Tutto Accadde In Un Secondo

di esme123
(/viewuser.php?uid=699495)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1: Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2: L'incontro ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1: Prologo ***


Capitolo 1: Prologo


“TROVATELA! NON DEVE USCIRE DELLA STRUTTURA!”
“SISSIGNORE!”
Dopo aver risposto, degli uomini vestiti da militari incominciarono a correre per i corridoi dividendosi in gruppi improvvisati
Un gruppo di militari in particolare entrò in una stanza piena di apparecchiature elettroniche incominciando a ispezionare senza accorgersi di una figura appesa al soffitto
Appena finirono di ispezionare i militari sparirono dietro alla porta facendo sospirare la figura per il sollievo e facendola staccare dal soffitto. Appena toccò terra, aprì la porta e si mise a correre in quel labirinto di corridoi alla ricerca di un’uscita
Finalmente, dopo molto tempo, riuscì a vedere in lontananza una luce scoprendo che era una finestra
Corse verso di essa speranzosa ma all’improvviso una voce la fece voltare
“SOGGETTO NUMERO 2103 FERMO DOVE SEI!”
In un secondo, la figura venne accerchiata da soldati intenzionati a riportarla in cella
La figura guardò dietro di sé sorrise quando notò che la finestra stava a pochi centimetri da lei
La figura sorrise indietreggiando di qualche passo, per poi lasciarsi cadere distruggendo il vetro della finestra
I soldati urlavano invano, lei ormai era già fuori
Fuori da quell’incubo

ANGOLO AUTRICE
Scusate se è un po' piccolo ma questo è solo il prologo ^-^
Gli altri capitoli saranno un po' più lunghi non vi preoccupate ^-^
Come vi sembra l'inizio? Se ho sbagliato qualcosa ditemelo per favore così correggo
Ci vediamo nel prossimo capitolo ^^
Bye!!
Esme123

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Capitolo 2: L'incontro ***


Capitolo 2: L'incontro


Da quanto tempo stava correndo?
Non lo sapeva neanche lei.
Sapeva che era passato qualche giorno da quanto era scappata da quell’edificio e che da allora non si era fermata neanche un secondo.
I suoi piedi affondavano nella neve bianca lasciando una scia di impronte dietro a sé.
Ma a lei non importava ciò.
Non voleva tornare in quel laboratorio.
Non voleva e quindi continuò a correre nonostante sentisse dolore da ogni parte del corpo.
Improvvisamente inciampò cadendo nella neve.
Il suo fisico non aveva retto.
Appena toccò terra gli venne sonno, voleva dormire nonostante sapesse che sarebbe morta per congelamento se sarebbe successo.
Provò a rialzarsi, senza successo.
-È arrivata la mia fine- si disse fra sé e sé chiudendo gli occhi e aspettando l’arrivo della gelida figura della morte.
Ma non avvenne.
Anzi, senti un grande calore invadere il suo corpo, come se qualcuno l’avesse presa in braccio.
“Ehi stai bene?”
Una voce preoccupata le fece aprire leggermente gli occhi incontrando un altro paio color cielo osservarla.
Sorrise interiormente chiudendo gli occhi e cadendo in un sonno profondo con la convinzione di essere al sicuro.
-E adesso che faccio?- si chiese il povero Mikey quando la ragazza si addormentò.
Non sapeva cosa fare.
Era la prima volta che vedeva una persona in quello stato.
La ragazza, infatti, era ricoperta di graffi su tutto il corpo soprattutto sulle braccia e sulle gambe, indossava una maglietta strappata sulla pancia e sulle maniche e un pantalone strappato in modo tale da sembrare un pantaloncino. Inoltre, non aveva scarpe.
-Di sicuro non la posso lasciare qui- si disse fra sé e sé Mikey entrando in un tombino lì vicino del tutto intenzionato a portare la ragazza al rifugio.


ANGOLO AUTRICE
AUGURIIIII!!! *lancia regali* è natale!! O almeno lo era un'ora fa ma sono dettagli
Ecco qui un capitolo nuovo di zecca mi dispiace avervi fatto aspettare
Ditemi se ci sono errori di punteggiatura o altro così posso migliorare
Bye!!
Esme123

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Capitolo 3

 

“Non potete farlo!! È ancora una bambina”
“Deve essere addestrata per completare il progetto”
“Ma ha solo cinque anni!! Non sarà mai capace di completare l’addestramento!”
“Il progetto deve essere completato prima che il soggetto compia sedici anni quindi dobbiamo iniziare immediatamente!!”
“NON LE PERMETTERÒ DI UCCIDERLA IN QUESTO MODO!”
“DOTTORESSA MAR MI LASCI IMMEDIATAMENTE”
Dei colpi di pistola.
Del sangue sul pavimento.
Un urlo disperato.

La ragazza si alzò di scatto respirando faticosamente e stringendo un pugno al petto.
Perché, nonostante siano passati anni, continuava a fare qual maledetto incubo?
Perché non riusciva a dimenticare? PERCHÉ??
Sentiva il suo cuore battere all’impazzata.
Doveva assolutamente calmarsi, quindi decise di fare dei respiri profondi.
-Solitamente aiutano- si disse fra sé e sé.
Continuò a fare respiri profondi fino a che non si calmò. Solo allora si accorse che qualcosa non andava.
Era seduta su qualcosa di comodo.
Abbassò lo sguardo capendo che era seduta su un divano.
Ma come ci era arrivata lì? I militari l’avevano presa?.
Rabbrividì al pensiero per poi scuotere leggermente la testa.
No, non era possibile.
Loro non sarebbero stati così clementi da metterla su un divano.
Si guardò le gambe, confusa, notando che erano completamente fasciate.
Istintivamente si guardo il resto del suo corpo notando che era completamente fasciata.
Qualcuno… l’aveva curata? Si era preoccupato per lei?.
Ancora più confusa di prima, decise di alzarsi per esplorare quel posto ma una voce la fece girare di scatto prima che facesse qualsiasi movimento.
“Ben svegliata!” la voce proveniva dall’altra parte della stanza dove le luci erano spente, non permettendo così alla ragazza di capire chi era.
“Ti senti bene?” continuò la voce incominciando ad avvicinarsi mostrando così il suo aspetto.
Era… una tartaruga?
La ragazza strizzò gli occhi credendo di aver visto male.
Invece aveva visto benissimo.
Era una tartaruga gigante con una maschera azzurra e due occhi color mare. Le sorrideva cercando evidentemente di tranquillizzarla.
“Ti senti bene?” ripeté la tartaruga aspettando una risposta.
La ragazza fece un cenno di capo facendolo sorridere ancora più apertamente.
“Ne sono contento” disse poi incamminandosi verso la ragazza.
“Mi chiamo Leonardo ma mi puoi chiamare Leo” continuò la tartaruga alzando il braccio verso di lei.
La ragazza non si mosse per qualche secondo per poi stringere la “mano” di Leo con titubanza e tenendo alzata la guardia in caso di attacco.
Non si fidava per niente di lui.
“Invece tu come ti chiami?”.
La ragazza si bloccò improvvisamente con gli occhi spalancati.
Nessuno le aveva mai chiesto come si chiamava.
Solitamente veniva chiamata ‘Progetto 2103’.
Andò in panico per qualche secondo, ma poi un ricordò.
Solo una persona la chiamava in modo diverso.
La chiamava...
“Angela. Mi chiamo Angela Black”
ANGOLO AUTRICE
Ciaoo vi è piaciuto il capitolo?? Spero proprio di sì ^^ se ho fatto qualche errore ditemelo per favore così posso migliorare ^^
Ci vediamo nel prossimo capitolo!!!
Bye!!!
Esme123

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3327734