All i want for Christmas is you

di jessthesohodoll
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Giorno 1 - Di ghirlande e palline di natale ***
Capitolo 2: *** Giorno 2 - A Mika sta bene davvero tutto ***
Capitolo 3: *** Giorno 3 - Le tradizioni vanno rispettate ***
Capitolo 4: *** Giorno 4 - Babbo Natali un pò trash ***
Capitolo 5: *** Giorno 5 ; Omini di pan di Zenzero e Cioccolate calde. ***
Capitolo 6: *** giorno 6 - giudici depressi e coppiette smielate ***
Capitolo 7: *** giorno 7 - pupazzi di neve con la frangetta ***
Capitolo 8: *** Bonus #1 : io, te e tre piccole dive ***
Capitolo 9: *** Bonus #2 : Bright lights, big city ***



Capitolo 1
*** Giorno 1 - Di ghirlande e palline di natale ***


Giorno 1 – Di ghirlande e palline di natale.
Saper addobbare un albero era un arte. Andava coltivata negli anni e , modestamente, Gennaro se ne considerava un sapiente esperto.
Ecco perché, un volta finito Novembre, alle prime luci dei pochi giorni di Dicembre che i ragazzi avrebbero passato all’interno del loft, si ritrovarono un abete nel bel mezzo del salone.
Gennaro aveva gli occhi che gli brillavano come un bambino la sera della vigilia, quando sta per scartare i regali.
Gennaro tornava sempre un po’ bambino a Natale, rendendo quello il momento preferito dell’anno di Alessio, e non solo per gli infiniti pranzi pieno di cibo delizioso che faceva con la sua famiglia, o i regali , o il dolce far niente.
Sostavano immobili davanti al grande albero spoglio ormai da 20 minuti quando Elisa passò davanti a loro, una ghirlanda come collana e un paio di palline come orecchini.
“Qualcuno è eccitato per il Natale?” le chiese Alex ridendo.
“No” rispose la rossa dei Moseek “Sto pensando di lanciare un nuova moda”
 
Ok, Gennaro era confuso ora. A casa sua era tradizione fare l’albero l’8 di Dicembre. L’ultima volta che aveva controllato era solo il 2.
“è tutto sbagliato” disse infatti Gennaro.
 
Alessio lo poteva sentire pensare e non era mai un buon segno.
 
“Che c’è?” disse infatti sospirando , conoscendo il suo ragazzo e compagno di band meglio di chiunque “Che cosa è sbagliato?”
“è troppo presto” disse Gennaro, mettendo su un adorabile broncio “L’albero va fatto l’8 di Dicembre, è tradizione”
“La Produzione ci ha anticipato il natale, fratè” disse Davide, soppesando un paio di palline.
“Dai, su con la vita qualgliò” disse Giò, con un vistoso cappello di babbo natale “è natale”
 
 
Beh, almeno poteva tramandare la sua antica arte a quei poveri stolti.
 
****
“No” disse Gennaro , incrociando le braccia al petto .
Quello era il gruppo di decoratori di alberi più indisciplinato che avesse mai visto. E nessuno lo stava ascoltando.
“Che c’è?” chiese Alessio , in bilico su uno sgabello.
 
Niente stava andando come voleva.
 
Giò si era disteso comodamente sul divano e non li stava per niente aiutando.
“Muovi il culo” gli aveva intimato Shorty, lanciandogli un cuscino.
“Io sto dirigendo i lavori” ripose laconico GiòSada.
 
Fabio e Davide dei Moseek erano letteralmente legati da metri e metri di ghirlande colorate, e Elisa stava cercando inutilmente di liberarli da ore ormai.
Enrica se ne stava buona su uno dei divani. In quanto più piccola a lei spettava mettere il puntale.
In pratica, solo loro due e Shorty stavano realmente lavorando.
 
“C’è che è tutto sbagliato” rispose Gennaro, guardando Alessio.
“Ho capito” rispose il moro, in piedi sullo sgabello “Niente ghirlanda blu qui perché stona con le palline”
“Grazie” disse Gennaro, sorridendo appena.
“Hey” disse Alessio scendendo. Si avvicinò a lui, attraendolo a se con la ghirlanda incriminata. “Che c’è?”
“No, non è niente” rispose Gennaro.
“Gen, sei sempre un po’ stronzo quando si tratta di fare l’albero, ma non sei mai arrivato a questi livelli” disse Alessio, baciandolo sul naso “Quindi te lo ripeterò. Che c’è?”
“Ok. C’è che ho un po’ nostalgia di casa. Le mie sorelle avranno già fatto l’albero, senza di me. E mie madre avrà già cucinato chissà quanto cibo, e io non ero li ad aiutare” disse Gennaro.
“Lo sono anche io” ammise Alessio “Sono quasi certo che mia madre stesse già programmando il cenone ancora prima di andarcene”
“Anche la mia” disse Gennaro, ridacchiando.
“Vedila così” disse Alessio “A Natale saremo a casa con le nostre famiglie e mangeremo le 27 portate che avranno fatto le nostre madri. E ricordati che mi devi fare il dolce al torrone, quello che mi fai tutti gli anni e che mi piace tanto”
“Ricevuto” rispose Gennaro ridendo.
“Ma per ora goditi questo finto natale insieme a me” disse Alessio.
Lo bacio con passione, come se fossero gli unici nella stanza. Era uno di quei baci che sapeva di casa,  di piumoni e tazza di cioccolata calda.
“Quagliò, siete così dannatamente mielosi che mi sta per venire una carie” gli rimbeccò Giosada, beccandosi un altro cuscino in faccia da parte di Shorty.
Tutto sommato, quel natale non era poi così male. 

 

Xmas Soho Corner :

BUON NATALE.

CIAO BELLA GENTE. Scusate per questa mia improvvisa assenza!!!

In teoria questa week doveva iniziare Lunedì, ma c'è stato un contrattempo.

O meglio, lunedì ero praticamente cieca da un occhio a causa della congiuntivite. Facevo fatica a stare alla luce, figuriamoci scrivere al computer

Ma ora, grazie a delle gocce miracolose di cui sono fermamente convinta ci sia anche dell'acqua di Lourde in mezzo, sto molto meglio.

Come state voi?

Credo che sia l'effetto urban, quei due nani portano sfiga anche a me!! Ahahaa

Cq, preparatevi. Come ho detto alle ragazze del gruppo midez e gennex, io sono solita fare una week natalizia ogni anno, cambiando i prompt e il fandom ovviamente.

Il primo anno è stato Glee, per l'esattezza i Warbler , il secondo la Marvel e adesso questi due nani disagiati , un coso colorato e un Mika

Ci vediamo domani con il primo capitolo Midez ;)

-jess

 




 

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Capitolo 2
*** Giorno 2 - A Mika sta bene davvero tutto ***


Giorno 2 – A Mika sta davvero bene tutto.
 
Natale era uno di quei periodi dell’anno che rendeva felice Federico come un bambino.
Si, c’era l’estate e quella non si poteva battere. Ma Natale significava relax, dopo le fatiche titaniche di x factor, tazze fumanti di cioccolata e i suoi adorati maglioni natalizi.
 
Ne aveva di ogni tipo, uno più orrendo dell’altro. Ed erano il suo orgoglio e la sua gioia.
 
A Federico non importava la forma, il colore, o se sopra ci fosse disegnato un renna piuttosto che un Babbo Natale zombie. Erano caldi e comodi ed erano l’ideale per quella stagione.
 
In più , era consapevole di non essere tutta questa bellezza, con renne e affini che campeggiavano sul suo petto.
 
Ma diciamocelo, a nessuno stanno bene quei dannati cosi.
 
Beh, forse qualcuno era una eccezione.
 
Trattenne una risatina per niente virile quando vide Mika versarsi una tazza di cioccolata calda che qualcuno dei ragazzi aveva appena fatto nella cucina del loft.
 
“Ciao Federico” disse lui “Anche tu senti spirito natalizio in anticipo?”
 
Indossava un maglione natalizio con un adorabile pupazzo di neve che indicava il polo nord.
 
Dio, probabilmente chiunque sarebbe stato ridicolo, ma Michael era insopportabilmente adorabile.
 
Federico iniziò a pensare che l’universo c’è l’avesse davvero con lui.
 
“Si” disse Federico “Lo sai che aspetto questo periodo dell’anno per cacciare fuori i miei piccoli capolavori”
“Già” disse Michael sorridendo “Tuo maglione quasi uguale a mio”
 
Federico abbassò per un attimo lo sguardo, ammirando quello che era forse il più classico dei suoi “obbrobri natalizi” , come Giulia amava chiamarli .
Era rosso con un pupazzo di neve. Davvero, ne aveva avuti di peggiori nel suo vasto arsenale.
 
Alcuni brillavano o avevano comunque strane luci intermittenti.
 
“Il mio lo ha disegnato mia madre” disse Michael , girando assorto il cucchiaino nella tazza “L’ho dovuto mettere quasi per forza”
“Tranquillo” gli disse Federico “Anzi, credo tu sia l’unica persona che stia realmente bene con uno di questi cosi addosso”
“Anche tu non sei male” disse Michael, arrossendo appena “Chocolate? It smells havenly!”
“Lo sai che non ti seguo quando parli inglese” disse Federico ridendo “Comunque si, chi l’ha fatta?”
“Gennaro” disse Alessio, sedendosi sull’ampio tavolo con un tonfo.
“Ricetta segreta” disse Gennaro, entrando dopo di lui.
“Non guardate me” disse Alessio “Nemmeno io lo so sto dannato ingrediente segreto”
“E’ solo tanto amore e una cosa che non ti dirò mai” disse Gennaro, facendo la linguaccia.
 
Ora che guardava bene, Federico notò anche loro due stavano indossando un maglione natalizio.
Quello di Gennaro aveva anche delle minuscole lucine attorno a una renna un po’ scheletrica, ed era palesemente suo essendo, per una volta, della sua taglia.
Ma a dirla tutta, un po’ tutti i ragazzi del loft ne stavano indossando uno.
Ne ebbe la prova quando anche Giosada entrò, annucinandosi con un pesante sbadiglio.  Il babbo natale del suo maglione aveva le cuffie e stava ascoltando della musica.
“è una fottuta epidemia” disse Federico, ridacchiando.
 
Fu allora che Michael si avvicinò con un fazzoletto in mano.
“Tu sei come bambino troppo cresciuto” disse lui, ridendo “Ti sei sporcato il naso con la panna. Comunque, sei sempre adorabile”
Lasciandolo poi così, con un bacio sui capelli a spazzola e il naso sporco di panna.
 
Quel Natale stava incominciando davvero a piacergli.
 
 
 
 
Xmas soho corner :
 
Secondo giorno. Come vedete sono stata di parola!!!!
 
Il fatto è che il buon Federico Lucia possiede veramente un maglione come quello che ho descritto. Ne ha postato una foto e potete anche vederlo nel suo ultimo video diario.
 
Come avete visto, c’è stata una piccola invasione di campo dei Gennex ma non temete. Domani i Midez ricambieranno il favore ;)
 
Un bacio
Jess
 
p.s. quante volte è lecito ascoltare un cd a ripetizione? No perché ha natale mi hanno regalato “No place in heaven” del nostro ricciolone preferito e sono già a quota 6 ascolti a ripetizione
 
quel cd è troppo.
 
 
 

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Capitolo 3
*** Giorno 3 - Le tradizioni vanno rispettate ***


Giorno 3 – Le tradizioni vanno rispettate.
Una strana vegetazione campeggiava all’interno del loft e , come al solito, l’idea era di Elisa.
La rossa dei Moseek aveva infatti deciso di rendere più festivo l’ambiente, appendendo rametti di vischio sopra lo stipite di ogni dannata porta.
Gennaro incominciava davvero ad odiare quella insolita aria festosa che regnava all’interno del loft. Incominciava davvero ad avere il bisogno fisico di ricordare ad ogni singolo abitante che era solo il 5 di Dicembre, che Novembre era letteralmente stato l’altro giorno , che c’è l’aveva ancora con loro per averlo “costretto” a fare l’albero molto prima dell’8 di Dicembre e che stavano diventando tutti insopportabili.
 
Tutti, eccetto Alex ovviamente.
 
Il vischio poi, nei suoi miseri 20 anni di vita non aveva mai portato niente se non una serie infinita di figure di merda.
Infondo, aveva già mietuto le sue vittime anche all’interno del loft.
 
A Shorty e Gio erano capitate rispettivamente Enrica e Elisa. Ma mentre Gio aveva baciato Elisa, regalandole poi uno sguardo “togli mutante” e un “baci davvero bene” che avevano fatto diventare Elisa rossa almeno come i suoi capelli e l’avevano letteralmente fatto pregare ai suoi due compari di non fare la spia con il suo ragazzo, Davide si era limitato a un casto bacio sulla guancia ad Enrica.
“Solo, non ditelo ad Alba” aveva anche detto.
 
Anche Fabio e Davide dei Moseek erano caduti nella trappola della loro stessa compagnia di band.
Tutti ne avevano riso, Elisa si era limitata a dire “è solo ordinaria amministrazione per me” girando annoiata una rivista.
 
“Che guardi?” chiese Alex, apparendo accanto a lui con un sorrisetto e una tazza di cioccolata in mano.
Già, il suo insopportabilmente adorabile ragazzo.
 
Adesso che ci pensava, nemmeno lui e Alex erano ancora stati vittima di quella pianta malefica.
Stava già contando i secondi fino al momento in cui qualcuno gli avrebbe notati, li fermi sotto lo stipite della cucina in contemplazione di un ramoscello di vischio , quando qualcuno gridò la tanto odiata parola.
“Vischio” urlò infatti Giò, senza neanche alzare gli occhi dalla sua tazza di cereali.
 
Ecco, il fatto è che Gennaro aveva ucciso per molto meno. E Giovanni gli stava pure simpatico.
 
A casa non sarebbe stato un problema. Ogni loro singolo amico sembrava shipparli in segreto da anni, tanto che, quando gli dissero tutto, esultarono.
Persino le loro famiglie l’avevano presa relativamente bene.
Ma li dentro avevano deciso di mantenere un profilo basso, di concentrarsi sulla musica e di non creare scandalo e ..
Si ritrovò le labbra di Alessio, le dolci e cioccolatose labbra di Alessio, ancora prima di aver finito il suo monologo interiore.
 
“Tu pensi troppo” gli disse Alex, le labbra ancora a pochi millimetri dalle sue, prima di riprendere da dove aveva interrotto.
“Hey, ragazzi” disse Fedez, apparendo con un sorrisetto “Certe cose tenetele per stasera. Che poi vi mettete a dormire come nonnini e non fate niente di divertente”
Ecco, adesso pure i giudici ci si mettevano?
 
Ai ragazzi bastò una semplice occhiata per notare uno scompigliato Mika controllare le mail sul suo cellulare, fermarsi a pochi centimetri da Fedez , sotto lo stipite della cucina.
 
Dovevano saperlo. Mika non aveva più concorrenti , eppure non era mai stato così presente nel loft come in quei giorni.
“Io supporto morale, ragazzi” aveva detto il riccio, con un ampio sorriso , ma nessuno gli aveva davvero creduto.
Gennaro guardò Alessio con un sorriso furbo, che fece roteare gli occhi ad Alessio.
“Vischio” urlarono in coro, facendo girare i due giudici.
“Oh” disse distratto Mika “Cosa?”
“Vogliono che ci baciamo, Mik” disse Federico, indicando il vischio sopra le loro teste.
“Oh, Mistletoe? Sure” disse Mika, prendendo la faccia di Federico tra le mani e baciandolo con passione.
Un bacio che aveva lasciato muto anche il sempre loquace Fedez.
“Hey ragazzi, tenetevi qualcosa per stasera. Che poi vi rimane solo da coccolare i cani e non è bello” disse Elisa, passando di li con naturalezza, e beccandosi pure un meritato cinque da parte di Alex e Genn.
“Hey, non mi guardare così” disse Michael, a un accigliato Federico “Tradizioni vanno rispettate”
 
Questo risollevò il morale di Gennaro per due giorni buoni, una vera e propria vittoria per Alex.
 
 
 
 
 
Xmas soho corner :
Che vi pare? Come avevo detto i Midez avrebbero ricambiato il favore per la piccola “invasione” dei Gennex di ieri. E così, li ho fatti baciare anche loro sotto il vischio.
 
Anche i Favide dei Moseek. Ridendo e scherzando loro sono gli unici che si sono veramente baciati, nella realtà, per ora ahahah
Ah, ho anche avuto una specie di illuminazione mistica e ho stilato il “programma” per il 2016.
 
Finita la week avrete :
  • Il terzo cap di “Talk about you” dove Elisa avrà praticamente tutti i maschi contro, povera.
  • Il terzo cap di “Get your happy on” e preparatevi, che Genn va a casa di Alex per questo “pomeriggio di studio”
  • Una os series per gli Urban e una per i Midez, entrambe accompagnate da un fanmix da ascoltare durante la lettura.
  • Una long midez Au “La carica dei 101” dove Fede e Michael si conoscono per via di uno “scontro” dei loro cani al parco.
  • Una long Midez Highschool au
  • Una “semi” long Urban , con una dolcissima sorpresa alla fine (sul serio, preparatevi che vi farò cascare i denti per la carie)
  • Varie ed eventuali
 
Va ben, ci siamo capiti
 
Un bacio
 
 

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Capitolo 4
*** Giorno 4 - Babbo Natali un pò trash ***


Giorno 4 – Babbo Natali un po’ trash.
 
 (il testo scritto così sono frasi in Inglese.
 o in Francese.
Beh, avete capito)
 
 
Michael non aveva mai creduto nella “classica” magia del Natale. I Natali a casa Penniman erano sempre fin troppo caotici per essere vissuti come tali, con un numero infinito di parenti di cui Michael non era nemmeno convinto di esserne a conoscenza.
Soltanto loro erano in 7, di cui 5 erano solo i figli, senza contare tutto il parentado che puntualmente decideva che si, Natale era il momento giusto per venirli a trovare.
 
Ecco perché , all’inizio, aveva storto un po’ il naso all’idea dei babbo natali segreti.
Era stata un’idea di Skin, dicendo che era una cosa carina e che in famiglia lo facevano da quando lei aveva memoria.
Tutti avevano accolto l’idea con entusiasmo.
Tutti eccetto lui.
 
Non era tanto per l’idea in se, quanto per il destinatario che beccò.
Skin gli aveva fatti pescare i nomi dal suo grosso cappello, e Michael voleva quasi ridere istericamente quando vide il nome
 
Fedez <3
 
Non sapeva davvero che regalargli. E il suo incubo non finiva di certo qui.
 
Aveva sbrigato la faccenda del regalo per Federico anche abbastanza in fretta, doveva ammetterlo. Rimaneva da scoprire chi era il povero disgraziato che era stato costretto a fare il regalo a lui.
Poteva essere Skin, e i suoi veramente dubbiosi gusti in fatto di vestire, o Elio, e i suoi regali “utili ma divertenti”.
 
Al solo pensiero che poteva essere Federico, il riccio rabbrividì. Non tanto per l’indubbio affetto che lo legava al rapper, anzi a volte era anche molto più di semplice affetto, quanto perché il rapper non aveva assolutamente idea di cosa potesse piacergli.
 
Insomma, bisognava ammetterlo, era come il giorno e la notte.  Così dannatamente dipendenti ma così dannatamente distanti.
Michael si era anche ritrovato un pacco rosso nel suo camerino, gli ultimi giorni di X-factor, con un biglietto che diceva che era “da parte del suo babbo natale segreto” e niente di più.
Sulle prime non ci aveva neanche pensato tanto. Aveva preso il pacco e lo aveva impacchettato con il resto delle sue cose.
Ma ora era li, sotto il grande albero di natale di casa Penniman e Michael non sapeva che pensare.
 
Aprì il pacco quasi circospetto, pensando che dentro ci fosse chissà che cosa.
Ok, al tatto sembrava qualcosa di morbido.
Quello che ne estrasse lo lasciò spiazzato. Era un maglione, un semplice e innocuo maglione.
Ma quando lo aprì del tutto un piccolo foglietto cadde dalle pieghe della stoffa, scoprendo anche un paio di cerchietti con tanto di corna di renna. Sul petto del maglione, poi, c’era disegnata la sua stessa faccia, mentre veniva leccato ripetutamente da Mel e Amira.
 
E non gli serviva il biglietto per sapere chi era il suo Babbo Natale segreto. Aveva inviato quella foto a una sola persona.
“Non chiedermi dove ho trovato questo piccolo capolavoro. Ti dico solo che è opera di Ax e non vuole nemmeno dirmi dove lo ha preso.
Sul mio c’è una foto si me che dormo con Chewbecca sulla faccia, se ti può far stare meglio.
 
Buon Natale Batman
 
Federico
p.s. i cerchietti sono per le mie bionde preferite ;) “
 
Da parte di chi è quel regalo, tesoro?” chiese sua madre, passandogli una tazza fumante di tè.
Oh, Federico. Il mio amico italiano” disse Michael ridacchiando.
 
Le sue sorelle risero di gusto, sentendo nominare quel nome per l’ennesima volta da quando era tornato per le feste.
Si, l’italia ti fa proprio bene, Fratello” disse invece suo fratello Fortunè , nascondendo il suo sorrisetto compiaciuto dietro la sua tazza.
In quel momento, Mel e Amira richiesero le attenzioni del suo padrone, guadagnandosi una grattata distratta.
 
Ragazze, Federico ha fatto una regalo anche a voi” disse Michael, mettendo uno dei cerchietti sulla testa di Mel.
La cagnolona lo guardò interrogativa prima di abbaiare divertita.
Ora doveva decisamente fare una foto.
 
****
Il Natale a casa Lucia non era tanto diverso, dopo tutto. Anche Milano aveva il suo fascino con tutte le luminarie accese e qualche millimetro di neve per le strade.
Ok, la neve non si era ancora vista. Ma Federico la desiderava, e lui otteneva sempre quello che voleva sotto le feste.
Il pranzo di 30 portate che sua nonna aveva preparato con cura era ormai finito da un pezzo, e ora Federico si stava rilassando in quella che era una volta la sua camera, fumando una sigaretta alla finestra, quando il telefono gli trillò nella tasca.
 
Buon Natale Federico. Le mie ragazze volevano mandare un grosso bacio alla piccola Chew “
 
Quello era il primo Natale da quando Giulia lo aveva mollato. E quello che molto probabilmente era diventato molto più di un amico fraterno era a più di 1000 km di distanza.
 
A Federico rimaneva solo Chewbecca, l’unica “donna” che non lo avrebbe mai tradito. Guè se ne era andata con Giulia ma non è che gli dispiacesse più di tanto.
Perfino il riccio del suo cuore sembrava averlo capito.
Al suo regalo (un paio di boxer che lo avevano mentalmente fatto arrossire, soprattutto visto il fatto che lo aveva scartato di fronte a sua nonna, grazie tante Michael) , il riccio del suo cuore aveva anche allegato un regalo per Chew, un minuscolo vestitino da mamma Natale.
Fede rise appena, aprendo la foto che c’era allegata. Mel sedeva composta ai piedi del suo padrone, indossando con orgoglio il piccolo regalo che aveva riservato per le sue “bionde” , mentre Amira non sembrava dello stesso parere, visto che la foto era un po’ mossa.
 
Ma Michael stava indossando il suo osceno maglione, e sorrideva.
 
Questo bastava a Federico.
 
“Hey, Chew” disse Fede, svegliando la sua dormiente migliore amica “C’è la facciamo una foto.? Dai, dobbiamo far vedere a Michael che il suo regalo ti piace tanto”
La piccola palla di pelo sembrò roteare mentalmente gli occhi, ma al solo nominare il nome del nuovo “amicone” del suo padrone, rizzò le orecchie sotto il piccolo cappuccio rosso bordato di pelliccia.
 
Chewbecca stravedeva per Michael, ma soprattutto per le sue nuove migliori amiche Mel e Amira. In confronto a lei erano delle giganti, ma Chew si divertiva un mondo a stare con loro.
 
“Si, lo so.” Disse Federico “Ti mancano Mel e Amira. A me manca Michael. Che dici, gli andiamo a trovare per Capodanno?”
 
In tutta risposta,Chewbecca leccò la guancia del suo padrone, lasciandolo prendere una foto.
 
Chewbecca adora il suo regalo. Io un po’ meno. Mia nonna non la smette di fare domande.
Buon Natale anche a te, pervertito
 
Una foto che fece sorridere Michael anche a kilometri di distanza
 
 
 
 
 
Xmas soho corner:
Natale a distanza per i nostri Midez. Beh, magari Federico lo va veramente a trovare a capodanno, chi può dirlo?
 
E magari la vostra Jess potrebbe scriverci qualcosa
 
Beh, chi può dirlo
 
Che ne dite della famiglia Penniman? Nella mia breve “carriera” in questo fandom, non ho mai scritto dei fratelli di Mika, ne nemmeno li avevo visti fino a qualche giorno fa.
Fortunè è la fottuta fotocopia di Michael.
 
Dio spero sia Single e “della nostra sponda”. C’è ancora possibilità di sposare una Penniman per noi comuni mortali.
 
Amo Michael più di ogni altra cosa, ma dovrete mettere che ricade bene nella categoria “Sprechi per il genere femminile”
 
Ok, sto scherzando. Finchè lo vedrò felice e contento vicino al nostro coso colorato, sarò felice.
 
La fine mi è stata gentilmente “promptata” dal signor Lucia in persona, visto che oggi ha postato una foto della piccola Chewy in un vestitino natalizio. Grazie Fede, sei un amico
 
Ci vediamo domani con un paio di Gennex fluffosi.
 
 
 
 

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Capitolo 5
*** Giorno 5 ; Omini di pan di Zenzero e Cioccolate calde. ***


Giorno 5 – Omini di pan di Zenzero e Cioccolate calde.
 
Il loft era insolitamente calmo per essere solo le due 2 del mattino. Di solito era quello l’unico momento libero dei ragazzi che, risvegliandosi dal torpore post-cena, avevano la libertà di fare qualcosa che non centrasse niente con la musica.
C’era chi amava vedere film, oppure gli portavano libri o riviste.
A Gennaro piacevano più di ogni altra cosa questi rari e pacifici momenti di tranquillità.
 
Sembrava davvero che il loft fosse appena stato inghiottito da un momento di innaturale tranquillità, così raro e perfetto.
 
Se solo Alessio fosse comparso in quel momento, come era sempre solito fare.
 
Pensò a questo Gennaro, con uno dei suoi ampi sospiri, prima che un paio di braccia forti lo abbracciassero da dietro.
 
“Ciao” disse l’unico centro dei suoi pensieri, assaporando il vago odore di Coccolino della felpa di Genn (Che per una volta aveva fatto il bucato e indossava una delle sue felpe) 
Gennaro roteò appena gli occhi. Era tipico di Alex comparire così, come un folletto.
 
“Ciao anche a te” rispose lui, appoggiando la testa indietro e guardandolo di sottecchi “Mi sembra così strano avere il loft tranquillo, per una volta”
“Già” disse Alex, il mento ancora appoggiato sulla sua spalla “Credo che sia impossibile, ma a quanto pare stanno tutti dormendo”
“Pare di si” convenne Gennaro.
“Wow” aggiunse Alessio “Abbiamo davvero il loft tutto per noi?”
“Beh” disse Genn “Non è proprio così. Gli altri sono al piano di sopra”
“Madonna” disse Alessio, staccandosi da lui “Come sei negativo. Dico solo che è da tanto che non ti ho tutto per me e un po’ mi mancava”
 
Gennaro si poteva dire una persona inamovibile su molte cose, ma cavolo, quando Alessio gli puntava contro quei suoi dannati occhioni da cucciolo poteva convincerlo a fare qualunque cosa.
 
“Dio, stiamo diventando così mielosi” disse Gennaro, trascinando Alessio in cucina.
 
Qualcuno aveva lasciato un bricco con della cioccolata calda dentro appena fatta e lo stava letteralmente chiamando.
 
C’era anche un piatto di omini di pan di zenzero, con un bel biglietto a fianco.
 
Come vedete, Elisa si è cimentata in cucina”diceva il biglietto “Tranquilli, gli altri Moseek hanno garantito per lei. La cioccolata è opera nostra J
Se avete bisogno di noi, siamo di sopra che proviamo a darvi un po’ di privacy.
Godetevi il loft <3
Shorty , Giò , Elisa, Enrica, Davide e Fabio”
 
“Oh” disse semplicemente Gennaro. Non era abituati a gesti così gentili, disinteressati.
“Sei stato tu?” chiese Alessio, ridacchiando.
“No” disse Genn “E tu?”
“Nemmeno” disse Alessio “Dobbiamo essere sembrati veramente disperati,madò”
 
Prese due tazze e ci versò dentro una copiosa quantità di cioccolata.
 
Fondente, era senza dubbio opera di Shorty.
 
“Salute” disse Alessio, porgendogli la sua tazza , facendola tintinnare con la sua.
“Ok” disse Genn, sedendosi sul tavolo, addentando uno degli omini di Elisa “Elisa è stata davvero brava”
“mm, Davvero?” chiese Alessio, parandosi in mezzo alle sue gambe.
“Si, senti” disse Genn. Lo baciò con passione, in un bacio che sapeva di fin troppe cose dolci, e anche un po’ di Genn.
“mm, sulla tua bocca è anche meglio” disse Alex.
 
La luce si accese all’improvviso , rivelando un assonnato Giosada sulla soglia.
 
“Ragà, questa è la cosa più mielosa che abbia mai visto in vita mia” disse, procedendo verso il frigo “Comunque sono sceso solo per bere e perché stare da solo in camera con Shorty sta diventando invivibile , con quel suo tossire continuo. Ma vi prego, continuate. Solo, se lo fate sul tavolo da pranzo dove mangiamo tutti, dopo pulite “
 
Bene, vaffanculo alla privacy insomma.
 
 
 
Xmas Soho corner :
 
GIOSADA ROVINA I MOMENTI MIGLIORI DELLA TUA VITA, DAL 1986.
Davvero, non ce ne frega un cazzo Giò. Stai in camera con Shorty e non rompere.
 
Ok, questa era pessima.
 
Comunque, un po’ di fluff solo tra loro due mi ci voleva. E ce la vedevo troppo Elisa con le mani in pasta.
 
Per la cronaca, ha anche fatto una casetta di marzapane per farci vivere gli omini. Ma Gennaro e Alessio se li sono mangiati tutti e ora la casa è in affitto.
 
Ok, sto delirando
 
Ci vediamo domani per il penultimo giorno. Con un Coso dipinto depresso e un coppia di Gennex selvatici che lo deprimono perché SONOTROPPOPERFETTIOK, SONOL’AMORE, EFEDERICOLEONARDOLUCIAAMAUNRICCIOACASOEIGENNEXLODEPRIMONOPERCHèSI
 
Va beh
 
Cia

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Capitolo 6
*** giorno 6 - giudici depressi e coppiette smielate ***


Giorno 6 – Giudici depressi e coppiette mielose.
Federico si che era un giudice fico , o almeno era questo che amava pensare. C’era da dire che il ruolo del giudice autoritario gli era sempre andato un po’ stretto, e che si considerava più un mentore, un amico.
Se poi i ragazzi che seguiva avevano a dir tanto la sua età, il lavoro diventava trenta volte più piacevole.
E quindi, eccolo li.
 
Seduto su uno dei divani del loft come se fosse la cosa più normale del mondo, un birra ormai tiepida tra le mani e un Elisa che non la smette di parlare da 20 minuti ormai.
 
“c’è un tasto per spegnerla?” chiese divertito a Fabio, seduto accanto a lui.
“In tanti anni che la conosco, non l’ho ancora trovato” rispose Fabio, con un alzata di spalle.
 
Forse, in un'altra situazione, Federico sarebbe stato uno di loro. Un semplice e comune concorrente alla ricerca di un sogno, un’occasione.
 
Con i ragazzi che gli erano rimasti, poi, non c’era così tanta differenza. I  Moseek avevano tutti più o meno la sua età e in loro ritrovava la sua etica del lavoro, data da tanti anni di esperienza e di rodaggio come band.
Gli Urban Strangers erano poco più piccoli di lui, e beh, loro avevano altri motivi per essere così affiatati.
 
Ma la produzione amava sempre ricordargli che era un giudice e che non era opportuno per lui passare del tempo con i concorrenti, che non fosse per prove o assegnazioni.
 
In tutta risposta, Federico apriva il frigo del loft, si prendeva una birra e si sedeva in salotto, intervenendo in qualsiasi situazione fosse in atto.
 
Proprio come ora.
 
Elisa stava andando avanti ormai da 20 minuti buoni, raccontando di un disastroso capodanno che lei e gli altri Moseek avevano passato.
A quanto pare, Elisa era rimasta chiusa in un bagno per più di un ora, Davide si era beccato un pugno in faccia e Fabio era depresso perché aveva rotto con la sua ragazza soltanto due minuti prima.
O almeno, era quello che Federico era riuscito a capire.
 
Shorty , Enrica e Gio erano un spalmati un po’ ovunque, ridendo e facendo commenti di tanto in tanto.
Sul divano a fianco a quello di Federico, invece, gli Urban erano accoccolati l’uno sopra l’altro ed erano così dannatamente adorabili.
Gennaro sembrava dormire beato sul petto caldo del suo ragazzo, mentre Alessio disegnava cerchi infiniti sulla sua schiena coperta da una delle sue stesse felpe e ,occasionalmente, si piegava per baciargli la fronte, o il naso.
 
Federico non aveva problemi con la loro storia. Era una cosa che non lo riguardava e , dal momento che li rendeva così affiatati, Federico non aveva nulla da dire.
 
Ma segretamente, li invidiava un po’.
 
Gennaro e Alessio avevano solo 20 anni, eppure avevano già trovato la loro anima gemella e potevano contare su un intera vita da passare insieme.
 
Federico, invece, di anni ne aveva 26 compiuti e ancora stava cercando una stabilità che forse, non avrebbe mai trovato.
Credeva di essere felice con Giulia, ma quando lo aveva mollato per un altro, ne era quasi felice.
 
L’aveva amata, davvero.
 
Ma qualcosa di era rotto con lei, quando Michael era entrato nella sua vita facendo un gran fracasso.
 
E quindi era li, da solo sotto le feste dopo anni, leggermente depresso mentre adocchiava due giovani ragazzi così dannatamente innamorati dall’altro lato del divano, quando una testa piena di ricci di sua conoscenza decise di comparire dal nulla.
“Ciao ragazzi” disse Michael, togliendosi il capotto “Che fate? God, fuori è fredo
“C’è un po’ di cioccolata in cucina” lo informò Alessio, mentre Gennaro sembrava pacificamente nel mondo dei sogni, disteso sul suo petto.
“Ma respira?” chiese Federico con un risatina.
“Si, respiro” disse Gennaro “Ti ho perdonato l’avermi fatto cantare in italiano, quindi non rompere”
 
Mika ridacchiò contento, dirigendosi in cucina, quando Federico si alzò di scatto e lo seguì.
 
“Che ci fai qui?” chiese Federico , serio.
 
C’era qualcosa che Michael non stava dicendo, e Federico lo poteva sentire. Non aveva il solito sorriso ampio, quello che gli arriva agli occhi e che li fa venire fuori un adorabile paio di fossette. Aveva gli occhi arrossati e sembrava di pessimo umore.
 
“Tutto bene Fede” disse Michael “Io ero solo a casa, so che tu passa molto tempo con ragazzi, volevo provare”
“Avanti, dimmi la verità ora” disse Federico, stappando la sua seconda bottiglia di birra.
“è così evidente?” chiese Michael, sospirando “Ok, ok. Io ho litigato con Andy. Lui è a Londra ma non penso che lo vedrò più. Non volevo stare solo. Sapevo tu qui, così sono venuto”
“Hai fatto bene” disse Federico “è la miglior medicina per quando vieni mollato. Dico, passare del tempo con qualche persona, divertirti. È uno dei capi saldi della filosofia di Ax”
“Alessandro sembra molto saggio” rispose Michael “Dio. Io devo tornare a Parigi, dopo finale. Sarà la prima volta che volo solo, senza lui”
“Sai, non sono mai stato a Parigi” rispose Federico, sorridendo.
“Oh, no way” disse Michael “è città del mio cuore. Tu deve vedere”
“Forse un giorno” rispose Federico.
“Tu, vieni con me” rispose Michael “Dai, passiamo feste insieme. Ci divertiamo. Mia famiglia è un po’ caotica , ma divertente”
“Non penso sia il caso”
“Andiamo. Non sei mica mio ragazzo” disse Michael.
In tutta risposta, Federico si mise sulle punte.
 
Lo baciò di impeto, quasi chiedendogli il permesso per qualsiasi cosa. Era così stanco di essere depresso.
 
“Lasciami comprare il biglietto” rispose , staccandosi da lui “E poi chissà, magari sarà solo il primo di una lunga serie di Natali che passerò con te a Parigi. Magari, come tuo ragazzo. Ma ora vieni, Elisa è venti minuti buoni che sta parlando e c’è un posto libero vicino a me”
“Speravo tu dicessi” 

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Capitolo 7
*** giorno 7 - pupazzi di neve con la frangetta ***


Giorno 7 – Pupazzi di neve con la frangetta.
 
I ragazzi del loft si erano risvegliati con un insolita sorpresa , quella mattina. Una lieve e impalpabile neve stava cadendo su Milano, quando Gennaro riuscì finalmente a divincolarsi dalla presa mortale in cui il suo ragazzo lo teneva stretto.
 
Lo aveva avvolto come un cobra e, davvero, era tutto troppo adorabile per essere arrabbiati con lui.
 
Ognuno dei loro compagni era già sveglio quando scesero in soggiorno, il che fece avere a Genn un piccolo sospetto sulla quantità copiosa di neve che stava scendendo su Milano.
 
Tra di loro c’erano anche due assonnati giudici, Mika e Fedez , che avevano finito per passare tutta la serata con loro, fermandosi anche a dormire in una delle camere vuote del loft.
E visti i loro atteggiamenti strani della sera prima, Gennaro sorrise malizioso quando vide un evidente segno rosso sul collo candido di Mika.
Avevano dormito insieme, Gennaro poteva giurarci. Non in maniera “invadente” come facevano lui e Alex (dormendo praticamente l’uno sopra all’altro. O con Gennaro che finiva sempre inglobato nella figura così “prepotente” di Alessio) , ma Gennaro lo poteva vedere. Lo vedeva nei loro gesti, negli sguardi imbarazzati mentre uscivano fuori con loro.
 
Gli ricordava terribilmente lui e Alex i primi tempi, quando dovevano fare tutto di nascosto per non essere scoperti.
 
Se ci ripensava, a Gennaro non mancavano per niente quei momenti.
 
Ma non ebbe nemmeno il tempo di farsi prendere dal treno dei ricordi che il suo ragazzo era già scomparso chissà dove, come lo scapestrato che era.
 
Gennaro era quasi tentato di cacciare fuori la lingua e accogliere i fiocchi di neve, come quando era piccolo , quando una voce famigliare lo fece trasalire.
 
“Hey Genn “ disse Alessio “Guarda qui”
Era così adorabile nel suo giaccone invernale, il naso rosso per il freddo e un sorriso ampio sul volto.
Quello che non aveva ancora notato era l’assurda coppia di sbilenchi pupazzi di neve che aveva appena fatto.
 
Uno aveva due grossi bottoni blu come occhi  e un paio di foglie giallognole sulla testa. L’altro aveva due bottoni marroni come occhi e qualche ramoscello conficcato sulla testa.
 
“Non posso credere che tu abbia fatto le nostre versioni come pupazzi di neve” disse Gennaro, ridendo quasi fino alle lacrime.
“Hey” disse quasi offeso Giosada “Ci siamo anche noi”
 
I loro pupazzi erano poco distanti dai loro e li rispecchiavano a pieno. Quello di Gio aveva anche una delle sue vecchie felpe addosso e qualche foglia color cioccolato come barba. Quello di Shorty aveva un cespuglio ormai secco come capelli, che molto probabilmente avevano rubato dal parco li vicino.
 
A dirla tutta, ognuno di loro stava giocando come se fossero bambini. I maschi dei Moseek avevano accerchiato Elisa in un epica battaglia di neve, mentre Enrica cercava di ripararsi dietro Mika, che in tutta risposta stava saltellando in giro come un grillo, con somma gioia di quello che forse era appena diventato il suo nuovo ragazzo.
 
“Sarà perché non è che la vediamo così spesso, già da noi, ma mi era mancata la neve” disse Alessio, avvinandosi a lui. “Ti piacciono?”
“Sei un artista, Alè” disse Gennaro ridacchiando.
“E non mi merito un bacio?” chiese allora Alessio.
“Con piacere”
 
I due si scambiarono un tenero bacio sotto la neve, con le labbra congelate di Alessio che andavano a solleticare quelle un po’ più calde di Gennaro, mentre i loro compari commentavano disgustati (o meglio, Gio lo faceva. Shorty stava ridendo di lui)
 
“E no, dai” disse Gio “Mò, non è stato così bravo”
“Oh, e lasciali stare” disse Shorty “Ricordo che i primi tempi trovavo ogni pretesto del mondo per baciare Alba”
“E poi, non siamo neanche gli unici” disse Gennaro “Perché non dici niente anche a loro, ya!”
 
Dall’altro lato del “parchetto, Mika e Fedez si stavano letteralmente cavando le tonsille a vicenda.
 
“Dio, è una epidemia” disse schifato Giò “Alla prossima coppietta che si mette a limonare, limono con la versione pupazzo di Shorty”
“Davide, Fabio” disse Elisa, bloccando la piccola  battaglia di neve “Rendetevi utile per una buona volta”
“Se è per umiliare Giò” disse Davide “Ci sto”
“Sta diventando un abitudine che non mi piace, questa” rispose invece Fabio, inarcando un sopraciglio.
 
“Mi spiace fratè!” disse Shorty “Anche il mio pupazzo bacia solo Alba!”
 
“Che state dicendo?” chiese Mika, passando accanto a loro.
“Niente”  rispose Gennaro “Siamo solo contenti che il nostro giudice abbia tirato fuori le palle”
 
In tutta risposta, Gennaro si beccò una palla di neve in piena faccia.
 
“Attento, o ti faccio cantare ancora in italiano” disse Federico, la mano ancora sporca di neve.
“Tranquillo amore mio” disse Alex “Ti vendicherò”
 
E insieme , iniziarono la più epica battaglia di neve che il loft di X factor avesse mai visto.
 
 
 
 
X mas soho corner :
 
Ultimo giorno, aimè!
 
Ma questo significa che tornerò ad aggiornare le fic che tanto amate, e a scrivere i primi capitoli di quelle che tanto bramate.
 
Vi annuncio che, alla piccola lista della spesa che vi ho postato al giorno 3, dovete aggiungere anche una “Superhero “ au dove i “Superhero” sono i ragazzi della Baell.
 
Molto probabilmente , governeranno i quattro elementi naturali. Ero a tanto così a fargli diventare i fantastici 4, perché Genn come Donne (o meglio uomo….o meglio Genn) invisibile  ci stava un botto, ma ve lo risparmio.
 
Per ora stavo pensando a :
Davide : Terra (come creazione di terremoti ecc) + piante.
Giò : Aria (Come fa gli uragani lui :’)
E, visto che sono complementari
Genn : acqua e Alex : fuoco.
Ero a tanto così da far diventare Genn un piccolo piromane , ma poi ho pensato ad Alpha!Alex e all’emotività di Genn, ed è venuto fuori questo
 
Mi piace l’idea che siano complementari , che uno compensi l’altro.
 
E vi consiglio anche di continuare a tenere sotto controllo questa “week” perché potrei pubblicare due piccoli bonus sui capodanni dei Midez e dei Gennex ;)
 
Un bacio e buon anno a tutti
 
.jess
 
p.s. vado a restaurarmi per stasera, ciao ;)
 

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Capitolo 8
*** Bonus #1 : io, te e tre piccole dive ***


Io, te e due piccole dive.  (La parte in corsivo è roba in inglese, o francese. Beh, non si sa mai che lingua parlino i Penniman!)
Parigi era completamente diversa da come se l’era immaginato. Era piena di scorci e luoghi caratteristici e Federico si maledisse appena per non aver portato una macchina fotografica decente.
Era sbarcato all’aeroporto qualche ora prima e ora si stava dirigendo verso l’indirizzo che Michael gli aveva dato qualche settimana prima, su un foglietto stropicciato.
“Questo è mio indirizzo a Parigi” gli aveva detto “Se tu non ha niente da fare”
 
Beh, Federico aveva il Capodanno “libero” per la prima volta, dopo anni.
Niente lavoro, ma soprattutto niente Giulia.
 
Chewbecca dormiva beata nel suo trasportino rosa confetto al suo fianco.
Davvero non ce l’aveva fatta a lasciarla a casa, poi sapeva che alla sua piccola e pelosa amica mancava di sicuro Mel e Amira, le due grosse cagnolone di Michael, almeno quanto a lui mancava il loro padrone. A volte, quando lui e Michael si chiamavano su Facetime , Chewbecca appariva dal nulla e incominciava ad abbaiare almeno finchè non attirava l’attenzione delle due cagnolone dell’altra parte dello schermo.
 Lo vedeva anche da come si era totalmente rifiutata di togliere il suo vestitino natalizio da quando Michael glielo aveva regalato.
 
Federico rise appena, mentre la cagnolina dormiva ancora beata accanto a lui.
Il taxista si fermò davanti a un elegante caseggiato con i mattoni scoperti, riportandolo alla realtà, avvertendolo di essere arrivato con un italiano un po’ maccheronico.
Lo stesso italiano maccheronico di un ricco che avrebbe rivisto di li a poco.
 
Avrebbe rivisto Michael dopo quasi un mese.
 
Arrivò davanti al portone, tirando fuori Chewbecca dal suo trasportino.
“Hey, dormigliona. Siamo arrivati”
 
La cagnolina sembrò capirlo, rizzando le orecchie e abbaiando felice.
Cercò il citofono a cui doveva suonare , con un energica Chewbecca che gli leccava la faccia nel mentre.
“Si?” Chiese una voce maschile, che non sembrava quella di Michael, dopo tre squilli.
“Si” disse Federico “dai, sta buona Chew. Si, stavo dicendo. Sono Federico, un amico di Milano di Michael, è in casa”
“Oh, Federico?” chiese la voce, ridacchiando appena “Si, è qui” aggiunse poi, in un italiano un po’ incerto “io faccio salire… Yasmine! Non immaginerai mai chi è appena arrivato”
 
Federico non sapeva davvero perché ma era un po’ nervoso. Non è che fosse niente di che, erano solo amici, ma l’idea di incontrare quella che molto probabilmente era la sua famiglia (visto che era sicuro di aver appena parlato con il fratello minore di Michael, Fortunè ) lo metteva un po’ in ansia.
 
Salì in ascensore con il cuore in gola e un agitatissima Chewbecca sotto il braccio. La cagnolina sembrò capire per l’ennesima volta la sua situazione, guaendo appena sotto il suo braccio e abbassando le orecchie.
“Si, sono nervoso anche io” disse Federico , stroppiacciandole le orecchie “E non so nemmeno perché”
Come aveva immaginato, il ragazzo che gli aprì la porta non era decisamente Michael. Era più che altro la sua versione più giovane, ma così dannatamente uguale.
 
“Ciao” disse il ragazzo con un ampio sorriso “io sono Fortunè. Scusami, ma l’italiano non è il mio forte. Mio fratello è quello bravo con le lingue. Strano vero?” aggiunse poi, continuando in inglese.
Federico si limitò ad annuire, mentre Mel correva a tutta velocità verso di lui, facendo quasi cadere Fortunè.
In tutta risposta, Chewbecca saltò giù dalle braccia di Federico, facendo le feste alla sua amica.
“Ed ecco che si è già completamente dimenticata di me” disse Federico ridacchiando.
 
“Fortunè, per favore blocca Mel….. Federico?”
 
Un riccio di sua conoscenza aveva appena deciso di farsi vedere, guardandolo un po’ sorpreso e con un ampio sorriso.
 
“Sorpresa!” disse Federico, prima che anche Amira decise di fare le feste al nuovo posto “Si Amira, non mi era mancata poi così tanto” aggiunse ridacchiando Federico, quando la grossa cagnolona li saltò letteralmente addosso.
 
Chewbecca sembrava quasi offesa che Michael non l’avesse ancora presa in braccio, decise allora di saltare sui suoi mocassini con il suo festoso vestitino natalizio.
 
“Oh Chewy” disse allegro Michael “Sei così adorabile con quel vestitino”
“Hey” disse Federico, completamente sommerso da due cani di quasi 10 kili l’uno “Io e Chewy ci sentivamo soli e abbiamo deciso di accettare il tuo invito”
“Oh, capisco” disse Michael ridacchiando, prendendo su la piccola e indifesa Chewbecca “Avete fatto bene. Mi siete mancati”
“Che è successo?” chiese confuso Fortunè.
Ha rotto con la fidanzata” rispose distratto Michael.
Oh, capisco” rispose sornione Fortunè, lasciandoli soli.
 
“Dai, ragazze” disse allora Michael “Avete fatto i vostri saluti, ora potete lasciare Federico”
Le due cagnolone lasciarono andare Federico con un po’ di riluttanza, trotterellando nell’altra stanza, seguite da Chewbecca (che faceva veramente fatica a stare al loro passo )
 
“Dai, non stare su porta” disse Michael ridacchiando “Io e mia famiglia stavamo guardando un film. Vado a dire a mamma di te, sarà contente di conoscerti”
 
Michael scomparve all’interno dell’ampio appartamento e Fede ebbe finalmente modo di guardarsi attorno.
L’appartamento era ampio e luminoso, arredato con gusto. Grandi divani bianchi contornavano un luminoso albero di natale.
Quando mise piede in salotto, le tre ragazze stipate sul divano centrale lo salutarono in coro.
Le sorelle di Michael, probabilmente.
 
Fortunè andò ad unirsi a loro , quando Federico si ritrovò abbracciato a una signora vestita con un elegante cafcano.
Buongiorno tesoro” disse in inglese (e wow, Federico stava davvero migliorando con quella lingua ) “Sono Joanne, la mamma di Michael. Mio figlio mi ha detto già tutto, volevo solo darti il benvenuto nella nostra casa”
“Dai mamma” disse Michal, ridacchiando “Lascialo respirare”
“Ma il tuo nuovo fidanzato ha bisogno di una stretta come si deve” disse la signora (e ok, forse non era migliorato affatto , aveva appena detto “fidanzato” ??) “In più è un po’ mingerlino, ma mi piacciono i suoi tatuaggi, ha carattere!”
“Ok mamma, credo sia abbastanza”
 
“Fidanzato?” chiese confuso Federico.
“Oh, tu migliorato con inglese vedo” disse ridendo Michael e dio, quanto gli era mancato “Diciamo che miei parenti sono molto fantasiosi, immaginano cose”
“Oh” disse Federico “Beh, magari non sono così immaginarie”
 
Il volto di Michael si illuminò, stava quasi per baciarlo quando Mel decise di riappropriarsi delle attenzione del proprio padrone e Chewbecca si era appena infilata nel camino di casa Penniman.
 
Di sicuro, sarebbe stato un capodanno interessante.
 
 
 
 
 
Soho Christmas Corner :
 
vi avevo promesso un bonus no? Questa fic è il “continuo” del giorno 4, e mi sembrava un idea carina.
 
Ho cercato di renderla un po’ diversa , aggiungendo Chewy, Mel e Amira e la famiglia di Michael alla storia.
 
COMUNQUE I FRATELLI PENNIMAN SONO TROPPI E IO NON RICORDO MAI I NOMI DELLE SORELLE, OK?
 
Fortunè come capitano della ship, come ce lo vedete?
 
Il bonus “urban” lo troverete slegato a questa week (se siete su Wattpad, altrimenti su efp il problema non sussiste) perché avevo fatto un bel astatic che volevo usare come copertina e perché volevo finire la week con un numero dispari.
 
See yah
 
-jess

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Capitolo 9
*** Bonus #2 : Bright lights, big city ***


Bright lights,  big city
 
Demon, where did my angel go?
Vacant, vapid, stupid, perfect
You are the one
A new day
A new age
A new face
A new lay
A new love
A new drug
A new me
A new you
 
 
 
(La canzone della storia è “Bright lights” dei 30 seconds to mars e se la ascoltate mentre leggete viene ancora meglio)
 
Alessio credeva che le anime gemelle non esistessero. Era sempre stato disinteressato in amore.
Certo, magari trovava una ragazza, ci stava bene per un po’, ma tutto finiva li.
 
Niente che durasse in eterno, nulla di così indissolubile da far male.
 
Ma poi era arrivato Gennaro.
 
All’inizio gli era quasi antipatico, ma poi lo aveva trovato nel bagno di un locale, a piangere per un motivo che ancora non conosceva, ritrovandosi poi stretto in un abbraccio.
E non lo aveva più mollato.
 
Stare con lui era come stare sulle montagne russe. All’inizio gli girava la testa a cercare di stargli dietro, scostante un momento e così dannatamente bisognoso il momento dopo , ma c’era la loro musica per poter comunicare, e funzionava piuttosto bene.
 
E con il tempo, aveva eventualmente imparato a nuotare in quelle acque tormentate che erano i suoi occhi blu.
In poche parole, a volte bisognava essere un genio per capire Gennaro e a volte era proprio lui a chiudere tutte le porte e a non volersi far capire.
Quindi, tutto sommato, Alessio si sentiva un privilegiato.
 
Ma nonostante tutto, faceva ancora fatica a capirlo. Come quella mattina.
 
Gennaro era piombato a casa sua con un ampio sorriso e una valigia nera.
 
“Prepara una valigia” gli disse “Ti porto in un bel posto per capodanno”
 
Alessio sulle prime aveva protestato. Per quello che ne sapeva dovevano incontrarsi con Giò e Shorty per capodanno.
Dovevano anche festeggiare Shorty e Alba , visto che sarebbero diventati genitori a breve.
 
“Ma abbiamo impegni Genn” cercò di convincerlo Alessio.
“No, non li abbiamo più” disse Genn ridacchiando.
“In che senso?” disse Alex, alzando un sopraciglio.
“Shorty ha chiamato. Alba non è stata bene negli ultimi giorni e a quanto pare , Giò è stato chiamato per un altro eccitate capodanno con Gigi D’Alessio”
“Oddio” disse Alex “Non lo invidio. Povero Giò” disse Alex “Quindi siamo soli?”
“Soli soletti” rispose Genn con un ghigno “E voglio portare il mio ragazzo in un bel posto”
“E posso sapere dov’è? Sai, per sapere se devo portarmi un costume o no”
“Ombrelli” disse Genn “Ti serviranno”
 
Odiava davvero quando era così criptico.
 
E quindi, eccolo li. Seduto su un aereo di cui non conosceva la destinazione, mentre Gennaro era seduto accanto a lui sonnecchiando come se nulla fosse.
 
Alessio le aveva provate tutte. Aveva provato più volte a chiedere a Gennaro, ma il biondino era come una tomba.
“Eddai Alè!” gli aveva detto con i suoi occhioni da cucciolo “Stai buono ya! Che mi rovini la sorpresa”
 
E così aveva fatto, si era fidato. Anche perché i biglietti li aveva Genn, e non sapeva davvero dove fossero, e lo aveva anche “distratto” come si deve mentre i piloti facevano il loro tipico annuncio prima e dopo il volo, non facendogli capire molto.
 
Gennaro si fece però scappare il fatto che era un posto che desideravano vedere da tempo , e Alessio incominciò ad avere una vaga idea, quando sentì qualcuno parlare in inglese.
 
“Aspè Gennà” disse Alessio, ma non ebbe nemmeno il tempo di finire la frase che Gennaro lo bendò con una sciarpa nera che pizzicava e puzzava vagamente di fumo.
 
“E non mi rovinare la sorpresa” gli disse Gennaro, guidandolo fuori dall’aeroporto.
 
Salirono su un taxi, o almeno questo era quello che credeva Alessio , dove Gennaro parlò veloce con l’autista senza fargli capire molto.
 
Percorsero qualche metro in taxi prima che Gennaro fermasse l’auto e lo spinse fuori.
 
Salirono una rampa di scale, stettero fermi per qualche minuto prima di salire su qualcosa che si muoveva e che gli dava le vertigini.
Sentiva la testa legger e il loro pavimento muoversi sotto i suoi piedi, quando finalmente Gennaro decise di togliergli la benda.
 
“Sorpresa” gridò eccitato Genn,
 
Erano in uno dei piccoli cubicoli della London eye, la grande ruota panoramica nel centro di Londra.
“Londra?” chiese sorpreso Alessio”Mi hai portato a Londra per capodanno?”
“Si” disse Genn ridendo “Quando ci hanno dato buca tutti, mi è venuta questa idea. Non avevamo impegni per una volta e ho pensato di viziarti un po’ per una volta, visto che lo fai sempre tu con me. Non sei contento?”
“No, lo sono” disse Alessio sorridendo “Abbiamo sempre sognato di venire qui”
“Già” disse Gennaro abbracciandolo “E non merito un bacio?”
“Assolutamente si” rispose Alex
 
I due si baciarono con passione, lasciando che Londra li facesse da cornice.
“è il migliore bacio che ti abbia mai dato” disse Alessio, mentre il loro vagone toccava di nuovo terra.
“Eddai vieni” disse Gennaro “Ho prenotato in un Bed & Brakfast e ho già un itinerario per domani”
 
Alessio annuì , tanto lo avrebbe seguito comunque.
 
 
 
 
Bonus soho corner :
 
piccolo bonus di capodanno. Ho voluto regalargli un capodanno un po’ diverso da quello di quest’anno (che non me ne voglia Amadeus)
 
un bacio
 
 

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