14 maggio 794

di Elsira
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Something old... ***
Capitolo 2: *** Something new... ***
Capitolo 3: *** Something borrowed... ***
Capitolo 4: *** Something blue... ***
Capitolo 5: *** And a silver sixpence in your shoe! ***



Capitolo 1
*** Something old... ***


Something old . . .


Tarda primavera, Anno 794

Bra tirò su la cerniera dell'abito bianco dell'amica e le si rivolse entusiasta: «Sei bellissima, Kin.»

«Manca solo una cosa...» Disse Pan in un sorriso, alzando le braccia per posizionare il lungo velo sul capo della zia. «Il velo di nonna Chichi.»

Kin sorrise, accarezzando il bordo merlettato. La nipote osservò l'immagine che lo specchio rifletteva e disse tenera: «Adesso sì che sei pronta per sposarti.»

Di punto in bianco, si udì bussare alla porta della stanza armadio e le tre sayan si voltarono interrogative. Bra fece appena in tempo ad andare ad aprire che riconobbe suo fratello e richiuse immediatamente, gridandogli poi indignata: «Trunks che diamine stai facendo? Non puoi vedere la sposa, porta sfiga!»

«Rilassati Bra, non è Trunks.» Rise Kin, aprendo la porta e porgendo la mano all’uomo. «Piacere Trunks, io sono Kin. Sono contenta tu sia riuscito a venire.»

Lui, anziché stringergliela, ne portò il dorso alle morbide labbra e vi lasciò un lieve bacio da perfetto gentleman. «Piacere mio, Son Kin. Non potevo certo mancare al mio matrimonio, ti pare?»

«Non posso crederci…Tu sei Mirai Trunks!» Esclamò incredula Bra.

La sayan più giovane si avvicinò e si rivolse perplessa alla zia: «Ma come hai fatto a riconoscerlo?»

Kin assunse la sua espressione saccente: «Per favore, sto per sposarmi, sarebbe il colmo se non riuscissi a distinguere mio marito da... Ehm...» Si voltò verso l'uomo e chiese perplessa: «Il… Suo… Se stesso futuro?»

Trunks alzò le spalle con espressione accondiscendente, cosicché Kin si voltò nuovamente verso la nipote e proclamò decisa: «Dal suo se stesso futuro.»

«Sono qui per...» Iniziò il sayan con un sorriso, venendo però subito interrotto dalla turchina: «Mi spieghi perché voi Trunks avete la fissa dei capelli lunghi?» Senza attendere risposta, aggiunse in un sorriso soddisfatto: «Fortuna Goten ha portato Trunks del presente a tagliarseli!»

«Che cosa?» Esclamò Kin, evidentemente furiosa. Bra balbettò, spaventata da quel grido improvviso: «Ehm... Trunks e Goten sono dal barbiere...»

«Se lo può scordare...» La sposa si svestì alla velocità della luce, completamente incurante della presenza del 'non suo Trunks', rischiando più volte di strappare l'abito e reindossando agilmente i propri vestiti.

Sparì poi dalla stanza, lasciando i tre sayan con gli occhi ancora spalancati dall'incredulità.

Dopo qualche momento di silenzio, Bra aprì bocca, confusa: «Non capisco cosa ci sia di così grave... Sta decisamente meglio coi capelli corti… Ehi, dove vai Mirai?»

«Da Kin, devo darle una cosa.» Rispose Trunks, lasciandosi sfuggire un sorriso enigmatico e uscendo dalla finestra aperta.

Le due damigelle d'onore rimasero in silenzio, finché la più giovane non lo ruppe «Certo che è un gran figo...» Notando l’occhiata omicida dell’altra, Pan rise e aggiunse divertita, agitando la mano davanti al volto: «Maddai, stavo solo scherzando!»

Dopo qualche secondo, la turchina osservò l’esterno riflessiva. «Mirai Trunks... Non sono riuscita a inquadrarlo...»

«Già.» Sorrise l’altra, complice. «Nemmeno io.»

.: PAROLE = 500 :.

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Capitolo 2
*** Something new... ***


Something old...
Something new . . .


Tarda primavera, Anno 794


«Tu!»

Trunks non fece in tempo a voltarsi che la sua fidanzata l’aveva sollevato per il collo della maglia, con espressione irata in volto.

Già intuendo il malinteso, cercò di discolparsi come meglio poté: «Kin, ti posso spiegare…»

Le sopracciglia di lei si avvicinarono ancor di più, mentre sussurrava minacciosa: «Hai 30 secondi.»

Trunks ingoiò il nulla e disse: «Non ho mai pensato di tagliarmi i capelli, sono solo venuto ad accompagnare Goten e…»

«Vero!» Lo interruppe l’amico, seduto comodamente sulla poltrona del barbiere mentre se la rideva sotto i baffi.

«...Visto?» Sorrise innocente Trunks.

Di nuovo coi piedi a terra, la guardò negli occhi e le sorrise come solo lui sapeva fare: «Comunque, mia sorella mi ha detto che ti serve qualcosa per reggere meglio il velo e...»

«Pensi davvero di riuscire a distrarmi con un regalo?» Tentò di dire severa lei, interrompendolo, ma le sue difese si erano già del tutto abbassate e Trunks lo sapeva. Le sorrise in modo ancora più dolce e, sentendo l’aura della sua controparte del futuro avvicinarsi, le propose: «Bra mi ha chiamato prima e ha detto che ciò che ti serve è già pronto alla gioielleria di fiducia di famiglia, chiedendomi di passarlo a prendere. Perché invece non andate tu e Trunks? Così potrai finalmente conoscerlo.»

«Ti va di venire come me?» Chiese timida Kin all’uomo che aveva appena varcato la soglia del negozio. Lui alzò le spalle e sorrise sereno: «Beh, o vengo e passo un bel pomeriggio assieme a te, oppure vado ad allenarmi con mio padre e mi faccio gridare contro tutto il tempo… Tu che dici?»

Kin sorrise entusiasta: «Allora andiamo!» Si voltò nuovamente verso il suo innamorato, rivolgendoglisi minacciosa: «Non provare a tagliarti i capelli.»

Lui le sorrise, le prese il volto tra le mani e avvicinò le loro bocche.

«Promesso, pelle d’alabastro.» Le sussurrò a fior di labbra, per poi rivolgersi all’altro e fargli l’occhiolino: «Non divertitevi troppo, ricordati che domani me la sposo io.»

Il maggiore rise divertito, mentre Kin lo prendeva per mano e lo strattonava fuori dalla porta. Era entusiasta di conoscerlo di persona, perché le erano state raccontate un sacco di cose su di lui e il suo Trunks lo sapeva, per questo le aveva voluto fare il regalo di invitarlo alle nozze.

Dentro la gioielleria, Kin disse chi la mandava a un commesso e questi le porse una scatola di velluto blu che racchiudeva il ferma capelli di diamanti che avrebbe indossato l’indomani, dicendo poi in un sorriso: «I Sig.ri Brief hanno già pagato, ancora auguri per le nozze.»

La donna gli sorrise un poco impacciata, prese il cofanetto e uscì dal negozio, per poi rivolgersi al suo accompagnatore: «Ti va di mangiare qualcosa?»

«Volentieri!» Rispose lui, passandosi una mano sullo stomaco brontolante.

La sayan si guardò attorno in cerca di un posto dove mangiare e, individuato, fece cenno a Trunks di seguirla.

.: PAROLE = 500 :.

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Capitolo 3
*** Something borrowed... ***


Something old...
Something new...

Something borrowed . . .

Tarda primavera, Anno 794

«Posso domandarti una cosa?» Chiese Trunks, appena il cameriere si allontanò. Kin annuì.

«Perché non volevi che Trunks si tagliasse i capelli?»

La sayan sorrise timida, arrossendo lievemente. «È che… Quando mi annoio, mi diverto a giocarci, facendogli treccine eccetera… Se se li taglia, perdo uno dei miei passatempi preferiti, che sia casto...»

L’uomo non riuscì a trattenere una risata e di lì a poco lei gli andò dietro.

Arrivarono gli ordini e mentre Trunks osservava compiaciuto la coppa gelato, Kin aggiunse con voce pacata: «Sai…Trunks mi ha fatto davvero un bel regalo, invitandoti. Mi sono state raccontate tante belle e sorprendenti cose su di te, ho sempre voluto conoscerti e ora… Beh, ora sono davvero felice!»

Lui la osservò per qualche istante poi, per nascondere l’imbarazzo che provava di fronte a quella dichiarazione, disse: «Trunks mi ha lasciato una richiesta nell’invito alle nozze...»

Kin lo osservò interrogativa cercare nelle tasche ed estrarne un cofanetto, che le porse con un sorriso timido. «Se non sbaglio, un vecchio detto per le spose recita che bisogna indossare qualcosa di prestato il giorno del matrimonio. Il tuo futuro marito mi ha chiesto di portarlo dal mio tempo e… Beh, all’inizio è stata davvero dura pensare a qualcosa, ma alla fine mi è venuto in mente questo.»

Lei lo prese e lo aprì, estraendone incuriosita il contenuto per osservarlo meglio. «Un gioiello?»

Trunks le rispose rincuorato dal sorriso raggiante che la sayan stava facendo, mentre lo indossava al polso sinistro. «È il bracciale che mia madre mi ha dato come portafortuna quando ho utilizzato per la prima volta la macchina del tempo. Pensavo di averlo perso durante un allenamento, quando qualche tempo fa l’ho ritrovato nella tasca dei pantaloni… Penso potrà portare fortuna anche a te.»

La donna non riuscì a trattenere una risata, dopodiché lo ringraziò e, vista l’espressione perplessa dipintasigli in volto, si spiegò: «Scusa, è solo che mi ricordi molto il mio Trunks… Anche lui se perde qualcosa la ritrova sempre nei pantaloni. Però, a differenza tua, lui alle volte è davvero un incosciente.»

«Fidati, anch’io ho fatto la mia buona dose di sciocchezze.» Disse il maggiore, tirando un sorriso, che ebbe per tutta risposta una lieve risata commiseratoria di lei. «Ah sì? Come istigare Goten a barare a una caccia alle uova pasquali e rischiare di finire divorati da dei dinosauri? Dovendo poi decidere se scappare o estinguere la specie?»

Trunks cercò di salvare la propria controparte del presente. «Ehm… Mai fatto niente del genere, ma suppongo sia principalmente perché io non ho mai avuto un Goten… E nemmeno dei dinosauri… E poi, da bambini si è sempre un po’ sconsiderati...»

«Chi ha mai detto che fossero bambini?» Sussurrò Kin con un sorriso che la diceva lunga, prendendo una cucchiaiata di vaniglia.

A quel punto, il sayan la guardò sbattendo gli occhi sorpreso, dopodiché non riuscì a trattenere una risata, che in pochi secondi contagiò anche Kin.

.: PAROLE = 500 :.

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Capitolo 4
*** Something blue... ***


Something old...
Something new...
Something borrowed...

Something blue. . . 

Tarda primavera, Anno 794

«È un uomo davvero fortunato ad averti.» Disse Trunks d’improvviso, guadagnandosi un’occhiata interrogativa della donna. Alzò il volto e puntò i propri occhi in quelli di lei, per spiegarsi in un sorriso: «Sono davvero un uomo fortunato in questo tempo, spero di rendermene conto e di ricordartelo abbastanza.»

La sayan gli sorrise, per poi alzare un sopracciglio e dirgli ironica: «Sì, lo fai. Tutti i giorni in effetti, quindi rilassati ogni tanto.»

Lui rise di conseguenza. «Vedrò di darmi una controllata…» Poggiò un gomito sul tavolino e si sporse verso di lei, facendole l’occhiolino e schermandosi la bocca. «E se mai dovessi fare qualche cretinata in questo tempo, basta un fischio e verrò a darmi una punizione che non dimenticherò.»

«Il mio Trunks avrà davvero parecchie grane, se farà mai qualche sciocchezza... Da mio padre, i miei fratelli, mia nipote, tuo padre… Per non parlare dei danni psicologici da Bra e Bulma… E ora ne toccherebbe persino da se stesso.» Rivelò Kin in un sorriso divertito.

«Spero per lui che non faccia mai nulla di male allora, perché non so quanto potrebbe resistere.» Esclamò l’uomo con un sorriso dolce.

«Lo credo anch’io!» Rise la donna.

Trunks si guardò un po’ attorno, dopodiché disse: «È tardi, torniamo in albergo? Stanotte devi dormire se non vuoi arrivare con le occhiaie all’altare. Non voglio rovinare il mio matrimonio!»

Kin annuì e dopo che ebbero pagato, si diressero verso l’albergo dove alloggiava la sayan, in quanto tradizione voleva che la notte prima delle nozze non stesse con lo sposo. Aveva provato ad andare a casa dei genitori, ma suo padre l’aveva impedito perché temeva che la moglie avrebbe potuto trasmetterle la propria ansia, così Trunks le aveva preso una suite nell’hotel più lussuoso della città.

Giunta sulla soglia, Kin prese coraggio e si rivolse all’uomo che l’aveva gentilmente accompagnata. «Non è…» Abbassò lo sguardo, incredula che stesse davvero per chiederlo, ma si fece coraggio e disse: «Vedi, il fatto è che non riesco a prendere sonno se sono sola, non è che potresti farmi compagnia finché non mi addormento?»

L’uomo acconsentì sereno, per nulla malizioso, sorprendendo un poco la sayan che lo ringraziò mentre apriva la porta.

Andò a cambiarsi, mentre lui rimase al centro della suite, guardandosi attorno sorpreso da tanto lusso. Gli occhi vennero catturati da una giarrettiera blu, distesa in bella vista sul tavolino della camera, assieme alla biancheria decisamente provocante che la sposa avrebbe indossato l’indomani e probabilmente per la prima notte di nozze con il marito.

Trunks scostò lo sguardo imbarazzato non appena si sentì chiamare dalla sayan, già a letto e coperta da un leggero babydoll. Le si avvicinò con un sorriso tirato e un lieve rossore sulle guance, che svanì quasi subito, quando lei gli si accoccolò teneramente come una bimba sul petto.

«Buonanotte Kin.» Le disse dolcemente, accarezzandole i capelli corvini.

«Buonanotte, Trunks...» Sussurrò appena lei, senza specificare a quale si riferisse e addormentandosi subito.

 

.: PAROLE = 500 :.

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Capitolo 5
*** And a silver sixpence in your shoe! ***


Something old...
Something new...
Something borrowed...
Something blue... 

And a silver sixpence in your shoe!

Tarda primavera, Anno 794


Goku si allentò la cravatta, il cui nodo gli sembrava troppo stretto.

«Tutto apposto, papà?»

Si voltò verso sua figlia e non riuscì a non mentirle, annuendo. In verità quel giorno l’aveva temuto a lungo, ma camminò comunque verso l’altare a testa alta, mentre gli occhi di tutti erano posati su colei che lui considerava la propria impresa migliore.

Fece molta fatica, ma dopo un respiro profondo riuscì a lasciare la figlia a colui che da quel momento sarebbe stato l’uomo più importante per lei. Fece qualche passo indietro, verso sua moglie, la quale nonostante gli occhi lucidi riuscì a rincuorarlo con uno sguardo comprensivo.

Bra si sentì sfiorare la spalla. Voltandosi, vide suo ‘fratello’ porgerle una busta bianca e dirle, facendole l’occhiolino. «Falla avere a Kin, quando andrò via.»

«Agli ordini!» Rispose lei complice, inserendo la busta nella borsetta.

La cerimonia proseguì tranquillamente, il rinfresco fu più che soddisfacente e gli sposi erano entusiasti.

La notte giunse in fretta e per Mirai Trunks arrivò il momento di tornare nel proprio tempo.

«Sicuro di non poterti trattenere?» Chiese Kin, di fronte alla navicella coi due Trunks.

«Sono stato via più del previsto, devo tornare adesso.» Rispose con un sorriso tirato lui.

«Sappi che sarai sempre il benvenuto qui.» Gli disse il più giovane, salutandolo con una stretta vigorosa trasformatasi subito in un abbraccio. Il più grande gli sussurrò nell’orecchio, sorridendo: «Siate felici.»

Lo sentì annuire e passò a salutare Kin, la quale aveva davvero un’aria abbattuta.

«Ehi, cos’è quel musino? Non è mica un addio, sai?» Le disse tenero, prendendole il volto tra le mani. Lei annuì debolmente, poi si lanciò in un lungo abbraccio, all’interno del quale gli sussurrò: «Torna presto...»

Lui le accarezzò i capelli corvini, come aveva fatto la notte precedente, dopodiché sorrise e le lasciò un bacio sulla fronte, per poi salire sulla propria navicella.

 

Tornato nel suo tempo, Trunks tirò fuori dalla tasca dei pantaloni la lettera che Kin gli aveva consegnato antecedentemente.

 

Caro Mirai!Trunks,
Volevo anzitutto ringraziarti per essere riuscito a venire, sei stato il regalo più bello di tutti.
Ieri mi hai detto che Trunks è un uomo fortunato ad avermi… Sai, io e lui ci siamo sentiti dire tante volte frasi come questa, ma la realtà è che non è vero. La realtà è che sono io quella fortunata, sono io quella che ogni giorno che passo al suo fianco, ringrazio di essere stata scelta da lui... Sarei pronta a tutto per lui, anche morire.
Mi sono sempre sentita in debito nei tuoi confronti, perché se tu non avessi salvato il mio tempo, io non sarei mai nata e non lo avrei mai incontrato. Perciò, il minimo che posso fare è dirti che da noi troverai sempre le porte spalancate ad accoglierti.
Spero di rivederti presto… Ti auguro tanta felicità, con tutta me stessa.
Non c’è persona che se la meriti più di te, Mirai.
Grazie ancora di tutto, Eroe.
Brief Kin
 
 

.: PAROLE = 500 :.

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