I Don't Remember

di ItsJustLuly
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Cos'è Successo? ***
Capitolo 2: *** Mettiamo Insieme I Pezzi ***
Capitolo 3: *** Ritrovamenti ***
Capitolo 4: *** 'Con Un Amico In Più' ***
Capitolo 5: *** Daniel si è rotto ***
Capitolo 6: *** Andiamo da K ***
Capitolo 7: *** Tu Fai Cosa?! ***
Capitolo 8: *** "Ehm.. cosa ne facciamo di lui?" ***



Capitolo 1
*** Cos'è Successo? ***


Mi svegliai con una forte sensazione di nausea. Forse era meglio non bere così tanto ieri sera. La stanza era impregnata dalla puzza di alcool.
Che schifo.
Era buio, l'unica luce entrava da una piccola fessura nelle tende. Mi guardai un po' attorno per capire in che razza di posto fossi capitata. Era un hotel questo? E ammazza che hotel! Sicuramente avrà avuto minimo quattro stelle se non cinque. Ma come c'ero finita in un hotel?

Improvvisamente il letto si mosse e persi 20 anni di vita per lo spavento prima di notare un individuo nel letto di fianco a me.
Oh merda.
Spostai leggermente le coperte per capire chi fosse e trattenni un urlo quando capii che si trattava di Michael Clifford. Oddio, sono andata a letto con Michael Clifford e neanche me lo ricordo?
Merda.

Prima che si svegliasse presi dei vestiti che trovai sparsi per la camera; la maglietta non era decisamente mia visto che mi arrivava fino alle ginocchia.

Stavo per uscire quando decisi che magari non sarebbe stata una cattiva idea lasciargli il mio numero su un bigliettino sul comodino, fa molto da film. Così appogiai il piccolo pezzo di carta col numero e firmato Luly sul comodino e prima di uscire feci tappa in bagno per sistemarmi minimamente allo specchio.

Pessima idea. L'individuo che prima dormiva beatamente si era svegliato e si stava dirigendo nella mia direzione. Pensai fosse un'idea furba nascondersi nella doccia. Cosa mi spinse a fare questa cavolata lo sa solo il mio subconscio ma non volevo farmi vedere. Cosa gli avrei detto? 'Hey, siamo finiti a letto ma non ricordo come. Non so neanche quando o dove ti ho incontrato. Ma ehi, io solo Luly, piacere'? Sono una persona già abbastanza imbarazzante di mio, meglio evitare queste situazioni. Non so se per mia fortuna o sfortuna il ragazzo era ancora completamente nudo e, oh mio dio, la Cliffaconda. Credo che bestemmiai internamente più in quel momento che in tutta la mia vita.

Lui uscì dal bagno e sentì che si ributtò sul letto e colsi quella occasione per correre fuori dalla stanza.
Nel tragitto fuori chiamai un taxi e cercai di far mente locale di cosa fosse successo la sera prima. Cosa diamine era successo? Come d'istinto chiamai la mia migliore amica, che tra l'altro ero uscita con lei ed ero con lei per quel poco che ricordo.

"Luly finalmente! Ma che fine avevi fatto ieri sera? Sei sparita!"

"E tu non sei venuta a cercarmi? Grazie Cris! Comunque non è questo l'importante. Dove sei?"

"Mi sono appena alzata. Ho una sbornia e non puoi capire".

Oh si cara posso capire benissimo.

"Tra 15 minuti al bar sotto casa tua". Riattaccai prima che potesse contestare.

Arrivai al bar, mai conciata così male in vita mia. Avevo su questa enorme maglia nera di qualche band sconosciuta che mi stava quasi da vestito, i tacchi dalla sera precedente, la pochette brillantinata e in mano quello straccio che una volta era il mio vestito.

"Cosa ti è successo?" Mi chiese guardandomi storta Cris.

"Buongiorno anche a te Cris. Vorrei saperlo anche io. Cos'è successo ieri sera?" Chiesi lasciandomi cadare di peso sulla sedia opposta alla sua.

"Ehm, dipende fino a che punto della serata. Credo di averti persa verso le due".

La guardai incuriosita incitandola ad andare avanti col discorso.

"Praticamente mi avevi detto che dovevi andate da qualche parte per non so cosa ma che saresti tornata. Poi verso le cinque e mezza stavamo andando via da quel pub e boh, non c'eri e non rispondevi al telefono".

"Aspetta quale pub? Non eravamo alla festa di bentornata della Mary?"

"Sì, ma tutta la sera farfugliavi qualcosa su come Tom non ti amasse e che era un coglione e ci sei andata giù pesante coi drink. Se non sbaglio già a casa sua eri finita K.O. Poi abbiamo deciso di andare al pub, quello nuovo, non ricordo il nome.... hai presente vicino a dove lavorava prima Rebecca?"

"Okey forse ho dei vaghi ricordi. E quindi poi io me ne sono andata?"

Cercavo di ricostruire con scarso successo.

"Esatto. Da li non ne ho idea di dove tu sia andata, ma pareva che non volevi essere seguita. Seratina interessante?" Mi chiese con quella sua faccia da maniaca pervertita.

"Diciamo di si..."

"Allora? Chi hai trovato? Era ricco? Almeno dimmi che era figo!"

"Cris-"

Continuava a sparare una domanda dopo l'altra senza sosta.

"CRIS! Ho mal di testa. Calmati".

"Daaiiii. Non mi racconti che hai fatto?"

"Quello lo vorrei sapere anche io. Ti dico solo che sta mattina mi sono svegliata in una camera d'hotel a cinque stelle nel letto con - non prendermi per pazza - niente meno che Michael Clifford".

La sua faccia era da ritratto. Rimane con la bocca spalancata a fissarmi per più del dovuto e pur dovendo esserci abituata, visto il numero di anni da cui ci conoscevamo, la cosa mi metteva a disagio.

"Cris... sono seria".

"Tu mi prendi per il culo. ORA MI SPIEGHI COME HAI FATTO!"

E qui partì un facepalm.

"Te l'ho detto! Non ne ho idea. Non ricordo assolutamente niente! Sta mattina mi sono svegliata e pensavo di morire".

"E lui che ha detto?"

"Niente. Me ne sono andata prima che si potesse accorgere della mia presenza". L'atmosfera si fece più cupa.

"Luly. Tu te ne sei andata. Sei andata via. Sei uscita senza fare o dire niente. LULY". Mi tirò uno schiaffo sul braccio.

"Ahia! E questo per cos'era?!" Mi lamentai massaggiandomi la parte colpita.

"Ma ti sei completamente rincoglionita o cosa?! Ma robe da matti. Ma io non ti ho inegnato niente in tutti questi anni? Ma cosa parlo a fare se poi non mi ascolti? Non ho parole.." Aveva iniziato a parlare da sola.

"E ora?" Continuò lei.

"E ora niente. Cosa vuoi che succeda? Tanto amore come nelle fanfiction? Pfft ma figuriamici". Ammisi tristemente.

"Anzi, ora vado a casa che necessito di una doccia, va". Mi alzai per andarmene.

"Io non mi laverei più" la sentii borbottare.

A/N
Ehii scusate il disagio (perché questa storia è puro disagio e basta). Spero vi possa far ridere ♡
Se vi piace lasciare un commento coi vostri pareri ♡
Love you xx - Luly ♡

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Capitolo 2
*** Mettiamo Insieme I Pezzi ***


Quella doccia era la cosa più bella che potessi avere in quel momento. Quando finalmente mi asciugai e mi vestì, mi buttai sul letto svuotano la pochette alla ricerca di qualche scontrino che mi aiutasse a ricordare come, dove e quando ho interagito con Clifford. Ma questa cosa mi rende ufficalmente una groupie? Devo dire che l'idea non mi dispiaceva affatto.

Telefono, portafoglio, altro telefono, fazzoletti, chiavi.. Mi bloccai. Altro telefono? Io non ho due telefoni. Con un nodo in gola cercai di sbloccarlo realizzando però che la batteria fosse completamente morta. Lo misi sotto carica, per fortuna era lo stesso modello del mio, e attesi qualche minuto in più per scoprire chi fosse il proprietario.

Niente password. Questo rendeva tutto più semplice. Come blocco schermo c'era pikachu. A chi diamine avevo involontariamente rubato il telefono?

Lo sboccai, come sfondo vi era una vecchia foto di Billie Joe Armstrong. Aprì le foto per vedere se ci fosse qualche selfie. Non rimasi delusa. Ancora una volta, niente meno che Michael Clifford. Oddio. Ho il suo telefono. Ora mi prenderanno per ladra. E ora cosa faccio? Che me ne faccio?

Oh ma che carina questa foto! Erano tutti i ragazzi della band che si erano addormentati su un divano. Adorabili.

Aspetta.
Perché ci stiamo sposando? Inutile dire che il mio occhio cadde sulla mia mano e, PORCA PUTTANA una fede. Oh no. Questo non è successo davvero. Aprì il portafoglio, dentro vi erano 3 scontrini dal famoso pub di cui parlava Cris quella mattina, uno scontrino di un club di spogliarelliste?! Una ricevuta di pagamento di 3000$ di non so dove, e la copia firmata del contratto di matrimonio. Oh merda. No no no no no. Questa dev'essere una cavolta. Qualcosa di non legale. Per forza.

Come d'istinto presi il mio cell per chiamare Cris ma fui bloccata dalla tentazione di vedere tra le foto del mio cellulare.
Altre foto di quel matrimonio improvvisato, una mia foto con una scimmia, Michael nell'esatto momento in cui l'elefante lo colpì alle palle... ma eravamo allo zoo?
Mi sembrava di star vivendo nel film 'Una Notte Da Leoni'.
Il mal di testa non fece altro che salire.
Okey Luly, ripigliati. Cerchiamo di sistemare questa cosa. Finalmente chiamai Cris.

"Heyy. Allora oggi andiamo a pranzare in quel nuovo ristorante cinese?"

"Cris. Mi sono sposata". Lasciai uscire senza tanti giri di parole.

"E non mi hai invitata? Mi sento offesa!"

Ed ecco il secondo facepalm della giornata.

"Cris non hai capito. Io ieri sera mi sono sposata con Michael. Cioè non lo so se sia vero, spero di no. Giuro che è peggio di un film"
"Luly, se è vero ora lui ti mantiene a vita e sarai ricca per sempre. Non lamentarti"

Ma come faceva a prendere tutto così alla leggera lei?

"Prendi da mangiare al cinese e vieni da me. Vediamo di rimettere insieme i pezzi. Ah dimenticavo, ho pure il suo telefono".

"20 secondi e sono da te". Riattaccò.

Nell'attesa fissai l'anello che avevo al dito. Era veramente bellissimo per essere qualcosa preso a caso. Era sottile e semplice con un piccolo diamantino.
Improvvisamente il cellulare del ragazzo iniziò a suonare ininterrottamente. Una marea di notifiche tutte in una volta.
Sostanzialmente, tralasciando i social, erano 24 chiamate perse da 'Ash', altre 14 da 'Cal', 37 da 'Lukey', 1493 notifiche di whatsapp e 46 sms. Oh. Dopo quasi 5 minuti di pazzia, il telefono squillò di nuovo. Sta volta era una chiamata. Guardai il numero: 'Lukey'. Non potevo di certo rispondere io. Quando smise di suonare il suo, iniziò a suonare il mio. Numero sconosciuto. Decisi di non rispondere.
Nel frattempo arrivò Cris assieme a Mary e il cibo cinese. Iniziammo a guardare gli indizi e ricostruire la serata.

"Okey, allora, io ti ho persa attorno alle due". Affermò Cris.

"Alle due e mezza credo tu abbia chiamato un taxi col mio telefono" precisò Mary scorrendo tra la cronologia delle chiamate.
Decisi di fare lo stesso col mio telefono. 03:14 - Walter.

"Hai chiamato lo stalker?" Mi chiese stupita Cris.

"Non è uno stalker ma un investigatore privato. Ma perché l'ho chiamato?"
"Certo certo chiamalo come ti pare. Fatto sta che quell'uomo ha un gps per localizzare qualsiasi essere vivente".

"Localizzare ogni essere vivente.."

"È quello che ho detto.." disse confusa la ragazza bionda.

"Credo di aver capito" affermai facendo partire la chiamata per parlare nuovamente con Walter e chiedergli conferma.

L'uomo confermò la mia teoria. Per qualche strano motivo avevo scoperto che i 5sos erano in zona e da brava fangirl ero andata a cercarli. Ragionamento che non fa una piega. Ecco com'ero finita al club di spoglirelliste verso le 03:48, come riportava lo scontrino.

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Capitolo 3
*** Ritrovamenti ***


"Una ricevuta da 3000$ da... cos'è questo?" Mi chiese Mary intanto che si faceva passare tra le mani i migliettini ormai sparsi per il letto.

"Ad essere sincera? Non ne ho idea. Non ricordo. Perché ho speso 3000$? Io neanche ce li ho 3000$ da spedere cosi?!" Questa cosa mi preoccupava.

"É una scritta quella sul tacco?" Chiese così dal nulla Cris.

"Che stai dicendo dov- Oh. È un numero" confermai prendendo in mano la scarpe e guardando sulla lunghezza del tacco.

"Dammi qua" mi strappò la scarpa di mano e iniziò a digitare il numero facendo suonare il telefono del ragazzo.

"Ti ha dato il suo numero sulla scarpa?! Ma che porcate avete fatto? Ehiii" disse con la sua solita voce da maniaca perversa.

"Quanto vorrei saperlo anche io" ammisi con un tono di tristezza.

"Io forse lo so" Affermò Mary che nel frattempo si era fatta scorrere la galleria di Michael trovando un video leggermente.. intimo.

"Mary non lo aprire. MARY NON CI PROVARE". Cercai di toglierle il telefono dalle mani, inutilmente. Premette play e credo che la mia faccia divenne più rossa ed infuocata di un peperoncino piccante.

"Sticazzi Luly, non ti facevo cosi" rise Cris col suo ché di malizioso. "Complimenti pure alla Cliffaconda".

"Okey, okey. Divertimento finito per voi due". Dissi finalmente sfilando il cellulare dalle mani di Mary. Per fortuna che erano le mie migliori amiche, se fossero state persone a caso sarei potuta morire dalla vergogna.

"Senti non è che potrei prendere il numero di Calum?" Mi chiese Cris con disinvoltura mentre si dirigeva all'uscita.

"Basta che non fai niente di imbarazzate". Ma cosa lo dico a fare? Stiamo parlando di Cris, quella ragazza è letteralmente senza pudore.

"Si Mary puoi prendere quello che vuoi" aggiunsi ancor prima che mi potesse chiedere niente.

Una volta uscite, iniziai a rimettere le cose al proprio posto, scontrini dei bar nel cestino, il contratto in un cassetto e la ricevuta di quell'assurdo pagamento nel portafoglio. Ma quando aprì quest'ultimo scivolò fuori una carta di credito, anche quella non mia. Ma perché tutte a me.

Decisi di aggiornare le mie due migliori amiche di questo nuovo ritrovamento.
Da Cris: Oddio me la regali vero?

Da Mary: Quando si va a fare shopping?

Da Luly: Ma voi siete matte. Questa non si tocca.

Da Mary: Ma tanto avrà tanti di quei soldi che manco se ne accorgerà!

Da Cris: Esatto! Dai Lulyyy.

Da Luly: No! Non se ne parla proprio. Questione chiusa. Ci vediamo stasera al moonlight?

Da Cris: Ovvio. Qui serve un secondo round!

Da Mary: Io ci sono.

Il moonlight era il pub che avevano aperto delle nostre vecchie amiche, Ariel e Spoffy. Tutti i Martedì, Venerdì e Domenica sera eravamo piazzate li. Quel posto era a dir poco fantastico. Era un elogio alla musica old-school punk-rock, semplicemente magnifico. Passò qualche ora e poi il mio cellulare squillò di nuovo. Ovviamete pure io mi ero salvata tutti i numeri interessati ed è per questo che sul mio schermo apparve la scritta 'Luke Hemmings'.

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Capitolo 4
*** 'Con Un Amico In Più' ***


Persi qualche battito di troppo. Ma che faccio? Rispondo?
Mi schiarì la voce e risposi.

"Pronto?"

"Si, ciao, chi parla?"

Ma a che razza di imbecille avevo risposto?

"Ehm, io sono Luly e sei stato tu a chiamare. Chi sei?"

"Io sono Luke".

Passaroni troppi secondi di silenzio che resero quella breve conversazione anche troppo imbarazzante.

"Posso aiutarti, Luke?". Osai chiedere visto che il ragazzo non fiatava.

"Si, sei gentile a chiederlo. Vedi, non so perché ma questo numero è uno dei ultimi che ho chiamato ieri notte. Eppure non so chi tu sia. Però speravo sapessi dirmi dov'è il mio amico Michael, è da sta mattina che lo cerchiamo".

"Provato a vedere in camera sua?"

Che risposta ovvia e idiota, ma non potevo neanche dirgli 'Ehi si guarda, sta mattina dopo essermi svegliata nel suo letto l'ho lasciato nella sua camera d'hotel', ma anche no.

"Sì, sembra se ne sia andato sta mattina. Almeno cosi dicono quelli della hall, ma non risponde al cellulare e, non lo so, speravo che potessi essermi di aiuto. Scusa se ti ho importunato". Riattaccò.

Mi assalì un inspiegabile senso di colpa. Ormai era sul pomeriggio tardi, sarei stata preoccupata anche io. Ero preoccupata anche io.

Da Luly: Moonlight. Subito.

Da Cris: Ma sono le 17?!

Da Mary: Bella la serata inizia presto oggi *--*

Da Luly: HO UN PROBLEMA.

Da Mary: Cosa ti affligge?

Da Cris: Wow come se fosss una novità.

Da Luly: Grazie Cris sei sempre d'aiuto. Comunque ho appena parlato al telefono con Luke Hemmings che mi ha detto che Michael è sparito.

Da Cris: HAI PARLATO CON LUKE?!

DA Luly: Ma possibile che quella sia la cosa più importante della frase?

Da Mary: Come fa a sparire una persona famosa? Con tutte le fan in giro per la città, se vai su twitter probabilmente trovi gli avvistamenti.

Da Luly: Okey. Io vedo se trovo qualcosa su twitter. Intanto muovete il culo, io sono già qui.

Ero praticamente la prima persona ad entrare nel locale visto che aveva appena aperto. Salutai le mie due vecchie amiche e tra una chiacchiera e l'altra, non so bene come, finì ler raccontsre anche a loro l'assurda situazione in cui mi trovavo.

"Ma hai provato ad andare nel club, quello delle spogliarelliste? Magari qualcuno si ricorda di te e sa dirti qualcosa". Suggerì Ariel.

"Sì! Magari sanno anche dirti in cosa hai speso 3000$!" Aggiunso Spoffy.

Non so se ero io ritardata o queste due ragazze erano dei geni.

"Vi adoro. Ma intanto datemi qualcosa di forte da bere, non credo di arrivate a sta sera sana di mente".

Nel frattempo arrivarono anche Cris e Mary, e dopo un drink, forse troppo pesante visto l'orario, andammo verso il club.
Uno squallore. Già da fuori sembrava una topaia. Perché un caga-soldi frequenterebbe certi posti? Lui che potrebbe permettersi il lusso del lusso! Bah.
Feci giusto in tempo ad entrare nel locale che uno strambo tizio in tuta leopardata mi abbracciò come se fossi un'amica che non vede da anni.

"LULY! Oddio quanto adoro questa ragazza! Allora? Com'è andata poi la serata?"

"Ehm, scusi signore. In realtà non ricordo molto e spe-"

"HAHAHAHAHA cara, ci credo che non ti ricordi niente". Mi interruppe.

"Cos- Che vuol dire? Perché?"
Ero confusa.

"Per Amnesia, ma è ovvio!!"

Ma che? Che sta dicendo sto individuo? Mi prende per il culo o cosa?

"Scusi non la seguo".

"Ma non dari del lei, sciocchina! Dai dai, queste formalità le abbiamo già sorvolate. Amnesia: la droga del dimeticare".

"CHE COSA?!"

Mi sentivo svenire. Ho comprato della droga? ERO UNA DROGATA? No, non era possibile.

"Tranquilla, tranquilla dolcezza! Non è davvero una droga. Mi dispiace che non te lo ricordi, per tutto ciò che ci hai speso. Hmpf, è il nostro servizio speciale all-inclusive, ler te e il tuo amichetto, quello coi capelli strani".

Michael!

"Okey alt. Stop. Aspetta. Quindi non mi sono drogata?"

"No cara".

"E quindi la ricevuta di 3000$ è di questo.. serivizio? E cosa sarebbe?"

"Oh sì, sì! Sarebbe la luna di miele con un amico in più. Nel vostro caso era Steve. Steve! Vieni qui amore di mamma".

Ecco che apparve mr.muscolo che farebbe invidia a mastrolindo. Solo in quel secondo momento capì cosa voleva dire 'luna di miele con una amico in più' e credo che persi i sensi.




A/N
Heyy! Spero che questa storia demenziale vi piaccia ♡
Credo che ormai si noti lo spunto preso da Una Notte Da Leoni hahaha
Se vi piace lasciate una recensione coi vostri pareri ♡
Love you - xx Luly ♡

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Capitolo 5
*** Daniel si è rotto ***


Mi risvegliai non so quanto tempo dopo su qualcosa del tipo un divanetto ricoperto di velluto rosso e alzando di poco gli occhi c'era Steve in nient'altro che quell'inguardabile tanga zebrato. Volevo risvenire.
Per fortuna accanto me c'erano ancora Cris e Mary che però mi tartassarono di domande appena mi svegliai.

"Ha chiamato Luke sul tuo cellulare intanto che dormivi, sta venendo qui" Affermò Cris.

"Hey non stavo dor- lui fa cosa?"

"Ma che è pure sorda ora?" Chiese rivolgendosi a Mary come se io non la potessi sentire. "Mi ha chiesto dove sei e gli ho detto che siamo qui".

"Oh porca puttana. MA CRIS MA TI SEI COMPLETAMENTE RINCOGLIONITA? Ma lo vedi questo posto? É squallido! Senza offesa signor... signor?"

"Wang"

"... Signor Wang. Comunque io non ci parlo".

"Ma come non ci parli? Mica capita a tutti di essere cercati da Luke Hemmings?" Disse sorprendentemente irritata.

Facepalm numero ho-perso-il-conto.

"É permesso?" Disse una voce angelica proveniente dall'entrata.

Proprio da li entrarono niente meno che Luke Hemmings seguito da Calum Hood e Ashton Irwin.
In altre circostanze probabilemente avrei dato di matto e sarei corsa ad abbracciarli, in fin dei conti sono sempre una fangirl. In quel momento volevo solo sprofondare nei più oscuri abissi.

"Hey. Chi di voi é Luly?" Chiese il gigante biondo.

Ecco che puntualmente 4 dita puntarono nella mia direzione.
Grandioso.
Alzai una mano sentendomi quasi colpevole di essere io.

"Ciao Luke" mi alzai per poterlo salutare.

"Come fai a sapere chi sono?"

Ma questo ragazzo lo faceva apposta o era seriamente idiota? Prima di poter formulare una risposta adeguata notai l'espressione stranita e preoccupata del ragazzo moro che fissava un punto dietro di me. Mi girai per vedere cosa fosse e trovai Cris semi-sdraiata a terra e Mary che le faceva aria con un pezzo di carta.

Le soluzioni qui sono due: o sono circondata da un branco di idoti oppure sono io ad essere pazza.
Dovevo immaginarmelo che Cris sarebbe andata in iperventilazione vedendo Calum. Provava un amore ed un'attrazione abbastanza malsana verso quel ragazzo. In casa aveva pure un altarino con delle sue foto per venerarlo e farsi strani viaggi mentali su di lui.

"In camera di Micheal ho trovato un bigliettino col tuo numero. Puoi esserci un po' più d'aiuto?" Chiese Ashton mostrandomi il biglietto che avevo lasciato sul comodino.

Decisi di raccontargli tutto ciò che avevo collegato, omettendo la parte di Steve, per quello c'è tempo.

"Vi siete sposati?!" Dissero quasi in coro.

"Eehh... sì. Sì. Così pare". Credo che quella sia stata la conversazione più imbarazzante della mia vita.

"E quindi ora dov'è?"

"Beh, ecco, io non ne ho idea-"
Venni interrotta da una telefonata. Era Ashley, il mio capo.
"Scusate devo davvero rispondere". Mi appartai leggermente. "Ashy! Tutto bene? Come posso esserti di aiuto di domenica pomeriggio?"

"Si può sapaere perché riaccendo il cellulare solo 10 minuti fa e me lo ritrovo intasato di foto di un tuo matrimonio?!"

Oh merda. Merda merda merda.

"È una storia un po' lunga e complicata. Non è che potresti mandari quelle foto?"

"Come vuoi. Domani in ufficio però voglio delle spiegazioni. Ti sposi e neanche mi inviti? Tsk. Ora vado che ho del lavoro da fare. Domani in ufficio e niente scuse".

Come riattaccò mi inviò le foto.

Per quale assurdo motivo Daniel, il leone di peluche, era il nostro testimone?

"Daniel..." sospirai tra me e me.

I presenti nella stanza mi guardarono con una faccia interrogativa.

"Daniel si era rotto!" Come un lampo vi tornò in mente questo particolare.

"Il peluche." Parlò per la prima volta Calum.

"Proprio lui. Apparentemente era il nostro testimone. Ricordo che si era strappata una zampa e Michael era disperato e poi... e poi non ricordo..." Raccontai tutto ad un fiato.

"Il toy hospital. Ma certo! Avrà portato Daniel ad aggiustarlo!" Luke sembrava entusiasta della sua affermazione.

"Qualcuno fa capire anche a noi?" Chiese Mary che aveva appena aiutato Cris a rialzarsi e teneva una mano sotto il suo mento per non farla sbavare a bocca aperta.

"Non sapete cos'è il toy hospital? Ma che razza di infanzia infelice avete avuto?"

Oh wow. Calum e Cris farebbero davvero una bella coppia.

"Comunque non è nient'altro che un negozio in cui aggiustano vecchi giocattoli". Continuò il cinegro.

"Allora andiamo li no?"

"Wow frena rossiccia. Te cosa c'entri?"

Ha detto 'wow frena' a me? Andiamo proprio bene...

"Hey gigante tedesco, si da il caso che io sia sua moglie".

Okey, ammetto che non avevo in mente altre scuse migliori ma mi sentivo in dovere di cercarlo anche io.
Lui non disse niente, mi fece semplicemente cenno con la mano di seguirlo e così feci, seguita ovviamente da Cris e Mary che non si sarebbero perse quest'opportunità per nulla al mondo.

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Capitolo 6
*** Andiamo da K ***


Tempo di mettere piede fuori dal locale ci fermammo tutti di colpo. Era buio, questo voleva dire che era notte, ovvero che tutti i negozi erano chiusi. Addio toy hospital.

"Siamo al punto di partenza?" Riuscì finalmente a formulare Cris.

"Più o meno" ammise Calum.

"No. Oggi é domenica!" Lo contraddí Luke.

"E quindi?" Chiese sempre Cris.

"E quindi, mia cara biondina, questo vuol dire che Michael starà andando da K!"

"Traduci anche per noi comuni mortali please?"

"La nostra consulente. Lei ci aiuta con qualsiasi cosa, soprattutto quando siamo in tour".

"Beh ma allora cosa stiamo facendo? Andiamo da questa K no?" Misi fretta io.

"Ma prima potreste scollare Miss Tettona da me?" Chiese Calum senza il minimo sforzo per provarci da solo.

"Sei davvero sicuro di quello che dici Cal?" Chiese Ash stupito.

"SI! Se resta spiaccicata qui non gliele posso toccare". Risponse con non-chalance.

Cris senza pensarci due volte iniziò ad indietreggiare tenendosi le tette tra le mani.
Dopo il mio ennesimo facepalm scoppiamo tutti in una sonora risata, tranne la diretta interessata che era ancora inquietata dal ragazzo che superava il suo livello di perversione.
Salimmo nella loro macchia che per fortuna era un furgoncino a tre file di sedili così ci stavamo tutti e sei. Ovviamente Cris si sedette di fianco a Calum che però stese il braccio tenendo la faccia di Cris schiacciata al finestrino per cercare di tenerla il più lontano possibile mentre lei, invano, agitava il braccio sperando di toccarlo. La scena era veramente comica e aiutò a sdrammatizzare la situazione.
Il viaggio non era lungo e arrivammo a casa di K in pochissimo tempo.

"Ma sticazzi! Questa villa è più grande del mio quartiere! Ma quanto la pagate la strizzacervelli? Tsk" si espresse liberamente Mary che era stata in silenzio fino a quel momento.

"A chi la devo dare per fare questo lavoro?" Aggiunse Cris con la sua solita finezza.

"Semplicemente a tuo marito cara. K è la madre di Michael" spiegò Calum appoggiando il gomito sulla testa di Cris facendole notare quanto sembrava bassa di fianco a lui.

"E levati" lo scostò lei.

"Aspetta aspetta frena. K è sua madre? E cosa aspettavi a dirmelo?" Rimproverai il biondo. "Non posso mica presentarmi 'Hey salve sono la moglie di suo figlio, per caso è in casa?' Cioè proprio no!"

Luke sembrava provarci gusto in quella situazione visto il sorrisetto stampato in faccia.

Non mi rispose nemmeno e suonò al campanello.
Ecco che puntualmente la donna aprì la porta e sembrava contenta di vedereni ragazzi. Ci fece cenno di entrare.

"K! Che piacere vederti. Come stai?" Chiese Ashton, probabilmente il più amichevole del gruppo.

"Oh tutto bene Ash, grazie. State cercando Mikey vero? Venite, è di la in salotto".

Tirammo tutti un sospiro di sollievo prima di seguirla nell'altra stanza.
I ragazzi per primi, io esitai leggermente. Era li sdraiato, con Daniel ancora rotto tra le mani. Stava dormendo; era totalmente diverso da come lo avevo lasciato quella mattina. Ora sembrava un gattino indifeso, un bimbo che riposava beatamente. Era quasi angelico.
Decidemmo di non svegliarlo quando la madre mi prese in disparte per raccontarmi ciò che le raccontò Mike, almeno quel poco che ricordava, che era davvero davvero poco visto che tutte le 'prove' sembravo avercele io. Però a quanto pare mi sfuggiva un dettaglio, uno molto importante ma che, secondo lei, sarebbe stato meglio mi raccontasse lui.
Ommioddio. Devo preoccuparmi? COSA MI SONO PERSA? Come se quello che era successo non fosse abbastanza. Che altra cazzata abbiamo fatto?
Per 'fortuna' (se così si può definire) l'unica cosa che si ricorda Michael è il matrimonio, vista la fede al dito. Oltre a quello i suoi ricordi arrivavano fino a verso mezzanotte quando lasciò i ragazzi ad un pub dicendogli che doveva andare in un posto ma che sarebbe tornato presto. Ma in realtà era andato in un altro locale per vedersi con un collezionista e contrattare il prezzo di una rarissima action figure di pikachu; primissima edizione, praticamente introvabile.
Probabilmente quel tipo lo avrà drogato o qualcosa del genere, questa era la teoria di K.

"Non vorrei disturbare la conversazione ma la piccola principessa si è svegliata" ci avvertì Ashton.

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Capitolo 7
*** Tu Fai Cosa?! ***


"Hey amico. Serata movimentata quella di ieri sera eh?" Lo prese in giro Calum essendo il primo ad entrare nella stanza.

"Taci Cal. Chi altro c'è di là?"

Suppongo sentiva le nostre voci.

"Beh oltre ai ragazzi" che intanto entravano dopo di lui, "la tua bella mogliettina e le sue strane BFF".

Ma quanto era sfacciato quel ragazzo? 
Vidi Michael arrossire leggermente.

"Ciao."

Ciao. Era davvero questo il meglio che sapevo fare? Solo ciao? Madonna che razza di sfigata che sono.

"Hey." Beh lui non è di meglio.

"Credo che voi abbiate molto di cui parlare" disse K spingendo forzatamente tutti in cucina.

Questo silenzio stava diventando davvero imbarazzante. Dopo dei bei 2-3 minuti che eravamo in piedi, cercando di fare, ma allo stesso tempo evitare, contatto visivo, lui mi disse di accomodarmi e così feci.
Si sedette di fianco a me ma ancora nessuna parola.

"Oh questi credo siano tuoi" iniziai io, ridandogli tutto ciò che gli apparteneva. "K mi ha pure detto più o meno quel che ricordi di ieri sera. Io ho passato la giornata a mettere insieme i pezzi" tirai fuori un po' tutti gli indizi.

"... Calum aveva ragione quando diceva che è stata una serata... movimentata."

Il mio sguardo era seriamente da ebete, il suo era leggermente perso. Non sapevo se avessi dovuto dirgli ogni dettaglio oppure lasciar perdere e dimenticare tutto.

"Qualcosa ricordo, come dei.. come dei flashback. Non so se ha senso." 
"Si si anche per me è così. Le foto sono state di grande aiuto però."

MALEDETTO IL MOMENTO CHE QUELLA FRASE USCÌ DALLA MIA BOCCA.

Lui iniziò a far scorrere la galleria e OVVIAMENTE cosa trova? IL video. Non un video qualsiasi.. proprio quello che si divertivano a vedere Cris e Mary quella mattina. Inutile star a descrivere l'intensa tonalità di rosso che prese la mia faccia.
Sotterratemi.

"Oh. Wow." Beh, almeno sembrava stupito ed approvare... qualsiasi cosa ci fosse da approvare.

"Eh, si, già, ehm.."

"Hey tranquilla. Sei molto sexy sai?" Affermò spettinandomi leggermente i capelli.

"Grazie?" Chiesi in tono interrogativo. Cosa si risponde in queste situazioni? Come ci si comporta. 
HELP.

"Visto che sei riuscita a mettere insieme più cose di me, ti prego racconti quale altra follia abbiamo fatto."

"Ehm.. sei davvero sicuro di voler sapere tutti i dettagli?" Chiesi mentre il mio pensiero era fisso su Steve.

"É così preoccupante?" Alzò un sopracciglio.

Io mi limitai ad annuire e lui mi fece cenno di cominciare.

Raccontai per l'ennesima volta quell'assurda storia. La sua espressione si fece sempre più sconvolta.

"Tu non sai cosa ho fatto io." Affermò a fine racconto.

"K mi aveva avvertita che dovevi dirmi qualcosa di importante". Confessai.

Lui si alzò in piedi. Iniziò a camminare avanti e indietro con lo sguardo fisso a terra; sembrava non trovare le parole giuste.

"Ho fatto una cazzata".

Beh caro mio. Tutta la nottata non è che sia stata esattamente etica.

"No non guardarmi così. Ho fatto qualcosa che mette a rischio il mio futuro".

"Tipo sposarti?" Gli ricordati dell'anello che portavo al dito.

"Oltre a quello... Parlo del fatto che ho mandato una mail al nostro manager per avvisarlo che mollo la band".

"TU HAI FATTO COSA?!"

"TU HAI FATTO COSA?!" Ripeté Calum entrando di colpo in salotto.

"Ci stavi ascoltando?" Chiese Michael non troppo sorpreso.

"Io? No. MA TU SEI UNA TESTA DI MINCHIA. LASCI LA BAND?!"

"No non lascia la band. Michael tu non lasci la band. Capito?!!" Mi intromisi.

"Aspetta. Magari non-" controllò qualcosa sul cellulare. "GRAZIE A DIO NON L'HA LETTA".

"Quindi basterebbe cancellarla dal suo cell prima che la legga ed è fatta" propose Mary entrando in salotto pure lei.

"Oh ma voi il concetto di privacy lo avere buttato fuori dalla finestra?" Ormai non so nemmeno perché mi stupivo.

Okey. Dovevamo fare qualcosa. Cancellare quella mail.

"Ho un piano" Affermò Luke che seguì a ruota gli altri due ficcanaso.

Questa cosa non era esattmente rassicurante.

Ci piazzammo tutti attorno al tavolo mentre Luke con carta e penna ci illustrava la sua folle impresa da supereroe.

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Capitolo 8
*** "Ehm.. cosa ne facciamo di lui?" ***


"Okey ragazzi questo è il piano: Domani mattina gli uffici aprono alle 8:00, Frank non controlla mai le mail prima delle 9:00, tempo di un caffè, una brioche, riprendersi dal weekend prima di iniziare a lavorare. L'unico problema è che non lascia mai l'ufficio, sapete... per far credere che stia davvero lavorando mentre in realtà se la prende comoda.." Luke iniziò ad esporci il suo piano.

"E tu come fai a sapere queste cose?" Chiese Ashton.

"Non ha importanza adesso" cercò di tagliar corto il biondino lasciandoci tutti con un espressione enigmatica. "L'importante è questo: dobbiamo distrarlo e farlo uscire da li, giusto il tempo di cancellare la mail ed uscire senza essere visti."

Più facile a dirsi che a farsi. Spero solo che abbia in mente anche cosa usare come distrazione.

"Cosa potrebbe far uscire Frank dal suo ufficio senza star li a pensarci molto?" Continuò il gigante dagli occhi azzurri.

Il suo tono lasciava intendere che aveva già una risposta alla sua domanda.

Ma piantarla con questi indovinelli del cazzo e arrivare dritto al punto no eh?

"Una scopata facile?! No? Seriamente lo conoscete così poco?"

Ah beh. Scusa se non ci siamo arrivati subito.

"Luke... non sarebbe male come idea ma... ti è sfuggito il particolare che lui va solo con le prostitute russe... cosa che non abbiamo". Precisò Ashton, irrequieto dal piano.

Improvvisamente il dito di Luke finì per puntare Cris, un enorme sorriso diabolico sulla sua faccia.

Tutti ci girammo nella sua direzione. Questo ragazzo era un genio.

"É bionda, ha gli occhi azzurri, ha le tette grandi-"

"Ehi! Non sono una prostituta russa io! E non-" Iniziò a difendersi Cris, per poi essere interrotta da Calum.

"Non si scoperà Frank per risolvere i casini di quello".

Con 'quello' si riferì a Michael, indicandolo in modo disprezzante.

Aveva messo su il broncio?

Quell'interruzione ci sorprese un po' tutti. Non era tipico di Calum. Lui era più un tipo da 'Yeah! Si! Scopataaaa! Wohoo!'

Cris, con quasi i lacrimoni, lo guardò con occhi a cuoricino, scena molto romantica, da film che ti fanno venire il diabete... fino a quando, nel giro di una frazione di nanosecondo, non si stavano LETTERALMENTE divorando la faccia a vicenda, cadendo di conseguenza dallo sgabello della cucina. Caddero a terra e Calum sbattendo la testa perse i sensi. 
Oh. Non è esattamente una scena che vedi tutti i giorni.

Cris si alzò da terra, spolverandosi un po' i vestiti e rimettendosi a posto si schiarì la voce.

"Okey. Sarò la vostra troia russa. MA, io con quello non ci faccio niente. Non mi piacciono i vecchi maniaci".

Annuimmo.

La soddisfazione sul volto di Luke era ovvia.

Ora avevamo un piano.
L'unica cosa che mancava ora era aspettare il mattino dopo.

Vista l'ora tarda decidemmo di passare la notte a casa Clifford. Sarebbe stato più semplice muoverci tutti assieme il mattino dopo.

"Ehm.. cosa ne facciamo di lui?" Chiese K che era rientrata in cucina dopo aver sentito il botto, indicando Calum ancora a terra e privo di sensi.

"Meeeh. Mettiamolo li sul divano. Si dovrebbe riprendere tra poco... spero" rispose Ashton con non-chalance.

I ragazzi lo presero su e lo misero sul divano.

K ci diede qualche sacco a pelo e cercammo qualche posto sul pavimento.

Cris approfitto di un Calum incosciente per sdraiarcisi sopra. Ashton e Luke sembravano saper esattamenete dove andare. Si vedeva che la loro amicizia era nata tantissimi anni fa.

Io stavo andando nell'angolino dietro al divano quando Michael mi prese per mano e senza dire niente, con delicatezza mi tirò dietro di sé.

Andammo su per le scale che portavano al secondo piano dove c'erano due camere da letto e un bagno.

Camera di Michael non é come uno se l'aspetta: era sorprendentemente ordinata, probabilmente K aveva approfittato del tempo quando Mike non è in casa per mettere apposto. 
Era tutto tendente al rosso e nero; poco punk mi dicono.

Non era grande, in effetti la casa in sé non era molto grande. 
C'era un letto da una piazza e mezzo sotto la finestra. Sulla parete opposta vi era un mobile con la t.v. e almeno 2 console con tanti cavi e custodie di dvd/giochi. Sul lato della porta c'era una scrivania col computer e qualche foglio. Infine, sulla parete libera, vi erano appese 5 chitarre.

Lui mi fece accomodare sul letto e poi si sedette di fianco a me. Era come se si vergognasse di dire o chiedere qualcosa.

"Mi piace questa camera" improvvisai per rompere il silenzio.

"Grazie..."

Il silenzio tomba tornò a regnare.

"A te... a te non dispiace stare qui vero?"

Qui in che senso? In camera sua nel suo letto? In casa sua? In questa situazione? SPIEGATI UOMO!

"Ehm no, non mi dispiace". Come risposta dovrebbe andar bene in tutti i casi.

Lui frugò nell'armadio e tirò fuori due magliette. Una la diede a me dicendo che potevo usare quella come pigiama; accettai molto volentieri.

Michael si stese sul letto, mettendosi su un lato così che ci fosse spazio anche per me, poi mi invitò ad unirmi a lui. Mi sdraiai sul lato opposto, cercando di non essere invadente. Lui mi guardò per qualche secondo prima di tirarmi in un abbraccio, posizionandomi così tra le sue braccia.

"Sei o non sei mia moglie?" Mi lasciò un delicato bacio sulla fronte e dopo un paio di minuti di silenzio, ci addormentammo entrambi.

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