Brevi frammenti di follia di _Lalli (/viewuser.php?uid=195247)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Gagnsamr e il grande viaggio ***
Capitolo 2: *** Storia di un albero in mutande ***
Capitolo 3: *** La triste vita di Pallino ***
Capitolo 4: *** Schrek ***
Capitolo 5: *** Corni e Macchie ***
Capitolo 1 *** Gagnsamr e il grande viaggio ***
Gagnsamr
e il grande viaggio
C’era
una volta un bambino di nome Gagnsamr che picchiava sua sorella. Un
giorno decise di partire per Mordor ma gli venne l’influenza.
Nonostante rischiasse di morire, decise di stare a casa, ma
trovò
un clarinetto che lo condusse sulla stalla dei maiali.
Lì incontrò un
turista arrabbiato che pretese di avere il suo piccione viaggiatore
rosa, che avevano mangiato la sera precedente. Dopo le dovute
spiegazioni, Gagnsamr affrontò il maiale ma venne sconfitto.
Gagnsamr si decise infine a correre ma inciampò, morendo. Per
sua
fortuna i cinghiali magici della foresta lo mangiarono e vomitarono.
Era risaputo che la bava poteva resuscitare i corpi, ma rinacque
sott’acqua e fece amicizia con un pesce-torrone di Natale che
era
decorato con lucine colorate e brillantini.
I due si avviarono
verso l’Olimpo ma Percy Jackson gli sbarrò il
fiume e dovettero
volare, ma Eolo li respinse con furia. Dovettero proseguire a mani
sotto lo Stige. Dopo tante fatiche incontrarono Saphira
squamesenzaluce, che fece loro la predica perché non si
erano lavati
e lei ricordava bene quando era senza squama ed era tanto triste da
non lavarsi affatto.
Andarono sulle mani ma si stancarono presto,
quindi noleggiarono una scopa volante ma costava troppo quindi
rimasero senza soldi. Chiesero soldi a Tremotino che diede
loro un tacchino e gli propose un accordo: se gli avessero portato un torrone
al fragolnocciolato avrebbe dato loro quello che non volevano, quindi
offrirono una big-bubble al Signore Oscuro sperando che desse loro il
torrone. Ma Tremo era allergico al torrone e
all’onestà quindi li
cacciò senza pandoro al gusto fragolbicoccato e senza il
denaro.
Presa la loro scopa, spazzò il salotto sporco
lamentandosi del lavoro di folletto malvagio, che lo stava lasciando
senza tempo libero.
Gangsamr e il suo amico Sylphs se ne andarono
e incontrarono una cabina blu vuota. Con essa partirono verso Mordor,
finalmente.
Ma purtroppo l’ autostrada era piena di Mangiamorte
che li costrinsero a tatuarsi un unicorno sul braccio. Per poter
proseguire loro dovettero tifare Voldemort a quiddich perché
aveva
una squadra recentemente costruita. Finita la partita arrivarono alla
casa sulla collina dove viveva la Fata Turchina, che li uccise.
Fine.
p.s. E vissero per
sempre morti, felici e contenti.. “Vissero”
è
una parola.
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Ehhhm credo di non dovere e/o potere
spiegare il perché di questa storia :'D
Diciamo che fa tutto
parte di un gioco, inventato con i miei fratelli in un pomeriggio
noioso. Consiste nello scrivere una storia, passandosi un foglio e
scrivendo non più di quattro parole a testa per volta. Ne
escono
delle robe altamente improbabili, ma possono fare davvero
sorridere!
Non sapevo in che categoria buttare questo macello,
quindi ho optato per il nonsense, anche se non è totalmente
una
storia originale. Insomma ci sono ovviamente personaggi di libri e
film che non mi appartengono! Quindi li cito qui sotto, con relativi
autori:
-Mordor (che non è una persona ma va be') appartiene al
mondo del “Signore degli Anelli” di J.R.R.Tolkien.
-Percy
Jackson è il protagonista della serie di “Percy
Jackson” di Rick
Riordan.
-Saphira (originariamente squamediluce) è la dragonessa
protagonista di “Eragon” di Christopher Paolini.
-Tremotino
(oltre ad essere il cattivo delle fiabe) è anche un
personaggio
della serie tv “Once upon a time”, “C'era
una volta” in
italia, dove è interpretato da Robert Carlyle.
-La cabina blu è
ovviamente il TARDIS del dottore nella serie tv “Doctor
who”.
-Sylphs è il nome utente di una ragazza qui su efp, che
ho scritto in un momento di vuoto mentale (spero che tu non abbia
letto 'sta schifezza Sylphs, ma nel caso perdonami xD)
-Mangiamorte,
Voldemort e quiddich sono del mondo di “Harry
Potter” di
J.K.Rowling.
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Capitolo 2 *** Storia di un albero in mutande ***
Storia
di un albero in mutande
Ci
sarà presto un albero blu che deciderà di
mettersi le mutande;
saranno rosso fuoco, con una stellina luminosa e tante chitarre.
Era
una bella giornata di sole e un fagiano si stava lavando le piume
caudali quando all'improvviso vide un riccio che si tingeva le
ciglia. Il fagiano decise di cambiare look, ma sbagliò
parrucchiere
e si ritrovò rasato a zero sotto un albero.
Per consolarsi decise
di fare amicizia con un koala che viveva sull'albero. L'albero era
geloso, perse le foglie e cambiò colore, rubando la tinta al
supermercato. Il koala si dispiacque della situazione e pianse a
lungo, poi andò sull'albero insieme al fagiano e gli
regalò le
famigerate mutande, che lo fecero sembrare più bello e
magro.
L'albero andò in discoteca a mostrare le mutande, ma lo
cacciarono. Allora vagò a destra e a manca, poi si perse. Fu
ritrovato là dove muoiono tutti i vegetali, svenuto e senza
amici
che lo consolassero. Fece l'autostop ad un giardiniere, che lo
portò
sulla sua collina e lo piantò.
Vissero tutti felici, contenti e
piantati.
Fine
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Capitolo 3 *** La triste vita di Pallino ***
La triste vita di Pallino
In
un torrente trovai un serpente che mi disse: «Che
cosa fai?»
E
io risposi: «Niente
di ché».
«Devi
andare via, è un luogo molto pericoloso e non voglio
stranieri».
«Aiuto
un russo!»
Il
serpente mi azzannò, strillando disperato, e se ne
andò.
Mi
tuffai nel torrente e rischiai di morire: l’acqua era gelida.
Poi
bevvi un tè, mi riscaldai e mi addormentai guardando la luna
nascosta dalle nuvole.
Mi chiamavo Pallino, ma adesso ho cambiato
nome e ho deciso di chiamarmi Putini!
Mi
svegliai la mattina dopo, sotto il letto, dove conobbi un ragno che
si chiamava Arnolfo. Diventò il mio migliore amico. Era un
ragno blu
e in realtà mi faceva schifo, ribrezzo a dire la
verità, ma era
comunque mio amico, finché un giorno uscì da
sotto il letto e lo
schiacciai. Ai funerali piansi moltissimo, poi mi misi a ridere
ricordando i bei momenti.
Al cimitero incontrai una mia vecchia
amica: la signora cavalletta. Mi aiutò a superare il
“brutto”
momento. Le offrii mezza tazzina di caffè ma lei
preferì una
camomilla e si scottò la lingua. Le diedi del ghiaccio,
uccidendola
per ipotermia.
Insomma la mia vita era uno schifo. Fino a quando
non incontrai il mio amico riccio: aveva un carattere pungente, e mi
punse un polpaccio. Dovetti andare a farmi dare dei punti e
riconobbi per strada la mia amica borsa puzzona, che girava tutta
triste piena di cianfrusaglie.
Le dissi: «Alleggerisciti
un po’. Dammi una clavetta».
E
lei mi rispose: «Preferirei
darti un nastro!»
«Ti
piace lo sport!»
«Solo
la ginnastica ritmica. E specifico RITMICA. E parlo russo».
«E
chi se ne frega».
«Mai
offendere i russi. Questo è un paese anti-extra-comunitario».
La
borsa venne travolta da una macchina e io mi andai a casa.
Mi
andò in cancrena il polpaccio e andai all’ospedale
dove mi
amputarono la gamba.
Per
il dolore mi uccisi con l’arsenico, prendendo esempio da
madame
Bovary, che era una gran pirlona.
FINE.
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Capitolo 4 *** Schrek ***
Schrek
C’era
una volta una piccola bambina spocchiosa, che mangiava vermi crudi per
stimolare la flora intestinale e alla quale piaceva giocare con Shrek
nel
fango. Mentre stava giocando, sbagliò a pronunciare il nome
di Ciuchino e così
si addormentò, dopo aver cercato l’illuminazione.
Sfortunatamente la bambina
russava così forte che Shrek si prese un colpo e
sbavò.
Quindi,
per vendicarsi, Shrek cambiò il suo nome in Schrek e
chiamò lei
Beartaich.
La
bambina fu catapultata contro il muro e, spappolatasi, venne mangiata.
Tremotino,
con una pozione, si cariò i denti e con le sue carie
andò a cena,
facendo in modo, con le sue carie magiche, di recuperare Beartaich dal
mondo
dei morti.
Dopo
essere risorta, divenne dentista e sposò un fiore chiamato
Arnolf. Il
fiore morì nel giardino di Luise, per colpa della
pipì di un cane chiamato
Bravoh il Magnifico, e Luise uccise il cane, sotterrandolo a trivella.
Beartaich
pianificò una vendetta contro Luise perché le
aveva ucciso l’amante
Geronimo. Luise però continuò a sotterrare
chiunque, trovando sempre modi
diversi.
Il
fantasma di Geronimo, però, odiava Schrek perché
da piccoli avevano un
orologio gigante che parlava loro dicendo: “Redimetevi teste
di cavolo!” e non
imparava mai le buone maniere.
Un
giorno Beartaich decise che era ora di rubare l’orologio e
sbavarci sopra.
Così fece e imparò che tutti possono sbavare
felici e lo sputo non è acido.
Beartaich
ora vive la sua vita con una flora intestinale perfetta
perché mangia
Activia. Ma poi morirà e Schrek rimarrà solo.
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Queste storielle sembrano degenerare con il tempo, ma va bene così :'D
-Shrek e Ciuchino appartengono alla Dreamworks e sono i protagonisti di "
Shrek
".
-Tremotino, oltre ad essere il famoso protagonista della fiaba, è anche un personaggio della serie tv dell'ABC "
Once
Upon a Time
", dov'è interpretato da Robert Carlyle.
-Gli altri nomi sono di invenzione e qualsiasi riferimento a fatti e persone reali sono puramente casuali.
Grazie a L, M, S e G per aver scritto questa storia con me ^^
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Capitolo 5 *** Corni e Macchie ***
Corni
e Macchie
Una coccinella saltellante
solcava i prati
e
cantava allegramente questa canzone: c’era
una volta una cicala birichina che
mangiava coccinelle. La canzone
finì quando la coccinella
smise di cantare e spuntò un
unicorno
viola che sbavò sulla coccinella. La
poverina decise di vendicarsi così:
salì sulla groppa del corno
arcobaleno con in mano
un bastone appuntito di nome Arnolf
(nome
di m***a) e glielo piantò nell’enorme
naso un po’ peloso.
L’unicorno cominciò a piangere
e la coccinella cercò di
ridere senza cadere, con scarsi risultati.
L’unicorno si arrabbiò e
cercò di calpestare
Arnolf, che così si spezzò.
Arnolf era morto. La coccinella pianse,
ma l’unicorno gioì.
La coccinella Gelsomina e
l’unicorno
Gianciotto si sposarono ed ebbero tre
figli. Il come, non si sa.
I figli erano belli ma parecchio
deformi, uno senza occhi, uno senza zampe
e uno senza bocca, che
disgrazia! Gianduiotto, Pepsi e Kartoffeln
morirono giovani, ma poi
risorsero grazie all’aria buona della
distilleria locale e dell’alcool che
beveva il padre per la depressione
a causa della moglie
rompiscatole che non preparava mai la
lasagna.
Un brutto giorno Gianciotto inciampò
su Arnolf e si ruppe tutte le zampe. Grazie al dolore Gianciotto
capì che desiderava morire
immediatamente, anche perché
Gelsominaera già morta di
vecchiaia il
minuto ptima. I figliuoli piansero tanto per tanti giorni ma poi alla fine diedero una
festicciuola celebrativa e addio e
arriceverdi, ciao a tutti!
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Scritta con la gentile collaborazione di L e S, questa storia
è l'ennesimo delirio di una serata noiosa. Ciascun partecipante ha scritto tre parole a testa e questa volta ho pensato di metterle in grassetto e sottolinearle per distinguere gli interventi di ciascuno, magari così è più divertente da leggere xD
In attesa di tornare un bel giorno a scrivere un'altra fanfiction, vi
saluto e vi ringrazio ^^
Baci,
Lalli
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