Imparare ad essere amati

di HokkinaCharlie
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Ciao a tutti, è la mia prima fanfiction pubblicata, generalmente le lascio per me, per dare un versione diversa di una determinata situazione. Mi piace molto il rapporto di amicizia che hanno Jane e Maura, e per me non va oltre l'amicizia, anche perchè penso sia davvero difficile volere bene una persona, amarla solo a livello di pura amicizia. Spero vi piaccia, in ogni caso acetto qualsiasi critica.. Come scritto riprende dalla puntata 8 delle seconda serie, ed è una versione di come sarebbero potute andare le cose!
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Jane, Korsak e Frost stavano uscendo per andare a salvare una madre e il figlio piccolo presi in ostaggio, ma prima doveva parlare velocemente con Maura e dirle ciò che aveva scoperto su Ian, sperava non si arrabbiasse, del resto lo aveva fatto per lei, anche se non sarebbe stato così se Angela non si fosse intromessa, ma oramai era fatta e doveva andare fino in fondo. Del resto un amica vuole solo il bene dell’altra. Si fece coraggio ed entrò nel laboratorio
JANE: Maura, ascolta ho pochi minuti, ma devo dirti una cosa, Ian è ricercato dall’interpool per vendita di medicinali.
Disse tutto in una volta, per non farsi sfuggire il momento. Guardava la dottoressa negli occhi, con infinita tenerezza.
MAURA: cosa?!?!?! Hai fatto ricerche su di lui?! Ma come diavolo ti sei permessa?
La dottoressa si infuriò parecchio, e per evitare di rendere partecipe gli atri collaboratori, uscì dal laboratorio e si diresse, a passo svelto seguita da Jane, nel suo ufficio, chiudendo violentemente la porta.
JANE: come mi sono permessa?! Insomma Maura guardati, da quando è arrivato sei strana, messaggi durante le autopsie, sei distratta, e in più non mi hai mai parlato di lui, e..
MAURA: e.. e.. e cosa Jane?! ma chi ti credi di essere per sapere tutto su di me o sulla mia vita sentimentale?! Se avessi voluto dirtelo lo avrei fatto o sbaglio?! Hai abusato del tuo potere, e per giunta con me, non dovevi permetterti. Che c’è ti brucia che ogni tanto anche io abbia uno spasimante?!
Era proprio arrabbiata, non si sarebbe mai aspettata una cosa del genere proprio dalla sua migliore amica. Amava Ian profondamente, inoltre era altruista e aiutava il prossimo, cosa c’era di male?! Non sarebbe stata facile da digerire, anche se forse avrebbe potuto usare parole meno dure.
Al sentire la risposta Jane rimase di sasso, non sapeva cosa dire o cosa fare, non voleva abusare del suo potere, e tutto ciò non sarebbe successo se, come aveva pensato un attimo prima di entrare, sua madre non si fosse impicciata di affari che non le riguardavano. Ma non era una bambina e non poteva dare la colpa a sua madre, ma certo l’avrebbe pagata. Cercò di recuperare:
JANE: Maura scusami, l’ho fatto solo per te, io non ho pensato, volevo solo che…
Aveva il gli occhi rivolti a terra, lucidi, quando in quel momento entrò Vince per chiamarla e andare a chiudere il caso, erano ormai un po’ che  l’aspettavano.
KORSAK: Jane forza andiamo. Cosa stai facendo?!  stiamo aspettando solo te.
A quelle parole Jane trasalì, alzò lo sguardo e dovette ricacciare indietro le lacrime, guardò Maura, uno sguardo che valse più di mille parole, uno sguardo di scuse, si girò verso Korsak e uscirono.
Vince era piuttosto protettivo con Jane, e vedendo Jane un po' giù chiese:
KORSAK: tutto bene?! ho interrotto qualcosa?
JANE: tranquillo Vince, tutto  bene, andiamo a prendere quel maledetto bastardo.

Cosi dicendo uscirono dalla centrale, fuori Frost li attendeva in macchina.

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Nel frattempo Maura era ancora piuttosto arrabbiata con l’amica, capitava raramente, ma questa volta la vide come una mancanza di fiducia in lei, come se non fosse in grado di proteggersi. Non avendo altro lavoro da fare chiuse il suo ufficio e si ritirò a casa, decisa a calmarsi con una tazza di te o un bicchiere di vino, in base all’umore. Entrata in casa Maura vide Angela in cucina che preparava un te.
MAURA: Ciao Angela
Disse la doc senza particolare entusiasmo nella voce.
ANGELA: ciao Maura tesoro. Tutto bene?!
Ad Angela non sfuggiva nulla dei suoi figli, e Maura ormai era una quarta figlia per lei, aveva un istinto protettivo di chioccia, proprio come Jane, anche per il tipo di carattere che aveva la donna.
MAURA: si, no.. insomma ho litigato con Jane.
Disse quasi riprendendo l’ira della precedente discussione..
ANGELA: come mai che è successo?! Cosa ha fatto questa volta quella testa dura?! Raccontami mentre faccio un po' di the anche per te..
MAURA: ha fatto ricerche su Ian!

A quelle parole Angela cambiò espressione, ma dando le spalle alla dottoressa non se ne accorse e attese il resto.
MAURA: voglio dire come diamine si è permessa?! A me non vanno a genio tutti quelli con cui esce ma di certo non abuso del mio potere per cercare le loro fedine penali! Le do sostegno e coraggio e se è il caso la consolo, ma invadere cosi la privacy NO! È una cosa che proprio non tollero, questa volta l’ha fatta grossa..
Nel frattempo Angela aveva fatto il the, versato in due tazze e si era seduta accanto alla dottoressa. Non sapeva cosa dire e come dirlo sopratutto, ma sapeva che tutto ciò era successo a causa sua, perché si era intromessa nonostante la figlia le avesse detto di non farlo. Posò la tazza sul bancone e guardò Maura negli occhi.
ANGELA: Maura ascolta..
MAURA: No Angela questa volta non ci sono giustificazioni ha proprio esagerato!
ANGELA: non è stata colpa sua se ha fatto quelle ricerche! Se devi avercela con qualcuno quella sono io. Ieri in caffetteria quando ti hanno consegnato il pacco con il vino in cartone e la carta igienica lo ha preso Jane. Le ho chiesto se conoscesse Ian e mi ha detto di no, era dispiaciuta che non le avessi mai detto nulla di lui. So che ognuno ha i suoi segreti ma vedi Jane è così dura fuori ma tenera dentro, si è costruita una maschera in modo da non soffrire e da quando è amica tua io la vedo più serena, più in pace con se stessa, con la sua parte dolce e protettiva! Mentre parlavamo le ho detto che non mi andava a genio e che avrei cercato fra la roba di Ian, lei non era d’accordo e mi aveva fatto promettere di non farlo, non voleva invadere la tua privacy. Per quanto fosse dispiaciuta di non aver saputo prima di lui ti rispettava e rispettava la tua scelta, ma sai io come sono fatta, per me sei una figlia e non l’ho ascoltata, quindi sono entrata qui, ho aperto il suo zaino e ho visto i 3 passaporti canadesi con nomi diversi, ho preso l’appunto è l’ho dato a Jane il giorno dopo, ovvero questa mattina! Mi ha guardata arrabbiata per averlo fatto, ma il poliziotto che è in lei ha preso il sopravvento e ha fatto indagini! Ti giuro che non era d’accordo con tutto ciò è solo colpa mia, lei lo ha fatto per proteggerti, come ha protetto me non dicendoti che ero stata io a darle quei nomi, anche se so che sarà parecchio arrabbiata con me e me la farà pagare cara!!

Maura aveva ascoltato tutto il discorso in silenzio, sentendo e ascoltando ogni singola parola uscisse dalla bocca di Angela. All’inizio era infuriata con lei, per la sua curiosità, ma poi iniziò a capire, mentre parlava, che entrambe si sono comportate come farebbero una madre ed una sorella, niente di più niente di meno, per proteggere chi amano. Non sapeva cosa dire.
ANGELA: ti prego Maura di qualcosa!
MAURA: Non so che dire.. ti ho ascoltata attentamente e devo dire che mi infastidisce parecchio questa invadenza che dimostri nei miei confronti, ma..

Angela era dispiaciuta, ma voleva stare a sentire come continuava, sperava non le dicesse di andare via.. Maura continuò con sguardo dolce e prese la mano della donna..
MAURA: ..ma so che lo hai fatto per me, perché mi consideri una figlia, cosi come Jane mi considera una sorella e vuole solo proteggermi! Io non sono abituata a tutto ciò, lo sapete quindi mi trovo spiazzata davanti a queste situazioni. Tranquilla Angela, va tutto bene, non sono arrabbiata con te, ne con Jane, piuttosto ti prometto che la chiamo, così le dico di passare e chiariamo tutto!
Angela non poteva essere più felice di quelle parole, si abbracciarono e finirono di bere il loro te, Maura sapeva che Jane era impegnata e avrebbe aspettato ancora un po’ per chiamare. Le avrebbe chiesto scusa, e per farsi perdonare ma anche per ringraziarla, avrebbe proposto una serata pizza e birra, solo per lei. Del resto il rapporto con le sorelle è difficile si sa, soprattutto se non si è abituati ad avere qualcuno che tiene cosi tanto a te.

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


---Contemporaneamente---
Jane, Korsak e Frost erano arrivati finalmente alla fabbrica abbandonata, si divisero come sempre per coprire più terreno possibile e trovare gli ostaggi. Jane era al semi interrato, pistola alta, guardia alta come sempre, quando fu aggredita dal criminale alle spalle, dopo una breve colluttazione arrivò anche Frost e con il suo aiuto riuscirono a bloccarlo sul nastro trasportatore acceso con una lama alla fine. Jane prese la mano dell’uomo e la mise vicino alla lama..
JANE: dimmi dove sono bastardo!
UOMO:  non ti dirò una parola
Jane prese il braccio e lo avvicino ancora di più alla lama
JANE: dimmi dove sono o giuro che te la taglio
UOMO: non hai il fegato
FROST: allora non la conosci
Jane avvicinandosi sempre di più inizio a contare
JANE: DIMMELO! 1…2…
UOMO: va bene va bene, sono nella cella frigorifera.
In quel momento arrivò Korsak, Jane lo informò, si diressero verso la cella mentre Frost ammanettava l’uomo. Tutto era finito bene, la donna e il bambino stavano bene, erano fuori dall’edificio abbandonato, accerchiato di volanti e un ambulanza. In quel momento suonò, anzi vibrò il telefono di Jane, era Maura, rispose istintivamente
JANE: Rizzoli?!
MAURA: Jane finalmente, È finita l’operazione? Come è andata?!
JANE: si tutto bene, la donna e il bambino stanno bene, senti Maura ti volevo dire..
MAURA: Jane no ti prego, sono io che ti devo chiedere scusa, tua mamma mi ha raccontato tutto, scusami, So che lo hai fatto solo per me. Pensavo che stasera potremmo fare serata pizza e birra, per scusarmi e ringraziarti di essere come una sorella. Che ne pensi?!
JANE: Oh Maura, non c’è bisogno che ti scusi, ci sto per stasera, c’è pure la partita quindi è perfetto sul tuo schermo piatto sarà come stare sul campo..
Maura rise, era felice, e anche Jane lo era, ma proprio in quel momento, successe tutto in un secondo. L’uomo ammanettato da Frost si era liberato, manette difettose, si era girato di colpo, estratto la pistola dalla fondina dell’agente che lo stava mettendo in aiuto e aveva premuto il grilletto. La scena fu vissuta a rallentatore. Jane che si gira attirata dai toni alti di voce, l’uomo che estrae e spara, neanche il tempo di reagire, un secondo colpo. Maura aveva sentito tutto ciò, il grido dei poliziotti che dicevano “ha una pistola, si è liberato”, lo sparo, rumori confusionari e qualcuno che diceva “presto un ambulanza, agente ferito, presto”. Si era raggelata, davanti ad Angela che la guardava con occhi sgranati, chiamava il suo nome ma nessuno rispondeva. Poi improvvisamente silenzio, era caduta la linea, ricompose il numero ma nulla da fare. Maura era in preda al panico, non sapeva cosa fosse successo, un agente era a terra, il telefono di Jane non suonava, subito chiamò Korsak, qualcuno le doveva rispondere e dire cosa stesse succedendo. Compose il numero.. uno, due, tre squilli, nessuna risposata, al quarto finalmente sentì la voce del sergente.
KORAK: dottoressa Isles
MAURA: sergente che cosa è succo, stavo parlando con Jane, poi ho sentito urlare dei poliziotti e un colpi di pistola. Cosa è successo?!?! C’è un agente ferito, sergente dov’è Jane, non mi risponde, mi passi Jane..
Korsak non riusciva a parlare, la dottoressa era una macchinetta, appena finito subito la ragguagliò
KORSAK: dottoressa stia calma, avevamo preso il sospettato ma si è liberato, ha preso una pistola e ha sparato, subito dopo ho risposto al fuoco ed è morto.
MAURA: chi è l’agente ferito sergente, me lo dica..
KORSAK: …è Jane! Ha sparato nella sua direzione, la stiamo portando in ospedale con l’ambulanza, ci raggiunga li e avvisi anche Angela.
A quelle parole Maura non sapeva cosa dire, si gelò sulla sedia, Angela aveva capito che qualcosa non andava. 

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


ANGELA: Maura cosa è successo, è Jane?! Sta bene?!
MAURA: dobbiamo andare all’ospedale subito, le hanno sparato, non mi hanno detto altro, Korsak era sull’ambulanza con lei.
Sguardo perso nel vuoto, cuore a mille. Vedendo il volto sconvolto di Angela a quelle parole si ricompose e subito il medico che era in lei uscì, prese la giacca le chiavi della macchina e con Angela si diressero all’ospedale! Ci vollero venti minuti per arrivare, i più lunghi. Voleva essere positiva, non voleva pensare subito al peggio, ma il suo lavoro l’aveva messa davanti a fatti così brutti che difficilmente poteva essere positiva. Poliziotti uccisi per errore o durante una retata, ne aveva visti troppi, non voleva, non poteva pensare all’amica sul tavolo autoptico, non poteva essere. Arrivati all’ospedale lasciarono la macchina al parcheggio e subito si diressero alla reception chiedendo del detective Rizzoli.
INFERMIERA: la trovate al secondo piano, la stanno operando, mi spiace ma non posso dirvi molto di più!
Corsero verso l’ascensore, premettero il tasto due, arrivarono trafelate davanti la porta della sala chirurgica e videro fuori in attesa Korsak e Frost, con aria affranta.
KORSAK: Angela, dottoressa, finalmente..
Le abbraccio entrambe dolcemente.
MAURA: detective cosa è successo? Come sta? Cosa hanno detto i medici?
Chiese Maura concitata, doveva sapere, doveva avere un quadro clinico chiaro della situazione, allora avrebbe potuto essere utile e dire se tutto andava bene o meno. Contemporaneamente uscì un infermiera e Maura si avvicino per chieder informazioni, ma come al solito non venne detto nulla.
Passò un ora da quando erano arrivate e da quando Jane era in sala operatoria, si erano relativamente calmati, e nel frattempo erano arrivati anche Franky e Tommy, a dare sostegno alla mamma e a Maura. Questo’ultima ripensava a quanto fosse successo quel giorno, a quanto fosse stata stupida ad arrabbiarsi con Jane in quel modo, e dirle quelle parole poi. Jane poteva essere tutto ma non invidiosa ne tanto meno avrebbe mai abusato del suo potere se non dettato dal suo infallibile istinto. Ripensò anche a quanto detto da Angela, che Jane era triste del fatto che non le avesse detto nulla di lan, ma in realtà c’era ben poco da dire, era un amore impossibile e no ne parlava per non pensarci e dirlo a lei l’avrebbe messa davanti alla realtà più di quanto non lo volesse. Fu interrotta dai suoi pensieri dall’aprirsi della porta della sala, e vide il medico che chiedeva dei familiari.
CHIRURGO: Rizzoli?!
TUTTI: siamo noi!
Dissero tutti in coro, del resto era vero quella era un'unica grande famiglia! Maura prese la parola..
MAURA: Salve dottore sono la dottoressa Maura Isles, come sta Jane?
CHIRURGO: salve dottoressa, sono il dottor Wallace. La detective è stata colpita al petto da un proiettile ma è stata incredibilmente fortunata, ha sfiorato cuore di 10 millimetri..
A quelle parole tutti si fecero seri in volto ma felici allo stesso tempo, Angela era sul punto di piangere, come Maura, che però ricacciò le lacrime in dentro.
MAURA: continui dottor Wallace, come è andata l’operazione?!
DOTTOR WALLACE: l’operazione è andata bene, è forte e ce la farà senza problemi dopo un periodo di riposo naturalmente! Adesso stiamo aspettando che si svegli, dopo di che la manderemo in camera.
MAURA: quando potremo vederla e parlarle?!
D. WALACE: beh sarà del tutto cosciente tra qualche ora. Potete vederla subito, ma anche se è sveglia non dovete affaticarla, è ancora in circolo l’anestesia. Vi consiglio di aspettarla in camera, andate pure alla reception  chiedete di Rose, lei vi dirà la camera.
MAURA: Grazie mille dottore, è stato molto gentile!
Il gruppo ringraziò in coro, ancora una volta, erano provati ma felici, Jane stava bene era viva e si sarebbe ripresa alla grande. Si diressero tutti verso la reception dove, come detto da Wallace, Rose, l’infermiera, diede il numero della camera verso la quale si diressero tutti!
Dopo circa venti minuti videro arrivare il letto di Jane. Era coperta fino al collo, con i capelli legati, come li porta in servizio. Entrata in camera l’infermiera la sistemò collegando i fili alle varie macchine di routine e uscì dalla camera! Come aveva detto il medico era semi cosciente, ma non dovevano affaticarla. 

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


Aprì gli occhi delicatamente e si guardò in torno, c’erano tutti, tutta la sua famiglia, con Maura e Angela in prima fila. Voleva parlare ma aveva la gola secca, al che Angela precedette la figlia
ANGELA: Jane tesoro sono così felice che stai bene, non parlare, il dottore ha detto che devi riposare per smaltire l’anestesia e i farmaci. Tranquilla noi saremo qui quando ti sveglierai!
Jane fece un debole sorriso guardando tutti, incrociò lo sguardo di Maura, le fece l’occhiolino come per dire “tranquilla sto bene”, al quale rispose con un sorriso e gli occhi lucidi. Dopo chiuse gli occhi e si addormentò!
Una volta in camera il gruppo iniziò a sciogliersi. Franky con Korsak e Frost tornarono in centrale per finire i verbali, Tommy baciò la madre e tornò casa pure lui, poteva fare ben poco li e poi gli ospedali non gli erano piaciuti mai più di tanto. Rimasero solo Maura ed Angela, non avrebbero lasciato che Jane si svegliasse senza nessuno nella stanza.
Il tempo passava più o meno lentamente, Angela era esausta, quindi Maura le suggerì di andare a casa, farsi una doccia e cambiarsi, mangiare e tornare li, non ci avrebbe messo più di un ora, e ancora Jane dormiva quindi aveva tutto il tempo! Angela accettò di buon grado e se ne andò.
Dopo averla salutata Maura si sedette sulla sedia vicino al letto. Non le sembrava vero tutto ciò, prese la mano dell’amica e inizio ad accarezzarla.
MAURA: oh Jane vederti qui anche solo addormentata mi fa male. Ti chiedo scusa, non avrei mai dovuto dirti quelle cose, mi stavi solo proteggendo! Mmm adesso è tutto finito, non appena uscirai abbiamo una serata pizza e partita che ci aspetta.
Dopo circa tre ore Jane iniziò ad aprire gli occhi, e a guardarsi in torno per capire dove fosse.
MAURA: Ehi ciao bella addormentata..
Disse sorridendo nel modo più dolce possibile la dottoressa, e le porse un po' di acqua per aiutarla a parlare.
JANE: grazie! Ma quanto ho dormito?
MAURA: quasi tre ore, tua mamma era qui, si arrabbierà vedendo che ti sei svegliata quando non c’era. Ricordi cosa è successo?!
JANE: farò finta di dormire quando arriverà, tranquilla!
Cercò di mettersi un po’ su con la testa
JANE: ricordo che il rapitore si è liberato e ha sparato contro di me, poi ricordo poco, Korsak che mi chiamava e cercava di farmi stare sveglia. Poi devo essere svenuta o qualcosa del genere.
MAURA: esattamente! Beh l’importante è che ora stai bene, tutto è bene quel che finisce bene..
JANE: a ricordo un altra cosa..
MAURA: cosa..
JANE: la nostra serata pizza e partita
Rise dolcemente
MAURA: Ahahahah ma certo come si potrebbe dimenticare! Tranquilla che appena ti riprenderai la faremo. Dovrà prima passare la settimana di recupero la quale include anche un alimentazione regolare.
JANE: non mi dirai che dovrò mangiare pappette per molto. Mi volete morta per caso?!
MAURA: oh dai non fare la bambina, devi rispettare il periodo di riposo anche alimentare che ti darà il medico poi potrai tornare a birra, pizza e tutte le schifezze che mangi tu. Piuttosto il medico ha detto che non puoi stare sola per almeno una settimana quindi che ti piaccia o no starai da me, cosi io e tua madre potremo accudirti per bene piccola Jane!
JANE: Oh.. che bello.. non vedo l’ora! Se non mi ha ucciso un proiettile penso che resisterò anche a voi Ahahahah
Risero entrambe, finalmente tutto era tornato alla normalità! Jane guardò Maura, c’era ancora una cosa che voleva dirle
JANE: Maura, senti davvero mi spiace di aver oltrepassato il segno, è che io ti voglio bene come una sorella e poi beh sono un poliziotto e questo prende il sopravvento, voglio proteggere tutto e tutti quelli a cui voglio bene e certe volte esagero! Scusami davvero!
MAURA: Jane bastati prego. Non devi scusarti di nulla, so che lo hai fatto per me, per proteggermi dallo stare male e che il tuo istinto raramente si sbaglia. Sono io che devo chiederti scusa e ringraziarti. Scusa per averti detto quelle cose, non le penso, scusa per non essere facile come amica, e grazie perché mi stai accanto come una sorella, come hai detto tu, e non sono tanto abituata ancora, nonostante questi anni, a tutto questo amore. Ma ti prego non smettere mai di preoccuparti per me, è la cosa più bella che qualcuno abbia fatto per me da sempre! Ti voglio bene Jane e saremo sempre migliori amiche. Piuttosto tua mamma mi ha detto che ci sei rimasta male che non ti ho mai parlato di Ian, ma vedi era una storia difficile e mi faceva soffrire e non parlarne mi aiutava a non pensarci! Non capiterà più, sei la mia confidente, la mia amica, mia sorella.
JANE: grazie Maura! Ora basta scusarsi, il peggio è passato!
La giornata passò in fretta Angela era tornata, aveva rimproverato la figlia per mettersi sempre in pericolo, si era scusata per essere un’impicciona cronica. Insieme a Maura aveva stabilito di prendersi cura di Jane per la settimana di riposo, non sarebbe stato facile per nessuna delle due. Jane era una pessima paziente.
Fortunatamente, come aveva detto il medico Jane era forte e in un paio di giorni fu dimessa, e trasferita a casa di Maura. Tutto era tornato normale, il lavoro, la vita, la famiglia, Jane e Maura era più inseparabili che mai, come solo due amiche vere possono essere! 
 
 
Spero vi sia piaciuta, so che non  è un vero e proprio spoiler anche perché la serie in questione è stata trasmessa proprio tante volte. E’ stata la mia prima ff e spero non sia cosi terribile, ne ho altre e vedremo, forse le pubblicherò, anche solo come passatempo!
Grazie per averla letta!

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