inzuma eleven go in un' altra storia

di restika99
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** INIZIO ***
Capitolo 2: *** Nuove scoperte ***
Capitolo 3: *** Amore,dolore,voragine ***
Capitolo 4: *** Inizio anno e provini difficili ***
Capitolo 5: *** Io non lo sono... ***
Capitolo 6: *** Il nuovo allenatore ***
Capitolo 7: *** Ritorno al passato? ***



Capitolo 1
*** INIZIO ***


                                                                                                 -1capitolo-
                                                                                                    INIZIO
10 anni dopo la vittoria dell’ Inazuma Japan al Football Frontier International, il calcio divenne molto popolare in tutto il Giappone e le scuole divennero prestigiose solo per la loro preparazione calcistica e infatti primo tra tutti c’era la Raimon Jr High,dalla quale uscivano le migliori squadre di calcio che erano in grado di competere con il resto del mondo. Ma un periodo molto buio si sta per abbattere sulla nuova squadra della Raimon.
 
Arion, un ragazzino di 11 anni, sta per frequentare la prestigiosa scuola della Raimon. Egli è molto emozionato e non sta più nella pelle. La sua unica passione è sempre stata il calcio e avrebbe tanto voluto iniziare una carriera calcistica insieme a tanti altri ragazzi che hanno la sua stessa passione,ma Arion non sa che il calcio è cambiato,non è più come prima…
-Oddio la Raimon Jr High! Finalmente ci siamo potrò far parte di una delle squadre più forti del Giappone!-  Esclamò Arion in preda all’agitazione. Incominciò ad avviarsi verso l’edificio per confermare la sua iscrizione alla prestigiosa scuola,ma non potè non fermarsi a vedere la 2° squadra della Raimon che si allenava. Arion rimase sbalordito e invogliato sempre di più a seguire il suo sogno: diventare calciatore. Ad un certo punto però si sollevò un vento fortissimo e tutti i giocatori della 2° squadra caddero a terra tramortiti. In mezzo al campo c’era solo lui, un ragazzo cupo con i capelli a spazzola di un colore blu come la notte e due occhi gialli da far sembrare tutto più lugrube e misterioso di quanto non lo era già. Egli aveva un pallone vicino ai piedi e Arion non ci mise molto a capire che in realtà non era stata una folata qualunque a spazzare via i calciatori, ma proprio era stato il ragazzo che calciando il pallone talmente forte bucò la rete della porta. Arion era spaventato,ma andò subito a soccorere i ragazzi caduti: erano abbastanza messi mali ,ma la cosa che non poteva credere era che con una sola pallonata quel ragazzo aveva fatto una cosa simile. Subito arrivò la signorina Hills,coordinatrice del club di calcio, e il mister Percival Trevis, allenatore dell’Inazuma Japan.
-Chi sei tu ragazzino,come hai potuto fare una cosa simile?!- esclamò immediatamente mister Trevis. Il ragazzo rise e disse- Io mi chiamo Victor Blade, signori e sono qui per mettere fine al mondo del calcio della Raimon- Arion non poteva credere a quelle parole –Mettere fine al mondo del calcio- sussurò – Come puoi dire una cosa del genere il calcio è tutto per noi come puoi mettere fine a una cosa così bella!- esclamò. Victor si voltò verso Arion e in un lampo si ritrovarono faccia a faccia. –Scusa,cosa hai detto? Non ho capito,tu mi sati dicendo che io non posso distruggere questo sport?- Arion deglutì e rispose- Esatto- Nemmeno il tempo di pensare che Victor gli scaraventò il pallone in faccia con una forza sovrumana, facendolo arrivare dall’altra parte del campo. La signorina Hills corse subito verso Arion, ma Victor gli calciò nuovamente il pallone che lo stava per colpire quando un altro pallone,comparso dal nulla,lo fece deviare. Arion riuscì a rialzarsi ritrovandosi solamente un dolore molto forte alla guancia sinistra, proprio dove quel ragazzo lo colpì violentemente, vide per terra i due palloni, si voltò e vide sbalordito la 1° squadra della Raimon in persona. – Cosa ci fai tu qua, come ti sei permesso di disonorare la nostra squadra!- esclamò Riccardo Di Rigo, il capitano della 1° squadra della Raimon- Guarda,guarda chi si fa vivo. Riccardo.–dice Victor accompagnato dalla sua risatina quasi diabolica.- Perché non andiamo a concludere questa inutile vicenda sul campo di gioco solo io, la mia squadra e voi?- Riccardo e la sua squadra erano molto indecisi ma accettarono,dirigendosi nel campo interno alla scuola. Nel frattempo la signorina Hills cercava di aiutare tutti i ragazzi mentre Arion incominciò anche lui ad avviarsi verso il campo dove si svolgerà la partita tra i “Cavalieri oscuri” capitanati da Victor e la “Raimon”.

 

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Capitolo 2
*** Nuove scoperte ***


-Capitolo 2-
Nuove scoperte
Arrivati nel campo al chiuso dell’Istituto Raimon le due squadre rivali si schierarono e la partita iniziò. – VINCIAMO RAGAZZI E SALVIAMO IL CALCIO!- esclamò Riccardo –SIII!!!- gridarono in coro tutti. Arion si era seduti sulla panchina e aveva un strano presentimento,oltre al grande dolore che le pallonate di Victor gli avevano inferto… Quel ragazzo era veramente strano, ma molto bravo a giocare a calcio come si vedeva dalla partita che stavano giocando: sembrava andare a senso unico.Arrivati al punteggio di 10 a 0 per i Cavalieri Oscuri l’albitro fischiò la fine del primo tempo: Arion non aveva mai visto un punteggio simile su un tabellone e non sapeva cosa fare alla vista dei suoi compagni stremati e ormai sfiduciati. – Mister cosa possiamo fare, non riusciremo mai a rimontare anche se facessimo un solo goal… non riusciremo mai a salvare il club…- disse Gabi,il difensore principale della Raimon – Ho la soluzione- disse l’allenatore Trevis – Nel secondo tempo entrerà Arion al posto di Daug- Disse il mister rivolto ai ragazzi – Prendilo come una prova per entrare nella squadra Arion- rivolgendosi solo ad Arion, che più nervoso ed emozionato che mai si mise la divisa della prima squadra della Raimon ed entrò in campo. – Non la deluderò capitano questa partita la vinceremo noi- disse Arion a Riccardo,che rispose- Certo Arion grazie per il sostegno… ANDIAMO!- si rivolse agli altri compagni. Appena entrato in campo Arion sentì ancora quella strana sensazione che sapeva di freddo e di ghiaccio pungente, una sensazione bruttissima, si girò e vide Victor che guardava il tetto scoperto del campo al chiuso dell’istituto, molto pensieroso e… e sembrava che avesse paura, chissà che guaradava. Il secondo iniziò e andò peggio del previsto, i Cavalieri Oscuri ormai non pensavano più a segnare ma a recare dolore e sofferenze ai membri della Raimon con forti pallonate, sembravano spacciati quando poi Arion prese la palla e iniziò a correre per tutto il campo senza importarsi di segnare, ma con il semplice scopo di tenere la palla fino alla fine della partita per non far fare male ai suoi compagni. – Ma cosa fai Arion, non potrai resistere fino alla fine della partita così! Ti farai ancora più male!- gli disse Riccardo. – Farei di tutto per proteggere lo sport che amo non importa quanti sacrifici o sofferenze dovrò patire ma ci riuscirò, fosse l’ultima cosa che faccio!- Disse a sua volta Arion. – Basta smettiamola di scherzare facciamo le cose seriamente…- disse Victor evocando in un attimo il suo spirito guerriero – AHHHHHHH! Maestro spadaccino Lancelot!- nessuno poteva crederci uno spirito guerriero, era il primo che si fosse mai manifestato nella storia del calcio. Arion fu subito spazzato via dalla sua potenza e atterrò vicino a Riccardo. –Arion stai bene, non ce la faremo mai, verremo distrutti…- disse il capitano della Raimon- No! Capitano non puoi dire una cosa del genere, tu solo puoi cambiare le cose… capitano non darti mai e dico MAI per vinto!- disse Arion dolorante dalla testa ai piedi. – Hai ragione, come ho fatto a non sapere come proteggere i miei compagni da una tragedia come questa… io non sarò mai un vero CAPITANO!!!- e in quel momento Riccardo evocò il suo spirito guerriero, sotto lo sguardo increduli di tutti anche di Victor… i due spiriti si stavano per scontrare quando si sentì un piccola risata e in una attimo tra i due giocatori si frappose una lunga lastra di ghiaccio e alla fine della quale c’era una ragazza. Aveva i capelli neri come la notte, gli occhi uno bianco e uno blu e la pelle bianca come quella di una nuvola. Victor si girò e sussurò – Non è possibile… Rebeka…- La ragazza quindi si chiamava Rebeka e a quanto pare era amica di Victor.- Victor… ci rincontriamo- disse la ragazza- Che ci fai qui- rispose bruscamente Victor- Oh sai, ho saputo gli ordini del V settore e sono venuta a dare un’ occhiata e a quanto pare ho fatto molto bene…- Gli occhi di Victor incominciarono a riempirsi di rabbia- Victor Blade ti era stata chiesto di distruggere la Raimon non di far conoscere e addirittura far capire come si evoca uno spirito guerriero- disse Rebeka iniziando ad avvicinarsi ai due capitani e con uno scatto fulmineo si avvicinò ad un centimetro dalla faccia di Victor dicendogli- Hai sbagliato tutto, ma per fortuna ci sono io qui non ti devi preoccupare visto che mi hanno incaricato di aiutarti in questo arduo compito.- e poi si rivolse ai giocatori della Raimon- Per ora la vostra squadra è salva, vi potete considerare fortunati… ma solo per ora naturalmente- - Chi siete voi due?- disse Riccardo – Ovviamente i nuovi componenti della prima squadra della Raimon, non avrete vita facile ve lo assicuro- disse Rebeka con un sorrisino sulla faccia e continuò- Sono stanca Victor, voglio tornare a casa- - Certo- disse Victor- Allora ci vediamo cara Raimon – e così Rebeka e Victor si dileguarono nel nulla. – Ma come ha fatto a formare questa lastra quella ragazza- disse Gabi- Non lo so ma deve avere qualche potere particolare per fare una cosa del genere- disse Samguk, il porterie. –Già, proprio una forza fuori dal…- disse Riccardo prima di svenire in mezzo al campo. – Riccardo!- esclamarono i ragazzi. Riccardo fu portato in infermeria e Arion ancora sconvolto da quella giornata gli rimasero nella mente delle domande cruciali: Chi erano quei due e che cosa era il V settore? Domande a cui avrà risposta molto presto.
Angolo  dell’ autrice
Salve a tutti, sono Restika99 e questa è la mia prima storia su EFP spero che vi piaccia se ci sono alcuni errori o qualcosa che non vi piace non esitate a recensire. Vi mando un bacione forte e alla prossima!

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Capitolo 3
*** Amore,dolore,voragine ***


-Capitolo 3-
Amore,dolore,voragine
Victor se ne stava seduto lì, sul letto della propria stanza a fissare la valigia che stava preparando per il nuovo trasferimento dal dormitorio del V settore a quello della Raimon… fissava quella stupida valigia, come se si stesse facendo dei complessi su come posizionare i vestiti senza sgualcirli e cose così,in realtà non gliene importava assolutamente niente della valigia o di cosa ci stesse mettendo,ma continuava a pensare a lei: “impossibile”, questo si ripeteva da quando aveva visto Rebeka sul campo da calcio. Ormai erano passati 3 anni da quando lei se ne era andata dal V settore e l’ aveva lasciato solo e per lui era morta, non aveva più senso… niente aveva più un briciolo di senso e da lì Victor era diventato freddo,indifferente,come se niente e nulla lo toccasse,forse perché non voleva più soffrire. Ora,però, Rebeka era tornata e Victor voleva certamente spiegazioni. Distolse il suo sguardo dalla valigia e mise le ultime cose alla rinfusa prima di uscire e chiudere la porta, scese le scale e consegnò le chiavi della stanza al suo allenatore,che gli disse semplicemente: “ Non dimenticarti mai chi sei Victor e tieni sempre alto il nome degli Imperiali”. Con quelle parole uscì dall’ edificio e si diresse verso la sua nuova scuola.
 
Una volta arrivato guardò il grande edificio,come se fosse stata la prima volta, abbassò lo sguardo e la vide con i suoi capelli neri così diversi dall’ultima volta e con uno sguardo così spento che per un attimo Victor pensò che non fosse realmente lei. Comunque,in qualche modo, anche se con molto sforzo,iniziò a camminare verso Rebeka, che sentendo dei passi venire verso di lei,si girò… Victor aveva dimenticato quanto fosse bella,ma soprattutto gli era mancata veramente tanto. Voleva solo andarle incontro e abbracciarla,senza che niente e nessuno avesse mai potuto staccarli,ma ciò che accadde fu molto diverso dalla sua immaginazione:” Ciao Rebeka” il suo cuore batteva a mille” Ciao Victor”, non sapeva che altro dire così pensò che doveva semplicemente parlare con il cuore come se questi 3 anni di separazione non ci fossero mai stati  “Mi sei mancata tanto… dove sei stata tutto questo tempo, i-io ti ho cercata ovunque,ma niente eri svanita nel nulla e non mi hai nemmeno salutato… perchè non mi h-“ “Fai silenzio” Rebeka lo fermò con violenza con la sua voce fredda come il ghiaccio, che fermò in un attimo anche il tempo e lo spazio,che li circondava,fermando anche il cuore di Victor… ”Cosa…?” la sua voce era rotta in mille pezzi, ma Rebeka non si scompose minimamente,anzi continuò: “ Io non so di che stai parlando, per me ormai non c’è più niente che mi colleghi a te e,per me, tu non sei niente” sputò quell’ ultima parola come se fosse acido… no,no,ma che dico Victor avrebbe tanto voluto che quello fosse acido,però quel “Niente” era più come se provasse schifo,disprezzo e sarebbe voluto scomparire in quel momento o almeno quella grande crepa nel petto che faceva un male cane. Dicendo quelle parole Rebeka si voltò e proseguì per la sua strada, mentre Victor era ancora lì…non sapeva cosa pensare,ma per fortuna la campanella suonò l’inizio degli allenamenti di calcio e come tutte le altre volte che si era sentito così in questi 3 anni, decise di trasformare quel dolore in rabbia e indifferenza verso chiunque gli stesse intorno. Si diresse verso il campo da calcio, dove all’entrata lo stavano aspettando il preside e il vicepreside della Raimon, che dovevano comunicare l’ entrata in squadra di Victor. Andarono verso il campo e Victor non riuscì a trattenersi nel rubare la palla a Riccardo che si stava allenando con gli altri e tirare in porta con tutta la rabbia in corpo. “ Ma cosa!?” disse Riccardo”Victor me lo sarei dovuto aspettare… Cosa vuoi?” “ Beh, dovresti darmi la maglietta della prima squadra della Raimon così da poter ufficialmente farne parte, mio capitano” disse Victor con un ghigno. Riccardo senza discutere gliela andò a prendere e mentre stava consegnando la maglietta con il numero 10 a Victor gli disse:”Ricorda per noi non sarai mai un vero componente della squadra, per tutti noi sarai niente”. In quel momento tutto si fermò,Victor prese la maglietta e la gettò a terra con tutta la rabbia possibile, si girò e con la mano su un occhio,che divenne di un rosso acceso, continuò a pensare a quella maledettissima parola: “niente”, iniziò a correre dirigendosi verso il bosco che circondava il retro della scuola e capì ben presto che la crepa che gli si era formata sul petto, sarebbe diventata una voragine e ora nemmeno al sua vera natura gli avrebbe dato una mano.

 
Angolo dell’autrice
Salve a tutti popolo! Scusatemi tanto se sono,tipo,mesi che non aggiorno ma tra scuola e pattinaggio credo che mi sarei potuta suicidare da un momento all’altro… Comunque ora la scuola è finita e spero di aggiornare anche più di una volta a settimana! Grazie per tutti quelli che seguono la storia,o ce l’hanno tra le ricordate etc. grazie anche a chi recensisce e mi raccomando continuatelo a fare che secondo me ho molto da imparare. Spero di avervi incuriositi con questa storia e tra breve scriverò anche che cosa sono Victor e Rebeka… “GRANDE SUSPANCE” ahahahaah una bacione a tutti e ricordate che vi amooo 

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Capitolo 4
*** Inizio anno e provini difficili ***


-Capitolo 4-
Inizio anno e provnini difficili
Il giorno seguente iniziò l’anno scolastico: molti studenti erano eccitati all’idea di frequentare la nuova scuola,altri invece erano molti agitati e c’era anche chi,come Arion e il suo nuovo vicino di camera J.P., era entrambe le cose, soprattutto se quel giorno avrebbero scoperto se fossero entrati nella squadra di calcio con un provino abbastanza faticoso visto che sarebbero entrati direttamente nella prima e non nella seconda squadra della Raimon,infatti quest’ultima era stata eliminata da Victor secondo gli ordini del V settore. A proposito di Victor,lui proprio non sentiva niente di tutto ciò, anzi era molto scocciato e non voleva altro che quest’anno finisse. Per tutta la notte non chiuse occhio pensando alla schifosa giornata che aveva passato,così nel bel mezzo della notte prese la sua giacca e dalla finestra iniziò a correre di nuovo verso il bosco, dove ci stette fino a quando una farfalla non gli si posò sul naso e lo fece svegliare direttamente la mattina seguente. Rimase seduto ai piedi dell’albero,dove aveva passato la notte, per altri cinque minuti prima di alzarsi e dirigendosi verso la sua aula,che avrebbe dato via a un anno noioso e stancante. Arrivato in aula, occupò immediatamente l’ultimo banco vicino alla finestra, almeno lì non avrebbe avuto scocciature,visto che sapeva dai brusii e dalle chiacchiere dei suoi compagni,che nessuno aveva voglia di sedersi vicino a lui soprattutto dopo quello che aveva fatto al club di calcio,ma questo non gli importava più di tanto. Suonata la campanella il professore entrò in classe e si presentò come professore di storia dell’arte. Mentre stava scrivendo il suo nome alla lavagna,la porta si aprì, portando un venticello fresco per tutta l’aula. Victor si girò di malavoglia,ma quando capì che era Rebeka i suoi si spalancarono e capì che la giornata non poteva andare peggio di così: Rebeka era una sua compagna di classe… non ci poteva credere.- Mi scusi professore non ho sentito la sveglia- disse Rebeka – Iniziamo bene quest’anno signorina,si vada a sedere nell’unico posto libero accanto a quel ragazzo- Victor non capì subito che il professore stava indicando proprio il suo banco… l’unico posto vuoto… si sarebbe suicidato da un momento all’altro, almeno ora sapeva che la giornata poteva peggiorare: non solo aveva Rebeka come compagna di classe,ma anche come compagna di banco per un intero anno scolastico… era spacciato. Per tutta la mattinata nessuno dei due accennò a parlare,fino a quando le lezioni non finirono e Rebeka dopo aver messo i libri nel suo zaino si girò verso Victor e disse ,con il suo solito tono indifferente: –Cerca di essere puntuale per i provini della squadra di calcio, dobbiamo vedere con chi abbiamo a che fare, non vorrei caricarmi tutto il compito- Così si girò e si dileguò, lasciando Victor confuso: era mai possibile che era l’unica cosa che voleva dirgli.
 
 
Circa un’ora dopo Victor si presentò ai provini, vide che Rebeka era già lì,sotto un albero vicino al campo, allora lui decise di sedersi sulle scale e incominciò a seguire i provini di Arion e J.P. Non stavano andando poi così male almeno riuscivano a tenere testa a quelli della prima squadra anche se con Riccardo la sfida fu molto difficile: sembrava che si stesse comportando come un imperiale, cercando in tutti i modi di far perdere la voglia di giocare ad Arion e a J.P,ma ai quei due niente e nessuno gli avrebbe mai tolto l’amore per il calcio che si vedeva in ogni loro passaggio o tiro in porta. La partita si dilungò fino a tarda serata, ormai nessuno ce la faceva più a stare dietro a una palla e i provini finirono solo quando Arion cadde a terra ormai sfinito per la dura partita con Riccardo,così l’allenatore Trevis li richiamò a bordo campo per fargli sapere l’ammissione o non nella squadra.- Tutto qui, allora possiamo stare tranquilli che non passerà nessuno- disse Victor alzandosi e ritornando nel suo dormitorio. – Non ne sarei tanto sicura- sussurrò Rebeka tra sé e sé prima di sparire anche lei. – Arion e J.P. congratulazioni da domani entrerete a far parte della squadra- disse l’allenatore- Dice sul serio!?!?!?! J.P. hai sentito siamo entrati! Siamo entrati!- esclamò Arion in preda all’euforia- Si Arion!! Ahaha è fantastico- Rispose J.P. ancora più contento. Riccardo invece non poteva pensarci, anche lui pensava come Victor che non sarebbe entrato nessuno,ma invece si sbagliava -Forse quei due hanno veramente qualcosa di speciale, che avrà colpito l’allenatore Trevis-  Infatti guardandoli bene Riccardo si ricordo come era lui due anni fa, appena entrato con Gabi nel club di calcio, ma a quei tempi il calcio era ancora uno sport libero…


Angolo dell’autrice
Salve a tutti! Come vedete ho aggiornato dopo solo 3 giorni  e credo che ora possa venire il diluvio universale. Spero solo di continuare così ahahahah. Io non niente più da dire,spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto e mi raccomando recensite! Vi voglio tanto bene!  

 

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Capitolo 5
*** Io non lo sono... ***


-Capitolo 5-
Io non lo sono…
Arion si era svegliato molto presto la mattina seguente per essere il primo ad arrivare sul campo per l’allenamento mattutino. Arrivato negli spogliatoi si cambiò subito mettendo la maglia della Raimon e iniziando a palleggiare aspettando l’arrivo degli altri. Erano passati circa dieci minuti quando si senti urlare dall’altra parte del campo – BASTA! Mi devi lasciare stare! Questa è la mia vita e io decido come viverla!- Arion si girò e vide Rebeka e Victor in una discussione molta accesa, tanto che non si accorsero nemmeno della sua presenza. –Almeno dimmi cosa ti è successo Rebeka, perché ti tieni tutto dentro! Parlami,ti prego—NO! Non ha nessuno senso parlarti! Quindi se ora non ti dispiace devo andare a dire a quei patetici giocatori della Raimon che il loro allenatore sta per lasciarli e tu ora mi ti fai da parte e te ne vai via- Rebeka si fece per girare, quando Victor le prese il braccio- Cosa hanno fatto alla mia migliore amica… Ti prego… Non ti saresti mai comportata così tre anni fa- Victor la guardava fissa nei suoi occhi bicolore che gli erano sempre piaciuti,ma lei ruppe subito quello sguardo e si voltò verso il campo e vide Arion che stava iniziando a correre,molto probabilmente per avvertire gli altri e per saperne di più sulla questione del suo allenatore – Quel ragazzino… bene,la cosa si fa interessante- Subito si liberò dalla presa di Victor e corse come un fulmine verso Arion – Rebeka dove vai?- Quando Victor capì cosa voleva fare la ragazza subito le corse dietro alla stessa velocità, ma forse era arrivato troppo tardi – Rebeka,lascialo subito, lui non ha fatto niente…- Rebeka si trovava in un vicoletto dell’ istituto con Arion che fluttuava nel vuoto anche se nessuno lo stava toccando – Cosa hai sentito prima… Rispondi!- -Niente… lo giuro! Lasciami andare!- Rebeka lo guardò dritto negli occhi e disse – Con piacere…- lo lasciò,ma prima che potesse schiantarsi al suolo Victor fece comparire sotto di lui una specie di nuvola bianca e grigia che riuscì a salvare Arion.- Ma sei impazzita! Cosa stavi cercando di fare! Ucciderlo,ma cosa ti è saltato per la mente!?- disse Victor mentre stava raggiungendo Arion,ma il tempo di voltarsi per guardare di nuovo Rebeka e ricevere una spiegazione, che lei era scopmparsa di nuovo… - Finirò di impazzire con lei…- sospirò Victor. Nel frattempo Arion non poteva credere a quello che fosse successo, era totalmente sotto shock, allora Victor gli andò vicino – Hey, ti sei fatto male… mi dispiace per quello che successo,ma ti prego non dirlo a nessuno…­- No, è tutto apposto non ti preoccupare… mi sono solo spaventato,ma… ti posso chiedere che cosa siete tutti e due?!- Arion lo stava guardando dritto nei suoi occhi – Mi dispiace per quello che è successo,ma saprai tutto a tempo debito… saprete tutti quanti a tempo debito. Scusa ma ora devo andare, ci vediamo in campo e mi raccomando: nemmeno una parola con gli altri- Arion si alzò da terra,dove prima c’era la nuvola che gli aveva salvato la vita – Sisi, non ti preoccupare- Victor abbozzò a quello che sembrava un sorriso o assomigliava più a un’espressione di sollievo – Grazie- e così si allontanò da Arion,correndo nel tentativo di trovare Rebeka.
Punto di vista di Rebeka.                                                                                    Lascai Arion cadere per terra,ma una specie di nuvola l’aveva salvato, subito Victor scatto in avanti per vedere cosa gli fosse successo e iniziò a accusarmi di averlo voluto uccidere… Io non mai voluto uccidere nessuno, così mi voltai e iniziai a correre all’impazzata per levarmi quella brutta sensazione da dosso: io un’assassina… no,non succederà di nuovo. Mi andai ad arrampicare su un albero nel bosco vicino la scuola e ci stetti un po’ prima di vedere tanti ragazzi entrare: sarebbero iniziate le lezioni tra poco- Oddio che scocciatura!Perchè dovevo per forza accettare questo incarico… uffaaa…- Mi misi una mano in faccia per cercare di mantenere il controllo,ma era tutto più difficile con lui intorno. Ad un certo punto sentì qualcuno avvicinarsi: era Victor che mi stava cercando,ma per fortuna il suono della campanella riuscì a salvarmi,perché tornò in dietro pensando forse di vedermi a lezione. Scesi giù dall’albero e corsi via...





Angolo dell’autrice
Salve a tutti! Scusatemi tanto se non ho aggiornato prima,ma sono stata settimane a pensare come far andare avanti la storia,ma non mi veniva niente e pensavo di impazzire ad un certo punto ahhahah, va beh ora l’importante è che abbia aggiornato e spero tanto che vi piaccia. Mi raccomando recensite tutti, anche se non vi è piaciuta, perché sul serio penso di dover aver bisogno di consigli in generale. Ah dimenticavo: vedrete che tra un paio di capitolo (o più) cambierò il titolo della fan fiction,per il semplice motivo che all’ inizio non mi piaceva nessun titolo perché troppo scontato o comunque non mi piaceva e non me ne veniva uno,quindi ne avevo pensato ad un altro (questo fa cagare) ,ma se lo scrivo se ne va tutto l’effetto sorpresa della storia e quindi lo cambierò dopo. Scusatemi se è sono stata così complicata oggi,ma ve lo dovevo dire. Infine volevo veramente ringraziare tutti quelli che leggono la mia storia o la seguono, grazie mille sul serio.
Buona serata a tutti raga!

 

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Capitolo 6
*** Il nuovo allenatore ***


-Capitolo 6-
-Il nuovo allenatore-
Passò una settimana e ormai il Cammino Imperiale era alle porte,ma i giocatori della Raimon erano sempre più demoralizzati,soprattutto dopo il licenziamento del loro allenatore Percival Trevis  a causa del V settore,che lo accusava di essere un rivoluzionario e non si era fatto ancora vivo nessuno per sostituirlo. Ormai era Riccardo che studiava e manovrava gli allenamenti ogni giorno,mentre Victor li osservava dagli spalti o dal prato vicino al campo ed era rimasto anche lui solo,visto che Rebeka non si era fatta ancora viva dall’ultimo spiacevole incontro con Arion.
-Secondo me dovremo ritirarci dal torneo,ormai è inutile pensare di poter partecipare figurati di poter vincere! E’ una follia…- esclamò Adè. I giocatori si trovavano tutti nelle sede del club,compreso Victor appoggiato a una parete vicino alla porta.
-Dai ragazzi ce la faremo anche senza allenatore dobbiamo solo credere un po’ più in noi stessi… secondo me ce la possiamo fare, poi pensatela come volete- disse Riccardo guardando tutti i suoi compagni con uno sguardo fiducioso.
-Bravo capitano! Così bisogna reagire a queste situazioni!-  – Siii! Esatto,vinceremo noi il Cammino Imperiale!- esclamarono JP e Arion.
-E come avete intezione di fare se avete ben due imperiali a tenervi d’occhio… vincere il Cammino Imperiale, che cosa ridicola- disse Victor, ridendo della situazione in cui si era cacciata la Raimon. Ad un certo punto la porta si apri ed entrò Rebeka,che non degnò nessuno di un saluto – Il nuovo allenatore della Raimon sarà qui a momenti,naturalmente proviene dal V settore quindi spero vivamente che obbediate ai suoi ordini- e così si girò per andarsene.
Scesero tutti i campo per incontrare il nuovo allenatore e nessuno poteva credere a chi avevano davanti agli occhi:                                  -Ciao ragazzi, sono Mark Ivans il vostro nuovo allenatore! Avanti chi vuole iniziare a giocare a calcio!- Nessuno dei giocatori osò muoversi,nemmeno Rebeka e Victor erano sorpresi di ritrovarsi il leggendario Mark Ivans davanti i propri occhi.
-Mi scusi signore,ma lei è proprio il leggendario Mark Ivans, capitano dell’Inazuma Japan,come può essere qui a farci da allenatore!- disse Riccardo,il primo che riuscì finalmente a trovare la voce dopo quella grande sorpresa.
-Esatto! E sono qui per sconfiggere il V settore e ritornare al calcio di quando ero ragazzo,proprio come voi!-
 -Ah certo. Mi scusi signore, lei può essere chiunque lei voglia,ma fino a quando ci saremo noi due, nessuno della Raimon diventerà un rivoluzionario!- esclamò Rebeka al fianco di Victor.
-Ah,voi due dovreste essere i due inviati da Alex Zabel,o come tutti noi lo conosciamo: Il Grande Imperatore.- rivolgendosi ai due imperiali –Ma non vi preoccupate: oggi alle quattro vi voglio tutti al campo sul lago per un allenamento speciale e li capirete tutto, ve lo prometto!- disse l’allenatore Ivans,rivolgendosi a tutti prima di girarsi e andarsene.
 
 
Qualche ora dopo…
-Allora… a quanto pare siamo solo noi Allenatore Ivans- disse Arion,che insieme a JP, erano gli unici a essersi presentati allo strano allenamento.- Non ti preoccupare, so che arriveranno… oh,hai visto avevo ragione!- Infatti si erano presentati tutti i giocatori della Raimon,persino Rebeka e Victor che come gli altri sono stati spinti dalla forte curiosità provocata dal nuovo allenatore.
-Ok,per il nostro primo allenamento insieme,voglio semplicemente che voi mi facciate un goal! Uno solo,non voglio niente di eccezionale,senza pensieri!-esclamò l’allenatore Ivans con un enorme sorriso sul viso e pian piano tra sguardi emozionati ed incerti ogni giocatore iniziò a tirare,fino a quando non rimasero solo i due imperiali.                                             –Dai Victor,mi hanno detto che sei un bravo attaccante, perché non vieni a giocare a calcio con noi!-
-Giocare a calcio! Che cosa ridicola, non si gioca a calcio e odio le persone che lo dicono quindi la smetta per piacere!-
-Suvvia Victor, è bello giocare a calcio con gli amici e poi devi fare solo un tiro,no?-
Gli occhi di Victor si aprirono in uno scatto di rabbia e diventarono da gialli a rossi:- Calcio, calcio,calcio,che parola inutile. E va bene allenatore,vi farò questo maledettissimo tiro,così chiuderete per sempre quella bocca-
-Victor moderati… i tuoi occhi stanno cambiando e tu sai cosa significa. Quindi fermati e calmati o lo dovrò fare io!- gli urlò contro Rebeka che cercava di fermarlo,tirandolo per un braccio.
-Ma stai zitta,non ti è mai importato niente di me,quindi fatti gli affari tuoi!- le rispose Victor,mentre si avvicinava al pallone.
 
 
  

 

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Capitolo 7
*** Ritorno al passato? ***


-Capitolo 7-
-STOCCATA MICIDIALE!!!- urlò Victor tirando verso la porta da calcio: la rete si bucò subito al contatto di quel tiro fortissimo. Victor ansimava e un dolore fortissimo alla testa lo fece indietreggiare.
-Dobbiamo andare,su muoviti non puoi restare qui Victor- gli sussurrò all'orecchio Rebeka.Victor la seguì mentre il suo dolore alla testa si faceva man mano sempre più forte, fino a diventare insopportabile.
-Chissà cosa gli sarà preso a Victor e poi quel tiro... Non mi stupisco che faccia parte degli Imperiali- disse Adé.
-Già... L'avranno preso tra gli Imperiali solo per questo motivo- sussurrò tra sé e sé Arion,preoccupato.


-Ahhh... Dio quanto fa male,vi prego fallo smettere!- gridava Victor,che quasi arrivati vicino al bosco si inginocchiò a terra e si prese la testa tra le mani. Allora Rebeka vedendolo ridotto così male, gli andò vicino e lo prese per un braccio e piano piano riuscì a farlo alzare e mise il suo braccio intorno alla spalla.
-Dai,siamo quasi arrivati. Non ti posso lasciare,dove tutti possono vederti-
Arrivarono vicino ad un albero molto grande,forse il più grande di tutto il bosco, e Victor vi si appoggiò continuando ad accusare un forte dolore alla testa.
-Hey Victor, alza la testa e guardami- Lamentandosi Victor alzò piano la testa e guardò negli occhi Rebeka che stava inginocchiata davanti a lui.
-Ti devi calmare, i tuoi occhi stanno diventando troppo rossi per questo sembra che ti stia per scoppiare la testa. Quindi o ti calmi o penso che tra meno di 5 minuti sverrai per il dolore.Chiaro?-
La voce di Rebeka era calma,ma per Victor tutte le parole che le uscivano dalla bocca erano come martellate nel cranio, si mise le mani sulle orecchie sperando che finisse,ma niente Rebeka continuava a parlare,ridendo, come se il suo dolore fosse una cosa piacevole per lei. Si alzò ti scatto e con tutta la rabbia in corpo la prese per il collo e la sbatte contro l'albero più vicino come se fosse una bambola di pezza. La ragazza sbatte forte la testa,provocandole un dolore allucinante,ma non era niente in confronto al dolore alla gola visto che Victor la stava stringendo con una forza mai vista. 
-Victor...non riesco a respirare...- riuscì a dire tra un colpo di tosse e l'altro
-Tu! Mi hai lasciato da solo, perché mi hai fatto una cosa del genere eh? Cosa ho fatto di male per meritarmi il tuo odio e la tua distanza!?-
-Victor... ho detto di lasciarmi andare subito-
Rebeka alzò una braccio e gli posò la mano sulla guancia. Victor pian piano iniziò a sentire il dolore alla testa scomparire e subito lasciò Rebeka che appena cadde a terra iniziò a tossire e a toccarsi prima la gola e poi il braccio,dove stranamente le erano comparse delle venature nere.
-Oh dio! Scusami tanto... Io non volevo farti del male,non so cosa mi sia preso.Ma che cos'hai al braccio?- Victor le si avvicinò e le toccò il braccio sedendosi accanto a lei. Rebeka alzò lo sguardo e il ragazzo sussultò appena vide il suo volto: le venature nere si propagavano fino all'occhio destro,il quale gli era diventato completamente nero.
-Ma cosa... Che cos'hai all'occhio Rebeka!?- La ragazza subito si nascose con la mano l'occhio e si stava alzando per andarsene,quando Victor la prese per un braccio e lei stranamente non si oppose a quel contatto. - Ti prego,non scappare via,non di nuovo-
Victor mollò la presa,mentre Rebeka chiuse gli occhi e li riaprì: non aveva più niente,tutto normale. Si sedettero sotto l'albero,senza dire una parola,fino a quando Victor non decise di parlare. -Cosa ti hanno fatto quelli lì... Questo è successo da quando te ne sei andata non è vero? Ti hanno presa loro me lo sarei dovuto aspettare,come sono stato idiota, dovevo capirlo subito!-
-È complicato Victor non puoi capire, io sono così e basta.-
- Non ti credo. Ce ne andremo dal V settore te lo prometto e finalmente saremo liberi insieme. Cosa ti è successo prima?-
Rebeka lo guardò negli occhi e rispose - Niente di importante...-
-No,era qualcosa di grave, ti prego Beka-
Non sentiva quel nome da un sacco di tempo.
-Ho semplicemente preso un po' del tuo dolore per farti stare meglio... A quanto pare stavi avendo anche le allucinazioni,quindi...-disse Rebeka toccandosi il collo.
-E ti provoca questo usare i tuoi poteri?-
-A quanto pare-
-Ti fa male?- chiese Victor toccandole di nuovo il braccio,ma questa volta lei si scostò.
-No no, è sopportabile non ti preoccupare-
-Allora ti ribellerai con me?-
Rebeka abbassò lo sguardo,si alzò e se ne andò dicendogli che ci avrebbe pensato. Victor guardando la ragazza andarsene provò un senso di felicità:finalmente era riuscito ad avere una conversazione alquanto pacifica con Rebeka,ma soprattutto non gli aveva detto di no sentendo la sua proposta.




Angolo dell'autrice
Ok,si lo so sarà un millennio che aggiorno,ma purtroppo sia non avevo più idee sia perché non è stato un buon periodo. Scusatemi veramente tanto e grazie a tutti quelli che leggono la mia storia. Buona giornata❤️

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