Benvenuti (o forse no...) a casa SHINee!

di kimil_jimil
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. ***
Capitolo 2: *** 2. ***
Capitolo 3: *** 3. ***



Capitolo 1
*** 1. ***



Hii! :3 Salve a tutti, sono kimil_jimil e ... boh, me ne sono uscita con questa storia senza un preciso scopo ^^" in realtà questa "roba" (se possiamo definirla persino così dheheheh) sarebbe una sorta di raccolta di vari eventi comici, demenziali e...INSOMMA realistici perché alla fine gli Shinee sono proprio così HAHAHAHAH (li amo per questo insomma), non legati tra di loro. 
Immaginate se vivessero costantemente insieme in un appartamento (come nel caso del dormitorio), cosa potrebbe succedere ogni santo giorno con questi cinque pazzi? 
Spero che questa serie simpatica e leggera possa piacervi ;) buona lettura e un bacio!! :*
kimil_jimil <3


 
Il rumore di un bicchiere che si frantumava in terra svegliò l’attenzione di Jonghyun, che, ozioso e annoiato sul divano del salone, sobbalzò.
- …Taemin, è il terzo che fai cadere in una settimana, ma ti pare umano?! –
Dalla cucina, uscì un individuo dai capelli tinti un po’ troppo volte, attualmente biondi e arruffati, che si grattava la cute. Un pezzo di vetro in mano e una goccia di sangue che cadeva per terra.
- Ti sei fatto mal-… - Jonghyun provò a finire quella frase.
Peccato che qualcuno lo interruppe, l’ennesimo spettatore della sciagura del giovane maknae, che però al posto aiutarlo, gli inveì contro. – Taemin, pulisci immediatamente quella macchia di sangue o te la faccio leccare via con la lingua! –
Per poco non tremarono le pareti…
- Hyung… - il maknae corse verso i fornelli ridacchiando sottovoce per prendere un asciugamano, facendo cadere il pezzo di vetro nel lavandino; e nel frattempo, Key, causa dell’instabilità delle pareti dell’appartamento per colpa dell’impatto del suono, osservava la scena con gli occhi assottigliati.
- Hai bisogno d’aiuto? – Jonghyun si avvicinò al più piccolo del gruppo per raccogliere i pezzi del bicchiere, fingendosi lievemente preoccupato. In realtà, si divertiva a ridere sotto i baffi, senza che quello sclerato di Key se ne rendesse conto.
E quest’ultimo, intanto, camminava avanti e indietro per il corridoio del salone. – Quante volte vi devo dire che il sangue mi fa senso? In più, il parquet era stato appena lucidato! Devo lucidare il vostro cervello, razza di incapac… -
A casa SHINee nessuna frase riesce ad essere ultimata. Infatti, non tardò certo ad arrivare Minho, sudato come un maiale. Ennesima causa dell’irritazione del giovane perfettino, che…
- Oh, no! Non ti ci mettere pure tu! –
Minho alzò un sopracciglio. Osservò la scena per qualche istante e capì subito. Certo otto anni in compagnia di quei pazzi servivano a qualcosa.
- Ho capito, ho capito. Fammi almeno entrare. –
- Ah… stai scherzando spero! –
Key gli si avvicinò con l’indice puntato contro il suo petto, piegando poi esso su quest’ultimo. Ci vollero pochi istanti per rendersi conto di quanto gli facesse schifo; ritrasse la mano riluttante e si alzò sulle punte per parlare.
E come al solito, qualcuno lo interruppe.
Tranquilli, è l’ultimo.
- Yahw… ma che sta succedendo qua dentro? – il leader Onew, quello che sembra tanto un animale domestico, poiché preferisce semplicemente mangiare, dormire e andare in bagno, e di nuovo stessa routine per tutte e ventiquattro le ore, strisciò i piedi sul parquet appena lucidato, stropicciandosi gli occhi.
Taemin e Jonghyun sospirarono, mentre quest’ultimo cercava di premere un fazzoletto sul dito ferito dell’altro, tenendo egli stretto a sé per le spalle.
- Beh, ci sono quei due che fanno i piccioncini, un bastardo che non si sa cos’ha fatto per tornare così… schifosamente mal ridotto, e poi ci sono io che devo fare da mamma a tutti! – inutile dire che le pareti cominciarono a prepararsi per la loro caduta, mentre Key sbraitava.
- Io sono andato in palestra a fare quello che dovreste fare anche voi in vista del nuovo comeback, scemi! – Minho buttò la borsa per terra e si incamminò verso il bagno, lasciando che Onew potesse allontanarsi, sbadigliando per la sesta volta.
- Voi state male… - il leader scosse la testa e alzò lo sguardo verso Key, che stava prendendo la borsa del compagno con una pinza, tenendola sospesa per poterla guidare verso la stanza del proprietario. – Non stiamo male, o almeno, io sto benissimo! Sono calmissimo, non vedi!? –
- Hyung… - un bisbiglio da parte di Taemin che si separava da Jonghyun per andare verso il bagno. Aprì distrattamente la porta e si vide volare in testa una ciabatta di Minho.
- VOGLIO PRIVACY! –
Altro sbadiglio da parte di Onew.
Jonghyun sbatté le palpebre, confuso. – Taemin, ti sei fatto mal… -
- E basta! Non è un bambino, sa badare a se stesso! – come sempre, Key sventolava le mani, con un atteggiamento a dir poco teatrale.
In tutto questo, a Taemin scese una lacrima. – Sì, mi ha fatto male… - e chiuse la porta, sentendo la voce dell’altro chiuso nel bagno che farfugliava qualche parolaccia.
Jonghyun corse dal suo pupillo, pronto ad accarezzare amichevolmente la sua fronte.
Key storse il naso e camminò verso il divano, si sedette lentamente e diede un’occhiata allo scontrino dei nuovi abiti comprati quel giorno, per poi rovistare nella busta contenente essi.
Prima leggeva lo scontrino, dopo cercava ogni capo collegato alla lista. Era un tipo piuttosto scrupoloso.
E togli un cappello, e togli un cappotto, e togli degli occhiali da sole… improvvisamente, spalancò la bocca, sconvolto, e cominciò a strepitare.
Taemin, Jonghyun e Onew corsero… o meglio, camminarono esasperati dalla solita recita, verso il disgraziato, per capire cosa fosse successo.
- Non ci posso credere… io non ci vado più in quella boutique! Sono degli imbranati, degli incompetenti, dei furfanti…! – sbatté i piedi per terra e ci pensò subito Onew a tenere ferme le sue ginocchia, guardandolo negli occhi, ancora abbastanza assonnato.
- Che è successo… -
- Non mi hanno messo nella busta la mia sciarpa in cachemire! Mi è costata quanto tutti voi messi assieme e me l’hanno addirittura messa nel conto! No, basta, io vado a denunciarli, quel negozio non può restare aperto un secondo di più… -
Era già pronto ad alzarsi e a scatenare l’inferno, ma l’ingenuo Taemin puntò lo sguardo su ciò che portava al collo e inclinò la testa. – Per caso era una sciarpa grigia? –
Onew e Jonghyun si allontanarono lentamente, nascondendosi per non far sentire le loro risate.
- Sì… come fai a saperlo? –
Il maknae sorrise e tirò la sciarpa. – Cretino, ce l’hai addosso. –
Tutti divertiti e avvolti dalle risa, tranne Key, che, diciamocelo, a volte andava forse un po’ troppo di testa. Camminò a capo chino verso la sua camera, trascinandosi la busta colma di roba, borbottando: - Ho bisogno di dormire… -
Onew gli venne incontro e lo aiutò a sistemare ogni capo nell’armadio. Ci misero due ore e mezza, ma se non altro dopo il leader non uscì troppo stravolto. Solo con un occhio nero e la maglietta strappata… niente di più.
Si sedette sul divano, dove Minho e Taemin erano concentrati su una partita di calcio alla Play e sbadigliò. Sarà stata la centoventesima volta, minimo.
- Che ore si sono fatte? – biascicò Jonghyun, uscendo dalla cucina con un pacco di patatine in mano.
- Dieci di sera. – rispose meccanicamente il maknae, dando una gomitata a Minho che aveva appena commesso un fallo.
- Che si fa? –
Onew alzò lo sguardo verso l’amico e corrugò la fronte. – Che vorresti fare, scusa? –
- Non so… sono sempre così solo e amareggiato, voglio qualcuno con cui stare la sera… - il giovane si lasciò andare sulla poltrona e cominciò a scrivere l’ennesimo tweet riguardante la sua mancata storia d’amore da ormai ventisei anni.
- Beh, hyung, se stai chiuso qui questo “qualcuno” non lo troverai tanto facilmente, però se ti accontenti degli acari della polvere, allora… - alzò le spalle Minho, e improvvisamente comparve Key che esclamò: - Chi ha detto acari della polvere!? –
- Oh, e zitto tu! Non dovevi dormire!? – Minho lo fulminò con lo sguardo, e l’altro così com’era entrato in scena, si dileguò con una nuvoletta piovigginante sulla testa.
- Non voglio acari della polvere come amici! – ribatté dopo un po’ l’amareggiato ragazzo, giocherellando a solitario sull’iPhone.
- Jonghyun sei così deprimente… - sospirò Onew, notando a cosa stesse giocando.
- Sono solo come un cane, non sono deprimente! –
- Non che ci sia tanta differenz… - parlò Taemin, ma venne interrotto dall’amico che si sollevò improvvisamente, con gli occhi che brillavano per l’emozione.
- Ho trovato! –
- Esci fuori e smetti di romperci le scatole? – Minho sorrise particolarmente speranzoso.
Non gli diede nemmeno l’onore di essere risposto, poiché esclamò subito dopo: - Mi compro un altro cane! –

 

 

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Capitolo 2
*** 2. ***


Eccomi di ritorno con un nuovo capitolo :3 
scusatemi per la lunghezza, ma farsi venire idee del genere non è molto facile! xD a breve scriverò il terzo capitolo, intanto spero che questo vi piaccia, e niente sciauuu <3 
kimil_jimil <3



 
La routine dei cinque giovani disgraziati inizia già alle sette del mattino, grazie al mattiniero Key che non si smentisce mai.
Infatti, quel dì, rimediò presto a far saltare i quattro restanti malcapitati giù dal letto, tirando via lenzuola e cuscini, con un mestolo di legno in mano.
- Avanti, pigroni! Oggi abbiamo un sacco di cose da fare e voi state ancora a dormire! –
- Beh… - farfugliò Jonghyun, uscendo dalla sua stanza con un cuscino stretto tra le dita, che lasciava strisciare sul pavimento, in realtà senza un motivo specifico. - …ieri siamo tornati a casa alle quattro di notte e tu certo non hai problemi, visto che hai dormito nel bus tutto il tempo! –
Key si voltò verso di lui, fulminandolo con lo sguardo. – A differenza vostra, - e indicò gli altri che comparvero nel corridoio con un occhio chiuso e l’altro pure, - ci tengo alla mia salute! –
- Chi l’ha mai negato, signorina. – scherzò Minho, stiracchiandosi e camminando verso la cucina.
Come al solito, qualcuno di cui il nome è inutile anche ripetere, gli mandò le peggiori minacce, sempre con il mestolo.
Si sedettero tutti e cinque per fare colazione, e subito finirono quasi tutti con i cellulari in mano. Key postava la foto della sua colazione su Instagram, Jonghyun twittava il solito buongiorno depresso e Minho intasava di like qualche amico che aveva già intenzione usare per un selfie di compagnia, e Onew… osservava fotografie di pollo fritto. D’altronde, questa è la routine.
L’unico non munito dell’esemplare apparecchio elettronico era Taemin, che anzi, lo cercava disperatamente sul tavolo, e dopo alzandosi in cucina, in salone e nelle varie stanze.
Onew si alzò e lo raggiunse, già intuendo cosa fosse accaduto.
- Non riesco a trovare il mio telefono… eppure ieri l’avevo lasciato vicino alla televisione… -
Key alzò lo sguardo dallo schermo e lo schernì. – Sarebbe il terzo che perdi in un anno. Certo non siamo una banca e non vogliamo darti i soldi per comprarne uno nuovo! –
Il maknae si lanciò vicino al mobile della televisione, borbottando concitatamente: - Ma non è possibile! Era qui ieri! –
- Appunto, ieri… - ripeté Jonghyun, distratto. Era troppo concentrato a seguire l’ennesima fan per sbaglio perché quelle dita non stavano mai al loro posto. – Ah, accidenti, mi è successo di nuovo. Dovrò scusarmi. –
L’unico in silenzio era Minho, che osservava semplicemente la scena. Era incuriosito e divertito.
- Niente. Scomparso nel nulla! – il responso negativo di Taemin causò una rumorosa risata da parte di Minho, che sbatté le mani sul tavolo.
Si girarono tutti verso di lui, confusi e anche abbastanza infastiditi da quel rumore.
- Scommetto che questa volta te lo regaleranno il telefono! – disse finalmente, alzandosi per lavare le mestole.
Ma nessuno di loro era in realtà così convinto che potesse accadere una cosa simile.
Alla fine, la storia si concluse con Minho che accompagnava Taemin ad acquistare un telefono nuovo, per fare in modo che il giovane apprendista di vita non se ne andasse di testa.
Gli altri tre passarono la mattinata a svolgere i loro soliti impegni; Jonghyun chiuso in camera a comporre, Key a sistemare per la centesima volta il suo armadio e Onew a mangiare davanti alla tv.
Le ore passavano e arrivò il momento del pranzo. Il leader si alzò dal divano con molta fiacchezza, domandandosi se fosse salutare per un idol rimpinzarsi di biscottini al burro, ma poco importava. Finché nessuno gli diceva nulla, poteva agire come meglio preferiva.
Ragion per cui, decise di andare a prendere un’altra busta di biscotti, e involontariamente andò a sbattere contro il tavolino della tv. Lanciò un urlo che faceva invidia a King Kong e Beyoncè nelle sue migliori prestazioni canore, tenendosi il ginocchio sollevato.
Perse l’equilibrio e finì sul divano, dando un calcio al tavolino davanti a sé, causa di ennesimo dolore.
- Per tutte le ali di pollo di qualsiasi fattoria nei dintorni! –
Con l’altra mano provò a massaggiarsi il piede, sollevandosi per cercare di darsi una calmata. Passarono alcuni minuti, Jonghyun e Key non uscivano dalle loro stanze neanche per sbaglio.
I casi erano due: o erano talmente concentrati sul loro lavoro da non potersi minimamente accorgere nemmeno di un attacco terroristico nel quartiere, o erano abituati alle cadute di Onew.
Probabilmente entrambe le cose…
Intanto, il povero Onew, che cercava in tutti i modi di riprendersi dallo sfortunato evento, abbassò lo sguardo sulla mensola sotto la televisione, assottigliando lo sguardo. Si avvicinò sempre di più, notando qualcosa di particolare tra il lettore dvd e la pila di dvd collezionati da Jonghyun.
E proprio mentre stava per riconoscere l’elemento nascosto, si aprì la porta d’ingresso, dal quale entrarono un sorridente Taemin e un annoiato Minho, che teneva in mano la busta con il telefono nuovo di zecca dello smemorato.
- Siamo tornati! Pensa Onew, la commessa mi ha fatto lo sconto del 40% perché ormai sa che li perdo sempre tutti io! – rise il maknae, ignaro di cosa avesse trovato l’amico.
E quando quest’ultimo si sollevò, non seppe proprio che faccia fare.
- …Ma potevate aspettare un po’ prima di comprarne uno nuovo? –
- Perché? Che cosa è successo? – ribatté Minho, poggiando la busta sul tavolo.
Onew sospirò e passò l’iPhone a Taemin, scheggiato ma ancora vivo. – Cosa!? Dove l’hai trovato!? –
- Tra tutti i film di Kill Bill e il lettore dvd… secondo me dovresti davvero mettere degli occhiali! –
Il maknae si rigirò l’aggeggio tra le mani, come se fosse un’importantissima reliquia da venerare, e solo dopo si ricordò di averne preso proprio uno nuovo.
- …Lo vendiamo? – propose dopo, girandosi verso Minho.
- Ma anche no! È il nuovo modello. Me lo tengo io, dopotutto l’ho pagato con i miei soldi! – e stizzito, lo hyung camminò a passo svelto verso la sua stanza, sbattendo la porta.
Onew guardò il giovane che non sembrava se essere turbato o felice, e alla fine alzò le spalle. – Vedi il lato positivo… la mia rotula sta bene! –
 
 
 

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Capitolo 3
*** 3. ***


Hola gente! sono tornata con un capitolo nuovo, un po' più lungo rispetto agli altri... sinceramente mi sono divertita troppo a scriverlo, ormai sfottere Key è diventato il mio lavoro (no scherzo, lo amo troppo quel bimbo ;-;) okay okay, bando alle ciance, vi lascio al capitolo altrimenti vi addormentate
a presto, baaaaaiii! 
kimil_jimil <3


 
Key quel mattino era abbastanza abbattuto. Era appena passata una settimana piena di impegni, erano andati in almeno venti città diverse in soli sette giorni e avevano tutti una gran voglia di riposare e di stare insieme, senza doversi stancare troppo.
Lui, la solita pecora nera, non era certo abbattuto a causa della stanchezza, anzi. Era l’ultimo dei suoi pensieri. Stava fissando intensamente lo schermo del telefono, come in uno stato di trans.
Jonghyun, che in quel momento stava uscendo dal bagno dopo una doccia bollente, in pantaloni e alla ricerca di una maglietta, lo guardò seduto sul divano, immaginando subito un diavoletto che gli picchiettava la testa con un martelletto.
- Ti è finita la carta di credito? – scherzo, tirando via l’asciugamano che aveva attorno alla nuca, avvicinandosi al frigo per prendere la scatola del latte.
L’amico si girò verso l’altro e gli rivolse uno sguardo stizzito. – Ma voi pensate sempre che io mi preoccupi sempre e solo alla mia carta di credito? Stavolta il problema è ancora più grave! –
Jonghyun alzò un sopracciglio; ora sembrava preoccuparsi un minimo per il compagno, forse c’era davvero qualcosa di importante che lo faceva sembrare un carcerato. – Narrami, dunque. –
Key si fece scappare una risata amara e si alzò, raggiungendolo. Gli piantò lo schermo del telefono in faccia e gli strepitò in un orecchio: - Cosa vedi!? –
Jonghyun allontanò il cellulare dagli occhi, essendo troppo vicino ad essi, per poco non perse sia l’udito che la vista, e assottigliò lo sguardo. – Ehm… la tua posta elettronica? –
- Ecco! E che altro? –
Ora Jonghyun cominciava a pensare che la sua idea di “problema grave” non era proprio quella che aveva immaginato precedentemente… - Oh… nulla. –
- Appunto! – l’altro saltò via, sbattendo una mano sul pilastro accanto a sé che sorreggeva il soffitto.
- Ho capito che sei incavolato, ma non voglio morire spiaccicato dal soffitto di un palazzo… - Jonghyun si grattò la nuca, mettendo a posto il latte nel frigo.
- Non mi interessa mica, qui io sto pensando alla mia immagine! – Kibum prese a camminare avanti e indietro per tutto il corridoio, mettendosi le mani nei capelli.
- Oh santo cielo, Key, vuoi spiegarmi? – spazientito, l’altro fece una corsetta per raggiungere la sua stanza e prese una camicia di lino che abbottonò fino al terz’ultimo bottone; l’ira di Key gli faceva venire sempre caldo e non riusciva a capire perché.
- Domani c’è la festa più rinomata di tutto l’anno che organizza un manager che collabora con tutte le case discografiche di Seoul, e io non sono stato invitato! Io, capisci!? –
- Se è per questo nemmeno io, poi il fatto che facciamo parte dello stesso gruppo vedo che non ti tocca per niente… - il sarcasmo di Jonghyun fece irritare solo ulteriormente il povero ragazzo, che stava quasi per strapparsi i capelli appena tinti di un biondo chiarissimo.
- Ma non è questo il punto! Io voglio andarci ma senza l’invito ti buttano fuori a calci nel sedere, e non capisco perché! Nessuno mi calcola ormai, sono fuori moda e sono da buttar via… - si voltò di scatto, chiudendosi nelle spalle per andare a buttarsi nel divano, ma Jonghyun lo raggiunse e gli pizzicò la spalla, perplesso. – Sei così pesante. Se non ci hanno invitati significa che non c’è bisogno di andarci! Lo sai che a quei party invitano soprattutto gli idol emergenti solo per farli spiccare un po’ di più, noi che bisogno ne abbiamo? Siamo già esageratamente conosciuti! –
- Non mi aiuti! Significa che siamo passati, no? Siamo out! – non si girò nemmeno, alzò solo le braccia e involontariamente colpì Jonghyun alla tempia con un pugno.
Il “ferito” gli inveì contro e si allontanò, seccato. – Non mi interessa, io francamente vivo lo stesso, con o senza party. –
- Però lì conosceresti sicuramente un sacco di ragazze… - Key colpì proprio il punto debole del ragazzo, che alzò lievemente la testa, ingenuo. – Beh… -
- Ah? – incalzò l’altro, avvicinandosi a lui con un sorrisetto furbo.
- Non mi dispiacerebbe… -
- Quindi…? –
- Io potrei… -
- Tu potresti…? –
- Magari… -
- Sì, però muoviti che non abbiamo tutta la giornata. –
- Okay, ti aiuterò ad avere quell’invito. –
 Key ebbe un improvviso moto di euforia e tanta la gioia che saltò addosso al giovane, restando con le gambe ancorate al suo bacino. Caddero miseramente sul tappeto, e Jonghyun scalciò via pur di levarselo di torno. – Non fare la zecca solo quando ti servo! –
Kibum lo ignorò completamente, poiché aveva cominciato a saltellare per tutto il salone, felice come una pasqua.
Peccato che improvvisamente entrò Minho, appoggiato al muro che divideva le camere da letto dal salone, con un tono saccente e fintamente dispiaciuto: - Mi dispiace deludervi… ma ormai la lista è al completo, hanno appena invitato Onew come rappresentante degli SHINee. Non so se vi ricordate, ma d’altronde lui dovrebbe essere il leader, eh. –
Così com’era nata la gioia dell’aspettativa, l’incantesimo si ruppe in un nano secondo. Key cadde di nuovo sul divano, Jonghyun si limitò a sbuffare, pensando “Tanto posso conoscere delle ragazze in altri modi… dopotutto mi vogliono tutti… oppure… ehm, no?”.
- Vabbè. – Key aveva un tono sconfortato, e Jonghyun gli lanciò uno sguardo preoccupato.
Per quanto l’altro desse spesso importanza a cose futili e boriose, gli dispiaceva sempre vederlo deluso.
Ragion per cui, si sedette accanto a lui e poggiò una mano sulla sua gamba, premendo il palmo amichevolmente sulla coscia. – Dai! Ci saranno altre occasioni, dopotutto siamo impegnati con un sacco di cose tutti i giorni, una festa non fa mica la differenza. –
Minho era scomparso, e Key seguì la sua uscita con lo sguardo, scrollando le spalle. – Boh. –
Jonghyun si alzò dal divano e gli si mise davanti, con le mani sui fianchi. – Che vuoi fare? Stare a piangerti addosso per un party a cui non sei stato invitat… -
- NOOO! Non ci posso credere, sono stato invitato al party più figo di tutto l’anno! Io! Come rappresentant… - Jonghyun lanciò un cuscino in faccia al leader che era appena comparso con il telefono sollevato in alto come una coppa, zittendolo immediatamente.
- Non è il momento! Abbiamo un paziente in fase di depressione acuta qui, e non vuole sorridere manco per sbaglio. –
Kibum sollevò gli occhi verso l’amico e tentò di alzare i lati delle labbra verso l’alto, ma non v’era proprio verso. Era davvero giù di corda.
- …Oh, scusatemi. Beh, io però ora devo uscire, il mio manager mi ha chiamato, devo andare a ritirare lo smoking, altrimenti mi fucila. –
- B a s t a. – sibilò Jonghyun, fulminandolo. Onew sgattaiolò via di casa ridacchiando.
Il pomeriggio passò però nel più brutto modo possibile. Jonghyun le tentò tutte, pur di sollevare il morale di Key, ma il risultato fu una sfuriata di quest’ultimo, nervoso e alterato.
E verso le due di notte, Jonghyun vegetava sulla poltrona a vedersi un film in bianco e nero, pensieroso. In quel momento, piuttosto inappropriato a causa dell’orario, arrivò Taemin, che aveva dormito tutta la giornata, e di notte risvegliava la sua voglia di vivere, proprio come un vampiro.
Infatti, quando entrò in salone, Jonghyun si spaventò a tal punto da far volare via i popcorn dal contenitore, beccandoseli tra i capelli lavati da poco. – Chi sei e cosa vuoi dalla mia vita!? – esclamò, riconoscendo solo dopo qualche secondo il maknae che lo guardava piuttosto perplesso. – Di certo, non i popcorn che hai in testa… -
Si lasciò andare affianco a lui e lo aiutò a raccogliere ogni chicco, mentre l’altro sospirava.
- Che succede? Ti vedo triste. –
- Oggi Key sembrava una belva. Mi ha stremato. –
- Scommetto che la sua carta è esaurita. –
Jonghyun alzò lo sguardo e corrugò la fronte, borbottando: - Ma perché diciamo sempre questa storia della carta di credito? –
- Beh… - il più giovane rubò un popcorn dal contenitore, uno ancora sano almeno, e lo mise in bocca. – Forse perché se si arrabbia è sempre per quel motivo… -
- Stavolta no. Hai saputo del party? –
- Quello al quale hanno invitato Onew? Sì, me l’ha detto Minho. Sembra una gran figata! Ci sarà un rinfresco pazzesco. –
- Sì ma… Key voleva andarci. –
- Ah… vabbè, lo conosci, domani già penserà ad altro. –
- Tu dici? Mi sembrava davvero troppo dispiaciuto. –
- Dico, e aggiungo anche che tu ti preoccupi un po’ troppo per lui! – Taemin si mise a gambe incrociate sul divano, portando il mento sulle mani.
- Non è vero! È solo che vorrei fare qualcosa per tirarlo un po’ su. –
Intanto, l’altro aveva cambiato canale, e Jonghyun era già pronto a ribattere riguardo la sua azione, ma non fece in tempo, perché in tv si vide la scena di una festa a sorpresa di compleanno, il festeggiato che ne rimaneva contento e tutti che saltellavano per l’allegria.
- Ehi, ma… -
- Cosa? – intanto Taemin riprese a fare zapping.
- Ce l’ho! Una festa a sorpresa! Possiamo organizzarla noi tre, il giorno del party! –
Il maknae sbadigliò e gli lanciò uno sguardo vacuo. – Ti rendi conto che così non farai che peggiorare le cose? Sicuramente non saremo mai all’altezza di quel part… -
- Stop! Quel party non deve più esistere! Mettiamoci a lavoro, su, dobbiamo subito preparare qualcosa! –
Dopo vari convincimenti, riuscì a far alzare il pigrone nullafacente dal divano, trascinandolo in cucina, dove trovarono Minho che si scolava un bicchiere intero di latte gelato.
Passarono venti minuti a cercare di convincere pure lui, e alla fine, in gran carriera, alle tre di notte, cominciarono a preparare una torta.
O meglio… ci provarono.
Scoppiò qualcosa nel forno almeno due volte, ma ritentarono fino allo stremo, finendo ogni rifornimento di ingredienti.
Alle otto del mattino tirarono fuori dal forno una torta con cioccolato e arancia, un po’ brutta da vedersi, malforme e troppo gonfia da una parte e poco cotta dall’altra, ma l’impasto non faceva così tanto schifo…
La chiusero nel frigo e si addormentarono uno addosso all’altro sul divano.
Mezz’ora dopo uscì Onew dalla sua stanza e camminò assonnato verso la cucina, senza notare nemmeno i tre sfigati, dritto verso il frigorifero. Trovò la famosa torta e non sto nemmeno a dirvi la fine che fece più della metà del dolce (chiaramente lasciò la parte meno cotta).
E scomparve dall’appartamento un quarto d’ora dopo. Era troppo impegnato a pensare agli ultimi preparativi per la festa, senza contare il fatto che avesse sicuramente preso un chilo in più per ciò che aveva mangiato per colazione.
Key si svegliò verso le dieci. Si sentiva una pezza. Aveva voglia di buttarsi dal balcone. Gli era persino spuntato un brufolo sulla fronte. “Niente, non è proprio la mia settimana fortunata”, pensò, mentre camminava per il corridoio.
Si soffermò a fissare i suoi amici dormienti sul divano, un po’ confuso e anche curioso di sapere cosa avessero fatto per finire a panino uno sull’altro, ma non aveva neanche così tanta voglia di indagare.
Bevve il suo solito infuso bollente e si chiuse poco dopo nel bagno per lavarsi.
Non si accorse della torta mezza finita che Onew aveva lasciato sul tavolo, dove si leggeva appena la lettera “y”, che stava appunto per “Key”.
Poco più tardi, Jonghyun si svegliò di soprassalto, dopo un sogno dove aveva visto solo zucchero e impasti.
Il suo primo pensiero fu alla torta, voleva vedere come stesse. Quindi, si lanciò in cucina ma l’immagine che gli fu messa davanti lo sconvolse a tal punto da cadere per terra. - …Qui qualcuno vuole davvero vedere Jonghyun arrabbiato. – disse tra i denti, e camminò spedito verso il bagno, pensando che vi fosse Onew.
- Come hai potuto mangiarla! Non era per te! Abbiamo passato tutta la notte a lavorarci e per colpa tua ora non se ne fa più niente! –
Key, che stava per riaddormentarsi nella vasca, rischiò quasi di affogare per lo spavento. Si alzò di scatto, mettendosi a sedere, e urlò da dentro: - Ma si può sapere cosa accidenti vuoi!? Io non ho mangiato proprio niente! –
Jonghyun si tappò la bocca, maledicendosi. – Oh… ehm, scusami… pensavo fossi… -
- Sì, sì, lascia perdere. Ora, puoi lasciarmi in pace, per favore? –
L’altro strisciò verso il salone, trovando Minho sveglio e con la stessa espressione che aveva avuto poco fa lui stesso alla vista della torta mezza mangiata. – Onew… -
- Ma quale parte di “Key” non aveva letto sulla torta? –
- Lo sai com’è… basta che è cibo, può anche avere carbone dentro… -
- E ora…? –
- Ho fatto una cazzata… ho aggredito Key pensando che fosse Onew… ora francamente non so se abbia così voglia di stare in nostra compagnia. –
Minho si girò verso di lui, scoprendosi essere con il cellulare attaccato all’orecchio.
- Che stai facendo? –
- Sì, grazie, al cioccolato e all’arancia. Però entro un’ora, non più tardi. E scriveteci anche “Key” con la glassa bianca sopra, non voglio nessun errore. –
Jonghyun sospirò, andando a svegliare Taemin per raccontargli tutto l’accaduto. Il maknae piagnucolò, alzando le spalle. – Che seccatura, uffa! –
- Vabbè, ho ordinato la torta, sicuramente sarà migliore della nostra. – Minho si passò una mano tra i capelli scuri, alzando gli occhi sul soffitto.
- Non che sia proprio la stessa cosa… - ribatté Jonghyun.
Onew non si fece vedere per tutta la mattina, sicuramente il suo manager doveva averlo imprigionato nelle mani di un estetista per mandarlo subito dopo alla festa, ma Jonghyun gli mandò comunque un messaggio, sperando che gli rispondesse. “Grazie per aver mangiato quella torta, peccato che non era per te!”
E Key si rinchiuse nella sua stanza senza alcuna intenzione di uscirne.
Nel tardo pomeriggio, i tre ragazzi non reggevano ormai più.
- Dobbiamo fare qualcosa. – proferì Taemin.
- Tipo mandare Key a quella festa. – continuò Jonghyun.
- Oppure lo facciamo uscire da quel tugurio e ci inventiamo qualcosa. – propose Minho.
Ma Taemin stroncò la positività. - Come ad esempio tirare fuori la torta dal frigo, visto che ormai ora sarà un pezzo di ghiaccio. – infatti Minho l’aveva ritirata almeno tre ore prima.
Quest’ultimo ci pensò a lasciarla sul tavolo, quando all’improvviso vide Kibum in pigiama che usciva dalle braccia del buio.
- Ehi, pigrone! Che succede? – nascose la torta con se stesso, mettendosi davanti al tavolo. Jonghyun e Taemin intanto stavano nell’altra stanza a discutere per fatti loro, non si erano minimamente accorti della scena.
- Vorrei bere un bicchiere d’acqua. Posso? – impostò la voce con un fastidioso cinismo, mentre si avvicinava al frigo. Minho scivolò davanti a lui e spostò la torta, per non renderla visibile.
- S-sì, ma certo. – “almeno una sorpresa vorremmo conservarla decentemente” si disse, facendo segno a Jonghyun e a Taemin di raggiungerlo.
I due saltarono goffamente dal divano e si aggrapparono uno a destra dello stipite della porta e l’altro a sinistra, e Jonghyun con una voce ironicamente languida mormorò: - Ehi, Keeey… - aveva già ragionato con il maknae su cosa fare.
Kibum, con il bicchiere della Disney in mano, si voltò di scatto a guardarlo e quasi si spaventò. – Ma che diavolo fai!? –
- Come stai? – ignorò il suo commento, accennando un sorrisetto.
- Bene. – stizzito, l’altro fece per uscire dalla cucina ma Jonghyun e Taemin si precipitarono ad afferrarlo per le braccia, e nonostante i suoi scalpitii convulsi al fine di fuggire, riuscirono a farlo sedere sulla poltrona più grande che c’era nel salone. Lo lasciarono lì e subito Jonghyun si precipitò al pianoforte che stava in fondo alla sala, sedendosi.
- Oh, ma che volete fare…? – Key si guardò intorno; intanto Minho aveva afferrato la torta e proprio in quel momento Jonghyun cominciò a suonare e a cantare Happy Birthday, nel modo più dolce che conosceva, pur di far felice, almeno per un istante, il suo caro amico.
- Ma che stai cantando, non è mica il mio compleanno! -
Taemin raggiunse Minho e proprio in quel momento entrò Onew nell’appartamento, con i pantaloni dello smoking ma con sopra un maglione informale, che esclamò: - Scusatemi per la torta, oddio, pensavo che non fosse per Key! –
- Eh?! Quale torta? – Kibum si voltò e trovò Taemin e Minho che stavano per inciampare a causa del leader che si era precipitato verso di loro per scusarsi, e la torta cadde giusto in testa allo sfortunato festeggiato.
Jonghyun si voltò con gli occhi spalancati, e sul “day” la musica si spense.
Corse verso di lui, e tutti e quattro gli furono intorno, preoccupati.
- Stai bene? – domando Minho, togliendo un po’ di torta dal volto di Kibum, che non sapeva proprio se essere incavolato nero o semplicemente divertito.
Alla fine, puntò lo sguardo sui quattro deficienti che avevano commesso tutto quel macello e scoppiò in una grossa risata, una delle più belle che avesse mai avuto in vita sua.
- Sì, sto bene… ma voi siete proprio dei cretini… -
Jonghyun si grattò la fronte e mormorò: - Volevamo rimediare… al fatto che non fossi andato a quella festa. –
- E io mi sentivo abbastanza in colpa all’idea di doverci andare senza di voi! – aggiunse Onew, guardando il suo gruppo.
Si scambiarono tutti e cinque uno sguardo d’intesa, si abbracciarono e Key alla fine apostrofò: - Io in verità già non ci pensavo più… perché tra una settimana ci sarà una sfilata di moda e sto pregando che mi invitino a quella! –
 
 
 

 
 

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