Animal

di fedetojen
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Atto I ***
Capitolo 2: *** Atto II ***



Capitolo 1
*** Atto I ***


Animal
 
Atto I

 
 
Perché Forks? Non lo so, se lo volete saperlo, chiedetelo a mia madre.
L’atmosfera la maggior parte dei giorni è cupa e nuvolosa, con umidità al limite dell’immaginabile: i miei capelli sono la spiegazione vivente, visto come sono gonfi ogni mattina.

Sono Claire e l’unica cosa che mi piace di Forks è la sua foresta e il fatto che ci siano pochi abitanti…la maggior parte anziani, ma meglio di niente.

-Claire la smetti di leggere quel libro su creature mitologiche e lupi?

-Mamma, cosa ti serve?- dissi chiudendo il libro nelle mie mani.

-Accompagna tuo fratello a scuola, per favore- mi disse lanciandomi le chiavi della volvo in faccia.

-Ma’!- dissi dopo aver scansato le chiavi ed evitato di perdere un occhio.

-Devo scappare! Ciao!- disse fuggendo via.

-TYLER!- Urlai dalle scale che davano alle camere da letto.

-Arrivo!- urlò di tutta fretta.

-Finalmente. Arriverai in ritardo- dissi prendendolo per il collo, mentre uscivamo di casa. Fece spallucce ed entrò in macchina.

-Fai il bravo- dissi abbassando il finestrino, mentre se ne andava insieme ai suoi amici.

-Grazie, Claire. Di niente- mi risposi da sola, fingendo che mio fratello mi avesse ringraziato.

-Fratelli- dissi sbuffando, mentre accelerai energeticamente e mi allontanai dalla scuola per avvicinarmi alla foresta.

Appena fuori dall’auto, la chiusi ed estrassi il mio libro: mentre camminavo, respiravo a pieni polmoni, mentre mi guardavo intorno, circondata da piante e alberi, pieni di verde e muschio.

Mi sedetti e iniziai a leggere: “Una creatura, con grandi ali si fece spazio fra la gente: era una fata, affiancata da un lupo nero come la pece e…” mentre leggero, notai nella terra delle impronte: mi alzai e le esaminai.

Mi resi conto che non erano impronte di scarpe, ma bensì impronte simili a quelle di un cane, ma più grandi. Iniziai a seguire così le impronte e mi ritrovai difronte a un grande luogo, dove una casa solitaria faceva da cornice.

Un gruppo di ragazzi a petto nudo uscì dalla casa, seguiti poi da una coppia che ridevano mentre lui stringeva la ragazza a sé.
La ragazza si accorse di me e subito si staccò dal gruppo e venne nella mia direzione.

-Ciao! Io sono Emily, tu sei?- mi chiese sorridendomi.
Subito mi accorsi della sua cicatrice sul volto e lievemente sorrisi, mentre vidi il gruppo avvicinarsi.

-Claire- dissi a disagio.

-Sei nuova di qui?- chiese il ragazzo che poco prima stringeva a sé Emily.

-Sì, sono qui da più o meno sei mesi- dissi guardando la ragazza, che continuava a sorridermi.

-Loro sono: Jacob, Paul, Leah e Seth. Io sono Sam- disse allungando la mano.
La strinsi e subito avvertii un calore nella sua mano, strano in confronto alla mia fredda.

-Vuoi unirti a noi?- mi chiese Seth, sorridendomi. Lo guardai, quasi spaesata: non era difficile capire quanto fossi a disagio.

-Ragazzi smettetela, è in imbarazzo!- disse Emily, guardando i ragazzi che si misero a ridere.

-Devo andare- dissi indietreggiando.

-Allora ci si vede- disse Sam, voltandosi e tirando a se Emily, che mi salutò con un sorriso: l’unico ragazzo che fu l’ultimo a voltarsi fu Jacob.

Il suo sguardo era intenso e indagatore, mi metteva davvero a disagio e appena anche lui si voltò, quasi sentii un peso in meno.
Rimasi ancora nella foresta e appena sentii il cellulare squillare, mi resi conto che Tyler usciva da scuola: corsi alla macchina e velocemente mi diressi a scuola. Lasciai mio fratello a casa e mi dirigevo verso Donna, la mia amica che come me, si è trasferita per il lavoro di sua madre.

Ormai era sera, la strada era bagnata per l’umidità e tutto d’un tratto vidi in lontananza una sagoma simile a quella di un cane e inchiodai con il freno, rimanendo così a pochi metri dalla creatura: era enorme, marrone chiara che mi osservava con quegli occhi così grandi e scuri.
Ululò per poi correre via.

-Ma che diavolo….?- dissi spaventata. Altri cinque lupi di colore diverso attraversarono la strada davanti a me.

-Cazzo!- dissi accendendo velocemente la macchina e andando da Donna.

-Ciao Claire!- mi disse Donna aprendomi la porta. La presi per il braccio e la portai direttamente in camera sua, chiudendoci a chiave.

-Che succede?- mi chiese visto il mio comportamento strano. Mi voltai tremante e la guardai mentre si sedeva sul letto.

-In questa città ci sono i lupi- dissi d’un fiato.

-Leggi troppe storie mitologiche…aspetta- disse però alzandosi e prendendo un libro sulla scrivania.

-Qui parla di leggende di lupi…l’ha dato a mia madre una vecchietta del paese- disse dandomi il libro.

-Leggende degli indiani Quileute…interessante- dissi osservandolo.

-Potresti aver ragione sulla loro esistenza…- mi disse Donna.

-E se è vero quello che c’è scritto?- chiesi guardandola interrogativa.

-Sotto forma di lupo, i mutaforma hanno l'aspetto di lupi dalle dimensioni enormi, pari a quelle di un cavallo- dissi leggendo.

-E’ proprio come li ho visti io…erano enormi!- dissi verso Donna, che mi guardava scettica.

-Non so che dirti…- mi disse Donna, scuotendo la testa.

-Domani devo andare in un posto…- dissi uscendo dalla camera.

Ritornai a casa, lessi il libro per tutta la notte, senza chiudere gli occhi e appena il sole sorse, andai alla casa nella foresta: loro dovevano saperne qualcosa.

Con il libro stretto al mio petto, mi avvicinai alla casa trovando tutti al loro interno, mentre facevano colazione con dei muffin.
Bussai alla porta prima di entrare.

-Claire! Entra dai!- mi disse Emily prendendomi sottobraccio e facendomi entrare in casa.

-Scusate per il disturbo- dissi assonnata.

-Ma che…dicci- disse Sam, guardandomi, mentre erano tutti seduti al tavolo intenti a mangiare. Jacob, mi osservava con precisione,
pressione e dedizione.

-Cosa sapete delle tribù di Taha Aki?- chiesi guardandoli uno per volta. Si fermarono tutti a mangiare, compresi Sam, che mi guardò torvo.

-Cosa ne sai tu?- mi disse in un ruggito.

-Ieri sera ho visto dei lupi e ho iniziato a leggere questo libro così…- dissi mostrandolo. Subito Seth me lo prese dalle mani.

-EI!- dissi cercando di riprenderlo.

-Chi te l’ha dato?- disse a denti stretti Jacob.

-Non sono affari che vi riguardano- dissi alterandomi. I ragazzi si guardarono tra di loro e Sam annuì.

-Jacob, falle vedere- disse Sam verso di lui che si alzò e si diresse fuori all’aperto. Non feci in tempo a voltarmi che un lupo marrone era fuori dalla casa.

-Allora voi siete…licantropi!- dissi voltandomi e guardandoli con gli occhi sgranati.

Sentii una forte ventata calda e sentii qualcosa toccarmi la spalla, subito mi voltai: vidi il muso del lupo indietreggiare per farmi avvicinare a lui, così feci. Lo guardai per bene e poi allungai lentamente la mano verso di lui: il suo pelo era morbido e caldo, le sue orecchie si abbassarono e i suoi occhi si chiusero proprio come un cane che riceve le coccole.

-Ora, Claire- disse Sam affiancandosi a me- non ne puoi parlare con nessuno- disse sorridendomi.




ANGOLO SCRITTRICE: Salve gente! Sono una fan di Twilight, letto e visto film e libri, questa storia è diversa dalle altre, ma comunque si attacca ovviamente ai film solo che l'imprinting di Jacob non è con la figlia di Bella. Spero vi piaccia e spero possiate lasciare una recensione! :D


Jacob

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Capitolo 2
*** Atto II ***


Animal
 
Atto II


 
Stremata com’ero, per la notte in bianco, presi sonno.
Quando mi svegliai era sera e un calore mi circondava: appena mi voltai vidi il pelo marrone di Jacob: stava riposando anche lui, con il capo poggiato sulla terra, ma appena sentì i miei movimenti, aprì gli occhi e mi guardò.
Mi appoggiai alla schiena di Jacob, riscaldandomi e osservando gli altri lupi giocare senza problemi.

-Si divertono sempre così tanto?- chiesi verso Jacob che con un rumore gutturale, rispose. Appena Emily si avvicinò a me, Jacob si alzò e se ne andò con gli altri.

-Dormito bene?- mi chiese Emily sedendosi affianco a me.

-Grazie al calore di Jacob, molto- dissi sorridendo.

-Ora sei una ragazza lupo anche tu, cioè non proprio. Jacob te ne ha parlato?- mi disse Emily interrogativa.

-Di cosa doveva parlarmi?- chiesi guardandola curiosa.

-Emily!- la richiamò Sam.

-Scusa- disse verso di me, per poi alzarsi e lasciarmi da sola.

Mentre mi alzavo per prendere il mio libro e ritornare alla macchina, mi voltai un’ultima volta a guardare i lupi giocare tra di loro, notando come Jacob non smetteva di seguirmi con lo sguardo, anche se veniva travolto dagli altri lupi per giocare.

Arrivai a casa e continuai a leggere il libro: “L'imprinting per i lupi Quileute è simile a un colpo di fulmine, ma differisce da esso per due aspetti: innanzitutto perché è eterno, e poi perché, al contrario del colpo di fulmine, l'imprinting si può avere anche con un bambino di due anni o con un neonato. In questo caso non c'è niente di romantico, o almeno non subito: è definito come uno spostamento di gravità. Basta guardare per un attimo negli occhi una persona e, se lei è la metà che si cercava, niente, mai e poi mai, sarà più importante di lei: in un istante ci si rende conto di potersi trasformare in tutto ciò di cui lei ha bisogno, che sia un protettore, un fratello, un amico o un amante

-Interessante….-dissi prima di chiuderlo e andare a dormire.
Quella notte mi venne difficile dormire, visto che avevo già riposato mentre ero con Jacob alla casa nella foresta, così mi alzai e mi avvicinai alla finestra.

La mia finestra dava alla foresta come panorama e tra gli alberi notai una sagoma a forma di lupo molto familiare: era rivolta verso casa mia e appena mi sporsi per guardarla meglio, ululò e scappò via.

-Chi poteva essere?- dissi curiosa.

Ormai mancavano poche ore all’alba e mi diressi come ogni mattina a scuola di Tyler e appena lo lasciai, sgommai via e mi diressi nella foresta: grazie alla nostra volvo molto sportiva, riuscii ad entrare con essa nella foresta e appena arrivai alla casa scesi. Nessuno era in casa ma sentii delle voci.

-Sam com’è possibile? Non la conosco nemmeno?!- disse qualcuno.

-Jacob, io non conoscevo Emily e appena l’ho vista è successo. Non è qualcosa che possiamo decidere- disse severo Sam uscendo dalla camera fermandosi poi alla mia vista per poi sorpassarmi sorridendo a malapena. Ricambiai e vidi che lentamente Jacob si diresse verso di me.

-E’ successo qualcosa?- chiesi ammirando il suo fisico muscoloso e scolpito. Un ghigno fu la sua risposta: così lo seguii.

-Hai avuto l’imprinting con qualcuno?- chiesi.
Subito si fermò e a denti stretti si voltò a guardarmi, mentre mi ringhiava.

-E tu cosa ne puoi sapere?- mi disse guardandomi da capo a piedi.

-So che è qualcosa più forte di una cotta, di un colpo di fulmine, qualcosa che ti stravolge- dissi prima che Jacob mi interruppe.

-Sì, hai ragione. Sicura di non essere una succhia-sangue?- mi chiese nero in volto.

-Succhia-sangue?- chiesi scuotendo la testa, non capendo.

-Un vampiro- mi disse marcando la parola.

-Esistono anche loro?- chiesi tremante.
Jacob cambiò espressione vedendomi tremare, guardandomi preoccupato mi mise le mani sulle braccia guardandomi negli occhi.

-Sta tranquilla, ti proteggerò io da loro…- mi disse mentre sentivo il suo calore sul mio corpo, appoggiò la sua fronte sulla mia per poi voltarsi e trasformarsi, lasciandomi sola. Ancora tremante, vidi Sam in lontananza e facendomi forza, lo chiamai.

-Sam!- dissi urlando, mentre camminavo verso di lui.

-Esistono i vampiri?- chiesi stringendomi con le mani intorno al mio busto. Serrò la mascella e guardò in direzione degli alberi.

-Jacob…Sì, Claire, esistono- mi disse a braccia conserte.

-Sono…insomma, sono qui?- chiesi cercando di tranquillizzarmi.

-Sì, ma sono dalla nostra parte- disse. Volevo diventare piccola, trasparente…lupi, vampiri…

-Esistono anche le fate per caso?- chiesi cercando di essere sarcastica, per non essere melodrammatica e nascondere la mia paura.

-Quelle cose ci sono solo nei libri che leggono ai bambini, Claire!- disse divertito.

-Dove sono tutti gli altri?- chiesi poi guardandomi intorno.

-A fare la ronda- mi disse per poi andarsene anche lui.

Scettica e ancora spaventata, camminai senza meta. Non mi resi nemmeno conto di essere in mezzo alla strada e una macchina veniva contro di me: continuava a suonare il clacson ma io non riuscivo a muovermi, la guardavo soltanto.
Qualcosa però mi prese e mi levò dalla strada. Appena riaprii gli occhi vidi Jacob che aspettava che mi svegliassi.

-Ma a cosa stavi pensando?! Potevi morire se non fossi stato lì!- mi disse alzando la voce.
Scossi la testa, lentamente mi alzai e mi appoggiai all’albero, per non perdere l’equilibrio.

-Perché mi hai salvato?- chiesi. Si girò fulminandomi con lo sguardo, per poi continuare a camminare sul posto, nervosamente.

-Hai avuto l’imprinting con me?- chiesi preoccupata. Le sue attenzioni erano insolite: il salvataggio, quella frase…

-Sì…- disse con voce bassa.

-E’ così brutto?- chiesi rammaricata. In poche falcate si avvicinò a me, prendendo il mio volto fra le sue mani e combaciando le nostre fronti: il suo respiro caldo e pesante si scontrava con il mio volto freddo.

-Non fare mai più una cosa del genere…- mi disse facendo toccare i nostri nasi: era estremamente dolce, rassicurante, caldo, protettivo…e questo mi piaceva. Lasciò cadere le sue mani dal mio volto appena si rese conto della nostra vicinanza.

-Scusa, non riesco a controllarmi- disse a disagio, indietreggiando.

-Mi dispiace se questa cosa è spiacevole per te- dissi delusa dal suo comportamento.

-E’ come se il mio mondo girasse solo intorno a te: non esiste famiglia, branco, amici, problemi. Ci sei solo tu nella mia testa: ieri sono venuto a controllarti e appena ti ho visto alla finestra sono andato via…avrei voluto passare con te la notte, abbracciati nel letto, sentire il tuo odore…proteggerti- mi disse mettendosi le mani nei capelli, scompigliandoli.

-Non…smettila di frenare gli impulsi che hai: ora ci sono anche i vampiri- dissi facendo un passo verso di lui.
Si avvicinò ancora a me, cingendo i miei fianchi con le sue mani.

-Se osano solo toccarti…- mi disse, teso come una corda. Misi le mie mani sulle sue guance: gli accarezzai il volto, poi i capelli, vedendo come pian piano si rilassava mentre con gli occhi chiusi riprendeva a respirare normalmente.

-Per me tutto questo è nuovo: aiutami- dissi sorridendogli.
Aprì gli occhi, sorridendomi e mostrando i suoi denti bianchi, a contrasto con la sua pelle scura.

-Con piacere- mi disse guardandomi, sorridente.


ANGOLO SCRITTRICE: Ringrazio tutti coloro che hanno letto il primo capitolo e chi ha lasciato una recensione: grazie di cuore! Sono felice che il rpimo capitolo sia piaciuto, spero che anche questo sia di vostro gradimento!


Jacob

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