In gita a Venezia

di FunnyYoungMe
(/viewuser.php?uid=888098)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Arrivo e imbarazzo ***
Capitolo 2: *** Bel tempo si spera ***
Capitolo 3: *** Black-out ***
Capitolo 4: *** Sulla gondola ***
Capitolo 5: *** Facciamola finita ***



Capitolo 1
*** Arrivo e imbarazzo ***


- Ragazzi, state tutti vicini. Non voglio proprio sentire le urla isteriche delle vostre mamme se vi perdete.- strillò il professor Kangin guardando male Sungmin, un ragazzo della classe che era in gita con la mia, che in quel momento si era allontanato per guardare una vetrina.
- Sempre dietro a fare il guastafeste.- commentò acido l’altro insegnante che accompagnava le due classi, il professore Kim.
Scoppiammo tutti a ridere, tranne il professor Choi che trattenne la risata e solo accennò un mezzo sorriso. Sungmin rientrò subito nel gruppo, e si posizionò in mezzo a Jongwoon e a Ryeowook.
- Smettila di guardarlo.- sussurrò il mio migliore amico Donghae.
Guardai la sua mano, intrecciata a  quella del suo ragazzo Hyukjae, e sospirai. - È facile per te dirlo, visto che il tuo innamorato lo vedi tutti i giorni.-
- Beh, ma prima di conoscere te, lo guardavo da lontano.- puntualizzò lui, mettendo il braccio libero attorno alle mie spalle. - Perché non chiedi a Ryeowook di presentarvi?-
- Stai scherzando??- quasi urlai mentre lo guardavo nervoso.
- Il mio piccolo Kyuhyun ha qualche problema?- domandò il professor Kim, avvicinandosi a me. Anche troppo.
Mi allontanai da lui, rispondendogli che non avevo niente. Non mi sfuggii lo sguardo curioso di Jongwoon e dei suoi amici. E neanche la stretta di Sungmin sulla spalla del ragazzo dai capelli corvini.
Stavamo aspettando l’autobus che ci avrebbe portati dall'aeroporto fino al nostro albergo, a Venezia. Le nostre classi avevano organizzato una gita in Italia e ci saremmo rimasti una settimana. Fortuna che la nostra scuola e le nostre famiglie non hanno problemi di denaro, visto che proveniamo dalle famiglie più facoltose di Corea.
- Salite velocemente sull’autobus. Ho fame.- brontolò il professore Kangin.
- Tu hai sempre fame.- commentò il professor Choi.
- Bella questa, Simba!- strillò il professor Kim.
- Heechul… Evita.- replicò l'altro.
 
Appena entrammo sull’autobus mi fiondai verso i 7 posti in fondo e riuscii a sedermi vicino al finestrino. Donghae ed Eunhyuk arrivarono poco dopo, seguiti da Sungmin, Ryeowook e Jongwoon. Il professor Kim, non so perché, si sedette nel posto al centro, come a volerci dividere. Ma gliene fui grato: avevo un modo per guardare Jongwoon senza che se ne accorgesse. Sorrisi compiaciuto e mi accomodai meglio sul sedile.
 
La tranquillità durò poco perché, neanche mezz'ora dopo, la Diva mi ordinò di fare cambio con lui, perché voleva stare vicino al finestrino. Neanche a dirlo, Jongwoon era seduto alla sua sinistra, perciò mi trovai seduto vicino a lui.
Con la coda dell'occhio vidi che il professor Kim stava ridendo e Donghae mi guardava dispiaciuto. Alla mia sinistra, invece, Jongwoon parlava con Ryeowook e Sungmin e non aveva dato segno di avere visto il cambio.
- ...eravamo al parco e un cane comincia a rincorrerci. Conclusione: sono finito a gambe all'aria nella fontana.- raccontò Jongwoon, gesticolando come un forsennato. Aveva delle mani piccole per cui molti lo prenderanno in giro ma io...volevo solo che mi accarezzasse con quelle. E mi facesse anche altro.
Trattenni una risata mentre Ryeowook e Sungmin scoppiavano a ridere. Jongwoon si rese conto della risata trattenuta ma decise di ignorarmi.
- Ye hyung, sei proprio sfortunato.- dichiarò il più piccolo dei tre.
- Yesung hyung, mi spieghi come hai fatto a finirci dentro?-
- Ehi! È stata sfortuna. E...non lo so neanche io.- ribatté, arrossendo.
Porca miseria, avrei potuto abbracciarlo! Era dannatamente attraente e non lo sapeva neanche. Ryeowook si rese conto che li stavo ascoltando e mi sorrise.
- Kyuhyun, ti stai annoiando?- domandò mentre Sungmin e Jongwoon si giravano a guardarmi. Da dietro le loro spalle lo vidi alzare i pollici in segno di trionfo.
- Ehm..sì. I miei amici - e indicai la coppietta che aveva scelto quel momento per sbaciucchiarsi (forse perché il professore dormiva) - è impegnata.-
Gli altri tre scoppiarono a ridere. Merda, adoravo proprio il sorriso di Yesung. Avrei potuto riempirlo di baci in quel momento. Così, mentre i miei amici andavano avanti con la loro “attività”, io cominciai a parlare con loro tre.
- Piacere, sono Kyuhyun.- dissi sfoderando il sorriso per cui tante ragazze morivano.
- Io sono Sungmin, il migliore amico di Wookie.-
- E io..io sono Jongwoon, per gli amici Yesung.- disse lui, arrossendo leggermente.
- Devi avere una fantastica voce quando canti.- notai guardando le sue labbra.
Lui non rispose ma diventò rosso come un pomodoro. Nonostante l'imbarazzo iniziale, dopo alcuni minuti cominciammo a parlare liberamente, e a dire qualcosa su di noi, sulla nostra vita.
Stavamo per arrivare al nostro albergo quando il professore Kim si alzò dal suo posto e si avvicinò a me. Mi posò una mano sul ginocchio e si chinò verso di me, fino a sfiorare il mio orecchio con le sue labbra. - Interessante.- commentò semplicemente. Si allontanò rapidamente, lasciandomi attonito e immobile. Sentii una mano posarsi sulla mia spalla e una voce chiedermi se stessi bene. Annuii, anche se in realtà il contatto col professore mi aveva scombussolato profondamente e risvegliato in me...ehm..sì insomma, ero sorpreso. Feci di tutto per non far notare la mia “reazione” ai miei vicini di viaggio e appena arrivammo in albergo, scesi correndo per andare in bagno.
 
Uscito dal bagno, trovai i miei amici ad aspettarmi davanti alla reception. Donghae mi si avvicinò prontamente e mi indicò il banco. - Devi dare il tuo nominativo e mostrare un tuo documento. I professori hanno avvisato che uno della nostra classe e uno dell'altra avrebbero dormito in stanza insieme. Io e Hyukjae per fortuna siamo capitati insieme; non è magnifico?!- esclamò tutto eccitato.
Ricambiai il suo sorriso e andai dalla receptionist, una ragazza molto bella che avrà avuto una decina di anni più di noi. - Ciao, faccio parte della classe in gita. Sono Cho Kyuhyun.- dissi in inglese mentre estraevo la carta di identità.
Lei mi guardò e arrossì. Esatto, faccio arrossire le donne più adulte di me e non ne so il motivo. - La tua stanza è la...310; si trova al terzo piano, nel corridoio a sinistra. Il tuo compagno è già salito.- annunciò lei, ricomponendosi e facendo ciò per cui era pagata. Che di certo non era flirtare con un ragazzo di 18 anni, fra l'altro loro cliente.
Ringraziai la ragazza e, voltatomi, dissi a Donghae che sarei andato a mettere giù la valigia e li avrei raggiunti in una ventina di minuti.
Salii le scale e cominciai a pensare a chi potesse essere il mio compagno di stanza. Speravo che fosse Changmin perché il resto della classe per me era sconosciuta.
Giunto davanti alla porta della stanza, la aprii. Fui accolto dal rumore della doccia; a quanto pare il mio compagno si stava docciando. Andai dritto al letto dove non c'era vicino nessuna valigia e mi ci buttai subito. Era da quando erano saliti sull'aereo che voleva sdraiarsi.
Sentii la porta del bagno aprirsi, guardai verso di quella e...dal bagno uscì Jongwoon con un asciugamano legato alla vita. Deglutii - molto a fatica - e cercai di non guardare al suo petto nudo. Lui mi vide e, arrossendo leggermente, mi sorrise. Aprii la sua valigia e tirò fuori i vestiti. Nel frattempo sgocciolava e...merda! Dovevo tornare in bagno. Corsi dentro il bagno.
Quando ne uscii, Jongwoon era seduto sul suo letto, giocherellando col cellulare. Alzò lo sguardo e sorrise di nuovo.
- Minnie mi ha detto che fra cinque minuti c'è la cena.- annunciò guardando il cellulare.
- Ah.. Uh.. Okay.-
- Wookie mi ha detto che vi conoscete dalle elementari.-
- Ah.. Sì.. Ma non siamo amici amici come lo è con Sungmin.- precisai, sentendomi a disagio. - E tu?-
- Io cosa?-
- Conosci Sungmin e Ryeowook da tanto?-
- No. Cioè sì. Sungmin è il mio amico d’infanzia e Ryeowook l'ho conosciuto..nel tempo.-
- E come ti trovi? Visto che hai un anno più di noi, no?- aggiunsi, vedendo lo sguardo confuso che aveva assunto alla domanda.
- Mi trovo benissimo. Adoro quei due ragazzi.-
Stavo per dire qualcosa ma mi suonò il cellulare. Era un messaggio di Donghae che mi avvisava che la cena era quasi pronta. Feci cenno a Jongwoon che era ora di andare e lui non disse niente, mi seguì soltanto.
Nel ristorante notai che Donghae ed Eunhyuk erano seduti al tavolo con Sungmin e Ryeowook e avevano tenuto due posti vicini. In più, sogghignavano come dei pazzi.
Io e Jongwoon ci accomodammo e, neanche due secondi, cominciammo a mangiare. Stare seduto di fianco a lui mi faceva continuare a pensare al suo profumo, che mi faceva pensare a lui sotto la doccia e.. Basta! Devo smetterla di pensare a tutto ciò, altrimenti avrei passato la gita in bagno. Però sul serio, era veramente attraente.
- Kyu, è buona l'aria?- domandò sghignazzante Donghae.
Chiusi la bocca che non mi ero accorto di aver aperto. Eunhyuk scoppiò a ridere, seguito da Ryeowook, Sungmin e Jongwoon. Arrossii come un peperone e abbassai il capo, guardando il mio piatto senza osare guardare alla mia sinistra. Sentii una gentile gomitata provenire da Jongwoon. - Eddai, non è niente per cui vergognarsi.- sussurrò elargendomi un sorriso disarmante. Lo guardai un attimo inebetito. Poi, arrivato il secondo piatto, mi riscossi dai miei pensieri e mi concentrai solo sul cibo.
Finita la cena, i miei due amici andarono a rinchiudersi nella loro stanza. Ryeowook e Sungmin andarono a giocare a carte con il resto dei ragazzi delle classi. Non ascoltai quello che avrebbe fatto Jongwoon perché scappai in camera; ero stanchissimo e volevo solo dormire. Giunto in camera, indossai il pigiama, mi lavai i denti e mi sdraiai sul letto. Dopo pochi minuti passati al buio, la porta venne aperta da qualcuno che supposi essere Jongwoon. Infatti, si avvicinò al suo letto per tirare fuori il pigiama, il tutto al buio. Accese la lampada sul comodino e fece in modo che la luce non mi desse fastidio. Si sfilò la maglia e il pantalone, il tutto davanti alla luce. E io non riuscivo a staccare gli occhi da lui. Dal suo corpo.
Sarebbe stata una lunga gita. Una lunghissima gita.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Bel tempo si spera ***


- Kyu, la colazione è pronta.- mi sussurrò Jongwoon a pochi centimetri dall'orecchio.
Non feci in tempo a rispondere che la porta della stanza sbatté. - Yah! Siete ancora a letto, razza di pelandroni?!- strillò la Diva avanzando a grandi passi verso il mio letto.
- Non posso stare a letto?- mormorai nascondendo la testa sotto al cuscino.
- Sei sicuro?- domandò con voce suadente il professore.
- Ehm...sì?-
- Va bene. L'hai voluto tu.- e detto ciò, tolse con la forza il cuscino dalla mia faccia e si piegò su di me, piazzando un bacio sulla mia fronte.
Jongwoon spalancò gli occhi, Heechul ridacchiò e io..non riuscivo ad articolare nessun suono. Rimasi immobile mentre il professore urlava di prepararsi e scendere a fare colazione, altrimenti avrebbe fatto il bis. Saltai fuori dal letto e mi preparai in fretta e furia. Corremmo a fare colazione mentre sentivo chiaramente ridacchiare Jongwoon. Giunti a tavola, scoppiò a ridere e raccontò la scena ai nostri amici, i quali, a loro volta, scoppiarono a ridermi in faccia.
- Kyu, hai fatto colpo sul prof. di Biologia!- sghignazzò Donghae.
- Almeno è preparato e le cose scientificamente le sa.- puntualizzò Sungmin.
- Sungmin!!!!- strillai, guardandomi ai lati per controllare che nessuno ci stesse ascoltando.
Il tavolo scoppiò di nuovo in una fragorosa risata, facendo sì che tutti si voltassero a guardarci. Arrossii violentemente e andai a riempirmi il piatto di cibo: la giornata sarebbe stata lunga e pesante con questo branco di pazzi e.. e il professor Kim.
Durante la colazione Yesung continuò a guardarmi, per assicurarsi che mangiassi. Non mi sfuggirono gli sguardi soddisfatti del mio “branco”; stavano tramando qualcosa. Avevo paura di scoprirlo.

Dopo colazione ci trovammo tutti nella hall, dove gli insegnanti si assicurarono che ci fossimo tutti prima di uscire dall’albergo e andare a fare il primo giro della città. Io e i miei amici camminavamo in gruppo e ogni tanto capitava che sfregassimo le spalle tra di noi. La cosa strana era che io finivo sempre per sfregare la mano con la mano di Yesung, facendo sì che continuassi ad arrossire e balbettare delle scuse. Ovviamente gli sfioramenti non passarono inosservati al professor Kim, che ad un certo punto si avvicinò a me.
- Allora Kyuhyun, ti piace la gita?- domandò lui posandomi il braccio attorno alle spalle.
- Ehm, certo professor Kim. Ho sempre voluto visitare Piazza San Marco.- mormorai in risposta, cercando di scrollarmi di dosso il suo braccio e avendo come risultato il rafforzamento della sua presa.
- E a te, Jongwoon?- riprese lui, imperterrito. Non mi sfuggì lo sguardo arrabbiato di Yesung.
- Mi piacerebbe ancor di più se certa gente smettesse di fare cose che non dovrebbe fare.- rispose lui freddamente. Detto quello, si allontanò da me e si avvicinò a Wookie e Minnie.
La Diva sghignazzò e si allontanò da me, senza proferire parola. Io rimasi lì, attonito finché Donghae non mi posò una mano sulla spalla e mi fece un sorriso timido.
- Tranquillo, gli passerà.- commentò mentre mi rimetteva in marcia.
Davanti a noi il professor Choi diede uno schiaffo sulla nuca della Diva. - Kim Heechul, smettila di importunare gli studenti.-
- Se tu sei uno triste, non è colpa mia. La vita va vissuta.- ribatté lui.
- Sì ma non provandoci coi tuoi studenti!-
- Cane e gatto, smettetela. Le vostre urla mi fanno venire voglia di mettermi a correre e sapete che non mi piace.- fece notare Kangin.
- Ma sei l'insegnante di educazione fisica!- strillarono insieme gli altri due professori.
- Che io lo sia e che non mi piaccia correre sono due cose distinte. E comunque, fatevi gli affari vostri.-
Tutti scoppiammo a ridere: sapevamo che a Kangin non piaceva correre, nonostante fosse insegnante di ginnastica e insistesse in farci correre.
 
A metà giornata la temperatura si alzò quindi uno ad uno cominciammo a toglierci la felpa. Stavo guardando nella direzione di Wookie e deglutì più volte: Jongwoon aveva una maglia nera aderente con lo scollo a v. Questo ragazzo mi avrebbe fatto impazzire. Ad un certo punto si versò dell'acqua sulla testa e pensai che stesse guardando me, anche se non potevo esserne sicuro visto che aveva gli occhiali da sole. Delle gocce gli scesero lungo il collo e pensai che fosse la persona più sensuale che io avessi mai visto. Lui sorrise maliziosamente e si voltò a parlare con Wookie.
Stranamente la giornata proseguì senza intoppi e senza distrazioni (tipo Yesung che faceva qualcosa di strano) e la sera ci ritrovammo nel ristorante dell'albergo molto stanchi. Dopo cena, siccome eravamo esausti, la maggior parte di noi andò a letto.
- Jongwoon e Kyuhyun, venite qui.- ci chiamò il professor Choi.
- Sì signore?- chiedemmo in coro.
- Mi è stato detto che avete rotto un vaso.-
- Cosa???- strillai io.
- Chi l'ha detto?- domandò invece Yesung.
- Delle fonti sicure. Comunque ne ho parlato con gli altri due insegnanti e abbiamo deciso la punizione.- disse lui, mettendo a tacere qualunque replica con lo sguardo soltanto.
- E sarebbe?- chiesi spazientito.
- Indossate una tuta e fatevi trovare qui nella hall tra cinque minuti.-
Io e Yesung, riluttanti, andammo in camera e indossammo entrambi un pantaloncino e una maglia. Ma Yesung aveva solo vestiti aderenti??? Cavolo, rischiavo di perdere tanto sangue solo a guardarlo.
Scendemmo alla hall, dove Kangin ci annunciò che dietro l'albergo c'era una palestra dove avremmo dovuto correre per dieci minuti. Sbuffammo e andammo in palestra, dove ci aspettavano Wookie e Donghae.
- Vi dobbiamo tenere d'occhio noi.- disse Donghae sedendosi vicino alla porta.
Wookie annuì e anche lui si sedette a terra. Io e Yesung cominciammo a correre e per dieci minuti ci dimenticammo di dove fossimo, fino a quando l'allarme del mio orologio non mi avvisò che i dieci minuti erano finiti. Rallentammo l'andatura e ci sdraiammo a terra per riprendere a respirare normalmente. Alzai un attimo la testa per chiedere a Donghae dell'acqua ma di lui e Wookie non c'era neanche l'ombra. Mi voltai verso Yesung e… perché doveva stare sdraiato e ansante vicino a me?? Mi veniva voglia di piangere per la frustrazione. E non mi sfuggì il sorrisino che cercò subito di camuffare dopo aver notato che lo stavo fissando. Si inumidì le labbra e io seguì ogni suo movimento, trattenendomi dal saltargli addosso, fino a quando sentimmo la porta aprirsi.
- Potete andare a dormire, ora.- annunciò Donghae sorridendo. Chissà perché avevo l'impressione che se ne fossero andati apposta e che sapevano che avrei faticato ad addormentarmi quella notte.
Yesung sospirò e si alzò in fretta dal pavimento, senza più il fiatone e fresco come se non avesse corso. Questo mi spiazzò, perché fino a prima che tornassero i due piantagrane lui era steso a terra ansante. Mi tirai su anche io e tornammo tutti insieme alle rispettive stanze.
Giunti in camera, Yesung non aprì bocca, si andò a docciare e finita questa, si avvicinò al suo letto completamente vestito. Piuttosto giù di morale, andai a docciarmi anche io - con l'acqua gelata! - e quando uscii dal bagno, lui era già sotto le lenzuola.
Mi sdraiai anche io e sperai con tutto me stesso che, almeno il giorno dopo, il “branco” mi lasciasse in pace e non mi torturasse come aveva fatto oggi.


N.d.A: Vi ringrazio per la lettura. E colgo anche l'occasione per augurarvi un buon anno!

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Black-out ***


La mattina dopo non mi feci cogliere alla sprovvista come il giorno prima. Innanzitutto, la sveglia l'avevo messa presto quindi Jongwoon non mi avrebbe svegliato, aumentando i già costanti “problemi” mattutini. In secondo luogo, la Diva non mi avrebbe baciato, perciò Yesung non si sarebbe arrabbiato come il giorno prima e sarebbe stato tutto il giorno di buon umore. Infine, avrei ripagato con la stessa moneta Yesung. Alle otto, l'ora della sveglia di tutti, ero già di fianco al suo letto, chinato a sfiorargli l'orecchio. Quando il telefono dell'albergo cominciò a suonare, per mio grande sollievo, lui non si svegliò. Perciò, quando la sveglia si spense, cominciai la mia vendetta.
Passai una mano lieve sul suo braccio e gli soffiai nell'orecchio. Lui mugugnò e si girò nel letto, obbligandomi ad andare dall'altra parte. Mi avvicinai di nuovo al suo orecchio.
- Woonie.- sussurrai.
Yesung aprì gli occhi di scatto e mi guardò confuso. - Kyuhyun?-
- È ora di alzarsi.- dissi allontanandomi da lui.
- Come mi hai appena chiamato?- insistette lui tirandosi su a sedere.
- Jongwoon, perché?-
- Ah. Aaaahhh no niente, così.-
Perché l'avevo chiamato “Woonie”? Fortuna che stava dormendo ed era intontito dal sonno, sennò avrebbe continuato a chiedermelo e avrei finito per dichiararmi.
Stavo prendendo i miei vestiti per andarmi a cambiare quando notai che Yesung si stava cambiando in camera. Spalancai la bocca: era in mutande! Miseriaccia boia! Aveva degli addominali non tanto marcati, le braccia erano snelle e tornite, le gambe erano slanciate e sode. La gola mi si seccò e avevo il corpo immobile, non riuscivo a distogliere lo sguardo dal suo corpo, anche dopo che ebbe finito di vestirsi. Mi passò di fianco tutto baldanzoso, diretto al bagno.
- Se non ci vai tu, lo uso io.- lo sentii dire.
Non risposi. Era impossibile che lo facessi quando tutto quello che sentivo era il tono di voce che aveva usato il giorno prima per svegliarmi che usciva dal Yesung di questa mattina, che fino a pochi attimi fa era quasi nudo in camera.
Cominciai a picchiare leggermente la testa contro la parete: perché doveva piacermi il mio compagno di stanza per una settimana? Perché doveva essere così maledettamente sexy? Stava mandando in pappa il mio cervello, e con esso tutto il mio autocontrollo. Prima o poi sarei crollato; speravo succedesse quando lui non era presente sennò.. non sapevo di cos’ero capace.
Yesung uscì dal bagno, prese il cellulare dal comodino e si diresse alla porta. - Kyuhyun, non ti cambi?- domandò indicandomi.
Mi ricordai che ero in pigiama e che la colazione era già cominciata e che saremmo arrivati tardi se non mi sbrigavo. Non mi sfuggì il suo sorriso canzonatore mentre mi giravo a prendere i vestiti e andavo in bagno a cambiarmi. Anche questa gliela avrei fatta pagare.
 
Verso mezzogiorno, stanchi e accaldati, ci fermammo a riposare in un parco. Avevo più caldo del giorno prima, quindi mi sfilai la felpa e mi appoggiai al tronco di un albero. Davanti a me c'era la coppia EunHae che… si dava da fare perciò chiusi gli occhi.
Dopo qualche istante sentì una mano sfiorarmi il braccio e posarsi sul mio gomito. Aprì gli occhi e mi trovai davanti la faccia di Yesung, tutto sorridente e… sudato?? Bagnato?
- Ehi Kyuhyun, ti va di fare qualcosa insieme?- domandò lui con lo sguardo più innocente che avessi mai visto. Peccato che avevo captato una certa malizia in quella frase.
- Che cosa?-
Lui non rispose a parole, mi indicò soltanto la EunHae. Non capii subito e ci impiegai qualche istante per capire che cosa intendesse. Strabuzzai gli occhi e lo guardai meravigliato. Mi aveva appena chiesto di fare quello che pensavo?? Aprì la bocca per chiedergli un minimo di spiegazione ma fui interrotto da lui che scoppiava a ridere.
- Ahahahahaha oh mamma.. Scusa ma, stavo scherzando. Avresti dovuto vedere la tua faccia.-
Donghae, sentita la risata di Yesung, si staccò dal suo ragazzo e si avvicinò a noi. Mi guardò confuso, chiaramente domandandosi perché stesse ridendo. Io scrollai le spalle, mi alzai e mi allontanai da lì; avrei potuto seriamente dare un pugno all'albero.
- Kyuhyun, dove stai andando?- domandò Siwon, avvicinandosi a me.
- Devo calmare gli animi.- risposi semplicemente.
- Yah Choi! Vuoi rubarmi il ragazzo?? Cercatene un altro!- strillò la Diva avvicinandosi.
- Oh che pazienza.- sbuffò Siwon. - Vai prima che arrivi qui e ti cominci a molestare.-
Cercai di ringraziarlo ma fui interrotto da Kangin. - No Choi! Volevo vedere una rissa tra voi due per decidere chi si sarebbe tenuto il ragazzo.- si lamentò, spostandomi.
Non volevo assistere ad uno scontro di insensatezze tra quei tre pazzi che ci ritrovavamo come insegnanti, così mi allontanai il più possibile da loro. Trovai una panchina dove sedermi e speravo che nessuno mi raggiungesse lì. Ma ovviamente quello che voglio è diverso da quello che deve succedere
- Ehi Kyu.- salutò Wookie.
- Ryeowook.-
- Perché quel muso lungo?-
- Davvero non lo sai? Non eri sotto l'albero, prima?-
- Ehm no. Perché, cos'è successo?-
- Yesung.. Lui.. - e gli raccontai della scena. Quando terminai di dirglielo lui si stava trattenendo dal ridere.
- Sei arrabbiato per quello?? Guarda che potevi rispondergli seriamente.-
- No! Cioè, sì potevo ma.. Aish! Voi cinque mi rendete la vita difficile.-
- Noi? No caro mio. Sei tu che la complichi. Basterebbe dire a Jongwoon che ti piace.- precisò lui, serio in volto.
 
Quella sera finsi di avere la nausea per non cenare con loro, soprattutto con Yesung - mi ero comprato del cibo in un bar da mangiare in camera da solo -. Dovevo cominciare la mia vendetta contro Yesung.
Quando sapevo che la cena era finita, andai in bagno a docciarmi e solo quando sentì la porta della stanza aprirsi, uscì dal bagno. Indossavo l’accappatoio, lasciando intravedere benissimo il collo e far risaltare l'acqua che gocciolava. Sotto l’accappatoio avevo i boxer e avevo tutta l'intenzione di vestirmi in camera. E così feci. Tutto per Yesung da vedere. Quando mi tolsi l’accappatoio lo vidi sussultare e poi arrossire quando mi vide per completo. Non ero muscoloso ma non ero né magrissimo né grasso e mi piaceva molto il mio corpo. E a quanto pare anche a Yesung, visto che con la coda dell'occhio lo vidi deglutire. Mi congratulai mentalmente con me stesso.
Stavo per sdraiarmi mentre Yesung era ancora fermo immobile, in piedi davanti al suo letto quando ci fu un black-out. Sentì uno strano verso provenire da lui e capii che aveva paura del buio. Dovevo arrivarci prima, visto che le due sera precedenti aveva sempre lasciato accesa la lampada sul suo comodino. Siccome non lo sentivo muovere e non sentivo lo spostamento d'aria prodotto dalle lenzuola, intuì che era nello stesso punto in cui era rimasto in piedi ad osservarmi.
- Yesung, tutto bene?- domandai, aspettandomi una sua risposta per riuscire ad orientarmi. Nel frattempo mi alzai dal letto.
- S-s-ssì.- balbettò di rimando.
Seguì il suono della sua voce e tastai l'aria per trovare la sua mano o almeno il suo braccio. Quando afferrai il gomito, lui sussultò e si irrigidì ma si rilassò quando gli dissi che ero io. Feci scivolare la mano lungo il suo avambraccio e strinsi la sua mano, lo trascinai verso il suo letto e lo feci sdraiare. Stavo lasciando la sua mano quando lui strinse ancor di più la sua presa, impedendomi di tornare al mio letto.
- No-no-non and-an-andare.- sussurrò.
Sospirai e sorrisi maliziosamente anche se non poteva vedermi. - Allora cosa faccio? Dormo qui? Con te?-
Lui anziché rispondere si spostò nel letto e capì che mi aveva lasciato lo spazio per sdraiarmi.
Deglutì a fatica e mi feci forza, imponendomi di essere controllato e di non cedere alla tentazione. Mi sdraiai sul bordo, timoroso di avvinarmi di più. Ma a quanto pare a lui non bastava perché si attaccò a me e si mise sul fianco per dormire. VOLEVA DORMIRE A CUCCHIAINO???? Io… io… assecondai il suo desiderio di vicinanza e mi sdraiai anche io sul fianco, dietro a lui.
- Fammi sentire che sei qui, sennò ho paura lo stesso.- mormorò con voce roca.
Non sapendo che altro fare, gli posai una mano sul fianco e… stava dormendo solo in boxer??? Ma..ma..ma..quando si era sfilato la maglia?!? La indossava mentre io mi vestivo. O forse mi ero immaginato la maglia per cercare di calmare i miei bollori?
La mia mano si mosse da sola e cominciò ad accarezzare i suoi capelli, che erano come li avevo immaginati: morbidi al tatto. Appoggiai la testa proprio dietro la sua e inspirai: avevano anche un buon profumo, come di agrumi ma molto dolce. Lui si accoccolò ancor di più contro il mio petto e lo sentì lasciare un sospiro di sollievo. Se questo serviva a farlo sentire al sicuro, avrei sopportato. Anche se significava, probabilmente, non chiudere occhio per tutta la notte.
 

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Sulla gondola ***


ATTENZIONE: Presenza di imprecazioni

- Uhm, ugh..- mugugnai svegliandomi. Mi stiracchiai e sentì un paio di gambe in più nel letto. - Ma che..?-
Guardai alla mia sinistra e vidi Yesung che dormiva ancora, con le gambe aggrovigliate alle mie. Il suo braccio sinistro mi cingeva la vita, come se avesse paura che lo lasciassi. Mi ricordai della sera prima e ringraziai il black-out per avermi dato l'opportunità di dormire con lui.
La sua faccia da addormentato era così...così..sexy! Cominciai ad inspirare ed espirare per calmarmi..  e abbassare la mia temperatura corporea. Tornai a distendermi e guardare più da vicino il viso di Yesung. Mi sarebbe piaciuto svegliarmi tutti i giorni al suo fianco.
- Cosa stai guardando?- disse a mezza voce Yesung aprendo gli occhi.
- Ah, uhm, io… Sei sveglio da molto?- replicai, girandomi a pancia in su e guardando il soffitto.
- No. Solo da quando hai cominciato a fissarmi.- rispose lui stropicciandosi gli occhi e stiracchiandosi.
- Non è colpa mia se la vista è ottima.-
Oh merda! Cosa avevo appena detto?? Guardai verso di lui: aveva gli occhi spalancati. - Cosa..cosa hai appena detto?-
Oh no, oh no. E ora cosa potevo dire? “Ehi, sei così figo che non posso fare a meno di guardarti”? Stavo per aprire bocca e dire qualcosa, qualunque cosa, che lo depistasse ma per fortuna il mio cellulare suonò.
- Scusa, devo rispondere.- mi alzai dal letto e mi avvicinai al mio per prendere il telefono che era appoggiato sul comodino.
Mi era arrivato un messaggio da Sungmin. “Sono Sungmin, ho preso il tuo numero da Wookie. Piaciuto il “black-out”? Spero ne sia valsa la pena perché convincere quelli dell'albergo a togliere la luce solo da voi è stato impegnativo e, soprattutto, costoso. Dopo voglio il resoconto, per filo e per segno.”
Spalancai la bocca. Il black-out era stato una loro messinscena??? Dovevo strangolare qualcuno, subito. Senza guardare verso Yesung, indossai una tuta e uscì dalla stanza, diretto alla palestra. Avevo un'ora prima di andare a fare colazione, un'ora in cui avrei potuto sfogare tutta la tensione accumulata fino ad ora durante questa gita. Per fortuna non incontrai nessuno e riuscii a raggiungere la palestra senza alcun problema.

- Allora, come va la nausea?- domandò Eunhyuk una volta che li raggiunsi al tavolo.
Quando ero tornato in camera, Yesung già non c'era. Mi ero fatto una doccia veloce e vestito in fretta per poi subito uscire. Yesung si era seduto tra Sungmin e Ryeowook e non aveva alzato la testa quando ero arrivato.
- Va benissimo, grazie.- risposi prendendo la brioche e spalmandola di marmellata di fragole.
- E sei subito andato a letto, Kyu?- chiese Sungmin rivolgendomi un sorriso innocente.
Dovevo rispondere? Cioè, non ero sicuro se lui era d'accordo con Yesung di farmi impazzire e, quindi, se aveva raccontato a Yesung del finto black-out, per approfittarne e prendersi gioco di me. - Sì.-
Yesung tossì violentemente e Ryeowook cominciò a dargli delle pacche sulla schiena. - Grazie dell'aiuto Wookie.-
Avevo appena imboccato la brioche quando una mano si posò sulla mia spalla. - Kyuhyun, verresti a darmi una mano?- sentii dire dalla Diva.
Rabbrividì prima di rispondere. - Sto facendo colazione.-
- Beh, avresti potuto cominciarla prima. Ah è vero! Che sbadato. Sei arrivato tardi.-
- Che due scatole! Fa prima a mettermi il guinzaglio, così seguo i suoi orari.- borbottai, sperando non mi sentisse.
- Ci avevo pensato ma, purtroppo, il professore Choi non è d'accordo.- replicò sfoderando un sorriso a trentadue denti.
Non ebbi altra scelta che seguirlo. Non sapevo cosa voleva fare ma almeno mi avrebbe lasciato stare per qualche ora. Prima di lasciare la sala, notai lo sguardo inquisitore di Siwon e di Kangin.
Anziché dirigerci verso le stanze o verso la reception, mi condusse in un corridoio piuttosto buio. Cominciai a preoccuparmi quando lo vidi aprire una porta e mi fece segno di entrare.
- Non credo sia una buona idea.- commentai guardando alle mie spalle.
- Entra se non vuoi che ti rispedisca a casa a calci nel sedere.-
Entrai senza fare storie; volevo restare qui, anche a costo di essere.. molestato dal professore. La stanza era buia e c'era odore di chiuso. La Diva chiuse la porta e accese la luce. La stanza non era molto grande e conteneva una sedia e un tavolo nell'angolo a destra mentre invece allineati sulla parete di sinistra c'erano gli arcade di un tempo. Spalancai la bocca impressionato e mi girai verso il professore.
- Ma come.. Perché..?- non riuscivo a formulare delle frasi tanto ero emozionato.
- Ho notato che sei un po’.. stressato ultimamente e so che ti piacciono i giochi, per cui ho chiesto al direttore dell'albergo se conosceva una sala giochi nelle vicinanze. Lui mi ha detto che era meglio se rimanevi in un posto all'interno dell'edificio, per cui mi ha mostrato questa stanza.- rispose, appoggiandosi alla parete.
- Grazie, è veramente…-
Qualcuno cominciò a bussare insistentemente alla porta. E pochi attimi dopo, il proprietario dei pugni cominciò a parlare.
- Kim Heechul, qualunque cosa tu stia facendo a quel ragazzo, smettila subito! Cazzo, sei il suo insegnante!- esclamò irato Siwon
- Andiamo Heechul, scherzavo. Non puoi molestare i nostri studenti; i genitori si fidano di noi.- urlò Kangin.
- Aish babo! Non l'ho neanche sfiorato.- ribatté la Diva aprendo la porta e lasciandoli entrare.
I due insegnanti si avvicinarono a me e cominciarono a controllare ogni mia superficie corporea scoperta - e quelle più probabili per un “attacco” da parte di qualcuno -. Constatato che non avevo segni strani né altro, mi fecero uscire dalla stanza dove trovai ad aspettarmi la persona che tanto a lungo avevo atteso.
- Hyung!- strillai correndo ad abbracciare Leeteuk, mio grandissimo amico di infanzia nonostante abbia due anni in più di me.
- Ehi Kyu, sei contento di vedermi a quanto pare.-
- Contento? Mi stanno facendo diventare matto!- strillai continuando a tenerlo stretto.
In quel momento passò Yesung insieme a Wookie e Sungmin. Quando ci vide, assottigliò gli occhi e strinse le labbra senza fermarsi a parlare. Donghae ed Eunhyuk ci raggiunsero e si sorpresero quando videro Leeteuk.
- Ma scusa, sono passati tre giorni, tanto valeva starsene a casa.- commentò Eunhyuk.
- E abbandonare qui il mio piccolo amico? No.-
- Ma non sei impegnato con il Consiglio Studentesco?- fece notare Donghae.
- Il mio vice se la caverà.- rispose Leeteuk tranquillamente. - Ora, se mi scusate, devo parlare con Kyuhyun. So che oggi è la giornata libera quindi.. ci vediamo a cena.- disse il mio amico prendendomi per il gomito e uscendo dall'albergo.
Non parlammo molto mentre giravamo per il quartiere; eravamo troppo intenti a meravigliarci degli edifici, dei canali, dei negozi. Era veramente fantastica Venezia.
Giunti davanti ad una gelateria, ci prendemmo un gelato e ci andammo a sedere su una panchina che dava su un canale. Passò una gondola che andò ad aggiungere un altro fascino a Venezia: era romantica. Tanto. Sospirai e quello servì a Leeteuk per cominciare l'interrogatorio.
- Dimmi Kyu, che è successo?-
Gli bastò quell'unica frase per farmi parlare e raccontare tutto, dalle scene in stanza con Yesung alle trovate della EunHaeWookMin. E più parlavo, più mi sembrava tutto una pazzia, come se fossi finito in un gruppo di pazzi. E non omessi neanche le scene del professor Heechul.
- E la tua conclusione qual è?- domandò lui sorridendomi.
- Che sono maledettamente innamorato di Yesung e che devo muovermi, sennò quei quattro pazzi continueranno a torturarmi.-
- D'accordo, abbastanza sensato come ragionamento. E...vuoi che ti dia una mano?-
- Non c'è neanche bisogno di chiedermelo. Tu hai carta bianca!-
- Aigoo, il mio bambino sta crescendo in fretta!- strillò Leeteuk, mimando il gesto di asciugarsi una lacrima. - Ci pensa eomma Teukie a tutto. Tu devi solo eseguire.-
Dopo quella nostra chiacchierata, continuammo la nostra passeggiata fino a tornare all'albergo. Yesung era fuori dall'edificio insieme a Wookie, Sungmin e la EunHae e quando ci avvicinammo a loro, notai che Yesung stringeva le mani.
- Ciao ragazzi.- disse Leeteuk rivolto a tutti ma soprattutto guardando Yesung.
- Ehi Leeteuk, sei arrivato finalmente.- commentò Ryeowook avvicinandoglisi.
- Sentite ragazzi, mi è venuta in mente una cosa.- Tutti ci girammo a guardare Leeteuk. - Visto che siamo a Venezia e che fino all’ora di cena siamo liberi, perché non facciamo un giro sulle gondole?-
- Questa mi pare un'ottima idea.- rispose subito Sungmin guardando gli altri.
- Anche per noi va bene.- rispose Donghae prendendo per mano Eunhyuk.
- È uguale.- dichiarò Yesung, leggermente irritato.
Senza aspettare la mia risposta, ci dirigemmo verso il gondoliere più vicino. Leeteuk si avvicinò a me e, senza farsi sentire dagli altri, mi sussurrò all'orecchio. Mi voltai a guardarlo, improvvisamente spaventato per quello che mi aveva appena detto. Mi aveva appena ordinato di dichiararmi??
Avvicinati a due gondolieri, Leeteuk chiese loro se potevamo fare un giro - il tutto in inglese - e quante gondole avevamo a disposizione. Loro dissero che al momento c'erano solo due gondole e che, al massimo, su una potevano starci in quattro. Leeteuk si girò verso di noi e, ovviamente, formò le coppie: la EunHae insieme a Sungmin e Ryeowook su di una, io e Yesung sull'altra.
- E tu, hyung?- domandò Ryeowook, confuso dalla cosa.
- Ah non vi ho detto che soffro il mal di mare?- commentò lui portandosi una mano davanti alla bocca.
Era una bugia. Lui non soffriva il mal di mare, ne ero certissimo. Stava fingendo per lasciarmi solo con Yesung. Lanciai a Leeteuk uno sguardo assassino, sperando che capisse. Ma evidentemente fece finta di non vedermi.
I gondolieri ci dissero di salire sulle imbarcazioni, avvisandoci che il giro sarebbe durato mezz'ora. Leeteuk disse che andava bene e poi si avvicinò al gondoliere che guidava la gondola sulla quale eravamo io e Yesung. Gli mormorò qualcosa e dallo sguardo confuso dell'altro, capii che gli stava dicendo qualcosa a proposito di me e Yesung. Quest’ultimo non stava guardando né me né Leeteuk, ma guardava alla sua destra, verso le altre imbarcazioni.
In piena crisi, le gondole partirono. Non ci eravamo neanche allontanati di cinque metri che mi arrivò un messaggio.
“So che ti sembrerà un po’... brusca la cosa ma penso sia ora che tu gli faccia sapere come ti senti. Se non per lui, fallo per te. Ho detto al gondoliere di prendere una strada diversa dall'altra, così non sarete interrotti dagli altri quattro. Io so che puoi farcela. In bocca al lupo!”
Era la prima volta che Leeteuk si comportava così, e ciò significava che la questione gli stava a cuore.
Quando tornai a guardare davanti a me, vidi che la gondola, giunti ad un incrocio, aveva preso una strada diversa da quella dei nostri amici.
- Ci vediamo dopo!- urlò Ryeowook, salutandoci con la mano. Gli altri tre lo imitarono.
Yesung rimase impassibile, anche se notai che si era irrigidito. Volevo parlargli, ne avevo tutta l'intenzione ma avevo paura. Paura di come potesse reagire, di cosa mi avrebbe detto e di non riuscire a spiegarmi bene. Pensai a quanto avevano fatto i nostri amici - anche se erano cose troppo estreme per i miei gusti - e a quanto avesse fatto Leeteuk. Che miglior modo di ripagarli, che dichiarandomi a Yesung?
Passammo metà del viaggio in silenzio, volendo evitarci e cercando di ammirare il paesaggio ma più il tempo passava, e più volevo parlargli.
Stavo per aprire bocca quando Yesung intervenne. - Sai, lo so cosa state cercando di fare.-
Lo guardai confuso. Sinceramente, non sapevo di cosa e di chi stesse parlando. Stavo per chiederglielo ma lui mi interruppe di nuovo. - Non sono cieco. Il comportamento del professor Kim, l'arrangiamento dei posti a tavola, il black-out… tutto per farmi capitolare, giusto? Hai fatto una scommessa con qualcuno e ora stai cercando in tutti i modi di farmi cadere ai tuoi piedi, non è così?-
Come diamine ci era arrivato ad una conclusione del genere?! E soprattutto.. Perché tirarla fuori ora e non le volte in cui eravamo soli in stanza? Di nuovo cercai di rispondere ma non mi diede il tempo di parlare.
- E poi.. Smettila di stare attaccato a Leeteuk; è.. sgradevole.-
Questo mi lasciò di stucco. Gli dava fastidio che io fossi vicino a Leeteuk perché gli piacevo io e quindi era geloso o perché... gli piaceva lui? Mi lasciò muto. Non riuscivo a parlare, ora. Ero arrabbiato. Con me, per essere una femminuccia e non avere le palle di dirgli tutto. Con Leeteuk, perché probabilmente era la cotta di Yesung e.. quello non mi andava bene. Con Yesung, perché più volte aveva cercato di farsi notare da me ma non ne conoscevo il motivo.
Decisi di non rispondere a niente di quello che aveva detto. Che credesse a quello che gli pareva e che gli piacesse chi voleva. Me ne fregavo.
Gli ultimi minuti del percorso né io né Yesung parlammo. Guardavamo ai lati per non incrociare lo sguardo né vedere con la coda dell'occhio l'altro.
Arrivammo al punto di partenza e, pagato il gondoliere, scendemmo in fretta dalla gondola. Donghae ed Eunhyuk si avvicinarono per parlarmi ma li scantai; non ero dell'umore. Anche Leeteuk cercò di venirmi incontro ma lo evitai, preferendo guardare verso il professore Heechul che aspettava gli studenti fuori dall'albergo. Mi fermai davanti a lui.
- Stasera non ceno. Mi trovate nella stanza arcade.- gli sussurrai senza guardarlo.
Lui mormorò qualcosa ma non prestai attenzione a quanto diceva. Mi allontanai da lui e andai verso la stanza che la Diva mi aveva mostrato quella mattina.

“Che palle! Che due grandissime palle! Perché niente può andare come voglio per una volta?!?” pensai mentre entravo nella stanza e subito adocchiavo il gioco che mi avrebbe rilassato: un gioco di guerra.
Cominciai a giocare ed effettivamente qualcosa rilasciai con il video game. Quando finì la terza partita era passata solo un'ora, per cui adesso probabilmente stavano ancora cenando. Stavo decidendo se andare ora in camera o dopo la cena, quando probabilmente tutti sarebbero stati nelle loro stanze, quando la porta venne aperta e Ryeowook entrò.
Non parlò subito ma rimase in un angolo a guardarmi giocare. La sua presenza mi innervosiva e lui sicuramente non era venuto per parlarmi in modo pacifico, visto che era teso e le braccia erano incrociate. Dopo cinque minuti decise di prendere la parola.
- Cos'è successo?-
- Chiedilo a Jongwoon. Ho chiuso.- risposi senza guardarlo.
Lui si avvicinò a me e guardò il gioco. - Non vuole dirmi niente. È scontroso.- disse con l'intento di farmi girare. - Non l'ho mai visto così.- aggiunse.
- Non sono affari miei.-
- Sì che lo sono. Prima della gondola era parzialmente trattabile. Tornato dalla gitarella non apre bocca e sembra fulmini con lo sguardo chiunque si avvini a lui.-
- BASTA!! Vuoi sentirti dire che gli ho fatto qualcosa che lui non voleva? Vuoi che ti dica che l'ho fatto incazzare? Beh, mi spiace distruggere le tue aspettative ma si dà il caso che, qui, l'unico che dovrebbe essere incazzato e fare la scenata sono io!- esplosi lasciandolo perplesso. - Non ho bisogno di parole di conforto né di nient'altro. Solo di non vederlo per un po’ e non sentirmi chiedere di lui, ok?-
Ryeowook non rispose niente, decise invece di lasciarmi da solo. E io provai di nuovo a sciogliere la tensione ma non riuscivo. Tirai un calcio al gioco: non serviva più. Ero di nuovo arrabbiato, per cui decisi di andare a fare un giro fuori dall'albergo, da solo.
Siwon mi vide dalla sala pranzo mentre mi dirigevo all’uscita e subito mi raggiunse.
- Kyuhyun, dove stai andando? Non potete uscire dall'albergo, soprattutto da soli.- dichiarò lui posandomi una mano sulla spalla.
Scrollai la spalla. - La prego, devo uscire di qui.- implorai guardandolo negli occhi.
Lui socchiuse gli occhi e si guardò ai lati prima di rispondere. - Ti lascio uscire…- quasi esultai - ... se mi lasci venire con te. Starò ad una distanza perfetta per te per stare da solo e fare quello che vuoi.-
Lo guardai. Beh, non mi avrebbe disturbato ed inoltre lui era uno abbastanza discreto, quindi non avrebbe raccontato i fatti miei a nessuno. - D’accordo.-
Lui sorrise e mi disse di aspettare mentre andava ad avvisare li altri due insegnanti. Tornò subito e uscimmo dall'albergo.
Camminavamo fianco a fianco ma non mi dava fastidio. Era silenzioso e guardava le vetrine dei negozi, senza aprire bocca. Io nel frattempo raffreddavo la mia arrabbiatura e mi schiarivo le idee.
Non c'era molto su cui riflettere. La questione era semplice: o ignoravo la sfuriata di Yesung e mi dichiaravo lo stesso, o mettevo una pietra sopra il capitolo “Yesung” e mi cercavo un nuovo interesse. Entrambe le due opzioni mi spaventavano, perché significava comunque affrontare Yesung e non mi sentivo pronto.
Trovata una panchina mi sedetti, facendo segno a Siwon di sedersi. Avevo preso la mia decisione e sapevo che sarebbe stata una cosa difficile da fare ma dovevo farmi forza.
- Devi sapere che qualche anno fa mi sono trovato in una situazione simile alla tua.- commentò Siwon, spezzando il silenzio e continuando a guardare davanti a sé. - Avevo la tua età e mi piaceva tantissimo questa ragazza ed ero sicuro che anche lei provasse qualcosa per me, visto che mi mandava tanti segnali. I miei amici facevano di tutto per farci dichiarare ma nessuno dei due prendeva l'iniziativa. Dopo aver cominciato a parlare, abbiamo cominciato anche a litigare, arrivando a non parlarci più. Poi lei si è avvicinata a me un giorno e mi ha invitato al suo compleanno. Quando sono arrivato alla festa lei.. Un ragazzo per il quale lei aveva una debolezza si era dichiarato e lei aveva accettato.-
Lo guardai. A quanto pareva, il mio professore sapeva tante cose su di me quante ne sapevano i miei amici. Escluso il motivo della sfuriata di Yesung di poche ore prima. - E perché mi racconta ciò?-
- Perché poco tempo fa l'ho rivista. È sposata con quel ragazzo da un anno e sta aspettando un bambino. Quando me l'ha detto, ho capito che la mia cotta per lei era ufficialmente finita e che dovevo andare avanti, sapendo che avevo perso una grandissima opportunità perché ora, se avessi fatto le cose in maniera diversa, quel bambino sarebbe figlio mio e lei mia moglie.- commentò sospirando.
- Non vorrei suonare un po’ brusco ma.. questo che ha a che fare con me?-
- Tanto. Se tieni veramente a Jongwoon e senti che senza di lui saresti perso.. Non lasciartelo sfuggire a causa di scemenze. Vai e conquistalo ora per non rimpiangere le tue decisioni più avanti.- detto ciò si alzò e tornò all'albergo, sicuro che lo stessi seguendo. Ed era così.
Il ritorno fu più silenzioso dell'andata, forse perché io ero intento a pensare a quello che avrei fatto di lì a poco e perché Siwon probabilmente stava ricordando la ragazza di cui mi aveva parlato.
Mano a mano che ci avvicinavamo all'albergo, la mia ansia aumentava esponenzialmente. Solo quando vidi Leeteuk fuori dall'edificio mi concessi un sospiro rilassato. Siwon ci salutò ed entrò, lasciandoci soli. Leeteuk si avvicinò a me e mi avvolse in un abbraccio stritolante.
- Kyu, cos’ho fatto di sbagliato???- domandò nascondendo la testa nel mio collo. Aveva la voce che tremava, così come il corpo.
- Non hai fatto niente. È solo… Yesung ha mal interpretato la nostra amicizia e ho pensato che, magari, tu piaci a lui.- risposi ricambiando l'abbraccio. - Tranquillo, se anche gli piacessi tu, voglio lo stesso dichiararmi.- aggiunsi interrompendolo prima che mi dicesse qualunque cosa.
Si staccò da me e mi guardò con occhi lucidi. Tirò su col naso, mi stirò le pieghe inesistenti dei miei vestiti e mi sorrise, mettendo in mostra le fossette per le quali molte ragazze - e anche ragazzi - si innamoravano di lui. - Vai e stendilo, tigre!- esclamò.
Ricambiai il sorriso, gli diedi una pacca sulla spalla e mi incamminai, dritto al mio obiettivo che, sapevo, avrei trovato in camera, seduto sul letto.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Facciamola finita ***


~~Arrivai in camera ed entrai senza cerimonie. Era giusto quello che avevo pensato: Yesung era sul letto. Quello che non mi aspettavo era che fosse a petto nudo con Ryeowook inginocchiato davanti a lui. Non urlai né feci niente che li potesse agitare, anche perché mi resi conto che Yesung aveva delle lacrime che gli rigavano il volto.
Mi schiarì la voce, per rendere nota la mia presenza dato che non volevo passare per quello che ascolta le conversazioni altrui.
Yesung, alzato lo sguardo e visto che ero io, si asciugò il volto. Ryeowook invece si alzò e, senza tirarla per le lunghe, diede la buonanotte a Yesung. Mi passò vicino e si fermò accanto a me. “Parlagli”, sussurrò soltanto, prima di uscire dalla stanza.
Yesung indossò la maglia del pigiama mentre io mi avvicinavo lentamente a lui, sia per paura che scappasse o lo spaventassi sia per raccogliere un po’ le idee e fare un discorso coerente.
Fece per alzarsi ma gli posai prontamente una mano sulla spalla, ancorandolo al letto.
- Prima non ti ho risposto. Lasciami farlo ora.- mormorai, aspettando un suo cenno di diniego. Che non arrivò.
- D'accordo.- disse semplicemente.
- Non capisco che problema hai.- esordì guardandolo negli occhi. Era confuso ma io lo ero di più, e prima volevo spiegarmi. - Io non ho fatto alcuna scommessa con nessuno, tantomeno col professore Kim. Vuoi sapere cosa succede? Beh, scusa se sono diretto e poco romantico rispetto a quanto pensavo che sarebbe stato ma mi piaci. E la EunHaeMinWook lo sa e con i suoi piani cercava di avvicinarci. Il professor Kim, invece, voleva farti diventare geloso ma, visto che non ti piaccio, non serviva a molto.-
Lui rimase zitto. Magari stava studiando quanto avevo detto per tirare fuori un filo logico. Di certo non mi aspettavo che cominciasse a piangere mentre rideva. Questo era strano, molto e non l'avevo mai visto accadere.
- Sc-scusa ma ahahahah sono vera-veramente sorpreso.- disse lui cercando di prendere fiato tra una risata e l'altra.
Lo lasciai calmare perché dovevo sentire quanto voleva dirmi. - Kyuhyun tu mi piaci.- disse tornando serio. - Prima non avrei dovuto urlarti contro, scusa. Non sapevo niente dei piani di quei quattro pazzi né del professor Kim, che fra l'altro è riuscito a farmi ingelosire, e l'arrivo di Leeteuk e il tuo attaccamento nei suoi confronti mi hanno spiazzato.-
- Quindi non ti piace Leeteuk?- domandai giocherellando con le lenzuola del letto di Yesung sul quale mi ero seduto.
- È l'unica cosa che hai captato dal mio discorso?- replicò Yesung mentre mi posava una mano sul petto e mi spingeva all'indietro.
- Ehm, sì? Insomma, è l'unica cosa che mi importa in questo momento.-
- Sicuro? Perché sai.. dovresti essere più preoccupato per quello che sta accadendo ora, su questo letto, tra noi due.- rispose lui semplicemente piantandomi dei baci sul collo.
Cavolo! Aveva ragione. Che ci stavamo a fare sul letto in quella posizione?? Cercai di scrollarmelo da dosso - non perché non mi piacesse quanto stava facendo, più che altro perché dovevamo chiarire alcune cose e io dovevo anche scusarmi con Donghae ed Eunhyuk -, faticando non poco, visto che lui opponeva resistenza.
- Senti, non che non mi piaccia quanto stai facendo..- cominciai a dire, guardandolo negli occhi - .. ma devo parlare urgentemente con Donghae ed Eunhyuk e io e te dobbiamo chiarire alcune cose.-
Lui annuì prima di alzarsi dal letto e porgermi la mano, sorridendo. - Andiamo.-
Uscimmo mano nella mano dalla stanza e andammo a cercare la coppia di Pesci che eravamo certi trovare nella loro stanza. Bussammo alla porta e questa venne aperta da un Donghae a petto nudo, quasi indispettito per la probabile interruzione.
- Ehm, ciao Hae.- mormorai aspettando un suo pugno.
- Avete deciso di mettervi insieme??? Quando? Com'è successo? Chi ha fatto la prima mossa?- sparò a raffica lui indicando le nostre mani.
- Ah. Beh ecco.. Abbiamo appena mezzo chiarito la situazione, mettendoci anche.. Ehm, insieme.- rispose Yesung al mio posto, visto che ero rimasto sorpreso dalle domande di Donghae.
Eunhyuk raggiunse Donghae alla porta - era direttamente in boxer - e cominciò a strillare, indicando le nostre mani, richiamando l'attenzione dei ragazzi che stavano passando in quel momento nel corridoio.
La notizia era arrivata anche a Ryeowook che stava venendo verso di noi correndo, seguito da Sungmin - nel suo pigiama rosa -. Appena ci raggiunse, si buttò addosso prima a Yesung e poi a me.
- Finalmente vi siete decisi! Siete i ragazzi più lenti nella storia del mondo.- esclamò lui quasi piangendo.
- Sono contento per voi due.- commentò Sungmin dandomi un pugno scherzoso sul braccio. Yesung sorrise e staccò Ryeowook da me.
- Scusa Wookie ma sei troppo carino per stare attaccato al mio ragazzo.- dichiarò mezzo serio.
- Yah! È solo grazie a noi che state insieme. E comunque.. Che ci fate qui??? Non dovreste essere nella vostra stanza a festeggiare l'inizio?-
- Ah sì! Giusto.- risposi girandomi verso Donghae. - Scusa per come vi ho trattato prima. Sono stato parecchio stronzo.-
- Concordo con Ryeowook. Filate in camera che con le vostre scuse non ci facciamo niente.- rispose Eunhyuk spingendoci verso la nostra stanza. - Ciao!- disse prima di chiudere la loro porta.
Anche Sungmin e Ryeowook ci salutarono, lasciandoci soli. Yesung allora mi riportò alla nostra stanza.
- Di cosa volevi parlare?- domandò lui, sedendosi sul letto.
- Se ti piaccio da un po’.. significa che tutto quello che hai fatto in questi giorni era per farti notare?-
- Ma va’! L'hai capito solo ora?? Pensavo di essere parecchio esplicito.- ribatté sorridendo.
- Non era esplicito. Lo sai che mi hai fatto passare l'inizio della gita in bagno e mi hai quasi fatto morire di epistassi??-
- Davvero? Oh, mi spiace.- disse ironicamente Yesung, posandomi drammaticamente una mano sul petto. - Non era mia intenzione.- riprese, mordendosi il labbro inferiore.
Mi fiondai a baciarlo, sorprendendolo per l'attacco improvviso e inaspettato. All'inizio era piuttosto imbarazzante il bacio, ma dopo qualche istante passammo a dei baci più passionali.
- Devo dire che questa gita è stata la più bella alla quale sia mai andato.- commentò, staccandosi per riprendere fiato.
- Non dirlo a me.- dissi prima di riprendere a baciarlo.
Sì, era la gita più bella. Aveva fatto sì che mi mettessi insieme alla persona più meravigliosa della scuola, che ammiravo da lontano da parecchi anni. La pazienza ripaga l'attesa.

 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3341495