I'll never wake up without an overdose of you.

di Lily Inuzuka
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Day 01. Un bacio al sapore di whisky. #Stein\Spirit. ***
Capitolo 2: *** Day 02. Un bacio sussurrato. #KidxMaka. ***
Capitolo 3: *** Day 03. Un bacio pieno di odio, Giriko\Justin. ***
Capitolo 4: *** Day 04. Un bacio al cinema. [Patty\Tsubaki] ***



Capitolo 1
*** Day 01. Un bacio al sapore di whisky. #Stein\Spirit. ***


Scritta per la challenge "30 volte il primo bacio" di Contest&Challenge Mania!. Una SteinSpirit forse un po' OOC (?), un missing moment e boh, io ci vedo pure del nonsense! Il titolo deriva da una frase della canzone "Comatose." degli Skillet.
Titolo: I'll never wake up without an overdose of you.
Autore: Lily Inuzuka.
Fandom: Soul Eater.
PersonaggioCoppia: SteinSpirit. (ad ogni capitolo una diversa)
Rating: Verde.
Day 01.
Conteggio parole: 310.
Avvertenze: Shonen-ai, Missing moment.



Day 01. Un bacio al sapore di whisky. [Stein/Spirit] (310 parole).
 
I'll never wake up without an overdose of you.
 
Barcollò leggermente, poggiando il braccio sul balcone. 
«Un'altra, grazie!» disse, la voce rotta da qualche singhiozzo, l'alito maleodorante. Arraffò l'altra bottiglia, sorseggiando lentamente. L'alcol gli bruciava nelle vene. 
La porta sbatté, mentre una folata di vento gelido faceva rabbrividire Spirit. L'uomo si scrollò di dosso la neve che si era depositata sui suoi vestiti, tolse il cappotto, gettandolo malamente su una poltrona. Si diresse verso il tavolo, nel frattempo, dei vagabondi seduti di fronte al fuoco avevano iniziato a frugargli nelle tasche, alla ricerca di qualche misero spicciolo.
Il rosso ridacchiò, indicandolo. 
«Stein, Stein, Stein, da quant'è che non ci si vede, caro vecchio amico mio?» domandò, dandogli una pacca sulla spalla.
L'altro lo scrutò.
«Ti sei ridotto davvero così male, Spirit?» chiese, ignorando il precedente quesito della Death Scythe.
Lui, per risposta, ridacchiò. Avvicinò il suo volto a quello del medico, gli occhi lucidi e gonfi. Probabilmente aveva pianto.
«Il tuo fiato puzza di alcol, Spirit.»
«Sai, Kami mi ha lasciato. Diceva che non sapevo baciare bene e che ero troppo libertino. Io? Che ho amato solo lei e Maka per tutta la mia vita? Qualche volta sono andato al locale per parlare un po' con le ragazze, che sono tanto simpatiche, ma non l'ho tradita, non è tradire, Stein. Capisci?» spiegò. L'altro lo studiò attentamente, sogghignando. 
Il rosso si avvicinò ancora di più, poggiando le labbra su quelle dell'uomo, cercando di aprirsi un varco con la lingua. Il medico acconsentì, per poi discostarsi poco dopo. 
«Non bacio male, vero, Stein?»
«Hai bisogno di dormire, Spirit. Non mi piacciono i baci al sapore di whisky.» sentenziò, prima di caricarsi l'uomo sulle spalle e dirigersi verso casa. 
«Vero, Stein?» 
«No, Spirit, ma ora smettila, altrimenti mi farai venire voglia di legarti al letto e dissezionarti arto per arto, organo per organo.»

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Capitolo 2
*** Day 02. Un bacio sussurrato. #KidxMaka. ***


Inizialmente scritta per la challenge di Contest&Challenge Mania!, sui prompt di "30 volte il primo bacio".
Titolo: I'll never wake up without an overdose of you.
Autore: Lily Inuzuka.
Fandom: Soul Eater.
PersonaggioCoppia: KidMa. (ad ogni capitolo una diversa)
Rating: Verde.
Day 02.
Conteggio parole: 569.
Avvertenze: Missing moment.



Day 02. Un bacio sussurrato. [Kid\Maka] (569 parole).
 

I'll never wake up without an overdose of you.


Maka si osservò attorno con fare confuso, sistemandosi a disagio i codini cinti da un graziosissimo nastrino azzurro.
Sorrise timidamente a un ragazzo che la stava fissando da un po', dopo si voltò verso la balconata e vi si avvicinò, per poi poggiare delicatamente i gomiti sul muretto che la separava dal vuoto. Pensò a come sarebbe stato bello salirvi su e lasciar penzolare giù i piedi, avvolti da un paio di semplici ballerine bianche. Esattamente come quando era una bambina di a malapena quattro anni e sedeva con la mamma sul bordo di un ponticello poco lontano da casa loro. Sarebbe bastata una piccola spinta, un sussurro un po' troppo forte a spaventarla e sarebbe caduta giù, in acqua, ma loro restavano lì comunque a ridere assieme e chiacchierare. 

Così piccole, rispetto al mondo che le circondava.
Era proprio così che si sentiva Maka, in quel momento, indossando uno sbarazzino abitino color panna che poco le si addiceva, così elegante e così poco comodo, nell'elegante reggia di Shinigami-sama mentre i suoi amici danzavano allegri. Non si sentiva parte di loro, di nessuno, forse neanche del mondo stesso.
Sospirò fiaccamente decidendo di dare una svolta alla sua serata. Sistemò le pieghe dell'abito e iniziò a dirigersi verso la grande sala, quando Kid si avvicinò a lei, nelle solenni vesti di figlio di uno shinigami, emanava una certa sicurezza, come se tutto lì si adattasse perfettamente al suo universo, eppure qualcosa nei suoi occhi suggeriva a Maka che non era quello l'ambiente in cui il ragazzo avrebbe voluto trovarsi.

«Ti stai divertendo, Maka-chan?» domandò rivolgendole un sorriso sicuro.

«Certo, è una festa meravigliosa, Kid. Ero solo uscita a prendere una boccata d'aria.» rispose lei.

«Già, è molto bello, la musica, le persone che si divertono, ma è come se, fra tutta quella gioia, ci fosse qualcosa che mi manca.» soffiò lui angosciato.

«Sarà semplicemente una tua impressione, a volte capita di sentirsi estranei a situazioni familiari.»

«Probabilmente. Forse dovrei semplicemente tornare dentro a controllare che Black*Star non distrugga il colonnato della sala, distruggendone la simmetria, o che Soul e Patty non divorino l'intero buffet, e ignorare questa strana sensazione. Tu cosa faresti, se ti trovassi in una situazione del genere?»

«Cioè cosa farei in questo momento?»

«Esatto.»

«Cercherei di fare qualcosa di bello o entusiasmante che distolga la mia attenzione dai brutti pensieri, come studiare o provare a cucinare un dolce!» rispose lei. «Sicuramente per te non sono cose entusiasmanti, ma mi fanno stare bene, quindi è quello che farei.» aggiunse successivamente, attorcigliando al dito un ciuffo biondo sfuggito agli elastici.

«Qualunque cosa?»

«Ovvio, basta che sia qualcosa che vorresti fare, anche da un po' di tempo.»

Kid sorrise. Poi avvicinò lentamente il suo viso a quello della bionda, le cui gote si erano ormai tinte di un appariscente colorito purpureo, e, bisbigliando un timido “se lo dici tu”, poggiò delicatamente le sue labbra su quelle di Maka. Fu un bacio rapido, fievole come il volo di una farfalla, quasi sussurrato, ma bastò ad inebriarne completamente le menti e, per un attimo, nei pensieri di Maka, l'immagine di lei e Kid che camminavano mano nella mano sul ciglio di quel ponticello si sovrappose a quella del chiassoso party che aveva luogo a pochi metri da lei.

«Grazie, Maka-chan, era un po' che volevo provarci.» mormorò il moretto, prima di allontanarsi da lei con le mani in tasca ed un sorriso dolce sul viso.







 

Era tantissimo che non scrivevo nulla su Kid e Maka, su SE in generale. Ommioddio.
Proprio per questo, i personaggi potrebbero essere un po' OOC, perdonatemi, in caso. Tra l'altro, se mi avvertite provvedo ad inserire l'avviso, io non sono in grado di giudicarne l'IC perché sono un po' arrugginita :C 
Accetto critiche, fa leggermente schifo, però volevo tornare ed ecco, I'm back. Credo.

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Capitolo 3
*** Day 03. Un bacio pieno di odio, Giriko\Justin. ***


Scritta per la challenge "30 volte il primo bacio" di Contest&Challenge Mania!. Il titolo deriva da una frase della canzone "Comatose." degli Skillet.
Titolo: I'll never wake up without an overdose of you.
Autore: Lily Inuzuka.
Fandom: Soul Eater.
PersonaggioCoppia: GirikoJustin. (ad ogni capitolo una diversa)
Rating: Giallo.
Day 03.
Avvertenze: Shonen-ai, Missing moment, linguaggio scurrile.


Day 3. Un bacio pieno d'odio. [Giriko\Justin].
I'll never wake up without an overdose of you.
Hold it together, birds of a feather,
Nothing but lies and crooked wings.
I have the answer, spreading the cancer,
You are the faith inside me.
Justin aveva sempre pensato che Giriko fosse strano, ai limiti dell'insopportabilità. 
Giriko aveva sempre pensato che Justin fosse assurdo, assolutamente irritante. 
Si scontravano sempre, pur essendo alleati, e dovevano addirittura dividere la cella che spettava loro, da seguaci del Kishin. 
L'eco di una porta che sbatteva risuonò per il corridoio dei sotterranei, Giriko si stravaccò malamente su una brandina, incurante del compagno di stanza che leggeva qualcosa seduto sull'altra branda– probabilmente una delle sue stronzate religiose, suppose Giriko –. 
«Potresti gentilmente smettere con quei brontolii? Starei cercando di acculturarmi un po'.» domandò Justin, posando il libro ancora aperto sul petto e volgendo lo sguardo verso l'altro. 
«No, fottuto prete da strapazzo, sono stanco e scazzato. È stata una giornataccia. Spegni quella cazzo di luce, non rompere le palle e lasciami riposare. Oppure...» 
«Oppure...?» 
Justin lo scrutò mentre l'altro gli si avvicinava. Passo dondolante, capelli scarmigliati, macchie di rossetto sul collo e sulla camicia. 
«Potresti aiutarmi a rilassarmi. Vorrei divertirmi un po'. Non ne hai voglia?» soffiò Giriko afferrando il biondo per i capelli. 
«Non pensi di esserti già divertito a sufficienza? Puzzi di cane randagio, alcol e profumo da donna.» 
«La principessina è per caso gelosa?» soffiò a pochi centimetri di distanza dalle labbra di Justin. 
I suoi occhi azzurri sembravano scrutare Giriko in ogni singolo angolo della sua anima corrotta. Per un attimo quasi si sentì sporco nel desiderare di violare tutta la purezza che irradiavano. Poi sogghignò, schifoso bugiardo. Un angelo nero, tali erano la bellezza e al contempo la malvagità che risiedevano in quel corpo così soave. Quegli “innocenti” occhi azzurri lo facevano talmente incazzare, sempre lì a giudicare ogni suo movimento e comportamento con disgusto. 
«Non è nei miei interessi sapere quante donne hai portato a letto stasera. Piuttosto, lasciami stare e vatti a fare una doccia.» affermò Justin freddamente. 
«Sette, e sei incluso anche tu, fottuto prete.» disse Giriko ghignando, per poi gettarsi violentemente sulle labbra del biondo. 
Justin e Giriko erano reciprocamente l'uno il cancro dell'altro, la malattia che li avrebbe portati sul fondo di un baratro di morte e odio. Uniti da chissà quale divinità, avrebbero finito per ammazzarsi a vicenda, o, peggio, accorgersi che, dietro quella spirale di passione malata, un principio fuso di attrazione e complicità avrebbe potuto addirittura portarli ad amarsi. 

Fly over me evil angel.

Why can't I breathe, evil angel?

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Capitolo 4
*** Day 04. Un bacio al cinema. [Patty\Tsubaki] ***


Day 04. Un Bacio al cinema. [Patty/Tsubaki]

Dopo mesi, decenni di inattività, di nuovo qui. 
Una piccola flash sulle note di Can't Stand it dei NeverShoutNever.
Dedicata a quelle sceme di Miss, che ama le mie TsuPa, e
a quella sadica della mia onee-chan, che se la ridacchia su skype
durante i miei scleri. ~ 

 

 

«Pow pow pow!»

Le urla entusiaste di una ragazza dalla voce squillante risuonarono per tutta la sala, Tsubaki fu riscossa improvvisamente da una botta. Si voltò ad osservare la bionda affianco a lei stropicciandosi leggermente gli occhi. Poi realizzò che gli occhi infastiditi di tutto il cinema erano puntati sulla sua amica. Poteva sentire brusii di lamentela dalle file posteriori ed era sicura di aver notato più di una madre zittire il proprio bambino che cercava di riprodurre gli stessi suoni della bionda.

«Patty-chan, ti stanno guardando tutti male!» le sussurrò allarmata, paonazza in viso.

«Eh?» l'altra la osservò, distogliendo l'attenzione dal film. Tsubaki abbassò immediatamente lo sguardo, cercando di non incrociare i suoi occhi.

Tsubaki aveva sempre pensato che lo sguardo di Patty fosse assolutamente disarmante, ti scrutava con quelle enormi iridi azzurre come se potesse leggerti dentro e conoscere ogni tuo pensiero. Un mare profondissimo intervallato dalle onde dei suoi sorrisi. Avrebbe potuto tranquillamente costruirsi una zattera e navigarci come una timida naufraga innamorata e spaventata al contempo da quello stesso mare che avrebbe potuto inghiottirla. Patty era così di una bellezza così innocente e raggiante che solo a starle vicino poteva sentire il calore del sole accarezzarle la pelle.

 

[Let’s forget,
And run away
To sail the ocean blue
Then you’ll know,
That my heart is true]

 

Aveva accettato volentieri di accompagnarla al cinema a vedere quel film sui pirati che le piaceva tanto, ma da quando era passata a prenderla era mai riuscita a guardarla per più di qualche secondo senza arrossire. Almeno finché dopo un'ora e mezza di battaglie navali e rum, che non ne voleva sapere proprio di finire, si era appisolata sullo schienale.

«Potresti abbassare un pochino pochino la voce?» ripeté a bassa voce «Sai com'è... ho paura che la signora qui vicino possa cercare di ucciderci...»

«Ma Tsuba-chan come faccio ad abbassare la voce nel momento in cui Il Giga-fantastico Capitano dell'Olandese Arenato è nel mezzo di un duello emozionantissimo mentre tutto intorno ci sono palle di cannone volanti?!» esordì Patty gesticolando in modo buffo e tornando a concentrarsi sul film.

Tsubaki si lasciò andare ad una risatina rassegnata.

«Hai ragione tu, Patty-chan, non potrei mai chiederti qualcosa del genere...»

«Tsuba-chan, qual è stata la tua parte preferita del film?»

«Ehm... Quella di mezzo... In cui il protagonista combatte con il cattivo...» rispose Tsubaki balbettando. In realtà non ricordava assolutamente nulla di quel film. In compenso, ricordava perfettamente dei pesciolini rossi e delle farfalline azzurre del suo sogno. «E la tua?»

« Tu, Tsuba-chan. Eri veramente bellissima mentre sonnecchiavi.» ammise la bionda, avvicinandosi fugacemente all'altra per strapparle un leggero bacio a stampo.

Tsubaki allora si rese conto di una cosa: le labbra di Patty-chan sapevano decisamente d'estate e quella stagione non le era mai piaciuta così tanto.

 

 

[You, you got me where you want me
Cause I’ll do anything to please you
Just to make it through…
Another year
You, I saw you across the room
And I knew that this is gonna
Blossom into something beautiful.
You’re beautiful.]

 

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