Favola PseudoNuova

di Starsign
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 - Favola PseudoNuova ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 - Che Noia! ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 - Una Triste Verità ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 - Ridi, Ridi Che La Fata Cattiva Ha Fatto Gli Gnocchi ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 - Il Potere dell'Asino ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 - L'Incontro con Filippo ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 - La Locanda ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 - L'Accendino ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 - Oh, Magico Rombo! ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 - Troppi Intrighi, Che Pizza! ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 - Una Nuova Missione ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 - Svelalo con un Fiore, in un Negozio di Fiori! ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 - Correttezze Genealogiche ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14 - Andò Così! ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15 - Attenti al Lupo! ***
Capitolo 16: *** Capitolo 16 - Perdere il Pelo ***
Capitolo 17: *** Capitolo 17 - La Decisione di Olsa ***
Capitolo 18: *** Capitolo 18 - Leandra e i Sette Nani ***
Capitolo 19: *** Capitolo 19 - Viva gli Sposi! ***
Capitolo 20: *** Capitolo 20 - La Porta Dorata ***
Capitolo 21: *** Capitolo 21 - Chiarimenti ***
Capitolo 22: *** Capitolo 22 - Pillole di Saggezza ***
Capitolo 23: *** Capitolo 23 - Nel Mulino Che Vorrei... ***
Capitolo 24: *** Capitolo 24 - Leandra Ama Filippo ***
Capitolo 25: *** Capitolo 25 - L'Ultima Vita del Gatto ***
Capitolo 26: *** Capitolo 26 - Una Vera Principessa ***
Capitolo 27: *** Capitolo 27 - La Profezia ***
Capitolo 28: *** Capitolo 28 - Il Bersaglio di Ashe ***
Capitolo 29: *** Capitolo 29 - Unica Speranza ***
Capitolo 30: *** Capitolo 30 - Le Lacrime di Nimaison ***
Capitolo 31: *** Capitolo 31 - Una Grossa Bugia ***
Capitolo 32: *** Capitolo 32 - La Pozione d'Amore ***
Capitolo 33: *** Capitolo 33 - Il Vero Incontro con Filippo ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 - Favola PseudoNuova ***


 

PROLOGO

Sono già le 22 in una piccola casa di campagna e il piccolo Darryl Doodle non riesce ad addormentarsi.

 

Darryl Doodle, allora, dal lettino chiama la sua mammina.

 

Darryl Doodle: Mamma! Mamma! Non riesco a dormire!

Mamma: Sono qui piccolo Darryl Doodle. Perché non riesci a dormire!

Darryl Doodle: Lo sai che se non mi racconti la solita favola della buona notte non riesco a dormire!

Mamma: Hai ragione piccolo Darryl Doodle, come sono sbadata oggi, magari sono solo un po’ stanca… visto che lavoro come una schiava dalla mattina alla sera per assicurarti quel cavolo di lettino in cui dici di non riuscire ad addormentarti, piccolo Darryl Doodle!! Ma che cazzo di nome è Darryl Doodle??

Darryl Doodle: …o.O ehm… mamma…?! Stai bene?

Mamma: Sì…sì … sto bene… cosa vuoi che ti racconti? Biancaneve? Cenerentola? Raperonzolo? Cicciolina?

Darryl Doodle: No! Mamma! Basta con le solite storie! Voglio una storia nuova!

Mamma: Una storia nuova?

Darryl Doodle: Sì! Una storia di Cavalieri, Principesse da salvare, di draghi sputafuoco!

Mamma: … questa è la tua idea di favola nuova?

Darryl Doodle: Sì!

Mamma: Va bene, ti racconterò una favola nuova… il titolo è…

 

"FAVOLA PSEUDO-NUOVA"

Capitolo 1

 

C’era una volta … “un re!” – direte voi, miei piccoli lettori, invece no…

 

Darryl Doodle: …Mamma io non ho detto nessun “un re”… e poi perché parli al plurale?
Mamma: Senti Darryl Doodle se non stai zitto ti ficco quella lampadina in bocca, ok?

Come stavo dicendo…

C’era una volta una principessa di nome Leandra, voleva sposare il principe Filippo ma la sua perfida matrigna non voleva.

 

Leandra: Perché non vuoi che sposi Filippo? Oh spudorata matrigna?

Matrigna: Perché sposerai Ukul, il figlio del cugino di mio padre!

Leandra: Ma io non lo amo! Oh malvagia matrigna!

Matrigna: Non me ne frega nulla.

Leandra: Ma … ma non è giusto! Oh insensibile matrigna!

Matrigna: Nulla è giusto nella vita, vado a fare yoga.

 

La matrigna se ne andò, Leandra, rimasta sola, prese una grande decisione.

 

Leandra: Mi iscriverò anche io  a yoga!

 

… sì … ma prese una decisione ancora più importante.

 

Leandra: Comprerò un tappetino da Yoga di colore blu! Perché mi piace tanto il blu!

 

… -.-‘ … Leandra decise anche di fuggire e di andare da Filippo.

 

Leandra: Ah, sì! Fuggirò e andrò da Filippo!

 

Leandra rubò il cavallo della matrigna e si diresse verso il castello di Filippo.
Durante il viaggio Leandra si fermò in uno strano paese dove tutti erano immobili.

Leandra andò vicino ad un passante.

Leandra: Mi scusi… perché ve ne state tutti fermi?

Il passante non rispose

Leandra: Ehi! Tutto bene? Parla la mia lingua?

Il passante rimase fermo

Leandra: Ma perché non risponde? Lei è un maleducato! Cafone!! Ti odio!
E con un calcio Leandra fece cadere l’uomo, che si ruppe in mille pezzi.

Leandra: Oh porca…

 

Fauna: E’ colpa della maledizione di Malefica!

Leandra: Oh! Finalmente qualcuno che parla, cosa hai detto cara vecchietta?

Fauna: … -.-‘ ho 30 anni.

Leandra: Sì, certo… come no, cosa stava dicendo?

Fauna: La strega Malefica ha fatto addormentare Aurora, il regno si è immobilizzato e ogni tre giorni dal cielo piove grandine blu!

Leandra: Mi piace il blu!

Fauna: Solo il vero amore potrà risvegliare Aurora dal lungo sonno e salvare il regno!

Leandra: Beh… sono una principessa buona, simpatica ed intelligente…

Fauna: … -.-‘ dimentichi  modesta …

Leandra: … vi aiuterò io a trovare il vero amore di Aurora!

Fauna: Bene! Allora ti porto dalle mie sorelle! Flora e Serenella!

Leandra: … o.O che bei nomi… tu come ti chiami? Cucuzza?

Fauna: Non sei simpatica…

 

Così Leandra e la fata Fauna andarono dalle sorelle di questa ultima.

Darryl Doodle: Ok! Mamma! Bella storia! Ti va se la continuiamo domani? Ora avrei un po’ sonno…

Mamma: Ma certo piccolo Darryl Doodle, domani continuiamo ora dormi … vuoi che ti canti una ninna nanna?

Darryl Doodle: Mi farebbe piacere cara mamma…

Mamma: “Ninna Nanna, Ninna Oh! Quanto ti odio stupidobimboperfettinoeodiosorompiballeeeeeeee!”

Darryl Doodle: O.o … m-mamma?

Mamma: Notte notte!

Continua…!!!!!m

 

  

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 - Che Noia! ***


Prologo

Il piccolo Darryl Doodle, senza la sua quotidiana favola della buonanotte, non riusciva mai ad addormentarsi. Così scappò via dal suo dolce lettino e in silenzio andò a vedere cosa stesse facendo la sua mammina.

La mamma di Darryl Doodle si trovava in cucina. Al piccolo piaceva tanto vedere la mamma cucinare anche se gli sembrava strano che lo stesse facendo a tarda notte.

Curioso come un delfino, Darryl decise di farsi vedere dalla mamma.

 

Darryl Doodle: Mammina cara?! Cosa stai cucinando?

Mamma: Oddio! Sei sveglio! Ehm… questa…questa è farina! Farina bianca!

Darryl Doodle: Ah! Ma perché la stai dividendo in tante striscioline?

Mamma: Ehm… per farla durare di più, piccolo rompiballe!

Darryl Doodle: Ah! Ma perché usi quella cannuccia?

Mamma: Ehm… perché mi stanco di piegarmi verso il piatto, piccolo sfigato!

Darryl Doodle: Ah! Ma perché prima hai usato il naso e non la bocca per mangiare quella farina?

Mamma: Ehm… perché … … senti, cosa vuoi Darryl? Perché sei sveglio? Ah… già… quella cavolo di favola, se non te la racconto non dormi… giusto?

Darryl Doodle: Esatto, mamma cara! E poi sono molto curioso di sapere se Leandra e Fauna hanno raggiunto Flora e Serenella!

Mamma: Eh? Ma cosa cavolo stai dicendo? Non è che ti sei preso anche tu un po’ di … farina?

Darryl Doodle: Ma no! Mamma! Sono i personaggi della favola che mi stavi raccontando ieri!

Mamma: Ah…sì, giusto… va bene… andiamo avanti:

 

“CHE NOIA!”

Capitolo 2

Leandra e Fauna erano ancora in viaggio alla ricerca di Flora e Serenella.

 

Leandra: …Ma dove si trovano le tue sorelle?

Fauna: … ehm… lo so io!

Leandra: “Lo so io”? Ma che risposta è?

Fauna: Non posso dirti dove sono nascoste, la strega Malefica ci sta cercando e se ci trovasse sarebbe la fine per noi!

Leandra: Sì, capisco i tuoi problemi, ma io sono stanca! Stiamo viaggiando da ore!

Fauna: Sono passati quattro minuti!

Leandra: Che nooooooooooiaaaaaaaaaaa

Fauna: Smettila…manca poco…

Leandra: Povera me!! Che noia che ho! Oh-oh-oh-oh!

Fauna: Ti stai zitta?!

Leandra: Conosci Brudulu?

Fauna: Chi è Brudulu?

Leandra: Il figlio di Juspù.

Fauna: Eh?

Leandra: Chuuuupaaaaa! Ahahahahahaahahah! Ci sei cascata!

Fauna: -___- cretina.

Leandra: Sei peggio di Brendu.

Fauna: Di chi?

Leandra: Di sta cippa!!! Ahahahahahahahaha! Ci sei cascata di nuovo!!!

Fauna: Ce le fai ad essere più seria?

Leandra: Chi?

Fauna: Come chi? TU!

Leandra: No… chi te l’ha chiesto??? Ahahhahahahahahahah!  Sei una forza!

Fauna: -.- Siamo arrivate!

 
E Leandra si ritrovò davanti un laghetto con una meravigliosa cascata

Leandra: Non dirmi che le tue sorelle sono nascoste dentro quella cascata?

Fauna: No… dico che tu sei arrivata alla fine!

 

E Fauna spinse Leandra dentro il laghetto!

Leandra: Oh no! Aiuto non so nuotare!!

Fauna: E’ quello che speravo brutta racchia! Vediamo chi ride adesso!!

E Fauna sparì.

 

Leandra oramai stava annegando quando…

Darryl Doodle: Mamma, scusami…ma ora sono stanco. La finisci di raccontare domani?

Mamma: Sì…sì…come vuoi, vai a dormire e non mi rompere le balle…

Darryl Doodle: Posso prendere un po’ di farina?

Mamma: No, tesoro… sei già una pippa da sano, figurati se … ehm… volevo dire, no! E’ meglio di no! Vai a nanna piccolo imbecillone mio!

Continua…

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 - Una Triste Verità ***


Anche quel giorno il piccolo Darryl Doodle aspettava con ansia la favola della buonanotte della sua dolce mammina. Il piccolo stava disteso nel suo lettino già da un bel po’ di tempo ma della sua mamma non v’era traccia. Darryl Doodle decise di alzarsi e di andare a cercarla. Girò per tutta la casa ma non trovò la sua mamma, ad un certo punto dalla camera da letto matrimoniale sentì urla disumane. Darryl Doodle aprì la porta e vide la mamma nel letto che faceva delle strane cose con un uomo.

 

Darryl Doodle: Mamma! Cosa stai facendo?

Mamma: Oh! Cazz… Darryl Doodle! Ma cosa vuoi???

Uomo: Chi è questo moccioso? Senti… io ti pago ad ore, lo sai?

Mamma: Sì sì… tranquillo, racconto una favola a questo babbeo e torno da te…allora piccolo, dove eravamo rimasti?

Darryl Doodle: Leandra stava affogando.  

Uomo: Anche tua mamma stava affogando…

Mamma: …Smettila imbecille! …Sì, piccolo Darryl Doodle, Leandra stava affogando… però…

 

“ UNA TRISTE VERITA’ ”

Capitolo 3

 

Leandra non sapeva nuotare e rischiava di annegare in quel laghetto, finché non sopraggiunse un uomo che cavalcava un asino. Il suo nome era Pommes.

 

Pommes: Prendimi la mano!!

Leandra: Blubblub… non… blub… riesco…blub

Pommes: …Cosa hai detto?

Leandra: Blub… non…blub blubgluglu…riesco…glu glu…mano…

Pommes: Puoi ripetere?

Leandra: Blub… trovo difficoltà a prenderle la mano perché lei è disgraziatamente posizionato troppo distante dal laghetto in cui io sto annegando, la prego di avvicinarsi un altro po’ affinché io possa prenderle la mano e sperare di sopravvivere! … … ah già… blub!

Pommes: …Non capisco , cosa dice?

Leandra: Avvicinati, idiota!!!!

Pommes scese dall’asino e si avvicino al laghetto, prese la mano di Leandra e la tirò su salvandola.

 

Leandra: Oh, grazie… mi ha salvato la vita! Come si chiama?

Pommes: Scacciamosche!

Leandra: … ah! Che bel nome… o.o’ … suo padre deve aver molta fantasia…

Pommes: Ma no! Scacciamosche è il nome del  mio asino! Io mi chiamo Pommes!

Leandra: Che nome di merda…

Pommes: Cosa?

Leandra: Mi ha salvato la vita! Siete un cavaliere?

Pommes: No… non sono nessuno, sono il figlio di un mugnaio…

Leandra: Capisco…

Pommes: … e lei? Perché si è tuffata nel laghetto se non sa nuotare?

Leandra: Non sono stata io, è stata Fauna la fata che…

Pommes: FAUNA?????????

Leandra: …la conosce?

Pommes: E’ una fata diabolica, terribile, ha ucciso le sue due sorelle e poi ha fatto un incantesimo e ha addormentato la principessa Aurora e immobilizzato tutto il regno, io per fortuna mi trovavo da io fratello quando è successo e quindi non sono stato colpito dall’incantesimo.

Leandra: Cosa? Ma… non è stata la strega Malefica a fare tutto questo?

Pommes: Malefica? Non esiste nessuna Malefica! Fauna è… Malefica!

Leandra: Cavolo… ma perché ha fatto una cosa del genere?

Pommes: Lei crede che un giorno qualcuno scriverà un libro sulle storie di questi regni ma che solo coloro che faranno grandi opere verranno ricordati.

Leandra: Lei vuole…passare alla storia?

Pommes: Sì!

Leandra: Bisogna fermarla!

Pommes: Sì! Lo credo anche io!

Leandra: Beh… io vado a casa, ciao!

Pommes: Come? E Fauna?

Leandra: Ho detto che andrebbe fermata, non ho detto che l’avrei fatto io!

Pommes: Ma tu…tu sei la prescelta!

Leandra: …Davvero??

Pommes: …no.

Leandra: Va bene…mi hai convinto!

Pommes: Ah… è stato facile…

Leandra: Insieme fermeremo Fauna!

Pommes: Sì!!! Sono con te!!!

Leandra: Yeah! … perché all’improvviso ci diamo del ‘tu’? Un minuto fa ci davamo del ‘lei’!

 

Darryl Doodle: Wow, mamma! La storia si fa sempre più interessante!

Mamma: Sì, infatti…ora vai a letto però … io e il signore qui dobbiamo…ehm…giocare ancora un po’.

Darryl Doodle: Posso giocare anche io con voi?

Mamma: Darryl Doodle… la mia vita è già deprimente di suo, non ti ci mettere anche tu… vai a dormire…

Continua…

 

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 - Ridi, Ridi Che La Fata Cattiva Ha Fatto Gli Gnocchi ***


Era tarda notte e il piccolo Darryl Doodle non riusciva come al solito a dormire. Questa volta il problema non era la mancata favola della buonanotte ma il fatto che il piccolo non si trovasse nel suo dolce lettino ma in auto con la mamma.

 

Darryl Doodle: Mamma, dove stiamo andando?

Mamma: In banca, piccolo Darryl Doodle.

Darryl Doodle: Ma… è tardi, mamma! La Banca è chiusa! Non c’è nessuno dentro!

Mamma: E’ quello che spero.

Darryl Doodle: Ma perché ti sei portata la tua pistola giocattolo? E perché indossi un passamontagna?

Mamma: Mamma mia che rompiscatole, senti…ci vuole ancora un po’ per la Banca, perché non dormi un pochino adesso?

Darryl Doodle: Ma mamma! Lo sai che non riesco a dormire senza la mia favola della buonanotte!

Mamma: Ok…ok… dove eravamo rimasti ieri sera?

Darryl Doodle: Si è scoperto che Fauna è una fata cattiva che vuole diventare famosa, Leandra e Pommes vogliono fermarla!

Mamma: … che cazzata di storia…

Darryl Doodle: Cosa hai detto mamma?

Mamma: Niente, niente… va bene continuiamo…

 

“ RIDI, RIDI CHE LA FATA CATTIVA HA FATTO GLI GNOCCHI! ”

Capitolo 4

 

Leandra, Pommes e l’asino Scacciamosche s’incamminarono alla ricerca della malvagia fata Fauna per fermarla, ad un certo punto però incontrarono una strana ragazza. La ragazza era molto bella, capelli biondi, un bel colorito, occhi piccoli e azzurri e un nasino all’insù. Una bocca enorme con denti aguzzi, però, la rendeva meno attraente di quanto potesse sembrare. La ragazza si chiamava Olsa.

 

Leandra: Oddio!!!!! Ma che bocca hai? Sei bruttissima! Argh!!!!! Mi viene da vomitare!!! Pommes!!! Scappiamo!!!... cioè …volevo dire… ciao! Come ti chiami? J 

Olsa: Mi chiamo Olsa!!! Sono un’orchessampiromannara!!!  Uh Uh Uh!

Leandra: Cosa cavolo sei?

Pommes: E’ un’orchessampiromannara! Un’orchessa, una vampira e una licantropa… tutti insieme! Sono molto rari!

Olsa: Già! Uh Uh Uh! Io sono un’orchessa che è stata morsa da un vampiro mentre un lupo mannaro mi mordicchiava una gamba! Uh Uh Uh.

Leandra: Cosa cavolo mi ridi? E’ una storia tristissima!

Olsa: Già! Uh Uh Uh! Mio padre era un Orco, e anche mia madre, forse, non lo so… avevo sette sorelle ma sono state tutte mangiate da mio padre, dopo che un certo Pollicino lo ha ingannato! Uh Uh Uh! Ahahah ! Che storia triste! Uh Uh Uh!

Leandra: La smetti di ridere come una beota????!!!

Pommes: Cosa ci fai qui nel bosco tutta da sola?

Olsa: Cerco il principe Filippo, uh uh uh, lo conoscete?

 

Sentire il nome del suo amato provenire dalla orribile bocca di quella specie di orchessa fece rabbrividire Leandra. Cosa voleva Olsa da Filippo? Perché Olsa lo cercava?

 

Leandra: Cosa vuoi da Filippo? Perché lo cerchi?

Olsa: Filippo mi ha rubato una cosa che mi appartiene! Uh Uh Uh! La Spada Fatata!

Leandra: Cosa è la Spada Fatata?

Pommes: La Spada Fatata è un’arma potentissima, serve ad uccidere le fate.

Leandra: Cosa? E perché il mio amato Filippo dovrebbe uccidere le fate?

Olsa: Uh Uh Uh! Boh… credo voglia uccidere colei che ha fatto addormentare la sua bella Aurora!

Leandra: COSA??? FILIPPO E’ INNAMORATA DI UN’ALTRA???? MA FILIPPO DOVEVA SPOSARE ME!!!

Olsa: uh uh uh! Filippo non mi ha parlato mai di te!

Leandra: Infatti lui non mi conosce… ma questo è un problema secondario.

Pommes: Quindi… il principe Filippo vuole uccidere Fauna  e spezzare l’incantesimo? Se riuscissimo a trovarlo potremmo aiutarlo!

Olsa: E io potrei riprendere la mia spada!

Leandra: E io potrei sposarlo!

Pommes: -.-‘ … lui ama Aurora…

Leandra: Sì, ma questo è un problema secondario…

Pommes: Olsa! Se decidi di venire con noi, insieme troveremo Filippo e la tua spada!

Olsa: Uh uh uh! Va bene! Verrò con voi!

 

Cosi Olsa si unì a Pommes, Leandra e quell’inutile asino che non fa altro che marciare.

 

Mamma: Ok, tesoro! Siamo arrivati! Continuiamo domani la storia! Augurami BuonaFortuna!

Darryl Doodle: Buona fortuna mamma! Io ti aspetto in macchina o vengo con te?

Mamma: Mmm… in effetti… ehi! Vogliamo fare un gioco? Si chiama “Ti punto la pistola giocattolo in testa e ti chiamo Ostaggio e tu fai finta di essere spaventato”… Ti va?

Darryl Doodle: Certo mamma! Sembra Divertente!

Mamma: Lo è! Vedrai… su andiamo!

Continua…

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 - Il Potere dell'Asino ***


Il piccolo Darryl Doodle ogni notte provava ad addormentarsi nel suo dolce lettino, ma non ci riusciva! Aveva proprio bisogno della favola della buonanotte della sua dolce mammina! Così, quella notte, Darryl Doodle uscì dal proprio lettino e andò alla ricerca della mammina. La trovò nel salone, stava parlando a telefono.

 

Darryl Doodle: Mamma! Ma chi stai chiamando a quest’ora? E perché sei vestita tutta di verde?

Mamma: Zitto Darryl Doodle… … pronto? Pronto? Ah! Ecco…dimmi! … Cosa? I Ballas hanno invaso il nostro territorio??? Sì… ho capito! Metto a letto il nanerottolo e sono da te! Ok …ciao!

Darryl Doodle: Mamma… non riesco a dormire se non mi racconti la favola della buonanotte!

Mamma: Lo so, me lo dici ogni volta piccolo spezzagioie

Darryl Doodle: spezzagioie?

Mamma: …allora, dove eravamo rimasti con quella storia?

Darryl Doodle: Leandra e Pommes hanno incontrato Olsa e insieme sono alla ricerca di Filippo, perché possiede una spada magica utile ad uccidere Fauna, la fata cattiva. Ah…con loro c’è anche un asino! Scacciamosche! Ma non fa molto…

Mamma: Invece è molto importante quell’asino, ok? Piccolo sapientino di cacca??

Darryl Doodle: Davvero? Perché?

Mamma:  Te lo dico subito…allora…

 

“IL POTERE DELL’ASINO”

Capitolo 5

 

Leandra, Pommes, Olsa e l’asino Scacciamosche stavano per raggiungere il regno di Telcamo quando vennero fermati da uno strano individuo. Il suo nome era Boserwee.

 

Boserwee: Ciao ragazzi…sapete che è pericoloso girare tra questi boschi? Ci sono dei furfanti in giro!

Leandra: Oh! Grazie dell’avvertimento! Cercheremo di stare attenti!

Boserwee: Beh… a quanto pare vi siete già distratti…visto che vi siete appena imbattuti in uno di questi famosi furfanti!

Leandra: Davvero? Quando? Non me ne sono accorta!

Pommes: -.-‘ Leandra… … (a Boserwee) Cosa vuoi da noi? Chi sei?

Boserwee: Mi chiamo Boserwee! Datemi tutto l’oro che avete o saranno guai!

Leandra: Cosa?? Si vuol far pagare per difenderci dai furfanti?? Ma lei è un cafone!

Boserwee: o.O! Davvero non ha capito nulla?

Pommes: … temo di sì… 

Olsa: Beh…Uh Uh Uh … non so voi, ma io non ho nulla!

Pommes: Nemmeno io!

Leandra: Mi spiace… neanche io! Ma signore, può aiutarci lo stesso contro i furfanti?

 

Boserwee, preso dalla rabbia, impugnò la sua lunghissima lama.

Boserwee: Basta con gli scherzi! Cacciate l’oro!!!!

Olsa: Oh! Moriremo tutti! Uh Uh Uh!

Pommes: Non stiamo scherzando! Non abbiamo nulla!

Boserwee: ... tu … tu sei Pommes! Giusto? Tu sei il fratello del marchese di Carabà!!

Leandra: Cosa??? Davvero?

Pommes: … sì …

Olsa: Ma…allora sei ricchissimo!!! Uh Uh Uh!

Pommes:  No… mio fratello è ricchissimo … il suo gatto lo ha aiutato… io invece ho solo questo asino che non mi ha portato a nulla!

Boserwee: Beh… vorrà dire che mi prenderò il tuo asino! In mancanza di meglio!

Pommes: NO! Me lo ha dato mio padre prima di morire!

Leandra: Wow… -.-‘ … generoso tuo padre, a me ha dato una collana di diamanti prima di morire…ma sai com’è … ci sono padri e padri, famiglie e famiglie, non tutti posso pretendere di avere lo stesso trattamento di coloro…

Boserwee: … ma quanto parli? STAI ZITTA!

Leandra: :O ! …Cafone!... Per come ti rivogli a me, sembri un poco di buono!

Boserwee: Ora datemi l’asino o vi faccio a pezzi!!

 

Così Boserwee si prese Scacciamosche e andò via.

Pommes era disperato.

 

Pommes: Il mio asino!!! Scacciamosche!!! …Io… io gli volevo bene!

Olsa: Anche io volevo bene alle mie sorelle… Uh Uh Uh… ma capisco che sono dolori diversi… il tuo asinello è stato preso da un furfante, le mie sorelle sono state atrocemente divorate da mio padre! Uh Uh UUH!

Leandra: Beh…ragazzi, mettiamoci in marcia! Devo trovare il mio adorato Filippo e sposarlo…

Pommes: Sì… è inutile rimpiangere il passato…andiamo.

 

 

Intanto Boserwee con Scacciamosche si trovava in qualche sperduta parte del bosco alla ricerca di altre vittime da derubare.

 

Boserwee: Bah… non mi è andata molto bene… un inutile asino! Non posso farci nulla…

 

Improvvisamente Scacciamosche divenne tutto dorato.

 

Boserwee: …Ma…ma cosa??? Tu puoi diventare d’oro!!! Sono ricco! Sono ricco!!!!! Ahahahahaah! Sono…

 

Ad un certo punto Scacciamosche fu avvolto da una nube bianca… quando questa si dissolse l’asino era scomparso e al suo posto v’era uno strano ragazzo.

 

Boserwee: Tu… tu chi sei?

Scacciamosche: Sono…Scacciamosche! O meglio … il mio nome è Ashe, sono un principe che ha l’abilità di trasformarsi in asino!

Boserwee: Ma…ma cosa?

Scacciamosche: La mia storia è lunga da raccontare… non ho tempo… devo raggiungere Pommes… mi spiace…ciao!

Boserwee: Ma… ma aspetta! Non ti lascerò andare via!

Scacciamosche: Lo vedremo! Magico Liuto vieni a me!!!!

 

…Dette queste parole, un liuto comparve nelle mani di Ashe/Scacciamosche… quando lo suonò, Boserwee si mise a dormire.

Intanto Pommes, Leandra e Olsa si rimisero in marcia…

 

Darryl Doodle: Mamma! La storia sta diventando davvero avvincente! Ora però vado a nanna!

Mamma: Sì…vai a letto… io devo fermare quella gang di effeminati…

Darryl Doodle: … gang di… cosa?

Mamma: Non preoccuparti… è una parola che ti sentirai dire spesso… notte notte!

Continua…

 

 

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 - L'Incontro con Filippo ***


Era già arrivata la notte a casa di Darryl Doodle e il piccolo cercava di dormire nel suo dolce lettino, all’improvviso arrivò la sua mammina.

 

Mamma: Ehy, Darryl!

Darryl Doodle: Mamma! Credevo stessi giocando a carte con le tue amiche!

Mamma: Sì, ma ci siamo prese una pausa… riprenderemo tra poco.

Darryl Doodle: Sei qui per raccontarmi la favola della buonanotte?

Mamma: Sì, ma anche per dirti che ti ho puntato a poker e ho perso la mano, quindi se non recupero a breve diventerai il figlio legittimo di una certa Olivia.

Darryl Doodle: Cosa?

Mamma: Comunque… ritorniamo alla nostra favola, fiaba o quello che è…

 

“L’INCONTRO CON FILIPPO”

Capitolo 6

 

Leandra, Pommes e Olsa erano  entrati nel regno di Telcamo.

Pommes: Siamo arrivati a Telcamo, ragazze!

Leandra: Chiediamo a qualcuno se hanno visto Filippo? Il mio amato Filippo? Il mio dolce Filippo? Il mio cuore Filippo? Il mio…

Olsa: … Uh Uh Uh…sembra che non ci sia nessuno qui! Uh Uh Uh!

Pommes: E’ vero… da quel che so Telcamo è uno dei regni più affollati…

Olsa: Anche le case sembrano vuote, uh uh uh, ho paura! Uh uh uh!

Pommes: -.-‘ e allora perché ridi?

Olsa: Uh uh uh! Boh…! Uh uh uh! Credo di avere dei problemi! Uh uh uh!

Leandra: … il mio solo Filippo? Il mio sangue Filippo? Il mio orsacchiotto Filippo? Il mio…

Pommes: MA LA SMETTI???

 

All’improvviso uno strano folletto apparve dinanzi ai tre.

Folletto: Ciao ragazzi! !! Voglio fare un gioco con voi!

Olsa: Uh uh uh! Devo prendere una chiave nascosta  dietro il mio occhio? Uh uh uh?!

Folletto: No! Ma che schifo dici?... Comunque… facciamo così…se indovinate il mio nome, esaudirò un vostro desiderio!

Pommes: Ok… ti chiami… James?

Folletto: No…

Olsa: Pablo?

Folletto: No…

Leandra: James?

Folletto: No… -.-‘

Pommes: L’ho detto già io James! …ehm… Carl?

Folletto: No…

Olsa: Simon? Uh!

Folletto: No…

Leandra: James?

Folletto: Ma …sei scema?

Pommes: Pam?

Folletto: No…

Olsa: Folletto?

Folletto: No…

Leandra: Leandra?

Folletto: Ho un nome…maschile -.-‘

Pommes: Mattew?

Folletto: No…

Olsa: Harry? Uh uh uh?

Folletto: No…

Leandra: … James?

Folletto: CAVOLO!!! NON MI CHIAMO JAMESSSS!!!

Leandra: Va bene, ho capito…calmati.

Folletto: Vi do un aiuto… il mio nome fa rima con… Piumino!

Pommes: Saettino?

Folletto: No…

Olsa: Fransino? Uh?

Folletto: No…

Leandra: James?

Folletto:  TU SEI SQUALIFICATA!!!!

Leandra: Oh :( … peccato! Beh…mi sono divertita comunque, è stata una bella esperienza , ho cercato di dare il massimo, ringrazio tutti coloro che mi hanno sostenuto in questi anni e…

Pommes: …Un momento!!! Ho capito chi sei!! Sei Tremotino!!!

Folletto: Complimenti! Hai vinto! Esaudirò un tuo desiderio!

Pommes: Ti conosco… so che sei un folletto ingannatore e ingannevole…

Folletto: No… un tempo era così, ora sono cambiato… a cause dei miei inganni tutta la popolazione ha fatto una brutta fine, e io sono rimasto solo…

Olsa: Che storia triste! Uh uh uh!

Leandra: Povero piccolo James…

Folletto: Dai… quale è il tuo desiderio?

Leandra: Ti prego! Chiedigli di farmi incontrare con Filippo!!

Pommes: E’ una occasione importante, dobbiamo ragionarci su!

Olsa: Non puoi chiedere l’eliminazione di Fauna? Uh uh uh!

Pommes: Giusto! Brava!... Tremotino!... Io vorrei…

Leandra: … incontrare Filippo!!!!

Folletto: Va bene!!

Pommes: Cosa? NO!

 

E Pommes sparì avvolto da una nube.

 

Leandra: Dove è andato?

Folletto: Lui sta con Filippo, ora!

Leandra: Cosa? E perché io ed Olsa siamo ancora qui?

Folletto: Perché è Pommes che si è aggiudicato il desiderio! Non voi! Ahahahahaha! Addio!

E anche Tremotino sparì.

 

Leandra: …credo di aver combinato un guaio!

Olsa:  Ma no… troveremo Pommes e Filippo! Uh uh uh! … stronza! Uh!

 

Darryl Doodle: Wow! Mamma! La storia è magnifica!!!! Continuiamo domani?

Mamma: Sì… O la continuo io oppure Olivia! … notte piccolo cafone!!

Continua…

 

 

 

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 - La Locanda ***


Il piccolo Darryl Doodle, come al solito, non riusciva a dormire. Ma la mamma quel giorno era uscita, era solo. Chi avrebbe potuto raccontargli la favola della buonanotte?
Ad un certo punto la porta di casa di Darryl Doodle si aprì violentemente.

“Speriamo non sia un ladro!” pensò Darryl Doodle.

Non era un ladro, più o meno, era la sua mamma.

 

Darryl Doodle: Mamma! Sei tornata presto! Ma… il tuo braccio?! Sanguina??

 

Mamma: Quei piedipiatti, mi hanno sparato… fortunatamente mi hanno preso di striscio e… cioè…volevo dire… ma nooo…piccola testa di cipolla, mi sono sporcata con il sugo di pomodoro! Cosa hai capito?? …

 

Darryl Doodle: Visto che sei qui, mi racconti la favola di Leandra e company? L’ultima volta Pommes è sparito nel nulla e Leandra e Olsa sono rimaste da sole!

 

Mamma: Sì… continuiamo la favola, ma facciamo in fretta…devo fermare l’emorragia…

 

“LA LOCANDA”

Capitolo 7

 

Leandra e Olsa avevano lasciato il regno di Telcamo ed erano dirette a Fischerland.

 

Leandra: Speriamo che a Fischerland sappiano dove si trova Filippo…

 

Olsa: Già, speriamo! Uh Uh Uh! … Fee, Fy, Fo,Fum!

 

Leandra: Ma che ti prende?

 

Olsa: E’ il nome di quella locanda! “Fee, Fy, Fo, Fum!”

 

Leandra: Uhhh… andiamo!

 

Olsa: Ma non abbiamo soldi! Uh Uh Uh

 

Leandra: Andiamo a chiedere di Filippo! Che hai capito? … Su andiamo!

 

Leandra e Olsa arrivarono alla locanda. Dentro ci stava solo una donna.

 

Locandiera: Oh…salve! Sapete! Tutti mi amano, ma io non posso sposare nessuno, mio padre mi ha chiesto di sposare il cameriere della locanda, ma io…boh! Non so!

 

Leandra: …ma chi cavolo te l’ha chiesto?

 

Olsa: Che ci frega? Uh uh uh!

 

Locandiera: …cafone…. Comunque…cosa volete?

 

Leandra: Un’informazione… sa dove si trova Filippo?

 

Locandiera: Il principe Filippo? Certo che so dove si trova! E ve lo dirò in questo preciso momento! Ascoltate bene le mie parole perché a breve, quando finirò questa frase introduttiva, vi svelerò dove si trova il principe Filippo, la persona che voi due state cercando…

 

Leandra: …ebbene?

 

Locandiera: Filippo si trova… nella camera 237!

 

Olsa: Davvero? Uh uh uh?

 

Locandiera: … non lo sentite anche voi?

 

Leandra e Olsa si guardarono confuse

 

Leandra: …sentire…cosa?

 

Locandiera: La luccicanza!

 

Olsa: Cosa? Uh uh uh?

 

Locandiera: REDRUM…REDRUM!!!!

 

Leandra: …ma lei è fuori completamente… su  Olsa andiamo nella camera 237.

 

La camera 237 si trovava al terzo piano della Locanda. La porta era stranamente aperta. Leandra e Olsa l’aprirono, non c’era nessuno.

 

Olsa: La stanza è vuota! Uh uh uh! C’è solo un armadio, un letto, una scrivania…e quello è…

 

Leandra: Un diario!!!! Ohhhh! Che romantico! Filippo ha un diario!! Ora lo leggo… “Caro Diario, amo Aurora..” ok…strappiamo questa pagina…

 

Olsa: Leandra!!!! Uh! Ferma!!! Non si fa!!... Continua a leggere!!

 

Leandra: Giorno 2, Caro Diario, voglio salvare Aurora e la salverò, mi serve solo la spada fatata e so chi ce l’ha… il suo nome è… “ … non si legge bene! Credo ci sia scritto Oplà!

 

Olsa: -.-‘ … Olsa! C’è scritto Olsa! Sono io, ricordi? Filippo l’ha rubata a me la spada…uh uh uh!

 

Leandra: Ah… giusto… vediamo… “Giorno 3, Caro Diario, è orribile, terribile! Ho paura… non è come sembra! E’ tutto molto più terribile, molto più atroce…credo che impazzirò!!!”… Cosa sarà successo?

 

Olsa: Continua…su! Uh uh uh!

 

Leandra: Senti…quel tuo “uh uh uh” è odioso, ok?

 

Olsa: Cosa?

 

Leandra: E’ da un po’ che volevo dirtelo, mi stai antipatica, va bene?

 

Olsa: Ma ti sembra il momento? Hai appena scoperto che è successa una cosa terribile a Filippo e ti metti a parlare di questo? …

 

Leandra:

 

Olsa: … … uh uh uh!

 

Leandra: LO HAI FATTO APPOSTA!!!!

 

Olsa: CONTINUA A LEGGERE!!!!

 

Leandra: Ok… “Giorno 4, Credo sia questa locanda… mi sta facendo impazzire… devo fuggire…ma non ci riesco… non riesco ad andarmene!!! Devo trovare un modo… Solo diario e niente Aurora rendono Filippo un pazzo furioso, solo diario e niente Aurora rendono Filippo un pazzo furioso, solo diario…” Ha scritto questa frase una centinaio di volte!

 

Olsa: Comincio ad avere paura… uh uh uh… usciamo di qui…

 

Leandra: Sì! Andiamo!

 

Leandra prese il diario e, con Olsa, uscì dalla camera, dal corridoio vide la Locandiera…

 

Locandiera: Dove credete di andare??? Venite a giocare con me!!!

 

Leandra: Chi…cosa…come…perché…quando…dove…percome…perquando

 

Olsa: … -.-‘ … “chi o cosa sei tu?” …volevi dire questo immagino?! Uh uh uh

 

Leandra: Sì!

 

Locandiera: Chi sono? Muhahahahahah! Sono una strega! La strega più potente di tutto il mondo… e voi, siete arrivate nella mia locanda e non fuggirete mai più! Mastiff! Muhle! Meer! Venite qui!

 

E dal nulla comparvero tre enormi mastini.

 

Leandra: Cavolo! Credo ci vogliano mangiare!

 

Olsa: Che ore sono?

 

Leandra: … e poi dici che sono io che dico le cose nel momento sbagliato! Stiamo per essere uccise tutte! Che ti frega dell’ora?

 

Olsa: Dimmi che ore sono!!! Uh uh uh!

 

Leandra: E’ quasi mezzanotte!  … si spengono i rumori, si spegne anche l’insegna di quell’ultimo caffè!

 

Olsa: Bene! Uh uh uh!

Olsa si affacciò alla finestra del corridoio e osservò la luna.

 

Olsa: Uh…Uh…uh…uh

 

Leandra: Olsa…che ti prende?

 

Locandiera: Mastiff! Muhle! Meer!!! Attaccate!!!

 

Olsa: Uh …uh …uh … Auuuuuuuuuuuuuh!!!!

 

E davanti gli occhi increduli dei presenti Olsa si trasformò in un lupo.

 

Locandiera: Cosa?? Non è possibile! Mastiff! Muhle! Meer!!!

 

Olsa attaccò tutti e tre i mastini mettendoli K.O … poi si volse verso la strega.

 

Locandiera: No!!! Non è possibile!!! … comunque se vi interessa, alla fine ho deciso di sposare il cameriere e di mettere la testa a posto … ARGH!!! VE la farò pagare!!!!!

 

E la locandiera sparì.

La luna tramontò ed Olsa divenne normale.
Lei e Leandra scapparono dalla locanda.

 

Leandra: Chissà se anche Filippo è riuscito a scappare!

 

Olsa: Tranquilla, uh uh uh, sono sicura di sì!

 

Darryl Doodle: Anche io sono curioso! Filippo è riuscito a scappare?

 

Mamma: Devi essere paziente, piccolo verme schifoso! Ora devo andare il sangue sembra non volersi fermare!

 

Darryl Doodle: Non era pomodoro?

 

Mamma: E tu non puoi farti i cavoli tuoi? Notte scimmia!

 

Continua…

 

 

 

 

 

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 - L'Accendino ***


Darryl Doodle non riusciva proprio ad addormentarsi senza la sua favola della buonanotte, così uscì dalla sua stanzetta e andò dalla sua dolce mammina. La mamma stava parlando con un signore. L’uomo era spaventato, triste e aveva messo a Darryl Doodle tanta malinconia.

Uomo: Signora… mio figlio le deve dei soldi… è vero… ma la prego, restituirà tutto! Glielo giuro! Non gli faccia del male.

Mamma: Tuo figlio lo sa… le promesse fanno mantenute… i debiti vanno saldati…

Uomo: La prego!!! Ha solo diciotto anni!!

Mamma: Mi spiace… il suo tempo è scaduto… può uscire…

Darryl Doodle: Mamma!! Ma che succede?

Mamma: Darryl Doodle!!! Ma non dormi mai la notte??? E che cavolo!!!

Darryl Doodle: Lo sai che non riesco a dormire senza la favola della buonanotte! Sono molto curioso di sapere come prosegue la storia di Leandra e company!

Mamma: Ah…sì…quella favola…ho capito…ehm… “Vissero tutti felici e contenti”…finita!

Darryl Doodle: Come finita?? Ma mamma! Hai lasciato troppe cose in sospeso! Leandra e Olsa troveranno Filippo e Pommes? La fata Fauna verrà sconfitta? L’asino Ashe ritornerà nel gruppo?

Mamma: Uff…che rompi… va bene, va bene…continuiamo…

 

“L’ACCENDINO”

Capitolo 8

 

Leandra e Olsa avevano finalmente raggiunto Fischerland. Qui cercarono informazioni su Filippo, Leandra fermò un passante.

 

Leandra: Scusi, mi chiamo Leandra e questa racchia vicino a me è Olsa

Olsa: …piacere! Uh uh uh!

Mago: Piacere mio! Io sono il mago Wizzy!! Sono famoso in tutto il mondo!

Leandra: Il mago chi…?

Olsa: …mai sentito…

Mago: Davvero? Non mi conoscete? Va beh, ‘fa nulla! Vi farò vedere che poteri ho! Tu…Leandra! Prendi una carta!

Leandra: Presa!

Mago: Non farmela vedere!

Leandra: Ok!

Mago: Bene…allora…tu hai preso… il 5 di fiori!

Leandra: …no…

Mago: Il 4 di quadri!

Leandra: …ehm…no…

Mago: Ehm… è un numero pari o dispari?

Leandra: Umh… non lo so… che numero è “Q”?

Mago: Lascia stare… è una carta rossa o nera?

Leandra: Beh… è rossa…come ogni cuore!

Mago: Bene… secondo me…hai scelto la “Regina di Cuori”!

Leandra: ESATTO!!!!! MA SEI BRAVISSIMO!!!!!!!!!! WOW!!! :O!

Olsa: -.-‘ … sì… senta! Noi stiamo cercando il principe Filippo, uh uh uh, sa dove si trova?

Mago: L’ho visto prendere una nave e dirigersi verso  l’isola Cocchetta qualche giorno fa!

Olsa: Allora forse…uh uh uh… si trova ancora lì! E magari Pommes è con lui!

Leandra: Dobbiamo solo prendere una nave e raggiungere quell’isola! Quanto costa una nave qui?

Mago: …Boh!

Leandra: Cavolo! Non ce lo possiamo permettere!

Mago: …ma io non ho detto alcuna cifra…

Olsa: …è un problema! Uh uh uh …come facciamo?

Leandra: Prima ho letto che c’è una gara di pesca, giù al porto, il premio è in denari! Se vinciamo possiamo comprarci una barca!

Olsa: Perfetto! Uh uh uh… Dobbiamo solo comprare le canne da pesca e gli ami. Quanto costano gli strumenti per la pesca qui?

Mago: Proprio non lo so!

Leandra: Cavolo! E’ tutto troppo caro, qui! Non possiamo comprare nulla!

Mago: … ma…io…

Leandra: Va beh… in qualche modo ci arrangeremo! Andiamo!

 

E con mezzi di fortuna, Leandra e Olsa riuscirono a costruirsi canne da pesca e a partecipare alla gara di pesca. Vicino a loro un pescatore stava piangendo.

 

Pescatore: Che disastro!! Come farò?

Leandra: Che succede?

Pescatore: Ho perso il mio accendino! Ci tenevo tanto!

Olsa: Uh uh uh… E’ finito in acqua?

Pescatore: Sì… perché ridi?

 

Ad un tratto dall’acqua apparve una candida fata.

 

Marina: Ciao! Sono Marina, la fata delle acque! Perché piangi lurido pescatore?

Pescatore: Ho perso il mio accendino…

Marina: Forse l’ho recuperato… è questo?

E Marina mostrò un accendino tutto d’oro, con tante gemme preziose.

Pescatore: No! Non è questo il mio!

Leandra: Ma sei cretino? Prenditelo!

Marina: E’ forse questo il tuo? …

Marina mostrò un accendino molto brutto, sporco e di nessun valore

Pescatore: Sì!! E’ questo!

Marina: Bene! Allora riprenditi il tuo accendino… e prenditi anche questo tutto dorato!

Pescatore: Grazie!! Fata Marina!

E Marina sparì!

A Leandra, che aveva assistito a tutta la scena, venne un’idea.

Leandra: Oh no!!! Ho perso anche io il mio accendino!!!! NOOOOOO!

Marina: Cosa succede?

Leandra: Ho perso il mio accendino!!!!

Olsa: Ma tu non hai alcun acc

Leandra: Stai zitta, cretina!... Oh fata Marina!!! Aiutami tu!!!

La fata Marina mostrò a Leandra un accendino tempestato di diamanti

Marina: E’ questo il tuo accendino?

Leandra: Sì! L’hai trovato! Grazie! Non dovevi! Sei la mia best friend forever! Dammelo ora!

Marina: Ma certo… CHE NO! SEI UNA FALSA! NON TI DARO’ NESSUN ACCENDINO! QUESTO NON E’ IL TUO…VOLEVO METTERTI ALLA PROVA! BASTARDAAAAAAAAAAAAAAA…

 

E Marina sparì.

Leandra: … nervosetta la fatina, eh?... speravo di prendere l’accendino prezioso e di comprarci una nave!

Olsa: Uh uh uh… non preoccuparti, troveremo il modo di partire.

 

Darryl Doodle: Troveranno il modo?

Mamma: Lo scopriremo domani… vai a nanna!

Uomo: Anche io sono curioso…troveranno il modo?

Mamma: Ma…tu stai ancora qui??? Cavolo! Torna a casa… non ho decapitato un cavallo per nascondere la testa nel letto di tuo figlio affinché tu non lo vedessi… quindi march!

Darryl Doodle: Ma…anche nel mio letto c’è una testa di cavallo! Pensavo fosse un peluche!

Mamma: Certo che lo è! Piccolo mostro! *smack!

Darryl Doodle: Mamma…mi hai baciato sulla bocca!

Mamma: …è il bacio della morte…vai a nanna, lombrico zoppo!

Continua…

 

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 - Oh, Magico Rombo! ***


Darryl Doodle, ormai lo sapevano anche i muri, non riusciva ad addormentarsi senza la sua favola della buonanotte. Solo la sua mammina, però, riusciva a raccontargli belle storie, così il piccolo Darryl Doodle uscì dal suo dolce lettino e andò dalla mamma. Lei si trovava sul tavolo del salone, stava facendo il computer.

 

Darryl Doodle: Ma mamma! E’ tardi! Perché stai giocando a computer?

Mamma: Che palle, Darryl Doodle! Ma fatti una vita!

Darryl Doodle: Ma la mia vita è con te! Mamma!

Mamma: …che vomito…

Darryl Doodle: Che stai facendo?

Mamma: Sto entrando nel sito della CIA e sto cercando di hackerarlo, di sabotarlo … ehm…volevo dire… sto colorando un disegno di Topolino con Paint!

Darryl Doodle: Che bello! Ti posso aiutare?

Mamma: No! Piccolo ameba! Vai a dormire!

Darryl Doodle: Ma lo sai che non riesco a dormire senza la mia favola della buonanotte! L’ultima volta mi hai raccontato di Leandra e Olsa che cercano di acquistare una barca perché devono dirigersi sull’isola Cocchetta, infatti hanno scoperto che Filippo e forse Pommes si trovano lì!

Mamma: Chissà cosa mi sono fumata quando ti ho raccontato ‘sta cosa…

Darryl Doodle: …cosa?

Mamma: va bene… va bene… continuiamo questa storia… allora…

 

“OH, MAGICO ROMBO!”

Capitolo 9

 

Leandra e Olsa stavano ancora partecipando alla Gara di Pesca di Fischerland. Volevano vincere il premio in denari e acquistare una barca. Ma nessuna delle due riusciva a prendere nulla.

 

Leandra: ‘mazza…che iella! Non riusciamo a prendere nessun tipo di pesce!

I pescatori intanto sghignazzavano.

Olsa: Già! Niente pesce! Né lungo, né corto … uh uh uh

I pescatori ridevano

Leandra: Queste canne da pesca sono inutili, tanto vale prenderlo con le mani!

I pescatori esplosero in una risata rumorosissima

Leandra: Cosa mi ridete????

I pescatori tornarono zitti.

Ad un certo punto la canna di Leandra catturò qualcosa.

Leandra: Un pesce! Un pesce!!! Lo prendo!!! Lo prend… (ai pescatori) provate a ridere di nuovo e vi ammazzo…  

Leandra sollevò la canna e vide cosa aveva catturato. Un enorme rombo!

Leandra: Vai!!! Olsa con questo vinceremo di sicuro!

Rombo: Un momento! Non sono un rombo! Sono un stregone trasformato! Liberami ed esaudirò i tuoi desideri!

Leandra: Va bene… !

E Leandra lo liberò

 

Leandra: Adesso…ti prego… dammi una barca!

Rombo: Bene! Dirigiti al Porto Ovest di Fisherland, troverai la tua barca.

 

Leandra ed Olsa si diressero verso il Porto Ovest e trovarono una barchetta. Piccola, piccola, poteva ospitare giusto due persone!

Olsa: Perfetta! Uh uh uh! Andiamo!

Leandra: Ma che dici? Cretina, zoppa, ignorante, buzzurra, incivile, villana, zoticona…

Olsa: -.-‘ … ce l’hai ancora per molto…?

Leandra: … stupida, illusa, poveretta! Come facciamo poi a tornare qui! Saremo in quattro no? E questa barca ne può ospitare al massimo due!

Olsa: Va bene… torniamo dal rombo e chiediamogli una barca più grande!

 

E Olsa e Leandra tornarono al Porto Est, dove si trovava il Rombo.

 

Leandra: Oh, magico rombo dai mille poteri/ torna da me tra i liquidi sentieri!

Olsa: …perché lo chiami in rima,ora?? E che significa “liquidi sentieri”?

Leandra: I sentieri del mare… ignorante…

Olsa: “Marini sentieri” non era meglio? Uh uh uh!

Leandra: Ma che banalità!!!

Il rombo comparve.

Rombo: Cosa succede? Perché mi avete chiamato?

Leandra: La barchetta che ci hai dato e troppo piccola, possiamo avere una quattro-posti?

Rombo: Va bene! Tornate al Porto Ovest!

 

Così fecero, Leandra ed Olsa videro la barca… era più grande.

Olsa: Bellissima!! Uh uh uh!

Leandra: Ma sei proprio una gorilla!!! Come bellissima??? Hai visto il colore? E’ blu!!

Olsa: E allora?

Leandra: E’ meglio averla rosa! Il rosa è in! Il blu è out! Non hai letto “Novella Barca 2000”?

Olsa: No! Uh uh uh!

Leandra: Torniamo dal rombo!

 

-Porto Est-

Leandra: Oh, magico rombo, stregone potente! Vieni qui precipitevolissimevolmente!

Olsa: Esagerata!

Leandra: Zitta! E’ poesia!

E il rombo apparve

Rombo: Ancora voi due?? Che volete?

Leandra: La barca! La vogliamo rosa! E’ un problema?

Rombo: Uff…no! Andate… -.-‘ …

 

-Porto Ovest-

Olsa: Ecco! Uh uh uh! Ora è rosa! Andiamo?

Leandra: No! Ma scusa!!! E’ orribile! Ha usato il “rosa caldo” … io volevo il “rosa profondo”!!

Olsa: …stai scherzando?

Leandra: No! Andiamo!

-Porto Est-

Leandra: Oh, magico rombo, amico importante/ mostrati col tuo fare…ehm…gluggante!

Olsa: Gluggante?? Uh uh uh! Non esiste!

Leandra: E’ licenza poetica!

Olsa: Non sai fare la rima con importante… dii la verità!

Leandra: Non era facile, ok? Prova tu!

Olsa: Oh, magico rombo, amico importante/ noi invochiamo il tuo spirito elegante!

Rombo: Sono commosso! Che bella rima, complimenti! Sei magnifica! Se io non fossi un rombo e se tu non fossi così brutta, ti sposerei!

Olsa: Uh uh uh!

Leandra: Abbiamo un problema con la barc

Rombo: BASTA!!! MI HAI ROTTO!!! E CHE CAVOLO! ANDATE VIA!!!!!

 

Leandra ed Olsa andarono al Porto Ovest e ritrovarono la vecchia barca, con soli due posti.

 

Leandra: Ed ora…come facciamo?

Olsa: Per ora partiamo… poi vedremo! Uh uh uh!

 

Darryl Doodle: ma… Mamma! Non potevano desiderare di raggiungere l’isola Cocchetta?

Mamma: …e tu non puoi stare zitto?? Sto cercando di mandare un virus alla CIA! Vai a letto!!

Darryl Doodle: Va bene, mamma! Continuiamo domani?

Mamma: Sì…sì… uffa…quanto scassi…

Continua…     

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Capitolo 10
*** Capitolo 10 - Troppi Intrighi, Che Pizza! ***


Era tarda notte e il piccolo Darryl Doodle non si trovava nel suo candido lettino. Si trovava con la mamma, stavano vedendo un film in tv.

 

Darryl Doodle: Mamma! Non credo che questo sia un film adatto a me!!!

Mamma: Ma cosa dici? “L’esorcista” è un classico! Come “Biancaneve” o “Cenerentola”!

Darryl Doodle: Ma…mi fa paura!!

Mamma: Uh… che scassa-gioielli … sta finendo!

Darryl Doodle: Ma… fa paurissima! Questa notte non riuscirò a dormire…a meno che…tu non mi racconti la favola della buonanotte!

Mamma: Ancora con quella storia…! Che balle!

Darryl Doodle: Ma mamma! Sono curioso! L’ultima volta Leandra ed Olsa hanno finalmente trovato una barchetta e possono raggiungere l’isola Cocchetta. La barchetta ha solo due posti, però. Ma questo non deve essere un problema, visto che anche Filippo e Pommes avranno raggiunto Cocchetta con una nave e quindi loro hanno il mezzo per ritornare eventualmente a cas

Mamma: SANTO CIELO! MA TI STAI ZITTO?????? MA NON CHIUDI MAI QUELLA PICCOLA INSULSA BOCCA?!

Darryl Doodle: Allora…come continua la favola?

Mamma: … ora te lo dico, piccolo impaziente…imbecille…

 

“TROPPI INTRIGHI, CHE PIZZA!”

Capitolo 10

 

Leandra e Olsa raggiunsero finalmente il porto dell’isola Cocchetta, lì scoprirono che non vi era alcuna altra barca o nave.

 

Olsa: Oh no! Uh uh uh! Non ci sono barche qui! Vuol dire che Filippo e Pommes forse se ne sono andati!

Leandra: … cavolo… spero che tu ti stia sbagl…SPAZZOLA!!!

Olsa: Ahhhhhhh!!! Ma che mi urli??? Che ti prende?

Leandra: …E da stamane che mi chiedevo come si chiamasse quella cosa che si usa per sistemarsi i capelli! Non mi veniva in mente il nome! Ora mi è venuto! Meno male!

Olsa: …ma cosa c’entra questo, ora? Uh uh uh! Non capisci che forse abbiamo fatto un viaggio inutile?

Leandra: Guarda lì! Un castello! Andiamo! Chiediamo informazioni su Filippo!

Intanto, in un luogo lontano, la malvagia fata Fauna, mediante un magico specchio, osservava tutti gli spostamenti e le azioni di Leandra e Olsa.

 

Fauna: Ah ah ah! Sta procedendo tutto secondo i miei piani! Non è vero, amore mio?

 

E nell’ombra uno strano figuro si avvicinò a Fauna.

 

Fauna: La nostra storia d’amore verrà narrata nei secoli dei secoli… ora, vai! Vai a controllare i nostri prigionieri che cosa fanno!

 

L’uomo eseguì l’ordine della fata Fauna e raggiunse le segrete. Vi erano moltissime celle, tutte occupate da diverse persone. L’uomo si fermò dinanzi alla cella che ospitava un personaggio di nostra conoscenza. Pommes.

 

Pommes: Tu! Mi hai imbrogliato! Lo sapevo!! Liberami!!!

 

L’uomo sorrise e lasciò Pommes da solo.

 

Intanto Leandra ed Olsa avevano raggiunto il re di Cocchetta. La sala del trono era piena di gente. Il re sedeva sul trono dinanzi Leandra ed Olsa. Il suo nome era Gnik.

Gnik: Benvenute nella mia isola. Cocchetta dà sempre il benvenuto ai stranieri, ma ditemi perché vi trovate qui?

Olsa: Maestà, uh uh uh, vorremmo sapere dove si trova…

Leandra: … CICALA !!!!!!

Nella sala a tutti venne un colpo.

Gnik:Ma…ma…cosa le prende?

Leandra: Ah… scusate, e da stamane che mi chiedo quale fosse il nome comune della “Homoptera Auchenorrhyncha”, ma non mi veniva in mente! Ora  mi è venuto! E’ “cicala”!

Gnik: … capisco… cosa stavate dicendo?

Olsa: Vorremmo sapere se il principe Filippo è passato di qua, uh uh uh.

Gnik: Sì… ma ora se ne è andato!

Leandra: Cosa? Come?

Gnik: Sì è stato qui solo il tempo necessario per chiedere al maestro Drows come si usasse la spada fatata e poi se ne è andato!

Olsa: Capisco… per caso c’era anche un altro ragazzo con lui?

Gnik: …no! Era solo!

Olsa: Uh uh uh… quindi Pommes non era con lui!

Gnik: Bene … ora che siete qui, che ne dite di partecipare al nostro banchetto? Siete mie ospiti naturalmente… stanotte dormirete qui!

 

 Dopo il banchetto, Leandra ed Olsa raggiunsero la stanza degli ospiti.

 

Olsa: E’ terribile! Uh uh uh! Abbiamo fatto un viaggio inutile, io non troverò mai la mia spada, tu non troverai mai Filippo e non troveremo mai Pommes! Uh uh uh.

Leandra: ‘mazza, quanto sei pessimista! Su con la vita… sai cosa diceva sempre mia nonna?

Olsa: Cosa?

Leandra: Le mosche puzzano, non toccarle!”

Olsa: o.O E questo cosa cavolo significa?

Leandra: Ma io che ne so! Mia nonna era una mezza scimunita…

 Ad un tratto le due sentirono uno strano rumore

Leandra: Hai sentito? Veniva dal piano di sopra!

Olsa: Sembrava un lamento! Uh uh uh!

Leandra: …ho paura!

Olsa: Su…andiamo a vedere.

 

Piano, piano, senza farsi sentire, Leandra ed Olsa raggiunsero la stanza dove proveniva il rumore. Era chiusa a chiave e dinanzi alla porta vi era scritto “Non Entrare”.

 

Olsa: (sottovoce) Cosa facciamo?

Leandra: (sottovoce) C’è qualcuno lì dentro…dobbiamo salvarlo.

Olsa: (sottovoce) ok…uh uh uh… ma non facciamo neanche il minimo rumore!

Leandra: (sottovoce) non ti preoccupare non farò nessun tipo di… (urlando) CICLAMINOOOOOO!!!!

Olsa: Ma…ma sei impazzita?

Leandra: Cavolo! E da stamattina che mi chiedevo come si chiamasse il…

Dal piano di sotto si sentirono diversi rumori. Il re e le guardie si erano svegliati.

“C’è qualcuno al piano di sopra” – “Nessuno può raggiungere quel piano” – “Andiamo a vedere chi c’è”

Olsa: Cavolo! Le guardie stavano salendo! Forza! Facciamo finta di niente!

Le guardie raggiunsero Olsa e Leandra.

Guardia: Cosa ci fate qui?

Leandra: Cercavamo il bagno! Ma ci siamo sbagliate, succede! Non bisogna farne un dramma! Noi torniamo in camera, bye bye bello, un kiss!

 

E Leandra ed Olsa tornarono in camera. Si promisero,però, di ritornare davanti quella stanza il giorno dopo e di salvare il prigioniero!

Darryl Doodle: …Wow! Mamma! Che storia! Ora vado a letto!

Mamma: Sì…vado a dormire anche io, “L’Esorcista” è finito!

Darryl Doodle: Sai…mamma…la bimba indemoniata parlava come te!

Mamma: Sì… e se non stai zitto ti vomito addosso…. Vai a dormire, piccolo citrullo!

Continua…

 

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Capitolo 11
*** Capitolo 11 - Una Nuova Missione ***


Darryl Doodle non voleva proprio saperne di dormire, quella notte. Era troppo curioso! Voleva sapere come continuava la favola di Leandra e Co. Così andò dalla mamma. La mamma stava giocando con uno strano pupazzetto di pezza.

 

Darryl Doodle: Mamma! Cosa stai facendo?

Mamma: … Darryl Doodle… ma lo sai che la notte si dorme??? Perché non dormi mai?????!!!!!

Darryl Doodle: Che strano pupazzetto hai! Mi somiglia!

Mamma: Lo credo bene…

Darryl Doodle: Ma non capisco! Perché lo stai riempendo di spilloni?

Mamma: Mai sentito parlare di “Maledizione Voodoo”?

Darryl Doodle: …No!

Mamma: Bene.

Darryl Doodle: Mamma, mi racconti la favola della buonanotte? Leandra ed Olsa devono salvare il prigioniero del castello del re Gnik. Inoltre abbiamo scoperto che Fauna ed uno strano figuro hanno imprigionato Pommes e forse anche Filippo, visto che non si trova nell’isola Cocchetta… … ma scusami, che fino ha fatto l’asino?

Mamma: Quale asino?

Darryl Doodle: Scacciamosche! Che in realtà è Ashe!

Mamma: Ah…quello…sì…lo inserirò da qualche parte, prima o poi, forse… continuiamo sta cacata di favola…

 

“UNA NUOVA MISSIONE”

Capitolo 11

 

Leandra ed Olsa, mentre tutti dormivano nel castello, risalirono il piano di sopra. Lì si trovava il prigioniero. Leandra ed Olsa raggiunsero la porta con scritto “Non Entrare”.

 

Olsa: uh uh uh! La porta è chiusa a chiave!

Leandra: Ma non mi dire!!!! E io che credevo che lasciassero solo il cartello “Non Entrare” per evitare  l’apertura della porta!! Che birichini!!!! -.-‘ … scema!

Olsa: Come facciamo ad entrare ora? Dobbiamo trovare il modo! Uh uh uh!

Leandra: Beh sfondiamo la porta! Ci penso io!

Leandra prese la rincorsa e si scontrò con la porta. La porta non si mosse di un millimetro, d’altro canto Leandra fece un volo olimpionico e cadde a terra rumorosamente.

Olsa: Non fare rumore! Vuoi svegliare di nuovo tutti?

Leandra: … mi sono fatta malissimo…

Olsa: uh uh uh… ci provo io!

E con un solo pungo Olsa aprì la porta.

All’interno vi era una signora, molto magra, con il volto segnato dalle lacrime e dallo sconforto.

Il suo nome era Aretera.

 

Aretera: Chi siete voi? Cosa ci fate, qui?

Leandra: Salve, io mi chiamo Leandra. Sono una principessa. Il mio regno è piccolo e poco conosciuto, si chiama “Piccolo e Poco Conosciuto”. Comunque io e la mia amicconoscent… vabbè, questa orchessa qui… vi abbiamo salvato dalla prigionia! Venite con noi, fuggiremo da qui e insieme salperemo verso nuovi spettacolari orizz

Aretera: ... ho chiesto solo chi siete… stai parlando troppo…

Olsa: Chi vi ha imprigionato, signora?

Aretera: E’ stato mio marito, Gnik… lui … lui crede che io abbia ucciso il nostro unico figlio! Ma non è così! L’hanno rapito! Io so…so che è ancora vivo! Aiutatemi a trovarlo!

Olsa: Ok! Uh uh uh! Andiamo via da qui!

Aretera: Se mio marito dovesse scoprire che sono scappata e che voi due mi avete aiutato vi cercherà per tutto il regno e vi ucciderà!

Leandra: Non posso morire!! Sono troppo bella!!!!

Aretera: Io resterò qui, ma per favore… ritrovate mio figlio… so che è ancora vivo,  avrà 6 o 7 anni ora!

Leandra: Beh… in effetti, cosa ci vuole. Bisogna solo trovare un bimbo di sei anni, ce ne stanno pochi in giro effettivamente…sarà una ricerca facile! -.-‘ …scema!

Olsa: Sei un po’ troppo sarcastica oggi…

Leandra:  Noooo?!!! Ma davveroooo?! Tu diciiii???? -.-‘ … scema!

Aretera: Andate via di qui, ora!! Il re potrebbe sentirvi!

 E Leandra ed Olsa lasciarono la stanza ed il castello

 

Intanto, Ashe, l’asino Scacciamosche trasformato in uomo, aveva raggiunto Fisherland e chiedeva informazioni al mago Wizzy.

 

Ashe: Mi scusi, buon uomo, volevo sapere…

Mago: Ah ah ah! Non mi chiami “buon uomo”, chiamami con il mio nome! Lo sai benissimo chi sono, sono conosciuto in tutto il mondo! Sono il mago Wizzy!!

Ashe: Ah!... ehm… mi spiace, non la conosco… comunque, io sono il principe Ashe, volevo sapere se ha visto una principessa di nome Leandra, un uomo di nome Pommes e un’orchessa di nome Olsa passare di qua…

Mago: Sì, li ho visti! Pensa ad un numero da uno a dieci!

Ashe: No … non ho molto tempo… mi serve sapere…

Mago: Pensa un numero da uno a dieci!!!!!!!

Ashe: … va bene… ehm… allora… d'accordo, fatto!

Mago: … è sei?

Ashe: …no

Mago: Sette?

Ashe: -.-‘ … no

Mago: …mi sto avvicinando?

Ashe: No! … era due! ora mi può dire dove…

Mago: Ma daiiii! Non devi dirmelo!! Mi hai rovinato il trucco!!!!!

Ashe, spazientito, afferrò il mago e lo portò al muro.

Ashe: Senta, mi sono stufato! Mi dica dove si trova Pommes e le ragazze!

Mago: Io n-non conosco nessun Pommes, ma le due ragazze si saranno dirette verso l’isola Cocchetta

Ashe: Pommes non era con loro?

Mago: No!!...

Ashe: Cavolo!

 

Intanto Leandra ed Olsa raggiunsero un negozio di fiori.

Leandra: Scusi, signora commessa.

Lullaby: Chiamami Lullaby! Che la gioia risieda sempre nel tuo cuore.

Leandra: Va bene… Senta conosce un bimbo di sei o sette anni che non assomiglia per niente ai suoi genitori?

Lullaby: Domanda bislacca! Ti dedico un pensierino per la tua fantasia amorina!!!

Leandra: … sì… questa è rincretinita forte…

 

Darryl Doodle: Mamma! Sono stanco, vado a letto!!! La storia mi è piaciuta tanto, sei bravissima mammina cara!

Mamma: Ti senti pungere da qualche parte?

Darryl Doodle: …no!

Mamma: ‘sta bambola non funziona neanche un po’… vai a letto piccolo soldo di cacio…

Continua…

 

 

 

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Capitolo 12
*** Capitolo 12 - Svelalo con un Fiore, in un Negozio di Fiori! ***


Darryl Doodle aveva molto sonno, non riusciva a restare sveglio e quindi quella sera avrebbe fatto a meno della favola della buonanotte. Arrivò, però, la sua dolce mammina.

 

Mamma: Sveglia cretino! E’ ora della favola!

Darryl Doodle: No…mami…sono stanchissimo oggi, non fa nulla!

Mamma: Invece resti sveglio e ascolti, ok? Dove eravamo rimasti?

Darryl Doodle: Non lo so, mamma cara…sono stanco…

Mamma: Zitto, imbranato! Allora, se non ricordo male, l’ultima vola Leandra ed Olsa hanno accettato di aiutare la moglie del re Gnik e di cercare il figlio rapito, che il re crede morto. Ora le due babbee si trovano in un negozio di fiori…vero?

Darryl Doodle: zzzzzzzzz….

Mamma: SVEGLIA BERTUCCIAAAAAA!!!!!

 Darryl Doodle: AHHh! Sì..sì…sono sveglio!

Mamma: Bene… iniziamo!

 

“SVELALO CON UN FIORE, IN UN NEGOZIO DI FIORI!”

Capitolo 12

 

Leandra ed Olsa avevano iniziato le ricerche del figlio del re Gnik e della regina Aretera, si trovavano in un negozio di fiori.

 

Leandra: Senta, lei conosce un ragazzino che, magari, assomiglia molto al re e alla regina ma che non è figlio loro.

Lullaby: Ihihih… beh! Non lo so, l’azzurro cielo si trova nei cuori delle rondini?

Leandra: Ma che cavolo dici??

Olsa: uh uh uh … senta, è importante per noi trovare quel bambino.

Lullaby: Posso chiamare le mie sorelle, se desideri! Drulla! Margherilla! Venite qui!

Leandra: Drulla e Margherilla?? Ma che nomi sono???

Drulla: Eccomi sorella, il sentimento sia la tua meta.

Margherilla: Sono qui anch’io, sorella. La bontà sia animo di pace.

Leandra: Ma come parlano queste?

Lullaby: Oh, care sorelle di gioia maestra, queste due nostre nuove amiche ci chiedono aiuto!

Margherilla:  Oh!

Drulla: Oh!

Lullaby: Oh!

Drulla: Oh!

Lullaby: Oh!

Margherilla: Oh!

Drulla: Oh!

Margherilla: Oh!

Lullaby: Oh!

 

Dopo 30 minuti

 

Lullaby: Oh!

Drulla: Oh!

Lullaby: Oh!

Margherilla: Oh!

Lullaby: Oh!

Drulla: Oh!

 

Leandra: E LA VOLETE SMETTERE, BRUTTE OCHEEEEEE????!!!!!!

Olsa: Uh uh uh…Leandra, calmati! Ci vogliono soltanto aiutare, non essere così iraconda! Allora, signore, potete aiutarci?

Lullaby: …Oh!

Olsa: IO VI AMMAZZO!!!!!  VOI E STO CAVOLO DI OOOOOH!!!!!! ARGHHHHH!

Leandra: OlsaOlsa…calmati!

Lullaby: Margherilla, Drulla… queste due…ehm…colorite persone cercano un bimbo somigliante il re e la regina ma che non sia figlio loro.

Margherilla: Vi aiuteremo volentieri, dolci biscotti di zucchero! Io ho un figlio, si chiama Nees, è un veggente. Saprà sicuramente aiutarvi!

Leandra: Dove si trova ora questo Nees?

Margherilla: Nel luogo della purificazione del corpo carnale!

Olsa: Eh?

Margherilla: … in bagno…

Leandra: Ah…allora aspetteremo che esca!

 Nel negozio di fiori, intanto, entrò un individuo. Il suo nome era Elc-nu. Era il fratello del re Gnik, ma tutti lo chiamavano il “farfallone”.

Elc-nu: Salve Lullaby, salve Drulla, salve Margherilla! Che dolce sorpresa, incontrarvi!

Leandra: …Sorpresa? Lei è entrato nel loro negozio, chi si aspettava di incontrare?

Elc-nu: E chi sono queste due nuove ragazze?

Leandra: Il mio nome è Leandra, sono la principessa di “Piccolo e Poco Conosciuto”, un bel paesino… e la mia amica racchia, qui, si chiama Holly!

 

Olsa: … mi chiamo Olsa! Uh uh uh!

Leandra: Davvero? Pensavo fosse Holly il tuo nome!

Olsa: Ma mi hai sempre chiamato Olsa!

Leandra: Davvero??? Che strana la vita! 

 

Elc-nu: Io sono Elc-un, sono il fratello del re e sto cercando moglie, sai?

Leandra: Oh… la ringrazio, ma io amo un altro uomo…

Elc-nu: …non ti avevo preso proprio in considerazione…

Leandra: Cosa??? Brutto…

Elc-nu: Il mio cuore batte per Lullaby, Drulla e Margherilla… ma non so chi scegliere. Lullaby è troppo alta, Drulla è troppo magra e Margherilla è troppo intelligente!

Lullaby: Oh!

Drulla: Oh!

Margherilla: Oh!

Leandra: …se continuate ancora con questo “oh!”, vi spello vive!!!!

Lullaby: Oh, la prego Elc-nu, forte guerriero, scelga mia sorella Margherilla, suo marito è morto da tempo e suo figlio è senza un padre, aiutatela!

Margherilla: Eh no!... cioè … Oh egregio Elc-nu, prode eroe, scelga mia sorella Drulla, non ha mai avuto nemmeno un fidanzato, ha bisogno di lei!

Drulla: No, mio caro Elc-nu, scelga mia sorella Lullaby, è la più grande, la più saggia, è un buon partito!

Lullaby:  Ma che dici, Drulla?? Sarebbe meglio se Elc-nu potesse scegliere te! Bel fiore ingiallito!

Drulla: TI HO DETTO DI NO, PEZZO DI… ehm… volevo dire, forse Margherilla ha davvero più bisogno di lui.

Margherilla: … io sto bene, grazie…

Elc-nu: Oh! Che animo gentile che avete… siete disposte a perdere un gran bel pezzo di uomo come me per amore delle vostre sorelle!

Leandra: … Non credo che le cose stiano in questo modo…

Olsa: uh uh uh… già…

Elc-nu: Beh… ripasserò domani… ed esporrò il mio verdetto… a domani, leggiadre fanciulle.

 

Ed Elc-nu se ne andò, in quel preciso momento, Nees, il figlio di Margherilla, uscì dal bagno, era un ragazzino sui diciotto anni.

 Leandra: Lui è il veggente?

Margherilla: Sì, tesoro…vieni… devi aiutare queste due signore.

Olsa:  Uh uh uh …Ascolta, stiamo cercando il figlio del re Gnik e della regina Aretera.

Lullaby: Da quel che so, il figlio del re è stato ucciso dalla moglie.

Olsa: No, non è così. Allora Nees…puoi dirci dove si trova?

 

Nees fissò il vuoto. Le sue pupille cominciarono a schiarirsi.

Nees: Io … io vedo… vedo il rapitore del bambino… il suo nome è … è …

Leandra: Su, diccelo!

Olsa: Uh uh uh!

Lullaby: La suspense mi uccide!

Margherilla: Forza, figlio mio!

Drulla: Come on, baby!

Nees: Il suo nome… il suo nome … il suo nome è … ELC-NU

Tutti rimasero sconvolti. Il rapitore era proprio il fratello del re Gnik!

 

Darryl Doodle: Ahhhh… che bella dormita mi sono fatto! Ops… mamma, ho dormito, non ho sentito la storia… puoi ripetere cosa è successo?

Mamma: Oh, ma tesoro…certo che…no! Ti freghi brutto microrganismo ! Buona notte!!

Darryl Doodle: Ma… ma ora non ho sonno!!!

Mamma: Uhhh… povero spicciolo! Va caca!

Continua…

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Capitolo 13
*** Capitolo 13 - Correttezze Genealogiche ***


Darryl Doodle si era appena svegliato. Il cielo era sereno, gli uccellini cantavano, era un bellissimo mattino. Il piccolo Doodle scese al piano di sotto e vide la sua dolce mammina che parlava al telefono. La sua voce era diversa dal solito, forse perché aveva uno strano aggeggio dinanzi alla bocca che modificava il suono.

Mamma: Pronto…Pronto? Una domanda…quale è il tuo film horror preferito? …esatto, Sidney… sono io!

Darryl Doodle: Mamma!

La mamma riattaccò la cornetta e buttò via l’aggeggio “modifica-voce”.

Mamma: Cosa…cazz… Darryl! Non solo la sera, rompi le balle anche la mattina presto…cosa vuoi?

Darryl Doodle: La favola, mamma! Ieri sera non me l’hai raccontata!

Mamma: … uffa… tu e sta cavolo di storia… dove eravamo rimasti?

Darryl Doodle: Beh… ci sono tante storyline, adesso…

Mamma: …parla come mangi, babbuino.

Darryl Doodle:  Da una parte Leandra ed Olsa hanno scoperto che il figlio del re e della regina di Cocchetta non è morto ma è stato rapito da Elc-nu, il fratello del re. Intanto Ashe, l’asino Scacciamosche, ha scoperto che Leandra ed Olsa si trovano nell’isola e sa anche che Pommes non è con loro. Quest’ ultimo, infatti, dopo il desiderio fatto a Tremotino, ha raggiunto Filippo ma è stato imprigionato dalla malvagia fata Fauna che è innamorata di un tizio misterioso!

Mamma: …mentre fai questo riassunto non ti rendi conto di cha cacchiata è sta storia?

Darryl Doodle: … no! E’ bellissimissimissima!!

Mamma: …continuiamo…

 

“CORRETTEZZE GENEALOGICHE ”

Capitolo 13

 

 

 

 

Leandra ed Olsa pedinarono Elc-nu e scoprirono quale fosse la sua dimora.

Leandra: Bene… il piano è questo: aspettiamo che Elc-nu esca, noi entriamo, rubiamo la spada della roccia e scappiamo!

Olsa: …rubiamo la spada della roccia? Ma che stai dicendo? Dobbiamo salvare il figlio della regina Aretera! Uh uh uh!

Leandra: Va bene, sì! E’ lo stesso. Aspettiamo che il bambino esca e salviamo Elc-nu dallo zio di Pablo!

Olsa: MA COSA CAVOLO TI PRENDE? E’ semplice! Elc-nu esce, noi entriamo in casa sua e salviamo il principe rapito!!! Uh uh uh!

Leandra: … ed io cosa ho detto?

 

Leandra ed Olsa rimasero nascoste in attesa che Elc-nu uscisse di casa. Finalmente, a tarda notte, l’uomo se ne andò. Leandra ed Olsa poterono entrare.

Leandra: Che fortuna la porta è aperta! Entriamo.

 

La casa di Elc-nu era molto grande. Vi erano una decina di stanze.

Olsa: Dobbiamo entrare in ogni stanza e cercare il bambino!

Leandra: No… non c’è bisogno! Ho con me la “magia della bontà”!

Olsa: …cosa tieni?

 

Leandra si mise in ginocchio e alzò le sue braccia al cielo

Leandra: MAGIA DELLA BONTA’!!! MAGIA DELLA BONTA’!!!! IL BAMBINO DOVE STAAAAAAAAAA?????

Olsa: …tu non hai nessuna magia! E poi stai urlando!!! Uh uh uh! Fai silenzio!

Leandra: MAGIA DELLA BONTAAAAAAA’’’’’’’’’!

 

Un bambino uscì fuori da una delle stanze.

 

Bambino: Cos’è questo rumore? Chi siete voi due?

 

Leandra si illuminò e volse il suo sguardo verso Olsa.

Leandra: Visto??? Sono magica!!!

 

Bambino: Uscite da casa mia! Mio padre arriverà presto!

Leandra: Uhhhh…povero piccolo, crede che suo padre sia Elc-nu. Ora gli spiego come stanno le cose.

Olsa: No, asp

Leandra: …senti. Elc-nu non è tuo padre, in realtà è tua mamma! Il tuo vero padre è Artù che si è sposato con Gnik che è il fratello di Aretera, cugina di Olsa…comunque, dove sta la spada della roccia?

Olsa:… santa pace…

Bambino: Non capisco cosa tu stia dicendo!

Olsa: Te lo spiego io … uh uh uh …ascolta, lo so che è difficile da credere. Ma tuo padre Elc-nu è in realtà tuo zio. Ti ha rapito e ha fatto credere a tutti che tu sia morto… probabilmente per rubare un giorno il trono di tuo padre!

 

Leandra: … non gli hai chiesto dove si trova la spada della roccia…

Olsa: NON C’E’ NESSUNA CASPIO DI SPADAAAAA!!!!

Leandra: :O!

 

Bambino: Siete bugiarde! Mio papà non è il fratello del re! Mi tiene chiuso in casa e non mi fa mai uscire perché vuole proteggermi e non perché mi ha rapito.

Leandra: …’mbecille

Olsa: Uh uh uh! Ascoltami piccolo! Non ti stiamo mentendo!

Bambino: Invece sì! Volete catturarmi! Siete cattive! Ma io ve la farò pagare!!! Aiutami Natter!!!!

Leandra: Natter?

 

Da una delle stanze strisciò fuori un enorme serpente, era Natter, “l’animaletto” del principino.

 

Olsa: …Oh, mio …

Bambino: Ecco Natter! Quando ero piccolo veniva sempre a trovarmi e io gli davo da mangiare, poi un giorno mio papà, Elc-nu, lo trovò e lo uccise. Io piansi tanto e le mie lacrime lo resuscitarono e lui divenne enorme, gigante!

Leandra: …sì, ok…non ti ho chiesto la storia della tua vita…

Olsa: Uh uh uh! Non capisci, Leandra? Il bambino ha dei poteri! Può resuscitare i morti! Per questo Elc-nu l’ha rapito!

Leandra: …Non l’ha rapito per impadronirsi della spada della roccia????

Olsa: …la tua stupidità andrebbe studiata…

 

L’enorme serpente si avvicinava in maniera minacciosa alla due ragazze.

Olsa: Uh uh uh… ci sta attacando!!

Leandra: Tranquilla, Olsa! Lo fermerò con la mia “magia della bontà”!

Olsa: cazz

 

Leandra si avvicinò al serpente gigante. Si inginocchiò e agitò le braccia.

Leandra: MAGIA DELLA BONTA’!!!! MAGIA DELLA BONTA’!!!!!!!! IL SERPENTE FERMERA’!!!!!!!

 

Natter guardò Leandra incuriosito. Poi si gettò verso di lei. Leandra venne scaraventata contro l’armadio.

 

Olsa: Leandra!!!!

 

Bambino: Natter, basta!

 

L’enorme serpente ritornò in una delle stanze.

 

Bambino: Ora andatevene.

 

Il bambino stava ritornando nella sua stanza.

 

Olsa: No… aspetta… ehm… io … tu… MAMMA!!!!

 

Il bambino si fermò.

 

Bambino: Cosa?

 

Olsa: tua mamma… uh uh uh… è nel castello, accusano lei di averti ucciso.

 

Bambino: Io non ho nessuna mamma…

 

Olsa: Invece sì… ascolta. Io non ho avuto una mamma e mio padre era un orco cattivo che ha per errore divorato tutte le mie sorelle. Tu sei più fortunato, hai una mamma e un papà tristi perché credono di averti perso, invece tu sei vivo. Devi solo fidarti di me! Uh uh uh

 

Il bambino guardò Olsa. C’era qualcosa in lei che gli ispirava fiducia.

 

Bambino: Elc-nu mi ha chiamato Nimaison… non è il mio vero nome?

Olsa: …no … per tua fortuna, uh uh uh… ora vieni con me!

 

Il bambino si stava avvicinando ad Olsa, ma ad un tratto la porta della casa si aprì ed entrò Elc-nu.

 

Elc-nu: Cosa succede qui? Cosa ci fa quell’orchessa? E perché c’è una ragazza svenuta lì a terra?

Bambino: Tu… tu sei il mio papà?

Elc-nu: No.

Bambino: Cosa??

Elc-nu: Ops… volevo dire…sì! Non sono molto bravo a mentire… comunque…

Elc-nu cacciò la sua spada.

Elc-nu: Ora farete la fine che meritate.

 

Ad un tratto qualcuno urlò “tappatevi le orecchie!”.

Olsa lo fece. Ad un tratto vide Elc-nu e il bambino che si addormentavano.

Un uomo, con in mano un liuto, sbucò da dietro Elc-nu.

 

Olsa: Tu…tu chi sei?

Ashe: Mi chiamo Ashe… vi stavo cercando.

 

Darryl Doodle: Wow! Storia fantastica, mamma!! Sono curioso di sapere come continua!

Mamma: Sì, sì… ora vai a letto, devo fare alcune telefonate.

Darryl Doodle: …ma mi sono appena svegliato!

Mamma: … Vattene!!!!!!!!!

Continua…

 

 

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Capitolo 14
*** Capitolo 14 - Andò Così! ***


Quella notte Darryl Doodle non riusciva proprio ad addormentarsi. Era difficile. Era troppo curioso di sapere come terminava la bella favola che gli stava raccontando la sua dolce mammina. Darryl scese dal suo lettino e andò dalla mamma. 

Darryl Doodle: Mamma!  Mi racconti la… … ma che stai facendo?

La mamma di Darryl Doodle posizionò una telecamera dinanzi ad una sedia, si mise il passamontagna e si sedette.

Mamma: Stai zitto, piccolo crisantemo appassito, devo fare una cosa…

Darryl Doodle: …piccolo crisantemo?

La mamma di Darryl si schiarì la voce e si mise a parlare dinanzi alla videocamera.

Mamma: Salve, presidente degli Stati Uniti, chiunque tu sia… non leggo i giornali.  Volevo solo dirle che ho piazzato una bomba in un supermercato di un paesino che si trova negli Stati Uniti… credo…non sono pratica di geografia. Ora, se non mi darà un sacco di dollari farò esplodere tutto. Grazie!

Darryl Doodle:  Mamma! Che cosa cattiva!

La mamma spense la telecamera e si levò il passamontagna.

Mamma: Che rompi che sei, Doodle… era solo un …ehm…provino! Voglio diventare un’attrice…

Darryl Doodle: Wow! Allora sei bravissima mamma, sembravi proprio una crudele poco di buono.

Mamma: …sì. Che cosa vuoi Darryl Doodle? Perché non dormi?

Darryl Doodle: La favola, mammina cara! Sono curioso di sapere come continua! L’ultima volta Leandra ed Olsa, con l’aiuto di Ashe, hanno salvato il bimbo del re Gnik e di Aretera creduto morto.

Mamma: Ah…sì, bene. Il bimbo ritorna a casa, i genitori sono felici, pace e bene, vissero felici e contenti, fine.

Darryl Doodle: Ma come “fine”? Mamma! Ci sono ancora molte cose in sospeso. La storia di Fauna, di Filippo e di Pommes! L’ultima volta era finito prigioniero di Fauna ma come è successo? Non l’hai spiegato, mammina cara.

Mamma: Sì… ok… ora te lo racconto cosa è successo a Pommes… piccola zucca vuota riempita di patetiche banalità.

Darryl Doodle: …cosa?

Mamma: Niente, niente…cominciamo.

“ANDO’ COSI’! ”

Capitolo 14

 

 

 

Il folletto Tremotino guardava Leandra, Olsa e Pommes con curiosità.

Pommes aveva appena vinto la sua sfida, aveva indovinato il suo nome ed ora aveva diritto ad un desiderio.

Tremotino era curioso di sapere che cosa avrebbe desiderato, i tre stavano confabulando qualcosa ma non riusciva a sentire bene.

Ad un tratto Pommes fece un passo avanti.

 

Pommes: Tremotino! … io vorrei…

 

Un secondo dopo Leandra si gettò dinanzi a Pommes.

 

Leandra: …incontrare Filippo!

 

Tremotino sorrise.

 

Tremotino: Va bene!

Pommes: Cosa? No!

 

Pommes fu avvolto da una strana nube, la città di Telcamo ad un tratto scomparve e lui si ritrovò in uno strano luogo.

Era un paesino a lui sconosciuto. Si guardò in giro e su di un cartello vi era scritto Mistakenland.

Pommes notò che dinanzi a lui un ragazzo lo fissava. Era vestito in maniera elegante, aveva dei capelli lunghi e castani e degli occhi verdi.

 

Pommes: Salve… io mi chiamo Pommes… tu sei?

Filippo: Sono  Filippo, amico Pommes. Stai bene?

 

Pommes ricordò tutto: il desiderio, quella scema di Leandra, l’incontro con Filippo.

Pommes: Ti stavo cercando. Io voglio darti una mano! Io ti voglio aiutare a sconfiggere la fata Fauna.

Filippo: La fata? Perché dovrei uccidere una fata?

Pommes: Come perché? Perché quella fata ha fatto addormentare Aurora! La tua amata!

Filippo: … no, in realtà io amo Giorgio!

Pommes: o.o’ … c-cosa?

Filippo: Cosa c’è, cocco? Non sarai mica omofobo? Senti cucciolo… qui siamo in un paese libero!  

Pommes:… ma tu sei il principe Filippo?

Filippo: Mi chiamo Filippo ma non sono un principe!... al massimo sono una bilancia ascendente toro!

Pommes: Cosa…?

Filippo: Ahhhhh… ma certo! Ho capito di chi parlavi prima! Di Filippo e Aurora… la bella addormentata! Mi spiace, hai sbagliato persona! Non sono quel Filippo, sweet love!

 

Pommes allora capì, Tremotino l’aveva ingannato, lo aveva portato dal Filippo sbagliato.

 

Pommes: Io… io devo raggiungere Telcamo! Sai dove si trova?

Filippo: Niente di più semplice, sugar!!! Ti accompagno io, dobbiamo andare verso quel bosco… se senti freddo non fare complimenti, se ti vien voglia di abbracciarmi, riscaldarti, baciarmi non ci sono problemi!

Pommes: …no grazie… non ho freddo…

Filippo: Come vuoi… su andiamo.

 

Pommes e Filippo raggiunsero il bosco, il viaggio stava andando per il meglio ma ad un tratto…

Pommes: Guarda! Una luce verde!

Filippo: Sì la vedo! Forza, spogliamoci!

Pommes: …perché?

Filippo: non lo so…così…ci divertiamo!  

Pommes: Ma smettila! Seguiamo quella luce!

 

I due segurino la luce verde finché questa non si fermò. Ad un tratto la luce si fece più forte, più intensa fino ad assumere la forma di una sagoma umana.

Dinanzi agli occhi increduli di Pommes e Filippo, la luce sparì e comparve la malefica Fauna.

 

Fauna: Guarda, guarda…chi abbiamo qui? L’imbecille amico degli asini e la femminella!

Filippo: Ehi! Come ti permetti? Io non sono amico degli asini! Non mi piacciono!

 

Pommes:… Fauna?!

Fauna: Esatto! …volevi uccidermi? Povero sciocco! Nessuno può fermarmi.

 

Fauna emanò un fortissimo raggio che colpì Pommes e Filippo. I due si trovarono in una cella.

Filippo: Dove siamo finiti?

Pommes: Fauna ci ha teletrasportati in una cella! Siamo prigionieri!

Filippo: Oh…no! Che disperazione, forza… spogliamoci!!!

Pommes: … -.-‘ …

 

In quello stanzone vi erano tantissime celle piene di uomini e donne disperate.

Pommes e Filippo sapevano che sarebbero rimasti lì per molto tempo.

Ad un tratto un uomo si avvicinò alla cella dei due, Pommes lo riconobbe, era Tremotino.

 

Pommes: Tu! Mi hai imbrogliato! Lo sapevo! Liberami!!

 

Tremotino sorrise e se ne andò.

 

Erano passati molti giorni, Pommes e Filippo non aspettavano altro che la morte.

Tremotino riapparve.

 

Tremotino: Allora… come state?

Pommes: Farabutto!

Filippo: Pusillanime!

Pommes: Lestofante!

Filippo: Manigoldo!

Pommes: Delinquente!

Filippo: Spogliati!

 

Pommes: …ma tu sei fissato!!

 

Tremotino: Mi spiace averti ingannato, ma eseguivo gli ordini di Fauna!

Pommes: E da quando  Tremotino esegue gli ordini di qualcuno?

Tremotino: Da quando mi sono innamorato! Io amo Fauna e la nostra storia d’amore verrà ricordata nei secoli dei secoli…

Filippo: …sì, la vecchia e il folletto… bella storia… -_-

Pommes: Ma perché avete imprigionato me? Io non sono il principe Filippo, non ho il potere di fermare Fauna! Non sono pericoloso!

Filippo: Sì, ma sei comunque sexy… non ti abbattere!

Pommes: -.- … ti prego…

 

Tremotino: Non ci interessi tu… noi vogliamo il tuo asino.

Pommes: Scacciamosche?

Tremotino: Quell’asino non è ciò che credi. Lui è l’unico essere vivente immune alla magia. E l’unico che può veramente fermare Fauna.

Pommes: Cosa? E la spada fatata?

Tremotino: Quell’aggeggino che ora possiede il principe Filippo? Ahahaha… non serve a nulla.

Pommes: …comunque Scacciamosche mi è stato rubato! Non è più con me!

Tremotino: Lo sappiamo… ma sappiamo anche che ti sta cercando… quando saprà che sei qui verrà a prenderti e noi lo fermeremo.

Pommes: Ma… ma è solo un asino!

Tremotino: No… amico mio, Scacciamosche è in realtà… Ashe.

 

Pommes si pietrificò. Quel nome era come un colpo al petto.

Pommes: Ashe… come …come è possibile?

 

Tremotino sorrise, e se ne andò.

Filippo: … hai notato che Tremotino sorride sempre prima di andarsene? Sarà un poco di buono, ma almeno è una persona allegra!

 

Pommes fissava il vuoto.

Pommes: …A…Ashe

 

Intanto, nell’isola Cocchetta, si festeggiava il ritorno del figlio del re. Mentre Olsa e Leandra erano pronte a riempire di domande il principe Ashe, colui che le aveva salvate.

 

 

Darryl Doodle: Wow mamma! Bella storia!

Mamma: Sì… ora vattene… che devo girare un’altra scena…

Darryl Doodle: …Che parte reciterai?

Mamma: Una donna che promette di rivelare dove si trova il cadavere di un senatore se riceverà un bel po’ di soldi.

Darryl Doodle: Buon lavoro, mammina!!!

Mamma: …imbecille…

 

Continua…

 

 

 

 

 

   

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Capitolo 15
*** Capitolo 15 - Attenti al Lupo! ***


Darryl Doodle non aveva per nulla sonno. Si alzò dal suo lettino e andò alla ricerca della mamma. La trovò che stava giocando a freccette. Darryl Doodle era incuriosito.

Darryl Doodle: Mammina cara! Che stai facendo??

Mamma: Non lo vedi, piccolo acaro dal cuore di stagno? Sto giocando a freccette.

Darryl Doodle: Sì, lo vedo. Ma perché stai usando la mia foto come bersaglio?

Mamma: Uffa! Ma cosa vuoi Darryl Doodle??? Ma perché ti è tanto difficile dormire???? Che balle che sei!! SEI PESANTE,PEDANTE,SCOCCIANTE! PERCHE’ NON TI FAI UNA VITA INVECE DI ROMPERE OGNI SANTA NOTTE LE BALLE A ME?????

Darryl Doodle:

Mamma:

Darryl Doodle: … ti voglio bene!

Mamma: … -__-… cosa vuoi?

Darryl Doodle:  Mi racconti la favola della buonanotte? Abbiamo lasciato Leandra ed Olsa che, con l’aiuto di Ashe, hanno salvato il figlio del re Gnik e della regina Aretera.

Mamma: Sì, sì… ricordo, non ho mica l’Alzheimer, piccolo intruglio di microorganismi patetici!

Darryl Doodle: Allora?? Come continua?

Mamma: Ora te lo racconto…

 

“ATTENTI AL LUPO! ”

Capitolo 15

 

 

Nell’isola Cocchetta vi era aria di festa. Tutti erano felici per il ritrovamento del figlio del re e della regina. Leandra ed Olsa, però, erano curiose di sapere chi era il loro salvatore, chi era quell’Ashe.

 

Leandra: Sono curiosa di sapere chi è il mio salvatore, chi è questo Ashe.

Ashe: Volete sapere chi sono?

Olsa: uh uh uh, sì! Siamo curiose di sapere chi è il nostro salvatore, chi è questo Ashe.

Ashe: Siete curiose di sapere chi è il vostro salvatore, chi è Ashe?

Leandra: Esatto! Siamo curiose di sapere…

 

 

Passante: E LA FATE FINITA?????

Leandra: Ma lei chi è?

Passante: E CHE CAVOLO! STATE QUI, IN MEZZO ALLA STRADA A RIPETERE DA MEZZORA CHE SIETE CURIOSE DI SAPERE CHI CAVOLO E’ STO SCEMO!!! E BASTAAA! IO ME NE VADO!!!

 

E il passante se ne andò.

 

Ashe era pronto a rispondere, doveva stare attento, però, non poteva dire di essere l’asino Scacciamosche.

Ashe: Io mi chiamo Ashe, sono un principe.

Olsa: Uh uh uh, hai detto che ci stavi cercando. Come fai a conoscerci?

Ashe: Io … ehm… conosco Pommes! Cercavo informazioni su di lui e ho scoperto che si trovava con voi.

Leandra: Ah… beh! Purtroppo adesso lui non è con noi. Ora si trova con il principe Filippo da qualche parte.

Ashe: Beh… so che voi state cercando il principe Filippo. Vi aiuterò a trovarlo. Trovato lui, troveremo anche Pommes. Giusto?

Olsa: Giusto! Uh uh uh… sappiamo che Filippo ha lasciato l’isola Cocchetta. Dovremmo farlo anche noi. So che qui vicino c’è un’altra isola, si chiama Rotkapp!

Ashe: Bene, andiamo. Useremo la mia barca.

Ashe era felice, tutto stava procedendo per il verso giusto.

 

Leandra, Olsa ed Ashe dopo alcuni giorni di viaggio arrivarono a Rotkapp. Erano esausti e quindi decisero di andare nel villaggio chiamato Woodwolf e cercare alloggio.

Bussarono ad una porta, ad aprirli fu una signora di nome Anita.

Anita: Sì?

Leandra: Salve! Mi chiamo Leandra, sono la principessa del paese “Piccolo e Poco Conosciuto”, questi sono Olsa ed Ashe, my friends. Senta… per caso possiamo restare qui a dormire?

Anita: Oh ma certo! Qui abitiamo solo io e mia figlia, Annie. E’ quella bambina lì. Quella con il cappuccio rosso. Su Annie! Saluta!

Annie: Ciaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaao!

Anita: Prego, entrate.

 

I tre entrarono, passarono una bella serata e poi andarono a dormire.

Era tarda notte quando Leandra si svegliò a causa di un terribile pensiero.

Si era appena ricordata che aveva insultato Olsa sono sette volte quel giorno e non dodici volte, come era di consuetudine. Quindi uscì dalla stanza e andò alla ricerca di Olsa, ma non la trovò da nessuna parte. Rassegnata, ritornò a dormire.

 

Il giorno dopo, Leandra, Olsa ed Ashe  si rincontrarono fuori dalle loro camere.

Leandra: Olsa, ti ho cercata tutta la notte! Dove eri?

Olsa: Questa notte? Boh… uh uh uh. Forse in bagno!

Leandra: Imbecille!!! … Insulto numero uno.

 

Ad un tratto li raggiunse un’ agitatissima Anita.

Anita: Oh no!!!! E’ terribile! Orribile!!!

Leandra:  Ma no… è solo Olsa! Stia tranquilla.

Olsa: -.- … brutta figlia di …

Anita: Un lupo! E’ stato avvistato un lupo nel bosco, qui vicino.

Ashe: Un lupo? Beh… le conviene restare chiusa in casa finché non si risolve la situazione.

Anita: Non è quello che mi preoccupa! Mia madre è una povera vecchietta che abita proprio nel bosco. Ho paura che le sia successo qualcosa!

Leandra: E lei lascia che una povera vecchietta viva da sola in un bosco???? Ma che razza di persona è??

Anita: Vi prego! Andate a vedere se sta bene!

Ashe: Va bene, signora. Andrò io. Voi restate qui, al sicuro.

Olsa: Uh uh uh. No! Verrò anche io con te! Non ti lascio solo!

Leandra: Ciao!!! Divertitevi!!!!!

Olsa: -.-‘ … tu verrai con noi!

Leandra: Cosa?? Perché???

Olsa: Niente storie!

Leandra: Puzzona!!! … insulto numero due.

 

Ad un tratto la piccola Annie uscì dalla stanza.

Annie: Verrò anche io, porterò delle focacce alla nonna, così si sentirà meglio!

Anita: Non posso lasciarti andare!

Annie: Sì che puoi!

Anita: Ok, ciao.

Leandra: … che razza di madre…

Anita: Ma non dimenticarti il tuo cappuccio rosso.

Annie: Certo che no, mamma!

 

Così Leandra,Olsa,Ashe ed Annie andarono a trovare la nonna di quest’ultima.

Si inoltrarono nel bosco, sperando di non incontrare il lupo.

Leandra: Che bel cappuccio che hai, Annie!

Annie: Grazie, lo indosso sempre!

Leandra: Che carina! Voglio darti un soprannome… vediamo… visto che sei piccina e visto che indossi un cappuccio rosso… che ne dici se ti chiamo… emh… Stella Marina?

Annie: Stella Marina?

Leandra: …non ti piace?

Annie: No! Non mi piace!

Leandra: … peccato L

 

Olsa ad un tratto si fermò di colpo.

Olsa: Che strano! Uh uh uh! E’ come se questo posto mi fosse familiare.

Ashe la fissò.

Ashe: Davvero? Ci sei già stata, qui?

Olsa: No, non mi pare. Uh uh uh. Per questo è strano.

 

I quattro arrivarono finalmente a casa della nonna. Ormai si era fatta sera.

Entrando nella casa, videro la nonnina che leggeva un libro sul suo letto.

Nonna: Chi siete voi?

Annie: Nonna!! Stai bene! Che bello!!!!

 

Annie corse ad abbracciare la nonna.

 

Olsa: Uh uh uh! E’ proprio strano! Ricordo anche questa casa!

Ashe: Davvero? …

Ashe si avvicinò a Leandra.

Ashe: Hai detto che ieri sera stavi cercando Leandra ma non l’hai trovata, giusto?

Leandra: Sì!

Ashe: …Dimmi… Olsa è un orco?

Leandra: Sì… ma anche un vampiro ed un lupo mannaro. E’ anche una zozza, ma questo è irrilevante! Ahahahaahha!... insulto numero tre.

Ashe: Un lupo mannaro?? Ieri c’era la luna piena… è ci sarà anche stanotte

Leandra: Due lune piene in due giorni? -_- … mi sembra un po’ strana come cosa…

Ashe: … cerchiamo di non essere pignoli.. va bene?  OLSA!

Olsa: Che c’è?

Ashe: Mi raccomando! Non guardare la luna!!! Sei tu il lupo che è stato avvistato ieri sera!

Olsa: Cosa??? Oh sì… ora ricordo qualcosa… uh uh uh

 

Intanto la luna era sorta. La nonnina si mise a guardarla.

Nonna: Guarda… guarda… la… lu… la luna…

Leandra si avvicinò ad Annie ed alla nonnina.

 

Olsa: Ricordo… ricordo di essere andata nel bosco… di aver morso qualcuno…

Ashe: Qualcuno…chi?

 

Intanto la nonnina guardava ancora la luna.

Annie notò qualcosa di strano in lei.

Annie: Nonna… che occhi grandi che hai!

Leandra: Ma non vedi che è vecchia? E’ cieca!  Le servono per guardarti meglio,no?

Annie: Nonna… che mani grandi che hai!

Leandra: … Già… è sono anche pelose. Una ceretta, signora?

 

Olsa: Ho morso… uh uh uh ho morso qualcuno… una vecchietta… oh no!!! Signora!!! NON GUARDI LA LUNA!!!

 

Annie: Che bocca grande che hai!!!

Nonna: …E’ per mangiarti meglio!!!

 

Ad un tratto la nonnina si trasformò in un enorme lupo.

Annie: Nonna!!!!

 

Olsa: E’ colpa mia! L’ho morsa ieri sera! L’ho trasformata io in lupo!

Leandra: Olsa! Sei una bisbetica, idiota, cretina, stupida, impedita, sciocca, puzzolente, incapace e inopportuna!!! …

Poi Leandra si mise a fare un conto

Leandra: E siamo a dodici!!! Dodici insulti!!!! Sono apposto!

 

Intanto il lupo si muoveva in modo minaccioso verso i presenti.

 

Darryl Doodle: Bella storia! Mamma! Ora vado a dormire!

Mamma: sì, vattene… io vado a fare qualche tiro al poligono.

Darryl Doodle: Va bene!! Ehi! Mamma… perché ti porti la mia foto con te??

Mamma: Vai a dormire!!! Piccola cellulite ingrossata!!!

Continua…

 

 

 

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Capitolo 16
*** Capitolo 16 - Perdere il Pelo ***


Il piccolo Darryl Doodle aveva paura del buio, ma purtroppo la lucetta della sua cameretta non si accendeva. Così andò dalla mammina.

Darryl Doodle: Mamma! Mamma! La lucetta bellina che brilla di gioia cristallina non si accende!

Mamma: …mi fai schifo…

Darryl Doodle: Cosa?

Mamma: Purtroppo ci hanno staccato la luce! A quanto pare bisogna pagare le bollette ed io non l’ho fatto!

Darryl Doodle: Oh nooooooooooooooo

Mamma: …possiamo accendere una candela…

Darryl Doodle: ooooooooooooooooooooooo

Mamma: … oppure possiamo…

Darryl Doodle:  oooooooooooooooo ….

Mamma: …possiamo…

Darryl Doodle: ooooooooooooooooooo ….

Mamma: SMETTILA, BRUTTO DISTILLATO DI LIQUIDI FOGNARI!

Darryl Doodle: Ma … io ho paura del buio! Come farò? Forse, se mi racconti una storia, mi calmo. La scorsa volta Leandra, Olsa, Ashe e la piccola Annie sono andate a casa della nonna di quest’ultima. La vecchietta si è trasformata in un lupo mannaro, per colpa di Olsa, ed ora sono tutti in pericolo!

Mamma: …davvero, mi fai ribrezzo…

Darryl Doodle: Come continua la storia?

Mamma: …continua così…

“PERDERE IL PELO”

Capitolo 16

 

La nonna-lupo si avvicinava in maniera minacciosa a Leandra e alla piccola Annie.

Annie: Nonna! Cosa ti è successo? Assomigli a zio Brutus!

Leandra: Credo si sia trasformata in un lupo mannaro! Dobbiamo scappare!

 

Più lontani vi erano Olsa ed Ashe.

Ashe: Ci penso io! Olsa, Leandra, Annie…

Leandra: … Christopher, Julius, Camel…

Ashe: … eh?

Leandra: …non è il gioco dei nomi?

Ashe: NO! Vi stavo dicendo di tapparvi le orecchie!

Leandra: Non mi piace questo gioco…

Ashe: Fatelo e basta!

 

Leandra, Olsa ed Annie si tapparono le orecchie.

 

Ashe: Ora userò il mio magico liuto e addormenterò il lupo…

 

Prima che potesse compiere il suo piano, però, la nonna-lupo si scagliò verso Ashe e lo morse.

 

Olsa:  Oh no! Uh uh uh! Ha morso Ashe!

Annie: …come lo zio Brutus ha morso il cugino Demetrio cinque mesi fa!

Leandra: Cosa state dicendo? Non riesco a sentirvi! Sono diventata sorda!!! SONO SORDA!!!

Olsa: … -.-‘ … ti stai ancora tappando le orecchie con le mani… non sei sorda.

Leandra: Eh? Non ti sento!

Olsa:  ABBASSA QUELLE MANI!!

 

Intanto il lupo stava ancora attaccando il povero Ashe.

Olsa: Devo intervenire!

 

Olsa si affacciò alla finestra, vide la luna piena e subito dopo si trasformò in un lupo mannaro.

Annie: Oh no! Adesso ci sono due lupi!

Leandra: Cosa?? Non ti sento!!!! Ho le mani attaccate alle orecchie e mi impediscono di udirti!

 

Iniziò una lotta tra la nonna-lupo e Olsa-lupo. Ashe, libero ma sanguinante, prese il liuto.

Ashe: Ora ci riprovo. Tappatevi le orecchie!

 

Annie si tappò le orecchie, Leandra abbassò le mani.

Leandra: Ehi! Ora ci sento!!

 

Ashe suonò il liuto. La nonna-lupo, Olsa-lupo e Leandra caddero addormentate.

Si risvegliarono tutte il mattino seguente. Tutto era tornato alla normalità. Olsa mise delle bende sulla ferita di Ashe.

 

Olsa: Ma adesso… uh uh uh … con questo morso, non rischi anche tu di diventare un lupo mannaro?

Ashe: No … vi devo svelare un segreto. Io … io sono refrattario alla magia.

Leandra: Sei…cosa?

Ashe: Refrattario!

Leandra: Refra…cosa?

Annie: Significa immune! Immune alla magia… come zio Brutus era immune a qualsiasi moralità e buon senso.

Leandra:  Immu…cosa?

Ashe: …tutto ciò che è legato alla magia non ha effetto su di me. I lupi mannari sono esseri magici, quindi il loro morso non mi procura nulla.

Olsa: Potevi dircelo prima! Uh uh uh!

Leandra: Visto che siamo in argomento, anche io ho un segreto da svelarvi…

Olsa: Cosa?

Leandra: Ieri notte… per qualche minuto… io… io… io sono stata sorda!

Olsa:

Ashe:

Annie:

Nonna:

Olsa: … anche a voi scendono le lacrime?

 

Ashe: L’importante è che tutto sia finito per il meglio, signora nonna di Annie…

Nonna: Chiamami Clitorxxendyhansa!

Ashe: O.o … dicevo… signora nonna di Annie, le conviene non guardare mai più la luna piena.

Nonna: Oh! Ma a me piace tanto guardare la luna piena!

Annie: Ti farò un disegno, nonna! Così potrai guardarla quando vuoi!

Nonna: Ma tu sei una pippa a disegnare!

Leandra: Senta signora nonna…

Nonna: Chiamami Drawngonga!

Ashe: Ma a me prima ha detto un nome diverso!

Nonna: No, no!

Leandra: … dicevo… lei non può più guardare la luna! La colpa non è di nessuno, solo di Olsa! Quella lì, Olsa! Proprio Olsa! Lo so che lei qui è sola e l’unica sua gioia era quella di guardare la luna, ma Olsa, sì proprio Olsa, le ha rovinato la vita! E’ stata Olsa. O L S A. Olsa!

 

Olsa corse via piangendo.

Leandra: Ma…cosa le è preso? Non si sarà sentita in colpa!

Ashe: Vado a parlare…

Leandra: Sì…dille che non è lei la causa della mia momentanea sordità!!! E comunque ora sto bene.

 

Olsa stava correndo. Voleva restare sola. Si sentiva terribilmente in colpa. Mentre correva si scontrò con un ragazzo che la fece cadere.

Ragazzo: Oh, scusami. Non volevo. Ti sei fatta male? Aspetta. Ti aiuto ad alzarti.

Olsa vide il ragazzo. Non aveva mai visto nessuno di così bello. Se ne era immediatamente innamorata.

Olsa: Io… io sto bene. Uh uh uh. Io…mi chiamo Olsa

Ragazzo: Piacere… mi chiamo Zeke. Scusa… non vorrei sembrare sfacciato, ma… io, io credo di non aver mai visto un essere umano così… … così… meraviglioso. Ti va se ti accompagno a casa?

Olsa: Non ho una casa…

Ragazzo: Allora… vieni da me. Sembri affamata, ti offro qualcosa.

 

Ashe non riusciva a trovare Olsa. Decise di tornare indietro ma si rese subito conto di non saper dove si trovasse. Si era perso. Mentre camminava vide un cacciatore.

Cacciatore: Ehi tu! Che ci fai qui? Non sai che qui ci sono dei pericolosissimi lupi?

Ashe: Credevo ne fosse stato avvistato solo uno!

Cacciatore: Uno? Ah ah ah! No, no! Ce ne staranno una quindicina o di più. E non sono lupi normali, sono enormi, strani!

 

Ashe aveva capito, quel bosco era pieno di lupi mannari e Olsa poteva essere in pericolo.

 

Darryl Doodle: Bella storia mamma! Vado a letto ora, anche se con questo buio non si vede nulla.

Mamma: Lo so… io non so neanche dove mi trovo adesso. Credo sia il bagno.

Darryl Doodle: No, mammina. Credo sia il soggiorno! Qui sento il divano.

Mamma: Non è il bagno?? … allora l’ho appena fatta… sul… cavolo!

Continua…

 

 

 

 

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Capitolo 17
*** Capitolo 17 - La Decisione di Olsa ***


La mamma di Darryl Doodle spalancò con forza la porta della cameretta del piccolo.

Mamma: Forza Darryl Doddle!!! Andiamo fuori a giocare!

Darryl Doodle: Ma mamma! Sono le dieci di sera e poi fuori diluvia!

Mamma: Ma dai, piccola cornacchia zoppa! Ti spaventano due gocce?

Darryl Doodle: Ma ci sono i fulmini!

Mamma: Tranquillo, è altamente improbabile che ti colpisca un fulmine! Ora, forza, andiamo fuori a giocare. Tieni questo palo metallico in mano, sali sull’albero più alto e aspetta l’inevitabile.

Darryl Doodle: Cosa?

Mamma: Niente…niente…

Darryl Doodle: Perché invece non mi racconti la favola della buonanotte? La scorsa volta Olsa ha incontrato un ragazzo di nome Zeke e se ne è innamorata.

Mamma: Sì…sì… ricordo, piccolo imbabbeo. Continuiamo ‘sta cosa…

 

“LA DECISIONE DI OLSA”

Capitolo 17

 

La casa di Zeke non era molto grande e neanche molto ordinata, ma Olsa non vedeva altro che quel ragazzo.

 

Olsa: Bella questa casa… uh uh uh

Zeke: Sei affamata? Posso offrirti qualcosa, se ti va. Vuoi del salame? Preferisci Timmy, Tommy o Jimmy?

Olsa: Cosa?

Zeke: Oppure…posso offrirti del capretto…

Olsa: Aspetta, Zeke. Prima di tutto… uh uh uh … devo confessarti una cosa… io sono un’orchessa.

Zeke: … va bene…

Olsa: …ma sono anche un vampiro…

Zeke: …ci posso convivere…

Olsa: ed inoltre… sono un lupo mannaro.

 

Il volto di Zeke mutò improvvisamente.

Olsa: Già… mi dispiace… forse è meglio che vada via…sono un pericolo per tutti.

Zeke: No, aspetta! Non andare!! … E’ incredibile… anche io! Anche io!

Olsa: …Anche tu…cosa?

Zeke: Anche io sono un lupo mannaro!

 

Intanto Leandra, dopo aver riportato Annie dalla mamma, passeggiava per le vie di Woodwolf aspettando l’arrivo dei suoi amici. Finalmente vide in lontananza Ashe.

 

Leandra: Ah, finalmente! Dove ti eri cacciato? Mi hai fatto preoccupare! Lo sai che tengo a te, Mitchell!

Ashe: … mi chiamo Ashe

Leandra: …non cambiare discorso!!

Ashe: L’ho cercata per tutto il bosco, ma non sono riuscito a trovare Olsa!

Leandra: Oh no! E se è ferita? Stanca? Affamata o … nel migliore dei casi… morta?

Ashe: Si sta facendo notte. Riprenderemo le ricerche domani mattina.

Leandra: …Riprenderemo? Perché parli al plurale?

Ashe: ora cerchiamo un posto dove dormire.

 

Olsa e Zeke stavano ancora parlando.

Olsa: Tu sei un lupo mannaro? Uh uh uh?

Zeke: Sì! E non posso credere di averne trovato un altro! Sono così contento!

 

Zeke prese le mani di Olsa!

Zeke: Ora staremo insieme per sempre. Amore mio!

Olsa: A-amore?

 

Zeke si avvicinò sempre di più ad Olsa e i due si baciarono.

 

Il mattino dopo Leandra ed Ashe ritornarono nel bosco alla ricerca di Olsa.

Leandra: Davvero carino l’albergo di ieri, non trovi? Forse hanno un po’ esagerato con l’aria condizionata.

Ashe: Abbiamo dormito sotto un ponte, Leandra. Non era un albergo!

Leandra: …Quindi…quel barbone che mi ha offerto un topo non era un maître?

Ashe: Non credo…

Leandra: Io gli ho anche dato un anello di diamanti come mancia!

Ashe: Ehi! Guarda lì! Non ho visto quella casetta prima! Andiamo!

 

I due urlarono il nome di Olsa, finché lei e Zeke uscirono dalla casa.

Olsa: Cosa volete?

Ashe: Olsa…finalmente! Eravamo in pensiero…

 

Leandra: Il tizio vicino a te chi è?

Olsa: Lui è Zeke… il mio ragazzo! Uh uh uh!

Leandra: …complimenti per il coraggio, tizio.

Olsa: Ehi!

 

Zeke: Chi siete? Cosa volete da Olsa?

Leandra: Olsa è una mia amic… una conoscentperson… va be… Olsa deve venire con noi!

Olsa: No, non voglio! Voglio rimanere con Zeke! Sto bene con lui!

 

Ashe: Olsa…mi hanno detto che in questi boschi vi è pieno di lupi mannari, può essere pericoloso!

Olsa: Io SONO un lupo mannaro! Resto qui!

Leandra: Olsa!! Non essere te stessa per una volta e comportati da persona intelligente!

 

Ashe: -.- Leandra, la smetti di insultarla ogni volta che parli?

Leandra: Io? Insultare quello sgorbio? Mai fatto!

 

Olsa: E’ inutile provare a convincermi…uh uh uh… io resto qui con Zeke! Lui è l’amore della mia vita!

 

Leandra: Olsa!

Olsa: Leandra!

Leandra: Ashe!

Ashe: Olsa!

Olsa: Zeke!

Zeke: Olsa <3 !

Leandra: Castoro!

 

Zeke: Basta così! Olsa non vuole restare con voi! Quindi andate via.

 

Zeke prese tantissima aria e poi soffiò una fortissima raffica contro Leandra ed Ashe che volarono via.

 

Ashe ed Leandra si ritrovarono sotto un ponte di Woodwolf.

 

Leandra: Hai visto che razza di alito ha quello?

Ashe: Ho sentito parlare di lui, il lupo Zeke… ha demolito due case solo soffiando.

Leandra: Come convinceremo Olsa a ritornare con noi?

Ashe: Olsa ha preso la sua decisione… non possiamo farci nulla. Noi dobbiamo continuare per la nostra strada. Tu devi trovare Filippo, io Pommes.

 

Un barbone, che si trovava lì, sentì tutto.

Barbone: Pommes e Filippo…dite? Io so dove si trovano!

Leandra: Lei è il maître di ieri!!!!!!! Ha altri topi?

Ashe: Leandra… ti prego! Sa davvero dove si trovano?

Barbone: Li ho visto aggirarsi per il bosco di Mistakenland, un paese qui vicino, seguivano una luce verde. E’ comparsa una fata vecchietta e poi sono svaniti nel nulla.

Ashe: Quella fata… deve essere Fauna! L’hanno incontrata, quindi! Ma perché Filippo non ha usato la spada fatata contro di lei?

Barbone: Quel Filippo non aveva nessuna spada… e invitava Pommes a spogliarsi…

Leandra: O.O’’’   EEEEEEEEEHHHHHHHHHHHHHHHH?????

Ashe: Forza Leandra, dobbiamo raggiungere il bosco di Mistakenland e sperare di trovare i due. Grazie signore.

 

Ashe e Leandra corsero via.

Ashe sorrise, finalmente stava per ricongiungersi con Pommes.

“Sto arrivando, Pommes” pensò Ashe “ti troverò… e questa volta… ti ucciderò”.

 

Darryl Doodle: Caspita, mamma! Ashe vuole uccidere Pommes? Che colpo di scena!!

Mamma: Sì, sì…come credi…

Darryl Doodle: Se vuoi… possiamo andare fuori a giocare adesso.

Mamma: No… è inutile. Ormai ha smesso di piovere. Vai a dormire, razza di stuzzicadenti maleodorante.

 

Continua…  

 

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Capitolo 18
*** Capitolo 18 - Leandra e i Sette Nani ***


Era tarda notte e il piccolo Darryl Doodle aspettava la sua dolce mammina. Quel giorno era uscita di casa molto presto e non era ancora rientrata. Finalmente la porta si aprì e il piccolo, dolce Darryl Doodle vide finalmente comparire la sua mamma. Notò con stupore, però, che la sua mamma portava un bambino in braccio.

Darryl Doodle: E…e quel bebè chi è, mamma?

Mamma: E’ il figlio di un ricco industriale, l’ho rapito in modo tale da chiedere un grosso riscatto e poi… ehm…no, cioè…volevo dire… è tuo cugino.

Darryl Doodle: Mio cugino? E come si chiama?

Mamma: E che ne so?!... cioè… volevo dire… Bob!

Darryl Doodle: Capito! Mamma… perché non racconti a me e a Bob la favola della buonanotte?

Mamma: E chi è ora ‘sto Bob?

Darryl Doodle: Come chi è? Mio cugino!

Mamma: Ah, sì…giusto, giusto. Dimenticavo! Va bene…continuiamo la favola.

 

 

“LEANDRA E I SETTE NANI”

Capitolo 18

 

Nel regno di Mistakenland la perfida regina, Grimilde, recitò la sua quotidiana frase dinanzi allo specchio.

 

Grimilde: Oh, specchio! Specchio, specchio delle mie brame, chi è la più bella del reame?

 

Lo specchio si illuminò e uscì una voce.

 

Specchio: La sua bellezza, oh mia regina, ho già elogiato. Ma un’altra donzella, oggi, il primato le ha rubato.

 

Grimilde era sconvolta.

Grimilde: Cosa? Ma…ma…Biancaneve è andata via da Mistakenland! Ora…devo essere io la più bella!

 

Specchio: Non di Biancaneve sto parlando, ma di un’altra principessa che Mistakenland sta varcando.

Grimilde: Il nome! Dimmi il suo nome!

Specchio: Leandra è il suo nome, oh mia platessa. Di “Piccolo e Poco Conosciuto” è principessa!

 

Grimilde: … mi hai appena chiamato platessa?

Specchio: …era per fare la rima con principessa!

Grimilde: Quella…quella Leandra, morirà! Che venga il cacciatore!!! Per lei è la fine!

 

Intanto, nel bosco di Mistakenland, Leandra ed Ashe cercavano tracce della fata Fauna.

Ashe: Qui non c’è nulla, forse dovremmo dividerci.

Leandra: Cosa? COSA?... tu…tu mi stai lasciando??

Ashe: …io ti sto…cosa?

Leandra: Stava andando tutto bene!! Perché? Perché vuoi divorziare??

Ashe: …tu sei tutta fuori! Ma cosa stai dicendo?

Leandra: Ti prego, non dire nulla a Gianbilly! E’ ancora troppo piccolo!

Ashe: …chi è Gianbilly?

Leandra: Nostro figlio.

Ashe: …fatti vedere…ma da uno bravo. Comunque… io vado a sinistra, tu a destra. Ci vediamo qui al tramonto. Va bene?

Leandra: Sì!

 

I due si divisero. Mentre cercava segni del passaggio di Filippo, Leandra si rese conto del cacciatore che impugnava un coltello.

Leandra: Ehi! Vuole uccidermi?

Cacciatore: Volevo farlo…ma…ma… non ci riesco. Lei è troppo bella… ma la regina cattiva vuole ucciderti! Deve scappare! Subito!

Leandra: Oh Cielo! Vuole uccidermi…vuole uccidermaspè… ma tu sei Ugo!

Cacciatore: …sì! Ma come fa a …

Leandra: Cavolo! Andavamo a scuola insieme! Sono Leandra!

Cacciatore: Leandra? Davvero? Oh! Ma fatti abbracciare!

I due si abbracciarono

Cacciatore: Quanto tempo… come te la passi?

Leandra: Ah…sono una principessa, ora. Tu, invece?

Cacciatore: Cacciatore!

Leandra: Ah…che cosa carina… oh, se non sbaglio io dovevo scappare via terrorizzata!

Cacciatore: …già.

Leandra: Bene, è stato un piacere rivederti, Ugo!... Allora… AHHHHHHHHHH! VOGLIONO FARMI FUORI!!!!

 

Leandra scappò via terrorizzata. Arrivò in una casetta, vi erano sette piccoli uomini dentro, Leandra chiese ospitalità e loro la fecero entrare.

 

Dotto: Lascia che ci presentiamo, loro sono: Brontolo, Gongolo, Mammolo, Eolo, Pisolo e Cucciolo… io invece mi chiamo…

Leandra: Aspetta… lasciami indovinare… ti chiami … Occhialutolo?

Dotto: no…

Leandra: Quattrocchiolo?

Dotto: …no…

Leandra: Saputellolo?

Dotto: …mi chiamo Dotto.

Leandra: Intelligentolo?

Dotto: DOTTO! DOTTO!!!!!

Leandra: Come Dotto? Perché il tuo nome non finisce con –olo come tutti gli altri?

Dotto: …mia madre era una baldracca. Comunque, ora stiamo uscendo. Ti lasciamo sola in casa. Mi raccomando. Non aprire a nessuno!

Leandra: Guarda che non ho otto anni, Geniacciolo.

 

I sette nani andarono a lavorare lasciando Leandra in casa da sola.

Leandra: Bene, ho deciso di ringraziare i nani per la loro ospitalità pulendogli casa.

Leandra si affacciò alla finestra.

Leandra: Cervi! Gufi! Scoiattoli! Castori! Aiutatemi a pulire casa! E con ‘aiutatemi’ intendo dire che dovrete fare tutto voi mentre io vi dò ordini fischiettando un motivetto insopportabile!

Nessun animale si presentò.

Leandra: Beh, vorrà dire che farò tutto da sola.

 

In pochi minuti Leandra mise in ordine la casa. Ad un tratto sentì bussare.

Leandra: Chi è?

Grimilde: Una vecchia.

Leandra: E’ offensivo! Si dice anziana!

Grimilde: Va bene…va bene…sono un’anziana!

 

Leandra non si accorse che dall’altra parte della porta vi era la perfida Grimilde, tramutata in vecchietta grazie ad un incantesimo.

Aprì la porta.

 

Leandra: Prego, entri pure, vecchia.

Grimilde: Ehi! Non era offensivo dire ‘vecchia’?

Leandra: Come vuole…

Grimilde: …l’hai detto tu prim

Leandra: Si accomodi. Ho appena preparato una torta di mele, ne vuole un po’?

Grimilde: No, grazie. Sono qui per farti un dono. Una bella mela!

 

Grimilde aveva avvelenato quella mela e aveva intenzione di uccidere Leandra con un morso della stessa.

Leandra: Oh, la ringrazio ma io sono allergica alle mele! Non posso neanche toccarle!

Grimilde: Ma…ma hai appena fatto una torta di mele!

Leandra: Ah…sì, ma lì non ci sono mele!

Grimilde: Una torta di mele… senza mele? O.o

Leandra: Sì… c’ho messo delle prugne!

Grimilde: Quindi è una torta di prugne?!

Leandra: No! E’ una torta di mele!

Grimilde: Ma quindi non sei allergica alle mele!

Leandra: No, ho mentito!

Grimilde: … e allora perché non vuoi prendere la mia mela!

Leandra: Perché non mi va di mangiare una cosa che hai toccato, vecchia schifosa!

Grimilde: EHI!!! Non è carino dire una cosa del genere…

Leandra: Sì, scusi…volevo dire… “Non mi va di mangiare una cosa che hai toccato, anziana schifosa!”

Grimilde: -.- non è questo il punto.

Leandra: Va bene, va bene…mi dia questa mela. Così la finiamo.

 

Grimilde stava per dare la mela a Leandra, ma ad un tratto la porta si aprì.

Ashe: Leandra! Non toccare quella mela!

Leandra: Ashe! Anche tu pensi faccia schifo toccare quello che tocca una vecchia?

Ashe:  Ho parlato con un certo Ugo, un cacciatore, che mi ha spiegato tutto. Quella mela è avvelenata!

Grimilde: Ve ne pentirete! Userò la mia magia contro di voi.

 

Ashe suonò il suo magico liuto, fece addormentare Grimilde e la legò.

Subito dopo Ashe e Leandra uscirono dal bosco di Mistakenland.

 

Ashe: Purtroppo non ho trovato nessun indizio su dove possano trovarsi Filippo e Pommes. Dobbiamo dirigerci a Musikerland, un paese qui vicino, forse lì saremo più fortunati.

Leandra: Sì! Andiamo! Continua l’avventura!!! Yuppi! Olèèèè! Viva le vecchieee!!!

Ashe: … tu sei davvero, ma davvero, strana.

 

Darryl Doodle: Che bella storia, mamma! Ma…cosa è questa puzza?

Mamma: Sei tu…

Darryl Doodle: Ma no, mammina birichina! Sento puzza di pupù!

Mamma: …appunto…

Darryl Doodle: Credo che provenga dal pannolino di Bob! Bisogna cambiarlo!

Mamma: Pensaci tu… io vado a farmi una manicure, buona fortuna piccola molletta rotta!

 

Continua…

 

 

 

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Capitolo 19
*** Capitolo 19 - Viva gli Sposi! ***


Era mattina presto, il piccolo Darryl Doodle andò in cucina a fare colazione. Lì trovò la sua dolce mammina.

Mamma: Ho una sorpresa per te, piccolo cumulonembo dei giorni sereni!

Darryl Doodle: … Una sorpresa??? Quale??

Mamma: L’assistente sociale vuole portarti via!!!!!!!!!!!!!!

Darryl Doodle: Ma…ma è una notizia terribile!!!

Mamma: Non per me!!!! Pepepepepepepepe’!

Darryl Doodle: Come farò senza di te, dolce mammina di zucchero?

Mamma: …zitto, scrofa…

Darryl Doodle: Almeno mi racconti la favola di Leandra e company? L’ultima volta lei ed Ashe volevano raggiungere Musikerland per cercare notizie su Pommes e Filippo!

Mamma: Sì, sì… ti racconto quello che vuoi! Tanto tra un po’ te ne vai!

Darryl Doodle: Sìììììì! Grazie!!!

Mamma: Allora…continua così…

 

“VIVA GLI SPOSI!”

Capitolo 19

 

Ashe si trovava in una stanza buia, non riusciva a vedere niente. Ad un tratto dal nulla comparve una scritta.'Il tuo bersaglio è Pommes', questo era ciò che vi era scritto. Ashe annuì, si guardò le mani e con orrore notò che si stavano riempendo di sangue. Ashe cacciò un urlo. Si svegliò, si ritrovò nel letto di una locanda, aveva fatto un sogno.

Ashe e Leandra si trovavano a Musikerland ormai da cinque giorni e non avevano trovato nessuna traccia della fata Fauna, di Pommes o di Filippo.

Ashe guardò dalla finestra. Era mattina. Chiamò Leandra ma non rispose nessuno. Probabilmente era uscita. Volse il suo sguardo sulle mani, non vi era traccia di sangue. Era davvero tutto un sogno.

Ad un certo punto la porta della camera si aprii, Leandra entrò.

 

Leandra: Ashe!!! Devo darti una bellissima notizia!

Ashe: …ovvero?

Leandra: Chi è?

Ashe: … … chi è chi?

Leandra: Questo ‘Ovvero’ !

Ashe: ‘Ovvero’ non è un nome!!!!! Significa… ‘cioè’!

Leandra: …e perché non hai detto ‘cioè’? Ti complichi sempre la vita, sei proprio strana come persona fattelo dir…

Ashe: …QUALE E’ ‘STA BELLA NOTIZIA???

Leandra: Ah! Mi sono appena sposata!!!

 

Ashe rimase in silenzio per ben cinquantaquattro secondi. Poi riuscì finalmente a parlare.

 Ashe: …ti sei sposata?

Leandra: Sì! E’ successo tutto così in fretta! L’ho incontrato stamattina alle otto e mi sono sposata con lui cinque minuti fa!

Ashe: …ma ora sono le otto e dieci!

Leandra: Te l’ho detto, è successo tutto in frettissima!

Ashe: Ma…ma il principe Filippo?

Leandra: Beh…sì. E’ stata una bella storia, quella tra me e Filippo, non ne dubito, ma come tutte le belle storie è meglio farla finita dopo diciannove capitoli che continuare pur non avendo idee coerenti con le vicende!

Ashe: …? Cosa stai dicendo? … e comunque, non pensi a Pommes? Il tuo amico? E’ prigioniero di Fauna, non vuoi aiutarlo?

Leandra: Riuscirai benissimo a salvarlo da solo! Ora scusami, ma devo andare a casa del mio nuovo marito! Vuoi venire anche tu? Così te lo presento!! E’ un uomo così pittoresco! E’ calvo ma ha una lunga barba blu!

Ashe: No…ti ringrazio…

Leandra: Beh…allora addio, Ashe!

Ashe: Ascolta…resterò qui altri tre giorni. Tieni, ti regalo questo fischietto, se hai bisogno di aiuto, suona! Ed io verrò a salvarti.

Leandra arrossì.

Leandra: Grazie…Ashe! Paghi tu il conto della Locanda, ? Thanks! Bye! Kiss!

E Leandra corse via, lasciando Ashe da solo.

 

Uscita dalla locanda, Leandra raggiunse il suo neo-marito. L’uomo abitava in un enorme e spettacolare villa. Leandra era affascinata da tutta quella meraviglia.

Leandra: Amore! Sono a casa.

 

L’uomo scese le scale della villa, aprì la porta e fece entrare Leandra.

Leandra: Mi sei mancato! E’ da ben dodici minuti che non ci vediamo! Ho parlato con il fotografo e mi ha detto che le foto delle nozze saranno pronte domani. Ah! Giusto! Devo chiederti una cosa importante! Ora che siamo sposati, credo debba saperlo. Come ti chiami?

Gilles: Gilles! E tu?

Leandra: Leandra!

Gilles: Bene… ascoltami Leandra, io devo assentarmi per qualche oretta!

Leandra: Va bene.

Gilles: Devi farmi un piacere.

Leandra: Va bene.

Gilles: Ti lascio queste chiavi.

Leandra: Ba vene.

Gilles: Puoi aprire tutte le porte, tranne una!

Leandra: Va bene.

Gilles: Se la apri ti tengo il broncio fino a giovedì.

Leandra: Av eben.

Gilles: Non devi aprire la porta dorata, che si apre con la chiave dorata.

Leandra: Vabbene.

Gilles: Allora io vado! Hai bisogno di qualcosa?

Leandra: Va bene.

Gilles:

 

E in silenzio, Gilles lasciò la casa.

Rimasta sola Leandra aprì tutte le porte della casa per vedere cosa vi era dentro, lasciò, però, chiusa la porta dorata come gli aveva ordinato Gilles. Dopo qualche minuto la noia si fece sentire.

Leandra: Ah!!! Al diavolo! Mi annoio! Aprirò la porta dorata!!

 

Intanto, Ashe, chiedeva informazioni su Pommes e Filippo per le strade di Musikerland quando, ad un certo punto, un gatto attirò la sua attenzione. Sembrava gli chiedesse di seguirlo.

Ashe: Io… io quel micio l’ho già visto da qualche parte.

 

Il gatto si diresse verso un vicolo buio e solitario. Ashe lo raggiunse e con sua grande sorpresa il gatto si fece dorato.

Ashe: Non è possibile.

 

Una nube bianca avvolse il gatto, che si trasformò in una bellissima donna.

Ashe: Tu… tu sei Kaze!

 La donna si avvicinò sinuosamente ad Ashe.

Kaze: Oh, Ashe! Da quanto tempo! Come se la passa il mio asinello preferito?

Ashe: Cosa ci fai qui?

Kaze: Sto seguendo il mio bersaglio. Tu, invece? Da quel che ho sentito il tuo bersaglio lo hai già ucciso.

Ashe: No, ci ho provato una volta ma Pommes è riuscito a scappare. Allora mi sono trasformato in asino e ho fatto in modo che lui mi avesse come animale domestico. Stavo per ucciderlo ma poi un bandito mi ha preso, lui è stato catturato dalla fata Fauna e quindi…

Kaze: Ah… capisco. Beh, il tempo sta scadendo…lo sai?

Ashe: Vale anche per te. Neanche tu hai ucciso il tuo bersaglio, giusto?

Kaze: Lo so. Lo so. Ma io non fallirò. Quando troverò il mio bersaglio, lo ucciderò. Ciao asinello!

Kaze si trasformò in gatto e andò via, lasciando Ashe da solo.

 

Leandra, intanto, si diresse verso la porta dorata.

Leandra: Chissà cosa ci sarà dentro!

Gilles: Sono a casaaaaaaaaaa

Leandra: Porca!!!!!!!!!

 Leandra corse via dalla porta dorata, raggiunse le scale, scese di corsa, inciampò sullo scalino, fece una quadrupla giravolta mortale, colpì venti cristalliere, distrusse il pianoforte e raggiunse il suo neosposo.

 

Leandra: Eccomi amore!

Gilles: Tutto bene?

Leandra: Sì sì… tranquillo!

Gilles: Non hai aperto la porta dorata, vero?

Leandra: Ahahahahahah…no! Per chi mi hai preso? Per Luana?

Gilles: …chi è Luana?

Leandra: Non lo so, ma non sono io!

Gilles: …eh?

Leandra: Senti… devo farti una domanda importantissima.

Gilles: Dimmi…

Leandra: Potresti ricordarmi il tuo nome??? Mi viene da chiamarti Dumbo, ma non credo sia quello il nome...

Gilles: … Gilles…

Leandra: Ah beh… mi ero avvicinata! Ora vado in camera mia.

E così fece, ma l’idea di sapere cosa ci fosse nella camera dorata non l’aveva abbandonata.

 

Darryl Doodle: Grazie mammina, bella storia! Sono curioso di sapere come finirà!

Mamma: Sì come vuoi… ora prepara la valigia. Quando arriverà l’assistente sociale devi essere pronto a partire!

Darryl Doodle: Ma non ti spiace neanche un po’ il fatto che me ne debba andare?

Mamma: Certo che mi dispiace!! Cioè… solo perché ho comprato dei palloncini, dei cappellini da festa e ho preparato una torta con su scritto “il marmocchio se ne va” credi che la cosa mi renda felice?

Darryl Doodle: Hai ragione, scusa! Vado a preparare la valigia, mammina bellina!

Mamma: Vattene, muffin marcio…

 

Continua…

 

   

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Capitolo 20
*** Capitolo 20 - La Porta Dorata ***


Era notte e il piccolo, dolce Darryl Doodle non riusciva a prendere sonno.

Andò dalla sua dolce mammina, che stava su una sedia a rotelle.

Darryl Doodle: Oh no!! Mammina bellina dalla gioia sopraffina, ti sei fatta la bua sulle gambe?

Mamma: Zitto, vongola.

Darryl Doodle: Come mai stai su una sedia a rotelle?

Mamma: Sto bene… sto fingendo, voglio la pensione d’invalidità così non devo lavorare e quindi ho rubato questa sedia a rotelle ad un mal… emh…cioè…volevo dire… sono caduta dalle scale.

Darryl Doodle: Oh no!!!!!!!! Mammucciola cucciola!!!!

Mamma: Che schifo mi fai…cosa vuoi? Perché non dormi?

Darryl Doodle: La favola della buonanotte! Senza non riesco a dormire!!! Voglio sapere come procede la vita da sposata di Leandra! Voglio anche sapere di più sulla storia del bersaglio di Ashe e soprattutto voglio sapere chi è la misteriosa Kaze!

Mamma: …l’erba ‘Voglio’ non cresce neanche nel giardino del re, prugna secca che non sei altro!!!

Darryl Doodle: Mi racconti la favola?

Mamma: Sì,sìrompimazza

 

‘LA PORTA DORATA’

Capitolo 20

Leandra si svegliò di prima mattina. Vide che sopra l’enorme letto matrimoniale vi era solo lei, suo marito, Gilles, si era già alzato.

Leandra scese le scale dell’enorme villa e vide il marito che era seduto in poltrona a leggere il giornale.

Gilles: Buongiorno, amore.

Leandra: ‘giorno Giacomo…

Gilles: …Gilles.

Leandra:… chi?

Gilles: Il mio nome è Gilles!

Leandra: Ah! Scusami, Gilles. Senti, devo farti una domanda, ieri stavo leggendo uno di quei libri che si trovano nella biblioteca al piano di sopra...

Gilles: Davvero? Mi stupisci, tesoro, in quella biblioteca vi sono libri di astrofisica, matematica, logica, teologia applicata, storiografia multiuso… quale di questi libri stavi leggendo?

Leandra: Boh…si intitolava “Istruzioni per montare uno scaffale”.

Gilles: … ah

Leandra: Comunque… mentre leggevo quel romanzo…

Gilles: …non è un romanzo…

Leandra: Smettila di interrompermi, Goffredo!!! Stavo dicendo…mentre leggevo, ho visto che come segnalibro c’era una foto. In questa foto ci sei tu con una donna vestita da sposa. Chi è?

Gilles sudava freddo.

Gilles: Ehm… ti… ti riferisci a quella foto…la foto che ho fatto con la mia ex-moglie Isabel il giorno delle nozze?

Leandra: Esatto! Chi è questa donna?

Gilles: …ehm… è … è … il mio cane!

Leandra: Ah! Okay! Meno male, stavo per ingelosirmi, ah ah ah, vado in bagno.

E, saltellando allegramente, Leandra salì le scale.

Vicino al bagno vi era la porta dorata che Leandra non poteva aprire. La curiosità, però, era troppa e quando il marito uscì fuori per andare a lavoro, la principessa prese la chiave dorata e aprì la porta.

Leandra: Sono proprio curiosa di sapere cosa troverò dentro! In verità sono anche curiosa di sapere come termina “Istruzioni per montare uno scaffale”, quel romanzo mi sta affascinando, però lo leggerò dopo, ora voglio vedere cosa c’è dentro questa stanza.

 La stanza era molto buia e sporca, non si vedeva bene cosa ci fosse.

Leandra decise di accendere una candela e vide con orrore che la stanza era piena zeppa di sangue. Dallo spavento, la principessa fece cadere la chiave dorata che si sporcò di sangue. In alto, inoltre, Leandra vide una decina di cadaveri appesi ad un filo, tutte donne.

Leandra cacciò un urlo magistrale, tanto che un famoso compositore la scritturò come soprano per la sua opera lirica.

Leandra chiuse con forza la porta dorata. Girò la chiave dorata e insanguinata e corse per tutta la villa urlando “Aiuto, Aiuto!”.

Dopo dieci minuti di corsa sentì arrivare il marito. Leandra voleva nascondere la chiave insanguinata, quindi la lanciò verso il fienile, un capannone che si trovava vicino la loro villa, sperando che Gilles non facesse domande su dove si trovasse.

‘Ho un’idea!!’-pensò Leandra – ‘gli parlerò di tutt’altro così non farà domande sulla chiave dorata”.

 

Gilles: Rieccomi a casa tesoro, cosa hai preparato di buono per cena?

Leandra: Chiave dorata!!!!!!!

Gilles:

Leandra: … ehm… volevo dire… stufato.

Gilles: A proposito della chiave dorata… dove si trova adesso?

Leandra cercò di inventarsi una scusa

Leandra: Beh… si trova…si trova…

Vide la testa pelata del marito e gli venne in mente la parola ‘capo’

Leandra: si trova nel capo…capo…

Vide la panna in cucina

Leandra: si trova nel capo…panna…

Vide un calendario

Leandra: si trova nel capo…panna…anno…

Vide il neo che aveva sul braccio

Leandra: si trova nel capo…panna…anno…neo….capoannanoneo…. capannone!!! Si trova nel capannone!

Gilles: Nel capannone? Intendi il fienile qui vicino?

Leandra: Esatto!!!

Gilles: Ah…vado a prenderla!

Leandra: Vai, vai pure! Ih ih ih!

Passarono dieci minuti ,poi Leandra  ricordò che la chiave si trovava davvero lì.

 

Leandra corse a preparare le valigie, voleva scappare, stava raggiungendo la porta ma Gilles tornato dal fienile la bloccò.

Gilles: Dove stai andando tesoro?

Gilles era più inquietante del solito, Leandra era spaventatissima.

Leandra: Ehm…stavo andando al… al…

Vide la testa di Gilles.

Leandra: Andavo al capo… capo…

Gilles: …Non ricominciare!!!  Puoi spiegarmi perché la chiave dorata che ti ho dato era nel fienile ed era tutta sporca di sangue?

Leandra: Certo… te lo posso spiegare…e nella mia spiegazione non ci sarà nessun riferimento ad un eventuale mio disobbedire al tuo ordine con conseguente apertura della porta dorata e scoperta di sangue e cadaveri di donne!

Giller era furioso!!

Gilles: Hai aperto la porta dorata????? IO TI UCCIDO BRUTTA RACCHIA!!!

Gilles prese una spada situata al di sopra del camino.

Leandra: Cosa vuoi fare con quella spada, Gianmatteo?

Gilles si arrabbiò ancora di più.

Gilles: IL MIO NOME E’ GILLES!!!!!!!!

Gilles cercò di colpire Leandra con la spada, la ragazza, però, riuscì a schivare il colpo ed a scappare.

Raggiunse la sua camera e chiuse a chiave la porta.

Gilles cercò di rompere la porta con la spada.

 

Gilles: Riuscirò ad entrare e ti farò fare la fine che ho fatto fare a tutte le mie ex-mogli!!!

Leandra: Mi comprerai una villa alla Hawaii e mi pagherai gli alimenti?

Gilles: NO! Ti ucciderò!!

Leandra: Ah…vabbè…peccato.

 

La porta stava per cedere, Leandra sentì di avere qualcosa in tasca, era un fischietto! Il fischietto che Ashe gli aveva dato in caso di pericolo.

Leandra andò alla finestra e si mise a suonarlo.

Nessun segno di vita. Erano passati quasi tre giorni, forse Ashe se ne era andato.

 

La porta alla fine si aprì, Gilles entrò dentro.

Gilles: Adesso mi seguirai nella camera dei cadaveri! Così non dovrò trasportare lì il tuo corpo…sai, ho dei problemi con la schiena.

Leandra: Davvero?

Gilles: Sì.

Leandra: Forse perché lavori troppo.

Gilles: Si, lo penso anche io.

Leandra: Quando è stata l’ultima volta che hai fatto una vacanza?

Gilles: Non ricordo, forse cinque o sei anni fa… anno più, anno meno… in effetti mi piacerebbe fare una bella vacanz… ma che sto dicendo?? BASTA CON QUESTE FACEZIE!!

Gilles portò Leandra nella stanza dei cadaveri.

Gilles: Ora ti ucciderò.

Leandra vide i cadaveri delle mogli di Gilles.

Leandra: Hai ucciso tutte quelle donn  OH MY GOSH! Hai ucciso anche il tuo cane??

Gilles: Quella è Isabel, una delle mie ex-mogli, non è il mio cane…

Leandra: Allora prima mi hai mentito!! Senti, se vuoi che il nostro matrimonio funzioni, dobbiamo dirci sempre la verità!

 

Gilles stava per decapitare Leandra con la spada, ma ad un tratto un asino entrò nella stanza e colpì Gilles con i suoi zoccoli. Leandra era sotto choc.

Leandra: Ma…ma tu sei Scacciamosche!!! Cosa ci fai qui?

L’asino diventò prima dorato e poi, sotto gli occhi increduli di Leandra, si trasformò in Ashe.

 

Ashe: Scusami se ti ho fatto aspettare, ero occupato!

Gilles intanto si era rialzato, prese la spada in mano.

Gilles: E tu chi sei??

Ashe: Io sono il principe Ashe e tu stai cercando di uccidere una mia cara amica. Non posso permettertelo!

Gilles impugnò la spada, questa si illuminò.

Ashe: Non…non ci posso credere!

Leandra: Cosa ti prende, Ashe?

Ashe: Quella…quella è la spada fatata!!! La spada che dovrebbe essere nelle mani del principe Filippo!!!

Leandra: Cosa?

 

Gilles cercò di colpire Ashe ma quest’ultimo schivò il colpo, prese il magico liuto e lo suonò. Gilles e Leandra si misero a dormire. Ashe legò Gilles e svegliò Leandra.

 Ashe: Forza, Leandra. Svegliati! Dobbiamo chiedere a tuo marito perché possiede la spada dorata.

Leandra si svegliò.

Leandra: Non è più mio marito. Chiederò il divorzio.

Leandra vide dalla finestra un gatto, che rapidamente entrò nella stanza.

Leandra: Guarda Ashe! Un gattino!

Ashe: Oh no!

 

Il gatto si trasformò in una donna, Kaze.

Leandra: Cosa??? Ma esistono animali che sono solo animali e basta??

Ashe: Kaze! Cosa ci fai qui??

 

Kaze sorrise.

Kaze: Beh, grazie mille asinello. Mi hai portata dritta al mio bersaglio.

Ashe rimase di sasso.

Ashe: Aspetta…vuoi dirmi che…

Kaze: Esatto… il mio bersaglio è Leandra. Fatti da parte, asinello, devo ucciderla.

 

Darryl Doodle: Oh no!! Kaze vuole far fuori Leandra!!!

Mamma: Stai calmo, bisonte!

Darryl Doodle: Beh…bella storia mamma! Vado a dormire!

Mamma: Sì anche io! Mi alzo!!

Darryl Doodle: Ma come puoi, mamma? Sei su una sedia a rotelle!

Mamma: Se ci sono bambini rompiballe senza cervello che possono parlare ci potranno anche essere donne su una sedia a rotelle che possono camminare… brutto mostro di Loch Ness… vai a letto!!!

Continua…

 

 

 

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Capitolo 21
*** Capitolo 21 - Chiarimenti ***


Il piccolo Darryl Doodle come al solito non riusciva ad addormentarsi, uscì dalla sua cameretta e andò alla ricerca della sua dolce mammina.

Vide che la donna si trovava in cucina, vicino a lei vi erano delle ampolle fumanti.

Darryl Doodle: Mammina cara!!! Stai giocando al “Piccolo Chimico”?

Mamma: No… sto creando una sostanza allucinogena che ci farà guadagnare un mucchio di soldoni…ehm…cioè…volevo dire… sì, sto giocando al Piccolo coso…

Darryl Doodle: Come sei brava, mammina gentilina col fare da stellina!!!

Mamma: Zitto, mammut.

Darryl Doodle: Mamma! Mi racconti la favola della buonanotte?? La scorsa volta Kaze voleva far fuori la povera Leandra! Si salverà?

Mamma: No. E’ morta. Fine!

Darryl Doodle: Cooooome? E’ terribile mamma!!!! Piangerò tutte le notti, adesso!!!

Mamma: Va bene… va bene… racconto, racconto… piccolo mollusco rimpicciolito dal raggio del professor Szalinski.

Darryl Doodle: Olè!

Mamma: continuiamo…

 

‘CHIARIMENTI’

Capitolo 21

 

Kaze osservava Leandra nello stesso modo in cui un gatto fissa un topo.

Ashe si mise tra le due ragazze.

Ashe: No, Kaze… Leandra non può essere il tuo bersaglio!

Kaze si sistemò i capelli.

Kaze: Invece sì, asinello. Non lo decido io, lo sai… ora fatti da parte. Devo farla fuori.

 

Leandra era confusa.

Leandra: Ashe…non capisco. Vuoi darmi una spiegazione? Vuoi spiegarmi cosa ci fa un uomo con una barba blu svenuto qui a terra???

Ashe:

Kaze:

 

Ashe era interdetto.

Ashe: Davvero vuoi sapere questo??? Quello è tuo marito, l’ho fatto addormentare con il liuto… ma… ma davvero non ti interessa sapere chi è la donna che dice  di volerti uccidere?

Leandra: Aspetta…aspetta…aspetta…!!! L’hai fatto addormentare con il tuo liuto?

Ashe: … … …

 

Kaze era stufa.

Kaze: Basta con queste pagliacciate. Leandra, principessa di ‘Piccolo e Poco Conosciuto’, il mio nome è Kaze. Sono qui per ucciderti.

Detto questo a Kaze si allungarono enormemente le unghie delle mani diventando dieci lame affilatissime.

 

Leandra: Spaventoso!!! Dovrebbe farsi una bella manicure, signora.

 

Ashe prese la spada fatata.

Ashe: Mi spiace, Kaze. Non posso permetterti di uccidere Leandra.

 

Kaze rimase per un po’ sorpresa, poi scoppiò a ridere.

Kaze: Ah ah ah, ti prego asinello! Non mi starai mica minacciando con quella spada?? Dai…spòstati. Aiutami a uccidere Leandra ed io ti aiuterò con il tuo bersaglio.

Ashe rimase serio.

Ashe: Non ti avvicinare, Kaze. Non sto scherzando, ti avverto.

Kaze: Non stai scherzando? Beh, allora non scherzerò anche io.

 

Kaze si lanciò verso Ashe.

Ashe si scansò  facendo cadere la donna per terra.

 

Ashe: Forza Leandra, scappiamo!

Leandra: Aspetta! Prima devo cambiarmi d’abito. Sono già uscita ieri con questi vestiti, qui la gente mormora, non vorrei che si spargesse la voce che indosso sempre gli stessi abit

Ashe: Corri! Imbecille!!!

 

Ashe prese la mano di Leandra ed insieme corsero via dalla villa in tutta fretta.

Si fermarono in un vicolo buio.

 

Ashe: Qui dovremmo essere al sicuro…

Leandra: Ashe, vuoi spiegarmi?

Ashe: Uffa…quel Gilles, tuo marito, ha cercato di ucciderti e all

Leandra: No, non quello! Chi era quella Kazza che voleva uccidermi?

Ashe: Kaze…si chiama Kaze

Leandra: …è uguale.

Ashe: E’ difficile da spiegare. Io, lei… e altre due persone, facciamo parte di un gruppo… ci chiamano i ‘Musicanti di Brema’.

Leandra: E’ una band musicale?

Ashe: No…

Leandra: E allora perché vi chiamano così?

Ashe: Perché ognuno di noi può evocare un magico strumento musicale…

Leandra: Quindi fate i concerti?

Ashe: NO! Usiamo questi strumenti per lottare.

Leandra: …Lottare contro le altre band?

Ashe: NO! NO! NO! CAVOLO! NOOOOOO!!!!!!

Leandra: Senti, innanzitutto calmati… poi cerca di spiegare meglio tutto… non capisco nulla e io sono stanca! Va bene? Sono stanca di questi segreti, di questi pazzi che vogliono uccidermi e di questi bambini che vogliono fare la pupù nel mio bagno solo perché uso Glade Micro Spray!!!

Ashe: Va bene… ti dirò tutto ciò che c’è da sapere. Ognuno di noi “musicanti” possiede tre caratteristiche:  può trasformarsi in uno specifico animale, ha un’abilità speciale e può invocare uno strumento magico.

Leandra: …è tutto molto complicato! Mi fai un disegnino?

Ashe: … no …

Leandra: bastardo…

Ashe: …dicevo… mentre io posso trasformarmi in un asino, sono immune alla magia e possiedo un liuto che fa addormentare le persone, Kaze può trasformarsi in gatto, può allungare le unghie delle sue dita e possiede una magica arpa che fa avere le allucinazioni a chi ne ascolta il suono.

Leandra: Wow!!!! I poteri di questa Kaze sono fighissimi!!!! I tuoi fanno un po’ pena, Ashe.

Ashe: Ehi!!!

Leandra: Senti…ho ancora delle domande da farti.

Ashe: Spara!

Leandra: Innanzitutto: cosa è questa storia dei bersagli?

 

Ashe non credeva fosse il caso di rivelare quella cosa a Leandra, ma, per qualche ragione anche a lui stesso sconosciuta, decise di dire tutta la verità.

Ashe: Ognuno di noi ‘musicanti’ ha il compito di eliminare una determinata persona in un certo lasso di tempo. Se allo scadere del tempo questa persona non viene fatta fuori a perdere la vita sarà proprio il musicante.

Leandra: E…chi è che decide quale persona dovete far fuori?

Ashe: Noi lo chiamiamo il “Direttore d’Orchestra”. Non l’abbiamo mai visto in faccia, lui ci invia delle lettere con scritto sia il nome del bersaglio che il tempo che abbiamo per ucciderlo.

Leandra: Terribile. Quindi anche tu hai un bersaglio! Chi è?

 

Ashe non se la sentiva di dire a Leandra che il suo bersaglio era il suo amico Pommes. Quindi decise di mentire.

Ashe: Ehm… il mio bersaglio l’ho già ucciso!!!! Era un pazzo assassino, quindi nessuno sentirà la sua mancanza!!!

Leandra: Claro! Ho un’altra domanda!!!

Ashe: …dimmi…

Leandra: Il padre di Tommy ha tre figli: Qui, Quo e …?

Ashe: o.O…cosa?

Leandra: Il padre di Tomm

Ashe: …no! Ho sentito, ho sentito…ma cosa c’entra questa domanda con il resto?

Leandra: Senti, rispondi e basta… il padre di Tommy ha tre figli: Qui, Quo e…?

 

Ashe: Qua.

Leandra: Dove?

Ashe: Qua!!

Leandra: Qua cosa?

Ashe: Il terzo figlio, è Qua!

Leandra: No, è Tommy! Ho detto il padre di Tommy ha tre figli! Uno è Qui, l’altro è Quo e il terzo è Tommy!

Ashe: …giusto…

Leandra: Ah ah ah! Te l’ho fatta!!!!

 

Ashe, vedendo Leandra ridere e scherzare nonostante tutto quello che le era successo, provò qualcosa che non aveva mai provato in vita sua. Era innamorato. Si era innamorato di Leandra.

 

Leandra: Beh, andiamo alla ricerca di Fauna, Pommes e il mio adorato Filippo.

Ashe: il…il tuo adorato? Qualche giorno fa mi avevi detto di non essere più interessata a Filippo!

Leandra: E’ stato un momento di Double-face…

Ashe: …si dice ‘momento di defiance’…

Leandra: …Gilles mi ha portato su una cattiva strada ma ora sono tornata nella retta via. Il mio amore per Filippo è immutato, anzi, ora è anche più forte! Andiamo a salvarlo!

 

Detto questo Leandra corse via, Ashe la seguì. Non poteva pensare all’amore, adesso. Doveva uccidere Pommes, il suo tempo stava per scadere.  

 

Darryl Doodle: Wow! Mamma! Questa storia si fa sempre più complessa! Ricordati, però, che io son un piccol fanciullo!

Mamma: …ma come diavolo parli?

Darryl Doodle: …voglio dire, che sono un bambino, non riesco a capire le cose difficili.

Mamma: …non riesci a capire le cose perché sei un imbecille, non perché sei piccolo…

Darryl Doodle: Va bene, mamma! Vado a nanna! Non vedo l’ora di sapere come finisce la storia.

Mamma: Sì, sì…vai a letto… questi allucinogeni non funzionano per nulla…lavorerò fino a tarda notte.

Darryl Doodle: Wow! Sei proprio una fan del Piccolo Chimico!!!

Mamma: VAI A LETTO!!!!!!!

Continua…

 

 

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Capitolo 22
*** Capitolo 22 - Pillole di Saggezza ***


Il piccolo Darryl Doodle stava festeggiando il suo settimo compleanno. Ma nessuno dei suoi amici era venuto alla festa.

Darryl Doodle: Mammina cara, perché nessuno dei miei amici è venuto alla festa?

Mamma: E io che ne so?! Forse perché sei brutto e antipatico, Darryl Doodle. Nemmeno io volevo venire alla tua festa, sono stata costretta.

Darryl Doodle: Ma…mammina tenerina ma spesso birichina, hai inviato gli inviti?

Mamma: …certo che no!

Darryl Doodle: Ma…allora è per questo che non è venuto nessuno, mamy!

Mamma: Chiamami di nuovo ‘mamy’ e ti faccio ingoiare tutte e sette le candeline…accese.

Darryl Doodle: Uffa, almeno mi racconti la favola di Leandra ed Ashe?

Mamma: Uffa…sì…sì… che rompibox… eccola qui la favola…

 

‘PILLOLE DI SAGGEZZA’

Capitolo 22

Leandra ed Ashe erano giunti a Weiseland. Speravano di trovare i soliti indizi su dove si trovasse Fauna e quindi Pommes e il principe Filippo. Si era fatta notte e i due erano molto stanchi.

Leandra: Ashe!!!!!!! Sono stanchissima! Perché non ci fermiamo in una locanda?

Ashe: Non abbiamo più soldi! Non possiamo permetterci nessuna locanda.

Leandra: … Uffa! Allora chiediamo ospitalità a qualcuno! Ho sonno e sono affamatissima!!!

Ashe: Hai appena mangiato un pollo intero!!

Leandra: Ne ho mangiati due! Ho comunque ancora fame!!!!!!!!!!

Ashe: Va bene… proviamo a bussare lì.

 

Ashe e Leandra bussarono alla porta di una piccola casetta. Una signora aprì, si chiamava Petunia.

Petunia: Sì? Oh! Ma lei deve essere il principe Gianni! L’aspettavamo!!! Le abbiamo preparato un’ottima cena!

Ashe: Ma…ma io veramente non sono…

Leandra si lanciò letteralmente su Ashe facendolo cadere.

Leandra: CENA??? CENA!!!!! Sì… ho una fame che mangerei anche un bue…volevo dire… sì! Quello steso a terra è proprio il principe Gianni che aspettavate! Io sono…emh…sua sorella Frundaaa!

Petunia: Frunda?

Leandra: No, Frundaaa! Con tre ‘a’! In realtà più ‘a’ ci mette nel mio nome, meglio è! Possiamo entrare?

Petunia: Sì certo, prego, prego.

 

Petunia fece entrare i due nella sua umile dimora. Ashe si avvicino a Leandra e le parlò sottovoce.

Ashe: Ma cosa dici? Sei pazza? Io non sono il principe Gianni!

Leandra: Sì, lo so…ma cosa importa? Abbiamo guadagnato una cena gratis! Cosa può succedere di brutto?

 

Petunia chiamo i suoi parenti. Arrivò un uomo sulla cinquantina e una ragazza paffutella con delle treccine.

Petunia: Principe Gianni, Frunda

Leandra: No, è Frundaaaaaaa…………

Petunia: …stavo dicendo… vi presento mio marito, Roberto e nostra figlia cicciona, Elsa!

Ashe: ehm … piacere di conoscervi…

Leandra: aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa

Roberto: Piacere mio, principe Gianni, sono contento che tu sia venuto a chiedere la mano di mia figlia, Elsa.

 

Ad Ashe venne un colpo.

Ashe: Eh? Cosa? La mano di chi?

Leandra: aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa

Ashe: LEANDRA!! Cioè… FRUNDA!!! Smettila!!!!

Leandra: Stavo solo elencando le ‘a’ del mio nome!

Ashe: Signor Roberto e Petunia, vostra figlia è molto graziosa ma io…

 

Petunia esplose dalla gioia.

Petunia: Sì!!!! La trova graziosa!!!! Che bello! Che bello! Non vedo l’ora che vi sposiate, ora tutti a tavola.

 

Ashe, Leandra, Petunia, Roberto ed Elsa si sedettero a tavola, cominciarono a mangiare.

Petunia: Allora, principe Gianni, quando sposerete mia figlia?

Ashe: Beh… io … che ne so? Cioè…lascio scegliere ad Elsa, ecco!

Petunia: Figlia mia, quando vorresti sposarti?

 

Elsa smise di divorare il boccone che aveva in bocca, rimase ferma ad osservare tutti, si alzò dalla sedia.

Si creò un silenzio di tomba.

Elsa aprì la bocca e parlò.

 

Elsa: …io sono saggia.

 

E si sedette.

Si creò un altro lunghissimo silenzio.

 

Leandra: Che cazzo di risposta è?

Ashe: LEANDRA!!! Volevo dire… Frunda!! Sii educata!

Petunia: Scusate…mia figlia è molto emozionata. Elsa, perché non vai a prendere un po’ di bir

Elsa: …saggia…

Petunia: …tesoro, ascoltami. Vai a prendere un po’ di bir

Elsa: Sono saggia.

Petunia: Buon per te. Ma ora, ti prego, vai a prendere un po’ di birra so…

Elsa: Viva la mia saggezza.

Petunia: … vammi a prender…

Elsa: Assaggia la saggia!

Petunia: MUORI!!!!

Petunia lanciò tre mestoli contro Elsa e ne avrebbe lanciati altri se il marito non l’avesse fermata in tempo.

 

Roberto: Elsa!!! Scendi in cantina e prendi un po’ di birra.

 

Elsa si alzò da tavola, scese in cantina e salì con uno sturalavandino.

Elsa: Birra!

 

Ashe e Leandra erano sconvolti.

 

Roberto: No, no, no! Elsa! BIRRA! BIRRA! B-I-R-R-A! Quella che si beve.

Elsa scese di nuovo le scale.

 

Ashe: Scusate…non vorrei sembrare scortese, ma… per caso… vostra figlia è un po’…ecco, diciamo…come posso dire…

Leandra: Stupida, imbecille, cretina, rimbambita, idiota… scegli tu!

Ashe: FRUNDA!!!

Leandra: Chi è ‘sta Frunda?

Ashe: -.-‘ … per l’amor di…

 

Petunia: Oh, no…no. Mia figlia è normalissima! Tutti la chiamano la saggia Elsa, nessuno la capisce fino in fondo perché è molto saggia!

Roberto: Esatto, lei parla per enigmi. Per pillole di saggezza.

 

Arrivò Elsa.

Elsa: Birra!

In mano aveva il ritratto di un’anziana signora.

 

Petunia: No, amore. Quello è il ritratto di nonna Filippa, noi vogliamo della birra!!

Leandra: Non potete andare voi due a prendere ‘sta cavolo di birra?

Roberto: No, vogliamo dimostrare al principe Gianni che la nostra Elsa può prendere della birra.

 

Elsa scese di nuovo le scale.

Petunia: Allora, Frunda. Parlami un po’ di te. Da dove vieni?

Leandra: Il mio nome è Frundaaaaa

Petunia: Sì…va bene. Frundaaaa, da dove  vieni?

Leandra: Da Nduru

Petunia: Nduru?

Leandra: Cnangi!

Petunia: Nduru o Cnangi?

Leandra: Elsa.

Petunia: O.o Elsa è il nome di mia figlia!

Leandra: Frunda.

Petunia: Frunda è il tuo nome!

Leandra: No, il mio nome è Frundaaaaa

Ashe: Ehm…guardate!! Elsa sta tornando!

 

Elsa tornò finalmente con della birra.

Roberto: Bene, offri la birra ai nostri due ospiti.

Ashe: In realtà, io sono astemio.

Leandra: Anche io.

 

Elsa guardò i due ospiti, rimase ferma per dieci secondi e poi gli gettò tutta la birra addosso, riscese le scale.

Ashe e Leandra erano zuppi fradici, ancora più sconvolti.

Roberto e Petunia erano sconcertati.

 

Petunia: Io, io sono dispiaciutissima. Non capisco cosa possa essere successo! Elsa non si è mai comportata così.

Ashe: Non fa nulla, non si preoccupi signora. Ora io e mia sorella ce ne andiamo.

Petunia: Cosa??? E…e il matrimonio?

Ashe: Beh…vi farò sapere la data.

Roberto: Un momento, vi prego, principe Gianni, andate a salutare la mia bambina, di sotto, in cantina, prima di andare via!

Ashe: Sì, sì…come volete! Frunda, accompagnami.

Leandra: Guarda che la signora si chiama Petunia, non Frunda.

Ashe: Ma… infatti, stavo parlando con te!

Leandra: Ma sei fuori? Io mi chiamo Leand…ah…già, giusto. Vengo.

 

Leandra ed Ashe scesero giù in cantina, lì vi era Elsa, in lacrime.

Ashe: Perché piangi, Elsa?

Elsa: Perché quando ci sposeremo e faremo un bambino, questo potrebbe prendersi la febbre e morire.

Leandra: …tu sei tutta scema…

Ashe: Ascoltami, Elsa, non piangere. Non ci sposeremo, non avremo un bambino e così non morirà. Contenta.

Elsa: fagotto.

 

Ashe e Leandra la fissarono con un volto interrogativo per oltre due minuti. Poi decisero di salire.

Videro che al piano di sopra, oltre a Petunia e Roberto vi era un altro uomo.

Ashe: Lui chi è?

 

Petunia e Roberto erano furiosi.

Roberto: Chi è? Beh…lui è l’autentico principe Gianni, che ci ha giurato di non avere sorelle di nome Frunda! Chi siete voi, impostori?

Ashe e Leandra sudavano freddo.

Ashe: Ecco…io … io sono…

Leandra: Possiamo spiegarvi tutto.

 

Roberto e il principe Gianni cacciarono un pugnale a testa.

Gianni: Me la pagherete! Impostori! Volevate rubarmi la mia Elsa!

Ashe: Ti assicuro di no…

Roberto: Ora morirete!

 

Roberto e Gianni si avvicinarono a Leandra ed Ashe con aria minacciosa, ma Elsa li fermò.

Elsa: Fermi!

Gianni: Elsa? Perché vuoi impedirci di ucciderli! Ci hanno ingannato!

 

Elsa prese i pugnali dei due uomini e li butto vià.

Elsa: Perché uno scoiattolo non mangia le banane? Perché ha bisogno di un cuore puro. Non sottovalutate le prugne, esse hanno più sale delle cipolle!

 

A quelle parole Gianni, Roberto e Petunia scoppiarono in un rumoroso pianto.

Petunia: Hai ragione!

Roberto: Sei proprio saggia!

Gianni: Molto, molto saggia!

 

Ashe e Leandra lasciarono la casa ancora sotto choc.

Leandra: …ma…ma quella è una famiglia di pazzi!

Ashe: E’ tutta colpa tua, non dovevamo fingere di essere ciò che non siamo.

Leandra: Senti, smettila di fare anche tu il saggio, avevo fame…va bene? A proposito! Quella cena non mi ha saziato!!! HO ANCORA FAME!!!!!!

 

Darryl Doodle: …Che bella favola!! Ma mamma, ora che ci penso! Perché non hai inviato gli inviti del mio compleanno?

Mamma: Ho avuto molto da fare, ieri…ok? Ti ricordi che due giorni fa ho scaricato illegalmente “GTA V”? Ho passato tutta la giornata di ieri per finirlo, non potevo spedire quegli stupidi inviti!

Darryl Doodle: Uffy! Va bene, mamy!

Mamma: Mi hai di nuovo chiamato MAMY!!!!! Ok…ok… questo sarà il tuo ultimo compleanno, Darryl Doodle…lo sai???

Continua…

 

 

 

 

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Capitolo 23
*** Capitolo 23 - Nel Mulino Che Vorrei... ***


Era una calda notte estiva e il piccolo e dolce Darryl Doodle non riusciva a dormire. Saltò fuori dal suo tenero lettino e andò alla ricerca della mamma, la trovò dinanzi una telecamera con un tappeto in mano.

Mamma: Credetemi gente! Questo tappeto può volare!!! Compratelo chiamando il numero in sovraimpressione.

Darryl Doodle: Mammina! Cosa stai facendo?

Mamma: Truffo le persone con spot ingannevol… ehm… volevo dire… faccio finta di essere Jasmine sul tappeto volante!

Darryl Doodle: Uh… che bello! Io posso essere Aladdin?

Mamma: … tu al massimo puoi essere uno stura-cessi…

Darryl Doodle: Cosa?

Mamma: Che vuoi Darryl Doodle?????? Perché sei ancora sveglio?

Darryl Doodle: Non riesco a dormire senza la tua meravigliosa favola della buonanotte. Ashe e Leandra stanno ancora cercando la fata Fauna, quando la troveranno? Racconta! Racconta!

Mamma: Va bene, piccola lattina di letame…

 

‘NEL MULINO CHE VORREI…’

Capitolo 23

 

Dopo aver lasciato Weiseland, Ashe e Leandra erano giunti a Muschiland. Qui incontrarono un ragazzo, di nome Johannes.

Johannes: Salve, mi chiamo Johannes. Sono un garzone.

Leandra: Salve, sono Leandra, sono Toro ascendente Gemelli.

Ashe: Salve, il mio nome è Ashe. Stiamo cercando la fata Fauna, per caso è passata di qui?

Johannes: Non solo è passata di qui, lei abita qui! Vedete quel castello lì in fondo? E’ lì che alloggia.

 

Ashe e Leandra rimasero impietriti e con la bocca spalancata per ben tredici minuti. Ce l’avevano fatta. Avevano trovato la dimora della Fata Fauna, avevano trovato quindi anche Filippo e Pommes.

Leandra: Evviva!!!! Dopo innumerevoli avventure inutili siamo finalmente arrivati al cuore del racconto!  Su, Ashe, non perdiamo tempo. Raggiungiamo la fata Fauna, uccidiamola e liberiamo il mio amorevole Filippo e… ehm… e…quell’altro…

Ashe: Pommes

Leandra: Sì, esatto! Forza! Let’s go!

Ashe: Aspetta! Non possiamo fermare la fata Fauna senza la Spada Fatata!

Leandra: Ma la Spada Fatata è rimasta con il mio ex-marito!

Ashe: Già, quindi dobbiamo pensare a qualcos’altro. Non possiamo andare lì senza un’arma, sprovveduti!

Leandra: … che pizza!

Ashe: Cerchiamo un posto per la notte.

Johannes: Beh, potete venire a dormire a casa mia.

 

Ashe e Leandra guardarono il garzone

Leandra: Tu…sei ancora qui?

Johannes: Sì, è da venti minuti che mi ignorate, ma io sono ancora qui…

Ashe: Dove è che abiti?

Johannes: In un mulino, tutto bianco, dove attori famosi si rovinano la carriera parlando con delle galline.

Leandra: …eh?

Johannes: Abito in un mulino. Venite.

Così Johannes ospitò Ashe e Leandra nella propria dimora. I due si sistemarono in una stanza riservata agli ospiti, mentre il padrone di casa uscì per cercare della legna.

Leandra era molto emozionata, non vedeva l’ora di incontrare il suo vero amore, il principe Filippo. La principessa notò che, però, Ashe sembrava molto preoccupato.

Leandra: Qualcosa non va, Ashe?

Ashe: … qualcosa non mi convince…

Leandra: Uffa! Va bene! Mi hai scoperto, porto delle extension. Mi piacciono i capelli lunghi e io sono nata con i capelli a caschetto, cosa ci devo fare?

Ashe: Ma chi se ne… ma… non parlavo di questo!

Leandra: E di cosa, allora?

Ashe: Mi sembra tutto molto facile, arriviamo in questo paesino sperduto, incontriamo per caso un garzone che ci dice dove abita Fauna e che, addirittura, ci ospita a casa sua.

Leandra: E allora? Per una volta che siamo stati fortunati!

Ashe: No… c’è qualcosa che non va…

Johannes entrò in casa, Ashe notò che non aveva nulla con sé, sospettoso si avvicinò al padrone di casa e gli chiese:

Ashe: … non hai preso la legna?

Johannes: No… non fa poi tanto freddo…

Ashe: …fuori nevica…

Johannes: …dentro no…

Ashe: …fa comunque freddo…

Johannes: …ci sono le coperte…

Ashe: …quelle non riscaldano molto…

Johannes: …ce le faremo bastare…

Ashe: …potremmo morire assiderati…

Johannes: …potrebbe non succedere…

Leandra: …porto le extension

Johannes: …potresti toglierle…

Leandra: …no, mi piacciono…

Ashe: …allora non togliertele…

Johannes: …non lo farà…

Leandra: …certo che non lo farò…

Ashe: …allora tutto è risolt… un momento… FERMATEVI TUTTI!!!! PERCHE’ STIAMO PARLANDO DI EXTENSION??

Ashe prese il suo pugnale e lo puntò contro la gola di Johannes

Ashe: E’ il momento di dire la verità, chi sei? Perché ci hai ospitato? Cosa vuoi da noi?

Johannes impallidì, alzò le braccia in segno di resa

Johannes: io…io non so di cosa tu stia parlando… mi chiamo Johannes… volevo essere ospitale… posa quel pugnale…

Leandra: Ashe!! Cosa ti prende??? Smettila!

Ashe, però, non sembrava intenzionato ad abbassare l’arma.

Ashe: Fidati di me, Leandra, c’è qualcosa che non va.

Leandra stava perdendo la pazienza.

Leandra: Ashe, fermati!! Forse ti conviene uscire fuori e rinfrescarti le idee. Mi stai spaventando.

Ashe rimase colpito da quelle parole, abbassò il pugnale e uscì dalla casa. Johannes tirò un sospiro di sollievo.

 “Mi stai spaventando”, Ashe non riusciva a eliminare quella frase dalla sua mente. Che cosa gli era preso? Perché era stato così aggressivo?

Il ragazzo volse lo sguardo verso il castello di Fauna e trovò una risposta alla sua domanda.

Mancava poco tempo ormai, era giunta l’ora di uccidere Pommes e questo lo agitava.

Cercando di non farsi vedere da nessuno, s’incamminò verso il castello.

 

Leandra e Johannes, intanto, stavano cenando.

Leandra: Ottima questa acqua salata, Johannes.

Johannes: … è una minestra…

Leandra: Volevo scusarmi per il comportamento del mio amico Ashe, non so cosa gli sia preso.

Johannes: Oh, tranquilla…ho già dimenticato tutto…

Leandra: …soffri di amnesia?

Johannes: No, no, volevo dir…

Leandra: Io sono Leandra. Mi hai ospitata a casa tua.

Johannes: Sì, lo so…

Leandra: Io essere tua amica

Johannes: Perché parli così?

Leandra: Io portare extension

Johannes: NON SOFFRO DI AMNESIA!!!!

Leandra: ...va bene, va bene, calmati… nervosetto, eh?

Si creò un silenzio imbarazzante. Leandra cercò di romperlo.

Leandra: …allora…cosa ne pensi…vediamo…cosa ne pensi…

Johannes: …di cosa?...

Leandra: …cosa ne pensi… delle oche?

Johannes: delle oche?

Leandra:

Johannes: Non penso nulla delle oche.

Leandra: …non ricordi cosa siano le oche?

Johannes: … TI HO DETTO CHE NON SOFFRO DI… senti, lasciamo perdere… vuoi sapere come ho ottenuto questo mulino?

Leandra: Te lo ricordi?

Johannes: Sì. Avevo due fratelli. Nostro padre, prima di morire, aveva promesso di lasciare il mulino a chi di noi tre gli avesse portato il cavallo più bello. Fui io a portarglielo.

Leandra: …’mazza… storia avvincente… non c’è che dire… -_-

Il volto di Johannes divenne all’improvviso più cupo.

Johannes: Devi sapere una cosa, però.

Leandra vide un’inquietante sorriso sulla faccia del garzone.

 

Ashe arrivò finalmente davanti la porta del castello.

Era giunto finalmente il momento.

Prese il liuto, avrebbe aperto la porta del castello e l’avrebbe suonato, in modo tale da far addormentare tutti e poi avrebbe ucciso Pommes e avrebbe imprigionato la fata Fauna.

Con la mano che gli tremava un po’, Ashe aprì la porta del castello.

 

Mamma: …basta, continuiamo domani…

Darryl Doodle: Cosa??? NOOOOO! Interrompi tutto sul più bello?

Mamma: Devo cercare di vendere il tappeto a qualche allocco, ora vai a letto.

Darryl Doodle: Va bene, mammina cuoricina con tanto amore nella pancina!

Mamma: … vai a cagare Darryl…

Darryl Doodle: Cosa?

Mamma: Vai a letto!!! O provo a vendere te ai compratori di organi!!

 Continua …

 

 

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Capitolo 24
*** Capitolo 24 - Leandra Ama Filippo ***


Il piccolo Darryl Doodle non riusciva a prendere sonno quella notte, quindi andò dalla mammina per farsi raccontare la favola della buonanotte. La mamma stava giocando con uno strano ciondolo.

Mamma: Ah! Piccola cataratta! Sei sveglio? Vieni, devo provare una cosa.

Darryl Doodle: Cosa, mammina carina simil a coccinellina?

Mamma: Ho deciso di ipnotizzare la gente, così posso rapinarla, voglio vedere se riesco a farlo con questo ciondolo.

La mamma fece oscillare il ciondolo.

Mamma: Ora, piccola zucca puzzolente, osserva il ciondolo mentre oscilla.

Darryl Doodle: Va bene.

Mamma: Ora conterò fino a tre, quando dirò tre, tu diventerai un piccolo marmocchio imbecille, rompiballe e fastidioso. Pronto? Allora… uno… due… e… TRE!

Darryl Doodle: …non mi sento diverso…

Mamma: HA FUNZIONATO!!!!

Darryl Doodle: Senti mamma, mi racconti la favola della buonanotte? L’ultima volta Leandra si trovava con il garzone Johannes, che le ha raccontato la sua storia ma poi si è comportato in maniera inquietante, Ashe, invece, si trova davanti al castello della Fata Fauna e vuole uccidere Pommes.

Mamma: Guarda che ricordo ciò che ti ho raccontato, l’erba che prendo non è così forte da farmi dimenticare le cose.

Darryl Doodle: Cosa?

Mamma: Niente, niente… continuiamo la storia.

 

‘LEANDRA AMA FILIPPO’

Capitolo 24

 

Il sorriso inquietante di Johannes turbava profondamente la povera Leandra.

Johannes: C’è una cosa che devi sapere.

Leandra: Cosa?

Johannes: Non è stato facile per me trovare il cavallo che mi ha permesso di avere il mulino, sono stato aiutato.

Leandra: Da chi?

Il sorriso di Johannes si fece ancora più inquietante

 

Ashe, intanto, si trovava dinanzi la porta del castello di Fauna.

Con un po’ di paura aprì la porta.

Rimase sbalordito da cosa vide.

Ashe: Non ci posso credere.

 

Johannes si alzò da tavola e raggiunse la porta.

Leandra: Perché non rispondi? Chi è che ti aiutato?

Johannes aprì la porta.

Johannes: …un gatto…

Con orrore di Leandra, Kaze entrò dalla  porta.

Kaze: Salve, principessa di “Piccolo e Poco Conosciuto”. Pronta a morire?

Leandra pensò velocemente ad un modo per salvarsi, dopo pochi minuti credette di trovarlo

Leandra: Ma… ma… io non sono Leandra… io…sono una mucca!!! Muuuuuh!

Aveva fallito.

Kaze allungò le unghie delle sue mani, che divennero dieci lame affilatissime.

Kaze: Mi spiace, nulla di personale, anzi… in effetti, a pelle, ti trovo antipatica, quindi è anche personale.

Leandra indietreggiò, si rivolse a Johannes

Leandra: Non startene lì, impalato, questa pazza vuole farmi fuori.

Johannes: Lo so, le dovevo un favore, per questo l’ho portata da te, mi spiace

Kaze si avvicinò con aria minacciosa.

Kaze: Quali sono le tue ultime parole, Leandra?

Leandra: …cip-cip?!

Kaze: -.- so che non sei un uccello…

Leandra: cavolo! Era il mio piano B.

 

Le lame di Kaze stavano per raggiungere la principessa, quando Ashe entrò nella casa.

Ashe: Leandra! Johannes ci ha ingannati! Potrebbe essere in combutta con Kaze!

Kaze, Leandra e Johannes si voltarono verso di lui.

Leandra: Capitan Ovvio…

 

Ashe: Sono entrato nel castello, ed era vuoto. Ci hai mentiti per costringerci a rimanere qui, vero Johannes?

Johannes: …Capitan Ovvio…

 

Ashe: E tu, Kaze! Il tuo tempo sta scadendo, per questo hai chiesto l’aiuto di Johannes, vero?

Kaze: …Capitan Ovvio…

Ashe: La fate finita??

 

Kaze: Beh, sei arrivato tardi asinello. Sto per far fuori Leandra

Leandra: …sono un ornitorinco…

Kaze: ZITTA E MUORI

Kaze scagliò le sue lame contro Leandra, quest’ultima però riuscì a schivarle, le unghie della donna-gatto si incastrarono nelle mura della casa, bloccandola.

Ashe diede un pugno a Johannes, stendendolo.

Ashe: Forza, Leandra scappiamo!!

Leandra si mise a strisciare

Ashe: Cosa stai facendo?

Leandra: Fingo di essere un serpente, no?

Ashe: Kaze non può muoversi!!!! E sa che non sei un serpente!!! Muoviti!!!!

 

Intanto, però, Kaze, riuscì a liberarsi

Kaze: Non scapperete, questa volta!

Dal nulla comparve un’arpa. Kaze si preparò a suonarla.

Ashe: Oh,no! Leandra, tappati le orecchie!

Leandra: Sono un lombrico, non ho orecchie!!!

Ashe: ma che ca

Ashe invocò il suo liuto, ma troppo tardi. Il suono dell’arpa raggiunse Leandra, che cadde in uno stato catatonico.

Kaze smise di suonare. Mostrò i pungi ad Ashe.

Kaze: Dimentico sempre che sei immune alla magia!

Ashe: Tu però non lo sei.

Ashe si mise a suonare il liuto, facendo addormentare Kaze, poi si avvicinò a Leandra.

Ashe: Leandra, ti prego, riprenditi.

 

Leandra aprì gli occhi, quel che vide non le sembrò familiare. Si trovava in un enorme stanza, era notte ma le innumerevoli luci delle candele eliminavano il naturale buio. La principessa sentì una piacevole melodia, si guardò il vestito, era elegantissimo e tutto dorato. C’era solo lei nella stanza, o almeno, Leandra era convinta di ciò. Ad un tratto si sentì chiamare. La principessa portò lo sguardo verso la direzione del suono, e lo vide.

Leandra: …f-finalmente…

Dinanzi lei vi era il principe Filippo, vestito anche lui con abiti eleganti, che le porgeva la mano.

Principe Filippo: Mi concede questo ballo?

Leandra annuì, mise la mano sulla sua ed iniziarono a danzare.

Leandra: Non sa quanta strada ho fatto per incontrarla, mio principe.

Principe Filippo: Oh, lo so bene, principessa Leandra, e le sono immensamente grato

Leandra: Mi dica, come è riuscito a sconfiggere la perfida fata Fauna?

Il principe sorrise.

Principe Filippo: Ma come, non si ricorda? E’ stata lei a sconfiggerla, ha salvato me e Pommes. Lei è un’eroina.

Leandra: Oh, come sono felice.

Il suono della musica si fece più alto, i due continuarono a ballare. Ad un tratto, a Leandra, le venne in mente qualcosa di importante.

Leandra: Un momento! Ashe! Che fine ha fatto il principe Ashe?

Il principe Filippo divenne improvvisamente serio

Principe Filippo: Ashe ha avuto ciò che si merita. Sta morendo.

Leandra impallidì di colpo.

Leandra: Cosa? No! Devo salvarlo.

Il Principe Filippo tenne con forza le mani della principessa, impedendole di andare via, e la costrinse a ballare ancora.

Principe Filippo: No, principessa, lei ora danzerà con me.

Leandra: Mi lasci, principe, mi fa male.

La musica si fece ancora più alta, il suono era quasi insopportabile, i due ballavano ancora più velocemente.

Leandra: La prego, mi lasci, devo salvare Ashe.

Principe Filippo: Ashe l’ha ingannata, principessa, non deve soffrire per lui.

C’era qualcosa nel volto di Filippo che a Leandra non piaceva, la musica si trasformò in un rumore fastidioso e terrificante, la presa di Filippo si fece ancora più forte.

Leandra: Mi lasci… LASCIAMI!!!

Principe Filippo: Io la amo, Leandra, e lei ama me!

Leandra: No, non è vero. Io non ti amo.

Il rumore divenne così forte che a Leandra sembrò scoppiare la testa, i due continuavano a ballare ininterrottamente, la principessa era stanca, ma nonostante questo, notò la delusione nel volto del principe.

Principe Filippo: Non mi ama?

Leandra: No…

Gli occhi della principessa affogarono nelle lacrime, mentre pronunciava queste tre parole;

Leandra: Io amo Ashe.

 

Il rumore cessò di colpo, la stanza e il principe Filippo svanirono nel nulla, Leandra si ritrovo nella dimora di Johannes, vide che il padrone di casa era legato ad una sedia privo di sensi, Kaze era stesa a terra e stava dormendo, Ashe, invece, era seduto e l’osservava con una strana espressione.

Ashe: Leandra? Stai bene.

Leandra: Sì, cosa è successo?

Ashe: Il suono dell’arpa di Kaze fa avere allucinazioni a chi l’ascolta. Ti stavi agitando per tutta la stanza, ho cercato di trattenerti per evitare che ti facessi male, mi urlavi di lasciarti andare, mi hai chiamato Filippo, pensavi fossi il principe?

Leandra arrossì

Leandra: …ehm… per caso ho detto anche qualcosa riguardo la persona di cui sono innamorata?

Ashe la guardò confuso

Ashe: …eh? Non ho capito.

Leandra: Per caso ho detto una frase che inizia con “Io amo…”

Ashe: Ah! No! Perché? Hai detto una frase del genere?

Leandra si inventò una scusa.

Leandra: No…cioè…sì… cioè… ho detto … “io amo… le ciabatte!”

Non fu molto brava.

Ashe: Ami le ciabatte?

Leandra: Perché, tu no?

Ashe: …non particolarmente…

Leandra: Beh, perché non hai cuore!

 

Leandra ed Ashe udirono  un gemito. Kaze si stava svegliando

Leandra: Oh, no, si sta svegliando! Ashe fai qualcosa.

Ashe osservò Kaze senza espressione.

Ashe: Non c’è bisogno che faccia niente…

E con un filo di voce, si volse verso Leandra

Ashe: … è finita…

A Leandra vennero in mente le parole che il principe Filippo aveva detto durante la sua allucinazione, “Ashe ti ha ingannato” ed un brivido le corse lungo la schiena.

 

Darryl Doodle: Mamma, questa storia è piena di colpi di scena!!!

Mamma: Ora torna a dormire Darryl, devo andare ad ipnotizzare il direttore della banca e farmi dare i soldi.

Darryl Doodle: Cosa?

Mamma: Vai a dormire!!! Soldo di cacio scaduto!!!!!

Continua…

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Capitolo 25
*** Capitolo 25 - L'Ultima Vita del Gatto ***


Solita storia: notte, Darryl Doodle non dorme, cerca la mamma per farsi leggere la favola.

Quella notte, però, il piccolino non trovò la mamma da nessuna parte. Ad un certo punto, un orribile orso gli comparve dietro le spalle.

Darryl Doodle: AHHHHHHHHHHHHHH!

La mamma si tolse la maschera da orso e si mostrò.

Mamma: Che mi urli, femminuccia? Ero io.

Darryl Doodle: Con quella maschera mi hai spaventato, dolce mammina con la fantasia di una bambina

Mamma: Tu mi spaventi anche senza maschera, piccola cipolla puzzolente.

Darryl Doodle: Mamma, mi racconti la favola di Leandra? L’ultima volta Kaze era in procinto di svegliarsi e di uccidere definitivamente la nostra principessa preferita!

Mamma: Sì, sì…ricordo…ricordo… specie di lattina che galleggia nella fogna, continuiamo…

 

‘L’ULTIMA VITA DEL GATTO’

Capitolo 25

Molti anni prima dell’inizio della nostra storia, vi era una bellissima bambina, principessa di un regno lontano, che aveva un papà tonto, il re Narr.

Narr: Salve, figlia… ehm… sei mia figlia, vero?

Bambina: …cosa? Sì certo che sono tua figlia!

Narr: No…e che sei identica ad  Alyssa, la figlia della cuoca di corte.

Bambina: …sì, ci assomigliamo, ma tu dovresti distinguere tua figlia da…

Narr: Oh, figlia mia carissima, ho finalmente trovato il tuo futuro marito!

Bambina: Cosa? Ma io ho solo otto anni!

Narr: Anche il tuo futuro marito ha solo otto anni.

Bambina: Ma non sono pronta per sposarmi!

Narr: Oh tesoro, non si è mai troppo piccoli per sposarsi, lo sai bene.

Bambina: Ma che stai dicendo?

Il suono delle trombe fece trasalire sia il re Narr che la sua bimba

Narr: E’ arrivato! E’ finalmente arrivato!!! Forza, andiamo in quel luogo grande dove c’è la sedia bella che uso per sedermi!

Bambina: …la stanza del trono?...

Narr: Sì, quella! Forza! Andiamo! Facciamo quella cosa con le nostre gambe per arrivare lì più velocemente possibile!

Bambina: …corriamo?...

Narr: Sì! Sì!

 

E così il re Narr e la principessa giunsero alla stanza del trono, due guardie aprirono la grande porta d’ingresso, da cui entrò un signore molto alto, con lunghi capelli neri, sbarbato e con un espressione tremendamente seria che alla piccola principessa inquietò molto. Il signore indossava dei luccicanti guanti dorati.

Bambina: Sarebbe quello il bimbo di otto anni che dovrei sposare?

Narr: Ma certo che no, sciocchina. Sposerai suo figlio! Quel bimbo dietro di lui, non vedi?

In quel momento la principessa lo vide,  nascosto dietro l’inquietante signore, c’era un timido bambino di otto anni, che sembrava molto spaventato. Il re Narr diede un colpetto sulla spalla della figlia.

Narr: Perché non vai a salutare il tuo futuro marito? Io intanto scambio due chiacchiere col signore.

La principessa e il timido bambino si misero in un angolo della stanza, mentre il re Narr e il signore discutevano nell’angolo opposto.

Bambina: Allora… come ti chiami?

Il bimbo abbassò il capo.

Bambina: … sai parlare?

Il bimbo annuì.

Bambina: Allora perché non mi dici come ti chiami? Dovremmo sposarci un giorno, lo sai?

Il bimbo rimase ancora in silenzio con la testa bassa

La principessa cercò di sentire ciò che si dicevano suo padre e l’uomo inquietante. L’unica cosa che riuscì a sentire furono le parole del signore: “Verrò tra una settimana a prenderli”.

La principessa aveva intenzione di avvicinarsi ai  due per sentire meglio, ma il bimbo le prese il braccio.

Bambina: Ehi! Che fai?

Bimbo: …non andare… resta con me… ho paura…

Bambina: non vado da nessuna parte, volevo ascoltare ciò che si dicono quei due. Tuo padre ha detto che tra una settimana verrà a prendere qualcosa. Sai a cosa si riferisce?

Il bimbo annuì.

Bambina: …dimmelo!

Il bimbo rimase in silenzio

Bambina: Se non me lo dici me ne vado

Il bimbo alzò lo sguardo.

Bimbo: Noi! Verrà a prendere noi! Resterò questa settimana nel vostro castello, poi mio padre ci verrà a prendere e ci porterà nel nostro castello… dove…

Il bimbo guardò di nuovo a terra, si fece rosso

Bimbo: …dove…ecco… noi ci sposeremo.

La principessa non sapeva che fare. In una settimana avrebbe perso la sua casa, i suoi giochi, suo padre, tutto, ma sapeva che non poteva farci nulla.

Bambina: Immagino che sia giusto così.

La principessa prese la mano del principe.

Bambina: Il mio nome è Kaze. Mi puoi dire il tuo nome, mio futuro marito?

Il bimbo sorrise.

Bimbo: Sono il principe Ashe. Piacere di conoscerti.

 

 

Gli effetti dell’arpa erano finiti, ma Leandra sembrava ancora molto confusa. Kaze, intanto, si stava svegliando.

 

Leandra: Ashe, cosa facciamo?? Se Kaze si sveglia, mi farà fuori!

Ashe non rispose

Leandra: Mi vuoi rispondere? Sei più fastidioso di quelli della community che si lamentano delle fanfiction scritte in stile copione!

Ashe: Te l’ho già detto, Leandra. Non c’è nulla da fare!

Leandra notò delle lacrime negli occhi del principe, la cosa la preoccupò parecchio.

Leandra: Vuoi dire che permetterai a quella pazza di uccidermi?

Kaze, intanto, si era svegliata e lentamente si alzò in piedi tenendosi la fronte.

Kaze: La mia testa sta esplodendo…

La donna vide, dinanzi lei, il principe Ashe ed una spaventata Leandra. Sorrise, si fece crescere le unghie delle mani facendole diventare dieci lame affilatissime!

Kaze: Questa volta non la scamperai, Leandra! Ti ucciderò!

Leandra: Uffa! L’hai già detto… sei più ripetitiva di quelli della community che si lamentano delle fanfiction in cui non vi è alcuna descrizione dei personaggi!

 

Kaze si avvicinò a Leandra, ma Ashe si mise tra le due donne. Kaze stava perdendo la pazienza.

Kaze: Ashe!! Levati di mezzo!

Ashe rimase fermo

Ashe: Se vuoi uccidere Leandra, dovrai uccidere anche me.

Kaze fissò gli occhi del principe.

 

Kaze: …perché…?

S’inginocchiò, esausta.

Kaze: …asinello… perché? Non ti basta quello che mi hai fatto tanti anni fa?

 

Dal loro primo incontro erano passati sei giorni, Ashe e Kaze si erano divertiti tanto insieme, avevano stretto una bella amicizia. Erano stati giorni felici.

Kaze: Domani mi trasferirò nel tuo castello!

Ashe divenne improvvisamente serio

Kaze: Ehi! Che ti è successo? Giocheremo lo stesso, come facciamo adesso, e saremo marito e moglie!

Ashe: …devi scappare…

Kaze rimase interdetta

Kaze: Cosa?

Ashe: Non ci sarà nessun matrimonio. E’ tutto un inganno. Mio padre… mio padre…

Ashe scoppiò in lacrime

Kaze: Ashe, raccontami tutto. Ti prego!

Ashe prese un grosso respiro

Ashe: Mio padre ti farà… ti farà quello che ha fatto a me…

Kaze: Cosa…ti ha fatto?

E davanti gli occhi increduli della piccola principessa, Ashe si trasformò in un cucciolo d’asino.

Kaze: Oh mio…

Subito il piccolo asino si fece dorato e si ritrasformò in un bambino.

Ashe: Devi andartene! Io ormai non posso più scappare, ma tu sì! Ti prego! Scappa! Domani mio padre non dovrà trovarti qui!

Kaze era molto spaventata.

Kaze: Ashe… non voglio…non voglio lasciarti!

Ashe: Ti prego, scappa!

Kaze: Ma se tuo padre non dovesse trovarmi, capirà tutto e finirai nei guai!

Ashe: …troverò il modo, Kaze, scappa!

Con le lacrime agli occhi, Kaze corse via dal castello, senza farsi vedere dalle guardie, più velocemente possibile.

 

Leandra non capiva cosa stesse succedendo, tutto quello che sapeva e che Ashe si era messo davanti a lei per proteggerla e che Kaze non voleva più attaccarla.

Ashe: Mi dispiace, Kaze… io … io non posso permettere che Leandra muoia

Kaze ritirò le sue unghie, si asciugò le lacrime.

Kaze: Tanto…tanto il mio tempo è finito.

Kaze si rimise in piedi

Kaze: Non sono riuscita ad uccidere il mio bersaglio. Tocca a me, morire.

Una violenta folata di vento aprì la porta della stanza.

Leandra: Wow! E’ stato più forte di quelli della community che si lamentano delle fanfiction demenziali che spesso escono fuori dal proprio genere per fare capitoli più seri.

Ad un tratto una strana figura incappucciata entrò nella stanza. Leandra, Ashe, Kaze lo guardarono con terrore.

Leandra: Chi è quel tipo?

Ashe: Credo… oh mio dio… credo sia proprio…

Kaze: …Il Direttore d’Orchestra. E’ venuto per me!

 

Il piccolo Ashe entrò nella stanza della cuoca di corte, la donna dormiva profondamente nel suo lettone, vicino a lei, su di un letto più piccolo, dormiva una bambina, molto simile a Kaze.

Ashe la svegliò.

Ashe: Ehi! Svegliati!

La bimba aprì gli occhi

Ashe: Tu…tu sei Alyssa, vero?

Alyssa: Sì… perché me lo chiedi?

Ashe: Sei identica alla principessa Kaze… vuoi… vuoi essere anche tu una principessa?

La bimba sorrise

 

Kaze, intanto, andata via dal castello, vagò nei vari regni senza meta. Un giorno cominciò a piovere intensamente, Kaze era giunta in un regno dal nome molto particolare, inciampò sulla strada bagnata e cadde a terra, sbattendo la testa.

Si svegliò in un letto comodissimo, davanti a lei, un uomo cicciottello con una corona in testa la guardò sorridendo.

Re: Come stai?

Kaze: Bene… bene…

Re: Ti abbiamo trovato per strada priva di sensi. Come ti chiami?

Kaze si rese conto di non ricordarlo. Non ricordava più nulla.

Kaze: Io… io non lo so!

Re: Beh. Sei una benedizione. Io e mia moglie, a causa di una maledizione,  non possiamo avere figli. Abbiamo deciso di adottarti. Io sono il Re di Piccolo e Poco Conosciuto e tu, sei mia figlia. Il tuo nome è Leandra!

Kaze guardò il suo nuovo papà e sorrise.

Kaze: Mi chiamo Leandra e sono la principessa di Piccolo e Poco Conosciuto!

 

Il Direttore d’Orchestra indicò Kaze, la donna si avvicinò a lui.

Ashe voleva fare qualcosa, ma sapeva di non poter far niente, Kaze era destinata a morire, come era destinato a morire lui se non avesse ucciso Pommes.

Il Direttore d’Orchestra prese Kaze per mano ed era in procinto di portarla via.

Ashe: Mi spiace.

Kaze si volse verso Ashe

Ashe: Ti chiedo scusa, Alyssa.

Kaze sorrise

Kaze: Ti ricordi il mio vero nome? Ormai anche io l’avevo dimenticato…

La donna e il Direttore d’Orchestra svanirono nel nulla.

 

Leandra ed Ashe rimasero fermi, in silenzio.

Leandra: …Wow… lo racconterò ai miei nipoti…

Ashe: Forza… è il momento di partire, dobbiamo cercare Filippo e Pommes!

Leandra: Giusto!! Sai…ho notato qualcosa di inquietante! Kaze un po’ mi assomigliava, sai?

Ashe: … no … a me non sembra…

I due lasciarono il mulino e si diressero nel villaggio più vicino.

 

Darryl Doodle: WOOOW, mamma! E’ una grande rivelazione!

Mamma: …e tu sei un grande rompicogl

Darryl Doodle: …vado a letto! Non vedo l’ora di sapere come finisce! Baci, baci!

Mamma: Prova a baciarmi e ti faccio sbranare da un orso vero, Darryl Doodle.

Continua…

 

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Capitolo 26
*** Capitolo 26 - Una Vera Principessa ***


Il piccolo e dolce Darryl Doodle era un maschietto, quindi gli sembrò strano il fatto che la sua simpatica mammina lo stesse truccando.

Darryl Doodle: Mamma, perché mi trucchi come una bambina? E perché mi hai messo anche una parrucca?

Mamma: Voglio farti partecipare al concorso di Little Miss America. Il concorso di bellezza per bambine!

Darryl Doodle: Ma, mammina carina che è sempre beffardina, io sono un maschio.

Mamma: Nutro dei seri dubbi su questo.

Darryl Doodle: Uffi. Almeno mi racconti la favola di Leandra? Così passo il tempo mentre mi imbelletti.

Mamma: “Imbelletti”? Ma parla come una bambina della tua età, specie di carciofo!

Darryl Doodle: Dai! Mamma! Racconta!

Mamma: Sì, va bene racconto…

 

‘UNA VERA PRINCIPESSA’

Capitolo 26

La ricerca della Fata Fauna portò Leandra ed Ashe nel regno di Erbseland.

Leandra: Uffa, Ashe. La mia vita è davvero monotona, non pensi?

Ashe: … sei scappata di casa, hai incontrato un’orchessa, hai combattuto contro un serpente gigante e con una nonna licantropo, ti sei sposata, sei scappata dal tuo marito assassino e sei riuscita a non farti uccidere da una donna-gatto. Ti sembra monotono questo?

Leandra: Hai una risposta a tutto, eh? Dove siamo?

Ashe: Siamo ad Erbseland, questo regno è famoso per la coltivazione dei piselli più buoni in assoluto!

Leandra: … non mi dire…

Ashe: Dobbiamo chiedere informazioni su dove si trova Fauna. Dividiamoci, io vado a sinistra tu a destra.

Leandra: Non posso andare io a sinistra?

Ashe: Cosa ti cambia?

Leandra: Ho deciso di dare una svolta alla mia vita!

Ashe: Ma… sì…vabbè…fai come vuoi…

E così Leandra andò verso sinistra e Ashe a destra.

 

Intanto, nel castello di Erbseland, il re Cosimo e la regina Bernarda erano seduti al tavolo aspettando il pranzo.

Cosimo: Cosa mangeremo oggi, mia regina?

Bernarda salì sulla sedia e si mise a ballare

Bernarda: Piselli!!!Piselli! Piselli!!!!!!

Cosimo: Ti prego amore, scendi da lì! Hai preso le tue pillole oggi?

Bernarda si mise un piatto in testa

Bernarda: No!!!! Forza piselli!!!!!!!!

 

Ad un tratto un’ancella entrò nella sala da pranzo correndo.

Ancella: Maestà! E’ tornato!

 

Il re Cosimo si precipitò davanti alla porta d’ingresso per ricevere suo figlio, il principe Testone.

Cosimo: Testone! Mio caro Testone, sono passati due anni da quando sei partito alla ricerca della tua sposa, dimmi, l’hai trovata?

Testone: Oh, mio carissimo padre, ho vagato, come ben sai, per due anni alla ricerca di quell’anima nobile e pura che potesse ritenersi degna di diventare la mia futura sposa. Ho girato in lungo e largo e quando finalment

Cosimo:  ...arriva al punto

Testone: No, non l’ho trovata.

Cosimo: Ma…come è possibile? Hai girato il mondo e non hai trovato nessuno?

Testone: Oh, padre, le ragazze che ho incontrato non avevano quella purezza e quella ingenuità che deve possedere colei che un futuro sarà la mia unica e dolce spos

Cosimo: …arriva al punto

Testone: non mi piaceva nessuna.

Cosimo: Ma, Testone! Come farai ora? Devi sposarti!

Testone: Ma papà, io ho bisogno di una vera principessa e non l’ho trovata. Quando la troverò, la sposerò!

Cosimo: …arriva al punto

Testone: …ehm…è questo il punto…

 Ad un tratto il re Cosimo e il principe Testone sentirono bussare dalla porta del castello, l’aprirono e vi trovarono una principessa.

Leandra: Ciao! Mi chiamo Leandra, sono la principessa di Piccolo e Poco Conosciuto.

Il re Cosimo scoppiò di gioia, si avvicinò al figlio e gli parlò sottovoce

Cosimo: Hai visto Testone?  E’ una principessa!

Testone: Hmm… lo vedremo.

Il principe si avvicinò a Leandra.

Testone: Salve, Leandra, lei è davvero una principessa?

Leandra: Sì!

Testone: Voglio metterla alla prova e sei lei si dimostrerà nobile e delicata come una vera principessa, io, Testone, principe di Erbseland, diverrò suo marito. Iniziamo con la prova di educazione e grazia, è pronta?

Leandra: …il tuo nome fa cagare.

Il re e suo figlio non erano mai stati così sotto choc come in quel momento. Non sapevano cosa dire.

 

Cosimo: … ehm… credo abbia fallito la prova…

Testone: … … già… …

Cosimo: Però ci sono altre prove, figliolo, giusto? Dalle un’altra chance!

Testone: Va bene, c’è la prova di pazienza. Parlerà qualche minuto con mia madre, che ha qualche problema, se non perderà la pazienza vorrà dire che è una vera principessa.

Leandra: All Right!

 

Cosimo fece chiamare sua moglie, che si presentò dinanzi Leandra.

Leandra: Salve signora, mi chiamo Leandra.

Bernarda: io sono un pisello.

Leandra: ehm… no, lei è una persona.

Bernarda: nono…pisello. Anche tu sei un pisello, molto brutto!

Leandra: Cosa??? Io sarei brutta???

Leandra sembrava gonfiarsi dalla rabbia.

 

Cosimo: Oh no, sta già esplodendo!

 

Bernarda: Pisellona!!! Sei una pisellona brutta-brutta!!! Cicciona!!!

Leandra si gonfiò ancora di più

 

Testone: Sta perdendo la pazienza.

 

Inaspettatamente, Leandra fece uscire tutta la sua aria e si calmò.

Leandra: beh, è una sua opinione signora, ed io la rispetto.

Testone e Cosimo si illuminarono.

Testone:  Ha superato la prova, complimenti Leandra!

Leandra: SMETTILA DI PARLARMI!!!! TI ODIO!!!! MI HAI FATTO PERDERE LA PAZIENZA!!!!!!!!

Leandra cominciò a lanciare tutto quello che trovava contro il principe Testone, ci volle l’intervento di tutti i dipendenti del castello per fermarla.

 

In seguito, il re Cosimo e un dolorante Testone portarono Leandra nella stanza da letto.

Testone: Adesso vi è la prova di delicatezza, l’ultima prova. Ha fallito le prime due, se fallirà anche questa non potrò sposarla.

Leandra: Me ne farò una ragione.

Testone: Vede quei venti materassi messi uno sopra l’altro? Ecco dovrà salire lì sopra e mettersi a dormire!

 

Il re Cosimo si avvicinò all’orecchio del figlio

Cosimo: Non mi sembra una prova molto difficile.

Testone: … Leandra non lo sa, ma ho posizionato un pisello sotto i venti materassi, se sentirà quel pisello vuol dire che è molto delicata e che, quindi, è una vera principessa.

Cosimo: Geniale!

Leandra: Allora io inizio la prova!

Testone: Bene, prenda pure la scala per salire su quei materas

 

Il principe Testone non riuscì nemmeno a finire la frase che accadde l’inevitabile. Leandra prese la rincorsa e si lanciò verso i materassi, atterrò sul ventesimo, ma il brusco atterraggio scosse l’equilibrio dei diciannove materassi posizionati sotto.

Il re e il principe videro la ragazza cadere a terra e venti materassi volare per la stanza, il pisello posizionato sotto, invece, finì inspiegabilmente nella gola di Testone. Mentre il re Cosimo cercava di salvare il figlio dallo strozzamento, Leandra cercava disperatamente di fuoriuscire da quel mare di materassi.

 

Ashe, intanto, dopo aver chiesto di Fauna a tutta Erbseland, andò alla ricerca di Leandra. La vide uscire dal castello.

Ashe: Allora? Hai chiesto informazioni su Fauna?

Leandra: No, mi hanno cacciato via dal castello senza motivo! La gente è pazza. Tu hai saputo qualcosa?

Ashe: No, niente anche io. Beh, non fa niente, la troveremo!

Leandra: Sìì!!! Yeah!!! Forza piselli!!!

 

E i due continuarono il loro viaggio.

Darryl Doodle: Che bella storia mammina!!!

Mamma: Sì, stai zitto che non riesco a metterti il rossetto.

Darryl Doodle: Mammina, comincio a pensare che tu non volessi che io nascessi maschio.

Mamma: …nella tua frase c’è un ‘maschio’ di troppo…

Darryl Doodle: Hai finito di truccarmi mamma?

Mamma: Sì, sei pronta. Il tuo nuovo nome è Brillantina!

Darryl Doodle: non mi piace come nome.

Mamma: Ti ho già iscritto con questo nome, ora prepariamoci, il concorso è domani, piccolo dentifricio scaduto!!

Continua…

    

 

 

 

 

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Capitolo 27
*** Capitolo 27 - La Profezia ***


Il piccolo Darryl Doodle, nel buio della sua cameretta, udiva inquietanti rumori. La paura non lo faceva dormire quindi andò dalla sua dolce mammina.

Darryl Doodle: Mammina, ho paurissima!! Forse c’è un mostro sotto il mio letto!

Mamma: Probabile, piccola busta dell’indifferenziata, non lo sai che la nostra casa è stata costruita sopra un cimitero indiano?

Darryl Doodle: Cosa??? Ma è terribile mamma!!!

Mamma: Già. E si dice che i fantasmi mangino i bambini creduloni e imbecilli. Sei spacciato!

Darryl Doodle: Oh no!

Mamma: Ora torna nel buio della tua orribile stanza e non ti azzardare ad accendere la luce. Mi dà fastidio vedere luci accese.

Darryl Doodle: Non ce la faccio, mammina carina ma poco comprensivina! Se mi racconti la favola di Leandra forse mi tranquillizzo!

Mamma: Uffa… va bene…continuiamo questo stupido racconto…

 

‘LA PROFEZIA’

Capitolo 27

 

Le segrete del castello oscuro emanavano un odore nauseabondo, ma la malefica fata Fauna era disposta a sopportare il fetore pur di vedere che faccia avrebbe fatto il prigioniero Pommes dopo avergli rivelato la grande notizia. La fata arrivò dinanzi la cella che ospitava Pommes e Filippo (non il principe, un suo omonimo).

Fauna:  Buonasera!

Pommes e Filippo si avvicinarono alle sbarre della cella con aria minacciosa.

Pommes: Fauna!! Lurida strega!

Filippo: Spero tu muoia, dopo avermi prestato quelle scarpe, però. Sono FA-VO-LO-SE!

Fauna: Mi sono degnata di incontrarvi solo per dare una bella notizia al caro Pommes. Ho appena controllato la mia magica sfera,Ashe è giunto finalmente qui, a Dunkeland, presto entrerà nel castello per salvarti… e cadrà nella mia trappola!

Pommes: Maledetta!

Fauna: Ma tu puoi stare tranquillo. So che Ashe è arrivato fin qui perché vuole ucciderti, ma io lo farò fuori prima che possa compiere il tuo assassinio. Dopo, naturalmente, penserò io ad eliminarti.

Il volto di Pommes era spaventato e arrabbiato allo stesso tempo, a Fauna piacque.

Fauna: Beh…se non ci sono domande me ne andrò.

Filippo: Io ho una domanda: “Dove hai comprato quelle scarpe?”

Fauna: Dal ‘Calzolaio Joe

Filippo: Il negozio vicino alla fontana?

Fauna: Sì, erano a metà prezzo. Ti piacciono?

Filippo: Adoro!

Fauna: Ce ne erano anche blu

Filippo: Adoro!

Fauna: Quando ci vai, dii a Joe che mi conosci, ti farà sicuramente uno sconto.

Filippo: Ador

Pommes: MA LA VOLETE SMETTERE DI PARLARE DI SCARPE!!! SIAMO IN UN MOMENTO DRAMMATICO!!

Filippo: Hai ragione Pommes, su, calmati e spogliati!

Pommes: …ti odio…

 

Fauna: Bene…se non ci sono altre domande, me ne vado.

Fauna fece per andarsene, ma venne fermata da Pommes.

Pommes: io… io ho una domanda…

Fauna si volse verso il prigioniero.

Pommes: Perché, Fauna… hai maledetto Aurora, hai immobilizzato tutto il tuo regno d’origine e hai ucciso le tue sorelle? Perché?

Fauna: Lo sai, no? Un giorno scriveranno le nostre avventure, ma solo chi ha compiuto grandi cose verrà menzionato. Verrà incluso nel racconto.

Pommes: …perché è tanto importante per te?

Fauna non rispose. Salì le scale e abbandonò le segrete.

 

Fauna aveva detto il vero. Leandra ed Ashe erano finalmente giunti a Dunkeland, si fermarono ai piedi della grande fontana posta al centro del paese.

Leandra: Sono stanchissima.

Ashe: Dai! Forza! Non possiamo fermarci ora, Leandra.

Ashe aveva molta fretta, il suo tempo stava per scadere, doveva uccidere il suo bersaglio, Pommes, altrimenti il Direttore D’Orchestra gli avrebbe riservato la stessa fine di Kaze.

Leandra: Ma io sono stanca davvero, ho bisogno di divertirmi un po’. Perché non entriamo in quel negozio? Lì, dove c’è scritto ‘Calzolaio Joe’, vendono belle scarpe.

Ashe: Ci andremo dopo, ora dobbiamo chiedere a qualcuno se sa dove si trova la fata Fauna.

Ad un tratto, dinanzi Leandra ed Ashe, apparve dal nulla una giovane fata, con lunghi capelli bionda, con un abito lungo e rosso. Il suo nome era Smemorina.

Smemorina: Oh, cara Cenerentola. Ti ho sentita piangere.

Leandra: …eh? Ce l’hai con me?

Smemorina: Sì. Non puoi andare al ballo vestita così, sembri una zingara!

Leandra: Ehi! E’ il mio vestito buono! Brutta…

Ashe: Mi perdoni, signora, credo si sia sbagliata. Lei si chiama Leandra, non Cenerentola.

Smemorina: Cosa? Oh, no! Ho sbagliato di nuovo, vi sembrerò sicuramente una sbadata.

Leandra: Più che sbadata, mi è sembrata una troi

Smemorina: Io mi chiamo Smemorina, piacere di conoscervi.

Leandra: Io mi chiamo Leandra, sono la principessa di Piccolo e Conosciuto e indosso un abito firmato, ma, naturalmente, è difficile capirlo se sei una semplice fata con un nome di merd

Ashe: Io, invece, sono il principe Ashe, io e la mia amica stiamo cercando la fata Fauna, sa dove si trova?

Smemorina divenne improvvisamente triste.

Smemorina: …Fauna… sì…

Ashe: La conosce?

Smemorina: La conosco? Oh, certo… la conosco bene… e so anche dove si trova.

Leandra ed Ashe si guardarono

Ashe: beh…allora?

Smemorina: Fauna abita lì, in quel grande castello oscuro!

Leandra ed Ashe non poterono crederci. L’avevano trovata.

Ashe: Io… io non so che dire…

Leandra: Io sì! Senti, Smemy, sai anche quanto costano le scarpe del Calzolaio Joe?

Ashe: LEANDRA!  Ti sembra il momento?

Smemorina: Perché queste domande sulla fata Fauna?

Leandra: Fauna ha immobilizzato la gente del regno che si trova vicino al mio, inoltre ha catturato Pommes e il Principe Filippo e noi dobbiamo salvarli.

Smemorina: Volete far fuori Fauna, quindi? Non potete senza…

Ashe: …senza la Spada Fatata, sì, lo sappiamo, troveremo il modo…

Smemorina portò le mani alle guance e cacciò un urlo

Smemorina: NOOOOOOOOOO!!!!!!!

Leandra: Ma che mi urli???

Smemorina: La Spada Fatata può uccidere le fate, è vero, tutte le fate, ma non Fauna, lei è diventata immune al potere della spada.

Leandra: E come possiamo fermarla?

Smemorina: Il destino di ogni fata e di ogni essere magico è scritto nel grande libro delle profezie. Si trova nella Biblioteca situata accanto al ‘Calzolaio Joe’. Interpretando la profezia, sapremo anche come fermare la fata Fauna!

Ashe: Va bene… dirigiamoci in questa biblioteca, ma facciamo presto.

 

Ashe, Leandra e Smemorina entrarono nella grande Biblioteca, trovarono l’enorme Libro delle Profezie e lo sfogliarono, sperando di trovare la profezia legata alla Fata Fauna.

Leandra: Forse l’ho trovata! Qui dice: “Il prode principe e la principessa imbranata/ con il fratel del marchese e la smemorata/ useranno il potere racchiuso in loro/ e fermeranno il dominio del fornitor d’oro”.

Ashe e Smemorina rimasero in silenzio ad osservare Leandra.

Ashe: Cosa ti fa pensare che si riferisca a Fauna?

Leandra: Non lo so…ho letto la prima frase che ho trovato!

Smemorina: Ecco! Ecco! Io forse ho trovato quello che cerchiamo: “La fata cattiva segnata dal dolore/ vedrà cessato il suo antico rancore/ fermata sarà da chiunque sia/ desideroso di aiuto e immune alla magia”.

Ashe si illuminò.

Ashe: “…immune alla magia…”. Io! Io sono immune alla magia, quindi, sarò io a fermare la fata Fauna?

Smemorina: A quanto pare sì, la profezia non sbaglia. Non so come, ma tu fermerai Fauna.

Leandra: Sììì! Sapevo che eri un grande, Ashe!!

Leandra corse ad abbracciare il principe. In quel momento, entrambi provarono qualcosa di strano, una sensazione piacevole, che non provavano da molto tempo. Questa sensazione li spaventò ed entrambi si staccarono velocemente.

Ashe: Ehm… sì… andiamo a fermare Fauna, allora!

Leandra: Ehm… giusto, giusto…andiamo.

Ashe: Voi due andate pure avanti, io vi raggiungo subito.

Leandra e Smemorina uscirono dalla Biblioteca, Ashe, invece, rimase a leggere il Libro delle Profezie. Anche lui era un essere magico e il principe aveva intenzione di conoscere il suo destino.

Sfogliò le innumerevoli pagine del libro e finalmente trovò la sua profezia.

Dell’asino d’oro si scoprirà la menzogna

Fuggirà tra le lacrime e la vergogna

Ma cadrà, perché ha commesso uno sbaglio

Fallirà, perché ha mancato il bersaglio”

Ashe chiuse il libro e si diresse verso l’uscita.

Leandra e Smemorina, intanto, erano entrate dal Calzolaio Joe, il proprietario del negozio era assente, vi era solo un cagnolino.

Smemorina: Uhhhhhhhh!!! Che grazioso cagnolino! Come ti chiami, eh?

Ad un tratto il cane divenne dorato e si trasformò in un ragazzo. Smemorina urlò dallo spavento.

Smemorina: AHHHHHHHHHHHHHH!

Leandra: Uffa…è solo un cane che si è trasformato in uomo, mamma mia… come sei impressionabile.

Il ragazzo sorrise, il suo nome era Cliff.

Cliff: Non ci posso credere!!! Yeah! Sono stato stra-fortunato! Il mio bersaglio è venuto da me!!!

Si avvicinò a Smemorina.

Cliff: Smemorina! Mi stra-spiace, ma sei il mio bersaglio! Devo farti fuori!

Leandra: Cosa? Tu sei uno dei musicanti? E che cavolo! Siete ovunque!

Smemorina: Non puoi uccidermi, sono una fat…AHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH!!

Leandra: Se non la smetti di urlare, io… OH NO!

Con orrore, Leandra e Smemorina si accorsero che Cliff impugnava la Spada Fatata.

 

Darryl Doodle: Wow!! Mamma!! Siamo arrivati nel cuore del racconto!!! Non vedo l’ora di sapere come continua.

Mamma: Io non vedo l’ora che tu vada a dormire, blatta subdola!

Darryl Doodle: Ok! Vado! Tanto la paura mi è passata!

Mamma: Bene, spero che il fantasma di Pocahontas ti mangi.

Darryl Doodle: Cosa?

Mamma: VAI A LETTO, ROMPISCATOLEIKEA!!!

Continua…

 

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Capitolo 28
*** Capitolo 28 - Il Bersaglio di Ashe ***


Il piccolo Darryl Doodle si trovava con la mammina in uno strano locale. Vi erano tanti uomini che lanciavano soldi a delle signore, tra cui anche la mamma del piccolo.

Darryl Doodle: Mammina…puoi smettere di ballare su quel palo e venire qui?

Mamma: Uffa, Darryl Doodle, cosa vuoi?

Darryl Doodle: Mi annoio, mammina! Le signorine mezze nude non mi interessano!

Mamma: ...non avevo dubbi…

Darryl Doodle: Mi racconti la favola di Leandra e co.? L’ultima volta lei ed Ashe sono finalmente giunti nel luogo dove si trova Fauna, hanno incontrato la fata Smemorina che però è il bersaglio di un musicante, Cliff, il cane, che ha addirittura la Spada Fatata!

Mamma: …sì, Darryl Doodle… muoviamoci che tra poco devo andare nel separé col signore… continuiamo il racconto.

 

‘IL BERSAGLIO DI ASHE’

Capitolo 27

 

C’era una volta, in un regno lontano, un re e una regina che non potevano avere figli. Poi, però, un bel giorno, avvenne il miracolo. Nacque una bellissima bambina, che i due neogenitori chiamarono Aurora. Il re Stefano era così contento della nascita,  che decise di organizzare una festa in onore della figlia, invitò tutti, amici, parenti e anche le fate.
Nel regno vi erano in tutto tredici fate, ma re Stefano possedeva solo dodici piatti d’oro e quindi, invece di comprare un altro piatto d’oro come sarebbe logico fare visto che sei un re e quindi i soldi ce li hai brutto tirchiazzo che non sei altr… ehm…scusate, stavo dicendo: possedeva solo dodici piatti, quindi invitò solo dodici fate e ne lasciò a casa una.

 

Leandra e Smemorina videro, con orrore, che Cliff impugnava la Spada Fatata, l’unica arma in grado di uccidere una fata.

Smemorina: Q-quella è la Spada Fatata! Come…come fai ad averla?

Cliff: Yo, è stato stra-semplice! L’ho rubata ad un imbecille con la barba blu, che era svenuto a terra.

Leandra: Ehi! Si dà il caso che quell’imbecille di cui parli sia mia marito! Ashe lo ha fatto addormentare con il liuto perché il tizio voleva uccidermi, poi ha preso la spada per difendermi da Kaze, anche lei voleva uccidermi, infine siamo scappati e abbiamo lasciato la spada lì.

Smemorina: Vita matrimoniale movimentata, eh?

Leandra: Non me ne parlare.

Cliff: Well, ora la spada ce l’ho io! Quindi…

Cliff sparì magicamente e riapparve alle spalle di Smemorina, la bloccò e le puntò la spada sul ventre.

Leandra: Come hai fatto?

Cliff: E’ il mio potere! Posso teletrasportarmi.

Leandra: Davvero? Figo!

Cliff avvicinò la spada a Smemorina.

Cliff: E’ stra-arrivato il momento della tua morte, Smemy.

Smemorina: Beh… ho vissuto una vita di cacca, peccato.

Cliff stava per uccidere la fata, ma ad un tratto posò la spada a terra.

Cliff: Io… io non stra-posso. Non sono un assassino.

Leandra e Smemorina erano sorprese.

Leandra: Non la ucciderai?

Cliff: …no…

Leandra: Ma così…sarai tu a morire!

Cliff: …lo so…

Leandra: Faresti questo sacrificio per una sconosciuta?

Cliff: …sì…

Leandra: Nonostante tu sia così giovane, vorresti morire per salvare la vita di quella?

Smemorina: LEANDRA!!! SMETTILA!

Cliff: Non è stra-giusto, quella fata non merita di morire…

Smemorina: … una volta ho ucciso un pulcino…

Cliff: …si vede che è una brava persona, non posso stra-toglierle la vita…

Smemorina: …quel pulcino non mi ha fatto niente, l’ho ucciso per il piacere di farlo…

Cliff: Il mondo ha bisogno di persone buone, come Smemorina, non posso eliminarle.

Smemorina: …credo che uccidere mi renda felice…

Leandra si commosse.

Leandra: Sei un bravo ragazzo, Cliff. Ho deciso di aiutarti. Sconfiggeremo il Direttore d’Orchestra, così non ti punirà per quello che hai fatto.

Ashe: …non puoi…

Leandra, Smemorina e Cliff diressero il loro sguardo verso Ashe, che era appena arrivato.

Cliff: Yo! Ashe! Da stra-quanto tempo non ci vediamo?

Ashe: Da molto tempo, Cliff, non sapevo che il tuo bersaglio fosse Smemorina.

Cliff: Ed io non conosco il tuo! Quale è il tuo bersaglio?

Ashe non poteva certo rivelare, davanti a Leandra, il nome del suo bersaglio, Pommes, quindi decise di mentire.

Ashe: Era…era un assassino, che ho già ucciso.

Cliff: Capisco. Beh, sei stato fortunato. Hai dovuto uccidere un assassino, io non stra-posso uccidere una good fairy!

Ashe: Se non lo fai, morirai. E’ impossibile fermare il Direttore d’Orchestra. E’ invincibile.

Smemorina: La smettete con i vostri tentativi di fargli cambiare idea?

Leandra: No, Ashe. Cliff fa bene a non ucciderla.

Leandra si avvicinò ad Ashe e gli prese le mani.

Leandra: Insieme possiamo fermare il Direttore d’Orchestra! Non c’è bisogno che quel ragazzo si macchi di un crimine tanto atroce.

Leandra parlava di Cliff, ma in quel momento ad Ashe sembrava stesse parlando di lui.

Leandra: Avrò bisogno del tuo aiuto per fermare il Direttore d’Orchestra. Ma lo fermeremo. Ti fidi di me?

Ashe rimase a fissare gli occhi di Leandra a lungo.

Ashe: …sì, mi fido di te.

Leandra sorrise. Tutto si era risolto. Era arrivato il momento di occuparsi di Fauna.

 

Nel paese di Re Stefano vivevano tre fate sorelle. Flora, la più grande, che vestiva di rosa, Serena, la più piccola, amante del blu e Fauna, la sorella mediana, che amava vestirsi di verde. Le tre vivevano felici e in pace, molto spesso, però, Flora e Serena litigavano e toccava a Fauna fare da paciere. Un giorno, la fata verde andò nel bosco per raccogliere un po’ di more, qui incontrò un ragazzo, sui diciassette anni,  con un volto davvero cattivo che spaventò Fauna.

Ragazzo: …sei Fauna…vero?

La sua voce era inquietante.

Fauna: Sì. Mi chiamo così. Posso aiutarla in qualche modo?

Ragazzo: No… ma io posso aiutarti. Posso darti tutto ciò che vuoi, posso darti più potere di quanto immagini, posso farti trasformare in un drago, posso renderti immune a tutto ciò che può ucciderti… voglio solo una cosa in cambio.

Fauna: Cosa vorresti?

Ragazzo: …devi portarmi le tue due sorelle.

Fauna impallidì. Cacciò un urlo e scappo via di corsa. Sentì la voce del ragazzo, in lontananza, che le urlava “Mi trovi qui se cambi idea”.

 

Leandra, Ashe, Smemorina e Cliff si trovavano ancora dal ‘Calzolaio Joe’ per studiare un piano d’attacco per fermare Fauna e salvare i prigionieri del castello.

Smemorina: Dovete sapere che Fauna possiede una sfera magica, quindi probabilmente sa che Ashe e Leandra sono qui. Quando sono comparsa davanti a voi si è attivato il mio potere protettivo, quindi dal quel momento in poi Fauna non ha visto nulla.

Ashe: Abbiamo un grosso vantaggio, allora. Fauna non sa che abbiamo letto la profezia e che Cliff è con noi.

Smemorina: Esatto.

Leandra: Io ho un piano! Bussiamo alla porta del castello fingendoci maiali, loro ci cucinano e mangiano salsicce tutto l’anno!

Si creò un lungo silenzio.

Smemorina: Per alzata di mano…chi vuole che Leandra smetta di parlare?

Alzarono tutti la mano, anche Leandra.

Smemorina: Bene, probabilmente Fauna ha letto la profezia, quindi sa che Ashe è l’unico che può fermarla.

Ashe: Giusto!

Cliff: Io non so di che stra-cavolo state parlando!! Chi è Fauna?

Smemorina: Per alzata di mano…chi vuole che Cliff non faccia domande?

Alzarono tutti la mano, anche Cliff.

Ashe: Ho un piano! Cliff teletrasporterà Leandra e Smemorina all’interno delle segrete e libereranno Pommes e il principe Filippo teletrasportandoli fuori. A quel punto Cliff teletrasporterà me nel castello e fermerò in qualche modo la fata.

Smemorina: Mi sembra un buon piano.

Cliff: Yeah! Ci stra-sto!

Leandra: Ashe, non sarà pericoloso! Tu da solo con quella pazza. Ho paura.

Ashe prese le mani di Leandra.

Ashe: Andrà tutto bene. Ti fidi di me?

Leandra gli sorrise.

Leandra: Sì, mi fido di te, Ashe.

 

Fauna tornò a casa ancora sconvolta per quello che era successo. Incontrò Flora e Serena che saltellavano felici.

Flora: Sì, sì! Sono contentissima!!

Serena: Che bello! Che bello!

Fauna: Ragazze,  mi è successo una cosa orri

Flora: …Oh, Fauna! Non interrompere i nostri festeggiamenti! Abbiamo ricevuto un invito per la nascita di Aurora.

Serena: Sì, andremo alla bellissima festa organizzata dal re Stefano. Siamo così felici. E’ un evento importante.

Ad un tratto, tutto il dispiacere di Fauna sparì e si riempì di gioia. Aveva sempre sognato di partecipare ad una festa regale, lo diceva sempre anche alle sue sorelle, era il suo sogno fin dall’infanzia.

Fauna: Davvero? E’ fantastico! Non vedo l’ora, sono così felice!!

Flora e Serena si guardarono imbarazzate.

Flora: Ehm… non so come dirtelo, Fauna…

Serena: …non…non sei stata invitata.

 

Pommes e Filippo (non il principe, un suo omonimo… vabbè dovreste saperlo ormai) erano seduti a terra nella loro cella.

Filippo: Oh, tesoro, si può sapere perché sei così triste? Spogliati.

Pommes: …sei ripetitivo…

Filippo: Si può sapere chi è questo Ashe?

Pommes: E’ il mio asino… in realtà è una persona, però, e, non so per quale motivo, vuole uccidermi.

Filippo: Terribile!! Spogliati!!!

Pommes: …quanto ti odio…

Ad un tratto nella cella, con enorme sorpresa dei presenti, comparvero Cliff, Leandra e la fata Smemorina.

Filippo: Sìììììììììììììì! Party!!!!!!!!!!!! Spogliamoci tutti!

Pommes: Leandra, non ci posso credere! Sei venuta a salvarmi!

Leandra: Sì…Pommes, sono venuta a salvare te e… e… chi è quello?

Pommes: Lui è Filippo!

Filippo: Ciao cocca!

Leandra: COOOSAAAAAAAAAAAAAAAAAA????

Filippo: …-.- … piacere mio…

Pommes: Sì, non è il principe, poi ti spiego, ora usciamo fuori qui!

I cinque si unirono e Cliff li teletrasportò fuori. Arrivarono a qualche metro dinanzi il castello.

Pommes: Siamo liberi! Non ci posso credere!

Leandra: Sì… adesso Ashe entrerà e ucciderà Fauna.

Pommes impallidì

Pommes: AsheAshe è con te?

Leandra: Sì…adesso non lo vedo, ma arriverà presto

Pommes: No…non capisci! Ashe vuole uccidermi!

Leandra: Ma che dici? No! Ti sbagli, Ashe è una brava persona, io mi fido di lui.

Pommes era molto agitato.

Pommes: Leandra dobbiamo scappare subit

Silenzio. Pommes portò la testa in alto, la bocca era spalancata, gli occhi aperti, il volto mostrava terrore e dolore. Cadde a terra di pancia, Leandra vide il pugnale conficcato sulla schiena, poi vide Ashe, in lacrime, in piedi accanto al cadavere di Pommes. Il principe estrasse il pugnale, lo pulì dal sangue e rivolse lo sguardo verso Leandra.

Ashe: …perdonami…

Corse via, le lacrime scorrevano, non cessavano e mentre correva, Ashe non riusciva a distogliere la mente da tre immagini. Il corpo senza vita di Pommes, la sorpresa e la delusione nel volto di Leandra e le parole della profezia: “Dell’asino d’oro si scoprirà la menzogna/ fuggirà tra le lacrime e la vergogna”.

 

 

Continua…

 

 

 

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Capitolo 29
*** Capitolo 29 - Unica Speranza ***


‘UNICA SPERANZA’

Capitolo 29

 

La festa per la nascita di Aurora era iniziata, tutti i cittadini ebbero il permesso di entrare nel castello del re Stefano per portare i propri regali alla principessa, ma i doni  più preziosi provenivano sicuramente dalle fate. Undici delle dodici fate invitate avevano già offerto il loro presente alla piccola, c’era chi le aveva donato bellezza, chi grazia, chi fortuna e così via. Era arrivato il turno di Serenella ma, all’improvviso, le porte del castello si aprirono, una folata di vento spaventò i presenti ed, ad un tratto, comparve un’oscura signora vestita di nero. Flora e Serenella non poterono credere ai propri occhi, quell’inquietante presenza era la loro sorella, Fauna.

Fauna: Ma che splendida adunanza, Re Stefano. Reali, nobili, signori e…

Fauna volse lo sguardo verso le sue sorelle, ancora sotto choc

Fauna: …oh! Ma che buffo…perfino la plebe!

Serena: Fauna! Cosa ti è successo?

Flora: Cosa hai fatto?

Fauna ignorò le domande delle sorelle e ritornò a guardare il re

Fauna: …mi ha addolorato moltissimo il non ricevere un invito.

Re Stefano: …ma…avevo solo undici piatti d’oro!

Fauna: Ed io che… … eh? Aspetta… non mi hai invitata per questo?

Re Stefano: …sì

Fauna: Ma…ma ti sembra un motivo sensato?

Re Stefano: …certo! Non lo è?

Fauna: Ma certo che no! E che cavolo… mi sarei accontentata di un piatto normale, ma che mi frega?!

Re Stefano: Ah sì? Perfetto. Allora puoi restare.

Fauna: No, col cavolo! Ormai mi sono offesa! Me ne vado.

Re Stefano: …fai come vuoi…

Serena: …ci vediamo a casa, sorella…

Flora: …tanto ‘sta festa è di una noia mortale…

Fauna: Ma prima… anche io porgerò un dono alla bimba…

Fauna si schiarì la voce

Fauna: …la principessa, invero, crescerà in grazia e bellezza, amata da tutti coloro che la circondano ma… prima che il sole tramonti sul suo sedicesimo compleanno, ella si pungerà il dito con il fuso di un arcolaio e…

Re Stefano: …eh?

Fauna: Che?

Re Stefano: Con cosa si pungerà?

Fauna: Il fuso di un arcolaio!

Re Stefano: …un arco…cosa?

Fauna: L’arcolaio! Quell’arnese che si usa per raggomitolare i fili…

Re Stefano: Mai sentito

Flora: …ma lo conosce di sicuro, sire. Lo avrà sicuramente visto

Re Stefano: Vi dico di no

Regina: Amore… ce ne abbiamo tre nel castello, uno è in camera nostra

Re Stefano: Ahhhhhhh! Ho capito! E mia figlia a sedici anni si pungerà con quel coso? E vabbè… è un regalo un po’ di cacca…ma se proprio ci tieni.

Fauna: Non ho finito!!!!! … stavo dicendo…  ella si pungerà il dito con il fuso di un arcolaio e MORRA’!

Il cielo si riempì di tuoni rumorosi, nella sala reale si era creato il silenzio.

Risate.

Dopo pochi secondi di quiete, le undici fate invitate scoppiarono in una grossa risata. Fauna rimase interdetta.

Fauna: Che…che cosa ridete?

Serena: Ahahahhahahaha… mi spiace….ahahahhahahaha… non riesco a smettere…

Flora: Fauna…ahahahahaha…cara mia…. Ahahahahaha… tu non hai il potere di lanciare una maledizione simile! Ahahahahahahhahaha…sei la più debole delle fate!!! Ahahahahahahahahahhaha

Aveva ragione, Fauna si rese conto di non poter attivare quella maledizione. Quelle risate erano come pugnali per lei, umiliata corse nella direzione della porta, poi si fermò di colpo. Le venne in mente quello strano ragazzo che le aveva promesso un grande potere in cambio delle sue sorelle. Fauna sorrise. Si volse verso la ridente corte, fece un inchino.

Fauna: …spero che vi siate goduti lo spettacolo. Ridete. Finché potete.

E, detto questo, sparì.

 

 

Leandra era a terra, accanto al corpo senza vita di Pommes. Aveva fatto tanta strada per salvarlo e in pochi secondi l’aveva perso… e la colpa era sua. Sapeva che era stato Ashe ad accoltellarlo, ma era stata lei a portarlo da lui. Si sentiva in colpa. Si sentiva tradita.

Smemorina mise una mano sulla spalla della principessa. Filippo scoppiò in lacrime, Cliff corse ad abbracciarlo.

Smemorina: Mi spiace, Leandra, ma non possiamo farci niente. Pommes se ne è andato.

Cliff: Yo! Sei stra-brava a consolare le persone, complimenti.

Smemorina: Sei ironico?

Cliff: Stra-sì!

La rabbia per quello che le aveva fatto Ashe aveva preso il controllo del corpo di Leandra, strinse i pugni e li sbatté a terra violentemente, più e più volte.

Leandra: Perché? PERCHE’? PERCHE’?

Smemorina: Calmati, Leandra. E’ inutile arrabbiarsi. Pommes è morto!

Cliff: No…continua…mi sento già stra-meglio…

Smemorina: Voglio dire che è impossibile resuscitare i morti!

Leandra si fermò di colpo.

Leandra: …resuscitare i morti…

Leandra si alzò in piedi, separò Cliff e Filippo

Leandra: Cliff…devi teletrasportarmi sull’Isola Cocchetta!

Cliff: Cosa? Perché?

Leandra: Io… io posso salvare Pommes.

 

Uscita dal castello del re Stefano, Fauna si diresse nel bosco e lì trovò il ragazzo.

Ragazzo: …sei tornata, eh? Mi piaci vestita di nero… il verde non ti dona.

Fauna: Vorrei sapere… una cosa… il potere che mi vorresti dare, mi permetterà di lanciare una maledizione ad una persona?

Ragazzo: …sì…certo… potrai fare tutto quello che vuoi… però devi portarmi le tue due sorelle

Fauna rimase in silenzio, fissò il ragazzo.

Fauna: Tu…tu chi sei? Cosa vuoi da noi?

Ragazzo: Non importa chi io sia, ciò che importa è che posso fare in modo che i tuoi desideri si avverino. Devi solo portarmi le tue sorelle.

Il ragazzo porse la mano alla fata.

Fauna la fissò per qualche secondo.

Pianse.

La strinse.

Fauna: …te le porto vive o morte?

 

Cliff era interdetto

Cliff: Cosa stra-dovremmo fare sull’isola Cocchetta?

Leandra: Devo parlare con Nimaison, il figlio del re Gnik!

Smemorina: …con chi?

Leandra: …non hai letto il Capitolo 13?

Smemorina: Cosa?

Leandra: Nimaison è un bambino che ha il potere di resuscitare i morti, devo portarlo qui, da Pommes, e salvarlo.

Cliff: stra-bene! Andiamo!

Leandra: Bene, Smemorina resta qui a consolare il povero Filippo!

Smemorina: Certo. Ci penso io!

Cliff prese la mano di Leandra e insieme si teletrasportarono.

Smemorina andò ad abbracciare Filippo, ancora in lacrime.

Smemorina: Pommes è crepato.

Filippo scoppiò a piangere ancora più rumorosamente.

 

 

Leandra e Cliff arrivarono sull’isola Cocchetta.

Leandra: Bene…dobbiamo entrare nel castello e parlare con il re Gnik. Mi deve un favore, ho ritrovato suo figlio, quindi permetterà che glielo porti via.

Cliff: …ehm… non ha stra-senso ciò che hai detto!

Leandra: Andiamo!

E così Leandra e Cliff si diressero nel castello del re Gnik.

Mamma: Ora vattene, Darryl Doodle. Devo fare un lavoretto a quel signore.

Darryl Doodle: Ma mamma…sei tutta nuda, balli su un palo e quei tizi ti inseriscono soldi nelle mutande… non mi sembra un bel lavoro il tuo.

Mamma: Sarà bello il tuo…capra…

Darryl Doodle: Io non ho un lavoro!

Mamma: Appunto, non lamentarti. Vai a dormire sopra quella scultura a forma di vagi…ehm… a forma di ostrica aperta!

Darryl Doodle: Ok! Mammina stellina!

Mamma: Vai!!!!!

 Continua…

 

 

 

 

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Capitolo 30
*** Capitolo 30 - Le Lacrime di Nimaison ***


La notte è tanto magica quanto fastidiosa quando non si riesce a dormire e, il piccolo Darryl Doodle, questo lo sapeva bene. Decise di alzarsi dal suo dolce lettino e andò dalla mamma che stava giocando con uno strano aggeggio.

Darryl Doodle: Mammina cara...cosa è quel giocattolo?

Mamma: Oh...Darryl...cavolo! Mi hai spaventata, questo è...è... un wurstel giocattolo!

Darryl Doodle: E perché vibra, cara mammina?

La mamma non sapeva più che rispondere.

Darryl Doodle: ... vaaaabbè...lasciamo correre... mi racconti la favola della buonanotte?

Mamma: Ma sì... tanto appena si renderanno conto che è scritta in stile copione la cancelleranno...dove eravamo rimasti?

Darryl Doodle: Ashe ha ucciso Pommes ed è scappato, Leandra e Cliff sono andati sull'isola Cocchetta con la speranza di trovare Nimaison e resuscitare l'amico.

Mamma: Ah sì...sembra passata un'eternità dall'ultimo capitolo...iniziamo!

 

'LE LACRIME DI NIMAISON'

 

Capitolo 30

 

Leandra e Cliff entrarono nel castello del re Gnik, il sovrano e la sua regina, Aretera, li accolsero volentieri.

Gnik: Cara Leandra, ne è passato di tempo, come stai?

Leandra: Mi sono sposata, mio marito ha cercato di uccidermi, la mia unica amica se ne è andata con un tizio, mi sono fidata di una persona che mi ha aiutata a salvare il mio amico per poi ucciderlo…

Aretera:

Cliff:

Leandra: … per il resto sto bene.

Gnik: ehm… capisco… a cosa devo la visita?

Leandra: Ho bisogno di vostro figlio, Nimaison, deve resuscitare il mio amico!

Aretera: Nimaison era il nome che il perfido Elc-nu ha dato a nostro figlio dopo averlo rapito, il suo vero nome  è….

Leandra: …sì, vabbè… non interessa a nessuno il suo vero nome. Ho bisogno di lui!

Gnik: Abbiamo riabbracciato nostro figlio da poco, non puoi chiederci di portarlo via.

Leandra: E’ solo per poco. Vi prego!

Aretera: …mi spiace, la risposta è no!

Leandra: Non ce ne andremo finché non avremo il bambino!!!!!

Gnik: …Guardie! Portateli via!

Leandra: ok, capito, bye, a presto!

Cliff prese il braccio di Leandra per impedirle di andare via

Cliff: No, Leandra, non ce ne andremo…

Leandra: Ma…Cliff…

Cliff puntò il dito verso il re e la regina.

 

Cliff: Dateci il bambino, brutti cessi!

Aretera: Oh!!

Gnik: Come osi chiamarci ‘rutti fessi’?

Cliff: …ho detto ‘brutti cessi’

Gnik: E’ uguale! Guardie! Prendeteli!!

Un ingente numero di guardie circondò Leandra e Cliff.

Leandra: Dobbiamo scappare, Cliff teletrasportiamoci!

Cliff: Ho un’idea migliore!

Ad un tratto dal nulla comparve una tromba

Leandra: Cos’è?

Cliff: Tappati le orecchie!

Leandra ubbidì, Cliff prese a suonare la tromba.

Ad un tratto le guardie, il re e la regina scoppiarono in una grossa risata. Ridevano in maniera così forte che non riuscivano a fare altro. Leandra levò le mani dalle orecchie.

Leandra: Cosa è successo?

Cliff: Il suono della mia tromba ha un effetto esilarante. Ora cerchiamo la stanza col piccolo.

Leandra annuì.

 

Andarono a controllare tutte le stanze del castello, fino a trovare quella che ospitava il piccolo principe.

Leandra: Nimaison!

Nimaison: Non mi chiamo più Nimaison, ora il mio nome è…

Leandra: Sì,sì… che rompi…senti! Devi aiutarmi come io ho aiutato te.

Nimaison: Va bene, cosa devo fare?

Cliff: Devi venire con noi.

Nimaison: Mamma e papà sono d’accordo?

Cliff e Leandra si lanciarono un’occhiata.

Cliff e Leandra: …ceeeeeeeeerto….

Nimaison: Andiamo allora!

Cliff prese le mani di Leandra e del piccolo e si teletrasportò nel luogo dove vi era il cadavere di Pommes.

Smemorina e Filippo videro i tre tornare.

Smemorina: Siete tornati, finalmente! Ero in pensiero.

Nimaison: Ma…ma…quello lì a terra è un cadavere! Cavolo… lo sapete che può essere traumatico per un bambino vedere queste cose?

Leandra si mise alla stessa altezza del principino.

Leandra: Ascolta, piccolo… devi resuscitare quella persona come hai fatto con il tuo serpente domestico.

Nimaison: Cosa? Ma… ma ricordi che dopo averlo resuscitato il serpente è diventato grosso e mostruoso? Potrebbe succedere lo stesso al tuo amico!

Leandra: Ti prego, sei la mia ultima speranza.

Nimaison: Ma…ma per resuscitare i morti devo piangere. In questo momento non mi viene da piangere.

Cliff: Ah… non c’è problema… Smemorina! Pensaci tu!

Smemorina si avvicinò al piccolo principe.

Smemorina: Non so molto sul tuo conto, so che sei stato rapito da tuo zio sette anni fa e solo da poco hai ritrovato i tuoi genitori…beh… tieni conto che quei sette anni che hai dovuto passare nel buio di quella stanza, in prigionia, li hai persi per sempre. Nessuno te li ridarà mai.

 

Il piccolo scoppiò in lacrime. Le lacrime andarono a finire sul corpo di Pommes.

Leandra non distolse lo sguardo dal corpo di Pommes.

Niente.

Pommes rimase lì, privo di vita.

Leandra: …non… non ha funzionato?

Nimaison: Ho usato il mio potere solo sugli animali fino ad ora. Forse sulle persone non funziona.

Leandra cadde sulle ginocchia, lasciò il peso della testa sulle mani e pianse.

 

Intanto, nel Castello Oscuro, Fauna aspettava con impazienza l’arrivo di Ashe, quando comparve Tremotino.

Fauna: Allora, perché quell’asino ancora non si è presentato?

Tremotino: …non so come dirtelo, amore mio… sono appena stato nelle segrete. Pommes e quell’altro tizio sono scomparsi.

Fauna rimase immobile.

Fauna: …stai dicendo che sono scappati e noi non li abbiamo visti??? Come è possibile? Ho controllato la Sfera Magica…

Tremotino: Forse li ha aiutati una fata…il potere protettivo delle fate impedisce alla sfera…

Fauna: LO SO!

Presa dalla rabbia, Fauna lanciò la Sfera a terra frantumandola.

Tremotino era molto spaventato.

Fauna: Stupido folletto che non sei altro…corri fuori di qui, trovami quel Pommes e portamelo di nuovo qui! E’ la nostra unica esca per Ashe!!!

Tremotino: Sì, amore mio.

E Tremotino svanì.

 

Leandra chiese a Cliff di riportare il piccolo Nimaison a casa.

Leandra: Grazie lo stesso, Nimaison… sei stato molto gentile.

Cliff prese la mano del piccolo

Nimaison: Non mi chiamo Nimaison!! Il mio nome è…

E venne teletrasportato a casa.

Poco dopo ritornò Cliff, dicendo che il bimbo era tornato sano e salvo.

Leandra era accanto al corpo di Pommes.

Smemorina: Leandra, dobbiamo andarcene da qui, è pericoloso. Quando Fauna saprà che Pommes è sparito ci verrà a cercare.

Leandra: …che venga pure… e che mi uccida… tanto io non sono nessuno…

Leandra continuò a guardare il volto senza vita di Pommes, anche se gli sembrava meno pallido di prima. Anche le sue labbra sembravano più colorate. Leandra sobbalzò quando, poi, vide quelle stesse labbra muoversi.

Pommes: Non sei nessuno? Tu sei la prescelta!

Leandra: …d-davvero?

Pommes aprì gli occhi e guardò Leandra,  le sorrise.

Pommes: no!

Leandra scoppiò a ridere. Abbracciò Pommes.

Leandra: Sei vivo! Sei vivo!!!

Cliff: Il potere del bambino ha funzionato!

Filippo: Oh, che bello! Spogliamoci tutti!!!

Smemorina: Ehm… Pommes… non ti senti…come dire… strano?

Pommes si alzò in piedi.

Pommes: Sto benissimo! Mi sento così…così…vivo!

Smemorina: Perché il bimbo ci ha detto che gli esseri che resuscita diventano mostruos…

Leandra interruppe la fata.

Leandra: Non vedi che sta bene? Godiamoci il momento!

 

Ad un tratto, Tremotino comparve dinanzi loro.

Tremotino: Mi spiace rovinare tutto… ma Pommes deve venire con me!

 

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Darryl Doodle: Oh no, Tremotino!!!

Mamma: Calmati, sfigato.

Darryl Doodle: Non vedo l'ora di sapere come va a finire!

Mamma: Buon per te...ora vai a dormire, devo giocare con il ...ehm... wurstel...

Darryl Doodle: Guarda, mammina fatina, che il wurstel si mangia con la bocca, non si mette sott...

Mamma: VATTENE!!!!

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Continua...

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Capitolo 31
*** Capitolo 31 - Una Grossa Bugia ***


La cameretta di Darryl Doodle era molto buia e fredda, ma non conciliava il sonno. Così, il piccolo, andò dalla sua dolce mammina, la trovò in ginocchio circondata da tante candele accese.

 

Darryl Doodle: Mammina...cosa stai facendo?

Mamma: Sto invocando il signore oscuro, sperando prenda possesso del mio corpo, donandomi inimmaginabili poteri malvagi...ehm...cioè...volevo dire... uso le candele profumate per dare un nuovo odore alla casa!

Darryl Doodle: Io sento odore di sangue

Mamma: Io sento odore di bimbo rompiballe

Darryl Doodle: Mamma!! Ti prego! Mi racconti la favola della buonanotte?? L'ultima volta Leandra è riuscita a far ritornare in vita Pommes, ma Tremotino sta per attaccare!!

Mamma: Uffa...non finisce più sta cavolata... va bene continuiamo il racconto...

 

'UNA GROSSA BUGIA'

Capitolo 31

 

Tanto tempo fa, quando gli scrittori non sapevano come riempire i capitoli delle loro storie e quindi utilizzavano molto spesso l'analessi, quella figura retorica per cui si raccontano avvenimenti cronologicamente antecedenti al punto temporale raggiunto dalla favo... ehm...volevo dire...

 

Tanto tempo fa, alcuni anni prima dell'inizio della nostra storia, vi era una ragazza, povera e molto bella di nome Leah, che amava raccontare bugie.

Un giorno, mentre passeggiava per le strade a raccontare balle a tutti, venne notata da una guardia reale.

 

Guardia: Eppur mi son scordato di te...

Leah: ...come hai fatto, non so...

Guardia: Una ragione vera non c'è...

Leah: ...sono bella, però...

Guardia: Un tuffo dove l'acqua è più blu...

Leah: ...niente di piùùùùùùù

Guardia e Leah: Ma che disperazione, nasce da una distrazione...

 

...ehm...chiedo scusa... in realtà è andata così...

 

Guardia: Tu, come ti chiami?

Leah: Mi chiamo Bruno

 

Leah non riusciva a non raccontare bugie.

 

Guardia: Bruno è un nome da uomo

Leah: Non è vero. Bruno è un classico nome femminile

Guardia: Io mi chiamo Bruno!

Leah: Beh, allora sei una donna...

Guardia: No, sono un uomo! E mi sono innamorato di te!

Leah: Oh, che dolce... ma io non posso sposarti

Guardia: Perché? Sei povera, io sono una guardia reale, sarai ricca grazie a me, non puoi chiedere di meglio.

Leah: Beh... ma io so fare una cosa troppo cool per una misera guardia reale.

Guardia: Ovvero?

Leah: Ehm... io...io...io so filare l'oro dalla paglia!

 

La Guardia Reale rimase stupefatta, Leah, però, aveva mentito

 

Guardia: Davvero? Sai fare una cosa del genere?

Leah: Esatto! Una ragazza con le mie abilità non può di certo sposare una misera guardia reale dal nome femminile

Guardia: Bruno non è un nome femm...

Leah: ...ora, se non ti dispiace, devo andare a uccidere gli alieni che hanno invaso la mia casa

 

E Leah se ne andò, la Guardia,invece, corse dal re a rivelare ciò che aveva scoperto.

 

Leandra, Pommes, Filippo (non il principe, l'ho già detto e lo ripeto), la fata Smemorina e Cliff osservarono Tremotino. Il sorriso del folletto era terribile.

 

Tremotino: Cosa aspetti, Pommes? Torna in cella senza fare storie.

 

Filippo si avvicinò al folletto

 

Filippo: Anche io devo tornare in cella?

Tremotino: No, nessuno ti vuole.

Filippo: Oh Yeeeeeeeee...

 

E Filippo se ne andò via saltellando.

 

Pommes: Ashe mi ha già ucciso, non tornerà più. Perché mi rivolete in cella?

Tremotino: Io e la meravigliosa fata...

Smemorina: Oh...Tremotino... mi farai arrossire...

Tremotino: ...la meravigliosa fata è Fauna, non tu!

Smemorina: ...ah...

Tremotino: Stavo dicendo...io e la meravigliosa fata Fauna pensiamo che Ashe, sapendo della tua resurrezione, possa ritornare a completare il lavoro...quindi...vuoi tornare con le buone oppure...

Pommes: Oppure!

Tremotino: Come desideri...

 

Tremotino si preparò all'attacco. Pommes si rivolse a Cliff.

 

Pommes: Cliff, trasporta Leandra e Smemorina al sicuro.

 

Leandra prese un braccio di Pommes.

 

Leandra: No, aspetta! Scappa con noi, non puoi affrontare Tremotino da solo!

Pommes: E' la mia battaglia!

Leandra: Ti ho appena riportato alla vita, non puoi morire di nuovo.

Pommes: Perché? Basterebbe richiamare il bambino che mi ha resuscitato.

Leandra: ...la storia diverrebbe ripetitiva, ok? Non possiamo fare sempre le stesse cose...e poi dubito che Gnik e Aretera ci lascerebbero rapire di nuovo il figlio... quindi se muori di nuovo, sei morto per sempre.

 

Pommes fece un cenno a Cliff. Il ragazzo rispose al cenno, prese per una mano Smemorina e con l'altra Leandra.

 

Cliff: Stra-andiamo!

 

Cliff era sul punto di teletrasportarsi ma, un istante prima di svanire, Leandra lasciò la mano del Musicante e rimase con Pommes.

 

Pommes: Perché l'hai fatto?

 

Leandra sorrise

 

Leandra: Non ti lascio solo.

 

Leah fu convocata dal re in persona.

Re: Una delle mie guardie mi ha detto che sei capace di filare l'oro dalla paglia

Leah: Già... e so fare anche la spaccata. Guardi.

 

Leah fece una spaccata e si strappò muscoli che non sapeva di avere.

 

Re: Bene, ora ti chiuderò in una stanza...se riuscirai a filare l'oro dalla paglia, ti sposerò.

Leah: E se... per pura ipotesi... non dovessi riuscirci?

Re: Sarai condannata a morte.

Leah: ...shit...

 

 Così il re fece rinchiudere la ragazza in una stanza piena di paglia con un  filatoio,  l'aspo e forse altre cose che servono per filare ma che io non conosco e che non ho citato perché GOOGLE non funziona bene, oggi.

 

Re: Hai tempo fino all'alba...altrimenti morte...

Leah: Non preferirebbe vedermi fare un'altra spaccata?

 

Il re chiuse la porta.

 

Leah: Che guaio!! Come farò? Ho bisogno di aiuto!

 

Ad un tratto, dal nulla apparve un folletto.

 

Leah: Tu chi sei?

 

Il folletto sorrise

 

Tremotino: Non è importante il mio nome... sono qui per aiutarti.

 

Tremotino era pronto ad attaccare

Tremotino: Bene... iniziamo! Vi mostrerò i miei poteri.

 

Tremotino toccò la terra.

 

Pommes: Cosa hai fatto?

Tremotino: Ora vi farò una serie di indovinelli, se darete la risposta errata una scossa elettrica proveniente dal terreno vi colpirà, se darete la risposta esatta colpirà me.

Leandra: Ah...beh, semplice. Che ci vuole?

Tremotino: Primo indovinell...

Leandra: Il tacchino!!!!!

 

Una violenta scossa colpì Leandra e Pommes che caddero svenuti a terra.

 

Tremotino: ...beh...meglio così...

 

Tremotino prese Pommes dai piedi e lo trascinò verso il castello.

Ad un tratto vide che Pommes stava per aprire gli occhi.

 

Tremotino: Rilassati, torna a dormire... stai per finire in cella.

 

Il folletto si rese conto che trascinare Pommes diventava sempre più faticoso

 

Tremotino: Cosa succede?

 

Pommes aprì gli occhi, erano del tutto bianchi, senza pupille. Dallo spavento Tremotino lasciò i piedi del ragazzo.

Pommes si rimise in piedi, ansimava, era più grosso, aveva i denti aguzzi.

 

Tremotino: ...cosa...cosa ti è successo?

 

Pommes cacciò un urlo bestiale.

 

Leah osservò il folletto piena di speranza.

Leah: Davvero puoi aiutarmi?

Tremotino: Certo, trasformerò quella paglia in oro, tu sposerai il re e vivrai felice e contenta.

Leah: Oh! Grazie, grazie, grazie.

Tremotino: Voglio solo una cosa...in cambio.

Leah: Cosa?

Tremotino: Dovrai darmi... il tuo primo figlio.

 

Leah rimase basita.

 

Leah: Non so neppure se lo avrò un figlio...

Tremotino: Appunto, mi sembra una richiesta equa. Allora, accetti?

 

Leah annuì.

 

Leah: Accetto!

 

Leandra aprì gli occhi, si alzò da terra e quello che vide la sconvolse.

Vide un orribile e gigantesco mostro pronto ad aggredire Tremotino.

Leandra osservò meglio e capì che quel mostro altri non era che Pommes.

 

Leandra: Oh...no! E' il potere di Nimaison, resuscita i morti ma li rende bestiali!

 

Tremotino spaventato scappò via.

Pommes allora si volse verso la povera Leandra.

 

Leandra: Ehm...a cuccia?!

 

Pommes cacciò un urlo feroce, si batté i pugni contro al petto e corse pieno di rabbia verso la principessa.

 

Il re aprì la stanza di Leah e la trovò mentre filava l'oro.

Re: E' incredibile!! Bene, ti sposerò e non morirai!

Leah: Olè! Prima di sposarla, oh sire, posso sapere il suo nome?

Re: Mi sembra giusto. Mi chiamo Stefano. Sono il re Stefano.

 

Darryl Doodle: Wooow! Quindi Leah è la mamma di Aurora???

Mamma: ...faresti invidia a Sherlock Holmes...

Darryl Doodle: Bella storia, mammina paffutellina, ora vado a nanna...attenta, con quelle candele rischi di provocare un incendio!

Mamma: Nel caso avvenga, tu chiuditi in camera e inala tutto il fumo possibile.

Darryl Doodle:  Lo farò, notte!

Mamma: ...razza di cretino...

 

Continua...

 

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Capitolo 32
*** Capitolo 32 - La Pozione d'Amore ***


Il piccolo Darryl Doodle era supino sul suo comodo lettino, ma non riusciva proprio a prendere sonno. Decise, così, di andare dalla sua dolce mammina che in quel momento stava danzando davanti al computer.

 

Darryl: Mammina variopintina, cosa stai facendo?

Mamma: Mi hai spaventato, piccolo burattino di un manoriettista inetto! Sto facendo dirette hot a pagamento per gli utenti di un sito internet por... volevo dire... sto giocando a Prato Fiorito.

Darryl: Ma perché sei così svestita?

Mamma: Ma perché sei così rompipalle?

Darryl: E che non riesco a dormire, mammina nudina, voglio sapere come finisce la favola, sembrano passati tre anni dall'ultima volta che me l'hai raccontata. Pommes era diventato una belva feroce e, inoltre, abbiamo scoperto il passato del Re Stefano e della Regina Leah, che ha promesso il suo primogenito a Tremotino.

Mamma: Sì, ricordo, piccolo spezzagodurie. Ora ti racconto come continua 'sto delirio...

 

'LA POZIONE D'AMORE'

Capitolo 32

 

Era passato un anno dal matrimonio del Re Stefano e della Regina Leah. Nonostante si pensava non potessero avere figli i due avevano da poco avuto una bambina, Aurora, ed erano molto felici. Un giorno mentre la regina era intenta a fare quello che fanno le regine, ovvero niente, vide apparire dal nulla un folletto.

Leah: Tu! Tu sei quello che mi hai aiutato l'anno scorso trasformando la paglia in oro e facendomi sposare il re Stefano chiedendomi in cambio il mio primo figlio!

Tremotino: Inutilmente dettagliato ma...sì... è  esatto.

Leah: Cosa ci fai qui?

Tremotino: Sono venuto a prendermi ciò che mi spetta. Tua figlia!

Leah: Aurora? Ma è una femmina! Tu mi hai chiesto il primo figlio!

Tremotino: ...sì, si usa generalmente il termine maschile quando ci si riferisce sia ai maschi che alle femmine.

Leah: ... abbastanza maschilista 'sta cosa...

Tremotino: Sarà... dammi tua figlia...

Leah era disperata, doveva trovare una soluzione, non poteva dare sua figlia a quel folletto. Aveva bisogno di tempo per pensare.

Leah: Domani ci sarà la festa per la nascita di Aurora. Non puoi portarmela via prima della festa... fallo dopo. Cioè...dico...abbiamo già consegnato gli inviti, ci sarà gente importante, che figura ci fai far...

Tremotino: Va bene, va bene,dopodomani verrò a prendere tua figlia... goditi la festa.

E Tremotino svanì, Leah aveva poco tempo per salvare sua figlia.

 

Pommes, diventato un mostro, stava per aggredire Leandra, lei però lo schivò.

Leandra: Pommes! Sono io, Leandra! Torna in te!

Pommes la osservò furioso.

Leandra: ...sei tornato normale?

Pommes ringhiò.

Leandra: Lo prendo per un no.

Leandra guardò a terra e le venne un'idea.

Leandra: Speriamo che il potere di Tremotino non sia svanito.

Leandra si rivolse a Pommes

Leandra: Ascolta...ti faccio un indovinello: "Cosa è piccolo, giallo, e fa pio-pio?"

Pommes: grrrruung

Leandra: Risposta sbagliata, era il Mammuth!

Una scossa elettrica colpì Pommes che cadde a terra, svenuto.

 

La festa per la nascita di Aurora fu molto movimentata. La Fata Fauna aveva maledetto la bambina, era stata derisa perché incapace di lanciare effettivamente il maleficio e se ne era andata via adirata, la regina Leah, però, aveva altro a cui pensare, doveva nascondere la piccola Aurora da Tremotino.

Finita la festa, Leah si diresse nella stanza di Aurora, la piccola dormiva beata nella sua culla. Era davvero bella, la regina non poteva credere che l'avrebbe persa, presa dalla disperazione scese nella stanza del mago del castello sperando di trovare una soluzione.

Si ritrovò in uno stanzino pieno di bottigliette, ampolle e contenitori di liquidi dai più svariati colori.

Il mago di corte, di nome Zaube,era un vecchietto molto distratto, tanto distratto che non si accorse dell'arrivo della regina.

Leah: Salve, Zaube.

Il mago si inginocchiò e si ruppe l'anca.

Zaube: Oh, mia regina. Mi dica. Cosa posso fare per lei?

Leah: Mi serve una pozione per scacciare un folletto.

Zaube: Non ce l'ho.

Leah: ...allora mi serve una pozione per far dimenticare un patto a qualcuno.

Zaube: Non ce l'ho.

Leah: Allora...mi serve una pozione che renda trasparente una bambina

Zaube: Non ce l'ho.

Leah: ...ALLORA CHE CAVOLO TI TIENIAMO A FARE IN QUESTO CASTELLO???? SPECIE DI MAGO INUTILE!!!

Zaube: In centodue anni di lavoro sono riuscito a creare una sola pozione!

Leah: ...'mazza... sei proprio una pippa come mago...

Il vecchio mago mostrò alla regina una fiala piena di un liquido rosa.

Zaube: E' un elisir d'amore. Chi lo beve si innamorerà perdutamente della prima persona che vede.

Leah: Se il folletto si innamorasse perdutamente di me, farebbe tutto ciò che gli chiedo...anche lasciare stare mia figlia! Grazie, mago!

E, presa la pozione, la regina andò a dormire.

 

Tremotino tornò al castello della regina Fauna

Tremotino: Oh, mia amata Fauna...ho una bella e brutta notizia, quale vuoi sentire per prima?

Fauna: ...la terza...

Tremotino: Ehm...io ti ho dato solo due opzioni

Fauna: Uff... che pall... dammi la cattiva...

Tremotino: Non sono riuscito a catturare Pommes.

Fauna si gonfiò come una mongolfiera

Fauna: COOOOOOOSAAAAAAA????

Tremotino: E' diventato una bestia feroce! Sono dovuto scappare, amore mio!

Fauna: ...quale è la buona notizia...?

Tremotino: Oggi è il nostro anniversario!!!! Auguri, amore mio!!

Fauna: ...

Le lettere che pronunciò Fauna formarono la parola più volgare che Tremotino avesse mai sentito e che è impossibile riprodurre senza sentirsi anche minimamente in colpa. Il folletto capì che la sua amata era molto arrabbiata e che, quindi, non era disposta a festeggiare l'anniversario.

Fauna: Torna immediatamente da Pommes e portarmelo qui

Tremotino: Ma, amore mio...potrei morire!

Fauna: Vuoi dire che non rischieresti la vita per me??

Tremotino annuì.

Tremotino: Certo, vado subito, amore mio!

Fauna: Aspetta!

Tremotino: Dimmi, amore mio!

Fauna: Tremotino...perché...perché mi ami tanto?

Tremotino non conosceva la risposta a quella domanda, se ne andò senza rispondere.

 

Leah si era preparata all'arrivo di Tremotino. Si trovava nella sala da pranzo solo con vicino la piccola Aurora sulla culla. Era seduta dietro all'enorme tavolo da pranzo. Vi erano due calici pieni di vino,in cui Leah aveva versato la pozione d'amore.

Ad un tratto, il folletto comparve dal nulla.

Tremotino: Eccomi qua, ho molto da fare... dammi la bimba.

Leah: Sì...ma prima...ti andrebbe un po' di vino?

Leah usò tutto lo charme che aveva

Leah: ...solo io e te?

Leah si leccò il labbro.

Tremotino cominciò a sudare

Tremotino: Scusa Leah... ma lei intende del sesso...vero?

Leah: No...Vino...

Leah ne bevve un sorso dal calice non truccato

Leah: ehi...che ti aspettavi?

Leah si alzò in piedi e si mise a guardare di fronte ad una fantomatica telecamera

Leah: Vino! L'inconfondibile! Da oggi anche al limone!!

e si rimise a sedere

Tremotino prese il calice con la pozione

Tremotino: Beh, non si rifiuta mai un buon vino

Tremotino chiuse gli occhi e bevve in un solo sorso tutto il bicchiere di vino

Leah si mise dinanzi al folletto in modo d'essere la prima persona ad essere vista

Ma dal nulla comparve la terribile fata Fauna, vestita di nero.

Leah: Cosa?

Fauna: Sorpresa!

Tremotino aprì gli occhi e vide la fata Fauna, l'incantesimo fece effetto e il folletto se ne innamorò perdutamente.

Fauna: Posso finalmente compiere il mio maleficio.

Leah impallidì.

Fauna: La bimba non morrà a sedici anni, ma cadrà in un sonno profondo e riuscirà a svegliarsi solo con il bacio del vero amore.

Leah sbiancò ancora di più.

Fauna: Inoltre finché questo non avverrà, quando 'sta marmocchietta avrà sedici anni tutto il regno si congelerà e cadrà grandine blu!! AHAHAHAHAHA!

 

Un'orribile scia verde colpì la bambina e Fauna svanì, lasciando Leah tra le lacrime.

 

Fauna ritornò al suo castello e lì si ritrovò Tremotino.

Fauna: Tu chi sei?

Tremotino: Il mio nome è Tremotino...non so perché...ma mi sono perdutamente innamorato di te! Farò tutto quello che vuoi.

Fauna sorrise.

 

Pommes aprì gli occhi e vide che Leandra era vicino a lui.

Pommes: Cosa è successo?

Era finalmente tornato alla normalità.

Leandra: Beh, in sintesi...sei diventato un mostro e hai fatto scappare Tremotino.

Pommes: Cosa? Non ricordo nulla.

Leandra: Già...il potere del bambino che ti ha riportato alla vita ti ha anche trasmesso la possibilità di diventare un mostro senza cervello e senza pudore

Pommes: ...senza pudore?

Leandra: ...ma non fa nulla, l'importante è che so che per farti tornare in te basta farti perdere i sensi!

Pommes: Davvero? Beh, almeno Tremotino se ne è andat...

Tremotino: Eccomi qua!!

Tremotino comparve di nuovo dinanzi ai due

Leandra: Ma daii!

Pommes: Che balle!

Leandra: Ma fatti una vita!

 

Tremotino si avvicinò a Pommes

Tremotino: Basta storie, ora vieni con me, brutt...

Tremotino non parlava più, sembrava paralizzato

 

Leandra: Che ti prende?

Pommes: Stai bene?

 

Tremotino cadde a terra, i due notarono una spada conficcatagli sulla schiena.

Tremotino: ...era...anniversario...io...io...F...Fauna...

Tremotino morì, ucciso da quella lama.

Leandra e Pommes guardarono il volto del loro salvatore.

Leandra non poteva crederci.

Era lui.

Il Principe Filippo.

Principe Filippo: Come va? State bene?

 

 

Darryl: Non ci credo, mamma, è proprio il principe Filippo?? Dopo tutto questo tempo è finalmente arrivato?

Mamma: Calmati, nano letamato.

Darryl: Non vedo l'ora di scoprire cosa succederà. Non mi farai aspettare troppo tempo, vero?

Mamma: Sei tu che stai facendo aspettare i miei clienti arrapati e vogliosi.

Darryl: Ma non stavi giocando a Prato Fiorito?

Mamma: Un prato fiorito è quello che vedranno, questo è poco ma sicuro... VAI A LETTO!

 

Continua...

 

 

 

 

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Capitolo 33
*** Capitolo 33 - Il Vero Incontro con Filippo ***


Quella notte il piccolo Darryl Doodle non riusciva proprio a prendere sonno. Sentiva troppo il bisogno di ascoltare la fiaba in stile copione che gli raccontava la dolce mammina. Così, scese dal suo comodo lettino e andò alla ricerca della genitrice. La trovò in soggiorno, seduta sul divano, intenta a giocherellare con il cellulare.

 

Darryl Doodle: Cosa stai facendo, mammina bella?

 

Mamma: Sto inviando false notizie ai miei contatti di WhatsApp in cui sostengo che l'applicazione sta per diventare a pagamento e li invito a pagarmi una bella cifra per attivare la versione free... cioè... volevo dire... guardo video di gattini buffi.

 

Darryl Doodle: Posso vederli anche io?

 

Mamma: No, non ti meriti la gioia.

 

Darryl Doodle: Va bene. Mamma, mi racconti la favola della buonanotte? La scorsa volta Tremotino è stato finalmente ucciso e Leandra e Pommes hanno incontrato nientepopodimeno che il Principe Filippo! E' dal primo capitolo che Leandra non vede l'ora di incontrarlo, sono curioso di sapere cosa succederà.

 

Mamma: Ti hanno mai detto che assomigli a un'iguana?

 

Darryl Doodle: Me la racconti??

 

Mamma: Sì, sì, va bene. Scassatutto che non sei altro.

 

'IL VERO INCONTRO CON FILIPPO'

Capitolo 33

 

 

Il Principe Filippo ospitò Leandra e Pommes nella camera della locanda dove alloggiava, offrì loro due bicchieri pieni d'acqua.

Principe Filippo: Ditemi, cosa ci facevate davanti il castello della malefica fata Fauna? E perché Tremotino vi stava attaccando?

Pommes: E' una lunga storia...

Leandra si mise sulle ginocchia.

Leandra: Oh, mio principe. E' da tempo immemore che la sto cercando, non può immaginare quanti pericoli ho dovuto affrontare per incontrarla.

Il principe rimase in silenzio, osservò meglio la principessa.

Principe Filippo: ... tu chi sei?

Leandra aprì la finestra e prese la rincorsa, ma Pommes la fermò poco prima che questa si lanciasse di sotto.

Pommes: Io mi chiamo Pommes, sire, e lei è Leandra, principessa di Piccolo e Poco Conosciuto, volevamo aiutarla a salvare la principessa Aurora ma sono stato ingannato da Tremotino, Fauna mi ha imprigionato credendo che Ashe, l'unico essere immune alla magia intenzionato ad uccidermi, mi raggiungesse nel castello cadendo nella trappola della fata. Però Leandra, ignara di star aiutando un assassino, mi ha teletrasportato fuori dalle mura, Ashe mi ha ucciso, ma Leandra ha fatto in modo che io resuscitassi, rendendomi però un mostro bestiale quando perdo i sensi.

Leandra: ...e io ho fatto anche cadere dei materassi...

Il principe ascoltò la storia con reale interesse.

Principe Filippo: Beh, le vostre intenzioni erano nobili. Tornate nelle vostre dimore, però. Penserò io a sconfiggere la malvagia fata e a salvare la mia principessa.

Leandra: Ah, ma io sto bene. Non deve salvarmi.

Principe Filippo: ...parlavo della principessa Aurora.

Leandra: ...ah...

Pommes si alzò di scatto.

Pommes: Con tutto il rispetto, principe, dopo tutto quello che mi è successo, non tornerò a casa con le mani in mano.

Principe Filippo: Non è una richiesta, Pommes... la vostra sciocca avventurina finisce qui.

Pommes e Leandra rimasero interdetti

Leandra: ...sciocca...avventurina?

Il principe Filippo scoppiò in una grossa risata.

Principe Filippo: Cosa pensavate? Di essere degli eroi? Uno sciattone e la principessina di una paese sconosciuto!!! Davvero? Davvero pensavate di vincere sul grande cattivo?? Questo è compito di noi eroi! Non di sciocche comparse inutili. Levatevi dalla mia vista.

 

Leandra e Pommes uscirono dalla locanda in silenzio.

Pommes: ...

Leandra: ...

Pommes: ...

Leandra: ... ... che grosso figlio di putt...

All'improvviso Cliff si teletrasportò con Smemorina dinanzi i due.

Cliff: Eccoci stra-arrivati.

Smemorina: Come è andata con Tremotino?

Pommes: ...il principe Filippo l'ha ucciso...

Smemoria spalancò la bocca

Smemorina: Il principe è arrivato!!! Allora siamo salvi!!!

Pommes abbassò la testa, pieno di rabbia

Pommes: seh...seh... lasciamo che si occupi lui di Fauna...

Smemorina: Ma dobbiamo parlargli della profezia!

Pommes: ...quale profezia?

Smemorina: La fata cattiva segnata dal dolore/ vedrà cessato il suo antico rancore/ fermata sarà da chiunque sia/ desideroso di aiuto e immune alla magia”... è la profezia che racconta la morte di Fauna, lo abbiamo letto nel Libro delle Profezie.

Cliff: ...ma il principe non è stra-immune alla magia. Giusto?

Smemorina: Non lo so...ma se vuole sconfiggere Fauna deve venir a conoscenza della profezia. Chi va a comunicargliela?

Pommes: Io no...se lo vedo di nuovo, potrei strangolarlo

Cliff: Io stra-no, non lo conosco

Smemorina: Neanche io, sono intollerante al lattosio.

Leandra: Va bene, va bene... vado io!

 

Leandra salì le scale della locanda ed arrivò dinanzi la camera del principe.

Bussò alla porta.

Leandra: Principe, sono quella dell'avventurina sciocca...devo dirle una cosa.

La ragazza udì degli strani rumori provenienti dalla stanza, la porta era aperte, così decise di entrare. Trovò il principe Filippo che puntava la sua spada contro un gallo.

Leandra: Ehm...è la sua cena? Le piacciono i galli?

Principe Filippo: L'ho trovato nascosto nell'armadio, ma questo gallo mi segue da quando ho iniziato il mio viaggio per salvare Aurora!

Leandra: ...durante il suo viaggio ha dovuto affrontare un gallo stalker? wow... e pensare che la sciocca avventura era la mia...

Improvvisamente il gallo divenne dorato e si trasformò in uomo muscoloso, con lunghi capelli biondi.

Principe Filippo: Ma...ma cosa diavolo...???

Leandra: Oh no ...

L'uomo volse lo sguardo verso il principe e si presentò, il suo nome era Han.

Han: Buongiorno, principe. Mi chiamo Han e devo ucciderla. Lei è il mio bersaglio.

Principe Filippo: Cosa? Io non sono il bersaglio di nessuno.

Leandra si allontanò dai due.

Leandra: Principe, deve scappare! Quel Han è il quarto musicante! Vuole ucciderla!!

Principe Filippo: Fai silenzio sciocca ragazzina! Non ho bisogno dell'aiuto di ness...

Il principe sentì un dolore allucinante alla pancia. Guardò in direzione del dolore e  vide la sua spada conficcata in profondità.

Principe Filippo: ...c...com...

Han: E' il mio potere, principe. Posso muovere gli oggetti con la forza del pensiero. Ho semplicemente spostato la sua spada e gliel'ho conficcata sullo stomaco... sta morendo, principe.

Il dolore era insopportabile, il principe faticava a respirare e a parlare

Principe Filippo: I...io... io non posso...non posso morire... io... io sono l'eroe...

Il principe cadde a terra, senza vita.

Leandra era sotto choc. Voleva scappare, ma era paralizzata dalla paura.

Han si volse verso di lei.

Han: ...lei è la principessa Leandra, dico bene?

Han parlava in modo lento e la sua voce era cupa. Leandra era terrorizzata.

Han: A quanto pare, oggi è il mio giorno fortunato. Dopo la morte di Kaze mi è stato assegnato un secondo bersaglio. Proprio lei, principessa Leandra...

Con la forza della mente, Han staccò la spada dal corpo di Filippo e la puntò verso Leandra.

 Han: ...sono costretto a farti fare la stessa fine di questo "eroe".

Leandra era spacciata, ma ad un tratto udì un suono, melodioso che le procurò sonnolenza. Vide la spada cadere per terra insieme ad Han e prima di perdere i sensi vide qualcuno entrare dalla finestra e correre nella sua direzione.

 

Intanto fuori dalla locanda, Smemorina, Pommes e Cliff aspettavano Leandra.

Cliff: Ma quanto ci stra-mette?

Smemorina: Boh...questa attesa mi uccide...

Cliff si diede un schiaffetto in fronte.

Cliff: Ah già! Quasi mi stra-dimenticavo!

Cliff impugnò la spada fatata.

Pommes: Ehi!

Smemorina: Cosa fai?

Cliff: Il mio tempo sta scadendo, Smemorina! Devo ucciderti!

 

 

Darryl Doodle: Ma mamma!!!! E' successo di tutto!! Voglio assolutamente sapere come continua.

 

Mamma: E io voglio i soldi dei creduloni su Whatsapp, ma sai com'è, piccolo contenitore per l'umido, nella vita non si ottiene sempre ciò che si vuole, bisogna adattar... VAI A LETTO!!!

 

 

Continua...

                                                   

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