Belong to you

di roswellcandy
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Voglio andar via ***
Capitolo 2: *** Un pessimo inizio ***



Capitolo 1
*** Voglio andar via ***


Voglio andar via

Amy:  “ti prego ora non ti arrabbiare, non ti devi arrabbiare”
Ricky:” mi dici come faccio a non arrabbiarmi con te, non sono solo arrabbiato, sono fuori di me dalla rabbia”
Amy : “va bene…. ma non essere arrabbiato con me !!!”
Ricky:” io sono arrabbiato con te, ho tanti buoni motivi per essere arrabbiato .. non puoi fare questa cosa, non lo  puoi fare!!!!! “
Amy:  “no …” disse mentre piangeva”  la posso fare e la devo fare devo annullare il nostro matrimonio Ricky, non ti posso sposare”
Ricky:” tu sei pazza hai avuto mille occasioni per tirarti fuori da questa storia ma tu hai sempre insistito sei stata tu che sei voluta andare fino in fondo perciò adesso non ti farò annullare il matrimonio”  disse inveendo contro Amy… ma dopo una breve  pausa  continuò “ ma che sto dicendo il matrimonio lo annulleremo perché non ti vuoi sposare e sai cosa??  neanche io lo voglio fare … io.. io ti odio” fine col dire Ricky.
Amy :”se questo è davvero quello che pensi allora anche io ti odio “
Ricky:” perché mi dovresti odiare? ho cambiato vita per te, sono un ragazzo in gamba… non ti ho mai tradita mi sono presa cura di te e di John sono responsabile eh..”
Amy:” non sei innamorato di me e questo quello che stavi per dire che non sei innamorato di me”
Ricky:” io ti voglio bene”
Amy “lo so che mi vuoi bene Ricky ma non sei innamorato di me ..mi sposi solo perché c’è John”
Ricky:” e che differenza c’ è”
Amy : “c’ è un enorme differenza”
Ricky:” mi dispiace “
Amy:” anche a me ……..”


Le parole pronunciate da Ricky rimbombavano ancora nella testa di Amy  mentre si trovava in volo  sull’ aereo diretto  verso New York, quella  stessa New York che la stava allontanando  da Ricky e da John. Più volte aveva provato a chiudere gli occhi per cercare di  riposare un po’ ma Amy non faceva altro che pensare a quelle maledette parole…
Ricky:” ho tentato ora che facciamo!?”
Amy: “chiameremo tutte le famiglie e daremo la notizia  e poi io andrò via e lascerò John con te questa estate eh ..ecco vedremo come andranno le cose  cosi capiremo come comportarci “
Ricky:” va bene “
Amy: “va bene “
Avevano annullato il matrimonio, il loro matrimonio dopo  due anni che ne stavano parlando e vari tentativi di organizzarlo …alla fine il loro  progetto di vita insieme  si dissolse come una bolla di sapone…. E quello che il giorno dopo il diploma doveva essere un  giorno di felicità  si trasformò in un giorno di tristezza e amarezza … ed entrambi  ne uscirono distrutti.
Ricky:” senti Amy dobbiamo essere amici davvero amici per riuscirci per crescere John insieme oppure ognuno per conto suo”
Amy:” lo so saremo amici, siamo già amici, dopo tutto quello che abbiamo passato meritiamo di sposarci solo se saremo pazzamente innamorati, lo voglio per me e lo voglio per te” prosegui  Amy con le lacrime che le rigavano il volto.
Ricky:” sei innamorata di ben ??”
Amy  non rispose
“Innamorata di Ben??  ma come gli è saltato in mente  a Ricky? Eppure non ho risposto “ pensò Amy.
Tutto ad un altro la mente di  Amy, ripensando alla domanda di  Ricky,  si riempi di una totale confusione: era innamorata di ben?? E cosa davvero provava per Ricky ? non lo sapeva neanche più lei … le certezze che aveva  fino a qualche tempo prima si sgretolarono in un attimo, era bastato un college per capire che non poteva incastrarsi  in una vita da adulta e fare la moglie e la mamma a tempo pieno ….
Lei voleva  comportarsi da ragazza spensierata, voleva studiare, uscire a divertirsi, conoscere nuova  gente e nuovi ragazzi … lei voleva delle esperienze  e sapeva che se fosse restata con Ricky e John non le avrebbe mai avute.
Tutto questo era da egoista, lei era una madre aveva delle responsabilità nei confronti di John ma in quel momento della sua vita voleva crescere, voleva essere libera e sapeva che John con Ricky  sarebbe stato bene…  Ricky fin da subito è stato un buon padre … ha accettato John come se fosse la cosa più naturale al mondo nonostante i suoi 16 anni,  la gravidanza di Amy  l’ aveva  reso subito uomo …. Si è preso le sue responsabilità  ed ha amato John fin dal suo primo vagito. Non come lei che ogni tanto lo considerava un ostacolo e recriminava  l’aiuto di tutti perché era stanca e non riusciva a svagarsi da quella vita infermale…. Cosi alla prima occasione preso il volo  e si è allontanata da tutti…. Finalmente libera.
Erano le 13 quando l’ aereo atterrò all’ aeroporto di New York, Amy era cosi stanca perché  durante il viaggio non aveva riposato per niente bene , e non vedeva l’ ora di raggiungere il suo nuovo appartamento, farsi la doccia, mangiare un boccone e riposarsi un po’ ma era stata invitata nella villa dello zio di Ben e non poteva rifiutare.
La porta automatica si spalancò dinanzi a lei e una volta oltrepassata vide un enorme folle di persone che aspettavano l’ arrivo dei  loro cari o conoscenti..Amy  si alzò sulla punta dei piedi  alla ricerca dello zio di Ben ma per lei fu davvero difficile individuarlo…. Percorse una decina di passi più avanti finchè non si parò dinanzi a lei un uomo basso e grassoccio con un cartello in mano con scritto su” Miss Juergens.”
Amy: “ buongiorno, sono Amy Juergens”
L’ uomo allargò le sue braccia e la strinse in un forte abbraccio” salve, finalmente sei arrivata !!! che piacere sono lo zio di Ben,  Mario Boykewich”
Amy:” piacere tutto mio!!” “che uomo  affettuoso e allegro “ Amy pensò..
“Jim prendi le valigie della signorina!” disse Mario Boykewich  al suo autista..
Si voltò verso Amy e disse: “ Amy dai vieni ..andiamo a casa sarai stanca??  Hai fame?’”
“si.. in effetti” rispose Amy in modo imbarazzato.
Lasciarono l’ aeroporto e si diressero verso l’ auto del signor Boykewich
“prego”  fece il signor Boykewich  nell’ aprire la portiera della sua auto..
“grazie” disse Amy..
Una volta saliti in auto il signor Boykewich  diede delle indicazioni al suo autista che poco dopo mise in moto l’ auto  e si diresse verso villa Boykewich.
“ Amy , sai aveva ragione Ben …..sei una bellissima ragazza” disse il signor Boykewich…
“ oh.. grazie… Ben esagera sempre” rispose Amy con un misto di imbarazzo e sorpresa da quell’affermazione..
“ no no ha proprio ragione… su non ti vergognare …sai, conosco tutta la storia .. so che Ben è innamorato di te” disse Mario Boykewich
Ora l’ imbarazzo di Amy aumentò non sapeva cosa rispondere cosi preferì il silenzio .
E’ possibile che Ben deve raccontare  a tutti i suoi sentimenti per me ? la situazione non è già difficile cosi come? Amy pensò..
L’ idea che Ben provasse dei sentimenti per lei non era cosi confortante come un tempo, prima le faceva piacere sapere che era desiderata e che c’ era Ben a proteggerla a coccolarla e rinfrancarla continuamente ma ultimamente  quei sentimenti erano diventati un pò soffocanti ….no che non volesse bene a Ben ma non era pronta a ricevere tutto quello affetto neanche più da lui… e poi c’ era Ricky quell’ amore dichiarato tante volte e che poi alla fine si è rilevato solo un grande affetto … l’ affetto che si prova per la madre dei propri figli e niente più… Anche Amy dal canto suo aveva professato più volte quell’ amore nei confronti di Ricky ma alla fine si era resa conto che non era amore e che entrambi erano disposti a sposarsi solo per via di John.  Ma non era certa del tutto perché prima di partire fu tentata più volte di risalire da Ricky e ritrattare tutto e dirgli che lo  amava.
Rieccolo di nuovo un gran mal di testa , pensare in quel momento ai propri sentimenti era un tale sfinimento, non ce la faceva più.. voleva dimenticare tutti e tutto ma non poteva, perché in fondo nonostante tutto  non poteva dimenticare che era una mamma e che ora il suo piccolo era a kilometri e   kilometri di distanza da lei…
Si sentiva cosi in colpa per  aver lasciato John con Ricky e non vedeva l’ ora di raggiungere villa Boykewich  e restare un pò da sola per poter chiamare John…
Il silenzio venne rotto da una domanda di Amy “ manca ancora molto??”
“ no tra poco siamo arrivati” rispose il signor Boykewich “ tranquilla una volta a casa potrai fare la tua telefonata??””
come faceva a sapere che dovevo fare una chiamata?? “Pensò Amy… ma mentre stava pronunciando la sua domanda su come faceva a sapere della sua chiamata…
“co…” disse Amy
il signor Boykewich  la interruppe “ vedo che hai lo sguardo triste e  abbassato sul cellulare ….. e  lo so che  hai un figlio e sicuramente in questo momento ti manca e vorrai sentirlo!” fece una piccola pausa “…..una mamma non si dimentica mai dei propri figli, e si preoccupa sempre per loro anche quando vanno a studiare lontano per avere un’ ottima istruzione”..
Colpita e affondata Amy si senti giudicata in quel momento, le lacrime volevano scendere ma cercò di respingerle in indietro non voleva dimostrarsi debole … in fondo l’ aveva deciso lei di andare a New York  e non si sarebbe fatta sopraffare dalla circostanza e tanto meno giudicare.
“io … “ stava per dire Amy ma il signor Boykewich la   bloccò” Amy , non mi devi dare nessuna spiegazione…anzi scusami se sembrava  che ti stessi giudicando non era mia intenzione…Avrai avuto le tue buone motivazioni  per venire a studiare a New York.. scusami ancora”
Amy rispose con un semplice “ non si preoccupi”..
E il resto  del viaggio si svolse in silenzio.

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Capitolo 2
*** Un pessimo inizio ***


 
Finalmente dopo un’ ora di viaggio  arrivarono a villa Boyweich, quest’ ultima era  situata nella zona di Bedford, una località di campagna circondata da ampi spazi verdi e grandi prati ben curati. Le ville tra di loro erano molto distanziate e vedere la villa vicina era praticamente impossibile.
 Amy rimase colpita dalla grandezza della villa, e molto ingenuamente pensò a quante persone potessero abitare lì dentro; non sapeva quasi niente della famiglia del signor Boyweich dato che non aveva avuto mai modo di parlarne con Ben, inoltre la partenza fu organizzata cosi in fretta che a stento sapeva dell’ indirizzo dell’ appartamento di New York.
 
Un enorme cancellata si apri e ci fu un lungo viale che conduceva alla villa che era posta leggermente in alto, il viale era costeggiato da meravigliosi alberi fioriti che donavano al luogo una sensazione magica.
“ che meraviglia” esclamò Amy.
“ ti piace eh. E aspetta di vedere il resto” disse il signor Boyweich.
L’autista parcheggiò l’ auto di fronte all’ ingresso della villa, a quel punto nell’ immaginario di Amy ci fu una visione alquanto ottocentesca, immaginò che da un momento all’ altro dalla villa uscisse la servitù per dare loro il benvenuto ma ciò non accadde.  E si ritrovò a pensare a quanto fosse stata  stupida a pensarlo, sapeva che quello non era il mondo delle favole.
La famiglia Boyweich era si ricca di denaro ma era anche ricca di valori e pieni di umiltà, erano partiti  dal basso, nessuno aveva lasciato loro un’ eredità già costruita, e tutta la ricchezza accumulata  l’ avevano guadagnato lavorando sodo,  e per questo non amavano sperperarla,  anzi amavano spendere con  giusto il necessario perché conoscevano il valore e il senso del denaro.
L’ autista aprì la portiera dell’ auto ed Amy scese.
Prima di proseguire verso l’ ingresso alzò lo sguardo in alto e si mise ad ammirare lo splendore della villa cosi enorme dinanzi a lei, si voltò su se stessa  per ammirare il paesaggio dietro di lei e quello che vide la lasciò esterrefatta , un panorama di un’ incredibile armonia di colori tra fiori colorati, prati verdi e alberi in fioritura.
Mentre stava ammirando il panorama il signor Boyweich allungò la mano per toccare il suo braccio e disse  “ andiamo Amy , dobbiamo entrare, ci aspettano per il pranzo”
Amy si voltò e si incamminò con il signor boyweich quando dal portone principale uscì una ragazzina con i capelli lunghi scuri fino al fondo schiena.
“papà!!! Finalmente siete arrivati!” la ragazzina esclamò “ su entrate non vedo l’ora di conoscere la famosa Amy.
“Liv non essere maleducata ,lasciaci almeno entrare “la riprese il signor Boyweich “ Amy è appena arrivata non tempestarla di domande”
“tranquillo signor Boyweich” disse Amy mentre nella sua testa stava pensando “Accidenti a Ben ma cosa avrà raccontato?”
“ Olivia Boyweich detta Liv, piacer mio” disse Liv
“piacere Amy Jurgeons “ rispose Amy
Dopo le presentazioni con Liv, i tre si avviarono verso il salone dove era imbandita la tavola per il pranzo, il salone era enorme come a vista d’ occhio  il resto della casa.  Il tavolo preparato per il pranzo era al centro della sala, una sala con due quarti della parete ricoperta con ampie vetrate da cui filtravano i caldi raggi di sole illuminandone la stanza, sulla parete di destra vi era una grande libreria in cui si trovano libri di ogni genere dalla storia antica alla letteratura moderna, in due angoli della sala vicino alla vetrata vi erano due vasi di fiori appena colti che donavano all’ ambiente un tocco di freschezza, un po’ più lontano dal centro della sala, vi era un divano angolare in stile testa di moro con a lato una poltrona ricoperta di numerose frasi sul senso della vita, amore e passioni, quella che colpi Amy fu “ in amore vince chi fugge”, chissà se fosse davvero cosi si ritrovò a pensare Amy, infine c’ era un maxi schermo che scendeva dall’ alto del soffitto collegato a un braccio automatico che spostava la tv in ogni direzione che si desiderava.
Mentre era ancora in contemplazione della sala entrarono una donna e un ragazzo. La donna era di corporatura esile e ben vestita avvolta in una gonna e giacca color pesca roseo con una camicetta bianca, i capelli raccolti in un chiffon, l’ intuizione di Amy era esatta quella donna da cui  traspariva dolcezza era la signora Rita Boyweich mentre  il ragazzo 1,90 di altezza intorno ai  20 anni moro con dei capelli folti e mossi che indossava dei semplici jeans e camicetta slacciata i primi bottoni era suo figlio Robert Boyweich.
“ciao cara, Robert, venite vi presento Amy” disse il signor Boyweich “ Amy, ti presento mia moglie Rita e mio figlio Robert detto Bob”
“ Salve, Amy Jurgeons” disse Amy mentre allungava il braccio per stringere la mano dapprima alla signora Rita Boyweich e poi a Bob. Entrambi ringraziarono Amy e le strinsero le mani.
Una volta che ognuno di loro  prese posto, il signor boyweich chiamò la governante per poter servire il pranzo.
Il pranzo era a tema italiano, la prima portata fu un antipasto ricco di prosciutto crudo, vari salumi, bresaola, formaggi e al centro una gustosa mozzarella di bufala.
Non appena, la governante Sally terminò di portare l’ antipasto ci fu un unisono buon appetito da parte tutti i commensali,   quella furono le uniche parole dette in quanto erano troppo intenti a gustare le prelibatezze proveniente dall’ italia per poter parlare a tavola.”
Il pranzo continuò con varie portate: lasagna, un bel pollo con patate a forno, parmigiana  ed infine un ottimo dessert, Amy  stava per scoppiare aveva mangiato troppo, non era abituata a tutto quel cibo, la sua famiglia era solita pranzare o cenare con il take away o il cibo surgelato preparato dalla mamma; Amy  avrebbe voluto tanto alzarsi dalla tavola e sgranchirsi un po’ le gambe ma dovette attendere la fine del pranzo per farlo.
“Amy, desideri del caffè?” chiese il signor Boyweich
“Oh no grazie signor Boyweich, non riesco a far entrare più niente nello stomaco era tutto cosi delizioso.. ma gli italiani mangiano sempre cosi tanto?’” chiese Amy
“ahahhahahahahahahah” il signor Boyweich scoppiò in una fragorosa risata e disse “no tranquilla solo nelle grandi occasioni e quando ci sono ospiti”
“Amy parliamo un po’” intervenne Liv
“veramente… io… ecco…” Amy non voleva essere scortese ma desiderava tanto poter chiamare John.
“Liv, parlerete dopo, lascia almeno riposare Amy è stanca” disse il signor Boyweich
“Amy allora a dopo” disse sbuffando Liv
“ parleremo dopo te lo prometto , appena mi sveglio verrò a chiamarti” disse Amy.
“Sally” chiamò il signor Boyweich
“si, signor boyweich” rispose Sally
“accompagna Amy nella stanza degli ospiti” disse il signor Boyweich
“subito “ disse Sally.
“aspetta Sally l’ accompagno io” intervenne Bob
“va bene, vai pure Sally “disse il signor Boyweich, poi si rivolse a suo figlio”  mi raccomando comportati bene” disse il signor boyweich.
Comportati bene pensò Amy cosa avrà voluto dire il signor boyweich
“ fa buon riposo” augurò la signora Boyweich.
“grazie” rispose Amy.
Si diressero verso l’ atrio della casa e salirono le scale quando Bob ruppe il silenzio
“ e cosi tu saresti la famosa Amy? “ disse in tono sarcastico Bob
“in carne ed ossa, perché qualche problema?” rispose a tono Amy
“be da come ne parla mio cugino, immaginavo tutt’ altra bellezza” incalzò Bob
“cosa? Come ti permetti”  disse Amy
Non era riuscita a trattenersi quel ragazzo ancora prima di parlare  le era già antipatico  a pelle.
“mi permetto e come …mio cugino ha perso la testa e il tempo dietro a te e guardarti non ne vale neanche la pena” disse Bob
“non  mi conosci neanche e ti permetti di dare questi giudizi” disse Amy “ non posso credere che sei imparentato con Ben Boyweich” disse Amy.
Anche se a pensarci bene anche Ben ha peccato un po’ troppo con la lingua a volte,  come quella volta che offese, Betty, la prostituta che sposò il signor Leo Boyweich o quando accusò Amy si essere una stupida perché era rimasta incinta di Ricky, ma sapeva anche che Ben era un ragazzo dal cuore d’ oro e apprendeva dai suoi sbagli.
 
“lo sono eccome e adesso che verrà a New York, mi raccomando non creargli altri problemi , anzi ti do un consiglio lascialo proprio libero e in pace, fagli fare la sua vita”  disse Bob
“ma io non ho mai voluto creargli guai e fargli del male” disse Amy con un filo di voce e abbassando lo sguardo.
Bob rimase colpito non si aspettava questa reazione da  Amy forse era stato troppo duro ma dai racconti di Ben aveva percepito che Amy fosse una ragazza con un carattere peperino e che le aveva avute tutte vinte.
“poco ci credo” disse con molta meno veemenza di prima “comunque adesso che andremo allo stesso college ti terrò d’ occhio e scoprirò di cosa si sia innamorato di te “
Si voltò e continuò” ora me ne vado non sia mai che la principessina non abbia fatto il suo riposo”.
Poi se ne andò e non attendendo neanche la replica di Amy.
“sei un arrogante maleducato pensò Amy, ma si trattenne nel dirlo in fondo era ospite del padre di questo antipatico ragazzo e per suo rispetto preferì non proferire parola. Ma ormai il suo umore era diventato pessimo, il suo arrivo a New York non è iniziato nei migliori dei modi.
Chiuse la porta dietro di sé e si lanciò sul letto prese il cellulare lo fissò un istante e compose il numero di  Ricky. John come tutti i week end era a casa di Ricky dunque non  c’ era modo per poterlo evitarlo di sentire.
Il modo in cui si erano lasciati, litigando, non era stato piacevole, ora non sapeva come affrontare e reagire alla situazione, ma per il bene di John dovevano essere amici  ma sapeva che era difficile essere amico con il padre di suo figlio con il quale aveva convissuto due anni, qualcosa si era spezzato e recuperare quel rapporto sarebbe stato difficoltoso.
Dring dring squillò il telefono.
“pronto “ una voce distaccata rispose
“Ricky?” chiese Amy
“si, sono io … tutto bene il viaggio?” disse Ricky
“si tutto bene ..non ti avevo riconosciuto” disse imbarazzata Amy
“ti passo John” disse Ricky
“aspetta” ma Ricky già aveva passato il cellulare a John
“mamy… ” disse la vocina dolce di John
“ ciao piccolino mio, come stai?” chiese Amy
“bene mamy, papà mi ha portato sulle giostre e mi ha fatto mangiare tante caramelle” disse John
“bravo il mio ometto, hai avuto paura delle giostre?” disse Amy
“no mamma perché papà era vicino a me …. Tu quando torni mamma?”  disse la vocina di John.
Amy cercò di eludere la domanda con una rapida risposta e con una rapida domanda
“ presto e poi cosa hai fatto più con papà?” disse Amy
“ quando siamo tornati mi ha raccontato la storia della principessa felice” disse John.
“ e come è questa principessa felice?” chiese Amy
“bella mamma, una principessa bella che vuole scoprire il mondo” disse John
Amy rimase spiazzata non si immaginava una favola inventata su di lei, ma cosa raccontava Ricky a John.
“capito, john forse è ora di dormire, mi passi papà?” disse Amy
 
“Ricky cos’ è questa favola della principessa felice ?? perché sai mi sembra che parli di qualcuno che conosco” disse irritata Amy
“ti sbagli è solo una favola moderna di una principessa che non cerca il principe azzurro ma vuole conoscere il mondo” rispose Ricky in tono sarcastico.
“a me non sembra, non è che mi vuoi mettere contro John?” chiese alterata Amy
“ma sei impazzita !!!!” rispose  ormai anche Ricky alterato “ la prendi troppo sul personale, ti ricordo che tu sei voluta andare a New York”
“ti ricordo mio caro che tu mi hai appoggiato e che noi due non stiamo più insieme perché non siamo innamorati, non capisco perché ora questo ti da fastidio” disse Amy
“ non mi importa di quello che fai, hai ragione non stiamo più insieme ma ricordati che hai delle responsabilità verso John e ora che sei lontana vedi di non dimenticartene ok?” ci fu una breve pausa “ ah e cerca di non chiamare nei weekend perché non ho voglia di sentirti” concluse Ricky.
“lo so che ho delle responsabilità” gridò Amy “ cosa pensi che non lo sappia? Non sono venuta a New York per divertirmi” poi abbassò il tono di voce e continuò “mah ricky come vuoi che siamo amici se litighiamo sempre?? E il bene di John? Mi sembra che ora sei tu a dimenticartene” concluse Amy.
“ti saluto “ si affrettò a dire Ricky e chiuse la chiamata.
Che disastro!!pensò Amy “come posso vivermi quest’ avventura serenamente con tutti questi litigi.
Ricky era stato troppo duro con lei, seppure non  si erano lasciati nei migliori dei modi avevano raggiungo un accordo prima di partire essere amici per il bene di John ma già a meno di 48 ore non era cosi, Ricky era stato troppo severo  e di solito lo era quando c’ era un buon motivo, ma ora come ora Amy non riusciva a capirlo, si rimase colpita dalle parole di Ricky e  cercava di comprenderne il senso ma giunse alla conclusione che ricky volesse solo ferirla cosi iniziò a piangere finchè nell’ oblio dei sensi  e potette riposare un po’ finalmente.
 
 

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