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Ciao a tutti!! Mi chiamo Chiara (alias Akane89) e mi piace
moltissimissimo il manga di Rumiko Takahashi “Ranma ½”! questa è la mia
primissima fan fiction e spero che sia di vostro gradimento! BUONA LETTURA!!! Mi
raccomando: COMMENTI, TAANTI COMMENTI!!
CAP. 1: DECISIONI
Era una fredda sera di gennaio. Akane stava guardando fuori
dalla finestra della sua camera. Stava nevicando: quanto le sarebbe mancato quel
paesaggio, la prima cosa che vedeva quando si svegliava e l’ultima quando andava
a dormire. Era molto eccitata: la mattina dopo sarebbe andata all’aeroporto,
avrebbe preso l’aereo che l’avrebbe portata direttamente a New York, lontano da
casa sua, lontano da lui, lontano da Ranma. Erano passati solo un paio di mesi
dal “matrimonio fallito”: quanto era stata male, quella notte: si era sentita
abbandonata, ma non in posto qualunque, proprio sull’altare. Per colpa di chi?
Per colpa delle fidanzate di Ranma, ovviamente, perché il “suo” fidanzato,
l’eterno indeciso, non aveva ancora avuto il coraggio di chiarire le cose una
volte per tutte con le altre sue pretendenti. Quel baka…Akane guardò l’orologio
sulla sua scrivania: erano le 11.30.
A: com’è tardi!- disse quasi sussurrando. Si avvicinò al
letto, tolse le due valigie e le appoggiò a terra. Stava cercando il pigiama,
quando sentì bussare.
A: chi è?
K: Akane, siamo noi, Kasumi e Nabiki!
A: entrate pure!- e le due sorelle entrarono.
N: ma sei ancora sveglia?
A: sì, mi ero imbambolata davanti alla finestra!- disse
sorridendo.
K: sei sicura di voler partire, sorellina?- Akane si rabbuiò.
A: certo Kasumi. Ho bisogno di cambiare aria per un po’!
K: ma l’America è lontana e se tu…
A: non ti preoccupare, sorellina, starò bene, e poi si tratta
soltanto di un anno!
K: se ne sei veramente convinta…- le disse mentre di sedeva
sul letto.
N: sorellina, lo sai che ti voglio tanto bene e…
A: arriva al dunque: che cosa vuoi dall’America?- le disse
sorridendo.
N: ecco, vogliamo darti dei soldi, diciamo…15.000 yen, da
spendere come vuoi!- le disse mettendole in mano il denaro.
A: ma…papà mi ha già dato dei soldi…- disse loro.
N: lo sappiamo, ma…
K: consideralo come un nostro regalo per il tuo viaggio!
A: oh, grazie, grazie di tutto!- detto questo, Akane le
abbracciò e cominciò a piangere. Ma non era la sola: anche Kasumi e Nabiki
stavano piangendo, anche se quest’ultima cercava di darlo a vedere il meno
possibile. Dopo qualche minuto, Nabiki sciolse l’abbraccio dicendo:
N: ora basta con queste scenette strappalacrime e lasciamo
che la nostra sorellina vada a dormire!
K: hai ragione, noi andiamo a letto buonanotte!- e uscirono
dalla stanza.
A: ‘notte!- quanto le sarebbero mancate le sue sorelle, suo
padre, il signor Saotome, Ranma…soprattutto lui. Anche se litigavano spesso, lei
lo amava veramente e sinceramente si fidava poco a lasciarlo da solo: con tutte
quelle pazze che gli giravano intorno! Si mise il pigiama, si infilò nel letto e
spense la luce.
Ranma era ancora nel dojo. Aveva appena finito di allenarsi e
si era steso per terra. Mentre guardava il soffitto, pensava alla partenza di
Akane. A come, quel maledettissimo pomeriggio, lei gli disse che aveva accettato
alla proposta che le aveva fatto il professore…
* FLASH BACK *
Era l’ora di pranzo, al liceo Furinkan. La solita battaglia
per procurarsi un pezzo di pane alla mensa, l’arrivo di Shampoo e di Kodachi con
le loro pietanze imbottite di sonniferi o chissà quali altre pozioni e Akane che
le scaraventava per aria con uno dei suoi possenti calci: insomma, le solite
cose! Mentre Akane stava pranzando in classe con le sue amiche, la professoressa
Hinako la chiamò e la portò in sala professori (anche perché non esisteva una
presidenza! Nda). Akane entrò nella stanza illuminata dal sole e vide tutti i
suoi professori seduti davanti a lei.
Prof: chiuda la porta, per favore, e si sieda!
Akane obbedì e si sedette: era ancora molto sorpresa per
questa convocazione.
Prof.: allora signorina Tendo, lei sa che la nostra scuola
organizza dei viaggi che permettono allo studente di approfondire la conoscenza
dell’inglese. L’anno scorso la meta di questo viaggio era stata Londra, quest’anno
invece abbiamo scelto New York Lei è la studentessa con i voti più alti di tutta
la scuola, perciò abbiamo deciso che, se vorrà, sarà lei ad andare in America:
che cosa ne dice?- Akane era rimasta a bocca aperta. Lei? A New York? non poteva
crederci! Era un’occasione unica nella vita, però…
A: quanto dovrebbe durare questo…viaggio?
Prof.: un anno. È ospite in un college femminile.
A: un anno?! Così tanto?- disse con un filo di voce.
Prof.: so che un anno è tanto, ma…
A: devo risponderle subito?
Prof.: bè, non ci rimane tanto tempo, ma se vuole può darmi
la risposta anche domani, ma non posso darle più di tanto!
A: si, la ringrazio molto!- e si alzò dalla sedia.
Prof.: ci pensi bene, è un’occasione d’oro! Ah, dimenticavo.
Questi sono i moduli da compilare, in caso voglia fare questo viaggio!
A: grazie ancora! Buongiorno!- si inchinò e uscì dall’aula.
Mentre tornava in classe, guardava i fogli che teneva in
mano: era davvero una grande occasione, ma non voleva stare via per così tanto
tempo! Quando entrò in classe, fu assalita dalle sue amiche, che la riempirono
di domande:
Y: come mai ti hanno chiamata, Akane? Che cosa sono quei
fogli che hai in mano?
A: calma, una domanda alla volta!- disse loro sorridendo- bè
ecco, facciamo una cosa: siccome non ho voglia di parlarne adesso, cosa ne dite
se oggi pomeriggio, dopo la scuola, andassimo a prendere un gelato? Così vi
parlo lì, ok?- le sue amiche accettarono molto volentieri, quando suonò la
campanella e tutti si sedettero ai propri posti.
Finalmente suonò la campanella dell’ultima ora e tutti gli
studenti uscirono per andarsene a casa. Ranma e Akane stavano camminando nella
stradina che quotidianamente percorrevano. Fu Ranma a rompere il silenzio:
R: come mai oggi ti hanno chiamato in sala professori?- ma
Akane non rispose- ehi, sto parlando con te! Mi vuoi rispondere?!
A: ah, sì scusa, ero soprappensiero… dicevi?- Ranma stava
quasi per cadere dalla ringhiera e un enorme gocciolone comparve sulla sua
testa, poi si ricompose e le disse:
R: ti ho chiesto perché oggi sei andata in sala professori!
A: niente di importante… cosa ne pensi se io decidessi di
partire?
R: che cosa? Un’imbranata come te non può permettersi di
andare in giro da sola! Ah ah ah!
A: STUPIDOOOOOOOOO!- e lo lanciò in aria con uno dei suoi
soliti calci- sei solo uno stupido…- disse a bassa voce e iniziò a correre.
Arrivata a casa si cambiò, si mise un paio di pantaloni marroni, un maglione
beige, il cappotto che le aveva regalato sua sorella e uscì da casa proprio
mentre stava rientrando un Ranma malridotto.
R: dove vai?- chiese ad Akane, che, vestita così, era davvero
carina.
A: esco!- gli rispose Akane.
R: con chi?
A: non ti interessa! Ciao!- e andandosene, gli fece
l’occhiolino.
Ranma rimase di sasso: e se stesse uscendo con un ragazzo? Ma
cosa stava facendo, si stava preoccupando per quella stupida?! Impossibile! E
rientrò in casa.
Intanto Akane aveva raggiunto le sue amiche al bar in centro:
Y: allora, cosa ti hanno detto i professori? Dai, sto morendo
dalla curiosità!
A: ok! oggi in sala professori mi hanno chiesto se volevo
partecipare a un viaggio!
S: davvero? E dove vai?
A: veramente non ho ancora deciso se partire o no, comunque
la meta è…- le sue amiche si fecero ancora più vicine a lei per sentire. Akane
era alquanto imbarazzata…
Y: dai, non ci tenere sulle spine!
A:… New York!- disse Akane sorridendo.
Y- S: NEW YORK???? 0__0
A: non urlate!!!
S: vai a New York?!- le disse quasi bisbigliando.
A: forse…
Y: come “forse”! è un’occasione da prendere al volo, perché
sei indecisa, io avrei già fatto le valigie!!
A: ecco…New York è lontana e …
Y: non vuoi lasciare Ranma da solo!
A: °///° non è vero!- disse diventando color rosso fuoco.
S: ma non ti devi preoccupare per lui, sa badare a sé stesso!
Y: anzi, sai cosa ti dico, secondo me ti farebbe bene stargli
lontano per un po’!- le disse bevendo il suo tè.
A: veramente pensavo…- stava per andare avanti quando vide
una testa con una treccina nera sotto la finestra del bar- arrivo subito!- si
alzò e uscì dal locale, lasciando lì le sue amiche.
A: ti sei messo anche a spiarmi adesso?
R: io? Ma stai scherzando! Stavo passando di qui per caso!
A: ah, ma davvero!? E dove stavi andando di bello?- disse
incrociando le braccia: era alquanto arrabbiata.
R: ehm…stavo andando da…Ukyo! Stavo andando a mangiare un
okonomiyaki da Ukyo!- disse fingendo nel miglior modo possibile.
A: perché non ammetti che mi stavi seguendo!
R: io starei seguendo un maschiaccio, privo di sex appeal che
non sa cucinare?! Ci sono molte altre ragazze che si meritano di essere
seguite!- Akane diventò blu dalla rabbia, stava per tirargli un pugno, quando si
bloccò, chinò il capo e i suoi occhi si riempirono di lacrime: non si era mai
sentita così umiliata…
A: adesso so cosa fare…- disse a bassa voce. Poi iniziò a
correre, tornando a casa. Ranma rimase di sasso: non solo non aveva preso uno
dei suoi soliti pugni in faccia, ma non riusciva a capire che cosa volessero
dire quelle parole.
Y: l’hai fatta arrabbiare ancora?
S: sei proprio un pessimo fidanzato!- e se ne andarono anche
loro.
“forse ho un po’ esagerato questa volta…però anche quella
stupida se la prende per niente!” pensò Ranma mentre tornava a casa.
La mattina dopo, Akane si alzò di buon ora, fece la sua corsa
mattutina, poi la sua colazione e si avviò verso la scuola senza Ranma.
K: Nabiki, ti dispiacerebbe andare a svegliare Ranma, per
favore?- chiese la maggiore delle Tendo con il suo solito sorriso smagliante.
N: perché? Akane dov’è?
K: è uscita presto stamattina, non so il perché!
N: e va bene!- e andò nella camera di Ranma- Ranma! Dai
alzati! È tardi!!- ma il ragazzo si girò dall’altra parte. Allora Nabiki prese
un secchio d’acqua fredda e glielo buttò addosso.
Rd: CHE C’è! SONO SVEGLIO!- urlò alzandosi di scatto, poi
quando vide Nabiki gli chiese perché l’avesse svegliato così. Di tutta risposta,
Nabiki gli mostrò l’orologio.
Rd: AHHHH! È TARDISSIMO!!perché QUELLA SCEMA DI AKANE NON MI
HA SVEGLIATO?!
N: mia sorella è già uscita da un po’!
“ che sia ancora arrabbiata con me?” pensò Ranma mentre
correva nel bagno per farsi una veloce doccia calda.
Intanto Akane era arrivata a scuola e si era recata in sala
professori. Bussò alla porta e una voce maschile le disse di entrare.
A: buongiorno!
Prof. : buongiorno, signorina Tendo! Allora, che cosa ha
deciso di fare?- e Akane, con un sorriso, gli fece vedere i moduli compilati- ha
fatto la cosa giusta, signorina Tendo!- le disse prendendo i documenti- lo so
che sarà difficile stare lontani dalla famiglia per una anno, ma sarà
un’esperienza indimenticabile che contribuirà alla sua formazione!- Akane
sorrise, cercando di convincere anche quella parte di lei che non voleva
partire, che questo viaggio fosse davvero una cosa positiva.
A: allora, quando partirò?
Prof.: tra una settimana esatta! le comunicherò
successivamente l’ora della partenza. Comunque la professoressa Hinako si è
offerta per darle delle lezioni d’inglese supplementari, se lei vuole!
A: certo!
Prof.: bene. Ne parlerà direttamente con lei. Adesso devo
andare, ho lezione! Se non ci vediamo, le auguro buon viaggio, miss Tendo!
A: grazie, arrivederci!- Akane uscì dalla sala professori e
si andò in classe. Camminando nel corridoi, vide, attraverso la finestra, Ranma
che correva verso il cancello della scuola. Lo guardò con uno sguardo triste:
cosa gli avrebbe detto? “ciao Ranma, lo sai che vado a New York e sto via un
anno?” certo che non poteva dirgli una frase del genere! E cosa avrebbe detto a
suo padre e alle sue sorelle? Suo padre si sarebbe sicuramente messo a piangere
a dirotto, Kasumi avrebbe cercato di confortarlo e Nabiki avrebbe cominciato a
pensare a chi potesse vendere questa notizia. Una parte di lei le diceva che
doveva partire, per sé stessa e per mettere un po’ di ordine nel suo cuore,
l’altra parte non voleva lasciarlo: insomma erano pur sempre dodici mesi a
migliaia di kilometri di distanza! Ma ormai aveva preso la sua decisione, e non
avrebbe cambiato idea.
La mattina passò molto velocemente. Sulla strada per tornare
a casa, Akane era molto pensierosa e triste, e questo Ranma lo notò.
R: perché hai quella faccia?
A: non ti interessa…- rispose gelidamente.
R: ti faccio un’altra domanda, allora: perché stamattina non
mi hai aspettato?
A: perché non avevo voglia di stare fuori dalla classe con
due secchi pieni d’acqua per tutta la prima ora.- rispose sempre con quel tono
gelido, che a Ranma stava dando veramente fastidio.
R: senti tu…- proprio mentre stava per farle un discorso
serio, una bicicletta gli piombò sulla testa.
S: ni- hao Lanma! Come sta il mio futulo malito?
R: Shampoo, togliti dalla mia testa!! Perché devi arrivare
sempre nei momenti più inopportuni?
M: SAOTOME!!! ALLONTANATI IMMEDIATAMENTE DA SHAMPOO!!!- gli
urlò Mousse lanciandogli una delle sue innumerevoli catene.
R: COSA VUOI, MOUSSE? NON VEDI CHE è LEI CHE MI STA
APPICCICATA?- poi si girò per vedere dove era finita Akane. E la vide. Lei lo
stava congelando con gli occhi, poi si girò e iniziò a correre- AKANE, ASPETTA!
LASCIATEMI IN PACE, VOI DUE!!!
Akane si era messa a correre il più velocemente possibile,
mentre i suoi occhi si riempivano di lacrime. Arrivata a casa, si diresse
direttamente nella sala da pranzo, dove trovò suo padre che leggeva un giornale,
il signor Saotome, nella versione “pandesca”, che guardava la televisione e
Kasumi che stava portando del tè.
K: bentornata, Akane!
A: papà, ti devo parlare.- l’espressione seria della figlia,
gli fece intuire che, di qualunque cosa si trattasse, non sarebbe stata una
bella notizia…
“finalmente sono riuscito a scappare da quella banda di
matti!” pensò Ranma mentre entrava in casa. Toltosi le scarpe, andò in sala da
pranzo, andò nella sala da pranzo, nella quale trovò un signor Tendo ai limiti
delle sue crisi di pianto.
R: che cosa è successo?
S: AHHHHH! LA MIA BAMBINA SE NE VA!
R: ehh?!
K: su papà, smettila!- disse la maggiore delle sorelle Tendo,
cercando di calmare il padre- perché non vai a chiedere ad Akane! È in
palestra!- disse a Ranma. Il ragazzo si precipitò nel dojo, dove trovò la
ragazza che stava facendo i suoi soliti esercizi.
R: cos’è questa storia che te ne vai?- disse Ranma
avvicinandosi ad Akane.
A: è vero: parto, vado via!
R: E ME LO DICI COSì?! NON MI BASTA QUESTO! VOGLIO SAPERE
PERCHÉ’ E DOVE VAI!- le urlò, decisamente irritato.
A: prima di tutto NON URLARE! Non sono sorda!- gli disse,
così lui prese un respiro profondo e le chiese, nel modo più gentile che
potesse:
R: rifaccio la domanda: perché parti?
A: ti ricordi quando mi hanno chiamata in sala professori?-
Ranma annuì- mi hanno detto che, siccome avevo i voti più alti della scuola,
avevo la possibilità di fare un viaggio, in America…
R: America?- disse sgranando gli occhi.
A: lasciami finire, per favore. Come ti stavo dicendo, avevo
la possibilità di andare in un college americano, per approfondire il mio
inglese, e ho accettato.- e chinò la testa.
Nella palestra calò il silenzio per quasi un minuto.
R: io però ti chiesto il motivo della tua scelta!
A:… ho pensato che fosse un’ottima occasione per migliorare
il mio inglese, per vedere posti nuovi e…
R: non è vero! Sono io che ti ah spinto a questa scelta?
A:…
R: mi vuoi rispondere!
A: in parte…- Ranma la guardò con una faccia alquanto
stupita- ho bisogno di stare un po’ lontana da casa, dalla mia vita quotidiana e
da…
R: e da me…- sussurrò- cosa ti ho fatto?
A: COSA MI HAI FATTO?!- questa volta fu lei ad alzare la
voce- MA NON CAPISCI CHE OGNI VOLTA CHE MI INSULTI O CHE TI VEDO CON UN’ALTRA IO
STO MALE!- gli urlò con le lacrime agli occhi.
R:…
A: tu non puoi nemmeno sapere quanto sono stata male i giorni
seguenti il nostro matrimonio fallito, ma non so nemmeno perché te ne sto
parlando!- disse tentando di asciugarsi le lacrime e dandogli le spalle.
R: scusa…- Akane si voltò e fece per andarsene, quando una
mano la fermò- posso sapere almeno quanto starai via?
A: un anno…
R: UN ANNO? STAI SCHERZANDO, VERO?
A: no. Adesso posso andare?- e Ranma, ormai rassegnato,
ritrasse la mano. Mentre Akane stava uscendo, le chiese:
Rieccomi con il secondo capitolo! Spero che vi sia piaciuto
il primo!! Non sono molto brava…cerco comunque di fare il mio meglio!! Buona
Lettura!
P.S: ringrazio particolarmente tutti quelli che hanno commentato!
CAP. 2
LA PARTENZA
I primi raggi di sole erano entrati nella camera, svegliando
Akane. Era il giorno della partenza! Si sedette sul letto, alzò le braccia per
stiracchiarsi un po’, poi si avvicinò alla finestra, l’aprì e fece un respiro
profondo, e sorrise involontariamente: New York la stava aspettando! Uscì dalla
camera e andò in bagno, si lavò e poi indossò un paio di jeans, un maglione
rosso, delle scarpe da tennis e scese a fare colazione.
K: buongiorno Akane! Dormito bene?- la chiese la sorella
maggiore con uno dei suoi splenditi sorrisi.
A: buongiorno a tutti!- disse con un sorriso- certo! Sono
così agitata!- rispose ridendo. Questo alla sorella fece molto piacere: pensava
che la sorella minore aveva fatto questa scelta solo per ripicca, ma
evidentemente si era sbagliata! Akane guardò il padre: la sua faccia era
nascosta da un giornale. Gli si avvicinò e gli tolse il giornale da davanti,
come sospettava: in silenzio, ma stava piangendo!
A: papà smettila! Non sto andando in guerra!
N: papà! Ha quasi 18 anni, non è più una bambina! Sa badare a
sé stessa!
S: ma..sigh..non ti vedrò..per..UN ANNOOOOOOO!!! Buaaaaa!-
scoppiò a piangere. Kasumi cercò di tranquillizzarlo, ma non ci riuscì. Allora
Akane lo abbracciò, lasciando scorrere qualche lacrima sul suo viso. Il padre
ricambiò l’abbraccio, conosceva sua figlia: nessuno le avrebbe fatto cambiare
idea! dopo qualche minuto, Akane sciolse l’abbraccio, si asciugò le lacrime e
finì la colazione. Poi, prima di tornare in camera sua per mettere a posto le
sue cose, chiese:
A: qualcuno ha visto Ranma?
K: io no!- e il signor Genma tirò fuori un cartello con
scritto “io neanche!”, poi qualcuno bussò alla porta; Akane andò ad aprire:
A: signora Saotome! Buongiorno!
N: buongiorno cara! Allora, agitata per la partenza?
A: nooo…- la madre di Ranma la guardò perplessa- sono
agitatissima!!- e le due donne si misero a ridere e l’accompagnò nella sala
pranzo, dove c’era la sua famiglia- ora se non le dispiace, io vado di sopra a
finire di prepararmi!
N: certo, vai, non ti preoccupare!
A: posso farle una domanda?
N: dimmi!
A: ha per caso visto Ranma stamattina?
N: ehm…no! Perché?
A: niente! Vado in camera!- disse e salì in camera.
Dopo mezz’ora, si sentì un clacson dalla strada.
A: è il mio taxi!- urlò Akane dalla sua camera- ehm…qualcuno
potrebbe aiutarmi?- disse trascinandosi dietro due valigie, un borsone e un
beauty.
N: ti aiuto io! Perché hai chiamato un taxi? Non vuoi che ti
accompagniamo?
A: è meglio di no, conoscendo le crisi di pianto di papà!
N: come vuoi!- le due sorelle portarono tutti i bagagli
dall’autista e, mentre quest’ultimo le caricava sul taxi, Akane iniziò a
salutare la famiglia.
A: è arrivato il giorno della partenza!- e notando gli occhi
lucidi del padre disse:- papà, basta, smettila! Non mi succederà niente!
K: mi raccomando, stai attenta e fatti sentire ogni tanto!
A: va bene!
N: e attenta a come spendi i soldi!
A: non ti preoccupare! Vi porterò dei souvenir dalla Grande
Mela! Arrivederci signor Genma e signora Nodoka!
N: arrivederci cara!- le disse, mentre con un fazzoletto
bianco si asciugava le lacrime.
G: arrivederci Akane! Mi dispiace solo che quell’idiota di
Ranma non sia qui per salutarti!
A: non si preoccupi! Sarà ancora arrabbiato con me e con la
scelta che ho fatto…vabbè…ora vado, se no arrivo in ritardo all’aeroporto, ci
vediamo fra un anno! Ciaooo!- disse mentre saliva sul taxi- ciaoooo!- salutava
con un braccio fuori dal finestrino, con il vento tra i capelli e qualche
lacrima che le scendeva dagli occhi. Poi, quando la sua famiglia scomparve dalla
sua vita, chiuse il finestrino e si godé il viaggio.
Arrivata all’aeroporto, scaricò i bagagli dal taxi, li mise
su un carrello e si avvicinò a una grande vetrata, dalla quale si vedevano gli
aerei partire e arrivare. Era pensierosa: perché Ranma non era venuto a
salutarla? Possibile che fosse ancora arrabbiato? O magari era già andato a
“consolarsi” da Shampoo o Ukyo! Che scemo…appoggiò la testa sul vetro e
sussurrò: “Ranma…”
R: ciao!- quella voce, la conosceva bene, non si poteva
sbagliare: era Ranma! Si girò verso di lui, e notò il suo leggero rossore sulle
guance:
A: Ranma! Cosa ci fai qui?
R: ehm…volevo farti una sorpresa!- Akane rimase a bocca
aperta- ho riflettuto su quello che mi hai detto quel pomeriggio- e le fece
segno di sedersi vicino a lui, e lei obbedì- e.. hai ragione.- Akane sbarrò gli
occhi, non era possibile: Ranma che dava ragione A LEI?
R: nel senso che è meglio se stiamo lontani per un po’,
magari la lontananza ci permette di capire i nostri veri sentimenti…
A: ascolta Ranma, ti devo chiedere una cosa…
R: dimmi!
A: ecco…da dove arriva tutta questa saggezza?- gli chiese con
tono scherzoso. Ranma iniziò a guardarla in cagnesco:
R: senti tu…- ma la mano di lei si appoggiò sulla bocca di
lui.
A: scherzavo! Scherzi a parte, cosa farai adesso, mentre io
sarò via?- e tolse la mano dalla sua bocca.
R: non lo so…pensavo di partire per un allenamento, e chi ti
dice che non riesco a trovare una cura per la mia maledizione?!-
contemporaneamente, abbassarono gli sguardi, sospirarono e diventarono rossi
come due pomodori!
V: ultima chiamata per il volo 748 per New York!- disse una
voce metallica, che riecheggiò per tutto l’aeroporto.
A: è il mio volo!- disse alzandosi. Prese i bagagli e si girò
per salutare Ranma, quando lo vide in piedi dietro di lei, vicinissimo.
R: ascoltami: io sarò qui ad aspettarti al tuo ritorno! Mi
raccomando, sta attenta!- detto questo, le diede un lieve bacio sulla guancia,
sufficiente per far tornare di colore rosso fuoco i due ragazzi. In quel dolce
bacio erano racchiusi tutti i “mi mancherai tanto, ti voglio bene” che i due non
si erano detti.
A: ora devo andare!- si girò e iniziò a camminare verso la
zona imbarco. Poi si fermò. Ranma sperò che ci avesse ripensato, finché non la
vide girarsi, correre da lui e stampargli un bacio sulla guancia, lo guardò per
un attimo negli occhi, con uno sguardo che diceva “grazie”, poi si girò, riprese
il carrello con i bagagli e se ne andò. Ranma rimase lì a guardare l’aereo della
fidanzata partire, mentre si accarezzava con una mano il punto dove Akane
l’aveva baciato, sorridendo e giurando a sé stesso
che,
quando lei sarebbe tornata, avrebbe messo a posto le cose una volta per tutte…
Ciao a tutti! sono sempre io! Ringrazio tutti quelli che
hanno letto la mia ff e quelli che hanno commentato! Questo capitolo non sarà
molto lungo, il perché lo scoprirete voi stessi! Continuate a commentare,
commentare e commentare!!!!!! ^__^ thank you!
Era passato un anno. A dir la verità, era “volato” un anno!
Seduta nel sedile dell’aereo che l’avrebbe riportata e casa, Akane ripensava
all’anno trascorso a New York, di quante persone nuove ha conosciuto, di quanti
posti nuovi ha visto e di quanto le fosse mancata la sua famiglia…e Ranma…
Durante le prime settimane, la notte, piangeva spesso; si
sentiva sola, terribilmente sola, per vari motivi: uno di questi era la
lontananza da casa. La mattina si svegliava, ma non alla dolce voce di Kasumi,
bensì allo strillo acuto di una sveglia sul comodino; le mancava anche Nabiki,
con i suoi innumerevoli ricatti, suo padre, con le sue crisi di pianto, il
signor Genma e suo figlio, lo stesso ragazzo che, entrando nella loro vita,
l’aveva sconvolta, anzi…vivacizzata! aveva sempre pensato che la sua vita, prima
di Ranma, fosse molto monotona e troppo tranquilla! Poi, forse grazie ai nuovi
amici e alle tante nuove avventure che viveva ogni giorno, iniziò a non sentirsi
più così sola.
Comunque era soddisfatta del suo viaggio, perché si sentiva
cambiata, sia nell’aspetto fisico, che caratterialmente. Akane era leggermente
dimagrita e si era fatta crescere i capelli; adesso, però, era meno timida,
molto meno violenta, forse perché non si era più allenata o perché non litigava
più come con Ranma tanto spesso, e, una cosa molto importante per lei, aveva
imparato a rispondere per le rime agli insulti, invece di lanciare tavoli e
sedie. Guardò fuori dal finestrino: sotto di loro c’era il mare. Fra due ore,
sarebbe tornata a casa…
*-*-*-*-*-*-*-*-*
Finalmente era arrivato. Era arrivato il giorno durante il
quale sarebbe tornata Akane. Ranma era affacciato alla finestra della sua camera
e stava guardando il cielo. Erano cambiate molte cose da quando Akane era
partita: il giorno seguente la sua partenza, Ranma partì per un viaggio di
allenamento, senza avvisare nessuno. Il perché lo si poteva immaginare: se
avesse detto a qualcuno che lui stava partendo, sicuramente tutte le sue
fidanzate l’avrebbero seguito, mentre lui voleva stare da solo. qualche giorno
dopo, scoprì da un vecchio signore che abitava sul monte Fuji, che esisteva una
cura per la sua maledizione, una sorta di fonte che guariva qualsiasi
maledizione, però si trovava in Tibet, vicino a un monastero. Da lì partì,
diretto in Tibet. Il suo viaggio era stato lungo e faticoso ma la fatica cedette
il posto alla gioia quando si immerse in questa fonte, abbandonando
definitivamente la sua forma femminile. Quando tornò a casa, sua madre lo
accolse con tutta la gioia che poteva dimostrare un essere umano: era stato via
da casa per ben 11 mesi! La prima cosa che disse quando si sedette a tavola con
la sua famiglia e quella Tendo fu: “sono guarito dalla mia maledizione!”. Si
ricorda ancora perfettamente le facce di tutti dopo aver ascoltato le sue
parole: erano rimasti tutti a bocca aperta! Sua madre, Kasumi e il signor tendo
avevano le lacrime agli occhi, anche Nabiki era contenta per lui, solo suo padre
aveva uno sguardo cupo e triste.
R: papà, cos’hai?
G: perché non mi hai portato con te?- chiese con un filo di
voce.
R: perché volevo rimanere e riuscire a cavarmela da solo, ma
non ho dimenticato tutto quello che hai fatto per me…- il signor Saotome lo
guardò perplesso- anche se litighiamo spesso, ti voglio comunque molto bene, per
questo ti ho portato questa bottiglietta.- gli disse porgendogli una piccola
bottiglia di vetro, che conteneva dell’acqua limpidissima. Il padre la prese in
mano, l’osservò per bene e gli chiese:
G: che cos’è?
R: è l’acqua della fonte nella quale mi sono liberato della
mia maledizione! Versatela addosso!- gli rispose con un sorriso. Non ci sono
parole per descrivere la felicità del signor Genma, che, prima di liberarsi
della sua maledizione per sempre, abbracciò il figlio, commosso da un gesto così
generoso…poi aprì la bottiglietta e se la versò addosso: fu come se si fosse
alleggerito di una tonnellata! Tutto questo sotto gli occhi lucidi della
famiglia Tendo.
Potete immaginare come lo accolsero le sue innumerevoli
fidanzate! Ukio lo abbracciò, Shampoo tentò di baciarlo, ma Ranma non glielo
permise, mentre Kodachi gli saltò addosso e cercò di fargli bere una delle sue
pozioni soporifere, ma il ragazzo con il codino riuscì a fuggire prima!
Finalmente era tornato normale ed era tornato a casa, adesso
mancava solo una persona, Akane…
Tutto a un tratto, sentì la voce di Kasumi che lo avvertiva
che doveva prepararsi, doveva andare a prendere
Ciao a tutti! Scusate se ci ho messo così tanto ad
aggiornare, ma sapete com’è: la scuola, i compiti…comunque ce l’ho fatta ^__^!
Questo capitolo non è molto lungo perché parla dell’arrivo di Akane da New York.
Buona lettura! E mi raccomando: commenti, commenti e commenti!!!
CAP. 4
Ritrovarsi
Era appena arrivato all’aeroporto. Come al solito era in
ritardo a causa di un “piccolo” contrattempo: la solita lotta con Happosay che,
imperterrito, continuava a rincorrerlo con mutandine e reggiseni, poi l’arrivo
delle sue “fidanzate” con la colazione e le varie pozioni, insomma, le solite
cose! Quelle piccole cose che gli erano mancate durante il suo lungo e faticoso
viaggio, ma era anche maturato: adesso non arrossiva più per un semplice sguardo
dolce di una ragazza e quindi aveva acquisito più coraggio e avrebbe trovato il
coraggio di dichiarare tutto ad Akane: almeno così sperava!! Era così immerso
sui suoi pensieri, che non si era accorto che l’aereo proveniente da New York
stava atterrando….
*-*-*-*-*-*-*
L’hostess l’avvisò che doveva allacciare le cinture: l’aereo
stava per atterrare. Akane stava guardando fuori dal finestrino, mentre era
immersa nei suoi ricordi e nelle sue emozioni, e quasi la voce dell’hostess la
spaventò. Sorrise e allacciò la cintura: chissà chi c’era che la stava
aspettando all’aeroporto! Suo padre? Poco probabile, visto che Kasumi sapeva che
scena di pianto avrebbe fatto! Nabiki? Neanche a pensarci! Figurati se sua
sorella avrebbe speso i soldi per il taxi! Forse Ranma…il “suo fidanzato”, così
aveva detto alle sue amiche in America, ma chissà se era ancora così! Dalla sua
partenza non aveva più saputo nulla di lui…magari si era fidanzato o addirittura
sposato con Ukyo o Shampoo, approfittando della sua assenza…no, lui non avrebbe
mai fatto una cosa del genere! Comunque non le rimaneva che scendere dall’aereo
e andare a casa e vedere cosa sarebbe successo!
*-*-*-*-*-*-*
Era in piedi davanti alla vetrata che dava sulla pista di
decollo e atterraggio degli aerei. Nella sua mente stava ripassando tutto il
discorso che si era preparato da dire ad Akane quando l’avrebbe rivista: “ciao!
Come stai? Io bene…lo sai che mi sei mancata?…ho viaggiato durante questo anno e
sono guarito! Davvero!…”. Sospirò. Era lì quasi da tre quarti d’ora e l’aereo
non era ancora arrivato? Va be’, sarà in ritardo! Da un lato era felice, avrebbe
avuto più tempo per “ripassare”, dall’altro non vedeva l’ora di rivederla! Un
anno è pur sempre un anno e…
…: ciao Ranma!- quella voce…non poteva sbagliarsi: era lei!
Ciao a tutti! Allora, vi è piaciuta la storia fino a qui?
Bene, adesso sarà ancora più bella e vi piacerà di più (almeno spero! ^__^) le
frasi scritte tra le ** sono i pensieri dei personaggi. buona lettura!!!!! (P.
S: voglio taaaaaaaaaanti commenti!!!)
A: ciao Ranma!- Quella voce… non poteva sbagliarsi: era lei!
Girandosi per guardarla, si ritrovò davanti una ragazza, una
“giovane donna” stupenda…la guardò dal basso verso l’alto: ai piedi aveva delle
scarpe da tennis azzurre e bianche, le sue gambe erano nascoste da dei jeans
larghi, come quelli che vanno di moda in America e in Europa e poi aveva un
piumino beige che la proteggeva dal freddo invernale; ma la parte più bella era
il suo viso, sul quale c’era stampato un dolce e timido sorriso…
Anche Akane rimase stupita dal cambiamento del suo ragazzo:
non indossava più i soliti pantaloni neri cinesi, ma un semplice paio di jeans e
un giubbotto nero come i suoi capelli. Fu Akane a rompere quell’imbarazzante
silenzio:
A: allora?! Non mi saluti neanche?
R: ehm… * NO, NON è POSSIBILE! Ho dimenticato tutto il
discorso che avevo preparato!!! =__=*
A: stai bene Ranma?- gli si avvicinò e gli mise una mano
sulla fronte. Lui, di tutta risposta, le prese la mano, l’avvicinò a sé e
l’abbracciò.
R: mi sei mancata!- le sussurrò dolcemente all’orecchio.
A: anche tu!
Rimasero abbracciati per quasi un minuto, quando Ranma
l’allontanò dolcemente da lui e le disse:
R: ecco…adesso dobbiamo andare a casa, se no tuo padre inizia
a pensare che ti abbia rapito!- a quella battuta tutti e due si misero a ridere,
non che quello che aveva detto Ranma fosse così divertente, ma tutti e due non
sapevano come comportarsi e cosa dire!
R: allora, dove sono le tue valige?- Akane, a quella domanda,
rispose indicando un carrello con tre valige enormi, due borsoni e due zaini: la
bocca di Ranma aveva toccato terra dallo stupore!- ma dove l’hai presa tutta
quella roba?!
A: bè, sai com’è quando viaggi! Nelle valige ci sono i miei
vestiti, in un borsone tutti i regali che ho portato dall’America e nell’altro…
R: va bene va bene, ho capito!- la interruppe bruscamente-
vogliamo andare o devo cominciare a cercare acqua e viveri?- Akane si mise a
ridere di nuovo: non era poi tanto cambiato! Ranma, vedendo la ragazza ridere,
le sorrise: era bello riaverla a casa!
Presero il carrello carico di valige e si diressero verso il
parcheggio dell’aeroporto, dove c’era il taxi che li stava aspettando. Durante
il viaggio, Akane iniziò a guardarlo, e subito Ranma se ne accorse:
R: che c’è?
A: non hai notato proprio niente?
R: che cosa avrei dovuto notare?- allora Akane iniziò a
scuotere la testa, cercando di fargli notare i capelli legati in una coda- eh?
?__?
A: Ranma, guarda meglio!- gli disse, agitando sempre di più
la testa.
R: non capisco! Hai la testa più grossa?
A: non era una battuta divertente!
R: ma la mia non era una battuta!
A: Ranma i miei…- a quel punto intervenne l’autista del taxi:
Aut.: che bei capelli lunghi che ha, signorina!- Ranma, a
quell’affermazione, si girò lentamente verso Akane, che lo stava guardando con
un sopracciglio alzato: adesso le avrebbe prese!
A: allora?!
R: ehm…- il ragazzo incominciava a sudare freddo!- te lo
stavo per dire!
A: CHE COSA? Non ci posso credere! Sei incorreggibile!- e si
girò a guardare fuori dal finestrino.
R: ma è vero!- la ragazza si girò, lo guardò intensamente e
sorrise:
A: sai Ranma, sei sempre stato un pessimo attore!
R: ma senti chi parla! È arrivata la miglior attrice di tutto
il Giappone!- Akane gli fece la linguaccia e poi si misero a ridere tutti e due,
come due bambini: adesso erano davvero tutti e due felici di esser tornati
insieme!
Dopo un’ora di viaggio, arrivarono finalmente a casa.
A: ah, casa dolce casa!- disse Akane sospirando.
Quando varcarono la porta di casa, carichi di valige, Akane
si aspettava un vero e proprio assalto da parte della sua famiglia, ma era tutto
tranquillo, come se non ci fosse nessuno. Allora si girò verso Ranma e,
perplessa, gli chiese:
A: ma…mio padre e le mie sorelle dove sono?
R: togliti il giubbotto, e vieni con me!- la ragazza ubbidì e
appoggiò il giubbotto su una delle valige. Quando Ranma si girò per parlarle,
rimase abbagliato: Akane aveva un felpa di cotone aderente blu con una scritta
argentata sul petto:
A: che c’è?- chiese Akane preoccupata.
R: ehm…niente! Vieni!- si mise dietro di lei e le coprì gli
occhi con le mani.
A: dove mi stai portando?
R: tu fidati di me!- Ranma portò la ragazza davanti alla
porta della palestra, l’aprì lentamente e le disse:
R: ora puoi aprire gli occhi!- Akane riaprì gli occhi e vide
un grosso cartello, tutto colorato, con una scritta a caratteri cubitali che
diceva: “Bentornata Akane”. La ragazza entrò lentamente e si guardò intorno:
tutta la palestra era stata addobbata con festoni colorati e, ai lati, c’erano
dei tavoli pieni di cose da mangiare, poi ,davanti a lei, tutta la sua famiglia,
la famiglia Saotome e tutti i vari nemici- amici, come in una fotografia: Akane
era rimasta senza parole. La prima a parlare, fu sua sorella Kasumi che le si
avvicinò, l’abbracciò e le disse:
K: bentornata sorellina!- terminata quella frase, iniziarono
i festeggiamenti: suo padre le si gettò addosso piangendo come una fontana:
S: FIIIGLIAAA MIAAAAAAA!!! MI SEI MANCATA TANTISSIMOOO!
A: papà calmati! Sono tornata!- vedendo che Akane era in
leggero imbarazzo, Kasumi si avvicinò al padre e cercò di calmarlo, mentre Akane
andava a salutare tutti gli altri.
A: salve signor Genma! Come va?- gli disse abbracciandolo
affettuosamente.
G: tutto bene! Ma guarda che bella ragazza sei diventata!
Quel figlio ingrato non ti merita!- Akane gli sorrise.
R: chi sarebbe il figlio ingrato?
G: ovviamente tu, disgraziato d’un figlio!!
R: ah sì?! La prossima volta non farò più niente per te!
G: ma lo sai che io scherzavo!- e iniziò a fargli dei
massaggi per farsi perdonare.
R: guarda che così non avrai mai il mio perdono!
Mentre padre e figlio ricominciavano il loro battibecco,
Akane andò dalla madre di Ranma:
A: salve, signora Saotome! Come sta?- le chiese facendo un
leggero inchino.
N: tutto bene! Sei diventata davvero una bella ragazza!
Girati un po’, fatti vedere!- le fece fare un piccola giravolta e poi le disse:-
tua madre sarebbe orgogliosa di te!
A: grazie!- e l’abbracciò come se stesse abbracciando sua
madre.
K: ma…ti sei fatta crescere i capelli! Sono molto belli!-
intervenne la sorella accarezzando i capelli della sorella minore.
A: sì, un giorno mi è venuta voglia di cambiare look e ho
deciso di lasciarli crescere!
U: ciao Akane! Come va?- le disse gentilmente Ukyo,
avvicinandosi.
A: Ukyo! Tutto bene! Come va il tuo locale?
U: alla grande!- poi si intromisero Shampoo e Kodachi:
S: ni hao Akane! Spelo che tu sia in folma, pelchè
prossimamente potlei sfidalti per avele finalmente il cuole di Lanma tutto pel
me!- le disse con un sorrisetto malizioso.
A: sono spiacente di deluderti, ma sono fuori forma, è da un
anno che non mi alleno!
Ko: vuoi dire che non ti sei allenata in America?!
A: no, avevo altro da fare!- e mentre Akane si era girata per
raggiungere suo padre e le sue sorelle, Shampoo e Kodachi si scambiarono
un’occhiata d’intesa.
K: Akaneee Tendooo! Finalmente sei tornato dal tuo grande
amoooree!- e cercò di lanciarsi addosso ad Akane, ma la ragazza si spostò
proprio all’ultimo e Kuno cadde per terra rumorosamente.
A: salve Kuno, come va?- Kuno rispose con un gemito di
dolore.
La festa si prolungò fino a tarda notte e si concluse con una
“serenata” del signor Genma, Soun e di Happosay, che erano ubriachi fradici.
Dopo che tutti gli invitati se ne andarono, Akane fu aiutata da Ranma e dal
padre di quest’ultimo, a portare in camera sua i bagagli. Quando la ragazza
entrò nella sua camera, inspirò profondamente il profumo della sua camera: era
felicissima di essere tornata a casa! Poi si avvicinò la sorella maggiore e le
chiese:
K: vuoi che vada a prepararti la vasca da bagno?
A: ehm…sì, grazie!- poi si girò e iniziò ad aprire una delle
mega- valige, mentre Ranma e suo padre uscivano dalla stanza.
K: Akane?- la richiamò la sorella.
A: sì?- le disse rigirandosi verso di lei.
K: sono molto felice che tu sia di nuovo qui tra noi!
A: anch’io!- e si abbracciarono molto affettuosamente.
N: e io chi sono, la sorella del vicino di casa?- disse
Nabiki entrando in camera di Akane.
A: stavamo per venire da te, sorellina!
N: sì, dicono tutte così!- e si unì all’abbraccio e
continuò:- sai sorellina, ti devo confessare una cosa.
A: cosa?- chiese Akane continuando a godere l’abbraccio delle
sorelle.
N: i miei guadagni sono diminuiti da quando te ne sei
andata!- Akane sgranò gli occhi castani e prese il suo cuscino e iniziò a
tirarglielo addosso, ridendo.
N: non è giustooo! Io sono disarmata!- poi prese il cuscino
che era sulla sedia della scrivania e iniziò una battaglia senza esclusione di
colpi, nella quale tutte e tre si stavano divertendo da matte! Tutto questo
accadeva sotto gli occhi pieni di lacrime del padre, che era felicissimo di
vedere come le sue figlie fossero cresciute così belle e in armonia anche senza
la presenza di una mamma. È vero, avevano avuto brutti periodi comunque,
soprattutto i mesi successivi la morte della moglie; ricorda come se fosse ieri
le notti passate in bianco per stare vicino alle figlie che non riuscivano a
dormire, e sinceramente non si aspettava che le sue figlie diventassero delle
donne così forti e determinate. Quando le risate delle ragazze terminarono, il
signor Tendo decise di andare a dormire.
K: era da tanto che non mi sentivo così felice!- disse la
maggiore delle sorelle Tendo.
N: bugiarda! Non ti sentivi così felice da tre settimane,
cioè da quando il dottor Tofu ti ha chiesto di sposarlo!- le disse mentre si
sedeva sulla sedia della scrivania.
A: CHE COSA?! TI HA CHIESTO DI SPOSARLO?
K: Akane, non urlare, potresti svegliare papà!- le disse e il
suo viso assunse una colorazione color porpora.
A: hai ragione! Perché non me lo hai detto?- le chiese mentre
si sedeva accanto a lei.
K: non ne abbiamo avuto il tempo!
A: e tu che cosa gli hai risposto?
K: ti racconto tutto domani mattina! Ora vado a prepararti il
bagno!- e uscì dalla stanza.
A: ma…Nabiki, che cosa gli ah risposto?
N: ti posso solo dire una cosa: che tra due mesi si celebrerà
un matrimonio! Buona notte!- e uscì anche lei dalla stanza con un sorriso sulla
faccia. Akane, mentre era immersa nell’acqua calda della vasca da bagno, si
sentiva tanto felice per sua sorella Kasumi: se lo meritava proprio! Era ora che
si facesse una vita propria! Dopotutto, se lo meritava: aveva passato tutta la
sua vita a occuparsi delle sue sorelle minori e della casa!
Mentre era sull’aereo che la stava riportando a casa, Akane
pensava a quanto possano essere cambiati gli amici e la propria famiglia: ma non
c’erano stati poi quei grossi cambiamenti che si aspettava! Suo padre, a parte
qualche capello bianco in più, non era cambiato affatto! Kasumi, a parte la
notizia del suo matrimonio, era rimasta invariata: la solita dolce e gentile
Kasumi. Nabiki era rimasta tale e quale, nessun cambiamento! Anche i suoi amici-
nemici erano rimasti uguali, ma una persona le era sembrata “diversa”: questa
persona era Ranma…quando l’aveva rivisto dopo un anno, all’aeroporto, aveva
notato subito qualcosa in lui che era cambiato: era diventato più alto e più
muscoloso, senza dubbio! Un altro segno di questo cambiamento è stato
l’abbigliamento: non indossava più la solita casacca rossa con i pantaloni
cinesi, ma si era vestito all’occidentale, un paio di jeans e un maglione nero:
le faceva una certa impressione vederlo così! Ma la cosa che l’aveva colpita di
più era il suo sguardo: più maturo, più virile, più…semplicemente più! Magari
domani gli avrebbe parlato… adesso però era davvero stanca, aveva bisogno di una
bella dormita! Così uscì dalla vasca, si asciugò, si infilò il pigiama e si
“fiondò” nel suo morbido letto!
Ciao a tutti! ‘utto bene ‘utto bene ‘utto bene? ‘utto bene!
(un omaggio a Zelig! ^__^) ringrazio (come sempre!) tutti quelli che hanno letto
e commentato la mia ff! BUONA LETTURA!
Il sole illuminava completamente la sua stanza. Quando Akane
si rigirò nel letto, un raggio di sole le colpì il volto, svegliandola. La
ragazza aprì gli occhi, poi si sedette sul letto, si stropicciò gli occhi e si
guardò intorno: ah, già, era tornata a casa e quella era la sua stanza! Non le
sembrava vero di essere tornata! Poi si alzò, si diresse verso la finestra e
guardò fuori: la città era ricoperta da una soffice coperta di neve, proprio
come nel giorno della sua partenza! Poi decise di scendere a fare colazione che
oggi l’attendevano le valige da disfare! Uscì dalla stanza e scese rapidamente
le scale. Arrivata in cucina, c’erano solo le sue sorelle sedute attorno al
tavolo: Kasumi stava cucendo, mentre Nabiki stava sfogliando svogliatamente una
rivista. La maggiore delle sorelle Tendo alzò lo sguardo e, con uno dei suoi
splendidi sorrisi, la salutò seguita dalla sorella.
A: buongiorno!- rispose- dove sono papà, il signor Saotome e
Ranma?
K: sono in palestra ad allenarsi!- le rispose sempre con un
sorriso sulle labbra.
A: ma non vengono a fare colazione?
N: alle 11?
A: SONO LE 11?! Perché non siete venute a svegliarmi?
K: ieri sera sei andata a dormire tardi, perché avremmo
dovuto svegliarti? Comunque ti ho tenuto in caldo la colazione!
A: grazie Kasumi, ma mi basta una tazza di latte caldo!- le
disse sedendosi vicino a Nabiki.
K: solo?- le chiese perplessa.
A: sì, sai le mie abitudini sono un po’ cambiate: per
colazione, non mangiò più scodelle piene di riso o sushi! Adesso, di solito,
bevo solo un po’ di latte e qualche volta mangio qualche biscotto!
K: a New York vi fanno morire di fame!- disse sorridendo.
A: a New York non servono le scodelle di riso o il sushi di
mattina!- ribatté la sorella.
N: però New York ti ha fatto dimagrire!
A: davvero mi trovi più magra?- le chiese sorridendole.
N: però ho sentito che gli americani non mangeranno il sushi,
ma mangiano molte altre cose, tipo la frittata o il bacon…
A: sì, una volta ho provato a fare una colazione
“all’americana”, ma sono stata male tutto il giorno!- e si misero a ridere.
In palestra:
S: però! Ranma sei diventato più forte dopo il tuo viaggio!-
gli disse il padre di Akane mentre osservava il suo amico Saotome per terra
malridotto.
R: questo è vero, ma anche prima riuscivo a battere mio
padre!- gli disse sghignazzando.
S: allora, hai detto ad Akane che sei guarito dalla tua
maledizione?
R: non ancora, ieri sera non sono riuscita a dirle una parola
da quando è tornata a casa: era circondata da una ventina di persone, comunque
troverò il tempo per dirglielo!- gli rispose mentre si asciugava il sudore dalla
fronte.
*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*
intanto, nella camera di Akane…
N: ci metteremo una vita a disfare queste valige!- disse
Nabiki mentre con aria sconsolata mentre osservava le valige della sorella
minore.
K: ma dai, non è vero! E poi, fai un favore alla tua
sorellina che è appena tornata!
A: grazie Kasumi!
N: alla “sorellina che è appena tornata” costerà parecchio!-
le disse mentre guardava maliziosamente Akane- almeno… 3000 yen!
A: CHE COSA?? MA SEI IMPAZZITA! Se sei venuta qui solo per
guadagnare, puoi anche andartene!- le disse mentre si inginocchiava ad aprire la
prima valigia.
K: ha ragione Akane! Non sei venuta qui per guadagnare, ma
per stare con le tue sorelle!- le rispose severamente la sorella maggiore.
N: uffa, ma non si può neanche scherzare!
A: e va bene, ma adesso basta, mettiamoci al lavoro!- e si
rimboccò le maniche.
Dopo 2 ore:
N: è da due ore che stiamo mettendo a posto le tue cose, e ci
sono ancora 2 borsoni da disfare!- disse scocciata Nabiki mentre ripiegava
l’ennesima maglietta.
A: a quei borsoni ci penso io, non preoccuparti! Che ore
sono?
N: è l’una e mezza!- le rispose guardando il nuovo orologio
appeso alla parete.
K: L’UNA E MEZZA? DEVO PREPARARE IL PRANZO! Finiamo dopo
pranzo, va bene?- urlò ad Akane mentre si “catapultava” giù dalle scale.
A: NON TI PREOCCUPARE! ABBIAMO FINITO!
N: davvero?!- le chiese Nabiki con gli occhi che la pregavano
di rispondere di sì.
A: sì…
N: sia ringraziato il cielo! Non ce la facevo più!- e scese
per andare in cucina, mentre lasciava Akane a finire di chiudere le valige, poi
scese anche lei.
Durante il pranzo, il signor Saotome chiese a Kasumi il
motivo per cui abbiano pranzato così tardi, e la ragazza rispose:
K: abbiamo aiutato Akane a disfare le valige e il tempo è
volato!- disse con uno die suoi soliti sorrisi smaglianti!
N: per te il tempo è volato, a me è sembrata un’eternità…
A: potevi dirlo se non avevi voglia!- le disse irritata Akane
e Nabiki le rispose con la linguaccia, poi continuò:
N: papà ma lo sia che cosa si è comprata tua figlia?
S: no, cosa?
N: allora, si è rifatta completamente il guardaroba, poi ha
comprato un nuovo stereo con lettore cd e un computer portatile! Ah, e si è
fatta una settimana a Miami, per non parlare di tutti i cd!- tutti smisero di
mangiare e fissarono Akane: lei si sentì in tremendo imbarazzo e deglutì
rumorosamente il cibo che aveva in bocca!
S: dove hai preso i soldi per comprare tutta quella roba?- le
chiese il padre mentre cascate di sudore freddo scorrevano sulla sua fronte!
A: il portatile me l’hanno regalato per Natale le mie amiche
del college!- rispose tranquillamente.
S: e che mi dici dello stereo?
A: regalo anche quello, per il compleanno!
N: la prossima volta vado io in America!
K: e la vacanza?- le chiese Kasumi.
A: i genitori di una mia amica americana, hanno un albergo a
Miami e ci hanno offerto una settimana di completo relax!
N: che fortuna che hai avuto, hai fato una vacanza gratis a
Miami, la prossima volta che vai in America voglio venire con te!- le disse
sorridendo.
A: ho anche comprato dei regali per voi, li vado a prendere!-
si alzò e corse di sopra. Poco dopo tornò con uno dei borsoni, lo aprì e iniziò
a distribuire i regali:
A: allora…questi sono per papà, il signor Saotome e Happosay!-
e porse loro dei pacchetti.
Saot.: chissà cos’è!
H: io spero che sia una fornitura completa di slip a stelle e
strisce!- e ricevete un pungo sulla testa da Ranma, che lo zittì.
R: non sei cambiato per niente eh, vecchio pervertito!
S: CHE BELLA!- e tirò fuori dal pacchetto una camicia come
quella del preside del liceo, solo che era più colorata e c’era scritto “Miami”
a caratteri cubitali! Anche il signor Genma e Happosay ne trovarono una simile.
Tutti e tre l’indossarono e iniziarono a ridere come dei pazzi!
S: AH AH AH AH! COSì Sì CHE SIAMO DEI VERI PLAY BOY!
G: HAI RAGIONE TENDO, AH AH AH AH AH!- e si misero a bere e,
in pochi minuti, erano tutti e tre ubriachi fradici! Mentre loro si ubriacavano,
Akane continuava a distribuire i suoi regali:
A: sono contenta che le camice siano piaciute! Questo è per
te Kasumi!- e le porse una scatola rossa; la ragazza l’aprì e vi trovò un
servizio da thè cinese.
K: oh, che bello! Grazie sorellina, non dovevi! Ma sei stata
in Cina?- l echiese con le lacrime agli occhi.
A: ehm, no! Sono stata a China Town e, quando l’ho visto, ti
ho subito visto con un vassoio in mano che servivi il thè!
K: grazie tante!- e abbracciò la sorella.
A: potrai portarlo nella tua casa nuova!- e le fece
l’occhiolino, un semplice gesto che la fece arrossire!- poi… questo è per te!-
le disse porgendole un pacchetto. Nabiki lo aprì e trovò una felpa nera con il
simbolo argentato del dollaro, all’altezza del cuore.
N: grazie, è molto bella! Vado su a provarla!- le diede un
bacio sulla guancia e scappò di sopra. Ora rimaneva solo un regalo da
consegnare: quello di Ranma! Akane approfittò del fatto che suo padre era
ubriaco e Nabiki non c’era, così portò Ranma in palestra per consegnagli il
regalo.
A: avanti, aprilo!- gli disse la fidanzata, forse più agitata
di lui! Ranma, scartò il regalo e quando guardò dentro la scatola, la sua faccia
diventò rossa: dentro quella scatola, c’erano un paio di slip, uno nero e uno
grigio scuro, con rispettive canottiere, dello stesso colore. Era la prima volta
che una ragazza gli faceva un regalo del genere! Poi guardò la fidanzata, che
sembrava presa da un attacco di panico:
A: ehm…non pensare male! sono state le mie amiche a
consigliarmi quello, io a dir la verità volevo…
R: mi piacciono!
A: ti piacciono? Davvero?
R: certo, anche se devo ammettere che sono rimasto un po’
spiazzato!- Akane tirò un sospirò di sollievo, e riassunse anche lei il colore
naturale- però io non ho niente…
A: non importa, e poi tu non hai fatto un viaggio!
R: a dir la verità, sono andato in Cina e…
A: e?- nella testa della ragazza iniziavano ad affollarsi
mille pensieri, soprattutto negativi: non è che si era sposato con Shampoo?
R: sono riuscito a guarire dalla mia maledizione!- le disse
tutto d’un fiato. Il mondo di Akane si fermò un instante: non l’aveva tradita!
Era tornato semplicemente normale!- stai bene?
A: ehm…ma…è fantastico!- e l’abbracciò. Era stato un gesto
istintivo, d’affetto. Dopo pochi secondi, anche Ranma ricambiò l’abbraccio:
erano felicissimi adesso!
A: sono contenta per te!- gli disse a voce bassa, mentre si
godeva quell’abbraccio.
R: sai, è la seconda volta oggi che mi prendi alla
sprovvista!
A: e con questo cosa vuoi dire?- gli chiese mentre scioglieva
lentamente l’abbraccio. Ranma prese le mani della fidanzata tra le sue, e lei lo
guardò intensamente in quei suoi occhi blu scuro.
R: questo è il mio regalo…- le si avvicinò e le diede un
dolce bacio sulle labbra. Per i ragazzi, quell’istante durò un eternità e i loro
cuori smisero per un attimo di battere: erano in paradiso…
Poi Ranma si allontanò lentamente da lei, e le disse
dolcemente a un orecchio:
R: mi sei mancata da morire!- lei riaprì gli occhi gli
sorrise dolcemente: quello era un nuovo inizio…
Ciao a tutti!! come va la vita? Io sono piena di verifiche,
così ho poco tempo da dedicare alla mia creazione, uffa =__=, quindi
probabilmente non aggiornerò prima dell’inizio di aprile. Comunque sono riuscita
a finire questo capitolo e spero che vi piacerà! Grazie a tutti quelli che
commentano e che leggono la mia ff. come sempre vi dico di fare taaanti
commenti! Buona lettura! Vvb
Cap. 7
Primo giorno di scuola
Come tutte le mattine, Ranma si era alzato di buon’ora, per
fare i suoi soliti allenamenti. Mentre correva per le vie deserte di Nerima,
ripensava a quello che aveva fatto il giorno prima: aveva baciato Akane! A quel
pensiero diventò rosso come quella sera, e sperava che nessuno li avesse visti,
se no sarebbero stati dolori, per tutti e due! Oggi sarebbero tornati a scuola:
anche per lui era il primo giorno: siccome era tornato due settimane prima
dell’inizio delle vacanze natalizie, aveva deciso di passare un po’ di tempo con
la sua famiglia. Oltretutto aveva saputo da Nabiki che avevano cambiato le
divise scolastiche: adesso i ragazzi dovevano portare dei pantaloni blu con una
camicia bianca, invece le ragazze una mini- gonna azzurra con dei reticolati di
righe blu e anche loro una camicia bianca. “finalmente si sono decisi a cambiare
divisa!” aveva detto a Nabiki gli aveva detto la notizia. Comunque gli erano
mancate tutte quelle lotte con Kuno o con il preside che voleva tagliargli il
suo codino…guardò l’orologio che aveva al polso e decise che era ora di tornare
a casa: non voleva arrivare a scuola in ritardo il primo giorno!
*-*-*-*-*-*-*-*-*
Kasumi preparò la tazza di latte e la mise in tavola, mentre
canticchiava un motivetto che aveva sentito alla radio, poi guardò l’orologio:
strano, erano le 7.45 e Akane non era ancora scesa, che stesse ancora dormendo?
Allora decise di andare a svegliarla. Mentre saliva le scale, incontrò Ranma,
con la nuova divisa scolastica, che le chiese:
R: buongiorno Kasumi! Dov’è Akane?
K: penso che stia ancora dormendo!- gli rispose con uno dei
suoi magnifici sorrisi. Il ragazzo decise di seguire la maggiore delle sorelle,
per vedere se la sua fidanzata stava ancora dormendo. Quando entrarono nella
camera di Akane, videro che le tende erano ancora tirate e che la ragazza era
ancora nel letto. Allora Kasumi tirò le tende, facendo entrare i raggi di un
pallido sole, i quali svegliarono la sorella più piccola:
A: uhmm…
K: Akane, dai alzati!- le disse dolcemente.
A: uhmm…ancora cinque minuti…- e mise la testa sotto il
cuscino.
K: Akane! Sono le 7.45!
A: CHE COSAA?- urlò la ragazza, alzandosi di scatto e
scaraventando il cuscino in faccia a Ranma, che era appoggiato alla porta della
sua camera- perché non mi hai chiamato prima?
K: perché pensavo che ti stessi vestendo! Un anno fa non
avevi bisogno che ti venissi a chiamare!- le disse mentre la sorella stava
scavalcando le valige e si dirigeva verso il bagno.
A: si hai ragione! SCUSA RANMA!- urlò al ragazzo che era
steso per terra con un cuscino in faccia!
Dopo qualche minuto, Akane uscì dal bagno e si scaraventò giù
dalle scale, salutò velocemente la famiglia, prese il cappotto, uscì di casa e
raggiunse Ranma, che la stava aspettando fuori dal cancello, e iniziò la folle
corsa verso il liceo Furinkan.
R: come mai stamattina ti sei svegliata tardi?- le chiese,
sorridendo, mentre correvano.
A: e me lo chiedi?- le disse facendogli l’occhiolino e un
sorrisetto malizioso: due semplici gesti che fecero arrossire il ragazzo!-
comunque in America mi svegliavo alle 8, perché le lezioni iniziavano alle 8.30!
R: così tardi?- poi lo sguardo cadde sul corpo della ragazza:
era certamente dimagrita, le gambe si erano allungate ed erano molto più
aggraziate, per non parlare del resto!
A: che c’è?- gli chiese mentre correvano.
R: °///° ehm…niente! Guarda là!- e il ragazzo indicò una
massa di ragazzi che correvano loro incontro: saranno stati una quarantina! La
ragazza che era accanto a lui, rallentò un po’ la corsa:
A: non è possibile! Ma non si sono ancora arresi?- poi guardò
Ranma che, nel frattempo, era sceso dalla rete e le si era avvicinato- e adesso,
come facciamo? Io sono fuori forma, non so se riuscirò a respingerli tutti come
facevo quattro anni fa!- gli disse sconsolata.
R: sai non pensavo che l’America ti avesse reso così debole!
A: non sei spiritoso!
R: dov’è andata a finire l’Akane manesca che conoscevo?
L’anno scorso non ti avresti fatto battere per niente al mondo!- la ragazza si
fermò di colpo, poi lo guardò con aria decisa e gli disse:
A: sai cosa ti dico? Hai ragione! Li affronterò, ma nel modo
dell’Akane nuova!- e ricominciò a correre. Quando poi incontrò i ragazzi che le
venivano incontro al grido di “bentornata Akane Tendo, vuoi uscire con me?”,
senza dare un pugno o un calcio a nessuno, evitò tutti gli attacchi dei
pretendenti a una velocità impressionante, usando ruote, capriole e persino
passi di danza! E, in un batter d’occhio, si ritrovò all’entrata della scuola,
poi si girò verso Ranma, che intanto era salito su un albero per osservare la
scena dall’alto e a intervenire se ce ne fosse stato bisogno, e gli urlò:
A: HAI VISTO RANMA, CE L’HO FATTA! IO VADO IN CLASSE!- poi si
girò e corse verso la sua classe, dove l’attendevano tutti i suoi compagni.
Ranma rimase a bocca aperta: era molto più agile e veloce di
prima, anche se non si era allenata! Era incredibile! Poi guardò i pretendenti:
erano rimasti fermi nelle loro posizioni anche loro stupiti dalla velocità della
ragazza.
R: wow!- fu l’unico commento di Ranma, poi scese dall’albero
e raggiunse la sua fidanzata. Quando entrò in classe, Akane era circondata dai
loro compagni, che le facevano domande di ogni tipo:
Y: allora Akane, com’era il college? Hai fatto nuove
amicizie?
S: e i ragazzi, sono belli come quelli che si vedono in
televisione?
A: calma ragazze! Una domanda alla volta! Il college era
bellissimo! Io dividevo la stanza con altre tre ragazze: una francese,
un’italiana e una spagnola!
S- Y: davvero? 0__0
A: certo! E poi ho conosciuto molte altre ragazze americane!
E i ragazzi sono davvero belli come quelli che si vedono in televisione!- e si
mise a ridere, seguita dalle sue compagne e compagni. Ranma intanto era andato a
sedersi al suo posto e osservava la fidanzata: quanto gli era mancato il suo
sorriso, quelli erano sempre momenti magici… e come tutti i momenti magici,
vennero interrotti bruscamente dalle urla di battaglia di Shampoo e Kodachi:
S- K: AKANE TENDO! PREPARATI A MORIRE!- Akane, quando le
sentì, uscì dalla classe e iniziò a correre, salendo verso il terrazzo,
inseguita dalle due ragazze. Ranma la perse di vista, a causa dei suoi compagni
che si erano accalcati contro la porta per vedere l’inseguimento; allora il
ragazzo pensò che Akane stesse scendendo in giardino, per avere più spazio, così
decise di raggiungerla. Intanto Akane era arrivata sul terrazzo, ed era intenta
a schivare tutte le varie armi che le sue avversarie le lanciavano:
A: ragazze, per favore…volete calmarvi?
K: ah ah ah! Non ci fermeremo finché non ce lo chiederai in
ginocchio! Ah ah ah!
A: perché non risolviamo la cosa…pacificamente?
S: pacificamente? Il mio amole pel Lanma non può essele
contlattato!
K: CHE COSA? Vorrai dire il MIO amore per Ranma, mocciosa!
S: A CHI HAI DETTO MOCCIOSA, BLUTTA STLEGA?- mentre le due
continuavano a litigare, Akane si avvicinò alla porta per scendere, ma le due se
ne accorsero e distrussero la porta:
K: DOVE CREDEVI DI ANDARE?
S: VUOI SCAPPALE, VELO?- le dissero con tono minaccioso.
A: possiamo rimandare lo scontro a un altro giorno, così io
mi rimetto in forma! ^__^”
K: è proprio per questo che ti abbiamo attaccato!
S: pelchè sappiamo che non sei in folma, e sei più
vulnelabile! E adesso…
S- K: MUORIIII!- e le lanciarono dei bombori e delle clavette,
dalle quali uscirono degli aghi di ferro, ma riuscì a schivarli lo stesso, anche
se per poco! Poi salì sulla rete e pensò:
A: “qui si mette male, queste due fanno sul serio! E non
posso nemmeno scendere, perché hanno rotto l’uscita! E non posso certamente
buttarmi di sotto! ASPETTA! Proprio sotto di me c’è la piscina! Forse una
soluzione c’è, è un po’ rischiosa, ma non ho altra scelta!”
Intanto Ranma era arrivato in palestra, ma non c’era neanche
lì: ma dov’era andata a cacciarsi? Poi sentì che qualcuno si stava avvicinando,
si girò di scatto: era Hiroshi, un suo compagno di classe.
R: l’hai trovata?
I: no e scommetto che neanche tu l’hai trovata, e ti dico io
il perché: Akane sta combattendo sul terrazzo!
R: CHE COSA?- gli urlò il ragazzo con il codino, molto
preoccupato.
I: vieni a vedere, si vedono dal campo di baseball!- e
corsero lì.
Quando arrivarono, Ranma vide la sua ragazza sulla rete del
terrazzo: era in difficoltà! Stava per rientrare a scuola e raggiungerla, quando
delle grida provenienti dalle ragazze della scuola, lo fermarono: il ragazzo
guardò verso l’alto e vide Akane che si era lanciata di sotto, facendo un tuffo
acrobatico, degno di uno dei migliori tuffatori professionisti, e la vide cadere
in acqua:
R: AKANEEEE!- urlò con tutto il fiato che poteva: la sua
ragazza doveva essere impazzita! Lanciarsi da quell’altezza e buttarsi in
piscina, senza contare il fatto che non sapesse nuotare! Ranma corse verso la
piscina, disperato, poi vide Akane uscire dalla piscina grondante d’acqua, ma la
cosa più straordinaria era che non si era fatta niente! Appena le fu vicino, la
strinse a sé, poi la guardò negli occhi, preoccupato:
R: Akane, stai bene? Non ti sei fatta male?
A: non ti preoccupare, non mi sono fatta niente! Brrr, che
freddo!
R: andiamo, ti porto in infermeria, così ti asciughi un po’!-
le mise un braccio sulle spalle e la tenne vicino a sé. Poi guardò verso l’alto
e vide Shampoo e Kodachi che si erano affacciate e lanciò loro uno sguardo
freddo e minaccioso: dopo avrebbe fatto i conti con quelle due!
Quando finalmente arrivarono in infermeria, la dottoressa le
diede una coperta e le disse:
D: aspetta qua, vado a cercarti un’altra divisa asciutta!- e
uscì. Poi Akane guardò il fidanzato: era “leggermente” arrabbiato!
R: MA SEI IMPAZZITA?! COSA TI è SALTATO IN MENTE DI BUTTARTI!
A: NON URLARE! Cosa avrei dovuto fare secondo te?
R: avresti potuto scendere!
A: e come se le tue “fidanzate carine” hanno distrutto la
porta?- adesso era lei che si stava arrabbiando.
R: primo: non sono le mie fidanzate! E secondo non avresti
dovuto scappare!
A: HAI FINITO DI FARMI LA PATERNALE?
R: ADESSO PERò SEI TU CHE STAI URLANDO!
A: …scusa…- gli disse mentre si stringeva ancora di più nella
coperta, allora Ranma le si avvicinò e le disse:
R: lo sai che mi hai fatto prendere un colpo quando ti ho
visto buttarti di sotto? Non lo fare mai più!- e la strinse a sé, poi le
chiese:- ma hai imparato a nuotare?
A: sì, le mie amiche del college mi hanno aiutata molto!
R: come sei cambiata…- le disse con malinconia.
A: anche tu sei molto cambiato…
R: cioè?
A: l’anno scorso non mi avresti mai abbracciata come stai
facendo adesso!- lo stuzzicò lei.
R: °///° ehm…- e la lasciò subito andare- scusa!
A: e per che cosa? Siamo fidanzati, no?
R: °///° adesso però asciugati! Io ti aspetto in classe!- le
diede un bacio sulla fronte e uscì: era cambiato davvero molto!
Il resto della mattinata passò velocemente e tranquillamente.
Quando arrivarono a casa, raccontarono l’accaduto e, come era prevedibile, il
padre di Akane si mise a piangere:
S: BAMBINA MIAAAA!!! SEI SALVAAAA!!
K: papà, smettila di piangere! Sta bene!
N: hai imparato davvero a nuotare?
A: sì, vero Ranma?
R: quando sono arrivato vicino alla piscina, stava già
uscendo!
K: che brava che sei diventata! ah, papà mi stavo
dimenticando di dirti che stasera abbiamo un ospite!- disse mentre stava andando
in cucina.
S: e chi viene?- chiese alla figlia maggiore, mentre si
rimetteva a giocare a shoji con il padre di Ranma.
K: viene Yotaro!
N- A: viene Yotaro! - la imitarono le sorelle minori,
prendendola in giro! (Yotaro è il nome del dottor Tofu, ovviamente l’ho
inventato io, anche perché non so qual è il suo vero nome! Perdonatemi! ^__^”
nda)
K: °///° mi state prendendo in giro?- chiese loro la sorella
maggiore.
N: ah ah ah! Devi vedere di che colore sei diventata!
A: Nabiki ha ragione! Ah ah ah!- e Kasumi, non potendosi
arrabbiare con le sorelle perché avevano ragione, si unì a loro e si mise a
ridere anche lei!
A: sarà meglio che vada a prepararmi perché arriva Yotaro!-
le disse prendendola ancora in giro.
N: anch’io vado di sopra: devo cercare un rullino per
immortalare i momenti di tenerezza tra mia sorella e Yotaro!
K: °///° volete piantarla voi due!- disse loro, tornando
dello stesso rosso di prima!
Dopo cena, tutti stavano parlando e ridendo tranquillamente,
fino a quando il dottor Tofu si schiarì la voce, si sedette vicino a Kasumi, le
strinse la mano e iniziò a parlare:
T: scusate! Io e Kasumi abbiamo qualcosa di importante da
comunicarvi!- tutti si zittirono e si voltarono per guardarli meglio, poi il
fidanzato di Kasumi continuò a parlare:- dopo una lunga riflessione, abbiamo
deciso di anticipare le nozze!- tutti i presenti rimasero a bocca aperta:
volevano anticipare le nozze?
S: e a quando?- chiese il padre di Akane con un filo di voce.
K: la settimana prossima!- disse sorridendo la ragazza.
Ciao a tutti!! Rieccomi con un nuovo capitolo: finalmente ce
l’ho fatta! Come va? Sicuramente tutto bene! Non so cosa dirvi, solo BUONA
LETTURA E TANTI COMMENTI!!
Cap. 8
Il pianoforte della mamma
Una settimana. Avevano soltanto una settimana di tempo per
organizzare un matrimonio: troppo poco! Tutti pensavano così, tranne Kasumi:
quando Tofu le chiese di anticipare le nozze alla settimana successiva, anche a
lei era sembrata una follia! Ma pensandoci bene, se suo padre riusciva a
organizzare un matrimonio da un giorno all’altro per Akane e Ranma, perché non
avrebbe potuto riuscirci in una settimana? Era in cucina che stava preparando la
cena, quando Akane la venne a chiamare e le chiese se poteva andare un attimo in
sala da pranzo; quando arrivò lì, vide le sue sorelle che stavano facendo dei
conti e scrivendo dei fogli:
K: che cosa state facendo?- chiese loro sedendosi vicino a
Nabiki.
N: io sto facendo dei conti, per vedere quanto potremo
spendere!
A: io mi sto occupando del ricevimento e degli addobbi, c’è
un problema, però: non puoi fare sia la cerimonia sia il ricevimento in
palestra, è troppo piccola! E non possiamo neanche fare una delle due in
giardino, siamo ancora a gennaio! Tu cosa ne dici?- poi Akane guardò la sorella
e vide che stava piangendo- stai bene?
K: sì, certo…grazie per quello che state facendo per me!
A: grazie per quello che hai fatto per noi in questi anni!
K: e che cosa avrei fatto?
N: fa anche la modesta!- disse rivolta alla sorella minore.
A: come che cosa hai fatto?! ci hai fatto praticamente da
mamma, e di questo non finiremo mai di ringraziarti!- le disse con un dolce
sorriso.
K: oh sorelle mie!- esclamò e le abbracciò dolcemente, mentre
le sue lacrime continuarono a scorrere sulle sue guance. Nabiki ed Akane
ricambiarono l’abbraccio, anche loro molto contente per la sorella. Rimasero
abbracciate per alcuni minuti, poi fu proprio Kasumi a sciogliere l’abbraccio:
K: ora basta, devo finire di preparare la cena!- disse mentre
si asciugava le lacrime.
N: allora riprendiamo la discussione dopo cena! Io vado a
farmi un bagno!- e se ne andò.
A: io andrò a vedere cosa sta facendo Ranma!- e si diresse
verso la palestra.
Era da più di due ore che si stava allenando, in parte perché
non sapeva cosa fare: tutta la famiglia Tendo era in agitazione per l’imminente
matrimonio di Kasumi e lui non sapeva come comportarsi! Che stupido che era! Poi
si girò perché aveva sentito la porta della palestra aprirsi: era Akane. La
squadrò da capo a piedi: aveva dei pantaloni larghi e neri a vita bassa, sopra
un semplice maglione aderente color panna e i suoi capelli lunghi erano legati
in una coda. Era stupenda! Lei gli si avvicinò sorridendogli e gli chiese:
A: hai finito?
R: ehm…sì!- le rispose prendendo l’asciugamano da terra- come
stanno andando i preparativi per il matrimonio?
A: abbiamo appena iniziato! Kasumi dice che il suo matrimonio
sarà molto semplice e quindi economico, ma Nabiki…
R: non è dello stesso parere!
A: già! Non ha tutti i torti: per quanto possa essere
semplice, la sposa ha bisogno di un vestito, e anche le damigelle, per non
parlare dei fiori, del pranzo e del prete!
R: è vero, però Tofu è un medico, quindi i soldi ce li ha!
A: stai tranquillo che Nabiki gli farà pagare la sua parte!
Andiamo di là, la cena è quasi pronta!- si stava voltando per andare in sala da
pranzo, quando Ranma la prese per un braccio: a quel contatto, un brivido le
corse lungo la schiena.
A: che cosa c’è?- chiese girandosi verso di lui.
R: dov’è Nabiki?
A: è andata a farsi un bagno, perché?
R: allora posso parlarti tranquillamente!- le girò le spalle
e continuò a parlare:- per quanto riguarda il bacio che ti ho dato l'altro
giorno, vorrei che non lo dicessi a nessuno!
A: perché?
R: perché?! se la voce si diffondesse, potrebbe succederti la
stessa cosa che ti è successa ieri, e io non voglio!- Akane iniziava a essere
confusa: erano fidanzati ma non potevano comportarsi come tali?
A: mi stai dicendo che ogni più piccolo gesto d’affetto deve
rimanere segreto?
R: sì…
A: ma loro lo sanno che siamo fidanzati…- Ranma si rigirò per
guardarla negli occhi.
R: certo che lo sanno, ma sono convinte che anche loro sono
fidanzate con me!
A: aspetta un attimo, fammi capire bene: se un giorno
decidessimo di sposarci, dovrebbe rimanere segreto?- adesso iniziava davvero ad
arrabbiarsi: come poteva dirle quelle cose?!
R: sì…- le rispose con un filo di voce.
A: MA STAI SCHERZANDO?- adesso era davvero arrabbiata!
R: calmati adesso!
A: CALMARMI?! MI STAI DICENDO CHE NON POTREMO MAI AVERE UNA
VITA NORMALE?!
R: non ti ho detto questo!- Akane iniziò a piangere per il
nervoso e, per non farsi vedere da lui, gli diede le spalle- sei arrabbiata?
A: ma che domanda idiota che mi fai, CERTO che sono
arrabbiata!
R: cosa dovrei fare allora, secondo te!?- anche lui iniziava
ad irritarsi.
A: dì loro semplicemente la verità!
R: e ti sembra una cosa così facile?- lei si girò di scatto e
lo guardò con gli occhi rosi pieni di lacrime.
A: per una volta, non potresti mettere da parte il tuo
stramaledettissimo orgoglio?
R: non hai risposto alla mia domanda!
A: dovrai fare una scelta prima o poi, Ranma!- e si diresse
verso l’uscita. Prima di varcare la soglia della porta, si rigirò e gli disse:
A: abbiamo sempre passato più tempo a difendere il nostro
rapporto che a viverlo veramente, non voglio che anche il mio matrimonio sia
così!- e se ne andò. Ranma rimase lì, pietrificato e quell’ultima frase
continuava a rimbombargli nella testa “abbiamo passato più tempo a difendere
il nostro rapporto che a viverlo veramente, non voglio che anche il mio
matrimonio sia così…”
Durante la cena, l’aria tra i due fidanzati era molto tesa e
la loro famiglia non sapeva come spiegarselo.
S: è successo qualcosa, ragazzi?- chiese il padre di Akane, e
fu proprio sua figlia a rispondergli:
A: abbiamo avuto una discussione…Nabiki, Kasumi vi aspetto in
camera mia.- disse freddamente, poi salì in camera sua.
G: che cosa le hai fatto?- chiese Genma al figlio, con un
tono accusatorio. Il ragazzo, infastidito e già nervoso per conto suo, gli
rispose:
R: perché non ti fai gli affari tuoi?- e se ne andò verso la
palestra. I presenti rimasero di sasso: i due fidanzati hanno avuto una bella
discussione per essere tutti e due così nervosi!
Un’ora dopo, Kasumi e Nabiki andarono in camera di Akane, e
la trovarono stesa sul letto, addormentata, ma con il cuscino umido: doveva aver
pianto fino adesso! Una sorella le si avvicinò e la coprì, mentre l’altra le
spense la luce e poi tutte e due le augurarono la buona notte.
La mattina dopo Akane si svegliò con un terribile mal di
testa, così decise di non andare a scuola.
Quando scese per la colazione, trovò sua sorella che le aveva
già preparato la colazione:
A: buongiorno!
K: buongiorno Akane! Dormito bene?- le chiese con un sorriso
smagliante.
A: si, abbastanza bene! Oggi non vado a scuola, ho mal di
testa!- le disse sedendosi- Nabiki dov’è?
K: è andata all’università!
A: alla fine ha scelto scienze politiche?
K: sì, anche se le sarebbe piaciuto fare anche scienze delle
finanze, ma era troppo costoso!
A: ti posso fare una domanda?
K: certo, dimmi!
A: se la mamma non fosse morta, avresti voluto lavorare?
K: sì, certo!
A: che cosa avresti fatto?- la sorella maggiore ci rifletté
un attimo poi le disse:
K: mi piacciono molto i bambini, probabilmente avrei fatto
l’insegnante dell’asilo! Come mai questa domanda?
A: così, niente di particolare! Allora oggi si va a comprare
il vestito per il grande giorno?- le disse facendola arrossire.
La sera le due sorelle tornarono a casa con una borsa enorme
e altre due più piccole. Quando Nabiki le vide, si affrettò a chiedere, quasi
spaventata:
N: quanto avete speso?
A: sta tranquilla, siamo rimaste entro i limiti previsti
dalla signorina Nabiki!- la prese in giro la sorella minore, mentre Nabiki
tirava un sospiro di sollievo!- vieni di sopra che ti facciamo vedere il
vestito!- e si diressero verso la camera della sorella maggiore. Una volta di
sopra, Kasumi le mostrò il vestito con orgoglio, e anche con un leggero rossore
sulle guance:
K: ti piace?- Nabiki osservò bene il vestito: era molto
bello! La gonna era molto ampia, fatta di tulle bianco soffice e seta bianca, il
corpetto era anch’esso bianco e all’altezza del seno, c’era una fascia di pelo
bianco che l’avvolgeva fino a chiudersi dietro la schiena.
N: siete sicure di esser rimaste entro i limiti?
A: sì, certo! Perché?
N: no, niente!
A: abbiamo girato quasi tutta Tokio prima di trovare l’abito
giusto! Lo sapevi che nostra sorella è molto esigente?
K: non sono esigente, solo che gli altri non mi piacevano!
N: sì va bene! Adesso vai preparare la cena, per favore? Ho
una fame!
K: va bene!- e la maggiore delle sorelle Tendo se ne andò.
A: ascolta Nabiki, volevo fare una sorpresa a Kasumi, ma non
so che cosa!
N: a meno che tu non ti metta a lavorare, non vedo dove tu
possa trovare altri soldi!
A: veramente non intendevo un regalo vero e proprio, non so
neanch’io come spiegartelo!
N: forse ho capito: vuoi darle qualcosa che le ricordi la
mamma!
A: ESATTO! Non mi ricordavo che tu fossi così perspicace,
Nabiki!
N: e lo so, sono una ragazza dalle mille risorse! Comunque
vieni, forse ho qualcosa che potrebbe fare al caso nostro!- la ragazza uscì e,
seguita dalla sorella più piccola, si diresse verso la sua camera. Quando tutte
e due entrarono, Nabiki estrasse una foto dal cassetto della sua scrivania e
gliela mostrò: Akane rimase un attimo perplessa: vide una donna che stava
suonando un pianoforte e, dalla posizione della bocca, sembrava che stesse
cantando.
N: questa donna è nostra madre!- Akane la guardò con gli
occhi spalancati e sorpresi.
A: io non l’ho mai vista questa foto, e tanto meno sapevo che
la mamma cantasse e suonasse il pianoforte!
N: tu eri molto piccola, non lo puoi ricordare! La mamma
aveva una voce stupenda, sapeva suonare magnificamente e scriveva anche canzoni!
Erano bellissime! Dopo la sua morte, papà portò via il pianoforte e anche il suo
quaderno con le canzoni che aveva scritto, più tutte le foto della mamma, tranne
questa: l’avevo presa prima che iniziasse a metterle via! La mamma ha anche
insegnato a me e a Kasumi a suonare il piano!
A: se noi riuscissimo a trovare quel piano e il quaderno…
N: faremo la più bella sorpresa che Kasumi abbia ricevuto per
il matrimonio!
A: e poi penso che anche a papà faccia piacere risentire le
canzoni della mamma!
N: ma dove possiamo cercarlo?- disse alla sorella mentre
rimetteva a posto la foto.
A: dev’essere un posto spazioso, dove noi non possiamo avere
accesso…
N- A: LA SOFFITTA!- dissero insieme le sorelle.
N: c’è un problema però…- disse alla sorella che stava già
uscendo dalla porta della sua camera.
A: quale?
N: primo, non abbiamo le chiavi cella soffitta! Secondo,
anche se riuscissimo a trovarlo, dove lo mettiamo? Un pianoforte non è tanto
facile da nascondere!
A: non ti preoccupare! Ho già trovato la soluzione!
N: cioè?- chiese diffidente la sorella maggiore di Akane.
A: ho sentito dire al signor Saotome che vuole portare nostro
padre sulle montagne per un allenamento il giorno prima del matrimonio, per
distrarlo un po’, prima che cominci una delle sue crisi di pianto! E sarà
proprio quel giorno che noi porteremo giù il pianoforte!- le disse tutto d’un
fiato.
N: e come la mettiamo con Kasumi?
A: non sarà difficile allontanarla da casa per un po’! basta
dirle di andare a comprare qualcosa o di far un’ultima visita al suo fidanzato!
N: e il “tuo” di fidanzato?
A: andrà con nostro padre e suo padre in montagna, figurati
se si perde un allenamento!- Nabiki rifletté un attimo, poi disse decisa alla
sorella minore:
N: va bene, mi hai convinto!
A: sai dove papà tiene le chiavi della soffitta?
N: ehm…sì, in camera sua!- detto questo, si avvicinò alla
finestra e guardò fuori: il loro padre stava uscendo in quel momento per andare
a una riunione di quartiere, poi si girò verso la sorella e le disse:- è ora di
agire!
Le due sorelle, con aria furtiva, uscirono dalla stanza di
Kasumi ed entrarono nella camera del padre e iniziarono a cercare: dopo un
quarto d’ora trovarono le chiavi sotto la trave del parquet davanti all’altarino
della loro mamma. Dopo aver rimesso velocemente a posto la stanza, si diressero
in soffitta: quando arrivarono davanti alla porta della stanza, Nabiki inserì la
chiave nella serratura e aprì la porta, la quale fece un tremendo cigolio.
Quando entrarono, accesero la luce e chiusero la porta: l’aria era piena di
polvere, tutti i vari scatoloni avevano sopra un dito di polvere e la stanza era
piena di ragnatele:
N: si vede che è da parecchi anni che nessuno viene più qui!
A: hai ragione, comunque dobbiamo cercare in mezzo a tutta
questa polvere e scatoloni il pianoforte, quindi diamoci una mossa!
N: guarda!
A: l’hai trovato?
N: questo è stato il mio primo quaderno sul quale facevo i
primi conti da piccola!- le disse mostrando con orgoglio un quadernino con le
pagine ingiallite, sulle quali c’erano scritti dei numeri in una calligrafia
infantile- credevo di averlo perso!
A: piantala Nabiki! Dobbiamo cercare il pianoforte!
N: uff…va bene, però questo lo porto giù!
A: fa come ti pare…forse l’ho trovato!- esclamò,
avvicinandosi a una cosa dalla forma di un pianoforte ricoperto da un telo nero,
che ormai era diventato grigio dalla polvere. Nabiki tolse il telo e si levò una
nuvola di polvere: tutte e due iniziarono a tossire e, quando tornarono a
vedere, davanti a loro c’era il pianoforte della loro madre. Akane si avvicinò
lentamente, come se non volesse svegliare qualcuno che dorme, e iniziò a
toccarlo:
A: l’abbiamo trovato!- disse e sorrise alla sorella, la quale
ricambiò il sorriso.
N: è ancora in buone condizioni, però è da pulire!
A: e questo che cos’è?- disse prendendo in mano un foglio
ingiallito dal tempo:- è il testo di una canzone!- esclamò mostrandolo alla
sorella.
N: guarda la data: questa canzone la mamma l’ha scritta due
giorni prima di morire!
A: è vero, ma…è scritta in inglese?
N: sì, la mamma prima di sposarsi, studiava lingue
all’università, e, oltre all’inglese, sapeva lo spagnolo e il cinese! Non lo
sapevi?
A: certo che no! Nessuno me l’ha mai detto e nessuno mi ha
mai parlato della mamma, io praticamente non la conosco!- le disse arrabbiata.
N: non te la prendere, ti prometto che quando Kasumi si sarà
sposata, io e lei te ne parleremo, va bene?
A: sì…- poi Nabiki guardò l’orologio.
N: è quasi ora di cena, non abbiamo tempo di pulirlo, dovremo
aspettare domani! Adesso scendiamo, prima che si accorgano che siamo sparite!
A: va bene!- e, detto questo, ricoprirono il pianoforte,
spensero la luce e si avviarono verso la porta. Prima di uscire, Akane si girò
indietro e disse, rivolta all’angolo dove si trovava il pianoforte:
A: a domani, mamma!- e uscì.
Ciao! Sono un po’ arrabbiata con tutti voi perché è da un po’
che non vedo nuovi commenti…cos’è ‘sta storia?! Voglio immediatamente (magari
non subito visto che state per iniziare a leggere questo nuovo capitolo!) dei
commenti! Uff…adesso sto meglio! ^__^ comunque vi auguro una buona lettura e
voglio vedere taaanti commenti!
Kasumi stava finendo di preparare la colazione: il giorno
dopo si sarebbe sposata! A quel pensiero involontariamente sorrise: non ci
credeva ancora! Quando quella mattina si era svegliata e la prima cosa che aveva
visto era stata il vestito da sposa, diventò rossa pomodoro, anche se nessuno
glielo aveva detto, ma se lo era sentito! Era una sensazione stupenda!
N: buongiorno Kasumi!
K: buongiorno anche a te Nabiki!- rispose con un sorriso
smagliante. Poi vide la sorella che si stava avvicinando a lei.
N: a che cosa stavi pensando?
K: °///° a niente, perché?- poi vide che la sorella stava
indicando una padella dalla quale stava uscendo un fumo nero “sospetto”- AHHH!
STA BRUCIANDO LA COLAZIONE!!
N: si vede che stavi pensando a domani, in tutti questi anni
non ti è mai capitato di bruciare qualcosa!- e rise vedendo la sorella che era
diventata più rossa delle vecchie camice cinesi di Ranma. Poi vide la sorella
minore correre verso di loro e urlare allarmata:
A: CHE COS’E’ SUCCESSO? C’è UN LADRO IN CASA? È ESPLOSA LA
TERZA GUERRA MONDIALE? OPPURE QUALCUNO HA RAPITO MIA SORELLA?- continuava a
urlare, con una mazza da baseball in mano e i capelli tutti scompigliati che le
coprivano la vista.
N: calmati Akane! La nostra futura sposa ha bruciato la
colazione!- le disse dandole una patta sulla spalla e andandosene in sala da
pranzo.
A: ah!- esclamò la sorella minore, guardando perplessa la
mazza che teneva in mano.
K: Akane, come mai sei così preoccupata?
A: niente Kasumi…è solo che non voglio che qualcuno ti rovini
il matrimonio come l’hanno rovinato a me…- le disse a bassa voce, con lo sguardo
verso terra e i capelli che le coprivano il volto.
K: non ti devi preoccupare sorellina! Andrà tutto bene!- la
rassicurò, abbracciandola- ora vai di là, io intanto ti preparo il latte!- le
disse, e si rimise a i fornelli. Akane le sorrise e si chiese come avrebbe fatto
senza la sua dolce Kasumi! Poi uscì dalla cucina e raggiunse Nabiki.
N: quand’è che portiamo giù il pianoforte?- le disse a bassa
voce
A: oggi pomeriggio! Le diremo di andare a …dove potremo
mandarla? (non pensate male! nda)
N: non lo so…a farsi un giro?
A: troppo generico!
N: dal fruttivendolo?
A: non credo che ci andrà! E poi non starà fuori più di
mezz’ora, troppo poco tempo!
N: e se le dicessimo di andare dal dottor Tofu, per vedere
come sta vivendo le sue ultime ore da single?- le sorrise maliziosamente.
A: uhm…sì, può andare! Non sarà a casa prima di cena!
K: di che cosa state parlando voi due?- chiese Kasumi alle
sorelle più piccole.
N: ehm… niente di importante!
A: come mai papà non viene a fare colazione? Sono già le 8!-
chiese la sorella più piccola, mentre iniziava a bere la tazza di latte.
K: papà, il signor Genma e Ranma sono partiti stamattina
presto, torneranno a casa stasera tardi!- dopo quella frase, Nabiki e Akane si
scambiarono delle occhiate di consenso.
Dopo un’oretta, le tre sorelle si trovarono in palestra:
dovevano finire di sistemare il dojo per il pranzo del matrimonio. Akane stava
sistemando il suo stereo su un mobiletto in un angolo, Nabiki stava finendo di
appendere gli ultimi addobbi e Kasumi stava finendo di sistemare i tavoli.
Quando Akane vide che sua sorella stava spostando un tavolo proprio nell’angolo
dove lei e Nabiki volevano sistemare il pianoforte, iniziò a sbraitare per
attirare l’attenzione dell’altra sua sorella, che, però, sembrava non la stesse
ascoltando.
A: Kasumi cosa stai facendo?
K: sto spostando questo tavolo più di qua! Mi sembra che sia
troppo appiccicato all’altra parete!- Nabiki, sentendo che la sorella stava
occupando lo spazio riservato alla loro sorpresa, per poco non cadde dalla sedia
e poi intervenne anche lei:
N: ma non è vero che è troppo appiccicato! Lascia questo
tavolo dov’era!- le disse rimettendo l’oggetto dove era prima.
K: ma…non è che mi state nascondendo qualcosa?
N- A: nooooooo!- dissero insieme le due sorelle- come
potremmo tenerti nascosto qualcosa!- e fecero le faccine da angioletti, allora
la sorella maggiore non volle indagare più di tanto.
K: vabbè…vado a prendere le tovaglie!- e uscì dalla palestra.
N- A: uff…- sospirarono insieme le due sorelle.
N: per poco non ci scopriva!
A: ma non ci ha scoperte! Vado a prendere di sopra qualche cd
da mettere nello stereo! Arrivo subito!
N: ah, Akane!- la richiamò la sorella.
A: dimmi!
N: hai studiato la canzone, vero?
A: certo che…no!
N: CHE COSA?
A: non urlare! Non ti preoccupare, la studierò oggi
pomeriggio, quando Kasumi se ne andrà, così potremo anche provare!
N: e va bene!- e vide la sorella uscire dal dojo.
La mattina era passata velocemente, e verso l’ora di pranzo
avevano quasi finito di sistemare la palestra: era molto bella! Ora mancavano i
centritavola, la torta e…il pianoforte! Mentre stavano riprendendo un po’ di
fiato e osservando la montagna di pacchi tutti per gli sposi, stavano ascoltando
un po’ di musica:
K: non vedo l’ora di aprire quei pacchi!- esclamò la sorella
maggiore.
N: beata te che hai ricevuto tanti regali in una sola volta!
K: ti sposerai anche tu, Nabiki! E allora riceverai anche tu
tanti regali e…
A: AH! Questa canzone mi piace tanto!- la interruppe la
sorella minore. Akane si alzò e, al ritmo di “ Like I love you” di Justin
Timberlake (uno dei miei cantanti preferiti! Nda ^__^), improvvisò una
coreografia con passi quasi perfetti di hip hop e break dance. Le sorelle
vedendola ballare così bene, rimasero a bocca aperta: l’America aveva giovato
molto ad Akane! Finito il “balletto improvvisato”, Kasumi e Nabiki continuavano
a guardarla a bocca aperta, allora Akane chiese loro preoccupata:
A: cosa c’è? Faccio così schifo?
N: 0____0 cavoli Akane se balli bene!- le disse la sorella.
A: ^___^ grazie!
K: ma chi ti ha insegnato a fare tutti quei passi?
A: è stata Ilary, una mia compagna di classe del college
americano, ed è ancora più brava di me!
N: wow!
K: mi è piaciuto tantissimo vederti ballare! Non è che
potresti rifarlo anche domani? Ti prego, fallo per me!- Akane guardò perplessa
Nabiki, che era stupita quanto lei della richiesta di sua sorella.
A: ma…non posso ballare con tacchi e gonna!
K: potrai andare a cambiarti dopo la fine del pranzo! Ti
prego!
A: va bene!- intanto vide Nabiki che iniziava a sbattere
(ovviamente per finta!) la testa contro la parete della palestra, e di questo
Kasumi se ne accorse:
K: che cosa c’è Nabiki?
N: niente assolutamente niente! Kasumi, hai preparato il
pranzo? Io ho una fame!
K: ehm…no! Yotaro ci ha invitate a casa sua a mangiare!- le
due sorelle si guardarono: era l’occasione che stavano aspettando!
A: a pensarci bene, io non ho molta fame! E tu Nabiki?
N: mi è passata improvvisamente la fame, sai com’è, magari
l’agitazione…perché non vai solo tu da Yotaro?- propose Nabiki alla sorella più
grande.
K: ma…
A: non ti preoccupare per noi, resteremo qui! Devo finire di
sistemare alcune cose!
N: sì anch’io!- e spinsero la sorella fuori dalla palestra.
K: ma non posso lasciarvi qui a…- cercò di obbiettare Kasumi.
A: Kasumi, non siamo più bambine, e comunque dovresti stare
un po’ di tempo con Yotaro prima del matrimonio quindi…
N: tu andrai a pranzo da lui, ORA! Ciao ciao!
K: e va bene…probabilmente mi fermerò tutto il pomeriggio,
non vi dispiace se…
A: ti abbiamo detto che non ti devi preoccupare, ora va’! ci
vediamo stasera!
K: se succede qualcosa, chiamatemi!
N: sì, sì! Ora vai!
K: ci vediamo stasera!- disse Kasumi, mentre usciva dalla
porta di casa: ora tutta la casa era nelle loro mani!
La prima cosa che fecero fu andare in soffitta per
organizzare il trasporto del pianoforte.
N: sarà impossibile portarlo giù da sole!- disse Nabiki con
aria sconsolata.
A: se papà è riuscito a portarlo quassù da solo, perché noi
non dovremmo riuscire a postarlo giù?- le disse e si avvicinò all’oggetto della
madre- avanti, prendilo per di là, io camminerò all’indietro!- la sorella
maggiore seguì le istruzioni di Akane- al mio “3” lo tiri su! Pronta? 1..2...3-
e le sorelle sollevarono il pianoforte.
N: quant’è…pesante…- disse Nabiki- se mi…scende
l’ernia…voglio un…risarcimento…
A: non continuare a lamentarti…piuttosto…sta attenta a
dove…metti i piedi!- le raccomandò la sorella più piccola, mentre iniziavano a
scendere lentamente le scale. Dopo un quarto d’ora, arrivarono in palestra.
N: questa è l’ultima volta che trasporto qualcosa di così
pesante!- disse Nabiki ad Akane.
A: i traslochi non sono fatti per te!- la prese in giro,
mentre si sedeva accanto a Nabiki, che era stesa per terra e si stava
massaggiando le braccia.
N: ho una fame…perché non siamo andate con Kasumi?
A: perché dovevamo portare giù il pianoforte della mamma!
Vado a vedere se c’è qualcosa da mangiare!- disse alzandosi.
Dopo pochi minuti, Akane tornò con due panini.
N: sei la mia salvatrice!- le disse mentre iniziava a
divorare un panino.
A: è tutto quello che ho trovato, il resto è tutto per
domani!- e anche lei iniziò a mangiare il panino.
Dopo quasi un’ora di intervallo, Akane stava cercando di far
alzare la sorella.
A: dai Nabiki! Alzati!
N: ancora 5 minuti!
A: abbiamo ancora un mucchio di cose da fare: provare la
canzone, finire di apparecchiare e…
N: e va bene! Prima finiremo e prima potrò andare a fare un
bagno caldo!- le disse, molto seccata. Akane le sorrise, in segno di vittoria.
A: vado su a prendere la canzone, tu intanto prova il
pianoforte!- e andò in camera sua. Nabiki si avvicinò lentamente allo strumento:
era da quando sua madre era morta che non lo suonava più! Quando si sedette
sullo sgabello, il cuore iniziò a batterle velocemente e poi quando toccò il
primo tasto, il cuore stava per esplodere…prima di andare avanti con una piccola
melodia che le aveva insegnato la madre, una lacrima iniziò a correre sul suo
viso * ora basta piangere, Nabiki! Devi provare!* si rimproverò la secondogenita
Tendo. Iniziò a toccare i tasti del pianoforte, e da ognuno di essi usciva un
dolce suono, che formavano una dolce melodia. Mentre suonava, la sua mente
andava indietro nel tempo, a quando lei era una bambina di poco più di 6 anni,
che passava la maggior parte del suo tempo a suonare lo strumento della madre e
intanto quest’ultima che l’ascoltava sorridendo e congratulandosi con lei per la
sua bravura, uno degli ultimi sorrisi di sua mamma…
A: sei bravissima!- le disse la sorella, con un dolce sorriso
sul volto.
N: ehm…grazie!
A: ho il testo e lo spartito! Vuoi prima provarlo?
N: no! Lo farò mentre canti!
A: va bene!- le rispose, schiarendo la voce.
N: posso farti una domanda sorellina?- le disse prima di
iniziare.
A: certo!
N: sei sicura di essere intonata?
A: NABIKI! Certo che sono intonata, se no non ti avrei
neanche chiesto di fare questa cosa, no?!
N: va bene, scusa!- e iniziò a suonare. Provarono tutto il
pomeriggio, finché, verso le 19, non sentirono aprire il portone di casa:
A: è tornata Kasumi! Presto prendi il telone!- le disse,
mentre lei prendeva il testo e lo spartito della canzone e li metteva in una
cartelletta. Intanto Nabiki ricoprì velocemente il pianoforte!
K: sono tornata! Cosa state facendo?- chiese Kasumi alle
sorelle più piccole.
N: stavamo finendo di mettere in ordine le ultime cose!
K: ma… che cos’è quello?- chiese incuriosita.
A: ehm…è una sorpresa! Promettici che non verrai a guardare
che cos’è fino a domani!
K: va bene! Mi ha telefonato papà! Ha detto che saranno a
casa per le otto, quindi fra un po’ dovrò andare a ordinare qualcosa al
ristorante!
N: io vado a farmi un bagno caldo, perché “qualcuno” mi ha
fatto lavorare come un mulo!- disse, guardando Akane in cagnesco.
A: ^__^’’vai pure! Io intanto aiuto Kasumi ad apparecchiare!
Verso le otto, come preannunciato, tornarono gli “uomini” di
casa Tendo, sporchi e affamati.
G: ba- gno cal- do!- sillabò il signor Saotome, mentre si
dirigeva come uno zombi verso il bagno!
K: bentornati! Com’è andato l’allenam…- non riuscì a finire
la frase che suo padre l’abbracciò e iniziò a piangere:
S: BAMBINAA MIAAAA! PERCHE’ MI VUOI ABBANDONAREEEE! BUAAA!-
Kasumi cominciò a tranquillizzarlo, poi Ranma le disse:
R: ha fatto così tutto il giorno! Meno male che l’abbiamo
fatto uscire, prova a immaginare se fosse rimasto a casa!- le disse Ranma mentre
metteva per terra lo zaino- dov’è Akane?
N: mia sorella è in palestra!- gli rispose Nabiki, la quale
stava sgranocchiando delle patatine del buffet.
Ranma, quando entrò nella palestra, rimase di stucco: era
davvero molto bello, da far invidia ai ristoranti più belli e più costosi di
tutta Nerima! Vicino a un tavolo, Akane stava sistemando meglio i bicchieri e le
posate.
R: è già tutto perfetto così com’è, non c’è bisogno di essere
pignoli!- le disse, con tono scherzoso, mentre le si avvicinava.
A: ciao! Com’è andato l’allenamento?- gli chiese continuando
a fare quello che stava facendo.
R: tuo padre è stato vittima per tutto il giorno delle crisi
di pianto e di abbandono!
A: davvero?!
R: sì…vorrei parlarti!
A: lo stai già facendo!- lo prese in giro Akane.
R: seriamente Akane- e la fece girare verso di lui. Akane
rimase sorpresa da quel gesto, ma si limitò ad abbassare lo sguardo.
A: cosa c’è?
R: durante questa settimana ho riflettuto; ho ripensato a
tutti i momenti che abbiamo passato insieme, a tutti i momenti che ho passato da
solo e ho capito una cosa: non posso stare senza di te…- Akane fu colpita da
quelle parole e alzò la testa di scatto, per guardarlo dritto negli occhi: non
stava scherzando?
A: cosa…- ma Ranma le mise una mano sulla bocca per impedirle
di parlare.
R: lasciami finire, per favore! Ho un sacco di cose da dirti,
ma non so da cosa iniziare…- Akane tolse la mano del fidanzato dalla sua bocca e
appoggiò la sua sul petto muscoloso e caldo di Ranma all’altezza del cuore, poi
gli disse dolcemente:
A: lascia parlare lui…- Ranma rimase ipnotizzato da quel viso
dolce: cosa doveva fare? Istintivamente, la prese tra le sue braccia e la
strinse forte a sé. Akane rimase sorprese da quel gesto, quando sentì il calore
del corpo del fidanzato un brivido le corse lungo la schiena, poi sentì le forti
braccia di Ranma stringerla a lui. Poi Ranma, con una mano, iniziò ad
accarezzarle i capelli lunghi e soffici, e le sussurrò all’orecchio:
R: sai cosa ti dice lui?
A: no…- gli rispose la ragazza, mentre abbracciava il torace
del fidanzato.
R: …che ti ama…- Akane sbarrò gli occhi: aveva sentito bene?
Lo guardò negli occhi scuri e gli chiese:
A: non stai scherzando, vero?
R: non sono mai stato più sincero…- ai due ragazzi si
fermarono per un attimo i battiti dei loro cuori, dagli occhi di Akane
iniziarono a scendere lentamente calde lacrime:
R: perché piangi?- chiese Ranma dolcemente e preoccupato
nello stesso tempo. Akane gli sorrise e cercò di asciugarsi frettolosamente le
lacrime.
A: sai, è da quando ti ho conosciuto che aspetto questo
momento, e adesso…mi hai preso alla sprovvista!- gli disse ridendo. Ranma le
sorrise dolcemente e la strinse a sé, di nuovo.
A: anch’io ti amo Ranma, da morire…- e si strinse sempre di
più a lui. Stettero uno nelle braccia dell’altra per qualche minuto, poi Akane
sciolse l’abbraccio e gli disse con aria seria:
A: guarda che non ho cambiato idea per quanto riguarda quello
che ti ho detto l’altro giorno!
R: penso che tu abbia ragione, quindi dopo il matrimonio di
Kasumi, metterò in chiaro le cose con loro, va bene?- Ranma vide che la ragazza
si guardava in giro- cosa stai cercan…- non riuscì a finire la frase che Akane
gli diede un veloce bacio sulla bocca:
A: questa è la mia risposta! ^///^
R: °///° ah!- e si misero a ridere- forse adesso è meglio
andare di là, prima che ci danno per dispersi e iniziano a fantasticare!
A: sì, hai ragione! Mi hai veramente sorpreso…
R: ^///^ ah sì?
A: davvero! Sei riuscito a dichiararti senza cambiare il
colore della tua faccia! ^__^- e corse verso casa.
Capitolo 10 *** cap. 10- il matrimonio di Kasumi (I parte) ***
Ciao a tutti
Ciao a tutti! Come va? E
siamo arrivati al penultimo episodio del primo capitolo della saga… non pensavo
davvero di riuscire ad arrivare a questo punto! ^__^ sono abbastanza
soddisfatta del mio lavoro! un ringraziamento a tutti quelli che si sono
ricordati di commentare! voglio, anzi, vi ordino (^__^ scherzo
ovviamente!) di scrivere altri commenti! Vvb e
buona lettura!
Cap. 10
Il matrimonio di Kasumi (parte prima)
Erano
le 7. Dal corridoio si sentivano dei passi nella casa, ancora addormentata, che
si avvicinavano alla camera della futura signora Tofu. Nabiki entrò nella
camera della sorella maggiore, si avvicinò alla finestra e aprì le imposte per
far entrare i primi raggi di un sole tiepido di fine gennaio. Quando si girò
per chiamare Kasumi, Nabiki vide che la sorella era già in piedi e stava
accarezzando dolcemente l’abito bianco che era appeso all’armadio.
N:
sei già sveglia?- le chiese sottovoce Nabiki, mentre le si avvicinava.
K:
sì… non ci posso ancora credere…oggi mi sposerò!- le rispose mentre i suoi
occhi si riempivano di gioia.
N:
neanch’io riesco a credere che per la prima volta sei riuscita a prendere una
decisione che riguarda solo te! Non ti sei fatta impietosire dalle crisi di
pianto e di abbandono di papà, non pensavo che ci saresti riuscita!- seguì un
attimo di silenzio, poi Nabiki le disse:- coraggio, scendiamo! Akane ha
preparato la colazione e, ti sembrerà un miracolo, ha imparato a cucinare!-
Kasumi la guardò stupita, sgranando gli occhi, poi scesero in cucina.
A:
buongiorno, signora Tofu!- la salutò la sorella più piccola, con un sorriso
malizioso sulle labbra.
K:
^///^ ma, Akane! Non sono ancora sposata!- le rispose mentre si sedeva. Akane
andò in cucina e tornò con un vassoio con sopra un piatto pieno di sushi.
A:
et voilà! Ecco a lei del sushi, madmoiselle! (non so
se è giusto scritto così, anche perché non ho mai fatto francese! ^__^” nda).
K:
sembra buono!- ne prese in mano uno e lo assaggiò. Akane la guardava
ansiosamente: doveva riuscire a far dire a sua sorella che era molto buono!- è
buonissimo!- le disse la sorella con un sorriso splendido- mi hai superato!
A:
nessuno può superare la cucina di mia sorella! È la migliore del Giappone!
^__^- e finirono di far colazione. Poco dopo arrivò la madre di Ranma, la quale
si era offerta di dare una mano a Kasumi a prepararsi. Le sorelle, a turno, si
fecero una doccia velocissima e ognuna poi andò nella propria stanza a vestirsi
e a truccarsi. Intanto gli “uomini di casa” si alzarono con molta calma, fecero
colazione, non sospettando che quello che stavano mangiando l’aveva preparato
Akane, litigarono per il bagno e poi riuscirono finalmente a vestirsi e pronti
per incominciare ad andare in chiesa. Ranma, che quella mattina non aveva
ancora visto la fidanzata, andò a chiamarla in camera sua. Bussò alla porta
della stanza, ma nessuno rispose. Allora decise di aprire la porta, quando
improvvisamente sentì urlare una cosa del tipo “non entrare!” e qualcuno gli
sbatté la porta in faccia. A giudicare dalla forza, era stata Akane:
R:
eddai Akane, perché non posso entrare?- chiese Ranma incuriosito e divertito
allo stesso tempo.
A:
non mi puoi vedere prima del matrimonio!
R:
ma non sei tu la sposa!
A:
questo vale anche per le damigelle!- replicò Akane da dietro la porta e il suo
fidanzato si mise a ridere- perché ti sei messo a ridere?
R:
no, niente! Allora ci vediamo in chiesa, però…
A:
però cosa?
R:
ti volevo dare il buongiorno!- Akane rimase un attimo in silenzio e Ranma pensò
che la sua fidanzata si fosse munita di qualcosa da lanciargli dietro al grido
di “pervertito”, ma non fu così.
A:
se mi prometti che terrai gli occhi chiusi, ti faccio entrare!
R:
e va bene!- Ranma chiuse gli occhi e le disse:- fatto, ho chiuso gli occhi! Mi
fai entrare?- Akane si assicurò che avesse veramente gli occhi chiusi, poi lo
fece entrare, chiuse la porta e gli disse:
A:
wow, come sei elegante!- poi Ranma le si avvicinò e le diede un dolcissimo
bacio.
R:
buongiorno!- le disse e riaprì gli occhi- anche tu sei molto elegante con
vestaglia e bigodini!- le disse rimettendosi a ridere!
A:
°///° BRUTTO IMBROGLIONE! ESCI DI QUI!!!- e lo buttò fuori dalla sua camera.
R:
va bene, scusa! Ci vediamo in chiesa!- e scese al piano di sotto, dove lo
aspettavano Genma e il dottor Tofu con sua madre e
andarono in chiesa.
Dopo
mezz’ora, Akane era pronta e andò in camera della sorella maggiore. Quando
entrò, vide che la signora Saotome stava finendo di
sistemarle l’acconciatura, e Nabiki che stava scattando qualche foto con la sua
inseparabile polaroid.
A:
sei bellissima Kasumi!- le disse dolcemente la sorella minore.
K:
grazie sorellina!
N:
fatto! adesso sei perfetta Kasumi!- le disse la madre di Ranma ì, facendola
girare verso lo specchio. La giovane sposa rimase incantata davanti allo
specchio per qualche minuto: era davvero bella, sembrava una di quelle
principesse che erano protagoniste nelle favole che sua madre le raccontava da
piccola…
K:
la ringrazio molto, signora Saotome!
N:
chiamami Nodoka! Comunque è stato un piacere! Sapete,
ho sempre desiderato di avere delle figlie, e voi per me lo siete!- e le
abbracciò tutte e tre. Ad un certo punto, suonò il campanello e Nabiki disse:
N:
hanno suonato! Vado io, sarà il fiorista!- e uscì dalla camera.
K:
anche le mie damigelle sono molto belle!- disse Kasumi guardando Akane.
A:
^__^ grazie! E oggi le tue sorelline ti faranno un regalo che non ti
aspetteresti mai! Ora è meglio scendere, non vorrai far attendere tutto il
giorno lo sposo!- e anche loro scesero.
N:
tieni Kasumi! È il tuo bouquet!- le disse porgendo uno stupendo mazzo di rose
bianche e gigli, legati insieme da un nastro bianco.
K:
è bellissimo!
N:
stupendo! Ma dov’è papà? Non sarà mica ancora in camera in preda a una delle
sue crisi di pianto?!
A:
vado a chiamarlo!
K:
no, vado io Akane!- le disse.
N:
però datevi una mossa, la macchina è qui fuori che ci aspetta!
K:
iniziate a salire in macchina! Io e papà arriveremo fra poco!- e si diresse
verso la camera di suo padre.
Quando
aprì la porta scorrevole della stanza, vide suo padre inginocchiato davanti
all’altarino di sua madre.
K:
papà…è ora di andare!- gli disse a bassa voce, quasi per non spaventarlo.
S:
sì, arrivo…bambina, siediti un attimo qui…- e le fece segno con la mano di
fianco a lui. Kasumi obbedì e si sedette vicino a suo padre.
S:
sapevo che, prima o poi, questo giorno sarebbe arrivato: la mia prima bambina
si sarebbe sposata e se ne sarebbe andata…
K:
papà lo sai che…
S:
no, fammi finire- la fermò suo padre- anche se i primi giorni mi sentirò più
solo, so che hai trovato un ragazzo che ami e che ti ama, e che quindi sei
felice! E questo mi basta! Sono sicuro che tua madre è orgogliosa di te quanto
me!- e abbracciò la figlia e a tutti e due scese una lacrima.
K:
grazie papà! E comunque sai che non me ne andrò per sempre! verrò tutti i
giorni a trovati, promesso!- poi Kasumi si alzò e disse a suo padre:- ora però
dobbiamo andare! Stanno aspettando solo noi!- e gli fece un sorriso dolcissimo.
Lo
sposo era molto agitato: ormai erano arrivati tutti gli invitati, mancava solo
la sposa, e questo “piccolo particolare” lo faceva agitare ancora di più.
T:
e se avesse cambiato idea?- chiese preoccupato al suo testimone.
R:
no, non ha cambiato idea, calmati! Staranno arrivando!- gli rispose Ranma,
quasi stufo della sua agitazione.
T:
sei sicuro?
R:
sì! Quante volte te lo devo ripetere?
T:
ancora una volta!- adesso anche Ranma era su una crisi di nervi, allora, per
non dare un cazzotto allo sposo, si allontanò un po’ e vide che c’erano anche
Shampoo, Ryoga, Mousse, Ukyo,
Kodachi, Kuno, Akari e Obaba.
R:
sei riuscito a trovare la chiesa, vero P- chan?-
disse Ranma a Ryoga.
Ry: non
sei affatto divertente!
U:
veramente è arrivato in tempo solo perché è venuto con Akari!
R:
mi sembrava strano che fossi già arrivato! ^__^
Ry:
piantala altrimenti io…
G:
finitela voi due! Siamo in chiesa, giocherete più tardi!- si intromise il padre
di Ranma- guarda Ranma, è arrivata tua madre! quindi è arrivata anche la sposa!
Torna al tuo posto!- gli disse. E aveva ragione. Infatti la signora Saotome entrò in chiesa e si diresse verso suo marito, che
era seduto in uno dei primi banchi e fece un cenno con la testa all’organista,
il quale iniziò a suonare la marcia nuziale. Tutti gli ospiti si alzarono in
piedi e il dottor Tofu si irrigidì e guardava ansiosamente il portone della
chiesa, dal quale sarebbe entrata la sua sposa.
Intanto
fuori dalla chiesa Soun, la sposa e le damigelle
stavano per entrare, quando Kasumi chiese a Nabiki:
K:
sorellina, mi è venuto un dubbio: hai portato gli anelli?
N:
no, ce li ha Akane!- la diretta interessata si fermò e disse a bassa voce:
A:
oh oh…
N:
cosa vuol dire “oh- oh”?- le chiese e tutti si fermarono- non dirmi che li hai
dimenticati a casa?
A:
li ho lasciati sulla scrivania della mia camera…
N:
lasciatelo dire: sei una stupida! mi spieghi come si sposano adesso?
A:
mi dispiace…- disse alla sorella più grande- faccio una corsa a casa a
prenderli!
N:
ci metterai una vita! E poi la macchina se n’è già andata!
A:
guarda cosa ho portato!- e da una borsa tirò fuori un paio di scarpe da
ginnastica e poi disse loro- Voi adesso entrerete e inizierete la cerimonia, io
torno subito!
N:
vuoi correre fino a casa?- chiese Nabiki sgranando gli occhi scetticamente.
A:
ho una buona resistenza! Le avevo portate in caso che le fidanzate di Ranma
tentassero di attaccarmi! Non sarebbe stato molto saggio combattere con i
tacchi a spillo!- le rispose togliendosi le scarpe con il tacco e indossare il
più velocemente possibile le altre- tieni queste e portale in chiesa! Quando
tornerò la rimetterò!
N:
vuoi farmi entrare in chiesa con le tue scarpe in mano?
A:
eddai Nabiki! Basterà nasconderle un po’ sotto il tuo bouquet, poi le lascerai
vicino al mio posto! Grazie!- le disse dando in mano le sue scarpe alla
sorella.
K:
sei sicura che ce la fai? Casa è lontana da qui e…- le chiese preoccupata la
sorella maggiore.
A:
sì sì, non ti preoccupare, tornerò subito!- le diede
un bacio sulla guancia e iniziò a correre, tirando su la gonna in modo che non
si stropicciasse troppo.
N:
a quella lì l’America non ha fatto per niente bene!- esclamò Nabiki mentre la
guardava che correva- vabbè…fidiamoci! Coraggio
entriamo, c’è il tuo sposo che ti aspetta!
Intanto
in chiesa gli ospiti incominciavano a bisbigliare: come mai la sposa non
arrivava? Ranma chiese sottovoce che cosa stava succedendo, ma la donna le rispose
facendo spallucce. La madre di Ranma stava per alzarsi e andare a vedere cosa
stava succedendo, ma poi vide Nabiki entrare e ritornò al suo posto. Alla vista
di Nabiki, l’organista riprese da capo la marcia nuziale e Ranma tirò un
sospiro di sollievo vedendo Nabiki e…un momento: dov’era Akane? Quando Nabiki
passò vicino al testimone dello sposo, si sentì chiedere:
R:
dov’è Akane?- chiese a bassa voce.
N:
è corsa a casa a prendere gli anelli!- rispose Nabiki tranquillamente, come se
fosse una cosa normalissima! Lo sposo e il suo testimone sgranarono gli occhi e
si guardarono in faccia: era corsa a casa a prendere gli anelli? Anche gli
ospiti si chiesero dove fosse l’altra damigella. Poi lo sposo vide che stava
per entrare la sua futura moglie: tutti si zittirono e la sposa, accompagnata
dal padre che aveva iniziato a piangere, iniziò a camminare per la navata
centrale della chiesa. Il dottor Tofu rimase incantato da quella visione
celestiale: era bellissima! Kasumi da sotto il velo sorrideva timidamente e
arrivò all’altare. Lo sposo, con le mani tremanti, sollevò il velo che
ricopriva il volto della sposa e le disse:
T:
°///° s- sei bellissima!
K:
^///^ grazie!- e la cerimonia iniziò. La funzione religiosa trascorse
tranquilla e serena, ma quando arrivò il momento di scambiarsi gli anelli, gli
sposi e i testimoni si guardarono in faccia preoccupati: non era ancora
arrivata!
S:
allora figlioli, dove sono gli anelli?- chiese tranquillamente il sacerdote.
N:
ehm…
S:
allora?! Senza anelli non posso concludere!- i due sposi si guardarono in
faccia preoccupati…
A:
CI SONO!- urlò Akane entrando ansimando in chiesa e tutti si girarono a
guardarla:- ops… ^///^ scusate!- disse mentre si
avvicinava all’altare, cercando di mettersi a posto il meglio possibile. Kasumi
le sorrise e Nabiki tirò un sospiro di sollievo: ce l’aveva fatta per un pelo!
Akane si avvicinò al sacerdote e gli diede la scatolina bianca contenente gli
anelli:
A:
ho portato gli anelli!- e gli sorrise poi si mise di fianco a Nabiki e,
cercando di farsi vedere il meno possibile, si rimise le scarpe eleganti.
Ranma
era rimasto stupito: era corsa davvero fino a casa! Questo lo provava il grande
fiatone che aveva e le scarpe da ginnastica. Per tutto il resto della cerimonia
continuava a fissarla: era davvero bellissima! Indossava un vestito rosa
pastello molto chiaro, quasi bianco, con una scollatura a “v”; le maniche erano
ampie e lunghe, mentre la gonna era lunga fino sotto alle ginocchia. I suoi
capelli ricci (e adesso si spiegava i bigodini che le aveva visto in testa
quella stessa mattina) (è un po’ ignorantuccio, eh!
>__^ nda) erano raccolti in un elegante chicon e qualche ricciolo pendeva dall’acconciatura, per
non parlare poi del trucco! Era veramente un angelo! Anche Nabiki era vestita
nello stesso modo, solo che aveva qualche mollettina
bianca per tenere le ciocche dei capelli davanti. Akane se ne accorse che Ranma
la stava osservando, allora gli sorrise e gli fece l’occhiolino, che lo fece
arrossire di brutto! Il resto della cerimonia trascorse serenamente e poi tutti
andarono al dojo, dove i neo- sposino avrebbero mangiato, aperto i regali e
ricevuto il singolare regalo di Nabiki e Akane!
Capitolo 11 *** cap. 11- il matrimonio di Kasumi (II parte) ***
Ciao a tutti
Ciao
a tutti! Grazie per i commenti e ringrazio tutti quelli che l’hanno letta
(anche se poi non hanno commentato…)! Questo è il penultimo episodio del primo
capitolo della mia saga e spero che vi piaccia come vi sono piaciuti gli altri!
Buona lettura e commenti, commenti e commenti!! vvb
^__^
Cap. 11
Il matrimonio di Kasumi (parte seconda)
Dopo
la cerimonia, tutti si diressero al dojo, dove li aspettava il ricevimento.
Anche il pranzo trascorse tranquillamente tra risate e lacrime di Soun, che non aveva ancora smesso da quando era iniziata la
cerimonia. I due sposini erano felicissimi e si sono tenuti per mano per tutto
il pranzo. Poi ci fu il taglio della torta nuziali, i vari brindisi e
l’apertura dei regali! Kasumi ricevette tantissimi regali: da un portaombrelli
a vasi cinesi, da nuova biancheria intima (indovinate un po’ chi gliel’ha
regalata? >__^nda) a un orologio d’argento da mettere sul comodino, e molte
altre cose! quando Kasumi ebbe finito di ringraziare tutti, Nabiki si alzò in
piedi e iniziò a parlare:
N:
per favore, vorrei l’attenzione di tutti!- quando tutti si girarono per
ascoltarla, Nabiki continuò a parlare, mentre Akane le si avvicinava:- io e
Akane abbiamo fatto un altro regalo a nostra sorella, molto particolare! Noi
vogliamo solo ringraziarla per tutto quello che ha fatto per noi in questi
anni, è stata una sorella, un’amica, una seconda mamma per me e Akane e non le
abbiamo mai detto grazie, forse perché lo davamo per scontato che facesse
questo per noi! Cogliamo l’occasione per ringraziarti Kasumi, per tutto quello
che hai fatto, che fai e che farai per noi e ti auguriamo una vita piena di
gioia e di amore insieme a tuo marito!- tutti i presenti si erano commossi e si
stavano asciugando le lacrime. Ranma era rimasto molto colpito: non sapeva che
Nabiki fosse capace di fare discorsi del genere! Kasumi si avvicinò alle due
sorelle minori e le abbracciò e disse loro:
K:
grazie a voi che siete qui!- tutti gli ospiti applaudirono poi Akane le disse:
A:
ora tu e tuo marito vi sederete al centro della palestra! Ah, papà! Vieni a
sederti vicino a loro!- poi, sempre rivolta a Kasumi le disse- è ora del nostro
secondo regalo!- detto questo, Akane e Nabiki si avvicinarono all’oggetto
nascosto dal telo, e la più piccola delle sorelle Tendo tirò via il telo e
scoprì il pianoforte. Kasumi e suo padre rimasero di sasso: per tutti gli altri
era un normalissimo pianoforte, ma non per loro! Era il pianoforte sul quale la
signora Tendo aveva composto canzoni bellissime e cantava alle sue figlie delle
dolcissime ninne nanne…
S:
dove l’avete preso?- chiese Soun alzandosi, quasi
arrabbiato per quello che avevano fatto.
A:
calmati papà! E siediti! È il nostro regalo per Kasumi!
N:
se la mamma non può essere presente fisicamente, lo può essere spiritualmente,
e questo è il mezzo adatto!- il signor Tendo non replicò e si rimise a sedere.
Mentre Nabiki si posizionava davanti al pianoforte, Akane presentava la
canzone:
A:
questa canzone l’ha scritta nostra madre due giorni prima di morire e l’abbiamo
trovata insieme al pianoforte. io e mia sorella avevamo in mente di fare un
regalo speciale alla nostra sorellona, allora a
Nabiki è venuto in mente il pianoforte della mamma, così…eccoci qui! Spero solo
di non stonare proprio adesso! ^__^’- così fece segno a Nabiki di iniziare,
così la sorella iniziò a suonare il pianoforte. (la canzone che ho scelto è “Myimmortal” degli Evanescence,
spero che piaccia anche a voi! Nda)
i'm so tired of
being here
suppressed by
all of my childish fears
and if you have
to leave
i wish that you
would just leave
because your
presence still lingers here
and it won't
leave me alone
these wounds
won't seem to heal
this pain is
just too real
there's just too
much that time cannot erase
tutti
gli ospiti stavano ascoltando: Kasumi e suo padre si stavano tenendo per mano e
la loro mente tornava indietro nel tempo, a quando la signora Tendo era viva ed
era lei che suonava e cantava… Anche Ranma e il resto dei suoi amici- nemici
erano rimasti stupiti: non sapevano che Akane fosse così brava e intonata nel
cantare…
when you cried
i'd wipe away all of your tears
when you'd
scream i'd fight away all of your fears
and i've held
your hand through all of these years
but you still
have all of me
you used to
captivate me
by your
resonating light
but now i'm
bound by the life you left behind
your face it
haunts my once pleasant dreams
your voice it
chased away all the sanity in me
these wounds
won't seem to heal
this pain is
just too real
there's just too
much that time cannot erase
sulle
guance di Kasumi e Soun iniziarono a scorrere calde
lacrime: era incredibile la somiglianza tra la voce di Akane e quella signora
Tendo!
when you cried
i'd wipe away all of your tears
when you'd
scream i'd fight away all of your fears
and i've held
your hand through all of these years
but you still
have all of me
i've tried so
hard to tell myself that you're gone
and though
you're still with me
i've been alone all along
Nabiki suonò
l’ultima nota, poi si girò per vedere le reazioni dei presenti: tutti erano
commossi, soprattutto suo padre e sua sorella. Cavolo, non sapeva che la
canzone di sua madre facesse un tale effetto sulla gente! Akane era rimasta
immobile e osservava le persone commosse: per caso, aveva fatto così schifo nel
cantare? Stava per chiedere se la canzone fosse piaciuta, quando vide suo padre
alzarsi, avvicinarsi a lei e a sua sorella e abbracciarle con tutto l’affetto
che poteva dar loro!
S:
so che è stato difficile per tutti andare avanti quando vostra madre è morta,
io comunque ce l’ho messa tutta per non farvi mancare niente e…
A:
papà, tu sei stato un ottimo padre e non hai niente da rimproverarti!- lo
rassicurò Akane.
S:
grazie bambine mie! Comunque mi volevo congratulare con voi: Nabiki, sei stata
bravissima, non pensavo ti ricordassi ancora come si suonasse un piano! E tu,
piccola mia, mi hai stupito veramente: hai la voce identica a tua madre, e
quindi è quella più bella del mondo per me!
K:
non solo per te, anche per me! Sei stata fantastica Akane!- disse Kasumi
avvicinandosi al resto della sua famiglia- senza togliere niente a Nabiki, che
si è ricordata gli insegnamenti di mamma! Mi darai qualche ripassatina sulla
materia, vero?
N:
certamente sorellona!- poi Soun
si girò verso gli ospiti e disse:
S:
vorrei che faceste un bell’applauso alle mie due stelle!- e tutti gli ospiti
applaudirono alle due sorelle, che intanto si erano abbracciate e sorridevano
felici, perché erano riuscite nel loro intento!
A:
Kasumi, vado a prepararmi per la tua “richiesta”, sai di che cosa sto parlando,
vero?
K:
sì, vai pure!
A:
grazie! Nabiki, ricordati di mettere il cd!- e uscì dalla palestra, per andare
in camera sua.
R:
Akane, aspetta un attimo!- la fermò Ranma, mentre stava salendo le scale.
A:
che c’è?- chiese girandosi.
R:
oggi non abbiamo ancora avuto tempo di parlare e ti volevo dire che…
A:
Ranma, adesso non ho tempo! Ne riparleremo più tardi, va bene?- disse Akane
mentre saliva le scale.
R:
va bene, sei stata bravissima prima!
A:
grazie!- gli urlò la ragazza, poi chiuse la porta della sua camera, così Ranma
tornò in palestra.
Dopo
un quarto d’ora, mentre gli ospiti si stavano congratulando con Soun per la bella cerimonia e il ricevimento, Nabiki vide
che Akane stava arrivando, così accese la radio sulla canzone che la sorella
minore le aveva detto di mettere. Tutti i presenti si girarono e rimasero a
bocca aperta, per non parlare di Ranma e dei suoi amici: videro entrare una
ragazza con scarpe da ginnastica (le stesse della mattina), pantaloni larghi
bianchi a vita bassa da rapper con delle strisce celesti sui lati, un top dello
stesso colore delle strisce sui pantaloni, capelli lisci legati in una coda da
cavallo e una coppola bianca in testa. Gli ospiti lasciarono spazio alla
ragazza che, al ritmo di “getbusy”
di Sean Paul, improvvisò un balletto hip hop con
alcuni passi di break dance. Ukyio, Shampoo e Kodachi rimasero di sasso: chi se lo aspettava che la
“rozza e violenta” Akane sapesse ballare così bene!? Kasumi, Nabiki e la
signora Saotome battevano le mani a tempo e ridendo,
mentre Soun, Genma e Ranma
lasciarono cadere il loro bicchiere quando Akane iniziò a muovere sensualmente
il fondo schiena!
A
fine “esibizione”, Akane si tolse il cappello e tutti l’applaudirono e chiesero
il bis, soprattutto i ragazzi! Kasumi ringraziò la sorellina, poi le si
avvicinò la madre di Ranma e le disse:
N:
wow! Sei stata un fenomeno! Mi darai qualche lezione?
A:
^__^” ehm, ma sì, certo!- le rispose, un po’ imbarazzata.
Il
pomeriggio continuò senza particolari “esibizioni” e verso le 20.30 tutti gli
ospiti se ne andarono. rimasero solo la famiglia Tendo, quella Saotome e le nuova famiglia Tofu. Gli uomini e la signora Saotome erano andati in sala da pranzo a prepararsi un tè,
intanto le tre sorelle finivano di rimettere a posto la palestra.
K:
sono proprio felice!- commentò Kasumi, mentre finiva di piegare le tovaglie.
A:
sono felice per te Kasumi!- le disse Akane mentre puliva per terra.
N:
anch’io!- aggiunse Nabiki, che stava staccando gli ultimi addobbi dalla parete.
A:
ho una cosa da chiederti Kasumi!
K:
dimmi!
A:
non ti ho ancora chiesto come mai avete deciso di anticipare il matrimonio!
N:
è vero, perché?- chiese Nabiki incuriosita. Le due sorelle più piccole videro
che la faccia di Kasumi assunse un colore rosso acceso, a quel punto si
guardarono in faccia perplesse.
K:
bhè…ecco…- Nabiki e Akane si incuriosirono di più e
si avvicinarono alla sorella maggiore- ^///^ sono incinta!- inutile descrivere
le facce delle due ragazze: 0_________________0. Nella palestra calò il
silenzio, poi nabiki disse a bassa voce:
N:
ho capito bene? Aspetti un bambino?
K:
^///^ sì!
N:
oh mio dio!- Akane saltò al collo della sorella, felicissima e le disse:
A:
^___^sono contentissima! AUGURI
SORELLONA!
K:
shhhhh! non urlare!
A:
?__? E perché?
K:
a papà non l’ho ancora detto! E se sa che “lo” abbiamo fatto prima del
matrimonio, non so se sarà molto felice! Per questo aspetterò ancora un po’ a
dirglielo, così crederà l’abbiamo concepito la prima sera di nozze!- spiegò
Kasumi.
A:
quindi noi non dobbiamo dire niente, giusto?
K:
esattamente! Deve rimanere un segreto, capito Nabiki?
N:
eh? Ah, sì certo!- rispose la ragazza, che intanto aveva già tirato fuori la
calcolatrice.
A:
non ti preoccupare, la terrò d’occhio io! Comunque sono felicissima! Diventerò
zia!- disse tornando ad abbracciare la sorella.
N:
in quest’ultimo periodo mi hai stupito spesso, Kasumi: prima il fatto che hai
finalmente deciso di sposarti, poi che l’hai fatto prima di sposarti e sei
rimasta addirittura incinta! Non me lo sarei mai aspettato da te!- le disse
abbracciandola- ah, dimenticavo: auguri sorellona!
K:
^///^ grazie!
Erano
le 22.30: gli sposini se ne erano appena andati e Akane era in camera sua che
si stava mettendo il pigiama: era veramente stanca! Ad un certo punto sentì
qualcuno che bussò alla porta.
A:
chi è?
R:
sono io!
A:
entra!- gli disse Akane. Il ragazzo aprì la porta, entrò e la richiuse- ti è
piaciuto il matrimonio?
R:
sì, molto bello…
A:
sei strano! Cosa hai?- chiese Akane preoccupata.
R:
è da tutto il giorno che cerco di parlarti, non ti sei fermata un attimo!
A:
adesso sono qui! Cosa c’è?
R:
in questi giorni ho ripensato a quante volte ho rischiato di perderti, oppure a
tutte quelle volte che abbiamo dimostrato i nostri sentimenti, anche solo per
poco, fino a ieri, quando ti ho detto quello che provo per te…
A:
sì, e allora?- gli sorrise dolcemente Akane.
R:
siediti un attimo!- e la fece sedere sul suo letto, mentre lui si inginocchiò
davanti a lei- ecco…°///° m- mi v- vuoi…s- sempre se t- ti va e c- comunque p-
puoi p- pensarci, n- non ti metto fret…- poi i
ragazzo guardò Akane, che aveva una faccia perplessa.
R:
oh, insomma! Mi vuoi sposare?- non ci poteva credere: l’aveva detto!
Gliel’aveva chiesto! Il viso di Akane si illuminò e gli gettò le braccia al
collo, facendolo cadere all’indietro.
A:
^///^ sì, sì e sì!- e lo baciò. Ranma rimase scioccato dalla sua reazione, e
quindi non era pronto psicologicamente! Comunque ricambiò il bacio!
A:
^__^ non sai quanto sono felice!- gli disse mentre lo abbracciava, sempre tutti
e due sdraiati per terra- finalmente sei riuscito a vincere la tua timidezza!
Pensavo di dover aspettare ancora, diciamo…qualche secolo!
R:
°///° senti chi parla! Anche tu eri così, prima di partire per l’America! Ti
dispiace se ci alzassimo…
A:
°///° oh, no! ^///^ Scusa!- disse Akane prima di alzarsi, tutta imbarazzata!
Poi aiutò Ranma ad alzarsi.
R:
^///^ non pensavo che avresti reagito così!- Akane gli sorrise e gli disse:
A:
hai voglia di vedere le foto che ho fatto in America? Siccome diventerò la
signora Saotome, sarebbe carino che tu vedessi con
chi ho trascorso un anno della mia vita, o no?!- gli disse scherzosamente, e
lui divenne rosso come un pomodoro. Poi Akane prese un album di foto che era
sopra una mensola, si sedettero sul letto vicini, MOLTO vicini e iniziarono a
sfogliare l’album.
Nelle
prime foto c’erano 6 ragazze: una era Akane (l’aveva riconosciuta dai capelli
ancora corti), poi c’erano due ragazze bionde, una ragazza con i capelli lunghi
e neri e un’altra dai capelli castani ricci.
R:
chi sono?- chiese Ranma incuriosito.
A:
allora, questa con i capelli lunghi e neri si chiama Chiara, è italiana ed
molto brava a nuotare: è stata proprio lei a insegnarmi! Poi questa ragazza con
i capelli biondi corti si chiama Tatiana, lei viene dalla Russia ed è una vera
artista: sa disegnare molto bene! Mi ha fatto anche dei disegni, poi te li
faccio vedere! (ho fatto un piccolo riferimento a me e alla mia migliore amica
Giada che saluto calorosamente e che mi ha sopportato pazientemente! Tvtrb Giada- chan! ^__^ nda) Questa con i capelli biondi lunghi è invece Josephine, è francese ed è molto brava in cucina e,
indovina un po’: mi ha insegnato a cucinare!
R:
non ci credo! Tu sei un caso perso!- Akane lo guardò in cagnesco
A:
chi credi che abbia fatto la colazione stamattina?- Ranma ci pensò su un
attimo, poi disse:
R:
Kasumi?
A:
no!
R:
Nabiki?
A:
no!
R:
ehm…mia madre!
A:
no, no e no! Sono stata io!- gli disse “un po’” irritata!
R:
0__0 non ci credo! Non sono stato male!- poi guardò la faccia seria di Akane e
allora cominciò a pensare che fosse stata veramente lei.
A:
te ne accorgerai domani mattina! Andiamo avanti, che forse è maglio…
quest’altra ragazza bionda è Jules, è americana e i suoi genitori hanno un
albergo a Miami! E quest’ultima con i capelli ricci è Natalie, è spagnola e mi
ha insegnato a ballare il flamenco! Pensa che i suoi hanno una scuola di
flamenco a Barcellona!- mentre Akane raccontava, Ranma guardava attentamente le
foto: Akane era veramente felice e, per la prima volta, la vedeva come una
ragazza felice, naturale e spiritosa…la sua Akane era davvero unica!
A:
mi stai ascoltando?- gli chiese la ragazza di fianco a lui.
R:
sì, sì, certo che ti sto ascoltando!- Akane lo guardò bene e poi gli domandò:
A:
a cosa stavi pensando?- Ranma, prendendola alla sprovvista, l’abbracciò e si
stesero sul letto.
R:
stavo pensando a quanto fossi unica!
A:
^///^grazie! Ti devo dire una cosa, che però non dovrai dire a nessuno! Me lo
prometti?
R:
ma sì, certo!- Akane si avvicinò al suo orecchio e gli disse che più o meno fra
nove mesi, sarebbe diventato zio.
R:
CHE COSA?
A:
non urlare! Mi raccomando, non dirlo a nessuno, se no mi uccide!
R:
Nabiki è incinta?- le chiese incredulo Ranma.
A:
NON NABIKI!! Kasumi è incinta!
R:
0____0 ha fatto “quello” prima di sposarsi?
A:
all’inizio non ci credevo neanch’io: la nostra Kasumi tutta acqua e sapone ha
avuto un rapporto sessuale prima del matrimonio, ti giuro che è stata una cosa
scioccante!- e si mise a ridere, poi vide la faccia seria di Ranma e iniziò a
preoccuparsi.
A:
°///° a cosa stai pensando? Non a quella cosa, vero?
R:
^__^ no, stai tranquilla! Ora vado in camera a dormire, sono veramente stanco!-
le disse alzandosi- buonanotte angelo…- e le diede un bacio.
A:
^///^ da quando sei così dolce?
R:
da quando ho detto alla donna che amo che voglio che diventi mia moglie!
Buonanotte!- le diede un bacio sulla fronte e uscì e lasciò Akane di stucco.
A:
buonanotte!- si mise nel letto e spense la luce, felice come una Pasqua.
Ciao a tutti!!!
Come va la vita? Finalmente sono riuscita ad arrivare alla fine del primo
capitolo della mia saga… non ci credo ancora!! ^__^ tutti i vari ringraziamenti
li farò alla fine!! Voglio (sottolineato perché nei cap. 10 e 11 non ci
sono stati tanti commenti, anche se alcuni commentatori erano curiosi di sapere
che canzone avessi scelto!) taaaaanticommentoni per l’ultimo capitolo e… BUONA LETTURA!!!! Vvb ^_______^
Cap. 12
Nuove decisioni…
Era mattina. Un
tiepido sole filtrava dalle tende ancora chiuse della camera di Akane. La
ragazza era già sveglia da un po’, non era ancora scesa a far colazione, ma era
rimasta a letto e aveva le mani incrociate dietro la testa con lo sguardo fisso
in un punto indefinito del soffitto: si stava godendo quella piacevole
sensazione che, dalla scorsa sera, le riempiva il cuore…Ranma, proprio quel
Ranma che l’aveva presa in giro e offesa chissà quante volte, le aveva chiesto
di sposarlo…era felicissima!! Stava già pensando alla reazione di suo padre
quando, dopo sposati, gli avrebbe annunciato che sarebbe diventato nonno! A
quel pensiero, le sue guance si tinsero di rosso, ma, pensandoci bene, la
reazione di suo padre non doveva essere del tutto nuova, visto che Kasumi era
incinta! Sospirò profondamente, sorrise e guardò l’orologio: le 9.30. era ora
di scendere. Si alzò dal letto, aprì le tende della finestra e godé per qualche
istante i raggi del sole, poi scese.
Arrivata in
cucina, trovò Nabiki che, con aria annoiata, sfogliava svogliatamente un libro.
A: buongiorno!- le
disse Akane, in seguito a uno sbadiglio.
N: era ora che ti
alzassi! Sto morendo dalla fame!
A: non te la
potevi preparare da sola la colazione?
N: non vedi che
sono impegnata? Stamattina alle 11 ho un esame, quindi sto ripassando!
A: oh, mi scusi,
“dottoressa”!- le disse in tono scherzoso mentre si dirigeva in cucina.
N: prendimi pure
in giro! Vedrai quando diventerò il presidente di una banca! Riderai meno,
molto meno!
Akane preparò la
colazione e la portò in sala da pranzo.
A: ma papà e il
signor Saotome non vengono a fare colazione?
N: no, stamattina
si sono alzati presto e sono andati ad allenarsi in montagna! Hanno detto che
forse torneranno per cena.- le rispose tranquillamente la sorella.
A: e Ranma?
N: anche lui si è
alzato presto, ma non so dove sia andato! Forse è in palestra.
Intanto in
palestra, mentre stava facendo i suoi soliti esercizi, Ranma stava ripensando
alla sera precedente e a quello che le aveva detto. Una parte di lui gli diceva
“finalmente ti sei deciso!”, ma l’altra gli diceva “complimenti! Così non la
farai più soffrire solo per un giorno, ma per tutta la vita! E appena si
presenterà un pericolo, tu non saprai difenderla! L’hai fatto anche in
passato!”…perché tutto doveva essere così maledettamente complicato…perché non
poteva vivere tranquillo la sua vita e sposarsi con la donna che amava?!…forse
perché non se la meritava…oppure perché non si sentiva ancora pronto e abbastanza
forte per metter su una famiglia…tutti questi pensieri gli si affollavano in
testa, tanto da fargli venire una forte emicrania. Si sedette sul parquet della
palestra e si mise una mano sulla fronte: doveva trovare una soluzione a quella
situazione…
Ad un certo punto,
sentì dei passi avvicinarsi a lui e alzò lo sguardo: era Akane. La ragazza lo
salutò e si sedette vicino a lui.
A: buongiorno!- ma
Ranma le rispose con debole “ciao”- che cos’hai?- ma Ranma non rispose.
Allora Akane,
spaventata, gli chiese:
A: non dirmi che
ci hai ripensato! Non puoi farmi questo! Tu non…
R: no, non ci ho
ripensato! È solo che…
A: che…
R: non lo so! c’è
qualcosa, dentro di me, che mi dice che riuscirò a farti soffrire anche se ci
sposiamo! È più forte di me!- e si alzò innervosito.
A: mi stai dicendo
che non vuoi più sposarmi per le tue stupide idee che ti metti in testa?-
chiese la ragazza mentre le lacrime iniziarono a nascere nei suoi occhi.
R: certo che ti
voglio ancora sposare, è il mio desiderio più grande!
A: allora perché
mi stai dicendo queste cose?
R: ti sto dicendo
solo dicendo quello che provo, e tu ne fai un fatto personale!
A: che cosa?!- i
toni di voce si fecero più alti- ne faccio un fatto personale?! Certo che ne
faccio un fatto personale! Ti rendi conto di quello che mi stai dicendo?!- e si
avvicinò a lui. Ranma sospirò e le disse:
R: ci ho pensato
su molto, e credo che prima di sposarci, dovrei fare un ultimo viaggio di
addestramento…- quelle parole furono come un macigno che cadde sul cuore della
ragazza. Per qualche istante nella palestra ci fu un silenzio surreale. Erano
tante le domande che Akane voleva fare a Ranma, così tante che la voce le si
bloccò in gola e le lacrime iniziarono scorrere sulle sue guance calde. Ranma
la vide piangere per l’ennesima volta, non si sarebbe mai abituato a vederla
soffrire, soffrire per lui…
R: senti Akane…-
non ebbe tempo di finire la frase, che vide Akane uscire di corsa dalla
palestra piangendo-…sono solo uno stupido…
Akane cercò di
evitare Ranma per il resto della giornata. Quello che lui le aveva detto era
stata una cosa devastante per il suo fragile cuore: quanto tempo avrebbe ancora
dovuto aspettare prima di realizzare il suo sogno d’amore? Quanto ancora…
perché era così maledettamente testardo? Gli aveva spiegato un sacco di volte
che non c’era bisogno di proteggerla, che lei se la sapeva cavare benissimo,
che lei voleva solo rimanere accanto a lui per il resto della loro vita… a
volte era fin troppo protettivo…l’aveva sempre considerata una bambola molto
fragile di porcellana, da tenere lì, su uno scaffale, sapendo che ci sarebbe
sempre stata…e, per un certo verso, era così, ma lei non voleva aspettare in
eterno! Quello stesso giorno si promise che se questa volta non si sarebbero
sposati, avrebbe rinunciato: era troppo tempo che lo aspettava, troppo…
La sera, la
ragazza dal cuore spezzato andò a letto molto presto, ma quella notte non dormì
per niente…
Ranma aveva notato
che Akane lo stava evitando, sapeva che era arrabbiata, ma sarebbe andato fino
in fondo comunque: sarebbe partito ancora, questa volta l’ultima, per un
viaggio di addestramento, poi sarebbe tornato a casa e avrebbe sposato la donna
della sua vita, proprio quella donna che ora non era capace di capirlo. Lui
voleva essere in grado di difendere la sua famiglia nel migliore dei modi, e ci
sarebbe riuscito, ad ogni costo!
La sera stessa
preparò il suo zaino e scrisse una lettera alla ragazza che amava, mettendo
nella busta un regalo speciale, poi, durante la notte, portò a lettera nella
camera di Akane e la lasciò sulla sua scrivania. Prima di uscire dalla camera,
illuminata da una tenue luce lunare, sussurrò alla ragazza parole dolci, che
avrebbero preannunciato il loro matrimonio al suo ritorno. Poi uscì dalla
camera e, silenzioso come uno spirito, se ne andò…
La mattina dopo,
Akane si svegliò con un grosso mal di testa e gli occhi rossi, forse per le
troppe lacrime che aveva versato la notte… aveva fatto uno strano sogno: aveva
sognato che Ranma era venuto da lei e le aveva promesso che si sarebbero sposati
quando lui sarebbe tornato e le aveva lasciato qualcosa sulla scrivania. Si
massaggiò la fronte con una mano, poi si alzò dal letto e si avvicinò al
tavolino illuminato dai primi raggi del sole, sul quale vide una busta bianca.
Si strofinò gli occhi e la prese in mano. C’era scritto “per Akane”. All’inizio
era un po’ confusa, ma poi riconobbe la calligrafia: era di Ranma. Lentamente
l’aprì, prese il foglio bianco che si trovava all’interno della busta e iniziò
a leggerla.
Ciao,
anzi dovrei dirti buongiorno, visto che quando l’aprirai, sarà già giorno!
Mentre
tu stai leggendo questa lettera, io sto iniziando il mio ultimo viaggio di
addestramento… lo so cosa sei arrabbiata per quello che ti ho detto ieri, e
magari hai anche frainteso, con la testa dura che ti ritrovi!- Ad Akane scappò un sorriso, mentre le
lacrime ricominciarono a scorrere- ieri
non mi hai lasciato finire, perciò finirò su questo pezzo di carta bianca! Non
sono un grande scrittore, per questo ti scriverò quello che penso senza giri di
parole: ho bisogno di fare questo viaggio, per noi… troppe volte ho rischiato
di perderti seriamente, e non mi perdonerò mai il fatto di non averti protetta
come si deve! Così ho deciso di partire per proteggere, quando ce ne sarà
bisogno, la nostra famiglia! Penso di stare via qualche mese, massimo un anno,
ma quando tornerò si festeggerà un matrimonio, il nostro matrimonio, come
promesso! Non essere triste durante questi mesi, anzi, pensa a quando saremo
sposati, che mi rincorrerai per casa con la scopa in mano perché ti ho fatto
arrabbiare! La tentazione di tornare adesso da te è forte, ma devo resistere!
Ti
amo tanto
Ranma
PS:
guarda nella busta, troverai un oggetto che avrei voluto darti di persona, per
vedere la tua faccia! Ma non importa, basta che tu lo tenga sempre con te!
Se prime Akane
stava semplicemente piangendo, ora era una fontana in piena attività, come
succede molto spesso a suo padre! Cercò di asciugarsi le lacrime che
continuavano a scorrere e prese la busta bianca in mano: guardò dentro e vide
qualcosa luccicare. Quando prese in mano quel piccolo oggetto, rimase senza
respiro: era un anello d’argento con un piccolo diamante che brillava mentre lo
osservava. Lei, con mano tremante, infilò l’anello all’anulare destro, poi
guardò fuori dalla finestra, e, rivolgendosi al sole appena sorto, disse,
sperando che quelle parole sarebbero arrivate a Ranma: “ti aspetterò…”
Oneyearwithoutyou…
Sono arrivata
finalmente alla fine di questo primo capitolo! Wow! Non mi sembra vero ^__^!
Ringrazio mia mamma e la mia migliore amica Giada, che mi hanno dato quella
spinta che mi serviva per continuare, mia nonna, che, nonostante i suoi
problemi, ha trovato il tempo di leggerla, e tutti i lettori che l’hanno solo
letta o che hanno anche commentato, in particolare: Breed107, Giulix, Akane Tendoo, Ely, Lady86, Kià, Mitik-chan, Watashiwa7, Ely, forevergiulia, Christine e
tutti i futuri commentatori! A tutti un grazie di cuore! Vvtb