@@@ Ice, wisky & Lap-dance @@@

di Rosalia100689
(/viewuser.php?uid=62239)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** PROLOGO ***
Capitolo 2: *** Morgan & Lindsey ***
Capitolo 3: *** Primo appuntamento ***
Capitolo 4: *** Amore? ***
Capitolo 5: *** Cambiamenti radicali ***
Capitolo 6: *** My Life ***
Capitolo 7: *** L'inizio della fine ***
Capitolo 8: *** In & Out ***
Capitolo 9: *** Priorità ***
Capitolo 10: *** Aiuto insperato ***
Capitolo 11: *** Snoopy -parti 1 & 2- ***
Capitolo 12: *** Snoopy -parti 3 & 4- ***
Capitolo 13: *** Convivenza... Forzata? -parte 1- ***
Capitolo 14: *** Convivenza... Forzata? -parte 2- ***
Capitolo 15: *** Convivenza... Forzata? -parti 3 & 4- ***
Capitolo 16: *** MESSAGGIO DI SOLIDARIETA' ***
Capitolo 17: *** Notorietà e disastri -parte 1- ***
Capitolo 18: *** Notorietà e disastri- parte 2- ***
Capitolo 19: *** Notorietà e disastri -parte 3- ***
Capitolo 20: *** Notorietà e disastri -parte 4- ***
Capitolo 21: *** Un motivo in più!-parte 1- ***
Capitolo 22: *** Un motivo in più!- Parte 2 ***
Capitolo 23: *** Un motivo in più! - parte 3 - ***



Capitolo 1
*** PROLOGO ***


:"Salve gente, mi chiamo Morgan e questa è la mia storia. Ma prima di raccontarvela, vorrei inviare un messaggio alla mia ex: Ciao Sey, come vedi sono -anzi, SIAMO- sopravvissuti... Dopo due anni ho imparato a fare a meno di te, anche se alle volte è dura! Ce la faremo, ma non grazie a te... Ed ora cominciamo!!!! Grazie a tutti voi per essere qui.."

Note: Dopo ben tre FF su cantanti, torno con una FF originale; Spero di ricevere molte recensioni per questo mio nuovo lavoro! Di idee per questa storia ne ho molte, ma in questo periodo sono impegnata con l'Università. Scusate se non posterò regolarmente ogni giorno, ma cercherò di farlo comunque ogni 2-3 giorni.. Grazie in anticipo a chi legge ^_^ Devilgirl89

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Morgan & Lindsey ***


Tre anni dopo - 22.01.2001
Erano ore che ripensava a quella serata di vari anni prima... La sera del suo primo concerto a Montreal: quella volta aveva raccontato a 1200 persone la sua storia, la "Storia di Morgan" e vedere tutta quella gente emozionata lo aveva fatto emozionare a sua volta. Da cinque anni ormai, la sua vita ruotava attorno a tre cose: la musica, la sua compagna e Ilke, l'unico vero amore della sua esistenza. Una donna, certo. Ma non una qualsiasi. Il sangue del suo sangue. Sua figlia. Quella splendida creatura che era stata concepita quasi per errore durante un week- end che avrebbe cambiato per sempre la vita di suo padre...

* Flashback *
:"Dai, Morgan, non farti pregare!!! Vieni a pattinare con noi..." Elias e Nigel, i suoi migliori amici, non gli davano tregua e così Morgan -più per accontentare loro che per un suo reale interesse- si era lasciato trascinare sul bordo di quella pista di pattinaggio allestita nel centro di New York. Era la settimana di Natale e tutta la città sembrava essersi riversata lì! Prendendo coraggio, il giovane, incitato a gran voce dagli amici, cominciò lentamente a darsi delle piccole spinte con i piedi per scivolare sul ghiaccio; con sua grande sorpresa, vi riuscì talmente bene da dimenticare ogni cosa: il motivo per cui era lì, i suoi amici, persino il suo nome, ma.... :"Ahi! E sta' un po' attento!!!" Morgan aveva appena urtato una ragazza! :"Scusami, sul serio. Ti sei fatta tanto male?" Aiutando la giovane a rialzarsi, lui si perse nei suoi occhi, di un azzurro intensissimo :"Mi fa un po' male la caviglia, ma va tutto bene! Non preoccuparti... Credo che i tuoi amici ti stiano cercando!" Facendo cenno col capo in direzione di Nigel ed Elias, la ragazza "costrinse" Morgan a toglierle gli occhi di dosso e a prestare attenzione ai due; il primo a parlare fu Elias :"Sei proprio una frana... Ti abbiamo visto da laggiù, una visione unica... Ahahahahah!!!!" Leggermente stizzito, il giovane rispose per le rime al suo amico :"Grazie! Se non mi aveste trascinato quì, non sarebbe successo nulla!" Ridendo a sua volta, Nigel si presentò alla ragazza che il suo amico aveva inavvertitamente urtato :"Piacere, Nigel! Loro sono Elias e Morgan e tu sei...?" :"Lindsey! Mi... chiamo Lindsey!" rispose un po' incerta la ragazza. Vedendola però così spaesata, Morgan volle invitarla a fare un giro insieme a lui e ai suoi amici per sdebitarsi...

Note: Grazie a tutte le persone che hanno visitato il mio brevissimo prologo... Spero che questi capitoli, anche se corti, siano di vostro gradimento! ^_^ Devilgirl89

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Primo appuntamento ***


Un'ora e mezzo più tardi
Vedendo i due così presi l'uno dall'altra, Nigel ed Elias li avevano lasciati soli da un pezzo, ma Morgan e Lindsey non sembravano essersene resi conto :"Sei un tipo interessante, sai Morgan?" gli disse ad un certo punto lei, per fargli capire quanto in realtà gli piacesse :"Anche tu sei molto bella... cioè interessante..." Ridendo, lei lo baciò senza preavviso! :"Ho capito cosa intendevi... Anche tu mi piaci! Sei libero?" :"Liberissimo... Altrimenti non mi sarei lasciato baciare, che dici?" Mordendosi la lingua per non commentare quell'ultima frase, lei si apprestò a salutarlo dopo aver scritto un numero di telefono su un foglietto :"Se mai volessi rivedermi, componi questo numero!" Guardandola allontanarsi in fretta, il ragazzo non potè far a meno di toccarsi le labbra: il ricordo del loro bacio lo avrebbe tormentato finchè non l'avesse rivista!

Quella stessa sera
Lindsey era agitatissima: un'ora prima aveva ricevuto un SMS da Morgan ed ora si stava preparando ad incontrarlo! Come al solito, la sua amica Misya le venne in aiuto :" Rilassati, Sey! Non sarà diverso dagli altri, vedrai... Vi siete baciati, ma non significa nulla!" Voltandosi di scatto verso di lei, Lindsey la guardò con severità prima di replicare :"A differenza tua, non sprecherò dieci anni della mia vita quì dentro... E poi, io non faccio certe cose!" :"Si, come no! Vuoi farmi credere che in sei mesi non hai mai offerto un dopocena interessante ad un cliente? Ma non farmi ridere...." Abbassando di colpo lo sguardo, Lindsey si sentì immediatamente sporca: Misya aveva ragione: erano meretrici a tutti gli effetti! Con l'unica differenza che lei, in sei mesi, era andata a letto solo due volte con dei clienti: quel genere di attività non le piacevano e sperava vivamente di dover chiudere presto con quella vitaccia. Per fortuna, il capo lasciava decidere alle ragazze se "offrire o meno dei dopocena interessanti" a degli uomini senza valori e lei era fiera di poter dire di non essersi mai venduta per bisogno di soldi ma sempre e solo in totale libertà e solo con ragazzi giovani... Riscuotendosi da quei pensieri, si apprestò a raggiungere l'esterno del locale, dove nel giro di qualche minuto sarebbe dovuto comparire Morgan.

Note: Un grazie immenso a tutti i lettori e a MissQueen per la sua recensione ^_^ Devilgirl89

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Amore? ***


Più tardi, quella sera
Dopo un iniziale imbarazzo –dovuto al fatto che si conoscessero poco-, Morgan e Lindsey avevano iniziato a parlare delle loro rispettive vite seduti su di un divanetto, divertendosi molto.

Ma al ragazzo, la situazione non quadrava per nulla: perché Lindsey aveva voluto dargli appuntamento in un simile locale?

:"Tesoro, mi spieghi cosa ci facciamo quì?" le chiese infatti, non del tutto certo di voler ascoltare la risposta, che purtroppo non tardò ad arrivare

:"Quì ha un nome: come puoi vedere, è un locale dove si balla e si chiama "Olympus"! In ogni caso, io quì ci vengo spesso..."

:"A fare cosa?"

replicò Morgan, irritato e curioso allo stesso tempo "a ballare Lap-dance mezza nuda o ad apprendere l'arte di questo fantastico ballo da quelle svampite che si sono appena esibite?!?"

Colpita ed offesa da quelle parole, Lindsey riflettè bene prima di parlare. Alla fine però, decise di dire tutta la verità al giovane :"Morgan, io... quì ci lavoro! Questa è la mia casa da sei mesi ormai...."

:"La tua... COSA? Ammesso e non concessso che questo postaccio possa essere definito "casa", cosa ti aspetti che ti dica? Che sono felice per te?"

Abbracciandolo stretto, lei si sentì in dovere di difendere almeno in parte il suo onore :"Nemmeno io sono felice della vita che faccio, ma ho già deciso di andare via e non appena troverò un appartamento in affitto, l' "Olympus" farà solo parte dei miei ricordi! E poi quì ci sono persone straordinarie, sai?"

Informandosi sul conto di quelle "persone straordinarie", Morgan scoprì letteralmente un mondo

:"Che dire? Quì si è davvero come in una famiglia: il nostro capo ha aperto questo locale 15 anni fa e c'erano solo due ballerine e pochi clienti, all'epoca! Poi con gli anni sono arrivate Misya, Hillary, Jane, Michelle, Sarah, Lisa ed infine io...Ebbene, si: sono l'ultima arrivata! In tutto ora siamo otto ragazze ed il pubblico medio in sala si aggira attorno alle 250 persone ogni sera... Beviamo qualcosa?"

Sentirla parlare con così tanto entusiasmo della sua "professione" indusse Morgan a considerare, nonostante tutto, Lindsey come una brava ragazza. Educata e spiritosa allo stesso tempo, gli faceva battere il cuore ogni volta che lo sfiorava... Offrendole un wisky, volle prenderne uno anche per se'. Tornando a sedere, i due volevano conoscersi meglio

:"Dai, Lindsey: dimmi qualcosa di te!"

:"Bè, sai quasi tutto: ho 18 anni e mezzo, vengo dal New Jersey e sono quì per studiare... Cosa che faccio di giorno!"

Ridendo, il ragazzo rispose :"Io ho vent'anni ed ho sempre abitato a New York: ora frequento l'Università e spero un giorno di diventare avvocato... Tutto sommato, la mia vita mi piace e non prevedo grossi cambiamenti di rotta negli anni a venire!"

Continuando a parlare e scherzare mentre mandavano giù una quantità di wisky superiore al consentito, i due scoprirono in breve di desiderarsi più di quanto ci si dovrebbe aspettare al primo appuntamento!

:"Morgan, ti voglio!" gli disse infatti lei, cogliendolo non del tutto impreparato

:"Sì, ma... Dove?!?" Brillo più che mai, il ragazzo si lasciò guidare fino ad una camera... Nella quale una ben più brilla Lindsey entrò sbattendosi la porta alle spalle! Lanciando Morgan sul letto- matrimoniale, per giunta-, iniziò a spogliarlo senza complimenti: quando però rimase in boxer, il giovane non perse tempo e ribaltò la situazione facendo scivolare Lindsey sotto di se' e spogliandola a sua volta... Nonostante l'alcool impedisse ai due giovani di avere piena coscienza delle loro azioni, la notte che trascorsero insieme fu dolce e amara insieme: Morgan sentiva davvero un'attazione per Lindsey e lei era felice di essere amata da un giovane buono come Morgan...

A volte, però, la realtà supera la fantasia e Lindsey, svegliandosi accanto al ragazzo alle 08:00 del mattino successivo, scoprì due "spiacevoli" verità. 1) Nonostante l'alcool ingerito, riusciva a ricordare ogni particolare di quella notte -e quì, avrebbe voluto ridere di gusto-; 2)Non avevano utilizzato precauzioni durante il rapporto -e quì, avrebbe voluto piangere tutte le sue lacrime-!

In ogni caso, ridestandosi del tutto, la giovane dovette suo malgraado inserire nella sua lista una terza opzione: le ragazze dell' "Olympus" non potevano in alcun modo intrattenere relazioni con clienti del locale e quindi: 3) Morgan doveva assolutamente sparire dalla sua vita!

Lambiccandosi il cervello in cerca di una soluzione, Lindsey afferrò al volo una matita e scrisse velocemente poche frasi su di una scrivania lì presente; non avendo però fogli, scrisse direttamente sul legno...

"MORGAN, HO COMMESSO UN ERRORE STANOTTE. TI PREGO, SOPRAVVIVI ANCHE SENZA DI ME E TROVA ALTROVE L'AMORE DELLA TUA VITA! TI PREGO, NON CERCARMI PIU'. Lindsey.

Note: Grazie ancora una volta a chi legge... Tutti i fatti e le persone presenti in questa storia sono frutto della mia fantasia; ogni riferimento a fatti e persone della vita reale è puramente casuale. Devilgirl89 ^_^

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Cambiamenti radicali ***


Note: Stavolta le metto prima, per ringraziare di cuore MissQueen che nonostante i suoi numerosi impegni, mi segue sempre con affetto! Vorrei dedicare a lei questo capitolo, sperando che le piaccia... Anche se è un po' triste, è un passaggio fondamentale della storia: dal prossimo capitolo inizieranno una serie di avventure molto più allegre, ma per ora mi serviva un capitolo "così". Grazie a tutti i lettori, Devilgirl89 ^_^

Parte 1.
Svegliandosi di soprassalto pochi minuti dopo, avendo sentito dei passi fuori della sua stanza, Morgan apprese in breve tempo la shockante verità

:"Ma porca miseria, tutte a me devono capitare??" Riuscì soltanto a domandarsi ad alta voce , prima di vestirsi in fretta e furia e tentare di chiarire almeno in parte quella strana situazione: aveva trascorso quasi due giorni in compagnia di una ragazza che dopo aver passato una notte di... Sesso? Divertimento? Amore? -non sapeva neanche come definirla!- con lui, l'aveva piantato in asso senza spiegazioni... Ed ora Morgan era più che deciso ad averne! Perso nelle sue fantasticherie, il giovane si ritrovò a girovagare senza meta nel locale, ma dopo quasi dieci minuti di "vagabondaggio" vide una luce filtrare da sotto la porta di un camerino e decise di bussare. La ragazza che gli si presentò davanti dimostrava non più di venticinque anni e l'accolse con uno sguardo interrogativo

:"Con chi ho il piacere di parlare?"Gli chiese infatti, visibilmente sconcertata

:"Mi chiamo Morgan Brent e... Insomma, cerco Lindsey!" Rispose lui, non sapendo bene come affrontare l'argomento

:"Ah... Tu sei Morgan! Bene, bene: e che vorresti da lei? Non ti è bastato fartela stanotte?"

Lo sconcerto che fino a un minuto prima era stampato sul volto di lei, ora aveva preso il sopravvento sul giovane

:"Io... Che? Penso che tu mi stia confondendo con..."

:"Senti, bello! -lo interruppe lei, stizzita- Hai avuto la tua brava notte di divertimento, ok? Ora, se non ti spiace, togliti dalle scatole e torna da dove sei venuto!"

A quel punto Morgan divenne furioso ed iniziò ad urlare :"PRIMO: ERAVAMO CONSENZIENTI, SECONDO: NON ME NE VADO FINCHE' NON HO RIVISTO LINDSEY E TERZO: LE TUE PILLOLE DI SAGGEZZA, TIENITELE PER TE!!!"

Ridendo, la ragazza non diede segno di essersi offesa per le urla di Morgan :"Mettiamola così: non ti vuole vedere! Mi pare che ti abbia già detto di non cercarla più, no? e allora, fallo e basta... In tutta sincerità, mi fai un po' pena ma le sue volontà sono queste. Vieni, ti accompagno fuori..."

Parte 2.
Tornando in camerino, la ragazza venne immediatamente stretta in un abbraccio soffocante

:"Grazie tesoro, non so come avrei fatto senza di te!" Le disse poi Lindsey, che per tutto il tempo era rimasta nascosta nel minuscolo W.C. lì presente

:"Sey, devo ricredermi: è un bravo ragazzo e magari ti avrebbe voluto bene sul serio... Perché non gli hai concesso una possibilità? Chissenefrega delle regole del capo, i tuoi sentimenti sono più importanti!"

:"Lo so, Misya, ma credimi: la mia vita in questo periodo è un totale disastro e lui sarebbe stato solo un peso per me... Guardami: ti sembro adatta a diventare la ragazza di un futuro avvocato? Continuando a conversare con lei, Misya non potè far a meno di ripensare all'espressione afflitta di Morgan al pensiero di esser stato usato da Lindsey ed immediatamente decise che avrebbe fatto tutto il possibile pur di riunire quei due ragazzi!

Parte 3.
Sentendosi ferito e triste nel profondo, Morgan girovagò dentro Central Park per oltre due ore, prima di sedersi su di una panchina. Componendo un numero di telefono col suo cellulare, rimase in attesa finché una voce familiare all'altro capo non lo riscosse dai suoi cupi pensieri

:"Hey, amico! Com'è andata con Lindsey?" Quella semplice domanda lo fece ragionare in fretta e quando rispose, lo fece in tono fermo e deciso

:"Elias, è andata male: in settimana mi trasferisco!"

:"Tu... Che?!? Morg, stai bene?" Il tono affettuoso col quale l'amico gli si era rivolto, indusse Morgan a ribadire il concetto con ancora più veemenza

:"PARTO, MI TRASFERISCO, VADO VIA DA NEW YORK! E' una cosa così difficile da capire? Stare quì mi farebbe solo del male, Elias, e io voglio ricominciare da un'altra parte..."

:"E dove, di grazia? Santo cielo, Morgan: la tua vita è quì! La tua famiglia, i tuoi amici, l'Università... Vuoi davvero rivoluzionare la tua vita solo per una delusione amorosa?"

Sconvolto più che mai, Elias tentò di far ragionare il suo amico, sempre più convinto a volersi trasferire. Capendo però di non avere speranze, lo invitò a parlare dei suoi progetti quantomrno in famiglia

:"Buona fortuna, Morgan! Quando avrai deciso dove andare faccelo sapere, ok?"

Chiudendo la telefonata dopo aver ringraziato il suo amico, Morgan si disse che non c'era un minuto da perdere: la sua destinazione era già definita! Si sarebbe trasferito a...

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** My Life ***


Billings, Montana
04.03.1997
Cambiare vita e "ricominciare" per Morgan non era stato molto complicato, ma nemmeno semplicissimo: sei mesi prima, dopo la disastrosa esperienza con Lindsey, il suo istinto lo aveva spinto a fantasticare di trasferirsi lontanissimo da New York e parlando di quel progetto in famiglia, si era reso conto di quanta fiducia riponessero in lui sia i suoi genitori che suo fratello minore Peter

:"Il Montana non è uno scherzo, Morg... Ma tu hai sempre avuto le idee chiare, fratellone, e se vuoi trasferirti, ti appoggerò!"

Gli aveva detto infatti suo fratello, interpretando alla perfezione i sentimenti dell'intera famiglia Brent... Erika, come ogni madre che si rispetti, era stata la più restia a farlo andar via, ma alla fine si era lasciata convincere da suo figlio dietro la promessa di scriverle ogni 15 giorni e di andarla a trovare tre volte l'anno: il Giorno del Ringraziamento, la settimana della Santa Pasqua e il 16.08 -giorno del suo compleanno-!

Dicendosi d'accordo con quelle direttive, il ragazzo si era preparato a partire...

:"Pronto, ci sei?!?"

Riscuotendosi da quei pensieri, Morgan si guardò per un attimo in giro confuso, ma poi ricordò perfettamente dove fosse: nel suo bar, a 5000 km da casa! Prestando attenzione a suo fratello, rispose velocemente

:"Si, Pete, scusa..."


:"Fratellone, stai bene?"

Da quando anche lui aveva voluto trasferisi lì, Morgan si sentiva molto felice: era bello condividere le giornate col suo amato fratellino!

:"Sì, va tutto bene... Stavo solo pensando! Da quanto sei quì?"

Facendo un rapido calcolo, il più piccolo rispose

:”Due settimane, perché?"

:"Lettera a mamma! -dichiarò semplicemente il maggiore- E stavolta la scrivi tu; tra 10 minuti devo aprire e poi non ho molte novità da raccontare: scrivile che stai bene, che il bar procede bene... E non dimenticare di prometterle una visita per la Santa Pasqua,ok?"


Sorridendo, Peter si avviò verso il retrobottega, dove l'attendeva un piccolo tavolo con tutto il necessario per redigere una lettera; mentre scriveva a sua madre, iniziò a ripensare alle prime due settimane di “convivenza forzata" insieme a Morgan... La sorpresa negli occhi del fratello nel vederselo comparire davanti, la sveglia perennemente puntata alle 06:30, i "turni"per cucinare e lavare i piatti: sì, Morgan era decisamente una forza della natura e se Lindsey non era stata in grado di apprezzarlo, peggio per lei!

Una volta terminato di scrivere, il giovane tornò a ddare una mano a suo fratello che nel frattempo aveva già servito la colazione sei persone!

:"Morg, ma dove la prendi tutta questa energia alle 07:15 del mattino?" Gli chiese in fatti ammmirato "Abbiamo aperto solo da cinque minuti e già hai servito un sacco di gente!"

:"Modestamente -si vantò il diretto interessato- ci so fare: qualcuno dovrà pur darsi da fare quì dentro!!!!"

Scompigliandogli i capelli, il giovane tornò al lavoro, seguito da quel diciassettenne tutto pepe di suo fratello, che in due settimane aveva imparto a fare la cioccolata calda più buona della città!

Da quattro mesi e mezzo, quel bar -il "My Life"- era diventato il centro della vita di Morgan: lo aveva aperto grazie ad un importante contributo finanziario della sua famiglia misto ai risparmi di tutta la sua vita, ed ora che tutti i suoi sforzi iniziavano a dare i propri frutti, il ragazzo era molto soddisfatto di se'...

Gli abitanti di Billings lo avevano accolto a braccia aperte ed il "My Life" era sempre pieno di gente: grazie a quel bar, la vita era tornata di nuovo a sorridergli e Morgan non l'avrebbe mai dimenticato!

Note: Ringrazio ancora chi segue la mia FF e Lady85 in particolare perchè mi ha inserita tra i Preferiti ^_^ Devilgirl89

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** L'inizio della fine ***


11.10.1997

Parte 1. - "La Festa"

Solitamente, i risvegli dei fratelli Brent non erano mai molto movimentati e Peter si era ormai abituato all'allegra routine che da tre mesi faceva parte della sua vita in una delle più belle città deglu Stati Uniti D'America: sveglia alle 06:30, bar, qualche serata coi suoi nuovi amici e... Sasha, la graziosa vicina di casa che da qualche settimana gli faceva battere il cuore!

Quella mattina, però, le disavventure iniziarono ben presto ad abbattersi sui due fratelli: il motivo del contendere era quella che nelle due settimane precenti, Morgan e Peter avevano identificato come "La Festa"...

:"Morg, sei ottuso! La mia vita ora è quì e la festa voglio darla quì, non a casa!"

:"Finalmente! -sbottò Morgan, quasi felice per quelle parole- In due settimane è l'unica cosa giusta che dici sull'argomento... Bene, visto che ora la tua nuova vita è a Billings, si fa come dico io!"

:"Eh, no! I 18 anni sono i MIEI e decido IO come festeggiarli, capito?!?"

La tensione tra i due poteva tagliarsi con un coltello, ma Peter era sicuro che il suo fratellone non avrebbe mai alzato un dito su di lui: in quasi 18 anni non l'aveva mai fatto, perchè cominciare proprio adesso?

:"Pete, ragiona: siamo in una delle città più belle dell'Unione, quì vicino ci sono il Parco di Yellowstone e il luogo dove Custer combatté Little Big Horn... Se rinunci a quella stramaledetta festa, ti porto dove vuoi! Dai, solo io e te, per due giorni... Ti prego!"

Sorridendo, il minore diede un ceffone dietro la nuca del fratello, prima di rispondere :"Ho un'idea migliore: TU mi concedi il bar per la festa, poi faremo insieme la mini-vacanza e... A Settembre torno a scuola! Che ne dici?!?"

Rimasto senza parole per l'ultima frase di Peter -che in tanti mesi non gli aveva mai sentito pronunciare-, Morgan gli strinse la mano e dichiarò :"Affare fatto! Ma le regole restano le stesse: non più di sessanta invitati e la festa termina alle 03:00! Ah, e non dimenticare di combinare qualcosa con Sasha, eh? Ci conto..."

Parte 2. - Arrivi e Partenze

5000 km lontano dalle liti mattutine dei Brent, un ragazzo piangeva disperato guardando una fotografia :"Mi manchi, Sey... Perché ci hai lasciati?"

Facendosi poi forza, si avvicinò ad una culla e prese in braccio quella che da tre mesi considerava ormai "sua" figlia :"Ciao tesoro: ben svegliata!" le disse infatti, con voce ancora incrinata dal pianto "Vieni, andiamo a mangiare..."

Una volta entrati in cucina con la bimba in braccio, si rese però subito conto di un particolare che gli era sempre sfuggito: su di una mensola, incastrata tra due soprammobli di scarso valore, vi era una busta da lettere... Aprendola, rimase di stucco: conteneva un biglietto e una lettera scritti da Lindsey!

Affrettandosi a scaldare il latte per la piccola, il ragazzo -dopo aver letto quei fogli- si disse che non poteva permettersi di perdere neanche un istante: ora aveva un motivo in più per tornare a vivere e sperare...

Parte 3. - Qualcosa per cui vivere

Ma chi è che suona a quest'ora?

Avviandosi verso la porta con solo una maglietta e dei boxer addosso, Elias immaginò che solo una persona al mondo avrebbe potuto tirarlo giù alle 09:00 del mattino di domenica: il suo amico Nigel con la scusa di una corsetta a Central Park!

Aprendo, però, dovette ricredersi e si pentì della scelta di non aver indossato almeno i pantaloni del pigiama....

La persona che gli si presentò davanti era un perfetto sconosciuto, con un'aria disperata stampata sul volto e una carrozzina davanti :"Sei Elias McLeish?, vero?" gli chiese, scostandolo per entrare

:"Sì!" rispose lui, memore di una domanda simile che gli era stata rivolta mesi prima "Ma che vuoi da me?"

:"Ma come?" fece lo sconosciuto, vedendolo ancora stordito dalla situazione "Sei ancora lì impalato? Vestiti, dai che dobbiamo partire!"

:"O_o Noi dobbiamo... COSA?!? Mi sa che hai suonato alla porta sbagliata, amico!"

A quella risposta, Elias si vide allungare una lettera: leggendola, non poté che dare ragione al povero ragazzo che sedeva nel suo salotto :"Se mi dai 20 minuti, sono subito da voi! Però prima vorrei vedere la bimba..."

Osservando quella splendida creatura, il giovane dovette trattenere le lacrime: somigliava in modo impressionante alla madre... Vedendo poi che lo "sconosciuto" - che ormai era quasi sicuro di aver identificato anche se non gli si era presentato- stava per dire qualcosa, corse immediatamente al piano di sopra per prepararsi urlando

:"Le spiegazioni a dopo, KENNETH!!"

Parte 4. - Un guaio di meno!

Svegliandosi accanto a colei che da un mese era la sua donna, Nigel si disse che aveva proprio voglia di una corsetta a Central Park con lei ed Elias ed immediatamente accese il cellulare per avvisare l'amico, ma... Un SMS appena ricevuto lo informò di una "sconvolgente" verità

:"STO ANDANDO DA MORGAN. TI CHIAMO APPENA POSSIBILE. "

Nulla da fare! Elias era partito e... :"Un momento!" si ritrovò ad urlare "ELIAS E' PARTITO?? MA SONO 5000 KM E LUI HA PAURA DI VOLARE!!!"

Spaventata da quelle grida, la ragazza si svegliò immediatamente e chiese :" Nigel, ma che ti urli?"

:"Amore, ELIAS E' PARTITO!!!" Ripeté lui, stravolto

:"Ho capito, per la miseria! Ma dov'è il problema? Oltre che nella sua paura di volare, s'intende..." chiese lei, per prevenire nuove urla

:"Punto primo: non mi ha chiesto di andare con lui. Punto secondo: è irraggiungibile al telefono... Forse dovremmo raggiungerlo!"

Baciandolo, lei tentò di farlo ragionare :"Aspetta di parlare con lui, no? E poi, oggi festeggiamo un mese insieme: dimentichiamo il mondo per qualche ora!"

Dandole ragione, Nigel andò a prepararle la colazione con una miriade di pensieri contrastanti in testa :Elias era partito... Ma lui doveva pensare solo alla sua Misya per un po'! A quella fantastica ragazza che era piombata nella sua vita sette mesi addietro sotto forma di una sconosciuta che -a suo dire- avrebbe portato tanti guai e che invece si era "solo" rivelata essere la migliore amica di Lindsey ai tempi della sua permanenza in un locale di Lap-dance newyorkese... Tra Misya e Nigel era subito nata una bella amicizia, che nel giro di sei mesi si era trasformata in un amore quasi perfetto: per lui, la giovane ventiquattrenne aveva lasciato l' "Olympus" dopo dieci anni ed ora che Nigel aveva iniziato gli studi universitari, era lei che con pazienza e amore mandava avanti ben due case: la sua e quella del suo compagno, dove passava -a dirla tutta- la maggior parte delle sue notti stretta tra le sue braccia...

Parte 5. - Un tuffo nel passato

L' aereo era in viaggio solo da pochi minuti, ma Elias sentiva già la paura del volo attagliargli lo stomaco... Eppure, dovette farsi coraggio e sforzandosi di risultare naturale, cercò di capire quanto fosse grave la situazione nella quale si era buttato a capofitto tre ore prima

:"Ehm... Kenneth, ti ho seguito fin quì senza chiederti nulla, ma..." iniziò infatti a dire, ma fu immediatamente bloccato dall'altro

:"Innanzitutto, il mio nome è Kellan! Visto che non ti entra in testa, chiamami Ken, così sarà più facile... Tolto questo, ti starai sicuramente chiedendo perché ho scelto proprio te e proprio oggi, vero?!"

:"Bè, in effetti..." Elias, sia per la paura degli aerei che per la curiosità, risultava essere un po' a corto di parole, così Kellan riprese rapidamente il filo del discorso

:"E soprattutto, sei curioso di sapere che fine ha fatto..." fece una pausa, cercando di trattenere l'emozione che il pronunciare quel nome ancora gli dava "Lindsey! Ebbene, - e quì i suoi occhi si velarono di lacrime e corsero automaticamente alla bimba che teneva in braccio-lei non c'è più!"

A quel punto, Elias sentì le forze mancargli del tutto e temette di aver mal interpretato le parole di Ken

:"Nel senso che... è morta?!? Ma se solo tre mesi fa...?"

:"Pochi mesi fa -ruggì Kellan, ormai sull'orlo delle lacrime- lei era ancora mia! Pochi mesi fa non avrei mai immaginato tutto questo..."

:" Tutto questo in che senso? Che lei se ne andasse o che la tua bimba sarebbe dovuta crescere senza la sua mamma?"

Disperato più che mai, Kellan si disse che non poteva succedere proprio a lui... Solo, disperato, con una bimba da accudire e in compagnia di un ventenne rimbambito che sembrava non aver compreso un fico secco!

:"La bimba non è mia; ti rammento che questa situazione l'ha creata quell'imbecille del tuo amico Morgan!"

:"Va bene!" ribatté l'altro, battagliero "Diciamo pure che Morgan è stato un imbecille quella notte a non utilizzare precauzioni, ma il puntonè un altro... Cosa vuoi fare una volta che l'avrai raggiunto? Dirgli semplicemente < E' tua figlia, veditela da solo! >, girare i tacchi e tornare nel New Jersey?"

:"L'idea era proprio quella, sai?" replicò ironico Kellan "Non sono matto, Elias: ho studiato Psicologia per due anni, so che per lui sarà uno shock ma mettiti per un attimo nei miei panni! La madre di questa bimba è morta e io non sono suo padre... Che dovrei fare?"

Riflettendo seriamente, al ragazzo occorsero vari minuti prima di tornare a parlare

:"E se suo padre non la volesse? Hai solo per un momento pensato a questa eventualità? In tal caso..."

:"In tal caso" esordì minaccioso l'altro "posso sempre girare i tacchi e tornare a casa, sai? Forse non hai capito che lei ha diritto ad avere una famiglia vera e che Morgan è l'unico genitore che le resta, al momento: DEVE prenderla, altrimenti lo picchio!"

Estraniandosi per un momento dalla conversazione, Elias diede libero sfogo ai suoi pensieri: Morgan era molto giovane, ma quando ce n'era bisogno, sapeva prendersi le sue responsabilità; obiettivamente, però in quel caso le responsabilità c'entravano poco. Il problema era a monte...

:"Perchè?" Chiese infatti d'istinto

:"Perché cosa?!?"

:"Perché né tu, né Lindsey avete mai comunicato a Morgan che sarebbe diventato padre?"

Trovandosi per un momento spiazzato, Kellan si disse che avrebbe avuto il suo bel daffare, una volta atterrato, per risolvere quella ed altre incomprensioni... In ogni caso, avrebbe potuto pensarci in seguito.

Per il momento era meglio restare ancorati coi piedi alla realtà e la sua realtà ancora per qualche ora sarebbe stata rappresentata da quella bimba che richideva la sua attenzione in quanto bisognosa di un cambio del pannolino!

Note: Ringrazio tutti i lettori che non recensiscono e marty sweet princess e MissQueen per le graziose recensioni ^_^ Devilgirl89

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** In & Out ***


Note: Ringrazio subito MissQueen, egypta e marty sweet princess (che mi hanno inserita tra i Preferiti) e MissQueen, Lady85 e marty sweet princess per le simpatiche recensioni: voglio dedicare questo capitolo a tutte voi!!!! ^_^ Devilgirl89. PS: ringrazio anche chi legge senza commentare! :)

Parte 1 - New York.
Decidendo di partire, Morgan non aveva solo dato una svolta decisiva alla sua vita, ma anche a quella dei suoi migliori amici: Nigel ed Elias risultavano infatti essere meno frenetici nella vita di tutti i giorni; il loro amico era una forza della natura, e contibuiva a mantenerli sempre allegri! L'amicizia tra i due, in ogni caso, si era se possibile intensificata dalla partenza di Morgan e loro continuavano a combinarne di tutti i colori anche all'Università, giusto per non disperdere l' "eredità" che gli aveva lasciato...

Eppure, Elias sentiva che in tutto quel caos calmo qualcosa di "terribile" dovesse ancora accadere! Ne ebbe prova in quella soleggiata mattina di marzo, quando -puntuale come sempre- la sua sveglia suonò alle 08:00 del mattino e di riflesso accese il cellulare. Pochi istanti dopo, ricevette una telefonata

:"Pronto?" rispose con voce assonnata "Chi parla?"

:"Elias, finalmente! E' la terza volta che provo a chiamarti stamattina... Come stai?"

La voce che gli aveva parlato risultava essere poco familiare al giovane, che non esitò a farlo notare

:"Ehm... Ci conosciamo? Perdonami ma non ho idea di chi...?"

:"Ma come, non ti ricordi di me? Sono Lindsey!", lo interruppe la voce entusiastica "Ho impiegato mesi per trovare il tuo numero e..."

Dandosi dell'imbranato, il giovane si rilassò immediatamente :"Lindsey,ciao... Non ti avevo riconosciuta! Da quando sei sparita anche tu, quì è tutto piatto..."

Ridendo, la giovane pensò di aver perso un piccolo particolare :"Che significa < da quando sei sparita ANCHE tu? >... Chi altri è andato via?"

:"Ma come, non lo sai?!?" rispose lui, vagamente spiazzato "Morgan!"

:"Morgan?"

Aggiornandola sulle ultime novità di quel periodo, Elias cercò d'ignorare una vocina dentro di se che diceva "Guai, guai... Tanti guai!"; In fondo, Lindsey stava solo conversando con lui, mica pretendeva di scatenare la Terza Guerra Mondiale no? Non appena il giovane ebbe finito di parlare, lei, disorientata da tutte le novità che aveva appreso, disse :"Mi dispiace di avervi sconvolto la vita... Morgan è a 5000 km da voi e io sono scappata come una vigliacca! Vi ho causato un sacco di problemi..."

:"Lindsey, non è colpa di nessuno, ok? Doveva andare semplicemente così... Bè, ci sentiamo! Saluta Kenneth per me!"

:"Ehm... Si chiama Kellan, comunque te lo saluto! A presto!"

Chiudendo la telefonata e affondando la la testa sul cuscino, Elias decise finalmente di dare ascolto a quella vocina antipatica dentro i suoi pensieri e scrisse di getto un SMS a Nigel che recitava semplicemente :"Guai, guai... Tanti guai!"

Parte 2 - Jersey City (New Jersey)
Dopo aver chiuso la telefonata con Elias, Lidsey aveva sentito il bisogno di farsi una doccia... Una volta entrata in bagno, una serie di pensieri avevano iniziato a farsi strada nel suo cervello :"Morgan in Montana... Il bar... Peter... KELLAN!"

Uscendo dalla doccia cinque minuti più tardi, la giovane ricordò immediatamente di non aver ancora svegliato il suo compagno e corse a farlo! :"Ken, amore: in piedi, dai!"

Sorridendole, lui rispose con voce piuttuosto allegra ." Finalmente... Sono sveglio da un po', piccola: ho sentito tutta la telefonata che hai fatto a quel tizio, ti ho sentita andare in bagno ed ora posso averti tutta per me!"

Sorridendo e baciandolo a sua volta, la ragazza si accoccolò sotto le coperte con lui ancora per cinque minuti, sussurrandogli parole dolci :"Ma come fai ad essere sempre così allegro? Mi viene da pensare che ami ppiù il negozio che le tue donne..."

Guardandola intensamente negli occhi, lui rispose convinto :"Questo non succederà mai! Il negozio mi aiuta ad andare avanti, voi mi aiutate a dare un senso alla mia vita... Ti amo, Sey!"

:"Ti amiamo anche noi, Ken! Ed ora, forza: al lavoro!"

Entrando sotto la doccia, Kellan Lever non potè far a meno di commuoversi pensando alla sua donna: stavano inseme da cinque mesi e in tutto quel tempo non l'aveva mai toccata. Baci, carezze... Ma nulla di più. Non che non si desiderassero, tutt'altro! Il motivo era stato di gran lunga più "nobile": quell'esserina che le cresceva in grembo! La figlia di un ragazzo che Lindsey aveva amato solo per una notte ma che era stato capace di regalarle un sogno.

Kellan aveva avuto la fortuna di incontrare Lindsey appena tre giorni prima che scoprisse di aspettare un figlio, e per entrambi era stato naturale diventare amici... Ken era stato il primo a cui Sey aveva comunicato la lieta novella! Oltre ad essere suo datore di lavoro, era l'unico di cui lei si fidasse da quando era tornata da New York; Quando avevano capito di amarsi, Sey era apparsa subito dubbiosa di quell'ulteriore sconvolgimento della sua vita ma veva presto accettato quelle due importanti novità - il loro amore e la gravidanza- con un entusiasmo fuori del comune. In fondo veva solo 19 anni e a quell'età un figlio non è uno scherzo...

Riscuotendosi a forza da quei pensieri, si vestì ed uscì vin fretta, seguito da Lindsey -che ormai era al sesto mese di gravidanza- per dirigersi a piedi nel suo negozio, visto che distava solo 50 metri dalla loro abitazione, nella periferia cittadina.

L' " In & Out" rappresentava per lui quello che il "My Life" era per Morgan: un'occasione di dimostrare la sua buona volontà e la sua voglia di cambiare vita...

Parte 3 - Tutti i guai del Mondo
:"Guai, guai... Tanti guai!" Maledicendo Elias tra se' e se' per averlo svegliato alle 08:30 del mattino inviandogli quell'SMS, Nigel non sapeva cosa pensare: che fosse successo qualcosa a Morgan?

Deciso a risolvere il mistero, si vestì in fretta ec andò direttamente alla fonte del problema... Busando alla porta di Elias, 20 minuti più tardi, non sapeva che aspettarsi.

:"Già in piedi? Entra, dai!"

L'accoglienza che l'amico gli riservò, fece scattare in lui una certa ansia, che non esitò a manifestare :"Elias, di chi sono i guai?" gli chiese infatti senza mezzi termini

:"I nostri, i loro i tuoi e i miei! Ecco di chi sono..."

Ascoltando quella risposta, Nigel pensò che il suo amico fosse impazzito di botto e replicò :"Io non ho guai in vista, quindo ora mi spieghi che succede per filo e per segno, ok?"

:"Ok...MihachiamatoLindseyedaquellochedicevamisachenonporterànulladibuono!!!" Rispose l'altro tutto d'un fiato, sperando di non ricevere ulteriori domande. Cosa che puntualmente avvenne :"Ah... E perchè ha telefonato proprio a te?"

:"Nigel, svegliati!" lo redarguì Elias "Non sai dire altro?!? Ma che t'importa a chi ha telefonato... E' quello che dice che mi preoccupa!"

:"Ok!" ribattè il ragazzo "Lasciamo stare la telefonata... Almeno quello che diceva me lo vuoi raccontare?"

:"Sì: NIENTE!" E sordì un irritatissimo Elias

:" O_o Come... NIENTE?"

:"NIENTE!" Ribatté con ancora più veemenza "Non una parola su Morgan, su ciò che c'è stato tra loro... Nulla! Mi ha solo chiesto come stavo e diceva che ora sta con un altro ragazzo, Kenneth!Che c'è? Perché mi guardi così?"

Ridendo a crepapelle, Nigel non capiva dove fosse il problema :"Amico, ti stai facendo un sacco di problemi inutili! Lindsey ormai non fa più parte delle nostre vite e nemmeno di quella di Morgan... Era simpatica, certo, ma ora se n'è andata da New York, perciò..."

Due decisi colpi alla porta interruppero il discorso di Nigel. Andando ad aprire, il suo amico si ritrovò di fronte una bella ragazza bruna che era sicurissimo di non aver mai notato prima

:"Lei è Elias McLeish?" Gli chiese senza neanche dargli tempo di aprir bocca

:"Si, sono io!" rispose lui, molto incerto "Chi lo cerca?"

:"Diciamo che forse, dopo che mi avrete fatta entrare, lei e il suo coinquilino vi ritrovete a dire che oggi, tutti i guai del Mondo hanno bussato alla vostra porta!" replicò lei con fare cospiratorio...

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Priorità ***


Note: Innanzitutto, voglio ringraziare Mary__02 per avermi inserita tra i Preferiti e MissQueen per la tenacia con la quale segue ogni mio capitolo... E poi, naturalmente tutti i lettori che non commentano! Grazie a tutti, Devilgirl89 ^_^

12.10.1997

Parte 1. - Rivoluzione... Pacifica?

Fra tutte le cose strane che gli erano capitate in quel periodo, quella le superava decisamente tutte: aveva le allucinazioni! Di quel particolare, Peter era più che sicuro: non poteva essere altrimenti, visto che qualcunoo aveva bussato alla porta di quella piccola abitazione che condivideva cn suo fratello alle 02:00 del mattino e che quel qualcuno era...

:"Elias, che ci fai quì?"

Appunto,una persona che non poteva ASSOLUTAMENTE trovarsi lì in quel momento!

:Ciao, Pete: possiamo entrare? Dobbiamo vedere Morgan!"

Quel discorso convinse ancora di più il giovane Brent di avere dei problemi seri: Elias infatti era solo! Eppure, quando tornò dala cucina, dopo aver preso una birra per il suo -presunto- ospite ed essersi bagnato il viso con dell'acqua fredda, dovette ricredersi: gli ospiti ersno aumentati!

:"Peter Brent, ti presento Ken Lever! E lei è..." iniziò a direr Elias, ma Peter o bloccò prontamente

"Ma allora è tutto vero!" esordì "Elias, che piacere! Come stai?!? MOOOOORG! SCENDI, C'E' ELIAS!!!!!"

Già sveglio a causa di tutto il rumore che Elias e gli alrti avevano prodotto entrando, il povero malcapitato scese in salotto ancora mezzo addormentato

:"Ciao, bello! Ma che ore sono?!?" chiese, rivolto al suo mogliore amico

:"Sono le 02:00 del mattino ma dovevamo vederti subito! Anzi, lascia che ti presenti..."

:"Le 02:00? Le 02:00? Cioè, tu arrivi in casa mia alle 02:00 e ti porti pure degli sconosciuti?"

Non accorgendosi di urlare, Morgan svegliò inavvertitamente la piccola creatura -maschio o femmina che fosse- che sicuramente alloggiava nella carrozzina che lo sconosciuto teneva possessivamente accanto a se'... Avvicinandosi, poté constatare che si trattava di una bimba

:"Ma che carina! E' tua?" chiese d'istinto rivolto a quel ragazzo

:"Per adesso, sì!" Fu la lapidaria risposta dello sconosciuto, che lasciò Morgan alquanto interdetto... Proprio quando ebbe trovato la forza per tornare a parlare, però, suo fratello stroncò sul nascere ogni suo tentativo

:"Morg, io vado da Sasha; questa casa sta diventando proprio affollata per i miei gusti!"

Confuso e spaesato, il ragazzo si vide poi abbandonare anche da Elias e dallo sconosciuto in meno di 30 secondi. Una volta rimasto solo, la situazione gli risultò da subito ingarbugliata ...

Nella disperazione più totale, fece solo in tempo ad accorgersi di un piccolo particolare prima di crollare in un sonno senza sogni sul divano dove fino ad un attimo prima era seduto il suo migliore amico!

Parte 2. - La lettera

Peter aveva percoso appena pochi passi quando sentì una voce familiare richiamarlo; Girandosi, vide Eluas correre verso di lui... Seguito da Ken senza carrozzina! Quel particolare poteva significare sol una cosa

:”Finalmente ti sei fermato! Abbiamo lasciato la bimba da Morgan…” Esordì infatti il miglior amico di suo fratello, dandogli conferma dei suoi timori.

:2Elias, questa cosa non mi è chiara: a che scopo hai lasciato la bimba a mio fratello?”

Invitandolo a sedersi su di una panchina insieme a Ken, Elias si preparò allora a raccontargli tutta la verità…

Quando la situazione gli fu più chiara, Peter non poté evitare di piangere tutte le sue lacrime e di rivolgersi con parole ben poco edificanti a Kellan

:”Brutto stronzo, ma perché non sei venuto qui subito eh?”

:”Pete, calmati dai…” fu la timida esortazione di Elias per evitare che le cose precipitassero ulteriormente; come da copione, venne bellamente ignorato dal giovane, che continuò a sfogare la sua rabbia contro quello che riteneva il responsabil di una situazione totalmente assurda

:”Non ti dovevi permettere di tenere la bimba con te quando sua madre è morta… E adesso io che faccio, eh? Che faccio?”

Accasciandosi in terra sul marciapiede e stringendosi le gambe al petto, Pete venne immediatamente raggiunto da Kellan, che piangendo quanto lui, lo abbracciò dolcemente

:”Io… Mi dispiace tanto, Pete… Ma che avrei dovuto fare? Ho trovato la lettera solo ieri mattina e…”

:”Q-quale l-lettera?” Chiese allora il rgazzo, che aveva smesso di pianger da poco ed era curioso di andare in fondo a quella storia.

Guardando Elias, Kellan si aspettava di vedersi allungare il foglio, ma…

:”Mi sa che gliel’abbiamo lasciata nella carrozzina!” Fu tutto quello che uscì dalla bocca del ventenne prima che iniziasse la sua folle corsa contro il tempo per tentare di recuperare quel foglio prima che Morgan ne venisse a conoscenza!

Una volta rimasti soli, i due ragazzi si rialzarono dal marciapiede dove si erano rannicchiati in preda allo sconforto solo qualche istante prima ed iniziarono a parlare civilmente

:”Ken, io non ci sto capendo più nulla: perché Elias è corso via? E la lettera che c’entra con tutta questa storia?”

Guardando negli occhi quel giovane, Kellan si rese conto di aver sbagliato a caricarlo di un fardello enorme come la confessione che Elias gli aveva appena fatto. Eppure, il cuore gli diceva tutto il contrario e Ken, in quella stranissima notte, si lasciò guidare solo al più nobile dei sentimenti

:”Tu sei buono, Peter, te lo si legge negli occhi e faresti di tutto per aiutare tuo fratello. Ebbene, d’ora in poi dovrai essere la spalla sulla quale potrà piangere, perché qundo io sarò sparito dalle vostre vite potrete contare soltanto su voi stessi e sui vostri genitori per tirare su la bambina…”

:”Della bontà non me ne faccio proprio nulla!” Replicò stizzito l’altro “Io voglio solo che mio fratello sia felice… Ed in tutta sincerità, dubito che un secondo sconvolgimento della sua vita possa farlo saktare di gioia!!!”

Sorridendogli, Kellan lo invitò a tornare in casa :”I bimbi sconvolgono sempre la vita, mio caro, e quando ti capiterà averne lo scoprirai a tue spese! Vieni, ora: torniam a casa, hai una nipotina che ti aspetta…”

Parte 3. – Ilke

Svegliandosi di soprassalto perché gli sembrava di aver sentito pianger un bimbo, Morgan si rese subito conto della sutuazione: Elias e lo sconosciuto gli avevano lasciato la bimba e se l’erano data a gambe!

Ridendo quasi della paradossale situazione, si affrettò a prendere in braccio la povera creatura e a strngerla tra le braccia: come per magia, si calmò seduta stante ed il giovane poté osservarla meglio. Era molto carina… Piccolissima, ma davvero molto bella: aveva gli occhi color del cielo, i capelli neri e la pelle pittosto chiara. La Bellezza fatta persona! Ad occhio e croce, poteva avere al massimo due mesi, e…

A quella constatazione, tutti i pensieri del ragazzo subirono un brusco stop: reggendo la bimba con un solo braccio, iniziò mentalmente a contare con l’ausilio della mano libera

:” Non può essere…” Fu l’unico pensiero razionale che poté formulare, prima di posizionare nuovamente la bimba nella carrozzina e prestare attenzione ad uno strano oggetto che era fuoriuscito da una busta da lettere infilata tra due cuscini del divano. Prendendo in mano entambi, si accorse di un foglio all’interno della busta ed iniziò a leggerlo…


Morgan,

se stai leggendo queste parole significa che mi è accaduto qualcosa di grave. Spero che in tutto questo tempo tu ti sia rifatto una vita in Montana e che magari ti sia creato una famiglia tutta tua: sappi che io sono stata felice con Kellan anche se non ti ho mai dimenticato! E come avrei potuto? Ti sto scrivendo questa lettera tre giorni dopo la nascita di mia figlia... di nostra figlia: non ho mai avuto il coraggio di confessarti prima della sua esistenza perché temevo che l'avresti rifiutata, ma ora che io non posso starle accanto, l'unico sul quale potrà contare sei tu... suo padre. Quella che con tutta probabilità ora hai di fronte si chiama Ildikon ed è la bimba che io e te abbiamo concepito una notte di nove mesi fa in una stanza dell' "Olympus". E' nata il 5 Settembre scorso ed io la amo con tutto il cuore: ti prego, non rifiutarla, perché se ora è lì di fronte a te lo dovrà per sempre a Kellan, l'uomo che si è fatto 5000 km per portarla fino a te. Non ho avuto la fortuna di conoscere il tuo cuore fino in fondo, ma una cosa di te l'ho capita: sei buono e non rifiuterai Ilke... Questo è il mio più grande desiderio e spero che tu contribuisca a tramutarlo in realtà. Da' ad Ilke tutto l'amore, la comprensione e i baci che io non posso più darle e cresci con lei come avrei tanto desiderato fare io.

Sopravvivete anche senza di me e siate felici!
Con tutto il mio affetto di mamma,
Lindsey.
Ps: Ho inserito nella busta anche il Test di Gravidanza positivo. Mi sembrava giusto fartelo avere, papà Morgan...

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Aiuto insperato ***


Parte 1 - 1+1=3!

Elias avrebbe voluto suicidarsi: non solo era inciampato, ma nel percorrere quei 25 stupidissimi metri che lo separavano dall'abitazione del suo migliore amico, era stato capace di sbagliare strada per ben due volte -svoltando sistematicamente in stradine a vicolo cieco-; un record d'imbecillità di cui si sarebbe incolpato a vita!

Quando, con 15 minuti di ritardo rispetto al previsto, finalmente giunse di fronte alla porta di Morgan, la tovò già splalancata e la scena che vide lo fece pentire amaramente di tutte le sue inutili deviazioni: il suo amico era svenuto e intorno a lui si aggiravano freneticamente due ragazzi e una ragazza...

"Troppo tardi" riuscì solo a pensare prima di venir strattonato per una manica della giacca dalla ragazza

:"Svelto, dacci una mano: tieni!" gli disse infatti, mettendogli in mano un biberon contenente del latte tiepido.

Non sapendo bene come comportarsi, il giovane si limitò a prendere in braccio Ilke con fare molto insicuro e a darle il biberon seduto su di una poltrona nell'attesa del risveglio di Morgan. Cosa che avvenne 10 secondo dopo, tra il sollievo generale

:"Finalmente, temevamo di averti perso!" gli disse subito Peter, abbracciandolo felice, ma il maggiore dei fratelli Brent non sembrò far caso a tutta l'agitazione che aveva intorno e si rimise immediatamente a sedere sul divano come se non gli fosse successo nulla, mormorando parole confuse

:"Non sta succedendo a me... Non è reale... NON CI CREDO!!!" A quel punto, Kellan si sentì in dovere di prendere la parola

:"Hai letto la lettera, vero?" gli chiese, parandoglisi di fronte a braccia conserte

:"Sì..." Fu l'unica risposta che ottenne da uno spaesatissimo Morgan -che nel frattempo si era messo le mani nei capelli-

:"E dimmi, credi a ciò che hai letto?"

:"Sì..."

:"Bene... La vuoi tenere?"

:"Sì... NO! No, non la voglio!" A quella risposta, Morgan sembrò riprendersi del tutto ed annunciò, con voce ferma "Io ne devo sapere prima il cognome!"

Stupito più che mai, eppure covintissimo di aver fallito la sua missione, Kellan fece appello a tutta la sua forza prima di prendere la parola

:"Brent... Porta il tuo cognome! E se tu mi ascoltassi solo per un secondo... EHI!!!"

A quel punto, il ragazzo venne lanciato pesantemente sul divano accanto a Morgan da Peter che gli ulò

:"Diglielo, Ken! Dì tutto quello che Elias ha detto a me... Provaci, c**o, non lo vedi che è shockato?"

:"Siì, dai: dimmi tutto!" Esordì allora Morgan, ironico "Tanto, la mia vita è già andata a rotoli, cosa vuoi che sia una sorpresa in più?"

A quel punto, tra una lacrima e l'altra, Kellan raccontò tutta la sua verità

:"Sey... Lindsey è andata via! Siamo stati assieme qualche mese ed eravamo felici: lei aspettava già Ilke, ma non voleva dirtelo ed io ho rispettato la sua decisione... Ma sei giorni fa lei se n'è andata e io non sapevo che fare!"

Interrompendosi un attimo per asciugarsi gli occhi, il giovane venne immediatamente interpellato dalla ragazza che Elias aveva notato entrando

:"Andata via in che senso? Nel senso che..."

:"Sì..."

:"OMMIODDIO! Non può essere...Dimmi che non è vero!" urlò ancora Morgan a quella risposta, resosi improvvisamente conto di ciò che aveva appena udito... Ad un cenno affermativo del capo di suo fratello, però, capì finalmente l'importanza della confessione che Kellan gli aveva appena fatto ed istintivamente si avvicinò ad Elias.

Prendendo in braccio Ilke, si rese subito conto del tesoro che stava stringendo: il frutto del suo amore per Lindsey!

Guardandola, si disse che assomigliava davver molto a sua madre... Come quando aveva scelto di traslocare, ci mise un secondo a decidere

:"Benvenuta in famiglia, Ildikon Brent! Ma mia figlia ce l'ha un secondo nome?"

14.10-1997
Parte 2 - Una famiglia particolare

Pur non essendosi completamente ripreso dal forte trauma che aveva subìto solo due notti prima, Morgan si stava già dimostrando un discreto padre... Almeno a detta di Kellan, che si era stabilito in casa sua per dargli una mano con Ilke finché non si fosse sentito pronto ad accudirla da solo! Eppure, Peter la pensava in modo diverso

:"Morg, sei una frana coi pannolini... Ecco, si fa così!" gli disse infatti, già pimpante alle 06:30 del mattino, aiutandolo per l'ennesima volta; Di questo passo, il bar avrebbe aperto alle 09:00 quel giorno!

Ringraziandolo silenziosamente, l'altro lo spronò ad andarsi a preparare per la scuola

:"Sì, sì... Intanto stai facendo tardi, pivello! Che c'è, Sasha ti stanca troppo?"

Correndo in bagno non prima di aver dato una spinta scherzosa a suo fratello -mandandolo a cozzare contro un Elias ancora apparentemente addormentato-, Pete arrossì violentemente... Non era nemmeno riuscito a dichiararsi con quella ragazza, come poteva già averci combinato qualcosa?

Intanto, in salotto, Elias -che dopo l' "incidente" con Morgan sembrava essersi svegliato del tutto- era intento a bere del caffè mentre osservava il suo migliore amico dare il biberon ad Ilke

:"Ehi, papà, come stai?" Esordì poi, vedendolo rilassato e sorridente

:"Bene... Male... Sono confuso ma felice!"

:"Si vede, sai?" Dichiarò a quel punto una voce giovanile dietro di loro e che Elias attribuì alla ragazza sconosciuta che gli aveva messo in mano un biberon poche notti prima...

:"Grazie, Sasha! Dillo tu a Pete, mi tratta come un impedito!" Le rispose prontamente Morgan, strappandole una risata genuina

:"Lo farò... A proposito! Oggi c'è l'Assemblea d'Istituto, quindi mi chiedevo se ti servisse un aiuto col bar... O in casa! Insomma, mi vorrei rendere utile, ecco!"

Dandosi dello stupido uscendo dal bagno, Peter si affrettò a raggiungere i due

:"Ciao, Sasha! Hai ragione, avevo dimenticato l'Assemblea... Bè, allora Morg? Non dici nulla?"

Soppesando quelle proposte, il giovane parlò senza neanche riflettere

:"In effetti un aiuto mi sarebbe utile: Sasha, che ne diresti di fare la cameriera nel mio bar per oggi? E tu, Pete, te la sentiresti di sostituirmi a bancone?"

Lanciandogli allora uno sguardo complice, il minore gli buttò le braccia al collo prima che avesse finito di parlare... Sussurrandogli delle dolci parole di ringrazimento, si avviò verso la porta quasi fischiettando seguito da Sasha, ma prima che potesse mettere anche un solo piede fuori, venne richiamato da suo fratello

:"Pete, pochi casini, mi raccomando! E lasciate intatto il bar, ok?"Gli disse quest'ultimo, sorridendogli e facendogli l'occhiolino all'insaputa di Sasha

Stando sempre attento a non farsi vedere dalla sua amica, l'altro gli alzò contro il dito medio prima di chiudersi la porta alle spalle ed andare incontro al suo destino... Sì, la sua nuova vita a Billings era decisamente uno spasso!

Parte 3 - Grandi Manovre!

Continundo a sorridere, ripensando alle dolci parole che suo fratello gli aveva sussurrato appena pochi minuti prima (:"Ti ringrazierò a vita, bastardo!"), Morgan non si accorse affatto di Kellan che era appena entrato in cucina e...

:"AAAH! Ken, mi hai spaventato!"

:"Scusa, pensavo mi avessi visto!" Riuscì solo a dire l'altro prima di scoppiare a ridere osservando l'espressione di Morgan

:"O_o C**o ti ridi?" Gli rispose infatti a tono lui, prima di iniziare a ridere a sua volta... Tornando però subito serio, fece sedere Kellan su di una sedia e lo tempestò di domande

:"Scusa se te lo chiedo, ma... Come hai conosciuto Lindsey? Come facevi a sapere che Ilke è mia figlia?? Perché ti sei trascinato dietro Elias???"

:"Morgan... LEGGI E ZITTO!" Lo interruppe l'altro- imperioso ma nello stesso tempo sorridente e comprensivo verso la sua voglia di sapere- , allungandogli un piccolo biglietto;

Quello che gli era stato appena messo in mano, poté constatare Morgan, era un biglietto da visita di un negozio di dischi sul retro del quale erano impresse poche ma significative parole in una grafia tondeggiante che, purtroppo, aveva dolorosamente imparato a riconoscere:

Amore, se mi dovesse succedere qualcosa di grave contatta lui:
Elias McLeish, 48 5th Avenue
New York
Tua per sempre,
Sey.

Staccando di malavoglia gli occhi da quelle parole, Morgan riuscì solo a mormorare un :"Ah..." di comprensione, prima di chiudersi in un mutismo ostinato che egli stesso ruppe pochi istanti dopo, esclamando :"Vabbè, quel che è stato è stato...Forza, Ken: dobbiamo iniziare le Grandi Manovre!"

@@@@@

Come ebbe modo di constatare nelle ore successive -durante le quali i due parlarono del più e del meno come vecchi amici- Kellan scoprì che le Grandi Manovre cui alludeva Morgan erano un altro modo per definire lo shopping sfrenato: stavolta però, tutto quel girare per negozi avev a uno scopo ben preciso. Quello, cioè, di acquistare tutine, bavaglini, pannolini ed altre cose utili al benessere di Ilke; tutti oggetti che il povero Kellan aveva in gran quantità nella sua casa di Jersey City ma che non aveva potuto mettere in valigia causa mancanza di spazio!

Eppure, quando alle 12:00 precise fece ritorno a casa Brent insieme al suo nuovo amico e alla bimba, il ragazzo sentiva che le Grandi Manovre erano ben lungi dall'esser terminate... :"Ken!" Esordì infatti l'altro "Potresti cambiare il pannolino a mia figlia mentre io faccio un paio di chiamate?"

Eseguendo gli ordini di Morgan, Kellan ipotizzò i possibili destinatari delle telefonate ed iniziò seriamente a preoccuparsi per la salute psichica del padre di quella bimba cui stava sorridendo così dolcemente...

@@@@@

Chiusosi in bagno per avere un po' di privacy, Morgan inviò dapprima un SMS a suo fratello col sorriso sulle labbra -per accertarsi che il "My Life" non fosse ancora crollato-, ma poi dovette suo malgrado concentrarsi sul discorso che avrebbe propinato ai destinatari della telefonata più importante della sua vita: Erika e Simon, i suoi genitori!

Lo scopo di quella chiamata era ovviamente quello di informarli dell'esistenza di Ilke, ma... Dopo sei squilli, la simpaticissima ed oltremodo squillante voce della segreteria di quella che fino a pochi mesi prima era casa sua lo informò che i suoi genitori erano fuori città e sarebbero tornati solo di lì a 4 giorni!

Maledicendo mentalmente tutti i telefoni e le segreterie del Mondo, il giovane si apprestò allora a lasciare un breve messaggio

:"Carissimi, bentornati! Siete stati bene fuori città? Quì a Billings le cose vanno stra-bene e ci chiedevamo se magari vi andrebbe di venirci a trovare... Diciamo, tra due settimane? Anche perché avrei una persona da presentarvi! A presto, eh?"

Riagganciando, Morgan pensò che forse la sua voce sarebbe risultata fin troppo ansiosa ad un primo ascolto. Componendo però il secondo numero che si era ripromesso di digitare, tutti i suoi problemi sparirono magicamente

:"Pronto?" Rispose infatti una voce familiare, dopo appena 3 squilli

:"Ciao, Nigel: sono io!"

:"Morg, finalmente! Ma che fine avevi fatto? E' da più di una settimana che non ci sentiamo..." Esclamò allora l'altro, con la voce di chi è stato appena strappato ad un lungo sonno

:"Lo so, scusa! E' che... Bè, insomma: è venuto a trovarmi Elias e..."

:"E.....?"

:"Nigel, lo so che ti sembrerò matto,ma... Sono diventato papà!"

:"E' uno scherzo, vero?" Chiese a quel punto il ragazzo, rendendosi però improvvisamente conto che Morgan aveva parlato con voce troppo seria per poter solopensare una cosa del genere! "Ok, NON è uno scherzo... E se non è uno scherzo, hai detto la verità... E se hai detto la verità... Mi sa che ci aspettano 5000 km di volo, amico!"

Mettendosi una mano in fronte, dopo aver sentito uno dei suoi migliori amici riagganciare senza nemmeno salutarlo, Morgan si ritrovò a sorridere come un ebete senza un reale motivo... Sì, la sua nuova vita a Billings era decisamente un grande spasso... Ma la sua nuova casa era decisamente troppo piccola per contenerla tutta!

Note: Come al solito, ringrazio MissQueen che non mi fa mai mancare una recensione e tutti i lettori che non commentano... Baci baci, Devilgirl89 ^_^

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** Snoopy -parti 1 & 2- ***


Note: Prima di iniziare, voglio ringraziare ancora una volta la "solita" MissQueen che commenta tutti -ma proprio tutti- i miei capitoli (Grazie amore, sei fantastica! ^_^) ed Egomet, col quale ho fatto una figuraccia via mail ma che ha avuto il coraggio di leggere questa FF e di lasciarmi un commento...Grazie a tutti, anche a chi legge senza recensire e scusate il ritardo, ma la stesura di questo capitolo è stata un po' più difficoltosa degli altri... In pratica, non riuscivo a farlo finire! Devilgirl89 ^_^ Ps: un altro ringraziamento speciale va a Nikelaos, una splendida ragazza che ho conosciuto tramite EFP(sito frequentato solo da gente straordinaria ^_^), che mi ha permesso di inserire nella storia il suo cagnolino Snoopy...

Parte 1. - Strani amori

Tornando a casa insieme a quello che da qualche mese era il suo migliore amico -dopo aver trascorso con lui una divertente giornata a lavorare-, Sasha si sentiva molto più che felice... Era euforica, e non tardò a manifestare il suo stato d'animo

:"Sai, Pete, dovremmo aiutare più spesso tuo fratello col "My Life": la gente che circola lì dentro è un vero spasso!" Disse infatti, rendendosi però subito conto che il giovane non la pensava allo stesso modo

:"Lascia stare... Cioè, ti ringrazio per l'aiuto, ma il bar non è una gran cosa quando ti ci abitui! E poi abbiamo la scuola cui pensare; se ne riparlerà il prossimo mese, quando ci sarà la prossima Assemblea d'Istituto!"

Sorridendo del suo velato tentativo di arrampicarsi sugli specchi, Sasha si fermò improvvisamente e spinse Peter contro un muro... Baciandolo con passione e venendo ricambiata, prese tempo prima di trovare le parole giuste

:"Io proporrei di saltare la scuola anche domani, Pete... Ora che finalmente ti ho trovato, voglio passare più tempo possibile con te amore mio!"

Sorridendo a sua volta, mentre si impossessava di nuovo delle sue labbra, il ragazzo poté finalmente dar sfogo a tutta la sua felicità

:"NOI... Cioè tu e io... NON CI CREDO, STO CON SASHA!!!" Esclamò quindi, venendo immediatamente zittito con un dolce abbraccio dalla sua ragazza.

Continuando a camminare mano nella mano con lei, si accorse però di aver commesso un involontario, piccolo errore: aveva rlato la sua felicità praticamente sotto la finestra della stanza di Morgan, che nel sentirli, si era affacciato ed aveva urlato un "ERA ORA!" carico della loro stessa gioia di vivere!


15.10.1997
Parte 2 - Se una regola c'è, non chiedetela a Morgan Brent!

Ancora euforico, nonostante avesse avuto tutta la notte per metabolizzare quella dolce novità, Peter andò ad aprire la porta con un enorme sorriso stampato in faccia... Era convintissimo che fosse Sasha, ma divette ben presto ricredersi quando un'altra figura a lui familiare invase il salotto

:"Nigel, ma che...?"

:”Ciao, Pete!” Esordì quest’ultimo, sorridendo nonostante il lungo viaggio aereo “Come stai? Ah, lei è Misya, la mia donna!”

Stringendo la mano ad entrambi, il giovane si affrettò a chiamare suo fratello: erano le 06:45 ed ancora non era uscito dal bagno…

Una volta che ebbe riabbracciato il suo vecchio amico, il maggiore dei Brent fece accomodare sia lui che Misya in salotto ed iniziò a preparargli del caffè dichiarando

:”Naturalmente, quello che faccio al bar è migliore, ma intanto accontentatevi di questo!” Ridendo, la ragazza si sentì in dovere di far notare a Morgan dei piccoli particolari :”Ehm… Io non credo che tu ti ricordi di me, vero? E poi, dove sono gli altri?”

Guardandola per bene in faccia, il ragazzo non si rese immediatamente conto di chi lei fosse, ma dopo un’ulteriore occhiata il suo cuore mancò un battito

:” Tu… Tu… Misya?!?

:”Proprio così!” Rispose infatti lei, notando i cambiamenti che il giovane uomo aveva subito in meno di un anno…

Eppure, Morgan non provava ostilità verso di lei: era pur sempre stata la migliore amica di Lindsey, no? Perso com’era nei ricordi, quasi non si accorse di quei decisi colpi alla porta… Andando ad aprire, si ritrovò di fronte ad una raggiante Sasha

:”Ciao Morgan, Peter è in bagno?”

:”Sì, si sta preparando… Senti Sasha… Io non so come dirtelo, ma GRAZIE!” Non avendo ben capito a cosa lui si riferisse, la giovane liquidò la questione con un semplice sorriso; ma trovarsi immediatamente stretta in un abbraccio, iniziò a fare mente locale

:”Benvenuta in casa Brent, tesoro!Lo dicevo io che prima o poi Pete ti avrebbe conquistata!!!” Ridendo di gusto mentre scioglieva l’abbraccio, Sasha esclamò :”Veramente, ho preso io l’iniziativa! Però Peter mi piaceva già da un po’ e quindi sono io che devo ringraziare TE per ieri!” E lì, un dolce sorriso le si dipinse in faccia al ricordo di ciò che era successo qualche ora prima!

:”Sì, sì… Arrivederci e grazie!” Commentò a quel punto Elias, ironico –cui Pete aveva raccontato tutto pochi minuti prima- entrando in salotto “Intanto Ilke si è svegliata e… NIGEL? MISYA? CHE CI FATE QUì?!?”

Non sapendo più a chi dar retta, Moran decise di estraniarsi per un momento dalla conversazione e, correndo al piano di sopra per prendere sua figlia, lasciò per un momento il ruolo di padrone di casa ad un non ancora ben sveglio Kellan… Quel giovane che, dal canto suo- non aveva minimamente idea di come affrontare la delicata sutuazione cui il suo amico l’aveva messo davanti!

:”Ehm… Bè, credo dobbiate sapere una cosa.” Esordì infatti imbarazzatissimo, rivolto a Misya e Nigel non appena il suo amico si fu allontanato, ricevendone in cambio un’occhiata sbalordita

:”O_o E tu saresti…?” Gli chiese quindi la ragazza dubbiosa, non immaginando quanto quella risposta avrebbe sconvolto la sua vita…

@@@@@

Nello stesso momento in cui –pochi metri sotto i suoi piedi- Kellan era intento a spiegare a Misya e Nigel il perché della sua visita, Morgan stava sorridendo dolcemente a sua figlia: il suo più grande tesoro, quella che da tre giorni a quella parte era diventata la sua ragione di… Lasciando quel pensiero a metà, il giovane si apprestò allora a leggere un SMS che era appena arrivato sul suo cellulare

:” SIAMO TORNATI PRIMA DEL PREVISTO. ACCETTIAMO VOLENTIERI IL VOSTRO INVITO! TRATTA BENE LA TUA DONNA. MAMMA & PAPA’

A quel punto, ridendo come un matto del piccolo malinteso che il suo messaggio telefonico aveva svatenato nei suoi genitori, ridiscese le poche scale che aveva salito poco prima –stavolta con Ilke in braccio- e tornò deciso verso il salotto con uno stranissimo presentimento…

@@@@@

Quella che il ragazzo si ritrovò davanti non appena ebbe messo piede nella stanza era una scena a dir poco pietosa: Ken cercava di consolare Misya –che piangeva disperata, stringendo in mano l’ormai tristemente famosa lettera di Lindsey e il bigliettino che quest’ultima aveva scritto al suo uomo-, mentre Nigel sembrava aver perso l’uso della parola e sorseggiava il suo caffè con aria assente…

:”Ken, ma che gli hai detto?!?” Lo provocò allora Morgan, spintonandolo

:”Io… Pensavo… Pensavo fossero venuti qui perché sapevano la storia e….” Cercò di giustificarsi lui- che per quel giorno aveva già esaurito la scorta di figuracce-, ma venne immediatamente smentito dalla giovane

:”E INVECE NO!” urlò infatti tra le lacrime “Credi che sarei comparsa qui felice e sorridente se avessi saputo realmente come stavano le cose?!?”

:”Hai ragione, Misya, io…”

:”Tu niente, Kellan!!!! Hai semplicemente pensato che io nn provassi il tuo stesso dolore, vero?!? Mi fai schifo sei un inensibile b…”Rincarò la dose lei –davanti ai pallidi tentativi del giovane di alleggerire la sua posizione- ma Nigel, che finalmente sembrava aver ritrovato un po’ di contegno, pose un freno a quel fiume in piena di parole

:”Amore, basta! Non la riporterai indietro se fai così… E poi, Lindsey ora è in un altro Mondo, mentre è di chi è rimasto qui che dobbiamo occuparci, ok?”

Smettendo immediatamente di piangere, Misya sembrò dar silenziosamente ragione al suo fidsnzato e rivolse finalmente la sua attenzione a Morgan e Ilke

:”Scusa, sono una frana! E’ che Sey era mia amica e… Oddio, com’è bella questa bimba!” Esclamò poi, sorridendo a quella piccola frugoletta cui la vita aveva già strappato la mamma…

Mettendogliela in braccio, suo padre si accorse però che mentre lui era stato assente, la “popolazione” di quella casa era notevolmente diminuita e ne chiese il motivo

:”Bar!” fu l’unica risposta che ottenne da un apatico Kellan –consapevole di non aver più giustificazioni per scusare la cruda rivelazione fatta a Misya e Nigel pochi istanti prima-;

Ma, sorridendogli, il padrone di casa gli fece capire di averlo perdonato e lui, per tutta risposta, propose a tutti di andare a fare una psseggiata per controllare come se la stesse cavando Elias al “My Life”: non era facile gestire in contemporanea un bar e due giovani innamorati, specie per uno come lui che era imbranato da morire…

La regola per gestire una vita andata a rotoli? Non chiedetela a me!” Riuscì solo a pensare Morgan, mentre veniva trascinato fuori di casa insieme alla carrozzina: le novità non erano mai state il suo forte, ma sentiva che con un’allegra brigata di amici al suo fianco, tutto gli sarebbe risultato più facile da sopportare…

PS: La prima metà del capitolo finisce qui; Entro domani posterò l’altra metà! Preparatevi psicologicamente, perché verso la fine il grandissimo Snoopy farà il suo ingresso ed allora i danni saranno assicurati! ^_^ Devilgirl89

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** Snoopy -parti 3 & 4- ***


snoopy Note: Ringrazio MissQueen (che ha già commentato la prima parte del capitolo ^_^) e Idril Inglorion per avermi inserita tra i Preferiti –credetemi, è un onore-! Visto che Snoopy ha già destato molta curiosità, non vi trattengo oltre ed inizio subito… Grazie anche i lettori anonimi ^_^ Devilgirl89


Parte 3 – Un po’ d’ordine

CERCASI BABY-SITTER 18-25ENNE PER BIMBA DI DUE MESI.
CONTATTARE MORGAN ALL’INTERNO DI QUESTO BAR

Non appena giunti fuori del “My Life”, Morgan e i suoi amici stentarono a credere ai loro occhi… Entrando, il ragazzo andò direttamente da suo fratello in cerca di spiegazioni
:”Pete, ma che significa quel cartello appeso fuori?” Chiese infatti, leggermente irritato, ma in fondo felice per quella piccola iniziativa…
:”Significa ciò che hai letto, Morg! Io e Sasha abbiamo la scuola cui pensare ed Elias, in tutta franchezza, è una frana dietro il bancone… Una baby-sitter sarebbe la soluzione migliore!”
:”Sì, ma…” Tentò di dire lui in risposta, ma venne prontamente bloccato da Sasha
:”Lo vedi? Sei d’accordo anche tu: allora, dov’è il problema?”
:”Sì, ma…”
:”Niente ma, ok? Non potremo aiutarti in eterno con Ike… La reltà dei fatti parla da sola!” Intervenne Elias, come al solito deciso a risolvere la questione senza liti
:”E allora…”
:”E allora, quando si presenterà qualche ragazza coi requisiti giusti, ti daremo una mano a scoprire se veramente possa fare al caso tuo!” Esordì anche Misya, certa di poter essere utile quanto gli altri
:”Insomma…”
:”Insomma, riassumendo: la vuoi una baby-sitter per Ilke???” Chiese infine Nigel, convinto di aver interpretato il desiderio di sapere che nessuno aveva osato manifestare;
Al ché, Morgan –che pure era un tipo calmo, sorridente e pacifico per natura- esplose in un grido di frustrazione che fece zittire tutti, clienti inclusi
:”INSOMMA, BASTAAAAAAA!!!!!!!!!!!! Facciamo un po’ d’ordine! Primo: sì, la baby-sitter la voglio. Secondo: Accetto volentieri l’aiuti di Misya e Terzo: da domani, baby-sitter o non baby-sitter, torno dietro il bancone del “My Life”… Contenti tutti, ora?”
:”Sì, molto!” Rise finalmente Kellan –che fino a quel momento era stato zitto a godersi lo spettacolo-
:”E Quarto: la mia casa troppo piccola per ospitarvi tutti! Perciò, qualcuno dovrà cercarsi una sistemazione entro stasera, ok?-
Precisò ancora Morgan a quel punto, prima di girare i tacchi ed uscire dal bar unicamente con la compagnia di sua figlia dentro la carrozzina!

@@@@@

Tornando verso casa del loro amico, alle 23:00 –dopo aver passato la restante parte della giornata ad aiutare Sasha, Peter ed Elias al “My Life”-, Misya, Nigel e Kellan convennero insieme che informare Morgan dei loro prossimi spostamenti sarebbe stata la cosa giusta da fare.
Eppure, quando lo videro profondamente addormentato sul divano in salotto con la carrozzina accanto, ogni loro propoito venne meno e decisero di lasciargli un messaggio scritto

Abbiamo trovato una sistemazione.
Peter andrà a stare da Sasha (Come me e Nigel),
Elias resterà qui e Kellan tornerà a Jersey City.
Misya.

Posizionando il post-it sul tavolo della cucina –in modo che l’amico lo notasse non appena si fosse svegliato-, la ragazza si affrettò a raggiungere il suo fidanzato e Kellan, che l’attendevano sulla porta già carichi dei loro pochi bagagli.
I tre camminarono in silenzio per circa due minuti, ma non appena giunsero davanti il cancello della casa di Sasha, Kelan iniziò di nuovo a parlare
:”Bè, allora a questo punto credo che dovremmo salutarci: tra poco il mio taxi sarà qui… Statemi bene e fatevi sentire, d’accordo?” Disse infatti, trattenendo a stento le lacrime.
Stava pur sempre per lasciare una parte importante della sua vita –nonostante Ilke fosse figlia ad un altro-! Nel sentire quelle parole, Misya lo abbracciò con calore :”Stammi bene anche tu, Ken! Il nostro indirizzo ce l’hai, vieni a New York quando vuoi, amico… E resta in contatto con Ilke, mi raccomando: non fosse stato per te, Morgan non l’avrebbe mai conosciuta!”
Con un’ultima stretta di mano a Nigel, il ragazzo si apprestò allora a salira sul taxi, che era arrivato proprio in quel momento, con uno strano sentimento nel cuore… Salutando poi con la mano i suoi nuovi amici, una volta chiusasi la portiera alle spalle, capì finalmente cos’aveva: paura, nostalgia e felicità, il tutto misto in un insieme di pensieri che gli attnagliavano la mente: Morgan e Ilke se la sarebbero cavata? I genitori del ragazzo avrebbero saputo amara quella nipotina di cui ancora ignoravano l’esistenza? Ilke avrebbe avuto un’altra mamma prima o poi?
Voltandosi per un attimo indietro e cercando con gli occhi quella piccola casa di cui –era sicuro- non avrebbe scordato neanche il minimo dettaglio, Kellan si rilassò immediatamente: Sì, Morgan era davvero un’ottima persona e la “sua” Ilke, con un padre del genere, non avrebbe potuto far altro che crescere allegra!

16.10.1997
Parte 4 - …E alla fine arriva Snoopy!


Svegliandosi un’ora prima del solito, in un letto che sicuramente non era suo, Peter provò per un istante un’immotivata paura… Voltandosi, però, ricollegò ogni avvenimento!
Baciando con insistenza una guancia della sua Sasha per farla svegliare a sua volta, si disse che non era poi tanto male avere una casa piccola: quel particolare gli aveva infatti permesso di trascorrere la più bella notte di tutta la sua giovane vita
:”Buongiorno amore…”
Interrompendo i suoi dolci pensieri con voce ancora leggermente assonnata, la giovane si vide immediatamente abbracciare da dietro
:”Buongiorno anche a te, piccola! Dormito bene?”
:”Magnificamente… Questo letto a due piazze è troppo grande per una persona sola!”
Ridendo, Pete la fece accomodare meglio sul suo torace, sussurrqndogli dolci parole
:”In futuro, faremo di tutto forché dormirci in questo letto amore mio, te lo prometto! Ma voglio conoscerti meglio per il momento…”
Interrompendolo con un dolce bacio, lei si disse d’accordo
:”Anch’io voglio conoscrti meglio, Pete, ma quello che ho visto in questi giorni ha fatto aumentare le tue quotazioni, sai?”
:”Ah, sì? E cosa te lo fa pensare?” Scherzò ancora lui, facendola a quel punto scivolare sotto di sé, ma…
:”SASHA, PETE? CHE STATE FACENDO?” Li interruppe sul più bello un assonnatissimo Nigel
“Maledette porte scorrevoli senza serratura!” Riuscì solo a pensare il giovane, prima di vendere il suo amico trascinato via a forza da Misya, che gli sussurrò sottovoce
:”Ma dove vai? Il bagno è dall’altra parte… Scusate ragazzi, continuate pure!”
Ridendo allora come pazzi, i due decisero di alzarsi e di andare a far colazione: grazie a quell’incoveniente, Pete e Sasha avevano ormai capito che finché Nigel non si fosse deciso a ripartire, la loro privacy ne avrebbe pesantemente risentito…

@@@@@

:”Morg, Morg! Per la miseria, svegliati!!!!!”
Scendendo di corsa in salotto, Elias non credeva a ciò che era successo: la mitica sveglia del suo migliore amico non aveva suonato alle 06:30 come al solito e il giovane, aprendo gli occhi alle 07:00 non aveva potuto far altro che correre di sotto a svrgliarlo!
:” Elias, ma cosa…?”
Iniziò a dire l’interessato, ma l’altro non gli diede tempo di aggiungere nulla
:”Sono le 07:00, sbrigati! A Ilke ci pensiamo noi…”
Correndo a prepararsi, Morgan si accorse solo all’ultimo del post-it che Misya aveva posizionato in cucina e se lo mise velocemente in tasca prima di scappare via, urlando
:”Salutami gli altri e tratta bene mia figlia… OH, SCUSA PETE!”
Massaggiandosi un braccio –dolente dopo la potente spinta che suo fratello gli aveva dato uscendo- Peter, seguito da Sasha, si apprestò ad entrare in casa sorridendo felice
:”Buongiorno, Elias! Bella giornata, vero?” Chiese infatti, quasi euforico
:”Mica tanto!” Rispose quest’ultimo, leggermente irritato “Mi sono svegliato alle 07:00 e ho dovuto anche far alzare tuo fratello in fretta e furia!”
Ridendo, Sasha propose a Peter di avviarsi verso la fermata del bus.
Salutando Elias, i due giovani gli promisero un visita prima di sera, informandolo poi che Nigel e Misya avevano richiesto la sua presenza a pranzo…

@@@@@

Qualche centinaio di metri distante da quegli stravaganti discorsi mattutini, Morgan era finalmente tornato nel posto che gli spettava: dietro il bancone del “My “Life”! Sorridendo ai suoi clienti –quasi tutti turisti in cerca di ristoro prima di andare a visitare il famoso Parco di Yellowstone, tra i quali spuntava a dire il vero anche qualche habitué-, il ragazzo si accorse, però, verso le 10:00 di un fatto insolito: una ragazza piuttosto carina –molto giovane- era entrata nel locale stringendo in mano un cartello
:”Sei tu Morgan?” gli chiese quindi, avvicinandosi al bancone;
A quella richiesta, lui si diede dello stupido per non aver compreso subito le di lei intenzioni
:”Sì! Sei quì per il lavoro, vero? Bè, ora non posso trattenerni a parlare, ma…” E qui si frugò brevemente in tasca “Ma se chiami a questo numero ti risponderanno dei miei amici che ti ascolteranno!”
Mettendole in mano un foglietto con su scritto il numero di Nigel –che aveva preparato giusto poche ore prima, in previsione di una tale evenienza-, Morgan si disse che lei era troppo giovane per fare da baby-sitter alla sua Ilke…
Eppure, per quanto fosse fastidioso ammetterlo, la decisione finale non spettava a lui bensì a Misya, che si era offerta di selezionare la ragazza giusta che potesse in qualche modo accudire la bimba e tentare di mandare avanti la casa: un’impresa non da poco!
Non appena uscita dal bar, la giovane compose in fretta il numero che aveva ottenuto ed attese pazientemente risposta
:”Pronto?”
:”Ehm… Sì, buongiono: ho avuto il tuo numero da Morgan per il lavoro e…”
:”Ah, ok: 26, Pine Ridge Street… Quando vuoi, ciao!”
Sentensosi riagganciare il telefono in faccia, lei decise immediatamente il da farsi; la voce che gli aveva parlato era quella di un ragazzo: non era stata sgarbata nel liquidarla subito, tuttavia le fece affrettare il passo… Quel lavoro doveva assolutamente essere suo!

@@@@@

Sentendo suonare fuori del cancello di quella che fino a data da destinarsi sarebbe stata la sua casa, Misya andò ad aprire immaginando già chi avrebbe trovato fuori… Facendo infatti entrare quella ragazza a cui poco prima Nigel aveva riagganciato il telefono in faccia, le chiese
:Sei qui per il lavoro di baby-sitter?”
:”Ehm… Sì! Poco fa ho parlato con un ragazzo che…” Iniziò a dire, ma venne subito bloccata da una ridente Misya
:”E’ il mio fidanzato: tranquilla non morde! E tu sei…?”
:”Madison. Madison West!”
:”Bene, Madison West. Io sono Misya Cowley. Età?”
:” 17… Tra due mesi 18!”
:”Un po’ piccola, ma possiamo sorvolare… Hai esperienza coi bambini?”
:”Sì, due sorelle più piccole!”
:”Ok… Bè, sai, questa non è casa mia ma penso che Morgan abbia una stanza libera: che ne diresti di vitto, alloggio e 600$ al mese?!?”
:”Vuoi dire che… GRAZIE!!!”
Urlò a quel punto Madison, abbracciandola: aveva ottenuto un lavoro dignitoso ed avrebbe finalmente potuto terminare gli studi!
:”Frena, frena… Diciamo che sei in prova fino al compimnto dei 18 anni! Fino ad allora… Benvenuta in famiglia!!!”
Le rispose di rimando Misya, cui Madison ispirava già fiducia simpatia: avrebbe sicuramente fatto miracoli con Ilke!
Eppure, dopo appena tre minuti, la dolce voce di quella giovane richiamò la sua attenzione :”Ehm, Misya: io avrei un problema!”
:”Quale, tesoro?”
:“Mi sono trasferita solo da una settimana, quindi il vitto e l’alloggio vanno benissimo, ma il mio problema è legato ad un palo della luce qui fuori e non posso abbandonarlo… Vieni!”
Una volta giunta fuori, Misya rimase molto colpita: legato al palo vi era infatti un cagnolino –probabilmente un Jack Russel- che tentava di liberararsi in tutti i modi dal guinzaglio, guaendo appassionatamente
:”O_o E lui sarebbe il tuo problema?” Chiese allora Misya, stupita più che mai
:”No… Lui è semplicemente il mio Snoopy! Il problema arriverà quando il tuo amico se lo ritroverà in casa…”
Ridendo della paradossale ma divertentissima situazione, l’altra aspettò che Madison slegasse Snoopy prima di tornare a parlare –stavolta direttamente al cane- :”Benvenuto anche a te, cucciolo… E’ proprio vero che al peggio non c’è mai fine!





Snoopy, ottobre 1992 

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** Convivenza... Forzata? -parte 1- ***


Parte 1 – Presentazioni

Una volta sistemato Snoopy in giardino –visto che si era già rivelato un inguaribile combinaguai-, Misya attese pazientemente il ritorno di Madison tentando di riaggiustare con un po’ di colla un piccolo soprammobile, originariamente posizionato su un tavolinetto accanto alla porta d’ingresso, che il cane aveva già avuto modo di distruggere.

La nuova baby-sitter di casa Brent era momentaneamente andata in hotel a prendere tutti i suoi effetti personali e l’altra non vedeva l’ora che tornasse : Snoopy avrebbe altrimenti distrutto anche la porta-finestra d’accesso al giardino!!!

Sorridendo tra sé e sé, andò quindi ad aprire la porta, sperando con tutto il cuore che i suoi desideri venissero esauditi… Non restò delusa, ma nel contempo si accorse che la sua amica non era sola

:”Oh-oh, c’è anche il signor McLeish! Prego, entrate…”disse infatti, notando anche Elias fuori della porta;

Scoprendo poi che i due si erano casualmente incrociati per strada, la ragazza andò a chiamare anche Nigel –non prima, però, di aver offerto un caffè ai suoi ospiti-!

Una volta che tutti e quattro si furono sistemati nel delizioso salotto di casa Village (cognome quanto mai appropriato alla situazione), Nigel non perse tempo a complimentarsi con Madison

:” Allora, da oggi in poi sarai la nuova baby-sitter, vero?” Le chiese infatti, ricevendo in ambio un luminosissimo sorriso “Benvenuta in famiglia! A proposito Elias, dov’è Ilke?”

:”L’ho portata un pochino al “My Life”, andrò a riprenderla tra poco e se Madison volesse accompagnarmi, ne sarei davvero onorato!” Rispose quest’ultimo, lanciando uno sguardo dolcissimo alla baby-sitter

:”Ok, volentieri…” si sentì dunque in dovere di rispondere lei, intenerita da quegli occhi dolci…

Continuando a ridere e scherzare per un po’, i quattro decisero poi di pranzare, in modo da poter presto lasciare liberi Elias e Madison di andare a prendere Ilke quando l’avrebbero ritenuto opportuno…

Scusate la brevissima parte del capitolo, ma stasera sto veramente col morale sotto i piedi ed avevo bisogno di postare per scaricare i nervi... Grazie dell'attenzione! Il resto del capitolo è pronto, lo metterò domani o dopodomani al massimo ^_^ Devilgirl89

Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** Convivenza... Forzata? -parte 2- ***


Parte 2 - Sorprese

Vedendo il suo amico entrare nel locale, verso le 15:00, Morgan lo salutò con un cenno della mano e un sorriso, invitandolo ad avvicinarsi

:”Ciao papà, com’è andata?” Gli chiese quest’ultimo, arrivato nei pressi del bancone

:”Benissimo, grazie!” Rispose Morgan, piuttosto felice “Ilke è nel retro che dorme: ha mangiato, l’ho cambiata e ogni 5 minuti la vado a controllare…”

Soddisfattissimo del suo comportamento, Elias si avviò sorridente verso il retrobottega e ne uscì spingendo la carrozzina con al suo interno la bimba profondamente addormentata

:”Bè, allora a dopo… La porto a fare due passi, ok?”

Sorridendogli e salutandolo come pochi istanti prima, Morgan guardò il suo amico uscire insieme a sua figlia del tutto ignaro delle sorprese che per lui si profilavano all’orizzonte!

@@@@@

Arrivato fuori del locale, Elias ci mise un paio di secondi prima di individuare Madison: stava osservando una vetrina poco lontano, ma il giovane temeva di averla smarrita!

:”Eccoti… Dai, fammela vedere!” Esordì lei pochi secondi dopo, correndogli incontro. Scostando un poco la copertina che ricopriva quella creatura, la ragazza non credeva ai suoi occhi

:”E’ fantastica, Elias! Complimenti, tu e la madre avete fatto davvero un ottimo lavoro!!!

Leggermente stupito da quella risposta, il giovane non credeva alle sue orecchie :” o.O Aspetta un momento!” La bloccò, infatti “Ilke non è mia, è di Morgan, il ragazzo che…”

:”Non è tua?!? Ma allora vuol dire che io…?”

:”Sì, quando sei entrata al “My Life”, qualche ora fa, hai parlato con suo padre!” Terminò per lei Elias, ricevendo in cambio uno sguardo spaesato al quale non poté evitare di rispondere con sincerità “Morgan non sa ancora nulla di te, perciò pensavo di fargli una sorpresa stasera a cena… Ti dispiace?”

:”Affatto!” Rispose prontamente lei, sorridendo come se nulla fosse, aggiungendo “Allora, ricapitolando: Morgan è il padre di Ildikon, Nigel e Misya vevano il compito di selezionare una baby-sitter e tu… Sei lo zio giocherellone capitato qui per caso! Giusto?”

Dandole silenziosamente ragione, il ragazzo la trovò d’istinto simpatica: guardndola poi sollevare con delicatezza la piccola, comprese immediatamente la sensazione che aveva avuto mesi prima, inviando uno strano SMS a Nigel… Nonostante l’apparente felicità del momento, sapeva già che Madison e Snoopy –soprattutto il cane, in verità!- non avrebbero portato altro che “Guai, guai… Tanti guai!” (in senso buono) nella vita già abbastanza rivoluzionata del suo migliore amico…

Note. Ringrazio MissQueen per il solito commento (sempre graditissimo!) che stavolta ho particolarmente apprezzato e bribry85 per avermi inserita tra i Preferiti! Scusate se il capitolo non è ancora completo, ma andando all’Università ho poco tempo per postare… Per la cronaca, oggi sto molto meglio di ieri ^_^ Devilgirl89. Ps: domani posterò finalmente le ultime due parti di questo benedetto capitolo! Grazie per la pazienza e l’interesse col quale mi seguite, anche se la maggior parte dei miei lettori non commenta! Bacioni ^_^

Ritorna all'indice


Capitolo 15
*** Convivenza... Forzata? -parti 3 & 4- ***


Note: Un grazie speciale va come sempre alla mia cara MissQueen (amore sei specialissima!) e a Egomet per le recensioni, a Nikelaos per avermi inserita tra i Preferiti e a quanti leggono senza commentare… Vorrei dedicare questa terza ed ultima parte del capitolo a Egomet, una delle tante persone buone che questo sito mi ha permesso di conoscere! Il motivo? Vorrei dargli dimostrazione di un piccolo concetto che gli ho espresso via mail! Bacioni ^_^ Devilgirl89

Parte 3- Come volevasi dimostrare!

Tornandosene a casa solo soletto ben tre ore prima del solito –alle 20:00-, Morgan si concesse una piccola deviazione e decise di fare il giro del quartiere prima di giungere finalmente a casa di Sasha, mezz’ora dopo.

Lì, infatti, era stata organizzata una cena tra amici e il ragazzo era stato “costretto” a forza da suo fratello a partecipare; Per farlo, però, gli era stato necessario chiudere il bar con tre ore d’anticipo…

Non che gli dispiacesse, tutt’altro! Negli otto mesi e mezzo precedenti, sia per lui che per Peter, le occasioni sociali cui prender parte erano state scarsissime e così, fu con serena rassegnazione che si decise a bussare finalmente alla porta, dopo essersi riscosso da quei pensieri

:”Ciao, Morg! Entra, dai: è quasi pronto!” Esordì suo fratello, pochi istanti dopo, accogliendolo in casa.

Entrendo e salutando tutti, fu con enorme stupore che notò una scena insolita: la sua Ilke era in braccio ad una raazza che non era né Misya, né Sasha… Avvicinandosi, la riconobbe immediatamente

:”Ciao! Tu sei la ragazza di stamattina, vero? Piacere, Morgan!” Esordì poi, presentandosi

:”Sì, sono io… Piacere, Madison! E’ bellissima, lo sai?” Rispose di getto lei, indicando la bimba.

Sorridendo e mettendosi in braccio la piccola, il ragazzo la osservò intensamente prima i tornare a parlare

:”E’ tutto merito di sua madre, di mio ha soltanto i capelli! Scusami, tu sei qui in qualità di…?”

Non sapendo bene cosa rispondere, per non rovinare la sorpresa, la giovane si guardò allora intorno in cerca di qualcuno che le distogliesse l’attenzione di Morgan di dosso e trovò un complice nel caro, vecchio Elias

:”Ragazzi, la cena è pronta! Morg, ti va di sederti a capotavola?” Disse infatti quest’ultimo, incassando un piccolo segno di approvazione da parte di Madison per averla tratta d’impaccio!

Mangiando di gusto il tacchino ripieno e le patate al forno che Misya aveva divinamente cucinato, tutti i ragazzi sembravano persi nei loro pensieri, ma ad un certo punto Morgan –contando mentalmente tutti i commensali- si accorse di un’assenza importante

:”Scusate, ma Kellan che fine ha fatto?” Chiese infatti, rivolgendosi a tutti e a nessuno

:”Ma come, non lo sai? Ti ho anche lasciato un post-it ieri sera!” Gli rispose subito Misya, alquanto spaesata…

Dandogli dell’imbecille, il ragazzo ripescò allora dalla tasca destra dei suoi jeans il piccolo foglio giallo che vi aveva inserito di fretta quella mattina e lo lesse con una strana espressione negli occhi

:”E adesso che faccio, me lo spiegate?!?” Chiese poi, disperatissimo dopo aver preso visione di quel messaggio “Non posso mica crescere Ilke al bar!”

:”Ed infatti, è qui che entrano in ballo gli amici!" Esordì a quel punto Nigel, felice per la buona riuscita della sorpresa “Cosa credi che sia venuta a fare Madison, se non la baby-sitter a tua figlia?

Colpito in pieno da quella dichiarazione, Morgan non poté far altro che rivolgere di nuovo la sua attenzione a quella ragazza con cui aveva parlato solo 15 minuti prima

:”Cioè tu… O Misericordia, aiuto!!! Ma non sei troppo piccola?” Le domandò quindi, con aria molto scettica

:”Sì… Cioè, non sei contento?” Rispose di getto lei, delusa, senza nemmeno pensare a ciò che diceva

:”Io…” Iniziò a dire lui, pronto a farle un lungo discorso;

Proprio in quel momento, però, Snoopy decise che era ormai tempo di rivelare la sua presenza al giovane e –dal giardino nel quale ancora si trovava- abbaiò con tutta la forza che aveva. Immediatamente, lui si avvicinò alla porta-finestra, spinto dalla curiosità: una volta che ebbe individuato la fonte di quella confusione, tutto il nervosismo accumulato nei pochi istanti intercorsi da quando aveva scoperto della partenza di Kellan esplose in Morgan con forza devastante

:”Come volevasi dimostrare: ATTIRO SEMPRE LE DISGRAZIE!!! DI CHI E’ QUEL RANDAGIO LA’ FUORI?!?” Urlò infatti, guardando la baby-sitter negli occhi con espressione furente

:”E’ MIO!!!! PROBLEMI, PER CASO?!?” Esplose anche lei, irritata, trovando il padre della bimba che avrebbe dovuto accudire di colpo antipatico

:”Problemi?!? Sì, problemi! Io odio i cani e non voglio avere né te né lui tra i piedi, ok?”

Trattenedo dignitosamente le lacrime, Madison sparì in bagno nel giro di cinque secondi.

Rimasto invece assieme agli altri, Morgan si beccò una strigliata da suo fratello

:”Che cretino che sei!” Gli disse quest’ultimo senza mezzi termini “Lei tiene davvero a questo lavoro e tu l’hai attaccata senza motivo! Vergognati, Morgan…

Restando senza parole, il ragazzo riuscì solo a rendersi conto che quando Pete lo chiamava col nome completo non era mai un buon segno, prima di vedersi accompagnare fuori della porta insieme a sua figlia: la serata che i suoi amici avevano organizzato si era rivelata un totale fallimento ed avviandosi verso casa con la consapevolezza di essersi ormai guadagnato l’odio di Madison, il giovane stava già pensando ad un modo per farsi perdonare… Sempre cche lei non avesse deciso di licenziarsi senz’aver nemmeno cominciato a lavorare!

@@@@@

Dopo esser uscita dal bagno –senza peraltro aver versato alcuna lacrima-, Madison non si era persa d’animo ed aveva continuato a ridere e scherzare con gli altri fino alle 24:00…

Avviandosi poi verso casa di Morgan assieme ad Elias e Snoopy, non sapeva che pensare

:”Secondo te, perché mi odia?” Chiese infatti, rivolta al ragazzo

:”Lo so che è difficile da credere, ma Mrgan è profondamente buono e sono sicuro che sta già pensando ad un modo per scusarsi…”

:”Dici? Ci credo poco!”

:”Bè, sai, lui non ama particolarmente i cani e Snoopy in casa non aiuterà i vostri rapporti, ma sono sicuro che per il bene di Ilke alla fine troverete un accordo!”

Entrando in casa al seguito del giovane, la ragazza non sapeva come comportarsi.

Alla fine, decise semplicemente di prendere possesso della sua stanza e di restarci fimo alla mattina successiva, lasciando Snoopy in compagnia di Elias –l’unico al quale il cagnolino non avesse abbaiato tutto il tempo, lei esclusa-

:”Buonanotte, amico e grazie di tutto!” Lo salutò sorridendo

:”Di nulla, tesoro… Spero che la notte porti consiglio sia a te che a lui! Ci vediamo domani, ti sveglierò io…”

Parte 4 – Amici… Con riserva!

Alzandosi per andare in bagno, alle 03:15 del mattino, Morgan sapeva già che non sarebbe riuscito ad addormentarsi di nuovo se prima non avesse chiarito le cose con la nuova baby-sitter di sua figlia… Già, ma come?

Essendo tornato a casa alle 21:30, non aveva sentito Elias e Madison rincasare, quindi vi era un solo modo per scoprire se la ragazza avesse o meno deciso di restare a lavorare per lui: entrare di soppiatto in quella che sarebbe dovuta essere la sua camera –nel caso non fosse fuggita- e sperare che non lo prendesse a parolacce!

Prima di ciò, tuttavia, si disse che non poteva di certo presentarsi da lei a mani vuote e andò in cucina allo scopo di preparare alcune fette di pane con la cioccolata…

Non apena ne ebbe preparate due, decise finalmente di afferrare il piatto contenente il pane farciti e di avviarsi verso la camera di Madison!

@@@@@

Senteno dei passi avvicinarsi alla porta, la ragazza –che dal canto suo non aveva chiuso occhio, ripensando alla lite che aveva avuto col padrone di quella casa- tentò di coprirsi alla bell’ e meglio col lenzuolo, visto che dormiva solo in intimo;

Non appena l’ebbe fatto, vide una figura dolorosamente familiare fare capolino dalla porta

:”E’ permesso?” Ciese poi la suddetta figura –avendo intuito che fosse sveglia-, accendendo la luce.

A quel punto, il cuore di lei mancò un battito: Morgan indossava infatti solamente dei boxer neri! “E bravo il paparino… Però, che muscoli…” Riuscì solo a pensare, prima di riscuotersi a forza e mormorare un imbarazzatissimo

:”Sì, ma sono in intimo!” che suonava come una supplica per non farlo andar via

:”Ed io in abito da sera, come vedi!” La provocò lui di rimando, andandosi a sedere sul letto ed offrendole una fetta di pane –che accettò di buon grado-…

Approfittando di quei momenti di silenzio, il ragazzo colse al volo l’occasione per scusarsi

:”Senti, Madison… Mi dispiace per prima, sono stato un idiota ad attaccarti!”

:”Hey, non preoccuparti!” Lo bloccò lei, prendendogli una mano senza accorgersene “Lo so che non è facile accogliere in casa un cagnolino come Snoopy, specie se odi i cani, ma io non posso abbandonarlo: è parte del mio cuore!”

Incatenando i loro sguardi, i due finirono di mangiare il loro pane prima di tornare a parlare

:”Non ti chiedo di abbandonarlo… Solo, concedimi di prenderlo a parolacce ogni volta che mi farà uno sgarbo!” Rise Morgan a quel punto, ricevendo un’occhiata truce ma divertita della giovane

:”Ok, ma io ti prenderò a parolacce ogni volta che lo farai! Intesi?”

:”Intesi! Ed ora scusami, ma io tornerei a dormire…”Convenne infine lui, sciogliendo la sua mano da quella di Madison ma non i loro sguardi…

Non appena si fu avvicinato alla porta, però, venne immediatamente richiamato

:”Ti prego, Morg, resta con me stanotte… Molto spesso ho degli incubi e questo letto è troppo grande! Ho bisogno di un amico…”

Sorridendo del suo invito, il giovane si apprestò allora ad infilarsi sotto le coperte e ad abbracciarla… Quel semplice contatto disinteressato lo riempì di una gioia immensa

:”Dormi, ora: ci sono io qui con te!” Le disse poi, dandole un bacino sulla guancia

:”Grazie, Morgan: avevano ragione a dire che sei buono!”

Ridendo sommessamente, mentre lei scivolava nel sonno, il ragazzo pensò immediatamente al suo amico Elias: cchissà cos’avrebbe pensato il mattino succesivo trovandolo assieme a Madison…

Eppure, scoprì che non gl’importava nulla di ciò che avrebbero detto tutti: grazie a lei, il suo mondo aveva finalmente ripreso a girare e per quanti problemi Snoopy avesse mai potuto causargli, quella ragazza sarebbe sempre rimasta nel suo cuore!
IMPORTANTE: Il concetto che volevo far capire ad Egomet è che i pregiudizi spesso non portano da nessuna parte! E, se vi va, cari lettori, vi invito a tornare al capitolo “Snoopy –parti 3 & 4- , ho una sorpresa per voi: c’è una foto del vero Snoopy, il cagnolino che mi ha ispirato ogni singola azione del “finto” Snoopy nella FF ^_^ Devilgirl89

Ritorna all'indice


Capitolo 16
*** MESSAGGIO DI SOLIDARIETA' ***


Chiedo cortesemente agli amministratori di EFP di non cancellare questo mio messaggio...

Vorrei esprimere solidarietà alle vittime e agli sfollati del terremoto in Abruzzo avvenuto alle 03.30 del mattino: io abito a 110 km da L'Aquila e l'ho avvertito chiaramente!

Da quando il sisma mi ha svegliata, non sono riuscita a riaddormentarmi ed ho seguito ogni singola notizia possibile sull'argomento...

Se avete bisogno, potete contattarmi e, per quanto mi sarà possibile, vi darò una parola di conforto!!!!!!

Il mio sogno era di andare a studiare a L'Aquila, quindi potete ben capire quanto sia addolorata -sono rimasta a Roma, ma lì ci sono degli amici di famiglia la cui casa è danneggiata!-

Vi sono vicina con il cuore, ancora scosso per l'accaduto

Devilgirl89

Ps mio papà e mio zio sono pompieri, quindi so bene cosa si prova a vivere sempre coi nervi tesi per ogni tragedia di questo tipo che avviene, in Italia e nel Mondo. :[

Ritorna all'indice


Capitolo 17
*** Notorietà e disastri -parte 1- ***


Note: Chiedo immensamente scusa per il forte ritardo col quale aggiorno. Da quando c’è stato il terremoto mi è passata un po’ la voglia di scrivere, ma ora tutto è tornato posto e posso continuare a rompervi per qualche tempo… Ancora pochi capitoli e metterò il punto finale anche a questa storia! :) Ringrazio chi ha recensito –MissQueen (puntuale e dolcissima come sempre), giulia87 e l’ormai immancabile Egomet-, chi ha inserito questa storia tra i Preferiti –giulia87, Sheila sparda e Miley90- chi mi ha inserito tra gli Autori Preferiti –lolitosa, MissQueen, Bill_Ich_Liebe_Dich, giulia87, PiccolaYukiChan- chi ha messo questa storia tra le Seguite- MissQueen e _Music_Heart_- chi, pur senza commentare è andato a vedere la foto di Snoopy e chi continuerà a seguirmi nonostante tutto… Grazie ancora!!!! ^_^ Devilgirl89

Parte 1- Sei mesi dopo
16.04.1998

:”Ci mancava solo questa… MADISON, IO L’AMMAZZO!!!!” Con sua immensa tristezza, Morgan dovette ammettere che –nonostante sei mesi di “convivenza forzata”- la situazione tra lui e Snoopy non era cambiata di una virgola: il cagnolino continuava infatti a combinargliene di tutti i colori!

:” Ma quanto sei antipatico! Che è successo ora? Una delle tue solite paranoie?”lo rimbeccò lei, entrando in quel momento nella stanza e dandogli un piccolo bacio sulla guancia

:”Paranoie?!? Guarda! Guarda e dimmi se non ho ragione…-

:”Bè, in effetti…- Stringendo in mano quelle che fino a poche ore prima dovevano essere state le pantofole del ragazzo, regalo di Natale da parte di Peter e Sasha, lei rise di gusto prima di tornare seria

:”Te ne ricomprerò un paio nuove non appena uscirò a fare un giro con Ilke, ok?”

:”No che non va bene! –si offese lui- Erano un regalo di Pete, per giunta dei Cleveland Cavaliers, con le firme di tutti i giocatori… Io le rivoglio uguali!”

La discussione, degenerando lievemente nel patetico, stava per far perdere la pazienza a Madison, quando il rumore di alcuni passi familiari li fece zittire di colpo

:”Buongiorno, ragazzi! Come va?”

Riconoscendo la voce, il ragazzo rispose senza voltarsi

:”Ciao mamma! Ilke è già sveglia?” La salutò infatti, ancora dispiaciuto per la storia delle pantofole

:”Non lo so, veramente… Ho sentito le tue urla da fuori e sono venuta direttamente di sopra!”

Rispose quest’ultima, notando la causa del malessere di suo figlio e ridendone assieme alla baby-sitter!

Andandosi allora a preparare per affrontare un’altra giornata tra bar, impegni vari e liti col cagnolino, Morgan non potè evitare di ripensare a tutti i mesi passati con Snoopy e la sua –dovette suo malgrado ammettere a “malincuore”- simpatica padrona…

@@@@@

Servendo il caffè alla madre di Morgan, Madison stentava ancora a credere alla realtà dei fatti: i Signori Brent avevano infatti deciso –dal momento che Simon poteva permettersi di viaggiare molto per lavoro- di vivere a Billings tre mesi l’anno, sia per poter stare vicini ai loro figli che per aiutare il loro primogenito ad accudire sua figlia… Inutile dire che avevano predo d’istinto quella decisione dopo aver saputo tutte le vicende che avevano portato Morgan ad essere padre giovanissimo e che in quei tre mesi nei quali erano rimasti in Montana si erano rivelati dei nonni gioviali e tenerissimi…

Riscuorenddosi da quei pensieri, andò a prendere la bimba –che ormai aveva 7 mesi ed iniziava già a gattonare e a “proferire” qualche parolina sconnessa- , prima di tornare nuovmente a sedere per bere a sua volta del caffè

:”Ci sai fare coi bambini! –si complimentò Erika- In tre mesi non ti ho mai vista lamentarti nemmeno una volta per una richiesta di Ilke!”

:”E come avrei potuto? –domandò stupita l’altra, sorridendo alla piccola- E’ così dolce e buona che è un piacere prendersi cura di lei!”

:”E di me!” Esordì a quel punto Morgan, sfilandole di mano la tazza di caffè e dando un pizzicotto sulla guancia di sua figlia affrettandosi a scappare fuori per raggiungere il bar prima che l’amato Snoopy si accorgesse di lui ed iniziasse ad abbaiare svegliando tutto il vicinato alle 07:00 del mattino…

:”Idiota!” Le urlò poi dietro lei ridendo, seguita dall’immancabile Jack Russel abbaiante! Rientrando in cucina con un gran sorriso, notò che Erika si era alzata dal suo posto e l’accompagnò alla porta

:”Vi lascio sole, torno tra un paio d’ore così usciamo, ok?” Le disse quindi la donna, chiudendosi allegra la porta alle spalle, non immaginando cosa sarebbe successo in quella graziosa villetta appena due minuti dopo…

@@@@@

Sentendo suonare il citofono, alle 07:25, Peter andò a rispondere avendo già la certezza di chi fosse venuto a disturbarlo

:”Sveglia a domicilio!” Esodì infatti la squillante voce di suo padre –che da tre mesi, ogni santa mattina, domenica esclusa- lo buttava giù dal letto a quell’ora…

:”Vuoi entrare?- Gli chiese allora il ragazzo, ricevendo come al solito la stessa risposta :”No, grazie! Vado a fare la mia corsetta mattutina, a dopo!!”

Riagganciando e tornando verso il letto, non potè far a meno di guardare con insistenza la sua ragazza –già sveglia ma ancora sormontata dalle coperte- prima di avvicinarlesi e sussurrarle :”Papà non lo sa, ma oggi c’è Assemblea d’Istituto: che ne dici di restare ancora un po’ nel mondo dei sogni?”

:”Non se ne parla!” -Rispose lei, in tono fintamente arrabbiato, mettendoglisi poi sopra a cavalcioni- Sei mio oggi, Pete…”

Riprendendo l’attività che avevano interrotto la notte prima, i due giovani avevano in mente gli stessi pensieri: nove ore prima, dopo ben sei mesi di “convivenza” avevano fatto l’amore. Per entrambi era stata la prima volta ed ora, ripetendo quasi gli stessi gesti di poche ore prima, i due erano pronti a giurare di aver trovato il vero amore…

@@@@@

Trovando la sua donna in cucina, Nigel –visibilmente agitato- la abbracciò da dietro mentre lei stava preparando del caffè ed iniziò a parlarle senza neanche darle il buongiorno

:”Io non capisco!”

:” O.o Cosa non capisci?- Rispose la ragazza, girandosi

:”Da qunto siamo qui?”

:”Da un po’.. –ammise lei, sorridendogli- perchè?-

:”Bè, stavo pensando che… Sì, insomma: Lindsey morta, Morg che si trasferisce, Pete che lo segue, Elias e Kellan che gli portano Ilke, poi noi Madison e Snoopy a coplicare le cose, Pete che si mette con Sasha, Erika e Simon che comprano una villetta bifamiliare e vengono qui, Pete che convive con Sasha… Sicuri che siano passati solo sei stupidissimi mesi da quando sappiamo dell’esistenza di Ilke?!?”

Ridendo del rapido resoconto che il suo ragazzo aveva appena fatto, Misya rispose guardandolo intensamente negli occhi

:”Sì, è possibile! Mettici poi che Morgan si è trasferito qui 15 mesi fa ed ha aperto un bar e che noi nel frattempo siamo tornati per due mesi a New York ed il gioco è fatto!”

:”Già… Un disastro completo!” Concesse il giovane, ridendo a sua volta

Sparendo poi in bagno, per riapparire dieci minuti dopo già pronto per uscire, la baciò con passione prima di salutarla

:”Ci vediamo oggi pomeriggio al cambio turno… TI AMO!

:"Ti amo anch’io cucciolo!” gli urlò lei di rimando, prima che Nigel si chiudesse la porta alle spalle: dopo tanti mesi assieme era la terza volta che se lo dicevano, ma ogni volta per lei era un’emozione unica!

Un ringraziamento speciale va anche a tutti coloro che hanno letto e commentato il mio “MESSAGGIO DI SOLIDARIETA’” rivolto alla popolazione abruzzese colpita dal terremoto del 06.04 scorso e a valemma, una simpaticissima ragazza napoletana che questo sito mi ha permesso di conoscere: grazie a lei ho capito che la vita è sempre un dono, anche quando ci toglie chi amiamo. Auguro a tutti i miei lettori di incontrare degli Angeli come lei sul loro cammino: persone dolcissime che ci fanno apprezzare il Bene con la B maiuscola anche quando avrebbero tutto il diritto di chiudersi in se stesse e fregarsene degli altri perché ferite nel profondo da un realtà troppo dura e che invece per amore di due occhi azzurro ghiaccio hanno continuato a mostrarsi sorridenti e positive… Ale, mi saresti stato simpatico! A presto, ^_^ Devilgirl89

Ritorna all'indice


Capitolo 18
*** Notorietà e disastri- parte 2- ***


Note: Eccomi finalmente tornata con un nuovo capitolo! Non aggiorno da ben 6 mesi, perciò non mi stupirei se ora i miei lettori fossero molti meno che in passato! In ogni caso, ringrazio sentitamente chi vorrà continuare a seguirmi, perché da ora in poi gli aggiornamenti saranno molto più regolari… Scusatemi ancora per l’immenso ritardo ^_^ Devilgirl89

Parte 2 – Mezze verità

Non appena ebbe lavato e nutrito Ilke, Madison –profondamente irritata- prese in braccio Snoopy e, dopo averlo duramente guardato negli occhi, si apprestò a fargli una seria ramanzina

:” Non si fa così, lo sai? In 6 mesi hai combinato disastri su disastri: ora basta! Prima il soprammobile di Sasha, poi mi hai fatto litigare con Morgan, hai mangiato le gambe al tavolo in cucina, abbai a tutti, mordi sempre Simon, salti addosso a Nigel quando meno se lo aspetta, fai la pipì in ogni angolo possibile… Snoopy, sei impossibile! Perché quando stavi con quel… quel…”

:”Quel… chi?” La interruppe appena in tempo Elias, con sguardo interrogativo “Nascondi qualcosa?”

:”Io non nascondo nulla!” rispose lei, prontamente e sulla difensiva “Ho diritto a parlare al mio cane con i termini che voglio, no? E poi tu come hai fatto ad entrare?”

Decidendo immediatamente che quello strano atteggiamento non era tipico di Madison, l’altro le mostrò trionfante un mazzo di chiavi prima di dichiarare :”Gentile concessione del tuo fidanzato… sono andato al bar a far colazione e gliele ho rubate da sotto il naso!”

:”Elias, ma non è possibile” lo sgridò lei, stupita più che mai “Riportagliele subito, altrimenti…”

:”Altrimenti che fai? Gliele riporti tu, così magari riesci a strappargli un altro bacio?" Concluse poi trionfalmente lui, beccandosi uno schiaffo dietro la nuca

:”Ti sei fatto un’idea completamente sbagliata della questione: io e Morgan conviviamo solo ed esclusivamente perché sono la baby-sitter di Ilke e, per la cronaca, non stiamo assieme e non ci siamo mai baciati!”

Non potendo resistere oltre alla curiosità- che pure aveva represso per quasi 6 mesi- Elias, spronato da quella risposta a suo parere palesemente falsa, si accomodò su una sedia in cucina prima di chiederle, con studiata indifferenza :” Allora la notte che hai passato con lui, 6 mesi fa, non ha contato nulla per te, vero?”

:” o.O Quale notte? Ah QUELLA notte…Ma quella non fa testo!!!

:” Come quella non fa testo?!? Madison, sei impazzita o.O?” A quel punto, ragionando velocemente, il ragazzo si pentì amaramente di aver iniziato quel discorso, ma l’altra interruppe ben presto ogni sua congettura

:”Non sono impazzita… Io e Morgan quella notte abbiamo solo mangiato pane e cioccolata e ci siamo chiariti per la lite avuta a cena! Sono stata io a chiedergli di restare da me, come amico si intende!”

:”Sarà… eppure non me la racconti giusta: sembrate proprio la coppia perfetta quando state assieme e Ilke sarebbe il giusto coronamento di… E DAI, SCUSA!” Ponendo di malagrazia Snoopy- che per tutto il tempo non aveva fatto altro che scalpitare- in braccio al suo amico, Madison si rifugiò di corsa nella sua stanza

“Possibile che questo pazzo riesca sempre a trovare i miei punti deboli?!” Riuscì solo a pensare prima di sentirlo bussare :”Tesoro, scusa… non volevo!”

:”VOLEVI ECCOME! LASCIAMI IN PACE, OK?”

:”Ok… porto Ilke e Snoopy con me da Erika, così li faccio uscire! Te li riporto dopo…”

Ma si, portateli pure via… tanto nessuno dei due sarà mai completamente MIO!” Si ritrovò poi a pensare la giovane, mentre sentiva i passi di Elias allontanarsi verso le scale per tornare al piano inferiore: complice quella strana conversazione, non potè evitare di ripensare, -di conseguenza- a tutte le cause che l’avevano spinta a trasferirsi e che non aveva ancora avuto il coraggio di confessare a nessuno, men che meno Morgan –che in quanto a scheletri nell’armadio era primo in classifica-…

@@@@@

Una volta giunto al “My Life”, Elias non perse tempo e –dopo aver collocato Ilke in un box per bimbi nel retro ed aver momentaneamente legato fuori Snoopy- iniziò a servire ai tavoli per aiutare il suo migliore amico. Era il minimo che potesse fare per lui, dopo aver contribuito insieme a Kellan a rivoluzionargli la vita!

E poi, quei gesti che fino a pochi mesi prima aveva compiuto a titolo gratuito, ora erano divenuti per lui –come anche per Misya e Nigel, del resto- fonte di sostentamento: essendosi infatti trasferiti definitivamente in Montana, i 3 lavoravano al bar praticamente 7 giorni su 7, divisi in due turni. Morgan e Nigel al mattino, Elias e Misya al pomeriggio.

Eppure, volendo fare uno strappo alla regola al solo scopo di allontanarsi il più possibile da Madison, il giovane sapeva già di fare cosa gradita ai suoi migliori amici, visto che quel locale era sempre pieno!

:” Finalmente sei arrivato… Non resistevo più!” Esordì infatti Nigel, felicissimo di quell’improvvisata, mentre Eias prendeva il terzo vassoio di ordinazioni della sua giornata

:”Perché, cos’è successo?” Si preoccupò “Quando sei così felice, di solito nascondi qualcosa!” Come Madison aggiunse poi mentalmente, mordendosi la lingua

:”Beh, ho detto per la terza volta TI AMO a Misya… ma il punto non è questo, è quello!”

Quello che nei tempi a venire ogni persona dotata di buonsenso che fosse circolata nel locale avrebbe imparato a riconoscere come “Il Punto”, ad Elias sembrò da subito una cosa impossibile….

:”Morg sta accordando una chitarra o ci vedo male?”

:”Morg sta accordando una chitarra; la domanda è: perché? Leggi, và!” Rispose l’altro, ancora incredulo, porgendogli un piccolo volantino pubblicitario… Non credendo ai suoi occhi, Elias lasciò vagare ancora un paio di volte lo sguardo da quelle parole al padrone del “My Life” e viceversa prima di parlare

:” Cioè… Intende farlo davvero o è una delle sue solite pazzie? Non suona da 6 anni!”

:”Da quanto ho capito, è molto determinato: certo è che con tutto il caos che regna nella sua vita, non sarebbe la cosa più giusta da fare al momento….”

Impegnati com’erano a conversare, i due non si erano accorti del loro amico che, una volta finito di accordare lo strumento, stava dirigendosi proprio verso di loro e che avendo fatto in tempo ad intercettare l’ultima frase del discorso, parlò allegramente facendoli spaventare

:” Tanto la mia vita è già andata a rotoli, un’esperienza disastrosa in più non farà differenza, no?”

Rosso per la vergogna, Nigel si affrettò a scusarsi :” Io…Beh, insomma, non volevo criticarti amico, ma…. Mi dispiace, ecco!”

:”Lo so, lo so…Non ti preoccupare, ok? E poi, questa è un’occasione imperdibile!” si affrettò a ribattere il diretto interessato, neanche lontanamente disposto a cedere nonostante le critiche

:” O_o Ma allora fai sul serio?!?”

:” Si, Elias, faccio sul serio!!!”

:” Ma… Sul serio, sul serio?”

:” Oh, insomma: non sapete dire altro voi due?!?” Si irritò a quel punto il ragazzo, convinto di aver fatto peggiorare la sanità mentale dei suoi amici negli ultimi istanti –che a detta sua era da sempre risultata più che difettosa ^-^-

:” E… fammi capire” lo interruppe ancora Elias, prima che potesse irritarsi ancora di più “Non suoni una chitarra da 6 anni e di punto in bianco decidi, grazie a uno stupido volantino che…? Io non ci credo!”

:” A parte che questo non è uno stupido volantino, come lo chiami tu, e poi non riuscirai a farmi cambiare idea: voglio provarci, chiaro?!?

:” Ma Ilke…” tentò allora di farlo ragionare Nigel per l’ultima volta, ma venne interrotto bruscamente dall’altro

:”Ascoltate: prima che arrivasse lei, io avevo una vita splendida. Studiavo, facevo stupidaggini con voi e vivevo a New York…E’ arrivata Lindsey e mi sono trasferito in Montana aprendo un bar e rinunciando a studiare, è arrivata Ilke e la mia vita si è rivoluzionata ancora… Ora che finalmente è arrivata Madison avrò il diritto di riprendere in mano la mia libertà e fare come caspita mi pare?!? Ho 21 anni, per la miseria, mica 80!!!!

Capendo all’istante che era inutile discutere con lui quando si metteva in testa una cosa, i due ripresero in silenzio a lavorare con la consapevolezza di aver fallito tutto. Nemmeno l’essere padre aveva fatto mettere la testa a posto al loro amico! Invitandolo poi a cena quella sera stessa a casa di Nigel, un pensiero iniziò a farsi lentamente ma inesorabilmente strada in loro: Ma Madison sarà al corrente di tutto o no?!?

Importante: gli aggiornamenti saranno settimanali! Grazie a tutti i lettori che hanno commentato i miei scorsi capitoli e che hanno inserito la mia fic tra le Seguite o tra i Preferiti… vi amo! Devilgirl89 ^_^

Ritorna all'indice


Capitolo 19
*** Notorietà e disastri -parte 3- ***


Parte 3- Controcorrente

Arrivando a piedi insieme a sua figlia e alla baby-sitter, verso le 19:00, in quella che fino a pochi mesi prima era la sua casa, Morgan sapeva già che quella cena avrebbe portato solo discordia: invitandolo, infatti,i suoi migliori amici –come aveva avuto modo di intuire quella mattina- non vedevano l’ora di saperne di più sul suo progetto “sonoro”…

Facendo accomodare in salotto i tre, Nigel non sapeva come affrontare la questione

:” Ciao, belli! Qualcosa da bere?” chiese quindi, allontanandosi di fretta senza neanche aspettare risposta!

:”Nigel… posso parlarti un secondo?” Esordì però Morgan dopo pochi secondi, entrando velocemente dietro di lui in cucina e chiudendosi la porta alle spalle…

Intuendo i suoi pensieri, l’altro parlò senza nemmeno dargli tempo di aggiungere alcunché

:”Non sa nulla, vero?” chiese infatti, indicando con un cenno del capo verso il salotto

:”Amico, aiutami! Ti prego, quando arriveranno tutti, non mettermi in imbarazzo!”

:” E questo l’avevo già capito… ma non me la racconti giusta, sai?” rispose poi, ragionando rapidamente

:” o.O in che senso? Ho saputo tutto stamattina alle 8:00, non ho avuto tempo per…”

:”Non intendevo quello…. Ti piace, no? E allora perché vuoi assecondare questa tua pazzia?”

:” Mi piace??? Santo Cielo, no!!!! O.O” si affrettò a rispondere Morgan col cuore in gola “Madison è la baby-sitter di Ilke, punto. Non abbiamo mai parlato seriamente in 6 mesi, figurati! E poi Snoopy pregiudica ogni cosa…”

Ridendo come un matto di quelle palesemente false ammissioni, Nigel tornò in salotto per servire un bicchiere di Coca-Cola fresco alla baby-sitter .

Sedendo poi vicino a lei sul divano –lo stesso accanto al quale Morgan era svenuto, pochi mesi addietro- iniziò a conversarci amabilmente, fingendo di ignorare il suo amico

:”Allora, tesoro… Come ti senti? Dopo 6 mesi di convivenza con Morg una mezza idea della sua inesistente sanità mentale te la sarai pur fatta!!!!”

:” 6 mesi non sono poi molti per conoscere una persona, ma… diciamo piuttosto che la mia sanità mentale risente molto dei litigi tra il tuo amico e Snoopy!” rispose lei, sorridendo ampiamente ed intrecciando per alcuni secondi lo sguardo a quello del suo datore di lavoro, che prese immediatamente la parola fingendosi offeso

: “ Stanno sparlando di me!” disse infatti, imitando la voce di un bimbo piccolo “E questa cosa non mi va bene! A parte gli scherzi, bisogna ammettere che i rapporti tra me e Snoopy migliorano a vista d’occhio: dopo 6 mesi, non mi abbaia più contro, mi salta direttamente addosso e cerca di azzannarmi ogni volta che mi siedo accanto alla sua padrona!!!!”

Ridendo rumorosamente di quella scena, Nigel non potè evitare di pensare allo strano rapporto che intercorreva tra quei due giovani che si trovavano in sua compagnia: convivevano da sei mesi, eppure nessuno dei due aveva mai confessato all’altro i propri scheletri nell’armadio –a cominciare da Morgan e a finire con Madison, comparsa quasi per caso e rimasta ancora un mistero per tutti…-

Secondo me si piacciono, fu l’ultimo pensiero che gli balenò in testa, prima di dirigersi verso la porta per scoprire quali sarebbero stati i suoi prossimi ospiti della serata!

@@@@@

Due ore dopo, la riuscitissima cena organizzata –come sempre- da Misya e Nigel, che prevedeva una grande frittura di pesce accompagnata da ottime patatine fritte, stava ormai volgendo al termine… Senza che Morgan o chi per lui avesse minimamente accennato ai suoi imminenti progetti!

L’unica notizia degna di nota, era stata lanciata nel bel mezzo di una felicissima risata seguita ad una divertentissima barzelletta raccontata da Simon: nel giro di una settimana, lui ed Erika sarebbero tornati a New York… i ragazzi, però –chi dispiacendosi un po’, chi estremamente sollevato di non dover più esser svegliato via citofono- lasciarono passare quella notizia quasi sotto silenzio: erano ormai abituati a gestirsi da soli e l’assenza dei coniugi Brent non sarebbe stata una gran perdita per loro.

Eppure, in quel clima goliardico, vi era un ragazzo piuttosto scuro in volto che una volta raccolto il coraggio necessario, si alzò di scatto e dichiarò

:” Tra tre giorni partirò anch’io!”

In quel preciso istante, 8 paia di occhi si fissarono su di lui: Elias e Nigel non sapevano che pensare, ma il loro amico continuò imperterrito “Stamattina ho trovato un volantino attaccato alla porta del bar: c’è una band famosa a livello locale che ha da poco subito l’abbandono del cantante-chitarrista, e….-

:”E….????” gridarono sconvolti gli altri tutti in coro (compresi Elias e Nigel, che proprio non sospettavano nulla del genere), per saperne di più

:”… E ho deciso di fare un’audizione!” concluse lui, trionfante. Lo strano mutismo generale che aveva colpito i commensali –fino a 5 secondi prima impegnati in rumorosissime conversazioni- non lasciava presagire nulla di buono, ma ormai la frittata era fatta e il colpevole di tutta la situazione dovette aspettare solo pochi secondi prima di ricevere il primo commento

:” Tu non stai bene!!!!!!!!!!!!” lo attaccò infatti Madison, rossa in volto “Spero che tu stia scherzando, perché…”

:” Non sto scherzando.” La interruppe, calmo, per misurarne le reazioni

:”E allora lo sai che ti dico???? CHE SEI UN BASTADO PATENTATO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Pretendi che noi qui ci occupiamo di Ilke, così tu puoi andare a strimpellare dove ti pare?!? Ma cresci un po’, STR***O!”

Capendo solo allora di averla fatta veramente troppo grossa, Morgan non fece tempo ad aprir bocca che la baby-sitter aveva già salutato tutti ed era scappata fuori, assieme al passeggino contenente una Ilke alquanto spaesata… Lasciandolo in balia di tutti gli altri,benintenzionati quanto lei!!!

Un quarto d’ora dopo, l’intero pacchetto di critiche e insulti che aveva ricevuto, potevano riassumersi in una frase: E’ UNA SCELTA TROPPO CONTROCORRENTE!

:”E va bene!” sbottò alla fine il giovane, esasperato dall’ennesimo commento di sua madre “Sì, lo ammetto: è una scelta controcorrente e tutto ciò che volete ma è la MIA scelta… E nessuno mi ha ancora chiesto nulla del progetto!”

:”Forse perché non ce ne frega un emerito nulla?!?” gli urlò in faccia a quel punto Peter, dando sfogo alla rabbia repressa di tutti “Hai una vita splendida, migliore di quella che facevi a New York eppure non l’apprezzi: hai Ilke, hai il bar e avresti anche un nuovo amore, se solo ti decidessi a dichiararti… Cosa ti manca, si può sapere?!?”

:”La libertà!” rispose di rimando lui, alzando gradualmente a voce “Quella che ho perso decidendo di mollare tutto e traslocare, quella che non ho più da quando quel maledetto Snoopy è entrato nella mia vita, quella che rivoglio!”

:”Tu sei matto, Morgan! Ero orgoglioso di te stamattina, ma adesso non più…”

A quelle dure parole, il ragazzo tentò di abbracciare suo fratello, ma questi lo respinse, scappando a sua volta seguito da Sasha quasi in lacrime :” Non mi toccare… TI ODIO! Insegui pure il tuo sogno, noi persone comuni resteremo qui a veder crescere crescere tua figlia… Addio, co*****e!”

A poco a poco, tutti si congedarono con parole altrettanto affettuose da quella piccola casa ed il ragazzo, una volta rimasto solo in compagnia di Nigel e Misya, scoppiò in u pianto dirotto…

Dal canto loro, i due, vedendolocosì disperato ma nel contempo determinato, decisero istintivamente di aiutarlo :” Morg…”

:”vattene, Misya, non mi serve la compassione di nessuno!”

:” Morg…”

: “Nigel, anche tu: dovresti saperlo che non cederò facilmente e che mi passerà presto!”

:” MA NOI VOGLIAMO AIUTARTI, CRETINO!” A quelle parole –urlategli col sorriso in faccia da entrambi-, il ragazzo smise all’istante di piangere ed alzò di scatto la testa; afferrando poi un fazzolettino che la giovane gli porgeva per asciugarsi gli occhi, parlò con la voce di chi è veramente disperato

:” Dite così solo perché sono in casa vostra?”

:” No!” si affrettò a rispondere Nigel, asciugandogli l’ultima lacrima “io… noi abbiamo capito che tu tieni davvero a questa audizione… Anche se forse hai utilizzato i termini sbagliati per farlo intendere stasera a cena!”

:” Hai ragione… sono proprio stupido!” Ora mi sono guadagnato l’odio di tutti…” si dispiacque ancora di più il giovane “E… forse Pete ha ragione riguardo a Madison!”

Se fosse stata una normale conversazione tra amici, Nigel lo avrebbe preso in giro a vita riguardo alle sue dichiarazioni contrastanti a proposito dei sentimenti che provava per la graziosa baby-sitter, ma in quel preciso istante potè solo sorridergli senza malizia per fargli capire che era ora di affrontare il problema alla radice prima della sua partenza!

Le numerose critiche ricevute, infatti, non avevano fatto altro che aumentare l’autostima di Morgan ed ora il ragazzo era più determinato che mai ad avere un futuro nel mondo della musica… con o senza amici e parenti al seguito!

Note: ringrazio giulia87 e MissQueen per le recensioni… siete dolcissime ^_^ Alla prossima, Devilgirl89

Ritorna all'indice


Capitolo 20
*** Notorietà e disastri -parte 4- ***


Parte 4- Titanic

Ben deciso ad avere un chiarimento con Madison, il giovane si avvicinò alla porta della sua camera con l’intenzione di aprirla senza bussare… Ma un simpaticissimo post-it verde acido appiccicatovi sopra lo informò di una cruda verità:

IL SIG. M.BRENT E’ CORTESEMENTE PREGATO DI NON ENTRARE!

-Tanto lo so che verrai a bussare-

Madison =)

Ignorando palesemente il cortese invito della baby-sitter, l’altro aprì di scatto la porta, ritrovandosi immediatamente una mano di lei in faccia

:” Tanto lo sapevo che finiva così!” gli urlò irritata, voltandogli le spalle

:”Posso spiegare….” Tentò di dire il giovane, ma Madison non volle ascoltarlo e l’accompagnò fuori della porta :” E stavolta, RESTACI!”

Per nulla intenzionato a cedere, l’altro andò a prendere immediatamente la sua chitarra e tornò in fretta da lei –che nel frattempo aveva già chiuso a chiave la porta-, iniziando a suonare…

@@@@@

Non appena le dolci note della colonna sonora di “Titanic” –uscito al cinema solo pochi mesi prima- raggiunsero le sue orecchie, pur non volendo, Madison si mise a canticchiare sottovoce nel buio della sua stanza; quella era la sua canzone preferita, ma Morgan non poteva saperlo: aveva scelto di suonarla solo perché sperava riuscisse a sciogliere un po’il cuore della sua coinquilina…. Pur riuscendo nell’intento, però, non vide mai la porta aprirsi quella notte: chiaro segno che la ragazza fosse veramente arrabbiata con lui!

Afferrando allora al volo un foglio e una penna direttamente dalla borsetta monospalla che portava sempre con sé, scrisse velocemente alcune frasi:

SENZA DI TE, LA MIA VITA SAREBBE COLATA A PICCO COME IL TITANIC GIA' DA TEMPO!Mi hai ridato la speranza… Mi auguro che un giorno tu capisca le ragioni della mia scelta di partire.

Con tutto il mio bene, il Signor M.Brent.

ps se l’audizione andasse a buon fine, l’8.05 terremo un concerto a Butte… ci sarai?!?

Note: finalmente il capitolo è finito ^^ Che succederà ora ai nostri cari protagonisti? La risposta nelle prossime puntate XD Grazie di cuore ai lettori e a chi commenta –MissQueen in testa- ^_^ Devilgirl89

Ritorna all'indice


Capitolo 21
*** Un motivo in più!-parte 1- ***


Capitolo 14 – “Un motivo in più”- Parte 1- In viaggio con… Snoopy!

Entrando quasi senza far rumore nella stanza di Morgan alle 2:00 del mattino –dopo ore di intensa riflessione, seguite alla lettura del suo messaggio-, Madison sperava di far cambiare idea… Ma svegliandolo dolcemente, si rese d’improvviso conto di un particolare che le era sempre sfuggito: si stava innamorando del suo datore di lavoro!

Non sapeva né come, né perché fosse successo, sapeva soltanto che qualora fosse partito, nulla avrebbe più avuto senso per lei: quella casa che aveva sempre mantenuto in ordine, Ilke, il bar, la sua nuova ma strampalata famiglia… Tutto quello che l’aveva spinta a fuggire di casa e a rifugiarsi in quell’angolo di Paradiso, era nulla in confronto a ciò che aveva acquisito in sei mesi: sorrisi, calore e tanti amici che ora rischiava di perdere per sempre.

Perché niente di ciò che aveva ora poteva definirsi realmente “suo”: né Ilke, figlia di un’altra donna, né le persone che ruotavano attorno a Morgan, né il bar… Non possedeva nulla, ma aveva Morgan e questo le bastava! Ma se lui fosse andato via?

Sentendolo svegliarsi, abbandonò immediatamente ogni pensiero e gli si lanciò addosso abbracciandolo:- Non partire, ti prego!-, gli sussurrò quindi, trattenendo a stento le lacrime. Abbracciandola a sua volta, il ragazzo non sapeva come comportarsi

:-Made, per favore! Io… voglio provarci! Starò via meno di un mese, tanto figurati se mi prendono…- Le rispose poi di getto, mettendosi a sedere per tenerla meglio stretta a sé

:-E se ti dovessero prendere? Morg, il successo cambia le persone ed io non vorrei…-

Interrompendola con un bacio in fronte, il ragazzo le parlò con tono pratico ma sincero:- Per te ci sarò sempre, piccola… Per te e per tutti gli altri che ieri sera hanno approvato così felicemente la mia decisione!E poi, lo faccio per mia figlia…-

:- Ma Ilke non ha bisogno di questo per volerti bene! Ha solo sette mesi e si vede lontano un miglio che ti adora! Per favore, non te ne andare…-

:-Io devo andare! Non l’ho mai detto a nessuno, ma da quando ho saputo il triste destino di Lindsey non ho fatto altro che ripetermi “la mia bimba sarà fiera di me”. Deve vedermi realizzato! Capisci ora? Voglio fare qualcosa di bello che mi permetta di crescerla degnamente!- Insistette infine lui, convinto di essersi guadagnato l’odio della baby-sitter; contrariamente alle aspettative però, lei si sciolse silenziosamente dall’abbraccio e corse via senza dirgli neanche “buona fortuna” o qualche pesante parolaccia!

Non sapendo cosa pensare, il ragazzo dovette solo pazientare pochi istanti prima di trovare risposta allo strano comportamento di Madison…

:- E così ti ha messo in braccio il cane!!! Ahahah…- Ridendo come un matto dopo aver ascoltato il racconto del suo amico, Nigel non riusciva a capacitarsi degli avvenimenti degli ultimi due giorni

:- Sì, più o meno è andata così! Secondo Madison, è la scelta migliore per tutti: io le tengo Snoopy e lei mi tiene Ilke per tutto il tempo necessario… Tanto non lo ha mai sopportato!-

:- Ma dai… Snoopy è il suo alter ego, gli vuole un bene pazzesco, come fai a dire che non lo sopporta?-

L’atmosfera all’interno di quel vecchio pick-up che viaggiava spedito da Billings ad Helena –capitale dello Stato, nonché luogo dell’audizione che Morgan avrebbe dovuto affrontare di lì ad una settimana- si stava agitando troppo, ma visto che nessuno avrebbe potuto sentirli, Morgan diede libero sfogo ai suoi pensieri ed iniziò a raccontare al suo migliore amico la strana ma triste verità che aveva spinto Madison nelle loro vite…

Vedendosi recapitare Snoopy in braccio, il ragazzo non credeva ai suoi occhi, ma la baby-sitter decise di anticiparlo e senza bisogno di ulteriori domande, iniziò a parlare a cuore aperto

:-Mi tradiva…Ed io stupida non l’ho capito subito! Ah, scusa –sorrise, vedendo l’espressione alquanto confusa di lui- Non si tratta di Snoopy ovviamente! Il “lui” in questione si chiama Patrick ed ha 19 anni. Ma a te non importa nulla di tutto ciò e ti sto solo annoiando, scusa!-

Stringendola di nuovo a sé, Morgan la spronò a continuare

:-Beh, siamo stai otto mesi assieme, ma ad un certo punto ho scoperto che mi tradiva e l’ho lasciato. Punto.-

:-Punto. E Snoopy? E la tua fuga? Er favore, parlami! Giuro che non lo dirò a nessuno…-

:-Parlo solo se mi prometti che oltre ad Elias e Nigel non lo saprà mai nessun altro… intesi?-

:-Ok, d’accordo… Comunque non è colpa mia se non posso tacere nulla d’importante ai miei migliori amici!-

Alzandosi un attimo per prendere dalle braccia di Morgan Snoopy semi-addormentato, Madison cercò di riordinare Le idee… Tornando ad abbracciarlo però, a sua voce risultò incrinata dal pianto

:-E’ stata la mia prima storia d’amore importante. E’ da pazzi, ma scommetterei la testa sul fatto che Patrick mi abbia davvero voluto bene, per un certo periodo… Fatto sta che mi ha tradita ed io l’ho beccato con l’altra. Snoopy? Lui, beh… è una vittima, come me. Era il cagnolino del mio ex e dopo che mi siamo lasciati, me l’ha donato nella speranza “che non soffrissi per uno str***o” come lui (testuali sue parole), ma in effetti è avvenuto tutto il contrario: io stavo sempre più male e Snoopy, capendo di essere stato abbandonato, stava se possibile ancora peggio di me… Dopo una settimana, ho deciso che non si può star male a vita ed ho comunicato ai miei familiari (mamma, papà e due sorelline) la mia decisione. Volevo partire, passare un anno in un posto lontano da Tucson… Qualsiasi posto fosse stato abbastanza lontano da farmi dimenticare Patrick ed il motivo per cui Snoopy facesse ormai totalmente parte della mia vita! In agenzia-viaggi, il primo volantino di un volo in offerta last minute sul quale si posarono i miei occhi fu quello per Billings Ed eccomi qui, con Snoopy al seguito!-

Stupito dalla voglia di sorridere di lei, nonostante le batoste ricevute dalla vita, Morgan le parlo quasi senza pensare :- Come la fai facile… in ogni caso, hai detto un anno: sono già passati sei mesi, cosa intendi fare quando ne saranno passati altri sei?-

:-Mi sono data un tempo-limite perché avevo dato per scontato che sarei rimasta sola tutto il tempo… Ma poi un cartello fuori da un locale mi ha informata che un certo Morgan cercava un baby-sitter e da allora non faccio altro che chiedermi “Voglio davvero restare A Billings solo dodici stupidissimi mesi, dopo che sono stata accolta così bene da un sacco di persone splendide?”-

:- E la risposta è…?- Chiese lui, sempre più convinto di star vivendo la notte più magica della sua vita

La risposta, caro Nigel, non l’ho avuta! E sai perché?- tornando alla realtà, Morgan poteva intuire la curiosità del suo amico farsi ad ogni secondo più intensa

:- No, perché? E dai, non fare come al solito!-

:-Ok… Beh, se ti dicessi che dopo aver ascoltato la storia di Madison ho iniziato a vedere Snoopy con occhi diversi?-

Non capendo dove il suo amico volesse andare a parare, Nigel decise di stare al gioco e di rispondergli a tono

:- Ti risponderei che non ci credo! Ammetto che quel cagnolino mi fa pena ed approvo il fatto che te lo stai portando dietro per fare un favore alla sua padrona ma….- :-Bingo!-

:-Bingo?!? Morg, stai bene?-

:-Sto benissimo… Nigel, non capisci? Farò di Snoopy la mascotte del gruppo: lotterò con tutte le mie forze per farmi ammettere nella band e quando diventeremo famosi glielo farò vedere io a Patrick come si trattano gli animali!-

Sorridendo malizioso, l’altro domandò sornione :-Gli farai vedere solo come si trattano gli animali?-

:- No- rispose prontamente Morgan, sorridendo di rimando- gli farò anche capire cos’ha perso scegliendo di tradire Madison…-

Notando che la ragazza evitava di rispondergli, Morgan cambiò prontamente argomento

:-Dimmi la verità: ci terresti davvero a farmi andare d’accordo con Snoopy, vero?-

:- Sì, molto! Per questo vorrei proporti una sorta di scambio… Oh, insomma! Tu porta Snoopy all’audizione ed io resto qui a badare ad Ilke per tutto il tempo! Ok?-

Stupito ma in fondo soddisfatto di quel piccolo accordo, il ragazzo la guardò intensamente negli occhi, prima di tornare a parlarle

:- Ok, ma sappi che ti chiamerò sempre per sapere come sta la bimba e preparati a sentire la mancanza di Snoopy perché farò di lui il cane migliore del mondo!-

:-Davvero?!?-

:-Davvero… Patrick si mangerà le mani quando vedrà il suo Snoopy sul palco!-

A quel punto, fu il turno della giovane stupirsi :- Cosa hai intenzione di fare? Non dirmi che…?-

:-Per ora non ti dico nulla… Ed ora, se vuoi, potresti anche fermarti a dormire qui! C’è posto a sufficienza…-

Non facendoselo ripetere due volte, la ragazza si precipitò immediatamente sotto le coperte

:-Sai, Morg, ora ho un motivo in più per tornare a sorridere…- Gli disse poi, poggiando la testa sul suo torace

:-E sarebbe?-

:-Capisci, amico? Il suo motivo in più sono io!!! Spero che venga al concerto di Butte perché… Ma dai! S’è addormentato!-

Deluso dal gesto dell’amico, ma felice di essere ormai arrivato a destinazione, Morgan non perse tempo ed urlò

:- NIGEL, SVEGLIAAAAA!!!!!!!!!!! SIAMO ARRIVATIIIIII!!!!!!- facendo sobbalzare il povero malcapitato, che riuscì solo a mormorare un “Ho capito!” prima di vedersi trascinare fuori dal pick-up ancora mezzo addormentato.

:-Tu! Tu sei il mio motivo in più; ti prego, non deludermi e fatti ammettere nella band ok? Buona fortuna per tutto, tesoro!-

Sorridendo felice mentre scivolavano lentamente nel sonno, Morgan non poté fare a meno di notare un piccolo particolare: era ormai innamorato perso della baby-sitter di Ilke!

Note: Pensavate di esservi liberati di me e della mia FF, vero???? Ed invece no, siamo tornati!U.U Mi dispiace davvero di non aver aggiornato per troppo tempo, ma tra lo studio ed il fatto che per lungo tempo non ho proprio più frequentato EFP, i mesi sono inesorabilmente passati. Ora però sono tornata, per restare, ed aggiornerò molto più frequentemente… Spero che continuerete a seguirmi numerosi. Anche se sono stata a lungo assente, le visite alla mia storia non sono mai mancate e di questo ringrazio caldamente tutti i lettori che fin qui hanno letto e recensito! Bacioni a tutti ed a presto, Devilgirl89!^_^

Ritorna all'indice


Capitolo 22
*** Un motivo in più!- Parte 2 ***


Parte 2 – Sei sotto un tetto… e un cane nella band!

20/04/1998

Accendendo il cellulare alle 08:00 del mattino, Morgan si sentiva abbastanza giù di corda: quello avrebbe dovuto essere un giorno speciale per lui –di lì a due ore infatti, avrebbe incontrato la sua futura band per la prima volta- ma una vocina insistente nella testa lo spingeva verso la tristezza. Nessuno dei suoi amici o familiari, Nigel escluso, lo avrebbe chiamato per augurargli buona fortuna, nessuno gli avrebbe cantato….

:- Tanti auguri a te, tanti auguri a te, tanti auguri a Morgan, tanti auguri a teeeee… Buon compleanno, amico!-

La voce di Nigel lo riscosse ben presto dai suoi tristi pensieri: afferrando poi al volo un pacchetto regalo che quest’ultimo gli lanciava riuscì persino a sorridere

:-Ma che…? Non dovevi disturbarti tanto sai? Lo rimproverò quindi bonariamente, aprendo con curiosità quella strana scatoletta

:-Oh, ma tanto non mi sono disturbato per nulla… io l’ho solo incartata!-

Non appena Nigel ebbe finito di parlare, Morgan avendo finalmente visualizzato quello che doveva essere il suo regalo, rimase di stucco: ancora incredulo, si apprestò quindi a leggerne il piccolo biglietto d’accompagnamento.

“Perdonami”, diceva solamente quest’ultimo ma in quella parola vi erano inserite così tante sensazioni, tante strade non percorse, discorsi non affrontati che…

:- Pete!- riuscì soltanto ad esclamare il maggiore dei Brent, prima di premere il minuscolo pulsantino di accensione della telecamera digitale che aveva appena ricevuto in dono; come previsto, immediatamente partirono dei fotogrammi –la sua Ilke in braccio ad ognuno dei suoi amici- che ebbero un forte potere su di lui: osservando quei momenti di vita di sua figlia, il ragazzo si sentiva stranamente felice come non gli capitava da mesi… Ad un certo punto però, le immagini si interruppero bruscamente per lasciare spazio ad un video: osservandone le prime immagini sul minuscolo schermo al lato, Morgan capì immediatamente che era stato girato in fretta e furia e non potè far altro che restare con gli occhi incollati sulla telecamera per saperne di più!

:- Ciao fratellone, scusa se piango ma, ma stasera sono stato davvero uno stupido con te! Io…io non volevo dirti quelle cose, non è vero che ti odio, che non voglio più saperne nulla di te: io ho una paura matta di perderti e aver saputo all’improvviso della tua partenza è stato un duro colpo per me: ne abbiamo passate così tante insieme in questi mesi che… ora non so come fare! Tu andrai via, me lo sento, ed è per questo che sto registrando queste immagini: così ti ricorderai sempre di me… Ho chiesto a Nigel di consegnarti la telecamera il giorno del tuo compleanno: per favore, chiamami non appena questo video finirà, fossero anche le 3:00 del mattino. Per me sarebbe importante sentire la tua voce, ho delle grandi novità da comunicarti e… ti voglio bene! Te ne ho sempre voluto e te ne vorrò per sempre: sei il mio mito e vorrei fare pace con te. Ci conto, a presto!-

Non appena quei due minuti di girato finirono, al ragazzo non restò altro che raccogliere le idee: Peter, il suo amato fratellino, aveva registrato un video, seduto a gambe incrociate sul letti mentre piangeva disperato solo per fargli sapere che gli voleva bene? Col cuore che scoppiava di felicità, si apprestò allora a comporre il numero di Peter…

Come previsto, il minore rispose dopo appena due squilli

:- Pronto Morg, sei tu?-

Sorridendo felice, quest’ultimo parlò senza nemmeno salutarlo

:- Ti voglio bene anch’io, piccolo! Allora, dimmi: quali sono le tue novità?- :-Oh, Morg… Scusami, non sai quanto mi dispiace di averti urlato quelle cose! Potrai mai perdonarmi?- Parlando con voce incrinata dal pianto, mentre la sua Sasha gli si stringeva addosso per infondergli coraggio, Pete attendeva la risposta col cuore in gola:

:-Fratellino, io non ti ho mai portato rancore per ciò che mi hai detto… Dimentichiamo tutto! Ti va?-

:- Sì… sì, mi va! Ed ora… Posso dirti le novità dell’ultimo periodo?-

Ridendo di gusto, Morgan rispose di sì, ed immediatamente la dolce voce di Sasha invase le sue orecchie

:-Morgan, finalmente hai chiamato! Allora, vuoi le novità? Beh… io e Pete abbiamo fatto l’amore!-

:-Voi…? Beh, è… è…. Fantastico! Ma scusa, perché me lo state confessando?-

:-Pete dice che vi siete sempre detti tutto, non è così? E poi, come ben sai, noi conviviamo a tutti gli effetti e volevamo che tu sapessi che… insomma…- Non sapendo più come proseguire, Sasha lasciò che fosse Morgan a continuare

:-Sì, ho capito! Pillola o condom?-

:-Prego?-

:-Ok…nulla! Sei incinta?-

:-Ma che dici, fratellone? L’hai messa terribilmente in imbarazzo… E comunque, abbiamo usato ogni precauzione, tranquillo! Però abbiamo un problema…-

Sentendo suo fratello prendere le difese della sua ragazza in quel modo, Morgan lo spronò a continuare

:-Beh… Per tutto il periodo in cui sarai assente, ci trasferiremo tutti a casa tua e di Madison: saremo in sei sotto un tetto ed Elias non ci fa dormire nella stessa stanza perché è convinto che prima di avere rapporti, due persone debbano conoscersi bene… Ci aiuti?-

:-Senti, Pete: tranquillo ok? Parlerò io con Elias… e divertitevi mentre sono via! Ora devo andare, ti richiamo dopo!-

:-Ok, ci sentiamo! Ti voglio bene…-

Non appena Morgan ebbe chiuso la telefonata, Nigel lo spintonò verso il bagno: entro breve avrebbero dovuto incontrare la band ed erano terribilmente in ritardo!!!

()()()()()()

Percorrendo a piedi i cento metri che separavano il parcheggio dal luogo dell’audizione, alle 10:00 in punto, i due amici godettero in silenzio dell’aria insolitamente calda e gradevole della Capitale.

In quei pochi istanti, nella mente di Morgan si formarono così tanti pensieri contrastanti che il ragazzo accolse come una benedizione la vista di quel palazzo di cui aveva ricevuto via mail alcune foto

:-Finalmente, ci siamo!- esordì poi, rompendo il silenzio

:-Morg, non devi impressionare nessuno… Lo so che sei agitato: rilassati! E’ un gioco…-

:Ma io devo farcela ok? L’ho promesso a Madison e…- iniziò a dire, ma il suo amico lo interruppe bruscamente

:-Hai promesso, hai promesso. Basta! Se non riuscirai ad entrare, vorrà dire che torneremo a casa e festeggeremo lo stesso: dove? Nel TUO Bar, il posto dove dovresti essere ora e che hai lasciato per fare l’imbecille con la chitarra!-

:-Ma io…- Sentendosi ferito dalle parole del suo migliore amico, Morgan avrebbe voluto prenderlo a pugni

:-Ascoltami: io lo so che ci tieni a questo progetto, ma la tua vita non è questa Morg! E non lo dico per farti del male, ma perché ti conosco, come conoscevo Lindsey. E lei non avrebbe voluto questo per la vostra bimba!-

Zittendo Nigel con un cenno della mano, l’altro gli si avvicinò con fare minaccioso

:-Fosse stato per sua madre, io non avrei mai conosciuto Ilke. Ora tutta la mia vita ruota attorno a lei e nessuno deve permettersi di dirmi cosa posso o non posso fare con lei, d’accordo?-

:-Ehm… se la commedia è finita, noi avremmo un’audizione da fare, signori!-

Voltandosi di scatto verso il portone del palazzo, i due amici si ritrovarono di fronte quattro giovani dall’aria vagamente scettica. Seguendo immediatamente colui che aveva parlato all’interno, Morgan maledì mentalmente Nigel per avergli già fatto fare una figuraccia…

:-Prego, entrate!-

Facendo accomodare i due in salotto e sedendosi su un’immenso divano ad angolo, gli altri iniziarono a guardarli con curiosità finché l’unica ragazza tra loro ruppe il silenzio parlando gentilmente

:-Benvenuti! Chi di voi è Morgan? Ah, bene –sorrise, dopo aver visto l’interessato alzare una mano- E… che genere suoni di solito?-

Afferrando al volo una birra che gli veniva offerta, il giovane decise di essere sincero fino in fondo

:- Io… beh, ho suonato la chitarra dagli 11 ai 16 anni: suonavo di tutto, non avevo preferenze! Poi ho smesso ed ho ripreso il mio strumento in mano diciamo… quattro giorni fa?-

Ridendo di gusto, il ragazzo che gli aveva aperto la porta lo trasse bonariamente d’impaccio

:- A questo penseremo dopo: ora presentiamoci! Io sono Mark, suono le tastiere e sarei il leader di questa banda di matti, loro sono Claire, Shane e Dave. Rispettivamente seconda voce, basso e chitarra elettrica! Tu sei Morgan, e il tuo amico…?-

:-Nigel! Molto lieto…- Si presentò quest’ultimo, stringendo la mano a Mark.

In breve, quell’enorme casa si trasformò nel luogo più festoso del mondo: tutti parlavano vivacemente e persino Nigel – solitamente impacciato in pubblico- si stava divertendo molto. Eppure, Morgan era ancora troppo agitato per godere appieno di quella divertente atmosfera e, nell’indecisione, si avvicinò a Claire, che sembrava starsene in disparte quanto lui

:-Ciao, che fai? –la salutò quindi, vedendola triste

:- Niente di speciale… Pensavo!-

:-E… posso sapere a cosa?- trovandosi d’improvviso gli occhi incredibilmente azzurri di lei puntati addosso, Morgan ebbe un tuffo al cuore: assomigliavano in maniera impressionante a quelli di Lindsey!

:- Ad una persona che mi ha lasciato troppo presto… e al suo cane!-

Sentendo quella risposta uscire dalle labbra di Claire, il ragazzo decise di prendere la palla al balzo e –forse a voce troppo alta- dichiarò

:- Io ho un cane! Si chiama Snoopy, è un Jack Russell… e sono qui perché devo vincere una scommessa! Perciò, Claire: mettici tu una buona parola con Mark. Sono qui per mia figlia…-

Accorgendosi solo in quel momento di aver parlato in tono DECISAMENTE troppo alto, il ragazzo si vide immediatamente stringere la mano da Mark

:-Hai un cane, hai detto? Rispondi solo sì o no!-

:-Sì!-

:-E vuoi stare nella band ad ogni costo?-

:-Sì!-

:-Abbandoneresti mai il gruppo senza preavviso?-

:-No, che domande!-

:-Bene, ed ora l’ultima: Morgan, cosa diresti se ti dicessimo che sei dentro?-

:-Io… GRAZIE!!!-

Abbracciando con calore il leader, il ragazzo stentava a credere alla sua fortuna: era nella band senza nemmeno aver dovuto suonare e tutto grazie a Snoopy

“Non tutti i mali vengono per nuocere, allora”, fu il suo ultimo pensiero, prima di rituffarsi, stavolta seriamente e senza ansie nel clima festoso cui si era abituato nell’ultima ora…

Note: Carissimi, come vedete il nostro Morgan ce l’ha fatta ad entrare!!!XD Che ne pensate di questo nuovo capitolo? Stavolta ho aggiornato relativamente presto, dai… Considerando che sto portando avanti anche un’altra FF con la mia best (sempre su Efp, lei è Luce_Della_Sera) ed un’altra sui Tokio per conto mio, capirete che non è facile gestire tutto: in più studio, quindi merito comprensione!XD A presto, un bacione a tutti i lettori che hanno visto e commentato il mio precedente capitolo!!! Con affetto, Devilgirl89^_^ Di certo, aggiornerò dopo le festività, perciò vi faccio sin da ora i miei migliori Auguri di Buona Pasqua… Bacioni a tutti voi e alle vostre famiglie!!!!^.^

Ritorna all'indice


Capitolo 23
*** Un motivo in più! - parte 3 - ***


Un motivo in più! parte 3 <> “Dentro… Ma decisamente troppo fuori!”
 
Trovandosi a bere una birra nel primo locale che gli fosse capitato sotto tiro, finalmente soli dopo quasi dieci ore di festa continua a casa di Mark, Nigel e Morgan decisero di comunicare immediatamente quella stupenda novità alle persone rimaste a casa.
Componendo il numero di suo fratello dal telefonino di Nigel, il maggiore dei Brent non aveva assolutamente idea di come introdurre l’argomento, eppure…
:-Ciao, Morg! Che mi dici di bello?-
Quando la simpatica voce di Peter lo salutò allegramente, tutti i tasselli della sua vita sembrarono tornare di colpo a posto dopo secoli di disordine
:- Sono dentro, Pete!!!- Esordì infatti con voce trionfante, al culmine della felicità
:- Dentro… Ehm… In che senso?- chiese il ragazzo, spiazzandolo- Omicidio, spaccio… Si può pagare la cauzione?!-
Sentendo quelle parole confuse uscire dalla bocca del suo fratellino, l’altro si diede immediatamente dell’imbecille
:- Pete, sono nella band! L’audizione era prevista tra alcuni giorni, ma dato che eravamo già qui, Mark ha voluto vederci subito… Che c’è ora?-
:- Tu sei…? Ahahahahah… Scusa, ma…. Ok, sono calmo! Ascolta, vado a dirlo a tutti e ti richiamo, va bene? Comunque, complimenti rock-star: faccio il tifo per te!!! A tra poco.-
Vedendo il suo amico riagganciare felice, Nigel volle subito sapere il motivo di tanta ilarità
:- Pete credeva che mi avessero incarcerato… Ahahah, mio fratello è decisamente uno spasso e… Amico, credo ti sia arrivato un sms!- gli spiegò poi velocemente; controllando il display del cellulare e porgendolo di nuovo all’amico con un gran sorriso, l’altro commentò
:- L’hai fatto cedere!-
Leggendo a sua volta quel breve testo, Morgan non potè che rallegrarsi ancora di più
“Fa i complimenti al Brent: tra cinque minuti lo chiamiamo… E digli che ha vinto lui su Pete: può dormire con Sasha!^_^ Mi mancate, E.”
Riconsegnando dunque il telefono a Nigel, ed affrettandosi ad uscire dal locale –in quanto troppo affollato, per permettere ai due di sostenere una lunga conversazione telefonica-, Morgan gli spiegò brevemente la questione di cui aveva parlato con suo fratello quella stessa mattina, ed attese pazientemente la chiamata promessagli dai suoi amici.
Come previsto, arrivò un minuto più tardi e la prima voce che i due udirono –dopo aver inserito il vivavoce- fu proprio quella del loro migliore amico
:- Ciao, Morg! Complimenti, eh?-
:- Grazie, Elias! Ma voi non eravate quelli del “non si può fare”?!-
:- Hai ragione, però ormai l’abbiamo capito quanto ci tieni a questo lavoro e… Insomma, era stupido tenerti il muso, no?-
.- Madison, grazie! Io… Come sta Ilke?-
:- Come vuoi che stia? Benissimo, come il suo papà!-
:- Ciao Misya, grazie dell’informazione! Allora, che si dice a Billings, verrete al mio primo concerto?-
:- Dipende: com’è la band?-
:- Oh, Pete… E’ straordinaria! Ah, ho un’ulteriore sorpresa!-
:- Davvero, Morg?! Spara, dai!-
:- Ciao anche a te, Sasha! Allora, ve lo dico subito: è dentro anche Snoopy!!!-
A quell’ultima notizia, tutta quella massa disordinata di persone che fino a quel momento aveva urlato all’inverosimile la sua gioia, proruppe  in un urlo ancora più forte, prima di lasciare il telefonino nelle mano di Madison, che –allontanandosi un pochino- gli  parlò finalmente con voce calma ed a volume normale
:- Grazie, Morg! Ma come…?-
:- Non lo so nemmeno io, tesoro!- La interruppe gioiosamente lui- Da quanto ho capito, hanno subìto un abbandono l’anno scorso, e chi è andato via doveva avere un cane… Fatto sta che ora siamo entrambi dentro questa nuova realtà, e con tutta l’intenzione di restarci!-
Sentendo il ragazzo parlare in quel modo, lei avrebbe voluto piangere. Se Morgan fosse rimasto troppo a lungo nella band, avrebbe finito per dimenticarsi del loro speciale rapporto…
:- Tornerò presto: di questo non devi dubitare, Made!- continuò l’altro, dopo alcuni significativi istanti di silenzio, ben deciso a giocarsi tutte le sue carte, sotto lo sguardo allibito e sorridente di Nigel –Ascolta, negli ultimi tempi tu… tu sei diventata importantissima per me. E non solo perché accudisci mia figlia, ma perché mi hai aperto il tuo cuore, mi hai fatto capire che n on sempre le disgrazie arrivano per distruggerci e mi vuoi bene nonostante io non sia un ragazzo modello! Madison , quello che vorrei farti capire è…-
:- Vacci piano, Morg! – lo interruppe dolcemente lei- E’ bellissimo tutto ciò che dici, ed anch’io mi sento legatissima a te, ma diamoci tempo; almeno finché non tornerai. Poi parleremo e…-
:- Nove giorni… Otto, se calcoliamo che oggi sta quasi per finire! Mi aspetterai, piccola?-
:- Sì… Mi manchi! Ora non ho più paura di dirlo: conterò i giorni per poterti rivedere, tesoro mio!-
:- Benissimo! A presto, allora… E tratta bene la mia Ilke! Buonanotte, dolcissima, e salutami tutti i matti eh? Io sarò pure dentro, ma voi siete decisamente troppo fuori!-
:- D’accordo! Stammi bene anche tu, campione… A presto.-
Riagganciando sotto lo sguardo complice e ammirato di Nigel, Morgan sembrava camminare ad un palmo da terra. Aprendo poi la portiera del pick-up e traendone fuori Snoopy, gli diede un piccolo bacio sul muso, sussurrandogli, al culmine della felicità
:-Grazie di aver portato un sacco di guai nella mia vita! Sei decisamente la miglior seccatura che potesse mai capitarmi, e la tua padrona è ancora meglio! Grazie d’esistere cucciolino, ti voglio bene!-
 

Note: dopo molto tempo, torno con un nuovo capitolo di questa ff… Lo avevo nel cassetto, però aspettavo il momento giusto per postarlo!XD
Adesso, il momento è arrivato: a pochi giorni da un pellegrinaggio da me effettuato a Medjugorje (29-10/03-11) avevo proprio voglia di mettere un capitolo dolce e senza pretese, per continuare lo spirito gioioso e positivo col quale sono tornata dalla Bosnia… Spero vi piaccia, e se volete lasciatemi un commentino!^_^

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=334267