Vita da mamma

di giulietta sprint
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Nuovo inizio ***
Capitolo 2: *** Gravidanza ***
Capitolo 3: *** Parto ***
Capitolo 4: *** Danza del latte ***



Capitolo 1
*** Nuovo inizio ***




 
Capitolo 1: Nuovo inizio.
Ormai era passato qualche mese dal loro matrimonio e Winry capì che il suo sogno si era realizzato: Vivere insieme come una grande famiglia. Certo, l’arrivo di May era stato parecchio inaspettato ma non le dispiaceva anzi l’adorava. Era da un bel po’ di tempo che non aveva un amica con cui parlare... Nonostante fosse più piccola di lei, avendo condiviso la stessa esperienza, non era stato difficile instaurare un rapporto.
L’aveva aiutata in molti momenti, specialmente quando si stava per sposare o quando ha passato la sua splendida luna di miele con Edward lasciandola sola con Alphonse a casa con tutti i suoi amati auto-mail. Un gesto di grande fiducia.
Riguardo a Edward, continuava a studiare l’alchimia anche se non aveva più il potere di praticarla. Tutti i giorni andava a East City insieme al fratello per continuare la loro ricerca per unire l’alchimia di Amestris con quella di Xing.
 
Era una tranquilla giornata ed Edward era pronto per andare a lavoro. Con la divisa da militare addosso, costretto a mettersela per continuare a lavorare al quartiere, si stava dirigendo alla porta leggendo il suo inseparabile taccuino su cui scriveva tutte le idee e tutte le ricerche che stava facendo.
- Al, muoviti!- Esclamò il maggiore guardando con impazienza l’orologio da polso e notando che stavano facendo un leggero ritardo.
- Eccomi fratellino! Scusami ma ieri sera ho fatto tardi leggendo questo libro!- esclamò indicando la copertina di uno dei tanti volumi sull’alkahestry che aveva portato dal suo lungo viaggio a Xing.
- Interessante... Lo vedremo in sede... Ora andiamo!- esclamò non mantenendo più la calma- Winry, May!! Ci vediamo oggi pomeriggio!-
D’un tratto si sentirono delle porte chiudersi. Dalle scale videro una figura slanciata scendere velocemente e andare contro ai due ragazzi- Ed! Non so cosa ha Winry ma credo che non stia molto bene...- esclamò la mora leggermente accaldata dovuto alla piccola corsa che aveva fatto per casa.
Al pronunciare quella frase, Il maggiore degli Elric fu preso dal panico e lasciando la valigetta per terra e il taccuino sul tavolino dell’ingresso, corse velocemente al piano di sopra dirigendosi verso il bagno. Tentò di abbassare la maniglia ma non vi riuscì perché la porta era stata chiusa a chiave- Winry tutto apposto?-
In risposta sentì la voce debole e schifata della moglie- Tutto bene... Mi sa che non ho digerito la colaz...- ma non finì la frase perché fu presa da un altro coniato di vomito.
- Apri la porta- gli ordinò il marito leggermente in ansia. In quel momento non gli importava per niente del lavoro, voleva solo sapere se la sua anima gemella stesse bene ma soprattutto voleva aiutarla- Chiamo il dottore!- Annunciò, ma prima che potesse solo muovere un passo la serratura si sbloccò e la ragazza uscì con sguardo pensieroso.
- Tutto apposto? – chiese di nuovo lui accarezzandole i capelli.
Winry non accennò a parlare. Era persa totalmente nei suoi conti matematici- Ed...- Incominciò- Oggi è mercoledì?-
Il ragazzo la guardò perplesso e annuendo notò la giovane moglie continuare a fare i suoi calcoli- Mi vuoi dire che succede?- Chiese di nuovo preoccupato.
- Credo...-  Cominciò spalancando gli occhi per la sorpresa- Ho un ritardo, Ed.-
Il ragazzo rimase scioccato per ciò che le aveva confessato. Non era molto informato su queste cose da donne... però sapeva benissimo che lei non aveva mai avuto un ritardo- Quindi questo vuol dire che...-
- Si! Ce l’abbiamo fatta... Aspetto un figlio!- annunciò con un sorriso che pian piano cresceva sulle sue labbra. Edward poggiò la mano sul ventre ancora piatto della donna- E’ frutto nostro?- chiese non credendoci.
La ragazza annuì e le lasciò un tenero bacio sulle labbra- E’ nostro figlio Ed...-
Il compagno la guardò e le sorrise raggiante. Dopo la luna di miele ci avevano riprovato e riprovato e finalmente ce l’avevano fatta... Un nuovo membro arriverà a casa Elric.
- Non ci posso credere... Sarò padre! Io, Edward Elric... Sarò padre!-
La ragazza sorrise nel vederlo così euforico. Le ricordò la stessa scena di quando ha fatto nascere quel bambino a RushValley. Non poetva ancora crederci che portava in grembo una vita. Ma soprattutto frutto del loro amore.
Edward la baciò delicatamente sulle labbra- Alphonse! Sarò padre! Sarò padre!- esclamò poi urlando per la casa. Winry lo seguiva silenziosa ma con un sorrido che diceva tutto. Le mancavano le parole per una sorpresa così grande. In quel momento, realizzò che un altro suo desiderio si era avverato. Un desiderio che tutte le donne più o meno alla sua età cercavano di realizzare o ci erano già riuscite.
Diventare una mamma.







***spazio autrice***
Ho deciso di realizzare questa storia che ha come argomento principale la mamma :)
Sono delle piccole scene su come Winry ha affrontato questa esperienza... Arrivando alla fatidica foto alla fine del manga numero 27 e episodio 64 (Fma Brotherhood)
Dedico questa storia ad una mia cara amica che qui si chiama
WildFlowers.
Spero che vi sia piaciuto questo piccolo inizio.
Un bacione
Giulia

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Capitolo 2
*** Gravidanza ***




 

Capitolo 2: Gravidanza.
Passarono i mesi e Winry vide subito dei cambiamenti. Non solo dalla parte fisica, dove poteva vedere nei successivi mesi un rigonfiamento sul ventre, ma anche dal lato emotivo. Si ritrovava nella stessa giornata a ridere, piangere e arrabbiarsi seguito da un’infinità di voglie che il povero marito le doveva soddisfare. Lei cercava di scusarsi per quegli anomali comportamenti ma ad Edward non sembrava pesargli: L’idea che da lì a poco sarebbe nato il frutto del loro amore lo elettrizzava come un bambino che aspetta con ansia il suo gioco preferito al compleanno.
I mesi passarono e fu costretta, a causa di sua cognata, ad abbandonare momentaneamente il suo amato lavoro e a dedicarsi a se stessa. Non sapendo cosa fare si era ritrovata a fare passeggiate, a realizzare dei piccoli vestiti per il nuovo arrivato e a decidere con il marito il nome da dargli (o darle).
- Se dovesse essere una femmina dovrebbe chiamarsi Alexandra- incominciò Edward.
- Ma anche no! Troppo lungo- rispose la moglie sbuffando.
Era almeno da mezz'ora che discutevano su che nome dare al bambino e Edward continuava a ribadire che sarebbe nata una bellissima fanciulla, proponendo nomi alquanto strani.
- Delia...Charlotte...Isabel... Ah ecco ho trovato! Emily!- esclamò lui sfoderando un grandissimo sorriso.
- Emily... non male come nome!- ci pensò su Winry portandosi l’indice sul mento e guardando verso l’alto- Però ribadisco che per me sarà un maschietto...-
- E come lo sai? E’ una cosa che non puoi decidere- chiese lui togliendosi le scarpe e poggiandole fuori dalla tovaglia del picnic che avevano deciso di fare in quella giornata soleggiata.
- Chiamiamolo “istinto materno”- mormorò lei guardandolo.
- E come lo vorresti chiamare, sentiamo...- Continuò lui avvicinandosi lentamente alla ragazza.
- Thomas.-
-Thomas?- chiese fermandosi a pochi centimetri dal suo viso e alzando un sopracciglio- Perché?-
- Non so, trovo che sia perfetto... Ho pensato ad altri nomi ma questo è il migliore... “Thomas Elric” Gli si addice-
Finita la frase il biondo le prese delicatamente il viso unendo le loro labbra. Era da un po’ di tempo che non avevano un momento così intimo. Da quando si era sparsa la voce che Edward Elric, Ex Alchimista d’acciaio, stava per avere un figlio con Winry gran parte dei loro amici erano andati a trovargli. Ma quel giorno finalmente avevano qualche oretta in pace in un punto della campagna completamente isolato che non ci passava quasi mai nessuno. A quei pensieri Edward arrossì cominciando a pensare a cose poco caste su sua moglie.
- Edward...- mormorò lei con la voce un po’ roca. Era così strano eppure aveva un disperato bisogno di sentirlo... Voleva quel’intimità che gli è stata negata per un lungo periodo a causa di vomito e sbalzi d’umore.
Le grandi mani di lui iniziarono a vagare sul collo di lei bel’esposto grazie alla scollatura del vestito a fiori. Continuò il suo percorso finché da sopra la stoffa non toccò i suoi seni, parecchio Gonfi a causa della gravidanza. La ragazza lo lasciò fare felice di sentire quei tocchi che da un bel po’ di tempo le furono proibiti.
Continuarono così per un po’ quando il marito le calò una spallina iniziando a baciare con delicatezza uno dei due seni. Winry gemette piano affondando la sua piccola mano fra i capelli di Edward, segno di continuare. Stando a cavalcioni su di lui iniziò a sentire una lieve pressione sulla coscia e sorrise pensando che, anche se con dei chiletti in più e un pancione di cinque mesi e mezzo, il suo uomo la desiderava ancora, come alla loro prima volta in luna di miele(1).
Così velocemente, aprendo la cerniera dei pantaloni e alzando la veste, si unirono su quel prato. La ragazza sospirò contenta di risentirlo e il ragazzo fece lo stesso lasciandole un lieve bacio sulle labbra.
Sembrava così irreale eppure stava accadendo. Erano completamente uniti, tutti e due... O meglio dire tutti e tre. Sembrava un' unione perfetta del loro piccolo grande amore.
 
-Ma perché così tardi?- Li interrogò May appena furono a casa. I due sposi si guardarono arrossendo- No nulla... Ci siamo messi a... Discutere sui nomi!- Tentò di giustificarsi il biondo con un sorriso a trentadue denti.
La mora li guardò di sottecchi e sospirando li fece entrare. Prima di chiudere la porta spinse Winry fuori e subito le domandò- E’ successo qualcosa di piccante?-
La bionda arrossì e stropicciando la gonna che poco tempo fa era completamente alzata rispose- Be’... Il dottore ha detto che è normale in questo periodo e...- L’amica l’azzittì- Niente spiegazioni! Non vi vedevo così soddisfatti da... Be’ cinque mesi!-
Winry sorrise e rientrando tentò di aiutare la cognata a preparare la cena, Cosa del tutto impossibile perché lei le rispondeva di non muoversi finendo con “visto che lo hai fatto fino ad Ora” e ricevendo sguardi incuriositi da parte di Alphonse.
Accomodandosi sul divano si toccò la pancia. Strinse gli occhi per il lieve dolore dovuto al piccolo che si muoveva dando dei calcetti, ma continuò a sorridere. Ancora faticava a crederci di portare in grembo una vita, eppure da lì a pochi mesi si sarebbe ritrovata un pargoletto simile a lei e al marito tra le braccia.
Edward si avvicinò e poggiò la testa sul ventre di lei. Chiuse gli occhi rimanendo così per un paio di minuti- Sento il suo cuore- sussurrò- Hey, mi ha anche dato un calcio!- esclamò sorpreso.
- Ti avrà sentito...- sussurrò la moglie- Di sicuro non vede l’ora di vederti-
Il ragazzo le sorrise e lasciandole un lieve bacio sulle labbra disse- Anche io non vedo l’ora-


 
 
***spazio autrice***
Bene, eccomi con il secondo capitolo :)
Di sicuro non ve lo aspettavate un momento così intimo fra i due futuri genitori... però ritenevo che fosse giusto che avessero un momento solo per loro!
(1) La luna di miele si riferisce ad una mia vecchia storia su Edward e Winry intitolata “un finale”
Spero che vi sia piaciuto il capitolo :)
Un bacione
Giulia

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Capitolo 3
*** Parto ***




 
Capitolo 2: Parto
 
- Edward! Edward!- esclamò Winry spazientita.
Il ragazzo, che fino a quel momento stava leggendo un’interessante libro sul’alkaestry, lo poggiò maldestramente sul tavolo in legno scuro e corse nella loro camera da letto- Cosa succede?- chiese allarmato.
Winry in tutta risposta cercò di tirarsi su a ma dopo qualche secondo cadde di nuovo di schiena sul materasso sbuffando- Non riesco ad alzarmi!-
Il ragazzo alzò gli occhi al cielo e si avvicinò alla moglie che con il braccio si asciugava il sudore- Ci sto provando da diversi minuti! Ma niente... Sono troppo grossa!- esclamò con gli occhi velati.
Edward le diede un piccolo bacio sulle labbra- Non ti devi scoraggiare perché è del tutto normale... Ormai manca pochissimo al grande giorno- le sussurrò sorridente.
Quel sorriso influenzò la ragazza che si toccò il pancione ormai grosso e ingombrante. Il marito, invece, poggiò l’orecchio- Sento il suo cuore-
La bionda chiuse gli occhi, godendosi quel momento di silenzio e di intimità.
- Winry!- le urlò qualcuno al piano di sotto.
Come non detto. I due sbuffarono per quel’interruzione ed Edward la aiutò ad alzarsi e a scendere le scale. Arrivati al piano di sotto trovarono May e Alphonse con una cesta di paglia vuota in mano- Noi andiamo al mercato! Mi raccomando niente cose sconce! Stiamo quasi alla fine!- esclamò euforica l’amica.
I futuri genitori si guardarono imbarazzati mentre Alphonse, tutto rosso in viso, trascinò la sua ragazza fuori dalla casa accennando un piccolo saluto.
 
Odiava il disordine.
Eppure non ci metteva piede mai nessuno! La donna sbuffò vedendo i pezzi di automail abbandonati sul tavolo e coperti da un velo di polvere. Quanto tempo era passato? 6 mesi?
Con un leggero sospiro incominciò a mettere a posto tutti i ricambi, le viti e i vari attrezzi. Da quando la sua cara cognata le aveva vietato di continuare il suo lavoro, non ci era più riuscita a mettere piede. Ora che, finalmente era lì e May non c’era, poteva riordinare e sentire il tanto amato profumo di olio da macchine.
Stava rimettendo la chiave inglese sulla mensola quando sentì una fitta dolorosissima al basso ventre. Gemette e fece cadere la chiave inglese. Cercò di recuperare l’equilibrio ma ebbe un'altra contrazione talmente forte da farla svenire per terra.
 
Dal’altra stanza Edward sentì un tonfo provenire dallo studio della moglie. Incuriosito si avvicinò alla porta bussando leggermente- Winry tutto bene?- Ma non sentì nessuna risposta. Abbassò la maniglia e appena aprì la porta per poco non gli venne un infarto: Sua moglie era a terra, svenuta in un lago di sangue. In quel momento il ragazzo fu preso dal panico e corse accanto a lei esclamando - Winry! Rispondimi! Svegliati!-
La ragazza, completamente pallida, aprì leggermente gli occhi- Che... Succede...? Edward...- sussurrò vedendo il biondo sopra la sua faccia-Dobbiamo chiamare il dottore!- esclamò tenendole la testa.
- Ma... Perch...- Appena vide il suo corpo per poco non urlò: C’era sangue dappertutto e proveniva da un unico posto- Il bambino!- urlò terrorizzata- Dobbiamo vedere se sta bene!- cercò di alzarsi ma il ragazzo la fermò- Aspetta qui, non ti devi muovere! Vado a chiamare!-
Da sopra sentirono una porta sbattere- Edward, Winry?- li chiamò Alphonse.
- Al! Alphonse! vieni qui!- urlò disperato Il maggiore. Il ragazzo aprì la porta e appena vide la scena sbarrò gli occhi e corse subito a chiamare il dottore. Nel frattempo anche May era entrata che appena scoprì quello che stava accadendo, Corse a prendere tutto l’indispensabile per procedere con il parto. Le preparò un lettino (Non riuscendo a portarla in camera da letto) con dell’acqua calda vicino e tantissimi asciugamani presi per tutta la casa- Ora stai calma e fai dei profondi respiri!- le disse mentre ripuliva il sangue dal pavimento.
Ma la ragazza ogni volta che provava a respirare tranquillamente gemeva dal dolore- Come faccio? Il bambino sta nascendo!-
Edward, che per tutto il tempo le era stato accanto, corse al piano di sopra cercando il fratello che stava passando le ore al telefono- Allora, novità?-
- Il dottore del paese non c’è e ne sta arrivando uno dal villaggio vicino- incominciò Alphonse preso anche lui dal’ansia- Ha detto che arriverà qui fra un ora-
Un ora? Il tempo che sarebbe arrivato e il bambino sarebbe nato da solo.
In quel momento un ricordo gli venne in mente. Un vecchio ricordo, Risalente almeno a dieci anni prima o anche di più. Edward si alzò di scatto e appena entrò nella stanza di Winry esclamò- Spiegami come funziona il parto!-
 
Dolore.
Era quello che stava sentendo in quel preciso momento. Sentiva un terribile dolore al basso ventre, seguito da tutti i muscoli che lottavano per spingere il bambino. Velocemente le aveva spiegato al marito cosa fare e lui ascoltava i passaggi attentamente. Sapeva che di Edward si poteva fidare anche se non aveva mai assistito ad un parto. Però non era stupido e le cose le apprendeva molto velocemente. Così se lo ritrovò davanti cercando di aiutarla a compiere l’impresa più importante della sua vita, mentre May le asciugava il sudore e Alphonse era ancora perennemente al telefono per avere notizie del medico.
La ragazza urlava, gridava quando il dolore aumentava sempre di più. Ma non voleva arrendersi. Era il momento più importante, da lì a poco sarebbe nata una vita e lei voleva vederla e stringerla tra le mani.
- Ci siamo quasi!- disse Edward sorpreso- Ancora un ultima spinta ed è fatta!-
La ragazza gridò ancora più forte e, usando le sue ultime forse, si accasciò sul materasso respirando a fatica. In quel momento sentì un piccolo lamento, per poi essere seguito da un pianto.
Finalmente era nato.
- Ciao... Thomas...- Edward sorrise al piccolo, cullandolo tra le sue braccia- Oh che bello! Un pargoletto! Dammelo così gli faccio il bagno!- esclamò euforica May.
Un maschio... Allora aveva ragione! Winry chiuse gli occhi assaporando quel momento di pace e di tranquillità.
D’un tratto entrò nella stanza il dottore che, tutto sudato a causa della corsa, vide il bambino e sorrise stupito- Allora è nato!- esclamò spogliandosi e avvicinandosi al piccolo- I miei complimenti! Sta benissimo! Chi l’ha aiutata?-
Edward si sporse leggermente in avanti indicandosi- Il merito non è solo mio, ma di mia moglie... è lei che mi a detto cosa fare-
Con l’aiuto di May, Winry cercò di sedersi- Avevo già aiutato una donna a partorire... perciò non ero del tutto impreparata- mormorò cercando di darsi una sistemata... In fondo aveva appena partorito
- Magnifico! Non ho mai visto nulla del genere! Di solito le donne durante il travaglio sono troppo prese dal dolore... E di solito i mariti sono nel totale panico... Ma voi due... Fantastico!- esclamò il dottore senza parole.
- Volevamo... Vedere nostro figlio...- rispose semplicemente il biondo prendendo il fagottino avvolto nel’asciugamano bianco- Winry lo vuoi vedere?-
Appena glielo poggiò tra le braccia, La neo mamma vide finalmente suo figlio: La sua pelle tendeva piano piano a diventare di un rosa chiaro, un piccolo ciuffetto biondo gli spuntava sulla nuca e il viso era completamente rilassato. Non poteva ancora crederci... Quel’esserino era suo figlio, era il frutto dell’amore tra lei ed Edward. I suoi occhi si inumidirono e lo strinse al suo petto assaporandosi il più possibile quel momento.
- Benvenuto in questa nuova vita Thomas-

 
 
***spazio autrice***
Bene eccomi con un nuovo capitolo!
Scusatemi se ci ho messo così tanto ma... Non è semplice descrivere un momento del genere!
Finalmente Winry e Edward hanno un nuovo arrivato! Thomas Elric!
Spero che vi sia piaciuto! Non era bellissimo Edawrd in versione dottore? xD
Alla prossima!
Un bacione
Giulia

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Capitolo 4
*** Danza del latte ***



 

Capitolo 3: Danza del latte
Nel cuore della notte un piantò riecheggiò per tutta la casa. Non voleva cessare e quando divenne ancora più forte capì che era l’ora di alzarsi. Erano passati pochi giorni e ancora non si era ripresa dal parto... Ma Edward era rimasto sveglio per intere nottate e forse era il caso di dargli una mano.
Grazie alla luce della luna poteva intravedere la culla del bambino che si muoveva leggermente e, appena si sporse su di essa, notò il piccolo con dei ciuffi d’oro piangere incessantemente.
Con delicatezza lo prese in braccio e, per farlo calmare, cominciò a cullarlo lentamente accennando una melodia che gli cantava sempre sua madre quando era bambina.
Il piccolo, che avevano deciso di chiamarlo Thomas, pian piano cessò di piangere e osservò il volto di sua madre che non smetteva di canticchiare. La bionda poteva notare benissimo quanto fosse simile al marito con però una piccola eccezione: gli occhi. Erano di un blu acceso come i sui.
Era così strano eppure eccolo lì: Il frutto dell’amore tra lei e Edward. Lo dimostravano i lineamenti e l’atteggiamento... Molto simile al suo.
Lanciando uno sguardo all’orologio appeso al muro decise che forse era il caso di allattarlo e, sedendosi su una sedia a dondolo, sbottonò la sua camicia da notte facendo avvicinare il bambino al seno. Quando cominciò a succhiare, ridacchiò pensando al marito e all’odio profondo che provava verso il latte... Di sicuro non aveva preso da lui (e meno male!).
Al bambino gli piaceva molto e con le manine premeva leggermente sul seno come se lo volesse stringere.
- Sembra un gattino che fa la “danza del latte”-
Winry sobbalzò girandosi di scatto verso l’entrata della porta. Non si poteva vedere a causa dell’oscurità ma dalla voce poteva intuire che fosse Edward- Che ci fai qui?- chiese confusa.
- A letto non c’eri e così ho pensato che fossi qua con Tom...- sussurrò sbadigliando- Scusami ma tutte queste poche ore di sonno mi hanno massacrato-
- Non ti preoccupare...- sorrise continuando ad allattare il figlio- A proposito... cos'è questa storia della “danza del latte”?-
Il biondo accese una piccola lampada posta sopra il mobile, prendendo poi una sedia e poggiandola accanto a lei- E’ solo una cavolata che mi ha spiegato Alphonse anni fa...- sussurrò grattandosi la testa.
- Be’ spiega pure... tanto ormai siamo svegli- gli fece notare indicando con la testa il piccolo- Questo marmocchio finché non è sazio non smetterà di bere!-
- Ancora non capisco come faccia! E’ così viscido!-
- E meno male che non la pensa come te! Altrimenti non crescerà mai!-
- Stai insinuando che sono basso?- esclamò leggermente irritato. Odiava che dopo tutti questi anni ancora veniva definito in tale modo.
- Dai... Spiegami questa cosa della danza...- continuò sospirando. Se avessero tirato fuori l’argomento sulla sua statura si sarebbe scatenata una guerra!
Dopo aver sbuffato Edward cominciò- Viene definito “impastare” e lo fanno i gattini intorno al capezzolo della mamma per la secrezione del latte-
- Detto così non è per niente carino...- gli fece notare, sbadigliando anche lei e facendo addolcire lo sguardo del ragazzo: Vista così, mezza assonnata e in versione mamma era bellissima.
- Scusami deformazione professionale- rispose- I gatti lo fanno anche per indicare una situazione di rilassatezza e contentezza emotiva...- E dopo aver guardato la faccia confusa della moglie continuò- Vuol dire che è rilassato e contento...- E toccò il piedino del bebè coperto dal pigiama che May gli aveva regalato.
Finalmente l’allattamento finì e Winry continuò a cullarlo per farlo addormentare- E’ strano sentirti dire queste cose... Di solito parli di scienza e alchimia...-
- Be’ ho osservato il bambino e mi sembrava felice... Come se non vedesse l’ora di stare in braccio a te... E poi fa dei versetti molto simili a quelli di un gattino- spiegò mentre lei lo ripose nella culla.
- Sai... Mi piace questa versione di te...- disse spegnendo la luce della lampada.
- Quale versione?-
- Quella del “papà dolce”- continuò dirigendosi con lui verso la loro camera da letto.
Edward la guardò con gli occhi leggermente socchiusi- Io non sono “dolce”-
- Oh si mio caro! Sei un tenero dolcetto!- rise sedendosi sul letto.
- Che ne dici allora se ti mostro un'altra versione?-
- Quale?- chiese lei con sguardo malizioso avendo subito intuito.
- Quella del “marito passionale”- concluse baciandola e sdraiandosi con lei sul materasso.


 
 
***spazio autrice***
Scusatemi se sono completamente sparita e non ho postato più nulla! Ma sapete la scuola non mi lascia mai un po’ di tempo libero!
L’idea della “danza del latte” mi è venuta da una vecchia storia che mia mamma mi ha raccontato e facendo qualche ricerca ho scoperto questa particolarità dei gatti :)
Questo capitolo lo volevo mettere per festeggiare i miei 5 anni sul sito! (troppo troppo tempo!)
Alla prossima!
Un bacione
Giulia

 

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