Vampire Knight Moonrise

di Arvati77
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** CAPITOLO I ***
Capitolo 2: *** CAPITOLO II ***
Capitolo 3: *** CAPITOLO III ***
Capitolo 4: *** CAPITOLO IV ***
Capitolo 5: *** CAPITOLO V ***
Capitolo 6: *** CAPITOLO VI ***
Capitolo 7: *** CAPITOLO VII ***
Capitolo 8: *** CAPITOLO VIII ***
Capitolo 9: *** CAPITOLO IX ***
Capitolo 10: *** CAPITOLO X ***
Capitolo 11: *** CAPITOLO XI ***
Capitolo 12: *** CAPITOLO XII ***
Capitolo 13: *** CAPITOLO XIII ***
Capitolo 14: *** CAPITOLO XIV ***
Capitolo 15: *** CAPITOLO XV (Parte I) ***
Capitolo 16: *** CAPITOLO XV (Parte II) ***
Capitolo 17: *** CAPITOLO XVI ***
Capitolo 18: *** CAPITOLO XVII ***
Capitolo 19: *** CAPITOLO XVIII ***
Capitolo 20: *** CAPITOLO XIX ***
Capitolo 21: *** CAPITOLO XX ***
Capitolo 22: *** CAPITOLO XXI ***
Capitolo 23: *** CAPITOLO XXII ***
Capitolo 24: *** CAPITOLO XXIII ***
Capitolo 25: *** CAPITOLO XXIV ***
Capitolo 26: *** CAPITOLO XXV ***
Capitolo 27: *** CAPITOLO XXVI ***
Capitolo 28: *** CAPITOLO XXVII ***
Capitolo 29: *** CAPITOLO XXVIII ***
Capitolo 30: *** CAPITOLO XXIX (Parte I) ***
Capitolo 31: *** CAPITOLO XXIX (Parte II) ***
Capitolo 32: *** CAPITOLO XXX ***
Capitolo 33: *** CAPITOLO XXXI ***
Capitolo 34: *** CAPITOLO XXXII ***
Capitolo 35: *** CAPITOLO XXXIII (parte I) ***
Capitolo 36: *** CAPITOLO XXXIII (parte II) ***
Capitolo 37: *** CAPITOLO XXXIV ***



Capitolo 1
*** CAPITOLO I ***


Parte di questi personaggi non mi appartengono ma sono di proprietà di Matsuri Hino. Questa storia è stata scritta senza scopo di lucro.

 

 

 


CAPITOLO I

Mi rigiro nel letto mugolando piano. Non ho voglia di alzarmi stamattina. Per fortuna la prima lezione ce l'ho alle dieci. Lentamente apro gli occhi. Guardo verso la finestra. Anche se siamo già a novembre, c'è un bel sole oggi... Amo il sole. Mi piace la sua luce, il calore dei suoi raggi. Lo so, è strano per un vampiro... ma è così.
"Io vado." mi dice Yori, già pronta per uscire.
"Va bene. Ci vediamo dopo." le rispondo io, sbadigliando.
La mia amica lascia la camera. Io mi metto seduta sul letto e mi guardo intorno. Sorrido...
Sono trascorsi quasi due anni dalla sconfitta di Rido Kuran. Ed in questo lasso di tempo, un po' di cose sono successe.
L'Associazione Hunter adesso è gestita dal maestro Yagari, da mia madre e da Ryobe. Il Direttore Cross è tornato ad occuparsi a tempo pieno del Collegio, che è stato ampliato inserendo dei corsi a livello universitario, in aggiunta a quelli già esistenti delle medie inferiori e superiori. E così, alcuni dei ragazzi che avevano frequentato il liceo qui, hanno deciso di proseguirvi gli studi. Anche Yori è rimasta, e da quando Yuki se ne è andata, io e lei siamo compagne di stanza. Il nostro legame si è consolidato... e alle volte ci consoliamo a vicenda per l'assenza della nostra comune amica... Io e Zero stiamo ancora insieme e non abbiamo mai abbandonato il nostro ruolo di Guardiani, che è tornato ad essere piuttosto impegnativo da quando, a marzo di quest'anno, è stata istituita una nuova Night Class...
Mi alzo e mi avvicino allo specchio. Osservo la mia immagine riflessa, mentre mi spazzolo i capelli. Sono cresciuti molto. Forse dovrei tagliarli. Ma sinceramente così mi piacciono... Sbadiglio di nuovo. Oggi proprio non riesco a svegliarmi. Fare una doccia magari mi aiuterà. Esco dalla camera e raggiungo il bagno del Dormitorio...
La nuova Night Class... Quando il Direttore ci ha informati della novità, Zero non si è mostrato affatto entusiasta. E lo è stato ancora di meno quando ha conosciuto il nuovo capodormitorio, un giovane e affascinante vampiro Sangue Puro, Riukey Touma. Riukey è del tutto diverso da Kaname. Meno carismatico ed autoritario. A volte sembra che non gliene importi nulla del ruolo che ricopre. Ma sono sicura che sa perfettamente in ogni momento ciò che gli accade intorno. E' un bel tipo, possiede l'eleganza tipica dei Sangue Puro. Alto, fisico asciutto, volto dai tratti raffinati, occhi color nocciola e folti capelli neri. Fin da subito, appena mi ha vista, si è comportato in maniera anche troppo gentile nei miei confronti... insomma, ha un certo interesse per me, e non lo nasconde, cosa che giustamente non va giù a Zero...

Ci voleva proprio una bella doccia fresca! Ora mi sento meglio. Con addosso l'accappatoio torno in camera, mi vesto, prendo i libri e poi esco, incamminandomi verso l'edificio scolastico. Sono in anticipo, ma ho appuntamento con Zero prima della lezione. Lo vedo in distanza, che mi aspetta, appoggiato con la schiena ad una delle colonne del porticato esterno, testa bassa ed espressione severa. Lo osservo e sorrido. Non è cambiato e credo non cambierà mai. Però in fondo lo amo così com'è... Gli corro incontro. Lui solleva lo sguardo su di me. Mi saluta con una mano. Ed io in velocità lo raggiungo.
Mentre camminiamo, fianco a fianco, parliamo del prossimo esame che dovremo sostenere entrambi. Poi lui cambia improvvisamente argomento:
"Volevo fare qualcosa, il prossimo fine settimana.".
"Cosa?" domando io curiosa.
"Andare via, io e te, un paio di giorni."
"Sarebbe bello, ma... dovremo chiedere al Direttore di sostituirci nella ronda notturna. E' vero che nel week end la situazione è più tranquilla, però..."
"Già fatto. Il Direttore è d'accordo."
Mi zittisco e mi fermo, squadrando sospettosa Zero.
"Ho come l'impressione che tu abbia già organizzato tutto..." gli dico, assumendo un'aria forzatamente seria. In realtà, la cosa mi fa estremamente piacere.
"Ho chiamato Misaki e ha detto che ci ospiterà volentieri." mi spiega lui "E' da un po' che non andiamo a trovarla. Ma se non ti va, lasciamo perdere.".
Certo che mi va! Eccome!! Però non gli rispondo subito. Mi diverto a stuzzicarlo. Zero mi fissa in attesa di una mia parola. Io muovo qualche passo in avanti, nel tipico atteggiamento di chi sta riflettendo su un'importante decisione.
"Allora?" mi chiede. 
Mi sa che inizia ad alterarsi. E allora metto fine al mio gioco. Mi volto e torno indietro. Sollevandomi sulle punte dei piedi mi accosto all'orecchio di Zero e piano gli sussurro:
"Non vedo l'ora. Quando si parte?".
Ma qualcuno ci interrompe.
"Kiryu. Miura. Buongiorno."
Mi giro di scatto. Il nuovo insegnante di etica, Kaito Takamiya, ci sta venendo incontro. Occhi marroni, capelli mossi castano chiaro, fisico atletico e slanciato, sguardo penetrante... e pensare che io lo ricordo da ragazzino, quando era allievo di Yagari insieme a me, Zero e Ichiru. Ha alcuni anni in più di noi. Tra lui e Zero c'è sempre stata una forte rivalità, quasi fossero costantemente in competizione. Ma in fondo credo che si stimino reciprocamente, benché non lo ammettano. E' stata una sorpresa vederlo comparire al Collegio per prendere il posto del maestro Yagari. Zero aveva pensato che fosse venuto per lui, per ucciderlo, dal momento che si è trasformato in un vampiro... ma secondo me l'intento di Kaito non è mai stato questo. Alle spalle ha anche lui una storia molto triste. Suo fratello, da bambino, fu morso da un vampiro Sangue Puro, e Kaito, giunto il momento della prima missione da hunter, chiese di poterlo uccidere perché non avrebbe sopportato di vederlo trasformarsi in un Livello E. E così fu. Credo che odi i vampiri, e soprattutto i Sangue Puro, quanto e più di Zero...
Kaito si ferma ad un passo da noi.
"Buongiorno." lo saluto io.
"Buongiorno, professore..." ripete sottovoce Zero, accennando un provocatorio sorrisetto. 
Kaito riprende a camminare e ci supera. Io mi volto e lo seguo con lo sguardo.
"Che hai?" mi chiede seccato Zero.
"Niente. Niente... piuttosto, dove eravamo rimasti?" gli rispondo io, prendendolo sottobraccio.
Mentre percorriamo il porticato diretti all'entrata principale dell'edificio scolastico, mi viene da pensare a Yuki... L'ho rivista un anno fa, ad un ricevimento dato in suo onore da Kaname, per sancire il suo ingresso nell'alta società vampiresca. Io e Zero eravamo presenti in qualità di Sorveglianti. C'erano anche Yagari e Kaien Cross, invitati da Kuran per discutere di questioni, per così dire, "politiche". Già, perché dopo la sconfitta di Rido, l'intero Senato dei vampiri è stato esautorato, e Kaname, deciso a stabilire nuove regole tra i vampiri, se ne è proclamato portavoce. Il suo scopo è giungere ad una pacifica convivenza tra umani e vampiri... 
E' stata una gioia per me rivedere Yuki. Era bellissima, con i lunghi capelli raccolti da un nastro rosa di seta, dello stesso colore dell'elegante abito stile impero che la faceva apparire davvero come una principessa. Zero l'ha salutata appena e se ne è rimasto in disparte per tutta la serata, a guardarsi intorno severo e diffidente. Ma sono certa che gli ha fatto piacere incontrarla, e sapere che sta bene... Al ricevimento c'erano anche Ruka, Kain, Aidoh, Seiren, Shiki e Rima. E a sorpresa è arrivato Takuma, in compagnia di una giovane Sangue Puro, molto appariscente e sofisticata. Lunghi capelli biondi mossi, occhi azzurri, viso da bambola. Sarah Shirabuki, così si chiamava. Da come Kaname si comportava con lei, ho avuto l'impressione che non gli stesse molto simpatica. Shiki e Rima invece hanno rivisto con gioia il loro amico. Da quanto so, di lui si erano perse le tracce dalla fatidica notte della battaglia contro Rido. Pare che fosse nei pressi della sede del Consiglio degli Anziani quando è crollata. Chissà, forse è stato lui a raderla al suolo. E non credo sia un caso se anche suo nonno, il Venerabile, è scomparso da allora...

Zero e Reika si fermano un attimo a parlare fuori dall'aula. Alcuni compagni di corso passano loro accanto. Ed i soliti commenti viaggiano di bocca in bocca.
"Ma come fa una ragazza così a stare con un tipo del genere?"
"Beh, lui non è male."
"A me fa quasi paura... Ha uno sguardo che mette i brividi."
Reika sorride nel sentire le voci che le girano intorno.
"Ti diverti?" le domanda serio Kiryu.
"Abbastanza..." risponde lei con aria malandrina "Sai, penso che se solo tu sorridessi un po' di più, avresti tutte le ragazze della scuola ai tuoi piedi.".
"Se ti va di pensarla così, fai pure."
"Sono sicura al cento per cento."
Zero si avvicina all'orecchio di Reika e sottovoce le dice:
"A me di ragazza ne interessa solo una.".
E lei gli regala un radioso sorriso.

***

Verso sera, i due Guardiani si appostano come al solito fuori dal portone d'ingresso della zona riservata alla Night Class per tenere a bada le scatenate studentesse della Day Class. Una delle cose che non è cambiata è proprio questa: anche la nuova classe notturna attira su di sé l'interesse e l'attenzione dei membri di quella diurna. Ed i Disciplinari hanno il loro bel da fare a mantenere la situazione sotto controllo.
Ecco. La Night Class varca il portone e si dirige verso l'edificio scolastico. Non c'è più Aidoh ad incitare le sue ammiratrici, ma l'euforia che gli speciali studenti riescono a suscitare è sempre e comunque più viva che mai. L'ultimo a farsi vedere è il capodormitorio Touma, che ovviamente non manca di avvicinarsi a Reika, rivolgendole una provocatoria domanda:
"Allora, dimmi, non avrò mai una possibilità con te?".
La giovane non fa nemmeno in tempo a rispondere che Zero si fa avanti con sguardo cupo e minaccioso.
"Gira al largo." intima a Riukey.
"Altrimenti cosa fai, Guardiano?" ribatte il diretto interessato.
"Adesso finitela!" interviene Reika, frapponendosi tra i due "Riukey, per favore, raggiungi la classe.".
"Se me lo dici tu, obbedisco volentieri." le risponde galante il Sangue Puro, congedandosi da lei con un baciamano.
"Buon lavoro, Guardiano." conclude poi, lanciando un'occhiata di sfida a Kiryu prima di allontanarsi. 
"Mi farete impazzire." sospira Reika "Preferivo mille volte quando c'era Kaname.".
"Io stavo meglio senza la Night Class." rimarca Zero incamminandosi verso il parco.
"E adesso dove vai?"
"A fare il giro di ronda. E' il nostro compito, no?"
"Fai come ti pare." borbotta tra sé Reika, impegnata al momento a far tornare nel loro Dormitorio le studentesse della Day Class.

***

Anche per questa notte le lezioni della Night Class volgono al termine. Reika sta aspettando Zero sulla terrazza dell'edificio scolastico. Ma a sorpresa fa la sua comparsa Riukey.
"Come mai tutta sola? Dov'è la tua guardia del corpo?" esordisce lui, con un ammiccante sorrisetto, appoggiandosi al parapetto di pietra con le braccia incrociate.
"Perché ti diverti a provocarlo?" ribatte seria lei.
"Il tuo ragazzo non ha il senso dell'umorismo."
"Questo è vero. Ma tu esageri."
"Dovrebbe prendere le cose meno sul serio e godersi di più la vita."
"Come fai tu?"
"Ci potrebbe almeno provare. Soprattutto visto che ha la fortuna di poterti avere al suo fianco..."
"Adesso frena. So dove vuoi arrivare..."
Touma sorride ed alza le mani, in segno di resa. 
"Tranquilla. Non voglio darti fastidio. Sto solo dicendo quello che penso."
Reika abbassa momentaneamente le difese. Riukey le sembra sincero. Quasi involontariamente si sofferma ad osservarlo. E' così diverso dagli altri Sangue Puro che ha conosciuto. Meno distaccato ed irraggiungibile. Potrebbe quasi apparire come... un ragazzo normale... se non fosse per il suo aspetto aristocratico, e quello sguardo, lo sguardo che soltanto i Sangue Puro possiedono. 
"Scommetto che stai pensando che sono molto diverso dall'altro capodormitorio." afferma ad un certo punto Riukey.
"Io... sì, beh, in effetti... siete molto diversi." ammette Reika.
"Non so se devo prenderlo come un complimento."
"E' una semplice considerazione. Niente di più."
"Bene. Adesso vado. Credo che il tuo amico stia arrivando. Comunque, mi ha fatto piacere parlare con te."
Riukey salta agilmente giù dalla terrazza e Reika lo perde di vista tra la vegetazione. Poco dopo, Zero le arriva alle spalle e lei sussulta nel sentire la sua voce.
"Cosa stai guardando?" le domanda lui.
"Io... niente..." risponde evasiva la giovane, che poi però decide di confessare la verità:
"Ad essere sinceri, prima è venuto qui Riukey Touma.".
"Ancora lui..." sbuffa Zero.
"Abbiamo solo parlato."
"E proprio da te doveva venire per parlare?"
Reika sorride e, prendendo il volto del compagno tra le mani, sulle labbra gli sussurra:
"Mi piace quando fai il geloso...".
E lui, di risposta, la stringe forte a sé e la bacia. 

***

La settimana giunge a conclusione e già nel tardo pomeriggio di venerdì, come programmato, Reika e Zero si dirigono in treno verso la cittadina in cui vivono Misaki e Jiro. E' da un po' che non li vedono, anche se sono stati diverse volte loro ospiti, nell'ultimo anno e mezzo. Erano tornati a trovarli poco dopo la sconfitta di Rido, per raccontare loro quello che era accaduto. L'idea, a dirla tutta, era stata di Reika... ma da lì in poi ci sono state altre occasioni in cui i due ragazzi, approfittando dell'ospitalità della coppia, hanno sfruttato la casetta nel bosco per starsene un po' da soli. Cosa quasi impossibile al Collegio... Misaki  si diverte ancora a stuzzicare Zero, ma lui in linea di massima fa finta di niente ed evita di ribattere, quasi ci avesse fatto l'abitudine. E Reika e Jiro vedono bene di restarne fuori... Kevin poi è sempre entusiasta quando vede arrivare i due giovani e li accoglie di regola con un bel sorriso. Davanti al ragazzino, il volto di Zero assume una particolare espressione, a metà tra affetto e malinconia, e Reika ha la sensazione che in qualche modo Kevin gli ricordi Ichiru... E proprio al perduto amico si ritrova a pensare la ragazza, mentre il treno corre rapido sui binari ed il mondo fuori dal finestrino viene avvolto dalle tenebre...

Prima di partire siamo andati al cimitero a far visita ad Ichiru e davanti alla sua tomba Zero mi ha raccontato qualcosa che ha scoperto solo di recente. Il Direttore e Yagari non gli avevano detto nulla per non turbarlo, ma, dato che ormai sono trascorsi quasi due anni, Kaien Cross ha pensato che fosse giunto il tempo di svelare una misteriosa verità risalente alla notte della battaglia contro Rido. Il Preside e il maestro Yagari si incaricarono allora di recuperare il corpo di Ichiru per dargli degna sepoltura, risparmiando a Zero la gravosa incombenza, e permettendogli così di rimanermi accanto, in attesa che mi risvegliassi. 
"Non hanno mai trovato il suo corpo." mi ha confessato Zero, ed io l'ho guardato con gli occhi sbarrati.
"Cosa vorresti dire?" gli ho chiesto incredula.
"In quella stanza, il suo corpo non c'era. Come se si fosse dissolto nel nulla."
"Ma lui non era un vampiro. Il suo corpo non può essere... sparito."
"Lo so. Il Direttore ha pensato che qualcuno l'avesse trafugato..."
"Non ha senso... Ma allora, questa tomba..."
"...è vuota. La bara che il Direttore e il maestro Yagari hanno fatto seppellire è vuota..."
A questo punto Zero si è zittito, fissi i suoi occhi sul nome del fratello inciso sulla lapide.
"Tu pensi... che Ichiru sia ancora..." ho azzardato io, ma lui mi ha interrotto bruscamente:
"Ichiru è morto, è morto tra le mie braccia... Anche se a volte ho come l'impressione che sia ancora vivo.".
"Forse perché lui vive dentro di te."
Non ho voluto in quel momento infierire premendo su una ferita che mai si rimarginerà, però... però questa storia è veramente strana. Chi mai potrebbe aver preso il corpo di Ichiru? E a quale scopo? Per una qualche crudele vendetta?... Non so, non capisco, ma credo sia inutile porsi domande. Se Zero quella notte riuscì ad acquisire un potere straordinario, fu perché il fratello gli donò il suo sangue e la sua vita. E se Yagari o il Direttore avessero trovato un qualche indizio che dimostrava il contrario, di sicuro l'avrebbero detto. Forse è anche per questo che hanno aspettato a parlare. Per vedere se riuscivano a raccogliere delle informazioni... La verità è che Ichiru è morto... è morto quella maledetta notte di due anni fa...

***

E' già buio quando Reika e Zero arrivano a destinazione. Una volta scesi dal treno, un'aria pungente li colpisce. Lei si stringe nel cappotto e lui le mette un braccio intorno alle spalle, avvicinandola a sé.
"Ben arrivati!" 
Jiro si fa loro incontro, salutando con la mano. Insieme a lui c'è Kevin, che corre entusiasta incontro ai suoi speciali amici e subito li investe con la sua incontenibile parlantina. Zero accenna un sorriso e Reika lo osserva con occhi ammirati. Vederlo sereno la rende felice, vorrebbe che fosse sempre così...

"Giusto di notte potevate arrivare voi due!"
Così Misaki accoglie in casa i suoi ospiti. Reika sorride e la abbraccia. Zero si limita a dire:
"E' sempre un piacere rivederti, Misaki.".
"Ho notato una punta di ironia." commenta mordace la donna "Stai migliorando, ragazzo.".
"Che ne dite se adesso pensiamo alla cena?" interviene Jiro.
E Reika gli dà man forte:
"Ottima idea. Ho davvero bisogno di mettere qualcosa sotto i denti.".
"Allora è meglio sedersi a tavola." conclude Misaki, strizzando un occhio ai  giovani ospiti.

***

"Che bello essere qui!" esclama Reika non appena mette piede insieme a Zero nella piccola casa nel bosco, divenuta ormai il loro segreto rifugio.
Il ragazzo sembra pensieroso e la compagna, posandogli una mano sul viso, gli chiede premurosa cosa lo preoccupi.
"Niente, tranquilla." la rassicura lui, accarezzandole i capelli.
"Adesso vieni qui, ho voglia di abbracciarti." le sussurra poi con voce calda e seducente, tirandola a sé, e lei si abbandona nella sua appassionata stretta, posando il viso sul suo petto.
I due restano così per un po'. Dopodiché Zero prende in braccio Reika e, baciandola, la porta fino in camera da letto, scostandosi dalla sua bocca giusto il tempo di adagiarla sopra le lenzuola. Quindi riprende a baciarla, stendendosi sopra di lei, ancora completamente vestiti entrambi. Reika ride, bellissima e radiosa, e Zero conquista con le labbra quel sorriso, mentre con le mani si avventura sotto la maglia di lei, solleticando la sua vellutata pelle. 
"Voglio restare con te... per sempre..." le confessa, guardandola negli occhi "Ti amo. La mia vita è tua.".
"No." lo interrompe la compagna, mettendogli un dito sulla bocca "La tua vita è tua. Amala come ami me, e come io amo te. E se vuoi, delle nostre vite, facciamone una soltanto, e viviamola insieme...".

Zero... Mi guardi con quei tuoi occhi stupendi, che sanno essere ghiaccio e fuoco. Mi chiedo se mai svanirà del tutto la latente tristezza in essi racchiusa. Tanti dolori, tante separazioni hai dovuto affrontare. E a volte ho come l'impressione che tu abbia paura di perdere anche me... Non devi. Io non ti abbandonerò mai. Come potrei, se tu sei diventato il mio mondo, il mio presente e il mio futuro? Non riesco a decifrare l'espressione sul tuo viso. Continui a fissarmi, reggendoti sulle braccia per non pesare con il tuo corpo sul mio. Cosa stai pensando? Spesso mi capita di pormi questa domanda, e non è raro che la risposta mi giunga da te senza che io ti abbia detto nulla. Mi leggi dentro, più di quanto forse riesca a fare io con te. Eppure è come se le tue emozioni scorressero in me, in un flusso ininterrotto che ci unisce, che unisce i nostri cuori.
Stupita ti osservo mentre ti allontani. Ti alzi in piedi e sparisci dietro la porta. Mi siedo sul letto e ti aspetto. In meno di un minuto ti vedo tornare. Hai qualcosa in mano. Qualunque cosa sia, devi averla presa dal tuo zaino, che insieme al mio abbiamo abbandonato nell'altra stanza. Ti accomodi al mio fianco. Continuo a fissarti senza capire. Tu non parli e mi porgi una piccola scatolina blu di velluto. Spalanco gli occhi mentre la tengo fra le dita, come fosse l'oggetto più fragile del mondo. 
"Aprila." mi dici, e la tua voce trema per l'emozione.
Stento a riconoscerti. Non ti ho mai visto così. 
Respiro a fondo e la apro... Per lo stupore mi copro la bocca con una mano. Quasi mi viene da piangere per la gioia... Un anello... il tuo inaspettato regalo è un anello. Una sottile fedina in oro bianco, che si attorciglia a creare una rosa stilizzata, al cui centro c'è un piccolo rubino grezzo. Lo prendi e me lo infili al dito. Io ti abbraccio e ti bacio. Questo tuo gesto ha un valore immenso per me, e le tue parole ne sono la conferma.
"Io voglio passare la mia vita con te." mi sussurri, prendendo il mio viso tra le mani "Quando avremo finito di studiare, tu... mi vorresti sposare?".
Annuisco pronunciando un commosso "Sì", e di nuovo ti bacio, stringendomi a te.
"Ecco perché hai lavorato più di un anno part-time in quel locale in città." commento rimirando con orgoglio il gioiello al mio dito "Avevo pensato che fosse un tuo tentativo per imparare a socializzare con le persone.".
"Ancora con questa storia..." borbotti.
"Non prendertela." ti stuzzico "E' un dato di fatto che tu non sia un tipo socievole. E mi pareva strano che volessi lavorare in un locale pubblico. Non ti ci vedo ad accogliere con il sorriso i clienti...".
"Avevo un buon motivo e ho fatto del mio meglio... Ma, dimmi, vuoi sposarmi anche se non sono un tipo socievole?"
"Vediamo se ti basta questa risposta..."
Sorrido e ti bacio, mentre mi metto a cavalcioni sulle tue gambe. Tu mi afferri alla vita e mi fai cadere sul letto, per poi stenderti sopra di me ed iniziare a baciarmi sulle labbra, sul collo. Rabbrividisco, gemendo piano, quando la tua mano torna a scorrere sulla mia pelle, sotto la maglia. Io faccio lo stesso e scivolo con le dita sulla tua schiena, sentendo i muscoli contrarsi al mio tocco. I tuoi baci si fanno via via più appassionati e sensuali. In un attimo ci liberiamo dei vestiti e mi fai tua, con forza e dolcezza. Sento la tua pelle contro la mia, mentre ti muovi sopra di me. Chiudo gli occhi e mi mordo il labbro inferiore, affondando con le dita fra i tuoi capelli. Poi ti guardo, perdendomi nelle tue iridi che si mutano in lava ardente, come il sangue che scorre nelle mie vene. Ogni tuo respiro è anche mio, ogni tuo battito echeggia nel mio cuore... Ci apparteniamo, e così sarà per sempre. E' questa l'unica certezza che dà senso alla mia vita...

 

 

 

 

 

 


NOTE DELL'AUTRICE

Come promesso, eccomi tornare con il sequel di Vampire Knight Reloaded. Ho pensato di postare questo primo capitolo in anticipo rispetto ai tempi previsti, giusto per darvi un assaggio di quello che vi aspetta. In questa seconda fic troverete alcune situazioni e personaggi tratti dal manga, ma la trama è completamente diversa. Utilizzerò elementi della storia originale rielaborandoli in maniera del tutto personale. E ovviamente, non mancheranno le fan art.
Per il secondo capitolo ci si ritrova fra un paio di settimane! E intanto godetevi i primi disegni...
Marta

RIUKEY TOUMA
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KAITO
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REIKA E ZERO
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Capitolo 2
*** CAPITOLO II ***


CAPITOLO II

Yuki osserva con malinconica dolcezza la facciata della grande villa che negli ultimi due anni è stata la sua casa. L'antica residenza dei Kuran: è qui che Kaname l'ha portata dopo aver lasciato il Collegio Cross... La giovane sospira, mentre ricorda il momento in cui vi ha messo piede per la prima volta. Le sembrava di essere una principessa nel suo castello. Proprio come nelle favole. E accanto aveva il suo principe azzurro...
In questo periodo Yuki è stata seguita nello studio da Aidoh e Kain, mentre Ruka le ha fatto da tutrice per quanto riguarda le buone maniere e Seiren le ha insegnato alcune tecniche di difesa. Rima e Shiki, invece, che si sono uniti per ultimi al gruppo, sono stati, per così dire, i suoi "compagni di giochi", tra partite a carte ed altri momenti di puro svago. E Kaname... Kaname con lei è stato perfetto. Nonostante i suoi impegni quale nuova guida e portavoce del popolo vampiresco, non le ha mai fatto mancare attenzioni e premure. Si è preso cura di lei senza opprimerla in alcun modo. Ed ogni volta che la sete la assaliva, le offriva il proprio sangue senza esitazione. Perché era l'unico sangue in grado di  placarla. Insomma, le ha dimostrato in ogni modo il suo amore, lasciandole piena libertà, e rispettando i suoi tempi. Yuki, nuova a quel mondo e a quella vita, aveva tanto da scoprire ed imparare. A quella inedita realtà si doveva abituare, così come al fatto di avere al proprio fianco Kaname. Essere la sua compagna era da sempre il suo sogno, ma quel sogno divenuto improvvisamente realtà, in un certo senso la spaventava. Si sentiva inadeguata, non all'altezza di quella situazione... e di lui. Aveva paura di deluderlo, di non essere in grado di stargli accanto e sostenerlo nell'importante ruolo che si era assunto. Ruolo tutt'altro che facile, anche perché già a distanza di pochi mesi dalla sconfitta del Senato, alcune voci di malcontento si erano iniziate a diffondere tra la nobiltà vampiresca. Kaname era riuscito ad ottenere il consenso dei più, compresi buona parte dei membri delle ultime casate Sangue Puro rimaste, però... però si era inevitabilmente inimicato coloro che sostenevano a spada tratta il Consiglio degli Anziani, legati ad esso da personali interessi. Data la situazione, Yuki doveva assolutamente prepararsi, studiando ed imparando a vivere in quel mondo, con le sue leggi ed i suoi ancestrali misteri. E proprio uno di tali misteri, legato alla vita di Kaname, le fu svelato da Kaname stesso, un anno or sono...
Era notte fonda. Yuki stava aspettando che il compagno rientrasse. Di preciso non sapeva cosa facesse quando era fuori, ma aveva fiducia in lui, nelle sue scelte, perciò evitava di indagare con inopportune domande, alle quali comunque Kaname si sarebbe abilmente sottratto. Lei aveva mantenuto l'abitudine di vivere principalmente alla luce del sole, come aveva fatto da umana, e tutti nella villa avevano cercato di adattarsi a tale abitudine, per non renderle traumatico il radicale cambiamento subito dalla sua esistenza. Kaname aveva voluto così. Ma lui continuava comunque a portare avanti i suoi impegni notturni, e Yuki spesso restava sveglia ad aspettarlo. Anche quella notte lei lo stava aspettando. Quella sarebbe stata una notte speciale. Yuki ormai si sentiva pronta per... per compiere un passo importante, per concedere al suo Kaname ben più di qualche bacio... Voleva essere sua, completamente. Lasciarsi andare alle emozioni che di giorno in giorno crescevano in lei. Desiderio... passione... amore... Non c'era più confine tra questi sentimenti, e lei voleva finalmente viverli, e condividerli, insieme a colui che glieli aveva fatti conoscere. L'unico che mai avrebbe potuto amare...
Kaname rientrò, convinto di trovare Yuki già addormentata, ma quando aprì la porta della sua camera, la vide seduta sul letto, con le gambe strette al petto e la testa sulle ginocchia, sparsi i lunghi capelli sulla schiena e sulle spalle, a ricadere morbidi sulle lenzuola. Kuran sorrise mentre si avvicinava. Era così bello quando sorrideva e Yuki lo rimirava con occhi innamorati.
"Tutto bene?" le chiese, sedendosi di fronte a lei ed accarezzandole il viso.
La ragazza non rispose e, mettendosi in ginocchio, appoggiò le mani sulle spalle del compagno e lo baciò con passione.
"Cosa ti succede?" le domandò allora lui, sforzandosi di non abbandonarsi al cocente desiderio che gli bruciava dentro, per non violare quel corpo ancora puro e quella candida anima. Non voleva contagiarla con la sua oscurità, anche se la amava più della sua vita ed avrebbe voluto farla sua più di qualsiasi altra cosa al mondo.
"Ti amo, Kaname..." sussurrò Yuki sulle labbra del vampiro, ma quando tentò nuovamente di baciarlo, lui la fermò.
"Tu... non vuoi... Non mi vuoi?" si sorprese lei, ritraendosi e coprendosi istintivamente con le lenzuola, delusa ed imbarazzata.
"Prima devi conoscere tutta la verità." le rispose Kaname, porgendole una mano "Vieni con me.".
Yuki annuì e seguì il compagno. I due raggiunsero una stanza sotterranea, al centro della quale c'era una bara... vuota. Quella bara per secoli aveva ospitato il sonno del capostipite della famiglia Kuran. Kaname disse a Yuki di morderlo per poter conoscere la verità attraverso il suo sangue, e così fu. La giovane apprese che il suo Kaname era in realtà il fondatore del casato Kuran, vissuto all'epoca dei capostipiti. Fu risvegliato da Rido, che gli offrì in sacrificio il figlio di Haruka e Juri, il cui nome era appunto Kaname. Il capostipite Sangue Puro se ne nutrì e poté così retrocedere fino a tornare neonato, per rinascere a nuova vita, dal momento che non avrebbe mai potuto rigenerare completamente il suo precedente corpo. Ma questo non era tutto. Yuki scoprì che la passata compagna di Kaname, anche lei una capostipite appartenente al casato Kyan, si sacrificò gettando il suo cuore in una speciale fornace che avrebbe permesso agli umani di forgiare le armi antivampiro. E fu dal sangue di costei, unito a quello di uno dei primi hunter, che venne generato il Black Steel. Quel pugnale vide la nascita della stirpe dei cacciatori, al tempo in cui i vampiri cominciarono ad essere un pericolo per gli umani, ed anche per loro stessi.
"Ora sai tutto." concluse Kuran, osservando l'allibita compagna "Vuoi ancora restare al mio fianco?".
Yuki gli sorrise ed appoggiò il viso sul suo petto.
"Io ti amo, Kaname." gli confessò senza alcuna esitazione "Ti ringrazio per avermi fatto conoscere la verità, ma questo non cambia ciò che provo per te.".
"Piccola Yuki..."
"Io voglio solo stare con te. Voglio renderti... felice."
Quella notte Yuki e Kaname non la trascorsero in stanze separate, come erano soliti fare, per volere di lui, da quando erano alla villa. Lei lo prese per mano, mentre salivano le scale, e dolcemente lo condusse con sé, nella sua camera. Del passato di lui non le importava, non le importava chi fosse, se il capostipite dell'antico casato Kuran o il figlio di Haruka e Juri. Lui era... Kaname. E tanto le bastava sapere. Il suo Kaname.
"Yuki, ascolta, io non..." accennò il nobile Sangue Puro, entrando nella stanza dell'amata.
Ma lei lo zittì posandogli due dita sulla bocca.
"Non voglio farti del male." insistette lui, prendendo la mano della ragazza nella propria.
"Perché dovresti farmi del male?" domandò lei "Mi hai portata con te per farmi diventare la tua sposa... ora non vuoi più?".
"Non smettere mai di sorridere, Yuki..."
"Non succederà, se resterai sempre con me."
La giovane abbassò lentamente le spalline della camicia da notte, chinando la testa per l'imbarazzo. Kaname le sollevò il viso e guardandola negli occhi la abbracciò forte, per poi baciarla con passione. Il leggero indumento di lei cadde lieve sul pavimento. Nel buio della stanza il suo corpo minuto era rischiarato appena dalla tremula luce delle due candele accese sul comodino. Kaname contemplava ammirato quella splendida visione. Yuki sentì le sue mani scorrerle sulla pelle, con la dolcezza e la delicatezza di chi sta maneggiando un oggetto fragile e prezioso. Ogni carezza la faceva vibrare, fremere fin nelle ossa. Poi fu lei a posargli le mani sul petto nudo, dopo avergli sfilato la camicia. Ed a quel tocco, le parve di sentirlo tremare. Per un attimo... Lei si stese sul letto. Lui si coricò al suo fianco, e ricominciò a baciarla, ed a toccarla, quasi non gli sembrasse vero che fosse finalmente giunto per loro quel momento. Gli ultimi indumenti di Kaname finirono sul pavimento. Yuki lo rimirava con occhi innamorati, in tutta la sua bellezza. Nonostante la semi oscurità, lo vedeva benissimo. Vedeva ogni dettaglio di quel corpo perfetto. Le mancò per un istante il respiro quando lo sentì sdraiarsi sopra di lei.
"Kaname, non fermarti..." gli sussurrò, sentendolo esitare. Erano le stesse  parole che gli aveva detto durante il ricevimento alla casa degli Aidoh, nella notte in cui lui le chiese di diventare un vampiro e rimanergli accanto per l'eternità.
Un gemito soffocato le sfuggì dalle labbra, mentre il contatto tra loro si faceva più intimo. E quando lo sentì divenire tutt'uno con lei, Yuki sospirò in un sorriso, e Kaname di nuovo la baciò, bisbigliandole sulle labbra uno struggente "Ti amo.".

"Yuki, è ora. Dobbiamo andare!"
Yuki si volta. Aidoh la sta chiamando. Un tramonto infuocato tinge di rosso il cielo. E' arrivato il momento di partire. Anzi, di tornare... Gli occhi della ragazza si posano nuovamente sul portone d'ingresso della villa. Hanabusa sbuffa.
"Perché se ne sta lì?" si domanda grattandosi la testa.
"Immagino stia aspettando Kaname." rimarca Shiki, masticando un biscotto ricoperto di cioccolato.
"Come mai sei così agitato, cugino?" interviene Kain, con una maliziosa sfumatura nella voce.
"Che intendi?" ribatte infastidito il diretto interessato.
"Sembri impaziente di tornare al Collegio Cross." sottolinea Ruka, seguita a ruota da Rima:
"Hai voglia di rivedere qualcuno?".
"Di certo non Kiryu..." insiste Akatsuki.
E poi di nuovo Ruka:
"Non ti conviene mettere gli occhi sulla sua ragazza.".
"Finitela di parlare per niente." borbotta Aidoh, allontanandosi di qualche passo dai compagni.
"Ecco il Maestro." fa notare ad un certo punto Seiren.
Il portone della villa dei Kuran si apre. Kaname esce e si avvicina a Yuki. La prende per mano ed insieme a lei si muove verso il gruppo che li attende non lontano. E' ora di partire...

***

E' notte ormai. Le lezioni della Night Class sono iniziate da un bel po'. Il Direttore ci ha chiesto espressamente di presentarci davanti al cancello d'ingresso del Collegio. Io e Zero ci guardiamo perplessi. Chi dovrà arrivare? Qualche nuovo studente?
"Sarà di sicuro un altro vampiro." protesta lui, osservando il cielo.
"A quest'ora, immagino proprio di sì." rispondo io, prendendolo per mano.
"Oh bene, siete già qui."
Ci voltiamo e vediamo Kaien Cross venirci incontro. Sembra  piuttosto allegro. Da tempo non lo vedevo così.
"Dovrebbero essere qui tra poco." afferma il Preside, e subito Zero:
"Dovrebbero? Ma quanti ne devono arrivare?".
"Direttore!!"
Una voce familiare mi giunge alle orecchie. Non è possibile... Che sia davvero lei?! Torno a guardare in direzione del cancello. Yuki ci saluta con la mano mentre cammina verso di noi. Insieme a lei, Kaname, Aidoh, Kain, Ruka, Shiki, Rima e Seiren. Il cuore mi balza in gola per la gioia. Corro dalla mia cara cugina e ci abbracciamo forte. E' bello che sia di nuovo qui. E a giudicare dai bagagli che lei e gli altri hanno con loro, penso proprio che siano tornati per restare. Non mi sembra vero!!!
"Come stai Reika? Tutto bene?" mi domanda Yuki.
"Io sì. E tu?? Perché non mi hai detto che saresti tornata?"
"Volevo che fosse una sorpresa!!"
Yuki si interrompe un attimo e, osservando l'anello al mio dito, mi dice in un orecchio:
"Credo che tu abbia qualcosa da raccontarmi.".
Le sorrido, strizzandole un occhio. Contemporaneamente posiamo lo sguardo su Zero, che se ne sta immobile accanto al Direttore, con gli occhi sbarrati. E' evidente che non se l'aspettava nemmeno lui questo ritorno.
"E' sempre lo stesso." commenta piano Yuki.
"Sì... è sempre il solito Zero." confermo io.
Il volto di mia cugina si vela di tristezza. So a cosa sta pensando, a quello che Zero le ha detto quando ha lasciato il Collegio. Le metto una mano sulla spalla e lei di nuovo mi sorride. Ci capiamo al volo anche senza parlare.
Mi guardo intorno e saluto tutti. Il Direttore ci raggiunge. Zero resta leggermente indietro.
"Yuki, bambina mia, sono così felice che tu sia qui!" esclama Cross con le lacrime agli occhi.
"Direttore, anch'io sono felice di..."
"Non chiamarmi Direttore. Io sono il tuo papà!!!"
"Sì, va bene... papà."
"Direttore, grazie per averci permesso di tornare." interviene Kaname, regale e fiero come sempre.
"Figuratevi, è un piacere per me." risponde il Preside.
"E tu, Kiryu? Come te la passi?" aggiunge quindi Kuran, e Zero avanza di qualche passo, fino a fermarsi di fianco a me.
"Tutto bene, Kaname." risponde in breve.
A guardare la sua faccia mi verrebbe da ridere, ma meglio evitare.
"E la nuova Night Class com'è?" domanda curiosa Yuki.
Zero sbuffa.
"Presto li conoscerete." spiega Cross "Reika. Zero. Li accompagnate voi al Dormitorio Luna?".
"Certo Direttore!" rispondo io.
"E' vero che il nuovo capodormitorio appartiene alla famiglia Touma?" chiede Aidoh.
"Riukey Touma." rimarca Zero, con sguardo cupo.
"Pare che non ti stia molto simpatico." sottolinea Kain.
"Avanti, muoviamoci. Le lezioni della Night Class stanno per finire." conclude Zero, allontanandosi.

Mentre si muovono verso il Dormitorio Luna insieme agli altri, Yuki e Reika chiacchierano un po'.
"E' bello essere qui!" sospira la giovane Sangue Puro.
"Abbiamo tante cose di cui parlare." sottolinea la Guardiana "Anche Yori sarà felice di rivederti!"
"Yori... come sta?"
"Bene!... Le sei mancata tanto... Ci sei mancata."
"Anche voi. Ma adesso, dimmi un po'. Quell'anello?"
"E' un regalo di Zero."
"Fin qui ci ero arrivata. Vuol dire che ti ha chiesto di..."
Yuki si interrompe e con occhi ridenti fissa la cugina. Lei annuisce, in risposta alla domanda rimasta in sospeso.
"Ma è una notizia bellissima!!" esulta Yuki alzando la voce ed attirando su di sé l'attenzione di tutti.
"Che succede?" le domanda Kaname.
"Niente. Niente. Sono solo... felice." confessa la ragazza, con un radioso sorriso.
"Siamo quasi arrivati." rimarca Zero, in testa al gruppo.
Eccolo. Il Dormitorio Luna. Da quasi due anni Kuran ed i suoi fedeli compagni non vi mettono piede. Cosa li attenderà al suo interno? E come verranno accolti dalla nuova Night Class?
Reika e Zero fanno strada. Bussano. Qualcuno apre il portone. Ad attenderli, nell'ingresso, il capodormitorio Touma, che era stato preventivamente informato dal Direttore di chi stava per tornare al Collegio.
"Nobile Kaname. Io sono Riukey Touma. E' un onore fare la tua conoscenza." si fa avanti Riukey, porgendo la mano a Kuran "Non ti spiace se ci diamo del tu, vero?".
"Che razza di maniere..." borbotta tra sé Aidoh, subito ripreso dal cugino:
"Stai tranquillo e non dire niente.".
"Come vuoi, capodormitorio Touma." risponde garbato Kaname, stringendo la mano di Riukey.
"Ma, dimmi, sei per caso tornato per riprenderti il tuo posto qui al Collegio?"
"Non l'ho mai pensato."
L'atmosfera non pare delle migliori. I due Sangue Puro si scambiano occhiate diffidenti. I membri della nuova Night Class circondano gli ultimi arrivati. Hanabusa, Kain e compagni sono pronti ad intervenire.
"Ehi, ma che vi prende?" interviene Reika "Riukey, cosa ti passa per la testa?!".
"Credo ci sia posto per tutti qui, no?" sottolinea Yuki "Almeno proviamo ad andare d'accordo.".
"Tu devi essere la compagna del nobile Kaname... L'ex Guardiana, giusto?" afferma Touma, prendendo la mano di Yuki ed accennando un baciamano.
Quindi aggiunge, con l'aria di chi la sa lunga:
"E voi altri dovreste essere Senri Shiki, Hanabusa Aidoh, Akatsuki Kain, Rima Toya, Ruka Souen e Seiren... Ma guarda, ci sei anche tu, Kiryu. Sempre allegro e loquace come al solito.".
"Falla finita." digrigna tra i denti Zero.
"Adesso sbrigatevela tra di voi. Io vado." conclude poi, voltandosi verso la porta.
"E mi lasci qui la tua ragazza?" continua a provocarlo Riukey.
Kiryu torna sui propri passi, prende per un braccio Reika e la trascina via con sé.
"Zero. Aspetta. Noi dobbiamo..." prova ad obiettare lei, ma lui la interrompe bruscamente:
"Noi non abbiamo niente da fare qui. Possono arrangiarsi da soli.".
Il portone si richiude alle spalle dei due Guardiani. Yuki si rivolge duramente al nuovo capodormitorio:
"Chi ti dà il diritto di comportarti così? Non puoi prenderti gioco delle persone in questo modo!".
"Sì, beh, forse hai ragione." ribatte serafico il diretto interessato.
"Potremmo sapere quali sono le nostre stanze?" interviene Kaname.
"Ve le mostro subito. Seguitemi." risponde Riukey, incamminandosi verso le scale.
"Ma chi si crede di essere quello?!" sbuffa Aidoh.
"Non penso sarà facile questa convivenza." commenta sottovoce Kain.
"Troppi Sangue Puro tutti insieme..." rimarca giustamente Shiki.

"Zero, lasciami andare!" urla Reika al compagno, puntando i piedi per terra per obbligarlo a fermarsi. Si sono già allontanati molto dal Dormitorio Luna.
"Scusa... io..." si dispiace lui, mollando la presa.
"Ma che ti è preso?! Perché mi hai trascinata via così?"
"Touma mi dà sui nervi."
"Capisco. Non hai tutti i torti... però avremmo dovuto rimanere lì. Yuki e gli altri..."
"Perché sono tornati?"
La fulminante domanda fa ammutolire Reika. Già, perché Kaname è tornato? Soltanto per far felice Yuki? O c'è dell'altro?
"Me lo sono chiesta anch'io." ammette la ragazza "Ma è solo questo il problema?".
"Non sarai ancora gelosa di Yuki?" azzarda perplesso l'altro.
"No... non sono gelosa. Però penso che il fatto di averla di nuovo intorno non ti lasci indifferente. E poi, avevi promesso di ucciderla..."
"Lo so... Hai ragione, è strano che lei sia di nuovo qui."
Reika prende le mani di Zero.
"Ascolta." gli dice "Le cose non potranno mai tornare come prima. Però io sono felice che Yuki sia tornata. E sono sicura che per te è lo stesso. Un'amicizia come la vostra non si cancella. Qualsiasi cosa accada.".
Kiryu sorride, stringendo a sé la compagna.
"Non ti arrendi mai, vero?"
"Prima o poi ti convincerò che umani e vampiri possono vivere insieme."
"Se me lo dici così, forse potrei anche iniziare a crederci..."

 

 

 

 

 

 

NOTE DELL'AUTRICE

Come prima cosa vi ringrazio della calorosa accoglienza che avete riservato a questa mia nuova fanfic! Avete letto in tanti e così ho pensato di anticipare di un paio di giorni il post del secondo capitolo.
Dunque dunque, sono tornati tutti al Collegio. Anzi, quasi tutti, perché qualcuno ancora manca all'appello, e scopriremo nel prossimo capitolo di chi si tratta.
Vi saluto con una fan art
A presto!
Marta

YUKI E KANAME
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Capitolo 3
*** CAPITOLO III ***


CAPITOLO III

Stamattina, appena Yori si è svegliata, le ho detto che Yuki era tornata al Collegio... Non stava più nella pelle. Era contentissima. Questa sera le ho promesso che le avrei fatte incontrare. Anche Yuki sarà entusiasta di abbracciare di nuovo la sua cara amica...
Cammino nel parco assorta nei miei pensieri. Con il naso per aria osservo il cielo tra il fitto intrecciarsi dei rami. Arrivo fino al lago. Chiudo gli occhi e respiro a fondo. Oggi il sole non c'è e fa piuttosto freddo. L'inverno si fa sentire, siamo quasi a dicembre... Improvvisamente, uno strano sentore mi mette in allerta. Ho l'impressione che qualcuno mi stia osservando. Ma intorno a me non c'è nessuno. Provai la stessa sensazione poco meno di due anni fa, quando per la prima volta, insieme a Zero, visitai la tomba di Ichiru. Ed anche allora si sollevò un'aria fredda, proprio come in questo momento. 
Poi, dei passi. Istintivamente mi volto. Alle mie spalle compare Riukey Touma. Ma non erano i suoi occhi che mi sentivo puntati addosso...
"Cosa ci fai in giro a quest'ora?" gli domando diffidente "E' ancora presto per la Night Class.".
"Lo so." ammette lui placidamente "Avevo voglia di farmi un giretto, e visto che la luce del giorno non mi crea problemi, ho pensato di approfittarne.".
"Parla. Che hai?"
Ho capito che ha qualcosa per la testa.
"Perché Kuran e la sua banda sono tornati? Non te lo sei chiesta?" mi dice trafiggendomi con i suoi magnetici occhi.
Io annuisco e lo lascio continuare.
"Pare che Kuran si sia fatto diversi nemici da quando ha tolto di mezzo il Senato e si è autoeletto portavoce e leader dei vampiri. C'è chi ha iniziato a tramare nell'ombra contro di lui, per ristabilire l'egemonia di un nuovo organo di governo, gestito da alcune famiglie della nobiltà vampiresca. E si dice che c'entrino dei Sangue Puro... Le casate Sangue Puro ormai sono poche, siamo una razza in via di estinzione... ma questo ci rende tutt'altro che uniti. Ognuno pensa al proprio interesse, bramando per sé il potere. La mia famiglia è tra quelle che appoggiano Kuran, ma di sicuro ce ne sono altre che, se pur non apertamente, non hanno gradito la sua presa di posizione."
"Non mi parevi esattamente dalla sua parte quando è arrivato." rimarco io.
"Non mi sento minacciato da Kaname, se è questo che intendi. Anzi, se vuole tornare ad essere il capodormitorio della Night Class, faccia pure! Di certo non è questa la mia massima aspirazione."
"Sei strano come Sangue Puro."
"E ti piaccio per questo..."
Riukey accorcia un po' troppo le distanze tra noi ed io lo tengo lontano appoggiando le mani sul suo petto e spingendolo via.
"Prima o poi ti farò cedere." insiste convinto.
"Questo è da vedere." ribatto io decisa.
"Ti assicuro che non è a me che devi fare attenzione. Ci sono strani movimenti intorno al Collegio. Chi non accetta Kuran come leader, non vede neppure di buon occhio questo posto e ciò che esso rappresenta. Esistono individui a cui una pacifica convivenza tra umani e vampiri non va a genio."
"Allora pensi che Kaname sia tornato per questo? Per proteggere il Collegio?"
"Il Collegio e la sua compagna. Restando qui può fare entrambe le cose."
Come immaginavo. Touma sa molto di più di quello che vuole far credere. E' scaltro ed astuto, un ottimo osservatore, perspicace ed intuitivo. Dopotutto, è un Sangue Puro...
"Ti racconto un'ultima cosa." prosegue, mani in tasca e sguardo assorto "Alcuni ex membri del Consiglio degli Anziani sono... spariti. Individui loschi e corrotti che volevano usare il potere del sangue dei Sangue Puro per i loro interessi.".
Si interrompe mentre un amareggiato sorriso compare sul suo volto.
"Mi domando..." continua "Mi domando se finirà mai tutto questo. Sembra che né gli umani né i vampiri riescano a vivere in pace...".
Lo confesso, la spontanea considerazione di Riukey mi ha lasciata senza parole. E lui se ne accorge.
"A quanto pare sono riuscito a stupirti." mi dice avvicinandosi.
"Allora hai parlato così solo per far colpo su di me?!" replico io indietreggiando di alcuni passi.
"Pensa quello che vuoi." conclude lui, per poi allontanarsi.
Lo guardo sparire tra gli alberi e poi torno a rimirare il lago. L'aria gelida che poco fa aveva iniziato a soffiare è cessata. E con essa anche la sensazione che avevo provato di essere osservata.

***

Un'altra giornata volge al termine e quando arriva il momento per la Night Class di raggiungere l'edificio scolastico, i Guardiani sono come sempre al loro posto. Ma stavolta in mezzo alla ressa urlante di ragazze scalpitanti in attesa dei loro idoli, c'è qualcuno che in silenzio guarda in direzione del grande portone. Yori sta aspettando di poter rivedere la sua amica Yuki. Per adesso non potrà parlarle, c'è troppa confusione, troppa gente. La avvicinerà al termine delle lezioni della Night Class. Ha organizzato tutto Reika, d'accordo con il Direttore e con il capodormitorio Touma. 
L'ammirata élite notturna si affaccia sul viale. In testa al gruppo, Riukey. Dietro di lui, il resto della classe, e per ultimi, Kaname e i suoi compagni. Yuki si guarda intorno, sa che c'è qualcuno ad attenderla. Reika le fa cenno di voltarsi in una precisa direzione, e così gli occhi della giovane Sangue Puro incrociano quelli di Yori. Un sorriso tra loro. Tanto basta ad entrambe per ora. Più tardi, finalmente, potranno riabbracciarsi, e magari raccontarsi un po' di come abbiano trascorso questo periodo di lontananza.

La notte cala. Una notte particolarmente fredda e buia. Il cielo è velato da nubi che oscurano la luna e le stelle. Un'aria pungente si insinua tra gli alberi nel parco, annunciando forse una prossima nevicata. Reika, Zero e Yori attendono l'arrivo di Yuki nel luogo prestabilito per l'appuntamento, accanto alla grande fontana nel parco.
"Che c'è?" domanda ad un certo punto Kiryu a Reika, vedendola particolarmente pensierosa.
"Ho ancora quella sensazione...." accenna lei.
"...la sensazione che qualcuno ci stia osservando. Capisco, ce l'ho anch'io."
"Già... ma non è solo questo. Ho percepito una presenza..."
La squillante voce di Yuki interrompe il discorso dei due Guardiani.
"Yori!!" chiama la giovane Sangue Puro, correndo verso l'amica.
Dietro di lei, Kaname.
Yori e Yuki si abbracciano e negli occhi lucidi trattengono la commozione per questo incontro tanto atteso.
"Yuki... come stai? Sei sempre più bella."
"Yori, mi sei mancata tanto."
"Anche tu. Ma adesso pensi di rimanere o te ne andrai di nuovo?"
"Penso che rimarremo qui... per un bel po'..."
Yuki si volta in direzione di Kaname, in cerca di una conferma, e lui annuisce, sorridendole.
"Ehi, ragazze, ci sono anch'io!" puntualizza Reika, avvicinandosi alle compagne e rimanendo così prigioniera nel loro abbraccio.
Zero si accosta a Kaname.
"Perché siete tornati?" gli domanda.
"La cosa ti infastidisce?" ribatte impassibile il Sangue Puro.
"Non è questo il punto, Kuran. Sai cosa voglio dire. Sta succedendo qualcosa."
Nel dialogo tra i due si intromette Yuki:
"Ehi, si può sapere che avete da confabulare in segreto?".
Di punto in bianco, le iridi di Kaname si tingono di rosso. Yori si spaventa e si stringe alle amiche.
"Si sta avvicinando qualcuno." afferma Zero, impugnando la Bloody Rose.
Reika sfodera il Black Steel e Yuki la Artemis, che nelle sue mani si muta in falce. L'ex Guardiana infatti non ha mai abbandonato la sua arma.
I quattro vampiri si dispongono intorno a Yori. Non è umano il nemico che Kuran e gli altri hanno percepito.
"Tornando al Collegio ci avete messi tutti in pericolo." sbotta Kiryu, rivolgendosi ovviamente a Yuki e Kaname. Reika però lo smentisce:
"Non è così Zero. Ti sbagli. In pericolo lo saremmo stati comunque. Riukey mi ha detto...".
"Non mi va di parlare di lui adesso!" la interrompe il compagno.
"Mi vuoi ascoltare?!" insiste lei.
"Scusate, potreste litigare dopo?" si intromette Yori, spaventata a morte dalle sagome scure che vede muoversi tra la vegetazione.
Improvvisamente, qualcosa ferisce alla mano destra Kaname. E sì che sorprendere uno come lui è pressoché impossibile! Yuki subito lo soccorre e, guardando per terra, vede una sottile punta di metallo. Sembrerebbe il dardo di una cerbottana. Poi, in un attimo, anche lei e gli altri vengono feriti nello stesso modo. Tutti, nessuno escluso. Compresa Yori.
"Perché non si fanno vedere?!" si chiede a denti stretti Zero, tenendo ben sollevata la sua pistola in attesa che il nemico si mostri apertamente.
"Ma... sono vampiri?" domanda trepidante Yori.
"Sì, sono senza dubbio vampiri." risponde Kaname "Anche se non riesco ad individuarli chiaramente. Come se qualcosa li stesse proteggendo.".
"Una barriera invisibile..." azzarda Yuki.
"I vampiri possono fare anche questo?" interviene Zero.
"Non tutti i vampiri." spiega Kuran "E non a distanza. Qualcuno di loro deve avere un amuleto, o qualcosa del genere.".
"E perché non ci attaccano?" rimarca giustamente Yori.
La ragazza fa appena in tempo a finire la frase, che i nemici si fanno avanti tutti insieme. Si tratta di vampiri Livello E all'ultimo stadio, o almeno così pare. Zero spara a vista, ma i suoi colpi vanno a vuoto. 
"Non sono... reali..." si stupisce il Guardiano.
"Sono delle allucinazioni." intuisce Yuki.
"C'era del veleno in quei dardi." sottolinea Kuran.
"Chiudete gli occhi. Vi guiderò io." afferma Reika, mentre attinge al potere del Black Steel, dalla cui lama per pochi secondi si irradia una luce di un blu intenso.
L'energia del pugnale confluisce in Zero, Yuki e Kaname, e grazie ad essa è loro possibile individuare con gli occhi della mente dove si nascondano i veri nemici. Così, non appena questi escono allo scoperto, in un attimo vengono annientati dai colpi della Bloody Rose e di Artemis e dal potere del nobile Kuran.
"E' tutto finito?" sospira Yori.
Un silenzio di sospensione cala tra i presenti.
Poi, all'improvviso, uno sparo. 
"Che cosa sta succedendo?!" si chiede Zero, guardando nella direzione da cui proveniva il rumore.
Tra le piante compare una figura. Un'ombra che pian piano assume contorni più nitidi. A pochi passi del gruppo si ferma un individuo. Fisico longilineo, piuttosto alto. Indossa un lungo cappotto di pelle ed in testa ha un cappuccio che gli nasconde il viso. Yuki solleva Artemis, pronta a difendersi, ma Reika la ferma: ha come la sensazione che non si tratti di un nemico.
"Chi sei?" gli domanda Kaname, e lo sconosciuto, di risposta, gli lancia qualcosa che il Sangue Puro afferra al volo, trovandosi in mano uno strano ciondolo, sul quale è impresso un simbolo tipico della magia nera.
"Era con questo che si proteggevano." spiega Kuran, mostrando agli altri il gioiello, che poi, in un istante, si riduce in cenere.
Reika fa per muoversi verso lo straniero senza volto, ma Zero la ferma afferrandola per un braccio.

Perché mi sento così agitata? Guardo Zero e nei suoi occhi scorgo la medesima inquietudine che scorre dentro di me. Lo prendo per mano. Non capisco chi sia l'individuo che ci sta di fronte. Non riesco a sentirlo come una minaccia. Sulle sue labbra, che si intravedono sotto il cappuccio, appare un sorriso... un sorriso... Conosco quel sorriso... ma non può essere... non  è… possibile...
Le dita di Zero si stringono forte intorno alle mie. Deve aver fatto anche lui il mio stesso pensiero. Il fiato mi si blocca in gola mentre osservo lo sconosciuto scoprirsi il volto. Lisci capelli dai riflessi argentei, raccolti in un coda, ondeggiano al vento.
"Fratello..." sussurra Zero incredulo.
"Sei davvero tu?" aggiunge poi, alzando la voce.
"Hai qualche dubbio, Zero?" risponde Ichiru.
Sì, Ichiru... Ichiru è vivo. Era dunque il suo sguardo che ho avvertito su di me quel giorno, al cimitero, e poi ancora stamattina, e stanotte... Mi sembra impossibile... e se fosse soltanto un'illusione? Un inganno ben congegnato? 
Nessuno apre bocca. Nemmeno Yuki, e la cosa ha del sorprendente. Perfino dal volto di Kaname traspare un certo stupore. I gemelli dei cacciatori... la maledizione è stata dunque spezzata?
Sento le lacrime salirmi agli occhi. Mi copro la bocca con le mani mentre comincio a piangere. Non riesco ad evitarlo. Yuki mi mette un braccio intorno alle spalle. Zero si avvicina al fratello e la voce gli trema nel pronunciare il suo nome.
"Ichiru..."
"Zero..."
Li guardo mentre si abbracciano ed il mio pianto si fa dirotto. Inizio singhiozzare. E' talmente grande l'emozione che sto provando che non trovo un modo per esprimerla, se non questo.
Zero e Ichiru mi guardano. Ed io corro da loro, abbracciandoli entrambi... Siamo di nuovo insieme. Tutti e tre. Il mio sogno... il sogno che credevo irrealizzabile, si è avverato. 
"Forse adesso dovresti smetterla di piangere." mi dice in tono affettuoso Zero, passandomi una mano tra i capelli.
"Non sembri molto felice di rivedermi." ironizza Ichiru.
Mi allontano di un passo da loro. Mi asciugo il viso con le mani. Faccio un bel respiro e cerco di darmi un minimo di contegno. 
Yuki, Kaname e Yori si tengono a distanza, incerti forse sulle intenzioni di Ichiru. E come biasimarli? I suoi precedenti non sono rassicuranti.
"Non sono un nemico." confessa lui, per poi aggiungere, rivolgendosi a Yuki:
"Ti devo delle scuse. Mi dispiace per quello che è successo e sono felice che tu sia sana e salva.".
"Lo sono anch'io per te." risponde lei, avvicinandosi insieme a Yori e Kaname.
Quindi Zero domanda al fratello:
"Cos'è successo davvero quella notte? Tu... eri morto...".
"Sì, ero morto... Ma qualcuno mi ha riportato indietro prima che fosse troppo tardi." spiega Ichiru.
"Conosco un solo individuo in grado di farlo." rimarca Kaname.
Il gelido vento che domina questa notte si fa più forte e ci investe impetuoso.
Chiudo gli occhi. Avverto una presenza. So di chi si tratta. Non è la prima volta che lo sento accanto a me. 
L'aria cessa improvvisamente, e nella silenziosa quiete che è di colpo scesa, dei passi inconfondibili giungono alle mie orecchie. 

Regale e fiero Akihiro Kyan compare tra gli alberi. Portamento elegante e sicuro. Sguardo penetrante e profondo. I lisci capelli scuri ondeggiano leggeri ad ogni passo, mentre il lungo cappotto nero, lasciato aperto, cade alla perfezione sul corpo longilineo seguendone i movimenti. Reika lo fissa con ammirazione. E' orgogliosa che quello sia suo padre, anche se sa così poco di lui. La voce del sangue ha sempre tenuto vivo il legame tra loro, perfino quando lei era all'oscuro della verità. La presenza che fin da piccola percepiva accanto a sé, era lui... 
Il Cavaliere Sangue Puro saluta con un cenno del capo Kaname e Yuki e loro ricambiano in ugual modo.
"Allora... è stato lui a salvarti..." intuisce Zero, guardando prima il fratello e poi Akihiro.
Ichiru annuisce.
"Ma... come è possibile??" si sorprende Reika.
E suo padre spiega a lei ed a tutti i presenti cosa accadde, quella notte di quasi due anni fa:
"Entrai nella stanza sotterranea subito dopo averti visto uscire, Zero. Stavo aspettando che il destino dei gemelli giungesse al suo compimento, perché solo allora avrei potuto intervenire. Ichiru giaceva esanime a terra. Ma anche se il suo cuore ormai aveva smesso di battere, avevo ancora una possibilità, grazie al potere che Shizuka aveva infuso nel suo corpo facendogli bere il proprio sangue. Lo riportai in vita prima che la sua anima fosse definitivamente perduta. E ovviamente per riuscirci fui costretto a tramutarlo in un vampiro, consapevole comunque di non andar contro al suo volere. Sapevo che lo desiderava, altrimenti non avrei potuto farlo. Esistono delle leggi tra noi vampiri, e questa è una di esse.".
"Ecco perché non hanno mai trovato il suo corpo... " interviene Zero.
"Allora, Ichiru, fino ad oggi sei rimasto con lui?" domanda Yuki.
Ed il giovane risponde:
"Sì. Gli devo molto. Per avermi salvato. E per quello che mi ha insegnato poi.".
Quindi Akihiro:
"Zero, tuo fratello ti ha restituito ciò che ti aveva involontariamente sottratto nascendo. Siete liberi dalla maledizione che incombeva su di voi.".
"Perché l'hai fatto?" si intromette Reika, avvicinandosi di qualche passo al padre, e lui, di risposta, le mette una mano su una spalla, sorridendole.
Dopo un breve silenzio, Kaname pone un altro logico quesito:
"Lo sparo che abbiamo sentito poco fa... Ichiru, sei stato tu?".
Il diretto interessato annuisce.
"Potresti mostrarmi l'arma con cui hai sparato." continua Kuran, con l'aria di chi ha per la testa una precisa idea e ne attende solo la conferma.
Ichiru mette una mano sotto il cappotto ed estrae una pistola identica a quella del fratello.
"Un'altra Bloody Rose?" si interroga incredulo Zero.
"Questa è la Silver Rose." rivela Akihiro "La Silver Rose e la Bloody Rose sono praticamente due pistole gemelle, ed armi del genere non potevano che giungere nelle mani dei gemelli dei cacciatori.".

Certo che, se è vero che Kaname è un astuto stratega, Akihiro lo è anche di più. Probabilmente è il suo ruolo che glielo impone. E un'eterna solitudine è il prezzo che deve pagare per portarlo avanti.
Provo un po' di invidia nei confronti di Ichiru. Anche se Akihiro è mio padre, io non ho mai potuto trascorrere del tempo con lui come invece ha potuto fare il mio amico. E' un pensiero egoistico il mio, lo ammetto, e poi quello tra loro è un rapporto maestro/allievo... però... in fin dei conti, mi piacerebbe sapere di più sul mio padre naturale, l'individuo il cui sangue scorre dentro di me e al quale mi sento profondamente legata, pur non conoscendolo affatto. E' strano... penso che un legame del genere possa esistere più facilmente tra i vampiri che tra gli umani, perché il sangue per i vampiri ha un valore inestimabile e la sua voce è impossibile da far tacere. E' accaduto lo stesso fra me è Yuki: quando ci siamo incontrate non sapevamo che esistesse un stretta parentela tra noi, eppure lo sentivamo...

"Chi ha mandato i vampiri che ci hanno attaccati prima?" domanda ad un certo punto Yuki.
"Ancora non lo so." ammette Akihiro "Ma di sicuro si sta muovendo qualcosa. La notte scorsa è stato ucciso un Sangue Puro appartenente alla famiglia Ouri. Una delle famiglie che ha deciso di sostenerti, nobile Kaname.".
"Ho saputo." afferma il diretto interessato "E probabilmente il colpevole è un altro Sangue Puro... Sono sempre più convinto che a questo mondo i Sangue Puro non abbiano più ragione di esistere.".
"Fai molta attenzione, Kuran." lo ammonisce Kyan "Qualunque sia il tuo obiettivo, non pensare di poterti fare giustizia da solo. Già una volta ti sei arrogato il diritto di uccidere un tuo simile. Allora non intervenni, prima perché non potevo, poi perché scelsi di non farlo. Ma se la cosa dovesse ripetersi, le conseguenze potrebbero essere ben diverse.".
"Ne sono consapevole." conclude Kaname.
I due Sangue Puro si trafiggono con sguardi infuocati. Le loro iridi sono di un rosso vivo, quasi a ribadire l'uno all'altro i rispettivi ruoli. Il capostipite del casato Kuran ed il Cavaliere Sangue Puro più potente mai esistito. 
Yuki, preoccupata dalla strana atmosfera, prende per mano Kaname, mentre Ichiru lo squadra con diffidenza. Zero osserva senza dir nulla. Reika si scambia un'eloquente occhiata con Yori ed interviene per stemperare gli animi:
"Penso che siamo tutti dalla stessa parte, no?".
"Prima di andare, devo dirvi un'ultima cosa." rivela infine Akihiro "La notte in cui uccise mio fratello e sua moglie Akemi - i tuoi genitori, Yuki -, Rido Kuran non era solo. In questi anni ho fatto diverse ricerche ed ho concluso che c'era qualcun altro insieme a lui. Chiunque fosse, di sicuro c'entra con quello che sta accadendo. Continuerò ad indagare finché non avrò tutte le risposte. Ma voi intanto fate attenzione.".
Il Cavaliere Sangue Puro si congeda chinando appena il capo, in segno di saluto, riservando soltanto a Reika uno sguardo diverso, velato d'affetto. E' in pena per lei, anche se non lo dà a vedere. Dopotutto, è suo padre, come potrebbe non preoccuparsi? Reika e Saya sono ciò che di più bello e prezioso gli abbia donato la sua centenaria esistenza, ed anche se non può vivere al loro fianco, ciò che prova per loro non si spegnerà mai. E per un vampiro Sangue Puro, mai e sempre possono davvero significare eternità
Akihiro si allontana, svanendo come un'ombra tra le ombre di questa notte. Reika sospira, tenendo gli occhi puntati nella direzione in cui se ne è andato. Zero le posa le mani sulle spalle e lei si appoggia con la schiena al suo torace. 
"Dobbiamo fare rapporto al Direttore di quello che è successo." afferma Yuki, quasi fosse tornata a vestire i panni di Guardiana. 
"Hai ragione. Andiamo." conclude Reika, guardando la cugina.

 

 

 

 

 

 

 

NOTE DELL'AUTRICE

Ecco svelato il mistero! Ichiru è ancora vivo ed a salvarlo è stato il padre di Reika, seguendo probabilmente un piano prestabilito. 
Piccolo dettaglio: come ho ripescato dal manga i personaggi di Kaito e Sarah Shirabuki, alla storia originale mi sono ispirata anche per i cognomi della casate Sangue Puro (a parte il cognome Kyan, di mia invenzione). Kuran, Shirabuki, Hiou, Ouri, Hanadagi, Touma e Shouto: queste le famiglie Sangue Puro ancora esistenti secondo il manga. Io, pur avendo ipotizzato che potessero essercene di più, ho comunque tenuto questi nomi come punto di riferimento. 
Le fan art di questo capitolo sono tutte dedicate ad Ichiru.
Alla prossima
Marta

FAN ART
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Capitolo 4
*** CAPITOLO IV ***


CAPITOLO IV

Le lezioni stanno per iniziare. Mentre mi incammino verso le aule, ripenso alla notte appena passata... Dopo aver riaccompagnato Yori al Dormitorio Sole, io, Zero, Yuki, Kaname e Ichiru siamo andati dal Direttore. L'abbiamo trovato nel suo ufficio, come sempre. Di abitudine, finché noi Guardiani non abbiamo terminato la ronda notturna, nemmeno lui va a riposare. Quando si è trovato davanti Ichiru, Cross ha spalancato gli occhi, gli si è avvicinato squadrandolo dall'alto in basso e poi di slancio l'ha abbracciato, con un sorriso smagliante stampato in faccia.
"Ma allora, sei vivo!! Non ci posso credere! Sono così felice!!!" continuava a ripetere, rimanendo aggrappato ad Ichiru.
"Direttore... no, anzi... papà, forse adesso dovresti lasciarlo andare." ha fatto notare ad un certo punto Yuki.
E allora Cross è passato ad abbracciare lei.
"Che bello quando mi chiami papà!!!".
A mettere ordine è intervenuto Kaname:
"Direttore, dobbiamo riferirle qualcosa di importante.".
Sentendo queste parole, il Preside ha immediatamente cambiato espressione, facendosi serio. Gli abbiamo raccontato dell'attacco dei Livello E e delle rivelazioni di Akihiro. Lui ci ha ascoltati in silenzio. Poi grattandosi il mento si è andato a sedere alla scrivania. Infine è tornato a guardarci, esprimendo sinceramente il suo pensiero:
"Dovremo fare molta attenzione. Ci attendono giorni difficili. La disfatta del Consiglio degli Anziani ha segnato un punto di svolta, e simbolo di tale svolta non sei soltanto tu, Kaname, ma anche il Collegio Cross. Il progetto che stiamo perseguendo, la possibilità di una pacifica convivenza tra vampiri ed umani, non è gradito a tutti. Anche dall'Associazione Hunter mi sono arrivate notizie di un gran fermento tra i vampiri.".
"E se l'attacco di stanotte avesse un altro significato?" ha ipotizzato Zero, e Kuran dopo di lui:
"L'obiettivo eravamo noi, non il Collegio. Noi quattro.".
Noi quattro, ovvero io, Zero, Kaname e Yuki. Una vendetta? Contro di noi? Perché?...
"Non possiamo trovare tutte le risposte adesso." ha sottolineato il Direttore, con il suo solito tono pacato e rassicurante "Perciò ora tornate nelle vostre stanze e riposatevi. E tu, Ichiru, preparati: da domani sarai di nuovo un allievo di questo Collegio, anche se per poter accedere ai corsi universitari dovrai superare una serie di esami. Altrimenti ti dovrò inserire tra gli studenti dell'ultimo anno delle superiori.".
"La ringrazio, Direttore." ha risposto Ichiru.
Quindi abbiamo salutato e siamo usciti tutti quanti dall'ufficio.
Mentre Yuki e Kaname si sono diretti al Dormitorio Luna, io mi sono incamminata insieme a Zero ed Ichiru verso il Dormitorio Sole. Continuavo a guardarli, prima l'uno e poi l'altro, senza dir nulla. Era così strano stare in mezzo a loro, vederli insieme... strano, ma bellissimo. Mi sono sentita davvero felice. E quando sono tornata nella mia camera e mi sono seduta sul letto, sfiorandomi il viso con una mano mi sono accorta che stavo ancora sorridendo. Non me ne ero neppure resa conto. Continuavo a sorridere, come sorridevo mentre ero insieme a Zero ed Ichiru... e sorridendo mi sono addormentata.

***

Ichiru, pensieroso e assorto, se ne sta da solo sulla riva del lago che placido si distende nel parco del Collegio. Il sole oggi non pare intenzionato a farsi vedere ed il grigiore del cielo si rispecchia sulla liscia superficie d'acqua.
"Allora, come va?" domanda Zero, giungendo alle spalle del fratello e portandosi di fianco a lui.
"Tutto bene, direi." risponde Ichiru, con occhi ridenti.
"Se hai bisogno di una mano per gli esami, conta pure su di me."
"Grazie, ma credo di potermela cavare da solo. Akihiro ha fatto in modo che  proseguissi gli studi, anche se non ci fermavamo mai troppo a lungo nello stesso posto."
"Non voleva che vi scoprissero..."
"Prima dovevo imparare a convivere con il nuovo me stesso."
Una breve pausa. I due gemelli volgono contemporaneamente gli occhi verso l'alto. Alcuni candidi fiocchi di neve iniziano a cadere leggeri dal cielo.
"Finalmente non mi sento più la metà di qualcosa." confessa con orgoglio Ichiru "Finalmente mi sento un individuo completo. Akihiro è stato un vero maestro per me, come lo sono stati Yagari e... Shizuka...".
Lo sguardo del ragazzo si vela di malinconia.
"Pensi ancora a lei... a Shizuka?" gli domanda il fratello.
"Te lo dissi quella notte... Lei mi ha protetto e mi ha reso più forte. Nonostante tutto, le ero molto legato."
"Lo so..."
"Avevo capito che non eri stato tu ad ucciderla. E comunque non nutro più alcun desiderio di vendetta. Il mostro che le ha distrutto la vita è stato sconfitto e non potrà tornare mai più."
Di nuovo silenzio. Ed è Zero a riprendere la parola, toccando un delicato argomento:
"Di Reika, cosa mi dici?".
Ichiru china la testa inarcando appena le labbra in un rassegnato sorriso.
"Mentirei se dicessi che non provo più niente per lei." ammette sinceramente "I miei sentimenti non sono cambiati.".
Zero si fa scuro in volto, e suo fratello se ne accorge, perciò chiarisce subito le proprie intenzioni:
"Non proverò in alcun modo a separarvi. Io voglio vedervi felici, entrambi. E lo potete essere solo stando insieme... Hai mantenuto la promessa, Zero. L'hai salvata e lei non ha smesso di sorridere. Grazie.".
"Non l'ho salvata io. E' stato... suo padre."
"Akihiro mi ha raccontato che cosa è successo quella notte... Se lei è qui adesso è merito tuo."
"E anche tuo..."
I gemelli si guardano e sorridono. Sono talmente presi dai loro discorsi da non accorgersi che qualcuno si è avvicinato. Due intensi e luminosi occhi blu sono puntati su di loro.

Mi fermo accanto ad un albero e li guardo, in piedi l'uno di fianco all'altro. Sono identici, ma nel contempo estremamente diversi. E non solo per via dei capelli, che Ichiru ha ben più lunghi rispetto al fratello. Per esempio, anche la loro postura è differente, ed in un certo senso li caratterizza. Zero se ne sta con le mani in tasca in un atteggiamento piuttosto rilassato. Ichiru invece ha le braccia lungo i fianchi ed una posizione più composta. Zero ha come sempre la giacca della divisa aperta, il colletto della camicia sbottonato ed il nodo alla cravatta allentato. Ichiru invece è impeccabile, con la giacca abbottonata, la cravatta perfettamente annodata ed il ferma colletto con il simbolo della scuola a chiudere la camicia.  Mi soffermo a studiarli in ogni singolo dettaglio, come li vedessi ora per la prima volta. E' divertente... Sorrido coprendomi la bocca con una mano. Non si sono nemmeno accorti di me. Chissà che cosa si stano dicendo... Di certo di argomenti di cui parlare ne hanno un bel po'. Sono sicura che giorno per giorno riusciranno a ricostruire il loro rapporto... saranno di nuovo vicini, e uniti, come lo erano da bambini. Sinceramente, in questo momento, non mi importa nemmeno del nuovo misterioso nemico che ci minaccia. Sono talmente felice che tutto il resto sembra svanire. Yuki è tornata. Ichiru è vivo ed è qui, insieme a noi. Finalmente ho accanto tutte le persone che amo. Se resteremo uniti potremo sconfiggere qualsiasi avversario si parerà sul nostro cammino. Ne sono certa...
Zero e Ichiru si voltano nella mia direzione. Evidentemente cominciavano a sentirsi osservati. Sorrido e li raggiungo.
"Ehi ragazzi! Da quanto siete qui? Vi stavo cercando." 
"C'è qualche problema?" mi chiede Zero, facendosi subito serio.
"Il solito pessimista." commento io, posandogli una mano sul braccio.
"Vi devo ringraziare." confessa inaspettatamente Ichiru, cogliendoci entrambi di sorpresa "Grazie per aver creduto in me."
"Non ci devi ringraziare per questo." gli dico.
"Credevo che avreste fatto fatica a fidarvi... dopo quello che è successo..." insiste lui, sinceramente dispiaciuto.
"Eri pronto a morire per salvarci." rimarca Zero "Adesso finalmente possiamo ricominciare, lasciandoci alle spalle tutto quello che è stato in passato.".
"Potete farla finita per favore?!" intervengo io, frenate le mie parole da un'intima commozione "Se continuate così mi metto a piangere e non mi pare il caso! Su, muoviamoci. Il Direttore ci aspetta!".
Zero e Ichiru mi guardano straniti. Poi mi sorridono. Tutti e due. Insieme... 

Reika, Zero e Ichiru si incamminano verso l'ufficio del Preside e quando si trovano nei pressi dell'edificio scolastico scorgono in lontananza Kaito, che pare non accorgersi di loro. O forse, più semplicemente, finge di non vederli. Ichiru lo osserva un attimo.
"E' il nuovo professore di etica." spiega Reika all'amico.
"Lo so. Mi era giunta alle orecchie questa notizia." ammette lui, spostando gli occhi sul fratello, che non dice nulla e apparentemente impassibile continua a guardare davanti a sé.
"E del nuovo capodormitorio della Night Class, cosa mi raccontate?" prosegue Ichiru, cambiando discorso "Se non sbaglio, appartiene alla famiglia Touma.".
"Sei piuttosto informato." lo apostrofa Zero, lanciandogli una fuggevole occhiata.
"Dalla tua faccia, mi pare di capire che non lo sopporti." intuisce l'altro.
"Lasciamo perdere." interviene Reika, scuotendo la testa, e Ichiru aggiunge in tono scherzosamente provocatorio:
"Fratello, dovresti provare a socializzare un po' di più.".
"Glielo dico sempre anch'io." sottolinea Reika, strizzando un occhio all'amico.
"Di certo non ho intenzione di socializzare con Riukey Touma..." sbuffa il diretto interessato.

Kaien Cross, seduto alla sua scrivania, accoglie con un affabile sorriso Zero, Reika e Ichiru.
"Come mai ci ha voluto vedere?" domanda la ragazza.
Il Direttore di risposta mostra ai tre una fascia da Guardiano. Quindi si alza in piedi e si avvicina ad Ichiru.
"Da oggi in poi sarai anche tu un Guardiano del Collegio." gli dice, porgendogli il simbolico oggetto.
"Io non credo di meritarmelo." confessa il giovane, chinando la testa, quasi si sentisse in imbarazzo, o forse non all'altezza della fiducia che tutti gli stanno dimostrando.
"Ci terrei davvero che tu accettassi questo incarico." ribadisce Cross.
Ichiru guarda prima Reika e poi Zero. E nei loro occhi trova l'ennesima conferma di quanto loro credano in lui. Non può deluderli. Non può farlo, di nuovo. Non è più il ragazzino fragile e debole che si vedeva messo in disparte da tutti. Non ha più ragione di sentirsi un essere inferiore. Inadeguato. Inutile... La metà di qualcosa... No, il tempo dei rimpianti è terminato, e con esso quel devastante senso di impotenza che aveva inasprito il suo animo. Basta odio. Basta vendetta. E' davvero giunto il momento di voltare pagina...
"Grazie." conclude Ichiru, prendendo dalle mani del Direttore la fascia da Guardiano.

***

La notte scende e la Night Class si raduna in aula per seguire le lezioni. Tutto sembra tranquillo. Almeno fino a quando, in un momento di pausa, non si accendono scintille tra Aidoh ed uno dei componenti della nuova classe notturna, Subaru Yamada. Subaru ha un carattere impulsivo e talvolta irriverente. Non molto alto, capelli rossi, occhi verdi, viso dai tratti spigolosi, appartiene ad una famiglia della cosiddetta borghesia vampiresca ed è amico d'infanzia di Riukey. Il suo migliore amico, probabilmente. L'arrivo del passato capodormitorio e della sua cricca gli ha dato molto fastidio. Non gli va a genio che Kuran, forte del suo nome, possa mettere in discussione la posizione dell'attuale capodormitorio e capoclasse della Night Class.
Mentre sta parlando sottovoce con il cugino, Hanabusa si accorge che Subaru lo sta fissando con un provocatorio sorrisetto dipinto in faccia.
"Che hai da guardare?" domanda in tono brusco il biondo vampiro, iniziando a scaldarsi.
"Cosa c'è? Devo chiederti il permesso per guardare in giro?" ribatte con aria strafottente Subaru.
Kaname e Riukey osservano in silenzio. Il primo in piedi accanto ad una delle grandi finestre. L'altro placidamente seduto con i piedi su un banco e le mani dietro la testa.
"Se hai qualcosa da dirmi, fallo e basta." insiste seccato Hanabusa.
"E' inutile che ti atteggi in quel modo facendoti forte della protezione del nobile Kuran." infierisce Yamada.
Aidoh sta per perdere la pazienza, ma a riportare l'ordine ci pensa il capoclasse Touma. 
"Subaru, ora basta." afferma autoritario Riukey, alzandosi.
"Mi scuso per il suo comportamento." aggiunge poi, guardando in direzione di Kaname, che imperturbabile si limita a rispondere:
"Non credo sia successo nulla di grave. Vero Aidoh?".
Hanabusa annuisce. E la questione pare archiviata. Almeno per il momento.

***

Dalla terrazza dell'edificio scolastico Zero controlla la situazione. Ad un certo punto sente avvicinarsi qualcuno, e quando si volta si trova davanti Yuki.
"Ciao, Zero. Come stai?" gli domanda lei, mantenendosi a distanza.
"Bene. E tu?" risponde lui, in tono freddo e distaccato.
"Io... sto bene. Anche se è strano per me essere di nuovo qui... adesso che..."
"...adesso che sei la compagna di Kaname Kuran? Adesso che sei un vampiro? Volevi dire questo?"
Le pungenti parole del giovane suonano come un'accusa e Yuki rimane in silenzio, sostenendo con orgoglio il tagliente sguardo che la trafigge impietoso.
"Reika è felice che tu sia tornata." confessa Zero, volgendo altrove gli occhi.
"E tu?" prosegue l'altra, avvicinandosi ancora di qualche passo.
"Ti interessa quello che penso?"
"Certo. Quello che pensi per me è importante."
Zero china la testa.
"Non te lo so dire." afferma con una punta di amarezza nella voce "Non ti so ancora dire se mi fa piacere che tu sia tornata.".
"Allora, aspetterò." risponde Yuki, illuminato il suo volto da un fiducioso sorriso.
"Non cambierai mai." commenta Zero, con nostalgica dolcezza.
"Nemmeno tu." conclude la ragazza, per poi voltarsi e lasciare la terrazza.

 

 

 

 

 

 


NOTE DELL'AUTRICE

Intanto, un grazie di cuore a chi ha inserito la mia fic nelle preferite e seguite. E a tutti quelli che la stanno leggendo ;)
In questo capitolo ho fatto una piccola panoramica sulla situazione all'interno del Collegio. E abbiamo conosciuto un altro nuovo personaggio, Subaru Yamada (di cui troverete una fan art).
Per ora è tutto. Ci si rivede al prossimo capitolo!
Marta

SUBARU
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Capitolo 5
*** CAPITOLO V ***


CAPITOLO V

Tra una settimana inizieranno le vacanze invernali. E' questa una notte particolarmente buia e fredda. Osservo il cielo. Non si vedono né la luna né le stelle. L'aria tagliente odora di neve. Sorrido, quasi senza rendermene conto, e penso alle persone a me care che finalmente ho di nuovo vicino... Ichiru, da quando è tornato, si sta impegnando a pieno regime per sostenere gli esami che gli permetteranno di chiudere le sua carriera di liceale e passare a quella di studente universitario, insieme a me e a Zero. A gennaio avrà il responso definitivo, ma non credo avrà problemi. Devo ammettere che sia lui che Zero hanno un'ottima memoria e riescono a capire senza problemi anche le materie più complesse. Fortunati loro!!... Yuki invece ce la sta mettendo tutta per far andare d'accordo Aidoh e gli altri membri della passata Night Class con gli allievi della nuova. Me la immagino mentre in aula, con piglio deciso, si adopera per tenere a freno i bollenti spiriti di certi elementi, come Hanabusa e Subaru. Lei è fatta così e non cambierà mai... Mi chiedo se tra lei e Zero le cose si potranno aggiustare. Il loro rapporto non potrà mai più essere lo stesso di prima, ma mi piacerebbe davvero se Zero decidesse di dare alla loro amicizia una seconda possibilità. E' un testone, cocciuto come un mulo, però è anche uno che non cancella i sentimenti così, come se nulla fosse. Non l'ha fatto con Ichiru, e di sicuro non può farlo nemmeno con Yuki. Nonostante per ora non riesca ad ammetterlo, le vuole ancora bene, e adesso posso tranquillamente dirlo senza provare alcuna gelosia. E' passato il tempo in cui la vicinanza tra Zero e Yuki provocava in me mille dubbi. Ora vorrei con tutta me stessa veder rifiorire la loro amicizia. E so che accadrà... 
"Reika!!"
Mi sento chiamare. Mi volto di scatto e vedo Yuki avvicinarsi. 
"Scusa se ho fatto tardi." mi dice, sinceramente dispiaciuta.
"Lasciami indovinare che cosa ti ha trattenuta." intervengo io "L'ennesima discussione tra Aidoh e Subaru.".
"Già... ma questa volta si sono messi in mezzo anche degli altri."
"Non so se riuscirai mai a farli andare d'accordo tutti."
"Non ha senso questa rivalità. Non siamo tornati per dar fastidio a nessuno."
"Devi avere pazienza. Vedrai che le cose si sistemeranno. Lascia passare un po' di tempo."
Yuki si rattrista. Posso immaginare a chi stia pensando.
"Vale anche per Zero." la rassicuro, mettendole una mano sulla spalla "Lo sai che ha la testa dura. Ma ci tiene a te.".
"Quando ho lasciato il Collegio lui mi ha detto..." accenna lei, però io la interrompo:
"Non ci pensare più. Non succederà mai.".
Yuki sorride, e io con lei.
"Tra Ichiru e Zero, come va?" mi chiede.
"E' bello vederli di nuovo insieme." le rispondo "E' come se quello che li aveva separati fosse stato di colpo cancellato. E anche se so che non è così e che entrambi ricordano ogni cosa, sembra che questo, invece di allontanarli, li abbia avvicinati di più. Non saprei come spiegarlo...".
"E tu, come ti senti?"
"Che intendi?"
"Parlo di Ichiru... dopotutto, lui era innamorato di te e non credo che i suoi sentimenti siano cambiati."
"A Ichiru voglio bene. Di Zero sono innamorata. E' diverso. E penso che Ichiru l'abbia capito, indipendentemente da quello che prova per me."
L'aria gelida mi punge il viso mentre alcuni candidi fiocchi ghiacciati iniziano a cadere dal cielo. Io e Yuki guardiamo verso l'alto ed entrambe, contemporaneamente, allunghiamo una mano per sentire la neve sciogliersi sulla pelle. 
"Ho deciso che per le vacanze resterò al Collegio." mi confessa mia cugina "Kaname e gli altri avevano intenzione di andare alla seconda residenza degli Aidoh, ma io vorrei rimanere qui. L'ho chiesto al Direttore e lui ne è stato entusiasta... Tu pensi che sia una buona idea?".
"Sarebbe bellissimo! Resterò anch'io qui!... Ma Kaname? Che ha detto?"
"Lui è d'accordo."
"Allora, è fatta!"

***

La neve cade, lenta e placida. 
Kaname sta facendo ritorno alla zona riservata alla Night Class, quando ad un certo punto arresta i suoi passi e volge gli occhi al cielo. Mentre i candidi fiocchi si posano sul suo etereo volto, riaffiorano in lui i ricordi della fatidica notte in cui la memoria di Yuki si destò. Yuki, la sua Yuki... l'unica creatura capace di dargli calore, di farlo sentire amato. Kaname farebbe qualsiasi cosa per renderla felice, e per proteggerla. Pensare di rimanerle lontano, fosse anche solo per pochi giorni, gli provoca un intimo dolore, una fitta lancinante al centro del petto, quasi una parte di lui si stesse staccando lacerando le sue carni. Eppure, dovrà allontanarsi da lei, presto succederà, la strada che ha scelto di percorrere glielo impone. Quale capo e guida del popolo vampiresco, ha delle responsabilità alle quali non si può sottrarre, per aprire le porte ad un mondo nuovo, quel mondo a cui anche Juri aspirava con tutta se stessa, quel mondo che Yuki sogna e desidera dal profondo del cuore.
Dei passi distolgono il Sangue Puro dalle sue riflessioni. Poi, una voce.
"Kuran, stai per caso aspettando qualcuno?"
Riukey si avvicina, mani in tasca e sguardo furbesco. 
"Di certo non sono io quello che speravi di vedere." insiste provocatorio, fermandosi ad un passo da Kaname, che prontamente replica mordace:
"Capodormitorio Touma, ho per caso trasgredito a qualcuna delle tue regole?".
"Non dovresti prenderti gioco di me, anche se sei il nobile Kaname Kuran. Non mi sento di certo inferiore a te solo per il nome che porti."
"Non avevo alcuna intenzione di mancarti di rispetto. In fin dei conti, adesso qui io sono uno studente come gli altri."
"Non lo sei e non lo sarai mai." risponde l'altro, con una consapevolezza priva di astio o rancore.
I due si squadrano in silenzio, quindi Touma riprende la parola:
"Toglimi una curiosità, Kuran. Sei stato tu a far sparire gli ex membri del Senato di cui si sono perse le tracce?".
"Credo che tu conosca già la risposta." è la sibillina confessione di Kaname.
"Quali sono le tue intenzioni? Era davvero necessario eliminarli così?"
"Sono state le loro azioni a condannarli."
"E se qualcuno pensasse lo stesso di te?"
Di nuovo silenzio. Gli occhi dei due Sangue Puro si infiammano. La neve scende sempre più copiosa. Riukey accenna un cinico sorrisetto e si congeda da Kaname con una pungente considerazione:
"Se continua a nevicare così domani sarà tutto bianco... e sul bianco il rosso del sangue si nota ancora di più. Tienilo a mente, nobile Kuran.".
"Anche tu, nobile Touma." risponde a tono l'altro. 
Ed incamminandosi in opposte direzioni, i due si separano.

Intanto, nell'ufficio del Direttore...
"Credi davvero che in queste condizioni riuscirai a mantenere la pace nel Collegio?" rimarca Kaito, in tono greve.
"Non capisco..." replica Cross, con sguardo innocente.
"Troppi Sangue Puro riuniti nello stesso posto. Non è una buona idea."
"Non caccerò mai Yuki, Kaname e gli altri. Sono sicuro che non ci saranno problemi."
"E l'attacco dei Livello E che c'è stato qualche tempo fa?"
Kaien si fa scuro in volto.
"Chi te l'ha detto?" chiede severo.
"Non dimenticarti che sono ancora un hunter." puntualizza Kaito.
"I Sangue Puro dovrebbero essere tutti eliminati." aggiunge subito dopo, lasciando trapelare dalla voce una trattenuta rabbia.
"So bene come la pensi." gli risponde il Direttore "Con quello che è accaduto a tuo fratello, è logico che tu ti sia fatto quest'idea. Però non tutti i Sangue Puro sono uguali.".
"Lo sono, invece... E la cosa assurda che alcuni tra gli hunter più forti, quelli che davvero potrebbero eliminare i Sangue Puro, sono a loro volta diventati dei vampiri, e sono in qualche modo legati, per sangue o per affetto, proprio a dei Sangue Puro."
"Spero che un giorno tu possa cambiare idea..."
Silenzio. E nel silenzio la porta dell'ufficio si apre. Ichiru sosta sulla soglia, lancia una rapida occhiata a Kaito, quindi si rivolge al Preside:
"Mi scusi. Non avevo intenzione di disturbare. Volevo solo fare rapporto.".
"Tutto bene?" domanda Cross, con un affabile sorriso.
"Tutto tranquillo." risponde il Guardiano "Le lezioni della Night Class sono terminate.".
"Domani hai l'ultimo esame, se non sbaglio." interviene Kaito, fissando Ichiru con occhi indagatori.
"Sì." risponde lui senza scomporsi.
"Non abbiamo avuto modo di parlare molto da quando sei arrivato. Ma ci tenevo a dirti che mi fa piacere che tu sia qui."
"Ti ringrazio, Kaito... O forse dovrei chiamarla Professor Takamiya?"
"Fai come credi, Ichiru. Ma mi spiacerebbe se tu usassi un tono tanto formale con me. Dopotutto, siamo stati compagni di addestramento."
"Lo ricordo bene."
Kaito posa una mano sulla spalla del ragazzo, quindi senza aggiungere una parola lascia la stanza. La  porta si richiude alle sue spalle.
"Hai sentito quello che abbiamo detto?" domanda il Direttore ad Ichiru.
"Qualcosa." ammette lui "Non volevo origliare. Ma quando ho sentito la voce di Kaito mi sono fermato ad ascoltare. Credo che voglia convincere Zero e Reika ad aiutarlo nel suo intento di eliminare tutti i Sangue Puro.".
"Non sopporta l'idea che degli esseri umani possano essere trasformati in vampiri. Se i Sangue Puro non esistessero, questo non potrebbe più accadere."
"E sa di poter far leva sul rancore di Zero..."
"Tuo fratello non si lascia raggirare facilmente."
"Lo so..."
"Vedi Ichiru, io credo fortemente in ciò che questo Collegio rappresenta. Vampiri e umani possono convivere in pace. Esistono vampiri capaci di tenere a freno la loro natura e grazie a loro altri possono imparare a farlo. Lo so che la mia può apparire un'utopia, ma per me non lo è. E spero che un giorno anche Kaito, Zero, ed altri come loro possano crederci come ci credo io."

Reika raggiunge la residenza del Direttore per farsi una doccia prima di andare a dormire. Sulla porta d'ingresso incrocia Ichiru, che sta uscendo.
"Speravo di vederti." le confessa lui.
"Come mai? Che succede?" si preoccupa lei.
"E' per via di Zero. Appena abbiamo finito il giro di ronda è tornato al Dormitorio. Non mi sembrava in forma."
I due si scambiano un eloquente sguardo e si intendono al volo.
"Io ho la fortuna di poter tenere sotto controllo la mia sete grazie alle compresse ematiche." rimarca il giovane "Me per voi, non è così...".
"Infatti." ammette Reika "Né io né Zero le tolleriamo... Vado da lui.".
Ichiru annuisce ed osserva l'amica allontanarsi di corsa. La osserva e sente diramarsi nel cuore un intimo calore, unito ad una inconsolabile malinconia. Chissà se mai un giorno riuscirà a dare un diverso nome al sentimento che prova per lei. Chissà se riuscirà a dare spazio ad emozioni nuove destinate a qualcuno in grado di condividerle... 

***

Zero... perché non mi hai cercata quando hai iniziato a sentirti male? Perché non sei venuto da me? Sei un testone, vuoi sempre fare tutto da solo, arrangiarti per non pesare sugli altri. Ma noi due ormai siamo una cosa sola. Possibile che tu non l'abbia ancora capito? O forse è l'orgoglio a spingerti a comportarti così? Oppure, la paura di potermi ferire, di farmi in qualche modo del male?... 
Arrivo al Dormitorio maschile e senza far rumore salgo in velocità le scale. Raggiungo la tua stanza ed entro. Nella penombra ti vedo seduto sul letto, con la camicia aperta, i gomiti sulle ginocchia e la testa fra le mani. La giacca ed il gilet della divisa sono a terra, accanto alla Bloody Rose. Rimani immobile mentre piano mi avvicino. Ti sfioro una spalla con le dita e tu subito afferri il mio polso, puntandomi addosso due occhi incandescenti.
Ti sorrido e mi siedo al tuo fianco. Tu molli la presa e liberi il mio braccio, volgendo lo sguardo verso la finestra.
"Vai via." mi dici sottovoce.
"Perché?" ti domando accarezzandoti i capelli.
"Per favore, vai via. Presto starò bene." ripeti.
"Zero, guardami. Io non andrò via, e lo sai."
"Non riuscirò mai ad accettarlo... ad accettare questa maledetta sete..."
"Non rifiutare quello che sei. Tu sei e sarai sempre Zero, il mio Zero, ed io ti amo per questo..."
Ti volti di scatto e mi afferri per le spalle. Le tue iridi sono di fuoco. 
"Come puoi amare un mostro?!" mi dici, con voce spezzata.
"Io amo te." ti ripeto, posandoti le mani sul viso "E poi, se la metti così, anch'io sono un mostro. Perciò, direi che è tutto a posto, no?".
Ti chini su di me e appoggi la fronte sulla mia spalla, abbracciandomi forte. 
"Coraggio. Fai quel che devi. Non preoccuparti." sussurro, stringendomi a te "Tu mi hai donato il tuo sangue ogni volta che ne ho avuto bisogno, ed io l'ho fatto con te. E' già successo e succederà ancora. Ma non è un problema. Non sarà questo a toglierci la nostra umanità.".
"Come puoi dirlo?"
"Ci sono esseri umani molto meno umani di tanti vampiri. Siamo tutti esseri viventi, e se la nostra natura ci impone di bere del sangue per sopravvivere, ma riusciamo a farlo senza nuocere a nessuno, perché odiarsi per questo?"
"Se tu non ci fossi... io mi sarei già arreso da tempo..."
Sollevi lentamente la testa e, tenendo gli occhi chiusi, mi baci. Mi baci, e intanto sleghi il fiocco rosso che chiude il colletto della mia divisa. Poi piano  apri la giacca, bottone per bottone, dopodiché passi alla camicia. Io ti lascio fare, e quando la tua bocca si scosta dalla mia, reclino da un lato la testa, mettendo ben in vista il collo. Tu fai scendere lungo le mie braccia la camicia e la giacca insieme, senza però sfilarmele del tutto. Quindi avvicini le labbra alla mia pelle. Mi baci sotto l'orecchio. Esiti un attimo. E il tuo esitare mi provoca un intenso piacere. Quando i tuoi denti affondano nella mia carne, un brivido mi percorre la schiena. E' un'emozione inspiegabile, che mescolandosi all'odore del sangue genera in me una sorta di eccitante ebbrezza. Ti sento bere con avidità, e sorrido... Dopo esserti saziato, ti allontani dal mio collo e mi guardi, prendendo il mio viso tra le mani. Leggo nei tuoi occhi un sincero dispiacere e le tue labbra si dischiudono per dirmi qualcosa. Credo tu voglia scusarti con me, ma io non ho intenzione di lasciartelo fare. Appoggio l'indice sulla tua bocca ed in un respiro ti sussurro:
"Non parlare...".
Non parlare, Zero. Non scusarti. Era da tempo che una sete del genere non ti assaliva, ma lo sappiamo entrambi che può accadere, in qualsiasi momento, a te come a me. Non scusarti per ciò che sei. Vorrei soltanto che tu lo accettassi. E prima o poi lo farai. Ti aiuterò io a farlo.
Con il dito percorro le tue labbra, togliendo il sangue che vi era rimasto. Mi sfilo la giacca e la camicia. Mi stringo a te e ti bacio. Sento le tue mani esplorare la mia pelle con crescente desiderio. Ti spingo fino a farti cadere con la schiena sul letto. Quindi mi chino su di te, sorreggendomi sulle braccia. Sorridi sornione. Con un gesto rapido e deciso mi fai perdere l'equilibrio e così finisco distesa al tuo fianco. In un istante sei sopra di me.
"E adesso?" ti provoco "Cosa vorresti fare?".
"E tu?" mi rispondi, avvicinando la tua bocca alla mia.
"Dovrei tornare nella mia stanza."
"Ci tornerai... dopo..."
La ferita sul mio collo si è già rimarginata. Le tue labbra sfiorano la mia pelle e con la lingua cancelli ogni traccia di sangue. Sorrido, mugolando piano. Rabbrividisco. Porto una mano dietro la tua testa e mi volto fino a lambire con il mio profilo la tua guancia. Tu fai lo stesso e le nostre bocche si incontrano nell'ennesimo bacio. Sento il tuo corpo posarsi sul mio. Le mie dita scorrono sulla tua schiena ed affondano in essa, mentre il tuo bacino preme contro il mio. Ma ancora i vestiti ci separano, e ce ne liberiamo definitivamente per fonderci l'uno nell'altra. Danziamo legati nel corpo nell'anima, tra le lenzuola che si disfano sotto di noi. I cuscini finiscono sul pavimento. Ti avvolgo con le braccia, assecondando ogni tuo movimento, ogni tuo gesto. In te mi perdo, e mi ritrovo, ogni volta. Quando ci amiamo con passione, così, come in questo momento. O anche quando semplicemente ci guardiamo, o parliamo. E so che lo stesso vale per te. Lo so e lo sento... Tante volte mi dici che mi invidi per come io riesca ad amare questa vita, nonostante tutto. Ma come potrei non amarla, se la mia vita sei tu?...

***

Giunge la mattina. Appena Yori apre gli occhi, si va a sedere sul letto della sua compagna di stanza, ancora addormentata, e chiamandola piano la sveglia.
"Che c'è?" domanda Reika stiracchiandosi e sbadigliando.
"Ieri ho sentito mio padre." le racconta l'amica "Passerò le vacanze insieme alla mia famiglia nella nostra casa in montagna. Ma i miei mi raggiungeranno soltanto il 23 dicembre, perciò pensavo che magari tu e Yuki potreste tenermi compagnia finché loro non arriveranno. So che volete passare le feste qui, ma si tratta solo di tre giorni. Che dici? Quella casa è talmente grande..."
"Grande quanto?"
"Abbastanza. Ci sono diverse camere... Perché me lo chiedi?"
"Perché avrei un'idea... ora ti spiego..."

 

 

 

 

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NOTE DELL'AUTRICE

Piccola curiosità: le vacanze invernali in Giappone coincidono più o meno con le nostre vacanze natalizie. Iniziano il 20 dicembre e finiscono verso il 10 gennaio. Natale non è una festa nazionale come lo è per noi ma è comunque piuttosto sentito. Il 24 dicembre è considerata una festa per gli innamorati e per le famiglie con bambini piccoli.
Concludo ringraziando di cuore Alessandra per la bellissima fan art che mi ha regalato e che ho inserito in questo capitolo!!!
A presto
Marta

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Capitolo 6
*** CAPITOLO VI ***


CAPITOLO VI

"Si può sapere cos'hai in mente?" domanda sospettoso Zero avvicinandosi a Reika, che lo sta aspettando insieme a Yori e Yuki accanto alla grande fontana nel parco.
E' notte fonda ormai e le lezioni della Night Class si sono appena concluse.
"A quest'ora non ci dovrebbe essere nessuno della Day Class in giro." aggiunge il Guardiano puntando con sguardo truce Yori.
Intanto anche Ichiru si unisce al gruppo.
"Come mai ci hai dato appuntamento qui?" domanda a Reika, accennando un garbato sorriso.
La diretta interessata non risponde ed indirizza una complice occhiata prima a Yuki e poi a Yori.
"Allora?" insiste Zero, che inizia a spazientirsi. Non gli piace essere messo in mezzo alle situazioni senza sapere di che si tratta. Ed è esattamente questo che sta succedendo...
"Si va in montagna!" esclama allegramente Yuki, alla cui voce si somma quella di Reika:
"Tre giorni in montagna tutti insieme... che ne dite?".
"Tutti insieme?" chiede non convinto Zero, ma la sua domanda cade nel vuoto.
"A casa di chi?" interviene l'altro Kiryu.
"E' la casa di montagna della mia famiglia." spiega Yori "E' piuttosto grande, e i miei mi raggiungeranno solo il  23 dicembre.".
"Mi sembra una bella idea." commenta divertito Ichiru.
"Tutti insieme chi?" ripete diffidente Zero, e Reika gli rivolge uno sguardo malandrino che non promette nulla di buono.
Nel mentre qualcun altro si avvicina. Ecco farsi avanti Kaname, Aidoh, Kain, Ruka, Rima, Shiki e Seiren.
"Come mai questa riunione?" si informa Hanabusa.
"Stiamo organizzando una gita in montagna." annuncia Yuki, prendendo per mano Kaname, e lui le sorride, sfiorandole dolcemente il viso.
"Una gita? Tutti insieme?" si stupisce Ruka.
"Non credo sia una buona  idea." aggiunge Kain, grattandosi la testa.
"Io invece penso che potrebbe rivelarsi un'esperienza interessante." commenta serafico Shiki.
"Assurdo." sentenzia lapidario Zero.
"Stavolta sono d'accordo con Kiryu. Non si può fare." afferma Aidoh.
"E perché no?" interviene inaspettatamente Kuran.
"Ma... nobile Kaname?" si sorprende Hanabusa.
"Io non ho intenzione di tirarmi indietro." ribadisce il Sangue Puro "Ma ognuno di voi è libero di agire come meglio crede.".
Yuki sorride e con gli occhioni sgranati guarda ad uno ad uno Aidoh, Kain, Ruka, Rima, Seiren e Shiki, e tutti ovviamente scelgono di seguire il loro Maestro.
"Ci sto anch'io." afferma Ichiru, a differenza del fratello, che non ha nessuna intenzione di prendere parte alla strampalata iniziativa.
"Fate pure senza di me." dichiara Zero, per poi voltarsi deciso ad andarsene. Ma una voce che gli giunge alle spalle lo convince a rimanere.
"Quanta bella gente c'è qui!" esclama Riukey, facendosi avanti insieme a Subaru "Allora, quando si parte?".
"Ci saranno anche loro?!" si intromette Hanabusa, lanciando occhiate di fuoco a Yamada, che in ugual modo ricambia.
"Esatto. Ci saranno anche loro." ammette Reika, guardando di sottecchi Zero.
Ichiru si accosta all'orecchio del gemello e ironico gli sussurra:
"Hai cambiato idea, fratellino?".
Zero stringe i denti e non dice nulla.
Reika, Yuki e Yori si scambiano un cenno d'intesa. Il loro piano pare essere riuscito... almeno per ora. Chissà se questa speciale gita otterrà il risultato sperato o finirà per peggiorare la situazione. Non resta che aspettare ed incrociare le dita!

***

Mentre torna verso il Dormitorio Sole insieme a Yori, Reika ed Ichiru, Zero non apre bocca ed appare piuttosto contrariato. Reika gli rivolge furtive occhiate senza dirgli nulla, immaginando chiaramente cosa gli stia passando per la testa.

Non deve essergli andato giù il fatto che anche Riukey prenderà parte alla gita. Conosco troppo bene Zero e so che in questo momento il sangue gli ribolle all'idea di passare tre giorni a stretto contatto con i vampiri della Night Class. Mi spiace che l'abbia presa così male... però in fondo me l'aspettavo. Lo osservo con la coda dell'occhio. Cammina di fianco a me senza degnarmi di uno sguardo, mani in tasca e testa bassa. Poi, di punto in bianco si ferma. Ed io con lui.
"E' stata una tua idea, vero?" mi accusa trafiggendomi con le sue penetranti iridi color ghiaccio.
"Che c'è di male?" gli rispondo alzando le spalle, come nulla fosse.
"Hai invitato Riukey per obbligarmi a prendere parte a questa buffonata."
"Non è una buffonata! E se non vuoi venire, sei liberissimo di restare qui."
I toni si scaldano. Yori osserva senza intervenire. Ichiru invece tenta di stemperare l'atmosfera:
"Avanti, non vorrete litigare? Provate a parlarne con calma. Noi vi lasciamo da soli.".
Ma Zero riprende per primo a camminare e si allontana dandoci le spalle. Accidenti a lui! Perché si comporta così?! Sbuffo incrociando le braccia al petto.
"Stai facendo tutto questo per lui, vero?" mi dice Ichiru
"Non solo. Anche se... io vorrei davvero che imparasse a convivere con se stesso." ammetto chinando la testa, mentre la rabbia che di colpo mi era salita dentro si spegne in una sorta di malinconica rassegnazione.
"Grazie a te ci sta riuscendo." afferma Yori, mettendomi una mano sulla spalla "In questi ultimi anni qualcosa è cambiato in lui. Forse ancora non ha compreso fino in fondo, ma di sicuro sta un po' alla volta imparando ad accettare la sua nuova vita. Per quanto possa essere combattuto, quando è insieme a te riesce ad essere in pace con se stesso.".
"Non sempre, purtroppo." obietto scettica "Come minimo adesso mi terrà il muso fino al giorno della partenza."
"Può essere... Testardo com'è." interviene Ichiru "Ma secondo me, basterà un tuo sorriso per fargli dimenticare tutto.".
Quasi senza volerlo sorrido, mentre con lo sguardo ringrazio il mio amico per il sostegno.
"Ecco, proprio così..." sussurra lui, sfiorandomi il viso con una mano.
Io rimango immobile a fissarlo. Il suo gesto, ed i suoi occhi, mi riportano a quella notte di due anni fa... la notte in cui mi confessò che avrebbe dato la sua vita per salvare la mia. Anche allora, quando ci dicemmo addio, mi guardò allo stesso modo. Con la stessa dolcezza, la stessa tristezza, lo stesso... amore. Allora per me scelse di morire. Ora per me ha scelto di vivere... Si può amare davvero qualcuno a tal punto?... Stupido che me lo chieda io, che come lui in quella notte andai incontro ad una morte quasi certa per salvare le persone che amavo, e che amo. Eppure non riesco a rimanere indifferente ai suoi occhi, che mi contemplano con devozione e ammirazione. Non riesco ad ignorare i sentimenti in essi racchiusi. Mi spiace solo che questi sentimenti siano ancora rivolti a me, che non posso ricambiarli...
"Avanti, andiamo a dormire." mi sollecita Yori.
E così, salutato Ichiru, mi muovo insieme alla mia amica verso il Dormitorio femminile.

Una volta entrate nella loro camera, Yori e Reika si preparano per la notte.
"Che hai? Me lo vuoi dire?" domanda Yori osservando la compagna.
"Niente. Perché me lo chiedi?" risponde la diretta interessata.
"Prima mi sei sembrata strana."
"Prima quando?"
"Non far finta di niente. Prima, con Ichiru. Che lui ti guardi in un certo modo posso anche capirlo... ma tu?"
"Non è come credi. Ichiru è un caro amico... non potrà mai esserci niente di più di questo tra noi."
"Capisco... Ora meglio se ci mettiamo a dormire. E' già molto tardi."
"Hai ragione. Buonanotte... e grazie."

***

Le lezioni al Collegio terminano il diciannove dicembre e, nel tardo pomeriggio dell'ultimo giorno di scuola, quattro auto, messe a disposizione dalla famiglia Touma, attendono fuori dal cancello d'ingresso. I primi a presentarsi all'appuntamento sono Yori, Reika, Zero e Ichiru.
"Ci tocca pure aspettarli." sbuffa Zero. Reika lo prende per mano e con un bel sorriso lo invita a lasciarsi andare:
"Avanti, prova a goderti questa gita. Sono sicura che ci divertiremo.".
"Mi chiedo perché ho accettato di venire." borbotta l'altro.
"Il motivo sta arrivando proprio adesso." puntualizza divertito Ichiru, mentre osserva Riukey che si sta avvicinando, ovviamente in compagnia di Subaru.
"Manca ancora qualcuno, mi sembra." rimarca Touma.
"Il problema è chi c'è, non chi manca." sottolinea Zero, guardando storto il capodormitorio della Night Class.
"Non sei obbligato a venire." ribatte a tono l'altro "In tua assenza mi posso prendere cura io della tua ragazza.".
Zero muove un minaccioso passo verso Riukey, ma Ichiru gli sbarra la strada, suggerendogli sottovoce di stare tranquillo e di non raccogliere le provocazioni del Sangue Puro.
"Per favore. Potete evitare di attaccarvi almeno per i prossimo tre giorni?" interviene Reika.
"A me basta che mi stia lontano." afferma Zero "E soprattutto che stia lontano da te.".
"Ogni tuo desiderio è un ordine, Reika." risponde Riukey, accennando un inchino davanti alla ragazza.
"Stanno arrivando anche gli altri!" fa notare Yori.
"Per fortuna..." si dice tra sé Reika.

***

La casa di montagna della famiglia di Yori è veramente grande. Dall'ingresso si accede ad un ampio salotto. Da qui poi si passa alla sala da pranzo ed alla cucina. Uno stretto corridoio conduce da una parte alla cantina, dall'altra alla scala che porta ai piani superiori. Due bagni e tre camere da letto al primo piano. Più altre due piccole stanze ricavate nel sottotetto.
"Ora ci dobbiamo dividere le camere." annuncia Yuki non appena il gruppo mette piede in casa "Io, Reika e Yori abbiamo già pensato a tutto.".
"Ovviamente..." commenta a bassa voce Aidoh, beccandosi una gomitata dal cugino, in piedi accanto a lui.
Dunque, l'idea delle ragazze è questa: in una delle stanze nel sottotetto, Zero e Ichiru. Nell'altra, Riukey e Subaru. Nella camera degli ospiti al primo piano, Kaname, Kain, Shiki e Aidoh. In quella di Yori, Ruka, Rima e Seiren. E per finire, nella stanza dei padroni di casa, Yori, Yuki e Reika.
Yori tuttavia ha dei dubbi e li espone sottovoce a Yuki e Reika:
"Siete sicure di voler mettere nel sottotetto sia Zero che Riukey? Non credo sia molto prudente..".
"Tranquilla. Sono in stanze separate e poi non sono soli." fa notare Reika.
"Povero Ichiru... Non vorrei essere al suo posto." ammette Yori.
E intanto Hanabusa intavola un problema per lui fondamentale:
"Che si mangia per cena?".
"Non preoccuparti. Ci penseremo noi ragazze a cucinare." risponde allegramente Yuki.
"Se cucina lei, io digiuno." fa notare Zero.
"In effetti la cucina non è il tuo forte, Yuki." conferma Senri.
"Non ho detto che a cucinare sarò io, ma noi." sottolinea la diretta interessata "Perciò, ragazze, tutte con me! Al lavoro!".
"Tutte?" si stupisce Rima.
"Sì, tutte." ribadisce Reika "Coraggio. Muoviamoci!".
E mentre le componenti femminili del gruppo si dirigono in cucina, Kain perplesso commenta:
"Secondo voi ne uscirà qualcosa di commestibile?".
"Perché no?" risponde Ichiru.
"Ma c'è qualcuna di loro che sa cucinare?" si domanda scettico Subaru.
"Reika sì... Almeno lei... speriamo bene." interviene Zero.
"Non ci resta che aspettare." osserva serafico Kaname.
"Io direi che per il momento potremmo ritirarci nelle nostre camere." suggerisce Riukey, aggiungendo poi con fare provocatorio:
"Zero, siamo vicini di stanza. Non lo trovi divertente?".
"Per niente." sbuffa l'interrogato, incamminandosi lungo le scale.
"Ma quei due fanno sempre così?" chiede Ichiru avvicinandosi a Subaru.
"Più o meno..." risponde l'altro.
"Saranno tre giorni piuttosto impegnativi."
"Già... lo penso anch'io..."

Intanto, in cucina...
"Da dove cominciamo?" si domanda Rima, guardandosi intorno spaesata.
"Direi che Reika dovrebbe darci le direttive." fa notare Yori "Credo sia l'unica che sa davvero cucinare.".
"Diciamo che mi arrangio." ammette la diretta interessata "E in questi anni, grazie al Direttore e a Zero, ho imparato un po' di ricette interessanti.".
"Kiryu sa cucinare?" si sorprende Rima.
"Gli è sempre piaciuto." confessa Yuki "Ed è anche piuttosto bravo.".
"Ora basta parlare, mettiamoci al lavoro." interviene Reika, rimboccandosi le maniche.
"Non doveva essere una vacanza?" sbuffa Ruka.
"Avanti, un po' di spirito di partecipazione!!" esclama Yuki, cercando di infondere un minimo di entusiasmo nelle compagne più scettiche, ovvero Ruka, Rima e Seiren.
Rima dà un'occhiata in frigorifero:
"Però, ce n'è di roba qui!".
"D'inverno i miei vengono spesso qui nei week end, perciò la cucina è sempre rifornita." confessa Yori.
"Ma da dove vi è venuta l'idea di questa gita?" chiede Ruka "Non crederete che bastino tre giorni per far andare tutti d'accordo?".
"No di certo." puntualizza Yuki "Ma potrebbe essere un inizio.
"O la fine..." sottolinea imperturbabile Rima.
Seiren prende un lungo coltello da un cassetto e lo osserva con un certo interesse.
"Quello serve per cucinare." le fa notare Reika, ben sapendo che le armi che predilige la giovane sono appunto i coltelli.
"La lama è ben affilata." commenta seria l'altra.
"Meglio se ci mettiamo a cucinare." rimarca Yori, un tantino preoccupata.

Trascorsa all'incirca un'ora, in cucina si affacciano i gemelli Kiryu. Il devastante scenario che appare davanti ai loro occhi li inquieta non poco. Sembra che sia esplosa una bomba.
"Vi serve una mano?" domanda gentilmente Ichiru.
"No grazie, abbiamo quasi finito." gli risponde sorridendo Yuki.
"Però potreste apparecchiare la tavola." suggerisce Reika.
"Trovate tutto qui." spiega Yori, avvicinandosi ad una credenza all'interno della quale ci sono piatti, bicchieri, tovaglie e quant'altro.
I due fratelli prendono tutto l'occorrente e si spostano in sala da pranzo.
"Come inizio non è male." commenta Ichiru cercando di mostrarsi ottimista.
"Se lo dici tu." risponde noncurante Zero.
"Reika e Yuki ce la stanno mettendo tutta."
"Non capisco perché. Mi sembra uno spreco di tempo e di energie."
"Perché non guardi il lato divertente di questa situazione?"
"E quale sarebbe?"
"Solo a loro due poteva venir in mente di chiudere nella stessa casa per tre giorni hunter, vampiri, Sangue Puro e perfino una ragazza umana."
A Zero sfugge un sorriso.
"Aiutiamole a far funzionare le cose." suggerisce Ichiru, ed il fratello annuisce.

***

"E' pronto!!" annuncia Yuki mentre entra in sala da pranzo insieme alla altre ragazze, portando una bella pentola di zuppa di verdura fumante ed altri piatti a base di riso e verdure. Cucina semplice ma dal profumino allettante.
A tavola sono già seduti tutti i componenti maschili del gruppo, in trepidante attesa della loro cena.
"Il profumo non è male." commenta Kain, seguito a ruota da Hanabusa:
"Forse riusciremo davvero a mangiare qualcosa.".
"Cos'avete preparato di buono?" domanda Riukey.
"Assaggiate e lo scoprirete." risponde soddisfatta Reika.
Nessuno parla mentre nei piatti viene versata la zuppa. Un silenzio di sospensione cala nella stanza. Il primo a portare il cucchiaio alla bocca è Kaname.
"E' veramente molto buona. Complimenti!"
Le ragazze tirano un sospiro di sollievo e finalmente la cena prende il via. Ovviamente la conversazione stenta a decollare. Poche parole si scambiano i commensali limitandosi per lo più a parlare del cibo. Qualche accenno alla scuola, così, giusto per inserire un argomento che accomuna tutti. Non mancano occhiate diffidenti o provocatorie tra qualcuno, ma in linea di massima la situazione rimane tranquilla.

Finito di mangiare, tutti quanti aiutano a sparecchiare ed a portare le stoviglie sporche in cucina.
"Ci sarà da lavorare a ripulire qui dentro." fa notare Aidoh, guardandosi intorno preoccupato.
In effetti, la cucina sembra un campo di battaglia.
"Lasciate fare a me." afferma Reika "Qui adesso ci penso io.".
"Non puoi fare da sola." le dice Zero "Resto io ad aiutarti.".
"Una mano mi fa giusto comodo."
"Se volete restiamo tutti." propone Yuki, ma sua cugina boccia l'idea:
"Non è il caso. Finiremmo per combinare qualche guaio. Bastiamo noi due.".
Così, mentre Reika e Zero rimangono in cucina, gli altri, su proposta di Yuki, si spostano in salotto. Shiki, Rima, Kain e Ruka si mettono a giocare a carte. Kaname e Yori leggono un libro. Il resto della comitiva guarda qualcosa in televisione.
Ad un certo punto però, Ichiru si alza in piedi e lascia la stanza. Yuki lo osserva uscire dalla porta, chiedendosi dove stia andando. Anche se in fondo un'idea lei ce l'ha...

"Siete riuscite a fare un bel disastro qui dentro." sottolinea Zero, raccogliendo da terra dei rimasugli di riso e verdura.
"Però il risultato non era male." risponde Reika, mentre lava i piatti.
"Era tutto ottimo."
"Non l'avresti mai detto, vero?"
"In effetti..."
Zero si avvicina alla compagna. Si ferma dietro di lei. Si appoggia con il torace alla sua schiena e le avvolge la vita con le braccia, stringendola forte a sé.
"Mi sto ancora chiedendo come ti sia venuta questa idea?" le sussurra in un orecchio.
"Sono felice che tu sia qui. E' importante per me." gli risponde lei, voltandosi per guardarlo e perdendosi irrimediabilmente nei suoi occhi.
Poi, in un attimo, i loro volti si avvicinano, le labbra si sfiorano, e da uno sguardo tanto intenso nasce un altrettanto intenso bacio.
Dalla porta socchiusa Ichiru ha assistito di nascosto alla scena. Aveva pensato di raggiungere il fratello e Reika per aiutarli, ma quando li ha visti abbracciati ha preferito non disturbarli ed è rimasto ad osservarli. Per un momento il desiderio di essere al posto di Zero si fa prepotentemente largo in lui, e per rifuggire un simile pensiero Ichiru distoglie lo sguardo e si scosta dalla porta. Un triste sorriso compare sul suo volto. Poi, un rumore. Dei passi leggeri. Il giovane si volta e, vedendo Yuki avvicinarsi, le fa cenno di rimanere in silenzio. Quindi si dirige verso di lei, le passa accanto e si allontana lungo il corridoio. Yuki allora sbircia un attimo in cucina e scorge Zero e Reika abbracciati.

Ichiru esce dalla villa. Si siede sui gradini d'ingresso ed osserva il cielo stellato. Sarebbe bello se nevicasse! Da bambini, lui, Zero e Reika si divertivano a giocare tra la neve, anche se la sua salute cagionevole lo costringeva spesso a rintanarsi in casa. E quando Ichiru non poteva uscire, nemmeno Zero e Reika lo facevano e rimanevano a tenergli compagnia... Ma la neve ad Ichiru ricorda anche la notte in cui Shizuka lo portò via con sé. Quella notte la neve non era bianca, bensì rossa, come il sangue...
La porta alle spalle del ragazzo si apre.
"Che ci fai qui da solo?" domanda Yuki sedendosi accanto al giovane.
"Niente. Pensavo..." risponde lui con occhi malinconici "Mi piacerebbe se nevicasse.".
"La neve... Anche a me piace. E poi alla neve sono legati tanti ricordi importanti per me."
"Non tutti felici, immagino."
"Già, non tutti... Ma comunque sia mi appartengono, e non voglio dimenticare."
"Capisco. Vale lo stesso per me."
Un attimo di silenzio. Poi Ichiru riprende:
"Volevi dirmi qualcosa?".
"Io... veramente..." esita Yuki.
"Vuoi sapere se sono ancora innamorato di Reika? Se ho intenzione di mettermi in mezzo tra lei e Zero?"
"Non è per essere invadente, ma ci tengo a loro. E sinceramente, prima, quando ti ho visto fuori dalla cucina, avevi un'espressione così triste..."
"Non posso farci niente. I miei sentimenti per lei non sono cambiati. Ma non interferirò in alcun modo tra lei e Zero. Sono le due persone più importanti per me."
"Lo so. Adesso sento di poterti credere... E ti auguro davvero di poter incontrare un giorno una ragazza da amare e che possa ricambiare i tuoi sentimenti. Anche se questa ragazza non sarà Reika."
"Una ragazza..." ripete piano Ichiru, accennando un sorriso, mentre un delicato ricordo si affaccia per un istante nella sua mente.
"Coraggio, torniamo dentro." afferma Yuki, scattando in piedi.
"Andiamo." la asseconda l'altro.
Ed entrambi entrano di nuovo in casa.

 

 

 

 

 

 

 

NOTE DELL'AUTRICE

Doppio post questa settimana, per ringraziare chi sta seguendo questa mia fic. Spero di avervi fatto sorridere con questo capitolo, e vi anticipo che nei prossimi succederà un po' di tutto... Vediamo a cosa porterà questa convivenza forzata! ;)
Vi saluto con una fan art, dedicata a... guardate e lo scoprirete!
Alla prossima
Marta

FAN ART
http://mc2a.altervista.org/alterpages/fanart_0001-1454309775568.jpg

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Capitolo 7
*** CAPITOLO VII ***


CAPITOLO VII

Il mattino successivo all'arrivo nella casa in montagna, la prima a svegliarsi è Yori, che ovviamente era stata anche la prima ad andare a dormire... Unica umana in mezzo a tanti vampiri. A pensarci bene, è un po' una follia, ma visto che alcuni di questi vampiri sono anche dei buoni amici, probabilmente non c'è da preoccuparsi... 
Yori raggiunge la cucina e si mette a preparare la colazione, sicura che se non altro Zero, Ichiru e Reika avranno più o meno i suoi stessi orari, dal momento che sono abituati a vivere di giorno. Ma a dispetto delle previsioni, il primo ospite della casa in cui si imbatte la ragazza è Aidoh. Il biondo vampiro se ne sta in piedi sulla porta della sala da pranzo. 
"Hai bisogno di qualcosa?" gli domanda Yori, giungendogli silenziosamente alle spalle.
Hanabusa sussulta e si volta di scatto, mostrandosi stranamente impacciato.
"Sì... beh... io... a dire il vero avevo un po' di fame." afferma titubante.
Yori indietreggia di qualche passo, non nascondendo una certa  preoccupazione.
"No, aspetta, che hai capito?" si spiega Aidoh "Non quel tipo di fame!".
Yori tira un sospiro di sollievo e con un bel sorriso invita Hanabusa a seguirla.
I due entrano in cucina.
"Sei stata molto gentile ad ospitarci qui." ammette il vampiro, sgranocchiando dei biscotti.
"Per me è un piacere. E poi, Reika e Yuki ci tenevano così tanto..."
"Chissà cos'avranno in testa quelle due."
"Forse vogliono semplicemente farvi andare d'accordo."
"Non credo che riuscirò mai ad andare d'accordo con quell'arrogante di Yamada. E francamente non ci vedo nemmeno Zero Kiryu a stringere amicizia con Touma."
"Magari è difficile, ma non impossibile. O almeno, Reika e Yuki la pensano così."
"E tu cosa ne pensi?"
"Credo che non si possa essere amici di tutti, però si può provare ad andare d'accordo nonostante le diversità. In fondo, il Collegio Cross rappresenta proprio questo, un ideale di pacifica convivenza tra individui che apparentemente appartengono a mondi lontanissimi. La lontananza a volte è solo nella nostra testa, sta a noi decidere se abbatterla o renderla incolmabile."
Aidoh ascolta in silenzio, con attenzione, e quando Yori ha finito di parlare, lui rimane a fissarla, con i grandi occhi azzurri spalancati su di lei.
"Ho detto qualcosa di strano?" domanda la ragazza, leggermente imbarazzata dall'intenso sguardo che ha puntato addosso.
"No... anzi!" ammette Hanabusa, accennando un sorriso.
"Ora non dovresti andare a riposare un po'?"
"Sì... in effetti sarebbe meglio. Grazie per i biscotti e per la bella chiacchierata. Mi piacerebbe parlare ancora con te."
"Farebbe piacere anche a me."

***

Mentre scende le scale per raggiungere il piano inferiore, Reika incrocia Aidoh che sta salendo. I due si fermano l'uno di fronte all'altra. 
"Come mai già in piedi?" domanda stupita lei.
"Veramente stavo andando a dormire." risponde serafico lui "In cucina comunque troverai la tua amica Yori.".
"Eri con lei?"
"Avevo fame e mi ha dato qualcosa da mangiare. Inutile che ti fai strane idee..."
Reika sorride sorniona e provoca il vampiro:
"Io non ho detto niente. Come mai stai così sulla difensiva?".
"Abbiamo scambiato due parole. Tutto qui."
Un attimo di pausa, poi Aidoh riprende:
"Tu e Yuki non avete pensato che questa situazione forse la mette a disagio?".
"Gliel'abbiamo chiesto se se la sentiva, e lei ha detto di sì. E comunque sono convinta che nessuno qui pensi neanche lontanamente a farle del male."
"Già... Ma, piuttosto, come credi che se la stiano cavando quei quattro nel sottotetto? Hai messo Ichiru a fare la guardia a suo fratello?"
"Non è proprio così... anche se, in un certo senso..."
Reika riflette a voce alta, guardando per aria, ed osservandola Hanabusa scoppia a ridere.
"Che c'è di così divertente?" gli chiede lei.
"Niente, niente." conclude l'interrogato, riprendendo a salire le scale "Però fossi in te andrei a dare un'occhiata.".
"Dare un'occhiata..." si ripete la giovane, mentre le ultime parole di Aidoh le risuonano nella testa.

Sì... magari... dovrei andare a controllare... Ma no, cosa mi passa per la testa?! Non posso certo presentarmi in camera di Zero e Ichiru così... senza un motivo... Non mi sembra il caso. E Zero di sicuro non la prenderebbe bene. Prima lo metto in questa situazione e poi mi comporto come se non mi fidassi di lui... Che stupida!... Non dovrei dar retta ad Hanabusa, anche se... forse stavolta non ha tutti i torti. Io e Yuki abbiamo forzato un po' la mano, e l'idea è venuta a me... Ah, inutile continuare a rimuginarci su, ormai quel che è fatto è fatto. Siamo tutti quanti qui e ci resteremo per tre giorni. Staremo a vedere...
Sento dei passi dietro di me. Poi, una voce:
"Reika, tutto bene?".
Mi volto. Zero si sta avvicinando. Alle sue spalle, Ichiru.
"Sì... io... stavo pensando..." rispondo, rendendomi conto solo ora di essere ferma in piedi nel bel mezzo della scala.
"Non so se devo preoccuparmi." accenna Zero, sostando di fianco a me "Ultimamente quando pensi troppo ti vengono strane idee.".
Sorrido. Ho ben recepito il messaggio. 
"E voi, tutto a posto? Dormito bene?" domando.
"Benissimo. E' davvero un bel posto qui." afferma Ichiru, sorridendo.
Zero invece mi fissa, senza dire nulla. A volte ho come l'impressione che riesca a leggermi dentro, ed in questo momento la cosa mi imbarazza. Forse ha capito che ero preoccupata all'idea della stretta vicinanza tra lui e Riukey... Sì, deve averlo intuito, ed il lieve sorriso che gli compare in volto ne è la conferma. 
"C'è qualcun altro in piedi?" chiede Ichiru, scendendo di qualche scalino rispetto a me e a Zero.
"Sì. Yori. Dovrebbe essere in cucina." spiego in breve.
"Anche Aidoh era in giro." confessa Zero "L'abbiamo visto rientrare nella sua stanza. Ma non credo che si sia accorto di noi. Sembrava piuttosto pensieroso.".
"O forse era solo stanco." intervengo io "Dopotutto i vampiri a quest'ora di solito dormono.".
Detta da me questa frase suona strana, e me ne accorgo. Guardo prima Zero e poi Ichiru, e tutti e tre contemporaneamente scoppiamo a ridere. Mi sembra di essere tornata indietro nel tempo, a quando eravamo bambini, e riuscivamo a ridere così anche per delle sciocchezze. La spensieratezza di quei giorni ci ha abbandonati troppo in fretta, e troppo presto... eppure adesso siamo di nuovo insieme, e ridiamo, come allora. Quanto l'ho sognato! Quanto l'ho fortemente desiderato! E nel momento in cui ormai mi ero rassegnata a doverci rinunciare per sempre, il mio sogno si è realizzato. 
"Ehi voi tre! Perché state ridendo così?"
Yuki scende lentamente le scale strofinandosi gli occhi con una mano. Sembra ancora molto assonnata.
"Come mai già in piedi, Yuki?" le domando.
"Volevo stare un po' con te e Yori..." mi risponde lei, trattenendo uno sbadiglio "E' che da quando sono nella Night Class, i miei orari sono un po' cambiati e inizio a far fatica a svegliarmi alla mattina.".
Zero si rabbuia. Io e Ichiru ci scambiamo un'occhiata d'intesa, ed è lui a prendere l'iniziativa, ben interpretando il mio sguardo.
"Fratellino, non ti spiace se ti rubo un attimo la tua ragazza? Devo chiederle una cosa." improvvisa Ichiru, per poi afferrarmi per un braccio e trascinarmi via, verso la sala da pranzo.

"Ma... cosa?..." si domanda perplesso Zero, muovendo alcuni passi per seguire il fratello e Reika. Ma la voce di Yuki lo blocca:
"Zero, aspetta, per favore. Possiamo parlare?".
"Parlare di cosa?" ribatte in tono cupo il giovane, senza voltarsi.
Yuki allora lo affianca.
"Non ho dimenticato quello che mi hai detto, quando ho lasciato il Collegio. La tua promessa di venire a cercarmi per uccidermi. Ora sono qui, vicino a te. Cosa intendi fare?"
Zero stringe i pugni ed abbassa la testa, senza aprire bocca.
Yuki non demorde e si porta di fronte a lui, continuando a parlargli con fierezza e decisione:
"Zero, guardami. Ascoltami. Dimmi qualcosa. E' finita così la nostra amicizia? E' davvero finita, quella notte, quando sono diventata un vampiro... o meglio, quando ho scoperto di esserlo sempre stata.".
"Smettila." digrigna tra i denti il ragazzo, tenendo gli occhi rivolti al pavimento.
"No che non la smetto! E' vero, io sono una Sangue Puro, e sono la compagna di Kaname Kuran. Ma sono ancora Yuki, la stessa Yuki che tu conosci bene..."
"Quella Yuki non esiste più!"
"Non è così. Lei è qui davanti a te e vorrebbe solo che l'ascoltassi."
"Adesso basta."
Zero fa per andarsene, ma Yuki gli sbarra la strada e lo ferma posandogli le mani sul petto.
"Tutto quello che abbiamo vissuto insieme, l'hai già cancellato? No, io non credo. Per quanto forte sia il tuo odio verso i vampiri, non puoi aver seppellito per sempre la nostra amicizia. Di cosa hai paura, Zero? Da cosa stai scappando?"
"Parli proprio come lei." ammette Zero, indietreggiando di un passo e rivolgendo un malinconico sguardo su Yuki "Tu e Reika in questo vi somigliate molto. E tutte e due credete fermamente in questa assurda idea che umani e vampiri possano convivere pacificamente...".
"Anche tu un giorno riuscirai a crederci."
"Già... lo ripete spesso anche lei... e forse è questo che mi spaventa."
"Zero, io..."
"Yuki, hai ragione. Io... io non posso cancellare la nostra amicizia. Nonostante quello che ti ho detto prima che lasciassi il Collegio... nonostante tu sia una Sangue Puro... tu per me sarai sempre Yuki..."
La ragazza, commossa, abbraccia di slancio l'amico, mentre Reika, che sta spiando la scena dalla porta socchiusa della sala da pranzo, non può evitare di versare qualche lacrima... di gioia. Ichiru le si avvicina e nell'orecchio le sussurra un benevolo rimprovero:
"Lo sai che non è bello spiare così le persone?".
"Lo so... però..." accenna Reika, voltandosi lentamente.
"Ci tenevi davvero che si riavvicinassero, vero?"
"Sì, non sai quanto. C'è stato un momento, in passato, in cui sono stata gelosa di Yuki e del suo rapporto con Zero. Ma poi ho capito... e in questi due anni ho sperato con tutta me stessa che potessero tornare ad essere amici."
"Le cose però non potranno più essere come prima."
"Per nessuno potranno più essere come prima. Ma in fondo è meglio così. Il tempo passa, le esperienze ci cambiano, ci fanno maturare. A volte ci feriscono e ci fanno richiudere in noi stessi, ma se abbiamo vicino le persone che amiamo possiamo superare i momenti più duri, uscendone più forti."
"Sono d'accordo con te."
Reika sorride ed Ichiru per un momento si perde in quel sorriso, così dolce, e limpido. Se solo quel sorriso fosse per lui, soltanto per lui...
"Prima o poi mi racconterai cos'hai fatti in giro con mio padre in questi due anni?" domanda la ragazza, squadrando l'amico con aria malandrina.
"Abbiamo viaggiato e lui mi ha fatto da maestro..." accenna evasivo il diretto interessato.
"Maestro? E cosa ti ha insegnato?"
"A vivere come un vampiro. E come un cacciatore di vampiri."
"E' contraddittorio come discorso, non trovi?"
"Abbastanza. Ma è la verità."
Reika si sofferma un attimo a rimuginare, quindi riprende:
"Sai, un po' ti invidio. Hai passato più tempo tu con mio padre di quanto ne abbia trascorso io. E lo conosci meglio di me...".
"Credo che conoscere davvero uno come lui sia impossibile." precisa Ichiru "Di fatto, di lui non so niente, se non quello che ho visto con i miei occhi. Non mi ha mai trattato come un figlio, ma semplicemente come un allievo. Sembrerebbe non provare alcuna emozione, e soltanto le rare volte in cui ti ho nominata davanti a lui, ho visto una luce diversa nei suoi occhi.".
"Avete parlato di me? Adesso mi devi raccontare."
"Ogni tanto gli parlavo di te, di Zero, e lui più che altro ascoltava. Non è uno di molte parole."
Altra pausa. Reika punta uno sguardo furbesco sull'amico. Dopodiché a bruciapelo gli domanda:
"E in questo periodo non hai conosciuto nessuno?".
"Cosa vuoi sapere di preciso?" replica Ichiru senza scomporsi.
"Insomma... avrai conosciuto qualche ragazza..."
"Ah, ecco cosa volevi sapere. Diciamo che non era la mia priorità, anche se..."
Il discorso viene bruscamente interrotto dall'arrivo di Yuki, Yori e Zero, con tanto di biscotti, tè, latte e quant'altro per una buona e ricca colazione.
"Ehilà, disturbiamo?" domanda allegramente Yuki, posando il vassoio con le tazze sul tavolo.
"Avevo giusto un po' di fame!" esclama entusiasta Reika.
"Grazie." sussurra Zero avvicinandosi al fratello.
"Non ringraziarmi. Non ho fatto niente." risponde l'altro "L'importante è che tu e Yuki vi siate chiariti.".
"Credo che questo sia uno dei motivi per cui Reika ha organizzato tutto."
"Lo penso anch'io... Adesso vediamo se fai amicizia con Riukey."
"Impossibile."
"Chissà perché ma mi immaginavo questa tua risposta, fratello."

***

Verso metà pomeriggio, Kaname lascia la stanza che condivide con Aidoh, Kain e Shiki, e una volta uscito in corridoio si imbatte in Riukey.
"Ti sei appena alzato anche tu." fa notare Touma "A giudicare dai rumori che si sentono al piano di sotto, direi che c'è qualcun altro in piedi.".
"Non credo ti sia difficile indovinare chi." interviene pacato Kuran, con un lieve sorriso ad inarcargli le labbra.
"Vampiri che amano la luce del giorno... assurdo."
"Lo trovi così strano? Dopotutto, Yuki, Reika e i gemelli Kiryu hanno vissuto come esseri umani fino a non molto tempo fa e nonostante ora la loro natura sia diversa, hanno deciso di continuare a portare avanti le loro vite come hanno sempre fatto... per quanto possibile, ovviamente."
"Contenti loro... Ma, a proposito dei gemelli Kiryu, è vero che Ichiru è stato salvato da Akihiro Kyan, il Cavaliere Sangue Puro?"
Kaname sogghigna divertito. Quindi risponde:
"Pare di sì.".
"E tu, hai mai incontrato Kyan?" insiste curioso Riukey.
"Sembra che questo argomento ti interessi molto." lo stuzzica l'altro.
"Akihiro Kyan è una leggenda tra i Sangue Puro. E la sua fama è aumentata da quando si è scoperto che ha una figlia mezzo sangue in grado di governare il potere del leggendario Black Steel... Io non l'ho mai visto, ma mi piacerebbe incontrarlo."
"Per chiedergli la mano di Reika?"
All'evidente provocazione di Kaname, Riukey non risponde, ed invece ripete la domanda fatta poc'anzi:
"Allora, hai mai conosciuto Akihiro Kyan?".
"Sì." è la laconica risposta di Kuran.
"Dovevo immaginarlo. Dopotutto, tra le vostre famiglie esiste un antico legame."
"Non capisco dove vuoi arrivare con questo discorso."
"Da nessuna parte, sinceramente. Io non sono come te. Non ho un secondo fine per quello che faccio e dico."
"E' questa l'opinione che hai di me?"
"Ti interessa la mia opinione? Io non conto nulla, nobile Kaname. Ma una cosa te la vorrei dire: fai attenzione che i tuoi segreti non feriscano coloro che contano veramente per te."
Ciò detto Touma si allontana lungo il corridoio, per poi sparire imboccando la scala che porta al piano inferiore. Kaname lo osserva finché non scompare dalla sua vista, dopodiché si incammina nella medesima direzione.

"Che state facendo di bello?"
Riukey entra in salotto, dove Reika, Zero, Yuki, Ichiru e Yori stanno guardando la televisione.
"Non è un po' presto per i vampiri?" chiede Zero con voce cupa.
"Proprio tu me lo vieni a dire?" ribatte provocatorio Touma, accomodandosi su una poltrona.
"Allora, che guardate?" domanda poi, rivolgendo un accattivante sorriso a Reika.
A questo punto Zero, visibilmente infastidito, si alza in piedi e lascia la stanza. Reika lo segue, lanciando un'occhiataccia a Touma.
"Ma che carini i nostri fidanzatini." commenta il Sangue Puro in tono ironico "Ogni scusa è buona per starsene da soli.".
"Adesso falla finita." replica secco Ichiru.
"Si può sapere che problemi hai, Riukey?" incalza Yuki.
"Io, nessuno." ribadisce impassibile il diretto interessato "E' Kiryu che ha preso la porta appena sono arrivato io. E non mi pare di aver fatto niente. E' per caso proibito guardare la sua ragazza?".
L'atmosfera si fa piuttosto tesa e Yori cerca di stemperare gli animi:
"Ok. Stiamo tranquilli. Zero non ha un carattere facile, però tu Riukey fai di tutto per provocarlo.".
"E lui ci casca sempre..." insinua Touma.
Yuki scatta in piedi. L'espressione di Ichiru si fa sempre più scura. Yori non sa che fare, e allora improvvisamente esclama:
"Merenda!!".
"Che ti prende?" le domanda Yuki stupita.
"Perché non prepariamo una buona merenda?" spiega Yori "Tanto tra poco saranno tutti in piedi. In attesa della cena... che ne dite?".
"Io ci sto." afferma Touma.
"Potrebbe essere una buona idea." rimarca Yuki.
"Vi aiuto anch'io." si offre Ichiru.

Reika e Zero intanto sono usciti all'aperto e stanno facendo due passi nel giardino. 
"Non lo sopporto." borbotta il ragazzo mentre cammina, mani in tasca e testa bassa.
"Non fare così. Non l'hai ancora capito che si comporta in questo modo solo per provocarti?" gli dice la compagna.
"Detesto il modo in cui ti guarda."
"E lui lo sa."
"Non lo fa solo per provocare me. Lui vuole te."
Reika prende Zero per un braccio e lo costringe a fermarsi ed a guardarla in viso.
"Ascolta." gli sussurra dolcemente "Capisco che ti infastidisca il suo atteggiamento, ma perché non ti fidi di me?".
"Io mi fido di te."
"E allora perché la prendi così male? Pensi davvero che potrei cadere tanto facilmente tra le braccia di un altro? Io ho scelto di passare la mia vita con te. Per caso te lo sei dimenticato?"
"Hai ragione. Scusa... mi dispiace."
In lontananza compare Kaname. Sia Reika che Zero ne percepiscono la presenza e si voltano nella sua direzione.
"Kiryu, come mai quell'espressione?" domanda il Sangue Puro, avvicinandosi "C'entra per caso Touma?".
"Non mi dire che anche tu hai discusso con lui?" si informa preoccupata Reika.
"Abbiamo solo scambiato due parole." risponde l'interrogato, mostrandosi stranamente pensieroso.
"Non ti fidi di lui, vero Kuran?" interviene Zero.
"Ancora... non lo so..."

***

Nel tardo pomeriggio tutti gli ospiti della casa in montagna sono in piedi. Momentaneamente pare essersi stabilita una sorta di tacita tregua nel gruppo, anche tra coloro che di solito sono maggiormente in conflitto. Yuki e Reika rinunciano in partenza all'idea di trovare un'attività che possa coinvolgere la comitiva al completo: è già tanto se si riesce a stare insieme senza che scoppino litigi. Così ognuno fa un po' quello che gli pare. C'è chi gioca a carte, chi legge, chi guarda la televisione. Ruka ad un certo punto decide di andarsi a fare una passeggiata in giardino, ed in silenzio esce dal salotto dove gli altri sono radunati. Kain se ne accorge e la segue. Reika osserva i movimenti dei due. Sorride. E poi torna a chiacchierare insieme a Yori e Yuki, leggendo una rivista di moda.

Ruka cammina, assorta, scrutando il cielo. Non si accorge che dietro di lei c'è qualcuno, finché questo qualcuno non le posa una mano sulla spalla chiamandola dolcemente per nome. La giovane sussulta ed istintivamente si volta.
"Kain... cosa ci fai qui? Mi hai seguita?"
"Scusa, non volevo darti fastidio."
"Non mi dai fastidio. E' solo che... non mi ero accorta di te."
Akatsuki accenna un malinconico e rassegnato sorriso, e questo sorriso appare strano agli occhi di Ruka, come se in esso vi fosse racchiuso un sottinteso messaggio, come se le stesse dicendo: Lo so che non mi vedi, ma io sono qui, sono sempre stato qui.
"Qualcosa non va?" domanda Kain.
"No, tranquillo. Volevo solo fare due passi." risponde Ruka.
"E' strano essere qui, non trovi?"
"E' stata un'idea folle organizzare questa gita..."
"Non è così male in fondo."
"Per accontentare Yuki, Kaname farebbe qualsiasi cosa."
"Credo sia normale, quando si ama profondamente qualcuno."
Il penetrante sguardo di Akatsuki si posa su Ruka e lei si sente stranamente in imbarazzo. Cosa le sta succedendo?
"Mi sembra che Aidoh abbia preso in simpatia l'amica di Yuki, Yori." prosegue Kain.
"Dici? Credevo che avesse un debole per Reika."
"Penso che ormai abbia capito che Reika è meglio se se la toglie dalla testa..."
Lo sguardo di Ruka si vela di tristezza e sulle sue labbra si affaccia una disillusa considerazione:
"Quando si ama qualcuno inevitabilmente si finisce per soffrire. Forse è meglio non amare e basta.".
Kain non si mostra affatto d'accordo e con un fiducioso sorriso afferma:
"Io non la vedo così. Anche se è vero che quando si ama si rischia di soffrire, sono convinto che valga comunque la pena rischiare.".
"Akatsuki... tu..." accenna titubante Ruka, osservando il giovane accanto a lei, e lui, in un gesto spontaneo, le accarezza i capelli soffermandosi poi con la mano sulla sua spalla. Lei socchiude gli occhi e china la testa, mentre lui la prende per mano sussurrandole con voce calda e avvolgente:
"Coraggio. Torniamo dentro dagli altri.".
E Ruka si lascia guidare, avvertendo improvvisamente uno strano calore diramarsi dal centro del petto in tutto il suo corpo. Non si era mai sentita così, neppure davanti a Kaname...

***

Il primo giorno all'interno della casa in montagna trascorre senza gravi "incidenti", a parte qualche intoppo e qualche inevitabile scintilla tra alcuni elementi del variegato gruppetto. La notte sta ormai per terminare. Il sole presto si alzerà all'orizzonte. Nel silenzio della villa assopita, qualcuno stenta a prendere sonno. Rima se ne sta seduta sulle scale che dal primo piano portano al piano terra, sgranocchiando pigramente dei biscotti ricoperti di cioccolato. Qualcuno le arriva alle spalle e lei nemmeno si volta.
"Come mai sei qui?" domanda Shiki sedendosi accanto all'assorta giovane.
"Non lo so..." risponde Rima, continuando a guardare fisso davanti a sé.
"Gli altri sono tutti a letto."
"Tu no, però."
"Avevo fame..."
"Tieni. Vuoi uno di questi?"
Rima porge all'amico un biscotto al cioccolato e lui volentieri lo accetta.
"Pensavo a Ichijo." confessa la ragazza.
"Anche io ho pensato a lui oggi." ammette l'altro.
"Credo che gli sarebbe piaciuto partecipare a questa gita."
"Conoscendolo direi di sì."
Una breve pausa, poi Senri riprende:
"Secondo te, lo rivedremo?".
"Dopo quella volta, alla festa, non abbiamo più avuto sue notizie."
"Forse si è dimenticato di noi... Ora sta con quella Sangue Puro, Sarah Shirabuki."
"Io non penso che si sia dimenticato dei suoi amici."
Shiki e Rima erano molto legati a Ichijo. Lui per loro era un fratello maggiore, pronto a difenderli e proteggerli in ogni momento. Loro tre, insieme, erano come una famiglia, ed ora ai due ragazzi manca il fidato compagno con cui tanti bei momenti hanno trascorso. Vorrebbero rivederlo, parlargli, sapere come sta e cosa gli è successo, dopo quella fatidica notte, quando il palazzo del Senato dei vampiri è crollato. La sera in cui l'hanno rincontrato, al ricevimento organizzato da Kaname, hanno potuto stare poco con lui, soprattutto per via della nobile Sarah Shirabuki, che pareva tenerlo sotto controllo come fosse una sua proprietà.
"Rima, ascolta." prosegue Shiki, guardando in viso la compagna "Ti prometto che io non ti lascerò mai da sola.".
Rima sorride, come di rado le capita di fare. E' strano da parte di Senri uscirsene con una simile frase. Lui che di solito sembra estraneo a tutto, indifferente, distante. Con quel suo sguardo indecifrabile, che osserva senza apparentemente lasciarsi catturare da niente e da nessuno... Ma con Rima, con lei è diverso. Shiki non può dimenticare che è stata la voce di Rima a svegliarlo quando Rido Kuran si era impossessato del suo corpo, la voce di lei l'ha chiamato ridestando la sua coscienza, ed il suo cuore. Lei, Rima, è la sua famiglia, la sua casa, un'insostituibile amica, e forse qualcosa di più. Lei è l'unica della quale non potrebbe fare a meno...

***

La seconda giornata di permanenza in montagna scorre piuttosto tranquilla e verso sera quasi tutti nella casa sono in piedi. L'unico a non essersi ancora fatto vedere è Kaname. Yuki lo raggiunge in camera e lo trova disteso sul letto, con una gamba leggermente piegata, un braccio lungo i fianchi e l'altro a coprire gli occhi. Indossa dei pantaloni neri ed una maglia bianca. Yuki si sofferma sulla porta ad osservarlo. Quindi a passi leggeri gli si avvicina fino a sedersi di fianco a lui.
"Qualcosa non va?" gli chiede con un fil di voce.
"No, tranquilla piccola." le risponde lui, mettendosi seduto.
"Sei sicuro? Non mi stai nascondendo niente?"
"Cosa pensi che possa nasconderti?"
Yuki sospira.
"Sai, mi capita di ripensare ai vampiri che ci hanno attaccati quando siamo tornati al Collegio." confessa la ragazza.
"Hai paura?" le domanda amorevole il compagno, posandole una mano sul viso.
"No, niente mi spaventa quando tu sei con me. E' che a volte mi sembri terribilmente lontano..."
Sì, è così, a Yuki capita ancora di avvertire una profonda distanza tra lei e Kaname, come le accadeva quando era allo scuro della verità, e si limitava a considerarlo soltanto un sogno irraggiungibile.
"Yuki, amore mio, io non sono lontano." sussurra Kuran abbracciando l'amata "Sono qui, accanto a te, e farò in modo che tu non debba mai più soffrire. Ti proteggerò, sempre.".
"Non voglio che tu mi protegga. Voglio solo che tu rimanga al mio fianco."
"Credimi, è ciò che desidero anch'io più di qualsiasi altra cosa al mondo."
E questa in fondo è la verità, perché Kaname sa benissimo che ovunque lo condurrà la strada che ha scelto di intraprendere, questa strada lo riporterà sempre e comunque dalla sua adorata Yuki.

 

 

 

 

 

 

 

NOTE DELL'AUTRICE

Dopo la doppia pubblicazione della scorsa settimana, si torna ad un post a settimana.
In questo capitolo vi ho parlato un po' di tutti gli inquilini della casa in montagna. Ho cercato di dare spazio ad ognuno di loro, così come vedrete anche in altri capitoli nel prosieguo della storia.
La fan art di oggi è dedicata a Yuki e Kaname...
Alla prossima
Marta

YUKI E KANAME
http://mc2a.altervista.org/alterpages/bacioyk.jpg

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Capitolo 8
*** CAPITOLO VIII ***


CAPITOLO VIII

Terzo e ultimo giorno. Mi pare che fin qui le cose siano andate abbastanza bene. Siamo ancora tutti vivi!... Stanotte abbiamo fatto l'alba, tra una chiacchiera e l'altra. Yuki e Aidoh, al primo posto in quanto parlantina, hanno focalizzato su di loro la conversazione. Ma, cosa che ha dell'incredibile, nemmeno Zero ha fatto scena muta. Certo, spesso apriva bocca giusto per ribattere alle frecciatine di Riukey, però l'ho visto anche parlare tranquillamente con Ichiru, o Yori. Ha scambiato qualche parola perfino con Kain... Yuki è riuscita addirittura a coinvolgere Seiren in una partita a carte con Rima e Shiki. Lo stesso Kaname mi sembrava divertito dall'assurda situazione. Potrei dire che quella appena passata sia stata una notte per certi versi "magica"...
Verso le due sono andata a far un giro in cucina e mi sono trovata inaspettatamente alle spalle Subaru. Ho così avuto modo di conoscerlo un po', nonostante il suo approccio sia stato piuttosto irritante. Mi si è avvicinato, mi ha squadrato dall'alto in basso coi suoi taglienti occhi verde smeraldo, e poi con fare inquisitore mi ha detto:
"Mi chiedo proprio cosa ci sia di così speciale in te.".
"Scusa, puoi ripetere?" gli ho risposto manifestando un giustificato fastidio.
E lui ha proseguito senza cambiare minimamente tono:
"Cosa ci troverà di interessante in te Riukey?".
"Chiedilo a lui, invece di stare qui a fissarmi come se fossi una bestia rara."
"Di sicuro hai carattere, e fisicamente non sei male..."
"Senti. Cominci a darmi sui nervi. Se devi dirmi qualcosa, fallo. Altrimenti lasciami in pace."
"Ok, ok. Scusa. Forse son stato un po' maleducato."
"Lasciamo perdere..."
A questo punto Subaru si è avvicinato al fornello, dove avevo messo a scaldare dell'acqua in un pentolino.
"Ti stavi preparando del tè?" mi ha chiesto, mostrandosi abbastanza interessato alla cosa.
"Sì." gli ho risposto "Avanti, siediti. Ne faccio un po' anche per te.".
E Subaru ha accettato al volo il mio invito e si è accomodato al tavolo al centro della cucina.
"Tu e Riukey siete molto amici, vero?" gli ho domandato, sperando così di evitare di essere messa di nuovo sotto esame.
"Ci conosciamo da quando eravamo bambini." mi ha confessato lui, con una nota di nostalgico affetto nella voce.
"Si vede che siete molto legati."
"E' così. Sai, lui non è come la maggior parte dei Sangue Puro."
"Me ne sono accorta..."
"Davvero, non sto scherzando. Lui non aspira ad alcun tipo di fama o potere. Non gli interessa mantenere viva ad ogni costo la stirpe dei Sangue Puro. I suoi genitori avevano stabilito che sposasse sua sorella, ma lui si è rifiutato."
"Per questo ha deciso di venire al Collegio Cross?"
"Non solo. Riukey crede davvero in ciò che il Collegio rappresenta. Può sembrare un tipo superficiale ed egoista, ma non lo è. E' da sempre il mio migliore amico, e non gli importa se non appartengo all'aristocrazia vampiresca."
"Credevo che la tua famiglia fosse nobile?"
"Perché sei abituata a quegli aristocratici insulsi e arroganti della precedente Night Class. La mia famiglia appartiene alla piccola nobiltà, per rango si avvicina di più a quella che si potrebbe definire la borghesia dei vampiri."
Dopo aver ascoltato il racconto di Subaru, molte cose mi sono apparse improvvisamente più chiare. Anche riguardo a Riukey... forse mi ero fatta un'idea sbagliata su di lui. Non immaginavo che si fosse ribellato al volere della sua famiglia. Non ha voluto accettare un compromesso che non riteneva giusto, per se stesso e per sua sorella... Porgendo una tazza di té fumante a Yamada, mi sono seduta davanti a lui per proseguire l'interessante conversazione.
"E' questo il motivo per cui non sopporti Aidoh e gli altri?" ho chiesto, riprendendo il discorso da dove si era interrotto un attimo prima.
"Non mi piace il modo in cui venerano il loro Maestro." mi ha confessato Subaru "Come se non si rendessero conto che loro, per lui, non contano nulla. Potrebbero svanire e non gliene importerebbe un bel niente.".
"Non credo sia così. Certo, Kaname sa essere un freddo e cinico calcolatore, ma non è vero che non gli importa nulla di Aidoh, Kain, Ruka e gli altri. Se così fosse, nessuno di loro sarebbe qui adesso. E invece, nonostante si sia in un certo senso servito di loro, sono convinta che non abbia mai pensato di sacrificarli per raggiungere i suoi scopi. Loro sono i suoi... amici."
"Amici? Quelli come lui non hanno bisogno di amici."
"Ti sbagli. Ma non ho intenzione di star qui a discutere per farti cambiare idea."
"Quello stupido di Hanabusa darebbe la vita per Kaname."
"Perché la cosa ti dà tanto fastidio? Anche tu lo faresti per proteggere qualcuno di veramente importante per te."
"Ah, non lo so. Non sono così coraggioso."
Nel sentire la spontanea ammissione di Subaru, mi è sfuggito un sorriso, e lui fissandomi con i suoi magnetici occhi mi ha detto:
"Ora comincio a capire cosa ci trova in te Riukey.".
"Che vorresti dire?" ho replicato io, mettendomi sulla difensiva.
"Tranquilla. Non sei il mio tipo. E poi hai già abbastanza gente che ti gira intorno."
Ciò detto, Yamada ha finito il suo tè, dopodiché se ne è andato. Ed io invece sono rimasta seduta in cucina, a rimuginare tra me e me, fino a quando non mi hanno raggiunta Rima e Yuki, entrambe alla ricerca di qualcosa da mettere sotto i denti...

Mi rigiro nel letto. Credo di essere l'unica ancora sveglia... Stasera arriveranno i genitori di Yori e noi altri ce ne andremo. Io, Zero, Ichiru e Yuki torneremo al Collegio, per passare le feste insieme al Direttore. Dovrebbero venire a trovarci anche i miei genitori, e forse il maestro Yagari. Penso che ci divertiremo. Sono felice che Yuki abbia deciso di rimanere con noi, nonostante immagino non sia facile per lei separarsi da Kaname, anche se solo per pochi giorni... Già, Kaname. Mi chiedo cos'abbia per la testa. E soprattutto, per quanto tempo rimarrà al Collegio? Sembrerebbe essersi preso una pausa dai suoi impegni "politici" quale leader del popolo vampiresco, ma non credo sia realmente così. Sono preoccupata per Yuki. So che per Kaname lei è la persona più importante, ma anche per lei, per offrirle un futuro nuovo, lui si è assunto l'onere di guidare i vampiri verso un orizzonte ben diverso da quello che aveva prospettato l'ormai decaduto Senato. E per adempiere al suo impegno, probabilmente dovrà separarsi da colei che ama più di se stesso... Questo temo, così come temo i misteriosi nemici che ci hanno attaccati non molto tempo fa. Chi erano? Cosa volevano? Chi li mandava? E se fosse tutto collegato a ciò che ci ha raccontato Akihiro? Se quei vampiri fossero stati al servizio del complice di Rido Kuran? Cosa dobbiamo aspettarci? Come potremo difenderci?

Mentre l'alba dell'ultimo giorno di permanenza in montagna si affaccia nel cielo, Reika si addormenta, e l'intera casa resta immersa nel più totale silenzio fino alle prime ore del pomeriggio. La breve vacanza è ormai agli sgoccioli, ma ancora c'è un po' di tempo da trascorrere in compagnia. Tra cucina, salotto e sala da pranzo c'è un bel movimento, e proprio in cucina si incontrano ad un certo punto Riukey e Ichiru.
"Ma guarda un po'. Il Kiryu numero due." esordisce ironico il Sangue Puro.
"Con me i tuoi giochetti non funzionano." risponde imperturbabile l'altro.
"Tu e tuo fratello siete molto diversi. Tuo fratello tende a reagire d'istinto. Tu invece possiedi un invidiabile autocontrollo, o forse sei più bravo a mascherare i tuoi veri sentimenti."
"Pensala come vuoi."
"Avanti. Dimmi la verità. Anche tu sei innamorato di lei."
"E' così. E allora?"
"Allora niente... Volevo solo capire se ho un altro rivale di cui preoccuparmi oppure no."
"Credo che tu non abbia nessun rivale, semplicemente perché non hai nessuna possibilità."
"E su questo temo di non poterti dare torto."
Riukey cambia tono, ed abbandonando ogni provocazione rivolge una domanda ad Ichiru:
"Tu, Reika e Zero siete molto legati, vero?".
"Da bambini eravamo sempre insieme." spiega l'interrogato "Ma poi sono successe delle cose che ci hanno separati...".
"Ora comunque mi sembra che si sia sistemato tutto."
"Sembra di sì."
Touma prende dei biscotti da uno scaffale e intanto si lascia andare ad una spontanea confessione:
"Anch'io ho una sorella. E' da un po' che non la vedo, da quando ho iniziato a frequentare il Collegio Cross.".
"Non sei più tornato a casa?" domanda stupito Ichiru.
"Di rado, ma lei comunque non c'era. Studia in un'altra città. Se ne è andata quando me ne sono andato io."
"Le vuoi molto bene..."
"Sì... ed è per questo che mi sono allontanato da lei. I nostri genitori volevano che ci sposassimo. Tra Sangue Puro sono frequenti le unioni tra consanguinei. Ma non era quello che volevo io, né tanto meno lo voleva lei. Così abbiamo deciso di prendere strade diverse. Era l'unico modo per obbligare la nostra famiglia ad accettare la nostra scelta."
I giovani si siedono al tavolo della cucina e proseguono il loro discorso.
"Tua sorella è come te, da quanto ho capito. Testarda e indipendente." rimarca Ichiru.
"Credo sia anche più testarda di me..." ammette Riukey "Ma a differenza del sottoscritto è molto sensibile, e per certi versi fragile. Io ho sempre cercato di proteggerla...".
"Come faceva Zero con me."
"Sai cosa mi ha detto l'ultima volta che ci siamo visti? Quando ci incontreremo di nuovo sarò più forte e sarai orgoglioso di me."
Qualcuno compare sulla porta. Reika stupita osserva i due seduti l'uno di fronte all'altro.
"Che state facendo?" domanda perplessa.
"Parlavamo un po'." le risponde Riukey, alzandosi in piedi "Devo dire che il Kiryu numero due è molto meglio del Kiryu numero uno.".
Touma esce dalla stanza e Reika, immobile sulla soglia, fissa Ichiru con la tipica espressione di chi si aspetta una spiegazione.
"Comincio a pensare che in fondo quel tipo non sia poi così male." confessa il giovane.
"Prova a dirlo a tuo fratello, e poi vediamo che ti risponde." commenta l'altra.

La breve ma intensa gita in montagna si conclude verso sera, con l'arrivo dei padroni di casa. Dopo aver ringraziato Yori ed i suoi genitori per l'ospitalità, Reika, Yuki e tutti gli altri ripartono alla volta delle mete prestabilite, a bordo delle auto messe a disposizione dalle famiglie Aidoh e Touma.

***

Non facciamo nemmeno in tempo a varcare il cancello del Collegio che il Direttore Cross ci corre incontro a braccia aperte.
"Come sono felice di vedervi! Ho cucinato un sacco di cose buone per voi!!"
La prima a venir catturata dall'abbraccio del Preside è ovviamente Yuki.
"Direttore, si calmi, per favore." accenna lei.
"Papà... chiamami papà..." dice lui.
"Papà... potresti lasciarmi andare?"
"Oh, sì, scusa piccola Yuki. Ma è così bello che tu sia qui. Di nuovo, come una volta. Ci divertiremo, vedrete."
Cross libera Yuki e ci invita a seguirlo nella sua residenza. Un allettante profumino ci accoglie non appena il portone d'ingresso si apre. Sul tavolo in sala da pranzo sono disposti piatti di ogni genere. Zero sottovoce commenta:
"Deve aver cucinato tutto il giorno.".
"Lo credo anch'io..." gli fa eco Ichiru "Ma è impossibile che riusciamo a mangiare tutto.".
"Avanti. Servitevi pure!" ci sprona entusiasta il Direttore.
E noi lo accontentiamo. E' talmente felice che sarebbe un peccato deluderlo. Però su una cosa Ichiru ha ragione: mangiare tutto quello che ha preparato è impensabile!

Conclusa la cena, Reika, Yuki, Zero e Ichiru aiutano il Preside a riordinare.
"Ah, dimenticavo!" annuncia ad un certo punto Cross "Reika, domani per pranzo verranno i tuoi genitori e si tratterranno qui per qualche giorno. E penso verrà anche Yagari, ma solo per l'ultimo dell'anno.".
"Davvero verrà anche il maestro Yagari?" si stupisce Zero.
"Ho dovuto insistere un po', ma alla fine l'ho convinto." spiega Kaien.
"Finché non lo vedo non ci credo." interviene Reika "Non è esattamente il tipo da pranzi in famiglia.".
Yuki si fa di colpo seria. La cugina se ne accorge e le mette un braccio intorno alle spalle. Ha intuito cosa possa averla rattristata e nel suo sguardo trova la conferma alla propria sensazione.

Stai pensando a lui, vero Yuki? Stai pensando a Kaname. Quella parola, "famiglia", te l'ha ricordato. Perché dopotutto ora è lui la tua famiglia. Lo è diventato quando hai scelto di seguirlo, due anni fa. E forse lo è sempre stato. Ti manca, ma sento che non è soltanto questa breve separazione a preoccuparti. Temi ben altro, temi che lui un giorno possa andarsene, che ti possa lasciare per portare avanti gli obiettivi che si è prefissato. Ed io non posso smentire i tuoi dubbi...
Prima che anche gli altri scorgano la tua inquietudine, muti nuovamente espressione e riprendi a sorridere come fai sempre. Tuttavia so che Zero si è accorto del tuo repentino cambio d'umore, glielo leggo negli occhi quando le sue iridi color ghiaccio incontrano le mie. Anche lui, come me, desidera solo vederti felice...

***

A notte inoltrata, Reika, Yuki, Zero e Ichiru raggiungono il Dormitorio Sole, e qui si separano. I due ragazzi si muovono verso il Dormitorio maschile, le due ragazze verso quello femminile. Durante le vacanze Yuki occuperà il letto di Yori, e non appena mette piede in quella che è stata per tanto tempo la sua camera, una grande commozione la assale, mentre i suoi grandi occhi castani si fanno lucidi.
"Non eri più tornata qui..." fa notare Reika, avanti di qualche passo rispetto alla cugina, ancora ferma immobile sulla soglia.
"Io di solito dormo in quello che era il tuo letto." aggiunge poi "Ma, se preferisci, in questi giorni puoi dormirci tu.".
"No, non importa." sussurra l'altra, chinando la testa "E' che tornare in questa stanza mi ha fatto uno strano effetto. Non te lo saprei spiegare.".
"Non ce n'è bisogno. Lo capisco benissimo. Tu qui hai moltissimi ricordi, ben più di quanti ne abbia io."
"Ma niente è più come allora..."
Reika si siede sul letto e con la mano invita la cugina a raggiungerla. Yuki le si accomoda accanto, dopodiché riprende, con latente rammarico nella voce:
"Quella notte di due anni fa ha cambiato tutto...".
"Quella notte di due anni fa," puntualizza Reika "ci ha semplicemente costretti ad aprire gli occhi e a compiere delle scelte.".
"E se per colpa di quelle scelte, finissimo per perderci?"
"Scegliere significa lasciare qualcosa per qualcos'altro. E' un rischio, ma è anche il solo modo per crescere."
Yuki volge gli occhi verso la finestra. Sospira. Ed infine confessa:
"Sai, a volte ho paura di perderlo... di perdere Kaname...".
"Penso sia normale." interviene l'altra "Quando si ama profondamente qualcuno, inevitabilmente si teme di perderlo. Succede anche a me...".
"Zero non ti lascerebbe mai."
"Lo so. Però chi può sapere quanto ti resteranno accanto le persone che ami? In qualsiasi momento, per un qualsiasi motivo, potrebbero esserti portate via, e tu non potresti farci niente. Ma vivere con questa angoscia non serve. E' una delle incognite della vita e bisogna accettarla."
"Non è questo il punto. La mia paura è ben più concreta. Kaname ha scelto di intraprendere una strada difficile come portavoce del popolo dei vampiri. Tornando qui al Collegio è come se si fosse preso una momentanea pausa dal suo ruolo. Immagino l'abbia fatto per me, per rassicurarmi e proteggermi. Ma a volte lo sento talmente lontano..."
"Credi che ti stia nascondendo qualcosa?"
"Penso di sì. Anche quando eravamo alla villa, lui spesso di notte usciva ed io non ho mai saputo cosa facesse..."
"Esautorato il Senato, Kaname avrà avuto il suo bel da fare a mantenere l'ordine. E sicuramente si è fatto dei nemici. Ma so che ha anche dei buoni alleati. Ho sentito dire che c'è in programma la costituzione di un Parlamento dei Vampiri, un nuovo organo di governo più democratico e trasparente rispetto a quello che l'ha preceduto."
"Tutto questo lo porterà via da me, molto presto..."
"Qualsiasi cosa accadrà, lui tornerà sempre da te."
Yuki sorride e ringrazia la cugina:
"Scusa se ti ho tormentata con le mie paranoie. Grazie per avermi ascoltata!".
"Non ho fatto niente. Ti ho soltanto detto quello che penso. Comunque sta' sicura che arriverà il momento in cui anche tu dovrai sopportare le mie paranoie!"
"Magari quando una certa data si avvicinerà..."
"Frena un attimo. Quella data ancora non l'abbiamo decisa. Prima dobbiamo finire di studiare... Che poi, mi chiedevo: i vampiri si sposano seguendo qualche strano rituale? Io non ne so niente di queste cose... ma non credo che Zero pensi a un matrimonio stile vampiresco... però in fondo noi due, adesso..."
"Era meglio se non tiravo fuori l'argomento."
"No, ok. Non pensiamoci adesso. Sennò mi prende l'ansia!!"
Le due ragazze si guardano, dopodiché scoppiano a ridere. E l'eco delle loro cristalline risate, si diffonde per il corridoio deserto del Dormitorio.

Nello stesso momento, nel Dormitorio maschile...
Mentre si sta spogliando, Zero sente bussare alla porta della sua camera.
"Posso entrare?" domanda Ichiru.
"Vieni." lo esorta l'altro.
I due fratelli rimangono per un attimo a guardarsi, l'uno fermo sulla soglia, l'altro in piedi accanto al letto.
"Che succede?" domanda Zero.
"Volevo scambiare due parole con te." ammette l'altro, facendosi avanti.
I ragazzi si siedono sul letto.
"Mentre eravamo in montagna ho ripensato a come ci divertivamo da piccoli a giocare in mezzo alla neve." racconta Ichiru, strappando un sorriso al fratello, che con uguale commozione rammenta quei giorni:
"Lo ricordo bene... Io, te e Reika.".
"Eravamo sempre insieme. E voi vi prendevate cura di me..."
"A dire il vero, era lei che si prendeva cura di tutti e due."
I due fratelli si guardano, sorridendo insieme a quel passato felice che nei loro cuori è all'unisono riemerso. Ed è Ichiru a riportare al presente i pensieri di entrambi:
"Io non voglio che i miei sentimenti per lei possano diventare un problema. Piuttosto preferisco andarmene.".
"Mi stai chiedendo se voglio che tu te ne vada?" interviene serio Zero.
"Ti ho promesso che non avrei mai più interferito tra di voi e ho intenzione di mantenere la mia parola. Ma mi domando se sia giusto che io rimanga qui..."
"La scelta sta a te. Mi hai confessato quello che provi per lei, e non posso dire che la cosa mi lasci indifferente. Ma mi fido di lei, e di te... Ho finalmente ritrovato mio fratello e non voglio perderlo di nuovo."
Zero mette una mano sulla spalla del gemello e lui gli sorride, ringraziandolo in silenzio per le sue parole.
"Sai, in questi due anni mi sono allenato duramente per diventare un hunter alla tua altezza." rivela Ichiru.
"Non sono un hunter così forte." afferma l'altro "La forza per sconfiggere Rido Kuran, quella notte, me l'avete data tu e Reika. Io non ho alcun merito.".
"Te lo dissi anche allora. Continui a sottovalutarti, fratello."
"Chissà... forse hai ragione."
Un breve silenzio. Poi Ichiru prosegue:
"Mi piacerebbe raccontarti quello che ho fatto in questi due anni."
"E a me farebbe piacere ascoltarti." conferma Zero.
"Anche adesso?"
"Perché no?"
E così, mentre la notte scorre, i due gemelli parlano del tempo trascorso lontani, in questi due anni che per entrambi hanno segnato un punto di svolta, destinato a portare le loro strade ad incrociarsi nuovamente, nello stesso posto in cui si erano separate.

Ichiru lascia la stanza di Zero quando l'alba è ormai prossima ad affacciarsi all'orizzonte. Raggiunta la propria camera, completamente vestito si distende sul letto. Chiude gli occhi. Sospira. E mentre un lieve sorriso incurva le sue labbra, i suoi pensieri prendono forma in un volto di fanciulla. Di lei Ichiru non ha raccontato al fratello, lei è l'unico ricordo di questi due anni che ha voluto tenere per sé. Perché non ne ha parlato? Perché non è riuscito a parlare a Zero di lei? La memoria del giovane vola così a quella notte, la notte in cui per la prima volta incontrò la misteriosa ragazza con la katana...

 

 

 

 

 

 

 

NOTE DELL'AUTRICE

Su questo capitolo non ho molto da dire, ma ne approfitto per ringraziare tutti quelli che stanno seguendo la mia fic.
Il prossimo capitolo partirà esattamente dal punto in cui questo si è concluso e ci addentreremo così nei ricordi di Ichiru. Nell'attesa, godetevi una fan art ;)
A presto
Marta

LA RAGAZZA CON LA KATANA
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Capitolo 9
*** CAPITOLO IX ***


CAPITOLO IX

Ichiru ricorda come se fosse ieri la prima volta in cui la vide, in una limpida notte di maggio. Era ormai più di un anno che viaggiava insieme ad Akihiro Kyan, e l'ultima cittadina in cui si erano trasferiti pareva piuttosto tranquilla. Forse si sarebbero fermati un po' più del solito... Ichiru aveva perlustrato i dintorni ed aveva scoperto un magnifico lago circondato da alberi. Quel posto gli ricordava il Collegio Cross... suo fratello, e Reika... Gli piaceva sedere sull'erba fresca, osservare la liscia superficie dell'acqua, perdersi nel fruscio del vento tra i rami, godere del silenzio e della pace che lì riusciva a trovare. Quel luogo lo faceva sentire... a casa. Ma quella notte, quella fatidica notte, scoprì di non esser l'unico ad amare quel posto. Sulla riva del lago Ichiru vide qualcuno. Una ragazza. Fisico slanciato e minuto. Capelli neri lisci, poco più lunghi delle spalle. Indossava quella che poteva sembrare una divisa scolastica, bianca e rossa. Nella sua mano destra, una katana. La sconosciuta si voltò lentamente nella direzione del giovane e lo squadrò con diffidenza. Nonostante fosse buio, i sensi acuiti di vampiro permisero ad Ichiru di scorgere il colore verde intenso dei magnifici occhi che aveva puntati addosso.
"Non credevo di trovare qualcun altro qui." disse lui, avvicinandosi di alcuni passi.
"Nemmeno io." rispose laconica lei, tornando a guardare davanti a sé.
"Ci vieni spesso?"
"Ci venivo spesso. Negli ultimi giorni ho avuto un po' da fare, con la scuola... e altro..."
"Altro?... Immagino che l'altro di cui parli abbia a che fare con quella katana."
Ichiru affiancò la sconosciuta e lei di nuovo posò gli occhi su di lui. Quindi a bruciapelo gli chiese:
"Tu non sei il ragazzo che gira sempre con quel Sangue Puro?".
"Sei una cacciatrice di vampiri?" ribatté il giovane facendosi serio.
"Non si risponde a una domanda con un'altra domanda... Comunque, pensi davvero che io sia una cacciatrice?"
Le iridi della sconosciuta si tinsero di un rosso vivo.
"Sei un vampiro." concluse Ichiru.
"Che intuito!" ironizzò l'altra, per poi aggiungere:
"E tu, dimmi. Cosa ci fai insieme a quel Sangue Puro? Tu non sei un Sangue Puro..."
"Mi ha salvato la vita e ora mi sta addestrando."
Una lieve brezza iniziò a soffiare.
"...ti sta addestrando..." ripeté sottovoce la ragazza, volgendo nuovamente gli occhi al lago.
Su quel volto perfetto, dai lineamenti delicati e femminili, quanta malinconia era dipinta. Quanta solitudine in quello sguardo distaccato e indecifrabile. In quella malinconia, in quella solitudine, Ichiru si rispecchiò, e non poté evitare di soffermarsi a fissare la misteriosa fanciulla che aveva di fronte. Lei era lì, ma era come se non lo fosse. Dove stava viaggiando il suo sguardo? Dove la sua mente? Forse anche lei, come lui, stava cercando il suo posto nel mondo. Stava cercando... se stessa.
"Io mi chiamo Ichiru." azzardò il giovane allungando una mano in segno di saluto.
Ma il suo gesto non fu ricambiato, e lui abbassò il braccio, senza tuttavia demordere. Per una qualche strana ragione, voleva assolutamente conoscere il nome di quella creatura così sfuggente ed apparentemente irraggiungibile.
"Non vuoi proprio dirmi il tuo nome?" insistette Ichiru.
"Sibyl..." sussurrò l'altra, voltandosi appena.
"E come mai hai con te quella spada?" proseguì lui.
"Credo che mi doni. Non trovi?" rispose lei con una punta di sarcasmo nella voce.
"Dipende dall'uso che intendi farne."
"Potrei anche usarla contro di te."
"Hai ragione. Potresti."
Sibyl si voltò con tutto il corpo verso Ichiru e lo fissò sospettosa, aggrottando le sopracciglia.
"Scusa. Non volevo darti fastidio. E' meglio che me ne vada." concluse il giovane, per poi incamminarsi nella direzione da cui era venuto.
Ma la voce di Sibyl arrestò inaspettatamente i suoi passi.
"E' per i Livello E." affermò la ragazza, tutto d'un fiato.
Ichiru si girò piano verso di lei.
"Cosa?" chiese stupito.
"Ultimamente in questa zona sono stati avvistati diversi vampiri di Livello E." proseguì l'altra.
"E tu... li uccidi con quella katana?"
"Solo se diventano pericolosi. Anche tu ti stai addestrando a questo, no?"
Ichiru si avvicinò nuovamente a Sibyl. Si sedettero entrambi sulla riva del lago. Ed iniziarono a parlare di come trascorrevano le giornate, di come si sentivano soli a volte ma di quanto gli obiettivi che si erano prefissati fossero forti in loro al punto da render sopportabile qualsiasi sacrificio. Non si esposero troppo parlando del passato o dello rispettive origini, il presente era al centro del loro discorrere. Sibyl non rivelò nulla riguardo alla sua famiglia né al motivo che l'aveva portata a studiare in quella cittadina, così come Ichiru non confessò come era diventato un vampiro e cosa aveva preceduto il suo peregrinare con Akihiro, anche se raccontò del suo amore non corrisposto per Reika, o meglio, senza far nomi, per una cara amica d'infanzia divenuta la compagna di suo fratello.
Si incontrano per diverse volte i due ragazzi, sulla riva del lago, senza bisogno di darsi appuntamento, senza stabilire nulla. Semplicemente, sapevano che si sarebbero trovati lì. Si sentivano liberi di parlare o tacere, a seconda del momento, e le emozioni che si scambiavano, tra parole e silenzi, erano sincere e vere ed oltrepassavano i limiti di ciò che non conoscevano l'uno dell'altra.
Poi, in una notte di pioggia, qualcosa di imprevisto accadde. Qualcosa che forse non avrebbe dovuto succedere, o che forse, al contrario, era inevitabile.
Ichiru arrivò per primo sulle sponde del lago, e dopo poco iniziò a diluviare. Ben presto anche Sibyl giunse trafelata sul posto, bagnata come un pulcino dalla testa ai piedi.
"Vieni con me." disse al ragazzo, e lui la seguì all'interno del vicino bosco, fino ad una piccola baita in legno, vecchio rifugio per cacciatori.
"Non pensi che potrebbe arrivare qualcuno?" domandò Ichiru, varcando la soglia guardingo e diffidente.
"Tranquillo. Qui ormai non ci viene più nessuno." spiegò sicura Sibyl.
"Nessuno... a parte te."
"Qualche volta, in serate come questa, mi è capitato di ripararmi qui, in attesa che smettesse di piovere. Lì c'è anche un camino. E sul tavolo avevo lasciato dei fiammiferi. Con della carta e un po' di legna si potrebbe accendere un fuoco. Giusto per asciugarci. Non mi piace stare con i vestiti bagnati addosso."
"E se qualcuno vedesse il fumo?"
"Sarò diffidente io, ma pure tu non scherzi. Ti ho detto di stare tranquillo. Mi chiedo che cosa tu abbia fatto di così grave per doverti nascondere in questo modo."
Alle parole della ragazza, scese di colpo un gelido silenzio. Gli occhi di Ichiru si fecero di ghiaccio.
"Scusa." gli disse allora Sibyl, sinceramente dispiaciuta "Tutti abbiamo dei segreti. Non avevo il diritto di parlarti in quel modo.".
"Non importa. Non c'è problema." rispose il giovane, accennando un sorriso.
E così, mentre fuori continuava a piovere a dirotto, Ichiru e Sibyl si trovarono seduti davanti ad un modesto fuocherello di fortuna, avvolti entrambi in due vecchie e logore coperte mentre i loro vestiti fradici giacevano su due sedie accanto al camino.
"Il fuoco mi piace." confessò la ragazza, stringendosi forte nella coperta, non tanto per il freddo quanto piuttosto per l'imbarazzo di trovarsi in quella situazione. Più tranquillo pareva invece Ichiru, quasi la cosa non lo toccasse minimamente.
"E non ami la pioggia..." rimarcò divertito il giovane.
"No... in effetti la pioggia non mi piace. Però adoro la neve."
"La neve... mi fa pensare a quando ero bambino..."
"Anche a me. Ricordo che quando ero piccola mi piaceva sedere davanti al camino, con la mia famiglia, mentre fuori nevicava... Quei giorni, mi sembrano così lontani..."
Sul viso di Sibyl riapparve di colpo la struggente tristezza che Ichiru vi aveva scorto al loro primo incontro, e la cosa gli dispiacque a tal punto da spingerlo a dire qualcosa che potesse rincuorarla:
"Prova a chiudere gli occhi. Immagina che fuori stia nevicando e non piovendo. Puoi sentire il calore del fuoco. La legna che scoppietta nel camino. E' un po' come allora, no?".
Sibyl fece quello che le era stato suggerito ed il suo viso fu illuminato da un magnifico sorriso, mentre una lacrima scendeva lenta facendosi largo tra le folte ciglia nere. Quasi involontariamente la ragazza allungò una mano sul pavimento, fino a raggiungere quella di Ichiru, e la strinse, la strinse forte. Come rimanere indifferenti a quel gesto, così spontaneo e sincero?
"Grazie..." sussurrò languidamente Sibyl, riaprendo piano gli occhi. Le sue iridi di smeraldo rilucevano di commozione, mentre le labbra rosa, appena socchiuse, parevano rilasciare ad ogni respiro invisibili onde di ricordi.
Ichiru rimase incantato nel rimirare quella visione angelica... Sì, angelica, perché nonostante lui sapesse benissimo di avere accanto un vampiro, in quel momento gli sembrò di vedere un bellissimo angelo.
Sibyl, sentendosi osservata, si voltò lentamente e, specchiandosi negli occhi di Ichiru, avvertì un inspiegabile desiderio crescerle dentro. Così si mise in ginocchio e si sporse verso il giovane, lasciando che la coperta in cui era avvolta le scivolasse sulle braccia scoprendo le spalle. Lui istintivamente rispose a quel gesto, nello stesso modo, e quando si trovò a lambire con le proprie labbra quelle di lei, per un fuggevole istante esitò, prima di abbandonarsi ad un inevitabile bacio... Ichiru ricorda ancora il sapore di quel bacio, l'inebriante calore che da esso si generò, per diventare in un attimo un inarrestabile incendio di desiderio e passione. Né lui né Sibyl riuscirono a fermarsi. L'attrazione nata a prima vista tra loro, a quel contatto così intimo divampò divenendo per entrambi impossibile da domare. Le coperte in cui erano rimasti avvolti fino a quel momento caddero a terra, e loro vi si distesero sopra, liberandosi degli ultimi indumenti che avevano addosso. Ogni altro pensiero, ogni tristezza, ogni paura, svanì nell'istante esatto in cui i loro corpi si trovarono l'uno sull'altro, pelle contro pelle, muovendosi all'unisono tra sospiri, baci e carezze...
Rammentando quella notte, Ichiru sente un brivido percorrergli la schiena, mentre le emozioni di allora si riaffacciano fugaci nel suo cuore, per poi dileguarsi altrettanto velocemente. Che nome dare ad esse, lui non lo sa... e forse non lo saprà mai. In fondo, è inutile porsi una domanda della quale nessuno conosce la risposta...
Dopo essersi abbandonati alla passione, completamente, intensamente, Ichiru e Sibyl rimasero abbracciati sotto le coperte, accanto al fuoco che davanti ai loro occhi andava pian piano morendo. Non si dissero nulla. Rimasero semplicemente stretti l'uno all'altra, quasi a voler imprimere indelebilmente sulla pelle quanto accaduto. Poi, non appena la pioggia cessò di cadere, si rivestirono e si salutarono con un ultimo bacio. Non una parola. Solo un bacio... e qual bacio fu il loro addio.
Da quella notte infatti, Ichiru non rivide più Sibyl. Venne a sapere che aveva lasciato la scuola e se ne era andata, chissà dove, chissà perché.... Si chiese come sarebbero andate le cose tra loro se solo avessero potuto conoscersi più a fondo. Se solo quel sentimento appena nato avesse potuto crescere, e rafforzarsi. Se solo avessero avuto più tempo... Ma quel germoglio fragile e tenero fu spezzato sul nascere. E nessuno potrà mai sapere che fiore da esso sarebbe sbocciato. Nessuno ne conoscerà il colore o il profumo. Di esso è rimasto soltanto un delicato ricordo, più simile ad un sogno che ad una realtà realmente vissuta. Un bel sogno sfiorato per un istante, e poi inesorabilmente perduto...

***

L'ora di pranzo si avvicina. Saya e Ryobe stanno per arrivare al Collegio. Mentre Reika e Yuki apparecchiano la tavola, Zero e il Direttore si dedicano alla cucina. Di Ichiru invece ancora non c'è traccia. Strano che dorma tanto! Reika decide di andare a vedere che fine abbia fatto, e così raggiunge di corsa il Dormitorio maschile.

Tra poco i miei genitori saranno qui. Non capisco cosa stia facendo Ichiru. Che non si senta bene? Mi manca poco per raggiungere la sua stanza. Salgo gli scalini e poi mi incammino lungo il corridoio. Arrivo davanti alla porta e senza pensare la apro, trovandomi davanti il mio amico che, a petto nudo, in piedi di fronte all'armadio, si sta abbottonando i pantaloni. Vorrei sprofondare sottoterra. Per l'imbarazzo non riesco a dire niente. Perché non ho bussato?? Che razza di figura!!
"Immagino che tu sia abituata a fare così con Zero." scherza Ichiru, sorridendomi.
"Scusa... io... non volevo..." balbetto voltandomi di scatto "Mi chiedevo solo... come mai non fossi ancora in piedi...".
"Hai ragione. Mi sono addormentato all'alba e mi sono svegliato poco fa. I tuoi genitori sono già arrivati?"
"No... non ancora..."
"Ho lasciato a voi tutto il lavoro. Mi dispiace... Adesso puoi anche voltarti. Ho finito di vestirmi."
Mi giro lentamente, scusandomi ancora per non aver bussato prima di entrare. Ichiru si avvicina, mi posa una mano sulla testa e divertito commenta:
"Non è successo niente. Smettila di scusarti. Ti è andata bene che avevo già addosso i pantaloni. In caso contrario, sarebbe stato piuttosto imbarazzante, non trovi?".
Mi prende in giro, e ha ragione. In questo momento mi sento come una ragazzina maldestra e impacciata.
"Per favore, potresti non dire a nessuno quello che è successo?" domando sottovoce, sollevando appena gli occhi.
"Non dirò niente. Soprattutto a Zero." mi rassicura il mio amico.
"Grazie mille. Giuro che non succederà più..."
Sorrido ad Ichiru, ed il suo sguardo mi sfiora dolcemente infondendomi una grande tenerezza.
"...non succederà più..." sussurra piano lui, e non riesco a capire se stia semplicemente ripetendo le mie parole o se nella sua mente ci sia altro...

Ichiru osserva Reika e per un attimo torna a pensare a Sibyl. Se lei non fosse sparita così dalla sua vita, cosa ne sarebbe stato dei sentimenti che tuttora lui continua a nutrire per la sua cara amica d'infanzia? Sarebbero cambiati o sarebbero comunque rimasti immutati?
"Avanti. Andiamo. Raggiungiamo gli altri." conclude infine il ragazzo uscendo dalla camera.

***

Scorrono sereni i giorni di vacanza al Collegio Cross. Saya e Ryobe vengono ospitati dal Direttore nella sua residenza, ed i tre trascorrono il tempo insieme come facevano quando erano soltanto dei giovani cacciatori, anche se inevitabilmente talvolta i discorsi cadono sull'Associazione Hunter e sui movimenti sospetti di alcune fazioni di vampiri verificatisi nell'ultimo periodo. Allo stesso modo, Reika, Zero, Ichiru e Yuki si divertono tra loro, godendo di questo momento di apparente tranquillità pur nella consapevolezza che potrebbe non durare a lungo.
Giunge così il trentuno dicembre. Per l'occasione, dietro solleciti ed insistenti inviti da parte di Kaien Cross, anche Yagari decide di unirsi al gruppo e, l'ultimo dell'anno, in tarda mattinata, fa la sua comparsa al Collegio. Toga non aveva avuto occasione di rivedere Ichiru dopo il suo ritorno e, non appena se lo trova davanti, non può evitare di esprimere la propria gioia nel saperlo sano e salvo. Yagari non è uomo di molte parole, né uno che manifesti apertamente i propri sentimenti, ma perfino per un tipo introverso e serioso come lui è impossibile non lasciar trapelare la propria emozione di fronte al redivivo allievo.
Tuttavia Reika ha la sensazione che manchi ancora qualcuno, perciò di nascosto dagli altri, poco prima di mezzogiorno, chiede al Direttore se abbia notizie di Kaito.
"Immagino sia a casa sua." ammette pensieroso Cross, grattandosi la testa "Ho provato a contattarlo, ma non ci sono riuscito.".
"Mi sa dire di preciso dove abita?" insiste la ragazza.
"Non è lontano. Se vuoi te lo spiego. Ma cosa vorresti fare?"
"Si fidi di me."
"Non penso di avere altra scelta, giusto?"

A metà pomeriggio Reika mette in atto il suo piano e trascina con sé Zero e Ichiru senza in verità raccontar loro le sue intenzioni. I due la seguono senza aprir bocca e soltanto quando si ritrovano a vagare nella vicina cittadina ignari della loro meta, pongono la fatidica domanda:
"Dove stiamo andando?".
Al coro dei due fratelli, Reika risponde con un'espressione monella e accattivante:
"Andiamo da Kaito.".
"Cos'hai in mente?" chiede allora Ichiru.
"Sarebbe bello se ci fosse anche lui stasera." spiega la diretta interessata.
Zero si ferma in mezzo alla strada e fissa severo la compagna, rimproverandola con lo sguardo. Ma lei non demorde:
"Non fare quella faccia. Perché non possiamo fare un tentativo? A Kaito farebbe bene stare un po' in compagnia...".
"E tu credi che la nostra compagnia gli farebbe piacere?" ribatte secco Zero.
"Ce lo dirà lui, no?"
"Anche se siamo stati tutti e quattro allievi di Yagari, le cose da allora sono cambiate, e dovresti saperlo. Non puoi far finta che sia tutto come prima."
"Voglio solo invitarlo a passare l'ultimo dell'anno con noi. Che c'è di male?"
I toni si scaldano ed Ichiru evita di intervenire per non peggiorare la situazione: conosce abbastanza bene suo fratello e Reika per sapere che al momento è meglio non intromettersi tra loro. E così la discussione prosegue.
"Tanto non verrà." insiste irremovibile Zero.
"Vedremo." replica Reika.
"Hai pensato che al Collegio c'è Yuki? Sai quanto Kaito odi i Sangue Puro..."
"Ne ho parlato con lei e mi ha detto che le sta bene se c'è anche lui. Se non ti va di venire con me, tornatene indietro. Non sei obbligato."
"Mi hai trascinato tu fin qui senza nessuna spiegazione!"
"Ma tu mi hai seguito..."
A questo punto, Ichiru si azzarda a dire la sua:
"Zero, capisco il tuo punto di vista, ma credo che l'idea di Reika non sia così male. Proviamoci almeno.".
"E' soltanto una perdita di tempo." sbuffa Zero "Sbrighiamoci a chiudere questa storia.".
I tre si rimettono in movimento e finalmente arrivano a destinazione. Reika si avvicina al portone di una vecchia palazzina a due piani. Individuato il campanello con il nome Takamiya, subito lo suona. Una, due volte... niente.
"A quanto pare non c'è." fa notare Zero, guardando per aria, palesemente scocciato.
"Va bene. Andiamo." si arrende la ragazza.
"Cosa ci fate qui?" domanda una voce alle spalle dei tre giovani.
Reika, Ichiru e Zero si voltano. Dietro di loro c'è proprio Kaito.
"Si può sapere perché siete qui?" ripete l'uomo.
"Domandalo a lei." risponde Zero, indicando la compagna, e lei allora prende la parola:
"Volevo invitarti a passare l'ultimo dell'anno con noi.".
Kaito accenna un cinico sorrisetto, e la cosa irrita non poco Zero. Ichiru allora interviene per dar man forte a Reika:
"Pensaci. Piuttosto di startene qui da solo, potresti venire con noi. Ci sono il Direttore, il maestro Yagari, Saya e Ryobe...".
"Ci sarà anche Yuki." puntualizza Reika, e Kaito replica brusco, stringendo i pugni:
"Non fa per me. Lasciate perdere.".
"Coraggio. Andiamocene. Abbiamo già perso troppo tempo." rimarca Zero, piuttosto inquieto.
"No. Un attimo." continua Reika "Perché almeno non ci provi, Kaito? Vieni con noi. Avanti!".
"Pensi che questo cambierà qualcosa?" ribatte Takamiya.
"Probabilmente no. Ma vorrei comunque che ci fossi."
"E perché?"
"Perché c'è stato un tempo in cui noi quattro non eravamo poi così lontani, e mi piacerebbe ricordarlo, fosse anche solo per stanotte."
Alle parole della giovane, sia Zero che Kaito abbandonano le loro riserve ed iniziano ad entrare nell'ordine di idee che forse questa idea, apparentemente inconcepibile, potrebbe non essere così assurda. Magari sarà stata la determinazione di Reika a convincerli, la purezza del suo sguardo, la passione della sua voce. O piuttosto, il richiamo di ricordi lontani che per un istante hanno fatto capolino nelle loro menti, il ricordo del tempo in cui la rivalità e l'antagonismo non erano ostacoli per una giovanile ed incondizionata amicizia. Qualunque sia il motivo, alla fine Kaito decide di assecondare il desiderio di Reika e segue lei, Zero e Ichiru al Collegio.

Ad un certo punto ho pensato che Kaito e Zero si sarebbero presi a pugni. E invece le cose sono andate per il meglio, anche per merito del provvidenziale intervento di Ichiru. So bene che questa notte non cambierà le cose, non spegnerà l'odio di Kaito verso i Sangue Puro, né sanerà gli attriti tra lui e Zero. So che domani sarà tutto esattamente come oggi. Ma non importa. Io desideravo soltanto che potessimo trascorrere questa nottata insieme, a prescindere da ciò che sarà nei giorni a venire. Credo che bisognerebbe imparare a vivere un po' di più il presente, lasciando da parte il passato ed evitando di crucciarsi per il futuro. Ed è ciò che mi sono ripromessa di fare oggi...

Quando arriviamo al Collegio, il Direttore ci accoglie a braccia aperte, non nascondendo un certo stupore nel vedere Kaito insieme a noi. Anche i miei genitori e Yagari sembrano sorpresi, mentre Yuki ci viene incontro sorridendo. Temo la reazione di Kaito ed istintivamente mi volto a guardarlo. Yuki è una Sangue Puro, le creature che lui detesta di più al mondo, eppure nei suoi occhi in questo momento non ci sono né rabbia né odio. Sono ben consapevole che questa tregua dentro di lui durerà il tempo di una notte, ma per me è già sufficiente. Sospiro sollevata e sento una mano posarsi sulla mia spalla. Ichiru mi sorride strizzandomi un occhio ed io chino appena la testa per ringraziarlo del suo sostegno. Zero viene subito trascinato dal Preside in cucina, ed io lo seguo insieme a mia mamma. Ichiru e Yuki invece si offrono di preparare la tavola, mentre Kaito rimane con Yagari e Ryobe.
Non so che cosa accadrà domani, non so che cosa riservi il futuro a tutti noi, ma se al presente posso strappare qualche frammento di felicità, per me e per le persone a me care, lo farò senza alcuna riserva...

***

Il vecchio anno si conclude ed uno nuovo ne inizia. Non appena scatta la mezzanotte, Reika e Yuki, seguite dagli altri, escono nel parco e con fanciullesco entusiasmo accendono le stelle filanti luminose porgendole a tutti. Ogni tanto è bello tornare bambini e gioire di cose semplici, lasciandosi trasportare dalla magia di un momento speciale, che nella sua fugacità ha il suo inestimabile valore. Proprio come le scintille dorate che si rispecchiano negli occhi dei presenti, morendo lentamente tra le loro mani.
Il cielo è limpido ed una magnifica luna piena si staglia nell'oscurità illuminando questa notte. Yuki la osserva con gli occhi lucidi e sulle sue labbra affiora un nome, il nome di Kaname. Nello stesso momento, sulla terrazza della seconda residenza degli Aidoh, anche Kaname sta rimirando la luna, rivolti i suoi pensieri alla sua amata Yuki. E la Luna, dall'alto, sembra guardare con regale distacco le creature che al suo cospetto si muovono, simile nella sua eterea essenza ad un sogno intoccabile ed irraggiungibile che al mattino svanirà, lasciando dietro di sé il vago sapore di nostalgia che soltanto i sogni possiedono.

 

 

 

 

 

 

 

 

NOTE DELL'AUTRICE

Immagino che tutti sappiate cosa sono le stelle filanti luminose, ma già che ci sono ve ne posto un'immagine qui di seguito.
A questo capitolo è inoltre dedicata una speciale fan art!
A presto!!
Marta

SIBYL E ICHIRU
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Capitolo 10
*** CAPITOLO X ***


CAPITOLO X

Le lezioni sono regolarmente riprese, sia per la Day Class che per la Night. Con il rientro di Kaname e gli altri, Yuki ha fatto ritorno al Dormitorio Luna, mentre ad Ichiru è stato finalmente comunicato l'esito degli esami che ha dovuto sostenere per accedere ai corsi universitari: promosso in tutte le materie con ottimi voti. C'era da aspettarselo. Né lui né Zero hanno mai avuto problemi con lo studio...
Mi chiedo quanto durerà questa calma apparente. Non molto, temo... L'altra notte, durante il giro di ronda, ho incrociato nel parco Riukey. Non gli avevo ancora parlato dal suo rientro al Collegio.
"Allora, come sono andate le vacanze?" mi ha chiesto, con la sua solita aria scanzonata e provocatoria.
"Bene." ho risposto in breve.
"Io invece ero impaziente di tornare qui, per rivederti."
"Per favore, non ricominciare."
"Hai ragione. Scusami... Piuttosto, che mi dici di Kuran?"
"Cosa ti dovrei dire?"
Il discorso stava prendendo una piega strana e io francamente non riuscivo a capire dove volesse andare a parare Touma.
"Non ho ancora chiare quali siano le sue intenzioni." ha proseguito lui.
"La cosa ti preoccupa?" ho replicato io.
"Si dice che qualcuno stia minacciando i Sangue Puro. E io sono un Sangue Puro..."
"Credi che questo qualcuno sia Kaname?"
"Non so. E se il suo intento fosse proprio quello di eliminare tutti i Sangue Puro? Magari è per questo che il capostipite del casato Kuran è ancora tra noi."
"Se anche fosse, non gli sarebbe possibile agire indisturbato."
"Akihiro Kyan, il Cavaliere Sangue Puro, tuo padre. So di lui..."
"Scusa, ma adesso ho da fare. Non ho tempo per stare qui ad ascoltarti."
Riukey però aveva ancora qualcosa da dire:
"L'altra notte, dopo le lezioni, quando tutti gli altri erano già rientrati al Dormitorio Luna, ho visto Kaname lasciare il Collegio. Scommetto che nessuno dei suoi fedeli compagni ne sapeva nulla, tanto meno la piccola Yuki. Perdonami se ti ho fatto perdere tempo, ma ho pensato che in qualità di Disciplinare del Collegio, e di hunter, dovessi saperlo.".
Ciò detto, Touma si è voltato e si è allontanato in direzione del Dormitorio Luna...
Devo assolutamente parlare con Kaname per capire che cosa gli stia passando per la testa. Anche se temo che non ne caverò un ragno dal buco. Per ora non ho raccontato niente a nessuno, ma non posso gestire questa cosa da sola. Dirò tutto a Zero e Ichiru e magari insieme capiremo come muoverci, tenendo per il momento allo scuro Yuki. Prima di farla preoccupare voglio capire cosa sta succedendo...
Ecco. Sono arrivata. L'ufficio del Direttore. Sento dei passi provenire dal fondo del corridoio. Mi volto. Zero e Ichiru si stanno avvicinando. Il Preside ci ha convocati tutti e tre, prima dell'inizio del giro di ronda.
Entriamo. Cross è seduto alla scrivania e ci accoglie con un affettuoso sorriso.
"Oh, bene, siete arrivati." accenna alzandosi in piedi "Tra poco dovrebbero essere qui.".
"Chi stiamo aspettando?" chiede Ichiru.
"Una nuova studentessa della Night Class." spiega il Direttore.
"E servono tre Guardiani per scortarla fino all'aula?" replica infastidito Zero.
"Lei è una studentessa un po'... particolare. E non verrà da sola. Ora vedrete."
Cross mi sembra più serio del solito. Chi sarà mai questa nuova allieva? E con chi si presenterà?
Qualcuno bussa alla porta.
"Entrate pure." afferma il Preside.
Mi volto e rimango senza parole. Davanti a me c'è Ichijo, ed insieme a lui la giovane Sangue Puro che avevo visto tempo fa alla festa organizzata da Kaname. Sarah Shirabuki, se non ricordo male è questo il suo nome.
Sarah saluta e si presenta, con il formale distacco tipico dei membri dell'alta nobiltà. Takuma si limita a chinare appena la testa, senza dire nulla. Mi sembra diverso da come lo ricordavo, da come ero abituata a vederlo al Collegio, quando era il vice-capodormitorio della Night Class. I suoi occhi verdi sono spenti ed inespressivi, ed il suo volto ha smarrito la conciliante espressione che gli era propria. Soltanto quando il suo sguardo si posa su Sarah, si tinge di tenerezza lasciando trasparire qualche emozione.
"Ichijo, allora hai deciso di tornare al Collegio." si sorprende Zero.
"Io e Takuma siamo uniti da un profondo legame." afferma la giovane Shirabuki, quasi a ribadire che Takuma è ormai di sua esclusiva proprietà.
"La famiglia Shirabuki è una della ultime famiglie Sangue Puro rimaste." fa notare Ichiru.
"Infatti." ribadisce Sarah "E dal momento che adesso i Sangue Puro sono in pericolo, i miei genitori hanno pensato di mandarmi qui perché potessi essere al sicuro.".
"E perché qui dovresti essere al sicuro?" ribatte Zero, con voce cupa.
"Si dice che al Collegio Cross ci siano tre Guardiani molto abili..."
L'atmosfera inizia a farsi pesante. Per come conosco Zero, so quanto lo irriti l'atteggiamento sostenuto e scostante dei Sangue Puro. Si sta trattenendo a fatica. Per fortuna ci pensa il Direttore a placare gli animi:
"Direi che è meglio sbrigarsi. Le lezioni della Night Class sono già iniziate.".
"Ichiru, vieni. Noi andiamo a fare il giro di ronda." rimarca Zero, avviandosi alla porta "Ultimamente si vede gente strana intorno al Collegio.".
Credo che Sarah non abbia affatto gradito l'ultima battuta di Zero, lo capisco da come lo guarda di sottecchi mentre esce dalla stanza, seguito da Ichiru.
A quanto pare toccherà a me l'onere di accompagnare Ichijo e la nobile Shirabuki fino all'aula.

Reika lascia l'ufficio del Preside insieme a Sarah e Takuma.
"Non c'è bisogno che ti disturbi tanto." le dice il giovane, mentre camminano verso l'edificio scolastico "Mi ricordo ancora dove si trovano le aule. Non sei obbligata a venire con noi.".
"Tranquillo. Anche questo è uno dei miei compiti, in qualità di Disciplinare." risponde la ragazza.
"E' vero che Kaname Kuran e la sua compagna si trovano qui?" domanda Sarah, con evidente interesse.
"Sì, Kaname e Yuki sono qui." spiega la Guardiana "Insieme a Kain, Aidoh, Ruka, Seiren, Rima e Shiki. Sono tornati tutti al Collegio. Saranno felici di rivederti, Ichijo.".
"Sì... anche a me fa piacere rivederli." risponde il diretto interessato, con una vaga sfumatura di dolcezza nella voce.

"Bene. Eccoci qui." annuncia Reika, ferma davanti alla porta dell'aula in cui è riunita la Night Class.
La ragazza bussa ed una voce dall'interno la invita ad entrare. Al momento è in corso la lezione di etica, tenuta da Kaito. Reika si posiziona accanto alla cattedra e dopo di lei fanno il loro ingresso Ichijo e Sarah.
Kaname e Riukey non manifestano alcuna particolare emozione, mentre al contrario Rima e Shiki, oltremodo stupiti, pronunciano in coro il nome del loro caro amico. Anche Aidoh, Ruka, Kain e Yuki sono piacevolmente sorpresi dall'inatteso ritorno di Takuma, ma l'apparente indifferenza che lui dimostra nei confronti di tutti loro li lascia piuttosto perplessi. Soprattutto Senri e Rima...
Reika fa le presentazioni del caso, ed intanto studia l'atteggiamento di Kaname, per comprendere se l'arrivo di Sarah Shirabuki l'abbia in qualche modo turbato. Alla festa in cui la vide per la prima volta, ebbe l'impressione che Kuran non l'avesse molto in simpatia. Ma dai profondi occhi del nobile Sangue Puro, nulla traspare. Indecifrabile ed imperturbabile come sempre, Kaname accoglie la nuova arrivata accennando un garbato inchino, così come Riukey.
Reika lascia infine l'aula, e Kaito riprende la lezione.

***

Mi chiedo dove si siano cacciati quei due... Ah, eccoli! Li vedo, seduti sul bordo della grande fontana. Chissà di che cosa stanno parlando? Provo ad attirare la loro attenzione, mentre a passo spedito mi avvicino:
"E' così che fate il giro di ronda?".
"E tu, hai accompagnato quei due in classe?" ribatte Zero, in tono tutt'altro che scherzoso.
"Parlavate di loro?" domando.
"Quella Sarah Shirabuki ha detto che i Sangue Puro sono minacciati da qualcuno..." fa notare Ichiru.
"Riukey mi ha detto la stessa cosa." confesso io.
"E quando ne avreste parlato?" interviene sospettoso Zero.
"L'altra notte l'ho incontrato durante il giro di ronda..."
"Perché non me l'hai detto?"
"Lo sto facendo adesso."
Zero si alza in piedi e muove qualche passo fino a fermarsi dietro di me. Anche Ichiru si alza e accigliato mi chiede:
"Di preciso cosa ti ha detto Touma?".
Mi volto un attimo. Zero è immobile e mi dà le spalle, ma di sicuro sta ascoltando. Quindi proseguo:
"Lui pensa che qualcuno voglia eliminare i Sangue Puro. E credo sospetti di...".
Mi interrompo ed è Zero a concludere la frase:
"...Kaname Kuran...".
Dopodiché aggiunge, tornando sui propri passi per portarsi di fronte a me:
"Se non sbaglio tuo padre gli aveva rivolto un preciso avvertimento.".
"Riukey mi ha raccontato di averlo visto uscire di nascosto dal Collegio." rivelo ancora.
"Sta di sicuro per succedere qualcosa." sottolinea Ichiru "E sinceramente al momento non so davvero di chi ci possiamo fidare.".
"Nemmeno quella Sarah Shirabuki mi convince." commenta contrariato Zero.
"Teniamo gli occhi aperti e per adesso non raccontiamo niente a nessuno." suggerisco "Non voglio mettere in allarme il Preside, o Yuki, e non vorrei nemmeno che certe voci arrivassero alle orecchie di Kaito.".
"Ti dirò che di quello che può succedere ai Sangue Puro non me ne importa niente." afferma duro Zero "Se sparissero dalla faccia della Terra, sarebbe meglio per tutti.".
"Anche Yuki è una Sangue Puro!" rimarco io "E non credo sia un caso se proprio ora Kaname l'ha riportata al Collegio.".
"E non dobbiamo dimenticare quei Livello E che vi hanno attaccati un paio di mesi fa." interviene Ichiru.
Già, infatti... ci sono tanti pezzi da mettere insieme in questo misterioso puzzle, ma mi chiedo se siano tutti collegati oppure no. L'unica cosa certa, e che noi ci siamo in mezzo, ed insieme a noi, il Collegio Cross. E quel presunto complice di Rido che aveva nominato Akihiro... chi potrà mai essere? Qual è il suo scopo? Quali i suoi obiettivi?...

***

Sono trascorsi alcuni giorni dall'arrivo della nobile Shirabuki al Collegio Cross. E' notte fonda. Le lezioni della Night Class sono appena terminate. Rima e Shiki, rientrati insieme agli altri al Dormitorio Luna, si trattengono un attimo nel salottino d'ingresso insieme a Ruka, Aidoh e Kain.
"C'è una strana atmosfera ultimamente, non vi pare?" fa notare Aidoh.
"Da quando è arrivata Sarah Shirabuki, per la precisione." sottolinea Ruka.
"Si dice che la nobile Shirabuki abbia trasformato in vampiri diverse ragazze." interviene Shiki "Tutte consenzienti, stando a quello che ho sentito.".
"Siete sicuri che sia il caso di parlarne qui?" rimarca Rima "E se qualcuno ci sentisse?".
"Non stiamo dicendo nulla di male." sbuffa Aidoh, particolarmente pensieroso.
"Che ti prende, cugino?" gli chiede Kain.
"Kaname non è rientrato con noi." risponde l'interrogato.
"Ultimamente sembra molto preoccupato..." osserva Ruka.
Una voce cristallina giunge dalle scale.
"Ragazzi, siete qui!" esclama Yuki avvicinandosi ai compagni.
"Kaname è con voi?" domanda poi visibilmente inquieta "Nella sua stanza non c'è.".
"Probabilmente aveva voglia di passeggiare un po' per il parco da solo." commenta Hanabusa "Sai com'è fatto.".
"Sì, lo so... però..." obietta sottovoce Yuki, e Ruka prova a tranquillizzarla:
"Non preoccuparti. Vedrai che rientrerà presto.".
"Scusatemi, ma c'è una cosa che devo fare." afferma Shiki, con la sua solita aria distaccata, muovendosi verso le scale.
"Che gli è preso?" si domanda Aidoh.
"Penso che voglia... parlare con Ichijo." intuisce Rima.

Senri raggiunge la stanza di Takuma e bussa chiedendo il permesso d'entrare. L'amico gli apre, invitandolo ad accomodarsi. Amico... Ichijo sarà davvero ancora un amico? Sembra diverso da quando è tornato. Le sue attenzioni sono quasi esclusivamente per Sarah...
"Come mai qui, Senri?" chiede Takuma.
"Non c'è un motivo in particolare." risponde il diretto interessato.
"Non sei cambiato. Sei lo stesso di sempre..."
"Tu, invece, mi sembri cambiato. Cos'è successo, quella notte, quando la sede del Senato è crollata? Non ho mai avuto modo di chiedertelo. E poi c'è qualcosa che ti devo restituire."
"Cosa mi dovresti restituire?"
"La tua katana. L'abbiamo trovata tra le macerie, io e Rima..."
Sulle labbra di Ichijo compare un leggero sorriso.
"Eravate venuti a cercarmi?"
"Non abbiamo pensato per un solo momento che fossi morto... Ma non abbiamo più avuto tue notizie, fino a quella festa. Anche allora, eri con la nobile Shirabuki."
"Vedi, lei mi ha salvato la vita. Mi ha trovato ferito tra le macerie del palazzo del Senato e si è presa cura di me."
"Per questo le sei così legato?"
Takuma annuisce. Senri evita di porre ulteriori domande, pur continuando a trovare strano il comportamento del suo vecchio amico. Cosa gli sarà successo in questi due anni? E quale sarà il suo rapporto con Sarah Shirabuki?

Kaname passeggia nel parco, solo con se stesso e con i suoi pensieri. Questo posto lo aiuta a riflettere, è forse il solo posto in cui si senta davvero a casa. Nemmeno alla villa dei Kuran si sentiva così, nonostante avesse accanto la sua Yuki. Ad un certo punto, il suo cammino si incrocia con quello di Kaito. I due si fermano a pochi passi l'uno dall'altro.
"Kaname Kuran..." esordisce Takamiya "Mi chiedo perché un nobile vampiro Sangue Puro come te si stia nascondendo in questo Collegio?".
"Io mi starei nascondendo?" ribatte a tono l'altro "E tu, allora?".
"Ti sei autoproclamato nuova guida dei vampiri ma qui non hai nemmeno rivendicato il ruolo di capodormitorio... Non mi fido di te, Kuran."
"La cosa è reciproca, Takamiya."
"Arriverà il giorno in cui voi Sangue Puro pagherete per tutte le colpe di cui vi siete macchiati..."
"Chissà, forse quel giorno è già arrivato."
Kaito sorride amareggiato, stringendo i pugni. Kaname, impassibile, riprende a camminare e gli passa accanto, allontanandosi in direzione del Dormitorio Luna.

Il giro di ronda dei Guardiani anche per stanotte è terminato. Zero si sta muovendo verso la residenza del Direttore per farsi una doccia, ma prima che possa giungere a destinazione qualcuno gli sbarra la strada. Sarah Shirabuki compare da dietro un albero e con feline movenze si avvicina al ragazzo.
"Zero Kiryu..." sussurra la Sangue Puro con voce suadente "Per essere un vampiro ex umano, non sei niente male. Ci sono molte voci che girano sul tuo conto. Si dice che tu sia un hunter eccezionale, nonostante la tua giovane età.".
"Hai detto bene, sono solo voci." replica l'altro, freddo e distaccato.
"Questo tuo atteggiamento, così duro e scontroso, mi piace." insiste Sarah, allungando una mano verso il collo di Zero.
"Che cosa vuoi?" domanda lapidario lui, afferrando il polso della giovane ed allontanandola da sé con una spinta.
"Hai davvero delle pessime maniere."
"Dimmi che cosa vuoi?"
"Niente. Volevo solo scambiare due parole con te."
"Scusa ma adesso sono stanco e vorrei andare a dormire."
Zero riprende a camminare ma Sarah riesce di nuovo a fermarlo rivolgendogli una pungente provocazione:
"La notte è fatta per i vampiri. Dovresti averlo imparato ormai.".
"Io sono un hunter." ribadisce il ragazzo, voltandosi di scatto.
"Ma sei anche un vampiro... E' un peccato che tu non riesca a tenere a bada la tua sete con le compresse ematiche. Dev'essere difficile resistere al richiamo del sangue."
Sarah si procura con le unghie dei profondi graffi sul collo. L'odore di sangue raggiunge immediatamente Zero, scatenando il suo istinto di vampiro.
"Non trattenerti con me. Ti sto liberamente offrendo il mio sangue." continua la nobile Shirabuki, avvicinandosi al giovane, ma di nuovo lui la respinge, intimandole di stargli lontano.
"E' per lei, vero? E' per quella ragazza mezzo sangue che mi stai rifiutando!" insiste Sarah.
Zero si porta una mano alla gola, mentre con l'altra impugna la Bloody Rose e la punta contro la Sangue Puro. Sarah sembra arrendersi, almeno per il momento:
"D'accordo, fai come vuoi. Corri da quella insulsa ragazza. Vai a bere il suo sangue... ma ti posso assicurare che verrà il giorno in cui mi chiederai, anzi, mi implorerai di offrirti il mio.".
La giovane Shirabuki se ne va. Zero si accascia a terra. La gola gli brucia da morire. I suoi occhi sono incandescenti come braci ardenti. La sua sete è incontenibile, come se l'odore del sangue di Sarah l'avesse scatenata all'ennesima potenza...
Reika intanto sta vagando nel parco proprio in cerca di Zero. Lo stava aspettando alla residenza del Direttore. Ichiru è arrivato. Lui no. Che gli sia successo qualcosa?

Perché sono così agitata? Non è un buon segno. Zero, dove sei? Sei già tornato al Dormitorio? No, non credo... Sono preoccupata. Mi guardo intorno, scrutando tra le ombre che mi circondano sperando di trovarti. Poi, finalmente, ti vedo. Inginocchiato a terra vicino ad un albero. Ti raggiungo di corsa e mi chino accanto a te.
"Zero, cos'hai?" ti domando trafelata, e le tue iridi rosso fuoco si posano su di me.
Cosa può aver scatenato così la tua sete? Respiri a fatica e tieni una mano sul petto. Stai soffrendo, ed io vorrei solo aiutarti.
"Vattene..." mi dici, volgendo altrove lo sguardo.
"Perché dovrei andarmene?" protesto io "Non è la prima volta che...".
Ma tu mi interrompi bruscamente:
"Vattene! Questa volta è diverso... potrei non riuscire a fermarmi...".
"Non ho paura di te. Non ti lascio."
Prendo il tuo viso tra le mani. Osservo i tuoi canini che spuntano tra le labbra socchiuse, ed i tuoi occhi impregnati di sangue spalancati su di me. Non fuggirò da te. Non lo farò mai e poi mai... Mi afferri per le braccia ed appoggi la fronte sulla mia spalla, pregandomi di andarmene. Perché? Perché mi stai cacciando via? Cosa ti spaventa? Temi di non fermarti? Di prendermi fino all'ultima goccia di sangue, e di vita? No, non accadrà, so che non accadrà...
Rialzi piano la testa e di nuovo il tuo sguardo incontra il mio. Ti bacio sulla bocca, e con la lingua sfioro i tuoi denti affilati, pronti ad affondare nel mio collo. Ti invito a mordermi, aprendo il colletto della mia camicia. Ti vedo esitare. Ma alla fine la tua sete ha la meglio ed i tuoi canini penetrano nella mia carne, provocandomi un brivido che è insieme paura e desiderio... Zero, ti amo. Amo il tuo lato umano ed allo stesso modo amo il vampiro che è in te. Siamo parte l'uno dell'altra. Il nostro amore ha il colore del sangue, quel sangue che ci doniamo reciprocamente, quel sangue che è vita e passione... un sogno scarlatto impresso nelle nostre anime.
Ti sento bere avidamente, rapito da una bramosia incontenibile. Era questo che ti spaventava? Potresti veramente non riuscire a fermarti, privandomi della vita, mentre sono qui, tra le tue braccia?... Mi stringi forte, così forte che quasi mi manca il respiro. Mi spingi a terra ed io cado distesa sull'erba umida. Allontani la tua bocca dal mio collo ed io ti osservo, chinato su di me, con le labbra sporche di sangue e le iridi di porpora. Sorrido mentre ti sfioro il viso con una mano.
"Reika, stai bene?" mi domandi con voce tremante.
Io annuisco e tu ti stendi sopra di me, posando il viso sul mio petto.
"Perdonami." sussurri piano.
"Non ti devi scusare." ti dico io, accarezzandoti i capelli "Stai tranquillo. Va tutto bene. L'importante è che stiamo sempre insieme.".
Ti sollevi sopra di me e guardandomi negli occhi affermi deciso:
"Non ti lascerò mai. Te lo prometto. E ti proteggerò.".
Zero, da cosa o da chi devi proteggermi? Cosa mi stai nascondendo? Cosa ti preoccupa? Non ho la forza di chiedertelo adesso. Sono troppo debole. Ma, ti prego, non tenerti tutto dentro. Non ripetere gli errori del passato. Non lasciarmi indietro sperando così di proteggermi. Io voglio camminare al tuo fianco... ora e sempre... al tuo fianco...

 

 

 

 

 

 

 

NOTE DELL'AUTRICE

Causa imminenti festività pasquali, ho anticipato di un giorno il post del capitolo e ne approfitto per augurare a tutti Buona Pasqua.
Di seguito vi lascio il link per una fan art ;)
A presto
Marta

SARAH E ICHIJO
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Capitolo 11
*** CAPITOLO XI ***


CAPITOLO XI

E' notte fonda al Collegio Cross. Ichiru, terminato il giro di ronda, se ne sta in piedi sulla riva del lago. Pensa a quello che gli ha raccontato Zero, al suo strano incontro con Sarah Shirabuki ed al comportamento di lei. E' da qualche giorno che ci riflette. Non capisce a cosa miri quella Sangue Puro. Sembra più che altro una a cui piace giocare con le persone che ha intorno, come fossero pedine da disporre su una scacchiera. Chissà, forse per i Sangue Puro è normale comportarsi così...
Ichiru si siede e chiudendo gli occhi respira a fondo l'aria pungente di questa fredda notte. Poi, d'un tratto, un rumore lo distrae. Il ragazzo si volta di scatto e tra la vegetazione scorge una sagoma. Per un fuggevole istante gli sembra di intravedere il volto di Sibyl, ma è in realtà Reika quella che si sta avvicinando. Ichiru scuote la testa, ridendo di se stesso.
"A cosa stai pensando di tanto divertente?" domanda Reika, sedendosi accanto all'amico.
"Divertente?" chiede a sua volta lui.
"Mi sembrava che stessi sorridendo."
"Non era niente di interessante."
"Fai il misterioso... Cosa c'è sotto?"
Ichiru mette una mano sulla testa di Reika ed in un gesto affettuoso le scompiglia i capelli.
"Cosa mi nascondete tu e Zero?" prosegue la giovane, facendosi particolarmente seria.
"Non c'è niente di cui tu ti debba preoccupare." risponde serafico Ichiru, d'accordo col fratello di non raccontare per il momento a Reika di Sarah.
"Non ti credo. Se dici così vuol dire che è successo qualcosa."
"Se sono tornato qui è anche per proteggerti. Perciò, fidati di me..."

Vorrei replicare ma la voce mi si spegne in gola, davanti agli amorevoli occhi che mi accarezzano con struggente dolcezza. Di nuovo sei accanto a me, Ichiru, e mi dici che vuoi proteggermi. Anche Zero mi ha detto la stessa cosa, alcuni giorni fa. Ma per te, per te è diverso... Non vivere per me, Ichiru. Pensando a me. Saperti al mio fianco, mi fa stare bene. La tua presenza mi fa sentire al sicuro. E mi lusingano le tue attenzioni. Però... però non posso egoisticamente continuare a tenerti legato con un sentimento che non potrò mai ricambiare. Io sono sicura che da qualche parte c'è la ragazza giusta per te, quella che potrà donarti lo stesso amore che tu saprai donare a lei. Ma non sono io quella ragazza, e fino a quando resterai vincolato a me da questi sentimenti, il tuo cuore non sarà libero di amare qualcun altro. Forse, per il tuo bene, dovrei allontanarmi da te, mantenere una distanza tra noi. Eppure, non ci riesco... come non riesco a rimanere indifferente a questi occhi, i tuoi occhi... Io amo Zero, lo amo con tutta me stessa, ma allora perché i tuoi occhi riescono a confondermi? E' già successo un'altra volta, prima della gita in montagna... Chino la testa e distolgo lo sguardo.
"Che c'è? Tutto bene?" mi domandi premuroso.
Hai capito che qualcosa non va, ma per fortuna non hai capito il motivo del mio turbamento. Mi passi una mano tra i capelli ed avvicini il tuo viso al mio. Il tuo respiro lambisce appena la mia pelle ed io istintivamente mi volto verso di te. Ti sfioro una guancia con le dita e tu rimani immobile, sorridendomi...
Improvvisamente, una sensazione di inquietudine mi assale. Mi guardo intorno e vedo Zero in piedi dietro di noi. Non l'avevo sentito arrivare. E nemmeno tu, lo posso capire dalla tua espressione sorpresa. Ti alzi in piedi ed io faccio lo stesso. Zero ci fissa in silenzio, pugni stretti e labbra serrate. Sul suo volto leggo un'accusa che mi ferisce nel profondo. Mi sento in colpa. Anche se non ho fatto niente... Mi sento in colpa per la confusione che prima aveva rapito il mio cuore...

Ichiru fa appena in tempo a pronunciare il nome del fratello che questi si volta e se ne va dileguandosi tra gli alberi. Reika, dopo un attimo di esitazione, lo insegue, mentre Ichiru non si muove e rimane da solo sulla riva del lago.

***

"Zero, aspetta!" grida Reika rincorrendo il compagno.
Il giovane si ferma accanto alla grande fontana.
"Hai frainteso..." prova a spiegargli la ragazza, giungendogli alle spalle.
"Frainteso?" domanda tra i denti lui, girandosi lentamente, sguardo cupo e minaccioso.
"Perché te ne sei andato via così?"
Silenzio.
"Zero, avanti, parla. Cosa ti sta passando per la testa?"
Silenzio. Un ostinato, glaciale silenzio.
"Zero, io..." insiste Reika, allungando un braccio verso il compagno.
Ed ecco che il ghiaccio si muta in fuoco. Zero afferra Reika per il polso e la tira a sé con forza, trafiggendola con due occhi color rubino.
"Non è come pensi..." prosegue lei "Non è successo niente.".
"Non è successo, ma avrebbe potuto..." la accusa lui.
"Sei impazzito? Non farei mai una cosa del genere! E nemmeno Ichiru!!"
Zero spinge via da sé Reika.
"Ho visto i tuoi occhi... come lo guardavi..."
"E cos'avresti visto?!"
"Cosa provi per lui?"
A quest'ultima domanda, Reika sente gelarsi il sangue nelle vene. Vorrebbe rispondere sinceramente, ma teme che qualsiasi cosa dirà, verrà travisata, fraintesa, e la situazione finirà per peggiorare. Perciò tace, ed il suo silenzio è per Zero come una lama conficcata nel cuore.

Cosa dovrei dire? Cosa dovrei fare? Sento la rabbia, la gelosia di Zero arrivare fino a me. Lo guardo, mentre dalle mie labbra socchiuse non esce nemmeno una parola. Il rosso delle sue iridi si spegne piano, mentre sul suo volto appare un amaro sorriso. Lo osservo voltarsi ed allontanarsi a passi lenti, dandomi le spalle. Incontrollate lacrime rigano il mio viso. Al solo pensiero di perderlo mi sento morire... Ichiru, mi dispiace, ma non potrò mai ricambiare ciò che provi per me. Per quanto sia forte il tuo amore, per quanto io sia legata a te, e possa essermi sentita confusa dai tuoi sentimenti, Zero è colui che il mio cuore ha scelto e questo non cambierà mai... Lo raggiungo di corsa e lo abbraccio alle spalle, poggiando la fronte sulla sua schiena.
"Ti amo..." gli dico tra le lacrime "Amo solo te. Non potrei mai stare con Ichiru, né con nessun altro...".
Zero si gira e prende il mio viso tra le mani. Delicatamente asciuga con le dita le mie lacrime e poi mi stringe forte, affondando con il volto tra i miei capelli.
"Non permetterò a nessuno di portarti via da me." mi sussurra con voce calda, per poi cercare le mie labbra e baciarmi.

"Torniamo da Ichiru." bisbiglia Zero, scostandosi dalla bocca di Reika.
"Allora non ce l'hai con lui..." risponde lei in un sospiro.
"Dovrei?"
"Non vorrai ricominciare?"
Il giovane accenna un ironico sorrisetto.
"Non prendermi in giro!" sbuffa la ragazza, incrociando le braccia al petto.
"Tranquilla. Non ho intenzione di litigare con mio fratello."
"Prima sembrava il contrario."
"Ce l'avevo con te, non con lui."
"Ah beh, allora non c'è problema, giusto?"
Reika si imbroncia e si mette a guardare per aria.
"Ichiru è stato sincero con me." continua Zero "Non posso fargliene una colpa se è ancora innamorato di te. Alla fine, è lui quello che rischia di soffrire di più per questa situazione.".
"Lui ti vuole bene. Sei suo fratello, e se è qui è perché spera di poter ricostruire il vostro rapporto."
"Lo so. E' quello che voglio anch'io."
D'un tratto lo sguardo di Reika si fa severo ed i suoi occhi puntano in una precisa direzione, alle spalle di Zero. Il giovane si volta indietro e non sorpreso vede avvicinarsi Kaname.
"Buonasera, Guardiani." saluta il Sangue Puro, altero ed imperturbabile, fermandosi ad un passo dai due ragazzi.
"Dove stai andando, Kuran?" domanda senza mezzi termini Zero, notando che sotto il cappotto il nobile vampiro non indossa la divisa della Night Class.
"Non è un tuo problema." ribatte tagliente il diretto interessato.
"Per quanto mi riguarda, potresti anche sparire e non tornare più."
"Non credo che potrò accontentarti, Kiryu."
Reika si mette in mezzo onde evitare che la discussione degeneri:
"Per favore, voi due, fatela finita. In qualità di Disciplinare del Collegio, sono costretta a chiederti dove stai andando, Kaname.".
"Non riguarda voi Guardiani quello che faccio fuori da qui." risponde Kuran "Forse è come hunter che me lo stai chiedendo, Reika.".
"Se sta succedendo qualcosa, dovremmo saperlo anche noi." insiste la ragazza.
"Sembra quasi che tu sia preoccupata per me."
"Non io, ma Yuki..."
Kaname si incupisce e senza aggiungere una parola riprende a camminare. Intanto Ichiru sbuca dalla circostante vegetazione e si avvicina al fratello tenendo gli occhi puntati su Kuran.
"Che succede?" domanda l'ultimo arrivato.
"Accidenti a lui..." sbotta Reika, per poi correre dietro al Sangue Puro.
"Mi sono perso qualcosa?" commenta Ichiru, voltandosi verso Zero.
"Non solo tu." lo asseconda l'altro.
"Tu e Reika, avete chiarito?"
"Sì..."
"Mi fa piacere."
"Non riesco a non essere geloso di lei."
"E chi non lo sarebbe?"
I due gemelli tornano contemporaneamente a guardare in direzione di Reika e la vedono discutere con Kaname, sbarrandogli la strada con il proprio corpo.
"Ci avviciniamo o la lasciamo fare?" chiede Ichiru titubante.
"Conoscendola, io non mi metterei in mezzo." osserva Zero.
"Secondo te, tra quei due chi riuscirà a spuntarla?"
"E' una bella lotta..."
D'un tratto, Reika punta gli occhi sui Kiryu e fa loro segno di avvicinarsi.
"Ecco, ci ha tirati in mezzo anche stavolta." commenta divertito Ichiru.
"Vediamo cos'ha in mente." conclude Zero.

"Allora, è deciso." annuncia Reika, non appena gli altri due Guardiani l'hanno raggiunta.
"E che cos'avresti deciso?" si informa Zero.
"Io e te andremo con Kaname," gli spiega la ragazza "mentre Ichiru resterà qui a tenere sotto controllo la situazione.".
"Non ho intenzione di fare da guardia del corpo a lui." protesta Zero guardando storto Kuran, e questi di rimando risponde:
"Di certo non l'ho chiesto io.".
Il Sangue Puro si incammina di nuovo. Reika si muove poco dopo di lui e Zero, se pur controvoglia, decide di andare con lei.

***

"Avete davvero intenzione di continuare a seguirmi?" domanda ad un certo punto Kaname, senza nemmeno voltarsi verso i due che lo seguono a breve distanza.
"Io ne farei volentieri a meno." borbotta Zero.
"Voglio capire cosa nascondi." afferma decisa Reika.
"Fossi in voi tornerei al Collegio." rimarca Kuran.
I tre sono ormai giunti nei pressi della vicina cittadina, ma non si addentrano nel centro ed imboccano invece una via secondaria, che conduce ad un vecchio casolare da tempo abbandonato.
"Cosa ci sarebbe di interessante qui?" chiede sospettoso Zero.
"Per scoprirlo, dobbiamo entrare." risponde Kaname senza scomporsi.
Ed i tre si avventurano nella cadente costruzione.

Ho come l'impressione che non siamo soli. C'è qualcun altro qui con noi. Vampiri? Hunter? Non lo so... non lo capisco. Mi guardo intorno. Una fastidiosa umidità si attacca ai vestiti ed ai capelli. C'è odore di muschio e di acqua stagnante. Solo il rumore dei nostri passi ad accompagnarci.
Zero mi prende per mano. Anche lui deve aver avuto la mia stessa inquietante sensazione. Che razza di posto è questo? Perché siamo qui?
"Ci stanno osservando." afferma ad un certo punto Kaname.
Chi? Chi ci sta osservando? C'entra forse con quello che è successo al Collegio?
Afferro il mio pugnale e Zero la Bloody Rose. Improvvisamente, Kuran si ferma, e noi con lui. Un fuoco si accende alle nostre spalle, ed uno di fronte. Ci troviamo all'interno di una grande stanza, completamente vuota, spoglia di qualsiasi arredo. Le finestre sono prive di vetri, ma le imposte sono chiuse, sprangate dall'interno... Sembra fatto apposta per imprigionarci qui. Che qualcuno ci stesse aspettando?
"Kuran, cosa sta succedendo?" digrigna tra i denti Zero, tenendo ben in vista la sua pistola.
"Vi avevo avvisati di rimanere al Collegio." ribatte Kaname.
Improvvisamente, intorno alle fiamme che si fanno sempre più alte, compaiono delle sagome scure, ombre sinistre dall'indefinita natura. Solo una cosa è certa: questi non sono esseri umani...

Zero spara alcuni colpi con la Bloody Rose, ma nessuno sembra andare a segno. "Maledizione! Che cosa sono?!" esclama il giovane, senza abbassare la sua arma.
"Perché non si avvicinano?" si domanda Reika.
"Stanno giocando con noi." interviene Kaname.
Lentamente i misteriosi nemici si fanno avanti, disponendosi a cerchio intorno alle loro tre vittime designate. Pupille rosse, carnagione cerea, corpi scarni, volti scavati: sono dunque vampiri costoro? O che altro?
Reika si concentra per attingere al potere del Black Steel. Dalla lama del pugnale si sprigiona una luce di un blu intenso che si dirama poi sul pavimento fino a raggiungere ad uno ad uno gli strani esseri. I due fuochi che ardono nella stanza di colpo si spengono e solo l'alone luminoso del Black Steel rischiara l'oscurità circostante.

Intanto, al Collegio Cross...
Ichiru è appostato nei pressi del cancello d'ingresso e con ansia attende il ritorno di Zero e Reika. Improvvisamente sente qualcuno che lo chiama a gran voce, e voltandosi vede Yuki avvicinarsi di corsa, piuttosto agitata. Ad inseguirla, Aidoh.
"Ichiru, hai visto Kaname?" domanda ansimando la ragazza.
"Non dovresti essere al Dormitorio adesso?" rimarca l'interrogato, cercando di cambiare discorso.
"Infatti, ora la riporto indietro." precisa Hanabusa.
"No. Io non mi muovo!" ribadisce determinata Yuki "Ichiru, rispondimi. Hai visto Kaname? Riukey mi ha detto che probabilmente ha lasciato il Collegio.".
Ed ecco venire avanti proprio Touma, mani in tasca e sguardo furbesco.
"Perché le hai detto che Kuran ha lasciato il Collegio?" gli domanda contrariato Ichiru.
"Non è così, forse?" ribatte il Sangue Puro "Pensavo fosse giusto che Yuki lo sapesse.".
"Allora, è la verità?" chiede la ragazza, sempre più irrequieta.
A questo punto, Ichiru è costretto a confessare:
"Reika e Zero sono con lui, perciò, Yuki, non hai niente di cui preoccuparti. Torna al Dormitorio e aspetta lì.".
"No! Io vado a cercarli!" obietta la giovane, ma Aidoh tenta di farla ragionare:
"Non sappiamo nemmeno dove sono. Devi avere fiducia in loro. Vedrai che torneranno presto.".
"No... io... io.... Perché Kaname mi ha lasciata indietro? Perché continua ad avere dei segreti con me? Perché si comporta così??"
Yuki è profondamente amareggiata e dispiaciuta. Possibile che lei per Kaname sia solo un peso? Una fonte di guai? Non la considera alla sua altezza? Non la reputa in grado di stare al suo fianco?
"Non tormentarti così." la rassicura Ichiru "Lui vuole soltanto proteggerti.".
"Se è questo il suo modo di proteggermi, vorrei che smettesse di farlo." afferma Yuki, per poi incamminarsi verso il cancello del Collegio, con Artemis salda nel suo pugno. Ma Hanabusa non ha intenzione di lasciarla andare. Cogliendola di sorpresa la afferra per un braccio e, posandole una mano sulla fronte, la fa crollare addormentata. Non può permetterle di commettere sciocchezze.
"Bella mossa." commenta Riukey, in tono ironico.
Aidoh si trattiene dal rispondere e prende in braccio Yuki.
"Portiamola nella residenza del Direttore, finché Zero, Reika e Kaname non saranno tornati." suggerisce Ichiru.
"Speriamo arrivino presto. Non resterà addormentata a lungo." osserva Hanabusa.
"E tu, Riukey, cosa pensi di fare?" domanda quindi il Guardiano.
"Credo che farò due passi." risponde distaccato il Sangue Puro.

***

"Non so per quanto riuscirò a trattenerli." afferma Reika, piuttosto provata dal potere del Black Steel.
"Non credo sarà così facile liberarsi di loro." dichiara Kuran, che con la forza del pensiero fa distaccare dal pavimento di pietra dei frammenti appuntiti e li usa come proiettili contro i nemici.
"Tu sai cosa sono, Kaname?" chiede Zero a denti stretti.
"Vampiri ombra." risponde il Sangue Puro.
Reika lascia cadere il suo pugnale e si accascia a terra. Zero si china accanto a lei.
"Tutto bene?" le domanda preoccupato.
"Avverto un'energia molto forte provenire da quegli esseri, ma è come se la fonte non fosse qui." spiega la ragazza.
"I vampiri ombra sono dei cadaveri tramutati in vampiri." accenna Kaname "Sono creature fittizie, la cui esistenza è molto limitata nel tempo, ma sono estremamente forti e aggressivi.".
"Com'è possibile trasformare i morti in vampiri?" domanda incredulo Kiryu.
E di nuovo Kuran:
"Occorre un gran potere, che solo i Sangue Puro possiedono, ed un'approfondita conoscenza della magia proibita. Ma nessuno ormai dovrebbe essere più in grado di praticarla, è stata sigillata secoli fa.".
"Perciò... il nostro nemico non è qui." intuisce Reika, rialzandosi in piedi sorretta da Zero "Proprio come quella notte, al Collegio...".
Di punto in bianco, i vampiri ombra lanciano il loro attacco. Zero e Reika sfruttano la Bloody Rose e il Black Steel per difendersi, mentre Kuran fa ricorso ai suoi poteri da Sangue Puro. Tuttavia, ogni colpo sferrato ha un effetto solo momentaneo sui nemici, che cadono e si rialzano come fossero indistruttibili. E non è tutto. Dall'oscurità circostante piove dal nulla una freccia, che colpisce all'addome Kaname. La ferita inizia a sanguinare copiosamente. Solo un'arma anti vampiro può avere un effetto del genere su un Sangue Puro. Reika soccorre Kuran, e questi con un gesto rabbioso estrae la freccia dal proprio corpo.
"Reika, dammi il tuo potere." afferma risoluto Zero, mentre dalla Bloody Rose si dipartono dei lunghi steli di rosa rampicante, che avvolgono la parte superiore del corpo del ragazzo. Esattamente come accadde nella notte della battaglia contro Rido.
Reika attinge all'energia del Black Steel, senza però giungere al limite estremo, e convogliandola nell'arma del compagno, gli permette con un singolo sparo di scagliare dei dardi di luce contro i feroci avversari.
Una pioggia di cenere decreta la fine della battaglia.

***

Yuki, stesa sul divano nel salottino del Direttore, si sveglia di soprassalto.
"Kaname..." sussurra con le lacrime agli occhi.
"Che succede?" le domanda Hanabusa, seduto accanto a lei.
"Kaname... è in pericolo. Devo andare da lui!"
La ragazza fa per alzarsi in piedi, ma sente le gambe cedere e finisce in ginocchio sul pavimento. Aidoh si china accanto a lei. Lo stesso fa Ichiru, appena entrato nella stanza. E alla fine Yuki sviene tra le sue braccia.

***

"Stai perdendo troppo sangue." osserva Reika, mentre controlla la ferita di Kaname che, appoggiato con la schiena alla parete, visibilmente sofferente, preme con le mani sull'addome, nel punto esatto in cui la freccia l'ha colpito.
L'acre odore di sangue si diffonde rapido nell'aria.
"Dobbiamo andarcene da qui." fa notare Zero "Questo odore potrebbe attirare qualcun altro.".
"Come ho potuto abbassare così la guardia?" si rimprovera Kuran, sorridendo amareggiato "Pensavo che la mia missione fosse quella di eliminare tutti i Sangue Puro, e invece...".
"Parli sul serio?" interviene sorpreso Kiryu.
"Già... stupido vero?" ammette l'altro "Ero arrivato a pensare che questa sarebbe stata la soluzione migliore, perché i Sangue Puro sono esseri spaventosi. Io stesso, lo sono... Ma poi Yuki mi ha fatto capire che non è così, che forse anche per quelli come me c'è una speranza, ed ho rivisto i miei piani..."
"Scusa se ti interrompo ma non mi sembra il momento delle confidenze. Serve del sangue." afferma Reika "Questa ferita non si rimarginerà facilmente. E' troppo profonda. Quella era di sicuro un'arma anti vampiro. Kaname, bevi il mio sangue...".
"No." si intromette Zero.
"Ma... Zero..."
"Non gli lascerò bere il tuo sangue. E poi sei troppo debole adesso."
"E allora, cosa pensi di... Non vorrai..."
"Ricambierò semplicemente un favore, ma non lo faccio per te, sappilo Kuran."
Kaname annuisce e non si risparmia una sottile provocazione:
"Devo ammettere che non mi entusiasma l'idea di bere il tuo sangue, Kiryu.".
"Lo faccio per Yuki. Solo per lei." risponde secco Zero "Solo per questo non ti lascerò morire qui come un cane randagio.".
"Chi ti dice che morirò per una ferita del genere?"
Reika interviene decisa:
"Adesso smettetela voi due! Possibile che riusciate a beccarvi anche in un momento del genere?!".
Zero allarga il colletto della camicia e si avvicina a Kuran. Gli occhi del Sangue Puro si tingono di un rosso acceso, rilucendo nell'oscurità. In un attimo, i suoi affilati canini affondano nel collo di Kiryu, e Reika sussulta.

L'odore del sangue di Zero si mescola a quello di Kaname, provocandomi uno strano stordimento. Credo si stia svegliando anche la mia sete, ma sono ancora in grado di trattenerla. La mia parte umana mi è di aiuto in momenti come questo, nonostante ormai a predominare sia il mio lato vampiresco... Avverto una presenza nelle vicinanze. Un vampiro?... Forse non sono abbastanza lucida, magari è solo frutto della mia immaginazione. Eppure... ho la netta sensazione che qualcuno ci stia osservando...

E non sbaglia l'intuito di Reika, perché effettivamente qualcuno sta spiando di nascosto la scena, occhi di vampiro capaci di vedere nell'oscurità. Caratteristica questa che appartiene un po' a tutti coloro che fanno parte del popolo della notte, ma che alcuni hanno particolarmente sviluppata. Come ad esempio, il capodormitorio della Night Class, Riukey Touma. Touma guarda, riflette e poi, come è arrivato, così se ne va, dileguandosi tra le ombre circostanti.

***

"Yuki... Yuki, svegliati. Sono qui."
La rassicurante e calda voce di Kaname sfiora dolcemente Yuki, che piano riapre gli occhi.
"Piccola, tutto bene?" le domanda lui premuroso, e lei, scoppiando a piangere, lo abbraccia forte.
Ma come mai c'è un così forte odore di sangue? Yuki abbassa lo sguardo e vede la camicia di Kuran lacerata ed imbrattata di sangue.
"Cosa sta succedendo?" chiede la ragazza, scattando agilmente in piedi.
"A quanto pare si è ripresa." commenta sottovoce Zero.
"Così sembra." lo asseconda Ichiru.
"Allora, si può sapere dove siete stati?" insiste Yuki.
Ed è poi Reika a prendere la parola:
"Direi che è inutile avere dei segreti adesso, ma è meglio che la cosa non esca da qui. Anche tu, Hanabusa, non parlarne con nessuno, almeno per il momento.".
Aidoh annuisce. E finalmente Kaname si decide a raccontare la verità, rivelando di essersi messo da tempo alla ricerca del responsabile del misterioso attacco dei Livelli E al Collegio, a suo parere ricollegabile agli ultimi attentati subiti da alcuni Sangue Puro. Tra i nobili vampiri che di recente sono stati aggrediti c'è anche il padre di Riukey Touma. Nessuno tuttavia ricorda nulla dell'aggressione, e la cosa risulta molto sospetta: è quasi impossibile soggiogare così la mente di un Sangue Puro. Per fortuna al momento la vittima è ancora solo e soltanto una, come aveva già a suo tempo riferito Akihiro Kyan, ma quanto passerà prima che ce ne siano altre? Le segrete indagini di Kaname l'hanno portato al casolare abbandonato, come possibile base del clandestino complotto, ma in verità si trattava di una trappola costruita ad arte. Solamente un Sangue Puro può aver ordito un simile piano... ed il responsabile ancora non ha un volto, né un nome. Sembra assurdo, ma è come se non esistesse...

 

 

 

 

 

 

 

NOTE DELL'AUTRICE

Tanto per cominciare, volevo precisare che i vampiri ombra e la magia proibita sono una mia invenzione, a meno che qualcosa del genere già non esista e io non ne sappia nulla... ;)
In questo capitolo è successo un po' di tutto, ma ancora molti misteri restano da svelare.
Vi saluto con una fan art dedicata a due affascinanti Sangue Puro
Marta

KANAME E RIUKEY
http://mc2a.altervista.org/alterpages/kurantouma_0001.jpg

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Capitolo 12
*** CAPITOLO XII ***


CAPITOLO XII

E' da quando mi sono messa a letto, al termine del giro di ronda, che fisso il soffitto senza riuscire a prendere sonno. Da giorni fatico ad addormentarmi, e se chiudo gli occhi finisco per fare degli incubi spaventosi. Immagini confuse, un'accozzaglia di ombre indistinte che si muovono vorticosamente, e poi... sangue... tantissimo sangue... Non capisco cosa significhi, so soltanto che mi mette addosso un'ansia terribile. Mi era già successo, tempo fa, e la causa allora era Rido Kuran. Ma adesso? Si tratta soltanto di incubi o c'è dietro dell'altro? Non so che pensare...
La sveglia di Yori suona puntuale. Mi volto pigramente verso la mia amica, che strofinandosi gli occhi si mette seduta sul letto.
"Buongiorno!" mi dice "Sei già sveglia?".
"Da un po'..." rispondo io sbadigliando.
"Mi sa che non hai dormito per niente, vero?"
"E' un periodo così... passerà..."
"Forse dovresti riposare oggi invece di andare a lezione."
"Tranquilla. Ce la posso fare."
Mi metto seduta anch'io e Yori si accomoda davanti a me.
"Sei preoccupata?" mi chiede "Vuoi parlarne?".
Sospiro.
"Si tratta dello stesso motivo per cui qualche giorno fa sei rientrata in camera più tardi del solito?"
Già, la notte in cui io e Zero abbiamo seguito Kaname.
"Te n'eri accorta?" rispondo "Mi spiace, non volevo svegliarti.".
"Non è questo il punto. Vorrei capire cosa sta succedendo. Già una volta tu e Yuki mi avete nascosto la verità per proteggermi. Ma adesso le cose sono cambiate. C'ero anch'io quando quei vampiri hanno attaccato il Collegio."
"Hai ragione. Ma non saprei nemmeno io cosa raccontarti. Ancora non abbiamo molte novità."
"Allora non è solo per questo che non riesci a dormire."
"A dirla tutta... ho iniziato a fare degli strani incubi."
"Che genere di incubi?"
"Mah... non saprei."
"Non li ricordi?"
"Più che altro non te li saprei raccontare. Comunque non è niente di importante... Invece, sai che Aidoh mi ha chiesto di te?"
"Davvero?"
Yori mi sembra piacevolmente sorpresa da quello che le ho appena detto.
"Proprio così." continuo io "Credo gli farebbe piacere incontrarti.".
"Reika, non cominciare a viaggiare con la fantasia." risponde Yori, alzandosi in piedi ed allontanandosi dal mio letto.
"Credevo che lui ti piacesse."
"Sì, Aidoh mi piace, ma non nel senso che intendi tu. E poi..."
"… e poi?"
"Lui è un vampiro, io no."
E' vero, Hanabusa è un vampiro, come lo siamo io, Zero, Yuki, Ichiru...Yori invece è una ragazza umana. E' come se l'avessi realizzato in questo momento. Yori, mia mamma, Ryobe, il Direttore Cross, il maestro Yagari, loro sono tutti esseri umani, e la loro vita avrà un corso diverso rispetto alla mia. Non mi sono mai soffermata a rifletterci, forse non ho voluto farlo, e adesso quest'idea mi rattrista profondamente...
"Ehi, Reika, ti senti male?" mi chiede Yori, fissandomi preoccupata.
"No, no... ero solo sovra pensiero." le rispondo in breve.
"Non pensare troppo e riposati. Io adesso vado a farmi una doccia. Tu prova a dormire."
Annuisco e mi distendo, tirando le coperte fin sotto al mento. Yori ha ragione, dovrei smetterla di rimuginare e provare invece a rilassarmi. Se non dormo almeno qualche ora, le lezioni di oggi chi le regge??!!

***

Reika riesce a riposare un po' e si presenta puntuale alla prima lezione della mattina. In aula ci sono anche Zero e Ichiru e la ragazza si siede accanto a loro.
"Tutto bene?" le domanda Zero.
"Sì. Perché?" risponde lei, sfogliando con simulata indifferenza il quaderno di appunti.
"Yori mi ha detto che ultimamente dormi poco."
"Ah... per questo..."
"Mi ero accorto che qualcosa non andava, e visto che tu non me ne parlavi ho chiesto a lei."
"Non è niente. Per un po' di insonnia non è mai morto nessuno!"
Il professore entra in aula e cala il silenzio tra gli studenti. Zero si scambia un'eloquente occhiata con il fratello. Non è tranquillo, anche se fa finta di niente. E' preoccupato per Reika. Già una volta ha rischiato di perderla, non permetterà che accada di nuovo...

A metà pomeriggio, qualcuno si presenta alla porta del Dormitorio Luna. Ad aprire è Kain.
"Reika? Come mai sei qui?"
"Io... cercavo Yuki. Volevo fare due chiacchiere con lei."
"Entra pure. Vado a chiamarla. Credo sia con Ruka adesso."
"Grazie. Aspetterò qui."
Akatsuki si incammina per le scale mentre Reika aspetta in piedi nell'ampio ingresso. Qualche allievo della Night Class le passa davanti e la squadra sospettoso. Poi, ecco arrivare Sarah Shirabuki, accompagnata da Ichijo.
"La nostra bella Guardiana è venuta a farci visita." commenta la Sangue Puro, con falsa cordialità.
"E' mio compito controllare che non ci siano problemi nel Collegio." è la secca risposta di Reika.
"Credevo fossi qui per me."
"Per te? Perché?"
"Allora non ti ha raccontato niente Zero..."
"Raccontato cosa?"
"Sarah, lascia stare." prova ad intromettersi Takuma, ma la nobile Shirabuki lo zittisce con un'occhiata.
"Cosa doveva raccontarmi Zero?" insiste Reika, iniziando ad alterarsi.
"Qualche sera fa, ci siamo per caso incontrati nel parco..." accenna l'altra "Sai, io volevo solo essergli d'aiuto, ma credo che il tuo ragazzo abbia frainteso il mio comportamento. Vorrei avere almeno la possibilità di chiarirmi con lui.".
Reika non ascolta oltre e lascia immediatamente il Dormitorio. Ichijo china la testa dispiaciuto e subito Sarah lo riprende:
"Non vorrai preoccuparti per lei? Io sono l'unica a cui devi pensare...".
E dopo aver così parlato, la Sangue Puro cattura in un sensuale bacio la bocca del giovane vampiro, a ribadire l'assoluta ed incondizionata fedeltà che lui le deve.
Dal piano superiore intanto giunge trafelata Yuki, scortata da Kain.
"Reika, non è qui?" domanda la ragazza, guardandosi intorno.
"Era qui un attimo fa." risponde Sarah "Ma poi è corsa via. Probabilmente aveva qualcosa di importante da fare...".
Akatsuki osserva Ichijo e dalla sua espressione contrariata intuisce che deve essere accaduto qualcosa tra la nobile Shirabuki e Reika. Sì, ma cosa? Per quale motiva Reika se ne è andata così, dopo esser venuta apposta per parlare con Yuki? E' tutto veramente strano... Troppo strano...

***

Sono talmente arrabbiata in questo momento che non riesco a pensare a niente. Che cosa è successo tra Sarah e Zero? E perché lui non me ne ha parlato?! Adesso mi dovrà dare delle spiegazioni, e mi auguro siano abbastanza convincenti. Appena lo trovo giuro che... che... Non lo so, ci penserò al momento... Ok, un attimo. Non posso vagare per il Collegio come una pazza. Mi devo fermare e riflettere. Zero dovrebbe essere nella sua stanza. Non posso raggiungerlo adesso, mi vedrebbero tutti, e la cosa sarebbe piuttosto imbarazzante... Devo aspettare stasera, gli parlerò durante il giro di ronda. Ora respiro a fondo e mi calmo. Sicuramente mi sto agitando per niente. Si vedeva lontano un miglio che quella Shirabuki voleva provocarmi. Però... però non può essersi inventata tutto...
"Miura, cosa stai facendo?"
Una voce conosciuta mi giunge alle spalle. Sussulto e mi volto di scatto. Kaito si sta avvicinando.
"Allora, tutto bene?" ripete, fermandosi ad un passo da me.
"Sì, sì..."
"Come mai da sola? Dov'è Zero?"
Non ci si metterà pure lui adesso!! Tagliamo corto, è meglio.
"Non so dove sia. Penso nella sua stanza." rispondo senza dilungarmi troppo.
"Io vado. Per oggi ho finito. A domani."
"A domani."
Kaito si allontana e io tiro un sospiro di sollievo. Ultimamente, quando lo vedo, ho sempre l'impressione che cerchi di sapere qualcosa da me. Deve aver notato dei movimenti strani dentro e fuori il Collegio. Il sui intuito da hunter non è da sottovalutare. Ma temo che se si mettesse in mezzo, le cose si complicherebbero ancora di più...
Cammino sotto il porticato scolastico. Incrocio alcune studentesse della Day Class che stanno chiacchierando tra loro. Penso stiano parlando di ragazzi. Lo intuisco dai sorrisetti che hanno stampati in faccia, e dalle giocose gomitate che si scambiano. Le supero mentre mi muovo diretta al Dormitorio femminile.
"Ehi, aspetta!"
Una delle ragazze mi chiama. Mi volto e la guardo. Lei mi si avvicina, insieme alle sue amiche.
"Tu conosci bene Ichiru Kiryu, vero?" mi domanda un'altra.
"Sì, è un mio caro amico." rispondo.
"Beh, vedi, la mia amica qui presente si è presa una bella cotta per lui..."
"No! Ma cosa dici?!!" si difende la diretta interessata, mentre le sue guance si infiammano. La sua compagna però non si zittisce e molto schietta mi chiede:
"Non è impegnato, vero?".
"Direi di no." ammetto.
Questo dialogo mi sembra surreale... vediamo dove va a finire.
"Io non ho il coraggio di parlargli..." confessa imbarazzata la ragazza con il volto in fiamme.
"Provaci." le suggerisco "Lui è gentile e disponibile. Puoi provare a fare amicizia intanto, poi chissà... non ti assicuro che possa nascere qualcosa di più, ma se non provi nemmeno a rivolgergli la parola, non potrà mai succedere niente.".
Mi sembra così strano parlare in questi termini di Ichiru con una ragazza... no, anzi, non è strano, è incredibilmente normale, e forse proprio tale normalità mi suona insolita e piacevolmente sorprendente. Dubito che il mio amico si legherebbe mai ad un'umana, ben sapendo quale sia ormai la sua natura, però fare nuove conoscenze potrà soltanto essergli d'aiuto. E chissà che prima o poi non possa incontrare qualcuno di speciale...
Saluto le studentesse che mi avevano fermata e mi muovo verso il Dormitorio. Mancano poche ore all'inizio delle lezioni della Night Class. Poche ore e potrò parlare faccia a faccia con Zero. Voglio, devo sapere cos'è successo tra lui e Sarah...

***

Scende la sera. I tre Guardiani sono occupati nel giro di ronda. Reika, appostata sulla terrazza fronte stante le aule, controlla dall'alto la situazione. Non appena avvista Zero, al momento da solo, decide di raggiungerlo e, saltando agilmente sugli alberi circostanti, gli piove davanti come era solita fare Yuki. Il giovane sussulta.
"Ti ho spaventato?" gli domanda la ragazza, in tono vagamente ironico.
"Devi dirmi qualcosa?" intuisce lui.
"E tu? Non devi dirmi niente?"
Zero si incupisce e rimane in silenzio. Reika insiste:
"Per esempio, non ti va di raccontarmi del tuo incontro con Sarah Shirabuki?".
"Chi te ne a parlato?"
"Non tu, evidentemente... Dimmi cos'è successo."
"Non mi fido di lei."
"In questo momento, fatico a fidarmi anche di te."
"Non è successo niente."
La reticenza di Zero irrita non poco Reika.
"O me lo dici tu o andrò direttamente da lei." afferma la ragazza, sempre più nervosa.
"Stai lontana da quella donna." ribatte secco l'altro.
"Se è così pericolosa, non dovresti starle lontano anche tu?"
"Da come mi ha parlato ho capito che su di noi sa molte più cose di quelle che dovrebbe sapere."
"Del tipo?"
"Per esempio sa che non tollero le compresse ematiche."
"Non è un gran segreto, dopotutto..."
Reika rimugina un attimo sulle ultime parole del compagno e giunge ad una conclusione:
"Allora, è successo quella notte... quando ti sei sentito male dopo il giro di ronda... Io ti stavo aspettando e tu invece eri con lei!".
"Me la sono trovata davanti. Di certo non l'ho cercata io."
"Ti ha offerto il suo sangue? E' stato quello a farti perdere il controllo?! Tu... hai bevuto il suo sangue??!!"
"Non lo farei mai!"
"E allora perché eri in quelle condizioni quando ti ho trovato?"
"E' stato... l'odore del suo sangue..."
"Perché non me ne hai parlato? Perché non mi hai detto niente?!?"
Reika è fuori di sé ed i suoi occhi si tingono di porpora. Invano Zero prova ad avvicinarsi per calmarla. Lei lo respinge in malo modo intimandogli di starle alla larga.
"Tu sei... attratto da lei?" domanda infine la ragazza, con un filo di voce, chinando mestamente la testa.
"Non puoi pensarlo davvero." risponde contrariato Zero.
"L'odore del suo sangue però ha avuto quell'effetto su di te..."
"Reika, adesso smettila."
Il giovane allunga un braccio verso la compagna ma lei bruscamente lo allontana, dopodiché fugge via, quasi scontrandosi con Ichiru, che insospettito dalle urla che gli sono giunte alle orecchie, ha ben pensato di andare a vedere cosa stesse succedendo.
"Vi ho sentiti alzare la voce." confessa Ichiru giunto davanti al fratello "Parlavate di Sarah Shirabuki?".
"Sì... ho dovuto raccontare a Reika quello che è successo." ammette desolato l'altro.
"… e non l'ha presa bene, da quanto ho capito."
"E' strano. Non è da lei reagire in quel modo."
"Non credi che possa essere preoccupata, vista la situazione?"
"Comunque, una reazione del genere... non me l'aspettavo..."
Zero sospira e volge gli occhi al cielo. Poi, d'un tratto, una voce squillante richiama l'attenzione dei gemelli Kiryu.
"Ehi, ragazzi!!"
Yuki si sta avvicinando di corsa e, giunta davanti ai due Guardiani, domanda subito notizie della cugina.
"Dov'è Reika?" chiede la giovane Sangue Puro,
"Come mai la stai cercando?" si informa Ichiru.
"Veramente... Oggi è venuta lei a cercarmi al Dormitorio Luna," accenna l'interrogata "ma è andata via prima che riuscissi a vederla. Non vorrei che avesse discusso con Sarah.".
Ichiru e Zero si scambiano uno sguardo d'intesa e la cosa risulta sospetta a Yuki, che immediatamente domanda spiegazioni:
"Che avete voi due? Si può sapere che fine ha fatto Reika? Zero, non mi dirai che avete litigato?".
Ed il giovane, se pur restio, racconta in breve quanto accaduto. Yuki rimugina un attimo, dopodiché si offre di risolvere la situazione:
"Ascolta Zero, proverò a parlarle io. Fidati di me e fai come ti dico. Ora ti spiego..."...

***

Stavolta ho davvero perso il controllo... forse ho esagerato con Zero. Non gli ho nemmeno dato modo di spiegare. Sono troppo nervosa per via di quei maledetti incubi... Cammino nel parco senza una meta. Non vedo niente intorno a me. Nei miei occhi è impresso il volto di Zero, che mi fissa stranito e contrariato. Però, anche lui... perché non mi ha raccontato la verità? Perché non mi ha detto di Sarah? Mi chiedo come mai il sangue della nobile Shirabuki abbia avuto un effetto così violento su di lui. E se fosse un sangue particolare?... Mi siedo ai piedi di un albero, stringo le gambe al petto e appoggio la fronte sulle ginocchia. Ho una gran confusione in testa... Non è da me lasciarmi andare in questo modo. Sono sempre stata piuttosto brava a razionalizzare e cercare soluzioni pratiche ai problemi. Il mio istinto raramente mi ha tradita. Eppure adesso sono nel caos totale...
Sospiro. Sento qualcuno che si siede accanto a me. Una presenza amica e rassicurante. Sollevo lo sguardo ed i miei occhi incontrano quelli di Yuki.
"Come va? Ti sei calmata?" mi chiede lei.
"Più o meno..." rispondo titubante io.
"Zero mi ha raccontato quello che è successo."
"Mi sento una stupida... Gli ho fatto una scenata assurda. Non mi piace quella Sarah Shirabuki, ma Zero non ha nessuna colpa..."
"Anche se forse hai un po' esagerato, una strigliata ogni tanto non gli fa certo male!"
Sorrido davanti alla buffa espressione di mia cugina e lei, divertita, mi fa una linguaccia. Poi torna seria e mi racconta l'ultima novità:
"Sai che Riukey mi ha proposto di diventare vice-capodormitorio?".
"Veramente?? E tu che hai risposto?"
"Ho accettato."
"Non avevo dubbi... Così adesso il nostro Riukey ha trovato qualcuno su cui scaricare tutto il lavoro e le responsabilità."
"Mah, chissà... Può essere. Però non mi dispiace questo compito. Mi sembra quasi di essere tornata indietro nel tempo, a quando ero ancora la Disciplinare del Collegio."
"… e di disciplina questa Night Class ne ha un gran bisogno!"
"Sì, beh... direi che hai ragione."
Ma le sorprese non sono finite.
"Parlando sempre di Touma..." prosegue Yuki "Tu lo sapevi che lui e Sarah sono cugini?".
"No. Sinceramente non sapevo che ci fosse una parentela tra loro." ammetto stupita.
"Ho come l'impressione che Riukey non ne vada troppo fiero."
"Non va d'accordo con la sua cara cugina?"
"A dirla tutta, non lo so... Capire quel tipo credo sia impossibile."
"Cosa che vale per tutti i Sangue Puro!"
"Anche per me?"
"Tu sei un'eccezione!!"
Io e Yuki ci guardiamo e scoppiamo a ridere. E' così bello averla di nuovo qui!
"E adesso... parliamo di Zero." suggerisce mia cugina, in tono malizioso.
"Cosa vuoi che ti dica?" sospiro io.
"Sei arrabbiata con lui?"
"Un po'... e anche con me stessa. Ultimamente sono nervosa e alla fine ne ha fatto le spese lui."
"Come mai sei nervosa? Qualcosa non va?"
"Bella domanda, visto tutto quello che sta succedendo!"
"Sono sicura che c'è dell'altro che ti preoccupa."
Yuki ha capito che è dentro di me il problema. Forse perché ci è passata anche lei, quando la sua memoria si stava a fatica risvegliando provocandole spaventose allucinazioni...
"Ho iniziato ad avere degli incubi..." confesso tutto d'un fiato.
"Incubi? Che incubi?"
"Non te li saprei descrivere. Sono ancora molto confusi. Ma mi mettono addosso una tale ansia..."
"Che siano dei ricordi di qualcosa che ti è successo?"
"No. Non credo."
"Allora, delle premonizioni."
"Forse prima o poi lo scoprirò."
"Era di questo che mi volevi parlare oggi."
"Già..."
"E non ne hai parlato con nessun altro?"
"Ho accennato qualcosa a Yori."
"E Zero?"
"A lui non ho detto niente..."
Yuki mi guarda seria seria e mi rivolge un benevolo rimprovero:
"Se tu non gli racconti le cose, poi non ti arrabbiare se lui fa lo stesso con te. E' inutile che cerchiate di proteggervi a vicenda evitando di dirvi quello che vi succede.".
"Anche Kaname fa così con te..."
"L'ha fatto in passato e continua a ripetere lo stesso errore."
Yuki ha ragione. Lei è la persona più sincera e diretta che io conosca. Lo è molto più di me, devo ammetterlo.
"Non vuoi far pace con Zero?" mi domanda mia cugina, strizzandomi un occhio.
"Cos'hai in mente?" le chiedo.
"Dovresti andare a fare un giro al vecchio deposito attrezzi... Mi avevi raccontato qualcosa di quel posto, ricordi?"
Certo che mi ricordo... Lì io e Zero ci nascondemmo quando i miei genitori volevano portarmi via dal Collegio, e prima di separarci passammo dei bellissimi momenti insieme e lui mi promise che, qualunque cosa fosse successa, sarebbe venuto a prendermi per portarmi via con sé... Lì capii di amarlo veramente, anche se non glielo confessai a parole in quel momento... Come potrei scordarlo?
Scatto in piedi e, dopo aver ringraziato Yuki, corro nel posto che lei mi ha indicato. Corro tra gli alberi e tra le ombre notturne. Nella mia mente, e nel mio cuore, c'è soltanto lui... Zero... Zero, sto venendo da te. Mi dispiace così tanto per come ti ho trattato prima. Ho una gran voglia di abbracciarti, di stare con te. Sai, Zero, esiste una bellissima leggenda secondo la quale ogni persona porta, fin dalla nascita, un invisibile filo rosso annodato al mignolo della mano sinistra che lo lega alla propria anima gemella, un filo indistruttibile che terrà unite quelle due persone per sempre. Anche io e te abbiamo il nostro filo rosso, e questo filo per noi ha il colore del sangue, del mio e del tuo, che scorrono insieme nei nostri corpi. Quel sangue con cui tu mi hai salvata più di una volta, come io ho fatto con te. Il filo rosso del nostro destino è nato con noi e con noi morirà, senza mai spezzarsi, mai e poi mai. Perché il filo di porpora che ci unisce è la vita stessa, la mia, e la tua, divenute una...
Eccolo. Il vecchio ricovero attrezzi. Apro piano la porta ed entro. Sul pavimento, delle candele accese. E tu, in piedi davanti a me, mani in tasca ed occhi chiusi. Sai che sono qui, ma non ti muovi, e allora lo faccio io. Non appena sono ad un passo da te, il tuo sguardo si posa su di me, con una dolcezza tale che sento il cuore sciogliersi. Ti sorrido e tu fai lo stesso. Poi prendi le mie mani, continuando a fissarmi, senza dire nulla.
"Mi dispiace." sussurro, abbassando leggermente la testa, ma tu, posando due dita sotto il mio mento, mi costringi a risollevarla subito.
"Invece di scusarti, mi dici cos'hai?" mi domandi con voce calda, ed io ti abbraccio forte, appoggiando il viso sul tuo petto.
"Ultimamente mi capita di fare degli strani incubi." ti confesso, mentre le tue braccia mi avvolgono in una rassicurante stretta "Non so cosa siano, ma non mi piacciono per niente. Mi era già successo... e allora erano legati a Rido Kuran...".
"Capisco. E perché non me ne hai parlato?"
"Perché magari non sono niente di importante e non mi va di sollevare un polverone inutilmente. Ne abbiamo già abbastanza di problemi."
Faccio un passo indietro, sciogliendomi dal tuo abbraccio.
"Però, anche tu non mi hai detto di Sarah..." ti faccio notare. Questa cosa proprio non mi va giù!
Alzi le mani, in segno di resa, e accenni un sorriso.
"Hai ragione." ammetti sinceramente.
Sbuffo e mi volto, incrociando le braccia al petto. Tu ti avvicini e mi stringi a te. Sento il tuo corpo contro il mio. La mia schiena contro il tuo torace. Il ritmo del mio respiro asseconda il tuo. Abbassi la testa e le tue labbra sfiorano il mio orecchio. Io mi giro lentamente, finchè la mia bocca non si posa sulla tua. Il mio sangue scorre sempre più velocemente. Ti bacio, sfilandoti la giacca. Poi con la lingua scivolo sul tuo collo, assaporo la tua pelle ed infine ti mordo. Le tue dita affondano tra i miei capelli. Percepisco ogni tua emozione attraverso il tuo sangue. Il tuo amore per me. La passione... il desiderio... Anche la mia giacca finisce a terra. Le tue mani si avventurano sotto la mia camicetta. Rabbrividisco di piacere e mi allontano dal tuo collo. Ti siedi per terra ed io sopra di te... Proprio come quella notte, quando i miei genitori erano venuti per portarmi via... Reclino indietro la testa gemendo piano mentre le tue dita scivolano sotto il reggiseno. Tu mi afferri per i capelli ed avvicini il mio viso al tuo, baciando le mie labbra cosparse del tuo sangue. Ti sbottono il gilet e la camicia, posando le mani sul tuo torace. I muscoli si contraggono al mio tocco, e quanto più scendo, tanto più ti sento fremere... Giochiamo così per un po', finchè il desiderio non diviene troppo forte da controllare e la voglia di sentirci l'uno parte dell'altra non ci porta ad unirci completamente. Il mio nome esce dalle tue labbra in un caldo alito, ed io ansimando pronuncio il tuo... Poi cala il silenzio intorno a noi, un silenzio rotto soltanto dai nostri affannosi respiri. Ad avvolgerci, le ombre furtive di questa complice notte e l'inebriante odore del sangue e della passione.

***

Le lezioni della Night Class sono terminate da un po'. I vampiri hanno fatto ritorno alla loro zona riservata. Sarah, nella sua stanza, osserva dalla finestra il cielo notturno. Ad un certo punto, la porta alle sue spalle si apre, e poi si richiude piano.
"Sai, cugina, davvero non riesco a capire quali siano le tue intenzioni." afferma Riukey, avanzando verso la giovane Shirabuki.
"Allora ti ricordi che sono tua cugina." ribatte lei, voltandosi "Mi pareva che non volessi farlo sapere in giro. Hai paura che se la tua bella mezzo sangue lo dovesse scoprire, non vorrebbe più saperne di te?".
"Non che adesso io abbia molte possibilità con lei..." risponde ironico l'altro.
"E se io te la offrissi su un piatto d'argento?"
"Di che parli?"
"Potresti averla, la tua amata Guardiana, se solo ti alleassi con me."
Un beffardo sorriso compare sul volto di Touma, che tuttavia non sembra disdegnare la proposta.
"E tu, cosa ci guadagneresti?" prosegue Riukey "Cosa vuoi, Sarah?".
"Io? Io voglio vedere Zero Kiryu strisciare ai miei piedi. Solo questo."
"Devo ammettere che è una prospettiva interessante. E pensare che ero convinto che il tuo obiettivo fosse Kaname Kuran..."
"Allora, ti interessa la mia offerta?"
"Ci rifletterò..."
"Pensa in fretta, Riukey. Non lasciarti sfuggire questa possibilità."
"Grazie del consiglio, Sarah. Ma ricorda una cosa: non sono uno che si possa manipolare a proprio piacimento, perciò, anche se dovessimo stringere questa alleanza, non smettere mai di guardarti le spalle."
"Lo stesso vale per te, cugino."
Touma accenna un inchino, più provocatorio che galante nel suo atteggiamento. Dopodiché, sorridendo soddisfatto, esce dalla stanza.

 

 

 

 

 

 

 

NOTE DELL'AUTRICE

Approfitto di questo spazio a fine capitolo per ringraziare tutti quelli che continuano a seguire la mia fic.
Non ho altro da dire per ora
Vi lascio con due fan art!
Marta

REIKA E ZERO
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Capitolo 13
*** CAPITOLO XIII ***


CAPITOLO XIII

"Nobile Kaname, ben tornato."
Così Riukey, comodamente seduto sul divano nell'ingresso del Dormitorio Luna, accoglie Kuran, appena rientrato dopo una settimana di assenza dal Collegio.
Le lezioni della Night Class si sono concluse da un po', ma stranamente non si vede in giro nessuno.
"Capodormitorio Touma, mi stavi aspettando?" si informa Kaname, in tono velatamente ironico.
"Sai, la tua Yuki se l'è cavata bene in questi giorni come vice-capodormitorio. Devo ammettere che ha carattere e grinta da vendere."
"Lo so... Ma, dimmi, dove sono tutti?"
"Nel vecchio Dormitorio della Night Class. Sarah ha organizzato una festa."
"Cosa si festeggia?"
"Niente di particolare. A lei piace semplicemente divertirsi."
"E come mai tu sei qui?"
"Ora vado... e tu, che intendi fare? Ti unisci a noi o vai a riposarti?"
"Porta le mie scuse alla nobile Shirabuki, ma davvero non me la sento di prendere parte ad una festa adesso."
Riukey annuisce e se ne va. Kaname rimane un attimo nell'ingresso, dopodiché sale le scale e raggiunge la sua stanza. Non appena vi entra, nell'oscurità i suoi occhi scorgono Yuki, distesa sul letto, ancora vestita e a malapena coperta con un lenzuolo. Sembra dormire. Kuran le si avvicina e le si siede accanto. Per un po' la osserva in silenzio, poi delicatamente con una mano le sfiora i capelli e, chinandosi su di lei, le posa un dolce bacio sulle labbra socchiuse. La ragazza apre piano gli occhi e, non appena vede al proprio fianco Kaname, subito gli getta le braccia al collo, stringendosi forte a lui.
"Sei tornato..." gli sussurra con voce tremante.
"Sì, sono qui, piccola." le risponde lui.
"Mi sei mancato così tanto."
"Anche tu... Mi sembri stanca. Non ti sarai affaticata troppo in questi giorni."
"No, tranquillo. Sto bene. Soprattutto adesso che sei qui."
Kuran accarezza il viso della sua Yuki e poi di nuovo la bacia, provando nel cuore quel rassicurante ed intenso calore che soltanto lei riesce a donargli.
"Sono tutti alla festa." bisbiglia la giovane sulle labbra del compagno.
"Anche Aidoh e gli altri?" chiede Kaname.
"Sì. Sono andati per tenere sotto controllo la situazione."
"E tu, invece, sei venuta qui... ad aspettarmi."
Yuki annuisce e Kuran sorride commosso.
"Abbracciami, Kaname. Stringimi forte."
"Mia piccola Yuki."
Kuran avvolge con le braccia la sua amata e lei adagia mollemente la testa sulla sua spalla, come un cucciolo in cerca di protezione ed affetto. I due rimangono così per un po', godendo di questo contatto che nei giorni di lontananza è tanto mancato loro. Da tempo non si concedono un momento di intimità, e adesso che il Dormitorio è deserto, l'idea di approfittare della favorevole situazione solletica entrambi. Yuki sfiora con un dito la bocca del compagno, dopodiché prende il suo viso tra le mani e lo bacia con passione. Lui ricambia il bacio, mentre si sfila il cappotto lasciandolo cadere a terra, e, dopo il cappotto, la camicia, prima di iniziare a sbottonare la giacca della divisa della ragazza. Uno alla volta gli indumenti dei due finiscono sul pavimento e pelle contro pelle i loro corpi si cercano spinti dall'incontrollabile desiderio di unirsi. Yuki si distende sopra le lenzuola. Kaname la rimira con devozione e con le mani risale lungo la curva dei suoi fianchi, seguendo le sue delicate forme di giovane donna. Yuki sospira e trema nel sentire le dita che sapientemente la accarezzano, donandole un inebriante piacere. E quando Kaname la fa sua, divenendo tutt'uno con lei, un brivido le attraversa la schiena ed un sommesso gemito le sfugge dalle labbra, sciogliendosi nel calore dei loro respiri uniti in un unico intenso alito di vita.

***

Alla festa organizzata da Sarah Shirabuki sono presenti, loro malgrado, anche i tre Guardiani, per accertarsi che le cose procedano per il meglio. A dirla tutta, la nobile Shirabuki aveva espressamente richiesto al capodormitorio Touma ed al Direttore Cross la presenza di un solo Disciplinare, e per la precisione Zero Kiryu, ma in ciò non è stata accontentata, anche perché nessuno avrebbe potuto impedire a Reika di presentarsi al fianco del compagno, mentre Ichiru, da parte sua, non se l'è sentita di abbandonare il fratello e l'amica in un frangente tanto delicato.
La serata, anzi, la nottata, procede tranquilla. Il salone in cui è stato allestito l'evento è brulicante di vampiri. Della Night Class mancano soltanto Yuki e Riukey, ed ovviamente Kaname, che tutti pensano essere ancora lontano dal Collegio. Ad un certo punto, Touma fa la sua comparsa e come prima cosa si avvicina a Sarah e le parla in un orecchio, dettaglio questo che non sfugge né ai Guardiani né ad Hanabusa e compagni.
"Quei due non mi convincono." accenna Aidoh, fissando con sguardo severo i due cugini Sangue Puro, la cui improvvisa complicità appare piuttosto strana.
"Ultimamente sembrano essere molto in confidenza." lo asseconda Kain.
"Staranno tramando qualcosa." interviene Ruka.
Rima e Senri osservano il loro amico Ichijo, come sempre al fianco della nobile Shirabuki. Che ne sia veramente innamorato? Oppure lei è riuscita in qualche modo a soggiogarlo?
Anche ai tre Disciplinari risulta sospetto l'atteggiamento di Riukey nei confronti di Sarah.
"Mi chiedo cos'abbia per la testa Touma." si interroga sottovoce Reika.
"A parte te?" rimarca seccato Zero.
"Guarda guarda... Riukey sta venendo qui." fa notare Ichiru.
Il capodormitorio della Night Class raggiunge i Guardiani, atteggiandosi a cordiale padrone di casa:
"Spero che vi siate serviti al buffet che abbiamo allestito. Perché non provate a godervi la serata?".
"Non sono qui per divertirmi." afferma Zero in tono minaccioso.
"Ma che bravo soldatino..." ironizza mordace Touma, e a questo punto Ichiru interviene per deviare altrove il discorso:
"Mi sembra che tu e la nobile Shirabuki andiate piuttosto d'accordo.".
Al che Riukey serafico risponde:
"Diciamo che abbiamo degli interessi comuni.".
"E poi lei è tua cugina, giusto?" osserva Reika.
"Vedo che sei ben informata." prosegue Touma "Stai raccogliendo informazioni su di me?".
"Falla finita." intima Zero, squadrando malamente il capodormitorio della Night Class, e questi imperterrito prosegue:
"Poco fa ho visto Kaname Kuran.".
"Kaname, è tornato..." ripete tra sé Reika.
"Avrà sbrigato i suoi affari in giro e adesso è rientrato alla base, dalla sua Yuki." commenta Riukey, con un ambiguo sorrisetto.
"Ora purtroppo vi devo lasciare." aggiunge poi, guardando prima i Kiryu e poi Reika.
Dopodiché, si allontana.
"Non credo che la nostra presenza qui sia necessaria." afferma Zero, oltremodo insofferente.
"Penso che se la possano cavare benissimo da soli." rimarca Ichiru.
"Sì dai, possiamo andare." conclude Reika "Ma prima devo fare una cosa. Aspettatemi un attimo.".

Prima di tornare al Dormitorio Sole voglio parlare con Hanabusa e gli altri. Chissà se loro erano al corrente del rientro di Kaname. Li raggiungo di corsa e li informo di quello che ha detto Riukey.
"Kaname è tornato al Collegio?" si sorprende Aidoh, e come lui anche Ruka, Kain, Rima e Shiki. Evidentemente, non sapevano nulla.
"Non vi aveva detto niente?" chiedo io.
"Quando è partito non aveva idea nemmeno lui di quanto sarebbe rimasto fuori." spiega Ruka.
"Il suo progetto di creare un Parlamento dei Vampiri non è cosa da poco." osserva Kain.
"Non vorrei essere al suo posto." ammette Senri.
Già, nemmeno io vorrei essere nella posizione di Kaname. Ma in fondo l'ha scelto lui questo ruolo, per poter raggiungere gli obiettivi che si è preposto. E se uno come Kuran si mette in testa qualcosa, trova sempre il modo per ottenerla.
"Ragazzi, io vado. Mi sembra che qui la situazione sia sotto controllo."
Dopo aver salutato Hanabusa e compagni, mi volto per tornare da Zero e Ichiru, ma prima che abbia il tempo di raggiungerli, Riukey mi si avvicina e, posandomi una mano sulla spalla, si accosta al mio orecchio e mi sussurra:
"Fai molta attenzione a Sarah. E guardati sempre le spalle.".
Una minaccia? No... non mi pare. Forse, un avvertimento. Riukey si allontana ed io resto immobile, pietrificata dalle inaspettate parole che mi ha rivolto.
Zero e Ichiru, che hanno assistito in distanza alla scena, si precipitano da me, e preoccupato Zero mi chiede se Touma mi abbia fatto qualcosa.
"No... lui..." balbetto io.
Non capisco. Non lo capisco... Con lo sguardo cerco Riukey tra i numerosi vampiri che mi circondano, ma non lo vedo. Sembra sparito nel nulla.
Zero mi prende per mano e mi porta via con sé. Ichiru ci segue. Ci allontaniamo dal vecchio Dormitorio della Night Class. D'un tratto, avverto un pungente dolore all'altezza del cuore, come se qualcosa l'avesse trafitto. Per un attimo mi manca il respiro e sono costretta a fermarmi. Mi porto una mano sul petto e chino la testa.
"Reika, cos'hai?" mi domanda Zero, posandomi le mani sulle spalle.
Il dolore passa in fretta ed io mi riprendo.
"Niente. Tutto a posto." rispondo, sollevando lo sguardo su Zero e Ichiru, che mi fissano con una certa apprensione.
"Sei sicura che vada tutto bene?" insiste Ichiru.
Io annuisco, sorridendo.
"Cosa voleva Touma da te?" chiede Zero, scuro in volto.
"Lui... mi ha detto una cosa..." accenno io.
"Cosa?"
"Di fare attenzione a Sarah Shirabuki... e di guardarmi le spalle."
Le pupille di Zero si tingono di porpora e si puntano nella direzione in cui si trova il vecchio Dormitorio della Night Class. Non avrà intenzione di tornare là? Anche Ichiru deve aver avuto il mio medesimo sentore e le sue pacate parole mi precedono:
"Fratello, lascia perdere. Non credo che quella di Touma fosse una provocazione né una minaccia.".
"E cos'era allora?!" replica brusco Zero.
"Forse voleva avvertirmi di non sottovalutare Sarah..." azzardo io.
"Non mi fido né di lei né di lui." continua Zero, mentre i suoi occhi tornano alla normalità.
"Nemmeno io." lo asseconda Ichiru.
"Per adesso chiudiamo qui la cosa e andiamocene." suggerisco.
Non credo che continuare a parlarne ci aiuterà, almeno per il momento. Non ci resta che aspettare e stare a vedere che succederà.

Alla fine i tre Guardiani lasciano la zona riservata ai vampiri e si dirigono verso la residenza del Direttore, per mangiare qualcosa e farsi magari una bella doccia prima di andare a dormire.

***

Aidoh si è allontanato dalla festa e di nascosto è arrivato fin nei pressi del Dormitorio Sole. Davanti all'ala femminile se ne sta immobile, con le mani in tasca ed il naso per aria. D'un tratto, qualcuno si affaccia ad una finestra. Yori apre le imposte e si appoggia con i gomiti sul davanzale di pietra. Per un momento si ritrae, stringendosi nelle braccia. Fa piuttosto freddo questa notte. Poi torna a guardare fuori ed i suoi occhi istintivamente si rivolgono verso il basso. Aidoh la saluta con la mano. Lei, sorpresa dall'inatteso incontro, gli sorride, mal celando un certo imbarazzo, e alla fine lo raggiunge all'esterno del Dormitorio, dopo essersi in velocità infilata il cappotto sopra al pigiama.
"Cosa ci fai qui?" domanda la ragazza al biondo vampiro.
"Niente di particolare. Facevo due passi." spiega lui con forzata noncuranza.
"Non rischi di venir ripreso se ti trovano in questa zona del Collegio?"
"Tranquilla. Non mi troverà nessuno... Ma tu, piuttosto, come mai sei sveglia a quest'ora?"
"Ho fatto un brutto sogno e mi sono svegliata di soprassalto. Così ho visto che Reika non era ancora rientrata e mi sono affacciata alla finestra per vedere se stava arrivando. E' molto tardi..."
"Stanotte c'è una festa al vecchio Dormitorio della Night Class. Reika e i Kiryu erano lì per tenere sotto controllo la situazione. Se ne sono andati poco fa."
"Allora potrebbero arrivare da un momento all'altro. Meglio se adesso te ne vai."
"Vuoi davvero che me ne vada?"
Yori guarda stupita Aidoh. Sembra sinceramente dispiaciuto all'idea di doversi separare così presto da lei. Perché? Perché quell'espressione sul suo volto? Lui è un vampiro, lei una ragazza umana: quale legame potrebbe mai esserci tra loro? Un'amicizia, quella magari ci potrebbe stare... ma non altro. Non avrebbe senso. Sarebbe assurdo iniziare qualcosa destinato presto a finire. Il tempo per gli umani e per i vampiri scorre in modo diverso. E poi... e poi... Yori scuote la testa, sorpresa dai suoi stessi pensieri. Perché si sta ponendo tante domande? Perché il suo cuore ha iniziato a battere così forte e le sue guance sono bollenti come se il sole le avesse bruciate?
"Yori, ascolta..." accenna Hanabusa, ma lei lo interrompe:
"Scusa, ora devo lasciarti. Si è fatto tardi... troppo tardi...".
La giovane fa per andarsene ma il vampiro la ferma afferrandola per un braccio.
"E' davvero troppo tardi?" le sussurra all'orecchio, in tono caldo e avvolgente.
"Hai paura di me?" le chiede poi, allentando la presa.
"No... forse ho paura di me stessa." confessa la ragazza.
"Vorrei solo passare un po' di tempo con te. Imparare a conoscerti e ad amare il tuo mondo."
"Il mio mondo?... Vuoi che ti insegni a capire gli esseri umani?"
"No, insegnami a capire te."
"Perché?"
"Perché mi piaci."
"Non prendermi in giro!"
Yori tenta di sminuire le parole di Aidoh, ma la sua è soltanto un'autodifesa e il vampiro se ne accorge.
"Tutto quello che inizia, prima o poi deve finire, presto o tardi che sia." osserva Hanabusa "Ma è giusto rinunciare a qualcosa nel timore che finisca? Non devi darmi una risposta subito, pensaci. Però se quello che ti ho detto vale anche per te, almeno... proviamoci. Nonostante io sappia benissimo che ti dovrò lasciar andare, adesso ho voglia di stare con te. Tu mi fai sentire bene. E mi spiace non averlo capito prima...".
Yori sfiora con una mano il volto di Aidoh.
"Va bene, ci penserò." gli dice con disarmante dolcezza.
Dopodiché gli si avvicina e gli dà un affettuoso bacio sulla guancia, salutandolo con un sorriso. Aidoh fissa con gli occhi sgranati la ragazza che si allontana di corsa e si tocca la guancia dove lei ha delicatamente posato le labbra. Non aveva mai avvertito una sensazione del genere, un simile calore diramarsi al centro del petto. Forse è vero che vampiri ed umani non sono poi così diversi...

***

Ruka, accanto al tavolo del buffet, sorseggia svogliatamente un cocktail color rosso sangue, ottenuto miscelando delle compresse ematiche con del succo d'arancia e qualche altro ingrediente non ben definito. Nemmeno sente il sapore di quello che sta bevendo. Ad altro è rivolta la sua mente. Non riesce a non essere in pena per Kaname. Nonostante ormai lo veda con occhi ben diversi rispetto ad un paio di anni fa, davvero non può evitare di preoccuparsi per lui e per l'oneroso fardello che si è caricato sulle spalle. A che prezzo potrà raggiungere il suo obiettivo?
Kain si avvicina all'assorta amica e, per catturare la sua attenzione, le posa una mano sulla spalla. Lei, colta alla sprovvista, sussulta e si volta di scatto. I suoi occhi inquieti si specchiano in quelli amorevoli e rassicuranti di Akatsuki.
"Tutto bene?" domanda lui "Non mi sembra che ti stia divertendo molto.".
"Perché, tu ti diverti?" ribatte secca lei.
"Ti va di camminare?"
"Forse è meglio."
I due escono nel parco e per un po' passeggiano fianco a fianco senza dire nulla. E' Ruka a spezzare il silenzio:
"Scusami per prima, non volevo risponderti in quel modo.".
"Non c'è problema. Non me la prendo per così poco." confessa sorridendo Kain "E poi ormai ti conosco.".
"Cosa vorresti dire? Che ho un brutto carattere?" replica la ragazza, squadrando con sguardo inquisitore il compagno.
"Diciamo che non hai un carattere facile. Ma non vorrei che cambiassi per nulla al mondo."
"Kain... Perché fai così?"
"Così come?"
"Come stai facendo adesso! Quando sono giù, o c'è qualcosa che non va, tu arrivi sempre, mi ascolti, mi stai vicino, e mi guardi... in quel modo..."
Ruka china la testa e si ammutolisce.
"Se la mia presenza ti dà fastidio, tolgo subito il disturbo." afferma Akatsuki, facendosi particolarmente serio.
Ruka sospira. Kain la guarda in attesa di una sua reazione. I due sono fermi l'uno di fronte all'altra. A separarli, un silenzio pesante fatto di parole taciute e sentimenti troppo a lungo soffocati.
"Adesso basta." conclude amareggiato il giovane, per poi voltarsi ed allontanarsi.
Ruka vorrebbe fermarlo, però non ci riesce. Sa perfettamente cosa lui provi per lei, da tempo l'ha capito, e non vuole continuare a ferirlo costringendolo a starle vicino senza poter ricambiare i suoi sentimenti... Ma davvero non può ricambiarli? Per un fuggevole istante balena nella mente della ragazza un dubbio, un dubbio che si dissolve come un soffio sulle sue labbra socchiuse. Deve lasciarlo andare, deve lasciare libero Kain, anche se la sola idea di non averlo più accanto la fa soffrire terribilmente.
Ruka volge altrove lo sguardo per non vedere Akatsuki allontanarsi, e così facendo non si accorge che lui di punto in bianco decide di tornare sui propri passi. Soltanto quando lo sente prenderla per mano si rende conto di averlo di nuovo vicino e con gli occhi lucidi lo fissa senza riuscir a parlare. Ma di parole non ha bisogno ora Kain, che finalmente trova il coraggio di fare ciò che da tempo desidera con tutto se stesso. Con appassionato slancio abbraccia Ruka e la sorprende con un travolgente bacio, bacio che lei alla fine ricambia, abbandonandovisi completamente.
"Credevo che non mi volessi più..." sussurra la ragazza sulla labbra del compagno.
"Io ti vorrò sempre." le risponde lui, per poi riprendere a baciarla con tutto l'amore e tutta la passione che in questi anni ha dovuto nascondere dentro di sé.

***

A conclusione della festa notturna, tutti gli allievi della Night Class fanno ritorno al Dormitorio Luna. E' ora per i vampiri di riposare. Soltanto Rima e Shiki decidono di rimanere ancora un po' in piedi e si trattengono nel salottino in ingresso. D'un tratto, inaspettatamente, qualcuno li raggiunge. Dei passi si odono sulle scale. I due giovani si voltano e con piacere vedono Takuma avvicinarsi.
"Ichijo, come mai da solo?" si sorprende Rima.
"Da quando sei tornato, sei sempre insieme alla nobile Shirabuki." commenta Senri.
"Lei ha bisogno di me." confessa Takuma, socchiudendo gli occhi.
"Si comporta come se tu fossi una sua proprietà." osserva contrariata Rima "Non è da te accettare una cosa del genere.".
"So quello che pensate di lei." ammette Ichijo "Davanti agli altri Sarah si mostra superba e cinica, ma non è sempre così. Mi ha salvato la vita e si è presa cura di me.".
"Forse perché le servivi." obietta Shiki.
"Può essere." risponde l'altro "Non so quale sia la vera Sarah, sta di fatto che è una mia scelta rimanerle accanto. Non solo perché glielo devo, ma soprattutto perché ci tengo a lei.".
"La ami?" è la diretta domanda di Senri, mentre Rima ascolta senza intervenire.
"Sono innamorato della Sarah che mi ha trovato tra le macerie del palazzo del Senato e poi mi ha preso con sé."
"Credi davvero che quella Sarah esista? E se ti avesse ingannato?"
"Allora di sicuro lo scoprirò."
Ichijo sorride e nel suo sorriso finalmente Rima e Shiki riconoscono il loro caro amico. I tre si siedono sul divano e si mettono a chiacchierare come erano soliti fare una volta. Senri recupera da un mobile delle carte da gioco, e prende così il via una partita, alla quale ne segue un'altra, ed un'altra ancora. Sembra di essere tornati indietro nel tempo. Ed il trio di amici si diverte spensierato, finché non giunge il momento di andare a dormire.
I giovani salgono insieme al primo piano. Percorrono il corridoio. Rima raggiunge la stanza che divide con Ruka, saluta i compagni ed entra. Dopo di lei, il secondo a ritirarsi è Shiki. Takuma, rimasto solo, si avvia nuovamente verso le scale. Sostando sul primo gradino, senza voltarsi, sottovoce si rivolge a qualcuno:
"Ormai sono tutti a letto. Puoi anche smetterla di spiarci di nascosto.".
Da una zona particolarmente buia del corridoio compare una figura, una sagoma che sembra materializzarsi tra le ombre.
"Si vede che una volta eri il braccio destro di Kaname Kuran." commenta con ostentata supponenza Riukey.
Ichijo rimane in silenzio si limita a girarsi di tre quarti in direzione del suo interlocutore.
"Comunque non mi stavo nascondendo." prosegue Touma "Il fatto che solo tu ti sia accorto di me, significa che sei stato ben addestrato, ex vice-capodormitorio.".
"Sono semplicemente abituato a guardarmi intorno."
"A volte si vede lontano senza vedere chi si ha vicino."
I due si scambiano occhiate di fuoco.
"Spero che le tue attente osservazioni ti permettano di scoprire quello che stai cercando." conclude Takuma, avviandosi verso la sua stanza.
"Lo spero anch'io." lo asseconda Riukey, per poi imboccare la scala che porta al secondo piano.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

NOTE DELL'AUTRICE

In questo capitolo ho cercato di dare spazio a vari personaggi, ed anche la fan art che troverete di seguito è dedicata a qualcuno di diverso dai solitii protagonisti. Pur continuando a dare preminenza a determinati personaggi, sto cercando di parlare anche di quelli per così dire secondari, perchè ormai mi sono affezionata a tutti, nessuno escluso!
Al prossimo capitolo!

Marta

KAIN E RUKA
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Capitolo 14
*** CAPITOLO XIV ***


CAPITOLO XIV

Aprile. L'aria profuma di primavera. Gli ultimi mesi qui al Collegio sono trascorsi senza problemi. Perfino Sarah Shirabuki sembra essersi data una regolata. Non ha più infastidito né me né Zero, e Yuki mi ha raccontato che anche all'interno del Dormitorio Luna ha evitato di creare tensioni. Se ne sta per conto suo, come se ciò che le accade intorno non le interessasse, e dialoga per lo più con Ichijo e Riukey. Sono sincera, non mi convince, e non sono la sola a pensarla così, ma finché non fa nulla di male non la si può certo attaccare.
La notte scorsa, però, qualcosa ha turbato questo clima di surreale calma. Subaru si è sentito male durante le lezioni, o, per la precisione, è stato assalito da un'incontrollabile sete di sangue. Ha abbandonato l'aula gettandosi da una finestra e di corsa si è diretto verso il Dormitorio Sole. Riukey, Yuki e Kaname si sono lanciati al suo inseguimento, ma l'abbiamo trovato prima noi Guardiani, ancora ignari di quanto stava accadendo. Le pupille color rosso fuoco di Yamada non lasciavano spazio a dubbi e siamo intervenuti prima che la situazione degenerasse. Ichiru ha sparato un colpo in aria per spaventare il vampiro, Zero è riuscito a bloccarlo prendendolo alle spalle ed io, sfruttando il potere del Black Steel, l'ho stordito facendolo cadere in un sonno profondo. E' accaduto tutto in pochi, pochissimi minuti. Yuki, Kaname e Riukey, giunti sul posto mentre noi Guardiani eravamo in azione, non si sono intromessi e ci hanno lasciati fare. Dopodiché si sono avvicinati e ci hanno raccontato cos'era successo in aula, non sapendo spiegare nemmeno loro cosa potesse aver causato l'improvviso raptus di Subaru. In particolare Touma mi è sembrato preoccupato per il suo amico. Lo guardava steso a terra, privo di sensi, e nei suoi occhi ho colto una profonda apprensione, ma anche una trattenuta rabbia, come se dentro di sé stesse incolpando qualcuno di quanto accaduto... E' inutile, nessuno mi leva dalla testa che Riukey sappia più di quanto voglia dire...
Subaru adesso è stato rinchiuso in una stanza blindata nei sotterranei del Dormitorio Luna, sotto stretta sorveglianza. Ha ripreso i sensi ma ancora la sete che l'aveva assalito non si è sopita e lui stesso ha chiesto di essere tenuto in catene nel timore di compiere qualche gesto avventato. Pare che a scatenare il suo istinto vampiresco in maniera tanto violenta siano state delle compresse ematiche, che Yamada aveva ingerito poco prima della lezione, una delle quali è stata rinvenuta nella tasca della sua divisa da Touma. E' stato proprio Touma a formulare tale ipotesi, perché, a suo dire, nel prendere in mano quella compressa ha percepito qualcosa di strano. Allo stesso modo Kaname e Yuki hanno avuto la medesima percezione toccando la pastiglia in questione. Dev'essere anche questa una prerogativa dei Sangue Puro... La compressa è stata inviata all'Associazione Hunter per essere esaminata, come stabilito di comune accordo dal Direttore Cross, Riukey e Kaname. Ora siamo in attesa dei risultati... e intanto speriamo che Subaru si riprenda. Nonostante sia tornato in sé, la sua sete non accenna a placarsi, nemmeno con le compresse ematiche. Tutto ciò è molto preoccupante, anche perché sono certa che, se abbiamo scoperto quelle compresse contraffatte, significa che chi le ha introdotte nel Collegio voleva farcele trovare...
Bene. Anche per stanotte le lezioni della Night Class si sono concluse. Ichiru sta completando il giro di ronda. Io ormai ho raggiunto la residenza del Direttore. Zero apre la porta nel momento esatto in cui sto per entrare.
"Stavo venendo a cercarti." mi dice.
"Non sono in ritardo." gli rispondo "Avanti, stai tranquillo. Vedrai che non è niente.".
Io e Zero raggiungiamo la stanza in cui Kaname sta aspettando insieme al Preside ed alla persona che Kuran stesso ha contattato apposta per me. Sì perché, ultimamente, anche se ho smesso di fare strani incubi e non ho problemi a dormire, mi sento spesso molto stanca, troppo stanca, e mi è successo in un paio di occasioni di avvertire all'altezza del cuore una dolorosa fitta, come già mi era capitato lasciando la festa organizzata da Sarah Shirabuki, ancora a gennaio. Ovviamente questi malori hanno messo in allarme Zero e, non sapendo a chi rivolgerci per chiedere un parere, siamo finiti proprio da Kaname. Cosa che Zero ha accettato di fare solo ed esclusivamente per il mio bene. Dopotutto, ormai siamo vampiri, e non penso che un medico normale potrebbe darci una mano. Kuran si è offerto di contattare un vampiro che è anche un rinomato medico. Non è strano infatti che i vampiri, soprattutto quelli capaci di sopportare la luce del sole, riescano a far carriera nel mondo umano nascondendo la loro vera natura.
Entriamo nel salottino del Direttore. Ci sono Kaname, Kaien Cross ed una donna, dai lunghi capelli castani raccolti in una treccia, gli occhi azzurri, alta e longilinea, vestita con un tailleur classico color grigio fumo. La osservo e lei guarda me. Mi presento. Lei fa lo stesso. Si chiama Rumiko Ouri... allora è anche lei una Sangue Puro.
"Tu sei la figlia di Akihiro Kyan." mi dice "Ho conosciuto tuo padre, molti anni fa.".
Quindi si rivolge a Zero, Cross e Kaname:
"Avanti. Ora uscite di qui. Altrimenti non posso visitare Reika.".
Il Direttore e Kuran escono senza batter ciglio. Zero invece indugia un attimo sulla porta e si volta a guardarmi.
"Vuoi restare?" lo apostrofa Rumiko, e lui, senza rispondere, abbassa la testa e lascia la stanza.
"Quello è il tuo ragazzo, vero?" mi domanda la Sangue Puro, prendendo da una valigetta i suoi armamentari da medico.
Annuisco, mentre comincio a spogliarmi.
"Posso farle una domanda?" azzardo, spinta dalla curiosità. Il cognome Ouri mi ha fatto venire in mente una cosa.
"Dimmi pure." mi asseconda Rumiko.
"Se non sbaglio, non molto tempo fa un membro della famiglia Ouri è stato assassinato."
"Lui era... mio fratello."
Spalanco gli occhi e, dispiaciuta, mi scuso per il mio inopportuno intervento.
"Tranquilla. Non potevi sapere." mi risponde la Sangue Puro "Ma adesso basta parlare. Concentriamoci su di te. A prima vista direi che non hai niente che non va. Però per star sicuri meglio fare una visita approfondita.".
Rumiko mi visita, come farebbe un qualsiasi altro medico. Fin qui, nulla di strano. Ma quando penso che sia tutto finito, lei mi posa una mano sulla fronte e chiude gli occhi. Avverto un intenso calore diramarsi dalle sue dita. Le mie palpebre si abbassano senza che io possa impedirlo. Cado in una sorta di trance. Il mio corpo è intorpidito. Non posso muovermi, né parlare. Percepisco il mondo che mi circonda, ma è come se la mia anima fosse lontana, lontanissima.
"E' tutto a posto." conclude Rumiko, togliendo la mano dalla mia fronte.
In un attimo torno in me. Apro gli occhi. Mi guardo intorno.
"Cos'è successo?" domando stupita.
"Ho semplicemente controllato che i malori che di cui hai sofferto ultimamente non dipendessero dalla tua natura di vampiro. O, per la precisione, dalle due nature che convivono dentro di te."
"E allora?"
"Non hai niente che non vada. Fisicamente almeno. Ora dovrei fare un'ultima cosa, se me lo concedi."
Rumiko prende la mia mano sinistra e la avvicina alle sue labbra, mettendo ben in vista gli affilati canini. Ho capito cosa intende fare, ed in fondo non è strano: il sangue per i vampiri non è solo nutrimento, attraverso di esso possono percepire in profondità le sensazioni più intime di un altro individuo.
Annuisco, e senza indugiare oltre Rumiko mi morde un dito e succhia alcune gocce del mio sangue. Ha un autocontrollo incredibile. Altri vampiri, al suo posto, sarebbero stati travolti da un'incontrollabile sete, mentre lei non sembra essere minimamente toccata dalla cosa.
"Come ti dicevo prima," conclude lasciando la mia mano "non hai alcun problema. Sei in perfetta salute. Tuttavia dal tuo sangue ho percepito una profonda inquietudine. Forse è questa la causa del tuo malessere.".
Non posso darle torto.
"Credo che lei abbia ragione. La ringrazio davvero molto per essere venuta fin qui."
"Dovresti saperlo che, quando Kaname Kuran chiama, non ci si può tirare indietro... Ora però è meglio se ti rivesti, così raggiungiamo gli altri. Non vorrei mai che il tuo ragazzo si precipitasse qui e se la prendesse con me!"
A quanto pare ha già inquadrato Zero. In effetti, non mi stupirei di vederlo entrare qui dentro con la Bloody Rose in mano...

***

Nell'ufficio del Direttore, Zero se ne sta in piedi accanto alla finestra, fronte corrugata e braccia incrociate. Cross e Kaname scambiano due parole, ma lui neppure li ascolta. E' troppo preoccupato per Reika per pensare ad altro.
"Kiryu, perché non ti rilassi?" lo apostrofa ad un certo punto Kuran, beccandosi di tutta risposta una tagliente occhiataccia.
"Zero, avanti. Stai tranquillo. Reika è in buone mani." interviene pacato il Preside.
"Sono sempre le mani di un vampiro." ribatte secco il giovane.
"Come le tue..." precisa mordace Kaname.
Quando la discussione sembra prendere una brutta piega, la porta della stanza si apre ed Ichiru entra. Anche lui vorrebbe avere notizie di Reika.
"Direi che adesso ci siamo tutti." sottolinea Kuran.
"Novità?" domanda l'ultimo arrivato.
"Non ancora." gli risponde il fratello.
Ma ecco che finalmente Reika fa la sua comparsa, insieme a Rumiko.
"Da medico vi posso assicurare che Reika gode di ottima salute." annuncia la donna, il cui sguardo si sofferma poi sui gemelli Kiryu, in piedi l'uno accanto all'altro. I gemelli dei cacciatori... Quei due ragazzi hanno infranto una maledizione che perdurava da secoli. Ha dell'incredibile, eppure è così. E' un'immagine che genera stupore perfino in un Sangue Puro che ha tantissimi anni alle spalle. I gemelli dei cacciatori... i due figli dei Kiryu, vivi, entrambi... Stavolta il destino è stato davvero beffato!

***

Yuki, rientrata al Dormitorio Luna insieme agli altri allievi della Night Class, attende con ansia il ritorno di Kaname, sperando che il compagno le porti buone notizie riguardo a Reika. La ragazza avrebbe voluto essere insieme alla cugina in questo momento, ma il suo ruolo di vice-capodormitorio gliel'ha impedito. Dalla scorsa notte infatti, dopo quanto accaduto a Subaru, Riukey non è mai uscito dalla sua stanza se non per far visita all'amico nei sotterranei. E così Yuki si è dovuta accollare tutte le responsabilità ed il lavoro. Chissà cosa sta passando nella testa di Touma. Non è da lui isolarsi in questo modo...

Sarah si è ritirata subito nella sua camera a conclusione delle lezioni. Non ha voluto con sé nemmeno Ichijo. Seduta alla scrivania sfoglia distrattamente un antico testo, quando d'un tratto la porta davanti a lei si spalanca, per poi richiudersi provocando un sordo rumore. Touma si fa avanti con aria minacciosa. Sarah si alza in piedi e lo squadra con fiera superiorità. Lui sembra una belva feroce. Lei una regina pienamente padrona di sé e di ciò che la circonda.
"Cos'hai in mente?" tuona Riukey battendo i pugni sulla scrivania.
"E tu?" ribatte impassibile la nobile Shirabuki.
"Quelle compresse sono opera tua?"
"Mi stavo chiedendo la stessa cosa di te."
Le pupille di Touma si infiammano. Sarah non si scompone e con occhi gelidi fissa il suo agguerrito interlocutore.
"Cerchi un colpevole per toglierti dai guai? Non sarò certo io il tuo capro espiatorio." afferma la Sangue Puro, avvicinandosi al cugino "Anche il tuo sangue, in fondo, ha quel potere, esattamente come il mio. Basta solo che tu lo voglia...".
"Bada a quello che fai."
"Anche tu. E non osare minacciarmi. La stessa accusa che tu mi stai rivolgendo, potrei rivolgerla io a te. Quelle compresse contraffatte potrebbero benissimo essere opera tua. Magari speravi di usarle per togliere di mezzo Zero Kiryu e prenderti la sua ragazza..."
"Non osare nominarla."
Sarah scuote la testa contrariata:
"A questo ti sei ridotto per lei? A volte sembra che non ti ricordi di essere un Sangue Puro. I tuoi genitori sanno che ti sei invaghito di quella mezzo sangue, e solo il fatto di essere la figlia del nobile Akihiro Kyan la salva dall'essere considerata feccia per la società vampiresca.".
"Falla finita. Credimi, ti conviene."
"Come ti scaldi quando si parla di Reika... Chi mi dice che per averla non ricorreresti a bassi stratagemmi come quelle compresse? Ricordati, noi ci stiamo semplicemente usando a vicenda per raggiungere i nostri scopi. Ma non provare ad ingannarmi, cugino."
Riukey pare calmarsi e sul suo volto appare un sarcastico ghigno.
"Non ricordo di aver mai stretto un'alleanza con te."
"Dal tuo comportamento avrei detto il contrario." obietta Sarah "Non vuoi avere la tua mezzo sangue?".
"Se qualcuno dovesse provare a farle del male, giuro che gli strapperei il cuore con le mie stesse mani."
"Dunque, uccideresti per lei?"
"Morirei per lei."
Riukey si volta e si dirige alla porta. Ma Sarah ha ancora qualcosa da dire:
"I vampiri restano vampiri. Ed il nutrimento dei vampiri è il sangue. Perché dovremmo soffocare la nostra vera natura? Perché rinnegare ciò che siamo? Per delle insulse creature come gli esseri umani?".
"Io ho fatto la mia scelta." conclude Touma, senza nemmeno girarsi.
"Anch'io." dichiara la giovane Shirabuki.

***

Mentre Kaname e il Direttore accompagnano Rumiko Ouri al cancello, i tre Guardiani fanno ritorno al Dormitorio Sole.
"Sei più tranquillo adesso?" domanda Reika, prendendo per mano Zero.
"Sì..." risponde laconico lui, ma la sua espressione pare dire il contrario.
"Perché hai quella faccia allora?" insiste la ragazza.
"Forse perché è la sua." scherza Ichiru.
"Beh, in effetti... hai ragione." lo asseconda Reika.
Zero sembra rasserenarsi e le sue labbra si inarcano appena in un lieve sorriso. Gli altri due soddisfatti proseguono con il loro giocoso scambio di battute.
"Che ne pensi, Ichiru, che sia un sorriso quello?"
"Proprio un sorriso non direi, però ci siamo vicini."
"E' già qualcosa..."
"Avete intenzione di andare avanti per molto?" interviene Zero.
"Perché no?" ribatte ironico l'altro Kiryu.
"Peccato. Siamo arrivati al Dormitorio." fa notare Reika.
Ichiru si congeda per primo ed entra nel Dormitorio maschile.
"Davvero è tutto a posto?" domanda Zero alla compagna.
"Sì, Rumiko mi ha assicurato che non c'è niente che non vada in me." risponde lei.
Il giovane abbraccia forte l'amata ed all'orecchio le sussurra un dolcissimo "Ti amo", al quale lei risponde con un appassionato bacio, per poi ripetere le medesime parole sulle labbra di lui.
"Qualsiasi cosa succeda, quello che provo per te non cambierà mai." afferma ancora Zero, e Reika, prendendo il suo viso tra le mani, gli sorride come soltanto lei sa fare.
Con un ultimo bacio i due innamorati si separano ed entrano entrambi nei rispettivi dormitori.

***

Un nuovo giorno ha inizio. Reika, in aula, attende l'arrivo di Zero, e intanto guarda fuori dalla finestra, beandosi dello splendido cielo azzurro il cui intenso colore le dona una profonda pace.

C'è un bel sole oggi. Mi sento decisamente bene. Sarà per via di questa magnifica giornata. O forse sono state le parole di Rumiko a rassicurarmi. Ad essere sinceri, anche se ho evitato di darlo a vedere, ero piuttosto in ansia. Pensavo davvero di avere qualche problema, la sensazione di spossatezza che negli ultimi tempi accompagnava quasi tutte le mie giornate mi sembrava sospetta. Così come quelle inspiegabili fitte all'altezza del cuore. Invece, per fortuna, non ho di che preoccuparmi.
Mi guardo intorno. Zero ancora non è arrivato. Strano... Si sta facendo tardi. Mi alzo in piedi e mi affaccio sul corridoio. Non c'è traccia di lui. Mah... che starà combinando? Torno al mio posto. Sbuffo. Yori ha altre lezioni oggi. E lo stesso vale per Ichiru. Alcune compagne di corso mi si avvicinano e mi chiedono spiegazioni riguardo ad un argomento che non hanno ben capito. Rispondo alle loro domande, lanciando di tanto in tanto occhiate alla porta. Non appena ho finito di parlare, le ragazze che mi avevano circondata ringraziano e tornano ai loro banchi. A breve il professore dovrebbe essere qui. Ma ecco che sulla soglia dell'aula compare Zero. Mi fa cenno con una mano di raggiungerlo. Insieme a lui c'è Ichiru. Sento aria di guai... Prendo i libri ed abbandono la classe. Nel corridoio pongo la fatidica domanda:
"Dove stiamo andando?".
"Sono arrivate notizie dall'Associazione riguardo a quelle compresse." mi spiega Zero.
"Il Direttore ci aspetta nel suo ufficio." aggiunge Ichiru.

I tre Guardiani raggiungono l'ufficio del Preside e, dopo essersi annunciati, entrano. Insieme a Cross ci sono Toga Yagari, Kaname Kuran e Riukey Touma.
"Bene Yagari, raccontaci tutto." esordisce il Direttore.
Ma inaspettatamente qualcuno bussa alla porta. Kaito Takamiya come un segugio ha fiutato qualcosa di strano nell'aria ed ha ben intuito dove avrebbe trovato la conferma dei propri sospetti. Kaito entra e, guardandosi intorno, pretende di sapere che cosa stia accadendo.
"Se qualcosa minaccia il Collegio, ho il diritto di saperlo." afferma deciso "Soprattutto se c'è di mezzo l'Associazione. Sono ancora un hunter, dopotutto.".
Considerazione inattaccabile. Yagari tuttavia è perplesso. Conosce bene Kaito e sa quanto forte sia il suo odio verso i vampiri, in particolare i Sangue Puro. Alimentarlo, ora come ora, potrebbe essere controproducente. Di parere diverso sembra invece Cross, che dopo un attimo di esitazione, decide di raccontare l'incidente in cui è rimasto coinvolto Subaru Yamada.
"E' sicuramente opera di un Sangue Puro." dichiara senza alcuna incertezza Takamiya.
"Come puoi esserne sicuro?" obietta d'istinto Reika.
"Chiedi a loro se vuoi una conferma." ribatte secco Kaito, puntando gli occhi su Kuran e Touma.
"Maestro Yagari, che notizie ci porta dall'Associazione?" interviene Ichiru.
"Hanno esaminato quella compressa." confessa l'interrogato "La sua composizione è risultata alterata, come se qualcosa l'avesse contaminata invertendone l'effetto.".
"Qualcosa?" sottolinea Kaname.
"Sangue." precisa Yagari.
"Il sangue di un Sangue Puro." rimarca Zero.
E quindi Kaito:
"Esistono dei Sangue Puro che hanno questo potere: possono rendere il loro sangue una potente arma con la quale soggiogare altri vampiri, arrivando addirittura a scatenare la loro sete fino a renderli simili a dei Livello E.".
"E a quale scopo?" chiede Reika incredula.
"Per gioco. O per crearsi degli schiavi." risponde con voce glaciale Touma "Perché i vampiri sono anche questo... purtroppo.".

Cala un silenzio inquietante nella stanza. Osservo Riukey. Il suo volto è impassibile, indecifrabile. Una maschera di cera, perfetta e priva di emozioni. E i suoi occhi... i suoi occhi sono un abisso infinito in cui ci si può perdere senza via d'uscita. Gli occhi di un Sangue Puro. Bellissimi e tentatori. Non specchio bensì scudo di un cuore avvolto nelle tenebre, abituato a nascondere le proprie emozioni... Riukey, cosa stai pensando? Cosa stai provando? Cosa sai, più di noi, riguardo a ciò che sta accadendo? Sei un alleato, o sei il nemico?... Quello che ho davanti in questo momento, non è lo stesso Riukey che si diverte a provocare Zero o che cerca in tutti i modi di corteggiarmi. No, di fronte adesso ho un nobile e fiero Sangue Puro, altero ed impenetrabile. Una creatura la cui antica stirpe trae i suoi natali in tempi lontanissimi. Etereo, irreale, intoccabile. Come Kaname Kuran... come mio padre, Akihiro Kyan... E' la prima volta che lo vedo così. La prima volta che lo vedo davvero per ciò che è... e forse, un po', mi spaventa...

A riprendere la parola è il Direttore:
"Che altro hanno scoperto esaminando quella compressa?".
"Niente più di questo." ammette visibilmente crucciato Yagari.
"Cosa vorrebbe dire, maestro?" chiede Zero.
E di nuovo Toga:
"Terminati i primi esami la compressa si è dissolta in cenere. E da ciò che ne è rimasto non si può ricavare alcun dato utile.".
"E così non potremo mai sapere a chi apparteneva il sangue che l'aveva alterata." rimarca contrariato Kaname, volgendo poi di sfuggita un'occhiata a Riukey.
I presenti rimangono in silenzio. Nessuno sa più che dire. Kaito chiude gli occhi e con un amareggiato sorriso lascia la stanza. Il Direttore sospira, sistemandosi gli occhiali sul naso. Yagari guarda fuori dalla finestra, braccia incrociate e sguardo cupo. Zero stringe i pugni, testa bassa e labbra serrate in una smorfia di rabbia. Ichiru rimane immobile con le braccia lungo i fianchi e gli occhi socchiusi. Reika osserva i presenti, soffermandosi su Kuran e Touma.
"Kaname, Riukey, devo chiedervi un favore." interviene Kaien Cross, particolarmente serio "Vorrei che collaboraste per far sì che nel Dormitorio Luna non accadessero più simili incidenti. Dobbiamo assolutamente evitarlo.".
I due interpellati annuiscono.
"E se questo non bastasse?" obietta Yagari.
"Che intendi?" ribatte il Preside.
"Se il nemico fosse all'interno del Collegio?"
"E' una eventualità che non possiamo scartare. Per questo ho bisogno della collaborazione di tutti."
"Ma Yuki, dov'è?" chiede di punto in bianco Reika "Mi sembra strano che non sia qui anche lei?".
"E' voluta andare da Subaru." spiega Kaname "Insieme a lei ci sono Aidoh, Kain e Seiren.".
"Meglio se torniamo anche noi al Dormitorio Luna." suggerisce Touma, guardando Kuran.
"Sì, andate." rimarca Cross, per poi aggiungere, rivolgendosi a Reika, Zero e Ichiru:
"Anche voi, tornate alle vostre lezioni. Per adesso è tutto.".
I tre Guardiani ed i due Sangue Puro lasciano l'ufficio. Il Direttore e Yagari rimangono da soli.
"Nessuno di loro ti ha detto nulla del vecchio casolare?" domanda con voce greve Toga.
"No... nulla." risponde Kaien.
"In quel posto è successo qualcosa. Tempo fa sono andato a fare un sopra luogo insieme a Ryobe, per via di alcune segnalazioni che sono arrivate all'Associazione. Di sicuro lì dentro c'è stato un bel po' di movimento."
"E perché dovrebbero c'entrare i miei studenti?"
"Perché tra i tuoi studenti ci sono vampiri e hunter. Non dimenticarlo."
"Non lo dimentico, ma mi fido di loro."
"Ti fidi?... Ho come l'impressione che tu stia perdendo il controllo della situazione."
"Può anche essere... ma forse è inevitabile. In fin dei conti, un giorno io dovrò lasciare questo posto ed il ruolo che ricopro. La cosa mi rattrista, però sono sicuro che ci sarà qualcuno in grado di sostituirmi, qualcuno capace di realizzare il mio sogno."
Yagari abbozza un sorriso.
"Non vorrai già passare il testimone, amico?"
"Non ancora." ammette Kaien.
"E allora, ti consiglio di tenerli d'occhio. Tutti quanti. Non vorrei che si cacciassero nei guai."
"Farò il possibile..."

Reika. Zero e Ichiru camminano sotto il porticato esterno, diretti alle aule. Ad un certo punto, Zero si ferma.
"Che c'è, fratello?" gli domanda Ichiru.
"Pensavo a quello che è successo a Yamada." confessa il diretto interessato "Quando l'abbiamo trovato, sembrava quasi un Livello E.".
"Dove vorresti arrivare?" si informa Reika.
"Ricordi l'effetto che ha avuto l'odore del sangue di Sarah Shirabuki su di me?" continua l'altro.
E a questo punto, il collegamento è chiaro. Che ci sia lei dietro a quanto accaduto? Se lei fosse in possesso del potere di cui parlava Kaito?
"Non abbiamo prove, però..." fa notare Ichiru.
"Vorrà dire che le troveremo." rimarca Reika.
"C'è dell'altro." prosegue Zero guardando la compagna "Quando ho iniziato a trasformarmi, la sete di sangue non mi dava pace. Ma il sangue di Yuki, e il tuo, riuscivano a placarla. Nella situazione in cui ero, del sangue normale non avrebbe avuto quell'effetto. Me ne sono reso conto soltanto adesso.".
"Potrebbe avere un senso." riflette Reika a voce alta "Se tra i vampiri esiste del sangue che può scatenare una sete incontrollata, forse ne esiste altro che può frenarla.".

***

Anche questa lunga giornata è finita. Le lezioni della Night Class sono appena terminate. Riukey stasera non si è visto. Penso sia da Subaru. Prima sono riuscita a fermare Yuki per darle appuntamento qui, vicino alla grande fontana. Sicuramente non si presenterà da sola. E infatti eccola arrivare scortata da Kaname. Con me invece ci sono Zero e Ichiru.
"Di cosa volevi parlarmi?" mi chiede Yuki.
"Noi, anzi... Zero avrebbe pensato una cosa." spiego.
Poi Zero:
"Forse il tuo sangue e quello di Reika possono aiutare Subaru.".
"Da quando in qua ti preoccupi di aiutare dei vampiri?" provoca Kamane "Ti sei finalmente reso conto di essere uno di noi?".
"Io non sarò mai uno di voi." ribatte brusco Zero.
Mi metto in mezzo per troncare la discussione sul nascere:
"Litigate dopo. Adesso concentriamoci su quello di cui stavamo parlando.".
"Come sei arrivato a questa conclusione?" chiede Yuki.
"Forse perché c'è già passato." intuisce Kuran, lasciando trapelare dalla voce un sottile fastidio. Ancora gli rode pensare che Zero abbia bevuto il sangue della sua Yuki...
Improvvisamente, un forte vento inizia a soffiare, troppo freddo per questa stagione. Delle violente folate ci investono, per poi cessare di colpo. I lampioni intorno a noi si spengono... Conosco questa sensazione. Fin troppo bene...

Le luci sul viale si riaccendono. In piedi accanto ad un albero, c'è lui, il Cavaliere Sangue Puro. Akihiro Kyan.
"Ci stavi spiando?" è la pungente domanda di Kaname.
"Vi stavo ascoltando." risponde impassibile Akihiro, avvicinandosi.
"Credete che abbia un senso quello che ha pensato Zero?" gli chiede Ichiru.
"Ne ha. Da sempre appartiene ad alcuni membri della famiglia Kyan il potere di cui stavate parlando: il loro sangue può placare anche il vampiro più assetato. Logicamente è una tregua momentanea, ma in questo caso potrebbe essere la soluzione per quel vampiro che è stato infettato. Se è stato il sangue di un Sangue Puro a farlo degenerare, il sangue di un altro Sangue Puro, dotato di un potere opposto, potrà guarirlo. Yuki, tu possiedi questa facoltà, come tuo padre prima di te. In parte la possiedi anche tu, Reika, ma il tuo sangue è impuro. L'effetto che ha su Zero, per via del vostro profondo legame, non potrebbe averlo su nessun altro. Nel vostro caso esiste un'alchimia particolare. Ma per aiutare quel giovane vampiro, serve il sangue di un Sangue Puro. Io non ho un simile potere. Solo tu, Yuki, puoi farlo.".
"Per caso hai anche idea di chi abbia alterato quelle compresse?" domanda Kaname.
"In questo Collegio ci sono due vampiri dotati di un simile potere." dichiara Akihiro "Sarah Shirabuki e Riukey Touma. Ma non è detto che quelle compresse provengano da qui.".

Riukey, dunque, possiede il potere di cui parlava Kaito... ciò comunque non significa che abbia creato lui quelle compresse. Perché l'avrebbe fatto? E poi Subaru è un suo caro amico... però magari non erano destinate a lui... Ho una tale confusione in testa!... E' più probabile che sia stata Sarah, o qualcuno di esterno al Collegio. A che scopo, mi chiedo?... Eppure il tarlo del dubbio non mi abbandona. E se il responsabile fosse veramente Riukey? Se Yamada fosse rimasto coinvolto per caso? Anche se glielo chiedessi, e lui negasse, potrei credergli?
"Hai scoperto qualcosa riguardo al complice di Rido?" domanda Kuran, guardando mio padre.
"Quello che ho scoperto è che Senri Shiki non è l'unico figlio di Rido. Pare che ce ne sia un altro in giro. Un figlio, o una figlia, che Rido avrebbe avuto da una Sangue Puro, della quale tuttavia si sono perse le tracce."
Ci mancava solo questo! Qui la situazione è sempre più ingarbugliata. Guardo prima Zero, e poi Ichiru... Ichiru, che hai? Hai un'espressione così accigliata e tesa. Sentir parlare di Rido Kuran ti fa male. Eri pronto a morire pur di ucciderlo, non solo per proteggere me, ma anche per vendicare Shizuka che lui aveva imprigionata e tormentata fino a farle perdere la ragione. Brucia ancora quella ferita, perché in fondo per te lei è stata importante. Nonostante io non abbia mai compreso il vostro legame, né ciò che ti univa a lei, so quanto le fossi affezionato. Ti ho visto piangere e disperarti inginocchiato accanto a lei, mentre la vita la stava abbandonando. Ed ho visto lei donarti un'ultima volta il suo sangue, come un estremo gesto d'amore. Sì, credo che lei ti amasse. In un modo incomprensibile per gli altri, lei ti amava...
Sento una mano stringere la mia. La voce di Zero mi desta di colpo dai miei pensieri.
"Tutto bene?" mi sussurra in un orecchio.
Mi sono imbambolata a fissare Ichiru, e lui se ne dev'essere accorto. Annuisco, distogliendo lo sguardo. Non vorrei che Zero fraintendesse il mio comportamento...
"Andiamo subito da Subaru." ci sprona Yuki, trovandoci tutti d'accordo.
"Io per ora non ho altro da dirvi." afferma Akihiro "Cercate di fare attenzione.".
Nel pronunciare quest'ultima frase, mio padre posa lo sguardo su di me... Avrei così tante cose da chiedergli. Da raccontargli.
...Sai, papà, io e Zero ci sposeremo...
...Papà, perché non mi parli un po' di te?...
...Papà, cosa fai, cosa pensi quando sei solo? Cosa provi?...
...Papà... papà...
E mentre nella mia testa si ripete l'eco soffusa di questa parola, Akihiro Kyan sparisce dalla mia vista... L'unico padre che ho sempre considerato tale è Ryobe, perché lui mi ha amata, cresciuta, protetta come una figlia. Nel mio cuore, è lui mio padre. Dell'individuo il cui sangue mi scorre nelle vene, so poco o nulla. Non so nemmeno se riuscirei a chiamarlo papà. Non posso dire di provare affetto per lui. Eppure, qualcosa provo. Chi è per me? Cosa sarà mai nella mia vita? Un'invisibile presenza che accompagna i miei giorni senza farne parte? Un'ombra che arriva all'improvviso per poi sparire? Mi riesce così difficile credere che lui e mia madre si siano amati, amati davvero, nel senso più completo del termine. Possibile che con lei, lui fosse diverso? Che con lei riuscisse a lasciarsi andare?... Fatico a capire. L'amore che mia madre prova per Ryobe è sincero, e vero. Lo so. Sono cresciuta circondata da quell'amore. Di ciò che la univa ad Akihiro, invece, non so nulla, ma io ne sono il frutto. Anche quello è stato amore. Perché l'amore ha mille volti, mille sfumature, mille colori. Mia madre ha amato con tutta se stessa Akihiro, ma è come se quel sentimento appartenesse ad un'altra vita, una vita precedente a quella che poi lei ha scelto di condividere con Ryobe... E' così che Akihiro ci ha protette e ci ha dimostrato il suo amore: lasciandoci andare, allontanandosi da noi, vegliandoci da lontano. Ed è questo che continua a fare...

***

Yuki e Kaname, insieme ai tre Guardiani, raggiungono la zona riservata ai vampiri e senza farsi vedere scendono nei sotterranei in cui è rinchiuso Subaru. Entrati nella stanza blindata, trovano Riukey in piedi a pochi passi dall'amico, che, ancora incatenato al muro, sembra essere di nuovo peggiorato.
"Cosa ci fate qui?" domanda in tono quasi minaccioso Touma, continuando a guardare davanti a sé.
"Possiamo aiutare Yamada." accenna Reika, alla cui voce si somma quella di Yuki:
"Lasciaci fare.".
"E cosa vorreste fare?" chiede scettico Riukey.
E' allora Kuran a spiegare in breve la soluzione proposta da Zero e poi confermata da Akihiro Kyan.
"Tanto, peggio di così non può andare." risponde alla fine Touma "Ma come pensate di fargli bere il sangue di Yuki? Sarebbe un rischio per lei avvicinarsi in questo momento, anche se è una Sangue Puro.".
Ichiru prende dalla tasca interna della giacca delle compresse ematiche.
"E se usassimo queste?" suggerisce.
L'idea è accolta all'unanimità. Yuki si morde un polso e versa alcune gocce di sangue sulle pastiglie nella mano di Ichiru. L'odore che si sprigiona ovviamente fa agitare non poco Subaru, che comincia a strattonare malamente le catene.
Zero per un attimo rivede sé stesso in quella scena. Anche lui, come Yamada, si ritrovò richiuso nei sotterranei del Collegio, incatenato al muro, in preda ad una sete incontrollata. Accadde tutto la notte in cui Shizuka morì. Lui stava per trasformarsi in un Livello E, ed allora fu Reika a salvarlo...
Riukey prende in mano le compresse impregnate del sangue di Yuki e si avvicina all'amico, il cui volto trasfigurato somiglia a quello di un feroce Livello E.
"Come pensa di fargliele ingerire?" si domanda Reika.
"Vuole fare tutto da solo?" si stupisce Yuki.
"Non dimenticate che è un Sangue Puro." rimarca impassibile Kuran.
Touma si ferma ad un passo da Subaru. Allunga la mano libera verso di lui. Una luce violacea si sprigiona dalle sue dita. Yamada sembra ipnotizzato, immobile, con gli occhi sgranati e le pupille impregnate di sangue. La sua bocca si dischiude in un moto involontario e Riukey vi fa cadere dentro le compresse ematiche. Subaru deglutisce, quasi stesse obbedendo ad un segreto comando, dopodiché perde i sensi. Touma lo libera dalle catene e lo depone delicatamente a terra.
"Grazie." si limita a dire, voltandosi appena verso i cinque in piedi alle sue spalle.
"Starà bene?" domanda Ichiru.
Riukey annuisce, dopodiché prega i presenti di lasciare la stanza. Ora si prenderà lui cura del suo amico.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

NOTE DELL'AUTRICE

Vi preannuncio che il prossimo capitolo sarà suddiviso in due parti e... sarà piuttosto "impegnativo".
Di seguito vi lascio il link realtivo ad una fan art e anche quello del video che ho realizzato montando le fan art della fic precedente a questa, ovvero Vampire Knight Reloaded. Il link del video l'ho inserito anche nell'ultimo capitolo della fanfiction a cui si riferisce, ma dal momento che l'ho aggiunto solo ora ho pensato di inserirlo anche qui.
Grazie a tutti!!
A presto ;)
Marta

AKIHIRO KYAN
http://mc2a.altervista.org/alterpages/akihiro2_0001.jpg

VIDEO
https://www.dropbox.com/s/hd45bdwqmfg7f2f/Vampire%20Knight%20Reloaded.mp4?dl=0

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Capitolo 15
*** CAPITOLO XV (Parte I) ***


CAPITOLO XV (Parte I)

Maggio è alle porte. Subaru si è completamente ristabilito. Il Dormitorio Luna è stato ispezionato da cima a fondo, sotto la supervisione di Riukey, Yuki e dei tre Guardiani, e non è stata rinvenuta alcuna traccia delle compresse ematiche contraffatte. Tutto sembra essere tornato alla normalità...
E' notte fonda. Le lezioni della Night Class si sono concluse. Ichiru, terminato il servizio di ronda, si è ritirato nella sua stanza. Zero invece, particolarmente inquieto, è ancora in giro per il parco. Ha una strana sensazione che non gli dà pace. La sensazione di essere in procinto di perdere qualcosa di importante. Che sia legata a Reika questa preoccupazione? Che lei sia in pericolo? O si tratta soltanto di una stupida paranoia priva di fondamento? Il giovane cammina tra gli alberi, mani in tasca e sguardo assente. Ma forse, stanotte, non è l'unico ancora sveglio...

Ichiru, nella sua camera, si sta spogliando per mettersi a letto. Inaspettatamente qualcuno bussa alla sua porta. Il ragazzo, a piedi scalzi e con addosso soltanto i pantaloni, apre convinto che si tratti del fratello. Invece davanti a lui c'è Reika.
"Posso entrare?" domanda sommessamente la ragazza "Ho bisogno di parlare un po'.".
"A quest'ora... e con me?" si stupisce l'altro.
"Non vorrei far preoccupare Zero per niente."
"Capisco... Vieni dentro prima che ti veda qualcuno."
Ichiru sente che c'è qualcosa di diverso nell'amica, l'istinto gli direbbe di non dar retta alle sue parole, ma ciò che prova per lei gli impedisce di ignorarne l'accorata richiesta.
Reika entra e si siede sul letto. Indossa solamente la gonna e la camicia della divisa scolastica. Ichiru si accomoda accanto a lei, ma la percezione che un'aura oscura le aleggi intorno non lo abbandona.
"Che succede?" domanda il giovane.
"Mi sento strana... non so... non capisco..." sussurra l'interrogata con voce tremante.
"Prova a spiegarmi. Stai male?"
"No... io... Dimmi, mi vedi diversa? C'è qualcosa che non va in me?"
Gli occhi di Reika si spalancano sull'amico, e lui ne rimane folgorato, mentre il cuore gli balza in gola. Non può, non deve cedere a questi sentimenti. Fino ad ora era riuscito a gestirli... cosa gli sta succedendo così, di punto in bianco? Non va bene. Non va affatto bene.
Ichiru sposta altrove lo sguardo. Reika prende la sua mano e se la posa sul petto, all'altezza del cuore.
"Sento qualcosa... proprio qui..." bisbiglia con occhi languidi.
Ichiru toglie immediatamente la mano e fissa stranito la ragazza seduta al suo fianco. Chi è? Possibile che sia davvero Reika? E' come se fosse lei, e nello stesso tempo non lo fosse...
"Credo che tu sia soltanto stanca." afferma il giovane, alzandosi in piedi "E' meglio se torni nella tua camera.".
"Non voglio." si oppone decisa l'altra, senza accennare a muoversi.
"Smettila, per favore. Non è da te comportarti così."
"Sei sicuro di conoscermi davvero?"
Ichiru muove alcuni passi in avanti.
"Non capisci perché sono qui?" gli domanda con struggente dolcezza Reika, ma lui non risponde e continua a darle le spalle.
"Smettiamola di scappare!" insiste lei "Non è peggio per tutti così?".
"Non voglio più ascoltarti. Vai via."
"Non è quello che desideri realmente. Puoi mettere a tacere me, ma non il tuo cuore."
"Smettila!"
"Mi dispiace, ma non posso più mentire... far finta di niente..."
Reika si copre il viso con le mani. Il suo improvviso silenzio spinge Ichiru a voltarsi.
"Cosa ti è successo?" chiede il giovane, avvicinandosi di nuovo all'amica.
"Forse ho soltanto capito quali sono i miei veri sentimenti." gli risponde lei, sollevando piano la testa.
"Non ha senso..."
"Perché? Perché dici che non ha senso? Non è quello che desideri anche tu?"
Ichiru torna a sedersi accanto a Reika ed in un gesto affettuoso le passa una mano tra i capelli.
"Non capisco cosa ti spinga a parlare così." le confessa con amorevole sollecitudine "Ma so benissimo quali sono i tuoi sentimenti per Zero...".
"E quello che provo per te, lo sai?"
Ichiru resta gelato da quest'ultima frase. Gli occhi blu di Reika si fondono nei suoi, e lui si sente trascinare nel profondo mare in essi racchiuso. Vorrebbe allontanarsi da quella tentazione, da quell'ammaliante canto di sirena, ma non ci riesce e lentamente le sue difese cadono, ad una ad una.
"Cosa mi hai fatto?" domanda il ragazzo, incredulo e frastornato.
"Niente." sussurra Reika, prendendo il viso di lui tra le mani ed avvicinando la bocca alla sua "Voglio solo mostrarti cosa provo per te. Lasciati andare.".
Le labbra dei due si sfiorano, per poi unirsi in un lungo, intenso bacio.
"Non posso... io non posso..." si ripete tra sé Ichiru, ma ormai è tardi... troppo tardi.
Il giovane si abbandona completamente, in balia di sé stesso, dei propri reconditi desideri, e di una forza che lo spaventa ma alla quale non riesce a sottrarsi. Sente la pelle di Reika contro la propria e le sue labbra umide posarsi sul collo, elargendo sensuali baci. Impossibile fermarla... Impossibile fermarsi... I sensi prendono il sopravvento. I due ragazzi cadono sul letto, l'uno sopra l'altra. I vestiti sul pavimento. Baci e carezze si fanno via via più audaci e nel tempo di un respiro il contatto tra Reika ed Ichiru diviene più intimo, fino al limite estremo, fino ad unire i loro corpi, fino a togliere loro il fiato... fino a perderli, irrimediabilmente...

***

In piedi sulla riva del lago, Zero osserva il cielo notturno. D'un tratto, qualcuno gli giunge alle spalle. Il giovane si porta una mano sotto la giacca ed afferra la Bloody Rose, senza però estrarla.
"Sempre sulla difensiva." commenta con sottile ironia Sarah Shirabuki, fermandosi accanto al Guardiano.
"Sei tu..." afferma lui, abbassando il braccio.
"Sembri deluso. Speravi che fosse la tua mezzo sangue?"
"Smettila di parlare così di lei."
"Come sei pensieroso, Zero."
"Che vuoi, Sarah?"
"Tranquillo. Non ho intenzione di darti fastidio. Stavo solo facendo due passi."
"E casualmente sei arrivata qui."
"Questa zona del Collegio è molto bella."
"Scusa, adesso devo andare. E anche tu dovresti tornare al tuo Dormitorio."
Il giovane fa per allontanarsi, ma la Sangue Puro lo ferma.
"Zero, aspetta!"
"Lasciami in pace."
"Sei preoccupato per qualcosa? C'entra per caso tuo fratello?"
Kiryu squadra sospettoso Sarah.
"Cosa sai di mio fratello?" le chiede in tono accusatorio.
"Nulla, in verità. Mi domandavo se non ti preoccupi il fatto che anche lui sia innamorato di Reika."
"Non ho motivi per preoccuparmi di questo."
"Se lo dici tu... ma a vederli insieme, quei due, non sembrano dei semplici amici. Chissà, magari è soltanto la mia immaginazione... però certi sguardi parlano da soli..."
Zero per un attimo rammenta la notte in cui vide Ichiru e Reika seduti sulla riva del lago... Per un attimo, la gelosia di allora riaffiora in lui... Un attimo, che basta a Sarah per insinuare il tarlo del dubbio nel cuore del giovane:
"Fossi in te, per star tranquillo, andrei da Ichiru e gli parlerei. E poi magari parlane anche con la tua ragazza. Non è buona cosa lasciare le questioni importanti in sospeso.".
La nobile Shirabuki se ne va e Zero, rimasto solo, volge di nuovo gli occhi al cielo stellato.

***

Sorreggendosi sulle braccia, Ichiru solleva leggermente il busto, scostandosi appena dal corpo di Reika, distesa sotto di lui. Si sente completamente svuotato. Non si capacita di quanto è successo. Eppure, è successo. Non se l'è immaginato... è accaduto davvero. E quali devastanti conseguenze ci saranno adesso?
Il giovane china la testa ed abbassa tristemente le palpebre. Non ha il coraggio di guardare in faccia Reika, e probabilmente non riuscirebbe nemmeno a guardare la propria immagine riflessa allo specchio. Poi, d'un tratto, la sente tremare. Reika sta tremando. No, anzi, non sta tremando. Sta piangendo. Limpide lacrime solcano il suo volto. Lacrime salate, amare, che bruciano più del fuoco nel cuore di entrambi. Ichiru si allontana da lei e si siede al capo opposto del letto, coprendosi con un lembo del lenzuolo. Allo stesso modo Reika afferra l'altra estremità del lenzuolo e, continuando a singhiozzare silenziosamente, cerca di coprirsi, mentre a fatica solleva la schiena dal materasso e si mette a sedere, senza alzare lo sguardo.
"Ma cosa... che cosa ho fatto?!... Cosa ti ho fatto?!?..." si dispera Ichiru, puntando gli occhi sull'affranta ragazza.
"Non guardarmi... ti prego, non guardarmi..." lo supplica lei.
"Perdonami. Non avrei dovuto farti questo... non avrei dovuto mai e poi mai..." si rimprovera il giovane, stingendo i pugni, ma l'amica lo interrompe bruscamente:
"Smettila! Non sei tu che devi scusarti... Ma non lo capisci? Sono stata io a portati a farlo... usando i poteri che ho ereditato da mio padre...".
La drammatica confessione lascia Ichiru senza parole. Reika non riesce a guardarlo, mentre il suo silente pianto si fa sempre più disperato.

Io... come ho potuto?!... Perché? Perché è successa una cosa del genere?... Perché non sono riuscita ad impedirlo?... Ero consapevole di quello che stava accadendo, ero pienamente cosciente, ma non ero padrona delle mie azioni. La mia mente era prigioniera nel mio corpo ed ho dovuto subire ciò che io stessa stavo facendo. La mia anima gridava, il mio cuore sanguinava... e nonostante questo, non ho potuto fermarmi... Perché? Quale oscura forza si è impossessata di me? Cosa mi ha condotto a questo punto?... Come posso spiegare a Ichiru?... Come potrò mai farmi perdonare da lui?... E da Zero... Zero...

Reika si rannicchia come un cucciolo spaurito, scosso il suo corpo da ininterrotti singulti.
"Perché?... Perché?..." si tormenta Ichiru, mettendosi le mani tra i capelli.
"Non lo so..." accenna la ragazza, sollevando il capo ed asciugandosi il viso "Il mio corpo si muoveva e io non riuscivo a controllarlo... Non ti avrei mai fatto una cosa del genere! Né a te... né a Zero...".
Il nome tanto amato esce dalla labbra della giovane in un desolato sospiro. Ichiru si alza in piedi. Raccoglie da terra i pantaloni e se li rimette addosso. Reika si sente terribilmente a disagio ed abbassa di nuovo la testa. L'amico le porge i vestiti e lei li prende dalle sue mani evitando di guardarlo.
"Reika, guardami." la prega lui, in tono pacato e rassicurante.

Come faccio? Come posso guardarti? Come potrò guardare ancora Zero in faccia...
"Non ce l'ho con te." mi dici, con la tua solita dolcezza, ma ciò non basta ad attenuare il devastante senso di colpa che mi sta divorando.
"Avrei dovuto dar retta al mio istinto e non lasciarti entrare." confessi, ed allora mi volto verso di te.
"Mi sembravi strana. Sentivo che qualcosa non andava." prosegui "Ma non ho avuto la forza di lasciarti fuori dalla porta. E quando ho capito che la situazione stava degenerando, era già troppo tardi.".
Le lacrime continuano a scendere dai miei occhi. Le sento scivolare lungo le guance. Non riesco a fermarle.
"Spiegami come è cominciato tutto." continui, mantenendo una calma che so benissimo non esser reale. Lo fai per me, ma dentro chissà quanto stai soffrendo... Come me, o forse anche di più.
"Ero nel parco." ti racconto "Avevo appena finito il giro di ronda. Non mi sentivo bene e sono andata subito in camera. Yori dormiva di già. Ho iniziato a spogliarmi... e poi... poi ho avvertito di nuovo quella fitta al cuore... Il resto lo sai anche tu.".
Annuisci. Ti passi una mano tra i capelli. Guardi un attimo per aria. Infine torni a posare gli occhi su di me.
"Ascolta, non raccontiamo niente a nessuno per ora." mi proponi, ma io ti interrompo:
"Non posso! Non posso far finta di niente... con Zero... Come faccio a stargli vicina e mentirgli in questo modo?!".
"Se gli dicessi la verità, pensi che riuscirebbe ad accettarla? Pensi che ti ascolterebbe con calma?... Finché non abbiamo una spiegazione plausibile per quello che è successo, è meglio non dirglielo. Dobbiamo scoprire cosa ti ha portata ad agire in quel modo."
"Da soli? E come possiamo... da soli... noi due..."
"Non dobbiamo farlo da soli. Possiamo raccontare agli altri quel tanto che basta per farci dare una mano. L'importante è che quello che è successo qui dentro rimanga tra noi. E' difficile, lo so, nemmeno a me va di mentire a Zero, ma ferirlo inutilmente a che servirebbe? Per ora portiamo noi due questo peso, dobbiamo sopportarlo anche per lui. Quando avremo scoperto la verità, se vorrai, glielo dirai. Conoscendolo non la prenderà bene... come chiunque altro nei suoi panni... ma almeno potrà capire e, sbollita la rabbia iniziale, lo supererà."
Come faccio a darti torto? Hai ragione su tutta la linea. Per quanto doloroso sarà mantenere questo segreto, dobbiamo farlo. Finché non troveremo una spiegazione...
"Coraggio, adesso vestiti." mi suggerisci, sorridendomi. Mi sorridi, nonostante tutto... Anche Zero mi sorriderà ancora quando scoprirà la verità?
Ti volti per permettermi di rivestirmi tranquillamente. Ma non faccio nemmeno in tempo ad uscire dalla lenzuola, che la porta della camera si apre.

Zero, immobile sulla soglia della stanza, osserva incredulo con gli occhi sbarrati la scena che si trova davanti. Reika, seduta sul letto, con i vestiti in mano ed un lenzuolo a coprirla a malapena. Ichiru, in piedi a pochi passi da lei, con addosso soltanto i pantaloni. Nessuno parla. Ed il silenzio è un macigno dal peso insostenibile nei cuori dei tre giovani.
Zero china la testa mentre un amaro sorriso inarca le sue labbra. Poi di nuovo torna a guardare davanti a sé. L'iniziale stupore ha ceduto il posto a rancore e disprezzo.
Reika pronuncia in un respiro il nome dell'amato, ma la sua voce non lo raggiunge. Non più.
"Fratello..." sussurra desolato Ichiru, però Zero lo ignora e senza dire una parola si incammina lungo il corridoio, stringendo nei pugni saldamente serrati il proprio cuore orrendamente dilaniato.

***

Zero vaga per il parco incapace di togliersi dalla testa quello che ha appena visto. Non riesce a crederci, eppure è così. Le due persone più importanti per lui, l'hanno ingannato, tradito, hanno calpestato il suo orgoglio ed il suo cuore. Come ha potuto essere così stupido? Così cieco?... Perché? Perché l'hanno fatto? Suo fratello, il fratello finalmente ritrovato... e la sua Reika, lei, proprio lei, la donna con cui aveva deciso di passare la vita intera... Perché sono stati tanto crudeli? Perché?... Troppo forte è il dolore, troppo grande da sopportare. Più facile sarebbe odiare... Odiarli, entrambi... Ma l'odio non è la salvezza, né una via d'uscita. Zero lo sa, lo sa bene. L'odio per Shizuka, e per i Sangue Puro, l'ha accompagnato per tanti, troppi anni... Non può ricaderci di nuovo! Reika gli aveva mostrato una strada diversa, ma ora quella strada sembra svanita, perduta per sempre, insieme a quell'amore puro e assoluto... Di quell'amore, cosa resta? Ricordi che appaiono ora come menzogne. Niente più...
Zero si appoggia ad un albero. Gli manca il respiro e la gola gli brucia da morire. Le sue pupille si incendiano.
"Tutto bene, Guardiano?"
Sarah Shirabuki si fa avanti camminando con sensuale grazia.
"Tu.... ancora tu...." digrigna tra i denti Zero, guardandola con disprezzo.
"Abbassa gli occhi, vampiro. Non osare guardarmi in quel modo."
"Maledetta! Stammi lontana!"
Zero si accascia a terra ansimando. Sarah si china accanto a lui e, posandogli una mano sul viso, gli rivolge una provocatoria domanda:
"Vuoi davvero che stia lontana da te?".
Con un rapido scatto il ragazzo afferra la Sangue Puro per le spalle ed avvicina la bocca al suo collo, mettendo ben in vista i canini.
"Zero Kiryu... non mi dire che adesso vuoi il mio sangue." gli sussurra lei con vellutata voce "Dal momento che una volta l'hai rifiutato, potrei anche non concedertelo.".
La lingua di Zero scorre sulla pelle di Sarah e lei soddisfatta continua a stuzzicarlo:
"Sarò generosa con te. Bevi, bevi tutto il sangue che vuoi. Ma in cambio, dovrai essere mio, solo e soltanto mio. Che t'importa di quella mezzo sangue? Non è nulla a confronto di una nobile Sangue Puro.".
"Non osare più parlare di lei in questo modo." afferma con rabbia Zero, per poi allontanare da sé con una spinta la giovane Shirabuki.
"Mi rifiuti di nuovo?! Non sai cosa stai facendo!"
"Lo so, invece. Te l'ho già detto. Stai lontana da me... e da lei."
E con queste parole, Kiryu se ne va.

***

Dobbiamo trovarlo e parlargli. Non può finire tutto così... Zero non può credere che io e Ichiru l'abbiamo tradito in questo modo. Proverò a spiegargli e lui mi ascolterà. Mi dovrà ascoltare. Non posso perderlo. Non posso...
Finalmente lo vediamo, in distanza. Io e Ichiru lo chiamiamo a gran voce mentre gli corriamo incontro. Lui ci fissa senza aprire bocca. Immobile. Impassibile. Il vuoto nei suoi occhi. Come se non ci vedesse. Come se non esistessimo.
Lo raggiungiamo.
"Zero, ascoltami. Non è come sembra." accenno io.
Nulla. Nessuna reazione. Non una minima emozione traspare dal suo volto.
"Non ero in me, Zero. Credimi." insisto "Non ero padrona delle mie azioni. Era come se..."
Ma lui non mi lascia finire.
"Adesso basta." mi dice, squadrandomi con disprezzo.
"Falla parlare." interviene Ichiru.
"Per favore, ascoltami." lo prego, ma Zero ribatte con una tagliente accusa:
"Avrei dovuto capirlo allora, quando vi ho visti seduti vicini, in riva al lago. Dimmi Reika, anche quella volta non eri in te?".
Perché se ne esce con questa storia? E' assurdo!
"Quella volta non è successo niente!" mi difendo.
"Forse perché sono arrivato prima che succedesse." ribadisce lui.
"Adesso smettila, fratello." lo ammonisce Ichiru, e Zero di risposta sfodera la Bloody Rose e gliela punta al petto.
Mi sento morire.
"Zero, metti via la pistola." lo supplico, con il cuore in gola.
Non sparerà. Non può sparare.
"Sarebbe stato meglio se Akihiro non mi avesse salvato." dichiara Ichiru con voce gelida e priva di emozione.
"Possiamo rimediare subito." afferma Zero, caricando il colpo in canna.
"No!!!!!" grido disperata.
E' tutta colpa mia! Solo colpa mia! Devo fare qualcosa. Poso una mano sul Black Steel. Sono pronta a ricorrere al suo potere per evitare il peggio.
Fortunatamente Zero abbassa l'arma. Ma le crude parole che gli escono dalle labbra fanno più male di mille proiettili:
"Sei un vampiro, un hunter e un Guardiano del Collegio. Hai una pistola come la mia. Adesso hai anche la mia ragazza... Volevi la mia vita, fratello? E' tua, tientela pure. A me non interessa più.".
Zero fa per andarsene ma io non mi arrendo e tento di fermarlo afferrandolo per un braccio. Lui mi allontana malamente, spingendomi addosso ad Ichiru. I suoi occhi sono lame... due lame affilate prive di qualsiasi luce umana...
Alla fine, Zero se ne va, ed io crollo in ginocchio a terra. Sono morta, morta dentro... anzi no, la morte farebbe meno male. Non riesco nemmeno a piangere. Vorrei correre da lui. Abbracciarlo e trovare un modo per farmi perdonare. Vorrei che provasse ad ascoltarmi. Vorrei non averlo ferito in questo modo. Però adesso non posso fare niente. Devo lasciar passare un po' di tempo. Forse rifletterà sulle poche parole che sono riuscita a dirgli. Forse non è tutto perduto... forse... Ma chi voglio prendere in giro?! L'ho perso. Ho perso Zero. Ed è accaduto nel peggiore dei modi. Ora lui si sente pugnalato alle spalle da me e da suo fratello... Non ce la faccio! Mi sembra di impazzire... Non ho la forza di pensare. Non ho la forza di reagire, né quella di sperare. Il mio cuore in questo momento è soltanto un ammasso di fredde macerie... Sto così male che non sento più nulla... E' un incubo, il più terribile degli incubi, e la cosa peggiore è che è reale...

Reika si rialza a fatica in piedi. Ichiru la osserva. Soffre da morire nel vederla in questo stato. Anche se non sta piangendo, il dolore che traspare dai suoi occhi spenti è insostenibile. La ragazza china la testa e si allontana. I suoi passi sono lenti ed incerti. Ichiru la lascia andare. E quando lei svanisce dalla sua vista, il giovane punta nuovamente lo sguardo nella direzione opposta, quella imboccata Zero. Di lui non c'è più traccia. Forse si sarà rinchiuso nella sua stanza. Starà affrontando il suo dolore e la sua rabbia da solo... Ichiru stringe i pugni, affondando con le unghie nella carne fino a sanguinare. L'acre odore che lo raggiunge desta il suo istinto di vampiro, infiammando le sue pupille. Non è lucido, in questo momento. Non abbastanza per fare il punto della situazione e capire come muoversi. Una cosa tuttavia è certa. Qualche arcana forza esterna è riuscita a manovrare Reika portandola a fare qualcosa che lei mai e poi mai avrebbe fatto. Una spiegazione ci deve essere, ed Ichiru giura a se stesso che la troverà, così come troverà il modo per far ragionare il fratello e per farlo riappacificare con Reika. A qualsiasi costo. E' disposto anche a rinunciare ad entrambi, ed a sparire per sempre dalle loro vite, pur di riuscirci.

...continua...

 

 

 

 

 

 

 

NOTE DELL'AUTRICE

Spero che non mi odierete dopo aver letto questo capitolo....
Nella seconda parte scopriremo quali saranno le immediate conseguenze di quanto successo.
Per ora vi lascio con una fan art dedicata al nostro Zero.
Alla prossima
Marta

ZERO
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Capitolo 16
*** CAPITOLO XV (Parte II) ***


CAPITOLO XV (Parte II)

Nel salottino d'ingresso del Dormitorio Luna, Ruka, Kain, Aidoh, Rima e Shiki chiacchierano tra loro. Ad un certo punto, anche Kaname e Yuki li raggiungono. Sembra tutto tranquillo. Poi, d'un tratto, Yuki spalanca gli occhi e sottovoce pronuncia il nome della cugina.
"Yuki, cosa c'è?" le domanda preoccupato Kuran.
"Reika... ha bisogno di me... mi sta chiamando." accenna la ragazza.
Aidoh, Akatsuki e gli altri si guardano straniti.
La giovane Sangue Puro corre alla porta e la apre, trovandosi di fronte proprio Reika. Non sembra nemmeno lei. I capelli scompigliati le cadono disordinatamente sulle spalle e sul viso ed i suoi occhi sono spenti, assenti, privi di espressione.
"Aiutami..."
Solo questo accorato appello esce dalle labbra dell'affranta giovane, e la cugina la accoglie amorevolmente tra le braccia, invitandola ad entrare. Kaname si avvicina, mentre Hanabusa e gli altri, nonostante la curiosità, si mantengono a distanza.
"E' finita... è finita..." ripete Reika, con voce spezzata, tenendo la fronte appoggiata alla spalla di Yuki.
"Di cosa stai parlando?" le domanda l'altra, volgendo un supplice sguardo verso Kaname, in cerca di una qualche risposta. Ma nemmeno lui ne ha.
Reika inizia a tremare. Nessuno dei presenti riesce a dire nulla. Inaspettatamente, a rompere il silenzio è la voce di Sarah Shirabuki, comparsa nell'ingresso insieme ad Ichijo.
"Dove sono le tue guardie del corpo, Reika?" esordisce in tono sprezzante la Sangue Puro "Ti hanno lasciata da sola?".
Il riferimento a Zero ed Ichiru è evidente e la reazione di Reika è immediata. Le sue pupille si accendono come fiamme vive e la sua mano destra si posa sul Black Steel. Solo il rapido intervento di Kaname le impedisce di estrarre l'arma. Il nobile vampiro infatti le si para davanti e piano le sussurra di mantenere la calma. Reika digrigna i denti, mettendo ben in mostra i canini, e Sarah, scorgendo la sua espressione minacciosa dietro al corpo di Kuran, non esita a provocarla, nonostante Ichijo la preghi sottovoce di lasciar perdere.
"Che c'è, Guardiana? Non mi dire che avresti il coraggio di sfidarmi? Fammi vedere di cosa sei capace."
Dalla balconata che sovrasta l'ingresso tuona la voce di Riukey:
"Sarah, adesso smettila.".
Il capodormitorio scende le scale e con passo deciso si dirige verso la giovane Shirabuki. Lei lo guarda con superiorità, squadrandolo dall'alto in basso.
"Cugino..." lo apostrofa in tono arrogante e strafottente.
"Non esagerare, Sarah." la ammonisce lui, fermandosi ad un passo da lei "Adesso è meglio se vai nella tua stanza.".
"Non ti azzardare a darmi ordini."
"Ricordi quello che ti ho detto un po' di tempo fa? Sono pronto a farlo anche in questo momento..."
Sarah per un attimo sembra impaurita. Rammenta perfettamente le parole di Riukey:
...Se qualcuno dovesse provare a farle del male, giuro che gli strapperei il cuore con le mie stesse mani...
Non c'è dubbio, basta guardarlo ora per capire che potrebbe veramente arrivare a tanto per Reika.
...Morirei per lei...
Sì, per lei darebbe perfino la vita. E davanti ad una simile determinazione, neppure Sarah ha modo di ribattere... almeno per il momento...
"Andiamo, Sarah." sussurra dolcemente Ichijo, e la Sangue Puro si avvia con lui alle scale, ma nemmeno in questo frangente abbassa la testa e con arroganza conclude:
"Hai ragione, meglio andare, Takuma. Non c'è niente di interessante qui.".
Non appena Sarah se ne è andata, Kuran indietreggia di qualche passo, lasciando libera Reika. Gli occhi della ragazza sono tornati del loro naturale colore, ma non vi è segno di vita in essi. Non una luce, non un'emozione. Solo il vuoto. Un deserto arido e desolato. Yuki le avvolge le spalle con un braccio, in segno di conforto, ma ad un certo punto la sente cadere ed istintivamente la sorregge, aiutata da Kaname.
"Yuki, portala nella tua stanza." le suggerisce Riukey, e lei annuisce, incamminandosi per le scale insieme alla cugina.

Yuki guida Reika fino alla propria camera. Una volta entrate, la fa accomodare sul letto e si siede accanto a lei.
"Avanti. Dimmi cos'è successo." si informa premurosa.
Reika continua a fissare il pavimento, stringendosi nelle braccia.
"Reika, parla per favore. Mi stai facendo preoccupare."
Yuki ha la netta sensazione che lo stato d'animo della cugina sia in qualche modo collegato a Zero ed Ichiru. Come si spiega altrimenti il fatto che loro due non siano con lei in questo momento? Soprattutto Zero...
"Non voglio perderlo..." sussurra Reika, mentre i suoi occhi si fanno lucidi.
"Perdere chi? Zero? E' di lui che stai parlando?"
"Io... l'ho perso... è tutto finito..."
Yuki ha ben compreso che non può esser stata una semplice lite a gettare la cugina in una tale disperazione. Ma cosa potrà mai essere accaduto di tanto grave? Reika inizia a piangere. Lacrime silenziose scorrono sul suo viso. Yuki non l'hai mai vista così. Nemmeno nei momenti più difficili. Dolore, rabbia, paura, non l'hanno mai fermata. Ma adesso, sembra talmente fragile, indifesa, incapace di reagire. Come se fosse morta dentro. L'unica traccia di vita sono queste lacrime.
"Coraggio. Prova a raccontarmi." prosegue Yuki, con amorevole sollecitudine "Vedrai che si aggiusterà tutto.".
"Stavolta no..."
"Non ci credo. Zero ti ama troppo. Lui non..."
"L'ho tradito."
Yuki non può credere alle proprie orecchie. No... non può essere. Deve aver capito male. Probabilmente ha frainteso le parole della cugina. Lei non può aver tradito Zero. Il senso della sua frase dev'essere un altro... Ma Reika ha detto esattamente ciò che voleva dire, e Yuki è costretta a prenderne atto quando la sente raccontare, se pur a fatica, quanto accaduto con Ichiru. Mentre parla, Reika continua a piangere, e Yuki piange con lei, non riesce ad evitarlo. Nel pronunciare il nome di Zero, il dolore per Reika è troppo forte e la voce le si spegne in gola, soffocata dalle lacrime e dal senso di colpa.
"Ora basta. Ho capito." le dice Yuki, abbracciandola forte "Adesso calmati. Vedrai che scopriremo cosa ti è successo, così tutto si sistemerà. Io ti aiuterò, te lo prometto. Non ti lascerò da sola.".
"Grazie..." sussurra Reika, con un fil di voce.
"Avanti. Mettiti giù e riposati. Io rimango qui con te."
Reika si distende sul letto e, accudita dalla cugina, si addormenta.

***

Dopo esser stata ripresa in pubblico da Riukey, Sarah si è rinchiusa nella propria camera insieme ad Ichijo. Detesta il modo in cui il cugino le si è rivolto. Come si permette? Trattarla in quel modo per prendere li difese di un'insignificante mezzo sangue! Un Sangue Puro che si abbassa a tanto non è degno di appartenere alla stirpe eletta dei vampiri.
"La pagherai, mio caro cugino." si sfoga tra sé la giovane "Ti sei spinto troppo oltre. Troverò il modo per rovinarti, e il tuo nome non ti salverà.".
"Forse dovresti calmarti." prova a tranquillizzarla Takuma, parlandole in tono pacato e rassicurante.
"Mi ha umiliata!" si ribella Sarah "E tu non hai fatto niente per difendermi.".
"Sai difenderti benissimo da sola, mi sembra. Se non sono intervenuto, l'ho fatto soltanto per non peggiorare la situazione. L'atmosfera era già abbastanza tesa..."
"Per colpa mia?"
Sarah è piuttosto infastidita dalle parole di Ichijo, ha come l'impressione che sotto di esse si celi una tacita accusa indirizzata a lei.
"Questa non è la Sarah di cui mi sono innamorato." afferma Takuma con sincero rammarico.
"Ti sei stancato di me, Ichijo? Vorresti tornare da Kaname?"
"Non l'ho mai detto."
Ichijo si avvicina a Sarah, le prende le mani e gliele bacia. Poi guardandola negli occhi le sorride. Vorrebbe spegnere l'amarezza che legge sul suo volto e la rabbia che domina nei suoi gesti e nelle sue parole. Vorrebbe cancellare l'arroganza e la superbia che la rendono un essere insopportabile agli occhi altrui. Sarah non è soltanto questo... lui la conosce, ha conosciuto un'altra Sarah... o forse si è soltanto illuso di conoscerla. Forse hanno ragione Shiki e Rima. Forse è questa la vera Sarah. E se così fosse, la donna di cui Takuma si è innamorato ed alla quale ha votato la propria fedeltà non esisterebbe affatto e di essa rimarrebbe solo una bella maschera fatta per sedurre ed ingannare. Ma a dispetto di ciò che tutti pensano, Sarah compresa, Ichijo non si è lasciato completamente soggiogare da lei. Non è un suo burattino, nonostante lei, offrendogli il proprio sangue, sia riuscita a legarlo saldamente a sé. Un minimo di lucidità ed orgoglio ancora li ha il giovane vampiro, abbastanza per cercare di capire chi sia davvero la creatura al suo fianco. Soltanto quando l'avrà compreso, prenderà la sua decisione, nonostante sia ben consapevole che, qualsiasi strada imboccherà, dovrà rinunciare a qualcuno che ama...

***

Trascorsa poco meno di un'ora, Kaname raggiunge Yuki nella sua stanza.
"Come sta?" domanda avvicinandosi alla compagna.
"Si è addormentata." risponde lei, guardando Reika distesa sul letto ed immersa in un sonno profondo.
"Ti ha spiegato?"
"Sì... è una cosa un po' delicata. Ma... tu credi che qualcuno possa controllare a distanza un altro individuo?"
"E' questo che le è successo?"
"Sembrerebbe di sì. E' possibile?"
"Lo è... ma non è così semplice da mettere in pratica. Nemmeno un Sangue Puro potrebbe tanto, a meno che non si verifichino determinate condizioni."
"Condizioni?"
"Un legame, tanto per cominciare. I Sangue Puro per esempio possono controllare le menti degli esseri umani che hanno trasformato in vampiri perché hanno instaurato con essi un legame. Ma dal momento che questo non è il caso di Reika, temo che ci sia dietro dell'altro."
"E' come se qualcuno si stesse servendo di lei... però non ne capisco lo scopo."
"Puoi dirmi come sono andate le cose?"
Yuki esita ma alla fine decide di raccontare la verità a Kaname. Soltanto così lui potrà aiutare Reika.
Appreso quanto accaduto, Kuran rimugina un attimo, dopodiché assicura che proverà ad indagare per scoprire qualcosa.
"Non dirai a nessuno quello che ti ho raccontato, vero?" domanda crucciata Yuki.
"Piccola, tranquilla. So mantenere un segreto." le sussurra il compagno, per poi chinarsi su di lei e darle un dolce bacio sulle labbra.

Quando Kaname lascia la stanza di Yuki, si vede venire incontro Riukey.
"Chissà come mai non sono sorpreso di vederti qui." commenta ironico Kuran.
"Non mi va di scherzare." afferma Touma, particolarmente serio "Piuttosto dimmi come sta?".
"Per ora sta dormendo."
"Hai idea di cosa le sia successo?"
"Non so come, ma qualcuno si sta servendo di lei."
Riukey stringe i pugni ed un'incalzante rabbia si scorge nei suoi occhi, le cui iridi iniziano a screziarsi di rosso.
"Se vuoi aiutarla, devi mantenere la calma." lo ammonisce Kaname.
"Non mi dirai che adesso ti fidi di me?" scherza Riukey, ma c'è una profonda amarezza nella sua voce.
"Francamente, non mi fido. Ma ho capito che per lei saresti disposto a tutto, e questo potrebbe essermi utile."
"Utile? Non sono al tuo servizio, Kuran."
"Né io al tuo, Touma. Però vediamo di darci una mano."
"Che intendi?"
"E' necessario tenere sotto controllo Reika. Qualsiasi comportamento anomalo potrebbe essere un campanello d'allarme."
"Non dovrebbe farlo il suo ragazzo?"
"Zero al momento è fuori gioco."
"E l'altro Kiryu?"
"Non pensare a lui. Preoccupati di Reika. L'ago della bilancia è lei."
Riukey annuisce. Benché la situazione non gli sia del tutto chiara, una cosa l'ha capita: Reika è in pericolo, e tanto gli basta per accettare di mettersi in gioco. Anche perché, se Kaname ha detto il vero, non soltanto lei è in pericolo, ma tutti coloro che le sono vicini, e di conseguenza l'intero Collegio.

***

A notte inoltrata, o meglio, poco prima dell'alba, qualcuno bussa alla porta del Dormitoro Luna. Ad aprire è Riukey.
"Reika è qui, vero?" domanda Ichiru, visibilmente preoccupato.
Di risposta Touma lo afferra per il colletto della camicia e lo aggredisce con parole dure e rabbiose:
"Solo adesso ti degni di venire a cercarla?! Quando è arrivata qui era distrutta... Cosa le avete fatto?!".
Ichiru non reagisce e la cosa irrita ancor più il Sangue Puro:
"Vuoi parlare?! E si può sapere dove diavolo è tuo fratello?!".
"Lascia stare Zero adesso." ribatte finalmente l'altro, e Touma molla la presa.
"E' questo il suo modo di dimostrarle quanto la ama?"
"In questo momento probabilmente sì..."
"La lascia da sola quando ha più bisogno di lui... bel modo di amare! Comodo direi."
"Ora smettila. Non hai idea di quello che è successo."
"E' vero, non so cos'è successo, e sinceramente non mi interessa. Se fossi stato al suo posto non l'avrei abbandonata mai e poi mai."
Gli occhi di entrambi si infiammano ed è la voce di Kaname a costringerli a sospendere le ostilità.
"Cosa state facendo?" domanda Kuran contrariato, avvicinandosi ai due.
"Non mi sembra il caso che vi mettiate a litigare sulla porta del Dormitorio." aggiunge poi con l'autorevolezza che lo contraddistingue "Mi stupisco di te, capodormitorio Touma.".
"Non accetto rimproveri da te." ribatte secco Riukey.
"E allora evita comportamenti del genere. Stai perdendo il controllo, e questo non aiuterà nessuno, men che meno Reika."
Nel sentire pronunciare il nome dell'amica, immediatamente Ichiru chiede notizie di lei.
"Sta riposando." gli spiega Kaname "C'è Yuki insieme a lei. Però...".
"Però?" ripetono in coro Touma e Ichiru.
Quindi di nuovo Kuran:
"Però adesso Reika è una bomba a orologeria pronta ad esplodere da un momento all'altro. Sarebbe meglio se lasciasse il Dormitorio Sole e si trasferisse in una delle stanze private del Direttore. Non sappiamo chi o cosa l'abbia manovrata né perché l'abbia fatto.".
"Chiunque sia stato, è riuscito a mettere fuori gioco sia lei che Zero." fa notare giustamente Riukey "Mi stupisco che tu ancora resista, Ichiru.".
"Che intendi?" replica il diretto interessato, mettendosi sulla difensiva.
"Credi che sia uno sprovveduto? Ho capito benissimo cos'è successo. E il senso mi pare evidente. Separarvi e, di conseguenza, indebolirvi. Trovate chi ce l'ha con voi, e troverete il responsabile. Immagino sia lo stesso a capo dei Livello E che si sono infiltrati nel Collegio qualche mese fa, e lo stesso che controllava i vampiri ombra al vecchio casolare abbandonato.".
"Come fai a sapere del casolare?" si stupisce Ichiru.
"Diciamo che sono uno a cui piace guardarsi intorno." ammette l'interrogato.
"Allora non ti spiacerà continuare a farlo." commenta Kaname.
E Riukey annuisce.

***

Il sole sorge, decretando la fine della lunga notte appena trascorsa. Yori si sveglia e si guarda intorno. Il letto di Reika è intatto. Possibile che si sia già alzata? E se non fosse rientrata proprio? La ragazza avverte un'incalzante ansia crescerle dentro, ma per natura non è una che si metta in allarme prima di averne fondati motivi. Forse in mensa incontrerà la sua amica, o quantomeno Zero e Ichiru... Ma nemmeno in mensa c'è traccia di loro, e nessuno li ha visti.
Yori si avvia alle aule. Sbircia in quelle in cui di solito hanno lezione i compagni. Niente. Non ci sono. Possibile che siano spariti tutti e tre?

Ichiru bussa alla porta dell'ufficio del Preside. Deve assolutamente parlargli del pericolo che incombe su Reika e sul Collegio, e proporgli la momentanea soluzione suggerita da Kaname. Ma, appena entrato, il Direttore lo accoglie con queste parole:
"Mi hai preceduto. Se non fossi venuto tu, ti sarei venuto a cercare io. Devo dirti una cosa importante.".
Cross è terribilmente serio. Ichiru nota nelle sue mani un foglio di carta e la cosa lo insospettisce. Di che si tratta? Una comunicazione dall'Associazione?
Kaien si avvicina al ragazzo e gli porge il foglio. Ichiru lo afferra e scorre con gli occhi sulle poche righe che vi sono scritte.
"L'ho trovato stamattina sulla scrivania." spiega il Preside, visibilmente dispiaciuto.
"Non avrei dovuto tornare." commenta desolato Ichiru, chiudendo gli occhi.
"Non so che cosa sia successo," interviene Cross, con paterna sollecitudine "ma penso che tuo fratello abbia semplicemente bisogno di allontanarsi un po' per riflettere e schiarirsi le idee. E' questo che capisco dalla sua lettera.".
"Crede davvero che Zero tornerà?"
"Io credo di sì, ma sta a lui la scelta. Noi non possiamo fare altro che rispettare la sua decisione. Quello che mi preoccupa di più adesso è dirlo a Reika."
"Lo farò io."
Ma il proposito di Ichiru è del tutto vano, perché Reika ha già sentito ogni cosa. La giovane infatti aveva deciso di andare insieme a Yuki dal Direttore per chiedergli di poter alloggiare momentaneamente nella sua residenza personale, giusto per evitare problemi all'interno del Dormitorio Sole in caso le fosse capitato di nuovo di agire contro la propria volontà. Arrivate davanti alla porta dell'ufficio, mentre stavano per bussare, le due ragazze hanno sentito le voci di Cross ed Ichiru e così sono rimaste ad ascoltare, apprendendo in tal modo dell'improvvisa partenza di Zero.
Reika apre la porta ed entra. Strappa dalle mani di Ichiru la lettera di Zero e con la morte nel cuore legge le poche righe scritte di fretta, in una grafia incerta.
Direttore, mi dispiace andarmene così, ma in questo momento non posso fare altrimenti. Non so se ci rivedremo. Non so nemmeno cosa farò domani né dove andrò. So soltanto che adesso ho bisogno di stare da solo...
Grazie di tutto
Addio
Zero
"Zero..." sussurra Reika, lasciando scivolare tra le dita il foglio di carta che leggero si posa sul pavimento.
Intanto anche Yori arriva nell'ufficio del Preside.
"Come mai siete tutti qui?" domanda stupita, ben comprendendo dalle espressioni dei presenti che qualcosa di grave deve essere accaduto.
Ma ecco che Reika si volta ed esce correndo dalla stanza.
"Reika, aspetta! Dove stai andando?!" prova a fermarla Yuki, ma le sue parole cadono nel vuoto.

Reika si precipita all'interno del Dormitorio maschile. Raggiunge la camera di Zero, spalanca la porta ed entra. Sul letto, ben ripiegata, c'è la divisa scolastica, e, riposta con cura sopra di essa, la fascia bianca e rossa da Guardiano. La ragazza si avvicina, prende la giacca dell'amato e la stringe tra le braccia, come se stesse abbracciando lui. Ma lui non c'è. Non c'è...
Reika crolla in ginocchio a terra ed è così che la vedono Yuki, Ichiru, Yori e il Direttore, che l'avevano inseguita temendo potesse compiere qualche follia. E' una scena straziante. Reika tiene stretta al petto la giacca di Zero, mentre il suo corpo è scosso da continui singulti. Sta piangendo, in silenzio, rinchiusa nel suo dolore, con la testa chinata ed i capelli a coprirle il viso, quasi a voler nascondere le lacrime. Yuki la raggiunge, si inginocchia accanto a lei e la abbraccia. Non riesce a dirle niente, perché niente potrebbe consolarla adesso. Lei può solo abbracciarla. E starle vicina. Sperando che presto possa reagire e riprendersi. E sperando che Zero possa ritornare, una volta che avrà fatto chiarezza nel proprio cuore. Sì, Zero tornerà. Deve tornare. Per quanto possa essersi sentito ferito e umiliato, lui tornerà dalla sua Reika. Se si è allontanato ora l'ha fatto per prendere distanza da quanto successo e ragionare con lucidità. Sì, dev'essere così. Di questo Yuki si convince, deve esserne convinta almeno lei, per permettere anche a Reika di crederci e continuare a sperare, per far sì che non si arrenda e lotti con tutta se stessa per difendere il suo amore...

 

 

 

 

 

 

 

NOTE DELL'AUTRICE

Vi preannuncio che il prossimo capitolo sarà interamente dedicato a Zero. Scopriremo dov'è andato e cosa deciderà di fare...
La fan art di questo capitolo rappresenta la scena finale.
A presto!
Marta

REIKA E YUKI
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Capitolo 17
*** CAPITOLO XVI ***


CAPITOLO XVI

Il campanello suona a casa di Misaki. Strano a quest'ora del pomeriggio. Kevin è a scuola e Jiro al lavoro. Chi potrà mai essere l'inatteso visitatore?
"Zero, cosa ci fai qui?" si stupisce la donna nel trovarsi davanti il giovane amico.
"Scusa... io non volevo disturbarti." si giustifica titubante lui.
"Nessun disturbo. Sono solo sorpresa di vederti. Ma c'è Reika con te o sei da solo?"
Un glaciale silenzio è la risposta a quest'ultima domanda. Misaki non approfondisce oltre ed invita l'ospite ad entrare, facendolo accomodare in salotto. I due si siedono sul divano.
"Allora, dimmi. Ti fermi un po' di giorni o stai andando da qualche parte?" chiede la padrona di casa, guardando il borsone che Zero ha posato a terra.
"Sono qui solo di passaggio." accenna lui.
"E qual è la tua meta?"
"Ancora non lo so."
"Cambiamo la domanda. Da chi ti vuoi allontanare?"
Di nuovo silenzio. E Misaki devia altrove il discorso, cercando di ricostruire per vie traverse gli eventi che hanno portato Zero da lei.
"Ho sentito che tuo fratello è vivo." afferma la donna.
"Sì... Ichiru... è vivo." confessa il ragazzo, con voce priva di intonazione, quasi stesse ripetendo un copione prestabilito.
"Non mi sembra che la cosa ti renda particolarmente felice."
"Scusa ma non ho voglia di parlarne."
"Capisco. Ormai dovrei saperlo che non sei un tipo di molte parole. Comunque puoi restare qui tutto il tempo che vuoi."
"Resterò solo stanotte. Ripartirò già domattina. Ma avrei un favore da chiederti. Non dire a nessuno che sono qui."
"A nessuno... o a qualcuno in particolare?"
Zero non risponde e Misaki lo osserva. Nei suoi occhi è racchiuso il lacerante dolore di chi è stato ferito e tradito da qualcuno che amava, quel dolore subdolo che stringe il cuore fino a soffocarlo.
"Stavo per preparare del tè. Ne vuoi?" chiede la padrona di casa, alzandosi in piedi.
Zero annuisce. Misaki si avvia alla porta, ma prima di uscire dalla stanza si volta in direzione dell'amico e con la sua solita schiettezza gli dice:
"Sai, a volte allontanarsi può essere utile per vedere le cose con distacco e valutarne il valore. E poi, solo andandosene si può trovare un motivo per tornare.".

Dopo aver bevuto un tè con Misaki, Zero si ritira nella piccola casa nel bosco. Appena vi mette piede, un'ondata di ricordi lo investe violentemente, e fanno così male quei ricordi da provocargli una lancinante fitta al centro del petto. Fermo sulla soglia, il giovane si guarda intorno. Ha come la sensazione che da un momento all'altro Reika gli possa comparire davanti. Se la immagina uscire dalla camera da letto e venirgli incontro sorridendo come solo lei sa fare. Poi, voltandosi, la vede ai fornelli, intenta ad imbastire qualcosa per cena... Ma lei adesso non c'è. E Zero avverte ora come non mai il peso della solitudine. Se la sente gravare addosso tanto da faticare a reggersi in piedi. Stremato, abbandona il borsone davanti alla porta e si distende sul letto, con un braccio a coprirgli gli occhi. Come se bastasse questo per non pensare, per non ricordare...
Zero si gira su di un fianco. Afferra un cuscino e lo stringe forte, affondandovi con il viso. Forse non avrebbe dovuto tornare in un posto dove tanti momenti indimenticabili ha trascorso con Reika. Tutto lì parla di lei... ma il desiderio di rivederla, di abbracciarla, non riesce comunque a vincere il dolore per il tradimento subito. Zero ha ancora impressa nella mente quella scena: Reika, nuda nel letto, e Ichiru a pochi passi da lei... Quando li ha visti ed ha compreso cos'era accaduto, li ha odiati a tal punto da desiderare la morte di suo fratello... Per un momento ha pensato che sarebbe stato meglio se Ichiru non si fosse salvato, la notte della battaglia contro Rido... e si detesta per aver anche solo sfiorato un simile pensiero.
Zero si alza in piedi e si sofferma sulla soglia della stanza. Appoggiato allo stipite della porta, osserva il borsone abbandonato sul pavimento. Andarsene era veramente l'unica soluzione?... Il giovane china la testa, rassegnato e amareggiato... Non poteva restare. Non così. Non ora. Non avrebbe potuto sopportare di incontrarli ogni giorno, Reika e Ichiru. Avrebbe riversato su di loro soltanto rabbia, disprezzo, odio. Non avrebbe potuto ascoltare alcuna spiegazione, o giustificazione. Nessuna parola che fosse uscita dalle loro labbra gli sarebbe parsa sincera. Reika ha detto che non era in sé quando è successo tutto, ma Zero non riesce a crederle... Forse in realtà lei era soltanto confusa, e adesso avrà modo di far chiarezza nei propri sentimenti. Tutti loro saranno costretti a farlo.
Nella mente del ragazzo echeggiano le parole di Misaki:
"... solo andandosene si può trovare un motivo per tornare...".
...un motivo per tornare... questo lui già lo avrebbe, ma è tornare in questo stato che non vuole. Se mai tornerà indietro, lo farà non per vendetta, né per rabbia, ma solo perché l'amore che ancora prova per Reika avrà vinto su qualsiasi altro sentimento, e gli darà la forza di lottare per lei, contro tutto e tutti, anche contro suo fratello. Per ritrovare se stesso in mezzo all'oscurità che è calata di colpo nella sua anima, Zero adesso ha bisogno di allontanarsi. Sarà il tempo ed aiutarlo a decidere che via scegliere: quella che lo ricondurrà là dove è partito, o una diversa che lo porterà altrove, senza mai più voltarsi indietro.

***

A ora di cena, qualcuno bussa alla porta della casa nel bosco. Zero apre, trovandosi di fronte Jiro.
"Come va, Zero?"
"Così..."
"Non preoccuparti. Non sono qui per riempirti di domande. Volevo solo chiederti se ti va di venire a mangiare qualcosa da noi."
"Scusa, ma non ho fame."
"Forse non mi sono spiegato. Non posso presentarmi a casa senza di te. Misaki non mi farebbe entrare. E comunque anch'io penso che ti farebbe bene venire da noi. Rimanere a digiuno non ti aiuterà."
"Non ho altra scelta, allora."
"Vedo che ci siamo capiti."

Non appena Kevin vede entrare in sala da pranzo Zero, immediatamente gli corre incontro ed inizia a raccontargli tutto quello che gli passa per la testa. Scuola, amici, film, musica... e chi più ne ha più ne metta. Francamente Zero riesce a seguire la metà dei discorsi del loquace ragazzino, ma la sua allegria, il suo straripante entusiasmo, il suo affetto, gli toccano il cuore donandogli un po' di serenità. E per il giovane questo inatteso spiraglio di positività, è un appiglio a cui aggrapparsi con forza in mezzo alle tenebre che sembrano averlo inghiottito. Ma Kevin, involontariamente, risveglia in lui anche il ricordo di Ichiru... Quante volte, guardando il ragazzino, Zero si è ritrovato a pensare al fratello... Proprio come in questo momento. Loro due, da bambini, che giocavano insieme. A quel tempo Zero credeva che nulla mai li avrebbe separati, ed invece... invece il destino ha giocato con loro, li ha condannati, allontanati, riuniti, poi divisi di nuovo... e quando pareva che finalmente avesse concesso loro un nuovo inizio, per l'ennesima volta li ha messi l'uno contro l'altro, a contendersi l'amore della stessa ragazza...
Misaki, notando l'espressione assorta e crucciata di Zero, prova a catturare la sua attenzione intavolando una questione meramente pratica:
"Dimmi un po', viaggiatore. Come pensi di mantenerti, ovunque tu voglia andare?".
"Mi troverò un lavoro. Uno qualsiasi..." risponde l'interrogato.
"Ma finché non lo trovi, hai almeno dei soldi con te?"
"Qualcosa... li avevo messi da parte un po' di tempo fa, lavorando part-time..."
...e allora l'aveva fatto per comprare un anello a Reika, ma questo pensiero Zero lo tiene per sé...
Jiro e Misaki si scambiano un cenno d'intesa. E mentre lei inizia a servire la cena, lui esce un attimo dalla sala da pranzo, per poi tornare con in mano una busta, che consegna direttamente nelle mani di Zero.
"E' il nostro modo per augurarti buona fortuna." fa notare Jiro, sedendosi al suo posto.
"Non posso accettare." obietta Zero, dopo aver sbirciato il contenuto della busta.
"Smettila di rifiutare l'aiuto degli altri." rimarca Misaki "A noi fa piacere. E almeno non ti avremo sulla coscienza pensandoti a dormire sotto i ponti mentre cerchi un lavoro.".
"Ve li restituirò."
"Puoi ripagarci in un solo modo: trovando la tua strada."
"Grazie... di tutto."

Terminata la cena, mentre Jiro aiuta Kevin con alcuni esercizi di matematica, Zero dà una mano a Misaki a riordinare. Trovandosi da sola in cucina con il giovane amico, la donna decide di affrontare un argomento piuttosto delicato:
"E con quell'altro problema, come pensi di fare?".
"Ti riferisci al fatto che non tollero le compresse ematiche?" intuisce il diretto interessato.
"Infatti. Non sarà facile tenere a bada la tua sete. Potresti avere degli attacchi molto forti..."
"Ce la posso fare. Posso controllarli."
"Ne sei sicuro? Ricordati che sarai da solo. Non ci sarà più nessuno con te pronto ad offrirti il suo sangue."
"Lo so. Ma non posso continuare a dipendere dagli altri. Devo farcela con le mie forze."
Misaki accenna un sorriso.
"Sono sicura che ce la farai." ammette compiaciuta "In questi anni sei maturato. Non sei più lo stesso Zero che mi sono trovata davanti la prima volta che ci siamo incontrati. C'è una forza diversa dentro di te...".
"E' stata lei a darmi quella forza..." sussurra tristemente il giovane, pensando a Reika.
"Ti sbagli. Lei ti ha solo mostrato ciò che già c'era dentro di te."
"Tu credi che umani e vampiri possano davvero convivere in pace?"
"Ho scelto di crederci diverso tempo fa. E tu, Zero?"
"In passato la mia risposta sarebbe stata NO. Ma adesso..."
"E' già qualcosa. Ora cerca di rimetterti in sesto. Al resto ci penserai poi."

Quando Zero lascia la casa di Misaki e Jiro è ormai notte fonda.
"Quando partirà?" domanda Jiro alla compagna, osservando il ragazzo addentrarsi nel bosco.
"Domattina presto." spiega la donna.
"Credi che sia giusto lasciarlo andare via in questo modo? Qualcuno potrebbe essere in pensiero per lui."
"Probabilmente è così. Ma questa è la sua scelta e non abbiamo il diritto di interferire. Ci sono passata anch'io. Anche se non so cosa gli sia successo, posso immaginare cosa stia provando. In questo momento è come se si fosse perso, ma la strada la deve trovare da solo. Se gliela indicassero gli altri, non sarebbe la sua. E credo che lo stesso valga per le persone dalle quali ha voluto allontanarsi. A volte la vicinanza costante con qualcuno ci fa perdere di vista noi stessi e chi ci è accanto. Mettere una distanza tra noi e gli altri può servire per capire quale sia veramente il nostro posto. Lui deve fare questo, prima di qualsiasi altra cosa."

***

Prima del sorgere del sole, Zero lascia la casa nel bosco e si avvia a piedi verso la vicina cittadina. D'un tratto sente un clacson suonare alle proprie spalle e voltandosi riconosce l'auto di Jiro, che in un attimo lo raggiunge e si ferma di fianco a lui.
"Vuoi un passaggio per la stazione?" chiede l'uomo, abbassando il finestrino.
"Posso andare anche a piedi." risponde Zero.
"Guarda che è una bella camminata! Dai, sali. Ti accompagno volentieri."
Il giovane alla fine accetta la gentile offerta e sale sull'auto.
"Dove andrai? Verso nord o verso sud?" domanda Jiro.
"Nord, pensavo."
"Sicuro che non hai bisogno di parlare con qualcuno di quello che ti è capitato?"
"Non ci riesco."
"Tra poco saremo arrivati. Decidi tu."
Zero esita. Gli riesce così tremendamente difficile raccontare quanto accaduto. Come se, evitando di parlarne, tutto potesse sciogliersi in una nube di fumo, quasi non fosse mai successo. Ma purtroppo non è così... In poche, scarne parole il ragazzo accenna al motivo che l'ha portato a lasciare il Collegio. Non senza dolore descrive la scena che ha visto nella stanza del fratello... e qui si ferma.
Jiro è piuttosto perplesso e senza far alcun commento si limita a dire:
"Mi hai detto quello che hai visto, ma quello che effettivamente è successo lo sai?".
"Credo sia facile da immaginare." ribatte amareggiato Zero.
"Non sta a me giudicare. Ma capisco che adesso tu stia mettendo in discussione tutto. Mi spiace solo di non poterti aiutare."
"Tu e Misaki avete già fatto molto."
"Buona fortuna, Zero. Spero di rivederti presto."
"Lo spero anch'io."
L'auto si ferma. Zero smonta e saluta. Quindi si dirige ai binari. Controlla la cartina. Sceglie una destinazione. Prende il biglietto. E parte.

***

Dopo diverse ore di viaggio, Zero arriva in una piccola cittadina dispersa nel bel mezzo della campagna. La stazione si trova nei pressi del centro, che di per sé non è molto grande e racchiude tutti i servizi primari. Ufficio postale, banca, qualche ristorante, bar, e negozi vari. Zero si guarda intorno. Per trovare un alloggio a poco prezzo gli conviene spostarsi in aree periferiche. E così fa, senza una meta precisa in mente. In fin dei conti, del posto in cui si trova conosce a malapena il nome. Qui, o altrove, per lui è lo stesso.
Il giovane cammina per un po', fino a raggiungere quella che sembrerebbe essere una zona residenziale. Si ferma davanti ad un modesta palazzina. La osserva un attimo. Dalla scala esterna sta scendendo una signora sui settant'anni, piuttosto bassa e grassottella, con i capelli grigi raccolti in uno chignon e dei buffi occhialetti tondi sulla punta del naso. La donna si ferma davanti a Zero, lo squadra dalla testa ai piedi e poi, sistemandosi gli occhiali, commenta seria seria:
"Tu non sei di queste parti, vero? Non ti ho mai visto in giro... Anche se ho la mia età, mi ricorderei di un bel giovanotto come te.".
A Zero pare talmente surreale la situazione che non gli riesce nemmeno di ribattere.
"Ehi, che c'è? Ti hanno tagliato la lingua?" insiste la sconosciuta, continuando a fissarlo.
"Mi saprebbe dire dove posso trovare un alloggio?" domanda il ragazzo.
"Beh, direi che sei nel posto giusto. Ho ancora un appartamento libero. Non ti aspettare chissà che, è piuttosto piccolo, ma c'è tutto quello che serve. Perciò vedi di accontentarti."
"Non ho bisogno di molto spazio. Andrà benissimo."
"Da quello che ho capito sei appena arrivato."
"Infatti."
"E non è che stai cercando anche un lavoro?"
"Avrebbe qualcosa per me?"
"Vedi quel panificio laggiù? Lo gestisce mio figlio. Si è appena licenziato il suo commesso. L'importante è che tu abbia voglia di darti da fare. Gli scansafatiche non ci servono."
Zero è quasi divertito dallo strano atteggiamento della sconosciuta, così burbera eppure a suo modo gentile.
"La ringrazio davvero molto." le dice "Credo che dovrei almeno presentarmi. Il mio nome è Zero Kiryu.".
Per un attimo l'anziana signora si ammutolisce, sgranando gli occhi. Dopodiché riprende la parola, come se niente fosse:
"Piacere di conoscerti, Zero. Io sono Ikuko Fujita, ma per tutti qui sono solo la signora Ikuko. Ora vieni che ti mostro il tuo alloggio. E poi ti porto al negozio, così potrai iniziare subito a lavorare.".

Zero trascorre il pomeriggio al panificio ed affiancando il titolare inizia a prendere confidenza con l'ambiente e con le mansioni di cui si dovrà occupare. Poi, quando arriva la sera, rientra nel mini appartamento che d'ora in poi sarà la sua casa. Nella stessa stanza ci sono cucina, letto, un tavolino ed un armadio a muro dalle ante scorrevoli. Separato, un piccolo bagno. Lo spazio vitale è veramente ridotto al limite, ma se non altro la vista è spettacolare. L'unica finestra si affaccia sulla campagna coltivata, punteggiata qua e là di piccole abitazioni rurali. I colori del tramonto che sfumano in quelli notturni rendono lo scenario veramente suggestivo. E' un peccato guardarlo da solo. Ma Zero adesso è solo e con questa solitudine deve imparare a conviverci.
Inaspettatamente, qualcuno bussa alla porta. Zero apre. La signora Ikuko entra e posa sui fornelli una pentola.
"Ho pensato che non avessi niente da mangiare, visto che ti sei appena trasferito." spiega la donna "Sei troppo magro. Dovresti mangiare di più. Avanti, vedi di finire tutto quello che ti ho portato. E domani vai a farti un po' di spesa. Non vorrai morire di fame!".
Ciò detto, Ikuko infila la porta e se ne va. Zero si affaccia sul pianerottolo esterno e la ringrazia, e lei nemmeno si volta ma si limita a fargli cenno con una mano di non preoccuparsi.
Il ragazzo torna nel suo appartamento e osserva la pentola lasciata dall'anziana signora. Sorride. Prende da un mobile un piatto. Lo riempie. E, guardando fuori dalla finestra, si siede ed inizia a mangiare.

 

 

 

 

 

 

 

NOTE DELL'AUTRICE

Nel prossimo capitolo si torna al Collegio. Scopriremo come se la passano Reika, Ichiru e tutti gli altri.
Ovviamente vi lascio con una fan art dedicata a Zero
A presto!
Marta

ZERO
http://mc2a.altervista.org/alterpages/zerok_0001.jpg

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Capitolo 18
*** CAPITOLO XVII ***


CAPITOLO XVII

Le lezioni della Day Class anche per oggi si sono concluse. Reika lascia l'aula, ignorando chiunque le passi accanto. Ichiru e Yori le si fanno incontro nel corridoio, ma lei li supera senza nemmeno guardarli. Yori la chiama, non ottenendo risposte, mentre Ichiru si limita ad osservala, provando nel cuore una grande tristezza... Sono trascorse ormai tre settimane dalla partenza di Zero, e Reika non accenna a riprendersi. Parla poco. Evita di stare in mezzo alla gente. Neppure le persone a lei più vicine, come Yuki, Ichiru, Yori, riescono ad abbattere il muro di silenzio e solitudine dietro al quale si è barricata. Saya e Ryobe, nonostante i numerosi impegni con l'Associazione Hunter, si sono recati in visita al Collegio più volte per stare accanto alla figlia, ma nemmeno loro hanno ottenuto alcun risultato. Reika fa le solite cose di tutti i giorni, come sempre, e svolge diligentemente il suo ruolo di Guardiana. Ma è come se la sua anima si fosse addormentata. Sembra un automa che adempie ai propri compiti in maniera meccanica e distaccata. Nulla pare toccarla...
Reika cammina tra gli studenti che affollano l'edificio scolastico. Kaito se la vede passare davanti, scorgendo in lei soltanto la sbiadita immagine di ciò che era fino a poco tempo fa. No, questa non è la Reika che lui conosce. Non è lei. Possibile che si sia davvero arresa? Francamente gli è difficile crederlo...
"E' così da quando Zero se ne è andato." commenta Ichiru, avvicinandosi a Takamiya e tenendo gli occhi puntati su Reika, che a passi lenti si sta allontanando.
"Per quanto hai intenzione di stare a guardare senza fare niente?" lo rimprovera duramente l'altro.
"Non credo di essere la persona più adatta a starle vicino in questo momento."
"Smettila di cercare scuse. Se ci tieni veramente a lei, dimostraglielo. Tutto il resto mettilo da parte."
"Ma... Zero..."
"Lui adesso non c'è. Ha preso la sua decisione. Qualsiasi cosa sia successa, ora qui ci sei tu. Che intendi fare?"

***

Reika raggiunge la riva del lago e si siede sull'erba fresca, respirando il profumo della primavera ormai prossima a mutare in estate. Dopo le lezioni ultimamente viene sempre qui. Da quando Zero è partito questo è il suo rifugio. Benché ci siano talmente tanti ricordi a circondarla che trovare pace le è impossibile.

Se ne andrà mai questo dolore? Mi chiedo se potrà mai abbandonarmi o se mi accompagnerà per il resto della vita. Ma, forse, sono io la prima a non volerlo lasciar andare. Forse voglio tenerlo con me, perché è l'unico legame che ho ancora con lui... con te... Zero, dove sei? Come passi le tue giornate? Mi pensi, ogni tanto? O mi detesti a tal punto da aver cancellato ogni ricordo di me... di noi... Mi manchi da impazzire. Il vuoto che ho dentro non riesco a sopportarlo. Il mio cuore ha smesso di battere quella notte, quella maledetta notte... Ripenserai alle parole che ti ho detto? Chissà se hai capito quello che stavo provando a spiegarti... oppure eri talmente arrabbiato, deluso, ferito, da non aver dato minimamente bado ai miei discorsi? Avrai creduto che ti stessi prendendo in giro, che ti stessi mentendo...
Stringo le gambe al petto e appoggio la fronte sulle ginocchia. Non ho più versato una lacrima, da quella notte. Le mie ultime emozioni le ho abbandonate lì, nella tua stanza vuota... Hai lasciato la tua divisa, ben piegata sul letto, e la fascia da Guardiano, come a voler dire:
"Lo Zero che conoscevate non esiste più. Non venite a cercarmi... lasciatemi in pace..." ... in pace... Ci sarà mai pace per noi? Per te, amore mio? Ho ancora al dito l'anello che mi hai regalato. Lo porterò per sempre con me... per sempre...
Sollevo appena la testa e osservo il sole che si riflette sul lago. Non voglio più far soffrire nessuno. Non voglio far del male alle persone che ho accanto, anche se ciò significasse rimanere da sola... Il Direttore ha messo sotto chiave il mio pugnale. Nemmeno io so dove si trovi.
"Così è più sicuro." mi ha detto quando gliel'ho consegnato.
Ma non credo che ciò possa bastare. Il sangue che scorre nelle mie vene, il sangue che ho ereditato dal casato Kyan, è un'arma a doppio taglio. Sono la figlia dell'ultimo Cavaliere Sangue Puro rimasto... la mia strada è segnata. Non mi ribellerò. Non più. Se è la solitudine il mio destino, la accetterò. Come l'ha accettato il mio padre naturale, Akihiro Kyan... anche questo mi ha dunque lasciato in eredità?...
Improvvisamente, la liscia superficie d'acqua del lago si increspa. Si crea davanti ai miei occhi un piccolo vortice, dal quale si sollevano delle gocce che, vincendo la forza di gravità, danzano nell'aria fino a comporsi nella forma di una rosa. Gattonando mi avvicino alla riva ed allungo un braccio per toccare il fiore d'acqua. Ma questo in un attimo si dissolve ritornando al lago che l'aveva generato.
Mi rimetto seduta e solo ora mi rendo conto che c'è qualcuno dietro di me. Non l'avevo sentito arrivare. Evidentemente aveva nascosto molto bene la sua presenza...
"Ti è piaciuto?" mi chiede Riukey, inginocchiandosi accanto a me.
"Vuoi darti ai giochi di prestigio?" lo provoco, e intanto lo osservo non spiegandomi come mai tenga un braccio dietro la schiena.
"Cosa nascondi?" gli domando diffidente, e lui di risposta mi porge un bocciolo di rosa con un lungo stelo.
"Perché l'hai raccolto? Non è ancora fiorito." lo rimprovero, prendendo il fiore dalle sue mani.
Riukey sorride divertito, avvicina un dito al bocciolo e questo in un attimo si dischiude in una bellissima rosa bianca.
"Questa è per te." mi dice Touma, sedendosi.
"Grazie... ma vedi di non farti strane idee..." preciso io.
"Strane idee... A dire il vero, volevo soltanto vederti sorridere."
"Per favore, non cominciare."
Riukey abbandona la sua espressione scanzonata e beffarda e molto seriamente mi domanda:
"Si può sapere che intenzioni hai?"
"Non sono affari tuoi." ribatto secca.
"Non è solo per Zero che stai così." insiste lui.
La conversazione inizia ad irritarmi e di scatto mi alzo in piedi. Ma Riukey altrettanto agilmente si alza e mi afferra per un braccio, impedendomi di allontanarmi.
"Smettila!" gli grido, ma lui non mi molla.
"Di cosa hai paura?"
...paura... paura... Io ho paura...
Mi calmo e Riukey mi lascia andare.
"Sono un pericolo per chiunque mi stia vicino." confesso, raccogliendo la rosa bianca che un attimo fa avevo lasciato cadere a terra.
"E' per questo che tieni tutti alla larga."
"E' meglio così. Non voglio fare del male a nessuno."
"Non succederà."
La sicurezza di Touma mi dà sui nervi.
"Non lo capisci?! Qualcuno è riuscito a manovrarmi e io non sono riuscita a ribellarmi. Non so chi sia stato né come abbia fatto. Contro un nemico invisibile, come posso combattere?... C'è qualcosa che non va in me!"
"Reika, non è così..." prova ad obiettare Riukey, ma io gli poso un dito sulle labbra per farlo tacere. Lui prende la mia mano e la bacia. E' preoccupato per me. Come gli altri. Ma nessuno mi può aiutare in questo momento.
"Grazie per la rosa. E' bellissima." gli dico, sforzandomi di sorridere.
E alla fine mi allontano... da sola...

***

La giornata trascorre nella più assoluta normalità. Anche le lezioni della Night Class iniziano e si concludono senza problemi. Terminato il giro di ronda, Reika raggiunge la residenza del Direttore. Seduta sul divano, sfoglia distrattamente un quaderno di appunti. D'un tratto Yuki fa capolino nella stanza.
"Che ci fai qui?" le domanda Reika, con apatico distacco.
"Sono venuta a trovare la mia cuginetta." spiega l'altra, accomodandosi sul sofà "Stai studiando?!".
"Ci provavo, ma con scarsi risultati."
"E' da un po' che non passiamo del tempo insieme. Domani pomeriggio potremmo andare con Yori a far un giro in città. Sperando che smetta di piovere."
"Sta piovendo?"
"Sì, ha iniziato poco fa. Allora, per domani che mi dici?"
"Andate voi. Non sarei una buona compagnia."
Yuki vorrebbe insistere, ma tanto lo sa che non otterrebbe nulla.
Sulla porta compare Ichiru. Yuki lo saluta allegramente. Reika lo guarda senza lasciar trapelare alcuna emozione. Da quella notte l'ha sempre e solo guardato così.
"Vi disturbo?" domanda il giovane, entrando in salotto.
"No, tranquillo. Stavo giusto andando in cucina a preparare del tè." accenna Yuki, alzandosi "Ne preparo un po' anche per voi.".
La Sangue Puro se ne va. Reika rimane seduta e torna a guardare il quaderno che ha in mano. Ichiru le si avvicina, fino a fermarsi davanti a lei.
"Devi dirmi qualcosa?" domanda la ragazza, senza sollevare la testa.
"Perché continui a evitarmi?"
"Se è per questo, non sto evitando solo te."
E' talmente fredda la voce di Reika che Ichiru non riesce a sopportarlo, e così istintivamente la afferra per le spalle e la costringe ad alzasi ed a guardarlo in viso.
"Lasciami!" urla lei.
"No! Non ti lascio! Non ti lascerò mai da sola!" ribatte lui.
"Smettila! Non capisci che così fa solo più male!"
"Grida! Insultami! Piangi! Non importa! Ma fai qualcosa! Devi reagire!!"
"E perché? Perché dovrei farlo?! Dovreste solo starmi tutti alla larga! State lontani da me!"
Reika riesce a liberarsi dalla stretta di Ichiru e con forza lo spinge via da sé. Lui indietreggia di qualche passo, ma non abbassa per un istante gli occhi. Lei si volta dandogli le spalle.
"Reika, io ti proteggerò. Te lo prometto. Come avrebbe fatto Zero." continua il giovane, in tono fermo e rassicurante.
"Non nominarlo... per favore." lo prega l'amica.
"Zero non vorrebbe vederti così." insiste l'altro.
"Basta!" urla Reika, coprendosi le orecchie, e allora Ichiru di nuovo le si avvicina, le prende le mani e dolcemente gliele fa abbassare, per obbligarla ad ascoltare, ad ascoltarsi.
"Dopo quello che ti ho fatto..." sussurra affranta lei.
"Quella non eri tu." afferma lui "La Reika che conosco non l'avrebbe mai fatto. Ma non si sarebbe nemmeno arresa.".
"Non ce la faccio."
"Se non hai la forza, lascia che ti dia la mia."
Ichiru prova ad abbracciare l'amica, ma lei rifugge la sua stretta e voltandosi verso di lui gli rivolge una precisa richiesta:
"Se mai dovessi cercare di far del male a te o agli altri, per favore, uccidimi.".
"Non potrei mai." risponde il giovane sgranando gli occhi.
"Se vuoi davvero aiutarmi, promettimi che mi ucciderai se dovessi diventare un pericolo per quelli che mi stanno intorno." insiste la ragazza. E' la stessa cosa che le chiese Zero, quando temeva di trasformasi in un Livello E. E lei allora a parole gli assicurò che l'avrebbe fatto, anche se in cuor suo sapeva bene che non avrebbe mai potuto... ucciderlo.
"Reika, no. Non lo farò." ribadisce Ichiru.
"E allora vattene! Stammi lontano. Tu e tutti gli altri dovete starmi alla larga!"
"Non farò nemmeno questo."
Reika inizia a scaldarsi ed alza la voce:
"Stupido! Sei soltanto uno stupido! Ho rovinato tutto! E' solo colpa mia! E chissà cos'altro potrei fare!! Sarebbe meglio se morissi subito, prima che...".
Ma la frase rimane in sospeso. Ichiru zittisce la compagna con uno schiaffo, del quale subito dopo si scusa mortificato. Non avrebbe voluto, però davvero non poteva sopportare di sentirla parlare in quel modo.
Reika si tocca la guancia che il suo amico ha colpito. Lo guarda con gli occhi lucidi. E alla fine corre via.

Esco di corsa dalla residenza del Direttore. Una pioggia battente mi investe. Pochi passi e poi mi fermo. Guardo in alto. Le gocce cadono sul mio viso e scorrono sulle guance come fossero lacrime. Non capisco se sto piangendo. Se così fosse, nessuno se ne accorgerebbe. La pioggia nasconderebbe il mio pianto. Posso piangere e nessuno lo saprà...
E' talmente buio il cielo questa notte... I vestiti aderiscono sempre di più al mio corpo. Sono completamente bagnati. Sta diluviando. Da tempo non pioveva così. Abbasso la testa. Delle ciocche di capelli mi cadono davanti agli occhi.
Sento dei passi dietro di me. Sei ancora tu... Ichiru... Il tuo schiaffo brucia sulla mia pelle e nel mio cuore. Ti fermi alla mia sinistra. Non mi dici niente. Non mi sfiori nemmeno. Te ne stai semplicemente qui, accanto a me... Mi volto e ti guardo. E tu guardi me. Mi sorridi accarezzandomi i capelli. Credo che tu riesca a vedere le mie lacrime nonostante la pioggia. Per questo mi stai fissando così. Con tanta tristezza. E tanta dolcezza... Gli somigli terribilmente, al punto che mi fa male guardarti. Eppure, non sei lui. Non sei Zero. E mai potrei confondervi. Come non potrei confondere i sentimenti che provo per voi... Mi porto una mano davanti alla bocca. Non riesco più a trattenermi. Mi rifugio tra le tue braccia e scoppio in un pianto dirotto. Piango, e grido tra un singhiozzo e l'altro, sfogando tutto quello che in queste tre interminabili settimane ho accumulato dentro di me. Rabbia, dolore, senso di colpa, paura, tristezza... queste e mille altre emozioni escono tra le mie urla e le mie lacrime. Mentre tu mi stringi forte. Senza parlare.
E intanto la pioggia continua a cadere...

Ferma sulla soglia della residenza del Direttore, Yuki osserva Reika piangere disperata tra le braccia di Ichiru. Le sue grida sono talmente strazianti da spaccare il cuore. Yuki si asciuga gli occhi, trattenendo a fatica le lacrime. Cross le arriva alle spalle e con la solita inguaribile fiducia le dice:
"Tranquilla. Vedrai che adesso Reika starà meglio.".
Ma c'è anche qualcun altro che, nascosto tra gli alberi circostanti, ha assistito alla scena. Riukey guarda i due abbracciati sotto la pioggia, provando una sorta di invidia per Ichiru. Un Sangue Puro dovrebbe essere estraneo a certi sentimenti, ma per lui non è così. Non quando si tratta di Reika. Tuttavia ormai gli è chiaro che il suo posto non potrà essere accanto a lei. Lui potrà semplicemente vegliarla da lontano, augurandole tutta la felicità possibile insieme alla persona che ama. E questa persona non sarà mai nemmeno Ichiru... Riukey in silenzio si allontana. E' ora di prendere una decisione definitiva. E questa decisione lui l'ha presa. Non tornerà indietro. Sa da che parte stare. Conosce il suo obiettivo. Ed è pronto a lottare con tutte le sue forze pur di ottenerlo.

***

Quando Yuki fa ritorno al Dormitorio Luna, trova ad attenderla nell'ingresso Aidoh, Kain, Ruka, Rima, Shiki e Seiren.
"Kaname ti stava cercando." le rivela Hanabusa.
"Perché?" domanda sospettosa lei.
"Non lo sappiamo ancora. Ci ha chiesto di aspettarlo qui." spiega Ruka.
"Chissà cosa dovrà dirci di così importante." si domanda Senri.
Yuki volge gli occhi alla scala. Sente una strana ansia crescerle dentro. Non le piace per niente questa sensazione. E così senza pensare sale di corsa al piano superiore, per parlare direttamente con Kaname.

Nella sua stanza, Kuran si prepara a partire. Qualcuno bussa.
"Avanti." si limita a dire il Sangue Puro.
Ichijo entra, chiudendo la porta alle proprie spalle.
"Come mai sei qui?" gli chiede con superiore distacco Kaname.
"Da quando sono tornato, non abbiamo mai avuto modo di parlare."
"Non è stata certo una mia scelta. Mi sembra che ormai tu abbia altre compagnie."
"So che cosa pensate tutti di Sarah."
"Questo non conta. Dimmi piuttosto cosa pensi tu."
I due rimangono un attimo in silenzio. Nella mente di entrambi si riaffaccia il ricordo della notte in cui la sede del Senato crollò. Fu forse in quel fatidico momento, quando si trovarono faccia a faccia all'interno del palazzo del Consiglio, che le loro strade si divisero. O magari già si erano separate prima. Essere amici non significa per forza seguire la medesima via. Ma esiste ancora la loro amicizia? Quell'amicizia nata da bambini, al tempo in cui Kaname, rimasto orfano, venne accolto dalla famiglia di Ichijo?
"Stai partendo?" chiede Takuma, con la solita calma che lo contraddistingue.
"Quando si compiono delle scelte bisogna accettarne le conseguenze." afferma Kuran "Ed è quello che sto facendo.".
"Anch'io."
"E quale sarebbe la tua decisione?"
Di nuovo silenzio. Takuma e Kaname si guardano. Nonostante tutto, tra loro ancora esiste una profonda forma di rispetto, ed anche se l'intesa d'un tempo pare essersi spezzata, ne rimane qualche traccia nell'animo di entrambi.
"Buon viaggio, Kaname." conclude infine Ichijo, per poi uscire dalla camera.
Appena fuori dalla porta, il biondo vampiro si imbatte in Yuki.
"Sei qui per Kaname, vero?" le domanda in tono affettuoso.
"Ero venuta per parlare con lui," spiega la ragazza "ma quando stavo per entrare ho sentito la tua voce e allora mi sono fermata. Però non mi sono messa a origliare, te l'assicuro.".
"Non ti preoccupare di questo." prosegue Takuma, sorridendo malinconico "Invece, cerca di stargli vicina. Tu sei la sua forza.".
Con queste parole il giovane se ne va. Yuki lo osserva un momento, dopodiché entra nella stanza dalla quale lui è appena uscito.
"Yuki, piccola. Sei tornata finalmente.": così la accoglie Kaname, avvolgendola in un caldo abbraccio.
"Ero con Reika."
"Come sta?"
"L'ho lasciata con Ichiru... ma tu non starai partendo?"
Yuki ha notato il soprabito di Kaname appoggiato sul letto, accanto ad una borsa aperta. E la cosa l'ha messa subito in allarme.
"Dovrò stare lontano per un po'." confessa il Sangue Puro, con trattenuto rammarico.
"Perché? Perché devi andare?" protesta Yuki con veemenza.
"Ho degli obblighi a cui non posso sottrarmi. E poi, vorrei scoprire qualcosa di più sul nemico che minaccia il Collegio e che si sta servendo di Reika."
Yuki si stringe forte al compagno ed appoggia il viso sul suo petto.
"Non fare così, piccola. Tornerò presto." la rassicura lui "Ricordati: io tornerò sempre da te.".
"Se ti succedesse qualcosa... io... io..."
"Dove sono finiti il tuo ottimismo e la tua fiducia? Mostrami il tuo sorriso, Yuki, quel sorriso che per me è la cosa più preziosa al mondo."
La ragazza solleva la testa e, nonostante gli occhi lucidi, sorride. Sorride al suo Kaname. E lui, di risposta, ruba alle labbra socchiuse di lei un appassionato bacio.

Insieme a Yuki, Kuran raggiunge Aidoh e gli altri nell'ingresso del Dormitorio Luna.
"Devi partire?" domanda Hanabusa.
"Sì." risponde il Sangue Puro "Ma so di lasciare in buone mani il Collegio.".
Dalla scala proviene la voce di Riukey:
"Ti riferisci alle mie di mani o a quelle dei tuoi fidati discepoli?".
"Dipende." ribatte a tono Kaname.
Touma si fa avanti, affiancato da Subaru.
"Questo tuo andare e venire dal Collegio è piuttosto fastidioso." insiste il capodormitorio, con ostentata arroganza.
Aidoh stringe i pungi, mentre si scambia occhiate di fuoco con Yamada. Il cugino sottovoce lo ammonisce:
"Vedi di mantenere la calma. Evitiamo di creare problemi.".
"Nobile Kaname, ascoltami." prosegue Riukey, cambiando completamente atteggiamento "Avrei potuto essere uno dei tuoi peggiori nemici, ma... ho scelto di essere uno dei tuoi più fedeli alleati.".
A sorpresa Touma si inginocchia davanti a Kuran.
"Un Sangue Puro che si inginocchia davanti ad un altro Sangue Puro... è assurdo." si sorprende Akatsuki, e con lui anche gli altri vampiri presenti. Una cosa del genere non si è mai vista.
"Te ne prego," continua Riukey, sollevando lo sguardo su Kaname "restituisci al nostro popolo dignità e orgoglio. Ridonagli unità e mostragli un futuro diverso. Solo tu puoi riuscirci. Tu, il capostipite dell'antico casato Kuran, rinato in questa epoca per essere la nuova guida del popolo dei vampiri. Sarò al tuo fianco. Te lo prometto. Ti offro la mia totale ed incondizionata lealtà.".
Nessuno si sarebbe mai aspettato un gesto del genere da parte di Touma, nemmeno lo stesso Kaname, che pur non manifestando il minimo stupore, è senza dubbio rimasto colpito dal comportamento del capodormitorio della Night Class.
"Ti ringrazio." afferma Kuran, allungando una mano verso Riukey, e lui ricambia il gesto, stringendo la mano che gli è stata offerta.
"Vai pure, Kaname, e non preoccuparti." conclude Touma, rialzandosi in piedi "Mi occuperò io del Collegio. Me ne assumo la piena responsabilità.".
"Ci siamo anche noi." fa notare Yuki, col suo solito piglio deciso.
"Ovviamente. E come dimenticarlo?" risponde il capodormitorio, accennando un inchino davanti alla giovane Sangue Puro.
"Questo Riukey è inquietante. Quasi quasi preferivo quello di prima." borbotta sottovoce Aidoh, beccandosi una gomitata su un fianco da Kain.
"Qualcosa non va, Hanabusa?" lo apostrofa Subaru.
E l'interrogato scuote la testa, guardandosi bene dall'aggiungere anche solo una parola.
Kaname, Riukey e gli altri si accordano su come gestire momentaneamente la situazione, e prima di andarsene Kuran si guarda intorno, volgendo di sfuggita gli occhi verso la balconata che si affaccia sull'ingresso e scorgendo così qualcuno si sta allontanando... Ichijo...
"Tutto bene, Kaname?" domanda Yuki, prendendo per mano l'amato.
"Tutto bene." le risponde lui, dandole un bacio in fronte prima di uscire dal Dormitorio.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

NOTE DELL'AUTRICE

Un po' alla volta i vari tasselli di questa intricata vicenda si stanno disponendo ognuno al proprio posto. Riukey si è schierato apertamente dalla parte di Kaname, non solo per proteggere Reika, ma anche per permettere all'intero popolo dei vampiri di trovare una nuova via da seguire, un orizzonte diverso che conduca ad una pacifica convivenza con gli esseri umani.
Chi invece sta vivendo una situazione precaria e di totale difficoltà è Reika, sospesa tra il dolore per la lontananza di Zero e la paura di fare del male alle persone che ama. Cosa ne sarà di lei e di tutti coloro che le ruotano intorno?
Di seguito il link per una fan art!
Alla prossima
Marta

REIKA E ICHIRU
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Capitolo 19
*** CAPITOLO XVIII ***


CAPITOLO XVIII

Siamo già a metà giugno. Le giornate si susseguono tutte uguali ai miei occhi. Mi sforzo di andare avanti. Di adempiere ai miei doveri, come Guardiana e come studentessa. So di avere accanto molte persone che mi vogliono bene e che a loro modo cercano di aiutarmi. I miei genitori, Ichiru, il Direttore, Yuki, Yori, Riukey, e perfino Kaito... eppure il vuoto che ho dentro nessuno riesce a colmarlo.
La lezione sta per terminare. Guardo fuori dalla finestra. C'è una bellissima giornata oggi... Come ogni giorno mi ritrovo a pensarti. Cosa starai facendo, Zero? Magari come me starai fissando questo magnifico cielo azzurro, e mi starai pensando... o forse no. Come passi le tue giornate? E con chi? Dove vivi? Hai un lavoro?... Tornerai?... Non ce la faccio più. Queste domande mi rimbombano costantemente nella testa e l'immagine del tuo viso non mi abbandona. Purtroppo l'ultimo ricordo che ho di te è uno sguardo freddo e privo di emozioni, uno sguardo che ha congelato il mio cuore, impedendogli di battere da quella maledetta notte...
Non so cosa ne sarà di me, ma so per certo che non voglio più far del male alle persone che amo. Anche se di questo nemico invisibile non conosco nulla, lo contrasterò con tutte le mie forze, finché di forze ne avrò. Sì, perché, più il tempo passa, più sento le mie energie venir meno. Qualcosa non va... qualcosa mi sta portando via...

"Reika, andiamo. La lezione è finita."
Yori chiama la sua assorta amica, e lei piano si volta, sospirando.
"Sì, andiamo." risponde con sguardo assente, per poi alzarsi ed incamminarsi verso la porta.
Sulla soglia dell'aula, Ichiru attende le compagne per raggiungere con loro la mensa.
Ma ecco che, mentre passa accanto alla cattedra, Reika lascia cadere a terra i libri, portandosi una mano alla testa.
"Reika, cos'hai?" si preoccupa Yori.
Ma la ragazza non risponde e alla fine sviene tra le braccia di Ichiru, che si era precipitato da lei avendo intuito che qualcosa non andava.

***

Dove mi trovo? Mi sembra di aver dormito per un secolo. Ho tutti i muscoli indolenziti e la vista annebbiata. Mi guardo intorno. Sono distesa su di un letto. C'è qualcuno, intorno a me. Scorgo della sagome, che via via prendono forma. Yuki, Yori, il Direttore, Ichiru e Riukey. Cosa ci fanno tutti qui?... Sono in infermeria. Non so come ci sono finita. Ricordo che ero a lezione. Stavo lasciando l'aula per andare in mensa con Yori e Ichiru. Poi ho sentito una fitta alla testa ed è diventato tutto buio... Credo di essere svenuta. Ma per quanto sono rimasta priva di sensi?
"Ehi, bella addormentata, come va?" mi domanda Riukey, con il suo solito tono scanzonato.
"Insomma, io..." rispondo a fatica, cercando di mettermi seduta.
Sono così debole che mi riesce difficile perfino sollevare la schiena dal materasso. Yuki, in piedi accanto a me, mi aiuta.
"Ci hai fatti preoccupare." mi dice Yori "Sei rimasta incosciente per ore.".
Ore?... Mi volto in direzione della finestra. Fuori è già buio.
"Ma siete stati qui per tutto il tempo?" domando.
"Ci siamo dati il cambio." spiega Cross "A parte qualcuno che non si è allontanato nemmeno per un secondo.".
Il Preside guarda Ichiru, seduto al capo opposto del letto. Ichiru... hai vegliato su di me senza lasciarmi da sola un momento. Ti ringrazio sforzandomi di sorridere. Anche tu mi sorridi, ma quanta tristezza, quanta preoccupazione ci sono nei tuoi occhi...
"Non è che stai mangiando troppo poco?" mi rimprovera Yuki.
"In effetti, ultimamente quasi non tocchi cibo." la asseconda Yori.
"Non ci riesco." mi giustifico io "Il mio stomaco non ne vuole sapere di mangiare.".
"Forse è di qualcos'altro che hai bisogno." fa notare Riukey, ed il senso delle sue parole è chiaro a tutti.
Touma si morde un polso. Gocce scarlatte scivolano sulla sua mano. L'odore pungente del sangue mi raggiunge in un attimo, provocandomi un forte capogiro, e subito dopo un terribile senso di nausea. Mi volto da un lato, sporgendomi dal letto e portando una mano alla bocca. La salivazione aumenta. Sto per dare di stomaco.
Fortunatamente la ferita di Riukey si rimargina in fretta ed Ichiru gli porge un panno per asciugare il sangue rimasto sulla sua mano.
"Non ha senso." si stupisce Yuki, dando voce al pensiero di tutti, anche al mio.
Un vampiro che prova un tale rifiuto per il sangue non si è mai visto. Il mio corpo rigetta quello che dovrebbe essere il suo principale nutrimento... E' assurdo. Cosa mi sta succedendo?
"Così non va per niente bene." commenta serio Touma.
"Domani andrò all'Associazione Hunter." afferma Ichiru "Forse nei loro archivi troverò qualcosa.".
Cross annuisce.
"Proverò a fare qualche ricerca anch'io." si offre Riukey "Tornerò a casa e consulterò la biblioteca della mia famiglia. Ci sono testi di ogni genere, alcuni dei quali molto antichi e considerati introvabili. Affido a te la Night Class per qualche giorno, Yuki.".
"Non c'è problema." risponde decisa mia cugina.
Si stanno tutti dando da fare per me... mi sento un peso. Devo darmi una mossa anch'io. Finché rimango a letto di certo non posso combinare un bel niente. Sposto il lenzuolo. Voglio alzarmi. Yuki mi aiuta. Ma appena appoggio i piedi per terra e faccio forza sulle gambe, le sento cedere. Il Direttore mi sostiene.
"Sei troppo debole per camminare." mi dice con il suo tono rassicurante e pacato.
Ichiru si avvicina e, prima che io abbia il tempo di parlare, mi prende in braccio.
"Ti porto nella tua stanza." mi sussurra con disarmante dolcezza.
"Vengo con voi." interviene Yuki, e dopo di lei Yori:
"Anch'io. Così ti facciamo un po' di compagnia.".
"Io allora mi occupo del giro di ronda." fa notare il Preside.
"E io ritorno dalla Night Class." conclude Touma "Al momento l'ho affidata a Subaru e Aidoh... immaginate voi!".
Sorrido, appoggiando le testa al torace di Ichiru. Questa scena mi ricorda qualcosa... un deja vu... la notte del ballo, quando Shizuka cercò di trasformarmi in vampiro e per indebolirmi mi morse arrivando quasi a dissanguarmi. Anche allora Ichiru mi prese in braccio e mi portò con sé, in una delle stanze del vecchio Dormitorio della Night Class. Ma quell'Ichiru era un'altra persona da quello di adesso. Quell'Ichiru non riuscivo a riconoscerlo, questo invece è il caro amico a cui tanto sono legata ed il fratello che offrì il proprio sangue e la propria vita a Zero per salvarlo... per salvarci...

***

A notte inoltrata, Yuki fa ritorno al Dormitorio Luna, mentre Ichiru e Yori si dirigono al Dormitorio Sole, lasciando Reika alle cure di Saya, giunta al Collegio dopo essere stata informata dal Direttore dell'improvviso malore della figlia.
Yori è molto preoccupata, glielo si legge in faccia senza bisogno che dica nulla. Ichiru prova a rincuorarla:
"Vedrai che Reika presto starà meglio.".
"Lo spero..." sospira la ragazza "Tu hai idea di cosa le stia succedendo?".
"No... purtroppo. Ma non mi arrenderò finché non l'avrò scoperto."
"Se almeno Zero tornasse."
"Tornerà, ne sono sicuro. Altrimenti lo andrò a cercare io e lo riporterò qui. Ma prima voglio capire che cos'ha Reika."
"Ci tieni tanto a lei."
"Lei e Zero sono le persone a cui tengo di più. Voglio solo vederli felici. Farò il possibile perché possano tornare insieme."
Quando i due sono ormai nei pressi del Dormitorio, Ichiru improvvisamente si ferma e si guarda intorno, mentre con un rapido gesto porta una mano sotto la giacca ed impugna la Silver Rose. Ha percepito la presenza di qualcuno nelle vicinanze. Un vampiro...
Fortuna vuole che si tratti solo di un falso allarme. Dalla vegetazione circostante infatti compare Aidoh.
"Non vorrai spararmi?" domanda Hanabusa, osservando il Guardiano.
"Ci è mancato poco." risponde l'altro.
"Allora direi che mi è andata bene."
Yori si inserisce nella conversazione:
"Come mai sei qui, Hanabusa?".
"A dire il vero, speravo di vederti." ammette l'interrogato, mal celando un certo imbarazzo, mentre Yori arrossisce e timidamente china la testa.
Ichiru inizia a sentirsi di troppo e decide di farsi da parte, tanto è sicuro di lasciare l'amica in buone mani. Aidoh sarà pure un vampiro, ma non farebbe mai del male a Yori e se ce ne fosse bisogno saprebbe proteggerla. Da come la guarda è evidente che prova qualcosa per lei...
"Io vado." afferma Kiryu, per poi salutare ed incamminarsi verso il vicino Dormitorio.
"Certo che lui e Zero sono diversi come il giorno e la notte." commenta Hanabusa, osservando il ragazzo allontanarsi.
"Abbastanza. Eppure in certe cose si somigliano molto." puntualizza Yori.
"Dimmi. Come sta adesso Reika? Riukey mi ha detto che si è sentita male."
"Sta meglio. Ma non sappiamo che cos'abbia..."
"In che senso?"
"E' possibile che un vampiro rifiuti il sangue?"
"Che si rifiuti di berlo?"
"No. Che proprio non ci riesca. Come se il suo corpo lo rigettasse."
"Non ho mai sentito niente del genere."
Hanabusa scorge una profonda inquietudine negli occhi di Yori, e senza pensare la abbraccia di slancio, spinto dal desiderio di rassicurarla, facendole sentire la propria presenza. La ragazza inizialmente rimane rigida tra le braccia del vampiro, ma superato l'iniziale imbarazzo si abbandona completamente alla calda ed appassionata stretta, nella quale si sente protetta, e amata.
"Grazie." sussurra piano lei.
"Sono io che ti dovrei ringraziare." risponde con voce carezzevole lui "Questo calore, non lo conoscevo... sei stata tu a farmelo scoprire.".
"Sto bene... con te."
"Anch'io..."
I due restano abbracciati per qualche minuto. In silenzio. Finché non è Yori a dover rammentare ad entrambi che è arrivato il momento di salutarsi:
"Adesso devo andare. Si è fatto veramente tardi.".
"Ti accompagno." si offre volentieri Hanabusa.
E così, mano nella mano, il vampiro e la ragazza umana si incamminano verso il Dormitorio Sole.

Intanto, all'interno del Dormitorio Luna...
Senri sta percorrendo il corridoio del primo piano. E' appena uscito dalla sua stanza, la stanza che divide con Aidoh e Kain. C'era andato per recuperare un mazzo di carte da gioco. Rima lo sta aspettando al piano inferiore, dove al momento si trovano buona parte dei componenti della Night Class. Ma quando il giovane giunge in prossimità della scala, dei passi alle sue spalle lo fanno fermare. Poi, una voce femminile.
"Guarda un po' chi c'è. Senri Shiki... Anzi, dovrei dire Kuran." esordisce provocatoria Sarah.
"Che vuoi?" domanda svogliatamente Senri, voltandosi.
"Rido Kuran era tuo padre, giusto?"
"E tu come lo sai?"
"Non è un gran segreto."
"Hai altro da dirmi?"
"Perché non rivendichi la tua posizione come membro della famiglia Kuran. Anche se non sei un Sangue Puro, avresti tutto il diritto di..."
"Non mi interessa."
Le parole di Sarah non toccano minimamente Shiki. A lui davvero non importa nulla del cognome Kuran. Per lui Rido non è mai stato un padre. E' stato solo l'essere che l'ha generato e si è poi servito di lui per i propri biechi scopi.
"Possibile che non ti interessi?" insiste la giovane Shirabuki.
"Mi spiace deluderti ma è proprio così." ribatte imperterrito l'altro "Ora scusa ma ho da fare.".
Sarah non demorde:
"Hai messo da parte il tuo orgoglio per servire Kaname Kuran. Non trovi che sia patetico?".
"Pensala come vuoi. A me sta bene così."
Qualcuno compare in fondo al corridoio.
"Sarah, sei qui. Ti stavo cercando." confessa Ichijo, avvicinandosi.
"Stavo scambiando due parole con il tuo amico." spiega la Sangue Puro, con falsa ingenuità.
"Conversazione piuttosto noiosa, direi." commenta serafico Senri "Ora vi devo lasciare. Gli altri mi stanno aspettando.".
Shiki se ne va. Takuma non dice nulla e con sguardo severo fissa Sarah. Lei fa finta di niente e, sfruttando le arti di seduzione in cui è maestra, appoggia il viso e le mani sul petto del giovane, per poi sollevare la testa e conquistare le labbra di lui con un sensuale bacio. Ichijo la lascia fare, ma il veleno di cui è intriso questo bacio lo può percepire benissimo, ora come non mai. E ciò lo rattrista e ferisce nel profondo del cuore.

***

La mattina successiva, di buon'ora Ichiru lascia il Collegio e si addentra nella vicina cittadina. Assorto e concentrato sul proprio scopo, cammina senza badare alla gente che gli passa accanto, testa bassa ed occhi fissi sulla strada. Giunto nei pressi della sede dell'Associazione Hunter, sentendosi osservato solleva istintivamente lo sguardo, e vede Kaito che, in piedi davanti al portone d'ingresso, lo sta fissando con una certa curiosità. Il ragazzo si ferma a pochi passi da lui.
"Cosa ci fai da queste parti?" domanda Takamiya.
Ichiru non risponde.
"Sei qui per Reika, immagino." intuisce l'altro "Cosa le sta succedendo?".
"Non lo so. E' come se qualcosa, o qualcuno, stesse giocando con lei, usandola come una marionetta, e privandola delle forze."
"Un Sangue Puro..."
"Immaginavo che sarebbe stata questa la tua risposta."
"So quello che dico. In tempi lontani alcuni Sangue Puro per accrescere i loro poteri si servirono di quella che poi fu definita la magia proibita. Questa magia secoli fa venne sigillata e nessuno più dovrebbe essere in grado di evocarla."
Anche Kaname aveva accennato qualcosa del genere, dopo l'imboscata dei vampiri ombra al vecchio casolare. Ed Ichiru lo ricorda bene.
"Tu cosa ne sai della magia proibita?" si informa sospettoso il giovane.
"Sono sempre stato un tipo curioso." spiega Takamiya "Consultando i testi più antichi negli archivi dell'Associazione, ne ho trovato alcuni cenni.".
"E che altro sai?"
"Non molto. Se ne sono perse le tracce secoli fa."
"Dicevi che è stata sigillata. Da chi? E come?"
"Non ne ho la minima idea, ma se qualcuno la sta usando ora, significa che quel sigillo si è spezzato. Come, non saprei."
Ichiru, pensieroso, punta lo sguardo sul portone d'ingresso dell'Associazione.
"Ti serve una mano per le tue ricerche?" gli domanda Kaito "Credo che un aiuto ti farebbe comodo."
"Ad una condizione." precisa il ragazzo.
"Quale?"
"Devi lasciare da parte le questioni personali. Se quello che cerchi è un appiglio per la tua vendetta, preferisco arrangiarmi da solo."
"La mia offerta era sincera. Vorrei aiutarti a capire cosa sta succedendo a Reika. Niente vendette personali."
"Se è così, allora ti ringrazio."
"Non perdiamo altro tempo. Entriamo."

 

 

 

 

 

 

 

 

NOTE DELL'AUTRICE

La situazione si sta complicando. Nessuno capisce che cosa stia accadendo a Reika. L'unico indizio è questa fantomatica magia proibita della quale, in verità, si conosce a malapena il nome.
E da Zero nessuna novità...
La fan art di questo capitolo è dedicata ad una coppia singolare: Aidoh e Yori.
A presto
Marta

AIDOH E YORI
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Capitolo 20
*** CAPITOLO XIX ***


CAPITOLO XIX

E' notte al Collegio Cross. Una calda notte di luglio. E' già un mese che Kaname se ne è andato. E nessuno ha avuto sue notizie. In questo momento lui sembra essere l'unica speranza per poter trovare una spiegazione a quanto sta accadendo a Reika. Purtroppo le ricerche di Ichiru e Kaito negli archivi dell'Associazione Hunter, e quelle di Riukey nella biblioteca di famiglia, hanno portato ben pochi risultati. L'unico indizio è l'antica magia proibita, di cui pare essersi conservata nei secoli soltanto una vaga memoria.
Le lezioni della Night Class anche per oggi sono terminate. Yuki cammina nel parco. Pensa a Reika, a Kaname, e a Zero. Per ognuno di loro è in pena, e non sa che fare per aiutarli. Si sente inerme. In balia degli eventi. Ogni strada appare senza uscita.
La ragazza si siede sul bordo della grande fontana. Sospira. Con una mano sfiora la superficie dell'acqua nella vasca circolare. Poi, d'un tratto, un rumore la distrae. Percepisce la presenza di qualcuno. Ma non ha paura. Al contrario, avverte un intenso calore nel cuore. Guardandosi intorno scatta in piedi. Sulle sue labbra si posa un nome, che le riesce difficile pronunciare nel timore di essersi sbagliata... No, non può essersi sbagliata. Esiste un unico individuo al mondo la cui sola vicinanza possa provocarle simili sensazioni.
"Kaname..." sussurra Yuki, per poi alzare la voce, nella speranza di udire una risposta al suo richiamo:
"Kaname, sei tu? Kaname!".
Tra la vegetazione compare proprio colui che la giovane Sangue Puro desiderava vedere, e lei immediatamente gli corre incontro, gettandogli le braccia al collo.
"Piccola Yuki." bisbiglia Kuran, all'orecchio della sua amata.
"Sei tornato. Finalmente!"
"Eri preoccupata?"
"Non avevo tue notizie... non sapevo come stavi, dov'eri..."
"Non devi stare così in pena per me... non me lo merito."
Yuki spalanca gli occhi sul compagno, non spiegandosi il senso delle sue parole. Lui la prende per mano e si siede con lei sul bordo della grande fontana. Quindi le dice in tono quasi solenne:
"Voglio che tu sappia la verità. Basta con i segreti. Ne ho mantenuti fin troppi nella mia lunga vita.".
"Così mi spaventi..."
"Forse dovresti davvero avere paura di me."
"Non capisco. Kaname, spiegami!"
"Ho ucciso io i membri del Senato di cui si sono perse le tracce. Pensavo che meritassero una punizione per il loro comportamento infame. Ed ho agito di conseguenza."
Yuki si alza in piedi. E' molto contrariata, ed in parte delusa, e non lo nasconde.
"Non è questo il modo per ottenere giustizia."
"Lo so." ammette Kaname "Ma c'è dell'altro.".
"Dimmi tutto."
"Quando sono stato richiamato in vita di Rido, ho giurato a me stesso che avrei posto fine all'esistenza dei Sangue Puro. Questo era il compito che già nella mia precedente vita mi ero imposto. Debellare alla radice il male che infetta l'umanità.".
"E la radice del male sarebbero i Sangue Puro?!"
"Credevo che quelli come noi fossero delle creature mostruose, esseri in grado di rigenerarsi in situazioni estreme e capaci di nefandezze indicibili... Ma poi sei entrata tu nella mia vita, e giorno dopo giorno mi hai permesso di vedere il mondo in maniera diversa. Attraverso i tuoi occhi ho scoperto cose che non conoscevo. Ed ho scelto un'altra strada. Anche se per lungo tempo sono stato molto combattuto..."
Yuki, se pur a malincuore, sente il dovere di porre una domanda a Kaname, nonostante ne tema la risposta:
"Il Sangue Puro che è stato assassinato un po' di tempo fa, appartenente alla famiglia Ouri... sei stato tu?".
"No, non è opera mia." spiega l'interrogato "Come non sono responsabile delle aggressioni subite ultimamente da diversi Sangue Puro.".
Yuki si sente sollevata. Per un attimo aveva temuto il peggio. Sorridendo si siede in braccio al compagno e prende le sue mani nelle proprie:
"La strada che hai scelto, percorriamola insieme. Voglio rimanere al tuo fianco.".
"Anche dopo quello che ti ho raccontato, tu..." accenna Kuran, ma Yuki lo zittisce con un bacio, per poi sussurrargli sulle labbra:
"Non avere più segreti con me. Voglio condividere tutto con te, nel bene e nel male. Questa è la mia decisione e non tornerò indietro.".

***

Terminato il giro di ronda, i Guardiani raggiungono come sempre la residenza del Direttore. Reika si ritira in bagno per farsi una doccia, mentre Ichiru aspetta in salotto. Trascorsa all'incirca mezz'ora, il ragazzo si vede capitare davanti Kaien Cross, in compagnia di Kaito. La crucciata espressione di entrambi non preannuncia nulla di buono.
"Cos'è successo?" domanda serio Ichiru.
"Reika non è con te?" si informa il Preside, scuro in volto.
"Siamo rientrati insieme. Dovrebbe essere in bagno... Mi volete dire cos'è successo?"
"Ci ha giocati, tutti quanti." commenta Takamiya a denti stretti.
"Insomma, mi volete spiegare?" insiste Ichiru, iniziando a dar segni di insofferenza.
E ancora Kaito:
"Il Black Steel è sparito, e sicuramente è stata Reika a prenderlo".
Kiryu spalanca gli occhi incredulo. Cross prosegue:
"Era in una stanza blindata nei sotterranei del Dormitorio Luna. Nessuno sapeva dove l'avessi nascosto. E l'avevo anche sigillato con un marchio anti-vampiro... Forse ho sottovalutato le capacità di Reika... ma in teoria nemmeno lei avrebbe dovuto rintracciarlo.".
"Non siamo sicuri che l'abbia preso lei." fa notare Ichiru.
"E chi altro sennò?" ribadisce Kaito "Il punto è: come intende servirsene?".
"Avrei dovuto nasconderlo alla sede dell'Associazione." si rimprovera Kaien.
"Sarebbe andata là a riprenderselo." rimarca sicuro Takamiya.
"Dobbiamo trovarla." afferma infine Ichiru.

***

Yuki e Kaname, mano nella mano, camminano nel parco, percorrendo il lungo viale che conduce alla zona riservata ai vampiri, e quindi al Dormitorio Luna.
"Saranno felici Aidoh e gli altri di rivederti." fa notare la ragazza.
"Non mi hai detto com'è andata qui finché non c'ero." osserva Kuran, intuendo che qualcosa turba profondamente la compagna.
"Veramente..."
Yuki fa un bel respiro, dopodiché racconta quanto successo a Reika, il suo malore improvviso ed il suo totale rifiuto per il sangue.
"Ora come sta?" si informa alla fine Kaname, visibilmente turbato.
"Meglio... o almeno così sembra..." accenna incerta Yuki.
Di punto in bianco, i due Sangue Puro percepiscono una minacciosa presenza. Non ne riescono a comprendere l'origine, ma l'energia che avvertono è molto forte ed oscura. Inaspettatamente a sbarrare loro la strada compare Reika, che a passi lenti si avvicina stringendo in pugno il Black Steel.
Kuran si posiziona davanti a Yuki, nel chiaro intento di proteggerla, mentre lei posa la mano su Artemis, saldamente legata alla sua gamba destra.
"Kaname, sei tornato finalmente." esordisce Reika, con un subdolo ghigno dipinto in volto. I suoi occhi si tingono di rosso, mentre la sua arma inizia ad emanare una luce di un viola intenso.
"Reika, sei venuta a darmi il benvenuto." ironizza il Sangue Puro "Non dovevi disturbarti.".
"Dovere, nobile Kaname." risponde a tono l'altra.
"Reika, tutto bene?" si azzarda a chiedere Yuki, facendo capolino alle spalle del compagno, ma lui con una mano la trattiene per impedirle di esporsi troppo.
Giunta a pochi passi dai due, Reika si ferma. Il suo corpo viene avvolto dal medesimo alone luminoso sprigionato dal suo pugnale.
"Reika, torna in te!" le intima Kuran.
Il Black Steel si muta in spada e dalla sua lama si genera una potente onda d'energia che investe in pieno sia Kaname che Yuki, gettandoli malamente a terra. Approfittando della situazione Reika si avventa contro la cugina, ma lei si difende impugnando Artemis, che al suo tocco si trasforma in falce.
Kuran interviene e grazie ai suoi poteri da Sangue Puro riesce a scaraventare Reika lontano da Yuki. Ma ciò non basta a fermarla. La ragazza si rialza subito in piedi e con un rapido scatto sparisce in mezzo alla vegetazione circostante.
"Se n'è andata?" si chiede Yuki, guardandosi intorno.
"Non credo. Anche se non percepisco più la sua energia, sono sicuro che è ancora qui." rimarca Kaname.
"Quella non è Reika!"
"Purtroppo è lei. Qualcuno la sta usando contro di noi. Non capisco come riescano a manovrala così. E poi... sembra che i suoi poteri siano amplificati."
"Dobbiamo fermarla senza farle del male."
...Sì, ma in che modo?...
"Vi va di giocare ancora un po'?"
La voce di Reika echeggia tra gli alberi. Però di lei non c'è traccia. Non un rumore tutto intorno... Improvvisamente, delle scie luminose violacee si diramano sul selciato del viale giungendo fino ai piedi di Kaname e Yuki, che prontamente spiccano un agile salto per evitarle.
Ancora Reika non si mostra, e Kuran la sfida per spingerla ad uscire allo scoperto:
"Perché continui a nasconderti? Non avrai paura di noi?".
Silenzio. Altre striature luminose si diramano sul terreno, ma stavolta soltanto Kaname riesce a schivarle, mentre Yuki ne rimane prigioniera, paralizzata con i piedi inchiodati al suolo. Immediatamente il compagno si precipita da lei per aiutarla, ed è a questo punto che Reika lancia l'ennesimo attacco, sfruttando il momento di distrazione del nobile vampiro per ferirlo ad una mano. Kuran tuttavia non si arrende e replica all'aggressione sfruttando le sue potenti onde mentali, grazie alle quali riesce anche a liberare Yuki. Reika si allontana con un balzo dal Sangue Puro ed utilizza l'energia sprigionata dal Black Steel come scudo per proteggersi dal violento contrattacco.
In distanza compare qualcuno. Kaito e Ichiru si stanno avvicinando di corsa, impugnando il primo un fucile anti-vampiro, il secondo la Silver Rose.
Reika si guarda intorno soddisfatta. Alla sua sinistra, Kaname e Yuki. Alla sua destra, Ichiru e Kaito. Un beffardo sorriso inarca le sue labbra.
"Quella spada..." sussurra Ichiru, osservando l'arma nella mano della ragazza.
"E' il Black Steel." accenna Takamiya.
"Pensavate di potermelo tenere nascosto?" domanda in tono strafottente Reika, scorrendo con un dito sull'affilata lama.
"Ora smettila!" le grida Yuki, con le lacrime agli occhi.
Ichiru muove qualche passo verso l'amica, ma lei lo atterra scagliandogli addosso una potente scarica elettrica. Stessa sorte parrebbe toccare a Kaito, però qualcuno blocca l'onda elettromagnetica generata dal Black Steel prima che colpisca il bersaglio: Riukey si pone sulla traiettoria del colpo e lo neutralizza.
"Reika, fermati." ordina Touma, avvicinandosi alla giovane.
Reika spicca un salto e si porta alle spalle del capodormitorio della Night Class. Lui si volta di scatto e prontamente schiva la lama che stava puntando dritta al suo collo, guadagnandosi tuttavia una profonda ferita all'addome.
Intanto anche Kaien Cross, con la sua spada da hunter, giunge sul posto.
"Il leggendario cacciatore." lo deride Reika "Vediamo cosa sai fare.".
L'alone che avvolge il Black Steel è sempre più intenso, così come l'oscuro potere emanato dal corpo della ragazza.
"Non mi batterò mai con te." dichiara il Direttore, ed in sua difesa si pongono Kaname e Yuki.
"Non sapete fare di meglio?" insiste Reika, mentre ai suoi piedi prende forma un sinistro vortice di energia.
"Reika!"
Sentendosi chiamare la giovane si volta e vede Ichiru, a pochi passi da lei, che le sta puntando contro la Silver Rose.
"Che aspetti? Spara." lo sfida, ma lui abbassa il braccio.
"Come non detto." conclude cinica la ragazza, mentre la lama della sua spada si tinge di nero.
"La magia proibita..." digrigna tra i denti Kaname.
"Reika non la conosce, come può usarla?!" si sorprende Yuki.
"Lei no, ma chi la sta controllando evidentemente la conosce, e molto bene."
Nel mentre sul posto accorrono anche Aidoh, Ruka, Kain, Seiren, Shiki, Rima e Subaru. Reika li osserva compiaciuta.
"Ma che storia è questa?!" si stupisce Hanabusa.
"Quella non può essere Reika." incalza Ruka.
"Invece temo che sia proprio lei..." la contraddice Akatsuki.
Seiren si prepara ad intervenire, ma Kaname le fa cenno di non muoversi.
"Questo potere... è spaventoso." commenta Rima.
Il vortice di energia formatosi ai piedi di Reika si allarga provocando tutt'intorno un vento gelido, finché ad un certo punto non investe i presenti come una violenta esplosione, scaraventandoli al suolo.
Poi, d'un tratto, qualcosa di inatteso accade. Reika lascia cadere il Black Steel, china il capo e crolla in ginocchio a terra, portandosi una mano al petto, mentre l'alone luminoso che la circonda si fa più intenso, quasi la volesse imprigionare per impedirle di fuggire. Lentamente la ragazza risolleva la testa. Il suo volto è una maschera di sofferenza. Nei suoi occhi lucidi, una struggente tristezza ed un devastante dolore. Yuki ed Ichiru fanno per raggiungerla, ma lei solleva un braccio intimando a loro, e a tutti gli altri, di non avvicinarsi:
"Statemi lontani! Non voglio farvi del male... io... non voglio, ma non posso controllare quello che mi sta succedendo... non ce la faccio.".
La giovane raccoglie la sua arma, ancora in forma di spada, e si rimette in piedi, rivolgendo un preciso invito a Kaito, che si sta a sua volta rialzando:
"Devi farlo. Fallo adesso. Me l'hai promesso.".
Takamiya esita un attimo, dopodiché punta il suo fucile contro Reika.
"Noooo!!!!!" grida Yuki, ma Kaname le impedisce di interferire e, posandole una mano sulla fronte, le fa perdere i sensi. Almeno questo glielo vuole risparmiare. Sarebbe troppo doloroso per lei vedere l'amata cugina morire così... davanti ai suoi occhi...
"Non può finire in questo modo..." commenta Aidoh a denti stretti, ma né lui né i suoi compagni si azzardano a mettersi in mezzo. Kaname non lo permetterebbe.
"Kaito, non farlo." è l'accorato appello di Cross, che a fatica si sta rialzando sorreggendosi sulla sua spada.
"Se non lo faccio, moriremo tutti." ribatte duro Takamiya "E lo sa anche Reika.".
"Non te lo permetterò!" afferma rabbioso Riukey, ma Kaname gli si para davanti.
"Togliti di mezzo, Kuran."
"Non puoi fare niente per lei."
"O ti sposti o giuro che..."
"Basta!" urla Reika, e la sua voce disperata spegne ogni discussione "Non so per quanto riuscirò a trattenermi. Perciò ti prego, Kaito, fa' quel che devi. Ti prego...".
Takamiya carica il colpo in canna. Ma Ichiru si pone sulla traiettoria del fucile, davanti a Reika, allargando le braccia per coprire del tutto la visuale a Kaito.
"Per uccidere lei, prima dovrai uccidere me." afferma il giovane.
"Ichiru, spostati." lo supplica l'amica.
"Ho giurato di proteggerti, ed è quello che intendo fare."
"Non puoi."
Kaito abbassa l'arma, scuotendo contrariato la testa:
"Ichiru, non capisci che così ci condanni tutti a morte?".
"Ci dev'essere un altro modo." sospira crucciato Cross.
Ma ormai è tardi. Il tempo è scaduto. Nell'arco di un respiro, prima che qualcuno se ne possa rendere conto, con la sua spada Reika trafigge alla schiena Ichiru, all'altezza dello stomaco, trapassandolo da parte a parte, per poi estrarre con forza la lama dal suo corpo. Il ragazzo si porta una mano sulla ferita. Tra le sue dita il sangue sgorga copiosamente. Le gambe iniziano a cedergli. Kaito e Cross lo soccorrono e lui si aggrappa a loro, prima di perdere i sensi.
Un grido lancinante squarcia il cielo di questa notte oscura. Il Black Steel, tornato ad essere un pugnale, cade a terra. Reika si copre la bocca con le mani, e con gli occhi sgranati osserva Ichiru riverso al suolo, in una pozza di sangue. Accanto a lui, il Direttore e Kaito. Una fitta lancinante al petto la fa piegare su se stessa, mentre incontrollate lacrime solcano il suo volto devastato dal dolore. L'arcano alone che la circondava si è dissolto. Reika è tornata ad essere Reika, ma a quale prezzo? E per quanto tempo? Riukey le si avvicina. E lei sviene tra le sue braccia.

Intanto, lontano dal Collegio...
Zero si sveglia di soprassalto, sobbalzando nel letto. Preoccupato si tocca l'addome, dove un attimo prima aveva avvertito una fitta lancinante, come se una lama affilata l'avesse trafitto. La sensazione che qualcosa di grave sia accaduto a qualcuno a lui caro si fa largo nel suo cuore, mentre dalle sue labbra esce in un sussurro il nome del fratello.
Il giovane si alza in piedi e si affaccia alla finestra. Respira a fondo. Quindi si volta ed osserva il borsone aperto ai piedi del letto. Ancora non l'ha disfatto del tutto, e ciò significa che non è arrivato ad una decisione definitiva. Deve scegliere se svuotarlo completamente o se riempirlo di nuovo... Deve scegliere se restare o andare... I suoi occhi si spostano poi su di un piccolo sacchettino di velluto bianco riposto sul tavolino al centro della stanza.
"Reika..." sospira il ragazzo, tornando a sedersi sul letto.
Cosa dovrebbe fare? Due voci opposte si alternano dentro di lui. Una gli dice di tornare, l'altra di chiudere per sempre col passato... E se Reika quella notte avesse detto il vero? Se ci fosse una diversa spiegazione per quanto accaduto?
...Non ero in me, Zero. Credimi. Non ero padrona delle mie azioni. Era come se...
...come se...
...come se...
Zero si porta le mani alla testa. Gli sembra di impazzire. Una violenta sete lo assale. E nessuno lo può aiutare a controllarla. Dovrà riuscirci da solo... da solo... Il giovane si stringe nelle braccia e si distende sul letto, tremando come una foglia. Il suo sangue scorre sempre più velocemente. I battiti accelerano. La gola brucia... Zero chiude gli occhi. Deve riprendere il controllo. Deve farlo... e quando alla fine ci riesce, è talmente stanco che perfino respirare gli è difficile, mentre un marasma di confusi pensieri si affolla nella sua mente impedendogli di addormentarsi.

***

Reika riposa nel suo letto. Un intero giorno è trascorso senza che riprendesse conoscenza ed una nuova notte è scesa sul Collegio Cross. Fuori dalla porta della camera ci sono di guardia Subaru e Seiren. La finestra nella stanza è aperta. Seduto sul davanzale, Riukey osserva con occhi malinconici la fanciulla assopita. La ferita che lei gli ha inferto con il Black Steel brucia ancora, ci vorrà un po' di tempo perché si rimargini del tutto. Ma la ferita nel suo cuore di Sangue Puro, quella non si sanerà mai. Touma si avvicina e si siede sul letto. Con le affusolate dita sfiora il volto di Reika, poi si china su di lei e la bacia dolcemente su una guancia. La ama come non credeva avrebbe mai amato nessuno. A ripensarci bene, non sa nemmeno come sia accaduto... La prima volta che la vide, rimase colpito dalla sua bellezza, la bellezza tipica di un Sangue Puro, e dalla limpidezza del suo sguardo. Aveva sentito diverse cose sul suo conto e voleva capire quante corrispondessero al vero. Lo incuriosiva soprattutto l'idea che lei fosse una mezzo sangue, e per di più la figlia del nobile Akihiro Kyan. Così iniziò ad osservarla, a studiarla di nascosto. E si divertiva a corteggiarla, ed a provocare in tal modo Zero. Era un gioco, in principio. Un gioco che ben presto si tramutò in qualcos'altro... Ad un certo punto Riukey dovette prendere atto del sentimento che, a dispetto di qualsiasi previsione, era nato in lui. Si era innamorato di Reika... Sì, la ama, e sarebbe pronto a dare la vita per lei, ma ciò non servirebbe ad aiutarla. Se qualcuno può davvero salvarla, quel qualcuno non è lui... Il Sangue Puro si alza e si avvia alla finestra. Di nuovo si siede sul davanzale, accarezzando con amorevole sguardo la ragazza che gli ha rapito il cuore. Veglierà su di lei, qualsiasi cosa accada... Questo vuole fare. Questo farà.

***

Apro a fatica gli occhi. E' tutto buio. Non so dove sono. Non ricordo cos'è successo... Sollevo piano la schiena dal materasso. Chi mi ha portata qui?... Comincio a tremare. Ho tanto freddo. Cerco sulla parete accanto al letto l'interruttore. Accendo la luce. Gli occhi mi bruciano un attimo, ma presto si abituano e allora mi guardo intorno. Riconosco questa stanza. Mi trovo nella residenza del Direttore. Un'angoscia devastante mi assale. Inizio a piangere...
"Ichiru..." sospiro.
Ora ricordo. Ricordo tutto... e mi sento morire... Devo vederlo. Devo sapere come sta. Deve essere ancora vivo. Io... non posso averlo ucciso. Devo muovermi. Devo sapere...
Mi alzo in piedi. La gambe stentano a reggermi. Barcollando raggiungo l'armadio. Prendo una gonna, una canotta ed una camicia e mi vesto. Dopodiché esco dalla camera. Appena fuori dalla porta mi trovo davanti Riukey. Credo l'abbiano messo a controllarmi.
"Ehi, principessa, dove credi di andare?" mi dice, posandomi una mano su una spalla.
"Sei di guardia?" gli chiedo.
"Proprio così. E sotto la tua finestra ci sono Kain e Aidoh."
Sospiro.
"Vuoi andare da Ichiru?" mi chiede Touma, ed il cuore mi balza in gola.
Allora, è vivo. Ichiru è vivo...
"Non posso portarti da lui." aggiunge, sinceramente dispiaciuto.
"Per favore. Voglio solo sapere come sta." insisto.
"Si riprenderà. Vedrai. Ora torna in camera."
"No."
"Reika, lascia stare. E' meglio."
Questo discorso non mi piace. Insomma, come sta il mio amico?!
"La sua ferita... è molto grave?" domando ancora, supplicando Riukey con lo sguardo.
"Purtroppo sì." mi conferma.
"Ma tu, o Kaname... non potete fare qualcosa?"
"Il Black Steel non è un'arma come le altre."
"Anche tu eri ferito, però..."
"Le nostre ferite non erano gravi. E poi io e Kaname siamo dei Sangue Puro, è la nostra stessa natura a proteggerci. Per Ichiru non possiamo fare niente. Solo il sangue del vampiro che l'ha trasformato lo potrebbe aiutare."
"… mio padre..."
"Già, ma lui non è qui, perciò il tuo amico dovrà cavarsela da solo."
Devo fare qualcosa. Non resterò ad aspettare con le mani in mano mentre Ichiru sta lottando tra la vita e la morte... per colpa mia...
"Portami da lui." ripeto "Ti prego."
Touma sbuffa, guardando per aria. Sembra in difficoltà. Forse l'ho convinto.
"Va bene. Andiamo." mi dice finalmente "Ma solo per pochi minuti.".
Si incammina lungo il corridoio ed io lo seguo. Saliamo al piano superiore.
"Anche lui è qui?" domando.
"Sì." mi risponde Riukey.
"Per quanto tempo ho dormito?"
"Due giorni."
Ci fermiamo davanti ad una porta.
"Siamo arrivati." mi spiega Touma "Io ti aspetterò qui fuori.".
Lo ringrazio sorridendo. Dopodiché entro nella camera, chiudendomi la porta alle spalle. Sulla scrivania c'è una piccola abat jour che rischiara appena l'ambiente con una luce calda e soffusa. Mi avvicino al letto. Mi siedo accanto ad Ichiru. Sembra stia dormendo. Ha gli occhi chiusi. Le sue labbra sono contratte in una smorfia di dolore. Gli sfioro i capelli con una mano. Lo chiamo piano, accostandomi al suo orecchio.
"Ichiru... sono io..."
"Reika..."
Mentre pronuncia il mio nome, Ichiru apre gli occhi su di me. Mi verrebbe da piangere, ma mi sforzo di sorridere. Di sorridergli.
"Come stai?" mi chiede... Lui lo chiede a me... dopo quello che gli ho fatto mi chiede come sto...
"Sto bene." gli rispondo.
Abbozza un sorriso, ma poi si fa terribilmente serio.
"Perché hai chiesto a Kaito di ucciderti?"
Quella di Ichiru più che una domanda sembra un'accusa. Non mi resta che raccontare la verità:
"Perché nessun altro l'avrebbe fatto. Lui ha avuto il coraggio di uccidere suo fratello perché non si trasformasse in un Livello E, l'ho pregato di fare lo stesso con me se fossi diventata un pericolo.".
"Stupida." mi rimprovera.
"Sei una stupida." mi ripete, ed io lo guardo stranita.
Respiro a fondo. Ichiru prende la mia mano nella sua.
"Hai bisogno di sangue per guarire." gli dico, con la stessa serietà con cui lui prima mi ha parlato.
"Tranquilla. Me la caverò."
"Non è così, e lo sai."
Non resterò a guardarlo tramutarsi in cenere davanti ai miei occhi. Quella ferita non guarirà, lo consumerà a poco a poco, finché di lui non rimarrà che polvere.
"Non perderò anche te." sussurro mentre un nodo mi stringe la gola.
"Non lo farò, Reika." replica Ichiru.
Evidentemente ha capito che cosa ho in mente. Il Black Steel è la mia arma, ed il suo potere scorre nelle mie vene. Il mio sangue potrebbe essere la soluzione...
Mi mordo una mano e mi chino sul mio amico. E' troppo debole per potermi tenere lontana. Appoggio le labbra sulle sue e riverso nella sua bocca un sorso del mio sangue. Le sue iridi si tingono di porpora e si specchiano nelle mie. Ci ritroviamo seduti sul letto, l'uno di fronte all'altra. Sposto i capelli mettendo ben in vista il collo. So che adesso non potrà trattenersi. Non potrà rifiutare il mio sangue. Ho ridestato il suo istinto di vampiro. E' il solo modo per salvarlo.
Ichiru mi avvolge la vita con le braccia e mi stringe a sé. Sento le sue labbra sulla pelle. Sta esitando. Ma non resisterà a lungo...

Ichiru affonda i denti nel collo di Reika e si nutre del suo sangue, percependo attraverso di esso tutte le sue emozioni. La sua tristezza, il suo senso di colpa, il suo dolore, ma anche il suo sincero affetto, e la ferma volontà di sconfiggere il subdolo nemico che si sta approfittando di lei.
"Perdonami..." si scusa il giovane, mortificato, mentre si scosta dall'amica asciugandosi le labbra con il dorso della mano.
"L'unica che si deve far perdonare qui sono io." rimarca Reika, sorridendo dolcemente. Ma il suo sorriso si spegne in fretta, sostituito da un'espressione di profonda sofferenza. La ragazza chiude gli occhi e china la testa, lamentandosi piano.
"Reika, cos'hai? Dimmi qualcosa?" si preoccupa Ichiru, afferrando per le spalle la compagna. Ed è così che i suoi occhi scorgono sotto la camicia aperta di lei qualcosa di strano.
Ichiru aiuta l'amica dolorante ad alzarsi e la guida fino allo specchio. Quindi le scopre la spalla sinistra e le fa notare appena sotto la clavicola uno strano simbolo, il cui disegno centrale ricorda due quarti di luna.
"E questo, cos'è?" si domanda incredula la giovane.
Improvvisamente, dal misterioso tatuaggio si diramano delle venature nere, che rapidamente si propagano arrivando fino al collo di Reika.

Un grido, proveniente dall'interno della camera, fa scattare immediatamente Riukey, che senza pensare spalanca la porta. Ichiru è inginocchiato a terra e sorregge Reika, priva di sensi. Gli occhi di Touma notano subito l'arcano simbolo sul corpo della ragazza e la cosa lo preoccupa non poco.
Ma ancora non è finita. La finestra nella stanza viene aperta da un'improvvisa folata di vento. La porta si richiude sbattendo con violenza, catturando l'attenzione di Ichiru e Riukey, che di scatto si voltano. Quando poi entrambi tornano a guardare in direzione della finestra, si trovano faccia a faccia con il nobile Akihiro Kyan. Benché Touma non lo conosca, non gli è difficile capire di chi si tratti, in particolare quando lo vede prendere in braccio Reika e riporla delicatamente sul letto, con la premura che solo un padre può avere.
"Sono stato lontano troppo tempo." si rimprovera Akihiro.
"Cos'è quel simbolo?" gli chiede Ichiru, avvicinandosi insieme a Riukey.
"...il marchio del tributo..." è la sibillina risposta del Cavaliere Sangue Puro.

 

 

 

 

 

 

 

 

NOTE DELL'AUTRICE

Il prossimo capitolo ripartirà esattamente da dove questo si è interrotto e finalmente scopriremo qualcosa in più su ciò che sta accadendo a Reika e sul nuovo nemico che trama nell'ombra.
Due le fan art per questo capitolo!
Alla prossima
Marta

REIKA E ICHIRU
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IL MARCHIO DEL TRIBUTO
http://mc2a.altervista.org/alterpages/marchio_0001.jpg

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Capitolo 21
*** CAPITOLO XX ***


CAPITOLO XX

Quando Reika si riprende, la prima cosa che appare ai suoi occhi è il volto di Akihiro Kyan.
"Cosa ci fai qui?...." domanda la ragazza con voce tremante, mentre invano tenta di mettersi seduta sul letto. E' talmente debole da faticare a muoversi. Ichiru premuroso la aiuta.
"Prima hai nominato il marchio del tributo. Cos'è?" interviene severo Touma, rivolgendosi a Kyan.
"...il marchio del tributo?..." ripete piano Reika.
"Vi spiegherò tutto." conclude impassibile Akihiro.

E' notte sul Collegio. Nel salotto del Direttore si riuniscono Cross, Yuki, Kaname, Ichiru, Riukey, Reika, Saya e Ryobe. Per ultimi si presentano Kaito e Yagari, contattati da Kaien mentre si trovavano all'Associazione. Akihiro ha voluto che fossero tutti presenti. Anche Zero avrebbe dovuto esserci, ma gli eventi l'hanno condotto altrove, e questo Kyan lo sa perfettamente, perché quando poco fa è entrato nella camera di Ichiru, ha sentito nell'aria l'inconfondibile odore del sangue della figlia, ed attraverso di esso, grazie al legame che ha con lei, ha percepito quanto accaduto negli ultimi mesi. Come se i ricordi della ragazza fossero entrati in lui.
Un irreale silenzio regna nella stanza. Reika è sul divano, accudita da Yuki e Saya. Kaname è in piedi dietro di loro. Ichiru è seduto su uno dei braccioli. Riukey è accanto alla finestra, mani in tasca e schiena contro la parete. Ryobe è appoggiato allo stipite della porta, con le braccia incrociate. Cross, Yagari e Kaito sono in piedi poco distanti da lui. Tutti in attesa di sapere... di capire...
"Se ci hai riuniti qui, significa che hai scoperto qualcosa." esordisce Kuran, rivolgendosi da pari a pari al nobile Cavaliere Sangue Puro.
"Quello che ho scoperto affonda le sue radici in un passato lontano." racconta Akihiro "Yuki, tuo padre Saizo non era il mio solo fratello. Ne avevo un altro, oltre mille anni fa. Si chiamava Eiji. Era molto potente. Ma non fu mai scelto come Cavaliere Sangue Puro perché l'oscurità in lui era forte. Forte al punto da spingerlo ad utilizzare la magia proibita per accrescere il suo potere. Era ambizioso e privo di scrupoli. Riuscì a riesumare antichi rituali di magia occulta, vietata tra i vampiri. Rituali di cui da secoli si erano perse le tracce, perché gli ultimi che aveva tentato di utilizzarli, erano morti nel farlo... Toccò a me l'onere di fermarlo. Lo affrontai in una notte di luna piena. La luna era rossa, quella notte. Non mi fu facile sopraffarlo, ma alla fine ci riuscii e lo ferii a morte. Quando mi avvicinai al suo corpo riverso al suolo, notai sul palmo della sua mano sinistra un simbolo, il marchio del tributo. Quello era il segno che Eiji si era votato completamente alle forze oscure. Prima di morire, disse soltanto questo: Sia maledetto tu e tutta la tua discendenza... e mentre pronunciava queste parole, il sangue che sgorgava dalle sue ferite disegnò intorno a lui il medesimo simbolo che era raffigurato sulla sua mano. Lo vidi dissolversi in cenere davanti ai miei occhi, ed immediatamente con il Black Steel sigillai la magia proibita perché nessun altro potesse più utilizzarla. Quelle conoscenze oscure si sarebbero perdute nello scorrere del tempo e non ne sarebbe rimasto nulla, se non una labile e vaga memoria. Ma le ultime parole che Eiji mi rivolse, non mi abbandonarono mai. Quella maledizione, se non poteva colpire me, forse un giorno avrebbe colpito qualcuno a me vicino... qualcuno che avesse il mio stesso sangue...".
"E' questo che mi sta succedendo?" domanda Reika con gli occhi lucidi.
"Se avessi potuto ti avrei lasciata vivere come un essere umano," le confessa Akihiro "ma trasformarti in vampiro e affidarti il Black Steel era il solo modo che avessi per proteggerti da Rido, e dalla maledizione che incombeva su di me e sulla mia discendenza.".
"Adesso però qualcuno sta usando la magia proibita." interviene Yagari "Ciò significa che il sigillo è stato spezzato.".
Akihiro prosegue:
"La notte in cui Rido venne sconfitto, il Black Steel sprigionò un potere incredibile, e fu questo ad infrangere il sigillo...".
Nell'udire tali parole, Ryobe reagisce in maniera inaspettata. Con un rapido scatto afferra per la camicia Kyan e con impetuosa irruenza gli getta addosso tutta la propria rabbia:
"E' solo colpa tua! Perché non la smetti di giocare con le nostre vite?!! Vattene! Sparisci per sempre! Sei tu il responsabile di quello che è successo a Reika! Per causa tua e di quel maledetto pugnale ha rischiato di morire già una volta, e adesso sta succedendo di nuovo! La vera maledizione che incombe su tutti noi, sei tu!".
Gli occhi di Akihiro si infiammano.
"Fermatevi!" grida Saya, scattando in piedi, mentre Reika, raccogliendo le ultime energie rimaste, raggiunge di corsa Ryobe e lo abbraccia alle spalle, chiamandolo con struggente dolcezza papà...
...papà...
Per un fugace istante nelle iridi di Kyan si riflette un'intima tristezza. Quella parola, papà, rivolta ad un altro, a qualcuno che non è lui, gli ha provocato dentro una strana sensazione. Forse, per un momento, nel suo cuore di Sangue Puro ha desiderato sentirsi chiamare così...
Ryobe lascia andare Akihiro e si volta per ricambiare l'abbraccio della figlia. Mentre la stringe la sente tremare e, rendendosi conto che non riesce a reggersi in piedi, la riaccompagna fino al divano, dove la fa di nuovo sedere tra Yuki e Saya.
"Allora è stato il Black Steel a far ricadere la maledizione su Reika?" domanda contrariato Riukey.
"Non esattamente." prosegue imperterrito Akihiro, con la distaccata freddezza che solo i Sangue Puro riescono ad avere "Il Black Steel l'avrebbe dovuta proteggere da quella maledizione, e se anche il sigillo che avevo posto alla magia proibita si fosse spezzato, nessuno avrebbe più dovuto essere in grado di usarla, non come sapeva fare Eiji... Solo in un caso la barriera del Black Steel non sarebbe stata sufficiente, un caso che io purtroppo non presi in considerazione a tempo debito. Non avevo previsto che Eiji potesse avere una discendenza. E' stato abile a nascondere il suo segreto. E così facendo, mi ha giocato... Mio fratello aveva una relazione clandestina con una Sangue Puro, la cui identità ancora mi sfugge. E questa relazione gli ha permesso di avere un erede, al quale ha trasmesso, insieme al proprio sangue, anche le conoscenze acquisite nel tempo. Quando il Black Steel ha raggiunto l'apice del suo potere, ha spezzato l'antico sigillo nella mente dell'erede di Eiji ed ha aperto un varco per arrivare fino a Reika, sfruttando il suo punto debole, ovvero la sua parte umana.".
"Dunque tuo fratello ha avuto un figlio di cui nessuno sapeva niente?" domanda Kaname.
"Una figlia, per l'esattezza." prosegue Akihiro "Ed ho buoni motivi per pensare che fosse proprio la complice di Rido, nonché sua amante.".
"Se quel che dici è vero," interviene Kuran "allora potrebbe esserci sempre lei a capo della fazione di vampiri che si sta opponendo alla creazione del nuovo governo. Non conosco i nomi dei cospiratori, ma so per certo che tra di essi ci sono dei Sangue Puro, e che hanno in programma di creare un esercito di Livello E...".
"La figlia di Eiji vuole due cose: potere e vendetta." sottolinea Kyan "Ma è la vendetta il suo primo obiettivo.".
"Vuole vendicare suo padre e Rido." rimarca Cross.
"Di suo padre non so quanti ricordi abbia." prosegue Akihiro "E' presumibile che non l'abbia mai incontrato, credo non fosse ancora nata quando l'ho ucciso. Ma di sicuro attraverso il sangue che ha ereditato da lui, ne ha ereditato anche i ricordi. Come se li avesse vissuti lei. Questo è uno dei poteri che appartiene al sangue dei Sangue Puro. E non escludo che in qualche modo, prima di morire, lui le abbia trasmesso anche la memoria dei suoi ultimi momenti di vita... Se il Black Steel non avesse infranto il sigillo, lei non avrebbe potuto risvegliare la maledizione, così come non ci sarebbe riuscita se non fosse una discendente diretta di Eiji. Ho commesso un grave errore di valutazione... e quando ho iniziato a collegare le cose ormai era troppo tardi e dovevo lasciare che la maledizione si manifestasse completamente per poterla contrastare.".
"C'è un modo per spezzarla?" domanda con viva apprensione Yuki.
"Esiste un rituale per bloccarla fino alla prossima luna rossa." spiega Kyan "Ci servirebbe per prendere tempo e trovare la fonte del sortilegio.".
"Sono pronta a tutto pur di fermare quello che mi sta succedendo!" esclama Reika.
"Non è possibile adesso." si rifiuta deciso Akihiro.
"Perché? Perché non vuoi aiutarmi??!"
"Non è questo il punto. E' che ora sei troppo debole. Non sopravviveresti."
Le ultime parole del Cavaliere Sangue Puro spengono la flebile speranza che si era accesa nei presenti. Reika tuttavia non demorde:
"Voglio provare. Spetta a me la decisione. Piuttosto di andare avanti così... io...".
"No!" la interrompe in tono autoritario Kyan, mentre le sue pupille si fanno di fuoco.
Akihiro si rende conto che sta perdendo il controllo. Davanti allo sguardo supplice della figlia ha avuto un cedimento ed al solo pensiero di vederla morire davanti ai propri occhi, una violenta rabbia si è impossessata di lui. Ma non è questo il momento di lasciarsi andare alle emozioni. Per salvarla, per salvare lei e molte altre vite, il nobile Sangue Puro sa di dover mantenere la calma e per riuscirci deve assolutamente barricare nel profondo abisso del proprio animo di vampiro qualsiasi sentimento potrebbe affacciarsi in lui, rendendolo vulnerabile.
"Per ora è meglio se il pugnale lo tengo io." prosegue Kyan, tornato pienamente padrone di sé, altero ed indecifrabile.
Kaname estrae dalla tasca interna della giacca il Black Steel. Per la sicurezza di tutti si era offerto di occuparsene lui, ma di sicuro allontanarlo dal Collegio, e quindi da Reika, è la scelta migliore.
"Tornerò per compiere il rituale. Non appena Reika si sarà ripresa." afferma Akihiro, posando in ultimo lo sguardo su Ichiru, quasi a volergli lanciare un preciso messaggio. Il ragazzo si limita ad annuire, a conferma che lui la sua decisione l'ha già presa e sa perfettamente cosa fare.
Il Cavaliere Sangue Puro si avvia alla porta, con passo regale e fiero, nel silenzio irreale sceso di colpo nella stanza. Reika appoggia la fronte sulla spalla della madre, e lei dolcemente le accarezza il viso, sussurrandole piano:
"Andrà tutto bene. Vedrai...".
Yuki scatta in piedi e corre fuori dal salotto, ma di Akihiro Kyan già non c'è più traccia. Sospira la giovane Sangue Puro, provando una sconfinata tristezza nel cuore. Kaname le si avvicina e la stringe a sé, senza dirle nulla, intenerito da quel suo slancio così spontaneo, nei confronti di colui che in fin dei conti in un passato non lontano le salvò la vita.
Ryobe intanto prende in braccio la figlia per riportarla in camera, e lei, stremata, appoggia la testa sul suo petto, chiudendo gli occhi. Ichiru la osserva, mentre il suo cuore è stretto in una morsa di dolore e rabbia. La aiuterà nel solo modo che gli è concesso. Non è rimanendole accanto che potrà salvarla. Deve andare. Ha già aspettato troppo.
Yagari si accosta al pensieroso giovane e gli posa una mano su una spalla.
"Quando partirai?" gli domanda, avendo ben capito le sue intenzioni.
"Domani." risponde lui, con voce ferma.

***

Sento la porta aprirsi. Qualcuno sta entrando. Dei passi leggeri si avvicinano. Sollevo piano le palpebre. Un sottile raggio di luce, proveniente dal corridoio, rischiara appena il buio che mi circonda. La tua sagoma spezza quel lieve bagliore. Come mai sei qui? Tutto questo ha il sapore di un addio... Ichiru, cosa ti sta passando per la testa? Non andartene... non lasciarmi anche tu...
"Cosa succede?" ti domando con viva preoccupazione.
"Dovrò allontanarmi per un po'." mi confessi, sedendoti accanto a me e prendendo le mie mani nelle tue.
"Perché?"
"Vado a cercare Zero. Lo riporterò qui, costi quel costi. Ma tu mi devi promettere che ci aspetterai. E che starai bene. Devi resistere. Sei più forte di quella maledizione. Io e Zero torneremo, insieme. Te lo giuro."
"Lui ormai mi odia..."
Scuoti la testa, accennando una sommessa risata, come se avessi detto qualcosa di terribilmente stupido. Mi passi una mano tra i capelli e poi ti soffermi sulla mia guancia.
"Prima di andare, faresti una cosa per me?" ti chiedo.
"Cosa?"
"Voglio vedere l'alba."
"Come vuoi."
Ti alzi e mi prendi in braccio. Ci incamminiamo lungo il corridoio silenzioso. Appoggio la testa alla tua spalla e chiudo gli occhi, lasciandomi cullare dal movimento dei tuoi passi. Soltanto quando sento che ti sei fermato, li riapro. Siamo sulla cima della torretta più alta dell'edificio scolastico. Il sole sta sorgendo davanti a noi, tingendo di rosso il cielo e le poche nubi che lo popolano. E' uno spettacolo stupendo, che mi scalda il cuore.
"Lo vedremo tutti e tre insieme, vero?" ti chiedo in un sospiro.
"Sì. Tutti e tre, insieme." ripeti, con una tale convinzione che mi è impossibile non crederci.
Restiamo così per un po', finché la tua voce non mi ricorda che è arrivato il momento di andare:
"Ora è meglio muoverci. Non vorrei che qualche studente della Day Class ci trovasse qui.".
Annuisco, sollevando poi il viso per guardarti. Ti sorrido. Non so in che altro modo ringraziarti. Forse non può bastare il mio sorriso per ricambiare quello che hai fatto per me, ma questo è tutto ciò che ho da offrirti, insieme al mio affetto, ed alla mia amicizia.
Mentre torniamo alla residenza del Direttore, mi rendo conto di quanto mi spaventi l'idea che tu stia per partire. Ho paura che non tornerai. Che né tu né Zero tornerete da me. Averti accanto mi faceva sentire come se anche una parte di lui fosse con me. Lo so, è un pensiero egoistico il mio, e non è giusto nei tuoi confronti, però credo che tu ne sia pienamente consapevole, e nonostante questo non me ne hai mai fatto una colpa.
Fuori dalla porta della mia camera ci sono il Direttore e mia madre. Si erano già messi in allarme non trovandomi nel letto. Immagino che ci fossi tu di guardia stanotte. Ti scusi con loro, spiegando dove siamo stati. Quindi mi riponi delicatamente sopra le lenzuola, dandomi un bacio in fronte nel salutarmi ed affidandomi poi alle cure di Saya. Esci dalla stanza insieme al Preside. Questo non è un addio, ne sono sicura.

***

Ichiru segue Cross nel suo ufficio, per comunicargli la propria decisione. L'uomo, che già aveva intuito le intenzioni del ragazzo, non si sorprende affatto della sua scelta di andare in cerca del fratello, e per aiutarlo gli riferisce qualcosa che fino a quel momento aveva tenuto per sé.
"Zero e Reika ti hanno mai parlato di Misaki e Jiro?" domanda Kaien, sedendosi alla scrivania.
"Sì, mi hanno raccontato di loro." risponde l'altro.
"Dopo all'incirca una settimana dalla partenza di tuo fratello, Misaki mi ha telefonato per dirmi che Zero era passato da lei ma si era fermato solo una notte. Era incerta se avvisarmi o meno, perché Zero le aveva espressamente chiesto di non dirlo a nessuno. Ma alla fine ha pensato fosse giusto riferirmelo."
"Perché non l'ha detto a Reika?"
"Non l'avrebbe aiutata... anche perché Misaki non ha la minima idea di quale fosse la meta di tuo fratello. E probabilmente allora non lo sapeva nemmeno lui."
"Proverò ad andare là, per vedere se scopro qualcosa."
"Non è molto ma almeno è un punto di partenza."
"Non posso più aspettare che Zero si decida a tornare. Andrò io da lui e gli racconterò la verità."
Cross mette una mano sulla spalla di Ichiru, augurandogli buona fortuna. Il giovane ringrazia con un cenno del capo, dopodiché esce dall'ufficio, oltremodo determinato a portare a termine quanto si è prefissato. L'unico suo cruccio è il tempo. Per quanto Reika potrà resistere? La maledizione che incombe su di lei la sta consumando sempre più in fretta. Soltanto il sangue della persona amata potrà salvarla. Funziona così per i vampiri. E l'amore della sua vita sarà sempre e soltanto Zero...

***

Misaki sta rientrando dopo aver fatto alcune commissioni in paese. Kevin non è con lei, dormirà da un amico stanotte. Jiro invece è ancora in negozio. Sono quasi le sei di sera, ma c'è ancora una bella luce. A sorpresa la donna trova qualcuno ad attenderla davanti alla porta di casa. Un ragazzo con uno zaino in spalla. E' identico a Zero. Unica differenza, i capelli più lunghi, raccolti in una coda.
"Tu devi essere Ichiru." osserva Misaki, avvicinandosi "Sei uguale a tuo fratello."
"Allora Zero ti ha parlato di me..."
"Ne dubitavi? Adesso, che ne dici se entriamo?"
I due si accomodano in salotto. Misaki chiede all'ospite se voglia bere o mangiare qualcosa, ma lui rifiuta la gentile proposta, mostrandosi invece impaziente di parlare.
"Se stai cercando tuo fratello, non è qui." lo anticipa Misaki "E' da più di due mesi che non ho sue notizie.".
"Lo so." ammette l'altro "Speravo solo di trovare qualcosa qui che mi facesse capire dov'è andato.".
"Zero non mi ha detto cos'è successo tra di voi. Ma immagino che c'entri Reika..."
Ichiru china la testa, distogliendo lo sguardo.
"Non sei obbligato a raccontarmi tutto." prosegue Misaki "Ma almeno dimmi: lei come sta?".
"Non bene, purtroppo..." ammette l'interrogato "Zero deve tornare, o Reika non si salverà.".
"Non credevo che la situazione fosse così grave. Avanti, seguimi. Vieni con me."
La donna si alza in piedi e guida il giovane ospite fino alla piccola casa nel bosco, non rivelandogli in verità che suo fratello ha alloggiato lì.
"Zero è stato qui, vero?" afferma Ichiru, non appena mette piede nell'abitazione.
"Come immaginavo." commenta Misaki "Tra i gemelli esiste un legame molto forte. E questo legame è tutto ciò che hai per arrivare da Zero. Io adesso vado. Se hai bisogno, sai dove trovarmi.".
Rimasto solo, Ichiru si guarda intorno. Abbandona lo zaino accanto alla porta e cammina per la cucina, osservando con attenzione ogni dettaglio. Ha come la sensazione di essere già stato in quel posto... eppure non l'ha mai visto prima. Di punto in bianco, un dilaniante dolore al centro del petto lo costringe ad appoggiarsi alla parete per non cadere, mentre un'inconsolabile tristezza si impossessa di lui. Il ragazzo entra in camera e si distende sul letto, coprendosi gli occhi con un braccio. Non gli è difficile capire cosa stia succedendo. Le emozioni del fratello l'hanno investito come un fiume in piena ed ora lui le sta rivivendo, con la stessa intensità, lo stesso impeto. Come se gli appartenessero... Questo provava Zero. Questo dolore, questa tristezza... Così si sentiva quando ha lasciato il Collegio ed ha trovato rifugio in questo luogo, nel quale tanti momenti felici aveva trascorso con Reika. Quanto devono averlo ferito i ricordi, mentre da solo cercava di arginare il male che lo devastava dentro. Quanto deve aver sofferto... e quanto starà soffrendo ancora... Ichiru sente le lacrime scorrergli sul viso. Non riesce a fermarle. Ed immobile, sul letto, si abbandona all'assalto della emozioni, in balia delle loro impetuose onde come un naufrago in un mare in tempesta.

***

Poco prima di mezzanotte, Misaki e Jiro sentono suonare il campanello. La padrona di casa accoglie Ichiru, facendolo accomodare in sala da pranzo.
"Scusami per l'ora." si dispiace lui.
"Stai tranquillo." risponde lei "Piuttosto, siediti qui che ti porto qualcosa da mangiare.".
Mentre Misaki è in cucina, Jiro si fa avanti e si presenta al giovane ospite, lasciandosi sfuggire una spontanea considerazione:
"Tu e Zero siete due gocce d'acqua.".
Ichiru sorride.
"Non sono poi così uguali." fa notare Misaki, di ritorno con un piatto di riso e verdure "Anzi, direi che sono molto diversi.".
"Conosci bene Zero." osserva il ragazzo.
"Capire cosa passi per la testa di tuo fratello è impossibile," commenta la donna "ma inquadrarlo non è difficile. Ha un caratteraccio, è testardo, scontroso e impulsivo, però è pronto a dare la vita per le persone che ama, e questo gli fa onore.".
"E' sempre stato più forte di me, e non solo fisicamente." ammette Ichiru, ma Jiro lo contraddice:
"Ognuno ha la propria forza e le proprie debolezze.".
"Ora capisco perché Reika e Zero sono così affezionati a voi." conclude il giovane.
"Immagino tu non sia qui per scambiare quattro chiacchiere." intuisce Misaki.
"Quando è stato qui, Zero vi ha detto qualcosa?" si informa Ichiru.
"Non molto." confessa Jiro "L'ho accompagnato fino in stazione e lì ci siamo salutati. Diceva di voler andare verso nord. Altro non so. Non credo che avesse una meta precisa in mente.".
"Scusa se insisto." prosegue Misaki "Ma a questo punto vorrei sapere cosa sta succedendo. Mi hai detto che Reika rischia di morire... e da quanto ho capito Zero non lo immagina nemmeno. Ci siamo affezionati a quei due ragazzi. Perciò, per favore, spiegami in che razza di guaio vi siete cacciati tutti quanti.".
Ichiru fa un profondo respiro, dopodiché racconta la verità a Jiro e Misaki. E' giusto che anche loro sappiano, dal momento che sono stati coinvolti e che potrebbero esserlo ancora di più se la situazione dovesse precipitare. Potrebbe scoppiare una sanguinosa guerra nella quale nessuno sarebbe al sicuro, né vampiri, né hunter, né semplici esseri umani. Se è vero che chi ha scatenato la maledizione contro Reika è la stessa Sangue Puro che è stata l'amante di Rido e che sta ora tramando contro il nuovo governo dei vampiri, se davvero stanno così le cose, costei non vuole la pace, ma brama il potere assoluto, sui vampiri e sugli esseri umani, come lo bramava suo padre Eiji, il fratello di Akihiro Kyan. Ed è con la forza che lo vuole ottenere.
Senza dilungarsi troppo nei dettagli Ichiru narra quanto accaduto, a partire dal motivo che ha spinto Zero ad andarsene dal Collegio fino ad arrivare alle ultime rivelazioni di Kyan. Misaki e Jiro ascoltano non nascondendo la preoccupazione per i drammatici eventi susseguitisi tanto rapidamente.
"Il tempo non è di certo dalla vostra parte." commenta pensierosa la padrona di casa, al termine del racconto di Ichiru.
"Lo so." ammette il giovane "Per questo voglio ripartire già stanotte.".
"Perderesti tempo tra cambi e quant'altro." fa notare Jiro "E poi a una certa ora i treni si fermano e riprendono verso mattina. Rimarresti bloccato per ore. Meglio spostarsi in auto.".
"Ti porterò io." interviene decisa Misaki "Dopotutto, i vampiri viaggiano bene di notte. Ma hai almeno una vaga idea di dove andare?".
"Seguirò l'istinto. Non ho alternative." risponde Ichiru "Portami in stazione. Oggi, quando sono arrivato col treno, ho sentito qualcosa. Sono sicuro che lì posso trovare una traccia.".
"Cosa stiamo aspettando?" incalza la donna "Avanti, diamoci una mossa.".
"Sicura di voler andare tu?" le domanda premuroso il compagno, e lei annuisce.
Nulla potrebbe farle cambiare idea. E Jiro la conosce troppo bene per tentare di dissuaderla.

Arrivati in stazione, Misaki ferma l'auto. Ichiru smonta in velocità. I suoi passi ricalcano quelli del fratello, e lo conducono fin davanti al cartellone su cui sono esposti orari e destinazioni. Gli occhi del ragazzo scorrono i nomi scritti tra le linee colorate che tracciano i percorsi dei treni. Zero ha fatto esattamente la stessa cosa. Ichiru lo sa. Lo sente. Poi, ecco, le iridi color ghiaccio del giovane si focalizzano su alcune località, seguendo un tragitto ben preciso. E' questa la traccia che stava cercando. E' questa la via da seguire.

 

 

 

 

 

 

 

NOTE DELL'AUTRICE

Ci tenevo a ringraziare un amico che sta leggendo la mia fanfic Vampire Knight Reloaded ed ispirandosi al primo capitolo ha scritto una poesia dedicata a Zero e Reika. Vi lascio il link per poterla leggere:
http://www.efpfanfic.net/viewstoryv.php?sid=3455648
Per il resto, diciamo che in questo capitolo si sono svelate un bel po' di cose. Adesso bisogna vedere se Ichiru riuscirà a riportare Zero al Collegio.
Vi saluto con una fan art
A presto
Marta

YUKI
http://mc2a.altervista.org/alterpages/yuki_0001-1446188662710.jpg

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Capitolo 22
*** CAPITOLO XXI ***


CAPITOLO XXI

Il sole è sorto da poco. La strada sembra non finire mai. Quasi fosse senza meta questo viaggio. L'iniziale sicurezza di Ichiru va scemando. Più aumentano i chilometri percorsi, più le sue certezze vacillano. Misaki se ne accorge e tenta di scuoterlo.
"Proseguo in questa direzione?" gli domanda.
"No, aspetta. Fermati qui." risponde l'interrogato, sgranando gli occhi.
La donna lo asseconda ed accosta a lato della strada. Dopodiché scende insieme a lui dall'auto. Alle loro spalle, un rigoglioso bosco di conifere. Poco distante, davanti a loro, una cittadina, piuttosto grande. Tra i bassi tetti della abitazioni, svettano in lontananza delle costruzioni industriali. Delle fabbriche, probabilmente. Ichiru si sofferma ad osservare quel paesaggio così familiare.
"Zero si trova lì?" chiede Misaki, indicando il centro abitato.
"No." si limita a dire il ragazzo.
"Che succede, Ichiru?"
"Il posto in cui io e Zero siamo cresciuti, somiglia a questo... Ma cosa sto facendo, Misaki? E' un'impresa impossibile. Non posso sperare di ritrovarlo in questo modo. Non so più nemmeno se stiamo andando nella direzione giusta..."
"Scrollati di dosso quell'aria da cane bastonato! Non serve né a te né alle persone che ami. Scegli. Vuoi andare avanti o tornare al Collegio?"
"Anche se tornassi, non potrei salvare Reika..."
"Hai preso la tua decisione, perciò non esitare."
Ichiru annuisce, mostrando una rinnovata determinazione.
"Facciamo due passi, che ne dici?" gli propone Misaki, e lui volentieri accetta.
Mentre cammina il giovane si guarda intorno. Alla mente gli tornano le immagini del tempo in cui lui, Zero e Reika erano ragazzini e giocavano tra i campi. E poi, l'addestramento insieme a Kaito, ed al maestro Yagari... Passato e presente si mescolano nei suoi pensieri, confondendolo, impedendogli di riflettere. Gli sembra di aver smarrito il legame con Zero, il sottile filo che stava seguendo per arrivare da lui. Ma forse quel legame non è perduto, ed Ichiru deve solo ritrovarlo tra i ricordi che prepotentemente si sono riaffacciati nel suo cuore...

***

Il sole è già alto nel cielo quando il viaggio di Ichiru e Misaki sembra giungere finalmente al suo termine. I due si fermano in una cittadina circondata da campi coltivati e camminano fino ad arrivare davanti ad una palazzina in una zona periferica.
"Credi che sia qui?" domanda lei.
"Deve essere qui." rimarca lui.
"Ehi, voi!"
Una voce di donna richiama l'attenzione di entrambi. Una signora anziana, bassa e grassottella, si avvicina a passo spedito.
"Zero!... No, non sei Zero." si stupisce la sconosciuta, squadrando Ichiru con occhi indagatori.
"Sei identico a lui..." prosegue, sistemandosi gli occhiali sul naso.
"Siamo gemelli." spiega il giovane.
"Ragazzo, mi prendi in giro?" ribatte la donna "L'avevo capito da sola che siete gemelli!".
"Ha ragione. Mi scusi..." si dispiace l'altro, mentre Misaki divertita osserva la scena.
"Io sono Ikuko Fujita. E voi, chi siete?" continua la signora, addolcendo il tono di voce.
"Ichiru... Ichiru Kiryu."
"E io sono Misaki Hayashi. Un'amica di Zero.".
"Quel ragazzo mi preoccupa." confessa Ikuko, visibilmente crucciata, guardando in direzione della palazzina "Sono tre giorni che non esce di casa. Si è chiuso dentro il suo appartamento e non fa entrare nessuno. Ha detto di non sentirsi bene e di aver bisogno di un po' di tempo per riprendersi... Ma non credo si tratti di una semplice influenza. La sua voce era strana... non sembrava nemmeno lui.".
Ichiru si incupisce e, accigliato, osserva le porte che si affacciano sul pianerottolo esterno al primo piano, soffermandosi su una di queste in particolare.
"Ti accompagno da lui." gli dice Ikuko, incamminandosi verso la scala, ed il giovane la segue.

"Zero, c'è qualcuno per te!" chiama la signora Fujita fuori dalla porta di Zero.
E come non era accaduto nei giorni precedenti, la serratura viene sbloccata, senza che una voce provenga dall'interno dell'appartamento.
Ichiru ringrazia Ikuko con un cenno del capo, pregandola di lasciarlo da solo col fratello, e lei annuisce, per poi allontanarsi.
Nel minuscolo monolocale non c'è una luce a rischiarare l'ambiente. Anche la finestra è chiusa. Ichiru entra, richiudendo la porta alle proprie spalle. Zero deve aver percepito la sua presenza, per questo gli ha aperto. Ma sarà disposto ad ascoltarlo?
"Cosa ci fai qui?"
E' una voce cupa e minacciosa quella che si rivolge ad Ichiru, come minacciosi sono gli occhi rosso fuoco che gli vengono puntati addosso. Occhi intrisi di rancore, gelosia, rabbia, dolore...
"Fratello..." accenna il ragazzo.
"Non sei più mio fratello." afferma l'altro, avvicinandosi.
Poi, in un attimo, con uno scatto fulmineo Zero afferra il gemello per la maglia e lo spinge con forza contro la parete, inchiodandolo con le spalle al muro.
"Perché sei qui?!" gli chiede di nuovo, a denti stretti, e la sua è più un'accusa che una domanda.
"Devi tornare al Collegio." risponde senza esitare l'interrogato, mentre anche le sue pupille si tingono di un rosso scarlatto.
Zero getta a terra Ichiru e si avventa su di lui.
"Sfogati. Picchiami. Fai quello che vuoi." gli dice il fratello, non provando nemmeno a reagire "L'importante è che tu conosca la verità.".
"Quale verità?"
"Reika ha bisogno di te..."
"Taci!"
Zero colpisce al volto Ichiru, con una violenza tale da provocargli un profondo taglio sul labbro inferiore. L'odore di sangue che immediatamente lo raggiunge è per lui come un pugno allo stomaco, e di scatto il giovane si allontana, rimanendo in ginocchio a terra, a pochi passi dal gemello.
"Da quanto sei in questo stato?" chiede Ichiru, mettendosi seduto e portandosi una mano nel punto in cui Reika l'ha trafitto con il Black Steel. La ferita è quasi del tutto guarita, ma ancora gli duole ed un lieve lamento gli sfugge dalle labbra.
Zero se ne accorge. I suoi occhi di vampiro scorgono nell'oscurità il gesto del fratello ed inevitabilmente il suo pensiero si volge alla notte in cui gli accadde di avvertire un lancinante dolore all'altezza dello stomaco, esattamente dove si trova la mano di Ichiru. E ciò risale a tre giorni fa...
"Stai così da quella notte..." sussurra Ichiru.
"Quale notte?! Di che stai parlando??" domanda spazientito Zero.
"Per riprendere il controllo e conoscere la verità, hai una solo possibilità. Perciò, avanti, muoviti. Non ho abbastanza tempo per spiegarti tutto."
Ichiru si avvicina al fratello. Gli sta di nuovo offrendo il proprio sangue, esattamente come fece la notte in cui Rido Kuran venne sconfitto, ma stavolta Zero, spinto dalla gelosia e dalla rabbia, non esita ed affonda con forza i denti nel collo del gemello.

Attraverso il sangue di Ichiru, Zero scopre la verità. Una verità tanto dura quanto difficile da accettare.
"Allora, le cose stanno così..." si dice tra sé il giovane, scostandosi dal fratello, rimanendo seduto a terra con la schiena appoggiata alla parete.
"Adesso sai tutto." conferma l'altro.
"Io... io l'ho sentita... ho sentito Reika che mi chiamava..." si dispera Zero, con le mani tra i capelli "Ma non ho ascoltato quella voce... Non l'ho ascoltata... Se solo fossi tornato prima...".
Ichiru si alza in piedi ed apre la finestra. La luce del sole invade la stanza, ferendo gli occhi di Zero, che istintivamente si copre il viso con un braccio, mentre le sue iridi recuperano gradatamente il loro naturale colore. Ichiru osserva il borsone accanto al letto. Ancora non è stato svuotato. Dopodiché nota sul tavolino al centro del monolocale un piccolo sacchettino di velluto, dal quale spunta appena quello che sembrerebbe essere un braccialetto. Il ragazzo si avvicina e guarda meglio. Sì, è davvero un braccialetto, composto da tante piccole rose d'argento screziate di smalto rosso. Ricorda l'anello al dito di Reika, l'anello da cui lei non si è mai separata.
"Avevi già deciso di tornare." fa notare Ichiru, rivolgendosi al fratello che si sta rialzando.
"Sbrighiamoci." afferma l'altro, recuperando le poche cose che si era portato con sé, compresa la Bloody Rose, nascosta sotto il materasso.
Ma ecco che qualcuno bussa.
"Ragazzi, tutto bene?" domanda con sollecitudine la signora Ikuko, senza però azzardarsi ad aprire la porta.
Zero la invita ad entrare. Vuole almeno ringraziarla per tutto quello che ha fatto per lui. Ma la donna in verità ha qualcosa da dire ai due gemelli, e per prima prende la parola:
"Scusate se ve lo chiedo ma... Takeshi Kiryu, era vostro padre?".
"Conosceva nostro padre?" domanda stupito Zero, precedendo il fratello.
Ikuko annuisce e poi, con un affettuoso sorriso, racconta la sua storia:
"Anche mio marito era un hunter e durante una missione venne ferito gravemente. Fu vostro padre a salvarlo e a riportarmelo a casa. Mi aiutò a medicarlo e rimase con noi finché non fu sicuro che fosse fuori pericolo... Gli somigliate molto. Mi ricordo che, prima di andarsene, Takeshi mi disse che non vedeva l'ora di tornare a casa perché sua moglie aveva partorito da pochi giorni, dando alla luce due gemelli. Mio marito mi raccontò solo più tardi della maledizione che incombeva sui gemelli dei cacciatori, ed in cuor mio mi augurai che la maledizione potesse risparmiare i bambini di quel giovane e coraggioso hunter... Mentre mi parlava di voi, vostro padre aveva gli occhi che gli brillavano. Vi amava più della sua stessa vita... Quando io e mio marito venimmo a sapere della tragedia che aveva colpito la vostra famiglia, ne soffrimmo profondamente... Perciò, puoi immaginare la mia sorpresa nel momento in cui ti ho visto, Zero. Anche mio marito sarebbe stato felice di incontrarvi, ma purtroppo è venuto a mancare tre anni fa.".
"Forse mamma e papà sarebbero ancora vivi, se io..." sospira tristemente Ichiru, ma il senso di colpa gli impedisce di terminare la frase.
Zero, in un gesto spontaneo, gli mette una mano sulla spalla.
"Voi siete vivi. Ed i vostri genitori avrebbero voluto questo. Ne sono sicura." afferma Ikuko, in tono materno.
Intanto sulla porta compare Misaki.
"Scusate se vi disturbo, ma sarebbe meglio andare."
"La vostra amica ha ragione." incalza Ikuko "Immagino che ci sia qualcuno che vi sta aspettando.".
"Misaki, anche tu qui?" si sorprende Zero.
"Ho accompagnato tuo fratello con la mia auto." spiega la donna "Ma forse adesso vi conviene tornare in treno. Penso ci impieghereste di meno ad arrivare.".
"Dipende da dove dovete andare." si intromette Ikuko "Proprio stamattina ho sentito che ci sono delle linee ferroviarie interrotte.".
E purtroppo una delle linee inagibili è proprio quella che dovrebbero percorrere Ichiru e Zero, come conferma la signora Fujita non appena le viene rivelata la meta dei gemelli.
"Avanti ragazzi. Diamoci una mossa." conclude Misaki.

Il viaggio in auto è piuttosto silenzioso. La radio trasmette canzoni che nessuno ascolta. Invano Misaki tenta di intavolare una qualche dialogo. Zero e Ichiru sembrano lontani anni luce. E se il primo ha in mente un solo pensiero, ovvero la sua Reika, il secondo, oltre alla preoccupazione per l'amica, deve convivere con un'altra intima inquietudine, risvegliata involontariamente dal racconto della signora Ikuko... Ichiru pensa ai genitori. Ricorda i giorni vissuti con loro. Ricorda la rabbia e la frustrazione di quel periodo, quando si sentiva talmente inferiore al fratello da desiderare vendetta contro di lui, ed anche contro suo padre e sua madre. Chissà se loro avevano capito... forse sì, forse avevano compreso, ma ciononostante non gli fecero mai mancare il loro amore. E ciò che lui aveva interpretato come una mancanza di fiducia e stima nei suoi confronti, era solo e soltanto il segno del loro desiderio di proteggerlo. L'incontro con Shizuka gli cambiò la vita. Ichiru credette di aver finalmente trovato qualcuno in grado di capirlo, qualcuno che lo accettava per ciò che era e che sarebbe riuscito a renderlo più forte. In un certo verso, andarono esattamente così le cose, ma... se lui avesse compiuto una scelta diversa... forse i suoi genitori sarebbero ancora vivi... Non c'è niente da fare. Il ragazzo è consapevole che dovrà convivere per tutta la vita con questo inconsolabile senso di colpa. Ma andrà avanti comunque, e sarà la persona che i suoi genitori avrebbero voluto che diventasse. In questo modo dimostrerà il suo amore per loro, quell'amore che mai è venuto meno, nemmeno quando il dolore, il rancore, ed il senso di inferiorità parevano averlo cancellato per sempre.

***

La notte è già scesa sul Collegio quando l'auto di Misaki si ferma nei pressi dell'ingresso. Ichiru e Zero smontano in velocità e corrono verso la loro meta. D'un tratto, Zero si ferma, portandosi una mano al centro del petto.
"Tutto bene?" gli chiede preoccupato il fratello.
"Reika..." sussurra l'altro, per poi riprendere la sua corsa, affiancato dal gemello.
Giunti alla residenza del Direttore, i due ragazzi spalancano il portone e si precipitano all'interno dell'edificio. I loro passi echeggiano lungo le scale, e poi fin su, nel corridoio del primo piano.
Fuori dalla camera di Reika, ci sono Yuki, Saya, Kaien, Riukey e, con loro, Rumiko Ouri. Non appena Zero la vede, si sente trasalire. Non è un buon segno se lei si trova lì. Se Kaname l'ha contattata, significa che la situazione si è ulteriormente aggravata.
"Zero! Ichiru!" esclama Yuki, spalancando gli occhi.
"Grazie al cielo siete qui." le fa eco Cross.
Saya non riesce a parlare. La commozione per l'insperato ritorno dei due giovani si mescola sul suo volto all'intima angoscia per le condizioni della figlia.
"Reika ora sta dormendo. E' molto debole e deperita." accenna Rumiko "Come se qualcosa la stesse divorando dall'interno.".
"E' peggiorata molto tra ieri e oggi." sospira Saya, asciugandosi gli occhi colmi di lacrime.
"Sta contrastando con tutte le sue forze la maledizione." spiega Riukey, testa bassa e pugni stretti.
I due gemelli Kiryu si guardano e si scambiano un cenno d'intesa. Dopodiché Zero entra nella stanza di Reika, chiudendo la porta alle proprie spalle.

Sul comodino, accanto al letto, una abat jour coperta con un telo rosso, a rischiarare appena la camera. Zero si siede accanto a Reika, distesa sotto le lenzuola, con le braccia scoperte lungo i fianchi, gli occhi chiusi ed i capelli sparsi disordinatamente sul cuscino. Il suo viso è scavato e sofferente, segnato da ombre profonde sotto agli zigomi ed intorno agli occhi. E' molto magra. Le clavicole sporgono vistosamente, così come l'ossatura delle spalle e delle braccia. Zero si sofferma ad osservare il tatuaggio che spicca sulla candida pelle. Poi torna a guardare in volto la sua Reika, ed una morsa gli stringe il cuore. Come ha potuto abbandonarla? Perché è fuggito, invece di rimanere e cercare di capire? Il suo orgoglio, la gelosia ed il dolore hanno avuto la meglio in quella maledetta notte, e lui se ne è andato, assecondando in tal modo l'oscuro piano di chi ha causato tutto questo. Il giovane stringe i pugni e digrigna i denti, rimproverandosi amaramente per la propria stupidità. Doveva dar retta alla voce che dentro gli suggeriva di tornare indietro. E invece... invece...
Zero si china sull'amata e la prende tra le braccia, sollevandola con estrema delicatezza. Sente il fragile corpo di lei contro il proprio ed evita di stringerla troppo nel timore di farle del male.
"Reika, amore mio... perdonami... perdonami..." ripete piano Zero, con voce tremante.
Il braccio destro della ragazza si muove lentamente e la sua mano si posa sulla schiena del compagno, aggrappandosi alla sottile stoffa della camicia.
"Zero..." sussurra Reika, aprendo gli occhi.
"Zero... sei qui..." aggiunge poi, prendendo il volto del giovane tra le mani.
"Sì. Sono qui. Per te." le dice lui, sorridendole e baciandola prima in fronte, poi sulle labbra.
Reika sente la vita scorrerle di nuovo nelle vene e si abbandona al rassicurante abbraccio che tanto, troppo le era mancato. Piange e ride, con il viso appoggiato alla spalla dell'amato. E lui le accarezza amorevole i capelli, tenendola stretta a sé.
"Perdonami se non sono arrivato prima." si scusa Zero, nascondendo tra le sue parole un duro rimprovero rivolto solo ed esclusivamente a se stesso.
"Non importa. Adesso sei qui..." gli dice Reika, con voce colma di passione.
"Sono stato uno stupido. Avrei dovuto ascoltarti, quella notte. Avrei dovuto restare..."
"Tu non potevi sapere... Nessuno di noi, sapeva... Non rimproverarti di qualcosa per cui non hai colpa."
"Ti ho lasciata sola."
Reika scuote la testa e mostra al compagno l'anello che lui le ha regalato, quando le ha chiesto di sposarlo. Non l'ha mai tolto, nemmeno per un momento.
"Tu sei sempre stato qui, con me." gli confessa.
"Lo sapevi che prima o poi sarei tornato..."
"Non lo sapevo, ma lo speravo con tutta me stessa. E questa speranza mi ha permesso di andare avanti."
Zero prende qualcosa dalla tasca dei pantaloni e chiede a Reika di porgergli una mano. Lei lo asseconda e riceve così un inaspettato dono: un braccialetto d'argento con tante piccole rose screziate di smalto rosso.
"Non c'è stato un solo giorno in cui non abbia pensato a te." ammette Zero, e Reika appoggia la fronte alla sua spalla, cominciando a singhiozzare e lasciandosi andare ad un pianto liberatorio.

Sei di nuovo qui, accanto a me. Siamo di nuovo insieme. E l'immensa gioia che sto provando sfocia tra le lacrime che non riesco a trattenere, queste lacrime che, scorrendo sul mio viso, alleggeriscono il mio cuore martoriato. Con le poche forze che mi sono rimaste, mi stringo a te, al sicuro tra le tue braccia che mi avvolgono con appassionata dolcezza. Avvicino la fronte al tuo collo e respiro a fondo l'odore della tua pelle. Qualcosa si sveglia in me ed un impellente desiderio mi assale. Allargo il colletto della tua camicia. Con la lingua risalgo dalla tua spalla fin sotto l'orecchio. Tu mi lasci fare. Sai che questo mi potrà salvare, e per spronarmi a bere il tuo sangue, mi porti una mano dietro la testa e mi spingi verso di te. I miei denti si posano sulla tua pelle ed in un attimo affondano nella tua carne. Un calore benefico mi pervade mentre la tua linfa vitale inizia a scorrere nelle mie vene. E' una sensazione splendida, che quasi avevo scordato. Sento crescere in me una rinnovata forza. Il mio corpo freme, ritrovando ad ogni sorso le energie che aveva perduto... e quando finalmente la mia fame si placa e mi allontano dal tuo collo, nel guardarti incontro il tuo sorriso... uno di quei rari sorrisi che solo a me sai donare... ora, finalmente, posso tornare a vivere...

Con il dorso della mano, Zero asciuga le labbra di Reika, ripulendole dal sangue che vi era rimasto. Quindi si sofferma a rimirarla, con devozione e amore. La sua Reika è di nuovo davanti a lui. Bellissima. Radiosa. Il suo volto non è più sofferente e scavato. Il suo corpo ha riacquistato le sue sinuose forme, che si intravedono sotto la leggera camicia da notte. I muscoli hanno recuperato tono e vigore.
"Il tatuaggio è sparito." osserva stupito il ragazzo, sfiorando con le dita il punto in cui si trovava il marchio del tributo.
"Riapparirà, purtroppo." sospira Reika.
"Ichiru mi ha detto che c'è un modo per fermare la maledizione."
"Infatti. Ce ne ha parlato... Akihiro..."
"Ora non ci pensare. Riposati. Io resto qui con te."
Reika si sdraia sul letto. Zero si distende accanto a lei ed appoggia il viso sul suo petto, rimanendo così imprigionato nel suo abbraccio. Come ha potuto anche solo pensare di starle lontano? Come potrebbe vivere senza averla vicina, se il solo vederla lo fa sentire davvero vivo? La verità è che, se anche suo fratello non fosse andato a cercarlo, Zero sarebbe comunque tornato, sarebbe tornato da Reika, ed avrebbe lottato per lei, per riaverla di nuovo con sé. Non ha rinunciato a lei per un solo secondo, nemmeno quando rabbia e dolore gli avevano offuscato la mente. Non ha mai smesso di amarla e desiderarla. E qualunque cosa accadrà, ciò che prova per lei non cambierà mai...

***

"Scusate, ma da queste parti lasciate sempre i cancelli aperti?" domanda ironica Misaki, entrando nell'ufficio del Direttore, dove al momento si trovano anche Saya, Yuki, Riukey ed Ichiru.
"Misaki, stavamo giusto per venirti a chiamare." si fa avanti Saya, abbracciando l'amica "Ichiru ci ha raccontato quello che hai fatto. Grazie di tutto.".
Anche Cross saluta la sua vecchia conoscenza. In passato infatti lui e Misaki per un breve periodo hanno cacciato vampiri insieme.
"Zero è insieme a Reika?" domanda l'ultima arrivata, guardando Ichiru.
Il ragazzo annuisce.
"Allora mi sa che toccherà a te scaricare i bagagli che tu e tuo fratello avete lasciato nella mia auto." fa notare la donna, per poi voltarsi in direzione di Cross e riprendere l'argomento iniziale:
"Scherzi a parte. Stavate aspettando qualcuno, oltre al vampiro che ho visto uscire poco fa?".
"Quella era Rumiko Ouri." precisa Touma, per poi presentarsi, con la sua solita ostentata galanteria.
Dopo di lui, anche Yuki educatamente saluta e si presenta.
"Ci sono un bel po' di Sangue Puro che girano da queste parti." commenta mordace Misaki.
"E ne sta per arrivare un altro." puntualizza Cross.
"Vuol dire che arriverà stanotte?" si stupisce Riukey.
"Si può sapere di chi state parlando?" interviene curiosa Yuki.
"Mia sorella verrà qui al Collegio." risponde il capodormitorio della Night Class "Ma doveva arrivare dopo le vacanze estive.".
"Misaki, vuoi fermarti per la notte?" propone il Direttore, però la diretta interessata rifiuta:
"Grazie ma preferisco tornare a casa. Sono partita senza nemmeno salutare Kevin. Mi raccomando, fatemi sapere come vanno le cose. E se avete bisogno di una mano, contate pure su me e Jiro.".
Misaki alla fine lascia l'ufficio, seguita da Ichiru, Riukey e Yuki, mentre Saya si trattiene ancora un po' insieme a Cross.

"Come ti senti, Ichiru?" domanda premurosa Misaki.
"Sto bene. Non preoccuparti." risponde in breve lui.
E non mente in verità il ragazzo, che finalmente sente in cuor suo di poter voltare pagina e guardare avanti. Per tanto, troppo tempo ha rincorso un sogno impossibile, inseguendo un amore che non gli sarebbe mai appartenuto. Reika sarà sempre importante per lui, ma è ora di dar un nome nuovo ai sentimenti che nutre per lei. Lo deve a se stesso, ed anche a Reika e a Zero.
"Ma tu non dovresti aspettare tua sorella?" si informa Yuki, guardando Riukey.
"La aspetterò fuori." ammette l'interrogato.
I quattro arrivano fino all'ingresso, e prima che abbiano il tempo di raggiungere la porta, questa si apre lentamente davanti a loro. Ichiru spalanca gli occhi, così come colei che sosta sulla soglia, con in mano una valigia ed a tracolla una katana riposta nel suo fodero.
"Sibyl..." sussurra incredulo lui.
"Ichiru..." sospira piano lei.
"Vi conoscete?" si sorprende Riukey "Ehi, sorellina, questa me la devi proprio raccontare!".
Dunque le cose stanno così. La ragazza che Ichiru incontrò più di un anno fa, la misteriosa ragazza con la katana, è la sorella di Riukey. Una Sangue Puro.
Sibyl sposta lo sguardo sul fratello, che gentilmente le prende la valigia e si offre di accompagnarla dal Preside. Yuki intanto si presenta, facendo finta di niente per non mettere in difficoltà né Ichiru né la nuova arrivata. A differenza di Riukey, che non perde occasione per stuzzicarli entrambi:
"Per adesso lasciamo perdere. Ma prima o poi voi due mi dovrete raccontare come vi siete incontrati.".
Ciò detto, il capodormitorio della Night Class si allontana insieme alla sorella. Ichiru e Sibyl si scambiano solo una fuggevole occhiata. Rivedersi così, all'improvviso, li ha scossi nel profondo. Avrebbero tante cose da dirsi. Da chiedere. Da capire.
"Ehi, tutto bene?" domanda Yuki, mettendo una mano sul braccio dell'amico, per richiamarne l'attenzione.
"Credo che dovrei prendermi una vacanza." scherza lui.
"Se ti serve un passaggio, ho giusto l'auto parcheggiata qui vicino." ironizza Misaki.

 

 

 

 

 

 

 

NOTE DELL'AUTRICE

Piccola precisazione: i nomi dei genitori dei gemelli Kiryu, da quel che so, non sono noti perciò io qui mi sono inventata il nome di loro padre, inserendolo nei ricordi della signora Ikuko.
Il ritorno tanto atteso di Zero finalmente c'è stato, ed è arrivato anche qualcun altro al Collegio: Sibyl, la misteriosa ragazza con la katana, che è pure la sorella di Riukey (come qualcuno aveva immaginato!).
Vi lascio il link per due fan art!
Al prossimo capitolo
Marta

ZERO E ICHIRU
http://mc2a.altervista.org/alterpages/kiryuu_0001.jpg

ZERO E REIKA
http://mc2a.altervista.org/alterpages/rxz-1.jpg 

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Capitolo 23
*** CAPITOLO XXII ***


CAPITOLO XXII

"Oh, bene! Sei arrivata!!"
Il Direttore accoglie con un bel sorriso Sibyl, ed anche Saya le dà il benvenuto.
"Tuo fratello di sicuro ti aiuterà ad ambientarti," prosegue con fare accomodante Cross "ma per qualsiasi cosa puoi contare anche su di me. Spero ti troverai bene qui.".
Sibyl ringrazia accennando un inchino. E' molto graziosa e femminile nei modi, ma non vi è nulla di artefatto o costruito nei suoi gesti, che benché misurati e composti mantengono una loro spontaneità e naturalezza. Introversa e di poche parole, dietro al suo sguardo schivo non si celano né arroganza né superbia, bensì una cauta diffidenza.
"Ora raggiungiamo il Dormitorio Luna." afferma Riukey, guardando Sibyl, e lei annuisce, per poi voltarsi verso il Preside e Saya per salutarli.

"Allora, mi spieghi come hai conosciuto il Kiryu numero due?" domanda Riukey mentre cammina nel parco al fianco della sorella.
"Kiryu?" chiede lei a sua volta, non nascondendo un certo stupore.
"Sì. Conosci la storia di quella famiglia, no?"
"La famiglia di hunter che è stata massacrata da Shizuka Hiou. So chi sono. Ma non sapevo che Ichiru fosse uno di loro..."
"Ichiru decise di seguire Shizuka, quando lei uccise i suoi genitori..."
Sibyl rimane in silenzio, continuando a guardare davanti a sé. Ma i suoi occhi verdi lasciano trasparire una profonda inquietudine, ed un evidente disagio.
"Si può sapere quando l'hai incontrato?" insiste Riukey.
"Più di un anno fa... ci siamo visti qualche volta..." è la vaga risposta della ragazza.
"Uscivate insieme?"
"Ora falla finita, fratello."
Sibyl inizia a dar segni di insofferenza e suo fratello decide di accantonare l'argomento, almeno per ora.
"Cosa sta succedendo qui?" domanda a bruciapelo la giovane.
"In che senso?" replica Riukey, senza scomporsi.
"Si respira un'aria strana. Sta succedendo qualcosa. Lo sento."
Sibyl è dotata di una sottile forma di empatia, che le permette di cogliere le energie che le ruotano attorno, ed in alcuni casi anche le emozioni di coloro che le stanno accanto.
"In effetti, sono capitate un po' di cose." è costretto ad ammettere Touma, ben consapevole della facoltà della sorella.
"Avverto una grande tensione. Anche in te. Sei molto preoccupato per qualcuno."
"Non ti si può nascondere niente."
"A dire il vero, basta guardarti in faccia per capirlo. Ti conosco troppo bene. Si tratta di una ragazza? Di una... come noi?"
"No... lei... è una mezzo sangue. Si chiama Reika."
"Sta male?"
"E' una storia un po' complicata. Non ci pensare adesso."
"Ma non è la tua ragazza?"
"Adesso sei tu che stai facendo troppe domande. Comunque, no, non è la mia ragazza. Lei sta con l'altro Kiryu, Zero, il gemello di Ichiru."
"Il gemello di Ichiru..." ripete tra sé Sibyl, che bene ricorda quando proprio Ichiru le confessò del suo amore non corrisposto per la compagna del fratello.
Dunque è questa Reika la fanciulla di cui Ichiru le ha parlato. Ed è sempre lei la stessa per cui Riukey ha perso la testa. La curiosità di conoscerla è forte nella giovane Sangue Puro, frenata tuttavia da un opposto sentimento, che le fa sperare di non dover mai avere a che fare con lei.
"Siamo quasi arrivati." annuncia Riukey, imboccando il vialetto che conduce al Dormitorio Luna.
"Sei emozionata?" domanda poi, in tono scherzoso, strizzando un occhio alla sorella.
"Dovrei?" ribatte lei.
"Incontrerai anche Kaname Kuran. Yuki è la sua compagna. Lei appartiene alla casata Kyan."
"Ci sono un sacco di personalità in questo Collegio!"
"Ho colto una leggera ironia nelle tue parole."
"Esattamente."
"Ah... dimenticavo. C'è anche nostra cugina Sarah..."
"Ecco. Questa mi mancava."
"So che non ci vai d'accordo. Tu ignorala e andrà tutto bene."
"So come comportarmi, fratello. Non sono più una bambina."
"Me ne sono accorto. Forse è per questo che mi preoccupo per te."
Sibyl guarda Riukey e gli sorride. Gli vuole un gran bene, loro due sono sempre stati molto legati, e se hanno dovuto intraprendere strade diverse ed allontanarsi, l'hanno fatto solo per non essere costretti a compiere una scelta che avrebbe compromesso per sempre il loro rapporto, e le loro stesse vite.
"Sono contento che tu sia qui." confessa Touma.
"Anche a me fa piacere stare con te, fratellone." ammette Sibyl.
"Per i Sangue Puro questi sono tempi difficili."
"E non solo per loro. Ci sono molti Livello E in giro. Sembra quasi che stia per scatenarsi una guerra..."
"Credo che tu abbia ragione."
"Qualsiasi cosa succederà, giuro che non mi tirerò indietro. Ti avevo fatto una promessa, ricordi?"
... Quando ci incontreremo di nuovo sarò più forte e sarai orgoglioso di me...
"La ricordo. E l'hai mantenuta." commenta Riukey, e Sibyl gli getta le braccia al collo, abbracciandolo forte.

All'interno del Dormitorio Luna, la Night Class si sta rilassando dopo le consuete ore di lezione. Nel salottino d'ingresso ci sono Yuki, Rima, Shiki, Ruka, Kain e Aidoh. Ad un certo punto si unisce loro anche Subaru, che ultimamente pare aver stabilito una sorta di tacita tregua con Hanabusa.
Il portone si apre e Riukey entra insieme a Sibyl. Gli occhi dei presenti si puntano su di loro.
"Lei è mia sorella." rivela il capodormitorio.
"Piacere. Io sono Sibyl Touma."
"Sibyl! Che sorpresa!" esclama Yamada, che conosce la ragazza da quando erano bambini.
Yuki le si fa incontro e si offre di darle una mano a prendere confidenza con l'ambiente e con i nuovi compagni.
"Parli come il Direttore." sottolinea Sibyl.
"In effetti... lui mi ha adottata diversi anni fa." ammette Yuki "Anche se non abbiamo lo stesso sangue, dicono tutti che ci somigliamo.".
"Una Sangue Puro del casato Kyan adottata da un hunter?" si stupisce l'ultima arrivata.
"Sai, è una storia lunga..."
"Me l'immaginavo."
Intanto dalla scalinata che si affaccia sull'ingresso scende Kaname.
"Una nuova studentessa." afferma il nobile Sangue Puro, avanzando con regale eleganza "Molto piacere. Io sono Kaname Kuran. E da quello che ho capito, tu sei la sorella di Riukey.".
"Proprio così." si limita a rispondere la diretta interessata, con garbato distacco.
Anche Aidoh e gli altri si fanno avanti e salutano Sibyl.
"Yuki, avrei un favore da chiederti." confessa Riukey.
"Dimmi pure." risponde l'interpellata.
"Sibyl si potrebbe sistemare in camera con te?" continua l'altro.
"Non ce n'è bisogno." si intromette Sibyl "Non voglio disturbare nessuno. Dammi una camera qualsiasi. Per me va bene comunque.".
"Nessun disturbo. Sarei felice di avere una compagna di stanza." fa notare Yuki, sorridendo "Adesso vieni con me. Ti mostro la nostra camera.".
Sibyl annuisce ed imbocca la scala insieme a Yuki.
"Sorellina, ricordati che hai qualcosa da raccontarmi." la stuzzica Riukey, con un beffardo sorrisetto.
"Lo stesso vale per te!" ribatte a tono lei, per poi salire al primo piano al seguito della vice-capodormitorio.
"Come mai tua sorella è qui?" si informa Kaname, rivolgendosi a Touma.
"Ho chiesto io ai miei genitori di mandarla al Collegio." spiega l'interrogato "Con quello che sta succedendo, ero preoccupato per lei.".
E Kuran annuisce, in segno di approvazione.

***

Ichiru è disteso sul letto, con un braccio a coprirgli la fronte e gli occhi puntati sul soffitto. Non si è nemmeno spogliato. Di certo non riuscirà a prendere sonno, stanotte. A pensarci bene, sarebbe pure logico per un vampiro non dormire di notte. Ma non è questo a tenerlo sveglio. L'inatteso incontro con Sibyl l'ha turbato più di quanto lui stesso voglia ammettere. Non se l'aspettava davvero che l'avrebbe rivista, e soprattutto non al Collegio. Quando se l'è trovata davanti, per un momento ha perso completamente il contatto con la realtà. C'era soltanto lei, nei suoi occhi... Sibyl. Sibyl è la sorella di Riukey. Sibyl è una Sangue Puro. Ichiru tutto questo lo ignorava, così come lei ignora molte verità difficili che lo riguardano. Cosa penserà di lui quando scoprirà il suo passato?... Il giovane si gira su di un fianco e sospira. Non riesce a capire cosa sta provando in questo momento. E' confuso. Frastornato... ed in cuor suo si chiede se anche Sibyl si senta allo stesso modo, o se al contrario non gliene importi niente, e non ci pensi nemmeno a lui, a loro...

Sibyl si affaccia alla finestra della sua stanza ed osserva il cielo stellato di questa limpida notte estiva. Yuki l'ha appena lasciata. Le aveva proposto di scendere di nuovo al piano inferiore per stare in compagnia, ma lei ha declinato l'invito spiegando di aver bisogno di rimanere un po' da sola, per far mente locale. Bella scusa... ma la verità è un'altra. Sibyl si ritrova a pensare ad Ichiru. Non immaginava che fosse un allievo del Collegio Cross. E soprattutto, ignorava che fosse un Kiryu. Il suo cognome lui non gliel'aveva mai detto, così come non l'aveva fatto lei. Il tempo che avevano trascorso insieme, l'avevano vissuto semplicemente come Ichiru e Sibyl... ma ora i nodi vengono al pettine. Non potranno più far finta di nulla, come se non sapessero, come se non conoscessero la verità... la verità... Ichiru è uno dei gemelli Kiryu. In passato ha assistito all'assassinio dei suoi genitori ed ha deciso di seguire colei che di quel massacro si era resa colpevole. Cosa lo spinse a compiere una scelta del genere? Cosa si nasconde dentro di lui? Qual è il vero Ichiru? Quello che lei ha conosciuto, sulla riva di quel lago, o quello che seguì di propria spontanea volontà la donna che aveva distrutto la sua famiglia?... E poi, quali sono adesso i suoi sentimenti per Reika? La ama ancora? E' per lei che si trova al Collegio?... Sibyl sospira, si allontana dalla finestra e si distende sul letto. Chissà cosa starà facendo ora Ichiru... La starà pensando? Oppure non gliene importa nulla di lei... e cosa accadrà quando si ritroveranno di nuovo faccia a faccia?

***

Le vacanze estive sono ormai alle porte. In aula gli studenti parlano dei programmi per il prossimo mese. C'è chi andrà al mare. Chi in montagna... Ma nei pensieri di Yori c'è solo una grande preoccupazione per Reika. La ragazza guarda distrattamente fuori dalla finestra, con i gomiti appoggiati sul banco ed il viso tra le mani. Delle chiacchiere che la circondano non le importa nulla. Poi, improvvisamente, una voce inconfondibile richiama la sua attenzione.
"Yori!!" urla Reika, precipitandosi dall'amica, che nel vederla scatta in piedi.
"Finalmente stai meglio! Sembri rinata!!" rimarca Yori sollevata, mentre i suoi occhi si spostano su Zero, che insieme ad Ichiru si sta avvicinando. Ecco spiegato il motivo per cui Reika è tornata a sorridere...
I quattro seguono insieme la lezione, dopodiché lasciano l'aula. Appena arrivati in corridoio, qualcuno si fa loro incontro.
"Allora le voci che ho sentito erano vere." osserva Kaito, guardando in viso Zero e fermandosi davanti a lui.
"So tutto di quella notte." gli rivela il ragazzo, in tono minaccioso "So cosa volevi fare.".
"Stavo solo mantenendo una promessa."
"Non provarci mai più."
Reika, avendo ben intenso il senso del tagliente scambio di battute, decide di intervenire, frapponendosi tra i due:
"Non è il posto migliore per parlarne, Zero. E comunque, Kaito stava solo facendo quello che io gli avevo chiesto.".
"E' così." ammette Takamiya "Però sono felice che le cose siano andate in maniera diversa e che tu ora stia meglio, Reika.".
"Ti ringrazio."
Kaito si allontana. Zero lo segue con lo sguardo, finché non lo perde di vista tra gli studenti.
"Zero, ma che ti è preso? Sei impazzito?!" lo rimprovera Reika.
"Scusate, di cosa state parlando?" chiede Yori, che ovviamente ignora quanto accaduto la notte in cui Reika tentò di uccidere Yuki e Kaname.
La sua domanda tuttavia cade nel vuoto. Reika, piuttosto alterata, prende per un braccio Zero e lo trascina con sé.
"Sembra che sia tornato tutto come prima." commenta divertito Ichiru.
"Per fortuna." continua Yori "Però non capisco di cosa stessero parlando Zero e il professor Takamiya. Tu me lo puoi spiegare?".
"Facciamo due passi. Ti racconterò quello che è successo. Ormai è inutile tenertelo nascosto."

***

Camminiamo nel parco senza scambiare nemmeno una parola. Io davanti. Zero alle mie spalle. Arriviamo in un punto abbastanza tranquillo. Non c'è nessuno nei paraggi. Mi fermo e mi volto di scatto.
"Allora?" domando secca, incrociando le braccia al petto e battendo nervosamente un tallone sul terreno.
"Allora cosa?" ribatte Zero.
"Perché hai parlato così a Kaito?"
"Stava per spararti. Non glielo perdonerò mai."
"Chiariamo due cose. Primo: ti pare il caso di tirar fuori certi discorsi in mezzo alla gente? Non l'hai mai fatto, vuoi cominciare adesso? Come se non avessimo già abbastanza guai! Secondo: tu non devi perdonare niente a nessuno. Ho chiesto io a Kaito di uccidermi se fossi diventata un pericolo. Nessun altro l'avrebbe fatto. Hai dimenticato che mi hai chiesto la stessa identica cosa, qualche anno fa?"
Zero stringe i pugni e china la testa.
"Se solo fossi stato qui." digrigna tra i denti "Ma io non c'ero... non c'ero... e non ho potuto proteggerti...".
Non è con Kaito che ce l'ha, né con nessun altro, se non con se stesso. Mi avvicino e gli poso una mano sulla bocca, l'altra su un fianco.
"Per quanto ancora pensi di andare avanti così? Passerai ogni giorno a rimproverarti per qualcosa di cui non hai colpa?"
"Se fossi stato con te... forse..."
"Non avresti potuto fare nulla. Akihiro ha detto che la maledizione doveva manifestarsi per poter essere contrastata. E così è stato. Ora, ti prego, smettila di tormentarti. Siamo di nuovo insieme. Per me conta soltanto questo."
Mi stringo a Zero, appoggiando il viso sul suo petto, e lui mi abbraccia forte, sussurrandomi in un orecchio uno struggente "Ti amo...".
Mi allontano di un soffio da lui, fino ad incontrare il suo sguardo e sfiorare con il mio profilo il suo. I nostri respiri si fondono. La mia bocca si dischiude appena e lui vi posa la sua. Assaporiamo questo bacio un po' alla volta, lasciando che la dolcezza sfoci gradatamente in passione. Interrompendo per un attimo l'intimo contatto tra noi, mi scosto dalle sue labbra e con la lingua ne disegno il contorno. Di nuovo riprendiamo a baciarci. Avidamente conquistiamo l'uno la bocca dell'altra, fin quasi a rimanere senza fiato. Mi ritrovo con la schiena contro il robusto tronco di un albero. Il corpo di Zero a premere contro il mio. La sua mano si addentra sotto la mia giacca. La sento scivolare sulla sottile stoffa della camicia, salendo lentamente, per poi ritrarsi con un improvviso e rapido scatto. Dobbiamo fermarci prima di andare troppo oltre. Questi non sono né il posto né l'orario migliori per lasciarsi andare così... Zero appoggia la fronte alla mia. Il mio cuore sta battendo talmente forte da togliermi il respiro. Sorrido. D'un tratto, un rumore di passi ci fa sussultare. Ci guardiamo intorno e scorgiamo un paio di studentesse della Day Class passeggiare tra gli alberi. Anche loro ci vedono e ci salutano con un cenno del capo. Poi si mettono a confabulare coprendosi la bocca con una mano. Immagino cosa stiano dicendo, di me e di Zero. E presumo che il loro fantasticare non si scosti più di tanto dalla realtà e da quello che stava accadendo. Mi viene da ridere e Zero mi fissa stranito.
"Che hai adesso?" mi chiede.
"Niente. Niente. Lascia perdere." gli rispondo.
"Dobbiamo tornare. Tra poco abbiamo lezione."
"Lo so. Lo so. Ma... prima o poi mi racconterai cos'hai fatto mentre eri via?"
"Ti prometto che un giorno ti porterò nel posto in cui sono stato e ti farò conoscere una persona."
"Una donna?"
Mi rabbuio. L'idea che Zero possa aver trascorso del tempo con un'altra mentre era lontano mi crea un certo fastidio. Lui se ne accorge e sembra che la cosa lo diverta.
"La signora Ikuko mi ha aiutato molto." mi spiega "Sono sicuro che le piaceresti. Te la farò incontrare... Sai, lei in passato aveva conosciuto mio padre..."
E mentre torniamo verso l'edificio scolastico, Zero mi racconta la storia della signora Ikuko, ed io lo ascolto con piacere, lieta di poter condivide anche questo con lui.

***

Verso sera, come sempre, arriva il momento per gli allievi della Night Class di lasciare la loro zona riservata per raggiungere le aule. I tre Guardiani si appostano fuori dal grande portone che segna l'invalicabile confine tra la classe diurna e quella notturna. Al solito, una ressa di studenti della Day Class, soprattutto ragazze, si raduna tutto intorno, ed i Disciplinari hanno il loro bel da fare a mantenere l'ordine.
Il portone si apre. La Night Class avanza tra le urla delle scatenate ammiratrici che inneggiano ai loro idoli. Yuki si stacca un attimo dal gruppo per raggiungere di corsa la cugina.
"Finalmente stai bene!" le dice con un bel sorriso.
Reika annuisce, voltandosi in direzione di Zero, distante pochi passi da lei.
I componenti della Night Class sfilano con la loro innata eleganza. L'ultimo a mostrarsi è Riukey. Al suo fianco, Sibyl. Lo sguardo distaccato della Sangue Puro sfiora appena la ressa urlante che la circonda. Per un fugace istante lambisce anche Ichiru, ma non si sofferma su di lui, fingendo entrambi un'indifferenza forzata e fasulla. Poi, ecco che le verdi iridi si posano sulla ragazza accanto a Yuki. Lunghi capelli castani mossi. Occhi blu dal taglio allungato. Fisico longilineo dalle forme armoniose. Che sia lei Reika? Un giovane identico ad Ichiru le si avvicina. Dev'essere l'altro Kiryu. Sì, non c'è dubbio. Quella è Reika...
"Chi è la ragazza insieme a Riukey?" domanda Reika alla cugina "Non l'ho mai vista prima.".
"E' sua sorella. Sibyl." spiega l'interrogata.
"Quand'è arrivata?"
"Ieri notte. E tra l'altro credo che Ichiru la conosca."
"Ichiru?" si stupisce Zero.
"Sì. Ce la siamo trovata davanti uscendo dalla residenza del Direttore, e lui l'ha chiamata per nome... Ragazzi, scusate ma devo andare."
Yuki si congeda di fretta e raggiunge Kaname, che si era fermato per aspettarla. Zero sposta lo sguardo sul fratello e si chiede come possa conoscere la sorella di Riukey. Perché non gliene ha mai parlato? E perché ora si sforza di ignorarla, quando i suoi occhi, che si volgono in direzione degli studenti della Night Class ormai lontani, lasciano trapelare un evidente interesse?

Osservo Zero. Immagino stia pensando quello che sto pensando anch'io. La tentazione di chiedere ad Ichiru come abbia conosciuto Sibyl Touma è molto forte, ma non mi sembra corretto farlo. Se lui non l'ha raccontato in giro, e da quanto ho capito nemmeno Zero ne sapeva nulla, significa che voleva tenere per sé questo ricordo. Di solito lo si fa se qualcosa ci ferisce profondamente, oppure se ci è talmente caro da non volerlo dividere con nessuno.
"Avanti. Tornate tutti al Dormitorio!!"
Ichiru sprona gli studenti della Day Class a rientrare nelle proprie stanze. L'ora del coprifuoco è scattata. Anche io e Zero facciamo il nostro dovere, e rispediamo tutti quanti al Dormitorio Sole. Dopodiché, diamo il via al consueto giro di ronda.

***

La Night Class entra in aula. Sibyl si accomoda accanto a Yuki. Sarah le si avvicina e le si rivolge con infida gentilezza:
"Cara la mia cugina, non abbiamo nemmeno avuto modo di scambiare due parole da quando sei arrivata. Perché non ti siedi vicino a me?".
"Ti ringrazio ma preferisco stare qui." risponde la diretta interessata, senza nemmeno guardare in volto la sua interlocutrice.
"Sarebbe buona educazione guardare in faccia la persona con cui si sta parlando." puntualizza stizzita l'altra.
"Allora non ti dovrebbe interessare la mia compagnia." replica ironica Sibyl, voltandosi verso Sarah "Non credo tu voglia avere tra i piedi una maleducata come me.".
Ichijo si accosta alla giovane Shirabuki e prendendola per mano la prega di sedersi al proprio posto. Ma lei non è minimamente intenzionata a lasciare l'ultima parola a qualcun altro.
"Dovresti portarmi un po' più di rispetto, non credi Sibyl?" insiste Sarah.
E Sibyl prontamente la gela con una tagliente affermazione:
"Non usare parole di cui non conosci il significato, nobile cugina. Il rispetto tu non sai nemmeno dove stia di casa.".
Gli occhi della nobile Shirabuki si incendiano e Yuki scatta immediatamente in piedi, ma prima di lei interviene Riukey, con fermezza ed autorità:
"Sarah, ti pregherei di sederti al tuo posto. Non turbare la classe con le tue questioni personali. Se tu e Sibyl avete qualcosa da chiarire, lo farete fuori di qui al termine delle lezioni.".
"Credo che ci siamo già dette tutto." precisa Sarah, per poi accomodarsi al proprio banco, accanto ad Ichijo.
Yuki torna a sedersi.
"Tutto a posto?" chiede gentilmente a Sibyl, e lei si limita ad annuire.
Ma in verità Sibyl non è tranquilla. Non riesce a distinguere con chiarezza le energie che si stanno muovendo all'interno dell'aula. E la stessa cosa le era accaduta al Dormitorio Luna. Le sue percezioni sono confuse. Come se qualcosa le stesse deviando, per mascherare delle forze che non devono essere scoperte. E' la prima volta che le succede. Di solito riesce a cogliere senza problemi le energie che aleggiano in un determinato posto. Ci era riuscita appena arrivata al Collegio. E anche mentre camminava nel parco con il fratello. Ma da quando è entrata all'interno del Dormitorio, il suo innato istinto è stato intaccato. Ed al momento tutto ciò che può sentire è che una qualche minaccia incombe sul Collegio e su coloro che ne fanno parte.

***

Le lezioni della Night Class sono terminate. Ichiru non ha voglia di rientrare subito nella sua stanza. Per cercare di rilassarsi e liberare un po' la mente dai tanti pensieri che la affollano, se ne sta disteso sulla riva del lago, con gli occhi chiusi e le mani dietro la testa. Giacca, cravatta e gilet della divisa scolastica giacciono a terra e su di essi è riposta la Silver Rose.
Improvvisamente, dei passi. Il giovane si mette seduto. Il suo istinto gli dice che c'è un vampiro nelle vicinanze, ed il suo cuore ne conosce il nome. Tra la vegetazione compare Sibyl, che, sorpresa dall'imprevisto incontro, spalanca gli occhi come se avesse di fronte un fantasma. Ichiru si alza in piedi e le si fa incontro. Lei rimane immobile e abbassa lo sguardo, manifestando un certo imbarazzo. E' strano per una Sangue Puro un atteggiamento del genere.
"Guardati intorno." le suggerisce Ichiru "Non ti ricorda niente questo posto?".
Sibyl solleva la testa e, mentre i suoi occhi si specchiano nel lago, le sue labbra si dischiudono leggermente, lasciando trasparire uno spontaneo e fanciullesco stupore.
"E' bellissimo..." sospira la ragazza, avanzando di qualche passo.
"Somiglia al posto dove ci siamo incontrati."
"Sì... lo ricordo bene..."
Ichiru si avvicina alla giovane e si ferma appena dietro di lei.
"Perché sei sparita senza dirmi niente?" le domanda, e lei si sente trasalire, ma non si esime dal rispondere:
"Il giorno dopo il nostro ultimo incontro, ho salvato una mia compagna di classe da un Livello E, ma così ho rivelato la mia vera natura, e per non avere problemi me ne sono andata...".
Ichiru non si sorprende. Sibyl gli aveva raccontato che, da quando aveva lasciato la casa di famiglia, aveva iniziato a vivere come un'umana tra gli umani. La luce del giorno non le crea problemi, ed anzi le piace, perciò aveva deciso di provare questa esperienza. Poi, di notte, si dedicava alla caccia dei Livello E...
"Avrei voluto salutarti... ma..." ammette la ragazza, girandosi con tutto il corpo verso il suo interlocutore "… se ti avessi rivisto, non sarei riuscita a partire...".
Ichiru allunga le braccia verso Sibyl per stringerla a sé, però lei rifugge quel contatto e con un agile balzo si allontana.
"L'ho vista, oggi." prosegue la Sangue Puro "Ho visto la ragazza di cui mi hai parlato. Quella di cui sei innamorato. E' per lei che sei qui, vero? La ami ancora...".
Ichiru esita a rispondere, ma mentire adesso sarebbe inutile, perciò tanto vale dire la verità:
"Sono tornato qui per mio fratello... e per lei...".
"Ti ringrazio per la sincerità. Ora scusa ma devo rientrare."
Sibyl si volta e fa per andarsene, ma Ichiru la afferra per un braccio pregandola di rimanere.
"Lasciami andare... per favore." lo supplica lei, con flebile voce, però lui non molla la presa, ed anzi stringe ancora più forte le dita intorno all'esile polso.
"Vorrei dirti delle cose su di me. Vorrei che tu sapessi tutto."
"Perché?"
"Perché lo voglio. Resta, ti prego."
Sibyl si gira piano.
"Anch'io avrei qualcosa da raccontarti." confessa sospirando "Ma adesso è veramente tardi. Se non torno mio fratello mi verrà a cercare."
"Allora incontriamoci domani. Ti aspetterò qui, al termine delle lezioni della Night Class."
"E se non venissi?"
"Ti aspetterò comunque. Ogni notte. Finché non verrai."
Sibyl sorride ed Ichiru la rimira con tenerezza, trattenendosi dal compiere gesti avventati che ferirebbero entrambi. Se potesse, la stringerebbe a sé e la bacerebbe per sentire di nuovo sulle labbra il suo sapore, quel sapore che lui non ha mai scordato... Sibyl è entrata per caso nella sua vita ed è riuscita a farsi largo nel suo cuore, un cuore che lui credeva di aver donato per sempre ad un'altra. Gli ha regalato emozioni uniche, offrendogli tutta se stessa senza alcuna riserva. E quando è sparita ha lasciato dietro di sé una scia di domande che parevano destinate a rimanere senza risposta. Quelle risposte ora Ichiru è deciso a trovarle, per capire i propri sentimenti e quelli di Sibyl, per scoprire se esisterà mai un futuro per loro, un futuro da poter condividere insieme...

Quando Sibyl fa ritorno al Dormitorio Luna, c'è qualcuno ad attenderla fuori dalla porta, seduto sui gradini d'ingresso.
"Allora, sorellina. Dove sei stata?" domanda Riukey alzandosi in piedi.
"Ti avevo detto che avrei fatto due passi." risponde serafica lei.
"Da sola?"
"Adesso sono qui. Perciò non hai di che preoccuparti."
"Perché non mi vuoi dire che rapporto c'è tra te e Ichiru?"
"Perché non c'è nessun rapporto particolare. Tutto qui."
"E' un modo gentile per dirmi che non sono affari miei?"
Sibyl lancia un'eloquente occhiata al fratello e questi recepisce il messaggio, ma non manca tuttavia di rivolgerle una raccomandazione:
"Ricordati che tu sei una Sangue Puro, lui un vampiro ex umano. E tra l'altro è innamorato di un'altra. Credi davvero che ci sia un futuro per voi? Non voglio che tu ti illuda per niente.".
Sibyl non risponde ed entra nel Dormitorio chiudendo il portone alle proprie spalle.

"Sibyl, sei tornata!"
Yuki accoglie con un bel sorriso la sua compagna di stanza. Ci tiene davvero che si integri con gli altri e si senta a proprio agio, nonostante il suo carattere schivo e riservato.
Sibyl saluta distrattamente e poi imbocca la scala. Nel mentre anche Riukey entra nel Dormitorio ed osserva la sorella salire al piano superiore.
"Si può sapere che cosa le hai detto?" gli domanda Yuki con fare inquisitore.
"Non voglio che commetta i miei stessi errori..." ammette lui, con occhi malinconici.

Sibyl se ne sta seduta sul letto e con espressione assente guarda fuori dalla finestra.
"Posso entrare?" chiede Yuki affacciandosi sulla suglia della camera.
"Questa è la tua stanza. Chiedi a me se puoi entrare?" fa notare Sibyl.
"La nostra stanza, vorrai dire." puntualizza l'altra, avvicinandosi.
"Perché sei così gentile con me? Te l'ha chiesto mio fratello?"
"No. Semplicemente, vorrei che ti trovassi bene qui con noi."
"Non mi conosci nemmeno..."
"E allora, proviamo a conoscerci."
Sibyl invita Yuki a sedersi accanto a lei. Dopodiché le pone una domanda che da un po' le gira per la testa:
"Oggi ti ho vista parlare con quella ragazza... la Guardiana...".
"Sì... Reika è mia cugina." rivela Yuki.
"Tua cugina??... Riukey mi ha detto che è una mezzo sangue. Appartiene anche lei al casato Kyan?... Non sarà la figlia di Akihiro Kyan?"
"Proprio così. Lei è sua figlia. Ma tu lo conosci?"
Sibyl scuote la testa.
"Ne ho più che altro sentito parlare... L'ho visto soltanto di sfuggita, insieme ad Ichiru."
"Ecco... a proposito di questo. Come vi siete conosciuti, tu e Ichiru? Sempre se ti va di dirmelo. Ti giuro che non lo racconterò a nessuno."
"Nemmeno a tua cugina?"
Yuki avverte una nota di astio nella voce di Sibyl e prova a capirne il motivo:
"Reika non ti piace?".
"Non la conosco. Non posso dirlo." confessa la diretta interessata "Ma non mi spiego come mai siano tutti innamorati di lei. Cos'ha di tanto speciale? Forse è brava a raggirare la gente...".
"Reika non è così. Non è una che si diverte a giocare con i sentimenti altrui. Anzi, è arrivata a rischiare la vita per salvare le persone che ama..."
"Davvero ammirevole!"
Il sarcasmo di Sibyl non piace affatto a Yuki:
"Prova a conoscerla. Poi trarrai le tue conclusioni.".
"Scusa. Hai ragione." ammette l'altra, mostrandosi sinceramente dispiaciuta "Forse la mia è soltanto invidia.".
"Non è che c'entra Ichiru?"
Sibyl sospira e si alza in piedi, avvicinandosi alla finestra. Mentre guarda fuori, inizia a raccontare del suo incontro con Ichiru, del tempo trascorso con lui, e dell'ultima notte passata insieme. Dopodiché, si zittisce, voltandosi verso la sua interlocutrice.
"Ora capisco." commenta Yuki "Ma adesso, che intenzioni hai?".
"E' inutile che mi faccia strane idee... Lui è innamorato di un'altra."
"Fossi in te, non mi arrenderei. Credo che Ichiru abbia finalmente iniziato a vedere le cose sotto una luce diversa, compresi i suoi sentimenti per Reika. Sai, ultimamente sono successe un po' di cose..."
"Immagino che anche questa sia una storia lunga e complicata."
"Abbastanza."
"E' la terza volta che me lo sento dire da quando sono arrivata. Prima o poi qualcuna di queste storie me la racconterete?"
"Se vuoi, inizio dalla mia."
Sibyl annuisce, sedendosi di nuovo accanto a Yuki, e lei comincia a parlarle di sé, narrandole di come è arrivata al Collegio, della sua vita da umana e di tutto ciò che le è accaduto da quando ha scoperto, o meglio ricordato, di essere una Sangue Puro.

 

 

 

 

 

 

 

NOTE DELL'AUTRICE

Piccola precisazione: temporalmente questo capitolo riprende esattamente da dove l'altro si era interrotto, la notte in cui Zero e Ichiru tornano al Collegio.
Dunque Sibyl Touma è entrata a pieno titolo a far parte della Night Class, ed ha subito dimostrato il suo carattere nel faccia a faccia con la cugina Sarah. Ora staremo a vedere a cosa porterà l'arrivo di questa new entry al Collegio. Il suo destino si intreccerà con quello dei protagonisti che già conosciamo. Come? Presto lo saprete.
A questo capitolo è dedicata una fan art proprio di Sibyl.
A presto
Marta

SIBYL
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Capitolo 24
*** CAPITOLO XXIII ***


CAPITOLO XXIII

Le lezioni della Night Class sono terminate da un po'. Come promesso Ichiru sta aspettando Sibyl in riva al lago. Verrà?... Non importa, se non sarà stanotte, sarà la prossima, o quella dopo ancora. Ma prima o poi lei verrà e lui sarà lì ad attenderla.
Il giovane si siede e pensa a tutto quello che vuole dire a Sibyl. Ha molte cose da raccontarle, ed alcune non facili da affrontare. Del suo passato non va fiero e le colpe di cui si è macchiato sono imperdonabili. Ma non vuole tacere, non più. Non intende nascondersi dietro a mezze verità. Sibyl deve sapere ogni cosa, nel bene e nel male. Poi, deciderà. Deciderà se concedergli una possibilità, se credere in lui, oppure se cancellarlo per sempre dalla propria vita.
Ichiru sospira. Nel silenzio che lo circonda, d'un tratto dei passi catturano la sua attenzione. Il Guardiano si alza in piedi e si volta. Tra la vegetazione appare un'ombra... ma non si tratta di Sibyl.
"Ichiru... come mai sei qui?" domanda Reika, guardandosi intorno "Hai visto Zero?".
L'interrogato scuote la testa.
"Qui Zero non c'è. Credevo fosse insieme a te."
"Sì... beh... a dire il vero ci siamo separati prima, per finire il giro di ronda." accenna Reika. E' strana. Sembra in difficoltà ed il suo amico se ne accorge.
"Che succede?" le chiede avvicinandosi "Avete litigato di nuovo?".
"No, no... almeno per ora..."
"Non ti seguo."
"Insomma. Gli avevo detto di raggiungermi qui al termine della ronda... Spero che non abbia scoperto tutto..."
"Scoperto cosa?"
Reika guarda Ichiru con l'aria di una bambina che ha combinato una marachella.
"Giurami che non gli dirai niente..." lo prega con voce supplichevole.
"Va bene. Ma adesso spiegami."
"Sai, tra poco inizieranno le vacanze estive e Yori le passerà con i suoi genitori... Volevo che lei e Aidoh potessero stare un po' insieme visto che poi non si vedranno per più di un mese."
"Ho capito. Hai organizzato qualcosa per loro e non vuoi che Zero lo sappia."
"Sai com'è rigido tuo fratello su queste cose. Ho aiutato Hanabusa a organizzare un pic nic notturno nel parco e devo evitare che Zero lo scopra."
"Però, visto che lui non è qui..."
"… ho paura che abbia scoperto tutto..."
Ichiru scoppia a ridere.
"Che hai?" gli chiede l'amica.
Ma ecco che qualcun altro si avvicina. Reika ed Ichiru si voltano contemporaneamente nella medesima direzione e davanti a loro compare Sibyl, i cui occhi si posano prima sul giovane e poi sulla ragazza accanto a lui, soffermandosi su di lei diffidenti e minacciosi.
Reika capisce di essere il terzo incomodo, ma prima di levare le tende decide di presentarsi, ignorando volutamente lo sguardo per nulla amichevole che ha puntato addosso.
"Non abbiamo avuto modo di presentarci prima. Piacere di conoscerti. Io sono Reika Miura, uno dei Guardiani del Collegio. E tu sei la sorella di Riukey. Sibyl, giusto?"
"Miura?" puntualizza l'altra in tono severo "Non sei la figlia di Akihiro Kyan?".
Reika inizialmente è spiazzata dall'inaspettata domanda, ma trova comunque il modo di replicare:
"Miura è il cognome dell'unico padre che io possa considerare tale.".
"Ma chi ti credi di essere per prenderti gioco di un nome nobile e antico come quello del casato Kyan?!" esclama contrariata Sibyl.
"Senti... Non so perché tu ce l'abbia con me, ma se il solo modo che hai trovato per attaccarmi è questo, meglio che cambi strada. Non starò qui a ribattere ad accuse stupide e senza senso."
Ichiru a questo punto si intromette per evitare che la situazione degeneri:
"Perché non provate a parlare con calma e a conoscervi un attimo prima di mettervi a litigare?".
Sibyl si scusa, mentre un amareggiato sorriso appare sul suo volto:
"Mi dispiace. Non volevo sembrare maleducata. Ora me ne vado. Non avevo intenzione di disturbarvi.".
"Sibyl aspetta!!" la chiama Ichiru, muovendo alcuni passi verso di lei.
Nello stesso momento anche Zero giunge sul posto.
"Che succede qui?" domanda sorpreso l'ultimo arrivato, guardandosi intorno.
"Ti spiegherò dopo." gli dice Reika, prendendolo per mano per poi allontanarsi insieme a lui.
Ichiru rimane da solo con Sibyl. Lei si gira e gli dà le spalle.
"Non avercela con Reika." le sussurra lui "Lei non ha mai fatto niente per...".
"Smettila!" lo interrompe bruscamente l'altra.
"Sibyl..."
"Smettila, per favore... Mi sento già abbastanza stupida... Mi sono comportata come una bambina viziata. Io... non sono così..."
"Lo so."
Ichiru posa una mano sulla spalla della ragazza e la fa voltare. Lei tiene la testa bassa, sollevando appena gli occhi senza incrociare quelli di lui.
"Ti ho sentito ridere... poco fa..." gli dice sottovoce.
"Se vuoi ti posso raccontare perché stavo ridendo."
"No... non c'è bisogno. Stai bene con lei, vero? Ed è anche molto bella..."
Ichiru prende il viso di Sibyl tra le mani.
"Non è per parlare di Reika che siamo qui." le bisbiglia accostandosi al suo orecchio, e lei istintivamente si ritrae, facendo un passo indietro.
"Allora, chi comincia?" domanda poi la Sangue Puro, volgendo lo sguardo in direzione del lago.
"Se non ti spiace, comincerei io." risponde Ichiru.
I due si siedono sull'erba. Ed il giovane inizia il suo difficile racconto...

***

All'ora stabilita Aidoh si presenta davanti al Dormitorio femminile. Poco dopo, seguendo le indicazioni di Reika, Yori si affaccia alla finestra della propria stanza ed avvistato il biondo vampiro, lo raggiunge all'esterno, attenta a non farsi scoprire. I due si addentrano subito nel parco, sfruttando la fitta vegetazione per nascondere le loro tracce. Se qualcuno li scoprisse finirebbero in grossi guai.
"Speriamo che Reika riesca a tenere a bada Zero." commenta Hanabusa, mentre cammina mano nella mano con Yori.
"Se c'è una che può riuscirci, quella è lei." afferma divertita lei.
"E l'altro Kiryu?"
"Ichiru non è come suo fratello. Anche se ci vedesse non direbbe nulla."
"Quei due sono talmente diversi che, se non fosse per il loro aspetto, non si direbbe che sono gemelli."
"Infatti."
Ad un certo punto Yori scorge tra gli alberi delle piccole luci. Più si avvicina più si rende conto che si tratta delle fiammelle di tante candele disposte a terra, a circondare dei cuscini ed una tovaglia sulla quale risaltano in bella mostra degli stuzzichini dolci e salati.
"Vista l'ora, mi pareva un po' tardi per una cena." fa notare Aidoh, invitando la ragazza ad accomodarsi.
"Ma... hai fatto tutto tu?" si sorprende lei, sedendosi.
"A dire il vero, io ho avuto l'idea... al resto ci ha pensato Reika."
"Non so come ci sia riuscita, senza farsi scoprire da nessuno."
"Dovresti saperlo che la tua amica è piena di risorse. Come Yuki."
"Già, per certi versi quelle due si somigliano molto..."
Yori si fa seria.
"Ehi, qualcosa non va?" le domanda premuroso Aidoh, posandole una mano sulla spalla.
"Ho saputo quello che sta succedendo a Reika..." ammette lei.
"Le vuoi molto bene, vero?"
"Lei e Yuki sono le mie migliori amiche."
"Non preoccuparti. Vedrai che si risolverà tutto per il meglio."
"Tu credi?"
Hanabusa annuisce convinto e Yori gli sorride, mostrandosi un po' sollevata.
"Dimmi, cosa ti va di mangiare?" chiede quindi il vampiro.
"Sono felice di essere qui con te." gli confessa d'un sol fiato Yori, e lui si ammutolisce, guardandola con gli occhi sgranati.
La ragazza arrossisce e china la testa, imbarazzata. Aidoh le posa due dita sotto il mento e le fa sollevare il viso, fino ad incontrare il suo sguardo.
"Anch'io sono felice di stare con te." le sussurra sulle labbra, con voce suadente.
Poi, in un attimo, la distanza fra loro si annulla, e ne nasce un dolcissimo bacio. Il loro primo bacio...

***

Mentre la notte segue imperterrita il suo corso, Ichiru si apre completamente a Sibyl e le parla con estrema sincerità. Senza nascondersi dietro banali scuse, senza falsità, senza ipocrisie, le racconta della sua infanzia, della rabbia e del senso di inferiorità che lo tormentavano, della decisione di seguire Shizuka e tutto ciò che ne è derivato, fino alla notte in cui scelse di donare la propria vita al fratello per salvare sia lui che Reika.
Sibyl ascolta attentamente e, quando Ichiru si zittisce, lei non dice nulla. Né un commento. Né una qualsiasi personale considerazione. Come se quanto appreso non l'avesse toccata. Eppure non è così. Non è indifferente il suo sguardo, ed il suo silenzio significa semplicemente rispetto, rispetto nei confronti di chi con tanta schiettezza si è confidato con lei.
"Chissà cosa penserai adesso di me." sospira piano Ichiru, quasi stesse parlando con se stesso.
Ma Sibyl ha ben udito le sue parole e prontamente replica:
"Penso esattamente quello che pensavo prima. Soltanto... adesso posso dire di conoscerti un po' di più.".
"E quello che hai scoperto, non ti preoccupa? Le colpe di cui mi sono macchiato non mi abbandoneranno mai."
"Conosci qualcuno che non abbia commesso errori? Smettila di rimproverarti per il passato. L'Ichiru che ho davanti adesso è cresciuto, maturato, ha imparato dai propri sbagli e sta facendo del proprio meglio per portare avanti ciò che i suoi genitori gli hanno insegnato. Loro sarebbero fieri di te... Come lo sono io."
Ichiru, con gli occhi lucidi per la commozione, sfiora dolcemente il viso di Sibyl e cede alla tentazione di percorrere con un dito il disegno delle sue morbide labbra, sentendola per un attimo cedere al suo tocco. Ma non appena prova ad avvicinarsi di più, lei glielo impedisce posandogli una mano sul petto e spingendolo via da sé.
"Scusa... io, non volevo..." si dispiace lui.
"Va tutto bene." risponde lei.
Di punto in bianco, un'aria fredda inizia a soffiare, insinuandosi tra i rami ed increspando la liscia superficie del lago. Una brezza decisamente fuori stagione... ed Ichiru bene ne conosce l'origine.
I due ragazzi si alzano in piedi. Alle loro spalle, tra la vegetazione, compare un'ombra. L'energia che emana non lascia spazio a dubbi. Si tratta di un Sangue Puro.
"Siete qui per Reika?" domanda Ichiru, voltandosi verso Akihiro, giunto a pochi passi da lui.
Il nobile Kyan si sofferma ad osservare Sibyl.
"Potete fidarvi di lei." puntualizza Kiryu, stringendo a sé la giovane.
"Dobbiamo prendere tempo e bloccare la maledizione fino alla prossima luna rossa." sentenzia il Cavaliere Sangue Puro.
"Volete mettere in atto il rituale di cui ci avete parlato?"
"Esattamente. Fra tre giorni, a questa stessa ora, vi addentrerete nei boschi che circondano il Collegio."
"E come faremo a trovarvi?"
"Sarò io a trovare voi."
"Con voi, chi intendete di preciso?"
"Insieme a Reika ci dovranno essere tuo fratello e tre Sangue Puro."
"Yuki, Kaname e Riukey..."
"Sì, proprio loro. Mi affido a te, Ichiru."
Il ragazzo annuisce. E Akihiro Kyan, così come era arrivato, se ne va, svanendo tra le ombre degli alberi circostanti.
"Maledizione? Luna rossa? Rituale?" domanda stupita e preoccupata Sibyl "Si può sapere cosa sta succedendo?! E non mi dire che è una storia lunga e complicata! Quando sono arrivata qui ho sentito che c'era qualcosa di strano...".
La ragazza si zittisce di colpo, coprendosi la bocca con le mani, come si fosse pentita di quanto appena detto. Ichiru la osserva perplesso.
"Perché fai così?" le chiede, e lei titubante risponde:
"Ecco... vedi... io posso percepire le energie che mi circondano. E a volte... anche i sentimenti delle persone che ho vicino...".
"Non ci vedo niente di male."
"Sì, ma... non è sempre piacevole."
"Lo immagino. E adesso, che cosa senti?"
Sibyl spalanca gli occhi su Ichiru, che la guarda sorridendole con struggente dolcezza.
"Non molto, purtroppo." confessa mestamente la Sangue Puro "C'è qualcosa che interferisce con le mie percezioni. E' successo dopo che ho messo piede per la prima volta all'interno del Dormitorio Luna.".
Ichiru si incupisce. Sibyl prosegue:
"Se posso dirti la mia, non so chi sia il nemico contro cui state combattendo, e non credo che lui, o lei, si trovi qui. Ma qui c'è di sicuro un suo tramite.".
"Un tramite?"
"Qualcosa o qualcuno che faccia da tramite al suo potere. Un oggetto. O un essere vivente. Animale. Umano. Vampiro. E a questo punto immagino che sia tutto collegato alla maledizione di cui parlavate. Si tratta di Reika, vero? E' lei che è stata colpita da questa maledizione."
Ichiru non può che confermare le intuizioni di Sibyl, ma non se la sente di raccontarle quanto accaduto tra lui e Reika, perciò sorvola su determinati eventi limitandosi a parlare in generale di come si sia manifestato il marchio del tributo, legame con l'antico maleficio lanciato su Akihiro Kyan e la sua discendenza.
"Ora devo andare." conclude Sibyl, piuttosto pensierosa, dopo aver attentamente ascoltato Ichiru.
"Ti rivedrò domani?" le chiede lui, prima di lasciarla andare.
"Forse..." risponde laconica lei, sorridendo maliziosa.

***

Un dispettoso raggio di sole filtra da una sottile crepa nelle imposte di legno e mi sveglia. E' già mattina. Socchiudo gli occhi. Mi metto seduta e sbadiglio. Chissà com'è andato il pic nic di Yori e Aidoh... Mi piacerebbe tornare in stanza con lei, svegliarmi e scambiare due chiacchiere prima delle lezioni, ma non posso rischiare finché la maledizione incombe su di me. Anche se il marchio del tributo per ora è scomparso, ciò non significa che non ci sia più pericolo... Mi alzo in piedi ed apro la finestra. C'è un bel sole oggi. Mi avvicino allo specchio ed osservo la mia immagine riflessa. Ripenso alle parole di Sibyl, ed alla durezza con cui sono state pronunciate. Non le devo stare molto simpatica, e posso immaginare il motivo. Comunque, nonostante il modo in cui mi ha trattata, lei mi piace. Ha carattere, e non si comporta come tanti altri Sangue Puro. Il suo atteggiamento così ostile nei miei confronti mi fa pensare che ci tenga sul serio ad Ichiru, e per lui dev'essere lo stesso. Spero che non abbiano litigato per colpa mia... No, non credo. Detto tra me e me, sono un po' gelosa, gelosa dello sguardo con cui Ichiru la guardava... ma è di un amico che sono gelosa, non altro, e ciò che desidero per lui è che possa finalmente aver trovato una persona speciale, da amare, e da cui essere amato. Mi chiedo come si siano conosciuti e cosa ci sia stato tra di loro... perché di sicuro qualcosa c'è stato, a giudicare da come si comportavano...
Bene, forse è meglio se la smetto di pensare agli affari altrui e mi dedico un po' ai miei. Prendo divisa e asciugamano e mi avvio alla porta. Non appena afferro la maniglia per uscire, qualcuno bussa.
"Reika, sei sveglia?"
E' Zero. Gli apro.
"Sì, sono sveglia." gli dico sorridendo.
"Stavo andando a fare una doccia. Vuoi venire con me?" lo stuzzico maliziosa.
Lui assottiglia lo sguardo e mi osserva senza dire nulla, sollevando appena l'angolo destro della bocca ed assumendo un'espressione a metà fra il rimprovero e la provocazione.
Gli faccio una linguaccia e, afferrandolo per la giacca, lo trascino dentro la mia stanza, per poi gettargli le braccia al collo e baciarlo.
"Vuoi farti perdonare per ieri sera?" mi sussurra scostandosi di un soffio dalle mie labbra, mentre con un piede fa richiudere la porta dietro di sé.
"Perché?" ribatto candidamente io.
"Pensavi davvero che non mi fossi accorto di niente?"
"Non capisco. Di che parli?"
...e invece ho capito benissimo...
Zero insiste, continuando a tenermi stretta a sé e guardandomi dritto negli occhi:
"Da quando in qua organizzi pic nic per far incontrare gli studenti della Day Class con quelli della Night?".
Sbuffo. Lo sapevo, mi ha scoperta. Però non si è messo in mezzo e la cosa mi sorprende...
"L'ho fatto per Yori..." mi giustifico... anche se francamente non credo sia necessario...
"Adesso, in qualità di Disciplinare del Collegio, mi dovresti punire..." proseguo con fare ammiccante, per poi sollevarmi sulle punte dei piedi e posare le labbra sul collo di Zero.
"Devo pensare ad una punizione adeguata." mi risponde lui, assecondando il mio gioco.
Lo sento mentre con le dita abbassa le spalline della mia camicia da notte. Fingo di ritrarmi e faccio un passo indietro, ma Zero mi afferra per le braccia e di nuovo mi avvicina a sé. Sorridendo gli sfilo la giacca ed il gilet. Sciolgo il nodo già allentato della sua cravatta ed inizio a sbottonargli la camicia. Le mie mani si posano sul suo torace e scendono piano, soffermandosi sulla cintura dei pantaloni, mentre quelle di lui risalgono lungo la linea dei miei fianchi, e sempre più su, muovendosi sotto la sottile stoffa della veste da notte.
"Credevo fossi venuto qui per rimproverarmi." gli sussurro appoggiando il viso sul suo petto.
"L'idea era quella..." confessa lui, accarezzandomi i capelli.
"E adesso, che idea avresti?"
Mi siedo sul letto e, continuando a guardare Zero, scivolo sul lenzuolo fino ad appoggiarmi con la schiena contro la parete. Con una mano lo invito a raggiungermi. Lui si toglie la camicia e si china su di me, inginocchiandosi così da imprigionare le mie gambe tra le sue. Riprendiamo a baciarci, cercandoci con le mani e con le labbra, per ritrovarci alla fine distesi sul letto, completamente svestiti. Il desiderio che abbiamo l'uno dell'altra ci travolge senza freni, mutandosi in baci, carezze, e spingendoci a fonderci totalmente. Mi mordo il labbro inferiore per non gridare. Poi di nuovo la bocca di Zero conquista la mia... Siamo due incoscienti. Se qualcuno arrivasse adesso... Se il Direttore bussasse alla porta della mia stanza per sapere come mai non sono ancora in piedi... Sì, siamo due incoscienti... Ma non mi importa... Sono talmente felice che lui sia qui, con me, che il resto non conta.

Dopo essersi amati, Reika e Zero rimangono abbracciati per un po' tra le lenzuola disfatte. Se potessero, resterebbero così tutto il giorno, ed anche la notte. Ma tanto non è loro concesso, ed anzi devono darsi una mossa prima che qualcuno venga a cercarli. Il primo a lasciare la stanza è Zero, che da solo si incammina verso l'uscita augurandosi di non incontrare nessuno. E così è, per sua fortuna. Ma, una volta fuori dalla residenza del Direttore, mentre sta aspettando che Reika lo raggiunga, il giovane si vede venir incontro il fratello.
"Quando non ti ho trovato nella tua stanza, ho immaginato che fossi qui." ammette Ichiru, fermandosi di fronte a Zero.
"Mi piacerebbe sapere come fai a conoscere la sorella di Touma." accenna l'altro.
"E' successo più di un anno fa. Quando l'ho conosciuta non sapevo che fosse una Sangue Puro, tanto meno la sorella del nuovo capodormitorio della Night Class..."
"Comunque non credo che tu sia qui per parlarmi di questo, giusto?"
"No, infatti. Ho qualcosa di importante da riferire a te e a Reika."
E proprio Reika si affaccia sulla soglia della residenza di Cross.
"Ho sentito qualcuno fare il mio nome." esordisce la ragazza, avvicinandosi ai gemelli Kiryu.
"Novità?" domanda poi, guardando Ichiru.
E lui prontamente risponde:
"Ieri notte ho visto Akihiro.".
"E' venuto per il rituale?" intuisce Reika, ed Ichiru annuisce.
"Ora vi spiego cosa dobbiamo fare." prosegue il giovane "Ma avremo bisogno anche di Kaname, Yuki e Riukey per riuscire a bloccare la maledizione... fino alla prossima luna rossa.".

 

 

 

 

 

 

 

NOTE DELL'AUTRICE

So che ci sono stati problemi con il link della fan art dello scorso capitolo. Ora ho sistemato tutto, ma senza farvi tornare indietro riposto il link anche qui. La secondo fan art invece è dedicata ai nostri Reika e Zero...
Volevo ringraziare ancora tutti coloro che stanno seguendo la mia fanfiction. E' un lavoro che ormai porto avanti da più di un anno, e sapere che lo apprezzate per me è molto importante.
Grazie e al prossimo capitolo!
Marta

SIBYL
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REIKA E ZERO
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Capitolo 25
*** CAPITOLO XXIV ***


CAPITOLO XXIV

E' notte sul Collegio Cross, la notte stabilita da Akihiro Kyan per compiere il rituale. Davanti al cancello d'ingresso ci sono Yuki, Kaname, Reika, Zero, Ichiru e Riukey. Insieme a loro, il Direttore, Yagari, Kaito, Saya e Ryobe.
"Non sarebbe meglio se qualcuno di noi vi accompagnasse?" domanda preoccupata Saya, guardando la figlia.
"Tranquilla mamma." risponde Reika "Con tutti questi Sangue Puro intorno non credo che correrò alcun pericolo.".
"Grazie per la considerazione..." borbotta sottovoce Zero.
"Qualcosa non va, Zero?" lo stuzzica Riukey, ed il giovane lo fulmina con lo sguardo.
"Ok. Non cominciate." li rimprovera Yuki, mettendosi in mezzo tra di loro.
"Siamo alle solite..." sospira Reika, scuotendo sconsolata la testa.
Nascosto tra gli alberi circostanti, avvolto dall'oscurità, qualcuno sta spiando in distanza la scena. Due penetranti occhi verdi osservano con attenzione, e intanto la mente registra ogni parola che il sottile udito di vampiro riesce a cogliere.
"Ehi, che ci fai qui?" domanda Sibyl, giungendo silenziosamente alle spalle di colui che, non visto, sta in segreto studiando la situazione.
Ichijo si volta.
"E tu?" chiede di rimando, osservando la ragazza "Come mai hai con te quella katana? Pensi di andare con loro?".
"Tu sei il vampiro che sta sempre con Sarah. E' stata lei a mandarti? Dimmi, quali sono le sue intenzioni?"
"Non mi ha mandato lei e non conosco le sue intenzioni. Ma non ti conviene perdere tempo con me. Se vuoi unirti a loro, dovresti sbrigarti."
Takuma saluta con un garbato cenno del capo, dopodiché si allontana. Sibyl lo osserva un attimo, ma non appena si accorge che Riukey e gli altri se ne stanno andando, li raggiunge di corsa.
"Ehi, aspettate!!" grida la Sangue Puro, attirando l'attenzione dei presenti.
"Che ci fai qui?" le domanda il fratello, squadrandola severo.
"Voglio venire con voi. Un altro Sangue Puro potrebbe farvi comodo."
"E tu che ne sai di quello che dobbiamo fare?" interviene Zero, i cui occhi si spostano poi sul gemello, che senza esitare risponde:
"Era con me, quando ho incontrato Akihiro.".
"Perciò anche tu adesso sai della maledizione e del rituale..." si stupisce Reika, che tuttavia intuisce dallo sguardo di Ichiru che il suo amico non deve aver raccontato proprio tutto a Sibyl, in particolare riguardo ad una certa notte...
"Dobbiamo sbrigarci. E' ora di muoversi." fa notare Kaname.
Ed il gruppo varca il cancello del Collegio, nella direzione che il nobile Kyan ha indicato.

I sette camminano per più di un'ora, fino a giungere in una piccola radura. Reika volge gli occhi al cielo, il magnifico cielo stellato a cui fa da cornice il fitto intreccio dei rami.
"Tutto bene?" le domanda Zero premuroso, e lei sorridendo gli risponde soltanto:
"E' qui.".
Nessuno ne aveva percepito la presenza. Nessuno si era reso conto che fosse così vicino. Nessuno, a parte sua figlia, il sangue del suo sangue. Akihiro Kyan avanza con il suo portamento elegante e fiero, come se il suo corpo si fosse improvvisamente materializzato dalle ombre circostanti. I suoi occhi magnetici e penetranti passano in rassegna i presenti, soffermandosi in primis su Ichiru, quasi a volerlo ringraziare, ed in ultimo su Reika, alla quale viene restituito il Black Steel.
"Questo rituale non è cosa da poco." afferma lapidario il Cavaliere Sangue Puro.
"Per nessuno di noi lo sarà." ribadisce ancora "Se qualcuno di voi preferisce farsi da parte, è meglio che lo faccia ora.".
Silenzio. La decisione è presa e nessuno si tirerà indietro. Akihiro accenna un compiaciuto sorriso, dopodiché impartisce precise direttive. Per prima cosa invita Kaname, Yuki e Riukey a disporsi in modo tale da formare, insieme a lui, i vertici di una sorta di ipotetico quadrilatero, al cui centro si posiziona Reika, stretto nelle sue mani il Black Steel. La Bloody Rose e la Silver Rose vengono riposte dai rispettivi proprietari a terra, ai piedi del Cavaliere Sangue Puro, stesso gesto che compie Yuki con la sua Artemis, mutata in falce.
"Reika, devi resistere, qualsiasi cosa accada." raccomanda Akihiro alla figlia, e lei annuisce, senza lasciar trapelare la preoccupazione che è invece forte nel suo cuore.
"Aspettate." interviene inaspettatamente Zero, che si allontana da Ichiru e Sibyl per portarsi accanto all'amata.
"Cosa pensi di fare, ragazzo?" lo apostrofa con una certa durezza Kyan.
"Non la lascio da sola." risponde deciso l'interrogato.
"Zero, per favore, allontanati." lo prega la compagna, visibilmente in ansia per lui, ma di tutt'altro avviso si mostra Akihiro:
"Se sei convinto, Zero, rimani pure.".
"No, aspetta! Cosa stai dicendo?!" obietta con veemenza Reika, e dopo di lei Yuki:
"E' troppo pericoloso per Zero restare lì!".
"Lui ha deciso." sentenzia Kyan, e Zero annuisce convinto.
Sibyl si rivolge piano ad Ichiru, stupita della sua apparente impassibilità in un simile frangente:
"Non dici niente? Non sei preoccupato per tuo fratello?".
"Nulla lo farebbe allontanare da Reika." ammette il giovane "Perciò è inutile perdere tempo a parlare.".
"Faresti lo stesso... per lei?"
Ichiru non risponde e posa un carezzevole sguardo su Sibyl, ma la ragazza distoglie gli occhi, borbottando sottovoce:
"Che domanda stupida! L'avevi già fatto... in passato avevi deciso di morire per lei...".
"Perché sei qui?" chiede a bruciapelo lui, e lei rimane in silenzio, non sapendo in realtà che rispondere... Già, perché è lì? Perché ha deciso di mettersi in mezzo? Cosa l'ha spinta a comportarsi in questo modo? In fondo lei non c'entra niente con questa storia assurda... e allora? Perché è lì? O meglio, per chi è lì?...
"Cominciamo." afferma Kyan, il cui corpo in un attimo sprigiona un'energia potentissima, divenendo il punto focale in cui via via convergono i poteri evocati da Kaname, Yuki e Riukey.
Le mani di Reika, che stringono forte il Black Steel, iniziano a sanguinare, e Zero le prende nelle proprie. Un alone di luce blu li avvolge entrambi, concentrandosi in particolare su di lei. Di punto in bianco, dalle due pistole gemelle, la Bloody Rose e la Silver Rose, si diramano dei lunghi steli di rose rampicanti, che imprigionano le caviglie di Akihiro per poi disporsi intorno a Reika e Zero, disegnando un cerchio nel terreno. La lama di Artemis emana una luce abbagliante e questa luce tratteggia al suolo i lati del quadrilatero ai cui vertici sono posti i Sangue Puro. Le energie in campo sono fortissime, tanto da generare un potente vortice di vento intorno a coloro che stanno compiendo il rituale. Ichiru prende per mano Sibyl e di corsa si allontana con lei, riparandosi dietro al robusto tronco di un albero.
"Non ho mai visto niente del genere..." commenta esterrefatta la ragazza, sgranando gli occhi.
"Nemmeno io." ammette Ichiru "Akihiro sta sfruttando i poteri delle armi anti-vampiro per mantenere il controllo.".
Il nobile Kyan per un momento vacilla e si china poggiando un ginocchio a terra, ma subito si rialza, rendendo ancora più forte la propria aura. Anche Riukey e Kaname faticano a sostenere un simile carico di energia, e più di loro pare risentirne Yuki. Ma ecco che inaspettatamente Sibyl decide di intervenire. Con un rapido scatto si allontana da Ichiru e si posiziona accanto a Yuki, sommando il proprio potere a quello di lei.
Il Black Steel inizia ad assorbire le energie che lo circondano e la sua lama si accende di un blu intenso. Reika grida, mentre il sangue che scorre tra le sue dita e quelle di Zero macchia il terreno sotto di loro. Lei sente le gambe cedere, lui la sostiene, nonostante le dolorose scariche elettriche che il Black Steel genera a ripetizione.
"Non ce la faccio..." si lamenta Reika, il cui volto pallido è una maschera di sofferenza.
"Sono qui con te. Non mollare." la sprona il compagno, sforzandosi di rimanere in piedi nonostante le forze lo stiano abbandonando.
Il rituale giunge al suo culmine. Reika e Zero si accasciano al suolo e lei sviene tra le braccia dell'amato. Il Black Steel cade a terra, in mezzo al sangue dei due ragazzi. Poi, d'un tratto, dal corpo della giovane si sprigiona una violenta onda d'urto che scaraventa lontano tutti i presenti. Tutti, tranne Sibyl, che prontamente ha sfoderato la sua katana e, conficcandola nel terreno, è riuscita a rimanervi aggrappata, non spostandosi di un passo da dove si trovava al momento dell'impatto. Un rivolo di sangue scende lungo la sua fronte. Gli altri intanto provano a riavvicinarsi, ma devono loro malgrado scontrarsi con un'energia avversa che mira a tenerli alla larga. Reika, priva di sensi, fluttua nel vuoto e sopra di lei si genera un alone oscuro che assume gradualmente le fattezze di un volto deforme. Dalla spada di Sibyl scaturisce una luce color amaranto che sembra in qualche modo bloccare la nefasta ombra che aleggia minacciosa sulla fanciulla svenuta.
"Ora!!!" grida Akihiro, ed al suo richiamo Zero e Ichiru afferrano le rispettive pistole e sparano contemporaneamente contro la sagoma nera che incombe su Reika.
Una luce accecante si scatena in un istante. Poi, buio e silenzio...

***

Mi sento stanchissima. Apro piano gli occhi. In principio, scorgo solo ombre, immagini confuse dai contorni sfocati. Devo essere distesa a terra. Sento l'erba umida e fresca sotto la mano. C'è odore di sangue. Riconosco il sangue di Zero... e il mio. Qualcuno mi sta sorreggendo. Braccia forti, che mi fanno sentire al sicuro. Non può che essere lui. Giro lentamente la testa e lo vedo. Zero. Il suo viso, provato e stanco. Mi sorride, chiedendomi qualcosa che alle mie orecchie giunge come un sordo fruscio. I miei sensi faticano a riprendersi. Non ricordo di preciso cosa sia successo. So soltanto che ad un certo punto il mio cuore sembrava in procinto di esplodere. Un dolore così forte non l'avevo mai provato in vita mia...
"Reika, come stai?"
Riconosco questa voce. Yuki.
"Dimmi qualcosa..."
Questo è Zero.
Mi guardo intorno. Sono tutti qui, accanto a me. Riukey, Ichiru, Kaname, Yuki... c'è anche Sibyl. Però, qualcuno manca...
"Papà..." sussurro a fatica, non capacitandomi nemmeno io del perché mi sia sfuggita dalle labbra questa parola.
Akihiro si avvicina e si china su di me.
"Ti riprenderai presto." mi dice, con la freddezza di un medico che parla ad un paziente... L'ho appena chiamato papà e questa è la sua reazione... vorrei avvertire un minimo di affetto nella sua voce, e invece, niente...
"Grazie..." sospiro guardandolo.
E lui mi sorprende con un gesto completamente inaspettato. Le sue dita lunghe ed affusolate si posano sulla mia guancia. Una carezza lieve e delicata sfiora la mia pelle. Una carezza... di mio padre...
"Prenditi cura di lei." sono le parole che poi Akihiro rivolge a Zero, ed il suo tono non è più distaccato ed indifferente. No, c'è della tenerezza nella sua voce. Trattenuta. Soffocata. Ma c'è... la posso percepire dentro di me...
Voglio rimettermi in piedi. Zero e Ichiru mi aiutano. Li osservo. Loro due, e anche gli altri. Questo rituale li ha provati tutti quanti, nessuno escluso. Lo leggo sui loro volti. Nei loro occhi. Nemmeno Kaname, e Akihiro, sono usciti indenni da quanto accaduto. Li sento parlare. Percepisco più il suono delle loro voci che non le parole che stanno pronunciando.

Mentre Reika un po' alla volta riprende contatto con la realtà, Akihiro spiega le successive mosse:
"Dovremo aspettare fino alla prossima luna rossa, tra sei mesi. Solo allora si verificherà la medesima congiunzione astrale della notte in cui affrontai Eiji. Questo ci permetterà di sigillare nuovamente la magia proibita e spezzare per sempre la maledizione. Ma solo se ne avremo individuato la fonte.".
"Perciò l'obiettivo adesso è trovare la figlia segreta di Eiji." osserva giustamente Touma.
"Seguirò le tracce che ho raccolto finora." afferma deciso Kyan.
"Porterò avanti qualche ricerca anch'io." ribadisce Kuran.
"Tutti noi lo faremo." interviene Yuki.
"Lascerò a Reika il Black Steel." prosegue il Cavaliere Sangue Puro "Potrebbe esservi utile, in caso vi attaccassero di nuovo.".
"Ma non sarà pericoloso?" obietta Ichiru.
Akihiro scuote la testa.
"Per ora la maledizione è sigillata. E anche se si tratta di un sigillo temporaneo, è molto potente."
"E se non la trovassimo?" fa notare scettico Zero, sorreggendo Reika e tenendola stretta a sé "Se non scoprissimo chi ha manipolato Reika in questo modo? Se non ci riuscissimo, cosa accadrebbe?".
"Ce la faremo, vedrai." lo rassicura la compagna, accennando un fiducioso sorriso.
"Infatti." le fa eco Yuki "Non dobbiamo arrenderci in partenza!".
"Non ho nessuna intenzione di arrendermi." replica brusco Zero "Voglio solo sapere cosa succederà se non dovessimo trovare il colpevole in tempo.".
Nessuno ha una risposta ed i presenti si guardano perplessi condividendo il medesimo dubbio. E' Akihiro a spezzare il silenzio:
"Se dovesse accadere, ce ne preoccuperemo a tempo debito. Ma giuro sulla mia vita che non mi fermerò finché il responsabile non sarà nelle mie mani.".
Mentre il Sangue Puro parla, le sue pupille si tingono di un rosso scarlatto, per poi tornare alla normalità quando si posano un'ultima volta sulla figlia.
"Qualsiasi cosa decidiate di fare, evitate di esporvi troppo." conclude serio Kyan, rivolgendosi a tutti, o forse a qualcuno in particolare, qualcuno che al volo recepisce il messaggio, intuendone il sottinteso significato.
"Adesso te ne andrai di nuovo?" domanda Reika, muovendo alcuni passi incerti verso il padre, e lui annuisce, apparentemente impassibile, privi i suoi occhi di qualsiasi emozione. Ma tale impassibilità non è reale, è solo una maschera indossata per abitudine, per necessità. Maschera che in un attimo si infrange, non appena Akihiro vede la figlia, ancora molto debole, vacillare sulle gambe rischiando di cadere. Con un gesto fulmineo il Sangue Puro afferra la ragazza prima che finisca a terra, e lei gli si affida senza esitazione, cercando tra le sue braccia un po' di quell'affetto paterno che tanto vorrebbe sentire in lui. Nonostante un padre già ce l'abbia e lo ami con tutta se stessa, Reika non può evitare di desiderare un briciolo di affetto anche dall'individuo che l'ha generata, e che da anni, in silenzio, di nascosto, veglia su di lei.
Kyan affida la figlia a Zero, dopodiché si congeda con un'ultima raccomandazione:
"Ricordate. Sei mesi. Quando sarà il momento, tornerò.".
Il Cavaliere Sangue Puro se ne va. Reika lo segue con lo sguardo, finché non lo perde di vista tra le ombre degli alberi.
"Torniamo al Collegio." suggerisce Kaname.
"Tutto bene?" domanda Zero a Reika, e lei annuisce.
"Riesci a camminare." le chiede ancora.
"Penso di sì. Mi sento meglio." risponde la diretta interessata, stringendo la mano del compagno.
Il gruppo si incammina. Riukey fa strada. Subito dietro di lui, Kaname e Yuki, e poi Zero e Reika. Ichiru e Sibyl restano un po' indietro. O meglio, Sibyl resta indietro ed Ichiru la affianca per non lasciarla sola. Gli sembra piuttosto pensierosa e inquieta.
"Come va la tua ferita?" si informa premuroso il giovane.
"Si è già rimarginata." risponde distrattamente l'altra, senza voltarsi in direzione del suo interlocutore.
"A cosa pensi?" insiste lui.
"L'energia che ho percepito prima... quando quell'ombra è apparsa sul corpo di Reika... era spaventosa. Il male allo stato puro... e la causa di tutto è un vampiro come me... un Sangue Puro... Non riesco ad accettarlo."
"Sei preoccupata?"
"Preoccupata, arrabbiata, delusa... e triste... Mi dispiace pensare che ci siano vampiri capaci di cose del genere."
"Gli essere umani non sono da meno. Come vedi, non siamo poi così diversi."
Sibyl sembra rasserenarsi e ringrazia con lo sguardo Ichiru, che per un momento resta incantato a fissarla.
"Volevo ringraziarti." prosegue lui "Non eri tenuta ad aiutarci, e invece l'hai fatto."
"Non ringraziarmi." rimarca lei "Ho soltanto seguito l'istinto... E poi so quanto ci tieni a Reika, non volevo che le succedesse qualcosa."
"Vorrei che provassi a conoscerla. Credo che andreste d'accordo."
"Una cosa alla volta. Per ora accontentati di quello che ho fatto..."
Ichiru sorride. La spontaneità di Sibyl lo affascina e lo intenerisce allo stesso tempo. La sua schiettezza, la sua naturalezza l'avevano conquistato fin dai loro primi incontri. E già allora aveva iniziato a provare qualcosa per lei, qualcosa che andava ben oltre una semplice amicizia. Ma poi lei era scomparsa e lui si era rassegnato a non incontrarla più... credeva di averla persa per sempre. E invece... invece le loro strade si sono incrociate di nuovo. Il destino ha concesso loro una seconda possibilità.
"Perché mi guardi così?" domanda Sibyl, spalancando i suoi verdi occhi sul giovane che le cammina accanto.
"Ti dà fastidio?" la stuzzica lui, in tono velatamente malizioso.
"No, non mi dà fastidio... anzi..."
"Mi piace guardarti."
"Ehi, voi due là in fondo... Che state combinando?" domanda di punto in bianco Riukey, rivolgendosi evidentemente alla sorella e ad Ichiru.
"Farti gli affari tuoi ogni tanto ti farebbe bene!" ribatte prontamente Sibyl.
"Ma così non mi divertirei!" insiste l'altro, voltandosi indietro.
"Dovresti trovarti una ragazza, fratello!"
"Io l'avevo anche trovata, ma lei non mi vuole..."
Colta la palese allusione, Zero sbuffa, stringendo forte la mano di Reika, e lei intreccia le dita alle sue, sussurrandogli piano:
"Non te la prendere, sta scherzando.".
"Se lo dici tu..." borbotta l'altro a bassa voce.
"E se ti trovassi io un modo per occupare il tempo, Riukey?" interviene Kuran.
"Scusa Kaname, ma non sei il mio tipo." risponde mordace il diretto interessato.
"Lasciatelo dire, Touma: hai un pessimo senso dell'umorismo."
"Può anche essere, Kuran. Ma sempre meglio di qualcuno che il senso dell'umorismo non ce l'ha proprio. Vero, Kiryu numero uno?!"
Zero fa finta di niente, o almeno si sforza di ignorare la provocazione. Yuki si volta e si scambia un'occhiata con Reika. Dopodiché scoppiano entrambe a ridere, e le loro risate cristalline profumano di vita e di speranza. Ridono, le due cugine, ed è così bello sentirle ridere che nemmeno l'impassibile Kaname ed il serioso Zero possono rimanere indifferenti alla loro imprevedibile e spontanea esplosione di ilarità.
Tornata la calma, Kuran riprende il discorso che aveva inizialmente intavolato, rivolgendosi a Riukey:
"Prima non stavo scherzando. Ti sto seriamente chiedendo di collaborare con me.".
"Sentiamo un po' cosa vuoi propormi." risponde Touma, non nascondendo una certa curiosità.
"Sai che ho in programma di creare un nuovo organo di governo che prenda il posto del vecchio Senato dei vampiri."
"Un Parlamento dei vampiri... sì, fin qui ci sono."
"Vorrei che tu ne facessi parte. E non è un incarico da poco quello che vorrei affidarti."
"Ti sei già stancato della vita politica e vuoi scaricare a me tutto il lavoro?"
"Vedila pure così se vuoi. Ma fammi sapere se intendi accettare la mia offerta."
"Ci penserò... Tanto non penso ti serva una risposta ora. Prima dobbiamo risolvere qualche altro piccolo problema..."
A questo punto interviene Zero:
"Credo sia meglio muoversi e tornare al Collegio prima che faccia giorno.".
"Agli ordini, Guardiano." scherza Riukey, per poi rimettersi in cammino, seguito dagli altri.
Sibyl sottovoce si rivolge ad Ichiru:
"Sai, credo che mio fratello stimi molto Zero.".
"Tu dici?" dubita l'altro.
"Se non fosse così, non continuerebbe a provocarlo in questo modo, ma si limiterebbe ad ignorarlo."
"Non avevo considerato la cosa da questo punto di vista."
"Con questo ovviamente non voglio dire che quei due riusciranno ad andare d'accordo..."
"Dubito che Zero possa andare d'accordo con qualche Sangue Puro... fatta eccezione per Yuki."
"Sono felice che tu non la pensi come lui..."
Ichiru rimane in silenzio ed osserva con evidente interesse Sibyl, avendo colto nelle sue ultime parole un sottinteso messaggio. Solo quando il Collegio si intravede al di là del bosco, il Guardiano pone una domanda alla giovane Sangue Puro:
"Domani notte, ti rivedrò?".
"Io... non lo so..." esita lei.
"Io sarò lì, al solito posto, e ti aspetterò."
"Allora verrò. Te lo prometto."

Una volta raggiunto il cancello del Collegio, il gruppo si divide. I componenti della Night Class si avviano verso il loro Dormitorio. I tre Guardiani si muovono invece alla volta della residenza del Direttore, dove sicuramente Cross, Saya, Ryobe, Yagari e Kaito li staranno aspettando. Mentre si incamminano in opposte direzioni, contemporaneamente Ichiru e Sibyl si voltano indietro e si scambiano un'ultima occhiata. Uno sguardo. Un sorriso. Ed una silente promessa a legarli.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

NOTE DELL'AUTRICE

Per ora la maledizione è stata sigillata ed i nostri protagonisti dovranno armarsi di pazienza ed aspettare per ben sei mesi... Ma secondo voi, se ne staranno veramente buoni e tranquilli???
Vi saluto con una fan art dedicata a Reika, ringraziando tutti coloro che hanno aggiunto la mia storia tra le preferite, ricordate e seguite.
Alla prossima
Marta

REIKA
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Capitolo 26
*** CAPITOLO XXV ***


CAPITOLO XXV

Mancano ormai pochi giorni alle vacanze estive. Pochi giorni ed il Collegio si svuoterà. Il silenzio e la quiete si impossesseranno delle aule e dei corridoi di solito gremiti e rumorosi. Gli studenti lasceranno i Dormitori per far ritorno alle loro case, fino alla ripresa delle lezioni, a settembre.
E' questa dunque una delle ultime notti in cui i Guardiani saranno impegnati nel giro di ronda. Poi il loro lavoro si alleggerirà, anche se quest'anno, più dei precedenti, sarà vietato abbassare la guardia, visto e considerato il misterioso nemico che trama nell'oscurità.
Le lezione della Night Class anche per stanotte si sono concluse. Ichiru attende l'arrivo di Sibyl in riva al lago. Vuole dirle tutto. Le racconterà quello che è successo con Reika. Non se la sente di mentirle. Nonostante tema che, svelandole la verità, lei si allontanerà irrimediabilmente.
"Sono qui." annuncia con voce soave Sibyl, cogliendo di sorpresa Ichiru, che si volta di scatto.
"Ti ho spaventato?" gli domanda lei sorridendo.
"No... io... non ti ho sentita arrivare." ammette il giovane, ricambiando il sorriso.
"A cosa stavi pensando?"
"A qualcosa che ti vorrei dire."
"Stavolta tocca a me parlare. E tu mi dovrai ascoltare. La mia storia non è così complicata come la tua, ma c'è lo stesso qualcosa che vorrei tu sapessi."
"Dimmi tutto. Ti ascolto."
I due ragazzi si siedono e Sibyl racconta in breve quello che i suoi genitori avevano stabilito per lei ed il fratello, spiegando che per ribellarsi a tale decisione loro due avevano dovuto separasi ed intraprendere strade diverse.
"Non mi sembri sorpreso." commenta alla fine la Sangue Puro, osservando il suo interlocutore.
"Veramente... sapevo già tutto." ammette lui "Me ne aveva parlato Riukey tempo fa. Allora non avevo idea che fossi tu sua sorella...".
"Bene... non ti ho rivelato nulla di nuovo. Tu, piuttosto, cosa dovevi dirmi?"
Ichiru fa un profondo respiro. Dopodiché inizia il suo racconto, palesando un po' alla volta la verità con tutta la delicatezza ed il tatto che la difficile confessione richiede.
Sibyl ascolta in silenzio e, quando il discorso giunge al punto cruciale, il suo sguardo si sposta sul lago, allontanandosi da Ichiru. E' come se in tale gesto fosse racchiuso un tacito addio. Il volto della ragazza non lascia trasparire alcuna emozione, così come le sue verdi iridi, che sembrano di colpo mutate in vetro.
Quando il giovane finisce di parlare, Sibyl chiude gli occhi e si alza, senza dire nulla, per poi voltarsi intenzionata ad andarsene. Ichiru scatta in piedi e la afferra per un braccio, gesto al quale lei si ribella con rabbia, sfuggendo a quella presa e spingendo via da sé il ragazzo.
"Stammi lontano." gli intima in tono cupo e minaccioso, trafiggendolo con due occhi color rubino.
"Volevo essere sincero con te." si giustifica lui.
"E allora, perché non lo sei fino in fondo? Dimmi, pensavi a lei anche quando stavi con me? E' così che è andata?!"
"Smettila. Non è così e lo sai."
"No invece! Io non lo so! L'unica cosa che so davvero è che io sono una nobile Sangue Puro e tu un misero vampiro ex umano. Non avrei mai dovuto permetterti di avvicinarti a me... Sono stata una stupida."
Ichiru muove alcuni passi verso Sibyl.
"Per favore, calmati e ascoltami." la prega, allungando una mano verso di lei.
"Lasciami stare!" gli grida la ragazza, per poi dargli nuovamente le spalle.
"Sibyl, ascoltami..."
"No! Non accetterò mai di essere una seconda scelta. C'è lei nel tuo cuore..."
"Forse è vero, ma tu ci sei entrata lo stesso. E io..."
"Non mi basta. Mi spiace, ma non potrebbe mai funzionare. Il mio posto non è accanto a te."
Ichiru, gelato dalle ultime parole di Sibyl, non riesce a reagire e la osserva allontanarsi fino a sparire tra gli alberi. Cosa potrebbe dirle? Come potrebbe dimostrarle quello che prova per lei?... Già, cosa prova per lei? Dovrebbe lui per primo trovare la risposta a questa domanda... Cosa prova per lei? Sibyl diceva il vero, mentre gli rinfacciava i suoi sentimenti per Reika, accusandolo di averle riservato un posto speciale nel proprio cuore. Ma su una cosa si è sbagliata, e di molto: quando Ichiru si è lasciato andare con lei, non ha pensato per un solo secondo a Reika. Sibyl è stata la sola a fargli desiderare qualcosa di diverso. Gli è entrata dentro, senza che lui se ne rendesse conto, e gli ha donato emozioni nuove... Cosa prova per lei? Ichiru ancora non sa definirlo, ma di una cosa è certo: non vuole perderla. Non può perderla ora che l'ha ritrovata...

***

Zero sta aspettando fuori della residenza del Direttore che Reika lo raggiunga per muoversi insieme verso il Dormitorio Sole. Inaspettatamente Kaito gli si fa incontro.
"Come mai ancora qui?" chiede il Guardiano, con una certa diffidenza.
"Avevo lezione con la Night Class." risponde serafico l'altro.
"Le lezioni si sono concluse da un po'."
"Lo so. Ho fatto due passi prima di tornare a casa."
Tra i due scende un glaciale silenzio.
"Ce l'hai ancora con me?" domanda Takamiya.
"Può essere..." è l'ambigua risposta di Zero.
"Credimi. Non farei mai del male a Reika, ma non potevo tirarmi indietro quando è venuta da me pregandomi di fermarla se fosse diventata un pericolo per gli altri."
"Ti ha chiesto... di ucciderla..."
"Non me l'ha chiesto. Mi ha supplicato di farlo. L'aveva chiesto anche a Ichiru, ma lui si era rifiutato..."
Zero distoglie lo sguardo dal suo interlocutore e lo rivolge invece al cielo, commentando amareggiato:
"Non ce l'ho con te, ma con me stesso. L'ho abbandonata. L'ho lasciata sola. Lei aveva bisogno di me, e io non c'ero... non c'ero.".
Kaito espone sinceramente la propria opinione:
"Non assumerti responsabilità che non hai. Non conosco i dettagli di quello che è successo e non te li chiederò. Ma so per certo che sei caduto in una trappola congegnata ad arte, e non puoi fartene una colpa. Nessuno di noi sapeva della maledizione... nessuno di noi poteva immaginare, nemmeno tu. A guardare continuamente indietro non si va da nessuna parte, Zero. E te lo dico perché io questo errore l'ho già commesso. Non voglio che lo ripeta anche tu.".
"Che succede qui?" domanda Reika, uscendo dalla residenza del Direttore.
"Niente di che. Facevamo quattro chiacchiere." spiega Kaito.
"E giusto per capire, di che parlavate?" insiste scettica la ragazza.
"Di te, ovviamente." conclude Takamiya, strizzando un occhio a Zero.
"Voi non me la raccontate giusta." afferma Reika, puntando il dito sui due che ha di fronte.
"Avanti, andiamo a dormire." la esorta infine Zero, prendendola per mano e trascinandola con sé.
"Ehi, che fretta hai!" brontola lei "Non avevo ancora finito!".
"Per oggi invece hai finito. Devi riposarti."
"Uf... sto bene... ma quante volte te lo devo dire?!!"
Le voci dei due giovani si affievoliscono a mano a mano che si allontanano, e Kaito li osserva non potendo evitare di sorridere.

***

Quando rientra al Dormitorio Luna, senza salutare nessuno Sibyl imbocca di corsa la scala che conduce al primo piano. Riukey se la vede passare davanti e stranito la guarda salire in velocità i gradini, come se stesse fuggendo da qualcuno. Cosa le sarà mai successo? Yuki, che ha assistito alla scena, si avvicina a Touma e sottovoce gli dice:
"Vado io da lei. Sai come si dice: cose da donne.".
"Stava piangendo." rimarca lui, sinceramente preoccupato.
"Stai tranquillo. Vedrai che parlando un po' starà meglio."

Quando Yuki entra in camera, trova Sibyl distesa sul letto, con il viso completamente sprofondato in un cuscino. In silenzio le si avvicina e le si siede accanto.
"Vuoi parlare?" le domanda.
"Non c'è niente di cui parlare." risponde l'altra, girando appena la testa.
"Sicura? Come mai stai così?"
"Non sarei mai dovuta venire in questo posto..."
"Il tuo improvviso ripensamento ha per caso a che fare con Ichiru?"
"Non nominarlo nemmeno. Non voglio più vederlo."
Sibyl affonda di nuovo con la faccia nel cuscino. Dopo qualche minuto, sbuffando, si mette seduta, asciugandosi gli occhi con una mano.
"Hai pianto?" le chiede Yuki.
"Un po'..." risponde l'interrogata.
"Sai, una volta mi hanno detto che i Sangue Puro non devono piangere davanti agli altri."
"Anche a me l'hanno detto... ma sinceramente non mi importa. Quello che non è giusto, è piangere per qualcuno che non ci vuole."
"Credi che Ichiru non ti voglia?"
"Lui vuole Reika, non me... Mi ha raccontato tutto..."
"Per tutto intendi proprio tutto?"
"Sì... anche di quella notte... quando lui e Reika..."
Sibyl si interrompe e china la testa. I capelli le ricadono davanti agli occhi e sulle sue guance altre lacrime iniziano a scendere. Yuki le mette un braccio intorno alle spalle.
"Non fare così." prova a rincuorarla "Quelle erano circostanze un po'... particolari... né lui né lei avrebbero voluto...".
Ma Sibyl la interrompe:
"Lei magari no, ma lui...".
"Non avrebbe mai fatto una cosa del genere a suo fratello, né a Reika... Non l'Ichiru di adesso, almeno."
"Lo so... ma ciò non significa che non lo desiderasse..."
Yuki non replica. In fin dei conti, Sibyl non ha tutti i torti. Non si può negare che Ichiru da tempo nutra dei profondi sentimenti nei confronti di Reika, sentimenti che vanno ben oltre l'amicizia. Anche se forse, dopo quanto accaduto, qualcosa è cambiato in lui...
"Non proverà mai per me quello che prova per lei." prosegue Sibyl, stringendo i pugni.
"Questo è vero. Per te prova di sicuro qualcosa di diverso. Ma per scoprire cosa, dovresti almeno dargli la possibilità di dimostrartelo."
"Sono stata solo il rimpiazzo di un momento. Tutto qui."
"Credo che tu ti stia sbagliando."
Sibyl si alza in piedi e si avvicina alla finestra, puntando lo sguardo al di là del vetro.
"Forse dovrei assecondare il volere dei miei genitori e convincere anche Riukey a farlo. In fondo, era stato deciso che io fossi la sua compagna. Era così che doveva andare..."
"Non parlerai sul serio?!" esclama Yuki scattando in piedi.
"Perché no? Cosa ci sarebbe di male? Tra Sangue Puro, le unioni tra consanguinei sono frequenti. Io e Riukey ci vogliamo bene. Potrebbe anche funzionare."
"Smettila! E comunque tuo fratello non accetterebbe mai!"
"Invece dovrebbe. Così forse si toglierebbe dalla testa Reika."
Yuki afferra per le spalle Sibyl e la costringe a voltarsi. I suoi occhi verdi sono completamente inespressivi, così come la sua voce.
"Non sempre il destino può essere cambiato, Yuki. A volte va accettato e basta."
"No, non ci credo. E non ci credi nemmeno tu."
"Sarebbe più facile così, non trovi?"
"Sibyl, io..."
Yuki vede gli occhi della compagna farsi lucidi e riempirsi di lacrime, lacrime che vi restano imprigionate, quasi fosse loro vietato manifestarsi.
"Per un momento ci avevo creduto davvero, sai..." si sfoga Sibyl "Quando l'ho rincontrato, ho creduto che noi due... che Ichiru ed io... avremmo potuto... Ma lui non ama me, non vuole me...".
"Vi siete appena ritrovati. Avete bisogno di tempo, tutti e due, per capire cosa c'è tra di voi."
"L'ho trattato malissimo... non vorrà più saperne di me."
"Scommetto che se domani notte andrai al lago, lo troverai lì ad aspettarti. E' quello il posto in cui vi incontrate, giusto?"
"Sì... Ma tu, lo pensi davvero?"
"Ne sono sicura. Se ci tiene a te come credo, non ti lascerà andare facilmente."
"E se non ci fosse?"
"Allora dovrai decidere tu se andartelo a riprendere o se rinunciare definitivamente a lui."

***

La mattina successiva, Zero incrocia il fratello lungo il porticato dell'edificio scolastico. Non l'aveva visto in mensa e nemmeno in aula. Sembra decisamente a terra.
"Ichiru, tutto bene?" gli chiede fermandolo.
"Sì... più o meno." risponde l'altro evasivo.
"Qualcosa non va?"
"Ho raccontato a Sibyl la verità... tutto quello è successo..."
Zero si incupisce. Ha capito il senso della sottintesa allusione, e francamente a ripensarci non riesce a non provare un certo fastidio, nonostante gli sia ormai chiaro il motivo di quanto accaduto. Sorvolando sulle proprie emozioni, invita il gemello a seguirlo, per parlare tranquillamente lontano dalla ressa di studenti della Day Class, e, una volta soli, gli rivolge una diretta domanda:
"Cosa provi per Sibyl?".
Nulla di più semplice. Nulla di più difficile.
"Non lo sai, vero?" intuisce Zero, sorridendo con l'aria di chi ci è già passato. Ed in effetti, è così.
"Mi è successa la stessa cosa, quando ho rivisto Reika, qui al Collegio." confessa il giovane "Credevo di aver ritrovato un'amica, ma più stavo insieme a lei, più i miei sentimenti cambiavano. E io nemmeno me ne rendevo conto. Forse, non volevo farlo. Quando mi ha raccontato di essere la figlia di un Sangue Puro, avrei voluto odiarla, e invece ho capito che mi stavo innamorando di lei... Ad un certo punto, mi sono sentito confuso. Non capivo più cosa provavo. Per lei. Per Yuki... Poi, dopo la morte di Shizuka, quando il Direttore e il maestro Yagari mi hanno imprigionato nei sotterranei, Reika è venuta a liberarmi e siamo scappati insieme, rifugiandoci da Misaki e Jiro. E' stato lì che finalmente le ho detto che l'amavo.".
"Perciò pensi che anche per me ci sia una speranza?" scherza Ichiru, ma c'è una profonda amarezza nella sua voce.
"Sibyl si è arrabbiata per quello che le hai raccontato?"
"Arrabbiata è dir poco... Non credo che vorrà più saperne di me."
"Non lasciarla andare, se ci tieni a lei."
"Non lo farò... e visto che siamo in tema di confidenze, ti va se ti racconto come l'ho incontrata?"
Zero annuisce ed Ichiru si confida con lui, parlandogli del primo incontro con Sibyl, delle loro chiacchierate in riva del lago, della notte di pioggia in cui si sono riparati nel vecchio rifugio nel bosco... per giungere infine all'inatteso arrivo di lei al Collegio...

Intanto, nell'ufficio del Direttore, insieme a Cross ci sono Toga Yagari e Ryobe Miura, che portano le ultime notizie dall'Associazione Hunter riguardanti diversi avvistamenti di Livello E avvenuti in numerose zone anche distanti tra loro.
"La situazione non è delle migliori." rimarca crucciato Toga.
"Stando alle parole di Kuran, qualcuno sta radunando un vero e proprio esercito di Livello E." fa notare Ryobe.
"E non solo." interviene Kaien "Zero e Reika mi hanno raccontato cos'è successo nel casolare abbandonato. Loro due erano là, insieme a Kaname, e sono stati attaccati da dei vampiri ombra.".
"Vampiri ombra?" ripete stupito Yagari.
"Cadaveri tramutati in vampiri." spiega Cross.
"Ne avevo sentito parlare, una volta, ma credevo si trattasse di una leggenda." commenta Ryobe "Anche questi vampiri ombra sono collegati alla magia proibita?".
"Esattamente." ribadisce il Direttore.
E di nuovo Toga:
"L'unica possibilità che abbiamo è trovare chi si nasconde dietro a tutto questo.".
"Tanto c'è già qualcuno che se ne sta occupando, giusto Kaien?" rimarca Miura, con una punta di amarezza nella voce. E' chiaro a chi stia pensando l'uomo, e Cross non può che confermare la sua supposizione:
"Immagino che Akihiro Kyan sia già sulle tracce del colpevole.".
"Sempre lui... Uscirà mai dalle nostre vite?" è l'aspra considerazione che sfugge alla labbra di Ryobe, seguita da un lungo sospiro.
"So che è difficile da accettare," osserva Yagari "ma in questo momento sta solo cercando di proteggere sua figlia.".
"Sua figlia... lo so, non c'è bisogno che me lo ricordi. Ma non sapete quante volte avrei voluto che Reika fosse mia figlia. Nel mio cuore è così, lei è mia figlia, però non è il mio sangue che scorre nelle sue vene, ed è quel sangue che la sta condannando. Lei e Saya sono la mia vita. E non mi è concesso nemmeno di proteggerle..."
In un moto di rabbia, Ryobe sferra un pugno contro il muro. Cross gli si avvicina e gli mette una mano sulla spalla, parlandogli da amico:
"Tu hai dedicato a loro la tua vita. Le hai protette e continui a farlo. Le ami e loro amano te. Siete una famiglia, e questo nessuno lo potrà mai cambiare.".
Qualcuno bussa alla porta. Reika chiede il permesso di entrare.
"Vieni pure." la invita il Direttore.
"Scusate, non volevo disturbare." dice la ragazza, guardandosi intorno.
"Maestro Yagari, papà, come mai siete qui?" domanda poi "Ci sono problemi?".
"Niente di particolare. Stai tranquilla." risponde Ryobe "Ma tu, piuttosto, come stai?".
"Benissimo. Davvero."
"Sei qui per questi documenti, vero?" intuisce il Direttore, porgendo alcuni incartamenti a Reika.
"Bene. Ora vado a consegnarli agli studenti che li hanno richiesti." conclude la giovane, che prima di andarsene saluta con un forte abbraccio il padre, quasi gli avesse letto dentro e avesse percepito lo sconforto che un attimo prima l'aveva assalito. Ryobe accenna un sorriso. Ride di se stesso. Reika è sua figlia, e poco conta se non ha ereditato il suo sangue. Il legame tra loro è un vincolo d'affetto creatosi nel tempo che nulla e nessuno potrà mai spezzare.

***

Scende la notte. Ichiru, come sempre, aspetta Sibyl in riva al lago, temendo in verità di non vederla arrivare, dopo la discussione del giorno precedente. A sorpresa, sul posto giunge Riukey.
"Dunque è qui che vi incontrate di nascosto." è la logica deduzione del Sangue Puro.
"Immagino che tu debba dirmi qualcosa." afferma Ichiru.
"Toglimi una curiosità. Dal momento che non sei riuscito ad avere Reika, stai cercando di consolarti con mia sorella?"
"Non è così. Ma non è a te che devo delle spiegazioni."
"Ieri sera quando è rientrata era a pezzi. Della tua vita puoi farne quello che ti pare, ma non azzardarti a giocare con Sibyl. Ti assicuro che la vendetta di un Sangue Puro non è un'esperienza piacevole da fare."
"Se la tua è una minaccia, risparmia il fiato. Non voglio giocare con Sibyl, ma non intendo nemmeno rinunciare a lei."
"Se volessi potrei trovare mille modi per allontanarla da te."
"E io ne troverei altrettanti per tornare da lei. Te l'ho detto, non la lascerò andare."
"Cocciuto come tuo fratello, a quanto pare."
Una breve pausa, dopodiché Touma riprende, in tono apertamente provocatorio:
"Che fine ha fatto il tuo grande amore per Reika? L'hai già dimenticato?".
Ichiru non teme di rispondere e lo fa senza nascondersi dietro a frasi fatte o banali scuse:
"Non l'ho dimenticato. Lei avrà sempre un posto importante nel mio cuore e nella mia vita. Ma ho capito che a volte i sentimenti possono cambiare, per lasciar spazio a qualcosa di diverso, e di nuovo. E la prima che me l'ha fatto capire, senza saperlo, è stata proprio Sibyl. Ora non chiedermi cosa provo per lei, se la amo, o altre cose del genere. So che ci tengo a lei e non voglio perderla. So che voglio imparare a conoscerla e scoprire quale potrà essere il nostro futuro insieme. Sempre che un futuro per noi ci sia ancora...".
Sibyl si fa avanti, sbucando da dietro un albero.
"Hai sentito tutto?" le domanda sorpreso Ichiru, e lei annuisce, mentre i suoi occhi si fanno lucidi.
"Credo d'essere di troppo qui." conclude Riukey, per poi andarsene.
"Da quanto sei nascosta lì dietro?" chiede ancora il Guardiano, avvicinandosi alla giovane Sangue Puro.
"Da un po'..." spiega lei, con voce commossa "Ero venuta qui sperando di trovarti. Mentre mi avvicinavo, ho sentito la voce di mio fratello, così mi sono nascosta e vi ho ascoltati... Quello che hai detto, lo pensi davvero?".
"E' quello che avrei voluto dirti ieri notte... ma tu non mi hai lasciato parlare."
Sibyl si copre la bocca con le mani e distoglie lo sguardo.
"Dimmi qualcosa, per favore." la prega Ichiru.
"E cosa dovrei dirti?" ribatte lei, puntando di nuovo gli occhi in quelli di lui "Non lo capisci che se sono qui è perché voglio quello che vuoi anche tu?".
Il giovane sorride intenerito e con una mano sfiora il viso della ragazza. Lei lo lascia fare e reclina la testa da un lato, quasi stesse disperatamente cercando quella carezza così a lungo attesa.
"Non avrei mai voluto ferirti," ammette Ichiru "ma non me la sentivo di nasconderti la verità.".
"Alla fine, è meglio che me l'abbia detto tu. Sarebbe stato peggio se l'avessi scoperto in un altro modo."
"Ascoltami, io vorrei..."
Sibyl zittisce il compagno posandogli un dito sulle labbra. Lui prende la sua mano e se la appoggia sul petto, all'altezza del cuore, dopodiché avvicina il viso a quello di lei, fino a sfiorarle le labbra. Con un braccio le cinge la vita stringendola con forza a sé, e alla fine, la bacia... la bacia con passione e desiderio, conquistando la sua bocca ed assaporandola con avidità, ricambiato da lei con lo stesso trasporto. Come se entrambi non aspettassero altro se non ritrovare quel contatto così intimo che una sola volta avevano condiviso ed era rimasto impresso indelebilmente dentro di loro, custodito tra ricordi preziosi e amati come i sogni più belli ed irraggiungibili. Ma il loro sogno forse ora si potrà avverare... e questo bacio segna solo l'inizio della nuova strada che proveranno da oggi in poi a percorrere fianco a fianco.

 

 

 

 

 

 

 

 

NOTE DELL'AUTRICE

Ci tenevo a ringraziare lclementi2 per aver scritto un'altra poesia ispirata al mio Vampire Knight Reloaded, e precisamente al secondo capitolo. Vi lascio il link per andare a leggerla:
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3479005
Vi saluto con una fan art dedicata a tre dei nostri affascinanti hunter.
Alla prossima
Marta

HUNTERS
http://mc2a.altervista.org/alterpages/hunters_0001.jpg 

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Capitolo 27
*** CAPITOLO XXVI ***


CAPITOLO XXVI

Primo giorno di vacanza estiva. Il Collegio si è praticamente svuotato. Yori è partita ieri sera. Gli ultimi reduci tra gli allievi della Day Class se ne sono andati stamattina presto.
E' quasi ora di pranzo. Insieme a Zero ed Ichiru cammino lungo il porticato, guardandomi intorno. Mi fa strano non vedermi circondata dalla solita ressa di studenti. E' così ogni volta che scatta un periodo di vacanza scolastica.
"Secondo voi cosa ci deve dire il Direttore di tanto importante?" si domanda Ichiru.
"Prima, quando l'ho incontrato, mi ha detto che aveva urgenza di parlarci." spiego io "Ma non ha aggiunto altro.".
"Potrebbe c'entrare l'Associazione." ipotizza Zero "Magari hanno scoperto qualcosa.".
"Mah... dubito." lo contraddico "Il Direttore aveva un'espressione strana...".
"Strana nel senso che dovremmo preoccuparci?" puntualizza Ichiru.
"Può essere..." concludo.
Quando arriviamo davanti all'ufficio del Preside, la porta è aperta. Cross ci accoglie con un bel sorriso. Lo osservo. C'è qualcosa di insolito nel suo abbigliamento. Camicia bianca, pantaloni scuri... ha anche sciolto i capelli. Non sono abituata a vederlo in vesti così "formali". Non me la racconta giusta...
"Dovrò assentarmi per un po'." ci rivela, mostrandosi quasi divertito dalle nostre espressioni stupite.
"Vi affido il Collegio in mia assenza." prosegue.
"E dove deve andare?" chiedo allora io.
Ma a rispondermi non è il Direttore, bensì qualcuno che silenziosamente è giunto fin sulla soglia della stanza:
"Deve venire con me.".
"Maestro Yagari!" esclamano in coro Zero ed Ichiru, che come me si sono voltati non appena hanno udito una voce conosciuta alle loro spalle.
"Con lei?" ripeto, sempre più confusa.
"Collaborerò a stretto contatto con l'Associazione per capire cosa sta succedendo." spiega Cross, recuperando un borsone da dietro la scrivania.
"Direi che è ora di andare." lo esorta Yagari.
"Bene ragazzi, io vado." continua il Preside "Sulla scrivania vi ho lasciato un elenco di commissioni da sbrigare. So che il Collegio è al sicuro nelle vostre mani. E comunque non sarete da soli. Qualcun altro ha deciso di rimanere qui durante l'estate.".
"Considerato che tutta la Day Class è andata..." accenna Ichiru, mentre lo sguardo di Zero si fa sempre più cupo.
"Ci rivedremo con la ripresa delle lezioni." conclude Cross, per poi andarsene insieme al maestro Yagari.
Segue un breve silenzio di sospensione.
"Va bene. Un attimo. Facciamo il punto della situazione." suggerisco per provare a mettere a fuoco quanto sta accadendo.
"Cosa gli sarà preso?" si domanda Ichiru, riferendosi ovviamente al Preside.
"Chi è rimasto al Collegio?" interviene severo Zero, squadrando malamente sia me che suo fratello "Di sicuro si tratta di qualcuno della Night Class. Voi non ne sapete niente?".
"Assolutamente no." confessa Ichiru, ed io subito dopo:
"Niente di niente.".
Ed in effetti, né Yuki né nessun altro della classe notturna aveva accennato a trascorrere il periodo di vacanza al Collegio. Kaname e gli altri in teoria dovevano raggiungere la casa di campagna della famiglia Akatsuki. Anche Riukey e sua sorella, per quel che so, dovevano riunirsi ai loro genitori... Non ci capisco niente. L'unica possibilità è andare direttamente alla fonte e controllare. E questo decidiamo di fare io, Zero e Ichiru, senza aspettare che faccia buio...

***

Cross si sofferma sul cancello d'ingresso e si volta indietro, guardando con devozione il suo Collegio.
"Sei sicuro che sia una buona idea?" gli domanda Yagari.
"Quei ragazzi un giorno prenderanno il mio posto." risponde l'altro, con velata malinconia.
"Non è detto che loro scelgano di passare la vita qui dentro. Gliel'hai mai chiesto?"
"Hai ragione. Non posso esserne sicuro e non li costringerò a compiere una scelta del genere. Ma so che amano questo luogo quanto me, ecco perché vorrei con tutto me stesso lasciarlo nelle loro mani."
"Li stai mettendo alla prova."
"In un certo senso è così... E comunque posso essere più utile venendo all'Associazione in questo momento che non restando qui."
"Non credo che Zero la prenderà bene quando scoprirà chi altro è rimasto al Collegio."
"Non è detto. In fondo, grazie a Reika, sta imparando a collaborare perfino con dei Sangue Puro..."
"Staremo a vedere. Ora però muoviamoci."
Ed alla fine i due se ne vanno.

***

A passo spedito raggiungiamo la zona riservata ai vampiri. Non c'è nemmeno il solito anziano guardiano ad accoglierci all'ingresso. Proseguiamo diretti al Dormitorio Luna. Davanti al portone ci fermiamo.
"Non ci sarà nessuno sveglio a quest'ora." commenta Ichiru.
"Non ci giurerei." è la secca risposta di Zero.
"Ormai siamo qui..." concludo io, provando a bussare.
Ed in effetti qualcuno ci apre. Seiren ci squadra con il suo solito sguardo tagliente e sospettoso.
"Cosa ci fate qui, Guardiani?" ci domanda.
"E tu?" ribatte brusco Zero "Immagino che ci sia anche Kaname.".
Silenzio.
"Voglio parlargli." insiste Zero.
"Non ora." sibila Seiren.
Ichiru tenta di mediare:
"Torniamo più tardi, fratello.".
Ma Zero non demorde:
"Io non mi muovo. Voglio vedere Kuran e capire che intenzioni ha.".
Sto per dire anch'io la mia, quando una voce proveniente dall'interno del Dormitorio mi precede:
"Ci sono problemi, Seiren?".
Riukey si fa avanti e Seiren indietreggia cedendogli il posto.
"Cos'avete in mente, voi della Night Class?" lo apostrofa Zero in tono accusatorio.
"Cordiale come sempre, Kiryu." ironizza Touma.
Mi metto in mezzo onde evitare un'inutile discussione:
"Come mai sei ancora qui, Riukey?".
"Per stare vicino a te." mi risponde lui, prendendo la mia mano ed accennando un baciamano.
In un frammento di secondo, Zero lo afferra per la maglia e lo spinge indietro.
"I tuoi giochetti mi hanno stancato." gli intima a denti stretti.
"Fratello, calmati." si intromette Ichiru, e Zero lascia andare Touma.
"Adesso piantatela!" esclamo io, alzando la voce.
"Dillo al tuo ragazzo." replica Riukey "Con lui non si può proprio scherzare.".
"Si può sapere cosa state facendo?" domanda contrariato Kaname, scendendo le scale scortato da Seiren.
"Vi pare il caso di fare una simile confusione a quest'ora?" prosegue, avanzando verso di noi.
"Scusaci tanto." ribatte Zero con sarcasmo.
"Cosa sta succedendo?" chiede Ichiru, riportando il discorso sul motivo che ci ha condotti al Dormitorio Luna.
"Vista la situazione, abbiamo semplicemente deciso di rimanere al Collegio." spiega impassibile Kuran.
"E per la precisione, chi rimarrà?" mi informo.
Quindi Riukey:
"Tua cugina Yuki e tutto il clan di Kaname. Oltre a mia sorella e Subaru.".
"Ne abbiamo parlato ieri notte con il Direttore." precisa Kuran.
"A proposito del Direttore," rimarca Zero "ha lasciato il Collegio poco fa.".
Kaname e Touma sembrano sorpresi. A quanto pare nemmeno loro sapevano nulla dell'idea di Cross.
"Ha detto di voler collaborare a stretto contatto con l'Associazione." puntualizza Ichiru "Tornerà con la ripresa delle lezioni.".
"La cosa si fa interessante." commenta Riukey.
"E ora, che avete intenzione di fare?" domanda Kaname rivolgendosi a noi tre Guardiani "Volete per caso fermarvi qui con noi?".
"Non ci penso nemmeno." sbotta Zero, per poi voltarsi ed andarsene.
Io e Ichiru lo seguiamo... Questa situazione imprevista sarà di certo un bel banco di prova per tutti quanti, ed ho come l'impressione che ciò a cui mirava il Preside fosse esattamente questo...

***

Vista l'assenza di Cross, di comune accordo io, Zero e Ichiru abbiamo deciso di trasferirci nella sua residenza. Rientreremo ai Dormitori con la ripresa delle lezioni. Ed anch'io finalmente potrò tornare in stanza con Yori, considerato che la maledizione è stata momentaneamente sigillata.
E' già sera. Mi sono appena fatta una doccia e mi sto vestendo per raggiungere la cucina. Zero si è offerto di preparare qualcosa per cena, però mi spiace lasciarlo faticare da solo. Mi infilo in velocità dei pantaloncini ed una canotta. Ma quando sto per uscire dalla camera, la porta si apre davanti a me.
Zero entra e mi guarda senza dire niente.
"Ti pare il modo di fare?" lo rimprovero in tono giocoso "Avrei anche potuto non avere niente addosso...".
Lui non risponde e richiude la porta dietro di sé. L'ambiguo sorrisetto che ha dipinto in faccia mi lascia ben intendere che la mia provocazione ha centrato il bersaglio.
"Come mai sei qui?" gli domando, facendo finta di nulla, appoggiandomi con la schiena alla parete.
Lui si avvicina e posa le mani sul muro, ai lati del mio viso. Si china su di me e sfiora con la bocca il mio collo. Poi di scatto si rialza, mentre i suoi occhi si tingono di porpora. Abbassa la testa indietreggiando di un passo, come volesse fuggire all'istinto che si sta facendo largo in lui. Io non gli permetto di allontanarsi e lo afferro per la maglia, tirandolo a me con un gesto deciso. Mi sollevo sulle punte dei piedi e gioco con la lingua sul suo collo. Le sue mani si avventurano sotto la mia canotta, scorrendo sulla mia schiena, e intanto i miei canini affondano nella sua carne. Il suo sangue diviene parte di me, trasmettendomi ogni sua emozione... Il suo sangue, quel sangue che in più di un'occasione mi ha salvata... Il suo sangue, il sangue della persona che amo con tutta me stessa...
Zero mi lascia fare, e non appena sente le mie labbra scostarsi dalla sua pelle, prende il mio viso tra le mani e mi bacia con passione. Mi bacia, stringendomi forte a sé, e poi finalmente si lascia andare ai suoi più istintivi impulsi, mordendomi alla base del collo ed iniziando a bere avidamente il mio sangue... Dolore e piacere si mescolano dentro di me unendosi in un'inestricabile trama che cattura il mio cuore e rapisce la mia anima. E' una sensazione che non saprei spiegare, talmente forte da travolgermi completamente.
Dopo essersi dissetato, Zero appoggia la fronte alla mia. Ci guardiamo negli occhi, intensamente. Rimaniamo così per un po', immobili, finché il desiderio che abbiamo l'uno dell'altra non diviene incontrollabile. Le nostre bocche si cercano con crescente frenesia abbandonandosi ad un gioco sensuale che le mani a loro modo assecondano. I leggeri indumenti che abbiamo addosso sono una irrisorio ostacolo di cui in un attimo ci liberiamo. Abbracciati cadiamo sul letto, e continuiamo a baciarci, ad accarezzarci, ad amarci lasciando che sensi e cuore danzino insieme, all'unisono...

***

La notte si distende sul Collegio. Dopo aver terminato la loro cena, i Guardiani decidono di fare un giro di ronda, giusto per sicurezza. E intanto il Dormitorio Luna si anima. Sono tutti svegli. Chi doveva partire è partito. E chi invece ha scelto di restare, trascorre il tempo come più gli aggrada. Rima, Shiki, Ruka e Kain giocano a carte. Aidoh e Subaru leggono. Kaname e Yuki passeggiano nel giardino... Però c'è anche qualcuno che sta cercando di sgattaiolare furtivo all'esterno della zona riservata ai vampiri. Sibyl varca di corsa il grande portone, senza incontrare alcun ostacolo. Ma appena fuori, trova qualcuno ad aspettarla. Appoggiato ad un albero, con le braccia incrociate ed un provocatorio sorrisetto, Riukey osserva la sorella, che gli si fa incontro guardandolo dritto in faccia.
"Dove stavi andando così di fretta?" domanda lui, con l'aria di chi già conosce la risposta.
"Non vedo perché dovrei dirtelo." replica secca lei.
"Perché sono tuo fratello maggiore. Non è sufficiente?"
"Non mi piace sentirmi controllata."
"Io mi preoccupo soltanto per te. Non voglio che tu rimanga delusa..."
"...come è successo a te, fratello?"
Sibyl si difende pungendo Riukey sul vivo.
"Colpito e affondato." risponde lui, con una lieve amarezza nella voce.
"Scusa... io..." si dispiace Sibyl, temendo di aver esagerato.
"Non scusarti. Dopotutto, hai ragione. Non voglio che tu ripeta gli errori del tuo sciocco fratello, inseguendo qualcuno che ama un'altra persona..."
"Non sei uno sciocco. Ti sei solo innamorato... e ti ammiro per quello che stai facendo per lei, nonostante tutto."
"Anche tu hai fatto la tua parte. Sai, mi hai stupito durante il rituale. La forza e l'autocontrollo che hai dimostrato, davvero... mi hanno sorpreso."
"Te l'avevo promesso che sarei diventata più forte e che saresti stato orgoglioso di me."
"E lo sono... ma non posso evitare di preoccuparmi per te."
Sibyl sorride e posa una mano sul viso del fratello, parlandogli con estrema dolcezza:
"Stai tranquillo. Fidati di me, e di lui. Ichiru non mi farebbe mai del male. Ci tiene veramente a me.".
"Ti ama? E tu lo ami?"
"Lasciaci il tempo di capirlo."
"Stai andando al lago, vero? E se lui non ci fosse?"
"Ci sarà, lo sento."
"E allora, vai sorellina... cosa aspetti?! Non rinunciare a lui per nulla la mondo, se per te è così importante. Non ascoltare nessuno, ma solo quello che provi. Vai per la tua strada e percorrila con lui, se è questo che desideri realmente. Io sono felice se tu sei felice."
Sibyl abbraccia di slancio Riukey e lui la stringe forte. Ma ovviamente nemmeno in questa circostanza il mordace Sangue Puro si può smentire, ed infatti si rivolge alla sorella con un malizioso suggerimento:
"Se volete starvene un po' da soli, vi conviene approfittarne, visto che anche il Direttore se ne è andato.".
"Ma, fratello... che cosa..." balbetta Sibyl, visibilmente in imbarazzo.
"Hai capito o te lo devo spiegare meglio?" la stuzzica l'altro, strizzandole un occhio.
"Lasciamo perdere..." sospira lei, scuotendo la testa rassegnata, per poi voltarsi ed allontanarsi a passo spedito.

Sibyl giunge in riva al lago ma non trova nessuno ad attenderla. Fiduciosa si guarda intorno, sperando di scorgere qualcuno avvicinarsi. Invece, niente. Profondamente dispiaciuta, si siede sull'erba, con le gambe strette al petto e la fronte sulle ginocchia... Non è venuto. Ichiru non è venuto. Eppure lo sa che lei è rimasta al Collegio...
La ragazza solleva la testa e fa un bel respiro. Non può scoraggiarsi per così poco. Possono esserci mille spiegazioni... Che Ichiru ce l'abbia con lei perché non l'ha avvertito che avrebbe trascorso le vacanze al Collegio?... E' stata una decisione dell'ultimo minuto. Non ha avuto il tempo di dirglielo. Contava di farlo oggi, ma l'hanno anticipata Kaname e Riukey... No, Ichiru non può essersela presa per una sciocchezza del genere. Anzi, dovrebbe essere felice di questa inattesa novità... Dovrebbe esserne felice... Dovrebbe...
Sibyl appoggia di nuovo la fronte sulle ginocchia, rimproverandosi per l'assurda insicurezza che di colpo si è impossessata di lei. Non può dubitare di Ichiru... Ma forse la sua è soltanto paura... Sì, ha paura... paura di perderlo...
Un lieve rumore di passi si ode in lontananza. Sibyl scatta in piedi, volgendo gli occhi in una precisa direzione, e finalmente Ichiru le compare davanti, regalandole un magnifico sorriso.
"Speravo di trovarti qui." le dice lui avvicinandosi, e lei gli getta le braccia al collo, stringendolo forte quasi volesse accertarsi che non si tratti di un sogno ad occhi aperti.
"Che ti succede?" le domanda il ragazzo, accarezzandole i capelli.
"Ti comporti come se non ci vedessimo da anni." scherza poi, intuito il senso del gesto della compagna.
"Sì, lo so... hai ragione." ammette lei, indietreggiando di un passo.
"Dimmi la verità. Avevi paura di non vedermi arrivare."
"Io? Ma figurati! Non sono certo venuta qui per vedere te... Mi stavo solo rilassando un po'..."
Sibyl si volta, dando le spalle ad Ichiru. Lui le posa le mani sui fianchi ed in un orecchio le sussurra:
"Se ti do fastidio, me ne vado subito.".
"Provaci." ribatte lei in tono di sfida, girando appena la testa.
"E allora, convincimi a restare."
"Non ci penso nemmeno. Tanto lo so che non te ne andrai."
Ichiru fa ruotare Sibyl su se stessa, fino ad incontrare nuovamente i suoi splendidi occhi verdi. La rimira con devozione, passandole una mano tra i setosi capelli neri. Poi la abbraccia, stringendola forte per sentire il suo corpo contro il proprio. E alla fine, ruba alle sue morbide labbra un appassionato bacio, al quale ne segue un altro, ed un altro ancora...

***

Reika è seduta sul bordo della grande fontana insieme a Zero. D'un tratto si sente chiamare e, voltandosi, vede Yuki avvicinarsi di corsa. Dietro di lei avanza Kaname, regale e fiero.
"Ehilà cugina, come va?" domanda Yuki, prendendo posto accanto a Reika "Non vi ho disturbati, vero?".
"No, tranquilla. Ci stavamo solo godendo un po' di pace e silenzio... Ho sentito che resterai qui per le vacanze."
"Proprio così! Scusa se non ti ho avvisata, ma è stata una decisione improvvisa, anche se francamente ci stavo pensando da diversi giorni..."
"Potremo fare un sacco di cose insieme!!"
Le due ragazze chiacchierano allegramente e a Zero sfugge un lieve sorriso nel guardarle, sorriso che immediatamente si spegne non appena i suoi occhi incontrano quelli di Kaname.
"Tutto bene, Guardiani?" chiede il Sangue Puro, in tono piuttosto ambiguo.
"Fino a un attimo fa, sì." è la dura risposta di Zero, che poi si alza in piedi e muove alcuni passi fino a portarsi alle spalle di Kuran.
"Kiryu, vorrei scambiare due parole con te." afferma il nobile vampiro, voltandosi.
"Se proprio ci tieni." ribatte l'altro, senza nemmeno girarsi, incamminandosi lungo il viale. E Kaname lo segue.
Yuki e Reika li osservano allontanarsi.
"Li lasciamo andare?" si domanda la Guardiana.
"Mah... non saprei..." tentenna la Sangue Puro.
"Cosa avrà in testa Kaname?"
"Sinceramente, non te lo so dire... Invece, cambiando discorso, che ne pensi di Sibyl?"
Reika sbuffa e guarda per aria.
"Perché non provi a parlarle?" insiste Yuki.
"L'unica volta che ci ho provato mi ha aggredita senza motivo... Non mi va di litigare."
"Sai... Ichiru le ha detto tutto..."
"Tutto?!"
"Tutto.... anche... di voi due..."
"Ah, bene! Così adesso come minimo Sibyl mi vorrà uccidere!!"
"Ho parlato un po' con lei. All'inizio l'ha presa veramente male..."
"… posso capirla..."
"Ma poi ci ha ragionato su. Non ce l'ha con te."
"Magari durante queste vacanze io e Sibyl avremo modo di conoscerci un po'. Tra l'altro, sono in debito con lei. Mi ha aiutata molto... durante il rituale..."
Le cugine si scambiano un cenno d'intesa, dopodiché tornano a guardare nella direzione in cui si sono mossi Zero e Kaname.
"Cosa staranno combinando quei due?" si interroga Reika.
"Andiamo a cercarli?" propone Yuki.
"Aspettiamo un po'."
"Pensi che potranno mai andare d'accordo?"
"Ne dubito. Ma già se la smettessero di punzecchiarsi costantemente a vicenda, sarebbe un grande risultato."

"Allora, che vuoi Kuran?" domanda Zero, avanti di qualche passo rispetto al suo interlocutore. Non si volta neppure a guardarlo e continua imperterrito a camminare. Ma non ottenendo risposte, di punto in bianco si ferma. E Kaname lo affianca.
"Non sono abituato a parlare con qualcuno che mi dà le spalle." fa notare il Sangue Puro.
"Ora hai la mia attenzione. Avanti. Parla." incalza il Guardiano, manifestando una certa insofferenza.
"Ho come l'impressione che tu mi veda ancora come un nemico."
"Dopo il modo in cui ti sei servito di me e di Reika, dovrei fidarmi di te?"
"Eppure, anche se non ti fidi, hai accettato e addirittura cercato il mio aiuto per salvare la tua ragazza."
Zero abbozza un cinico sorrisetto ed in tono strafottente commenta:
"Non vorrai chiedermi di diventare amici?".
"Esserti amico non rientra nei miei programmi." ribatte con arroganza Kaname.
"E allora, cosa vuoi da me?" replica l'altro a muso duro.
"Non sono in guerra con te, Zero Kiryu. C'è stato un tempo in cui ti ho odiato e se avessi potuto ti avrei volentieri ucciso..."
"Sappi che la cosa è reciproca."
"Lo so. Ma quel tempo è finito. Ed è finito grazie alle persone che abbiamo al nostro fianco. Grazie a Yuki e a Reika. Volevo soltanto dirti questo... Non cerco la tua approvazione, o il tuo perdono. Però, in fin dei conti, ultimamente ci siamo ritrovati a combattere fianco a fianco. Che sia stato per scelta o per necessità, poco importa. La realtà dei fatti è questa."
"Quello che voglio è proteggere Reika."
"E io voglio proteggere Yuki."
Kaname accenna un sorriso, che ben lungi dall'essere provocatorio e arrogante lascia piuttosto trasparire un'improvvisa presa di coscienza.
"C'è qualcosa che ti diverte?" gli chiede sospettoso Zero.
E Kuran risponde:
"Quelle due incarnano esattamente il sogno che il Direttore da anni sta portando avanti, lo stesso sogno che fu di mia madre Juri, prima di lui.".
"Su questo non posso che darti ragione." ammette l'altro, sollevando appena un angolo della bocca come se stesse trattenendo un sorriso.
"Ora sarà meglio tornare da loro. Altrimenti le faremo preoccupare."
"Conoscendo Yuki e Reika, non mi sorprenderei se si fossero già messe a cercarci..."

***

Sibyl e Ichiru se ne stanno sdraiati in riva al lago, lei con la testa mollemente adagiata sul torace di lui, lui con un braccio a cingerle le spalle. Ad un certo punto il ragazzo rivolge una proposta alla compagna:
"Durante le vacanze potremmo fare qualche passeggiata nei boschi qui intorno, se ti va.".
"Mi piacerebbe." risponde lei "Ma non sarebbe male incontrarci anche di giorno, non trovi? C'è una cittadina qui vicino... Potremmo farci un giro. Non ricordi? Quando ci siamo conosciuti, vivevo seguendo gli orari degli esseri umani. Mi piace la luce del sole."
"Ammetterai che, sentirlo dire da un vampiro, suona un po' strano."
"Tu continui a vivere come un essere umano, eppure adesso sei un vampiro."
"Io, Zero e Reika non facciamo testo. E poi noi siamo nati come esseri umani. Tu sei una Sangue Puro..."
"Ora ti racconto una cosa che non ti ho mai detto. Immagino che tu conosca la gerarchia sociale dei vampiri, che vede al suo vertice i vampiri di Livello A, i Sangue Puro, ed al gradino più basso i Livello D, i vampiri ex umani. Le varie classi sono suddivise in base alla purezza del loro sangue."
Ichiru annuisce. Sibyl prosegue:
"Bene. Esiste un'altra classificazione, basata più sui gusti personali che non su elementi genetici e biologici. Una classificazione non ufficiale, entrata a far parte del gergo vampiresco. La distinzione in vampiri notturni, che prediligono l'oscurità, e vampiri diurni, che, contrariamente alla loro natura, amano la luce del sole. Di quest'ultima categoria, piuttosto ristretta, fanno parte solitamente vampiri appartenenti ai gradini più bassi della gerarchia sociale, come i vampiri ex umani, ad esempio. Gli appartenenti ai livelli più elevati, in particolare i Sangue Puro, raramente sono dei diurni, nonostante talora possano adattarsi a vivere di giorno, integrandosi per mero interesse nella società umana... Ma a quanto pare, pur essendo una Sangue Puro, io appartengo alla cerchia dei diurni, e la cosa non mi dispiace affatto.".
"Sei davvero incredibile." commenta Ichiru, sfiorando con una mano il viso di Sibyl.
"Dì pure strana." ironizza lei, per poi aggiungere seriamente:
"A proposito delle mie stranezze. Mi sono accorta che sto ricominciando a percepire le energie che mi circondano, come se l'elemento di disturbo che alterava le mie percezioni fosse sparito.".
"E questo da quando il Collegio si è svuotato."
"Esatto."
"Dobbiamo parlarne con gli altri."
"Facciamo domani, va bene? Adesso ho voglia di stare un po' con te."
Ichiru annuisce. Sibyl, sollevandosi sulle braccia, si porta sopra di lui e lo bacia. Poi torna a sdraiarsi al suo fianco, appoggiando di nuovo la testa sul suo petto. Sorride e chiude gli occhi, mentre lui le accarezza i capelli.
"Grazie..." sussurra la ragazza con disarmante dolcezza.
"Perché mi ringrazi?" si stupisce il giovane.
"Grazie di esserci... per me..." conclude lei in un sospiro.

 

 

 

 

 

 

 

 

NOTE DELL'AUTRICE

Le vacanze estive sono arrivate ed il Direttore ha momentaneamente lasciato il Collegio... Si prospetta un periodo piuttosto interessante, nel quale i nostri protagonisti avranno modo di rapportarsi tra di loro, e con se stessi...
Piccola nota: l'idea dei vampiri diurni e notturni è una mia personale invenzione, o almeno così credo, perché francamente non so se qualcuno ci abbia mai pensato prima di me.
Fan art di oggi dedicata a Ichiru e Sibyl
Alla prossima
Marta

SIBYL E ICHIRU
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Capitolo 28
*** CAPITOLO XXVII ***


CAPITOLO XXVII

Stamattina a colazione Ichiru ha informato me e Zero dell'incontro che ha pensato di organizzare questa sera con Yuki, Kaname, Riukey e gli altri. Dice che Sibyl ha qualcosa di importante da riferirci... Mah! Che avrà di così urgente da rivelarci la sorella di Touma? E' appena arrivata al Collegio, che ne sa di noi e di tutto quello che abbiamo passato? Quel tanto che le avrà raccontato Ichiru... E cosa mai potrebbe avere da dire in merito a quanto sta accadendo? Quali fondamentali verità avrà da condividere con noi? Solo perché è una Sangue Puro pensa di essere onnisciente??... Avanti, Reika, non essere così acida. Magari Sibyl a suo modo sta soltanto cercando di rendersi utile...
Guardo il cielo. Non c'è nemmeno una nuvola oggi. Il sole è caldo e limpido. Mi lascio baciare dai suoi raggi, mentre tolgo le erbacce cresciute in mezzo all'insalata. Mi sono offerta di occuparmi io dell'orto del Direttore. So quanto Cross ci tenga, e non mi pareva il caso di abbandonarlo nella mani di Zero e Ichiru. Quei due non hanno davvero il pollice verde!
Osservo i pomodori. Ce ne sono alcuni di maturi. Li raccolgo e li metto in un cesto, insieme a carote, zucchine, insalata e cetrioli. Un po' di verdura fresca per cena... niente male. Siamo già a metà pomeriggio. Questa giornata è volata. Mi chiedo dove si siano cacciati Zero e Ichiru. Avevano detto che avrebbero fatto un giro di ispezione per il Collegio... due ore fa... Beh, arriveranno. Dopotutto, sono stata io a pregarli di non starmi troppo addosso. Adesso mi sento bene. La maledizione è sigillata e non c'è il rischio che il marchio del tributo riappaia fino alla prossima luna rossa. Ho di nuovo con me il Black Steel ed ho recuperato le mie energie. Perciò posso tranquillamente starmene da sola per un po'...
Mi dirigo verso la residenza del Direttore. Arrivo alla porta, afferro la maniglia, ma quando sto per entrare, sento un rumore alle mie spalle. Mi volto convinta di vedere Zero e Ichiru, e invece mi trovo davanti Sibyl.
"Ciao..." mi saluta.
"Ciao..." rispondo.
Nessuna di noi accenna a muoversi. Ci fissiamo senza sapere che dire... E' una situazione assurda e piuttosto imbarazzante.
"Cercavi Ichiru?" domando, avvicinandomi.
Sibyl annuisce.
"Lui e Zero sono in giro da un po'..." confesso "Mi stavo giusto chiedendo dove fossero finiti."
"Capisco." si limita a commentare la mia interlocutrice, non nascondendo una certa delusione.
A parte Yuki, non ho mai visto nessun Sangue Puro manifestare così apertamente le proprie emozioni.
"Vuoi che li aspettiamo insieme?" le propongo, ed io stessa mi stupisco delle parole che mi sono uscite dalle labbra.
Sibyl mi guarda incredula, sorpresa dal mio invito.
"Sicura che non ti disturbo?" mi chiede, osservando la cesta piena di verdura che ho ancora in mano.
"Un po' di compagnia mi fa piacere... e magari potresti aiutarmi a cucinare."
"Non sono molto brava, ma fino a lavare dei pomodori e dell'insalata ci arrivo."
"Visto che sei qui, potresti fermarti anche per cena. A meno che tu non debba tornare al Dormitorio Luna."
"Sei gentile... e io invece ti ho trattata malissimo..."
"Ti sei già scusata. Per me è acqua passata..."
…beh, più o meno... ma non credo che dire adesso a Sibyl che l'avrei volentieri presa per i capelli e attaccata al muro, migliorerebbe il nostro rapporto...
"Acqua passata?" ripete lei, non convinta.
I suoi occhi verdi, puntati su di me, mi mettono a disagio. Sembra quasi che possano leggermi nell'anima, smascherando i pensieri e le emozioni che ho taciuto.
"Scusa, non volevo metterti in difficoltà." mi dice, distogliendo lo sguardo.
"E' ancora valido il tuo invito?" aggiunge poi, sorridendo, ed è sincero il suo sorriso.
"Certo!" le confermo "Avanti, seguimi. Prepareremo una buona cena per quei due.".

***

Verso sera il Dormitorio Luna inizia ad animarsi. Aidoh lascia per ultimo la stanza che divide con Senri e Kain e si incammina verso la scala che conduce al piano inferiore. Nel corridoio però si imbatte in Subaru, e di fronte a lui i suoi passi si arrestano.
"Mi chiedevo come mai anche tu avessi deciso di restare al Collegio." esordisce Hanabusa.
"Potrei domandarti la stessa cosa." replica prontamente l'altro.
Aidoh abbozza un ironico sorrisetto, al quale Yamada ribatte stizzito:
"Lo trovi divertente?".
"Non sto ridendo di te... E' che a volte ho l'impressione che noi due ci assomigliamo..."
"Onestamente non ci tengo ad assomigliare a un damerino arrogante come te."
"Ehi tu, modera i termini!"
La discussione sembra prendere una brutta piega, ma inaspettatamente Subaru fa marcia indietro, mostrandosi in accordo con il suo interlocutore:
"Sai, credo che alla fine tu abbia ragione. Non approvavo il tuo atteggiamento nei confronti di Kaname, imputandolo ad una sorta di assurdo servilismo. E invece... mi sbagliavo. Tu lo consideri non solo un Maestro, ma anche, e soprattutto, un amico. Esattamente come io considero Riukey. Io e te non siamo dei Sangue Puro, e non potremo mai capire fino in fondo quelli come loro, ma abbiamo entrambi scelto di dar loro fiducia e sostegno. In questo, sì, ci assomigliamo...".
"Resta comunque il fatto che io sono molto più affascinante ed elegante di te." scherza Hanabusa.
"E soprattutto umile." rimarca a tono Yamada.
"Un damerino arrogante come il sottoscritto non può certo essere umile..."
Subaru ghigna divertito e si scambia uno sguardo d'intesa con Aidoh. E' la prima volta che riescono a parlare tranquillamente, senza astiose provocazioni né offese. E la cosa sembra ad entrambi talmente naturale da risultare strana nella sua normalità.
"Che dici? Scendiamo?" suggerisce Yamada, e Hanabusa annuisce, per poi muoversi entrambi verso la scala.

Ruka è da sola nella sua stanza. Dalla finestra aperta osserva il cielo, tinto dei caldi colori del tramonto. Qualcuno bussa.
"Entra pure, Kain." dice la ragazza, girando appena la testa.
"Come hai capito che ero io?" domanda Akatsuki, varcando la soglia della camera per poi richiudere la porta dietro di sé.
"E chi altro avrebbe potuto essere?" lo stuzzica Ruka, guardandolo con la coda dell'occhio.
Il giovane si avvicina. Sostando alle spalle della compagna, le posa le mani sui fianchi e la bacia dolcemente sul collo.
"Prima ho visto Rima." le confessa, abbracciandola "Mi ha detto che eri rimasta in camera. Come mai? Qualcosa non va?".
Ruka si volta con tutto il corpo tra le braccia di Kain, gli sfiora il viso con le dita e lo bacia sulle labbra.
"Non preoccuparti." gli sussurra scostandosi dalla sua bocca "Sto bene, davvero.".
"Farei qualsiasi cosa per te." dichiara lui con voce suadente.
"Lo so." risponde lei sorridendo, prima di lasciarsi andare ad un altro intenso bacio.
I due ragazzi, stretti l'uno all'altra, si avvicinano al letto e si distendono sopra le lenzuola. Ignorando volontariamente il rischio che qualcuno possa venire a cercarli, si abbandonano senza riserve alla passione ed al desiderio. Lentamente, con dolcezza, Kain spoglia Ruka baciando ogni centimetro della sua pelle a mano a mano che la scopre. Lei rabbrividisce nel sentire le labbra e le dita che esplorando il suo corpo, provocandole un piacere mai provato prima. Akatsuki si sofferma ad osservarla, rapito dalla sua bellezza, dal candore della sua pelle, dall'armonia delle sue forme. E mentre così la rimira, anche lui si spoglia, travolto dall'impellente voglia di farla sua, ma quando sta per ricoprirla con il proprio corpo, lei lo spinge facendolo cadere disteso al proprio fianco, per poi sedersi sopra di lui. Ruka si china su Kain e lo morde piano sul collo, bevendo un sorso del suo sangue. Sorride sorniona, mentre si pulisce le labbra con il dorso della mano. Dopodiché, si morde un braccio per riversare in seguito un sorso del proprio sangue nella bocca dell'amato. Tra i vampiri questo è un gesto d'amore tra i più significativi, forse il più significativo in assoluto. Il sangue rappresenta la vita, ed offrirlo ad un altro è come offrirgli la propria vita.
Akatsuki stringe a sé Ruka e di nuovo si porta sopra di lei, riprendendo a baciarla, sulle labbra, sul collo, scendendo e risalendo lungo le sinuose linee del suo corpo. In un gioco di seduzione, la conquista a poco a poco, facendola fremere nell'attesa di un contatto ancora più intimo, contatto che inevitabilmente giunge ad unire i loro corpi, scossi dal piacere, dal desiderio, e dalla profonda voglia di sentirsi una cosa sola...

***

Zero e Ichiru rientrano alla residenza del Direttore quando il sole sta ormai tramontando. Sentendo dei rumori provenire dalla cucina, vi si dirigono senza alcuna esitazione, e rimangono di sasso nel vedere davanti ai fornelli Reika e Sibyl, che fianco a fianco stanno terminando di preparare la cena.
"Era ora che tornaste!!" esclama Reika, voltandosi in direzione dei due ragazzi impalati come statue di marmo sulla soglia della stanza.
Alla sua voce si somma quella di Sibyl:
"Qui è tutto pronto. Mettetevi a tavola che arriviamo.".
I gemelli si guardano straniti, non riuscendo a spiegarsi la surreale situazione.
"Scusaci... scusateci per il ritardo." accenna titubante Zero, ed Ichiru dopo di lui:
"Abbiamo fatto un giro in città, per sbrigare alcune delle commissioni che ci ha lasciato il Preside, e non ci siamo accorti dell'ora...".
"Ma... voi?..." prosegue l'altro stupito.
"Noi, noi... noi abbiamo lavorato mente voi eravate a passeggio." brontola Reika, pulendosi le mani nel grembiule.
Sibyl fa cenno ai fratelli Kiryu di andarsi a sedere a tavola. A quanto pare Reika non sta scherzando: è davvero arrabbiata con loro... forse avrebbero dovuto avvisarla della loro uscita, ma sinceramente non credevano se la sarebbe presa tanto...

"Eccoci qui!" annuncia Sibyl, mentre entra in sala da pranzo insieme a Reika, portando alcune allettanti portate a base di verdure e pesce.
"Il profumo è ottimo." fa notare Ichiru, dando una gomitata al fratello per spronarlo a dire qualcosa.
"Sì, è vero... sembra tutto molto buono." afferma Zero, stranamente impacciato.
Reika non apre bocca. Serve in tavola e poi si siede, tenendo gli occhi fissi sul proprio piatto. Per alcuni minuti regna un irreale silenzio nella stanza, rotto soltanto dal sottile rumore della posate... C'è aria di guai... Si prospetta una brutta sfuriata da un momento all'altro...
Invece, di punto in bianco, dopo essersi scambiate una complice occhiata, Reika e Sibyl scoppiano a ridere.
"E adesso che avete?" si sorprende Ichiru.
"Avreste dovuto vedere le vostre facce!" esclama Reika, con le lacrime agli occhi.
"Eravate sulle spine, ammettetelo!" la asseconda Sibyl, cercando invano di darsi un contegno.
E' bello vederle ridere così. Sembra tutto così stranamente, meravigliosamente normale, che perfino a Zero sfugge un sorriso... uno di quei rari sorrisi che riempiono il cuore di Reika di gioia.
"Si può sapere come siete finite a cucinare insieme?" domanda ad un certo punto Ichiru, rivolgendosi alle due ragazze.
"Sibyl era venuta a cercarti, ma ha trovato me." confessa Reika, mentre Sibyl volge altrove lo sguardo, chinando leggermente la testa. Il suo atteggiamento è piuttosto insolito per un vampiro del suo rango, e lo stesso Zero è costretto ad ammetterlo. Un Sangue Puro che si imbarazza, come un qualsiasi essere umano, è cosa più unica che rara da vedere. A prima vista, Sibyl sembrerebbe come gli altri suoi simili, impassibile e distaccata, fiera e diffidente... ma basta conoscerla un attimo per comprendere che in realtà è diversa, nel senso migliore del termine... E probabilmente è per questo che Ichiru si è legato così a lei...

***

Rima se ne sta seduta su una panchina nel grande giardino che circonda il Dormitorio Luna. Shiki la raggiunge e le si accomoda accanto.
"Si sta bene qui fuori, non trovi?" domanda distrattamente lei, senza nemmeno voltarsi a guardare l'amico.
"Direi di sì." risponde lui, osservando il cielo, con le mani dietro alla testa e le gambe accavallate.
"Pensi che Ichijo stia bene?" prosegue la ragazza, posando gli occhi sul suo interlocutore.
"Spero di sì." le risponde il compagno, girandosi verso di lei.
Per un lungo momento i due rimangono in silenzio a fissarsi. Poi Rima, come di rado accade, sorride, e delicatamente posa la testa sulla spalla di Senri. Lui, in un gesto spontaneo e quasi involontario, le avvolge le spalle con un braccio e la stringe a sé, mentre dalle labbra gli escono parole tanto sincere quanto inaspettate:
"Io ti proteggerò sempre, te lo prometto.".
"Anch'io." ripete in un sussurro la giovane.
Di nuovo silenzio. Poi Shiki riprende:
"Non dobbiamo preoccuparci troppo per Ichijo. Dobbiamo avere fiducia in lui.".
"Sai, all'inizio avevo l'impressione che Sarah l'avesse completamente soggiogato..." ammette Rima "E invece ultimamente comincio a credere che non sia così.".
"Infatti. Non è così. Ichijo è ancora Ichijo."
"Il nostro amico..."
"Sì, il nostro amico..."
Il dialogo tra i due viene interrotto dalla squillante voce di Yuki, che si sta avvicinando di corsa.
"Scusate... Io... non volevo disturbarvi..." si giustifica la Sangue Puro, giunta davanti agli amici ed avendo colto il loro atteggiamento particolarmente affettuoso.
"E' successo qualcosa?" domanda serafico Shiki.
"La riunione..." interviene Rima, alzandosi in piedi.
"Già... la riunione..." ripete Senri.
"Coraggio. Muoviamoci." conclude Yuki, avviandosi con i compagni al luogo dell'incontro.

In una delle aule dell'edificio scolastico si radunano tutti coloro che al momento si trovano al Collegio.
"Allora, facciamo il punto della situazione." esordisce Riukey, seduto sulla cattedra "Tanto per cominciare, perché siamo qui?".
"C'è qualcosa che vi dovrei dire." si fa avanti Sibyl.
"Qualcosa di importante, a quanto pare." commenta Aidoh.
"Credo che abbia a che fare con quello che sta succedendo." sottolinea la giovane Sangue Puro, posando gli occhi su Reika.
"Riguarda la maledizione?" intuisce Zero, facendosi scuro in volto.
E Sibyl, dopo essersi scambiata una complice occhiata con Ichiru, inizia a raccontare:
"E' da quando sono bambina che riesco a percepire le energie che mi circondano. Si tratta di una particolare forma di empatia, che negli anni si è affinata. Riesco a sentire ciò che gli occhi non possono vedere, e talvolta sono così forti le mie percezioni da permettermi di cogliere perfino i sentimenti di chi mi sta accanto.".
Una breve pausa. Poi la ragazza prosegue:
"Quando sono arrivata al Collegio, è successo qualcosa di strano. Appena ho messo piede nel Dormitorio Luna, qualcosa ha alterato le mie percezioni, mandandomi in confusione. Non riuscivo più a sentire nulla. E invece, adesso, tutto è tornato alla normalità.".
Riukey trae la logica conclusione:
"Ciò significa che la fonte dell'interferenza si è allontanata da qui.".
"Cosa c'entra tutto questo con Reika e la maledizione?" rimarca Zero, piuttosto inquieto, e Kaname gli risponde:
"Chiunque abbia scatenato la maledizione si è servito di un tramite, e probabilmente è stato questo tramite ad interferire con le percezioni di Sibyl.".
"Allora si tratta di qualcuno della Night Class." deduce Subaru, seguito a ruota da Aidoh:
"A me francamente viene in mente un solo nome...".
"Sarah Shirabuki." digrigna tra i denti Zero, dando voce al pensiero comune.
"Aspettate un attimo." interviene Reika "Non possiamo trarre conclusioni affrettate.".
"Credo sia la conclusione più logica." fa notare Ruka.
"Non abbiamo prove, però..." obietta Yuki.
"Io ho osservato attentamente Sarah," rivela Riukey "ma sinceramente non ho scoperto un gran che.".
Quindi Kain:
"Il fatto che tu non abbia scoperto nulla, non basta a dimostrare che lei non c'entri in questa faccenda.".
"Infatti." ammette Touma "Mia cugina è furba e sa il fatto suo.".
Anche Rima ha qualcosa da dire:
"Soltanto qualcuno di cui lei si fida davvero, sempre che questo qualcuno esista, potrebbe scoprire le sue vere intenzioni.".
"Oppure qualcuno che lei crede di aver soggiogato." aggiunge Ichiru.
A questo punto, Sibyl riprende la parola:
"C'è dell'altro... La notte del rituale, ho visto Ichijo.".
"Dove?" è la lapidaria domanda di Kaname.
"Era nascosto tra gli alberi e vi stava osservando." confessa la ragazza.
"Ci spiava... Sarà stata lei a mandarlo." afferma duro Zero, ed è evidente a chi quel lei si riferisca.
Ma Sibyl non si mostra affatto d'accordo:
"Non mi dava l'impressione che vi stesse spiando. Sembrava piuttosto che stesse tenendo sotto controllo la situazione. Come se temesse che potesse accadere qualcosa.".
"Cosa aspettavi a dircelo, sorellina?" commenta pungente Riukey "E' passato un po' di tempo, non ti pare?".
Sibyl sbuffa, squadrando malamente il fratello, dopodiché a tono ribatte:
"Caro fratellone, visto che ne sai sempre una più degli altri, perché non ci illumini con una delle tue geniali idee?".
"In effetti, un'idea ce l'avrei." replica il diretto interessato.
"Che idea?" domanda Kaname, e Touma tranquillamente risponde:
"Per adesso non possiamo fare molto. Per scoprire qualcosa dobbiamo aspettare che Sarah e l'intera Night Class rientrino al Collegio. Perciò, secondo me, la cosa migliore da fare è goderci questi giorni di vacanza.".
"Il solito buffone..." borbotta tra sé Zero, scuotendo la testa.
"E sarebbe questa la tua idea?!" esclama Yuki, sgranando gli occhi.
"Geniale, direi!" rimarca Aidoh, con amara ironia.
"Non è un'idea così assurda." osserva impassibile Kuran, lanciando un'eloquente occhiata a Riukey, che annuisce in segno di assenso.
"Mi sono stancato ascoltarvi." sbotta Zero, incamminandosi verso la porta, ma Reika, con un rapido scatto, lo afferra per un braccio obbligandolo a fermarsi.
"Zero, aspetta." lo prega, stringendo le dita intorno al suo polso.
"Cosa vorresti fare, Kiryu?" lo apostrofa Touma avvicinandosi, mani in tasca e sguardo tagliente "Vorresti andare a cercare Sarah per ucciderla? Non mi sembra un grande piano.".
I due giovani, a pochi passi l'uno dall'altro, si scambiano occhiate di fuoco, mentre Reika, in mezzo tra loro, li osserva pronta ad intervenire nel caso in cui la situazione dovesse precipitare.
"Non ho bisogno dei tuoi consigli, Touma." sibila Zero, assottigliando lo sguardo.
"Le mie sono semplici considerazioni." ribatte il Sangue Puro "Prima di tutto, non siamo nemmeno sicuri che Sarah sia realmente coinvolta in questa storia. E mettiamo pure che lo fosse, credi davvero che riusciresti ad ucciderla? Lei è una Sangue Puro, non scordarlo.".
"Non ho paura di quelli come voi."
"Frena i tuoi bollenti spiriti, Guardiano, e tieni da parte le tue energie per quando ce ne sarà veramente bisogno."
"Questa non è la tua battaglia. Fatti da parte."
Riukey solleva le mani, come a dichiarare la resa, e con uno strafottente sorrisetto replica mordace:
"E' vero. Io, Sibyl e Subaru potremmo tranquillamente tirarcene fuori. Non c'entriamo niente con la morte di Rido Kuran, né tanto meno siamo discendenti del casato Kyan. Ma chiunque sia il vostro nemico, non mira solo alla vendetta. Brama anche il potere, Akihiro Kyan ce l'ha detto chiaramente, e per ottenerlo scatenerà una guerra che non risparmierà nessuno. Perciò, come vedi, in qualche modo anch'io sono coinvolto in tutto questo, e non intendo farmi da parte.".
"Ehi, voi due!" si intromette Yuki, rivolgendosi a Zero e Touma, che continuano a guardarsi in cagnesco "Dobbiamo cercare di collaborare e non perdere tempo a litigare!".
"Non stavamo litigando." afferma serafico Riukey "Il nostro era soltanto un innocuo scambio di opinioni.".
Shiki tira le somme:
"In conclusione, che si fa?".
"Per adesso riflettiamo sulle prossime mosse." afferma Kaname, mentre le sue pupille si tingono di porpora "Raccogliamo le idee e le forze. Dobbiamo essere più furbi del nemico ed aspettarlo al varco. Così, quando uscirà allo scoperto, saremo pronti a riceverlo.".

 

 

 

 

 

 

 

 

NOTE DELL'AUTRICE

Non ho note particolari da aggiungere a questo capitolo.
Ringrazio ancora di cuore chi mi sta seguendo.
Vi saluto con una fan art
Marta

REIKA
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Capitolo 29
*** CAPITOLO XXVIII ***


CAPITOLO XXVIII

E' una notte magnifica questa. Seduta sull'erba osservo il cielo stellato e sorrido. Una lieve brezza mi sfiora, insinuandosi tra i miei capelli. Chiudo gli occhi e mi rilasso completamente... Riukey e Kaname avevano ragione. Dobbiamo approfittare di questi giorni di vacanza in previsione dei tempi bui che verranno. E' indubbiamente un buon modo per schiarirci le idee e raccogliere le forze di cui avremo bisogno in un futuro non lontano.
Già due settimane sono passate. Quasi non me ne sono accorta. Mi piace occuparmi del Collegio insieme a Zero, Ichiru, Yuki e gli altri... un domani, chissà, magari toccherà a noi farlo... anzi, spero che sarà così...
Sento dei passi. I tuoi passi. Li riconoscerei tra mille altri al mondo. Rimango seduta, con la schiena appoggiata al tronco di un albero e le gambe piegate. Socchiudo gli occhi, cercandoti tra la vegetazione circostante, finché non ti vedo. Con una mano ti invito ad accomodarti accanto a me e tu lo fai, senza distogliere per un momento il tuo sguardo da me.
"Tutto bene?" mi chiedi, ed io sorridendo annuisco, accoccolandomi tra le tue braccia.
Zero... ti amo infinitamente...
"Si sta bene qui, vero?" confessi, cogliendomi di sorpresa.
Mi metto in ginocchio di fronte a te e ti fisso con aria interrogativa.
"Non mi dirai che inizi a trovarti bene con quelli della Night Class?" ti domando perplessa.
"Non ho detto questo." mi rispondi, mentre l'angolo sinistro della tua bocca si solleva appena quasi stessi trattenendo un sorriso.
"Ah, ecco, mi pareva strano."
"Volevo semplicemente dire che, in fondo, qui al Collegio si sta bene. E' un bel posto in cui vivere..."
"Lo credo anch'io."
Ti passo una mano tra i capelli e, accostando la bocca alla tua, ti sfioro le labbra con un fugace bacio. Poi mi siedo a cavalcioni sulle tue gambe, stringendo le ginocchia intorno ai tuoi fianchi. Con un gesto deciso mi afferri alla vita e mi tiri a te, baciandomi con passione. Le tue braccia mi imprigionano, impedendomi quasi di muovermi, mentre mi manca il respiro, travolta da un bacio che ricambio con la stessa foga, lo stesso desiderio.
Senza nemmeno rendercene conto ci ritroviamo distesi sull'erba, l'uno sull'altra. I tuoi occhi conquistano i miei. Le tue dita scorrono sulla mia pelle, insinuandosi sotto la maglietta. Riprendiamo a baciarci, incuranti del fatto che qualcuno potrebbe passare nelle vicinanze e vederci. Nemmeno questo ha importanza ora, ora che esistiamo soltanto io e te, in un momento che è nostro e di nessun altro...

***

"Allora questo è il Dormitorio Sole." afferma Sibyl, osservando con un certo interesse l'edificio che ha di fronte.
"Esattamente." ribadisce Ichiru.
"Non ero mai stata in questa zona del Collegio."
"In teoria, sarebbe vietata a quelli della Night Class."
"E perché, scusa? Se il Preside vuole che vampiri e umani imparino a convivere, perché mantenere una suddivisione così rigida?"
"Un passo alla volta. Il Direttore si sta impegnando molto per realizzare il suo progetto, ma sa benissimo che occorre agire con cautela, senza affrettare troppo le cose."
"…senza affrettare troppo le cose..." ripete sottovoce Sibyl, guardando per aria, come stesse parlando a se stessa.
"Che hai?" le domanda Ichiru, incuriosito dalla sua espressione trasognata.
"Niente. Niente..." risponde lei in breve.
"Allora, mi fai vedere com'è dentro il tuo Dormitorio?" prosegue poi, sorridendo come una scanzonata bambina.
"Se ci tieni tanto, seguimi." la asseconda Ichiru, prendendola per mano.
I due entrano all'interno del Dormitorio Sole. Attraversano l'ala femminile, quindi la mensa comune, ed infine passano alla zona maschile. E' una costruzione davvero enorme, e lo sembra ancor di più ora che è completamente deserta.
"Questo è il Dormitorio principale della Day Class." spiega Ichiru, camminando lungo un corridoio "Fino a qualche anno fa bastava ad accogliere tutti gli studenti della classe diurna. Ma dopo aver aggiunto i corsi universitari, il Diretto ne ha ricavati altri due più piccoli da degli edifici che da tempo erano rimasti inutilizzati.".
"Certo che il Collegio è proprio grande!" commenta Sibyl "Si dice che questo posto appartenesse in passato alla famiglia Kuran.".
"Ho sentito anch'io queste voci, ma non ti so dire se siano fondate o meno."
"A dirla tutta, non mi interessa... Piuttosto, qual è la tua stanza? Visto che siamo qui, potresti anche mostrarmela."
"Veramente...io..." esita Ichiru, colto alla sprovvista dall'inaspettata richiesta.
"Ehi, ma che hai capito!?! Non farti strane idee..."
Sibyl incrocia le braccia al petto e si gira dando le spalle al compagno. Lui le posa le mani sui fianchi e, accostandosi al suo orecchio, le sussurra dolcemente:
"Vieni con me.".
La giovane si volta e le sue iridi verdi si specchiano in quelle color ghiaccio di Ichiru. Un pensiero la sfiora, un ricordo meraviglioso che vorrebbe potesse ripetersi ancora... ma la sola idea la imbarazza...
"Andiamo." afferma la Sangue Puro, accennando un sorriso e sforzandosi di ricacciare in fondo al cuore il desiderio sorto poc'anzi in lei.

"Eccoci qui." annuncia Ichiru, aprendo la porta della propria stanza per far entrare Sibyl.
"Non è un po' piccola?" domanda lei, guardandosi intorno.
"Non sarà grande come quelle che avete voi al Dormitorio Luna, ma per me è più che sufficiente."
"E tu che ne sai delle camere del Dormitorio Luna?"
"Sono un Guardiano, ricordi? Mi è capitato di doverle ispezionare."
"Solo questo?"
Ichiru si fa terribilmente serio.
"La prima volta che entrai nel Dormitorio della Night Class," confessa con voce cupa "ero insieme a Shizuka...".
"Scusa... io... non volevo risvegliare tristi ricordi..." si dispiace Sibyl, chinando mestamente la testa.
Ichiru la prende per mano e sorridendo la rassicura:
"Non preoccuparti. Quei ricordi sono parte di me, e per quanto adesso mi sembrino appartenere ad un'altra vita, so bene che non mi lasceranno mai.".
"Va bene così." dichiara Sibyl, sollevando lo sguardo sul giovane di fronte a lei "Tutto ciò che fa parte di te, io lo accetterò, sempre e comunque. Perché tu sei... Tu... sei...".
La ragazza non riesce a concludere il discorso, mentre i suoi occhi si fanno lucidi. Ichiru le posa una mano sul viso e la stringe forte a sé, per poi baciare le sue labbra socchiuse, quasi a voler cogliere su di esse le parole che vi sono rimaste prigioniere. Lei si abbandona a quel bacio, ma qualcosa la frena, e scostandosi dalla bocca del compagno, indietreggia di un passo, sciogliendosi dal suo abbraccio.
"Cosa ti succede?" le chiede lui, avendo percepito il suo intimo turbamento.
Sibyl sospira, ma non risponde. Si volta da un lato e chiude gli occhi.
"Mi vuoi dire cos'hai?" insiste Ichiru con una certa apprensione "Guardami, per favore. Ho fatto qualcosa che non va?".
Le verdi iridi della Sangue Puro si spalancano su di lui.
"Tu non hai fatto niente di sbagliato." ammette la ragazza "Il fatto è che, prima, quando hai detto che non bisogna affrettare le cose, ho pensato... insomma... ho pensato a noi due.".
"Io stavo parlando del Direttore e del suo progetto."
"Lo so, lo so... ma io ho pensato a noi. Neanche noi dovremmo affrettare le cose, giusto? Perciò, forse... stiamo sbagliando... Credi che stiamo correndo troppo?"
Ichiru di nuovo abbraccia Sibyl e sorridendole con sconfinata tenerezza le domanda:
"Tu cosa vuoi?".
"Io..." risponde lei con voce colma di passione "Io voglio stare con te.".
"E allora, qual è il problema? Facciamo semplicemente quello che sentiamo di voler fare, e lasciamo che le cose seguano il loro corso."
"E se io volessi che succedesse di nuovo?"
"Che succedesse cosa?"
Sibyl non risponde, ma il suo sguardo parla da solo, ed Ichiru comprende che le sue parole si riferivano a quanto accaduto tra loro nel vecchio rifugio nel bosco... Entrambi ricordano quella notte come se fosse accaduta ieri. Non hanno dimenticato le emozioni vissute in quei momenti meravigliosi, nei quali si sono donati completamente l'uno all'altra, senza porsi domande, senza pensare al domani. Ed ora che un domani per loro si prospetta all'orizzonte, anche quel ricordo assume un sapore e colori nuovi, alimentando un profondo ed impellente desiderio.
"Forse non dovremmo farlo... dovremmo aspettare..." ripete Sibyl, come a voler convincere più se stessa che il compagno.
"Se mi chiederai di aspettare, aspetterò." risponde il giovane "Aspetterò tutto il tempo che vorrai.".
La ragazza sorride, prende il volto dell'amato tra le mani e, sollevandosi sulle punte dei piedi, lo bacia con passione. Non vuole più aspettare. Adesso che finalmente è di nuovo accanto a lui, come non sperava potesse accadere, desidera essere completamente sua, con una rinnovata consapevolezza nel cuore, la consapevolezza della strada che insieme hanno deciso di percorrere. Sibyl vuole cogliere questo momento e tutti quelli che in futuro verranno. E stavolta non sarà per una notte soltanto... No, questo è solamente l'inizio di un percorso tutto da costruire, tutto da inventare, da creare giorno per giorno, fianco a fianco...
Ichiru prende in braccio la giovane Sangue Puro e la ripone con estrema delicatezza sul letto. Chinandosi su di lei, la bacia sul collo, per poi spostarsi sulla spalla e scendere con le labbra lungo il braccio. Giunto all'altezza dei fianchi, le solleva la maglietta, per ritrovare il contatto con la sua pelle morbida e profumata, e le bacia il ventre, iniziando a risalire piano fino a fermarsi sotto i seni. A questo punto si porta sopra di lei con tutto il corpo e posa nuovamente la bocca sulla sua, sentendo le sue gambe e le sue braccia stringersi forte intorno a lui, quasi a volerlo imprigionare. Ciò che entrambi desiderano è poter stare insieme, sentirsi una cosa sola, come in quell'unica magica notte che temevano non si sarebbe mai potuta ripetere. Le emozioni di allora li travolgono rompendo ogni argine, ogni incertezza, ogni esitazione. Trasportati dalla frenesia, dal desiderio, i due giovani si spogliano, continuando a baciarsi, a cercarsi, fino ad unirsi completamente, divenendo l'uno parte dell'altra. E nel perdersi totalmente tra le braccia di Sibyl, Ichiru sente che qualcosa in lui è cambiato. Sì, è così... Finalmente, dopo tanto tempo, il suo cuore è libero...

***

Aidoh cammina da solo nel parco che circonda il Dormitorio Luna, mani in tasca e sguardo assorto. Ad un certo punto si sente chiamare e, voltandosi, vede il cugino avvicinarsi.
"Tutto bene, Hanabusa?" domanda Kain.
"Certo. Perché?" risponde l'altro con apparente noncuranza.
I due passeggiano fianco a fianco, ed intanto parlano.
"Mi sembri piuttosto pensieroso." continua Akatsuki.
"Mi stavo solo chiedendo... Secondo te com'è vivere come un essere umano?"
"E' una domanda insolita, non credi?"
"Yuki dice sempre di avere dei ricordi molto belli della sua vita da umana..."
"C'entra per caso Yori in queste tue riflessioni?"
I due si fermano nei pressi del piccolo laghetto all'interno della zona riservata ai vampiri. Kain guarda il cugino e seriamente gli rivolge uno spontaneo suggerimento:
"Faresti meglio a chiudere con lei prima che...".
Ma Aidoh lo interrompe:
"No. Non lo farò. Tanto sarà lei ad allontanarsi, prima o poi, e io la lascerò semplicemente andare."
"Hanabusa..."
"La vedrò allontanarsi un po' alla volta, costruirsi una famiglia, invecchiare e alla fine morire, mentre io avrò ancora molti anni da vivere davanti a me. Ma se non altro avrò il ricordo dei giorni passati con lei a tenermi compagnia, e non intendo rinunciare anche a questo."
"Potreste stare insieme... se lei diventasse una di noi."
"Non le chiederei mai di diventare un vampiro. E' giusto che ognuno di noi resti ciò che è."
Kain posa una mano sulla spalla del cugino e si scambia con lui uno sguardo d'intesa. Dopodiché entrambi si incamminano di nuovo verso il Dormitorio Luna.

La notte avanza seguendo imperterrita il suo corso. Kaname ancora non si è fatto vedere. Yuki lo raggiunge nella sua stanza, trovandolo disteso sul divano, con una gamba leggermente piegata, la testa poggiata su di un bracciolo, un braccio a coprirgli gli occhi e l'altro sull'addome. Sembrerebbe dormire. La ragazza si avvicina silenziosa e, non appena è ad un passo dal compagno, questi si scopre il viso ed apre su di lei i suoi intensi e magnetici occhi scuri.
"Che succede?" domanda Yuki, accomodandosi sul bordo del sofà.
"Sono solo un po' stanco." spiega Kaname, mettendosi seduto.
La giovane sfiora delicatamente il volto dell'amato e gli sorride.
"Posso fare qualcosa per te?" gli chiede premurosa.
"Piccola Yuki, hai già fatto tanto, rimanendo al mio fianco, nonostante tutto..."
"Il mio posto è accanto a te."
Kuran posa un dito sulle labbra della compagna e con tocco leggero ne segue il disegno. Poi le avvolge la vita con un braccio e la stringe a sé, baciandola con impetuoso trasporto. Infine, scostandosi dalla sua bocca, appoggia la fronte sulla sua spalla, e rimane immobile così, nel conforto del suo abbraccio. Il profumo della sua pelle lo inebria al punto da ridestare in lui l'istinto di vampiro. Con la lingua Kaname lambisce il collo di Yuki. Il desiderio di averla, di sentirla sua, è troppo forte, e non resistendo oltre la morde, nutrendosi di lei, del suo sangue. La giovane rabbrividisce e geme piano, stringendosi ancor più forte all'amato, mentre un crescente piacere la pervade. E' una sensazione strana, che unisce in sé dolore e gioia, desiderio e paura. Da umana non riusciva a comprenderlo appieno, le volte in cui offriva il proprio sangue a Zero. Ma da quando ha riscoperto la sua natura di Sangue Puro, Yuki ha compreso il profondo significato di questo gesto estremo, che per i vampiri può rappresentare l'atto d'amore assoluto.

***

I giorni di vacanza fuggono veloci al Collegio Cross, nella più assoluta tranquillità. E benché questa pace sia solo momentanea, infonde in tutti quanti una buona dose di energie positive.
Quando ormai manca soltanto una settimana alla ripresa delle lezioni, Reika indice una riunione. Ora e luogo sono piuttosto insoliti. L'incontro si terrà sulla torre più alta dell'edificio scolastico poco prima del sorgere del sole. Reika non ha rivelato a nessuno le proprie intenzioni. Nemmeno Zero e Yuki sono riusciti a scucirle una sola parola a riguardo. Idea comune è che la ragazza abbia qualche comunicazione importante da fare, cosa che ovviamente diffonde una certa curiosità ed una giustificata preoccupazione.
L'ultimo tentativo per scoprire cosa la compagna abbia in mente, Zero lo compie mentre insieme a lei ed al fratello si sta dirigendo al posto dell'appuntamento.
"Si può sapere cosa sta succedendo?" domanda crucciato il giovane.
"Te l'ho già detto." risponde serafica Reika "Non sta succedendo niente di strano. Non preoccuparti. Devi solo avere ancora un po' di pazienza...".
Zero si volta quindi in direzione del gemello:
"Non ne sai niente neppure tu?".
Ichiru fa cenno di no con la testa, anche se, a dire il vero, un'idea riguardo alle intenzioni dell'amica lui ce l'avrebbe. Per quanto insolita, sarebbe plausibile come spiegazione. Orario e luogo gli fanno pensare solo ad una cosa... ad un desiderio espresso da Reika non molto tempo fa...

Credo che Ichiru sospetti qualcosa. Dopotutto, lui è l'unico che potrebbe intuire... perché proprio a lui avevo rivolto una precisa richiesta...
Eccoci. Siamo quasi arrivati. Entriamo nell'edificio scolastico. Saliamo le scale. Zero e Ichiru mi seguono senza aprire bocca. Tanto ormai l'hanno capito che non dirò nulla finché non saremo insieme agli altri. Forse li ho fatti un po' preoccupare... Beh, io avevo avvisato tutti di star tranquilli, perciò se si sono preoccupati non è colpa mia.
Bene. Ci siamo. A quanto pare qualcuno è già arrivato. Kaname e Yuki ci stanno aspettando accanto al parapetto di pietra. Insieme a loro, Sibyl, Aidoh e Subaru. Ci muoviamo verso di loro. Li saluto sorridendo e loro mi guardano straniti. A parte Kaname, che al solito non lascia trapelare alcun turbamento. Sento dei passi dietro di me. Rima e Shiki. Subito dopo Seiren. E ancora Kain e Ruka.
"Allora?" domanda spazientito Hanabusa.
"Un attimo. Manca ancora qualcuno." sottolineo io.
"Qualcuno di cui possiamo fare a meno..." borbotta sottovoce Zero, ed io gli lancio un'occhiataccia.
"Mi stavate per caso aspettando?" chiede Riukey, avanzando verso di noi, mani in tasca ed espressione malandrina.
"Adesso ci siamo tutti." puntualizza imperturbabile Kaname, fissandomi con i suoi profondi occhi castani.
Sorrido soddisfatta e mi volgo in direzione dell'orizzonte. Presto il sole sorgerà davanti a noi.
"Ci spieghi perché siamo qui?" mi domanda Yuki.
"Volevo vedere l'alba insieme a voi." confesso, lanciando un fugace sguardo ad Ichiru, che annuisce sorridendo. Sapevo che non l'aveva dimenticato. Proprio qui infatti gli avevo rivolto una richiesta, anzi, una preghiera, prima che lasciasse il Collegio per andare a cercare suo fratello: poter vedere l'alba insieme a lui e a Zero... Durante questa vacanze ho rammentato quel momento, ed ho pensato che sarebbe stato bello coinvolgere tutti in questa mia idea. Altre persone vorrei che fossero qui ora: mamma, papà, il Direttore, Yori, il maestro Yagari, Kaito, Misaki, Jiro, Kevin... e Akihiro... Ma in un certo senso loro sono presenti, perché sono nel mio cuore, e lo saranno sempre...
"Vedere l'alba?" commenta divertito Riukey "E' una cosa un po' strana per dei vampiri, e fino a prova contraria qui siamo tutti vampiri.".
"Lo so." ammetto "Ma ci tenevo a vederla con voi.".
Il sole fa capolino all'orizzonte. Il cielo si fa di fuoco, sfumando dal rosso vivo al rosa. Gradatamente i colori si attenuano, mentre il disco solare spodesta la luna dal suo trono celeste. E' come vedere una poesia mutata in immagini. E' questo l'alba per me. E' vita. E' speranza... Lo so, per i vampiri l'alba dovrebbe essere il tramonto, ma per quanto il tramonto possa essere altrettanto bello e suggestivo, non riesco ad amarlo quanto amo l'aurora.
Mi guardo intorno. Nessuno parla e gli occhi di tutti sono puntati sul sole nascente. La luce che ci illumina ha un che di irreale ed onirico. Come se fossimo sospesi in una dimensione diversa, scissa dalla realtà. Zero, in piedi dietro di me, mi abbraccia, ed io intreccio le dita alle sue. Shiki prende per mano Rima, così come Kain fa con Ruka. Yuki è accanto a Kaname, Sibyl ad Ichiru. E poi, Aidoh, Subaru, Riukey, Seiren...
Un nuovo giorno inizia davanti ai nostri occhi. Per qualcuno è ora di andare a dormire. Per qualcun altro è ora di mettersi al lavoro. E così ci separiamo, senza dirci molto in verità. Ma di una cosa sono certa: questo momento al limite tra la realtà ed il sogno, che se pur per pochi minuti ci ha uniti cancellando ogni differenza, resterà impresso in ognuno di noi per molto, molto, molto tempo...

***

Siamo giunti agli sgoccioli delle vacanze. Dopodomani la scuola riaprirà i battenti. Domani il Preside rientrerà al Collegio. E' già notte. Cammino nel parco, guardando distrattamente per aria. Mi soffermo in mezzo al viale ed osservo il cielo stellato. Faccio un bel respiro ed abbasso la testa. Sento qualcuno avvicinarsi alle mie spalle. Si ferma dietro di me. Mi posa le mani sulla vita... Zero, non ho bisogno di vederti per capire che sei tu. Ti chini e mi baci sul collo. Giro piano la testa incontrando il tuo profilo. Le nostre labbra si sfiorano fino ad unirsi in un intenso, lungo, appassionato bacio. Quando poi le nostre bocche si scostano, dolcemente mi prendi per mano e ci incamminiamo insieme verso la residenza del Direttore. Quando siamo ormai sulla porta, ci sentiamo chiamare. Ci voltiamo e vediamo Kaname venire verso di noi, insieme a Rumiko Ouri, che tiene in mano quello che a prima vista sembrerebbe un libro, forse un diario. Le loro espressioni non mi piacciono affatto. Avanziamo di alcuni passi nella loro direzione.
"Novità?" domanda cupo Zero, avendo come me percepito aria di guai.
"Direi di sì." afferma enigmatico Kuran.
"Spiegati." prosegue secco Zero.
E' quindi Rumiko a parlare:
"Ho scoperto qualcosa riguardo alla morte di mio fratello. Ho trovato per caso dei suoi appunti. Un diario. L'aveva nascosto in un posto che conoscevamo solo noi due. Evidentemente sperava che lo trovassi io prima di chiunque altro. Parla di una cospirazione segreta che punterebbe alla costituzione di un nuovo Senato dei vampiri e di strane compresse ematiche contraffatte, create da qualche Sangue Puro per manipolare altri vampiri. Ci sono accenni anche al Collegio Cross. Mio fratello era deciso a parlare di questo con Kaname. L'ultima data che ho trovato tra i suoi scritti risale al giorno precedente la sua morte...".
"Ha fatto dei nomi?" domando.
"Nessun nome, purtroppo." ammette Rumiko "L'hanno fermato prima che potesse smascherare i responsabili.".
"Nessuno l'ha aiutato nelle sue ricerche?" chiede Zero.
E di nuovo la Sangue Puro:
"Conoscendolo, immagino che non abbia voluto coinvolgere nessun altro ben sapendo a quale rischio stava andando incontro. Voleva raccogliere più informazioni possibili per poi parlarne direttamente con Kaname. E' questo che c'è scritto nell'ultima pagina.".
Gli occhi di Rumiko si fanno lucidi. La sua algida compostezza vacilla nel parlare del fratello. Ma il suo sguardo nulla perde della sua fierezza, riflettendosi in esso la determinazione di chi vuole ad ogni costo portare a termine qualcosa di importante.
"Ascolta Rumiko." interviene Kuran "Fai molta attenzione d'ora in poi. Chiunque abbia ucciso tuo fratello, se dovesse immaginare quello che hai scoperto, potrebbe venire a cercarti per eliminarti. Il diario lo terrò io. Guardati le spalle e non preoccuparti di altro.".

Reika volge gli occhi al cielo ed osserva la luna, la maestosa luna piena che questa notte è padrona della volta celeste. Un'irriverente nube ne spezza la perfetta circonferenza, come un pugnale oscuro conficcato nel suo luminoso cuore. Un brivido percorre la schiena della Guardiana, mentre un'inspiegabile sensazione di angoscia si fa largo in lei.
"Reika, tutto bene?" le chiede Zero, facendola sussultare.
"Sì, io... tutto bene. Scusate." risponde incerta la giovane, posando di nuovo gli occhi sui presenti.
"Ora è meglio se vai." fa notare Kaname, rivolgendosi a Rumiko "Ti accompagno al cancello.".
"Intanto noi riuniamo gli altri." propone Zero "Anche loro devono sapere.".
Kuran annuisce, prima di allontanarsi insieme all'altra Sangue Puro. Reika per un attimo torna ad osservare il cielo. L'ansia che l'aveva colta poco prima è svanita. Cosa potrà mai essere stato?...

Nello stesso momento, lontano dal Collegio...
Tra le pareti di pietra di una misteriosa stanza sotterranea, al cospetto di una bara vuota, due figure incappucciate, avvolte in lunghi mantelli rossi, ordiscono le loro oscure trame. Tre candele a forma di serpenti intrecciati rischiarano appena l'ambiente, mentre l'umidità si condensa in sottili rivoli che dal soffitto scorrono verso il basso fino ad insinuarsi nelle crepe del pavimento.
"Figlia mia. Il tempo è quasi giunto. Torna in quel luogo e fa' ciò che devi."
Labbra rosse come il sangue pronunciano tali parole, e sulla mano sinistra di colei che le ha proferite il marchio del tributo compare per un fuggevole istante, svanendo poi senza lasciare alcuna traccia.
Le candele si spengono improvvisamente. Sinistri rumori echeggiano tra le pareti di pietra, simili a striduli latrati di spiriti dannati. Nella stanza sotterranea una bara vuota giace solitaria avvolta dalle tenebre...

 

 

 

 

 

 

 

NOTE DELL'AUTRICE

Le vacanze sono finite. Secondo voi, cosa accadrà con il rientro di tutti gli studenti al Collegio Cross? Come si comporteranno i nostri protagonisti?
Vi anticipo che il prossimo capitolo sarà diviso in due parti...
Fan art di gruppo per oggi!
Alla prossima
Marta

SUNRISE
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Capitolo 30
*** CAPITOLO XXIX (Parte I) ***


CAPITOLO XXIX (Parte I)

Siamo già a dicembre. La situazione si è arenata in una sorta di Limbo nel quale nulla apparentemente si muove. Questa surreale calma non mi piace affatto, e non sono la sola a pensarla così. Tutto tace. Dall'Associazione Hunter non sono giunte grandi novità ultimamente. Da un bel po' non si vedono Livello E in giro. Nessuno ha più provato ad ostacolare Kaname nella sua opera politica come guida della società vampiresca, e paiono svanite le voci di malcontento di coloro che agognavano la creazione di un nuovo Senato dei Vampiri... Non va bene. Questa quiete preannuncia una violenta tempesta, ed a nostro favore gioca almeno il fatto che ne siamo consapevoli...
Sul fronte "Sarah Shirabuki" non abbiamo fatto progressi. Da quando è tornata si comporta come sempre, senza creare particolari problemi. Riukey l'ha tenuta sotto stretto controllo, ma non è venuto a capo di niente... Neppure la speciale facoltà di Sibyl di cogliere le energie che la circondano, ci è stata d'aiuto in questo senso. Tra l'altro, a dispetto delle nostre previsioni, le sue percezioni non si sono alterate con il rientro dell'intera Night Class al Collegio, come le era invece accaduto la prima volta che aveva messo piede nel Dormitorio Luna. Sembrerebbe tutto a posto... sembrerebbe, dico, perché anche questa normalità potrebbe essere un'abile manipolazione...
Le lezioni della Day Class si sono concluse per oggi. Quelle della Night inizieranno tra un po'. Come al solito. Ma questa non è una giornata come le altre, perché di sicuro segnerà un punto di svolta nella collaborazione tra umani e vampiri. Zero, Kaname e Riukey si accingono a dirigersi insieme verso la sede dell'Associazione Hunter. I miei genitori, il maestro Yagari e Kaito li stanno aspettando. L'idea è partita direttamente da Kaname.
"E' ora che umani e vampiri comincino veramente a collaborare se vogliamo imparare a convivere in pace.": queste le sue testuali parole, pronunciate la scorsa notte davanti al Direttore Cross alla presenza mia e degli altri due Guardiani...
Sono ormai in prossimità del cancello d'ingresso del Collegio. Li vedo. Kaname, Riukey e Zero. Insieme a loro ci sono Yuki, Sibyl e Ichiru. E' una scena alla quale non avrei mai creduto di assistere. Certo, l'espressione di Zero è tutt'altro che cordiale ed amichevole nei confronti di Kuran e Touma, però devo ammettere che quando gli è stato chiesto di accompagnarli all'Associazione, ha accettato subito senza protestare. Nonostante non voglia ammetterlo, sono sicura che inizi a scorgere un futuro di pacifica convivenza tra umani e vampiri. Mi sono ripromessa di aiutarlo a crederci fino in fondo, così potrà accettare anche la sua natura di vampiro. Sarò con lui, sempre e comunque...

***

Kaname, Zero e Riukey raggiungono a piedi la vicina cittadina. Il Guardiano fa strada. I due Sangue Puro lo seguono. Non una parola tra loro. Arrivati davanti al portone della sede dell'Associazione, trovano Kaito ad attenderli. I quattro si addentrano nell'ampio androne d'ingresso. Gli occhi degli hunter presenti si puntano sui due Sangue Puro che, indifferenti ed alteri, avanzano senza curarsi degli sguardi taglienti che vengono rivolti loro. Soltanto un cacciatore di una certa età ha il coraggio di farsi avanti e sbarrare la strada al gruppo, manifestando il proprio disappunto con una sprezzante domanda:
"Cosa ci fanno loro qui?".
E per loro, ovviamente, l'uomo si riferisce a Kaname e Riukey.
"Non è un problema tuo." replica prontamente Zero.
"Lasciaci passare. Ci stanno aspettando." interviene autoritario Kaito.
Il cacciatore si sposta, ma non si arrende e non si risparmia un'ultima amara considerazione:
"Siamo scesi così in basso da dover chiedere aiuto a quelli come loro?".
Ciò detto, l'uomo afferra il proprio fucile anti-vampiro e lo punta contro i due Sangue Puro. Né Kuran né Touma reagiscono, contrariamente a Zero, che incrocia il ferro della propria pistola con quello dell'arma del collega hunter. A dover fare marcia indietro alla fine è il più maturo dei due, che di fronte alla Bloody Rose abbassa il fucile, chinando amareggiato la testa con un rabbioso ghigno stampato in faccia.
"Avanti, muoviamoci." conclude Kaito, riprendendo a camminare.
E dietro di lui si muovono Zero, Kaname e Riukey.
I quattro imboccano la scalinata che conduce ai piani superiori dell'edificio.
"Kuran, come mai hai deciso di venire nella tana del nemico?" provoca Takamiya, voltandosi indietro per guardare il suo interlocutore.
"Forse perché non vi considero dei nemici. Non più, almeno." afferma impassibile il diretto interessato.
"Credevo che quelli come te considerassero tutti dei nemici."
"E quelli come te, non la pensano forse allo stesso modo?"
Zero si intromette nel pungente scambio di battute:
"Kaito, ora basta per favore.".
"Zero, mi sorprendi." ribatte l'altro "Adesso difendi i Sangue Puro?".
"Non sto difendendo nessuno. Ma ho promesso a Reika che avrei evitato qualsiasi inutile discussione, ed intendo mantenere la mia promessa."
"Beh, se le cose stanno così..."
Nessuno apre più bocca, ed in silenzio il gruppo raggiunge l'ufficio in cui i coniugi Miura, insieme a Toga Yagari, stanno aspettando l'arrivo dei loro singolari ospiti.

"Spero non abbiate avuto problemi ad arrivare fin qui." accenna Saya, accogliendo con un benevolo sorriso Zero, Kaname e Riukey.
"Diciamo che la nostra presenza non è passata inosservata." ironizza Touma.
"Era inevitabile." commenta Yagari "Non è cosa da tutti i giorni vedere dei Sangue Puro nella sede dell'Associazione Hunter.".
"Ed in molti non sono pronti ad accettarlo." aggiunge Ryobe.
"I tempi non sono ancora maturi perché umani e vampiri possano convivere serenamente." sottolinea Kaname.
"Sempre che ciò sia possibile..." obietta Zero.
"Se non lo reputi possibile, perché sei qui, Kiryu?" lo apostrofa Kuran.
Saya interviene prima che si creino tensioni tra i presenti:
"Kaname, è vero che vuoi proporci un'alleanza?".
"Non è esatto." puntualizza l'interpellato.
Yagari si mostra piuttosto diffidente:
"Dubito che il nuovo leader dei vampiri abbia bisogno del nostro appoggio.".
E quindi Riukey:
"Infatti, non è per questo che siamo qui. Il punto è un altro.".
"E quale sarebbe?" si intromette Kaito.
"La cosa fondamentale è che perseguiamo tutti il medesimo obiettivo." prosegue Kuran "Perciò, penso sia giunta l'ora di collaborare per realizzarlo.".
"Non credevo ti avrei mai sentito parlare in questo modo." commenta Yagari, con un ambiguo sorrisetto.
"La cosa sorprende anche me." ammette Kaname, per poi allungare una mano verso Saya e Ryobe, in piedi davanti a lui. Il suo gesto viene ricambiato da entrambi. Prima l'uno e poi l'altra stringono la mano del nobile vampiro. Dopodiché gli occhi dei presenti si puntano su Yagari. L'uomo esita un attimo. Quindi si avvicina e tende un braccio in direzione di Kaname. Una stretta di mano tra loro, senza alcuna parola ad accompagnarla. Il medesimo gesto compiuto da Kuran viene ripetuto da Riukey, presente all'incontro in qualità di futuro Presidente del Parlamento dei vampiri che si va costituendo. Cosa ciò significhi è chiaro a tutti. Un nuovo mondo sta iniziando e questa inattesa collaborazione, sancita in maniera così ufficiale, ne è un segnale più che evidente.
Dopo aver discusso della situazione attuale ed esposto ognuno le proprie perplessità, Kaname, Riukey e Zero si accingono a tornare al Collegio.
"Prima di andare, vorrei vederla." confessa Kuran nel congedarsi.
Saya, Ryobe e Toga annuiscono, e Zero scorta i due Sangue Puro nei sotterranei dell'Associazione.

Kaname osserva l'antica fornace che da tempi immemori arde per dare forma alle armi anti-vampiro. Dalla sua bocca incandescente si propaga un intenso calore, che rende l'aria tremula, cospargendola di tante minuscole scintille. A generarla fu il cuore di uno dei capostipiti dei vampiri, una nobile Sangue Puro appartenente al casato Kyan. Kaname la ricorda bene, perché nella sua precedente vita costei fu la sua compagna. Ancora rammenta il suo volto, i suoi occhi, la sua bellezza, la sua forza. Lei scelse di sacrificarsi per offrire al genere umano, destinato ad una rapida estinzione, una via di salvezza. Gettò il proprio cuore nella fornace, infondendovi uno straordinario potere, e mutò il proprio sangue in una sorta di veleno con il quale infettò alcuni esseri umani prescelti. Quelli che tra costoro sopravvissero, divennero i primi hunter. E fu sempre dal sangue di lei, unito a quello di uno dei primi cacciatori, che si generò il leggendario Black Steel... Kaname ricorda quando la vide dissolversi davanti ai propri occhi. Non riuscì a proteggerla, né a salvarla, e pensò in quel momento che a lui sarebbe toccata la stessa sorte. Era certo che il sacrificio sarebbe stato il suo destino, e con tale consapevolezza tornò al mondo richiamato da Rido Kuran. Ma poi apparve Yuki nella sua vita... Yuki, la sua Yuki... e fu lei a mostrargli un futuro diverso da quello che lui aveva programmato...
Ben altri sono invece i pensieri di Zero, che, approfittando del fatto di trovarsi da solo con Kaname e Riukey, confessa loro un'idea che da tempo gli ronza per la testa:
"Dobbiamo scoprire cosa nasconde Sarah. E per farlo c'è un solo modo.".
"Come mai te ne esci adesso con questa storia?" domanda stupito Touma.
"Vai avanti. La cosa si fa interessante." commenta Kuran.
"Il suo sangue potrebbe permetterci di..." azzarda Zero, ma Riukey lo interrompe:
"Il suo sangue? E chi sarebbe così pazzo di avvicinarsi a lei per provare a bere il suo sangue?!".
"Kiryu, non mi dire che arriveresti a tanto." insinua Kaname.
"Voglio proteggere Reika, costi quel che costi. E sono sicuro che Sarah c'entra qualcosa in tutto quello che è successo."
"E' una follia." obietta Touma "Ma è anche vero che sei l'unico che potrebbe riuscirci. Sarah ti lascerebbe fare convinta di poterti sottomettere al suo volere. Conosci il potere del suo sangue. Credi di essere in grado di contrastarlo?".
"Devo provarci."
"Provarci non basta. Rischi di diventare un burattino nelle sue mani."
"Non accadrà."
Lo scetticismo di Touma si scontra con la ferma volontà di Zero di portare a compimento il proprio piano.
"Reika non te lo permetterà." fa notare Riukey.
"Lei non dovrà saperne nulla." afferma il Guardiano "Questa cosa dovrà rimanere tra noi. Non abbiamo molto tempo prima che il sigillo temporaneo posto alla maledizione si spezzi.".
"Questo è vero." conferma Kaname, per poi aggiungere sospettoso:
"Ma se volevi tenere per te la tua idea, perché ne stai parlando a noi?".
"Per un semplice motivo." rivela il diretto interessato "Perché se la situazione dovesse volgere al peggio, dovrà esserci qualcuno pronto a fermarmi.".
Alla fine i tre giungono ad un accordo. In fin dei conti, Zero ha ragione. Certo, il rischio è grande. Ma opinione comune è che Sarah non sia giunta per caso al Collegio e che in qualche modo sia collegata alla maledizione. Forse è lei il tramite di cui il nemico si sta servendo per arrivare a Reika ed ottenere la propria vendetta...

Le lezioni della Night Class sono iniziate da un po' quando Kaname e Riukey ritornano insieme a Zero al Collegio. I due Sangue Puro entrano in aula scusandosi per il ritardo, e Sarah non perde occasione per provocarli con la sua solita aria arrogante e superba:
"Non vi preoccupate. Lo sappiamo che siete molto impegnati. La politica richiede un grande dispendio di energie, non è vero cugino?".
"Esattamente." risponde impassibile Riukey, avviandosi al proprio posto.
Kaname intanto raggiunge Yuki, Aidoh e gli altri.
Il professore entra ed ogni discorso si zittisce. Ma non appena le lezioni si concludono, la giovane Shirabuki torna all'attacco, prendendo di mira direttamente il nobile Kuran.
"Mi chiedo cosa tu ci faccia ancora qui?" gli domanda in tono sarcastico, avvicinandolo appena fuori dall'aula.
Yuki, Hanabusa e compagni, poco più avanti, si fermano ad osservare in distanza la scena, così come Riukey, Sibyl e Subaru. Il resto degli studenti della Night Class, chiacchierando rumorosamente, si muove verso l'uscita, tranne un piccolo gruppetto, che sosta nel bel mezzo del corridoio. Nell'atteggiamento di costoro, così come nelle loro minacciose espressioni, c'è qualcosa di strano ed inquietante. Sarah fa un cenno ed il gruppetto si muove. Aidoh ed Akatsuki si scambiano una preoccupata occhiata.
"Hai bisogno di qualcosa, Sarah?" domanda con distacco Kuran, guardando di sfuggita Ichijo, fermo sulla soglia dell'aula.
"Perché sei qui e continui a fingerti uno studente come gli altri," insiste irriverente l'altra "mentre sappiamo tutti quanti chi sei e cosa stai facendo?".
"Per adesso mi sta bene così. La cosa ti crea problemi?"
"Ma guardati! E tu saresti il capostipite dell'antico casato Kuran? Tutto ciò di cui sei stato capace è stato uccidere colui che ti ha richiamato in vita e spodestare con la forza il Senato, assassinando coloro che ti avrebbero potuto ostacolare. Ti sei servito di ogni singolo individuo che hai avuto a disposizione, ma con la tua cara Yuki ti comporti come un fedele cagnolino. Sei un assassino e un manipolatore, però adesso sembri esserti redento ed hai deciso di cambiare vita, alleandoti addirittura con l'Associazione Hunter. Dov'è finito il tuo orgoglio di Sangue Puro? Cosa vuoi ottenere davvero?"
"E tu, Sarah, cosa vuoi? Perché non lo dici una volta per tutte?"
"Vorrei soltanto che i vampiri avessero un leader degno di esserlo."
"Ti ringrazio per l'interessamento e per i consigli. Ne terrò conto a tempo debito."
Kaname si volta e si allontana, dando le spalle alla giovane Shirabuki. Yuki lo affianca, mentre Aidoh, Kain e gli altri lo seguono. Dietro di loro si muovono anche Sibyl, Subaru e Riukey.
Ichijo si avvicina a Sarah e la prende per mano.
"Perché gli hai parlato in quel modo?" le domanda preoccupato.
"Kaname ci condurrà tutti alla rovina..." sibila lei, assottigliando lo sguardo.

***

Zero è ormai deciso a portare a termine quanto si è prefissato. E' sicuro che Sarah nasconda qualcosa e che questo qualcosa sia collegato alla maledizione di cui è vittima Reika. Quella notte, la maledetta notte in cui il giovane sorprese la sua compagna insieme al fratello, fu forse per caso che si imbatté proprio in Sarah? E fu sempre per caso che lei gli suggerì di andare a parlare con Ichiru per mettere in chiaro le cose riguardo a Reika? Fu un caso che lei fosse lì pronta ad offrirgli il proprio sangue, quando una violenta sete, generata dalla rabbia e dal dolore, lo travolse nel parco? Troppe coincidenze. Mettendo insieme i pezzi, una sola è la conclusione: la nobile Shirabuki è coinvolta in quanto sta accadendo. Quale sia il suo ruolo ancora è un mistero, ed attendere che sia lei a compiere un passo falso è inutile.
Ciò che maggiormente dispiace a Zero è dover mentire a Reika, ma è proprio per proteggerla che lui ha deciso di rischiare il tutto per tutto. Ogni volta che la vede, che incontra il suo sorriso ed i suoi occhi colmi di fiducia, quando la abbraccia e la bacia, o semplicemente la rimira in silenzio, sente di non volerla perdere, di dover tentare l'impossibile per salvarla, per fermare l'oscuro nemico che minaccia lei e tutti coloro che stanno provando a dare un volto nuovo a questo mondo. Sembra assurdo, ma proprio lui che non aveva mai voluto credere in una convivenza pacifica tra umani e vampiri, si ritrova a lottare perché questa sia possibile. Lui che avrebbe sterminato ogni singolo Sangue Puro e vampiro sulla faccia della Terra, è finito a combattere fianco a fianco con alcuni di essi. Controvoglia, in principio. Più per assecondare Reika che per una personale convinzione... Ma forse qualcosa sta cambiando nel suo cuore, nel suo cuore diviso a metà tra la sua originaria natura umana e quella attuale di vampiro. Reika un giorno gli disse: Se queste due nature possono convivere all'interno di una sola persona, perché non potrebbero riuscirci anche all'esterno, nel mondo?... E quella domanda gli è tornata più volte in mente, insinuando in lui un dubbio, ed una latente speranza.
Dunque Zero è pronto ad agire e compie il passo decisivo a pochi giorni dall'inizio delle vacanze invernali. Gli studenti della Night Class sfilano percorrendo il corridoio che i tre Guardiani garantiscono loro tenendo a bada le scatenate allieve della Day Class. Ichiru e Reika sono da un lato. Zero dall'altro. Il suo sguardo incontra, non per caso, quello di Ichijo, che avanza al fianco di Sarah. Il biondo vampiro intuisce subito che in quegli occhi color ghiaccio, affilati come lame, si nasconde una precisa richiesta, alla quale lui risponde con un lieve cenno del capo. Zero confidava proprio in questo. Nell'acuto intuito di colui che un tempo è stato il braccio destro di Kaname Kuran. E fortunatamente la sua idea pare aver ottenuto il risultato sperato.
Il giovane deve tuttavia attendere fino alla fine delle lezioni della classe notturna per avere la conferma delle proprie aspettative. Quando ormai tutti gli studenti della Night Class sono rientrati al loro Dormitorio, Zero si apposta nei pressi dell'ingresso della zona riservata ai vampiri. Appoggiato ad un albero, mani in tasca e testa bassa, aspetta. Ed ecco che, come previsto, qualcuno varca il grande portone di legno, facendosi incontro al Guardiano.
"Sapevo che saresti venuto." afferma Zero, sollevando lo sguardo su Ichijo.
"Volevi dirmi qualcosa?" chiede con fredda cortesia l'altro.
"Ho bisogno di parlare con Sarah. Io e lei, da soli."
"E di cosa dovreste parlare?"
"Non ti riguarda. Potresti riferirglielo?"
"Perché dovrei farlo?"
"Lei sa qualcosa, Ichijo. Qualcosa di importante riguardo a quello che sta succedendo a Reika."
Takuma esita. Negli occhi di Zero e nella sua voce percepisce una passione vera e profonda. In un certo senso, si rispecchia in lui, nel suo desiderio di proteggere la donna che ama. Anche Ichijo vorrebbe farlo, vorrebbe proteggere Sarah e salvarla da se stessa. Vorrebbe ritrovare colei di cui si è innamorato. E forse, involontariamente, Zero potrebbe essergli d'aiuto.
"D'accordo. Farò quello che mi hai chiesto." accetta infine il biondo vampiro "Ma ad una condizione.".
"Quale?"
"Niente armi."
"Hai la mia parola. Niente armi. Dille che la aspetterò domani notte al vecchio Dormitorio della Night Class."
"Va bene, Zero. Mi fido di te e della tua parola."
Il giovane Guardiano annuisce.
"Ovviamente questa conversazione non c'è mai stata." conclude prima di allontanarsi.
"Ovviamente." lo asseconda Ichijo.

 

...continua...

 

 

 

 

 

 

NOTE DELL'AUTRICE

La storia della fornace da cui si generano le armi anti vampiro non l'ho inventata io, ma l'ho presa dal manga, con qualche leggera modifica. The Hooded Woman (la donna incappucciata), presente nel manga, è colei che ha generato la fornace ed è stata la compagna di Kaname, anch'essa una Sangue Puro, una Capostipite, che io ho fatto appartenere al casato Kyan.
La fan art di oggi è dedicata a Zero!
A presto
Marta

FAN ART
http://mc2a.altervista.org/alterpages/kiryu_0001-1447265486944.jpg

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Capitolo 31
*** CAPITOLO XXIX (Parte II) ***


CAPITOLO XXIX (Parte II)

Un nuovo giorno inizia e si conclude. Scende la notte. Mentre gli altri due Guardiani sono impegnati nel giro di ronda, di nascosto Zero raggiunge il vecchio Dormitorio della Night Class. Le lezioni della classe notturna sono in corso. Ma qualcuno stanotte non si è presentato in aula...
"Allora ci sei davvero." osserva compiaciuta la nobile Shirabuki, entrando nella stanza in cui Zero la sta aspettando.
"Io sono abituato a mantenere la mia parola." afferma severo il ragazzo.
"E non hai con te la tua pistola?"
"No. Avevo assicurato a Ichijo che non l'avrei portata. E così ho fatto."
Sarah si avvicina con la sua sensuale camminata, portandosi ad un passo dal Guardiano. Con femminile grazia gli sfila la giacca della divisa e gli posa una mano sul petto, facendola poi scendere lungo il torace. Con un gesto deciso Zero la ferma e la fa indietreggiare, allontanandola da sé.
"Stavo solo controllando se davvero non avevi con te la Bloody Rose." si giustifica la Sangue Puro, con un infido ghigno dipinto sulle labbra.
"Come puoi vedere, non stavo mentendo."
"Dunque, dimmi. Di cosa volevi parlarmi?"
"Voglio sapere quali sono le tue intenzioni."
"Le mie intenzioni?"
"Non far finta di niente. Sono sicuro che tu sappia ben più di quanto vuoi farci credere."
"E cosa dovrei sapere di preciso?"
Zero comincia ad innervosirsi ed in un moto involontario serra i pugni, squadrando con aria minacciosa la sua interlocutrice. Lei non si scompone minimamente, ed anzi sembra divertirsi.
"Se vuoi delle risposte, fammi delle domande più precise." provoca Sarah.
"Il marchio del tributo, ti dice niente?" replica secco l'altro.
"Nulla..."
"E la magia proibita? Sai di che si tratta?"
A questo punto Sarah scoppia a ridere e Zero sente la collera montargli dentro, faticando a trattenerla.
"Povero il mio Guardiano!" lo stuzzica lei "Io non ho le risposte che cerchi. Sei così disperato da essere venuto perfino da me per scoprire qualcosa, ed immagino che tutto questo abbia a che fare con la tua amata mezzo sangue... Non mi dire... La cara Reika è nei guai? Ad essere sincera, la cosa non può che farmi piacere.".
Zero non riesce più a controllarsi e con rabbia afferra la Sangue Puro per le spalle e la blocca con forza contro la parete, intimandole di confessare la verità:
"Avanti, parla! Dimmi quello che sai! Cosa c'entri in tutta questa storia!!".
"Zero, ricordati con chi hai a che fare." dichiara la giovane, mentre le sue pupille si accendono di un rosso scarlatto.
Il ragazzo sente improvvisamente la testa farsi pesante, come se qualcuno stesse cercando di soggiogare la sua mente. Istintivamente distoglie gli occhi da quelli di Sarah. Non può perdere il controllo. Non può permetterle di vincere la partita.
"Io lo so di cosa hai bisogno..." sogghigna lei, mentre solleva un braccio fino ad accostare il polso alle labbra. Un morso, e purpuree gocce di sangue macchiano la sua candida pelle.
Zero si rende conto che questa è l'occasione che stava aspettando, ed è stata proprio Sarah ad offrirgliela. E' talmente sicura di sé da non temere di compiere un gesto tanto avventato, come offrire il proprio sangue ad un nemico. Il ragazzo esita un attimo. Pensa a Reika ed a quanto soffrirà quando scoprirà la verità. Sì, soffrirà, ma forse così si salverà... e con tale convinzione Zero affonda i denti nel collo della nobile Shirabuki...

Reika sta camminando nel parco, impegnata nel solito giro di ronda. Improvvisamente, un brivido le attraversa la schiena, mentre un'incalzante inquietudine si fa largo in lei. Ha la sensazione che qualcosa di terribile sia accaduto... Poi, d'un tratto, le sembra di udire la voce di Zero. Le sembra che la stia chiamando. Ma guardandosi intorno, si rende conto che lui non c'è...
"Miura, qualcosa non va?" domanda Kaito avvicinandosi all'amica, ferma in piedi in mezzo al viale principale.
"Non lo so..." tentenna lei.
"Ho appena finito la mia lezione con quelli della Night Class."
"Ah... bene. Stai andando via?"
"Prima vorrei parlare con Zero. Sai dov'è?"
"Dovrebbe essere qua intorno... almeno credo..."
"Mi sembri strana. Sicura di star bene?"
"Io... spero di sì..."

Intanto, nel vecchio Dormitorio dei vampiri...
Zero si scosta dal collo di Sarah e si asciuga le labbra sporche di sangue con il dorso della mano. La testa gli gira. Non si sente affatto bene. Le gambe non lo sostengono. Come se fosse ubriaco, stordito dalla venefica linfa che è entrata dentro di lui. Una miriade di confuse immagini invade la sua mente. Gli sembra di impazzire. Stremato si siede sul letto, con le mani tra i capelli, serrate le labbra in una smorfia di dolore.
"Vedrai, passerà presto." gli dice Sarah, prendendo il suo viso tra le mani e sollevandolo, fino ad incrociare il suo sguardo.
"Ci divertiremo insieme, te l'assicuro." prosegue con un sardonico sorrisetto.
"Cosa mi hai fatto?" digrigna il giovane tra i denti, tentando invano di mettersi in piedi.
La nobile Shirabuki si siede sulle sue gambe, gli sfila la cravatta ed inizia a sbottonargli prima il gilet, poi la camicia.
"Adesso sei mio..." gli sussurra in un orecchio, dopodiché con la lingua scende lungo il suo collo.
"Reika..." è il nome che in un desolato sospiro esce dalle labbra di Zero, e sentendolo pronunciare Sarah scatta in piedi.
"Pensi ancora a lei!" sibila furente.
Zero trova la forza di alzarsi e barcollando si muove verso la finestra. Sarah prova a fermarlo e con i suoi poteri telecinetici gli scaglia addosso una sedia, facendolo cadere malamente a terra.
"Adesso basta!"
A sorpresa Ichijo entra nella stanza e si oppone alla giovane Shirabuki.
"Cosa pensi di fare, Takuma?" gli intima lei.
"Sarah, smettila, te ne prego." la supplica lui.
"Ti preoccupi di quel misero vampiro ex umano??"
"No, è per te che sono preoccupato."
Zero intanto si rimette in piedi e raggiunge la finestra, spalancandola. Sarah non demorde e, non riuscendo a piegare il Guardiano, decide di punirlo.
"Il sangue che hai in corpo, il mio sangue, ti farà perdere la ragione." afferma soddisfatta "Ti trasformerai in un Livello E. E nessuno potrà riportarti indietro.".
Il volto di Zero è una maschera irriconoscibile. Le pupille rosso fuoco. I canini sporgenti dalle labbra. Gli occhi scavati. La pelle di un bianco cereo.
"Devi riprendere il controllo." lo sprona Ichijo, prima di vederlo sparire lanciandosi dalla finestra.
"Come hai potuto farmi questo, Takuma?" afferma contrariata Sarah.
"Ma non lo capisci?" le risponde il vampiro, prendendo il suo viso tra le mani "Io sto solo cercando di salvarti...".
La Sangue Puro accenna una sarcastica risata, dopodiché si volta e abbandona la stanza. Ma ciò che le ha detto Ichijo, non l'ha lasciata indifferente. Le secca ammetterlo, eppure quelle parole l'hanno colpita, così come il comportamento di lui. Credeva di averlo completamente soggiogato, sottomesso al proprio volere, ed invece lui ha avuto il coraggio e la forza di ribellarsi. Due sono le possibilità: o l'ha sottovalutato, oppure è stata lei a non riuscire a piegarlo fino in fondo, come se una qualche misteriosa ragione le avesse impedito di farlo...

Ichiru osserva l'edificio scolastico, e per la precisione le finestre dell'aula in cui la Night Class è riunita. D'un tratto si sente chiamare. Kaito gli si avvicina di corsa e, non appena lo raggiunge, trafelato gli chiede se abbia visto Zero.
"Ci siamo separati per il giro di ronda." spiega il Guardiano.
"Qualcosa non va..." insinua Kaito.
"Che intendi?"
"Ho appena lasciato Reika. A lei non ho detto niente per non farla preoccupare... Prima ho avuto lezione con la Night Class. E mi sono accorto che mancava qualcuno."
"Chi?"
"Takuma Ichijo e... Sarah Shirabuki..."
Ichiru si fa scuro in volto. Lui aveva visto sia Sarah che Takuma sfilare insieme al resto della Night Class... Dove saranno mai andati, invece di raggiungere l'aula?
"Subito mi sono preoccupato per Reika." rivela Kaito "So cosa pensate di Sarah, e non vi posso dare torto. Ma per fortuna Reika sta bene... Poi ho pensato a Zero... Non vorrei che facesse qualche sciocchezza...".
"Comincio a credere che tu abbia ragione. Ultimamente mio fratello mi sembrava strano... Avrei dovuto essere più attento."
"Inutile pensarci adesso. Vediamo di trovarlo il prima possibile."
Ed i due insieme si lanciano alla ricerca di Zero.

"Kaito, guarda!"
Ichiru punta il dito in una precisa direzione e Takamiya scorge qualcosa tra la vegetazione. Un'ombra, una sagoma umana, accanto ad un albero.
I due si avvicinano. La loro ricerca pare essersi conclusa.
"Zero!" chiama Ichiru, a pochi passi dal fratello, che al momento gli dà le spalle. E' lui, non c'è dubbio. Ma come mai non si volta? E perché se ne sta con la schiena ricurva in avanti, appoggiato ad un robusto tronco? Sembra respirare a fatica...
"Zero..." ripete Kaito, tenendosi a distanza, mentre Ichiru impugna la Silver Rose, augurandosi in cuor suo di non doverla usare.
Zero si volta. Più nulla di umano vi è in lui. Il volto trasfigurato in quello di un feroce Livello E. Gli occhi incandescenti. Le zanne in vista. Le unghie delle mani mutate in affilati artigli. Perfino il suo corpo sta cambiando...
"Maledizione!" digrigna tra i denti Kaito.
"Non è possibile..." sussurra allibito Ichiru.
Contorcendosi su se stesso, Zero si inginocchia a terra, ansimando faticosamente. Poi, con un rapido scatto, si rialza e fa per aggredire il fratello, ma questi reagisce d'istinto e gli spara ad una gamba, fermandolo.
Inaspettatamente fanno la loro comparsa anche Kaname e Riukey, che senza esitare usano su Zero i loro poteri mentali, facendolo cadere al suolo privo di sensi.

Il rumore di uno sparo echeggia nella notte silenziosa. Reika sussulta e si guarda intorno preoccupata. Cosa potrà mai essere accaduto? Chi avrà sparato? E perché? Un'ansia crescente si impossessa di lei impedendole di ragionare, mentre la preoccupazione per Zero diviene un'assillante pensiero impossibile da scacciare. Gli è successo qualcosa. E' successo qualcosa a Zero. La ragazza crolla in ginocchio a terra e si stringe nelle braccia, iniziando a tremare. Non riesce a muoversi. I suoi muscoli non rispondono alla sua volontà. Ed il suo cuore batte così velocemente che sembra volerle uscire dal petto...

Zero viene condotto nei sotterranei del Collegio, nella stessa stanza blindata nella quale era stato rinchiuso anni prima, quando stava per trasformarsi in un Livello E. Kaito corre a chiamare il Direttore. Kuran e Touma rimangono con Ichiru, che osserva con la morte nel cuore il fratello incatenato alla parete. Si sta già svegliando... Cosa, o meglio chi, può averlo ridotto così?
"Si può sapere cos'è successo?" chiede indignato il giovane, squadrando malamente Kaname e Riukey.
"Il sangue di Sarah... è stata lei." afferma Touma.
"Zero avrebbe bevuto il sangue di Sarah?" si sorprende Ichiru.
"Esattamente." prosegue Kaname "L'ha fatto per scoprire qualcosa in più su di lei e sul suo coinvolgimento in quello che sta succedendo.".
"E voi glielo avete permesso?!"
"Non c'era altro modo..."
Ichiru sta per puntare la Silver Rose contro Kuran, ma si blocca quando vede comparire nella stanza il Preside insieme a Kaito. Zero intanto si è completamente svegliato e comincia a strattonare con forza le catene che lo imprigionano, fino a farsi sanguinare i polsi.
"Credo che mi dobbiate delle spiegazioni." afferma autoritario Cross.
Touma ripete quanto detto poc'anzi da Kaname ad Ichiru, ed alle sue parole segue un silenzio di sospensione spezzato soltanto dai gemiti ferini di Zero, giunto ormai allo stadio finale, al Livello End.
"Il sangue di Yuki, non potrebbe aiutarlo?" interviene Ichiru "Ha salvato Subaru, quindi...".
Kaname fa cenno di no con la testa.
"Non è la stessa cosa." spiega "Il sangue di Sarah ha dato un nuovo impulso al processo di trasformazione che anni fa era già in atto in tuo fratello. Il sangue dei Kuran, dei Kyan ed il tuo, dei quali allora Zero si nutrì, arrestarono la sua mutazione in tempo. Ma lo stadio a cui è arrivato adesso è troppo avanzato per poterlo far regredire. Un altro, al suo posto, non avrebbe speranze. Lui invece una speranza ce l'ha, una persona che lo potrà salvare dall'Inferno in cui è caduto.".

"Reika, che succede?"
Yuki vede in distanza la cugina accasciata a terra e le si avvicina di corsa, insieme a Sibyl.
"Zero... gli è successo qualcosa..." balbetta Reika, continuando a tremare come una foglia.
"Coraggio. Alzati e andiamo a cercarlo." la sprona Sibyl, aiutandola a rimettersi in piedi.
"Ce la fai a camminare?" le domanda Yuki, sostenendola.
Reika annuisce, ed insieme alle due amiche si muove nella direzione che il cuore le sta indicando.

Questa sensazione terribile che mi ha colta all'improvviso, non mi dà pace. Mi sono sentita così soltanto in altre due occasioni: la notte in cui Shizuka morì, quando Zero si stava trasformando in un Livello E, e dopo il risveglio di Rido, quando Ichiru raggiunse suo fratello e gli offrì la propria vita. Esattamente come in quelle nefaste circostanze, l'istinto mi guida verso i sotterranei del Collegio... I miei passi accelerano come i battiti del mio cuore. Mi manca il fiato e le gambe tremano. E' solo la forza della disperazione che mi fa andare avanti. So che gli è successo qualcosa. Posso percepire chiaramente l'odore del suo sangue. Zero sta soffrendo, e lo sento allontanarsi sempre di più. Qualcosa me lo sta portando via... Non lo permetterò. Non lo permetterò mai...

***

"Vado a cercare Reika." afferma Ichiru, avviandosi alla porta, ma non appena la apre, un'eco di passi si ode sulle scale. Passi veloci, concitati, di più persone.
Reika scorge l'amico sulla soglia della stanza e, cogliendo l'intimo dolore nei suoi occhi, senza fermarsi nemmeno un istante lo supera ed entra, seguita a ruota da Yuki e Sibyl.

Ti vedo. Davanti a me. Seduto sul pavimento. Incatenato al muro, con i polsi sanguinanti e le pupille rosso fuoco. Ti agiti fissandomi con una feroce espressione. I lineamenti del tuo volto sono completamente distorti. Ti alzi in piedi e cerchi di avvicinarti, ma le catene non te lo permettono e tu continui a strattonarle con rabbiosa violenza. Il loro freddo metallo lacera la tua pelle. Qualcuno mi posa una mano su una spalla. Mi volto. Yuki è accanto a me. Anche lei sta soffrendo da morire nel vederti ridotto così... Come è stato possibile? Chi ti ha fatto questo? Voglio, anzi pretendo una spiegazione. Mi giro puntando gli occhi sui presenti.
"Chi è stato?" chiedo, e la mia voce come una lama affilata fende l'aria densa di umidità di questa lugubre stanza sotterranea.
"Zero voleva a tutti i costi proteggerti." mi risponde Riukey, mostrandosi particolarmente dispiaciuto. L'astio che legge sul mio viso deve ferirlo nel profondo, ma francamente non me ne importa. Non riesco a guardarlo in maniera diversa... Lui evidentemente sapeva... e non ha fatto niente per impedire che accadesse...
"Ha deciso di bere il sangue di Sarah per scoprire cosa nasconda." precisa Kaname, impassibile.
"Voi sapevate e non l'avete fermato??" li accuso a denti stretti, mentre avverto un'incontrollabile collera crescermi dentro.
Il potere del Black Steel si desta. Lo sento scorrermi nelle vene... Devo calmarmi. Non posso commettere sciocchezze. Il tempo delle spiegazioni verrà poi. Ora devo pensare soltanto a Zero... Di nuovo mi volto verso di lui... verso di te, amore mio. Perché? Perché l'hai fatto? Perché devi rivivere quest'incubo? Perché?... Provo un dolore devastante nell'osservarti. Tu continui a fissarmi. Mi hai riconosciuta? O non sai nemmeno chi sono? Non leggo nulla nelle tue pupille infuocate se non l'istinto assassino che appartiene ai Livello E, giunti all'ultimo stadio. Poi, di punto in bianco, cominci a strattonare con ancora più veemenza le catene che ti imprigionano, fino a quando non riesci a spezzarne una. Prima che qualcuno abbia il tempo di intervenire, il tuo braccio si tende verso di me, sfiorando il mio viso. Nonostante i tuoi sforzi, non riesci a raggiungermi. Non puoi farlo... L'altra catena, saldamente ancorata al muro, ti trattiene.
Sento delle voci alle mie spalle. Yuki, il Direttore, Ichiru... Qualcuno pronuncia il mio nome... Ma nessun altro esiste per me in questo momento. Solo tu, Zero, amore mio... Allungo le braccia verso di te ed afferro la tua mano, accostandola alla mia guancia. Sento i tuoi muscoli rilassarsi. Le tue dita sfiorano la mia pelle ed involontariamente mi graffi con gli affilati artigli nei quali le tue unghie si sono tramutate. Un gemito ti sfugge dalle labbra quando ti accorgi del sangue che riga il mio volto. Ti sorrido e mi avvicino fino ad abbracciarti. Non ho paura di te, Zero. Non ne ho mai avuta e mai ne avrò. Nemmeno ora... Ti sento abbandonarti su di me, posando la testa sulla mia spalla. Il tuo braccio destro mi avvolge, stringendomi con forza, mentre quello sinistro è ancora incatenato alla parete, e ti impedisce di abbracciarmi.
"Sono qui, amore mio." ti sussurro, e tu con un fil di voce pronunci il mio nome.
Il mostro in te si sta quietando. Sento il tuo corpo, stretto al mio, recuperare la sua naturale fisionomia. Di nuovo tenti di liberarti, ma non fai altro che lacerare il tuo polso, già segnato da profonde ferite.

Quanto accaduto ha dell'incredibile. Nonostante la mutazione in Livello E fosse giunta al suo apice, Zero ha riconosciuto Reika, e gli è bastata la sua vicinanza per ritrovare la propria umanità. Il volto del giovane riprende gradatamente i suoi lineamenti naturali, mentre il braccio che è riuscito a liberare cinge saldamente la sottile vita della compagna, nonostante lo stretto anello che ancora circonda il polso sanguinante.
Nessuno osa parlare. Un silenzio denso di commozione, rispetto ed ammirazione circonda i due innamorati. Kaito prende dalla tasca dei pantaloni una chiave e si avvicina loro. Senza dire nulla, scioglie il braccio sinistro di Zero dalla catena che lo ancorava al muro, permettendogli così di abbracciare la sua Reika. Poi libera definitivamente il suo polso destro dal gelido metallo che lo imprigionava. Infine si allontana, avviandosi alla porta, e dietro di lui si muovono anche gli altri, finché nella stanza sotterranea rimangono soltanto Reika e Zero.

Se ne sono andati tutti. Ci siamo solo io e te, tra queste pareti di pietra. Crolliamo in ginocchio a terra, rimanendo stretti l'uno all'altra. Le tue mani si aggrappano alla mia giacca. Tieni la testa appoggiata alla mia spalla, il tuo respiro a lambire il mio collo.
"Perdonami..." mi sussurri... La tua voce è stanca, come lo sei tu...
"Sei uno stupido." ti rimprovero, accarezzandoti i capelli, mentre sento le lacrime salirmi agli occhi.
Ti sollevi, lentamente, fino a posare la tua fronte sulla mia. Un sottile rivolo di sangue scorre lungo la mia guancia, nel punto in cui involontariamente mi hai graffiata. La ferita si sta rimarginando e tu, attratto dal suo silente richiamo, la percorri con la lingua, assaporandone l'acre sapore. Ti sorrido, baciando delicatamente le tue labbra, mentre sciolgo il nastro rosso che chiude lo scollo della mia divisa. Sbottono la giacca e la camicia... Spero che il mio sangue possa bastare per salvarti dal veleno che scorre adesso dentro di te. Con le dita sfiori la vena pulsante sul mio collo. Ti chini su di me. E' un attimo. Ed i tuoi denti penetrano nella mia carne.
Ti sento bere con avidità. Per un momento mi viene da pensare che potresti non riuscire a fermarti, questa volta... ma tale pensiero svanisce in un istante. Non ho paura. Perché so che non mi faresti mai del male, Zero. Ne ho la certezza. Mi abbandono tra le tue braccia, senza opporre la minima resistenza, finché ad un certo punto smarrisco completamente il contatto con la realtà. Sto per svenire. Abbasso le palpebre e mi lascio andare. Mi fido di te, Zero...

***

Sento la tua voce che mi chiama. I miei occhi si aprono a fatica. Sono distesa a terra. E tu, chinato sopra di me, con le labbra sporche di sangue ed una profonda angoscia dipinta in viso.
"Zero..."
Pronuncio piano il tuo nome, e tu ti rassereni. Poi mi sollevi, abbracciandomi forte.
"Stai tranquillo. E' tutto a posto." ti dico per rassicurarti.
"Tu piuttosto, come stai?" ti domando, scostandomi da te quel tanto che mi basta per guardarti negli occhi.
"Sto bene, grazie a te." mi rispondi, per poi passarti una mano sulla bocca ripulendola dal sangue che vi era rimasto.
Abbassi la testa, osservando il rosso che macchia la tua pelle. Il mio sangue... Ancora ti lasci assalire dai sensi di colpa quando il vampiro che è in te emerge con la sua sete. Non riesci ad accettare che è una cosa normale, per quelli come noi.
"Sei un testone." ti prendo un po' in giro, sorridendo.
"Un testone cocciuto e incosciente." insisto, incrociando le braccia al petto e guardandoti di sottecchi.
"Non volevo mentirti." ti giustifichi "Ma dovevo a tutti i costi sapere...".
"Non provare mai più a fare una cosa del genere."
Il mio tono si fa serio. Non intendo scherzare su una questione tanto importante.
"Non ce ne sarà bisogno." mi confessi, suscitando la mia curiosità.
"Che vorresti dire?"
"Il piano di Sarah non l'ho capito, ma di una cosa sono sicuro. Il suo sangue aveva qualcosa di familiare... Quel sapore, io lo conosco. Sarah Shirabuki è una Kuran."

 

 

 

 

 

 

 

NOTE DELL'AUTRICE

Piccola precisazione riguardo al capitolo. Come ha fatto Zero a capire che Sarah è una Kuran? Dal sapore del suo sangue, perché Zero il sangue puro dei Kuran già lo conosceva. E non parlo in questo caso del sangue di Yuki, che nella mia fic non è una Kuran al 100 % ma è una Kyan da parte di padre. Tanto più che quando lui si è nutrito del sangue dell'amica, lei era ancora sotto l'influsso del sortilegio che occultava la sua natura di vampiro rendendola "umana". E' il fatto di aver bevuto il sangue di Kaname ad aver permesso a Zero di riconoscere le vere origini di Sarah. E che Zero si sia nutrito del sangue di Kaname solo Reika, e presumibilmente Aidoh e Yuki, sono a conoscenza.
Vi lascio con una fan art dedicata a... Avete capito a chi mi riferisco? ;)
A presto e buone vacanze!
Marta

FAN ART
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Capitolo 32
*** CAPITOLO XXX ***


CAPITOLO XXX

Mentre Zero e Reika si trovano nella stanza sotterranea, il Direttore Cross riunisce tutti gli altri nel suo ufficio. Kaname, Riukey, Yuki, Ichiru, Sibyl e Kaito...
"Avete niente da dire?" chiede con voce greve Takamiya, rivolgendosi a Kuran e Touma.
"Non mi pare ci sia molto da dire." risponde imperturbabile Kaname, ma la sua indifferenza cade di fronte alle veemente reazione di Yuki, che gli grida contro accusandolo di quanto accaduto:
"Perché?! Come hai potuto? Detesti a tal punto Zero da fargli rischiare la vita in quel modo?! Io mi fidavo in te... credevo in te...".
La rabbia e la delusione soffocano la voce in gola alla ragazza, che china la testa e chiude gli occhi, senza riuscir più a dire altro. Kaname sembra non scomporsi, dotato di un incredibile autocontrollo, ma in realtà le parole appena udite l'hanno ferito nel profondo. Può sopportare il disprezzo e la collera di chiunque, ma non da parte della sua adorata Yuki.
"Nessuno di noi l'ha costretto." interviene Riukey.
"Ma non l'avete nemmeno fermato." gli si oppone Ichiru, muovendo un minaccioso passo verso di lui.
Sibyl immediatamente si para davanti al compagno temendo possa compiere gesti avventati, ed il giovane, nel guardarla, trova per un momento pace alla rabbia che gli ribolle nelle vene.
"Quand'è stato che Zero vi ha raccontato quello che voleva fare?" domanda il Direttore, sedendosi alla sua scrivania, prendendo in mano le redini della discussione.
"Mentre eravamo all'Associazione Hunter." risponde Kuran.
"E non avete provato a dissuaderlo?"
"Zero ormai aveva deciso e non avrebbe cambiato idea."
Yuki si intromette, stringendo i pugni e puntando i suoi sconfinati occhi castani su Kaname:
"Avreste dovuto dircelo! Insieme avremmo potuto fermarlo!!".
"Per questo non ve l'abbiamo detto." rimarca Riukey.
"Da dei Sangue Puro, che altro potresti aspettarti?" commenta amareggiato Kaito "Siete pronti a sacrificare chiunque per raggiungere i vostri scopi.".
"Adesso fatela finita, tutti quanti!" afferma Touma, alzando la voce.
E' raro vederlo perdere la pazienza, ed anche Sibyl è sorpresa dalla sua reazione, ma ne può comprendere il motivo. Suo fratello, più di Kaname, sarà stato molto combattuto all'idea di dover tacere il progetto di Zero. Sapeva benissimo che si trattava di un piano estremamente pericoloso, però poteva essere l'unica soluzione per aiutare davvero Reika, e di certo è stato questo a spingerlo ad accettare il patto di silenzio.
"Forse dovremmo ascoltarli." propone Sibyl.
"Non mi interessa quello che hanno da dire." ribadisce Takamiya, con uno strafottente sorrisetto "Tanto la mia opinione non cambierà.".
Ichiru non parla, ma gli si legge in viso che si sta trattenendo a fatica per non inveire contro coloro che, ai suoi occhi, sono responsabili di quanto accaduto a Zero. Neppure Yuki, solitamente positiva e conciliante, riesce in questa circostanza a concedere il beneficio del dubbio a Touma, e soprattutto a Kaname. E' molto delusa dal suo comportamento, delusa e ferita. Si sente tradita ed ingannata...
L'unico che si mostra del medesimo avviso di Sibyl è Kaien Cross.
"Litigare tra di noi non ci sarà di alcuna utilità." rimarca pacato il Direttore, sistemandosi gli occhiali sul naso.
Kuran riflette. La sua fiera natura di Sangue Puro gli direbbe di avviarsi alla porta ed andarsene. Ed il Kaname di un tempo l'avrebbe fatto, nella certezza che un Sangue Puro non debba rendere conto a nessuno delle proprie azioni. Ma il Kaname di adesso non è più lo stesso di allora. Anche un Sangue Puro può cambiare, può imparare...
"Non c'era altra soluzione." afferma lapidario Kuran "E lo sapete tutti che è così, anche se fingete il contrario.".
"Ci era stato detto di non fare nulla di azzardato." ribatte duro Ichiru, rammentando le parole di Akihiro Kyan dopo il rituale nel bosco.
"Il nobile Kyan sapeva benissimo che sarebbe successo." rivela Kaname "Quella notte, dopo aver posto il sigillo temporaneo alla maledizione, ho parlato con lui, mentre eravate tutti intorno a Reika. Akihiro nutriva i medesimi nostri dubbi riguardo al coinvolgimento di Sarah. Ci siamo divisi i compiti. Lui avrebbe proseguito con le sue ricerche e io avrei scoperto le intenzioni di Sarah.".
"E per questo ti sei servito di Zero?!" interviene contrariata Yuki.
"Non mi sono servito di lui." prosegue l'altro "E' stato lui a farsi avanti. Io semplicemente non l'ho fermato. Non potevo farlo. Era la nostra sola possibilità.".
Ichiru a questo punto perde del tutto il controllo e con un rapido scatto afferra Kaname per la giacca e lo inchioda con la schiena contro il muro.
"Sapevi a cosa andava incontro Zero..." lo accusa a denti stretti "e l'hai lasciato fare! Augurati che Zero si salvi... oppure lo raggiungerai all'altro mondo...".
"Lo so." dichiara con voce di ghiaccio il Sangue Puro, al che Ichiru lo lascia andare ed indietreggia di un passo da lui, squadrandolo con diffidenza.
"Ho giurato a Kyan che non sarebbe accaduto nulla a nessuno di voi." spiega Kuran "L'ho giurato sulla mia vita, e se non fossi riuscito a mantenere la mia parola, avrei pagato con la morte. Questo è stato il patto che abbiamo stretto, quella notte.".
"Perché?" domanda Yuki con gli occhi lucidi.
"Perché Akihiro mi rivelò qualcosa che sapeva benissimo avrebbe influenzato le mie azioni." prosegue Kaname "Yuki, nelle tue vene scorre il sangue dei Kyan. Se la maledizione dovesse sopraffare Reika, lei stessa potrebbe essere il tramite involontario per farla giungere fino a te. Sareste perdute, entrambe... e nulla più potrebbe salvarvi. Per questo dobbiamo giocare d'anticipo, scoprendo intanto cosa o chi è il tramite della figlia di Eiji all'interno del Collegio.".
Finito di parlare, il nobile Kuran si volta ed esce dalla stanza. Nessuno lo segue. Nessuno commenta quanto appena appreso. Sibyl si avvicina ad una Yuki sconvolta e la abbraccia forte, per rassicurarla, per farle sentire la propria presenza. Ichiru abbassa la testa e stringe i pugni. Cross se ne sta seduto alla scrivania, visibilmente preoccupato. Riukey si accosta alla finestra ed il suo sguardo si perde nel buio della notte. Kaito chiude gli occhi, confuso come tutti i presenti da ciò che sta accadendo. Cosa è giusto? Cosa è sbagliato? Chi può dirlo? Chi può ergersi a giudice del comportamento altrui? Chi non farebbe l'impossibile pur di salvare le persone che ama?...

Kaname cammina da solo nel parco. Pensa a Yuki... Cosa proverà adesso per lui? Sarà delusa, arrabbiata... vorrà ancora rimanere al suo fianco? Certo, lui ha agito così per proteggerla, ma non fa parte di lei ragionare in questo modo. Mentire, nascondere la verità, non sono caratteristiche che le appartengano... E invece lui ha di nuovo dovuto muoversi nell'ombra, mettendo a rischio la vita di qualcun altro... Kaito ha ragione: i Sangue Puro sono capaci di qualsiasi cosa pur di raggiungere i loro scopi. Ma per fortuna questo non vale per tutti, perché se così fosse Kaname avrebbe già da tempo messo in atto il piano che lo aveva accompagnato al suo risveglio: sterminare ogni singolo Sangue Puro sulla faccia della Terra... Adesso però le cose sono cambiate. Non è più quella la sua priorità. Ora lui si è assunto dei compiti ben diversi: guidare il popolo dei vampiri verso un futuro nuovo... e prima di ogni altra cosa, proteggere la sua Yuki...
Nella mente del nobile vampiro si affaccia poi il nome di Ichijo, il compagno fraterno d'un tempo. Cosa sarà rimasto della loro amicizia?... Amicizia: a Kaname suona strano associare a se stesso questa parola. Eppure Takuma gli è stato davvero amico, il suo primo e più caro amico... Adesso anche lui dovrà compiere una scelta, dovrà decidere da che parte stare. Cosa sceglierà? Kuran è certo che Ichijo non sia stato completamente soggiogato da Sarah, ne è più che convinto, ma ciò non gli basta ad avere la sicurezza di quale sarà la sua decisione finale. Quando giungerà il momento, lo troverà schierato al proprio fianco o dovrà affrontarlo come un nemico?...
Mentre cammina, avvolto dalle ombre notturne, Kaname si ritrova a pensare a Zero e Reika. Un ironico ghigno incurva le sue labbra. Assurdo che proprio lui si metta a rimuginare su quei due, fino a chiedersi come possano stare in questo momento. Eppure, è così... Sicuramente Zero sarà tornato in sé, non c'è ombra di dubbio. Il legame che ha con Reika lo salverebbe anche dall'inferno più profondo ed oscuro... Quei due saranno sempre la salvezza l'uno dell'altro. Nulla li ha separati. Nulla è riuscito a spegnere il loro amore... Una punta di invidia si affaccia nell'animo di Kaname. Una simile fortuna lui non la merita. Non si merita di avere accanto una persona che lo ami come Reika ama Zero. Un amore così puro, forte, incondizionato... Lui è un assassino, un manipolatore, che macchia di sangue ogni cosa che tocca... Forse dovrebbe allontanarsi da Yuki, per non guastare la sua anima ancora limpida e radiosa. Forse l'unica punizione adeguata per scontare i peccati che ha commesso sarebbe veramente la morte.
D'un tratto, una voce richiama l'attenzione del nobile vampiro. Una voce vivace e fresca coma la brezza di primavera. Kaname si volta. Yuki gli sta correndo incontro e, non appena lo raggiunge, lo abbraccia forte, posando il viso sul suo petto.
"Piccola, credevo che fossi arrabbiata con me." le dice lui, accarezzandole i capelli.
"Lo ero... anzi, lo sono." gli conferma lei, sollevando la testa per guardarlo negli occhi.
"Non lo fare mai più." lo rimprovera, con espressione severa "Non mi nascondere le cose. L'avevi promesso: mai più segreti.".
"Yuki, io volevo solo proteggerti."
"Non a costo della vita di qualcun altro... e nemmeno della tua..."
"Puoi anche non credermi, ma non era mia intenzione usare Zero come vittima sacrificale per carpire delle informazioni a Sarah. E' vero, in passato mi sono servito sia di lui che di Reika per poter sconfiggere Rido, ma il Kaname di allora non esiste più..."
"Eppure continui a ripetere gli stessi errori."
Kuran accenna un tenero sorriso e prende il viso di Yuki tra le mani.
"Hai ragione." le confessa "E rischio di coinvolgere anche te nei miei errori. Forse per proteggerti davvero, dovrei lasciarti libera... allontanarmi da te...".
La ragazza si aggrappa con forza alla giacca del compagno.
"Non lo dire nemmeno per scherzo!" gli grida con voce colma di passione "Ci siamo promessi di stare per sempre insieme, l'hai dimenticato? Io voglio stare con te!"
"Piccola Yuki, cosa farei senza di te?"
"Non te lo chiedere... tanto non ti lascerò mai. Potrai contare sempre su di me. Anch'io voglio proteggerti, Kaname..."
E quando le parole tra i due terminano, a prenderne il posto sulle loro labbra è un lungo intenso appassionato bacio.

All'esterno della torre nei cui sotterranei si trovano Reika e Zero, si radunano Kaito, Ichiru, Sibyl e Riukey. Ben presto si uniscono loro anche Yuki e Kaname.
"Non sono ancora usciti?" domanda preoccupata Yuki.
Ichiru scuote la testa.
Gli occhi di tutti sono puntati sul portone aperto dal quale si scorge la scala di pietra che conduce alla stanza blindata.
"Che sia il caso di andare a controllare?" suggerisce Sibyl.
"Non penso sia necessario." commenta Kaito.
"Guardate!" esclama Ichiru.
Finalmente Reika e Zero riemergono dai sotterranei. Lui è piuttosto provato e lei lo sorregge aiutandolo a camminare.
"Come sono felice di rivedervi!" esclama Yuki con gli occhi lucidi.
"Come va, fratello?" domanda Ichiru rivolgendosi a Zero.
"Meglio." si limita a rispondere lui.
"C'è qualcosa che vi dobbiamo dire." interviene Reika.
"Riguarda Sarah?" intuisce Kaname.
"Proprio così." ammette Zero "Ma non è il caso di parlarne qui e adesso.".
"Infatti. Ci conviene tornare al Dormitorio Luna oppure Sarah si insospettirà." afferma Sibyl, guardando Yuki e Kaname.
Riukey stranamente rimane in disparte, distaccato rispetto al gruppo. I suoi occhi sono fissi su Reika e, quando lei se ne accorge, lo trafigge con uno sguardo denso di ostilità e diffidenza.
"Domani è l'ultimo giorno di lezione." fa notare Ichiru "Il Collegio si svuoterà.".
"Allora ci troveremo domani notte per parlare." interviene Zero "Io eviterò di farmi vedere in giro...".
"... così Sarah penserà di aver vinto la partita." conclude Yuki.
"Vado ad avvisare il Direttore." osserva Kaito "Voi altri invece tornate ai Dormitori.".
Il gruppo si divide. Ichiru, Zero e Reika si muovono verso il Dormitorio Sole. Kaito verso la residenza del Preside. Yuki, Sibyl e Kaname si dirigono al Dormitorio Luna. Riukey invece non si muove, indugiando con lo sguardo nella direzione in cui Reika si è allontanata. Sibyl se ne accorge ma decide di non intromettersi. Sa bene cosa stia passando nella mente del fratello, ed è sicura che non si darà pace finché non si sarà chiarito con una certa persona.

Arrivati davanti al Dormitorio Sole, Reika si mostra alquanto restia all'idea di separarsi da Zero.
"Sicuro che starai bene?" gli chiede con viva apprensione.
"Tranquilla. Sto bene adesso." la rassicura lui, accarezzandole il viso con una mano.
"Non preoccuparti. Gli terrò compagnia per un po'." garantisce Ichiru, strizzando un occhio all'inquieta amica.
"Dovete giurarmi che se ci fossero problemi verrete a chiamarmi." insiste decisa lei.
"Lo capiresti da sola prima di essere avvisata..." commenta Ichiru, al che Zero e Reika sorridono.
Alla fine, i due Kiryu si addentrano nel Dormitorio maschile, mentre la ragazza si trattiene ancora un attimo all'esterno.

Lo sento. E' vicino. Molto vicino.
"Cosa ci fai qui?" domando senza voltarmi, in tono tutt'altro che amichevole.
"Volevo parlarti." mi dice, fermandosi appena dietro di me.
"Dovresti tornare al tuo Dormitorio." ribadisco continuando a dargli le spalle.
"Non prima di aver chiarito..."
"Chiarito cosa?" lo interrompo bruscamente, girandomi di scatto con tutto il corpo.
"Perdonami..." si scusa Riukey, ma il sincero rammarico che vedo nei suoi occhi non mi commuove, ed anzi mi irrita ancora di più.
"Vattene." gli intimo.
"Reika, per favore, ascoltami." mi prega, allungando una mano verso di me, mano che io allontano malamente.
"Ne hai avuto di tempo per parlare e non l'hai fatto. Adesso sono io che non ho voglia di ascoltare."
Mi giro verso la porta, ma non faccio in tempo a muovere un passo che Touma mi afferra per un braccio, impedendomi di allontanarmi. Le sue dita stringono forte il mio polso. Non mi mollerà tanto facilmente.
"Lasciami!" gli ordino, tentando di divincolarmi, però lui non allenta la presa.
"Volevo solo salvarti." mi dice, guardandomi negli occhi.
"Non così. Da Kaname potevo pure aspettarmelo, ma non da te..." rispondo io, mentre la rabbia in me comincia a placarsi, lasciando il posto a tanta amarezza, e delusione.
Riukey mi libera. Ha gli occhi lucidi... Con un galante inchino si congeda. Senza una parola. Si volta e si allontana. Io esito un attimo, ma poi lo seguo. Lo raggiungo e lo affianco.
"Sono stato sul punto di dirti tutto." mi confessa "Però alla fine ho deciso di non farlo. Kaname aveva ragione, questo era l'unico modo per scoprire qualcosa. Abbiamo poco tempo prima delle prossima luna rossa. Per questo io, Kaname e Zero abbiamo stretto quel patto.".
"La cosa assurda è che Zero si sia rivolto proprio a voi due..."
"Per te, verrebbe a patti col diavolo in persona."
"Lo so. E questo a volte mi preoccupa. Non voglio che si metta nei guai per colpa mia."
"In qualsiasi guaio possa cacciarsi, tu riuscirai sempre a salvarlo. E lui farà lo stesso con te... Io ho solo cercato di fare quel poco che mi era concesso per aiutarti... per proteggerti..."
Non riesco ad odiarlo. Non riesco ad odiare Riukey. Posso condividere o meno la sua scelta, ma alla fine la capisco. Lo prendo per mano. Lui mi guarda e sorride.
"Non ce l'hai più con me?" mi chiede, con una disarmante dolcezza nella voce.
"Credimi, questa volta hai rischiato grosso." ammetto "Ma ti è andata bene...".
"Avanti. Andiamo. Ti riaccompagno al tuo Dormitorio."
"Sono solo due passi. Non c'è bisogno."
"Preferisco accompagnarti... e poi così potrò stare ancora un po' insieme a te."
"Sei sempre il solito..."
Facciamo marcia indietro e torniamo al Dormitorio femminile. Prima di arrivare all'ingresso, Touma mi saluta. Mi passa una mano tra i capelli e, cogliendomi di sorpresa, mi dà un bacio in fronte. Dopodiché, se ne va. Io lo guardo mentre si allontana, ed una strana sensazione mi coglie all'improvviso. Non so perché, ma sento che Riukey farà ancora e per molto tempo parte della mia vita, o di quella di qualcuno a me molto caro. Non posso spiegare da dove mi derivi tale certezza, però ho imparato a credere al mio istinto. E l'istinto è questo che mi sta dicendo ora...

***

Il giorno successivo, come da accordi, Zero rimane rintanato nella sua stanza, onde evitare di incrociare Sarah Shirabuki. Bisogna evitare di farla insospettire, non deve pensare che il suo segreto sia stato svelato. Tuttavia è logico ipotizzare che, una volta lasciato il Collegio per le vacanze invernali, la nobile Shirabuki potrebbe non farvi ritorno. Non è una sprovveduta, e non correrà inutili rischi... forse sarebbe il caso di trattenerla con la forza, ma anche questa idea alla fine risulterebbe controproducente. E' necessario lasciarla libera di muoversi per capire fin dove sia disposta a spingersi, e soprattutto perché... per chi...

Le lezioni della Day Class terminano ed il Dormitorio Sole si svuota. Le ultime reduci della classe diurna si trattengono fino all'ora in cui gli ammirati studenti della Night Class sfilano diretti all'edificio scolastico, per concludere anche il loro ciclo di lezioni. Sarah Shirabuki, altera e distaccata, cammina con Ichijo al proprio fianco, guardandosi intorno con discrezione. La presenza di due soli Guardiani le lascia intendere che Zero Kiryu sia fuori gioco, ma il suo istinto di abile giocatrice e stratega le suggerisce di non fidarsi delle apparenze. Soprattutto se c'è di mezzo un certo Kaname Kuran. Yuki rincara la dose avvicinandosi di corsa a Reika, come se avesse urgenza di parlarle. Le due scambiano poche parole. Yuki mette una mano sulla spalla della cugina, e lei scuote la testa, visibilmente addolorata e preoccupata.
Sarah osserva la scena, sorride compiaciuta, ma non si abbandona ad un ottuso e cieco entusiasmo per l'apparente vittoria. Non può abbassare la guardia, perché se per un malaugurato caso del destino Zero fosse sopravvissuto, per lei la situazione potrebbe veramente volgersi al peggio. Ma nemmeno tale prospettiva la spaventa. In fondo, di cosa potrebbero mai accusarla? Di aver attentato alla vita di un hunter? Ma se è stato lui a volerla vedere, e ad accettare liberamente di bere il suo sangue!! Dunque, lei è intoccabile... E per quell'altra piccola faccenda, anche se Zero si fosse salvato, cosa potrebbe mai aver scoperto su di lei? Cosa potrebbe ricordare di ciò che il suo sangue venefico gli avrebbe trasmesso? Il sangue di un Sangue Puro è in grado di celare i più oscuri segreti, palesandoli soltanto a chi è ritenuto degno di conoscerli. E di certo Sarah non ha mai avuto alcuna intenzione di condividere i propri segreti con Zero Kiryu. Lei voleva soltanto divertirsi, giocare con lui. Sì, avrebbe voluto sottometterlo, vederlo strisciare ai propri piedi... Non ci è riuscita. Non ha importanza. Non era fondamentale, dopotutto...

Terminate le lezioni notturne, anche gli studenti della Night Class lasciano il Collegio, sfruttando la notte per muoversi, come è normale vista la loro natura. In pochi, pochissimi rimarranno, ma anche costoro abilmente fingono davanti agli altri di essere in procinto di partire. Kain incita il cugino a darsi una mossa. Ruka li sprona entrambi con stizzita impazienza. Rima e Shiki li attendono con le loro valige nell'ingresso. Riukey, in compagnia di Subaru, aspetta Sibyl sulla porta del Dormitorio. Questa è lo scenario che si presenta agli occhi di Sarah e Ichijo quando se ne vanno. Un'auto della famiglia Shirabuki li attende all'uscita. Di Kaname e Yuki non c'è traccia. Che siano da Zero? Poco importa. E' ora di andare. E di una cosa è certa la nobile Shirabuki: la partita è iniziata, e la Regina sta per fare la sua mossa...

Quando ormai il Collegio è pressoché deserto, il Direttore riunisce nel suo ufficio Zero, Reika, Yuki, Kaname, Riukey, Ichiru e Sibyl, alla presenza di Kaito, Yagari, Saya e Ryobe. Di pattuglia all'esterno ci sono Subaru, Aidoh, Kain ed il resto del clan di Kuran.
"Allora, mio astuto allievo. Cosa sei riuscito a scoprire grazie al tuo geniale colpo di testa?" esordisce Yagari, rivolgendosi a Zero in tono di velato rimprovero, accompagnate le sue parole da un eloquente sguardo di Reika.
"Sorvoliamo su quello che è successo la notte scorsa." interviene pacato Cross, pur manifestando un trattenuto disappunto.
"Possiamo sorvolare perché si è risolto tutto per il meglio." puntualizza secco Kaito.
Zero tronca sul nascere la discussione con una sibillina affermazione:
"Sarah Shirabuki non è chi dice di essere.".
"Interessante..." si limita a commentare Kaname.
"Cosa vorresti dire, Zero?" domanda crucciato Ryobe.
Ma a questo punto, il discorso viene interrotto. Aidoh bussa alla porta, chiedendo il permesso di entrare. Cross lo invita ad accomodarsi.
"Scusaste se vi disturbo." accenna Hanabusa "Ma c'è qualcuno che vorrebbe prendere parte a questo incontro. E penso sia il caso che lo ascoltiate.".
Alle spalle del biondo vampiro si fa avanti Akihiro Kyan.
Aidoh si congeda accennando un inchino e lascia l'ufficio.
"Immaginavo che saresti venuto." dichiara Kaname "Il tuo tempismo ha dell'incredibile.".
"Lo prendo come un complimento." risponde il Cavaliere Sangue Puro.
"Avete scoperto qualcosa?" gli chiede Ichiru, e lui annuisce, invitando poi Zero a concludere il suo discorso.
"Sarah Shirabuki è una Kuran." rivela il giovane, ed un glaciale silenzio segue alla sua confessione.
"Ne sei sicuro?" si azzarda a chiedere Yagari.
"L'ho capito dal suo sangue." precisa Zero, volgendo gli occhi su Kaname "Non posso sbagliarmi.".
"Preferirei evitare di approfondire la cosa." interviene Riukey "Se sei sicuro, non c'è motivo per dubitarne.".
"La figlia di Rido Kuran..." commenta Akihiro "Dunque lei è il tramite della maledizione.".
"Perché l'avete lasciata andare?!" si scalda Kaito "Dovevate trattenerla e costringerla a parlare!".
"Lasciare libero il pedone per arrivare al Re... anzi, alla Regina." puntualizza mordace Zero "E' questa la strategia di un abile giocatore. Abbiamo imparato bene la lezione, vero Kaname?"
"Non è a me che dovresti chiederlo." ribatte serafico l'interpellato "Qui tra noi al momento c'è qualcuno molto più esperto del sottoscritto in materia.".
E lo sguardo di Kuran si posa sul nobile Kyan.
"Se Sarah è solo il tramite, l'origine di tutto dov'è? Chi è?" è la logica domanda di Saya.
Quindi parte il racconto di Akihiro:
"La compagna di Eiji era una Sangue Puro mutaforma. Facoltà, questa, piuttosto rara e pericolosa, che malauguratamente sua figlia ha ereditato. Di costei, così come della sua casata, non è rimasta più traccia. E' verosimile che sia stata proprio la figlia sua e di Eiji a sterminarli tutti, nutrendosi del loro sangue per acquisirne il potere. Ad aiutarla in ciò, per come ho ricostruito la vicenda, fu Rido Kuran. Quei due avevano grandi progetti. Volevano il potere. E decisero di ottenerlo insinuandosi come un morbo oscuro tra le casate Sangue Puro rimaste. Uccisero la moglie, allora in cinta, del nobile Shirabuki, ovvero la sorella di tua madre, Riukey. E la figlia di Eiji, in attesa di una bambina da Rido, ne assunse le sembianze e l'identità. Così, mentre lui si lavorava il Senato per ottenerne il consenso, lei sotto mentite spoglie si faceva largo nella nobiltà dei vampiri. Poi, Rido fu ucciso, il Black Steel spezzò il sigillo, e la figlia di Eiji fu libera di scatenare la maledizione e ripristinare la magia proibita, per vendicarsi, e per ottenere il potere assoluto... Non è stato semplice ricostruire i fatti. C'erano diverse lacune negli indizi che ho raccolto. Mi serviva una conferma. E questa conferma l'ho avuta stanotte, nell'apprendere che Sarah Shirabuki è una Kuran.".
"E allora, cosa stiamo aspettando?" si fa avanti Zero.
"Ve l'ho detto, dobbiamo aspettare fino alla prossima luna rossa." ribadisce perentorio Kyan.
"Perché?" incalza Ryobe "Se conosciamo i colpevoli, perché aspettare?".
"Non è così semplice annientare la magia proibita, sempre che sia possibile." fa notare il Cavaliere Sangue Puro.
"Parla chiaro." lo incita Yagari.
E Akihiro prosegue:
"Per porre un sigillo degno di tale nome alla magia proibita, sono necessarie determinate condizioni. La luna rossa è una di questa. E poi bisogna conoscerne il tramite, l'origine e la fonte. Nel caso di Eiji, questi tre elementi coincidevano.".
"Il tramite è Sarah. L'origine è la figlia di Eiji. E la fonte?" domanda Reika.
"A quella ci penso io. Voi avete già fatto abbastanza. Per ora occupatevi del Collegio, e non cercate di affrettare le cose. Per attaccare dobbiamo aspettare il momento giusto."
Sibyl pone una sensata obiezione:
"E se quelle due, sentendosi scoperte, fuggissero e non riuscissimo a trovarle in tempo?".
Kyan è molto sicuro:
"Non fuggiranno. Il loro potere le fa sentire inattaccabili, e non hanno tutti i torti. Se la figlia di Eiji ha seguito le orme del padre, sviluppandone le abilità, non sarà semplice da sconfiggere.".
"Non è esattamente un quadro rassicurante quello che ci stai prospettando." sottolinea Riukey.
"Non lo è, infatti." conferma Akihiro "Occorrerà agire su più fronti. Sicuramente la notte in cui ci muoveremo, il Collegio verrà attaccato. Ed anche l'Associazione Hunter. C'è un esercito di Livello E che attende di essere liberato contro i bersagli prestabiliti.".
"Di questo non dovete preoccuparvi." interviene Cross, seguito a ruota da Saya:
"Il Collegio e l'Associazione li proteggeranno gli hunter.".
"E non solo loro." rimarca Yuki "Sono sicura che anche Aidoh, Kain, Ruka e gli altri faranno la loro parte, come già è accaduto contro Rido.".
"Infatti. Ce la possiamo fare." afferma Reika.
"La vedo dura... ma di certo non mi spaventano né quella vipera di Sarah né sua madre." commenta Touma.
"A proposito di Sarah," osserva Sibyl "secondo voi tornerà al Collegio?".
Quindi Kuran:
"Tornerà. Perché questo è il ruolo che le compete. Dobbiamo guardarci da lei. Quando scoprirà che Zero si è salvato, comincerà a sentirsi minacciata. E agirà di conseguenza.".
"In conclusione, non ci resta che aspettare," riassume in breve Yagari "e sopravvivere fino al giorno prestabilito.".
"Già... sopravvivere..." ripete serio Cross, sottolineando il primo pensiero che al momento aleggia nelle menti di tutti.

 

 

 

 

 

 

 

NOTE DELL'AUTRICE

Dunque, Sarah Shirabuki in realtà è la figlia di Rido Kuran, e sua madre è la figlia di Eiji Kyan. I vari tasselli si stanno ricomponendo. Ora bisogno solo aspettare la luna rossa... ma cosa accadrà nell'attesa??
Al prossimo capitolo
Marta

YUKI E KANAME
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Capitolo 33
*** CAPITOLO XXXI ***


CAPITOLO XXXI

A gennaio il Collegio Cross riapre i battenti. I corridoi, le aule, i Dormitori si ripopolano di studenti. Anche la Night Class, così come la Day, rientra al completo. Non manca nessuno. E la sera del primo giorno di scuola, gli ammirati allievi della speciale elite notturna sfilano eleganti e fieri in mezzo alla ressa urlante delle loro ammiratrici. Sarah Shirabuki cammina superba affiancata da Ichijo. Non fa una piega nemmeno quando il suo sguardo incontra di sfuggita quello di Zero, che insieme a Reika e Ichiru sta svolgendo il suo ruolo di Guardiano. Apparentemente, la cosa non la tocca. Chissà se davvero non le importa, e se semplicemente sa fingere molto bene. Kuran aveva ragione: Sarah è tornata perché questo è il ruolo che le compete. E' tornata pur sapendo il pericolo che correva. O è molto sicura di sé, o la posta in gioco è così alta che vale il rischio. Ed è probabile che si senta forte della protezione di colei che l'ha mandata. Fatto sta che la giovane Shirabuki è nuovamente al Collegio, consapevole che d'ora in poi molti occhi saranno puntati su di lei.

***

Le lezioni sono riprese oggi. Adesso in aula c'è la Night Class, e noi Guardiani siamo impegnati nel giro di ronda. Zero cammina accanto a me. Non vuole lasciarmi sola nemmeno un momento, ora che Sarah è tornata. E' così protettivo nei miei confronti... anche troppo a dir la verità. Ma lo amo anche per questo... Lo osservo con la coda dell'occhio. E' terribilmente serio... Ricordo la notte in cui arrivai al Collegio. Zero mi guardava con sospetto, ed aveva la medesima espressione che ha in questo momento. Non si fidava di me. Non si fidava di nessuno. Poi giorno per giorno ci riavvicinammo... ed i miei sentimenti cominciarono a mutare. L'affetto per il caro amico d'un tempo si trasformò in qualcosa di diverso, qualcosa che non sapevo gestire, ed a cui non ero in grado di dare un nome... Mi stavo innamorando di lui, temendo di non essere ricambiata. Pensavo che ci fosse Yuki nel suo cuore, e magari, chissà, prima del mio arrivo era esattamente questo che stava accadendo dentro di lui... Sorrido, mentre ripenso alla prima volta che mi confessò d'amarmi. Nella casa nel bosco, da Jiro e Misaki, dopo che eravamo fuggiti insieme dal Collegio.
"Che hai?" mi domanda Zero, guardandomi dubbioso.
Deve avere un'espressione idiota in questo momento. Lo so com'è la mia faccia quando ripenso a certe cose...
"Niente... stavo solo... ricordando..." rispondo titubante.
"Ricordando cosa?"
"Un po' di cose..."
"Sei strana."
"Dovresti esserci abituato, no?"
"Non capisco come tu possa essere così tranquilla..."
La frase di Zero sembra un rimprovero... anzi, non sembra, lo è...
"Non sono una bambina irresponsabile." protesto io.
"Non ho detto questo. Sono solo preoccupato per te."
"Anch'io sono preoccupata, ma pensare in negativo a che serve?"
"Credi che io sia una persona negativa?"
Sbuffo e mi fermo, incrociando le braccia al petto e guardando in viso Zero.
"E adesso, che c'è?" mi domanda, con voce greve.
Gli sorrido e gli getto le braccia al collo. Lui allora mi stringe forte, sollevandomi da terra, per poi cercare le mie labbra e baciarmi...

***

A conclusione delle lezioni della Night Class, Kaname e Riukey si riuniscono a parlare nella stanza di quest'ultimo. Fuori dalla porta, a tenere sotto controllo la situazione, ci sono Subaru e Aidoh. Sarah Shirabuki, ancheggiando con sensuale femminilità, avanza lungo in corridoio e si avvicina ai due vampiri.
"Adesso siete diventati dei cani da guardia?" li provoca guardandoli con superiore distacco.
"Che vuoi?" la apostrofa in tono secco Hanabusa.
"Devo parlare con mio cugino." afferma lei.
"Non ora." risponde lapidario Yamada.
"Ma che bravi cagnolini ubbidienti." insiste con fare indisponente la Sangue Puro, posando una mano sul viso di Aidoh e sfiorandolo con il corpo.
"I tuoi giochetti con me non funzionano." replica brusco lui, allontanandola, e lei contrattacca, subdola e maligna:
"Lo so che tu preferisci le umane, come quella insignificante ragazzina... come si chiama?... Yori, mi sembra. Chissà che sapore ha il suo sangue...".
Hanabusa si scalda ed afferra Sarah per un braccio, minacciandola con occhi roventi:
"Stai lontana da lei!".
Subaru interviene per placare l'amico prima che commetta qualche sciocchezza e finisca per fare il gioco della giovane Shirabuki.
"Tranquillo, non farò niente alla tua umana." dichiara la Sangue Puro, per poi voltarsi ed andarsene.

Intanto, all'interno della stanza del Capodormitorio Touma...
"Sarah è tornata davvero." commenta Riukey.
"Ne dubitavi?" chiede impassibile Kuran.
"Per un momento, sì, ne ho dubitato... E ovviamente non ha fatto una piega quando ha visto Zero."
"E' probabile che avesse previsto anche questa eventualità."
"E con Ichijo, come la mettiamo? Ci tiene sotto controllo, ma non capisco se lo faccia per Sarah o se sia una sua scelta..."
"A lui ci penso io."
"Sicuro? In fondo, un tempo, eravate amici."
"Amici... quelli come me non possono avere amici."
"Mi spiace contraddirti, ma ne hai. Che tu voglia o non voglia. Aidoh, Kain, Ruka e gli altri non ti seguono soltanto perché sei il loro Maestro, ma soprattutto perché sono tuoi amici."
Le labbra di Kaname si incurvano in un lieve sorriso.
"E credo che in fondo anche Takuma ti consideri ancora un amico..." aggiunge Touma.
"Al momento abbiamo altro a cui pensare." sentenzia glaciale Kuran.
"Giusto. Questione Sarah. Come ci comportiamo?"
"Normalmente. Teniamola sotto controllo senza farci scoprire e non abbassiamo la guardia."
Riukey si incupisce e Kaname intuisce il motivo del suo turbamento:
"Sei preoccupato per Reika?".
L'interrogato annuisce.
"Non devi." prosegue il suo interlocutore "Sa badare a se stessa. E poi c'è già qualcuno che la protegge.".
"Lo so..." ammette l'altro, sorridendo rassegnato "Ma sarebbe il caso che la sua guardia del corpo, ovvero Zero Kiryu, pensasse un po' anche a se stesso. Non escludo che Sarah possa tornare all'attacco con lui.".
"Staremo a vedere." conclude Kuran.

***

Il giro di ronda è terminato. Reika si trova nel salottino del Direttore, seduta sul divano. Ha appena finito di fare la doccia. Si è rivestita di fretta per lasciare il bagno libero a Zero e Ichiru. Ha i capelli bagnati e li sta asciugando con un asciugamano.

Sono un genio! Potevo almeno prendermi il phon, così mi davo una sistemata. Sospiro guardando per aria. Sento dei passi. Passi veloci. Di una ragazza, sicuramente... li riconosco. Mi volto in direzione della porta e, come avevo previsto, vedo comparire Yuki.
"Sei sola?" mi chiede.
"Per ora..." le rispondo.
Si accomoda accanto a me.
"Tutto bene?" mi domanda ancora.
"Sì, perché?"
"Sai... con il ritorno di Sarah..."
"Non fare anche tu come Zero! E' talmente preoccupato che non mi molla un secondo. Non voleva nemmeno che tornassi in stanza con Yori... Per fortuna Ichiru è riuscito a farlo ragionare. Mi piace ricevere attenzioni, ma così è troppo!"
"C'è da capirlo."
"Beh, allora io che dovrei fare? Anche Zero potrebbe essere un obiettivo di Sarah."
"Vero pure questo. Comunque non ero qui per parlare di lei... avevo solo un po' di nostalgia dei vecchi tempi, quando anch'io ero una Guardiana..."
Io e Yuki ci guardiamo, ed i ricordi scorrono all'unisono nelle nostre menti. Sorridiamo nel rammentare i giorni in cui eravamo entrambe nella Day Class. Eravamo molto unite ancora prima di conoscere il legame di sangue esistente tra noi. Ridevamo insieme, ed insieme ci divertivamo a stuzzicare Zero, cercando di farlo sorridere. E qualche volta, devo ammetterlo, ci siamo riuscite!... Penso al periodo in cui sono stata gelosa di loro, del loro rapporto. Credo che Yuki l'avesse capito, ma non mi ha mai detto nulla a proposito... Seguendo il naturale flusso delle emozioni, ci mettiamo a chiacchierare ricordando alcune buffe situazioni in cui ci siamo trovate. Certo, non ci sono stati solo momenti felici, ma adesso sono quelli che vogliamo rammentare. Parliamo, e ridiamo, come in quei giorni. Ed è così che ci trovano Zero e Ichiru. Guardo in direzione della porta e li vedo, fermi in piedi, l'uno accanto all'altro, che ci osservano sorridendo. Ichiru è appoggiato allo stipite, con le braccia incrociate. Zero è di fianco a lui, con le mani in tasca, in una postura piuttosto rilassata. Non so da quanto siano lì. Li invito a raggiungerci.
"Ci dispiaceva interrompervi." ammette Ichiru.
Guardo Zero. Non dice niente, ma so che anche a lui è tornato in mente il tempo in cui Yuki era una Guardiana. Glielo leggo negli occhi... Allora eravamo ancora all'oscuro di molte cose. Non conoscevamo la verità. Tutta la verità. E la cercavamo disperatamente, pur temendola. Ignoravamo la sottile e fitta trama che legava le nostre esistenze, le nostre e quelle di molti altri, compreso Ichiru. Credevamo che fosse Kaname a muoverci come pedine sulla sua scacchiera, e invece lui stesso fu una pedina di mio padre, Akihiro Kyan. Ma alla fin fine credo che nessuno di noi sia stato la pedina di nessuno. Abbiamo fatto delle scelte, accettandone le conseguenze. E' questo che è accaduto, e che ha segnato i nostri destini.
"Vi va di mangiare qualcosa?" domando, alzandomi dal divano.
"Non sarebbe male come idea." risponde Ichiru.
"Preparo qualcosa." si offre Zero.
"Aspetta, ti diamo una mano." suggerisco io.
"Potremmo chiedere anche al Direttore se vuole unirsi a noi." propone Yuki "Dovrebbe essere ancora nel suo ufficio. Vado a chiamarlo.".
Mentre mia cugina corre dal Preside Cross, io, Zero e Ichiru ci muoviamo verso la cucina... E nell'assoluta normalità di questo momento, mi sento immensamente felice...

***

Sibyl si trova nella sua stanza, distesa sul letto, con un braccio a coprirle gli occhi. Sospira. Avrebbe una gran voglia di vedere Ichiru, e se non va a cercarlo è solo per timore di infastidirlo standogli troppo addosso. In effetti, durante le vacanze invernali, ha avuto modo di passare diverso tempo insieme a lui. Nonostante lei ed il fratello siano stati costretti a tornare a casa, non solo per via delle insistenti richieste dei genitori, ma anche e soprattutto per non insospettire la loro cugina, subito dopo capodanno sono entrambi rientrati al Collegio. E così i giorni rimanenti prima della ripresa delle lezioni, Sibyl li ha trascorsi quasi esclusivamente con Ichiru...
La giovane Sangue Puro si mette seduta e volge gli occhi alla finestra. Pensa a Sarah. Durante le vacanze l'ha incontrata ad un sontuoso ricevimento. Era lì con sua madre... Nel guardarle, per un momento, Sibyl percepì una forza oscura penetrare dentro di lei, fino a toglierle il respiro. Si sentì mancare e suo fratello la soccorse subito, avendo intuito la causa del suo malore. Fu difficile per tutti e due far finta di niente. Comportarsi come se nulla fosse, fingendo di ignorare l'infido inganno di cui ormai erano a conoscenza. Avrebbero voluto avvisare loro zio, il nobile Shirabuki, che la donna al suo fianco non era la amata moglie, e non era sua figlia colei che si spacciava per tale. Ma inghiottendo l'amaro boccone hanno entrambi dovuto tacere...
Sibyl si alza in piedi. Ha una strana sensazione. Per nulla piacevole. Inizia a tremare e crolla in ginocchio a terra. Vorrebbe chiamare qualcuno ma non riesce ad emettere nemmeno un suono, quasi le sue corde vocali si fossero paralizzate. La porta davanti a lei si apre, e si richiude poi alle spalle di Sarah.
"Povera la mia cuginetta, ti senti male?" domanda la bionda Sangue Puro in tono compiaciuto, avanzando verso la ragazza inginocchiata sul pavimento.
"Come quella notte, alla festa..." le dice ancora, fermandosi ad un passo da lei e squadrandola con superiorità.
Nonostante la sfavorevole situazione, Sibyl non si lascia sopraffare e punta uno sguardo fiero e sicuro contro Sarah.
"Nemmeno così abbassi la testa. Orgogliosa e testarda come tuo fratello." sibila la giovane Shirabuki, chinandosi e prendendo tra le mani il viso di Sibyl.
"Cosa vuoi da me, Sarah?" ribatte la ragazza, allontanando da sé la subdola interlocutrice.
"Che pessime maniere, cara cugina... Mi chiedevo: non hai niente da dirmi?"
"Io no. E tu?"
Sarah si alza in piedi, un sardonico ghigno dipinto sul suo volto.
"Potrei schiacciarti come un insetto anche adesso." afferma con occhi di fuoco.
"Provaci." la provoca Sibyl, rialzandosi a sua volta, mentre le sue pupille si tingono di rosso.
La porta della stanza si spalanca all'improvviso.
"Cosa sta succedendo qui?" domanda Riukey, avanzando di qualche passo, mentre sulla soglia rimane immobile Kaname.
"Stavo solo facendo due chiacchiere con mia cugina." dichiara con falsa ingenuità Sarah, voltandosi in direzione di Touma.
Intanto anche Ichijo arriva sul posto. Un rapido scambio di sguardi tra lui e Kuran. Poi Takuma se ne va insieme a Sarah, e Kaname si limita ad osservarli con la coda dell'occhio.
Sibyl si siede sul letto e fa un profondo respiro.
"Tutto bene, sorellina?" le domanda premuroso Riukey, accomodandosi accanto a lei e posandole una mano su una spalla.
"Sì... sto bene." risponde la ragazza "Quella vipera... voleva solo farci sapere che non ha paura di noi.".
"Giuro che se potessi..." digrigna tra i denti Touma.
"Ma non puoi." lo interrompe Kaname, avvicinandosi "Lei sa che noi sappiamo, e sta cercando di farci commettere un passo falso.".
"Di certo non farò il suo gioco." commenta serio Riukey, e di nuovo Kuran:
"Mi chiedo fin dove sia disposta a spingersi...".
"Lo scopriremo molto presto." conclude Sibyl.

***

La mattina successiva le lezioni della Day Class prendono regolarmente il via. Tutto scorre tranquillamente, almeno fino al momento della pausa pranzo. Nel porticato affollato, tra il via vai di allievi che vanno e vengono dalla mensa, a sorpresa fanno la loro comparsa cinque membri della Night Class. Le loro divise candide spiccano tra quelle scure della classe diurna, e gli occhi dei presenti si concentrano su di loro. Reika è la prima tra i Guardiani ad accorgersi dell'incursione ed immediatamente si muove verso il gruppetto di vampiri per riportarli nella loro zona riservata.

Che razza di storia è questa? Qualcosa non va... Mi avvicino ai cinque studenti della Night Class. Sembrano diversi dal solito. Quasi non li riconosco. C'è una luce sinistra nei loro occhi. Sogghignano mentre mi guardano. Si dicono qualcosa, coprendosi le bocche con le mani. Li raggiungo.
"Non dovreste essere qui." li ammonisco a bassa voce.
"Perché?" mi risponde uno di loro, con fare strafottente.
"Lo sapete perché." insisto "Per favore, tornate al vostro Dormitorio.".
"Non è giusto." ribatte un altro "Perché dobbiamo rimanere relegati in quel posto, come dei criminali? Perché non rinchiudete la Day Class?".
Mi accerchiano. Questa situazione non mi piace per niente. Ci stanno guardando tutti. Sento le voci sbigottite e preoccupate degli allievi della Day Class... Scorgo in distanza Yori. Le faccio un cenno. Lei capisce al volo, e corre a cercare Zero e Ichiru.
"Allora, Guardiana. Ti va di fare due passi con noi?" mi provoca il primo che aveva parlato.
"Due passi verso il Dormitorio Luna." rimarco tenace.
"Non esattamente." prosegue un altro, passandomi una mano tra i capelli.
Lo spingo via da me per farlo allontanare, ma lui si riavvicina, con un bieco sorrisetto stampato in faccia, ed accostandosi al mio orecchio mi sussurra:
"Fossi in te, mi comporterei bene, Guardiana. Cosa accadrebbe se tutti gli studenti qui intorno scoprissero la verità sulla Night Class?...".
Bastardi!... Ma non posso prendermela con loro. Qualcuno li sta manipolando. E posso immaginare chi. Sarah è in grado di esercitare un forte controllo sulle menti di coloro che le si avvicinano. Me l'ha detto Zero, l'ha provato lui stesso sulla propria pelle. E se poi fosse riuscita a far bere a questi studenti il suo sangue, magari attraverso delle compresse ematiche contraffatte... li avrebbe completamente in suo potere...
Alla fine decido di assecondare il gioco del quintetto di vampiri. Non posso agire altrimenti.
"Va bene. Andiamo." dico, senza manifestare alcuna preoccupazione.
Ci allontaniamo. Di Zero e Ichiru ancora non c'è traccia. Già mi immagino la sfuriata che mi beccherò da Zero più tardi... Lui non voleva lasciarmi da sola nemmeno un momento, e io sono sgattaiolata via, sfuggendo al suo controllo... Si arrabbierà. Ma adesso non è di questo che devo preoccuparmi...
Arriviamo nei pressi della piscina. Non c'è nessuno nei paraggi.
"Allora, volevate dirmi qualcosa?" domando.
"Perché parlare?" replica uno di loro.
"Cos'avete in mente?" ribatto.
"Potresti farci assaggiare il tuo sangue. Non ha senso che possa avere questo privilegio solo quell'idiota di Kiryu..." continua un altro, avvicinandosi pericolosamente, mentre uno dei suoi compagni tenta di immobilizzarmi afferrandomi alle spalle. Con un agile scatto mi sottraggo alla presa, ma non riesco a fuggire. Anzi, non posso fuggire. Non posso andarmene lasciando le cose in questo stato. Sarebbe troppo pericoloso per gli studenti della Day Class.
Mi guardo intorno. Mi hanno di nuovo accerchiata. Le loro pupille sono impregnate di sangue. Sarei tentata di usare il Black Steel. Ma esito ad afferrarlo. In fin dei conti, questi ragazzi, o meglio questi giovani vampiri, non hanno alcuna colpa. Anche loro sono delle vittime di ciò che sta accadendo... Sento delle voci. Voci familiari. Zero e Ichiru stanno correndo verso di me, intimando agli allievi della Night Class di allontanarsi. Zero sfodera la Bloody Rose.
"Fermati!" gli grido, e fortunatamente lui mi ascolta. Temevo avrebbe sparato per proteggermi. Ma io non voglio. Non voglio che degli innocenti perdano la vita... vampiri o umani che siano. E poi, il rumore degli spari attirerebbe l'attenzione degli allievi della classe diurna, e sarebbe un guaio se qualcuno capitasse qui ora...
Mentre guardo in direzione di Zero e Ichiru, fermi a pochi passi da me, qualcuno mi afferra per i polsi, stringendo talmente forte da farmi male.
"I gemelli dei cacciatori..." provoca uno degli studenti della Night Class "Immagino che siate qui per riavere la vostra mezzo sangue. Perché non ve la venite a riprendere?".
Il vampiro che mi aveva presa per le braccia mi getta malamente a terra, ed in un attimo è sopra di me. Mi blocca i polsi contro il cemento del bordo piscina. Le mie gambe sono imprigionate tra le sue. La sua bocca a lambire il mio collo. E' molto forte. Ben più di me. Zero, come una furia, si avventa su di lui, lo solleva di peso e lo scaraventa al suolo, trovandosi poi a doversi difendere da due dei suoi compagni, mentre gli atri due attaccano Ichiru. Devo attivare il Black Steel, non c'è altra soluzione. Spero soltanto che nessuno della Day Class passi da queste parti ora... Afferro la mia arma e mi concentro. Devo far sì che la sua energia raggiunga i cinque della Night Class fino a stordirli. Ma non voglio far loro del male. Devo tentare. Il potere del pugnale inizia a scorrere in me. Devo incanalarlo nella giusta direzione.
"Reika, attenta!" mi urla Ichiru.
Uno dei vampiri si sta avventando su di me, mentre gli altri un po' alla volta sembrano cedere all'energia emanata dal Black Steel.
Con la coda dell'occhio scorgo Zero che, con un fulmineo scatto, prova a raggiungermi per proteggermi. Ma qualcuno lo precede. Il vampiro che si stava scagliando contro di me crolla a terra svenuto. Alle sue spalle, Riukey. Ha usato i suoi poteri di Sangue Puro per fermarlo.
"A loro adesso ci pensiamo noi." afferma Touma, osservando i suoi cinque compagni riversi al suolo privi di sensi.
Sento le gambe cedere. Zero mi sostiene. Ho usato buona parte delle mie forze per evitare che il Black Steel potesse nuocere a quei ragazzi.
Sul posto arrivano anche Aidoh, Kain, Subaru e Yuki. Con loro, Seiren. Conoscendola, dev'essere stata lei a fiutare il pericolo e a far scattare l'allarme.
"Tutto bene?" domanda mia cugina, guardandomi.
Annuisco, riponendo il pugnale nel suo fodero.
"Cosa pensate di fare con loro?" chiede Ichiru.
Hanabusa prende dalla tasca delle compresse ematiche.
"Faremo quello che avevamo già fatto con Subaru." spiega Yuki "Il mio sangue li aiuterà.".
"Ora però dobbiamo riportarli al Dormitorio senza che nessuno ci veda." fa notare Kain "E anche in fretta.".
"Voi andate." interviene Zero "Noi eviteremo che qualcuno si avvicini.".
"E' opera di Sarah, vero?"
Domanda scontata, la mia, alla quale comunque Riukey risponde:
"Sta cercando di farci perdere il controllo. Tirerà la corda finché non faremo un passo falso. Ci ha provato anche con Sibyl, ieri notte...".
Ichiru spalanca gli occhi, visibilmente preoccupato, ma Touma subito lo tranquillizza:
"Non le ha fatto del male. Ma sta giocando sporco. Tanto lo sa che non ha più niente da perdere.".
"Diamoci una mossa." incalza Hanabusa.
"Infatti. E' meglio andare." conclude Yuki.
Io, Zero e Ichiru ci allontaniamo. Mi sto riprendendo in fretta. Le energie mi stanno tornando. Ovviamente, da un momento all'altro mi aspetto una bella ramanzina. E così è...
"Cosa ti è passato per la testa?" sbotta Zero, guardandomi storto "Perché hai seguito quei cinque invece di venirmi a chiamare?!".
"E come facevo?!" ribatto seccata "Non potevo lasciarli in mezzo a quelli della Day Class e venir via come se niente fosse!".
"Sei stata un'incosciente!"
"Proprio tu me lo vieni a dire?! Non ti ricordi quello che hai fatto??"
"Non si può ragionare con te!"
"Nemmeno con te!"
"Io voglio solo proteggerti!... Ichiru, prova a dirle qualcosa... magari a te darà retta."
Contemporaneamente io e Zero ci voltiamo in direzione di Ichiru, e ci rendiamo conto che non ci sta ascoltando. Credo non abbia sentito una sola parola della nostra discussione. Il suo sguardo è assente. La fronte corrugata. Le labbra serrate ed i pugni stretti. Sta di sicuro pensando a quello che ha detto Riukey, riguardo a Sibyl.
"Vai da lei." gli suggerisco, posandogli una mano su un braccio per catturare la sua attenzione.
"Touma ha detto che sta bene..." risponde lui, senza alcuna convinzione nella voce.
"Cosa aspetti?!" lo sprona Zero.
Ichiru annuisce, ma prima di andarsene ci rivolge un affettuoso rimprovero:
"Vedete di non riprendere a litigare appena mi sarò allontanato. E se proprio volete farlo, tenete la voce più bassa, o vi sentiranno tutti nel Collegio.".
Credevo non ci avesse ascoltati, e invece... Sorrido mentre lo osservo allontanarsi di corsa.
Mi volto in direzione di Zero e lo fisso con occhi languidi, come un cucciolo in cerca d'affetto.
"Non pensare di cavartela così facilmente." seguita a rimproverarmi lui, irremovibile sulla sua posizione.
Sbuffo guardando per aria. Poi torno ad osservare Zero. Gli sorrido. Lo vedo, sta per cedere. Mi avvicino, gli poso le mani sul petto, mi alzo sulle punte dei piedi e sulle labbra gli chiedo in un sussurro:
"Mi perdoni?".
Lui di risposta mi abbraccia e mi bacia, ma quando si scosta dalla mia bocca, mi dice in tono fin troppo serio:
"Non farlo mai più o giuro che ti rinchiudo nella tua stanza.".
"Solo se ti chiudi dentro insieme a me..." lo provoco, e lui di nuovo mi bacia, tenendomi stretta a sé.

***

Ichiru raggiunge di corsa il portone d'ingresso della zona riservata alla Night Class. Il solito anziano custode incappucciato lo accoglie col suo serioso cipiglio.
"Cosa ci fa qui a quest'ora uno dei Disciplinari?" domanda l'uomo, scrutando il giovane davanti a lui.
"Mi manda il Preside." si giustifica l'interrogato "Devo solo fare un controllo.".
"Avanti, muoviti. Passa. Prima che a qualcuno venga in mente di seguirti."
Ichiru si addentra nel parco che circonda il Dormitorio Luna. Non capisce nemmeno lui perché è così nervoso e preoccupato. Riukey in fondo gli ha detto che Sibyl sta bene... E, anzi, magari adesso Sibyl sta riposando... Il ragazzo si ferma. Si appoggia con la schiena ad un albero. Si passa una mano tra i capelli, tenendo lo sguardo rivolto al suolo. Forse dovrebbe tornare indietro ed aspettare di vedere Sibyl questa notte.
"Ichiru, cosa ci fai qui?"
Il giovane solleva la testa. Sibyl è davanti a lui e lo osserva con i suoi magnifici occhi verdi spalancati per la sorpresa.
"Riukey mi ha detto che hai avuto dei problemi con Sarah." confessa Ichiru, avvicinandosi all'amata fino a prendere le sue mani nelle proprie.
"Diciamo che aveva voglia di darmi fastidio." ammette lei, palesemente scocciata "Comunque non devi preoccuparti. Sto bene. E' per questo che sei venuto qui a quest'ora?".
"E se ti dicessi che passavo da queste parti per caso?"
"Non sarebbe molto credibile come scusa..."
"Già, hai ragione."
"E comunque, perché dovresti trovare una scusa? Sono felice che tu sia qui..."
Ichiru passa una mano tra i capelli di Sibyl e lei gli sorride, quasi a volerlo ringraziare delle attenzioni che costantemente le riserva.
"Di Yuki e gli altri, hai novità?" domanda quindi il Guardiano.
"Sono appena rientrati." spiega la Sangue Puro "Sono nei sotterranei adesso. Subaru mi ha accennato in breve cos'è successo. Reika e Zero stanno bene?".
"Direi che stanno più che bene, a giudicare da come discutevano poco fa."
"Stavano litigando?"
"Si saranno già riappacificati... Tu, piuttosto, come mai sei in piedi?"
"Cominciamo dall'inizio... Mi sono svegliata di soprassalto e mi sono accorta che Yuki non era nel suo letto. Mi sentivo molto agitata. Sono andata da mio fratello, ma nemmeno lui era nella sua camera. Sono uscita in guardino e ho trovato Kaname, Ruka, Rima e Shiki. Mi hanno detto che alcuni studenti della Night Class si erano allontanati dal Dormitorio Luna e che Riukey, Yuki, Subaru, Aidoh e Kain erano andati a recuperarli. Avvertivo delle energie strane intorno a me, energie che non riuscivo a definire. Poi, improvvisamente, una di esse ha preso il sopravvento su tutte. Un potere fuori misura, che qualcuno tuttavia stava controllando..."
"Il Black Steel... Reika ha dovuto usarlo..."
"Lo immaginavo. Per fortuna alla fine nessuno è rimasto ferito... Quando ho visto rientrare mio fratello con gli altri ho tirato un sospiro di sollievo. Ma non mi andava di tornare in camera. Così mi sono messa a passeggiare qui intorno..."
"Ti va se facciamo due passi insieme?"
Sibyl annuisce e sorride felice. Ichiru la abbraccia e bacia dolcemente le sue labbra socchiuse.
"Mi piace la luce del giorno." confessa sospirando lei "E qui dentro purtroppo quelli come me non ne possono godere facilmente.".
"Un giorno le cose saranno diverse. Vedrai... Dobbiamo solo avere pazienza. Un giorno potrai vivere come vorrai, anche alla luce del sole. E nessuno avrà nulla da ridire."
"E' una promessa."
"Sì, è una promessa."

 

 

 

 

 

 

 

 

NOTE DELL'AUTRICE

In questo capitolo ho voluto dar spazio ai ricordi di alcuni dei protagonisti, intrecciando passato e presente. Mi piaceva l'idea di far un salto indietro nel tempo, ricollegandomi alla prima fic di questa serie, attraverso le memorie dei personaggi.
E poi, si torna al presente, con Sarah che inizia a mettere le carte in tavola, giocando sporco, ovviamente.
Avviso a chi legge: alla fine mancano tre capitoli, di cui uno diviso in due parti.
Per stavolta niente fan art, solo per savolta però!
A presto e grazie a tutti
Marta

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Capitolo 34
*** CAPITOLO XXXII ***


CAPITOLO XXXII

Manca poco alla fatidica luna rossa di cui Akihiro Kyan ha più volte parlato. Il Direttore Cross è piuttosto preoccupato per gli allievi della Day Class e, onde evitare che si ripeta quanto accaduto con il risveglio di Rido Kuran, stavolta ha deciso di evacuare per tempo il Collegio, con una settimana d'anticipo sulla data cruciale. Con la scusa di alcuni ipotetici controlli riguardanti gli impianti e la stabilità dei vari edifici che compongono il grande complesso, aveva avvisato già un paio di mesi or sono i suoi studenti che avrebbero dovuto allontanarsi per una decina di giorni dalla scuola. Le lezioni che avrebbero perso, le avrebbero recuperate al loro rientro.
Yori, ovviamente, sa che questi presunti controlli sono in realtà una scusa per svuotare il Collegio, in previsione della difficile battaglia dall'esito incerto che si prospetta all'orizzonte. Ormai i membri della classe diurna sono quasi tutti andati. Pochi ancora devono partire per far ritorno alle rispettive case, e tra costoro c'è appunto Yori, che indugiando in camera insieme a Reika, le confida la propria intima preoccupazione:
"Quando tornerò, sarete tutti qui, vero? E staremo ancora insieme... Ho paura per voi.".
"Tranquilla." la rassicura la compagna "Ce la caveremo anche stavolta.".
La porta della stanza si apre all'improvviso. Yuki entra come una saetta e getta le braccia al collo di Yori.
"Se fai così, mi viene da pensare che non ci vedremo più!" fa notare la ragazza, con velata malinconia.
"Noi ci rivedremo eccome! E faremo ancora tante cose insieme!!" afferma la Sangue Puro, con una tale convinzione nella voce che l'amica non può non crederle, cedendo alla carica del suo ottimismo.
"Comunque non sono qui solo per salutarti." rivela Yuki "C'è qualcuno che ti sta aspettando fuori.".
Yori spalanca gli occhi sulle compagne ma non accenna a muoversi.
"Ehi, che ti prende?" le domanda Reika.
"Ci sono ancora studenti della Day Class in giro." confessa l'interpellata "Forse non è il caso che io e lui ci incontriamo così... Potrebbero vederci...".
"E allora?" si impunta Yuki "Voi due state insieme, no? Che vi vedano pure.".
"Infatti." rimarca Reika "Tutto il resto, lascialo da parte.".
E alla fine Yori abbandona di corsa la camera, ringraziando con un bel sorriso le fidate amiche.

E' quasi sera. Hanabusa aspetta all'esterno del Dormitorio Sole. Alcune studentesse della Day Class, in procinto di lasciare il Collegio, lo vedono e subito gli si fanno incontro sperando di catturare il suo interesse. Lui al solito si mostra galante, ma le sua mente è rivolta ad un'unica persona, e non appena questa persona gli compare davanti, niente più esiste ai suoi occhi se non lei. Mentre Yori si avvicina, le altre due ragazze si allontanano, piuttosto indispettite.
"Ci tenevo a vederti, prima che partissi." confessa con occhi languidi il biondo vampiro.
"Anch'io avevo voglia di vederti." conferma la giovane.
"Ti prometto che questo non è un addio."
Yori guarda con sorpresa Hanabusa. E' come se le avesse letto dentro, scoprendo la sua intima angoscia.
"Fidati di noi." prosegue lui, prendendo le mani di lei.
Ma qualcosa interrompe il romantico momento. E non si tratta dell'intervento di qualche inopportuno seccatore... Magari lo fosse! Un grido improvviso mette in allerta Aidoh, che immediatamente fa rientrare la compagna nel Dormitorio, incrociando sulla porta Reika e Yuki, anch'esse attirate dall'urlo udito poc'anzi.

Qualcosa non va. Un'energia oscura aleggia su tutti noi. Sento la lama del Black Steel vibrare a contatto con la mia gamba. Ha recepito un pericolo. Insieme ad Hanabusa e Yuki corro verso il cancello d'ingresso del Collegio. Ma qualcuno ci ha preceduti. Zero e Ichiru sono già sul posto e, pistole alla mano, stanno affrontando cinque Livello E. A terra, prive di sensi, due studentesse della Day Class. Mi guardo intorno. Percepisco altre nefaste presenze nelle vicinanze. Io e mia cugina ci scambiamo una complice occhiata. Aidoh si precipita dalle due ragazze svenute, mentre io e Yuki non ci muoviamo ed impugniamo le nostre armi. La lama di Artemis comincia a vibrare all'unisono con quella del mio pugnale, quasi stessero comunicando tra loro, o stessero condividendo il loro potere. Purtroppo, altri due allievi della classe diurna, tra i pochi che ancora non hanno lasciato la scuola, si stanno avvicinando. Ed ecco che dalla vegetazione circostante sbucano dei vampiri, e stavolta non dei Livello E, bensì dei vampiri ombra. Saranno una decina in tutto. Con uno scatto fulmineo io e Yuki ci avventiamo su di loro, e a darci mano forte giungono le provvidenziali fiamme di Kain. Gli studenti della Day Class ci fissano terrorizzati, ma quando tentano di fuggire, Seiren e Ruka li fermano, facendoli crollare al suolo privi di sensi. Devono cancellare dalle loro menti il ricordo di ciò che hanno visto.
E intanto i vampiri ombra si rigenerano dalle loro stesse ceneri...
"Cosa diavolo sta succedendo?!" grida Zero avvicinandosi di corsa insieme ad Ichiru.
"Ci sono guai anche al Dormitorio Luna." accenna Akatsuki.
Ma tempo di parlare non ce n'è. I vampiri ombra ci attaccano di nuovo. Ci dovrà pur essere un modo per fermarli! E' vero che la loro esistenza è limitata nel tempo, ma non possiamo aspettare che si dissolvano da soli. Se almeno potessimo portare in salvo gli studenti della Day Class!! Guardo i ragazzi e le ragazze svenuti a terra, dei quali si stanno prendendo cura Seiren e Ruka, mentre Aidoh si è riunito a noi. Ci troviamo accerchiati dai nemici, che nel frattempo sono aumentati di numero. Come quella volta, al vecchio casolare abbandonato... Vedo arrivare di corsa Subaru. Si scambia un cenno d'intesa con Yuki. Dopodiché insieme a Ruka e Seiren porta via gli allievi della classe diurna ancora privi di sensi.
"Il Dormitorio Sole!" esclamiamo in coro io e mia cugina, rivolti i pensieri di entrambe alle persone che ancora si trovano lì, compresa Yori.
"Se ne sta occupando il Direttore Cross." ci spiega Kain "Con lui ci sono Sibyl e Riukey.".
I vampiri ombra continuano a guardarci, girandoci intorno come belve feroci che studiano le loro prede.
"Ma cosa stanno facendo?!" si domanda spazientito Aidoh, che immagino vorrebbe al momento essere insieme a Yori, per poterla proteggere.
Zero perde la pazienza ed inizia a sparare, ma i suoi colpi vanno a vuoto. Una potente barriera energetica sta proteggendo i nostri avversari.
"Se neanche la Bloody Rose ha effetto su di loro..." commenta Akatsuki, lasciando in sospeso la frase.
"Al Dormitorio Luna, cosa sta succedendo?" domanda Ichiru.
La richiesta del mio amico cade nel vuoto. I vampiri ombra di punto in bianco si avventano contro di noi. Le fiamme di Kain ed il ghiaccio di Aidoh possono solo frenare momentaneamente il loro attacco, così come i proiettili della Bloody Rose e della Silver Rose. Non c'è tempo per pensare. Dobbiamo fare in fretta. Assecondando il mio istinto, mi provoco un profondo taglio su una mano con il Black Steel, stessa cosa che fa Yuki sfruttando la lama di Artemis. Il nostro sangue rafforzerà il potere delle nostre armi. Siamo le discendenti dell'antico casato Kyan, le figlie degli ultimi Cavalieri Sangue Puro. E proteggeremo le persone che amiamo...

Artemis e il Black Steel iniziano ad emettere una luce di un blu intenso, che si dirama nell'aria sotto forma di sottili lampi. I vampiri ombra sembrano intimoriti da tale energia e rimangono immobili, spalancando i grandi occhi inespressivi incastonati sui volti scavati e cerei. Al richiamo delle due potenti armi di Reika e Yuki, rispondono anche la Bloody Rose e la Silver Rose, che si velano del medesimo alone luminoso... Zero e Ichiru avvertono una rinnovata forza scorrere nelle loro vene. Zero questa forza la conosce bene, la avvertì crescere dentro di sé anche la notte della battaglia contro Rido. I gemelli Kiryu, schiena contro schiena, puntano le loro pistole contro i nemici. Sparano contemporaneamente, e i loro spari si mutano in fasci luminosi che si abbattono impietosi contro i bersagli prestabiliti. Yuki e Reika con le lame di Artemis e del Black Steel chiudono definitivamente la partita. E dei vampiri ombra non resta nemmeno un granello di polvere.

Intanto, nell'ingresso del Dormitorio Luna...
Kaname, affiancato da Rima e Shiki, sta fronteggiando Sarah Shirabuki. E' stata lei a dichiarare aperte le ostilità, dopo aver sottomesso al proprio volere buona parte degli allievi della Night Class. Aidoh e Yuki non erano presenti quando tutto è iniziato, mentre Kain, Ruka, Seiren, Riukey e Sibyl si sono immediatamente precipitati in difesa del Dormitorio Sole e degli studenti della Day Class che ancora si trovano al Collegio.
"Complimenti, Sarah." afferma Kuran con aria di sfida "Sei riuscita a crearti il tuo piccolo esercito personale. Ma credi davvero che basti così poco per mettermi fuori gioco?".
"Non lo credo affatto." ribatte fredda e cinica la bionda Sangue Puro "Questo non è niente a confronto di ciò che sta per scatenarsi.".
"Hai dunque deciso di scoprire le tue carte?"
"Lo so che mi avete smascherata. So che conoscete il mio segreto. Tutta colpa di quel cane di Zero Kiryu. Gli avevi offerto il tuo sangue anni fa, vero Kaname? E così quel bastardo ha capito. Ebbene sì, sono anch'io una Kuran."
"La figlia di Rido Kuran."
Mentre pronuncia tale frase, Kaname volge gli occhi su Ichijo, che in piedi, alle spalle di Sarah, non manifesta alcuna sorpresa per quanto appena udito. Evidentemente la cosa non gli giunge nuova. Forse aveva già dei sospetti, o forse aveva scoperto per conto proprio la verità. Ed ora, come si comporterà? Quale sarà la sua scelta di campo?
I giovani vampiri che Sarah è riuscita a sottomettere circondano Kaname, Rima e Shiki.
"Cosa farà adesso il capostipite del casato Kuran?" provoca la Sangue Puro.
"Niente." risponde glaciale l'interpellato.
Tre dei ragazzi vittime del maleficio si scagliano contro Kaname e i suoi. Rima e Senri si preparano ad intervenire, ma Kuran li ferma, ed utilizza i propri poteri per neutralizzare l'attacco senza ferire nessuno.
Sarah ghigna compiaciuta.
"Non mi dirai che adesso hai in cuore, Kaname?"
"Smettila Sarah. Non ho voglia di giocare."
"Giocare? E chi sta giocando? Io no di certo. Cosa pensi di fare? Speri di salvare tutti questi ragazzi, dei perfetti sconosciuti dei quali non ti importa nulla? Non salverai né loro né nessun altro. Nemmeno la tua piccola e cara Yuki..."
A questo punto gli occhi di Kuran si incendiano.
"Non avvicinarti a lei." intima il nobile vampiro con fare minaccioso.
"Non ce ne sarà bisogno." ribatte a tono la sua perfida interlocutrice "Yuki è una Kyan. E' già condannata. La maledizione la raggiungerà. Lei e Reika saranno la chiave per la nostra vittoria.".
Un potere spaventoso si sprigiona dal corpo di Kaname ed un'energia oscura avvolge i presenti. Era a questo che Sarah mirava, come confermano le sue infide parole:
"Hai finalmente manifestato la tua vera natura. Inutile che provi a nasconderla. La tua anima è dannata.".
"Adesso basta!" urla Rima, mentre tra le sue mani si generano potenti cariche elettriche.
E intanto Shiki tenta di far tornare alla ragione Kuran:
"Non ascoltare quella vipera. Sta solo cercando di farti perdere il controllo.".
Sarah alza un braccio, come un generale che sta per impartire ai suoi soldati l'ordine di attaccare. Ma prima che abbia il tempo di dare il comando, Ichijo le si para davanti.
"Fermati, Sarah." le dice in tono autoritario.
"Come osi ribellarti a me?!" si infuria lei, abbassando il braccio con l'intenzione di dare uno schiaffo all'insolente giovane. Ma lui prontamente solleva la sua katana, ancora nel fodero, e blocca la mano che stava per colpirlo.
Sarah indietreggia di alcuni passi e con occhi incandescenti squadra colui che, a suo parere, l'ha tradita per schierarsi con il nemico. Ma la realtà non è questa. Ichijo non la vuole tradire. Ed il suo gesto non sta a significare un mero voltafaccia.
Improvvisamente, un penetrante odore di sangue si diffonde nell'aria. Il portone d'ingresso si spalanca. Yuki si fa avanti, tenendo ben in mostra un profondo taglio sulla mano sinistra, dal quale sgorga un sottile rivolo scarlatto. Insieme a lei ci sono Reika, Zero, Kain e Aidoh. Ichiru invece è andato a dar man forte al Direttore e agli atri al Dormitorio Sole.
"Cosa pensi di fare, insignificante ragazzina?" provoca con arroganza Sarah, squadrando malamente la giovane Sangue Puro che si posiziona al fianco di Kaname.
"Mandare all'aria i tuoi piani." risponde la diretta interessata, con sguardo fiero.
I vampiri che Sarah aveva soggiogato sembrano vacillare. Si portano le mani alla gola e sofferenti si chinano a terra. E' questo l'effetto che il sangue di Yuki ha su di loro. Le sottili particelle che si propagano nell'aria entrano in contrasto con il venefico sangue che sta scorrendo nelle loro vene.
"Sarah, te ne prego. Ora fermati." è l'accorata supplica che Ichijo rivolge alla bionda Sangue Puro.
"Non mi avete ancora sconfitta!" digrigna tra i denti lei, preparandosi a lanciare un attacco diretto, mentre i ragazzi che aveva asservito al proprio volere crollano privi di sensi.
Reika stringe forte il Black Steel. Kaname e Yuki le posano entrambi una mano sulle spalle, l'uno alla sua sinistra, l'altra alla sua destra, così da far convergere i loro poteri nello speciale pugnale. Lo scudo energetico che in tal modo si genera, arresta l'attacco di Sarah, nonostante sia forte in lei l'influsso della magia proibita.
Uno sparo squarcia il silenzio. Zero colpisce ad un braccio la nemica con la Bloody Rose.
"E' ora di farla finita." sentenzia il Guardiano, ma inaspettatamente Takuma si pone sulla traiettoria della pistola.
"Ichijo, togliti di lì!" urla Rima.
"Perché?" si domanda tra sé Shiki, guardando con occhi malinconici il caro amico.
"Allontanati!" grida Zero, caricando il colpo in canna.
Sarah approfitta del momento per fuggire. Una luce abbagliante si genera dalle sue mani, creando confusione tra i presenti. E sfruttando tale diversivo, la Sangue Puro si dilegua senza che nessuno possa fermarla.
"Maledizione! Non possiamo lasciarla andare!" si infuria Hanabusa.
"Ci ha giocati!" protesta Kain, dando un pugno alla parete.
"Vado a cercarla." afferma Zero, avviandosi alla porta, ma di nuovo Ichijo gli sbarra la strada.
"Mi hai stancato!" sbotta il Guardiano, mentre le sue pupille si tingono di porpora.
"Lasciatela a me." si offre Takuma "E' compito mio fermarla.".
Determinazione e dolore si mescolano nei verdi occhi del giovane, il cui sguardo si punta su Kaname.
"Non puoi andare da solo." obietta Shiki.
"E' troppo pericoloso." rimarca Rima.
Ma Ichijo ormai ha deciso. Kuran lo osserva un attimo, dopodiché gli fa un cenno con la testa, in segno di assenso. Ed il biondo vampiro, con la sua katana in mano, se ne va.
"Possiamo davvero fidarci di lui?" domanda scettico Hanabusa.
Kaname annuisce.
"Cosa ne dite se intanto ci occupiamo di loro?" suggerisce Reika, indicando gli studenti della Night Class svenuti sul pavimento.
Zero non sembra ascoltarla. Ha gli occhi fissi sul portone aperto. Non si fida di Takuma. Vuole vedere con i propri occhi Sarah ridotta in un cumulo di cenere. Reika intuisce il suo turbamento e gli si avvicina, prendendolo per mano. Intanto sulla soglia del Dormitorio compaiono Riukey e Seiren.
"Tutto a posto al Dormitorio Sole?" chiede con viva apprensione Aidoh.
"Tranquillo Hanabusa, Yori sta bene." gli risponde Touma strizzandogli un occhio, per poi aggiungere seriamente:
"C'è stato un bel caos. Vampiri ombra insieme a dei Livello C, con tanto di armi anti-vampiro. Non è stata una passeggiata, ma alla fine ne siamo venuti fuori. Alcuni li abbiamo eliminati. Gli altri ad un certo punto si sono ritirati in velocità. Come se chi li aveva mandati li avesse richiamati indietro.".
"Il Direttore, come sta?" domanda con sollecitudine Yuki.
"Sta bene." spiega Riukey "Lui, Ichiru e Subaru sono rimasti di guardia al Dormitorio, mentre Sibyl e Ruka sono in infermeria insieme agli studenti che erano svenuti.".
"Avete cancellato i loro ricordi?" domanda severo Kaname.
"Ce ne siamo occupate io e Ruka." confessa Seiren "Non ricorderanno nulla.".

***

Sarah, con la schiena appoggiata ad un albero, volge gli occhi al cielo. La ferita della Bloody Rose brucia da morire e stenta a rimarginarsi, continuando a sanguinare copiosamente. La giovane ride tra sé. Ride amareggiata. Ride per rabbia. E nel contempo si rimprovera per esser stata tanto stupida, per essersi lasciata cogliere di sorpresa dai suoi avversari. Ma chi più di tutti l'ha presa in contropiede è stato Ichijo. Non si sarebbe mai aspettata una simile reazione. Non l'aveva previsto. Avrebbe dovuto fare più attenzione con lui. Gestirlo meglio. Gli ha lasciato troppa libertà. Avrebbe dovuto asservirlo totalmente al proprio volere. Renderlo una marionetta docile e ubbidiente. E invece gli ha concesso un margine eccessivo, che alla fine le si è ritorto contro. Ha sopravvalutato se stessa e sottovalutato lui. E' stata una sciocca. Ancora non si capacita di un tale errore di valutazione. Ma si è trattato veramente solo di questo? Un errore di valutazione? O piuttosto sono subentrati dei sentimenti che non avrebbero dovuto esserci?... Sentimenti?... Affetto?... No. Non è possibile... non è possibile... il suo cuore non è in grado di provare affetto... per nessuno...
Sarah si rende conto che le forze la stanno abbandonando. Con la mano preme forte sulla ferita. Sente che qualcuno si sta avvicinando. Sa di chi si tratta. Il suo sguardo coglie tra gli alberi un'ombra. Ichijo si ferma a pochi passi da lei. Non le dice nulla e lentamente sfodera la sua katana.
"Sei venuto per uccidermi?" lo stuzzica la donna, con un perfido ghigno dipinto in volto.
"Io volevo solo salvarti." confessa il giovane con amara rassegnazione.
"Ti sei ribellato a me per salvarmi? Strano modo che hai di proteggere la donna che ami."
"La Sarah che amavo è morta e sei stata tu ad ucciderla."
"Quella Sarah non è mai esistita."
"Questo non ha importanza. Che sia esistita o meno, lei adesso non c'è più."
Le pupille di Takuma si tingono di rosso. La terra sotto ai suoi piedi trema e si creano della profonde spaccature che giungono fino a Sarah.
"I tuoi miseri giochetti non mi spaventano." inveisce lei, mentre un alone oscuro la avvolge.
Dei minacciosi vampiri dalle ferine espressioni circondano la bionda Sangue Puro. Sono alcuni dei suoi servitori. Ichijo li aveva già incontrati, a casa Shirabuki. E ne conosce la forza. Sono stati ben addestrati, come guardie del corpo di Sarah e di sua madre.
"Mi spiace che debba finire così." confessa la giovane, con voce fredda e distaccata "La tua compagnia era piuttosto piacevole.".
Takuma stringe con rabbia la sua katana e si prepara a difendersi dagli sgherri di Sarah, che in gruppo si scagliano contro di lui. Ma in suo aiuto a sorpresa intervengono Rima e Shiki.
"Di loro ci occupiamo noi." dichiara Senri.
"Tu pensa a Sarah." prosegue Rima.
Ichijo li ringrazia con un cenno del capo, dopodiché punta lo sguardo su Sarah, che con uno scatto felino si addentra tra la vegetazione.
L'inseguimento tra i due non dura molto. Sarah continua a perdere molto sangue dalla ferita sul braccio ed è costretta a fermarsi. Takuma la osserva, provando una gran pena per lei, per questa creatura corrosa dall'odio e dalla sete di potere. La Sarah che lui aveva amato non era così. Quella Sarah sapeva sorridere, ed essere gentile e premurosa... Forse davvero non è mai esistita. Forse è stata solo una menzogna, e lui stupidamente ci ha creduto. Ha voluto crederci. Ed ha continuato a farlo anche quando un po' alla volta ha iniziato a comprendere la verità. Però adesso è ora di porre fine per sempre a quella bugia. Nonostante la tristezza. Nonostante il dolore. Ichijo voleva salvare la sua Sarah, e solo uccidendola potrà riuscirci.
La Sangue Puro dà fondo al proprio potere mettendo in seria difficoltà Takuma, fino a gettarlo malamente a terra strappandogli di mano la katana. Con arroganza lo osserva riverso al suolo e di nuovo lo provoca:
"E' questo il tuo posto. Ai miei piedi.".
Ma quando Sarah sta per dargli il colpo di grazia, Ichijo fa sgretolare il terreno tutto intorno, e mentre lei inevitabilmente perde l'equilibrio e cade, lui recupera la sua katana e la trafigge al cuore. Poi le si inginocchia accanto e, con le lacrime agli occhi, la prende tra le braccia.
"Prima mi ferisci a morte e poi piangi?" è il pungente commento della giovane, la cui voce tuttavia ha perso il tono aspro e arrogante di poco prima.
"Perdonami. Io... volevo solo salvarti..." ripete Takuma, piangendo a dirotto.
"L'hai fatto..." sussurra sorridendo Sarah, prima di chiudere per sempre gli occhi, mentre il suo corpo lentamente si dissolve in argentea cenere.
Rima e Shiki, in disparte, osservano commossi la scena. Non possono aiutare il loro amico, anche se vorrebbero. Dovrà essere lui a superare questo profondo dolore, ed il senso di colpa che inevitabilmente lo accompagnerà. Ha dovuto uccidere la donna che amava, e forse proprio uccidendola per un momento l'ha ritrovata, in quell'ultimo accennato sorriso, che gli è parso finalmente sincero... Alla fine anche lei è stata una vittima, vittima di se stessa e della sua folle madre, che senza esitare l'ha immolata sull'altare del potere e della vendetta.
Quando del corpo della Sangue Puro non resta più nulla, Rima e Shiki si avvicinano a Takuma, e lui volge lo sguardo su di loro. Senri gli porge una mano, e il giovane la prende, rialzandosi in piedi. Non si dicono nulla i tre amici. Non servono parole in momenti del genere. Rima e Shiki ci saranno sempre per Ichijo, e lui lo sa. Ma tra la vegetazione, avvolto dalle ombre notturne, Takuma scorge qualcun altro. Kaname è lì. E lo sta osservando. Il Sangue Puro avanza fino a manifestare apertamente la propria presenza. Anche Rima e Senri si voltano verso di lui. I suoi occhi castani incontrano quelli verdi di Ichijo. I due amici d'un tempo si sono ritrovati. Quando si incontrarono alla sede del Senato, nella notte della battagia contro Rido, Takuma disse a Kuran: Come vampiro, io ti ho tradito. Ma come amico non ti tradirò mai e poi mai. E le parole di allora ritornano nelle menti di entrambi, primo tassello per ricostruire un'amicizia le cui ferite sono sì profonde, ma non insanabili...

 

 

 

 

 

 

 

 

 

NOTE DELL'AUTRICE

Piccola precisazione: Ichijo riesce a far sgretolare il terreno perché, come tutti i vampiri appartenenti ad una classe superiore, è in possesso di un particolare potere, che nel suo caso è il potere di frantumare la materia (come risulta dal manga).
La fan art di questo capitolo è dedicata a Yuki e Kaname.
Al prossimo capitolo!
Marta

YUKI E KANAME
http://mc2a.altervista.org/alterpages/yk_0001.jpg

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Capitolo 35
*** CAPITOLO XXXIII (parte I) ***


CAPITOLO XXXIII (Parte I)

Fortunatamente tutti gli allievi della Day Class sono riusciti a lasciare incolumi il Collegio. Nessuno di loro ricorderà nulla di quanto accaduto. Ruka e Seiren hanno provveduto a cancellarne dalla loro menti ogni minima traccia.
Ichijo si è rinchiuso in quella che era la stanza di Sarah. E' lì dentro da tre giorni. Credevo se ne sarebbe andato, e invece è ancora qui. Nonostante tutto. Penso voglia essere d'aiuto, a prescindere dal devastante dolore che sicuramente sta provando. Come lui, anche altri della Night Class sono rimasti, benché sia Kaname che Riukey li avessero lasciati liberi di decidere cosa fare. Vogliono difendere il Collegio. Questo hanno scelto.
Mamma e papà ci hanno raggiunti, mentre il maestro Yagari, Kaito e altri cacciatori si occuperanno di presidiare l'Associazione Hunter.
Uniti ce la faremo. Ed in un certo senso è come se il sogno del Direttore Cross si stesse già realizzando...
E' notte. Io e Zero stiamo pattugliando il parco insieme. D'un tratto, una voce soffusa mi giunge alle orecchie. Mi guardo intorno. Zero subito si mette in allarme.
"Che succede?" mi domanda sospettoso.
"Non lo so..." è la mia vaga risposta.
La misteriosa voce si fa di nuovo sentire. Mi sembra la voce di... Cosa sta cercando di dirmi? Lui non è qui, ne sono certa. Sta comunicando con me a distanza. Non immaginavo fosse possibile. Probabilmente è il nostro legame di sangue a metterci in contatto nonostante la lontananza.
"Si può sapere cos'hai?" domanda Zero, impugnando la Bloody Rose e scrutando con attenzione intorno a sé.
Gli poso una mano sul braccio pregandolo di riporre la sua arma.
"Non c'è nessun pericolo." gli spiego "Akihiro sta comunicando con me.".
"Sta comunicando... con te?..." si stupisce lui.
"Mi sta dicendo dove dobbiamo andare. La sua voce... la sento dentro di me..."
Chiudo gli occhi per concentrarmi. Le indicazione che mi arrivano sono precise e chiare, e ci condurranno nel luogo in cui avverrà la battaglia finale.
"Riuniamo gli altri. Dobbiamo muoverci." affermo, e Zero annuisce, prendendomi per mano.

***

E' giunto il momento di partire. Davanti al cancello d'ingresso del Collegio, gli ultimi saluti. Saya e Ryobe abbracciano la figlia, così come il Direttore fa con Yuki. Le raccomandazioni di rito, da una parte e dall'altra. Chi resta, chi va. Ma il rischio c'è per tutti. Kaname, Riukey, Zero, Ichiru, Yuki, Sibyl e Reika sono pronti per affrontare il nemico. Anzi, la nemica. Seguendo le indicazioni di Akihiro arriveranno a destinazione il giorno in cui riapparirà la fatidica luna rossa.
"Buona fortuna, ragazzi." è l'augurio finale di Cross.
"Anche a voi." risponde Zero.
"Coraggio, muoviamoci." afferma Kaname, volgendo lo sguardo all'orizzonte.
Il gruppo sta per avviarsi, ma la partenza viene rimandata ancora di qualche minuto. Gli studenti della Night Class rimasti al Collegio si stanno avvicinando. Davanti a tutti, Hanabusa, Subaru, Kain, Ruka, Rima, Shiki e Seiren. L'unico a mancare all'appello è Ichijo.
"Volevamo solo dirvi di non preoccuparvi per il Collegio." rimarca Aidoh "Faremo la nostra parte per proteggerlo.".
"Anche se non ho poteri particolari," sottolinea Yamada "giuro che non mi tirerò indietro.".
"Ehi, Subaru!" lo chiama Sibyl, per poi lanciargli la sua katana.
"Fanne buon uso." gli raccomanda sorridendo "E' un'arma speciale.".
"Te la restituirò quando tornerai." conclude l'altro, con una nota di ottimismo nella voce.
Hanabusa, Kain, Ruka, Rima, Shiki e Seiren fanno alcuni passi in avanti e, guardando il loro Maestro, chinano la testa in segno di saluto, gesto che lui replica in risposta, un lieve sorriso ad inarcare le sue labbra, un sorriso di riconoscenza e gratitudine.

Intanto, alla sede dell'Associazione Hunter...
Toga e Kaito si trovano nell'ufficio della presidenza e discutono sulle prossime mosse. Anche se, a dirla tutta, non c'è poi molto di cui discutere, perché i piani del nemico sono oscuri ed imprevedibili. Di conseguenza, bisognerà essere pronti a tutto, in particolare a difendere la speciale fornace dalla quale nascono le armi dei cacciatori.
Ad un certo punto, qualcuno bussa. Una voce familiare chiede il permesso di entrare.
"Una visita davvero inattesa..." commenta Yagari, accogliendo nella stanza Misaki e Jiro.
"Disturbiamo?" chiede ironica la donna.
"Direi proprio di no." risponde Kaito.
"Abbiamo pensato che un po' di aiuto vi sarebbe stato utile." interviene Jiro.
"L'aiuto di due hunter del vostro calibro non si può rifiutare." prosegue Toga "Ma siete sicuri di voler rimanere? Non abbiamo idea di come andrà a finire.".
Quindi Misaki:
"Se venissimo sconfitti sarebbe la fine, la fine di tutto. Non permetterò a nessuno di rubare il futuro a mio figlio e a tutti noi.".
"Allora, prepariamoci. Sarà una dura battaglia." conclude Yagari.

***

Seguendo le indicazioni di Akihiro, arriviamo a destinazione nei tempi stabiliti, dopo tre giorni di viaggio. Siamo partiti di notte dal Collegio, e di notte arriviamo nella città in cui risiede la famiglia Shirabuki. Ma non è la loro villa la nostra meta... Lasciamo ben presto il centro abitato. Attraversiamo un bosco di conifere. Ne usciamo e ci troviamo in un'ampia radura. Nel cielo si staglia un'inquietante luna rossa. All'improvviso avverto una lancinante fitta all'altezza del cuore, e la mia pelle brucia nel punto in cui era apparso il marchio del tributo. Chino la testa, stringendo i denti. Zero subito mi soccorre.
"Reika, cos'hai?" mi chiede con evidente apprensione, angosciato da un nefasto presentimento.
Una gelida aria inizia a soffiare. Il dolore cessa e mi guardo intorno. Lo sento. Si sta avvicinando... anzi, è già qui.
"Ben arrivati." ci dice Akihiro, giungendoci alle spalle.
Ci voltiamo e lo guardiamo. In attesa.
"Tutto bene?" mi domanda, ed io annuisco, mentre Zero mi tiene stretta a sé avvolgendomi le spalle con un braccio.
"Venite con me." aggiunge poi mio padre, e noi lo seguiamo...
Arriviamo fino ad un'antica villa, sulle rive di un grande lago. Un tempo doveva essere la residenza di una ricca famiglia, a giudicare dalle sue dimensioni e dalle raffinate decorazioni che si scorgono intorno al portone d'ingresso ed alle finestre, nonostante le piante rampicanti abbiano infestato le pareti esterne. Il cancello è aperto. Uno dei due pilastri che lo reggevano è in parte crollato. Ci avventuriamo nel giardino. L'erba è talmente alta che in alcuni punti mi sfiora la vita.
"Questa era la residenza della famiglia Ikaeda." ci racconta Akihiro "Un'antica casata Sangue Puro ormai estinta.".
"Nessuno di loro è più in vita?" domanda Yuki.
"Un'unica discendente è rimasta." prosegue mio padre "La figlia segreta di mio fratello Eiji e della sua amante, Akiko Ikaeda.".
"Allora sei riuscito a scoprire chi sono!" esclama dal nulla una voce di donna, mentre tutto intorno si accendono numerosi falò, unico bagliore nelle tenebre che ci avvolgono.
Una figura incappucciata fasciata in un lungo mantello rosso avanza verso di noi. Una schiera di vampiri ombra ci circonda...

...Nello stesso momento, al Collegio Cross...
Il Direttore, Saya e Ryobe sono appostati al cancello d'ingresso, mentre gli allievi della Night Class fanno buona guardia in alcuni punti strategici. Manca poco, ormai. Improvvisamente, si ode in lontananza un inquietante lamento. Un coro sinistro di voci confuse. In un attimo, i nemici assalgono in massa il Collegio, scavalcando il muro di cinta ed assediando l'entrata principale.
Lo scontro è violento. Livello E e vampiri ombra attaccano feroci, e tenerli a bada non è cosa semplice. E ci sono anche dei Livello A e dei Livello B, appartenenti evidentemente a quelle famiglie che, non volendo la costituzione di un Parlamento dei vampiri, hanno deciso di unirsi ai cospiratori guidati dalla figlia di Eiji, agli occhi di tutti apparsa sempre con le sembianze della moglie del nobile Shirabuki.
Cross con la sua potente spada difende strenuamente l'ingresso, affiancato dai coniugi Miura. Aidoh e Kain giungono in aiuto dei tre cacciatori. Fiamme e ghiaccio si sommano al potere della armi anti-vampiro.
La battaglia imperversa. Ruka sfrutta le sue speciali facoltà mentali per soggiogare i nemici. Seiren si destreggia abilmente con le sue lame. Subaru con la katana di Sibyl si muove agilmente affondando colpi su colpi. E come loro, tutti gli studenti della Night Class che hanno scelto di rimanere, lottano per proteggere il Collegio e ciò che esso rappresenta.
Senri e Rima combattono fianco a fianco, finché ad un certo punto non vengono accerchiati da un nutrito gruppo di Livello E. Ad aiutarli giunge inaspettatamente Ichijo con la sua spada, quella stessa spada che Shiki gli restituì quando fece ritorno al Collegio. E' arrivato il momento anche per lui di scendere in campo per proteggere ciò che gli è caro. Ha perso Sarah, non perderà anche i suoi amici, quegli amici che finalmente ha ritrovato...
"Quanti sono?!" esclama a denti stretti Aidoh, osservando i nemici che sembrano moltiplicarsi invece di diminuire. Più ne vengono colpiti, più ne appaiono. E nessuno di essi si dissolve in cenere.
"La magia proibita li protegge." fa notare Cross.
"Dobbiamo resistere finché Reika, Zero e gli altri non elimineranno la fonte." rimarca Ryobe.

...Nel mentre anche l'Associazione Hunter viene attaccata...
Sono dei Sangue Puro a guidare l'assedio alla sede degli Hunter. L'obiettivo è spegnere per sempre la fornace che genera le armi anti-vampiro. I cacciatori combattono senza risparmiarsi, ma l'avanzata dei nemici sembra inarrestabile. Kaito e Toga si pongono a difesa dei sotterranei, mentre ai piani superiori Misaki e Jiro coordinano i loro compagni.
"Ci mancavano solo i Sangue Puro!" si infuria Takamiya.
"C'era da aspettarselo." ammette Yagari "Non tutti i Sangue Puro sono dalla parte di Kuran.".
"Che vengano pure... non li lascerò passare."
"Credo che sarai accontentato molto presto."
I Sangue Puro a capo dell'assalto raggiungono i sotterranei. Ghignando subdoli e soddisfatti osservano con occhi incandescenti gli hunter che stanno cercando di proteggere la fornace. Si sentono già vincitori in questo scontro apparentemente impari. Ma quando uno di loro sta per lanciare il suo attacco, qualcosa lo colpisce alle spalle, facendolo cadere a terra.
"Serve una mano?" domanda Rumiko Ouri, avvicinandosi insieme ad altri due membri della sua famiglia. Con loro, il nobile Shirabuki, che ha deciso di scendere in campo dopo aver scoperto l'inganno di cui per anni è stato vittima.
"Ottimo tempismo!" commenta Yagari.
E così Sangue Puro ed hunter si schierano fianco a fianco per proteggere l'antica fornace.

***

Il cappuccio si abbassa mostrando un volto di donna. Una folta chioma corvina le ricade sulle spalle. Occhi scuri e sottili. Viso appuntito. Labbra rosse come il sangue.
"Kasumi Ikaeda." afferma Akihiro, senza alcuna intonazione nella voce.
"Sarebbe meglio se mi chiamassi Kasumi Kyan, non credi zio?" sogghigna lei, sollevando la mano sinistra per mostrarci il marchio del tributo impresso su di essa.
"E ora, vieni da me..." aggiunge con un provocatorio sorrisetto, mentre le sue pupille di fuoco si posano su di me.
Un'altra dolorosa fitta all'altezza del cuore. Vorrei resistere, ma troppo forte è il richiamo della maledizione. La luna rossa ha spezzato il sigillo... ed è tardi anche per sbarazzarmi del Black Steel. Il mio corpo si muove, ed io non posso controllarlo... Zero cerca di fermarmi, ma io lo spingo via...

Reika avanza in direzione di Kasumi, che con la mano la invita ad avvicinarsi. Zero tenta invano di bloccarla. Nulla può contro il Black Steel, e contro il maleficio che ha imprigionato la ragazza. Anche Riukey, Ichiru e Yuki provano ad intervenire, ma vengono tutti e tre scaraventati a terra dal potere devastante che si sprigiona dal corpo di Reika. Giunta a pochi passi da Kasumi, la giovane si volta in direzione dei compagni. Zero grida disperato il suo nome, ma lei sembra non sentirlo.
Le fiamme che ardono tutto intorno si fanno sempre più alte, quasi volessero toccare il cielo. I vampiri seguaci di Kasumi restano in attesa. Pronti ad attaccare al primo cenno della loro signora e padrona. E intanto dietro di lei prende forma un'ombra minacciosa, nelle cui fattezze Akihiro riconosce suo fratello Eiji. Il Cavaliere Sangue Puro si scambia un cenno d'intesa con Kaname. Devono assolutamente distruggere la fonte del potere che Kasumi è riuscita a ricostituire evocando il malefico spirito del padre. E di certo tale fonte si trova all'interno della villa diroccata.
Zero, impugnando la Bloody Rose, è pronto ad avventarsi contro la nemica per salvare la sua Reika, ma Kyan glielo impedisce, scatenando la sua veemente reazione.
"Non cercare di fermarmi." digrigna tra i denti il ragazzo.
"Farti uccidere non sarebbe di alcun aiuto." ribatte secco l'altro.
"Per quanto ce ne staremo qui con le mani in mano?" protesta insofferente Riukey.
"Che succede? Non sapete cosa fare?" inveisce Kasumi.
Le sue dita sottili e scarne scorrono tra i capelli di Reika.
"Non toccarla!" grida Zero furente.
La perfida Sangue Puro fa un cenno con la mano ed ecco che i vampiri ombra lanciano il loro attacco, forti della protezione della magia proibita.
Kasumi osserva compiaciuta lo scontro che davanti ai suoi occhi si sta consumando. Perfino dei Sangue Puro del calibro di Kaname Kuran, Akihiro Kyan e Riukey Touma vacillano di fronte al potere generato dall'antica magia proibita. Li ha in pugno ormai. Tanto vale divertirsi fino in fondo. La donna sussurra qualcosa all'orecchio a Reika e la ragazza annuisce, per poi sprigionare il potere del Black Steel, che da pugnale si muta in spada.
"Reika, fermati!" urla Zero, tentando di avvicinarsi all'amata, ma un gruppo di nemici gli sbarra la strada.
Yuki e Ichiru si precipitano in suo aiuto.
"Vai da lei!" lo sprona l'amica.
"Ti guardiamo noi le spalle." gli assicura il fratello.
E Zero, schivando agilmente i vampiri ombra, raggiunge la sua Reika, fermandosi ad un passo da lei.
"Reika..." la chiama piano.
"Reika." ripete, alzando la voce.
Lei non lo ascolta e con un sardonico ghigno solleva la spada contro di lui. Ma quando la lama ridiscende verso il suo bersaglio, Zero la afferra con una mano, arrestandone la corsa. Purpuree gocce di sangue sgorgano dalla profonda ferita del giovane, ed il familiare odore che da esse proviene fa risvegliare Reika, dandole la forza di contrastare la maledizione.

Zero, ancora una volta mi hai salvata. Ci basta uno sguardo per capirci. Dobbiamo aiutare gli altri. Stanno combattendo tutti, senza risparmiarsi, contro questi nemici che sembrano impossibili da sconfiggere. La fonte del loro potere è vicina, e ciò li rende ancora più temibili e feroci. Mi volto indietro. Dov'è finita Kasumi? Non riesco a vederla... Questa storia non mi piace affatto. Mi prendi per mano, ma prima che riusciamo a raggiungere i nostri compagni, qualcuno mi giunge alle spalle e mi afferra allontanandomi malamente da te. Perdi la presa. Le tue dita lasciano le mie. E mentre con la coda dell'occhio scorgo due vampiri ombra avventarsi contro di te, sento delle affilate zanne affondare nel mio collo.
"Dammi il tuo potere..." sussurra subdola Kasumi, per poi tornare a succhiare avidamente il mio sangue.
Il Black Steel mi sfugge dalle mani. Le gambe stentano a reggermi. Chiudo gli occhi. Devo reagire. Sento la voce di Yuki. Sta urlando a tutti di fermarsi. Avverto il suo potere. Credo che nessun Sangue Puro possieda un potere caldo e rassicurante come il suo. Sollevo a fatica le palpebre. Zero, Ichiru, Yuki e gli altri sono stati separati. Vampiri nemici li accerchiano, tenendoli divisi. Qualcosa li frena, impedendo loro di reagire. Le parole di mia cugina mi risuonano nelle orecchie.
"Questi non sono tutti vampiri ombra!!" ha gridato poco fa... E' vero. Ci sono anche vampiri ex umani che Kasumi ha soggiogato al suo potere. Non è giusto che altre vittime sacrificali vengano immolate ad una causa tanto crudele ed assurda. E' una follia... Non lo sopporto. Richiamo a me la mia arma, che torna nelle mie mani. Kasumi tenta di sottrarmela, ma non glielo permetto. Sono molto debole. Però l'energia di Yuki, insieme a quella del Black Steel, mi stanno sostenendo. La voce di mio padre echeggia dentro di me.
"Cosa pensi di fare?" mi provoca Kasumi "Piccola insignificante mezzo sangue. Non sei un vampiro. Non sei umana. Non appartiene a nessun mondo. Non sei nulla. Sei solo lo strumento per la rinascita completa di mio padre. Lo riporterò indietro grazie a te. Ho richiamato a me il suo potere. Ora potrò farlo tornare in vita. Ed insieme governeremo questo mondo restituendo al popolo della notte la supremazia che gli spetta.".
Sento le gambe cedere e crollo in ginocchio a terra.
"Sei solo una povera pazza..." commento alzando lo sguardo su Kasumi, che alle mie parole, in un moto di rabbia, solleva un braccio con l'intento di colpirmi. Ma qualcuno interviene per fermarla.
"E' ora di porre fine a tutto questo." sentenzia Akihiro con voce ferma.
Ora capisco. Capisco cosa l'abbia spinto ad andare avanti per secoli e secoli. Lui ha sempre lottato per creare un mondo nuovo, un mondo in cui umani e vampiri possano imparare ad accettarsi a vicenda. Forse è davvero un'utopia, considerato che spesso nemmeno gli stessi esseri umani si sopportano tra loro. Eppure lui, Akihiro, ci crede fermamente. Come me. Come Zero, Yuki, Ichiru, Kaname, Riukey, Sibyl. Come il Direttore Cross, ed i miei genitori. Come tutti gli amici che in questo momento, insieme a noi, stanno combattendo per realizzarlo.
Mi rialzo in piedi. La lama del Black Steel, ancora in forma di spada, si illumina di un blu intenso. Artemis, nelle mani di Yuki, le fa eco. Come le due pistole gemelle, la Bloody Rose e la Silver Rose.
Ma Kasumi non ci teme minimamente. E' sicura di sé e del proprio potere. Con un agile scatto si porta alle spalle di Akihiro e lo colpisce con una violenta onda d'energia che lo scaraventa contro la parete della villa. Non stiamo combattendo un solo nemico, ma due. Eiji e sua figlia, che hanno unito le loro oscure auree tramite la magia proibita. Potremo davvero sconfiggerli? Mio padre in passato ebbe la meglio su suo fratello, nonostante la magia proibita, ma perché ciò si ripeta dobbiamo ridurre l'impeto di questo potere, trovarne la fonte e distruggerla, prima di esserne del tutto sovrastati.
Sento la pelle bruciare nel punto in cui sicuramente è riapparso il marchio del tributo. Non mi farò dominare per l'ennesima volta dalla maledizione. Zero mi raggiunge. E' ferito al volto. Corriamo da Akihiro, mentre Yuki e gli altri stanno tenendo a bada i seguaci di Kasumi, attenti a non uccidere i vampiri ex umani che si trovano tra di essi.
L'artefice di tutto ciò si è nuovamente dileguata.
Poi, d'improvviso, i vampiri nemici si allontanano in velocità. E' un attimo. Una violenta onda d'urto si genera dal nulla gettandoci tutti a terra. Io finisco lontana da Zero ma vicina a Yuki. Contemporaneamente io e lei solleviamo la testa, e vediamo i nostri compagni riversi al suolo. Feriti. Proviamo a rialzarci, ma è come se una forza invisibile ci tenesse inchiodati al suolo. Kasumi ci appare davanti, ghignando fiera e compiaciuta. Forse crede di averci sconfitti. Ma non è così... Io e mia cugina ci guardiamo. A fatica allunghiamo entrambe un braccio fino a far incontrare le nostre mani. Intreccio le dita alle sue. Scorgo alla base del suo collo il marchio del tributo. La maledizione ha raggiunto anche lei. Ma a questo punto volgeremo la cosa a nostro vantaggio. Sarà proprio la maledizione il canale che ci farà giungere direttamente alla nostra nemica. Ci concentriamo, dando fondo alle nostre energie. Le nostre auree si materializzano in tante farfalle di luce, che volano leggere posandosi sui nostri amici e sui nostri nemici. I vampiri ombra si dissolvono in cenere. I vampiri ex umani soggiogati dalla magia proibita perdono i sensi. Kasumi impreca furente, dichiarando che non basterà così poco a fermarla. Dal suo corpo si sprigiona un'aura spaventosa, potentissima e nera come la notte più buia. Akihiro si alza in piedi. Raccoglie da terra il Black Steel e me lo lancia. Kaname indirizza una rapida occhiata alla villa e si scambia un cenno d'intesa con mio padre. Dopodiché rivolge un ultimo sguardo a Yuki, quasi le stesse dicendo addio, e lei lo fissa con gli occhi lucidi. A fatica ci rimettiamo in piedi, sostenendoci a vicenda. Kuran scatta in velocità verso la cadente costruzione, protetta la sua corsa da mio padre che gli fa da scudo. Yuki vorrebbe seguirlo, ma altri vampiri ombra ci circondano. Ci riuniamo a Sibyl, Zero, Ichiru e Riukey, mentre Akihiro sta fronteggiando Kasumi.
"Lasciamo andare quel folle di Kuran da solo?" fa notare Touma "Francamente non mi va di averlo sulla coscienza.".
"Vuole distruggere la fonte." osserva Ichiru.
"Vado da lui." dichiara decisa Yuki, impugnando Artemis.
"No." la ferma Zero "Resta qui. Tu e Reika dovete rimanere insieme. Vado io da Kaname.".
"Vengo con te." interviene Riukey "Voi altri, copriteci le spalle.".
Io e Zero ci guardiamo. Questo non è un addio. Ce lo giuriamo in silenzio. E con tale solenne promessa ci separiamo. Lui e Riukey si lanciano all'inseguimento di Kuran, mentre io, Yuki, Ichiru e Sibyl apriamo loro un varco tenendo lontani i vampiri ombra.

"Non ci riuscirete!" grida furiosa Kasumi, puntando i due giovani che stanno correndo verso la villa, ma Akihiro le sbarra la strada impedendole di arrestare la loro corsa.
"Sono io il tuo nemico." le dice con occhi di fuoco.
"Maledetto. Morirai, insieme ai tuoi protetti." dichiara lei.
"Se ne sei così convinta, perché hai paura?"
"Io non ho paura! Né di te né di nessun altro!"
Un vortice oscuro si crea ai piedi di Kasumi. Kyan si allontana con un balzo, riunendosi a Reika e gli altri.

 

...continua...

 

 

 

 

 

 

 

NOTE DELL'AUTRICE

Nel prossimo capitolo, la conclusione della battaglia. E poi, l'epilogo.
Una precisazione: nel manga l'anima di Yuki, la sua aura, viene ricollegata all'immagine di una farfalla, ed io ho riutilizzato questa idea associandola sia a Yuki che a Reika. Dal momento che non è una mia invenzione, mi pareva giusto precisarlo ;)
Anche in questo capitolo, una fan art dedicata a Kaname e Yuki
Grazie a tutti!
Marta

FAN ART
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Capitolo 36
*** CAPITOLO XXXIII (parte II) ***


CAPITOLO XXXIII (Parte II)

Zero e Riukey, seguendo l'istinto, si dirigono verso i sotterranei della villa e qui trovano Kaname fermo immobile davanti ad una porta.
"Stai aspettando che si apra da sola?" ironizza Touma.
"Hai voglia di scherzare anche in questo momento?" lo riprende Kuran, guardandolo con la coda dell'occhio.
"E' qui?" è la diretta domanda di Zero.
Kaname annuisce.
"Strano che non ci sia nessuno di guardia." osserva ancora Kiryu.
"Non ce n'è bisogno." intuisce Riukey "C'è una barriera invisibile. Se provassimo a oltrepassarla, ci ucciderebbe.".
"Allora te n'eri accorto." commenta pungente Kuran accennando un beffardo sorrisetto.
"Non sono esattamente uno sprovveduto. Dovresti averlo capito ormai."
Zero si intromette nel mordace scambio di battute, manifestando una certa impazienza:
"Invece di perdere tempo a parlare, troviamo un modo per entrare.".
"Un modo ci sarebbe." confessa Kaname, in tono monocorde.
"Non vorrai..." lo interrompe Touma, visibilmente contrariato.
E di nuovo Kuran:
"Il potere racchiuso nel cuore di un Sangue Puro può spezzare il maleficio, e intaccare la fonte alla radice.".
"Non puoi sacrificarti!" obietta deciso Riukey "Hai qualcuno che ti aspetta là fuori, non ricordi? Posso farlo io. Anch'io sono un Sangue Puro.".
"Forse questo è l'unico modo in cui potrò scontare le colpe di cui mi sono macchiato..."
"Ora basta." si impunta Zero "Nessuno si sacrificherà. Apriremo questa porta e affronteremo insieme qualsiasi cosa ci sarà dall'altra parte. Nessuno piangerà la morte di nessuno.".
Il giovane si stupisce delle parole che gli sono uscite dalle labbra. Per quanto tempo ha desiderato che Kaname Kuran sparisse dalla faccia della Terra?! E adesso che tale prospettiva non è poi così lontana, sente il dovere di evitare che accada. Forse è per Yuki che lo sta facendo, per risparmiarle un dolore che sarebbe per lei insopportabile. O forse, chissà, non è soltanto per questo. Forse ciò che Reika in questi anni ha cercato di fargli capire sta davvero germogliando in lui, mostrandogli un futuro nuovo a cui andare incontro.
"Sentiamo, Kiryu. Che idea avresti?" chiede Riukey, e di risposta Zero punta la Bloody Rose contro la porta sbarrata, per poi iniziare a sparare.
Kuran e Touma si scambiano un'eloquente occhiata, e danno fondo ai loro poteri facendoli convergere nei proiettili della speciale pistola. Unendo le forze, potrebbero anche farcela.

Intanto, all'esterno della villa...
Akihiro, Reika, Yuki, Ichiru e Sibyl hanno circondato Kasumi per impedirle di correre a fermare Kaname, Zero e Riukey.
"Stupidi." inveisce la Sangue Puro "Siete degli stupidi.".
Il terreno inizia a tremare.
"Ma cosa sta succedendo?!" esclama Sibyl, guardando verso il basso.
Delle propaggini vegetali, robuste e ricoperte di spine, si generano dal suolo ed imprigionano le tre ragazze ed Ichiru, mentre Akihiro con un balzo riesce a mettersi momentaneamente in salvo.
"Non avvicinarti!" lo minaccia Kasumi "O giuro che li ucciderò davanti ai tuoi occhi. Avete un solo modo per salvarvi. Dovete sottomettervi a me e alla magia proibita. Se diventerete miei schiavi, vivrete.".
"Piuttosto la morte." digrigna a denti stretti Ichiru, sentendo le liane stringersi forte intorno al suo corpo. Gli sembra che le sue ossa stiano per spezzarsi da un momento all'altro, mentre le affilate spine trapassano i suoi vestiti lacerando la sua pelle. Stessa sorte che tocca a Yuki, Reika e Sibyl, soffocati i loro poteri dalla magia proibita.
Kyan abbassa la testa e chiude gli occhi.
"Ti sei arreso finalmente!" dichiara soddisfatta Kasumi.
Un sarcastico ghigno appare sul volto del Cavaliere Sangue Puro, dal cui corpo si sprigiona un'energia incredibile.
"Maledetto! Non riuscirai...." grida la donna, ma uno sparo interrompe improvvisamente le sue parole.
Ichiru, sfruttando un momento di distrazione della nemica, è riuscito a liberarsi, puntando la Silver Rose, che era rimasta nella sua mano, alla base della pianta rampicante che l'aveva imprigionato. Altri tre spari. Ed anche Yuki, Sibyl e Reika sono di nuovo libere, benché stremate.

La porta davanti a Zero, Kaname e Riukey crolla sotto i colpi della Bloody Rose, rafforzati dall'influsso dei poteri dei due Sangue Puro. I tre si ritrovano in una stanza dalla pareti di pietra. Al centro vi è una bara vuota. Intorno ad essa, tre candele a forma di serpenti intrecciati, che si accendono non appena gli intrusi varcano la soglia. Zero punta la propria pistola contro la bara, ma Kuran lo ferma.
"Non dobbiamo distruggerla?" domanda perplesso il Guardiano.
"Prima dobbiamo fare in modo che lui si manifesti." spiega l'altro.
"Eiji Kyan..." è il nome che in tono solenne pronuncia Riukey.
"Kasumi è riuscita a stabilire un contatto con lui." prosegue Kaname "O meglio con la parte di lui che è sopravvissuta fondendosi con la magia proibita. Grazie al marchio del tributo potrebbe riportarlo indietro, sacrificando Reika e Yuki. Poco fa abbiamo tutti percepito l'aura di Eiji unirsi a quella di sua figlia. Dobbiamo richiamarlo qui, prima che lo faccia lei, ed eliminarlo prima che divori Yuki e Reika per procurarsi un nuovo corpo. La fonte, il passaggio, è questa bara.".
"Hai un'idea?" chiede Zero.
"Kiryu, cos'è che attira i vampiri più di qualsiasi altra cosa al mondo?" gli risponde Kuran "Dovresti saperlo.".
"Il sangue." afferma il giovane.
"E quale sangue è più invitante di quello di un Sangue Puro?" conclude Touma.
Kaname si morde una mano, dopodiché allunga il braccio per far cadere alcune gocce del proprio sangue nella bara vuota. Un'energia oscura e potentissima si sprigiona tra le pareti di pietra, accompagnata da un grido spaventoso. Un'ombra minacciosa si forma davanti ai tre giovani, un'ombra che assume le vaghe fattezze di un volto deforme, sul quale spiccano due occhi mostruosi impregnati di sangue.
"E adesso, facciamolo arrabbiare." afferma Riukey, mentre Zero inizia a sparare contro l'essere diabolico.

"Padre!" chiama Kasumi, voltandosi in direzione della villa.
Il tetto della costruzione crolla. Kaname, Riukey e Zero escono appena in tempo per non restare seppelliti sotto le macerie. Un vortice nero si innalza verso il cielo nel quale domina la maestosa luna rossa. Al comando della loro padrona, altri vampiri ombra compaiono dall'oscurità e si fanno avanti per lanciare un ennesimo attacco.
"A loro ci pensiamo noi." dichiara Sibyl, al fianco di Ichiru.
"Voi preoccupatevi di Kasumi." aggiunge il giovane, per poi lanciarsi insieme alla compagna contro i vampiri nemici.
Reika convoglia le sue ultime energie nel Black Steel, che da spada si muta in sciabola assorbendo in sé il potere di Artemis evocato da Yuki. La sua lama risplende di un blu intenso.
Nelle acque del lago su cui si affaccia la villa si crea un enorme gorgo che si distende verso l'alto, ricadendo tutto intorno come gelida pioggia.
Mai la magia proibita fu scatenata con tale impeto, nemmeno nei tempi antichi in cui ancora qualcuno in segreto la praticava. Mai nessuno osò tanto.
Il momento cruciale è giunto. Akihiro Kyan brandisce con forza l'arma generatasi dall'unione di Artemis e del Black Steel. Con il suo portamento fiero ed elegante si avvicina a Kasumi. E' come quella notte di tanti e tanti anni fa, quando dovette affrontare Eiji per porre un freno alle sue folli ambizioni e sigillare la magia proibita. Ma stavolta non è solo. Anche perché da solo non ce l'avrebbe fatta. E' questo un segno dell'importante mutamento in corso. Un segno della nuova era che si sta aprendo per gli esseri umani e per i vampiri.
Kyan si guarda velocemente intorno. Dei vampiri ombra non resta che cenere. Uno scambio di sguardi tra lui e Kaname. Quindi Kuran si volta in direzione di Touma. I due Sangue Puro puntano l'aura oscura di Eiji. L'hanno destato prima del tempo, impedendogli di raggiungere la piena maturazione, e di conseguenza l'hanno reso vulnerabile.

...E intanto, in questa lunga interminabile notte, altri stanno combattendo, vampiri e umani schierati fianco a fianco per realizzare un comune obiettivo...

Al Collegio la battaglia imperversa. Il Direttore Cross, Saya e Ryobe, nonostante la stanchezza e le ferite, resistono strenuamente ai ripetuti attacchi dei nemici, così come i giovani vampiri della Night Class. La luna nel cielo sembra ancora più rossa. Saya si sofferma un attimo ad osservarla, dopo aver respinto l'ennesimo Livello E. Il suo pensiero vola alla figlia. Ryobe le avvolge le spalle con un braccio e la bacia in fronte, condividendo la sua pena. Ma tempo per riposare, e pensare, non ce n'è...

Anche all'Associazione Hunter si combatte senza sosta. L'ordine che Kasumi ha impartito ai suoi è quello di spegnere definitivamente la fornace. Ma gli hunter guidati da Takamiya e Yagari, spalleggiati dai Sangue Puro della famiglia Ouri e dal nobile Shirabuki, danno del filo da torcere agli agguerriti nemici, ed i corridoi della sede dell'Organizzazione sono ormai un campo di battaglia, nel quale sangue e cenere si mescolano, tra spari, grida, ed echi di guerra...

***

Osservo mio padre, Akihiro Kyan, l'ultimo Cavaliere Sangue Puro. Le mie energie sono al limite, come quelle degli altri. O ne usciremo vincitori, o moriremo. Non c'è alternativa. Spero solo che al Collegio, e all'Associazione, siano ancora tutti vivi. Mamma, papà, il Direttore, Kaito, il maestro Yagari... e ancora Aidoh, Kain, Ruka, Rima, Shiki, Subaru, Ichijo, Seiren... Penso a loro, e intanto guardo ciò che davanti a me sta accadendo... Akihiro, padre mio... vorrei abbracciarti. Avrei voluto farlo tante volte. Ma non ci sono mai riuscita. Se sopravviveremo, lo farò. Non perderò anche questa occasione per chiamarti... papà. Sento le lacrime salirmi agli occhi. Zero è accanto a me. Mi appoggio a lui. Sono distrutta... Ma non cederò proprio adesso che siamo giunti alla fine... o forse ad un nuovo inizio.

Akihiro attacca per primo. Kasumi lo invita a farsi avanti. Quella donna è abile. Schiva ogni colpo. Quasi potesse prevederli. Le forze in campo sono potenti.
D'un tratto lo spirito di Eiji si riversa verso il basso in una nera cascata, come volesse porsi a difesa della figlia. Ed a questo punto intervengono Kaname e Riukey, che gli si fanno incontro per arginarlo. Yuki li segue. Reika e Zero invece restano più indietro, così come Ichiru e Sibyl, ma nessuno di loro ha intenzione di rimanere in disparte. Come accadde nella battaglia contro Rido, Reika e Zero uniscono le forze, ed in ugual modo si comportano Sibyl e Ichiru. Dalla Bloody Rose e dalla Silver Rose si dipartono lunghi steli di rose rampicanti che avvolgono le braccia dei rispettivi proprietari. Dardi luminosi vengono sparati dalle due pistole gemelle, arrivando a colpire l'aura di Eiji. Una violenta onda d'urto scaraventa tutti a terra, permettendo a Kasumi di sfuggire ad Akihiro nel tentativo di unirsi definitivamente al padre. Ma nel momento esatto in cui la Sangue Puro si lancia all'interno dell'aura paterna, Kyan sferra il colpo decisivo e la trafigge al cuore, annientando sia lei che Eiji.

Nulla più rimane se non polvere dei vampiri ombra che avevano attaccato il Collegio e la sede dell'Associazione Hunter. I vampiri ed i Livello E che Kasumi aveva asservito al proprio volere, crollano privi di sensi, mentre i Sangue Puro che si erano schierati con lei contro Kuran, sono costretti alla resa. La battaglia è dunque terminata.

***

Ce l'abbiamo fatta. Ci siamo riusciti davvero. Akihiro è in ginocchio accanto al corpo di Kasumi, che si sta lentamente dissolvendo. Gli altri sono tutti a terra, come me. Uno alla volta si rialzano. Zero mi si avvicina e mi aiuta a rimettermi in piedi. Il Black Steel è tornato ad essere un pugnale. Osservo mio padre mentre si ferisce ad una mano per poi far cadere alcune gocce del suo sangue sul terreno, accanto alle ceneri di Kasumi. Sta dicendo qualcosa. Non posso udire le sue parole, ma di sicuro sta compiendo il rituale per sigillare definitivamente la magia proibita.

Kyan si volta e guarda i coraggiosi giovani che hanno reso possibile la disfatta definitiva di Eiji e della sua discendenza. A passi lenti si dirige verso di loro.
"E' finita?" domanda Reika con sollecitudine.
Akihiro annuisce. La maledizione che incombeva sul casato Kyan non potrà mai più essere ripristinata. E la magia proibita tornerà ad essere soltanto la vaga scia di uno sbiadito ricordo, confinata negli anfratti di antiche memorie come la lontana eco di una remota leggenda.
"Chissà se al Collegio e all'Associazione stanno tutti bene..." si domanda Yuki crucciata.
"Sono sicuramente tutti vivi e vi staranno aspettando." afferma Akihiro "Tornate al Collegio. Dei vampiri ex umani che Kasumi aveva reso schiavi mi occuperò io.".
A terra, infatti, privi di sensi, ci sono ancora i vampiri che erano stati loro malgrado asserviti al venefico influsso della magia proibita.
Reika fissa il padre con occhi lucidi. Si era ripromessa che l'avrebbe abbracciato, prima di separarsi da lui, e quando finalmente sta per decidersi a farlo, rimane bloccata nel vederlo compiere un gesto inatteso.
Il Cavaliere Sangue Puro si inginocchia davanti ai sette giovani che ha di fronte, e si rivolge loro con una voce che lascia trapelare una sincera gratitudine ed una trattenuta commozione:
"Il mio tempo è finito. Il tempo dei Cavalieri Sangue Puro è terminato. Voi siete i cavalieri della nuova era che si affaccia all'orizzonte. E' questa l'alba di un nuovo mondo, e vi ringrazio per avermi permesso di vederla.".
Ciò detto, Akihiro si rialza in piedi. Reika, con le lacrime agli occhi, corre da lui e lo abbraccia, sussurrandogli uno struggente: Papà... Ed il nobile vampiro ricambia l'abbraccio della figlia, stringendola forte ed accarezzandole con una mano i capelli.

Finalmente ce l'ho fatta. Sono riuscita a dirlo. Sono riuscita a chiamarti papà... Ora ci dovremo salutare. Non so se e quando ci rivedremo. Ma so per certo che sarai sempre e comunque con me. E' così da quando sono nata. E sarà così per il resto della mia vita. A malincuore ti sciolgo dal mio abbraccio e ti guardo, sorridendoti. Dolcemente asciughi con le dita le mie guance rigate dalla lacrime. Il tuo volto non è impassibile né indifferente. La tua fiera compostezza di Sangue Puro è stata scalfita. Il mio gesto ti ha sorpreso, e commosso, lasciando emergere quell'affetto paterno che forse nemmeno tu sapevi come esprimere. Ti voglio bene, papà. E sono sicura che un giorno ci rivedremo... Ma adesso è il momento per me e per gli altri di tornare a casa.

***

E' notte fonda quando varchiamo il cancello d'ingresso del Collegio. E' tutto esattamente come l'abbiamo lasciato. O almeno così sembra... Con il cuore in gola aspettiamo di vedere le persone che ci sono care. Eccoli... stanno venendo verso di noi. Ci sono tutti. Tutti... Mamma, papà Ryobe, il Direttore, il maestro Yagari, Kaito. Ci sono anche Yori, Misaki, Jiro e Kevin. E poi, i ragazzi della Night Class, compreso Ichijo... Mia cugina scoppia a piangere, ed io con lei. Gli altri si trattengono, ma hanno gli occhi lucidi.
Mia madre mi abbraccia, e lo stesso fa Cross con Yuki. Yori si fa avanti e ci saluta con un bel sorriso. Era davvero preoccupata per noi... Yagari dà una pacca sulla spalla ad Ichiru, mentre Kaito e Misaki si divertono a stuzzicare Zero. Sibyl scherza con Subaru, che le restituisce la sua katana. Hanabusa, Kain, Ruka, Senri, Rima, Seiren e Ichijo si fanno intorno a Kaname. Jiro scambia due parole con Riukey. Mi allontano da Saya, e subito Kevin mi abbraccia di slancio. E' da un po' che non lo vedo. E' cresciuto molto. Zero si avvicina e Kevin gli sorride, dicendogli che ha un sacco di cose da raccontargli.
"E' bello essere di nuovo qui!" esclama Yuki entusiasta.
"E adesso..." aggiunge poi, guardando prima me e poi Zero "C'è un matrimonio da organizzare!".
Mia cugina è incredibile. Mi chiedo come le sia venuta in mente questa cosa proprio adesso!
"Mi sembra un po' presto." puntualizzo io "Non abbiamo ancora fissato una data.".
Ma Yuki non demorde:
"Beh, non è mai troppo presto per cominciare a prepararsi a un evento tanto importante!".
Zero le mette una mano in testa e affettuosamente la rimprovera:
"Non hai ancora perso il vizio di ficcare il naso negli affari altrui.".
"Uf...!" sbuffa lei, incrociando le braccia al petto, imbronciata come una bimba.
La osservo e mi viene da ridere. Anche Yuki scoppia a ridere.
"E' tornato tutto come prima." commenta divertito Aidoh.
"Direi proprio di sì." lo asseconda Kain.
"Con l'aiuto di Saya e Misaki ho preparato una buona cena per tutti!" rivela Cross, con il suo solito tono allegro.
"Un invito che non si può rifiutare." afferma il maestro Yagari.
"Allora, andiamo!" suggerisce infine Riukey.
Tutti insieme ci dirigiamo verso la mensa del Dormitorio Sole. In effetti siamo troppi per la sala da pranzo del Direttore! Prendo sotto braccio Zero e gli sorrido. Poi volgo gli occhi al cielo e sospiro. Finalmente siamo a casa...

 

 

 

 

 

 

 

 

NOTE DELL'AUTRICE

E così la battaglia si è conclusa... Secondo voi, cosa Vi aspetta nel prossimo capitolo??? Quale sarà mai l'epilogo a sorpresa??
La fan art di oggi ritrae una scena ben precisa: Zero e Reika il giorno delle loro nozze, in stile tradizionale giapponese.
A presto
E grazie a tutti!

FAN ART
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Capitolo 37
*** CAPITOLO XXXIV ***


CAPITOLO XXXIV

E' una limpida notte estiva. Una ragazza cammina nel parco del Collegio Cross. Capelli color argento, leggermente mossi, poco più lunghi delle spalle. Occhi blu dal taglio allungato. Pelle candida. Fisico longilineo dalle delicate forme. A vederla, sembrerebbe avere all'incirca vent'anni. Indossa la divisa della Day Class, ed al suo braccio sinistro, la fascia bianca e rossa da Guardiano.
"Ehi, Hana, dove te ne vai da sola?!"
Sentendosi chiamare, la giovane dai capelli argentei si ferma e si volta. Una studentessa della Night Class sta correndo verso di lei. Capelli lunghi castani, mossi sulle punte. Una sbarazzina frangetta a far da cornice al volto rotondo sul quale spiccano due grandi e vivaci occhi castani. Anche lei ha legata intorno al braccio la fascia da Guardiano, ma i colori sono diversi: nero e rosso.
Le due ragazze si mettono a parlare.
"Ai, che c'è?" domanda serafica Hana "Mi stavi cercando?".
"Già..." ammette l'altra "Ho sentito che domani Riukey verrà a trovarci.".
"Lo so. Ma non viene a trovare noi. Deve incontrarsi con tuo padre."
"Non sei felice di vederlo??"
Hana china la testa. Ai, maliziosa, continua a stuzzicarla:
"Avanti, ammettilo che hai una gran voglia di rivederlo.".
"Pensi di continuare ancora per molto?" ribatte la diretta interessata, guardando di sottecchi l'insistente interlocutrice.
"Che c'è di male se ti piace?"
"Io non ho mai detto che lui mi piaccia... in quel senso..."
Ai storce il naso. Hana le punta un dito in fronte ed avvicina il viso al suo, fissandola dritto negli occhi.
"Vedi di non farti strane idee." la ammonisce affettuosamente "E che questa conversazione resti tra noi.".
"Ma certo, cuginetta!" le assicura l'altra.
In distanza compaiono due figure. Si tratta di due ragazzi. Indossano entrambi la divisa della Day Class e la fascia da Guardiani. Di costituzione si somigliano, ed anche i tratti dei loro volti sono simili. Occhi color ghiaccio. Lineamenti sottili. Di diverso hanno i capelli. Uno dei due li ha chiari, come Hana, lisci e abbastanza corti. L'altro li ha neri e più lunghi, raccolti in una coda.
"Invece di fare il giro di ronda ve ne state qui a chiacchierare." afferma ironico il moro, una volta raggiunte le Guardiane.
"Ci vuoi punire, Haru?" lo provoca Ai.
"Potrei..." ribatte l'interpellato con fare accattivante.
"Tutto bene, sorellina?" chiede l'altro giovane, guardando Hana "Mi sembri strana.".
"Sì, tranquillo Ren." ammette lei, accennando uno stentato sorriso.
Qualcuno intanto si avvicina al gruppetto.
"Ragazzi, per stasera le lezioni della Night Class sono finite." afferma Hanabusa, sostando accanto ai quattro Guardiani "Siete liberi.".
"Grazie zio Aidoh!" esclama allegramente Ai.
"Per favore, non chiamarmi zio. Mi fai sentire vecchio..." risponde il biondo vampiro, chinando la testa.
"Ha detto zio, non nonno." puntualizza pungente Haru.
"Non fare così. Lo sai che qui dentro sei il più affascinante di tutti." interviene Hana, mettendo una mano sul braccio di Hanabusa, per poi dargli un bacio sulla guancia. Lui le sorride, accarezzandole i capelli, ed infine si allontana.
"Ai, devi rientrare subito al Dormitorio Luna?" domanda Haru.
L'interrogata scuote la testa.
"Allora che ne dite di farci uno spuntino notturno?" propone Hana.
"Ottima idea!" esulta Ai.
Ed i quattro si incamminano chiacchierando spensierati.

"Mamma, papà, ci siete?" domanda Hana entrando in quella che ormai considera la sua casa. Ci è nata, in questo posto, che un tempo è stato la residenza del Direttore Cross.
I giovani si dirigono verso la cucina, ed ecco che qualcuno si fa loro incontro.
"Bene. Ci siete tutti." osserva sorridendo Reika "Vi va una fetta di torta?".
"Avevamo giusto un po' di fame." risponde Ren.
"Non l'ha preparata mia mamma, vero?" chiede sospettosa Ai "L'ultima volta che ha cercato di cucinare un dolce, ha incendiato il forno.".
A Reika sfugge una sommessa risata.
"Tranquilli, ho fatto tutto io. Oggi avevo un po' di tempo libero, e mi sono messa a cucinare."
"Per fortuna..." sospira Haru.
Il gruppo si incammina lungo il corridoio. Si odono delle voci. I quattro Guardiani entrano in salotto al seguito di Reika, e subito Ren domanda serio serio:
"Come mai siete tutti qui? Ci sono problemi?".
"Hai lo stesso ottimismo di tuo padre." è lo spontaneo commento di Reika, che con occhi amorevoli si volge in direzione di Zero.
"Nessun problema." precisa Ichiru.
"Stiamo solo facendo due chiacchiere." aggiunge Kaname.
"Prendete po' di torta. E' ottima!" prosegue Yuki, mentre Sibyl porge delle fette di dolce ai quattro ragazzi, che si accomodano sul divano.

Mi guardo intorno e non posso evitare di sorridere. Mi siedo accanto a Zero e lui mi prende per mano. Mio marito... Ci siamo sposati appena terminati gli studi. E abbiamo deciso di restare a vivere qui al Collegio... I miei occhi si posano su Hana e Ren. I nostri figli. Sono gemelli, gemelli eterozigoti. Per questo non sono identici come Zero e Ichiru. Hana mi somiglia, a parte il colore dei capelli. Mentre Ren somiglia a suo padre. Anche Haru è molto simile ad Ichiru, nonostante il colore scuro dei capelli, che ha ereditato da sua madre Sibyl... Haru è nato per primo. Poi sono arrivati Hana e Ren. Per ultima, Ai, la figlia di Yuki e Kaname, identica a sua mamma per carattere ed aspetto... Sibyl, Ichiru e Haru vivono insieme a noi in quella che una volta era la residenza del Direttore. Kaname, Yuki e Ai risiedono nel vecchio Dormitorio della Night Class. Con loro ci sono Kain, Ruka, Aidoh, Shiki, Rima e Takuma, oltre a Seiren, che al solito si vede e non si vede. Sono rimasti tutti qui. Solo Rima e Senri per un breve periodo si sono allontanati, ma poi hanno chiuso con le loro carriere di fotomodelli e sono tornati. Insegnano tutti nella Night Class, e alcuni di loro, anche nella Day. C'è molto da fare all'interno della scuola, ma dandoci una mano riusciamo a lavorare bene. Kaname non ha abbandonato il suo impegno politico, che ogni tanto ancora lo porta lontano, però grazie al fondamentale aiuto di Riukey riesce a dedicare del tempo al Collegio, e alla sua famiglia.
Riukey e Subaru sono impegnati attivamente nel Parlamento dei vampiri. Benché non vivano qui, non mancano di venirci a trovare. Soprattutto Touma. E sono sicura che non lo faccia solo perché deve rapportarsi costantemente con Kuran. In questo posto ci sta bene, basta guardarlo per capirlo... Penso che Hana abbia un debole per lui. Già da bambina, ogni volta che lo vedeva, gli correva incontro entusiasta, e lui ha pazientemente trascorso tante serate, e notti, raccontandole storie, o leggendole dei libri, o anche solo guardando film con lei. Crescendo, Hana è rimasta molto legata a Riukey, ma credo che i suoi sentimenti stiano cambiando. Forse per lui non prova più semplice affetto, ed in fondo è abbastanza grande per provare emozioni ben diverse... Hana, Ren, Haru e Ai non sono più dei bambini. Sono grandi ormai. Negli esseri umani il passare degli anni risulta più evidente. Per i vampiri invece lo scorrere del tempo ad un certo punto sembra fermarsi, donando una prolungata giovinezza, almeno nell'aspetto. Nonostante mi riesca difficile ammetterlo, i nostri ragazzi sono cresciuti. Benché ancora si divertano a scherzare come quando erano bambini. Dopotutto, anche noi adulti lo facciamo, talvolta ci comportiamo come facevamo da studenti, e credo sia importante che le cose restino così, visto e considerato la lunga vita che abbiamo ancora davanti...
La mia mente fa un salto indietro nel tempo. Ripenso alle persone che ho amato e che non ci sono più, se non nel mio cuore. Papà Ryobe, il Direttore Cross, il maestro Yagari, Kaito... Yori è stata l'ultima a lasciarci... Sono già passati tanti anni... tanti anni, che per i vampiri non sono nulla, in fondo... Ognuno di loro ha segnato profondamente la mia vita ed ha contribuito attivamente alla costruzione di un mondo in cui vampiri e umani possano convivere. Yori ha vissuto per diverso tempo al Collegio, insegnando nella Day Class, e quando poi ha dovuto prendere le redini dell'azienda di famiglia, ha continuato a finanziare il lavoro dell'Associazione Hunter. Lei e Hanabusa sono stati insieme per alcuni anni, ma poi purtroppo le loro differenti nature li hanno costretti a dividersi. Lo sapevano entrambi, fin dall'inizio, che sarebbe accaduto. Ed hanno continuato comunque a mantenersi in contatto, come amici, anche quando lei si è fatta una famiglia...
Mio padre Akihiro non l'ho più incontrato, eppure avverto costantemente la sua presenza accanto a me. Qualcuno dice di averlo visto in giro insieme ad una bellissima donna dai lunghi capelli castani... mia madre Saya, è lei, ne sono sicura... Mamma era ormai un'anziana signora quando Ryobe morì. Le chiesi di venire a vivere qui, insieme a me e ai suoi nipoti, e lei accettò. Non volevo che rimanesse da sola con i suoi ricordi. La perdita del compagno di una vita fu un duro colpo per lei, ed avevo l'impressione che non aspettasse altro se non raggiungerlo. Ma non era ciò che Ryobe avrebbe voluto. Papà l'avrebbe voluta sapere felice, e viva. Per molto tempo ancora, dopo di lui. Me lo aveva confessato lui stesso, un giorno, che desiderava questo per lei... Poi, una notte, qualcosa accadde. Ero in ufficio che stavo consultando alcuni documenti, quando d'un tratto avvertii una strana sensazione. Corsi in camera di mia madre. Spalancai la porta. Trovai il letto vuoto. E la finestra aperta. Sentivo che qualcuno era stato lì... Akihiro era venuto a prenderla, a prendere l'unica donna che mai avesse amato, per offrirle una nuova e lunga vita. Un'altra vita, dal momento che quella che lei aveva scelto di condividere con Ryobe era ormai terminata... Ed anche se non li ho più rivisti, so che vegliano costantemente su di me, sui loro nipoti, e su tutti noi...
Tra un discorso e l'altro, sento Zero ed Ichiru nominare l'Associazione Hunter. Dovranno andarci nei prossimi giorni per discutere di alcune cose con Misaki e Jiro. Già, perché da anni sono loro a dirigere l'Organizzazione, divenuta un punto nevralgico nel lento processo di integrazione tra umani e vampiri. Vigilare, mediare, educare: questi gli elementi di base che ora la rappresentano. Vigilare, come gli hunter hanno sempre fatto, nel caso in cui qualche vampiro perda la testa, come ancora purtroppo accade. Mediare, assumendo la parvenza di un'associazione culturale. Educare, organizzando dei corsi nei quali coloro che hanno avuto un brusco incontro con dei vampiri possano venir a conoscenza di cosa siano davvero quelli che nelle leggende vengono definiti mostri sanguinari privi di anima. Questi corsi sono iniziati molti anni fa, dietro suggerimento di Cross e Yagari. In principio se ne occupò Kaito, che in quel periodo si impegnò anche nella ricerca di un possibile "antidoto" per gli umani tramutati in vampiri e non ancora giunti al Livello E. Studiò il sangue di Yuki, e capì che una soluzione poteva esserci per far regredire la trasformazione in coloro in cui non si era ancora completata. Misaki e Jiro hanno raccolto l'eredità di chi li ha preceduti e stanno lavorando duramente, coadiuvati dai nipoti di Kaito e del maestro Yagari. Jiro già molti anni fa scelse liberamente di essere trasformato in vampiro, e fu Kaname ad esaudire la sua richiesta. E quando Kevin venne a conoscenza della verità, riguardo a sua madre ed a Jiro, decise di essere parte di questo grande progetto, ed una volta adulto si adoperò per portarlo avanti. Così come scelsero di fare i suoi figli. L'Associazione ha un ruolo importante anche per quanto riguarda il Collegio. Finché Cross era in vita, era lui l'emblema della scuola, ma quando io, Zero e gli altri abbiamo preso il suo posto, ci è toccato studiare uno stratagemma per mascherare la nostra vera natura. Il passare degli anni non lascia segni su di noi, e questo ci costringe a rimanere in secondo piano. Di fatto, la gestione di tutto è nostra, ma noi figuriamo solo come professori o responsabili sul posto, mentre è stato deciso che come Preside in via ufficiale fosse incaricato qualcuno all'interno dell'Associazione Hunter. Qualcuno che fosse un essere umano, e che si potesse rapportare con altri esseri umani senza generare sospetti... Sono certa che in futuro simili sotterfugi non saranno più necessari. Un nuovo mondo sta iniziando. Akihiro ce lo disse quella notte di tanti anni fa, e le sue parole nessuno di noi le ha scordate...

***

Come programmato, la sera successiva Riukey si presenta al Collegio, accompagnato da Subaru. Ad accoglierli al cancello d'ingresso ci sono Reika, Zero, Ichiru e Sibyl. Dopo i saluti di rito, il gruppo si muove verso il vecchio Dormitorio della Night Class, dove Kaname e Yuki stanno aspettando.
Le lezioni della classe notturna sono appena iniziate ed i Guardiani sono impegnati nel giro di ronda. Hana è insieme al fratello. La loro strada si incrocia con quella di Riukey e gli altri. La ragazza, non appena vede in distanza chi si sta avvicinando, si blocca in mezzo al viale, sgranando gli occhi.
"Che hai?" le domanda Ren stupito.
Lei non risponde e deglutisce a vuoto, continuando a guardare davanti a sé.
"Ma che bella sorpresa! I gemelli Kiryu..." esclama Riukey, avvicinandosi ai due giovani "Hana, come mai non mi saluti con un bel sorriso, come fai di solito?".
Hana accenna uno stentato sorriso. Sembra in imbarazzo. E la seriosa espressione del padre la mette in difficoltà. Deve riprendersi, evitando che le sue emozioni prendano il sopravvento, nonostante il cuore le stia battendo all'impazzata nel petto. Per sua fortuna, ha ereditato la prontezza di spirito della madre, così riesce a togliersi abilmente d'impiccio.
"Scusate, stavo pensando ad altro..." si giustifica, con espressione più rilassata.
"Ben tornati!" aggiunge poi allegramente, rivolgendosi a Subaru e Touma "Era ora che veniste a trovarci.".
"In effetti è da un bel po' che non ci vediamo." osserva Yamada, mentre Riukey rimane in silenzio, fissi i suoi magnetici occhi su Hana. Zero se ne accorge e pare non gradire la cosa, ma Reika, prendendolo per mano, riesce a domarne il turbolento animo.
"Dobbiamo continuare il giro di ronda." sottolinea Ren, voltandosi in direzione della sorella.
"Anche noi abbiamo da fare." rimarca Touma, distogliendo lo sguardo da colei che l'aveva calamitato.
"Speriamo di rivederci presto allora." conclude Hana, incamminandosi con il fratello.

A notte fonda, terminati gli impegni ufficiali quali membri di rilievo del Parlamento dei vampiri, Subaru e Riukey si trattengono un po' al Collegio. Mentre il primo rimane a chiacchierare con Aidoh e compagni, l'altro decide di fare due passi nel parco.
Le lezioni della Night Class sono terminate. Pace e silenzio regnano tra gli alberi. Touma raggiunge il lago e, in piedi sulla sua riva, osserva il cielo. Gli sarebbe piaciuto restare a vivere al Collegio, come sua sorella, però non l'ha fatto... Dopo il matrimonio di Reika e Zero, decise di andarsene, di mettere una distanza tra sé e la donna di cui era innamorato. Per diverso tempo si fece vedere poco, ma con la nascita prima di Haru, e poi di Hana e Ren, cominciò a frequentare più spesso il Collegio, compatibilmente con i suoi impegni politici. Si rese conto così che i suoi sentimenti per Reika stavano cambiando. Ed intanto si affezionava sempre più alla piccola Hana. Lo riempiva di gioia vederla corrergli incontro con un magnifico sorriso ad illuminare il suo bel faccino. Lo faceva sentire quasi... felice. Come se quella bimba avesse dato un nuovo senso alla sua vita... Già, Hana... Hana non è più una ragazzina. Nei suoi occhi, la stessa luce che splende in quelli di sua madre, la stessa forza, la stessa dolcezza. Ed è bella come lei... forse anche di più... E' un fiore splendido, che si ha il timore di sfiorare, nonostante sia forte la tentazione di coglierlo.
"Riukey, sei ancora qui..."
Touma sussulta nell'udire alle proprie spalle la flautata voce di colei a cui stava intensamente pensando, e si volta piano, mascherando il proprio stupore con uno scanzonato sorrisetto.
"Io e Subaru abbiamo pensato di fermarci un po' qui." spiega il Sangue Puro.
"Ma Subaru dov'è?" gli chiede Hana, portandosi al suo fianco.
"E' con Hanabusa e gli altri, alla residenza di Kuran... Certo che, con addosso quella divisa, sembri ancora una studentessa..."
"Non lo sono più da un bel po', e lo sai. Se vuoi la tolgo..."
Hana abbozza un ammiccante sorriso e Touma, recepita la maliziosa provocazione, risponde a tono:
"Per me fai pure... ma se poi ci vedesse tuo padre non credo che la prenderebbe bene.".
"Infatti... Comunque, tornando alla divisa, penso sia giusto che noi Guardiani la indossiamo. Siamo i Disciplinari del Collegio, dopotutto. E poi a me piace."
"Direi che tra l'altro ti sta piuttosto bene."
"Ti va se ti faccio compagnia?"
"Non potrei mai rifiutare la compagnia della più bella ragazza del Collegio."
Riukey accenna un garbato inchino, invitando Hana a sedersi sulla riva. E una volta che lei si è accomodata, lui le si siede accanto.
"Perché non vieni a vivere qui?" domanda la giovane, con disarmante dolcezza, puntando i profondi occhi blu in quelli del suo interlocutore.
"Meglio di no." si limita a rispondere lui, come se stesse evitando l'argomento.
"Perché? Si vede che questo posto ti piace."
"Non posso negarlo. Hai ragione."
"E allora, perché..."
Hana non riesce a terminare la frase. Touma la zittisce posandole un dito sulle labbra e rivolgendole una precisa richiesta:
"Per favore, non insistere. Meglio se il discorso finisce qui.".
La ragazza china la testa e distoglie lo sguardo.
"Io vorrei solo stare con te..." sussurra piano, quasi non volesse farsi sentire.
Ma Riukey l'ha sentita benissimo e non può rimanere indifferente alle sue parole. Delicatamente prende il suo viso tra le mani e la costringe a sollevare gli occhi su di lui. E' inutile, per quanto si sforzi di negarlo a se stesso, prova qualcosa per lei. Per la giovane donna che è diventata. L'ha vista crescere. E l'affetto che provava per la Hana bambina, negli anni è lentamente diventato un sentimento diverso. Un sentimento che lui ha tentato di soffocare, ma che ormai non è più in grado di dominare davanti agli sconfinati occhi blu che lo stanno fissando con devozione e... amore. Se fossero stati due esseri umani, la differenza d'età avrebbe reso impossibile una storia tra loro. Ma per i vampiri non funziona allo stesso modo, e ciò rende tutto più semplice e nel contempo più difficile.
Touma si alza e porge una mano ad Hana. Lei la afferra e si alza in piedi a sua volta. I due rimangono a guardarsi in silenzio, l'uno di fronte all'altra. La ragazza avanza di un passo, fino a sfiorare con il proprio corpo quello del Sangue Puro.
"Perché non vuoi essere felice?" gli chiede con voce suadente "Non scappare più... Non scappare da me...".
Riukey sorride, come ad ammettere con tale sorriso la propria sconfitta. Sì, è stato sconfitto dai suoi sentimenti, e dalla splendida fanciulla che tali emozioni ha restituito al suo cuore. E questa sconfitta è la sua più importante vittoria...
Touma stringe forte a sé Hana e si china su di lei arrivando a lambire la sua bocca. Nel tempo di un respiro, le loro labbra si toccano, fino a legasi in un appassionato bacio. Ciò che è nato tra loro non lo possono più ignorare. E lo vivranno, da ora in poi, ovunque questo li condurrà...

Reika è affacciata alla finestra della sua stanza. Zero le si avvicina e, fermo alle sue spalle, la abbraccia.
"Qualcosa non va?" le domanda piano, accostandosi al suo orecchio "E' da un po' che sei qui. Sei preoccupata?".
"No, anzi..." ammette lei volgendo il viso verso quello del compagno.
"A cosa stai pensando?"
"Pensavo che... sono felice."
Reika sorride e Zero conquista il suo sorriso con un bacio. Poi entrambi, stretti l'uno all'altra, spostano lo sguardo sul limpido cielo stellato. Una cometa attraversa l'oscurità notturna, svanendo nell'arco di un respiro.
"Mancano pochi giorni al Tanabata," fa notare ad un certo punto la giovane "l'unica notte all'anno in cui Orihime, figlia del Re del Cielo, e il suo innamorato Hikoboshi, possono incontrarsi, varcando il confine delle Via Lattea che li divide... Devo sistemare lo yukata di Hana, e anche il mio. Verrai con noi alla festa in città, vero?".
"Con te andrei in capo al mondo." risponde Zero, baciando sul collo l'amata.
"Non ce ne sarà bisogno." scherza lei "La festa è qui vicino.".
"Che ne dici se adesso andiamo a letto?"
"A dire il vero, non ho sonno..."
Zero prende in braccio Reika e con voce sensuale le bisbiglia in un orecchio:
"Ho detto andiamo a letto, non andiamo a dormire...".
La giovane sorride, posando il viso sulla spalla del compagno. Un'altra stella cadente solca il cielo, silenziosa e luminosa, come un desiderio custodito nel profondo del cuore, un sogno coltivato con passione e tenacia. I sogni in fondo non fanno rumore, ma possono cambiare il mondo... e a volte si avverano... basta volerli realizzare...

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

NOTE DELL'AUTRICE

Siamo arrivati alla fine, e ovviamente voglio ringraziare di cuore tutti coloro che hanno seguito e apprezzato le due fanfic della serie Bloody Dream, inserendole nelle seguite, ricordate e preferite. Un grazie di cuore a chi mi ha dedicato del tempo lasciandomi delle recensioni, ed un particolare ringraziamento ad Alessandra, che mi ha regalato due splendide fan art e mi ha spronato fin dall'inizio a portare avanti questo lavoro, a tratti piuttosto impegnativo.
Riguardo a questo ultimo capitolo, vorrei fare un accenno alla festa di Tanabata, che Reika cita alla fine. Da Wikipedia: "La festa di Tanabata trae origine da una leggenda cinese che vede protagonisti due amanti, la tessitrice Orihime (Zhinü nella versione cinese) e il mandriano Hikoboshi (Niulang per i cinesi), che rappresentano rispettivamente le stelle Vega e Altair. I due, a causa della loro passione, dimenticarono i propri doveri e furono per questo puniti dal padre di lei, Tentei, il Re del cielo. Furono separati e confinati alle due rive del Fiume Celeste (a seconda delle versioni Fiume del Cielo o ancora Fiume Argentato, rappresentante laVia Lattea) e fu impedito loro di incontrarsi, salvo un solo giorno all'anno, il settimo giorno del settimo mese lunisolare.". Lo yukata è "un indumento estivo tradizionale giapponese. Viene indossato principalmente durante gli spettacoli pirotecnici, alle feste bon-odori e ad altri eventi estivi. Lo yukata è un tipo molto informale di kimono" (fonte Wikipedia)
Chi conosce il manga, ben saprà che Ai e Ren non sono personaggi di mia invenzione: Ai è la figlia di Yuki e Kaname, mentre Ren sarebbe il figlio di Zero e Yuki. Nella mia storia ovviamente Ren è il figlio di Zero e Reika.
Altro dettaglio: Hana in giapponese significa fiore.
Con questo vi saluto lasciandovi i link per le ultime due fan art e per un video che racchiude tutte le fan art di questa fanfiction. E anche i link del sito mio e di mia cugina, e della mia pagina su Deviantart.
Grazie!!!
Marta

HANA, REN, AI, HARU
http://mc2a.altervista.org/alterpages/final8.jpg

HANA E RIUKEY
http://mc2a.altervista.org/alterpages/hana2_0001.jpg

VIDEO (se vi appare la richiesta di iscrizione a Dropbox, basta che la chiudiate e sotto appare il video)
https://www.dropbox.com/s/cnerixuso5wpegj/Vampire%20Knight%20Moonrise.mp4?dl=0

SITO
http://mc2a.altervista.org/ 

DEVIANTART
http://reika77.deviantart.com/

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