Ode

di saitou catcher
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Enone ***
Capitolo 2: *** Apollo ***
Capitolo 3: *** Agamennone ***
Capitolo 4: *** Eco ***
Capitolo 5: *** Didone, Arianna, Penelope, Andromaca ***
Capitolo 6: *** Efesto ***
Capitolo 7: *** Zeus ***
Capitolo 8: *** Persefone ***
Capitolo 9: *** Andromaca ***
Capitolo 10: *** Enea ***
Capitolo 11: *** Ulisse, Penelope ***
Capitolo 12: *** Elettra, Oreste ***
Capitolo 13: *** Menelao ***
Capitolo 14: *** Paride, Menelao ***
Capitolo 15: *** Persefone, Ade ***
Capitolo 16: *** Medea, Clitemnestra, Elettra ***



Capitolo 1
*** Enone ***


Opera di riferimento:Iliade

Personaggio:Enone
Coppia:Paride/Enone, accenni Paride/Elena
Canzone:I'm not that girl(Wicked)
http://youtu.be/Ly_9rmOE-L8

Commento dell'autrice: Ok, se devo essere onesta, non so nemmeno io perché sto facendo questa cosa. Diciamo che ho una vera e propria ossessione per le song-fiction, ne ho scritte parecchie, e quindi ho deciso di sperimentare, unendo questa mia passione a quella per i classici greci e latini. Il personaggio in questione è Enone, la ragazza di Paride prima che incontrasse Elena. Personaggio davvero di contorno, ma tutto sommato il risultato mi soddisfa. Commenti e critiche sono ovviamente ben accetti.

Blithe smile,

lithe limb,

she who's winsome

she wins him

gold hair with a gentle curl

That's the girl he chose

and heaven knows

I'm not that girl

Ti dà fastidio, vero, Enone?

Un tempo, tu eri come lei.

Un tempo lui amava te.

Sei sempre stata così orgogliosa della tua bellezza, che aveva saputo avvincere nel suo incanto il cuore di un principe, e ora che vedi lei, ti sembra che non valga niente.

La invidi, Enone, e l'invidia è come una serpe che ti mangia il cuore, e ti riempie la bocca col suo veleno amaro, ma non puoi dire niente, non puoi fare niente, perché in fondo lo sai, Enone, che non sei come lei che non potrai mai esserlo.

Lui potrebbe essere quel ragazzo, Enone. Lui è stato quel ragazzo.

Ma tu non sarai mai più quella ragazza.

 

 

 

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Capitolo 2
*** Apollo ***


Opera di riferimento: Iliade
Personaggio: Apollo
Coppia: Apollo/Cassandra
Canzone: You're nothing without me(
http://youtu.be/clryXfr9KlU)
Commento dell'autrice: Ecco il secondo capitolo della raccolta! Allora, la storia di Apollo e Cassandra mi ha sempre fatto pensare che lui fosse un grandissimo bastardo, e credo che in questa fic si veda. Se avete suggerimenti e/o commenti, non esitate a farmeli notare.

I guess I didn't hear your right
Did you say that you were leaving me?
You really must be feeling bad
To say those kinds of things to me
I'm sorry that you feel that way
Because ...

You're nothing without me
You'll never fall in love again

Dunque mi stai rifiutando, principessa di Troia?

Stai rifiutando un dio?

Mi ero innamorato della tua intelligenza, Cassandra, ma ora vedo che mi ero ingannato.

Sia come vuoi dunque, principessa. Vuoi la libertà? Prenditela. Ma a caro prezzo. Perché vedi, mia cara, non si gioca con il cuore di un dio senza pagarne le conseguenze.

Ci sono delle regole, principessa, e tu le hai infrante. Tutte.

Il dono della profezia-eccolo, è tutto tuo. Goditi le visioni di morte che infesteranno il tuo sonno. Goditi la visione del sangue che riga i muri, anche quando nessuno sanguina, e tutti penseranno che tu sia pazza. Abbiamo passato un bel periodo insieme, principessa, non sarebbe giusto andarmene senza lasciarti nemmeno un regalo. Il mio, eccotelo. Tu che sei stata esaltata da un dio, verrai umiliata da tutti gli uomini.

Goditi il tuo dono, principessa di Troia, per quello che può valere. E d'ora in avanti, impara la lezione.

Senza di me, non sei niente.

 

 

 

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Capitolo 3
*** Agamennone ***


Opera di riferimento:Iliade
Personaggio:Agamennone
Coppia:Nessuna
Canzone:Il potere(Ama e cambia il mondo)
http://youtu.be/0gpMOOy1Z24

Commento dell'autrice:Sarò sincera: Agamennone è un grandissimo str***o, un vero e proprio camorrista ante litteram, ma su di me ha sempre esercitato un fascino perverso. Forse è anche perché mi fa pena per la fine barbina che ha fatto. O forse perché siccome detesto Achille, godo quando qualcuno gli mette i piedi in testa... scusate, ma di alcune canzoni non riesco a trovare il link con i testi:)

Il potere ha un suo sapore

che è più forte dell'amore

che è più liscio del velluto

delle donne che ho spogliato

il potere è un desiderio

che dal popolo io aspiro

quando spargo questo seme

è la storia che mi preme

Il lampo di rabbia impotente che passa negli occhi di Achille è la più dolce delle ricompense. In fondo, a te non importa dell'oro. A te non importa di Briseide. Ciò che t'importa è che tutti sappiano che tu hai il potere. Il potere di uccidere e salvare. Il potere di prendere ciò che vuoi, quando vuoi. Non c'è ricchezza, non c'è donna, che valga una simile ebbrezza, e tu questo lo sai, Agamennone, per questo ti ci ubriachi, per questo lasci che quella meravigliosa sensazione(il potere, il potere, il potere) ti riempia ogni volta, come un vino scuro, che ti annebbia il cervello, ma ne vale la pena, perché tu, tu,tu hai il potere.

 

E adesso che rantoli nel sangue, Agamennone, chi è che ha il potere?

Il re di Micene muore come un cane, e questo non importa a nessuno.

 

 

 

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Capitolo 4
*** Eco ***


Opera di riferimento:Metamorfosi
Personaggio:Eco
Coppia:Eco/Narciso
Canzone:On my own(Les misérables)
http://youtu.be/FQCPf55uoK4
Commento dell'autrice:Cominciamo col dire che io ADORO questa canzone, e il musical da cui è tratto. E' come una droga per me, non riesco a smettere di ascoltarla. Poi adoro Eco, e quindi ho voluto unire le due cose, anche se temo che quel che ho scritto sembri il risultato di troppe canne fumate tutte di seguito. Ma dovete essere voi a giudicare, non io.

I love him,

but everyday I'm learning

All my life

I've only been

pretending!

Sono solo una voce, sono solo una voce.

Sono solo una bugia, che riecheggia le bugie raccontate da altri.

Sono solo una voce, una voce che parla, una voce che ripete, una voce che non può piangere, una voce che è stata punita, una voce superba, una voce che non può più dire "Ti amo".

Perché sì, io lo amo, lo amo, lo amo.

Sono solo una voce, sono solo un'eco, sono solo Eco, che ripete le parole degli altri perché le sue gliele hanno strappate, e non posso chiamarlo, non posso implorarlo di rimanere con me, di stringermi tra le sue braccia e proteggermi,non posso chiamarlo fino a perdere la voce, perché io, io, io sono solo una voce, e perdere la voce sarebbe perdere me stessa.

Io lo amo.

Sono solo una voce, e una voce può amare, ma come si può amare una voce?

 

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Capitolo 5
*** Didone, Arianna, Penelope, Andromaca ***


Opera di riferimento:Iliade, Odissea, Eneide, Altro

Personaggio:Didone, Arianna, Penelope, Andromaca
Coppia:Didone/Enea, Arianna/Teseo, Penelope/Ulisse, Andromaca/Ettore
Canzone:I Dreamed A Dream, Les Misérables(http://youtu.be/JXQIYxS-Q00
Commento dell'autrice:
Ho notato che finora è stata lasciata solo una recensione. Non voglio mettere fretta a nessuno, ma anche se pensate che quello che scrivo fa schifo e che farei meglio a darmi all'ippica, mi farebbe piacere se lasciaste anche solo due parole, se non altro per dirmi cos'ha la storia che non va. Grazie.

He slept a summer by my side

He filled my days with endless wonder

 

Accarezzò con sguardo assente la lama della spada che teneva sulle ginocchia, percorrendone il filo con dita tremanti. Al tocco freddo del metallo, sentiva risvegliarsi in lei antiche memorie, memorie di passione,memorie d'estate, memorie di labbra che divoravano le sue in un delirio di lussuria e di miele,di mani calde che le strappavano gemiti di piacere, memorie di dolore, fredde come il bronzo che le giaceva in grembo, memorie di rabbia che parevano tingere di rosso il suo animo e i suoi ricordi, come presto il rosso del sangue avrebbe tinto la lucentezza della spada.

 

He took my childhood in his stride

But he was gone when autumn came

Arianna corse, corse, corse, ma perfino i suoi occhi accecati dalle lacrime potevano vedere la verità. Teseo se n'era andato.

Teseo non c'era.

Si lasciò ricadere senza più forze sulle ginocchia, con le mani affondate nella sabbia, e le lacrime iniziarono a sgorgare lente, rigandole le guance, lacrime che avevano il sapore dell'autunno e della sua innocenza perduta, che lui si era portato via.

 

And still I dream he'll come to me

that we will live the years together

But there are dreams that cannot be

and there are storms we cannot weather

Tesseva tanto che le facevano male le dita. Tesseva, ma non ricordava più da quanto. Tesseva, perché quello era l'unico antidoto alla sua solitudine, perché non aveva altro modo per impedire che i ricordi sgorgassero come un fiume in piena e la travolgessero, perché tessendo rimandava il momento inevitabile, e le sembrava di rimettere insieme i fili del suo cuore sfilacciato da tanti anni di attesa.

Tesseva, Penelope, e tessendo ricordava. Ricordava Ulisse, e il giorno in cui se n'era andato, ricordava Ulisse e il giorno in cui si erano sposati, e tutto in lei si confondeva, e nella sua mente i ricordo avevano tutti lo stesso colore, sia quelli belli che quelli brutti.

Tesseva, Penelope, e tessendo sperava. Ma sapeva anche lei, che la sua speranza era vuota, e che non le rimaneva più che quello: tessere, e ricordare, per anni e anni, mentre da sotto le arrivavano le grida oscene dei suoi invasivi pretendenti.

Tesseva, e ricordava, e sperava.

I had a dream, my life would be

so different from this hell I'm living

so different now from what it seemed

Now life has killed the dream I dreamed.
 

Troia bruciava, e Andromaca non avrebbe mai creduto che potesse esistere un calore simile. Bruciava, e lei sentiva il fuoco lambirle le vesti e strinarle i capelli, ma lei non se ne accorgeva, tutto quello che riusciva ad attirare la sua attenzione era la figurina ai piedi delle mura, un cadaverino scomposto in un mare di sangue.

Andromaca aveva l'impressione che quel sangue uscisse da lei, con le sue grida, le sue lacrime, e che al tempo stesso rimanesse dentro di lei, coagulato in fondo all'anima dove nulla avrebbe più potuto lavarlo via.

Troia bruciava, e Andromaca sapeva che questo doveva essere l'inferno.

 


 

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Capitolo 6
*** Efesto ***


Opera di riferimento:Iliade
Personaggio:Efesto
Coppia:
Efesto/Afrodite, Afrodite/Ares
Canzone:Dio ma quanto è ingiusto il mondo-Notre Dame de Paris
http://youtu.be/0fM9DiTDm0Y
Commento dell'autrice:Buongiorno a tutti!Beh, non c'è che dire, sono tornata con un personaggio della mitologia che amo:Efesto, l'unico dio brutto. Io ad Afrodite gli spaccherei volentieri qualcosa in testa, oltre a colpirla al polso, ma ahimè, l'Iliade non l'ho scritta io.

Dio ma quanto è ingiusto il mondo

bello in lui e brutto in me

io la luna a te la prendo

ma non strappo amore a te

Lui, con quella sua freddezza

senza te nei suoi pensieri

trova in te la tenerezza

là, nei tuoi occhi neri

E tu gli aprirai il tuo corpo

entrerà coi giuramenti

Tu l'ami, ma l'ami intorno

non sai che non c'è niente dentro

Un dio storpio.

Che scherzo del fato.

L'hai sempre saputo, Efesto, che tu non sei come loro.L'hai sempre saputo di non essere altro che le mani con cui gli dei celebrano la propria gloria. Un figlio imperfetto di Zeus, un figlio malnato di Era. Questo sei, e questo sei sempre stato, Efesto, ma la cosa non ti pesava.

Non ti pesava, fino a quando non hai incontrato lei.

Quando l'hai sposata credevi che il tuo cuore sarebbe esploso per la gioia. Ti sei dovuto ricredere ben presto.

Dolore, Efesto, lei ti ha dato solo dolore.

Lo sapevi, non è vero? Che non potevi essere come lei. Che non ti avrebbe mai amato. Che lei era perfetta, troppo perfetta, e tu non eri nient'altro che una aborto, uno scherzo di natura, un figlio non riuscito e non voluto.

Ma non credevi che lei ti avrebbe tradito così sfacciatamente.

Con lui, poi.

Con tuo fratello, sangue del tuo sangue. Sangue che è puro, mentre in te è marcio. Non c'è niente in Ares che valga la pena di essere amato, solo ferocia e pensieri vuoti, ma lui è perfetto, Efesto, e tu sei brutto, e questo, ai suoi occhi, fa tutta la differenza.

Tua madre non ti vuole, lei non ti vuole. Nessuno ti vuole.

Hai riso di lei con gli altri, Efesto, ma fa male, molto male.

Perché sai che non è servito a niente.

Perché tu sei brutto, e lei è bella, e lei non ti amerà mai.

 

 

 

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Capitolo 7
*** Zeus ***


Opera di riferimento:Iliade

Personaggio:Zeus
Coppia:Zeus/Era
Canzone:Stupid Boy-Keith Urban

Commento dell'autrice:Mi sembra che qui la qualità della scrittura cominci un po' a calare. Vi prego, vi prego, VI PREGO, lasciatemi anche solo due righe per dirmi cosa ne pensate della storia e cosa posso correggere.

She laid her heart and soul

right in your hands

and you stole her every dream

and you crushed her plans

Non è ironico?

Tu che controlli i fulmini, e le tempeste, tu che hai sconfitto i Titani, non sei riuscito a trattenere tua moglie.

Se n'è andata, e tu ti accorgi di quanto sei stato stupido.

Hai giocato troppo a lungo, per poi scoprire che non ne valeva la pena.

Vorresti riportarla indietro, ma sai che non puoi. Come puoi credere alle tue promesse, quando sai che non sono vere?

Nemmeno tu credi a te stesso, certo non può farlo lei.

La rivuoi indietro. Speri che torni.

Ma sai che non lo farà.

 

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Capitolo 8
*** Persefone ***


Opera di riferimento:Inno a Demetra
Coppia:Persefone/Ade
Canzone: Music of the night- The Phantom of The Opera
http://youtu.be/v8Zci-3ZvYg
Commento dell'autrice: per quanto Ade sia rappresentato come un Dio crudele e spietato, io l'ho sempre immaginato come un uomo (un dio) estremamente solo, desideroso solo d'amare, e ho sempre immaginato che Persefone ricambiasse il suo sentimento. E' la flash che mi è venuta meno bene, ma sta a voi giudicare. Alla prossima!

 

Let your mind start a journey to a strange new world
Leave all thoughts of the life you knew before
Let your soul take you where you long to be
Only then can you belong to me

 

 

Le avevano sempre parlato del regno dei morti come di un posto cupo e freddo. Ogni volta che chiudeva gli occhi, immaginava una caverna spettrale, popolata da fantasmi ululanti e le pareva di sentire sulla pelle una sensazione di gelo, come una patina viscida che si spandeva sulla sua anima.

Persefone fu sorpresa di scoprire che non era così.

Fu sorpresa nel momento in cui, entrando nel regno dei morti,vide la luce, non la luce del sole ,una luce diversa, una luce strana che le entrava nell'anima e la costringeva a chiudere gli occhi, per poi riaprirli, accecata dal desiderio di abberverarsi di quel mondo, di riempirsi di quell'oscurità che le aveva colmato il cuore di un'incanto dolce e straziante.

Era talmente bello che faceva male.

Le avevano sempre insegnato che il Signore degli Inferi era un dio cupo e feroce. Ma quello che vide lei, furono due occhi pieni di tutta la tristezza del mondo, due occhi che minacciavano e imploravano insieme.

Così, quando il Dio dei Morti le tese la mano, lei la prese. E quando sentì le labbra di lui posarsi sulle sue, fredde e calde insieme, comprese che non se ne sarebbe mai potuta andare, perché la musica della notte la chiamava e lei non avrebbe più potuto ascoltare la voce del giorno.

 

 

 

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Capitolo 9
*** Andromaca ***


Opera di riferimento: Iliade,Eneide, Odissea
Coppia:Ettore/Andromaca
Canzone: Memories-Within Tempation

http://youtu.be/GM6PYawZ8nk

Commento dell'autrice: Andromaca è un personaggio straziante. Non c'è altro da dire su di lei.

 

 

All of my memories
Keep you near
In silent moments
Imagine you'd be here
All of my memories
Keep you near
The silent whispers, silent tears

Piange ogni giorno.
Piange senza tregua.
Piange, benché le lacrime non possano lavare via il sangue. Quel sangue fatto d'immagini che schizza dal suo cuore contratto, quel sangue che sogna di veder spillare dalla gola del suo padrone, il giorno che si prenderà la sua vendetta per le tutte le vite bruciate nel rogo di Troia. Piange, Andromaca, e le lacrime scorrono e scavano il suo cuore, il suo povero vecchio cuore, piange la notte, mentre, sulla pelle le mani predaci di un'altro uomo, sussura il nome del suo amore, di Ettore, piange di giorno nel prendersi cura di altri bambini, che conficcano nel suo cuore infranto l'immagine di Astianatte assassinato, Scamandro perduto. Piange, Andromaca, perché piangendo ricorda, e ricordare è tutto quello che le è rimasto.
E sa, Andromaca, che in fondo è ben poca cosa.

non ci posso credere. L'ho cancellata per sbaglio e ho dovuto riscriverla da capo. Il risultato è uno schifo assoluto.
Mi odio.

 

 

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Capitolo 10
*** Enea ***


Opera di riferimento: Eneide.
Coppie:Didone/Enea
http://youtu.be/L-_qavATC_A
Canzone:Frozen-Within Tempation
Commento dell'autrice: Io ODIO Enea. Lo detesto con tutta me stessa. E' il personaggio della mitologia più vigliacco e paraculo( chiamiamo le cose col loro nome) di cui abbia mai avuto la sventura di leggere. Volevo usare la canzone per Antigone che ha in minimo di spessore morale, ma per lui ci stava di più.

Tell me I'm frozen but what can I do?
Can't tell the reasons I did it for you
When lies turn into truth I sacrificed for you
You say that I'm frozen but what can I do?

Tu dici che sono senza cuore. Forse hai ragione, Didone.
Perché anche adesso che ti ho davanti, che ti vedo folle, smarrita, che m'implori, che mi minacci, affinché resti, tutto quello a cui riesco a pensare è l'Italia. l'Italia, la terra promessa, il destino assegnatomi dagli dei, il risarcimento delle sofferenze patite da Troia. A questo penso. Didone. Non a te, al tuo sdegno, al tuo dolore.
Rimango freddo di fronte alle tue lacrime, di fronte al lampo di morte che t'imporpora gli occhi, ma non posso farci nulla. Gli dei hanno tracciato per me il cammino, e io lo seguirò, costi quel che costi, perché è l'unica cosa che mi rimane. Più importante di tutto il resto.
Più importante di te, Didone.
Tu dici che sono senza cuore, ma cosa posso fare?

Mi è risuccesso. Cosa ho nel cervello?

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Capitolo 11
*** Ulisse, Penelope ***


Opera di riferimento:Odissea
Coppie:Ulisse/Penelope
Canzone:Come What May-Moulin Rouge
http://youtu.be/APzYBz8V7gA
Commento dell'autrice: adoro Ulisse e Penelope, credo che insieme formino una delle coppie più belle della mitologia greca. Questa bellissima canzone era perfetta per loro. Non sono abituata a scrivere cose romantiche e temo si veda. Un abbraccio a tutti!
 


Never knew I could feel like this
Like I've never seen the sky before
Want to vanish inside your kiss
Every day I love you more and more

Listen to my heart, can you hear it sing?
Telling me to give you everything
Seasons may change, winter to spring
But I love you until the end of time

 

Ho viaggiato tanto, in questi anni. Ho visto cose che mai avrei pensato di vedere, cose che si sono fermate nel mio cervello senza più andarsene, immagini di morte e d'amore, ho sconfitto mostri e amato divinità. Ho visto molto, sono arrivato fino ai confini del mondo, ho assaggiato la vita in tutta la sua pienezza e sfiorato il gelido abbraccio della morte. Ho visto e fatto molte cose, Penelope, ma nessuna mi ha tolto dalla testa te.

Tu, che invecchierai e morirai.

Tu, bella come il primo giorno, che sei sfiorita al di là del mare, e la vita ha scavato sul tuo volto rughe che non ho visto nascere e inciso nel tuo cuore cicatrici che non potrò guarire.

Tu, che hai portato dentro di te il frutto del nostro amore e l'hai visto crescere, che hai conservato senza rovinarli i più bei ricordi della nostra giovinezza, quel tempo troppo breve che gli dei ci hanno concesso e poi tolto, più effimero del battito d'ali d'una farfalla.

Tu, che ho cercato in ogni abbraccio. Nella pelle di tutte le donne che ho amato , cercavo la tua.

Tu, che mi aspetti e speri e ricordi.

Sì, Penelope, ho visto e fatto molte cose e un giorno tornerò da te.

Tornerò per amarti.

E tu lo sai, Penelope, che, comunque vada, ti amerò fino al giorno della mia morte.

Come what may,

come what may
I will love you

until my dying day


Sì, Ulisse, lo so, e ti aspetterò. Ti aspetterò, anche se tutti credono che non tornerai. Ti aspetterò, anche quando la vita sarà un peso, e la speranza nel mio cuore non sarà altro che cenere. Ti aspetterò, perché so che tornerai. Me l'hai giurato, e anche se non mantieni mai le tue promesse, Ulisse bugiardo, Ulisse dal multiforme ingegno, Ulisse ingannatore di uomini, questa la manterrai. Perché io ti amo, e ti aspetto, e ti riavrò, anche se solo nell'oltretomba.

Tornerai, e gli anni non avranno più peso, e saremo di nuovo noi, giovani e impavidi e innamorati. Tornerai, e non ci saranno più lacrime ne timori, solo abbracci senza fine e un amore eterno come le stelle. Tornerai, mio Ulisse. Io lo so.

E anche se tornerai l'ultimo giorno della mia vita, allora saprai che ti ho amato fino ad allora.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 12
*** Elettra, Oreste ***


Opera di riferimento: Oreste(Euripide)

Personaggi: Elettra, Oreste
Canzone: La mia ninnananna-Il Re Leone 2
Commento dell'autrice: dite quel che vi pare, io sono fiera di aver pensato a questo accostamento, e il risultato non mi dispiace nemmeno. Buona lettura e recensite!**
** Sì, Harley Sparrow, sto parlando con te
*Per ovvie ragioni, qui ho cambiato il testo


 

Dormi, dolce Oreste*
Sogna ,mio bebè
Grande e forte diverrai
E sarai il re

 

Uccidili.

Vendicati.

Sarai re.

Questa nenia gli era risuonata nel cervello per anni e anni, quando era ancora troppo piccolo per comprenderne il significato e non abbastanza per non farsi contagiare dal veleno che le pervadeva. Il rancore era stata la sua ragione di vita, aveva tracciato il suo orizzonte, aveva mosso i suoi primi passi e gli aveva tirato alla gola il suo respiro, e mentre gli altri bambini giocavano con spade di legno e si trastullavano in sogni di gloria, lui si allenava con spade di bronzo, e al suono del metallo che fendeva l'aria, immaginava il momento in cui l'avrebbe affondato nella carne degli assassini. Avevano ucciso suo padre, e lui avrebbe ucciso loro. E in tutto questo, Elettra, immobile nei suoi ricordi di bambino, era lì, sola e piena di rancore, e stringendolo a sè, ripeteva incessantemente quelle tre frasi che lo torturavano ancora adesso, adesso che il respiro del traditore risuonava a pochi passi e la vendetta era finalmente vicina.

Uccidili.

Vendicati.

Sarai re.

 

Ho cercato ,sì, di scordare
È una storia ormai finita
Ma non posso perdonare
Dovranno pagare con la loro vita

 

E' una stirpe maledetta, quella degli Atridi.

Una stirpe che non dimentica facilmente.

E tu, Elettra, hai dimenticato?

Hai dimenticato il sangue di tuo padre, che imbrattava le mattonelle?

Il bagliore dell'ascia impugnata da tua madre?

Il rantolo osceno uscito dalla sua bocca, mentre strisciava e si dibatteva, sotto gli scherni di Clitemnestra e Egidio?

L'ultimo sguardo che hai colto, non lo sguardo di un re, Agamennone l'Atride, signore di popoli, ma lo sguardo di un moribondo, inerme come una bestia al macello, l'ultima immagine rimasta di tuo padre? Hai dimenticato tutto questo, Elettra?

No, Elettra, tu non hai dimenticato, e non lo farai mai.

Quei ricordi non ti danno tregua, e tu ripagherai quel tradimento col sangue.

Crescere tuo fratello come un assassino, affilarlo come uno strumento di vendetta, il tuo odio può sopportare anche questo. Non avrai pace, finché non li farai soffrire come avete sofferto tu e Oreste.

Meritano la morte, e l'avranno.

E quando saranno morti, tu sarai lì, a ridere sui loro cadaveri, e quando il freddo dell'Ade pervaderà le loro membra, sapranno che no, tu non avevi dimenticato.

E non dimenticherai mai.

***

 

Alla fine, erano morti.

Elettra osservò quei corpi irrigiditi senza stupore né pietà.

Avevano vinto alla fine. Oreste aveva adempiuto al suo compito.

Poco importava, in quel momento, che Oreste fosse fuggito via, inorridito all'idea di aver squarciato con la spada il ventre che lo aveva portato. Gli avrebbe parlato lei, gli avrebbe fatto capire che non c'era nulla di cui vergognarsi, che quel che avevano fatto era giusto davanti agli dei e agli uomini. Ma questo, adesso non importava. Fissò i corpi dei suoi persecutori, assaporandone lo sfregio, paragonandolo all'immagine di suo padre morente, che da tempo imbrattava i suoi sogni.

Ma la vendetta non ti ha ridato tuo padre. E cosa conta, adesso, di fronte alla follia di tuo fratello?

Elettra si raddrizzò. Da fuori, venivano le grida dei Micenei, che gioivano della morte della regina e del suo amante. Le grida avvolsero Elettra come un velo rassicurante, e spazzarono via tutti i suoi dubbi. Uscì dalla stanza a testa alta. Fuori era composta come sempre, ma dentro di sé rideva.

Alla fine aveva vinto.

 

Ne sei così sicura, Elettra?
 

 

Per noi sarà la manna
Per voi una condanna
È la mia ninna nanna!

 

 

 

 

 

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Capitolo 13
*** Menelao ***


Opera di riferimento: Iliade
Personaggio: Menelao
Coppie: Menelao/Elena, Elena/Paride
Canzone: Trying Not To Love You, Nicleback-
https://www.youtube.com/watch?v=ddfRYcM0A1k
Commento dell'autrice: Di Troy ho visto a malapena l'inizio, ma una delle cose che mi avevano dato più fastidio, e non solo in quel film, era la rappresentazione di Menelao come di un ciccione vecchio, brutto e violento. Quello era Agamennone, gente. Menelao, nell'Iliade, è descritto come "il biondo Menelao caro ad Ares" e compie gesta eroiche ogni due per tre ( come quando le da a Paride di santa ragione; in quel momento l'ho adorato), e tentare di farlo passare per un uomo indesiderabile o violento, sembra tanto un tentativo di giustificare quella... ehm, ragazza allegra, che era Elena. Ecco la mia visione dei sentimenti di Menelao per lei durante la guerra di Troia. Spero vi piaccia. Sotto con le recensioni!

'Cause trying not to love you, only goes so far
Trying not to need you, is tearing me apart
Can't see the silver lining, from down here on the floor
And I just keep on trying, but I don't know what for
'Cause trying not to love you
Only makes me love you more
Only makes me love you more

Dovrei odiarti. Dovrei desiderare di vederti morta. Dovrei desiderare di strapparti i capelli, umiliarti, spezzarti, farti soffrire come tu hai fatto con me. Perché la ferita del tuo abbandono non si è mai rimarginata, e sanguina ancora come il primo giorno, con tutto il suo carico di veleno e di odio.

Dovrei odiarti, Elena. E credimi, lo faccio.

Oh, se lo faccio.

Ma odiarti non cambia che ti amo.

Odiarti non spegne il desiderio che ho di te e che mi brucia nelle vene e nelle ossa la notte.

Odiarti non cancella il ricordo del tuo sapore, e dei tuoi capelli biondi, che mi facevo scorrere tra le dita, stupito della loro bellezza, quando mi svegliavo al tuo fianco. Aprivi gli occhi e mi sorridevi, e io, sciocco, credevo di scorgere in quel sorriso l'amore. Ora so che per te, era abbastanza svegliarsi e trovarsi al risveglio un uomo accanto. Chi fosse quell'uomo, non faceva differenza.

E' questo che hai dato a Paride, Elena? Un sorriso vuoto, un corpo bello come quello di una dea e un'anima irraggiungibile? Che pena mi fai, mia amata. E quanto ti odio, perché hai scelto lui al posto mio e dormi al suo fianco tutte le notti, mentre io sono qui e mi brucio e mi consumo nella mia solitudine d'odio e d'amore.

Ho provato a smettere di amarti, Elena. Quando ti avessi ripresa nel mio letto, non avrebbe fatto alcuna differenza.

Ti odio, ma odio di più me stesso perché ti amo.

E ormai ho imparato che provare a non amarti, fa solo sì che io ti ami di più.

 

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Capitolo 14
*** Paride, Menelao ***


Personaggio: Paride, Menelao
Opera di riferimento:Iliade, Odissea
Canzone:Rent-The Tango Maureen
Commento dell'autrice: In questo periodo, come avete avuto modo di vedere, mi è presa un po' la fissa per il triangolo Paride/Elena/Menelao. Che dire? Odio profondamente Paride, non doveva esistere, e sono contenta che sia morto male, ma almeno per come vedo la loro storia, anche lui è stato una vittima di Elena, ne più ne meno di Menelao. Io adoro l'Atride Minore, e ho sempre immaginato che il suo amore per Elena fosse aldilà di ogni ragione e ogni orgoglio e che per questo l'abbia ripresa con sè, senza farle scontare nulla, ma soffrendo sì, soffrendo profondamente. Forse la sua parte è venuta un po' confusa e contraddittoria, ma a me non dispiace.

 

I'd Fall For Her Still Anyhow

When Your Dancing Her Dance
You Don't Stand A Chance
Her Grip Of Romance
Makes You Fall

So You Think, 'Might As Well'

"Dance A Tango to Hell"

'At Least I'll Have Tangoed At All'

L'amore, con donne come Elena, non è mai una sfida. L'amore, con donne come Elena, è la guerra.
Una guerra dolce, fatta di lenzuola disfatte e gemiti soffocati, ma non per questo meno violenta, e non per questo lascia ferite meno profonde. L'amore, con Elena, è una danza, ma una danza di morte, in cui è sempre lei a condurre il gioco. Ti sfida, ti ammalia, ti distrugge in un turbine di baci che sanno d'ambrosia e carezza dal sapore di sangue, il suo amore è morte, e per questo vorresti morire mille volte ancora.

Elena fa di te quel che vuole, e tu glielo lasci fare. Ti prende e ti fa a pezzi con tanta dolcezza che la morte in mano sua è l'Olimpo, ma la sua bellezza è un'inganno, il suo amore un veleno. Elena ti entra nelle vene, e non ne esce più, vuole tutto e tutto prende, col potere della sua bellezza ammaliante e distruttrice, ti divora con un bacio mentre già con gli occhi fa promesse ad un altro uomo. Elena è morte, la morte più dolce che esista.

E' per questo che nessuno si sottrae alla sua danza, e alla fine, quando ti ritrovi a terra, distrutto e sanguinante, e lei è già andata via con un altro, il tuo unico pensiero è che almeno hai danzato fino alla fine.

 

The Tango
Gotta Dance Til Your Diva Is Through
You Pretend To Believe Her
Cause In The End - You Can't Leave Her
But The End It Will Come
Still You Have To Play Dumb
Til You're Glum And You Bum
And Turn Blue

"Te lo giuro, Menelao, il Fato mi ha costretto a seguire Paride in un momento di follia. Io non ho mai amato altri che te".

Ah, sciocca Elena, bellissima Elena, bugiarda Elena. Pensi davvero che possa crederti?

Sì, posso. Non desidero altro in fondo. Ho imbrattato la mia terra e la mia anima col sangue di uomini valorosi per riaverti, e quanto sarebbe facile convincersi che ne è valsa la pena, perché tu mi ami e mi hai sempre amato. Non è così?

Sì, Elena, posso crederti, ma non voglio scordare. Non voglio scordarmi che il tuo amore è bugiardo e le tue promesse solo vento. Voglio ricordare ogni ferita, ogni graffio, per prepararmi al prossimo colpo. Perché non sono un illuso, dolce Elena, so che mi tradirai ancora e ancora e ancora, ma pur di tenerti con me farò finta di non vedere e di crederti.

Perché so che non sopravviverò se ti perderò di nuovo, e allora starò zitto e ingoierò il mio orgoglio. E' l'unico modo che ho per sopravvivere.

Il tuo amore non è stato altro che una bugia, mia adorata Elena, e allora nemmeno il mio sarà niente di più.

 

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Capitolo 15
*** Persefone, Ade ***


Personaggi: Ade, Persefone
Coppia: Ade/Persefone
Opera di riferimento:Inno a Demetra
Canzone: There's Always a Tomorrow-Dracula
https://youtu.be/IY_5RkrxuCE
Commento dell'autore: Io shippo Ade e Persefone come non so che cosa. E sono sempre stata convinta che lei quel melograno lo abbia addentato volontariamente, sapendo che sarebbe significato rimanere per sempre col Dio degli Inferi.

I step across the line for you
I plunge myself in mortal sin
I sacrifice my soul to be your bride
I’ve give in to the feelings I can’t hide
I leap with you behind
Who cares if love is blind?
The certainty is bliss
At last I know my mind

 

Alzo gli occhi, per incontrare quelli del dio dell'Inferno. Bruciano sulla mia pelle come una carezza, premono sulle mie labbra come quell'unico bacio intriso di passione che ha osato rubarmi, tremano di amore, desiderio, disperazione, mentre mi porge il melograno, aspettandosi che io lo rifiuti, che io avverta l'inganno e scappi adesso che posso.

Scappare, sì, e per tornare dove?

Alla vita vuota di Kore, ai suoi canti di bambina senza esperienza, all'amore avvelenato di mia madre, che m'incatenerebbe a sè con le catene della sua devozione? A sognare un amore fatto di vuoti omaggi, quando l'amore vero è qui davanti a me, una passione senza profumo, quando tutto ciò che voglio è l'oscurità assassina di quest'abbraccio accogliente?

No, io non scapperò. Afferro il melograno e lo addento, sorrido mentro la faccio, ai loro occhi sto firmando la mia condanna, ma in realtà sto abbracciando il mio destino. Kore sarebbe scappata, è vero. Ma Kore adesso è morta, e l'Inferno ha la sua Regina.

But every time I see your face
I’m tormented by this doubt
Can I deprive you of your death?
Can I condemn you to live without this circle of despair?
Or should I not set you free and let you do the same for me?

Addenti il melograno senza esitare, mi fissi negli occhi mentre lo fai, e avverto la disperazione farsi strada in me, mentre capisco che cosa ho fatto.

Tu non sei fatta per restare con me, Persefone, tu non appartieni a questo mondo d'inverno e morte. Tu sei la primavera, sei la vita, la luce palpita sotto la tua pelle, quella pelle che a malapena ho osato sfiorare, terrorrizzato e anelante. Oh, Persefone, che cosa ho fatto?

Volevo farti mia, e ci sono riuscito, proprio adesso che capisco che dovrei lasciarti andare. Va', scappa da me, figlia della luce, allontanati, frutto della vita. La morte non è posto per te, non sono le mie braccia che possono cingerti.

Non è vita la mia, Persefone. Non condannarti a questo, mia adorata. Va' via, salvati e salvaci entrambi.

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Capitolo 16
*** Medea, Clitemnestra, Elettra ***


Personaggi: Medea, Clitemnestra, Elettra
Opera di riferimento: Medea (Euripide) Agamennone (Eschilo)
Canzone: Cell Block Tango-Chicago
httpshttps://youtu.be/qrrz54UtkCc://youtu.be/qrrz5
Commento: Era da un sacco che avevo in mente questo accostamento, ma purtroppo l'ispirazione mi è venuta solo ora. Studiare l'Orestea di Eschilo sta riportando alla luce la mia passione per la saga degli Atridi...

He only had himself

to blame

If you had been there

If you had seen it

I betcha you would have done

the same!

L'avevo salvato. L'avevo aiutato. Gli avevo dato due figli. L'avevo amato.

Non ho mai dato a Giasone motivi per lamentarsi di me. Gliene ho dati moltissimi per temermi.

Eppure, lui mi ha abbandonato.

Abbandonato, capite? Per un pupattola con la corona in testa, un giglio rivestito d'oro. La mia devozione non è contata nulla di fronte alla freschezza di un corpo ancora vergine e al miraggio abbagliante con una corona.

E ha avuto l'ardire di venire da me, a rovesciarmi addosso il suo patetico balbettio, le sue arroganti giustificazioni! E si meraviglia che gli abbia distrutto la sposa? Si sorprende che gli abbia ucciso i figli? Quale altra donna non avrebbe fatto lo stesso, di fronte a un'oltraggio simile?

Giasone sapeva con chi aveva a che fare. Osò sfidarmi,e ne pagò il prezzo. Quel che gli è accaduto, è stato lui a volerlo, non io.

He had it coming

He had it coming

He took a flower

in its prime

And then he used it

And he abused it

It was a murder,

But not a crime!

Gli uomini dicono che fui io a uccidere Agamennone.

Ed è vero, l'ho fatto. L'ho fatto con gioia, con voluttà, gustando ogni stilla di quel sangue che schizzava sulle pietre, assaporando il movimento di ogni colpo. Ma gli stessi uomini che mi puntano il dito contro per questa azione che loro chiamano oscena e sacrilega, non ricordano-o non vogliono ricordare- che cosa lui ha fatto. Se io l'ho ucciso, è perché fu lui a uccidere per primo.

Uccise Ifigenia. Mia figlia, sua figlia, nostra figlia. Il mio gioiello più prezioso, l'unico fiore sbocciato nel marciume del nostro matrimonio. Avrei potuto perdonargli tutte le altro offese, e sono molte, ma non quella. Non doveva toccare mia figlia.

Artemide richiedeva il sangue di mia figlia, così dicono. Bene: la Moira desiderava quello di mi marito.

Gli uomini dicono che fui io a uccidere Agamennone. Ma si sbagliano: fu lui a uccidere sè stesso, con lo stesso coltello con cui sgozzò Ifigenia.

 

They had it coming

They had it coming

They had it coming

All along

I didn't do it

But if I'd done it

How could you tell me

That I was wrong?

 

In certi casi, è davvero una sfortuna essere una donna.

Perché se non lo fossi stata, avrei potuto ucciderla io, mia madre. Lei, e quell'abominio che si teneva nel letto, quell'oscena nullità che osava sedere sul trono di mio padre. Fossi stata un uomo, li avrei uccisi io entrambi, prima lui e poi lei, e nessuna Erinni mi avrebbe perseguitata per questo. Non provo alcun rimorso neanche ora: Oreste è uno sciocco, a pensare il contrario.

Abbiamo ucciso nostra madre. Ma lei aveva ucciso nostro padre prima, e questa è una ragione più che sufficiente.Hanno ricevuto quel che hanno voluto. Non sono stata io a impugnare la spada che sgozzò Egisto, non fui la lama che trapassò il ventre a nostra madre.

Ma se fossi stata io, avreste osato dirmi che avevo torto?

 



 

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