I Due re di khashi (/viewuser.php?uid=22761)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'agguato a Konoha ***
Capitolo 2: *** 2. Un nuovo esercito ***
Capitolo 3: *** 3.Addio. ***
Capitolo 4: *** 4.Notte solenne. ***
Capitolo 5: *** 5.Rovine ***
Capitolo 6: *** Patto di Sangue ***
Capitolo 7: *** Fumo. -parte 1- ***
Capitolo 8: *** Fumo. -parte 2: FLASHBACK- ***
Capitolo 9: *** I Due Re ***
Capitolo 1 *** L'agguato a Konoha ***
I Due Re-1.
L’agguato
a Konoha
< piegatelo a me
>
Lapidario,
l’ordine giunge fino alle orecchie dello shinobi. Questo ha
un fremito, lieve, appena accennato.
L’ordine arriva
fino alle orecchie di tutti i presenti.
Ed ecco che una lama
scatta, recidendo
i legamenti posti dietro le ginocchia. Il ninja cade a terra con un
tonfo. Controlla la caduta con i palmi. Il sangue fuoriesce abbondante
dalle due gambe. Il taglio brucia…
< sei rimasto
solo, a quanto pare,
Kakashi >. Con un ghigno orochimaru si siede su un trono portato
appositamente nella sala. Ai suoi piedi i jonin e i chunin si
prostrano.
Si
sente tremare ogni parte del corpo;
il
combattimento con lo sharingan sembra averlo stremato più
del
solito. Le gambe non lo tengono più. Poi un attimo, un
dolore
secco e profondo gli lacera la gamba sinistra, poi quella destra. Cede
sotto il suo stesso peso. Ansima vistosamente; lo sguardo va a cercare
supporto presso gli altri ninja: questi distolgono lo sguardo.
È
solo. Anche sakura, shikamaru,.. Nessuno accorre. I suoni si fanno
ovattati.
Senza nascondere la
propria
soddisfazione, il nuovo capo dell’Akatsuki si siede su uno
scranno affianco a quello già posizionato. Il volto
è
coperto da un velo… un cenno di questo ed ecco che i seguaci
scattano addosso all’unico ninja che ha osato ribellarsi,
l’unico che è rimasto in piedi, fermo al suo
posto, non
piegandosi ai nuovi padroni della foglia: l’unico
sharigan
rimasto al villaggio.
“Chi è quello?” . Domanda a cui non
può
seguire risposta. Il velo che nasconde il volto del secondo regnante
è impenetrabile. Poi un cenno della mano ed ecco che un
primo
pugno gli arriva da sinistra, diretto al volto, alla tempia, coperta
dal coprifronte. La vista si annebbia, un rivolo di sangue scende caldo
sulla guancia, sulla maschera, ed infine gocciola a terra. Poi il caos.
non può dire quale colpo sia arrivato per secondo: forse un
calcio allo stomaco, forse una gomitata. La frenesia è
troppa.
Il tutto dura pochi attimi, ma il corpo rimane accasciato al suolo,
privo della corazza jonin, che giace poco lontano. La maglia blu inizia
a presentare parecchi strappi…
Un altro cenno del
secondo regnante e
lo shinobi viene costretto in ginocchio, le mani e i polsi tenuti
saldamente da due sgherri, la cui identità è
celata sotto
una maschera.
Le gambe sanguinano, non vogliono smetterla. Il dolore che le
attanaglia si fa man mano più pungente. I muscoli
probabilmente
non rispondono già più. Sa bene cosa lo aspetta.
Si
meraviglia che tardino ancora…
Orochimaru si alza dal
suo scranno.
Sulla faccia ha ancora un ghigno di vittoria. Si avvicina allo shinobi,
con fare di sfida e scherno allo stesso tempo.
Ansima. Delle braccia lo tengono fermo.”come se potessi
muovermi..”. le mani si informicolano. Cerca di divincolarsi,
per
far affluire un po’ di sangue. Mossa sbagliata. La presa si
fa
più salda e un colpo gli arriva alla testa, facendolo
barcollare
in avanti. Poi si sente afferrare la testa..
Gli alza la testa. Vuole
fissarlo
negli occhi. La vittoria è arrivata. Ha
l’accortezza di
coprire lo sharingan con la mano. Pochi attimi, in cui cerca di
abbattere la ribellione dello shinobi..
.
Due mani lo afferrano per le spalle. Le sue sono ormai legate da
qualcosa. Deve essere sorretto. Le sue gambe non c’e la
fanno.
Trema per lo sforzo di stare in equilibrio. Da quel momento in poi ogni
sua mossa dovrà essere ben pesata..
Anche
lei ha dovuto piegarsi. Anche lei ha assistito alla scena.
Tutti si erano
prostrati, non uno aveva osato ribattere. In quanto a lei, allieva del
quinto Hokage, non era certo in grado di affrontare la situazione. Non,
non avrebbe potuto aiutarlo.
Sakura trattiene a stento le lacrime.
Da
poco l’Akatsuki aveva rapito il Quinto Hokage. Il villaggio
non
aveva potuto ribellarsi: a quanto pareva, non uno voleva onorare la
memoria di Tsunade..
“non
è morta..”. cerca di convincersi. Deve
convincersi. Da
quando era iniziato l’attacco aveva combattuto a fianco con
gli
altri ninja. Ma poi, proprio da questi, gli era stato ordinato di
piegarsi alla situazione. Proprio dal maestro Gai…
Tutto procede secondo i
piani.
< Senza Hokage i
ninja della foglia
sono senza guida. >.è appena un sussurro, rivolto
all’orecchio del secondo regnante, quello che ancora non
aveva
proferito parola.
<..tutto come
previsto>.
Orochimaru si allontana da quel volto la cui identità sembra
negata alla natura stessa, facendosi avanti, verso il gruppo riunito di
jonin e chunin della Foglia.
Il silenzio regna
sovrano…
L’unico ribelle
viene portato fuori dalla stanza.
< come ben sapete,
Konoha ha da oggi nuova vita! >
La voce appare forzatamente gioviale; il tono quello di chi sa di avere
il coltello dalla parte del manico.
< siete stati
convocati per ricevere i primi ordini da parte dei Due Re .>
Piccola pausa, studiata
per far accrescere la tensione. Nessuno fiata.
< è
così che d’ora innanzi alluderete a noi: ai Due
Re. Non saranno ammessi commenti personali.
Non saranno ammesse
repliche. >
Cammina avanti e
indietro, come parlasse da solo, come se semplicemente elencasse la
lista della spesa.
< ed ecco il primo
ordine:
consegnate le armi. > detto questo si gira, diretto verso il suo
trono. Subito i seguaci si attivano, prelevando le armi rimaste ai
ninja radunati. Alcune proteste vengono facilmente soffocate. Basta
questo a calmare gli animi.
Si
obbliga ad obbedire. Ancora in ginocchio,
sfila
le armi
dalle tasche, consegnandole all’uomo che incombe su lei. Vede
Shikamaru fare altrettanto, e così anche gli altri. Ogni
ninja
della foglia presente si priva del proprio equipaggiamento.
“e
Naruto?..” lo aveva cercato a lungo quel
pomeriggio, mentre
radunavano chunin e jonin nella sala, ma di lui nessuna traccia.
“forse
è perché è un
genin…” la sua
speranza. Poteva essere da qualche parte, ad attendere che i
superiori fossero rilasciati da quella che era stato definito
come:’Il Primo Raduno della Nuova
Foglia’….
**************************
..to be continued
** Ecco il primo capitolo. È la prima FF che
scrivo… mi raccomando. Commentate!! XD **
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Capitolo 2 *** 2. Un nuovo esercito ***
2 capitolo i due re
2.
Un nuovo esercito.
..Freddo
sotto la pelle.. buio attorno. Apre gli occhi: ancora buio.. rumori
sordi, metallici.. lontani. cerca di muoversi: fitte alle gambe. Sbatte
le palpebre.. finalmente a fuoco. Una cella . Buia. Umida.. che vortica
attorno a lui. Si gira, vomita..
Camminano lenti,
affiancati, i nuovi sovrani della Foglia.
L'uomo dal
volto velato avanza solitario, per quel lungo e scosceso corridoio..
..non sa
per quanto ha dormito. di sicuro parecchio. Confusi ricordi si
affollano nella mente, riorganizzandosi man mano.. immagini rapide,
dolorose.
Voci
ora da fuori, oltre quella porta metallica, da cui quasi nessuna luce
riesce ad entrare.. clangore metallico, un scatto, cigolio di cardini..
nuovamente braccato..
Cos'era accaduto?
..perchè ora se ne stava lì, immobile, senza fare
nulla?
Costretto
a camminare, ancora. Goffo, stanco, deve trascinarsi nei corridoi
stretti, bui, sorretto a malapena da un paio di guardie. Nuova porta
che viene varcata, nuova stanza visitata.. ma già doveva
aspettarselo.. violentemente vien seduto su una sedia, legato su di
essa..
Il sigillo. L'unica
cosa era ritrovare il sigillo. Oppure..
La testa
si fa pesante, gira; i suoni ovattati.. persino la faccia di chi gli
sta davanti perde significato..
Ancora
un colpo, un'altro. La cosa si fa monotona, quasi ridicola. Ride. Ride
sguaiatamente. Un pugno. Un rigo caldo sulla guancia. Ancora buio.
"Tutti radunati..
perchè"
Nell'aria un vento gelido scuote i ninja di ciò che era un
tempo la Foglia.
Tutti richiamati ai piedi di un grande palco rialzato, in legno.
Una sola figura sovrasta le altre..
Lui..
L'ora è giunta. Tutti
sono stati riuniti. Tutti attendono. Deve prendere parola.
..altro ghigno..
Kiba è
stato scelto. Il primo.
Sale sul
palco. Solo. Akamaru pare sia lontano.
Parlano. Kiba
non acconsente. E' lampante. Non possono obbligarlo.
"Ce la
può fare. deve solo.. "
Compare
Akamaru. Legato. Ferito.
..Kiba acconsente..
Sogghigna, soddisfatto. L'unghia
del pollice destro viene intinta in una strana sostanza.. e poi
conficcata nel collo.
La fila avanza. Sempre meno ninja
possono dirsi ancora padroni
di sè stessi.. sugli altri la sorte ha già agito:
controllati, come marionette, dal sigillo imposto sul collo.
"Devo andarmene.."
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Ed ecco un nuovo capitolo..
l'ho
fatto all'una di notte, quindi è un poì corto..
magari lo integrerò più avanti .. magari no,
bho.. ^^
Mi raccomando: recensite!!!
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Capitolo 3 *** 3.Addio. ***
Corre. Veloce, nascondendosi tra
le ombre della notte. La seguono?
..si.
In
tanti le danno la caccia; come sia riuscita a svignarsela non lo sa
nemmeno lei.
Corre..
Si
ferma solo quando ormai Konoha è solo un vago ricordo.. E
osserva dal monte quel suo passato lontano, a cui mai
potrà fare ritorno..
Legato. La schiena contro un
grosso ceppo; le braccia sono in una posizione innaturale, legate ad
esso.. Rotte.
È per terra,
su un pavimento di legno.. Mette a fuoco: è
all’aperto.. Su un palco rialzato. Ai suoi piedi quelli che
una volta riteneva compagni..
Sale lento sul
palco. È tutto pronto. I sudditi sono ognuno al proprio
posto. Sorride, compiaciuto.
Salta di ramo in ramo, diretta
verso le montagne più alte. Li c’è un
rifugio.. Lo aveva scoperto da piccola..
Potrebbe servire..
Qualcuno deve pur fare qualcosa.
Poi
un’esplosione, alle sue spalle. Fumo. In direzione della
Foglia.
Tardi per tornare
indietro.
“..Naruto dove
sei?”
Ancora
legato. per i polsi,
braccia aperte, a due pali, uno a destra e l’altro a
sinistra. In ginocchio.
“basta..”
Pensiero
inutile.
Uno
a uno chiunque fosse
stato di Konoha viene fatto sfilare. Ognuno deve colpirlo.
Per ognuno che
esita un bastone si infrange più volte sulla sua schiena; su
essa vi sono già lividi e tagli..
I
resti della maglia sono
rossi di sangue.
Circa trenta persone
mancano a svolgere il loro dovere, ancora in fila per eseguire il loro
primo ordine…
Infine
cede. L’ultimo
colpo arriva violento, al fianco destro. Un calcio?.. Un pugno?.. Poca
differenza ormai. Geme di dolore, non può più
evitarlo. Da molto tempo ormai non riesce più a stare zitto.
Si accascia, appeso solo per le braccia, di cui ha perso
sensibilità..
Testa
pesante. Ansima. Il
petto si alza e si abbassa velocemente, troppo velocemente. Non riesce
a riprendere fiato. Costole rotte. Altre.
Il
corpo si fa sempre
più pesante, schiacciato dal suo stesso peso.
Alza
la testa. La vista
si sfoca, torna lucida, si sfoca ancora.
“eccolo..
Aagh!”
Lo
individua il
traditore, l’uomo tanto affine ai serpenti.. Ora la frusta..
..passa
un tempo che non
riesce a definire. Qualcuno lo afferra per il mento. Apre gli occhi,
prima chiusi,
Stretti
per reprimere le
lacrime.. Orochimaru..
Si avvicina
all’orecchio destro, ridendo.
Afferra ora una spada,
tenuta in mano da uno dei tanti sgherri.. La pianta nel petto del
ninja..
Manca il
respiro.. Affanna,
trema.. Un rivolo di sangue esce dalla
bocca,
trovando spazio
tra i brandelli che rimangono della maschera..
<è
finita..>
Piove. Nulla da fare, il rifugio
sembra lontano chilometri..
Si
ripara alla meglio sotto le fronde di un albero, appollaiata su uno dei
rami più alti, purtroppo inzuppandosi ugualmente. Ha freddo.
Inizia ad avere fame. Una lacrima si fa strada lungo la guancia,
camuffandosi tra le gocce che scrosciano violente. Piange. Piange per i
suoi compagni caduti, piange per chi è caduto sotto il
controllo di quel.. Quel mostro!..
Urla
lontane indicano che qualcuno ancora la insegue.
Lentamente
viene staccato il corpo esanime del ninja, estratta la spada lorda di
sangue. Il corpo viene poi trascinato lontano, dove non possano
arrivare occhi indiscreti.
Orochimaru lascia la sua
postazione, fermandosi solo un attimo a dettare ordini ad un suo
sottoposto..
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..to be continue..
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Capitolo 4 *** 4.Notte solenne. ***
4
NOTTE SOLENNE
La pioggia lo impaccia; i rami si
aprono a fatica. Salti lunghi, affrettati. Troppo rumore. Digrigna i
denti. Spinge ancora sui quadricipiti. Konoha è dalla parte
opposta. Ma deve aspettare..
Il freddo inizia a farsi sentire. I vestiti bagnati non aiutano. Se
solo evocasse.. ma sarebbe un errore.
I tuoni coprono la corsa.
I lampi le illuminano la strada.
La terra trema al suo passaggio.. o forse è
un’impressione?
..impronte profonde si imprimono nel fango.
Cazzo.
All’ultimo si
aggrappa ad un ramo. Dannato muschio. Il cuore si affanna, le gambe
lavorano veloci per riacquistare il terreno perduto.
‘dov’è?!..’ . Ancora qualche
salto. Le gambe sono in fiamme. Il cuore batte nelle orecchie.
‘dove sei!’
La landa mostra solo la notte,
nella sua forma più densa.
Solo qualche fulmine osa sfidarla.
Una sagoma veloce la attraversa di corsa.
Dietro di sé trascina qualcosa.
Il buio quasi abbaglia, ma deve andare avanti.
Il fruscio dietro di lei la fa correre più veloce. Una
roccia.
La roccia.
Si acquatta, ansimando, la mano davanti alla bocca.
La gola brucia, chiede ossigeno.
Ma c’è solo umidità
nell’aria, e.. qualcos’altro?
Quale cerimonia può
dirsi più riuscita? Quale evento può dirsi
più memorabile? Cos’altro avrebbe potuto segnare
la memoria di tanti?
Nella stanza ovale i due nuovi sovrani brindano, sicuri delle guardie
fedeli all’esterno della stanza.. e dell’edificio..
e per le strade di Konoha, indossanti un mantello nero con nuvole
rosse.. e cerchi blu al centro del petto.
I bicchieri tintinnano l’uno con l’altro, ma solo
uno beve. Orochimaru. Subito si pente.
..Immobile, osserva l’uomo incappucciato. E poi nulla.
Suda freddo. Tende le orecchie; il
silenzio della notte la assorda.
Il cuore sembra voler uscire dal petto, ma no, le serve, deve stare li.
Deglutisce: amaro e sapore di terra. Posa il ramo con cautela, per
stringere la fionda fatta di sassi,
una delle sole cose che riesce a ricordare del corso di sopravvivenza..
una delle poche cose che puoi costruire al buio. E in silenzio.
Un fruscio.. o forse era il vent..
Un lampo lontano e un luccichio famigliare.
Gli shuriken sfiorano l’orecchio destro.
Scatta, verso l’alto, veloce, un salto, nell’attimo
dopo il fulmine. Gli occhi piangono per lo sforzo, la pioggia..
Altro fulmine.
Eccolo.
Corre per i corridoi di
pietra, alla cieca. Le feritoie non servono di notte. Scivola
all’improvviso, batte il fianco, senza fiato. Pavimento
bagnato. Qualche insetto strano finisce i suoi giorni sotto la sua
natica..
Un lamento si strozza in gola; stringe la mandibola, levandosi da
quella melma schifosa. Stacca quello che sembra una bestia pelosa..
La mappa. Destra, sinistra, salto. Afferra e poi.. Perché
non l’ha studiata?
Aspetta nell’oscurità. Appeso. Il sudore gela
sulla pelle; il fianco protesta. Ma dove andare?
Le mani stringono l’asta di ferro, scivolosa e fredda; la
pelle ci si attacca sopra..
Pesta il calice già in frantumi, smuovendo il corpo. Nessun
segno. Si gira, verso la finestra che dà sul villaggio..
sulla piazza. Si gode la notte senza luna. Il viavai delle ronde
è seguito dalle lanterne. Nessun altro in giro.
Atterra, corre. Lancia.
Nessun rumore. Solo il sasso che annega nel fango.
Passi. I suoi passi. I passi di qualcun altro.
Difficile distinguere.
Si ferma. Poi..
Ecolo ancora.. Occhi chiusi.
Le orecchie la guideranno questa notte.
Lancia. Il sibilo della fionda è soverchiato da un lampo.
Nessuno.
Altro lampo.
Nessuno.
‘dove sei!’ immobile, sa che deve muoversi senza
rumore.
Si accuccia. La gola è stretta in una morsa. Stavolta non
sarà facile. Ascolta.
Konoha non può aiutarla ora..
Le braccia tremano troppo
spesso. Il fiato manca. Il freddo impedisce di ragionare. Ad occhi
chiusi richiama i pensieri, i ricordi dell’addestramento, di
quello strano momento in cui Jiraya gli parò del posto.
‘dove cazzo era!’ corridoi e cunicoli, finte stanze
e sigilli da non toccare. Ma uno. Uno è quello da prendere.
È nella parte est, questo lo ricorda. Ma la strada per
arrivarci..
cammina
nel corridoio, lo stesso che pochi minuti prima aveva visto anche
l’altro insulso ometto. I serpenti.. phuah! Roba da
dilettanti.
Godendo della ritrovata solitudine percorre in discesa i gradini a
chiocciola, assaporando il gusto bagnato dell’aria stantia.
La mano sfiora appena la pietra, muta e glaciale, unica testimone e
compagna che l’ormai unico re abbia mai voluto al suo fianco.
La torcia fatica a penetrare le ombre, dense e pesanti. Odore di Casa.
Il terriccio, le cacche di topo, gli insetti lo accolgono. Cigolio di
cardini, legno marcio e muffa.
Scorre il palmo sul muro sporco, rovinato dalle infiltrazioni, e
viscido. Finalmente la leva. Con un ronzio il generatore si avvia.
Pochi secondi e una luce verde si cala nell’ambiente.. sui
tavoli.. sugli strumenti.. sui vasi.. sugli Incubatori.
La serratura scatta. Nessun disturbo, non finchè si lavora.
Non finchè si studia. I polmoni si riempiono di
quell’aria, facendo contrarre un sorriso sotto il cappuccio..
e sotto la maschera. Posa a terra il mantello, forte di un vigore che
pochi possono dire di aver mai provato, avanzando per il corridoio, in
mezzo agli Incubatori. Sui display controlla le funzioni vitali,
soffermandosi su uno in particolare, ultimo pezzo della collezione..
Controlla i dati, regola il Liquido di Konsa, controlla
l’avanzamento del Sigillo e poi osserva.. un arto rotto non
è un problema.. le ferite si chiudono in laboratorio.. ma
una spada nel petto…
Il
tempo corre. Non può scappare.
Nel fango cerca una piccola pietra, sferica, perfettamente liscia; la
pelle si taglia per la terra fredda, i tendini chiedono caldo.
Annaspa, le dita frenetiche, silenziose, immerse nella melma. E poi uno
scatto. Un Clak.
Scivola dentro, veloce.
.
.
.
...
…
verde…?...
.
.
--------------------------------------------------------
ººººººº
continua...
c
-------------------------------------------
-------------------------------------------
ecco, dopo secoli e secoli ho finalmente aggiunto un capitolo e deciso
cosa scrivere nei prossimi. quindi a breve il seguito (il tempo di
metter e buono il papi che non può vedermi al pc).
anche questa l'ho fatta tra mezzanotte e le 2.. quindi siate clementi
^^ (e anche Marchi, Giacomi e Lucie XD)
plz recensite anche se non vi piace.. che un po' di consigli non fanno
mai male u.u
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Capitolo 5 *** 5.Rovine ***
5.
Rovine
Atterra, goffa, sbattendo
un ginocchio su una roccia. Si rialza nel buio, nell'umidità
del sottosuolo.
Avanza, veloce, le mani tese avanti, le orecchie pronte. il rimbombo
del silenzio permea ogni cosa, suono che cela mille segreti che forse
nessuno porterà alla luce.
Il terreno viscido rallenta la corsa. Si ferma. prende fiato.
...eppure c'è qualcuno vicino, nascosto. Allora riprende,
accellera, urta dei sassi.
Corre. L'eco riempie le pareti. Cade. Un masso... affanna sul terreno,
si alza, corre ancora. Troppi passi...
'..
verde. perchè verde? ..si sta bene. ma perchè
verde? .. c'è luce. tanta luce.
troppa!'
Protegge gli occhi, feriti, chiusi. 'ma si sta bene. è
caldo.' Respira profondo. ' perchè fa male respirare?'
. . .
Un suono.. oltre la luce.. strano, ripetitivo e lontano. Lo culla
quasi, con quel suo ritmo monotono..
Poi la
gravità torna, il suono diventa una sirena, rindonda nelle
orecchie, sbatte sui timpani per passarvi attraverso. altri suoni,
voci?.. macchine?
Qualcosa scorre, sul corpo, scivola sulla.. pelle?.. ' io ho la pelle?'
Qualcosa sotto le ginocchia, e sotto le cosce.. '..pavimento?..
è piccolo'
'verde.
perchè verde? ..si stava bene. troppa luce!'
Respira ancora. un gemito. fa male. Sguardo sfocato. Solo verde. E
ombre.
La mano
scorre sulla parete; l'unica guida, i suoi occhi.
I passi.. di qualcuno. Nel buio. Corre ancora...strada chiusa.Un muro.
Buio. altro Buio...
Due persone
osservano la scena, da un piano rialzato. Uno ha un cappuccio. L'altro
un segno viola sul collo. Due persone.
Sotto il cappuccio, oltre la maschera: eccoli, gli occhi, assetati,
avidi.. impazienti.
La sirena parte. L'Incubatore si svuota. Dall'interno un tonfo. Aspetta
che venga aperto e il corpo trascinato sul tavolo. Legato.
Nessuna protesta. Nessun imprevisto. il display numero 8 si spegne.
Un ronzio.
La
gravità è strana. Viene voltato, spostato,
trascinato in questo denso verde dalle ombre. il sopra e il sotto si
invertono. Una fitta allo stomaco: bile. L'acro sale fino alla bocca,
in un rivolo che cala fino a.. terra? cielo?.. impossibile dirlo.
Il
secondo generatore parte. La stanza si sgombra. Due persone restano.
Uno dei due scende, con falcate potenti, levando il cappuccio.
Osserva il corpo e accarezza gli strumenti sul piano a fianco.
Una serie di luci al neon si accendono sopra il tavolo.
Un ronzio.
La schiena si innarca, la pelle si ribella. C'è freddo.
Trema. Socchiude gli occhi. Verde. Mette a fuoco: un soffitto.
Il fiato manca; tossisce. qualcosa lo tiene fermo ora.
.. un clac;
Gira la testa, tenta di togliersi da li, ma la luce lo raggiunge anche
sotto la pelle. gli occhi roteano sotto le palpebre..
.. qualcosa fa tornare il buio.. una mano. Una mano pesante. Una mano
che stringe sulle tempie..
Un singhiozzo si strozza in gola.
Un
tamburo martella le tempie.
Nel buio, alza la testa
dolorante. qualcosa di caldo scende sulla guancia.
tocca, con la mano, fino all'origine ..
Avanza piano ora. E' vicina. Le parenti sono elaborate al tatto, come
in tanti piccoli quadrati ordinati.
L'altra mano è sulla tempia sinistra.
'..Tsunade..'
Ora solo i suoi passi. perchè? dov'è andato..
Ma ormai è vicina. Ferma sulla parete segue un glifo
preciso. preme e scivola dentro.
Silenzio ancora. Solo altro silenzio. Ma è sola ora. E'
sicura. Nessun altro è entrato qui.. eppure..
Con le mani cerca, fino a trovare la fune. Richiama il chakra. Chiude
gli occhi e la accende.
Man mano le pupille reagiscono. Si, nessuno. Ma ancora passi. Ma non
qui; non nella stanza.
L'odore del fumo riempie le narici.
Le torce mangiano avide l'ossigeno.
Ln fondo: eccola.
Corre avanti e..
..decide. Salta
avanti. Dovrebbe esserci il terreno. Dovrebbe. Sgranchisce le gambe,
ciondola avanti e indietro, con le mani che piangono.
Atterra.
Un rombo, la terra trema e si disfa, lo inghiotte nelle sue
profondità.
'Eccoti'.
Scatta indietro, salta e lancia dei sassi ..
Ma non è
ombra quello che trova: luce e fumo, e un fruscio. D'istinto si muove,
evitando per poco due sassi. Kunai pronto.
Una mano lo blocca con un'agilità sorprendente, una mano
attaccata a un corpo con una testa dai capelli rosa..
'Sei un
idiota!'
Si sfoga, senza mollarlo, scaricando tutta la tensione accumulata.
Tossisce. Le torce bruciano. Lascia perdere tutto. Va verso la libreria.
'Aiutami...Naruto.'
'No!'
Non se lo aspettava. si alza trascinando la gamba, togliendosi dai
vetri, guardando disperato le sue creazioni, lasciate li..a morire.
Il dolore alla sinistra si irradia ad ogni passo, ben presto tramutato
in ira.
L'urlo d'odio riecheggia nella stanza, passando sopra ai corpi, ai
vetri, alle Basi Incubatrici, al secondo generatore... o quello che ne
rimane, accompagnando il suono lugubre della sirena, che copre
qualsiasi rumore oltre quella porta.. scardinata come se fosse carta.
I pugni puniscono il tavolo.
'Orochimaru!..
Sei.. più inutile ora che prima!'
Va a
fuoco. Brucia.. qualcosa sulla spalla.. dentro la spalla, attraversa le
viscere.
Una sola domanda: 'Perchè..?'
Scappa, gradino dopo gradino, come una bestia all'angolo. Una sola
parola in testa: Fuggi.
Il fianco duole ad ogni passo, ad ogni colpo inferto, ad ogni guardia
superata, ad ogni scalino che si fa strada tra le costole.
Corre. Non è importante dove. Una scala umida, un corridoio,
alcune porte.. ma prosegue.
Il petto brucia.
Il corpo è pesante.
Spalanca la porta. Inciampa. Urla: è giorno. Una mano
protegge gli occhi, l'adrenalina corre sulla schiena. Sbatte contro un
albero.. e contro un altro. Grida dietro di sè. Davanti
altri alberi..
La corteccia graffia la pelle. Ma prosegue, di ramo in ramo, veloce..
non è normale.
Il petto brucia. La spalla brucia.
Poi, nel mezzo di un salto, una fitta, lancinante, alla schiena.
Atterra, di faccia e di spalla.
Il respiro manca; l'aria entra ed esce in un soffio sottile.
C'è freddo. Solo ora realizza di essere nudo.
All'improvviso sembra che ogni elemento del suo corpo voglia gridare...
..
I rumori si confondono, così come il cielo e la terra.
..qualcuno deve avergli piantato un pugnale nella spalla..
..piange.
..buio..
========================Continua...===================
bueno, direi che questo è il capitolo più
complicato .. probabilmente in un momento di relax lo
rimetterò a posto.. forse nei prossimi giorni.. (devo
smettere di scrivere alle 2 di notte, altrimenti questo è il
risultato <.<)
cmq.. see you soon buddy ^^
COMMENTATE!!!
bye!
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Capitolo 6 *** Patto di Sangue ***
6. Patto di sangue.
<
Non ho tempo
per le tue stupide librer.. cazzo, no! >
L'orrore
si legge
chiaro negli occhi di Sakura. Lo guarda, pupille sgranate.
'Non
ora, ti prego,
non ora!'
Le mani si aggrappano
al bordo della maglietta, come volessero strangolarla. I muscoli si
tendono, il fiato si fa corto, la mandibola si serra in un ghigno.
Paralizzato.
Tutto il corpo.
Le iridi continuano a
scorrere sul segno rosso che scende dal collo fino all'ombelico di
Naruto.
Il diaframma si gonfia e
si sgonfia senza realmente portare aria ai polmoni.
Si gira verso la
libreria, scorrendo le vecchie copertine di pelle e le lettere
illeggibili di quei pochi volumi ancora intatti.
Non
ha impastato il
chakra. Non ha formato sigilli. Eppure il suo chakra sta riempiendo
l'aria, amalgamandosi con essa.
Il
segno rosso
continua a convogliare le particelle di chakra, amalgamandole con le
molecole fisiche.
Un
rombo. Profondo.
Acuto. Lontano.
La
terra trema. No.
L'aria trema.
Si
inginocchia,
chiude gli occhi, cercando i due flussi dentro di sé.
Niente.
Solo energia
estranea. La testa comincia a girare, sopra e sotto si invertono...
Un tonfo. Non si gira. I secondi
sono preziosi.
Un secondo tonfo, ma
stavolta è il tomo che ha lasciato cadere: troppo
pesante per poterlo spostare.
La polvere non si
solleva, schiacciata dalla densità del chakra.
Un fischio alle
orecchie, la vista si sfoca.
Apre il volume. La pelle
delle pagine sembra reagire al tocco di carne viva.
'É solo
immaginazione..'
Corre a capo del
gruppo scelto. Le suole sembrano inghiottire il rumore dei piedi sulle
piastre di granito. Seguire il chakra fino a non poter respirare.
É complicato. La
procedura lunga. Ma i polmoni ormai non reggono.
Il peso di Naruto sembra
centuplicato, ogni passo sembra voler asciugarle i muscoli.
Finalmente il grande
salone. Si compre il volto con una maschera di stoffa, la impregna di
chakra e le forze tornano assieme all'ossigeno.
Un cenno rapido e gli
altri due scattano in avanti.
Tigre. Drago. Serpente.
Taglio sull'indice degli
iniziati.
Drago, Topo, Drago.
Il sangue dei due si
mescolaal chakra, risucchiato dall'untuositá dell'aria.
Una palla rossa,
viscosa, le ondeggia davanti agli occhi.
Le sue palpebre sono
chiuse, la mente concentrata nelle parole appena lette.
Le ultime righe..
Serpente, cavallo.
<...>
Ride. Si ferma al
centro, a pochi metri. Una sfera rossa liquida perde la sua
densitá: si disgrega nell'aria, svanendo poco dopo, bruciata
dal contatto del chakra.
L'hanno
immobilizzata. Basterá aspettare che i suoi polmoni siano
saturi.
La maschera frena l'odore di sangue putrido e di vomito.
< Sdraiatela di lato o si affogherà nel suo proprio
schifo. >
Si avvicina, supera i due corpi a terra. Strappa la pagina aperta del
libro, nascondendola sotto il giubbotto.
< Andiamo. >
¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤
CONTINUA...
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Mamma mia, quanto è passato?
Che bello tornare a scrivere ragazzi! spero vi piaccia il nuovo
capitolo.
Ora proverò ad aggiornare almeno una volta a settimana, che
ho anni da recuperare XD
Commenti, recensioni... già sapete che mi fa piacere.. e se
vedo che leggete mi motivo a continuare la storia ^^
Buona lettura!!!
Nota:
Facciamo un po' di chiaro con i personaggi:
tipi di scrittura:
nero a sinistra, normale: narrazione dei due Re
quella specie di rosso, corsivo, a sinistra: Kakashi
Centrato, nero: Sakura
Blu, a sinistra: Naruto
Verde: *Surprise*
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Capitolo 7 *** Fumo. -parte 1- ***
7
FUMO
-parte 1-
Il tepore lo culla piano piano fuori dal dormiveglia. La lana pungente
sulla pelle lo coccola accarezzandolo; gli arti poco a poco
riacquistano coscienza di sé stessi. C'èe
umiditàa nell'aria; rumori indistinti rimbombano appena,
forse nella sua testa, per l'emicrania. L'odore speziato di brodo
s'innerpica fin dentro le narici, attraversando i polmoni, andando
direttamente a svegliare lo stomaco.
< Guarda
chi si sveglia.. >
Le urla dello stomaco
coprono la voce che lo sta mettendo seduto, gli appoggia la schiena a
una parete terrosa e gli sistema la coperta attorno al corpo. Mette a
fuoco l'immagine: una ciotola di brodo di carne e verdure con riso
aspetta fumante davanti al suo naso, in mano a... non importa.
I muscoli del torso
scattano... scatterebbero per afferrare la ciotola. Un capogiro...
Beve il brodo ad
occhi chiusi, godendosi il calore che scende per la gola. Una fitta
allo stomaco..
< Devi
riabituarti a mangiare. >
< Ancora..
> Muove appena la bocca per tornare a sorbire subito il brodo,
ignorando il bruciore di questo sulle labbra tagliate.
Gli tiene la
testa mentre lo aiuta con le ultime gocce di brodo. Lo lascia respirare
all'ennesima convulsione dell'addome... forse dovrebbe aspettare a
fargli mangiare il resto.
< Resta
sveglio > appoggia la ciotola sulle ginocchia, gli rialza la
testa.
< Apri
>
Riso. Un cucchiaio di
riso. Le lacrime iniziano a scorrere senza preavviso. Sorride mentre il
massetere torna finalmente a muovere la mandibola.
Si stringe le
braccia attorno al petto , girandosi per controllare l'interno della
grotta: Il brodo continua a cuocersi, piano.. l'unico modo di non far
andare a male il cibo con l'umidità calda della
grotta. Lo sguardo prosegue, sul fondo: respiro regolare...Si gode
l'alba appena fuori dalla grotta. L'aria fresca porta con sé
l'odore di una giornata calda d'estate. E di bruciato.
Le
ceneri di Konoha ancora brillano lontane, all'orizzionte: attorno alle
colonne di fumo si stagliano le nuove mura. Ancora in costruzione,
ancora con punti deboli. Ma avanzano rapide.
__________________________________________________________________________
Continua...
__________________________________________________________________________
Come promesso, anche se corto: un capitolo a settimana :)
Buona lettura e buona domenica !!!!
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Capitolo 8 *** Fumo. -parte 2: FLASHBACK- ***
i due re cap 8
8
FUMO
-parte 2: Flashback-
Lo guardava dormire,
distante, la grotta ormai piena dell'odore di cenere del villaggio.
Doveva rimetterlo in forze o non avrebbe retto. SPortó
pollice e indice alle tempie, massaggiando dove una volta aveva portato
il coprofronte.
La figura alle sue spalle si
inchinó in silenzio.
Sbatté i
pugni sul tavolo di granito, la macella stretta in una morsa fatale.
Per poco non aveva perso tutto nell'esplosione. Per poco non aveva
mandato a monte ció che aveva sacrificato. Si
alzó guardando la sua immagine attraverso i vetri della
stanza, trovando sotto il cappuccio i suoi occhi, un tempo neri.
Se non avesse avuto fretta, se avesse usato i simboli nel
tempo corretto ora il demone ...
Controlló il
sigillo sulla schiena, sulla spalla. Il segno pulsava, i caratteri
sbiadivano e ricomparivano. La radice nella zuppa sembrava far effetto.
Doveva agire subito. Ne aveva autoritá. Ne aveva il dovere.
Tigre. Drago. Serpente. L'altro uomo incise l'indice dell'Ultimo
Sharingan. Il sangue sgorgó nero. Drago, Topo, Drago...
I muscoli rigidi, si lasció andare. Basta combattere. Basta
ostinarsi con una vecchia causa. Un calore nel sangue sembrava
sostenerlo. Konoha... un pezzo di storia. La nuova era..servire...
Dalla faccia di
Sakura lesse che era grave. Corse via, cercando di contenere la potenza
della Volpe. Saltó oltre i resti delle mura, oltre le ombre
di quelgli zombi una volta suoi compagni. Bruciava. Il suo sangue
bruciava. Le vene rosse rilucevano sotto la pelle, i muscoli che
lottavano per non irrigidirsi, per poter resistere fino ad
incontrare il santuario. I muscoli che scoppiavano, ignoró
la voce di Sakura, sparendo oltre il muro della notte.
Lo avrebbe seguito. Sapeva
esattamente dove. E poi l'esplosione,
giusto appena dopo lo sfogo su Naruto.
sapeva che sarebbe peggiorato. Il suo sangue si sarebbe intriso di
chakra e aria
come reazione al trapasso forzato..
Aghi. Dovevano essere aghi,
mille, che gli si infilavano nelle vene. Bruciavano, bruciava tutto, ma
non si mosse. Il petto si abbassava su di un letto di terra.
Inizió a sudare.
C'era quasi. Con
Sakura era stato tutto piú semplice. Lei sapeva, meglio di
lui. Cedette, afflosciandosi sotto il suo
stesso peso. Mise a fuoco, vedendo una strana sfera rossa svanire poco
dopo. Buio.
Dondolava, sospeso. E
respirava. Cercó di toccare la bandana bagnata che
aveva sulla bocca, ma i muscoli bruciarono. Si arrese. Socchiuse un
occhio, indagando la penombra. Dei piedi. Il retro dei piedi dello
shinobi che l'aveva caricato in spalla e le punte di quello che aveva
caricato...Sakura? ...Buio.
Appena in tempo. Se
avessero invertito il processo... non osava pensarlo. Serró
il pugno e la squadra si fermó. Con gli occhi
indagó sullo stato dei prigionieri. Poi uscí alla
luce del giorno. Tolse la stoffa intrisa di acqua e chakra dal volto
per liberarsi i polmoni. lo stesso fece il resto della
squadra. Il vento portó al suo naso la fuliggine
dei resti di Konoha. Il sigillo viola
sul collo le brució. Tsunade aprí indice e medio
della sinistra e indicó la direzione.
Aprí gli occhi
a ció che una volta era stato chiamato Kakashi Hatake. Dove
una volta c'era un occhio nero vide ora una pupilla azzurra.
Atterrarono giusto
all'entrata. Con un cenno fece mettere i corpi dei due prigionieri
accanto a quello della nuova arma. Si avvicinó, in silenzio
alla pentola. Qualche goccia del brodo caddero nella bocca di Naruto.
La copia si
dissolse, tornando a congiungersi con la sua matrice, appena entrata a
capo della squadra.
Tigre. Drago. Serpente.
Qualcosa pungeva sull'indice.. un liquido caldo sgorgava bollente.
Drago,
Topo, Drago...
I muscoli si irrigidirono. Si arrese. Non valeva la pena
lottare. Konoha non esisteva piú, era solo un pezzo di
storia. Doveva arrendersi al futuro.
¤¤¤
Si
caló nuovamente il cappuccio sul viso, nascondendo la coppia
di Mangekyou Eterno. . Non disse nulla,
limitandosi a sorridere. Finalmente. < E la vecchia
forza portante?> Chiuse gli occhi e assaporó la
vittoria. Ora non aveva rivali. Ora poteva far rinascere Konoha sulle
sue proprie ceneri, disinfettandola dall'ipocrisia. Fece entrare
Tsunade rimanendo soli con la nuova arma. Ammiró finalmente
il risultato degli sforzi compiuti. La creatura stava in piedi, ferma,
vibrante di forza, un occhio arancione e l'altro serrato.
Prese distanza. Come chiamarla? Come attirare la sua attenzione? Una
creatura cosí, mescolanza di piú esseri, poteva
non essere raggiungibile da presenze...inferiori. L'allegria di poco
prima inizió a svanire. si era convertito in un essere
inferiore?
Nessuna reazione.
Ancora silenzio e immobilitá. Solo l'occhio arancione ebbe
un guizzo, quasi impercettibile, che si placó docile
a...qualcosa.
Inizió a disegnare un cerchio camminando attorno al tavolo.
Si fermó a conteplare la creatura. Controllarla era
essenziale.
Sasuke abbassó il cappuccio davanti a testimoni per la prima
volta dal suo ritorno a Konoha. Si avvicinó. Il pollice
destro sollevó la palpebra sinistra della creatura. Un
occhio pieno di chakra. Uno Sharingan intriso della Volpe a nove code.
Sorrise, mentre i suoi due occhi entravano nell'anima della creatura,
scorrendo i nodi delle due essenze, legandole tra loro. Un viaggio che
mai nessun altro uchiha aveva compiuto e mai nessun'altro avrebbe
potuto fare.
I due Sharingan di Nuova Konoha entrarono in risonanza. Sasuke
indicó Tsunade, in piedi, obbediente, in attesa.
¤¤¤
------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
To be
continued...
--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
//
Finalmente ho potuto scrivere questo capitolo. Sorry per il tempo, ma
non ho potuto mettermici prima.
Spero che il capitolo vi piaccia e che vi serva per ricongiungere le
due linee della storia.
Recensite please, e vediamo come vi sembra l'evoluzione.
Preannuncio che ho giá pronto il capitolo successivo e che
penso di chiudere la storia in pochi altri capitoli, forse
giá nel prossimo, ma prima mi piacerebbe sapere anche le
vostre opinioni.
Buona lettura :D
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Capitolo 9 *** I Due Re ***
i due re cap 9
9
I
DUE RE
Aveva
fallito. In ginocchio, le guance iniziarono a rigarsi si lacrime.
Piangeva.
Nostalgia. Rimorso.
Aprí gli occhi, respiró fondo, allargando le
narici.
Assaporó l'aria un'ultima volta.
La voce Sasuke.
Il cuore le mancó un colpo.
Continuó a guardare
il cielo
Due mani la alzarono a forza, sollevandola dalle ascelle,
accasciandola di nuovo
sopra un palco. Quel palco...
Inizió a tremare.
I polsi le vennero legati ad un palo, dietro la schiena.
Si obbligó a guardare.
Le mancó il fiato. Non sarebbe sopravvissuta.
Si giró verso i due re. Sasuke si stagliava
orgoglioso alla sua destra.
L'altro.. un mostro. Un mostro con le fattezze del suo antico mentore.
Il corpo sfigurato dalla tensione dei muscoli, pendeva dalle labbra
dell'altro.
Non fermó il pianto, che le scese in silenzio e copioso.
Si impose di guardare.
Kakashi non aveva aperto bocca. Fermo, statuario, aspettava.
Non capiva. Non pensava.
Aspettava. Aspettiamo.
Si, aspettiamo. Il
corpo ha freddo. Cos´ha addosso? Mi fai schifo, tu e il tuo
debole corpo. Hai pantaloni addosso. Fatteli bastare.
Cosa aspettare? Due
occhi entrarono nella sua... nella
nostra testa. Strinsero i nodi e ne presero le estremitá.
Legati, l'uno all'altro.
Si giró nell'ovazione della folla. Caricammo il colpo.
Eh-eh-eh.. L'odore
del sangue mi
é sempre piaciuto. A te no, Kakashi?
Poco
a poco sorrise al silenzio. Sorrise a Konoha, a come la ricordava.
Colori e suoni si mescolarono. La gravitá smise di esistere.
Un ultimo battito fu il suo saluto al mondo.
¤¤¤
END
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//qui finsce la storia. Spero sia piaciuta. Vi chiedo di recensire per
sapere cosa ne pensate, in quanto penso da fare un seguito.
Grazie a xena75, Rin 4ever, Sofiuccia, Ekiyo e bravesoul per
le
recensioni: anche se é passato davvero un sacco di tempo per
cause di forza maggiore, i vostri commenti mi hanno motivato a finire
la storia.
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