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I vampiri hanno
conquistato in breve tempo tutte le zone emerse del mondo. Ci hanno concesso un
minimo di normalità di tanto in tanto però la gente scompare e noi tutti ormai
sappiamo che fine fanno quelle persone.
Nessuno di noi può
fare o dire niente, se vieni scelta la tua vita finisce.
Ogni giorno mi
ripeto che ho visto un mondo senza vampiri ma è scomparso.
Ogni giorno ho la
consapevolezza che prima o poi toccherà anche a me.
Mi alzo
svogliatamente dal letto. Oggi non ho proprio voglia di andare all'Università ma
il corso mi aspetta e non lo posso proprio saltare. Prende le firme e non posso permettermi di perdere un
anno per questo stupido corso.
Cerco nell'armadio
un bel maglione a collo alto molto largo, uno dei miei piccoli modi per passare
inosservata accanto ai vampiri. Già una mia amica è scomparsa.
Jessica è stata
presa l'anno scorso, la sua famiglia è distrutta.
Non oso immaginare
la reazione di mia mamma e di Charlie se mi dovessero prendere. Non li rivedrei
più.
Esco di casa di
corsa, l'autobus passa tra pochi minuti. Angela è già lì che mi aspetta con un
aria afflitta.
-Cosa è
successo?-le chiedo temendo il peggio.
-Niente, è solo che
ho un brutto presentimento.-risponde mentre saliamo.
Finalmente
arriviamo in classe. Mentre mi siedo vedo molti sguardi di vampiri su di me
affamati. Rabbrividisco.
Angela si guarda
intorno spaventata.
Il professore
arriva accompagnato da una persona che conosciamo fin troppo bene.
Felix è un ragazzo
molto grande, robusto e alto. I capelli neri sono nascosti dal cappuccio del
mantello e i suoi occhi minacciosi sono tinti di rosso sangue.
Tutti aspettano con
le palpitazioni il nome e cognome. Mi sento mancare. Non è la prima volta che lo
vedo, mi ricordo benissimo quando molti del mio stesso corso sono stati chiamati
tra cui Jessica. Non possiamo tentare di fuggire, non possiamo scappare. Per
loro siamo solo bestie pronte a sacrificare.
-Isabella...Isabella Swan.-
Mi si ghiaccia il
sangue nelle vene. Angela mi stringe la mano. Tutti rimangono in silenzio, so
benissimo che sono sollevati ma nello stesso tempo non capiscono questa
crudeltà. Penso a mio padre che non mi vedrà tornare a casa e la scuola lo
chiamerà e gli dirà che sua figlia è stata scelta.
Con una stretta al
cuore mi alzo in piedi ed esco fuori dalla mia fila lasciando tutto li sulla
sedia. Angela mi segue con lo sguardo.
Sul volto di Felix
vedo comparire il solito sorriso che ha quando una preda arriva tra le sue
mani.
-Andiamo...-mi dice
tenendomi per un braccio e portandomi fuori dall'aula.
Addio
Angela...
Addio
amici...
Addio
papà...
Ciao!! E'
vero che devo finire ancora l'altra storia ma ho avuto questa illuminazione tipo
2 giorni fa mentre tornavo a casa dall'Università con il bus e mi è balenata in
testa questa idea. E se i vampiri riuscissero a governare il mondo? e se noi
fossimo soggetti alle loro regole e al loro dominio del
terrore??..............ihihihihi...............Cmq spero che vi piaccia questa
mia ideuzza. Ho già preparato il secondo capitolo ma prima di continuare voglio
sapere cosa ne pensate voi!! Un mega bacione
vale
Entro nell'enorme
villa sede del potere di Aro. Tutto qui suda ricchezza e magnificenza. Avevo
sperato fino all'ultimo di non vedere mai questo posto. Guardo il lungo tappeto
su cui adesso sto camminando e mi chiedo se anche Jessica è passata di qui
esattamente come me. Il tappeto è di un rosso scuro e mi ricorda molto il
sangue. Il sangue degli innocenti.
Felix apre un
portone e su una specie di trono vedo Aro e Marcus appena dietro di lui.
Sostengo il loro sguardo fino alla fine.
Felix mi obbliga ad
inginocchiarmi e quasi non mi spezza una spalla.
-Devi essere più
cortese con i nostri ospiti Felix!-commenta Aro venendomi incontro per tendermi
la mano. Mi alzo ma non afferro la sua mano. Sento un ringhio provenire dalle
mie spalle ma cerco di non fare vedere quanto sono terrorizzata.
-Dovrai essere più
gentile piccola umana!-dice Felix facendomi accapponare la pelle. Il suo respiro
gelato e vicinissimo mi fanno visibilmente tremare.
Aro mi prende per
un braccio e per un attimo sembra contrariato ma poi sorride
fissandomi.
-Jane, puoi venire
un attimo?-mormora impercettibilmente Aro mentre vedo arrivare una ragazzina. Il
suo sorriso è diabolico. Mi manca l'aria.
Jane mi fissa
sempre più con insistenza fino a quando vedo i suoi muscoli distendersi e
guardate terrorizzata Aro.
-Come
immaginavo.-mormora Aro tornando a sedersi sul suo trono. Marcus mi squadra. Gli
ho sempre visti in televisione. Non mi sarei mai aspettata di trovarmi adesso
ancora viva davanti a loro.
Jane viene mandata
via con un gesto della mano sprezzante così torna nelle retroguardie sempre però
fissando ogni mio movimento.
-Portatela
via.-dice finalmente Aro. Felix mi prende per un braccio. Bene. Adesso morirò,
con due semplice parole è stata firmata la mia condanna a morte.
Usciamo da una
porta laterale della sala del trono e mi ritrovo in un altro corridoio con alte
e ampie vetrate e candide tende. L'atmosfera qui è decisamente diversa, dalla
bellezza del posto mi potrei anche dimenticare che sto facendo gli ultimi passi
che farò in vita mia. Forse questo corridoio è fatto apposta, un ultimo sprizzo
di bellezza prima di morire sotto le grinfie di uno di questi schifosi
vampiri.
Cerco di infondermi
un po' di coraggio, andrò in un mondo migliore e abbandonerò per sempre questo
mondo. Mi dispiace solo per le persone che soffriranno dopo la mia morte, anzi
probabilmente staranno soffrendo già adesso.
Felix mi porta
davanti una porta e la apre di scatto buttandomi dentro.
Guardo meravigliata
il posto. È una camera da letto in stile vittoriana, mi guardo intorno
aspettando di incontrare la mia morte che però non arriva.
Passano i minuti e
io rimango immobile in mezzo alla stanza guardando in ogni angolo della
stanza.
Alla fine spossata
mi siedo sul letto e mi addormento. Almeno la morte arriverà nel
sonno.
EDWARD:
Guardo svogliato le
persone che mi presentano davanti. Sono totalmente annoiato. Scelgo le persone a
caso, totalmente indifferente dei loro pianti, ormai sono abituato a questo tipo
di sceneggiate.
Aro soppesa le mie
scelte mentre Carlisle si preoccupa di non scegliere persone con malattie o
comunque che non possono contribuire al lavoro alla villa.
Da dieci anni
abbiamo preso totalmente il controllo. Siamo diventati i padroni del Mondo, Aro,
Caius, Marcus e Carlisle guidano la schiera di vampiri che a loro volta
sfruttano gli umani per qualsiasi cosa. Le nostre prede sono totalmente
sottoposto alla nostra volontà.
Gli “anziani” hanno
il controllo sulla vita o sulla morte di ogni singola persona sul Mondo. Non
esiste nessuno che si può opporre a noi almeno non più dopo che abbiamo
eliminato ogni licantropo e le persone che potevano avere nel loro corpo il gene
che li tramutava è stato ucciso. Non esiste più nessuno che si può opporre a noi
e io sono uno dei pochi favoriti di Aro a cui è concesso ogni vizio.
Non mi è negato
niente, sebbene non sono un anziano vengo trattato alla pari, stessi diritti,
stessi poteri.
Aro non ha mai
nascosto il suo interesse per noi. Tutta la mia famiglia ormai si è trasferita
in questo Palazzo.
Aro appoggia una
mano sulla mia spalla.
-Ho saputo che hai
fatto fuori un'altra serva, devi sceglierne un'altra, non posso pensare che il
mio favorito rimanga senza distrazioni nei suoi momenti liberi...-mi dice
sorridendomi beffardo.
Per fortuna che le
scorte di umani non mancavano mai, si riproducevano abbastanza rapidamente e per
questo c'era sempre sangue a volontà. Una risorsa inesauribile.
-Ho un regalo
speciale per te...-mi dice Aro e fa un cenno verso Jane che porta una ragazza
dai lunghi capelli castani mossi. Appena entra sono scosso da un fremito per il
suo odore ma è come se fosse comunque bloccato da qualcosa. In un attimo sono
dietro di lei e le sposto una ciocca di capelli dal collo per sentire il suo
odore.
Sa di natura,
alberi, muschio, i profumi della foresta si mischiano al dolce profumo della sua
pelle. “La voglio” commenta il mostro dentro di me.
-Sapevo che ti
sarebbe piaciuta.-commenta Aro tornando sul suo trono.
La ragazza stringe
i pugni. Il suo profumo si mescola a quello della paura. Non può fingere con me,
anche se sembra del tutto indifferente lo sento che è terrorizzata.
Il suo profumo però
continua a sconvolgermi, mi entra nelle viscere.
-Cerchiamo di farla
durare un po' di più delle altre...-dice Carlisle.
WOW!! sono
contentissima! ma adesso spero di non avervi deluso con il secondo capitolo! mi
raccomando ditemi la verità! se fa schifo l'idea e tutto lo voglio sapere! Sono
stupefatta dal fatto che ci sono già 25 persone che l'hanno messa nei loro
preferiti! e 11 che hanno commentato positivamente! sono contentissima!! scusate
se non vi ringrazio uno per uno ma ho preferito aggiungere il capitolo (con
alcune modifiche perchè ho aggiunto un pezzo di Edward e quindi ho tagliato il
terzo...). Domani mi devo svegliare molto presto per l'Uni quindi perdonatemi!!
un bacione vale
La carico sulla
spalla e la porto nei mie appartamenti velocemente.
Questo sì che è un
vero regalo.
La sbatto sul letto
ed immediatamente sono su di lei e annuso ogni centimetro della sua pelle
scoperta. Involontariamente lascio sfuggire un ringhio frustrato. La ragazza
tiene gli occhi ben chiusi e credo che si aspetta che la morda ma mi voglio
divertire con lei. La guardo respirando appieno il suo profumo che mi
rintontisce poi, una cosa mi lascia totalmente interdetto. Non riesco a sentire
i suoi pensieri, mi avvicino di più a lei ma non sento niente. Cerco di
escludere le voci in più che parlano nella mia testa.
-Parla!-le ordino
scuotendola e obbligandola a guardarmi. Non riesce a dire nemmeno una parola da
quanto è terrorizzata.
-Dimmi il tuo
nome.-dico incitandola per sentire il suono della sua voce.
-Bella...-mormora
con un filo di voce. Anche se ho ascoltato il suono della sua voce non riesco a
sentire ancora i suoi pensieri.
È questo che
intendeva come regalo? Una persona che non mi può disturbare con le sue
chiacchiere mentali, totalmente muta.
Respiro
soddisfatto.
Ero stufo di avere
delle cameriere che continuavano a disturbarmi con i loro pensieri. Lei è quello
che fa per me.
L'afferro per un
polso e la porto attraverso un passaggio segreto della mia camera da letto in
un'altra camera che ho predisposto per la mia schiava, almeno sarebbe stato
anche più comodo soddisfare certi miei appetiti notturni.
-Qui ci sono i tuoi
vestiti...-dico indicandole un armadio di legno- questa è la tua nuova dispensa,
per qualsiasi cosa devi chiedere a Jessica che è nella stanza accanto alla tua.
Da adesso sei mia questo vuol dire che posso fare di te tutto quello che voglio,
ogni cosa che ti chiederò di fare tu la dovrai fare senza fiatare o
contraddirmi. Dimentica tutto il resto perché adesso esisto solo io nella tua
vita e non dovrai pensare ad altro che a me.-
Mi guarda per la
prima volta negli occhi e non leggo niente se non desolazione.
-E
lavati...-
La lascio sola
nella stanza mentre sento i primi singhiozzi arrivare alle mie orecchie. Ho
bisogno di sangue. Incrocio Heidi e Tanya per il corridoio.
-Dove vai?-mi
chiede Tanya. “Ti aspetto questa notte...”
-No.-rispondo secco
continuando per la mia strada. Mi guardo percorrere il corridoio attraverso i
suoi occhi e anche quelli di Heidi.
Mi dirigo verso la
parte sotterranea dove teniamo le nostre prede e ne scelgo una a caso. Entro
sorridendole e sento già il suo cuore palpitare per me.
Mi avvicino a lei e
le sposto i capelli dietro l'orecchio scoprendo il magnifico collo. Lentamente
con le labbra scivolo dalla sua bocca fino al collo dove i mie denti trovano
pace, sento la carne lacerarsi. Dopo pochi minuti la donna è solo un corpo privo
di sangue. La lascio cadere a terra. Soddisfatto torno alle mie
stanze.
Tanya è sdraiata
sul mio letto con una mise provocante, mi siedo sul letto e la afferro per il
collo.
-Mi sembrava di
essere stato chiaro. Non volevo vederti.-le dico buttandola a terra e
sdraiandomi sul letto.
Tanya imperterrita
torna sul letto e mi accarezza il cavallo dei pantaloni da sopra il taglio
classico dei pantaloni. Il mio corpo reagisce normalmente ma il mio sguardo non
cambia e non si sposta da lei. Non mi interessa questa piccola troia che si
intrufola nei letti di qualsiasi persona che abbia un minimo di
potere.
Slaccia i pantaloni
e massaggia la mia eccitazione liberandola poco dopo. La guardo mentre la
intrappola tra le sue labbra rosee. Succhia avidamente mentre premo un po' di
più la sua testa verso la mia eccitazione in modo da darmi più piacere e lei mi
accontenta come sempre. Vengo nella sua bocca. La guardo leccarsi le labbra
mentre è scossa da una nuova eccitazione. Si mette a cavalcioni su di
me.
-Ma sì...-dico
osservandola. Si toglie via il reggiseno lasciando liberi i suoi seni
prosperosi. Una bella scopata è proprio quello che ci vuole. Dopotutto è bello
sbattersi l'amante numero 1 di Aro.
Le bacio i seni
succhiandoli avidamente mentre lei si muove sul mio membro pulsante. I suoi
gemiti riescono a coprire perfino le voci nella mia testa.
Un nuovo profumo ma
comunque famigliare invade le mie narici. Mi volto con lo sguardo verso la porta
segreta e la vedo scioccata in tutta la sua bellezza. La bocca leggermente
aperta per la sorpresa e gli occhi castani sgranati.
La mia nuova
serva.
Il suo profumo
naturale è stato liberato dal bagno che ha fatto, il profumo che si era messa
non mi piaceva affatto, ma adesso mi stordisce completamente.
“Prendila”
Allontano Tanya da
me e con un movimento fulmineo e blocco a Bella ogni possibilità di fuga. Come
una preda trema.
-Edward!-dice
scocciata Tanya dopo essersi tirata su in piedi.
-Vattene!-le
rispondo ringhiando minacciosamente.
Annuso avidamente
la nuova essenza di Bella. Un aroma mai sentito prima che risveglia pulsioni che
erano state assopite dal recente sangue che ho bevuto.
-Jessica non ti ha
detto che non voglio essere disturbato?-le dico ringhiando vicino al suo
orecchio. Mi affronta con lo sguardo. Le tiro un sonoro schiaffo.
-Non osare
guardarmi in quel modo...-dico sedendomi sul letto. Le faccio segno di
avvicinarsi e come voglio io fa quello che le dico. La metto a cavalcioni su di
me cercando di farle sentire la mia evidente eccitazione. Le guance diventano di
un delizioso colore rosso. Avvicino il suo volto al mio ma distoglie lo
sguardo.
Non parla, non dice
niente, guarda lontano e so già cosa pensa anche se non posso leggerle il
pensiero. “Sei un mostro”
La butto sul letto
e la sovrasto con la mia figura. Accarezzo le sue curve e le alzo il vestito
scoprendo buona parte della coscia. La accarezzo fino ad arrivare ai suoi
piccoli seni in boccio. Avvicino il mio bacino al suo.
“uccidila...”
Sorrido. Non
ancora. Mi voglio divertire con lei. Può riuscire più delle altre a
distrarmi.
Strappo l'intimo e
sento l'odore prepotente della sua femminilità inondare la stanza. È eccitata
anche se non lo vuole dare a vedere.
-Vuoi far divertire
il tuo padrone? È per questo che sei entrata?-
-Ogni vostro
desiderio è un ordine...no?-mormora voltando il capo da una parte per non
incrociare il mio sguardo.
CIAOOOOOOOOOOOO!!! Non ci posso
ancora credere che questa storia sta riscuotendo questo successo! nes sono
piacevolmente sorpresa! Un grazie mille a tutte le persone chre recensiscono e
anche alle persone che hanno messo la storia tra i preferiti!! Mi raccomando
continuate a commentare anche perchè è l'unico modo per tirarmi su dopo 2 ore di
statistica...mi capite vero?!?!!? Un bacione a tutti quanti e al prossimo
capitolo
Non era giusto che
il mio corpo rispondesse così al suo tocco.
Non era giusto che
il mio corpo di sentisse attratto da lui.
Dopotutto erano
stati creati apposta per tentare chiunque, donna o uomo non aveva importanza.
Tutto di loro doveva attirarci. Più
veloci, più forti e più attraenti.
-Ogni tuo desiderio
è un ordine, no?-mormoro sputando fuori quelle parole che sono come un macigno
per me. Sono creature spregevoli, orribili ed egoiste. Non hanno sentimenti.
Corpi freddi che camminano. Morti che camminano.
Non conoscono il
significato della parola “pietà”. Spregevoli esseri senza un cuore che
batte.
Ho incontrato
Jessica. Pensavamo tutti di averla persa.
Era un po' più
bianca del solito ma mi ha spiegato che qui non si fanno alcun problema a
lasciarti quasi senza sangue. Nella sua stanza infatti avevo notato diverse
barrette di cioccolato accanto al letto e la mia supposizione era giusta. Edward
si sfamava a volte con lei. Era come uno spuntino per lui. Ora eravamo entrambe
alla mercè di Edward e in un attimo era diventato il mio nemico numero
uno.
Distolgo lo
sguardo dal vampiro che mi ha portato via tutto, amici, famiglia e la mia intera
esistenza. Relegata in queste camere per il suo diletto.
Sento il mio corpo
alleggerirsi come il materasso che torna alla sua normale altezza. Lo guardo
sorpresa. Lui mi da le spalle e si riveste tranquillamente come se non fosse
successo niente. Come se non mi avesse messo le mani addosso.
In fretta cerco di
coprirmi trattenendo le lacrime per la consapevolezza di quello che stava per
fare e incomincio a rifare il letto che avevano disfatto, dopotutto ero una
schiava, no? Le mani mi tremano ma cerco di fare tutto il più velocemente
possibile per tornare in quella piccola stanza dove posso essere al sicuro. Dove
posso piangere.
-Vai a mangiare- la
sua voce arriva delicata ma nello stesso tempo autoritaria. Cerco di tornare
nella mia stanza dove avevo visto che mi avevano lasciato del cibo,
probabilmente l'aveva messo Jessica, ma lui mi blocca. Mi sistema il vestito
coprendomi il più possibile e mi conduce alla porta della sua stanza sbuffando
sonoramente.
Percorriamo i
corridoi in silenzio, a volte incrocio lo sguardo di altri esseri umani
terrorizzati ma anche di vampiri affamati. Edward tiene una mano sulla mia
schiena che mi guida per i corridoi, ed è quando incrociamo altri
vampiri che la sua presa si fa più salda e giurerei di sentire a volte dei
ringhi provenire da lui.
Non so bene chi sia
e che ruolo ricopra qua dentro ma tutti sembrano temerlo in un certo senso anche
i vampiri sono terrorizzati da lui e più va avanti questa consapevolezza e più
capisco che io sono effettivamente il suo pranzo. Come i leoni che combattono
per una gazzella.
Edward mi conduce
fuori dalla villa, probabilmente sul dietro. Appena usciamo vedo delle ragazze
bellissime sedute attorno ad un tavolino di vimini bianco. Edward non spiccica una parola.
Appena arriviamo
vedo ogni sorta di ben di dio sul tavolino. Sembra che stanno prendendo un thè
con dei pasticcini. Immediatamente sento il mio stomaco brontolare e vedo con la
coda dell'occhio Edward fare un sorriso che non mi fa sentire più la fame ma
mille farfalle nel mio stomaco. Appena
arriviamo vicino tutte smettono di parlare e sembrano improvvisamente
interessate al contenuto delle loro tazzine. Nello stesso istante un uomo, un
vampiro per l'esattezza si avvicina scrutando Edward.
Edward sposta una
sedia rimasta vuota e mi fa segno di sedermi. Cercando di essere il più
rilassata possibile mi siedo e guardo le ragazze che tengono il loro sguardo
fisso sul tavolino.
-Confido in voi, se
le succede qualcosa o riesce a scappare vi riterrò personalmente responsabili.-
dice mentre mi mette una mano sulla spalla. Le vedo sussultare al suono della
sua voce e improvvisamente mi ritrovo anche io a fissare un pasticcino che è
davanti a me.
Appena sento la sua
mano svanire mi volto e lo vedo infondo al giardino che sale i gradini di marmo
bianco poi sparisce dentro la villa.
Appena mi volto
verso le ragazze tutte mi guardano sorprese e sorridenti.
-Edward
Cullen?-dice una sporgendosi leggermente verso di me.
-Oddio, non ci
posso credere! Sei stata molto fortunata!- dice un'altra lanciando un'occhiata
alla villa.
-Fortunata?-ribatto
schifata. Come potrei mai essere stata fortunata? Sono qui. L'ora della mia
morte non è ancora definita ma di una cosa sono sicura, io morirò. Quindi per
cosa sarei fortunata?
Se in questo
momento stessi a casa sarei stata fortunata. Riavere la mia vita, incontrare le
mie amiche o parlare con i miei genitori.
Qui sono soltanto
una prigioniera.
-Tu non hai capito
proprio niente. Se sei qui è perchè ti ha scelto lui. Saresti potuta morire
appena sei arrivata con le altre ma tu sei qui. Sei una graziata come noi.-mi
risponde una ragazza con i capelli biondi e ricci con il naso leggermente
all'insù.
-Io sono arrivata
da sola. E siamo delle prigioniere. Non siamo graziate.-
-Da sola? Non
c'erano altre ragazze insieme a te? Non c'è stata la selezione?-mi chiede
un'altra ragazza stranamente incuriosita dalle mie parole.
-No. Mi hanno preso
all'Università e sono arrivata qui subito. Aro mi ha parlato e solo dopo mi
hanno portato da Edward.-
-Alice deve aver
visto qualcosa...-mormora una ragazza ad un'altra cercando di non farsi sentire
ma praticamente è inutile.
-Però sei viva.
Nessuna di noi è morta fino adesso e tipo io sono qui da un anno. Hai visto
Marcus? Se hai visto Aro lo devi per forza aver visto. Ci trattano meglio. A
parte certe volte dove ci mordono per il nostro sangue, viviamo bene. Qui ci
sono anche altri umani come noi ma che sono trattati alla stregua di animali.
Ognuna di noi appartiene a qualcuno di importante qua dentro come tu adesso
appartieni ad Edward Cullen. Il pupillo di Aro.-mi spiega una ragazza mora con
gli occhi di un verde intenso.
-Perchè ci tengono
in vita?-chiedo a questa ragazza.
-Non lo
sappiamo.-
-Penso che alla
fine anche se non lo vogliono dare a vedere anche loro provano dei sentimenti.
Forse provano qualcosa per noi.-dice una ragazza per la prima volta. Tutte la
guardano come una pazza e come dopotutto sto facendo anche io.
Sentimenti?
Quelle
bestie?
Mai...
Questo vorrebbe dire che Edward
prova dei sentimenti per me ma questo è impossibile. Ci siamo visti si è no 5
minuti. Loro non provano sentimenti d'amore ma solo piacere fisico come ho
potuto vedere prima.
-Per me è l'unico
motivo.-Sbotta sentendosi colpita nel profondo dai nostri sguardi
contrariati.
-A volte Aro ci
chiama “cantanti” ma mai abbiamo cantato e non lo stiamo facendo nemmeno adesso.
Non farlo mai, non si sa mai, forse dopo averci sentito cantare ci uccidono.
Ricordatelo.-dice la ragazza bionda.
Annuisco.
Non è che prima
cantassi poi molto. A volte sotto la doccia e poi io sono stonata.
Mi versano del the
e inizio a spiluzzicare del cibo.
-Edward
Cullen...-mormora la ragazza mora.
-E' il più bello
che ho mai visto. Anche per questo sei stata fortunata. Sarai più propensa a
fare certe cose.-
-Io non farò mai
“certe cose” con lui. Non di mia spontanea volontà.- rispondo ripensando a prima
dove avevo veramente creduto che mi stesse per prendere su quel
letto.
-Cambierai idea
molto presto, sai come sono. Lo dici adesso ma non potrai sottrarti al loro
potere.-
-Dydime
smettila!-dice la bionda.
-Perchè? È solo la
verità e non fate tanto le pudiche che si sa benissimo cosa succede in
stanza.-ribatte Dydime.
Al pensiero di
Edward nudo davanti a me e alla scena insieme a quell'altra vampira
avvampo.
-Più loro mostrano
interesse per noi, più stiamo bene. Vestiti, gioielli, feste, uscite per fare
compere.-dice Dydime con sguardo sognante.
-Perchè non provate
a scappare?-chiedo. Se hanno tutta questa libertà perchè non la
sfruttano?
La ragazza bionda
prende un sassolino vicino alla sua sedia e lo lancia lontano nella boscaglia
poco lontana da noi. Immeditamente compare il vampiro che era arrivato dopo la
mia entrata in quel giardino.
-Adesso hai capito?
Sono veloci e furbi. Edward poi sorveglia le menti di tutti qui dentro per conto
di Aro. Ogni nostra intenzione inoltre è vista da Alice. Non c'è scampo. È megio
abituarsi e cercare di trarre ogni genere di vantaggi.-mi spiega Dydime
accomodandosi sulla sedia.
CIAOOOOOO!!
scusatemi se ho rallentato tantissimo l'aggiornamento ma questo nuovo orario
dell'Università è da pazzi. pensate che ho finito questo capitolo aspettando che
si asciughi il pavimento dell'appartamento quindi immaginate quanto poco tempo
ho!! Cmq sono felicissima di vedere che questa storia continua ad avere un pò di
successo. Ringrazio immensamente tutte le persone che mi invogliano a continuare
a scrivere grazie ai commenti, ma anche attraverso il numero delle preferenze e
di letture. Un bacione enorme Vale PS: mi raccomando continuate a
lasciarmi commenti!! XD
“-Abbiamo capito solo una cosa. Non sortiamo lo stesso
effetto come sui nostri protettori. Loro reagiscono in modo diverso in nostra
presenza. Sembra che siamo una tentazione continua per loron eppure non ci
uccidono. Aro sembra avere una specie di piano per noi.”
Guardo di
sottecchi Edward che rimane impassibile. So benissimo che ha percepito il mio
sguardo.
-Avrei
giurato che saresti scappata appena ti avessi lasciata sola fuori di qui.-sbotta
di colpo facendomi sussultare. Sul suo viso si dipinge un sorriso sghembo che mi
fa tremare le gambe.
-Avrei potuto?-rispondo.
Lui mi guarda cercando di ammaliarmi così abbasso lo sguardo di
scatto.
Vampiro...
-Chi ti ha detto che non sto progettando di
scappare?-gli chiedo presa da un'ondata di coraggio.
A quelle mie parole si mette in un istante davanti a
me prendendomi il polso della mano sinistra e stringendolo mentre lo porta
vicino al suo volto. Annusa compiaciuto.
-Tu non lo farai perchè ti verrei a cercare in capo
al Mondo. Non avresti scampo...-
-Tu? Manderai qualche tuo scagnozzo...non credo che
ti abbasseresti alla mia ricerca dopotutto sono solo la tua schiava.-sibilo
cercando di rallentare i battiti del mio cuore ma nello stesso tempo cercare
conferma delle parole che mi hanno detto le altre ragazze in giardino. Mi guarda
cercando di ammaliarmi un'altra volta. Odio quando lo fa.
-No, verrei io.-mi risponde
incatenandomi con lo sguardo. Mi tremano le gambe. La risposta mi fa
sussultare.
-Allora prepara la valigia!-sbotto cercando di
sostenere il suo sguardo che diventa furioso. I suoi occhi diventano
neri.
La presa sul mio polso aumenta e mi piego lentamente
sulle ginocchia per far scivolare il mio polso fuori dalla sua mano ma
inutilmente. Anche lui si appoggia sulle ginocchia per
guardarmi.
-Non farlo! Nn pensarci nemmeno...potrei diventare
molto cattivo!-sibila mentre i suoi occhi neri mi incatenano con lo sguardo a
lui.
"Sono
affamati. Rivelano le loro emozioni attraverso gli occhi. Scappa Bella quando
vedi così i loro occhi..."
Le parole di mia madre mi rimbombano in testa. Arretro senza nemmeno
accorgermene e capisco per la prima volta che ha mollato la presa sul mio polso.
Il suo sguardo è fisso su di me. Rabbrividisco.
Lo guardo alzarsi di colpo e chiudersi con il pollice e l'indice gli
occhi. Respira piano e poi torna a guardarmi.
Una ragazza dai capelli corti neri arriva accompagnata da una ragazza
dalla bellezza struggente. Vampire. Tutte e due sono bellissime quasi da
togliere il fiato ma lui sembra nemmeno guardarle. Evidentemente nel loro mondo
non sono poi così belle come nel nostro o semplicemente sono due delle tante che
si sbatte, esattamente come quella vampira di prima. Rimango comunque
affascinata dai loro modi. Quella più piccola sembra quasi danzare mentre si
avvicina a noi.
-Edward, tutto bene?-chiede la ragazza bionda guardandomi dall'alto in
basso come schifata.
-Tutto bene Rosalie, ho dovuto chiarire con Bella certe cosucce.-risponde
con il fiato corto come se avesse appena fatto una maratona.
-E' lei?-chiede la ragazza più bassa avvicinandosi a me ma viene come
richiamata con un ringhio di Edward.
-Ho
capito...ho capito...-dice la ragazza mora alzando le braccia in segno di resa
voltandosi verso di lui.
-Così
dici...-mormora squadrandomi.
-Mi pare che ho avuto molta ma molta ragione.-dice aggirandomi ma senza
mai avvicinarsi troppo.
La ragazza
chiamata Rosalie mi fissa indegnata, quasi schifata. Mi stringo nelle spalle
come per volermi proteggere e lui se ne accorge. In un attimo mi ritrovo tra le
sue braccia e stranamente un senso di tranquillità e benessere si impossessa di
me anche se sono abbracciata ad un vampiro.
-Adesso
potete anche andare...-dice duramente.
Non dovrei
sentirmi al sicuro. Anche lui è un vampiro. Anche lui può farmi del male e ne è
la prova il segno rosso che fa capolino sul mio polso.
-L'avevo
detto ad Aro che sarebbe stata la tua cantante! io non sbaglio mai...-dice la
ragazza mora saltellando per il corridoio.
La ragazza bionda guarda
esasperata il soffitto mentre Edward allenta la presa su di me creando una certa
distanza.
Sussulto
quando sento una scarica elettrica tra i nostri corpi ma lui sembra non
accorgersene.
In un
battito di ciglia le due vampire spariscono e rimaniamo solo noi due nel
corridoio. Edward si volta subito e inizia a camminare verso la sua
stanza. Inconsapevolmente mi ritrovo dietro di lui a fissargli la
schiena.
Devo
andarmene da questo posto.
Devo
fuggire. Riprendere la mia famiglia e scappare lontano. Rifugiarci in qualche
posto dove loro non possono arrivare. Loro hanno i segugi ma tentar non nuoce se
quello che hanno detto quelle ragazze è vero.
Lo sguardo
si posa sul mio polso.
-Cos'è una
cantante?-mormoro ma vado improvvisamente a sbattere contro un muro. Cado a
terra e vedo che in realtà è la schiena di Edward che si è bloccato di
colpo.
-Dove hai
sentito questa parola?-dice riprendendo a camminare.
-Quella vampira
mora...-
Sbuffa e si ferma di
nuovo.
-E' solo un modo di
dire...-mormora mentre riprende a camminare.
Rimango
immobile.
-Puoi anche
non seguirmi ma non so quanto ti convenga farti trovare in giro senza di me. Io
non sono la persona più pericolosa qui dentro.-
La sua
voce vellutata mi dissuade dai miei scopi ma soprattutto la consapevolezza che
quell'avvertimento non è una finzione, è reale, palpabile. Tutti questi corridoi
trasudano di questa crudele verità. Edward si volta e vedo i suoi intensi occhi castani
dorati. In un battito di ciglia è davanti a me con lo sguardo
imperscrutabile.
Una sua mano
accarezza lentamente il mio collo mentre l'altra gioca con una ciocca dei miei
capelli. Mi manca quasi il respiro e sento il cuore in gola.
-Non farlo
mai...-mormora con voce roca.
Le farfalle
nel mio stomaco tornano a farsi sentire.
Non ho chiuso occhio. Continuo a
guardare verso lo spiraglio della porta lasciata aperta da Edward. Le tenebre
sono calate e sono sicura che dietro quella porta c è lui. Ne sento la
presenza.
Sento il suo respiro
irregolare.
Sento i suoi occhi su di
me.
Vedo il riflesso rosso dei suoi
occhi sulla finestra della stanza.
Io piccola umana in mezzo a
questo enorme letto d orato che non è il mio ma quello di Edward
respiro a fatica. Posata come se fossi il prossimo piatto da
consumare.
La stanza è satura del suo odore che mi fa
venire l’acquolina in bocca. Nella mia mente iniziano a vorticare immagini come
dei flash che nemmeno mi dovrebbero venire in mente ed il mio corpo
inevitabilmente risponde a quelle immagini. Più volte devo scacciare quelle
fantasie che non sono mie ma provocate da questi mostri.
Da troppo tempo sono rannicchiata
con le ginocchia al petto e adesso mi fanno male ma non ho il coraggio di
muovermi. Come quando da piccoli si pensa che se stai sotto le coperte nessuno
ti può fare del male. Beh, io adesso
penso che finchè rimango sveglia e immobile non
mi può succedere niente di male. Basta
tenere gli occhi aperti.
Totalmente spaventata da quello
che potrebbe succedere continuo a pregare che non entri.
-Se vuoi uccidermi
perché non lo fai adesso?-mormoro
tremando. Il mio corpo è scosso da brividi che mi salgono
lungo la schiena. Non pensavo di aver così paura della morte ma credo di
non avere paura della morte in sé ma di come potrebbe
arrivare.
Sento chiaramente la sua risata
cristallina arrivare da dietro la porta.
Lo sapevo che era li. Non se ne
è mai
andato.
Aspetto e aspetto
finchè la luce del giorno non fa
capolino nella stanza. Piano piano inizio a vedere meglio fino a quando in un
battito di ciglia scompare dalla mia vista.
Il mio corpo si rilassa
immediatamente e le gambe scivolano dalla mia stretta. Tutto il mio corpo sembra
sciogliersi. Il respiro e i mie battiti si regolarizzano.
Salva.
Scivolo bene sotto le coperte
scaldandomi finalmente dopo aver passato una notte intera esposta al freddo
della stanza. Guardo fuori dalla finestra finchè i miei occhi si
chiudono.
Libertà.
EDWARD
CULLEN:
Alla fine mi aveva seguito.
Comunque non l’avrei lasciata sola a vagare in questa villa soprattutto con
Rosalie che gironzolava ancora intorno che pensava solo a
lei.
Non poteva credere che Bella
fosse veramente la mia cantante. La vedeva brutta cosa che per me era
inconcepibile. Aveva qualcosa. Qualcosa provocato certamente dal suo
sangue.
Sento un’attrazione mai provata
nei suoi confronti. Un sentimento di protezione costante. Come se per la prima
volta avessi visto una ragazza il mio corpo reagisce alla sua vicinanza, alla
sua voce, al suo profumo.
Se il mio cuore potesse battere
certamente adesso sarebbe scoppiato. Qualcosa non va in me e questo non mi piace
affatto.
Sono sempre stato molto
controllato e adesso con l arrivo di quest essere umano hoo perso un po’ me
stesso. Non riesco ancora a capire cosa voglia farci Aro con loro. Ha un
progetto per tutte ma non sono riuscito ancora a capire
quale.
Aro è stato il primo. Quando le hanno
portato Sulpicia davanti, Aro si è trasformato improvvisamente ma
nello stesso tempo ha capito qualcosa che mi ha tenuto da subito nascosto. Sa
del mio potere e sa che posso ogni volta che voglio entrare nella sua
testa.
Da circa due anni ha iniziato la
ricerca di queste cantanti”.
Dopo Sulpicia è arrivata anche Dydime e poi
Athenodora. Le uniche altre tre
cantanti che teniamo insieme a noi alla villa e adesso si è aggiunta Bella.
Altre ragazze che sono state
chiamate anche loro cantanti però sono state uccise. Credo che
c’entrino i poteri di chi è destinato a queste umane.
Molti di noi hanno trovato le
proprie cantanti tra gli esseri umani ma mai un’essere umano è stato salvato se il vampiro in
questione non aveva nessun potere. Questa è l’unica cosa che ho
notato.
Bella è stata risparmiata quindi per il
mio potere di leggere le menti. Potere molto simile a quello di
Aro.
Le ho fatto portare la cena in
camera mia. Non si doveva muovere di lì. È il posto più sicuro per
adesso.
-Aro ti vuole vedere…adesso…-mi
dice Alec disturbando i miei pensieri.
Guardo la mia piccola umana e
tranquillamente arrivo nella sala dove Aro, Caius e Marcus danno ordini. Aro
è accanto alla finestra. Siamo
solo noi due.
-Edward…-dice in tono
pacato.
-Aro-
-Come va con Bella?-mi chiede
senza mai distogliere lo sguardo dall’orizzonte.
-Testarda…ribelle…umana…-dico
cercando di nascondere il mio interesse.
Abbassa lo sguardo per un attimo
e nella sua testa vorticano le immagini di quando è stata portata via dalla sua
scuola ed è stata condotta qui. Posso vedere
il suo sguardo terrorizzato e un moto di rabbia mi assale.
Senza rendermene conto mi esce un
ringhio di collera.
-Come immaginavo…nonti è
indifferente.-
-Cosa vuoi da me?-chiedo
sbuffando.
-Per ora niente. Volevo solo
vederti. Da quando è arrivata non svolgi
più le tue faccende ma non importa,
fai pure quello che vuoi.-
Con lunghe falcate scappo da
quella stanza più incazzato che mai. Odio Aro e i
suoi stupidi progetti.
L’ultima immagine che mi colpisce
della mente di Aro è Sulpicia che geme sotto il suo
corpo. Scaccio via l’immagine e torno dalla mia Bella.
Mia?
Apro lentamente la porta e la
vedo sussultare. Si era già messa a letto. Si rannicchia
vicino alla spalliera del letto portandosi le ginocchia al petto e guardando con
occhi spaventati la porta.
Ti faccio
quest’effetto?
Grazie all’oscurità rimango dietro alla porta a
guardare ogni suo più piccolo respiro, ogni suo
battito…
Non smetto nemmeno per un secondo
di guardarla. Sento nell’aria la paura che prova per me. Io, il mostro che l’ha
portata via dalla sua famiglia e dai suoi amici.
La leggera camicia da notte di
lino mi affascina. Lei non lo sa ma vediamo molto bene di notte mentre lei
adesso è cieca. Osservo il suo petto
alzarsi ed abbassarsi mentre nella mente iniziano a formarsi immagini di noi
due.
“Ammetti che vuoi vederla come
Sulpicia”
metto a tacere il mostro e
ricomincio ad osservarla affascinato.
-Se non la vuoi la prendo io…-mi
aveva detto Felix quando scocciato avevo raggiunto Aro l’ultima volta che ho
assistito alla selezione degli umani.
Mai avrei pensato che Aro avesse
trovato la cantante per me.
Il suo sangue cantava e cantava
solo per me. Come una sirena che attira la sua preda tra le sue grinfie, lei
faceva lo stesso effetto su di me.
Come potevano essersi invertite
queste parti. Io ero il cacciatore e lei la preda. Adesso era tutto capovolto.
Mi sento indifeso in sua presenza. La mente diventa confusionaria e l’unico
desiderio che ho è quello di starle accanto, farla
mia.
Mia. Mia.
Mia.
Solo e per sempre
mia.
-Se vuoi uccidermi
perché non lo fai
adesso?-mormora.
Rido piano delle sue
parole.
Ucciderti? Piccola non sai cosa
vorrei farti…
La guardo mentre il suo corpo
viene scosso dai brividi.
I primi raggi di Sole iniziano a
fare capolino nella stanza.
“Entra…”
No.
Continuo ad ammirarla quasi la
stessi venerando. Il bruciore alla gola inizia a farsi sentire. Più sto con lei più perdo il mio naturale
autocontrollo. Devo cibarmi.
“Di lei..” dice il mostro
sogghignando.
No.
Ci scambiamo un ultimo sguardo
poi scompaio dalla sua vista e torno nelle camere dove esseri umani sono
lasciati tremanti in attesa della morte.
Mi nutro più del dovuto poi gli spezzo l’osso
del collo e i vampiri incaricati dei corpi uccisi liberano e puliscono la
stanza.
Potrebbe esserci una nuova
razza…
I pensieri di Caius mi fanno
fermare a metà del
corridoio.
Non è possibile che dei licantropi
siano tornati. Hanno già ucciso uno di noi.
Laurent.
I licantropi sono tornati?
Impossibile.
Jasper e il nostro esercito ha
sterminato ogni possibile traccia di loro, hanno perfino cancellato il dna
portatore dalla faccia di questo pianeta.
Devo affrettare i tempi. Ho
bisogno di queste nuove creature.
Creature? Vuole assoggettare al
suo volere questi nuovi licantropi?
Non capivo bene i pensieri di
Aro.
Nella sua testa ricorreva molto
spesso il volto di un ragazzo. Uno di noi da quanto potevo vedere nella sua
testa ma con qualcosa di più.
Distolsi la mia mente da quella
di Aro. Me ne sarei occupato più tardi. Tanto lui mi voleva.
Voleva consultarsi con me. Lo leggevo attraverso i suoi pensieri, forse sperava
che arrivassi come avevo fatto altre volte.
Emmet mi passa accanto
sogghignando. Ripensa a Rosalie e alle sue gelosie. Ha paura che Aro gli trovi
una cantante ma non ha ancora capito che se anche accadesse verrebbe uccisa
subito. L’unico che si dovrebbe preoccupare forse è Jasper. Alice, la prediletta di
Aro, vede il futuro ma anche se accadesse penso che devierebbe l’emozioni di
Alice per il ragazzo su di lui.
Torno in camera e mi accorgo che
Bella è distesa esausta sul letto.
Mi siedo cercando di non
svegliarla. Questa sciocca umana è stata sveglia tutta la notte
terrorizzata.
Finalmente vedo il suo vero
volto, addormentata con i tratti distesi.
-Edward…-sbiascica parlando nel
sonno.
La voglia di toccarla si fa
prepotente in me.
È mia. Mia.
“Puoi fare quello che
vuoi…” mi ricorda il mostro dentro di
me.
Allungo la mano verso i suoi
folti capelli per scendere lungo la sua pelle liscia e perfetta. Si volta a
pancia in su schiudendo leggermente la bocca.
Continuo ad accarezzarla mentre
lei inconscia non si accorge di niente anche se la mia pelle è gelata. Mi metto a cavalcioni su
di lei senza schiacciarla. Seguo la scia che dal suo cuore va verso la
giugulare. Sfioro appena con il naso la sua pelle profumata. Ci vorrebbe
così poco per assaggiare il suo
sangue.
-Edward…-
guardo ancora il suo volto e le
sue labbra che pronunciano il mio nome.
Lentamente apre gli occhi e
appena nota la mia vicinanza scatta seduta accanto alla spalliera proprio come
la notte appena passata.
Mi guarda
spaventata.
Come puoi avere ancora paura di
me?
In un moto di rabbia mi avvento
su di lei, sulle sue labbra. Con il mio ginocchio forzo le sue ginocchia
lasciando che scivolino accanto alle mie gambe.
Un terribile desiderio di lei mi
avvolge. Sento il suo cuore pompare più sangue e questo non fa altro che
eccitarmi ancora di più. Le bacio il collo mentre la mia
mano accarezza il suo viso. La guardo ammaliato mentre cerca di prendere aria
reclinando il capo indietro. Disegno con il pollice la forma delle sue calde e
tenere labbra gonfie.
Finalmente mi guarda e morde il
mio dito.
Lei così morbida e vellutata. Il suo
corpo trasmette il calore umano che da troppo tempo non ricordavo più. Mi scotto al solo contatto ma
sopporterei le fiamme dell’infermo pur di accarezzarla.
-Ti odio…-mormora facendo
più pressione sul mio dito con i
denti. Sorrido.
Pensa veramente di farmi male?
Potrebbe solo rompersi i denti.
-Anche io. -rispondo
sorridendo.
Accarezzo le sue gambe e mi fermo
appena sotto la linea del suo seno. Vibro di desiderio e il suo respiro si fa
irregolare come il mio. La spingo verso di me assaggiando nuovamente le sue
labbra. Il suo corpo si modella totalmente al mio.
È fatta apposta per me. Solo per
me.
-Edward, Aro deve
parlarti!-
scatto e prendo per il collo
l’ospite indesiderato. Gli ringhio addosso facendo più presa sul suo collo.
È un suo
valletto.
Do una breve occhiata a Bella che
si sta rimettendo a posto sotto le coperte e sorrido mentre cerco di placare i
miei bollenti spiriti.
-Portala insieme alle altre…-gli
dico lasciandolo andare.
Il valletto annuisce
così esco dalla stanza
infuriato.
Sono seduta esattamente
nello stesso posto di ieri aspettando le altre. Ovviamente come al solito la
colazione è servita, ci sono cibi così elaborati che mi stupisco perfino che
possano esistere delle tali bontà. Il sole è gia alto nel cielo e mi colpisce il
volto riscaldandomi.
Socchiudo gli occhi
godendomi questo attimo di tranquillità.
Ho creduto di morire ma le
parole di Sulpicia mi rimbombavano nella testa.
Non ho chiuso occhio e
quando ci sono riuscita mi è sembrato di addormentarmi solo per pochi secondi
poi l’ho visto. Pensavo si trattasse ancora del sogno ma ho capito quasi subito
che non era così ma era tutto dannatamente reale.
Finalmente sento le altre
arrivare, il mio stomaco iniziava ad indispettirsi per
l’attesa.
Si siedono
silenziosamente, tutte sembrano guardare Didyme.
Lei ha lo sguardo basso e
non ricambia le occhiate delle altre.
-Cosa è successo?-chiedo
mentre il mio cuore batte a mille. Cosa le è successo? Sembra che sta bene. Non
ha nemmeno un graffio. Cosa le è potuto succedere?
-Beh…crede di…beh…forse è
incinta…-
Guardo Sulpicia sconvolta
e torno a guardare Didyme.
-Non credo! Lo so!
Carlisle mi ha visitata!- sbotta furiosa Didyme.
-Come è possibile?-chiedo
balbettando.
-Hai bisogno di un
disegnino?-chiede Sulpicia alzando leggermente il
sopracciglio.
Guardo Didyme che è
tornata a fissare il suo piattino.
-Cosa farai? Cioè come è
possibile…-
-Penso di buttarmi giù
dalla scalinata. Non c’è altro modo….o potrei anche uccidermi ma sono troppo
codarda per farlo.-
-Stai scherzando?-chiedo
sconvolta.
-Sicuramente non accettano
l’aborto qui…-mormora Didyme
Cala un silenzio pesante.
Troppo pesante da sopportare.
L’aria si fa
tesa.
Didymeè incinta di Marcus. Uno
dei capi dei Volturi. Loro lo sanno. Allora è per questo che ci tengono in vita,
siamo come degli animali per gli esperimenti.
-Ho paura…-sbotta Dydime
piangendo convulsamente. Scatto in piedi facendo cadere la sedia e
immediatamente quattro vampiri sono al nostro fianco. Uno di loro mi trattiene
per le braccia mentre vedo arrivare dalle scalinate Marcus che con passo
tranquillo si avvicina a lei.
Le altre rimangono
immobili senza nemmeno alzare lo sguardo, sembra quasi che non
respirano.
-Mollami schifoso!-grido
contro la mia guardia che non accenna a lasciarmi andare.
Marcus si avvicina a
Dydime e le sfiora la guancia. Se non sapessi che cosa è in realtà potrei dire
che l’ha fatto teneramente. Con mia sorpresa sposta leggermente la sedia e la
prende in braccio come se fosse la cosa più importante, un oggetto
fragilissimo.
-Mollala! Lasciala
andare!- gli grido contro.
Marcus mi guarda un attimo
con occhi velati.
-Edward è meglio che tieni
a bada la tua umana. –mormora il bastardo.
Il mio corpo si
irrigidisce al suono del suo nome. Sento le mani della guardia abbassarsi fino a
lasciarmi così mi divincolo e mi volto ma incontro gli occhi di Edward che mi
guardano minacciosi.
Mi volto ancora una volta
verso Marcus che sta camminando lentamente con in braccio Dydime che si tiene a
lui circondandogli il collo con le braccia.
Dai suoi occhi vedo
chiaramente le lacrime sgorgare.
DYDIME:
Ne avevo sentito subito la
presenza. Era arrivato e in quel momento non sapevo se esserne contenta o
spaventata ma appena ho sentito il suo tocco fresco sulla mia guancia mi sono
come tranquillizzata. Lui era arrivato per me.
Non mi piaceva mentire
alle altre ma non volevo passare come una traditrice anche se ormai lo ero
diventata. Mi ero innamorata di un vampiro. Mi sono innamorata di
Marcus.
Non so come o quando sia
successo. So solo che mi sono innamorata del mio vampiro.
Ogni volta che i nostri
sguardi si incrocianoo ogni volta
che mi sfiora io mi sento rinascere. Mi sento una persona
diversa.
Sento la mia sedia
spostarsi e in un attimo mi fa specchiare nei suoi occhi bordeaux.
Mi sento una sciocca per
tutto quello che ho detto ma dopotutto è la parte che interpreto da un po’ di
mesi di fronte a Sulpicia e ad Athenodora e adesso perfino davanti a Bella che
sembra la più agguerrita. Sono sicura che cercherà di scappare e non oso
immaginare la furia di Aro o perché no anche di Edward.
L’ho visto. È cambiato ma
lei è troppo alla ricerca della sua vecchia vita da non accorgersi di lui e dei
suoi sguardi come dopotutto avevo fatto io appena mi avevano portato
qui.
Io non ho mai tentato di
scappare però.
Bella è forte. Più forte
di noi.
Forse i nostri test sui
vampiri con lei non varranno. È troppo ribelle perché loro siano indulgenti con
lei. Ho sinceramente paura per il suo futuro.
Marcus mi prende in
braccio come capita da un po’ di tempo a questa parte. Pensa che sia davvero
tanto fragile adesso?
-Mollala! Lasciala
andare!- grida Bella.
Nella mia mente spero che
non sia troppo arrabbiato con lei. Lei non sa il rapporto che abbiamo
instaurato. Loro non sanno niente di noi.
Pensano che ti odio
soprattutto adesso invece non riesco solo a capire cosa
provo.
-Lei non sa
Marcus…-mormoro impercettibilmente ma so che lui può
sentirmi.
La squadra un attimo poi
dietro Bella compare Edward che guarda Marcus impassibile.
-Edward è meglio che tieni
a bada la tua umana. –mormora Marcus per poi voltarsi di nuovo verso la villa.
Mi aggrappo a lui avvicinando il più possibile il mio volto al
suo.
Sento il suo profumo
stordirmi. Il mio cuore inizia a martellare violentemente nel mio
petto.
-Non ci farai mai
l’abitudine, eh?-mormora soffiandomi vicino all’orecchio.
Rabbrividisco.
No.
Mai.
Entriamo nella villa e
vedo Jane farsi da parte.
-Perché è con te?-gli
mormoro all’orecchio cercando di non farmi sentire mentre la spio da dietro la
sua spalla.
-Non sta seguendo me ma
te. -risponde non curante della sua presenza dietro di noi. Lo stringo ancora di
più intimorita e lui se ne accorge.
-Aro vuole proteggerti
adesso che sei…-
Non termina la frase forse
anche per lui è un duro colpo. Per me è praticamente
inconcepibile.
Ho 20 anni e di certo
avere un figlio non è una mia priorità.
-Non puoi proteggermi
tu?-gli chiedo. Non mi sento a mio agio sapendo che è diventata una specie di
guardia del corpo per me.
-Come posso proteggerti se
io stesso ho bisogno di protezione?-dice scherzando. In realtà so benissimo che
non è così anche perché Renata è sempre solo dietro le vesti di
Aro.
Guardo il suo bel sorriso
e ne ammiro i tratti.
Arriviamo nei nostri
appartamenti. Marcus chiude fuori Jane.
Mi stende delicatamente
sul letto e si siede accanto a me baciandomi la fronte.
-Sono invidioso…-dice
facendo schioccare la lingua.
-Tu?-
Era la prima volta che mi
diceva una cosa simile e devo ammettere che ero felice.
-Passi troppo tempo con
loro…mi lasci sempre solo…-dice baciandomi il collo. Mi scappa un sospiro dalle
labbra che subito coglie baciandomi con passione.
Mi solleva leggermente la
maglietta tanto da scoprire la pancia e con le sua dita fredde incomincia a
tracciare come dei cerchi sulla mia pelle. Lo vedo aggrottare leggermente le
sopracciglia poi lascia piccoli baci intorno alla mia
pancia.
-Ti vuole già
bene…-mormora a fior di pancia.
Mi tiro su di scatto
tenendomi la pancia e sorridendomi mi da un bacio sulla
guancia.
-Lo
senti?-
Guardo la mia pancia.
Pensavo che quel rigonfiamento non fosse ancora niente di
che.
Sento come se mi mancasse
l’aria. Per la prima volta realizzo che sta crescendo qualcosa dentro di me.
Qualcosa fatto di me e di lui.
Lo abbraccio
disperatamente come se volessi inglobarmi dentro di lui. Non mi sono mai sentita
così protetta e amata come quando sono tra le sue braccia.
Sposta i capelli da una
parte della spalle e appoggia il mento sulla mia spalla.
Inizio a piangere e lui mi
dondola come per farmi rilassare.
Capitolo 8 *** Sarà come se non fossi mai esistita ***
PRIGIONIERA
Isabella
Swan
Sto in silenzio
da non so ormai quanto.
Penso a quello
che ho fatto e dopotutto non me ne vergogno.
So benissimo che
il modo in cui mi sono comportata porterà a delle conseguenze.
Devo
scappare.
Devo andarmene
via da qui. Ma come?
Guardo verso la
finestra e mi avvicino. Non posso buttarmi giù, mi farei solo del male ma devo
trovare un modo qualsiasi per andarmene intanto nella mia mente contrastano
immagini di quando Edward mi ha baciato questa mattina. Ho sentito un così tale
bisogno delle sue labbra appena si è staccato da me, sono una
stupida.
È normale che mi
sento attratta da lui. È così bello, perfetto sono ogni punto di vista ma rimane
il fatto che è un vampiro.
Non posso
innamorarmi di lui.
Ogni volta che
penso a lui inevitabilmente il mio cuore inizia a tamburellare e mi prende una
stretta allo stomaco assurdo. La mia mente cotinua a ripetermi la stessa
immagine, lui su di me, le sue carezze, i suoi baci, le sue
labbra.
La porta della
stanza sbatte improvvisamente e vedo solo per pochi battiti di ciglia Edward
entrare. L'aria mi manca e lo guardo mentre con gli occhi neri mi stringe più
volte il collo dandomi aria a suo piacimento.
-Sei
impazzita?-tuona la sua voce lasciandomi cadere sul pavimento
freddo.
Non gli
rispondo. Fisso le sue scarpe.
-Meglio che
rifletti su quello che hai detto-dice cercando di calmarsi. Lo capisco dal tono
della sua voce. Sta cercando di riprendere il controllo.
-Io? Cioè voi ci
rapite, ci fate stare qui e adesso Dydime è pure incinta! Fate schifo! Per voi
siamo solo degli animali, niente di più!-
senza nemmeno
accorgermene ricevo una sberla sulla guancia sinistra. Edward mi volta il viso
cercando un contatto visivo con me che non trova. Guardo alla mia destra
cercando di non guardarlo, ricaccio indietro le lacrime che vogliono e fanno
forza per uscire libere dai miei occhi ma non voglio.
-Tu non sai
proprio niente! Niente!-sibila.
-So solo che
tutto quello che chiediamo e di essere liberi.-
-Sei sicura che
valga la stessa cosa per lei? Non pensi che voglia rimanergli accanto? È così
inconcepibile per te pensare che lei lo possa amare?-mi chiede.
-Amarlo? Amare
uno di voi? Come è possibile! Siete mostruosi. Privi di qualsiasi coscienza.
Egoisti. Come potreste mai amare? Marcus l'ha messa incinta! L'ha violentata!
Fate schifo!-grido mentre le prime lacrime rigano il mio volto.
-Violentata?-dice ridendo. Verme.
-Di solito
queste cose si fanno in due e non credo che Marcus le farebbe mai del male.-dice
tirandosi in piedi.
-Non posso
credere che lei provi qualche sentimento per uno di
voi...-mormoro.
Mi alza dal
pavimento senza nessuna fatica. Dovrò semprare un ramoscello per
lui.
-Solo voi
provate dei sentimenti?-mi chiede con volto inespressivo.
-Sì-rispondo
secca.
-Bene. Tu non
potresti mai amarmi quindi?-
Lo guardo negli
occhi. Che razza di domanda è.
-No.-
-E' quello che
volevo sapere...-
lo guardo
lasciare la stanza e mi sento....mi sento male. La porta si chiude con un tonfo
sordo. Mi guardo intorno. La stanza è deserta. Non c'è nessuno e il silenzio
rimbomba troppo peggio del frastuono.
Senza
accorgermene corro verso la porta ma davanti non trovo lui.
-Bella!!-
Mia madre è in
fondo al corridoio trascinata via da uno dei vampiri. Corro verso di lei e
l'abbraccio ma è solo questione di un secondo vengo brutalmente spinta
via.
-Alec! Non osare
toccarla ancora!-ruggisce Edward frapponendosi tra me e lui.
Mia madre guarda
con occhi impauriti prima Edward poi Alec e per finire mi guarda
interrogativa.
-Sei
viva...-mormora cercando di toccarmi. Le sorrido ma immediatamente Alec la tira
su in piedi e cerca di portarla via. Mi catapulto verso di lei ma qualcosa mi
blocca o per meglio dire qualcuno mi blocca.
-LASCIAMI!! E'
MIA MADRE!!-urlo cercando di divincolarmi dalla sua stretta ma è tutto inutile.
La sua presa è ferma sulle mie braccia.
Mi sposta
lontano.
-Tua madre
subirà la selezione.-dice come se la cosa non fosse una tragedia.
-Come me? Non la
ucciderete vero?-chiedo disperata.
Lui abbassa lo
sguardo.
-Morirà.-dice
come se fosse la cosa più naturale del mondo.
Incomincio a
tirargli pugni sul petto disperata. Lo odio. È solo un incubo.
Solo un incubo.
Lei non può morire. Lei no.
Mi lascio cadere
lungo il suo corpo fino a toccare il pavimento coperto dal
tappeto.
-Ti prego
salvala...ti prego...-mormoro interrotta dai singhiozzi.
Si abbassa anche
lui e guardandomi.
-Cosa otterei in
cambio?-mi chiede sorridendo malignamente.
-Tutto quello
che vuoi. Basta che salvi mia mamma...-
si alza in piedi
e mi tira su. Le gambe sono molli così mi sostiene. Senza nemmeno accorgermene
mi ritrovo nell'ampia sala dove mi hanno portato per la prima volta quando sono
entrata nella villa.
Edward mi lascia
andare e cado delicatamente sul divano in mezzo a Rosalie e all'atra ragazza, mi
sembra che si chiami Alice. Lancia un'occhiata a tutte e due poi si voltandomi
le spalle.
Vedo una fila di
circa quindici persone davanti ad Aro e agli altri due tra cui
Marcu.
Edward guarda
svogliatamente tutte le persone tra cui mia madre e poi si mette dietro le
spalle di Aro che rimane impassibile. Un vampiro biondo si mette ad esaminare
tutte le persone che hanno portato.
Edward
improvvisamente sussurra qualcosa all'orecchio di Aro che
annuisce.
Mia madre viene
allontanata da Edward che mi fa un cenno. Mi alzo e senza farmi notare dagli
altri lo raggiungo. Sono così vicina che potrei toccarla ma mi tiene comunque a
distanza.
Usciamo fuori
dalla villa da dove sono entrata la prima volta. Lascia andare per un braccio
mia mamma e poi si rivolge a me, i nostri volti sono vicinissimi, sento il suo
respiro fresco e invitante sulle mie labbra e per un attimo perdo me stessa ma
basta uno sguardo di mia madre a farmi tornare sana.
-La lascio
andare ma tu rimani qui con me. Salutala.-mi dice serio.
Corro verso di
lei e l'abbraccio.
-Puoi andare!-le
dico mentre scoppio nuovamente a piangere. Mi prende per mano sorridendo e cerca
di portarmi fuori dal cancello ma io non mi muovo.
Lei mi guarda
interrogativa.
-Io devo
rimanere qui mamma...non posso venire. Ho fatto un patto ma tu sei libera non ti
toccheranno più te lo prometto.-le spiego cercando di essere forte. Una delle
due lo deve essere in questa situazione.
-Ti ho creduta
morta per così tanto tempo che perderti di nuovo è una tragedia per il mio
cuore. È già stato spezzato una volta, non puoi farmi ancora una cosa simile.
Non ancora. Sei mia figlia...-dice scoppiano in lacrime.
L'abbraccio
istintivamente forte.
-No mamma, fa
finta che non sono mai esistita. Dimenticami perchè adesso il mio posto è qui.
Ti prego...torna da papà. Lasciami andare...-le dico cercando di sciogliere
l'abbraccio.
Edward è
immediatamente vicino a me.
-Non le farò del
male.-le dice prendendomi e dividendoci definitivamente.
Mia mamma come
un automa, un corpo senza anima, esce dal cancello e la vedo camminare finchè
non scompare dietro l'angolo.
Scoppio a
piangere nuovamente. Edward mi stringe forte a lui.
Mi dispiace
mamma...
Ciao a
tutti! come al solito non ho affatto tempo per ringraziarvi perchè ho tempo
veramente tirato. Spero che vi piaccia cmq questo capitolo! sono contentissima
di leggere ogni volta i vostri commenti quindi non abbandonatemi! li leggo
tutti! siete fantastici e se continuo a scrivere è solo merito del vostro
incoraggiamento! un bacione enorme a tutti quanti
vale
Vorrei comunque
ricordare...perchè ho visto che certe persone non hanno ancora letto tutti i
libri che tutti i personaggi che nomino esistono nella saga quindi anche Dydime,
Athenodora e Sulpicia esistono ma non voglio dirvi che ruolo ricoprono se non
avete letto i libri se no vi rovino tutto e per gli altri che lo hanno
letto...beh...spero che le avete riconosciute. XD
MARCUS:
Ero stato chiamato frettolosamente da Carlisle nel cuore
della notte, non che per me l'orario facesse qualche differenza. In meno di un
secondo eravamo entrambi nella mia camera da letto. Edward era già lì pronto
ad aiutare Carlisle. Il bambino era cresciuto più velocemente del normale.
Non potevo crederci. Pochi secondi. Un solo sguardo, un suo sguardo per
ributtarmi giù nel mio inferno personale. Stava soffrendo e stavo soffrendo solo
per colpa mia. Mi inginocchio al suo capezzale mentre la sento urlare dal
dolore. Stringe spasmodicamente la mia mano mentre con l'altra mano le accarezzo
la fronte cercando di alleviarle una minima parte del dolore che prova. Sono
un verme. Un mostro. Come avevo potuto lasciare che accaddesse una cosa
simile? Non avrei mai dovuto dare retta ad Aro ma come al solito l'egoismo
tipico della mia specie aveva fatto in modo che ogni mio desiderio fosse
esaudito. Così alla fine ho ottenuto un figlio, ma a che prezzo? Dydime
sta rischiando la vita per la creatura che porta in grembo. -Com'è
possibile?- Edward non sa ancora niente dei progetti di Aro, dei progetti che
ha su tutti noi. Lo vedo guardare prima me poi Carlisle che non risponde e
nemmeno io. Non posso. Non voglio. -E' meglio che te ne vai
adesso...- La voce di Carlisle tuonava nella mia testa mentre le urla di
Dydime facevano da sottofondo alla mia nuova notte tormentata. -Devi fare in
modo che si salvi. Non mi interessa come. Non deve morire.-dico strattonando
Carlisle per le spalle. -Sai che non posso...- -Fallo e basta. Sono uno
degli anziani.-ribatto. -Lasciami tornare da lei.-sibila. Esco fuori
sbattendo la porta. Dydime. La mia Dydime. La mia cantante. È tutta la mia vita
dalla prima volta che l'ho vista. Si è instaurato qualcosa, qualcosa di
imprevedibile che mai ho provato in vita mia. Qualcosa che superava perfino il
mio bisogno di sangue eppure dopo un inizio abbastanza burrascoso, era riuscita
ad innamorarsi di me. Mi amava e me lo aveva dimostrato. Aro mi si avvicina
appoggiando una mano sulla mia spalla. -Hai detto qualsiasi cosa...-mormora
aprendo di pochi centimetri la porta. -E' vero...sono disposto anche a
trasformarla.-rispondo tenendomi la testa tra le mani. -Davvero credi che ti
amerà ancora se diventerà come te? Quando avrà la nostra stessa forza...lei
diventerà una neonata. Non proverà sentimenti, sarà una bestia. Niente di più.
Il suo unico bisogno sarà il sangue.- -Non mi interessa. Cambierà. Non sarà
sempre così.-ribatto deciso. Non mi interessa se non mi ricorderà. Non posso
pensare di passare la mia eternità senza di lei. È la mia unica ragione di
vita.
-Va bene. Cosa pensi di fare con lui?-mi chiede mentre
socchiude la porta.
-E' un maschio?-chiedo stranamente eccitato. Mio figlio.
Sono padre.
-Sono padre...-mormoro più a me stesso che ad
Aro.
-Lascialo a me, mi prenderò cura io di lui e tu potrai stare e
occuparti appieno della tua umana.-dice mellifluo.
Ripenso alla mia Dydime e penso ai
vampiri neonati.
"Ha bisogno di me..."
-Prendilo...-
Lo vedo sorridere ed entrare nella
stanza.
E' la cosa giusta da
fare....
EDWARD:
E' la prima volta che ho visto una cosa del genere. Non
potevo crederci quando Carlisle mi aveva chiamato e mi aveva spiegato quello che
stava succedendo. L'umana di Marcus era incinta e il bambino era suo. Marcus
aveva un figlio ora. Figlio. Ho sempre pensato che non potessimo avere
figli ma sono comunque convinto che dietro tutto questo ci sia Aro. Cosa sta
creando? C'è qualcosa che ci tiene nascosto. Il bambino che è nato è diverso,
il suo cuore batte anche se in un modo anomalo e adesso vive mentre
Dydime. Carlisle è stato molto chiaro su quel punto. Marcus era stato molto
chiaro. L'avevamo trasformata anche contro la sua volontà. -L'ho lasciata
in biblioteca...-mi dice Alec passandomi vicino. Maledetto. L'ha lasciata sola
un'altra volta in balia di se stessa. Raggiungo velocemente la parte della
villa dove Aro ha disposto la sua biblioteca privata. La sala è molto ampia
divisa in due piani e le pareti sono letteralmente tappezzati di libri. Tutti i
libri più anitichi o comunque che l'uomo abbia mai scritto sono racchiusi in
questa biblioteca. Apro la porta senza fare rumore. Non voglio
spaventarla. Seguo il suo profumo fino al divano in pelle dove è sdraiata. Si
è addormentata. Di certo tutto il trambusto che c'è stato questa notte non deve
averle di certo concigliato il sonno. Le sfioro una guancia con le dita. -Mi
piacerebbe tanto sapere cosa pensi...-mormoro con un filo di
voce. -Edward...- Rimango in silenzio e la osservo. Per un attimo ho
pensato che fosse sveglia ma il suo respiro profondo e regolare misto al suo
battito mi fa capire che sta dormendo. Scosto il libro, appoggiato sul suo
petto, che si muove ad ogni suo respiro. -Edward- Ancora il mio nome
pronunciato dalle sue tenere labbra rosa. Cosa stai sognando
piccola? Sento James fuori dalla porta che aspetta che mi allontani. Vorrei
ucciderlo in questo istante ma so che è proibito. Non posso. Non posso farlo per
lei. “Ha così un buon odore” Scaccio via dalla mia testa i pensieri di
James e la prendo in braccio. Sarà molto più al sicuro da me dove nessuno può
entrare. Bella, consapevolmente o meno, si aggrappa al mio collo. La lascio
stendere sul mio letto. La mia piccola, dolce e indifesa Bella. Con
un'impressionante difficoltà mi allontano da lei. Ho ancora addosso l'odore di
Dydime, del suo sangue e del suo bambino. Apro l'acqua della doccia. Fredda o
calda per me è indifferente, tanto il mio corpo è freddo più del ghiaccio.
Mi asciugo velocemente e ritorno in camera per prendere dei vestiti. Oggi
usciamo. La porto fuori. Voglio farla contenta.
E io voglio FARVI
contenti!! quindi se fate i bravi domani mattina o anche questa sera metto già
il prossimo capitolo che è molto più succoso. Dipende dal fatto se tutti o
almeno la maggioranza ha letto il capitolo perchè se vedo che è stato letto da
pochi blocco per permettere ai ritardatari (vi voglio bene lo stesso!! :->)
di leggere il capitolo senza magari perdersi dei pezzi perchè ho aggiornato
troppo presto....(ok...adesso mi stanno arrivando le maledizioni....non
uccidetemi!! XD). Questo è un capitolo un pò di
transizione. Ho dovuto dare spazio alla storia di fondo quindi scusatemi se non
c'è tanto di Edward & Bella ma vi assicuro che nel prossimo capitolo ci sarà
molto...ma molto di più! XD dopo di chè vi dico....BYE BYE al prossimo
capitolo....e che capitolo....ihihihihih
Come potevo non
aggiornare subito con 23 commenti in così poco tempo? siete fantastici e vi
meritate proprio questo capitolo! adesso spero solo di non andare sulla forca
per quello che ho scritto! mi raccomando commentatemi questo capitolino che
praticamente è il fulcro della storia! un bacione a tutti vale
BELLA:
Mi sveglio nel letto di Edward. Ancora una volta
non mi sono accorta del suo arrivo. La notte che ho passato è stata orribile.
Sentivo i vampiri in fermento. C'era molto caos e sentivo delle grida
smorzate. -Rimani qui. Sarai al sicuro...-mi aveva mormorato Edward
all'orecchio prima di andarsene via nel cuore della notte. Stavo dormendo,
aggiungerei più che bene ed era da tanto che non avevo più un sonno così
tranquillo invece anche ieri notte si è trasformata in una notte da
incubo. Grida. Ringhi animali. Era successo qualcosa. Ne ero pienamente
convinta. Avevo visto solo di sfuggita Edward chiudersi la porta alle spalle.
Non mi aveva dato nemmeno il tempo di svegliarmi bene che era già scomparso
dalla mia vista. Mi aveva lasciato solo una raccomandazione. Restare nella
camera. E chi si sarebbe mosso con una tensione dell'aria del genere? Se
avessi potuto avrei perfino smesso di respirare. Avevo la pelle d'oca, non
sapevo cosa stava succendo e potevo sentire i loro respiri eccitati dietro la
porta. Lui però non c'era. Edward non era nella stanza e io ero sola in balia di
loro. Mai come in quel momento ho pensato di morire. Aro ha fatto cessare
tutto o almeno mi ha messo definitivamente al sicuro. Quando ha aperto la porta
non sapevo che era lui, mi ha terrorizzata. I suoi occhi rossi hanno brillato
nel buio e quel poco di luce che c'era nella stanza aveva rivelato i suoi
tratti. -Non ti preoccupare, andrà tutto bene. Ti lascio Alec qui fuori,
nessuno ti farà del male, te lo prometto.-aveva sussurato. Subito dopo quelle
presenze dietro la porta erano scomparse. Tutto era tornato come prima. Non
c'era più nessuno. Aro gli aveva portati via. Il silenzio regnava
sovrano. Con i primi raggi di sole è entrato anche Alec nella stanza e memore
delle parole di Aro mi sono fidata di lui. -Vieni con me.- Titubante l'ho
seguito e mi ha portata dove mai mi sarei aspettata che mi portasse. Una
enorme e stracolma biblioteca. Come potevo non essere felice. -Aro ha
pensato che ti sarebbe piaciuto...-mi aveva detto Alec. Io adoravo leggere e
lì c'erano libri stupendi. Prime edizioni di romanzi
classici. Otello. Romeo e Giulietta. Il nome della
rosa. Amleto. Ulisse. Orgoglio e pregiudizio. Già, il mio romanzo
preferito. Orgoglio e Pregiudizio. Li avevo trovati tutti. Era
incredibile che ci fossero tutti quei libri in quella villa. Era spettacolare.
Una delizia per gli occhi. La porta del bagno si apre lentamente e vedo
Edward per la prima volta dopo ore. Ero così tanto abituata a vederlo tutto il
tempo che non vederlo per così tanto mi sembra una tortura. Tortura? I
capelli ramati li cadono dolcemente sul viso appesantiti da alcune gocce
d'acqua. Il suo corpo perfetto fasciato soltanto da un asciugamano legato in
vita era una vera e propria delizia per gli occhi. Avrebbe potuto avere
qualsiasi donna ai suoi piedi. -Sei sveglia.-dice anche lui sorpreso. Divento
rossa, lo sento. Abbasso immediatamente lo sguardo. Con la coda dell'occhio
lo guardo avvicinarsi all'armadio e prendere i vestiti. -Allora
andiamo?- Lo guardo ammaliata. Mi manca il respiro e il cuore fa le
bizze. Edward indossa dei semplici jeans e una semplice camicia nera che fa
risaltare ancora di più la sua carnagione pallida. È attrazione
pura. -Bella?-dice mentre sulle labbra si dipinge un sorriso sghembo che mi
fa palpitare. -S...sì-rispondo con il groppo in gola. Sorride ancora e mi
sento quasi svenire. -Preparati allora. Ti aspetto fuori.-mi dice uscendo
fuori dalla stanza. Improvvisamente mi accorgo di non aver niente da
indossare. Le uniche cose erano degli orribili abiti da....da serva...che mi
erano stati appioppati nella stanza accanto a questa. Gli unici decenti sono
quelli che ho messo quando mi hanno presa a scuola che anche lì dire decenti era
tanto ma erano comodi e soprattutto a prova di vampiro ma adesso non mi
servivano più. Tutte le mie cure per passare inosservata nel mondo dei vampiri
non avevano portato a niente. Ero caduta lo stesso nelle loro grinfie e non
sarei tornata indietro. Bussano alla porta e con irruenza si fa strada una
piccola vampira che avevo già visto insieme ad Edward un giorno. -Ciao Bella!
Mi chiamo Alice.-mi dice abbracciandomi. Io rimango letteralmente spiazzata dal
comportamento. È fredda. È una vampira eppure sembra così simpatica e carina.
Subito però mi calmo. “Non ti fidare mai di loro” -Ti ho portato delle
cosucce che forse ti fanno comodo.-mi dice con la sua voce squillante. Un altro
ragazzo con aspetto leoncino entra nella stanza sommerso da scatole e buste di
ogni colore. -Tutto questo è per te.-dice in preda ad una gioia mal
trattenuta Alice. Strabuzzo gli occhi dalla quantità di cose che sta portando
dentro. -Ricordami di chiedere ad Aro di trasformare la sua stanza in un
armadio. C'è troppo poco spazio per una ragazza. Le occorre più spazio!-trilla
Alice rivolgendosi al ragazzo che alzando gli occhi al cielo
annuisce. -TI...occorre più spazio...-le risponde sorridendo. I suoi occhi
brillano quando le parla anche se per prenderla in giro. -Però queste cose le
servono...-ribatte Alice e fa il labbro tremulo. Il ragazzo le accarezza una
guancia e le da un breve bacio a fior di labbra. È una scena estremamene
dolce. Mi trovo a fissarli e Alice se ne accorge. Sorride e prende una
busta. -Vestiti. Edward ti aspetta.- senza neanche pormi delle domande
prendo la busta che Alice mi porge e mi butto nel bagno della camera. Apro il
pacchetto fucsia, dentro trovo una camicetta blu e dei jeans scuri. -Ah mi
dimenticavo queste!- Alice lascia sul pavimento una scatola di scarpe. Mi
vesto cercando di fare il più velocemente possibile. Tutto mi va alla
perfezione. Mi ha preso le misure mentre dormivo? Perfino le scarpe sono
perfette. Esattamente la mia misura. Esco fuori e Alice inizia ad applaudire
estasiata. Jasper scuote la testa rassegnato. Capisco da lui che si comporta
sempre così eppure mi fa sorridere benchè io odio tutto quello che riguarda
vestiti. Non ho dato mai molta importanza alla moda. Ovviamente non potevo o il
mio piano sarebbe andato a farsi benedire. -Bella? Sei...- Edward è
entrato nella stanza e mi guarda sbalordito poi guarda Alice e Jasper alzando
leggermente il sopracciglio sinistro. -Cosa ci fate voi qui? Jasper? Aro ti
stava cercando...- Il ragazzo che si era seduto sul letto si alza e mi fa un
cenno di saluto. Si ferma un attimo davanti ad Edward che vedo annuire poi mi
ricordo che lui sa leggere nel pensiero a tutti tranne che a me. -Alice avevo
detto di non...- -Calmati fratellino...ora andate pure a divertirvi. Io devo
chiedere delle cosucce ad Aro...non mi ci vorrà molto.-dice Alice alzandosi
felinamente dal letto. -Non ti negherebbe mai niente...-risponde Edward
sorridendo. -Lo so.-ribatte Alice uscendo dalla stanza. Edward si volta un
attimo verso di lei e poi guarda tutte le buste lasciate da Alice a terra e si
mette una mano tra i capelli scompigliandoli. Estremamente sexy. -Alice!
No! Non farlo!- urla improvvisamente fuori dalla porta. -TROPPO TARDI!-
risponde Alice. La scena mi fa verametne ridere. Chiude gli occhi un
attimo con il pollice e con l'indice e sospira. -Metterò a posto...-dico
velocemente. Tanto velocemente che la voce è tremolante e titubante. Sono
proprio una sciocca. Che mi succede? -Non ti preoccupare. C'è gente apposta
per questo.-dice sorridendo. -Andiamo?-gli domando per rompere il groppo in
gola che sento in questo momento Fa un sorriso sghembo che mi fa tremare le
gambe ed infatti le ginocchia cedono e grazie anche al tacco leggero delle
scarpe incomincio a cadere a terra ma Edward è più veloce e mi prende tra le
braccia prima che cado rovinosamente a terra. -Se prometti di non
scappare...-mormora mentre i nostri volti sono vicinissimi.
“-Mi potresti mai amare? -No-”
Mi rimette in piedi mentre il mio cuore fa un'altra
volta gli straordinari. Mi prende per mano ed usciamo insieme dalla
stanza. Aro è dietro di noi ma Edward non lo guarda neanche, mi inquieta però
è stato veramente premuroso stanotte nei mie confronti. Per la prima volta mi
accorgo che non mi sta portando nel giardino dove di solito incontro le altre ma
mi sta portando veramente fuori. Dalla stessa porta dove è uscita mia
mamma. -Dove ti piacerebbe andare?-mi chiede. Sono sorpresa. Talmente
tanto che non so cosa rispondere. -A casa...-mormoro con voce strozzata. Lui
si volta corrugando la fronte. -Non puoi...non puoi tornare nella sua vita
per devastarla di nuovo.- Abbasso lo sguardo. -Faremo un giro a
Forks...-mi risponde mentre ci avviciniamo ad una volvo. Lo seguo tenendo la
testa bassa. Pochi minuti dopo Edward parcheggia vicino al ciglio della strada.
Velocemente arriva fino alla mia portiera e la apre. Insieme cominciamo a
camminare per le strade di Forks. Luoghi a me famigliari. Mi piace dopotutto
la sua compagnia. La sua bellezza è totalmente disarmante e per la prima volta
mi godo veramente la tipicità del paese, con lui sono al sicuro come non lo sono
mai stata in tutta la mia vita. Edward perchè sei un vampiro? Sarebbe
tutto più semplice... In lontananza improvvisamente vedo Angela e lei vede
me. Strabuzza gli occhi. Mi fermo e Edward mi guarda incuriosito poi anche
lui guarda in direzione di Angela. La mia migliore amica. Non l'hanno
presa. La vedo correre verso di me e con impeto mi abbraccia tenendomi
stretta. -Sei viva! Sei viva!-urla e inevitabilmente molte persone ci
guardano tra cui molti vampiri. Edward li annienta con lo sguardo. Posso
solo immaginare cosa stanno pensando. -Pensavo...pensavo fossi morta...-dice
interrotta dai singhiozzi. Gentilmente le asciugo le lacrime dal volto. -Sono
qui.-rispondo sorridendole. -Grazie a lui.-aggiungo indicando Edward con lo
sguardo. Angela si scosta da me per guardarlo e vedo nei suoi occhi l'orrore
di chi capisce che chi ha di fronte è in realtà un vampiro. -Ha salvato anche
mia mamma...-dico tentando inconsapevolmente di difenderlo da quello sguardo che
in un certo senso mi infastidisce. Lo guarda ancora con diffidenza. Credo che
non è molto differente dai miei primi sguardi. -Mi sei mancata così
tanto...-esclama Angela. I miei occhi guizzano immediatamente ad Edward. -Non
posso restare.-mormoro abbassando lo sguardo. Lei mi guarda
scioccata. -Ma...ma- -Devo tornare...-rispondo cercando di prendere
fiato. -Perchè?-mi chiede Angela disperata. Come faccio a spiegare una cosa
talmente tanto complicata? Cosa posso dirle? -Perchè lei è mia...-rispone
Edward posando una mano sulla mia spalla. Angela lo guarda schifata. -E'
meglio che andiamo adesso.-sbotta Edward mentre trattengo le lacrime che
prepotenti vogliono uscire dai miei occhi. -Aspetta...devo dirle una
cosa...-dico trovando la forza. Lui mi guarda e vedo che non sa cosa
fare. -Giuro che non scapperò e puoi sempre riprendermi. Non sono così
veloce...-dico aggiungendo un sorriso per smorzare la situazione. -Vado alla
macchina. Ti ricordi dov'è parcheggiata?-mi chiede. Annuisco di rimando. Lo
guardo allontanarsi. Abbraccio velocemente Angela e cerco di parlare a bassa
voce solo nel suo orecchio per cercare di non farmi sentire. -Devi dire hai
genitori di Jessica che è ancora viva. Lavora per loro, è una domestica ma è
ancora viva! Non tutti muoiono lì.-dico. Angela mi stringe ancora di
più. -Sono tornati i licantropi Bella...- Quelle parole mi fanno gelare il
sangue. -Sei sicura?-bisbiglio. -Spazzeranno via tutti questi vampiri e
noi potremo avere ancora la nostra vita.-mormora mentre i miei occhi guizzano
alla ricerca di Edward ma non trovo. Pensarlo morto mi fa stringere il cuore.
Scuoto la testa. -Riusciresti a scappare? Gli faresti molto comodo! Sei stata
lì dentro abbastanza tempo da sapere certe cose che potrebbero essere d'aiuto.
Se riescono ad uccidere loro, gli altri saranno ramoscelli.- Dopo dieci anni
questo mondo potrebbe finire? Potremmo tornare ad essere liberi? -Sei
sicura che non sia un bluff?-le chiedo scettica. Ma lei scuote la testa
decisa. -Io li ho visti Bella...sono licantropi. Il capo branco è Jacob, il
nostro salvatore.- Jacob. I licantropi sono tornati guidati da lui. Lui
ci aiuterà a riaquistare la nostra libertà. Jacob sconfiggerà i
vampiri. -Moriranno tutti. Prima loro e poi tutti gli altri. Libereranno il
mondo...- -Angela devo andare adesso...-dico velocemente e sciogliendo
l'abbraccio. -Scappa Bella...scappa...- sono le ultime parole che sento
dire. Arrivo alla macchina ma è chiusa, incomincio a piangere
compulsivamente. Sono una sciocca. Solo una sciocca. Edward mi abbraccia
da dietro. Sento il suo petto schiacciato sulla mia schiena. Le sue labbra sulla
mia spalla poi si spostano sul mio collo. Con una mano schiaccio la sua testa
contro il mio collo. Voglio morire. Voglio che mi morda. Con mia crescente
sorpresa non mi morde, continua a baciare la pelle del collo e questo non fa
altro che farmi nascere crescenti brividi. Sono una traditrice. Sto tradendo
la mia stessa specie e per cosa? Un amore falso? Mi volto cercando le sue
labbra che trovo immediatamente. -io...io non capisco...-riesco a dire tra un
bacio ed un altro. Sento il corpo in fiamme e la voglia di essere inglobata in
lui si fa prepotente in me. Mi avvinghio alle sue spalle e i nostri corpi
combaciano perfettamente. Le sue mani fredde percorrono tutto il mio corpo.
Dalla sua gola sento un ringhio che invece di farmi tremare di paura non
fa altro che sciogliermi ancora di più. -Ti voglio...-mormora sulle mie
labbra. È innegabile la pura attrezione che c'è tra di noi. -Torniamo a
casa...-mormoro cercando di prendere un po' d'aria. Per tutto il tragitto non
faccio altro che osservarlo di sottecchi mentre lui ignaro gioca con le dita
della mia mano sul cambio della macchina. Ogni suo tocco è una scarica di
adrenalina pura, sento una scarica elettrica fortissima. In pochi minuti
arriviamo alla villa. -Hai fame?-mi chiede con un sorriso smagliante.
Annuisco e mi conduce alle cucine. -Che cosa vuoi cara?-mi chiede una
donna decisamente umana. -Non ti preoccupare. Faccio io...-dice Edward
avvicinandosi ai fornelli. -Tu? Ma sai cucinare?-gli chiedo scettica. In
men che non si dica prepara il sugo per la pasta e mette su l'acqua per la
pasta. Velocità anomala i miei occhi piangono a furia di cercare di stargli
dietro. Mi siedo sul bancone vicino al fornello e rimesto il sugo mentre
Edward. -Vuoi assaggiare?-mi chiede facendomi sobbalzare. Prende il cucchiaio
di legno dalle mie mani e prende un po' di sugo e avvicina il mestolo alla mia
bocca. È buono. Decisamente troppo buono. -Wow...- Sghignazza
soddisfatto. Un'altra morsa allo stomaco. “sono tornati i
licantropi” Ho due possibilità. Solo due. 1-Potrei dire tutto ad Edward.
Prepararli per quello che sta succedendo ma in questo caso tradirei la mia
specie. La mia famiglia. Rifiuterei una libertà tanto agognata. 2-Lasciare
che i licantropi li distruggano come loro hanno distrutto la vita di molte
persone ma questo vuol dire condannare a morte certa anche lui,
Edward.
-E' terribilmente frustrante non sapere cosa
pensi...-mi dice corrugando la fronte. A volte mi dimentico che non può farlo
e forse è meglio così anche se mi toglierei molti problemi se fosse diverso.
Avrebbe preso già lui la decisione migliore che sarebbe la peggiore per gli
esseri umani. -Cosa sono per te?-gli chiedo a brucia pelo e già mi vorrei
tagliare la lingua. Perchè non imparo ad essere più riflessiva e meno
impetuosa quando sono con lui? Lui mi guarda stupito dalla mia domanda. Posa
il mestolo e mi inchioda con lo sguardo. Le sue mani sono appoggiate sul bancone
vicino ai miei fianchi. -Sono totalmente e incondizionatamente innamorato di
te.- il mio cuore sussulta e lui sorride. Lui può sentirlo.
Cavolo! Arrorisco e abbasso lo sguardo mordendomi il labbro inferiore.
Lui mi obbliga a guardarlo. -La mia anima dannata si strugge d'amore per
te ma so benissimo che tu non potrai mai amarmi. Come si fa ad amare un mostro,
giusto?-mi dice ricordando le mie stesse parole ma era diverso. Cerca di
allontanarsi ma mi avvinghio a lui sia con le braccia che con le gambe. -Tu
non sai cosa vuole dire provare certi sentimenti per...- -il nemico?- mi
suggerisce lui alzando leggermente il sopracciglio. Annuisco. -Già....-dice
sospirando. -Bella, tu sei la mia cantante e nessuno può cambiare questa
cosa.-dice accarezzandomi la guancia. -Cosa significa?-gli chiedo. Forse
posso scoprire cosa vuol dire. -Che tu sei nata solo per me...-dice
sorridendo. -E come fai a saperlo?- -Il tuo sangue. Canta solo per me. È
una terribile attrazione per me, mi tenta più del dovuto ma mai e poi mai potrei
farti del male perchè senza di te la mia non-vita, dopo averti conosciuta,
perderebbe totalmente ragione. Io non posso vivere senza di te. Potrei anche
impazzire.-mi spiega sorridendomi dolcemente. Mi bacia dolcemente sulla
guancia e sento un brivido per tutta la schiena. “Potresti essere utile ai
licantropi.Sei stata lì dentro abbastanza tempo da sapere certe cose che
potrebbero essere d'aiuto.” -Ti sta cercando Jasper...- Guardiamo verso la
porta e vedo Alice appoggiata allo stipite, non sembra felice. -Perchè stai
traducendo l'inno coreano in aramaico e per di più all'incontario? Cosa mi tieni
nascosto?-chiede Edward avvicinandosi alla vampira. -Niente. Ora
vai.-risponde Alice. Edward mi guarda e mi fa l'occhiolino. Rimaniamo
sole. Io e Alice. C'è una strana tensione nell'aria. -Cosa hai intenzione
di fare Bella?- Il mondo mi crolla addosso. Lei sa.
Avevo passato il pomeriggio più bello di tutta la mia
non-vita finchè Alice non è riuscita a rovinarmelo con la sua
intrusione.
Non mi è piaciuto il suo modo di fare. Mi stava tenendo
all'oscuro di qualcosa.
Cerco Jasper con la mente e capisco che è insieme ad
Aro.
Vado immediatamente nella sala grande e infatti li
trovo lì. Jasper, Aro e Caius più alcuni tra i più pericolosi delle guardie
dell'armata di Aro.
-Perfetto ora possiamo iniziare...-commenta Caius
strofinandosi le mani.
-I licantropi sono tornati. Hanno già attaccato una
nostra base e anche della nostra gente.-commenta Jasper tenendo le mani dietro
la schiena.
-Come è possibile?-chiedo confuso non riuscendo ad
afferrare una sola immagine coerente e veritiera. Nella mente di caius ci sono
molte, troppe immagini riguardanti il primo sterminio dei licantropi ma anche
delle sue sconfitte.
-Non era stato estinto il gene?-
-A quanto pare qualcuno è sfuggito perchè adesso sono
tornati e sono in molti. Si sono riprodotti come dei veri animali.-commenta
Caius mostrando i denti.
-Qualcuno sa dove sono adesso?-chiede Emmet emergendo
da una porta adicente.
-Sono vicini, stanno preparando un attacco.-risponde
Aro.
-E' ora che ci mostri le tue carte Aro.-mormora Caius.
Lancio un'occhiata ad Aro che pondera la nostra muta richiesta.
-Se dobbiamo sconfiggerli, dobbiamo essere uniti più
che mai...-commento per incitarlo a parlare.
-E' proprio di unione che parla il mio piano. Umani e
vampiri. Cantanti e i migliori dei nostri, può solo portare alla creazione di
una cosa meravigliosa...-dice facendo cenno di aprire la porta alle nostre
spalle.
Nella sala entra un ragazzino che porta in braccio un
neonato.
-Sono i bambini che ho fatto nascere...-commenta
Carlisle sbalordito.
Aro si avvicina in tutta fretta ai due bambini
prendendo in braccio in malo modo il neonato. Aro cambia decisamente
espressione. Ho già visto quello sguardo è quando vuole qualcosa e riesce ad
ottenerla.
-Ecco cosa otteniamo dall'unione...esseri speciali. Il
meglio del meglio. Una nuova razza che potremmo sfruttare soprattutto adesso che
i licantropi sono tornati.-commenta Aro senza distogliere lo sguardo dai due
bambini.
-Sono solo in due...-commenta Emmet deridendoli
effettivamente anche io nutrivo qualche dubbio che due bambini potevano fare la
differenza.
-Mio caro Emmet...quanta stoltezza!- esoridisce Caius
mentre Aro rimette il neonato tra le braccia del bambino.
Pensavo che solo Marcus avesse procreato con
un'umana.
-Crescono in fretta...-dice sorridente Caius. Aro
annuisce soddisfatto.
-Emmet ha ragione.-ribadisce Carlisle ma nei pensieri
dei due anziani vedo chiaramente che non esistono solo loro due.
-In questi anni mi sono adoperato molto. Qui...sotto i
vostri occhi potete dire che ci sono solo due di questi esseri ma se li riuniamo
insieme sono circa una quindicina. Tanto basta per tenere testa ad uno stupido
branco di cani e soprattutto gli daremo tutto l'appoggio possibile. Non siamo
deboli solo più forti con loro.-spiega Aro lasciando tutti a bocca aperta. Ecco
cosa stava progettando Aro.
Un nuovo esercito.
Una versione modificata, più perfetta del vampiro
comune.
-Hai unito i vampiri con poteri particolari con le
rispettive cantanti...-commenta Jasper allibito. Subito i miei pensieri vanno a
Bella.
-Come hai fatto a trovare così tante cantanti?-chiede
Carlisle dando voce ai miei pensieri.
-Con il mondo ai nostri piedi non è stato poi così
difficile. Posso disporre di qualsiasi persona e con a fianco Alice che può
dirmi già le reazioni dei miei vampiri...-spiega alzando leggermente le
braccia.
-Le selezioni...era solo per dare tempo ad Alice di
sbirciare nel futuro!-esclama Carlisle.
-Ovviamente. Tranne che per Bella, la cantante di
Edward, in quel caso è stata proprio Alice a dirmi dove trovarla e che sarebbe
stata la cantante di Edward.-
Il silenzio cala e la porta si apre di
nuovo.
Alice entra con passo felino.
-Alice!-dice Aro porgendole la mano.
-Aro! Buone notizie...abbiamo ancora un mese prima
dell'attacco.-dice dirigendosi verso Jasper. Guardo Alice stupito.
Non ha mai rifiutato un tocco di Aro eppure adesso
sembra sfuggirgli. Fortunatamente non sembra darci peso o forse sono io che
incomincio ad immaginarmi le cose ma mi sembra strano il suo comportamento. Mi
occlude la sua mente, a me, non può e lo sa eppure lo fa.
-Tutto bene Edward?-chiede Aro toccandomi la
spalla.
-Certo...-
-Ovviamente Jasper affido a te l'addestramento dei miei
pupilli e tu, Alice, avvertimi di qualsiasi cambiamento.-ordina Aro.
-Lo sai che è più difficile con loro prevedere il
futuro. Devo impostare le mie visioni su qualcun altro per vedere le loro
mosse.-spiega Alice avvinghiandosi a Jasper.
-Fai tutto quello che devi.-ribatte con tono
autoritario.
-certo.-risponde riverente Alice.
Aro e Caius tornano nei loro appartamenti accompagnati
dai due suoi nuovi pupilli.
Aro per indole ha una mente curiosa. Tutto quello che è
nuovo lo affascina soprattutto se quel nuovo può recargli anche un
vantaggio.
-Alice cosa mi nascondi?-mormoro tenendola per un
braccio.
-Edward non mi toccare. Sto solo lavorando per Aro
esattamente come stai facendo tu ma ora tu sei troppo occupato con la tua
piccola umana vero?-sibila Alice.
-Avanti è inutile litigare ragazzi...-dice Carlisle
frapponendosi.
Guardo negli occhi Alice ma ancora una volta occlude la
sua mente.
-Ti aiuterò io ad allenare i marmocchi Jasper...-dice
esaltato Emmet.
I due si scambiano la stretta di mano
ridendo.
-Io vado...-mormoro lasciandomi dietro i piani di
conquista e miglioramento.
Entro forse con troppo impeto nella stanza ma non trovo
lei. Tanya è seduta sul letto che mi guarda maliziosamente.
-Cosa ci fai tu qui? Dov'è Bella?-chiedo guardando in
giro per la stanza. Deve essere terrorizzata visto che Tanya si è introdotta
nella nostra stanza senza che ci fossi io. Non la trovo con lo
sguardo.
-Bella Bella Bella e solo Bella...-dice terciversando
con le mani in aria.
Mi fiondo su di lei e ringhiando le stringo la
gola.
-Voglio...sapere...dov'è...Bella...-dico scandendo bene
le parole. Nella mia mente si prospettano delle immagini che non mi piacciono
affatto e se anche solo una di queste si verificherà la ucciderò. Tanya verrà
fatta a pezzi se a torto anche solo un capello a Bella.
-Non lo so...non è qui...-dice cercando di mordermi la
mano per liberarsi dalla mia stretta che continua ad aumentare.
-TU MENTI!-grido sbattendola sulla parete
opposta.
Si alza velocemente e mi guarda con odio.
-NON SO DOV'E'!!!-grida a sua volta pronta all'attacco.
Si mette in posizione ma non mi intimorisce affatto. Il mio cervello non elabora
l'informazione.
-Cosa sta succedendo qui?-chiede Jane entrando di colpo
nella stanza.
-Qualcuno della guardia ha portato Bella da qualche
parte?-le chiedo sondando la sua mente accuratamente per vedere nei suoi ricordi
se l'ha incrociata.
-Non mi sembra. Sono sempre stata con gli anziani oggi,
loro non hanno comandato nessuno spostamento di nessuna delle cantanti presenti
nella villa.-spiega ma non la lascio nemmeno finire che sono già
fuori.
Alec è al mio fianco in mezzo secondo.
-Come ha fatto a scappare? È impossibile fuggire di
qui...-mormora cercando il suo odore nell'aria.
-Non mi interessa come ha fatto. La rivoglio qui
immediatamente. Chiama anche gli altri seguci, li voglio tutti alla sua ricerca.
Chi le torce anche solo un capello ne risponderà direttamente a me.
Ragazze calme! vi prego non andatemi in ansia e cercate di
respirare. Mi raccomando non mandate cecchini perchè se no qui la storia non va
avanti! quindi posate il cellulare...si così...ecco...brave....respirate
piano....un bel respiro profondo...sì...e adesso parliamone... :->
inanzitutto vi volevo ringraziare enormemente per il supporto che mi state dando
in questa storia! e voi adesso pensate..."e guarda tu come ci ripaghi!" ma se
andasse tutto liscio non sarebbe troppo facile? poi voi vi annoiate e mi mandate
a quel paese. Comunque state calme! spero solo che internet non faccia ancora le
bizze! Mi raccomando commentate che mi fa sempre piacere leggere quello che
pensate...mi sollevate il morale della giornale. Non potete immaginare quanto
sono contenta ogni volta di leggere i vostri commenti...non me ne perdo uno!
grazie 1000 a tutti quanti! XD un bacione e al prossimo
capitolo
Strabuzzo gli occhi dalla sorpresa e il respiro mi
manca.
-Lo sai Bella qual'è il mio potere?-mi chiede chiudendo
la porta della cucina dietro di sé e incomincia a camminare verso di me con le
braccia incrociate.
-No-rispondo con voce tremante. I suoi occhi
brillano.
-Posso vedere il futuro-risponde come se non aspettasse
altro che rivelarmelo.
Degluitisco a fatica. Ha già visto la mia
scelta.
-Allora? Cosa hai intenzione di fare?-mi dice ripetendo
la sua domanda.
La guardo negli occhi e il mio cuore quasi cessa di
battere.
-Non lo so...-mormoro e distolgo subito lo
sguardo.
Vedo i suoi muscoli bloccarsi, la guardo, ha gli occhi
neri ma sembra assente.
-Basta che Aro ti tocchi e sei fregata piccola.-mi dice
seria. Solo una volta mi ha toccato ma adesso la possibilità che può farlo mi
tormenta l'anima.
-Beh io ho visto le tue due strade. Prendi quella che
vuoi...io la vedrò. So già come comportarmi.-
-Li chiamerai adesso?-chiedo titubante.
-No, aspetterò. Non sono affatto preoccupata...-dice
mostrandomi i denti.
Mi lascia sola in cucina.
Accanto a me una porta, la porta di servizio. La porta
a vetri mi rivela il giardino con in lontananza una sepie che divide dalla
strada. Sono solo pochi metri da percorrere.
“Scappa Bella...scappa”
La voce di Angela rimbomba nella mia testa come un
mantra. La sua voce si trasforma in vero e proprio dolore fisico e il respiro
viene meno.
“Scappa Bella scappa”
Corro veloce come non ho mai corso prima. Ignoro il
dolore alle gambe, oltrepasso la siepe e mi fiondo sulla strada vicina. Corro
sul marciapiede mentre nella mia testa iniziano a farsi strada flash di
Edward.
“Sono totalmente e incondizionatamente innamorato di
te”
Continuo a correre.
Le gambe sembrano muoversi da sole.
“Io non posso vivere senza di te”
Vedo una macchina in lontananza che arriva e mi butto
sulla strada. La macchina inchioda. È una signora di mezza età.
-Mi aiuti!-
la signora allarmata si guarda prima intorno e poi mi
fa segno di salire.
Una cosa che i vampiri hanno contribiuto a instaurare
nella società è la solidarietà.
Salgo in macchina di fretta, ho paura di trovarmi uno
di loro davanti.
-Sei inseguita?-
-Sì, deve tornare indietro!- dico con voce tremante. La
donna fa subito inversione di marcia e accellera tornando sulla propria
strada.
-Dove ti porto cara? Ti hanno preso da
casa?-
-Mi hanno detto che sono tornati i licantropi, lei sa
qualcosa?-chiedo cercando sempre di mantenere lo sguardo fisso sullo
specchietto.
-Ti porto da loro...-dice con mia grande
sorpresa.
-Lei conosce...-le parole mi muoiono in gola e non
riesco nemmeno a terminare la frase talmente ho il cuore in gola.
-Uno di loro è mio figlio...-dice
serenamente.
Usciamo fuori da Forks e stranamente mi sento più
tranquilla anche se so che anche se mi allontano da questa città niente può
tenermi al sicuro. Non posso nascondermi, non posso fuggire per
sempre.
È successo tutto così in fretta che non mi sembra
nemmeno vero quello che ho fatto.
Sono scappata?
Sono riuscita a scappare?
Improvvisamente mi accorgo che sto piangendo
silenziosamente. Tocco sconcertata le lacrime che stanno segnando le mie
guance.
Cosa ho fatto?
Potrei fermare la macchina e tornare indietro.
Adesso.
Magari non si sono ancora accorti della mia assenza.
Nemmeno le possibili conseguenze che mi avrebbero atteso nel caso mi avessero
già scoperto cancella in me la volontà di tornare indietro da lui.
Edward.
Forse mi picchierebbe e non avrebbe più fiducia di me
ma starei con lui. Anche se non si allontanerebbe più da me...la prospettiva in
fondo non mi dispiace.
“La mia anima dannata si strugge d'amore per
te”
-Come posso tradire gli esseri umani?-mormoro guardando
fuori la vegetazione.
La macchina si ferma sul ciglio della
strada.
-Eccoci cara, tu continua a camminare dentro a questo
bosco. Sempre dritta...ti troveranno loro e sarai definitivamente al sicuro.-mi
spiega la donna.
Tentenno sulla macchina.
-Stai bene?-mi chiede la donna posando una mano sulla
spalla. Annuisco e scendo di fretta dalla macchina che mi sembra che mi tolga
l'aria da respirare.
La donna torna indietro in macchina. La osservo finchè
non scompare dalla mia vista. Su entrambi i lati c'è la vegetazione della
foresta.
Prendo un respiro profondo.
-Anche io ti amo Edward...-mormoro e inizio a camminare
dentro il bosco.
RAGAZZE!! ho pochissimo tempo quindi vi lascio il capitolo senza
aggiungere altro...a voi i commenti! un bacio vale
XD
Per
una persona imbranata come me non è l'ideale camminare in un bosco.
Mi
guardo le mani, sono tutte graffiate e ci sono delle piccole ferite
aperte.
Sto
camminando alla loro ricerca ma non so bene nemmeno io cosa fare, cosa dire
quando mi troveranno.
Dentro
di me sto continuando a piangere, disperata ma non posso permettere che questa
storia vada avanti. Avevo sempre detto che se avessi avuto la possibilità di
fare qualcosa l'avrei fatto ma adesso sto rimpiangendo la mia
scelta.
Mi
fermo e mi siedo su un tronco vicino.
Il
bosco è molto silenzioso, mi mette i brividi.
Se
dovessi morire adesso non avrei fatto niente di male. Dovrebbe saltare un mostro
fuori da quei cespugli e farmi fuori. In questo modo non avrei tradito Edward ma
nello stesso tempo non avrei permesso agli esseri umani di liberarsi dal giogo
creato da Aro e dai suoi vampiri.
Come
se le mie preghiere fossero state ascoltate esce fuori un lupo enorme con le
fauci aperte. Chiudo gli occhi e attendo che si avventi su di me ma tutto questo
non avviene. Apro gli occhi e di fronte a me trovo un ragazzo a petto
nudo.
-Cosa
ci fai qui?-mi chiede squadrandomi.
-Ho
bisogno di protezione. I vampiri mi cercano.-rispondo di botto, dopotutto è la
verità. Edward mi sta cercando.
-Pensate
tutti che sia un campo per voi esseri umani?-mi chiede quasi in un ringhio.
Ovviamente la domanda è retorica.
-Ok.
Per me non è un problema. Pensavo solo di potervi essere d'aiuto visto che sono
stata con loro per tanto tempo ma se non vi interessano le mie
informazioni.-dico alzandomi scocciata. Di certo non li pregherò di
riprendermi.
Tornerò
da lui. Ho dato una possibilità alla razza umana....è lei che non l'ha
accolta.
-Aspetta.
Sento il loro odore addosso, ti credo. Vieni con me ti porto da Jacob, sarà lui
a decidere se puoi stare con noi.-mi spiega.
Mi
volto lentamente. Devo ammettere che avevo quasi sperato...
-Almeno
posso sapere come ti chiami?-mi chiede il ragazzo.
-Bella...-mormoro
avvicinandomi.
-Sam.-risponde
porgendomi la mano che accetto. È veramente calda. Subito mi viene in mente il
contrasto con il tocco gelido di Edward.
-Andiamo...-mi
dice incominciando a farsi strada per il bosco.
Prima
di seguirlo mi volto un'ultima volta.
Questa
è l'ultima possibilità di tornare indietro.
-Che
fai? Non vieni?-
mi
volto verso Sam.
-Allora?-dice
allargando le braccia.
Guardo
prima lui poi dietro di me, da dove sono arrivata.
Prendo
un respiro. L'odore di muschio si mischia a quello dell'aria.
-Arrivo...-mormoro
nascondendo una lacrima. Lo seguo a ruota cercando di non inciampare nelle
radici e nei sassi appuntiti che sembrano che sono stati messi apposta per il
mio arrivo.
Forse
è un segno del destino. Forse sto facendo la cosa sbagliata.
Tutte
le persone, e dico proprie tutte, dicono “basta seguire il proprio cuore per
fare la scelta giusta”. Adesso parlerei volentieri con quelle stesse persone, la
penserebbero ancora così?
Avrei
dovuto seguire il cuore e rimanere con Edward? Perchè era quello che in questo
momento mi diceva il cuore ma non sarebbero stati d'accordo perchè mettendo da
parte i sentimenti di Edward gli avrei salvati, in un modo o in un
altro.
Immersi
nel bosco la notte arriva presto, i contorni degli alberi iniziano a farsi meno
chiari come il mio cammino. Per fortuna Sam pare aver capito i miei problemi
d'equilibrio e più di una volta mi sorregge.
-Eccoci...-dice
Sam indicando di fronte a sé.
Scorgo
in lontananza con molta fatica delle tende dello stesso colore della vegetazione
intorno, il fumo di un falò si innalza.
Il
campo sembra disabitato, rimango ferma mentre Sam va verso la tenda che sembra
quella più grande, dopo una manciata di secondi esce fuori un altro ragazzo con
i capelli più corti neri e più muscoloso di Sam.
-Avevi
ragione puzza proprio come uno di loro!-commenta il nuovo ragazzo arriciando il
naso.
Mi
verrebbe voglia di schiaffeggiarlo in questo preciso momento. Puzzo?!?
io!??!
Devo
assolutamente calmarmi.
-Mi
ha detto che hai delle informazioni sui succhiasangue...-dice incrociando le
braccia al petto.
-Mi
avevano detto che sareste riusciti a sconfiggerli...-dico assumendo la stessa
posizione del ragazzo.
-Come
hai fatto a scappare?-mi chiede guardingo.
-Ho
colto l'occasione al volo e ho corso fino a quando ho incontrato la mamma di uno
di voi. Mi ha detto che suo figlio è qui, è uno di voi.-
I
due ragazzi si guardano e Sam alza leggermente il sopraciglio destro mentre
l'altro corruga la fronte.
-Allora
che cosa sai ragazzina?-mi chiede.
-Ragazzina?-ripeto
con il suo stesso tono. Adesso mi becco anche della ragazzina.
Ride
insieme a Sam.
-E
tu come ti chiami bestione?-
Immediatamente
il sorriso scompare dalle sue labbra.
-Il
bestione qui...si chiama Jacob ed è il capo.-risponde Sam al suo
posto.
Il
capo dei Lycan. La persona che teoricamente dovrebbe salvare gli umani con
me.
-Ah...-riesco
solo a dire. La mia spavalderia se ne è andata insieme agli insulti.
-E'
meglio se ti vai a lavare. Non vorrei che gli altri ti scambiassero per uno di
quei succhiasangue e poi...bleach! È impossibile starti vicino a lungo.-dice Sam
tappandosi il naso e la bocca con la mano.
Jacob
sorride mostrando i suoi denti bianchissimi. Bianchi come quelli di Edward,
letali almeno quanto i suoi.
-Avete
anche le docce qui? Siete ben organizzati...-dico guardandomi in giro ma non c'è
nient'altro che tende e il fuoco. Niente che mi fa pensare ad un uso per il
bagno o doccia.
-Dove,
dove sono le docce?-chiedo titubante. Ho un'idea ma ho paura perfino a
pronunciarla.
-Ti
porterà Emily. Abbiamo solo un fiume dove puoi lavarti.-dice Jacob.
-Emily?
Non è meglio affibiarle uno di noi?-chiede Sam.
-No,
Lehal non è qui e poi adesso è al sicuro. Non correranno rischi.-spiega Jacob
mentre ci dirigiamo insieme verso una delle tante tende appena illuminate dalle
lampade dentro.
-Emily,
puoi venire un attimo?-chiede Sam.
Dalla
tenda esce fuori una ragazza, come loro, stessi lineamenti indiani. Mi guarda
sorpresa poi scambia un'occhiata con Sam.
-Per
favore...-dice Jacob scompigliandosi i capelli.
-Cosa
avete bisogno?-chiede rivolgendo però sempre i suoi sguardi a Sam.
-Accompagna
Bella al lago, deve lavarsi.-dice Jacob.
La
ragazza mi lancia una breve occhiata.
-Ok,
andiamo. Ti presto degli asciugamani.-moromora prendendo dei teli bianchi dalla
sua tenda.
-MIA
MAMMA!-urlo improvvisamente. Tutti e tre mi guardano confusi.
-Dovete
andare a prendere subito mia mamma! Non potete lasciare che la prendino. Se non
mi trovano la riprenderanno.-sbraito in preda ad una vera e propria
crisi.
-Riprenderanno?-mi
chiede Jacob alzando un sopraciglio.
-Ve
l'ho detto, stavo con loro prima di scappare e una volta avevano preso mia madre
per ucciderla ma gli ho convinti a lasciarla andare, in cambio non sarei
scappata.-dico con tono calante. Ho tradito una promessa e ho messo a rischio
mia mamma. Non ci avevo pensato. Dovevo essere più riflessiva.
Ho
agito da vera sciocca.
-La
prenderemo prima di loro. Non ti devi preoccupare.-dice Jacob lanciando
un'occhiata a Sam.
-Chiamo
gli altri.-dice Sam deciso e incominciando a scuotere delle tende.
-Dove
abiti?-mi chiede Jacob.
-A
Forks, Matteus Streat al numero 39.-rispondo velocemente.
Annuisce
e va verso le tende.
Si
forma un cerchio di ragazzi compresa una ragazza con al centro
Jacob.
Non
riesco a sentire quello che si dicono.
-Fidati...tra
poco riavrai tua madre. Si devono solo organizzare bene...-mormora.
Annuisco
e la seguo mentre usciamo fuori dal “campo base”.
Dopo
una decina di minuti arriviamo in uno spazio aperto dominato dal bellissimo lago
che riflette i deboli raggi della Luna.
Lentamente
mi tolgo i vestiti.
-Quindi
tu stavi dai vampiri? Ma da quanto? Cioè...è una cosa strana.-dice Emily
sedendosi sul prato.
-Già.
Era una cosa strana. Sono arrivata lì con la consapevolezza che sarei morta
invece...-dico lasciando la frase a metà. Ero terrorizzata ma ben presto quella
paura è svanita diventando qualcos'altro, qualcosa di diverso.
Mi
torna la morsa allo stomaco.
-Quanto
sei stata con loro?-mi chiede.
-Penso
due settimane. Ho perso il conto...-dico abbozzando un sorriso.
-Ma
cosa facevi lì con loro? Ti succhiavano il sangue?-mi chiede lasciandosi
prendere dalla normale curiosità tipica di noi donne.
-Non
mi hanno toccato nemmeno una volta.-rispondo quasi per difenderli.
Vedo
i suoi occhi aprirsi dalla sopresa mentre piega gli abiti da me abbandonati sul
prato.
-Uno
di loro...si è innamorato di me.-
-Loro
non amano...-sbotta quasi innervosita da quello che le ho detto.
-Lo
pensavo anche io.-rispondo mormorando.
-Non
pensi che ti abbia usato?-mi chiede Emily e il mio cuore perde un
colpo.
-Io
ho usato il suo amore per scappare...-le dico togliendo anche gli ultimi
indumenti. Mi immergo nell'acqua che è gelata ma stranamente quel contatto non
mi da fastidio, anzi. Mi ricorda tanto lui, il suo tocco, le sue
mani.
Mi
immergo completamente, nuoto sott'acqua.
L'acqua
mi avvolge completamente, emergo lo stretto necessario per prendere
aria.
Emily
rimane seduta osservando il cielo che pian piano inizia a diventare
scuro.
Esco
fuori dall'acqua. Emily mi viene incontro con l'asciugamano.
Sentiamo
un ululato.
-Sono
tornati.-dice Emily sorridendo. Mi asciugo in fretta e mi rivesto, i capelli
incominciano ad arriciarsi. Qui non mi posso mica permettere phon e
spazzola.
Insieme
torniamo al campo. Vicino al fuoco vedo tutti i ragazzi e mia madre che fissa il
fuoco con sguardo vacuo e perso.
-Mamma!-grido
abbracciandola ma lei rimane immobile. La guardo negli occhi cercando con lei
uno sguardo d'intesa ma lei continua a fissarmi senza espressione, senza
sentimento.
-Mamma!
Sono IO BELLA!-dico scuotendola dal suo stato di trance.
-Mia
figlia è morta...-mormora tornando a fissare il fuoco.
La
lascio andare sconvolta.
“-Fa
finta che non sono mai esistita. Dimenticami perchè adesso il mio posto è qui.
Ti prego...torna da papà. Lasciami andare...”
-Abbiamo
preso la donna giusto vero?-mi chiede Jacob. Annuisco sconvolta.
-Come
mai non ti riconosce?-chiede guardando verso mia mamma.
-Le
avevo detto di dimenticarmi che sarebbe stato meglio per lei.-dico scoppiando a
piangere. Sento le braccia di Jacob stringermi forte e dondolarmi
appena.
-Mi
spiace Bella...-mormora vicino al mio orecchio.
Ciaooooooo
ecco il nuovo capitolo! vi ringrazio enormemente per tutti i commenti che mi
lasciate! siete fantastici e mi spingete a far lavorare di più la mia fantasia.
Lo so che questi saranno dei capitoli difficili perchè non c'è il nostro
bellissimo Edward ma vi prometto che presto si...scontreranno...credo che il
prossimo capitolo lo dedicherò ad Edward o Jacob, devo prima decidere la
sequenza temporale per Jacob forse è meglio il prossimo...non so! ma non mi
odiate! mi raccomando lasciatemi sempre un commentino che adoro leggere cosa
pensate di questa storia! un bacione enorme a tutti quanti! vale
Capitolo 14 *** Presto avremo la nostra vendetta ***
PRIGIONIERA
Ragazze lo so che non è un capitolo dedicato ad Edward ma
primo o poi devo inserire anche il cane, no? cmq volevo assicurarvi che questa è
una BELLA X EDWARD.
Il cane lo odio. Non ci posso fare niente, mi spiace per i
suoi sostenitori ma come al solito verrà bastonato nelle mie fanfic. hihihi
Spero cmq che vi piaccia e ci sentiamo al prossimo capitolo che sarà dedicato ad
Edward. E' già pronto devo soltanto metterlo, magari domani mattina appena mi
sveglio però devo anche vedere se ci siete tutti stasera per leggere il
capitolo. Aspetto che ci siano almeno un discreto numero di lettori se no
qualcuno magari perde un capitolo e mi dispiace. Mi raccomando continuate a
commentare. Non sapete quanto mi fate felice ogni volta che commentate! vorrei
ringraziare anche le 259 persone che hanno messo la storia tra le loro
preferite! non ci posso ancora credere che vi piaccia veramente questa storia!
Ringrazio anche le persone che non mi abbandonano mai con i commenti. Lo so che
non rispondo mai ma ho veramente il tempo tiranno (colpa Università! tutta colpa
sua! XD) ma cmq continuo a credere che preferite leggere presto il nuovo
capitolo piuttosto che sentire la mia mente malata rispondere a tutti (anche
perchè siete veramente in tanti...XD...me tanto felice....XD) adesso smetto di
blaterale e sposto il capitolo così siete contenti!
UN BACIONE VALE
JACOB:
-E tu come ti chiami bestione?-mi aveva
chiesto.
Certo, l'avevo stuzzicata più del dovuto ma il suo
carattere mi permetteva di fare certe battutine. Dopotutto bisogna spezzare
questo umore. Noi saremo i vincitori.
Noi salveremo gli esseri umani dal potere tiranno di
Aro.
Ora che siamo in tanti possiamo sferrare un
attacco.
-E' stata con i vampiri. Potrebbe darci delle
informazioni molto interessanti ma prima ci conviene recuperare sua madre o non
ci dirà un bel niente.-aveva suggerito Quil.
Effettivamente credevo anche io che sarebbe stata più
restia a darci delle informazioni se prima non mettevamo in salvo sua
madre.
Sam mi aveva detto che l'aveva visto piangere ed era
molto insicura. Molte volta l'ha vista guardarsi indietro. Ho capito subito che
non era come tutti gli umani che ci avevano cercato per un po' di
protezione.
Cosa la spingeva a venire da noi se non era questo che
voleva veramente?
Prendo tre tra i miei migliori. Credo che non sarà del
tutto una passeggiata potremmo trovare già lì i succhiasangue.
-Non vedo l'ora di uccidere qualche mostro...-dice Leah
avvicinandosi.
-Non ci pensare proprio.-le dico fermandola prima che
raggiunga gli altri. Non voglio che si senta umiliata, soprattutto davanti a
Sam.
-Perchè?sono forte tanto quanto voi!-ribatte
infuriata.
-Ti prego Leah! Rimani qui a protteggerli.-
-No.-mi dice proseguendo verso gli altri.
-E' un ordine!-
La vedo bloccarsi. I pugni chiusi come i suoi occhi.
Non può disubbidirmi. Sono il capobranco, il mio comando non le permette di fare
qualcosa contrario alla mia volontà, come tutti del resto.
Mi dispiace non portarla. So cosa significa per lei ma
ha la mente troppo disturbata per portarla dietro ad una azione del genere. Non
voglio che distragga Sam facendolo sentire in colpa o tutti noi
altri.
Riapre gli occhi e la vedo sorridere soddisfatta. Colgo
al volo le sue intenzioni visto che lei ha capito il motivo per cui non la
voglio adesso con noi.
-Ti trasformerai solo se è strettamente necessario. In
caso di pericolo per gli altri, non sono ammesse trasformazioni per altri scopi,
capito?-le dico prima di andare verso gli altri. Dovevo precisare anche questo
piccolo punto, si sarebbe trasformata e me l'avrebbe fatta pagare, ne sono
certo.
Io, Sam, Jared e Paul ci trasformiamo e le nostre menti
iniziano ad essere in contatto come ogni volta che ci trasformiamo in
licantropi.
Con grandi falcate arriviamo nei pressi della casa di
Bella. Decidiamo di trasformarci in esseri umani, per non traumatizzarla. So
benissimo che effetto facciamo.
Suoniamo il campanello ma non risponde
nessuno.
-Cosa facciamo?-chiede Sam.
-Proviamo a forzare la porta. Se aspettiamo troppo
arriveranno i succhiasangue.-suggerisce Paul guardandosi in giro.
Annuso l'aria. Deve essere per forza in casa, non sento
il loro odore nauseabondo.
Giro la maniglia e con mia grande sorpresa la trovo già
aperta.
-Siamo sicuri che non siano già arrivati?-chiede Jared
annusando anche lui l'aria.
-Se aspettiamo ancora un po' arriveranno!-incita
Jared.
-Mamma di Bella?-urla Jared.
Entriamo in salotto e vediamo una donna di non più di
quarant'anni. Ci guarda con sguardo spento.
-Signora, i vampiri stanno arrivando a prenderla. La
porteremo in un luogo sicuro dove c'è sua figlia che l'aspetta.-dico con voce
bassa per non spaventarla per l'intrusione in casa sua.
Le si illuminano gli occhi.
-Bella?-chiede immediatamente e prende vita. Annuisco
poi ritorna a guardare verso il fuoco.
-Non è possibile...lei è...-
-STANNO ARRIVANDO!-urla Sam.
Non ci penso due volte. La carico sulle spalle e la
porto fuori velocemente ai margini del bosco che c'è accanto a casa.
Si trasformano e la carico sulla groppa di Sam che è il
più grosso come massa.
-Si tenga stretta.-dico prima di trasformarmi anche
io.
Corriamo veloci cercando di tenere la mente ben sveglia
su un possibile inseguimento da parte dei succhiasangue ma niente. Sono ancora
troppo lontani anche se il loro odore pestilenziale arriva prima, se solo anche
gli umani potessero riconoscerlo invece di trovarlo attraente. Non capisco
proprio come riescano a rimanere affascinati da quelle creature
immonde.
Arriviamo al campo e Sam la fa sedere sul tronco vicino
al falò.
Mi guardo intorno, di Bella e Emily ancora nessuna
traccia. Ancora trasformato da lupo mi avvicino al laghetto.
Grazie alla luna ma anche alla mia vista riesco a
vedere nell'acqua Bella che nuota mentre Emily è intenta a mirare il
cielo.
Va tutto bene. Come avevo immaginato. Questa parte del
bosco è diventata molto sicura. Perfino gli animali che potrebbero essere
pericolosi se ne sono andati dopo che ci siamo piantati su questo
territorio.
Ormai gli unici pericoli veramente esistenti sono i
vampiri. Sembra che tutti gli esseri della terra stiano collaborando per
superare questo momento. Regna una strana pace dettata sicuramente da quel
pazzoide di Aro.
Con mia grande sorpresa Bella esce dall'acqua
lentamente facendo bella mostra di se con tutte le sue curve esposte. Sembra una
venere.
La guardo asciugarsi le gocce che cadono sul suo seno,
il suo ventre e le sue gambe. Incomincio a sentire il mio sesso gonfiarsi
d'eccitazione e mi scappa un ululato involontariamente.
Immediatamente mi pento di quello che ho fatto. Emily e
Bella iniziano a trafficare velocemente. Corro all'interno del bosco per evitare
di farmi beccare.
E' ormai troppo tempo che non sfogo alcuni miei
istinti. Certo belle ragazze tempo fa si sono concesse molto volentieri dopo
averle salvate ma adesso è troppo tempo che non sto con una donna e il mio corpo
adesso si eccita per niente.
Non che non la trovassi attraente, c'era qualcosa che
mi scombussolava dentro quando la guardavo.
-E' questo che si prova con l'imprinting?-mormoro tra
me pensando a quando guardo Bella. Finalmente ho trovato la mia anima
gemella?
Torno indietro al campo e trovo Bella inginocchiata
vicino a sua madre che sembra essere in un altro mondo tutto suo.
-Mamma! Sono io Isabella!-dice scuotendola.
-Mia figlia è morta...-dice senza sentimento sua madre
tornando a fissare il fuoco acceso davanti a lei. Guardo i ragazzi che non sanno
cosa dire o fare.
Bella si alza in piedi e i suoi occhi si riempono di
lacrime.
-Abbiamo preso la donna giusta, vero?-le chiedo
cercando di farla parlare ma annuisce solamente.
-Come mai non ti riconosce?-dico più a me stesso che a
lei ma mi ha sentito e adesso si sforza di rispondermi con voce
tremante.
-Le avevo detto di dimenticarmi che sarebbe stato
meglio per lei.-mi risponde e questa volta scoppia a piangere. La stringo forte
a me istintivamente. Mi si stringe il cuore vederla piangere.
-Mi spiace Bella...-mormoro affondando il viso fra i
suoi capelli ancora bagnati.
La lascio sfogare. Presto sento la mia maglietta
bagnarsi ma pian piano sento il suo respiro regolarizzarsi. Si stacca da me
lentamente e si asciuga le lacrime con il palmo della mano.
-E' meglio se riposi adesso.-le dico spostandole una
ciocca di capelli dietro l'orecchio. La vedo annuire e tirare su con il naso, è
così indifesa.
La porto alla mia tenda. L'unica rimasta libera per
adesso, domani andremo a prenderne almeno altre due.
-Dormi qui e rilassati ora sei al sicuro.-le dico
sorridendole.
-Prima ero veramente al sicuro...-la sento mormorare
mentre entra nella tenda.
Lascio perdere.
Noi siamo i migliori.
Noi riusciremo ad uccidere ogni succhiasangue su questo
pianeta esattamente come pensavano di aver fatto quei maledetti con
noi.
Capitolo 15 *** Fosse l'ultima cosa che faccio ***
PRIGIONIERA
Ragazze vi voglio così bene che non riesco e
non voglio lasciarvi così in sospeso, sopratutto dopo avervi fatto sopportare Jacob per un intero
capitolo! quindi sposto adesso!
MI RACCOMANDO! LEGGETE IL CAPITOLO
PRECEDENTE QUELLO DI JACOB!
NON SALTATELO!
UN BACIONE VALE
EDWARD:
Mi guardo intorno sentendo il suo profumo per tutta la
stanza.
-Siamo arrivati troppo in ritardo.-dice Emmet entrando
nella camera da letto di Bella.
In un impeto d'ira le mie dita affondano sulla
scrivania vicino alla finestra lasciando il segno delle mie dita sul legno
fragile.
Era vero, appena ci eravamo avvicinati avevo capito che
a casa sua non c'era nessuno. Nessun pensiero ma non ci volevo credere, ho
creduto fino all'ultimo che Bella avesse preso dalla madre la sua
abilità.
Appena abbiamo aperto la porta abbiamo cercato in tutta
la casa ma non c'era.
Con sua madre almeno l'avrei riavuta, l'avrei usata
come merce di scambio.
Adesso magari l'avrei riavuta tra le mie
braccia.
Sono stato così sciocco. Un vero e proprio stupido a
credere che i suoi sentimenti per me fossero cambiati in così poco
tempo.
L'odore di licantropo è saturo in questa casa. Sono
stati loro.
Così la piccola Bella ha chiesto aiuto ai Lycan. Bene,
motivo in più per sterminarli tutti quanti.
Lei è solo mia, nessuno la deve toccare o guardare. Lei
è mia e lo sarà sempre.
Pensavo che Caius avesse svolto bene lo sterminio. Mai
dare qualcosa per scontato.
Mai affidare la strategia di una missione a un borioso
vampiro alla ricerca solo di vendetta contro chi l'ha quasi ucciso.
Billy Black l'aveva fatto quasi fuori. Il capo dei
licantropi. Adesso sono veramente curioso di incontrare il nuovo capobranco. Lo
ucciderò con le mie stesse mani e se durante il suo soggiorno le succede
qualcosa, qualsiasi cosa, renderò la sua morte lenta e dolorosa. Poi passerò a
lei. Deve capire che non può fuggire da me.
Io sono il suo destino e il destino non si può
cambiare.
-E' inutile rimanere qui. Non c'è nessuno.-dice Jane
annoiata distogliendomi dai pensieri cupi e violenti.
Sento le macchine della mia squadra partire
sgommando.
Volevano una bella lotta e adesso sono
delusi.
Esco lentamente fuori di casa cercando una traccia che
non sia stata offuscata dai gas della macchina. Vedo molti sguardi curiosi degli
umani.
Loro sanno che sono venuti a prenderla e stanno
godendo. Maledetti.
Mi volto verso di loro con lo sguardo assetato
mostrando i denti. Immediatamente rientrano nelle loro case
spaventati.
-Molto bene...-mormoro tra me.
Salgo velocemente sulla mia Aston Martin.
In un attimo mi ritrovo alla villa con il suo solito
brusio al suo interno.
Spalanco le porte e vado verso il salone principale
dove sento che c'è Aro in attesa di notizie che nessuno ha osato dare fino al
mio arrivo.
-I Lycan hanno prelevato la madre.-dico infuriato. Aro
annuisce.
-Come procedo?-chiedo stringendo i pugni fino a far
diventare le nocche bianche.
Alice fa capolino da dietro il trono degli anziani con
un piccolo fiore in mano. Si siede sensualmente sul bracciolo di
Caius.
-Grazie alla nostra piccola umana potremo sapere i
movimenti dei cani.-dice accarezzando il fiore giallo che tiene tra le
mani.
-Ma non è possibile vederli...-dico ricordando quanto
fosse frustrante per lei non vedere il futuro a causa di quegli animali. Molte
azioni che hanno intrapreso e messo a segno le hanno avute vinte proprio grazie
a questa loro capacità di rimanere invisibili agli occhi di Alice.
-Non più. Se tengo d'occhio il futuro di Bella posso
prevedere le loro mosse.-spiega.
-Ma non distorce il futuro la loro
presenza?-
-No se chi teniamo d'occhio ha un forte legame con uno
di noi. In questo caso con te, Edward.-dice Aro sorridendo
soddisfatto.
-L'hai fatta scappare! Per i tuoi interessi!-urlo
scattando verso di lei ma Renata si para davanti sviandomi.
Arretro confuso dal suo potere.
-Non l'ho fatta scappare! Sei tu che l'hai lasciata da
sola! Non dare a me le tue colpe!-ribatte inviperita.
-Allora come mai non hai visto le sue mosse?-le chiedo
cercando di metterla alle strette.
-Non pensavo di tenere d'occhio anche una cantante!
Soprattutto la tua! Ho altro da controllare Edward!-mi risponde con gli occhi
infiammati.
-Lo sai benissimo che non posso leggerle nella
mente!-
-Non è un problema mio...-ribatte stizzita.
-Ora basta.-tuona la voce di Aro.
-Riavrai presto la tua cantante Edward ma prima lascia
che ci aiuti. È un bene avere una spia dentro il covo dei Lycan.-spiega Caius. I
suoi occhi brillano dalla felicità.
-Bene.-rispondo cercando di calmarmi.
-Dì a tuo marito di affrettare i tempi con quei
ragazzi. Li voglio preparati al meglio. Avrà a disposizione tutti i vampiri che
vuole per accelerare i tempi, ha carta bianca.-sibila Aro ad Alice che risponde
annuendo.
Esco sbattendo la porta che risuona, quasi la
scardino.
Tanya mi passa accanto sorridendo.
-Puoi avere me in cambio di quell'umana
insignificante.
Il suo pensiero mi infastidisce più del dovuto ma
lascio correre. Non voglio averla appiccicata tutto il giorno per averla
insultata. Peggio del miele.
Non riesco a stare con le mani in mano ma di chi
fidarsi adesso?
Alice mi ha voltato le spalle. Mossa astuta quella di
servirsi di Bella, se non fosse stata lei avrei apprezzato anche io la sua
astuzia per tenere d'occhio i lupastri.
Mi stendo sul letto portando le mani dietro la
testa.
-Ti riavrò Bella...fosse anche l'ultima cosa che
faccio.-
Allora potete proseguire pure con questo
capitolo....hihihi
BACIONI
ARO
Guardo Sulpicia dormire inconsapevole di quello
che sta per succedere.
Faccio entrare Zeno che senza far rumore si
avvicina alla madre.
-Cancella ogni ricordo che ha di te.-mormoro ed
esco fuori dalla stanza. Renata è fuori ad attendermi come sempre.
Devo farlo, se qualcosa dovesse andare male non
voglio che soffra inutilmente per una persona che per me è solo
un'arma.
Mio figlio, Zeno, ha la capacità di cancellare
la memoria o modificarla a suo piacimento con il solo pensiero. Mi sarei
aspettato di più visto che condivide i miei geni ma se si sa come usarlo, può
diventare una potente arma.
Entriamo in una stanza abbastanza ampia da poter
ospitare l'allenamento delle mie nuove creature. Le ho richiamate tutte ma mi
aspettavo di avere tra di loro il figlio di Edward invece quella sciocca umana è
riuscita a scappare prima.
Non oso immaginare che poteri avrebbe potuto
avere dall'unione dei due. L'umana è come uno scudo per i nostri poteri e Edward
legge la mente a distanza.
Osservo Jasper addestrare con i suoi metodi le
mie creazioni.
Vampiri modificati, migliori di tutti noi,
perfino migliori dei vampiri che hanno poteri.
Chiamo a me Jasper che lascia l'addestramento a
Emmet.
-Hai trovato uno che possa guidarli?-gli chiedo
tenendo il tono di voce basso.
-Sì, il figlio di Stefan. Nuhel.-dice indicando
un ragazzo intento a sopraffare un suo compagno di lotta.
-E' il migliore tra di loro.-continua
Jasper.
-Potere?-chiedo incuriosito dal ragazzo.
-Nessuno che io sappia.-risponde Jasper alzando
leggermente le spalle.
-Sei sicuro che sia in grado di tenere testa
agli altri?-dice Marcus arrivandomi alle spalle silenzioso come
sempre.
-Certo.-risponde Jasper dileguandosi per tornare
ai suoi affari.
Marcus rimane immobile ma non fissa i ragazzi,
il suo sguardo indagatore è concentrato su di me.
-Sto via per poco e scatenate una guerra?-chiede
turbato. Non gli piace stare all'oscuro delle cose.
-I licantropi sono tornati. Evidentemente Caius
non ha fatto molto bene il suo lavoro. Per fortuna Irina è riuscita ad
avvertirci prima che fosse stato troppo tardi ma nello stesso tempo abbiamo
perso tempo prezioso in cui i licantropi si sono potuti riunire.-
Ricordo:
-Aro?-
Alice entra titubante ma al mio gesto si fa
più vicina.
-Ho visto una cosa che ti può fare piacere.
Un'altra cantante.-mi dice porgendomi il braccio.
-Di chi è?-le chiedo curioso prima di fare
miei i suoi ricordi.
-Edward-mormora mentre vedo già le immagini
di questa ragazza attraverso la visione di Alice. Sorrido soddisfatto. Un'altra
cantante.
La vampira stacca il contatto prima che
finisco di assaggiare appieno i suoi ricordi.
-C'è dell'altro che mi vuoi tenere
segreto?-le chiedo dopo quel distacco brusco.
-No.-risponde semplicemente.
-Ma ho avuto un'altra visione...-incomincia
abbassando lo sguardo.
-Che cosa?-la incito. Sto iniziando a
stufarmi di questa conversazione.
-La tua caduta.-risponde. Sento la furia
assalirmi ma cerco di controllarla.
-E chi sarebbe tanto sciocco da porsi contro
di me?-
-Lo sai che il futuro può sempre cambiare ma
è la persona che più stai aspettando di avere...-
Le porte si aprono e vedo Irina correre verso
di me disperata.
-Aro!-
Appena la tocco vedo quello che l'ha tanto
spaventata. Licantropi.
Come è possibile?
-Dov'eravate?-chiedo digrignando i
denti.
-New York.-risponde tremante.
-Chiama gli anziani Alice.-
velocemente esce fuori dalla stanza. Rosalie
compare sulla porta.
-Portala via.-
Fine ricordo
Grazie a Marcus ho ricordato una cosa molto
importante che è passata in secondo piano rispetto all'arrivo dei
licantropi.
“la tua caduta”
Non avrei dovuto manipolare i suoi ricordi.
Alice Cullen non è più una Cullen. È diventata una di noi. Ho cancellato ogni
tipo di legame che provava e si è visto il risultato. Ha tradito perfino la
persona che considerava suo fratello ma questo mi è servito molto. Ora abbiamo
un occhio costantemente puntato sui licantropi.
Zero compare dietro di me.
-Hai fatto quello che ti ho chiesto?-gli chiedo
mentre ascolto il suo cuore battere come le ali di un colibrì.
-Certo padre.-risponde.
-Bene. Quando hai modificato i ricordi di Alice,
hai visto qualcosa nelle sue visioni che poteva riguardarmi?-gli chiedo cercando
di non dare a vedere il mio interesse.
Zero si siede sul trono di Marcus
sorridendo.
-Hai fatto male i tuoi calcoli vero padre?-dice
scoprendo i denti. In un battito di ciglia mi alzo e lo schiaffeggio.
-Non osare mai più rivolgerti a me con quel
tono! Ricordati che sono prima il capo dei Volturi ed essere tuo padre è proprio
l'ultimo appellativo che mi spetta.-sibilo mentre capisco che si sta trattenendo
dal reagire. Renata ci metterebbe veramente poco a deviarlo. Non li conviene
rivoltarsi e lo sa bene anche lui.
-Ho visto solo una bambina che era ricorrente
nei suoi pensieri. Mai vista ma ho capito che era una di noi, come me.-risponde
con la voce ancora rotta dalla rabbia.
-Ottimo. Bravo.-dico accarezzandogli i capelli
ma subito sfugge al mio tocco.
Pensa veramente di valere qualcosa per
me?
Non mi è mai interessato essere padre. L'unica
gemma preziosa è Sulpicia. Lui è carbone paragonato a quello che lei è per
me.
Potrebbe anche morire che non mi farebbe
effetto. È per questo che andrà a combattere insieme agli altri.
-Torna da Jasper.-dico con tono autoritario. In
un secondo scompare dalla mia vista e con lui anche il rumore fastidioso del suo
cuore.
Di certo non verrò sconfitto da una mocciosa
qualsiasi sarà il suo potere.
Apro gli occhi infastidita da un raggio si Sole.
Mi guardo intorno e per un attimo mi dimentico dove sono. Mi siedo osservando la
tenda che mi ha protetto durante la notte poi il ricordo di mia mamma mi
schiaffeggia.
Mi ha dimenticato veramente. Non si rendeva
nemmeno conto che ero a fianco a lei ma se è successo tutto questo è stata colpa
mia. L'ho traumatizzata, è stata sempre molto fragile come carattere, avrei
dovuto chiedere a Edward di salvarla senza che mi vedesse. Già,
Edward.
“No...verrei io”
chissà se mi sta cercando? Una parte di me
vorrebbe che mi trovasse immediatamente, l'altra parte invece pensa che sarebbe
la cosa peggiore che potrebbe succedere, sia per me che per i
licantropi.
Il mio stomaco inizia a brontolare e mi
distoglie dai brutti pensieri che affolano la mia mente.
Esco fuori della tenda e incomincio a vedere
persone indaffarate gironzolare per il campo.
-Finalmente ti sei svegliata.-
mi volto e vedo Jacob sorridente.
-Quanto ho dormito?-gli chiedo.
-Due giorni!-esclama posando un fascio di legna
a terra vicino a dove la sera prima c'era il fuoco. Rimango sorpresa. Ho dormito
addirittura due giorni? Poi penso alle nottate in bianco e la cosa non mi sembra
poi così tanto assurda.
Il mio stomaco inizia di nuovo a brontolare e
Jacob sorride.
-Fame?-dice con un sorriso
smagliante.
Mi mordo involontariamente il labbro
inferiore.
-Se vuoi puoi venire con noi. Andiamo a fare un
po' di provviste visto che abbiamo terminato quasi tutto e già che ci siamo
andiamo a comprare un altro paio di tende.-mi spiega mentre insieme andiamo
verso un gruppetto di ragazzi.
-Ma non è troppo rischioso?-gli chiedo
spaventata dall'idea di uscire da quel posto che trasmette un così forte senso
di protezione.
-Dobbiamo rischiare e poi mica andiamo a Forks.
Ci limitiamo ad andare a Port Angeles.-mi spiega ma non riesce assolutamente a
calmarmi.
-E poi sarai circondata da licantropi, cosa
pensi che ti possa succedere?-mi chiede inarcando leggermente il
sopracciglio.
-Ragazzi, Bella viene con noi?-
immediatamente mi ritrovo a dover fronteggiare
lo sguardo di quattro licantropi.
-E' un'umana!-sbotta l'unica ragazza del
gruppo.
-E dai Leah! Deve pur vestirsi! Poi ti aiuterà
con le compere alimentari insiema a Paul!-risponde Jacob assumendo un tono
autoritario. A volte l'aspetto inganna proprio, guardandolo non sembrerebbe il
capo dei licantropi. È un ragazzo. Siamo tutti solo dei ragazzi eppure ci
troviamo dentro in qualcosa che è più grande di noi.
-Forse è meglio che io rimango qua.-
Jacob si volta verso di me serio.
-Non devi permettere ai succhiasangue di
rovinarti la vita ancora.-sibila scandendo bene la parola
succhiasangue.
Alla fine mi ritrovo ad osservare la vegetazione
scorre dal finestrino di una macchina che utilizzano per fare queste incursioni
in città.
Presto raggiungiamo la civiltà e con le prime
case e negozi mi si mozza il respiro.
Jacob parcheggia la sua macchina vicina a quella
degli altri nostri compagni.
-Allora, ci vediamo tra una mezzoretta qui,
ok?-dice mentre gli altri annuiscono e incominciano a prendere direzioni
diverse.
-Leah ti affido a te Bella.-le dice mentre quasi
mi spinge verso di lei.
Insieme iniziamo a camminare velocemente, troppo
per i miei gusti visto che sono totalmente imbranata e la mia coordinazione
lascia a desiderarare.
Entriamo in un alimentari lungo la
strada.
-Non c'è traccia di vampiro. Sarai al sicuro.
Prendi solo cose a lunga scadenza e praticamente siamo in sedici in totale,
sappiti regolare. Io vado a cercare dei vestiti per te che non risaltino o si
mettono in contrasto con i colori della nostra foresta. Aspettami qui.-mi spiega
lasciandomi un po' di soldi. La osservo uscire fuori dal negozio. Cavolo! Avrei
dovuto impegnarmi molto di più per non venire qui, adesso mi ritrovo da sola e
anche se Leah non ha sentito odore di vampiro la cosa non mi piace
affatto.
Incomincio a cercare del cibo tra gli scaffali
cercando di riempire il carrello.
-Bella...
Il respiro mi si mozza in gola. Mi volto e vedo
per terra un fiore giallo. Incomincio a spingere il carrello ma vengo
brutalmente fermata infatti proprio davanti a me compare Alice che mi guarda
sorridendo malignamente.
Il mio cuore inizia a battere
furioso.
-Sai...ad Edward manchi molto?-dice
appoggiandosi sul carrello pieno. Lo guarda disgustata arricciando leggermente
il naso.
-Adesso ti metti a fare compere per i cani? Hai
preso i croccantini?-dice cercando con lo sguardo i croccantini. Il mio cuore
sussulta ad ogni suo movimento e lei lo sa. Lo vedo che sorride ad ogni singolo
cambiamento del battito del mio cuore.
-Mi stai aiutando molto, grazie a te riusciremo
presto a sconfiggere quei cagnacci.-mi dice sorridendo. Mi sento morire. Una
pedina, ecco perchè nessuno mi ha fermato. Ecco perchè non ho trovato nessuno a
fermarmi fuori dalla villa.
Ho tradito la fiducia di Edward, per cosa? Ho
aiutato solo i vampiri a sterminare facilmente Jacob e gli altri, gli unici che
avrebbero potuto fermare Aro.
Alice sorride soddisfatta.
-Pensavi veramente che avresti potuto aiutarli?
Hai solo velocizzato la loro morte. Verranno sterminati tutti. Anche le umane
che sono state con loro. Cancelleremo nuovamente da questa terra il loro stupido
gene.-sibila mentre sistema il fiore giallo tra i miei capelli.
-Dobbiamo andare Alice...-mormora una voce
suadente in fondo al corridoio.
-Arrivo Heidi...stavo salutando una vecchia
amica...-
Prima di andarsene mi fa
l'occhiolino.
Io rimango paralizzata nel corridoio con ancora
le mani strette a morsa sul carrello quasi come avesse potuto proteggermi da
lei, un appiglio su cui sfogare la mia paura.
-Bella!-la voce preoccupata di Leah rimbomba
nella mia testa e mi sento strattonare per un braccio.
-E' successo qualcosa? C'è puzza di
succhiasangue. Dobbiamo andarcene subito!-
Leah mi strappa letteralmente il carrello dalle
mani e con passo spedito va verso la prima cassa libera lasciando li tutti i
soldi che Jacob ci aveva dato.
Io come un automa continuo a seguire ogni suo
movimento.
Mentre mi sediedo sul sedile posteriore della
Jeep di Sam, mi chiedo quale sia la cosa giusta da fare in questo
momento.
Dovrei tornare da Edward. Almeno, forse,
avrebbero avuto qualche possibilità di scappare da un eventuale
attacco.
-Devo dirvi tutto al più presto...-dico decisa
mentre sento gli occhi di Sam puntati su di me attraverso lo specchiettro
retrovisore.
-Se sai qualcosa che può renderci
utile...-
-Forse...-mormoro tornando ad osservare fuori
dal finestrino.
In quel momento presi una decisione.
Sarei scammata l'indomani. Alle prime luci
dell'alba avrei trovato un modo per arrivare alla strada principale e sarei
tornata da lui.
Sarei tornata da Edward.
CIAOOOO! Vi ringrazio
immensamente per i commenti e anche per le e mail che mi lasciate. Devo
aggiungere che se non vi rispondo è perchè non riesco a rintracciarvi visto che
non mi lasciate l'e mail. Per questo motivo ho deciso di creare un account
dedicato solo a voi. Chiunque voglia aggiungermi tra gli amici se vuole può
aggiungermi e se avete voglia possiamo anche scriverci. L'inidirizzo è purelove89@hotmail.it non
fatevi scrupoli a scrivermi...sono contenta di aver sentito già alcune di voi!
devo aggiungere che voi furbette sapete un pò prima degli altri le cosucce visto
che uso la frase personale per tenervi aggiornate! siete tutte favolose ed è
sempre un piacere sentirvi! Ancora grazie mille a tutti quanti che mi continuate
a sostenere durante queste storie! un bacione vale
E
rieccomi con un nuovo capitolo! Spero che vi piaccia...è dedicato al nostro
folletto preferito e si capiscono alcune cose sul suo comportamento recente! Mi
raccomando lasciatemi sempre qualche commentino!
Per chi nn l'avesse ancora questo è il mio indirizzo: purelove89@hotmail.it
scrivetemi pure! un mega bacione vale
Alice
Anche se le avevo fatto credere il contrario sapevo già quale direzione
avrebbe preso Bella.
-Sei
sicura che è la cosa migliore?-mi aveva chiesto Caius appena ero uscita dalla
cucina lasciando Bella da sola con i suoi pensieri. In questo caso era una vera
manna dal cielo che Edward non riuscisse ad entrare nella sua mente.
Come
avevo immaginato Aro era soddisfatto del mio piano. Ora la mia piccola Bella non
doveva tradire tutta la fiducia che avevo riposto in lei. Le avevo tracciato la
strada, toccava solo a lei seguirla, in un modo o in un altro mi avrebbe
aiutato.
Quella piccola sciocca credeva veramente che sarebbe stato così semplice
uscire fuori da una villa piena di vampiri? In più del tutto inconsapevole mi
aveva condotto proprio dove i licantropi si stavano nascondendo. Nella foresta
dalle parti di Port Angeles, non tanto distante da Forks ma abbastanza vicini da
fare una strage in breve tempo.
Due
saloni erano stati adibiti all'addestramento dei “nuovi” vampiri e sono sicura
che saranno dei veri e propri killer, come lo era stato Jasper in
passato.
Aro
era assolutamente estasiato dal mio piano. Non era semplice
accontentarlo.
L'unica cosa è che Bella restava comunque la cantante di Edward e Aro
insinsteva per cercare un modo per farla tornare dentro questa casa. Non ero
convinta che fosse la scelta più saggia ma evidentemente Aro aveva dei piani
speciali per lei che non voleva condividere con me.
Avevamo puntato tutto sulla madre che, sfiga vuole, avevamo avuto già per
le mani ma il nostro eroe l'ha liberata per vedere la sua umana contenta.
Stupidi uomini.
In
tutta fretta eravamo corsi dove prima abitava Bella e avevamo trovato la casa
piena di quell'odore pestilenziale dei cagnacci. Erano arrivati prima di noi
quei maledetti.
Bella non era poi stata così stupida a chiedergli di salvare sua mamma da
noi. Di certo sarebbe stata un grande aiuto ma Bella come al solito aveva voluto
aiutarmi senza che le chiedessi niente.
L'avevo vista in un supermercato, immaginai che sarebbero andati a Port
Angeles. Era la città più vicina e il loro nascondiglio era proprio lì vicino
coperto dal bosco.
Heidi si trovava proprio nei paraggi quando ho avuto la
visione.
-Devi andare a caccia?-le chiesi mentre la mia visione si distorceva già
in un suo sì. Mi aveva sorriso e alla fine mi aveva seguito sulla mia porsche
gialla.
-E'
inutile chiederti dove stiamo andando, vero?-mi aveva chiesto ravvivandosi i
capelli nello specchietto della macchina.
L'avevo lasciata da sola nel parcheggio a cercare qualche umano che
l'avrebbe attratta abbastanza per soddisfare il suo appetito. Non sapevo
esattamente quanti licantropi erano con lei ma di una cosa ero sicura, adesso
era sola. Non c'era un minimo di distorsione nel suo futuro.
Camminai poco prima di trovare il supermercato dove si trovava la piccola
umana.
Immediatamente le immagini di lei in un corridoio mi avevano colpito
quindi rapida come una scheggia mi ero fiondata verso di lei.
-Bella...-
L'avevo chiamata piano ma da come era tesa sapevo che mi avrebbe sentito.
Lascio a terra il fiore che avevo colto in giardino, giallo come la mia
macchina.
Si
volta di scatto ma io ero già scattata davanti al suo carrello senza farmi
vedere.
L'avevo spaventata quanto bastava per cercare di innescare nella sua
mente la fuga dai licantropi. Restava solo a lei l'atto.
Appena ero entrata nella villa Aro mi aveva chiamato.
-Pensi che tornerà da Edward?-mi aveva chiesto con una leggera
inflessione di preoccupazione nella voce.
-Lascia il portone aperto questa notte e non affidare incarichi ad
Edward. Tieni a bada Tanya, non vorrei mai che si infilasse nel suo letto
proprio quando Bella deve arrivare!-gli avevo detto e così avevo
fatto.
-Quando attaccherete i licantropi?-chiedo a Jasper che si sta
rivestendo.
-Presto. Appena Aro da il suo consenso. Loro sono pronti.-mi risponde
allacciandosi i bottoni della camicia azzurra.
-Sono certa che saranno all'altezza del compito...-gli dico sistemandogli
il colletto e accarezzandogli con una mano il petto. Lo vedo
sorridere.
-Ovvio...gli ho addestrati io!-mi risponde dandomi un leggero bacio sulle
labbra.
-Quando arriva Bella?-mi chiede curioso. E poi dicono che le donne sono
curiose.
Mi
affaccio alla finestra.
-Non
manca molto...-gli rispondo mentre guardo il suo riflesso dal vetro della
finestra.
-Bella non deludermi proprio adesso.-mormoro guardando il giardino.
L'avevo vista e in pochi minuti sarebbe comparsa da dietro il cespuglio timorosa
come al solito, caratteristica che la contraddistingue ormai.
Come
volevasi dimostrare Bella entra con i capelli un po' scompigliati e lo sguardo
impaurito.
La
testa inizia a farmi male come se una lama la stesse trapassando. Mi piego sulle
ginocchia dal dolore. Cosa sta succedendo?
In
un attimo Jasper è al mio fianco.
-Cos'hai?-mi chiede cercando di toccarmi ma fuggo al suo tocco che sembra
un macigno.
-La
testa...-mormoro premendo le dita sulle tempie per cercare di lenire un po' il
mio dolore.
Esco
velocemente fuori dalla stanza e l'odore di Bella mi schiaffeggia.
Guardo dalle scale l'entrata della villa, insieme a lei
Edward.
Edward...
-Dobbiamo restare uniti. Anche se Aro ci ha chiamato a far parte
della sua famiglia. Saremo sempre una famgilia. Sempre fratelli...qualsiasi cosa
accada non dobbiamo permettergli di dividerci.-
La voce di Carlisle era così forte nella mia mente. Un
ricordo. Un ricordo che non avevo.
Nel mio ricordo i volti di Edward, Carlisle, Rosalie, Emmet e
Jasper. Quel sentimento di amore e armonia che alleggiava su di noi.
Scuoto la testa violentemente. Sento quel ricordo svanire
nella mia mente come se qualcosa me lo stesse cancellando ma contemporaneamente
qualcosa di più profondo nella mia mente spinge fuori immagini e momenti di una
vita che non ricordo.
-Vorrei tanto vederti felice
Edward...-
-Non importa più la felicità...ormai siamo pedine di
Aro.-
-Ha trovato la cantante di Marcus, credi che un giorno
riuscirà a scovare anche la tua?-
-La mia cantante deve ancora nascere...e farebbe meglio a non
nascere mai.-mi aveva risposto sfoderando il suo sorriso sghembo.
-Ho avuto una visione Edward...-gli dico facendo penzolare le
gambe da un ramo di un albero.
Lui mi guarda alzando leggermente un
sopracciglio.
-Avrai presto una cantante e sarai felice.-gli dico
preservandomi però le immagini del suo futuro.
-Poverina...-mormora con lo sguardo perso
nell'orizzonte.
-Perchè?-gli chiedo curiosa.
-Prova a pensare...un mostro che è ossessionato solo da te.
Che ti ama alla follia.-
-Ma è una cosa bellissima!-ribatto.
-Se fossi un umano...-
-Noi non siamo come gli altri. Sarebbe la ragazza più
fortunata di tutta la terra.-
-Bella!-mormoro tendendo una mano verso di lei ma non mi
sentono.
-Sono incinta Alice...-
Queste immagini sono diverse. Sono visioni. Visioni che avevo
perso. Visioni di Bella e Edward.
-Edward lo sa?-
-Alice guardami! Sono enorme! Cresce troppo in fretta! Non è
normale...-
Le lacrime sui suoi occhi mi rimangono impresse come il
fuoco. Riguardo Edward e Bella ai piedi delle scale ma sul suo volto sono
disegnate nuove lacrime provocate da lui, diverse da quelle delle mie visioni ma
pur sempre lacrime.
-Non ti preoccupare...ti scorderai anche questo...-mi dice
sorridendo.
Mi accascio a terra dolorante. Aro...è stato Aro! Mi ha
cancellato la memoria.
Sento che mi sollevano da terra e immediatamente incontro gli
occhi preoccupati di Jasper.
-Parlami....così mi uccidi...-mi dice mentre la sua presa
aumenta.
-Portami lontano da qui...-mormoro nascondendo il volto
nell'incavo del suo collo.
Sento l'aria sferzarmi il corpo e capisco che sta
correndo.
Aro mi ha imbrogliato. Mi ha manipolato come niente fosse e
io ci sono cascata come una scema. Ero così presa dall'arrivo di Bella che non
ho pensato di controllare il futuro di Aro anche se qualcosa mi dice che c'è
molto di più di quello che ho visto in queste poche visioni.
Sono stata così debole. È riuscito anche a cancellare il
legame che mi lega a Edward e anche agli altri della mia famiglia. Solo il
legame con Jasper è rimasto ma credo che se avessero cancellato anche lui dalla
mia testa, gli altri si sarebbero accorti che c'era qualcosa che non andava.
Invece, ho fatto la figura della stronza traditrice assettata di potere. Ho
tradito la mia famiglia.
Rieccomi! sto aggiornando ad una velocità
impressionante...mamma mia! cmq spero che il capitolo vi piaccia e che non vi
lasci l'amaro in bocca visto che oggi è anche Pasqua! a proposito...spero che lo
abbiate passato bene ma al posto del classico uovo (ormai è passato di
moda...=)....no scherzo!) vi regalo il mio capitolo!
Un bacione
a tutti
ricordo ancora la mia e mail per qualsiasi persona volesse
contattarmi: purelove89@hotmail.it
Fatemi
sapere cosa ne pensate....kiss
Bella
Ero arrivata senza fiato ai margini della
foresta inciampando ripetutamente tra gli arbusti.
Emily mi aveva aiutata a fuggire, lei più di
tutti poteva capire quanto io dovessi tornare da lui, quanto bramassi il suo
tocco, il suo abbraccio, le sue labbra. Tutto di lui mi stava richiamando perchè
io li appartenevo e non potevo farci niente.
Mi stava chiamando e io rispondevo correndo più
veloce possibile cercando di alzarmi velocemente ogni volta che cadevo. Le mie
gambe si muovono da sole come spinte dal vento.
Non ho incontrato nemmeno una macchina. Era una
punizione, ne ero certa.
Finalmente con il cuore a mille ho raggiunto la
villa, appoggio le mani sulle ginocchia cercando di prendere aria ma
inutilmente, anche il solo pensiero di rivederlo mi mandava il cuore in
tilt.
Trovo subito l'apertura nella siepe da cui ero
scappata solo qualche giorno fa.
Impossibile passare inosservata. Questa è una
casa di vampiri. Tanto vale entrare dall'ingresso principale...se mai fosse
stato aperto.
Con passo veloce salgo I gradini e arrivo
davanti alla porta. Suono il campanello? Mi guardo intorno. Non c'è nemmeno un
campanello. Guardo verso il giardino. Possibile che nessun vampiro si sia
accorto della mia presenza? Poi il mio cervello elabora quello a cui cercavo di
non pensare.
“Tutti sanno che sei qui, tutti, anche lui. Ti
stanno solo aspettando.”
Ci mancava solo un'altra voce nella mia
testa!
Giro lentamente il pomello della porta che si
apre cigolando. Un pò d'olio no?
L'entrata è al buio, anche a causa dell'ora, e
il lungo tappeto rosso sembra una lunga striscia di sangue che porta verso un
corridoio dove non si vede la fine. Deglutisco a fatica.
-Alla fine sei tornata....-
La sua voce mi fa sussultare e in un attimo
scivola dall'oscurità da dove mi stava aspettando. I suoi occhi accesi come le
fiamme dell'inferno mi guardano famelici. Non è lo sguardo dolce del mio
Edward.
Non ribatto, rimango in silenzio ad aspettare
qualsiasi sia la mia punizione.
Si avvicina lentamente annusando l'aria attorno
a me e incomincia a girarmi intorno come se fossi la sua prossima preda. Sento
chiaramente il suo sguardo su tutto il mio corpo.
-Puzzi.-sibila vicino al mio
orecchio.
Qualsiasi cosa mi farà....me la
merito.
-Mi fai schifo...non voglio più
vederti.-
Muio lentamentamente. Pugnalata al cuore dalla
persona che amo e che nello stesso tempo ho tradito. Qualsiasi punizione carnale
sarebbe stata migliore di quella semplice frase.
Vengo lasciata lì da sola mentre guardo Edward
voltarmi le spalle e salire le scale.
Mi accascio a terra, incapace di formulare anche
solo un pensiero coerente. Niente, la mia mente è vuota, buia. Si rifiuta di
accettare quello che ha appena sentito.
Ero in paradiso e mi sono andata a rifugiare nel
limbo ma con quell'azione mi sono condannata all'inferno.
Porto le ginocchia al petto e inizio a
singhiozzare cercando di fare il meno rumore possibile anche se so che tutti
hanno sentito.
-Bella...-
La ragazza che una volta ho visto insieme ad
Alice si inginocchia davanti a me. È più bella di quanto ricordassi. A lei
certamente non avrebbe detto che fa schifo. Non si sarebbe mai allontanato da
lei.
Il pensiero aumenta le mie lacrime.
-Mio fratello è uno stupido. Stai
tranquilla...tutto si risolverà presto.-mormora mentre il suo volto è sfuocato
dalle mie lacrime che sono imprigionate nei miei occhi. Sembra così tanto
diversa dalla persona che ho incontrato nel corridoio.
Mi aiuta ad alzarmi e mi porta nella sua stanza.
So che dovrei avere paura. Questa non è la
stanza di Edward ma in questo momento non mi importa più niente. Lui non mi
vuole più e questo mi basta a farmi desiderare la morte in qualsiasi forma
arrivi.
Mi porta in bagno dove mi lascia asciugamani e
con cura apre l'acqua mettendoci dentro del sapone. Io come un automa sto in
piedi ad osservare ogni sua mossa.
Mi guarda e sorride gentilmente.
-Fai un bel bagno lungo. Ti proteggerò io
adesso...finchè mio fratello non sarà rinsavito. Non ti preoccupare sei al
sicuro qui.-mi dice togliendomi una foglia che avevo in mezzo ai capelli. Devo
avere un aspetto orribile. Certo che se il termine di paragone è con
lei.
Mi lascia sola nel bagno e il vuoto nella mia
anima torna a farsi vivo. Mi brucia dentro. Un fuoco che non posso spegnere e
che lui non spegnerà.
-E' in bagno adesso...-
La voce melodiosa della ragazza arriva leggera
come un sussurro per un attimo il mio cuore sussulta. Edward! Ma viene
nuovamente spezzato dalla voce più profonda ma altrettando melodiosa di un altra
voce maschile.
-Capisco.-mormora.
Ho un groppo in gola che non vuole andarsene.
Vuota. Sono un corpo vuoto.
Che cosa ho fatto?
Perchè sono scappata? Dovevo rimanere qui.
Dopotutto la mia famiglia era al sicuro con me qui che li proteggeva.
-Dov'è Alice?-chiede nuovamente la voce
melodiosa della ragazza. Perchè stava cercando quella psicopatica? Un brivido di
terrore mi percorre la schiena ripensando a come mi aveva terrorizzata ieri
pomeriggio.
-Ho visto Jasper correre via con lei in
braccio.-risponde l'uomo.
-In braccio?-ripete la ragazza.
-Non so cosa stia capitando ma non mi
piace.-
-Neanche a me ma finchè saremo uniti andrà tutto
bene.-
Silenzio.
Forse se ne sono andati. Senza fare troppo
rumore esco fuori dalla vasca avvolgendomi nell'accappatoio e guardo la camera
da letto dallo spiragio che la ragazza aveva lasciato aperto.
Avvampo quando capisco il perchè di quel
silenzio. Si stanno baciando, lui la tiene stretta a se, baciandola con
passione. Inevitabilmente ripenso a Edward.
Sospirando, mi appoggio al mobiletto del bagno e
inevitabilmente faccio cadere I trucchi e I profumi.
La ragazza entra allarmata.
-Cosa è successo?-mi chiede guardando il danno
che ho provocato con la mia imbranataggine. Sono un caso disperato.
-S...scusami...non volevo....-riesco a
balbettare.
-Non importa...-risponde cercando di porre
rimedio al mio casino.
Mi lancia una breve occhiata.
-Devo andare a prenderti dei vestiti. Immagino
che Alice ti abbia fatto un'intero guardaroba. Dove sono I tuoi vestiti?-mi
chiede mettendosi a posto il poco trucco che si è messa. Loro sono bellissimi. È
praticamente inutile.
Ripenso a quando ero uscita per la prima volta
con Edward. Tutti I miei vestiti sono nella sua stanza. Alice li ha lasciati lì
e dopo siamo usciti...
-Nella stanza di Edward...-riesco a dire con il
groppo in gola. Si ferma un attimo e sbuffando si mette ancora un tocco di
mascara.
-Se vuoi vado io Rose!-tuona la voce fuori dalla
porta.
-Già che ci sei spaccagli la
testa!-mormora.
-Sarà fatto...-risponde l'uomo. Allarmata cerco
di dire qualcosa ma non mi esce niente. Rose mi guarda e si mette a
ridere.
-Oh Bella! Ci vorrà molto di più per fare fuori
mio fratello! Stai tranquilla!-dice senza smettere di sorridere. Nonostante
tutto non mi sento tranquilla.
-Adesso che ti sei calmata mi posso anche
presentare. Mi chiamo Rosalie Hale e la voce che hai sentito adesso è quella di
mio marito, Emmet Cullen.-mi spiega mentre con un salto si siede accanto al
lavandino.
È veramente perfetta. Un vero e proprio felino.
Come lui dopotutto...
-Posso entrare?-chiede la voce di prima.
Emmet.
Entra e non avrei immaginato che fosse
così...grosso! Cioè da lontano è una cosa ma adesso che lo vedo da vicino.
Nonostante abbia un fisico da vero e proprio giocatore di rugby ha quasi la
faccia da cucciolo, sopratutto quando I suoi occhi si posano su
Rosalie.
Le da un bacio a stampo e poi mi porge una
busta. Una delle tante che mi aveva lasciato Alice quando aveva fatto irruzione
nella camera di Edward.
-Ha detto che puoi andare a prendere le tue cose
quando vuoi.-mi dice Emmet. Mi si stringe il cuore. In che senso? Che devo
prendere tutti quei vestiti e andarmene per non vedermi più? Qual'è il senso di
quelle parole?
Capitolo 20 *** Dobbiamo metterci in contatto con loro ***
PRIGIONIERA
Ciao! vi ho fatto penare un pò eh? cmq spero che il
capitolo vi piaccia! Chi era connesso su msn ieri verso le undici si sarà
trovato già una sorpresina...ihihihih...
Grazie
mille a tutte le persone che continuano a sostenermi! senza di voi questa ff nn
esisterebbe! XD
adesso ho
parlato troppo...vi lascio al capitolo dedicato al nostro
Edward!
Un bacione
vale
PS: un
ringraziamento speciale a stezietta w....tu sai perchè!
:->
EDWARD:
Rimango all'ombra della casa ascoltando I
pensieri un pò di tutti.
Aqquattato, cercando di carpire qualche
informazione dalla mente di Aro ma adesso anche lui sa che non sono più
impegnato con la mia cantante. Tiene la mente occupata con altri pensieri oppure
innalza barriere ogni qual volta pensa ai suoi luridi piani. Ogni tanto do uno
sguardo ai pensieri di Rosalie.
Alice non è ancora tornata. Non ho ben capito
cosa è successo, la sua mente era troppo confusionaria e poi in quel momento
avevo altro a cui pensare.
Bella era tornata. Il motivo non lo so. Poteva
restarsene con I suoi nuovi amici.
Che Aro l'avesse ritrovata senza farmi sapere
niente? Eppure era arrivata da sola.
Con il fiato corto come se avesse corso a
lungo.
Le avevo detto che non la volevo più
vedere.
“Non è vero...”
ok. Una parte di me, quella debole e insulsa,
vuole riprendersela ma l'altra parte, quella più orgogliosa, mi dice di
lasciarla stare. Di non cercarla più. Di stare il più possibile alla larga.
Stavo già cedendo appena è entrata ma grazie al profumo di quei maledetti
licantropi ho riaquistato un pò di buon senso.
L'ho cacciata, per me poteva tornarsene
immediatamente da dove era venuta ma nooo...pure Esme l'aveva vista arrivare e
immediatamente aveva chiamato Rosalie per proteggerla.
E' proprio vero quando dicono che le mamme non
sanno tenere il naso fuori dagli affari dei figli!
-CULLENNNNNNN! MA KE HAI IN TESTA UNA BARIERA
ARCHITETTONICA?? GLI ULTIMI NEURONI HANNO DECISO DI PRENDERSI UN ANNO
SABBATICO???DI LA VERITà GIOCAVI COME AL SOLITO CON EMMETT E HAI BATTUTO LA
TESTA!!Lei è tornata per te porcaccia la miseria! Anche un criceto ci arriva e
tu che fai le dici che nn la vuoi più vedere e all'ora perchè sei andato a
cercarla appena è sparita? Rimetti in moto i neuroni e vieni da
Bella.-
I pensieri di Rosalie mi danno il tormento. Ha
mandato perfino Emmet ha farmi una specie di predica mentre prendeva dei vestiti
da dare a Bella.
E' allora che ho capito che se ne stavano
occupando loro di lei. Avevo chiesto chiaramente a mio fratello di prendere
tutta la sua roba e portarla nella stanza di Rosalie o in un luogo dove
avrebbero messo Bella ma non ne ha voluto sapere.
Adesso mi ritrovo sommerso di vestiti da donna
che Alice le ha comprato.
-Sciocca...-mormoro sovrappensiero ripensando a
quel folletto malefico.
Era cambiata. Non so, forse il potere le ha dato
alla testa. Non riconosco più mia sorella. È cambiata da un momento
all'altro.
-Vieni a dare un'occhiata...-
Esco dalla stanza e seguo automaticamente I
pensieri di Esme. Mi conducono nella sua stanza. Apro la porta senza neanche
chiedere il permesso.
-Vieni qui.-mormora mentre tiene il suo sguardo
fuori dalla finestra.
Mi avvicino a lei. La sua camera da proprio fuori sul
giardino dove di solito teniamo le cantanti per non rinchiuderle proprio nella
villa.
-Chi lo ha detto che poteva stare fuori?-chiedo
infuriato.
Bella è seduta insieme ad Athenodora e
Sulpicia.
-Credevo che non ne volessi più sapere di lei. Rimane
il fatto che Aro la vuole in questa villa e se tu non te ne puoi occupare ho
chiesto a Rosalie di farlo.-mi risponde incrociando le braccia al petto senza
distogliere lo sguardo da Bella.
-Perchè proprio a Rosalie?-le chiedo stupito. Era più
un lavoro da Alice.
-Tua sorella Alice è cambiata e sento che non mi
posso più fidare di lei.-mormora e capisco quanto è rimasta male dal
comportamento di mia sorella.
-Ne hai parlato con Carlisle?-chiedo a bruciapelo.
Lei scuote la testa.
-Sai benissimo che lui è toccato spesso da Aro e
penso che lui c'entri qualcosa anche se non ho capito bene cosa ha in mente. Non
capisco tutto questo interesse per loro.-mi spiega indicando le tre
ragazze.
-Sta progettando una nuova razza di vampiri.-dico
notando solo adesso la mancanza della preferita di Marcus.
-Umani e vampiri.-dice annuendo con la
testa.
-Sai qualcosa che non so?-
-Non penso. Io sapevo solo che Carlisle aveva dovuto
spostarsi di frequente per conto di Aro e guardando quei ragazzi che sta
allenando Jasper capisco che li ha fatti nascere tutti tuo padre. Anche se non
mi spiego come siano cresciuti tanto in fretta ma qui credo che entri in gioco
il gene di noi vampiri.-
-Lo penso anche io...-
Entrambi torniamo a guardare le cantanti ma
sopratutto lei.
-Che cosa ha fatto in questo periodo?-chiede
Esme.
-E' andata dai licantropi. Non so cosa abbia
raccontanto ma Aro sta preparando già un attacco. È questione di giorni.-le
spiego.
-Dobbiamo metterci in contatto con loro...-dice
improvvisamente.
-Con I cani?-dico arriciando il naso mostrando
automaticamente I denti.
Schifosi cani puzzolenti poi un moto di rabbia mi
sale dal petto trasformandosi in un ringhio mal contenuto.
Automaticamente le cantanti si voltano verso di
me.
-Forse è meglio che ti contieni, non spaventarle.-mi
rimprovera Esme sorridendo alle tre ragazze.
Le altre riprendono la loro conversazione solo Bella
continua a guardarmi.
Il mio stomaco si contorce.
-Ti voglio...-sussurra sapendo benissimo che la posso
sentire. Esme si irrigidisce e si siede sul letto con le gambe
incrociate.
Mi limito a guardarla.
“Stronzo...le salteresti addosso.”
cerco di abbassare lo sguardo verso le mie mani ma
inevitabilmente gli occhi si concentrano sulle sue gambe affusolate e
tentatrici. Il vestitino azzurro leggero cerca di farmi impazzire. Se non fossi
sicuro che Alice è via penserei che è stata una sua idea non di Rosalie. Mi devo
ricredere.
-Sai...meritano tutti una seconda
possibilità.-mormora mia madre.
Mi volto facendo un incredibile sforzo su me stesso
per staccare gli occhi da Bella. Le accenno un sorriso indeciso su quello da
fare.
“Almeno pappiamocela, no?”
Scaccio dalla testa quel pensiero. Il sole sta
tramontando e vedo che le guardie iniziano a prelevarle per portarle dentro in
casa.
-Non vai da lei?-mi chiede Esme di
sottecchi.
-No.-rispondo serio sbattendo la porta.
Mi butto sul letto dopo aver ucciso l'ennesimo cervo
della giornata. Avevo bisogno di sfogarmi e benchè il sangue umano sia
decisamente migliore ho deciso di non tradire del tutto gli insegnamenti di mio
padre.
I miei occhi sono tornati come una volta. Castano
dorati.
Diversi dai soliti rossi che prima mi
contraddistinguevano dal resto della mia famiglia. Io avevo ceduto alle lusinghe
di Aro ma adesso sentivo di dover restituire qualcosa a mio padre.
La notte cala e incomincio a vedere la Luna spuntare
dalla finestra circondata dalle innumerevoli stelle che impreziosiscono il
cielo.
Sento la porta della camera aprirsi e il suo odore
colpirmi in pieno.
Stringo forte I pugni dietro la testa e rimango
immobile.
Sento qualcosa frusciare e immediatamente capisco che
si è tolta qualcosa. Adesso il suo odore è più intenso di prima mentre il suo
cuore va a mille rimbombando nella mia testa.
Si fa sempre più vicina fino a quando gattonando sale
sul letto. Non posso fare a meno di constatare quello che la mia mente ha già
elaborato con quel singolo rumore. Bella è nuda davanti a me.
Sono seduta sul letto di Rosalie mentre la vedo
trafficare nella sua cabina armadio. Potrebbe essere benissimo una boutique
talmente è grande.
-Questo no....questo no...questo troppo...-continua a
ripetere trafficando in diversi cassetti.
Emmet entra e mi saluta facendo un cenno con il capo.
Gli sorrido.
Ho imparato a non temerli. Non sembrano come gli
altri...sembrano...umani.
Si siede accanto a me guardando Rosalie che continua
a cercare.
-Cosa sta cercando?-mormora dandomi una leggera
gomitata.
-Sinceramente non lo so...è scattata in piedi e in un
secondo stava trafficando già tra le sue cose.-gli rispondo con fare
disperata.
Emmet sghignazza.
-Ah non lo sai?-mi chiede senza smettere di
trattenersi dal ridere.
-No...-rispondo sinceramente.
-Quelli sono I cassetti della sua biancheria
intima...-dice facendomi avvampare.
-Ah! Me ne vado via subito...-dico scattando in
piedi.
-Non credo che stia pensando a me...ma a te. Se la
conosco bene ti vuole prestare qualcosa per far cedere quel cretino di mio
fratello...-mi spiega rimettendomi a sedere. Se è possibile divento ancora più
rossa.
-GUARDA CHE TI HO SENTITO!!-urla Rosalie dal fondo
del suo armadio.
-Amore...non credo che Bella abbia bisogno di questi
mezzucci con Edward.-replica Emmet senza distogliere lo sguardo da
lei.
In un nano secondo Rosalie è davanti a noi
furente.
-E adesso tu saresti l'esperto?-chiede Rosalie
facendo diventare I suoi occhi due fessure.
-Beh...se non l'avessi ancora notato...sono un uomo e
so cosa ad un uomo piace.-dice alzandosi e trattendendo tra le sue braccia la
vampira.
Rosalie cerca di svincolarsi dalla sua presa senza
però nessun risultato.
-Allora sentiamo...cosa dovrebbe fare? Per far cedere
quello scemo di tuo fratello?-chiede acida Rose.
-Ah! E adesso sarebbe solo mio fratello?-chiede Emmet
cercando le sue labbra.
-Quando si comporta così sì...-
Emmet ride di gusto e quando finalmente si calma I
suoi occhi guizzano su di me.
-Secondo il mio parere...-incomincia a dire
mettendosi una mano sul petto e atteggiandosi da vero e propio esperto
provocando immediatamente l'ira di Rosalie- dovrebbe andare da lui
nuda...-
-NUDA?-diciamo in coro io e Rose.
Emmet socchiude gli occhi annuendo.
Rose mi gurda e I suoi occhi scintillano.
-Non mi dire che sei d'accordo con lui...-dico con
tono supplichevole.
-Ma con te non finisce qui...non pensare più queste
cose!-dice Rose dando uno scappellotto ad Emmet.
Entro nella stanza completamente al buio, solo
tiepidi raggi di luna riescono a illuminare il letto dove tante volte mi sono
rifugiata. Vedo chiaramente la sua figura sdraiata sul letto con le braccia
dietro la testa, so benissimo che sente la mia presenza anche se non si è mosso
di un centimetro. Lascio scivolare la vestaglia sul pavimento davanti alla
porta. Sotto sono completamente nuda.
Con il respiro corto mi avvicino al letto e a gattoni
mi avvicino a lui fino a vedere chiaramente I suoi occhi guizzare nel buio verso
di me.
Mi metto a cavalcioni su di lui cercando le sue
labbra. Lo bacio ma le sue labbra rimangono dure e immobili al loro posto.
Appoggio la fronte sul suo petto inebriandomi del suo profumo.
-Non riesco a vivere senza di te.-dico con le ultime
energie che mi sono rimaste in corpo.
Non riesco. Non posso. Mi manca
l'ossigeno.
Incomincio a singhiozzare incurante della sua
presenza. Io muoio di dolore per lui.
-Se non mi vuoi più....allora uccidimi adesso. Non
farmi più soffrire. Se sono nata solo per te allora hai anche tutto il diritto
di uccidermi.-sbotto scoprendo il collo dai miei capelli.
Improvvisamente sento le sue mani stringersi su di me
.
Sento le sue labbra scendere lungo il mio collo
lasciando piccoli baci. Le sue labbra saranno l'ultima cosa che sentirò. Almeno
morirò felice.
Chiudo gli occhi e sento le sue labbra sulle mie che
cerca di forzarle. Si siede con me in braccio cercando di non staccarsi dalle
mie labbra. Con una mano premo la sua testa contro di me mentre l'altra cattura
quella di Edward posandola sul mio seno.
Nella sua gola sento nascere il ringhio che muore
nella mia bocca. Mi stringe in modo possessivo il seno e inevitabilmente sento
il mio corpo reaigre al suo tocco.
-Edward...-soffoca il suo nome con la
bocca.
Sento chiaramente la sua eccitazione premere tra le
mie gambe. I nostri sguardi si incatenano. I suoi occhi prima dorati come il
miele, così tanto diversi da quelli degli altri, ora erano diventati neri come
la pece e famelici.
-Ho voglia di te.-ruggisce vicino al mio orecchio
facendomi tremare. La sua voce roca mi fa venire I brividi su tutto il
corpo.
Slaccio la sua camicia mentre le nostre fronti sono a
contatto. Sento il suo respiro irregolare e pesante mentre le mie mani tremano e
sono impacciate nei movimenti. Finalmente riesco a scansare la sua camicia e
accarezzo I suoi addominali perfetti e I muscoli delle sue braccia così ben
definiti.
-Ti desidero troppo...sei la mia ossessione.-mormora
sulle mie labbra portandomi sotto di lui sovrastandomi completamente.
Sento le sue mani percorrermi il corpo mentre I suoi
baci mi infuocano da dentro come se mi stessero bruciando l'anima e forse è
veramente così.
I suoi occhi si aprono di scatto e corrono verso la
porta.
-No.-
Lo guardo confusa mentre in un istante si allontana
da me. Sento immediatamente il vuoto in mezzo a noi e l'aria inizia a mancarmi.
Mi alzo di scatto cercandolo nella stanza quando finalmente sento il primo
rumore. Sento l'anta dell'armadio aprirsi.
-Indossa questi....-ruggisce mentre io senza farlo
aspettare di più indosso velocemente quegli abiti un pò troppo larghi per
me.
Appena finisco di mettermi I calzoni mi sento
sollevare dal letto e vengo appoggiata sulla sua spalla. Mi tiene per le gambe e
si muove velocemente per il corridoio della villa poco illuminato.
L'aria fredda della notte mi scalfisce il volto e le
gambe mezze nude.
Come prima vengo fatta sedere sulla macchina mentre
in un attimo si siede accanto a me al posto di chi guida.
-Do..dove stiamo andando?-riesco a dire mentre guardo
I suoi occhi neri e le sue dita stringere ossessivamente il volante della
macchina.
Non mi risponde.
Cosa ho fatto? Dove stiamo andando?
Mille e più idee mi vengono in mente durante il
viaggio fino a quando arriviamo in una casa in stile vittoriano. Appena ci
fermiamo vengo nuovamente presa tra le sue braccia e condotta dentro la
casa.
Mi appoggia su un letto leggermente illuminato dalla
Luna e per la prima volta vedo veramente cosa indosso. Tutto di quello che ho
addosso è suo. La maglia nera come I pantaloncini corti.
Guardo Edward fermo alla finestra, bello come non
mai. Il petto si alza e si abbassa furioso, a volte mi sembra anche di sentire
un ringhio scappare dalle sue dolci labbra. Scendo dal letto lentamente senza
staccare gli occhi dalla sua schiena.
-Edward...-mormoro cercando una risposta, un contatto
visivo. Rimane in silenzio ancora una volta ma adesso sembra essersi quasi
calmato.
Lo abbraccio appoggiando la fronte sulla sua schiena.
Si irrigidisce a quel contatto così inaspettato. Sono sicura che in questo
momento vorrebbe sapere I miei pensieri mentre io sono felice di questa mia
capacità di tenerlo lontano dalla mia mente. Velocemente si volta e si lascia
cadere sul letto insieme a me baciandomi ma è uno di quei baci casti che non
fanno altro che spezzarmi il cuore. Cosa è cambiato?
Con le braccia circondo la sua vita cercando di non
allontanarlo anche se solo volesse potrebbe farlo. Cerco di forzare le sue
labbra ma rimangono ben chiuse mentre il mio corpo si spinge inevitabilmente
contro il suo modellandosi a suo piacimento. Con quel mio gesto lo sento
arretrare e li definitivamente perdo me stessa nel dolore.
-Non possiamo...-mormora deliziandomi con il suo
respiro zuccherino.
Sento I miei occhi innondarsi di lacrime e pian piano
il suo volto viene sfuocato dalle lacrime.
-Perchè?-mormoro con la voce spezzata.
Le sue dita scorrono lente sulla mia pancia e I suoi
occhi incatenano I miei.
-Non voglio che ti succeda la stessa cosa di
Dydime.-
Rimango imbambolata per un attimo dalle sue parole.
Che c'entra Dydime? Poi capisco quello che velatamente voleva dirmi.
Aveva paura che potessi rimanere incinta. Potessi
portare in grembo suo figlio.
-Credo che sarebbe una mia decisione...-dico
mordendomi il labbro inferiore.
-Tu non puoi capire...-mormora abbassando lo sguardo
e scuotendo la testa per togliersi chissà quale pensiero dalla testa.
-Non mi interessa...-gli rispondo aumentando la mia
stretta su di lui.
I suoi occhi guizzano nei miei.
-Non voglio vederti soffrire...-dice accarezzandomi
la guancia.
-Lo stai già facendo...-mormoro mentre vedo I suoi
occhi intristirsi.
-Non avrebbero mai dovuto trovarti...-dice sfuggendo
alla mia presa. Si siede con la testa tra le mani. Mi inginocchio sul
letto.
-Ti ho già detto che non mi interessa. Sarei disposta
a morire per te ma non così. Mi stai uccidendo. Non posso sopportare di sentirti
lontano. Io HO BISOGNO di te!-dico scandendo bene le mie ultime
parole.
Lui si volta verso di me e mi fa lentamente
sdraiare.
-Ora dormi...sei stanca.-mi dice cullandomi tra le
sue braccia. Respiro il suo profumo e non riesco a ribattere. Le parole mi
muoiono in gola.
Dopo pochi secondi lo sento canticchiare una melodia
dolce dolce. Chiudo gli occhi cercando di assaporare meglio la melodia ma nello
stesso tempo cado lentamente tra le braccia di Morfeo.
-Sei ancora arrabiato con me?-mormoro prima di
addormentarmi.
Le sue braccia mi stringono ancora di più.
-Non lo sono mai stato...-
Con quella risposta mi lascio andare serena sul suo
petto.
Non uccidetemi vi prego! come al solito la mia mente sadica ha
voluto fare di testa sua con questo capitolo....ovviamente non è che ad Edward
gli è venuto in mente così Dydime e poi almeno per questa volta ha un motivo
decente per allontanarla ma come sappiamo la nostra Bella non si arrende così
tanto velocemente quindi posate armi e forconi...si si anche tu la in
fondo...metti giù e aspetta almeno il prossimo capitolo!
Cmq spero che nonostante tutto vi sia piaciuto il capitolo! un
mega bacione vale XD
Ciaoooooooooo!! finalmente ho aggiornato! Sono riuscita
a scrivere 5 pagine che spero vi piacciano!! mi raccomando lasciatemi qualche
commentino che fa sempre bene (x la mia salute mentale!!) XD
Un mega bacione a tutti e grazie mille per l'appoggio che
mi date!
ROSALIE:
Mi lascio cadere stancamente sul letto che si plasma sotto
il mio peso.
Guardo la stanza che mi piace da matti ma di certo non è
paragonabile alla mia. La mia stanza, nella nostra casa.
Mi manca molto quel luogo. Le vetrate che occupavano interi
pareti. Il bosco che sembra voglia entrare a far parte della casa. I colori
chiari e luminosi.
I cervi che popolano il bosco tremanti al nostro
passaggio.
Mi mancano anche le lotte con gli orsi di Emmet o quelle con
il puma per Edward. Troppe cose della mia vecchia vita mi mancano.
Il piano di Edward.
Le mille e mille modifiche che Esme vorrebbe apportare ad
una casa già così perfetta. I momenti di panico quando qualcuno arrivava alla
nostra vera identità e così dovevamo fare valige e bosoni per andare in un altro
paese lontano dove ricominciare una nuova vita.
Rimpiango ancora il giorno in cui ci siamo dovuti trasferire
qui.
Aro è stato molto persuasivo. Non c'è dubbio. Ci ha accolti
tutti ma tutta la mia famiglia sapeva bene che i veri obbiettivi di Aro erano
sempre stati Edward e Alice. Erano bramati come non mai dai Volturi ma mai si
erano piegati.
Mai fino a quando Carlisle non ha deciso che per il bene di
tutti noi dovevamo eseguire i voleri di quell'essere viscido.
Alice però ha sempre cercato di tenere le visioni più
importanti per lei ma dal potere di Aro è difficile sfuggire come daltronde al
potere di Edward.
A volte Esme ritorna nella nostra casa, sistema, pulisce.
Io non ci sono più entrata. Ho paura di non riuscire più a
tornare in questa specie di prigione perchè anche io sono una prigioniera qua
dentro.
Bussano con tocco leggero alla porta. Esme entra con il suo
sguardo dolce e sedendosi accanto a me mi accarezza i capelli.
-Come stai?-mi chiede sorridendomi.
-Hai sbagliato figlia Esme...io sto bene.-rispondo guardando
le mie scarpe nuove. È meglio che va da Alice o da quello scemo di Edward. Io no
di certo.
-Scusa se ti ho trascurata ma ho paura di perdervi
tutti.-mormora mentre i suoi occhi si spengono.
-Tu non potrai mai perderci...-le sussurro prendendole le
mani. La vedo annuire poco convinta.
-Cosa sta succedendo alla nostra famiglia? Alice non la
riconosco più e Carlisle è sempre più spesso via. In più questo attacco che
stanno progettando non mi piace affatto. Aro si affida troppo a quei nuovi
vampiri ma sono sicura che anche tuo marito e anche Jasper dovranno seguirli e
la cosa non mi piace per niente.-
-Anche se fosse ci sarebbe Jane, Alec, Felix e anche
Demetri...perchè solo loro?-le dico cercando di rassicurarla.
-Non voglio perdervi...-mormora abbassando lo
sguardo.
-Non succederà...-le rispondo abbracciandola.
Piano si distacca.
-Rose...ho bisogno del tuo aiuto.-mormora
impercettibilmente. La guardo stralunata.
-Per cosa?-
-E' la nostra ultima occasione di cambiare le cose. Potremmo
tornare alla nostra vecchia vita.-mormora cercando sempre di farsi sentire il
meno possibile da orecchie indiscrete.
-Cosa intendi fare?-
-Bella ha trovato i licantropi. Uniamoci a loro.-
Istintivamente mi scappa un ringhio sommesso. Licantropi?
Quei cagnacci?
Allearci con loro? Non riesco a capire.
-Vuoi aiutare quei cani?-le chiedo sorpresa da quella sua
idea. Perchè mai avremmo dovuto unirci a loro? Tradire la nostra stessa specie.
Nonostante tutto noi stavamo bene. Cibo non mancava mai e sopratutto non ci
dovevamo nascondere. Tutto era alla luce del buio. In questo mondo I soli umani
stavano pagando il prezzo per questa nostra vittoria.
-Aro sta sbagliando e tu lo sai. Non si può andare avanti
così.-mormora.
-Vuoi mettere tutta la nostra famiglia contro Aro e la sua
guardia?-le chiedo cercando di farla ragionare. Anche se avessi acconsentito
c'erano molte cose che andavano discusse.
-Non accetteranno mai un'alleanza e poi ci tradirebbero. Non
ci conviene.-
-Più ottimista Rosalie...-
-Cosa dice Carlisle o Edward?-
-Non ho ottenuto da loro nessuna risposta. Carlisle è troppo
coinvolto per prendere una decisione adesso ed Edward è scappato con Bella.-mi
spiega.
-Scappato? Con chi? E dove?-
Le domande mi vengono a raffica.
-Ha preso Bella ed è andato alla nostra vecchia casa.-mi
ripete meglio Esme.
-Nella nostra vecchia casa?-ripeto allibita.
Bella. L'avevo fatto per Esme quando era ritornata. Non mi
sarei mai intromessa negli affari di mio fratello sopratutto negli affari che
comprendevano la sua cantante. Noi cambiamo quando troviamo la nostra vera metà
e così è successo a mio fratello.
Non che fosse mai stato un sanguinario crudele come Aro o I
suoi scagnozzi ma di certo I suoi atteggiamenti erano totalmente differenti
dalla prima volta che l'ho conosciuto.
Forse li macava veramente una persona che completasse la sua
non vita ma adesso come sarebbe continuato?
Edward, capo in seconda della mia famiglia si era innamorato
perdutamente di Bella, una piccola e fragile umana.
Quali possibilità aveva quell'amore?
BELLA:
Mi
ero addormentata come una ragazzina tra le sue braccia. Il suo profumo
zuccherino mi destabilizzava e incominciavo a perdere nuovamente me stessa in
lui. Era impossibile rimanere lucida se lui era nelle vicinanze e la mia
stabilità mentale era direttamente proporzionale alla sua vicinanza. Più ero
vicino a lui e più la mia mente barcollava.
-Ti
sei svegliata dormigliona...-
La
sua voce così melodiosa e così inaspettata mi fa sussultare. Lo sento ridere.
Nascondo ancora di più il volto nel suo petto reprimendo il rossore farsi strada
sulle mie guance.
Succede in un secondo, il mio cervello mi ricorda quello che stavo per
fare ieri notte e con quanta sicurezza mi ero mostrata a lui. Quella sicurezza
che ora è scomparsa come se una volata di vento l'avesse portata via. Adesso
però devo affrontare il suo sguardo e sono sicura di non reggere il suo sguardo.
“E quando mai l'hai fatto?”
Ammazzo la vocina del mio cervello e mi stacco leggermente da lui che mi
guarda con quel sorriso sghembo che ho imparato ad amare.
-Dormito bene?-mi chiede con la sua solita voce melodiosa ma perchè
quello sguardo?
Lo
sguardo ammalliatore e malizioso. Cerco di alzarmi ma velocemente lui mi riporta
esattamente sopra di lui. Inevitabilmente le mie guance si imporporano. Sempre e
solo colpa sua. Sembra divertirsi a farmi impazzire. Annuisco con sguardo basso
ma con due dita riporta I miei occhi a scontrarsi con I suoi
destabilizzanti.
-Hai finito?-dico trovando finalmente fermezza nella voce. Alza
leggermente un sopracciglio e scoppia a ridere. Mi ritrovo ad essere ammaliata
da qualsiasi suo più piccolo movimento e lui se ne accorge infatti smette di
ridere e mi fissa di rimando.
-Perchè sei tornata indietro?-mi chiede mentre mi sento morire alla sua
domanda.
Il
suo sguardo prima sorridente ora ritorna serio e duro.
-Ero contenta, veramente contenta quel giorno in cui sono
scappata.-rispondo. Edward digrigna I denti e fa schioccare la lingua in segno
di disappunto.
-Bene, dovresti farlo di nuovo.-risponde secco distogliendo lo sguardo da
me.
Prendo il volto tra le mie mani obbligandolo a guardarmi.
-Il
motivo per cui ero contenta è perchè avevo capito finalmente quanto mi sentissi
legata a te e non perchè ero una specie di prigioniera ed ero obbligata diciamo
a sopportarti, che dopotutto è quello che ho fatto all'inizio ma quel giorno ho
scoperto di amarti.-dico sputando fuori tutto quello che penso e quello che ho
realizzato in questi giorni.
Vedo chiaramente una scintilla fare capolino nei suoi occhi e
automaticamente smetto di respirare boccheggiando in cerca d'aria.
Inaspettatamente le sue labbra sfiorano le mie e io mi sciolgo completamente su
di lui.
Dopo un istante che a me sembra interminabile mi scosta leggermente da
lui. Si alza in piedi andando verso l'enorme vetrata della camera.
Mi
guardo intorno notando I particolari della stanza. Davanti al letto fa da
padrone un mobile in legno bianco che contiene dei dischi di musica. Mi metto a
sedere sul letto osservando tutta la stanza e quel poco del corridoio bianco che
riesco a vedere da dove sono.
Tutto quello che vedo è bianco e dalla luce che entra dal corridoio
capisco che la vetrata di questa stanza non è l'unica della casa.
-Dove mi hai portato?-chiedo sovrappensiero.
-A
casa mia.-risponde girandosi e finalmente lo vedo nella sua completezza. Indossa
una camicia bianca aperta che lascia vedere più del dovuto e un paio di boxer
neri aderenti.
Solo a guardarlo il fuoco che credevo spento si riaccende. Mi brucia
l'anima e il mio cuore inizia a martellare fuorioso nel mio petto.
-Ti
senti bene?-mi chiede aprendo di scatto gli occhi. Idiota.
-Sì
sì..-rispondo cercando di essere convincente. Sei veramente un idiota
Edward.
-Posso fare un giro per la casa?-gli chiedo mettendomi in piedi ma come
al solito le mie gambe hanno deciso di non funzionare affatto così sto per
cadere a terra ma Edward arriva prima e mi sorregge. Quanto posso essere
imbranata?
-Gr..grazie.-sbiascico rimettendomi in piedi.
Senza dargli soddisfazioni in più esco fuori dal corridoio. Le pareti
sono bianche e appesi ci sono vari manufatti o dipinti che nell'insieme danno un
senso di calore alla casa.
Guardo l'enorme vetrata che dal corridoio prosegue verso la camera dove
mi aveva lasciata Edward e per la prima volta mi accorgo che da su un bosco che
adesso viene colpito con violenza da pioggia e vento.
Scendo I gradini e mi ritrovo nell'atrio.
A
destra c'è la cucina, ampia e moderna. Rimango stupita. Una cucina in una casa
di vampiri?
-Dovevamo mantenere le apparenze, sai...-
La
voce di Edward mi coglie del tutto impreparata anche perchè silenzioso com'è non
mi ero accorta della sua presenza dietro le mie spalle.
Quando il mio battito torna normale esco fuori dalla cucina per entrare
in un'altra stanza. Il salotto è ampio e ben arredato, come tutto il resto della
casa dopotutto. A sinistra fa bella mostra di se un pianoforte a corda nero. Mi
avvicino e mi specchio in lui talmente è lucido. Effettivamente la casa è uno
specchio come se qualcuno ci abitasse.
-Pensavo che vivessi alla villa con gli altri.-mormoro accarezzando il
pianoforte.
-Questo posto è la mia casa. Lì per me, siamo solo ospiti.-risponde
avvicinandosi al piano anche lui ma lentamente come un essere umano.
Annuisco.
Esme? Lo stomaco mi si contorce e il mio cuore manca un battito. Edward
se ne accorge.
-Esme...mia madre...-
A
quelle parole mi sento una vera sciocca.
Si
siede sullo sgabello nero del pianoforte e inizia ad intonare una melodia. Mi fa
segno di sedermi accanto a lui e io obbedisco come stregata dai suoi
movimenti.
Le
dita scivolano veloci e sicure sui tasti mentre lui non smette di guardarmi. La
melodia è dolce ma nello stesso tempo triste. Mi entra dentro mentre sento il
mio stomaco aggrovigliarsi.
-E'
bellissima...-mormoro intrecciando le mie dita tra I suoi folti capelli
ramati.
Lui
mi sorride sfoderando uno dei suoi sorrisi migliori che non fanno altro che
sciogliermi.
-Avevi detto che saresti venuto in capo al mondo se mi fossi allontanata
da te...perchè non l'hai fatto?-gli chiedo attorcigliando una ciocca sul mio
indice.
-L'avrei fatto se tu non ti fossi rifugiata da quei cani e poi pensavo di
usare tua mamma ma tu ci sei arrivata prima.-mormora. Allora avevo ragione.
Erano andati subito da lei.
-Non mi riconosce più...pensa che sia morta.-ribatto guardando in alto
per ricacciare indietro le lacrime che copiose vogliono scendere dai miei
occhi.
La
melodia si interrompe e la sua mano è subito sulla mia guancia. Mi obbliga a
guardarlo e le lacrime iniziano la loro corsa sulle mie guance. Edward si
avvicina baciando le guance come per asciugare le mie lacrime.
-Io
non potrei mai dimenticarti e sono sicuro che per tua madre è stata solo
autodifesa per il dolore. Ti ha persa due volte. Rivederti li per lei era
troppo.-mormora vicino al mio orecchio.
Lo
abbraccio rifigiandomi in lui. Le sue braccia mi accolgono senza esitazione e mi
rassicurano.
Quando finalmente mi calmo vedo che gli ho bagnato tutta la
camicia.
-Ah...non importa.-dice guarndando anche lui le mie lacrime versate sulla
camicia.
-Perchè mi hai portata qui?-gli chiedo dopo il brusco traslocco della
notte passata.
-I
vampiri sono molto gelosi per non parlare delle cose che riguardano le loro
cantanti. Ti volevo tutta per me a dir la verità- dice sicuro di lui come al
solito.
-Ah
si è?-gli dico circondandogli la vita con le mie gambe mentre lui annuisce con
il suo dolce sorriso sghembo.
-Non puoi neanche immaginare quanto...-mormora a pochi centimentri dalla
mia bocca.
I
nostri sguardi si incatenano ancora una volta ma senza preavviso lui distoglie
subito lo sguardo interrompendo quella magia che ci stava unendo.
“non voglio che ti succeda la stessa cosa di
Dydime”
Quello che mi aveva detto rimbomba nella mia testa.
-Le
tue paure soffocheranno il nostro amore...-dico prendendo quel poco di coraggio
che mi rimane nel corpo dopo...non è avrò più. Infatti dette quelle parole
abbasso lo sguardo incapace di vedere la sua reazione.
-Ti
ho portato qui perchè tra poco arriverà tutta la mia famiglia e tu ci
aiuterai.-dice cambiando con un valido argomento discorso.
-Io? Aiutarvi? A fare cosa?-chiedo cercando di capire cosa potrebbero mai
volere da me.
-Il
tuo gesto ha dato da pensare molto a Esme. Insomma, non siete tutti cattivi. Sei
scappata nonostante tutto e poi Aro ha superato largamente il limite. Vogliamo
aiutare I licantropi.-dice velocemente tanto che le sue parole mi
stordiscono.
-Vampiri...che aiutano I licantropi?-dico scettica.
-Ovviamente noi possiamo aiutarli in varie maniere ma loro una volta
finito tutto, non dovranno toccare la mia famiglia. Noi ci consideriamo vampiri
vegetariani nonostante alcune volte per volere di Aro ci obbliga a bere sangue
umano. Noi possiamo convivere con voi umani. Qualsiasi vampiro se solo volesse
potrebbe cibarsi solo di sangue animale senza torcere un capello ad un solo
umano.- mi spiega mentre rimango incantata dal suo volto.
-E
allora perchè lo fate?....intendo, perchè non smettete?-gli chiedo scuotendo la
testa. Proprio non capisco. Se sembra così semplice perchè gli umani vengono
prelevati dalle loro case e uccisi?
-Aro, il nostro capo, non tollera certe debolezze. Se ci nutrissimo solo
di sangue di animale diverremo deboli e lui non può permettere che le sue
guardie siano deboli. Adesso l'unica cosa che dobbiamo fare è ucciderlo. Se lo
eliminiamo I vampiri saranno privi di una guida.-mi spiega.
-Ah...e in quel momento prenderesti il suo posto?-
Non
potevo credere che Edward potesse fare questo.
-No. Non io. Carlisle. Lui è l'unico che potrebbe portare avanti questo
progetto.-mi spiega mentre I suoi occhi si chiudono in due piccole fessure per
poi aprirsi di scatto.
-Stanno arrivando...-sibila mentre con ancora me in braccio si alza in
piedi. Mi lascia accanto alle scale e apre la porta di casa.
Alice è sulla soglia di casa insieme ad un'altra ragazza e con
Jasper.
-Hai intenzione di farmi entrare Edward?-chiede Alice scansando
visibilmente il fratello dalla porta. Entra e mi lancia un'occhiata, si avvicina
lentamente e io incomincio a indietreggiare scalino dopo scalino.
-Bella, non avere paura di me.-sussurra dolcemente.
Vampiro.
-Come posso non avere paura di te? Dopo quello che hai
fatto...-mormoro a mia volta.
Le immagini di Alice in quel supermercato mi fanno ancora
rabbrividire. Che cosa vuole adesso? Pensa che mi sono dimenticata tutto così
velocemente?
Il mio ritorno non equivale ad un perdono.
-Bella...perdonami. Non ero in me. La mia memoria è stata
modificata. Non avrei mai voluto usarti così. Ti giuro.-dice scandendo bene le
parole.
-Come hanno fatto?-chiede Edward con le braccia incrociate
al petto.
-Zeno. Il figlio di Aro ha il potere di modificare o
cancellare la memoria di chi vuole.-spiega Alice distogliendo per la prima volta
lo sguardo da me per posarlo su Edward.
-Cosa ci fa lei qui? Perchè è qui?-chiede Emmet entrando
dalla porta sul retro. Mi fa sussultare. Sono troppo silenziosi. Non mi ero
nemmeno accorta della sua presenza finchè non ha parlato.
-Cheryl è venuta qui per aiutarci. Gentilmente ha accettato
di stringere questo patto.-spiega Jasper facendo saettando gli occhi tra Emmet e
Cheryl.
Edward mi prende in braccio e in un secondo ci troviamo in
salotto sul divano. Gli altri sono già seduti composti ai loro posti, io sono
l'unica a sfigurare in quel quadretto. Sia per come sto seduta che per bellezza.
Cerco di mettermi a sedere sul divano accanto ad Edward ma lui non me lo
permette tenendomi stretta a lui. A questo punto lascio perdere e mi lascio
andare su di lui.
-Sei sicura di quello che stai per fare?-chiede Edward
duramente. Probabilmente vuole essere sicuro che ci abbia riflettuto a lungo
prima di dare il suo aiuto per scontato.
-Non abbiamo bisogno di lei.-mormora Emmet. Lo guardo
stranita. Rifiutare un aiuto?
-Abbiamo bisogno del suo potere Emmet...-mormora Alice
stringendo la mano di Jasper.
-Emmet...lasciamo da parte I rancori per questa
volta.-mormora la nuova ragazza.
-ok. Aiutaci ma poi dovrai sparire. Non una parola con
Rosalie o non rispondo più di me.-dice Emmet sibilando. È la prima volta che lo
vedo come un vero vampiro.
-Non ti preoccupare, voglio solo far cessare tutto
questo.-
-Lui dov'è?-chiede Edward. La vedo sussultare.
-L'ho messo al sicuro. È impossibile che lo trovino. Ora
smettila o dovrò usare il mio potere su di te Edward.-dice Cheryl.
-Non lo fare mai. Ne su di me ne sulla mia famiglia. Non ti
sbagliare o...-sibila Edward.
Cheryl si alza in piedi guardando Alice che rimane
impassibile con lo sguardo perso nel vuoto, automaticamente il mio sguardo si
posa su Edward che ha lo sguardo concentrato probabilmente sui pensieri di
Alice.
-Alice...cosa?-mormora infastidito Edward.
Alice scuote la testa infastidita pure lei.
-Ovviamente...ma non ne capisco il motivo.-dice Edward
fissando la sorella.
-C'è qualcosa che scatenerà la loro rivolta ma non vedo
ancora che cosa sarà. È ancora troppo indefinito...c'è ancora qualche dettaglio
che deve essere ultimato. Perchè si dovrebbero rivoltare contro Aro?-spiega
Alice. Edward sembra pensieroso mentre Alice si tiene la testa tra le
mani.
-E' inutile. Non riesco ancora a vederne il motivo...-dice
infine Alice.
Cala un silenzio imbarazzante. Almeno per me. Io odio questi
silenzi.
-E' meglio che tornate alla villa, non voglio che si
insopettisca troppo. Non fatevi toccare da Aro. Userebbe Jane prima che voi
possiate pentirvi.-dice Edward tenendomi saldamente per la vita.
-E tu?-chiede Jasper alzando leggermente il
sopracciglio.
-Io rimango qui insieme a Bella.-mormora
leggermente.
-E se Aro chiede di te?-chiede Emmet alzandosi in piedi in
un batter d'occhio.
-Non ti preoccupare. Ci lascerà stare qui...-risponde
Edward.
Tutti escono dalla casa e ancora una volta rimaniamo da
soli. Edward ha le mascelle contratte.
-Cosa ti preoccupa?-chiedo dandogli una carezza sul volto.
Prende la mia mano e posa un leggero bacio sul palmo.
-Più andiamo avanti con questo piano, più ho paura per
te.-mormora annusando il mio polso.
-Andrà tutto bene. Chi è quella ragazza? -chiedo ripensando
a quella vampira.
-Cheryl?-mi chiede Edward aggrottando le sopracciglia.
Annuisco.
-E' stata la prima cantante di Emmet.-risponde con
naturalezza.
-La cantante di Emmet?-
-Sì, la prima.-risponde. Ne voglio sapere di più.
-Credevo che stesse con Rosalie.-esclamo ripensando ai loro
atteggiamenti.
-Sono sposati, questo è vero. Quando Emmet si è ribellato
alla sua natura ha lasciato per vari anni la nostra casa, questa casa. Ha avuto
il suo momento di ribellione come lo hanno avuto tutti. Ha ucciso uomini e poi
si è imbattuto in lei, Cheryl.-spiega mentre io rimango a bocca aperta. Il
racconto mi affascina come ogni cosa che lui dice dopotutto.
-Ha riconosciuto la sua cantante e l'ha amata. Come tutti
noi facciamo dopotutto. Il problema è stata lei però. Per scappare da
quell'amore si è fatta trasformare. Emmet le aveva rivelato tutti I nostri
segreti. Sapeva che se diventava come noi, all'inizio sarebbe stata più forte di
qualsiasi vampiro. Diventare neonata significa poter atterrare perfino un
vampiro com Emmet. L'ha ingannato. Ha finto di amarlo e poi è scappata. Adesso
però Alice ha avuto una visione di lei e sa cosa può fare, il suo potere ci è di
aiuto.-continua a spiegare Edward.
-Qual'è il suo potere?-
-Può bloccare I poteri degli altri vampiri.-
-Perchè ci vuole aiutare?-chiedo, già è difficile pensare
che loro vogliono far terminare questo mondo che li vede padroni.
-Cheryl si è innamorata di un umano, adesso l'ha nascosto.
Se dovessero scoprirci non arriverebbero mai a lui e sarebbe salvo. Buffo, vero?
Speriamo che non succeda come ha fatto con mio fratello. Lo dico per
lei...-
Così quella vampira è stata la cantante di Emmet.
-Adesso lo capisco.-commento.
-Ama Rosalie, su questo non ci sono dubbi ma Cheryl è stato
il suo primo amore e lei lo ha tradito. Gli ha fatto credere di amarlo e poi
l'ha abbandonato. Si può essere più meschini di così?-
È chiaro che ha paura che si ripeta un'altra volta. C'è una
sorte di similitudine tra quello che ha fatto Cheryl e la mia fuga. Sono
scappata da lui, non importa il motivo per cui l'ho fatto l'ho abbandonato.
Esattamente come ha fatto Cheryl con Emmet ma lei non lo amava mentre io amo
alla follia il mio Edward.
Mi metto a cavalcioni su di lui baciandolo con
foga.
-C'è stato un momento, prima di seguire un licantropo che ti
ho aspettato. Ho aspettato che arrivassi per riprendermi come mi avevi promesso
ma non l'hai fatto...-mormoro con la voce strozzata dalle lacrime.
L'ultima cosa che avrei voluto fare è quella di fargli del
male. Farlo soffrire.
-Volevo...Alice sapeva dov'eri ma mi hanno trattenuto.-dice
rispondendo dopo al mio bacio.
-Non ti lascerò mai più.-mormoro mordicchiandogli il labbro
inferiore.
Le sue mani gelate si intrufolano sotto la maglietta
provocandomi una scarica lungo la spina dorsale.
-Io ti amo e non ti sto mentendo.-
Mi bacia ancora senza remore, senza pensieri. Quelle parole
sono vere. Non voglio che pensi che possa succedere la stessa cosa a lui. Io lo
amo e non c'è più grande verità di questa.
Gli slaccio la camicia che aveva accuratamente allacciato
prima dell'entrata di Alice e gli altri.
-Mi ami?-mi chiede cercando I miei occhi.
-Sì.-rispondo baciandogli il collo.
-Dillo...-dice con voce roca mentre fa più presa sulle mie
cosce.
Lo guardo negli occhi affondando le mie mani tra I suoi
capelli.
-Ti amo, Edward.-
I suoi occhi si accendono.
Lentamente si alza con me ancora avvinghiata alla sua vita e
in un attimo ci ritroviamo nella sua stanza. Mi appoggia sul letto e mi sovrasta
con il suo corpo.
Ancora una volta vibridi di piacere si impossessano di me,
le sue mani delicate e soffici giocano a farmi impazzire mentre le sue labbra
non mi abbandonano mai.
-Dillo...-dice emettendo un ringhio.
-Ti amo.-
Accarezzo il suo petto fino ad arrivare alle sue spalle
forti cercando di spostare via la sua camicia che in questo momento è di troppo
e cela il suo corpo così meraviglioso.
Il mio cuore inizia a fare gli straordinari.
Si alza leggermente facilitandomi il compito e inginocchio
accarezza le mie gambe fino ad arrivare ai pantaloncini che mi ha imprestato,
lentamente mi sfila I calzoncini che cadono insieme alla camicia di
Edward.
Scosta leggermente la mia maglietta fino a togliermela
completamente. Ora sono nuda sotto I suoi occhi proprio come la scorsa notte
dove frebbricitante di passione mi aveva fatta vestire e portato in questa
casa.
Mi lascia una scia di baci dal collo fino al ventre. Mi
sento ardere dentro. Quando ritorna sulle mie labbra cerco con mani tremolanti
di toglierli anche l'ultimo indumento che lo avvolge. Si scosta leggermente da
me e mi aiuta nel compito, adesso è davanti a me, nudo e nella sua totale
bellezza. Bello più di un dio.
Lo porto nuovamente su di me come se fosse il mio ossigeno,
se ho lui non ho più bisogno di niente. Ci guardiamo negli occhi mentre sento le
sue mani muoversi sul mio corpo, il freddo che sento è un sollievo per la mia
pelle che sembra scottare.
Lentamente il suo sesso si avvicina al mio, trattengo il
respiro involontariamente e lui è dentro di me. Alza gli occhi verso di me e mi
guarda sorpreso.
-Bella...tu sei...-
Lo sento scivolare fuori di me ma prima che possa farlo
attorciglio le mie gambe con le sue impedendogli di andarsene. Socchiude gli
occhi e quando li riapre sono neri come la pece.
-Sei sicura?-mormora sulle mie labbra facendomi venire
l'acquolina in bocca.
Lo bacio affondando le mie mani tra I suoi
capelli.
La disperazione per un suo possibile allontanamento mi
affligge.
-Voglio che tu sia il primo e...l'ultimo...-mormoro
arrossendo. Sorride e mi accarezza dolcemente una guancia.
Lentamente sento che riprende possesso del mio corpo. Un
senso di completezza mi invade l'anima ma nello stesso tempo sento come se
qualcosa si fosse rotto dentro di me.
Piccole lacrime fanno capolino dai miei occhi e
immediatametne Edward si ferma e bacia ossessivamente Il mio viso quasi come se
fossi una reliquia.
Rimane immobile cercando di farmi abituare alla sua presenza
prima di riprendere il nostro ritmo. Le nostre bocche si uniscono di nuovo e la
passione torna a scorrere nelle mie vene come una droga. Potrei morire in questo
momento per una overdose di lui.
Il piacere esplode dentro di noi come un esplosivo che mi fa
mancare l'aria. I miei muscoli si contraggono dal piacere e una sensazione di
beatitudine invade il mio corpo.
Edward scivola su un fianco. Il respiro affannato, troppo
affannato.
Mi rannicchio contro di lui che mi accoglie a braccia
aperte.
-Ti amo Bella...-mormora annusando I miei
capelli.
-Dillo di nuovo...-dico guardandolo negli occhi ancora
neri.
-Ti amo.-
Mi accoccolo nuovamente su di lui e mi addormento tra le sue
braccia.
Lo scrosciare di una doccia mi risveglia dal mio
sonno.
Mi alzo dal letto con il corpo un pò intorpidito. Mi avvolgo
nel lenzuolo aggrovigliato nelle mie gambe e cammino verso la porta del
bagno.
Edward si volta sorridendomi. È più bello di quanto
ricordassi. I miei sogni non gli rendono affatto giustizia.
Guardo I suoi abiti leggermente sporchi di terra.
-Avevo bisogno di nutrirmi.-dice indicando poi il letto
alzando leggermente un sopracciglio. Mi volto istintivamente e solo adesso
capisco cosa ha dovuto sopportare. Un macchia di sangue fa bella vista di
se.
-Scusami..-mormoro imbarazzata. Sorride scuotendo la
testa.
“Stupida”
Lentamente toglie ogni indumento lasciandomi letteralmente a
bocca aperta per l'ennesima volta. Vuole farmi morire. Ora ne sono certa. Tanta
bellezza è impossibile da guardare tutta in una sola volta e poi è già la
seconda volta in poche ore.
Lo guardo entrare nella doccia appannata dal
calore.
-Che fai non entri?-mi chiede mentre vedo la sua ombra
scrutarmi. Velocemente lascio cadere il lenzuolo e lo seguo. Il getto d'acqua è
forte e caldo. Edward mi prende tra le sue braccia facendomi scivolare sotto
l'acqua calda.
Prendo dello shampoo e ne verso un pò sulla mia mano poi
inizio a lavargli I capelli. Lo shampoo subito si trasforma in schiuma. Lui non
smette di guardarmi, cerco di distogliere lo sguardo dando più attenzione ai
suoi capelli che al resto ma lo vedo. I suoi occhi neri sono incatenati ai
miei.
-Non eri stato appena a caccia?-gli chiedo. Gli occhi dei
vampiri diventano neri solo quando sono affamati.
-Abbiamo anche altri appetiti oltre a quelli per il sangue,
sai?-mi risponde facendo aderire maggiormente I nostri corpi ed è in questo
momento che sento la sua eccitazione premere sul mio basso ventre. Arrosisco
immediatamente mentre le sue labbra tornano a impossessarsi delle mie.
Lentamente lo porto sotto il getto d'acqua e lo shampoo inizia a cadere lungo le
sue spalle e sulla sua schiena.
-Ora tocca a me...-mormora sulle sue labbra mentre un
sorriso malizioso si fa strada sul suo spelendido viso.
Prende del bagno schiuma e ne versa un pò nel palmo della
mano. Inizia a lavarmi il collo per poi scendere verso I miei seni, trattengo a
stento un gemito.
“Cavolo Bella!! contegno!”
Le sue mani corrono giù verso la mia pancia e incomincio già
a sentire un languore in mezzo alla gambe. Nasconde il suo volto nell'incavo del
mio collo mentre con la mano mi fa toccare il paradiso. L'altra mano intanto
stuzzica un capezzolo facendolo inturgidire e in quel momento la mia mente viene
invasa dalla nebbia.
-Ti amo Bella...-dice mentre sento un ringhio soffocato
dalla sua gola. Mi muovo verso di lui per approfondire quel contatto, ho il
bisogno di sentirmi inglobata dentro di lui come se ad un certo punto potessimo
diventare veramente un'unica persona.
Improvvisamente mi afferra per le natiche mentre le mie
gambe con naturalezza circondano la sua vita. Mi appoggia contro le piastrelle
fredde e bagnate della doccia, il contatto mi provoca un brivido ma ancora di
più nel guardarlo. Le goccioline che scendono lungo il suo volto perfetto per
morire sul suo corpo e I capelli leggermente scompligliati che gli danno un'aria
selvaggia.
-Sei la mia droga, Bella.-dice con voce rauca. Le sue mani
massaggiano possessivamente I miei seni mentre con una spinta entra dentro di me
per la seconda volta. I suoi occhi neri brillano e io mi sento morire. Il suo
bisogno è il mio biogno, forse io lo sento di più perchè lui adesso rappresenta
tutta la mia vita. Senza di lui, io non avrei senso.
Viene dentro di me quasi subito lasciandosi sfuggire un
ringhio vicino al mio orecchio. Rimango incatenata a lui con il respiro ancora
irregolare finchè entrambi non ci calmiamo.
Lentamente mi fa scivolare da lui ma la presa rimane ben
salda sui miei fianchi. Le gambe sono molli e fatico quasi a rimanere in
piedi.
-Non mi sono ancora abituata all'effetto che mi fai...-dico
sorridendo e baciando leggermente le sue labbra.
Dedicato a greta1992. Senza di te Cheryl non potrebbe
esistere...grazie per avermela
prestata.
Capitolo di transizione. Ma servono anche questi no?? Spero che vi
piaccia lo stesso.
Un
mega bacione a tutti quanti! vorrei ringraziare tutti voi che mi apoggiate
sempre nelle mie storie!
ALICE
-Potresti farmi un favore?-chiedo alla vampira di fronte a
me.
Lei mi guarda sorpresa.
-Cosa devo fare?-chiede di rimando Cheryl.
-Blocca il potere di Edward. Adesso.-
Gli occhi di Jasper saettano su di me sorpresi.
-Fatto.-risponde tranquilla Cheryl.
Una visione mi coglie improvvisamente ma è molto sfuocata,
cambia di continuo. Tutto ruota intorno ad una bambina che somiglia
sorprendentemente ad Edward. Non potevo far scorrere la visione prima nel
salotto, Lui l'avrebbe vista ma quella bambina è la chiave. La chiave per la
rivolta dei mezzi vampiri contro Aro.
Quella bambina è la figlia di Bella e Edward.
-Si può sapere cosa stai facendo?-chiede Jasper leggermente
alterato.
-Ho bisogno anche del tuo aiuto.-rispondo velocemente. Devo
avere la tempistica giusta.
-Non faccio proprio niente se tu non mi spieghi.-dice Jasper
incrociando le braccia.
-Ti giuro che ti spiegherò tutto più tardi ma prima devi
farmi questo favore. Devi creare una certa atmosfera la dentro in quella
casa.-spiego sperando che colga in pieno quello che intendo.
-Che atmosfera?-mi chiede alzando leggermente il
soppraciglio.
-Ispira Edward. Si sta trattenendo, tu basta che lasci
sfogare quello che sta reprimendo.-
Jasper socchiude leggermente gli occhi e con uno sguardo mi
fa capire che ha capito finalmente cosa intendevo. Con loro due penso che il mio
piano si possa realizzare.
-Di più Jasper...-dico incitandolo mordendogli il labbro
inferiore.
Sento l'atmosfera tendersi mentre mi circonda la vita con le
braccia.
-Vado via adesso. Sono sicura che troverete un modo per
ritrovarmi.-mormora imbarazzata Cheryl filando via verso la finestra.
-Aspetta almeno due ore prima di sbloccare I pensieri
Edward.-mormoro ben conscia del fatto che nonostante tutto mi abbia sentito.
Abbiamo un buon udito noi vampiri.
-Jasper...-sibilo come una gatta.
Lo vedo sorridermi maliziosamente.
-Come stanno andando le cose?-chiedo avvinghiandomi a lui
spasmodicamente.
-Direi che il tuo piano sta andando molto...ma molto
bene!-mi risponde dando una breve occhiata alla casa.
-Grazie...-
Jasper si riscuote dal tepore dove era caduto insieme agli
abitanti della casa e mi distanzia da lui.
-Adesso mi devi spiegare tutto.-dice con tono duro e gli
occhi infiammati.
-Edward non si sarebbe mai permesso di toccarla nemmeno con
un dito. Quell'idiota. Tutta colpa di quello che ha visto dalle compagne dei
nostri. Serviva il tuo aiuto per smoverlo ma nello stesso tempo quello di
Cheryl, non voglio che sappia dei nostri piani. Adesso è meglio che ce ne
andiamo lontano. Lasciamogli un pò di privacy.-gli spiego.
-Cosa hai visto nella tua visione?-mi chiede.
-La bambina di Edward.-
Il suo sguardo rivela tutta la sorpresa che le mie parole
hanno suscitato su di lui. Probabilmente pensava di tutto fuori di questo. La
bambina di Edward, perfino io sono sorpresa.
È stupenda. Il viso di suo padre, I capelli boccolosi e
dello stesso colore del padre ma gli occhi. Quelli sono tutti di
Bella.
-Perchè l'hai vista?-
-Credo che sia la chiave per la battaglia contro I Volturi.
Non so ancora cosa c'entri ma sono sicura che se non è concepita per noi si
mette proprio male. È per questo che ti ho chiesto questo piccolo favore.-gli
spiego- ora andiamo alla villa e stai lontano da Aro.
-Non ti preoccupare-
-Si affida ancora a te per l'addestramento della nuova
armata?-gli chiedo. Non ho mai visto nessuno di loro, sono iperprotettivi nei
loro confronti. Sono I nuovi pupilli di Aro.
I licantropi sono tornati e lui li userà per ucciderli
tutti. Un nuovo sterminio anche se per la prima azione non si può proprio
parlare di sterminio visto che comunque il loro gene è sopravvisuto.
Gli ho visti in compagnia di Bella.
Sono tanti e sono forti.
Adesso ci saranno due battaglie e tutte che hanno come
nemico Aro.
Spero solo che il mio piano funzioni o noi potremmo fare una
brutta fine. Quella bambina è tutto quello che abbiamo contro di lui. Aro morirà
anche se non riesco ancora a vederlo.
Il futuro non è ancora nitido anche se Edward, beh...diciamo
che ce la sta mettendo tutta.
CHERYL
Corro veloce. Via da lui, via dalla sua famiglia.
L'avevo rivisto dopo così tanto tempo.
Quasi non potevo credere che era li davanti a me. Emmet in
tutta la sua bellezza. Era molto meglio di quanto mi ricordassi. In mezzo a loro
c'era un'umana. La cosa non mi sorprendeva più di tanto.
Ora che noi vampiri potevamo circolare liberamente senza
temere di essere scoperti, gli umani avevano imparato a convivere con
noi.
Questo significava anche che le cantanti non avevano modo di
liberarsi da quell'amore claustrofobico in cui I vampiri le rilegano e quella
ragazza non faceva eccezione anche se non sentivo l'odore della paura ma forse
era riuscita a controllarla come io molti anni fa avevo imparato a fare quando
ero ancora un'umana.
Ero a fare una gita insieme ai miei genitori quando in una
scampagnata solitaria l'avevo incontrato. La sua bellezza eterea mi aveva
lasciato senza fiato ma nello stesso tempo terrorizzato.
In un attimo mi sono ritrovata reclusa, a sua totale
disposizione.
Mi aveva rapita. Era riuscito a farmi credere morta. Uccisa
da un orso.
Non ho avuto neanche il modo di salutare I miei genitori. La
sete di sangue umano che ho provato dopo la trasformazione mi ha fatto capire
che mai e poi mai mi sarei poruta ricongiungere ai miei e poi per cosa? Per
rivelargli che la loro bambina era diventata un mostro? Un vampiro?
Per tre anni intermi ho sostenuto la sete. Emmet mi aveva
parlato che la sua famiglia adottiva si nutriva di sangue animale e solo per una
sua ribellione data anche lui dalla trasformazione inconscia che ha tradito le
regole fondate da suo padre per nutrirsi di sangue animale.
Durante il periodo che ci ha visto uniti, mi ha anche
spiegato cosa significassi io per lui. Nonostante tutto io non lo amavo e mai
l'avrei amato.
Non gliel'ho mai detto fino a quando, un giorno non l'ho
dimostrato con I fatti.
Dopo la mia trasformazione in cui sono diventata più forte
di lui, mi sono vendicata fuggendo da quell'amore. Io che ero tutta la sua vita,
l'ho abbandonato.
Non c'era cosa peggiore che potessi fare per lui.
Bella adesso è nella mia stessa situazione. Strappata dalla
sua stessa casa per essere trapiantata qui, in un posto dove nulla per lei è
famigliare.
Devo aiutarla a fuggire. Devo aiutarla in qualche modo prima
che sia troppo tardi.
Per liberarmi ho dovuto rinunciare alla mia umanità e non
voglio che anche lei debba subire questo sacrificio. Io posso aiutarla a
mantenere la sua umanità.
Gli aiuterò, questo lo farò, l'ho promesso ad Alice ma
salverò anche quella ragazza.
La situazione era totalmente
assurda. Mi sentivo leggermente a disagio.
Mai avrei pensato di tornare
un’altra volta qui, in questa foresta. Eppure adesso mi ritrovo a camminare tra
rami e sassi insidiosi per ritrovare la strada che conduce a loro. I
licantropi.
Loro ci avrebbero aiutato a
spodestare Aro e tutto il suo seguito….forse.
Edward era rimasto ai margini
pronto ad intervenire in qualsiasi momento se le cose non fossero andate bene ma
dentro di me so per certo che è abbastanza lontano da non far sentire il suo
odore al gruppo.
Improvvisamente sento un
fruscio alla mia sinistra poi subito dopo alla mia
destra.
Nella foresta silenziosa si
levano degli ululati e dopo pochi istanti un grosso lupo si presenta proprio
davanti a me con il muso alzato, bello e fiero.
-Ho bisogno del vostro
aiuto…-mormoro leggermente scossa dalla situazione. Mi possono capire? Sanno
quello che sto dicendo?
Un ringhio acuto mi fa
sobbalzare ma il lupo davanti a me ringhia e tutto
cessa.
La situazione mi
preoccupa.
-Se solo potessi parlare con
Jacob…-mormoro sospirando alla ricerca di qualche forza che mi
sostenga.
Davanti ai miei occhi il lupo
inizia a mutare in un uomo. Jacob.
Abbasso immediatamente lo
sguardo quando mi accorgo che è nudo.
-Avanti…parla…-mi incita il
licantropo.
-Non ti puoi mettere qualcosa
addosso?-chiedo esasperata.
-No. -mi risponde
semplicemente.
-Cosa sei venuta a fare
qui?-
-Abbiamo bisogno del vostro
aiuto…-
-Abbiamo?-
-Possiamo parlare in un altro
posto con magari qualche cosa addosso?-domando.
Silenzio. Un silenzio pesante
dove l’unica cosa che sento è il mio respiro.
-Andate a perlustrare la
zona.-
-Seguici…-dice mentre sento un
ululato protrarsi nuovamente per la foresta. Alzo istintivamente lo sguardo.
Jacob è tornato alla sua forma originaria.
Vengo scortata nel campo dei
Lycan dove tempo prima mi ero rifugiata per metterli in guardia e dire la loro
debolezza. Solo quella che sapevo. Avevo parlato delle cantanti, omettendo
ovviamente quali sentimenti provavo per Edward.
Ancora adesso mi chiedo cosa
avevo pensato recandomi da loro.
I lupi una volta nel campo si
ritirano nelle loro tende tranne uno che sembra volermi sorvegliare. Da una
delle tendi alla fine esce Jacob, il capo dei
licantropi.
Si avvicina a me in poche
falcate.
-Perché sei scappata?-mi
chiede in tono acido scacciando via il lupo con un gesto della mano
deciso.
-Avevo finito il mio
compito…il motivo per cui ero venuta fino qui alla vostra ricerca. -rispondo
decisa. E ora sono venuta qui per un altro compito più
importante.
-Pensavo avessi bisogno di
protezione…-
-No. Sono sempre stata al
sicuro in qualsiasi posto mi trovassi.-
-Noi abbiamo salvato tua
madre…-sibila puntando il dito contro di me.
-Non le avrebbero torto una
capello. È me che volevano…che hanno sempre
voluto.-
-Chi ti voleva? Chi? -mi
chiede quasi urlando.
-Edward.-
Una smorfia di disgusto si
disegna sul suo volto mentre avanza verso di me facendomi indietreggiare sempre
di più. Un lampo d’ira illumina il
suo sguardo.
-Il preferito di Aro?-chiede
se è possibile con ancora più disgusto.
-Posso farti una domanda?-mi
chiede puntando il suo sguardo dritto nel mio.
Annuisco.
-Sei stata con un
vampiro…-
Non è affatto una domanda
bensì un’affermazione.
-Non sono cose che ti
riguardano. Sono qui per proporti un’alleanza. Voi licantropi avete l’occasione
di reprimere il regno di Aro. Ci sono dei vampiri che si stanno mobilitando, si
stanno unendo contro di lui e adesso abbiamo bisogno del vostro aiuto.-replico
indifferente.
-Vampiri che aiutano noi
licantropi? Non succederà mai…stai tradendo l’umanità tradendo noi. Te ne rendi
conto?-
-Devi fidarti di me…tutto
questodeve cessare e abbiamo
bisogno del vostro aiuto. Non ti sto mentendo.-gli rispondo cercando in tutti i
modi di farmi ascoltare ma i suoi occhi adesso sembrano solo spenti e
assenti.
-Io mi dovrei fidare di te…ma
tu vai a letto con il nemico. -sibila intrappolando il mio corpo contro il fusto
di un albero.
-Nemico? Loro non sono nemici.
Ci vogliono aiutare. -spiego cercando di aver voce ferma e non
tremolante.
-E’ questa la storiella che ti
sei raccontata tutte quelle notti tra le sue braccia mentre lui continuava a
mentirti?-
Violenta e impulsiva la mia
mano colpisce duramente il suo volto. Sfuggo via da lui correndo indietro
esattamente da dove ero venuta ma lui è più veloce. Mi ferma facendomi cadere a
terra. Mi blocca i posi con le mani ed è inutile cercare di farlo spostare, come
una pietra mantiene la sua posizione.
Un ringhio mi pietrifica e in
un nano secondo vengo liberata. Due braccia forte e famigliari mi prendono in
braccio stringendomi in modo compulsivo.
In pochi secondi mi accorgo
che Edward mi sorregge mentre Jacob si rialza da
terra.
Immediatamente il gruppo di
licantropi si ricompone.
Sono troppi e noi siamo soli.
Lui è solo. Non posso fare niente.
-Toglile le mani di dosso
sporco succhiasangue se ci tieni alla vita!-urla
Jacob.
Alle sue parole mi aggrappo
ancora di più al collo di Edward.
-Per questa volta risparmio la
tua insulsa vita cane pulcioso. Ma se provi a toccarla con le tue zampacce
ancora una volta…non risponderò più delle mie azioni e i cagnacci rimarrebbero
senza il loro alfa.-sibila Edward quasi ringhiando.
-Noi ti troveremo…e ti
uccideremo…un’altra volta abominio.-dice Jacob tremando dalla rabbia, gli manca
veramente poco alla trasformazione.
-Ti aspetterò sacco di
pulci…-ribatte duramente Edward.
In un attimo mi ritrovo a
sfrecciare nella foresta finchè non arriviamo dove aveva parcheggiato la sua
macchina.
Appena mi lascia appoggiare i
piedi stramazzo a terra in preda ad un conato di
vomito.
“Dovevo tenere gli occhi
chiusi”
-Lo sapevo che era una
stronzata…-
La voce penetrante di Edward
mi fa rinsavire e debolmente mi alzo in piedi.
-Almeno ci abbiamo
provato.-
-Non abbiamo bisogno di
loro…andrà tutto bene.-mormora sulla mia guancia per poi depositare un dolce
bacio.
Ciao! Dietro al suggerimento di Nevia ho deciso di cambiare leggermente
il capitolo, leggete e ditemi cosa ne pensate. Grazie mille per i suggerimenti
che mi hai dato! un bacione vale
Stiamo
fuggendo o almeno così credo.
Edward
mi ha fatto svegliare molto presto questa mattina e con le valigie già pronte
siamo andate in fretta e furia all’aeroporto.
La
macchina corre veloce mentre vedo la vegetazione di Forks farsi sempre più rada.
Il silenzio regna sovrano nell’abitacolo. Edward fissa la strada con lo sguardo
concentrato su chissà quale pensiero. In questo momento vorrei avere io il suo
potere. Qualcosa è cambiato e io non me ne sono nemmeno accorta. Cosa è successo
per portare Edward a compiere questo viaggio?
Destinazione: ignota.
Scusa:
“Non voglio che Alice sappia dove stiamo andando”
EDWARD
C’è
qualcosa. Qualcosa che mi spinge inesorabilmente verso di lei. Qualcosa è
cambiato ma non capisco ancora cosa mi stia
succedendo.
Ho un
bisogno irrefrenabile di stare con lei sempre e comunque. Come una calamita o un
satellite ruoto costantemente verso di lei.
Osservo
i suoi lineamenti distesi dal sonno mentre la sua testa lentamente cade
inesorabilmente sulla mia spalla.
Forse
ho esagerato.
Le ho
fatto affrontare questo viaggio senza sapere neanche come andrà a finire.
La
faccio appoggiare sulle mie ginocchia mentre mi ritrovo a giocare con una ciocca
dei suoi capelli così soffici e morbidi. Mi avvicino a lei per nutrirmi ancora
del suo delizioso profumo ma lo sento diverso.
“Dovrei
impedirle di stare a contatto con altri umani, distorcono il suo profumo non che
questo non mi piace ma preferisco di gran lunga il
suo.
Con la
limousine saliamo nella città dopo varie ripide salite fino a raggiungere
l’hotel dove ho prenotato.
Volterra è esattamente come me la ricordavo. Per fortuna siamo arrivati
di notte così ho tutto il tempo di prepararmi per gli eventuali raggi di sole
anche se so già che non mi servirà a molto se riesco a prevedere le sue
mosse.
Marcus
è qui.
È
tornato alle origini.
Ha
portato Dydime.
So cosa
vuole fare grazie ad Alice e so come usare questa notizia a nostro
favore.
La
limousine finalmente si ferma. Prendo tra le mie braccia Bella che sembra più
fragile che mai tra le mie braccia. la faccio stendere sul letto, di sicuro non
ha dormito bene dopo tutte quelle ore che le ho fatto passare
sull’aereo.
Mi
stendo di fianco a lei e lentamente apre gli occhi per poi spalancarli
completamente. Si alza di scatto dal letto e corre verso l’unica altra porta
della stanza. Immediatamente sono accanto a lei a tenerle i capelli e la
fronte.
Vomita
tutto quello che aveva mangiato.
Impazzisco.
Allungo
la mano per prendere lo spazzolino e glielo porgo. Dopo che si è spazzolata i
denti almeno tre volte noto che si sta per riaccasciare a terra così la sollevo
e delicatamente la riporto a letto.
Cerco
di darle sollievo appoggiando la mia mano gelata sulla sua fronte. Al contatto
si avvicina ancora di più a me. Il suo sangue fluisce velocemente. Più
velocemente delle altre volte e il suo cuore pompa più sangue del
necessario.
La
cullo dolcemente finché il suo respiro non torna
normale.
Mi alzo
senza svegliarla e chiamo Carlisle.
-Edward! Dove sei? Aro ti sta cercando…-mi
dice.
-Non mi
interessa Carl. Bella ha vomitato cosa posso fare?-
-Prima
dimmi dove sei.-
-No.-
La
telefonata si interrompe. Un ringhio mi esce furioso fuori dalle
labbra.
-Edward?-
La voce
melodiosa della mia cantante mi fa rinsavire dai miei pensieri
furiosi.
Mi
volto verso di lei cercando di celare la maschera d’odio. Sembra rilassarsi
quando incontra i miei occhi. Bene.
Mi
siedo accanto a lei che si mette più comoda sopra di me. Per quanto io potrei
essere comodo visto che sono duro come la pietra.
-Perché
siamo qui?-chiede con un filo di voce.
Mi
metto a giocare con una ciocca dei suoi capelli cercando le parole giuste ma
soprattutto determinare se posso rivelarle tutto o
meno.
-Marcus
è qui.-rispondo semplicemente.
Scatta
su a sedere come scottata.
-C’è
anche Dydime?-chiede immediatamente. Mi ero per un attimo scordato dell’affetto
che nasce naturalmente tra le cantanti. Dopotutto è stata molto vicino a loro
appena è arrivata.
-Non
lasciamo mai le nostre cantanti indifese…-mormoro ad un centimetro dalla sua
bocca guardandola negli occhi. Arrossisce: effetto che desideravo. Amo vedere le
sue guance imporporarsi.
-E noi
cosa facciamo qui?-mi chiede riprendendosi dal mio
sguardo.
-I cani
ci hanno negato l’aiuto, ora dobbiamo giocare sporco. -spiego con mente cinica
quello che ho creato nella mia testa.
-Cosa
vuoi fare Edward?-mi chiede aggrappandosi alla mia
camicia.
-Alice
ha visto la trasformazione di Dydime in una di noi. -sputo fuori. I suoi occhi
diventano più grandi alla notizia, si spalancano dalla
sorpresa.
-Noi,
non possiamo trasformare gli esseri umani senza il consenso di Aro e lui non ha
chiesto nulla, Aro non vorrebbe. La mostrerà a fatto compiuto quando ormai sarà
troppo forte per torcerle un capello. -spiego mentre Bella smette di respirare
alle mie parole. Mi fermo cercando di farle riprendere
fiato.
-Perché
la vuole trasformare…lei non…-
-Lo
ama?-
Finisco
la frase per lei lasciandola interdetta ma nello stesso tempo non
ribatte.
È così
difficile credere che noi possiamo amare le nostre
cantanti?
-Cosa
ci sarebbe di diverso da quello che lega noi due?-chiedo alzandomi in piedi
frustrato. Non ribatte ma percepisco il suo cuore aumentare i
battiti.
-Dopo
che Marcus si è innamorato di lei è cambiato. Non accetta più le regole imposte
da Aro ed è per questo che dobbiamo agire adesso. Lo ricatteremo. Lui ci aiuterà
e in cambio noi non avviseremo ne interferiremo in alcun modo con la
trasformazione di Dydime.-
-Lei
vuole?-
una
semplice e unica domanda a cui non so rispondere.
-Lei lo
ama. -rispondo semplicemente.
Avevo
ascoltato più volte la mente di quell’umana quando la sorprendevo sognante in
giardino. Lei lo amava veramente e la cosa mi stupiva ogni volta di più perché
non riuscivo a capire fino a quando Bella non è entrata nella mia
vita.
Il
silenzio regna sovrano nella stanza.
-Non
faresti di tutto per la persona che ami?-sbotto guardando la luce fioca della
Luna fuori dalla finestra.
L’unico
rumore che sento sono i suoi piedi appoggiarsi per terra e abbracciarmi. Il suo
corpo aderisce perfetto al mio corpo. I battiti del suo cuore riempiono il mio
muto ormai da anni ma che adesso sembra rivivere solo grazie a
lei.
-Ti
senti ancora una prigioniera?-le chiedo accarezzando il dorso della sua mano che
stringe l’altra circondando la mia vita.
Il suo
silenzio mi uccide e sento nascere in me la frustrazione per la sua inevitabile
risposta.
-Si.
-risponde sincera allentando la presa dal mio corpo. Mi sento scivolare in un
baratro dove non riesco a vedere la fine. Il buio mi avvolge maligno
trascinandomi sempre più giù.
-Mi
sento prigioniera di tutto l’amore che provo per te…-mormora affondando il suo
volto nella mia schiena.
Ed ecco
la luce alla fine di quel baratro.
Mi
volto velocemente e premo le sue labbra sulle mie spingendola verso il
letto.
-Mi hai
fatto morire…-dico ridendo per l’assurdità delle mie stesse
parole.
Ciao ragazzi! lo so...sono
stata cattivissima a farvi aspettare così tanto ma sono stata davvero super
impegnata! Vi avevo avvisato che la scorsa settimana nn avrei potuto scrivere
visto che ero sul set di "New Moon"...cmq il capitolo spero che vi piaccia anche
se è corto ma volevo che si concentrasse solo su questo pezzo. Mi raccomando
lasciatemi qualche commentino che mi fate sempre contenta =p un bacione enorme
vale
Ciao! Eccomi qui con il
nuovo capitolo. Per fortuna tra una litigata e un'altra con la statistica ho
trovato la giusta ispirazione per scrivere questo capitolo.
Questo capitolo lo
dedico a Malia85 che sta dimostrando una vera forza
d'animo. Mi appello a voi per dimostrare apertamente il vostro sostegno a questa
autrice di uno strabiliante talento per chi di voi avesse letto le sue storie e
per chi non l'ha ancora fatto lo invito a leggerle perchè sono bellissime.
E' stata accusata
ingiustamente e pesantemente (potete leggere voi stessi nei commenti lasciati da
una persona...non facciamo nomi...nella sua storia "Midnight Eclipse") per dei
capitoli che ha scritto e che ha dovuto cancellare perchè chiaramente fraintesi.
Ora, io credo che la creatività e la fantasia siano delle qualità da conservare
sopratutto per chi ha deciso di regalare emozioni come facciamo noi. Visto che
credo che sia una ingiustizia bella e buona quella che sta subendo lei in questo
momento mi appello a voi...visto che per me siete fantastici.
Ora smetto di ciarlare e
vi lascio al capitolo. Spero che prendiate a cuore questa faccenda quanto io lo
sto facendo. Un bacione a tutti vale
Il mio amore per lei è qualcosa di
selvaggio, incontrollabile. Un amore che mi divora tra le fiamme dell’Inferno e
l’Inferno creato da lei era più dolce che mai.
Finalmente si era addormentata da
qualche ora, guardavo i suoi lineamenti distesi dal sonno. Ora come mai prima di
quel momento mi sembra una bambina accoccolata contro il mio petto. Le sposto
una ciocca di capelli dal viso e lei affonda ancora di più il suo dolce musetto
nell’incavo del mio collo.
-Edward…-sussurra Rosalie nella stanza
per non svegliarla.
Lo sapevo. Sapevo che dovevo
allontanarmi da lei ma non ci riuscivo. Mi sembrava di essere legato a lei da un
elastico. Non mi sarei potuto allontanare di molto perché lei inevitabilmente mi
riportava a se ma dovevo spezzare quel legame.
-Edward. -mi chiama di nuovo Rosalie.
La guardo contrariato mentre Esme si avvicina dall’altra parte del letto per
coprirla meglio con le coperte.
Alice entra senza far rumore nella
stanza mentre io lentamente mi stacco da lei sentendo improvvisamente freddo. E’
una cosa stupida lo so ma sento già un peso opprimente a stare così distante da
lei ma soprattutto per la consapevolezza di quello che sto per
fare.
-Ora possiamo andare. -sussurra Emmet
mettendosi il lungo mantello rosso.
Guardo ancora per un attimo il mio
piccolo amore raggomitolato nelle coperte.
-Starà bene, te lo prometto. Cheryl
rimarrà con lei, la sorveglierà. -mormora Alice cercando di trascinarmi lontano
da quel letto. Svogliatamente la seguo. Lo devo fare.
Lo faccio per
lei.
Lo faccio per
noi.
Rosalie mi porge il mio mantello e
nello stesso momento vedo davanti a me quattro vampiri incappucciati e vestiti
di rosso.
-Sei sicura che passeremo
inosservati?-chiedo ad Alice che sbuffa
contrariata.
-E’ un’usanza degli umani. Lui non ci
vedrà arrivare se siamo vestiti così. Ci confonderà con gli umani. -barbotta
aprendo la porta.
Di fronte a noi compare Cheryl che
prende il mio posto nella stanza.
-Se le succede
qualcosa…-
-Ed piantala…-mi interrompe mia
sorella trascinandomi per il corridoio dell’albergo. Trattengo a stento un
ringhio di frustrazione.
Marcus aveva progettato tutto alla
perfezione. Oggi si sarebbe tenuta una cerimonia in suo onore. Questi sciocchi
umani una volta pensavano che lui li avesse liberati dai vampiri ma adesso che
ci eravamo rivelati, che il mondo era nostro, avevano tenuto quella festa solo
per ottenere i suoi favori.
Una volta all’anno tornava qui per
essere omaggiato e riverito. Questa volta però si era portato la sua cantante
con l’intento di trasformarla in una di noi.
Una volta fatto il danno Aro non
avrebbe più potuto fare niente. Si trattava sempre della cantante di Marcus, la
sua compagna e Marcus era un suo pari. Si sarebbe infuriato ovviamente ma non
avrebbe potuto toccarla.
Quando entriamo in piazza vedo una
marea di gente vestita esattamente come noi.
-Cosa vi avevo detto?-commenta Alice
notando le nostre facce.
Erano in
molti.
Tante prede riunite in un posto.
Scacciai via immediatamente quel pensiero.
Ero li per un altro
motivo.
Marcus è seduto in cima ad una
scalinata su un trono di legno intarsiato. Flebili raggi di luce lo colpivano e
lui risplendeva come un dio e inevitabilmente molti umani furono immediatamente
attratti dalla sua bellezza.
Dydime, al contrario, sedeva sui
gradini parlando con dei bambini. Tutto questo sotto l’attento sguardo di
Marcus.
-Andiamo.
-proruppi.
Ci avviamo con passo calmo e
soprattutto umano.
Era cambiato. Lo si poteva vedere dal
suo volto, dai suoi occhi. E’ questo l’effetto che sortiscono su di noi le
nostre cantanti? Anche io ero cambiato in quel
modo?
Effettivamente siamo disposti a tutto.
Tutto pur di averle con noi, pur di renderle
felici.
Sono sicuro che Aro pensasse a loro
come semplici schiave, macchine procreatrici, non ha pensato affatto a quello
che saremmo andati noi incontro trovandole. La mia era nascosta molto bene.
-La mia cantante deve ancora nascere...e farebbe meglio a non nascere
mai.-
Alice rievoca in me questo suo ricordo e mi guarda di sottecchi.
Ovviamente ora mi rimangio tutto. Non potrei più pensare alla mia vita senza
Bella.
Arriviamo nonostante tutto velocemente ai piedi della scalinata così da
solo inizio la mia scalata per raggiungerlo.
Sento la sua mente sorpresa nel vedermi li a Volterra e iniziaa
sospettare.
-Ti ha mandato Aro?-chiede appena incrocio il suo
sguardo.
Sorrido mellifluo.
-No. -rispondo semplicemente mostrando il mio sguardo da
cacciatore.
Lo sento agitarsi e i suoi occhi saettano verso Dydime che tranquilla
continua a giocare con i bambini del paese. E’ perfettamente conscio che io
arriverei prima di lui a Dydime e questo lo turba. Lo turba molto. Un senso di
potere mi avvolge completamente facendomi
sogghignare.
-Sono contento di vederti Edward ma cosa ti porta
qui?-
-Tu più di chiunque altro dovresti sapere che a me non sfugge niente, per
non parlare di mia sorella. So che cosa hai in mente Marcus. -sussurro facendo
saltare il mio sguardo da lui alla sua cantante. Si irrigidisce
immediatamente.
-Cosa vuoi?-mi chiede rassegnato.
Mi avvicino ancora di più girando intorno a lui come un
predatore.
-Sai, non mi piace come stanno andando le cose ultimamente. Ho cambiato
idea e per questo motivo voglio cambiare questo mondo. Mi ha stufato…non so se
mi spiego. -mormoro.
-Tu sei pazzo!-esclama battendo un pugno sul suo
bracciolo.
Da dietro mi avvicino al suo orecchio
velocemente.
-Pensaci…un mondo senza le regole di Aro. Dove tu e lei potete andare
dove volete e vivere liberamente il vostro amore. Tu e lei. -mormoro. Guardo
nella sua mente e noto che la sua fantasia vola libera. Proprio quello che
volevo.
-Non ti piacerebbe un mondo così?-gli chiedo liberandolo dalle sue
fantasie.
-L’armata di Aro non ti permetterà di avvicinarti così tanto. Morirai
molto prima.-spiega per farmi desistere.
-Mi credi così stupido? È per questo che mi serve il tuo aiuto. Quando
sarà tutto finito avrai la tua libertà.-
-Vuoi metterti al posto di Aro…-sibila mostrando i
denti.
-No, voglio ridare il mondo agli umani.-dico
deciso.
-Sei pazzo…ci uccideranno.-
-E come?-gli chiedo cercando di farlo
riflettere.
-Noi possiamo vivere cibandoci di animali e poi potremmo sempre cercare
di non sbandierarlo ai quattro venti come invece stai facendo tu. -dico
alludendo alla festa in svolgimento in suo onore.
Lo sento riflettere. Mi nutro delle sue speranze, del suo amore e del suo
odio per Aro. Gli ha portato via un figlio, lo leggo nei suoi
ricordi.
-Voglio solo una risposta. Ci aiuterai?-chiedo portandomi davanti a
lui.
Si alza in piedi lentamente guardando verso Dydime poi torna a guardare
me con una nuova luce negli occhi.
-Non ci cercherete mai più?-chiede.
-Ci dimenticheremo di voi…-
Torna a guardare Dydime poi annuisce con la
testa.
Mi rimetto il cappuccio e torno dalla mia
famiglia.
-Sei stato geniale fratellone.-mi dice Emmet dandomi una pacca sulla
schiena.
Adesso possiamo usare la nostra velocità. Corro più velocemente del
solito perché so cosa mi aspetta questa volta a casa. Mi dirigo verso la stanza
dove il mio amore sta riposando. Entro nella stanza ma è
vuota.
Improvvisamente il vuoto riempie il mio
essere.
Guardo in bagno, sotto il letto. Niente. Il suo profumo è ancora fresco
ma è svanito. Lei è svanita.
Inizio a rompere tutto urlando.
-Ma cosa…-
Alice è entrata dentro schivando un mobiletto che avevo
lanciato.
L’afferro per la gola.
-E’ COLPA TUA! SEI STATA TU A DIRMI DI FIDARMI DI LEI! LEI CON QUEL
POTERE DEL CAZZO HA RAPITO BELLA!!- dico stringendo sempre di più la gola di mia
sorella e sbattendola contro la parete della stanza
d’albergo.
In un nano secondo interviene Emmet che ci
separa.
-Non dovevamo fidarci di lei…-mormora Emmet che nello stesso tempo si
sente soddisfatto per quello che è successo. Avrei dovuto dar ragione a Emmet.
Non avrei mai dovuto lasciarla da sola con lei.
ciao ragazze! Ebbene si beto anche la
nostra bravissima vale. Che ne pensate della fic? Io la torovo piena di colpi di
scena, è avvincente ma dato che non voglio tediarvi ulteriormente vi saluto
lasciandovi a questo splendido capitolo, mi raccomando recensitela numerose!
Vi ricordo le altre fic che seguo:
tutte quelle di jessikina
Cullen
quella di
ale03….”L’inizio di tutto”
di
Shona….”The masquerade”
di
meme90…”Falling in love with
you”
di Eternal cullen...
“Dark pleasure”(Che è così presa dai suoi esami da essersi un pò
bloccata)
e quelle di
honeyweasley95… “Eternity in rock” “Into the
Harem” e “Inferno”
Purtroppo questa autrice è stata
bannata da EFP ma continua a pubblicare sul forum:
Gli altri sono
pronti. Lo vedo dai loro occhi. Decisi, forti, mi seguirebbero in capo al mondo
ed Aro lo sa. E’ per questo motivo che mi ha messo a capo di questo esercito.
Siamo importanti. Ha un piano per noi.
Improvvisamente le
porte della stanza dove ci alleniamo al combattimento viene aperta e fa il suo
ingresso trionfale Jasper, il mio mentore.
-Devo parlarti. -mi
dice tranquillamente.
Ci appartiamo per
non avere di mezzo orecchie indiscrete.
-Ho una
missione da affidarti. -incomincia a dire mentre io mi preparo a recepire tutte
le informazioni per portarla a termine.
-Il
bersaglio è Bella, la cantante di Edward.- dice porgendomi una foto venuta male
di lei.
-Per questa
operazione è richiesto il massimo tatto.-conclude Jasper.
-Me ne occupo io.
-rispondo freddamente. Jasper si allontana mentre io recupero quattro dei miei
compagni. I più fidati, Jasper ha chiarito che è una questione delicata e ho
bisogno di persone fidate.
Il mio cellulare
squilla. Numero privato. Decido di rispondere ugualmente.
-Nuhel sono Alice.
Ora ascoltami molto attentamente. So che Jasper ti ha chiesto di trovare e
riportare Bella. Ti renderò le cose molto più facili, ti dirò esattamente dov’è.
Vai a Seattle. Si trova in una stanza del secondo piano sopra ad un bar con una
luna disegnata. -mi spiega Alice velocemente.
Afferro tutti i dati
e la conversazione si interrompe.
-Perché non va
lei?-mormoro infastidito.
-Lei è
insieme ad Edward. Se non fossero così lontani ci penserebbe direttamente lui a
recuperarla. Contano su di te. – chiarisce Jasper.
Edward che si fida di qualcuno? Non credo
proprio. Vedevo il suo volto gironzolare per il castello. Assettato di pensieri
per cogliere in fallo qualsiasi persona che potesse andare contro Aro. E’ per
questo che la sua lontananza era gradita a molti di noi.
Saremo pure
l’esercito di Aro ma questo non vuol dire che li siamo fedeli.
I miei compagni mi
hanno giurato fedeltà, una mia parola e si potrebbe ritrovare con il suo culo
ossuto a terra perché noi siamo più forti di qualsiasi vampiro. Noi siamo la
razza evoluta.
-Uccidete chiunque
vi è di ostacolo. -mormora Jasper prima di andarcene. Prima di uscire però mi
blocca la strada porgendomi un mazzo di chiavi.
-Queste sono per te.
Bella non si deve affaticare, ci siamo intesi?-annuisco e prendo le chiavi. Vado
nel garage dove decine e decine di macchina sono parcheggiate e tirate a lucido,
pronte solo per essere usate. Gli altri tre prendono le moto.
Una BMW M1 nera, che
assomiglia molto di più ad una Ferrari, si illumina.
-Mia…-mormoro
aprendo lo sportello. Il garage si apre e mi fa uscire.
Con la nostra guida
raggiungiamo velocemente Seattle e il bar non è stato molto difficile da
trovare. Senza il minimo sforzo riusciamo ad essere davanti alla porta dove si
nasconde Bella.
Do un calcio alla
porta e immediatamente un odore soave entra prepotentemente nelle mie
narici.
“Mia”
Subito i miei
compagni immobilizzano una vampira in atteggiamento aggressivo mentre io vengo
inesorabilmente attratto dall’umana che si sta rannicchiando in un angolo. Il
suo profumo è il più buono che abbia mai sentito e il suo cuore batte veloce.
Troppo veloce facendo affluire più sangue ma c’è qualcosa che mi destabilizza.
Ci sono due cuori che battono velocemente ma uno più del normale, quasi come…il
mio.
Abbasso lo sguardo
sulla sua esile figura e noto un leggero rigonfiamento.
-E’ incinta!-mormora
un mio compagno distratto come me da quei cuori. In un attimo la vampira riesce
a liberarsi e si butta fuori dalla finestra. Due di noi la seguono mentre io e
John rimaniamo increduli davanti a lei con le lacrime agli occhi. E’ bellissima
anche se è terrorizzata.
-Ci ha mandati
Jasper su ordine di Edward. -mormoro.
Appena sente
pronunciare il suo nome spalanca gli occhi e si tranquillizza leggermente. Lo
capisco dal suo cuore. Un moto di gelosia mi monta dentro.
Perché questa
ragazza è così attratta da lui?
“Dovrebbe essere
nostra…”
Metto a tacere il
vampiro dentro di me e lentamente le porgo la mano smettendo di respirare. È
così buono il suo odore. Immediatamente un fiotto di veleno mi riempie la
bocca.
Ora capisco perché
Jasper non vuole che si affatichi. Porta in grembo il figlio di suo fratello
Edward. Dentro di lei sta per nascere una vita proprio come noi.
La prendo tra le
braccia seguito a ruota da un “fai attenzione” di John.
Il suo corpo è
veramente caldo e premuto contro il mio mi rilassa.
Scendo lentamente
per non farle venire la nausea e la porto in macchina facendola sedere
comodamente sul sedile del passeggero.
-Tu aspetta gli
altri…-mormoro a John che si siede sulla sua moto.
Il silenzio regna
sovrano nella macchina. Non oso respirare il suo profumo, potrei cadere in
tentazione e Edward mi ucciderebbe in meno di un secondo con ovviamente
l’assenso di Aro.
-Come ti
chiami?-
La sua voce mi fa
sussultare. La guardo e mi ritrovo ad annegare nei suoi occhi
cioccolatosi.
-Nuhel…-rispondo
destabilizzato da quello sguardo.
-Strano
nome…-commenta. Stringo forte il volante. Ho respirato.
-Tu sei la compagna
di Edward…-dico più a me che a lei ma sembra di più un’affermazione per farle
intendere che so chi è lei.
Lei annuisce e si
tocca la pancia sorridendo.
-Sei
incinta…-
Mi
guarda sussultando poi i suoi tratti si distendono e si rilassa sul sedile
tenendo gli occhi ben puntati su quel piccolo rigonfiamento.
Ragazze! vi prometto (giurin giuretto) che appena finisco gli esami vi
tratto come si deve...risponderò per bene a tutte le vostre domande ma per
adesso scusatemi ma ho veramente il tempo tirato! Spero che il capitolo vi
piaccia visto che è sotto il punto di vista di Nuhel...volevo aggiungere il
capitolo come suo visto che volevo mettervi una pulce nell'orecchio. Spero che
abbiate capito a cosa mi sto riferendo...=P Un mega bacioni a tutti
voi...vi adoro...kisses
Capitolo 29 *** Il significato di appartenenza sfugge a molti ***
PRIGIONIERA
EDWARD:
Mai come in
questo momento mi sono sentito così apprensivo.
Alice guidava
veloce. Peggio di me e sapevo che non era solo per la mia smania di rivedere
Bella che la induceva a questa velocità. C'era qualcos'altro che teneva ben al
sicuro dietro una barriera nei suoi pensieri.
-Dimmi cosa c'è
che non va...-sbotto alla fine.
Sono già
abbastanza in ansia per Bella in questo momento. Non ci si puà mettere anche lei
con i suoi stupidi giochini mentali. Il suo volto è teso in una maschera di
preoccupazione, almeno questo non riesce a celarlo.
Alice inchioda la
macchina esattamente davanti al cancello della villa e più veloce della luce
corre in casa. Seguo il suo esempio ma arrivato dentro vedo Rosalie, Emmet e
Jasper farmi come da muro.
-Toglietevi di
mezzo...-sibilo ma loro non si spostano nemmeno di un centimetro. Gli scanso
grazie alla mia velocità ed entro in camera di Bella. Quello che mi si presenta
davanti mi uccide, per la seconda volta.
Bella è stesa a
letto con un notevolo rigonfiamento sulla pancia. Alice è seduta accanto a lei
nel letto e le tiene una mano, l'altra è racchiusa nelle mani fredde di
Nahuel.
-Edward...-mormora Bella sorpresa.
Mi avvento su
Nahuel sbattendolo contro un muro. La parete si sgretola a causa dell'urto. Gli
occhi del vampiro diventano neri e sento i suoi pensieri furiosi contro di
me.
-Cosa le hai
fatto eh? Bastardo!-grido contro di lui ma Emmet e Jasper mi tolgono via
lasciando che mi sfugga dalla presa. Alice si fa avanti parandosi davanti a lui
e mi schiaffeggia.
-Stupido! Esci
fuori da questa stanza!-dice mia sorella con gli occhi neri dalla furia. Mi
trascinano fuori mentre incontro gli occhi di Nahuel. Gli occhi di un amante. Ho
chiesto di salvarla, di riportarla da me e invece l'ha messa incinta!
Bella mi ha
tradito.
Il solo pensiero
che qualcun'altro ha potuto fare di sè quel corpo, sentirla gemere sotto le
carezze...mi ribolle il sangue nelle vene e l'immagine del collo spezzato di lui
si fa largo nella mia mente.
-Edward sei come
al solito un'idiota! Bella è incinta ma il figlio è tuo!-dice Emmet lasciando
finalmente la presa.
-Quando Nahuel è
andata a riprenderla era già incinta e non penso proprio che ti abbia tradito
visto che ti venera anche perchè ha passato il resto del tempo con Cheryl e ti
assicuro che non è un uomo. Sei stato l'unico per lei...dovresti saperlo!-mi
spiega mia sorella mostrandomi attraverso la sua visione quello che ha visto
Nahel quando è andata a riprenderla ma nello stesso istante vedo anche il suo
sguardo. Cosa ha provato guardando quel corpicino.
La furia mi
sovrasta ma ancora una volta è Emmet a fermarmi da ucciderlo.
-Ecco...appunto,
lui nutre un certo...sentimento per Bella. Qualcosa di forte...-spiega mia
sorella. La rabbia mi monta dentro come un demone.
Liberami. Lo
faremo fuori alla vecchia maniera. Soffrirà solo per aver posato gli occhi sul
nostro amore.
-Edward!!-
Il richiamo di mia sorella mi distoglie dal mio patto
con il demone.
-Non ci provare nemmeno a torcergli un capello!-grida
mia sorella.
Nello stesso istante la sua mente viene inondata da
una visione. Qualcuno sta progettando un attacco qui alla villa contro i vampiri
poi compare il suo volto.
Jacob, il capo dei licantropi.
-Cosa hanno intenzione di fare?-chiedo. Non un attimo
di pace. Sembra che il mondo abbia iniziato a girare troppo velocemente e non
riesco a stare dietro a tutto.
Bella incinta.
Nahuel e i suoi sentimenti nei suoi
confronti.
L'attacco dei licantropi.
-Edward...-
E' un sussurro ma posso chiaramente distinguerlo come
la voce di Bella.
In un attimo sono al suo capezzale in ginocchio. Lei
mi guarda con occhi amorevoli e gioca con i miei capelli per poi scendere a
delineare il mio profilo. Il suo profumo entra dentro di me facendomi provare le
pene dell'inferno.
Il suo cuore è veloce. Troppo. Unito ad un altro
ancora più forte.
Apro gli occhi confuso e guardo in direzione della
sua pancia. Dentro un cuore frenetico pompa sangue.
-Mio figlio...-mormoro accarezzandole il
pancione.
Guardo Nahuel che con i suoi occhi non perde nemmeno
un gesto tra me e la mia Bella. Un ringhio soffuso si disperde per la stanza.
Una sorta di avvertimento per l'intruso in questa camera.
Bella gli sorride e Nahuel lo ricambia. Non mi piace
affatto quel sorriso.
Mi alzo in piedi e delicatamente la prendo in
braccio.
Nahuel è subito davanti a me che guarda preoccupato
Bella con le braccia aperte come se da un momento all'altro potessi solo
lasciarla a lui.
-Come osi?-gli chiedo ringhiando. I suoi occhi si
puntano immediatamente su di me. Sembra scemo. Non capisce più niente. È come
rincretinito.
Li volto le spalle sondando i suoi pensieri. Tutti
riguardanti la mia Bella.
Senza degnare nemmeno di uno sguardo i miei fratelli
mi dirigo nella mia stanza dove nessuno potrà toccarla o guardarla.
-C'è qualcosa che non va?-mi chiede il mio angelo con
le mani legate dietro il mio collo per sorreggersi.
-Niente. Non ti preoccupare.-rispondo ma so di non
essere stato convincente.
-Sai, mentre tu non c'eri Nahel mi ha tenuto
compagnia. È un bravo...ragazzo. È premuroso almeno quanto te.-mi spiega
inconscia dei suoi pensieri.
Ovvio che sia premuroso la vede come qualcosa di suo.
Qualcosa di fragile a cui non si poteva avvicinare nessuno ma quando sono
tornato è dovuto ritornare al suo posto. Lui non è niente.
Se solo osa avvicinarsi ancora alla mia Bella, gli
staccherò la testa a morsi.
-E' molto simpatico...-
Una fitta di gelosia mi prende allo
stomaco.
E se
preferisse lui a te?
Magari lui è
il suo tipo. Cosa farai adesso Cullen?
La poso sul letto trattenendo un ringhio.
Bella no. Bella è mia. Soltanto mia.
Non penso che
Nahuel si farebbe dei problemi pur di soffiartela.
Sondo i pensieri nella villa.
Tutti hanno capito che Bella è rimasta incinta.
Incinta di me.
Anche Aro sa che è mio figlio e di questo
gode.
Prevede già per lui grandi cose. Spera che prenda il
mio potere e qualcosa della madre, visto che Aro non si è mai dimostrato
indifferente alla capacità di Bella di essere immune ai nostri
pensieri.
-Stai bene?-le chiedo sedendomi accanto a lei sul
letto.
-Ora che tu sei qui con me sì.-mormora
imbarazzata.
La bacio come se fosse l'ultima volta che lo faccio.
La gelosia mi fa impazzire.
Lei compiaciuta si spinge ancora di più verso di me
anche se il pancione ormai è più che altro un ostacolo. Sorrido e lei si stacca
confusa.
Indirizzo il mio sguardo sulla sua pancia e sorrido
accarezzandogliela. Alzo leggermente la maglietta per poter sfiorare con le mie
dita quel rigonfiamento che contiene mio figlio.
-Lo senti?-mi chiede mormorando.
Sondo un'altra volta i pensieri concentrandomi su di
lei. Si crea il vuoto intorno a me quando alla fine lo sento. Un'emozione.
-E' felice...-dico posando un bacio sul
pancione.
-E' perchè sa che ci sei tu, che sei tornato.-mormora
Bella attirando il mio sguardo.
-Sei più bella che mai...-le dico spostandole una
ciocca di capelli dietro l'orecchio. Ed è vero. Più la guardo e più mi accorgo
di come la sua pelle irradi calore ed energia.
-Ti sei calmato?-mi chiede timidamente.
Alla mia piccola non passa proprio niente
inosservato. Annuisco mentre lei mi accarezza una guancia. Mi godo quell'attimo
dove la sua mano sprigiona tutto il suo calore sulla mia guancia. Un calore che
solo lei mi può dare.
Socchiudo gli occhi beandomi di quel
momento.
-Ho temuto di non rivederti più...-
Apro di scatto gli occhi e vedo che i suoi sono
lucidi dal pianto imminente.
-No...nessuno potrà mai portarti via da me. Te lo
prometto.-le dico stringendola forte. Il profumo dei suoi capelli mi inonda le
narici mentre lei si stringe sempre di più a me. Cheryl non la toccherà mai più.
Ha già rischiato grosso. Non so cosa diamine le sia preso. Doveva aiutarci con
la battaglia contro Aro, non prendersi la mia Bella. Lei, con il suo potere, ha
ottenebrato il mio potere e anche quello di Alice.
Ringhio e Bella automaticamente si sposta da
me.
-Non era per te...-mormoro infastidito da
quell'assenza di contatto tra noi due.
-Lo so...-mormora asciugandosi le lacrime. Nello
stesso istante sento il suo stomaco gorgogliare. Mi sfugge spontaneamente una
fragorosa risata che riempie tutta la stanza. Lei gonfia le guance
irritata.
-Cosa vuoi mangiare?-le chiedo arruffandole i
capelli. Lei sembra pensarci un pò su poi mi risponde con un semplice
toast.
La guardo un pò scettico.
-Oh! Ho le voglie! Prima che mi tocchi da qualche
parte portami il toast! Se per colpa tua nostro figlio avrà una voglia su
qualsiasi parte del corpo ti riterrò personalmente responsabile!-sbotta tenendo
su le braccia per non entrare in contatto con nessuna parte del suo
corpo.
-Oh Bella!-dico scoppiando nuovamente a ridere. Non
posso credere che ci siano persone che credono ancora a queste cose ma come
posso dirle qualcosa con quel musetto che ha in questo momento.
Continuando a ridere esco dalla mia stanza e mi
dirigo in cucina dove le preparo un toast a regola d'arte.
-Sai quanto manca?-chiede mia sorella
sorridendo.
Alzo le spalle, non so proprio. Carlisle è l'esperto
per queste cose.
-Lo vuoi sapere?-mi stuzzica Alice.
OVVIO!!
-Due giorni.-mormora. Mi prende una morsa allo
stomaco.
Due giorni. Due giorni e nascerà mio figlio. Nostro
figlio. Non vedo l'ora ma nello stesso momento sono preoccupato. Ho già visto
umane partorire i figli dei vampiri e non è affatto facile.
Alcune sono state trasformate perchè non ce l'hanno
fatta a sopravvivere alla gravidanza, altre meno importanti sono state lasciate
morire, non che questo potrebbe essere il caso di Bella. Per Aro sono troppo
importante e i vampiri a cui sono state sottratte le cantanti sono letteralmente
impazziti tanto che abbiamo dovuto eliminare anche loro. E' anche per questo
motivo che Aro in determinate situazioni ormai da anni cerca di salvarle. Per le
madri la questione sulla loro salute dipende dal figlio che portano in grembo.
Improvvisamente mi rendo conto che Bella non sta affrontando una normale
gravidanza. La sua è speciale.
In questa villa ormai è la norma ma per lei è la
prima volta in tutti i sensi.
E se dovesse succedere qualcosa? Se qualcosa andasse
storto e morisse?
-Guarda nel suo futuro.-dico immediatamente. Mia
sorella si concentra su Bella ma tutto quello che vedo è il buio.
-C'è qualcosa che fa interferenza con il suo futuro
immediato.-mormora con lo sguardo ancora vacuo per cercare di capire che cosa
succederà. Io intanto la seguo nei meandri della sua mente per non perdermi
nemmeno un immagine ma tutto quello che si può vedere è il buio.
Un odore attira la mia attenzione.
-LICANTROPO!!-urlo mentre corro nella mia
stanza.
Immediatamente sento le finestre venire infrante.
Ringhi a profusione. Vampiri che si mettono sulla mia strada pronti per
intervenire.
Ok...manco
da molto ma non sono nemmeno riuscita ad avvicinarmi al computer in questi
ultimi giorni.
Oggi però mi
è balenata un'ideuzza e grazie al tempo che sono riuscita a ritagliarmi ho dato
vita a questo capitolo. Vorrei ricordarvi che la gravidanza di Bella discosterà
notevolmente da quella descritta dalla Meyer (mi spiace ma questa è la mia
personale visione...) insomma anche gli autori di FF si devono sbizzarrire dopo
un pò! Spero che vi piaccia...ma penso di sì dopo che avrete letto il capitolo!
Mi
raccomando fatemi sapere cosa ne pensate...Un bacione a tutti
voi!
Siete
fantastici e senza di voi questa ff nn esisterebbe! vi adoro e vi ringrazio
immensamente per il tempo che date alle mie storie!
BELLA:
Non potevo crederci. Non
potevo assolutamente crederci.
Il posto più sicuro nella
villa si era rivelato essere quello più
bersagliato.
I licantropi avevano fatto
irruzione e sembravano seriamente intenzionati a fare la guerra.
-Stupidi cani!-mormoro
sbirciando dalla tenda. Noi almeno avevamo un piano, un piano solido su cui
basarci. Questi stupidi secondo me hanno attaccato alla cieca. Per poi
cosa?
Credo che questo sia solo
il preludio della guerra. È stata solo una missione perfar uscire dalla villa tutti gli
abitanti umani. Mi chiedo se qui al campo sono state portate anche le altre
cantati, se i loro vampiri sono ancora vivi probabilmente adesso staranno
impazzendo e non ci metteranno molto per riprenderci con loro.
Edward mi aveva spiegato
che i licantropi erano invisibili per le visioni di Alice ma nel caso che una
persona con cui un vampiro ha uno stretto legame viene a contatto persistente
con i licantropi, allora è possibile sbirciare nel futuro. Per pochissimo tempo
ma è sempre meglio del buco nero che all'incontrario ci sarebbe nelle
visioni.
All'inzio mi sentivo
prigioniera dei vampiri...ora mi sento prigioniera dei
cani.
Guardo ancora nello
spiraglio della tenda ma le due guardie non si sono spostate di un
millimetro.
-Non sembri contenta di
essere qui.-dice Jessica. La ignoro. È chiaro che preferirei stare in tutt'altro
luogo. Ero finalmente tornata da Edward.
Cheryl mi aveva portato a
Port Angeles in quell'hotel per parlarmi. Pensava checercassi la libertà e che non volessi
più stare con lui anzi, non ha mai pensato che in realtà la cosa che volevo di
più fosse quella di stare con Edward.
Quanto si era sbagliata.
Solo perchè lei non ha trovato la felicità insieme ad Emmet non vuol dire che io
non sia felice con Edward. Ovviamente potrei essere felice se non continuassero
a rapirmi per portarmi lontano da lui.
La situazione era
diventata veramente scocciante.
Non un attimo. Non un
attimo!
Tutti sono stati presi
dalla smania di diventare il mio personale principe azzurro salvatore. Quanto
sono idioti!!
Se fossi sola adesso
sicuramente urlerei dalla rabbia.
Quanto avevo passato
insieme ad Edward? Cinque minuti? Quattro? Tre?
Due?
Se solo quella cretina di
Cheryl si fosse preoccupata di darmi da mangiare, in quel momento non avrei
avuto fame e non gli avrei chiesto ad Edward di farmi quel fottutissimo toast e
adesso sarei potuta essere ancora con lui.
Insieme a me nella tenda
c'era Jessica che se ne stava in silenzio e mi fissava. Non fissava proprio me
ma la mia pancia.
-Chi è il padre?-mi chiede
improvvisamente distogliendomi dai miei pensieri.
-Edward.-rispondo senza
nemmeno guardarla. Voglio scappare e ci riuscirò.
Ci sono riuscita una volta
e lo rifarò.
Non sapevo però cosa era
successo dentro quella villa. Mi avevano rapita, o come dicono loro "salvata"
proprio all'inizio.
Non sapevo come stava
Edward. Avevo sentito alcuni licantropi congratularsi per aver ucciso dei
vampiri. Speravo solo che non ci fosse nella lista anche Edward. Se fosse morto,
gli avrei uccisi tutti. Senza lasciare vivo
nessuno.
Un calcio alla pancia mi
fa sussultare. In pochi giorni ero diventata veramente enorme, sedici giorni e
sembravo già incinta di nove mesi.
Evidentemente per una
gravidanza come la mia era del tutto normale. Effettivamente le altre cantanti
sparivano solo per poche settimane poi tornavano con dei bambini. Le ho viste
solo da lontano.
Io con le cantanti di Aro,
Marcus e Caius stavamo sempre insieme e controllate in una maniera maniacale
aggiungerei.
-Vieni con
noi!-
Le guardie entrano e mi
prendono per le bracci alzandomi di peso.
La luce del Sole mi
colpisce negli occhi ma presto vedo davanti a me Jacob con le braccia conserte
che mi guarda serio.
-Lasciateci.-dice quasi
ringhiando.
Mi accascio a terra per
l'improvvisa mancanza di sostegno ma Jacob mi tira su in meno di due
secondi.
Non mi lascia il braccio
anzi continua a stringerlo forte poi le sue labbra sono improvvisamente sulle
mie.
Dopo la sorpresa gli
assesto uno schiaffo sulla faccia. Smette di baciarmi ma non mi molla ne tanto
meno si sposta di un centimetro.
-Che cazzo fai!?-gli urlo
in faccia ma i suoi occhi si infiammano.
-Non mi importa
sai...-mormora mettendo una mano sulla mia pancia. Mi allontano di scatto
mettendo alcuni metri tra di noi.
-MA SEI
IMPAZZITO?-
I suoi occhi si infiammano
e il suo volto si irrigidisce.
-Tu sarai mia con le buone
o con le cattive.-dice
-Ma chi ti conosce! Ma chi
ti vuole! Non osare mai più toccarmi!-urlo in preda ad una rabbia cieca. La mia
mente si ottenebra e sento come se il veleno mi stesse scorrendo nelle
vene.
-Non riuscirai più a
scappare via da qui. Non commetterò lo stesso errore un'altra volta.-dice
serrando i pugni.
Sangue. Voglio il suo
sangue. Dammi sangue.
Improvvisamente scorrere
nella mia gola un liquido caldo e gustoso. Apro gil occhi di scatto e quello che
vedo mi disgusta pienamente. Sono sopra a Jacob e i miei denti sono conficcati
nel suo collo.
Il liquido caldo e gustoso
non è altro che il suo sangue.
Sento il battito del suo
cuore ed ogni rumore possibile immaginabile che ci circonda. Il cinguettio degli
uccelli, lo zampettare degli insetti, gli ansiti di Jacob e un odore orribile
arrivarmi dritto nel naso.
Schifata mi
allontano.
Jacob rimane a terra con
lo sguardo vacuo ma nello stesso tempo sorpreso.
Mi pulisco la bocca dal
sangue con la lingua. Mi sento più forte e più
felice.
-Che cosa sei?-dice
lentamente alzandosi in pieni e tamponando la ferita fatta dai miei denti poco
prima.
Appena vedo il morso
realizzo quello che ho appena fatto. Ho attaccato come un
vampiro.
Mi sono nutrita come
farebbe un vampiro.
Il mio cuore inizia a
battere più forte poi mi scappa da ridere. Una risata che riempie tutta la
foresta dove i cani ci hanno portate.
-Dovresti lavarti…-mormoro
ma sembra di più un ringhio.
Sento le pupille dilatarsi
e quella strana energia scorrere nuovamente nelle mie vene. Potere allo stato
puro.
È una sensazione
inebriante, strana e del tutto inaspettata ma mai in vita mia mi sono sentita in
questo modo.
Forse è il
bambino.
Sfioro con le dita il
pancione. Potrebbe essere lui la causa di questo cambiamento nel mio corpo.
Dopotutto è figlio di Edward.
Jacob è ancora fisso
davanti a me che mi guarda con gli occhi di fuori.
Non ero affatto preoccupato, anzi, mi stavo
divertendo molto. Vedere i loro occhi così spaventati mi rendeva potente in
un certo senso. Erano tutti messi in cerchio e stavano tremando guardando
disperatamente verso gli alberi da cui proveniva la minaccia. -Allora? Vuoi
darci una mano sì o no?- Guardo verso il cane e noto con piacere che le
ferite sul suo collo non si sono ancora del tutto marginate. Bel lavoro
Bella. Un altro urlo squarcia quel silenzio che era calato su di loro per la
paura. Tenevano gli esseri umani in cerchio racchiusi da una cerchia di
licantropi. Mi veniva da ridere, alcuni avevano eseguito la trasformazione,
diciamo i più giovani. Jacob aveva detto chiaramente di non toccarla e di questo
in un certo senso gliene ero grato anche se avrei puntato tutto su Bella in un
potenziale scontro tra le nostre due speci. Vedo spuntare Bella che prende
con se un cane e lo trascina via per poi ributtarlo dopo pochi secondi. Veloce
la piccola. Si vede che non li vuole dissanguare, è rimasto qualcosa di umano
nonostante le apparenze. -Come mai non l'avete già fermata? Pensavo che vi
riteneste superiori a dei vampiri.-gli dico alzando leggermente un sopracciglio.
Mi voglio godere il momento finchè posso. Questo patto forzato da Esme non mi
piace affatto. Collaborare con i licantropi dopo che hanno agito senza
consultarci. Sono nient'altro che cani ma Esme dice che abbiamo bisogno di
loro e in fin dei conti è lei la mamma. -E' diversa...è diversa dai vampiri
che conosciamo.-mormora quasi non volesse farsi sentire dagli altri. Mi
trattengo dal ridere qua sono l'unico al sicuro. -Dai Ed! Mi sto annoiando e
qui c'è una puzza mostruosa...-si lamenta Emmet tenendosi il naso tappato con
due dita. -Concordo pienamente...- Mi volto e quello che vedo mi lascia
del tutto senza fiato. Bella è accovacciata, le mani ben impiantate nella
terra e i suoi movimenti sembrano come quelli di un felino. La camicia bianca da
notte è leggermente sporca di terra e qualche goccia di sangue delle sue
vittime. I capelli sono arruffati in un modo però che la rende sexy,
morbidi boccoli le ricadono scompostametne sulle spalle e i suoi occhi sono neri
come la pece con qualche striatura di rosso, segno che si è ben
nutrita. Qualcosa è cambiato in lei. Sembra aver subito la trasformazione in
vampiro. Le sue curve si sono accentuate per renderla desiderabile a chiunque,
proprio come succederebbe se diventasse un vampiro come me. Sono
assolutamente affascinato da lei. -Wow...-commenta semplicemente mio
fratello. Le porgo la mano e lei in un attimo è davanti a me che preme le sue
labbra contro le mie. Le sue labbra sanno ancora di sangue. La stringo forte a
me. Anche se sembra una di noi il suo cuore batte ancora furioso e il suo corpo
scotta contro il mio. -Bentornata a casa...-le soffio sulle labbra. Mi
sorride complice. -Ora torniamo a casa.- Emmet sorride come un ebete ma
presto gli rovino il buon umore. -Occupati tu dei dettagli. Ora sono
occupato.-mormoro mentre sento mio fratello disperarsi e chiedermi di
restare. Guardandoci negli occhi io e Bella ci dirigiamo verso la macchina
parcheggiata ai limiti del bosco. -Quanto sei veloce?-le chiedo. Il passo
umano incominciava a stufarmi. -Mettimi alla prova...-risponde con voce
roca. Se questa era la Bella in versione vampiro, l'avrei trasformata subito.
Emanava un'aurea che semplicemente gridava sesso. Era terribilmente frustrante
che fosse in quel momento fosse incinta ma se Alice aveva ragione sarebbe durato
solo un altro giorno. Mi chiedo solo cosa succederà dopo il parto. Bella
inizia a correre velocemente. La supero e arrivo alla macchina ma con mia grande
sorpresa lei è già li che mi aspetta con un sorriso a 32 denti stampato in
faccia. -Battuto...-dice vittoriosa. Rimango semplicemente senza
parole. Si avvicina con passo felino e mi fa appoggiare la schiena contro la
portiera della macchina. -Ti desidero così tanto...-mormora al mio orecchio
mentre la sua mano inizia a scivolare giù fino al cavallo dei pantaloni. Sorride
sentendo il rigonfiamento causato da lei. Mi si struscia addosso mentre la mia
mente viene invasa dai suoi ansiti, in men che non si dica libera la mia
eccitazione. Il cellulare squilla e con un gesto automatico lo prendo e
rispondo con il risultato di ottenere una profonda indignazione della mia
compagna. -EDWARD ANTHONY MASEN CULLEN!! NON CI PROVARE NEMMENO!! LI DENTRO
C'E' MIA NIPOTE, CHIARO? ORA RIPORTA IL TUO CULO QUI INSIEME A QUELLO DELLA
NINFOMANE BELLA! CAPITO?- Le urla di Alice si sentono chiaramente e Bella
ridacchia delle sue parole mentre velocemente cerco di rimettermi a posto.
Essere al telefono con mia sorella fa di certo passare qualsiasi desiderio.
Sempre però che non torni a guardare Bella, in tal caso... Le apro la
portiera mentre Bella con sguardo birichino mi guarda e appositamente divarica
le gambe più del necessario.
Buono
Edward...buono...rilassati...respira... NO!! NON
RESPIRARE!!
Troppo tardi. L'odore di Bella mi entra
prepotentemente nelle narici facendomi perdere il controllo per alcuni secondi.
Black ou totale. Il suo odore viene notevolmente amplificato sia dalla sua
eccitazione sia dalla gravidanza. Poi un pensiero si fa largo prepotentemente
nella mia testa. -Ha detto mia nipote....-mormoro. Bella mi guarda
confusa. -E' una bambina!-esclamo felice mentre Bella sembra riscuotersi dal
suo stato per tornare ad essere la mia dolce Bella. Sorride felice e si
accarezza la pancia. -Bisogna trovarle un nome adatto...è una Cullen!-dico
fiero. Una bambina. La mia bambina. Mia figlia. Improvvisamente mi sento al
settimo cielo, lo potrei toccare con un solo dito. -Renesmee...-la sento
sussurrare. -Che nome è?- -E' l'unione di quello di mia mamma più quello
della mamma di Rosalie. È una donna così gentile e...materna.- Il mio
cervello collega due secondi dopo alle sue parole. -E' anche mia mamma,
sai?-le chiedo ironico. Lei alza lo sguardo su di me e i suoi occhi diventano
più grandi dalla sorpresa. -Esme è tua mamma?-chiede incredula. Annuisco
divertito mentre il suo sorriso si allarga ancora di più. -Allora è più che
perfetto...Renesmee-dice abbracciandomi. La cullo dolcemente tra le mie braccia
respirando il profumo dei suoi capelli. -Renesmee.-ripeto.
Allora...spero sinceramente che vi
piaccia! Ho in mente questa scena da ieri e finalmente sono riuscia a scriverla.
So che il capitolo è corto ma volevo puntare l'attenzione prima su questo
cambiamento di Bella (va beh...poi alla fine sembra che ritorna in se...cmq mi
piaceva vederla come una predatrice per una volta.) e poi finalmente sul piccolo
frugoletto che è nella sua pancia. Strano modo per sapere che il loro bambino è
una femminuccia, no? AHAHAH mi sono proprio divertita a scrivere questo
capitolo! cmq spero di sentirvi presto attraverso i commenti e su msn! un
bacione enorme vale
Ciao! Allora vi lascio leggere
tranquillamente il capitolo senza annoiarvi più di tanto con i miei sproloqui
pomeridiani. Però vi avverto che dovete leggere la parte dove di solito vi
ringrazio perchè ho messo alcune spiegazioni riguardo la piega che sta prendendo
la storia. Se volete avere un'idea più precisa per i prossimi capitoli e
spigazione per questo vi prego di leggerla.
NAHUEL:
Ero devastato. Non mi ero mai sentito così prima
d'oro. Quella piccola e insignificante umana mi aveva completamente soggiogato
con quegli occhi. Era riprovevole per uno come me provare certi sentimenti per
un'umana.
Io e la mia specie siamo nettamente superiori sia ai
vampiri che agli umani. Perchè provo questi stupidi sentimenti per lei. Lei che
è così...così umana, così maldestra eppure c'era come un filo che mi legava a
lei. Un filo invisibile che non riuscivo a spezzare in nessun modo.
Ero consapevole che Bella era legata ad Edward e io
non potevo avere nessuna speranza con lei. Lei era totalmente
incondizionatamente innamorata di lui e questo non avrei mai potuto
cambiarlo.
Lui era dopotutto Edward Cullen e questo non giocava
certo a mio favore.
Sapevamo tutti che lei era la sua cantante e per
questo ero convinto che non potevo avere nessuna possibilità con lei ma era
qualcosa che non riuscivo a spiegarmi perchè non era amore o almeno non credo
che sia amore quello che provo per lei. Sento possesso, smania di averla, di
possederla dalla prima volta che l'ho vista. Da quando i suoi occhioni nocciola
mi hanno guardato spaventati ho sentito una morsa allo stomaco che non avevo mai
provato prima.
Nessuna ragazza mi aveva mai fatto questo
effetto.
Un ringhio spontaneo esce fuori dalle mie labbra al
pensiero del suo profumo.
-Qualche problema Nahuel?-
Mi volto verso Jasper che con tono autoritario mi
ridesta dai miei pensieri. Probabilmente deve aver captato il mio
umore.
-Nessuno. Va tutto bene.-dico tornando al mio
plotone. Il figlio di uno degli anziani è entrato a far parte dell'esercito.
Jasper ha dato il via ad una spedizione per ritrovare Cheryl dopo quello che ha
fatto rapendo Bella. Trovo un inutile dispendio di energia impiegare i miei
uomini per questo. Lei non corre più nessun pericolo e sopratutto con la
minaccia dei licantropi alle porte dovrei averli tutti qua a mia
disposizione.
Sono riusciti ad entrare i licantropi. Ne abbiamo
uccisi solo quattro ma loro sono riusciti a portare via tutti gli esseri umani o
almeno quelli che sono rimasti vivi dopo il nostro contrattacco.
Aro ha portato le cantanti più importanti in un luogo
sicuro lontane dai possibili futuri attacchi di quel gruppo di cani.
Ora Bella è l'unica in questa grande villa, il suo
stato non le poteva concedere un lungo viaggio sotto stress. Il cuore di Bella
insieme al cuore che batte dentro la sua pancia sono gli unici rumori che ora
provengono dalle camere. Ai bisbigli degli altri vampiri ormai ci sono abituato
e non mi infastidiscono più di tanto ma il cuore di Bella è come una dolce
melodia continua che non smette. Percepisco ogni battito el suo cuore e ogni suo
cambiamento. I momenti in cui quei battiti aumentano per me sono i più terribili
perchè capisco che Edward le è vicino o la sta baciando.
I sentimenti dei vampiri sono troppo intensi per il
mio corpo mezzo-umano. Mi accascio a terra con il respiro pesante.
-Non serve che ti ripeti che devi stare al tuo posto,
vero?-
Il bisbiglio di Jasper arriva chiaro alle mie
orecchie. Odio questo controllo ossessivo che questi esseri vogliono avere su di
noi.
Il chiaro riferimento ai sentimenti che sto provando
in questo momento mi fa arrabbiare ancora di più, come se lui potesse capire,
come se lui potesse solo comprendere quello che sto passando in questo
momento.
I miei compagni ora sono in fermento. Li sento. Non
sanno che fare.
Ora capisco realmente il mio ruolo di guida
all'interno di questo gruppo. Mi vedono veramente come il loro
leader.
Il piede di Jasper mi schiaccia ancora di più a
terra.
-Come se questo potrebbe fermarmi...-mormoro mentre
sento il suo piede schiacciarmi di più con l'intento di farmi veramente
male.
La porta si spalanca e Rosalie, la compagna di Emmet,
fa capolino nella sala.
-Che cosa stai facendo?-chiede guardando prima me poi
Jasper.
-Perchè sei qui?-chiede il mio aguzzino lasciando
perdere la domanda.
-Dovresti venire. Edward non si fida di molti e tu lo
sai...-dice Rosalie accennando con un cenno a seguirla per il corridoio dietro
di lei.
-Perchè? Cosa sta succedendo?-ribatte
Jasper.
Rosalie guarda ancora me come se non ci tenesse a
farmi sapere qualcosa.
-Per Bella...-mormoro ma ancora una volta non serve a
niente, io sento e molto bene rispetto agli altri. Un udito sviluppato come
quello di un vampiro.
Sento il peso di Jasper venire meno e in un attimo
sia lui che Rosalie scompaiono dalla mia vista.
Allora è arrivato il momento.
Mankiw è immediatamente vicino a me mentre mi rialzo.
Entrambi guardiamo verso il corridoio scuro dove Rosalie e Jasper sono
spariti.
Lentamente come un sonnambulo seguo la scia lasciata
da loro.
Secondo dopo secondo inizio a sentire un odore
ferroso che mi fa bruciare intensamente la gola. Sangue.
Il sangue di Bella.
I vampiri nella villa sono in subbuglio. Arrivo
davanti alla porta della camera di Bella, non c'è nessuna guardia però, l'odore
di sangue è più intenso e la mia mente si indebolisce a quell'odore. Impazzisco
lentamente sprofondando nel delirio per la smania di averla. I suoni vengono
ovattati nella mia mente e quasi non percepisco nessun rumore.
Qualcosa dentro mi sta divorando l'anima.
Apro di scatto la porta, quello che vedo mi lascia
del tutto senza fiato.
Bella è seduta sul letto e sta gridando dal dolore.
Carlisle, il dottore degli umani, è chianato su di lei. La sta aiutando a
partorire.
C'è tropo sangue. Troppo.
Alice e Jasper mi atterrano con un balzo. Cerco di
divincolarmi dalla presa ma è tutto inutile, le loro unghie si conficcano nella
mia pelle facendomi sanguinare.
L'odore del mio sangue si mischia a quello di
Bella.
I rumori ancora vengono ovattati mentre sento Rosalie
urlare di buttarmi fuori. Ho solo uno squarcio di Edward.
-Sei morto...-
riesco a riconoscere la sua voce tra questi suoni
indistinti poi improvvisamente silenzio. Sento anche la presa su di me
allentarsi leggermente e un pianto squarciare i miei pensieri. Solo nella mia
testa perchè qui nessuno sta piangendo. Carlisle si alza con in braccio un
bambino che mi fissa con occhi curiosi, il pianto nella mia testa smette di
colpo.
Edward prende il bambino tra le braccia mentre Bella
si accascia sul cuscino con il volto imperlato di sudore.
La guardo e tutti quei sentimenti sono scomparsi. Un
improvviso vuoto si impossessa di me.
-Bella...-mormoro riattirando l'attenzione degli
altri su di me.
Edward mi guarda furente mentre Jasper mi guarda
curioso aggrottando le sopracciglia come se volesse scrutarmi più a
fondo.
-Ma...cosa...-mormora Jazz strabuzzando gli
occhi.
-Buttatelo fuori di qui. A lui ci penseremo
dopo.-sghignazza Edward mentre con la forza vengo trasportato fuori dalla
stanza.
Come un pazzo continuo a ripetere il suo
nome.
"Renesmee"
Questo pensiero però non è mio. Qualcun'altro mi ha
indotto a pensare questo...questo nome?
E....RIECCOMI!!
Vi sono macata?? dai...dite la
verità. Lo so mi sono fatta attendere molto questa volta e spero seriamente di
non avervi deluso con questo capitolo ma volevo concentrarlo solo su Nahuel
anche perchè non mi sento pronta a scrivere sotto il punto di vista di Bella il
momento del parto. Potrete mai perdonarmi? =P
Cosa ne dite di questo capitolo?
Vi è piaciuto? Spero di essere riuscita a scrivere bene i sentimenti che prova
Nahuel nel corso del capitolo.
Incrocio le
dita!
Adesso vi spiego la mia
idea...così magari se c'è qualcosa che non avete capito (mea culpa) con questo
piccolo intermezzo vi aiuto.
Allora...pronti?
La mia idea è che per Nahuel
succeda qualcosa tipo quella che succede a Jacob, anzi...è praticamente uguale.
Perchè io interpreto la cotta che ha Jacob per Bella prima della nascita di
Renesmee come una specie di segnale per il suo imprinting visto che praticamente
lei detiene la metà del dna di Renesmee...insomma...io la vedo
così.
Per Nahuel diciamo che è un
pochino diverso perchè lui è vissuto sempre in quella casa insieme a Bella ma
solo quando ha sentito il cuore di Renesmee battere dentro la pancia di Bella è
scattato qualcosa in lui che li fa provare questi sentimenti che come lui
dice...sono troppo forti per il suo corpo mezzo-umano. Mi piace mettere un
triangolo anche con Renesmee visto che io odio Jacob. Lo so che nel libro della
Meyer molti dicono che si "riscatta" ma io...insomma...non ci riesco
proprio.
Tornando a Nahuel, dopo che nasce
Renesmee (lui non sa ancora che è una bambina) non prova più attrazzione per
Bella, proprio come era successo a Jacob con Bella, quando aveva visto per la prima volta Renesmee,ma tutti i suoi sentimenti
vengono deviati.
La cosa carina che ho voluto
aggiungere è che Nauhel sente i pensieri di Renesmee. Prima sente solo il pianto
e poi il nome suggerito della bambina...beh...è stata proprio lei a
suggerirglielo perchè l'ha sentito dalla madre quando era nella pancia. Visto che ho dotato Nauhel di un
udito superiore perfino dell'udito dei vampiri mi è venuta in mente l'idea che
visto i sentimenti che prova per Renesmee sono così forti riesce a sentire i
suoi pensieri (proprio come Edward vorrebbe fare con Bella...)...beh...ditemi
cosa ne pensate di questa mia idea.
Ho letto alcune storie tra cui
quella della bravissima Malia85 che mostra Renesmee con Nauhel e devo dire che
io la preferisco come coppia visto che sono simili. I cani, in questo caso,
proprio non mi piacciono.
Spero di avervi reso le idee più
chiare dopo questa spiegazione.
Allora? Piaciuta la
sorpresa? Ho aggiornato per due giorni di fila. Ho visto che mancano ancora
alcuni lettori visto che di solito i lettori sono tipo 1280 ma ho deciso di
farvi questo regalino ugualmente anche perchè ho pensato che alcuni di voi
saranno in vacanza...(beati loro!) quindi per chi è ancora a casa...ecco il
capitolo precedente solo visto dalla parte di Edward. Devo ammettere che è stato
molto difficile e spero di aver fatto lo stesso un buon
lavoro.
Per quanto riguarda i
commenti...ho visto che alcuni di voi nn hanno seguito il mio consiglio e non
hanno letto la spiegazione che ho messo infondo al precedente
capitolo.
Allora...ripeto:
1-Quando è nata
Renesmee...Nauhel ha perso ogni interesse nei confronti di Bella e questo
cambiamento l'ha percepito Jasper grazie al suo potere.
2-E' stata proprio
Renesmee a introdurre nella mente di Nauhel il suo nome perchè ho dotato il
ragazzo di uno straordinario udito ma nel caso di Renesmee riesce perfino ad
ascoltare i suoi pensieri. (proprio come vorrebbe Edward fare con Bella..=P mi
sembrava una bella idea).
Capito adesso?
Cmq per eventuali
domande più approfondite...nn so quello che vi passa per la testa XD
insomma...contattatemi pure all'indirizzo email che ho creato apposta per
voi:
A volte mi sento in
colpa perchè non vi rispondo mai personalmente ma poi dentro di me penso che voi
preferite leggere il prossimo capitolo velocemente piuttosto che sentirmi
blamblanare per mezz'ora....(lo stai facendo adesso vale!!XD)...ok
ok...
Cmq se volete veramente
parlarmi usate pure quel contatto...li almeno siete sicuri di beccarmi!!
XD
ora vi lascio al nostro
Eddy alle prese con il parto di Bella!
Bacioni
PASSION NEVER
DIES
EDWARD:
Mi sentivo un animale in
gabbia. Alice aveva avvisato tempestivamente Carlisle che era subito accorso
nella stanza.
Vedere Bella, la mia
piccola Bella, che stava male ansimante su quel letto mi faceva
impazzire.
Solo dopo diversi minuti
mi accorgo che anche Rosalie era accorsa.
-Chiama Jazz! Bisogna
proteggere Bella!-dice mia sorella in preda all'ansia mentre Rosalie la guarda
chinando leggermente la testa da un lato.
-Proteggerla?-chiede di
rimando.
-Fai quello che ti dice
Rose...-mormora Emmet spingendola fuori dalla stanza.
I miei occhi sono
impiantati sul corpicino di Bella. Alice si sta lasciando stritolare la mano
sinistra mentre nella destra Bella stringe convulsamente la mia mano. Mi si
dilania il petto.
-AAAAA..-
Le urla di Bella mi fanno
raggelare il sange.
Carlisle è chianto sotto
l'asciugamano che è stato messo sulle gambe di Bella.
-Forza Bella...ora è
arrivato il momento di spingere.-dice frettolosamente Carlisle. Mi prende
l'ansia. Continua a guidarla dandole istruzioni su quando respirare, come
respirare e quando spingere.
Il suo volto si imperla di
sudore e diventa rosso dallo sforzo.
La presa di Bella sulla
mia mano aumenta. Se fossi un umano probabilmente adesso l'avrebbe
stritolata.
Sento odore di sangue e
immediatamente percepisco i pensieri rumorosi e fissi degli altri vampiri su
questa stanza. Temo per il mio amore. Tempo anche perchè Jasper, il miglior
combattente tra di noi, non è ancora arrivato.
Alice è in preda a visioni
continue a cui non riesco a starle dietro.
La porta si apre di scatto
ma compaiono Rosalie e Jazz. Sento immediatamente il potere di Jasper fluire
verso Bella, non so quanto possa fare in questo momento. Poi un altro cuore
batte insieme a quelli di Bella e di mia figlia.
Dietro Jasper arriva
correndo Nauhel. Alice in un attimo si divincola dalla presa di Bella e si
avventa insieme a Jasper sullo schifoso mezzosangue.
Sento l'odore di sangue
provenire da Nauhel e sogghigno. Maledetto.
-PORTATELO FUORI!!-ringhia
Rosalie che aveva preso il posto di Alice accanto a Bella. Guarda con occhi
pieni di rabbia il nuovo arrivato e non posso fare a meno di gongolare ma come
al solito la mia mente lavora su più fronti.
Se da un lato sono in
tremenda ansia per la mia piccola Bella dall'altra parte vorrei solo staccare la
testa a Nauhel.
-Sei morto...-dico
guardando nei suoi occhi così umani. Lui ha gli occhi fuori dalle orbite ma non
dalla mia minaccia piuttosto è così da quando è arrivato qui. I suoi pensieri in
questo momento sono insondabili visto che sto controllando che tutti i vampiri
presenti nella villa tengano il loro posto.
Aro sicuramente mi starà
aiutando con delle guardie ma questo non posso controllarlo visto che non riesco
a trovarlo.
-Vedo la testa! Spingi
Bella...spingi!-
Il mio cuore si ferma
mentre con un'ultima spinta Bella da alla luce la nostra bambina. Carlisle viene
aiutato da Rosalie che lascia il capezzale di Bella immediatamente dopo la
nascita ma capisco che è più amore per quella creatura che desiderio per il suo
sangue.
Finalmente il cuore di
Renesmee giunge alle mie orecchie limpido, non più ovattato dai liquidi che lo
avvolgevano nella pancia di Bella.
Asciugo il sudore dalla
fronte di Bella e le do un bacio a fior di labbra. Carlisle finisce il suo
lavoro su di lei mentre Rosalie inizia a pulirla di tutto
punto.
Rosalie poi arriva vicino
a noi con in braccio la bambina che ci guarda con occhi curiosi. Sono sconvolto
da quanto sembra riconoscerci.
Allunga una manina verso
di me e nella mia testa vedo il nero ma la mia voce ovattata insieme a quella di
Bella.
-Ci ha
riconosciuti...-mormoro. Se fossi umano, probabilmente ora
piangerei.
Bella si sdraia sul letto
cercando di calmare il suo cuore che pompa velocemente nel suo
petto.
Noto che anche Renesmee è
interessata alla scenetta tra i miei fratelli e Nauhel. I suoi occhi mostrano
tutto l'interesse che potrebbe avere solo con qualche anno in più, sembra
capire.
-Bella...-mormora il
mezzosangue guardando verso il mio amore. Un moto di gelosia e rabbia cresce
dentro di me facendomi ringhiare sommessamente.
"Che cosa gli sta
succedendo?"
La domanda interiore di
Jasper riguardo a Nauhel non mi lascia indifferente. Jazz è seriamente
preoccupato. Ha notato un cambiamento troppo drastico in meno di un secondo e
questa volta lui non c'entra niente. Non è intervenuto.
-Buttatelo fuori di qui. A
lui ci penseremo dopo.-dico mentre i miei fratelli lo sollevano di peso per poi
sparire dietro la porta.
Non intendo rovinarmi il
momento a causa di quello schiavo.
Come un pazzo il
mezzosangue continua a ripetere il nome di mia figlia mentre la piccola sorride
tra le mie braccia.
Riporto l'attenzione su
Bella che con le mani tese mi chiede di darle la bambina. Le sorrido mentre
appoggio il frugoletto sul suo petto poi in un istante capisco cosa vuole fare
la bambina. Mi metto immediatamente sulla destra di Bella e faccio mordere il
mio dito alla bambina.
La piccola stava già
mirando alla vena di Bella. Con i suo
dentini...aspetta...dentini?
-E' normale per loro
Edward...-mormora mio padre calmandomi. Dopotutto non sono mai stato a lungo
vicino a uno di loro. Assistevo Carlisle in rare occasioni. Nulla di più e non
mi sono mai interessato del nascituro.
Renesmee che ha gli occhi
di sua madre mi guarda con lo sguardo illuminato mentre beve il mio sangue. Ha i
denti di un vampiro.
-Ha un potere
Carlisle...-mormoro mentre Bella inizia a baciarle le
guanciotte.
Mio padre si avvicina
immediatamente interessato.
-Che tipo di
potere?-
La risata della bambina
riempie tutta la stanza attirando questa volta anche l'attenzione di Rosalie ed
Emmet.
-Voleva mostrami qualcosa
immagino. Ho sentito la mia voce quando era nella pancia.-gli
spiego.
-Te l'avevo detto al
telefono dal trattenerti dal fare qualsiasi cosa con Bella...-
mi volto verso la porta e
vedo Alice sorridente che si fionda insieme a Bella sul letto per iniziare una
specie di cantilena che fa ridere la bambina.
-Chi è la più bella
bambina del mondo? Ma sei tu! Ma sei tu!Chi è la più bella bambina del mondo? Ma
sei tu! Ma sei tu!-continua a ripetere Alice mentre Renesmee sorride e batte le
mani.
-Bisogna cambiare le
coperte Edward...-mormora Rosalie avvicinandosi.
Prendo in braccio Bella e
automaticamente la piccola. Ora due paia di occhi mi guardano con lo sguardo
pieno d'amore incondizionato.
Questi sentimenti mi
travolgono come un'onda.
Sorrido ed entrambi i loro
cuori iniziano a correre più velocemente. Mi scappa una risata che contagia
anche Bella che ha intuito il perchè.
-Credo che Bella dovrebbe
farsi un bagno.-dice Alice prendendo la piccola tra le sue
braccia.
-Alice...dai...ancora un
pò.-
-Prima il bagno...avrai
tutta l'eternità per spupazzartela.-trilla Alice mentre guardo nella sua mente
una visione su Bella. Una Bella uguale a noi. Quella visione mi fa mozzare il
respiro.
-Ci metteremo
poco...prometto ma adesso sei ancora una tentazione troppo forte per stare in
questa casa così.-le spiego portandola verso il bagno
adiacente.
-Anche per te?-mi chiede
alzando un sopracciglio.
-No. Non potrei mai fare
del male a mia moglie...-dopo aver detto quelle parole la guardo di sottecchi.
Il suo cuore prima si era fermato e ora pompa furiosamente.
-Calmati Bells...-le dico
accarezzandole una guancia.
La spoglio lentamente
mentre sento i brividi di piacere che le sto causando a causa del mio tocco
gelato.
"Calmati Ed!
Maledizione!"
apro l'acqua calda della
vasca inserendo il bagnoschiuma che immediatamente fa la schiuma che a Bella
piace tanto.
La poso delicatamente
nell'acqua, sperando di aver azzeccato la temperatura e poi inizio a spogliarmi
anche io.
-Che...che cosa fai?-mi
chiede imbarazzata il mio angelo.
-Faccio il bagno insieme a
te, no?-le dico sfoderando il mio sorriso sghembo.
Sento il suo cuore battere
furioso ma mi trattengo dal ridere. Lei distoglie lo sguardo dal mio corpo
arrosendo e trovando improvvisamente più interessante una bolla di sapone vicino
alla sua mano.
La faccio spostare un pò e
mi siedo dietro di lei. Lascio che il suo corpo bollente entri in contatto con
il mio gelato. La sensazione è unica. Prendo una spugna versando un pò del
contenuto della botticina di bagnoschiuma e inizio a lavare dolcemente la sua
schiena mentre con la mano sinistra libera le faccio un massaggio al collo che
sembra molto gradire.
-E' bellissima...-mormoro
ripensango alla piccola Renesmee.
-Ha preso dal
padre...-mugugna Bella.
La faccio stendere
nuovamente su di me per lavarla davanti. Un fiotto di veleno inonda la mia bocca
appena con la spugna passo sul suo petto. Il mio migliore amico inizia a farsi
sentire.
"Maledetto"
Bella sussulta quasi
impercettibilmente ma non dice niente.
"Calmati Edward...ha
appena dato alla luce tua figlia cazzo!!"
Lentamente abbandona la
testa sulla mia spalla e mi bacia il mento cosa che non fa altro che aumentare
la mia eccitazione. Questo bagno è stato decisamente un
errore.
"Puoi farla diventare come
te..." mormora il mio subconscio considerando che il mio desiderio che sto
reprimendo da mesi è quello di farla diventare immortale come me. Non potrei
pensare la mia vita senza di lei.
-Ora posso tornare da
Renesmee?-mi chiede implorante.
Annuisco e la aiuto ad
alzarsi. L'avvolgo velocemente in un asciugamano grande prima che si possa
prendere qualsiasi malanno.
Mi posa un bacio leggero
sulle labbra e poi esce dal bagno.
Guardo la porta e guardo
il mio amico che si è risvegliato. Guardo ancora la porta e guardo il mio
amico.
Sbuffando entro nella
doccia e apro il getto gelato d'acqua.
Allora questo è un capitolo di transizione e spero
che vi piaccia visto che rappresenterà una scena secondo me molto dolce e carina
ma come al solito mi rimetto al vostro giudizio. Oggi diciamo che vi sto
viziando un pò...ho aggiornato sia questa storia che "The real me"...ma quanto
sono brava? XD Cmq vorrei ringraziarvi enormemente per tutto l'appoggio che mi
date in ogni capitolo! lo apprezzo veramente tanto...adesso smette di ciarlare e
vi lascio al capitolo...
Un bacione vale
BELLA:
Era passata
soltanto una settimana ma il suo corpo aveva mutato in una maniera sorprendente.
Ogni giorno...per non dire ogni minuto della sua vita aveva degli effetti
straordinari sul suo corpo.
Di certo non era
una bambina come le altre.
Ormai sembrava
avere sei anni e con mia grande sorpresa parlava già. E quanto parlava! Mi ero
appuntata di non lasciarla troppo con zia Alice.
La guardavo
giocare con Edward in giardino normalmente. Io ero seduta sull'erba con in mano
"La perla" di Steinbeck ma non riuscivo a distogliere lo sguardo da quella
scenetta così dolce.
Edward si
lasciava fare proprio di tutto da sua figlia.
Con mio sommo
piacere avevo notato che Renesmee aveva preso quasi tutti i caratteri del padre,
quasi, perchè gli occhi erano una parte riservata alla sottoscritta. Era
bellissima, la più bella bambina che avessi mai visto e non lo dico perchè è mia
figlia, emana un'aurea a cui non si può resistere.
-Papà!
Papà!-grida la piccola correndogli dietro.
Stanno giocando
ad acchiapparella. Rido di gusto poi sento una presenza vicino a me. Sussulto
leggermente ma appena lo riconosco mi tranquillizzo.
-Non ti devi
preoccupare per la sua crescita. Si fermerà presto vedrai...-mi spiega Carlisle
guardando anche lui la scenetta tra padre e figlio.
-E' che pensavo
di godermi la sua infanzia un pò di più.-ammetto leggermente triste. Un'altra
settimana e qualche giorno e sarebbe stata grande come me. Avrebbe dimostrato la
mia stessa età e avrebbe ragionato come me. Non potevo ancora credere di vedere
gli anni di mia figlia passare così in un lampo in soli pochi giorni. Carlisle
però mi aveva tranquillizzato. La mia paura più nascosta è che morisse ma mi
aveva spiegato che era impossibile in quanto immortale come i vampiri. La
crescita era solo per proteggersi meglio.
-Sono
assolutamente sorprendenti.-commenta Carlisle riferendosi ai mezzosangue come
mia figlia.
-La sua mente è
molto più attiva...se un umano la vedesse e la osservasse...anche per come si
comporta direbbe che ha circa sei anni.-dico svelandogli i miei pensieri che in
un certo senso ho paura a mostrare ad Edward. Non voglio che pensi che sono
infelice.
-Hai
ragione.-commenta Carlisle.
Renesmee corre
verso di noi mentre con lentezza Edward fa finta di corrergli dietro per
prenderla. Si tuffa tra me e Carlisle nascondendo il visino dietro la mia
schiena e il culetto alzato. Situazione abbastanza comica visto che pensa di
essere invisibile al padre.
-Ma...dov'è
finita Renesmee?-chiede Edward stando al gioco. Dietro di me sento la bambina
sghignazzare.
Poi Edward da un
leggero scappellotto sul culetto di Renesmee facendola gridare. I bambini
pensano veramente di essere invisibili?
Immediatamente
Renesmee scatta su e si rifugia tra le braccia del nonno afferrandolo per il
collo.
-CASA!
CASA!-urla Renesmee.
Edward si siede
a gambe incrociate davanti a Carlisle che se la ride di gusto tenendo la bambina
tra le braccia.
-Vero nonno che
tu mi difenderai?-chiede con gli occhioni dolci (questo la preso di sicuro da
me).
-Credo che non
mi abituerò mai a sentirmi chiamare nonno!-mormora Carlisle guardandomi.
Effettivamente dimostra non più di trent'anni. Di certo l'aria da nonno non ce
l'ha. Se Renesmee andasse a scuola sarebbe la bambina più invidiata dalla sue
amiche. Bella lei, bello il padre, bello il nonno...sorrido del mio stesso
pensiero.
-Certo che ti
difenderò io da quel brutto...-dice Carlisle ma Renesmee sembra
contrariata.
-Papà non è
brutto!! è bello!-dice gonfiando le guance arrabbiata.
-Oh sì! Papà è
veramente bello...-la rassicuro dando un'occhiata ad Edward che però non
distoglie lo sguardo dalla piccola. I suoi occhi trasmettono tutta la felicità
del momento e di essere padre. Guardarlo così preso da sua figlia e dal suo
essere padre mi mozza il respiro.
-Il nonno non ti
aiuterà...vincerò io.-sibila Edward. Lo guardo sbarrando gli occhi. Mostra
chiaramente i denti e sembra in tutto e per tutto un vampiro che sta per
attaccare la sua preda.
-EDWARD!-grido
fuori di me. Ma non si rende conto che...
i miei occhi
viaggiano su Renesmee che è esattamente come lui. Anche lei come il padre mostra
i dentini bianchi e perfetti (e affilati) e ha assunto la posizione d'attacco. È
come vedere Edward al femminile. Stessa posizione d'attacco e stessa
espressione. Mi ammutolisco sorpresa.
-Stai tranquilla
Bella...è un gioco.-dice Carlisle mentre vedo che gli occhi di Edward guizzano
verso di me di tanto in tanto.
-E' ora della
nanna!!-
La voce
trillante di Alice interrompe il gioco. Se così si può
chiamarlo...
Edward prende in
braccio la piccola e va verso Alice che è dietro le nostre spalle in un battito
di ciglia.
-Non ti devi
preoccupare. È un bene che impari queste cose...-dice Carlisle dandomi dei
colpetti sulla mano che avevo posato sul libro.
-Come quando la
leonessa deve insegnare ai piccoli a cacciare...-mormoro cercando di comprendere
almeno in parte quello strano mondo.
-Diciamo
così...è nella sua natura.-mi spiega alzandosi in piedi.
-No ziaaaa...ti
prego...ancora cinque minuti!-piagnucola Renesmee.
Alice in un
battito di ciglia la prende tra le braccia.
-Se fai la brava
bambina poi dico a nonna Esme di prepararti una torta al cioccolato!-dice Alice
cercando di convincerla.
-Non voglio la
torta! Voglio il sangue!-si lamenta Renesmee.
Edward si siede
ancora davanti a me con le gambe incrociate e mi guarda come se fosse colpevole
della cosa.
Ecco un'altra
particolarità della mia bambina. Ha una propensione per il sangue e questo
spiega quello che ho fatto ai licantropi durante la mia
gravidanza.
Alice mi guarda
supplicandomi con gli occhi e io sbuffando do il mio consenso. Non voglio che si
nutra di sangue, può mangiare benissimo anche il cibo preparato per me eppure
preferisce il sangue nonostante tutti i manicaretti che ho provato a fargli
assaggiare...il sangue...Bleach!
-Va bene
Renesmee...-mormora Alice vicino al suo orecchio e la piccola ride felice. Anche
Carlisle entra nella villa insieme a sua figlia e sua nipote. Che strano effetto
dire "sua nipote". Edward mi guarda colpevole.
-Ti ho
spaventata?-mormora ferito.
-E' che pensavo
che potessi spaventare la bambina...-ammetto.
-Devo ricordarti
che la madre non aveva affatto paura di me e visto che lei ha il tuo stesso dna
credo che abbia preso da te più di quanto tu immagini. Per non parlare del fatto
che per metà è come me, un vampiro.-mi spiega avvicinandosi come un
felino.
-E noi non ci
spaventiamo...-mormora nascondendo il viso nell'incavo del mio collo respirando
forte il mio odore. Con il suo corpo mi fa stendere sull'erba e incomincia a
baciarmi. In questo momento sono nel mio piccolo paradiso.
Come avrete notato ho fatto alcune
modifiche sulla crescita di Renesmee...ovviamente solo per esigenze di copione.
Spero che la cosa non vi abbia infastidito ma nella storia non c'è realmente
tempo per il naturale corso che ha descritto la Meyer nel suo romanzo. Un bacio
ancora
E ora diamo un occhiata al nostro mezzo vampirozzo?? Tra poco
entriamo nel vivo...ma veramente poco poco...hihihih Spero che il capitolo
vi piaccia! Fatevi sentire...un mega bacione vale
NAUHEL:
Edward
era andato in missione per conto di Aro con i suoi fratelli quel giorno. Si può
dire che finalmente quello era un giorno in cui ci si poteva rilassare. Niente
Edward. Niente Jasper.
Nessuno
che mi potesse sondare la mente in qualsiasi modo.
Dopo che
Bella aveva partorito solo l'intervento di Aro mi aveva permesso di non essere
dilaniato da lui e dalla sua famiglia. Jasper era quello che mi preoccupava di
più però, lui ha l'abilità di leggere anche i sentimenti più nasconsti e questo
mi terrorizza. Sa di quel cambiamento.
Sa di
quello spostamento di gravità da Bella a....
Renesmee.
"Pazzo.
Così ti farai uccidere!"
zittisco
la mia voce interiore e mi avvicino a Bella che sta giocando con sua figlia
distesa sul prato. L'alza facendo forza sulle braccia mentre la bambina ride
felice. Il vento mi porta il suo odore così delizioso.
"Resisti
o ti ritroverai senza testa..."
mando giù
il fiotto di veleno che aveva inondato la mia gola. Brucia mentre lo sento
scorrere fino allo stomaco. Lo dovremmo inniettare...non mandare giù come se
fosse semplice saliva.
Renesmee
si accorge della mia presenza e inizia a tendere le manine verso di me
sorridendomi.
-Naùel!Naùel!-
Se
l'avesse detto chiunque altro in questo momento si starebbe maledicendo di
essere nato ma sentire pronunciare così il mio nome da lei...mi fa soltanto
sorridere. Mi avvicino mentre Bella si siede per metterla giù ma Renesmee è più
veloce e mi salta in braccio.
-Ha
un'adorazione per te...-commenta Bella sistemandosi la gonna.
Chissà
cosa direbbe se sapesse che l'adorazione è ricambiata se non in maniera
drasticamente peggiore. Mi siedo accanto a Bella mentre Renesmee viene attirata
dal passaggio di una farfalla accanto a noi. Guardo Bella allibito, perchè non
le corre dietro?
Poi dai
margini vedo un uomo, un vampiro starle dietro senza interrompere il suo gioco.
Il vampiro che è in me si sente ferito e...geloso. Pensare che fino a poco tempo
fa provavo questi sentimenti per la persona accanto a me invece adesso non mi fa
più nessun effetto. Tutto il mio mondo si è spostato su quella bambina. Come
avevo previsto la crescita di Renesmee era uguale alla mia. Ancora una settimana
e sarebbe diventata una ragazza della mia età. L'uomo che era in me smania per
quel momento ma nello stesso tempo mi sento un viscido essere a pensare o anche
solo provare simili sentimenti per lei.
-Beh...se
hai bisogno un baby-sitter puoi sempre chiamarmi.-dico
sorridendole.
Lei mi
guarda e scoppia a ridere.
-Non
penso che Edward ne sarebbe contento...-
Solo
sentire il nome di quel vampiro mi fa gelare il sangue. Era stata chiarita la
faccenda sia con Edward che con James.
"Sta
lontano da mia figlia"-dopo aver parlato con Jasper.
"Sta
lontano da mia nipote" per quanto riguarda lo zio sonda
sentimenti.
Quel
giorno però era una vera manna. Ora che Edward aveva fatto il suo "dovere"
sempre secondo Aro, poteva tornare alle sue mansioni.
In questi
momenti mi sento una vero e proprio oggetto. Per Aro siamo semplici macchine da
guerra, non siamo stupidi come può pensare lui. Ha orchestrato bene il tutto. Le
umane dei vampiri hanno dato alla luce il nuovo e personale esercito degli
anziani. Vere e proprie macchine da guerra. Tutti con poteri speciali. Non
poteva andargli meglio.
Guardo
Renesmee che ha sul nasino la farfalla che stava rincorrendo.
Non posso
permettere di sfruttarla per i suoi piani, non posso correre il pericolo di
perderla. Mi alzo in piedi di scatto spaventando un pochino
Bella.
-Puoi
seguirmi?-
Mi volto
e Alice Cullen è sulla gradinata che mi fa segno di avanzare verso di lei. Ha il
volto sereno.
-"Non
andare via..."-
Mi volto
verso Renesmee che mi guarda un pò offesa.
-Torno
presto...lo prometto.-le dico e subito il suo volto si distende in un sorriso.
Velocemente arrivo davanti ad Alice, compagna di Jasper. Per poco questo piccolo
folletto non mi azzannava.
-Che cosa
vuoi?-le chiedo sprezzante.
-Ho visto
il tuo futuro. Lo vuoi conoscere?-
Il
folletto mi tende la sua mano.
-So già
cosa farai...-dice sorridendomi, le afferro la mano e mi trascina fuori dalla
villa fino ad arrivare ad una porche gialla.
-Dove mi
porti?-chiedo confuso.
-A
incontrare il tuo futuro.-mi risponde sghignazzando.
Non so
perchè ma non mi fido molto di questo futuro visto da
lei.
Se leggete "bocia" è un termine che si usa qui da
me per indicare un bambino in maniera negativa.
Se trovate nel testo questa scrittura:
-"......"- vuol dire che sono i pensieri che sente Edward
dalla persona.
Tutto chiaro?
Allora che aspettate!? correte a leggere il
capitolo!
BACIONI
EDWARD:
Alice era
arrivata con un notevole ritardo. Tutti incominciavamo a irritarci e in questa
situazione direi che non è proprio l'ideale, a ondate il potere di Jasper
cercava di calmarci tutti.
-Che
situazione assurda!-sbotto passandomi una mano tra i capelli.
Sentivo
la barriera in lontananza di mia sorella ma di certo questo non bastava per
tenermi all'oscuro la presenza che era accanto a lei sulla
macchina.
Mia
sorella si era portata dietro quel lurido mezzosangue. Con la mia velocità
raggiungo velocemente il punto di arresto della vettura prima che tutti gli
altri si accorgano di lui.
Appoggio
le mani sul cofano per non farla andare oltre e lei come una furia esce fuori
dall'abitacolo.
-Togli
quelle mani dalla mia macchina!-ringhia.
-Questa
macchina è mia!-ribatto duramente.
-No! Me
l'hai regalata! E' mia!-
Lascio
perdere la discussione e poso il mio sguardo sullo squallido mezzosangue che è
seduto ancora sul sedile della macchina.
-Esci
fuori.-ringhio sommessamente.
-Piantala
di fare così Eddy!-sbotta Alice chiamandomi con il nomignolo coa che non fa
altro che infuriarmi ancora di più. Almeno non davanti al
bocia!
Alice
dentro la sua mente continua ad urlarmi contro.
-Perchè
l'hai portato con te?-chiedo cercando così di metterla a
tacere.
-Ci
servirà. Te lo garantisco.-
-E' il
pupillo di Aro...non vedo come ci possa essere d'aiuto.-commento incrociando le
braccia al petto.
-Ehy!
Pensavo fossi tu!- dice il ragazzo mentre lo metto a tacere con un'occhiataccia.
-"Forse è
meglio se rimango zitto"-pensa il bambino.
-Lo credo
anche io.-dico commentando il suo pensiero.
-Ho visto
il suo futuro Edward ed è inevitabilmente collegato a quello di Renesmee e
quindi a quello di tutti noi.-mi spiega Alice con mio grande disappunto. Sento
l'animo del mezzosangue agitarsi.
-Renesmee? Cioè loro due sono in qualche modo collegati alla nostra
missione?-le chiedo visto che mi chiude la sua mente e non posso sbirciare tra i
suoi ricordi eventuali visioni che mi posso aiutare.
-Ma nello
stesso tempo il destino di Jacob è collegato con quello di tua figlia.- dice
Alice senza neanche rispondere alla mia domanda ma continuando la sua
spiegazione.
Il
ringhio di Nauhel stavolta è molto forte e vedo già nei suoi pensieri
l'intenzione di uccidere Jacob.
-Chiariamo bene una cosa- dico rivolgendomi al ragazzo – Renesmee non è
proprio di nussuno. Ne tua ne di Jacob. È mia fino almeno dopo i suoi
sessant'anni. Quindi tieni i tuoi ormoni a bada e se provi a far del male a
Jacob ti farò rimpiangere di essere nato. E' il capo dei lican e ci
sevono...quindi tieni a bada i tuoi istinti o le conseguenze saranno
gravi.-
Nauhel
spalanca la bocca e gli occhi sorpreso dalla mia reazione mentre Alice sogghigna
divertita dalla scenetta.
-"Padre
gelosone..."-sento pensare Alice.
-Alice
non sto scherzando. Cosa significa che è legata ad entrambi?-le
chiedo.
Si
prevedono guai. Il capo del nuovo esercito di Aro e il capo dei lican hanno un
destino nel quale prevede anche la presenza di mia figlia.
La cosa
non mi piace affatto.
-Se Jacob
vede Renesmee avrà il suo imprinting. Ed è per questo che si sentiva tanto
attratto da Bella quando era ancora umana e come Nauhel ha perso ogni interesse
verso di lei dal momento in cui è nata tua figlia.-
Un
vampiro può soffrire di emicrania?
Penso
proprio di sì.
Quindi
anche quel cane puzzolente era attratto dalla mia Bella.
-Comunque
Bella non la prenderà affatto bene.-commenta Alice mostrandomi mezzo secondo di
quando lei lo scoprirà.
-Perchè
io la sto prendendo bene...-commento ironizzando.
-Meglio
di lei di sicuro...-dice Alice ridendo.
-Chi
preferisci Eddy? Un lican o un mezzosangue in famiglia?-chiede
Alice.
-Ridi
Alice...ridi...vedremo se riderai ancora quando sarai appiedata.-le
sorrido.
-Non lo
farai...-dice Alice sconcertata.
Inizio a
ripetermi che le toglierò la macchina e la butterò dentro il mare in modo tale
da scatenare una visione ed infatti dopo alcuni secondi il suo sguardo si fa
vacuo. Obbiettivo raggiunto.
-Posso
chiedere cosa ci faccio io qui?-chiede Nauhel riportando l'attenzione su di lui.
Alice lo guarda sorridente mentre io annoiato sbuffo guardando dall'altra parte.
Lo odio. Lo odiavo già prima ma adesso sto superando il limite per cui di solito
lascio vivere una persona. Lui è proprio sul confine.
Non
voglio nessuno dei due in famiglia.
Sono anti
Jacob e anti Nauhel.
-Abbiamo
intenzione di spodestare Aro.-dice tranquillamente mia sorella rispondendo alla
domanda del ragazzo.
-Voi
siete fuori...-dice voltandosi per tornare indietro ma mi paro davanti a lui in
un secondo.
-Non
credo che Renesmee sarà tanto felice di sapere che suo papà è stato ucciso
perchè tu non lo hai aiutato. Riflettici bene...-dice mia sorella con un sorriso
furbo disegnato sulle labbra.
Nauhel si
irrigidisce ma torna vicino ad Alice che ottiene così la sua
vittoria.
Correndo
ci dirigiamo verso il campo dove ci sono quei puzzolenti licantropi, sto per
vomitare. Non vedo l'ora che ce ne andiamo.
Inizio a
sentire delle urla.
Alcuni
Lican stanno tenendo un essere umano. Uno di quelli viscidi, mi basta un secondo
nella sua mente che subito desidero non esserci mai stato.
Un Lican
prende uno stizzone dal fuoco e si avvicina lentamente alla sua vittima, con un
colpo deciso gli brucia la pelle della spalla. L'urlo è disumano e squarcia la
tranquillità del bosco dove si sono rifugiati.
-BASTARDI!! VI UCCIDERO' TUTTI!! BASTARDI!!-
l'uomo
continua ad urlare. Potremmo sembrare dei sadici ma è solo parte del nostro
piano. E' stato marchiato con il simbolo dei licantropi cosa che farà credere ad
Aro che era uno di loro.
Uso il
passato perchè non rimarrà vivo ancora per molto.
-A chi
tocca?-mormoro ad Alice.
Il suo
sguardo si blocca e i suoi occhi si spalancano e la mia mente viene investita
dall'immagine di Nauhel che uccide l'uomo.
-"E' la
cosa migliore...Aro lo loderà ancora di più e si fiderà."-commenta
Alice.
Lascio il
fianco di Alice e prendo Nauhel per un braccio tirandolo da
parte.
-Dovrai
ucciderlo tu...-dico a bassa voce.
Il suo
sguardo è stupito.
-Un
essere umano?-chiede dando veloci occhiate all'uomo ancora intrappolato tra i
lican che non lo lasciano un momento.
-Ti
assicuro che di umano ha ben poco. Ha sterminato intere famiglie e stuprato
delle innocenti bambine. È questo che tu reputi essere un umano perchè se è così
allora...lui è un umano.-gli spiego mentre inevitabilmente entro nella mente di
quel criminale.
-A cosa
serve ucciderlo?-chiede il bambino.
-In
questo modo tu otterai la fiducia di Aro ed essendo il capo del suo nuovo
esercito gongolerà per i risultati che li stai dando. Sarà così impegnato ad
assaporare questo momento che non presterà attenzione alle piccole cose come la
riunione di vampiri contro di lui.-gli spiego.
-EDWARD!-urla l'alfa dei Lican. Mi giro e lo vedo con il suo sguardo
idiota salutarmi come se fosse un bambino ansioso di aprire un
regalo.
-Jacob...-ringhio.
Solo un
secondo dopo mi accorgo di quello che ho fatto.
Nauhel
parte all'attacco e solo mia sorella Alice riesce a fermarlo in tempo senza che
attacchi Jacob. Lo prende per il collo e lo sbatte contro un
albero.
Il lican
rimane senza parole.
-"Che
cosa è successo?"-pensa l'alfa.
-DEVO
ESSERE ANCORA PIU' CHIARA DI COSi'?? LORO NON SI TOCCANO!! LUI NON SI
TOCCA!-ringhia Alice provocando un'ondata di terrore.
In un
attimo Jasper riporta gli animi calmi.
Nauhel
viene lasciato cadere mentre Alice si risistema e i suoi occhi tornano di un
colore normale (normale per noi).
Prendo lo
sciocco per un lembo della camicia e lo trascino fino all'essere
umano.
-Ora
uccidilo...-gli dico lasciandolo andare.
Nauhel si
limita ad ubbedirmi.
MA CIAOOOOO!! Allora?
piaciuto il capitolo!? spero proprio di sì! E' un capitolo un pò strano visto
che si capisce la gelosia di Edward per la figlia visto tutto questo triangolo
amoroso scoperto da Alice, poi l'omicidio di quell'uomo e il perchè di questo
gesto. mmmmmm....che ne dite?
Cmq oggi è una giornata
veramente bella...come sapete già perchè vi ho rotto in quel periodo sono stata
a montepulciano a fare la comparsa e stamattina ho visto il video che è stato
presentato alla Comic con e sorpresa delle sorprese...mi hanno beccata! io e la
mia amica ci siamo viste...mamma mia che bello!
Ora...vorrei ringraziarvi
immensamente per tutto l'appoggio che mi state dando in tutte le mie storie!
sono contenta che vi piacciano le trame e il mio modo di scrivere ma mi
raccomando non fatevi scrupoli...scrivetemi tutto quello che pensate perchè mi
aiutate solo a migliorare ogni volta di più!
Un bacione enorme
vale
PS: vi lascio un video che ho
fatto io come regalino...XD
-Allora vediamo...-dico stampando L'ultima immagine che ho scaricato da
internet e alcune dall'archivio che ho trovato nel server.
Guardo le foto raccolte, estremamente soddisfatta, mentre Emmet se la
ride facendo saltare la mia bambina in aria.
Mi siedo accanto a lui sistemando ancora l'ultima foto.
-Tesoro guarda la mamma adesso...-
Renesmee mi presta la sua attenzione guardandomi con i suoi dolci
occhioni, così tanto simili ai miei.
-Questo è male...-dico mostrando la foto di un lupo mentre
ringhia.
Emmet mi rivolge uno sguardo confuso arricciando le
labbra.
-E tu non guardarmi così, devo fare qualcosa prima che sia troppo
tardi.-
Non ho assolutamente intenzione che quel cane pulcioso stia con mia
figlia, non ci penso proprio. È pericoloso, è troppo grande e...e poi è mia
figlia e lei non esce con i cani!
Alterno le foto di lupi o licantropi fotografati con quella di ragazzi,
bei ragazzi, naturalmente vampiri che ho fotografato all'interno di questa
villa. Dove potevo trovare tanti bei ragazzi in giro?
Qui è come avere due dozzine o più di modelli appena usciti da un
catalogo.
-Dici che funzionerà? Guarda che anche loro non sono mica male da
uomini.-mi ricorda Emmet, effettivamente Jacob non era affatto brutto,
tutt'altro. Hanno un bel fisico, scolpito a dovere. Quasi irreale proprio come
quella che caratterizza tutti i vampiri.
-Che cosa devo fare...-sbuffo lasciando cadere le foto spargendole per
terra. Renesmee non perde l'occasione e inizia a buttarle per
aria.
-Lasciare che sia lei a decidere.-risponde Emmet facendo
spallucce.
-Se è come la madre siamo ben messi...-commento.
-La madre ha scelto il licantropo. Edward mi ha detto del ricordo che ha
impresso Jacob, bel bacio.-dice prendendomi in giro.
-Non davanti alla bambina!-sbotto coprendole le orecchie. Renesmee è
abbastanza sveglia da capire ormai certe cose e non mi va che pensi che sua
madre abbia avuto una storia mentre stava con il padre cosa che non è affatto
vera. Quel bacio è stato un bacio rubato.
Emmet sghignazza ma il rumore di carta stracciata ci fa girare
automaticamente verso Renesmee che applica una foto di un lupo dal pelo
rossiccio al mezzo volto di Nauhel, lo avevo fotografato in un momento che mi
stava aiutando a far stare buona la mia bambina. Con mio grande stupore riusciva
sempre a capire di cosa avesse bisogno in quel momento, ci sapeva proprio fare
con i bambini.
-Credo che non sarà così semplice.-commenta Emmet. Alza la "nuova" foto
creata da Renesmee: mezzo volto di Licantropo e mezzo volto di
Nauhel.
-Non la vedo affatto bene...-mugugno esasperata.
Aro fa il suo ingresso nel salotto. Emmet scatta in piedi mentre io
rimango ben impiantata a terra insieme a mia figlia. Dalla prima volta che l'ho
visto sono cambiate tante cose, non mi fa più paura anzi, ho quasi imparato a
reputarlo come uno di famiglia. Dopotutto non fa mai mancare niente a Renesmee
trattandola come un gioiello prezioso, esattamente come io vorrei che tutti la
trattassero.
Anche Aro si siede accanto a me, è un bell'uomo, capelli neri come la
pece forse un pò lunghi per i miei gusti ma nel complesso è veramente bello.
Indossa una camicia rossa con dei pantaloni neri come le
scarpe.
Apre la mano destra dove fa capolino una catenina con incisa una V che
racchiude uno stemma, semplice se non fosse che c'è un rubino sulla somittà.
Renesmee sgrana gli occhi e inizia a sorridere.
Aro si sporge verso di lei e gliela allaccia al collo.
-Non la starai viziando un pò troppo?-gli chiedo
sorridendo.
-Mai troppo per la mia nipotina preferita...-commenta ammirrando la
catenina che le ha appena regalato.
-Che cosa rappresenta?-le chiedo incuriosita.
-E' lo stemma dei Volturi. La casata a cui ho dato vita io stesso e vedo
un futuro brillante per lei. Un giorno sicuramente farà parte degli anziani
esattamente come prima di lei Caius e Marcusa hanno fatto.- mi
spiega.
Si slaccia velocemente il bottone della camicia della manica e
arrotolandola mostra un tatuaggio che rappresenta lo stesso stemma della
collanina.
-L'ho fatta fare apposta per lei. È un onore e presto lo capirà anche lei
presto o tardi.-
Sorrido imbarazzata.
Ho sempre notato che Aro aveva un debole per la mia piccolina ma mi
sembra quasi che da un momento all'altro gli consegni le chiavi della villa e il
trono su cui si siede.
-Perchè ci sono tutte queste foto per terra?-chiede improvvisamente Aro
prendendo in mano una foto di un lupo.
Un attimo di panico mi sorprende.
"Non toccarlo. Non farti toccare!" urla la mia mente.
-Visto i nuovi sviluppi, le stavamo insegnando ad odiare quei puzzolenti.
L'unico modo che le è venuto a Bella.-mi salva in estremis
Emmet.
-Capisco.-commenta Aro prendendo stavolta una foto di un vampiro
fotografato.
-E le state insegnando anche ad odiare i vampiri?-mormora
Aro.
-Affatto!-sbotto. Aro mi guarda alzando un
sopracciglio.
"se ti tocca sei fottuta"
-E' che Renesmee non esce molto e voglio che si abitui ai
vampiri.-
-Se vuoi possiamo rimediare subito...-commenta Aro allungando le mani
verso la mia bambina ma prima che possa toccarla scatta
indietro.
-Immagino che la mia nipotina abbia bisogno di cacciare, non sia mai che
attacchi la mamma.-dice Emmet aprendo la finestra della
camera.
-Non mi attaccherebbe mai!-sbotto alzandomi mentre Renesmee si attacca al
collo di Emmet.
-Certo, certo...-risponde Emmet aqquattandosi sulla
finestra.
Aro accigliato mi guarda e ho la netta sensazione che voglia sapere cosa
sto pensando in questo momento cosa che non va affatto bene visto la sua
capacità. Non è come quella di Edward ovviamente, in caso contrario penso che
saremmo già tutti morti.
La porta della camera si apre e fa la sua entrata Alice tutta
baldanzosa.
-BelLA!! devo farti provare assolutamente l'ultimo vestito che ho
comprato di Gucci!-strilla Alice prendendomi per un braccio e trascinandomi
lontano da lui.
-Spero che non ti dispiaccia Aro se te la rubo per un paio
d'ore.-
-Ovviamente...-inizia Aro alzandosi dal pavimento – No- risponde
sorridendo ad entrambe.
Emmet e Renesmee si lanciano dalla finestra e la presa di Alice sulla mia
mano si stringe maggiormente per poi trascinarmi lungo il corridoio. Ci
chiudiamo nella sua stanza mentre lei si appresta a prendere un foglio e una
biro, inizia a scrivere velocemente tanto che non riesco a seguire i suoi
movimenti e quindi a dedurre cosa stia scrivendo.
SE TI
TOCCA SCOPRIRA' TUTTO.
CI
UCCIDEREBBE.
Annuisco mentre il mio cuore inizia a scalpitare
furioso.
Non faccio in tempo a pensare di volerle chiedere che cosa posso fare per
evitare un contatto con lui che subito lei mi scrive la
risposta.
STAGLI
ALLA LARGA.
Annuisco un'altra volta mentre cerco di tranquillizzarmi. Sono al sicuro
adesso anche se avere Edward qui, in questo momento, aiuterebbe
senz'altro.
Lo sguardo di Alice si fa vacuo, può solo significare che ha una
visione.
-Sta arrivando Edward. Insieme a Nauhel.-mormora.
Un sonoro tonfo ci fa sussultare e mentre usciamo fuori dalla camera
seguiamo il flusso di vampiri che si precipitano al piano inferiore,
precisamente all'entrata.
Io e Alice ci fermiamo in cima alle scale ad osservare il
tutto.
Nauhel fa cadere sul tappeto un uomo privo di coscienza mentre Edward
osserva il tutto dietro pochi passi da lui. Ci guarda e poi torna ad osservare
l'uomo a terra. Non si muove. Nemmeno una mossa.
-Che cosa sta succedendo qui?-rimbomba una voce che conosco fin troppo
bene.
Aro fa la sua entrata. Io e Alice ci dividiamo per farlo passare e così
fanno tutti gli altri vampiri chinando persino la testa al suo
passaggio.
-Ho ucciso un Lycan.-dice Nauhel fiero del suo operato. Scende lentamente
con le mani in tasca, senza togliere lo sguardo di fronte a
sè.
Guarda prima Edward e poi il vampiro di fronte a sè. Si china e solleva
il braccio dell'uomo morto, sono troppo lontana per vedere ma capisco che ha un
marchio sulla pelle. Forse un tatuaggio.
-Mi complimento con te.-dice Aro tornando in posizione
eretta.
-Ho preso la giusta decisione a metterti a capo dei neonati. So che non
mi deluderai...-commenta Aro sorridendogli.
Il capo dei vampiri si volta e ancora una volta si forma un corridoio che
lo fa passare e ancora una volta i nostri sguardi si
incontrano.
Si ferma voltando il capo leggermente verso di me.
-Bella...-
istintivamente guardo Edward e i suoi occhi mi rivelano tutta la sua
inquietudine. Gli occhi fiammeggianti di Edward mi fanno
tremare.
Aro alza il braccio. Un gesto che mi fa pensare a come si usava secoli fa
per passeggiare con una persona. I
n realtà in questo caso non sarebbe stata una semplice passeggiata ma
piuttosto un passeggiata nella mia mente.
Prendendo un respiro profondo accetto il suo contatto e insieme
percorriamo il corridoio
Ragazze mie...ho appena finito
di scrivere questo capitolo e mi sento estremamente soddisfatta. Il capitolo, a
parer mio, è intrigante al punto giusto e lascia il giusto suspance. Voi che ne
dite? Ho presentato Bella come se sapesse già delle visioni di Alice, questo
perchè Alice torna prima rispetto ad Edward e Nauhel. Mi piaceva la scenette di
Bella che cercava di far odiare i licantropi alla figlia in modo da non far
avverare l imprinting....dai lei non sa ancora come funziona, lasciamole fare i
suoi tentativi. Poi ho ritagliato un maggior ruolo per Aro, spero che vi
piaccia. La Meyer l'ha inquadrato così bene che non so se sono riuscita ad avere
lo stesso effetto in questo capitolo. Volevo renderlo doppio giochista e di una
persona che non sai mai dove vuole arrivare, come nella scena con Renesmee dove
le regala la collana con lo stemma. Spero di avervi un pò tenuto con il fiato
sospeso...almeno lo spero! Mi raccomando lasciatemi tanti commentini!! Mega
bacioni a tutti voi vale
PS: LO STEMMA NON ME LO SONO INVENTATO. ESISTE VERAMENTE. GUARDATE QUI:
http://www.twifans.com/profiles/blogs/volturi-merchandise-debuts-at
-Perchè temi il mio contatto? C'è qualcosa che ti turba?-mi chiede Aro
con voce suadente mentre ci dirigiamo verso il salotto dove eravamo poco prima.
La mia mano non si è ancora staccata dal suo braccio.
-Affatto. E' che mi sento poco bene.-ammetto cercando di essere il più
convincente possibile.
-Sai Bella...Alice mi aveva detto che saresti stata la cantante di Edward
prima ancora del tuo arrivo alla villa. È per questo che ti ho risparmiato la
vita.-mi spiega facendomi sedere sulla poltrona bianca dove di solito Edward
restava seduto a guardare Renesmee giocare.
-Ma non è solo per questo che ricevi un trattamento migliore.-dice
accarezzandomi lentamente il collo lasciato scoperto.
-Ah no?-chiedo innervosendomi.
-Vedi, anche se tu ti stai preoccupando per niente, la tua mente è
assolutamente una barriera per tutti i poteri dei miei migliori vampiri. Jane
non riesce nemmeno a farti sentire un pizzicotto. Solo Alice e Jasper riescono a
fare capolino nella tua barriera.-
Più parla e più mi agito, tanto che mi manca il respiro, in più Aro
rimane fuori dalla mia visuale e questo non fa assolutamente bene al mio
cuore.
-Rilassati Bella...-mormora vicino al mio orecchio. Troppo
vicino.
Il mio cuore mi martella nelle orecchie.
Improvvisamente sento la mia pelle lacerarsi sotto i suoi denti affilati,
il mio sangue affluisce dalle mie vene verso di lui. Il mio corpo si indebolisce
e le forze iniziano a venir meno.
Un urlo disumano rimbomba per il corridoio e la mia mente mi suggerisce
che Edward in questo momento forse sta combattendo. Forse ho ancora una
possibilità di vivere.
Le mie vene iniziano a bruciare e il mio cuore sta per scoppiare
arrivando ad un soffio all'infarto. Un fuoco ricopre tutto il mio corpo.
Il dolore è così straziante che la mia mente viene ottenebrata tanto che
non riesco più a pensare o a ragionare.
Il respiro mi manca e stramazzo a terra in preda alle
convulsioni.
-Mi dispiace Bella...-mormora qualcuno al mio orecchio.
"Aro"suggerisce la mia mente.
Il mio cuore pulsa nelle mie orecchie e quel poco di sangue che scorreva
nel mio corpo si blocca, prosciugandosi e diventando parte delle mie vene. Il
cuore inizia a battere furioso alla ricerca del mio sangue. Non
trovandolo.
Non so quanto tempo passa ma i battiti del cuore iniziano a rallentare
rassegnati fino a diventare solo una debole contrazione di un organo che sta
morendo. I polmoni iniziano a bruciare mentre la mia bocca si apre alla ricerca
d'aria che però non trova. Mi sento come se fossi nello spazio, non c'è aria
intorno a me.
Inizio a perdere conoscenza e questa volta per sempre. L'ultimo pensiero
va a Renesmee, che non vedrò mai crescere.
Qualcosa di caldo mi avvolge, non è sgradevole, tutt'altro. È un tipo di
calore diverso. Forse adesso sono in paradiso o all'inferno, non mi sorprenderei
se stessi bruciando lentamente per quello che ho fatto ma non mi pento di
niente, di nessuna scelta.
Apro gli occhi ma la luce è troppo forte e mi costringe a richiuderli. La
mia gola è arsa e avrei tanta voglia di bere qualcosa.
-mamma?-
apro gli occhi di scatto trovandomi di fronte a me una ragazzina
bellissima, dai capelli ramati e boccolosi. La sua pelle è perfettamente liscia
e i suoi occhi così profondi mi fanno perdere nella sua
bellezza.
-Mamma?-
E la sua voce: perfetta.
-Renesmee?-dico allungando la mia mano verso il suo
volto.
-Sei bellissima...-mormoro facendola arrossire.
-Anche tu...-gongola prendendo da dietro la schiena uno specchio dai
contorni dorati. Lo specchio rivela il mio volto o forse è quello che dovrebbe
essere, un volto bellissimo è rappresentato nello specchio. Bello come quello di
Alice o persino come quello di Rosalie. Con la mano libera sfioro i tratti del
mio viso, le labbra sembrano più piene, i capelli sono diventati più scuri
rasentando il nero e i miei occhi...guardo i miei e poi quelli di mia
figlia.
-Mi piacevano i nostri occhi.-mormoro delusa.
-Ora sono come quelli di papà.-dice cercando di consolarmi con uno
sorriso smagliante, un altra cosa che ha preso dal padre. Effettivamente adesso
sono proprio come quando Edward si nutre di sangue per non farmi del
male.
-Sono un vampiro...-dico confusa. Aro non mi ha ucciso. Mi ha
trasformato. Mi guardo intorno, la stanza è vuota. Nemmeno Alice sapeva che mi
sarei ripresa adesso?
-Dove sono gli altri? Dov'è edward?-chiedo spaventata.
Perchè non è qui con me?
-Beh...papà è leggermente sclerato dopo che zio Aro ti ha trasformato.-mi
spiega Renesmee. La guardo, è poprio uguale a suo padre.
-Adesso dov'è?-le chiedo, non ho la minima idea di quanto sono stata in
quello stato di incoscenza e anche di sofferenza. Volevo vedere la mia bambina
ma una parte della mia anima è sempre appartenuta a lui.
-Non lo so.-ammette stringendosi nelle spalle.
Strabuzzo gli occhi.
-Non sai dov'è tuo padre?-chiedo per essere sicura di aver capito
bene.
Si morde il labbro inferiore colpevole, questo l'ha preso da
me.
Bussano la porta e il rumore improvviso mi fa sussultare. Tutto è più
limpido e i suoni sono puliti da qualsiasi interferenza. Nella stanza fa
capolino Nauhel, finalmente un viso conosciuto.
Mi sorride e prende Renesmee per un braccio facendola
alzare.
-Vai a riposarti. Bella adesso deve andare a caccia.-mormora ma il suo
mormorio giunge nitido alle mie orecchie. L'udito dei vampiri è veramente una
cosa straordinaria.
La porta della stanza si chiude e Nauhel ed io rimaniamo da
soli.
-Dov'è Edward?-gli chiedo, magari lui sa dov'è. Qualcuno lo deve pur
sapere. Non è possibile che nessuno lo sappia.
-Hai fame? Andiamo a caccia...-mi risponde, ma io non gli avevo chiesto
niente di tutto ciò. Io voglio solo sapere dov'è Edward. Non mi interessa
altro.
-Adesso non ho sete. Dov'è lui?-
Nauhel sbarra gli occhi e sbuffa.
-Bella tesoro!-
guardo verso la porta dove fa il suo ingresso Aro e per una breve
frazione di secondo mi ricordo cosa mi ha fatto. È stato lui a trasformarmi.
Nauhel si fa da parte e tiene lo sguardo basso.
-No.-rispondo a bassa voce ma adesso capisco che non può perdere nemmeno
un mio eventuale mormorio.
-Ti ho spaventata vero?-mi chiede sedendosi sul letto dove poco prima
c'era mia figlia. Annuisco, non so mentirgli e poi è vero.
-Porgimi la tua mano.-dice guardandomi dritto negli occhi. Allungo la
mano con il batticuore anche se sono consapevole che il mio cuore ha smesso di
battere da molto tempo.
Le nostre mani si toccano e Aro prende un profondo
sospiro.
-Affascinante...-ghigna Aro – Eleazar?-
Nella stanza entra un ragazzo davvero affascinante, muscoloso, alto con
una leggera carnagione olivastra e con uno sguardo tenebroso che se è possibile
mi fa venire la pelle d'oca.
-Che cos'è?-chiede Aro senza smettere di guardarmi.
-Posso immaginare come tu ti senta...direi confusa. Mi dispiace di averti
spaventata ma se aspettavo Edward non saresti più diventata una di noi e per me
sei così preziosa, non possiamo perderti come gli altri stupidi umani che
vivevano qui.-mormora Aro riportando una ciocca di capelli dietro
l'orecchio.
-Io non ti ho chiesto di trasformarmi...-dico con un filo di
timore.
-Prima o poi dovevi diventare una come noi e poi tu sei la madre di
Renesmee. Se la figlia era così strepitosa non osavo immaginare come sarebbe
stata la madre quando sarebbe diventata un essere eterno.-mi spiega Aro
allungando una mano verso il mio collo e con quel gesto sento un filo intorno al
mio collo, abbasso istintivamente lo sguardo e sul mio collo c'era una collana.
Esattamente come quella che le aveva regalato a mia figlia, lo stemma dei
Volturi.
-Tu sei una di noi. Un meraviglioso essere immortale.-ripete Aro lascivo.
Abbasso lo sguardo imbarazzata.
-Aro...dov'è Edward?-gli chiedo levandomi questo peso dal
cuore.
-Oh...non ti preoccupare. Vedrai che tornerà presto.-midice sorridendo, è
un sorriso caloroso allora perchè c'è qualcosa dentro di me che si scuote?
Ricambio il sorriso cercando di essere il più rilassata
possibile.
Aro si alza lentamente dal letto e fa un cenno a Nauhel di
seguirlo.
Rimango sola nella stanza con il fiato corto. Strappo dal mio collo la
collana di Aro e la fisso.
C'è qualcosa che non va. Ne sono sicura. Mi sono fidata di Aro ma adesso
sento dentro di me che ho sottovalutato qualcosa. Edward dovrebbe essere qui con
me in questo momento ma nessuno mi dice dov'è. Dove è andato? Perchè mi ha
lasciato qui?
La presenza di mia figlia alla villa mi tranquillizza lievemente, non ci
avrebbe mai abbandonate, almeno non avrebbe mai abbandonato sua
figlia.
Un unico pensiero rimbomba nella mia testa....Dov'è
Edward?
WOAHAHAHA.....Alllora? che ne dite? piaciuto il capitolo? mi è piaciuto
tantissimo scrivere sulla trasformazione, ho lasciato vagare decisamente la mia
immaginazione fino al limite dove posso arrivare inventando le sensazione che
potrebbe provare. Volevo usare sopratutto la parola "Prosciugare" che secondo me
rende ancora più drammatica la situazione.
Che mi
dite di Aro? vi piace? ho letto che alcuni di voi l'hanno apprezzato. sono molto
contenta. é veramente difficile da descrivere i suoi modi e come si comporta pur
di ottenere quello che vuole.
ma
adesso...vi lascio alla domanda più importante che intercorre più volte nel
capitolo....DOV'E' EDWARD??
Commentate
in tanti mi raccomando!
Un
bacione
PS: Non so
se avete notato ma al capitolo precedente ho messo il link per vedere lo stemma
dei Volturi che esiste veramente visto che l'hanno creato per il film. spero che
avete dato un occhiata. Vi piace l'idea di inserire questo particolare nella
storia? per me è molto significativo....
Dedicato a Rememberme...che è in Francia e
mi manca un casino!
BELLA:
l'avevo capito immediatamente dalla sua entrata.
Lo sguardo grave e le mani congiunte in una sorta di
preghiera.
Aro sembrava afflitto, come se avesse un peso troppo grande da sopportare
perfino per un vampiro. Mi sembrava di vederlo camminare a rallentatore da
quando è entrato nella mia camera e aveva congedato Renesmee. C'era solo un
motivo per il quale poteva mandare via mia figlia e non lo volevo assolutamente
ascoltare.
il dolore straziante mi stava attanagliando l'anima. Il respiro mi si era
mozzato in gola e il petto si era squartato in due dividendomi perfettamente in
metà.
Solo due parole mi avevano trascinato nelle profondità
dell'averno.
Il dolore della trasformazione non era nulla in confronto a quello che
stavo sentendo in quel momento. Come si poteva uccidere un
vampiro?
-E' morto...-aveva detto Aro.
Adesso che io ero diventata una di loro ma senza di lui, volevo che
qualcuno uccidesse anche me.
Se perdo Edward, perdo me stessa.
E io l'ho perso, per sempre.
-Come è successo?-chiedo balbettando.
-I Lycan. Edward ha avuto un'imboscata. Erano in
troppi.-
una rabbia inumana mi troavolge, il vampiro che è in me chiede vendetta.
Vendetta per il loro tradimento.
Noi ci fidavamo.
Eravamo disposti a spodestare Aro e aiutarli nella loro lotta mentre loro
non avevano rispettato gli accordi. L'avevano ucciso e io come una stupida
volevo aiutarli, volevo aiutare gli umani ma adesso era cambiato tutto. Io ero
un vampiro. Ero una di loro.
È vero che sapevo poco del loro piano ma a questo punto credo che loro
avessero in mente qualcos'altro, una specie di contropiano. Volevano uccidere
tutti i vampiri, non avrebbero risparmiato la mia famiglia.
-Aspettiamo a dirlo a Renesmee...nonostante tutto è ancora
piccola.-mormora Aro. Mi butto tra le sue braccia alla ricerca di conforto che
non tarda ad arrivare. Mi abbraccia stringendomi forte a lui. Se potessi
piangere in questo momento lo farei ma...non posso.
Il volto di Jacob si fa largo nella mia mente e piano piano iniziano a
venirmi in mente anche gli altri licantropi. Maledetti.
-Voglio vendetta...-sibilo sulla camicia di Aro.
Si discosta appena per guardarmi in volto. Il suo volto è sopreso ma
nello stesso tempo serio come se non credesse a quello che ha appena sentito
uscire dalle mie labbra.
-Sei sicura?-mi chiede. Anniusco decisa. Niente e nessuno potrà
allontanarmi da questa decisione.
-Li voglio vedere morti. Sterminati...Voglio terminare quello che Caius
non è riuscito a fare millenni prima.-sibilo stringendo spasmodicamente la
camicia. Se solo fosse riuscito nel suo intento, ora Edward sarebbe
vivo.
Aro mi sorride e annuisce.
-Perfetto. Entrerai nel programma ideato personalmente da me. Hai il
potere che ci serve. Non ti preoccupare... avrai la tua
vendetta.-
-Voglio uccidere personalmente Jacob.-mormoro mentre sento il veleno
innondarmi la bocca e il senso d'appagamento si fa largo in
me.
-Non mi deludere.-
-Non lo farò. Te lo prometto...-mormoro decisa.
Cosa avevo da perdere adesso?
Sono sola.
Per sempre.
Per sempre, nella mia schifosa eternità.
Che senso aveva la vita se lui non c'era?
-Ti prenderai cura di Renesmee?-chiedo anche se so che la domanda è
inutile visto che so già quello che risponderà.
-Non ti succederà niente Bella...sei più forte di quel sacco di pulci.
Credo in te.-mi dice Aro tenendomi per le spalle.
-Non hai capito. Io so che riuscirò ad uccidere Jacob ma sarà l'ultima
cosa che faccio. Dopo, voglio morire. Voglio che mi uccidiate, è per questo che
ti chiedo di prenderti cura di lei.-
Aro mi guarda sconvolto poi annuisce.
-se è questo che desideri.-risponde Aro afflitto.
Bussano alla porta ed Aro si alza per aprire la porta. Vedo gli occhi di
Nauhel guizzare verso di me per poi ricomporsi e riferisce ad Aro un messaggio
da parte di Marcus.
Io mi crogiolo nella mia vendetta. Ucciderò Jacob.
Sterminerò tutti i licantropi.
-Presto ti affiderò ad un vampiro che saprà come aiutarti con il tuo
nuovo potere.-mormora Aro entrando nella stanza solo con la
testa.
Il veleno riempie nuovamente la mia bocca, non vedo l'ora di affondare i
miei denti nel collo del mio nemico.
Vendicherò la morte di Edward.
Guardate
che vi vedo eh!! giù i forconi...ehi!! si! sto parlando con te con la bomba a
mano...si proprio tu che sei accanto a quella con il cannone! mettete giù tutto
dai...se no chi continua la storia? ci avete pensato? poi avete così poca
fiducia in me? =( Lasciate fare a me e risparmiate ancora per un pò
i soldi per affittare un cecchino appostato di fronte a casa mia. Ora
sfogatevi su che fine ho fatto fare ad Eddy e chi è implicato in cosa...insomma
ditemi cosa ne pensate della piega che sta prendendo questa storia!
Vi
ringrazio immensamente per tutto l'appoggio che mi date attraverso i commenti,
le preferenze, i seguiti. Sono contenta che riscuoti successo tra di voi questa
storia poi quando vi sento su msn che vi mettete li a cercare di capire la mia
prossima mossa mi fate morire dal ridere ma nello stesso tempo mi dispiace non
dirvi niente per non rovinarvi la sorpresa! lo so che mi perdonate ogni volta ma
ci sto male perchè vi capisco tantissimo! anche io per certe storie vorrei
entrare nella testa di chi le scrive perchè vorrei sapere vita morte e miracoli
sul capitolo che sta scrivendo! e adesso lasciate un
commentino......
Bacioni a
tutti! VVB
Per farmi perdonare vi lascio questo vide fatto da me...spero che vi piaccia!
Ciao ragazzuole!
Rieccomi con un nuovo capitolo. Mi ritrovo molto ispirata in questi giorni tanto
che ho già in mente un'altra storia da pubblicare con una nuova e nuova idea
(almeno io non ho mai letto una storia nè una prefazione con i personaggi
modellati su quello che mi è venuto in mente quindi spero di non
deludervi)...quando la pubblicherò sarete i primi a saperlo, per adesso ho solo
pronto il primo capitolo ma aspetto di aver terminato almeno una storia prima di
pubblicarla. ^_^
Adesso vi lascio al
capitolo....bacioni
ARO:
Rimango immobile osservando i movimenti fluidi di Bella. L'ho messa sotto
allenamento, deve capire come controllare il suo potere e usarlo al meglio per
un ipotetico scontro. La cosa che mi ha impressionato di più è stato quando ha
manifestato la capacità di estendere il suo potere anche su altre persone. Mi
tornerà molto utile.
Appena avrà compiuto la sua "vendetta" eliminerò il suo legame con quello
di Renesmee ma soprattutto cancellerò i sentimenti che prova per Edward. Totale
fedeltà a me.
Distolgo lo sguardo da lei per posarlo su Nauhel che fa giocare Renesmee
che in realtà sta solo imparando inconsciamente come difendersi o attaccare. Non
farebbe mai del male a Nauhel ma apprendere quei movimenti non fa affatto male.
Tutti i miei piccoli devono sapere come difendersi e anche lei è preziosa per la
mia collezione.
Il suo potere sembra quasi essere il potere contrario del padre, potrebbe
tornarmi utile.
Tutti loro sono utili a loro modo. Non potevano essere così diversi dai
genitori, solo a chi possedeva un potere avevo trovato la sua cantante e fatto
in modo di generare un mezzo sangue. Come avevo sospettato il bambino traeva il
meglio dalle due parti in più la loro capacità naturale di crescere così in
fretta mi aveva permesso di creare in poco tempo un esercito costituito da
elementi validi.
Bella si allena tutto il giorno ad un ritmo a volte sconcertante. Se
fosse umana a quest'ora sarebbe morta. Velocemente sta diventando una macchina
da guerra.
Forse con a fianco Jasper sarebbe potuta diventare veramente letale ma il
tradimento in questa villa non è ammesso.
Sotto i miei stessi occhi avevano organizzato tutto per spodestarmi. Dopo
la trasformazione di Bella ero tornato in corridoio da Edward per calmarlo ma
nel farlo si era fatto toccare. Sbaglio mai fu più grande.
Vidi tutto. Tutte le sue macchinazioni.
Alice e gli altri in un attimo sono corsi in suo aiuto. Alice ha avuto
troppo tardi la visione del mio tocco su di lui. Avevo visto anche se
involontariamente i pensieri più profondi che voleva tenermi
nascosti.
Il fascino che avevo nei suoi confronti mi aveva reso
cieco.
Nel trambusto loro non hanno avuto modo di prendere Bella, ancora sotto
gli effetti della trasformazione. L'hanno lasciata qui, si sono salvati
tuttavia. Hanno ucciso i miei uomini e presto io avrò la mia
vendetta.
Carlisle mi ha tradito, forse non c'è stato tradimento di cui ho più
sofferto in tutta la mia non esistenza. L'ho sempre reputato un mio pari, come
Caius e Marcus.
Sterminerò i cullen e i licantropi nello stesso
momento.
Cancellerò qualsiasi legame che provi Bella nei loro confronti e
cancellerò la sua memoria. Renesmee sarà il mio trofeo da esporre a monito per
gli altri vampiri. Lei sarà l'ultima esponente della famiglia Cullen,
l'allontanerò dalla madre e proverò il mio nuovo esperimento.
Nauhel con Renesmee daranno vita ad una razza forse ancora più forte.
-Ti vedo contento zio!-dice Renesmee saltandomi al
collo.
Sorrido accarezzandole i capelli ramati come quelli del padre. Storco il
naso a quel pensiero, era meglio se li prendeva da sua madre come ha fatto con i
capelli.
-Che mi dici di Nauhel?-mormoro. Le sue guance diventano di un invitante
colorito rossastro e il suo cuore aumenta i battiti. Il suo sangue scorre veloce
ma grazie alla mia veneranda età riesco benissimo ad ignorare il richiamo del
suo sangue. Più un vampiro è vecchio più riesce a trattenersi dagli stimoli più
naturali quali il nutrirsi di sangue.
-Allora ti piace...-affermo mettendole una ciocca dietro i capelli. La
vedo stringersi nelle spalle e mordersi il labbro. Quanto assomiglia a
Bella.
-Forse...-ammette evitando il mio sguardo.
Con due dita alzo il suo volto per incontrare i miei
occhi.
-Sareste una bella coppia.-dico facendola gongolare.
-Ma non credo di...beh...non potrei mai piacerli.-mormora tremendamente
imbarazzata per il discorso affrontato.
Lei, figlia di Edward Cullen, insieme a Nauhel, il comandante del mio
esercito, il migliore mezzo vampiro che ho. Non può che uscirne una cosa
meravigliosa. Sarà il mio gioiello più prezioso.
Caius ci affianca ma al contrario di me non si siede sull'erba come
abbiamo fatto io e Renesmee.
-Vuoi che lo scopra io per te?-le chiedo e i suoi occhioni si aprono di
scatto facendosi notevolmente più grossi.
-Oh no zio...-mi risponde coprendosi il volto con le
mani.
Volente o meno Nauhel sarebbe stato il suo compagno solo per un mio
capriccio.
-Lo sai che gli basta solo un tocco per sapere tutto di lui.-interviene
Caius sogghignando. Odio quando si intromette in questo modo.
-Ma non sarebbe giusto...-barbotta Renesmee.
-Che cosa?-le chiedo confuso.
-Frugare nella sua mente per un mio capriccio.-
Aro si china sulle ginocchia per guardare meglio la
ragazzina.
-E' grazie al suo potere che possiamo preservare la nostra specie,
esattamente come faceva tuo padre.-
idiota. Toccare l'argomento di suo padre quando ancora non l'ha
visto.
-Papà è tornato?-chiede inevitabilmente cercando il mio
sguardo.
Edward sarebbe tornato solo accompagnato dai licantropi. Tutti sapevano
che al minimo attacco dovevano concentrarsi su di lui per tenerlo lontano da
Bella. Non dovrà vederlo se no il mio piano sarebbe andato a monte. Tutta la sua
rabbia era scatenata dalla notizia che era morto contro uno scontro con i
licantropi. Non sapeva che il suo Edward era scappato con il resto della sua
famiglia lasciandola qui da sola insieme a noi. Un errore certo...ma gli si
sarebbe ritorto contro.
Il compito di uccidere Edward sarebbe toccato proprio a Nauhel, guardo il
ragazzo che fissa Renesmee da lontano preoccupato.
Era diventato più agitato del solito. Ovviamente quella di toccarlo per
Renesmee era soltanto una scusa. Voglio testare quanto fedele
è.
In questo momento sono consapevole di non poter fare affidamento su
nessuno. Solo Renesmee si fa toccare consapevolmente del mio potere e come una
tavola dipinta mi mostra i suoi pensieri e tutti i suoi
ricordi.
Eleazar si avvicina con il chiaro intento di parlarmi così do un buffetto
a Renesmee e la invito a riprendere i suoi giochi insieme a
Nauhel.
-Soddisfatto del tuo nuovo acquisto?-mi chiede con una certa riluttanza
Eleazar con lo sguardo fisso su Bella.
-Ovviamente.-rispondo sorridendogli mellifluo.
-Dov'è Marcus?-chiede d'un tratto Caius.
-E' appena tornato dall'Italia con un curioso regalo.-gli rispondo
ricevendo in cambio un'occhiata lunga e intensa.
-Ha trasformato Dydime.-rispondo semplicemente.
-Tu lo sapevi?-
non gli rispondo. Odio quando le cose non vanno come vorrei. Se l'avesse
chiesto probabilmente glielo avrei anche concesso ma ha tramato dietro le mie
spalle. Si è lasciato abbindolare da quella stupida umana e non ha pensato alle
nostre regole che prevalgono su quelle degli uomini, sempre e comunque. Io sono
la legge. Io rappresento il punto fermo della nostra società.
Come mio pari non doveva temere il mio giudizio. Questo è la
dimostrazione di quanto questi esseri mortali influiscano sulle nostre
decisioni.
-Dovremmo ucciderla...-commenta Caius.
-Hai ragione...-concordo.
-Sicuri?-interviene rispettosamente Eleazar.
-Perchè mai dovremmo salvarla?-ringhia Caius.
-Beh...perchè da quanto ho visto lei ha un potere simile a quello di
Jasper e visto che quest'ultimo ci ha lasciato...-spiega
Eleazar.
-Prenderemo in un altro momento questa decisione...-concludo vedendo
Bella avvicinarsi. Non avrei sperato di meglio, degna rappresentante dei
vampiri, atteggiamenti felini, occhi rossi al contrario della sua
famiglia.
-Come stanno andando gli allenamenti?-le chiedo.
-Molto ma molto bene. Sarai fiero di me.-risponde mentre sul suo collo lo
stemma dei volturi fa bella vista di sè.
Sorrido compiaciuto.
È una degna rappresentante del clan dei volturi.
Lo so che
questo non è un vero è proprio capitolo ma più uno di transizione ma in un certo
senso mi serviva visto che ho iniziato a notare vari cecchini intorno alla mia
casa che aspettavano solo un mio passo falso. Adesso con questo capitolo avete
scoperto (come molti di voi avevano già dedotto...XD) che Edward non è
morto...semplicemente è dovuto scappare con la sua famiglia per evitare la furia
di Aro, in realtà non voleva ma i suoi fratelli sono molto forti. cmq in questo
capitolo si spiegano un pò di macchinazioni di Aro tipo quello che intende fare
con Renesmee e Nauhel o anche uccidere Dydime perchè è stata trasformata senza
il suo permesso ( nel libro in realtà era stata uccisa perchè era fonte di
distrazione per Marcus...mi è piaciuto aggiungere questa cosuccia che è simile
al libro...va beh...)
Spero che il capitolo vi
sia piaciuto nonostante tutto! mi raccomando fatemi sapere cosa ne pensate! come
al solito vi ringrazio immensamente per
tutto...commenti...preferenze...chiccherate su Facebook...XD
un bacione a tutti di
cuore...
ora vi lascio un video
che ho fatto...spero che vi piaccia!
Anche se le mie memorie umane non sono
perfette mi ricordo ancora la mia piccola fuga da umana.
-Sei assolutamente sicura del tuo
potere?-mi chiede Aro mettendo una sua mano sulla mia spalla per cercare di
trarre i miei pensieri attraverso il suo potere. Lascio cadere la barriera così
che possa ottenere le informazioni che cerca, sono sicura, mi sento
pronta.
La strada man mano che ci penso si fa
sempre più nitida e insieme al mio piccolo plotone mi faccio largo muovendomi
silenziosamente come solo un vampiro riesce a fare.
Il sangue che pompa nei loro petti è
un richiamo ma nello stesso tempo una repulsione, iniziamo a sentire il loro
odore e capisco che anche per loro dev'essere lo stesso in questo momento, tutto
in questo momento è amplificato dalla pioggia che si abbatte su di noi come se
volesse in qualche modo fermarci.
-Tzè! Perfino la natura è contro di
noi...-commenta Jane schifata.
-Attaccate!-bisbiglio ma nonostante
tutto suona come un ordine. I vampiri a me assegnati iniziano a volatilizzarsi
per la foresta mentre sento i primi ululati farsi largo nel silenzio del
bosco.
-Dov’è Caius? Voglio che sia qui a
godersi con me la mia vendetta…questa volta li stermineremo tutti…-commento
assaporando già la vittoria.
-Arriverà…Arriverà…-mormora
Aro.
Il silenzio cala e il mio bisogno di
vendetta si fa sempre più pressante.
-Jacob è mio...-dico congedandomi da
Aro.
Lo voglio vedere morire per mano mia,
voglio vedere i suoi occhi spegnersi, il suo sangue scorrere nelle mie vene,
dissanguarlo e poi disintegrarlo fino a quando di lui non rimane che un
minuscolo cumulo di polvere.
Non chiedo
altro.
Estendo ai miei compagni il mio scudo,
ho imparato così bene ad utilizzarlo tanto che è come se avessero un sottile
scudo sulla loro pelle.
Il ricordo di Edward brucia nel mio
petto e il veleno non fa altro che aumentare la mia sete incontrollabile di
vendetta.
Vedo un lycan più piccolo rispetto
agli altri, gli salto addosso spezzandoli l’osso del collo con un sonoro crack.
Una vita spezzata in un nano secondo.
-JACOB!! JACOB!- urlo facendomi
sentire per tutta la foresta.
Davanti a me si para davanti un
licantropo dal pelo rossiccio che mi ringhia in modo equivocabile, di fronte a
me si trova la fonte della mia ira. Assumo una posizione di attacco ma lui fugge
lontano, veloce, più volte cerco di saltargli addosso ma lui abilmente schiva i
miei attacchi come se sapesse cosa sto per fare. La rabbia per questo mi rende
ancora più cieca.
-FERMATI! AFFRONTAMI
BASTARDO!-
Lui imperterrito continua a correre
schivando ogni mio singolo colpo, ci allontaniamo molto dalla battaglia ma non
mi importa, riesco a trattenere lo scudo anche da una distanza come
questa.
Sento un rumore provenire da lui così
con un'unica spinta decisiva gli sono addosso, cerca di mordermi ma una mia mano
gli stringe la gola, le sue vene pulsano impazzite sotto il mio corpo mentre le
sue zampe cercano di graffiarmi inutilmente.
Affondo i miei denti dentro di lui e i
miei occhi si iniettano di sangue. Continuo a bere il suo sangue fino a quando
non capisco di averlo lasciato privo di energie, mi stacco tranciandogli via
appositamente un pezzo di carne. Guaisce come un
cucciolo.
-Dovevi pensarci prima di uccidere
Edward!-sibilo al suo orecchio.
La forma canina muta rivelandomi il
corpo nudo e bianco di Jacob che mi guarda con occhi
vitrei.
-NON PENSARE DI IMPIETOSIRMI
CANE!-urlo attaccando ancora la sua giugulare per prosciugarlo anche delle
ultime energie che lo tengono in vita.
Gli urli di gioia dei miei amici mi
fanno capire che siamo prossimi alla vittoria.
-UCCIDILO!! PONI FINE ALLA SUA
VITA!-grida Aro da qualche parte nella foresta ma capisco che è abbastanza
vicino da vedermi.
Sento la sua vita scorrere via da
Jacob per riversarsi dentro di me rendendomi ancora più forte del
normale.
-NO!-
Non faccio in tempo a bloccare il
colpo così vengo scaraventata lontano da Jacob.
Mi metto in posizione di difesa e vedo
l’ultima cosa che avrei mai immaginato di vedere Edward con in braccio Jacob. I
suoi occhi sono neri e mi guardano furiosi.
-CHE COSA HAI FATTO?-urla contro di
me.
Edward sta gridando contro di
me.
Chiudo gli occhi per poi riaprirli
nuovamente ma la scena non cambia.
Edward vivo, Edward non è morto.
Edward è davanti a me e mi odia. Sento incrinarsi qualcosa nel mio petto e la
mia barriera inizia a vacillare.
-Tu…tu…-balbetto.
-STUPIDA! HAI UCCISO L’ALPHA DEI
LYCAN!-urla ancora Edward.
Il respiro viene meno e in un attimo capisco che
sono stata manipolata, Aro mi ha mentito, la vita di mia figlia è in pericolo e
adesso anche la mia. Senza che io
possa prevederlo Aro aggredisce Edward che è obbligato a mollare la presa sul
corpo del licantropo per difendersi. Da quel momento non vedo più niente, solo i
forti colpi che provocano per lo scontro in atto.
ED ECCOMI!! Ok forse
sono stata un pò esagerata nelle reazioni dei personaggi ma comunque ci troviamo
in un momento critico, i vampiri hanno attaccato il campo base, è normale essere
un pò nervosetti sopratutto se si tratta di una guerra così importante. Per
quanto riguarda gli attacchi falliti di Bella su Jacob beh...come potete
immaginare c'è il trucco. Edward e Alice sono ai margini della foresta insieme a
un licantropo che suggerisce con il pensiero gli attacchi di Bella grazie alle
visioni di Alice, vi ricordate della clausola se c'è qualcuno legata ad un
vampiro la barriera nelle visioni di Alice cade anche se ci sono i lycan
no?
Cmq spero che vi
piaccia! mi raccomando lasciatemi un commentino! un bacione siete fantastici
XD
Hallo! Questa storia è da un'eternità che
non la aggiorno e vi chiedo scusa ma in qualche modo la mia fantasia era stata
scemata e condotta verso altre strade come avete potuto notare. Questo capitolo
serve sostanzialmente a sbloccare me da un punto in cui mi ero cacciata e con il
tempo non riuscivo a trovare una soluzione mettendo così questa storia in
stallo. Mi dispiace ma a volte succede, così aspettavo da tempo che mi venisse
in mente qualcosa per riuscire ad andare avanti e penso di averlo trovato...poi
non so, magari non è quello che vi aspettate. In questo capitolo sostanzialmente
non è che avviene qualcosa di così eclatante a parte per il pezzo finale dove
magari potrete capire le mie intenzioni....bah...chi lo sa.
Ora smetto di ciarlare inutilmente e vi lascio al
capitolo! un bacione vale
EDWARD:
Alice li aveva visti. In massa volevano attaccare la base dei licantropi
e a capeggiarli, nella sua visione, aveva visto Bella.
È
stato uno di quei momenti in cui avrei voluto tanto che mia sorella si
sbagliasse per una volta. Ero rimasto però assolutamente affascinato dalle sue
movenze, dal suo nuovo corpo e i suoi occhi, nonostante fossero inniettati di
sangue. Da umana era molto Bella ma da vampira era un vero e proprio schianto.
Dopo quella visione avevo sentito subito il cavallo dei miei pantaloni molto
stretti, eccessivamente stretti. Se una visione di Bella mi fa quell'effetto non
oso immaginare averla tra le mie braccia. Non sono potuto starle accanto durante
la trasformazione.
Non
me lo sarei mai perdonato ma in qualche modo avrei recuperato.
Ora
avevamo un'eternità per recuperare e questa lotta sarebbe stata solo il
preambolo per qualcosa di più grande per noi due.
-Dobbiamo attaccarli prima noi!-tuona Jacob.
-No!-risponde secca Alice interrompendo il suo flusso di visioni che vi
vedeva in netto svantaggio se li avessimo attaccati nel loro
territorio.
-"stanno arrivando"-pensa Alice dandomi una breve occhiata per vedere se
avevo recepito il suo pensiero. Annuisco leggermente tenendo gli occhi fissi su
Jacob.
-Dovete prepararvi. Questione di minuti e saranno qui.-dice
Alice
I
licantropi si trasformano e vanno in posizione di attacco. Jacob lascia il
nostro fianco per addentrarsi nella boscaglia.
Improvvisamente la fragranza di Bella si fa largo, segno che è vicina.
Devo intercettarla prima che sia troppo tardi.
Una
visione di Alice mi fa tremare. Scatto in avanti mentre sento mia sorella che
mentalmente mi dice che è troppo tardi ma io continuo a correre seguendo la scia
nauseabonda che ha lasciato dietro di se Jake.
-NO!-urlo mentre con un colpo scaravento Bella su un albero
distanziandola da Jacob. Lo prendo in braccio cercando di capire quanto
veramente sia grave la sua condizione. Sento nelle menti degli altri licantropi
attimi di smarrimento, non sentono più la presenza dell'alpha, ora sono così
disorientati che non riescono a combattere contro l'armata di
Aro.
-STUPIDA! HAI UCCISO l'ALPHA DEI LYCAN!-urlo scaricando tutta la mia ira
su di lei. Un attimo dopo Aro mi aggredisce prendendomi alla sprovvista, mollo
la presa su Jacob prima che si possa fare eccessivamente male, non è morto ma se
qualcuno non interviene immediatamente lo sarà molto presto.
Cerco di staccare dei pezzi dal corpo di Aro ma è difficile, lui è più
vecchio di me e sopratutto si è sempre cibato di esseri umani, questo non fa
altro che renderlo potente. I nostri corpi cozzano risuonando per la foresta. E'
ora di porre fine a tutto questo.
BELLA:
Non
potevo crederci. Lui non mi voleva più.
Cosa
avevo fatto per meritarmi tutto quell'odio? Emmet era arrivato in mio soccorso,
mi aveva preso e trascinato via, non so esattamente dove ma volevo essere il più
lontano possibile da lui.
Quello sguardo di odio nei suoi occhi non riuscivo a
tollerarlo.
Era
morto. Morto.
Aro
mi aveva ingannato. Come potevo sapere che lui...
Pensavo che fosse stato Jacob a causare la sua morte, mi era stato detto
così e io ci ho creduto perchè l'odio mi ha reso pazza.
Tutta la mia vita ruotava intorno ad Edward e con la consapevolezza nel
cuore che non l'avrei mai più rivisto per un'eternità....ero morta una seconda
volta e sarei morta una terza se fossi riuscita ad uccidere
Jacob.
Alla
fine c'ero riuscita ma una carta in tavola era cambiata: Edward era
vivo.
Durante il tragitto mi lascio cadere a terra vomitando tutto il sangue
che avevo ingerito prima dello scontro, raschiando la gola ad ogni conato di
vomito.
Caius si materializza davanti a noi con un sorriso stampato in faccia.
Il
mio corpo vibra di rabbia pura, rabbia repressa per tutto il dolore che ho
dovuto subire ingiustamente. Tutto l'odio che ho provato in queste settimane
mentre lui era fuori, lontano da me.
Emmet si scaglia prima di me ma insieme tra morsi e strappamenti di parti
del corpo dell'anziano riusciamo ad avere la meglio. La mia bocca è piena di
sangue dovuto al sangue che aveva in corpo Caius, più e più vittime lo hanno
formato. Appicchiamo il fuoco ed io prendendo un ramo inizio a dare fuoco a
tutta la foresta. Moriranno tutti.
Tutti.
Tutti i vampiri neonati soccomberanno in questo
incendio.
Gli
ululati dei Lycan incominciano a farsi sentire e in cuor mio spero solo che
Edward si salvi. È l'unica persona di cui mi importa seriamente in questo
momento.
-Sei
pazza? Ci sono anche gli altri li dentro!-urla Emmet spostandomi dal rogo. Anche
io adesso sono in pericolo, grazie al vento il fuoco si muove più velocemente
del normale come se sapesse che la foresta è piena di male e l'unico modo per
estirpare quel male è con il fuoco.
Mi
siedo a gambe incrociate sotto lo sguardo perplesso di Emmet.
Nella mia mente visualizzo Edward, Alice, Jasper e perfino Rose. Li
individuo tutti e con un respiro profondo inizio a far fluire il mio
potere.
Avevo
iniziato pochi minuti prima a sentire un calore diverso da quello del
Sole.
Qualcuno
aveva appiccato il fuoco. Non potevo capire bene in mezzo a tutta quella
confusione cosa o chi lo aveva innescato.
Probabilmente qualche Lycan aveva appiccato il
fuoco come arma di difesa.
Un odore
particolare riesce ad attirare la mia attenzione.
Un odore
simile a quello di Bella.
L'odore di
Renesmee!
Stacco
violentemente un braccio ad Aro che ruggisce infuriato. Alice arriva dietro alle
sue spalle staccandogli definitivamente la testa. Il suo corpo ora giace
immobile sul terriccio del bosco.
«E' qui!»
urla spaventata Alice.
«Lo so, lo
so.» le rispondo prendendo i pezzi di Aro e avvicinandomi pericolosamente al
fuoco mentre mia sorella cerca di proteggermi da possibili attacchi dei Volturi.
Abbiamo ucciso Aro ma in questo caos non credo che si possa cercare un qualche
tipo di dialogo.
«Se non ce
ne andiamo via da qui immediatamente moriremo...moriremo tutti!» urla mia
sorella turbata per la mancanza delle sue visioni. Ci sono troppi Lycan che
bloccano le sue visioni. Non è mai stata così cieca come
adesso.
«Tu cerca
Rosalie, Emmet e Jasper. Io devo trovare mia figlia!»
Mi metto a
correre cercando la sua scia di profumo ma il fumo rende quasi impossibile
scovarla.
I Lycan per
nulla intimoriti dalle fiamme che stanno diligando continuano la loro missione
cercando di far fuori più Volturi che possono.
"Nauhel...dove...dove si
trova"
Ruggisco
fuorioso.
Quel
maledetto.
Alice aveva
avuto dei brevi squarci di loro due. Non pensavo che la loro relazione fosse
arrivata fino a quel punto. Lei era cambiata. Lo sentivo dai suoi pensieri. Era
cresciuta, più del previsto.
Più di
quanto mi sia mai potuto aspettare. Sapevo che crescevano in fretta ma
nonostante tutto pensavo fosse ancora una bambina.
«RENESMEE!!» urlo e la mia voce riecheggia tra
gli alberi.
"Papà!"
Mi
riconosce. Ha riconosciuto la mia voce. Seguo la scia di pensieri che pensano
prima a me poi a Nauhel. Un continuo ciclo di pensieri.
Uccido
qualsiasi persona si mette davanti a me.
Nessuno può
tenermi lontano da mia figlia.
Quando
arrivo vedo una ragazza piegata su Nauhel. «Renesmee...» mormoro, alza lo
sguardo e per un attimo sembra di specchiarmi in me stesso.
Siamo
praticamente identici se non fosse per gli occhi. Uguali a quelli della
madre.
«Papà!»
singhiozza. Dietro di loro le fiamme iniziano ad avanzare.
«Papà
dobbiamo andare! Aiutami a portarlo via da qui.» guardo prima lei poi Nauhel che
è ferito ad un fianco ed è svenuto.
Patetico
mezzo vampiro.
Meno di un
battito di ciglia lo sollevo portandolo sulla spalla. «Dobbiamo tornare
indietro. Stammi più vicina che puoi.»
Sono
terribilmente in ansia. Non riesco a far chiarezza nei pensieri delle persone e
questo non aiuta la nostra avanzata.
Ho bisogno
di chiarezza, sicurezza.
C'è mia
figlia. Non posso richiare.
In più ho
un peso morto sulla spalla che non aiuta di certo la visuale sulla destra. Devo
affidarmi semplicemente ai pensieri, sperando sempre che pensino di attaccare
Edward Cullen o la sua figlia.
«Chi è
stato?» sibilo riferendomi alle condizioni di Nauhel.
Era il
migliore nel gruppo dei mezzi-vampiri. Chi potrebbe mai ridurlo in questo stato?
L'unico che poteva avere la meglio su di lui è dalla sua stessa
parte.
«E' stato
Felix.»
Appena mia
figlia mi dice il nome dell'aggressore, lo sento dietro di
noi.
Faccio
cadere a terra pesantemente Nauhel e con un balzo indietro mi porto alle sue
spalle afferrandolo per la gola. Cerco di affondare i miei denti nella sua gola
per squarciargliela ma è tutto inutile. Mi prende per i capelli e mi trascina
davanti a lui buttandomi a terra. Immediatamente arriva un suo cazzotto nel mio
stomaco che non riesco a bloccare in tempo.
«SCAPPA!»
urlo rivolgendomi a mia figlia che cerca di trascinare il corpo di Nauhel. Non è
possibile che stia ancora pensando a lui in un momento così rischioso per la sua
vita. Il tradimento non è ammissibile.
I Volturi
non si vendicheranno solo su di me ma su tutta la mia
famiglia.
«Tua figlia
sarà la prossima a morire dopo di te.» ringhia pesantemente Felix nel mio
orecchio facendo aumentare la mia rabbia. Assesto un bello spintone sul suo
petto in modo da farlo vacillare indietro di qualche passo.
«VATTENE
VIA!» urlo prendendo per un braccio Renesmee strattonandola via dal corpo di
Nauhel.
Lei mi
guarda con le lacrime agli occhi, «Non posso lasciarlo qui!» urla disperata. Non
ha ancora assunto tutta la forza di un vampiro normale. Le manca tempo cosa che
per adesso è essenziale.
«La tua
vita è più impor...» non faccio in tempo a finire la frase che vengo attaccato
da dietro da Felix. I nostri ringhi si fondono insieme mentre uno cerca di
uccidere l'altro.
"Ho bisogno
di aiuto"
"Sto
arrivando"
Boccheggio
quando sento la voce di Bella nella mia testa. Bella.
Come è
possibile?
Sento il
profumo di Bella farsi sempre più vicino.
«TU VAI
VIA! Se ne occuperà tua madre!» urlo disperato a Renesmee che sembra cercarla
con uno sguardo. Subito dopo la vedo materializzarsi accanto a
lei.
Le assesta
un ceffone e prende Nauhel tra le sue braccia.
Felix
addenta il mio collo cercando di squarciarmi la gola. Per difendermi lo acceco
strappando gli occhi dalle orbite. Urla per il dolore.
L'ho reso
cieco. Devo giocarmela bene.
Inizio a
correre il più velocemente possibile intorno e in qualsiasi punto nelle
vicinanze per disorientarlo sensorialmente. A volte gli do uno spintone
facendolo cadere rovinosamente a terra.
Intanto mi
assicuro che la mia famiglia sia abbastanza lontana e al
sicuro.
Le fiamme
si fanno sempre più vicine.
Aver
minacciato la mia famiglia non è stata una buona idea. Lentamente inizio a
strappargli tutti gli arti, lasciandogli solo il busto e la
testa.
È ancora
consapevole di quello che succede.
Il mio
spirito di vampiro esulta vittorioso per questo scontro perchè non ha battuto il
gigante dei Volturi ma anche difeso egregiamente la sua famiglia da
lui.
Lo trascino
fino al fuoco che divampa lasciandolo per metà fuori.
Presto il
fuoco arriverà alla testa. Gongolo soddisfatto.
Purtroppo
per questo combattimento non ho tenuto presente che il fuoco ha iniziato a
circondarci.
Presto
sento il panico farsi strada in me.
Cerco una
qualche via di fuga ma non la trovo. Non esiste.
"Edward..."
La voce di
Bella risuona ancora nella mia testa.
"Edward!"
Stavolta è
più disperata.
«Bella...»
mormoro fermandomi in un punto abbastanza lontano dalle fiamme. Inizio a sentire
il calore del fuoco sulla mia pelle e questo mi fa impazzire. È l'unico modo per
distruggere un vampiro e ora potrei essere definitivamente morto.
"Fidati.
Fidati di me"
Mi guardo
intorno, sono veramente nella merda.
"Ti devi
fidare Edward..."
«Che cosa
devo fare!?» urlo esasperato.
Per un
attimo sento solo il crepitare del fuoco che sta intaccando tutto quello che
trova al suo passaggio. Il fuoco è una vera forza distuttrice.
"Passa
attraverso il fuoco"
Sgrano gli
occhi. Forse ho capito male. Non può chiedermi di passare in mezzo alle fiamme
che mi ucciderebbero.
"Fidati!"
E' un urlo
che mi stordisce.
"Edward..."
singhiozza quasi come se fosse sull'orlo del pianto.
«Mi
fido...mi fido...»mormoro prendendo un respiro profondo. I miei polmoni si
riempiono di fumo ma poco mi importa. Sono immortale...per adesso. Se
sopravviverò.
"Edward..."
Inizio a
correre passando attraverso le fiamme. Nella mia corsa mi accorgo di come una
specie di bolla sia come avvolta intorno al mio corpo.
Non mi sto
bruciando.
Non mi sto
lentamente consumando. Niente di tutto questo.
Corro
ancora più velocemente cercando con lo sguardo se qualche Lycan ha bisogno di
aiuto ma sembra che il bosco si sia svuotato.
Arrivo al
margine della foresta rintontito. In preda a qualche specie di follia da delirio
di onnipotenza.
Ruggisco
vittorioso appena mi sento al sicuro.
«Edward!»
Mia sorella
mi si lancia letteralmente al collo e capisco dai suoi pensieri che è contenta
di vedermi sano e salvo. In lontananza vedo Emmet che sorregge una Bella
stremata. «Cosa è successo?» chiedo preoccupato vedendola ansimante tra le
braccia di mio fratello.
«Ha usato troppo il suo potere...»
mormora Alice ma continuo a non capire. Mi aiuta Renesmee, appoggia la mano sul
mio braccio e in pochi secondi rivedo tutto quello che è successo come se fossi
stato presente in quegli
attimi.
Bella che si concentra fino a quando i
suoi occhi non diventano interamente neri ed Emmet mi/le spiega che sta cercando
di estendere il suo potere per proteggere tutte le persone che non devono morire
nel rogo. Quando tutti sono in salvo Bella concentra interamente tutte le sue
energie su di me per salvarmi. Attendo troppo e lei si sforza per condurmi fuori
da quell'incendio. Il suo potere mi ha salvato.
Bella mi ha salvato.
«Edward...» mormora aprendo per un
attimo gli occhi.
«Sono qui Bella...sono
qui.»
Stringo forte la sua mano tra le mie
cercando di trasmetterle tutta la forza che ho in corpo.
«Si riprenderà presto...» mormora
Rose. «C'è un modo per recuperarlo più velocemente...»
Guardo Jasper ed aspetto che vada
avanti. "Falle bere il tuo sangue..." pensa per non farsi sentire dagli altri.
Non me lo faccio ripetere due volte. Con l'unghia dell'indice incido la pelle
del collo facendo sgorgare del sangue.
«Bevi...» mormoro avvicinando le sue
labbra al mio collo. Beve avidamente il mio sangue, questo gesto è altamente
eccitante. Le sue dita stringono i miei capelli tirandomi leggermente indietro
per avere un maggior acesso al mio collo.
«Bella...basta così!» dice Alice
preoccupata. Lecca la ferita e si stacca da me. «Ti amo.» mormoro stringendola
forte a me. Pensavo di perderla. Non sarebbe successo ma non sono ancora
entrato nell'ottica delle idee che lei oramai è una vampira. Sono sorpreso anche
di questo suo potere.
Non l'avrei mai immaginato.
«Ora dobbiamo aiutare gli altri...»
mormora Emmet guardandosi intorno. A poco distanza da noi si sono formati i
primi gruppi di Lycan ma anche di mezzi-vampiri.
«Aro è morto.» spiego alzandomi in
pieno e portando Bella con me.
«Anche Caius.»
Ci guardiamo per un attimo finchè il
mio sguardo si posa su Renesmee.
«Potevi morire...» sibilo.
«Ma non è successo...» interviene
Bella difendendola. Ecco, me lo dovevo aspettare, complicità
femminile.
«Aiutate Nauhel...vi prego...»
mormora. Guardo prima Bella poi mia figlia.
«Meglio lui che un cane, no?» commenta
Emmet ridendo. Come un fulmine a ciel sereno mi torna in mente l'alpha dei
Lycan.
«Jacob!»
Corro veloce in mezzo ai licantropi
che si sono trasformati in esseri umani e mi chiedo se Alice ha il buon senso di
tenere sua nipote lontano da questo spettacolo di uomini nudi.
«Dov'è Jacob?» chiedo vedendo Paul
disteso a terra a riprendere fiato.
«Con Leah...» dice
tossendo.
Seguo la scia di pensieri fino a
trovare l'unica donna Lycan. «Come sta?» chiedo appena la vedo con in grembo il
suo alpha.
«Potrebbe stare meglio se solo quella
pazzoide non si fosse accanita in quel modo su di lui. Sapevo che non dovevamo
fidarci di lei...» commenta stizzita.
«Leah! E' stata ingannata.» le
rispondo a tono difendendo la mia Bella. Mi ricordo della mia sfuriata ma era
prima di capire il meccanismo del corpo dei licantropi. Jacob si sarebbe ripreso
in fretta, non come fanno i vampiri ma il loro organismo così sviluppato
l'avrebbe aiutato a sopravvivere.
Jacob riapre gli occhi lentamente, non
ha un bell'aspetto. «Abbiamo vinto?» mi chiede con voce smorzata dalla fatica.
Scuoto la testa divertito, non pensa alla sua salute, pensa alla
battaglia.
«Abbiamo vinto amico
mio...»
Jacob sospira felice e si abbandona
alle cure di Leah.
Ed eccomi qui. Odio
Jacob ma non potevo ucciderlo, sopratutto per mano di Bella. Non sarebbe stato
giusto anche se ho un odio sviscerale per lui. Resta il fatto che anche per
questa storia siamo agli sgoccioli. Ne mancano veramente pochi. Sotto ho
inserito una foto di come io immagino essere Renesmee...XD più o meno ci siamo
dai. Inoltre ho aggiunto un video per cui ho ricevuto i complimenti direttamente
dal cantante...ero così 0.0 senza parole. E' lo stesso artista di un altro video
che avevo fatto: Ricardo Munoz. Vi consiglio questo artista perchè ha una voce
veramente stupenda.
Vi ringrazio
immensamente per tutto il supporto che mi date. E' gratificante sapere che
quello che scrivi piace. Voi siete fantastici e sono contentissima ogni volta
che leggo una vostra recensione XD
Contatti:
MSN: purelove89@hotmail.it - per
parlarmi o ricevere gli avvisi di quando sposto le storie o le anticipazioni (su
Facebook)
FACEBOOK: Valentina
Purelove - Qui troverete le anticipazioni sui prossimi capitoli come
note.
Ecco qui il
capitolo conclusivo di questa storia e lo faccio un pò con la lacrimuccia
che scende sulla guancia perchè ci sono molto affezionata e finirla...non so, mi
dispiace un casino ma ogni storia prima o poi deve finire.
Spero di essere
riuscita ad emozionarvi e a tenervi con il fiato sospeso. Vi ringazio
immensamente per tutti i commenti che avete lasciato nel corso della storia e
sopratutto di tutto l'appoggio che mi avete dato. Senza di voi probabilmente non
sarebbe arrivata fino a questo punto e non avrei continuato a
scrivere...
Ora smetto di
blaterare e vi lascio al capitolo sperando che vi piaccia!
Un bacione
vale
BELLA:
Mi lascio coccolare tra
le sue braccia finalmente nella poca pace che si è creata dopo lo
scontro.
I volturi
sconfitti.
Cullen
vincitori.
Sono stata per così
tanto tempo distante da lui che ora non riesco a staccarmi, sembro una cozza.
Dove va lui, vado anche io. La chimica tra noi due ora, è più forte di prima.
È come una droga a cui
non riesco a farne a meno.
Jacob è vivo. Non l'ho
ucciso ma dopo aver visto come guarda mia figlia rimpiango di non averlo fatto.
Non posso fare a meno di pensare che per lei Nauhel sarebbe molto meglio e dopo
che sua zia Alice le ha detto il perchè di quelle attenzioni da parte sua ha
voluto prendersi un attimo per capire lasciando entrambi a mani
vuote.
È divertente vederli
insieme alla stessa festa.
È divertente vedere
licantropi e vampiri cercare di respirare alla presenza dell'altro. Ed ora anche
io sono tra quelli che non riescono a sopportare l'odore dei
licantropi.
«Mi perdoni?» mormoro
baciando il suo mento perfetto. Mi guarda come se stessi parlando un'altra
lingua. «Non riesco a dimenticare il tuo sguardo dopo il mio attacco a
Jacob.»
Mi fa voltare verso di
lui per guardarlo meglio negli occhi.
«Sei tu che mi devi
perdonare. Ti ho gridato contro ma tu non avevi colpa. Sei stata una pedina
nelle mani di Aro.»
«E questo non potrò mai
perdonarmelo.» sbotto facendogli capire come mi sento.
«No Bella. Devi farlo
perchè io avrei fatto la stessa cosa al tuo posto. Ti avevano detto che ero
morto. Io avrei fatto molto peggio te lo garantisco.» mi spiega dandomi brevi
baci, se potessi piangere adesso lo farei.
«Cosa succederà
adesso?» gli chiedo in ansia. Come reagiranno gli umani? E gli altri
vampiri?
«Carlisle prenderà il
posto di Aro. Ha richiamato tutti i vampiri per presentarsi e capire se sono
disposti a collaborare seguendo la "dieta". È ora di cambiare le
cose...»
Mi accarezza il volto
usando i polpastrelli che delineano delicatamente linee immaginarie sulle mie
guance.
«Gli umani saranno
liberi...»
il mio animo si
alleggerisce con questa ammissione da parte sue, non che abbia mai dubitato
delle intenzioni di Edward ma sentirlo dire fa tutt'altro
effetto.
Il ricordo di quei
giorni di terrore sono ancora vividi nella mia mente e ripercorro brevemente la
mia vita pensando a come le cose possono cambiare in così poco tempo. Ora anche
io sono un vampiro, un essere che fino a poco tempo fa disprezzavo fino a quando
non mi sono innamorata di uno di loro.
Un timido Sole inizia a
sbucare dalle nuvole prima cariche di pioggia che hanno contribuito a spegnere
il fuoco che io stessa avevo appiccato.
«Reneesme?» mi chiede
Edward destandomi dai miei pensieri.
«Credo che sia con
Alice per cercare di calmarla. Tutti questi licantropi lo sai che la fanno
impazzire...» mormoro sghignazzando. Mi stringe forte in un senso di possesso e
le sue labbra sono subito sulle mie, gli circondo il collo con le braccia
tirandogli i capelli indietro per avere libero accesso alla sua gola dove il
sangue scorre ora veloce. Succhio avida la sua pelle ma non lo mordo, se
assaggiassi il suo sangue non mi fermerei e finiremo per fare l'amore sul
tavolo.
L'esperienza da umana
mi ha lasciato senza fiato e ora mi chiedo come sarebbe farlo da vampira visto
che sembra che tutte le mie emozioni o sensazioni vengono amplificate
all'infinito.
«Voglio provare una
cosa...» mormoro mordicchiandogli il labbro inferiore. Nello stesso momento
abbasso totalmente il mio scudo lasciandogli intravedere i miei pensieri, non
faccio in tempo nemmeno a finirlo che Edward corre su in casa posandomi sul
letto.
«Non vuoi stare un pò
con gli altri?» gli chiedo ridendo di gusto dal suo
comportamento.
«Volevi passare un pò
di tempo con tua figlia...» lo istigo per vedere una sua reazione ma
effettivamente è da troppo tempo che non stiamo un pò insieme che tutto passa in
secondo piano. Prima di tutti ci siamo io e lui.
«Abbiamo tutta
l'eternità amore.» sussurra al mio orecchio per poi scendere a baciarmi il
collo. Quelle parole scatenano in me una verità che ancora non avevo compreso, è
vero. Ci sarebbe stato tutto il tempo che avremo voluto per fare qualsiasi
cosa.
Tutta l'eternità
insieme a lui.
Insieme al mio vero
amore.
Si ferma per incrociare
il mio sguardo.
«Mi sei mancata così
tanto...» mormora baciandomi la guancia. «Anche tu, da morire...» gli rispondo
aggrappandomi alle sue spalle per baciarlo all altezza del suo
cuore.
«Ti amerò per sempre
Bella.»
Lo bacio
appassionatamente.
«Sai una cosa che non
abbiamo ancora fatto?» mi chiede incrociando le nostre dita. «Che cosa?» gli
chiedo baciandogli le nocche della mano una ad una.
«Sposami Bella...e mi
farai l'uomo più felice su questo intero pianeta.»
Rimango senza fiato e
salto sul letto cercando la conferma di quello che ho sentito nei suoi
occhi.
«Non stai scherzando,
vero?»
Scuote il capo per poi
finire con un bacio timido sulle labbra.
«Quindi...tu
vuoi...»
Non gli faccio nemmeno
finire la frase. Mi butto addosso a lui tempestandolo di baci e "sì". Nello
stesso momento sentiamo un grido di felicità provenire dal giardino di casa dove
si sta svolgendo la festa per la caduta di Aro.
Ci guardiamo scoppiando
a ridere, «Alice...» diciamo in coro.
Per sempre
insieme.
Per sempre
felici.
Ed eccoci qui alla
fine.
Mi sembra giusto terminare qui,
secondo me è inutile portare avanti la storia con anche un capitolo dedicato al
matrimonio ma visto che secondo me la Meyer ha fatto già nell'originale un
bellissimo lavoro non voglio rovinare quell'immagine con una visione mia. Mi è
sembrata una cosa carina terminare così il capitolo dove finalmente si respira
un'aria colma di felicità.
Non so se ci sarà una continuazione.
Probabilmente no....bah, vedremo.
Spero che il capitolo vi sia
piaciuto!
Ancora grazie a tutti quanti per i
commenti e il sostegno che mi avete dimostrato capitolo dopo capitolo. XD Un
bacione immenso e spero di ritrovarvi nelle altre mie
storie!!