VENTO DI TRIESTE

di depryscalisina
(/viewuser.php?uid=68683)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** IL PROFILO MIGLIORE ***
Capitolo 2: *** LE 2 GRAZIE ***



Capitolo 1
*** IL PROFILO MIGLIORE ***


VENTO DI TRIESTE

VENTO DI TRIESTE

 

 

CAPITOLO 1: IL PROFILO MIGLIORE

 

 

Non eravamo estremamente intelligenti, non sempre simpatici o divertenti, assolutamente spericolati e con assennatezza pari allo 0. Eravamo la 3D, né più né meno. Eravamo la classe in 3D, la puoi guardare da tutti i punti di vita e poi decidere qual è il profilo migliore. Eravamo diciassette, eppure alla gita finale, quella che avrebbe dovuto racchiudere in 3 giorni tutta l’essenza di tre anni di medie, partecipammo solo in nove. E, non perché tra i nove c’ero anch’io, vi parteciparono i migliori. Nove, cinque maschi e quattro femmine.

I maschi erano Camillo, il re della classe, capelli corti e neri con un ciuffetto bianco, ricordo di quando in prima si era colorato con il bianchetto; Luca, il braccio destro del re, capelli ricci corti e neri, un po’ rozzo e anche abbastanza ignorante, però era simpatico; Stefano, biondo, occhi azzurri, chi non perderebbe la testa con uno così? Le ragazze della 2 lo consideravano un figo da paura, ma per noi ragazze della 3D, Stefano era come un fratello; Simone, occhi neri e capelli biondi, sembrava all’apparenza il più intelligente, ma anche lui dava il suo contributo. Infine c’era Filippo, non lo conoscevo estremamente bene, era l’ultimo arrivato. Era entrato in seconda, ma più che passargli le frasi di latino o ritrovarci a ridere delle battute di Camillo, non avevamo fatto. Sapevo poche cose su di lui: che tifava inter e che era stato bocciato in 2 e per questo era venuto nella nostra classe, eppure quando si sfiorava l’argomento, sembrava afflitto. Non se ne vantava di certo, e al suo posto neanche io lo farei. Fisicamente non mi piaceva. Aveva dei lunghi capelli ricci e castani, detto così potrebbe essere paragonato a Sirius Black, ma non aveva quell’innata eleganza e carisma.

Ma perché perdere tempo a parlare di esseri così sottosviluppati quando ci sono anche delle ragazze? Eravamo 4, io, Elisabetta, Lucrezia e Valentina. Elisabetta era la mia migliore amica, praticamente parlavamo di tutto e di lei sapevo ogni singola cosa. Aveva lunghi capelli neri e occhi dello stesso colore, piuttosto magra e piuttosto altina. Lucrezia aveva gli occhi e i capelli castano chiaro, portava gli occhiali ed era emo. Era molto magra e alta quasi come me. La conoscevo dalla scuola materna ed eravamo praticamente cresciute assieme. Valentina, invece, era la più bassa tra noi ed era anche lei piuttosto magra. Aveva occhi e capelli castano scuro. Era l’anima del gruppo, vivace e allegra. Infine c’ero io. Non ero brutta, ma neanche bella. Ero semplicemente io, Martina. Occhi castani e capelli castani, una carnagione chiarissima, più alta delle mie compagne e con qualche chilo in più, che però riuscivo a mascherare. Portavo gli occhiali, ma i qualche modo mi stavano bene,  anzi mi rendevano il viso più interessante, non lo so. Da piccola ero molto timida e riservata, ma ora mi riesco ad aprire con tutti, anche con chi non conosco bene. Non avevo grossi problemi e più che altro ero io a consigliare gli altri.

Avremmo trascorso quei 3 giorni di fine Aprile a Trieste. Il nostro pullman da Pescara stava per partire e alle 6.30 eravamo già tutti pronti, sembravamo tutti carichi e scansavamo il sonno, anche se le occhiaie c’erano e come. Sistemato il mio trolley blu comprato apposta per l’occasione, presi posto vicino a Elisabetta, con di fronte Lucrezia e Valentina, incominciando a parlare di cosa avremmo fatto in questi giorni. L’avventura aveva inizio.

 

 

NOTE DELL’AUTORE:

Ciao a tutti! Questa è la mia storia e prende spunto da una storia vera… E’ una storia a più capitoli. Se vi è piaciuta lasciatemi un commento o magari ditemi in cosa devo migliorare!

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** LE 2 GRAZIE ***


Eravamo sul pullman non sapevo più da quanto

VENTO DI TRIESTE

 

 

CAPITOLO 2: LE 2 GRAZIE

 

 

Eravamo sul pullman non sapevo più da quanto. Ci eravamo fermati 20 minuti all’1 e mezza giusto il tempo di mangiare un panino ed eravamo subito ripartiti. Valentina si era addormentata da una mezz’oretta e Lucrezia stava per crollare. Io invece guardavo distrattamente fuori la finestra, lasciando scivolare il mio sguardo sul paesaggio, mentre ascoltavo distrattamente i progetti di Elisabetta, soffocando uno sbadiglio.

“Ma dimmi un po’, per caso ti piace Filippo?” mi chiese lei d’un tratto.

“Si, sono d’accordo con te!” dissi distratta io: non avevo sentito la domanda.

“Che cosa ti ho detto?” chiese allora lei, accavallando le gambe e fissandomi con uno sguardo fintamente tranquillo.

“Che...che “ dovevo inventarmi una scusa e subito pure. Stavo pensando e ripensando quando la professoressa di educazione fisica, fece capolino.

“Ragazze! Siamo arrivati! Martina sveglia Valentina e… Lucrezia” aggiunse poi vedendo la mia compagna con gli occhi semichiusi.

Quando la professoressa scomparve, svegliai dolcemente le mie compagne. Lucrezia scattò subito in piedi, dicendo frasi sconnesse: “Arrivati…Che bello…Casino!”. Valentina invece non si voleva proprio svegliare.

“Aspettate mi è venuta un idea!” soggiunse Elisabetta, con uno sguardo da killer.

 “Che vuoi fare?” chiese tra il preoccupato e lo spaventato  Lucrezia.

Io e Ely ci guardammo un secondo e poi… all’attacco. Una scarica di solletico.

“Cazzo!” urlò Valentina, svegliandosi, scatenando le nostre risa. “E chi poteva essere? Le 2 Grazie no?” disse fintamente offesa riferita a me e Elisabetta “Mi avete sgualcito pure la mia maglia D&G!”

“D&G…Non era G&G?” chiesi io cominciando a ridere a più non posso.

“Già Grazia & Gabriella… Vedi che sei tu che fai le odi alle 2 Grazie?” continuò Elisabetta, tra le risate.

“Io non faccio le odi proprio a nessuno, tantomeno a quelle 2 vipere!” sentenziò Vale mentre si allisciava la maglia.

Eravamo super-fan di Amici. Valentina approvava al cento e 1 per cento le teorie di Jurman e si professava fan della Celentano. Io invece ero una “Scalisina convinta”. Lucrezia invece restava neutra anche perché non amava particolarmente il programma e il suo preferito era Garrison.

Io e la mia degna compare concludemmo il battibecco trionfanti, cominciando a cantare Verso Sud, una canzone di Gabriella.

Dieci minuti dopo eravamo scesi dal pullman.

“Cavolo! Il mio culo!” si lamentò Luca.

“non si dice culo!” lo riprese Elisabetta.

“Sedere allora!” si intromise Simone.

Alla negazione di Elisabetta, intervenne Valentina “Deretano! Va bene?” sentenziò lei in tono solenne, per poi scoppiare a ridere, accompagnata da tutti noi.

“Ma non sentite un’aria diversa?” chiesi io, avvertendo qualcosa di diverso.

“Si. Chi ha mollato?” chiese Camillo, ridendo con gli altri.

“Non lo so!” mi rispose più seriamente Lucrezia “ma so che ne succederanno delle belle!”

 

 

NOTE DELL’AUTRICE:

Ciao a tutti! Questa ff non ha avuto molto successo vero? XD Ovviamente non potevo non mettere nella storia lei: Gabriella Scalise il mio mito!! Ciao a tutti e commentate!

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=336238