentanea distrazione degli avversari per avanzare, quando la mora si accorse che qualcosa in Brawen non andava. Aveva cominciato a urlare contro i Serpeverde, e quando un bolide le passò accanto lo colpì così forte che raggiunse l'altra metà del campo.
"Ahah! Brutti imbecilli non avete scampo!" urlò ridendo. E poi Thalia li vide; gli occhi si erano tinti di un giallo dorato talmente luminoso che era impossibile non notarlo.
"Wolff che ti prende? Smettila di agitarti!" le urlò Gideon, ma in tutta risposta lei gli tirò contro la mazza "Hey! Avresti potuto uccidermi!"
E lei rise ancora, questa volta più cattiva che divertita.
Tutti in campo, fatta eccezione per i cercatori, si erano fermati a guardarla, fino a quando la Pluffa arrivò fra le braccia di Thalia.
"Segna, forza!" le urlò Frank, che nel frattempo era riuscito a recuperarla.
"Ma che succede al numero 18?" Disse Lee dagli spalti "Quella ragazza sembra impazzita tutto d'un colpo"
"Thalia tira!" le urlò Fabian, ma Thalia non riusciva a distogliere lo sguardo dall'amica, tanto da non rendersi conto fino all'ultimo che Mulciber le stava andando addosso. Quando riuscì a schivarlo dovette togliere lo sguardo da Brawen, lo fece per un secondo solo, e vide un bolide dirigersi verso la sua amica. L'avrebbe parata, se non fosse che aveva gettato la sua mazza qualche minuto prima. La palla la colpì dritta allo stomaco, scaraventandola giù dalla scopa.
"ANWEN NO!" Si maledì all'istante di aver aperto bocca ma non poteva farci più nulla.
Si fiondò verso di lei più veloce che poteva ma non bastò. La mora si schiantò al suolo e solo un incantesimo di Madama Bumb riuscì ad alleviare l'impatto. 
"Brawen! Brawen svegliati ti prego!" Si inginocchiò accanto all'amica, fiondatasi giù dalla scopa, prendendole con delicatezza la testa e posandosela sulle ginocchia.
Aprì appena gli occhi, che erano tornati del solito azzurro cielo, e a Thalia venne voglia di piangere. "Brawen..."
"Che...che è successo?"
"Ha fatto una bella caduta signorina Wolff, per poco non ci ha lasciato le penne. Se è fortunata, potrebbe guarire nel giro si poche settimane"
Thalia la strinse più forte "Ti ci avrei spedita in ogni caso con lo spavento che mi hai fatto venire brutta imbecille"
Brawen sorrise "Non avrai pensato che ti avrei mollata così su due piedi pulce"
"Infame, non ci devi nemmeno provare"
Piano piano Brawen perse i sensi e venne portata in infermeria, lasciando Thalia sul campo. Sirius la raggiunse poco dopo, abbracciandola.
"Perché ho l'impressione che tu sappia cosa è successo alla Wolff?"
Thalia si strinse di più a lui "Non ora Sirius, per favore"
Il ragazzo sorrise, sapendo che quando sarebbe stata pronta gliene avrebbe parlato, ma per il momento strinse a se la sua ragazza, carezzandole i capelli lentamente "Va bene Thalia, va bene"


Brawen era chiusa in infermeria da una settimana ormai e Thalia era andata a visitarla tutte le volte che poteva, appena finite le lezioni, e a volte anche Remus e gli altri erano passati a trovarla. Certo, era contenta che qualcuno l’aiutasse a superare la noia dello stare seduta tutto il tempo senza potersi muovere di mezzo millimetro, ma il desiderio di uscire da quel mortorio l'avevano portata a tentare la fuga in carrozzina la sera precedente, fallendo miseramente.
Lei e Thals discussero a lungo riguardo cosa era successo durante la partita, che per altro era stata annullata e rimandata di tre settimane, e se dire o meno la verità ai loro amici e cosa questo avrebbe comportato.
Thalia inoltre non riusciva a togliersi dalla testa che Severus potesse centrare con l'accaduto, decidendo in accordo con l'amica che avrebbe chiarito al più presto la cosa e che nel frattempo avrebbe provato a spiegare la situazione ai ragazzi.
Quella sera, quando Thalia se ne era appena andata, Braw ricevette una visita del tutto inaspettata. Il portone dell’infermeria si aprì, e dall’uscio sbucò la divisa di una Serpeverde che Brawen non vedeva da diversi giorni. 
Dorcas si avvicinò in silenzio al suo lettino, sedendosi su uno sgabellino accanto a lei.
“Devo dire di essere piacevolmente sorpresa dalla tua visita Meadowes” disse la bruna, ridacchiando nervosamente.
“Perdonami se non sono venuta a farti visita prima. Ho avuto da fare” ed era sincera, se lo sentiva.
Quella ragazza era diversa dalle sue altre compagne di casa; certo, in quei pochi mesi in cui l’aveva conosciuta non poteva dire di sapere tutto di lei, ma che fosse speciale era un dato di fatto. Con quel caschetto nero e la pelle chiara come il latte macchiata da efelidi su tutte le guance, era così diversa dalle altre Serpeverde, o dalle altre ragazze in generale, in un modo così semplice che la sorprendeva.
"Hey, non c'è bisogno che ti scusi di nulla. Non eri mica obbligata a venire a trovare quest'anima in pena"
Dorcas le diede un pugnetto sul braccio ferito, e a Brawen scappò un mugolio di dolore.
"È sempre un piacere vederti dolcezza" disse poi, massaggiandosi il braccio.
"Ti ho portato una cosa" 
La mora cominciò a frugare nella borsa sotto lo sguardo incuriosito dell'altra, tirandone fuori una scacchiera e un sacchetto di pedine.
"Non vorrei smontati, ma non ho idea di come si giochi a Scacchi magici"
"Mi pare il momento giusto per imparare allora" disse la Serpeverde con un ghigno divertito "Su, fammi spazio"
Dorcas l'aiutò a spostare le gambe per permetterle di sedersi sul letto.
Passarono due ore prima che Madama Chips andasse ad avvertire Dorcas che sarebbe dovuta tornare nel proprio dormitorio, e in quel lasso di tempo Brawen era certa di non aver imparato una singola mossa del gioco, forse perché aveva passato gran parte del tempo a seguire le dita affusolate della ragazza muoversi velocemente tra i pezzi degli scacchi. Era così persa che non si era nemmeno resa conto degli sguardi che la moretta le aveva rivolto di nascosto.
Brawen la guardò mentre risistemava la scacchiera e i pezzi nella sua borsa in silenzio, con un sorriso sulle labbra.
La serpeverde fece per andarsene, quando si fermò di colpo, voltandosi verso Brawen "Quanto resterai qui in infermeria?"
Brawen alzò le spalle "Qualche giorno e dovrei essere fuori a detta di Madama Chips. Perché me lo chiedi?"
Per un secondo, uno soltanto, le parve di vedere le guance di Dorcas arrossarsi. 
"Mi pare ovvio. Fai ancora schifo a scacchi magici, non posso lasciare l'opera incompiuta" rispose con tono saccente, anzando lo sguardo.
Brawen le lanciò un sorriso disarmante "Allora a domani principessina"


Quando Thalia tornò alla torre quella sera si sedette su un divanetto in sala grande, davanti al fuoco, quando sentì dei passi leggeri venirle incontro.
"Posso sedermi? 
Quando si voltò, Thalia trovò una Lily che doveva aver dormito decisamente poco nei giorni precedenti, con due profonde occhiaie violacee sotto gli occhi.
Dopo il ballo non avevano mai chiarito veramente la questione di Avery, in più era arrivata la morte dei genitori di Thalia e anche durante le vacanze non avevano passato molto tempo assieme.
Quella era la prima volta dopo quasi un mese che si parlavano, e quegli occhi verdi le erano mancati più di quanto avrebbe mai potuto immaginare. 
La rossa si sedette accanto a lei sul divanetto, portando le ginocchia al petto e posandoci il mento.
"Brawen come sta?"
"Poppie dice che si riprenderà presto, questione di giorni forse"
"Ho visto te e Remus che discutevate ieri sera, c'è qualche problema forse?"
"No io...è solo complicato. Tutta questa storia è complicata"
Cadde un silenzio imbarazzato fra le due, interrotto poco dopo dalla rossa.
"Sai...mi mancano i tempi dove anche le questioni pesanti diventavano più leggere quando ne parlavamo"
"Mancano anche a me Rossa"
Si sorrisero e Lily strinse le mani di Thalia nelle proprie, prima di abbracciarsi forte.
"Mi dispiace per i tuoi genitori Thals" disse Lily con le lacrime agli occhi.
"E a me dispiace non averti rivolto la parola per tutto questo tempo, e anche per aver tirato fuori la questione di James prima del ballo. Potrai perdonarmi?"
"Io? Ma se non sono nemmeno riuscita a discutere civilmemte riguardo la questione di Avery"
"Ma resti pur sempre una mia cara, carissima amica con la quale ho avuto solo una piccola discussione"
Lily sorrise, tornando ad abbracciare l'amica.
"Per Merlino, finalmente! Non ne potevamo più di quell'aria pesante in dormitorio" urlò Alice, sbucando all'improvviso dalla rampa delle scale dell'ala femminile assieme a tutte le altre.
"Ragazze da quanto tempo eravate li ferme ad origliare?"
"Non vi hanno mai detto che è maleducazione?" disse Lily seria, con le mani sui fianchi, ma con un sorriso sul viso.
"Aaah non fare la guastafeste Lils. Dobbiamo festeggiare!"
"Qualcuno ha detto parlato di festeggiare?" 
La testa di James fece capolino assieme a quella di Peter, Remus, Sirius e Frank.
"Mi sorprende quanto tu ci senta bene quando si parla di feste Potter" lo riprese Lily, e il ragazzo sfoderò uno dei suoi sorrisi sghembi da Malandrino.
"Non puoi chiamarla festa se non c'è James Potter" disse lui, gongolando come un bambino.
Sirius nel frattempo aveva raggiunto Thalia, ancora seduta sulla poltrona "Posso sedermi?"
Thalia annui con un sorriso e il ragazzo si accomodò sulle sue gambe.
"Sei pesantuccio lo sai?" Disse lei, ridendo.
"Tutta questa bellezza ha il suo peso" disse lui, prima di darle un bacio.
"Non dovresti fare il contrario voi due?" commentò Marlene, beccandosi però un pugnetto da Mary. "Che c'è? Le farà male così"
"Lasciali stare, sono così carini. Ci vuole un po di romanticismo di tanto in tanto. E poi la nostra Thalia è forzuta abbastanza da reggere uno scemo come Sirius"
"Lo prenderò come un complimento"
Tutti gli altri ripresero a parlare mentre i due rimasero seduti, con Sirius che aveva affondato il volto fra i capelli di Thalia e lei che lo abbracciava stretto.
"Stai bene Thals? Hai una faccia strana"
La ragazza sbuffò "È Brawen"
Lui si tirò su all'istante "Sta meglio? Sono giorni che non vado a trovarla"
"Sta migliorando, ma c'è una questione che vorrebbe chiarire con tutti ed è abbastanza complicato da spiegare. Mi ha chiesto di parlarvene prima che lo faccia lei"
"E perché mai? Non mi sembra che la tua amica sia una con tanti peli sulla lingua"
Thalia sbuffò "Non vuole ammetterlo nemmeno con me, ma ha paura che cambiate idea su di lei."
Sirius le tolse i capelli dal viso, osservando i grandi occhi azzurri della ragazza e sussurrandole all'orecchio che dopo aver scoperto il problema peloso di Remus c'era poco che riusciva a sconvolgerlo, facendola ridere appena.
"Voi piccioncini ne avete ancora per molto?" sbuffò James, beccandosi poi un cuscino in faccia dalla cugina che lo fece cadere a terra, e Sirius scoppiò a ridere così forte che le lamentele di James quasi non si sentirono.
"Adoro questa ragazza!"
"Dieci punti per la mira, Potter!" si complimentò invece Frank, dandole il cinque.
"Traditori!"
Le risate si spensero quando Thalia si alzò dalla poltrona, attirando l'attenzione degli amici "Voi...sapete tutti delle condizioni di Brawen, e avete visto cosa è successo durante la partita" 
Tutti annuirono.
“Sembrava fosse impazzita tutto d’un tratto. In effetti non ricordo di averla mai vista far così durante le altre partite, o in generale” ammise Frank, sedutosi accanto ad Alice.
“Ma noi si” disse Remus, stupendo tutti, affiancando poi Thalia. Le strinse la mano, cercando di darle conforto per quanto fosse possibile.
“Come…e che cos’ha?” chiese Marlene, preoccupata “è grave?”
Thalia sospirò, cercando di trovare la forza per parlare agli amici. Quella situazione stava diventando troppo pesante per tutti, e fu come se un nodo le si fosse formato in gola.
“Brawen…lei soffre di una malattia babbana. Si chiama “Disturbo dissociativo dell’identità”
“O disturbo di personalità multipla…santo cielo come ho fatto a non pensarci prima” disse Lily, sconvolta, ma non tanto quanto gli altri. Dalle loro espressioni sembravano non aver capito bene di cosa stessero parlando, mentre guardavano i tre perplessi e confusi.
"In pratica questa malattia può nascere solo dopo un trauma particolarmente forte, creando nella mente della persona una specie di nuova identità. Non può essere controllata tranne che da particolari farmaci e continue visite con dei medici babbani che si occupano di capire e curare le malattie mentali. In pratica, Brawen ha subito un trauma talmente forte quando era bambina che nel suo cervello si è creata inconsciamente questa seconda persona che l'aiutasse a superare la cosa, anche se un individuo non dovrebbe ricordare nulla di ciò che fa l'altra identità e viceversa" spiegò Remus.
“C’è un problema però…causato dal fatto che è una maga” continuò Thalia, attirando nuovamente l’attenzione della rossa “Che intendi?”
“In pratica, da quanto sono riusciti a capirci i professori, la magia nel suo corpo ha influito su questa seconda personalità…rendendola una persona vera e propria, non solo un'identità secondaria”
“Cosa?! Vuol dire che…”
“Che dentro Brawen ci sono due persone. La Brawen che tutti noi conosciamo e quella che lei preferisce identificare come sua sorella, Anwen. Sono due entità completamente differenti l'una dall'altra,  ma che possono interagire dentro la sua testa, sebbene nessuna delle due ricordi assolutamente nulla di cosa ha fatto l'altra” concluse Remus.
Tutti rimasero in silenzio, senza fiatare nemmeno per un momento, fissandosi fra di loro imbarazzati. A Thalia sembrava così strano essersi trovata nella situazione di spiegare cos'avesse l’amica, così innaturale, ma doveva farcela. L’aveva promesso a Brawen, perciò prese coraggio e parlò.
“Sentite. Quella che adesso è in un lettino dell’infermeria, da sola, è la Brawen di sempre. Quella…quella che fa sempre commenti sulle ragazze quando andiamo al villaggio” si voltò verso James e Frank “Quella che durante gli allenamenti vi prende di mira con i Bolidi solo per dispetto” si rivolse a Mary, Marlene e Alice “O quella che si è sempre sorbita tutte le vostre discussioni su chi avesse rubato o meno un vestito all’altra” poi guardò Lily e Remus  “Quella con cui è impossibile studiare perché inizia a far volare areoplanini magici per tutta la biblioteca dopo dieci minuti” verso Peter “La stessa che ti copre sempre quando ti intrufoli nelle cucine della scuola”  e infine si voltò verso Sirius, sorridendo “E la stessa con cui ci hai provato per sei mesi prima di scoprire che le piacessero le ragazze e che ti passa gli scherzi di Zonko sotto banco. È la stessa di sempre, e il fatto che adesso conoscete il motivo per cui prende delle pastiglie, o delle visite settimanali in infermeria, non deve cambiare cosa provate per lei. È la nostra vecchia Brawen ”
Il silenzio continuò ancora per un po, finché James non si avvicinò alla cugina, e con un sorriso le scompigliò i capelli.
"Ti sembriamo così idioti da cambiare idea su una persona solo perché pensa di essere pericolosa? Davvero, Remus, ti sembro il tipo?" chiese all'amico, fingendosi sconvolto, e quello negò sorridendo "La Wolff non deve preoccuparsi di nulla. Forse non potremo controllare questa cosa, ma ora che lo sappiamo potremo almeno aiutare non credi?"
"Già! Braw non deve preoccuparsi di nulla" esclamò Marlene.
"Siamo Grifondoro, non lasciamo un amico in difficoltà quando ne ha più bisogno" disse Lily, affiancandola. Sirius rise, dietro di Thals, per poi abbracciare sia lei che il cugino.
"Almeno avevi ragione Ramoso! Brawen nascondeva davvero qualcosa"
Thalia allontanò Sirius e il cugino, indignata "Siete dei ragazzini"
"Ma ci adori comunque, non è vero cuginetta?"
Scoppiarono tutti a ridere, e qualche ora più tardi, quando andarono a letto, Thalia si addormentò con un peso in meno sul cuore, ma con ancora una domanda che la assillava dal giorno della partita: Severus centrava davvero con l'incidente di Brawen?

 



Angolo autrice

Sono un caso perso perdonatemi TwT
Son passati mesi dall'ultimo aggiornamento lo so, ma in mia difesa ho i capitoli pronti fino all'undici (dovete solo aspettare che la mia beta, aka Brawen, finisca di correggerli)
eeeeh ora sapete tutto sulla "sorella" di Brawen eheh (ovviamente, le notizie sulla malattia le ho cercate su internet, ma se qualcuno avesse da ridire o se in qualche modo non è corretta sentitevi liberi di dirmelo)
come al solito le recensioni sono sempre gradite, e io dovrei finirla di aggiornare così tardi! :D (y)
il nove arriverà sicuramente settimana prossima quindi ad allora! <3

un bacione, Alyss

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Capitolo 9
*** Riflessioni e piani pericolosi ***




Capitolo 9


 
Riflessioni e piani pericolosi








Severus raggiunse il punto dove, a detta del biglietto che gli era stato recapitato a colazione, si sarebbe dovuta trovare la Potter. Inizialmente non sarebbe voluto andare a quell'incontro, ma alla fine aveva deciso di raggiungere la ragazza, la quale lo stava già aspettando sulle sponde del Lago Nero, all'ombra di un albero.
"Cosa vuoi Potter? Fai in fretta perché ho altri impegni più importanti dello stare qui a chiacchierare con te"
Lei si alzò, rivolgendogli uno sguardo cupo e arrabbiato.
"Andiamo al sodo allora. Cosa centri con quello che è successo a Brawen durante la partita?"
Severus si fece scappare una risatina "Intendi quando quel mostro è impazzito? Devo ammettere che è stato uno spettacolo esilarante"
Prima che se ne potesse rendere conto, il serpeverde si trovò a sbattere contro il tronco dell'albero, con Thalia che lo teneva stretto per il colletto della divisa e che puntava i suoi gelidi occhi contro i suoi, infuriati come non mai.
"Sei esattamente come tuo cugino, Potter. Usi la forza sui più deboli. Mi fai così pena"
La ragazza lo lasciò andare subito dopo, voltandosi dalla parte opposta, verso il lago. Tremava, anche se non voleva che l'oramai ex migliore amico la notasse, e trovarsi di fronte a lui dopo quasi un anno e mezzo non le stava rendendo le cose facili.
"Non sono responsabile di quello che è successo alla tua amica. Quella cosa è incontrollabile. Prima o poi farà male a qualcuno, ma non che mi interessi"
Thalia si voltò a guardarlo, nervosa "Brawen ha detto di aver parlato con te prima della partita, e poi guarda caso Anwen salta fuori e si fa gettare di sotto. Come posso pensare che tu non centri nulla Piton!"
Il Serpeverde la guardò con scherno "Anwen. È così che chiamate quel mostro? Darle un nome non la renderà umana, Potter. E la tua amica ha ragione, le ho parlato perchè ho saputo quello che è successo ad Avery il giorno del ballo. Del mostro dagli occhi gialli. Pensi che sia stupido forse? Che non abbia capito che Wolff centri qualcosa?" 
Un brivido percorse la schiena di Thalia. Sospettava che Brawen le stesse nascondendo qualcosa la sera del ballo, ma aveva preferito passare oltre, ignorare la cosa, e a quanto sembrò anche Severus lo capì "Ma tu lo sapevi già a quanto vedo. O forse...forse la tua amica non ti ha detto nulla, Potter? Ah! Ricordo di averti detto di aver riposto la tua fiducia nella persona sbagliata, ma voi Potter siete troppo testardi e ciechi per capire quando avete torto finchè non vi si ritorce contro. E con Black....sei caduta in basso Thal-"
"Basta!" urlò, stringendo i pugni fino a far diventare bianche le nocche "Lei non lo avrebbe fatto. Non mi avrebbe mentito, Severus. E ti ricordo che sei stato tu a distruggere la nostra amicizia, legandoti a quei rimbambiti dei tuoi amichetti, nonostante sapessi quello che avevano fatto a me e Brawen" 
"Sei patetica, come tutti voi Grifondoro d'altronde. Spero solo che prima o poi tu capisca chi è davvero dalla tua parte. Con mio disappunto, mi duole ammettere che la tua è una mente troppo sveglia per venire sprecata con individui come quelli. Cerca solo di capirlo il prima possibile"
"Per fare cosa? Passare il tempo con gente viscida come te e i tuoi amichetti, Severus? Mi dispiace ma passo"
Il ragazzo sorrise appena, maligno, prima di voltarsi e andare via, e la mora rimase da sola, in piedi accanto all'albero. In un impeto d'ira tirò un calcio alla base del tronco, urlando e scoppiando in lacrime, senza però capire se fossero dovute alla rabbia o alla tristezza. Lei si fidava di Brawen e sapeva che non le avrebbe mai mentito, nemmeno riguardo Avery per quanto lo odiasse, ma Anwen? Poteva fidarsi di lei e lasciare il corpo della sua amica nelle sue mani? Tutti i loro amici sapevano delle sue condizioni, ma sapeva che la faccenda da quel momento in poi sarebbe stata ancora più difficile da nascondere. Avrebbero fatto domande, e Severus non si sarebbe di certo lasciato scappare la possibilità di mettere in cattiva luce la ragazza per la seconda volta. Thalia doveva solo impedire che il danno fosse più doloroso del dovuto.

Quando Brawen uscì dall"infermeria una settimana più tardi trovò i ragazzi ad attenderla fuori dalla porta, Thalia davanti a tutti. La mora le saltò letteralmente in braccio, gettandole le braccia al collo, dicendo quanto fosse contenta che fosse finalmente uscita da li, e Brawen, vedendo l'amica così felice, non osò dirle che le stava facendo male stringendola in quel modo.
"Sei la solita sentimentale cugina. È possibile che tu debba piangere per ogni cosa?" disse James, avvicinandosi alle due e dando una leggera pacca sulla spalla all'altra ragazza. "Bentornata Brawen"
Lei annuì "Grazie James"
Era contenta che fossero tutto li per lei, nonostante sapessero di Anwen e di quello che era in grado di fare, ma con la coda dell'occhio stava cercando un altra persona che però, con suo disappunto, non si trovava li. Una piccola Serpeverde dagli occhi verdi che era andata a farle visita per tutta la settimana dopo cena, e mai una volta aveva discusso dell'incidente, neanche accennato.
Per un secondo, appena prima di aprire le porte dell'infermeria, aveva sperato che al posto di Thalia ci fosse stata lei, ma poi si disse che forse era meglio così. Non poteva legarsi a qualcun'altro, non in quel modo. L'avrebbe messa in pericolo e...e non glielo avrebbe permesso. Non di nuovo.
"...awen? Brawen ci sei?" La chiamò Thalia, che aveva sciolto l'abbraccio.
"Che...che c'è Thals?"
"Mi sembravi un po persa. Sicura di stare bene?"
Lei sorrise, o almeno ci provò,  e nonostante il dolore al petto si sforzò di afferrare l'amica per i fianchi e a sollevarla, nemmeno fosse un orsetto di pezza.
"Mai stata meglio sis. Non ne potevo più dell'odore di pozioni per il mal di gola, e non vedo l'ora di mangiare un pranzo decente" se la caricò in spalla, dirigendosi verso la Sala Grande "Forza e coraggio che ho fame!"
"Mettimi giù idiota!" le urlò Thalia, ridendo, contenta nel vedere che l'amica stesse bene.
"Molla la mia ragazza Wolff. Tra tutte le fanciulle della scuola, dovevi sceglierti proprio lei?"
Lei gli lanciò uno sguardo di sfida, correndo poi lontano da loro "L'ho vista prima io Black, ho la precedenza su tutto"
Sul viso di Sirius comparve quel ghigno malandrino che Thalia adorava da impazzire "Beh, non proprio tutto. Ci sarebbe una cosa in cui avrei la precedenza" 
"Sirius!" "Felpato!" Esclamarono i Potter, la prima arrossendo e il secondo indignato, mentre Sirius se la rideva alla grossa.
"Pervertiti, a cosa stavate pensando?" disse poi, avvicinandosi a Thalia, molto vicino "Trovi sempre modi nuovi per stupirmi Thals, sono esterrefatto"
"E io non credevo che conoscessi quella parola, Sirius" si allungò verso di lui, per quanto le fosse possibile farlo in quella posizione, e gli diede un bacio proprio sull"angolo delle labbra, sorridendo lei stessa "Direi che siamo pari"
"Ok ok ora basta piccioncini. Devo ricordarvi che fino a qualche giorno fa ero molto molto malata e che dovrei mangiare qualcosa prima di svenire?" si lamentò Brawen, incamminandosi con Thalia ancora sulla spalla.
"Non basterebbe un anestetico per elefanti per farti svenire Braw"
L'amica le diede una pacca sulla schiena "Non è colpa mia se non sono un fuscello come te pulce. Ora andiamo, coraggio"

Arrivati in Sala Grande Brawen la depositò su una delle panche, sotto lo sguardo confuso di molti studenti. Alcune ragazzine di Tassorosso cominciarono a ridacchiare, e tra di loro c'era anche Eleanor, la quale la guardava come se avesse voluto gettarla in pasto alla piovra del lago. Thalia si sentiva in colpa per averla fatta soffrire, ma d'altra parte per una volta sentiva di meritarsi un po' di felicità, anche se a discapito di un altra ragazza.
"Hey, tutto bene?" Sirius la distrasse dai suoi pensieri, sedendosi accanto a lei.
"Sì, tutto...è tutto a posto" mormorò, ma lo sguardo del ragazzo si incupì quando si accorse dove stava guardando Thalia.
"Thals non è colpa tua. Sono  passati tre mesi, prima o poi se ne farà una ragione, ne sono certo"
"Come fai a dirlo? L'hai vista quella sera? Era devastata"
Sirius fece spallucce "Non credo che dovresti preoccuparti, cosa vuoi che faccia?"
"Già. Cosa vuoi che possa fare una ragazza incazzata a cui hanno portato via il ragazzo sotto al naso?" disse lei, sarcastica. A volte non capiva come i ragazzi potessero essere tanto ciechi. Non vedeva che Eleanor era infuriata nera?
Sirius nel mentre non capiva perché la sua ragazza si stesse preoccupando tanto, in fondo quella con Eleanor era stata una...non poteva nemmeno definirla una storia talmente era durata poco. Ma forse...
Thalia si era gettata sulle due uova, la faccia dritta nel piatto e un broncio che Sirius riuscì a trovare quasi tenero sul suo viso. Passò un braccio attorno alle sue spalle, tirandola a se "Thals...non dirmi che sei gelosa"
L'altra arrossì involontariamente e per poco non si strozzò con le uova che aveva in bocca "Cosa?! E perché diamine dovrei?"
"Sembrava che lo fossi da come parlavi di Eleanor. E molto"
Thalia sbuffò "Da che pulpito. Pensi che non abbia visto come fulmini Avery ogni volta che siamo nella stessa stanza? Sembra che tu voglia sbranarlo non appena lo vedi a meno di un metro da me"
Lo sguardo di Sirius si fece serio "In mia difesa dico solo che quel tizio non mi piace. Ti ha scaricata all'ultimo senza avvertirti al ballo e poi è-"
"Dillo. Coraggio, sto aspettando Sirius, anche se so già cosa mi dirai. Pensavo che avessimo già chiarito che questa cosa dei Serpeverde che sono tutti brutti e cattivi è un'idiozia!"
"Volevo solo dire che ti sta troppo appiccicato a Pozioni, e ti guarda in modo strano"
Fu Thalia a rimanere esterrefatta quella volta, prima di mettersi a ridere "Mi sa che qui quello geloso è un altro, non è vero Sirius?”
Ma lui si voltò dalla parte opposta “Ti sbagli”
“Io dico di no” vedendo che Sirius non si voltava, lo abbracciò da dietro, appoggiando la testa sulla sua schiena “Hey, non c’è nulla tra me e Avery”
“Giuramelo”
Thalia sorrise, ruotando appena gli occhi; a conti fatti, lei e Sirius erano assieme da appena qualche mese, ma le faceva ancora uno strano effetto vederlo comportarsi così quando si parlava di lei e Avery. In un certo serso le faceva piacere che ci tenesse a lei fino a quel punto.
“Promesso. Ora vogliamo tornare alla nostra colazione prima che si freddi?”
Sirius sorrise, voltandosi per darle un bacio sulla fronte, prendendola del tutto alla sprovvista “Va bene pulce”
Thalia si accorse in quel momento che tre quarti dei loro amici li stavano fissando, Brawen con un sorriso strano in faccia “Che c’è?”
“Voi due siete uno spettacolo talmente sdolcinato che mi sta salendo il diabete”
“Non so cosa sia il diacoso ma mi accodo alla Wolff. State saturando la sala di zucchero” continuò James, guardando male i due.
“Diabete Pot- oh ma che ci provo a fare a spiegarlo a uno come te” disse Lily, tornando poi sul suo libro di Aritmanzia.
“Così mi ferisci Lils. Proprio, qui” rispose il ragazzo, stringendosi la mano al petto con un espressione triste.
Lily abbassò il suo libro “Te lo ha mai detto nessuno Potter che potresti fare l’attore? Hai un talento naturale” sbattè il libro dritto in testa a James, prima di alzarsi e andarsene “E per te io sono solo Evans, Potter”
Brawen e Thalia scoppiarono a ridere, beccandosi un'occhiataccia da parte di James.
“Potter, quando capirai che quella ragazza è troppo anche per te?” chiese Brawen “Fra babbani diciamo che la speranza è l’ultima a morire, ma qui l’unica cosa che vedo morire è la tua dignità”
“Quasi quasi ti preferivo quando eri chiusa in infermeria Wolff” Thalia gli tirò un calcio sugli stinchi da sotto al tavolo “Ahi! Come siete permalose voi ragazze…dannazione, ha fatto male Thals!”
“Te lo sei meritato. E comunque non capisco perché tu debba comportarti in quel modo con Lily. Sai che le dà fastidio quando fai il ragazzino, allora perché continui?”
“Sempre a far domande tu. Muovetevi che si fa tardi”
Thalia guardò suo cugino sparire dietro le porte della Sala Grande 
“Dici che se l’è presa?”
Brawen fece spallucce “Se lo meritava in fondo, gli passerà”
“Lo spero”


Il sabato successivo, quando James Potter si diresse in biblioteca per scontare l’ennesima punizione che si era beccato durante una lezione della McGonagall,  si sarebbe aspettato di tutto, ma non di trovare il suo migliore amico seduto ad un tavolo con la faccia buttata in mezzo alle pagine di un tomo quasi più grande di lui.
Provò a chiamarlo, ma Black non lo sentì, almeno finché non andò a posare la mano sulla sua spalla, facendolo trasalire.
"Ramoso, che diamine ci fai qui?!"
"Dovrei chiedetelo io Felpato. Non dovevi essere con Thalia a studiare?”
Il moro abbassò lo sguardo, prima di gettare il libro giù dal tavolo con rabbia.
"Amico si può sapere che ti prende?!"
Sirius parve calmarsi un attimo, ma le mani gli tremavano ancora per la rabbia.
Si risedette pesantemente sulla sedia, portandosi le mani fra i capelli, sospirando.
"Promettimi che non dirai nulla a Thalia"
L'espressione sul viso di James si fece preoccupata "Sirius che stai combinando? Lo sai che mia cugina ti scuoia se combini qualche idiozia” Non voleva vedere sua cugina star male per lui, ma quando Sirius gli lanciò uno sguardo disperato non se la sentì di lasciarlo in quello stato "Ok. Va bene ti ascolto"
Sirius annuì "Stavo cercando informazioni su…tu sai chi"
"Cosa?!" l'amico si affrettò a coprirgli la bocca, prima che altri lo sentissero "Ma dico, sei impazzito? A che cavolo ti servono informazioni su...su Voldemort?" 
L'ultimo ultimo nome fu solo un sussurro.
"Io...non lo so cavoli. Forse un modo per sconfiggerlo, non ne ho idea. Quel pazzo ha mani ovunque nel nostro mondo, e temo anche in quello dei babbani"
"E perché dovrebbe? Lui odia i babbani"
"Non lo so ma ho un brutto presentimento. Quest'inverno, quando sono tornato a casa dai miei, ho sentito i miei discutere con Regulus riguardo Voldemort assieme a Malfoy e Lastrange"
"Non sono quelli che hanno sposato le tue cugine?"
Sirius annuì "Quei vermi parlavano di avere un piano per Regulus e che avrebbe dovuto compiere un grande passo dopo che fosse tornato a scuola"
James era a dir poco sconvolto. Come potevano coinvolgere un ragazzino di quattordici anni nei loro malati piani? E i genitori glielo permettevano! Ma poi si ricordò di che tipo di persone fossero Walburga e Orion Black e tutto l'accaduto non lo scosse oltre. 
"Mio frate...Regulus, è sempre stato più arrendevole, non ha mai avuto la spina dorsale di lottare per uscire da quel giro. Non mi sorprenderebbe se..." gli occhi grigi del moro si illuminarono di colpo, per poi riempirsi di rabbia.
"Cosa? A che stai pensando Felpato?"
Sirius tornò a sedersi accanto all'amico, posando le mani sulle sue spalle.
"E se sapesse chi ha ucciso i genitori di Thalia? Se sapesse chi sono i colpevoli?"
James al primo acchito disse nulla, si limitò a osservare l'amico. 
"Credi che dovremo dirglielo?"
"No. Prima dobbiamo far parlare Regulus"
"E in che modo credi di riuscire a farlo?"
"Facendogli bere del Veritaserum. È l'unica soluzione che abbiamo"
James posò la mano sulla spalla di Felpato "Lo sai che sono sempre con te amico, ma dobbiamo trovare qualcuno che ci aiuti. Non sappiamo come procurarci gli ingredienti e se sbagliamo siamo nella cacca di Troll fino al collo"
“C’è solo una persona a cui possiamo chiedere, l’unica di cui possiamo fidarci”

“Perché mai dovrei chiedere a Dorcas di aiutarvi con una pozione scusate? Non le avete nemmeno mai rivolto la parola” chiese Brawen, a braccia incrociate e con uno sguardo scettico “Inoltre come fate a sapere che è mia amica?”
“Avanti Wolff, lo sappiamo che tra voi due c’è del tenero”
“Non c’è proprio niente tra noi due, Black. Piuttosto, non dovresti essere con la Thalia a studiare?” chiese, innervosendosi ancora di più.
“Com’è che tutti vi ricordate cosa devo o non devo fare? Piuttosto, abbiamo davvero bisogno di una brava pozionista, e sappiamo che la Meadowes è tra le più dotate della scuola”
“Il fatto che sia tua amica è solo un fattore secondario. È per una buona causa Wolff” James le riservò uno dei suoi sguardi da cucciolo bastonato “Ti prego”
Brawen sbuffò “Posso chiederglielo, ma voi dovrete dirmi cosa state tramando”
“Non possiamo, missione super segreta Wolff”
Brawen fece spallucce “Beh, pazienza. A quanto pare dovrete trovarvi un'altra pozionista, anche se dubito fortemente che ci riuscirete. Sai Black? Il più bravo di tutti è sicuramente Avery, strana coincidenza, vero?” disse, con un ghigno furbo in faccia, e Sirius fu tentato di lasciare tutto e andarsene ma piuttosto che chiedere ad Avery avrebbe provato lui stesso a farla.
“E va bene. Stiamo indagando sull’incidente a casa di Thalia” disse James, e l’espressione di Brawen si fece improvvisamente seria.
“Va' avanti”
“Pensiamo che i miei ne sappiano qualcosa e vogliamo interrogare mio fratello, ma senza Veritaserum non potremo mai sapere se mente o meno”
“Non voglio nemmeno chiederti perché dubiti della tua famiglia, Black, perché sento che finirei per prenderti a pugni”
“Grazie Wolff. Allora? Lo chiederai alla Meadowes?”
Brawen sospirò “Va bene. Se è per Thalia, allora cercherò di dare una mano, per quello che posso” si alzò dalla poltrona e si diresse verso il buco nel muro, ma James la fermò per il braccio.
“Mia cugina si fida di te, Brawen, e voglio farlo anche io. Cerca solo di mantenere una certa…discrezione, ecco. Non vogliamo che si sparga troppo la voce”
“Tranquillo Bambi. Thalia è una delle poche persone per cui rischierei di finire in presidenza. È in buone mani"
"Lo spero. Facci sapere Wolff"
Lei li salutò con  un cenno della mano e uscì dalla stanza.
"Credi che lo farà davvero?" Sirius si avvicinò all'amico, posando una mano sulla sua spalla.
James annuì "Vuole bene a Thals, davvero. Credo che saremo in buone mani"
Fecero entrambi per andare nel dormitorio dei ragazzi, quando Alice scese in quel momento dalle scale di quello femminile.
"James, aspetta. Alice!"
La moretta si girò, sorpresa "Che c'è Sirius?"
Il ragazzo si avvicinò, senza la solita aria spavalda "Senti...tu sai per caso quali fiori piacciono a Thalia?"
"Caschi male Sirius. A Thalia non piacciono i fiori recisi, dice che sono morti"
"Cosa?! Ma dai..."
"Devi farti perdonare la buca che le hai dato oggi?" Sirius annuì, imbarazzato, e Alice si lasciò scappare una risatina "Senti, c'è solo una cosa che Thalia adora così tanto da poterti perdonare se gliela regalassi"



Più tardi Thalia, addormentata sul suo letto, sentì qualcosa picchiettarle fastidiosamemte sul viso.
"Ma cos- Alice? Che stai facendo?"
La mora le fece segno di stare zitta, indicandole poi Mary e Marlene addormentate "Spero per te che sia serio perché altrimenti puoi anche considerare l'idea di dormire sul divano della sala comune" disse, con la voce impastata dal sonno.
"Sei tu che devi andare in sala comune e alla svelta. Tuo cugino ti sta aspettando"
"Mio cugino può andare a farsi mangiare dalla piovra per quello che mi riguarda. Ma che ore sono, accidenti"
"Le dieci e mezza, e fidati se ti dico che lo strozzerei anche io ma ti prego, vai. Mi ha rotto le scatole per tutta la sera"
Thalia scese dal letto, sbuffando un po' "Ora mi sente quel rompi pluffe dei miei stivali" si mise una felpa addosso, che per altro aveva gentilmente fregato dal baule di James due mesi prima "Se lo senti urlare, silenzia la stanza e torna a dormire"
Alice ridacchiò appena, prima di gettarsi sotto le coperte "Ai suoi ordini capitano"
Uscì dal dormitorio chiudendosi la porta alle spalle, scendendo le scale senza una grande voglia.
"James, giuro che se è una sciocchezza io ti-"
"Francamente Thals, io sono più bello di tuo cugino, o di qualunque altro ragazzo in generale"
Davanti a lei, Sirius Black la stava aspettando in pigiama, con le mani dietro alla schiena.
"Sirius...ma Alice ha detto-"
"Le ho chiesto io di chiamarti, ma pensavo che non saresti scesa se ti avessi detto che ero io"
"E perché non avrei dovuto?"
Lui le diede un pacchettino; era una normalissima cioccorana.
"Scusa per averti dato buca oggi. Pensavo di dirtelo domani a colazione ma tutti oggi continuavano a ricordarmelo e…vuoi accettare questa cioccorana come pegno di pace?”
Thalia sorrise “Va bene, ma magari la prossima volta avvertimi prima. Se non fosse che adoro la cioccolata me ne sarei già tornata sotto le coperte. Però una cosa devo dirtela Sirius, quei pantaloni coi boccini d’oro me li sarei aspettata da mio cugino, non da te”
 “Ma a me stanno infinitamente meglio” 
Sirius le prese poi il viso fra le mani “Allora, pace fatta?”
Thalia si alzò sulle punte, dando un bacio a Sirius “Pace fatta”
“Prima che te ne vada, ho un’altra cosa per te” Thalia si chiese come aveva fatto a non notarlo prima.
“Il mio Dorian Gray! Credevo che non l’avrei più rivisto” urlò, afferrando il piccolo libricino rosso e stringendolo al petto. Sirius nel vederla così felice scoppiò a ridere.
“Allora è vero che stai con me solo per riaverlo indietro”
“Idiota. È un regalo che mi ha fatto Lily l’anno scorso, per il mio compleanno”
Sirius si bloccò un momento, prima di afferrare Thalia per le spalle “Il tuo compleanno? Per Merlino quand’è?!”
“Sei arrivato tardi Sirius. Il mio sedicesimo compleanno era ad Ottobre. Il diciassette per la precisione”
“Un momento…questo vuol dire che sei tu la vecchia della coppia!” esclamò lui, beccandosi però una sberla sul braccio da Thalia.
“Andiamo a dormire dai, prima che domani crolli sopra a qualche Mandragora” strinse Sirius in un abbraccio, prima di dargli un altro bacio “Notte Sirius”
Lui le scompigliò appena i capelli “Notte vecchietta”
Quando ritornò nel dormitorio Alice era ancora sveglia e la fissava con un sorriso in faccia, impaziente di sapere come fosse andata.
“È andata bene, Alice, ma potevi dirmelo che era Sirius. Non sarei scesa praticamente in mutande”
“Beh non penso che a lui abbia dato fastidio” commentò l'altra, beccandosi poi un cuscino in faccia.
“Buonanotte Alice”
La Preweet rise “Anche a te Thals”








Angolo autrice

Eccomi di nuovo! 
Come promesso, ecco il capitolo nove, con tutto il macello che si porta dietro xD
Vi dico solo che quei quattro faranno danno più avanti (o forse no chi lo sa)
scusate se può sembrare che vada di fretta con la storia ma non vedo l'ora di arrivare ad Harry, ma non vuol dire che salterò i momenti importanti della storia!
piccola inutile curiosità (?): Thalia, Sirius, Dorcas e Brawen sono nati tra il settembre e il dicembre del 59' quindi sono potuti andare ad Hogwarts solo dall'anno seguente!

un bacione e alla prossima!
Alyss <3

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Capitolo 10
*** Un quasi appuntamento perfetto ***


 
Capitolo 10


Un "Quasi appuntamento" perfetto




 
Dovettero aspettare l'inizio del successivo ciclo lunare, che fu una settimana dopo, per poter cominciare a preparare la pozione, e pur di mantenere la segretezza e la tranquillità più totali, Dorcas si vide costretta ad andare nel bagno femminile del primo piano ogni giorno per ventisette giorni. Correvano voci nel castello secondo cui il bagno era infestato da un fantasma, ed infatti era così; era lo spettro di quella che una volta doveva essere una quattordicenne Corvonero, Mirtilla Elizabeth Warren, ora meglio nota come Mirtilla Malcontenta.
Stando praticamente tutti i giorni lì, Dorcas riuscì ad instaurare un legame con la giovane fantasma la quale, per ringraziarla della compagnia, provvedeva ad allontanare dal bagno tutti gli ospiti indesiderati e a nascondere la pozione durante il giorno.
Anche Brawen, nonostante non capisse una pluffa di quello che stava facendo l'altra ragazza, si presentò ogni giorno alla stessa ora davanti al bagno e poi si sedeva a gambe incrociate davanti alla Serpeverde all'opera.
Restava per tutto il tempo in silenzio, ad osservare ogni minimo movimento della ragazza davanti a lei, tanto che ad un certo punto a Dorcas sembrò quasi inquietante.
Erano entrambe sedute davanti al pentolone, e Dorcas stava rimescolando il composto che sobbolliva su di un piccolo fornello.
"Non c'è bisogno che tu venga ogni giorno qui, Brawen, lo sai vero?" esordì la Serpeverde, continuando a mescolare.
Brawen fece spallucce "I due scemi mi hanno incaricata di sorvegliare la pozione, e poi non mi spiace stare qui  a guardarti mentre la prepari"
Calò un silenzio a dir poco imbarazzante fra le due, rotto solo da Dorcas che ben presto finì di mescolare la pozione, coprendo poi il pentolone.
"Allora...ti hanno detto perché gli serviva del Veritaserum? Non serve che ti dica che è una pozione illegale"
'Beh, tecnicamente non è illegale, ma solo controllata dal ministero" rispose "Tu piuttosto. Se sai che è 'illegale' allora perché ci stai aiutando?" chiese poi, ammiccando verso la ragazza.
"Se voi Grifondoro siete venuti a chiederlo a me, una Serpeverde, dovete essere davvero nella cacca di unicorno fino al collo. Senza offesa, ma non sembrate delle cime in pozioni, perciò vi capisco" spiegò, lo sguardo basso e rivolto al calderone "E poi mi trovo bene qui. Mirtilla è una buona compagnia; un po' spettrale forse, ma buona"
In altre circostanze Brawen avrebbe riso, ma la frase precedente l'aveva lasciata di stucco. Si avvicinò all'altra, posando una mano sulla sua spalla.
"Senti...probabilmente non sarò nella posizione di dare consigli, e quei due non ti saranno sembrati il miglior esempio di galanteria, ma sono dei bravi ragazzi. Per quanto puzzino e spesso e volentieri si comportino da imbecilli, sono dei bravi ragazzi. "
Dorcas sorrise "Devi tenere molto a loro"
"Naah, solo che uno è il cugino della mia migliore amica e l'altro è lo stoccafisso con cui si è fidanzata. Devo per forza farmeli piacere, ne va della mia vita" 
La Serpeverde scoppiò a ridere, e Brawen la seguì a ruota.
"Thalia mi è sembrata una brava ragazza, capisco perché le vogliate tutti un gran bene"
Brawen annuì "È tosta e cocciuta, ma ha anche un lato gentile e terribilmente romantico, e se pensa che stai facendo una scelta sbagliata te lo dice chiaro e tondo, pur facendo il tifo per te qualunque cosa tu decida di fare. Ed è la prima persona al di fuori dei miei genitori che mi abbia mai accettato per quello che sono. Gliene sono grata"
"Sei fortunata. Non si incontra tanta gente amichevole con cui parlare tra i Serpeverde. Se ne stanno un po' tutti per i fatti loro, a parte per qualche gruppo di buzzurri microcefali del calibro di Rosier. Poi ci lamentiamo dei pregiudizi su di noi. Anche l'essere Prefetto è più che altro un premio di consolazione visto con chi mi ritrovo"
Brawen sorrise "Beh, allora sono una ragazza fortunata" buttò lì con un ghigno e facendole l'occhiolino "Perché credo di aver appena vinto io il primo premio"
Dorcas guardava la ragazza senza sapere se ridere, arrossire o prenderla a sberle e scappare. Non le era mai capitato di trovarsi in una situazione simile e le dava fastidio ammettere che la cosa la metteva un po' a disagio, anche se d'altra parte le dava un inspiegabile piacere.
"Che c'è? Era troppo?" chiese l'altra, sorridendo appena.
Dorcas fece di no con la testa, spostando una ciocca di capelli dietro all'orecchio "No, solo che non sono abituata a questo genere di cose. Sai, non è che ti capita tutti i giorni che una specie di modella ci provi con te perciò-"
Il ghigno sul viso di Brawen si allargò, incrociando poi le braccia al petto "Una modella, eh? Sono onorata, Meadowes"
Dorcas non mostrò segno di voler cedere alle sue provocazioni,alzandosi in piedi e rassettandosi la gonna "Beh, non si può dire che la tua sia una bellezza comune, Wolff. Sono io quella onorata di ricevere tante attenzioni da parte tua" e le riservò un ghigno degno della peggiore delle serpi.
Cavoli, quella ragazza la voleva morta. Brawen si sforzò di sorridere, nonostante le guance si fossero tinte di rosso, e alzarsi. In piedi c'erano qualcosa come venticinque centimetri di differenza fra di loro, ma nessuna delle due sembrava dare molto peso alla cosa.
"E così...anche tu sei, mh.. dell'altra sponda?"
"Diciamo più a metà" rispose la Serpeverde "I ragazzi non mi dispiacciono del tutto. Lo so che è strano ma-"
Brawen la bloccò all'istante, posandole una mano sulla bocca "Hey, non parlare a me di cosa è strano e cosa non lo è. Sei fatta così, e vai bene così come sei. Anzi, a dirla tutta credo che sarà più divertente"
"Che cosa di preciso?"
Brawen sorrise, furba "Che ne dici di scoprirlo il prossimo sabato? Ad Hogsmade, solo io e te"
Dorcas incrociò le braccia al petto "E chi ti dice che verrò, Wolff. Potrei avere qualche, che so, impegno irremovibile. Come credi di riuscire a farmi cambiare idea?"
Brawen rimase interdetta per la seconda volta quel giorno. Non si aspettava di certo che le gettasse le braccia al collo, ma nemmeno che ci prendesse gusto nel flirtare in quel modo. Che serpe...e le piaceva da matti.
Si avvicinò alla ragazza, mettendo un dito sotto al mento e alzandole il viso, incontrando quegli occhi di un verde chiarissimo.
Si chinò quello che bastava per raggiungere il viso dell'altra, con le punte dei loro nasi che si sfioravano appena; poteva sentire il respiro sconnesso e turbato di Dorcas sul suo viso.
La Serpeverde, con le guance arrossate per l'imbarazzo, aprì la bocca per dire qualcosa, quando Mirtilla Malcontenta sbucò inaspettatamente tra le due, separandole.
"Che stavate facendo voi due, tutte sole solette? Vi divertivate senza di me?" disse quella, svolazzando sopra le loro teste e poi sopra al calderone "Ma guarda, per oggi avete finito giusto?"
Brawen si allontanò appena dalle due, mentre Dorcas era, se possibile, diventata ancora più rossa di prima.
"È meglio che vada, i ragazzi mi staranno aspettando alla torre" disse la Grifondoro, allontanandosi con le mani nelle tasche della divisa "A sabato principessa"
Dorcas e Mirtilla rimasero a fissare Brawen andarsene, e poi il fantasma si rivolse alla ragazza.
"Dorcas, perché sei tutta rossa?"
"È....è il caldo Mirtilla" rispose quella, la voce ancora palesemente emozionata.
"Capisco~ Allora dovresti andartene. Io sono un fantasma e certe cose non le sento più" disse quella, tornando nel suo sgabuzzino, lasciando la ragazza immobile e con il cuore a mille sulla soglia del bagno.
 
 
Il sabato arrivò, ed essendo ormai metà aprile il sole aveva concesso qualche timido raggio alla cittadina gremita di studenti.
Brawen aveva aspettato Dorcas davanti al portone principale, sotto alle clessidre delle varie case, e quando la vide arrivare le mancò un battito. Forse due. O probabilmente perse il conto dopo il quindicesimo. 
Non che fosse vestita in modo particolare, un semplice paio di jeans a vita alta e un maglione color pesca, ma il sorriso che le riservò per poco non la stese.
Brawen tutto d'un tratto si sentì inadeguata con la sua camicia blu scuro e i jeans strappati in più punti.
"Vogliamo andare, my lady ?" chiese poi, porgendole il braccio, che l'altra accettò. 
"Arrivi sempre in anticipo agli appuntamenti?"
Brawen sorrise sorniona "Non sapevo che questo fosse un appuntamento, Meadowes"
Dorcas le tirò un pugno sul braccio, sebbene non forte "Sono seria"
"In realtà tu sei la prima ragazza della scuola con cui sono uscita"
"Non ci credo nemmeno se lo vedo Wolff"
"Ma è così. C'è stata qualcuna, due o tre, ma erano del villaggio quindi non dovevo aspettarle" strinse leggermente il braccio di Dorcas "Così c'è più gusto nel vederti dopo"
Dorcas arrossì appena, abbassando lo sguardo.
Lungo la strada che portava ad Hogsmeade c'erano coppiette di ogni genere, ma alla Serpeverde saltò immediatamente all'occhio il fatto che loro due erano le uniche ragazze a braccetto. Brawen notò che lo sguardo di Dorcas si era incupito, senza però capirne subito il motivo. Mollò la presa sul braccio della ragazza e le porse la mano.
"Solo se vuoi. Non ti obbliga nessuno"
Dorcas fissò per un momento la mano di Brawen, titubante, prima di afferrarla. Al diavolo gli altri, si disse, in fondo quella era solo la prima uscita no? Non doveva preoccuparsi troppo o avrebbe potuto rovinarla.
"Solo la prima, eh? Guarda che ti prendo in parola"
La voce di Brawen la scosse dal suo stato di trance "C-come?"
"Stavi parlando ad alta voce dolcezza"
Il viso di Dorcas si fece tanto rosso da farla sembrare un pomodoro maturo. Persino le punte delle orecchie erano diventate rosse! 
Brawen nel vederla scoppiò a ridere e Dorcas non riuscì a non seguirla subito dopo.
"Siamo due idiote"
"Tra simili ci si intende no?"
Dorcas sorrise "Noi due non potremmo essere più diverse Wolff"
Brawen fece spallucce, per poi prendere di nuovo la mano della ragazza "Non ci resta che scoprirlo, non ti pare?"
Arrivate al villaggio Brawen fece scegliere a Dorcas dove andare per prima, e scoprì che la ragazza aveva una passione smisurata  per la scrittura. Mentre passeggiavano, Dorcas le rivelò di avere una vasta collezione di piume, alcune dai colori e dalle forme più disparate, e così come prima meta decisero di recarsi a Scrivenshaft, dove la Serpeverde trovò una nuova piuma da aggiungere alle altre che già possedeva.
Brawen trattenne a stento la voglia di entrare nell'emporio del vecchio Zonko e comprare qualche scherzo da usare contro i ragazzini del primo anno, ma decise che quella volta avrebbe fatto una bella figura. 
In compenso Dorcas aveva dato fondo a gran parte dei suoi risparmi per comprare una serie di libri grossi come mattoni, e Brawen nel vederla uscire felice dal negozio non potè far altro che offrirsi di tenerle almeno le borse.
Girarono per l'intero pomeriggio, passando di negozio in negozio, per poi sedersi ad un tavolo dei Tre Manici di Scopa, entrambe davanti ad un succo di zucca.
"Allora, come ti è sembrata questa prima uscita? Me la cavo come intrattenitrice?" chiese la mora, sorseggiando la sua bibita.
"Non sei malaccio devo ammetterlo, ma si può sempre migliorare. E come ho inavvertitamente detto prima, questa potrebbe non essere la sola uscita, giusto Brawen?"
Brawen per poco non si strozzò con il succo. Era sempre stata lei quella delle battute sarcastiche e delle occhiatine ammiccanti. Non era nemmeno mai arrossita di fronte ad una ragazza, per le braghe di Merlino! Trovarsi dalla parte opposta era strano, estremamente strano, anche se provava un certo piacere nel vedere che anche Dorcas cercava in qualche modo di darle del filo da torcere. 
"Direi che si può fare, Dorcas"
In quel momento la porta del pub si aprì alle loro spalle, e fecero capolino due delle moltissime persone che Brawen non avrebbe voluto vedere quel giorno: Sirius e Thalia, mano nella mano, mentre si sedevano davanti al bancone.
Brawen si affossò all'istante nella poltrona, sperando che nessuno la notasse, prendendo alla sprovvista Dorcas.
"Si può sapere che cosa stai facendo?" le chiese, portando le mani davanti alla bocca per nascondere il fatto che stesse ridendo.
"Quei due dovevano venire proprio oggi al villaggio dannazione? Non avevano altro da-"
"Dorcas! Hey, quanto tempo!"
Era spacciata, rovinata, immersa nella cacca di unicorno fino alla punta dei capelli. In poche parole, definitivamente finita.
Dorcas si alzò per andare ad abbracciare Thalia e Sirius, e fu proprio quest'ultimo a notarla, affondata tra i cuscini, a braccia incrociate e con un broncio sul viso degno di un bambino di cinque anni.
Il ragazzo scoppiò a ridere, indicandola "Non ci credo! Thalia, hai visto chi c'è con Dorcas?"
La giovane Potter guardò con tanto d'occhi prima lei e poi Dorcas, poi di nuovo lei e ancora Dorcas, prima di arrossire come un peperone e coprirsi il viso con le mani.
"Per Morgana scusa Brawen! Se lo avessi saputo non sarei mai... mi dispiace tantissimo!" poi si rivolse al ragazzo "Sirius, dovremmo andarcene. Lasciamole in pace e andiamo ad goderci la nostra burrobirra più in là, va bene?"
"E perdermi la faccia della Wolff? Tesoro, questa è cattiveria bella e buona"
"Sirius sei un-"
"Ecco a voi ragazzi, due Burrobirre appena fatte. Poso i vostri boccali sul tavolo, che dite?"
"No!" "Si!" urlarono rispettivamente Thalia e Sirius, e a quanto pareva il belloccio aveva ancora qualche influenza sulla donna perchè parve sentire lui piuttosto che Thalia.
"Avanti Thals, ormai il danno è fatto no? Tanto vale divertirci assieme già che siamo qui" lanciò un occhiata a Brawen, che nel frattempo era estremamente indecisa sul saltargli alla gola o semplicemente cruciarlo lì su due piedi.
Thalia alla fine si sedette accanto a Brawen, restando faccia a faccia con Sirius.
"È imbarazzante, te ne rendi conto Black?"
Quello sorrise, bevendo la sua Burrobirra "E perchè? Due coppiette che si incontrano per bere qualcosa, che male c'è?"
Brawen  si alzò, sbattendo le mani sul tavolo, e sia Thalia che Dorcas erano sicure che avrebbe urlato qualcosa di decisamente offensivo se un ragazzo non fosse entrato tutto d'un colpo nella locanda, urlando come un pazzo.
"I MANGIAMORTE! I MANGIAMORTE SONO QUI AL VILLAGGIO!"
 Tutti i presenti rimasero fermi per un momento, come congelati, prima di alzarsi e cominciare a scappare. Per poco Brawen non perse di vista Dorcas tanto era fitta la folla. Afferrò la mano della Serpeverde e, assieme a lei e agli altri due ragazzi, si diresse verso l'esterno.
La gente correva a destra e a manca, terrorizzata, mentre alcune figure incappucciate si avvicinavano lanciando incantesimi contro chiunque si trovasse sulla loro strada. Si nascosero tutti e quattro in un piccolo vicolo proprio dietro i Tre manici di Scopa, afferrando ognuno le proprie bacchette.
"Dorcas, Thalia, voi rimanete qui. Io e Black cercheremo di distrarli e farvi scappare"
"Io spero che tu stia scherzando Brawen. Quei tizi vi ammazzeranno!" 
"Ha ragione Thalia. Siamo con voi, che vi piaccia o no, e usciremo da qui tutti assieme" disse Dorcas, dando man forte all'altra ragazza.
Brawen era nel panico, con le urla di quelle persone che le rimbombavano nella testa e la voce di Dorcas che le diceva che si sarebbero salvati. Ci doveva credere. Ci voleva credere.
 
"Allora ti servo io, sorellina" disse una voce proveniente da dentro la sua testa.
"No. Non questa volta Anwen"
"E perchè mai...in fondo vuoi salvare la tua amichetta no? Sappiamo entrambe che sono più forte di te con gli incantesimi, quindi non vedo il motivo di questa perdita inutile di tempo" continuò lei, melensa.
"ZITTA!"
 
Dorcas e Thalia la stavano guardando sconvolte, dall'alto in basso. Senza rendersene conto si era seduta a terra, con le mani fra i capelli.
"Brawen...."
Lei si alzò di scatto, afferrando la mano di Dorcas e uscendo dal lato opposto del vicolo, dove però, per loro sfortuna, trovarono un Mangiamorte ad attenderle.
L'uomo indossava una maschera, ma Brawen sapeva bene che sul suo viso era comparso un sorriso sadico, di quelli che hanno coloro che si divertono ad uccidere la gente.
"Ma tu guarda, vi siete persi ragazzini?" disse, la voce cupa e profonda, mentre estraeva la bacchetta dalla tasca della lunga tunica nera "Permettetevi di aiutarvi. Cru-"
"Protego Horribilis!
Un fascio di luce protesse Dorcas e Brawen dall'incantesimo, distraendo il Mangiamorte.
 "Stupeficium!
Quella volta fu Sirius a schiantarlo, e afferrando Thalia per la mano corse via dal vicolo, seguito subito dopo dalle altre due "Venite! Conosco una scorciatoia"
I quattro si diressero a Mielandia, ormai vuota, e si nascosero nello scantinato.
"Cosa diamine ci facciamo qui Black! Sono ovunque, è già un miracolo che non ci abbiano visti entrare qui dentro!"
In quel momento, il rumore di una porta che cigolava li distrasse.
"Sssh. Seguitemi"
Il ragazzo fece segno a Brawen di aiutarlo a spostare un vecchio tappeto, sotto alla quale vi trovarono una botola.
"Muovetevi! Non abbiamo molto tempo"
Tutti e quattro si infilarono in quello che poi scoprirono essere un cunicolo, appena in tempo per non essere catturati.
Trattennero persino il fiato finchè non furono certi che il Mangiamorte se ne fosse andato.
"Lumos
Sulla bacchetta di Dorcas spuntò una piccola lucina, ma che bastò ad illuminare il cunicolo. Sirius le precedette, indicando loro la strada, e per i successivi venti minuti rimasero nel più totale silenzio.
Ad un certo punto, videro un minuscolo spiraglio di luce provenire da quella che doveva essere l'uscita. A coprirla era una statua, e ci misero un po' prima di riuscire a spostarla, e rendersi conto che erano finiti proprio dentro Hogwarts, esattamente accanto alla classe di difesa contro le arti oscure.
Rimasero immobili a fissarsi per un tempo indefinito, mentre Sirius stringeva Thalia fra le braccia, e Brawen teneva stretta la mano di Dorcas.
"Io....non riesco a crederci. Non ci credo che sono davvero qui, a due passi dalla scuola" disse la Serpeverde in quello che non era altro che un sussurro.
"L'assassinio dei miei genitori è stato solo l'inizio, e gli Auror lo sapevano dannazione! Perchè diamine non hanno fatto nulla! Tutte quelle persone...loro sono..."
"Dobbiamo andare a parlare con Dumbledore, e di corsa. Prima lo sa e prima riusciranno a fare qualcosa. O almeno ci spero" 
Sia Sirius che Thalia corsero immediatamente verso la presidenza, lasciando Dorcas e Brawen lì, in silenzio.
"Senti...so che quello che è successo non è colpa nostra, ma mi dispiace comunque per aver rovinato la tua giornata" disse Brawen, grattandosi il collo, nervosa.
Dorcas scosse la testa "No Brawen. Non hai rovinato proprio nulla, anzi. Se penso che oggi sarei potuta morire se non ci foste stati tu e gli altri io..."
"Hanno fatto tutto Thalia e Sirius, io per poco non ti ho  fatta ammazzare. Accidenti" si accasciò sl muro, scivolando lentamente a terra "Sono un'idiota..."
Dorcas si inginocchiò davanti a lei, posando una mano sulle sue ginocchia "Eravamo tutti nel panico Brawen. È normale bloccarsi quando si ha paura. E riguardo a quello che è successo nel vicolo... qualunque cosa sia, se vuoi parlarmene... sai dove trovarmi" 
Ma la più alta continuava a guardare in basso, fissando la punta delle sue scarpe.
"Io vado, avranno bisogno dei Prefetti per discutere della faccenda. E, Brawen? Se ti consola saperlo, quello con te è stato il 'quasi appuntamento' migliore che abbia mai avuto. Anche più bello di uno vero" si sporse appena, dando un bacio sulla fronte della ragazza, per poi alzarsi ed allontanarsi e lasciarla sola e imbarazzata, seduta accanto alla statua della strega con un occhio solo.
 
 
Arrivati davanti all'entrata della presidenza, Sirius e Thalia vi trovarono la McGranitt in piedi davani ai due golem.
"Ragazzi che vi succede?"
"È....urgente professoressa"
"I Mangiamorte. I Mangiamorte hanno attaccato il villaggio"
La donna divenne più bianca di un cencio, mentre guardava la coppia con occhi sgranati.
"Com'è possibile tutto ciò? Hogsmeade è protetto dagli Auror!"
"A quanto pare non è protetto bene come pensavate professoressa" disse Thalia, sembrando quasi stizzita. 
"Venite. Dobbiamo avverire Silente" si rivolse nuovamente verso i golem, pronunciando la parola d'ordine "Cioccorane"
La porta ruotò, permettendo ai tre di entrare. Trovarono Silente seduto alla sua scrivania, intento a leggere chissà quale lettera.
Quando li vide, si sistemò i vecchi occhiali a mezzaluna sul naso.
"Minerva cara, cosa ti porta nel mio ufficio?"
"È inconcepibile Albus. Dei Mangiamorte hanno appena attaccato il villaggio! Laggiù potrebbero esserci ragazzi pottebbero feriti, o peggio!!"
Il vecchio preside rivolse un occhiata prima alla donna e poi ai due ragazzi, rimasti dietro di lei.
"Signorina Potter, signor Black. Temo che di qualsiasi cosa abbiate bisogno dovrete attendere"
Sirius scosse la testa "No signore. Noi...noi eravamo lì, li abbiamo visti coi nostri occhi! Appena siamo riusciti a scappare, siamo corsi qui a scuola per avvertirla"
"Gli Auror non hanno fatto nulla per difenderli! Quei pazzi hanno ammazzato chissà quante persone, e non sappiamo nemmeno se siano ancora là in questo momento!"
L'uomo si alzò dalla sua poltrona, girando attorno alla scrivania e raggiungendoli.
"Minerva? Potresti riunire tutti i professori della scuola in sala grande? Provvederemo a discutere della faccenda all'istante. Voi ragazzi invece, voi andate da Miss Poppy a farvi curare. Avete fatto un ottimo lavoro"
Uscirono dalla presidenza tra lo sconvolto e l'infuriato.
"Tutto qui? Ci sono dei dannatissimi Mangiamorte fuori dal castello e l'unica cosa che riesce a fare è una riunione tra vecchietti?"
"Silente avrà le sue ragioni, Sirius, ma ammetto che mi da parecchio fastidio a dirla tutta"
"Allora che facciamo?"
"Avvertiremo i ragazzi, sempre che non lo sappia già tutta la scuola"
Solo allora, Sirius si accorse che la sua ragazza stava tremando, mentre con una mano si toccava il viso.
Un punto in particolare, ovvero quella piccola cicatrice rosata che le attraversava la guancia sinistra. Se l'era fatta quel giorno, mentre stava cercando di salvare in suoi genitori,  e in quel momento le bruciava come se qualcuno avesse poggiato dei tizzoni ardenti sulla sua guancia.
Tutta quell'indifferenza che Silente aveva sembrato riservarle, le stava facendo più male di quello che avrebbe voluto dare a vedere.
Sirius scostò la sua mano, sostituendola con la propria, accarezzando con il pollice la sottile linea rosata.
"Andrà tutto bene Thals. Forse ci metteranno un po' a sistemare le cose, ma si aggiusteranno"
Thalia sorrise appena "Di solito sono io quella positiva fra i due"
Lui le sollevò il viso, prendendolo fra le mani "Ma è mio dovere aiutarti a sostenere il peso che hai sulle spalle quando non sei in grado di farlo da sola"
Senza dire altro, Thalia si lasciò stringere dall'abbraccio di Sirius, posando la testa sul suo petto. Il silenzio era tale che poteva sentire chiaramente il battito del cuore del ragazzo.
"Lo sai che la prossima volta che tu starai male, userò questa frase contro di te?"
Sirius scoppiò a ridere "Correrò il rischio"
"Torniamo alla torre. Con tutta probabilità James ci ucciderà appena saprà quello che è successo"
Lui le strinse la mano "Andiamo"



Angolo autrice

Eccomi!
Per chi non lo avesse capito, loro sono la terza coppia principale di tutta la storia e anche la mia preferita (scusa Sirius (??))
spero ci sia qualcuno che le shippi tanto quanto lo faccio io perchè son bellissime addio ahahah
la calma doveva finire prima o poi
e fortunatamente qui nessuno conosce (per ora) la mia tendenza a far finire nei casini i pg delle mie storie, e loro non son da meno purtroppo 
a presto col prossimo capitolo e RECESITE PLIS (?)
ringrazio comunque tutte quelle anime pie che hanno messo la storia fra le seguite,preferite e ricordate perchè non avete idea di quanto mi rendiate felice <3
un bacione!!

Alyss

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