Crescere.

di nothingdrum
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** New York. ***
Capitolo 2: *** New Jersey. ***



Capitolo 1
*** New York. ***


Tutto cominciò con quel carico di Psycho arrivato in ritardo. New York girava attorno all'Empire State Building, trasformato ormai in un centro nevralgico del commercio di droga sulla costa orientale degli States, e la Zona Contaminata del New Jersey era così diventata il posto più evitato dai solitari in cerca di cibo dopo l'apocalisse atomica.

Michael Reilly raggiunse presto i poveri superstiti della carovana carica di droga che avevano raggiunto l'ESB, o l'EDB "Empire Drugs Building" come veniva chiamato ormai.

"Che diavolo è successo? Qui c'è meno della metà di Psycho che era stata concordata!" esordì lui aprendo le casse.

"Ci hanno attaccati i predoni di San Francisco, devono averci visti quando siamo ci siamo fermati a fare rifornimenti. Abbiamo perso molti uomini nell'attacco ma siamo riusciti a portare una parte del carico."

Non era decisemente la risposta che Michael voleva sentire.

"Me ne sbatto di una parte del carico! Abbiamo pagato quasi ventimila tappi questo carico a quei figli di puttana di Los Angeles, e almeno altri cinquemila per corrompere l'RNC, vi rendete conto dello spreco di soldi che avete causato?!"

L'intera squadra sopravvissuta era terrorizzata dalla mole di Michael, alto quasi due metri e superante almeno il quintale.

"Ci abbiamo provato con tutte le nostre forze, non è colpa nostra!" Insisteva il capo del plotone.

Michael prese il suo fucile laser assicurato alla cintura, e senza alcuna esitazione gambizzò l'uomo. "Così saremo certi che non accadrà più." disse, mentre agonizzante l'altro urlava in terra. "Voi siete liberi di andare, ma d'ora in poi aspettatevi oneri ben meno grandi, e paghe ridotte."

 

 

Michael aveva sempre ricoperto quel ruolo nell'EDB, grazie a suo padre che gliel'aveva fatto ereditare ma che, ironia della sorte, era morto per overdose di Jet proprio quello stesso anno. L'uomo anche nello stato più basso di sopravvivenza non può fare a meno di accellerare la sua morte, così si ripeteva Michael per giustificare suo padre. La madre ovviamente era una puttana, così come la metà delle madri post-2057. Anche il sesso era diventato ormai solo uno svago, come per fuggire la paura del mondo post-apocalittico.
Nonostante tutto, Michael aveva sempre avuto una vita più o meno agiata, grazie anche al ruolo che svolgeva di supervisore. Non era mai uscito da New York, e il suo fucile aveva al massimo ucciso qualche predone negli accampamenti che sorvegliavano i ponti di Manhattan. Odiava pensare che quel carico avrebbe portato delle conseguenze. Ricordava quando suo fratello Doug era stato ucciso nel New Jersey per lo stesso motivo, e ricordava anche il dolore che quella perdita gli aveva causato. L'unico vero dolore che aveva mai provato.

Proprio a causa di questa paura la mano gli tremava mentre chiamava l'ascensore per salire in cima al grattacielo, dove Bossfout l'aveva chiamato.

Bossfout altro non era che il capo dell'EDB, e quindi il più grande spacciatore di tutta la costa Est, e probabilmente anche dell'Ovest. Quel nome così bizzarro derivava da una leggenda metropolitana: si diceva che proprio mentre stava scopando con una delle sue cortigiane fosse talmente fatto di Buffout da metterne una pillola nella vulva della donna, più a fondo possibile, e cercare di riprenderla con la lingua. La leggenda si era propagata a macchia d'olio, così tanto che il nome cominciò a piacergli, e decise infine di adottarlo.

"Megalomane" pensò Mike "Ma mi vuole bene. Forse mi andrà meglio che a Doug."

Lo sperava con tutto il cuore.

 

"Michael!" la pelata di Bossfout spuntò da un lato dell'ascensore come un fungo.

"Allora come stai? Gli amici? Scopi? E il fucile? Se vuoi lo faccio rimontare con qualche modifichina eh Mike?"

Si poteva notare da subito la quantità di droga presente nel corpo di quell'uomo. Era perennemente strafatto, di qualsiasi sostanza esistente in commercio: Jet, Psycho, Buffout, Mentats; e anche qualcosina di prebellico, perché no: Cocaina, Eroina, Ecstasy, Maria.

Era incredibile come il suo corpo non reagisse in alcun modo a quella quantità di merda.

"Beh, veramente sei tu che mi hai chiamato, Bossfout." L'imbarazzo era ben visibile.

"Ah si si! Giusto.... Beh Mikey caro, sembra che tu abbia fatto una bella stronzata con quel carico eh?! Una di quelle stronzate belle grosse per le quali si può rischiare di farsi rimuovere la pelle con un'accetta per poi appenderla sul ponte di Brooklyn eh? In più ora c'è uno dei miei uomini migliori senza gamba in infermeria a bestemmiare e urlare il tuo nome!! Con tuo fratello era stato divertente, ricordo ancora quando Jackie era venuto a raccontarmi tutti i dettagli delle sue palle penzolare a forza delle pallottole che gli aveva sparato! Ma mi sei simpatico, quindi l'unica punizione che avrai sarà di andare da solo fino a San Francisco per strappare le palle a quelli che ci hanno rubato il carico, che ne dici, eh?" E sorrise, (non)mostrando i denti persi in qualche rissa, o magari proprio per colpa delle sostanze.

Michael rimase attonito. Sentì una rabbia montargli dentro.

"Col cazzo che ci vado! Boss, non è colpa mia se quattro coglioni si sono fatti fottere da dei predoni di merda! Sono più di duemila chilometri senza un mezzo funzionante, sei fuori di cucuzza?!"

Sorrise di nuovo. Mike avrebbe voluto ammazzarlo.

"O questo o i tuoi intestini usati come altalena per i ragazzini, cosa scegli allora?"

 

 

 

Michael era arrivato sul ponte di Brooklyn, e si chiese come sarebbe stata effettivamente la sua pelle come decorazione, in mezzo a tutte le altre. Forse sarebbe stato meglio morire lì, piuttosto che sotto le grinfie di qualche supermutante che avrebbe fatto ancora di peggio. Ma aveva sempre svolto il suo lavoro, nel bene e nel male, e l'avrebbe fatto fino alla fine. Anche se avrebbe voluto vedere Bossfout morto come un maiale.

Guardò lo zaino dove aveva messo le sue provviste, non sapeva quanto sarebbero durate; in realtà non sapeva nulla della sopravvivenza in solitaria, ma avrebbe imparato. Guardò lo skyline di quello che una volta era il Queens, e sbuffando si rimise in cammino.




Ennesima mini discussione all'inizio di una serie ragazzi, ma in questo caso è dovuta. Come potete immaginare questa ff nasce con l'arrivo e la conclusione di Fallout 4, quindi anche se è nella sezione Fallout 3 diciamo che sarà molto all in one, con citazioni e riferimenti anche all'ultimo capitolo, ma non ho potuto metterlo nella sezione perché semplicemente non esiste. Verrà riposizionata appena possibile. Sarà una serie piuttosto lunga credo quindi spero anche in un buon seguito visto che penso che sia un progetto interessante e che se riuscirà a prendere forma secondo i criteri che mi sono posto all'inizio sarà piuttosto figo. Grazie come al solito :) 
 

-NothingDrum.

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Capitolo 2
*** New Jersey. ***


Il New Jersey era decisamente ridotto peggio di quanto non fosse NYC. Mike camminava lungo le lunghe strade ormai ridotte a qualce stralcio di cemento qua e là, con l'orecchio teso a sentire rumori sospetti.

La notte stava calando, la sua prima notte fuori da Manhattan. La paura della notte radioattiva lentamente fece posto all'impazienza di trovare riparo, magari in una casa ancora dotata di una qualche specie di letto.

Il sole era ormai giunto alla fine del suo ciclo quando Michael vide quella casa di legno che sembrava esser stata ricostruita. Ma nessuna luce era accesa, ergo, nessun predone pronto ad ucciderlo.

 

 

La porta era aperta, cosa che gli diede non poco sollievo, e le ragnatele che ricoprivano mobili e pareti confermavano le ipotesi del ragazzo. Era solo là dentro.

Gettò il suo sacco di provviste sul pavimento e si mise a cercare un giaciglio.

Il mobilio era chiaramente prebellico, forse addirittura vecchio per l'epoca, ma il letto che trovò era ancora magicamente integro e perfettamente rifatto.

Poggiò il sedere sul materasso, che si mosse incredibilmente da solo.

"Ma che cazzo?"

"Zitto." Una voce femminile sussurrò da sotto il letto. "O ti sentirà."

"Cosa mi sentir-" Un enorme mirelurk predatore attraversò il corridoio appena di fronte alla camera da letto.

"Quello ti sentirà. Ora, lentamente, vieni sotto il letto e aspetta il grande botto."

"Di cosa diamine stai parlando, io non vengo da nessuna parte!"

La mano della donna uscì dal nascondiglio e lo afferrò facendolo barcollare, così Michael decise di assecondarla.

"Ora mia cara, dimmi chi cazzo sei oppure..." Si fermò. Vide dei capelli rossi tagliati in un caschetto da uomo brillare sotto la luce della luna che entrava dalla finestra. Degli enormi occhi marroni lo guardarono mentre la stessa mano che l'aveva afferrato si posò sulla sua bocca.

"Mi chiamo Jamie e adesso sta zitto. Sta per succedere."

Il fuoco entrò nella stanza riempendola completamente, mentre le urla strazianti del Mirelurk si stagliarono verso il cielo notturno.

"Bene, ora possiamo uscire!"

Mike era ancora sorpreso quando si alzò, e soprattutto quando Jamie si rimise a posto, dato anche il corpo conturbante della ragazza.

"Comunque sono Michael, per la cronaca."

"Oh? Ah si si....Michael... Okay Michael, senti, è stato bello stare appiccicati sotto un letto di centinaia di anni fa, ma sono fidanzata." Rispose guardandolo con quegli immensi occhi che poco prima l'avevano quasi assoggettato.

"Non intendevo fare nulla, non preoccuparti." Era visibilmente imbarazzato. "Ma mi serve un posto in cui dormire. Posso?"

"Da quanto tempo viaggi, eh? Chiedere di dormire nella stessa casa di una sconosciuta nella Zona Contaminata del New Jersey? O sei fatto oppure sei semplicemente uno stupido. Ma non preoccuparti, non ho intenzione di rubarti nulla, o ucciderti. L'unica trappola della casa era quella per il Mirelurk che hai appena visto." Sorrise. "Puoi dormire qui se le lenzuola bruciacchiate non ti danno fastidio. Io se non ti dispiace vado di la ad ascoltare un po' di radio." E se ne andò, consultando il suo Pip Boy 3000 in cerca della stazione con miglior ricezione nei paraggi.

 

 

 

 

Mike si svegliò il giorno dopo con un dubbio amletico. Raggiunse la misteriosa ragazza nella stanza adiacente, che ancora dormiva con il Pip Boy acceso.

"Jamie, perché hai fatto dormire uno sconosciuto in casa con te?"

Lei lanciò un grido.

"Che cazzo fai?! Ma santo iddio, non puoi svegliare le persone così, sei completamente pazzo? E poi cosa diamine hai detto?"

"Ho semplicemente chiesto il perché tu mi abbia fatto dormire qui, per quanto ne sai potrei essere un terribile assassino venuto dall'oriente o robaccia simile."

La ragazza lo guardò beffarda.

"Primo, non ci sta niente più ad oriente di New York. Secondo, dalla faccia si vede che sei un coglione. Terzo, e più importante, ho riconosciuto la divisa degli uomini di Bossfout, ergo sei un coglione al quadrato."

Michael rimase a bocca aperta, e si trascinò lentamente verso il salotto, senza avere un'idea di cosa dire alla ragazza.

"....O forse coglione al cubo."

Se lo sentiva. I colpi di fucile alle sue spalle finirono per lo schiantarsi verso il muro, grazie ad una schivata mirabolante che Mike riuscì a compiere. Prese il fucile laser, e senza neanche il tempo di aprir bocca, Jamie era cenere.

Il Pip Boy 3000 cadde sul pavimento, e ovviamente Michael non perse l'occasione e lo raccolse, sussurrando:

"Benvenuto nella zona contaminata Michael, huh?"





Ciao ragazzi! Sono finalmente tornato a scrivere dopo l'ennesimo periodo di crisi (sigh). Ho deciso di ricominciare prima con un racconto inedito, che vi invito a leggere dato che mi è piaciuto molto scriverlo e mi piacerebbe avere una vostra opinione,  e poi ovviamente ributtarmi sulle serie lasciate incompiute, proprio con questo nuovo capitolo della serie su Fallout e tra qualche giorno su quella di The Last of Us, senza escludere ovviamente qualche nuovo progetto in cantiere, tra storie originale e fanfiction :) a presto come al solito, il vostro

-NothingDrum

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