Act like a Lady, think like a Man

di rora02L
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. Consigli per l'uso ***
Capitolo 2: *** 2. Marte e Venere ***
Capitolo 3: *** 3. Un bacino sul capo, l'orsacchiotto e ... il biscotto ***
Capitolo 4: *** 4. Il primo attacco. ***
Capitolo 5: *** 5. La lady: versione moderna. ***
Capitolo 6: *** 6. Oh Romeo, Romeo... ***
Capitolo 7: *** 7. Somebody to Love! ***
Capitolo 8: *** 8. La fine o l'infinito ***



Capitolo 1
*** 1. Consigli per l'uso ***


1. Consigli per l’uso.

 

Come per ogni cosa, anche la seduzione non è una scienza esatta. Persino la matematica a volte sbaglia e non è assoluta, come anche la medicina: quante volte vi è capitato di avere una diagnosi sbagliata?
Bene, anche nel campo delle relazioni ci possono capitare “diagnosi sbagliate.” Partiamo proprio da queste, le “diagnosi”. Mettiamo caso che siete ad una festa tutte carine e conoscete un nuovo ragazzo, magari ve lo presenta una vostra amica. Sapete qual è la prima cosa che fate, anche se inconsciamente?
Lo analizzate, come farebbe un medico con un paziente. E poi date la vostra “diagnosi”, il verdetto finale, un'opinione di lui a primo impatto.
Per prima cosa, guardate l’aspetto: occhi, naso, bocca, mani, capelli, vestiti e tutto il resto. Se è passabile, passate al comportamento. Qua arriva il difficile. Prestate attenzione a come parla con voi, con le altre ragazze e con gli altri ragazzi.
A questo punto, molto probabilmente avete una etichetta per lui. Ce ne sono molteplici, quasi quanti sono i ragazzi sul pianeta terra. Ma vediamo alcune tra le più comuni:

1. Lo sfigato: non ho nulla in contrario con questi ragazzi, solitamente dall’aspetto bruttino e fissati con videogames o qualcosa del genere. Il loro problema principale, però, non è l’aspetto ma la varietà dei loro discorsi: si arriva sempre, e dico sempre, all’argomento con cui sono fissati, solitamente non molto in voga tra il genere femminile. Ma, anche se inizialmente la ragazza avesse gli stessi interessi di lui, dopo un po’ si stuferebbe di sentirlo parlare sempre e solo di quel nuovo videogioco appena uscito o della sua nuova serie TV preferita… e come darle torto?

2. Il megalomane: sicuro di sé, con bell’aspetto solitamente. Fin troppo sicuro di sé, tanto da diventare egocentrico ed egoista. La sua ragazza, per lui, non ha occhi che per il suo stupendo fisico ed ogni cosa che fa è eccellente per la sua lei, che nella sua testa lo idolatra come una specie di divinità.
Parliamone: non sei perfetto, amico. E la tua ragazza lo sa perfettamente, infatti vorrebbe da te più attenzioni: sei tu quello che deve trattare lei come una principessa, non il contrario. O almeno non sempre, fate a turno, dai!

3. Il tipo da crisi d’astinenza: non ha caratteristiche fisiche particolari, ma il suo atteggiamento la dice lunga su cosa vuole da una ragazza, ossia solo un'amica che lo faccia entrare in tutte le porte disponibili. Spero di essere stata abbastanza chiara, perché non riformulerò il concetto.
Questi ragazzi sono in quel periodo della loro vita in cui un solo pensiero ronza nelle loro banali menti… e potete immaginare quale sia. Lo riconoscerete perché, appena si menziona di una ragazza carina e magari anche disinibita, si fionderà a chiedere informazioni sulla tipa e la cercherà già su FB. Questo genere di comportamenti crea una reazione di disgusto da parte di tutte le ragazze, evitate di farlo, contenetevi!

4. Il cocco di mamma: sei giovane, ok. Non vivi da solo, ma stai ancora con mamma… ok. Sai sì e no come si cucina della pasta… ehm, ok. Tua madre è una spina nel fianco ed ogni volta che le presenti una ragazza, dopo averla scannerizzata, dice già che non fa per te. Anzi, a volte lo fa senza nemmeno averla mai vista, neanche in foto. Ecco, allora diciamo pure che tua madre è leggermente iperprotettiva. Lo sono un po’ tutte le mamme… ma la tua lo è troppo, c’è una presenza ingombrante nel tuo cuore e non c’è spazio, nemmeno fisicamente, per un’altra donna nella tua vita. Passa quando avrai un minimo di indipendenza;

5. L’accidioso: ossia colui che non ha voglia di fare un emerito fungo ( passatemi il termine). Farà fare ogni singola cosa alla sua donna, magari le farà anche pagare il conto a fine serata. Forse, se il Cielo vi darà una mano, vi riporterà a casa. Ma non contateci, già si è sforzato per venire da voi…

6. Il sognatore: caratteristica fondamentale? Parla, progetta, vi stordisce quasi con le sue proiezioni di voi due nel futuro, insieme magari ad una marea di figli, di cui avete già deciso il nome. Qual è il problema? Sono solo parole (proprio come dice la canzone). A cosa serve parlare tanto, magari riempirvi di “ti amo”, se poi non agisce in alcun modo? Dovete fare tutto voi, ragazze del 21° secolo?
Non mi pare giusto, per niente. Una relazione c’è quando si è in due ad agire, le parole sono troppo facili da dire: ci vogliono fatti !

7. Siamo sicuri che sia un maschio?: di nuovo, ci tengo a precisare che non ho nulla contro generi, specie, gusti e chi ne ha più ne metta. Però… diciamo che se una ragazza si invaghisce di un ragazzo e poi scopre che gli piace il pesce (passatemi il termine nuovamente)… ne rimane delusa, tanti castelli in aria che si sfaldano per via del fatto che voi, in quanto donne, non potrete mai piacergli perché a lui piace altro, punto e basta.

Con il settimo, credo di aver finito. Dato che questa idea mi è venuta ispirandomi al libro “Act like a lady, think like a man” di Steve Harvey, facciamo un esperimento (non so se la cosa è legale o che so io, si può fare? In caso contrario, avvertitemi, non voglio offendere nessuno): scrivetemi se avete altri prototipi di uomini.
Ovviamente non faccio di tutta l’erba un fascio, ma diciamo che queste sono le caratteristiche che una donna potrebbe vedere in un uomo, ecco tutto. E non sono certo Cupido, il dio dell’amore, quindi non mi permetto di dire che questa sia la verità scesa in terra per mezzo della mia tastiera. Fatemi sapere la vostra opinione a riguardo e, se volete, scrivetemi ciò che vorreste sapere in futuro sull’argomento.
Nel prossimo capitolo, tratteremo il seguente argomento: differenze tra Venere e Marte, ossia come pensano diversamente uomini e donne. Ci tengo anche a precisare che questa è una parodia, uno scritto a lieve carattere comico, non una guida vera e propria.
A presto!
La vostra Rora

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Capitolo 2
*** 2. Marte e Venere ***


2. Marte e Venere.

“Know this: It is your right to expect that a man will pay for your dinner, your movie ticket, your club entry fee, or whatever else he has to pay for in exchange for your time.”

Da “Act like a Lady, think like a Man” di Steve Harvey

Il mondo, anzi l’universo, femminile e maschile esiste in ogni specie, animale e persino vegetale. Ovviamente ci sono delle eccezioni di cui non parleremo, limitandoci al “caso standard” del genere umano, anche se in questo millennio non è così semplice.
Nell’antichità, tipo all’epoca dei nostri genitori o dei dinosauri, i ruoli erano ben chiari e nessuno metteva in dubbio che un uomo fosse un uomo ed una donna una donna, con caratteristiche proprie di ciascuno. Per i preistorici, l’uomo “seduceva” la donna desiderata con un metodo alquanto rapido e poco indolore: una clavata in testa, poi la prendeva per i capelli e la trascinava nella sua caverna. Fine del matrimonio preistorico, viva gli sposi!
Tornando ai nostri tempi, il rito è molto più lungo e complesso. Ma c’è prima da capire come ragionano le donne e come, invece, ragionano gli uomini. Ad esempio, quando una donna vi dice “va bene, certo, esci pure coi tuoi amici, non mi importa” ci sono due possibilità: sta effettivamente pensando quello che ha scritto o ha scritto esattamente l’opposto di quello che pensa, ossia “non va affatto bene che tu esca con gli amici, idiota! Mi importa eccome, cretino!"
Ma il ragazzo è un essere più semplice e lineare: se dice una cosa è esattamente quella. Non pensa una cosa completamente opposta, a meno ché non vi stia mentendo.
Quindi il povero maschietto in questione capisce questo: alla mia lei va bene che io vada coi miei amici. Non pensa “aspetta, ma perché me lo ha detto in modo così brusco ?”
Nel momento in cui lo fa, non ci arriva da solo al perché. Non per stupidità o cosa, ma per linearità.
Immaginate di poter disegnare la psiche femminile e quella maschile. La prima sarà una specie di groviglio in cui però si riesce, tramite legende ed indicazioni, ad orientarsi, dopo svariati anni di studi e master all'estero. La seconda, invece, è una strada spianata, caratterizzata da cartelli con su scritto “viva la *censured*” oppure anche “amo i videogames/ vai così, Totti !” Sono due mondi che si scontrano o incontrano, dipende dai punti di vista.
Ma nella loro diversità sta la scintilla che innesca quella reazione chimica e mentale chiamata innamoramento, non subito amore. Se i due generi fossero uguali, le cose sarebbero più complesse. Ma si cerca il proprio opposto, quella persona diversa che ha caratteristiche che magari vorremmo avere, non la persona identica a noi, che magari adora il gelato al pistacchio o lo yogurt al mango.
No, vogliamo qualcuno con interessi diversi dai nostri, da cui imparare e a cui insegnare.
Magari un disastro in cucina è attratto da una persona talentuosa coi fornelli, oppure un artista è incuriosito da uno scienziato e così via.
Hanno anche dei modi diversi di amare, oltre ché di pensare. Non fraintendetemi, l’amore è sempre quello, ma è il modo in cui si dimostra ad essere diverso. Quello delle donne è assoluto, farebbero di tutto per il proprio uomo, e lo puoi vedere dal loro viso perso nella felicità assoluta mentre guarda il suo lui.
Non ci sono dubbi, i suoi occhi sono luccicanti di felicità e, anche se a volte si arrabbia per cose poco importanti, vi ama. In modo assoluto, senza riserve, infinitamente e con un romanticismo da romanzo rosa consumato e classico, come se fosse una principessa delle favole. E voi siete uomini, non vi fate paranoie, grazie al cielo. Invece, noi femminucce, siamo più complicate, e le paranoie ce le facciamo eccome: mi ama davvero ? Vuole davvero costruire qualcosa con me ? Come faccio a capirlo ? Ecco alcuni segnali, indicati anche nel libro da cui è traggo ispirazione:

- Vi presenta: state facendo una passeggiata, quando vi imbattete in alcuni amici di lui. Si salutano ed è il momento delle presentazioni. Se vi presenta subito come “la mia ragazza”, “la mia donna” o “la mia signora” ed altre cose simili, magari gonfiando il petto d’orgoglio e guardandovi come se non ci fosse nulla di più bello al mondo, ci siamo.
Campanello d’allarme se voi siete solo “la mia amica *nome*” o anche solo col vostro nome. Passo in più e punti bonus super se vuole presentarvi ai suoi genitori come la sua ragazza;

- Provvede a voi: magari non sarà l’uomo più ricco del mondo, ma ci tiene a voi e provvede a rendervi felice come può, magari aprendovi la porta o prestandovi la sua giacca, nonostante la temperatura sia a meno sette e lui stia già battendo i denti dal freddo, mentre saluta un gruppo di pinguini passanti.
Ovviamente se paga per voi significa che può permetterselo e non serve fare le prime donne: lui lo fa con piacere, perché è un modo per prendersi cura di voi.
Oppure, quando state male, corre subito da voi e vi tiene tra le sue braccia, donandovi dei dolci baci sul capo.
Non temete di pretendere un minimo di attenzioni, ne avete il diritto in quanto donne. E loro saranno ben felici di accontentarvi, entro le loro capacità;

- Vi protegge: siete ad un bar e venite abbordata da qualche ubriacone o nano solitario ? Il vostro lui super eroe verrà in vostro soccorso e ringhierà contro il cattivone di turno, portandovi in salvo.
Oppure vi ha scritto ad ora di pranzo, adesso sono le otto di sera e non ha ricevuto risposta: entrerà nel panico, pensando che qualche zombie succhia-cervelli vi abbia rapite e portate nel suo esercito di non morti.
Vi manderà dei messaggi, se non chiamate, se sa che siete in un paese diverso dal suo o troppo lontano per volare da voi.
Immaginerà gli scenari peggiori, per poi calmarsi solo con un vostro segnale di vita, scartando l’idea di una apocalisse zombie e sospirando, rimettendosi seduto davanti alla play a giocare a FIFA.

Molti uomini hanno diverse fissazioni e magari situazioni familiari diverse dalle vostre, con mentalità diverse ed idee per il futuro contrastanti.
Vi amate ? E allora che importa, la soluzione l’avete già: stare insieme, perché non c’è altro che potreste né vorreste fare. Senza stare troppo a preoccuparsi per problemi che risolverete.
La sola cosa per cui dovete preoccuparvi è di stare al fianco della persona che vi ha rapito il cuore e l’anima, donandovi in cambio il suo cuore e la sua anima. Non fatevi del male inutilmente.

Nel prossimo capitolo, parlerò di ciò che un uomo desidera dalla sua donna … e, stranamente, mie care, non è solo la parola che inizia con “s” e finisce con “o” (mi autocensuro, è vero … ma non si sa mai, la prudenza non è mai troppa).

Volevo ringraziare Celtica per il suo contributo al capitolo precedente, aggiungendo una nuova sezione alle "favolose (si fa per dire) sette" da me citate, ossia quella de “il fidanzato”.
Immaginate la seguente scena: siete ad un bar o ad una festa e vedete un tizio tutto solo col suo drink a guardarsi intorno con aria annoiata. Ora, magari non volete nemmeno abbordarlo, ma siete incuriosite dal suo modo di fare e vi avvicinate.
Lui alza il capo dal suo bicchiere e prima che voi riusciate a terminare la vostra frase, quello ha già aperto bocca ed indica in modo compulsivo un anello al suo anulare della mano destra, strepitando: “Mi dispiace, cocca, sono fidanzato, fidanzatissimo! Non mi seccare, so di essere meraviglioso … (rientra anche nella sezione “megalomani”) ma questo – indica il suo corpo, come se fosse Adone sceso in terra- è già stato preso. E con lui il mio cuore.”
E magari poi si alza col suo drink da femminuccia (forse in realtà è una scusa, la verità è che gli piace il pesce) e se ne va indignato, come una vera prima donna.
Voi volevate solo chiedergli una informazione, essere gentili con lui o semplicemente domandargli se poteva presentarvi quel suo amico single, che si agita come una biscia ( nella categoria “in astinenza”) nel mezzo della pista da ballo.
Ma il nostro amico in questione è fidanzato, fidanzatissimo … e voi non potete nemmeno parlargli, siete una femmina fatale, una succube assetata della sua anima che, utilizzando le sue dolci corde vocali, potrebbe ucciderlo o farlo diventare il vostro schiavetto per ... la parola non pronunciata precedentemente … avete capito, dai.

Ringrazio anche tutti voi per aver letto questo mio folle progetto e spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto!
Al prossimo!

La vostra Rora.

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Capitolo 3
*** 3. Un bacino sul capo, l'orsacchiotto e ... il biscotto ***


3. Un bacino sul capo, l'orsacchiotto e ... il biscotto.



O The Three Things Every Man Needs: Support, Loyalty, and the Cookie.

Gli uomini, mie care, sono creature semplici ed elementari. Il bello è che questo non l’ho detto io, ma ogni uomo dirà così. Sono come i cani (questa mi è venuta un po’ sessista, ma ora rimedio). Nel senso che hanno bisogno di poco per essere contenti e, una volta capito chi è il capo e dopo del tempo per affezionarsi a voi, vi sarà fedele. A meno ché non sia un bastardino.
I cani hanno bisogno, ad esempio, di queste cose: mangiare, fare la passeggiatina con pupù e coccole a gogò, insieme a qualche lancio della pallina. Ecco, i maschi hanno delle necessità legate alle loro relazioni. Voi, ragazze, non siete solo una parte della sua vita, isolata dal resto, ma influenzate ogni altro aspetto della quotidianità di un uomo. Sta a voi decidere se in modo positivo o negativo.
Adesso penso vorrete sapere che cosa diamine c’entrano i ragazzi con il titolo di questo capitolo. Molto semplice, in realtà. Sono delle metafore che indicano ciò che i nostri maschietti desiderano e magari si aspettano da una relazione con un rappresentante del gentil sesso. E scodinzoleranno se li renderete felici.
Ora vado ad illustrarveli:

• Un bacino sul capo: quando eravate piccoli, la vostra mamma, per coccolarvi o per farvi passare la bua, vi dava il classico bacino sul capo. Bene, adesso che siete grandi, volete altri modi per sentirvi supportati dalla vostra lei. Ogni cosa che fate, soprattutto di fronte ad i vostri amici, deve essere perfetta per la vostra metà.
Voi, ai suoi occhi, dovreste essere delle specie di re o di divinità infallibile. Vi piace sentirvi dire che siete perfetti, che la vostra piccola ama ogni cosa che fate e vi da un bacino sul capo come premio per il vostro bel lavoro.
Avete buttato la spazzatura senza che nessuno ve lo chiedeste? Oh, che eroi! Vi aspetterete certamente che la vostra lei vi riempia di apprezzamenti … e magari, dopo il bacetto, si potrebbe arrivare ad altro.
Oppure state parlando di un vostro progetto ad una cena tra amici: non sia mai che la vostra lei non vi supporta, lo prendereste come un tradimento. Ogni cosa che esce dalla vostra bocca divina dovrà essere seguita da un gesto affermativo del capo della vostra ragazza. In una discussione, anche se avete torto, la vostra donna vi dovrà dare man forte, dimostrando che avete ragione voi. Questo vi rende molto felici ed orgogliosi di lei, andate d’accordo … e tu sei il capo (o almeno credi di esserlo … cof cof).
Sta a noi donne farvi credere che tutto quello che fate lo state facendo per una vostra decisione, non per dirottamenti vari … anche se “l’uomo è la testa, ma la donna è il collo”*;

• L’orsacchiotto: chi stringevate al vostro petto quando, circondati da mostri nascosti nelle tenebre della vostra cameretta da bimbo, avevate paura di un qualche attacco? (magari come inizio di una apocalisse zombie …)
La risposta è il vostro amico Teddy, l’orsacchiotto dal pelo bruno, che ora giace su una mensola della vostra camera, accanto al poster di Monica Bellucci e al calendario di Laura Chiatti …
Quando eravate piccoli, Teddy era sempre al vostro fianco quando avevate bisogno di lui: quando gli amichetti vi prendevano in giro, nelle sere buie coi fulmini tuonanti o quando la mamma vi sgridava per l’ultima bravata, facendovi piangere. Vi rintanavate in camera vostra, abbracciavate l’orsacchiotto, ancora sporco delle vostre ultime lacrime e del moccio colato dal vostro naso da bimbi, e vi sfogavate, sentendo in lui un amico fedele, sempre pronto a consolarvi.
Ora siete cresciuti (?) e non prendete più Teddy tra le vostre braccia (… ?) La vostra fidanzata, quando avete un problema, sarà la vostra ancora. Sapete che potete contare su di lei per qualsiasi cosa e che sarà pronta a darvi una spalla su cui piangere e a fare di tutto per risollevarvi il morale. Magari oggi a lavoro il capo vi ha dato una strigliata per un errore non vostro o un vostro caro amico è partito per non tornare mai più … oppure ancora i vostri genitori stanno per divorziare e vi sentite smarriti.
La vostra lei sarà sempre al vostro fianco, pronta a stringervi la mano e a ridarvi il sorriso;

• Il biscotto: siete sempre bambini (sì, anche in questa metafora … a volte temo che Freud abbia ragione, magari non su tutto … ma su molto) e la mamma ha appena fatto dei deliziosi biscotti. Ne mangiate uno e sentite le scaglie di cioccolato sciogliersi in bocca, seguite da un retro gusto di vaniglia che vi fa quasi raggiungere il nirvana.
Ora ne volete un altro, giusto per controllare cha abbiano tutti lo stesso sapore. Ma la mamma prende i restanti biscotti dalla teglia e li mette in un contenitore di vetro, in modo che si vedano bene, per poi riporli sulla più alta mensola della cucina. Vi dirà poi che ne avrete un altro solo se farete i bravi domani. Ora tu, bimbo dall’appetito insaziabile e divoratore stoico di biscotti, non accetti un simile affronto. Guardi tua madre in cagnesco, incrociando le braccia e facendo quella faccia contrariata che fa sentire in colpa i tuoi genitori, per poi protestare a gran voce che volete quel biscotto al cioccolato IMMEDIATAMENTE! Senza aspettare un minuto di più.
La vostra malvagissima madre, invece, vi darà una pacca sulla spalla e vi chiederà gentilmente di non fare i capricci. Che è un modo adulto di dire ad un bimbo di non rompere le biglie. Ma tu, bambino ottuso, guardi il contenitore di biscotti con bramosia e passi le tue giornate ad inventare piani malefici per impossessarti dei dolciumi, negati dalla perfida madre, che sicuramente vuole papparseli tutti, senza lasciartene nemmeno uno.
Ora che siete grandi, non volete quel biscotto. No, vi accontentate di un dolcetto ben diverso, nascosto tra le pieghe di una gonna rosa o di un paio di blu jeans femminili. Sbavate per averlo ed escogitate malvagissimi piani per ottenerlo, anche a costo di ingannare la vostra lei. E non accettate un “no” come risposta, a meno ché non siate gay o follemente innamorati, tanto da risultare fessi agli occhi dei vostri amici, che lo fanno con il primo paio di gambe nude che passa per la strada. Il fatto è che, proprio come quei biscotti di cui parlavo, a voi uomini piace. Non è solo una fissazione, è un dato di fatto. Una specie di bisogno primordiale, dettato da non si sa bene quale gene. Ai maschi piace, anche molto. Non che alle donne non piaccia, ma solitamente non mirano ad aprire immediatamente la patta dei pantaloni del primo che sembra disponibile. A meno ché non siano delle ninfomani …
Una ragazza vuole prima conoscersi bene ed instaurare una relazione. Una volta fatto, negherà il dolcetto al suo uomo per molto molto molto molto tempo. Ma non lo fa per frustrarlo o cosa, ma per metterlo alla prova e vedere quanto effettivamente ci tenga a lei. Oltre a questo, vuole una relazione seria, solitamente, e non una sveltina. Non vuole ritrovarsi solo nel letto la mattina seguente.
Cerchiamo di compatire questi ragazzi: non è proprio colpa loro e, sinceramente, preferisco siano in fissa con la *censured* che scoprire che hanno dei Teletubbies nei pantaloni. Un ragazzo che non la vuole … è molto strano.
Come Edward Cullen, il famoso vampiro. Lui è molto molto molto strano e non solo perché sbrilluccica al sole, come se lo avessero ricoperto di glitter ad una festa per bimbe, in cui il pagliaccio era scomparso e non avevano barbie da torturare. Vi rinfresco la memoria.
La nostra Bella Swan è seduta su un letto matrimoniale, in una casa deserta, dove solo loro due sono presenti. Edward succhia-sangue le ha appena fatto una specie di proposta di matrimonio. Ma la nostra Bella ninfo- cioè, volevo dire, la nostra Bella verginella (sicuri?) lo guarda maliziosamente, accarezzando le lenzuola del letto, per poi chiedergli in modo abbastanza chiaro che vuole farlo. Subito. Ora. Perché non pensa ad altro che quanto sarà fantastico fare una lezione di zumba con il nostro vampiro glitterato. E cosa fa, mister Teletubbies?
Le dice di no. Che vuole aspettare il matrimonio. Ora, so che questo romanzo è scritto da una donna, quindi penso che la risposta di Ed canini-lunghi sia stata di sua pura invenzione. Perché un ragazzo etero non vi risponderà mai mai mai di no, se gli chiederete una sessione intensa di ginnastica sul letto.
Sono pochi i casi in cui potrebbe rifiutare, ad esempio perché ha un gigantesco foruncolo sui gemelli o perché al piano di sotto c’è sua madre, tanto per dirne alcuni.

Mie care donzelle, tocca a voi decidere quando e come accontentare i vostri uomini. Soprattutto per quanto riguarda l’ultimo punto. I primi due credo vi verranno abbastanza spontanei, forse maggiormente il secondo.
Quest’ultimo … è un argomento delicato, per cui non ho le competenze necessarie. So solo che mio padre mi ha insegnato questo: “Il vero uomo ci deve sempre provare, la vera donna deve sempre dire di no”.
Mi rendo perfettamente conto che i tempi sono cambiati. Ma possiamo rimaneggiare questo detto per renderlo attuale, semplicemente riducendolo a: “Il vero uomo ci deve sempre provare.”
Per obiezioni, consigli, fucilate e quant’altro, scrivetemi pure, magari usando un tono ugualmente gentile ed educato.

Ringrazio coloro che hanno letto e recensito questa mia storia, gentilissimi, e vi aspetto per il prossimo capitolo, il cui argomento sarà diverso da quello presentato dal libro da cui prendo spunto. Voglio parlarvi dei primi appuntamenti, mie care. Mi piacerebbe moltissimo se voi voleste raccontarmi le vostre esperienze con questo fatidico momento, raccontato come una fiaba o un film horror.
Se volete rimanere anonime o che so io, potete benissimo scrivermi in privato sul mio profilo. In ogni caso, non nominerò le fonti … anche perché penso racconterò anche qualcosa tratto dalla mia comica/drammatica vita reale.
A presto!

La vostra Rora.

NOTE AUTRICE:

* = citazione dal film "Il mio grosso, grasso matrimonio greco"

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Capitolo 4
*** 4. Il primo attacco. ***


4. Il primo attacco.



Ed eccoci qua. Siamo arrivati al fatidico primo appuntamento (chiesto rigorosamente da LUI) e vorreste dei consigli su come comportarvi, ma anche su come “smascherarlo”.
Prima di tutto, ci tengo a precisare che sono SEMPRE i ragazzi a dover chiedere di uscire per primi, non le ragazze, per un semplice fatto: una signorina non dovrebbe mai essere messa in una posizione scomoda, tocca all’uomo mettersi in gioco. Voi potete al massimo fargli capire velatamente che potreste essere interessate. Ah, sarebbe meglio se ve lo chiedesse a voce, anche solo con una telefonata, e non per messaggio … almeno i primi tempi, dai. Avrà sempre un momento per parlare con voi … e se pensa di non averlo, lo troverà.
Se riuscite, tenetelo un pochino sulle spine, magari posticipando di una settimana o due. Insomma, è come una ricetta.
“Fate cuocere il pesce (poi capirete perché) nel suo brodo a fuoco lento, facendolo soffriggere un pochino, aggiungete del vino rosso e servite in tavola caldo, davanti ad un bel lume di candela.”
La location sarebbe meglio romantica, se permettete. Ora veniamo alle fasi di attacco da mettere in pratica, come sempre metterò dei punti per rendere più semplice la cosa a te, lettore (non che tu sia stupido, ma in questo modo troverai le cose più facilmente):

- “Men Respect Standards—Get Some” è il titolo del nono capitolo del libro da cui mi sono ispirata, ossia “Gli uomini rispettano gli standard, dategliene.” Noi ragazze tendiamo a lasciar passare tante cose, ma sarebbe meglio mettere subito in chiaro chi è che comanda e chi è prezioso: voi, mie care donzelle. Ovviamente non esagerate: “mettere sale e pepe in proporzione, un pizzico basterà, ma mettetelo. Non esiste piatto di pesce senza sale.”
Che standard potreste mettere? Iniziamo da una cosa semplice, come il fatto che, per galanteria, dovrebbe aprirvi la porta. Si precipiterà come un paggetto ad aprirvi il cancelletto e vi dirà: “Prima le signore.” Voi sorriderete lusingate e compiaciute, accettando l’offerta da gentiluomo. Ma solitamente i ragazzi si dimenticano che anche le auto hanno delle porte e la regola vale anche per esse. Vi ritrovate davanti alla sua punto giallo canarino, con la vostra borsetta fra le mani. Lui invece si precipita al posto di guida, fremendo dalla voglia di accendere il suo bolide e partire a tutta birra. Colpo di tosse. Alza il capo e vede che voi non avete alcuna intenzione di entrare. “Cosa non va?” vi chiede, senza capire il problema. Voi gli dite candidamente: “Non esco con gli uomini che non aprono la portiera.” Il ragazzo, dopo avervi guardata confuso, potrà comportarsi in due modi: stufarsi subito (non è interessato davvero) o sospirare rassegnato e correre nuovamente in modalità paggetto da voi.
Oppure siete al cinema. Bene, dovete quasi pretendere che sia lui a chiedere i biglietti, non tanto a pagare. Ma chiedere i biglietti sì, perché se si vergogna di fare una cosa simile … ha dei Teletubbies nei pantaloni, che giocano con delle palline da tennis in un campo erboso non ben curato.
Queste piccole cose vi faranno ottenere un minimo di rispetto, cosa che non guasta mai in un rapporto;

- La conversazione potrebbe riguardare gli argomenti più disparati, dalla sua infanzia a quante ragazze ha avuto in passato. Che il suo primo cane si chiamava Bill ci interessa poco, donzelle. Avrete tempo per saperlo, ora dovreste capire cosa vuole il ragazzo davanti a voi.
E qui viene la questione del “pesce”. No, questa volta non era una metafora per indicare quello. Esistono due tipi di pescatori: quelli che lo fanno per sport e quelli che lo fanno per mangiare. Gli sportivi, una volta ottenuto il loro bel pescione, lo rigettano in acqua non appena la foto commemorativa viene scattata e non si curano più di quel pesce, intenzionati ora a scovarne uno più grosso e più raro. Gli altri, invece, portano la loro preda a casa, condividendola con i famigliari e ringraziando per aver avuto fortuna nella pesca. Ora, mi chiederete, che diavolo c’entra la pesca con il nostro argomento. Bè, anche la “caccia alle femmine” si svolge in modo simile, con i tipi “sportivi” e quelli “seri”. I primi vogliono solo giocare, una botta e tanti saluti, mentre i secondi vogliono una relazione stabile e cercano una compagna fissa.
Sta a voi capire davanti a quale tipo di “pescatore” siete. Magari con delle semplici domande o con degli accorgimenti sul modo di fare. So che solitamente si dice che la prima impressione è sbagliata, ma sono del parere che se un ragazzo, al primo appuntamento, fa il deficiente … è un deficiente. Perché dovrebbe tenerci a voi e a fare bella figura, non a inseguire le gallinelle che gli cascano ai piedi o a sbavare come un vampiro assetato di sangue davanti ad un sacchetto di 0 negativo; - “La regola dei 90 giorni” o, come da me battezzata, “Immagina, puoi per almeno 90 giorni”: in cosa consiste questa regola? Semplice. Ciò che distingue voi dalle altre ragazze, che magari si concedono subito per insicurezza o debolezza, è che voi direte sempre no. Per i primi 90 giorni in cui uscirete insieme. E non un no a tutto … ma a quella cosa che il vostro lui vorrà sempre, insomma … non fatemi essere esplicita.
Cercherà sicuramente di ottenerlo fin dai primi appuntamenti, ma voi non dovete mollare. E non per una questione religiosa o che, ma semplicemente perché altrimenti sarebbe troppo facile e, se è un tipo sportivo, cambierebbe subito preda senza batter ciglio, dimenticandosi di voi e usandovi solo come trofeo temporaneo, finché non troverà di meglio. Non penso che vogliate questo, ragazze;

- Andare coi piedi di piombo: può essere vero può essere non vero… scopriamolo! Non sapete se le intenzioni del vostro lui siano sincere e nemmeno se è davvero lui il vostro principe azzurro tanto atteso, dato che non sappiamo neanche se esiste seriamente l’anima gemella di ognuno di noi. Andate a piccoli passi, procedete per gradi e non strafate. Il resto verrà da sé.

Passo ad illustrarvi due esempi, presi dalla mia personale esperienza ed ovviamente rimaneggiati, di primi appuntamenti.
Il mio primissimo appuntamento è stato dettato dalla pietà e dalla curiosità, non c’era del vero interesse romantico. Dopo esserci conosciuti, questo ragazzo, che indicheremo come F, ha iniziato a scrivermi in tono di amicizia, finché non mi ha chiesto di uscire al cinema. Ora, da brava carogna quale sono (magari), gli ho chiesto se voleva invitare altri nostri amici in comune per vedere se aveva il fegato di dirmi esplicitamente che era una uscita a due e non in comunitaria. Almeno questo è riuscito a farlo.
Siamo andati a vedere un film che interessava ad entrambi e, dopo avermi fatto un discorsone incomprensibile per me sulla bellezza di un videogioco in cui uccidevi una specie di lumaca gigante verde, durante il film era quello che rideva più sguaiatamente in sala.
Ora, chi mi conosce bene sa che io per prima rido da impazzire senza trattenermi solitamente… ma eravamo in una sala, con altre persone, ed in teoria doveva essere un appuntamento. Usciti dal cinema, mi rimetto la sciarpa e la giacca, essendo pieno inverno. E arriva un ulteriore campanello d’allarme: “Hai la stessa sciarpa della mia ex.” Pessima frase da dirsi, in particolare al primo appuntamento.
C’è da dire che non mi ha sfiorata nemmeno con un dito, il massimo del contatto fisico è stato quando gli ho pestato un piede accidentalmente (sì, sul serio, è successo). Ma, oltre alla frase infelice sulla sua ex, c’è stata anche la scena allo sportello per i biglietti: ho dovuto chiedergli io. Ma vi pare possibile? Non avere nemmeno il coraggio di chiedere due biglietti, pazienza.
Infine, scena epica in pratica, si mette a parlare dei suoi genitori e viene fuori che suo padre era un militare e che per questo tradiva la madre in missione. “I militari sono tutti dei traditori” Allora io, dopo essermi schiarita la gola, dissi: “Mio padre è un militare. Quindi non osare parlare male di lui, dato che non sono tutti uguali.”
La ciliegina sulla torta è stata questa: dopo due settimane senza farsi sentire, né rispondere ai due messaggi che gli avevo scritto per assicurarmi che fosse vivo (non mi risultava ci fossero attacchi zombie), mi scrive che non voleva giocare con me, ma pensa ancora alla sua ex. Figo. (Se qualcuno se lo è chiesto, sono sarcastica qua).

Ora arriva il mio secondo primo appuntamento, totalmente differente. Conoscevo questo ragazzo da un paio di mesi e c’era dell’interesse reciproco, penso si sentisse da entrambe le parti.
Lui era stato rifiutato da qualche tempo dall’amica, che lo ha friendzonato (dai, mettiamoci questo termine moderno) dopo mesi in cui lui la scarrozzava qua e là e pagava il conto per lei. Inizia a scrivermi (sì, io non scrivo MAI per prima ad un ragazzo, ma vedete voi se è il caso di farlo…) e, dopo qualche altro mese di frequentazione, mi chiede di uscire, esplicitando il fatto che saremmo andati via solo io e lui. Lo faccio aspettare due settimane, causa esami.
Viene a prendermi a casa e mi porta in auto al posto, location molto romantica. Dopo qualche discorso leggero su interessi, amici e famiglia, lui tocca il tasto dolente. Mentre gli spiego la mia legge ferrea sul fatto che è il ragazzo a doversi esporre, mi bacia. Così, mentre stavo ancora parlando. Shock assoluto, non capivo nemmeno cos’era appena successo. Ed era il mio primo bacio. “Spero che adesso le mie intenzioni ti siano chiare.” Metodo un po’ poco ortodosso per dichiarare interesse. Infatti, questo metodo, a mio parere, può avere due effetti diametralmente opposti: rifiuto totale al massimo con repulsione o innamoramento istantaneo. Gli è andata bene.

Vorrei sapere com’è stato il vostro primo appuntamento, se ne avete avuto uno, come avevo già chiesto nel capitolo precedente. Scusate l’attesa per questo capitolo, ma ero sotto esami e non mi veniva l’ispirazione.
Mi auguro che vi sia piaciuto e, se avete proposte o altro, sarò ben lieta di esaudire i vostri desideri. Vi ricordate il mio primo capitolo? Una lettrice mi ha chiesto se si poteva fare una “classificazione” simile anche per le ragazze. Ora, magari vi chiederete perché non l’ho già fatta. La risposta è semplice: questa FF è scritta per voi, girls. E ragazze, non prendiamoci in giro: sapete benissimo come siamo fatte. Se però altre persone sono interessate alla cosa (magari qualche maschietto che legge ugualmente questo mio esperimento sociale), mi dia pure l’ok. L’idea non è male e ci si potrebbe divertire. Per il momento, il prossimo capitolo parlerà non tanto della classificazione delle ragazze, ma di come esse si relazionano con gli uomini e di quali comportamenti sono sconsigliati. In un certo senso, rispetterò la richiesta della lettrice in questione.
A presto, allora!

La vostra Rora.

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Capitolo 5
*** 5. La lady: versione moderna. ***


5. La lady: versione moderna.



Come promesso, in questo capitolo parlerò del mondo femminile e di come ipoteticamente potremmo suddividerlo. Premetto che le donne sono molto più complicate degli uomini, forse perché più insicure o perché un rapporto, solitamente, per loro è più destabilizzante, mettono in gioco molte cose quanto gli uomini, ma quest’ultimi tendono a voler vivere l’attimo e basta, senza paturnie. Quelle sono di nostra sola competenza, siamo noi a trovarne di tutti i tipi, persino quando le cose vanno bene.
Ma adesso direi che è arrivato il momento di stendere le “favolose 8 al femminile”. Già, è esattamente come ho scritto. Non siamo poi tanto diversi dagli uomini e adesso vi mostrerò in che senso:

1. La nerd superstar: avete presente l’omonimo telefilm a cui mi sto riferendo? Bene, togliete la ragazzetta che alla fine diventa figa e se la fa con il capitano della squadra di basket nella casetta per le bambine di sua sorella. Andiamo ad analizzare un modello -per modo di dire, dato che di modella non ha nulla…- della realtà: occhiali per le troppe ore davanti ai libri o al pc a vedere l’ultima puntata di Lost, lentiggini sparse qua e là, conoscenza estrema per tutti i tipi di libri, film e serie tv esistenti al momento e… vita sociale pari a quella di un cetriolo di mare. Ecco la nostra nerd superstar e probabilmente molte di voi rientrano in questa cerchia, da cui io sono uscita recentemente a causa del mio fidanzato (che per inciso non vuole guardare cartoni di animazione, ma che ho “costretto” a vedere con me l’ultimo di Hunger Games… che uomo!) Solitamente la pecca maggiore di queste ragazze è quella di non assomigliare per nulla a ragazze. Mi spiego meglio: trucchi, cosmetici, vestiti e tacchi… loro non hanno la minima idea di come si utilizzino e li vedono come strumenti di tortura. Meglio una maratona di Twilight ad un appuntamento in disco ed un libro della Rowling alla solita festa in discoteca;

2. La ragazza pompon: equivalente del “megalomane” al femminile, mi rifaccio nuovamente a film americani. Avete presente le adolescenti super fighette dalle unghie laccate di rosa shocking dai capelli tinti di un bel giallo paglierino che guarda tutti dall’alto in basso? O la reginetta della scuola, esperta per altro nei vari tipi di contraccettivi esistenti al pianeta? Eccola qua, signori e signore: passa sulla pista la nostra modella dal sorriso abbagliante e senza alcuno scrupolo, ammirate il suo culetto sodo sbattuto al vento e la sua scollatura a v, che lascia poco alla vostra immaginazione! Super popolari, solitamente seguite da un gruppo di leccapiedi che non fanno altro che darle ragione ed imitarla. Cambia ragazzo con la stessa velocità con cui la moda dice che il verde non è più di moda dopo due mesi dal suo boom.
Ho una pessima notizia per voi: esiste;

3. La tipa da crisi d’astinenza (modalità stalker, grado massimo) : “Hai visto quello? Dio, me lo farei! Devo assolutamente scoprire tutto di lui, lo cerco subito su FB! Oh, questa tipa gli ha messo un mi piace alla foto del profilo! Adesso la sistemo io, la t*biip*a!” (autocensured) Poi si scoprì che la… donnaccia era in realtà la cugina. Anche queste esistono, specializzate in spionaggio ai massimi livelli. Volete sapere qualcosa del ragazzo che avete visto ieri sera alla festa di Giuditta, anche se non sapete né il suo nome né il cognome? Bene, la nostra stalker specializzata, in meno di tre ore, vi saprà anche dire il suo numero di scarpe e quante volte utilizza il gabinetto al giorno. Ma farò lo stesso anche col suo ragazzo: non potrà uscire di casa o accendere il cellulare senza che lei non sappia con chi si vede e con chi si scrive. Nulla sfugge al loro controllo ed hanno una fitta rete di comunicazione: James Bond era un dilettante in confronto;

4. La cocca di mamma o la romanticona che crede alle favole: anche lei attaccata perennemente alla gonnella della mammina, non è assolutamente capace di prendere una decisione senza consultare i suoi genitori.
Soffre di insicurezza costante e quasi teme il cambiamento che diventare una donna comporta. Ragazzi, se vi siete invaghiti di una di loro, ci vorrà del tempo affinché otteniate degli spazi consoni alla coppia: lei è ancora una bambina, crescerà grazie a voi se vi ama, ma con pazienza e tempo. Principessa, ormai è il momento di cambiare castello. Notizia shock: sei grande e ti innamorerai di un uomo vero, non di un principe;

5. L’accidiosa: “Ma devo scrivergli io? No, non ho voglia… che sbatti!” Esistono amebe anche in versione femminile, con la voglia di vivere di un macaco in estinzione. Non muoveranno un solo muscolo ed ad ogni vostra proposta, signori, risponderanno che non ne hanno voglia. Non dico altro, mi sale la rabbia… scusate;

6. NEWS: La donna forte, indipendente e… sola: questa categoria è tratta direttamente dal libro di cui mi accingo a scrivere una parodia. Sono quelle ragazze super toste che dicono: “Non ho alcun bisogno di un ragazzo, posso gestire tutto da sola e non voglio una palla al piede che mi dica cosa devo o non devo fare. Single a vita!”
L’unico uomo che potrebbe andare bene per loro è un super miliardario proprietario di dieci banche e dai pettorali strepitosi, intelligente e passionale. Una persona inesistente, insomma, o almeno per cui l’amore ed i sentimenti non c’entrano nulla nel loro rapporto. Penso che non credano davvero a tutto questo. Ma non sono nemmeno davvero forti.
Sono fragili, ma non lo daranno mai a vedere. L’amore rende deboli, secondo loro, perché ti lega ad una persona in modo così forte da non potertene disfare. Ma in realtà, è la forza più grande che esista, perché sai che, qualsiasi cosa accada, lui sarà al tuo fianco. Sempre.
Oddio, ho scritto davvero una cosa così romanticosa? Perdonatemi… se lo rifaccio, siete autorizzati a trucidarmi;

7. Siamo sicuri che sia attratta dagli uomini?: anche in questo caso, il ragazzo ci rimarrà un po’ di sasso scoprendo che la fanciulla dei suoi sogni non lo guarderà nemmeno, in quanto maschio. E a lei piacciono le ragazze;

8. La fidanzatissima: sbandiera il suo trofeo, vinto nella champions league delle ragazze strizza capelli, dopo una battaglia di wrestling per ottenere il suo uomo. Eccola , fulmina ogni singola tipa che guarda il suo lui, marchiandolo anche a fuoco e sangue come sua esclusiva proprietà. Sfoggia un mega gigante anello che urla al mondo che è fidanzata, fidanzatissima;

9. (avevo detto 8? Vi ho mentito! Donne, siamo complicate)La piattola: appiccicata notte e giorno al suo lui, non si staccherà mai. Diventerà così insopportabile e verrà scaricata senza che se ne renda conto.
Solitamente accompagna il tutto con una dose massiccia di domande assurde, di pianti isterici senza motivazione e voglia di coccole continue. Attenzione, potreste ritrovarvi le loro ventose dietro la schiena;

10. La masochista: irrimediabilmente attratta dal bello e dannato, dallo stronzetto di turno. Crede di poterlo cambiare col suo amore (ceerto, perché i ragazzi si possono cambiare… io credo che ci si riesca solo a piccoli passi, ma se uno è stronzo è stronzo). Sbava inconsciamente, immaginandosi una storia d’amore tormentata con il suo principe oscuro, ma dal cuore tenero, come un tortino al cioccolato dal cuore caldo.
No, ragazze: il suo cuore è nero come la pece (forse ne ha anche il gusto, bleah) e vi userà alla prima occasione, quindi occhio. E non siate così patetiche, ma orgogliose. Perché è l’uomo che deve soffrire (fatelo soffrireee!), non certo noi ragazze. Tendono all’autodistruzione e cercano rapporti un po’ malati. Troppi film di Twilight.

Direi che con quest’ultima ho terminato. Come sempre, vi invito a segnalarmi altre categorie. Spero di non avervi annoiato e di essere stata all’altezza delle aspettative, dato che questo mio esperimento sta riscuotendo un discreto successo.
Ora voglio darvi un ulteriore consiglio, datomi da una lettrice, per i primi appuntamenti: se non lo conoscete bene, portatevi le amiche. In un momento di crisi o di pericolo, potrete contare su di loro ed essere tratte in salvo. Un vero portento, ovviamente sarebbe meglio (come ho scritto precedentemente) studiare la propria preda in modo accurato.

Infine riporto altre due possibili categorie, suggerite da Principe Dracula:

- Il tipo da “50 sfumature di grigio”: fa il misterioso e dannato, le donne dell’ultima categoria non possono resistergli, affette come sono dal “morbo della crocerossina”, che consiste nel provare pena/empatia per feriti o dannati e cercare in tutti i modi di salvare il suddetto ragazzo.
Questi uomini hanno dei “gusti… singolari.” Se vi dicono che non capireste, avete due possibilità: o ama i pupazzi di topo Gigio e ne ha una collezione nella sua sala dei giochi, oppure ha un set di frustini vario pinti, bende ed ha una particolare passione per ogni tipo di corda.
Cosa è meglio fare? Rispondere che con quelle corde ci si può strozzare. Davvero, questi tipi di ragazzi vanno tenuti alla larga, poiché mentalmente instabili e pericolosi: potreste ritrovarvi in situazioni spiacevoli, è un consiglio spassionato;

- Il brillantino luccicoso di Edward Cullen: non ho capito esattamente cosa intendesse la mia lettrice… ma essendo con una grande fantasia, per il momento improvviso. Questi ragazzi posseggono un bel gioiellino all’orecchio ed hanno una specie di feticismo per tutto ciò che luccica, nonché per i vostri splendidi piedini al retrogusto formaggioso. Dall’olfatto delicato, hanno voglia di riempirvi il corpo di morsi e succhiotti: anche questi da evitare, possibilmente. In più, hanno molto probabilmente dei Teletubbies nei pantaloni, come già scritto.

Con questo, temo di dovervi lasciare. Or ora mi è venuta una idea per il prossimo capitolo: perché non parlare degli amori famosi? Oppure degli opposti che si attraggono ed in che modo? Oppure ancora cose da non dire al primo appuntamento? Cosa preferite?
Fatemi sapere (altrimenti farò di testa mia… potrebbe non convenirvi). A presto!

Rora

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Capitolo 6
*** 6. Oh Romeo, Romeo... ***


6. Oh Romeo, Romeo…

 

Dato che nessuno di voi ha recensito, protestato o mi ha ancora denunciata a qualche associazione per le pari opportunità o organizzanti sfilate pro amore libero, ho deciso di scrivere questo capitolo come io lo avevo pensato, in barba al povero autore di “Act like a Lady, think like a Man”.
Ed ecco a voi quindi le più grandi storie d’amore della letteratura e della storia. Ma evidenzierò soprattutto le cose negative di queste relazioni, dato che agli scrittori (e ne so qualcosa anche io) non sembra piacere il lieto fine. O per lo meno una storia normale senza tragedie, intrighi, tradimenti e morti svariate.
Come avrete capito dal titolo, dato che siete tutti dei piccoli Sherlock Holmes dal grande fiuto deduttivo (se non lo avete capito, è sarcasmo… sto parlando anche con te, Sheldon Cooper), in questa lista ci sono anche loro due: Romeo e Giulietta. Hanno l’onore di detenere, per me, il primo posto tra le storie d’amore più lette ed amate del pubblico (femminile e non). Ma andiamo per ordine, mi sembra la cosa più giusta.
Ecco il mio personale elenco, diciamo una top 10 delle migliori e più famose coppie di tutti i tempi:

- 1° posto: Romeo e Giulietta. Penso che non debba nemmeno stare a ricordarvi la loro storia d’amore, dato che vi ritengo delle persone con un minimo di cultura generale (in caso contrario… vi prego, fatevela una cultura, non dovete per forza leggere, ci sono anche una miriade di film). Passerò dunque alla fase “critica” senza ulteriori indugi.
Iniziamo dalla giovane Giulietta, che si innamora di Romeo al primo bacio. Ma cara donzella, non sai nemmeno chi diavolo sia. Ma fin qui ci starebbe anche. Ma sposarvi dopo poco tempo, per non parlare delle volte in cui l’atletico Romeo scavalcò il tuo bel balconcino… dai, ragazza, un minimo. Posso capire che altrimenti ti sposavi con un altro, ma non penso che sapeste già che sareste morti da lì a breve.
Ora passiamo a Romeo, che si innamora così in fretta che in confronto un jet privato è lento. Cavolo, sei stato fino al giorno prima con Rosalina e vai ad una festa, forse già col chiaro intento di rimorchiare qualche bella donnina. E cosa accade? Ti innamori dopo una frazione di secondo, senza più pensare alla ragazza precedente. Ah, penso che potevi anche non struggerti tanto per lei, mi sa che ti passa in fretta l’innamoramento.
La ciliegina sulla torta: tu che ti ammazzi per Giulietta. Ma sei scemo? Pensi che lei avrebbe approvato? Non sarebbe stato più sensato cercare di vivere anche senza di lei, magari sistemando le faccende in sospeso tra i vostri testoni di genitori? Ma no, troppo difficile, meglio ammazzarsi. Personalmente adoro questa storia, soprattutto per la poesia delle parole di Giulietta, in cui si sente tutto l’affetto e l’amore che prova per quella rosa con un nome amaro che è Romeo.
Perché sei tu Romeo? Eh, bella domanda… pare che l’autore o Cupido si divertano a complicare la vita a voi, poveri personaggi o persone reali. Mai un amore semplice, vero Will? (mi sto riferendo a William Shakespeare, ormai siamo amici… batti il cinque, Will!)

- 2° posto: Dante e Beatrice. Questa anche è una delle miei preferite. La mia professoressa di italiano del liceo si divertiva in modo disumano e quasi sadico a dare dello sfigato al nostro amato poeta (io lo adoro, poi vedete voi). Non aveva tutti i torti, diciamocelo: era un grande sfigato. Insomma, sbavava dietro a Beatrice manco fosse l’unica donna sul pianeta e lei nemmeno se lo calcolava, anzi. Lui, da vero uomo virile, va a parlarle e cosa succede? Sviene. Sul serio, amico… svieni?! Ma dove cavolo hai la testa, come pretendi che lei sappia della tua esistenza e dei tuoi sentimenti verso quest’angelo se non riesci manco a spiccicare parola con lei? E dove sono finiti i tuoi attributi da uomo? Venduti per un biglietto andata e ritorno per il tour “Cosa accadrà quando creperò” ? Io capisco che tu, mio carissimo Dante, sia un animo puro, nobile, sognatore e tutto il resto e che l’amore platonico sia il più puro di tutti, ma… un po’ di concretezza, per Diana! (ho letto troppo “I tre moschettieri”, scusate)
Poi quella sventola di Bea si sposa e ti sposi anche tu. Ma no, lei rimane comunque una santa angelica inviolabile, la bellezza formato essere umano e tu continui ad amarla, a modo tuo. Sai, Dante, guarda avanti e cerca di lasciare il passato nel tuo didietro! (non ho potuto resistere, scusate per la citazione… chi non l’ha capita, non ha avuto una infanzia degna di essere chiamata tale);

- 3° posto: Esmeralda e Febo. Ora distruggerò la vostra infanzia, se non sapete già che il capitano delle guardie in questione è un bastardo, stronzo ed egoista, oltre che codardo e senza un cuore. Già, la Disney ancora una volta ci ha indorato la pillola, ma nel racconto di Hugo non funziona così. Signori e signore, Esmeralda muore. Ed il povero Quasimodo si seppellisce con lei, perché non ha nessun’altro da amare e con lei, almeno, morirà felice. Questo è amore. Per non parlare del primo appuntamento tra la gitana ed il fustacchione Febo: in una specie di bordello, lui voleva soltanto fare zum zum e saluti a tutti, mentre la povera Esmeralda era veramente innamorata di lui. Tanto che il suo ultimo pensiero, prima di morire, è sul fatto che Febo è ancora vivo e con lui vivrà il loro “amore”. Povera piccola, si è innamorata di un bastardo senza cuore: io odio Febo, ditemi quello che volete ma sta cosa non cambierà;

- 4° posto: Jack e Rose. Qui sono io ad essere una grande ignorante in materia: non ho mai visto Titanic, per questo loro sono “scivolati” al quarto posto (mentre “Notre Dame de Paris” l’ho letto). Quindi scusate se non sono più in alto. Che dire, la solita storia d’amore tra la bella riccona ed il poverastro pittore, l’artista incompreso. Ma per carità, Jack! Prenditi una pala e spala un po’ di carbone, magari guadagni di più e puoi comprare un mazzo di rose a Rose (scusate il bruttissimo gioco di parole, oggi sono sadica).
Ma arriviamo alla questione principale, la domanda che per molti anni mi ha assillato: come cavolo è possibile che solo Rose la cicciona potesse stare su quel maledettissimo pezzo di legno? Mi scuso, ma non poteva reggersi con una mano e fare un poco di spazio al suo amato Jack? No, no… certo che no, il pezzente deve morire. Bell’insegnamento. Ancora non capisco come sia possibile. Forse era un pezzo di legno microscopico, non ne ho idea. Ma sta di fatto che, per me, una soluzione doveva esserci. Rose, usa il cervello oltre al resto del corpo;

- 5° posto: Paolo e Francesca. Un delle storie che più mi piacciono, ma che ho scoperto essere più profonda di come Dante l’ha scritta a noi, per mancanza di tempo presumo (stava sbavando pensando alla Bea). In pratica, Francesca è stata ingannata per sposare il fratello del bel Paolo, quindi lei era da sempre stata innamorata di lui. Ma Paolo, signori e signore, era sposato, ahimè. Quindi niente.
Loro due mi fanno molta pena, se devo dire la verità, quindi non sarò troppo cattiva con loro. Anzi, li lascio in pace negli Inferi, dove Paolo ha perso la lingua… sospetto che Cerbero se la sia mangiata come stuzzichino per la merenda delle quattro;

- 6° posto: Francesco e Laura. Molti di voi adesso si staranno chiedendo chi diamine sia Francesco, ma miei cari… sto parlando del temutissimo Petrarca, arci nemico di Dante. Che poi, non è che avesse più attributi del suo rivale. Il caro Francesco era uno che da giovane pensava solo a divertirsi e bighellonare e, una volta spesi i money, si ritrova senza nada. Che fare? Ma perché non farsi prete, no? Soldi, vitto, alloggio ed anche una vita tranquilla, dedicandosi allo spirito e alla preghiera. Sì, certo, ci vogliamo credere Fra. Finché non arriva quella bella pulzella di nome Laura, dai ricci d’oro ed i modi dolci, che sente le tue orribili messe senza cuore. E tu ti innamori. Inizia così una battaglia interiore tra i doveri religiosi e l’amore che trabocca per la bella Laura (siamo sicuri?). Anche qui finisce in tragedia, con lei che muore di peste (mi sembra giusto).
La mia professoressa odiava questo poeta, mentre io mi divertivo a vedere come usava il mio nome nei suoi testi, infilandolo qua e là. La scelta è caduta su Laura, che deriva da “alloro” (“laurus” in latino), quindi era più probabilmente un riferimento alla poesia. Non posso odiarlo perché, grazie a lui, non esiste solo “Laura non c’è” come componimento poetico col mio nome, perdonatemi se sono di parte;

- 7° posto: Eros e Psiche. Non so se tutti voi lo sapete, ma Eros è sposato. Con una figlia, di nome Voluttà. Io penso che Psiche sia una delle donne più agguerrite ed intrepide della letteratura greca e latina. Attraversa mille peripezie per ricongiungersi al suo amato marito, uomo che amava anche senza averlo mai visto in volto. Poi dopo… beh, chi non adorerebbe un angelo come Eros?
La madre di quest’ultimo, però, non accetta una mortale come sposa del suo dolce figlioletto che, mentre la moglie è in giro per gli Inferi a cercare di far contenta la suocera, se ne sta a piangere per le sue alucce rotte. Ma almeno poi va a salvarla e si impone sulla madre, quindi glielo concedo. Psiche è un personaggio molto interessante ed il loro amore è uno di quelli che va contro ogni difficoltà e sfida, nonostante sia ardua ed impossibile per un umano: rispetto, sorella;

- 8° posto: Heathcliff e Catherine. Come dimenticare “Cime Tempestose”, uno dei pochi libri che mi ha fatto piangere come una fontana. Lui, così scontroso ed irascibile, ma innamorato alla follia di lei, che ne è a tratti spaventata ed attratta. Il loro amore va addirittura oltre la morte, oltre ogni cosa.
Anche qui, le cose sarebbero state più semplici, se lui avesse avuto un carattere meno schifoso e più money. Ma non sarebbe stata una tragedia romantica.
Heathcliff è il tipico uomo tenebroso che fa svenire molte donne ai suoi piedi, anche se io preferisco i tipi opposti. L’eroe cattivo, villano, ma alla fin fine buono ed innamorato, così tanto che non dimentica la sua Catherine nemmeno quando lei muore. Una storia che avrebbe potuto avere un lieto fine;

- 9° posto: Odette ed Erick. Loro li ho presi impropriamente, diciamo, dal balletto de “Il lago dei cigni.” Storia per certi versi molto simile a quella de “La sirenetta”, con un finale ugualmente tragico se restiamo fedeli alla versione in cui Odette, dopo aver visto Erick giurare amore eterno ad Odille, che ha assunto le sue sembianze (il cigno nero, per intenderci), lei si butta giù da un burrone, avendo perso per sempre la speranza di tornare umana ed il suo amato principe. Anche in questo caso, trovo molto sospetto che Erick non si sia accorto dello scambio di persona. Va bene che aveva lo stesso corpo di Odette, ma non ti sei manco accorto che magari avevano gusti diversi, modo di parlare diverso o ricordi diversi? No, facciamo un giuramento d’amore eterno a cuor leggero, per poi accorgerci che la ragazza è quella sbagliata. Stupido. E, dato che ormai lo abbiamo nominato, discorso simile vale per il principe de “La sirenetta”. Penso fosse palese che Ariel ti moriva dietro, mio caro principe. Talmente tanto da essersi suicidata, pur di non ammazzarti… no comment;

- 10° posto:… Katniss e Peeta. Molti ora mi linceranno, ma a me loro due piacciono… soprattutto Peeta. Il suo trovo sia un amore incondizionato, nonostante tutte le brutte sorprese che la mora gli ha fatto passare. Persino dopo il depistaggio, si rende conto di averla amata moltissimo. Tanto che avrebbe preferito farsi ammazzare, piuttosto che vederla morta. Per ben due volte.
La cosa che più mi fa apprezzare l’attaccamento del ragazzo del pane è il fatto che lei, invece, sembra un robot i cui unici sentimenti sono per la sorella… mica facile amare una così.

Vorrei poter aggiungere Shrek e Fiona, anche se non sono della letteratura, quindi li infilo qua… (sono l’autrice, io posso!) Mettiamoci nei panni inizialmente della bella principessa che, per amore, rinuncia ad ogni comfort, alla sua famiglia ed alla vita che aveva vissuto fino ad allora, nonché al suo bell’aspetto per stare con l’orco che l’ha salvata.
Ha cambiato la sua vita radicalmente per lui, diciamo anche totalmente. Ed anche Shrek sarebbe stato disposto a farlo per lei: io, fossi un orco, mica rinuncerei a puzzette a manetta ed a spaventare i contadini coi miei urli feroci. Anche questo è vero amore, che va oltre l’aspetto e quello che la gente pensa.
Li ammiro. Peccato non siano reali.

Ora mi chiederete: a che scopo tutto questo? Per imparare dagli altri. Imparare quale sia l’amore, il suo prezzo ed il giusto modo di viverlo. Non annullatevi per la persona che amate, perché dovrebbe amare ogni parte di voi. Il cambiamento, in una relazione, è inevitabile, ma non deve essere forzato. Non dovete mai cambiare per compiacere l’altro, restate fedeli a voi stessi e a ciò in cui credete. Non buttate al vento la vostra vita per un amore, che sia o meno corrisposto. Perché ci sarà sempre qualcuno che vi ama o che vi amerà, la vita è troppo preziosa per essere gettata via.
Non sarà facile, per nulla. Ma le cose migliori, per ottenerle, devono essere pagate. Bisogna impegnarsi per mantenere una relazione, giorno per giorno. Se prendete una delusione, non arrendetevi: la vita va avanti. Non ci si può fermare, perché lei non aspetta: i minuti, i giorni, i mesi e gli anni scorrono, come la sabbia in una clessidra.
Non è giusto sprecare le nostre energie ed i nostri sentimenti con persone che non sanno apprezzarli o non li ricambiano. Fate un favore a voi stessi ed imparate a mettere voi come prima cosa. Ogni donna è una perla, va trattata come una principessa ed un gioiello inestimabile. Ma dovete essere voi per prime a trattarvi così e a pretendere di farvi trattare con rispetto ed amore. E voi, maschietti: azzardatevi anche solo a far piangere una donna. Come c’è scritto nella Bibbia, la donna è nata dalla costola dell’uomo per essere protetta ed amata, non usata e mal trattata.
Questo capitolo era stato pensato anche in vista della festa delle donne, scusate il ritardo, ma penso che il messaggio valga anche per tutti gli altri giorni. Datevi importanza, il vostro sorriso vale più di ogni altra cosa su questo mondo.
Siate forti, coraggiose ed intrepide. Non abbattetevi per un amore finito male, ci sono molte altre cose per cui vivere. E molti altri anni davanti a voi. Meritate di conoscere il sorriso del vero amore e di sentire le carezze di un uomo che vi ama. Ovviamente lo stesso discorso vale per gli uomini, che non sembra, ma sono molto sensibili a volte.
Il primo passo per amare nuovamente è guardarsi allo specchio ed amarsi, almeno per un minuto al giorno. Ognuno di noi è unico e si deve amare.

Scusate il polpettone filosofico che è venuto fuori, ma era necessario al mio equilibrio emotivo. Spero che ugualmente vi abbia fatto piacere questo capitolo.
Ho una ulteriore categoria da aggiungere al primo capitolo, anche se per me potrebbe essere una sottocategoria, indicata dalla lettrice NatalieRiver182: “l’uomo depiloso” (se un bambino può usare “petaloso”, io uso “depiloso”). Lo metterei come sottocategoria dell’uomo che non si capisce bene da che parte stia. Avete presenti quegli insopportabili ometti perfettini dalle braccia più rasate di voi, che portano una borsettina a tracolla e la madre di ogni incubo: i risvoltini! Io avevo un amico dichiaratamente omosessuale che odiava anche lui i risvoltini e si chiedeva sempre come mai i cacciatori di vongole fossero presenti in ogni dove anche d’inverno.
Vi prego, firmate la petizione contro i risvoltini: fatelo per le caviglie dei vostri figli.
Con questo ho concluso, mi ci voleva proprio questo capitolo. Ed il prossimo sarà una sorpresa, anche se ho già qualche idea malvagia. Ringrazio chi ha letto, sperando di ricevere qualche recensione, consiglio, critica o altro.
Vi invito a scrivermi la vostra coppia preferita, di qualsiasi tipo (sperando di conoscerla). Le migliori verranno citate nel prossimo capitolo. A presto e grazie per la lettura!

Rora

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Capitolo 7
*** 7. Somebody to Love! ***


7. Somebody to Love Me!

Piccola bambina che guardi il tuo cartone preferito, in cui una principessa viene svegliata dal suo primo bacio del vero amore. Oppure viene trasformata in orco, vedi tu bimba. Indossi allora il tuo vestitino rosa dalla ampia gonna ricamata con il bordo in merletto argentato e sogni il giorno in cui il tuo principe azzurro ti verrà a risvegliare dall’infanzia grazie ad un bacio. Oh, che giorno funesto! Ma tu non lo sai ancora, piccina.
Come forse avrete capito, parlerò del primo bacio e dei baci in generale. Nell’immaginario di quasi tutte le ragazze, questo è un momento magico, in cui ogni sogno di romanticismo viene concretizzato. Ebbene, mie care ragazze le cui labbra non sono ancora state violate, vi sto per dare una notizia: il primo bacio fa schifo. Nel senso che non è perfetto ed emozionante come pensate, forse nemmeno romantico come vi hanno fatto credere fino ad ora. Perché il primo bacio è quello in cui non avete ancora provato un approccio fisico all’amore, né avete idea di come si baci un ragazzo. Quindi state lì, inermi ed imbambolate. O peggio, iniziate a pensare ai germi che la sua bocca ospita e che in questo momento stanno colonizzando la vostra oppure ancora vi state chiedendo perché lui abbia deciso proprio quella sera di cenare col pesce spada, invece che con qualcosa che faccia meno alito puzzoso.
Questo è ciò che accade solitamente al primo bacio, perché è il primo ed è… strano, particolare, unico, ma non per forza deve essere una esplosione di sentimento. Spesso non lo è, non solo perché la persona davanti a voi non è la vostra anima gemella. Magari anche per l’altro è la prima volta e vi siete ritrovati a sperimentare questo contatto labiale entrambi in quel momento, dunque nessuno dei due sa come si fa né come reagire.
L’importante è non farne un dramma. Già, perché pare che alcune ragazze si chiedano se saranno capaci di baciare il loro primo ragazzo e pensano che, in caso contrario, sarebbe una scusa per mollarle. Appunto, una scusa. Come “non mi piacciono i tuoi capelli, troppo lisci” o “sei troppo magra, mi piacciono quelle formose” e cose di questo genere. Ficcatevelo in testa: sono tutte SCUSE!
Se un ragazzo (o una ragazza, vale anche il contrario) vi allontana per scuse banali, non dovete assolutamente pensare che la colpa sia necessariamente vostra. Anzi, molto probabilmente l’altro ha solo giocato con voi. Non necessariamente perché è uno stronzo o una bastarda (mi scuso per i termini…), ma magari perché non sapeva prima di incontrare voi cosa cerca in un partner. E voi non avete quel “qualcosa”.
Prendiamo la seguente coppia: ragazzo che vuole essere libero e ragazza che vuole un futuro stile famigliola felice. Difficilmente riusciranno a convivere perché, toccato quel punto e vedendo le divergenze, litigheranno. Ovviamente ci sono sempre le eccezioni, come sottolineo sempre. Ma questa è una guida a grandi linee, miei lettori.
Poi vorrei discutere anche sulle fatidiche “tre parole magiche”. Ora, a differenza di quello che sostiene l’autore del libro da qui sto prendendo ispirazione, queste tre parole, soprattutto nei giovani, non significano un impegno sincero.
Assolutamente. Come potrebbe, dato che dicono “io ti amo” anche al proprio cane, alla migliore amica o all’attaccante che ha appena segnato gol? Ed in ogni caso, non è più come una volta. Questa frase ha perso un po’ di significato, per la maggior parte dei giovani adolescenti. Ma molte ragazze, appena sentono la confessione, si fanno prendere (purtroppo) in giro, credendo che le parole pronunciate, essendo molto importanti, siano sincere.
Come capire se è così o meno? Il contesto. Dopo tre settimane che vi conoscete, il suo “ti amo” difficilmente sarà sincero al 100%, magari è più un “mi piaci molto”. Anche il luogo in cui ve lo dice dà una idea generale: se ci tiene a fare la cose per bene, sceglierà un luogo romantico piuttosto che la trattoria per camionisti “Il Pappone”.
Perché vuole fare una bella figura con voi, vuole impressionarvi e farvi capire che ci tiene davvero a rendervi felici. Ecco, se fa di tutto per vedervi sorridere anche dopo una giornata pessima, vi vuole bene. Se cerca di tirarvi su, di realizzare i vostri piccoli sogni romantici e vi tratta con rispetto, probabilmente ci tiene tanto a voi e non siete la prima ragazza che passa, ma una che vuole tenere al suo fianco.
Se poi va d’accordo coi tuoi genitori e ti ha presentato i suoi anche fin troppo presto, direi che le premesse sono ottime.
Ora darò a tutte voi un consiglio spassionato, che- soprattutto in questo periodo- vale anche per me. Forse, ora che siete ormai grandi, vi sembra di essere sempre soli e chiedete al vostro Signore o dio mistico dei cervi- non escludo alcuna religione- di trovarvi qualcuno che vi ami. Qualcuno da poter amare, che dia un senso a quei giorni noiosi, tutti uguali, che passate.
Ormai vi sembrano insensati, vuoti, spenti e senza quella scintilla di vita che avevate quando eravate piccoli ed il mondo sembrava solo un posto talmente grande che poteva anche accogliere i vostri sciocchi ed irrealizzabili sogni, come diventare uguale a Barbie o viaggiare per lo spazio a bordo del vostro triciclo giallo.
Adesso, magari siete quasi adulti, vi sentite così disincantati che il pianeta ha perso il suo fascino ed il suo magico tocco. E allora vi mettete alla disperata ricerca dell’amore, come un cavaliere in groppa al suo destriero che viaggia per i boschi… convinto al 100% che le principesse si trovino solo lì, rapite da qualche orco o segregate dalla matrigna di turno. Oppure guardate fuori dalla finestrella della vostra torre d’avorio, sospirando e sognando il vostro perfetto eroe.
Fatevi un piacere: prendete tutto il coraggio che avete in corpo e scappate da quel castello troppo stretto e buio per voi. Visitate il mondo, vivete a pieni polmoni, festeggiate e volate ancora più in alto. Cercate esperienze che vi portino a quell’amore, senza restare chiusi nel proprio buio a pensare che il vostro principe busserà alla porta con un mazzo di fiori o di lilla. Svegliatevi, non lo farà. Come potrebbe, non sa nemmeno che voi esistete?
Fatevi degli amici, correte in mezzo ai campi, nuotate fino a farvi male alle ginocchia e sentitevi, per un momento nella vostra vita, vivi e liberi. Perché non ha alcuna importanza come baciate, lo zing- definizione rubate da Hotel Transilvanya- con il vostro lui speciale arriverà senza che voi lo abbiate stalkerato o cercato su siti d’incontri. Non dico che non dovete conoscere nuova gente, anzi. Dovete proprio avere il coraggio di esplorare questo infinito mondo, riprendere gli occhi da bambino e cambiare il triciclo col vostro motorino rosso fiammante, con cui porterete la vostra bella fino alla luna ed oltre. Provate, buttatevi.
Non vi nascondo che farà male, un male da morire. Magari la vostra prima fiamma vi lascerà, per un problema o per un altro. Resterete nuovamente soli, ma vi prego di trovare la forza di guardare il mondo con ottimismo.
Ok, ora sto per diventare un rappresentate di qualche spot della Mulino Bianco, con Antonio Banderas e Rosita. Ma, a parte gli scherzi, vivere ti rompe le ossa.
Perché la vita è come un gigantesco bullo, ti prende a calci ogni volta che sei debole e ti riempie di pugni. Ma sta a te decidere di fare sempre del tuo meglio, di non mollare mai la presa e di ricominciare ogni volta, anche sapendo che potresti cadere da un dirupo o spaccarti la testa per la tua testardaggine.
Ma la vita è una sola, giusto? Non state a pensare a rendere perfetto ogni momento o ad immortalarlo con un dannato cellulare: vivetelo a pieno. A volte ci soffermiamo troppo sulle cose negative, sui brufoli sul nostro bel viso. Tralasciamo i tramonti e le albe spettacolari di ogni giorno e non guardiamo mai il colore luminoso dei nostri occhi quando scintillano per la felicità.
Ci sono persone che odiano talmente tanto quello che sono e come sono che lo rinnegano, si fingono altre persone oppure ancora si mutilano, si maltrattano e si negano la possibilità di essere felici e di essere amati ed amare, pensando di non meritarlo.
Stronzate – scusate il modo diretto in cui ve lo scrivo, miei cari lettori, ma sto cercando di mettervelo in testa. Ripeto: stronzate!
Ogni persona è nata per amare, dal momento stesso in cui si viene al mondo si è fatti per questo. Si è dotati di un cuore, affinché perda i battiti guardando il volto della nostra metà. Si hanno mani grandi e piccine per accarezzare le guance del nostro amato e si ha labbra sottili o piene per baciarsi sotto la luna, al cospetto delle stelle. Si ha un corpo solo per costudire un’anima capace di amare il nostro prossimo.

Temo che questa volta sarà un capitolo più breve del solito, mi scuso con i lettori e vi invito caldamente a darmi qualche spunto per i prossimi capitoli… altrimenti, il prossimo sarà la conclusione di questo nostro piccolo viaggio attraverso il mondo delle relazioni amorose ed attraverso di noi.
Spero possiate darmi degli spunti, perché al momento – causa anche faccende private- mi trovo un po’ sprovvista d’ispirazione.
A presto, miei cari lettori.

La vostra Rora.

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Capitolo 8
*** 8. La fine o l'infinito ***


8. La fine o l’infinito.

Il numero otto solitamente mi piace. Se ci pensate, è simmetrico in ogni modo. E, da sdraiato, sembra un infinito. Ecco, l’infinito.
Tutte noi romanticone o matematiche incallite adesso portiamo simboli dell’infinito, sui braccialetti, anelli, collane, orecchini e persino tatuaggi a forma di otto sdraiato. Ma io mi sono sempre chiesta se esista qualcosa che duri per sempre in questo mondo. Penso niente.
O almeno niente di materiale, perché il nostro mondo stesso, non si sa tra quanto né se ci saremo ancora, verrà distrutto. Le cose di questo mondo e di questa vita sono passeggere, persino le nostre vite e quello che lasciamo in questo mondo.
Ma, nel mio romanticismo a volte offuscato dal cinismo generale e mio, penso che ci sia una cosa che sopravvive a tutte le altre. Chiamarla cosa è sbagliato, perché è della stessa materia della nostra anima, dei nostri sogni e della luce più pura. Sto parlando dell’amore, sì ragazzi.
Ora finirete per mettere questa raccolta, fin ora molto cinica e piena di ironia, tra i tanti romanzetti per ragazze, dove il ragazzo lancia sassolini alla finestra della sua bella e le chiede di sposarlo con un mazzo enorme di rose rosse ed un anello dal diamante gigante. Scordatevelo, non sarà una storia così nemmeno in questo finale.
Ci tengo nuovamente a precisare che è tutto a scopo ironico, per far riflettere. Quindi, se alcuni di voi non erano o non sono d’accordo con le cose che ho scritto, non vi sto assolutamente dicendo che i miei “consigli” siano validi. Né che siano veri consigli, solo spunti.
/ Rifletteteci con la vostra testa, con le vostre ferite, con i vostri anni d’esperienza, anche se per ora sono troppo pochi. Siamo così giovani che l’infinito ci fa piacere, come l’assurda idea di rimanere giovani, belli ed immortali. Penso sempre che la fine sia una parte importante, che sia la fine di una storia (come in questo caso), la fine di una vita o la fine di un amore.
Forse quella fine, fatta in quel modo, dà la giusta dignità al percorso fatto e ci dà modo di capire cosa è successo nel mentre. Io sto ripensando più volte a cosa avrei potuto fare per salvare la mia relazione, affondata come il Titanic al primo ostacolo trovato davanti. Il mio vice capitano ha abbandonato la nave, scappando su una scialuppa di salvataggio. Ma il capitano affonda sempre con la sua nave.
Io sto affondando con la mia, che però è una nave speciale: quando tocca il fondo, risale. Ferita, spaccata, bruciata, mezza distrutta. Ma risale, ogni volta. Un po' come l'Olandese Volante. Ora devo rimanere in apnea finché non torna in superficie.
Mi chiedo e mi richiedo come mai il mio vice abbia abbandonato ogni cosa. Era troppo difficile per lui accettare le difficoltà, sciogliere l’iceberg con me o costava troppa fatica e non ne valeva la pena? Non lo saprò mai.
Ma la fine di qualcosa è sempre l’inizio di un’altra. Come disse Peter Pan in un film di cui non ricordo il nome: “Vivere può essere una grande avventura.”
Sogno di sedermi accanto al caminetto e raccontare ai miei nipotini di quando scrivevo, di quando mi sono innamorata davvero per la prima volta, del mio primo bacio, dell’università e di tutto quello che seguirà a questo mio periodo buio del presente.
Vi chiedo nuovamente di non accontentarvi. Nemmeno di un finale pessimo, perché ogni storia che si rispetti merita una degna fine. Altrimenti il film che state guardando vi farà schifo e lancerete i vostri pop corn allo spettatore davanti, che tornerà a casa e si ritroverà con una cascata di pop corn che gli escono dalla maglia.
Cercate un amore che vi renda felici, sereni e più forti. Magari non funzionerà, ma se è stato vero amore vi lascerà qualcosa. Vi renderà più forti, con un consiglio, una lezione di vita o la consapevolezza che là fuori qualcuno può amarvi esattamente come ha fatto il vostro ultimo partner, prima che la nave andasse a picco, se non di più o in modo diverso, ma ugualmente speciale. Che poi, è finita solo quando entrambi lo decidono.
Non fatevi bloccare dall’orgoglio, vera madre di ogni discordia. Non pensate “se non chiama lui, allora se lo scorda.” Provate voi, se vi manca l’aria dai polmoni ogni volta che pensate a quando vi siete baciati sotto la pioggia. E se non trovate alcuna risposta e vi risponde solo la segreteria… potreste provare a scrivergli una lettera e mandargliela. O non mandargliela affatto.
Prendere lo scritto in cui avete messo tutte le vostre lacrime, il vostro affetto residuo, la vostra rabbia e gettarlo in un cassonetto. Un atto catartico, di sfogo diciamo.
Poi prendete un nuovo foglio, scriveteci la data di oggi e iniziate una nuova storia. Forse questa avrà un finale degno di voi, persone tutte speciali, ognuna a suo modo. Scrivete al voi del futuro, ricordandogli perchè non ha funzionato e che non deve lasciarsi abbindolare, ma pretendere un amore sincero, basato sul rispetto e l'affetto.
Meritiamo tutti di essere amati, ma non ci si deve arrendere. Non rassegnatevi mai, cari lettori.

Con questo, finalmente ho scritto il capitolo conclusivo.

Fatemi sapere che ne pensate, spero vi sia piaciuto e a presto!

Rora

P.S.: Buon San Valentino! <3

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