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Lista capitoli: Capitolo 1: *** cap.1- un anno dopo *** Capitolo 2: *** cap.2- il ritorno di Ranma *** Capitolo 3: *** cap.3- la casa *** Capitolo 4: *** Cap.4- la notizia *** Capitolo 5: *** Cap.5 missione scopri-carte: Ukyo *** Capitolo 6: *** Cap.6 missione scopri-carte: Ryoga *** Capitolo 7: *** cap.7 missione scopri-carte: kodachi e kuno ***
Ciao a tutti!!!!
Sono tornata con il secondo capitolo
della mia saga! spero che questo capitolo vi piaccia e interessi come il primo!
Grazie! Buona lettura!!! ^__^ (sigh, sono commossa!!)
P.S.:
dopo averla ripresa in mano da un po’ di tempo, ho deciso di cambiare qualcosa,
quindi consiglio a chi l’avesse già letta di riprendere dal primo capitolo!
Cap. 1
Un anno dopo…
Era
una calda giornata di primavera. Il sole risplendeva nel cielo limpido. Nelle
stradine tranquille di Nerima, le persone passeggiavano da sole o con i propri
bambini. Nei parchi si sentivano le risate cristalline di bambini mischiate ai
cori degli uccellini e allo sgorgare dell’acqua delle fontanelle. Da una casa
situata in uno dei tanti piccoli quartieri della cittadina, proveniva un odore
intenso di vernice fresca. In questa casa, una ragazza alta sui vent’anni,
stava finendo di dipingere la parete di una delle tante stanze dell’edificio.
Ad un tratto una voce maschile profonda e allo stesso tempo affettuosa
proveniente dal piano di sotto disse:
-
Akane, tesoro, vuoi che ti venga a dare una mano?
-
No papà, ho finito! Adesso scendo!- gli rispose. La ragazza posò il pennello
nel secchio, strofinò le mani sulla salopette di jeans costellata di vernice
bianca e, facendo attenzione a non toccare le pareti ancora fresche, scese le
scale, che erano state ricoperte da fogli di giornale.
-
hai fatto un buon lavoro, figlia mia!- le disse il padre guardandosi attorno.
-
grazie! Ci ho messo tutta la mia energia affinché questo posto rispecchi la mia
vecchia casetta accogliente!- gli rispose con un sorriso Akane.
Dopo
il matrimonio di Kasumi e la partenza di Ranma, Akane aveva partecipato a un
concorso canoro che si teneva ogni anno a Tokyo, la grande capitale del
Giappone. All’inizio era un po’ scettica, ma alla fine fu convinta dalle sue
sorelle e soprattutto da suo padre a parteciparvi perché, secondo lui, la
figlia aveva una voce simile a quella di “una dea che da milioni di anni,
incantata i comuni mortali”, perciò era sicuro al cento per cento che avesse
vinto. E il padre di Akane non si era sbagliato. Infatti Akane arrivò prima e
vinse una grossa somma di denaro. Una parte della vincita, la donò al padre e
alle sorelle (per la gioia di Nabiki!), e con il resto comprò una casa vecchia
palestra da ristrutturare, che si trovava proprio sul lato destro della sua
nuova dimora; non era grandissima, anzi, forse era leggermente più piccola di
quella di suo padre, ma per due persone andava benissimo.
-
non vedo l’ora che Ranma torni!- esclamò Akane avvicinandosi al laghetto che si
trovava in giardino.
-
già, anch’io! Così potremo finalmente celebrare il vostro mat…
-
non dire quella parola!- lo fulminò Akane- mi avevi promesso che non ne avresti
più parlato finché non te lo avremmo detto noi!
-
ma…- stava per finire il suo discorso, quando sentirono delle vocine di due
bambini che si avvicinavano.
-
Stanno arrivando i gemelli!- disse al padre. Poi Akane e suo padre videro
arrivare due bambini, un maschio e una femmina, che, camminando in un modo un
po’ buffo, cercavano di raggiungere la zia e il nonno.
-
zia!!!- esclamarono insieme i due bimbi.
-
Ciao piccole pesti!- e diede loro un bacio sulla guancia. Allora, siete pronti
per la festa di domani? È il vostro primo compleanno! Ci saranno tanti regali,
palloncini, la torta,…
-
Sakura! Soichiro! Dove sono finite le buone maniere?
Andate subito a salutare il nonno!- esclamò la madre, la quale era appena
arrivata. Da quando era diventata madre, Kasumi era
diventata quasi severa: era sempre gentile e dolce, ma non era più quella
dolcezza che spiazzava sempre e in qualsiasi situazione.
I
due bambini annuirono e corsero ad abbracciare il nonno.
-
ciao Kasumi! Vedo che sei andata a fare le ultime spese per domani al dojo!-
esclamò Akanevedendo le borse della
spesa appoggiate per terra.
-
Sì! A che punto sei con la casa?- le chiese, osservando l’interno
dell’edificio.
-
Ho praticamente finito! adesso mancano solo i mobili e…
-
Una famiglia che ci viva!- la anticipò Kasumi, facendole l’occhiolino- e con la
palestra?
-
Non ho ancora iniziato, volevo aspettare Ranma! E poi vorrei chiamare una ditta
per metterla a posto! Allora, che cosa cucinerai di buono domani sera?
*-*-*-*-*-*-*-*
Un
anno. Un altro anno. Non aveva pensato di poter stare via ancora così tanto!
Aveva attraversato tutto il Giappone, da nord a sud, aveva sfidato e vinto
diverse scuole e appreso nuove tecniche. Finalmente si sentiva pronto a tornare
a casa e passare il resto della sua vita con Akane. Proprio quell’Akane che
l’aveva fatto arrabbiare, ingelosire, preoccupare, innamorare… dopo il suo
viaggio in America, la ragazza era cambiata: più dolce, meno violenta… ma
questo non gli importava poi più di tanto!
Ranma
stava ripensando a quegli ultimi anni, da quando era arrivato a casa Tendo,
fino alla sua proposta di matrimonio ad Akane. Stava camminando ormai da
giorni, quando finalmente vide il cartello che gli confermava di essere tornato
a casa.
Era
sera. Akane era in camera sua e stava finendo di prepararsi per la cena in
onore dei suoi due nipotini. Mentre si allacciava la camicetta bianca, pensava
a quando sarebbe tornato Ranma. Le aveva scritto tutti i mesi, tranne l’ultimo,
forse perché stava tornando. Chissà che faccia farà quando vedrà la casa nuova!
Si mise i sandali e si guardò allo specchio: stava veramente bene! Aveva
arricciato un po’ i capelli e li aveva lasciati sciolti, poi aveva una
camicetta bianca con le maniche a tre quarti e dei jeans chiari. Ad un tratto
sentì provenire dal piano di sotto delle vocine allegre di bambini: erano
arrivati! Prese i due regali per i bambini e raggiunse la famiglia.
-
ZIA!- urlarono i due bambini vedendola arrivare.
-
Buon compleanno!- disse e porse loro i pacchetti. I bambini, sorridendo alla
zia, presero i regali e, aiutati dal padre, li aprirono. Sakura trovò un
braccialettino d’oro con delle campanelle attaccate, mentre Soichiro una mazza
da baseball e due palline.
-
Glazie zia!- dissero all’unisono i due bambini con un
sorriso solare come quello della madre, poi uscirono a giocare con il loro
nonno e il signor Genma.
-
Che bei vestiti sorellina, dove li hai presi?- chiese Nabiki ad Akane, mentre
continuava a scattarle delle foto.
-
Hanno aperto un negozio nuovo al centro commerciale! Si fanno ottimi affari!
Sono andata ieri pomeriggio!
-
La cena è pronta! Andiamo a mangiare!- disse loro Kasumi, mentre cominciava a
portare i piatti in tavola.
Tutti
cenarono allegramente, grazie anche alla vivacità dei bambini. Alla fine della
cena, Kasumi e Akane andarono in cucina a prendere la grossa torta.
-
i bambini sono molto felici!- esclamò Akane.
-
Già! Anche tu mi sembri serena, anche se Ranma è via da più di un anno!- le
disse Kasumi.
-
Sì, ma sono sicura che tornerà presto, molto presto! Lo sento!- rispose la
sorella più piccola, mentre assaggiava la panna con un dito. Ad un tratto
qualcuno bussò.
-
Chi può essere a quest’ora?- chiese Kasumi.
-
Ehm, non lo so! vado io ad aprire, tu porta la torta di là!
Akane
andò nell’ingresso e aprì la porta. Rimase a bocca aperta quando vide chi era.
Un ragazzo con un grande zaino sulle spalle, lunghi capelli neri legati in una
treccina, indossava una maglietta bianca che coprivano il suo torace muscoloso
e un paio di jeans (miracolo!). Non poteva sbagliarsi.
-
RANMA!- esclamò la ragazza e gli gettò le braccia al collo abbracciandolo.
-
Akane, non sai quanto mi sei mancata!- disse ricambiando l’abbraccio. Poi il
ragazzo sentì che la sua fidanzata aveva iniziato a piangere.
-
Su Akane, non piangere! Dev’essere un momento felice, no?
-
Si, scusa, hai ragione!- disse asciugandosi le lacrime- com’è andato il tuo
ultimo viaggio d’addestramento?
-
Molto bene, ora mi sento pronto!- quelle ultime due parole riempirono il cuore
di Akane di gioia- ma c’è qualche festa particolare?- chiese Ranma incuriosito
sentendo delle voci provenienti dalla palestra.
-
Sì! È il compleanno dei gemelli!
-
Dei gemelli?- chiese Ranma alzando un sopracciglio perplesso.
-
Sì! Ti ricordi che quando sei partito Kasumi era incinta? Ebbene, ha avuto due
gemelli, un maschio e una femmina: Sakura e Soichiro!
A proposito, sei arrivato proprio in tempo per la torta!- la ragazza si girò
per dirigersi verso la palestra, ma Ranma la prese per un braccio, la fece
rigirare e le diede un bacio.
-
Dovevo dimostrarti che sono tornato, no?- e le fece un sorrisetto malizioso.
-
^///^ sai che non ci credo ancora?- Ranma le sorrise dolcemente e si baciarono
ancora…quanto avevano aspettato quel momento… niente avrebbe potuto rovinare
quel momento…
-
AAAAAHHHHHH!!!!!- uno strillo acutissimo di una bambina che li guardava con
occhi sbarrati, li riportò alla realtà. I due fidanzati guardarono la bambina e
quest’ultima si mise a correre verso la palestra.
-
Sakura, aspetta!- la ragazza prese per mano il suo fidanzato e cominciò a
correre dietro alla bambina.
-
Era…- disse Ranma ancora un po’ confuso.
-
Mia, anzi, “nostra” nipote Sakura!
Intanto
in palestra, tutti gli invitati si stavano chiedendo che fine avessero fatto Sakura
e Akane. All’improvviso, videro Sakura entrare in palestra e andare a
nascondersi dietro la gonna della madre.
-
che cos’hai?- chiese dolcemente Kasumi alla figlia,
che nel frattempo aveva nascosto la testa nella sua gonna.
-Saku…- i due
ragazzi si trovarono di fronte a tutta la famiglia, e l’unica cosa che videro
fu il flash della macchina fotografica di Nabiki- Ranma è tornato!- annunciò
Akane con un sorriso. La prima ad alzarsi fu la mamma di Ranma che corse ad
abbracciarlo, poi la seguì il resto della famiglia. Akane si distaccò dal resto
della famiglia e si mise ad osservarli con un dolce sorriso sulla faccia: erano
davvero unici! Sentì tirare una gamba del pantalone, guardò verso il basso e
vide che i gemelli la stavano osservando perplessi.
-
Chi sei?- chiese Sakura al ragazzo.
-
È il mio fidanzato!
-
Che cos’è un fidanzato?
-
Ehm… è il mio… principe azzurro!
-
Allora tu sei principessa!- esclamò la bambina entusiasta. “beata innocenza!”
pensò Akane.
-
Sì! Vi va di conoscerlo?
-
Sì!- esclamò la bambina. Mentre la bambina si avvicinava incuriosita al
ragazzo, Soichiro rimase immobile, pensieroso.
-
Tu non vieni?- chiese gentilmente Akane al bambino.
-
Mmh…blutto!
-
ma come brutto? Perché dici così? Lo sia anche lui pratica le arti marziali? È perfino
più forte del nonno e del papà! Non vuoi che ti insegni a combattere?- gli
disse accarezzandogli la testa.
-
uhm…sì, ma io più forte!- rispose dando la mano alla
zia; tutti si misero a ridere: era proprio un Tendo!
Akane
si avvicinò al ragazzo con i due bambini per mano.
-
Ranma! Qui c’è qualcuno che ti vuole conoscere!- il ragazzo, un po’
imbarazzato, tese la mano ai due bambini e disse loro:
-
Ciao,°///° m- mi chiamo Ranma! P-piacere!- e i due
bambini risposero con un sorriso.
-
Soichiro! Sakura! Venite a spegnere la candelina!-
disse Kasumi e i bambini corsero dalla madre, seguiti dai parenti, tranne da
Akane e Ranma, che si fermarono un attimo.
-
Sono delle piccole adorabili pesti, vero?- chiese Akane a Ranma, mentre tutti e
due guardavano i bambini felici che spegnevano la loro prima candelina.
-
Già! Stai veramente bene vestita così!- le disse Ranma, posando gli occhi sulla
sua fidanzata.
-
^///^ anche tu! Dove hai comprato questi vestiti?
-
Ieri pomeriggio sono andato in un negozio nuovo che hanno aperto in centro!- e
le diede un bacio sulla guancia. Akane rimase pensierosa, poi si mise a ridere.
-
Domani ti porto in un posto “speciale”! adesso però godiamoci la serata!- gli
disse e diede a Ranma un piccolo bacio sulla bocca.
Cap. 3
La casa
Era una mattina piovosa. Ranma stava aspettando la sua fidanzata in sala da pranzo di casa Tendo. Aveva trascorso la notte a casa sua ed era tornato la mattina poichè la sera prima, Akane gli aveva detto che voleva portarlo in un posto speciale. Era molto rilassante sentire la pioggia che batteva per terra o sul tetto! Sentì dei passi che si avvicinavano a lui. Si girò e vide la sua fidanzata con un sorriso smagliante stampato in faccia.
- buongiorno!
- Buongiorno Akane! Allora, dov’è che vuoi portarmi?- chiese Ranma incuriosito. Akane fece un sorrisino malizioso e, sedendosi, gli rispose:
- Fra poco lo vedrai! Che “effetto” ti hanno fatto i gemelli?
- All’inizio, quando … ehm come si chiama…
- Sakura!
- Sì, Sakura!- ripeté imbarazzato- quando ha lanciato quell’urlo, sono rimasto un po’… non so come spiegartelo!
- Confuso?- chiese Akane, sorseggiando un po’ del suo tè.
- Sì! Confuso! Poi, dopo averli conosciuti bene, ho capito che sono molto simpatici e carini!
- Dovrai farci l’abitudine! Sono anche tuoi nipoti!- e la ragazza vide Ranma arrossire leggermente: quanto le era mancato!- vado a mettermi le scarpe e andiamo!- Ranma la seguì nell’ingresso: la vide infilarsi le scarpe e poi Akane gli chiese se avesse l’ombrello. Lui annuì e uscirono insieme di casa.
- Perché non mi racconti un po’ dei tuoi allenamenti?- chiese Akane mentre camminavano.
- Ma non c’è molto da dire, sono solo migliorato ancora!
- Come sei modesto!- gli disse Akane con tono sarcastico.
- Si può sapere dove stiamo andando?- chiese Ranma incuriosito. La ragazza lo guardò e gli sorrise, ma non rispose. Camminarono ancora un po’ in silenzio, finchè Akane non si fermò davanti a un grande cancello di legno.
- Siamo arrivati!- annunciò Akane e aprì il cancello. Ranma continuava a seguirla, anche se non sapeva dov’erano.
- sì ma dove siamo?- chiese Ranma, guardando la facciata di una casa a due piani molto bella.
- Questa è la futura dimora dei coniugi Saotome Ranma e Tendo Akane! che ne pensi?- gli chiese la sua fidanzata prendendolo per mano.
Seguì un lungo silenzio da parte di Ranma. Questa casa…la loro? Tante domande si concentrarono nella testa del ragazzo. Era caduto nella confusione più totale!
- Ranma? Ma… non ti piace?- chiese preoccupata.
- Sì, cioè, è una bella casa, ma…
- Ma?- Ranma rimase ad osservare la casa da sotto l’ombrello, in silenzio.- vista con la pioggia non è il massimo, ma quando ci sono le belle giornate, è bellissima! Vieni, entriamo!- continuò la ragazza, poi Akane lo trascinò davanti alla porta, l’aprì e lo fece entrare.
- Posa l’ombrello lì!- gli disse indicando un angolo a lato della porta. Nonostante fosse una giornata piovosa, la casa era comunque luminosa e spaziosa. Si sentiva ancora odore di vernice e solo l’ingresso dava già quella sensazione di calore e affetto che si trova solo a casa propria.
- Facciamo il giro della casa! Si sente ancora l’odore della vernice perché ho finito di ripitturarla solo ieri!- gli disse entusiasta. Akane gli mostrò ogni angolo della casa, dalla cucina alle stanze da letto, dal soggiorno ai due bagni. Ranma continuava a seguirla, in silenzio, senza però riuscire a condividere l’entusiasmo della fidanzata.
- Adesso arriva il pezzo forte!- gli disse Akane mentre tutti e due attraversavano un lungo corridoio all’aperto come quello che collegava casa Tendo alla palestra. La ragazza poi aprì una porta un po’ cigolante ed entrarono in stanzone impolverato e buio.
- Questa- continuò Akane cercando di trattenere le sue emozioni- è la tua palestra!!- esclamò quasi urlando di felicità, e le sue parole rimbombarono nella stanza. Ranma era rimasto senza fiato: la “sua” palestra? Avanzò qualche passo e toccò una parete, quasi per verificare che non fosse un sogno…
- Allora? Che ne dici? Ho pensato che là in fondo potremo farci anche degli spalti per gli spettatori, così, tutti quelli che vogliono venire a vederti, possono farlo! È ancora da sistemare: bisogna cambiare il parquet, allargare le finestre, sistemare il tetto,… ma volevo che ci fossi anche tu per farlo! Che ne pensi?- gli chiese Akane, sempre più eccitata. Vedendo che il suo ragazzo ancora non reagiva, lo prese per mano e gli disse:
- Ma che cos’hai? È da quando abbiamo varcato la porta di casa che non apri bocca! Voglio sapere cosa c’è che non va!- gli disse la ragazza, accarezzandogli il viso.
- Non hai forse accelerato troppo i tempi?- rispose, fermandole la mano.
- Non mi sembra: tu mi hai chiesto di sposarti o sbaglio?
- Certo, e non ho cambiato idea, ma magari ci sposeremo anche tra due anni, o anche di più, tu che ne sai?- Akane prese un bel respiro profondo e gli rispose:
- Piccolo riassunto delle puntate precedenti: un certo Ranma Saotome è entrato nella mia vita 5 anni fa. Dopo varie avventure, alcune anche quasi mortali sia per me che per te, sono andata in America e ci sono rimasta per un anno. Sono tornata e siamo stati insieme solo un mese e mezzo, escludendo la settimana dei preparativi per il matrimonio di MIA sorella. Mi hai chiesto di sposarmi, ho accettato, sei ripartito e sei stato via un anno. Dunque: COSA TI FA PENSARE CHE IO VOGLIA ASPETTARE ALTRI ANNI PRIMA DI SPOSARMI?- urlò Akane in preda a una crisi di nervi.
- Non urlare, Akane!
- NON STO URLANDO!- gli disse spazientita.
- Dobbiamo fare ancora un mucchio di cose! Hai dimenticato che dobbiamo dirlo ai nostri vari spasimanti senza finire in una bara? E poi, permetti, avrei voluto esserci anch’io quando hai scelto la NOSTRA futura casa e palestra!- le disse alzando un po’ i toni della voce- dovrebbe essere compito del marito trovare casa, rimetterla a posto, e fare tutte queste altre cose!
- Fammi capire bene: non ti va bene tutto questo perché il tuo orgoglio “da maschietto” non è soddisfatto?- gli chiese, quasi disgustandosi a pronunciare quell’ultima frase.
- Non è questione soltanto del mio orgoglio “da maschietto”, come lo chiami tu! Praticamente hai fatto tutto da sola, magari l’hai anche già detto ai nostri genitori…- Ranma la vide distogliere lo sguardo da lui e iniziare a guardarsi intorno vagamente, tipica di quelli colpevoli!- GLIEL’HAI GIà DETTO? AKANE!- le chiese incredulo.
- Ho dovuto!- cercò di scusarsi- dovevo dir loro a che cosa avrei destinato la casa e la pal…
- Destinato?- chiese il ragazzo interrompendola.
- Sì! Cosa…
- Dove hai trovato tutti i soldi per comprare tutto questo?
- Se tu mi avessi lasciato finire di spiegare, te lo avrei detto!
- Detto cosa?
- Mentre tu non c’eri, ho partecipato a un concorso canoro a Tokyo e ho vinto! Come premio c’era una grossa somma di denaro! Di questa somma un po’ l’ho data alla mia famiglia, con il resto ho comprato questa vecchia palestra! Avrei dovuto sprecare questa occasione?- Ranma era rimasto a bocca aperta ad ascoltare quello che Akane gli stava dicendo- che cosa hai da dirmi?- il ragazzo rimase un attimo in silenzio a pensare: questo cambiava tutto! Akane l’aveva vinta la casa, quindi non l’aveva fatto apposta a fare tutto senza di lui! Guardò la sua fidanzata e vide che aveva ancora il broncio. Lui le sorrise, si avvicinò l’abbracciò e le disse all’orecchio:
- Che sei stata davvero brava! Poi voglio ascoltare la canzone che hai cantato!- le diede un bacio sulla guancia Akane rimase lì immobile stupita per il suo rapido cambiamento. Allora Akane, sorridendogli, rispose:
- Grazie! Ma io PRETENDO le tue scuse per quello che mi hai detto prima!- e si baciarono.
Dopo aver perlustrato a fondo la palestra, facendo un elenco di quello che bisognava fare, decisero di tornare nella casa nuova; si sdraiarono per terra, non curanti della polvere che si trovava per terra. Si sdraiarono uno accanto all’altra Ranma distese un braccio verso la fidanzata e Akane lo usò come cuscino.
- dopo averti mostrato tutto quello che c’era da vedere, e dopo la nostra litigata quotidiana, che ne pensi?
- Mi piace!non è grandissima ma è molto confortevole! Anche la palestra: sai cosa mi spaventa un po’?
- No!
- Il fatto che il pubblico venga a vedermi! Magari mi emoziono e …
- Non dire assurdità, Ranma- lo rimproverò la fidanzata- ti sei sempre battuto anche nel campo della scuola mentre tutti gli alunni ti guardavano! Quindi non venirmi a dire che ti vergogni!
- Hai ragione, scusa!- e sentì la ragazza ridere- perché ridi?
- ^__^ Adoro quando mi dai ragione! Ah ah ah!
- >///< La prossima volta non te lo dirò, va bene?
- Come sei permaloso! Visto che siamo qui da soli, senza nessuno che origlia o che spia, perché non fissiamo la data del matrimonio?- Ranma rimase in silenzio, allora Akane si sedette e gli disse:- devo ridirti ancora quello che ti ho detto prima? Senti io…- poi sentì che il fidanzato stava ridendo.
- °///° cos’hai da ridere?
- ^__^ Adoro quando ti arrabbi! Diventi più carina con il broncio! Ah ah ah!- Akane lo fulminò con gli occhi e si sdraiò di nuovo, però andò giù “poco” dolcemente! Ranma smise di ridere e iniziò a sudare freddo per il dolore al braccio che stava sentendo.
- ^__^ cosa c’è, qualcosa che non va?
- Il brac- cio!- disse a bassa voce il ragazzo.
- ^__^ oh, scusa! Non l’ho fatto apposta!- gli disse scherzosamente, poi si rialzò. Anche Ranma si rialzò e incominciò a massaggiarsi il braccio.
- Mi hai quasi staccato un muscolo!
- Ma piantala!- gli disse Akane alzandosi.
- E poi sono io quello permaloso…- disse il ragazzo a bassa voce.
- Cosa hai detto?
- 28 ottobre!
- Cosa?
- Il nostro matrimonio! Ti va bene?
- A dir la verità…no!
- Perché no?- chiese Ranma un po’ spazientito mentre si rialzava.
- Perché poi potrebbe fare troppo freddo per una luna di miele! Il 30 luglio?
- Ma sei pazza! Vuoi morire di caldo?! Facciamo il 30 agosto! Non fa più quel caldo torrido che…
- No!
- E perché no?
- È l’anniversario della morte di mia madre…
- Oh, scusa!
- Niente! Il 3 settembre?
- Uhm… sì, può andare!- Akane dalla felicità gli saltò al collo e lo baciò. Ad un tratto la pioggia cessò di cadere e uscì il sole.
- Guarda: è uscito il sole!- esclamò Akane senza staccarsi dal collo del fidanzato.
- Il mio sole sei tu! Andiamo a casa a dare la bella notizia!- allora i due ragazzi, felici, mano nella mano, tornarono a casa ad annunciare la data del tanto atteso matrimonio!
Ranma ed Akane tornarono a
casa. Una volta arrivati a casa, chiesero a Nabiki di riunire tutta la
famiglia. La sorella, davanti alla richiesta, rimase così stupita, che non
pretese nemmeno uno yen per il servizio, che, in altre occasioni, avrebbe fatto
pagare. Mentre Nabiki riuniva la famiglia nella sala da pranzo, i due
fidanzatini, mano nella mano, andarono in camera di Akane, per discutere degli
ultimi piccoli particolari.
-ci siamo!- disse
Akane tirando un sospiro per diminuire la tensione- non sai quanto ho atteso
questo momento!- gli confessò, tutta elettrizzata.
-Davvero? Non
sapevo che fossi così ansiosa di sposarti! Se solo due anni fa qualcuno avesse
osato pronunciare la parola “matrimonio”, l’avresti preso a pugni!!- le disse sarcastico.
-È vero, ma due
anni fa tu eri molto più timido e…
-Stupendo?
-No, impertinente,
orgoglioso, testardo, … devo andare avanti?! Ma ora è diverso! Siamo cresciuti,
siamo più maturi!- gli rispose, mettendogli le braccia intorno al collo
affettuosamente.
-Hai ragione! Che
tattica usiamo per dirglielo? Urliamo loro la data del matrimonio da lontano e
fuggiamo via?
-Dai, non
scherzare Ranma!
-Ma non stavo
scherzando!- la fidanzata tolse le braccia dal suo collo e lo guardò
contrariata- e va bene, tu cosa proponi?
-Niente di
particolare! Andiamo giù, ci sediamo tranquillamente e sempre tranquillamente
annunciamo loro del matrimonio! Non si aspetteranno mai una notizia del
genere!- rispose sorridendogli.
-E dopo?- chiese
Ranma.
-E dopo … ce ne
andiamo!
-Ah, vedi che
allora il tuo piano è simile al mio?- Akane rise un attimo, poi gli diede un
bacio frettoloso e gli disse:
-Buona fortuna!- e
Ranma ribatté:
-Ne avremo bisogno
molta!- e uscirono dalla camera.
I
due fidanzatini scesero l’ultimo scalino, si presero la mano e insieme tirarono
un gran sospiro e molto coraggiosamente si diressero verso il campo di
battaglia.
Appena
arrivarono davanti alla sala da pranzo, rimasero stupiti e a bocca aperta:
tutta la famiglia, compresa Kasumi con figli e marito, erano seduti attorno al
tavolo con un’espressione a dir poco radiosa, con un sorriso che quasi
illuminava la stanza! I loro padri avevano già in mano una bottiglia di
spumante (perché in questa occasione, il sakè non bastava!) pronta da stappare.
Tutti erano in silenzio in attesa della tanta agognata notizia.
-Allora?- chiese
Nabiki impaziente e pronta con la macchina fotografica in mano.
-Ci sposiamo!-
annunciarono insieme i due fidanzatini, anche loro con un espressione radiosa
sul volto. A quel punto scoppiò la festa! La madre di Ranma si alzò per prima
per congratularsi con il figlio e la sua futura nuora, Soun
e Genma stapparono le bottiglie e iniziarono a
distribuirne nei bicchieri che erano stati già posti sul tavolo. Nabiki che,
mentre scattava più foto possibili, pensava già a come poter spendere il suo
futuro guadagno. Kasumi e i gemelli si alzarono e andarono ad abbracciare
Akane. Tutti erano felicissimi, cantavano, brindavano compresi i futuri
sposini! I festeggiamenti si prolungarono fino a tarda sera, finché Genma, Soun e Happosay
(perché lui proprio non poteva mancare!) stramazzarono al suolo pieni di
felicità e di spumante mischiato a sakè. Erano le 23.30. Kasumi e il dottor
Tofu se ne andarono a casa loro, portando i bambini addormentati in braccio,
mentre Nabiki dava le ultime ripulite alla cucina, aiutata dalla madre di
Ranma. Intanto Ranma e Akane erano seduti in giardino davanti al laghetto
artificiali, sempre mano nella mano, sotto un cielo stellato.
-Finalmente un po’
di silenzio e tranquillità!- Disse Ranma sdraiandosi sul prato.
-Già…erano così
felici che non hanno voluto sapere nemmeno la data! E noi che ci siamo
scervellati tanto per trovarne una!- e si sdraiò anche lei accanto al
fidanzato.
-Hai visto com’era
felice mia madre? non si reggeva quasi in piedi per la felicità! Per non
parlare di tuo padre!
-Ha sempre sognato
che mi sposassi e che portassi avanti la sua scuola di arti marziali! Non l’ho
mai visto così felice!- gli confessò continuando a contemplare le stelle.
-Adesso ci rimane
un ultimo grandissimo ostacolo, cioè…
-Dirlo ai vari
spasimanti! Sarà più difficile convincere le tue fidanzate che i miei!
-Mi sa che hai
ragione! Dovremo fare attenzione, non potremo sapere come reagiranno quelle
pazze di Shampoo o di Kodachi, più che altro per te…-
le disse con tono affettuoso e allo stesso tempo preoccupato.
-Stai tranquillo,
mi so difendere!
-Ma io non voglio
che ci sia bisogno di difendersi! Metteremo subito in chiaro le cose, non
voglio che ci siano fraintendimenti!- Akane rimase stupita dalle parole del fidanzato,
tanto che si mise seduta, lo guardò stupita e gli chiese con tono scherzoso:
-Ranma Saotome, da dove arriva tutta questa decisione? Se solo te
l’avessi chiesto un po’ di tempo fa di far chiarezza, tu mi avresti risposto “e
per quale motivo? Per una racchia come te?”
-Ma tu sei ancora
una racchia!- lei stava per prendere una pietra e lanciargliela in testa, ma
lui la bloccò- La mia decisione arriva da un unico posto possibile: il mio
cuore!- e le diede un bacio sulla guancia.
-allora, mister
“chiarisco tutto io”, da domani inizieremo la nostra guerra ai falsi fidanzati
e fidanzate!- gli disse fiera e orgogliosa la sua futura sposa.
-No, un momento!
Chi ha detto che bisogna iniziare domani? Non mi pare di averlo detto!- cercò
di giustificarsi Ranma.
-Caro Ranma, il
tempo passa e non possiamo andarglielo a dire il giorno prima delle nozze!
-E invece non
sarebbe una brutta idea!- le disse Ranma.
-Con i risultati
che ben conosciamo, un matrimonio che salta!- e poi lo guardò seria e gli
disse:- questa volta voglio che sia un matrimonio perfetto, non voglio dover
preoccuparmi di niente durante il giorno più bello della mia vita, davvero! Se
qualcos’altro dovesse andare storto questa volta, non so se riuscirei a
riprovarci…
-Starai
scherzando, vero?
-E invece no Ranma,
sono serissima! Ogni singola volta che stavamo per arrivare a concludere
qualcosa, come un bacio o, come nel caso più eclatante, il nostro matrimonio,
c’era sempre qualcosa o qualcuno che ci interrompeva. Se dovesse succedere
qualcosa anche questa volta, allora penso che non sia destino.
-Ma come ti
vengono in mente certe cose Akane!? Io invece sono fermamente convinto che sia
destino e poi sai benissimo che io ti amo e non permetterò a niente e a nessuno
di rovinare tutto questa volta! Te lo prometto!- Akane abbassò lo sguardo e
Ranma vedendo la sua fidanzata così abbattuta, decise di fare una cosa che
sicuramente l’avrebbe resa felice. Akane alzò lo sguardo verso il fidanzato e
vide che si stava guardando in giro.
-Che stai
facendo?- chiese al fidanzato. Ranma si alzò e le porse la propria mano:
-Forza alzati!- le
disse sorridendole. Akane si alzò.
-Mi dici cosa stai
facendo?- Ranma la prese in braccio e le rispose:
-Visto che sono il
tuo fidanzato ufficiale, ti devo accompagnare fino alla tua stanza- le disse
con un sorriso sulle labbra.
-Ma se passerai
davanti alla sala da pranzo, Nabiki potrebbe vederci!- gli fece notare Akane,
la quale stava divertendo come una bambina.
-E chi ha detto
che passiamo da dentro?- detto questo, le sorrise, le indicò il tetto e spiccò
uno dei suoi soliti salti, atterrando proprio davanti alla finestra della
camera di Akane.
-Era da tanto che
non lo facevi!- gli disse Akane.
-Che cosa? Saltare
sui tetti?- le chiese appoggiandola sul tetto.
-Saltare sui tetti
con me in braccio!
-^_^ che non
diventi un’abitudine però!
-^///^ Cercherò di
tenerlo a mente!- gli disse aprendo la finestra. Prima di farla entrare, Ranma
le diede un bacio e poi le sussurrò all’orecchio:
-vai a riposarti
adesso! Domani inizieremo la nostra battaglia!
-Va bene! A domani
allora! Ti amo!
-Guarda che non me
ne vado mica! Abitiamo nella stessa casa!
-Hai ragione, ma
rendeva tutto un po’ più romantico!
La mattina dopo, Akane e
Ranma si ritrovarono nella palestra dei Tendo. Era una splendida giornata: il
sole splendeva alto nel cielo, ogni tanto qualche alito di vento rinfrescava
l’aria e da casa Tendo non proveniva alcun rumore. “tutto “troppo” tranquillo…”
pensava Ranma, il quale intanto era seduto di fronte alla sua fidanzata. i due
fidanzati erano seduti nel centro della palestra. Intorno a loro regnava il
silenzio. Akane, dopo un breve sospiro, esclamò:
-da oggi
incomincia ufficialmente la missione “scopri carte”!
-?_? scopri
carte?- chiese perplesso Ranma.
-È un nome in
codice! Se vuoi puoi chiamarla semplicemente “mettiamo in chiaro le cose”!- il
fidanzato si girò un attimo a guardare altrove- cosa c’è Ranma?
-Non sono ancora
del tutto convinto di quello che vuoi fare!! Perché non ci sposiamo in segreto?
Sarebbe molto più semplice!- Akane spalancò gli occhi e la bocca: non poteva
credere alle sue orecchie!
-Scusa?! Non ho
capito molto bene quello che hai detto!!- gli disse Akane “leggermente”
infastidita!
-Hai capito
benissimo!- le ribadì il fidanzato.
-E tutto il bel
discorso che abbiamo fatto ieri sera? L’hai già dimenticato?- la ragazza si
alzò e si mise a fissarlo accigliata, con le mani appoggiate sui fianchi, ma
Ranma continuava a guardare da un’altra parte. Non notando nessuna reazione da
parte del fidanzato, Akane fece un respiro profondo, e, cercando di calmarsi,
tornò a sedersi di fronte a Ranma.
-Lo so anch’io che
sarebbe molto più semplice “evitare” le difficoltà, ma bisogna affrontarle, una
volta per tutte! Io non voglio sposarmi in segreto, e vivere sempre nella paura
che i nostri presunti spasimanti possano scoprirci e tentare di dividerci! E se
decidessimo di avere dei figli? Cosa faremo allora?- Ranma continuava a
guardarsi in giro, con aria imbronciata, quando Akane prese le sue mani nelle
proprie e gli disse- perché non mi dici cosa c’è che ti preoccupa? Perché so
che c’è qualcosa che ti preoccupa!- gli chiese la fidanzata, sorridendogli
teneramente. Ranma non riuscì più a trattenersi e si alzò di scatto, lasciando
bruscamente le mani della fidanzata.
-COS’E’ CHE MI
PREOCCUPA? Sai benissimo che sono dei pazzi, e se non ci lasciassero stare? E
se una delle mie false fidanzate ti attaccasse? E se ti facessero del male? io
non potrei mai perdonarmelo!! Mi riferisco soprattutto a Shampoo e a Kodachi!- Akane abbassò lo sguardo e sorrise lievemente:
era davvero molto dolce da parte sue preoccuparsi così! La ragazza prese un bel
respiro, si alzò e si mise di fronte al fidanzato e gli disse tranquillamente:
-Ascoltami ora:
questa cosa non la devo affrontare solo io o solo tu, l’affrontiamo insieme!
Quindi non devi preoccuparti per me, perché sono certa che se avessi bisogno di
aiuto, saprei di averti accanto! Non è vero?- concluse la ragazza con un dolce
sorriso sulle labbra. Ranma le sorrise, l’abbracciò dolcemente e le disse
all’orecchio:
-Ci sarò sempre
per te, ricordatelo! Ed esigo che se tu dovessi avere dei problemi in futuro,
me lo dirai! Prometti?
-Va bene!- la
ragazza gli diede un bacio sulla guancia, si staccò dal suo abbraccio e gli
disse scherzosamente- sai, mi sembra di stare parlando con mio padre invece che
con il mio fidanzato!
-?_? E perché?
-perché non mi
avevi mai detto delle cose del genere! Qualche anno fa, per dirmi delle cose
carine, farfugliavi qualcosa di poco comprensibile e diventavi tutto rosso e
avevi una faccia imbronciata! Era davvero carino! Lo fai ancora? ^_^
->///< ah
sì? D’ora in poi non ti dirò mai più niente di carino, maschiaccio!- le disse
Ranma, mentre la ragazza scoppiava in una fragorosa risata.
Un’ora
dopo i due fidanzatini erano pronti a partire “per la prima battaglia”.
Destinazione: locale chiamato “okonomiyaki dalla
piccola Ukyo”. I due fidanzatini si fermarono davanti
al locale della loro amica. Il ristorante sorgeva in una zona tranquilla di
Nerima ed era molto conosciuto soprattutto dai giovani, molti dei quali
speravano di ottenere, oltre a un ottimo okonomiyaki,
un appuntamento con la bella cuoca.
Ranma
e Akane si guardarono negli occhi, presero un bel respiro ed entrarono mano
nella mano. Nel locale non c’erano ancora clienti, molto probabilmente perché
aveva appena aperto. I due ragazzi non fecero neanche tempo a salutare la loro
amica, che furono bersagliati dalle palettine di Ukyo.
Prontamente, Ranma e Akane uscirono dal locale e richiusero alle spalle la
porta.
-°_° non mi
aspettavo un caloroso benvenuto, ma va bene lo stesso!- disse la ragazza con
gli occhi spalancati e le spalle contro la porta.
-°_° Io invece
pensavo che ci tirasse direttamente la spatolona!!
-Stiamo
affrontando la cosa nel modo sbagliato! Ora tu entri e la calmi!
-No no, un
momento, perché IO entro e IO la calmo? Dov’è finito il gioco di squadra?
-Ranma, rispondi a
questa semplice domanda: di chi è la spasimante?- Ranma rimase in silenzio-
rispondi!
--_- mia…
-^_^ bravo!- gli
disse e aprì la porta- allora fa il tuo dovere!- e lo spinse “delicatamente”
nel locale, richiudendo ovviamente la porta alle sue spalle.
-NON MI UCCIDERE
UCCHAN!!- urlò alla sua amica cercando di ripararsi la testa con le mani.
Intanto
Akane, fuori dal locale, aveva appoggiato un orecchio alla porta per sentire
meglio, ma quello che sentì non fu proprio rassicurante. Poco dopo, riuscì
Ranma velocemente e richiudendosi dietro la porta!!
-com’è andata?
-°_° non mi ha
lasciato neanche aprire bocca…- rispose il fidanzato ansimando.
-Ah… va bene, con
calma risolveremo la questione insieme!
-E che cosa
proponi grande genio?- chiese scettico Ranma.
-Prima di tutto…
-RAN-CHAN!!!!!!!!!-
l’urlo della cuoca di okonomiyaki interruppe la loro
conversazione- CHE SIGNIFICA???- Akane prese coraggio e lentamente aprì la
porta del locale.
-Ukyo ti spiegheremo tutto se tu ci lascerai entrare!
-E va bene! Ma
solo tu, Ran-chan deve restare fuori!- rispose Ukyo. Alle condizione della ragazza, i due fidanzati si
guardarono in faccia perplessi e quando Akane decise di entrare, Ranma la
bloccò per un braccio.
-Non ti lascerò
andare da sola! E se ti facesse del male?
-Stai tranquillo! Ukyo è una persona ragionevole, non penso che voglia del
male sul serio!
-E queste come le
spieghi?- le chiese togliendo dalla porta delle palettine, che poco prima erano
state lanciate dalla cuoca.
-Fidati di me!-
gli rispose ed entrò.
Il
locale era insolitamente vuoto. Ukyo era dietro il
bancone che tranquillamente stava cuocendo un okonomiyaki.
Akane si avvicinò lentamente e si sedette vicino al bancone. La prima a parlare
fu proprio la cuoca.
-allora? È vero
che vi sposate?- chiese con tono freddo.
-Sì, ma a te chi
l’ha detto?- Ukyo non rispose- è stata mia
sorella…accidenti…
-Cosa siete venuti
a fare qui? A sventolare sotto il mio naso la vostra felicità?
-No Ukyo, semplicemente a mettere in chiaro le cose.- si fece
seria Akane.
-Quali cose Akane?
Che io non potrò sposare il mio Ran-chan? Che ha deciso di passare il resto della sua vita con
te piuttosto che con me?- gli occhi di Ukyo
cominciarono a diventare lucidi, e questo Akane lo notò.
-Esatto.- rispose
semplicemente la ragazza. Ukyo rimase stupita dalla
franchezza che aveva dimostrato Akane. “allora stanno facendo sul serio” pensò Ucchan. Poi Akane continuò:
-Ascoltami Ukyo, tra tutte le varie spasimanti di Ranma, ho sempre
pensato che tu fossi l’unica che davvero lo amasse, oltre a me, e per questo ti
rispetto. Non ti chiedo di smettere di volergli bene, perché è una cosa che non
si può fare, credimi, lo so, ma solo di rispettare la nostra decisione.- Akane
rimase un attimo a guardarla in silenzio, poi disse ancora:- allora, che ne
dici? Deponiamo l’ascia di guerra?- e le porse la mano con un tenero sorriso.
Ukyo, la
quale l’aveva ascoltata attentamente, rimase a guardare la mano della ragazza.
Akane non aveva detto delle stupidaggini. Solo Dio sapeva quanto lei volesse
bene a Ran-chan, e spesso
si era ritrovata a chiedersi se quello che provava per lui era davvero amore o
solo un profondo affetto. Sapeva bene che sarebbe arrivato il giorno in cui
avrebbe dovuto affrontare la decisione di Ranma. Sperava che fosse lei la
prescelta, ma se ciò non fosse accaduto, si era augurata che fosse Akane. Il perché
era chiaro a tutti: si amavano veramente. Anche se continuavano ad avere
battibecchi, ad insultarsi, a picchiarsi, nel momento del bisogno, l’uno c’era
per l’altra, e viceversa. Alla fine si decise: strinse la mano ad Akane e con
un lieve sorriso le disse:
-sai Akane, se ci
fossimo incontrate in circostanze diverse, sono sicura che saremmo diventate
ottime amiche!- Akane le sorrise e rispose:
-so che ci vorrà
tempo, ma non pensi che potremmo ancora esserlo?
-Uhm… forse, col tempo!- poi spostò lo sguardo verso
l’entrata, dalla quale si vedeva una sagoma accovacciata con il codino…anche Akane si girò e guardò nella sua stessa
direzione.
-Forse è meglio
non farlo attendere oltre…- sussurrò Akane all’orecchio di Ukyo,
e senza farsi sentire, si avvicinarono alla porta, per poi aprirla di scatto.
Neanche a dirlo, Ranma era appoggiato alla porta, quindi cadde rovinosamente a
terra. Le ragazze si misero a ridere. Per il ragazzo quelle risate erano fonte
di gioia: infatti le due ragazze che gli stavano più a cuore, avevano risolto
le loro “incomprensioni” e ora sembrava che stessero andando d’amore e
d’accordo.
->_< ahia…- disse tirandosi su dal pavimento- guardate che non
c’è niente da ridere! Maledette…
-^_^ dovresti
vederti Ran-chan!!
-^_^ Ukyo ha ragione!! Sei caduto come un sacco di patate!! Pur
essendo un maestro di arti marziali, come ti definisci tu, non hai sempre i
riflessi pronti!!
->_< ma
sentitele…^_^ a proposito Ucchan, mi prepari una
delle tua okonomiyaki speciali?
-^_^ Ma certo!
Akane ne vuoi una anche tu? Offre la casa!- le disse mentre si dirigeva verso
il suo bancone e tirava fuori gli ingredienti.
-^_^ allora come
potrei rifiutare!!- Akane guardò attentamente l’amica: sembrava che si fosse
davvero convinta! E questo le fece veramente piacere, perché credeva veramente
nell’amicizia tra loro due!- ascolta Ukyo, vorresti
essere la mia damigella d’onore?- la domanda fece restare molto stupiti sia la
diretta interessata sia il fidanzato.
-Ma Akane, sei
sicura?- chiese Ukyo- magari le tue sorelle…
-Non
obbietteranno, stai tranquilla! È il mio matrimonio! Sempre se tu te la senti!-
Ukyo rimase un attimo a pensare, guardò la faccia
perplessa di Ranma e poi tornò a guardare Akane.
-^_^ ne sarei
molto onorata!!
-^_^ allora è
ufficiale!! Grazie!!- Ukyo finì di cuocere le okonomiyaki e le servì ai suoi clienti “speciali”.
-Sai Ucchan…- disse Ranma- ^_^ le tue okonomiyaki
non le supererà mai nessuno!!! Sarò tuo cliente a vita!!- Ukyo
gli sorrise felice, sapendo che non l’avrebbe perso anche se si fosse sposato!!
Ranma non ci credeva ancora. Ukyo, nonostante le iniziali minacce di morte, aveva
accettato la sconfitta. La “fidanzata carina” alla fine aveva dovuto aprire gli
occhi davanti alla cruda realtà: Ranma aveva scelto il maschiaccio privo di sex
appeal, lasciandole il ruolo di migliore amica. Lui era sicuro che tra tutte le
sue spasimanti, Ukyo era quella che gli voleva
davvero bene, l’unica che avrebbe avuto una possibilità reale con lui. Ma
oramai, l’eterno indeciso aveva fatto la sua scelta.
Ora mancavano, tra i vari
spasimanti, Shampoo, Kodachi, Kuno
e Ryoga. In particolare quest’ultimo, era quello più fragile,
benché non lo dimostrasse...
Dopo aver passato il
pomeriggio a chiacchierare nel locale di Ukyo, i due
ragazzi decisero di tornare a casa. Il sole era ormai tramontato, ma nel cielo
risplendevano ancora gli ultimi raggi di sole. Le strade si erano riempite di
odori e suoni tipici di quel ora della giornata: il tintinnio dei piatti e
delle posate che venivano poste sulle tavole, il dolce odore della cena sul
fuoco, gli schiamazzi degli ultimi bambini che rientravano a casa. Era il
momento della giornata che Akane preferiva di più; così, mano nella mano con
Ranma, si assaporava quest’attimo. Il ragazzo, vedendola così serena in volto,
non potè far altro che sorridere.
-cos’hai da
ridere?- gli chiese Akane, accorgendosi del suo sorriso.
-niente, è la tua
faccia buffa a farmi ridere!- Akane si bloccò e lo guardò accigliata:- ma no
stupida, stavo scherzando!- disse fermandosi e abbracciandola.
-Hai visto che non
è andata poi così male con Ukyo?- riprese Akane,
liberandosi lentamente dal suo abbraccio.
-È vero:
stamattina, prima di andare da lei, ho fatto testamento!!^__^
-°__° nooo!!davvero?? Vedrai che anche con gli altri non sarà
difficile!^__^
-Forse hai ragione
tu!- le disse dandole un bacio sullaguancia.- e poi, voglio dire, se vogliamo sposarci, non dobbiamo
chiedere il permesso a nessuno!- dopo questa affermazione, Akane si fermò di
nuovo e gli disse:
-°__° Ma tu chi
sei? Non sei Ranma Saotome! Sei forse un clone
riuscito male?
-Lo spero per lui,
perché quello che gli farò non sarà piacevole…-i due ragazzi si voltarono nella direzione in cui proveniva quella voce
familiare. Ryoga era là, a pochi passi da loro e
aveva sentito tutto. Aveva un’espressione dura e triste allo stesso tempo.
-Ah Ryoga! Sei tornato! È da un po’ che non ci si vede!
Allenamenti o viaggio di piacere?- rispose Ranma con tono sarcastico.
-Sei sempre il
solito arrogante Saotome! Cos’è questa storia del
matrimonio?- chiese Ryoga, sempre più innervosito.
Allora Akane decise di intervenire per cercare di calmare un po’ gli animi:- ^_^”
Ryoga! Siamo felici di rivederti, era da un po’ che
non ci si vedeva!
-Hai capito benissimo:
io e Akane abbiamo deciso di sposarci- gli disse Ranma con fermezza.
-Uhmpf sempre che tu sia capace di arrivare all’altare,
perché prima di allora ti avrò spezzato le gambe.
-^_^”” grazie Ryoga, anch’io sto bene e tu invece? Hai più sentito Akari?- si intromise Akane, cercando di placare gli animi, ma
nessuno dei due le dava retta.
-E poi l’arrogante
sarei io! Che ne dici se risolviamo una volta per tutte la questione? C’è un
piccolo parco qui vicino, andiamo!
-Ti seguo Saotome!- e i due ragazzi corsero verso il parco, lasciando
lì Akane.
-Ma…(soffio di
vento, strada deserta) >_< MI
HANNO IGNORATO DELIBERATAMENTE!!!!!ASPETTATEMI!!
Quando
Akane arrivò al parco, la scena che le si presentava non era delle più
confortanti: Ranma e Ryoga avevano già iniziato a
combattere, senza esclusione di colpi. Akane non sopportava queste situazioni:
possibile che si doveva risolvere tutto con la forza???
-oh ma certo,
risolviamo il problema come persone civili!! Diamocele di santa ragione!!ehi
voi, ma mi state ascoltando?? La volete finire??- ma la ragazza non ottenne
alcun risultato, i due ragazzi non smettevano di combattere. Visibilmente
irritata Akane continuava a urlare:
-Ranma! Ryoga! Basta!!- ma niente, allora disse:- adesso sono
stufa! Me ne torno in America!!- ma non la degnarono di uno sguardo- ma mi
avete sentito?? A- M- E- R- I- C- A!!! america!!!- niente. La scena, vista da
lontano, era abbastanza comica: Ranma e Ryoga
continuavano a combattere con tutte le loro forze, mentre Akane era sull’orlo
di una crisi di nervi e continuava a urlargli contro. Ad un tratto, la ragazza
si sentì strattonare un braccio da una dolce vecchina con il suo cagnolino al
guinzaglio.
-Mi scusi
signorina!- le disse dolcemente la nonnina- sono venuta a trovare i miei
nipotini ma non riesco a trovare la casa giusta! Mi potrebbe aiutare?
-Mi scusi signora,
ma ora non posso proprio!! Sto cercando di evitare un massacro inutile!
-Mi ha chiesto se
vengo dal Cile? No signorina, si sbaglia, vengo da Kyoto, il mio treno ha
ritardato e sono arrivata solo ora! Sa, adesso i viaggi in treno non sono più
come quelli di una volta!- rispose candidamente la nonnina. Akane rimase
impietrita: il suo ragazzo e un suo amico si stavano per uccidere e lei invece
era stata fermata da una signora anziana che non sentiva bene. Meglio di così…
-Signora, non ora!
-A che ora? Ma
cara, gliel’ho appena detto: sono appena arrivata! Ma lei ci sente bene?
-ARGHHHH!!!- Akane
stava per strapparsi i capelli dal nervoso, quando abbassò lo sguardo sulla sua
borsa e vide che il “caro” cagnolino della signora aveva appena alzato la
zampina e… aveva fatto il suo bisognino proprio lì! la goccia che ha fatto
traboccare il vaso…
-AHHHHH!!!MALEDETTO
CAGNACCIO!!SIGNORA, MI ASCOLTI BENE!! NON POSSO AIUTARLA ORA! DEVE CHIEDERE A
QUALCHE AGENTE DI ACCOMPAGNARLA!!- ma la nonnina la guardava con una faccia
perplessa: non aveva capito niente a causa degli schiamazzi e delle varie
distruzioni causate dai giovani combattenti.
-ORA
BASTAAAAA!!!!BRUTTI DELINQUENTI CHE NON SIETE ALTRO!!! SMETTETELA DI AZZUFFARVI
E DI ROVINARE QUESTO BELLISSIMO PARCO!! ALTRIMENTI VI TIRO Giù I PANTALONI E VI
SCULACCIO!!!- ad un tratto, silenzio assoluto- stavi dicendo cara?- disse
dolcemente ad Akane, riprendendo la calma. I tre ragazzi erano rimasti basiti
dalla fermezza e dalla severità del tono della dolce nonnina.
-0_0 Lei mi fa
paura…- disse Akane.
-Cosa cara?
-^///^ oh niente!
Io- anzi, NOI- (lanciando un occhiataccia ai ragazzi) la- accompagneremo- da-
un agente- così- potrà- aiutarla!- le disse cercando di scandire bene le
parole.
-^__^ Oh grazie!!
Sei davvero un tesoro di ragazza! BHE, COSA STATE ASPETTANDO VOI DUE, LA STELLA COMETA??- disse
rivolgendosi ai due ragazzi.
Dopo aver accompagnato la
nonnina da un agente di polizia, i tre ragazzi rimasero di nuovo soli.
-ho capito qual è
il segreto!- esclamò Akane:- le sculacciate…
-Akane!! Non
abbiamo tempo per queste fesserie!! Abbiamo una questione da risolvere!- la
rimproverò Ranma.
-Ehi tu non
parlarle con quel tono!- gli disse Ryoga con tono
aggressivo.
-E tu chi saresti per
dirmi quello che non devo fare?
-ADESSO BASTA! O
VI SCULACCIO!- esclamò Akane, e riuscì ad ottenere silenzio:- ma allora
funziona davvero…^__^
-Akane basta!! Mi
sono stufato!!- disse Ranma andandosene.
-E adesso dove
stai andando Saotome!- ma il ragazzo con il codino
non gli rispose, e continuò per la sua strada. Akane aveva capito che il
compito ingrato sarebbe toccato a lei.
-Ryoga, ascolta, hai voglia di fare una passeggiata con me?-
e il ragazzo sapeva benissimo che non sarebbe stata piacevole.
- bella serata vero?- disse
Akane, cercando di rompere il ghiaccio, ma lui non rispose- ascoltami, io so
che tu mi vuoi bene, ma io amo Ranma…- quelle parole
colpirono il cuore già ferito di Ryoga, dandogli il
colpo di grazia-… quindi penso sia normale il nostro desiderio di sposarci e
diventare una famiglia, non credi?- ma lui non aprì bocca e rimase con la testa
bassa- se sei davvero mio amico dovresti essere felice non pensi? O
preferiresti vedermi accanto ad un altro uomo e vedermi infelice?
- non vorrei mai vederti
infelice, Akane… è solo che penso che… Ranma non sia l’uomo giusto per te.
- e io ti ringrazio se ti
preoccupi in questo modo per me Ryoga- gli disse
prendendo la sua mano tra le sue- ma non sono d’accordo. Penso di aver fatto la
scelta giusta; in questi due anni siamo cambiati e questavolta voglio andare fino in fondo. Ma… mi
conforta sapere che ci sarà sempre un amico pronto a sorreggermi e a
confortarmi! Grazie davvero!- e gli regalò uno dei suoi sorrisi più radiosi. Ryoga non potè che rispondere che
con un altro sorriso, ovviamente meno radioso del suo.
- ci sarò sempre per te
Akane, ricordatelo. Ora però lasciami andare, è ora che vada…- le disse
lasciandole le mani, e tornò quell’espressione tanto triste sul volto che fece
tanto male ad Akane.
- allora… ci vediamo Ryoga… e scusami ancora… so che è una domanda un po’
azzardata ma, pensi di venire al matrimonio?
- non chiedermi questo Akane…
- lo so, sono stata
insensibile, scusami…
- spero con tutto il cuore
che tu sia felice…- le disse con gli occhi bagnati dalle lacrime.
- grazie Ryoga…e
ricordati che l’anima gemella è vicina a noi, basta saperla riconoscere!- lui
si girò e iniziò a camminare mentre Akane rimaneva dietro di lui, e per la
prima volta sperò di perdersi chissà dove e di allontanarsi il più in fretta
possibile da lei.
Intanto Akane osservava un
amico che si allontanava infelice, e iniziò a piangere anche lei. Poi sentì una
mano rassicurante sulla spalla. Si girò e vide Ranma che le sorrideva. Non
riuscì a resistere, così l’abbracciò e continuò a piangere. Entrambi speravano
di non aver perso un amico…
Futuri sposi vs spasimanti:
2-0
Ciao a tutti!! Mi
dispiace tantissimo di non aver aggiornato da un sacco di tempo, ma avevo perso
un po’ della mia ispirazione! Grazie a tutti per i commenti e il sostegno!
By akane89
p.s: l’ultimo pezzo del capitolo, vi consiglio
di leggerlo con la canzone “whenyou’re
gone” di A. Lavigne come sottofondo (io ho trovato
così l’atmosfera giusta!!^__^)
Capitolo 7 *** cap.7 missione scopri-carte: kodachi e kuno ***
Capitolo 7:
Capitolo 7:
Missione scopri- carte: Kodachi
e Kuno
Non era stato facile. Non era
stato per niente facile. Ma questo già lo sapevano.
Nel giro di un mese, con
molta fatica, erano riusciti a portare a compimento la missione.
La voce ormai si era sparsa:
Ranma e Akane avevano annunciato ufficialmente il loro matrimonio. Inutile dire
che la loro casa era stata letteralmente invasa dai vari pretendenti. Ad ogni
ora del giorno o della notte, qualcuno irrompeva in casa Tendo per attentare
alla vita di uno dei due giovani sposi: Kuno e Kodachi, che nel frattempo si erano trasferiti in un’altra
città per frequentare una prestigiosa università, erano tornati, più agguerriti
che mai. Era con loro che Ranma ed Akane trovarono più difficoltà: era
difficile far ragionare due persone con cui non si aveva mai avuto un dialogo
da persone civili! Andarono avanti così per settimane. La goccia che aveva
fatto traboccare il vaso era stato un attacco verso Akane da parte di Kodachi: un giorno, quest’ultima si era introdotta furtivamente
nel bagno mentre la ragazza si stava facendo una doccia; prese il phon, attaccò
la spina, l’accese e stava per gettarlo nella doccia, se non fosse stato per un
tempestivo intervento di Ranma, che l’aveva sentita entrare. Il ragazzo,
infuriato per il gesto, la prese con forza per un braccio e la spinse fuori
dalla stanza. Una volta in giardino, la guardò dritto negli occhi le urlò in
faccia:
-MA TU SEI PAZZA!
COSA VOLEVI FARE?!NON CREDEVO CHE LA TUA OSSESSIONE POTESSE ARRIVARE FINO A
QUESTO PUNTO! Te lo dirò una volta per tutte: IO NON TI AMO, NON TI HO MAI
AMATA E PENSO CHE TU DEBBA DAVVERO FARTI VEDERE DA UN MEDICO! Non avrei voluto
dirtelo in questo modo, e mi dispiace per questo, ma la situazione sta
degenerando, e non lo posso permettere. Adesso, per favore, torna a casa e non
venire più, non saresti gradita…- mentre Ranma le
stava dicendo tutto questo, Kodachi, colpita dalla
sua determinazione, non riuscì ad aprire bocca, rimase lì, ferma, immobile a
fissarlo. Una parte di lei avrebbe voluto urlare, scalpitare, gridare quanto
questo non fosse giusto. Ma non fece nulla di ciò. Semplicemente abbassò lo
sguardo, si girò e se ne andò. Anche Ranma rimase stupito dalla sua reazione,
si sarebbe aspettato di tutto, ma mai questo. Un po’ gli dispiaceva, anche
perché non era stato propriamente carino con lei, ma quando aveva visto Kodachi con in mano il phon avvicinarsi alla doccia, gli
andò il sangue al cervello. Ora mancavano Shampoo e Kuno.
Neanche a farlo apposta,
un’ora dopo Kuno si presentò a casa Tendo, veramente
arrabbiato. Non solo gli aveva portato via prima la ragazza con il codino e poi
Akane, adesso si permetteva anche di offendere sua sorella: dopo questo non
poteva davvero lasciargliela passare liscia.
-Come ti sei
permesso, Ranma Saotome? Hai osato offendere mia
sorella! Non te lo perdonerò mai! Se sei un vero uomo battiti con me, una volta
per tutte!- Kuno aveva appena pronunciato le paroline
magiche.
-Va bene, Kuno, se è questo che vuoi! E per la cronaca, sono stato
fin troppo cortese con lei, data la situazione! Mi batterò ad una sola
condizione: se vinco io, tu lascerai in pace definitivamente me ed Akane,
accetti?- rispose Ranma determinato.
-In che senso?
-Nel senso che non
ti intrometterai mai più nelle nostre vite. Accetti o no?- Kuno
rimase in silenzio per un attimo, poi prese un respiro profondo e disse:
-Va bene, accetto,
ma se dovessi vincere io sarai tu ad andartene e a non intrometterti nelle
nostre vite va bene?- Ranma annuì, anche se era certo che non ce ne sarebbe
stato bisogno.
I due ragazzi si spostarono
in palestra, seguiti dalla famiglia Tendo e Saotome.
L’incontro iniziò. Era la
prima volta che Ranma combatteva dal suo ritorno, e tutti erano curiosi di
osservare i progressi del ragazzo. Kuno si avventò
con rapidità su Ranma con la sua spada di legno, ma lui la schivò senza troppa
difficoltà, ma Kuno
non si arrese e continuò ad attaccare; Ranma, che con un singolo colpo avrebbe
potuto stenderlo, non dimostrò subito la sua vera forza, anche perché non
voleva ferire troppo l’orgoglio dell’avversario. Nonostante il ragazzo con il
codino rispondesse agli attacchi, sembrava che niente potesse scalfirlo, aveva
una determinazione negli occhi che non aveva mai avuto durante gli scontri
precedenti. Questo Ranma lo notò, così decise che se non si fosse dato una
mossa, l’incontro sarebbe andato troppo per le lunghe. Così attese il momento
opportuno per mettere in pratica una delle nuove tecniche che aveva imparato in
viaggio: era il “colpo perforante della gru”, che consisteva in un calcio con
avvitamento che avrebbe steso l’avversario, come la gru che, in picchiata, si
fionda sulla sua preda. Tutti rimasero stupefatti nel vedere questa nuova
tecnica. Kuno finì a terra, privo di sensi. L’incontro
era finito: aveva vinto Ranma. Nabiki si avvicinò a Kuno per cercare di farlo riprendere. Dopo qualche istante,
il ragazzo aprì gli occhi e cercò di rialzarsi.
-Non fare lo
sciocco, Kuno, aspetta a rialzarti! Hai subito un
forte colpo!- intervenne Nabiki.
-Tu taci … Saotome … lo scontro … non è … ancora finito ….- rispose Kuno.
-Sì che è finito. Non
vorrai peggiorare la tua situazione vero?- rispose con un tono freddo Ranma. Il
ragazzo, ancora a terra, abbassò lo sguardo e disse:
-Sei diventato …
molto forte Saotome … a mio malgrado devo accettare …
la sconfitta … - poi, aiutato da Nabiki, si rialzò e,
anche se un po’ traballante, si avvicinò ad Akane e le disse:
-Io ti amo Akane
Tendo, e ti amerò fino alla morte, ma oggi sono stato sconfitto e, siccome ho
dato la mia parola, devo rinunciare per sempre a te … ricordati che se Saotome ti facesse soffrire, tu devi solo chiamarmi, e ci
penserò io a finire quello che avrei dovuto fare oggi. Me lo prometti?
-Va bene Kuno, grazie … e vedrai che troverai anche tu una persona
che ti corrisponde e che ti farà innamorare, tanto da farti dimenticare di me!
-Questo non potrà
mai succedere … addio Akane Tendo … - e detto questo, con un sorriso triste e
malinconico, se ne andò.
Dopo un breve attimo di
silenzio, Soun si rivolse a Ranma e gli disse:
-Ragazzo mio, come
sei migliorato! Quel colpo è davvero potente! Dove l’hai imparato?
-Ero nella regione
dell’Hokkaido, mi ero fermato per riposare in un villaggio, quando ho notato
che c’era un combattimento in atto e uno dei due partecipanti ha usato questa
tecnica. Pare che in quella regione sia molto diffusa.- poi il ragazzo si
rivolse verso la fidanzata, la quale lo stava fissando con disapprovazione-
cosa c’è Akane?
-Dovevi proprio
trattarlo così?
-Così come?
-Con quella
freddezza! Era solamente Kuno! Era il caso?
-Non era “solo” Kuno, era un avversario!
-Forse questo
viaggio ti ha cambiato più di quanto pensi … - e se ne andò. Ranma la seguì
fino in camera sua, lasciando gli altri stupiti in palestra. Una volta entrati,
il ragazzo prese Akane per le spalle e le disse, fissandola negli occhi:
-Si può sapere che
ti prende?
-Il Ranma che
conosco io non si sarebbe comportato mai in un modo così cinico! Mi chiedo cos’altro
è cambiato in te!- gli rispose con le lacrime agli occhi.
-Mi sembra anche
normale che sia cambiato, ho viaggiato molto in quest’ultimo periodo, sempre da
solo e senza potersi fidare di nessuno! Ma ti posso assicurare che sono sempre
io, il testardo, orgoglioso baka che hai conosciuto … - e dicendo questo, l’abbracciò
dolcemente- è tutto a posto?- Akane si discostò un po’, si asciugò gli occhi e
annuì, sorridendogli.
-Dai, andiamo giù,
che io ho una fame!
-Ti posso fare una
domanda Ranma?- lo interruppe la ragazza.
-Dimmi!
-Ma che nome
stupido è “il colpo perforante della gru”?- ed entrambi si misero a ridere. Era
tornata la pace.
Futuri sposi vs spasimanti
4-0
Ciao a tutti!! Eccomi con un nuovo capitolo! Ringrazio
tutti quelli che stanno commentando e mi scuso per gli errori tecnici dei
capitoli precedenti! Non sono molto brava a descrivere i combattimenti, e
neanche ad inventarmi nomi!!ma spero che il capitolo vi sia piaciuto lo stesso!
Eheeh al prossimo capitolo!