Little Stories

di Mavimat
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Little Story #1 ***
Capitolo 2: *** Little Story #2 ***
Capitolo 3: *** Little Story #3 ***
Capitolo 4: *** Little Story #4 ***



Capitolo 1
*** Little Story #1 ***


Ginevra stava lì a guardarla. Guardava Francesca mentre sorrideva agli invitati della festa. Stava lì a guardare Francesca sorridere ed intanto sorseggiava un bicchiere di vino.

Vicino a Ginevra arrivò Matteo che le disse

"Ciao"

"Ciao", rispose lei.

Lui si mise a guardare nella sua stessa direzione. Verso Francesca.

"E' bellissima, vero?"

"Sì", rispose Ginevra.

Lui, senza spostare lo sguardo, parlò ancora.

"La ami, vero?"

"Certo l'amo, ma lei ha scelto te", rispose Ginevra.

Allora lui la guardò. Ginevra si voltò e lo guardò fisso negli occhi. Il suo sguardo era talmente intenso che Matteo fu costretto ad abbassare il suo. Ginevra posò il bicchiere e se ne andò. Lui rimase lì. Guardò di nuovo verso gli ospiti di quella festa, vide Francesca che, vedendolo, gli sorrise e gli fece un cenno di saluto.

Matteo ricambiò quel saluto e rimase a guardare quella donna che di lì a qualche giorno sarebbe diventata sua moglie.

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Capitolo 2
*** Little Story #2 ***


Matteo chiese a Francesca di raggiungerlo in centro. Per pranzo. Era seduto nel tavolino fuoribdal ristorante quando lei arrivò. Era "bellissima, come sempre", pensò. Si diedero un bacio ed entrarono.
"Perché volevi che ti raggiungessi qui? Di cosa mi dovevi parlare?", chiese a Matteo.
"Te lo dico quando siamo al caffè".
Finirono di pranzare ed ordinarono un caffé.
Quando il caffé arrivò al tavolo, a Matteo arrivò un messaggio, 

  lo lesse e disse "Molto bene".
"Cosa c'è Matteo? Perchè sei così misterioso oggi?"
"Tra qualche giorno ci sposiamo"
"Sì, lo so"
"Però penso che ci sia qualcuno che ti ami più di me"
"Cosa stai dicendo?"
"Prima del giorno del nostro matrimonio, voglio che tu parli con questa persona"
"Se vuoi farmi ridere sappi che non ci stai riuscendo proprio"
"Vieni. Andiamo fuori"
Matteo pagò e poi uscirono.
Sullo stesso tavolino in cui

  prima Matteo aspettava Francesca, ora c'era un'altra persona, di spalle. Francesca la riconobbe subito.
"Ginevra", la chiamò.
Ginevra si voltò, disorientata. Si alzò.
"Cosa ci fai qui?", disse Francesca.
"Matteo mi aveva detto se potevamo vederci qui, non sapevo ci fossi anche tu"
Entrambe guardarono Matteo, in attesa di spiegazioni.

"Molto bene. Ora, parlatevi", e

  se ne andò.
Ginevra e Francesca rimasero lì in piedi, i loro occhi seguivano Matteo che se ne andava.

E poi si guardarono. 

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Capitolo 3
*** Little Story #3 ***


La valigia era pronta. Sveva si rigirava tra le mani quel bigliettino ormai da un’ora. Di lì a pochi minuti sarebbero arrivati Sofia e Marco per accompagnarla all’aeroporto. Partiva per Harvard. Il suo sogno. Non sapeva quando sarebbe tornata, ma là voleva crearsi una nuova vita. Aveva deciso che dacché fosse salita su quell’aereo, tutto quello che rimaneva giù, faceva parte del passato. Di un capitolo chiuso della sua vita. E per chiudere quel capitolo, sapeva che doveva fare certe cose. Una in particolare. Ed era consegnare quel biglietto.

Suonarono alla porta. Sofia e Marco erano arrivati.

Sveva e Marco erano amici da una vita, conobbero Sofia quando arrivarono all’università. Loro due divennero ogni giorno sempre più affiatate e Marco non tardò ad innamorarsi di Sofia, e lei di lui. Sveva era il loro confessore. Per ogni piccolo litigio o per un consiglio, lei ascoltava la parte di lui e la parte di lei. E poi all’improvviso quella notizia : Sveva parte per l’America. Era stato un duro colpo per Sofia, anche se non lo dava a vedere.

Ora erano tutti e tre lì, in macchina, a parlare del più e del meno lungo la strada che li portava all’aeroporto.

Arrivati, scaricarono le valigie, Sveva fece il check-in e poi fu tempo di saluti.

Sveva prese in disparte Sofia e le diede il biglietto.

“Sofia, qui dentro c’è scritto uno dei motivi per cui parto, ma devi promettermi che lo leggerai solo dopo che il mio aereo sarà partito”

“Sveva lo sai che mi dimentico tutto alla svelta, non posso leggerlo adesso?”

“No”

“Va bene, appena il tuo aereo partirà, lo leggerò”

“Perfetto”, e guardò Sofia mentre metteva quel foglietto nella tasca del cappotto.

Si salutarono tutti e tre per l’ultima volta prima che Sveva si incamminasse per il corridoio che la portava sull’aereo, L’aereo decollò. Sofia e Marco tornarono a casa. Sofia si tolse il cappotto e lo poggiò sull’appendiabiti.

L’aereo di Sveva ebbe un’avaria.

Cadde in mezzo all’oceano.

Nessun superstite.

Fecero una cerimonia per le vittime di quell’incidente.

Parteciparono anche Sofia e Marco. Sofia era in lacrime.

Fu mettendo la mano nella tasca del cappotto per prendere un fazzoletto che trovò il biglietto che le aveva lasciato Sveva. Lo aprì. Lesse. Erano quattro semplici parole.

Il suo cuore si bloccò e svenne.

Forse, l’aveva sempre saputo.

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Capitolo 4
*** Little Story #4 ***


Elena e Chiara stavano insieme ormai da un anno. La loro storia era stata una strana storia.

Elena era fidanzata con Luca quando incontrò Chiara.

A Chiara non piaceva molto Elena, la trovava troppo esuberante per lei.

Abitavano nello stesso campus. Frequentavano il college : Elena faceva parte di Lettere e Chiara di Scienze.

Cominciarono a parlare, prima del più e del meno, poi, con il passare del tempo divennero sempre più legate, finché una sera, parlando, Elena disse : "Secondo me è inevitabile che, prima o poi, una donna si innamori di un'altra donna".

"Anche secondo me", rispose Chiara.

Calò il silenzio.

"Sai, Elena, io non sopporto le etichette e credo davvero che ognuno di noi possa innamorarsi e basta. Il mio motto è "Ci si innamora delle persone", senza pensare, succede e basta. Anch'io mi sono innamorata di una donna, ma so che è impossibile che lei ricambi i miei sentimenti", e se ne andò.

Elena rimase stupita, con il cuore che le batteva forte. "Oddio", pensò.

Il giorno seguente, Chiara si scusò per lo sfogo, ma Elena non fece altro che sorridere.

Passavano i giorni e loro due trascorrevano sempre più tempo insieme.

Una sera, elena decise che era giunto il momento di parlare a Chiara.

Stavano passeggiando quando le salutò una ragazza che stava con loro al campus, Roberta.

"Quella è proprio antipatica", disse Elena.

Chiara si fermò.

"Cosa c'è Chiara?"

"E' lei la ragazza per la quale ho perso la testa"

Il cuore di Elena si fermò.

"Ah, scusami... non pensavo...."

"Non ti preoccupare, lo so che non è molto amata, nemmeno io la sopportavo all'inizio... ma poi... ma di cosa mi volevi parlare stasera?"

"Non ricordo, non era nulla di importante", sorrise e tornarono a casa.

Nei giorni che seguirono, Elena cercò il più possibile di evitare Chiara che, ovviamente, se ne accorse.

Una sera, Chiara riuscì a trovare Elena da sola in stanza.

"MI dici che cos'hai?"

"Niente"

"Non è vero"

"Non ho voglia di parlarne"

"E invece adesso tu me lo dici"

Calò il silenzio.

"Pensavo di essere io"

"Come?"

"Pensavo di essere io la persona, la donna, per la quale avevi perso la testa", disse Elena e scoppiò a piangere.

Chiara, non sapendo cosa fare, se ne andò.

Non si sentirono per molto tempo. Poi un giorno Chiara tornò e la baciò.

Lì iniziò la loro storia. Elena lasciò Luca, senza spiegargli il vero motivo.

Ebbero un periodo felice insieme, poi qualcosa si incrinò. Cominciarono a litigare pesantemente, ma Chiara faceva di tutto pur di non lasciare Elena.

Qualche sera dopo aver festeggiato un anno insieme, Chiara prese il telefono di Elena mentre era in doccia.

La cartella dei messaggi era aperta. Vide la conversazione tra Elena e tale "Ale".

Ale : Ti amo.

Elena : Ti amo anch'io.

Chiara piombò dentro il bagno.

"Chi è "Ale"?"

"Cosa?"

"Chi cazzo è "Ale"?"

"Alessio"

Chiara guardò Elena.

Le tirò addosso quel telefono e se ne andò. Da quella stanza e da Elena. Per sempre.

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