We are family

di _exodus
(/viewuser.php?uid=768440)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I - Vogliamo un bambino ***
Capitolo 2: *** II - Diventare genitori... ***
Capitolo 3: *** III - Pannolini, quale dilemma! ***
Capitolo 4: *** IV - Sarà un rapper! ***
Capitolo 5: *** V - Prima parola ***
Capitolo 6: *** VI - Leone ***
Capitolo 7: *** VII - Primi passi ***
Capitolo 8: *** VIII - Zoo ***
Capitolo 9: *** IX - Geografia ***
Capitolo 10: *** X - Auguri Hoseok! ***
Capitolo 11: *** XI - Asilo ***
Capitolo 12: *** XII - Auguri papà ***



Capitolo 1
*** I - Vogliamo un bambino ***


 
 
I - Vogliamo un bambino
 
" Namjoonie! Scendi da questo dannato letto, dobbiamo andare! "
Il moro si stropicciò gli occhi facendo un sonoro sbadiglio, dopo essersi rigirato nel letto svariate volte si mise seduto stiracchiandosi con la grazia di uno scimpanzè, ma Jin lo trovò adorabile nonostante ciò.
Jin se ne stava affianco al letto del moro e lo guardava come un bambino emozionato all'idea di andare a comprare le caramelle.
" Su, vestiti! Dobbiamo andare! "
" Ma almeno facciamo colazione, no? "
" NO! La faremo più tardi. "
Il castano prese il braccio di Namjoon e lo strattonò fino a quando quest' ulimo, rassegnato, non si alzò e si diresse verso l'ampio armadio della camera da letto matrimoniale.
" Su, dammi cinque minuti che arrivo. Quando torniamo esigo di fare colazione! "
Tentò di sembrare almeno un po' arrabbiato per il brusco risveglio, ma non potè fare a meno di sorrridere alla vista dell'enorme sorriso rettangolare del fidanzato.
 
Quando scese le scale trovò Jin seduto sul divano con già indosso il giubbino. Sospirò. Afferrò le chiavi dell'auto e nel giro di poco si ritrovarono in macchina.
Jin era visibilmente agitato e si continuava a torturare le mani, dopotutto lui era stato il primo a voler adottare un bambino e, dopo qualche mese di lotta nel convincere Namjoon, era riuscito ad ottenere quello che voleva.
Ci volle una buona mezz'ora per arrivare all'orfanotrofio più vicino, ma quel tempo non fu necessario a Jin per prepararsi psicologicamente ad incontrare tutti quegli adorabili bambini.
Appena il cancello gli venne aperto furono accolti da una simpatica donna sulla cinquantina, con i capelli brizolati raccolti in una crocchia disordinata e un sorriso dolce e cordiale.
" Salve, siete venuti qui per vedere i bambini? "
" Ehm, sì... v-vorremo adottarne uno se fosse pos-possibile... " la voce tremante di Jin fece sorridere la signora che con un cenno del capo li invitò ad entrare nella struttura.
Appena entrati vennero accolti dalle urla e dalle risate di un sacco di bambini che giocavano allegramente nell'ampio spazio della sala dove si trovavano in quel momento; l'ambiente era molto accogliente, con le pareti decorate con adesivi colorati, una piccola zona lettura sul lato destro e sul lato sinistro vi erano giocattoli di ogni tipo riposti in alcuni bauletti piuttosto grandi, mentre altri erano in giro per la stanza lasciati lì da qualche bambino che si era stufato di giocarvici.
Jin sorrideva come un ebete mentre assisteva alla scena, erano tutti carini quei bambini... li avrebbe voluti portare a casa tutti!
" Avevate già un idea sull'et- " la donna fu interrotta da alcuni lamenti che povenivano da una sottospecie di radiolina che tenava in tasca.
" Aish, sta ancora piangendo... Vi dispiacerebbe venire un attimo? " 
I due annuirono e seguirono la donna che li condusse in una stanza grande quanto una camera da letto singola dove, alla parete sinistra, era accostata una piccola culla alla quale la donna si avvicinò, poi da questa vi tolse delicatamente un bambino di qualche mese che piangeva disperatamente.
La donna iniziò a cullarlo tra le sue braccia riuscendo a farlo smettere di piangere, Jin s'innamorò subito di quel bambino e per farlo capire al fidanzato gli strinse la mano e gli volse uno sguardo implorante come a voler dire "Voglio adottarlo, ti prego!".
Namjoon, capendo la situazione si rivolse alla donna.
" Mi scusi, signora... lui è in adozione?"
" Certamente, come tutti i bambini che ci sono qui... lui è molto più piccolo perchè è stato abbandonato dalla madre appena nato e dei responsabili dell'ospedale della città l'hanno portato qui. "
" Ti prego, Namjoon! Lo adottiamo? "
Lo sguardo implorante di Jin nei confronti del moro fece sorridere la donna.
" Vuoi tenerlo in braccio? "
" Davvero posso? "
" Certo che puoi! " questa gli mise fra le braccia un piccolo fagottino che appena vide lo sguardo di Jin sorrise agitando sia le manine che i piedini.
" Lui è Taehyung e ha sei mesi. "
Namjoon guardò Jin come per chiedergli una conferma e dopo aver incrociato il suo sguardo che sprizzava entusiasmo da tutti i pori si rivolse verso l'ajumma dell'orfanotrofio.
" Lo adottiamo. "

Sia Jin che Namjoon erano felici, presto sarebbero diventati una famiglia a tutti gli effetti.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** II - Diventare genitori... ***


 
 
II - Diventare genitori...
 
Era passata una settimana esatta dall'adozione del piccolo Taehyung e i due ragazzi scoprirono ben presto che la vita da genitori non era affatto facile.
Namjoon sentì ancora le urla disperate del piccolo Taehyung provenire dalla stanza accanto, da quando era arrivato ogni notte era sempre la stessa storia, Namjoon sapeva delle responsabilità del diventare genitore, ma non avrebbe mai pensato fosse stato così stressante.
Si voltò verso Jin che dormiva serenamente al suo fianco con un'espressione pacata stampata in volto, sarebbe toccato al castano badare al bambino quella notte, ma il moro non voleva che si affaticasse.
Sbuffò e scese dal letto facendo il meno rumore possibile e con passo felpato entrò nella stanza di Taehyung, lo prese delicatamente sotto le ascelle per sollevarlo, il piccolo si attaccò istintivamente al suo collo smettendo di piangere, permettendogli così di posizionare una mano in modo tale il braccio avvolgesse la schiena e uno sotto il sedere in modo da sorreggerlo.
Namjoon sorrise alla vista del bambino che si aggrappava a lui e nascondeva il viso nell'incavo del suo collo alla ricerca di riparo e si sentì strano quando gli momorò un:
" Stai tranquillo Tae, papà è qui... ".
Passò qualche minuto a cullarlo tra le proprie braccia, quando vide che si era tranquillizzato lo adagiò nel piccolo lettino e si diresse verso la porta, ma proprio quando fece per aprirla Taehyung iniziò a piangere di nuovo.
" Aigoo, Taehyung... farai diventare papà scemo se continui così! " sospirò rassegnato riprendendo tra le braccia il bambino.
Era maledettamente stanco e le palpebre minacciavano di chiudersi da un momento all'altro, poi si ricordò che in quella stanza Jin aveva fatto mettere un letto ad una piazza e mezza per quando il piccolo sarebbe cresciuto, mai Namjoon amò così tanto il pianificare le cose in largo anticipo di Jin.
Il letto era attaccato alla parete sinistra, posò il figlioletto sul lato più vicino al muro per evitare che cadesse e lui si mise dall'altro lato facendo una specie di barriera. Avvolse il piccolo Taehyung in un delicato abbraccio di cui non si credeva neanche capace e si addormentò subito dopo.
 
Il mattino seguente Namjoon fu svegliato dalla voce di Jin accompagnato da un dolce profumo di pankakes ai mirtilli.
" Hey, amore? "
Il moro si rigirò diverse volte nel letto e, convinto di aver dormito nel comodo letto matrimoniale insieme a Jin, si spostò di più verso destra cadendo rovinosamente ai piedi del castano che se la rideva.
" Ahia! "
Appena si alzò Jin gli posò un dolce bacio sulle labbra senza togliersi quel sorriso divertito.
" Ti ho fatto i pankakes. "
Namjoon spostò di scatto lo sguardo puntando le iridi scure in quelle dell'altro, parendo un bambino.
" Mirtilli? " chiese con una voce fin troppo infantile.
" Sì, sono in cucina. Te li meriti, hai passato la notte con Taehyung. "
 
Namjoon scese le scale seguito dal fidanzato che stava dietro di lui e si precipitò in cucina dove trovò davvero un bel piatto di pankakes ai mirtilli.
Iniziò a divorarli, amava Jin e la sua cucina.
Aveva appena riposto il piatto vuoto nel lavandino quando sentì la voce del castano chiamarlo.
" Namjoonie ~ "
" Sì? "
" Bisogna cambiare il pannolino a Taehyung, lo fai tu? "
Al sentire quelle parole un brivido percorse la schiena del moro, cosa doveva fare lui?!
Rassegnato si alzò e si avvicinò al piccolo ovetto dove c'era un Taehyung sorridente che allungava le manine verso lui. Quando fu poco distante dal figlio adottivo, un forte odore di tanfo gli arrivò alle narici.
Ne era certo, sarebbe morto prima.
 

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** III - Pannolini, quale dilemma! ***


 
 
III - Pannolini, quale dilemma!
 
Namjoon temette che il suo povero naso si sarebbe potuto accartocciare o, alla peggio, cadere per il tanfo insopportabile quando prese da sotto le ascelle il piccolo Taehyug che rideva allegramente come se nulla fosse.
"Cosa ti da la mamma da mangiare?"
Chiese al bambino, anche se consapevole che il figlio non gli avrebbe mai risposto e pensando a quello non si rese nemmeno conto di aver chiamato Jin "mamma".
Facendo attenzione a non inciampare in uno scalino mentre saliva le scale portò il figlio nel bagno che Jin aveva attrezzato per ogni evenienza. Sospirò.
​Cercò di ricordarsi quello che aveva visto fare dal fidanzato quando lo vedeva cambiare il figlio, così iniziò a togliere il pannolino sporco, ma si bloccò quando il tanfo si fece più forte.
Vagò con lo sguardo alla ricerca di qualunque oggetto che avrebbe potuto aiutare lui e il suo povero naso e notò il cestino contenente le mollette dell'appendipanni poggiato su un mobiletto, non esitò e afferrò una molletta mettendola sul naso tirando un sospiro di sollievo.
Forse non sarebbe morto con quella molletta. Forse.
Finalmente riuscì a togliere il pannolino dopo essere stato ostacolato diverse volte dalle gambe del figlioletto che non aveva affatto intenzione di collaborare e starsene fermo.
Prese alcune salviettine dal pacco posato accanto al fasciatoio e con cura le passò sul sedere di Taehyung che non risparmiò un piede in faccia al padre che si massaggiò ripetutamente il punto colpito osservando il figlio che continuava a sorridergli come se non avesse fatto nulla.
Namjoon sospirò e cercò nel mobiletto poco distante un pannolino pulito, ma quando tornò di nuovo davanti al fasciatoio si accorse di non sapere effettivamente come si mettesse un pannolino, così fece l'unica cosa in suo potere.
 
"JIIIIIIIIINNNNN"
Potè giurare di sentirlo sbuffare dal piano inferiore.
"Sì?"
"Non è che potresti venire un attimo?"
 
Poco dopo Jin si affacciò alla soglia osservando con il capo chino il fidanzato come a chiedergli silenziosamente di cosa avesse bisogno.
"Hem... non riesco a mettere il pannolino a Taehyung..."
Disse imbarazzato Namjoon puntando lo sguardo a terra. Jin roteò gli occhi e si avvicinò al moro ridacchiando.
Nel giro di poco Taehyung aveva indosso il pannolino e se ne stava abbracciato a Jin sorridendo allegramente.
"Adesso hai capito come si fa?"
Namjoon annuì poco convinto, non aveva ancora capito come mettere un pannolino, ma di una cosa era certo: lui, di pannolini, non ne avrebbe più cambiati.
 
 

Angolo dello Stregatto
 
Salve popolo di EFP!
Ebbene sì, la vostra cara ed amata _exodus è di nuovo qui.
Questa volta vorrei rubarvi qualche riga di note d'autrice che mi farebbe davvero piacere leggeste.
Innanzitutto grazie di cuore a tutti voi, la storia piace molto ed è tra le seguite/preferite/ricordate di molti di voi e questo mi rende davvero felice! Ma non sono qui a scrivervi queste righe solo per questo, ma per un argomento un po' più serio del quale non avrei mai immaginato di parlarvi.
Come ormai saprete in Italia, ultimamente, si sta discutendo sul fatto dell'adozione da parte di coppie omosessuali e credo che la mia fanfic un po' centri con questo argomento.
Con la mia fanfiction vorrei dimostrare o per lo meno far capire che ognuno è in grado di crescere un bambino, indipendentemente dal proprio orientamento sessuale. So che un bambino ha bisogno di una figura materna e una paterna, eppure a volte mi ritrovo a pensare che una coppia omosessuale potrebbe crescere un bambino meglio di una coppia considerata "normale".
Mi è capitato diverse volte di passare del tempo con un ragazzo gay, amico dei miei genitori, inizialmente girare in pubblico con lui per me era una cosa piuttosto imbarazzante, ma con il tempo ha saputo dimostrare un amore quasi paterno nei miei confronti e ora non do per quale motivo potrei provare vergogna nel fare qualunque cosa con lui solo per il fatto che abbia un altro orientamento sessuale e devo ammetere che è divertente parlare di qualunque cosa con lui, eh già, quel cristo si subisce persino i miei scleri sul kpop.
Chiedo scusa per aver preso un po' del vostro tempo ma ci tenevo a spendere due paroline.
 
P.S. Chiedo scusa per il capitolo breve, domani mi farò perdonare con un altro capitolo ;)
_exodus
 
 
 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** IV - Sarà un rapper! ***


 
 
IV - Sarà un rapper!
 
Quello era un normalissimo giorno a casa Kim e per ognuno era la solita routine
Namjoon aveva iniziato di nuovo a lavorare dopo la piccola pausa che si era perso per passare del tempo con il figliolo e, per quanto ne sapesse Jin, il fidanzato stava lavorando ad una nuova traccia per il suo prossimo album. Già, Namjoon era un rapper molto famoso in Sud Corea e anche all'estero, del quale Jin era molto orgoglioso.
Jin aveva deciso di rimanere a casa ancora per poche settimane, poi avrebbe iniziato anche lui a tornare al lavoro, sempre a tempo ridotto se non si sarebbe potuto permettere di portare il figlio al lavoro, cosa poco possibile dato che era uno dei modelli di punta di una delle agenzie più famose di Seoul.
Al momento Jin e Namjoon non avevano ancora sentito parlare di notizie che citavano frasi come "Il figlio adottivo del rapper Kim Namjoon e del modello Kim Seokjin!" e il che era un bene per il bambino del quale i giornalisti sarebbero venuti a conoscenza il più tardi possibile.
Della loro relazione, invece, si sapeva già e i due si ricordano ancora degli incoraggiamenti delle fan che sin da subito avevano creduto ad una loro possibile relazione ed erano in estasi una volta venute a sapere del fidanzamento reso ufficiale dalle due compagnie diversi anni fa.
A Jin il nome della loro coppia risultava buffo, ma pensava che fosse azzeccato: NamJin.
 
Erano circa le 19.20 e dopo essere riuscito a far addormentare quella bestia di Taehyung, Jin era intento a preparare la cena. L'arrivo di un esemplare selvatico di Namjoon spaventosamente affamato era imminente.
Infatti dopo poco sentì la porta di casa aprirsi e chiudersi con un cigolio e dei passi felpati rimbombare sul parquet, poi due possenti braccia gli avvolsero il bacino e due labbra sottili si posarono sulla sua guancia un po' sudaticcia a causa del caldo provocato dalle diverse pentole posizionate sul fornello.
"Buonasera, amore."
Lo salutò la voce profonda di Namjoon che gli soffiò quelle frasi nell'orecchio in modo sensuale.
"Come è andata oggi?"
Chiese Jin sorridendo mentre si voltava per posare un dolce bacio sulle labbra del fidanzato.
"Alla grande! Finalmente sono riuscito a finire quel beat!"
Rispose l'altro spostandosi da un piede all'altro, allegro facendo inevitabilmente sorridere Jin.
"Oh, ora capisco perchè oggi non sei in modalità Angry Gudetama!"
Fece ironico Jin.
Da quando, l'halloween dello scorso anno, Namjoon era stato obbligato dal fidanzato a vertirsi da Gudetama perchè sosteneva che con i capelli biondi assomigliasse a Gudetama, quello era un soprannome che continuava a perseguitare il povero rapper.
"Oh beh, dato che te la sei cercata stasera vedrai una versione davvero arrabbiata di Gudetama a letto!"
Il sorriso da maniaco che spuntò sulle labbra del moro non rasicurò il cuoco di casa.
"E chi di dice che oggi io non abbia voglia di farlo con te?"
Namjoon lo guardò male e Jin continuò accennando un sorriso.
"Hai presente cosa ho dovuto passare oggi, con TUO figlio? Non ne voleva sapere di dormire!"
"Oh, a proposito... dove è Tae?"
"Sta dormendo in salotto, guai a te se osi svegliarlo! Anzi, adesso siediti a tavola che c'è pronto!"
Forse fu il tono da moglie isterica con il quale lo disse che fece autoconvincere Namjoon che sedersi immediatamente a tavola sarebbe stato un bene per sè stesso.
Una volta seduto a tavola il castano sembrò essersi calmato.
"Oh, sai... oggi ho incontrato un trainee entrato da poco nella compagnia che sogna di diventare un rapper, credo che abbia davvero del potenziale, quindi credo che domani chiederò di poterlo allenare personalmente."
"Wow, è fantastico!"
"Già, poi farò la stessa cosa con Taehyung quando avrà l'età per entrare a far parte della casa discografica. Un giorno sarà un rapper!"
Jin bloccò a mezz'aria le bacchette.
"Nono, lui sarà un grande vocalist, oppure un modello affascinante!"
 
La loro discussione sul futuro del figlio continuò anche mentre i due stavano mettendo i piatti in lavastoviglie. Jin era comodamente seduto sul divano a fare zapping, e nel mentre continuava a sostenere che un giorno il piccolo Taehyung sarebbe diventato un vocalist o un modello, se non tutti e due.
Namjoon era ancora in cucina a sostenere il contrario dicendo che sarebbe diventato un rapper in grado da fare il culo persino ad Eminem, stava giusto andando in salotto e in quel momento inciampò nella coperta che Jin aveva lasciato lì per far sedere il figlio quando giocava, finendo inevitabilmente a terra con un tonfo che fece persino svegliare il piccolo Taehyung che iniziò a piangere come un dannato.
Inutile dire che quella sera Namjoon rimase in bianco per davvero.
 

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** V - Prima parola ***


 
 
V - Prima parola
 
 
Taehyung stava guardando incuriosito Namjoon mentre questo era seduto a gambe incrociate sul divano a cercare di comporre un nuovo pezzo per il suo prossimo album, ma trovare delle parole da scrivere su quel quaderno risultava più difficile del solito. 
​- Aish! Non ce la posso fare! -
​Imprecò Namjoon cancellando gran parte del testo che aveva cercato di scrivere, in quel momento arrivò anche Jin che, una volta sceso anche l'ultimo gradino, prese in braccio il figlioletto che era comodamente seduto a terra cercando di imitare il padre, poi andò a sedersi accanto al fidanzato con Taehyung sulle gambe.
- Che c'è, un altro blocco d'autore? -
Namjoon annuì sbuffando e facendo cadere malamente il quaderno al suo lato.
​- Capisco, vedrai che pian piano l'ispirazione tornerà, devi avere solo pazienza. -
Il moro guardò l'altro interdetto.
- Ne sei certo? -
​- Certo che sì, e poi ti è capitato altre mille volte di avere dei blocchi, ma alla fine hai sempre scritto dei testi fantastici. -
​Namjoon sospirò e poi si voltò verso Jin.
​- Ti ricordi quella volta che mi liberai dal mio blocco solo vedendo la mia pessima pizza fatta in casa che aveva la forma di una farfalla? -
Jin ridacchiò.
- Certo che me lo ricordo. -
​Ci furono alcuni istanti di silenzio, successivamente rotti dalla voce di Jin.
​- Come va con Zico? -
- Alla grande! Alla fine avevo ragione, è un piccolo genio del rap! -
​- E tra quanto debutterà? -
​- Probabilmente tra uno o due anni, dopotutto è appena diventato traine. -
​- Capisco... -
​In quel momento Taehyung iniziò a gattonare dalle gambe di Jin a quelle di Namjoon, per poi cercare di alzarsi il più possibile attaccandosi al collo del padre per raggiungere i capelli scuri iniziando a tirarli facendo urlare il povero Namjoon.
Jin, d'altro canto, scoppiò a ridere.
​- Dovresti comporre una canzone pensando a Taehyung! -
​- E cosa dovrebbe dire il testo? "Mi piace il tanfo che esce dai tuoi pannolini e quando mi ritrovo la tua bava sui miei capelli che mi tiri sempre con estrema dolcezza"?! -
​Il castano ridacchiò accarezzando la guancia di Namjoon.
​- Chissà quale sarà la sua prima parola? -
​- Ovviamente sarà papà! -
​- No, ti sbagli di grosso ancora una volta perchè sarà mamma! -
​- Anya, pabo! Sarà papà! -
​- Pabo sarai tu! E comunque sarà mamma. -
​Taehyung si mise seduto sulle gambe di Namjoon e iniziò a fissare i genitori parlare per alcuni istanti pirma di gettare le braccia attorno al collo del padre abbracciandolo gridando:
- PABOOOOOO! -
 
Alla fine Namjoon riuscì a liberarsi del proprio blocco d'autore e scrivere il testo della sua prossima canzone interamente dedicata al figlio.
 

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** VI - Leone ***


 
 
VI - Leoni
 
 
Il piccolo Taehyung era intento a guardare un documentario sui leoni, per una circostanza ancora sconosciuta ai genitori si era innamorato fin da subito di quegli animali maestosi, dei re della Savana. E, ovviamente, Jin non aveva permesso che il figlio guardasse documentari che parlavano di leoni che sbranavano innocenti zebre, nè tantomeno dove parlavano della loro riproduzione, era l'unica cosa che mancava.
​Così il bambino guardava documentari dove si parlava della vita in branco di questi animali tanto sconosciuti e al contempo meravigliosi per lui.
​'Leone' fu anche la quarta parola che imparò dopo 'pabo', 'papà' e 'mamma', già, alla fine aveva avuto la meglio Namjoon.
​Ormai i due genitori erano abituati a vedere il figlio emettere urletti compiaciuti e imitare il ruggito di un leone mentre ne vedeva uno in televisione e non poterono fare a meno di trovarlo adorabile, ogni tanto Namjoon aveva anche fatto alcuni video.
​Proprio quest'ultimo non era ancora rientrato per l'ora di cena e Jin non aveva la minima idea di dove fosse andato, ma magari aveva avuto un contrattempo al lavoro...
​Ormai si erano fatte le otto di sera e il castano decise di chiamare il fidanzato al telefono, ma non appena finì di comporre il numero fece il suo ingresso un Namjoon trafelato e con un nuovo colore di capelli, i quali erano di un biondo ossigenato ed erano tenuti da del gel in una perfetta cresta. Il rapper sapeva di far diventare matto Jin quando si faceva biondo.
​Una cosa che non fuggì agli occhi di Jin ajumma fu il leone di peluche che il fidanzato teneva avvolto con il braccio sinistro.
​"Oh, ma che dolce papino, è adorabile!"
​Namjoon lo zittì con un bacio a fior di labbra ed attraversò il corridoio dirigendosi in salotto dove Taehyung era seduto in uno sgabello vicino al tavolo. Inutile dire che appena i suoi occhietti vispi videro il peluche s'illuminarono e il piccolo allungò le manine verso il padre che, addolcito dalla scena, glielo avvicinò. Lui strinse il peluche tra le mani tutto contento.
​"Tae?"
​Il castano attirò l'attenzione del figlio che lo guardò interrogativo.
"Cosa si dice al papà?"
​"Arggg!"

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** VII - Primi passi ***


 
 
VII - Primi passi
 
 
Erano ormai diversi giorni che i due fidanzati cercavano di far compiere i primi passi al figlio che si limitava ad aggirarsi per la casa gattonando e ruggendo, talvolta facendo anche prendere diversi infarti a Jin saltando fuori da posti improbabili come il cestino dei panni sporchi. Come ci fosse entrato, poi, era ancora un mistero.
​Non accennava a voler riuscire a camminare, si limitava per lo più a cercare di mettersi in piedi, ma ogni volta finiva a terra mettendo su un adorabile broncio e gridando: "Mamma, pavimento cattivo!"
​Quindi alla fine Jin si trovava alle prese con un Taehyung imbronciato e palesemente arrabbiato con il pavimento e la forza di gravità.
​Quella sera Namjoon era rimasto a casa con il piccolo mentre Jin era uscito per alcune commissioni.
​Il biondo era sdraiato sul divano con le gambe accavallate a guardare un documentario sulla vita in una navicella spaziale quando il figlioletto lo chiamò dal tappeto poco distante sul quale era seduto stringendo tra le mani l'amato leone in peluche mentre era intento a fissare il grande schermo del televisore.
"Appa?"
"Dimmi, Tae."
Aveva risposto Namjoon sorridendo.
​"Come mai qui le cose non volano?"
​"Perchè qui c'è la forza di gravità, mentre nello spazio no."
​"E' per questo che Tae fa bum quando si alza?"
​"In un certo senso sì."
​In quel momento sentirono la porta d'ingresso aprirsi e fece il suo ingresso in soggiorno Jin che, però, al posto della felpa grigia e dei jeans con i quali era uscito vi era un enorme pigiama da leone. Il biondo fissò interrogativo il fidanzato. Invece Taehyung aveva gli occhi che brillavano e istintivamente cercò di alzarsi per raggiungere velocemente Jin, con grande sorpresa per i due genitori ci riuscì anche muovendo alcuni passi, anche se un po' traballanti, verso il castano.
"Eomma, ho sconfitto la forza di gravidanza!"
 
 
 
 
Ed ecco qui la vostra amata _exodus! :3
Ho cercato di essere abbastanza veloce nell'aggiornare, ma purtroppo ho avuto dei problemucci con la mia testolina perchè non riuscivo a trovare un finale tra il comico e il puccioso per questo capitolo e il risultato non mi soddisfa molto, voi che ne dite? Vi è piaciuto?
​Ne approfitto anche per ringraziare tutti i lettori di questa fanfiction che è tra le preferite di 15 persone e le ricordate di 9, saranghae! <3
Vorrei anche chiedervi di lasciare una piccola recensione per sapere cosa ne pensate e se avete qualche idea -non vi preoccupate, Tae non sarà l'unico a venire adotato-.
Cercherò di impegnarmi cercando di essere il più organizzata possibile, ho creato una mia tabella di marcia per quanto riguarda gli aggiornamenti, provvederò a lasciarvi tutto qua sotto.
Grazie per l'attenzione,
_exodus
 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** VIII - Zoo ***


 
 
VIII - Zoo
 
Finalmente era arrivato il tanto atteso primo compleanno del piccolo Taehyun e Jin era elettrizzato all'idea avuta dal fidanzato e dal collega ed amico Min Yoongi per festeggiarlo.
​Andò a svegliare il figlio verso le dieci e mezza e quando questo scese in sala e vide Namjoon seduto sul divano si precipitò verso di lui gettandoglisi al collo.
"Appa!"
​Il biondo sorrise e gli scompigliò dolcemente i capelli.
​"Hey, Tae. Buon compleanno!"
"Compleanno?"
"Sì, significa che è passato un anno da quando sei nato!"
"Ohhh..."
​Risponde meravigliato il piccolo.
​"E sai dove ti porteranno Appa e Eomma per festeggiare?"
Taehyung scuote la testa.
"Andremo allo zoo insieme ad Hoseok hyung, Yoongi e Jimin!"
​Il figlio si limitò a fissare il padre con gli occhi che brillavano per poi alzare le braccia e piegare di poco le dita.
"Arghh?"
​Namjoon annuì e Taehyung esultò felice.
"Kamsahamnida!"
 
​Dopo una decina di minuti sentirono suonare il clacson dell'automobile di Yoongi e Jin dovette usare tutte le forze che aveva in corpo per evitare che il figlio corresse fuori di casa senza giubbino rischiando di ammalarsi. Prima che potesse uscire di casa Namjoon lo avvicinò a sè prendendolo per i fianchi.
​"Mammina apprensiva..."
​Sussurrò al suo orecchio prima di morderlo per poi posargli un dolce bacio a fior di labbra.
 
​Il viaggio in auto non durò molto e Taehyung ed Hoseok non fecero altro che ridere e scherzare.
​I due si conoscevano da alcuni mesi ed avevano subito legato diventando inseparabili, Hoseok si sentiva un po' come un fratello maggiore per l'amichetto, dovendo compiere due anni alcuni mesi dopo il compleanno di Taehyung.
​Appena entrati allo zoo fu inutile contestare, la prima tappa fu il recinto dei leoni.
​Taehyug fissava meravigliato gli animali, ogni tanto imitandone anche il verso per poi ridere intenerendo tutte le ajumme presenti che vollero strapazzarlo di coccole.
​Successivamente, su richiesta di Hoseok, andarono a vedere gli scimpanzè e per poco Namjoon non soffocò quando il figlio del collega, dopo aver osservato uno dei primati stiracchiarsi pigramente esclamò meravigliato:
​"Eomma, ma quella scimmia sembra Appa quando si sveglia la mattina!"
​Poi, però, fu il turno di Yoongi di rischiare di sputare un polmone, ma anche di consigliare a Namjoon e Jin di abbassare il volume di notte quando andarono a vedere le foche. Infatti, Taehyung aveva osservato con i suoi occhietti vispi quegli animali piuttosto goffi per poi gridare soddisfatto a Jin:
"Eomma, ma fanno gli stessi versi che fate di notte!"
 
 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** IX - Geografia ***


 
 
IX - Geografia
 
Ormai era cosa ben nota ai due fidanzati che il figlio fosse un piccolo esploratore che amava ficcare il naso ogni dove.
​Quel pomeriggio a casa Kim era venuto Hoseok per giocare con l'amichetto e in quei momenti non si poteva avere un attimo di tranquillità.
​Jin teneva nel piccolo studio diverse carte e planisferi e i due curiosi bambini vollero osservarle.
​Si trovavano stesi sul pavimento ad ammirare un planisfero steso a terra.
​Per Hoseok non era la prima volta che vedeva una cartina, ma per Taehyung che di anni di vita ne aveva quasi due in meno tutto ciò era una novità.
​Taehyung osservava meravigliato quella carta chiedendo di tanto in tanto ad Hoseok il nome delle varie nazioni dato che lui non sapeva ancora leggere.
​Hoseok indicò una piccola penisola a est.
​"Vedi? Questa è la Corea del Sud, dove viviamo noi!"
"Ohhhh..."
​Taehyung indicò un arcipelago non molto distante.
​"E qui cosa c'è?"
"Il Giappone!"
Lo sguardo del piccolo cadde su un grande territorio a ovest, l'America.
"Hyung?"
"Mh?"
"Come mai c'è disegnata un'anatra?"
 
 


Chiedo umilmente scusa a tutti per la mia assenza, ma la voglia e il tempo di scrivere sembravano essersene andati cwc
Questa dell'America è vecchia, sorry x"
Come sempre fatemi sapere che ne pensate con una piccola recensione :3
Qui sotto vi lascio anche il programma della settimana.
_exodus
 

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** X - Auguri Hoseok! ***


 
 
X - Auguri Hoseok!
 
- Eomma, perchè metti quei palloncini? -
​Chiese incuriosito il piccolo Taehyung che osservava attentamente Jin mettere palloncini e addobbi in ogni parte della casa.
- E' per il compleanno di Hoseok! -
- Davvero? -
​- Sì, ma è una sorpresa. Acqua in bocca! -
​- Cosa? Devo prendere l'acqua? -
​- Nulla Tae, - ridacchiò il castano - non dire nulla ad Hoseok, okay? -
​- Va bene! -
Fu la risposta di un Taehyung eletrizzato all'idea di una sopresa per il suo amichetto.
 
Finalmente si fecero le tre del pomeriggio.
​- Eomma, posso andare a nascondermi? -
​Chiese il piccolo sentendo il campanello suonare.
- Va bene, ma veloce! -
​Rispose divertito Jin andando ad aprire, nel mentre Taehyung si nascose dietro il divano.
​- Jin? Dove è Taehyung? -
​Chiese Hoseok non vedendo l'amico nei paraggi.
- Boh... -
​Recitò l'interpellato.
​- SONO QUI! -
​Gridò uscendo dal suo nascondiglio per poi abbracciare Hoseok che ricambiò l'affettuoso gesto.
​- Su, mettetevi in posa che vi scatto una foto. -
Disse Jimin che aveva assistito alla dolce scena.
​- Sorridete... -
​In quel momento Taehyung posò un dolce bacio sulla guancia di Hoseok.
​- Sono proprio una bella coppia... -
​Scherzò Namjoon appena uscito dalla cucina.

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** XI - Asilo ***


 
 
XI - Asilo
 
Erano passati altri due anni, volati via velocemente.
​Taehyung ormai aveva compiuto tre anni e quel giorno, il 17 settembre, sarebbe andato per la prima volta all'asilo.
​Hoseok, più grande di lui di un anno, aveva iniziato a frequentarlo l'anno prima e gliene aveva parlato bene. Diceva che si facevano tanti giochi, che si imparavano cose interessanti e che le maestre e i suoi compagni erano davvero simpatici.
​Nonostante le parole del migliore amico, Taehyung era comunque agitato ed emozionato, beh... almeno aveva già un amico che avrebbe visto all'asilo e ne era davvero contento.
​Quella mattina si era svegliato in anticipo, la notte prima si era addormentato piuttosto tardi a causa dell'emozione.
​Fece velocemente colazione, Jin lo aiutò a vestirsi e poi corse a prendere la piccola cartella nella quale c'era il necessario: una bottiglietta d'acqua, un grembiule di ricambio -Jin sapeva quanto si sarebbe sporcato con tempere e simili...- e una salvietta.
​S'infilò le scarpe e una Eomma fin troppo apprensiva l'obbligò a mettersi un giubbino perchè "faceva troppo freddo" secondo le sue parole, il tutto mentre un Namjoon divertito assisteva alla scena.
Zaino in spalla e poi in macchina fino all'asilo.
​Le madri dei nuovi compagni di Taehyung e le sue nuove maestre non sapevano se essere stupite per il fatto di vedere una coppia omosessuale o il figlio di Kim Namjoon e Kim Seokjin accompagnato da loro. Taehyung non era mai stato abituato ad avere così tanta attenzione...
​Riuscì anche a vedere Hoseok che appena si accorse di lui gli corse in contro abbracciandolo.
 
​Tutti i bambini vennero chiamati per la divisione nelle classi e i genitori sarebbero dovuti andare via.
​Tutti i bambini iniziarono a piangere, aggrappandosi alle gonne delle mamme, abbracciando i loro papà e chiedendogli di non lasciarli soli mentre questi cercavano di rassicurarli dicendo che si sarebbero rivisti presto; e poi c'era Taehyung che si avvicinò a Jin e Namjoon dandogli un bacio affettuoso su una guancia, poi, prima di trascinare Hoseok e andare lungo il corridoio dell'asilo, fece il saluto militare ai genitori e, con il petto gonfio disse:
"Non temete, tornerò a casa presto!"
 

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** XII - Auguri papà ***


 
 
XII - Auguri papà
 
Pochi giorni dopo l'inizio dell'asilo, esattamente il 12 settembre, era il compleanno di Namjoon, e Jin aveva progettato tutto nei minimi dettagli.
​Il rapper sarebbe stato impegnato a causa del lavoro tutta la serata a causa di un concerto che si sarebbe tenuto alla Seoul Arena il giorno stesso; certo, al biondo non dispiaceva festeggiare il compleanno con le fan, ma sapere di non poterlo passare con la propria famiglia dispiaceva sempre un po'.
 
​Taehyung guardò abbastanza confuso Seokjin che nel frattempo gli stava facendo indossare sopra i jeans una maglietta bianca con il nome d'arte del padre: Rap Monster.
​Il piccoletto sapeva che i genitori erano persone molto famose, ma era comunque troppo piccolo per saperlo esattamente; sapeva solo che Jin si faceva scattare tante foto con tantissimi vestiti, mentre Namjoon scriveva canzoni che erano velocissime, aveva provato un paio di volte ad imitarlo ma con scarsi risultati.
​Il moro sorrise soddisfatto guardando quello che sarebbe stato sicuramente confuso con un piccolo fanboy di tre anni.
​Nonostante le volte che Taehyung veniva accompagnato dai genitori all'asilo non siera ancora visto su nessun giornale o rivista, anche se probabilmente, dopo quella sera, l'intera nazione sarebbe venuta a sapere del figlio non gli importava più di tanto, ormai era abbastanza grande e sicuramente sarebbe piaciuto anche ai fan, dopotutto era impossibile resistere al suo sorriso rettangolare e sdentato.
 
​Mangiarono piuttosto leggero e poi salirono in macchina, diretti alla Seoul Arena dove li aspettava la manager di Namjoon nonchè la sorella di Jin, colei che aveva fatto conoscere i due.
​Il concerto era già iniziato e le fan cantavano a squarciagola le canzoni, accompagnando Namjoon che si muoveva sul palco rappando energcamente, nel frattempo Taehyung entrarono nel backstage, venendo subito accolti da Seokhyun che si appropiò subito del nipotino, strapazzandolo.
​Il piccolo passò le successive ore della durata del concerto a farsi amiche le stiliste e le parrucchiere, proprio queste ultime decisero di acconciare i capelli al bambino non si lamentò affatto.
 
​La mezz'ora prima della fine del concerto, invece, ripassò con la zia la canzoncina "Tanti auguri".
"Eomma, perchè devo cantare tanti auguri?"
​Jin sorrise dolcemente e prese in braccio il figlio, guardandolo.
"Vedi, oggi è il compleanno di appa e noi gli stiamo facendo una sorpresa, quindi non dirlo a nessuno, va bene?"
​Il piccoletto annuì sorridendo, solo che quando Jin lo mise a terra si mise a correre per la stanza canticchiando "Facciamo una sorpresa ad appa!"
 
​Finalmente il concerto finì e Taehyung si trovava quasi alla fine del passaggio che portava al palco, con affianco Jin.
"Sei pronto?"
​Gli bisbigliò il moro e Taehyung annuì convinto, stringendo tra le manine il microfono enorme, portandoselo alle labbra ed intonando con la sua voce da bambino: "Tanti auguri a te..."
​Sul palco e sugli spalti sembrò fermarsi tutto per un attimo: le fan non sapevano cosa stesse accadendo e Namjoon sapeva di riconoscere quella voce.
​Si aggiunse anche Jin: "Tanti auguri a te..."
​E i due finalmente uscirono allo scoperto, salendo sul palco e fu in quel momento che le fan si misero ad emettere urletti, sorridendo anche per la scena alla quale stavano assistendo, mentre Namjoon, dopo un attimo di sopresa si coprì il viso con gli occhi che si facevano leggermente lucidi.
​Poi cantò solo Taehyung: "Tanti auguri appa!"
​Ed infine fu solo Jin a cantare: "Tanti auguri a te..."
​Il biondo corse ad abbracciare i due, rischiando di soffocarli, mentre le fan scattavano foto e guardavano la scena, addolcite dalla tenerezza di quel momento.
Il miglior compleanno di sempre.
 
 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3350227