Due settimane con i De Noir

di lella_01
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Vedremo, per ora rabbia ***
Capitolo 2: *** Zitella ***
Capitolo 3: *** Comportamenti strani, gelosie e baci ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***



Capitolo 1
*** Vedremo, per ora rabbia ***


Maria aveva salvato la valle ormai due mesi fa, ed adesso la nostra eroina era su tutte le furie. Ciò che era successo era semplice, suo zio e Loveday si erano sposati e la signorina Heliotrope e Digweed anche, e fin qui nessun problema tranne, forse, per Digweed perchè nessuno sapeva come facesse con Heliotrope, sant'uomo. Il problema era che adesso tutti e quattro dovevano andare in luna di miele, come era giusto, ma non volevano lasciare Maria da sola "Non sono una bambina e poi c'è Marmaduke" aveva detto Maia quando affrontarono l'argomento, ma si sbagliava, Marmaduke sarebbe andato da dei parenti e sarebbe partito proprio nei giorni delle lune di miele. A quel punto aveva proposto di rimanere da sola "Non sono piccola e poi c'è Wrolf a proteggermi" aveva ribadito Maria con ardore, ma niente aveva smosso suo zio Benjamin che aveva proposto di non partire, ma Maria non voleva recare un così grande dispicere a Loveday che, anche se non lo dava a vedere ci teneva, e non voleva darlo neanche alla Heliotrope che invece lo mostrava benissimo quanto ci tenesse, e soprattutto non voleva che Marmaduke non andasse dai suoi parenti a causa sua " Non permetto che ci rinunciate" disse a tutti. Così dopo un po' di discussioni a Loveday era venuta un' idea, che non andò subito a genio a tutti, ma che si dimostrò essere l'unica soluzione.
Maria sarebbe andata a vivere dai De Noir per due settimane.
E chissà cosa succederà. 
Forse... ci sarà qualcosa di interessante.
Per ora Maria era ancora molto arrabbiata e scontenta.

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Capitolo 2
*** Zitella ***


Quel giorno Maria si svegliò con una sola consapevolezza. Le due settimane con i De Noir, sarebbero iniziate di lì a poche ore. Maria non era completamente arrabbiata, ma una parte di lei lo voleva assere. Cioè, lo era ma una parte di lei era felice, non felice felice, un felice emozionata. I De Noir significavano Robin, e la parte di lei che era emozionata a quel nome si emozionò ancora di più. Robin e Maria si vedevano abbastanza spesso, quando lei cavalcava nella foresta con la sua cavallina, lui era sempre lì, come se non aspettasse che lei. Se Maria avesse saputo che era veramente così, sarebbe diventata rossa fino all'attaccatura dei capelli, e Robin non lo avrebbe ammesso neanche sotto tortura. Maria si riscosse dai suoi pensieri, e si preparò velocemente, per poi scendere a fare colazione. Non dovette scegliere, come al solito, quale vestito mettersi, perchè molti erano nella valigia che si era preparata. Tutti dicevano che aveva esagerato a portare con se tanti vestiti, tutti tranne Heliotrope, Maria dal canto suo si era difesa con un "Sono due settimane, volete che giri nuda per il castello dei De Noir?!" Suo zio Benjamin era sbiancato a quell'affermazione e aveva biascicato un "Ha ragione, meglio che avanzino. Non fatemici pensare?!" Loveday era scoppiata a ridere e aveva trascinato tutti con se, Loveday sapeva che Benjamin era geloso di Maria e per lei era una cosa dolce. Per Maria, invece, era un'inferno, non solo la Heliotrope era molto apprensiva, adesso ci si metteva anche Benjamin, Maria si vedeva zitella con cinquanta gatti e rabbrividiva sempre al pensiero, e alle torture che avrebbero dovuto subire i suoi corteggiatori, quando ci sarebbero stati. La colazione fu lenta, e nessuno si voleva alzare da quel tavolo, alzarsi significava salutare e tutti volevano rimanere insieme il più possibile, sapevano che non potevano e non volevano eliminarlo, ma ritardarlo era possibile. Dopo un po' di tempo, passato tra inutili chiacchiere, solo per passare tempo Marmaduke si alzò, salutò tutti in particolare Maria sussurrandole all'orecchio "Tutti ti diranno di stare attenta, io, mia cara Maria, ultima principessa della luna, ti dico di farti valere" Maria gli sorrise e Marmaduke andò via. Notando, poi, che si stava facendo tardi tutti si apprestarono ad andar dai De Noir, Maria rimase sorpresa del fatto che l'avrebbero accompagnata, sapeva che nessuno aveva piacere di andare in quel castello, ma per lei lo stavano facendo, gli era grata. Tutti le dissero, quando lo fece notare, che lei si stava sacrificando per loro e accompagnarla era il minimo che potessero fare. Maria fu felice e si dimenticò per tutto il viaggio dove stesse andando, ma quando giunse lì davanti se lo ricordò, il castello dei De Noir si ergeva cupo davanti a lei, ma era vivo la gente i bambini, vivevano lì, era più movimentato della dimora dei Merryweater, ma sembrava più triste, più cupo. Con questi pensieri Maria si avviò all'interno scortata dai suoi accompagnatori e da una guardia che si era offerta di far strada, anche se Loveday aveva detto che non serviva. Arrivarono nella sala dove c'era ancora chi stava mangiando ai lunghi tavoli che si trovavano in tutta la sala, Maria si ricordava l'ultima volta cos'era successo e non voleva finire ancora in cella. Quando si avvicinarono al padrone di casa Coeur De Noir li salutò tutti, chi con calore, per quanto calore si possa chiamare il suo, chi solo perchè era presente. Parlarono tutti insieme per un po' Benjamin stava parlando da almeno mezz'ora di Maria e anche Miss Heliotrope ci metteva del suo, poi arrivò Robin con il suo gruppo di amici, Maria li salutò con un sorriso, e Robin rispose subito al sorriso di lei con un'altro, facendo imporporare le guance di lei. Il solo sorriso del ragazzo fece mettere in allerta Benjamin che gli fece un discorso della serie "La mia cara e dolce Maria è buona e casta, se la sfiori anche solo con un dito ti uccido, ragazzo tu sarai il responsabile per qualunque cosa le accada, quindi tieni d'occhio anche i tuoi amici. Io non scherzo, se la toccate vi uccido." Tutti ebbero reazioni diverse Loveday stava per scoppiare a forza di soffocare le risa, Coeur De Noir rise scompostamente e rumorosamente, Miss Heliotrope approvò con un cenno del capo, Digweed rimase in silenzio soffocando risolini, Robin sbiancò perchè Benjamin faceva paura, Maria invece sarebbe voluta sprofondare. Zitella a vita. Sarebbe stata zitella a vita. Ringrazio _Hel_ per aver commentato. Chiedo perdono, perchè questo non è un gran capitolo, giuro che cercherò di fare sempre meglio. Un bacio. Grazie per aver letto.

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Capitolo 3
*** Comportamenti strani, gelosie e baci ***


I primi sei giorni di Maria dai De Noir passarono più o meno piacevolmente per lei e per tutti. La ragazza fece amicizia con due ragazze Lina e Ally con la quale passava quasi tutto il giorno, a parte le poche ore che Robin le dedicava per passeggiare insieme. Ultimamente, però, Robin era più freddo con lei, e questo feriva Maria, soprattutto perchè il ragazzo si comportava così solo davanti alle persone, mentre se era solo con Maria era dolce e protettivo. La ragazza non capiva il comportamento di Robin, dettato da qualcosa che lei non sapeva, perciò anche le poche passeggiate che facevano finivano in liti, nelle quali i due, sembravano veramente al limite della sopportazione l'uno dell'altro. Maria, il giorno dopo una brutta litigata con Robin, decise di stare sola nel giardino dei De Noir a leggere, Ally e Lina avrebbero capito che voleva stare sola in quel momento, e stare con loro sarebbe stato troppo pesante per lei in quel momento. Aveva bisogno del silenzio e del conforto che le persone, anche se amiche, talvolta non possono dare. Si immerse nella sua lettura, fino a che non fu interrotta da un ragazzo che schiarendosi la voce aveva attirato la sua attenzione. Il ragazzo in questione, Maria doveva ammettere, non era niente male. Occhi azzurri, capelli biondi, sorriso strafottente e fisico statuario, okay, era molto bello. Maria rimase un momento incatata a guardarlo poi riprendendo il controllo del suo cervello lo guardò come per dire "Che vuoi? Perchè mi disturbi? Io stavo leggendo, sarà meglio tu abbia un buon motivo" il ragazzo afferrando al volo disse "Salve io sono Alexander, sto cercando Coeur De Noir, sapete dove si trova?" Maria allora rispose "Si, se volete vi posso accompagnare Alexander. Io sono Maria, piacere di conoscerla" e si sorrisero incamminadosi. Maria pensò che, visto era ora di pranzo, e lei era anche in ritardo ma quello era un altro conto, avrebbe potuto facilmente trovare Coeur De Noir a mangiare, quindi accompagnò Alexander alla sala da pranzo, purtroppo, quando arrivarono, il suo vestito si impigliò a un tavolo e stava per cadere, fortunatamente Alexander la prese in braccio e la trasportò davanti al tavolo dove erano seduti Coeur e Robin, sotto gli occhi di tutta la sala e in particolare di Robin il quale fissò il ragazzo con odio e a rincarare la dose, Maria non lo degnò di uno sguardo il contrario di quello che stava facendo con quel ragazzo, non gli piaceva già quel tipo. Maria, era imbarazzata, ringraziò e sorrise ad Alexander, e cercò di non guardare Robin perchè era ancora arrabbiata, ma averlo così vicino era sempre qualcosa a cui Maria teneva tanto, era inutile negarlo a se stessa, lei era innamorata di Robin, ma Robin non amava lei, lo sentiva, lo vedeva dai gesti del ragazzo, dai suoi comportamenti, dalle continue liti. Maria riprendendosi, disse a Coeur che il ragazzo lo cercava e Alexander spiegò che era il figlio di un amico di Coeur e che chiedeva ospitalità poichè stava svolgendo un viaggio e poi doveva trattare con Coeur riguardo qualcosa che Maria non capì perchè in quel momento i suoi occhi incontrarono quelli di Robin e il suo cervello andò in pappa, anche quello di Robin fece la stessa fine.Dopo poco, i due vennero riscossi dalle parole di Coeur che disse "A quanto vedo hai già fatto amicizia con la piccola Maria, lei starà qui con noi per un po' ancora, penso che lei potrà raccontarti la sua storia, molto particolare" e Alexander rispose "Sarò lieto e affascinato dal conoscere la storia di una tale bellezza, e se lei me lo permetterà sarò lieto di accompagnarla ad una passeggiata" Maria fu guardata con tre sguardi diversi contemporaneamente, quello del signor De Noir era indifferente, quello di Alexander era carico di speranza e superbia, quello di Robin era uno di quelli sguardi che vogliono dire "sono arrabbiato e se accetti la richiesta di quel cretino io lo sarò ancora di più" Maria però sapeva leggere gli avvertimenti e gli ignorava, e poi lei voleva vendetta per la lite, perciò accettò con piacere. Alle sue parole Robin la prese per un braccio e la trascinò fuori. Maria gli imprecò contro in modo poco gentile ma lui non si fermò trascinandosela dietro con forza. Arrivarono in giardino e Maria gli urlò contro "Ma che problema hai?!" "Io non ho nessun problema, sei tu quella che ne ha!" disse Robin con rabbia. "Ma che stai dicendo?! Ti sembra che sia stata io a trascinarti per tutto il palazzo come un indemoniata?! No!! Quello sei tu, quindi adesso dimmi che problema hai! Prima sei gentile, poi sei stronzo, ti arrabbi e io non capisco perchè. Spiegami che ti sta succedendo Robin. Ti prego!" replicò Maria, prima con rabbia poi con frustrazione e disperazione, quella che si era tenuta dentro cercando di capire cosa avesse Robin, cosa lei gli avesse fatto per farlo agire così. Robin si calmò e si sedette, doveva dire a Maria la verità, lui lo sapeva, così parlò "Mi dispiace Maria, per come mi sono comportato con te in questi giorni, è che i miei amici mi prendevano in giro, a causa tua, perchè sono legato a te. Mi dispiace perchè cercando di assecondare loro ho ferito te, che sei importante per me, Maria io... il fatto è che tu mi piaci, e quel ragazzo ci stava provando con te... e io... non lo so" Maria si sedette accanto a Robin e con un sorriso a trentadue denti e l'aria divertita disse "Eri geloso Robin?" "Non ero geloso" rispose piccato Robin. "A me sembra di sì" disse Maria perfida. "Okay, hai vinto principessa della luna, sono geloso e sono innamorato di te" rivelò Robin. "Robin" disse Maria seria, facendo preoccupare il ragazzo. "Dimmi Maria" disse con un filo di voce, da quanto era preoccupato. "Anche io sono innamorata di te e ti perdono, visto che mi hai chiesto scusa e hai ammesso di essere geloso" rispose Maria sorridendo dalla felicità e facendo ridere anche Robin, in uno di quei sorrisi solo per lei. Dopo un po' di tempo abbracciati in silenzio Robin posò le sue labbra su quelle di Maria, in un bacio dolce e casto, che fu l'inizio di tragedie, gelosie, litigi, amore, pianti e risate. Spazio dell'autrice Ringrazio di cuore verystar02 per aver recensito i capitoli precedenti. Questo capitolo fa schifo e mi dispiace, molti troveranno affrettato il fatto di mettere così tanto in un capitolo e soprattutto farli già baciare, lo so, ma sono in vena di romanticherie e ho la febbre, quindi questo è un capitolo delirio. In più si avvicina San Velentino, dobbiamo essere più romantici, soprattutto io che lo passerò sola con una coppa di gelato e un film, comunque delirio della febbre e di San Valentino a parte, spero che il capitolo sia passabile, prometto di fare sempre meglio, o almeno di provarci. Baci, grazie di aver letto.

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Il giorno seguente Maria era di buon umore, e non era l'unica. Tutti si chiedevano cosa fosse successo al giovane Robin per renderlo così felice. Il ragazzo,infatti, forse per la prima volta in vita sua, sembrava felice. Sfortunatamente per lui, non arebbe avuto quel sorriso ancora per molto. Dopo un'allegra colazione, Maria aveva concesso ad Alexander una passeggiata. Fortunatamente Robin era uscito con i suoi amici immediatante dopo la colazione, quando Maria non era ancora scesa a magiare. Evitando perciò di vedere la ragazza uscire con Alexander. 
"Giovane Maria, il signor De Noir mi ha accennato di una storia  molto interessante che vi convolge" disse il ragazzo biondo mentre erano immersi nel bosco " vorrei tanto sapere di cosa si tratta. Se volete raccontarla, io sarei lieto di udirla"
"Certamente" disse Maria, cominciando a raccontare la storia.
Passarono così l'inizio della mattinata. 
Nel frattempo Robin era tornato al castello e cercava Maria ovunque, non riuscendo a trovarla da nessuna parte. Quando incontrò le amiche di Maria, Lina e Ally, sperò che la ragazza fosse con loro. Ma di Maria non c'era traccia.
"Sapete dove si trova Maria?" chiese speranzoso il ragazzo, comincinando a temere pe l'incolumità di Maria.
"No, mi dispiace" rispose prontamente Ally, arrossendo.
"Io non so dove sia, ma so che questa mattina è andata a fare una passeggiata con il nuovo ragazzo... come si chiama?" disse Lina rivolgendosi prima a  Robin e poi a Ally
"A... A... qualcosa" rispose Ally cercando d ricordare il nome del giovane in vano. 
"Alexander" grugnì il giovane De Noir. Si voltò subito in direzione della foresta e cominciò a correre, non salutò o ringraziò Ally e Lina tanto era arrabiato, o per meglio dire geloso.
Maria stava ridendo di una battuta di Alexander quando Robin arrivò.
Gli occhi scuri del ragazzo, erano ancora più tenebrosi del solito, assomigliavano molto all'atmosfera che trasmetteva il castello dei De Noir. 
"Robin!" esclamò la ragazza correndogli in contro sorridente, ma Robin non la vedeva. Era accecato dalla gelosia. La scena che aveva visto gli aveva perforato il cuore come un proiettile. Aveva visto Maria ridere appoggiata al braccio di Alexander, ridere e sorridere. Aveva visto una persona che amava allontanarsi da lui. Come Loveday, come sua madre. Non avrebbe mai potuto pensare di perdere Maria. Sapeva perfettamente che non avrebbe sopportato la perdita della ragazza. L'aveva  già assaporata. Aveva già provato la perdita di quella piccola, insolente, coraggiosa, saputella, determinata. E pensarla lontana da lui, lo faceva impazzire. La parte razionale d Robin, sapeva che quella reazione era esgerata. Purtroppo, al momento, non era quella la parte del ragazzo che predominava.
"Robin, ti senti bene?" chiese la giovane fanciulla, giunta davanti a lui. Studiandolo corrugando la fronte.
"Certo" disse il ragazzo con tono arrogante "perchè non dovrei stare bene?" 
"Non lo so, mi sembravi preoccupato" rispose la giovane Merryweather "vuoi unirti a noi?" 
"Certo" rispose Robin. Vedendo Alexander guardarlo con un'aria di sfida.
Passeggiarono un po' in silenzio. Maria non si rendeva conto della guerra che si svolgeva attorno a lei. Infatti il giovane De Noir e Alexander si scambiavano sguardi che, se avessero potuto uccidere lo avrebbero fatto. Quando Alexander cercò di prendere a braccetto Maria, Robin le prese la mano. Quando Alexander cercò di vantarsi sulle sue doti nel cavalcare, Robin si vantò di essere il miglior cacciatore. Quando Robin fece un complimento a Maria, Alexander le fece un altro complimento. 
A questo punto la passeggiata si trasformò in una guerra di complimenti. 
La giovane Maria, scocciata dal comportamento dei due ragazzi se ne andò, lasciandoli soli a discutere.
Prima che i due si accorgessero della scomparsa della principessa della luna, arrivò l'ora di pranzo.
I due ragazzi tornarono al castello e pranzarono in religioso silenzio. Entrambi pensarono che Maria si fosse chiusa nella sua camera nel castello dei De Noir.
E ambedue i pensarono di lasciar Maria in pace a riflettere e a farla sbollire.
Dopo pranzo Robin si recò dai suoi amici, mentre Alexander si fece intrattenere da una giovane donna del clan. 
Maria a dispetto di quello che i due giovani pensavano non era nella sua camera. La giovane aveva bisogno di aria, pace e silenzio. E    d esse per la ragazza si potevano trovare specialmente in un posto.
Giunta la sera Robin si recò a chiamare Maria, sperando che la giovane non fosse ancora arrabbiata.
Il ragazzo bussò più volte, quando non udì risposta entrò nella stanza e la vide vuota. Non gli ci volle molto a capire che, la sua cara principessa, non era mai stata lì nelle ultime ore.
Il cuore di Robin accellerò.
La sua Maria era sola nel bosco.
Da ore, ormai.
Robin partì subito alla ricerca.
Sapeva bene quali erano i posti che Maria preferiva.
Corse subito alla dimora dei Merryweather. Notò immediatamente che  qualcosa mancava. Wrolf, il leone, che era rimasto di guardia alla tenuta, era sparito. E non era il solo, anche Pervinca, il cavallo di Maria era sparito. Allora Robin capì dove la principessa era andata. In quel luogo che Robin odiava. In quel luogo dove l'aveva quasi persa una volta. 

All'anfiteatro.



Le gambe di Maria dondolavano al vento, sotto di lei il mare si infrangeva sugli scogli. Ricordava perfettamente come era stato gettarsi da lì. Aveva provato paura, ma anche un senso di libertà. Quando si era resa conto di star per morire aveva provato rammarico, per tutte le cose che non aveva fatto, e tutte le cose che non aveva potuto fare. Ad un certo punto, quando aveva visto una accecante luce bianca, aveva pensato, o almeno sperato che uno o entrambi i suoi genitori si sarebbero mostrati a lei, ma questo non accadde. Perchè la luce non era quella del paradiso ma, bensì, la luce dell'unicorno che l'aveva portata sana e salva proprio dove era seduta adesso.
"Non credo che sia una buona idea sfidare la fortuna di nuovo" le giunse alle orecchie una voce familiare.
"Dove è finita la storia del "può farlo chiunque"?" Chiese la ragazza sorridendo, ma non girandosi verso di lui, continuando a guardare il mare.
"Bhè, può farlo chiunque UNA volta principessa" disse lui.
Si mise seduto con lei, restando in silenzio.
"Io proprio non capisco cosa ti sia preso Robin" sbuffò Maria " tu e Alexander vi siete azzufati come due bambini che vogliono lo stesso pezzo di torta" 
Adesso Maria guardava Robin che gaurdava in basso.
"Io ero solo geloso, e spaventato. Non voglio che lui ti porti via da me principessa" sospirò il ragazzo.
" Se continui con quasti atteggiamenti Robin, non sarà lui a portarmi via a te, ma tu stesso" detto questo la principessa si alzò e se ne andò. Seguita da Wrolf che steso vicino all'entarta dell'anfiteatro.
Robin rimase lì seduto per un po'.
Dopo di che tornò al castello. Mentre una lacrima solitaria solcava la sua guancia.



Note dell'autrice.
Allora, ne è passato di tempo.Mi dispiace tanto, ma sono successe tante cose che mi hanno impedito di scrivere. Comunque, adesso, sono tornata. Spero che questo capitolo vi piaccia. Ringrazio chi ha recensito il capitolo precedente. Grazie mille. 
Se avete suggerimenti, o critiche da farmi io sono sempre pronta ad accoglierle.
Baci, lella.

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