Road to Sakura di unbreakable (/viewuser.php?uid=92567)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il fallimento di Sasuke ***
Capitolo 2: *** Tutta colpa di Sasuke ***
Capitolo 3: *** Un'irreale realtà ***
Capitolo 4: *** Io credo in me! ***
Capitolo 5: *** Guerra aperta - Parte 1 ***
Capitolo 1 *** Il fallimento di Sasuke ***
«Che succede? Ti sei
alzato abbastanza presto!»
«Sembravi un
po' strana ieri»
«Eri
preoccupato per me?!»
«Se
c'è qualcosa che ti preoccupa, dimmelo. Sarò
sempre al tuo fianco»
«Sasuke-kun...»
Qualunque ragazza cedeva al suo fascino, anche quando
osava solamente recitare delle semplici parole, ed esse avevano sempre
un successo clamoroso. La maggior parte delle volte sfoderava un
sorriso in grado di catturare il cuore di ogni suo bersaglio, nessuna
riusciva a resistere alla sua bellezza. Dopo aver attirato l'attenzione
della sua "preda" con una semplice occhiata, proferiva sempre con
qualche parola dolce così da farle credere che, per lui, lei
fosse la sola ed unica ─ e stranamente aveva successo. Riusciva sempre
nel suo intento di conquistare una ragazza, non aveva mai fallito in
quell'impresa che, ormai, per Sasuke era diventata facile come bere un
bicchiere d'acqua. Era una cosa che faceva praticamente tutti i giorni:
flirtava con le ragazze che aveva già conquistato e, quando
ne vedeva una che non era ancora caduta ai suoi piedi, si preparava
all'attacco e sfoderava il suo fascino magnetico. Si buttava a
capofitto anche sulle turiste che venivano a visitare Konoha, e lui era
ben lieto di mostrare loro il fascino del villaggio ─ già,
intendeva proprio sé stesso. Mica gli interessava far
visitare alle ragazze la sua città.
Probabilmente era solo una sua impressione, ma qualcosa nella sua
tecnica di seduzione sembrava non funzionare. Con gli stessi gesti e le
solite parole aveva conquistato innumerevoli ragazze, ma per la prima
volta, una di loro non sembrava essere caduta nella sua trappola.
Sakura Haruno, da quando era andato a farle visita, non l'aveva
più cercato come di solito facevano tutte le altre. Quando
le aveva portato la rosa ─ che lei aveva accettato senza
nemmeno replicare, quindi Sasuke si chiedeva dove avese sbagliato.
Forse aveva avuto qualcosa in faccia o aveva i capelli
scompigliati? ─ e lui le aveva recitato quelle dolci parole,
Sakura si era sciolta come un ghiacciolo sotto il sole. Era riuscito a
vedere le sue guance imporporarsi e suoi occhi illuminarsi, era anche
riuscito ad immaginarla con la bava alla bocca mentre lo guardava. Era
la prima volta che una ragazza, dopo averla conquistata, non andava a
cercarlo il giorno dopo per passare del tempo insieme. Ovviamente lui
non osava tornare dalla solita ragazza per due volte consecutive,
aspettava sempre che fosse quest'ultima ad andare da lui, ed ogni volta
era così, ma Sakura si dimostrò diversa rispetto
alle altre. La cosa lo interessò a tal punto da voler andare
nuovamente da lei e tentare un nuovo approccio ─ violando ogni
sua regola, o magari verificare solamente se il suo piano era andato a
buon fine come sperava e se lei era solamente tanto timida da
non avere il coraggio di incontrarlo di nuovo. In qualunque caso, la
cosa lo stuzzicò parecchio, talmente tanto da ritrovarsi per
la seconda volta davanti alla porta di casa sua. Per precauzione,
quella volta, si portò una spazzola ed uno specchio per
sistemarsi prima di bussare alla sua porta. Li tirò fuori
dalle tasche dei pantaloni e cominciò a pettinarsi con cura
i capelli, sorridendo alla sua immagine specchiata nel suo piccolo
specchio. Inutile negarlo: Sasuke si trovava irresistibile, talmente
tanto da volersi quasi sedurre da solo ─ ma almeno il cervello ce
l'aveva, quindi per nostra fortuna, non si sarebbe messo a farsi i
complimenti da solo come un idiota. Dopo essersi sistemato
con cura i capelli, aprì la bocca e fece riflettere
l'immagine dei suoi denti sullo specchio: più bianchi della
neve, perfetti come sempre ─ era un suo pensiero, ovviamente;
la modestia non gli mancava di certo. Si annusò
i vestiti per verificare che profumasse ancora, e ovviamente era
più profumato di un fiore ─ la narratrice ci tiene a dire
che Sasuke si riteneva più elegante, bello e addirittura
più aromatizzato di una rosa; incredibile!
Infine si sistemò con cura i vestiti e posò
specchio e spazzola dentro le tasche dei pantaloni, per poi schiarirsi
più volte la voce. A quanto pare ci teneva a fare bella
figura con Sakura, essendo l'unica - forse - a non essere caduta ai
suoi pedi. Dopo ciò, fece un passo avanti e bussò
alla porta almeno tre volte di fila, aspettando che la ragazza in
questione venisse ad aprire. In quel preciso istante si sentiva pieno
di sé e bello come il sole ─ davvero, davvero strano che si
sentisse l'uomo più bello sulla Terra. Era
sicuro che avrebbe acciuffato il cuore della dolce Sakura con una
semplice occhiata, ritenendo il suo sguardo il più profondo
e penetrabile ─ basta
complimenti...
Dopo qualche secondo, la porta rimasta chiusa fino a quel momento si
aprì all'improvviso. Sasuke sfoderò il
suo ─ per lui,
magnifico sorriso e osservò la ragazza fare capolino con la
testa, per vedere chi fosse. Notando che era lui, tirò un
sospiro ed aprì del tutto la porta, lasciando intravedere
solo il legno del suo pavimento e qualche mobile accostato
lì vicino.
«Buon pomeriggio, Sakura» Pronunciò
subito lui, con tono pacato. L'espressione della ragazza non lasciava
intravedere niente, solo un po' di rabbia che, però, Sasuke
non riuscì a notare. Purtroppo per lui.
«Che ci fai qua?» Domandò acida, a
braccia conserte. Il ragazzo fece un passo avanti per avvicinarsi di
più a lei e osservarla meglio, sperando che si perdesse nei
suoi occhi iponitici ─ davvero
troppa modestia, Sasuke.
«Avevo voglia di passare del tempo con te, quindi volevo
sapere se per caso adesso sei libera» Nonostante Sakura non
fosse di buon umore come lui immaginava, quest'ultimo continuava a
sorridere e ad adoperare la sua nuova tattica che aveva preparato solo
ed esclusivamente per lei. Più
in là, durante il loro "appuntamento", ne parleremo
così da farvi un'idea chiara sulle intenzioni del ragazzo.
«Ma davvero? Che gentile» Sasuke era riuscito a
notare il tono sarcastico usato dalla sua "preda", ma decise di
ignorarlo completamente per andare avanti col suo piano. Niente avrebbe
ostacolato lui e la sua donna ─ no Sasuke, non è
ancora tua, non accellerare troppo i tempi.
«Allora? Vuoi uscire con me?» Insistette, questa
volta con tono più dolce. Nonostante Sakura stesse facendo
di tutto per resistere alla tentazione di accettare, qualcosa dentro di
lei voleva verificare che quello che aveva visto la scorsa notte non
fosse un Sasuke cafone e che ci provava con tutte, ma che era come il
ragazzo che lei aveva sempre amato e che voleva al suo fianco.
L'aspetto era quello, anche un po' della sua personalità
pareva essere uguale a quella dell'originale. Forse il modo di vestire
era abbastanza diverso, dato che si vedeva che questo Sasuke ci teneva
in particolar modo al proprio aspetto e quindi indossava abiti che
mettevano in risalto il suo fascino ─ qualcosa mi dice che Sasuke
è un patito della moda, o forse è solo una mia
impressione?
«Beh, Sasuke-kun...» Disse timidamente lei, con le
guance imporporate. A quella visione, Sasuke credette di aver fatto
breccia nel suo cuore. Si sentiva fiero di sé e
sentì di essere tornato il solito ragazzo capace di
conquistare qualsiasi ragazza, che nessuna poteva resistergli, nemmeno
quella con la personalità più difficile e con i
gusti più strambi. Era sul punto di dirle qualcosa, parole
dolci che l'avrebbero sicuramente portata a fidarsi di lui senza alcun
indugio, ma un «Sasuke-kun!» alle sue spalle lo
fece distrarre e voltare dietro di sé. Inutile dire che
quella voce femminile non gli era nuova, essendo quella ragazza una
delle sue tante conquiste. Quest'ultima aveva dei lunghi capelli
biondi, alcune ciocche cadevano soavi sulle spalle e si posavano con
leggerezza sulla sua schiena, coprendola completamente. I suoi occhi
erano azzurri e la sua pelle era molto chiara, e sembrava essere ancora
più bianca sotto la luce del sole che la ricopriva. Era
vestita di un abito leggero, completamente bianco e portava un semplice
cappotto di jeans che le copriva le spalle e le braccia.
«Sasuke-kun.. avevo così tanta voglia di
rivederti» Disse la ragazza, avvicinandosi timidamente a lui.
Quest'ultimo sorrise intenerito ma, più che altro,
perché era fiero di aver conquistato una tale bellezza ─ santa pazienza!
«Anche io, Aika» Sorrise in seguito, osservando il
sorriso della ragazza in questione che andava spengendosi. Sasuke la
osservò con attenzione, non capendo perché, tutto
d'un tratto, quest'ultima sembrava essersi incupita.
«Aika?» Disse la ragazza, con tono severo.
«Io non mi chiamo Aika» Dopo quella rivelazione,
Sasuke ci rifletté un attimo sopra. Non ricordava quasi mai
i nomi di tutte le ragazze che conquistava, a volte li confondeva e
raramente riusciva ad azzeccarli. Per questo motivo evitava di
chiamarle per nome quando le incontrava, ma quella volta aveva fatto
un'eccezione perché era stato sicuro che la ragazza in
questione si chiamasse in quel modo ─ passo falso, eh?
«Quando ti guardo mi vengono in mente tante parole con cui
creare una canzone d'amore, ed Aika significa proprio questo.
È un soprannome che ho voluto darti, non ti piace o lo trovi
troppo banale per una meraviglia come te?» Strano ma vero,
quelle parole avevano avuto effetto sulla ragazza, tanto che il suo
viso divenne completamente rosso nell'udire ciò che Sasuke
aveva detto. A quanto pare era capace di uscire da quelle situazioni
senza alcuna fatica, essendo abbastanza astuto da poter giocherellare
con i suoi stessi errori come voleva ─ io lo ritengo un ragazzo
fortunato.
La conversazione era finita dopo qualche minuto e la ragazza se n'era
andata, lasciando Sasuke in balia della modestia. Nella sua mente
scorrevano solo complimenti rivolti alla sua persona: in quel momento
si stava ritenendo il più furbo dei furbi, il genio dei geni
e colui che conosceva le ragazze meglio di chiunque altro. Se fosse
stato un ragazzo qualunque invece di sé stesso,
probabilmente avrebbe fatto di tutto per diventare come lui e si
sarebbe soprannominato "Sasuke-sensei: colui che ti insegna come
parlare con il cuore di una ragazza" ─ la ritengo una cosa molto triste.
Dopo essersi fatto anche troppi complimenti nella sua testa, decise di
tornare a dedicare finalmente attenzione a Sakura, che aveva ignorato
fino a quel momento. Si portò una mano tra i capelli e si
scostò qualche ciocca, scoprendo totalmente la sua fronte.
Sorrise beffardo al ripensare a come aveva superato brillantemente
l'ostacolo avuto con quella ragazza, ma ora doveva darsi un po' di
contegno e pensare alla prossima mossa da fare con la sua dolce Sakura
─ non capisci che non
è tua?
«Ti chiedo scusa per questa breve interruzione, ma adesso
sono libero di essere t--..» Sasuke, dopo aver aperto gli
occhi e aver portato lo sguardo sulla porta di casa della ragazza, si
rese conto che era chiusa e che di lei non c'era alcuna traccia.
Notò solo un foglietto davanti all'uscio e, incuriosito, lo
prese tra le mani e vide che c'era scritto qualcosa sopra.
"Se osi farti rivedere
ti tiro un pugno talmente forte da farti volare dall'altra parte del
villaggio. Sakura." Sospirò
pesantemente a leggere quel biglietto, pensando che, molto
probabilmente, aveva sbagliato a dare maggior attenzione alla bionda
piuttosto che al suo vero obiettivo. Sapeva bene quanto le ragazze
diventavano gelose quando un ragazzo dava maggior attenzione ad
un'altra, e quella volta pensò di aver commesso davvero un
grave errore. Aveva abbassato la guardia e non aveva messo in atto la
sua tattica di conquista esclusiva per la ragazza dai capelli rosa ─ ben ti sta!
Nonostante questo, non si sarebbe arreso e avrebbe continuato nella sua
missione per conquistare il cuore di Sakura Haruno. Aveva capito, in
qualche modo, che quella sarebbe stata un'ardua missione ma che niente
e nessuno gli avrebbe fatto cambiare idea: lei doveva essere
assolutamente sua. Non si era mai ritrovato a fronteggiare una ragazza
che non lo voleva e che non cadeva nei suoi classici tranelli, ma aveva
un sacco di assi nella manica e li aveva tenuti tutti nascosti nel caso
avesse incontrato qualcuna come Sakura ─ almeno qualcosa di intelligente
lo ha fatto, dai.
Ci saranno altre occasioni per Sasuke di provare a conquistare la
violenta ma dolce Sakura, però una domanda sorge spontanea:
ce la farà a portare avanti la sua ambizione o lei si
mostrerà talmente difficile da mettere in
difficoltà il nostro rubacuori tenebroso?
─────────────────────────────────────────
Salve a tutti i lettori!
Mi voglio del male, lo sento. Ho già altre long da portare
avanti (su altri fandom), ma non ho resistito alla tentazione di
iniziarne un'altra. Dopo aver visto "Road to Ninja" ed essermi fatta
una fragorosa risata ─ ed essermi innamorata di quel playboy di Sasuke,
ho voluto cimentarmi in questa - lo ammetto - strana storia. Sakura,
dopo averlo visto flirtare con altre ragazze, ha capito che non
è il Sasuke di cui è innamorata, quindi mi mi
sono domandata "se Sasuke fosse andato da lei dopo aver notato che
Sakura non lo cercava, cosa sarebbe successo dopo?". È stata
un'idea folle ma volevo assolutamente cimentarmi in questa stramba
idea. Volevo soprattutto scrivere qualcosa su questo Sasuke
completamente diverso ─ ma che io amo quasi più
dell'originale dato che mi fa crepare dal ridere, e provare a renderlo
esageratamente fissato con le donne (almeno nel film sembra esserlo ed
ho un sacco di idee per questo povero disgraziato ─
probabilmente ne prenderà anche tante da Sakura xD). Ci
tengo pure a dire che è la prima volta che mi metto a
scrivere qualcosa di demenziale/comico ─ come già
scritto nell'introduzione, quindi siate clementi e potrò
capire se invece di farvi ridere vi farà deprimere.
Però potrò almeno dire di averci provato!
Spero comunque che la seguiate e che vi strappi almeno un sorriso, e ci
terrei veramente tanto se mi deste una vostra opinione. Potete anche
darmi qualche idea per i capitoli futuri se volete, così
magari potreste vedere delle vostre "fantasie" diventare
realtà ─ non proprio, ma chi lo sa!
Non credo la farò durare tanto, ma se avrà
successo probabilmente cercherò di aggiungere qualche
capitolo in più a quelli che ho in mente.
Grazie per averla letta e spero vi sia piaciuto questo primo capitolo.
Alla prossima!
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Capitolo 2 *** Tutta colpa di Sasuke ***
- Vanitoso:
fa di tutto per
mettere in mostra le proprie qualità fisiche, morali o
intellettuali, vere o presunte, per sentirsi apprezzare e ammirare.
A
volte Sasuke era esagerato, metteva prima sé stesso e poi
tutto il resto. In ambito ninja si credeva imbattile, pensava di essere
una persona geniale ed un ragazzo troppo bello per appartenere a quel
mondo. Solo una persona gli diceva di moderare la sua
vanità, che
doveva considerarsi inferiore almeno a qualcuno che non fosse un suo
possibile sosia situato in chissà quale parte del mondo.
Naruto ─ alias
Menma in quella dimensione,
quando lo vedeva alle prese con qualche ragazza, cercava sempre di
fargli notare che ne aveva già troppe a cui badare e che,
forse,
doveva smetterla di comportarsi come un donnaiolo da quattro soldi.
Inutile dire che Sasuke mandava sempre al diavolo tutto ciò
che
l'amico diceva dato che, per lui, il ragazzo in questione era solo
invidioso della sua fama ─ già
cominciamo male, eh?
In
realtà, però, c'era una persona che considerava
solo
di poco superiore a lui, e quest'ultima era suo fratello maggiore:
Itachi Uchiha. Esso lavorava nell'Akatsuki e prendeva ordini
dall'Hokage, ed insieme ai suoi compagni faceva qualche missione ed
aveva il compito di proteggere Konoha. Aveva una ragazza di cui era
profondamente innamorato e la loro relazione andava avanti da anni, ma
Sasuke non aveva idea da quanto esattamente stessero insieme. Sapeva
solo che lei era molto bella e gentile, e che calzava a pennello con la
personalità del fratello. A volte lo invidiava dato che
riusciva
ad essere contento avendo solo una ragazza intorno che avrebbe fatto
qualsiasi cosa per lui ─ Sasuke
invidioso, attenzione.
Dal canto suo, invece, sentiva che non sarebbe riuscito nemmeno per un
giorno a resistere al fascino femminile da cui era continuamente
circondato. Le ragazze erano come delle calamite per lui: appena ne
vedeva una, non riusciva a rinunciare alla tentazione di buttarsi a
capofitto e di farla sua con un semplice sguardo suadente e qualche
parola dolce ─ le
sue vittime sono parecchio deboli, già.
Tuttavia, anche lui, alle volte, sentiva la voglia di mollare quella
solita routine da "playboy" e stare con una sola ragazza che potesse
renderlo felice e farlo sentire amato ma, come detto precedentemente,
per lui era impossibile. Sentiva che tutte avevano lo stesso potere che
la ragazza di Itachi aveva su di lui, solo che l'effetto che le altre
avevano su Sasuke era differente. Lo facevano sentire così
desiderato che, qualche volta, pensava di essere un Dio, sceso
giù dal cielo apposta per soddisfare qualunque ragazza che
avesse bisogno di affetto e attenzioni. Lui era lì apposta
per
loro, per farle sentire apprezzate e specialmente per far vedere loro
la vera bellezza di Konoha ─ Sasuke
sta degenerando sempre di più con la modestia.
Dopo
essere stato rifiutato spudoratamente da Sakura Haruno, infatti,
l'Uchiha aveva fatto ritorno dalle varie ragazze conquistate per avere
un po' di conforto ─ che
tristezza,
dato che il rifiuto ricevuto dalla rosa lo aveva abbattuto molto.
Ricordava che, non molto tempo fa, la ragazza in questione era
più timida e raramente gli rispondeva male o gli rivolgeva
la
parola. Inoltre arrossiva sempre quando, quelle poche volte, parlavano
mentre erano con i loro amici. In più lui non aveva mai
avuto
l'intenzione di provarci con lei, essendo sua compagna di squadra ed
anche una delle sue più care amiche; non aveva mai pensato
di
mettere in secondo piano la loro amicizia per inserire un nome in
più alla sua lista di conquiste, ma vedendola nettamente - e
improvvisamente - diversa, aveva deciso di violare la sua prima regola
e di far provare anche a lei il brivido di avere un Sasuke Uchiha tutto
per sé ─ se
quello originale è egoista...
Solo
ed unicamente per quella volta, il ragazzo decise di
chiedere qualche consiglio all'unica persona che aveva le
qualità ed il suo stesso fascino per dargli man forte. In
quel
momento si trovava davanti la stanza di suo fratello maggiore, e
quest'ultimo era intento ad indossare il solito abito che metteva
quando doveva andare a lavorare con i suoi compagni dell'Akatsuki.
Sasuke era rimasto per un'infinità di secondi dietro la
porta,
pensando e ripensando se fosse davvero il caso di abbassarsi allo
stesso
livello di un ragazzo qualunque. Perché lui era diverso da
tutti
gli altri, aveva una dote innata che solamente nel suo sangue scorreva.
Insomma, lui era Sasuke Uchiha ─ un
idiota ─,
colui che aveva avuto il record di ragazze conquistate; faceva bene a
mostrarsi disperato perché una sola ragazza lo aveva
rifiutato? ─ Sì,
fai bene. Suo
fratello, poi, lo avrebbe capito? Lui non aveva mai avuto
più di
una ragazza in tutta la sua vita, da quando si era fidanzato la prima
volta era stata sempre la stessa fino a quel momento, quindi come
poteva comprendere i sentimenti di un povero ragazzo circondato da
mille ragazze che lo desideravano e da una che non lo voleva nemmeno
vedere? ─ Itachi
non può diventare il Sasuke di Naruto? No, eh?
Nel
mentre che rifletteva su quella difficile decisione, suo
fratello lo aveva superato e, non ricevendo una risposta da parte del
minore, decise di proseguire e dirigersi verso l'uscita di casa. Dopo
aver sentito i passi di Itachi allontanarsi si rese conto di star
perdendo la sua minuscola occasione di ricevere aiuto per conquistare
il cuore di Sakura, dunque con poche falcate lo raggiunse in un attimo,
posizionandosi tra lui e la porta. Itachi lo guardò confuso,
piegando la testa di lato, mentre Sasuke era ancora dubbioso sul da
farsi. Era abituato a mostrarsi forte e sicuro, specialmente quando si
parlava di ragazze e, infatti, suo fratello maggiore sapeva quanto il
minore si divertisse a far strage di cuori. Lo trovava un po'
infantile, però era contento di sapere che non andava mai
fino
in fondo con nessuna di loro, così da non deluderle il
giorno
seguente. ─ Speriamo
sia davvero questo il motivo, Itachi.
«Sasuke?
Che ti prende?» Il fratello lo risvegliò
dai suoi pensieri e, il ragazzo in questione, sorrise un po'
imbarazzato a ripensare a quello che doveva chiedergli. Non era davvero
abituato ad aver bisogno dei consigli degli altri, di solito era lui
che consigliava ai suoi amici cosa fare con una ragazza, non era mai
successo il contrario. In quel momento, però, sentiva che
con le
sue sole forze non avrebbe mai conquistato Sakura, avendo fallito per
ben due volte consecutive. Il primo tentativo sembrava essere andato a
buon fine, ma alla fine si dimostrò essere un fallimento. La
seconda volta, invece, un totale disastro. ─ Grazie
Sakura, grazie!
«Devo
farti una domanda, ma è ovviamente ipotetica!»
Disse subito Sasuke, tornando lucido. Cercò di nascondere
l'imbarazzo e di mostrarsi sicuro come suo solito, soprattutto
perché non voleva dimostrarsi debole davanti a suo fratello.
«Veramente
dovrei andare...» Non ebbe il tempo di finire la
frase che, subito, il minore gli mise una mano davanti alla bocca,
così da farlo tacere. «Se una ragazza inizialmente
si
dimostrasse interessata a te e, dopo averci provato almeno due volte
lei ti rifiutasse senza un valido motivo, che faresti? Ricorda che
è una cosa del tutto ipotetica»
Pronunciò tutto
d'un fiato Sasuke, lasciando interdetto il fratello maggiore che,
mentre aveva parlato, aveva cercato varie volte di superarlo
così da poter uscire e andare a lavorare. Inutile dire che
fallì nella sua impresa dato che, il minore, si era
dimostrato
piuttosto deciso nel non lasciarlo passare. ─ Non
solo pensa di non avere chance di riuscita ma opportuna addirittura il
fratello... sì: Sasuke è davvero disperato.
«Lascerei
perdere» Rispose l'altro, senza nemmeno pensarci
due volte. L'Uchiha minore, invece, rimase piuttosto deluso dalle sue
parole. Come poteva arrendersi così facilmente suo fratello,
che
era quasi più bello di lui ─ ovviamente
Sasuke vuole evidenzare quel "quasi"
─ ed aveva il suo stesso fascino magnetico? Come poteva anche solo
pensare di arrendersi così facilmente davanti ad una sfida
di
quel calibro? ─ L'ho
detto che è disperato?
«Ma...
ma se il ragazzo non volesse lasciar perdere? Se volesse
assolutamente conquistarla?» Nel mentre che poneva la
domanda,
Itachi aveva cercato di fare varie finte al fratello, cercando di
passare. Aveva fatto finta di spostarsi a destra mentre, in
realtà, si era spostato di scatto verso la parte opposta,
trovando un varco da dove poter passare. Sasuke, però, si
era
dimostrato piuttosto sveglio ed agile e, dunque, aveva bloccato la sua
via di
fuga. A Itachi faceva piacere quando Sasuke gli chiedeva qualcosa, ma
in quel momento aveva davvero bisogno di uscire da quella casa e andare
a lavorare. Tsunade, l'Hokage, aveva indetto una riunione quella
mattina e tutti i membri dell'Akatsuki dovevano essere presenti. Non
aveva idea di cosa sarebbe accaduto se uno non si fosse presentato, ed
infatti non voleva scoprirlo. «Sasuke, devo
andare...» Il
minore lo interruppe di nuovo. «Itachi! È una cosa
importante! Ma ci tengo a ricordare che è
ipotetica» In
quel momento, il maggiore sentiva la pazienza andarsene lentamente.
Probabilmente, l'unica soluzione che aveva, era quella di dargli una
spiegazione valida alla risposta negativa che gli aveva dato, visto che
Sasuke da solo non riusciva ad arrivarci ─ Non
la trovo nemmeno una cosa tanto strana. E
questa non è ipotetica.
«Se
lei ti ha già rifiutato due volte, cosa ti fa pensare
che la terza sarà diversa? Evidentemente non sei quello che
cerca, ed insistere non le farà cambiare idea; la annoierai
e
basta, ricevendo un altro rifiuto. A volte, quando la situazione lo
richiede, la cosa migliore da fare è arrendersi e smettere
di
combattere» Spiegò Itachi, con la sua invidiabile
saggezza. Vide sul volto del minore un'espressione contrariata, e
ciò gli fece capire che aveva sicuramente qualcosa da ridire
su
ciò che aveva detto. Non voleva subirsi le lamentele del
fratello, perciò cercò nuovamente di passare, ma
Sasuke
lo fermò prendendolo per le spalle, così da non
farlo
muovere dalla sua posizione. ─ Preghiamo
per Itachi.
«Non
si può smettere di combattere per una ragazza:
è l'unico modo che si ha per dimostrarle che ci tieni! Ed
è una cosa ipotetica, se non te lo ricordi»
L'Uchiha
maggiore sospirò, capendo di essere in trappola. Gli aveva
spiegato con le parole migliori che gli erano venute in mente
ciò che pensava e quello che avrebbe fatto lui in una
situazione
simile, e se era una cosa ipotetica come diceva lui, perché
insisteva così tanto? ─ Forse,
ma è solo un'ipotesi, perché non lo è.
Probabilmente il metodo che aveva adoperato, ovvero essere sincero, non
era stata l'arma giusta da utilizzare. Non aveva mai visto suo fratello
insistere così tanto su un argomento del genere, soprattutto
perché non parlavano mai di rifiuti, ma solo di successi
continui e di metodi su come conquistare le ragazze ─ ad
Itachi
ovviamente non interessavano, ma Sasuke doveva condividere con qualcuno
la sua passione, no?
Guardando
il volto del minore, l'altro capì esattamente cosa doveva
fare. Dato che non accettava di essere ─
ipoteticamente parlando ─
rifiutato e quindi non voleva sentirsi dire parole come "arrenditi,
è inutile se lei non ti vuole", l'unico modo che aveva di
liberarsi da quella struggente situazione, era di dire quello
che Sasuke voleva sentire. In pratica, doveva affermare tutto il
contrario di ciò che gli aveva detto poco fa; era sicuro che
poi
gli avrebbe dato ascolto e lo avrebbe liberato dalla sua morsa.
«Hai
ragione, probabilmente ho detto quelle cose perché io
sono impegnato e non riesco ad immaginarmi con un'altra
ragazza»
Pronunciò Itachi, sorridendo un po' nervoso. Voleva davvero
che
il suo piano andasse come sperava. «Continua a provarci
finché lei non si renderà conto di aver commesso
un
errore a rifiutarti, anche se ci volessero una ventina di tentativi.
Devi combattere per lei e dimostrarle che ci tieni, perché
questo è l'unico modo che hai per farle capire che non
troverà nessuno come te. E se i tuoi classici metodi non
hanno
funzionato, allora adotta una nuova strategia e falle vedere che fai
sul serio» Quasi si vergognò di
sé stesso; non era abituato a parlare in quel modo con il
fratello, soprattutto mentirgli solo per arrivare al proprio scopo. Ma
in quel momento non aveva potuto fare altrimenti, essendo tremedamente
in ritardo alla riunione indetta dall'Hokage. Notò
però,
con piacere, che l'espressione del fratello cambiò: sul suo
viso
si formò un sorriso, e lui si sentì sollevato a
pensare
di essere finalmente libero. ─ Urrà
per Itachi!
«È
esattamente quello che pensavo! Grazie mille, sapevo di
poter contare sui tuoi consigli! È sempre una cosa
ipotetica,
comunque...» Che fosse una cosa vera oppure no, all'Uchiha
maggiore non interessava: era finalmente riuscito a liberarsi dalla sua
presa e la porta era libera, e chiedeva solo di essere aperta e
oltrepassata. Con furia, non gli rispose e lo salutò con un
semplice cenno del capo, superandolo. Sasuke ricambiò il
saluto
con una semplice occhiata, osservando poi la porta chiudersi di fronte
a sé. Dopo pochi secondi, iniziò a camminare per
la casa,
senza però entrare in nessuna stanza, nemmeno la sua.
Camminava
sul legno lucido lavato dalla madre, con una mano a reggergli il mento
posato sul palmo. Aveva capito che doveva combattere come mai aveva
fatto per Sakura, glielo aveva detto addirittura il fratello ─ lo
ha praticamente costretto a dargli ragione,
e lo avrebbe sicuramente fatto. L'Haruno si era dimostrata essere la
preda più interessante che avesse mai avuto, e fino a poco
tempo
fa non avrebbe pensato che quella ragazza lo avrebbe attratto
così tanto. Del resto, i suoi bersagli erano sempre di un
certo
livello, soprattutto perché voleva vedere quanto in alto
potesse
arrivare il suo fascino. Con Sakura, però, era tutto
diverso:
lei sembrava attratta dal suo aspetto, era evidente ─ modesto,
strano
─ ma qualcosa di lui non la colpiva e ciò la portava a
rifiutarlo. Forse non le piacevano le rose? Doveva cambiare fiore o non
dargliene nemmeno uno, essendo un regalo banale? Oppure non le
piacevano le parole dolci e scontate? O la sua personalità
troppo modesta la metteva a disagio? Aveva già scartato
l'ultima
opzione, ritenendola praticamente impossibile da considerare; lui era
perfetto e, di conseguenza, anche il suo carattere lo era. Era inutile
anche solo pensarci. ─ Se
io fossi in te, Sasuke, ci penserei eccome.
Aveva
preso la sua decisione: avrebbe continuato a lottare per il cuore
di Sakura fino a quando non sarebbe riuscito a conquistarla ─ scelta
piuttosto scontata, vero? ─
e avrebbe fatto di tutto per riuscirci. Inizialmente si era abbattuto
per essere stato rifiutato due volte di fila, ma aveva deciso che non
si sarebbe più scoraggiato; non era un comportamento da
Uchiha
Sasuke, lui era sempre fiero di sé e si riteneva imbattibile
in
qualsiasi sfida, specialmente quando si trattava di ragazze. La rosa,
prima o poi ─ era sicuro, avrebbe ceduto al suo fascino e si sarebbe
lasciata cullare dalle sue attenzioni e dalla sua voce ipnotica, si
sarebbe abbandonata al suo sguardo dolce posato su di lei e si sarebbe
lasciata accarezzare come una bambina. Era sicuro che ce l'avrebbe
fatta, tutto ciò di cui aveva bisogno era solo un po' di
pazienza; d'altronde, lui non falliva mai, no? ─ Ha
fallito. Due volte. Non dico altro.
«Qual
è la tua scusa,
Uchiha Itachi?» Chiese rabbiosa la donna, osservando con
occhi
severi la figura del ragazzo davanti alla sua scrivania.
«Mi dispiace, Tsunade-sama...» Pronunciò
con voce bassa, accennando un lieve inchino per scusarsi.
«Non hai nemmeno una scusa?» Tuonò.
Silenzio.
«Lo sai che non tollero ritardi, la ritengo una mancanza di
rispetto nei miei confronti» Si calmò,
rivolgendosi a lui
con più gentilezza.
«Sono davvero dispiaciuto, non accadrà
più» Si inchinò ancora, in segno di
scuse.
«Lo so, Itachi» Disse, guardando con sguardo tenero
il
ragazzo. Ma quest'ultimo sapeva che comunque, non c'era da fidarsi.
Altro silenzio.
«Uzumaki Kushina ti farà rigare dritto, ecco
perché lo so» Infatti.
«Oh no...» Peggior
punizione non potevi avere.
Per
la prima volta in vita sua,
Itachi avrebbe voluto sterminare un clan intero e mettere le mani
addosso al suo adorato fratellino. ─ Ma
questo, per fortuna, accade solo nella serie originale. A parte la
parte in cui Itachi vuole strozzare Sasuke.
─────────────────────────────────────────
Salve
a tutti i lettori!
Eccomi
tornata con questa storia comica/demenziale. Non sono riuscita a
resistere alla tentazione di inserire anche Itachi, dato che lo adoro.
Nel film non ho notato un suo cambiamento, sembrava sempre uguale, ma
in quel "mondo dimensionale" tutti erano il contrario di ciò
che
erano, quindi Itachi non è un assassino e non ha sterminato
il
suo clan. Probabilmente la sua personalità era
sempre
uguale, chi lo sa... dice poco o niente e viene inquadrato solo una o
due volte, quindi non so veramente come sia il suo carattere nel film.
Ho comunque cercato di renderlo un misto tra l'originale e quello di
Road to Ninja ─ o almeno
come
me lo immagino io. Spero vi sia piaciuta questa sua comparsa! Non
sarà nemmeno l'ultima volta! Inoltre, se non avete capito
perché ho inserito in questo modo Kushina, ve lo spiego
subito.
Nel film lei ha una grande presenza, dimostra di essere uguale alla
madre di Sakura (del loro mondo originale: perché Sakura nel
film, in quella dimensione, non ha più i genitori) e ci
rivela
di non avere tanta pazienza e di essere piuttosto permalosa e
aggressiva. Dunque l'ho trovata adatta per inserirla in quel contesto.
Spero
vi sia piaciuto questo capitolo dedicato specialmente ai due
fratelli Uchiha! E so che è venuto abbastanza corto, ma se
lo
avessi fatto più lungo sarebbe stato piuttosto noioso da
leggere. Rimedierò al prossimo capitolo!
Alla
prossima!
|
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Capitolo 3 *** Un'irreale realtà ***
Sasuke
quel giorno si sentiva sicuro di sé, molto più
del solito. Si era svegliato di buon umore, si era dato una lunga e
accurata sistemata ai capelli, al viso ed alla pelle e, in seguito, si
era vestito dei soliti abiti che indossava per uscire. In quella
giornata era convinto che avrebbe conquistato Sakura, colei che non era
cascata nei suoi classici ma infallibili tranelli. Era un cacciatore
esperto che non si lasciava mai sfuggire una preda, ma la ragazza in
questione era davvero molto agile dato che, ad ogni suo tentativo, lei
si spostava dal mirino. Era davvero un'ardua sfida quella che i due
avevano intrapreso, ma Sasuke era convinto che, prima o poi, sarebbe
riuscito a vincere, ribadendo quanto fosse fantastico.
Per questo motivo si ritrovava davanti alla porta dell'abitazione di
Sakura, un po' indeciso se bussare o meno. Nonostante fosse una bella e
tenera ragazza, la sua forza era davvero strabiliante e non voleva
ricevere un pugno che rovinasse il suo bel viso; ma aveva deciso che si
sarebbe buttato, che avrebbe affrontato qualsiasi rischio
perché, prima di tutto, era un fiero Uchiha. Non avrebbe
infangato il nome della sua famiglia mostrandosi debole di fronte ad
una bella ragazza che non lo voleva, ma avrebbe dimostrato la sua
grinta e la voglia di combattere per lei. Furono proprio quei pensieri
colmi di speranza che portarono Sasuke a bussare due volte di fila alla
porta della casa di lei, con sguardo deciso. Non si sarebbe lasciato
rifiutare un'altra volta: una terza sconfitta lo avrebbe portato ad una
depressione che sarebbe durata per chissà quanto tempo, e
nemmeno un esercito di ragazze invaghite di lui lo avrebbero tirato su
di morale. Era deciso nella sua impresa e non voleva essere debole,
voleva essere un forte combattente, così da dimostrare a
Sakura che lei non era una preda qualunque.
Dopo pochi minuti ─ che a Sasuke parvero anni, la porta
finalmente si aprì. Di fronte a lui comparve la ragazza che
tanto bramava, vestita di un accappatoio bianco ed i capelli rosa un
po' bagnati che le toccavano leggermente le spalle. Rimase al
quanto di stucco quando la vide, specialmente perché la
trovò più bella del solito ─ non sapeva
nemmeno perché, ma dopo averla vista qualcosa gli diceva che
quella era sicuramente la volta buona. Dopo aver notato che era proprio
lui, l'espressione di Sakura divenne irritata, e ciò lo
dedusse anche lo stesso Sasuke. Cercò comunque di rimanere
lucido e di non lasciarsi intimidire dal suo sguardo, dato che era
sicuro che, se avesse vacillato anche solo per un momento, quella terza
occasione sarebbe andata totalmente in fumo.
«Che vuoi?» Domandò acida Sakura, non
invitando il ragazzo ad entrare in casa sua. Aveva inteso sin da subito
che sarebbe stata una conversazione piuttosto difficile, specialmente
perché la ragazza mostrava già un po' di astio
nei suoi confronti.
«Volevo sapere come stavi» Disse lui, rimanendo
sulla difensiva. Purtroppo per lui si stava lasciando intimidire dallo
sguardo feroce della ragazza ─ non si era mai reso conto di quanto
quest'ultima, alle volte, fosse spaventosa. Aveva un carattere
piuttosto complicato, essendo una persona poco paziente e piuttosto
permalosa; lo aveva sempre saputo ma non aveva mai sentito la sua
rabbia su di sé, a parte nelle ultime due volte in cui aveva
avuto l'occasione di parlarci ─ o meglio, provarci.
«Stai facendo il giro delle case delle tue conquiste? Penso
tu abbia sbagliato abitazione, io non faccio parte del tuo "fan
club"» Dopo queste parole, il ragazzo sorrise nervoso, non
sapendo come controbattere. Di solito faceva davvero la routine di
andare a dare il buongiorno a tutte le sue conquiste ─ quelle che si
ricordava, ma quella mattina aveva cambiato totalmente i suoi piani
solo per lei. Per Sasuke era stato un grande sacrificio, dato che
vedere tante belle ragazze di prima mattina che lo guardavano con occhi
completamente innamorati lo facevano sentire bene e lo mettevano di
buon umore. Quella giornata sarebbe stata diversa perché, in
cuor suo, non voleva che Sakura ce l'avesse con lui; nonostante tutto,
a lei ci teneva ancora e la riteneva una buona amica, ma non riusciva
più a vederla soltanto in quel modo. Ormai era diventata un
obiettivo che voleva assolutamente completare, e per farlo avrebbe
dovuto mettere da parte l'affetto che provava per lei ed essere
più egoista di quel che già era.
«No, almeno per oggi i miei piani sono diversi» Si
affrettò a dire Sasuke, convinto. «Voglio passare
una giornata con te e so che se rifiuterai la mia richiesta,
sarà solo perché non vuoi essere una delle tante,
ma diversa. So che in fondo non ti sono indifferente e che vorresti
passare più tempo con me, quindi non negare l'evidenza solo
per semplice gelosia» Sapeva che quelle parole, molto
probabilmente, sarebbero state nocive per lui. Infatti aveva fatto
attenzione all'espressione del volto di Sakura mentre parlava,
così da vedere se la situazione migliorava o peggiorava. Non
aveva notato un gran cambiamento, aveva solo sentito un lungo sospiro
provenire dalla sua bocca. Era convinto che avrebbe ricevuto un pugno,
un calcio o qualsiasi cosa di fisico e doloroso, ma stranamente, niente
di tutto ciò avvenne. Con gran stupore, notò un
sorriso piuttosto imbarazzato sul viso della ragazza e le guance si
erano imporporate, tirando fuori il lato più timido di lei.
«Come.. come fai a conoscermi così bene,
Sasuke-kun?» Il tono che aveva usato era
terribilmente dolce che quasi tremò, avendo paura che fosse
solo una tattica della ragazza per farlo cadere in trappola e poi
colpirlo alle spalle. Il cambiamento era stato troppo radicale e
ciò lo portava a non fidarsi totalmente della sua improvvisa
dolcezza, ma da una parte voleva anche approfittarne.
«Siamo amici da tanto tempo, Sakura; è ovvio che
ti conosca così bene» Rispose semplicemente lui,
forzando un sorriso. Era inevitabilmente nervoso, dato che non aveva
idea se il suo piano stesse funzionando o se la ragazza lo stesse
facendo apposta per prenderlo in giro. Tuttavia, decise comunque di non
lasciarsi perdere questa occasione. «Dunque... vuoi uscire
con me?» Chiese subito dopo, con decisione. A quella
richiesta, Sakura alzò le mani e le agitò davanti
a sé, nervosa.
«Ho ancora i capelli bagnati e non ho idea di cosa
mettermi... è un invito un po' improvviso» Rispose
la ragazza, al quanto imbarazzata. Sasuke la guardò quasi
ammaliato, capendo che quello era un probabile sì. Era
incredibile anche per lui, ma molto probabilmente era riuscito nel suo
intento di conquistare il cuore di Sakura Haruno: il suo obiettivo
più difficile. Sorrise vittorioso, avvicinandosi di qualche
passo alla ragazza, per poi prenderle una mano che aveva appoggiato sul
petto e la strinse nella propria, vedendo in seguito il volto di Sakura
diventare completamente rosso.
«Non importa, qualunque cosa ti metterai sarai
bellissima» Disse poi, avvicinando il suo volto a quello
della ragazza. Insicura, quest'ultima chiuse gli occhi e si
lasciò scappare un mugolio imbarazzato, lasciando che Sasuke
continuasse ad avvicinarsi. Poco dopo sentì il naso
scontrarsi con quello di Sakura, ed il ragazzo non poté che
bearsi di vedere il volto di lei così vicino al suo. Ne
approfittò per osservare le sue ciglia, piuttosto corte e
nere, il suo tenero naso e le sue labbra rosee e pure, che sembrava lo
stessero chiamando. Si avvicinò maggiormente, sentendo il
fiato di lei sulle sue labbra; se si fosse avvicinato ancora, avrebbe
sicuramente fatto la sua conquista più importante e
faticosa, ma anche la più bella e significativa. Ma proprio
in quel momento così cruciale e bramato, una strana voce
femminile rimbombò intorno a loro. Dopo averla sentita, il
posto cominciò a dissolversi, e Sasuke si guardava intorno
confuso e spaesato. Anche Sakura stava svanendo, ed in pochi attimi,
riuscì a capire.
E si svegliò.
Quella mattina il sole picchiava contro la finestra della
sua camera, poggiandosi anche sul letto di Sasuke, dove lui era avvolto
dalle coperte. Una donna dai lunghi capelli neri stava cercando di
svegliare il ragazzo, urlandogli nell'orecchio e scuotendolo per una
spalla.
«Sasuke, svegliati! Devi andare con Itachi a fare la
spesa!» La persona in questione, dopo varie torture da parte
della donna, decise di aprire gli occhi e di verificare dove si
trovasse. Con delusione, si rese conto in pochi secondi che quella era
la sua stanza e che la donna che lo importunava nel suo sonno era sua
madre. Sospirò, piuttosto abbattuto, capendo che le cose non
erano così semplici come aveva visto nel suo sogno.
Ovviamente in quel "posto" poteva far andare le cose come voleva, in
fondo era dentro la sua testa e poteva far avvenire ciò che
desiderava, ma non avrebbe mai immaginato che avrebbe addirittura
sognato Sakura; ciò gli fece capire che il bisogno di
conquistarla andava ben oltre il semplice orgoglio ─ ammetto che mi sta facendo pena.
Dopo minuti interi di lamentele da parte di sua madre,
Sasuke decise di alzarsi dal letto e di prepararsi. Non aveva molta
voglia di andare a fare la spesa con suo fratello in quanto, la sera
prima, aveva discusso con lui. A quanto aveva capito, era arrivato
tardi a lavoro per colpa sua e dunque si era subito la punizione
datagli dall'Hokage, ed infatti era rientrato a tarda sera. Solitamente
quando ritornava a casa era stanco e non aveva voglia di fare altre
cose se non mangiare o dormire, invece quella sera aveva deciso di
sfogare la sua rabbia sul fratello minore, dandogli la colpa del suo
ritardo e di quella punizione ─ Itachi
è un bravo ragazzo e Sasuke se lo è meritato.
Nonostante tutto, il ragazzo non riusciva a togliersi
dalla testa Sakura. Qualche secondo prima stava pensando a qualche modo
per farsi perdonare dal fratello, ma quel pensiero venne subito
sostituito da una Sakura in accappatoio e con i capelli bagnati, le
guance imporporate ed un sorriso dolce, accolto da un'espressione
imbarazzata. Sarebbe mai riuscito a vedere questo sul volto di Sakura
dal vivo? ─ La speranza
è l'ultima a morire. Sì, starò dalla
sua parte per una volta.
Si sistemò con cura i capelli e prese i soliti
vestiti dall'armadio, per poi dirigersi in salotto dove, ad aspettarlo,
c'era suo fratello. Non appena si videro, Itachi gli lanciò
un'occhiata piuttosto arrabbiata e Sasuke non poté far altro
che sospirare ─ sarà
una lunga e dolorosa spesa.
Poco dopo i due fratelli Uchiha si ritrovarono fuori dalla
loro abitazione, ed Itachi aveva un foglio in mano dove sopra,
sicuramente, c'erano scritte le cose da prendere. Entrambi non avevano
voglia di fare la spesa e di stare insieme, cosa veramente rara, ma il
maggiore non voleva commettere un omicidio e Sasuke non voleva essere
ucciso ─ si completano,
dunque avrebbero, molto probabilmente, svolto quell'incarico in maniera
abbastanza veloce e silenziosa. Lungo il tragitto, Sasuke aveva
comunque cercato di attaccare bottone col fratello, ma ogni volta che
si girava verso di lui per vedere il suo volto, notava sempre un
accenno di fastidio e rabbia; ciò lo portava a rifoderare la
sua intenzione di parlargli ─ chi è l'infantile
questa volta?
In poco tempo raggiunsero il market in cui dovevano fare
la spesa, e dall'entrata presero due ceste su cui posare i prodotti.
Passarono subito a prendere la frutta dato che il reparto era subito
all'inizio; presero ciò di cui avevano bisogno e, senza
nemmeno guardarsi o parlarsi, andarono frettolosi verso il prossimo
reparto: la verdura. Anche lì presero
ciò di cui avevano bisogno senza scambiarsi nemmeno
un'occhiata, e quella situazione stava iniziando a dare davvero sui
nervi a Sasuke, che anche dentro il market aveva cercato varie volte di
parlargli, ma senza successo. Dopodiché passarono al reparto
della carne, nel quale dovevano prenderne un bel po', e dunque l'Uchiha
minore decise di approfittarne: rimase appiccicato al fratello per
tutto il tragitto, passando davanti a molti tipi di carne diverse.
Aveva notato che Itachi aveva cercato varie volte di scostarsi oppure
di allontanarlo da sé, ma Sasuke era veramente testardo e,
dunque, non mollò ─ non
sembrano due bambini che giocano?
«Posso sapere cosa stai facendo,
Sasuke?» Domandò poco dopo Itachi, notando che il
fratello minore stava iniziando ad essere davvero appiccicoso. Si era
addirittura avvinghiato ad un suo braccio pur di non farlo allontanare
ed attirare la sua attenzione, cosa che, evidentemente, sorprese ed
irritò il maggiore.
«È l'unico modo che ho per farmi notare»
Rispose con non chalance Sasuke, rimanendo avvinghiato al suo braccio
destro. Itachi sospirò, quasi arreso, e per non dare noia
alla gente che doveva prendere i prodotti, decise di spostarsi e
mettersi da parte, così da non dare noia agli altri
compratori. Scrollò comunque il braccio più
volte, cercando di far allentare la presa del fratello, ma
quest'ultimo, possibilmente, aumentò addirittura la forza
con cui era avvinghiato ─ hanno
avvistato un koala al supermercato!
«Sasuke, non sei più un bambino...»
Disse, piuttosto seccato.
«Nemmeno tu lo sei, quindi dovresti smetterla di fare
l'altezzoso e parlarmi» Tuonò il minore, rimanendo
ancora attaccato al braccio del fratello. Quest'ultimo
pronunciò una piccola risata, capendo solo in quel momento
che entrambi si stavano comportamento in maniera abbastanza infantile e
che lui, da fratello maggiore, non stava dando proprio il buon esempio.
«Lo so, ma non riesco a non essere arrabbiato con te. Per
colpa tua mi sono fatto punire da Kushina» Sospirò
poi, ricordandosi della sua punizione. Non era abituato a ricevere
rimproveri, in quanto facesse sempre tutto magnificamente e fosse
continuamente puntuale, e che svolgesse ogni suo incarico in maniera
impeccabile ─ anche
lui è un po' modesto e vanitoso, mi sa ─
e per questo non accettava l'idea di essere stato punito per colpa di
un semplice ritardo non voluto.
«Mi sono scusato più volte ieri sera, cosa devo
fare oltre a questo?» Domandò Sasuke, poggiando la
cesta piena di frutta e verdura sul pavimento. Guardava il fratello un
po' confuso, non sapendo cos'altro fare o dire per farsi perdonare. Era
sicuro di aver fatto tutto ciò che poteva per dimostrarsi
dispiaciuto per quell'avvenimento, ma a quanto pare non era
così.
«Devi smetterla di pensare solo a te stesso»
Rispose Itachi, serio. «Sei troppo egoista, e ricordo che da
bambino non eri così. Eri giocherellone, tenero e volevi
passare sempre del tempo insieme a me oppure con i tuoi amici; adesso,
invece, vorresti passare tutta la giornata davanti ad uno specchio a
farti i complimenti» Disse sincero il maggiore, guardando con
rimprovero il fratello. Dal canto suo, Sasuke stava cercando di capire
se ciò che avesse detto Itachi fosse vero o no ─ lo è, non ci dovresti
nemmeno pensare ─, principalmente perché non
ricordava di aver passato un giorno intero a guardare la meravigliosa
immagine allo specchio ─ mi
sembrava strano che non ci fossero stati ancora dei complimenti.
«Oppure vuoi passare una giornata intera con miriade di
ragazze che ti vengono dietro solo per il tuo aspetto. Come puoi stare
bene così, Sasuke? Capisco che sia bello essere desiderati e
che specialmente alla tua età svagarsi sia un bene, ma tutte
quelle ragazze non ti ammirano per la tua personalità, ma
semplicemente per come sei fatto fuori; stai davvero bene in questo
modo?» Le parole dell'Uchiha maggiore colsero alla sprovvista
Sasuke, che si ritrovò con lo sguardo a vagare verso le
varie persone che passavano vicino a loro. In un certo senso, era vero:
nessuna ragazza si era mai soffermata a fargli qualche domanda del tipo
"cosa ti piace"; "qual è il tuo colore preferito?";
"pratichi qualche sport o preferisci solo la vita da ninja?"; "hai un
animale domestico?" e altre di questo genere. Nessuna aveva mai osato
conoscerlo meglio e sapere che tipo di persona fosse, e lui non ci
aveva mai pensato. Non si era mai soffermato a pensare veramente se
stesse bene in quel modo, se il solo essere desiderato e non amato lo
facesse sentire felice ─
il suo cervello forse sta lavorando.
«Beh... sì, sto bene così. Non mi
interessa se mi vengono dietro per l'aspetto o per il carattere,
l'importante è che vogliano me invece di altri»
Rispose semplicemente Sasuke, sorridendo soddisfatto. Ripensava a tutte
le conquiste fatte, a come era riuscito a diventare in poco tempo il
ninja più affascinante di Konoha e di come, con un solo
sguardo, potesse ammaliare qualsiasi ragazza lo guardasse ─ come non detto: il suo cervello
è sempre spento.
Itachi sospirò, rassegnato. Sapeva quanto suo fratello fosse
testardo ed orgoglioso, e di certo non gli avrebbe fatto capire che la
felicità non si raggiungeva in quel modo con qualche
semplice parola. «Se questo è ciò che
pensi, Sasuke» Disse, per poi portare lo sguardo sul volto
del fratello. Notò nella sua espressione una nota di
sorpresa, ed il suo sguardo era fisso su un punto ben preciso.
Cercò di seguire la direzione dei suoi occhi, e non tanto
"sconvolto" notò una chioma rosa camminare non tanto lontano
da loro insieme ad una ragazza dai lunghi capelli biondi. In qualche
modo, aveva capito che la ragazza che lo aveveva ipoteticamente rifiutato
era proprio lei: il suo sogno irrealizzabile, probabilmente. ─
parlando di sogni...
Sasuke non le toglieva gli occhi di dosso; continuava a
guardarla come se quei capelli rosa lo avessero rapito, come se quella
sua schiena minuta lo stesse trattenendo dal volgere lo sguardo verso
suo fratello. Più la guardava e più gli
veniva in mente quel sogno che aveva fatto, così reale
ma ─ purtroppo
per lui ─, così irreale. Voleva rituffarsi a
dormire per ritornare in quel sogno, per concluderlo, per fare in modo
che una parte del suo orgoglio perso, tornasse indietro. Per colpa di
Sakura si sentiva molto più debole rispetto a prima, si
sentiva violato dopo aver ricevuto due rifiuti consecutivi, e non aveva
ancora trovato una valida motivazione al suo continuo tenersi alla
larga da lui ─ proprio
non ci arrivi, eh?
«Sasuke?» Itachi lo risvegliò dai suoi
pensieri, dopo averlo chiamato per la terza volta. In quel momento,
Sasuke si rese conto che non doveva stare insieme a suo fratello, ma
che doveva andare all'attacco e mirare nuovamente al cuore di Sakura.
Per un attimo aveva pensato di arrendersi e tale pensiero gli fece
ribollire il sangue; lui non era un rammolito, non si arrendeva
così facilmente né aveva intenzione di mandare
all'aria la sua reputazione da puro playboy. Ignorando Itachi, si
incamminò verso Sakura, con passi sicuri e decisi. Un'altra
occasione gli si era parata davanti e non l'avrebbe mandata in fumo
solo per semplice timore. Se erano nello stesso posto e nello stesso
momento ─ secondo la
geniale mente diabolica di Sasuke Uchiha ─, significava
solo una cosa: che qualcuno, lassù, era dalla sua parte e
che faceva il tifo per lui. Adesso toccava al ragazzo fare la sua parte
─ per la terza volta,
ma è solo un dettaglio insignificante, in fondo ─
e non deludere colui che aveva voluto dargli un'altra
possibilità. Sakura era sempre più vicina e lui
sentiva il traguardo sfregarsi sotto i suoi piedi; mai si era sentito
così sicuro come in quel momento. Sakura Haruno sarebbe
stata sua, e lui lo sapeva con certezza. D'altronde, chi poteva
resistere al fascino di un Uchiha alla terza volta?
Nel mentre, Uchiha Itachi era rimasto solo a fare la spesa.
Teoricamente doveva farla con suo fratello minore, ma quest'ultimo
aveva deciso di abbandonarlo per la sua ossessione verso il sesso
femminile.
Uchiha Itachi si era promesso di non provare più la
voglia di uccidere il suo intero clan ed il suo adorato fratellino, in
fondo i suoi parenti non c'entravano nulla con la testardaggine
dell'altro, ma per ogni precauzione era meglio non far nascere altri
simili come lui ─ probabilmente
la rabbia ha un brutto effetto sul caro e amato fratello di Sasuke.
Uchiha Itachi era costretto a fare la spesa da solo, anche
se non ne aveva voglia e sebbene loro madre avesse mandato entrambi a
farla.
Lui passava sempre per il figlio bravo in tutto, premuroso, obbediente
e responsabile, e dunque si chiedeva: com'era la vita da
ribelle? ─ Ha
qualcosa in mente, me lo sento.
Uchiha Itachi decise di continuare la spesa e di pensare alla sua vita
una volta ritornato a casa. In quel momento era troppo impegnato a
prendere qualche pezzo di carne per pensare a come svagarsi, proprio
come faceva suo fratello minore Sasuke. ─ Itachi è un po' perso.
────────────────────────────────────────────
Salve a tutti i lettori!
Eccomi qua col terzo capitolo. Bella la trollata all'inizio, vero? Mi
sono divertita molto a scrivere il sogno, eheh.
Dal quarto capitolo in poi entreranno in scena anche altri personaggi
che ─ forse, avranno un ruolo fondamentale per il nostro Sasuke. Il suo
orgoglio sta venendo abbattuto piano piano, specialmente a causa di
quel sogno che gli ha fatto capire qualcosa, ma cosa? Boh, io non ne ho
idea!
Giuro di non odiare Itachi, anzi: è uno dei miei personaggi
preferiti. Però ce lo vedo bene nella parte del fratello
mezzo disperato che cerca di far capire al più piccolo che
sta sbagliando ma che, però, non riesce nel suo intento. Ho
anche altre idee per lui, e diciamo che non avrà vita facile
in questa storia: Sasuke gli darà un bel po' di problemi.
Non avendo altro da dire, direi che posso finirla con ciance.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto ─ e ammetto che non è
molto divertente, ma è anche una fanfiction romantica (non
proprio, però in parte lo è) e dunque ho voluto
inserire un po' dei sentimenti insicuri di Sasuke.
Alla prossima!
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Capitolo 4 *** Io credo in me! ***
Osservava
il suo obiettivo mentre camminava al fianco di un'altra ragazza, molto
bella e sicuramente più aggraziata della sua compagna.
Entrambe avevano due ceste in mano con vari prodotti presi dai reparti
appena passati, ed in quel momento sembravano concentrate a cercare con
lo sguardo i tipi di carne che dovevano prendere. Sasuke si era fermato
a pochi passi da loro e le osservava timoroso, mentre nelle sue
orecchie arrivava il suono delle loro voci ─ stalker ─ e
ciò lo portava a domandarsi come doveva approcciarsi quella
volta: doveva attaccare bottone con una dolce ma scontata frase oppure
essere cordiale e fare ad entrambe qualche complimento, o solamente a
Sakura? O forse avrebbe dovuto comportarsi come il vecchio amico che
era un tempo e cercare di ammaliarla in seguito, dopo aver calmato le
acque tra loro due? Doveva davvero ignorare Ino per arrivare dritto al
punto ─ Sakura ─ oppure si sarebbe mostrato
maleducato agli occhi di entrambe ma, soprattutto, di lei? ─ La
sentite la disperazione?
Qualunque
opzione si poneva sembrava essere sbagliata e ciò lo
riportava continuamente al punto di partenza: come doveva approcciarsi,
quella volta? Sarebbe andato tutto liscio come l'olio come aveva
sperato e sognato? Oppure si sarebbe dovuto aspettare un bel pugno
dritto in faccia e fare la figura dell'idiota davanti a
chissà quanta gente? Più domande si poneva e
più era difficile trovare una risposta che lo potesse
soddisfare e sopratutto calmare. L'unica cosa sicura in quel momento
era che lei era davanti a lui, a pochi passi, e che l'Uchiha non poteva
perdere ulteriore tempo con domande stupide ─ il
nostro esperto di donne si trova nei casini.
Prese
un respiro profondo e chiuse gli occhi per un paio di secondi,
ripetendosi nella testa che lui poteva fallire almeno due volte, ma non
una terza ─ sì,
credici ─ e che
quella volta avrebbe sicuramente avuto quel successo che tanto bramava.
Si ripeté anche che non c'era alcun bisogno di avere paura,
in fondo era pur sempre una ragazza e lui era un esperto a riguardo;
sapeva quando era il momento di correre ai ripari e quando, invece,
doveva attaccare. Non era un rammolito ─ osò
ripetersi nel tentativo di calmarsi ─ e di certo non si sarebbe
lasciato mettere i piedi in testa da una ragazza, né voleva
mandare in fumo la sua reputazione da playboy costruita con tanta
fatica e impegno ─ davvero
faticoso, già. Poco
dopo riaprì gli occhi e guardò con sguardo serio
Sakura, che era ancora di schiena e parlava con la sua amica; fece un
passo in avanti e allungò una mano, nell'intento di darle
una pacca sulla spalla per attirare la sua attenzione, ma ancora prima
che potesse farlo, qualcosa ─ o meglio, qualcuno ─
finì proprio addosso a lui. In pochi attimi si
ritrovò sdraiato a terra, con una persona sopra il suo
corpo: non era proprio tanto leggero, infatti ─ essendo
sdraiato di lato ─ la sua spalla destra stava chiedendo
pietà, essendo pressata contro il pavimento gelido del
market. Sakura ed Ino si girarono verso quell'improvviso rumore,
come fecero anche le altre tante persone lì presenti che
avevano sentito quel fracasso prodotto da un ragazzo dai capelli biondi
appuntiti e vestito di una tuta color arancione e nera.
«Naruto!?»
Urlò all'improvviso Sakura, attirando specialmente
l'attenzione di Sasuke ed Ino, ma anche dello stesso ragazzo. Entrambi
la guardarono un po' spaesati, non sapendo esattamente cosa volesse
dire con "Naruto" ─ ricordo
che in Road to Ninja lui non si chiama in quel modo.
«Menma...
potresti toglierti? Non sei poi così leggero!» Si
lamentò Sasuke, non sentendo più la spalla. Aveva
addirittura il timore di essersela rotta, data l'irruenza con cui il
biondo gli era andato addosso e l'aveva fatto cadere per terra. Il
ragazzo in questione sussurrò un paio di scuse, per poi
alzarsi dal corpo dell'altro e aiutarlo ad alzarsi; prima di tutto si
diede un paio di pacche sulla spalla, nell'intento di farla tornare
nuovamente sensibile. In quel momento, però, notò
la pelle pallida di "Menma" e la sua espressione turbata: non ebbe
nemmeno il tempo di chiedergli cosa fosse successo che subito,
quest'ultimo andò a nascondersi dietro la sua schiena come
un bambino che cerca di proteggersi da un gruppo di bulletti ─ la
sto trovando una visione adorabile: Sasuke che protegge Naruto dai
bulli; non è una cosa tenera?
«Che
ti prende Naru-- Menma?»
Pronunciò Sakura, correggendosi prima che potesse concludere
il vero nome del ragazzo ─ anche se sconosciuto agli altri; difatti sia
Sasuke che Ino rimasero nuovamente un po' confusi, specialmente a causa
dell'agitazione che la rosa aveva mostrato nel mentre che correggeva il
nome.
«L-Lei!»
Disse Naruto, puntando il dito verso una figura femminile che si stava
avvicinando con furia verso di loro. La ragazza in questione aveva dei
lunghi e lisci capelli scuri, ed una frangia le arrivava fin sopra le
sopracciglia, coprendo la fronte. Indossava una giacca color viola
pastello aperta, lasciando scoperto il suo top che lasciava vedere gran
parte della sua pelle e del suo petto ─ essendo piuttosto
scollata. Sasuke la guardò confuso, non provando la stessa
paura di Naruto nei confronti della ragazza: la conosceva ed erano
buoni amici, e probabilmente era addirittura una delle poche ragazze
con cui non aveva avuto la briga di provarci ─ ovviamente,
è una violenta ossessionata da Narut-- okay, Menma.
«Perché
staresti scappando da lei?» Domandò Ino con
gentilezza, osservando preoccupata il volto turbato di Naruto. Sakura,
invece, sapeva bene perché stesse fuggendo dalla ragazza:
aveva già avuto l'occasione di scontrarsi con lei, e non era
una delle migliori compagnie, al momento. Non aveva un minimo di
femminilità a parte la premura con cui lasciava scoperto
gran parte del suo corpo e come si prendeva cura di sé, per
il resto sembrava essere davvero violenta e suscettibile, specialmente
quando si trattava del biondo.
«È
da questa mattina che mi insegue e mi minaccia, non ne posso
più!» Confessò Naruto, non spostandosi
nemmeno di un centimetro da dietro Sasuke, sebbene quest'ultimo avesse
tentato di mantenere un minimo di distanza dal ragazzo, anche se senza
successo dato che il biondo si riattaccava alla sua schiena peggio di
una sanguisuga. L'Uchiha aveva comunque lanciato varie occhiate a
Sakura, cercando di capire perché prima lo avesse chiamato
Naruto invece di Menma: si domandava se fosse un soprannome
dispregiativo che aveva voluto dargli per prenderlo in giro oppure se
era un nomignolo affettuoso per dimostrargli il suo affetto nei suoi
riguardi. In entrambi i casi, a Sasuke sembrava dare un po' fastidio,
soprattutto perché aveva notato quanto i due si fossero
avvicinati nell'ultimo periodo ─ che
il nostro intenditore di ragazze sia geloso?
Non
aveva pensato che, ipoteticamente, uno dei
motivi per cui venisse continuamente rifiutato dalla rosa potesse
essere la presenza di un altro ragazzo nel suo cuore. Anche se non
sembrava essere proprio quello il motivo ─ tu
dici? ─ poteva
essere comunque una probabilità: dunque, qualcuno forse era
stato più veloce di lui e gli aveva rubato il posto, e solo
quei pensieri procuravano una rabbia ─ o
gelosia? ─ che
nemmeno lo stesso Sasuke sapeva spiegarsi. Volse il suo sguardo a
Naruto, che era ancora dietro di lui con i soliti occhi spaventati, e
cercò di scrutarlo il più possibile,
così da capire se ci fosse davvero qualcosa tra Sakura ed il
ragazzo in questione.
«Ma
guarda un po'... ti cerco e non appena ti trovo sei in compagnia della
solita tipa, eh?» Disse Hinata, con tono deciso. Ovviamente
la sua rabbia si vedeva anche nella sua espressione, non solo nella
voce: i suoi occhi furiosi prima guardavano Naruto e poco dopo Sakura,
che piano andò a nascondersi dietro Ino, che la
lasciò fare. Quella situazione stava seriamente prendendo
una piega abbastanza strana, soprattutto perché la Yamanaka
e Sasuke erano diventati degli scudi viventi.
«Che
ti prende, Hinata?» Domandò Ino, sempre con la
solita gentilezza e calma. La Hyuga fece un passo verso Sasuke,
così da potersi avvicinare maggiormente anche a Naruto ma,
quest'ultimo, prese tra i pugni la maglia dell'Uchiha e lo
tirò a sé, così da poterlo utilizzare
ancora come un possibile scudo. Inutile dire che quel gesto
irritò abbastanza Sasuke, talmente tanto che aveva quasi
voglia di scostarsi e lasciar fare ad Hinata quello per cui era venuta;
ma non era così crudele e Menma era un
suo caro amico, per cui accantonò subito quei
pensieri ─ che
amico premuroso!
«Voglio
solo parlare con Menma, ma a quanto pare preferisce la fronte extra
large a me» Rispose lei, portando in seguito il suo sguardo
su Sakura, che continuava a nascondersi dietro la schiena di Ino. Era
incredibile, secondo Sasuke, quanto lei e Naruto avessero paura di
Hinata. Lui non l'aveva mai vista come una ragazza pericolosa, l'aveva
sempre ritenuta una tipa con un carattere forte e indipendente: per
questo si chiedeva cosa ci trovasse di così bello in Menma, che in
confronto era un cane bastonato.
«Non
vedi però che così lo intimorisci? Cerca di
essere più gentile!» Cercò di
convincerla Ino, che in quel momento era l'unica ad aver voglia di
sistemare quella bizzarra situazione. Dal canto suo, invece, Sasuke
voleva solo iniziare e portare a termine il motivo per cui era
veramente lì, ovvero Sakura. Non aveva preso in
considerazione l'intrusione di altre due persone oltre alla Yamanaka,
quindi doveva inventarsi alla svelta un piano per portare via Sakura da
lì e averla tutta per sé ─ Sasuke
versione stratega.
«Se
lui non scappasse in continuazione non sarei costretta a comportarmi in
questo modo, e se non lo trovassi sempre in compagnia di questa senza
tette non mi
arrabbierei neanche» Dopo questa esclamazione,
Sakura ─ totalmente imbarazzata ─ si sentì
costretta a portarsi le braccia contro il petto, così da
coprirsi il seno poco prosperoso, specialmente perché Sasuke
e Naruto si trovarono costretti ─ dopo un'esclamazione del
genere ─ a volgere lo sguardo sul punto citato dalla Hyuga. Fu
questo, probabilmente, a scatenare un aumento della rabbia di Hinata,
avendo notato lo sguardo di Naruto sul corpo dell'altra e,
dunque, si trovò a ringhiare contro la povera
Sakura che cercava protezione da parte della bionda ─ un
pitbull è più docile di lei...
«Smettila
di andare dietro a Menma!» Urlò rabbiosa,
incrementando la paura di quest'ultima. In quell'istante, Sasuke
studiò bene la situazione: Naruto era dietro le sue spalle,
completamente spaventato; Ino cercava di calmare la situazione ma
sembrava che la cosa le stesse solo sfuggendo di mano; infine, Sakura
voleva solamente andarsene da lì e al più presto,
così da non doversi più subire la rabbia della
Hyuga. Quelle che apparentemente sembravano solo complicazioni, in
realtà, si rivelarono essere dei punti a suo favore: in
pochi minuti aveva ideato un piano piuttosto carente ─ o almeno
così poteva sembrare ─ ma che in realtà
era l'unico che poteva funzionare davvero sia per aiutare Sakura, che
sé stesso per il suo scopo ─ com'è
intelligente!
«Scusa
se mi intrometto, Hinata» Disse subito Sasuke, mettendosi in
mezzo tra lei ed Ino. «Io e Sakura in questo momento avremmo
un appuntamento, quindi ti dispiace sfogare la tua rabbia sul diretto
interessato?» Non solo Sakura rimase totalmente sbigottita e
paralizzata, ma anche gli altri presenti ─ addirittura la
Hyuga ─ rimasero a bocca aperta, puntando i loro occhi prima
su Sasuke, poi sull'Haruno.
«Appuntamento?
Io e te!?» Domandò la rosa, osservando titubante
l'Uchiha. Prima che qualcun altro potesse ribattere sull'argomento, il
ragazzo si sbrigò ad afferrare la mano di Sakura ─
obbligandola pure a mollare lì la sua spesa ─ ed a
tirarla via da dietro la schiena di Ino; salutò con un cenno
del capo gli altri e trascinò con sé la ragazza,
che confusa si lasciò portare via. Dietro di loro le
suppliche di Naruto di rimanere e di salvarlo dalla Hyuga si facevano
sempre più silenziose, ed entrambi si sentivano un po' in
colpa ad aver mollato il loro amico al suo tragico destino con Hinata.
Entrambi sapevano quanto la Hyuga fosse pazza di lui ed anche da
quanto; ricordavano comunque che da bambina era più timida e meno violenta anche se
sempre con un carattere poco docile, e col passare del tempo aveva
imparato a comportarsi ancora peggio. Era diventata addirittura manesca
ed era più permalosa di Sakura, per cui bisognava stare
attenti a non infastidirla troppo, sennò era guai
seri ─ piccola
vipera.
I
due si ritrovarono in un giardino vicino al market da cui erano
scappati ─ ovviamente
destinazione prefissata da Sasuke nel suo piano, non era stata casuale ─ e
miracolosamente per l'Uchiha non c'erano tante persone. Nessuna ragazza
che aveva conquistato si trovava nei paraggi, quindi era libero di
poter fare ciò che voleva e di non essere disturbato da
nessuno come l'ultima volta. Entrambi avevano il fiatone per la corsa
che avevano fatto, e l'Haruno poteva definirsi libera dalla morsa di
Hinata che era stata poco delicata come suo solito. Probabilmente
avrebbe dovuto ringraziare Sasuke dato che l'aveva salvata dalle
grinfie della ragazza, ma non era stupida: si definiva ingenua,
però era capace di intuire quando qualcuno aveva qualcosa in
mente, e sapeva bene che l'Uchiha l'aveva portata via per un motivo a
lei sconosciuto ─ presto
penserai che essere torturata da Hinata non è poi
così male come essere in compagnia di Sasuke.
Dopo
aver ripreso un po' di fiato, l'Uchiha guardò Sakura, che
era ancora intenta a riprendersi dalla frenetica corsa. Adesso che
erano da soli, una domanda gli sorgeva spontanea: "e ora che faccio?".
Aveva pensato a come liberarla e averla per sé, ma non aveva
pensato come rivolgerle la parola una volta soli. Non poteva usare le
solite tecniche di abbordaggio, quelle erano totalmente inutili con lei
e di certo non voleva essere ripetitivo. Non aveva nemmeno un mazzo di
fiori da darle e non aveva nessuna scusa con cui attaccare bottone, non
sapeva neanche come cercare di provarci senza irritarla dato che
l'ultima volta aveva osato addirittura minacciarlo con un biglietto.
Non si era mai trovato in difficoltà con una ragazza, quella
era la prima volta e, doveva ammetterlo, era davvero a disagio. Non
sapere come parlare con lei lo metteva in agitazione ed in imbarazzo,
soprattutto perché non era da lui non sapere come
comportarsi con una ragazza. Aveva avuto a che fare con molte di
carattere difficile e ne era sempre uscito vittorioso, ma quella volta
era diverso; non sapeva spiegarsi se fosse perché erano
stati amici da sempre oppure perché era stato rifiutato da
lei già due volte, o semplicemente perché la
personalità della ragazza, in alcuni momenti, lo metteva a
disagio. Ma ormai aveva deciso di buttarsi e di intraprendere quella
"avventura" per conto suo, non pensando minimamente alle conseguenze
della sua decisione: peggio di così non poteva andare,
no? ─ Facciamo
il tifo per Sasuke!
«Hinata
ce l'ha proprio con te» Ruppe il silenzio, continuando ad
osservare Sakura che ormai non aveva più il fiatone.
Quest'ultima puntò lo sguardo su Sasuke, scrutando la sua
espressione; era inutile, non riusciva a togliersi dalla testa che il
ragazzo avesse qualcosa in mente e che le sarebbe toccato arrabbiarsi,
come sempre.
«Arriva
al dunque» Disse poi, non distogliendo lo sguardo da lui.
L'Uchiha rimase un po' interdetto dalle parole della ragazza,
specialmente perché aveva capito sin da subito che non
l'aveva aiutata senza un valido motivo ma che sotto c'era
qualcos'altro. Evidentemente non era riuscito a mascherare il suo
disagio e la sua preoccupazione, e ciò che Sakura aveva
detto lo aveva messo ancora più a disagio ─ chi
avrà la meglio?
L'inebriante
profumo dei fiori del giardino non serviva a calmare i nervi di Sasuke,
che si sentiva ad un passo dal fallire nuovamente. Le chiazze colorate
sparse un po' ovunque davano brio all'erba verde, che si muoveva al
ritmo del vento tiepido; l'odore frizzante dei frutti appesi agli
alberi si mescolava con quello dei fiori, creando un aroma contrastante
che inondava le narici di entrambi. Il canto dei volatili che
svolazzavano nei dintorni interrompeva quel silenzio che sembrava voler
durare un'eternità, soprattutto perché Sasuke non
sapeva cosa dire. Cosa avrebbe dovuto risponderle, veramente? Che ormai
lei era diventata come un'ossessione per lui, e non sapeva nemmeno
perché? Che era talmente difficile conquistarla da creare in
lui un senso di debolezza? Che ormai non era più una
semplice amica, ma che tra loro ─ secondo lui ─ si era creata una
specie di alchimia? Cosa avrebbe dovuto dirle esattamente, senza
sembrare troppo stupido e mieloso? Non si era mai ritrovato in una
situazione simile, e quel momento era diventato abbastanza ansioso per
lui, che non sapeva nemmeno come parlarle ─ Sasuke
è messo davvero male...
«Ritorno
indietro: ho lasciato lì la mia spesa» Si
affrettò a dire Sakura, unendo la sua voce al suono dei
volatili nelle vicinanze. In quel momento, Sasuke prese un respiro
profondo e con decisione si avvicinò a Sakura, afferrandola
per un polso, in modo da fermarla. Quest'ultima tornò a
guardarlo, un po' confusa, e continuava a domandarsi che cosa avesse
veramente in mente il ragazzo.
«Ammetto
di essere stato uno stupido le ultime volte in cui ci siamo
parlati» Dichiarò, osservando gli occhi color
smeraldo di lei. Lo sguardo intenso di Sasuke mise in imbarazzo la
ragazza, soprattutto perché, in quel momento, la sua
espressione del viso le stava ricordando il vero Uchiha
Sasuke: quello che lei conosceva sin da quando era bambina, quello per
cui aveva preso una cotta da giovane e quello per cui quel sentimento
era continuato a maturare col passare del tempo. L'espressione del
ragazzo in quel momento non lasciava trasparire alcuna emozione, e le
due iridi completamente nere non dicevano niente: erano solamente due
occhi che la guardavano. Si sentì persa in quel contatto
visivo, talmente tanto che non riuscì nemmeno a rispondere
con un "sì, sei stato uno stupido ultimamente"; cosa che
avrebbe tanto voluto dire. Sasuke lasciò andare la presa sul
suo polso, e continuò a guardarla con il medesimo sguardo.
«Siamo
amici da tanto tempo, e mi dispiace aver rovinato in questo modo il
nostro rapporto; ma uno stupido deve fare cose stupide, no?»
Disse ironicamente, azzardando un sorriso. Anche Sakura si
ritrovò a sorridere a quelle parole, un po' spaesata; non
sapeva più cosa pensare, perché Sasuke in quel
momento sembrava essere davvero serio e, per questo, voleva provare a
fidarsi di lui.
«È
vero... sei uno stupido e ti comporti da tale. Ultimamente sei stato
insopportabile e mi facevi soltanto venire voglia di tirarti tanti bei
pugni, ma l'importante è che tu te ne sia reso conto in
tempo» A queste parole Sasuke alzò un
sopracciglio, osservando il volto sorridente della ragazza.
Probabilmente non aveva capito cosa volesse dire, per cui si
azzardò a chiederglielo. «In tempo? Che vuoi
dire?»
«Voglio
dire che non hai mandato all'aria il nostro rapporto, perché
ti sei accorto in tempo che stavi sbagliando» Rispose Sakura,
sorridendo in direzione dell'altro. L'Uchiha ricambiò il
sorriso, avvicinandosi maggiormente all'altra. Allargò le
braccia e dopo circondò il corpo di lei con esse,
stringendola a sé in un abbraccio; inutile dire che in quel
momento si sentì sano e salvo, come se avesse schivato per
un pelo una catastrofe naturale. Si intenerì non appena
sentì il corpo di lei irrigidirsi sotto
quell'abbraccio ─ che nemmeno ricambiò, ma
a parte questo ─
lui cercò di godersi quel contatto, dato che era da un po'
di tempo che tra loro non c'era quella pace. In quel momento poteva
affermare di riuscire a toccare il cielo con un dito, avendo fatto pace
con una delle sue più care amiche, e ciò
significava solo una cosa: dato che erano riusciti a sistemare le cose
tra loro, Sasuke avrebbe potuto ideare nuovi stratagemmi per
conquistare il cuore di Sakura, la quale adesso si fidava ciecamente di
lui come ai vecchi tempi ─ è
una persona orribile. Sorrise
beffardo mentre continuava ad abbracciarla, ideando nella sua testa
nuovi possibili piani con cui fare dell'Haruno la sua nuova conquista.
In lui si era acceso un nuovo fuoco che nemmeno l'acqua sarebbe
riuscito a spengere ─ Amaterasu
interiore? ─
ed era convinto che, la prossima volta, ci sarebbe riuscito. Solo che
non poteva fare tutto da solo, avrebbe avuto bisogno di un grande aiuto
per mettere in atto i suoi piani, e sapeva già a chi
chiedere, per questo si sentiva più ottimista del
solito ─ non
ci voglio credere... Sasuke si sta approfittando della situazione, ma
come si può essere così meschini!? Qualcuno salvi
Sakura anche se sono io l'autrice della storia!
Nel
mentre, Uzumaki Naruto veniva trascinato ovunque da una graziosa e
dolce ragazza di nome Hinata Hyuga ─ sì,
la violenta di prima.
Da
bravo gentiluomo, il ragazzo l'aveva accompagnata ovunque lei volesse:
a fare qualche compere, a mangiare, a fare una passeggiata e chi ne ha,
più ne metta.
Naruto
aveva cercato varie volte di squagliarsela, ma Hinata lo aveva sempre
preso di forza e costretto a rimanere accanto a lei. Persino Ino aveva
cercato di aiutarlo, ma aveva solo ricevuto insulti dalla Hyuga, che
non aveva alcuna intenzione di lasciarsi portare via l'Uzumaki.
Uzumaki
Naruto dentro di sé gridava aiuto, mentre fuori piangeva
disperato: si sentiva in trappola ─ io
credo in me e nel cuore mio; Naruto, Naruto!
───────────────────────────────────────────
Salve
a tutti i lettori!
Eccomi
tornata con questo nuovo capitolo, dove altri personaggi sono stati
introdotti.
Non
potete neanche immaginare quanto mi stia antipatica Hinata in Road to
Ninja, proprio non la sopporto; però è una fonte
di ispirazione per scrivere qualcosa di demenziale tra lei e Naruto.
Inoltre questa storia è anche una NaruHina (per
metà: ci saranno solo piccoli momenti tra loro. In
più mi sembra improbabile ci sarà qualche del
romanticismo tra i due, specie per colpa di lei xD), quindi preparatevi
ad altre loro apparizioni!
Credo
anche di aver trovato la colonna sonora perfetta per la mia fanfiction
( https://www.youtube.com/watch?v=AwUNMOgoHI4 ); almeno secondo me ci
calza a pennello! Ditemi voi se è azzeccata!
Anche
questo capitolo ho cercato di introdurlo un po' più sui
sentimenti che sul demenziale, anche se non manca di certo (odioso
Sasuke!). Spero vi abbia strappato un sorriso e che il proseguimento
della storia vi stia piacendo; personalmente, io mi sto divertendo
davvero un sacco a scriverla!
Vi
ringrazio per aver letto e recensito.
Alla
prossima!
|
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Capitolo 5 *** Guerra aperta - Parte 1 ***
Era
già passato qualche giorno da quando Sasuke e Sakura si
erano riappacificati, ritornando ad essere gli amici che erano una
volta. In quei giorni erano sempre usciti a cena insieme ad altri loro
amici, divertendosi come i bei vecchi tempi ─ questi erano i
presunti pensieri dell'Uchiha, in quanto non avesse idea che Sakura e
il così chiamato "Menma" venissero da tutt'altra dimensione.
Si era divertito insieme a lei ed aveva riscoperto
alcune tracce del suo carattere di cui si era completamente
dimenticato, ovvero che ─ quando voleva ─ sapeva
essere ironica e divertente. Doveva ammettere che un po' gli era
mancata, specialmente perché quando erano semplici amici
passavano molto tempo insieme e tra loro non c'era mai quell'atmosfera
di disagio che, ancora qualche volta, alleggiava intorno a
loro ─ quando erano soli. In compagnia degli altri, invece, si
comportavano come se quello che era accaduto tra di loro non fosse mai
esistito: sembrava semplicemente che quei momenti li dimenticassero, ma
non era così per uno dei due. Sasuke ci pensava
continuamente, e non perché si era pentito o altro: in
quegli attimi vissuti voleva scorgere il punto debole della ragazza,
così da farle abbassare le difese e penetrare nell'armatura
di cui rivestiva il suo cuore ─ quanto
vi era mancato il Sasuke ossessionato dalla donna dai capelli rosa?
Quella
stessa mattina sarebbe voluto andare a farle visita, così da
darle il buongiorno, ma purtroppo per lui era stato costretto a
rimanere a casa dalla madre. Giorni prima ─ ricordate
la fatidica spesa? ─ aveva
lasciato suo fratello a fare compere da solo, quando la donna di casa
aveva esplicitamente detto loro che avrebbero dovuto andare insieme;
ebbene, Itachi ─ essendo stufo ─ aveva raccontato a
Mikoto ciò che aveva combinato Sasuke, così da
dargli una bella punzione. E infatti successe ciò che il
fratello maggiore sperava: Sasuke era costretto per una settimana a
fare le faccende domestiche, tranne cucinare. Era comunque riuscito a
convincere la madre di poter uscire nell'ora di cena, così
da poter incontrare i suoi amici; tuttavia doveva rientrare in casa ad
un orario stabilito ─ le dieci ─ altrimenti la
punizione sarebbe raddoppiata. In quel frangente di tempo dove Sasuke
era fuori e Itachi tornava a casa prima di lui, sperava sempre che
facesse tardi, così da ricevere quello che si meritava.
L'Uchiha maggiore portava un po' di rancore nei confronti del fratello,
ma nonostante questo era comunque preoccupato per lui: aveva notato che
la fissazione nei confronti dell'Haruno stava diventando esagerata, per
cui ultimamente si chiedeva se non fosse il caso di intromettersi o di
lasciarlo fare ─ salvalo
tu, Itachi!
Nel
mentre che Sasuke ripuliva con cura il salotto con lo straccio,
sentì il campanello di casa sua suonare. Passò
altre due volte lo strofinaccio sul pavimento, dopodiché lo
adagiò sul tavolo e corse alla porta, curioso di sapere chi
fosse. In seguito aprì la porta e fece capolino con la
testa, ritrovandosi di fronte la strana presenza di Choji; i due si
guardarono per qualche istante, ma poco dopo Sasuke aprì
totalmente la porta e lo invitò ad entrare, ancora
disorientato dalla sua presenza. I due ragazzi non avevano un rapporto
che potevano definire "amicizia", più che altro erano
conoscenti che si vedevano qualche volta durante il giorno e si
salutavano. Inoltre, raramente Choji si presentava alle cene che
Shikamaru preparava quasi ogni sera nel solito ristorante, e quelle
poche volte che mostrava la sua presenza non sembrava divertirsi molto
─ ve
lo immaginate un Choji che non vuole mangiare?
Invitò
l'ospite a sistemarsi sul divano, e nel mentre che si siedeva, lui
andò in cucina a prendere un bicchiere d'acqua. Continuava a
considerare la visita del ragazzo assai strana, per cui si chiedeva se
non fosse successo qualcosa di grave a qualcuno in particolare. Non gli
era sembrato agitato o triste, quindi l'idea che qualcosa di serio
fosse accaduto la accantonò subito; ma allora ─ si domandava
─ che era successo tanto da farlo andare a casa sua?
Poco
dopo ritornò in salotto col bicchiere d'acqua e glielo
porse, per poi sistemarsi accanto a lui sul divano. Choji sorseggiava
con calma la bevanda fresca, mentre Sasuke continuava a porsi quesiti
riguardo la presenza del ragazzo. Non che gli desse fastidio, ma non
gli piaceva quando qualcuno piombava in casa sua senza nemmeno
avvertire ─ e
lui lo fa sempre con Sakura, eh. Si
voltò verso la sua destra, in modo da osservare
l'espressione del ragazzo accanto a sé: era piuttosto
tranquilla, non aveva niente di anomalo ma, soprattutto, sembrava
essere infastidito. Probabilmente non voleva essere lì,
forse qualcuno lo aveva costretto ad andare per parlargli di qualcosa
di importante e per farlo ci voleva una persona intelligente e col
carattere fermo; ma queste sono solo supposizioni.
«Sei
una persona intelligente, quindi penso avrai già capito che
essere qui è una scocciatura per me» Disse
improvvisamente Choji, che notò subito lo sguardo
interlocutore dell'altro su di sé. Posò il
bicchiere sul tavolino in legno di fronte a loro, andando poi ad
osservare il volto sorpreso di Sasuke. L'Uchiha sapeva che Choji era
molto intelligente, ma a volte aveva paura che avesse il potere di
leggere nella mente delle persone ─ che
esagerato.
«Allora
perché sei qui? È successo qualcosa?»
Domandò poco dopo Sasuke, con espressione perplessa. Choji
sospirò piano, portandosi una mano sulla fronte. La sua
faccia esprimeva quasi disperazione: era davvero così
terrificante per lui essere lì?
«Menma
mi ha chiesto di venirti a parlare» Rispose, evidentemente
scocciato. L'Uchiha sapeva già cosa stava per dire il
ragazzo di fronte a lui, soprattutto perché conosceva bene
il biondo appena citato dall'altro. «Non essendo lui bravo in
queste cose ─ come se io lo fossi, poi ─ mi ha detto
di riferirti che devi lasciare in pace Sakura e che col tuo
comportamento la perderai e basta» Riferì,
continuando a guardare il viso di Sasuke. Quest'ultimo
ringhiò nell'udire quelle parole, poiché gli
sembrava strano che il ragazzo ─ anche in altre
occasioni ─ non faceva altro che cercare di convincerlo ad
accantonare l'idea di conquistare l'Haruno, tirando sempre in ballo la
solita scusa ─ in
realtà è la verità, ma ignoriamo certi
dettagli!
«E
perché Menma ti avrebbe chiesto di riferirmi questo? Ne
abbiamo già parlato un mucchio di volte!»
Sbraitò Sasuke, piuttosto seccato dall'insistenza del biondo.
«È
preoccupato per Sakura, cerca di comprenderlo: è la sua
migliore amica, non vuole che soffra» Cercò di
scusarlo Choji, anche se nel profondo quelle parole erano la
verità. Dal canto suo, invece, l'Uchiha non sembrava capire
perché Menma continuasse a ritenerlo una minaccia per Sakura
─ io
sì.
«Beh,
anche io sono il suo migliore amico ─ o almeno, questo è
ciò che ha sempre detto. Non gli importa di come potrei
sentirmi io?» Quello che disse Sasuke lasciò
perplesso Choji, che si portò una mano a coprire il volto in
maniera quasi disperata ─ probabilmente
lui è uno dei pochi che riesce a capire i sentimenti di
Itachi.
«Sasuke...
quello che dici non ha senso» Pronunciò a voce
bassa Choji, lasciando spiazzato Sasuke per un momento. Sembrava quasi
un bambino ingenuo, incapace di capire cosa avesse fatto di male per
essere rimproverato ─ e ciò dava parecchio fastidio
all'ospite. «Vuoi per caso farmi credere che tu soffri
all'idea di non poterci provare con Sakura?»
Domandò in seguito, piuttosto frustrato dal comportamento
dell'Uchiha. Il padrone di casa sembrava ci stesse pensando, e
ciò non poté che far pensare a Choji che il
ragazzo di fianco a lui fosse un vero e proprio egoista ─ l'Uchiha
originale però è peggio, credimi.
«Ormai
è un obiettivo» Iniziò Sasuke,
attirando l'attenzione di Choji. «Non è
perché voglio che il mio numero di ragazze conquistate
aumenti, è un'altra cosa che non ha niente a che vedere con
questo. Sento che Sakura sia impossibile da raggiungere, ma che allo
stesso tempo sia altrettanto facile averla; tra noi non c'è
un semplice rapporto di amicizia, c'è qualcos'altro che non
so ben spiegare. Lo so che non le sono indifferente, lo
percepisco ─ sono un esperto in fatto di donne, d'altronde.
Non ho intenzione di lasciarmi sfuggire l'occasione solo
perché Menma non si fida di me» Spiegò
brevemente, lasciando sbigottito l'altro. Probabilmente non aveva
capito cosa Choji aveva cercato di dirgli, ovvero che quel suo
comportamento arrogante ed egoista l'avrebbe solamente allontanata
sempre di più, finendo col perderla
definitivamente ─ anche
il Sasuke originale è egoista ed arrogante, però
a Sakura piace. Alla
fine entrambi avrebbero sofferto per la perdita di un caro amico, ma
cieco com'era, l'Uchiha non ci sarebbe mai arrivato da solo: per cui
aveva bisogno di aiuto e Menma voleva farglielo capire, ma non sarebbe
mai riuscito ad usare le parole giuste, quindi si era rivolto a Choji
nella speranza che, con la sua intelligenza, lo avrebbe aiutato al
posto suo, facendogli da tramite.
«Sakura
non è un oggetto, Sasuke. Ne parli come se dovessi
affrontare una gara e lei fosse un premio, ma non è
così. Prima era una delle tue più care amiche, da
quando hai iniziato a vederla da questa prospettiva? Il tuo
comportamento è sbagliato, per questo Menma insiste: vuole
solo fartelo capire per aiutarti, prima che tu commetta qualche stupido
errore» Cercò di spiegare Choji, ma ciò
che disse fece venire solo dubbi a Sasuke ─ si
salvi chi può.
«Dimmi
la verità... non è che Menma prova qualcosa per
Sakura? È per questo che non vuole che io ci provi con lei,
non è vero?» Domandò ghignante,
poiché quel dubbio ce lo avesse già da un po' di
tempo. Non lo pensava perché rifiutava continuamente Hinata,
ma perché guardava l'Haruno in maniera diversa. Non la
guardava come se fosse la sua migliore amica, no: quando la osservava i
suoi occhi acquistavano lucentenzza, come se stesse guardando un
diamante appena lucidato. Si rivolgeva a lei sempre in maniera gentile,
anche quando gli tirava un pugno o un calcio lui, invece di
protestare, chiedeva semplicemente scusa. Inoltre le stava sempre
vicino e, in più, cercava di proteggerla dal suo stesso
migliore amico. Per Sasuke quelle erano tutte prove che evidenziavano i
chiari sentimenti di Menma per Sakura, ma prima di avere un'idea chiara
voleva avere conferma da Choji che, essendo molto intelligente, aveva
sicuramente capito cosa provava il biondo per la ragazza.
«Anche
se fosse, che ti importa?» Sasuke sbuffò a quella
domanda, ritenendola inutile ─ infantile.
«Mi
importa! Ti ho già spiegato che...» Choji mise una
mano davanti alla bocca dell'Uchiha, così da farlo smettere
di parlare. Il padrone di casa rimase fermo, piuttosto confuso dallo
strano gesto del compagno che, in seguito, sospirò. Si
vedeva che quella conversazione stava iniziando ad essere pesante per
lui, essendo quello un argomento che non gli interessava.
«Non
mi hai spiegato niente, mi hai fatto solo capire che sei un
egoista» Sputò acido il ragazzo, guardando con
sguardo severo l'altro. «Se Sakura fosse una semplice ragazza
che vuoi conquistare, non ti importerebbe se qualcuno prova qualcosa
per lei o meno. Quindi voglio essere sincero con te: sì,
secondo me Menma è infatuato di lei, ma non posso dire lo
stesso di Sakura. E ora dimmi: la cosa ti tranquillizza?»
L'ospite non tolse la mano da davanti la sua bocca, per cui Sasuke si
vide costretto a dover semplicemente annuire.
«Bene,
mi fa piacere» Disse poi, alzandosi dal divano. Sasuke aveva
di nuovo la bocca libera, per cui avrebbe potuto dire che quello che
voleva, per esempio rettificare quello che aveva detto precedentemente,
ovvero che Sakura era solo un obiettivo che lui voleva assolutamente
portare a termine, ma rimase semplicemente in silenzio. Sapeva che
Choji aveva qualcos'altro da dire, per cui non voleva essere
più seccante del dovuto.
«La
tua è semplice gelosia, ed essa ti porta ad essere
possessivo nei confronti di Sakura. Fossi in te rivedrei i tuoi piani
prima di fare qualche sciocchezza» L'Uchiha sgranò
gli occhi nell'udire quelle parole, e non ebbe il coraggio di dire
niente. Aveva semplicemente guardato Choji camminare verso la porta
dell'ingresso e poi uscire, senza voltarsi nemmeno a guardare indietro.
Perché mai avrebbe dovuto provare gelosia? Lui, il grande
Sasuke Uchiha, l'esperto di ragazze del villaggio della Foglia, geloso?
Di chi, poi? Nessun altro ragazzo poteva essere al suo livello, se non
suo fratello che avrebbe potuto avere l'intera Konoha ai suoi piedi ─ E
le cose si fanno interessanti!
Non
ci voleva pensare, dunque aveva deciso che quel giorno avrebbe portato
a termine ogni faccenda domestica, pranzo e cena compresi; voleva
tenere la mente occupata in modo da non farsi pervadere da pensieri
strani, non
da lui. Non
aveva mai provato niente per nessuna ragazza, e la cosa non sarebbe
cambiata fino a quando lui non sarebbe stato pronto per avere una
relazione fissa; era ancora troppo presto per lui, e non voleva
lasciarsi intimorire dalle parole dette dal suo compagno. In un certo
senso ─ secondo
la mente geniale di Sasuke Uchiha ─
quello che aveva detto Chouji poteva essere anche tutta una farsa,
creata proprio da Menma in modo da farlo allontanare da Sakura;
probabilmente aveva ideato il tutto così che Sasuke
smettesse di provarci con lei, in modo che il biondo avesse il campo
libero e potesse provarci al posto suo.
«Bella
trovata, Menma... davvero astuto» Sussurrò in un
ghigno, alzandosi in seguito dal divano. Riprese lo strofinaccio dal
tavolo e lo strinse forte in un pugno, osservandolo come se fosse il
suo nemico ─
più precisamente: come se fosse "Menma".
«Purtroppo
per te che io sia più intelligente e furbo; ti è
andata male» Pronunciò poi, continuando a
stringere con sforza lo straccio. Sebbene considerasse il biondo il suo
migliore amico e ammetteva di volergli bene, non voleva essere preso in
giro né tanto meno essere surclassato in un ambito dove lui
era assolutamente il migliore. Se Menma voleva Sakura, allora avrebbe
dovuto fronteggiarsi con colui che aveva un sacco assi nelle maniche e
che, soprattutto, avrebbe fatto di tutto pur di ottenere il cuore
dell'Haruno e proclamarsi vincitore. Non avrebbe mai immaginato che si
sarebbe dovuto mettere contro il suo migliore amico, ma quella ormai
era guerra aperta: mai e poi mai si sarebbe lasciato sconfiggere,
né si sarebbe dimostrato inferiore davanti a Sakura. Negli
ultimi giorni erano riusciti a recuperare quel rapporto che avevano
perso, dunque adesso aveva molte più possibilità
di riuscita e Menma, invece, era sempre al punto di partenza. Sasuke
sapeva che non era un valido avversario, ma la posta in gioco era
troppo alta, per cui si sarebbe impegnato con tutte le sue forze:
Sakura sarebbe stata sua ma, per essere sicuro, avrebbe avuto bisogno
di aiuto; e sapeva già a chi chiedere rinforzi.
Nel
mentre, Sakura Haruno e Naruto Uzumaki ─
alias Menma ─ erano
nel solito ristorante a mangiare un po' di ramen.
Nell'esatto
momento in cui il biondo si mise il primo boccone in bocca, uno strano
sciame di brividi pervase il suo corpo, costringendolo a sputare tutto
nel piatto.
«Ma
che fai, Naruto?» Domandò schifata Sakura,
allontanandosi un po' dal fianco del ragazzo.
Quest'ultimo
mugolò, pulendosi la bocca con un tovagliolo. «Non
so, mi fischiano entrambe le orecchie ed ho la pelle d'oca!»
Si guardò il braccio, notando la sua pelle.
«A
colazione hai per caso mangiato qualcosa di strano?» Naruto
ci pensò su, per poi scuotere la testa in segno di
negazione. «Niente di strano»
Sakura
abbozzò una smorfia, per poi ghignare divertita.
«Forse qualcuno ti sta pensando... Hinata, magari»
Disse ironica, facendo paralizzare il compagno sul posto.
«N-Non
scherzare su certe cose!» Esclamò il ragazzo,
agitando le mani di fronte a sé. Sakura continuò
a ridere, ritenendo il comportamento di Naruto sia buffo che esagerato.
Poveri
stolti; è Sasuke che architetta un modo per farla pagare a
Naruto! Quindi non ho idea di chi sia peggio tra lui e Hinata.
Posso
aggiungere solo questo: povero Uzumaki.
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Salve
a tutti i lettori!
Eccomi
tornata col nuovo capitolo di questa storia. So che non è
accaduto granché, ma ho voluto introdurre il personaggio di
Choji in questo modo e l'ho trovato divertente da immaginare. Il
prossimo capitolo penso sarà molto più
divertente, soprattutto perché riguarderà
principalmente Naruto e Sasuke; quindi non vedo l'ora di trovare un po'
di tempo e mettermi a scriverlo!
Spero
sia stato di vostro gradimento e ci tengo a scusarmi se gli ultimi
capitoli non sono molto divertenti ma, come già detto,
questa storia è anche romantica, dunque un po' di
sentimentalismo ci sta tutto. Dal prossimo cercherò di
riprendere la demenzialità e di inserirla!
Grazie
per aver letto e recensito; alla prossima!
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