Inside Out One Piece di kymyit (/viewuser.php?uid=36835)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Domande esistenziali ***
Capitolo 2: *** Nella Flotta dei Sette ***
Capitolo 3: *** La noia del Massacratore ***
Capitolo 4: *** Capitano in crisi ***
Capitolo 5: *** Fritto Misto d'emozioni contrastanti ***
Capitolo 6: *** Senso dell'orientamento, questo sconosciuto ***
Capitolo 7: *** Livello di umorismo: topo morto ***
Capitolo 1 *** Domande esistenziali ***
Domande esistenziali
Non era un giorno come gli altri, perciò, nella testa di
Rufy Cappello di Paglia c'era persino più movimento del
solito. Da un lato, c'erano le emozioni negative relegate nel solito
angolino dal dispotismo del piccolo Rufy giallo che saltellava come una
scimmia per mezzo quartier generale. Dall'altro... beh, dall'altro
c'era Gioia che era su di giri.
-Io proporrei di andarci piano... - piagnucolò un Rufy viola
pallido tutto tremante -è uno scheletro, un non morto, un
demone sputato dall'inferno, potrebbe maledirci...-
-Tranquillo, Paura, è solo un mucchietto d'ossa!-
-Yohohoh! Anche se mi sono rimaste solo quelle!- scherzò la
voce di quello che nel prossimo futuro sarebbe diventato il musicista
dei Pirati di Cappello di Paglia, in realtà era
più una risposta al calcio di Nami che ad altro.
-Visto?- esclamò Gioia indicando il grande schermo di fronte
alla plancia di comando.
-Questo posto però sembra così deprimente... -
replicò lamentoso un Rufy paffuto e azzurrognolo.
-Voi due non avete il senso dell'avventura!- ribatté
l'emozione -Annusate, imprimetevi nella mente questo momento, signori!
Siamo in un mare infestato di spiriti, con uno scheletro che parla e
cammina! Non capita tutti i giorni una cosa del genere!-
esclamò esagitato. Un'allegra musichetta piratesca si
diffuse per il Quartier Generale.
-Ehm... Gioia,- un Rufy verde attirò l'attenzione del
collega picchiettandogli sulla spalla.
-Si è creata l'atmosfera, dobbiamo proprio chiederglielo.-
-Giusto!- saltò su quello e corse alla plancia.
-Signori, stiamo per scoprire la verità sugli scheletri,
aprite bene le orecchie, perché- -Sbrigati, sbrigati!- lo
scosse Disgusto -Stanno già iniziando a chiedersi
perché non abbiamo detto nulla!-
-Non perdere tempo!- lo interruppe in fiamme la Rabbia, strattonandolo
anche lui.. -Guai a te se ce lo perdiamo!-
-Ok, sono pronto.- si asseriò il giallo.
Rufy avanzò verso lo strano scheletro parlante, deglutendo
prima di fargli la domanda.
Poi parlò.
-Ma tu la fai la cacca?-
-NON ERA QUESTO CHE DOVEVAMO CHIEDERGLI!!!- sbroccò Disgusto.
-Ah, no?- domandarono tutti gli altri.
Disgusto si diede una manata in faccia.
Però scoprirono che certi scheletri la cacca la fanno eccome.
Note:
Buon anno nuovo a tutti voi!! Per festeggiare, vi porto l'inizio di una
delirante raccolta! Non so ancora bene chi ci passerà, a
parte certi volti noti, ma so che scoppierà il caos in
parecchi cervelli.
Spero che come inizio vi sia piaciuto (maneggiare Rufy è
sempre difficile), vi assicuro che le altre saranno un po'
più lunghette. Alla prossima settimana, devo ancora decidere
se con Law o con Kirachan. In ogni caso non aspettatevi nulla di serio
per il momento.
Alla prossima!!
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Capitolo 2 *** Nella Flotta dei Sette ***
Nella Flotta dei Sette
Era solo da due mesi che Trafalgar Law era entrato nella Flotta dei
Sette. Ovviamente, non era piacevole per lui sentire i commenti di
altri pirati al riguardo, ma si fece scivolare addosso ogni insulto,
perché aveva una vendetta da curare ed era solo alle fasi
iniziali del suo piano. Nel suo cervello, le sue emozioni era sedute
ordinatamente alla plancia di comando, pronte ad affrontare la
giornata. Una riunione al Quartier Generale della Marina era sempre
motivo di stress, ma quella volta avevano un motivo in più
per essere nervosi. La Rabbia di Law sedeva al centro, con le dita
rosse che si sfioravano a comporre il triangolo del potere e l'aria
seria e calma, le macchie sul suo cappello emettevano caldi bagliori
pronti a divampare. Covava dentro di sé tutta la rabbia che
Law aveva maturato negli anni, da quando Flevance era stata distrutta,
da quando Corazon era morto, fino ad arrivare al giorno attuale.
-Dobbiamo essere pronti.- disse.
-Cerca di non sbroccare.- replicò Disgusto, un Law verde che
sembrava più il piccolo Law che non il Law ventiquattrenne.
-Non muoio dalla voglia di rivedere Doflamingo...- replicò
Tristezza, seduto composto allo stesso tavolo. Una versione paffuta e
azzurrina del Chirurgo, la sua versione dopo un incontro ravvicinato
con una montagna di onigiri.
-Eppure lui verrà.- rispose Rabbia con occhi dardeggianti.
-Non vedo l'ora che Kaidou lo faccia a pezzi!!- saltò su
Gioia, decisamente su di giri.
-Calma, calma...- intervenne Paura, un Law viola terribilmente pallido
e magro con due occhiaie marcate, dovute al fatto che era lui a
concepire i piani elaborati del Chirurgo della Morte, per la
realizzazione dei quali univa il timore delle conseguenze nefaste ad
una certa pignoleria.
-Cerchiamo di non fargli capire che tramiamo qualcosa.- rise
nervosamente.
-Oi, oi, eccolo, eccolo!- esclamò Rabbia richiamando
l'attenzione dei suoi colleghi.
Nel corridoio, di fronte a Law, c'era Doflamingo col suo sorriso
smagliante che prometteva tutto il male del mondo e il suo soprabito
che era un pugno in un occhio. Law capì di non poterlo
evitare, aveva pensato a lungo a cosa dire o fare in una situazione
simile, sapeva che prima o poi avrebbe dovuto confrontarsi con lui e
dopotutto non poteva sfuggire a quella riunione, c'era troppa roba in
gioco per non farlo.
-Calmo... calmo...- Disgusto tentò di calmare Rabbia, molto
poco convinto. Sotto il cappello del rosso, le braci dell'ira ardevano
lanciando bagliori sempre più chiari. D'altro canto, la
piccola emozione verde stava per vomitare grazie ai gusti pacchiani del
fenicottero.
-Ragazzi, calma, calma...- cercò di farli concentrare
nuovamente Paura. Doflamingo era diversi metri di distanza da Law.
-Merda, merda, merda!- esclamò istericamente calandosi il
cappello ai lati del viso secco -Cosa avevamo deciso di fare?!-
Doflamingo era sempre più vicino.
-Come sarebbe a dire?! Era un tuo piano!- s'irritò Rabbia.
-Io te l'ho detto che non eravamo pronti ad un incontro col fenicottero
ORA!- replicò Paura. -E adesso che facciamo?-
Trafalgar Law tentennò nel corridoio. Come comportarsi?
Svignarsela non era contemplato prima di tutto per orgoglio, ma...
-Ne abbiamo parlato per ore, tira fuori i ricordi!- ordinò
Rabbia, dopo aver scrollato con forza Paura.
-Non li trovo, non li trovo!- urlò quello, frugandosi fra le
varie sfere accantonate apposta per l'occasione, giusto in caso di un
ripassino veloce.
-Ehm...- iniziò Gioia, torturandosi i ciuffetti azzurrini
sotto il cappello giallo. -Li ho rimessi apposto in un eccesso di
ottimismo...-
Rabbia pensò di incenerire lui prima di Doflamingo.
-Meno sette metri!- piagnucolò Tristezza.
Doflamingo si fermò a un passo dal Chirurgo della Morte, il
quale, di nascosto, iniziò a sfilare dalla tasca posteriore
dei pantaloni un piccolo pugnale.
-Oh, sì bravo! Con Cora ha funzionato una meraviglia,
ricordi?- saltò su Rabbia.
-Infatti, sei stato tu a pugnalarlo!- replicò Disgusto.
-E ha funzionato una meraviglia, visto che siamo ancora vivi!-
-Ti stai arrampicando sugli specchi!-
-Ehm, ragazzi, fenicottero a cinque metri! Quattro! Tre!-
Il Disgusto e la Rabbia di Law erano troppo impegnati a prendersi a
pugni per ascoltare Tristezza e Paura.
Era il momento cruciale.
Certo, la vista di Doflamingo scatenava il peggio di tutti loro (e Law
aveva il cervello nel caos totale), ma proprio per il bene del piano
dovevano resistere!
-Che facciamo?- borbottò Tristezza.
-Ho un'idea.- rispose Gioia ridendosela malefico fra un orecchietta
giallo e l'altro. Disgusto e Rabbia si fermarono coi pugni a mezz'aria.
-Un'idea come quelle che tiri fuori quando c'è Eustassya?-
domandò l'emozione verde col sopracciglio inarcato.
-Più o meno!- cinguettò Gioia voltandosi
verso la plancia e, teatralmente, come a suonare un enorme organo di
canne, alzò le braccia sottili per colpire tasti
inesistenti con le dita sicure a comporre la melodia del Male che
precedeva ogni malefatta del Chirurgo della Morte.
Doflamingo arrivò a meno di un metro di distanza dall'altro
pirata.
-Da quanto tempo non ci si vede, Law.- sogghignò Doflamingo
con quel suo sorriso maligno, chinandosi su di lui. Law si ritrasse il
tanto di non dover respirare la sua schifosa colonia e
ringraziò il cielo che non fosse Trebol.
-Dofy.- replicò con un tono neutro per poi superarlo.
-Aspetta, aspetta, aspetta. E' così che ci si comporta? Ti
ho educato così? Corazon ti ha proprio rovinato.-
-IO LO UCCIDOOOOO!- strepitò Rabbia, con la testa in fiamme
e le altre emozioni dovettero dar fondo a tutte le loro energie per
impedirgli di mettere le mani sulla plancia.
-Pessima scelta di parole, pennutto!- esclamò Gioia,
malefico.
-E' solo che non vorrei essere qui quando incontrerai l'Imperatrice
Pirata, Dofy.- disse il chirurgo col tono più neutrale del
suo repertorio. Doflamingo inarcò un sopracciglio.
-Sì, pare abbia saputo cosa volevi fare al suo amato a
Marineford.-
Il Demone Celeste si sentì un tantino confuso.
-Come, scusa?-
Law celò a malapena il suo trionfo sotto il berretto
maculato, continuando a camminare come se nulla fosse. E il suo sorriso
si aprì ancora di più quando Hancock, come
previsto, svoltò l'angolo in scivolata come una furia
inferocita.
-MALEDETTO PENNUTO, COSA VOLEVI FARE AL MIO RUFY?!-
Il cielo doveva ben volere Trafalgar Law.
Fu una vera fortuna che la donna passasse da quelle parti.
Forse.
-Oh, ecco il piano H!- esclamò Paura alzando vittorioso il
ricordo appena recuperato dallo scaffale.
Dopotutto, se c'era una cosa che Law aveva imparato da Doflamingo, era
studiare ciò che lo circondava. Alleati, nemici, amici,
pedine utili.
-MUORI PORCO SCHIFOSO!-
Amazzoni.
Note:
Eccoci qui per il nostro secondo appuntamento settimanale, siore e
siori. Ecco a voi Law!
Ammetto che l'idea di vederlo disperato coi Mugi mi stuzzicava, ma
rischiava di diventare i 9 traumi 2 la vendetta.
Certo non è detto che io non riscriva su di lui, eh...
La prossima settimana, avremo Kirachan.
Poi forse Kidd.
Forse, perché ho un'idea delirante, ma è solo
un'idea per ora.
Spero vi sia piaciuto anche questo capitolo e grazie per essere passati
da queste parti.
Alla prossima!! ^^
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Capitolo 3 *** La noia del Massacratore ***
La
noia del Massacratore
-Che noia che barba, che barba che noia...-
A volte essere Killer non era poi così divertente. Per
carità, amava la vita di mare, essere un vice capitano, i
suoi compagni e trascorrere il tempo con Kidd. Ma c'erano quelle volte
che la loro fama li precedeva e non volava una mosca al loro passaggio.
Quando i pirati di Kidd sbarcavano, persino i mocciosi smettevano di
piangere e spesso l'oro gli veniva offerto su piatti d'argento. Certo
era tutto molto comprensibile e senz'altro più ragionevole,
ma poi uno come lui si ritrovava a trangugiare whisky di prima
qualità dalla cannuccia senza neppure un moscerino a
ronzargli intorno. Kidd sembrava contento di godersi il trattamento
esclusivo, ma Kidd non era Killer.
-Che barba che noia...- continuò a borbottare la Gioia di
Killer, un esserino dai lunghi capelli turchesi e la maschera bianca e
gialla. Non era proprio giornata.
-Che noia che barba...- gli fece eco Rabbia, anche lui abbandonato
sulla plancia con dipinta sul volto l'espressione scazzata
più scazzata del mondo.
-Che marmaglia di codardi...- brontolò il suo Disgusto.
-Mi sento così giù...- mormorò
Tristezza.
-Sono io l'unico ad essere contento che non ci sia una rissa?-
protestò la Paura.
-Zitto, tu, che nessuno ti ha interpellato.- replicò Rabbia.
-Ti stai annoiando, eh?-
Uno dei motivi per cui Killer amava profondamente Kidd (non allo stesso
modo a cui si ama un fidanzato, ma un amico, un fratello) era che
capiva esattamente quello che gli passava per la testa.
Annuì.
-Ma certo non possiamo rischiare di avere di nuovo la Marina attaccata
al culo.-
Il Capitano si sentì segretamente fiero del suo vice,
dopotutto doveva alla maturità di Killer molte cose. Sapeva
quanto gli costava trattenersi, lo sapeva più di chiunque
altro, perché lo conosceva più di chiunque altro.
Killer aveva una mente razionale, rifletteva prima di agire, era il suo
esatto opposto in molte cose. Ma quando la sua maschera umana cadeva,
l'inferno stesso tremava. L'aveva visto in azione molte volte, ma
c'erano state occasioni in cui avevano combattuto separatamente e Kidd
non aveva voluto saperne di chiedere all'amico le condizioni dei
cadaveri. Anche perché supponeva che non ci fosse rimasto un
cadavere.
Un brusio concitato attirò la loro attenzione.
Vide un gruppo di avventori parlottare fra loro, accennare a lui e al
suo vice e poi ridere. La cosa gli urtò parecchio i nervi.
-Ehi, ehi, ehi! Quelli stanno sparlando di noi!- ruggì la
Rabbia del rosso (in pratica la sua fotocopia totalmente rossa e in
fiamme) -Forse non sanno con chi hanno a che fare!-
-Sono solo cretini.- replicò il suo Disgusto. -Ignoriamoli,
come sempre.-
-Io invece propongo per l'operazione Mano Pesante!-
-E sputare sul sacrificio di Killer?- si lamentò la
Tristezza.
-Ugh... - la Rabbia corrucciò le sopracciglia e
schiumò in silenzio.
Contemporaneamente, nella testa di Killer.
-Attenzione, attenzione! Kidd si sta irritando!- esclamò la
Gioia, agitando le sue piccole falci mortali.
-Sta buono, non possiamo alzare un dito, o la Marina ci
perseguiterà!- grugnì sconfortato Rabbia, con
piccole fiammelle che guizzavano dai buchi della maschera.
-Sei diventato Paura, adesso?- lo punzecchiò Disgusto.
-Ehm, ragazzi, abbiamo un problema...- fece Paura, ignorando il
commento -Le orecchie stanno captando una voce familiare.-
Le emozioni si strinsero intorno alla plancia, incuriosite.
-Avvio identificazione!- esclamò Paura pigiando un tasto.
Sullo schermo venne visualizzato il database, sul quale si succedettero
rapidamente tutti i volti noti a Killer sulla sinistra e sulla destra
veniva analizzato il suono appena udito. Alla fine, la voce venne
identificata.
-E' il pinguino!- saltò su Gioia e tirò una leva.
-Dov'è? Dov'è?- Killer si voltò a
destra e a sinistra, ma non vide il pinguino da nessuna parte. Forse se
l'era immaginato...
-Uff... che noia che barba... che noia che barba...-
protestò Gioia, sprofondando nuovamente nell'abisso della
depressione, tanto che iniziò ad assumere un colorito
turchino.
Un tonk sonoro bloccò il processo.
Un boccale rotolò a terra ai piedi di Killer.
Il Massacratore si voltò a rallentatore alla sua destra, con
un movimento che terrorizzò i più, tranne il
povero imbecille ubriaco che aveva appena osato sfidarlo lanciandogli
un boccale.
-Ahia, qui ci parte il massacro...- commentò la Paura di
Kidd. Paura di dover rinunciare a quel locale, che non era niente
affatto male. Il Capitano scoccò un'occhiata allarmata al
Massacratore e quello la intercettò.
-E' l'occhiata da Massacro?- domandò la Paura di Killer,
poco convinta.
-Inviare segnale visivo!- esclamò Gioia, carico.
Killer inclinò il capo.
-Ignoriamoli.- propose Kidd -Anche perché abbiamo di peggio
da sopportare stase-
Eustass Kidd fu interrotto da due cose.
Uno: Trafalgar Law e il suo graffiante -Eustassya.-
Due: Un boccale tirato dallo stesso ubriaco. A lui questa volta.
Si voltò verso Killer con un gesto secco.
-Inviare segnale di Massacro!- urlò la Rabbia.
-E' il segnale di Massacro?- urlò la Gioia di Killer in
pieno godimento.
-Il segnale di Massacro!- confermò la sua Rabbia.
-Massacroooo!- urlarono le due emozioni battendosi petto contro petto.
-Massacroooo!-
-Ehilà, Kirachan!- esclamò la voce giocosa di
Penguin. Il medico e il Chirurgo della Morte si avvicinarono al tavolo
a cui erano seduti i loro storici amanti, ben consci che presto il
locale sarebbe stato totalmente raso al suolo.
Killer non sentì i convenevoli, e forse neanche Kidd, nella
sua mente le emozioni erano in pieno delirio.
-Penguin?- saltò su Gioia.
-E' Penguin!- Confermò Rabbia.
-Penguiiiiin!-
Non c'era molta differenza con l'esultare al massacro imminente. Forse
solo che ad essere massacrata sarebbe stata la sua fama sanguinaria.
Ma nessuno l'avrebbe saputo, eccetto un certo pinguino.
Note:
Parte di questo delirante capitolo, è merito/colpa, di
questo fumetto.
http://fedini.deviantart.com/art/the-magic-word-568296836
Non è uguale, ma...
Ora immaginate tanti piccoli Kirachan che fanno così...
Ecco u.u
Riguardo alle emozioni di Kidd, per il loro aspetto approfondiremo nel
suo capitolo, anche perché se no finiva per rubare il ruolo
di
protagonista al suo vice.
Non so chi ci sarà nel prossimo capitolo, perché
dovrò scriverlo, ma mi sono accorta che ci sono un sacco di
ottimi candidati per questa fic, quindi incrociate le dita e a
venerdì prossimo!! :D
Bacioni!!!!
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Capitolo 4 *** Capitano in crisi ***
Capitano
in crisi
L'odissea della Gioia e della Tristezza di Kidd iniziò una
mattina, con la consegna del giornale. Se ne stava in cucina a fare
colazione, quando Killer arrivò sventolando il quotidiano.
-Kidd, devi dare un'occhiata.-
Il Capitano afferrò la rivista e scorse i titoli in prima
pagina.
-Non è possibile...-
-Dobbiamo muoverci anche noi.-
Kidd s'incupì.
-Mi sembra un po' prematuro...-
Ma Killer non voleva sentire ragioni.
-Dobbiamo coprirci le spalle. Chiamo io o chiami tu?-
La risposta fu qualcosa di simile ad un vaffanculo. Il Massacratore
intuì che avrebbe dovuto occuparsi di tutto lui come al
solito.
-Kidd, non puoi continuare così, lo sai?-
Se lo sapeva? Se lo sapeva?!
E certo che lo sapeva che non poteva continuare a farsi sfottere
così da quei due. Perché, che ne dicesse Killer,
Hawkins si divertiva un mondo a fare il prezioso durante i loro
incontri.
-Perché c'è un complotto alle nostre spalle!-
s'incendiò Rabbia.
Dato che Eustass Kidd era un pirata con certo stile, le emozioni che
provava avevano un certo stile anche loro. Certo date le dimensioni
sarebbero somigliate più a cavie da laboratorio elettrizzate
che a spaventosi esseri che controllavano il cervello di uno dei pirati
più temibili della Rotta Maggiore. Rabbia, per la cronaca,
oltre ad essere un impellicciata palla di pelo, era anche tutto
rivestito di fiamme, perché la situazione all'interno del
Quartier Generale era davvero degenerata.
Tutto era iniziato quella mattina ed era finito prima dell'ora di
pranzo con Gioia e Tristezza che si facevano risucchiare da un tubo e
finivano catapultati chissà dove. L'incontro con gli altri
capitani era stato previsto per il giorno dopo il seguente (a meno che
qualche divinità non avesse affondato le loro navi e allora
Kidd sarebbe diventato credente), ma era appena l'ora di cena e tutto
il mondo di Eustass Kidd era stato disintegrato.
Quasi.
Restavano solo l'isola del Glam Rock e quella di Trafalgar, che,
sinceramente, a Rabbia faceva un po' paura...
-Sì, ok, c'è un complotto.- gli diede corda un
Eustass verde che si limava gli artigli con aria schifata. -Dobbiamo
risolverlo. O Killer penserà di doverci fare da baby sitter
per l'eternità.-
-E... se non troviamo Gioia e Tristezza prima di dopodomani?-
domandò un pallido e violaceo Capitano.
-Dobbiamo trovarli!- esclamò Rabbia, battendo il pugno sulla
plancia.
Kidd sbatté il pugno sulla scrivania.
Dannazione, non riusciva a concentrarsi al pensiero.
Come poteva resistere ad una riunione con i suoi alleati, se quelli
miravano a fargli saltare i nervi? Law almeno se lo portava a letto,
Apoo non lo avrebbe usato neppure come spazzolone del cesso!
-Fantastico, ha appena remotamente ripensato a portarsi a letto
Apoo...- commentò Disgusto.
-Siamo fottuti...- Rabbia si diede una manata in faccia.
-Ehm, forse no...- iniziò Paura. -Ricordate quando eravamo
piccoli? Quando avevamo bisogno di aiuto...-
-Stai pensando di chiamare lui?- Rabbia si sentì
improvvisamente molto leggero.
Le tre emozioni rimaste si guardarono per qualche secondo.
Non potevano affrontare il giorno dopo l'indomani da soli, avrebbero
distrutto tutto. E non solo le Isole della Personalità di
Kidd, ma anche la sua nave. Il Capitano stava battendo le dita
meccaniche sulla scrivania, alla disperata ricerca di un po'
d'ispirazione. Forse costruire qualcosa l'avrebbe aiutato a far scemare
l'ira, ma nulla... non aveva idee.
Finché Disgusto non diede il segnale.
-Effettuare chiamata di pronto intervento.-
Kidd prese uno dei Tone Dial e lo accese. Nell'aria della cabina
iniziarono a diffondersi le note di una canzone che per lui era un vero
toccasana. Per Killer era segno che il Capitano si trovava davanti ad
un bivio.
Gioia e Tristezza erano da sempre emozioni opposte, ma c'era una cosa
che le accomunava. Quando c'era da trattare con due certi tizi andavano
d'accordo da morire.
E per evitare di rimetterci la vita davvero, avevano optato per la fuga
in grande stile.
Restava solo da decidere come passare il tempo.
-E se facessimo un salto alla Cineproduzione Sogni?- propose Gioia,
dallo sguardo allegro e malizioso incorniciato dai capelli azzurri e
dal collo della pelliccia gialla.
-Mi piacerebbe rivedere "Maledetto Trafalgar"!- esclamò
Tristezza sognante.
-Oh, per carità, è un sogno di due anni fa e il
Chirurgo Gaio non si può vedere!-
-Chirurgo Arcobaleno. E per la cronaca, tu non hai gusto. Vuoi sempre
massacri e porno.-
-E tu ami quelle lagne psico deprimenti assurde post scoperta
dell'omosessualità!-
Tristezza fece per ribattere che si trattava di pietre miliari nel
subconscio del Capitano, quando entrambi furono attirati da una musica
familiare e da una voce altrettanto nota canticchiare. Un doo doo doo
doo caldo che si fece strada fra le file di ricordi della Memoria a
Lungo Termine.
Gioia e Tristezza indietreggiarono un poco, fino al bordo del Baratro
della Memoria.
Pochi doo doo doo dopo, lui apparve.
-I was made for lovin’ you baby / You were made for
lovin’ me / And I can’t get enough of you baby /
Can you get enough of meeeee!-
-Gene Simmooooons!!-
Le due emozioni si rifecero gli occhi di fronte all'idolo di tutta una
vita. Il demone truccato che avevano davanti a sé, li aveva
guidati nei loro primi passi, aveva insegnato a Kidd a mettersi il
rossetto (con grande disappunto della signora Eustass) e poi aveva
imbrattato con lui la cameretta di lucido da scarpe e cosmetici.
Saltando sul lettino con un piede solo. Eh, ne facevano di cose sceme
il piccolo Kidd e il suo amico Gene.
Gioia e Tristezza si piegarono all'indietro per osservarlo tutto tutto.
-Woooow, sei più cresciuto da quando ti abbiamo visto
l'ultima volta.-
-Sapete com'è, noi amici immaginari cresciamo con la
persona.- replicò quello, strimpellando col basso per
sottolineare il concetto.
-Che ci fai qui?- fece Tristezza -E' un ultimo desiderio per un
condannato? Sono arrivati in anticipo quei due?-
Gioia gli tirò una gomitata.
Gene Simmons smise di suonare.
-In realtà, sono qui per chiedervi di tornare al Quartier
Generale. I vostri amici hanno bisogno di voi.-
Le due emozioni avvertirono una forte ondata di panico e si lanciarono
un'occhiata alla "che facciamo?"
-Forza ragazzi, torniamo insieme e rimettiamo tutto apposto. Vi offro
un concerto!-
-DAVVERO?- Squittirono Tristezza e Gioia.
Un concerto di Simmons al Quartier Generale (ok, la versione dieci
volte più figa di Simmons secondo la personalissima visione
di un Kidd settenne, che per qualche strano motivo aveva una coda da
gatto che ricordava un cattura polvere e due antennine robotiche) era
praticamente un'offerta più unica che rara.
Simmons tirò fuori la lingua e iniziò a suonare
qualche altro accordo, quando Gioia e Tristezza decisero di non
accettare l'offerta.
-Magari la prossima volta!- esclamarono spingendolo giù, nel
Baratro della Memoria.
-In the darkneeeeeeess!- fu l'urlo che andò scemando con la
caduta.
-Non avremmo esagerato?- domandò Tristezza, stropicciandosi
impacciato la pelliccia blu e sistemandosi gli occhiali tondi. -Rischia
di venire dimenticato...-
Gioia incrociò le braccia dietro la testa e lo precedette
nel labirinto.
-Scherzi? Dimenticare Gene?-
La risata cristallina dell'emozione risuonò nel labirinto.
-Gene Simmons ha fallito...- commentò Disgusto, picchiando
un pugno sulla plancia mentre l'Isola del Glam Rock si disfaceva.
Kidd colpì a sua volta la sua povera scrivania.
Killer capì, a giudicare dall'improvviso cessare della
musica, che le cose a quell'incontro sarebbero andate esattamente come
tutte le altre volte.
Note:
... questa è un po' delirante. E ammetto che doveva essere
un po' diversa. Gene ci doveva essere ugualmente, per la cronaca.
Capite cosa fanno quei due al cervello di Kidd?
L'occasione dell'incontro è random.
Per lui, ho pensato fosse Disgusto a comandare,. Perché Kidd
è stiloso e difficilmente credo si faccia avvelenare
socialmente. Ti ammazza prima. Il caro verdino, però, ha
bisogno di Gioia per sentire un po' di positività. E di
Tristezza a ricordargli che ha poco da fare lo schizzinoso con le
alleanze. E, purtroppo, Rabbia tende ad essere un po' invadente.
Spero vi sia piaciuto anche questo capitolo >_<
Fatto curioso: cercando Gene Simmons Inside Out su google, mi
è uscita l'immagine di Gioia con Bing Bong. Se non era
destino... X°D
Tranquilli, Kidd non dimenticherà mai i suoi concertini col
suo amichetto umpa lumpa Gene. Lui tornerà *musica
drammatica*
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Capitolo 5 *** Fritto Misto d'emozioni contrastanti ***
Fritto Misto d'emozioni contrastanti
Si alzò presto come tutte le mattine. Non lo dava a pesare a
nessuno, ma la vita di un cuoco di mare era davvero dura. Intanto,
aveva orari assurdi. Sì, se li aveva autoimposti, ma di
fatto era il primo ad alzarsi al sorgere del sole e l'ultimo ad andare
a letto. Così, eccolo là, anche quella mattina,
ad assistere all'aurora e al suo velare l'orizzonte di un rosa tenue.
Sanji inspirò la brezza marina mischiata all'odore acre del
tabacco prima di entrare in cucina per dare il via alla solita routine.
La vecchia cara routine, perché, dopotutto, essere cuoco non
era solo il suo lavoro, ma anche la vita che si era scelto.
Iniziò col mettere su del caffè, poi
aprì il frigo, assicurandosi che la serratura fosse intatta
e che non mancasse nulla.
"Bene, Rufy non conosce ancora la password." si disse con un sorriso,
perché lo stomaco del capitano era la seconda cosa che
rendeva assurdo il suo lavoro.
"Cosa posso preparare alle mie due regine oggi?"
Frugando con lo sguardo fra gli ingredienti trovò quasi
subito ciò che faceva al caso suo.
-Ok, tutto pronto?- esclamò Gioia, aggiustandosi il suo
completo scuro e sistemandosi la frangia azzurra sul viso.
-Tutto pronto, signore!- replicò un piccolo e tondo
Mr.Prince azzurro.
Gioia schiacciò qualche bottone e Sanji sollevò
il vassoio con le prelibatezze preparate con tanto amore. Uno scatto,
un gioco di polso esperto dell'emozione solare e il cuoco
roteò per il ponte avvolto nell'uragano dell'amore,
spargendo cuoricini a manca e a destra.
-Namiswaaaaan! Robinchaaaaaaan!!-
-Oh, è pronta la colazione?- esclamò Rufy,
emergendo dalla cabina.
Purtroppo, oltre ai cuoricini, aveva sparso anche il buon profumo di
quella colazione.
Terza cosa assurda: la rapidità con cui quei mostri
riemergevano da sotto coperta.
-Oh, abbiamo degli idioti, degli idioti.-
Gioia si allontanò dalla plancia a mani alzate e Disgusto si
fece avanti nel suo abitino nero ricamato di fiori verdi. Si
schioccò le dita affusolate e poi mise mano ai comandi.
-La vostra roba è in cucina.- esclamò Sanji,
depistando Rufy, Chopper, Usop e Brook dal vassoio che teneva in mano.
Fortuna per lui che la sbobba che preparava per i maschi fosse
deliziosa, altrimenti Rufy e gli altri gli avrebbero dato una caccia
sfrenata per assaggiare quelle delizie esclusive.
-Namiswan e Robinchan in vista!- esclamò un allampanato e
violaceo Paura.
Le due ragazze si erano alzate presto anche loro e si godevano la
brezza del mattino sedute sulle sdraio, libri alla mano.
-Meno tre metri, meno due, PIEDE!-
Troppo tardi.
Sanji imprecò mentre inciampava rovinosamente in qualcosa e
finiva a terra e il vassoio gli scappava di mano.
-NUOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!-
Rabbia si gettò verso la plancia con la testa in fiamme e il
cuoco si lanciò con uno scatto sovrumano ad afferrare
vassoio e cibarie prima che potessero sfiorare terra o, peggio,
imbrattare gli abiti delle due ragazze.
L'intero Quartier Generale tremò per l'impatto, poi silenzio.
-Ce l'ha fatta?- domandò Tristezza, scostando le dita dalle
lenti tonde.
Nel campo visivo di Gamba Nera sembro essere tutto apposto. Sia lui che
le sue emozioni tirarono un profondo sospiro di sollievo.
"C'è mancato poco." si disse il cuoco ripulendo il completo
dalla polvere e guardò alle sue spalle per vedere cosa
diavolo lo avesse fatto cadere.
E lo vide.
-Ma... ri...moooooooo!-
Rabbia rischiò di auto incenerirsi.
Roronoa Zoro ronfava nella grossa sul ponte. In mezzo alle palle come
sempre. E non solo non si era minimamente curato di dove si
fosse messo a poltrire, ma continuava a farlo come se nulla fosse.
-IO LO AMMAZZO QUELLO!!-
-PRENDETE LA CASSETTA DI PRONTO SOCCORSO!- urlò Gioia.
Paura corse verso una piccola scatola verde con su la faccia di Zoro
barrata in rosso e ne estrasse alcune sfere gialle e luminose.
-Alabasta, bagno reale!- esclamò, dando il via alla
proiezione del ricordo.
A vedere le forme nude e generose di Nami, l'iraconda
emozione iniziò a sbollire pian piano.
-Che cosa dobbiamo fare adesso?- domandò a denti stretti,
mentre i suoi capelli si spegnevano.
-Ignoriamolo.- propose Paura -Almeno finché non
consegnamo la colazione.-
-Ma perché diavolo non se ne va a dormire in cabina?!-
brontolò Rabbia. Ma si controllò e
lasciò nuovamente che Gioia riprendesse il controllo. Il
cuoco si voltò verso Nami e Robin, mostrando il solito volto
sorridente e pieno d'amore.
-Scusate, mie regine! Vi ho portato la colazione! Crostata ai mandarini
per Namiswan e dei piccoli tramezzini e pasticcini per Robinchan.
Scusate se si sono un poco rovinati. Ed ecco il caffè.-
-Buongiorno, cooksan.- gli sorrise dolcemente Robin.
-Sembra deliziosa!- esclamò Nami.
Entrambe le loro voci furono come un dolce afrodisiaco per lui, che non
sentì altro che quelle. Le sue emozioni emisero un sospiro
quasi appagato, tutte con gli occhi a cuore, Disgusto compresa.
Durò molto poco, comunque, perché uno
sbadiglio sonoro ricatturò la loro attenzione.
-Uhn, 'giorno... - mugugnò Zoro, stiracchiandosi -Che ore
sono? Oi, cuoco, è pronta la colazione?-
Se fino a pochi secondi prima Sanji era come in una bolla rosa colma di
dolci emozioni e sensazioni, gli bastarono pochi istanti
perché quella s'infrangesse.
-Ha detto tre frasi e voglio già disintegrarlo...-
mormorò Rabbia -Posso?-
-Sanjikun, mi porteresti del succo d'arancia?- domandò Nami.
-Permesso non accordato!- esclamò Gioia, ignorando Zoro.
-Ma certo, mia adorata! Robin cara, desideri qualcos'altro?-
-Un bicchiere d'acqua fresca, grazie.- sorrise la donna.
Le emozioni sospirarono nuovamente, beandosi di quei toni caldi e
gentili.
-Oi, cuoco, portami degli onigiri.- disse Zoro picchiettandogli sulla
spalla.
-MA IO L'AMMAZZO!- urlò Rabbia incendiandosi.
-LA TUA ROBA E' IN CUCINA!- sbraitò Sanji.
Il Cacciatore di Pirati sbadigliò.
-Dato che ci sei, portami anche del sakè.-
Il corpo di Sanji tremò, in preda ad una lotta interiore.
-Devo ucciderlo!- urlò Rabbia.
Sanji si voltò verso Zoro con la solita espressione omicida
che riservava solo a lui.
-Smettetela di litigare.- li ammonì Nami, tentando di
evitare almeno il primo dei litigi della giornata.
-Sì, Namiswan.- scattò Gioia (e di riflesso anche
Sanji).
-Sembra quasi decente... - mugugnò Zoro. Il cuoco si
voltò di scatto verso di lui e lo vide. Vide che stava
mangiando uno dei tramezzini di Robin.
-Fammene qualcuno.-
La testa di Rabbia riprese a bruciare come se stesse eseguendo il
Diable Jambe.
-Maledetto...-
La rissa era prossima allo sbocco.
-Per favore!- esclamò Nami esasperata, mettendosi la mano
sulla fronte.
Robin sospirò con un sorrisetto.
-Ignoriamolo!- esclamò Gioia.
-Uccidiamolo!- ruggì Rabbia.
Entrambi si gettarono sulla plancia per mettere mano ai comandi, sotto
gli sguardi affranti e rassegnati di Tristezza, Disgusto e Paura. Di
conseguenza, Sanji si trovò 'costretto' ad intavolare due
'conversazioni' diverse.
-Scusami, Namiswan, io... MARIMO MOLLA QUEL TRAMEZZINO! NON E' PER TE!-
Zoro lo ignorò altamente, preferendo di gran lunga osservare
il mare.
-Sanjikun...-
-Scusami, Namiswan, è solo che ANCORA?! MA ALLORA E' UN
VIZIO!! IN CUCINA! IN CUCINA!-
-Non ho voglia di andare in cucina.- replicò, Zoro.
-MUORIIIIIII!- urlò Rabbia, talmente in fiamme che le altre
emozioni dovettero nascondersi per non venire incenerite.
Nami sospirò, seccata.
-Adesso basta, tutti e due!- esclamò.
Gioia si gettò verso la plancia per replicare, ma anche
Rabbia, accecato dalla furia lo fece.
-VA' AL DIAVOLO E RESTACI!- ruggì Sanji, col volto offuscato
dall'ira e una vena ballerina che gli pulsava sullo zigomo. Poi si
voltò.
-Scusami, tesoro, obbedisco.-
-Lo voglio al prosciutto.-disse Zoro, masticando l'ennesimo tramezzino
rubato a Robin, che, diciamocelo, non è che ne fosse
dispiaciuta.
L'espressione gentile di Sanji mutò immediatamente. La bocca
quasi gli toccò terra, gli occhi strabuzzarono fin quasi a
cadere sul ponte.
Gioia e Rabbia erano rimasti immobili, come pietrificati.
-Forse dovremmo...- iniziò Paura -Spiegarci?-
Disgusto scosse il capo, poi fece un cenno a Tristezza che,
dignitosamente, prese il controllo.
-Ma che diavolo ti prende?!- domandò Zoro, irritato dal
sempre più assurdo comportamento del cuoco. Prima
s'infuriava come una iena, poi si metteva a piagnucolare in un angolino
del ponte. Chi lo capiva era bravo.
-Se ci chiede un altro tramezzino, posso ucciderlo?- mormorò
Rabbia nell'angolino della disperazione. Accanto a lui, Gioia
annuì, piangendo lacrime di sangue.
Note:
Perdonate il piccolo ritardo. :D spero che anche questo
capitolo vi sia piaciuto un po'. E che i cambi di "scena" siano chiari.
Sapete com'è, quando c'è il Marimo in giro, Sanji
non ragiona più.
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Capitolo 6 *** Senso dell'orientamento, questo sconosciuto ***
Note: Questo
accadde quando i Mugi salirono sulla Sunny la prima volta.
Il
capitolo è un po' cortino... beh, buona lettura comunque! E
perdonate il ritardo ^^''
Spero
la mia ispirazione la smetta di fare così, altrimenti Rabbia
non risponderà più di sé.
Senso dell'orientamento, questo sconosciuto
Una manina azzurra si levò in aria e un piccolo e paffuto
Zoro completamente azzurro avvolto in una panciera bianca
osò prendere la parola nel caos che era diventato la testa
dello spadaccino.
-Secondo me il nord è da quella parte.-
-Come fa ad essere da quella parte?!- lo contraddisse Disgusto, con le
guance rosse, ancora sotto l'effetto del sakè di poco prima.
-I capelli crescono da questa parte, quindi il nord è qui!-
L'emozione premette il dito sulla mappa incompleta stesa davanti a loro.
Paura scosse il capo e arricciò il naso.
-No, scusa, questa cosa dei capelli non funziona. Vediamo piuttosto
dov'è il sole.-
-Difficile dirlo...- bofonchiò Rabbia, appallottolato nella
sua panciera fiammante. -E' mezzogiorno.-
-E se chiedessimo a Nami?- propose Gioia sull'orlo di una crisi di
nervi facendo tintinnare gli orecchini e stropicciandosi l'haramaki
verde chiaro.
-Scordatelo.- obbiettò Disgusto -Quella si farebbe pagare.
Oh, c'è il cuoco!!-
L'emozione verde si mise rapidamente la bandana e sfoderò le
sua espressione da cacciatore.
Le altre emozioni si batterono le mani sulla faccia. Perché
quando c'era quello stramaledetto dongiovanni, Disgusto non capiva un
accidente.
E se era ubriaco era peggio di andare al buio.
-Oi, cuoco...- iniziò Zoro.
Sanji si voltò.
-Uhm, lasciamo stare.- mormorò seccato il Cacciatore di
Pirati.
-Lasciamo stare cosa?!- urlò irritato l'altro.
-Lasciatemi stare!- urlò Disgusto trattenuto a forza dai
suoi compagni, mentre Rabbia faceva allontanare lo spadaccino da
quell'irritante ricciolo biondo.
-Ti sei perso, testa di muschio?- lo sfotté il suddetto
ricciolo con un sorrisetto perfido.
-Controlla da che parte ti crescono i capelli.-
-Io ve l'avevo detto che era così.- biascicò
Disgusto con aria sognante.
-Io. Non. Ho. Parole.- Rabbia si trattenne a stento da sguainare la
spada, ma le scintille sulla testa tradivano la sua furia.
-Il nord non si trova seguendo la crescita dei capelli.- aggiunse
Tristezza con un sospiro e guardò la bussola appesa alla
parete. Da che ricordasse, non c'era mai stato un ago,
perciò la domanda di dove fosse il nord era sempre rimasta
senza risposta.
-E se salissimo le scale?- propose Gioia.
-Non credo centri con le scale.-
-Sì, ma sono nella stessa direzione dell'isola.-
-Forse dovremmo chiedere.- concluse Tristezza con una scrollata di
spalle.
-NO!- esclamò Rabbia caricandolo, pronto a
tirargli un pugno coi fiocchi. L'emozione paffuta si rifugiò
sotto la plancia di comando.
-Non a Sanji! Non a Sanji!!-
Il secondo allarme suonò, più preoccupante del
primo.
-Ahia... dobbiamo sbrigarci.-
-Ok, niente sexy cook, dov'è quel mutandone?-
sbottò Disgusto, ignorando l'occhiataccia di Rabbia.
-Sento le voci venire dal ponte.- rispose Gioia.
Zoro riuscì a uscire in coperta e vi trovò la
ciurma quasi al completo.
Il terzo allarme risuonava già.
-E se... chiedessimo con nonchalance?- propose Tristezza.
Rabbia non voleva saperne.
-Posso sempre tagliare a metà la nave!-
-Cerchiamo di ragionare...- propose Tristezza. -Chi ha detto che era a
nord?-
-In realtà ricordo che il mutandone abbia detto di sopra.-
soppesò Disgusto.
-Quindi non era il nord?- Tristezza avrebbe voluto sprofondare.
-Non potevi dirlo prima?!- sbottò Rabbia.
-Io ho un'idea!- esclamò Gioia alzando la mano. -Potremmo
sempre far-
-Ma dove accidenti è il bagno in questa nave?-
domandò seccato Zoro.
Le quattro emozioni si voltarono contemporaneamente verso la tastiera,
dove un Paura dall'orgoglio infranto aveva trovato il coraggio di
chiedere ciò che tutti loro volevano sapere.
E d'altro canto, meglio preso per i fondelli dal cuoco che ritrovarsi
un re del mare attaccato mentre cercava di farla fuori bordo. Da che
mondo era mondo, i piani di Gioia portavano SEMPRE ad esiti funesti.
-Dato che c'eri, potevi chiedere dov'era il nord!- borbottò
Rabbia.
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Capitolo 7 *** Livello di umorismo: topo morto ***
Note: Perdonate
il ritardo da blocco dello scrittore. Non so se ne sono uscita
completamente, ma vi lascio questo capitolo, che è un po'
(solo un po'?) spoiler. Post Dressrosa.
Livello di umorismo: topo morto
Scratchmen Apoo rideva così sguaiatamente che se solo avesse
voluto (Santo Roger No!!!) Eustass Kidd avrebbe potuto
vedergli tonsille e mutande insieme. Ma era troppo impegnato anche lui
a farsi grasse risate per osare provarci. Era raro che i due capitani
convivessero civilmente a pochi metri di distanza. Quella volta il
miracolo lo fece un certo pinguino con una lumacofonata al povero
Killer, che avrebbe taaaanto voluto sotterrarlo e poi ucciderlo, in
quest'ordine. Kidd e Apoo ridevano così forte che il
Massacratore dovette rinunciare a riportare l'ordine nella riunione per
mandarli entrambi in culo a Davy Jones.
D'altro canto, era stato lui a rispondere con leggerezza al lumacofono
e così Penguin l'aveva spudoratamente corteggiato...
Che Apoo ridesse poteva starci, comunque. Che lo facesse Kidd non lo
sopportò. Insomma, la solidarietà dov'era finita?!
Viveva una situazione simile alla sua col dottorino dagli occhi chiari
e poi lo sputtanava così CON Apoo?!
Almeno qualcuno di loro sapeva cos'era il contegno!
-E fattela 'na risata, Basil!- esclamò il braccialunghe
dando una pesante pacca sulle spalle del Mago. Quello lo
ignorò, posando una ad una le carte sul tavolo, consultando
chissà quale oracolo.
-Ma se ha l'umorismo di un topo morto!!- lo sfotté Kidd,
continuando a ridere. La figura di merda dell'amico era stata troppo
colossale per riuscire a non ridere.
Basil Hawkins si fermò, con una carta a mezz'aria.
-COME SCUSA?!- saltò su Rabbia. I suoi lunghi capelli biondi
presero vita come spiritati e divamparono in un rogo rovente.
-Disse quello che ha un gusto nel vestire che è tutto dire.-
storse le labbra Disgusto scrutando il Capitano dalla testa ai piedi.
-Dobbiamo rispondere alla provocazione?- propose Paura, alto e magro
quanto indispettito, reggendo in mano un mazzo di carte, pronto
all'attacco.
-Su, su, cerchiamo di non fare i permalosi!- Gioia saltellò
davanti alla plancia di comando, coi capelli azzurri e la camiciola
verde svolazzanti alle sue spalle. Le altre emozioni fissarono schifate
i fiorellini luminosi che spargeva al suo passaggio, mentre una sfera
verde e rossa rotolava fra i ricordi del Mago.
-Dobbiamo dimostrare loro che non siamo così permalosi come
credono e che sappiamo divertirci.- asserì Gioia serissimo.
-Ma a me non ha fatto ridere...- si lamentò Tristezza,
alzando gli occhi dal suo manuale.
-A me ha dato fastidio!- borbottò Rabbia -E non è
educato rispondere al lumacofono per cose private in mezzo a una
riunione importante.-
-Sì, ma non lo sapeva che era una chiamata così
privata...- ribatté Gioia spezzando una lancia in favore di
Killer.
-Beh, doveva immaginarlo!- replicò Disgusto con una smorfia.
-Che schifo, ma si può essere così melensi?-
-Ehm... ragazzi, ci stanno guardando male.- li avvertì
Tristezza.
Nel campo visivo del Mago, Apoo e Kidd avevano smesso di ridere e
fissavano Hawkins con aria interrogativa per la mancata reazione. Il
Mago restituì loro uno sguardo di superiorità.
-Ok, pronti?-
Alla fine Gioia aveva trionfato, convincendo le altre emozioni a farsi
"'na risata". Marciò a passo militare davanti alla console
di controllo e si fermò, spada in mano, indicando i volti
seccati degli altri due pirati.
-Pronti!- replicarono in sincrono gli altri.
-Ridete!- ordinò Gioia.
-Ah.-
-Ah.-
-Ah.-
-Ah.-
Si alternarono quelle una alla volta, come un coro di piccole rane
colorate, il tono serio, fra il solenne e lo scazzato.
-Ah. Ah. Ah. Ah.- ripeté all'esterno Hawkins sillabando ogni
"ah" con tanta enfasi che un attore drammatico ci avrebbe fatto brutta figura.
Apoo e Kidd si scambiarono un'occhiata sconcertata.
-Ti sei sprecato!- fece il rosso storcendo il naso.
-MA CI STA PRENDENDO PER IL CULO?!- Disgusto e Rabbia saltarono su,
permalosissimi.
-Facciamogli vedere che con noi non si scherza!- sbottò
l'emozione fiammeggiante pestando il pugno sui tasti.
Hawkins fulminò i due alleati con lo sguardo ed estrasse dal
mazzo a ventaglio una carta con la stessa calma e freddezza con cui
avrebbe affondato la lama nelle viscere di qualcuno. Godendoci per
altro.
-Io non sprecherei fiato per le fesserie.- enunciò dopo il
consulto, durato qualche secondo.
-Un'ombra oscura sta per stendersi su di voi.-
-Ecco la menata di sfiga!- Kidd alzò gli occhi al
cielo. Appena in tempo per vedere una figura scura proiettare la sua
enorme ombra su di loro.
Pochi attimi. Poi scoppiò il finimondo, con un buco in
terra, una nave affondata e un Imperatore con l'emicrania.
Kidd e Apoo si trovarono d'accordo (brutto, brutto segno) nel
rettificare che forse Basil Hawkins aveva un senso dell'umorismo. Solo
che era tutto suo. E che si divertiva MOLTO a portare iella!
-RIDETE!- ordinò la Gioia del Mago.
-Ah. Ah. Ah. Ah.- replicò il coretto di emozioni.
Hawkins sogghignò appena.
-Fanculo, Basil Hawkins, ok?- esclamò Kidd -La nave me la
ripari tu!-
Il diretto interessato fece un sorrisetto di sufficienza, non
degnandolo di una risposta.
Tanto non sarebbe servita una previsione a Kidd per capire che quei
soldi non li avrebbe mai visti nemmeno col telescopio.
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