Un Amore Improvviso

di Selva oscura
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** Cap. 2 ***
Capitolo 4: *** cap. 3 ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Era notte fonda. 
Il prezioso silenzio veniva interrotto solo da uno scalpiccio di piedi che correvano sull' erba fragrante.  
Una ragazza minuta in uniforme bianca e verde, si avvicinava velocemente al pozzo mangiaossa. 

Poco lontano una figura imponente e silenziosa era seduta comodamente su un ramo robusto del Goshinboku osservava indifferente  la ragazza che si apprestava a scavalcare il bordo del pozzo.

Kagome ripensò, prossima alle lacrime, alla scena disgustosa a cui aveva assistito.  Il suo Inuyasha stretto a Kikyo in un tenero abbraccio. 
Solo sei ore prima dopo aver affrontato Kageromaru l'ennesima emanazione di Naraku si era resa conto, che il loro viaggio per recuperare i frammenti della sfera degli Shikon aveva rafforzato i suoi sentimenti per l' hanyou, il quale era rimasto ferito gravemente dallo scontro, tanto da svenire. Nonostante la capacità di guarigione del mezzo demone fosse elevata, aveva comunque deciso, in accordo con Miroku e Sango, di fare ritorno al villaggio per curarlo e riposarsi. 
Erano quindi tornati al villaggio Musashi, e mentre Inuyasha ancora riposava lei, con la complicità del piccolo demone volpe Shippo era tornata a casa per prendere alcuni medicinali e fasciature. La stanchezza però aveva prevalso su ogni suo buon proposito e si era addormentata, invece di ritornare nell'epoca Sengoku entro le tre ore promesse al piccolo.
Quando finalmente si svegliò, si accorse immediatamente che ormai era scesa la notte. Afferrò un po' di bende  e il disinfettante; infilò frettolosamente tutto nello zainetto e camminò velocemente per raggiungere il pozzo mangiaossa. 
" Chissà se Inuyasha sta ancora dormendo, " pensò.
Si lasciò cadere nel pozzo, sentendo la familiare sensazione che accompagnava ogni suo passaggio da un'epoca all'altra.
Non appena ne uscì notò che nel boschetto risplendevano delle luci sovrannaturali, le quali andavano a creare un sorprendente contrasto con il cielo sereno illuminato dal pallido chiarore lunare e dalle stelle. Affascinata ed incuriosita si avvicinò anche se provava un po' di timore.
Dopo aver mosso qualche passo verso gli alberi che si muovevano al leggero soffio del vento, si rese conto di essersi sbagliata: le varie luci altro non erano che gli Shinidamachu della sacerdotessa Kikyo la donna un tempo amata da Inuyasha e che sospettava che lui amasse ancora. Un pensiero la colpì subito: se nei dintorni del villaggio c'era la sacerdotessa, allora anche Inuyasha era probabilmente con lei...
Lui era molto sensibile e quando percepiva il suo odore o la sua presenza si precipitava immediatamente da lei.
"Che diamine ci fa Kikyo qui? Che cosa è successo in mia assenza? " si chiese.
Affrettò il passo e arrivò a scorgerli da lontano. Li vide vicinissimi, e il suo cuore mancò un battito. Si avvicinò ancora qualche metro per sentire che cosa si stessero dicendo. Non voleva origliare, ma solo capire quanto era accaduto. Decise quindi di rimanere nascosta dietro ad un albero.
<< Ora mi sono ristabilita Inuyasha, è meglio che vada! >> sentì la voce di Kikyo tremare un poco.
<< Kikyo tutto quello che mi hai detto poco fa è sconcertante...eppure tu vuoi ancora combattere da sola Naraku? >> la voce di Inuyasha era intrisa di rabbia e preoccupazione.
<< Si! >> rispose sicura guardandolo dritto negli occhi occhi dorati che lei tanto amava.
<< Naraku è quasi riuscito ad ucciderti! Ti rendi conto di quello a cui vai incontro? La prossima volta che attenterà alla tua vita io forse non sarò con te per proteggerti e riuscirà nel suo intento! >> dichiarò stringendola a lui abbracciandola << Non voglio che ti accada nulla. Non riesco nemmeno a  sopportare che Lui provi amore per te. >>  le sussurrò mentre Kikyo lo abbracciava a sua volta.
" Naraku innamorato di Kikyo? Ma come è possibile che l'abbia quasi uccisa? E perché? " si domandò Kagome. E mentre lei cercava di dare una spiegazione a quello che aveva ascoltato i due si sfiorarono le labbra teneramente. A quella vista le lacrime iniziarono a bagnarle il viso e sentì un dolore acuto al centro del petto.

Con il cuore in frantumi si era allontanata senza far alcun rumore, anche se sospettava che la sua presenza non fosse passata di certo inosservata all' hanyou. 

<< Umana! >>la chiamò Sesshomaru, il Principe dei inuyokai, scendendo dall' albero secolare interrompendo i suoi pensieri.
<< Non mi chiamo umana! >> rispose rabbiosa Kagome, guardando storto il giovane che con grazia innata e passo leggero si stava avvicinando a lei. 
<< Cosa ci fai qui? >> chiese lei sapendo che Sesshomaru non amava stare vicino agli umani.

Lui non le rispose, limitandosi a squadrarla dalla testa ai piedi con disprezzo.

Era arrivato fino al villaggio per un motivo ben preciso: Rin era caduta mentre giocava, slogandosi una caviglia. Con il passare delle ore si era gonfiata, e ora la ragazzina, oltre a provare un forte dolore, non era in grado di camminare. Sfortunatamente gli umani, quali esseri inferiori che erano, non avevano la capacità di auto guarirsi, e per questo si era visto costretto a interrompere la ricerca del mezzodemone Naraku per cercare delle cure.

<< Giusto. Hai perfettamente ragione non sono affari miei! >> esclamò lei tristemente, interpretando il silenzio di lui. Marciò decisa verso il pozzo, ignorandolo, è una volta che ebbe scavalcato il parapetto di legno, si lasciò cadere.
Sesshomaru  fu preso alla sprovvista: sentì l adrenalina scorrere e all ultimo istante si sporse per afferrare la sua mano. 
<< Lasciami Sesshomaru! >> gridò Kagome cercando di liberarsi dalla sua salda stretta. 
<< Vuoi morire umana >> chiese lui facendo leva con il corpo sul legno.  Ora che l'aveva trovata, non poteva permettere che lei gli sfuggisse
<< Idiota! Non morirò!  Sto andando a casa! >> gridò ancora, dimenandosi. 

Anche se era rimasto confuso dalle sue parole, non lo diede a vedere. L'unica cosa che gli interessava era che lei guarisse Rin. Poi, qualunque cosa avesse voluto fare, non gli importava.
In quel momento, sotto il peso dei due, il precario appoggio di legno si ruppe facendolo precipitare assieme a lei.



Nel frattempo Inuyasha era ritornato al villaggio Musashi.  Senza far alcun rumore entrò nella capanna della venerabile Kaede, gettò un'occhiata ai compagni addormentati e e notò  che il futon dove dormiva Kagome era vuoto. 
" Kagome è sparita " fu il suo primo pensiero. Attento a non svegliare gli altri compagni uscì dalla capanna, e chiuse gli occhi per riuscire a fiutare meglio l'odore della ragazza. Lo individuò subito.
Iniziò a correre veloce sull' erba umida di rugiada, seguendo l'odore di lei: lieve, leggero,  fiorito con una nota di frutti di bosco, quel profumo gli ricorda la casa di lei, la sua camera e i suoi lucenti capelli corvini. La traccia lo portò nei pressi del pozzo, dove non percepì solo l'odore di Kagome ma anche quello del suo fratellastro. 
Che cosa facevano quei due insieme? 
Questo pensiero lo colpì come una frusta a nove code, e un'ombra di gelosia si insinuò dentro di lui. 
Saltò dentro al pozzo senza pensarci; voleva assolutamente trovare Kagome, e soprattutto assicurarsi che Sesshomaru non le avesse fatto del male. 
Non riuscì però ad attraversarlo, perché una luce rosa e blu lo riportò fuori da dove si era lanciato. 
<< Maledizione! >> imprecò battendo i pugni sul terreno creando una grossa crepa, mentre la notte lasciava il posto alle prime luci del mattino.





Note autrice:

Salve a tutte.
Innanzitutto volevo ringraziare Lalak che mi ha aiutato moltissimo a correggere i miei errori e mi ha anche dato nuovi spunti per questa storia.
Volevo anche ringraziare chi ha recensito la volta scorsa sia mantenendosi neutrali esprimendo il proprio parere, è per loro che dedico questo inizio.
Buona lettura

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Capitolo 2
*** Capitolo 1 ***





Era caduto insieme a lei.
Kagome non riusciva a spiegarsi come fosse stato possibile. Aveva  sempre creduto che solo Inuyasha fosse in grado di attraversare il pozzo. Avere Sesshomaru nella sua epoca era un grosso problema. Se nascondere la vera natura del mezzodemone era relativamente semplice, non poteva dire lo stesso di Sesshomaru. Le orecchie canine di Inuyasha erano state abilmente nascoste da un berretto, ma dubitava di poter fare lo stesso con il fratello. In primo luogo, non si trattava soltanto di un paio di orecchie, ma di una voluminosa coda; e poi dubitava che Sesshomaru avrebbe acconsentito a vestirsi all'occidentale per evitare gli sguardi curiosi.
Inoltre, non poteva dire di conoscerlo, e la sua presenza la metteva fortemente a disagio.
<< Stai bene? >> gli chiese un po' timorosa, nel buio del pozzo non riusciva a distinguere la sua figura ma percepiva la sua presenza.
<< Umana dove mi hai trascinato? >> borbottò chiaramente impaziente di avere una spiegazione plausibile.
<< Ti ho già detto che non mi chiamo umana! Mi CHIAMO KAGOME! >> urlò indispettita. Aveva una tale voglia di mandarlo a cuccia come faceva con Inuyasha.
" Peccato che Sesshomaru non indossi il Kotodama no Nenju .....perché su di lui lo  userei a più non posso. "pensò mentre le labbra si incurvavano in un sorriso divertito.
<< Sorellona! Sei tornata finalmente, il nonno ha ormai esaurito le scuse delle malattie per coprire le tue assenze a scuola. >> gridò un ragazzetto sopra la loro testa.
<< Arrivo Sota! E avvisa la mamma che ho portato un ospite. >> rispose iniziando a risalire sulla parete fredda e umida.
<< Chi è il fratellone Inuyasha? >> chiese allegramente suo fratello.
<< Ehm! No si tratta di Sesshomaru, suo fratello. >> ribatté abbassando la testa sospirando e proseguì la sua scalata. Si sentì afferrare da lui e in un attimo fu fuori.
<< Grazie. Ehm..... Ascolta Sesshomaru qui non ci sono demoni come da te, per favore non fare pazzie e ritorna nell'epoca Sengoku. >> disse Kagome guardandolo per la prima volta nei suoi occhi dorati. Percepì  immediatamente una sensazione simile al l'imbarazzo distolse, e immediatamente lo sguardo arrossendo.

<< Nemmeno io voglio rimanere nella tua stupida epoca, ma soprattutto non prendo ordini da te! >> rispose freddamente voltandogli le spalle e lasciandola di stucco.
<< Cosa?! Aspetta Sesshomaru! >> scattò lei inviperita cercando di bloccarlo per digliene quattro. Riuscì  solo a sfiorare la sua coda con la punta delle dite, mentre lui spiccava un balzo per rientrare dentro il pozzo.
Kagome tirò un sospiro di sollievo  si apprestò a uscire dal santuario. Fece scorrere la porta, e ogni parete legnosa venne inondata di luce; il pozzo risaltava come una gemma preziosa.
<< Umana! Spiegami perché non sono riuscito a tornare! >> sibilò Sesshomaru alle sue spalle facendola gridare di paura.
<< Non farlo mai più! Mi hai capito? Mi hai fatto prendere un accidente! E  poi quante volte te lo devo ripetere non chiamarmi umana! Io ho un nome. Usalo che non lo consumi mica! >> rispose piccata cercando di controllare la respirazione e rivolgendogli uno sguardo assassino.
<< Ka..go...me >> la chiamò lui mettendoci una cura esagerata nel calcare le sillabe del nome per nulla intimorito dagli occhi furibondi di lei.
<< Ah! È stato tanto terribile pronunciare il mio nome? >> chiese strafottente continuando a inveire contro di lui.
" Questa femmina mi fa imbestialire. Se non spacco qualcosa la uccido. " pensò Sesshomaru fulminandola con lo sguardo.

" E poi questa è nuova. Sembra che il principino non riesca a tornare. " ragionò Kagome, e presa dallo sconforto iniziò a camminare su e giù davanti a lui cercando una possibile spiegazione che al momento non gli veniva assolutamente in mente.

"Accidenti mi ci voleva anche Sesshomaru tra i piedi! Non posso nemmeno soffrire un po' in pace. " pensò melodrammatica. " Però una soluzione va cercata, se voglio liberarmi in fretta della sua presenza." 
<< Vieni dentro casa. Ti cambi gli abiti e poi ci pensiamo ok? >> propose lei tirandolo per una manica.


<< Ciao mamma, ciao nonno sono tornata a casa! >> gridò non appena ebbe varcata la soglia. Poco dopo una sorridente signora mora in maglietta marrone e gonna della stessa tinta, entrambe  coperte da un sinale bianco, si fece capolino dalla cucina, accompagnata da un sacerdote anziano dal l'espressione accigliata.
Il nonno di Kagome squadrò lo strano giovane che era assieme a sua nipote: capelli lunghi argentati, lo sguardo truce, abito bianco e decorazioni rosse completato da un armatura, la pelliccia bianca che ricadeva sulla spalla. Poi spostò i suoi occhi sul viso e vide il marchio a forma di spicchio di luna e le strisce sugli  zigomi. Sussultò, realizzando la natura del ragazzo.
<< Io ti sigillo spirito maligno! >> gridò lanciandogli contro talismani stropicciati e logorati dal tempo.
Il suo attacco fu così fulmineo quanto scadente che Kagome scoppiò in una fragorosa risata la prima dopo tante ore di turbamento.
" Chissà che voleva fare il vecchio? Ma se ci riprova gli faccio assaggiare i miei artigli avvelenati. " pensò Sesshomaru allettando la presa sull'elsa della sua Tokijin.
<< Sesshomaru lui è mio nonno e lei è mia madre! >> fece le presentazioni Kagome tornando per un istante seria.



" Finalmente sola. " pensò lei sospirando, mentre si chiudeva la porta alle sue spalle. Aveva lasciato Sesshomaru in soggiorno con i suoi parenti, aveva chiesto alla mamma dei vestiti per lui in modo di farlo confondere in questo mondo. E lei era corsa nella sua camera al sicuro dai sguardi indiscreti dei suoi.

" Inuyasha! Sei ancora con lei vero? " pensò tristemente.
Le lacrime che aveva trattenuto infine riuscirono a scorrere lentamente sul viso.
Kagome si portò una mano alla bocca per sopprimere un singulto  di dolore per non farsi sentire da nessuno, soprattutto da Sesshomaru che aveva un udito particolarmente fine. Si tuffò sul suo morbido letto, coperto da un piumone rosa, affondò la testa nel cuscino per attutire il suono del suo dolore.
" Che posso fare io? Lui ha occhi solo per Kikyo!" pensò disperata. " Qual'è veramente il mio posto affianco a Inuyasha? Perché soffro così? Se questo è quello che chiamano Amore, io non lo voglio. Lui non mi guarda come una ragazza da amare. Capisco che l' abbia salvata ma..."  pensò ancor più sconfortata. "Come posso tornare? Forse potrei rimanere nel mio mondo e non tornare più. Ma che diavolo sto pensando...Non lo so, mi sento confusa. Perché lui sceglie alla fine sempre e solo lei, e io che cosa sono? Il suo rimpiazzo? La seconda scelta di Inuyasha? " 
Kagome per la prima volta lasciò le lacrime e i pensieri liberi di vagare nella sua mente fino a lasciarla sfinita e facendola precipitare in un sonno profondo senza sogni.

 
Nel frattempo al piano di sotto Sesshomaru era seduto assieme ai familiari di lei, era stato tempestato di domande sul suo rapporto con Kagome e perché erano venuti assieme.
<< Mamma, Kagome ha detto di dare dei vestiti a fratello Sesshomaru! >> ricordò Sota.
La Signora Higurashi corse immediatamente nella sua camera da letto e prese alcuni abiti: camicie, pantaloni, giacche, calzini, scarpe, magliette e dolcevita appartenuti al suo defunto marito. Passarono pochi minuti ed era già di ritorno nella calda stanza, depositò i vestiti sul tavolino basso in mogano. Sesshomaru guardò  con distacco i gesti accurati della donna. 
' Che diamine sarebbero questi  insulsi abiti? Non si aspettaranno mica che io li indossi? ' si chiedeva, mentre la mamma di Kagome gli sventolava una maglietta a maniche lunghe nera e dei pantaloni blu, che erano di una stoffa a lui sconosciuta.
<< Mah! Non capisco proprio quella benedetta ragazza! Affibbiarci questo qui e filarsela! >> si lamentava il nonno rivolgendosi al nipote minore, mentre sorseggiava il suo the.
<< Nonno! Ma che dici! >> lo rimproverò Sota guardando di sottecchi, chiaramente incuriosito, il demone.
<< Scusa Sesshomaru è vero quello che mia sorella racconta di te? Che il fratellone Inuyasha è più forte di te? >> gli chiese con innocenza destando  immediatamente la furiosa reazione  di lui.
<< Tsk! >> grugnì andando vicino al ragazzo e con un elegante movimento della mano  la frusta avvelenata spezzò il tavolo in due parti uguali.
<< Wow! Che bravo! Che ottima mira! >> lo elogiò Sota applaudendo allegramente.
<< Che diavolo blateri. Ti ho mancato! >> rispose gelido inchinandosi a raccogliere a caso i vestiti caduti per poi uscire dalla stanza seguito a ruota dalla signora, mentre il nonno piangeva sui resti del malcapitato mobile gridando: " E ora dove ci mettiamo a mangiare. "

Intanto Inuyasha non si dava per vinto. Provava a saltare  dentro il pozzo e puntualmente veniva rimandato fuori.
E più tentava. E più falliva. 
Era sconcertato, il pozzo non lo lasciava attraversare per andare da Kagome.
Non sopportava il pensiero che lei era lontana e per di più in compagnia del fratellastro, e lui non poteva essere al suo fianco. Una sensazione di impotenza lo pervadeva mista rabbia e disperazione.
" Kagome sei una stupida! Perché sei andata via? " pensò rabbiosamente. Sfoderò Tessaiga e scagliò la cicatrice del vento a ridosso della collina, lasciando su di essa tre solchi profondi e lunghi.

<< Per tutti i kami! Che diavolo è successo qui? >> disse un giovane monaco dai capelli castani raccolti in un codino alla base del collo, sbucando all'improvviso alle sue spalle . << Credevo che ti avessero attaccato dei demoni! Ma a quanto pare sei solo in collera! >> continuò mettendosi seduto affianco al pozzo.
<< Taci dannato! >> sibilò Inuyasha rinfoderando Tessaiga.
<< Ti cercavo! La Divina Kagome non è più nella capanna e ora credo di capire dove sia. E se il mio istinto non mi tradisce tu ne sai qualcosa. >> gli disse guardandolo dritto negli occhi dorati.
<< Quando sono ritornato stanotte... lei non c'era già più! >> confessò il mezzodemone.
<< Ah! Capisco ti sei dilettato in un incontro amoroso con la venerabile Kikyo ! >> osservando l'amico attentamente si accorse di aver visto giusto, ora doveva capire se Kagome li aveva visti insieme e glielo domandò direttamente senza alcun giro di parole. 
<< Mi sembrava di aver sentito il suo odore. Ma... >> 
<< Ma eri troppo occupato... per accettarti se lei era lì! Io proprio non ti capisco sei un testone ottuso! Possibile che non riesci a decidere con quale delle due vuoi stare? >> lo rimproverò bonario Miroku. << Hai provato ad andare da lei? >> chiese.
<< Si! Però guarda tu stesso. >> rispose Inuyasha spiccando un salto altissimo diretto all'interno del pozzo, ma appena vi entrò venne respinto nuovamente.
<< Mmmmm... Ora è certo! Kagome ti ha visto! >> dichiarò serio il monaco.
<< Cosa? >> disse sconcertato.
<< Inuyasha è semplice vieni respinto  forse perché... nel momento in cui la divina Kagome ha attraversato il pozzo, ha provato dei sentimenti negativi verso di te. >> spiegò tranquillamente.
<< Spiegati meglio! >> rispose rabbioso sedendosi accanto a Miroku.
<< Sei proprio una testa dura! Come fai a non capire che Kagome era sconvolta e i suoi sentimenti hanno sviluppato una potente barriera che ti impedisce di attraversare il pozzo. >> concluse mestamente.
<< Una barriera?! >> rispose illuminandosi sfoderando di nuovo Tessaiga facendo diventare la lama rossa, scagliandosi sul pozzo.
Contrariamente alle aspettative di Inuyasha, Tessaiga non scalfì minimamente la barriera.

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Capitolo 3
*** Cap. 2 ***


L'inizio di una strana amicizia.


Il sole stava spuntando lentamente iniziando a illuminare il tempio Higurashi.
Kagome fu svegliata da un forte rumore proveniente dal santuario. Sembrava che qualcosa o meglio qualcuno si fosse intrufolato. Era ancora presto, e nonostante gli occhi ancora impastati dal sonno, si liberò in fretta delle coperte, indossò una giacca sopra il pigiama e uscì di casa. Il gelido vento mattutino giocava con i suoi capelli neri mentre si avvicinava al suo obbiettivo; in cuor suo sperava di veder comparire il volto arrogante di Inuyasha. " Forse è venuto a prendermi. " pensò felice ed emozionata, ma il ricordo di lui assieme a Kikyo abbracciati e la sgradevole sensazione di essere la seconda scelta riaffiorarono prepotentemente, rendendola insicura e triste.
Con le mani che tremavano fece scorrere la porta del santuario lentamente. Intravide subito una massa di capelli argentea, e il suo cuore prese subito a battere furiosamente.
<< Inuya... >> la sua voce si bloccò non appena l'uomo si girò verso di lei, infastidito dalla sua entrata. Non era Inuyasha, ma Sesshomaru, e l'espressione di Kagome mutò rapidamente.
Abbassò lo sguardo e con voce mesta disse: << Ah, sei solo tu! >>
Sesshomaru, già infastidito per l'interruzione da parte della ragazza, sentì montare dentro di sè una grande rabbia. Come osava lei essere delusa dalla sua presenza? Come poteva preferire quel fratellastro mezzodemone?

Con un movimeno fulmineo l'afferrò per l'esile collo. Occhi dorati contro gli occhi scuri. Notò con stizza che non vi era alcun timore in essi, ma solo un'immensa tristezza.
" Perché lei non si ribella? Possibile che non gli incuto un minimo di timore? A guardala meglio e più da vicino non avevo mai notato la forma ben delineata del collo. Sembra così sottile e delicato che potrei spezzarlo facilmente, i suoi occhi sono così...ammalianti e la bocca sembra essere disegnata...".
Turbato dal percorso che avevano intrapreso i suoi pensieri la lasciò immediatamente come se la sua mano si fosse scottata.
Kagome tirò un sospiro di sollievo: per un attimo aveva avuto paura di lui, ma era riuscita comunque a rimanere tranquilla.
Nonostante Sesshomaru non si fosse mostrato ben disposto nei suoi confronti, la curiosità prese il sopravvento su di lei: ancora non riusciva a capire perché Sesshomaru fosse nei pressi del villaggio Musashi e ancor meno perché lui non riuscisse a tornare.
<< Sesshomaru posso chiederti una cosa? Perché ieri notte ti trovavi al villaggio? >> chiese mentre il sole illuminava il Goshinboku.
Il bianco demone la ignorò superandola, uscendo dal santuario.
Kagome sospirò ormai rassegnata ad non avere nessuna risposta da lui, lo imitò richiudendo dietro di sè la porta e si incamminò verso il Dio albero.
<< Cercavo te. >>
Due semplici parole ma pronunciate da lui le facevano uno strano effetto, il suono della sua voce tagliente come una lama era venata da una nota di preoccupazione...o forse se lo era immaginata. Sesshomaru che cercava lei le sembrava così assurdo e irreale che credeva di essere stata trasportata in un'altra dimensione durante la notte, eppure sentiva che quella nota preoccupata era reale.
I rintocchi del vecchio orologio giunsero alle orecchie della ragazza suonando le sette in punto.
<< Cavoli! Se non mi sbrigo faccio tardi! Ah Sesshomaru tu non muoverti dal tempio, io tornerò presto! >> disse frettolosamente Kagome rientrando in casa di corsa per cambiarsi.
Sesshomaru la guardò allontanarsi, e la stizza nei confronti di quell'umana aumentò ancora di più.
Ovviamente, non avrebbe fatto quello che lei gli aveva chiesto.
Intanto al castello di Naraku...
<< E così anche lui ha fallito! >> commentò il mezzodemone ragno con tono annoiato.
<< Nemmeno questa volta sono riuscito a far fuori quella dannata sacerdotessa! >> continuò facendo segno con un elegante movimento della mano a Kanna di avvicinarsi a lui con lo specchio; silenziosa la bambina gli mostrò l'immagine di Inuyasha assieme a Miroku.
<< Vedrai Inuyasha ti farò soffrire come meriti! Colpirò la persona che ti è stata più vicina! >> sussurrò crudele Naraku. << Kanna mostrami Kagome! >>
L'immagine dello specchio mutò mostrando semplicemente il nulla.
Nascosta nell'ombra Kagura sorrise aveva ascoltato ciò che le serviva per indurre Naraku a fidarsi di lei ciecamente.
<< Kanna! Essere inutile cosa hai combinato? >> sibilò << Vattene non mi sei di alcuna utilità! >> congedandola aspramente.
In realtà Kanna non aveva potuto mostrare Kagome a Naraku poiché il suo specchio rifletteva solo ciò che apparteneva all'epoca Sengoku.
Nel lungo corridoio un po' malandato a causa dell'intensa malvagità del demone, Kagura uscì dal suo nascondiglio sorridendo sorniona. In realtà non aveva nulla nei confronti di Inuyasha, ma lei era obbligata ad obbedire a Naraku, poichè egli possedeva il suo cuore e lei non desiderava altro che la libertà.
<< Kagome non si trova al villaggio. Lei non appartiene a questo mondo! >> disse rivolgendosi al demone.
<< E di grazia Kagura...tu come ne sei a conoscenza? >> domandò Naraku facendosi immediatamente attento.
<< Poco prima che tu assorbissi la falsa Principessa Kaguya, lei disse: " Lo scorrere del tempo di quella ragazza era diverso dal nostro." >> lo informò.
Le parole di Kagura risvegliarono un minuscolo particolare sopito nella memoria di Naraku. " Ora mi è tutto chiaro! La prima volta che vidi Kagome lei stava...sì certo lei usciva dal pozzo mangiaossa! "
<< Uhuhuh! Kagura prendi quest'osso e va a sorvegliare il pozzo! >> ordinò lui mentre si sfilava dalle carni un osso lungo quanto un dito medio. << Con questo saremo costantemente in contatto. >> continuò guardandola serio.
" Vedrai che piccola sorpresa avrai Inuyasha! Non mi serve nemmeno Kikyo per farti soffrire... Dolce Kagome dopotutto sei la sua reincarnazione. "
Un luccichio malvagio affiorò nei suoi occhi e un ghigno malefico gli abbelli il volto, cosa che non passò di certo inosservata a Kagura che si chiese cosa avesse in mente questa volta Naraku ed ebbe la sensazione che questa volta sarebbe stato diverso dalle altre.

Nel frattempo Sesshomaru non aveva alcuna intenzione di rimanere al tempio.
" Trees, fruits and flowers...la la la! "
" It's Spring...la la la! "
" Che strana melodia. Da dove arriva? " pensò mettendo in atto le sue intenzioni cosi spiccò un lunghissimo salto, " Di certo non me ne starò in quel tempio puzzolente! Io il grande Sesshomaru obbedire a una femmina umana...Mai! " concluse atterrando alla fine della scalinata che conduceva al luogo sacro.

" And i see! Beatiful everything...la la la! "
<< Ancora quella melodia... >> sussurrò incuriosito scansando malamente una coppietta di giovani ragazzi che stavano passeggiando.
Con il suo udito perfetto riuscì a destreggiarsi abilmente tra le infinite strade fino ad arrivare al centro caotico, dove svettava un altissimo palazzo su cui vi era un monitor pubblicitario che mostrava le immagini di una giovane e bella ragazza in primo piano e sullo sfondo un bosco verdissimo e fiori di mille colori :

" Trees, fruits and flowers...la la la! Have new colors...la la la! It's Spring...la la la! And i see! Beatiful everything...la la la! "
La pubblicità terminava con l'immagine della ragazza che si spruzzava sui polsi il profumo e invitava gli ascoltatori ad andare a comprarlo.
Sesshomaru non aveva mai visto nulla di simile e non riusciva a capire come potesse una femmina umana non emettere alcun odore. Insospettito che la modella fosse un demone pericoloso iniziò a farsi largo tra la folla prepotentemente e ringhiando a chiunque osasse rivolgergli parola.

<< Finalmente è finita! >> esclamò sorridendo Kagome rivolgendosi a Yuri, Eri e Ayumi le sue migliori amiche. << Ho sentito dire che in centro hanno aperto una nuova gelateria! Che dite magari ci prendiamo un super coppa! >> propose allegramente Eri << Siii! >> risposero in coro la castana e la mora.
<< Spiacente ragazze. >> disse Kagome << Io ho un impegno urgente per questo pomeriggio. >> continuò mentre pensava al demone lasciato solo a casa sua. << Uffa! Kagome sei proprio una guastafeste! >> esclamarono avvilite le amiche << Il tuo impegno urgente non sarà per caso il ragazzo geloso e doppio giochista con cui esci? >> domandò Yuka senza accorgersi che le sue parole avevano intristito Kagome.
<< Ma no! Non devo uscire con lui! Sai che vi dico? Andiamo a prenderci questo gelato insieme! >> rispose lei riprendendosi subito.

<< Spostati stupido umano! >> ringhiò Sesshomaru contro un agente che era di guardia all'entrata del palazzo puntandogli alla gola la Tokijin .
<< Le..le..lei n...n...non p..p..può pa..pas..passare! >> rispose l'uomo tremando come una foglia.
" Devo far fuori quel demone! " pensò l'inoyukai fulminando con lo sguardo il suo inutile ostacolo, mentre intorno a lui si stavano raggruppando incuriosite molte persone.
Con un salto portentoso e sotto gli occhi allibiti di tutti arrivò fino allo schermo.
Sesshomaru si trovò davanti all'immagine della ragazza, che ripeteva meccanicamente le stesse azioni e le stesse parole.
<< Chi sei demone? >> disse, scoccando al nemico uno sguardo glaciale. Per tutta risposta la ragazza continuò a cantare.
Pensando che probabilmente stesse per lanciargli un maleficio, Sesshomaru agì prontamente...si avventò contro lo schermo tagliuzzandolo in mille frammenti, e infine atterrò con eleganza allontanandosi soddisfatto mentre le persone che avevano assistito alla scena scappavano impauriti.
<< Chissà che succede? E come mai stanno scappando? >> chiese Ayumi incuriosita rivolgendosi alle amiche, che alzarono le spalle come per dire che non avevano idea.
<< Aspettate che chiedo! >> disse Eri avvicinandosi a una giovane signora << Mi scusi che cosa è successo? >>
<< Non è un essere umano qualunque...ha una spada...è pericoloso! >> farfuglia spaventata superando la ragazza.
" Oddio Sesshomaru è qui! " pensò Kagome intuendo subito chi fosse il responsabile, " e ora dove diamine sarà è meglio che lo cerchi prima che faccia altri danni! E come faccio a sganciarmi ora dalle ragazze? Che cosa posso inventare? "
Le venne in mente un idea un po drastica ma almeno efficace, iniziò a fingere di provare acuti dolori alla pancia.
La preoccupazione delle sue amiche era stata reale, lei odiava ricorrere alle bugie, ma non poteva dirgli la verità. Così si mise alla ricerca del demone.

Dopo due ore di costante ricerca Kagome iniziava a sentirsi stanca, aveva camminato in lungo e in largo chiamando Sesshomaru.
<< Dove va una bellezza come te tutta sola? >> le chiese un giovane uomo alquanto sbronzo, mal vestito e con lo sguardo vacuo sbarrandole il passo accarezzando la sua figura con uno sguardo lascivo.
<< La prego mi faccia passare! >> mormorò Kagome rendendosi conto solo in quel momento di aver camminato fino ad una zona malfamata.
<< Ti va di divertirsi un po insieme? >> continuò il giovane come se non l'avesse sentita sfiorando i suoi capelli corvini.
<< No! Grazie mille per l'offerta! Ho di meglio da fare! >> rispose piccata trovando un po di coraggio.
<< Suvvia! Non fare la preziosa con me! So che vuoi altrimenti non saresti venuta qui sola! >> insistette accarezzandole il braccio con due dita.
<< Infatti è con me! >> disse una voce glaciale dietro le spalle dell'uomo.
<< C'ero prima i... >> provò a ribattere, ma lo sguardo furioso di Sesshomaru lo azzitti immediatamente facendolo allontanare da Kagome mentre mormorava delle scuse.
<< Andiamo! >> rivolgendosi a lei che lentamente stava cadendo sulle ginocchia.
<< Aggrappati! >> le ordinò vedendola in uno stato di leggero shock, la prese in braccio stringendola al petto.
<< Grazie Sesshomaru. >> sussurrò Kagome sentendosi al sicuro.

La notte iniziava a rischiararsi con le stelle che lentamente apparivano; Sesshomaru e Kagome avevano appena fatto ritorno al tempio in assoluto silenzio, lui la depositò delicatamente a terra.
I loro sguardi si incrociarono ancora una volta e Sesshomaru vi lesse ancora tristezza nei suoi occhi, credeva di sapere chi o cosa aveva reso Kagome sofferente, l'aveva sentita piangere la notte scorsa ma non se ne era curato, o meglio qualunque fosse il motivo per cui piangeva a lui non importava minimamente.
<< Tu sai bene che mio fratello resterà per sempre legato al passato. >> affermò lui gelidamente, seguendo con gli occhi dorati ogni reazione provocata dalle sue parole.
Kagome sospirò leggermente la constatazione del demone bianco aveva risvegliato la parte di se che era stata distrutta la notte precedente.
<< Già legato al passato. >> rispose senza mettere alcun sentimento in quelle quattro parole, però ora dopo una giornata nel suo mondo senza aver minimamente pensato a Inuyasha riusciva a capire il bisogno di lui di proteggerla però non capiva ancora qual 'era il suo posto nell'epoca Sengoku.
<< Hai qualcuno da proteggere Sesshomaru? Se hai una persona importante da proteggere allora potresti capire meglio Inuyasha. >> continuò lei guardandolo dritto negli occhi aspettandosi che lui si infuriasse per la sua sfrontatezza.
Ma al contrario di ciò che lei credeva, Sesshomaru non fece nulla si limitò solamente a voltargli le spalle.
' Una volta anche mio padre mi rivolse queste parole. Ora nella mia vita c'è Rin, lei ha curato le mie ferite e sopratutto mi ha mostrato un lato degli umani che non credevo che avessero: la compassione verso il prossimo senza alcuna distinzione tra demoni e non. ' riflettè Sesshomaru ' Lei è ancora sofferente per la caviglia e io invece sono bloccato qui! ' pensò furiosamente lui stringendo le mani in un pugno fino a far sgorgare leggermente del sangue sul palmo.
Senza pensarci due volte Kagome, vedendo il sangue scorrere dalle mani di lui, si strappò la manica della maglietta e si inchinò alla loro altezza fasciandole, lui seguì sorpreso il gesto di lei e per la prima volta nella sua lunga vita cercò di inghiottire il suo orgoglio.
<< Rin ha bisogno di cure e tu sei l'unica che può curarla. >> disse con difficoltà l' inuyokai gli era costata una fatica immane pronunciare quelle parole, lui che non aveva mai avuto bisogno di aiuto da nessuno, ora stava mettendo il bene di un'altra persona davanti alle sue esigenze. Kagome rimase a dir poco sorpresa dalla sua richiesta, e in un attimo fu divisa da due fuochi: voleva aiutare la piccola ma allo stesso tempo non voleva tornare in quell'epoca. In una manciata di minuti il suo buon cuore prese il sopravvento e una vocina interiore gli sussurrò che tornare e aiutare Rin era la cosa giusta da fare poi in seguito avrebbe affrontato con calma Inuyasha.
<< Capisco. Fammi prendere il necessario e andiamo da lei immediatamente. >> rispose correndo verso la porta d'ingresso.



Note autrice: Scusate tanto se lo avevo cancellato ma non mi convinceva il capitolo e allora ho qualche modifica assieme ad Lalak, che mi sopporta costantemente. Grazie mille anche a chi aveva recensito prima e chi mette questa storia tra le preferite o seguite. Kiss Kiss Selva

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Capitolo 4
*** cap. 3 ***


Kagome entrò nella sua camera ed  afferrò velocemente lo zaino e vi infilò alla rinfusa: due uniformi, un mucchio di libri, bende e medicinali.
La ragazza salutò frettolosamente i suoi familiari e si precipitò dal demone bianco che l'attendeva davanti al santuario illuminato dalla luna. In assoluto silenzio entrambi si lasciarono cadere nel pozzo e la sensazione che accompagnava Kagome ad ogni passaggio da un epoca all'altra li avvolse poco dopo i loro piedi si posarono leggeri sul fondo.
La ragazza tirò un profondo sospiro di sollievo erano riusciti a tornare nel periodo Sengoku. Passò le mani sopra le pietre fredde del pozzo alla ricerca di un appiglio ed appoggiò un piede sulla parete umida e scivolosa. All'improvviso un brivido glaciale  le serpeggiò lungo la schiena facendola rabbrividire.
" C'è qualcosa di malvagio nell'aria. Forse anche lui lo sente. " pensò guardando il viso di Sesshomaru immerso nell'ombra, ma non notò alcuna espressione sul  volto di granito.
Continuò ad arrampicarsi sulle pietre fino ad uscire fuori. Invidiò la capacità dell' Inuyokai di balzare al esterno con un unico ed elegante salto. La sensazione come venne andò via, si disse che forse si era immaginata tutto o molto probabilmente era la vicinanza enigmatica del demone che la rendeva particolarmente nervosa. Il flusso dei suoi ragionamenti s' interruppe appena il vento fresco della notte accarezzò il viso e i capelli arruffandoli e appena riuscì a scansarli notò quattro paia d'occhi dorati la stavano fissando, di cui due con preoccupazione.
<<  Inuyasha. >> disse freddamente la ragazza, era la prima volta che non metteva calore nel chiamarlo. << Andiamo Sesshomaru. >> ignorando volutamente l'hanyou e la sua espressione triste e sconvolta.
<< Kagome io... noi dobbiamo parlare... da soli. >> sospirò il mezzo demone avanzando verso di lei mentre guardava in cagnesco il fratellastro.
<<  Ma davvero! >> esclamò fingendosi meravigliata mentre portava l'indice sul mento come se stesse riflettendo. << Sai Inuyasha, credo che prima di parlare con me, tu debba farlo con te stesso. Stammi bene un giorno ci rincontreremo. >> affermò fulminandolo con lo sguardo. 
Raccolse lo zaino e si avvicinò al Inuyokai silenzioso sussurrandogli di portarla via lontana da lì. Per un attimo temette che il demone rifiutasse la sua richiesta e invece si limitò a coricarsela sulle spalle alzandosi in volo.
La loro fuga venne interrotta da una miriade di tentacoli spuntati dal bosco che li attaccavano senza sosta con del miasma velenoso.
<< Kagomeee! >> urlò Inuyasha fiondandosi verso la ragazza, sguainando Tessaiga e tagliando le viscide pretuberanze. I tentacoli ad ogni taglio si rigeneravano e si moltiplicavano velocemente ed  in breve tempo si trovarono in trappola.
Sesshomaru schivava gli attacchi con estrema grazia, riducendo in pezzettini il nemico, e presto si accorse di essere in netto svantaggio e sentì una cieca rabbia montargli dentro. " Nemmeno tra mille anni,  mi farei sconfiggere da un misero mezzo spettro! " pensò l'inuyokai assumendo la forma originaria. La sua trasformazione venne bruscamente bloccata, e si trovò intrappolato tra i tentacoli che si erano avvinghiati intorno al corpo stringendolo in una ferrea morsa.
Ma durò il tempo di un battito cardiaco del demone, perchè venne liberato dalla freccia purificatrice scagliata da Kagome dissolse i tentacoli.
" Maledizione! " imprecò mentalmente Inuyasha << Sono decisamente troppi! E a quanto sembra Kagome sei l'unica che può purificarli! Dannazione! Ti rimangono solo due frecce.  >>  constatò precipitandosi al suo fianco. La ragazza si guardò attorno, non avevano via di scampo. 
" Era decisamente  impossibile che riuscisse a purificarli con una sola freccia, si erano già trovati in una simile situazione qualche tempo addietro quando Naraku voleva costringere la sua amica Sango a battersi con il suo adorato fratello, eppure quella volta era riuscita a sprigionare tutta la sua forza spirituale grazie alla voglia di punirlo e batterlo. " pensò e decise che non si sarebbe arresa avrebbe trovato il punto esatto dove colpire. " Già che stupida che sono! Come non ho fatto a non arrivarci prima? Questi cosi assomigliano un pò alla leggenda di Ercole contro l' Idra di Lerna. Secondo la mitologia era un serpente marino a nove teste di cui una era immortale. " si guardò velocemente intorno e vide che i tentacoli sembravano uniti, ma guardando attentamente notò che uno solo si ramificava a terra nascosto dall'erba alta.
<< Ci sono! >> esclamò << Abbiamo solo una possibilità per sconfiggerli. Inuyasha! Sesshomaru! Collaborare insieme...! >> disse alzando la voce con tono sicuro, guadagnandosi uno sguardo gelido da parte dell'Inuyokai e uno stranito dal hanyou.
<<  Io con quello là, non ci penso proprio a fare squadra! >> sbraitò Inuyasha indicando il fratellastro.
<< Inuyasha fa come ti dico. Dovete colpire assieme là! Altrimenti moriamo! >>  strillò la ragazza scoccando una freccia indicando il bersaglio e mancandolo. I due capirono all'unisono ed attaccarono in sincronia mandando in frantumi il nemico, che altro non era un osso.
Kagome sorridente corse verso i due fratelli felice che per una volta avevano messe da parte le loro divergenze/orgoglio, ed erano riusciti a combattere assieme, ma una folata nera l'avvolse  e la strappò da terra trascinandola con sé, immersa nella nube scura udì Inuyasha gridare il suo nome poi fu silenzio.

<< Maledizione! Avevo promesso di proteggerla e invece... ! >> gridò sferrando un pugno a terra. << E tu? Dove credi di andare? >> si rivolse furioso al fratellastro che si era alzato in volo inseguendo la nuvola nera.
<< Piangi come un poppante! >> disse guardando schifato il mezzodemone, il rapimento della ragazza avvenuto sotto il suo naso lo aveva fatto infuriare. Ed era incredulo che proprio lui si stesse precipitando a salvarla, lo sguardo gli cadde sulla mano ancora fasciata e mandò al diavolo mentalmente tutti i suoi pensieri contrari. " Non permetterei a quel misero Naraku di torcerle un solo capello. Lei era sua... ma che diamine sto pensando? " scosse la testa confuso. 

Dopo qualche ora Kagome si risvegliò in una stanza sontuosamente arredata. La ragazza si rese conto di  aver perso i sensi mentre quella nube l'aveva rapita e guardandosi intorno era certa di non conoscere affatto il luogo in cui si trovava. Impaurita e tremante aprì la finestra scorrevole dinanzi e il paesaggio in cui si trovava le si rivelò lentamente. Le alte montagne si stagliavano davanti a lei lussureggianti di verde ed imponenti, a valle il lago calmo e dall'acqua cristallina assomigliava ad uno specchio, i giardini curati e pieni di fiori variopinti che trasmettevano calma e sicurezza alla luce della luna piena. Ma lei provò solo paura richiuse e tremando la porta, i suoi occhi vagarono nella stanza in penombra. Ad un tratto la porta si aprì ed un cieco terrore finì d'invaderla, ma poco prima che si aprisse del tutto il suo coraggio l'abbandonò definitivamente. La piccola Kanna entrò seguita a ruota da Kagura, vedendole Kagome capì chi l'aveva fatta rapire.
<< Cosa volete da me? >> chiese gelidamente la ragazza fissando le sue carceriere.
<< Io non ne so nulla! Quello là non si fida di me, perciò non mi dice niente. Probabilmente Kanna lo sa perché sei qui, ma lei non parla! >> rispose diretta la demone del vento squadrando la ragazza. << So solo che Naraku vuole vederti ora! E ti conviene non rifiutarti, qui è pieno zeppo dei suoi spettri. E' solo un consiglio poi fa come vuoi.  >> continuò agitando il ventaglio davanti al viso.
<< Non mi piace questa situazione, sia chiaro. Fà strada! >> acconsentì la ragazza rabbiosa, non sopportava che qualcuno gli desse ordini.
 Kanna la precedeva facendole attraversare un infinità di corridoi, Kagura le stava dietro e aveva la sensazione che non le era ostile anzi quando avevano lasciato la camera le aveva sussurrato di stare attenta al suo padrone ed ancora si stava chiedendo che volesse dirle. Arrivarono davanti ad una doppia porta ed entrarono, era tutto buio solo una fiaccola in fondo alla stanza illuminava il viso malvagio di Naraku.
<< Eccoti finalmente qui Kagome! >> esordì il giovane esibendo un sorriso soddisfatto.
<< Che diamine vuoi da me Naraku? >> chiese sprezzante rimanendo immobile dov'era. Un tentacolo l'avvolse, ma lei iniziò a ribellarsi da quella presa.
 Lottò  fino a che si trovò completamente immobilizzata da lui e l'avvicinò fino ad averla a pochi centimetri dal viso. << Lasciami. >> sibilò lei fissandolo negli occhi scuri come la notte.
<< Mi chiedi cosa voglio? E' ovvio le ultime schegge della sfera e te. >> rispose assumendo lo stesso tono della giovane che lo guardava con sfida, ma lui aveva sentito il suo corpo tremare e sorrise dentro di sé. Stava andando tutto come lui aveva previsto.
<< Mai! Io non ti aiuterò mai a completare la sfera dei quattro spiriti! >> sbottò Kagome << Preferisco morire e non mi avrai mai! >> di tutta risposta lo osservò ridere malvagiamente, e la sensazione che aveva provato dentro il pozzo si rimpossessò di lei. 
<< Sono un demone poco paziente, dolce Kagome. E sono sicuro che tu mi porterai le ultime schegge come regalo di nozze e sarai per sempre mia. Perché se ti rifiuterai di nuovo io raderò al suolo ogni villaggio, cancellando per sempre molte vite... iniziando dal villaggio Musashi. Ti dò due giorni di tempo per decidere cosa è meglio: la sfera assieme a te o la vita innocente di molte persone!  >>  disse crudelmente sfiorando le labbra di lei con le sue, un istante dopo la lasciò libera dalla sua stretta.
Kagome lo fissò con odio mentre cercava a stento di trattenere le lacrime.
<< Inuyasha presto sarà qui e per te sarà la fine. >> decretò determinata e sorridendo con fiducia.
<< Oh! Non te l'ho ancora detto. Il tuo Inuyasha è molto preso da quella che crede sia Kikyo, ma in realtà è un mio fantoccio! >> la informò sfoggiando l'espressione più innocente che aveva.
<< Non è vero. >> sussurrò lei mentre Kanna le parò davanti lo specchio che le mostrava l'immagine del hanyou e della sacerdotessa insieme, le sembrava che i due si fossero appena incontrati. La ragazza notò immediatamente i sguardi appassionati che si lanciavano, e nonostante cercasse d'impedirlo le lacrime solcarono il viso.
" Tu sai bene che mio fratello resterà per sempre legato al passato. " le parole che gli aveva rivolto Sesshomaru quella sera gli esplosero nella mente come un' ancora di salvataggio.
<<  Stai facendo un errore Naraku! Inuyasha non cadrà mai nel tuo inganno! Lui sa riconoscere la vera Kikyo anche da un miglio di distanza.  >> gridò la ragazza mentre la fiera luce battagliera riaffiorava nei suoi occhi.


 

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