Lasciate che vi racconti quanto Jensen ami Jared

di Spensieratezza
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Minestrone ***
Capitolo 2: *** Quello è stato il giorno in cui ho capito quanto Jensen amasse Jared ***
Capitolo 3: *** Il litigio ***
Capitolo 4: *** Prima correva Jensen, ora corre Jared! ***
Capitolo 5: *** Una rissa e le mie labbra su di te ***
Capitolo 6: *** Voglia di dolcezza! ***
Capitolo 7: *** E poi che cosa c'entri te in questa storia? ***
Capitolo 8: *** Il chiarimento a cuore aperto tra Jared e Sebastian ***
Capitolo 9: *** Sto bene finchè riesco a vedere il sorriso di Jensen ***
Capitolo 10: *** Siamo quello che mangiamo, quindi, scegliamo di essere quello che scegliamo di mangiare! ***
Capitolo 11: *** L'estasi! ***



Capitolo 1
*** Minestrone ***


 Misha Collins, Jim Beaver, Robert Benedict e Richard Speight erano andati a pranzo da Jared e Jensen nella loro casa.

Erano rimasti molto sorpresi quando Jared, aveva portato loro come primo pasto, un bel minestrone!

“Non guardatemi così, è solo il primo! Se farete i bravi bambini e mangerete tutto, per voi c’è anche il purè di patate con verdure!” disse Jared, facendo l’occhiolino.

Questo calamitò subito la loro attenzione. Jared faceva un purè di patate buonissimo.

Jared fece un sorriso, sapendo di averli in pugno e così facendo tornò in cucina per togliere il grembiule bianco. Jensen lo guardò e gli diede una pacca sul sedere. Tra gli altri ospiti ci furono delle risatine sommesse. Jensen non poteva smettere di mangiarsi Jared con gli occhi.

Jensen sembrava un po’ indeciso sul minestrone.

“Tesoro, mangia tutto. È tutta roba sana.” Disse Jared, salendogli in braccio con voce leziosa.

Jensen deglutì e portò il cucchiaio alla bocca.

Guardarono tutti attentamente Jensen e non potè sfuggire loro un rilassamento dei muscoli e della tensione.

Jensen avvertì un’ondata di calore e di benessere, nonché gemiti interni del suo palato, apprezzare quello che stavano degustando.


“Uhm…buono, buono!” disse Jensen, annuendo e buttandosi sul minestrone.

Jared rise. “Mangia piano che ti strafoghi.” Lo redarguì, facendo per tornare al suo posto, ma una mano di Jensen gli bloccò la coscia.

Jared lo guardò interrogativo, poi gli diede un bacio sul collo.

“Tesoro, abbiamo tutto il tempo per restare da soli. Non facciamo sentire di troppo i nostri amici.” Gli disse e a malincuore Jensen lo lasciò.

Apprezzarono tutti il minestrone e quello che Jared aveva preparato.
 

“Sei fortunato, Jensen, ad avere un ragazzo d’oro come Jared, che cucina pensando al tuo benessere. È davvero raro un ragazzo così.” Disse Robert.

Jensen convenne con loro e Jared arrossì, replicando:

“Faccio il possibile affinchè questo sia un piacere e non diventi una costrizione. Fin da subito non volevo impartire a Jensen un regime alimentare che odiasse o che lo rendesse insofferente. Volevo che gli piacesse. Deve essere una cosa che ama, non una sofferenza.”

Tutti si dissero straniti che loro non sarebbero mai riusciti a mangiare in maniera sana e si meravigliarono di come fosse riuscito a convincere Jensen.

“All’inizio mi sono un po’ ribellato.” Disse Jensen ridendo. “ poi Jared ha cominciato a raccontarmi varie cose e mi ha aperto come un mondo davanti! Sapete per esempio che noi esseri umani, non avremmo bisogno di mangiare così tanto? Il nostro organismo non necessita di così tanto cibo ma siamo abituati così per una legge di compensazione. Mangiamo per noia, per rabbia, per depressione…il cibo è diventato per noi come una valvola di sfogo in cui trovare diletto.” Disse Jensen.
 
“Il punto è che è uno sfogo che non riesce a trovare pace.” Spiegò Jared. “ Se mangi per trovare conforto, in particolare dolci con tanti zuccheri, trovi sollievo solo nel momento in cui le tue papille gustative vengono deliziate, mandando l’impulso al cervello una sensazione di felicità che è destinata a finire nel momento in cui hai finito il tuo piccolo peccato di gola ed ecco che ritorni insoddisfatto, a meno di non mangiarne così tanti che poi ti sentirai lo stomaco talmente pieno, da credere così che sei soddisfatto, ma in realtà quello che senti non è soddisfazione ma torpore derivato dalla sensazione di essere pieni. In tutto ciò le vitamine e proteine che avresti dovuto prendere, non le hai prese, ti mancano e oltre a sentirti di nuovo depresso, ti senti anche debole perché ti mancano i principi nutritivi e in più ingrassi anche, perché cercando di rimetterti in forze, mangi ancora! Ovviamente cibi che non faranno altro che farti venire ancora fame!” disse Jared.

“ Lo so, è incredibile. Anch’io non volevo crederci all’inizio, ma Jared ha insistito per mostrarmi come ci si sente quando si riesce  a staccare il cordone ombelicale dalla dipendenza dal cibo. Imparare a non dipendere dal cibo per una questione emozionale e sapete una cosa? Il cervello torna a respirare in una maniera che non potete capire, libero dallo stress!”
 
“ Ma non sentite la mancanza di cioccolati, merendine, hamburger, patatine fritte e altre schifezze? Non è un po’ triste rinunciare a tutte queste cose?” chiese Misha.

Jared prese la parola.

“ Sì, lo è. È per questo che ho adottato una strategia. Non abbiamo eliminato del tutto queste cose. Sarebbe un imperdonabile sbaglio. Gli zuccheri e i dolci ci vogliono, altrimenti caschi per terra. Così come le patatine fritte e gli hamburger. Ci concediamo tutto, solo, non tutti i giorni. Vi faccio un esempio: Jensen adora le torte. Quando ne vuole una, invece di comprarne una surgelata, gliela faccio io.”

“Jared mi ha fatto rendere conto che si può mangiare tutto se non se ne diventa dipendenti.” Disse Jensen finendo anche l’ultimo cucchiaio di polenta.
 
 

*

Mentre Jared lavava i piatti, Jensen e gli altri ragazzi si spostarono nella terrazza, dove Jensen veniva sommerso da complimenti su Jared, su quanto fosse un ragazzo speciale.

“  Sono stato fortunato anche perché, Jared non mi ha imposto questo regime con la forza o con la prepotenza. Lui ci teneva a farmi capire quanto volesse il mio bene e il mio benessere e con dolcezza quanto ci tenesse a me e a farmi star bene. Vi confido una cosa: se me lo avesse detto un dottore, probabilmente non ci avrei creduto, ma a Jared è stato facile credere. Mai mi ero sentito così amato. Me lo dimostra quando mi parla, quando mi accarezza, quando mi tocca, quando facciamo l’amore. E quando una persona ti dimostra che ti ama, tu credi a tutto quello che ti dice, il mio consiglio quindi è: trovate qualcuno che vi ami così. Solo l’amore può convincerti a fare le cose più impensabili, solo questo può convincerti a credere a cose a cui non avresti creduto mai.”
 
 
 














Note dell'autrice: 

Rieccomi! xd è da parecchi giorni che ho in mente questa storia ahhahha sarà un sequel di soli due capitoli! All'inizio doveva essere una cosa solo fluff e leggera, ma poi...mi sono lasciata trasportare! xd Soprattutto perchè la cosa dell'alimentazione è una cosa che mi tocca molto da vicino! Vorrei avere io un jared che mi aiutasse xd nel senso che ultimamente ho un pò di problemi di digestione, quasi tutto quello che mangio faccio fatica a digerirlo! xd ma non voglio angustiarvi, volevo solo mettere in chiaro che non è niente di grave! xd Comunque noi tutti sarebbe meglio se seguissimo uno schema di alimentazione più sano! Certo, è difficile ma bisognerebbe farlo. 

E ascoltate particolarmente la questione sui dolci. è importante!

Nel secondo capitolo non parlerò sempre di questo ma di un episodio sui j2 che verrà raccontato dalle voci dei loro amici, appena escono da casa loro! xd

Curiosi??? :))

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Capitolo 2
*** Quello è stato il giorno in cui ho capito quanto Jensen amasse Jared ***


Misha, Jim, Robert e Richard avevano pranzato dai j2 e ora erano appena usciti dalla loro casa.

Mentre si allontanavano sempre di più, camminando vicini, godendo della bella giornata, cominciarono a parlare di loro due e del loro rapporto.
 
“Sono davvero delle brave persone. È un piacere andarli a trovare, passare del tempo insieme a loro. Ne esci come purificato. Sono una boccata d’aria fresca.” Disse Misha.

“Io li adoro. Sono i miei ragazzi. Li reputo come dei figli adottivi.” Disse Jim.

“Il modo in cui il piccolo Jared si prende cura di Jensen è stupefacente.” Disse Richard.

“Direi piuttosto fenomenale.” Disse Jim.

“ Jared, per Jensen, è un padre, un fratello, un amico, un amante e un compagno. È mille persone in una. Il modo in cui si prende cura di lui…e lo fa con una freschezza e una tenerezza invidiabile. Chiunque altro, suonerebbe asfissiante e possessivo e rompiballe. Jared, no.” disse Richard.

“Beh, anche Jensen sa farsi voler bene, bisogna dire. È davvero un gran bravo ragazzo. Richard, perché non racconti anche a Misha e Rob, la storiella che hai raccontato a me l’altro giorno?”

Misha e Rob caddero dalle nuvole.

“Quale storia e come mai io non ne so niente?” chiese Misha offeso profondamente.

Richard scoppiò a ridere.

“Preparatevi perché è un fatto piuttosto singolare e sono stato fortunato ad assistervi in esclusiva e pensate che non ero neanche il protagonista della vicenda. Era Sebastian! Ha combinato davvero un gran casino!”

Ora Richard aveva ottenuto la cosa che lo faceva gasare sempre mentre parlava con i suoi amici.

Ottenere la loro completa attenzione.

Fece una pausa scenografica per farli impazzire ancora un po’, poi cominciò a raccontare.

“Dunque…quello è stato il giorno in cui ho capito quanto davvero Jensen amasse Jared” cominciò.

















 Note dell'autrice: 

Ehilà ^^ scusate il ritardo nel postare questo secondo capitolo! Vi ho messo un pò di curiosità addosso? :p

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Capitolo 3
*** Il litigio ***


Jared si trovava in un bar di un suo amico, Benny. Aveva promesso che gli avrebbe tenuto il turno al bar, perché Benny quel giorno aveva da fare e Jensen era lietissimo di tenere compagnia a quello che da più di un anno era ormai il suo compagno e fidanzato.

Jared stava portando dei piatti da mangiare per i clienti, mentre Jensen si attardava a chiacchierare con Sebastian!

Sebastian era uno che si dava molto da fare. Un tipo piuttosto libertino e quando ancora Jensen era single, a volte si era ritrovato ad andare con lui in diversi locali notturni gay a divertirsi.

“Conosco dei tizi che per poche banconote ti fanno servizi completi, eh. Che ne dici?” gli diceva Sebastian all’orecchio, niente affatto inibito dal fatto che ci fosse Jared a pochi passi da loro.

Jensen, che non si aspettava che Sebastian gli dicesse una cosa simile, sgranò gli occhi.

“Vuoi abbassare la voce? Ma sei pazzo?” gli disse Jensen a bassa voce, guardando Jared, preoccupato.

“Avanti, ragazzo, lasciati andare. È un po’ di divertimento, che sarà mai. Jared non lo scoprirà mai. Non ti mancano i bei tempi?” disse Sebastian.

“Neanche un po’. Tu forse non hai capito che Jared…” ma si bloccò, vedendo l’espressione di Jared, cambiare repentinamente.

Era l’espressione della furia più completa. Lanciò lo strofinaccio sul bancone e si precipitò fuori dal locale.

“Maledizione, guarda cos’hai combinato, deficiente!!” sbottò Jensen.

Sebastian rimase a bocca aperta. Jensen non l’aveva mai offeso o insultato prima d’ora, non importava quanto potesse essere pesante o fastidioso. Doveva essere davvero incazzato.

Jensen non disse altro e si precipitò fuori, rincorrendo Jared.
 
 
 
Jared era uscito dalla trattoria e stava correndo per il cortile, cercando di raggiungere la casa di Benny per rinchiudervisi dentro, ma Jensen fu più veloce e lo bloccò per un braccio.

“Jared, che sai facendo. Fermati, fermati, maledizione!” gli disse Jensen.

“Lasciami andare, bastardo!!” gli disse Jared, cercando di divincolarsi.

“Ehi, ehi, ehi, cosa sono queste parole, calmati.” Disse Jensen, ancora più sconvolto nel vedere lacrime sul suo volto. La situazione stava peggiorando davvero. E senza che lui avesse fatto nulla.

“ Ti ho detto di lasciarmi andare!!” insistette Jared.

“NO, finchè non mi dici che cosa ti prende. Io non ti lascio andare in queste condizioni, Jared, cazzo!!”

“ Invece lo farai. Vai pure con il tuo amico Sebastian a divertirti nei locali notturni. Non devi avere nessun obbligo con me.” disse ancora Jared.

Jensen socchiuse gli occhi.

“Hai sentito cosa ha detto?”

“NO, ma non ho bisogno di sentirlo. L’ho intuito, perché Sebastian parla sempre di quello. È ossessionato e ne parla con tutti e ho notato le occhiate maliziose e ammiccanti che faceva, mentre guardava ora te, ora me!”

“Jared..”

“Mi fate schifo. Lasciami!!”

“Jared, maledizione, ascoltami!!” disse Jensen, scrollandolo, per costringerlo ad ascoltarlo e poi aggiungendo più calmo:

“Io non ti tradirei mai, lo sai. Ho appena avuto il tempo di accorgermi di quello che stava dicendo, prima di potergli rispondere a tono. Non me ne hai dato neanche il tempo che sei fuggito via.”

“Balle, tu e lui, stavate parlando alle mie spalle. Ti ho visto che hai cambiato faccia, quando hai visto che me n’ero accorto!”

“Perché avevo paura della tua reazione! Ti conosco, so quanto puoi diventare geloso, ma stavolta io non avevo nessuna colpa!”

“Se non ti avessi scoperto, tu ci saresti andato!!” insistette Jared.

“Che cosa?? Tu…sei solo uno stupido ragazzino infantile, che non capisce niente!!” sbottò Jensen, furibondo. Il pensiero che Jared potesse essere così sicuro che lo avrebbe tradito alla prima occasione, lo stava mandando fuori di testa.

Lo scatto di Jensen però, fece arrabbiare ancora di più Jared.

“Ah? Io sarei infantile, non è vero? Ma è giusto, in fondo io per te sono solo uno stupido ragazzino salutista, che ti importa? Beh, ti lascio libero. Vai dai ragazzi più virili, loro sì che ti faranno divertire!”

“Jared, ma che dici…io non voglio…”

“È finita, Jensen.” disse Jared.

Jensen sentì il mondo crollargli addosso e un grande gelo avvolgerlo.

“Jared, non puoi dire sul serio…Jared, torna qui. Jared!!”

Jared però era corso via senza più voltarsi.

Una furia cieca si impossessò di Jensen. Fece marcia indietro e tornò al locale.

Da Sebastian!
 

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Capitolo 4
*** Prima correva Jensen, ora corre Jared! ***


Jensen era tornato al locale con la furia stampata in volto.

Voleva rompere, spaccare tutto.

Voleva controllarsi.

Non sapeva che diavolo fare.

Jared l’aveva lasciato.

Voleva prendere una corda. Impiccarsi. Voleva impiccare Sebastian.

Sebastian.
 

Andò dritto nella locanda e guardò Sebastian con occhi di fuoco.

Sebastian gli chiese: “Tutto bene, amico? Hai l’aria di non stare molto bene. “

La rabbia dirompente ora sembrava un po’ scemare. Poteva controllarsi.

Non voleva fare una scenata nel locale.

“Jared mi ha lasciato.” Disse.

Sebastian sgranò gli occhi.

“Mi ha lasciato…per colpa tua.” Sottolineò.

Sebastian scoppiò in una risata fragorosa. Jensen sgranò gli occhi.

No. No. Come cavolo si permetteva di ridere dopo quello che aveva combinato!

Tornò la rabbia feroce. E quello non smetteva di ridere.

Lo raggiunse in pochi passi.

“Lo trovi divertente?”

“A dire la verità, un po’ sì.” Ammise Sebastian.

Jensen annuì, poi partì il pugno.
 
 
 
*

Jared si era pentito di quello che aveva detto a Jensen pochi istanti dopo che lui se n’era andato.

Come aveva potuto dirgli che lo avrebbe lasciato.

Lui, che senza Jensen non poteva vivere!

No, no, adesso doveva tornare da Jensen e dirgli che era un idiota e poi gli avrebbe chiesto scusa e se fosse servito si sarebbe scusato anche con Sebastian e poi….

Ma che cos’era tutto quel trambusto?

Grida. Rumore di tavoli rovesciati.

“Ma che diavolo…”

Si sporse un po’ dalla collina e intuì che di sotto, alla locanda, qualcuno aveva fatto scoppiare una rissa!

“Oh, mio dio, Jensen!!!” disse Jared, correndo a perdifiato.
 
 
 














Note dell'autrice: 

ahhahhah no, scusate, io ho riso un sacco in questo capitolo xd forse sarò sadica, ma dai è troppo divertente. So anche che pensavate che avrebbero dovuto penare per un chiarimento i due, ma non vi aspettavate certo questo colpo di scena xd

dai ammettete che è esilarante xd

vi aspetto al prossimo capitolo xd (cavoli e pensare che credevo di farla solo di due capitoli xd ) 

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Capitolo 5
*** Una rissa e le mie labbra su di te ***


Jared si precipitò immediatamente alla locanda, correndo, non avendo la più pallida idea di cosa fosse capitato.

Entrò e lo vide.

Lo vide, perché, anche se erano in due – Jensen e Sebastian, a terra, che se le davano di santa ragione – il primo pensiero di Jared, era Jensen. Quindi era lui che cercava – soprattutto dopo aver capito che si stava scatenando una rissa – e anche quindi, il primo che vide, incredibilmente.

Poi vide anche Sebastian e strabuzzò gli occhi.

I due avevano combinato un bel macello. Avevano fatto cadere alcuni tavoli e ora incuranti del grande casino già successo, erano sotto un tavolo a continuare a picchiarsi.

Jared non vedeva scenate del genere dalle medie. Più tardi avrebbe anche avuto il tempo di riderci su.

Non in quel momento. In quel momento era troppo spaventato e incredulo.

“Noi chiamiamo la polizia!” disse qualcuno.

“NO!” si agitò Jared. “La prego, lasciate fare a me!”

Jensen voltò il capo, sentendo la voce di Jared, ma Sebastian non gli lasciò il tempo di distrarsi di più, che gli fu subito addosso.

“BASTA! BASTA!” gridò Jared, ora che anche l’ennesimo tavolo era stato rovesciato.

“Jensen, basta, basta!” lo riprese ancora Jared, afferrandolo da dietro, mentre arrivò Jeffrey Dean Morgan, a tenere Sebastian.

“Basta.” Disse più dolcemente Jared, dandogli un soffice, ma deciso, bacio sulla bocca.

Questo bloccò e calmò finalmente Jensen.
 
 

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Capitolo 6
*** Voglia di dolcezza! ***


Era notte e un tipo alto e silenzioso si muoveva nella cittadina notturna e deserta.

Il tipo si stava dirigendo dentro un negozio misterioso per compiere una ancora più azione insolita.

“ Siamo nottambuli, a quanto vedo. Grazie a Dio vedo un’anima, mi stavo addormentando.” Disse l’altro tizio.

Il tizio sorrise.

“ Allora che cosa le serve?” chiese il tizio.

“Pasticcini.” disse l’altro tizio.
 
 
 
Driiiiin Driiiiin.

“Mannaggia a te, Jared, vuoi farci venire un infarto? Perchè non ti porti dietro le chiavi?” chiese Richard, aprendogli la porta.

“Perché?” chiese Jared stranito.

“Ma come perché? Siamo nel pieno della notte, potrebbe essere chiunque.”

“Andiamo, amico. Sapevi che ero uscito.” Disse Jared.

“Sì, ma…oh, vabbè, lascia stare!” disse Richard.

Jared gli sorrise dolcemente. “ Forse posso farmi perdonare.” Disse, mostrandogli la borsa bianca che aveva tra le mani.

“Che cos’è quella roba?”

“Pasticcini e leccornie varie. Jensen ne va matto!!”

“Non è l’unico ad andarne matto.” Disse Richard, leccandosi le labbra.

Jared si sporse a guardare Sebastian, che voleva fare il sostenuto, ma guardava nella sua direzione con curiosità.

In quel momento arrivò anche Jeffrey.

“Jared! Fammi vedere un po’ che cos’hai portato, intanto vai dal nostro Jensen!” disse allegro.

Jared lo guardò male e strinse di più la borsa contro di sé.

“Non mi fido di voi malandrini. Si mangia tra un po’.” Disse, portandosi la borsa con lui.

Gli altri lo guardavano storcendo il naso, mentre Jared si preparava ad andare da Jensen.

















Note dell'autrice: Non ve lo aspettavate un capitolo così dopo la rissa eh? aahhah

confesso che avrei voluto mantenere un pò di più il mistero sulla prima parte, ma poi ho pensato di non tirarla troppo per le lunghe xd

scusate per i capitoli corti, ma ci tengo a questa storia e quindi voglio curare ogni piccolo dettaglio xd

il prossimo capitolo sarà un pò più di sostanza, prometto! :))

E spiegherò anche il perchè della presenza di Richard lì :)

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Capitolo 7
*** E poi che cosa c'entri te in questa storia? ***


Jared entrò piano nella loro stanza da letto. Diede un’occhiata a Jensen sul letto. Aveva il viso decisamente gonfio e un occhio nero, come Sebastian.

Quei due testardi non avevano voluto andare al pronto soccorso. Per fortuna Jared e gli altri amici, conoscevano un po’ di medicina, soprattutto come tamponare le ferite inflitte da pugni presi in faccia.

“Fai progressi. Ogni minuto che passa, sei più orribile del minuto prima.” Disse Jared sorridendo, indicando la sua faccia.

Jensen grugnì, ma preoccupato, si guardò nello specchio dell’armadio.

Jared rise e indicò il sacchetto. “Ti ho portato qualcosa da mangiare.”

Jensen guardò dentro il sacchetto, sorpreso.

“Che fine ha fatto il regime salutista?”

“Non se la prenderà se per un giorno gli facciamo fare un po’ di riposo.”Scherzò Jared.
“E poi…” aggiunse poi Jared. “Non è l’unica cosa su cui io….voglio dire…che io…” disse Jared, non riuscendo a trovare le parole giuste.

Jensen rise. “Alludi a qualcosa?”

Jared mandò al diavolo le parole e gli diede un bacio, tenendogli il viso con le mani.

Jensen gemette, preso alla sprovvista, ma sembrava un mugolio felice.

“Beh, direi che sai come zittirmi e calmarmi…anche prima..” disse Jensen, leccandosi le labbra.

Era questo che gli piaceva di Jared. Anche le poche volte che discutevano, questo non impediva a Jared di avvicinarsi e toccarlo e baciarlo. Anche durante le incomprensioni, l’uno continuava a sentire che l’altro era suo e voleva dimostrarglielo. Se ogni coppia facesse sentire l’altro, amato, anche durante le incomprensioni, ci sarebbero molte meno separazioni.

“Jensen, mi dispiace, non dicevo sul serio. Non ho mai pensato veramente di lasciarti.” Disse Jared.

Ecco, ora tornava il motivo per cui Jensen era andato di matto. Era riuscito a dimenticarselo.

“Jared, non ne parliamo più. Abbiamo fatto pace. È questo quello che conta…” disse Jensen.

“No! Io non…” era tipico di Jared, pensava Jensen. Per Jensen non era necessario analizzare tutto. Considerava già un grandissimo privilegio stare insieme a Jared. Non importava chiarire tutto, ma superare, questo era quello che pensava Jensen. Per Jared invece era diverso. Lui era più sentimentale e lo riempiva di paroline dolci e romanticherie, Jared non poteva sopportare che Jensen potesse non sentirsi amato abbastanza o che potesse rimanere ferito da qualche cosa che lui dicesse e quindi ci teneva a spiegare sempre tutto e Jensen lo amava anche per questo.

Lo amava così tanto.

“Io voglio chiarire questa cosa, soprattutto perché è successo un macello, per causa mia.” Disse Jared.

“In realtà sono stato io a fare tutto.” Rise Jensen, accarezzando la coscia di Jared, gentilmente.

“Sì, ma per colpa mia. Perdonami, io…ero così tanto arrabbiato. L’ho detto per rabbia, ma mi sono pentito dopo pochissimi secondi che tu te ne eri andato, ma ormai era tardi.” disse Jared.

Ora però anche Jensen ci teneva a chiarire quel discorso, soprattutto perché il fatto che Jared potesse pensare che potesse tradirlo, era un pensiero assurdo, irrazionale, nonché doloroso.

“Quello che mi ha ferito di più, è stato soprattutto il fatto che tu potessi pensare che io possa tradirti…” disse Jensen, tenendogli le mani.

“Jensen, io…”

“Quelle battute che ha fatto Seb, sono state di cattivo gusto, lo ammetto, ma sono battute che fanno un po’ tutti. Forse io ho sbagliato a non rispondere a tono, ma…non lo so, Jared. Se ho sbagliato a fare qualcosa, dimmelo, ti prego, perché è evidente che se hai reagito così, è per colpa mia e io non…”

“No, no, Jensen. Tu non hai nessuna colpa…anzi. Io ti ho aggredito ingiustamente, in realtà è tutta colpa di una insicurezza mia.”

“Io…io non credo di capire, Jared…”

Jared fece una smorfia, imbarazzata e un po’ triste.

“ A volte credo di essere un po’ noioso, ecco. Con le mie manie salutiste ed eccessive preoccupazioni. A volte temo di essere troppo noioso e che tu possa stancarti di me, che tu possa cercare svago e divertimento altrove.”

“Jared…” lo rimproverò Jensen, ma Jared lo interruppe.

“Non è che non mi fido di te, non mi fido di me, nel senso che…non voglio costringerti a una vita noiosa e piatta…vorrei che tu ti divertissi con me…e quando ho sentito Sebastian farti quei discorsi, ho avuto paura che…”

“Jared..” lo riprese Jensen, più ferreo. “ Io non mi annoio con te.”

Jared lo guardò dubbioso.

“Io trovo che tu sia fantastico, ok? Io trovo che tu sia pazzesco! Dico sul serio! Mai nessuno avevo incontrato prima d’ora che ci tenesse tanto alla mia salute, a quello che mangio e a come sto, non solo mentalmente, ma a 360 gradi  e che mi amasse pure. Stai scherzando?”

“Sì, ma…”

“E per quanto riguarda il divertimento, non sono mai stato uno a cui piace fare bagordi nelle discoteche e stordirmi di alcool e droga. Sebastian si riferiva a quei periodi in cui passavo da un locale all’altro, per noia, ma poi ho smesso, perché non è il mio ambiente…non è la vita che desidero o a cui aspiro…e per quanto riguarda il divertimento, non ti ho mai reputato noioso. Io mi diverto molto con te.”

“Dici sul serio?” chiese Jared, felice.

“Ma certo! Tu sei dolce…e romantico…e sei anche intelligente. Sei un piccolo nerd e sei anche gioioso, tutti ti vogliono bene, non so se te ne rendi conto…noi facciamo discorsi seri ma giochiamo anche e poi mi piace un sacco uscire con te la sera e non sapere dove ci porterà il motore..”

Jared sorrise.

“È questo il tuo bello. Hai mille sfaccettature. Io con te mi sento libero.” Disse Jensen, guardandolo adorante. “È per questo che sono andato così fuori di testa quando hai detto che volevi lasciarmi. Ti amo troppo.”

“Ti amo anche io, Jensen.” disse Jared, abbracciandolo stretto e baciandolo.
 
 
 
 
*

Jared era tornato in salotto. Vide che Richard stava stordendo Jeffrey di barzellette e disse ironicamente:

“Sei ancora qui tu? Ma non dovevi andartene? E poi che cosa c’entri te in questa storia??”

Suo malgrado, Sebastian si lasciò scappare un risolino soffocato.

“ Jared, ti prego, liberami di lui! Mi perseguitava da tutta la mattina, non lasciandomi un attimo…quando ho visto Jensen fare a pugni con mister Simpatico qui, c’era anche lui.” Disse Jeffrey, alzandosi per bere dell’altra birra.

“Io sono sempre nei paraggi per scoprire storie interessanti e raccontarle a mia volta!” disse Richard.

Jared lo guardò minaccioso.

“O…o forse no?”

Jeffrey prese sottobraccio Richard e borbottò qualcosa che a Jared suonò:

“Andiamo via, razza di citrullo, non lo capisci? Hanno bisogno di restare soli!!” e uscirono dal salotto.
 
 
 
 
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  Note dell'autrice: 

Liberatemi da questa storiaaaaaaa ahhahhah.

sta diventando come profezia!! O_O

Non doveva finire in due capitoli questa storia? xd

La fraseeeeeeee

La frase di Aladdinnnnnnnnnn

 Andiamo via, razza di citrullo, non lo capisci? Hanno bisogno di restare soli!!

a dire la verità la dice Iago....

e poi forse la parola citrullo non c'è. Bo.

io non capisco più nienteeeeeeeee

Aaaaaaaaaah!!!

Mi sono dimenticata di dire una cosa!!!!

Come lo vedreste una specie di spin off di questa storia con Richard cantastorie?

ahhahhah

A questo punto Daisy dovrebbe dire:

"Ecco lo sapevo, ormai da i numeriiiiiii. Spensieratezza. Spensieratezza. Muoviti, ti riprendi. Bella ripresa!"

Chi ama Aladdin, capirà :D    

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Capitolo 8
*** Il chiarimento a cuore aperto tra Jared e Sebastian ***


Jeffrey e Richard finsero di lasciarli soli, ma poi si misero ad origliare dietro la porta.

“ Rich, se ci fai scoprire, il prossimo ad aver un occhio nero sarai tu.” Bisbigliò Jeffrey.

“Stai zitto e fammi sentire, grasso come sei, occupi quasi tutta la porta.” Diceva Richard.
 
 
Jared e Sebastian rimasero da soli a quel punto e Sebastian deglutì, un po’ imbarazzato, aspettandosi un rimprovero o qualcosa del genere.
 
“Jared, senti, dopo i pugni di prima, non credo di aver abbastanza energia per…” cominciò Sebastian. Avrebbe voluto dire “per una ramanzina” ma rimase spiazzato, quando Jared lo interruppe, dicendo: “Ti fa tanto male?”

“Cosa?” chiese Sebastian, sbalordito di quell’uscita inaspettata.

Jared non gli rispose, ma si concentrò sui lividi che aveva sul viso, come se fosse un compito in classe di scienze. Continuò a ignorare la sua domanda e si avvicinò a Sebastian con la pezza bagnata abbandonata sul comodino e gliela strofinò delicatamente sull’occhio.

“Ma che fai?” ridacchiò Sebastian imbarazzato cercando di tirarsi indietro.

“Stà fermo!” lo rimproverò Sebastian. “O questo o la bistecca enorme cruda che Rich ha insistito tanto per spiattellarti sulla faccia. Decidi.” Disse più dolcemente.

Sebastian lo guardò terrorizzato. Erano stati dei brutti momenti. Che schifo.

“Che ingrato, avevo scelto quella bistecca con tanto amore.” Disse Richard.
 
“S-scelgo il panno umido sull’occhio, ma non serve che tu….lascia, faccio da solo…”
 
“Tieni giù quelle manacce e lasciami fare!” disse Jared,dandogli una sberla sulla mano.

Sebastian si ammutolì e lasciò che Jared eseguì quell’operazione.

“Questo è decisamente strano.” Disse Sebastian ridacchiando, sempre più imbarazzato.

Jared non lo ascoltò e continuò con la sua operazione, tutto serio e concentrato. Aveva delle mani molto delicate e attente. Cominciava a rendersi conto perché Jensen avesse perso la testa per lui.

“Guarda che se arriva ora qui Jensen e ci vede così, finisce di spaccarmi la faccia.” Disse Sebastian un po’ impaurito, provando a ribellarsi ancora ma Jared con tono ferreo gli disse:

“La vuoi piantare di fare il bambino?”

Sebastian si zittì di nuovo e lasciò continuare Jared. Lo osservò meglio, Jared non si sentiva in imbarazzo e il suo comportamento non era malizioso, ma genuino, puro. Lui era così tanto innamorato di Jensen che non aveva malizia con gli altri uomini.

Cominciò a provare un po’ di vergogna per quello che aveva scatenato poco prima.



Jared si alzò finalmente e andò a risciacquare il panno.

“Jared, non che non…non apprezzi, ma forse dovresti….dovresti stare con Jensen. in fondo è colpa mia se è successo tutto questo.”

Jared si voltò sorridendo. “Jensen sta meglio ora e poi se proprio vogliamo dirla tutta, la colpa è mia.”

Sebastian rimase esterrefatto, con la bocca semi aperta. Si era preparato un discorso da fare a Jared, dicendo che lui – Sebastian – non aveva colpe ed era stato Jensen ad aggredirlo in malo modo, ma ora Jared gli stava smontando e capovolgendo tutto.

“Cos…no, no, Jared, la colpa è mia….Jensen ti ha raccontato quello che è successo?”

“Sì, me l’ha raccontato…” disse Jared.

Sebastian aspettò che Jared disse altro, ma il giovane non lo fece e allora Sebastian si fece coraggio.

“Jared, mi dispiace…di aver scatenato tutto questo. Se avessi pensato che si sarebbe sollevato tutto questo gran casino, avrei evitato sicuramente. Non credevo che sarebbe successo tutto questo per…una battuta. Era uno scherzo. Solo uno scherzo. Lo giuro. Stavo scherzando. Non dicevo sul serio.”

Jared sorrise, facendo una smorfia incredula, ma senza rancore. Sebastian sapeva che in realtà non era per niente uno scherzo, lui parlava seriamente, ma la sua filosofia di vita era difficile da spiegare e non pensava che Jared avrebbe potuto capire, quindi quella era la strada più facile per fare pace e amici come prima. O forse no?

“Sebastian…io…prima ho spiegato a Jensen perché me l’ero presa così tanto. Non sono uno schizzato, credimi. Non ho mai avuto reazioni permalose così. Ora voglio spiegare anche a te quello che ho spiegato a Jensen."

Sebastian era tutto orecchi.

“ Vedi…so che sembra una frase da nulla al giorno d’oggi, una frase cui tutti si nascondono oggigiorno per giustificare qualsiasi cosa, ma io la dico lo stesso perché so che è vera. Jensen è per me…non posso dire il primo amore, ma il primo vero  amore, sì. Prima di lui ho avuto cottarelle senza importanza, ma lui è il primo che mi ha fatto comprendere davvero cosa significhi amare veramente, ma veramente, con tutti gli annessi e connessi, le palpitazioni, i baci, il romanticismo…non è certo una cosa che capita spesso al giorno d’oggi…”

Sebastian annuì, rapito dalle sue parole.

“Quando ho sentito i vostri…il tuo discorso…ho sentito il mio mondo crollare in mille pezzi, non perché temevo che Jensen potesse tradirmi davvero…ma perché nella mia mente è scattata tutta una serie di possibilità…la possibilità che Jensen possa anche stufarsi di me o cercare svago e divertimento altrove. Era già qualcosa che mi terrorizzava, ma finora gli ho sempre impedito di prendere davvero forma…quando vi ho sentiti parlare però…mi dispiace di aver reagito così, ma a una simile eventualità…che qualcun altro possa…toccarlo…o baciarlo…o altro…vado fuori di testa…sono andato fuori di testa.”

Sebastian non sapeva cosa dire.

“Non mi è mai capitato di amare in maniera così forte e la mia reazione è stata esagerata, direttamente proporzionale all’amore che io provo per lui, ma pur sempre esagerata, quindi per questo ti chiedo scusa, come l’ho chiesto a lui.”

“Jared…io…tu non devi chiedermi scusa…” disse Sebastian toccato.

“No, invece devo, Sebastian. Ho capito che tutto derivava da un’insicurezza mia. La sensazione di non essere abbastanza, la paura di essere troppo poco per lui e che lui potesse stufarsi di me, che mi reputasse noioso. Ho sbagliato a lasciare che le mie insicurezze scaturissero in aggressività, non solo contro di me, ma contro gli altri!”

Sebastian era scioccato e inebetito. Jared, un ragazzo che aveva appena dimostrato quanto fosse meraviglioso e speciale, temeva dentro di sé, di essere troppo poco.

Forse furono le parole di Jared, a far aprire anche a Sebastian, il cuore, per la prima volta.

“Mi…mi sembra davvero incredibile che tu abbia queste insicurezze, Jar. Il solo fatto di come tu mi stia trattando e le parole che hai detto, dimostrano quanto in realtà speciale tu sia e che in realtà la pochezza sta solo nelle stupidaggini che tu hai pensato.”

Jared sorrise, prendendolo per un complimento.

“Anche io devo chiederti scusa. Ti ho mentito.”

Jared lo guardò serio.

“In realtà non è vero che io scherzavo, io parlavo sul serio.”

Jared distolse lo sguardo. Sebastian non credeva che lo avrebbe aggredito ma ci teneva a che Jared capisse davvero quello che voleva dire.

“Per me non è facile parlare sinceramente ma voglio essere sicuro che tu capisca e che non fraintenda niente, perché la mia non è stata cattiveria, io non volevo farti del male.”

“Lo so, Sebastian…”

“Vedi, io non ti conoscevo. Ti conoscevo solo per sentito dire, come il fidanzato di Jensen. Non so se tu lo sai, ma tra di noi, intendo gli uomini, ma soprattutto gli uomini come noi a cui piacciono altri uomini, non siamo propriamente…fedeli..

Jared stette zitto.

“Non sto dicendo che è giusto che lo sia…ma è solo…uno stile di vita, capisci? Conosco pochissimi di noi che credono nell’amore monogamo o nell’amore romantico in generale e anche i pochi fidanzati che ho conosciuto, che sembravano a prima vista innamorati persi, alla fine non erano fedeli. Altri addirittura facevano orge insieme con altri ragazzi…”

“Seb…”

“Questo fa un po’ perdere di vista il valore della fedeltà. Arrivi a credere che non è nulla di che. È solo una regola come un’altra, anche un po’ stupida, se vogliamo. Sapevo che tra di voi era una cosa seria, un impegno insomma. Non credevo che fosse amore però, di quelli profondi. Non pensavo di dire nulla di cattivo. A dire la verità non pensavo neanche che fosse una cosa tanto grave che Jensen andasse con altri…”

“Seb, perché mi stai dicendo questo?” gli chiese Jared.

Sebastian lo guardò serio.

“Perché non sono mai stato tanto sincero in vita mia, ma la tua genuinità e dolcezza sincera è talmente disarmante per me, perché non ne sono abituato e davanti a tanta disarmante integrità e accozzaglia di valori, non posso fare a meno che essere sincero. Voglio farlo, perché te lo meriti e perché – e questa non è una cosa che dico spesso – ho capito di essermi sbagliato. Esiste ancora l’amore vero e tu e Jensen ne siete un esempio. Ora dopo averti ascoltato e conosciuto, mi sembra impossibile avere detto quello che ho detto a Jensen. Dopo averti ascoltato, capisco perché Jensen ci tiene tanto a te.”

Jared si sentì commosso e lottò per non far uscire fuori le lacrime dagli occhi.

“Forse però a cominciare quella rissa è stato un po’ precipitoso.”

“Oh, niente affatto, Jared. Anzi, io sono contento che l’abbia fatto.” Disse Sebastian. Questa volta fu il suo turno di sorprendere Jared.

“Cosa? Sei contento di esser stato picchiato?” chiese incredulo.

Sebastian rise e annuì.

“Sì, perché – e questa è un’altra mia risposta tra le più sincere ma non abituartici  - ti dico senza vergogna, che, se Jensen non mi avesse dato quei pugni, io non avrei mai cambiato idea, non avrei mai cambiato il mio pensiero su di voi come coppia.”

Jared lo guardò stranito e Sebastian aggiunse:

“Scusa, Jared, ma che razza di uomo sarebbe, uno che facesse finta di niente, con l’uomo che l’ha fatto litigare e poi lasciare con il suo ragazzo? Se al bar poche ore prima, non mi avesse affrontato in quel modo, l’avrei giudicato un uomo che non valeva niente e lo stesso avrei pensato della vostra relazione.”

Jared si sentiva più felice che mai a quelle parole.

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Capitolo 9
*** Sto bene finchè riesco a vedere il sorriso di Jensen ***





Era una bella giornata di sole del giorno dopo e Jared stava preparando da mangiare. Sebastian si sarebbe fermato a pranzo da loro.

In quel momento, Sebastian e Jensen erano nella veranda spaziosa della casa, a conversare tranquillamente e con l’animo sereno, dopo tanta rabbia.

“Quindi, tu e Jared avete chiarito, prima che lo facessimo io e te.” Disse Jensen, mimando lui e Sebastian, ridendo.

Sebastian prese a ridere a sua volta. Non poteva farne a meno.

Quando smisero entrambi di ridere, Sebastian parlò seriamente e con un tono stranamente solenne.

“È davvero…non voglio dire un ragazzo d’oro, perché l’oro è ritenuto prezioso, ma è freddo. No, Jared è davvero prezioso, dentro. Un ragazzo davvero dolcissimo. Mi ha parlato con il cuore in mano e mi ha  perdonato, nonostante avessi fatto a pugni con il suo ragazzo.”

“Cosa? Chi è il suo ragazzo? dimmi chi è e lo prendo a pugni!” disse Jensen.

Sebastian lo guardò perplesso e Jensen rise di nuovo.

“Scemo.” Commentò Sebastian.

“ Grazie Seb. Per quello che hai detto e hai ragione.." disse dolcemente, poi tornò ironico. "E comunque io ho preso a pugni te.” Disse Jensen.

“Non vorrai ricominciare?”

“No, no, per carità! Poi chi lo sente il mio dolcissimo ragazzo.”

Sebastian notò come Jensen ha chiamato Jared e glielo disse.

“L’hai chiamato il tuo ragazzo.”

“Ovvio, perché lo è!” disse Jensen.

“Stai insieme a lui da due anni, Jens!”

Jensen annuì, sorridendo, orgoglioso. “Quindi?”

“Niente, è che solitamente le persone che stanno insieme con qualcuno da così tanto tempo dicono di essere fidanzate. So che è un termine un po’ antico e non voglio fare proprio io quello antico perché non mi si addice ma…”

“Ma lo stai facendo.” Rise ancora Jensen.

“Touchè. Ma..” continuò Sebastian. “Dire ancora il mio ragazzo suona un po’ ancora…adolescenziale, no?” disse Sebastian prendendolo in giro.

Jensen sorrise. Un sorriso dolcissimo gli permeava il viso.

“Già….beh, vedi Sebastian, al contrario dei timori del mio dolcissimo ragazzo, io non ho mai pensato al nostro rapporto come a…una prigione…viviamo insieme e nonostante questo, è come stare sulle nuvole. Anche i battibecchi più stupidi, tipo lasciare il tappo del dentifricio aperto o una tazzina sporca in cucina per distrazione, non sono fonte di stress, ma sono…perfetti…ed è la prima volta che mi capita di pensarlo. La prima volta che non vedo una convivenza come una prigione, perché è lui. Credo sia questo l’amore vero. Quando vivi appiccicato, ma non ti manca l’aria. Jared non è…un fidanzato. È molto di più. È il ragazzo che io ho scelto. È il mio ragazzo.”

“Accidenti, Jensen…” disse Sebastian impressionato.

“Già…”

“Devo chiedere scusa anche a te, se avessi immaginato che il vostro rapporto fosse tanto profondo, non avrei mai…non sarei stato mai tanto superficiale…”

“No, no, Sebastian, basta così, non copriamoci più il capo di cenere. Ho parlato anche con Jared, sai? Tutto questo è servito anche a noi due, per acquisire maggiore consapevolezza. Ci amiamo, ma in maniera talmente intensa che a volte prendiamo tutto un po’ troppo seriamente. Dobbiamo fidarci di più di quello che siamo, senza reagire con ira per una battuta o una frase detta con rabbia…anche io ho sbagliato, ti ho preso a pugni perché Jared mi ha detto, per rabbia, che mi lasciava. Sono stato troppo istintivo.”

“Jensen, adesso piantala di scusarti o ti prendo a pugni di nuovo. L’ho detto anche a Jared. Se non mi avessi preso a pugni, avrei pensato che fossi un uomo che non valeva niente. Hai fatto bene a difendere il tuo rapporto con Jared. Anche se..avresti potuto picchiare meno forte.” Disse Sebastian.

Jensen riprese a ridere e Sebastian con lui.

In quel momento uscì Jared a portare i piatti per mangiare in veranda.

“Vado via di nuovo subito, così voi ritrovati amici, potrete continuare a dirvi i vostri più intimi segreti.” Disse Jared, senza riuscire a nascondere un sorriso. Amava la risata di Jensen. Pensava che Jensen aveva la miglior risata. Amava sentirlo ridere. Quando gli chiedevano come stava, lui rispondeva a volte che, starà bene finchè vedrà il sorriso di Jensen.

Jensen e Jared non si risentirono. Capivano che ormai era tutto un gioco di frecciatine benevole.

Poi lo sguardo di Jensen si soffermò sul sedere di Jared.

“Jensen, cosa fai?” chiese Jared, un po’ imbarazzato.

“Io…niente…stavo solo guardando che hai davvero dei bei jeans oggi.” Disse Jensen con fare innocente.

Jared gli rivolse una smorfia, ma rientrò subito dentro, prima di prendere fuoco.
 

Non fece molti passi dentro casa, che si bloccò sentendo Sebastian dire:

“Gli stavi guardando il culo.”

“Ha un bel culo.” Rispose Jensen.

Jared divenne di tutte le sfumature di rosso e cercò di distanziare i passi da loro.

Si sentiva Sebastian ridere.

“Che c’è? Guarda che il mio Jared è perfetto a 360 gradi.”

“Guarda che se ti sente, rimedi un occhio nero questa volta da lui.”

“Ma lo sa anche lui!” protestò Jensen.
 
Jared corse in cucina, cercando di salvarsi da quei due.

Cominciò a ridere anche lui, mentre girava la pasta, anche se era di tutte le sfumature di rosso e viola ormai e aveva un gran caldo in faccia.

“ Quindi a letto fate scintille?” chiedeva incessantemente Sebastian.

“ Scintille? Il letto prende fuoco!” rispose Jensen.

Jared si mise una mano sulla bocca. Jensen era così spudorato! Anche se in realtà non gli dispiaceva la cosa. E dire che temeva di non riuscire a soddisfarlo appieno…e invece…ehm…in verità, si era già accorto delle grida di Jensen mentre facevano l’amore, ma…

“Hai capito i nutrizionisti….” Commentò Sebastian. Forse si sarebbe cercato anche lui un nutrizionista.

Intanto Jared alla menzione del nutrizionista, aveva alzato lo stereo a tutto volume.

“Che succede di là? È il terremoto?” chiese Sebastian.

“No. È Jared. Credo ci abbia sentiti.” Disse Jensen, un po’ sorpreso, ma poi assunse un’espressione felice. Forse finalmente Jared si era convinto che le sue erano sciocche paure.

“Jensen? Ma non hai paura?” chiese Sebastian.

“NO. Anzi, adesso vado a farmi perdonare!” disse Jensen, correndo di nuovo dal suo amato.

A farsi perdonare a suon di baci.
 

















Note dell'autrice: 

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La frase: "Sto bene finchè riesco a vedere il sorriso di Jensen" è realissima. Io sono ancora stupita dalla dolcezza di questa frase <3

per il resto spero vi sia piaciuto il chiarimento e non vi abbia deluso ^^

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Capitolo 10
*** Siamo quello che mangiamo, quindi, scegliamo di essere quello che scegliamo di mangiare! ***


“Così…tutto è bene quel che finisce bene!!” disse Jim alla fine.

“Io non ho ben capito però dove siete finiti tu e Jeffrey.” Disse Misha.

Richard rise. “Oh, beh, noi dopo ce ne siamo andati, ma Jared mi ha poi raccontato l’epilogo.”

“ Jared che si mette a raccontare particolari piccanti a te?” chiese Jim.

“ Siamo tutti un po’ pettegoli in questo gruppo, in fondo!!” disse Richard ridendo.

“Quindi, hanno fatto pace davvero, alla fine?” chiese Rob, stralunato.

“Sì, ma è meglio non mettersi tra i j2. L’esempio di Seb è stato significativo. Quei due si amano come pazzi!” disse ancora Richard.
 
 
 
 
*

Mesi dopo, Jared e Jensen erano ospiti da Jim, che aveva invitato anche Jeffrey, Richard, Misha, Sebastian e Rob.

Durante il pranzo, Jared si mise a disquisire sui principi dell’alimentazione e su come questa fosse molto importante anche per prevenire e in alcuni casi, perfino curare le malattie degenerative.

“Voi dovete capire che l’alimentazione svolge un ruolo più importante di quello che possiamo pensare nella nostra vita e se non stiamo attenti a cosa mangiamo, perfino distruttiva.” Disse Jared.

Tutti lo guardarono un po’ scettici.

“Beh, se non credete a me, chiedete a quel scienziato tedesco Otto Heinrich Warburg. Ha ricevuto perfino un premio nobel per la scoperta sulla causa primaria del cancro!” disse Jared.

“E sarebbe?” chiesero tutti, sbalorditi e increduli.

“La causa…” continuò Jared, prendendo un altro boccone di riso. “è in quello che mangi. Una cattiva alimentazione, genera acidità nell’organismo e un ambiente acido è un ambiente senza ossigeno. Le cellule sane non possono sopravvivere senza ossigeno e per riuscire a farlo, cioè per riuscire a sopravvivere, l’unica scappatoia che hanno, è trasformarsi in cellule tumorali. Il cancro è niente di più che un sistema delle cellule per riuscire a sopravvivere, anche se poi alla fine il cancro si chiama così proprio perché è il corpo che mangia sé stesso.”

“Ma..è terribile…e come si può fare per riuscire a scappare a questa maledizione?” chiese Rob spaventato.

“Mangiare sano.” Disse Jared. “So che sembra una frase banale da dire, ma è così. Un’alimentazione sana, condita da un buon esercizio fisico, dà ossigeno al corpo e non crea un ambiente acido. Non date retta a chi dice che è solo questione di fortuna o sfortuna…e che non c’entra niente una vita sana. Se le tue cellule respirano ossigeno, non ti può venire il cancro. Purtroppo tutti siamo molto abituati ad avere una vita disordinata e ci prendiamo poca cura di noi stessi…l’ideale comunque, sarebbe quella di evitare cibi che ti portano molta acidità, come tanti dolci, caffè, tabacco e i cibi più raffinati e prediligere i cibi alcalini che danno ossigeno alle cellule, come la frutta, la verdura, i cetrioli, pomodori, lattuga, sedano…il limone e il miele sono molto alcalini e anche l’aloe fa molto bene. L’esercizio fisico ossigena tutto il corpo.”

“Ci sono state molte testimonianze di madri che sono riuscite a curare i loro bambini affetti da malattie neurologiche, cambiando loro l’alimentazione. Molti sono guariti addirittura. L’alimentazione intacca anche il sistema nervoso. Chiaramente se mangi sano, sei meno stressato, meno nervoso e il tuo corpo sta meglio, non si ammala e in alcuni casi guarisce. Naturalmente in casi di malattie gravi non bisogna rifiutare la medicina tradizionale…ma se si possono scegliere vie meno invasive…” disse Jensen.

Erano tutti scioccati, soprattutto dall’intervento di Jensen.

“Ma ha contagiato anche te, ora?” lo prese in giro Richard.

Si misero tutti a ridere, compreso Jared, ma Jensen questa volta disse:

“Lo so, è molto divertente, ma…Jared, vuoi spiegare tu perché hai tanto a cuore questa vicenda del benessere psicofisico? Questo è meno divertente.” Disse.

“Jensen, non è il caso…” disse Jared.

“Io credo invece di sì, J…pensiamo sempre tutti di essere invincibili, indistruttibili…fino a che non capita a noi. Forza.” Lo spronò con dolcezza.

Jared allora con timidezza si fece avanti.

“Allora…io…ecco…dovete sapere che io quand’ero adolescente, mangiavo un sacco di schifezze. Le mie preferite erano le barrette di cioccolata che compravo al supermercato e poi mi divertivo a mettere nel microonde perché adoravo il cioccolato fuso e soprattutto caldo.”

Rimasero tutti scioccati da questa dichiarazione. Jared, il nutrizionista e salutista per eccellenza che scaldava cioccolato nel microonde?

“Ma non è tutto. Andavo pazzo per la pasta al formaggio, spesso scioglievo formaggio sulla pasta e sottilette…le mettevo dappertutto. Sulla carne, nella pasta…nei panini! Per non parlare di quando mi capitava la fame nervosa…potevo mangiarmi quasi tutta la pasta che c’era nella pentola e poi le sentivo dai miei genitori. Adoravo la maionese nei panini e le brioches. Mi facevo la zuppa dei biscotti nel latte.”

“E stavi sempre bene?” chiese Misha scioccato.

“Sì, o almeno credevo di stare bene. Mi sentivo immortale. Cioè cavolo, potevo mangiare tutto quello che volevo e non ne risentivo! Poi…ho cominciato ad avere qualche disturbo solitario…qua e là, fino a stare sempre più male. Naturalmente non potevo immaginare fosse tutto a causa della cattiva alimentazione. Nessuno di noi lo crede mai. Ci ho messo tanto tempo a decidermi di cambiare abitudini, è stato un trauma per me all’inizio, ma quando poi mi sono accorto esattamente di quali cibi mi facevano male, facendo attenti esami e test di intolleranze e allergie, ho cominciato ad evitarli e a cambiare registro. Con il tempo non diventa neanche più un sacrificio, perché quando ti rendi conto e realizzi davvero che certe cose ti fanno male, ti passa proprio l’ingordigia che hai avuto per essi. Io sono stato molto male…disturbi seri allo stomaco e tutto perché da adolescente mi rimpinzavo. Per questo poi ho cominciato a informarmi su tutte queste cose…so che a volte sembro un po’ ossessivo ma…” disse Jared imbarazzato.

Jensen gli mise una mano sulla spalla.

“Non sei ossessivo, Jared, sei fenomenale e sei fantastico. Pochi hanno avuto la forza che hai avuto te. Non è semplice per un goloso così, cambiare del tutto regime alimentare. Hai avuto una grande forza e dimostri una grande generosità, verso di me e verso un sacco di persone a raccontare tutto questo.”

Jared si commosse e i suoi occhi divennero lucidi. I j2 si scambiarono un dolce bacio e tutti applaudirono.

“Spero davvero che questo che Jared abbia raccontato, possa servire..” disse Jensen.

Sebastian abbracciò Richard e disse:

“Puoi scommetterci, Jensen, anzi, per farmi perdonare ancora una volta, di aver causato il vostro litigio, mesi fa…ti dico che io e Richard ci preoccuperemo di diffondere il verbo a chiunque incontriamo!”

“Aspetta, perché anche io?”

E risero di nuovo tutti di cuore.

“Grazie ragazzi.” Disse Jared.

Ecco che allora chiesero a Jensen maggiori informazioni su cosa mangiavano loro e Jensen rispose:

“Non facciamo una vita di privazioni ovviamente.” Rise. “Comunque abbiamo una tabella, in cui abbiamo annotati tutto quello che vorremmo mangiare e gli sgarri che ci concediamo di tanto in tanto. Il tofu è altamente proteico, ve lo consiglio…il cappuccino decaffeinato di soia fa bene ed è molto dolce stranamente, ma non fa male, perché è privo sia di lattosio che di caffeina. Questo è un altro degli errori che facciamo tutti. Li facevo anche io. Pensiamo automaticamente che biologico uguale a schifoso, ma non è così. Non sempre. Spesso le cose più genuine sono davvero le più buone e non è una frase fatta.” Concluse Jensen.

“Ok, Jensen, ci hai convinti, ora facci un altro giro di insalata con questi pomodorini fantastici che hai raccolto direttamente dal vostro orto!” lo spronò Sebastian e tutti scoppiarono a ridere di nuovo.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Note dell'autrice: 

Allora, ragazzi... xd spero non vi siate annoiati con tutti questi discorsi ahhah xd

Comincio nel dirvi che quello che ho scritto è tutto vero :)) Davvero questo scienziato ha preso un premio nobel per queste sue dichiarazioni, le solite malelingue sostengono sia una balla, ma non credeteci :))) e le correlazioni tra cibo - salute - mente - malattie sembrano sempre più confermate ^^ So che ad alcuni di voi non importerà tutta questa cosa della vita sana, ma credo che ci sono anche tante persone invece, che avendo problemi di salute, potrebbero trovare interessanti alcune frasi e potrebbero decidere di provare a vedere se mangiando meglio, tanti loro piccoli o gravi disturbi potrebbero attenuarsi fino anche a scomparire ^^ 

Confesso che la storia di cui parla Jared, è completaqmente la mia storia...infatti è per questo che batto tanto su questo punto. Ho sempre avuto un pò di problemi di stomaco ma solo di recente mi sto impegnando a modificare la mia alimentazione..credetemi, avere mal di pancia per quasi ogni cosa che mangi, non è bello xd se avessi saputo prima, avrei provveduto molto prima a modificare la mia alimentazione xd

io spero davvero che questo capitolo e questa storia possa aiutare diverse persone che hanno problemi di stomaco o anche altri di salute...davvero, credetemi, è molto importante :))

Se digitate su google su cibi alcalini vi compaiono diversi link e liste su cui potete informarvi, se magari io con il mio piccolo riassunto, non mi sono spiegata molto bene o anche solo se volete verificae quello che ho detto ^^

E mi raccomando, prendetevi sempre cura di voi. è importante!! :) Già la vita è piena di fastidi, cerchiamo almeno di stare bene fisicamente :))

E dopo questa massima, vi saluto, dicendo che ci sarà ancora un ultimo capitolo...perchè dopo il rimbrotto , ci vuol un pò di passione no??? :)))

Baci baci <333333333

   

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Capitolo 11
*** L'estasi! ***


“Mmmm…”

“ Così. Vai….” Lo spronò Jared.

Jensen sentì una fitta di eccitazione in più a quelle parole. Stava preparando Jared con le sue dita, mettendoci tutto il tempo possibile, anche perché gli piaceva come si muoveva Jared, le facce di infinito piacere che faceva, quando lo toccava in quel punto. Amava vederlo eccitarsi quando lo toccava, soprattutto per lui.

“Così, Jensen.” disse Jared, inarcandosi, quando Jensen infilò un altro dito.

“Sì.” Disse Jared, muovendosi ancora un po’ sulle sue gambe.

Entrambi avvertirono scariche di eccitazione invadere i loro corpi.

Jensen non ce la faceva più. Erano eccitati entrambi e sentire i loro corpi nudi cozzare tra di loro, entrambi così tesi dall’eccitazione, era troppo.

“Jared…” disse Jensen, smettendo di prepararlo e cominciando ad accarezzare i suoi fianchi, risalendo dal basso verso l'alto.

Jared chiuse gli occhi davanti alle sue carezze. Amava le carezze di Jensen e le sue mani.  Dondolò i fianchi in avanti in modo lascivo e sensuale.

Jensen gemette. Lo voleva dentro di lui. Subito.

“Cazzo….ti voglio…dentro di me…” disse Jensen, avvicinandolo di più a lui.

Il corpo di Jensen reagì ancora più profondamente quando riconobbe le gambe di Jared infilarsi attorno alle sue.

Ogni volta che Jared gli era così vicino, il suo corpo reagiva immediatamente.

“AHHHH.” Gemettero entrambi, quando Jared andò incontro al membro di Jensen, facendolo entrare dentro di lui.

Per Jared era la stessa estasi, soprattutto era un’estasi vedere Jensen che lo desiderava così tanto.

“AH…..AH…” gemeva Jensen, mentre lentamente si spingeva dentro Jared, mentre Jared stesso ruotava i fianchi per farlo spingere ancora più a fondo.

Jared chiuse gli occhi. Anche quello gli piaceva. Portarlo al limite. Ora che sapeva l’effetto che faceva a Jensen, gli piaceva approfittarne. Sentirlo gemere sotto il suo corpo e sapere che quei gemiti erano tutti per lui. Lo appagava.

“AH…AH…” gemeva Jensen, mentre Jared faceva su e giù con i fianchi, spingendosi con le mani sul torace di Jensen. Era Jensen che lo penetrava, ma…in quel momento l’attivo sembrava Jared..o almeno, non si distingueva più chi era l’attivo tra loro due!!

“Più in profondità….!!” Disse Jared eccitato.

“Fino alla fine…Jay…!” annaspava Jensen, una frase che era sia erotica sia una dolce e struggente promessa.

Arrivarono all’orgasmo insieme. Un orgasmo che li fece gridare di piacere entrambi.

Jared si sdraiò accanto a Jensen e per un po’ nessuno dei due parlò. Stavano recuperando le forze…

Dopo pochi minuti, Jared, accarezzandogli la spalla dolcemente, gli disse:

“La prossima volta…divano!” disse seducente.

Jensen fece un sorriso entusiasta. “Posizioni?”

“Tu sotto, io sopra. Tu prendi me.” gli disse all’orecchio.

Era quello che gli piaceva di Jared. Anche nelle situazioni più porno che potessero esserci tra loro due, non perdeva mai la sua eleganza, la sua dolcezza. Non era mai volgare.

“Non vedo l’ora, piccolo. Tu sì che ti prendi cura del mio corpo, in ogni senso possibile!” gli disse dolcemente.

“Come me, nessuno mai…” disse Jared.

“No, nessuno. Ti amo così tanto Jay.”

“Ti amo tanto anch’io, Jensen.” disse Jared e dicendo così i due finirono di nuovo abbracciati., perché i j2 non possono stare troppo tempo distanti!!

















 Note dell'autrice: 

Ciaoooooo!! Allora!!! Vi dico solo che ho dovuto cambiare rating alla storia!! ahhah giallo non andava più bene!!! Non mi è mai capitato di dover cambiare il rating a una storia per un solo capitolo ahhahahh

so che non vi aspettavate un capitolo così alla fine, ma...dopo tanto salutismo, ci vuole un pò di passion no? :p

Devo confessare che mi è piaciuto scrivere questa storia e questo capitolo, ANCHE SE confesso che un pò ci sono rimasta male nel corso della storia, perchè ho visto che non ha scatenato ltanto entusiasmo, infatti sono stata un pò altalenante negli aggiornamenti anche per questo...non so, forse è colpa mia, che ho messo cose salutiste che non interessano, forse la trama..o gli au che più di tanto non piacciono...ma...bo xd 

comunque a me è piaciuta scriverla...anche perchè diciamoci la verità, è sempre bello vedere i j2 che si amano <333

e niente, spero che questa storia un pò vi sia piaciuta comunque <333333333

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