per te farei qualunque cosa

di IRUKY HIWASHI
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** capitolo 5 ***



Capitolo 1
*** capitolo 1 ***


 

INIZIO

 
Non devo arrendermi. Posso farcela. Se mi impegno e se continuo a crederci posso scappare da tutti e da tutto  continuavo a ripetermi queste parole finchè non mi accorsi che qualcuno mi stava chiamando
“ehi tu chi sei? Non puoi stare qui” a parlarmi era stato un ragazzo dai capelli marroni leggermente lunghi e con indosso la fascia di capitano
“cosa intendi di-di-dire” chiesi accorgendomi subito dopo di trovarmi davanti a un campo da calcio.
“ma dove sono? Come sono finita qui !?” gli occhi mi si chiudevano e ormai non riuscivo più a mettere a fuoco i ragazzi che mi stavano davanti
“sei davanti alla Raimon Junior High…nella città di Inazuma…ma sei sicura di sentirti bene? Sembri molto stanca” mi chiese un altro dai capelli blu
“Inazuma? Al-lora non sono ancora ab-bastanza lo-lon-t” stavo per continuare a parlare, ma sentii che le gambe mi cedevano e poi vidi solo il buio.
 
 
ma dove mi trovo?
L’ultima cosa che ricordavo erano le grida di alcuni ragazzi e le braccia di qualcuno che mi afferrava al volo. Mi feci forza cercando di aprire le palpebre pesanti e sperando di non essere tornata in quel luogo “dove mi trovo?” riuscii ad aprire gli occhi e con sollievo mi accorsi di non essere nella mia buia stanza o legata a un palo, ma di essere sdraiata su un letto e con davanti tutti i ragazzi del giorno prima che appena mi sentirono si zittirono e si avvicinarono a me.
“bè ecco sei svenuta e quindi ti abbiamo portato all’ospedale” mi disse un ragazzo dai capelli a forma di spirali. aspetta in un ospedale.. stavo per pronunciare queste parole ma,un infermiera entrò e ci disse
“oh vedo che si è svegliata! Ho informato la sua famiglia che lei era qui e suo fratello sta venendo a prenderla. Dovrebbe essere qui a momenti” quelle parole mi colpirono come un pugno
“no mi-mio fratello! Qui?! Allora tutto quello che ho fatto è stato…….. Inutile? hig..hig” volevo piangere, ma le lacrime sembravano non voler uscire probabilmente in quegli ultimi giorni avevo pianto troppo.
“ehi che ti succede, adesso?” Mi chiese il ragazzo dai capelli blu,ma le sue parole vennero coperte dalle grida provenienti dal corridoio.
“oh no…lui…è qui! ” ero terrorizzata, oramai era finita per me
“chi è qui?” mi chiesero gli altri confusi, ma la portà si aprì sbattendo ancor prima della mia risposta e istintivamente scattai in piedi più terrorizzata che mai.
“caleb io…ti posso spiegare” riuscii a pronunciare a stento questa frase piena di insicurezza e paura poiché il suo volto era più adirato che mai.
“che cosa credevi di fare è? volevi scappare, non è vero sorellina ?” subito dopo il suo volto, che non notò nemmeno gli altri ragazzi, si trasformò in un ghigno.
“credevi davvero di poter scappare? Tu sei di nostra proprietà e non vali niente” quelle parole e quello sguardo divertito mi tolsero il poco coraggio che mi era rimasto, ma comunque riuscii a rispondergli
“lasciami in pace! Cosa volete ancora da me? Cosa vi ho fatto ?” fu allora che lo vidi estrarre la cintura dei pantaloni e subito cercai con gli occhi le vie di fuga, ma purtroppo sia la porta che la finestra erano coperte dai ragazzi che ci guardavano increduli.
“non ti azzardare mai più a parlarmi così Clara!” mi tenne fermo il viso con due dita e mi colpì con la sua cintura strappandomi un pezzo della veste.
“forze non ti sono bastate quelle degli altri giorni. Fa niente, vorrà dire che ti insegnerò io a tenere la bocca chiusa e a startene al tuo posto” stava per picchiarmi ancora, ma i ragazzi della Raimon si frapposero tra noi e gli dissero di smettere.
“chi sei? Cosa stai facendo? Non ti permetteremo di picchiarla ancora!” dissero gli altri senza sapere a cosa andavano incontro
“ah ah ah! E questi chi sono, le tue guardie del corpo?” disse caleb ridendo
“vattene di qui” disse il ragazzo dai capelli blu e dalle lunghe ciglia con tono minaccioso. Credo si chiami Victor e con mio grande stupore mio fratello si rinfilò la cintura¸sbuffo ed esclamò ancora più infuriato fissandoli uno per uno per poi guardare con odio me.
“tanto non servirà a niente domani tornerò con i miei compagni e ti daremo una bella lezione” e se ne andò sbattendo la porta.
Iniziai a piangere,ma stavolta le lacrime uscirono “oh no stavolta è finita” mi rannicchiai in un angolo della stanza. Il più buio.
“non preoccuparti ci penseremo noi a proteggerti. Non potrà neanche sfiorarti”mi disse un ragazzo dai capelli turchesi seguito dalle urla degli altri
“no voi non capite.. i tipi come caleb non possono essere sconfitti” per un attimo ci fu il silenzio che fu interroto da un ragazzo dai capelli rosa raggruppati in due codini “cosa intendi dire?” a quel punto feci un bel respiro e iniziai a raccontargli tutta la mia storia. 
 “fin da quando ero piccola ho vissuto in  casa di mio padre Enrico Stonewall insieme a mio fratello Caleb Stonewall il prediletto di mio padre. Dopo la morte di mia madre mio padre impazzì e iniziò a sfogarsi su di me trasmettendo il suo odio anche su caleb. Inizialmente si limitava a degli schiaffi frequenti ma poi questi si trasformarono in pugni,bastonate e frustate.
Cercai di ribellarmi e quando contattai la polizia, questa non mosse un dito”
Mi fermai un attimo e notai che tutti mi guardavano increduli e pieni di compassione finchè victor non mi chiese con un tono di chi sta per sfondare un muro “perche?perché la polizia non ti ha aiutato?”le lacrime ricominciarono a rugarmi il viso e ripresi a parlare
“vedete mio padre è un uomo molto potente, capo di moltissime imprese e tutti lo temono e mio fratello è il capo della più grande banda di teppisti del giappone, la quale è sparpagliata un’po’ dappertutto e commette ogni tanto qualche rapina coinvolgendo anche me.non voglio coinvolgervi. Non dovete sfidare mio fratello. Fareste meglio ad andarvene” dissi con un filo di voce ma victor mi interruppe “non dire sciocchezze. Nessuno di noi ti lascierà sola” quella parola, pronunciata da Victor; mi rimbombò la testa.
SOLA. Che io possa davvero non esserlo più?
“in ogni caso questo non cambierà niente. Domani mio fratello verrà con alcuni dei suoi compagni e voi non potrete fare niente! scappate finchè siete ancora in tempo” no è impossibile
Nessuno può aiutarmi io rimango e rimarrò per sempre sola
“non ha inportanza la quantità ti prometto che ti proteggerò-remo” lo disse molto velocemente ma se non ho sentito male Victor ha detto PROTEGGER0’.
Lo guardai incredula ed annuì. Non capivo il perché, ma victor mi dava molta sicurezza, protezione.

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Capitolo 2
*** capitolo 2 ***


Cap 2

 

La notte passò in fretta. Troppo in fretta. Aprì gli occhi e vidi che nessuno dei ragazzi se ne era andato,mi soffermai in particolare sullo sguardo di Victor finchè non mi accorsi che anche egli mi stava osservando. Aspetta un attimo,ma le persone che dormono non possono osservarmi. Arrosii

Imbarazzata e per un po ci fu silenzio finchè gli altri non si svegliarono “Ehi ti sei svegliata, come stai? Ti fa ancora male la spalla?”mi chiese Arion e notai che a quella domanda Victor si rimosse dai suoi pensieri.

“Non preoccuparti. Non fa poi tanto male” mentii ma i ragazzi non ci fecero caso a causa degli improvvisi rumori provenienti dall’esterno che mi fecero sussultare e che svegliarono i ragazzi che erano ancora mezzi-addormentati.
“Sono arrivati” lo dissi abbastanza decisa nonostante la paura che stava crescendo dentro di me.
“Noi andremo avanti e non gli permetteremo di avvicinarsi” volevo impedire loro di farlo poiche ero convinta che fosse tutto inutile, ma dai loro sguardi decisi, capii che non li avrei fermati e mi limitai a dire uno “State attenti”
Dopo che furono usciti ci fu il silenzio interrotto ogni tanto da qualche parola di conforto dell’infermiera Camelia che mi teneva la mano con un’aria molto preoccupata. All’improvviso si sentirono urla provenienti dal piano inferiore, continui ruzzoloni e il rumore di oggetti infranti. Era cominciata una grande rissa.
“Perfavore mi lasci andare. Devo fermare questa rissa” urlai queste parole a Camelia che agitata mi rispose “Non la lascerei mai andare da loro!”
“Perfavore mi lasci almeno scappare dalla finestra!, Se io non sono qui mio fratello se ne andrà” ormai avevo perso il controllo e non volevo che per colpa mia gli altri si facessero del male, ma l’infermiera non cedeva “non posso lasciarla uscire senza un parente che la venga a prendere. Mi dispiace” iniziai a piangere e a singhiozzare finche le mie urla non furono interrotte da una porta che si apriva di scatto.
Feci un salto aspettandomi di trovare un Caleb adirato e trionfante, ma con mio stupore la figura che mi trovai davanti era quella di Victor che mi si avvicinò e mi disse “Dobbiamo andarcene di qui. Presto dobbiamo fare una corda e scappare dalla finestra” e iniziò a creare una corda con le coperte del letto, ma Camelia lo interruppe “Non potete uscire di qui senza un parente della signorina”
“Perfavore!” Victor le implorò di lasciarci andare con un’espressione preoccupata e disperata per poi continuare a legare insieme le coperte e Camelia cedette “Va bene, ma fate in fretta stanno arrivando” volevo ringraziarla e chiedere a Victor dove si trovavano gli altri, ma non feci in tempo poichè lui mi afferrò per la vita e insieme scalammo i QUATTRO piani.
Quando fummo a terra cominciammo a correre mano nella mano finchè io non ruppi il silenzio “Cosa è successo? Dove sono gli altri ?” quel silenzio mi stava uccidendo, ma Victor sembrava esitare “Non lo so. Sono corso da te appena ho visto che erano Moltissimi” rincominciai a piangere e singhizzando gli dissi
“E’- solo colpa mia-non- dovevo coinvolgervi. Sono una stupida”
Victor si fermò e mi asciugò le lacrime “non è colpa tua. Lo avremmo fatto a ogni costo. Vedrai che stanno tutti bene, ma adesso andiamo” ricominciammo a correre, ma poi mi feci una domanda. Dove? Dov’è che stiamo andando?
Victor sembrò capirmi al volo e anticipò la mia domanda “Stiamo andando a casa mia se è questo che ti preoccupa” e indicò la casa davanti a noi.
Entrammo in fretta e furia e Victor chiuse le tende “grazie” gli dissi e lui mi sorrise gettandosi sul divano “Non devi ringraziarmi ho fatto quel che avrebbe fatto chiunque” Non è vero. Nessuno avrebbe mai fatto una cosa del genere: aiutarti a fuggire dalla finestra per poi ospitarti a casa sua e inoltre il suo sguardo è molto… triste.
“E ?”gli chiesi, ma lui sembrò non capire la mia domanda perciò mi espressi meglio
“C’è dell’altro vero?  A me puoi dirlo” sapevo che c’era qualcosa che non voleva dirmi, ma alla fine parlò
“Fino a qualche tempo fa anch’io ero un duro. Me la prendevo con i più piccoli causando loro anche qualche danno fisico. Da quando mio fratello è rimasto coinvolto in una delle mie risse ho giurato che avrei protetto i più deboli” non potevo crederci. Possibile che quel ragazzo che mi infonde tanta sicurezza possa esser stato un bullo. Volevo dirgli qualcosa, ma Victor riprese a parlare “Ti sembro un mostro vero?” mi disse. Un mostro?
“No nient’affatto” sembrò stupito dalla mia risposta ma poi la sua espressione tornò triste.
“Non devi mentire. Sono tanti a pensare che io lo sia e so che anche tu la pensi così” rimasi senza parole ma decisa nella mia affermazione
“Bé a me non interessa cosa pensano gli altri. Secondo me non sei un mostro. Non lo sei perché hai ammesso le tue colpe e ti sei pentito.” Lui continuò a guardarmi incredulo e io mi avvicinai a lui
“Non ha importanza cosa hai fatto in passato. Mi importa di colui che sei adesso. Tu sei il ragazzo che mi ha salvata, colui che mi infonde sicurezza e colui con cui mi sento al sicuro” alla fine l’ho detto, ho detto tutto ciò che pensavo di lui.
Lui si avvicinò a me e posò le labbra sulle mie lasciandomi senza fiato.
Quando capimmo cosa stessimo facendo ci staccammo e arrossimmo “Ecco io…io non ho resistito” mi disse sinceramente dispiaciuto, ma io non feci caso alle sue parole perché ero troppo occupata a pensare a quel…bacio. Lui mi ha baciata. Senza pensarci due volte mi alzai di fretta e mi chiusi nella stanza in cui Victor mi aveva detto che avrei passato la notte.
 
ANGOLO AUTRICE
 
Salveeeee. 
Io sono Iruky Hiwashi e questa è la prima fanfiction che scrivo.
Mi scuso per non essermi presentata nello scorso capitolo ma, poiché mi ero appena iscritta non sapevo come funzionasse il sito.
Comunque spero che sia il capitolo che la fanfiction in generale stiano iniziando ad incuriosirvi e non vedo l’ora di leggere le vostre recensioni.
 
A presto
 
Iruky Hiwashi     (ma che mi firmo a fare?)

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Capitolo 3
*** capitolo 3 ***


Cap 3
 
>VICTOR
 
Ma che cosa ho fatto? Non facevo altro che pormi questa domanda da circa un quarto d’ora. Io l’ho baciata dicendole stupidamente un” non ho resistito”. Ci credo che se ne sia andata. Devo assolutamente scusarmi.
Quando uscì dalla sua stanza corsi da lei e le dissi:
“Scusa. Io non volevo bac..” ma lei mi interruppe:
“Non preoccuparti. Può capitare. Sono io che ho reagito male. Quel bacio non significa niente, è stata la situazione del momento giusto?” mi sorrise ed io annuii. Giusto.
“Amici?” continuò lei ed io annuii nuovamente.
“Bene, che c’è da mangiare?” mi chiese cambiando argomento e io le risposi con tono distaccato:
“Spaghetti”.
 
>CLARA
 
Dal suo tono distaccato capii che il bacio era stato solo un errore e tornai solare e, dopo aver finito di mangiare, andai a letto.
 
Quando mi svegliai mi ritrovai in una stanza blu, le cui pareti erano coperte da moltissimi poster di famosi calciatori come David Evans, Mark Evans e Axel Blaze.
Inizialmente ero confusa, ma poi ripercorsi quel che era successo il giorno prima e capii dove mi trovavo.
Sono nella casa di Victor e questa deve essere la camera di Vlad (il suo fratello maggiore) di cui mi aveva parlato la sera prima.
Mi alzai e andai in salone e notai che Victor stava preparando la colazione:
“Buongiorno” dissi e lui mi rispose con un sorriso.
“Vedo che ti sei svegliata dormigliona” mi disse e tornò a concentrarsi sulla colazione.
E’ normale che io sia stanca dopotutto è da giorni che non faccio una bella dormita o forse sono mesi che non dormo tranquillamente senza pensieri sulla terribile giornata che mi aspettava?. Mi riscossi dai miei pensieri e mi rivolsi a Victor:
“Sembri indaffarato. Cosa cucini ?”
Victor mi rispose soddisfatto:
“Omelette.” Poi si fermò di colpo:
“Ti piacciono vero ?” mi chiese con un tono interrogativo e speranzoso.
“Bè io non le ho mai mangiate. A casa mia non si faceva mai colazione, comunque qualsiasi cosa va bene” Victor sembò sollevato, ma allo stesso tempo triste
“Mi spiace di averti riportato a quei brutti ricordi” mi disse con tono affranto.
“No, non preoccuparti. Non fa niente” Victor allora tornò sereno e mi servì le omelette.
“Ma sono buonissime !” esclamai piena di entusiasmo e Victor mi fece un sorriso compiaciuto.
“Bè è ovvio le ho fatte io” gli feci la linguaccia e continuai a mangiare.
Quando finimmo la colazione Victor iniziò a prepararsi per la scuola e mi disse:
“Allora ho sentito i miei che mi hanno detto che stanno arrivando. Rimarranno quì finché non tornerò dagli allenamenti e poi usciranno per riportare Vlad in ospedale. Probabilmente tornerò con qualche amico che vorrà sapere di..”lo interruppi d’un tratto:
“Ehm…no.. non dire agli altri che sono quì” dissi sottovoce.
“Perché ?” mi chiese non capendo.
“Bè ecco, mio fratello avrà sicuramente fatto del male a tutti loro e non mi vorranno avere tra i piedi, giustamente. Quindi non dire loro niente, non voglio che corrino inutili pericoli per me” dissi tutto d’un fiato.
“Ma..” lo interruppi di nuovo:
“Promettimelo” dissi con tono deciso e lui annuì.
“Ok, te lo prometto” mi rispose preoccupato probabilmente per il mio atteggiamento o forse era solo preoccupato per la salute dei suoi amici tant’è che ci fu un attimo di silenzio che fu interrotto dal suono del campanello.
“Siamo noi” disse una voce dall’altra parte della porta e Victor andò ad aprire.
“Ciao Vlad, come stai? Va meglio la riabilitazione?” disse Victor dimenticandosi un attimo di me,non notando i suoi genitori e aiutando il fratello.
“E dai Victor, sai meglio di me che sta andando bene. E’ inutile che me lo chiedi ogni giorno” disse il ragazzo sulla sedia a rotelle.
“Si, si scusa hai ragione” Disse Victor arrossendo e grattandosi la nuca.
Per un attimo rimasi ad osservarli cercando di vedere tutte le loro somiglianze  e le loro differenze, ma Vlad mi interruppe.
“Oh tu devi essere Clara, piacere io sono Vladimir Blade, il fratello di Victor”
Mi disse con un tono amichevole.
“Piacere mio, Victor mi ha parlato molto di te” gli risposi accennando ad un sorriso, ma lui guardò storto Victor e io intervenni nuovamente:
“Oh… non preoccuparti mi ha detto solo cose belle”
E lui sembrò sollevato dalla mia affermazione.
“Va be io vado, mi raccomando Vlad prenditi cura di Clara e non farla uscire per nessun motivo” disse per poi uscire.
I genitori di Victor ci guardarono e poi osservarono solo me con un’espressione compresiva.
“Siamo felici di averti quì” mi disse lei.
“Sappi che puoi rimanere quanto lo desideri” aggiunse il padre di Victor.
Io risposi con un semplice:
“Grazie.” E loro sorrisero contemporaneamente.
 
ANGOLO AUTRICE
Ed eccomi qui con un nuovo capitolo.
Probabilmente all’inizio del testo saranno presenti alcune frasi in neretto che non riesco mai a togliere. :-(
Non so se lo avete capito, ma le frasi rosa rappresentano i pensieri di Clara e quelle blu i pensieri di Victor.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto, fatemi sapere cosa ne pensate.
Ciaonee
 

Iruky Hiwashi

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Capitolo 4
*** capitolo 4 ***


Cap 4
 
>VICTOR
 
Uscii di casa e mi diressi verso la scuola correndo. Non avrei mai voluto lasciare Clara da sola, ma ero molto preoccupato per i miei compagni. Dopotutto non avevo avuto loro notizie e non sapevo se stavano bene.
 
Le lezioni sembravano non finire mai e quando finalmente si conclusero mi diressi verso la sede della squadra insieme ad Arion, Aitor e J.P che dicevano di non essersi fatti niente di grave ma che, proprio come me, non avevano notizie degli altri.
Quando varcammo la soglia fummo felici di constatare che erano tutti lì e che a parte qualche graffio e qualche livido stavano tutti abbastanza bene. Forse Caleb c’è andato piano con loro. Pensai facendo un sospiro di sollievo.
Appena entrati Arion disse sollevato “per fortuna state tutti bene” e tutti si girarono verso di noi.
“Oh! Eccovi finalmente! Eravamo tutti molto preoccupati per voi! Non ci avete dato vostre notizie”ci disse Riccardo
“Bé se è per questo neanche voi ci avete dato vostre notizie” esclamai io sbuffando.
“Bè l’importante è che stiamo tutti abbastanza bene” intervenne Ryoma con il suo attegiamento positivo, ma nessuno di loro sembrava essere tranquillo e io stupidamente non ne intuii il perchè.
“Secondo voi suo fratello l’ha riportata a casa? ” Gabi interruppe il silenzio e solo allora capii il motivo delle loro preoccupazioni.
“Non lo so” rispose Wanli triste e, proprio quando stavo per aprir bocca,mi ricordai delle parole di Clara.
“Bé alla fine è meglio così. Non volevo di certo farmi male per causa sua” dissi sperando che gli altri mi rimproverassero per il mio atteggiamento, ma nessuno fiatò.
“Io non la penso così” intervenne Arion.
“Cosa intendi dire? Credi sia giusto rischiare per salvare una sconosciuta!?” esclamò Aitor e in quel momento sentii l’estremo bisogno di picchiarlo e stavo per farlo se Arion non avesse ricominciato a parlare
“Come potete parlare così? Per me Clara non è una sconosciuta. Non lo è da quando si è confidata con noi nonostantre la situazione” dalla sua affermazione tutti rimasero molto stupiti e io dimenticai la mia rabbia verso Aitor.
“Hai ragione tu Arion. Io lo rifarei di nuovo” disse Riccardo e sulle mie labbra iniziò a formarsi un sorriso.
“Sì hai ragione” esclamarono altri tre mossi dal discorso di Arion
“Hai ragione. Come ho potuto dire quelle cose” anche Aitor capì di aver detto una stupidaggine.
“Non mi importa dei rischi che correrò. Vorrei solo che Clara fosse sana e salva” Adé, che era rimasto zitto per tutto il tempo, si aggiunse alla discussione.
“Ho deciso. La cercheremo e la aiuteremo a fuggire! “ esclamò infine Arìon seguito dall’assenso di tutti “SI ! ANDIAMO !!!”
Fui molto felice dell’esito della discussione e il mio lieve piegamento delle labbra si trasformò in un ampio sorriso finché gli altri non si rivolserò a me
“E tu?” mi chiese Micheal
“Io?” chiesi interrogativo
“Sì, non hai detto più niente. Ci aiuterai a cercare Clara vero ?” mi chiese Arion preoccupato
“Aspettatemi qui e non iniziate le ricerche. Io torno subito” dissi uscendo senza ascoltare le obiezioni degli altri. Ero troppo contento. Così la farò felice. Pensai.
 
 
>CLARA
 
Mi ero molto divertita con Vlad perché, nonostante il suo aspetto calmo, sa essere molto buffo, spiritoso e serio quando è necessario e inoltre ha saputo distrarmi dai brutti pensieri che mi tormentavo. Si vede che è il fratello di Victor.
^DIN DOON^ il suono del campanello mi distolse dai miei pensieri e Vlad smise di guardare il film per andare ad aprire a Victor il quale, una volta entrato, corse da me in fretta e furia senza salutare Vlad.
“Be io vado, ciaooo !!” disse Vlad fingendosi offeso
“A presto Vlad” gli dissi in tono amichevole guardando storto Victor.
“A presto Clara” sorrise maliziosamente guardando prima me e poi Victor per poi uscire.
“Clara devo parlarti” mi disse Victor e io lo fissai preoccupata.
“E’ successo qualcosa? Non dirmi che Caleb ti ha…” esclamai sempre più agitata. E se Caleb  lo avesse incontrato o peggio, minacciato?  Ma lui mi interruppe.
“No, no niente del genere. E’ una bella notizia” mi disse buttandosi sul divano
“Una bella notizia?” chiesi. Era da molto che non ricevevo una bella notizia. L’unica cosa veramente bella che mi è capitata è… Victor. Pensai e in effetti non sorridevo da moltissimo tempo, ma con lui mi veniva naturale, ma poi mi ricordai dei ragazzi della Raimon.
“Hai incontrato i ragazzi. Stanno bene?” chiesi preoccupatissima. Se fosse  successo qualcosa a quei ragazzi non me lo sarei mai perdonata.
“Si stanno tutti bene, ma non è tutto” mi disse e io ne fui sollevata, ma proprio non capii a cosa si stesse riferendo e lui allora parlò.
“Quando sono arrivato è iniziata una discussione sul tuo conto” mi disse e io capii a cosa si stava riferendo.
“E l’esito ?” chiesi distaccata.
“Hanno deciso che cercheranno ovunque pur di riportarti da loro. Ho detto loro di aspettarmi lì” io non dissi niente.
“bé? Non dici niente?” io mi alzai e dopo un po esclamai triste:
“Loro non sanno. Loro non sanno a cosa vanno incontro. Sono felice che siano preoccupati per me, ma non permetterò loro di farsi male”
“Ma…”mi disse sconcertato per poi tornare serio e forse anche un èo arrabbiato.
“Voglio che tu sia sincera. Vuoi essere aiutata o vuoi rimanere sola per sempre?” mi disse riassumendo un’espressione dolce, ma decisa.
Sola? No, non voglio tornare ad esserlo, ma…
“Non importa quel che voglio io.” Dissi sempre più triste, ma Victor si alzò di scatto “chi ti ha messo in testa queste idee? Caleb vero ?” io annui e lui guardandomi si calmò nuovamente
“Sappi che sono tutte stupidaggini. Sappi che tu sei molto importante ed hai il diritto di essere felice” io. Importante?
“Ora dimmi la verità pensando solo a te per una volta. Tu desideri essere aiutata ?” mi chiese con tono dolce e deciso.
 
 
“Si” ammisi e lui sorrise. Forse era come diceva lui, forse anch’io avevo il diritto di essere felice
 
 
“Allora andiamo”mi disse sereno porgendomi una felpa e io lo seguii prendendola e nascondendo il viso sotto il cappuccio insieme ai lunghi capelli castani
.

ANGOLO AUTRICE
Salvee,
In questi giorni non sono stata molto bene e purtroppo non ho potuto aggiornare la fanfiction la scorsa settimana.
Comunque ho deciso che a breve (probabilmente domani) uscirà un nuovo capitolo e che regolarmente aggiornerò nel week-end.
Parlando della fanfiction...
Cosa ne pensate? Aspetto le vostre recensioni  >_<

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Capitolo 5
*** capitolo 5 ***


Cap 5
 
Quando arrivammo i ragazzi si trovavano in un campo da calcio ai piedi di una collinetta. In quel momento si stavano allenando nelle loro super tecniche, ma si fermarono appena videro arrivare Victor.
Io mi nascosi in un angolo buio del campo per non essere vista, volevo accertarmi che le parole di Victor fossero esatte.
“Victor, sei arrivato finalmente !” esclamò un ragazzo dai capelli color verde acqua opaco e dai capelli color ambra.
“Si può sapere dove eri fini- ?” continuò, ma Victor lo interruppe.
“Perché che fretta c’è ?” e tutti lo guardarono basiti.
“Sei sicuro di stare bene?” chiese un altro ragazzo dai capelli castani, i quali ricordano il movimento dele vento.
“Rispondetemi” affermò lui serio.
“Dob-bi-a-mo-cer-ca-re-Cla-ra. Ca-pi-sci- le-mie-pa-ro-le?” disse in modo sarcastico un ragazzo dai capelli grigio-azzurri e dalla carnagione scura.
“Visto? Hai sentito?” disse Victor sorridendo.
“Forse ha subito un brutto colpo alla testa ed è impazzitto” disse un ragazzo dagli occhi e dai capelli marroni, tenuti all’in sù da una fascia azzura. Si zittì quando mi vide uscire dal mio nascondiglio o meglio, quando vide una figura incappucciata andare verso di lui.
“E questo chi-“ ma si interruppe quando mi abbassai il cappuccio.
“CLARA!” urlarono tutti contemporaneamente, escluso Victor ovviamente.
“Ciao, è bello rivedervi” dissi con tono calmo e loro mi guardarono sorpresi e felici.
“Ma come hai fatto a fuggire? Quando siamo entrati nella stanza dell’ospedale tu non c’eri, pensavamo che-” lo interruppi.
“Non preoccuparti, io sto bene ed il merito è tutto di Victor” dissi guardando Victor che arrossì leggermente.
“Cooooosa? Che intendi dire?” mi chiese il ragazzo dai capelli all’in su, curioso e io iniziai a raccontare quant’era successo il giorno prima.
 
>CALEB
 
“Sono molto deluso da te Caleb. Come ha fatto quella ragazzina a fuggire con tanta facilità?” Mi chiese mio padre con tono freddo e distaccato.
“Non era sola. Con lei c’erano anche altri ragazzi” dissi cercando di scusarmi, ma lui non volle sentire ragioni.
“E tu mio figlio, Caleb Stonewall ti sei lasciato battere da Clara e da dei marmocchi ?” mi disse e io non seppi più cosa rispondere.
“Mi spiace, la prossima volta non ti deluderò padre” dissi con tono deciso.
“Riportala qui, con qualsiasi mezzo e a quel punto le daremo una bella lezione, una di quelle che non nessuno potrebbe mai dimenticare.” Mi disse facendo un ghigno ed io annuì uscendo dallo studio.
E’ si sorellina ti sei cacciata nei guai. Non avrò nessuna pietà né per te e né per i tuoi amichetti.
 
 >CLARA
 
“Victor sei un eroe” esclamò il ragazzo dai capelli assomiglianti al movimento del vento, pieno di ammirazione nei confonti di Victor, il quale arrossì grattandosi la nuca.
“Non dite così che se no lo fate diventare un pomodoro” esclamò il ragazzo dai capelli verde acqua opachi ed io accennai ad un sorriso.
“Bè sappiamo molto di te, ma tu non sai nemmeno i nostri nomi. Io sono Jeane-Pierre Lapin, ma gli amici mi chiamano J.P.” Mi disse il ragazzo dai capelli all’in su.
“Piacere J.P.” gli dissi porgendogli la mano che lui strinse.
“Io sono Riccardo Di Rigo, il capitano della squadra di calcio” mi disse un altro seguito dalle presentazioni di tutti gli altri.
“Dunque tu sei Arion, tu Gabi, tu Riccardo, voi siete Wanli, Adè, Aitor, J.P, Micheal, Lucian, Subaru, Ryoma,Eugene e voi siete le manager Skie, Rosie e Jade” ripetei io facendo un po’ di fatica a ricordare tutti i nomi.
“Wow, hai una memoria incredibile".
“Dunque per il momento ti sistemerai a casa di Victor ?” mi chiese Gabi tornando serio e io guardai Victor che annuì.
“Bè, sì” dissi arrossendo senza darlo a vedere. Non ero abituata a ricevere tutte quelle attenzioni.
“Ma se non uscirai di casa non pensi che a qualcuno, potrebbero venire dei sospetti sul tuo conto ?” ci chiese Riccardo.
“Giusto, non ci avevo pensato” dissi perplessa. Ed adesso cosa faccio?
“Una soluzione ci sarebbe” intervenne Eugene e tutti ci girammo verso di lui.
“Ovvero ?” chiese Riccardo.
“Potrebbe iscriversi alla Raimon” disse, ma Victor scansò subito quell'idea.
“Non se ne parla, è troppo pericoloso e se poi la scoprono?” disse Victor mentre io continuai a riflettere sulla proposta di Eugene.
“Forse, non è un’idea poi tanto strana” esclamai e Victor si girò verso di me meravigliato seguito da tutti gli altri.
“Mio fratello non irromperebbe mai nella scuola, solo per venirmi a prendere e in questo modo nessuno avrà sospetti su di noi” dissi decisa e Arion appoggiò la mia affermazione.
“E inoltre ci saremo noi con lei e la proteggeremo per tutto il tempo” disse guardando Victor che infine cedette.
“E va bene, se la mettete così credo che si possa fare” disse, seguito dalle urla festose degli altri.
“Ti serviranno nuove scarpe, nuovi vestiti e ovviamente la divisa scolastica !” esclamò Jade entusiasta ed io annuì.
“Per questo non preoccuparti ci penseremo noi” concluse Skie sorridendo e io allora eslamai commossa:
“Vi ringrazio dal profondo del cuore” ero felicissima di sapere di essere circondata da tante brave persone e, dopo aver salutato tutti, tornai a casa insieme a Victor.
“Sai Victor, i tuoi amici sono davvero fantastici” esclamai sovrappensiero.
“Non sono solo i miei, da questo momento sono anche tuoi amici” disse sorridendo ed io annuì felice.

ANGOLO AUTRICE
Salvee
purtroppo non sono riuscita ad aggiornare ieri, ma stavolta non è stata completamente colpa mia. (credo e spero).
Il mio pc, essendo "un pò" vecchio, a volte non funziona ed infatti in questi giorni non riuscivo più ad accenderlo.
Comunque, alla fine, ce l'ho fatta!
Cosa ne pensate del capitolo? La storia vi piace o vi incuriosisce, almeno un pochino?
Baci

Iruky

 

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