The prologue

di giusymbarelaudato
(/viewuser.php?uid=114064)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il biscotto della concordia ***
Capitolo 2: *** Cena con sorpresa ***



Capitolo 1
*** Il biscotto della concordia ***


Il biscotto della concordia (7o anno)

Erano in attesa appena fuori dal dormitorio “nemico”; mai come quell’anno - l’ultimo - il primo scherzo doveva essere uno dei migliori. Doveva essere ricordato da tutti gli studenti di quell’anno, doveva rimanere negli annali di Hogwarts, sarebbe dovuto comparire nella nuova edizione di “Storia di Hogwarts” e tutti gli studenti li avrebbero ricordati ed adorati nei secoli dei secoli. Amen.
Il piano era aspettare che i Serpeverde andassero a dormire, per poi far scattare il tutto: un mese di duro lavoro, due settimane di punizione, tre specchi rotti - oh cazzo, ora sono ventun’ anni di sfiga - e parecchi incantesimi di pulizia per creare un capolavoro.
- 5, 4, 3, 2, 1… Fuoco! - disse uno di loro gettando un piccolo oggetto nel buio della sala comune. Un tonfo, un attimo di silenzio e poi… Ebbe tutto inizio! Incominciarono i fuochi d’artificio del buon vecchio Filibuster, creando un baccano enorme nella piccola sala, facendo accorrere tutte le serpi che urlavano e cercavano di capire cosa fosse successo. Dopo un paio di minuti, cessò tutto, mentre gli studenti si avvicinavano a quel piccolo oggetto: non fecero in tempo a capire nulla che un’esplosione fece tremare tutto il dormitorio. Solo a quel punto i ragazzi tornarono di corsa al loro dormitorio, sempre muniti di mappa nel caso qualcuno stesse facendo una bella passeggiata di notte.
- Ippogrifo – disse uno di loro permettendo al quadro di spostarsi e lasciar libero il passaggio della loro sala comune. Cercando di non svegliare un intero dormitorio salirono le scale per poi entrare nella loro stanza, dove poterono finalmente sfogarsi. Le loro risate svegliarono il quinto compagno di stanza, il quale si aspettava una serata di questo genere: in fondo era il primo di Settembre, poteva mai aspettarsi altro?
- Suppongo sia andato tutto secondo i piani, vero? - domandò Frank il pover uomo Paciok, mettendosi a sedere nel letto ed aspettando il resoconto della serata.
- E’ STATO MITICO - urlò il ragazzo con gli occhiali; James Potter non riusciva a non pensare alle facce sconvolte ed assonnate dei Serpeverde quando avevano sentito quei rumori. – Correvano ed urlavano come se avessero un’acromantula attaccata al cu… -
- James. Stop. - lo ammonì Remus, ridendo anche lui sotto i baffi.
- Si, certo Moony, comportati come se non ci avessi aiutato anche tu! – rispose Sirius – dovevi vederlo Frank! Durante le vacanze faceva tutto il Prefetto Perfetto! “E’ l’ultimo anno, dovete impegnarvi, non potete perdere tempo a fare scherzi stupidi”
- E poi era il primo che mandava bigliettini sotto le porte dandoci dei consigli su come modificare il tutto! Diciamo che a lavorare erano solo tre ragazzi e mezzo! - spiegò Peter, portando così ad altre risate.
- Modificare? - domandò allora Frank con un sopracciglio alzato.
- Mio pover uomo Frank. Davvero pensavi che dei fuochi di artificio bastassero? Certo che no, c’è stata una piccola sorpresa alla fine – disse James buttandosi nel suo letto, chiudendo gli occhi ed intrecciando le mani dietro la testa - Caccabombe. Caccabome modificate da noi per avere una puzza che durasse ancora di più -
Le risate continuarono ancora per parecchio, tra racconti dell’estate passata e prese in giro ai Serpeverde. Pian piano, verso le due del mattino, quasi tutti si addormentarono tranne due di loro.
- Ehi Sissi, ci pensi che è l’ultimo? - domandò James girandosi verso il letto dell’amico e ricevendo una cuscinata in faccia.
- Di sicuro è l’ultimo tuo giorno di vita se mi chiami di nuovo così – sbuffò, perché ora doveva alzarsi e riprendere il cuscino da terra. - Ancora non ci credo, sai? Chissà l’anno prossimo dove saremo. Io mi ci vedo come barbone ad Hogsmade. Il barbone più figo, ovviamente
- Aaaaaaah ma zitto! Sarò io il più figo con la barba lunga, la puzza di una caccabomba addosso e i capelli unti di Mocciosus - ci fu un attimo di silenzio durante il quale rabbrividirono tutti e due dal disgusto per poi ridere sottovoce.
Non dissero più niente, non ce n’era bisogno. L’importante era sapere che avrebbero potuto contare uno sull’altro.
 
 
- Li hai portati, vero? –
- Si –
- Sto aspettando –
- Sei sicura? Potrebbero farti male –
- Dai sgancia. Ora. –
Silenzio. Una busta venne aperta ed una ragazza sospirò, osservandone il contenuto. Più di due mesi aveva aspettato per quelle prelibatezze e pensava quasi di averli sognati. Addentò il primo – di una lunga serie – biscotto, con le gocce di cioccolato, lasciando che la Nutella al suo interno si sciogliesse sulla lingua. Appena finto, si gettò sull’amica rischiando di soffocarla.
- Grazie Alice, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie… - disse Lily continuando a baciare affettuosamente l’amica che, dopo anni, continuava a drogarla. – Non so come ho fatto a resistere questi mesi. Ho provato a cucinarli, ma non erano mai buonissimi come questi – finalmente lasciò libera l’amica e addentò altri biscotti.
- Ehi, però li voglio anche io! – disse Mary uscendo in quel momento dal bagno nel suo pigiama verde acqua.
- Aspetta il tuo turno! Lo sai che sono i mei preferiti – disse la rossa guardando in cagnesco la ragazza.
Lily stava per addentare l’ennesimo biscotto quando con uno scatto Mary corse e rubò il biscotto tra le mani della ragazza che lo guardò divorato dall’amica come se le avessero rubato un figlio.
- Lui… Lui… Lui era John. Era il mio preferito – disse con voce tremante, facendo finta di asciugarsi le lacrime immaginarie.
- Ma zitta dai, che sono tutti i tuoi preferiti! – esclamò Alice facendo ridere così tutte quante. – Allora, com’è andata questa estate? Io sono stata quasi sempre con Frank, ma mai a casa sua. Quella madre è una cosa incredibile, secondo me mi odia. E in più volete sapere una cosa? Non gli piacciono i dolci! E non ha mai assaggiato questa meraviglia di biscotto! Vi sembra una cosa normale!? – le amiche la guardarono dolcemente e cominciarono ad accarezzarle la testa come si fa con un bambino piccolino.
- Dai tesoro, è impossibile che ti odi – la rassicurò Mary
- E’ solo che Frank è il suo unico figlio. Ma vedrai che appena ti conoscerà meglio non potrà non volerti bene – Lily sorrise, guardando l’amica che infilò la testa sotto il cuscino per la disperazione.
- Com’è bello non avere un ragazzo – sospirarono in coro le due, facendo così riemergere Alice.
- AH NO! - urlò all’improvviso – quest’anno non avete scampo! Mary, tu metterai la testa apposto e troverai un bel ragazzo che ti ami, sono stata chiara? È l’ultimo anno questo, e bisogna chiudere col botto –
- Ehi, la mia testa sta benissimo! E comunque perché solo io devo trovarmelo? La rossa qui non fa testo? –
Traditrice” le disse Lily col labiale, ricevendo un bacio al volo dalla ragazza.
- Nah, Lily già l’ha trovato, ma è troppo scema per capirlo! – risero tutte e due.
- Ehy! Allora sai che ti dico? Che non mangerò mai più i tuoi orribili, bruttissimi, dolcissimi, orrendissimi biscotti alla nutella. Va bene? – e se ne andò a sedere sul suo letto, già pentita delle sue parole.
- Una settimana di tempo e verrai a pregarmi di cederti un biscotto! –
- Naaaah, io dico che non resiste nemmeno tre giorni! –
- Siete le peggiori amiche del mondo! E CON VOI NON CI PARLO PIU’! – disse Lily gettando la faccia nel suo cuscino.
Continuarono a ridere, per poi mettersi tutte e tre a letto.
Mancavano solo poche ore al loro primo, ultimo, giorno di scuola.

 
 - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
 
Non se ne poteva più. Quel giorno in Sala Grande c’era un tanfo insopportabile e quasi tutti gli studenti furono costretti a mangiare velocemente per poi ritirarsi nella loro Sala Comune o altrove ad aspettare l’inizio delle lezioni.
I Malandrini più uno aprirono le porte della sala, respirando quell’olezzo a pieni polmoni – per poi pentirsene -.
- Che buon odore – esclamò James, guardando poi in direzione dei Serpeverde – ehi dovete dirmi il nome di questa nuova marca di bagnoschiuma! –
- Ah già, davvero un buon odore, sembra Caccabomb n. 5, un profumo davvero d’élite – concordò Sirius, facendo l’occhiolino al tavolo nemico e sedendosi insieme agli amici servendosi un’abbondante porzione di tutto.
Si sentirono vari “maledetti Grifondoro”, seguiti da diversi “ce la pagherete” ed anche da parecchi “ieri ho fatto la doccia tre volte!”
Remus e Peter sorrisero per poi sospirare e guardarsi negli occhi; si, questa prima settimana sarebbe stata dura, soprattutto per difendersi dai vari agguati che ne sarebbero seguiti.
La porta si aprì di nuovo per far passare le tre ragazze di Grifondoro che storsero il naso a quella tremenda puzza per poi fare due più due: primo giorno = primo scherzo dei Malandrini. Ormai vi erano abituate, soprattutto dal sesto anno, quando le tre ragazze si erano avvicinate di più al gruppo dei ragazzi.
Appena individuati, Alice corse tra le braccia del suo Frank per il bacio del buongiorno, Mary si accomodò vicino ad un Sirius particolarmente galante che le fece un baciamano da perfetto nobile, mentre Lily si sedette tra Peter e Remus, sorridendo dolcemente a quest’ultimo. Pochi giorni fa c’era stata la luna piena e lei sapeva che il ragazzo si stava riprendendo.
- Evans, tesoro, e tu non lo vuoi un bel bacio? Chissà come ti sarò mancato durante le vacanze, ma non ti preoccupare, ora possiamo recuperare tutto il tempo perso – come non detto, pensò la ragazza girandosi verso di lui.
- Potter. Queste vacanze sono la cosa migliore che mi potessero capitare, credimi, e mi dispiace talmente tanto che siano finite. Quindi, TESORO, no. Non mi sei mancato per niente, non voglio un tuo bacio e oggi non è giornata, quindi smettila – la sua voce era calma e tranquilla. Ormai era abituata a tutte le sue battutine, tutte le sue prese in giro.
- Ahia, qualcuno si è svegliata col piede sbagliato. Non ti preoccupare, luce dei miei occhi, lo sai che ti amo anche quando hai la luna storta! Il vero amore non teme nulla – disse James soffiando un bacio verso di lei che fece finta di acchiappare, stritolare nella sua mano, gettarlo a terra e calpestarlo. Tutti risero di quella scenetta che ormai era all’ordine del giorno.
- Lily, come mai sei più acida del solito? – chiese un’amorevole Mary sbattendo le ciglia – ti manca qualcosa? Forse non hai preso abbastanza zuccheri. Vuoi un biscotto? –
Remus rise, avendo capito l’andazzo della situazione. – Ma come Alice, l’hai lasciata a secco? – chiese, conoscendo la debolezza dell’amica. Gli altri Malandrini parvero non capire; Alice così aprì una busta piena di biscotti, sprigionando nell’aria un buon profumo che cozzava di parecchio con l’odore dei Serpeverde. James osservò Lily notando che la ragazza aveva un’espressione sognante, gli occhi quasi a cuoricino e sembrava sul punto di sbavare.
- Spiegate un po’ ‘sta storia dei biscotti – chiese Sirius prendendone uno ed osservandolo. Non ci vedeva niente di strano, sembravano dei semplici biscotti al cioccolato.
- Per prima cosa servitevi pure, poi capirete – spiegò Alice atteggiandosi un po’. Non era solita pavoneggiarsi, ma quei biscotti erano talmente buoni che avrebbero convinto persino Voldemort a smettere con questa guerra ed adottare un babbano. Frank e Remus già avevano assaggiato i biscotti della ragazza, ma non gli altri tre, che furono improvvisamente risucchiati in un tunnel di pura felicità. James immaginò di volare senza scopa, ma semplicemente di librarsi nell’aria come un uccello; Peter si ritrovò a nuotare in una vasca piena di quei meravigliosi biscotti che si scioglievano sulla lingua, mentre Sirius immaginò che quei biscotti sarebbero stati in grado di far adottare dei cuccioli di unicorno alla sua famiglia, con tanto di Walburga che li accarezzava.
L’unica a sembrare triste era Lily.
- Si certo, mangiateli. Ingrassate, continuate a mettere su peso, poi voglio vedere come salirete su quelle vostre scope maledette o anche solo camminare – sbuffò la rossa, che aveva notato lo stato catatonico dei tre ragazzi.
- Lily, qual è il tuo problema? Mangiane uno, dai…  - sorrise la bionda malefica, o anche conosciuta con il nome di Alice Prewett. Ne prese uno dalla busta per poi lasciarlo scivolare verso di lei, lentamente. Tutti osservarono la reazione della ragazza che alzò il braccio, avvicinandolo al biscotto, per poi afferrarsi la mano che stava per arrivare al bottino con l’altra, come se fosse posseduta da una forza incontrollabile. Per mettere fine a quel supplizio, James allungò la mano e prese il biscotto mangiandoselo.
Lily Evans alzò gli occhi sul viso di James Potter. Calò un silenzio innaturale, sembrò alzarsi un leggero venticello che portò tutti a rabbrividire e poi, così come era iniziato tutto, cessò all’improvviso.
- Grazie – disse Lily, sorridendogli e alzandosi con quel poco di dignità che aveva per andare a prendere i libri che le sarebbero serviti per la lezione – E comunque lui era Jack – disse rivolta verso Mary, costatando che no, anche quel poco di dignità era stata spazzata via.


 
/////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////

Buonasera/buongiorno/buonanotte, a seconda di quando leggerete o SE mai leggerete questa storia.
Come ho detto nella descrizione, questa storia è stata fatta senza pretese, un po' per sfogarmi di questo periodo pieno di studio, un po' perchè ho letto parecchie storie e ora voglio cimentarmi.
OVVIAMENTE, non vi obbligo a recensire, a consigliare la storia o a leggerla, ma sono molto insicura, parecchio insicura, TANTO insicura, e mi farebbe piacere sapere se il mio tipo di scrittura od altro vi possa piacere.
Cooooooomunque, spero innanzitutto che vi piaccia e spero di riuscire a postarne un altro il prima possibile.
Grazie dell'ascolto, buona lettura :)

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Cena con sorpresa ***


Cena con sorpresa (Dicembre 1979)
 
Si scocciava.
James sarebbe tornato solo la sera a causa di una missione affidatagli da Silente e lei aveva appena finito un turno di guardia all’Ordine. Non era stanca, era stata una giornata prevalentemente tranquilla e ora si ritrovava seduta sul divano ad accarezzare distrattamente il gatto – Rollo – che si era accomodato sulle sue ginocchia in cerca di coccole. Si alzò e riempì le ciotole del gatto, una con l’acqua e l’altra con i croccantini e poi decise: sapeva che non doveva andarsene in giro, ma insomma! Non poteva rimanere in casa tutto il tempo ad annoiarsi.
Prese il mantello, una sciarpa e chiuse la porta di casa, allontanandosi dall’abitazione per potersi smaterializzare.
 
 
Sirius era appena uscito dalla doccia; si allacciò un asciugamano in vita mentre con un altro si frizionava i capelli. Indossò un paio di boxer, i suoi preferiti, dove dietro vi era la scritta “Gryffindor” seguita dal davanti “do it better”. Incominciò poi a cantare e ballare, urlando una canzone uscita da poco sulla radio Babbana.
- We are faaaamily! Nananana nana - cantò brandendo una spazzola come microfono - I got all my sister with me! We are family! Dadadada dadaaa –
- Come on everybody, sing! – terminò un’altra voce prendendolo alla sprovvista e facendolo girare di scatto, perdendo l’equilibrio e cadendo a gambe all’aria. – Ahhhhhh signora Prongs, che cavolo! Avvisare non ti farebbe male – disse massaggiandosi il sedere dolorante per poi abbracciare Lily e scoccandole un bacio tra i capelli rossi. La lasciò un attimo in soggiorno mentre si andava a cambiare, dicendole di comportarsi come se fosse a casa sua.
La ragazza, perfettamente a proprio agio dato il molto tempo che passava in quella casa, prese due burrobirre dal frigo e si sedette sul divano, aspettando il padrone di casa. Ne bevve un sorso, avvertendo un po’ di mal di testa ma non ci diede importanza: molto probabilmente la burrobirra era troppo fredda ed ho bevuto velocemente.
Accese la radio che Sirius aveva sul tavolo, alzando il volume e lasciando che la musica si diffondesse per la casa, incominciando a ballare. – Forza Bobby, fammi sapere cosa sai fare! – disse rivolta all’amico com’era solito chiamarlo, ovvero col nome del suo vecchio cagnolino. Sirius la raggiunse, incominciando a muoversi insieme a lei ridendo e Lily pensò che no, oltre ai balli da sala, i Purosangue facevano proprio schifo a ballare. Glielo riferì, ottenendo un’espressione quasi offesa nell’orgoglio e fu così che si avvicinò pericolosamente alle spalle, prendendola in braccio e facendola girare in tondo, fino a che la ragazza chiese pietà.
- Ecco cosa succede a chi si mette contro Sirius Orion Black – disse assestandole una pacca sulla testa. La rossa rise, liberandosi dalle braccia dell’amico e mettendosi una mano sulla fronte, sentendo un debole senso di nausea.
- Ehi Sir – chiamò l’amico mentre incespicava verso il divano – non mi sento tanto be… - e crollò al suolo, venendo presa all’ultimo da un allarmato Sirius che cominciò ad urlare il suo nome e dandole piccoli schiaffetti sulla faccia. La adagiò sul divano per poi chiamare Marlene McKinnon, l’unica che prima di unirsi all’ordine aveva studiato per diventare Medimago.
- Allora? Si riprenderà? Devo chiamare qualcuno? Ce la fai da sola? Forse devo chiamare James. Oh no, cazzo, è in missione! È tutta colpa mia! L’ho fatta girare troppo, ora Prongs mi ammazzerà, o mi taglierà le pal… -
- SIRIUS! Smettila! – lo interruppe Marlene – non è morta, è solo svenuta, smettila di fare la donna isterica e renditi utile, passami una semplice pezza bagnata – Per la miseria, pensò, quel ragazzo è proprio melodrammatico!
- Almeno puoi dirmi cos’è stato? – disse raggiungendola e posandole dolcemente la pezza sulla fronte.
- Beh, di sicuro la giravolta che le hai fatto fare non ha aiutato la loro situazione; ma non ti preoccupare, è normale nel suo stato – le spiegò Marlene, alzandosi dal divano e poggiando un pezzo di cioccolata sulla tavola – dalle questo appena si sveglia, aiuterà –
Forse non aveva sentito bene, ma Marlene sembrava aver sbagliato qualcosa. – Loro? Ma loro chi? Eravamo solo io e Lily –
- Oooooh, allora non lo sapete? E’ incinta, genio. C’è un piccolo Potter in quel bel pancino. Beh, io devo scappare, fammi sapere se non si sentisse bene al suo risveglio e, ricordati, niente San Mungo. Le spie sono ovunque – sorrise prima di gettarsi nel fuoco e scomparendo. E adesso come cavolo glielo dico?
 
Pochi minuti dopo Lily si svegliò, sentendo un sospiro vicino a lei.
- Ehy rossa, mi hai fatto spaventare tantissimo, per Merlino! Vedi di non farlo mai più – disse aiutandola ad alzarsi e prendendo la cioccolata che Marlene le aveva lasciato sul tavolo. – Mangia. Ora. –
La ragazza ubbidì, ancora un po’ confusa. – Ma cos’è successo? –
- Oh, ehm, sei svenuta all’improvviso, ho avuto una paura pazzesca e allora ho chiamato Marlene che ha detto che stavi bene! Cioè si, anche troppo! Cioè no, ehm volevo dire che stai bene.. Non troppo, eh ma nemmeno male! Diciamo normale, ok? Perché è questo l’importante, e niente! Cioè ok, Lily, SEI INCINTA – urlò all’improvviso, facendo prendere un colpo alla ragazza.
- Incinta? – domandò, vedendo il ragazzo annuire – cioè nel senso che c’è qualcuno nella mia pancia? –
- Si –
- Incinta nel senso che ora in questa stanza siamo in tre? –
- Si –
- E com’è successo? – chiese la ragazza sbattendo le palpebre. Era davvero confusa.
- Lily, devo davvero spiegartelo? E che caz.. –
- SIRIUS! C’è un bambino qui! Può sentirti! – lo sgridò coprendosi la pancia con le braccia come se non volesse fargli sentire – o farle sentire? Chissà se era maschio o femmina – le imprecazioni del ragazzo.
- Lily, ma ancora non è nato! – rise abbracciando l’amica – Evvai! Sono diventato zio: ok, poi gli o le prenderò tutti i giocattoli di questo mondo! Se è maschio, gli insegnerò a conquistare le donne in un attimo e non come un certo Potter che ci ha messo anni. Se invece è femmina, le insegnerò a difendersi da noi uomini e, ovviamente si sposerà verso i quaranta o cinquant’anni. O dici che è troppo presto? –
- Ehi, ehi, ehi, frena! Non è ancora nato! Oddio devo comprare una culla subito! Ed anche tutte le altre cose. Insomma di cosa hanno bisogno i bambini? Devo fare delle ricerche e stilare una lista di tutto ciò che dovrei comprare! – Lily incominciò a mettere in moto il suo cervello da studentessa perfetta cercando di trattare il bambino come se fosse un argomento di Trasfigurazione o Pozioni.
- Ok, ora hai una strana luce negli occhi, Prefetto Perfetto – disse Sirius facendo finta di distanziarsi dalla ragazza. – Forza, torniamo a casa tua –
 
----------------------------------------------------------------

La cena era pronta. Aveva preparato tutti i piatti preferiti di James, con l’aiuto di Sirius che non l’aveva lasciata un solo minuto, arrivando anche a minacciarlo – quando insistette per accompagnarla in bagno - di una morte così lenta e crudele che Voldemort al solo sentire sarebbe scappato a piangere dietro le vesti di Silente.
L’aveva lasciata pochi minuti prima, e lei era rimasta seduta sul divano lanciando ad intervalli regolare un’occhiata all’orologio, poi alla tavola, alla sua pancia e infine alla porta. Dopo dieci minuti, sentì bussare alla porta e sobbalzò cacciando anche un piccolo urlo tanto dalla tensione.
Fece le solite domande di riconoscimento – in quale animale ti trasformi? Qual è il tuo soprannome? – e spalancò la porta per tuffarsi tra le braccia del marito che indietreggiò stupito.
- Che bello! Devo andare più spesso fuori per missioni se questa è l’accoglienza – rise abbracciando a sua volta la moglie e baciandola dolcemente più e più volte.
- Cavolo, sono stanchissimo! – disse stiracchiandosi ed entrando in casa per sedersi a tavola – oddio, hai davvero cucinato il polpettone ripieno come piace a me? Lily, sposiamoci. Di nuovo – abbracciò la moglie baciandole la fronte.
- Ma dai, non ci voleva niente! Insomma, non ho avuto niente da fare tutto il giorno e ho pensato di cucinare un po’ – rise istericamente. James la fissò per qualche secondo per poi lasciar perdere; lo sapeva che qualunque cosa fosse, la ragazza sarebbe scoppiata di lì a poco.
Si misero a tavola, con James che le raccontava della sua missione diplomatica e lei che lo guardava distrattamente, senza dargli ascolto, pensando solo a come dargli la notizia.
- Sapessi come sono scomode le Passaporte Internazionali! Appena arrivato ti senti addosso tutto il fuso orario dell’altro paese! –
- Mmm già, immagino –
- E poi il viaggio dura qualche secondo in più di quelle nazionali e non ti dico la nausea che avevo appena atterrato –
- Wow, impressionante – James non ne poteva più; la moglie era ovunque tranne che seduta davanti a lui, e se si comportava così significava solo che era successo qualcosa di grave.
- Ma non ti preoccupare, appena atterrato, c’era una ragazza che mi ha dato il benvenuto e mi ha fatto sedere su una poltrona facendomi un massaggio che era la fine del mondo – osservò la reazione della moglie, già con la mano vicina alla bacchetta in caso dovesse difendersi. Si, era già successo nelle altre liti.  
- Oh, sono contenta per te – alzò gli occhi dal piatto sorridendogli.
- Lily, adesso basta – fece sobbalzare la moglie – dimmi cosa succede –
Deglutì, non sapeva proprio da dove cominciare.
- Allora, oggi sono andata a trovare Sirius e ci siamo messi un po’ a ballare, sai com’è, si è fissato ora con la musica babbana e non mi sono sentita bene, credo di essere svenuta per qualche minuto – spiegò torturandosi le mani per non guardarlo in viso – ma è stato solo un calo di pressione, sto bene davvero! Sirius ha chiamato subito Marlene ed è passato tutto in un attimo! – aggiunse guardando il suo viso farsi pallido in un attimo e andò ad abbracciarla.
- Per Merlino e Morgana nudi, Lily! Stai bene? Guarita? Qualche ferita? Oddio, lo sapevo che stai lavorando troppo! Lo dirò a Silente e ti farò avere un po’ di pausa, ok? Quando tutta questa guerra sarà finita, andremo a farci una bella vacanza solo io e te! –
E Lily colse la palla al balzo. Era il momento.
- Tutti e tre. Andremo tutti e tre –
- Cosa? Vuoi portare anche il gatto? – e Lily seppe con certezza che sarebbe stata più dura del previsto farglielo capire.
- No James, non ci sarà un animale, ma una persona in più – spiegò con calma. Ebbe l’impulso di dargli qualche pacca sulla testa, come se fosse un bambino. Beh, almeno si sarebbe esercitata per il futuro.
- Vuoi portare Sirius? Vabbe, ma anche lui è un mezzo animale, quindi… – non capiva. Non voleva proprio capire.
- No, tesoro. Non porteremo Sirius – e prima che il marito potesse fare un’altra domanda stupida aggiunse – no, nemmeno Remus o Peter –
- Ma allora chi? – chiese confuso. Si tolse gli occhiali tondi e si massaggiò gli occhi. – Lily, sono stanco di tirare ad indovinare, puoi semplicemente fare un nome? –
- Vedi James… oggi, quando è venuta Marlene a visitarmi, ha detto una cosa a Sirius, che poi lui mi ha riferito. Ecco, vedi, ehm.. sono un po’ incinta – fatto. Bomba sganciata, ai ripari!
- Un po’ incinta? Cioè no tutta intere? –
- Intendevo che sono incinta da poco tempo, un mesetto quasi ma si… sono incinta intera –
- Incinta, incinta? –
- Si James, incinta incinta
- Cioè nel senso che hai una pagnotta nel forno?1
- Si James, ho una pagnot… Ma smettila di citare Grease! – sbuffò, seccata dalle continue domande del marito.
- E di chi è? –
- DAVVERO, JAMES?! – si alzò dal divano con le mani ai fianchi e le guance arrossate dalla rabbia per quella domanda davvero stupida. Davvero, davvero stupida.
- No, amore, non intendevo quello. Solo che non so che dire, mi hai preso alla sprovvista. Ma sono contentissimo, davvero! – la fece sedere sul divano vicino a lui e abbracciandola teneramente – Lily Evans, stai facendo di me l’uomo più felice della terra – e continuò a tenerla stretta scoccandole baci ovunque sul viso.
- James, non vorrei rovinare questo momento, ma… dobbiamo pensare alla camera! E la culla.. Inoltre mi devo informare su tutte le cose di cui un bambino ha bisogno! Un passeggino, dei giochi, un bib… - venne interrotta dal bacio del marito che avevano un effetto calmante su di lei e lui lo sapeva benissimo.
- Calma tesoro, mancano ancora otto mesi, ok? E ti prometto che andremo al più presto a fare compere! Ora rilassiamoci e pensiamo a come festeggiare noi due – e la fece sedere sulle sue gambe, baciandole il collo mentre le sue mani si insinuavano sotto la sua camicia. Lily gli prese le mani, fermandole ed intrecciandole alle sue.
- Hai ragione, ma... – disse guardando il sorriso del marito che si spegneva mentre il suo cresceva sempre più – vai a festeggiare con quella del massaggio formidabile! – e se ne andò lasciandolo in cucina.
- Ma Lily, stavo scherzando! LO SAI CHE AMO SOLO TE – urlò raggiungendola. Sarà una nottata molto lunga.
 

 
- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
 
Saaaalve! Si, sono di nuovo io che vi rompo!
Eccomi qui con un nuovo capitolo! Questa volta facciamo un bel viaggio nel futuro, mentre il prossimo penso sarà incentrato nei primi anni ad Hogwarts.
1= è una delle battute che più ho amato del film di Grease, quando Rizzo pensa di essere incinta. Il film dovrebbe essere uscito il 1978 e ho pensato che James potesse averlo visto insieme a Sirius, che si è quasi convertito alla tecnologia babbana più per fare uno sgarro ai suoi che per una vera curiosità.
Non so quando potrò postare il solito, causa sessione invernale! È il primo anno di università e più mi stresso per lo studio e più ho voglia di scrivere E NON VA BENE. Cattiva Giusy!
Beh, vi aspetto al prossimo e, come sempre, vorrei sapere cosa ne pensate per eventuali consigli o critiche! Buona lettura!

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3370525