Black heart Dannati

di Angel27
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Hogwarts ***
Capitolo 2: *** Amici o nemici ***
Capitolo 3: *** AVVISO ***



Capitolo 1
*** Hogwarts ***



Quando i giorni sono freddi
E le carte sono piegate
E i santi che vediamo
Sono tutti fatti d’oro
Quando tutti i tuoi sogni falliscono
e le persone che salutiamo
sono le peggiori fra tutti
e scorre vecchio sangue
(Imagine Dragons Damons)


Binario 9 3/4 brulicava di studenti pronti a salire sul treno che li avrebbe condotti ad Hogwars. Harry, Ron, Hermione, Ginny e Neville attendevano con impazienza l'arrivo dell'espresso. Troppi spiacevoli eventi si erano susseguiti l'anno precedente. Harry era stato sottoposto ad un processo solo per aver protetto il cugino da un attacco inspiegabile di Dissennatori, ma grazie all'intervento di Silente era riuscito ad avere la meglio. Ma ciò che più ferì il ragazzo fu la morte di Sirius, la morte del suo padrino, del suo migliore amico. Ma, mentre attendeva il treno, Harry si impose di dimenticare quei dolorosi eventi almeno per qualche istante,
Il caso volle che mentre chiacchieravano animatamente Harry venisse volontariamente urtato bruscamente, il mago si piegò in avanti mantenendo però l'equilibrio. 
'Ma che?' Pensò girandosi per vedere chi fosse. 
"Malfoy!" Ringhiò l'occhialuto, l'altro ghignò.
"Problemi Potter?" lo schernì.
Harry estrasse la sua bacchetta deciso a colpirlo e il biondo lo imitò, ma Hermiome li bloccò giusto in tempo permettendo ad Harry di ritrovare la calma, mentre Malfoy si allontanava soddisfatto. La riccia cominciò a riprenderlo denunciando il suo gesto impulsivo, ma il ragazzo sembrava perso mentre fissava qualcosa o qualcuno. 
"Harry!" Lo richiamò la ragazza capendo di non essere ascoltata, il ragazzo sorrise "Scusa Hermione hai ragione." Concluse per porre fine alle lamentele della riccia.

Una ragazza dai capelli castani con punte argentate si trovava davanti l'espresso. Si muoveva con eleganza e grazia, indossava la divisa della scuola senza però la cravatta, al suo posto vi era infatti una spilla a V in oro bianco.
"Malfoy? Dra?" lo chiamò Zambini vedendolo con lo sguardo perso.
"Mhm" mugugnò l'altro, troppo preso da ciò che stava osservando per formulare una frase di senso compiuto.
Il ragazzo seguí lo sguardo del biondo fino alla ragazza dai capelli castano argento. 
"Ah capisco ti sei preso una bella sbandata!" ghignò lui, il ragazzo tornó in sé.
"Non dire stupidaggini!" rispose nervoso, mentre l'amico sorrideva soddisfatto di aver punto nel vivo il biondo.

"Allora Rei siamo d'accordo, controlla i miei e la mia stanza ci rivedremo per le vacanze." disse la ragazza con dolcezza accarezzando la spalla dell'elfo.
"Certo signorina Alexia sarà fatto, Rei non la deluderà!" detto questo si smaterializzò. In quel preciso istante venne dato il fischio il treno stava per partire, era ora di andare.

Una volta sul treno, essendo tutte le cabine, piene entrò in una in cerca di un posto libero. 
"Scusate vi dispiace se mi siedo con voi?" chiese a tre ragazzi.
Il primo, un ragazzo dai capelli e occhi castani, la seconda una ragazza bionda e dall'aria svampita, mentre l'ultima aveva vivaci capelli rossi, che attirarono subito l'attenzione della ragazza. Dopo essersi seduta vicino il ragazzo prese la parola.
"Tu devi essere Ginny Weasley." la rossa sobbalzò scrutando la ragazza stupita.
"Si, ma tu come..." chiese sorpresa quanto gli altri due ragazzi.
"Oh ma che maleducata hai ragione non mi sono nemmeno presentata, il mio nome è Alexia Rose ho conosciuto tuo padre, un uomo davvero geniale a mio parere, è grazie a lui se ho potuto studiare bene i costumi dei babbani." concluse sorridendo.
"Piacere" le disse la rossa porgendole la mano sorridendo, il ragazzo sbiancò invece, conosceva bene la famiglia di Alexia era una delle più potenti ed antiche del mondo magico e vantava molti maghi e streghe famosi.
"Piacere Neville Paciok è davvero un onore" disse il ragazzo.
 "Piacere mio Nevill- rispose con sincera ammirazione-Credimi sono io ad essere onorata, i tuoi genitori erano dei grandi maghi!".
"Piacere- disse la bionda con voce soave come stesse scendendo dalle nuvole- mi chiamo Luna Lovegood." concluse porgendole la mano. 
I tre cominciarono a parlare e scherzare divertiti finché Luna non si addormentò sulla spalla di Neville.
"Io andrei a fare un giro- fece Alexia sorridendo maliziosa- Ginny mi accompagneresti è la prima volta che viaggio su questo treno." concluse scambiando uno sguardo d'intesa con la rossa.
"Certo andiamo a dopo Neville" dissero uscendo, il ragazzo avvampò e sorrise dolcemente in segno di gratitudine alle due, dopotutto era da una vita che gli piaceva Luna, ma Alexia l'aveva capito subito da come si guardavano.

"Allora come hai conosciuto mio padre?" chiese la Weasley curiosa mentre camminavano per i corridoi del treno.
"Beh ero a Diagon Alley per prendere la mia bacchetta avrò avuto dodici anni. Mentre Olivander mi porgeva le varie bacchette 'Provi questa, legno di biancospino, nucleo crine di unicorno, dieci pollici, flessibile.' disse esasperato, le avevamo provate quasi tutte, dopo averla agitata entrò nel negozio tuo padre ed io sorrisi pensando di aver fatto apparire una persona buffa, ma ovviamente non fu quello che mi fece comprendere di avere trovato la mia bacchetta- disse agitandola con un sorriso catturando la curiosità di Ginny- Tuo padre rise di gusto nel vedere come mi vantavo di averlo fatto apparire, e così che lo conobbi poi scoprii che era amico dei miei genitori e così iniziai con lui una corrispondenza dove mi parlava di tutte le scoperte sul mondo dei babbani. Comunque quello che accadde da Olivander fu molto diverso- continuò per soddisfare l'evidente curiosità della ragazza- la bacchetta si fuse direttamente con il mio essere dandomi la sensazione di essere sempre stata mia, peccato che non sia l'unica..." concluse con una smorfia.
"Che vuoi dir..." Ginny non riuscì a concludere la frase perché andò a sbattere contro una ragazza della casata Serpeverde.
"Sta attenta stupida!" Esclamò adirata Pansy Parkinson, la rossa stava per rispondere, ma venne bloccata da Alexia.
"Taci Parkinson questo non è modo di rivolgersi ad una strega!" Sibilò, la ragazza rise di gusto.
"Strega Rose? Non può essere nemmeno definita babbana!" Rispose maligna.
 "Allo stesso modo tu non puoi essere definita una sangue puro!" Rispose a tono Alexia.
La ragazza fu presa dall'ira ed estrasse la bacchetta, ma Alexia la precedette puntandole la sua al collo, la serpe si bloccò, la paura le si leggeva in faccia.
"Paura Parkinson?" Sibilò minacciosa Alexia, stava per pronunciare un incantesimo, quando si sentì afferrare guardò Ginny pensando fosse stata lei, ma vide che la rossa guardava alle sue spalle allibita.
"Malfoy" sibilò assottigliando gli occhi in due fessure.
"Come siamo impulsivi Rose vedo che non sei cambiata molto da quando avevi solo undici anni." Disse ghignando lui, la ragazza si liberò dalla sua presa.
"E tu, Malfoy, ti intrometti sempre in cose che non ti riguardano proprio come da bambino!" Rispose a tono lei.
"Dracuccio!- strillò quell'oca giuliva di Pansy buttandosi al collo del biondo- Grazie di avermi difesa da quella!" Concluse baciandolo, Alexia sentì un fastidioso vuoto allo stomaco che non seppe spiegare.
"Andiamo Ginny!" Esclamò poi con evidente irritazione.
Il biondo le seguì con lo sguardo 'Dopo tutto questo tempo' pensò poi, ma si riscosse subito dai suoi pensieri per tornare a vantarsi con i suoi amici.

NDA
salve a tutti! 
Allora che ne dite? Piaciuto? No? Fatemi sapere...il continuo dipende da voi! ;)
Ok ok perdonatemi ho visto solo ora degli erroracci imperdonabii chiedo venia! Ora dovrebbe andare meglio!
Se vi va lasciate un commentino ;) 
Baci!
Angel27
Ps. Sto pubblicando col cell per questo faccio danni perdonatemi 

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Capitolo 2
*** Amici o nemici ***



Non importa quale sia la nostra razza
Siamo ancora fatti d’invidia
Questo è il mio regno che arriva
Questo è il mio regno che arriva
Quando senti il mio calore
Guarda nei miei occhi
È dove i miei demoni si nascondono
È dove i miei demoni si nascondono
Non avvicinarti troppo
Dentro di me c’è il buio
È dove i miei demoni si nascondono
È dove i miei demoni si nascondono
(Imagine Dragons Damons)

"Un attimo d'attenzione il preside ha un annuncio da fare" annunciò la direttrice della casata Grifondoro.
"Grazie professoressa McGranitt. Vorrei iniziare dando il benvenuto a tutti voi, quest'anno la scuola di Hogwarts ha l'onore di ospitare una nuova studentessa, prego signorina Rose." concluse e con un cenno della mano le porte della Grande Sala sia aprirono.
Una giovane fece capolino aveva capelli castano-argento mossi in delicati boccoli e occhi cobalto luminosi e limpidi come il cielo d'estate. 
Con passo sicuro si diresse verso la professoressa McGranitt, mentre un vociare rompeva il silenzio precedentemente creatosi, sotto lo sguardo attento e meravigliato di tutti la ragazza raggiunse la sedia posta al centro della sala, pronta ad essere smistata in una della quattro case. 
Prima di sedersi fece un cavalleresco inchino al tavolo del preside e dei professori.
"Bene ora sarà decisa la casata di appartenenza, professoressa McGranitt " la invitò il preside.
La strega prese il cappello parlante e lo pose sul capo della ragazza, il cappello trovò tanta difficoltà per smistare un mago solo diversi anni prima con un certo Harry Potter, ma al fine dopo alcuni minuti..."Grifondoro!" esclamò a gran voce e nella sala esplose un fragoroso applauso mentre la ragazza raggiungeva il tavolo della sua casata.
"Un ultimo annuncio quest'anno il nostro gruppo docenti ha una perla in più, il professor Lumacorno insegnante di pozioni. E dunque la cattedra di difesa contro le arti oscure è stata assegnata al professor Severus Piton. Bene ora non resta che augurarvi una buona cena e un buon inizio anno a tutti." brindò all'arrivo della ragazza e all'inizio dell'anno scolastico che si presentava più duro del previsto. 


"Buongiorno studenti e benvenuti alla lezione di erbologia- esclamò la professoressa Sprite a gran voce- bene cominciamo subito con queste piante di rose sangue di drago, vediamo se riuscite a farle crescere." Alexia sorrise per lei era un giochetto e infatti vi riuscì in meno di due secondi. 
"Complimenti signorina Rose, davvero ben fatto" esclamò compiaciuta la professoressa Sprite.
"Vi ringrazio professoressa,-rispose, ma vedendo lo sguardo dei compagni aggiunse- però sono avvantaggiata la mia famiglia ha interi giardini di rose sangue di drago" tutti sorrisero e lei tirò un sospiro di sollievo.
"Capisco, quindi ci potrà esporre le proprietà della pianta di rose e di questa particolare specie" la ragazza annuì.
"La rosa, della famiglia delle Rosaceae, è un genere che comprende circa 150 specie, numerose varietà con infiniti ibridi e cultivar, originarie dell'Europa e dell'Asia, di altezza variabile da 20 cm a diversi metri, comprende specie cespugliose, sarmentose, rampicanti, striscianti, arbusti e alberelli a fiore grande o piccolo, a mazzetti, semplici o doppi; le specie spontanee in Italia sono oltre 30, di cui ricordiamo la Rosa canina, la più comune, la Rosa gallica, poco comune nelle brughiere e luoghi sassosi, la Rosa glauca, frequente sulle Alpi, la Rosa pendulina, comune sulle Alpi e l'Appennino settentrionale e la Rosa sempervirens. Questa particolare specie, invece, prende il nome di "rosa sangue di drago" per una leggenda. Quest'ultima vuole che durante le guerre tra draghi e maghi un giovane stregone decise di rompere quelle assurde divergenze e di instaurare un rapporto di fiducia con i draghi, e vi riuscì. Il drago si chiamava Aragon la loro amicizia durò per anni, o almeno fin quando il mago venne accusato di alto tradimento e così condannato a morte. Il drago intervenne nell'immediato irrompendo nelle prigioni e recuperando il mago ormai morente per le troppe torture. Lo portò fino a una collina ricoperta di rosee bianche e proprio il loro legame profondo spinse il drago a compiere una scelta di puro coraggio, donò il suo cuore al mago e nel farlo tre gocce di scarlatte macchiarono le rose sotto i loro corpi, e queste tinsero del rosso scarlatto del sangue puro di Aragon. Dopo quell'evento si dice che il mago vendicò la morte del suo amico e creò una nuova casata avente come stemma le rose sangue di drago." concluse.
"Ben fatto signorina Rose, davvero ben fatto". la lodò la donna.

"Piacere Alexia, il mio nome è Harry, Harry Potter, loro sono Hermione Granger e Ron Weasley"  Alexia alzò il capo dai libri che stava diligentemente raccogliendo e incontrò due occhi azzurri nascosti da un paio di occhiali rotondi.
"Piacere mio, ho sentito molto parlare di voi. Harry Potter che dire penso sarebbe scontato, se non ripetitivo, dire che la fama delle tue gesta ti precede o forse è semplicemente il tuo legame con Lord Voldemort." Hermione e Ron sbiancarono, Harry sorrise.
"Comincio a comprendere perché il cappello parlante ti ha smistata in Grifondoro." "Davvero Potter? Io credo che abbia scelto la casa che più facilmente poteva sopportare una rompiscatole come me." i quattro scoppiarono a ridere e chiacchierando del più e del meno si avviarono verso l'aula del professor Piton.
"Qui non si accettano mezzosangue!" i quattro erano appena arrivati all'aula quando si ritrovarono di fronte una scena a dir poco penosa. 
Harry si fece scuro in volto così come Ron ed Hermione mentre Alexia si fece spazio tra la folla che si era creata. Vide a terra una ragazza della casata dei Tassorosso che cercava di raccogliere i libri caduti tra gli insulti dei Serpeverde e gli spintoni.
"Malfoy- lo chiamò- ti sembra questo il modo di trattare una ragazza, dove sono finite le buone maniere?"così dicendo aiutò la ragazza a rialzarsi.
"Non intrometterti in faccende che non ti riguardano!" intervenì una Serpeverde, che Alexia riconobbe subito come Millicent Bulstrode, una ragazza impulsiva e con un'innata aggressività che non si curava certo di reprimere.
"Taci!-ringhiò Malfoy- Alexia sono traditori del loro sangue tu per prima dovresti odiarli..." gli occhi della ragazza cambiarono in rosso fuoco mentre si avvicinava pericolosamente al ragazzo.
"Io non odio, Malfoy, sai benissimo che la colpa non è stata loro!" Il ragazzo rimase paralizzato da quelle fiamme brucianti negli occhi della ragazza.
"Ora basta!- La voce di Piton li richiamò- Risolverete questa faccenda in aula sfide come due purosangue che si rispettino!"concluse.

Si trovavano l'uno davanti all'altra, entrambi sorridevano con aria di sfida, la tensione si poteva tagliare con un paio di forbici.
"Fate cinque passi e poi mettetevi in posizione- disse Il professore di difesa contro le arti oscure- Al mio via,-i due si misero in posizione, i loro sguardi si scontrarono e crearono scintille tanta era la tensione- INIZIATE!"decretò.
"Exspelliarmus "  gridò Draco, ma abilmente Alexia evitò l'attacco, rispondendo all'istante.
"Stupeficum!" riprese lui, ma con un "protego" respinse ancora una volta l'attacco.
 "Tarantallegra!" rispose poi Alexia e così, sotto lo sguardo divertito dei suoi compagni, Draco Malfoy prese a ballare un allegra tarantella. 
"Finite incantatem" bastò questa semplice formula per far svanire l'incantesimo.
I duellanti emanavano scintille, lo scontro aveva ridestato in entrambi l'adrenalina e la voglia di vincere.
Entrambi lanciarono uno stupeficium e le due bacchette si scontrarono violentemente si verificò così quello che chiamano Prior Incantatio, si verifica solo quando due bacchette possiedono lo stesso nucleo. Forse era proprio ciò che il professore voleva, vedere due bacchette generare un Prior Incantatio. 
I due vennero sbalzati lontano dalla forza di repulsione generatasi dall'incantesimo stesso, ma subito si rialzarono pronti a ricominciare mentre gli altri studenti seguivano lo scontro tra lo sconcerto e l'euforia.
"Exspelliarmus!" fu Alexia, disarmando Draco, a porre fine al combattimento.
" Ti arrendi?!" chiese con un sorriso beffardo puntandogli contro la bacchetta, il serpeverde inizialmente esitò poi accennò un sorriso alzando le mani in segno di resa.  
Piton decretò la fine del duello, a Grifondoro andavano cinque punti per la vittoria della ragazza. Tra i Grifondoro scoppiò un fragoroso applauso mentre si complimentavano con Alexia per la meravigliosa vittoria.
"Complimenti, non sono nemmeno due giorni che sei qui e già hai creato problemi alle serpi." fece Harry.
"Grazie! Effettivamente se prima mi detestavano ora mi odiano con tutto il loro essere." rispose lei ridacchiando.
"No davvero è stato mitico!" insistette Ron.
"Ben gli sta!" li appoggiò Hermione.

"Pozioni è una materia davvero affascinante dopotutto." esordì Alexia mentre era impegnata a sottolineare le pagine del libro.
"Certo se si ha un buon insegnate." rispose Hermione.
"Voi siete matte." intervenne Ron che venne prontamente fulminato con lo sguardo da Hermione.
"In fondo non è male da quando Piton ha lasciato la cattedra di pozioni." fece Harry.
"Lo dici solo perché sei il primo della classe!" rispose Ginny fintamente contrariata, Harry le sorrise scuotendo il capo.
"Devo andare..." intervenne Alexia alzandosi
"Dove vai?" Chiese hermione
"Ho la ronda notturna oggi." rispose con una smorfia l'altra
"Cavolo con le serpi!" intervenne Ron.
"Buona fortuna Alexia!" disse Harry ironico, lei sbuffò
"Bel modo di incoraggiarmi." rispose.
"Giusto vai e stendili tutti!" fece Ginny euforica.
Alexia sorrise, Harry si alzò e le posò le mani sulle spalle dolcemente.
"Andrà tutto bene, sta tranquilla" disse.
Lei sorrise, era strano ma tra loro si era instaurato subito un legame speciale, come fossero fratello e sorella. 
Erano passati diversi giorni da quando era arrivata ad Hogwars ed era riuscita ad ottenere la carica di prefetto e di lì a poco ci sarebbero state le audizioni per la squadra di quiddich. 
"Grazie" rispose sorridendo, sparì poi dopo aver passato il quadro della signora Grassa.

'I peccati Draco, i peccati sono quelli che tormentano il tuo animo...rivelali, espiali e la colpa ti sarà tolta.' una voce nella testa del serpeverde prese il sopravvento.
'Non posso...' rispose

"Draco?"

'Si che puoi, rivela la tua colpa e questa ti sarà tolta.'insistette.
'Non ho scelta, non l'ho mai avuta...lui mi ucciderà o peggio ucciderà la mia famiglia.' rispose ancora.
'Dovrai farlo tu Draco.' il ragazzo rabbrividì quando, come in un film, il ricordo del patto col signore oscuro tornò alla luce.
'Io...mio signore...'
'Come prova della tua fedeltà.'

"Draco?"

'Certo mio signore, Draco ne sarà onorato! Non è così?'intervenne Lucius.
'Si, si mio signore...'

"Draco? Hey! Ma mi stai ascoltando?!" gridò Theodor, il biondo si riscosse.
"Si si ti sto ascoltando! Ora devo andare!" rispose scontroso alzandosi è sparendo nel buio.
"Ma cosa gli è preso?" chiese a Zambini.
"Non saprei è così da quando ha incontrato quella Rose." rispose noncurante continuando a sfogliare il giornale.


Camminava ormai da minuti che le parevano eterni 'Tutto tranquillo pensò' quando vide un'ombra svoltare per il corridoio di fronte a lei. Con cautela si avvicinò e vide un ragazzino che stava entrando con aria sospetta in una stanza, senza farsi vedere lo seguì e scoprì un gruppetto che si scambiava illegalmente delle pozioni, rubate di sicuro dall'aula di pozioni appunto. Stava per agire quando sentì una mano tirarla e un flebile "shhhh" si voltò lentamente.
"Ma che?" sussurrò guardando il ragazzo interrogativa, lui sorrise e senza parlare le fece intuire il piano, Alexia notò la spilla da prefetto sul colletto della divisa e così annuì. 
I due cautamente pronunciarono la formula Wingardium Leviosa e le fiale si levarono dal tavolo  e cominciarono ad aleggiare sulle loro teste. Entrarono poi nella stanza chiudendo la porta, solo allora i ragazzini si resero conto di ciò che stava accadendo.
"Bene, bene voi sapete che ciò che state facendo è illegale e che soprattutto non dovreste essere in giro a quest'ora?" chiese Alexia piccata.
I tre nel panico cercarono una via d'uscita, sfortunatamente per loro l'unica era la porta bloccata dai due prefetti. 
"Ok ok ce ne torniamo a dormire" dissero sbuffando e avviandosi verso la porta. "Non così in fretta dovreste prima fare una passeggiatina con noi dalla professoressa McGranitt" fece Malfoy, Alexia notò la casa di appartenenza dei ragazzi, Tassorosso.
"Su venite con noi" dissero entrambi, dopo non poche storie li seguirono e la professoressa diede loro un castigo esemplare e li riaccompagnò lei stessa nei loro dormitori.

I due prefetti uscirono dallo studio e il biondo fece per andarsene solo allora Alexia si decise a parlare.
"Malfoy...-disse improvvisamente facendolo voltare- grazie." sorpreso sorrise malizioso.
"Certo ce l'avrei fatta anche da sola,- si affrettò ad aggiungere- ma è stato insolitamente cortese da parte di una serpe aiutare una Grifondoro dopo che questa lo ha battuto durante un duello." concluse, lui ghignò.
"Bene, non capita tutti i giorni di essere ringraziato da una Grifondoro." rispose. 
Ci fu un attimo di silenzio in cui Alexia lo squadrò da capo a piedi, era diventato un bel ragazzo non c'era che dire, capelli biondo platino, pelle bianca diafana, occhi ghiaccio e atteggiamenti regali. Il ragazzo se ne accorse, la guardò dritta negli occhi e lei sobbalzò si era incantata a pensare 'Ma che figuraccia' pensò. 
Quello sguardo però bastò, per permettere ad Alexia di leggere negli occhi del ragazzo, angoscia, tristezza e forse un velo di paura. Si chiese che fine aveva fatto il ragazzo che aveva conosciuto da bambina il vero Draco Malfoy, non il ragazzo viziato che era diventato.
"Meglio andare il turno è finito, buonanotte Rose!" disse girando i tacchi pronto a tornare al dormitorio, Alexia si riscosse.
"Non ci pensare!!!- rispose, il ragazzo si girò leggermente sorpreso- qualsiasi cosa sia questa notte non ci pensare." concluse sorridendo lui ricambiò, entrambi poi si ritirarono nei rispettivi dormitori.
Nessuno dei due si era accorto, però, di due occhi indiscreti che li osservava nel buio.

"Ed è così che potremo ottenere un perfetto stillato di morte vivente" Alexia sbadigliò vistosamente poggiando la mano sotto il mento reggendosi il capo, quella notte aveva dormito davvero male tormentata da incubi ed ora si ritrovava immersa nei suoi pensieri.
'Certo che è proprio strano' pensò.
'Chi?' le chiese una vocina nella sua testa.

"Signorina Rose" 

'Quel Malfoy, prima fa tutto il principino del cavolo e poi decide di aiutarmi mah...' continuò.

"Signorina rose?" 

'Ti piace proprio eh?!' la ragazza balzò in piedi.
"ASSOLUTAMENTE NO!!!" gridò, tutti scoppiarono a ridere e il professor Lumacorno, che aveva ricercato invano la sua attenzione chiamandola più e più volte senza successo, sorrise leggermente divertito.
"Bene vedo che si è offerta per darci una dimostrazione pratica, di questo filtro d'amore." disse invitandola con un gesto della mano. 
Alexia imprecò mentalmente tutti i maghi e le streghe per la figuraccia che aveva appena fatto e, sotto lo sguardo divertito dei tre Serpeverde Malfoy, Zambini e Nott, si avvicinò al calderone. 
"Bene, mi sa dire quali sono gli effetti di questa particolare pozione?" chiese il professore, la ragazza annuì e li elencò senza pensarci, ormai studiando con Hermione aveva preso la via della "secchiona".
"L’Armotentia è il filtro d'amore più potente al mondo dovrebbe assumere un odore diverso per ogni persona a seconda di ciò che l'attrae, ma questo filtro genera in realtà solo una forte infatuazione poiché l'amore vero è impossibile da ricreare artificialmente." concluse soddisfatta della sua spiegazione.
"Perfetto, lei cosa sente?" chiese Lumacorno, la ragazza si sporse leggermente verso il calderone.
"Iris, cioccolato e... Menta..." spalancò gli occhi.
'Menta? Da dove diamine è uscito?!' si chiese.
'Qualcuno è innamorata!!!' di nuovo quella vocina.
'Taci!!!' la zittì la ragazza. 
"Bene può tornare al suo posto." la invitò il professore, Alexia leggermente confusa tornò al suo posto e solo allora si accorse che il biondo la fissava con sguardo intenso e con un sorrisino ebete stampato sulle labbra.

NOTA DELL'AUTRICE

Buon salve piccoli maghetti e maghette!
Si, sono ancora qui a rompervi le scatole!
Chiedo scusa per eventuali errori e spero che abbiate apprezzato questo secondo capitolo.
A presto ;) (si è una minaccia)
Angel27

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Capitolo 3
*** AVVISO ***


Salve a tutti!
So che non mi faccio sentire da un po' nella sezione di HP ma il tempo per scrivere e leggere è davvero poco.
Vorrei dirvi che non sono in grado di continuare questa ff, conosco troppo poco i libri e non mi va di scrivere una storia senza delle basi, inoltre rovinerei tutta la saga e mi dispiacerebbe moltissimo. Dunque vi chiedo davvero perdono in ginocchio, non è da me mollare ma non posso mi dispiace.
con affetto
Angel27

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Questa storia è archiviata su: EFP

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