Una Vita che non c'è: ANNO 1

di BilanciaDream8280
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 31 Ottobre ***
Capitolo 2: *** Questione di onore ***
Capitolo 3: *** Lettera da Hogwarts ***
Capitolo 4: *** Visita alla Gringott ***
Capitolo 5: *** Diagon Alley ***
Capitolo 6: *** L'attesa partenza ***
Capitolo 7: *** Il Cappello Parlante ***
Capitolo 8: *** I Gemelli Weasley ***
Capitolo 9: *** Le Prime Lezioni ***
Capitolo 10: *** Amore e Odio ***
Capitolo 11: *** Odio e Dolore ***
Capitolo 12: *** Nuove Rivelazioni ***
Capitolo 13: *** Serpi e Draghi ***
Capitolo 14: *** Sangue d'unicorno ***
Capitolo 15: *** Orgoglio senza amore ***
Capitolo 16: *** La Verità ***
Capitolo 17: *** Specchi e Desideri ***
Capitolo 18: *** Ritorno a casa ***



Capitolo 1
*** 31 Ottobre ***


31 Ottobre







Silente, si trovava a Privet Drive, pronto a consegnare il minuscolo Harry, colui che era sopravvissuto, ai suoi zii. Dopo aver messo il piccolo all'entrata del numero 4 e dopo aver visto Hagrid andare via, congedò la professoressa McGranitt e si smaterializzò.

 

Il preside di Hogwarts non andò a festeggiare la caduta di Lord Voldemort, no. Aveva un'ultima cosa da fare, ancora un'altra piccola vita da salvare.

Nonostante Voldemort fosse stato introvabile per tutti quegli anni, lui sapeva quella sera dove si trovava prima che scomparisse nel vuoto come una debole fiammella trasportata dal vento...

Era arrivato a Little Hangleton, su uno stretto sentiero che portava dritto alla vecchia dimora dei Riddle, ormai disabitata se non per il giardiniere che viveva in una casupola su quello stesso terreno.

Albus sapeva, grazie a Piton, che Lord Voldemort quella sera era stato lì, prima di andare a Godrics Hollow e perdere tutta la sua potenza.

Camminò lungo il sentiero immaginando cosa avrebbe trovato una volta dentro la grande dimora. Era buio e forse per questo la casa appariva ancora più tetra. Le finestre avevano i vetri rotti e le ante penzolavano dai cardini arrugginiti, il colore bluastro della facciata era quasi del tutto svanito e nell'enorme giardino regnava il caos: erbacce da tutte le parti e rampicanti troppo lunghi rendevano il tragitto difficile da percorrere senza correre il rischio di inciampare almeno una volta.

Per non parlare del cimitero presente nel retro della casa, dove vivevano spiriti di intere generazioni di babbani che si rifugiavano nelle enormi lapidi e delle imponenti statue presenti nella piccola necropoli.

Arrivato all'entrata Albus Silente, fece un respiro profondo sperando di non aver fatto un viaggio inutile.

La porta era socchiusa, entrando lo spettacolo non era più bello dell'esterno. Le tende, un tempo rosse fiammanti, ora si ritrovavano a terra polverose e stracciate, il divano era stato scaraventato su una finestra ormai distrutta, brandelli di mobili ovunque... Mentre Silente si avvicinava alla finestra rotta sentì il lamento di un neonato provenire da vicino a quello che una volta doveva essere un tavolino. Si avvicinò lentamente, stando attento a non calpestare i frammenti di vetro, affianco al piede del tavolino c'erano due corpi..

Albus l'aveva immaginato, Nives era morta. Il suo corpo era ancora caldo e portava in viso tutti i segni di una lunga sofferenza, dovuti al dolore che Voldemort le aveva fatto provare in tutti questi anni.

Nives era giovane e sin da quando frequentava Hogwarts, aveva i capelli lunghi, neri e lisci, la carnagione pallida e delle labbra carnose e rosse come il sangue. Aveva avuto la sfortuna di conoscere Tom Riddle e di innamorarsene perdutamente a tal punto da credere che anche lui meritasse una chance, anche lui meritasse di essere amato.. Ebbero una figlia, Crystal che in quel momento giaceva accanto alla madre, avvolta in lenzuola di lino, era sveglia e sorrideva, ignara di ciò che le succedeva intorno. Albus la raccolse, diede un addio a quella che una volta era una sua allieva e si smaterializzò nuovamente lasciandosi dietro tutta quella rovina.

Arrivò all'ingresso della villa dei genitori di Nives, era ormai notte inoltrata ma bussò lo stesso, dopo qualche minuto vide lo sportello dello spioncino muoversi e la porta spalancarsi, il signor Amelius comparve all'uscio, con dietro sua moglie, Clelia, erano spaventati ed entrambi con la bacchetta pronta alla mano, riconobbero Silente e solo allora si decisero ad abbassare la guardia.

 

Capirono, capirono tutto. Avevano saputo ormai da tempo della scomparsa del Signore Oscuro ma della loro figlia ancora nessuna notizia e vedere Albus lì significava solo una cosa. Nives era morta e loro si sarebbero dovuti prendere cura di Crystal.

Il professor Silente non era del tutto sicuro di quel che faceva, sapeva che Crystal una volta cresciuta sarebbe potuta essere una minaccia, sapeva che Voldemort l'aveva fatta nascere solo per avere una pedina in più sulla sua scacchiera e che non c'era mago più potente di lui se non uno con il suo stesso sangue e quello di una Purosangue, ma sapeva anche che Amelius non aveva mai approvato l'unione della figlia con Tom Riddle e che avrebbe potuto contare su di loro per far crescere Crystal lontano dalle Arti Oscure e lontana dal desiderio di seguire le orme del padre.

Al momento della caduta di Lord Voldemort quasi nessuno sapeva dell'esistenza di sua figlia, ma la maggior parte dei Mangiamorte ne erano al corrente e pian piano questa voce si estese a tutta la comunità magica che risultava preoccupata da questa notizia ma mai nessuno, dei vecchi seguaci del Signore Oscuro, ebbe mai il coraggio di rivelare l'identità della bimba.





 

***

Ciao ragazzie, è la prima fanfiction che scrivo e che pubblico, non sono per niente esperta!!
Se il primo capitolo vi ha interessato a breve pubblicherò anche il secondo! 
La storia riguarda la figlia di Lord Voldemort  ma, come capirete dai prossimi capitoli, segue il più fedelmente possibile il libro però sono disposta ad inserire qualsiasi coppia voi vogliate a meno che non intacchi le idee principali e a seguire i vostri consigli !!! Lasciate qualche commento se vi vaa! ^-----^

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Capitolo 2
*** Questione di onore ***


Questione di Onore






Erano passati 10 anni da quel 31 Ottobre e Amelius e Clelia crebbero la loro nipote come meglio credevano: sin dall'età di 3 anni iniziarono ad educarla facendole leggere semplici libri di magia ed esercitandola a controllare il suo potere, man mano negli anni i libri crebbero di volume e di difficoltà ma Crystal non si era mai arresa anzi era davvero brava nel padroneggiare la magia.

Ogni giorno studiava per almeno tre ore con l'elfa di famiglia Biby, mentre Amelius era troppo impegnato ad occuparsi del lavoro e Clelia, beh Clelia non aveva intenzione di avere a che fare con sua nipote, aveva sempre provato una sorta di sconforto ed odio nei suoi confronti, una nipote che non avrebbe mai voluto, figlia di chi non ha cuore, figlia di un reietto intento a sterminare chi reputava feccia.

 

La giovane strega adorava studiare tutti quei libri ma adorava ancor di più mettere in pratica quel che imparava ed ogni sera, dopo cena, mostrava ai nonni cosa di nuovo sapeva fare nell'intento di impressionarli, ma ci riusciva solo con Amelius ed ogni volta si incupiva sempre più nel vedere l'indifferenza che Clelia mostrava quando la vedeva.

Era triste ma soprattutto rancorosa e si promise che sarebbe diventata la strega più forte di tutte, addirittura più forte e potente del padre.

E con questo obiettivo lei crebbe, piena di dubbi. Cosa sarebbe diventata da grande? Nutriva una voglia di conoscere il padre, di capire cosa lo avesse spinto a sterminare tutti quei mezzo-sangue e sapeva di essere considerata un pericolo per la comunità magica. Dentro di sé ancora non sapeva che strada avrebbe intrapreso, sperava che magari ricevedo la lettera da Hogwarts e andando a scuola, avrebbe capito lei chi era veramente.


 

***

Fatemi sapere sempre che ne pensate e datemi qualche consiglio o suggerimento, se vi va :D

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Capitolo 3
*** Lettera da Hogwarts ***


Lettera da Hogwarts





 

Era piena estate e Crystal giocava col suo piccolo manico da scopa nel grande giardino controllata da Biby quando vide arrivare il gufo con la posta. In quell'istante l'elfa domestica le aveva lanciato la pluffa e lei con un movimento deciso della scopa colpì violentemente la palla che andò a scagliarsi dritta contro il povero gufo che perdendo i sensi cadde con un tonfo a terra.
Crystal si diresse subito verso di lui e appena toccò terra scese con facilità dalla scopa, Biby la raggiunse poco dopo.


- Sembra morto stecchito .-  disse Crystal con un tono tra l'inorridito e il divertito.

Biby raccolse il povero gufo e la posta e portò tutto dentro.

Mentre l'elfa si occupava della guarigione del gufo, Crystal cercò tra le lettere, sapeva che sarebbe dovuta arrivare la lettera da Hogwarts nel caso in cui fosse stata ammessa.
Ed eccola lì.
Con il sigillo che mostrava lo stemma di Hogwarts e il retro scritto con una calligrafia sottile e precisa di colore verde erano presenti l'indirizzo e il destinatario. Non si soffermò neanche a leggere il retro che la aprì e in quel momento il cuore le si riempì di gioia come mai prima d'ora.
Assaporava già il momento in cui sarebbe andata a comprare tutto il necessario per poi mettersi sul treno per Hogwarts. Stava già fantasticando su tutto quello che avrebbe conosciuto su tutte le persone che avrebbe incontrato quando poi un pensiero più angusto le invase la mente... in che casata sarebbe stata smistata?
Sembrava una cosa sciocca ma aveva paura che le avrebbe condizionato per sempre la vita sia ad Hogwarts che al di fuori.
Come se non bastasse in quel momento scese Clelia, la nonna che con fare saccente si avvicinò a lei e vedendo la lettera esordì:


- Sei contenta? Ora te ne andrai da quì e non ti avremmo più intorno. Cosa c'è, non sembri sollevata. Stai già pensando a quanti altri disastri dovrà causare alla nostra famiglia il tuo cognome? L'unica cosa buona è che sarai smistata in Serpeverde, come tutta la mia famiglia! -

 

L'unica serpe qui sembrava lei! Quella donna dai capelli ormai grigi, corti fin sopra alle spalle, dalle piccole onde. Alta per la sua età e snella, vestiva sempre con abiti lunghi e colori freddi, con le maniche che persino in estate le coprivano per intero le braccia.

 

Crystal a quelle parole abbassò lo sguardo sentitasi colpita in pieno dalle parole della nonna e dopo qualche secondo senza rispondere alle domande impertinenti che le aveva posto le disse semplicemente che aveva bisogno di soldi perchè doveva acquistare il necessario per la scuola.

 

- Parlane con tuo nonno. -

 

Furono le uniche parole che le disse, dopodichè prese le lettere che la riguardavano e si andò a sistemare all'esterno, nel giardino immenso che si celava dietro la grande villa.

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Capitolo 4
*** Visita alla Gringott ***


Visita alla Gringott



 

Pochi giorni dopo Crystal si ritrovava col nonno a Diagon Alley dove lui aveva tanto insistito ad accompagnarla. Nonostante la piccola ragazza volesse cavarsela completamente da sola, la voce implorante del nonno che le chiedeva di accompagnarla almeno alla Gringott la aveva intenerita a tal punto da cedergli.

 

Entrarono nell'enorme edificio bianco e la piccola strega si guardava intorno interdetta dall'immenistà di quel posto. Folletti ovunque, con aria davvero minacciosa, forse era contenta di trovarsi in compagnia del nonno in quel momento.

Si avvicinarono ad uno dei banconi con passi molto lenti, il nonno non era in grado più di camminare svelto come un tempo, colpa degli anni, colpa delle malattie, colpa del dolore..

Amelius parlò con il folletto presente lì e dopo avergli mostrato la chiave della camera 211 ordinò ad uno dei suoi simili di accompagnare il signore e la piccola strega nella camera di loro proprietà.

 

Sapeva che la sua famiglia era tra le più ricche del mondo magico, il nonno lavorava nel Ministero della Magia mentre Clelia aveva ereditato parecchie delle sue fortune dalla famiglia ma, come tutti sanno, il denaro non cresce sugli alberi quindi non capiva come l'eredità della nonna potesse essere ancora così fiorente.

Nella camera infatti erano presenti colonne e colonne di galeoni più oggetti di ogni tipo e valore che sembravano stare lì da ormai anni e anni tanta la polvere presente .

Presi quanti galeoni bastavano uscirono dalla camera blindata 211 e si ridiressero con il folletto verso l'entrata principale della banca.

 

-Ora che hai il denaro che ti serve, giuro ti lascerò fare le tue compere da sola come promesso!-

-Grazie nonno...-

 

Uscendo dall'atrio la vista di Crystal si soffermò sull'omone che si trovava all'entrata della Gringott, era altissimo, capelli lunghi neri ed arruffati, con un pastrano ormai consumato e al suo fianco c'era un ragazzino mingherlino anch'esso dai capelli neri, doveva avere la stessa età di Crystal. Quando lei lo guardò dritto negli occhi notò il ragazzo portarsi la mano sulla fronte come se proprio nell'istante in cui i loro occhi si erano incrociati, il ragazzino avesse sentito un dolore forte alla tempia.

Anche Amelius stava osservando quella strana coppia ma aveva un'aria corrucciata, sembrava improvvisamente triste e mentre se ne uscivano dalla banca, vide il nonno cacciare dalla tasca un piccolo fazzoletto bianco che si portò svelto agli occhi.

 

Di nuovo sulla via principale di Diagon Alley, Crystal chiese premurosa al nonno come mai si fosse rattristato così improvvisamente ma Amelius, che evidentemente preferiva non parlarne le disse di non preoccuparsi e che quando lei avrebbe terminato le sue compere e fosse tornata a casa, ne avrebbero parlato.

 

Crystal annuì e dopo aver baciato Amelius sulla fronte lo salutò e si diresse nell'affollatissima via ancora chiedendosi cosa fosse accaduto al suo povero nonno.

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Capitolo 5
*** Diagon Alley ***


Diagon Alley




 

Diagon Alley era piena di maghi e streghe intenti a fare i propri acquisti e ad accompagnare i loro figli che come Crystal dovevano acquistare i libri e la loro prima bacchetta. Ma certo! La bacchetta! Sarebbe stata la prima cosa che avrebbe acquistato, non vedeva l'ora di possederne una tutta sua!

Si diresse così da Olivander scansando rapidamente diversi maghi che le intralciavano il cammino.

Entrò nel negozio e la campanella sopra la porta suonò, all'interno c'erano già tre persone: un uomo, una donna e una ragazzina dai capelli ricci e castani. Non erano abbigliati come tutti gli altri maghi, avevano dei vestiti decisamente...inusuali. Pantaloni eleganti e magliette dai colori per niente vivaci, no non dovevano essere maghi pensò Crystal, evidentemente erano dei Babbani che avevano avuto una figlia con dei poteri e che ora, poverini, si ritrovavano spaesati in quel mondo completamente diverso dal loro.

 

I nonni di Crystal avevano pensieri discordanti per quanto riguardava la purezza di sangue: Amelius credeva che i Mezzosangue erano alla stessa altezza di un qualsiasi mago Purosangue, nonostante ciò quando la sua nobile famiglia Crouch lo costrinse a sposare Clelia McMillan, anch'essa di famiglia Purosangue, non si rifiutò affatto. La nonna contrariamente aveva da sempre sostenuto che nessun mago o strega avrebbero mai dovuto sposarsi e avere figli con un Babbano e che era solo per colpa di questi intrecci che numerose famiglie dichiaratesi Purosangue poi avevano un figlio magonò. Nonostante ciò diceva di non aver mai appoggiato l'operato del Signore Oscuro ma condannava tutte quelle famiglie che avevano sporcato il loro sangue o peggio che ammiravano i Babbani tanto da affibiarsi l'appellativo di Traditori del proprio sangue.

 

-"Proprio come quella lurida famiglia Weasley!"- Crystal sentiva riecheggiare nella propria testa la voce della nonna mentre ripeteva quella frase ogni qualvolta che a tavola si parlava di quell'argomento.

Ma lei non la vedeva come Clelia e anzi si era ripromessa che avrebbe sposato un Mezzosangue o un Babbano solo per farla incavolare e a quel pensiero le scappò una piccola risatina immaginando la nonna imprecare tutti i maghi e le streghe della storia.

 

Solo quando si vide osservata da tutti i presenti nel negozio che si ricordò che purtroppo non era sola e che quella risata agli occhi degli altri era davvero insensata e fuori luogo. Leggermente in imbarazzo, Crystal si andò a sistemare in un angolino in attesa che la famiglia Babbana terminasse di comperare la bacchetta.

Dopo qualche secondo vide spuntare quello che doveva essere il proprietario del negozio con uno scatolo che porse alla ragazza dai capelli ricci.

 

-Vite e corda di cuore di drago, 10 pollici e 3/4.-

 

La ragazza prese la bacchetta e nell'agitarla si vide un lampo di luce che la circondava insieme alla bacchetta.

 

-Fantastico!- Osservò Olivander. -La bacchetta ti ha scelto!-

 

La ragazza incredula guardò prima il commerciante e poi con un gran sorriso si rivolse ai genitori i quali la ricambiarono .

I tre si avvicinarono ad Olivander per ringraziarlo e per pagare la bacchetta e mentre uscivano soddisfatti guardarono un pò incerti la ragazzina che si era sistemata nell'angolo e che prima aveva riso di loro.

 

-Signorina Riddle...- Disse Olivander cauto. -E' arrivato anche il suo momento, dopotutto 11 anni sono passati dalla caduta di suo padre..-

 

A quelle parole Crystal si irrigidì e si sentiva quasi come l'ultimo verme sulla faccia del mondo magico ed evidentemente il suo viso era lo specchio preciso delle sue emozioni perchè Olivander riprese a parlare.

 

-Per quanto lei possa sentirsi legata al cognome che porta, non deve ritenersi un problema per la comuntà magica... può diventarlo, come può far ricredere tutti e servire la causa giusta.. tutto spetta alle sue decisioni, signorina!-

 

Era vero. Era la padrona indiscussa del suo destino peccato che non avesse ancora preso le redini della situazione in mano...

 

-Grazie, signore...-

-Ora non perdiamoci in chiacchiere!- Sorrise. -Hai bisogno in ogni caso di una bacchetta!-

 

E col suo fare un pò goffo ma veloce, Olivander tornò tra gli scaffali in cerca della bacchetta giusta e quel suo sembrare senza problemi fece rilassare poco a poco Crystal.

Tornò più e più volte a prendere bacchette di tutti i tipi ma tutte, agitate dalla ragazza, non ebbero un buon riscontro. Erano passati gia 20 minuti e forse Olivander capì che si era concentrato su bacchette dagli intrecci di legno e nuclei troppo complessi e che forse, per una strega che era già di suo complessa, sarebbe servita una bacchetta semplice ma potente. Decise così di prendere una bacchetta di biancospino con corde di cuore di drago 11 pollici, rigida.

E proprio indicando le caratteristiche di questa bacchetta che la porse alla piccola strega ormai scoraggiata.

 

Crystal la prese e non potè fare a meno di notare che sul manico di quella bacchetta c'era come un nodulo che osservato meglio sembrava proprio un piccolo teschio in più il colore di quel legno era davvero molto chiaro, quasi grigio.

In poco più di qualche secondo accadde ciò che lei stessa aveva potuto osservare con la ragazzina di prima, una luce avvolse lei e la bacchetta e Olivander capì che l'aveva scelta!

Tornata d'un tratto felice Crystal si avvicinò al commerciante e pagò la bacchetta.

 

-Buona fortuna, signorina. Sono sicuro che sorprenderà tutti!-






***
Ciao ragazzi!! Come avrete notato, questi capitoli sono introduttivi e non entrano ancora nel vivo della storia. Voglio cercare di descrivere al meglio il carattere della protagonista e far capire il contesto in cui è cresciuta. Nel prossimo capitolo finalmente entreranno in scena più personaggi.
Spero vi stia piacendo e come sempre se avete consigli e proposte, commentate :D

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Capitolo 6
*** L'attesa partenza ***


L'attesa partenza




 

Crystal aveva ormai terminato gli acquisti e aveva resistito alla tentazione di comprare la Nimbus 2000 sapendo che comunque non l'avrebbe potuta utilizzare all'interno della scuola, come esplicitamente scritto nella lettera di Hogwarts. Un vero peccato, adorava il Quidditch e per questo era sempre in sella a giocare con la pluffa.. ma comunque scacciando l'immagine di lei in una qualsiasi squadra della scuola, si mise alla ricerca di un caminetto per poter utilizzare la polvere e tornare finalmente nella villa dei nonni.

 

Dopo qualche minuto era lì in mezzo al camino di casa nel salone e uscendo osservò il nonno seduto su una delle poltrone bianche come il resto dell'arredamento, l'unico tocco di colore in quella sala era dato dalle decorazioni in oro sulla parete e suoi bordi dei mobili.

Amelius le fece posare i suoi acquisti in camera per poi invitarla ad andare nella sala da pranzo.

Quella sala era forse la più grande in assoluto. Al centro regnava un lungo tavolo con quasi venti posti a sedere, la stanza era anch'essa arredata con colori freddi e giusto qualche quandro appeso alle pareti. Sulla destra della stanza c'era la porta della cucina dove ora lavoravano gli elfi domestici intenti a preparare la cena che avrebbero servito tra poco più di un'ora.

 

Ad aspettarli seduta su una delle sedie c'era Clelia con le mani incrociate l'una all'altra come in procinto di parlare di cose incovenienti e altrettanto serie.

 

I due si sedettero e Amelius fu il primo a parlare.

 

-Abbiamo deciso che ti iscriverai ad Hogwarts con il mio cognome Crystal.. ciò servirà a preservarti da qualsiasi pregiudizio, anche se non tutti sanno il cognome del Signore Oscuro, è meglio non mettere i manifesti..-
- No! Quando a scuola sapranno che sono la figlia di Lord Voldemort il tuo cognome non servirà comunque a proteggermi! -


I volti di Amelius e Clelia trasalirono al suono di quel nome e dovevano ammettere che la piccola strega non aveva tutti i torti.


-Io...Io prenderò ANCHE il tuo cognome, devo accettare le mie radici!-

 

Amelius si rendeva conto del peso che portava sua nipote, troppo uguale a Nives,di aspetto e di carattere, pronta a dare una chance a tutti.

 

-Comunque sia, oggi alla banca hai incontrato Harry Potter.- Cambiò svelta discorso Clelia.

 

Quel ragazzo che vedendola si portò la mano alla testa, ma certo, sulla cicatrice! Crystal si sentì piena di malinconia, la sua felicità di poter andare ad Hogwarts si era trasformata in un incubo, uno dei peggiori! E dopo quell'affermazione Crystal non proferì più parola.

 

Dopo cena si ritirò subito nella sua camera, spazzò via i pensieri che la assalivano qualche minuto prima e decise di distrarsi iniziando a leggere qualche libro di magia e magari utilizzando la bacchetta per qualche incantesimo banale.
Mancava un mese alla partenza e fu il mese più lungo di tutta la sua vita: cercava di evitare qualsiasi contatto con entrambi i nonni e se non stava chiusa in camera sua a provare la sua bacchetta, se ne stava fuori con Biby in sella al suo vecchio manico da scopa e per di più Amelius si ammalò ed era ormai costretto a rimanere a letto tutto il giorno.

Ma finalmente il 1° settembre arrivò e la piccola strega si alzò fin troppo presto, dopo essersi lavata e vestita, con un tocco di bacchetta, preparò il proprio baule.
Aveva deciso che come animale domestico avrebbe portato Violet, il gufo che le venne regalato al suo compleanno, così chiamato per la buffa piuma viola che possedeva nascosta tra le altre dell'ala destra. Portò tutto giù dove il nonno con grande sforzo la aspettava per smaterializzarsi con lei al binario 9 e 3/4 e dopo qualche secondo erano lì.
Il nonno ebbe appena il tempo di augurarle buona fortuna quando si rismaterializzò e lasciò la piccola a se stessa.

Era eccitatissima e vedere quel treno lì pronto a portarla a scuola era una cosa a dir poco fantastica! Doveva subito portare i propri averi dentro e scegliere un vagone. Si mosse e dopo qualche passo sentì sulla spalla come un uncino che l'aveva arpionata.
Si voltò di scatto per riconoscere dietro di lei un uomo alto dai capelli lunghi e biondi, era lui che l'aveva arpionata con quello che doveva essere un bastone e al suo fianco c'era suo figlio dalla chioma bionda e dal ghigno sfacciato.

 

-Tu sei Crystal Riddle!- disse l'uomo. -Piacere io sono Lucius Malfoy.- prese la mano di Crystal e la baciò.

-Lui è mio figlio, Draco, sono sicuro che andrete d'accordo, d'altronde due nobili famiglie come le nostre sono destinate ad intrecciarsi.-

 

Il ragazzo imitando il padre prese la mano della ragazza e la portò alla bocca, sfiorandola solo leggermente mentre la guardava dritta negli occhi sorridendo... fu quasi inquietante.

 

-Come sapete chi sono io?-

-Riconoscerei la figlia del Signore Oscuro tra mille.- Mentì Lucius che sapeva la sua identità solo perchè riconobbe il nonno che pochi istanti prima le era accanto.

 

-Ma non temere, potremmo non farne parola con nessuno se cìò ti crea disagio.-

-Grazie.- disse la ragazza leggermente insicura.

-E' ora di salire sul treno, Draco accompagnala.-

 

Il giovane ubbidì al padre e dopo averlo salutato salì con Crystal sul treno. Si sistemarono in uno degli ultimi vagoni dove poco dopo li raggiunsero due ragazzi dalla corporatura assai più grossa della loro.

 

-Tiger, Goyle, ce l'avete fatta a salire sul treno.- Sorrise beffardo Malfoy.

 

I due si limitarono ad annuire.
Dopodichè Draco si rivolse con fare deciso alla ragazza.

-Scusali, non sono tanto svegli questi due, approposito lei è Crystal, la figlia di Voi-Sapete-Chi. Oh non temere di loro puoi fidarti.- Sorrise sfacciato nuovamente.

Crystal si sentì piena di rabbia tanto da non considerarli e pensò che forse sarebbe stato meglio cambiare vagone, di sicuro avrebbe trovato persone più cordiali con cui passare tutto il tempo del tragitto.


-Io non mi fido proprio di nessuno! Quindi se volete scusarmi..- Fece per cambiare vagone quando il ragazzo biondo le afferrò un braccio.

 

-Gli altri non si avvicineranno mai a te, dovresti solo ringraziarci.-

 

L'aveva trattata come se fosse un mostro e loro i suoi salvatori e questo alla piccola strega non andava affatto bene.
Si staccò con forza dalla presa di Malfoy e con un incantesimo trascinò la sua roba fuori da quel dannato vagone.

Che insolente pensò la strega, come si permette a divulgare il mio segreto e a trattarmi come un mostro! Quel dannato Malfoy!
Ancora con aria arrabbiata si trascinò per una decina di vagoni, in nessuno di questi ebbe il coraggio di entrare: vide un gruppo formato da due gemelli dalla testa rossa e altri ragazzi intenti a ridere a crepapelle, no non poteva entrare lì, in un altro delle ragazze troppo grandi per poter accettare una mocciosetta come lei e poi trovò finalmente il posto in cui si sarebbe rifugiata: un vagone con un ragazzo dall'aria innocua e, guarda un pò, la mezzosangue che aveva visto nel negozio di Olivander qualche giorno addietro.

-Ciao, posso unirmi a voi?-

-C..certo.-disse il ragazzo paffutello.

La ragazza dai capelli arruffati aveva riconosciuto la piccola strega e ancora offesa per quella risata fuori luogo, che non sapeva non avesse nulla a che fare con lei, non le rivolse neanche una parola.

-Grazie! Ho vagato praticamente per tutto il treno! Piacere il mio nome è Crystal Ri... Crystal Crouch.-

-Piacere.... io sono Neville... Neville Paciock.-

 

Crystal conosceva la sua famiglia, aveva sentito parlarne avvolte dai nonni, erano dei purosangue ma i genitori di Neville non stavano tanto bene da quanto aveva capito.


-Io sono Hermione Granger e credo di averti già incontrato una volta, da Olivander...-

Disse con tono di sfida per vedere se la strega dai lunghi capelli neri si ricordava la sua sfacciataggine nel riderla addosso.


-Si altrochè, devi perdonarmi ma quando sono entrata ero immersa nei miei pensieri e forse ho fatto una risata che non sembrava di buon gusto!-

-Mhh, non preoccuparti..-

 

I tre ragazzi iniziarono a parlare subito di magia e da quello che Crystal potè capire, Hermione era davvero preparata al loro mondo nonostante avesse vissuto per 11 anni all'oscuro di tutto, Neville invece era un ragazzo molto insicuro e tranquillo e quindi Crystal tra i due si sentì molto a suo agio non dovendo affrontare argomenti spiacevoli sulla sua famiglia fin quando la piccola Granger non introdusse l'argomento di Harry Potter, il bambino sopravvissuto...

 

-Tecnicamente dovrebbe trovarsi proprio qui su questo treno, sono passati 11 anni dalla caduta di Voi-Sapete-Chi quindi lo conosceremo sicuramente... so anche che Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato ha una figlia e che guardacaso ha la stessa età di Harry Potter.. chissà magari non la faranno entrare ad Hogwarts per paura di quello che potrebbe causare il suo incontro con Harry oppure proprio per tenerla sotto controllo Albus Silente l'abbia ammessa alla scuola. In tutti i casi non saprei se fidarmi o meno di lei, insomma non si sà realmente che fine abbia fatto Voi-Sapete-Chi e per quanto ne sappiamo potrebbe aver fatto crescere sua figlia in modo da farle continuare ciò che lui ha iniziat...-

-NO!-

Urlò Crystal interrompendo il soliloquio di Hermione e rendendosi conto della reazione assurda che aveva avuto, continuò con più calma..


-Io credo che Voldemort non era in grado di crescere la figlia.. insomma se avesse avuto le forze sicuramente sarebbe ritornato più forte di prima!-

L'udire quel nome causò attimi di pausa ma poi Hermione continuò facendo finta di niente.

-Beh si ma Tu-Sai-Chi aveva tanti seguaci e chiunque di loro avrebbe potuto crescere sua figlia.-


Grazie al cielo per Crystal in quel momento passò una signora con un carrello pieno di dolci ed entrando nel vagone dove si trovavano i 3 chiese se volessero qualche dolce. La ragazza dai lunghi capelli neri e dalle labbra rosse come il fuoco si alzò subito e si diresse verso il carrello cercando di comprare quante più cose possibili per perdere abbastanza tempo.
Rientrando nel vagone con le braccia stra piene di schifezze varie e spargendole sul sedile, le offrì ai suoi due compagni di viaggio ma in quel momento Neville che fino ad ora si era limitato ad ascoltare le chiacchiere delle ragazze urlò quello che doveva essere il nome del suo animale ..Oscar!
Chiese alle due streghe di aiutarlo a cercare il rospo e non trovandolo da nessuna parte, le ragazze decisero di fare il giro di tutti i vagoni chiedendo ai presenti se avessero visto il rospo.
Prima di uscire dal vagone però la Granger si rese conto che sarebbero quasi arrivati ad Hogwarts e che sarebbe convenuto prima indossare le proprie divise. Neville dovette uscire mentre Hermione si cambiava, invece Crystal con un piccolo incantesimo si cambiò d'abiti in poco più di tre secondi.
Quando ebbero finito entrambe, decisero di andare a cercare il rospo mentre il ragazzo si fosse cambiato, e così fecero.
Andarono di vagone in vagone fino ad arrivare in uno dove c'erano giusto due ragazzini e una miriade di dolci sparsi qua e la per lo scompartimento.


-Scusate avete visto un rospo? Un ragazzo l'ha perso.- disse la Granger


Crystal voltandosi verso i due, riconobbe Harry Potter e di colpo si fermò interdetta.

In quel momento il ragazzo sopravvissuto la fissò e vide una smorfia di dolore formarsi sul suo viso.


-Ah state facendo qualche incantesimo, voglio vedere.- continuò irriverente Hermione entrando e sedendosi sul lungo sedile, Crystal la seguì riluttante.

Il ragazzo dai capelli rossi affianco ad Harry Potter stava cercando di far diventare il suo topo giallo ma non ottenne grandi risultati. Il topo sembrava dello stesso colore di prima.
Hermione saccente si rivolse poi ad Harry e mostrando le sue grandi capacità magiche gli aggiustò gli occhiali pronunciando "Oculus Reparo". In quel momento l'astuta ragazza si rese conto di avere davanti a sè niente di meno che Harry Potter e dopo essersi presentata si affrettò ad annunciare l'imminente arrivo ad Hogwarts e consigliava loro di indossare subito la divisa.
Crystal non era riuscita a dire una parola e fu la prima ad uscire salutando gi altri con un cenno del capo.
Arresesi, le due ragazze tornarono nel loro vagone, anche perchè tra pochi minuti sarebbero dovute scendere dal treno.

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Capitolo 7
*** Il Cappello Parlante ***


Il Cappello Parlante

 



 

Appena giù dal treno si sentì la voce di un omone grosso urlare ai ragazzi del primo anno di raggiungerlo, era lo stesso uomo che Crystal aveva visto alla banca dei maghi.

L'uomo si presentò come Hagrid, custode dei luoghi e delle chiavi di Hogwarts e scortò i ragazzi fino a delle barche che li avrebbero traghettati fino al castello.

Una volta arrivati all'ingresso della scuola, il gruppetto dei ragazzi del primo anno furono accolti da una donna alta e aquilina che indossava un abito verde con cappello abbinato. Disse di essere la Professoressa McGranitt e avvertì i neo-allievi che da lì appoco sarebbe avvenuta la cerimonia dello smistamento.

La McGranitt si assentò per qualche minuto e in quel momento Malfoy iniziò a parlare e, avvicinandosi ad Harry Potter, disse che le voci dell'arrivo del piccolo mago erano vere e insieme a quello annunciò anche che con lui era arrivata la figlia di Voi-Sapete-Chi. In quel momento il biondo fissò dritto negli occhi la povera Crystal ma almeno non la indicò nè disse il suo nome ma i ragazzini iniziarono a bisbigliare tra loro increduli, poi si rivolse direttamente ad Harry porgendogli la mano e dicendo qualcosa riguardo l'importanza di alcune famiglie rispetto ad altre, indicandogli dunque che lui era la scelta giusta di famiglia da frequentare. Harry rifiutò e si vide chiaramente il ghigno di Malfoy spegnersi.

In quel momento tornò la Professoressa che guidò il gruppo verso quella che chiamò la Sala Grande.

Entrando Crystal e gli altri si videro circondati da 4 tavoli disposti verticalmente pieni di ragazzi e in fondo alla sala un tavolo posto in orizzontale dove si trovavano tutti i professori.

Crystal si chiedeva in cosa consistesse la cerimonia ma qualsiasi cosa avrebbe dovuto affrontare era spaventata solo del dover rivelare la sua vera identità.

La Prof.ssa chiarì ai ragazzi del primo anno cosa avrebbero dovuto fare ora. Dovevano semplicemente aspettare di essere chiamati da lei e ascoltare la decisione di un Cappello Parlante che li avrebbe smistati in una delle quattro case.

La prima fu la Granger che fu smistata dopo quasi 5 minuti in Grifondoro, la casa dei coraggiosi, dopo di lei altri chi in Tassorosso, chi in Corvonero, chi come quell'antipatico di Malfoy in Serpeverde senza neanche che il cappello si posasse definitivamente sulla sua testa.

Crystal sentì uno ad uno i nomi che venivano chiamati, arrivò persino il turno di Potter che venne smistato, non senza problemi da parte del cappello, in Grifondoro. Lui aveva avuto l'opportunità di scegliere se andare in quella casa oppure in Serpeverde.. pensando a questo a Crystal venivano in mente tantissimi dubbi... Lei in che casata sarebbe stata smistata? Se avesse avuto l'opportunità di scegliere, avrebbe preferito Serpeverde? D'altronde quella casa non era destinata solo a tutti coloro che diventano malvagi ma anche a chi ha grandi progetti e tanta ambizione, come lei... ma forse sarebbe significato anche arrendersi ai pregiudizi e diventare l'erede perfetta di suo padre.

 

-Crystal R. Crouch ripeto..- La McGranitt aveva ripetuto il suo nome già due volte e Crystal non senza imbarazzo si affrettò a sedersi sulla piccola sedia in attesa del giudizio del cappello.

 

La McGranitt le stava per appoggiare il cappello sulla testa quando questo cercò di ritrarsi e non toccarle la testa. Sembrava impaurito, quasi come se non volesse vedere i pensieri della ragazza. Dopo un pò si calmò e si posizionò sulla testa della streghetta.

 

-Non c'erano dubbi che avresti avuto una grande mente, ma i tuoi pensieri e le tue opinioni mi lasciano di stucco.. con genitori come i tuoi, e non voglio approfondire, non poteva che nascere una tra le più complesse e pericolose menti.. non sai neanche tu in che casa andare, vero? Sei uno tra i più grandi dilemmi e potrei sbagliarmi ma so che la scelta di cui hai bisogno è..... Grifondoro!!-

 

Crystal si sentì subito sollevata ma non credeva molto alla decisione presa dal cappello ma senza lamentarsi andò a sedersi fiera tra i suoi nuovi compagni e mentre si guardava attorno potè vedere il viso di Draco Malfoy molto contrariato mentre parlava con Tiger e Goyle della decisione del cappello. Crystal riuscì appena a leggere le parole "Non posso credere a questo scempio, la figlia del Signore Oscuro in Grifondoro... che scandalo, colpa di quel vecchio cappello malandato".

Forse aveva ragione.. forse non era la scelta adatta, forse il cappello voleva semplicemente donarle speranza chissà pensava Crystal. Fortunatamente in quel momento riusciva comunque ad essere felice di trovarsi lì in mezzo a dei Grifondoro e con la fame che si faceva sentire fu ancora più lieta quando il Preside di Hogwarts, Silente, diede il via al banchetto.

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Capitolo 8
*** I Gemelli Weasley ***


I Gemelli Weasley






 

Dopo cena Crystal decise di scrivere una lettera ai nonni per informarli del suo primo giorno ad Hogwarts e per annunciare il suo smistamento nella casa di Grifondoro. Prima di uscire dal castello aveva chiesto al grosso omone dai capelli arruffati dove fosse la gufiera in modo da raggiungerla senza problemi, diede la lettera a Violet e rientrò nel castello.

Pochi secondi dopo si rese conte che.... non sapeva dove andare! Si sentiva una stupida perchè era persa in un castello senza sapere da che lato andare e per di più quello stupido poltergeist le girava intorno punzecchiandola.

Ad un tratto sentì le voci di due ragazzi provenire da un corridoio alla sua destra e decise di seguirle, almeno sarebbe stata in compagnia non solo di Pix. Svoltò e si ritrovò i gemelli Weasley chini su una statua. Sarebbero stati la sua salvezza!

 

- Scusate ragazzi.. -

 

I due gemelli si voltarono un attimo dopo nella sua direzione con le bacchette puntate su di lei e le abbassarono quando capirono che era la ragazza nuova di Grifondoro.

 

- Ah sei tu.. piacere George.-

- E io sono Fred... cerca di fare meno rumore la prossima volta.- sussurrò Fred.

 

- Scusate.. io sono Crystal ....cosa state facendo qui a quest'ora?-

- Potremmo chiederti lo stesso!- dissero i due all'unisono.

 

- Io... non so dove sia la sala dei Grifondoro.- sembrava molto imbarazzata mentre pronunciava quelle parole, si sentiva ridicola.

 

- Beh sei fortunata, ci stavamo dirigendo proprio lì.-

- Già e avrai anche l'onore di utilizzare uno dei nostri passaggi segreti preferiti! Ma mi raccomando, se vuoi continuare ad usarlo, non farne parola con nessuno!-

-Soprattutto con nostro fratello Ron!- disse quello che doveva essere Fred. Almeno credeva.

 

Dopo poco più di 5 minuti erano di fronte ad un quadro che ritraeva una signora davvero grassa e i due gemelli dissero quella che doveva essere la parola d'ordine perchè poco dopo il quadro si spostò facendo passare i 3 giovani Grifondoro.

 

-Grazie ragazzi.-

-Sei in debito con noi!-

 

I due sorrisero e salirono le scale che portavano al loro dormitorio,lo stesso fece Crystal che, pur non sapendo dove fosse il SUO di dormitorio aveva deciso di cercare in tutte le stanze. Non ci mise molto e quando vide la testa arruffata di Hermione fu contenta di buttarsi subito su quell'unico letto a baldacchino rimasto vuoto.

 

-Che fine hai fatto?-

 

C'era un tono di disapprovazione in quel che diceva, ma Crystal con molta calma rispose con un semplice "Niente" e con un tocco di bacchetta si cambiò di abiti ed indossò il pigiama pronta a dormire.

Hermione la guardava un pò indispettita ma vide che poco dopo Crystal chiuse gli occhi e sembrava assorta nei suoi pensieri che dovevano essere felici poichè andò a dormire con un sorriso stampato sul viso. Si, tutto sommato non era andata male quel giorno ed era sicura che fin quando nessuno avesse saputo della sua identità, avrebbe continuato ad avere una vita "normale".

 

E forse quella mattina tra l'ansia delle prime lezioni nessuno si era domandato chi fosse la figlia di Lord Voldemort. Forse lo volevano sapere o forse preferivano ignorarlo per non creare panico e confusione ma fatto sta che l'età della ragazza era nota a tutti e che quindi facevano tutti finta di ignorare questo piccolo grande problema.

 

Crystal si svegliò insieme alle altre Grifondoro e dopo essersi preparate con grande fretta, raggiunsero la sala grande per fare colazione.

Anche i gemelli erano lì e Crystal non si fece sfuggire l'occasione per salutarli, gli erano davvero simpatici e sarebbero stati un'ottima compagnia.

I due erano seduti vicino ad altri tra ragazzi e ragazze dello stesso anno e nonostante ciò i gemelli invitarono le nuove ragazze della loro casa a sedersi lì accanto.

Iniziarono a chiacchierare l'uno con l'altro, soprattutto delle lezioni che avrebbero dovuto seguire, dei professori e del castello (senza aggiungere dettagli sui passaggi segreti e Crystal aveva buona ragione per credere che ce n'erano sicuramente più di uno e che i gemelli li conoscessero tutti).

 

Prima ancora che i ragazzi finissero la colazione, arrivò la McGranitt a consegnare gli orari delle lezioni a tutti i suoi alunni e le nuove ragazze non vedevano assolutamente l'ora di iniziare, soprattutto Crystal ed Hermione, entrambe sicuramente per mostrare agli altri la loro bravura, dovuta allo studio per una, alla pratica per l'altra, nel padroneggiare la bacchetta e creare incantesimi.

Ma prima che Crystal potesse alzarsi per raggiungere l'aula della prima lezione, iniziarono ad arrivare i gufi con la posta e lei non credeva che dopo così poco tempo i nonni l'avessero risposta.

 

Violet raggiunse veloce la padrona che prese immediatamente la lettera ed iniziò a leggere.

 

 

A Crystal Riddle Crouch

 

Sei una delusione.

Come può una ragazza dalle origini tanto nobili, per quanto riguarda il ramo di tua madre, essere finita in Grifondoro? Cosa vorresti diventare? Una traditrice del tuo stesso sangue? Hai per caso stregato il cappello? Non riesco a credere che tu sia stata smistata in quella casa di emeriti idioti.

Ti assicuro che parlerò col preside e forse riuscirò a farti cambiare immediatamente di casa!

P.S. Non aspettarti nessuna lettera da tuo nonno, ormai non ha neppure le forze per scriverne una.

Tornerai a casa per Natale che tu voglia o no.

 

Clelia.

 

Quella lettera fu davvero devastante. Ma da che parte stava la nonna? Davvero non capiva.. odiava Voldemort ma ne sostiene le cause, vuole che Crystal non faccia la sua stessa fine e non è contenta se non si ritrova nella casata del padre, in più stranamente voleva che lei tornasse per Natale.. ma non aveva detto che non la voleva tra i piedi?! Crystal non riusciva più a reggere quella situazione tesa che c'era tra lei e la nonna e decise di strappare la lettera e fare ciò che la testa le diceva.

Così prese un pezzo di formaggio grigliato lo diede a Violet e si diresse verso l'aula indicata sul foglio datole dalla McGranitt.







 

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Capitolo 9
*** Le Prime Lezioni ***


Le Prime Lezioni





 

Quei giorni passarono in fretta, e Crystal era sempre riuscita a dare il meglio di sè durante le lezioni. Addirittura era stata l'unica a trasformare completamente un fiammifero in un ago durante la lezione di trasfigurazione della McGranitt, solo Hermione era quasi riuscita a farcela come lei.

Durante le ore di tregua amava stare con i gemelli Weasley che ogni volta la portavano in un luogo diverso del castello e insieme architettavano trappole per poter catturare la fastidiosissima gatta di Gazza, Mrs Purr. Trovava un certo feeling con quei due ragazzi e in particolare con George e avvolte si trovava ad arrossire ad alcune sue frasi ma decise di non fare assolutamente la gatta morta con lui.

Durante la prima settimana aveva cercato di parlare con Harry Potter, anche se era terrorizzata dallo stagli vicino e addirittura le parve un giorno, sfiorandolo appena con la mano sinistra, di sentire un lieve bruciore proprio nel punto in cui si toccarono.

Nonostante questo, era impossibile non stringere amicizia con delle persone della tua stessa casa e del tuo stesso anno così avvolte si ritrovarono a parlare lei, Harry,Ron e i ragazzi del primo anno di Quidditch .. sport che sembrava non capire bene Harry, forse perchè non ne aveva mai sentito parlare fino ad allora. Con Hermione invece le cose non sembravano andare proprio bene... c'era molta competizione tra le due che volevano sempre dimostrare di essere l'una più brava dell'altra e quindi nessuna sembrava voler mettere da parte l'orgoglio e portare avanti una conversazione normale senza punzecchiarsi a vicenda.

 

Quel giorno toccava ai ragazzi del primo anno di Grifondoro una lezione doppia di Pozioni con i Serpeverde. Nessuno sembrava eccitato all'idea nè di incontrare i Serpeverde, nè di dirigersi verso i sotterranei nè di affrontare due ore con quel viscido professor Piton.

Arrivati nell'aula trovarono i Serpeverde già seduti e con sua grande sfortuna, Crystal fu costretta a sedersi proprio affianco a Malfoy che vide ghignare proprio nel momento in cui lei spostò la sedia.

Ecco, perfetto, due ore di pura tortura affianco a questo mostro, come resisterò? Pensava Crystal affranta. Quel ragazzo non solo era perfido e conosceva il suo segreto, ma lo trovava anche dannatamente bello! Non poteva cadere ai suoi piedi, sarebbe stata la cosa più disgustosa di questo mondo, stare con un ragazzo viscido e viziato come Draco! Si sentì così quasi costretta a dirigere i suoi pensieri verso il gemello Weasley.

 

Mentre Crystal fantasticava nel suo mondo, Harry Potter era sottoposto ad interrogatorio da parte di Piton che sembrava fortemente contento di mettere in difficoltà il giovane Harry e Crystal si rese conto di ciò solo perchè iniziò a sentire le risate di Draco e dei suoi due tirapiedi, Tiger e Goyle.

Indispettita pestò fortemente il piede di Malfoy che si voltò lento verso di lei, il suo volto era prima arrabbiato ma dopo poco tornò subito a ghignare e sussurrò qualcosa a Crystal per non farsi sentire dal professore di pozioni.

 

-Difendi il tuo nemico? Non conviene metterti contro di me, posso svelare il tuo segreto quando voglio.-

-Non lo farai Malfoy. Ricordati di chi sono figlia.- rispose secca Crystal, quasi non convinta di quello che diceva ma era contenta dell'effetto sortito: Malfoy sembrava preoccupato o forse sorpreso dalla sua risposta.

Effettivamente Crystal non sarebbe mai potuta essere scambiata per la figlia del Signore Oscuro per la sua troppa insicurezza.. certo sperava nessuno l'avrebbe mai saputo ma doveva cambiare, questo era sicuro. Doveva crescere e diventare più forte, più sicura. Non aveva paura di nessuno tranne che di sè stessa e ciò non andava bene, doveva spingersi al limite e far vedere al mondo intero di che pasta era fatta, altrimenti non sarebbe mai stata fiera di sè stessa, non sarebbe mai riuscita a sentirsi completa, felice.

Le due ore di lezioni passarono molto più velocemente di quel che si aspettava sia perchè Draco non le rivolse più la parola sia perchè furono divisi in gruppi per iniziare ad utilizzare i loro calderoni che Neville riuscì a fondere facendo versare il liquido acido su tutto il pavimento.

Arrivò anche la prima lezione di volo che portò il giovane Potter a diventare cacciatore di Grifondoro, davvero fortunato pensava Crystal.. le sarebbe piaciuto far parte della squadra!

Ormai aveva bei rapporti con Harry e Ron tant'è che il pomeriggio studiavano anche insieme, in più qualche evento semi-disastroso (come un troll nel bagno e un cane a tre teste) avevano avvicinato i 2 ragazzi, Crystal e Hermione che ormai se ne andavano in giro farneticando su cosa quel maledetto cane stesse proteggendo.

 

 

 

-Io davvero non capisco, cosa potrebbe essere tanto importante da dover essere protetto QUI ad Hogwarts e non alla Gringott?!-

-Hermione... sarà qualcosa di Silente, non so.. qualche oggetto strano che abbia paura vada a finire nelle mani sbagliate.. ma perchè proteggerlo? Insomma potrebbe semplicemente tenerlo nella Presidenza invece il volerlo proteggere implica la presenza di qualcuno che il preside ritiene minaccioso.-

-Credi anche tu che il professor Piton voglia prendere quello che c'è sotto la botola?-

-Sinceramente... non saprei.-

 

Hermione e Crystal si stavano dirigendo verso l'aula di Difesa contro le Arti Oscure, leggermente in anticipo come sempre. Quelle lezioni erano diventate una barzelletta, nessuno seguiva realmente il Professor Raptor e tutti gli alunni pensavano avesse paura della sua stessa ombra.

Crystal lo trovava strano.. eppure c'era qualcosa in lui che la attirava, provava qualcosa di inspiegabile e ad ogni sua lezione non riusciva a levargli gli occhi da dosso. Cosa la attirava così tanto? Di sicuro non il suo fascino o il carisma.. ma allora cosa?

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Capitolo 10
*** Amore e Odio ***


Amore e Odio





 

Era quasi arrivato Natale e Crystal, come tanti altri, stava preparando le valige per passare le vacanze con la famiglia. Come lei anche Hermione doveva tornare dalla sua famiglia babbana e aveva assegnato ai suoi amici maghetti di cercare qualsiasi informazione riguardasse Nicolas Flamel. Sapevano ancora poco di cosa fosse nascosto nel castello, ma grazie ad Hagrid erano riusciti ad ottenere altre piccole informazioni e ora dovevano capire cosa c'entrasse questo Flamel.

Crystal avrebbe potuto leggerne qualcosa dai libri a casa oppure chiedere informazioni al nonno, cercando sempre di rimanere molto vaga.

 

Il giorno seguente le due ragazze salirono sul treno, pronte ad affrontare il lunghissimo viaggio e per loro sfortuna Malfoy, Tiger, Goyle e quelle due vipere di Parkinson e Bulstrode si erano sistemati tutti nella cabina affianco alla loro. Per gran parte del viaggio non fecero altro che insultare tutti i ragazzi di Grifondoro a gran voce, proprio nella speranza di essere sentiti. Dopo un pò si sentì chiaramente la voce di Pansy Parkinson dire qualcosa riguardo la figlia del Signore Oscuro e, a quelle parole, sia Hermione che Crystal, che scocciatesi di sentire tutte quelle stupidaggini avevano iniziato a fare altro, si zittirono immediatamente, chi per un motivo chi per un altro.

 

-Draco, mi hai detto che lo sai, ti prego dicci chi è!-

-Non mi credereste mai!-

-Su ti prego Dracuccio!-

 

Crystal sentì tutta la rabbia ribollire dentro.

COME POTEVA CHIAMARLO DRACUCCIO?! Non era preoccupata affatto del suo segreto in quel momento, sapeva di aver fatto tremare Malfoy quel giorno, tant'è che le settimane successive lui aveva iniziato a parlarle,durante le lezioni, con più rispetto e aveva scoperto con grande stupore, che se la cavava anche piuttosto bene in pozioni!

Si fece tutta rossa e decise di alzarsi e irrompere nella cabina affianco, Hermione cercava di fermarla, non capiva tutta quella rabbia, ma fu inutile. Crystal fece un incantesimo alle braccia della Granger per impedirle di afferrare sia lei che la sua bacchetta, e si diresse velocemente verso la cabina dei Serpeverde.

Appena entrò la guardarono tutti con aria interrogativa ma Pansy invece sembrava infastidita dalla sua presenza e questo non faceva altro che riempire l'ego di Crystal.

 

-Cosa ci fai qui schifosa Grifondoro?!-

 

Crystal puntò la bacchetta dritta alla fronte della Parkinson, ormai era furiosa, non riusciva quasi a controllarsi, la rabbia aveva preso il sopravvento. Riusciva solo a digrignare i denti mentre la Serpeverde continuava a provocarla.

 

-Sei venuta qui a difendere i tuoi compagnelli sfigati? Ahhaha. Quanto vorrei che la figlia del Signore Oscuro si facesse avanti e iniziasse a sterminare tutta la feccia presente ad Hogwarts. Magari iniziando proprio da te e da quella Granger!-

 

-EXPULSO!-

 

Un lampo di luce uscì dalla bacchetta di Crystal e si scagliò dritto contro la testa della Serpeverde che cadde a terra svenuta.

 

-Inizio da te, magari.-

 

Mise la bacchetta tra la cintura e il Jeans e guardò spietata Millicent Bulstrode che capì di dover tenere la bocca chiusa riguardo ciò che aveva appena sentito o le sarebbe successo qualcosa di peggio.

I 4 Serpeverde guardavano sgomenti la ragazza che, ritrovata la calma, era uscita dal vagone per tornare da Hermione e subito dopo si precipitarono a soccorrere Pansy, tranne Malfoy che uscì svelto dal vagone. Afferrò il braccio di Crystal che si voltò rapida.

 

-Vai a soccorrere la tua ragazza, "dracuccio"!-

-Sei per caso gelosa Riddle?!-

 

Si staccò dalla presa e con un sonoro NO entrò nel vagone dove Hermione stava ancora cercando di prendere la sua bacchetta.

Crystal chiuse la porta e oscurò il vetro dopodichè fece un incantesimo alle braccia di Hermione per farle tornare normali e la ragazza, infuriata, iniziò a fare domande a raffica.

Crystal sorrise e iniziò a rispondere alle domande della Granger, nascondendo piccoli dettagli fin quando Hermione non fece una domanda che la spiazzò. Voleva sapere se tra lei e George ci fosse qualcosa!! Beh almeno aveva nascosto molto bene la sua cotta per Malfoy e ora doveva impegnarsi a far svanire quella per il gemello Weasley.

E chiacchierando passarono le ultime ore del viaggio, alla quale si era unito anche Neville, che era rimasto chiuso dentro il bagno del treno per la maggior parte del tempo, salvato esclusivamente da un ragazzo che aveva avuto evidentemente lo stesso bisogno di Paciok.

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Capitolo 11
*** Odio e Dolore ***


Odio e Dolore





 

Era arrivata nella villa di famiglia con la nonna Clelia che l'era andata a prendere stranamente alla stazione e Crystal capì che si prospettava un Natale orribile.

La nonna le disse delle gravi condizioni di salute del nonno che non si sarebbe potute curare con la magia e che sarebbe potuto morire in qualsiasi momento.

Ciò avvenne pochi giorni più tardi il suo arrivo alla villa, precisamente il 21 Dicembre, a pochi giorni dal Natale e mentre molti lo festeggiavano, Crystal viveva i giorni più raccapriccianti della sua vita fino a quel momento.

Al funerale vennero molti maghi, Crystal non conosceva quasi nessuno tranne che per lo zio Barty Crouch e la famiglia McMillan, con suo cugino Ernie, che aveva evitato tutto l'anno.

Sperava che quel funerale non finisse mai. Aveva paura di ciò che sarebbe successo dopo: la nonna sarebbe impazzita e le avrebbe reso la vita ancora più infernale di quanto non lo fosse già e quindi, senza la sua unica figura maschile, non le restava che fare ufficialmente i conti con la solitudine.

 

Passarono lenti quei giorni, e tristi. Tutto era diventato grigio e nella villa erano cambiate parecchie cose: senza nessuno che lavorava e portava a casa i Galeoni, Clelia aveva deciso di liberare tutti gli elfi domestici, ad eccezione di Biby che Crystal aveva insistito a tenere, la villa era ora sporca, buia, incurata e si cucinava il minimo indispensabile. Clelia non voleva vedere nessuno e se ne stava tutto il giorno chiusa nelle sue stanze, quelle poche volte che usciva dalla camera da letto si dirigeva o verso la lapide del defunto marito o da Crystal semplicemente per ricordarle quanto fosse stata una disgrazia che le aveva causato la perdita di due figli e del marito.

A queste parole Crystal non faceva altro che piangere e nascondersi nella stanza più alta della villa, l'osservatorio. Lì c'erano un sacco di mobili ormai logori e dei bauli e, uno di quei giorni, in preda allo sconforto e alla rabbia, tirò un calcio ad uno di quelli. Il baule si rovesciò, aprendosi, e da dentro uscirono un sacco di foto alla rinfusa e quelli che sembravano libri. Crystal si avvicinò per rimettere tutto apposto e quando vide le foto iniziò a guardarle una ad una.

 

Nella prima foto c'erano due bambini: uno doveva avere appena 11 anni, era Algor e portava al collo la sciarpa dei Serpeverde, affianco a lui c'era Nives, che si aggrappava alla gamba del fratello per rimanere in piedi, aveva forse 3 o 4 anni. Si trovavano nel giardino della villa e doveva essere proprio il periodo di Natale perchè si vedeva il suolo ricoperto di neve e i fiocchi cadere giù dal cielo. Nella foto Algor parlava sorridendo e mostrava fiero la sciarpa, evidentemente stava dicendo qualcosa riguardo il suo smistamento in Serpeverde.

La seconda foto che Crystal prese ritraeva Clelia e Amelius, appena sposati. Erano giovani e bellissimi e Crystal non potè fare a meno di notare quanto fosse strano il vestito della nonna.

Era aderente, persino troppo, ed era in pizzo bianco ma la cosa che attirò la sua attenzione fu la lunghezza delle maniche: il braccio destro era completamente scoperto, infatti a reggere il vestito c'era solamente una spallina, mentre il sinistro era completamente coperto, la manica era lunga e piena di ricami color nero che si univano al bianco. Era strano, la nonna portava sempre abiti con le maniche lunghe, perchè lì copriva solo uno dei due bracci?

Non sapendo dare una risposta a quella domanda passò alla foto successiva. In questa c'erano due persone, riconobbe subito la madre: i capelli neri e lisci e quelle labbra scure, non molto alta eppure doveva avere una trentina di anni in quella foto. Stava abbracciando un uomo, anch'esso aveva i capelli neri e leggermente ricci, era sfacciatamente bello eppure il suo viso non esprimeva emozioni.

Era impassibile mentre Nives lo abbracciava e ogni volta che la foto ricominciava a muoversi e a fare gli stessi movimenti, era sempre più evidente che quell'uomo, Tom Riddle, non possedeva un'anima.

Alla visione di quella foto, le lacrime di Crystal ricominciarono a rigarle il viso nuovamente.

Si portò la foto al petto come se sperasse che quel gesto potesse far cambiare gli avvenimenti della storia e i sentimenti di suo padre e con grande delusione capì che mai nulla avrebbe potuto far cambiare Lord Voldemort.

Si addormentò sul pavimento stringendo ancora forte la foto a sè e poche ore dopo Biby, che sapeva perfettamente dove Crystal si fosse nascosta, la andò a svegliare per farla andare a letto. Velocemente prese tutto ciò che le sembrava interessante dal baule e scese con l'elfa nella sua stanza, dove si addormentarono insieme definitivamente.

I giorni seguenti Crystal iniziò ad attaccare le foto più belle al muro e mise quella dei suoi genitori sul comodino, tra le foto trovò anche un diario, era della madre ma c'era un incantesimo che impediva di aprirlo così decise di rinunciare fin quando non avrebbe scoperto come fare e, tra tutte quelle cose, quasi si dimenticò di cercare tra i libri del nonno, qualsiasi informazione riguardasse Nicolas Flamel.

Proprio gli ultimi giorni prima di tornare a scuola, quando i pensieri iniziavano ad alleviarsi e la sua voglia di aprire il diario diminuì che sfogliò uno dei libri del nonno e fece una grande scoperta.

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Capitolo 12
*** Nuove Rivelazioni ***


Nuove Rivelazioni






 

Era ormai arrivata ad Hogwarts con Hermione e le aveva raccontato tutto ciò che aveva scoperto su Nicolas Flamel. Era un'alchimista ed era famoso per aver creato la Pietra Filosofale che permetteva di creare l'Elisir di Lunga Vita.

Entrarono entrambe nella sala comune e la vennero incontro subito i gemelli che la abbracciarono fortissimo, le erano mancati quei due.

Hermione a quella vista sorrise sapendo che c'era qualcosa tra Crystal e George ma facendo finta di niente continuò a camminare verso il dormitorio.

Poco dopo Crystal entrò nel dormitorio e incitò la Granger a raggiungere subito Harry e Ron per dargli notizia di tutto.

Si incontrarono in sala comune. Harry era molto distratto, pensava in continuazione alla prossima partita di Quidditch che sarebbe stata arbitrata da Piton e Ron lo incitava a non partecipare.

Hermione appoggiava il giovane Weasley ma senza un cercatore, la squadra di Grifondoro non avrebbe potuto partecipare alla partita.

Dopo aver discusso di ciò Hermione e Crystal decisero di annunciare le nuove notizie su Nicolas Flamel.

 

- ..Una pietra che fabbrica oro e rende immortali?!-. - E ci credo che Piton le da la caccia! Chiunque vorrebbe possederla!-

 



 

Mancava un sol giorno alla partita di Quidditch, le giornate passavano lente tra le lezioni e le ore passate a ripetere per gli esami.

C'erano due ore di Difesa contro le Arti Oscure che separavano i Grifondoro dalla pausa e in quel momento più che mai, il Professor Raptor sembrava aver paura di se stesso.

Crystal non ascoltava già da un pezzo mentre lo fissava e rifletteva su di lui: c'era un velo di mistero che avvolgeva quell'uomo e che portava Crystal a pensare avesse qualcosa da nascondere.. o almeno così le diceva la testa! Aveva il desiderio di capire di più di quell'uomo e così, a pochi minuti dal suono della campanella, decise che sarebbe rimasta per chiedere "informazioni" al Professore...

Gli alunni si affrettavano a uscire, annoiati, dall'aula di Difesa contro le Arti Oscure per recarsi a mangiare nella Sala Grande e Crystal rimase lì preparando lentamente le sue cose e dicendo ad Hermione di avviarsi.

 

- ... Professore.-

 

Lentamente e cauto si girò Raptor verso la Grifondoro rimasta sola.

 

- D..Dimmi s..si..gno..gnorina C..Crouch.-

Pronunciò il suo cognome con sarcasmo e Crystal lo notò.

 

- Volevo chiederle qualcosa che non riguarda ciò che stiamo studiando, vede riguarda le mie ambizioni...-.

- Insomma... vorrei sapere se c'è un modo più ... semplice per raggiungere la ricchezza e magari.. anche l'immortalità ..-

 

Aveva improvvisato, ma così avrebbe anche cercato di ricavare qualche informazione in più rispetto a quello che già sapeva.

Ma l'effetto non fu quello immaginato.

Il Professor Raptor sembrava adirato e iniziò a indietreggiare nella stanza ripetendole "Non sò come ti venga in mente una cosa del genere", sempre e rigorosamente balbettando. Sembrava aver colto il ladro con le mani nel sacco, eppure Crystal sapeva benissimo che Piton era quello interessato alla Pietra.

La ragazza fu poi distratta da quella che sembrava una voce molto più sottile che sembrava essere un sussurro...

 

- Mandala via! Lei... s..! Dovr... ag...r.... più ......fretta!-

 

Furono le uniche cose che riuscì a sentire perchè ora il Professore si affrettava a cacciare la ragazza dall'aula e Crystal era sicura ci fosse qualcun altro lì che stesse continuando a parlare.

 

Raggiunse di corsa la Sala Grande non sapendo ancora se raccontare o meno quel che era appena successo, pensava fosse una cosa assurda, forse le voci erano il frutto della sua immaginazione.

Raggiunse i suoi amici e si andò a sedere tra Fred e George che subito le fecero dimenticare cìò che era appena accaduto.

Ormai le cose tra lei e George non lasciavano spazio ad alcun dubbio ma nessuno dei due si decideva a fare il primo passo. Forse per lei andava bene così, infondo la cosa la spaventava un pò: il primo ragazzo, l'ansia del primo bacio... ma si! Meglio continuare ad essere solo amici!

 

Così non la pensava George che dopo aver finito di cenare, invece di tornare in Sala Comune, prese Crystal e la portò in uno dei suoi passaggi segreti ritrovandosi all'interno di una piccola stanza.

Faceva freddo e si vedeva il respiro dei ragazzi uscire dalle loro bocche.

George teneva stretta Crystal tanto che i due visi quasi si toccavano; George riusciva a sentire il cuore della ragazza battere all'impazzata e per questo gli scappo una piccola risata compiaciuta.

 

- Faccio questo effetto?- Disse scherzoso il gemello.

- Si.-

 

 

Il tono di Crystal era deciso. Guardava George dritto negli occhi a bocca semi aperta, come se aspettasse qualcosa.

George la fece aspettare; secondi che sembravano millenni e poi finalmente la baciò.

Aveva le labbra calde pensava Crystal , aveva uno strano sapore, un sapore che mano a mano trovava più gradevole fino a piacerle completamente.

Quando tornarono a guardarsi negli occhi Crystal era anche più rossa del gemello che ora non smetteva più di sorridere.

Non restarono lì per molto, faceva troppo freddo e quindi raggiunsero in fretta la sala di ritrovo dei Grifondoro evitando Gazza e il suo perfido gatto.

Quando rientrarono fortunatamente già tutti erano andati nei dormitori e non avrebbero dovuto dare spiegazione a nessuno così si baciarono per l'ultima volta prima di recarsi nelle loro stanze.

Quella notte Crystal la passò a pensare, ancora non poteva credere a quello che era successo e per un secondo pensò alla faccia della nonna se l'avesse vista con uno dei Weasley e si fece scappare una risata. Durò poco, poi i pensieri si indirizzarono al nonno e iniziò a piangere, a rimuginare solo sulle cose negative e tra una lacrima e l'altra si addormentò.

 



 

Gli alunni di Hogwarts sembravano essersi dimenticati che tra di loro ci potesse essere la figlia di Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato e tutto sembrava girare per il verso giusto quindi non c'era nulla di cui temere.

E fu con quel pensiero che la mattina Crystal si risvegliò. Era il giorno dell'attesissima partita di Quidditch.

Dopo un attento e dettagliato interrogatorio da parte di Hermione Granger sulla serata trascorsa, Crystal riuscì a uscire dal dormitorio per recarsi a fare colazione. Nella Sala Comune incontrò i gemelli e come se nulla fosse mai accaduto, i tre andarono a mangiare.

Si sedettero in mezzo ai giocatori di Quidditch di Grifondoro e iniziarono a chiacchierare ma George era più muto del solito, continuava a fissare Crystal che arrossiva sempre di più. I suoi occhi smettevano di fissarla solo nel momento in cui Fred chiedeva al fratello di intervenire nella conversazione e Crystal lo ringraziava segretamente per salvarla da quella situazione di imbarazzo.

Dopo aver mangiato tutti i componenti della squadra si allontanarono per andarsi a preparare all'imminente partita. La ragazza era rimasta lì sola, ma non era un problema, stava ancora finendo di mangiare. Si sentiva osservata ed infatti da lontano riuscì a scorgere il viso di Malfoy guardarla con disprezzo. QUEL MALEDETTO!

Da quella vicenda sul treno non si erano mai più parlati, neanche a pozioni sedevano più vicini, fortunatamente!!

Indispettita da quello sguardo si alzò dal tavolo, senza neanche finire di mangiare e raggiunse in fretta Ron e Hermione che sapeva stessero ripetendo l'incantesimo delle Pastoie per poter eventualmente immobilizzare Piton!

Mancava poco all'inizio della partita e i 3 si andarono a sedere sugli spalti seguiti da Neville.

Proprio sopra di loro si sistemò Malfoy con la sua banda ed iniziarono a punzecchiare Ron e Neville; la partita era iniziata da pochissimo e ormai i 5 avevano cominciato a prendersi a pugni; Crystal venne colpita da Pansy e subito scattò la lite anche tra le due, le uniche rimaste a seguire la partita erano ormai la Bulstrode, troppo impaurita per difendere la compagna, e Hermione che era attenta ad osservare Harry che si era lanciato in picchiata per prendere il boccino.

La partita era finita, come ormai annunciato da Hermione a squarcia gola e la rissa anche:

Neville era uscito sconfitto ma in compenso Ron aveva reso l'occhio di Malfoy di un nero "sgargiante" e Crystal aveva inflitto qualche piccolo danno alla Parkinson, non senza difficoltà.

I Grifondoro andarono subito a festeggiare la vittoria e soprattutto l'avanzamento in classifica con i compagni di squadra ma Harry risultava ancora assente...

 

La notizia che Harry diede ai ragazzi li lasciò senza parole. Piton stava cercando di convincere Raptor ad aiutarlo e l'aveva quasi minacciato. Crystal ripensò subito a quello che era successo il giorno prima.. quella voce! Poteva essere Piton! Ma se il professore di pozioni stava minacciando Raptor, perchè il professore preferiva rimanere solo con Piton cacciando Crystal dalla stanza? Forse Raptor stava realmente pensando di aiutarlo!

 

- E se Raptor decidesse di aiutarlo? -

- No, non deve accadere! ...Dobbiamo avvertire Hagrid!

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Capitolo 13
*** Serpi e Draghi ***


Serpi e Draghi





 

Gli esami erano vicini e i ragazzi iniziarono a ripetere convinti da Hermione e quando andarono a trovare Hagrid scoprirono che voleva far schiudere un uovo di drago. La notizia dell'imminente schiusura arrivò un giovedì prima della lezione di erbologia che, una volta terminata, i ragazzi lasciarono in tutta velocità.

Sfortunatamente la notizià arrivò anche a quella serpe di Malfoy che da un momento all'altro avrebbe potuto ricattarli.

 

Crystal non fece parola nemmeno con i gemelli del drago, e prima di sabato, giorno in cui avrebbero dovuto consegnare Norberto a Charlie, ogni incontro con Malfoy fu turbolento.

 

Una volta, nel giardino della scuola, dopo le lezioni, lei e George si erano allontanati per stare da soli, e dopo poco Malfoy passò con la sua banda. Per poco il gemello Weasley non rischiava di rendere anche l'altro occhio del giovane Serpeverde nero che aveva chiamato in causa anche Tiger e Goyle per essere difeso.

 

- Sei disgustosa !-

 

Furono le parole che disse rivolto a Crystal prima di andarsene infuriato.

Crystal era arrabbiata e al coltempo delusa dalle parole di Malfoy. Come poteva permettersi di chiamarla disgustosa! Lui che se la faceva con Pansy Parkinson!! Era solo geloso, pensò o forse ..sperava che lo fosse.

 

 

Sabato era arrivato e quella sera Hermione e Harry avrebbero dovuto consegnare il draghetto al fratello di Ron.

Crystal non sarebbe venuta, sotto al mantello dell'invisibilità non ci sarebbe entrata!

Aveva appena finito di cenare e si stava dirigendo verso l'uscita della Sala Grande quando le venne addosso Tiger che la fece cadere e nella colluttazione il ragazzo aveva lasciato cadere un pezzo di carta stropicciato, Crystal lo prese e, fulminando con lo sguardo Tiger, se ne andò da George che lo aspettava indispettito.

Aspettò di entrare nel dormitorio prima di leggere il foglietto.

 

Stanotte vi farò scoprire.

 

Stupido illuso! Lo avrebbe bloccato prima che ciò potesse accadere.

Andò nella Sala Comune, dove i gemelli erano ancora intenti a scherzare con i loro compagni.

 

- Non eri andata a dormire,tu?! -

- Si George, ora ci torno, ma prima volevo chiedere una cosa a te e Fred...-

- E' una proposta sconcia?- Disse scherzando Fred.

 

Li prese e li fece allontanare dal gruppo, e gli chiese se ci fossero passaggi segreti che portassero nei sotterranei che lei ancora non aveva visto. I gemelli si insospettirono subito ma Crystal li anticipò subito.

 

- Io non vi ho mai chiesto perchè quella sera stavate usando quel passaggio segreto e mai lo farò. - ghignò soddisfatta

- E va bene!-

George subito si arrese e mostrò a Crystal come arrivare nei sotterranei senza essere vista ne seguita.

- Grazie!- baciò infretta George sulle labbra e Fred sulla guancia e salì le scale del dormitorio.

 

Riuscì solo a sentire Fred dire che non doveva svelare così facilmente i loro segreti prima di entrare nella stanza.

Rimase sveglia tutto il tempo con Hermione che era agitata per la regola che avrebbe dovuto trasgredire quella sera e appena si fece l'ora scese con lei nella Sala Comune per aspettare Harry che arrivò dopo qualche minuto.

Aspettò che i due uscissero per andare a prendere il draghetto, dopodichè iniziò ad attuare il suo piano.

 

Uscì dalla Sala dei Grifondoro e si diresse furtiva verso il passaggio segreto. Doveva essere cauta, purtroppo non aveva il mantello dell'invisibilità! Ogni dieci passi si guardava dietro per essere certa di non essere seguita da Mrs Purr, e una volta giunta a destinazione fu lieta di vedere che Pix stranamente non era nei paraggi. Imboccò l'entrata segreta e dopo qualche minuto si ritrovò dietro un quadro nei sotterranei. Ora toccava solo cercare l'entrata della Sala Comune dei Serpeverde!

Uscì dal quadro e con sua grande fortuna Crystal potè vedere la testa bionda di Malfoy dirigersi verso l'osservatorio e decise di seguirlo svelta.

Il Serpeverde salì le scale e prima che Crystal potesse raggiungerlo, vide la gatta di Gazza corrergli dietro, aspettò qualche secondo e poi lo raggiunse, non poteva permettergli di arrivare fino all'osservatorio!

Mancava poco e quello stupido di Malfoy ancora non si era reso conto di essere seguito non solo da Crystal ma persino da Mrs Purr! Crystal però decise di agire.

 

- Malfoy!-

 

Il ragazzo si girò svelto, bacchetta puntata conto Crystal che fece lo stesso.

 

- Pensi di aver salvato i tuoi stupidi amici mezzosangue?-. - La McGranitt arriverà tra poco!-

- Languelingua!-

 

Malfoy non riusciva più a parlare! Si toccava la bocca per capire cosa fosse successo, ma grazie all'incantesimo di Crystal non avrebbe più potuto parlare, e ora doveva solo immobilizzarlo e scappare. Si meravigliava di quanto potesse essere perfida avvolte ma pensava proprio che Malfoy se lo meritasse! Puntò nuovamente la bacchettà verso il Serpeverde, che ora aveva iniziato a ghignare...

 

- Signorina Crouch!- urlò la McGranitt.

- Cosa ci fa a quest'ora fuori dai dormitori! E perchè punta la bacchetta contro Malfoy! -.  Veloce puntò anch'essa la bacchetta contro il ragazzo e annullo l'incantesimo di Crystal.

- Professoressa posso spiegarle!- in realtà non sapeva neanche cosa inventarsi.

- Vieni con me! E anche tu Malfoy!-

- Ma professoressa Harry Potter è fuori dal dormitorio e ha con se un drago!-

 

E mentre la McGranitt trascinava i due ragazzi con lei, Harry e Hermione salirono indisturbati le scale che portavano all'osservatorio dove avrebbero consegnato il drago.

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Capitolo 14
*** Sangue d'unicorno ***


Sangue d'unicorno





 

Il mattino seguente Crystal si sveglio distrutta. La McGranitt le aveva tolto 50 punti e avrebbe dovuto scontare una punizione ancora sconosciuta, in compenso pensò che Harry e Hermione ce l'avessero fatta. Si era preparata per andare a fare colazione e raggiunse Hermione che da poco si era svegliata.

 

- Allora com'è andata?-

- Male..cioè bene...ma male!-

- Cosa significa?!-

- Gazza ci ha scoperti dopo che abbiamo consegnato Norberto e la McGranitt ci ha tolto 50 punti a testa a me, Harry e Neville!-

- Cosa c'entra Neville?-

- Ha sentito Draco confabulare e voleva avvertirci!-

- Cavolo! Ci avevo già pensato io! E la McGranitt ha beccato anche me ..-

- Ottimo..-

 

Avevano il morale entrambe sottoterra e lo stesso valeva per Harry e Neville che incontrarono nella Sala Grande dove tutti i Grifondoro si chiedevano cosa fosse successo. Neanche George riuscì a tirarle su il morale mentre cercava di capire cosa avesse combinato e la curiosità era tale che non resistette e quel giorno, dopo che finirono di studiare in Sala Comune, glie lo chiese.

 

- Non sono affar tuoi George!-

- Ma come non sono affar miei! Avete fatto perdere 200 punti a Grifonodoro in una sola serata! Neanche io e Fred ci siamo mai riusciti! E per di più ieri ci hai chiesto del passaggio segreto, cosa dovevi fare nei sotterranei, eh?-

- Smettila George! Niente!-

- Non vuoi dirmelo eh?-

 

Ci fu un minuto di silenzio ma poi George riprese a parlare.

 

- Anche quello stupido di Malfoy si è beccato 50 punti in meno. Sei andata da lui!-

- SI! SONO ANDATA DA LUI OKAY? MA NON PER QUELLO CHE PENSI TU!-

- E per cosa allora?!-

 

Si alzò furioso e se ne uscì dalla Sala Comune. Tutti la guardavano sbigottiti e qualcuno si mise a ridere. Dopo quella sera la vedevano di malocchio e l'avrebbero vista ancora peggio se avesse fatto del male a George a cui tutti erano affezionati.

Crystal prese i libri di fretta e furia e andò da Hagrid. Lo trovò bere il brandy che era rimasto e che non poteva dare più a Norberto, la fece entrare di malavoglia e subito Crystal cercò di consolarlo. Stare da Hagrid era rilassante, senza nessuno che spettegola su di te e che ti fissa in continuazione, era il luogo ideale dove studiare o rifugiarsi per un pò. Poco prima che facesse buio, Crystal fu costretta a tornare al castello, Hagrid le offrì qualche biscotto un pò troppo duro, che non potè rifiutare e se ne tornò nella Sala di Grifondoro.

 

Qualche giorno dopo arrivò il messaggio dalla McGranitt che obbligava Crystal, Harry, Hermione, Neville e Malfoy ad affrontare la loro punizione.

Raggiunsero Gazza nel salone d'ingresso che li scortò poi, da Hagrid. Sarebbero dovuti andare nella foresta proibita a scoprire chi o che cosa stava ferendo degli unicorni.

Si divisero in gruppi: Harry, Hermione e Hagrid in un sentiero e Crystal, Neville, Malfoy e Thor per l'altro.

Perfetto! Sarebbe dovuta stare con la causa dei suoi litigi con George! Era sicura: quella sera l'avrebbe ammazzato!

 

I 3 seguiti da Thor si allontanarono e subito Malfoy iniziò ad infierire.

Erano 4 giorni che non parlava con George e questo al Serpeverde non era sfuggito.

 

- Finalmente ti ha mollato quel pezzente! Ahahah essere mollati da un traditore del proprio sangue, che fine che hai fatto Riddle!-

- Cosa c'è Draco sei percaso geloso?-

- Scusate ma chi è Riddle?-

- Zitto Paciock!- dissero entrambi.

- Non potrei mai essere geloso di una Grifondoro! Tanto meno se è stata con un Weasley!-

- Sei un lurido! Smettila di parlarmi o preferisci che ti infligga qualche altro incantesimo?- ghignò Crystal.

- Credi che sia incapace Riddle? MONSTRUM!-

 

Uno sciame di creature iniziò ad attaccare Crystal che non riusciva a prendere la bacchetta, nel frattempo Malfoy spaventò Neville che in preda al panico scaglio scintille rosse in aria per far accorrere Hagrid alla svelta.

Dopo neanche un minuto l'omone era lì che rimbeccava Malfoy e faceva svanire le creature che infastidivano Crystal.

Dopo tutto quel casino, Hagrid decise di far andare Neville con lui e quindi Harry sarebbe stato con Malfoy e Crystal che tirò un sospiro di sollievo.

 

Di nuovo i tre si separarono e questa volta Malfoy si lamentava solamente, mentre Crystal pensava alla vendetta che avrebbe dovuto mettere in atto. Dopo qualche metro i tre incapparono in un unicorno steso a terra e un essere chino sulla ferita della creatura pura.

Malfoy iniziò ad urlare e scappò a gambe levate. Crystal invece prese la mano di Harry spaventata e sentì un bruciore pervaderle l'arto. Harry avvertiva invece dolore alla cicatrice tanto forte da farlo cadere. Crystal aveva perso il controllo, non sapeva che fare, il mostro si dirigeva verso lei e verso Harry ma lei era pietrificata.

 

A salvarli fu un Centauro, si chiamava Fiorenzo, riconobbe Harry e bastarono pochi secondi perchè capisse anche chi fosse Crystal. La guardava fissa mentre rispondeva alle domande di Harry.

La ragazza iniziò a piangere, Fiorenzo aveva lasciato intuire ad Harry che quello era Lord Voldemort. Fortunatamente il pianto di Crystal venne considerato da Harry, Hagrid, Hermione e Neville, un pianto di paura.

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Capitolo 15
*** Orgoglio senza amore ***


Orgoglio senza amore







 

Il giorno seguente fu uno dei peggiori, non aveva dormito molto e lo stress per gli esami si faceva sempre più forte in più i diverbi con George non alleggerivano la situazione.

Infatti quel pomeriggio, dopo le lezioni, incontrò il gemello su di una panchina nel giardino della scuola. Stava parlando con una ragazza di Corvonero che Crystal non conosceva.

Lo guardò furiosa e continuò a camminare, aspettando che fosse George a venire da lei. Ad undici anni si è ancora immaturi e l'orgoglio prende sempre il sopravvento. Non che George fosse più maturo, ma prese comunque la saggia decisione di correrle dietro e di fermarla.

 

 

- Aspetta, Crystal!-

 

La ragazza si girò e iniziò a fissarlo dritto negli occhi senza dirgli niente, il muso un pò arricciato.

 

- Mi sono sbagliato su te e Malfoy.. devi perdonarmi.-

- Ah, ora l'hai capito? E questo ti darebbe l'autorizzazione a provarci con altre ragazze?-

- Non ci stavo provando!-

- Ah quindi stavate pettinando porcospini?! Senti George lasciami stare, ho altri problemi a cui pensare, tornatene da lei.-

 

Eppure quando parlava, Crystal sembrava una donna, con quell'atteggiamento serio che la rendeva più vecchia, le avresti dato ragione anche se fosse stata nel torto più marcio.

Continuò a camminare, da sola, e si sedette nel punto più lontano possibile; da lì si riusciva a vedere il lago e la Foresta Proibita, era tutto così immenso, più grande di lei, come tutto nella sua vita. Non poteva vivere come se non fosse successo niente, Lord Voldemort, suo padre, stava per tornare e lei cosa avrebbe dovuto fare? Lasciarlo tornare e non ostacolare nè lui nè Piton? Impedirgli di prendere la Pietra?

Guardava l'immensità di quel posto, sperava potesse dargli una risposta.. ma nulla, lei ancora non sapeva cosa fare.

E passarono i minuti lenti fin quando non decise di tornare nella Sala Comune dei Grifondoro, avrebbe dovuto ripetere per gli esami che da lì a poco sarebbero iniziati. Solo allora, quando alzò lo sguardo, notò Malfoy seduto su una panchina da solo. Si meravigliò, ma non aveva proprio voglia di discutere, così come se lui non ci fosse se ne andò senza notare il suo sospiro di delusione.

Non aveva tempo per certe stupidaggini ora.

 

 

 

 

Quando ripeteva con Hermione, Ron e Harry, era sempre attenta a non sedersi vicino a quest'ultimo, non capiva cosa fosse quel bruciore che la pervadeva nel momento in cui i due si sfioravano e per fortuna era una sensazione che Harry non avvertiva.. ma da cosa era causato quel bruciore?

Avevano ormai finito di ripetere il programma e il giorno seguente sarebbero iniziati gli esami, il problema di Piton e della Pietra sembrava come dimenticato e a lei, per ora, andava bene così.











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Ciao ragazziii!! questo capitolo è un pò breve lo so, ma non preoccupatevi ho appena finito di scrivere il primo anno! Devo solo trovare il tempo per caricare i capitoli e dargli qualche ultima modifica! Proprio per questo pubblicherò anche il capitolo seguente! :D

 

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Capitolo 16
*** La Verità ***


La verità









 

Gli esami erano finalmente finiti e le giornate erano diventate calde e soleggiate.

Harry, Ron ed Hermione erano andati al lago, dove si trovavano anche i gemelli Weasley, così Crystal decise di non restare con loro e preferì tornare al castello.

L'agitazione dei ragazzi nei corridoi era svanita e aveva lasciato il posto all'euforia per la fine degli esami, Crystal vagava senza una meta quando vide il professor Raptor girare per uno dei corridoi.

Decise di seguirlo, magari gli poteva chiedere se avesse già corretto gli esami di Difesa Contro le Arti Oscure.

Il professore entrò in quella che doveva essere la stanza dove alloggiava, Crystal si arrestò di fronte la porta per qualche secondo, poi decise di bussare.

Raptor aprì diffidente la porta, tremava leggermente, poi salutò Crystal, ma non la invitò ad entrare.

 

- Professore volevo chiederle se avesse già dato uno sguardo agli esami.-

- M-mi di-dispiace signorina Cr-rouch ma n-non ne ho a-avuto il te-tempo.-

- Capisco professore.. le volevo dire un'altra cosa... non è che mi farebbe entrare?-

 

Il professore esitò e si guardò intorno come se aspettasse il consenso da qualcuno e poi annuì alla ragazza.

La stanza era buia e c'era un odore acre all'interno, forse era dovuto a tutte quelle boccette che c'erano sulle mensole, pensò Crystal; non c'erano decorazioni, dipinti o foto che ritraessero il professor Raptor o la sua famiglia, era tutto molto macabro.

 

- C-cosa d-devi chiedermi s-si-signorina..?-

- Professore.. so che non dovrei saperlo ma vede ho visto il professor Piton che la minacciava e so anche perchè.. per la Pietra Filosofale, professore. Beh, mi chiedevo se non fosse meglio avvertire Silente..mi scusi per la mia indiscrezione.-

 

Il professor Raptor era sconcertato dalle parole di Crystal e iniziò a balbettare ancor di più del solito ma la ragazza non riusciva a capire cosa stesse dicendo.

Crystal fece qualche passo indietro, pronta a scusarsi per l'invadenza che aveva avuto ma poi vide una boccetta piena di un liquido argenteo.. l'aveva già visto.. ma dove?

 

Ma certo! Era sangue di unicorno!

 

Crystal rimase impietrita e a bocca aperta, quel mostro nella foresta era il professor Raptor? Era lui che voleva la Pietra per sé?

Il professore si girò in direzione della boccetta e capì a cosa la ragazza stesse pensando. Ora cosa avrebbe dovuto fare? Non poteva permettere che Crystal uscisse da quella stanza e andasse a raccontare ciò che aveva appena visto ai suoi amici.

 

- La nostra conversazione è finita qui signorina Crouch!-

 

Mentre pronunciava quelle parole prese la bacchetta e la puntò contro la giovane strega.

Crystal ebbe un attimo di esitazione e non fece in tempo a prendere la bacchetta che era priva di sensi a terra.

 

 

 

Quando si risvegliò, era quasi totalmente buio e Crystal capì che doveva essere ormai notte. Aveva fame e si sentiva debole. Si trovava a terra di fianco al letto del professor Raptor, girò la testa in tutte le direzioni per vedere se lui fosse ancora lì e vide la sagoma di un uomo. Non capiva bene cosa fosse, era ancora un pò stonata, vedeva il viso di un uomo dagli occhi rossi.

Ora la fissava e ghignava poi parlò sottovoce.. ma con chi?

In quel momento la sagoma si girò e con grande stupore di Crystal, ora c'era il viso del professor Raptor.

 

- Ancora non hai capito, vero?- Rise -Hai avuto un tempismo perfetto signorina "Riddle". Ora sarai costretta a venire con noi.-

- Noi?-

- Ahaahah. Esatto noi. Non riesci neanche a riconoscere tuo padre?-

 

In quel momento l'uomo si voltò e comparve di nuovo il viso dagli occhi rossi. Era come un parassita.

 

- Crystal, sei così fortunata non trovi? La figlia del più grande e potente mago di tutti i tempi! E stasera avrai l'onore di assistere alla mia seconda e più potente ascesa! E alla distruzione di quell' Harry Potter! Non sei contenta? Finalmente ritrovi tuo padre, Crystal! Dimenticati di tutto quello che hai avuto fino ad oggi, con me potrai avere molto di più!-

 

Le sue parole erano un enorme sussurro che riecheggiava nella testa di Crystal. Suo padre... il più potente mago... ascesa... Harry Potter...

 

- Cosa vuoi fare ad Harry?-

- Quanta preoccupazione per quel ragazzo, Crystal. Non è che ti sei innamorata di lui? Non può la figlia di Lord Voldemort mischiare il suo sangue con quello di un lurido Mezzosangue come "Harry Potter". Dobbiamo estinguere quella razza, Crystal e tu.. mi aiuterai! NON E' VERO!?-

 

Scoppiò in lacrime e Voldemort si adirò.

 

- Ora basta! Mi stai facendo perdere tempo ragazzina! Ti facevo più intelligente e ambiziosa! Raptor! Dobbiamo andare è ORA!-

- E la ragazza, mio Signore?-

- Legala e trascinala con noi, potrebbe servire.-

 

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Capitolo 17
*** Specchi e Desideri ***


Specchi e Desideri










Crystal aveva le mani legate, Raptor le aveva preso la bacchetta e ora la trascinava di forza per le scale che conducevano al terzo piano.

La ragazza non riusciva a ribellarsi nè a parlare, non ne aveva le forze e ostacolo dopo ostacolo arrivarono fino all'ultima stanza dove sarebbe dovuta trovarsi la Pietra Filosofale.

Di fronte a loro c'era un enorme specchio dove Raptor spinse Crystal che fu costretta a sedersi.

Lui nel frattempo scrutava l'enorme specchio per capirne il funzionamento.

 

  • Dove sta questa maledetta pietra? Come la devo ottenere?-

 

Crystal si guardava intorno, doveva distrarre Raptor e riottenere la bacchetta ma prima doveva sciogliere ciò che la teneva legata. Era appoggiata ad uno dei piedi dello specchio e decise di fare attrito per segare la corda ma Raptor continuava a girare intorno all'enorme oggetto quindi l'impresa non fu facile.

Raptor iniziò a speccharsi.

 

- Vedo me che nuoto nell'oro.. e bevo l'Elisir di Lunga Vita.. ma dov'è!?-

 

Come poteva vedere una cosa simile? Era uno specchio che prevedeva il futuro? Oppure mostrava qualche tuo desiderio?

Crystal voleva scoprirlo ma era di spalle allo specchio.

 

- Voglio vedere anche io!-

- Lasciala guardare!- sussurrò Voldemort.

 

Raptor la prese e la posizionò davanti allo specchio in attesa di scoprire cosa vedesse.

C'era lei, la madre e Voldemort da giovane, erano in una casa enorme e la madre era incinta. Sembravano felici e pieni di amore.

No, non può prevedere il futuro pensò Crystal, la madre era morta e il padre non aveva quell'aspetto, almeno non più. Era il suo più grande desiderio.. essere circondata da qualcuno che la amasse.

 

- Cosa vedi piccola Crystal?- sussurrò nuovamente il padre.

- Vedo me stessa, vedo te, con la Pietra. Mi insegni come usarla e come diventare immortale.-

- Bene Crystal, e vedi anche dov'è?-

- Si.-

 

Crystal si girò velocemente mentre Raptor era immobile e aspettava la ragazza che recuperasse la pietra, la corda era allentata e la ragazza riuscì a disfarsene dopodichè spintonò il suo ex professore e recuperò la bacchetta, tutto in una frazione di secondi.

Ora Crystal puntava la bacchetta dritta contro Raptor, non sapeva quanto incosciente potesse essere quella scelta, ma ora le sembrava l'unica soluzione possibile.

 

- Sei un incapace Raptor!- la voce di Voldemort ora era diventata un urlo.

- Colpiscila!-

- Si, mio Signore!-

- STUPEFICIUM!- Crystal tentò l'incantesimo ma con un gesto del braccio Raptor/Voldemort deviò il colpo.

-Vorresti distruggere il Signore Oscuro con quest'incantesimo? DISMUNDO!-

 

Ora la mente di Crystal era annebbiata, le sue più grandi paure le invadevano la testa, non riusciva più a pensare lucidamente e proprio in quel momento Raptor le lanciò lo stesso incantesimo che aveva tentato di scagliare contro di lui. Un lampo di luce rossa la colpì in pieno scagliandola su un lato dello specchio che prese in pieno di testa. Ora era davvero quasi KO.

La mente annebbiata non le fecero capire quanto tempo passò prima che Harry entrasse in quella stanza.

Anche Harry dopo poco che era lì, si specchiò e come Crystal, mentì di fronte alle domande di Raptor.

Il Signore Oscuro sapeva che il ragazzo mentiva e ordinò a Raptor di ucciderlo. Nel momento stesso in cui Raptor toccò Harry, le sue mani iniziarono a bruciare, proprio come accadeva a Crystal,e con questa tecnica Harry ne uscì salvo.

Il ragazzo sopravvissuto svenne e non riuscì a vedere la disfatta di Raptor che morì abbandonato dal suo "parassita" Lord Voldemort. La sua anima non aveva più un corpo da abitare e sembrò svanire nel nulla ma non era morto, questo era sicuro.

Crystal ebbe la forza di alzarsi e di sistemarsi affianco ad Harry prima di svenire per il troppo sangue perso dalla testa.

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Capitolo 18
*** Ritorno a casa ***


Ritorno a casa.






 
Crystal si risvegliò nell'infermeria il mattino seguente e vide Harry nel letto affianco al suo. Non mostrava ferite gravi e questo la sollevò.
Seduto affianco al suo letto c'era con sua grande sorpresa George.
Era arrivato lì da poco e appena vide Crystal sveglia iniziò a sorridere.

 - Buongiorno, Crystal. Come ti senti?-
 - Bene, credo.. che ci fai qui?-
- Sempre aggressiva, eh?- Rise.
- Scusami. Grazie per essere venuto.-
- Ero di passaggio, per Harry.- Scherzò il gemello.
- Ti ho portato una cosa, spero che ti addolcisca un pò.-
 
George cacciò una girella di cioccolato dalla tasca, quella che piaceva tanto a Crystal.
 - E' la mia preferita!-
- Lo so, Crystal.-  

La prese e la mangiò lentamente guardando George; stava arrossendo e lo sapeva ma non aveva intenzione di nasconderlo.
Dopo qualche minuto arrivò Madama Chips che costrinse Crystal a prendere uno sciroppo allo strano gusto di fegato e poi la fece dimettere con suo grande sollievo.
George la aiutò ad arrivare fino alla Sala Comune dei Grifondoro dove con ansia la stavano aspettando Ron ed Hermione.
Le chiesero di tutto e Crystal cercò di dare risposte quanto più corrette, nascondendo le cose che la rivelavano la figlia del Signore Oscuro.
Nei due giorni seguenti i 3 aspettavano solo Harry che si rivegliasse, lo andavano a trovare sempre e finalmente il giorno prima della cerimonia di fine anno, si svegliò.
 
 
 
 
 
Erano sul viaggio di ritorno i 4 maghetti. Grifondoro aveva vinto la Coppa delle Case e regnava la serenità suoi loro volti. Questo fin quando non furono a pochi minuti dalla stazione di King's Cross. Era stato un anno pieno di avventure e ora quei pochi mesi d'estate sarebbero durati per un'eternità.
Si ripromisero di tenersi in contatto durante quei mesi e magari si sarebbero potuti vedere a casa di Ron.
Scesero dal treno, si salutarono e se ne andarono con le proprie famiglie mentre Crystal sarebbe dovuta tornare alla villa da sola.
 
 
Grazie Clelia! Pensò mentre si dirigeva verso un camino per tornare a casa.

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